SpEcIaL MaDe By
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MaDe iN BoRmIo
DoVe sCiAnO, sI aLlEnAnO e sI dIvErToNo gLi SkItRaBbEr MoNtE VaLlEcEtTa VaL ViOlA E CiMa PiAzZi MoNtE CoNfInAlE VaL Di ReZzAlO GhIaCcIaIo DeLlO StElViO GhIaCcIaIo DeI FoRnI
QuAlItA' DeLlA LeGgErEzZa SpIrItO SkI TrAb IdEe TrAb ChE FaNnO La DiFfErEnZa
TRAB-HIST
ORY
SPIRITO SKI TRAB SKI TRAB’S SPIRIT SKI TRAB È NATA DALL’INTUIZIONE E DALLA PASSIONE DI GIACOMO TRABUCCHI che nel 1946 costruì i primi sci in legno massiccio e ha la sede produttiva a Bormio, nota stazione turistica, terra di professionisti e campioni. Da allora il costante e naturale contatto con la gente della montagna ha contribuito allo sviluppo di un prodotto vicino alle vere esigenze degli sciatori. Bormio non è semplicemente il paese di montagna dove vengono prodotti gli sci Ski Trab. ‘Made in Bormio’ è un’affermazione che simbolizza un prodotto progettato, sviluppato e costruito da un’azienda e da persone esperte in materia di montagna e di sciapinismo. Tutti i prodotti si basano sull’esperienza, competenza e conoscenza accumulate in oltre 68 anni di sci, vita e lavoro sulla neve. Ski Trab capisce lo sport, lo spirito e la cultura dello sci e lo vive ogni giorno. Vi invitiamo a unirvi a noi nello scialpinismo e a condividere l’esperienza di sciare con i migliori sci del mondo. SKI TRAB STARTED UP THANKS TO GIACOMO TRABUCCHI’S INTUITION AND ENTHUSIASM. Trabucchi made his first solid wooden skis in 1946. The SKI TRAB factory is based in Bormio, a renowned skiing resort, boasting a tradition of professionals and champions given to the world of sport. Since its beginning there has always been a constant and natural contact with mountain
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Skialper
MADE IN BORMIO experts. Bormio it’s not simply the mountain village in Italy where Ski Trab products are manufacted. ‘Made in Bormio’ is a statement that symbolizes a product that was designed, developed and manufacted by a company and people that are active experts in big mountain A destra, 1968, Giacomo Trabucchi alla piegatura delle prime lamine incassate. On the right, 1968, Giacomo Trabucchi while bending the first embedded steel edges.
and backcountry skiing. All the Ski Trab products are based on experience, expertise and knowledge we have developed by over 64 years of skiing, living and working in the snow. Ski Trab understands the sport, spirit and culture of skiing and we live it every day. We invite you to join us in the backcountry and to share the experience of skiing on the best skis in the world.
Da sinistra, particolare di finitura radiale sullo sci Gara e Daniele Trabucchi, responsabile ricerca e sviluppo
PO P U IL V S E A C R E IC R LO SCI VIENE PROGETTATO, COSTRUITO, ANALIZZATO E TESTATO NELLA SEDE DI BORMIO. Una sofisticata tecnologia permette di produrre i prototipi e quindi testarli in laboratorio in ogni fase fisica e dinamica. La sfida maggiore è quella di ripensare lo sci arricchendo il suo codice genetico, dotandolo di innovative tecnologie perché possa essere semplicemente migliore. L’obiettivo è la sciabilità, non la semplice riduzione del peso. Costruzione a 14 strati, flessione
progressiva, anima in aramide, attivo shock absorber, low Omega profile, Duo tail, hibox, affidabilità e cura maniacale per i dettagli sono i fiori all’occhiello di Ski Trab. Una realtà dove s’incontrano artigianalità e ricerca tecnologica. SKI TRAB SKIS ARE DESIGNED, DEVELOPED, MANUFACTURED AND TESTED IN OUR FACTORY IN BORMIO. All ski prototypes and moulds are hand-made at Ski Trab using advanced technology that allows immediate physical, structural and dynamic testing
in our world class laboratory. Our greatest challenge was to redesign the ski, enrich its genetic code, using innovative technology so it can be, simply, better. The aim is ease of skiing, not just a reduction in weight. With 14 layers, progressive
14 strati di tecnologia Anima in alveolare in kevlar
PASSIONE SOGNARE, IMMAGINARE, DISEGNARE, PROTOTIPARE, TESTARE, PRODURRE, RIFINIRE: ECCO IL MOTORE SKI TRAB. Dietro ciascuna di queste fasi ci sono menti che s’illuminano, mani che agiscono, occhi che osservano, macchinari che eseguono. Ci sono gli ultimi ritrovati della tecnologia manifatturiera abbinati alla manualità artigiana. Modernità e tradizione. Ci sono in primo luogo le idee,
flex, an aramid core, Attivo shock absorber, Duo tail and combining reliability and scrupulous attention to detail, these skis are the jewel in SkI TRAB’s crown: a mix of skilled craftsmanship and scientific research.
Particolare fissaggio delle lamine
sono soprattutto queste ultime che hanno fatto in modo che Ski Trab sia stato un marchio precursore nello sviluppo dello scialpinismo. Nel 1970 il primo sci per lo scialpinsimo: il fuoripista. Nel 1990 il primo modello Piuma, la leggerezza arriva nello sci estremo: Hans Kammerlander lo usa per la prima discesa dal Nanga Parbat. Nel 2000 Ski Trab introduce l’uso dell’alveolare nelle anime, nel 2005 lo sci si fa Duo con
doppia punta e taglio in coda. Nel 2010 viene introdotta la tecnologia del leggero in modelli da gara di soli 700 grammi. Nel 2012 il lancio del rivoluzionario attacco TR2 e nel 2015, con ben due brevetti internazionali, viene messo sul mercato l’innovativo attacco Gara Titan. IMAGINE, INVENT, DESIGN, PROTOTYPE, TEST, PRODUCE, FINISH AND DELIVER;
THIS IS THE SKI TRAB PRODUCTION PROCESS FOR EVERY PRODUCT. Behind every phase there are minds working furiously, hands at work, eyes that observe, machines that produce. There is the latest manufacturing technology combined with traditional skilled craftsmanship. Modernity and tradition. Above all there are ..
TRAB-HIST
ORY
QUALITA’ DELLA LEGGEREZZA
SKI TRAB’S SPIRIT
Copertura di protezione antigraffio inpa Scratch proof inpa protection shell Cap in tessuto carbonio biassiale Biaxial carbon fabric cap
Cap in tessuto vetro Glass fabric cap
Laminato in fibra di carbonio biassiale Biaxial carbon fiber laminate
Rinforzo attacco Binding reinforcement Nido d’ape nomex Nomex honeycomb Supporto anima Core support Fibra di carbonio biassiale Biaxial carbon fiber
Tubolare in carbonio Carbon tubolar Rinforzo in fibra di basalto Basalt fiber reinforcement
Supporto in fibra di vetro Fibre glass support Lamina acciaio hrc 50+/- 2 Steel edge hrc 50 +/- 2 Suola uhmw polietilene alta densità High-density polyethylene uhmw base
14 DIFFERENTI STRATI DI TECNOLOGIA DEL LEGGERO
La tecnologia del leggero Ski Trab si caratterizza per un processo produttivo in grado di utilizzare un’anima leggerissima e allo stesso tempo in grado di dare la massima forza antitorsione allo sci. Le diverse soluzioni tecnologiche necessitano delle migliori materie prime e di una precisa lavorazione in ogni fase. Solo con la tecnologia del leggero Ski Trab si può parlare di leggerezza senza compromessi: 14 differenti strati ad avvolgere un’anima ultraleggera, un innovativo sistema per la riduzione delle vibrazioni e una scocca ancora più resistente alla torsione. Il risultato? Flessibilità progressiva e particolari ergonomici da rendere le azioni di uso comune piacevoli come il suono di uno strumento.
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Il prospetto stratigrafico di uno sci Stratigraphic scheme of a ski
Fianco in legno Wooden sidewall Elastomero Elastomer
14 DIFFERENT LAYERS OF LIGHTWEIGHT TECHNOLOGY
Ski Trab Lightweight Technology distinguishes itself by having identify a productive process capable of using an extremely light core and of giving the maximum anti-torsional strength at the same time. The different technological solutions depend on the choice of the best raw materials and on a precise and careful process of each individual stage of the work. Thanks to Ski Trab lightweight technology we can say lightweight without half-measures. 14 different layers wrap the ultra-light core, an innovative system to reduce vibration, a shell even more resistant to torsion. Progressive flexibility and ergonomic design make common movements as pleasurable as playing an instrument.
ARAMID TECH TECNOLOGIA ARAMIDE L’Aramide è una tra le più importanti fibre sintetiche. È usata nella tecnologia aerospaziale e militare per le incredibili caratteristiche di resistenza. L’anima alveolare in Aramide rappresenta il miglior rapporto forza/ leggerezza oggi sul mercato. SKI TRAB ha scelto il miglior materiale per mantenere alte nel tempo la stabilità, la performance e la durabilità dello sci.
LIWOOD CORE
L’evoluzione dell’anima in legno leggero The evolution of the lightweight wood core
ACTIVE SHOCK ABSORBER
Sistema di assorbimento vibrazioni Shock absorber system
HIBOX
Controllo torsione carbonio Carbon torsion control
LOW OMEGA PROFILE
Rafforza ed irrigidisce il centro dello sci Strengthened and stiffened centre of the ski
ATTIVO PROGRESSIVE SHAPE
Si adegua perfettamente ad ogni tipo di neve It adapts perfectly to all snow conditions
DUO TECH
ARAMID TECHNOLOGY Aramid is among the most important synthetic fibres. It is used in aerospace and military applications due to its incredible resistance features. The Aramid-honeycomb compound core represents the best strength/lightweight ratio available today on the market. Ski Trab has chosen the best material to obtain long-term high stability, performance and durability of the skis.
Flessibilità differenziata Different flexibility
RACE RESULTS
47%
WORLD CUP 2015
47% OF TOTAL OVER 47% OF PODIUM POSITIONS WERE CAPTURED BY SKI TRAB ATHLETES ONLY IN THE SEASON 2015
BORMIO: TERRA DI SCIALPINISTI BORMIO: LAND OF TOURING SKIERS IL COSTANTE E NATURALE CONTATTO CON LA GENTE DELLA MONTAGNA, DOVE VIVONO E LAVORANO UOMINI E DONNE SKI TRAB, ha contribuito allo sviluppo di un prodotto sempre più vicino alle esigenze di chi scia. La ricerca tecnologica non avrebbe senso senza la continua evoluzione in atto, possibile solo grazie al supporto dei migliori professionisti della montagna. Così ogni nuova tecnologia nasce dall’idea ben precisa di migliorare la performance, il comfort, di implementare la resistenza e il divertimento, anche nelle condizioni più difficili. Con Ski Trab collaborano infatti i migliori atleti, le guide alpine e tanti che come l’azienda bormina hanno fatto della sfida e del migliorarsi continuamente il loro obiettivo. CONSTANT CONTACT WITH PEOPLE FROM THE MOUNTAINS, WHERE WE LIVE AND WORK, HAS CONTRIBUTED TO THE DEVELOPMENT OF A PRODUCT WHICH MATCHES THE DEMANDS OF SKIERS. Technological research would be meaningless without constant evolution, only possible thanks to the support of the best mountain professionals. Every new technological breakthrough therefore stems from the clear objective of improving performance, comfort, resistance and fun, even in the most difficult conditions. The best athletes collaborate with us, as well as Alpine Guides and many more who like us are driven by new challenges and a constant desire to improve.
58%
MEZZALAMA
58% OF TOTAL FEATURING ON THE PODIUM 49 TIMES DURING THE LAST 6 EDITIONS, WINNING 21 GOLD MEDALS
LORENZO HOLZKNECHT VINCITORE TAPPE DI COPPA DEL MONDO E DEL CIRCUITO GRANDE COURSE SCI MAXIMO
30%
PIERRA MENTA
30% OF TOTAL REACHING THE STEPS OF THE PODIUM 87 TIMES FROM 2000 TO 2015, WINNING 37 GOLD MEDALS
26
SELLARONDA 2005-2015
26 TIMES ON THE PODIUM FROM 2005 TO 2014
33
TOUR DU RUTOR
WINNER OF 33 GOLD MEDALS
CHICCO PEDRINI PLURIVINCITORE DI SELLARONDA, PIERRAMENTA E MEZZALAMA SCI MAESTRO
FRANCESCA MARTINELLI E ROBERTA PEDRANZINI LA COPPIA DI DONNE DEL MONDO RACE SKIALP PIÙ FORTI DI SEMPRE, IN COPPIA HANNO VINTO TUTTO SCI SINTESI
ROBERT ANTONIOLI CAMPIONE DEL MONDO VERTICAL, N° 1 DEL RANKING ISMF SCI ALTAVIA
MARCO CONFORTOLA ALPINISTA DI FAMA INTERNAZIONALE, SALITORE DI 8000 E SCIATORE ESTREMO, SCI MISTICO
Estratto da Skialper, rivista bimestrale dedicata allo scialpinismo e agli sport outdoor
ADRIANO GRECO ATLETA PLURIDECORATO (VINCITORE DI PIERRA MENTA) SCI MAGICO
MULATERO EDITORE Via Principe Tommaso, 70 10080 - Ozegna (To) tel 0124 428051 - 0124 425878 fax 0124 421848 mulatero@mulatero.it www.mulatero.it Testi di Guido Valota ed Eraldo Meraldi Foto di Andrea Salini e Giacomo Meneghello itinerari fotografici Eraldo Meraldi
ITINERARI
VAL DI REZZALO
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Skialper
UNA VALLE CHE SA DI MAGICO
THE VALLEY OF MAGIC A pochi chilometri da Bormio, un angolo di natura selvaggia con diverse alternative di livello e canali da fare invidia all’Alaska. Just a few kilometres from Bormio, an area of uncontaminated natural beauty with lots of different difficulty levels and canals to rival Alaska CIMA DI SAVORETTA
Savoretta, si aggira il versante sud-est di Cima delle Pozze e quindi ci si porta naturalmente verso sud-ovest, risalendo la valletta sotto il Monte dei Poltron. Su terreno con pendenze variabili, si raggiunge ciò che rimane del facile e innocuo ghiacciaio di Savoretta a 2.800 metri. Si traversa a destra la conca sotto Punta Valmalza e si risale un corto canalino abbastanza ripido che sbuca su un piccolo pianoro: da qui, seguendo l’ampia dorsale verso
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u delle Pres
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Cima di Profa Alta 2907 C.no di Boero 2878
Stagioni consigliate/ When to go: dalla prima nevicata fino anche a maggio per I canali a Nord. from the first snowfall up to as late as May in the Northern canals. Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required: oltre al pacchetto sicurezza completo, con i ramponi e una piccozza si arriva praticamente ovunque. as well as a complete avalanche selfrescue kit, with crampons and an ice axe you can get practically anywhere. Cartografia / Cartography: : Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000 Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000
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Fumero
3296
3271 Strada Passo Gavia
R e z z a l o
Passo dell’Alpe
Clevaccio
M. dei Poltron 2660 C.le dei Poltron
Fontanaccia B.te Ponteia
Mot Grande 2160 m
C.no dei Becchi 2801
S. Caterina C o s t a So bret ta
Cima d.le Pozze 2646
Rif. La Baita
frontale Le Prese
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B.te Ronzone
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Da Bormio in 30 minuti di auto si mettono gli sci ai piedi a Fontanaccia. In 30 minutes by car from Bormio, you can put your skis on at Fontanaccia.
P.t a d i Po llo r e 2925
B.te di Pollore
In pratica - Basics
Sob r
Bocca di Profa
Corno di Profa 3069
Monte
M. Mala 2943
e
(3.053 METRI) Dopo avere raggiunto San Bernardo (4060 minuti da Fontanaccia) si prosegue nel fondovalle pianeggiante fino alle baite Ronzone (1.900 m). Passando il ponticello, ci si alza su qualche tornante superando il dosso sovrastante verso sinistra, arrivando così alle belle baite di Clevaccio (2.142 m). In direzione sud-est si raggiunge l’entrata della Valle di
Cima di Savoretta 3053 Passo Maurone
P.ta Valmalza 3094
P.ta di Pietra Rossa 3283
M. Gavia 3223
ITINERARI occidente, si arriva facilmente in vetta. DISCESA: se non si sceglie l’itinerario integrale di salita, giunti a quota 2.700 circa si devia verso sinistra e si risalgono circa 50 metri fino al Colle dei Poltron. Di lì la discesa diretta sulla piana di San Bernardo deve tenere una direttrice ovest, seguendo gli spazi più ampi. Non infilatevi nei canali più a destra se non sapete esattamente dove e come finiscono. Difficoltà: MS se si segue l’itinerario classico, BS se si scende dal Canale dei Poltron Periodo consigliato: dicembreaprile Tempi: 3-4 ore Dislivello: 1.550 metri Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda), ramponi
LE ALTERNATIVE
PUNTA DI POLLORE (2.925 METRI) E CIMA DI PROFA ALTA (2.907 METRI) Raggiunto San Bernardo, si passa sopra il rifugio La Baita, proseguendo per pochi minuti fino a svoltare a sinistra per i praticelli che diventano un ampio canale con vegetazione rada. Poi si piega per i boschi di larice alla sua destra quando diventa logico abbandonare il canale: si punta al piccolo ripiano delle baite Pollore. Si continua per lo stesso dosso, che diventa una dorsale ampia e continua, per la Punta di Pollore. Per la cima di Profa Alta invece si gira a sinistra in diagonale da 2.350 m, puntando alla piccola dorsale che sostiene la cima. Discesa: prudenzialmente, per l’itinerario di salita. Con neve assestata si può spaziare tra dossi e canali paralleli alle linee di salita. Itinerari super remunerativi anche in ottica freeski. Difficoltà: MS Periodo consigliato: gennaioaprile Tempi: 3-3,30 ore Dislivello: 1.450 metri Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda) MONTE SOBRETTA - CIMA SUD (3.250 METRI) Dalle baite di Clevaccio in direzione
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nord-est ci si porta al Passo dell’Alpe (questo punto è possibile raggiungerlo anche salendo da Santa Caterina Valfurva passando
da Plaghera, seguendo poi la strada del Gavia fino al Ponte dell’Alpe per poi seguire verso sud-ovest la Valle dell’Alpe). Da
qui si sale verso nord il breve e ripido pendio sovrastante, fino ad entrare nell’ampio altopiano vallivo che verso ovest porta
ATTREZZATURA EQUIPMENT
ADRIANO GRECO Se c’è uno che conosce ogni metro quadro della zona, quello è certamente Adriano Greco, Guida alpina e istruttore nazionale delle Guide, di Mondadizza. È stato uno degli inventori dello scialpinismo race moderno. In team con Fabio Meraldi ha vinto tutto quello che c’era da vincere comprese cinque Pierra Menta, dominando la scena delle gare per molti anni. È stato poi il DT che ha creato e portato la squadra nazionale di skialp ai livelli attuali.
al Monte Sobretta. Questo lo si risale principalmente al centro, superando nella parte intermedia un tratto ripido; nella parte alta, quando si entra sulla piccola vedretta di Sobretta est, ci si porta gradualmente verso sinistra, raggiungendo facilmente la cima da dove si domina tutta la Val di Rezzalo nel suo intero splendore. Discesa: lungo l’itinerario di salita. Difficoltà: MS Periodo consigliato: dicembreaprile Tempo di percorrenza: 3,30-4,30 ore Dislivello: 1740 m Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda)
CIMA DI SAVORETTA
(3,053M) After reaching San Bernardo (40-60 mins from Fontanaccia) continue along the flat valley floor until you get to the Baite Ronzone (1,900 m). After crossing the bridge, the terrain continues upward along a few turns, passing the large mound to your left, arriving at the pretty Baite di Clevaccio (2,142 m). Heading south-east you reach the entrance to the Savoretta Valley, bypassing the south-east face of the Cima delle Pozze and therefore heading south-west, going back along the valley beneath the Monte dei Poltron. Over variable terrain you reach what remains of the easy, unchallenging Savoretta glacier at 2,800m. Cross to the right the bowl under Punta Valmaza and climb a fairly steep, short canal that leads to a small plain: from here, continuing west along a wide ridge, the summit is easily reached.
If there is anyone who knows every last inch of the area, it is definitely Adriano Greco, Alpine guide and national instructor of guides, from Mondadizza. He is also one of the inventors of modern ski tour racing. Together with team mate Fabio Meraldi he has won everything there is to win, including 5 Pierra Menta races, dominating the race scene for many years. He then became the operations manager that created and brought the national skialp team to its current level.
DESCENT: If you don’t want to take same route that you took on the way up, when you reach around 2,700m turn left and climb 50m up to the Colle dei Poltron. From here there is a direct descent on the San Bernardo plain where you head in a westerly direction, keeping to wide open spaces. Do not enter the canals to the right if you do not know exactly where and how they end. Difficulty: Intermediate-level skier if following the classic itinerary, good skier if descending from the Canale dei Poltron When to go: December - April Time: 3 - 4 hours Height Difference: 1,550 metres Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), crampons
ALTERNATIVES
PUNTA DI POLLORE (2,925 M) & CIMA DI PROFA ALTA (2,907 M) Having reached San Bernardo, pass above the La Baita refuge, continuing for a few minutes before turning left and crossing some small grassy areas that become a wide canal with sparse vegetation. Then turn towards the larch forest on the right when it is obviously time to leave the canal, heading towards the small flat area around the Pollore huts. Continue along the same hump, that becomes a wide ridge and continue on to the Punta di Pollore. If you want to get to the Profa Alta peak instead, turn left diagonally from 2,350 m heading towards the small ridge that heads to the peak. Descent: taking care, descend via the same itinerary as the ascent. Where snow has settled you can do
some wide turns between humps and canals parallel to the lines of ascent. These itineraries are also great from a freeski perspective. Difficulty: Intermediate-level skier mountaineer Suggested Period: January-April Time: 3 - 3.5 hours Height Difference: 1,450 m Equipment: Avalanche selfrescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe) MONTE SOBRETTA - SOUTH PEAK (3,250 METRI) From the Baite di Clevaccio in a north-easterly direction towards Passo dell’Alpe (it is also possible to reach this point from Santa Caterina via Plaghera, following the Gavia pass towards the Ponte dell’Alpe then continue south-west along the Valle dell’Alpe). From here climb north along the short, steep incline overhead, until you reach the wide valley plateau that to the west leads to Mount Sobretta. Climb along the middle, along a steep central part; towards the top when you come to the small hanging glacier Sobretta East, gradually head left, easily reaching the summit that overlooks the entire Val di Rezzalo in all its splendour. Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Intermediate-level skier When to go: December - April Time: 3.5 - 4.5 hours Height Difference: 1,740 m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe)
MAGICO Un modello per scialpinisti che cercano il divertimento anche in discesa. Costruito secondo le migliori tecnologie SKI TRAB e dove l’introduzione dell’ ATTIVO PROGRESSIVE SHAPE dà i benefici maggiori. Leggerezza, facilità di sciata, affidabilità, performance .. tutto questo è possibile solo con uno sci “MAGICO” A model for skiers looking for fun both uphill and downhill. Built according to the best SKI TRAB technologies and where the introduction of the ATTIVO PROGRESSIVE SHAPE gives greater benefits. Lightweight, Ease of Handling, Reliability, Performance, all this is possible only in a „Magico“ Ski. Core: ARAMID CORE - The Aramid-honeycomb compound core represents the best strength/lightweight ratio available today on the market Technologies: ARAMID TECHNOLOGY, 14 LIGHTWEIGHT TECHNOLOGY, ATTIVO SHOCK ABSORBER , HIBOX, ATTIVO PROGRESSIVE SHAPE, DUO TECH Torsion: Carbon-Hi Box Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability. Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 157, 164, 171, 178 cm Weight: 1030gr (171cm) Sidecut: 116/83/104 mm (171cm) Radius: 18.5 m (171cm)
Skialper
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ITINERARI
ALLA RICERCA DEL MAXIMO
REACHING FOR THE MAX(IMO)
Nascosta e isolata dopo la maestosa Cima Piazzi c’è una delle più interessanti aree scialpinistiche, terreno d’elezione di Lorenzo Holzknecht. Hidden and isolated behind the majestic Cima Piazzi there is one of the most interesting areas for ski touring, and Lorenzo Holzknecht’s favourite
CIME DI LAGO SPALMO ORIENTALE NORD
spalm, nel dialetto grosino miscuglio d’acqua e latte. Per analogia di colore, vengono chiamati spalmi i laghi glaciali dalle acque torbide in contrapposizione ai laghi negri, di acque limpide di sorgente. Appena prima, o poco dopo l’Agriturismo Baita Caricc (1.990 m), passare il ponte sul torrente Viola e salire verso destra seguendo la mulattiera che porta alla magnifica piana di Dosdè. Portarsi in prossimità del rifugio Federico del CAI Bormio (2.133 m) e proseguire stando alla sinistra del torrente. Quasi in fondo alla
(3.262 METRI) La Val Viola è sicuramente una delle zone più belle e appartate dell’Alta Valtellina e offre una varietà notevole di itinerari scialpinistici. È senza dubbio la più bella e piacevole gita scialpinistica dell’intera Val Viola. Itinerario classico, molto vario e tecnico con buon sviluppo, in ambiente glaciale nella parte alta che richiede in alcuni punti un po’ di prudenza e neve stabile. Il toponimo spalmo deriva da
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P.so della Va llac ci
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Corno Sinigaglia Passo di 3315
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Cima di Lago Spalmo Orientale Nord 3262 Sasso di Conca Cima Viola 3150 3374 P.ta d’Avedo Cima di Lago 3129 Cap. Dosdè Passo Spalmo Orientale Dosdè 3291 Va l
Cima di Saoseo 3265
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Punta dal Dügüral
Rifugio Federico
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Pass da Val Viola
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Rifugio viola
Alpe Campo
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Baite di Cardonè
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Pizzo Filone 3133
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In pratica - Basics Da Bormio in meno di 30 minuti, dopo 17 km sulla SS 301 per Livigno: primo parcheggio all’esterno sotto il tornante di Arnoga. Poi per la stradina in auto o sugli sci come descritto nell’articolo. From Bormio in less than 30 minutes by car, after 17km on the SS301 towards Livigno; the first outdoor car park before the bend in the road at Arnoga. Then take the path either by car or on skis as described in the article.
VAL VIOLA E CIMA PIAZZI
Stagioni consigliate / When to go: da marzo a fine maggio. from March to end of May
Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required: oltre al pacchetto sicurezza completo, con i ramponi e una piccozza si arriva ovunque. Set da ghiacciaio per le cime di Lago Spalmo. As well as a complete avalanche self-rescue kit, with crampons and an ice axe you can get practically anywhere. Glacier equipment for the Lago Spalmo peaks.
Cartografia / Cartography: Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000, Kompass 096 Bormio - Livigno -Alta Valtellina 1:50.000. Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000, Kompass 96 Bormio - Livigno 1:50.000.
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ITINERARI
piana si attraversa dove possibile il torrente e si inizia a salire nel vasto pendio poco inclinato, ad imbuto, a sinistra del ben visibile Bivacco Caldarini (2.503 m). In caso di scarsità di neve, è meglio passare il ponte appena prima del rifugio e portarsi fino all’imbocco della Val Cantone di Dosdè, quindi deviare verso sinistra verso l’imbuto. Si costeggia a destra l’evidente roccione e si sale il canale sovrastante piegando a sinistra. Si è ora alla base del ghiacciaio di Dosdè occidentale. Ci si porta decisamente a sinistra in prossimità della cresta nord-est e si risale il tratto più ripido della salita (30 - 40°). L’ultimo tratto si adagia un po’ e, piegando verso destra, si raggiunge facilmente la vetta (3.262 m). Da qui è possibile seguire l’evidente cresta nord-ovest verso sud per portarsi sulla cima principale di Lago Spalmo Orientale (3.291 m). Discesa: lungo l’itinerario di salita. Difficoltà: BSA Periodo consigliato: marzo maggio Tempi: 2,30 - 3 ore
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Dislivello: 1.272 m Materiale: set da autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda), materiale da ghiacciaio.
LE ALTERNATIVE
CIMA DI SAOSEO (3.265 METRI) OPPURE PASSO DOSDÈ (2.824 METRI) Dall’Alpe Dosdè o dal rifugio
Federico ci si inoltra verso sud passando a destra del torrente. Costeggiando i pendìi meridionali del Corno di Dosdè si prende decisamente a destra il fondo del largo solco della Val Cantone di Dosdè con direzione sudovest. Quando il terreno diventa pianeggiante, si continua ancora per circa un chilometro e poi, su terreno in salita, si punta
LORENZO HOLZKNECHT
Holzknecht è ormai un veterano dello scialpinismo race e della squadra nazionale (dal 2002!), cresciuto inizialmente all’interno della prolifica scuola valtellinese per poi ricavarsi una propria dimensione particolare attraverso l’evoluzione dello skialp race. Dopo anni di regolari presenze sui podi, con vittorie agli eventi più importanti come Pierra Menta, Sellaronda, Campionati del mondo ed europei, in team o individuali, alla fine della stagione delle gare estrae le aste XL per chiudere in bellezza. La Val Viola diventa il suo terreno di gioco naturale quando la stagione avanza, e poi durante l’estate alla sua baita.
all’evidente catino di sinistra e lo si risale interamente fino in cresta. Da qui si passa una zona rocciosa sulla sinistra per poi proseguire su dei falsopiani fino alla vetta. È possibile salire, ma con terreno più ripido, il catino di destra che porta sempre sulla cresta finale verso la vetta. Si può decidere di continuare invece verso il Passo Dosdè (2.824 m) dove sorge l’omonima capanna, procedendo in direzione sud invece di piegare a destra sopra i contrafforti. Discesa: per gli stessi itinerari. Difficoltà: MS Periodo consigliato: marzomaggio
Holzknecht is a veteran of touring ski racing and the national team (he joined in 2002!), starting with the prolific Valtellina school, and going on to carve out his own place in the evolution of touring ski racing. After years of regularly making the podium, with victories at the most prestigious events like Pierra Menta, Sellaronda and European and World Championships, both in team and individual events, at the end of the race season he gots out his XL skis to finish on a high. The Val Viola is his natural habitat towards the end of the season, and also during the summer months at his baita (mountain cottage).
Tempi: 3,30 - 4 ore. Per il Passo Dosdè 2,30-3 ore. Dislivello: 1.275 m Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda), materiale da ghiacciaio CIMA PIAZZI (3.439 METRI) La sola visione della Piazzi dalla statale sopra Semogo basta a farne apprezzare l’imponenza. La cima regina di questo settore delle Alpi Retiche si raggiunge di norma seguendo la Val Lia. L’impegno fisico e il tasso livello tecnico richiesti dalla Cima Piazzi sono superiori a quelli degli altri itinerari qui descritti. Meglio conoscere l’alta montagna, sapersi muovere su ghiacciaio anche molto crepacciato e su pendenze sostenute a lungo. Da Isolaccia si può prendere subito la strada della Val Lia (indicazioni
Pezel e Presedont) appena dopo la partenza degli impianti, ma è più veloce continuare sulla SS 301 per Livigno fino ai 1.550 metri di San Carlo dopo il paese di Semogo, quindi scendere alle baite de l’All e attraversato il torrente Viola, si sale alla stradina che arriva da Isolaccia. Il massimo sarebbe riuscire a raggiungere il parcheggio ai 1.760 metri della Madonnina di Presedont (con molta fortuna e un fuoristrada tosto si supera anche quota 1900) evitando così anche al ritorno qualche tratto pianeggiante. Da Presedont, seguendo sempre la bella stradina, si arriva alla malga Borron (2.050 m) e si continua nell’ampio vallone alla base dell’imponente parete settentrionale della Cima Piazzi. In fondo al falsopiano si sale a destra verso il Dosso Peneglia per arrivare poi al Bivacco Cantoni.
Poco dopo si scende dalla dorsale verso destra e passando a destra di un fascia rocciosa ci si immette sul ghiacciaio. Si sale fino alla base dello spigolo nord e ci si porta a sinistra, risalendo poi il versante a sinistra dello stesso; nella parte alta ci si porta nuovamente verso destra allo spigolo e continuando su questa direttrice (35-40°) si arriva direttamente alla cima. Salendo invece a sinistra dello spigolo in zona più crepacciata ma sempre ripida, ci si porta sulla sella posta a est della cima; passando a destra della cuspide rocciosa sommitale si arriva in vetta. Oppure dalla sella salire su roccette seguendo la cresta est. Altra possibilità di salita: In fondo alla piana di Borron si prende quota verso sinistra per entrare poi in un ripido corridoio crepacciato che gradualmente porta alla base dello spigolo nord
della Cima Piazzi. Discesa: per lo stesso itinerario, con preferenza iniziale per il lato est del crestone nord. Difficoltà: OSA Periodo consigliato: marzo-giugno Tempi: 4-6 ore a seconda del punto di partenza. Dislivello: 1.700-2.100 metri a seconda del punto di partenza Materiale: set da autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda), materiale da ghiacciaio
CIME DI LAGO SPALMO - NORTH EAST (3,262 M) The Val Viola is one of the most beautiful and secluded areas of the Alta Valtellina, and offers a variety of excellent ski touring itineraries. This is without doubt the best ski touring route of the Val Viola. A classic itinerary, varied and
Skialper
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ITINERARI
technical with good development, which at its highest part on the glacier requires prudence and stable snow in some points. The name ‘spalmo’ is derived from spalm, which in the dialect of Grosio means a mix of water and milk. Thanks to the similarity in colour
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Skialper
the glacial lakes are known as ‘spalm’ due to their cloudy waters, in contrast to the black lakes, which are fed by clear mountain springs. Just before, or just after the Baita Caricc Agriturismo (1,990m), cross the bridge over the Viola stream and ascend towards the right
following the mule track that leads to the magnificent plain at Dosdè. Head towards the Federico refuge belonging to CAI Bormio (2,133 m) and continue staying on the left hand side of the stream. Almost at the bottom of the plain cross the stream wherever possible and start to climb along the vast, yet not very steep funnel shaped incline to the left of the easily visible Bivacco Caldarini (2,503 m). In case of lack of snow, it is better to pass the bridge just before the refuge and head towards the start of the Val Cantone, Dosdè, then deviate to the left towards the funnel. Flanking the bluff to the right, head up the higher canal turning left. You will now find yourself at the base of the western Dosdè glacier. Take a sharp left close to the north-east crest and climb the steepest part of the ascent (30 – 40%). The last part flattens out a little and turning right the peak is easily reached (3,262 m). From here it is possible to follow the obvious north-west peak to reach the main peak of western Lake Spalmo (3,291 m). Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Good skier mountaineer Suggested Period: March-May Time: 2.5 - 3 hours Height Difference: 1,272 M
Isolaccia
Equipment: Avalanche self-rescue equipment (avalanche transceiver, shovel and probe) glacier equipment
ALTERNATIVES
Dosso le Pone 2556
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Il Corno 2378
P.zo Borron 2713 C.no di S. Colombano 3022
biv. ferrario biv. Cantoni
Corno Sinigaglia Passo di 3315 Verva
Pizzo di Dosdé as far as San Carlo at 1,550m, just past the village of Semogo, and 3280
CIMA PIAZZI (3,439 M) Just the sight of the Cima Piazzi from the road above Semogo is enough to appreciate its sheer size. The queen of peaks in this part of the Rhetian Alps is usually reached by the Val Lia. The physical requirement and technical level to scale the Cima Piazzi are greater than those of the other itineraries described here. You should be experienced in high mountain environments, and know how to move on a glacier with lots of crevasses and on long steep slopes. From Isolaccia you can take the Val di Lia road straight away (towards Pezel and Presedont) just after the gondola station, but it is quicker to continue along the SS 301 to Livigno
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CIMA DI SAOSEO (3,265 M) OR PASSO DOSDÈ (2,824 M) From Alpe Dosdè or the Federico refuge head south to the right of the stream. Flanking the southern slopes of the Corno di Dosdè the route takes a sharp right along the bottom of the wide furrow of the Val Cantone di Dosdè in a southwesterly direction. When the terrain flattens out, continue for around a kilometre and then, when the terrain gets steeper, head towards the large, obvious basin to the left and climb up to the ridge at the top. From here you pass a rocky area to the left and then continue on along a slight upward slope to the summit. You can also get to the top, though on steeper terrain, by climbing the basin to the right, which also leads to the final ridge towards the summit. Or you can decide to continue on to Passo Dosdè (2,824 m) where you will find a cabin of the same name, by continuing in a southerly direction instead of turning right after the foothills. Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Intermediate-level skier When to go: March-May Time: 3.5-4 hours. To the Passo Dosdè 2.5-3 hours Height Difference: 1,275m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment
ATTREZZATURA EQUIPMENT
then head down to the Baite de l’All, cross the Viola stream, and go up the narrow road that arrives from Isolaccia. Ideally you should be able to reach the car park at 1,760m at Madonna di Presedont (with a bit of luck and a good 4x4 you can even arrive at 1,900m), thus avoiding both on the way up and on the way back some flat sections. From Presedont, still following the narrow road, you arrive at the alpine summer pasture Malga Borron (2,050 m) and continue along the wide valley at the base of the imposing western face of the Cima Piazzi. At the bottom of a slight slope, climb to the right towards Dosso Peneglia to arrive at the Bivacco Cantoni. Just afterwards descend from the ridge to the right and passing to the right of a rocky area arrive at the glacier. Head uphill until you reach the base of the
M. Rinalpi 3009 Cima Piazzi 3439 northern edge and then head left, heading up its left slope; towards the top head right once again towards the edge and continuing in this direction (35°-40°) you arrive directly at the summit. If on the other hand you turn left at the edge, climbing in an area with more crevasses but just as steep, you arrive at the pass east of the summit; passing to the right of the rocky tip of the peak you arrive at the summit. Otherwise from the pass climb up some small rocks heading towards the Eastern summit. Alternatively at the bottom of the Piana di Borron head upwards to the left and enter a steep, crevassed corridor that gradually leads to the base of the northern corner of the Cima Piazzi. Descent: along the same route as the ascent, initially heading to the eastern side of the northern crest
MAXIMO
Uno sci dedicato a divertimento, performance e sicurezza su ogni tipo di neve. La nuova tecnologia Low Omega Profile crea un profilo longitudinale variabile che modula meglio il flex dello sci; viene facilitata la manovrabilità e sono migliorate la rigidità e la tenuta torsionale che accrescono stabilità e tenuta. A ski dedicated to fun, performance and safety on all types of snow. The new technology Low Omega Profile creates a variable longitudinal profile in order to better modulate the flex of the ski; it improves manoeuvrability , rigidity and torsional stiffness for better stability and edge grip. Core: Liwood Core lightweight wood core mixed with other types of wood to improve strength. Technologies: Liwood Power Fiber Box Core, Low Omega Profile, 14 Lightweight Technology, Attivo Progressive Shape, Duo Tech Torsion: Carbon-Power Glass Surface: Scratch proof polyamide protection film. Structure and design protection Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability. Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 157, 164, 171, 178, 185 cm Weight: 1.250 gr (171 cm) Sidecut: 121/90/110 mm (171 cm) Radius: 18.5 m (171 cm)
Difficulty: Advanced/expert skier mountaineer When to go: March-June Time: 4-6 hours depending on the starting point Height Difference: 1,700-2,100 m depending on the starting point Equipment: Avalanche selfrescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment .
Skialper
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ITINERARI In pratica - Basics
Da Bormio si sale in meno di 15 minuti a Santa Caterina Valfurva e si prosegue con attenzione sulla ripida e stretta strada asfaltata che porta ai Forni in pochi altri minuti. From Bormio by car you arrive in less than 15 minutes at Santa Caterina Valfurva and continue carefully along the paved, but narrow and steep road towards ‘I Forni’ in a few minutes more. Stagioni consigliate / When to go: dall’apertura della strada di accesso fino a metà giugno, talvolta fino a luglio se mezz’ora di portàge non spaventa. From the opening of the access road to around the middle of June, sometimes July if half an hour of carrying your skis doesn’t put you off. Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required:: da ghiacciaio anche per tutte le vie normali e, naturalmente, il pacchetto sicurezza standard artva-palasonda. glacier equipment also for all normal routes, as well as the usual avalanche selfrescue kit of transceiver, shovel and probe. Cartografia / Cartography: : Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000, Tabacco 08 Ortles / Cevedale 1:25.000 . Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000, Kompass 637 Cevedale, Valle di Pejo, Alta Valfurva 1:25.000, Tabacco / Ortles - Cevedale, foglio 08, 1:25.000
Ghiacciaio dei Forni
Un’atmosfera che ha del Mistico A ‘Mistical’ atmosphere
Una delle aree più famose al mondo per lo sci di montagna in un ambiente di bellezza rara in assoluto, ma a portata di auto in giornata da tutto il Nord Italia One of the most famous areas in the world for ski touring surrounded by stunning natural beauty, but that can be reached by car from the whole of Northern Italy in a day PUNTA SAN MATTEO
(3.678 M) Sicuramente tra le più belle gite scialpinistiche dell’arco alpino. Itinerario classico molto vario e tecnico con notevole sviluppo in ambiente glaciale, una delle mete più ambite nella zona dei Forni e non solo. La discesa offre, spesso anche a stagione inoltrata, neve a debole coesione per sciate indimenticabili. Dal posteggio poco sotto il rifugio dei Forni ci si porta in prossimità della piccola diga artificiale e, seguendo le indicazioni per il rifugio Branca, si procede nel fondovalle stando sulla destra orografica fino a portarsi su un piccolo pianoro da dove si può vedere il rifugio (normalmente questo tratto è sempre ben battuto
per l’approvvigionamento del rifugio stesso). Si va ora verso destra passando un piccolo ponticello, oppure poco più avanti con buon innevamento si può oltrepassare facilmente il torrente Frodolfo. Questa zona si può raggiungere anche passando, all’inizio dell’itinerario, sotto la diga, e costeggiando sulla destra il torrente. Seguendo qualche piccolo dosso e vallecole in direzione sud-est si arriva sul pianoro basale dove inizia il ghiacciaio dei Forni. Stando a destra dell’evidente morena mediana del ghiacciaio si va a superare un tratto pianeggiante per poi iniziare a salire in direzione di una bancata rocciosa che si aggira a sinistra, superando qualche tratto più ripido e giungendo
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Biv. Colombo
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V. Sasso Cerena 3037
Cima S. Giacomo Vedr. di Cerena 3281
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L’Isola Persa 2801
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P. Taviela 3612 3576
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LE ALTERNATIVE
PALON DE LA MARE (3.703 METRI) Dai Forni si seguono le indicazioni per il rifugio Branca e si sale lungo la valle a sinistra del torrente fino a un piccolo pianoro da dove si può vedere il rifugio sovrastante sulla sinistra. Si continua seguendo una stradina sempre battuta che con tre tornanti porta in prossimità del laghetto di Rosole. Da qui verso destra, stando sopra l’evidente bordo morenico, lo si segue fino al suo termine. Si risale ora un ripido pendio verso sinistra arrivando alla base di due stretti e marcati canali. Normalmente si sale dal canale di sinistra arrivando sull’ampio pianoro glaciale. Si continua stando più o meno al
Il Rifugio Ghiacciaio dei Forni è stato completamente rinnovato 20 anni fa. In questi anni la gestione famigliare di Grazia e Narciso lo ha fatto diventare l’opzione smart che unisce numerosi vantaggi logistici al piacere del soggiorno e della gastronomia. Gran parte del menù è esclusivo e va oltre la tradizione valtellinese tramite le rielaborazioni di Grazia. Vanno assolutamente assaggiati i numerosi piatti a base di farina di castagne. The Forni Mountain Refuge was completely renovated 20 years ago. Since then the owner/managers Grazia and Narciso have turned it into a smart stop off point which combines its many logistical advantages with the pleasure of a comfortable place to stay and good food. Most of the menu is made up of exclusive dishes which go beyond traditional Valtellinese fare thanks to Grazia’s reworkings. The many dishes made from chestnut flour are well worth a try.
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M. Mantello 3517
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Rif. Ghiacciaio dei forni
a uno più pianeggiante. Si sale verso destra passando sotto enormi seraccate e, dove queste finiscono, poco a destra, superare un tratto molto ripido e crepacciato che porta al pianoro finale dell’itinerario. Si risale ora in direzione ovest per la cima. Discesa: lungo l’itinerario di salita Difficoltà: MSA medio sciatore alpinista Periodo consigliato: dai primi di marzo a metà maggio Tempi: 3-4 ore Dislivello: 1.530 m Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda), materiale da ghiacciaio
si Skialper
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centro della conca in direzione nord andando a salire poi il pendio più a sinistra. Arrivati su un altro pianoro, stando attenti alla zona crepacciata, si piega decisamente verso destra e si continua salendo gradualmente, portandosi in prossimità della cresta finale che si risale fino agli ultimi cento metri pianeggianti. Discesa: lungo l’itinerario di salita. Difficoltà: MSA – medio sciatore alpinista Periodo consigliato: dai primi di marzo a metà maggio Tempi: 3-4 ore Dislivello: 1.553 m Materiale: set autosoccorso (artva, pala e sonda), materiale da ghiacciaio. CIME DI PEJO (CIMA EST 3.576 M CIMA OVEST 3.549 M) Dai Forni si seguono le indicazioni per il rifugio Branca salendo lungo la val dei Forni fino al pianoro sottostante il rifugio. Da qui si passa il torrente verso destra e si seguono delle vallecole in direzione sud-est, arrivando sul pianoro basale in prossimità di un piccolo ponte tibetano dove poco più avanti inizia il ghiacciaio dei Forni. Stando a destra dell’evidente morena mediana, la si segue fin quasi al
MARCO CONFORTOLA Questa grande porzione del Parco nazionale dello Stelvio può essere vista anche come il regno di Marco Confortola. Giovanissima Guida alpina dal 1990, Maestro di sci, soccorritore, ha completato numerose discese estreme sulle montagne di casa, tra le quali spicca senza dubbio quella dell’impressionante Nord dell’Ortles. Tra i più noti himalaysti italiani, nove volte in cima a 8 dei 14 ottomila, nel 2008 è sopravvissuto a un incidente sul K2 riportando l’amputazione di tutte le dita dei piedi.
suo termine per poi iniziare a salire verso destra passando alla base dell’evidente parete rocciosa. Dopo aver superato una zona ripida crepacciata, si giunge a un ampio pianoro e si continua sempre nella stessa direzione e dopo un breve tratto ripido si giunge alla base del nascosto canale sud-est. Lo si sale interamente e, con un breve tratto ripido (eventualmente mettere i ramponi), si giunge al colletto a 3.220 m di quota. Si continua ora in direzione est per circa 300 metri per poi salire l’ampio versante contornato da seracchi e crepacci, puntando nella parte alta verso destra. Si arriva così sulla cupola
This area of the Stelvio National Park could also be seen as the kingdom of Marco Confortola. An alpine guide since 1990, as well as a ski instructor, and mountain rescuer, he has completed numerous extreme descents on the local mountainside, the highlight undoubtedly being the impressive north face of the Ortles. He is among the most well-known Italian Himalayan mountaineers, reaching the summit of 8 of the 14 mountains above eight thousand metres nine times; in 2008 he survived an incident on K2 that led to the amputation of all his toes.
finale che permette, continuando diritti in direzione sud, di giungere sulla cima principale a quota 3.449 m mentre verso sud-est si raggiunge la cima più elevata, a 3.576 m. Discesa: lungo l’itinerario di salita. Difficoltà: BSA - buoni sciatori alpinisti – MSA se si scende con i ramponi il breve tratto ripido del canale S-E Periodo consigliato: dai primi di marzo a metà maggio Tempi: 3-4 ore Dislivello: Cima est 1.426 m - Cima ovest 1.399 m Materiali: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda) materiale da ghiacciaio
PUNTA SAN MATTEO
(3,678 M) Definitely one of the best ski touring excursions in the Alps. A classic itinerary, varied and technical with excellent development on the glacier, one of the most popular in the Forni area and beyond. The descent offers, often even after the end of the season, loosely packed snow for unforgettable skiing conditions. From the car park just below the Forni refuge, head towards the small dam and follow signs to the Branca refuge; proceed along the valley floor staying to the right of the stream until you reach a small plain from where you can see the refuge (this stretch is always well pisted
ATTREZZATURA EQUIPMENT
MISTICO
Uno sci pensato per sciatori molto esigenti che ricercano leggerezza per la salita ma anche divertimento e performance in discesa: leggerezza, facilità di conduzione, affidabilità e performance rendono questo sci unico nel suo genere. A ski designed for very demanding skiers looking for lightweight to walk uphill but at the same time fun and performance downhill: lightweight, ease of handling, reliability and performance make this ski unique.
for supplying the refuge itself). Now head right crossing a small bridge, alternatively cross a little further ahead - if snow conditions are good it is easy to cross the Frodolfo stream. It is also easy to reach this area by passing under the dam at the start and flanking the stream on the right. Following some small humps in a south-east direction you arrive at the base plain where the Forni glacier begins. Staying on the right of the glacier’s central moraine there is a flat stretch after which the terrain begins to climb in the direction of a rocky bank which you pass on the left along some steeper stretches before reaching flatter terrain. Ascend to the right passing underneath enormous seracs, and where these end, a little to the right take a very steep crevassed climb that leads to the final plain on the itinerary. Now head in a westerly direction towards the peak. Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Intermediate-level skier mountaineer Suggested Period: Beginning of March - Mid May Time: 3 – 4 hours Height Difference: 1,530m Equipment: Alpine self-rescue equipment (avalanche transceiver, shovel and probe) glacier equipment
ALTERNATIVES
PALON DE LA MARE (3,703 METRI) From the Forni refuge, follow signs
to the Branca refuge and climb along the valley to the left of the stream until you reach a small plain from where you can see the refuge overhead to the left. Continue following a beaten path that after three bends brings you near to the small Lake Rosole. From here head right, staying above the obvious moraine border, following it to the end. At this point head up a steep slope to the left arriving at the base of two narrow, pronounced canals. Normally you take the left hand canal arriving at a glacial plain. Continue on staying more or less in the middle of the bowl heading north, before climbing up the slope to the left. Arriving at another plain, taking extra care around the crevassed area, take a sharp right and continue climbing gradually, arriving close to the final crest that goes upwards until the flat last one hundred metres. Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Intermediate-level skier mountaineer When to go: Early March - Mid May Time: 3-4 hours Height Difference: 1,553 m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment CIME DI PEJO (EAST PEAK 3,576 M - WEST PEAK 3,549 M) From the Forni refuge follow signs to the Branca refuge, heading up the Forni valley until you reach
the plain just below the refuge. From here pass the stream to the right and following the small valleys towards the south east, arriving at the base plain close to a small Tibetan bridge where just a little further on the Forni glacier begins. Staying to the right of the large medial morraine, follow it almost to the end and begin to climb towards the right passing the base of a large rocky wall. After passing a steep crevassed area, you arrive at a wide plain and continue in the same direction, after a short steep climb you arrive at the base of the hidden south east canal. Climb up the whole way, and after a short steep part (where it is advisable to use crampons) you reach the colletto at 3,220m. Now continue in an easterly direction for around 300 metres and climb up the wide slope surrounded by seracs and crevasses, heading to the top towards the right. Here you arrive at the final dome that allows you, by continuing straight to the south, to arrive at the main peak at 3,449m, while south east you can reach the highest peak at 3,576m. Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Good skier mountaineer / Intermediate-level skier mountaineer if descending with crampons the short steep
Core: Aramid Core - The Aramid-honeycomb compound core represents the best strength/lightweight ratio available today on the market Technologies: Aramid Technology, 14 Lightweight Technology, Attivo Shock Absorber, Hibox, Attivo Progressive Shape, Duo Tech Torsion: Carbon-Hi Box Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 164, 171, 178, 185 cm Weight: 1.120 gr (171 cm) Sidecut: 121/90/110 mm (171 cm) Radius: 18.5 m (171 cm)
part of the south east canal When to go: Early March- Mid May Time: 3-4 hours Height Difference: East peak 1,426 m - West peak 1,399 m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment. Skialper
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ITINERARI
BORMIO
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Skialper
SINTESI PERFETTA PER UN’USCITA IN SICUREZZA A PERFECT ‘SINTESI’ FOR A SAFE EXCURSION
Con Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini dalle vie dello struscio fino ai 3.000 metri del Vallecetta e a San Colombano: itinerari per tutti, o quasi, con discesa in pista Go with Francesca Martinelli and Roberta Pedranzini for a high-altitude stroll up to 3,000 metres on Mount Vallecetta and San Colombano: itineraries for everyone, or almost everyone, skiing down on the piste. TOUR DE TROSC
Il percorso è quasi subito intuitivo e si trova tracciato praticamente sempre. Improbabile che passino pochi minuti dopo una bella nevicata senza che qualcuno parta per salirlo in neve fresca. Dalla piana dell’Alute di Bormio, nelle vicinanze della stalla Pedrini, facilmente raggiungibile dai parcheggi della cabinovia, si risalgono i prati sottostanti la frazione di Piatta. La direttrice generale è verso destra salendo. Dopo avere attraversato la strada per la frazione di Gotrosio non si può sbagliare: si superano con andamento logico e in successione le tante baite disseminate nelle radure tra i boschi e utilizzate d’estate per la fienagione. Si alternano prati e boschi ben curati, si attraversano vallette e piccoli torrenti. Il percorso nella parte alta permette alcune alternative: passare per la baita Lecia su facile strada innevata; raggiungere Bormio 2000; oppure continuare la salita e andare alla pista Bimbi al Sole che scende dal Cimino. A questa quota c’è la linea del bosco: fin qui si viaggia bene anche in giornate fredde e ventose o con nebbia. Da un paio di stagioni il percorso è segnalato con bandierine dedicate, a cura dell’Unione Sportiva Bormiese e dello Sci Club Alta Valtellina; volendo si può andare oltre fino al Cimino (2.636 m) e a Bormio 3.000, stazione sommitale della funivia. Il terreno facile, e soprattutto quello esente da rischi, è stato occupato dalle piste. È comunque quasi sempre possibile salire rimanendone fuori e facendo attenzione alle condizioni della neve. Sulla sinistra orografica (a destra salendo) tutta la grande conca sotto cresta è considerata freeride zone: risulta quindi faticosa da risalire e conviene tornare a sinistra descrivendo un semicerchio verso il crinale. Difficoltà: MS Periodo consigliato: dicembre-aprile Tempi: 2-2.30 ore Dislivello: 1.000 metri (Tour de Trosc) Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda) Discesa: per le piste dello sci alpino
Le Motte
Dosso M. Masucco le Pone 2366 2556 Chiesina S. Colombano
Bormio
Forte di Oga
Malga S. Colombano
Oga S. Lucia
Ski trab
C.no di S. Colombano 3022
S. nicolò
Le poce Ciuck Piatta
Bormio 2000
Gotrosio Zola
Uzza
Baita Lecia
pista Bimb i
rocca est Cimino 2636
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Cepina Bormio 3000
Monte Rinalpi 3009
M. Vallecetta 3148
Cima Bianca 3018
In pratica - Basics
ALTERNATIVE
FOLGORE-ROCCA EST Nella prima parte questo itinerario segue la salita della gara di scialpinismo del tradizionale Trofeo Folgore. Da Bormio si parte direttamente dallo ski-stadium della pista Stelvio e la si costeggia, sulla sinistra, per i primi 150 metri di dislivello proseguendo fino al Ciuk passando dall’ex Albergo Feleit e dagli abitati di Martinola, Campolongo, Borminella e Le Poce e proseguendo fino alla stazione di monte della sciovia Rocca Est. Da questa stagione il percorso è segnalato, con bandierine dedicate, a cura dell’Unione Sportiva Bormiese e dello Sci Club Alta Valtellina. Discesa: per le piste dello sci alpino Difficoltà: MS Periodo consigliato: dicembre-aprile Tempi: 2-2,30 ore Dislivello: 1000 metri
Al semaforo di Bormio si tiene la destra e dopo il ponte si segue per le funivie. At the traffic light in Bormio keep right and after the bridge follow signs to the cable car station. Stagioni consigliate / When to go: dal primo innevamento… programmato sulle piste, fino a maggio portandosi in auto a Bormio 2000 per partire più in alto (la neve programmata delle piste dura più a lungo). From the first (artificial) snow on the slopes, until May when you can drive to Bormio 2000 to start from higher up (the artificial snow on the pistes lasts for longer) Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required: oltre al pacchetto sicurezza completo, ramponi e una piccozza per la cresta del Vallecetta e per gli imprevisti di situazioni particolari. Other than an avalanche self-rescue kit, crampons and a pickaxe for the Vallecetta crest and for any unexpected situations. Cartografia / Cartography: : Kompass 096 BormioLivigno-Alta Valtellina 1:50.000 Kompass 96 BormioLivigno
ATTREZZATURA EQUIPMENT
SINTESI
Sci da scialpinismo versatile, leggero ed estremamente facile. L’ideale per chi cerca un modello adatto a tutte le condizioni, ha un’ottima tenuta di spigolo anche su nevi dure. All-round lightweight touring skis, extremely easy-turning. Ideal for ski tourers looking for skis suitable for all snow conditions, with an excellent edge grip even on hard snow. Core: Liwood Core lightweight wood core mixed with other types of wood to improve strength. Technologies: Liwood Power Fiber Box Core, 14 Lightweight Technology, Attivo Progressive Shape, Duo Tech Torsion: Carbon - Glass Surface: Scratch proof polyamide protection film. Structure and design protection Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 150, 157, 164, 171, 178 cm Weight: 1.140 gr (171 cm) Sidecut: 107/75/94 mm (171 cm) Radius: 19.9 m (171 cm)
Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda) VALDISOTTO, DA OGA AL SAN COLOMBANO Si sviluppa quasi completamente sulla strada forestale che d’estate porta dalla località Forte di Oga alla Malga San Colombano. Non presenta alcuna difficoltà e in quota si apre su una splendida conca innevata. In
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Skialper
FRANCESCA E ROBERTA
Icone intramontabili dello ski-alp…E non solo di quello delle donne, verrebbe da aggiungere. Se volete imparare come si fa lo scialpinismo in team accodatevi a Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini. Finché ci riuscite, ma potrebbero essere pochi metri. Perché la Franci e la Robi sono due belle ragazze che hanno vinto tutto il possibile in carriera, continuando a divertirsi come quando erano compagne di banco alle elementari. Negli ultimi anni hanno dovuto saltare una stagione a testa per infortunio, prima una e poi l’altra, alternandosi solitarie sui campi di gara, ed era strano vedere l’una muoversi senza l’altra. In coppia sono ancora difficilmente battibili, un meccanismo micidiale che ottimizza ogni situazione e non sbaglia un passo. Anche negli anni delle pro a tempo pieno.
alto si può completare l’escursione raggiungendo la piccola chiesa di San Colombano e, se le condizioni lo permettono, la cima del Corno a ben 3.022 metri. Discesa: per le piste dello sci alpino Difficoltà: MS-MSA per il Corno San Colombano Periodo consigliato: Dicembreaprile Tempi: da 1 a 3,5 ore a seconda del punto di arrivo scelto Dislivello: minimo 520 metri, massimo 1.600 metri Materiale: set autosoccorso in valanga ( artva, pala e sonda), ramponi, picozza.
…And not just among the women, it should be noted. If you want to learn how to go ski touring, follow Francesca Martinelli and Roberta Pedranzini as far as you can, which will only be for the first few metres; Franci and Robi are two beautiful women who have won everything possible during their career, having fun together since they sat next to each other at primary school. In the last few years they have had to miss a season each due to injury, first one, then the other, alternating solo performances in races, and it was pretty strange to see one without the other. As a team they are still very difficult to beat, a winning combination that gets the best out of every situation and never puts a foot wrong. Also when they were full-time professional athletes.
TOUR DE TROSC
The route is almost instantly intuitive, and you can find tracks practically everywhere. It is highly unlikely that even a few minutes go by after a good snowfall without somebody making some fresh tracks. From the flat Alute path in Bormio, close to the Pedrini barn, and easily reached from the car park next to the gondola station, climb up the hillside underneath the small village of Piatta. The general direction is uphill to the right. After crossing the road to the village of Gotrosio, it is impossible to lose your way; head up past the
many mountain huts which are found one after the other in the woodland clearings and used for storing hay in the summer months. The route alternates between well-maintained meadows and woodland, crossing small valleys and tiny streams. The higher part of the route offers a few options; go past the Baita Lecia along an easy snowy road; head towards Bormio 2,000; or continue heading uphill towards the Bimbi al Sole piste that descends from Cimino. At this altitude you can find the treeline; up to here conditions are manageable even on cold, windy or foggy days.
a UNA PUNTATINA IN TRAB A QUICK STOP AT TRAB For the last couple of seasons the route has been marked with flags by the Unione Sportiva Bormiese and the Alta Valtellina Ski Club. It is possible to go further up to Cimino (2,636 m) and to Bormio 3,000, the highest point reached by ski lift. The easy, risk free terrain is taken up by marked slopes. It is however also possible to climb uphill off piste, paying close attention to snow conditions. On the orographic left (on the right going uphill) the huge bowl underneath the peak is considered a freeride zone; it is therefore hard to climb and advisable to head back to the left making a semicircle towards the crest. Descent: along the marked ski runs Difficulty: Intermediate-level skiers Suggested Period: December April Time: 2 -2.5 hours Height Difference: 1,000m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe)
Questi itinerari di approccio sono anche un ottimo motivo per fare un salto in Ski Trab. Praticamente si potrebbe partire sci ai piedi da lì! Lo shop aziendale è impostato come uno show-room, soprattutto nell’esposizione della gamma completa di attrezzi e accessori e per l’occhio esperto non manca mai qualche sorpresina, un’anteprima, un’idea nuova di Daniele Trabucchi.
ALTERNATIVES
FOLGORE-ROCCA EST In the first part of this itinerary follow the route of the Trofeo Folgore ski touring race. From Bormio start from the ski stadium at the bottom of the Stelvio piste and climb up the side of the piste to the left for the first 150m of height difference heading towards Ciuk passing the ex hotel Feleit and the residential areas of Martinola, Campolongo, Borminella and Le Poce and continue on to the Rocca Est draglift station. From this season the route is marked by flags by the Unione Sportiva Bormiese and the Alta Valtellina Ski Club.
These starter itineraries are also a great reason to visit us here at Ski Trab. You can practically head out on your skis from the shop! The location of this Bormio business is perfect for testing products as well as trying ski touring for the first time. The factory shop is set up as a show room, especially for the display of the full range of equipment and accessories, while to the expert eye there are still a few surprises, including product previews, a new idea by Daniele Trabucchi.
Descent: along the marked ski runs Difficulty: Intermediate-level skier Suggested Period: December - April Time: 2 - 2.5 hours Height Difference: 1,000m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe) VALDISOTTO, FROM OGA TO SAN COLOMBANO This route unwinds almost entirely along the forest road that leads to Malga San Colombano from Forte di Oga in the summer. It is not difficult and at the top it opens out into a splendid snowy bowl. At the
top it is possible to complete the excursion by reaching the small San Colombano church and, weather conditions permitting, the Corno peak at 3,022 m. Descent: along the marked ski runs Difficulty: Intermediate-level skier / Intermediate-level skier mountaineer to the Corno San Colombano Suggested Period: December - April Time: 1-3.5 hours depending on where you want to arrive Height Difference: min 520m, max 1,600m Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel, probe), crampons, ice axe
ITINERARI
FORCELLINO SULLE TRACCE DELL’ALTA VIA
ON THE TRACKS OF THE ALTA VIA Da Bormio, risalendo verso Santa Caterina, si presentano in successione ambienti scialpinistici di impegno crescente. Come il Monte Forcellino, una delle palestre preferite dall’azzurro From Bormio, heading up to Santa Caterina, there are successive ski touring routes of increasing difficulty. Like Monte Forcellino, one of the favourite training areas for the Italian national team MONTE FORCELLINO
(2.842 METRI) Facilità di accesso, varietà di ambienti, qualità sciistica del terreno, viste a 360°, esposizione totale al sole e una buona accessibilità anche con condizioni di neve non sicura sono gli ottimi motivi per scegliere il Forcellino. Se c’è neve per partire da Sant’Antonio Valfurva, si parcheggia nello spiazzo a lato del torrente Zebrù e si sale, passando da San Gottardo, per prati e boschi puntando alle baite di Cavallaro.
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Skialper
Se invece la neve inizia più in alto, a San Nicolò Valfurva si gira a sinistra per Madonna dei Monti - Val Zebrù. Si lascia l’auto al parcheggio di Niblogo e si parte su strada sterrata con pendenza minima pianeggiante fino alla località Tre Croci. Da qui si prosegue passando dalle Baite di Pradaccio (nei casi peggiori la neve inizia qui). La mulattiera sale con qualche tratto piuttosto ripido alle baite di Cavallaro, dove ci si collega all’itinerario che sale
da Sant’Antonio. Da qui si segue la larga dorsale orientata a sudovest fino al Passo del Forcellino, quindi in diagonale verso sinistra alla cima. Se invece si sceglie la dorsale che si stacca verso destra, poco sopra Cavallaro si arriva prima al Dosso Cavallaro e poi per cresta alla Cima di Saline (3.074 metri), di poco più alta e lontana (normalmente l’ultimo breve tratto roccioso alla cima non viene salito). Discesa: per la dorsale di salita
fino a Cavallaro, oppure anche più a destra per rientrare poi alle Baite Cavallaro. Poi si ignora la mulattiera e si prosegue invece sotto le baite, sciando alcuni prati intervallati da passaggi tra gli abeti. A 1.700 metri si incrocia un’altra mulattiera/ stradina che riporta verso destra, se si torna a Pradaccio. Altrimenti si continua sullo stesso terreno fino a Sant’Antonio. In alternativa, con bella neve sicura, dalla cima si può sciare il versante nord-est scendendo in Val Zebrù fino alle Baite di Campo. Da qui seguendo la strada a tratti pianeggiante si ritorna alle Tre Croci e così a Niblogo, che nel tratto finale spiana, obbligando a qualche spinta. Ma quest’ultima è un’opzione raramente praticata perché la stradina è spesso invasa dalle valanghe del Monte Cristallo o perché si deve spingere parecchio. Con nevi sicure molto bella è anche la discesa diretta dal Dosso Cavallaro nell’ampio vallone nord-ovest.
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In pratica - Basics
Bormio
b
r
Dosso Cavallaro 2999 M. Confinale 3370 Cima d. Saline 3074
ù Cima d. Manzina 3318
Biv. Del Piero
uale V. d e l Pa s q
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M. Ables 3137
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Cartografia / Cartography: Carta: Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000. Map: Kompass 072 Parco Nazionale dello Stelvio 1:50.000.
B.te S. Gottardo Cavallaro
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P.so Forcellino
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Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required: il pacchetto sicurezza completo artva-pala-sonda. Per gli itinerari proposti non serve attrezzatura alpinistica. I ramponi mettono sempre e comunque al riparo da imprevisti. an avalanche self-rescue kit of transceiver, shovel and probe. For these itineraries mountaineering equipment is not required. Crampons however are always useful in case of unexpected situations.
S. Antonio
V
Stagioni consigliate / When to go: dalla prima nevicata fino ad aprile. From the first snowfall to April
M. Forcellino 2842 Pradaccio
Niblogo
Z
V
Da Bormio in 5 minuti di auto si mettono gli sci ai piedi a Sant’Antonio, in 10’ a Niblogo, frazione di Madonna dei Monti, e altrettanto serve per raggiungere Santa Caterina. From Bormio in 5 minutes by car, you can put your skis on at Sant’Antonio, in 10 minutes more at Niblogo, just past Madonna dei Monti, and it takes likewise 10 minutes to reach Santa Caterina.
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Cima Bianca 3018
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Baite Ables
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S. Caterina Valfurva
Plaghera
I Forni Resamoga
ITINERARI
ROBERT ANTONIOLI Forse i migliori risultati di Robert Antonioli non sono le vittorie e i podi nelle gare di scialpinismo, Coppa del Mondo compresa. Neppure il titolo di campione del mondo Sprint Race conquistato a Verbier 2015 di forza, tecnica, abilità, testa, intelligenza, esperienza, tutto al 101% perché con il 100% arrivi secondo. Forse la migliore performance di Robert è che rende lo skialp di tendenza. Magari ha appena vinto infilzando gli altri nell’ultimo cambio d’assetto e nei successivi
Difficoltà: MS Periodo consigliato: dicembremarzo Tempi: 2,30-3 ore Monte Forcellino – 3-3,30 ore Dosso Cavallaro 3,30-4 ore Cima delle Saline Dislivello : Monte Forcellino: 1.495 metri da Sant’Antonio - 1.250 metri da Niblogo; Dosso Cavallaro: 1.652 metri da Sant’Antonio -1.400 metri da Niblogo; Cima delle Saline: 1.724 metri da Sant’Antonio
- 1.474 metri da Niblogo. Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda)
L’ALTERNATIVA
MONTE CONFINALE (3.370 METRI) Da Santa Caterina Valfurva seguire la strada per i Forni fino alle baite di Resamoga. Da qui salire per radure in direzione nord-est fino al limite del bosco e procedere in diagonale passando sopra delle
50 metri al traguardo. Oppure qualcuno ha messo su Facebook il suo ultimo straight-down in gara.
Perhaps Robert Antonioli’s most impressive result is not one of his many victories and podium places in touring ski races, including the World Cup, nor the sprint race world champion title won in Verbier in 2015 thanks to a combination of strength, technique, ability, intelligence and experience, all while giving 101% because with 100% you finish second. Maybe Robert’s greatest achievement is simply that he makes ski touring cool; by beating the competition hands down in the final change area and the last 50 metres to the finish line, or by someone posting his last straight-down of the race on Facebook.
baite Ables fino a una evidente valletta che si supera per portarsi sul crinale, arrivando così su un falsopiano. Si segue ora la Val Pasquale fino a un ripido canale a destra; superatolo, si seguono una serie di vallecole che portano alla cresta sud-est. Da qui brevemente alla cima stando attenti alle cornici. La partenza è possibile
anche all’inizio di Santa Caterina seguendo la stradina che sale dietro la chiesa e proseguendo per radure fino alle baite dell’Ables. Discesa: per l’itinerario di salita. Dislivello: 1.632 m Difficoltà: MS Tempi: 3-4 ore Materiale: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda)
ATTREZZATURA EQUIPMENT
ALTAVIA
Sci leggero, estremamente facile e con un buon galleggiamento. L’ideale per chi vuole avere buone performance anche in discesa grazie all’Attivo Progressive Shape che facilita la conduzione permettendo di avere un ottimo controllo sullo sci. Facilità di sciata anche sulle nevi più impegnative.
MONTE FORCELLINO
(2,842 M) Ease of access, a variety of scenery, the quality of the terrain for skiing, 360° views, complete exposure to the sun and the fact that it is accessible even in unsafe snow conditions are all great reasons to choose the Forcellino. If there is snow, you can start from Sant’Antonio Valfurva, parking in the open area next to the Zebrù stream and head up, passing through San Gottardo, and through meadows and woodland towards the Baite di Cavallaro. If the snow starts higher up, at San Nicolo Valfurva turn left towards Madonna dei Monti - Val Zebrù. Leave your car at the Niblogo car park and start from the flat unpaved road until you get to the Tre Croci area. From here continue on past the Baite di Pradaccio (in the worst snow conditions the snow starts here). The mule track climbs up with a few steep parts to the Baite di Cavallaro, which is where the route joins the route from Sant’ Antonio. From here follow the wide ridge towards the south west until you get to the Forcellino pass, then continue diagonally towards the left to the summit. If on the other hand you take the ridge that heads right, just above Cavallaro you arrive at Dosso Cavallaro and then at the summit Cima di Saline (3,074 m), which is just a little higher and further away (normally
the last short rocky part at the top is not climbed). DESCENT: take the ridge from the ascent back to Cavallaro, or further right to return to the Baite Cavallaro. Then ignore the mule track and continue instead underneath the mountain huts, skiing through some open meadows interspersed with tracts through the trees. At 1,700m you arrive at another mule track/narrow path that takes you right if returning to Pradaccio. Otherwise continue along the same terrain until you reach Sant’ Antonio. Alternatively, in good snow conditions, from the summit you can ski the north east slope down through Val Zebrù until you reach the Baite di Campo. From here following the road which is in parts quite flat you return to the Tre Croci and Niblogo, which towards the end flattens out, meaning you have to do some poling. But this option is rarely used as the path is often covered by avalanches from Monte Cristallo or because it requires a lot of poling. With safe snow the direct descent from Dosso Cavallaro through the wide north west valley is also very enjoyable. Difficulty: Intermediate-level skier When to go: December - March Time: 2.5-3 hours Monte Forcellino / 3-3.5 Dosso Cava llaro / 3.5-4 hours Cima delle Saline Height Difference: Monte Forcellino: 1,495 m from Sant’Antonio - 1,250 m from Niblogo; Dosso Cavallaro: 1,652 m
from Sant’Antonio -1,400 m from Niblogo; Cima delle Saline: 1,724 m from Sant’Antonio 1,474 m from Niblogo. Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe)
THE ALTERNATIVE
MONTE CONFINALE (3,370 METRI) From Santa Caterina follow the road to ‘I Forni’ until you get to the Baite di Resamoga. From here climb along some clearings towards the north east until the forest limit and then proceed diagonally passing above the Baite Ables until you reach an obvious dale that you cross to get to the crest, arriving at a slight slope. Now follow the Val Pasquale until you reach a steep canal to the right, once past this follow a series of small valleys that lead to the south east crest. From here the summit is not far, taking care of the ledges. It is also possible to start from Santa Caterina, following the uphill path behind the church and continuing along the clearings to the Baite dell’Ables. Descent: along the same route as the ascent Height Difference: 1,632 m Difficulty: Intermediate-level skier Time: 3-4 ore Equipment: Avalanche self-rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe)
Lightweight ski, extremely easy-turning and with a good floatability. Ideal for skiers looking for good performance also downhill thanks to the 'Active Progressive Shape’ that facilitates steering allowing to have an excellent control of the skis. Easy to handle even in difficult snow conditions. Core: Liwood Core lightweight wood core mixed with other types of wood to improve strength Technologies: Liwood Power Fiber Box Core, 14 Lightweight Technology, Attivo Progressive Shape, Duo Tech Torsion: Carbon - Glass Surface: Scratch proof polyamide protection film. Structure and design protection Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 157, 164, 171, 178 cm Weight: 1.220 gr (171 cm) Sidecut: 116/83/104 mm (171 cm) Radius: 18.5 m (171 cm)
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ITINERARI
IL GHIACCIAIO MAESTRO THE MAESTRO OF GLACIERS
Il regno dello sci estivo si può interpretare ancora meglio: un parco giochi d’alta quota per lo scialpinismo dove ama scorrazzare Chicco Pedrini. The realm of summer skiing takes on another role: a high altitude playground for ski tourers, where Chicco Pedrini loves to cut loose.
Punta Rosa 3025
SOLDA
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BORMIO
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(3.462 METRI) La Cima Tuckett prende il nome dell’alpinista inglese F. F. Tuckett, uno dei primi esploratori delle montagne della zona e la prima discesa per la parete nord con gli sci la effettuò il 7 luglio 1971 Heini Holzer, famoso spazzacamino e guida alpina di Tubre in Val Venosta. A monte della funivia del Passo dello
Stelvio, in direzione sud-est, si inizia a salire la pista da sci stando opportunamente ai bordi. Arrivati alla località Nagler, all’arrivo del primo tronco della funivia, si entra sul ghiacciaio della Vedretta Piana e si prosegue in direzione del Monte Livrio dove si trova anche l’omonimo rifugio. Passando in prossimità dello skilift che sale verso la Punta degli Spiriti, si scende verso sinistra, arrivando sulla Vedretta
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CIMA TUCKETT
M. Scorluzzo 3095
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M. Livrio 3174
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Franzenshohe
del Madaccio. Gradualmente ci si porta verso sinistra in direzione del Madaccio di Mezzo e si risale un pendio ripido, passando a sinistra di un evidente blocco roccioso che emerge dal ghiacciaio. Quando le pendenze diminuiscono si continua per un tratto in direzione del Passo di Tuckett per poi girare a destra, andando a salire l’evidente spigolo nord della montagna. L’ultimo tratto più ripido lo si affronta con vari dietro front fino ad arrivare poco sotto la cima. Qui, in base alle condizioni della neve, può essere opportuno togliere gli sci, arrivando così in vetta. È possibile salire direttamente sulla Vedretta del Madaccio, partendo dalla località Franzenshohe sulla strada dello Stelvio del versante altoatesino. Dislivello 1.273 m - Tempi 2,30/3,30 ore Discesa: per l’itinerario di salita. Difficoltà: MSA – medi sciatori alpinisti - buoni sciatori alpinisti per la parte finale Periodo consigliato: da fine maggio (apertura della strada dello Stelvio) a metà, fine giugno; poi possibile anche nel periodo autunnale in funzione delle
nevicate Tempi: 2-3 ore Dislivello: 862 m + 160 m se si rientra dal percorso di salita Materiale: set autosoccorso in valanga (ARTVA, pala e sonda) materiale da ghiacciaio
LE ALTERNATIVE
PUNTA DEGLI SPIRITI (3.467 METRI) Raggiunta la piana del Livrio si prosegue a bordo delle piste da sci che portano sulla testata della Valle dei Vitelli. Poco prima del Passo di Sasso Rotondo si sale a sinistra, passando inizialmente a sinistra di una evidente bancata rocciosa; appena superata la bancata, ci si porta verso destra, arrivando così sulla cresta sud della Punta degli Spiriti. Seguendo la cresta verso nord si raggiunge facilmente la vetta Discesa: lungo l’itinerario di salita. È possibile anche la salita lungo la cresta nord-est della Punta degli Spiriti, stando alla sinistra delle piste da sci. Raggiunto il piccolo isolotto roccioso posto a circa 3.300 m, si segue poi l’evidente crinale che si fa via via più ripido fino alle roccette finali
In pratica - Basics Da Bormio si sale al passo in 21 chilometri per la Strada Statale 38 dello Stelvio. Dal versante altoatesino si parte da Prato allo Stelvio in Val Venosta (918 m) e si prosegue per 25 chilometri. Bormio is 21 km from the Stelvio pass, along the SS 38. From the Alto Adige side start from Prato allo Stelvio in Val Venosta (918 m) and continue for 25km.
Passo DEllo Stelvio
Stagioni consigliate / When to go: il passo è aperto di norma da fine maggio a novembre, ed è facilmente accessibile su ottime strade di montagna che passano in ambienti spettacolari. The pass is open by law from the end of May to November and is easily reached along good mountain roads with fantastic scenery.
Attrezzatura minima consigliata / Minimum equipment required: base da scialpinismo + Artva , pala, sonda, imbracatura e materiale da autoassicurazione per la progressione su ghiacciaio; utili ramponi e piccozza. Basic ski touring equipment, avalanche transceiver, shovel and probe, harness and self-belaying equipment for the glacier; crampons and an ice axe are useful.
Cartografia / Cartography: Kompass 72 Ortles-Cevedale ne Kompass 72 OrtlesCevedale
Skialper
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CHICCO PEDRINI Enrico ‘Chicco’ Pedrini è il classico antipersonaggio. Atleta delle Fiamme Gialle per 11 anni, nazionale di fondo per 8 anni, ha fatto in tempo a partecipare con gli sci da fondo nel 1978 all’ultimo Mezzalama pre-moderno e a vincere il primo Mezzalama moderno nel 1997 con Fabio Meraldi e Omar Oprandi, classificandosi secondo nell’edizione successiva. Nel frattempo ha collezionato l’esperienza dei rally con Angelo Andreola fino al 1992, e poi l’epopea delle gare vincendo quattro Pierra Menta, cinque Sellaronda, un Campionato europeo, una Coppa Europa e un numero imprecisabile di gare e circuiti in team con Fabio Meraldi o individualmente. Enrico “Chicco” Pedrini is a classic antihero. An athlete for the ‘Fiamme Gialle’ (the Guardia di Finanza, the Italian financial police) for 11 years, and member of the national cross-country ski team for 8, he was able to participate in the last of the old ‘Mezzalama’ races in 1978 on cross-country skis and win the first modern ‘Mezzalama’ in 1997 with Fabio Meralid and Omar Oprandi, finishing second the following year. In between he gained rally experience with Angelo Andreola up to 1992, followed by the impressive feat of winning four Pierra Menta races, five Sellaronda, one European Championship, one European Cup and an array of other races and team circuits together with Fabio Meraldi or individually.
che portano alla cima. Difficoltà: MSA – medi sciatori alpinisti Periodo consigliato: da fine maggio a fine ottobre, nel periodo estivo di norma si parte più in alto dopo il primo troncone della funivia a 3.000 metri Tempo di percorrenza: 1,30 2,30 ore Dislivello: 707 m Materiali: set autosoccorso in
valanga (artva, pala e sonda) materiale da ghiacciaio MONTE CRISTALLO (3.434 METRI) Seguendo l’itinerario precedente, ci si porta in prossimità del Passo di Sasso Rotondo dove arriva lo skilift del Cristallo e, un poco a destra di uno sperone roccioso, si sale in diagonale lungo la cresta est fino a una zona rocciosa. Fin
qui sono possibili brevi ma belle linee di discesa dirette verso nord sulla parte alta del ghiacciaio, sostenute ma non ripidissime e poco esposte. A seconda dell’innevamento qui normalmente si tolgono gli sci e si prosegue con dei brevi saliscendi a tratti esposti. Sempre facendo attenzione alle cornici sul lato sud, si attraversa in leggera salita un ultimo
lenzuolo nevoso e si sale in vetta. Discesa: si potrebbe tornare per la cresta, ma in genere chi sale sul Cristallo si porta gli sci in cima per scendere direttamente dalla parete nord. Scendendo a destra, cioè per l’ultimo pendìo attraversato in salita, si prende un’esposizione nord-est al sole fin dall’alba: attenzione alla cottura della neve, dato il periodo. Pendenza massima 40° nella parte bassa, non esposto a salti ma con crepaccia molto aperta in estate (e sempre molto profonda). Scendendo a sinistra, dopo la vetta, la pendenza è invece maggiore da subito e può superare i 45° a centro parete. Difficoltà: BSA, oppure OSA scendendo direttamente dalla ci ma Periodo consigliato: da maggio a fine ottobre escludendo i periodi più caldi dell’estate Tempo di percorrenza: 2 - 3 ore Dislivello 700 m Materiali: set autosoccorso in valanga (artva, pala e sonda) materiale da ghiacciaio
CIMA TUCKETT
(3,462 M) The Cima Tuckett takes its name from the English mountaineer F.F. Tuckett, one of the first explorers of the mountains in the area; the first descent of the north face on skis took place on 7th July 1971 by Heini Holzer, famous chimney sweep and alpine guide from Tubre in Val Venosta. Above the cable car on the Stelvio pass, in a south westerly direction start climbing the piste at the side. When you arrive at Nagler, the midstation of the cable car you enter onto the hanging glacier Vedretta Piana, and continue in the direction of Mount Livrio where the refuge of the same name is located. Passing close to the drag lift that goes to Punta degli Spiriti, descend to the left, arriving at the hanging glacier Vedretta del Madaccio. Gradually head left in the direction of Madaccio di Mezzo and climb a steep slope, passing to your left a large rocky mass that emerges from the glacier. When the terrain gets less steep continue for short distance towards Passo di Tuckett and then turn right, climbing the obvious northern edge of the mountain. The
last, steepest stretch can be approached with a series of kickturns until you arrive just below the peak. Here, depending on the snow conditions, it may be the right moment to take your skis off and head on up to the summit. It is possible to ascend directly from the Vedretta del Madaccio, starting from the Franzenshöhe area on the Stelvio road on the Alto Adige side. Height difference 1,273m - time 2.5-3.5 hours Descent: along the same route as the ascent Difficulty: Intermediate-level skier mountaineer - Good skier mountaineer for the final part When to go: From end of May (when the pass opens) to midend of June; also possible in the autumn depending on snow conditions Time: 2-3 hours Height Difference: 862m + 160m if coming down by the same route as the ascent Equipment: Avalanche selfrescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment
ALTERNATIVES
PUNTA DEGLI SPIRITI (3,467 M) Having reached the Livrio plain, continue along the edge of the pistes that lead to the head of the Valle dei Vitelli. Just before the Sasso Rotondo pass, climb to the left, passing on the left a large rocky bank; just after the bank head right, arriving at the southern crest of the Punta degli Spiriti. Following the crest to the north the summit is easily reached. Descent: along the same route as the ascent. It is also possible to climb along the crest to the north east of the Punta degli Spiriti, staying to the left of the ski slopes. Once you reach the small rocky outcrop at around 3,300m, follow the large ridge that gets gradually more and more steep until the rocky area that lead to the summit Difficulty: Intermediate-level skier mountaineer When to go: From end of May to end of October, in the summer months start from higher up, after the midstation of the cable car at 3,000m Time: 1.5-2.5 hours Height Difference: 707m Equipment: Avalanche self-
rescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment MONTE CRISTALLO (3,434 M) Following the previous itinerary, arrive close to the Sasso Rotondo pass where the Cristallo skilift arrives, and a little to the right of a rocky spur, climb diagonally along the eastern crest until you get to a rocky area. Up to this point you can ski some short but enjoyable descents in a northerly direction from the top part of the glacier, fairly challenging but not especially steep and not too exposed. Depending on the snow conditions here you usually take off your skis and proceed along some occasionally exposed terrain that rises and falls. Again taking care to avoid the ledges on the south side, you cross a slightly uphill stretch of snow and climb to the summit. Descent: It is possible to go back via the crest, but generally those who climb the Cristallo take their skis to the top in order to ski down directly from the north face. Skiing down to the right, the last slope climbed on the way up, there is a north east exposure to the sun from dawn; pay attention to the condition of the snow, given the time of year. The maximum gradient is 40° on the lower part, not exposed to big fluctuations in temperature but with wide crevasses in the summer (and very deep all year round). Descending to the left, after the peak, the gradient is much steeper straight away and can exceed 45° in the central part. Difficulty: Good skier mountaineer, or Advanced/ expert skier mountaineer descending directly from the summit When to go: from end of May to end of October, excluding the hot summer months Time: 2-3 hours Height Difference: 700m Equipment: Avalanche selfrescue kit (avalanche transceiver, shovel and probe), glacier equipment.
ATTREZZATURA EQUIPMENT
MAESTRO
Pensato per sciatori esperti che ricercano uno sci estremamente leggero e facile da condurre. L’Attivo Shock Absorber e l’HiBox lo rendono molto rigido in torsione e più stabile, consentendo performance in discesa incredibili per uno sci così leggero. Designed for expert skiers looking for a ski extremely light and easy to steer. The Active Shock Absorber and the HiBox make the skis very stiff in torsion and more stable, providing incredible performance downhill for a so light ski. Core: Aramid Core - The Aramid-honeycomb compound core represents the best strength/ lightweight ratio available today on the market Technologies: Aramid Technology, 14 Lightweight Technology, Attivo Shock Absorber , Hibox, Attivo Progressive Shape, Duo Tech Torsion: Carbon-Hi Box Base: High molecular density sintered base for excellent glide and durability Edges: steel with 52 HRC hardness Size: 157, 164, 171, 178 cm Weight: 940 gr (171 cm) Sidecut 107/75/94 mm (171 cm) Radius: 19.9 m (171 cm)
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TRAB-HIST
ORY
IDEE TRAB CHE FANNO LA DIFFERENZA Trab ideas that make the difference! UN RIVOLUZIONARIO PROGETTO CHE NASCE DA LONTANO, PIÙ PRECISAMENTE DALL’ESIGENZA, PARTICOLARMENTE SENTITA IN CASA SKI TRAB, di purificare il comportamento degli sci dagli influssi negativi degli attacchi in commercio. L’attacco è un dispositivo che riduce la trasmissione di risonanze o vibrazioni negative alle aste. TR2, questo il suo nome, ridefinisce i parametri per la valutazione delle prestazioni in discesa. Si esprime al meglio in ogni fase dello scialpinismo: discesa, salita, passaggi tecnici, cambi d’assetto. Come? Grazie al puntale agevolmente bloccabile in ogni frangente e alla talloniera che consente di passare dal tallone libero alla discesa senza rotazioni della torretta e senza togliere gli sci e garantendo il pieno controllo nei passaggi di stampo più alpinistico. La sicurezza va oltre lo sci alpino, diviene globale, modellata in funzione delle esigenze degli ski-alper. A BINDING WHICH ALLOWS PERFECT CONTROL OF THE SKI and redefines both the parameters used in assessing downhill performance, as well as those used in evaluating the safety of touring ski bindings. TR2 provides safety in every phase of ski touring; in descent, going uphill, technical passages, changes in gradient and dangerous terrain. For real mountain experts.
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Skialper
ALL ROUND SAFETY Lateral release of the front unit and front release of the heel unit in accordance with 5/11 DIN values. Possibility to block/free the lateral release – useful both uphill (slopes with avalanche risk) and downhill (steep and/or icy slopes) THE POSSIBILITY TO CHOOSE THE DIFFERENT WALKING SETTINGS MEANS SAFETY
MAXIMUM CONTROL The features of the TR2 binding allow excellent ski control, with the boot locked onto the ski. Skis maintain their natural flex thanks to a short binding plate An extra wide base plate (75MM) of the front unit with a minimal 23mm distance between the boot and the ski improve ski control. CONTROLLING YOUR SKIS IS SAFETY
FUNCTIONALITY
It is easy to step into with quick and simple setting of climbing-aid positions. Possibility to lock and unlock the boot heel without taking off the ski, useful during steep or icy ascents, for short downhill passages or to walk on flat terrain during the descent. Setting of up to 27mm. Ski brakes and ski crampon support. GREATER FUNCTIONALITY MEANS GREATER SAFETY
TRAB-HI
TR GARA
leggerezza e facilità d’uso al massimo lightweight and maximum ease of use
LEVA ANTERIOREin tecnopolimero BLOCCO/SBLOCCO PUNTALE TECHNOPOLYMER LOCK/UNLOCK FRONT LEVER OF THE TOE UNIT Cappio lacciolo di sicurezza SAFETY LEASH LOOP
STORY
pin in acciaio temprato rotoribattuto con intaglio per autopulitura roto-riveted, hardened steel pin with grooves to keep the insert clean
molla in titanio TITANIUM SPRING
alette forgiate in alluminio forged aluminium jaws
INNESTO RAMPANTE CRAMPON ATTACHMENT
IL NUOVO ATTACCO GARA TROVA NELLA SUA RIVOLUZIONARIA SEMPLICITÀ L’ARGOMENTO PIÙ RICERCATO dagli scialpinisti maniaci della leggerezza ma anche da quelli alla ricerca di un attacco tecnologico in termini di utilizzo, sicurezza e performance assoluta. Leggero come nessuno finora, più facile da utilizzare, funzionale e durevole sono alcuni degli aggettivi che caratterizzano questo nuovo brevetto Skitrab. THE NEW RACE BINDING IN ITS REVOLUTIONARY SIMPLICITY ANSWERS THE NEEDS of those looking for the ultimate in lightweight equipment as well as those looking for a technologically advanced binding in terms of ease of use, safety and absolute performance. The lightest binding to date, easier to use, functional and durable – just some of the characteristics of the latest Skitrab patent.
TR GARA TITAN WORLD CUP
TR GARA TITAN RELEASE
Extremely lightweight, functional and reliable race binding with rear titanium spring. One simple component in titanium specially designed in its shape and structure links the two jaws in the toe unit. Patented.
Race and training binding with functional release systems to lose the ski in case of fall. Extremely lightweight and reliable with an innovative toe unit. Covered by two world-wide patents.
TECHNICAL FEATURES: Material: Ergal, Titanium, Steel, Plastic U Spring : Titanal Weight 105.6 gr Climbing angles: 0°, 5.7° Angle of boot inclination downhill: 0°
TECHNICAL FEATURES: Material: Ergal, Titanium, steel, Plastic U Spring: Steel Weight: 144.7 gr Elasticity angle of the heel unit: 43° Angle of boot inclination uphill: 6.5° Angle of boot inclination downhill: 1° Spring Pack: R12
Attacco da gara, estremamente leggero, funzionale e affidabile, molla posteriore in titanio. Un solo, semplice elemento in titanio dalla forma particolare gestisce le ganasce del puntale. Brevettato.
Attacco da gara e allenamento con sganci funzionali per perdere lo sci in caso di caduta. Estremamente leggero, affidabile con un puntale innovativo. Coperto da due brevetti internazionali
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14 LAYERS TECHNOLOGY ARAMID CORE / LIWOOD CORE LOW OMEGA PROFILE SHOCK ABSORBER PROGRESSIVE SHAPE DUO TECH HIBOX
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wWw.SKITRAB.COM