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Altre geometrie Zeracolo . I 40 anni del Triangolo
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Seduti intorno alla cultura Numero zero FANZINE 2018
N
di Renato Zero I l Tavolo Zero da ‘NA FOJETTA
Le Serate del Gusto Piero Angela Civis Tusculanus
ZERO PUBBLICITA’
Lo Zero. Il Buco con la Storia intorno
Anno Zero per il calcio femminile. CERCATORI FUNGHI NEL P IAT T O e Ricercatori
lA fUSIONE a Frascati
Divertor Tokamak Test si farà all'ENEAdi FRASCATI
Ognuno porta il grano al molino suo. Zero come
Farina Zompanti
Gli Zeri delle Farine. LA CORSA AL GRANO ANTICO
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Seduti intorno alla cultura Numero zero FANZINE 2018
N A proposito di SIT: Uno Zero con tanti numeri Numero Zero Fanzine Frascati Tutti i diritti riservati riservati Š 2018
IL RITORNO ALLA TERRA FERMA
“
I neo farmer e il “grano antico” Daniela Zannetti
Paola Tamagnini la donna del
grano
Passione e voglia di mangiare bene di riscoprire la Terra e il suo Patrimonio
”
IL GRANO di Zompanti Azienda agricola n.50
Un “approdo di navigazione” dalla città alla campagna per ridare vita a un’estensione di 6 ettari di terreno a Ceprano (Fr), terreni abbandonati un tempo dediti all’allevamento e coltivati a grano e orticole. Per ricostruire l’azienda di famiglia, una tra le prime iscritte alle agricole di Frosinone nel 1950 nello slancio della riforma agraria del dopoguerra, Paola e Antonio lasciano Milano per tornare nei luoghi d’origine. L’azienda che riprende vita è “Zompanti n.50” dicitura e marchio stesso dell’attività restaurata da Antonio, la quarta generazione della famiglia Zompanti, titolare di un’agenzia di turismo e Paola Tamagnini, ex toelettatrice e maestra di yoga abilitata. Antonio e Paola sono i protagonisti di una storia romantica dal loro primo incontro in una lontana estate in un villaggio turistico del Sud. Si rivedono dopo anni a Milano e non si lasciano più. Con una scelta ben precisa decidono di trasformarsi in agricoltori e riattivare la produzione di grano, riconquistando il rapporto benefico con il tempo e le stagioni, il cibo e la salute stessa.
Una scelta consapevole
Ceprano è la sede del museo archeologico di Fregellae che contiene significativi frammenti dell'altare in tufo del santuario di Esculapio dedicato al dio greco della medicina, oltre a resti umani (Pofi, Museo Preistorico) che risalgono alla preistoria e documentano la presenza di Argyl, il “nonno d’europa, l’Uomo di Ceprano, datato 400mila anni fa, come racconta entusiasta la stessa Paola Tamagnini.
Il secondo sabato del mese di settembre, Paola Zompanti porta al Mercato della Terra di Frascati la sua produzione di farine di grano tenero Solina, Solina Integrale e pasta di grano duro “Senatore Cappelli” (del genetista Strampelli), in diversi formati, anche per minestre e pastine per bambini. Ci racconta i suoi aneddoti, primo fra tutti, di essere legata “sentimentalmente” al suo progetto perchè “tutto ciò che ruota attorno al rurale ristabilisce equilibrio al tempo e alle attese degli uomini, anzi, che bisogna tornare ad essere uomini”. La varietà di grano Senatore Cappelli è una varietà di grano duro “riscoperta” di recente in Italia e negli ultimi anni riseminata da molti agricoltori, soprattutto biologici. Perche questa scelta?
C’è molto interesse attorno alla varietà, soprattutto al prodotto ottenuto da una lavorazione attenta, che rispetta i tempi delle maturazioni e senza contaminazioni chimiche nei terreni. Cappelli è ’ detto “grano antico”.
Mercati della Terra
“Le Terre Tuscolane” Il Mercato della Terraè una iniziativa che segue la filosofia Slow Food, aggrega e protegge produttori locali stagionali e di qualità che sarebbero penalizzati dalla grande distribuzione. Sono mercati contadini gestiti collettivamente che concorrono all’economia del territorio e garantiscono produzioni sostenibili e le biodiversità”. Massimo Grossi Condotta Slow Food Frascati
NAZARENO STRAMPELLI
Nazareno Strampelli è l’agronomo e genetista italiano (1866 – 1942) che realizzò decine di varietà differenti di frumento per ottenere un grano resistente all’allettamento e alla ruggine del grano, di rapida maturazione e alto rendimento. “Sementi elette”, ibridi che sperimentò in un ambiente controllato quale la Piana di Rieti. Le sue cultivar sono state esportate in tutto il mondo.
“Dopo il raccolto - spiega Paola -
Dopo il raccolto Antonio procede all’aratura estiva, nel periodo secco le radici vengono diserbate naturalmente con la volta della terra. Ad ottobre - novembre si semina per vedere le prime spighe in primavera. Spighe che raggiungono il metro e settanta di altezza. Questa caratteristica impedisce alle infestanti di raggiungere il culmo della pianta, lasciando libere le infiorescenze delle spighette. Non usiamo diserbanti o erbicidi. Alla coltivazione dei grani moderni - prosegue l’agricoltrice - si deve sicuramente la maggiore produzione di spighe corte e forti, con rese triplicate, ma col maggior rischio di contaminazioni nocive per la salute, concimi azotati ed erbicidi”.
GLI ZERI DELLE FARINE Farina 00 è la farina più raffinata in assoluto, ottenuta attraverso la moderna macinazione mediante cilindri di acciaio. In questa farina vengono eliminate la crusca, il germe del grano, notoriamente utili a livello nutrizionale. “Azienda n. 50”
Siamo diventati un riferimento anche per gli ex contadini della zona
La nostra semola di grano duro proveniente da sementi certificate, viene lavorata nei molini di Matera nota per le moliture a pietra e i pastifici artigianali che lavorano con essiccazioni a basse temperature che mantengono inalterate le proprietà della “farina”: pochi zuccheri, poco glutine e altamente digeribile”. Un aneddoto tutto Zompanti che ci fa particolarmente felici - aggiunge inoltre Paola da quando siamo tornati a coltivare la terra, siamo diventati un riferimento anche per gli ex contadini della zona che ci hanno invitato a lavorare i loro terreni in cambio di farina e prodotti orticoli. Uno scambio concreto e di fiducia, un baratto con terreni satelliti alla nostra azienda.
Strampelli è ricordato per il suo impegno sociale a favore delle famiglie di agricoltori, creò la Società Agricolo-Operaia di Mutuo Soccorso, uno dei primi enti mutualistici italiani e non volle mai sottoporre a brevetto le sementi.
I grani antichi col “Cappelli” Tumminìa, Russello, Perciasacchi, Maiorca attualmente sono al centro di operazioni di brevetto. Il grano duro per la semina della varietà Senatore Cappelli è già in esclusiva di riproduzione della società bolognese SIS, che ha partecipato a un bando del Crea di Foggia e l’ha vinto, aggiudicandosi per 15 anni la certificazione del grano duro Senatore Cappelli. “Intende offrire un prezzo garantito al produttore che lo coltiva secondo il disciplinare”.
Mauro Tonello presidente Sis - vicepresidente nazionale Coldiretti
I grani moderni sono più tossici di quelli antichi per i celiaci? Usare la biodiversità esistente per ottenere un numero maggiore di
grani moderni meno tossici per i celiaci, attraverso il miglioramento genetico, usando quelle varietà antiche con meno epitopi tossici come materiale da incrocio (o biotecnologie).
Il glutine
Il glutine è una molecola piuttosto ingombrante e normalmente più difficile da digerire di altre proteine. E’ composto di due tipi di proteine: le gliadine e le glutenine . Fino ad ora sono stati identificati e classificati almeno 30 diversi epitopi tossici per il celiaco. La maggior parte di questi è presente nelle alpha gliadine ( mentre solo una minoranza nelle glutenine.) Grani diversi possono quindi avere una tossicità diversa per i celiaci –posto che sono comunque tutti tossici – perché contengono più o meno epitopi, e di tipo diverso.
IL GRANO di Zompanti Azienda agricola n.50 LA VARIETA SENATORE CAPPELLI Detta di “grano antico”, deve la sua notorietà per l’eccellente qualità della sua semola. Le modeste densità di semina, la limitata fertilità del terreno ed il basso consumo di fertilizzanti contribuirono per lungo tempo ad alleviare il problema dell'allettamento associato all'elevata statura di questa cultivar. Negli anni '50, fino al 60% della superficie nazionale a grano duro era investita a Cappelli che si diffuse in seguito anche in altri paesi.
LA CORSA AL GRANO ANTICO
Attualmente il “Senatore Cappelli” è considerato una tra le migliori varietà di grano duro del mondo, il cui rilancio è una risposta alla richiesta da parte del consumatore di varietà a basso tenore di glutine, con una buona quantità di fibra, sali minerali e vitamine.
FARRO Il farro dicocco era il vero “grano dell’antichità”, consumato in gran quantità dai Romani. Perse d’importanza quando, nel medioevo, il grano tenero prese il sopravvento in Italia. Oggi lo si trova ovunque. In zuppe, nei biscotti, nelle insalate e in tanti altri prodotti. Alcune mutazioni genetiche porteranno poi al grano duro (Triticum durum) che usiamo principalmente per la pasta, un’ulteriore fusione genetica porterà, al Grano tenero (Triticum aestivum), per pani e dolci.
PER SAPERNE DI PIU’
“Un appello alla resistenza” come riprendere in mano la nostra esistenza a partire dal cibo e da chi la produce, di Vandana Shiva e Franco Berrino, è l’articolo che campeggia dalla copertina della rivista Terra nuova, esposta con altre pubblicazioni, “Mescolate contadini, mescolate” - Selezione Genetica Partecipativa di Salvatore Ceccarelli (Pentàgora Edizioni, Rete Semi Rurali), “I grani antichi” (Terra nuova) “I frumenti” (Pentàgora), al tavolo dell’azienda Agricola “La dispensa di Tagliacozzo”. (Terra Madre -Salone del Gusto 2018 Torino). Farine tenere stavolta, La Solina d’Abbruzzo, presidio Slow food e tanto farro. Mercati della Terra.
ZERO PUBBLICITA’
Faremo dire tutto a "Pulsar". Alessandro P. è uno degli attori di "Ristoramento", il piccolo documentario con un cuore di telenovela scritto e girato per ‘Na Fojetta Ristorante a Frascati, e oggi di nuovo testimonial del brand del Ristorante Frascatano nel Fumetto Spot creato con un punto di domanda: Se la pasta è buona è vero che ce la comunica la pubblicità?
Altre geometrie
Non fate brutte immagini! L’immagine giusta. Brand e come si comunica. L’autenticità del prodotto o il Piatto “maschera”.
La prima domanda che un imprenditore o un ristoratore dovrebbe farsi, nei casi trattati nelle pagine precedenti, prima di decidere cosa comunicare, è: “Cosa ho da raccontare?” L’autenticità del prodotto o il Piatto “maschera”. Quanto è vero, per esempio, che se la “pasta è buona” ce lo comunica la pubblicità, e come? Nella comunicazione l’utilizzo di immagini e parole comuni alla conoscenza collettiva , che permettono alla moltitudine di riconoscere una suggestione nell’immediato, è diffuso per far leva sul pubblico come identità del prodotto.
Tutto quello che può essere percepito dal pubblico, attraverso sistemi narrativi di storytelling, visual , ambientazioni video promo, motti e stampa, è il brand, il carattere, appunto il Marchio, inconfondibile e distintivo di un prodotto o di una attività, anche non commerciale in qualche caso. Per esempio il sapere o l’informazione. Per distinguersi tuttavia è opportuno non esagerare e incorrere in errori di comunicazione, ma raccontare attenendosi ai fatti e alla storia, veritieri, narrati con formule di fantasia calibrate alla missione. Promuovere una linea di piatti dal “gusto erotico” , nel caso ristorazione, solo perchè serviti con comune peperoncino, in ambienti decorati di velluti rossi e specchi, può sollecitare i sensi comunemente intesi e raggiungere un elevato target di clienti e curiosi, ma è un falso contenuto. Il piatto maschera è un comune piatto raccontato con esagerazione, e probabilmente anche di media e o bassa qualità. Tanto per riflettere attorno al cibo afrodisaco in “Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci” Isabel Allende scrive: salsa corallina alle pere ubriache, dall'habanera di gamberi all'insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole, in una narrazione che contempla anche la gioia dei termini e il preparare piatti per inebriarsi di un autentico erotico. Il piatto autentico prima di essere raccontato è pensato e creato con i suoi tempi, la conoscenza delle materie prime e tanto ardore nella preparazione e nella vendita. Il contenuto del fumetto Pulsar, in Zero Pubblicità, è questo, insieme un’affermazione, una domanda e una risposta, da investigare quando come clienti (o come fornitori di un servizio) ci domandiamo della bontà reale del prodotto. Come, perchè e se è vero (e se è questo ciò che vogliamo). Di fatto nell’affidarsi alla narrazione del suo lavoro, lo stesso imprenditore dispone di uno srumento di visione dell’operato tale da consentirgli di integrare e calibrare la sua missione in corso d’opera, in quelle che poi, nel brand sono le linee guida.
Altre geometrie
LA VIA DEL GUSTO a FRASCATI via Risorgimento. Il quadrante di Flavia Domitilla
Risale all’urbanizzazione frascatana del ‘600 del pontificato borghesiano di Paolo V e del Cherubini auditore papale, il nuovo quartiere che dall’antica piazza di Santa Flavia Domitilla, per Via Risorgimento (Monasterium di Flavia Domitilla, attuale edificio scolastico), si estende ai S.S Filippo e Giacomo (attuali Patroni di Frascati), organizzato intorno alla cattedrale di San Pietro (1599) e alla sua piazza principale. L’antica Frascati si avvia così a divenire “Da città ‘murata’ a città ‘aperta’; la “Tuscolo Rest [ituta]”: letteralmente coronata da uno zodiaco di 12 antiche ville eliotropiche a Roma che si innestano su quelle suburbane degli imperatori e di uomini di potere dell’antica Roma, il Tenimentum Tuscolano caro all’Otia tuscolana. Bellezze naturali e storiche si fondono a Frascati notoriamente legata al clima salubre, alla cultura del cibo e alle tradizioni di Osterie, Osti e Ostesse, alle gite fuori porta.
[Osteria romana risorgimentale CARL BLOCH Olio su tela 1866]
LA FOJETTA Un’Onda di Gusto.
Nel quadrante del Monasterium dell’antica piazza di Santa Flavia Domitilla, la modernità dell’osteria romana risorgimentale, già apertamente borghese dal punto di vista antropologico. La fojetta è una delle antiche misure di mescita del vino delle osterie: il mezzo litro, caratteristico recipiente di vetro bollato voluto da Papa Sisto V con i "barzilai, tubi, sospiri e chierichetti". La foglietta, in dialetto frascatano "na fojetta", diventa Nome e Logo del ristorante ‘NA FOJETTA aperto un anno fa in via Risorgimento da Rossana Zannetti che vanta una cucina legata ai prodotti stagionali del territorio e alle ricette dell'antica cucina romana. Tutti i "piatti" sono accompagnati da vini Malvasie bianche e “Frascati” di vinificazione tradizionale (Carlo Camilli) a ragione del forte legame col territorio natale e di prodotti con peculiarità olfattive e gustative uniche. Il caratteristico logo del nuovo ristorante è stato realizzato sovrapponendo il fianco della “misura” del mezzo litro alla “effe” di Fojetta. Oltre le attività di ristorazione tipiche i titolari hanno dato il via ad una serie di Serate del Gusto, proponendo ogni terzo giovedì del mese menu che sono dei veri e propri viaggi di sapori e colori, stagionali e con ricette che spaziano da quelle della tradizione locale a quella dell’area mediterranea, rafforzandone la conoscenza con clienti, estimatori dei sapori di una volta, foodie e curiosi di ricette gourmet .
Lo Zeracolo
Di AltregeometrieRenato Zeronesaqualcosa
Il tavolo Zero
I 40 anni del Triangolo (No non lo avevo considerato) il singolo di Renato Zero in vetta alle classifiche musicali del 1978 sono stati celebrati dall’artista con un remix house all’Arena di Verona per il Power Hits Estate di radio RTL 102.5
L’amministratrice de Na Fojetta (ex Zapata, il primo pub di Frascati di Franco Posa) è una residente fissa di Zerolandia, zerofolle da almeno 40 anni, cioè dal primo concerto del cantante romano cui ha assistito in prima fila a Ostia nel 1978. Il concerto estivo si svolse in un tendone da circo noleggiato da una delle piu grandi famiglie del Circo italiano. Nel 1977 Zero si era esibito già a Roma, al teatro Tenda, erano i tempi di Zerofobia, album che segnò l’inizio della lunga carriera di successi del cantautore. Nel locale è presente il Tavolo Zero un tondo allestito in omaggio con cimeli e ricordi degli eventi clou dei due rz: la firma deposita da Renato per l’etichetta del Vino Fonopoli (produzione Colli di Catone), “Brindiamo a Fonopoli”, il disco ALT con dedica firmata, la fanbandana portafortuna per l’inaugurazione del locale nell’angolino da collezionista.
La rete del sapere e della ricerca si rigenera Divertor Tokamak Test si farà all'ENEA di FRASCATI Nicola Zingaretti
Il linguaggio delle stelle
"La rete del sapere e della ricerca si rigenera", con queste parole il governatore Nicola Zingaretti spiegava, nella conferenza stampa del 21 febbraio 2018 a Villa Mondragone per la candidatura di Frascati, l'importanza dell'intuizione del sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti di rilanciare la vocazione del territorio nella scienza e nella ricerca, in continuità con le attività scientifiche svolte da decenni dall'Enea, dopo il primo Sincrotrone di cinquant'anni fa. "I benefici del progetto di ricerca sono le prospettive del genere umano - aveva proseguito Zingaretti - di contribuire ad una società low carbon per l'economia del pianeta: protagonista l'Italia".
Il cerchio è il simbolo geometrico dello zero. Uguale ad un buco con la sua storia intorno
Dalle pietre del Teatro del Tuscolo al Plasma nella Ciambella magnetica di Frascati Tokomak Upgrade, dalle "Telegonie", le mitiche mura di fortificazione di Tusculum, (magneti che la resero inespugnabile) alle camere chimere, i supermagneti dei reattori e gli anelli delle ciambelle al vino della tradizione locale, materia, forme, cerchi e cavità, antiche e moderne, s’imprimono come simboli di un luogo speciale, centro ed orbita di coincidenze temporali e genti in transito in evoluzione che, come pre destinato in letture archetipe, accentra e risveglia in continuità ricerca, stupore e Logo. Un pozzo mai colmo di sogni. Può il progetto DTT, il Divertor Tokamak Test che si realizzerà nella cittadella di ricerca Enea di Frascati, tentare di risolvere con una “macchina di luce” la fusione nucleare e l’approvvigionamento energetico globale, sogno per tutta l’umanità? Sulla fusione nucleare a Frascati leggiamo articoli e documenti di ieri che sembrano quelli di oggi: la nuova ricerca col reattore Divertor Tokamak Test, in fondo, non è che il rilancio di una attività lunga oltre 40 anni… Dal trattato del 12 luglio 1960 di Julies Gueron Direttore della Ricerca e insegnamento della Commissione Euratom, istituzione che aveva il compito di osservare al tempo le attività dei laboratori nucleari durante la Guerra fredda, e il CNRN sullo Studio della Fisica del Plasma e della fusione nucleare, ai primi rapporti interni del 1963 a interesse termonuclare del Fisico J.G Linhart - “Dei sondaggi sul potenziale del plasma del laboratorio di Gas ionizzati” del C.n.e.n di Frascati - , al 1978, quando il 6° presidente della Repubblica G.Leone incontra al Quirinale l’Ing. Romano Toschi, considerato oggi il padre della fusione nucleare, dei laboratori di Frascati, e infine all’udienza speciale di Papa Giovanni Paolo al Simposio scientifico sul “Riscaldamento del Plasma toroidale” dell’84: “Accelerazione di particelle, Potenziali del Plasma, Superconduzione, Magnetismo nucleare e Confinamenti magnetici, Temperature di elettroni, Sincrotrone, TOKAMAK, Fusione, Neutroni, Idrogeno ionizzato, Trizio e Deuterio”, nonchè ciambelle scrivono i termini dell’ininterrotta ricerca della Fusione fredda a Frascati; i componenti chiave di 60 anni di attività Euratom ENEA nei progetti FU Tokamak Upgrade 1999 e FTU, JET, ITER (DEMO), ora DTT, Divertor Tokamak Test: caratteri divenuti in qualche modo comuni, dal lessico della comunità scientifica, al linguaggio della comunità della cittadina di Frascati. Il linguaggio delle stelle. (Daniela Zannetti)
PIERO ANGELA 90 anni lo scorso anno “Per fortuna ci sentiamo tutti eterni. Ed è per questo che cavalchiamo sino alla fine”.
Piero Angela Civis Tusculanus
Piero Angela, giornalista, scrittore, divulgatore scientifico e conduttore televisivo di fama nazionale e internazionale, sarà insignito dell’Alta onorificenza del Civis Tusculanus venerdì 28 settembre 2018 in un incontro pubblico che si terrà nelle Scuderie Aldobrandini del Comune di Frascati. Piero Angela, che sarà a Frascati nell’ambito della XIII edizione della Notte Europea dei Ricercatori, è stato scelto in quanto rappresenta una delle più importanti personalità che hanno dedicato e dedicano la propria vita ed il proprio impegno alla diffusione della cultura scientifica in Italia e nel mondo. Frascati torna così ad assegnare un istituto di prestigio come la cittadinanza onoraria a personalità di rilievo nazionale e internazionale e importanti cittadini di Frascati, per la meritoria attività svolta in favore della comunità. Il conferimento è arrivato nel corso del Consiglio Comunale del 9 agosto 2018, tutti i Consiglieri presenti hanno approvato la proposta del Sindaco Roberto Mastrosanti (Presidente di Frascati Scienza) su suggerimento dell’Associazione Aps Idee Nuove di Massimo Papini e Matteo Martini. A circa 20 anni dal Civis Tusculanus al Premio Nobel Rita Levi Montalcini, il nuovo riconoscimento sottolinea l’importanza e la centralità che la ricerca e la divulgazione scientifica ha per Frascati e l’Italia intera e Piero Angela rappresenta la sintesi perfetta che racconta il nostro territorio, la più vasta area europea della ricerca, che in passato ha ospitato importanti personalità del mondo della ricerca e vedrà ingrandire la propria comunità di scienziati, grazie all’insediamento del nuovo progetto del DTT.
Anno zero per il calcio femminile di Si respira aria di cambiamento. 23.903
Giorgia Camilli
TESSERATE con passione e devozione
Come potevo sapere che stare in uno spogliatoio mi avrebbe insegnato come stare al mondo, ancora prima di poterlo esplorare? Lo spogliatoio, quel luogo comune dove 25 persone entrano sconosciute ed escono come una famiglia. Non ricordo esattamente quando mi innamorai del pallone ma una cosa che so è che questo sport mi ha condizionato la vita: ho pianto, riso, sofferto e gioito per il pallone. Il mondo circostante ci impone di credere che tutto questo sia solo un gioco, uno scherzo. Non sono d'accordo! Dietro questo "Gioco", maiuscola voluta (ndr) ci sono emozioni, nascoste ovunque, anche in cose che al” sistema” risultano prive di senso. cielo", il cielo delle donne. Ebbene si, anche le donne sanno passare dal tacco (12), ai 12 tacchetti; anche le donne vivono questo sport come una religione, e forse in maniera ancor più devota. Non se ne parla molto, perche è uno sport considerato per soli uomini, ma le 23.903 tesserate dimostrano il contrario. Lottano, vivono la loro passione, non curanti della poca visbilità e del riconoscimento economico; per questo il calcio femminile resta ancora "pulito e puro", perchè vive solo delle emozioni che questo sport può regalare. Ma qualcosa sta cambiando.
La fine del tunnel di silenzio per il calcio in rosa
8 Giugno 2018: le Azzurre, l'Italia femminile, dopo vent'anni, ai mondiali di Francia, si qualificano come prima classificate del girone. E' subito notizia. La FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) decice di portar via la serie A e B alla LND (Lega Nazionale Dilettanti) per rilanciare il movimento calcistico femminile verso il professionismo, e raggiungere i livelli del resto del mondo. Si riforma tutta la struttura dei campionati nazionali e regionali. Il Campionato di Serie A (1 Girone da 12 squadre), il Campionato di Serie B (1 Girone da 12 squadre), il Campionato Interregionale (4 Gironi da 10/14 squadre), il Campionato Eccellenza. L'organizzazione di quest'ultime è delegata, sino a diversa determinazione, alla LND. Eccoci dunque in piena fase di cambiamento e progettazione, la strada è lunga e ricca di curve, ma finalmente si sta uscendo dal lungo tunnel di silenzio per il calcio in rosa. L'inizio di una nuova bellissima storia.
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Ai lettori grazie per aver letto sin qui. Ogni contributo sponsor, di contenuti e collaborazione per la realizzazione della rivista sono graditissimi.
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Frascati ~ Villa Torlonia Photographer Simone Pezzè