SLOW ECONOMY 22

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ANNO 6 - NUMERO 22 - Settembre / Ottobre 2019

Speciale OLITALY Extra DiVino 2020

anche su YouTube

Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale


2 www.pasquariellopubblicita.it


ANNO 6 - NUMERO 22 - Settembre / Ottobre 2019

Speciale OLITALY Extra DiVino 2020

anche su YouTube

Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale

Slow Economy - Golf in Tour gustando Moda, Agroalimentare e Turismo Anno 6 - Numero 22 - settembre / ottobre 2019 - Reg. Tribunale in corso Direttore Responsabile: Stefano Masullo Direttore Editoriale: Saverio Buttiglione - Art Director: Daniele Colzani

FB: SlowEconomy - www.issuu.com/SlowEconomy - Youtube: Extra DiVino

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Prof. Stefano Masullo

Editoriale

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Il Golf come strumento strategico di marketing relazionale

I

l golf non è solo uno sport, non è solo un gioco, è un meraviglioso strumento educativo e terapeutico che stimola la mente e fa bene al corpo e all’anima oltre che a sviluppare relazioni personali, professionali ed accordi commerciali per sviluppare il fatturato ed aprire nuovi mercati.

o management delle relazioni è finalizzato a creare, mantenere e gestire un network di rapporti di lungo periodo, ed il Golf con oltre 60 milioni di giocatori a livello mondiale, costituiti da appartenenti ad una classe sociale, culturale e finanziaria di alto livello come ad esempio Donald Trump e Mario Draghi, ne rappresenta

“Per il successo e la crescita delle aziende è sempre più importante la capacità di costruire e alimentare nel tempo relazioni durevoli e intense con i propri clienti . Il marketing relazionale è finalizzato alla conoscenza, condivisione e soddisfazione di bisogni, passioni ed emozioni dei consumatori in modo diretto e personalizzato. Questa è la premessa sulla quale si basa il concetto strategico dell’utilizzo della disciplina sportiva golfistica come elemento strategico e fondamentale di marketing, comunicazione e relazioni esterne di cui Golf People Club Magazine è la massima espressione, in termini qualitativi e quantitativi, in Italia. Il marketing relazionale

lo strumento principe ed ineguagliabile per una azienda moderna e strutturata su di una organizzazione aziendale pianificata strategicamente e razionalmente. Il marketing

relazionale può definirsi una innovazione progettuale ovvero la capacità di instaurare con il cliente un rapporto finalizzato alla condivisione di un processo di “creazione di valore” duraturo nel tempo e comunque legato all’emozione, alla passione e al bisogno del consumatore, che permette di capire e conoscere il cliente e le sue preferenze:“comprendere non solo cosa vuole il cliente, ma chi è “. Le opportunità offerte dal digitale per la profilazione dei clienti e lo sviluppo di iniziative di marketing relazionale sono un’arma in più. Lo sviluppo delle tecnologie digitali ha favorito il cambiamento del rapporto tra brand e consumatore unitamente alle impensabili solo quale lustro addietro, opportunità per la profilazione dei clienti e lo sviluppo di iniziative di marketing relazionale. Il Digital CRM Customer Relationship Management è stata una vera e propria innovazione manageriale, ovviamente per quei professionisti in grado di


utilizzarlo correttamente ed in chiave strategica, in quanto da un lato consente di abbattere le barriere nei confronti dei clienti, creando un rapporto più diretto tra azienda e consumatore e dall’altro, attraverso la sub azione di e il Profiling, consente di conoscere meglio il target, profilando la propria clientela: queste due opportunità sono imprescindibili l’una dall’altra per costruire una relazione di valore con il proprio target. L’avvento dell’ economia digitale 4.0 ha permesso inoltre alle aziende di intervenire con maggiore efficacia ed efficienza nell’innovazione nei mezzi e nei metodi per presentare e raccontare l’azienda, in quanto il raccontare storie è una modalità comunicativa nata insieme all’umanità per tramandare le proprie tradizioni, intrattenere e formare le nuove generazioni. Oggi, in una realtà complessa, esageratamente piena di messaggi e informazioni, lo storytelling è divenuto anche un efficace strumento di comunicazione e marketing, che punta a creare contenuti di alto valore, che facciano leva sull’immedesimazione e sull’emozione. Il marketing

relazionale utilizza in modo strategico gli strumenti della comunicazione web col cliente creando, con gli utenti ed i nativi digitali, una relazione one to one, grazie ad una comunicazione pertinente, puntuale e personalizzata”. Golf People Club Magazine nello scorso mese di giugno quale sommo sacerdote della disciplina golfistica come strumento sovrano del Marketring Relazionale, sia off line che on line, ha introdotto per la prima volta nella propria storia aziendale Phain Promoter, struttura associativa di promozione che vanta oltre 40 aziende food e cantine vinicole appartenenti all’eccellenza del settore enogastronomico con marchi DOP - IGP - DOCG , nel settore editoriale golfistico italiano , infatti , grazie ai rapporti diretti ed alla professionalità dei vertici editoriali della rivista in particolare ed in funzione dei privilegiati rapporti vantati dal direttore responsabile Stefano Masullo con il fondatore Giuseppe Caramia, l’ organizzazione,

estremamente interessata ad entrare in contatto diretto con i lettori, ma soprattutto con gli amici personali della redazione, rappresentati dagli appartenenti alla speciale classe sociale degli High Net Wort Individuals, persone fisiche che posseggono, abitazione esclusa, un patrimonio personale di almeno un milione di dollari, inizialmente pianificherà una campagna pubblicitaria sulla rivista e successivamente parteciperà, in qualità di sponsor & partner, agli esclusivissimi e selezionatissimi eventi golfistici e sociali organizzati o supportati da Golf People Club Magazine, quale il circuito golfistico internazionale Green Velvet Travel Golf Cup 2019 giunto alla settima edizione guidato da Gian Carlo Nannini e da Sara Vicario, rispettivamente presidente e direttore operativo. Golf People Club Magazine, confermando ancora una volta la propria leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato, Golf, Arte, Solidarietà, Lifestyle & Business, rivolgendosi agli appartenenti alla specifica classe sociale degli high net worth individuals, durante la quarta tappa della settima edizione del circuito golfistico

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internazionale Green Velvet Travel Golf Cup che si è disputeto al Castello di Tolcinasco Golf & Country Club in assoluta anteprima a livello nazionale ha fatto degustare a tutti gli iscritti alla gara ed agli ospiti presenti le prelibatezze offerte da aziende pluripremiate a livello mondiale per il livello eccelso dei propri prodotti enogastronomici utilizzate come materie prime dagli chef stellati di tutto il mondo, aziende pugliesi presentate da Phain Promoter e dal project manager di Extra DiVino (programma internazionale di marketing Food e Moda con città di Bari e Regione Puglia) Saverio Buttiglione : Azienda Capocollo di Martina Franca srl Cervellera (Capocollo presidio Slow Food, Soppressata, Lardo tipo Colonnata); Azienda Caseificio Fratelli Tarantino srl (Pallone di Gravina in Puglia Presidio Slow Food); Azienda Schiena Vini srl Villa Castelli (BR) Terra degli Imperiali (Primitivo Manduria DOP, Salice Salentino DOP, Negroamaro Rose’); Azienda Ambrogio Valentini - Martina Franca (Olio EVO Collina di Brindisi DOP); Azienda Pastificio Sbiroli srl Putignano (BA);

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A z i e n d a Panificio La Maggiore di Barile Pane DOP di Altamura; A z i e n d a Biscottificio Farinella Putignano (BA) - Prodotti da Forno; A z i e n d a Allegrinitaly srl (Biscotto Cegliese P r e s i d i o Slow Food); Azienda Monastero Santa Chiara srl - Altamura (BA) (Marzapane antica ricetta Clarisse); Azienda Acqua Orsini Sorgente di Puglia (BA); Azienda Vini Coppi /Turi; Azienda Vini Botromagno /Gravina in Puglia; Azienda Vini Polvanera / Acquaviva delle Fonti; Azienda Vini Tormaresca / San Pietro Vernotico; Azienda Oleificio Pantaleo /Fasano; Azienda Oleificio Nicchia /Noci; Azienda Oleificio Caroli /Martina Franca; Azienda Liquorificio Beltion/Merak /Putignano. Golf People Club Magazine promuove già Ristorante Savini 1867, Sartoria di Milano 1949, Borile Motocicli, SISAL Wincity, Chateau d’Ax, General Fix, Alter Ego by Pettenon Cosmetici, S p o r t i n g Leonardo da Vinci, RINA, IVRI, Lyoness Cash Back, Etihad, Ristopiù

Lombardia SpA, Faraone Casa d’Aste, Qatar Airways, 1 Invest Business Solutions, Ceramiche Musa, Cosmo Beauty Tech ed è desiderosa di qualificare sempre più a livello superiore la sua penetrazione e conseguente reputazione presso il segmento di mercato Premium, a conferma della propria vocazione professionale e missione aziendale, unica ed inimitabile, nel contribuire in maniera fondamentale al lancio ed al consolidamento della carriera di molti protagonisti attivi nei vari settori merceologici ed allo sviluppo di marchi aziendali con i relativi beni e servizi. Golf People Club Magazine in un solo lustro ha raggiunto la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato poiché si caratterizza e si distingue, fin dalla fondazione per una serie di motivi particolari, unici, ineguagliabili, precisi ed oggettivi, riassumibili nel modo seguente: unica rivista italiana attiva, presente e conosciuta a livello mondiale; prima , unica ed esclusiva rivista italiana di Golf di tre manifestazioni mondiali come il World Sport Tourism Show , World Golf Awards, Global Golf Summit Dubai; rivista leader assoluta ed


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incontrastata nel settore del Golf & Business internazionale; unica rivista italiana che vanta un vertice editoriale proveniente dai mercati finanziari e conosciuto a livello internazionale, già nel mese di Ottobre del 1994, infatti , la rivista Class dedicava una speciale classifica di copertina intitolata “ Top 100 Manager Under 40 i Migliori in Italia“, nel cui elenco compariva proprio l’attuale direttore responsabile di Golf People Club Magazine . Al seguente link , https:// issuu.com/golfpeoplecm/docs/ golfpeople_clubmagazine_12 è possibile sfogliare comodamente come se si fosse in poltrona e scaricare direttamente sul proprio computer il dodicesimo numero della rivista. Golf People Club Magazine , il sistema editoriale integrato e convergente del golf italiano nonchè il punto di riferimento nazionale per gli operatori mondiali del golf , dove i golfisti si ritrovano per consolidare le conoscenze avviate sul green , in funzione del proprio vertice direttivo , espressione di ben 13 nazionalità diverse , con una diffusione di oltre 250.000

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copie tra la versione digitale e cartacea , consolida e conferma , la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato , Golf – Arte – Solidarietà – Lifestyle & Business , risultando l ‘ ospite speciale più, disponibile , operativo , gradito ed ambito nei più esclusivi e prestigiosi avvenimenti sociali , sportivi , istituzionali , dove vengono elaborate concrete e reali sinergie al fine di concludere e rendere operativi contratti di partnership commerciale di importante rilevanza economica , destinate agli appartenenti alla specifica classe sociale degli high net worth individuals Golf People Club Magazine , www.golfpeople.eu , con la realizzazione del dodicesimo

numero , ed il raggiungimento dell’ ottavo anno di pubblicazioni, in un momento di crisi spaventosa per l ‘ editoria, continua a macinare e migliorare ogni record aziendale registrato da una singola pubblicazione, sia in termini di foliazione, considerata ormai un punto di riferimento inarrivabile ed oggetto prezioso da collezione, per qualità, contenuti, fattura ed eccellenza dei partner commerciali presenti, consta infatti di 295 pagine complessive, di cui 60 di pubblicità, una brossura con rilegatura filo refe, una grammatura della carta superiore a 100 e stampata patinata opaca, che, soprattutto, in termini di ricavi generati, sia direttamente, attraverso la raccolta pubblicitaria, la cui richiesta quotidiana di inserimento da parte di nuove aziende ha comportato l’aumento del numero di pagine totali, che indirettamente tramite la concretizzazione di numerosi ed importanti contratti di consulenza riguardanti progetti di marketing , comunicazione, sponsorizzazione, organizzazione di eventi, sales promotions, internazionalizzazione aziendale, lobbyng e relazioni istituzionali, finanza e fiscalità internazionale, creazione, gestione e posizionamento


di siti e portali internet, progettazione di cataloghi, servizi fotografici e video, azioni di guerrilla marketing e di web marketing per un controvalore commerciale superiore alle diverse centinaia di migliaia di euro il cui ammontare del primo trimestre è già in grado di coprire i costi dei prossimi tre anni di attività. Gaetano Simonato , appassionato golfista, master chef dal 2008 insignito della Stella Guida Michelin e fondatore del ristorante boutique, un lusso sui navigli milanesi per soli 24 coperti “ Tano Passami l’ Olio “, grande amico di Stefano Masullo, direttore responsabile Golf People Club Magazine e Slow Economy, è stato l’ospite speciale e partner della quarta tappa svoltasi al Castello di Tolcinasco Golf & Country Club della settima edizione del circuito golfistico internazionale Green Velvet Golf Cup 2019, fondato da Gian Carlo Nannini e diretto da Sara Vicario . Gaetano Simonato inizia la carriera di chef dopo aver lavorato come barman per quasi 17 anni, da sempre interessato al mondo culinario, con una mamma cuoca, coltiva la propria passione

continuando a studiare. Nel 1995 apre a Milano il ristorante Tano Passami l’ Olio (un ristorante intimo in cui le parole d’ordine sono ospitalità, affidabilità e qualità) che trae il suo nome dalla convinzione per cui l’olio è il miglior condimento possibile, l’essenza della cucina, tanto è vero che è dal 1991 che ne fa uso vietando l’uso del burro che pure nel nord Italia è un’ingrediente immancabile. L’amore per l’extravergine – sono oltre 50 le marche di olio evo che troneggiano nella bacheca del suo ristorante – è tale da dedicare a questo ingrediente il nome del suo locale oltre che a renderlo protagonista della sua cucina. Nel 2008 ottiene il tanto ambito riconoscimento della Guida Michelin, per la sua cucina creativa, di ricerca con note mediterranee; ama modificare i piatti della tradizione per renderli più adatti al suo pensiero culinario: leggerezza, digeribilità e freschezza. Vuole valorizzare gli ingredienti e per questo motivo le cotture sono fatte separatamente per far risaltare il sapore di ciascun alimento che viene poi esaltato da un filo d’olio a crudo che dà garanzie di

fragranza e di incontaminazione dei prodotti. L’uso del burro è quasi bandito , se non per mantecare pochissimi piatti a freddo, il soffritto (di cipolla, aglio, scalogno e affini) lo trova superfluo e superato, cioè per dare corpo e sapori trova non necessario appesantire con troppa struttura di tali ingredienti, ma cerca di conservare il più possibile l’integrità dei prodotti scelti, la panna non è neanche presa in considerazione. Il locale è in sintonia con lo stile della cucina: soft, caldo e moderato, una buona accoglienza da parte della moglie Nadia, da una brava collaboratrice e da Tano stesso mettono subito a proprio agio gli ospiti, che poco dopo credono di essere a casa propria. La carta vini comprende oltre 350 etichette cercate con cura e con buon rapporto qualità prezzo. La bacheca di sala degli olii ne contiene diversi, tutti dell’annata in corso e spesso non sono gli stessi dell’anno precedente perché purtroppo alcuni non riescono a mantenerne la qualità, troppo soggetti al cambiamento climatico.

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Prof. Francesco Lenoci

Focus

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Matera e fuori Matera 2019

C

osa fa di norma un professore universitario? Due cose: spiega oppure interroga. Cosa mi accingo a fare io questa sera d’estate a 18 metri sotto terra, in questo meraviglioso ipogeo divenuto ristorante a Matera col nome di “La Lopa”? Interrogo. Una domanda facile innanzitutto. Cos’è la Lopa? È quell’attrezzo munito di rampini che serviva a recuperare una cosa preziosa … irrimediamilmente persa, senza un intervento straordinario, vale a dire il secchio dell’acqua caduto nel pozzo. Ora una domanda difficile. Come si chiama la Lopa in dialetto di Martina Franca (la mia città d’origine in Puglia) ? U

curcele! Da piccolo (da peccenne, fino ai 18 anni in dialetto martinese) frequentavo i pozzi sia nel mio paese che nelle zone di campagna circostanti famose nel mondo come “Valle d’Itria” perché piene zeppe di migliaia di “trulli”. Andavamo in villeggiatura lungo la via per Mottola (cittadina su di un rilievo che guarda tutto il golfo di Taranto), luoghi rupestri dove ora sorge la zona industriale. Adesso una domanda che, come dicono gli svizzeri, è brutta brutta brutta. Qualche secchio nel pozzo l’ho fatto cadere anch’io ? La risposta è si. Il secchio non era più visibile perché il fondo del pozzo era

scuro, ma .. chi aveva colpevolmente lasciato cadere il secchio sapeva che lui era lì, ed allora cosa faceva ? Chiedeva in prestito una Lopa ad un parente o ad un vicino, la immergeva nell’acqua scura, lasciava che arrivasse sul fondo del pozzo ed agganciasse il secchio. Non era affatto un’operazione semplice in quanto occorreva superare l’ostacolo dell’acqua scura che rendeva invisibile il secchio. Non vi nascondo, avendolo appreso da terzi, che c’era anche la possibilità di perdere, oltre al secchio, anche la Lopa. Ovviamente non vi sarà sfuggito, dopo l’affermazione di prima, che Pinocchio, al mio confronto, è un dilettante. Perché ho riportato a galla i miei ricordi d’infanzia ? Perché l’obiettivo di Matera 2019, designata capitale europea della cultura per quest’anno, è di porsi alla guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla CULTURA. In altri termini Matera2019 assolve una funzione simile a quella della LOPA. Per completare il quadro manca un aggettivo che qualifichi l’obiettivo e che contraddistingua la funzione. L’ho rivelato nella mia prefazione al catalogo fotografico “Matera I Sassi” di Cataldo Albano (su youtube lo splendido video). Tra le motivazioni che hanno portato la Giuria Internazionale di selezione a scegliere Matera come “Capitale Europea della Cultura” per il 2019 quella che più mi colpisce è questa:


“L’obiettivo di Matera di porsi alla guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura, soprattutto attraverso nuove tecnologie e processi di apprendimento, è VISIONARIO”. Obiettivo visionario .. visioni di radici millenarie .. visioni intese come capacità di vedere oltre la realtà materiale e storica .. visioni quali sinonimi di tensione etica e spirituale orientata alla piena realizzazione di sé e dei propri ideali. O ra una domanda veramente impossibile per chiunque ma non per me. Dov’ero venerdì 22 marzo 2013 ? Ero qui a Matera, metropolis eximia di origine peruetusta, col privilegio concessomi di parlare presso lo stupefacente Salone degli Stemmi dell’Episcopio. Quella sera, numeri alla mano, dimostrai che per Matera non bastava più enunciare la Speranza, ma occorreva organizzarla. Quella sera, avviandomi alla conclusione della mia relazione “Fare Impresa per Organizzare la Speranza”, in qualità di docente d’economia, feci volentieri un regalo al progetto in itinere di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019, citai la

meravigliosa definizione di Cultura di don Tonino Bello. “Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita. L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio”. Conclusi affermando che “.. con una simile definizione di Cultura

niente è precluso, tutto è possibile, anche che i Sassi, i più famosi sassi del mondo, patrimonio Unesco dell’Umanità, finalmente .. inizino a danzare”. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna e la gioia di visitare Matera hanno testimoniato e continuano a testimoniare, senza soluzione di continuità, l’apprezzamento per l’entusiasmo e l’innovatività caratterizzanti l’approccio culturale ed artistico. Ed ora, viste le premesse, una domanda facile. Dov’ero domenica 14 aprile 2019, domenica delle Palme ? Bravi, ero ancora qui a Matera, presso la Fondazione Sassi, per l’inaugurazione della splendida mostra di pittura “Città Silenti” di Michele Volpicella che durerà fino al 30 settembre 2019. Ma dove mi trovavo poi giovedì 23 maggio 2019 ? Consultando la mia agenda ero nella città dove insegno, a Milano nel ristorante stella Michelin di Felix Lo Basso, che illumina Piazza Duomo anche grazie ai nuovi 5 giugno di quest’anno ero sempre a Milano nella Cripta dell’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, per la presentazione dell’enorme e prezioso libro fotografico di Aurelio Amendola “Matera la

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Città di Pietra” edito dalla Treccani.Testimonianze importanti come quella di Cataldo Albano, grazie alla magia della fotografia, che ha innovato sapientemente quest’arte con lo spirito del luogo (genius loci) e le nuove tecnologie. Il modo in cui Cataldo Albano usa il drone con fotocamera e telecamera è veramente unico. La bellezza naturale e straordinaria di Matera, città dallo scenario spettacolare ed incomparabile come certificato da numerosi registi che persino da Hollywood l’hanno scelta per i loro films, emerge con immediatezza dalle sue foto e con grande emozione dal video “Matera I Sassi”. L’architettura rupestre, e non solo, di Matera si staglia nelle foto dagli orizzonti stupefacenti, dall’alto, dal basso, di giorno, di notte. Sfogliando il catalogo delle sue foto o vedendo questo video di Cataldo Albano (ex dirigente della IBM come lo era l’ing. Luciano De Crescenzo, altro artista di spessore) vengono subito in mente le espressioni

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del famoso s p o t pubblicitario d e l l a enciclopedia Treccani dedicato a M a t e r a : C a r i n o , Carinissimo, Magnifico, Emozionante, Sconvolgente, Eccezionale, Splendido, Grandioso, Fantastico, Bellissimo. E’ incredibile a dirsi ma tutte queste espressioni non riescono a rendere l’idea, trattandosi di foto decisamente outstanding, in quanto Cataldo Adamo non si è fermato a questo stadio, ha fatto di più, molto di più. I fermenti di un antico ed innovativo messaggio culturale risaltano dalle foto di Cataldo Adamo che catturano i passi delle fanciulle dagli antichi calzari, ma anche dalle foto che immortalano gli artigiani nella lavorazione della cartapesta, dell’argilla, del legno, della pietra, del mitico pane materano, nonché del suono familiare nel video dei passi veloci e degli attrezzi storici dei maestri artigiani. Cataldo Albano ha capito perfettamente che o c c o r r e organizzare la Speranza e che quelli che possono organizzarla sono gli artigiani, nelle’eccezione di coloro che sono capaci di realizzare forme d’arte, d’ora in avanti li chiamerò “Artigiani

Artisti”. Questa intuizione fotografica è eccezionale con un messaggio visivo potente. Ma non basta perché per organizzare la Speranza è necessario il supporto della scienza economica e di esperienze all’avanguardia. Perdonatemi perciò se devo indossare per un momento il berretto da economista, il mio mestiere, per parlarvi di una visione diversa del sapere, del saper fare e del far sapere resa necessaria dall’incontro tra i fenomeni tecnologici e quelli sociali, economici e culturali. Come insegna l’incredibile ed entusiasmante esperienza di “Mare Culturale Urbano” a Milano, anche Matera avrà bisogno di imprenditori sociali culturali contemporanei. Le definizioni di “imprenditore sociale” e “imprenditore culturale” sono facilmente riscontrabili nella dottrina e nella prassi. Viceversa è molto difficile la definizione di “contemporaneo”. Sappiamo comunque che “non è contemporaneo non essere sociale”, non è contemporaneo accumulare ed aumentare il proprio privilegio a discapito degli altri”, “non è contemporaneo investire senza sognare”, “non è contemporaneo costruire la


sostenibilità di un progetto senza errare”, “non è contemporaneo, soprattutto, sbagliare da soli”. Gli imprenditori sociali culturali contemporanei debbono avere dei sogni perché, se non si sogna, non si progetta e, se non si progetta, non si realizza. Bisogna essere visionari, pensiamo ad Olivetti di Ivrea o ad Enzo Ferrari di Maranello. Matera deve quindi imparare che ci vuole molta forza per costruire il cambiamento e che, se non si cambia, il sogno si spegne. Se non si ha cura del proprio sogno e del sogno degli altri, della propria vita e della vita degli altri, il sogno si spegne ed in tal caso non si erra più ma ci si ferma al proprio piccolo interesse ed al proprio p i c c o l o interesse. P a r l a n d o insieme, invece, tutto cambia, producendo non più solo la propria felicità, il p r o p r i o benessere e poi il vuoto, ma un orizzonte condiviso di un sogno comune che genera progetti che si realizzano. Fare l’artigiano/ artista, fare impresa è un’attività difficile da praticare in Italia e nell’area dell’euro che purtroppo è affetta da grave miopìa e da serie difficoltà di crescita. Mi viene in mente una frase di Luigi Einaudi: “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano

nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli”. Dobbiamo crescere ! Ma come si fa a crescere ? Come non mi stancherò mai di ripetere, e cioè lottando, ripristinando, portando avanti, tagliando, promuovendo, modernizzando, correggendo … manca un gerundio, il più importante di tutti, Massimizzando. Massimizzando cosa ? I nostri

sulla spilla che illumina la mia giacca c’è scritta la frase: “La Bellezza resta”. L’obiettivo strategico primario è proprio la Bellezza. Perciò Matera 2019 deve essere costruttore di Bellezza. portatrice sana di Bellezza per contagiare il mondo intero. Cataldo Albano, per esempio, contribuirà anche al Fuori Matera 2019 portando la sua mostra contagiosa a Taranto dal 24 agosto e nella fatal Verona dal 25 ottobre avendomi, bontà sua, ancora al suo fianco. Sia lode e gloria all’arte della fotografia che, come in questo caso, rende possibile la trasmissione nel tempo e nello spazio del m e s s a g g i o culturale ed economico della Città dei Sassi, un messaggio intriso di storia, di futuro, di continuità, di utopie, di radici, di percorsi, di riflessioni, di connessioni e di … V i s i o n i !

vantaggi competitivi, e cioè la nostra capacità creativa, la nostra dotazione culturale, il nostro gusto della qualità, la consapevolezza della nostra unicità, la capacità di cogliere e soddisfare i desideri irrazionali, la forza della tradizione, la vocazione estetica, lo stile di vita, la flessibilità. Per sintetizzare questi obiettivi funzionali in un obiettivo strategico primario non a caso

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di Saverio Buttiglione

Focus

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“Assocastelli, le dimore storiche italiane fanno marketing territoriale”

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crive Benny Della Chiesa Migliorati “Puglia, castelli e nobili conquistano Venezia. La regione è stata protagonista in questa edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. La Puglia è considerata la regione più cinematografica d’Italia ed a lei è stato dedicato uno degli eventi più prestigiosi di tutta la rassegna che si è tenuto la sera del 31 agosto nella suggestiva cornice di Palazzo Cavanis e della Terrazza dei Nobili entrambi in Fondamenta Zattere Gesuati affacciati sul canale della Giudecca. Il tutto organizzato e promosso da Assocastelli in collaborazione con Assessorato Cultura e Turismo della Regione Puglia e Fondazione Apulia Film Commission per celebrare l’ingresso delle dimore storiche pugliesi nel grande cinema. L’occasione è stata quella di dare l’avvio all’iniziativa “Il Film più Bello: la Puglia” già presentata nelle scorse settimane a Bari e a Lecce. Si tratta della prima selezione delle 25 più belle dimore d’epoca e storiche della Puglia disponibili come location e set per le produzioni cinematografiche

e televisive. Alle 18,30 nella cornice del palazzo che fu dei conti Cavanis si è cominciato con la visita privata alla mostra dedicata all’artista Pino Pascali organizzata dalla Fondazione Pino Pascali di Polignano Mare. Ospiti d’onore il produttore Gian Gabriele “Giangi” Foschini, patron della Gika Productions, che è stato poi premiato con il riconoscimento “Cinema e Patrimonio” nella veste di produttore del film Stai Sereno – Stay Calm, girato in Puglia, che vede impegnato alla regia Davide Dapporto (rispettivamente figlio e nipote degli attori Massimo e Carlo Dapporto) e presente nel cast anche la star hollywoodiana Billy Zane (attore reso celebre per i suoi ruoli in pellicole come Ore 10 Calma Piatta e Titanic) e gli attori Samantha Capitoni, Francesco Meoni e Corrado Fortuna. Nella produzione è impegnato anche Guido De Angelis che in passato realizzò la serie cult Elisa di Rivaombrosa. Altri ospiti d’onore Nancy D e l l ’ O l i o

considerata la più prestigiosa ambasciatrice della Puglia nel mondo e Gianluca Mech, patron dell’omonimo gruppo vicentino leader nell’alimentazione del benessere. Proprio lui diventerà il quinto ambasciatore del patrimonio architettonico storico d’Italia, il riconoscimento nazionale più importante, insieme a Tommaso Dragotto presidente di Sicily By Car, Luca Iannarone amministratore delegato di Interflora, il cardinale Gianfranco Ravasi presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura e sir Benjamin Slade rappresentante di Assocastelli nel Regno Unito. Il tutto con la presenza di alcune tra le più affascinanti “castellane” di Puglia: Lucia Cariati, Fabrizia Dentice di Frasso (con il marito il principe Giuliano Dentice di


Frasso), Annarita Ingrosso e Susanna Mariani Sangiovanni accompagnata dalla figlia Allegra Sangiovanni. Presente anche il vertice del Turismo della Regione Puglia con a capo l’attivissima assessore Loredana Capone e il direttore del dipartimento cultura e turismo Aldo Patruno. E poi la Fondazione Apulia Film Commission, considerata la più attiva a livello nazionale, con il presidente Simonetta Dellomonaco e il direttore Antonio Parente con Cristina Piscitelli e Rocco Colangelo. Ed infine Assocastelli, promotore principale dell’iniziativa, con il suo presidente barone Ivan Drogo Inglese affiancato dal console per la Puglia Cristina Caiulo e dal neo designato console per il Veneto Alberto Rui, con loro anche la contessa Carolina Reviglio della Veneria, gli architetti Rodolfo Bigolin e Rochi Luigi Venezia e Giorgio Girelli proprietario dell’azienda veneziana che realizza i più accurati interventi con l’utilizzo del legno. Il barone Ivan Giuseppe Drogo Inglese è riuscito nell’impresa di dare visibilità alle dimore storiche nell’ambito della kermesse cinematografica e dichiara “Il patrimonio architettonico storico deve essere sempre

il protagonista. Anche nel cinema”. Rigorosamente pugliese il vino che è stato servito alla cena nella Terrazza dei Nobili, fornito dall’associazione Puglia in Rosè diretta da Lucia Nettis. Pochi giorni prima del Festival del Cinema di Venezia mi sono incontrato col barone Ivan Drogo Inglese nel castello Marchione di Conversano e nella masseria fortificata Tagliente, Insieme all’economista Francesco Lenoci docente all’Università Cattolica di Milano, scendendo lungo la discesa che da Martina Franca arriva a Taranto, ho imboccato un sentiero (volutamente non asfaltato, infatti incontriamo 2 BMW di

ospiti tedeschi tutte impolverate) che attraversa un maestoso bosco di querce ed all’improvviso, accolto da una mandria di cavalli murgesi, siamo sbucati davanti alla cappella dedicata a San Martino, inizio della masseria fortificata Tagliente, arrivando nel piazzale assolato dove avevano fatto tappa le stupende Bugatti storiche. Accolti dal proprietario avv. Carlo Fumarola, dal giovane architetto Venezia e dal il barone Ivan Giuseppe Drogo Inglese, Presidente di Assocastelli, con 500 dimore storiche italiane messe in rete per importanti progetti di marketing territoriale, in pratica rendendole fruibili sia per soggiorni che per eventi. il nostro prossimo incontro di lavoro sarà nella dimora storica del barone Adolfo Collice a Camigliatello Silano, dove su incarico del Ministero ho prodotto spots pubblicitari e telepromozione per il Consorzio Formaggio Caciocavallo Silano DOP, poi trasmesse su Mediaset dopo che scelsi Emanuela Folliero in qualità di Testimonial. Con Assocastelli si può portare avanti un piano strategico utile alle eccellenze delle filiere eno agroalimentari e della moda pugliesi simile a

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quello cominciato nei circoli Golf grazie al professore universitario esperto di finanza internazionale Stefano Masullo che tra l’altro dirige “Golf People Club Magazine” (oltre a “Slow Economy”), sono imprese ed eventi che Extra DiVino, in collaborazione con Regione Puglia, organizza con piena soddisfazione dei turisti e buyers internazionali coinvolti, così raggiungendo anche l’obiettivo di essere volàno di importante incoming turistica di qualità. Per questo Extra DiVino si è fatto promotore anche del marchio “Luxury Brand”. Da pugliese mi ha fatto molto piacere che l’amico Presidente di Assocastelli Barone Ivan Giuseppe Drogo Inglese (tra l’altro sodale dell’economista milanese docente universitario Stefano Masullo direttore responsabile di “Golf People Club Magazine” e di “Slow Economy”), nel suo tour pugliese abbia visitato anche il Castello di Marchione, quello a me più vicino dove i miei mi portavano da bambino, ora anche set di numerosi films a cominciare dal campione d’incassi di Checco Zalone. Qui visse fino agli inizi del 2000 il

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principe Fabio Tomacelli Filomarino. Nel 1965 fu il set del film Casanova ’70 diretto da Mario Monicelli, interpretato da Marcello Mastroianni e prodotto da Carlo Ponti (marito di Sophia Loren). Dopo la moda, per esempio a Pitti Uomo 2019, alla recente Mostra Internazionale del Cinema di Venezia Assocastelli ha aperto alla enogastronomia, infatti il barone Ivan Giuseppe Drogo Inglese ha presentato 25 dimore storiche della Puglia, regione che ha visitato per tutto il mese di agosto, in una splendida serata con cena innaffiata dai vini rosati di Puglia. A Pitti Uomo il barone aveva affermato: “A Firenze inizia Pitti Immagine Uomo, la kermesse della moda maschile. Quale è il collegamento tra Assocastelli e Pitti Uomo? Eccolo… Alcuni degli espositori e buyers presenti hanno deciso di coniugare la loro permanenza “business” con la nostra ospitalità di “charme” delle dimore d’epoca e storiche di Firenze e dintorni. Assocastelli, per l’occasione, ha predisposto pacchetti da 3/5 notti che hanno destato buon interesse e che riproporremo anche

l’anno prossimo. Il personaggio ritratto nella foto e’ Gian Gastone de’ Medici, l’ultimo granduca di Toscana appartenente a questa illustre famiglia. A lui e alla sua sobria eleganza maschile è dedicata la nostra ospitalità”. Insieme ad altri illustri soci gli amici Stefano Masullo e Roberto Jonghi Lavarini Tre hanno favorito la nascita di ASSOCASTELLI eleggendo Drogo Inglese Presidente. I Nobili italiani si sono così si alleati contro la crisi economica per 2 motivi: continuare a custodire le dimore storiche italiane con nuove entrate ed al contempo questi Marchesi e Baroni rilanciano il turismo nelle nostre splendide regioni italiane favorendo innanzitutto eventi delle eccellenze di filiere Agroalimentari ospitando buyers e stake holders da tutto il mondo. Le nuove leve dell’aristocrazia terriera partono lancia in resta. Centinaio di nobili e ricchi borghesi si è unito in un’associazione per r i l a n c i a r e economicamente le rispettive proprietà immobiliari: i tempi sono duri per tutti e non si possono manutenere facilmente castelli e edifici storici. Per questo è nata a Milano Assocastelli dall’iniziativa delle nuove generazioni del bel mondo:


Stefano Sbiroli & Figlio S.r.l. Via Cavalieri del Lavoro, z.i. 70017 - Putignano (BA) Tel: 080-491.10.13 info@sbiroli.it www.sbiroli.it inquadra il qrcode e visita il nostro sito

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l’età media degli aderenti, che possono contare su testimonial europei d’eccezione come l’Arciduca d’Austria Carlo d’Asburgo e il Granduca di Russia George Romanof, è di 45 anni. E in gran parte provengono dal Nord Ovest italiano, Piemonte e Lombardia in testa, proprio le stesse zone dove il Conte di Cavour e l’aristocrazia illuminata ottocentesca importarono dall’Inghilterra il modello del proprietario terriero imprenditore. Una figura opposta per valori a quella del nobile nella concezione spagnola, dove l’ideale era una persona il più distaccata possibile dalle cose materiali come la gestione dei propri fondi. E sull’esempio dell’artefice dell’Unità italiana anche i soci di Assocastelli, che ha tra i suoi fondatori i baroni Ivan Drogo Inglese e Roberto Jonghi Lavarini e l’avvocato Federico Filippo Oriana, vogliono «creare un sistema virtuoso e sinergico di accoglienza turistica,

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organizzazione di eventi pubblici e privati, e valorizzazione de territorio, della enogastronomia e dell’artigianato locale, attraverso una serie di iniziative sociali ed il lancio di una nuova piattaforma internet, con particolare attenzione alla possibile clientela americana, russa e cinese». Diventare cioè il motore economico per molte comunità. In alcuni casi si tratterà di potenziare quanto già iniziato: il Marchese Giacomo Cattaneo Adorno Giustiniani di Gabiano è proprietario dell’omonimo castello e produce vino, così come per il castello di Piovera del Conte Alessandro Calvi di Bergolo e Rocca Saporiti. O come per il barone Giulio Cesare Ferrari Ardicini, la cui famiglia è proprietaria di storici palazzi in Lombardia e Piemonte oltre che della tenuta agricola Colle Alberti nel Chianti. La nuova unione è nata tra gli aderenti dell’Associazione Nazionale tra le Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare (Aspesi) e circa il 70% dei soci appartiene a famiglie della aristocrazia storica, anche se vista l’età media parliamo delle nuove generazioni. Un gruppo che non ha finalità politiche, ma imprenditoriali e che punterà su alcuni mantra di oggi come la qualità del made in Italy. E che potrebbe rappresentare una leva economica per molte zone depresse della penisola visto che i timidi segnali di ripresa si avvertono soprattutto nelle grandi città e nei pochi centri industriali rimasti. Dallo stesso clima innescato dall’aristocrazia

imprenditoriale ottocentesca scaturirono le energie per grandi opere come il canale Cavour: con i suoi 83 chilometri è una delle più vaste opere di ingegneria idraulica in Italia e ha permesso lo sviluppo delle zone agricole di Vercelli e Novara. E, oltre che essere fondamentale tutt’oggi per l’economia del territorio, all’epoca fu costruito in tempi record: approvato dal Parlamento nel 1862, fu completato del 1866. Tre anni per un’opera di quasi cento chilometri e che attraversava diverse Amministrazioni e strade. Confrontarlo con qualsiasi cantiere statale odierno sarebbe impietoso. E comunque questi soci aderenti ad Assocastelli sono solo l’inizio: i fondatori non vogliono fermarsi qui, ma ampliare gradualmente i soci anche oltre i confini nazionali. Per questo i testimonial come Carlo d’Asburgo e George Romanoff sono più che un semplice volto. E sembra che saranno coinvolti anche i principi italiani Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone delle Due Sicilie. L’obiettivo finale è un network internazionale di attività in tutto il continente: «Si tratta di riprendere alcune buone tradizioni del feudalesimo spiega il barone Jonghi Lavarini - come il contatto con il territorio». Si torna indietro, per andare avanti. Ivan Drogo


Inglese, manager di importanti società, presidente dell’Istituto Benedetto XV (proprietario di immobili a Genova e a Roma), alla guida della Commissione Finanza di Aspesi nonché partner e presidente del

Comitato Scientifico di “Golf People Club Magazine” sta facendo un grosso lavoro in qualità di Presidente di ASSOCASTELLI, Associazione della Proprietà di Castelli , Palazzi e Ville d’Italia, visitando in lungo e largo tutto il territorio italiano. E’ affiancato dal Vice Presidente Alessandro Calvi di Bergolo (la famiglia è proprietaria del Castello di Piovera); nel Consiglio Direttivo siedono, tra gli altri, Giacomo Cattaneo Adorno (proprietario del Castello di Gabiano), Aldo Cichero (noto designer di yacht di lusso e proprietario del Castello di Morsasco), Ruggero Massimo Jannuzzelli (proprietario del Castello di Montesegale e dell’azienda Moto Morini), Roberto Jonghi Lavarini Tre (immobiliarista milanese), Giuseppe Lupis Rogges (imprenditore nel settore sanitario) e ovviamente Federico Filippo Oriana, Presidente di Aspesi. Golf People Club Magazine, la più prestigiosa, autorevole ed importante testata italiana di Golf & Lifestyle, destinata agli appartenenti della speciale

classe sociale degli High Net Wort Individuals, persone fisiche che posseggono, immobile di residenza escluso, un patrimonio personale di almeno un milione di dollari, consolida sempre di più la leadership assoluta ed incontrastata nel proprio segmento di mercato in quanto sarà media partner delle attività di Assocastelli. Ivan Drogo I n g l e s e , caro amico personale del direttore responsabile Stefano Masullo da oltre tre lustri, ha incrociato con lui il percorso professionale attraverso il professor Gian Carlo Elia Valori in occasione dell‘OPA - Offerta Pubblica di Acquisto, lanciata da Schemaventotto controllata del Gruppo Benetton, su Autostrade per l’Italia, società quotata alla Borsa Valori di Milano e presieduta proprio da Gian Carlo Elia Valori. Ivan Drogo Inglese ha ricoperto e svolge tuttora importanti e prestigiosi incarichi tra cui è doveroso ricordare nel 2000 il ruolo di Coordinatore del gruppo di lavoro sul Decreto Legislativo 58/1998 “Testo Unico Finanza” presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati con Presidente l‘onorevole Giorgio La Malfa, quello di consigliere delegato della società Finesa, realizzatrice del Golf La Filanda ad Albisola Superiore, di presidente Multicon, uno dei principali consorzi industriali italiani con oltre 350 aziende aderenti. I CASTELLI DIVENTANO quindi BUSINESS fruibili oltre che ammirati per la loro bellezza architettonica. L’Italia

è considerato il paese con il più importante patrimonio architettonico e artistico del mondo, ma spesso poco sfruttato e non adeguatamente sviluppato come fonte di reddito e conseguentemente anche come forma di investimento profittevole. Per questi motivi è nata Assocastelli Associazione della Proprietà di Castelli , Palazzi e Ville d’Itali. Questa nuova realtà, che si pone come una influente lobby, rappresenta soprattutto una iniziativa che intende sostenere operativamente la creazione e la gestione di una innovativa piattaforma multimediale (i progetti si chiamano Guest Book e Regal Shop) alla quale verrà affidata la gestione delle attività commerciali e ricettive che vengono svolte nelle strutture associate .Incubatore

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della nuova iniziativa è Aspesi Associazione Nazionale delle Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare guidata da Federico Filippo Oriana. Poco prima dell’evento realizzato a Venezia in occasione del Festival Internazionale del Cinema il barone Ivan Giuseppe Drogo Inglese di San Giacomo del Pantano, Presidente MBC “Montenegro Business Center”, già amministratore delegato Hi Real, società quotata alla Borsa Valori di Milano, attualmente presidente Hospital Holding e consigliere nazionale della commissione finanza ASPESI

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“Associazione Nazionale tra Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare”, presieduta dal nostro direttore responsabile in Slow Economy prof. Stefano Masullo, Presidente di “Assocastelli” Associazione della Proprietà di Castelli, Palazzi e Ville d’Italia, nonché partner e presidente del Comitato Scientifico di “Golf People Club Magazine” (direttore responsabile Stefano Masullo), è stato il padrone di casa di un esclusivo, ambitissimo e selezionato cocktail dinner di affari a livello internazionale, con gli ospiti invitati uomini rigorosamente in smoking e signore in abito lungo, che si è svolto, organizzato e curato direttamente da Stefano Masullo, magnifico rettore della Libera e Privata Università Internazionale ISFOA nonché Luogotenente per il Nord Italia dell’ “Ordine Equestre dei Santi Contardo e Giuliano l’ Ospitaliere”, nella splendida e lussuosa residenza privata del barone Ivan Drogo Inglese, ubicata nel cuore della città di Milano, a pochi passi da Piazza Duomo, al fine di poter festeggiare il conferimento del Diploma di Laurea Honoris Causa in “Economia e Relazioni Internazionali”, rilasciata dalla Facoltà di Scienze Industriali della Libera e Privata Università Internazionale ISFOA . Ivan Drogo Inglese ha dichiarato in quell’occasione: “E’ ormai da

mesi che stiamo lavorando al progetto Assocastelli ovvero a promuovere e valorizzare il patrimonio architettonico storico italiano. Abbiamo creato un team unico che ho l’onore di coordinare e che vede coinvolto anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia ed ora anche il principe Guglielmo Giovanelli Marconi (nipote del grande scienziato). Alcuni dei nomi più rappresentativi del nostro paese si sono resi disponibili per creare questo nuovo asset produttivo per il paese (con ottime opportunità di occupazione). E’ di oggi la conferma che i presidenti di Assocastelli e Association des Châteaux de la Loire incontreranno il Commissario Europeo per la Cultura Tibor Navracsics.” www.assocastelli.it Associazione della Proprietà di Castelli, Palazzi e Ville d’Italia Piazza Diaz 1, Milan, Italy Telefono 02 76011591 Dott. Benny Della Chiesa Migliorati Relazioni con le Istituzioni e la Stampa bennydellachiesa@ h o t m a i l . c o m


OliO PantaleO Drawing byi Doriano Strologo

Always. For all.

We take every possible care of our secular olive trees. They are our patriarchs and give us harmonic and fruity oil every year. We will never abandon them. We are so eager for the future that we have planted thousands of olive trees that are intensively grown with highly-mechanized methods. They are very productive young plants ensuring more oil for all. Olives are like our sisters. We have them travelling comfortably to the mill, so that they do not get scratched. We care so much about the oil they contain that we do not want to lose all the good there is.

Seeing oil flowing out is a moment of great celebration for us. Just imagine these intense fragrances: every time such a variety is wonderful. We never stop working, but each and all of us taste it to test all its goodness.

Eventually, here it is: our “Selezione Oro� bottle, 100% Italian extra virgin olive oil, versatile and fit for every use, ideal both raw and cooked. We will not add anything else, we do not want to be biased. You can simply experience it firsthand and discover it. What are you waiting for?

Our mill is a blend of ancient and new features, but behind our equipment, we are always there, following every stage, ready to get all possible nutrients, flavours and perfumes of oil from each and every olive.

We take every possible care also when packing it, because quality extra virgin olive oil must be protected from the traps of light, air and temperature. This is why we dress it well: to keep each fragrance unaltered.

w w w. p a n t a l e o . i t - w w w. p a n t a l e o a g r i c o l t u r a . i t

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di Saverio Buttiglione

Eventi

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“Extra DiVino: il golf”

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i direbbe un banale tiro della palla in una buca nel terreno con un bastone, senza essere per forza degli atleti, uno sport snob e solo per ricchi ??? Invece i cellulari devono essere rigorosamente spenti, bisogna avere la zappetta nella sacca per ricomporre le zolle d’erba eventualmente strappate durante il percorso, osservare rigorosamente il silenzio tra i suoni della natura (gli uccelli per esempio) e le parole pronunciate lo stretto necessario a voce bassa (tranne quando ci si accorge che il proprio colpo sta per arrivare a far male a qualcuno) ... poi il fisico “deve” essere allenato

(muscoli e tendini sopratutto) e bisogna possedere capacità strategica della mente come nel gioco degli scacchi) unita a grande concentrazione e valutazione tattica delle condizioni ambientali cangianti per scegliere il bastone adatto, affinchè il colpo abbia la maggior efficacia possibile in velocità e traiettoria quando il corpo si inarca per tirare similmente allo swing della danza, questo è il golf, uno sport da consigliare anche per l’educazione sociale ed ambientale che trasmette. Dopo 112 anni nel 2016 è ritornato il GOLF alle Olimpiadi nel bellissimo campo 18 buche disegnato su stile inglese dall’architetto Gil Hanse nel rispetto della riserva naturale di Marapendi e finalmente sulla RAI con riprese ad alta definizione compresa la track ball (visuale in azzurro della scia della palla in volo). Nessuno dei giocatori aveva perciò memoria storica del circuito e soprattutto dalla buca 11 alla 14 molti metri con green

ondulati che mettono alla prova la tenuta dei nervi. Ad inizio gara nessun lancio nell’acqua dei laghetti ma qualche colpo nei banker (fosse di sabbia che per fortuna è di grana grossa e facilita il colpo d’uscita). Manassero ha commesso un errore alla 2 ma si è ripreso alla 4 con un birdy riportandosi in par, alla 6 ha incontrato molto vento perciò si è consultato col suo caddy (il portabastoni) su quale ferro usare. Con “par” si intende il numero predeterminato in un campo da golf di quanti colpi un giocatore dovrebbe impiegare per andare da una buca all’altra. In linea di massima i “par 3” hanno una lunghezza compresa tra 90m e 230m, i “par 4” tra 230m e 410m, i “par 5” tra 410m e 550m. I fattori rilevanti che intervengono nella determinazione del par di una buca sono la presenza di ostacoli come bunker, ostacoli d’acqua, dune o alberi. Il par tipico di un percorso da campionato è 72, generalmente composto da quattro par 3, dieci par 4 e quattro par 5. Altrimenti, i percorsi che ospitano tornei di alto livello hanno sempre un par compreso tra 69 e 73. Il risultato, o score, di un giocatore viene sempre confrontato con il par del campo. Se il campo è un par 72 e il giocatore ha impiegato 75 colpi per completare il giro, il suo score è di +3 sul campo, ossia ha eseguito tre colpi più del par per completare le 18 buche. Se il par è 72 e il giocatore impiega 70 colpi, il suo score è di -2 sul campo.


Nei tornei viene riportato il punteggio ottenuto in tutte le giornate di gioco, ossia si somma lo score ottenuto in ciascun giro. Il punteggio di una buca è definito allo stesso modo, ma ad ogni punteggio viene assegnato un nome Si dice bogey il punteggio +1 sul par della buca. Se il punteggio è di +2 si dice doppio bogey, se è di +3 è detto triplo bogey. Nel linguaggio comune per riferirsi a punteggi superiori al doppio bogey si usa la dicitura “tre sopra il par”, “quattro sopra il par” e così avanti. Chiudere la buca in par significa eguagliare il par della

buca. Viene s e g n a t o a n c h e come “E” (dall’inglese even, pari). Si dice inoltre par in regulation o regular quando viene eseguito con due putt (colpi interni al green, striscia di cammino in erba) e i rimanenti fuori dal g r e e n . Il punto più importante per il punteggio totale della gara è senz’altro il birdie (in inglese, uccellino) cioè un colpo in meno del par previsto tra una buca e l’altra. Nonostante i birdie siano comuni per i giocatori professionisti, difficile essere in grado di completare il cosiddetto “giro perfetto” con 54 colpi su un par 72, equivalenti a 18 birdie. In Italia la Lombardia ha una settantina di campi da golf, con un benefico incoming turistico da tutta europa, ma la regione ad alto potenziale ancora inespresso, secondo l’indagine di mercato realizzata dall’architetto Giuseppe Miliè,

costruttore di campi da golf in tutto il mondo e che qui riproponiamo, è la Puglia, sia per il clima favorevole anche nei mesi invernali, sia per l’accoglienza eno gastronomica che soprattutto i turisti del nord europa e della Russia apprezzano molto, purtroppo in questa regione i campi da golf sono soltanto 5 (cinque).

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di Saverio Buttiglione

Eventi

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Ezio Bosso in Fiera del Levante 2019

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i seguito l’articolo già pubblicato su Slow Economy dopo l’intervento di Ezio Bosso al Festival di Sanremo che commosse tutta Italia e per il quale il maestro ringraziò il nostro direttore editoriale Saverio Buttiglione. «Se mi volete bene, smettete di chiedermi di mettermi al pianoforte e suonare. Non sapete la sofferenza che mi provoca questo, perché

non posso, ho due dita che non rispondono più bene e non posso dare alla musica abbastanza. E quando saprò di non riuscire più a gestire un’orchestra, smetterò anche di dirigere». Così Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra ha incontrato oggi il pubblico barese nella Fiera del Levante di Bari, accolto dal presidente Michele Emiliano nel padiglione della Regione Puglia. La sala

era naturalmente gremita, con un pubblico che, arrivato già dal mattino, per l’incontro con il direttore d’orchestra e compositore che ha parlato del rapporto tra musica, arte e talento, gli ha chiesto più volte di suonare il pianoforte come solo lui sa fare in maniera divina nonostante la malattia degenerativa che lo affligge, ma Bosso ha tristemente declinato questo affettuoso invito. «La Puglia ha avuto il privilegio di offrire a tutti i cittadini questo incontro atteso ed emozionante con il maestro Ezio Bosso con il quale collaboriamo da tempo con grande empatia – ha dichiarato il Presidente Michele Emiliano – Stiamo costruendo un legame che possa contribuire all’educazione musicale dei pugliesi, che solo una personalità con grande carisma come la sua può accelerare e rafforzare. La musica non è archeologia ma vita e può aiutare a decifrare la complessità quotidiana». Ezio Bosso ha risposto «E’ importante incontrarsi, la musica è come un focolare attorno al quale sedersi. La musica è un linguaggio universale che permette a tutti di parlarsi e fare comunità a prescindere dal luogo di provenienza. È importante in questo periodo creare occasioni di scambio e coinvolgere i talenti, i giovani e aprire i teatri e i luoghi di cultura allo scambio». Ezio Bosso è stato ospite della campionaria barese perché impegnato in questi giorni in un articolato progetto, ideato, promosso e finanziato da Regione Puglia, con l’organizzazione


“IL BUON VINO È OGNI VOLTA UNA SINFONIA DI QUATTRO MOVIMENTI, ESEGUITA AL RITMO DELLE STAGIONI. IL SOLE, IL TERRENO, IL CLIMA E I VITIGNI MODULANO L’OPERA, MENTRE IL VIGNAIOLO, COME SOLISTA, IMPRIME LA SUA CADENZA” (PHILIPPE MARGOT)

SEDE PRODUTTIVA: STRADA COMUNALE SCARAFONE, KM 3,4 – CERIGNOLA (FG) PER ORDINI, VISITE & DEGUSTAZIONI: INFO@TENUTARIPAALTA.IT - WWW.TENUTARIPAALTA.IT 47 35 29


del Teatro Pubblico Pugliese, la collaborazione dell’Apulia Film Commission e delle Amministrazioni Comunali e provinciali di Bari, Foggia e Lecce, orientato alla formazione del pubblico e valorizzazione del territorio, in programma con tappe a Foggia, Lecce e Bari. Dopo il grande successo registrato a Foggia e l’incontro con il pubblico a Bari, dal 16 al 19 settembre il Teatro Apollo di Lecce ha avuto in calendario quattro prove d’orchestra narrate e aperte al pubblico con un concerto gratuito «Ezio Bosso dirige i solisti della Europe Philarmonic Orchestra dei giovani dell’Orchestra Filarmonica di Benevento giovedì 19 settembre alle ore 21.00. Ezio Bosso ha incontrato il pubblico al Cineporto, Fiera del Levante di Bari domenica 15 settembre 2019 Dopo il clamoroso successo

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nell’ambito del Festival della Viandanza sulla Murgia lo scorso luglio, culminato con uno straordinario concerto nella Cattedrale di Altamura, il Maestro Ezio Bosso è tornato in Puglia con un articolato progetto orientato alla formazione del pubblico e alla valorizzazione del territorio in programma tra Foggia, Lecce e Bari. Domenica 15 settembre dalle ore 17.00 alla Fiera del Levante di Bari, presso il Padiglione 152 della Regione Puglia, il maestro Bosso ha tenuto un incontro con il pubblico sulla musica, sull’arte e sul talento ascolto (tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Un progetto importante ideato, promosso e finanziato da Regione Puglia, con l’organizzazione del Teatro Pubblico Pugliese, la collaborazione dell’Apulia Film Commission e delle Amministrazioni Comunali e

provinciali di Bari, Foggia e Lecce, con la prospettiva di un rapporto con Ezio Bosso che si intende proiettare nel tempo e mettere a servizio dello sviluppo e della qualificazione del Sistema culturale e creativo pugliese. Ezio Bosso è Direttore stabile e Artistico della Europe Philharmonic Orchestra, già StradivariFestival Chamber Orchestra, Sony Classical International Artist dal 2016, a Febbraio 2018 è stato nominato Steinway Artist. Ezio Bosso è inoltre Testimone e Ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14, eredità ufficiale dei principi sociali ed educativi del Maestro Claudio Abbado, diretta dalla figlia Alessandra: una conferma dell’impegno didattico e sociale del maestro Bosso, che dunque si sviluppa non solo nella sua intensa attività di divulgazione, sempre ribadita


anche nell’attività concertistica, nell’impegno costante ad aprire, dove possibile, tutte le prove orchestrali o cameristiche - primo direttore a farlo - e nelle sue lezioni aperte a tutti, ma anche nell’attività svolta con Opera Pia Barolo e Medicina a Misura di Donna a Torino. Inoltre a gennaio 2019 è stato protagonista sul podio dell’evento “Grazie Claudio” per i 5 anni dalla scomparsa di Abbado, guidando una compagine di grandi musicisti abbadiani provenienti da tutto il mondo e a giugno 2019 con il programma di Rai3 Che Storia è la Musica ha rivoluzionato la divulgazione musicale in TV ideando un nuovo format che ha subito ottenuti ampissimi consensi di pubblico e media. Inoltre ad agosto 2019 il suo concerto di debutto all’Arena di Verona con i Carmina Burana ha segnato il record di presenze per la sinfonica della Fondazione con ben 14.000 persone e un clamoroso sold out. Ezio Bosso è stato il

testimone ufficiale della Festa Europea Della Musica per il 2018. Negli ultimi due anni ha diretto Orchestra Filarmonica del Teatro La Fenice di Venezia, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, di cui è stato Direttore Principale Ospite e che ha trionfalmente condotto sia nel teatro della città a dicembre 2016 sia in Piazza Maggiore davanti ad oltre 10.000 persone per l’Opening Act del G7 Ambiente, concerto premiato ai Live Award di Lisbona come miglior evento musicale europeo dell’anno; la Georgian State Opera and Ballet per il gala operistico con le dive del canto Nino Surguladze e Carmen Giannatasio per il tradizionale concerto benefico del Primo Maggio, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia per due anni consecutivi entrambi coronati da sold out, l’Orchestra del Teatro San Carlo, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, l’Orchestra da Camera di Mantova, L’Orchestra da Camera

Lituana, l’Orchestra Filarmonica Toscanini di Parma, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Verdi di Salerno, l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino. Compositore pluripremiato ed eseguito in tutto il mondo, Ezio Bosso è anche tra i best sellers discografici europei nel segmento classico.

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della Redazione - in collaborazione con Parole & Dintorni

Eccellenze italiane

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Le 12 stanze della vita del Maesto Ezio Bosso

opo l’emozionante esibizione del compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso, ospite nella serata di ieri, mercoledì 10 febbraio, sul palco del Festival di Sanremo, l’hashtag #EZIOBOSSO è rimasto al n°1 della classifica dei trend topic di Twitter in Italia per otto ore consecutive. Il pubblico del Teatro Ariston ha accolto la sua “Following A Bird” con una standing ovation e, durante la sua esibizione, lo share è cresciuto del 10% (dal 45% al 55%). Intanto, il suo album “The 12th Room” (Egea Music) è primo nella classifica di vendita iTunes in Italia e continuano a

crescere i like della pagina Facebook ufficiale dell’artista, che è passata in poche ore da 5000 like a più di 150.000. Prima di partire per una tournèe che lo porterà ad esibirsi nei più importanti auditorium e teatri italiani (alcune date registrano già il sold out), il Maestro ha voluto raccontare il significato del suo ultimo lavoro “The 12th Room”, che come lui definisce “è un doppio album, o forse sono due storie e una sola allo stesso tempo”. Ecco il suo racconto: “il primo disco (di 56 minuti) è composto da dodici brani, tra cui quattro inediti e sette di repertorio pianistico. Più

un brano così inedito da non essere nemmeno mai stato eseguito dal vivo. Il secondo contiene invece la Sonata No. 1 in Sol Minore, che pur senza interruzioni è composta da tre movimenti, ed è della durata di circa 45 minuti. I due dischi sono anche esattamente la scaletta del mio ultimo concerto in piano solo registrato quasi live e con pubblico in sala al Teatro Sociale di Gualtieri tra il primo e il quattro settembre 2015. I brani, come sempre nelle mie scelte, rappresentano un piccolo percorso meta-narrativo. Quelli di repertorio rivelano anche da dove pro-


ne è stata minima e basata sul concetto di far avere all’ascoltatore l’esperienza di sentirsi quasi dentro il pianoforte, come fosse il pianoforte stesso una stanza in cui entrare. Chi è Ezio Bosso Ezio è un pianista, compositore, direttore d’orchestra ed è stato anche contrabbassista. Prolifico, innovativo e raffinato, il suo talento si è esercitato nei più disparati

vengo, dove si trovano le radici della musica che scrivo. Rivelano i due musicisti che convivono in me: il compositore e l’interprete. Soprattutto sono storie di stanze. Stanze a cui appartengo, o che appartengono alla mia esperienza o semplicemente che appartengono alla storia delle stanze stesse. Alcuni brani mi hanno aiutato a tornare a suonare, ad uscire dalla “stanza”, con cui ricomincio a studiare. Altri sono brani dedicati da altri compositori a storie di stanze. Mi sono reso conto che in fondo anch’io ho scritto su stanze in passato, e non ci avevo mai fatto caso. Il primo disco rappresenta per me la preparazione alla Sonata, come fossero porte collegate che ci guidano da una stanza all’altra.

Ma alla fine, come sempre, è quella storia che non puoi raccontare. Forse seguendola vi riconoscerete o vedrete che tipo di storia era. Perché per me, se racconti una storia la cambi ed è anche per questo che esiste la musica. Per farcele vivere le storie. Io posso solo provare a darvi gli elementi, gli strumenti e aiutarvi un po’ a farlo. E se la regola dice che non si svela mai la fine di un libro o di un film, non si dice mai l’ultimo accordo di un brano. Ogni suono che sentirete è prodotto interamente dal pianoforte e le dinamiche sono state mantenute rispettando l’esecuzione. La postproduzio-

“La vera materia di cui si occupa un musicista non è la musica, ma il tempo. Ezio Bosso appartiene a quei pochi musicisti e compositori capaci di plasmarlo a proprio piacere in quelle forme che solo l’arte o il cuore sanno renderci più sopportabile e anzi vertiginosamente attraente. Fra i tasti del suo strumento non ne esce smembrato, per compiacere l’ascolto o sezionato in note e pause per indulgere nel virtuosismo. Ne esce totalmente reinventato: ora come nota tagliente, ora come vasto paesaggio, ora come caldo abbraccio. Ora come una chiave. Da usare per aprire 12 stanze, la metafora, derivata da un antico sapere sepolto, del tempo stesso. Perché la vita come la musica sta proprio nel passare da una stanza all’altra. Decidendo ogni volta cosa farne e che nota scegliere.” Fabrizio Vespa

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e complessi ambiti musicali, dalle composizioni classiche per le grandi orchestre sinfoniche, a quelle da camera o solistiche, dalla colonne sonore per il cinema fino al teatro, alla danza e alle sperimentazioni con i ritmi contemporanei. Dal 2011 convive con una malattia neurodegenerativa progressiva. È considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione. Ezio Bosso, nato a Torino, si avvicina alla musica all’età di quattro anni grazie a una prozia pianista ma soprattutto grazie al fratello Maggiore che lo indirizza alla sua vita. A sedici anni debutta come solista di in Francia e si esibisce in varie orchestre europee, ma è l’incontro con il maestro Ludwig Streicher che segna la svolta della sua car-

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riera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna. Negli anni ’90 si esibisce in alcune delle più importanti stagioni concertistiche internazionali come solista, direttore o in formazioni da camera, salendo sul palco di Royal Festival Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony e Auditorium Parco della Musica Roma. Dirige alcune delle più importanti orchestre internazionali, come la London Symphony Orchestra, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Accademia della Scala, l’Orchestra Filarmonica ‘900 e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Ce-

cilia per citarne alcune. Nel 2013, su suggerimento di Gidon Kremer, il famoso violoncellista Mario Brunello gli scrive chiedendo di incontrarlo. Da questa casualità è nata una intensa collaborazione in duo pianoforte e violoncello e una profonda amicizia. Nel 2014 Ezio Bosso ha debuttato con la sua Fantasia per Violino e Orchestra come direttore alla testa di London Symphony Orchestra con Sergey Krylov al violino solista. Dal loro incontro è nata una collaborazione continuativa. Nel 2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (ex direttrice di Tate Britain) hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery di Birmingham, all’interno dell’opera “3 Drawing Rooms” del suo amico fraterno David Tremlett,


«l’evento artistico dell’anno del Regno Unito». Sempre nel 2015, Ezio è stato scelto dall’Università Alma Mater di Bologna (la più antica università d’Europa) per scrivere e dirigere una composizione di larghissima scala per 200 musicisti dedicata alla Magna Charta Universitatum come primo inno ufficiale di questa importante istituzione mondiale. Attualmente vive a Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings. Vincitore di importanti riconoscimenti come il Syracuse NY Award al Syracuse Film Festival 2008 (New York) per la miglior colonna sonora nel film di Cristiano Bortone “Rosso come il cielo” o il Green Room Award 2010 in Australia, e di onorificenze

istituzionali per il suo impegno come musicista e come uomo come il Nettuno d’oro di Bologna, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe mentre nel cinema collabora con molti registi italiani. Per Gabriele Salvatores firma le colonne sonore dei film “Io non ho paura”, “Quo Vadis, Baby?” e “Il ragazzo invisibile”. Dando sempre molta attenzione ai progetti di sostegno sociale, dal 2013 Ezio Bosso è artista residente dell’Opera Barolo (la più antica opera pia d’Italia) dove, tra le altre cose, organizza un progetto unico al mondo il “Zusammenmusizieren: far musica insieme”, un progetto di cultura per il

sociale dove periodicamente si aprono le porte dello studio del musicista nella sede di Palazzo Barolo (Torino) in 3 giorni dedicati a lezioni individuali ad ogni tipo di musicista di qualsiasi livello e età, a chiunque voglia suonare con lui e parlare di musica, di sicurezza di sé, di memoria, di tecniche di ascolto di suono e di spazio di tanto altro ma soprattutto dell’importanza dell’ascolto. Un’esperienza completamente gratuita aperta anche agli ascoltatori. Nell’autunno 2015, nonostante l’immensa mole di opere scritte, composizioni e collaborazioni, esce il suo primo disco solista ufficiale “The 12th Room” (Egea Music), composto da un cd con 12 brani e un secondo cd con una sonata (divisa in tre movimenti) della durata di 45 minuti.

21 35


di Saverio Buttiglione

Agroalimentare

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OLITALY Extra DiVino 2020

L

’enogastronomia delle filiere d’eccellenza della PUGLIA, con particolare attenzione all’EVO (Extra Verfine Olio d’Oliva) è stata presentata dalla Associazione “Extra DiVino” a Milano TUTTOFOOD con un programma di promozione, degustazioni con esposizione in corners delle aziende pugliesi partecipanti, fruito da stake holders, media, buyers e pubblico. Nella Masseria Brancati di Ostuni in Puglia a fine estate è stato poi dato l’annuncio della Kermesse internazionale OLITAY 2020. In quest’occasione l’intervento principale è stata u n ’ a f f a b u l a z i o n e dell’economista Francesco Lenoci, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sull’Olio ExtraVergine d’Oliva nella Masseria Brancati di Corrado Rodio ad Ostuni, con interventi del medico Michele Bruno Presidente di Puglia Expò e del Senatore Piero Liuzzi,

giornalista e manager di un grande gruppo industriale, dove i partecipanti hanno alla fine gustato Vini della Cantina Coppi, Birra artigianale Daniel’s e latticini del caseificio “Sapori delle Masserie”. Fra di loro anche i fondatori della start-up enogastronomica digitale “Aueeè”, tra 800 ULIVI millenari

sopra antichi frantoi ipogei, uno di epoca romana ed uno medievale, sotto lo stesso patio dove pochi giorni prima aveva pranzato Sofia Loren. Ho presentato la Kermesse Internazionale B2B OLITALY 2020 Extra DiVino in qualità di project manager di Extra DiVino, programma di marketing internazionale Food e Moda in collaborazione con Città di Bari e Regione Puglia. OLITALY 2020, B2B tra buyers ed aziende pugliesi dell’EVO da tenersi nei quartieri fieristici a Foggia e Fiera del Levante a Bari, è stata raccontata sotto un Ulivo di ben 3.000 anni, come certificato dall’Università Aldo Moro di Bari che ha fatto la datazione con l’analisi del carbonio14, quindi questo essere vivente che ancora produce olive è nato secoli prima di Gesù Cristo, infatti si trova fuori del reticolo squadrato degli ulivi di 2.000 anni piantati dai romani a distanze precise e


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si ritiene che sia nato 3 millenni fa in modo spontaneo. Silente alle nostre orecchie se non per il fruscìo delle sue fronde mosse dal vento, cresciuto con movimenti così lenti che sono impercettibili se paragonati alla velocità con le quali i nostri sensi si confrontano, le velocità degli esseri viventi, noi e gli altri animali che osserviamo, questo albero d’ulivo è cresciuto per 30 secoli contorcendosi per adattarsi ai cambiamenti climatici anche violenti, terremoti e primo fra tutti il vento, mostrando una resilienza ed attaccamento alla vita eccezionali. Nella giornata evento a Masseria Brancati l’affabulazione sull’Olio Extra

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Vergine d’Oliva, fatta dall’economista Francesco Lenoci, ha lasciato tutti gli intervenuti col fiato sospeso finchè non hanno assaggiato questo meraviglioso olio spalmato su fette di pane arrivato dagli antichi forni di Altamura, la Città del Pane. Il luogo scelto per la presentazione di OLITALY 2020 ha sbalordito i media e le personalità presenti per la cornice degli ULIVI millenari dai quali eravamo circondati, la masseria fortificata poi, col suo frantoio dell’800 sopra gli antichi frantoi ipogei è stata location di importanti reportages della televisione inglese BBC, di National

Geographic e di Alberto Angela che ne ha fatto uno speciale con immagini stupende prese coi droni e trasmesso su RAI2. Extra DiVino prosegue il percorso del programma internazionale di marketing Extra DiVino, con Città di Bari e sostenuto dalla Regione Puglia, cominciato nel 2015 nella sala Murat di Piazza del Ferrarese Bari e nel Fortino di Sant’Antonio sul Lungomare Imperatore Augusto dove ha fatto sempre incontrare aziende e buyers stranieri portandoli anche in missione in Puglia per visitare le produzioni di eccellenza nei territori e negli ambienti dove crescono le materie prime trasformate, è poi proseguito a Roma nel palazzo Ferrajoli di piazza Colonna di fronte a palazzo Chigi, dove i prodotti pugliesi sono stati apprezzati dai buyers arrivati dagli Stati Uniti d’America e nella Fiera di Sgangay a fine 2018. Alcune delle aziende che hanno esposto i loro prodotti nei corners allestiti sono stati Pastificio Sbiroli (Putignano), Oleificio Pantaleo (Fasano), Biscottificio Farinella (Putignano), liquorificio Beltion/ Merak (Putignano), cantina Polvanera (Acquaviva delle Fonti), cantina Tormaresca (San Pietro Verotico), caseificio Delizia (Noci), caseificio Sapori delle Masserie (Putignano), caseificio F.lli De Rosa (Gravina di Puglia), cantina Botromagno (Gravina di Puglia), cantina Coppi (Turi), Acqua Orsini (Poggiorsini), Oleificio Valentini (Martina Franca), azienda agricola Turco (Lesina), Panificio La Maggiore (Altamura), cantina Schiena, salumificio Cervellera Capocollo Martina Franca, stesse aziende portate al Golf Club Castello di Tolcinasco questa estate per promuovere queste eccellenze anche nel


circuito dei circoli del golf. Come era già successo per la Fiera Internazionale di Shangay in Cina con testi in lingua cinese/mandarino, i magazines milanesi “Slow Economy”, “Piaceri d’Italia” e “Golf People Club Magazine”, insieme alle TV locali, hanno comunicato ai buyers ed ai consumatori finali gli usi, la storia, le tradizioni, l’ambiente, il paesaggio, le architetture e le materie prime autoctone della Puglia che vengono trasformate nel territorio. Ancora una volta l’associazione “Extra DiVino”, con l’obiettivo di OLITALY 2020 persegue la finalità della promozione dei prodotti regionali pugliesi a Marchio “Prodotti di Qualità” e comunque aderenti ai sistemi di qualità (DOCG, DOP, IGP, biologici, tradizionali), affinchè i consumatori esigenti possano poter scegliere i migliori ingredienti per la loro cucina ed il loro gusto. Un grande chef di Milano, lo chef stellato Gaetano Simionato, con ristorante “Tano passami l’olio” sui navigli, nostro ospite nel tour enogastronomico pugliese nel “Golf club Castello di Tolcinasco”, mi diceva che ogni piatto è e deve sempre essere una sintesi di 5/6 saperi

diversi, quello del frantoiano che produce il suo amato olio, quello del contadino che coltiva le materie prime, quello dell’allevatore che produce il latte, quello del panificatore (Tano è rimasto incantato nel gustare il gigantesco Pane DOP di Altamura) e quello dello chef che abbia studiato antichi saperi di processi culinari e nuovi saperi derivanti da dotte e g u s t o s e Sottosegretario del Ministero alle Politiche Agroalimensperimentazioni. tari On. Giuseppe L’Abbate In un momento coi mutui subprimes e che poi della storia umana nella quale da finanziaria si era trasformata tutti gli indicatori mi confortano in economica non permetteva nell’idea che ebbi nel 2012 di più una futura ripresa senza fondare Slow Economy, quella abbandonare i vecchi schemi di cambiare “punto di vista” ed produttivi (vedi la auto mosse esortare gli stake holder a da energia derivante dagli guardare anche all’economia (e idrocarburi o le case costruite soprattutto alla finanza) da una ancora come nei precedenti 50 “diversa prospettiva”, da un anni senza tener presente le inedito “angolo visuale” perché nuove tecnologie antisismiche, la decennale crisi mondiale che con materiali ecocompatibili era nata 5 anni prima negli USA invece del cemento armato e soprattutto domotiche ed energicamente autonome con sfruttamento dell’energia solare). Oggi finalmente tutti si stanno rendendo conto che il Pianeta Terra è fortemente a rischio, i cambiamenti climatici, lo scioglimento dei ghiacciai sono i sintomi tangibili che i vecchi schemi produttivi legati ad un consumismo di massa sfrenato sono superati, e per fortuna sono i giovanissimi adolescenti, vedi la sedicenne Greta, a gridare l’allarme. Tutto questo comporta che gli incrollabili valori dei decenni

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precedenti crollano uno ad uno, e mi viene in mente Dante Alighieri che si rendeva conto come tutto il mondo che conosceva crollava ma non riusciva ad immaginare quali sarebbero stati i nuovi valori che avrebbero forgiato la nuova società, infatti lui, uomo medievale, non fece in tempo a vedere che per fortuna questa nuova socialità sarebbe stata il Rinascimento. Nel mio caso pur essendo fautore delle nuove tecnologie avverto però un pericolo derivante in special modo dalla Intelligenza Artificiale, uno dei motivi per i quali abbandonai la mia professione di programmatore/ sistemista su mainframe IBM e capo centro nel CNI Consorzio Nazionale Informatica, un pericolo per la libertà. Alla piacevolezza che ci consentiranno le nuove app implementate con l’AI il rovescio della medaglia è l’insidia nascosta nei big data che saranno padroni della nostra privacy. Per esempio inviare (addirittura a pagamento acquistandone il kit) alle aziende specializzate il nostro

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DNA per ottenere l’analisi del nostro genoma utile a diete personalizzate o alla ricerca di malattie ereditarie per cure anch’esse personalizzate significa dare libero accesso alla nostra privacy biologica che qualcuno potrebbe poi usare contro di noi, a fini assicurativi per esempio piuttosto che in un colloquio di lavoro o per la concessione di un mutuo essendo pure prevedibile il numero d’anni ancora restanti alla nostra vita. Altro esempio è la nostra “profilazione” grazie ai dati che concediamo “gratis” quando chattiamo sui social media

oppure la nostra “schedatura” con l’ultima trovata, la app cinese Zoa, che permette, dopo il nostro riconoscimento facciale ottenuto scannerizzando il nostro volto con lo smartphone, di sostituirci in modo perfetto ad un attore protagonista in un film, ben oltre la manipolazione delle immagini fotografiche con l’uso di programmi grafici come photoshop. L’intelligenza artificiale (AI) ci consente oggi di creare delle fake news perfettamente realistiche, per esempio registrando la voce di chi vogliamo possiamo poi scrivere un testo e prendendo


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27 41


un qualsiasi video di quella stessa persona farglielo dire con tutti i movimenti del volto opportuni al falso testo da noi inventato. In Zao nulla di male nel software in sé, creato per permettere di sostituire il volto dei personaggi famosi con il proprio all’interno di veri e propri videoclip. Insomma è un’app per giocare con la propria immagine ma è proprio questa che si rischia di perdere caricando le foto nell’app. Secondo quanto riportano alcuni utenti su Reuters, in questo contesto Zao non sarebbe poi così diversa da FaceApp, l’app di cui si è parlato molto negli scorsi mesi in merito alla perdita dei diritti sulla propria faccia, tanto da richiedere perfino l’intervento della FBI, qualora fosse stata utilizzata per provare ad invecchiarla, ringiovanirla, truccarla o modificarla con nuove acconciature. In quell’occasione l’azienda spiegò che le foto venivano caricate sui propri server per velocizzare l’elaborazione delle singole immagini qualora venisse applicata più di una modifica sulla stessa fotografia e che «La maggior parte» veniva eliminata entro 48 ore. A quanto pare con Zao le

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condizioni d’uso sono perfino peggiori: specificano infatti che nel momento in cui i consumatori caricano le proprie immagini nell’applicazione automaticamente accettano di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale sul proprio volto e consentono a Zao di utilizzare queste immagini per scopi di marketing. Quindi non lo si fa per migliorare le prestazioni del servizio o far risparmiare traffico dati. Il punto è che le condizioni d’uso di app e software risultano spesso lunghe e tediose e perciò vengono accettate senza essere lette. Questa volta però, chiaramente complici anche le recenti polemiche scatenate dalle medesime condizioni d’uso di FaceApp, hanno fatto sì che gli utenti se ne accorgessero con sufficiente anticipo. Di conseguenza sono partite subito le segnalazioni nei foeum degli utenti, con domande dirette all’azienda stessa, che ha dichiarato di comprendere lo stato di ansia che si viene a creare quando c’è di mezzo la privacy: «We thoroughly understand the anxiety people have toward privacy concerns. We have received the questions you have sent us. We will correct the areas we have not

considered and require some time». Sinceramente non si capisce se stanno dicendo che renderanno più chiare le condizioni, se le modificheranno o se smetteranno di appropriarsene. Se non desiderate vedere la vostra faccia stampata sulla confezione di cartone di una sconosciuta marca di latte non fatevi tentare dal fatto che Zao è gratuita ed evitate proprio di scaricarla rinunciando al piacere di essere protagonisti del vostro film preferito. La linea editoriale di Slow Economy, come sicuramente si evince da questo articolo, è di perseguire l’uso delle nuove tecnologie, soprattutto a difesa dell’ambiente o per la cura delle malattie con forti investimenti nell’economia circolare per uno sviluppo sostenibile ma conservando alcuni “vecchi” valori come la buona cucina con materie prime non modificate geneticamente secondo antiche tradizioni oppure la tutela e valorizzazione dei paesaggi e delle architetture che secoli si storia ci hanno tramandato, specie nella nostra penisola italiana.


Il SIERO INNESTO oggi per tutti può essere una scoperta, ma per noi da sempre è la normalità, il nostro ingrediente fondamentale per ottenere un prodotto GENUINO e di ALTA QUALITÀ al GIUSTO PREZZO.

Per rispetto ed educazione verso i princìpi morali trasmessi dalle nostre famiglie, amiamo da sempre trasformare il latte come si faceva una volta utilizzando il SIERO INNESTO. Solo così è possibile garantire un prodotto legato alla tradizione, dal sapore inconfondibile, ad alta digeribilità e più adatto a chi è intollerante al lattosio.

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saporidellemasserie.it


La Redazione

Agroalimentare

“Al Vinitaly il Senatore Dario Stefàno fautore della legge sull’enoturismo” Presentata oggi al Vinitaly la ricerca sui vini rosati condotta da Nomisma “I dati ci confermano che dieci anni fa ci avevamo visto giusto a investire sui rosati, peccato però che oggi la Puglia non sia più alla testa di una locomotiva dal potenziale straordinariamente enorme. L’idea di un Osservatorio che raccogliesse i dati, che ad oggi mancano, su questa tipologia enoica l’abbiamo lasciata nel cassetto chiuso nel 2009 ed oggi sono altri territori ad intestarsi questa, necessaria, attività. A loro ovviamente va tutto il nostro plauso, ma è evidente che la Puglia ha perso un’occasione importante. Così come abbiamo fatto morire il Concorso nazionale organizzato nella nostra regione, che è stata occasione di stimolo per produttori di tutto il Paese”. Così il senatore Dario Stefàno alla presentazione al Vinitaly 2019 della ricerca condotta

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da Nomisma su “Vino rosato italiano, mercato e trend”, promossa dallo stesso Stefàno. Alla iniziativa hanno preso parte anche Denis Pantini, responsabile area Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma, Damiano Reale, presidente Consorzio Vini DOP Salice Salentino, Francesco

Liantonio, presidente Consorzio DOCG Castel del Monte e Federico Quaranta, conduttore di trasmissioni enogastronomiche radio e tv. La ricerca ha analizzato le dinamiche dei vini rosati nel panorama del mercato internazionale, mettendo in evidenza come il consumo di questa tipologia enoica continua a crescere, con progressioni più significative in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che al pari degli spumanti, anche i rosati rappresentano la tipologia di vino che meglio si adatta ai cambiamenti negli stili di vita e nelle modalità di consumo del vino da parte delle nuove generazioni, non solo per una questione di tendenza ma anche per una facilità di “beva”. Riguardo alla Puglia, nello specifico, la ricerca ha sottolineato che rappresenta un territorio storicamente vocato alla produzione di rosati e in


questo scenario di mercato può giocare una partita importante anche se su target di consumo differenti: i vini pugliesi, alla stregua di quanto accade sul mercato per gli autoctoni, rappresentano una specificità nella categoria dei rosati e come tali possono incontrare l’apprezzamento di consumatori più esperti o in cerca di un

“upgrade” nella tipologia. “La Puglia del vino cresce in valore – ha concluso Stefàno – ed è un’ottima notizia, perché abbiamo due elementi forti su cui continuare a investire: l’autoctonia e l’identità”. Dario Stefàno oltre alla legge sull’enoturismo ha fortemente voluto la nascita del Concorso Nazionale dei Vini Rosati

ed è stato Assessore della Regione Puglia alle Risorse Agroalimentari presiedendo per anni il tavolo romano dei colleghi assessori di tutte le regioni italiane.

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di Pietro Liuzzi - Sen. XVII Legislatura

Punti di vista

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“La Via della Seta circumnaviga il Sud” Nel

chiacchiericcio

delle

dell’Ambiente

fu

del Pireo sono in prima linea e

partner

in rampa di decollo sono Trieste

soluzione

e Genova e il terminal di Vado

italiano

polemiche intorno alla visita

individuato

di Xi Jinping e alle firme dei

per

protocolli d’intesa è, com’è

il

problema

Ligure è già partecipato da

naturale, del tutto assente il

dell’ecostenibilità del sistema

Cosco e Qingdao. Non c’è che

Mezzogiorno. D’altra parte che

produttivo

cinese. Come

dire: c’è del metodo in questa

c’entra l’area più arretrata del

sono andate le cose è noto.

follia! Non un parlamentare,

Paese in una discussione di tale

L’Italia

preferì

per

non un esponente politico del

portata? Invece c’entra. C’entra

i

di

Tangentopoli. In

Mezzogiorno all’epoca levò un

perché alla fine degli Anni

verità

insistettero,

dito per sventare il fallimento del

Novanta (ministro degli esteri

soprattutto per Taranto e Gioia

progetto Taranto-Gioia Tauro.

Gianni

Tauro, ma gli italiani avevano

Altrettanto sta accadendo oggi.

conoscitore di questioni cinesi),

cose

cui

Fanno eccezione gli interventi

Pechino individuò in Taranto e

pensare. Tra l’altro, all’epoca,

abbastanza ragionati - e ormai

Gioia Tauro i primi e principali

le

sinoamericane

datati - dei ministri Fitto, Barca,

approdi della Via della Seta in

erano guardinghe ma, tutto

Vincenti, Calenda. Se coloro che

Europa. Non solo. Alle imprese

sommato, eccellenti. In un

ora si affannano a convincerci

italiane

proposta

quarto di secolo la geopolitica è

che è giusto firmare protocolli

collaborazione per l’espansione

mutata e gli Usa sono ringhiosi

d’intesa

urbana

di

sulla questione. Ora il gioco

l’Ue

Shanghai e persino il Ministero

è cambiato. I porti di Haifa e

gli

De

Michelis,

venne ed

ottimo

industriale

come

avviare

a

gigantesco

fasti i

delirare

cinesi

più relazioni

importanti

senza

attendere

avessero

coinvolto

interessi

del

Meridione,


31 47


probabilmente il volume di

altro. La fantapolitica suggerisce

e qualche attenzione in più

affari potenziale dell’Italia con

che

interessi

per il presidente Conte. Va

la

africani in Cina debbano, prima

ricordato che è uomo di Villa

e

o poi, avere un link con l’Europa

Nazareth, riservatissimo think

proditoriamente concluso dalla

e i cinesi, è noto, hanno la

tank di estrazione cattolica,

Francia di Macron (30 miliardi

vista lunghissima. La geografia

uno

di dollari). Se Via della Seta ha

siciliana

importanti

da essere, sia, ma aggirando

proiettata

continente

internazionale. L’evoluzione

il Sud continentale. L’ilarità è

nero. Non meno lunga è la vista

delle difficili relazioni tra Cina

d’obbligo. Infatti, l’enigmatica

del sottosegretario Geraci il cui

e Vaticano richiede diplomazia

tappa

Xi

curriculum è di tutto rispetto

raffinata e duttile. Le Vie della

ancorché essere un omaggio

e che dovrebbe fare riflettere

Seta e quelle del Signore,

al nostro presidente Mattarella,

quanti guardano ancora alla

potrebbero

incrociarsi.

sembra

Lega come i “barbari sognanti”

sempre

circumnavigando

Cina

quello

48

avrebbe

superato

orgogliosamente

palermitana

esserlo

di

di

più

al

gli

immensi

è sul

memoria. il

sottosegretario Michele Geraci,

di

attivissimo

degli

In ultimo ma non per ultimo:

accordi italocinesi, ma anche di

qualche snobismo in meno

promotore

bossiana

ampiamente

degli

peninsulare.

osservatori sulla

più

politica

Ma

Mezzogiorno Ahi

noi!


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di Saverio Buttiglione

Eventi

Da Hollywood a Giovinazzo John Turturro

I

nvitato dallo storico Presidente della Proloco di Putignano/Puglia Giuseppe Cosacco l’ho accompagnato con piacere a Giovinazzo dov’è stato accolto con enorme entusiasmo all’Istituto

per orfani Vittorio Emanuele che festeggiava i suoi 200 anni. Molti degli orfani che l’Istituto ha non solo accolto ma formato negli studi e nei laboratori artigianali diventati adulti hanno fatto carriera in tante prestigiose professioni distinguendosi in ogni parte d’Italia. Cosacco per esempio, diplomatosi in arte, tornato poi nella sua città natìa ha per anni affiancato al lavoro come responsabile qualità dell’acciaio all’Italsider di Taranto la sua passione lavorando nel tempo libero ai Giganti in cartapesta del famoso carnevale. Una volta in pensione è stato eletto Presidente della locale Proloco e dirigente delle Proloco Valle d’Itria (che comprende anche la famosa Alberobello, città dei trulli) ed in questa

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veste ha fatto scoprire a tutta Italia la Grotta di San Michele di Putignano, facendola inserire nel percorso della Via Francigena, ora finanziata dalla UE, antica strada di comunicazione che consentiva a crociati e pellegrini il viaggio da Canterbury a Gerusalemme, con soste nei luoghi di culto dell’Arcangelo Michele. A Giovinazzo proprio nell’anno in cui il piccolo Giuseppe Cosacco veniva accolto nell’Istituto partiva per gli Stati Uniti, in cerca di fortuna, il papà del divo hollywoodiano John Turturro. Proprio questa primavera Turturro ha interpretato Gugliemo da Baskerville, il colto monaco del romanzo di Umberto Eco “Il nome della Rosa”, nella serie televisiva della RAI, riuscendo a reggere il confronto con Sean Connery che aveva già interpretato quel ruolo nel celebre film campione d’incassi. Il 4 marzo ha debuttato su Rai1 in anteprima mondiale “Il nome della rosa” versione

serie kolossal a puntate, il protagonista nei panni di Guglielmo da Baskerville (che indaga usando il metodo deduttivo dai particolari usato nei romanzi di Sherlock Holmes) era John Turturro (che nel film di Jean Jacques Annaud era interpretato dal mitico Sean Connery), l’Inquisitore è Rupert Everett. UMBERTO ECO ne scrisse il romanzo e la successiva sceneggiatura del film (volle l’abbazia medievale simile al Castel del Monte) che narra di una serie di omicidi di frati (gli emanuensi ai quali dobbiamo dire grazie perchè grazie alle loro traduzioni e ricopiature dai testi antichi ci è arrivata la cultura che sarebbe andata persa, un lavoro fatto nonostante la censura della Chiesa). Eco, mente eccelsa, anni fa vide al Piccolo Teatro di Giorgio Strelher a Milano (dove ho pranzato settimana scorsa) la piece teatrale “Zurlì, mago lì per lì” del mio amico Cino Tortorella che ne era


“La bocca non serve solo per respirare e mangiare, ma è anche un importante organo di comunicazione, pertanto non stupisce che, denti bianchi, splendenti e regolari, sono riconosciuti come un segno di vitalità e di salute del corpo; inoltre, un sorriso accattivante influenza in modo decisivo la fiducia in se stessi.

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autore e regista e volle portarla in TV inaugurando il giorno in cui la RAI trasmetteva in tutta Italia. Eco, uomo coltissimo e senza peli sulla lingua (come si evince dai suoi libri, saggi o romanzi come Il Nome della Rosa) poco prima di lasciarci aveva così commentato l’uso dei social media: “.. purtroppo una massa di idioti che prima potevano dire le loro cretinate solo nel bar sotto casa ora hanno una platea immensa ! “, un segno di questi tempi nei quali purtroppo mancano esempi benemeriti come quelli insegnati in 200 anni dall’Istituto di Giovinazzo. John Turturro è arrivato col figlio a Giovinazzo ed ha visitato l’Istituto dove nella sala era stato disegnato un murales in suo onore. Ho Incontrato percià molti amici della RAI, Telenorba e Cinzia Tattini di Radio Mia, ospite del segretario dell’Istituto Enzo Campanelli e del medico Saverio Nenna Presidente di questa benemerita “Associazione Ist Vittorioemanuele Quellidellive Giovinazzo “, naturalmente era presente il Sindaco Tommaso De Palma, ed in rappresentanza degli ex alunni è stato invitato a parlare proprio Giuseppe Cosacco, uno dei pochi non orfani ma abbandonato a causa della povertà di inizio anni

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‘50 fra i diecimila ragazzi che l’Istituto Vittorio Emanuele II in 200 anni di lavoro ha ospitato, istruito e formato. Ho appreso in questa giornata celebrativa della passione e responsabilità di maestri, professori, dirigenti, assistenti sociali, suore e politici che oggi, in questa Italia in decadenza non saprei più riconoscere così numerosi, forse oggi trovare luoghi pubblici che accudiscano con tanta professionalità e passione bambini senza famiglia sarebbe difficile, forse sarebbero molto probabilmente lasciati soli con un incerto e non felice destino, spero che si cambi registro e gli “ultimi”, quelli che non ce la fanno in questa società globale ed estremamente competitiva, vengano aiutati dagli enti pubblici come ha fatto questo Istituto per 200 anni. In foto a Giovinazzo davanti all fontana del Tritone, John Turturro col figlio vengono accolti da Sindaco ed Assessora, il Presidente della Regione Puglia

Michele Emiliano consegna la targa a John Turturro. Alla consegna della cittadinanza le parole di Turturro sono state: «Io sono un bambino del Sud».


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della redazione

The Voice of Miss Extra DiVino

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Gabriella Aruanno

P

resentataci da Cino Tortorella, il Mago Zurlì inventore dello Zecchino d’Oro, fin da bambina abbiamo voluto Gabriella, pugliese di Bisceglie, negli eventi Extra DiVino, dal castello di Bari e dal teatro Piccinni a Natale per la “Slitta Incantata” a palazzo Ferrajoli di Roma nell’incontro coi buyers degli USA e naturalmente anche nel quartiere della moda a Milano nel complesso Abbadesse. La sua voce, che ci piacerebbe sentire interpretare anche le canzoni della mitica Mina, è stata il nostro “fil rouge”. Dopo esser passata dalla trasmissione “Io Canto” di Gerry Scotti e dalla Disney, oggi che è diventata una splendida ragazza Gabriella rappresenta la Puglia in molte nazioni d’Europa lasciando sempre un ricordo indelebile della sua voce.


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Punti di distribuzione Bruxelles • Petit rue au beurre, 12 - Ristorante “La Capannina” a due piani nel centro storico, strada che immette nella fantastica “Grand Place” della città belga sede del Parlamento Europeo, con cucina italiana rivisitata al gusto francese e clientela internazionale, primo ristorante italiano in città fondato 50 anni fa da una giovanissima e tenace Anna Bianco emigrante da Noci in Puglia.

Dublino • 208 Lower Rarhmines Road, Dublin 6 - ristorante pizzeria “Il Manifesto”. Infotel: 353 1 496 8096 - m a n i f e s t o r e s t a u r a n t @ gmail.com - www. manifestorestaurant.ie - In Irlanda una vera pizza napoletana, fatta da Salvatore di Salerno che, se è in vena, fa pure il giocoliere con l’impasto, è un miraggio che pure in Italia sarebbe raro.

• Lower Ormonde Quay, Dublin 1 - ristorante pizzeria “Bar Italia”. Infotel: 353 1 874 1000 info@baritalia.ie www. baritalia.ie. Fa onore alla cucina italiana nel mondo, ottimi primi, ottima piz-

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za, squisita la frittura di calamari e gamberi.

ogni stanza dedicata ad un paese del mondo che produce cioccolata, un museo incredibile. Milano • Ristorante l’”Osteria dei Pirati” - via Fogazzaro, 9 del noto presentatore TV Marco Predolin che offre fantastici menù a base di pesce con musica dal vivo

• Upper Merrion Street, Dublin 2 - “Merrion Hotel” - www.merrionhotel.com. Nel centro storico si nota l’eleganza già dal portale d’ingresso, di fronte al palazzo di governo irlandese. Creato dalla fusione di 4 antiche case in stile georgiano si sviluppa attorno a 2 giardini del XVIII secolo.

Torino • via Santa Chiara, 54 - Ristorante “Asian Fusion”. infotel: 338 8194846. Nel quadrilatero romano non lontano dalla Mole Antoneliana ottime cucine tipiche malese, cinese, giapponese ed Italiana, con pietanze fedeli alle tradizioni ed ai gusti originali, crocevia culinario tra oriente ed occidente. Cuneo • Santuario di Vicoforte - Ristorante albergo “CioccoLocanda” - via F. Gallo,19. infotel: 0174 563312. Website: www.cioccolocanda.it. Del grande artigiano della cioccolata Silvio Bessone

• Residence “Abbadesse Resort” - via Oldofredi e via Abbadesse antico monastero fra i grattacieli del nuovo Quartiere della Moda, Isola di Porta Nuova, magistralmente gestito dal proprietario ing. Antonio Savia.

“Pola Residence” - via Pola Milano. Di fronte al nuovo grattacielo sede della Regione Lombardia, al centro del nuovo quartiere della moda meneghina, e vicino alla Stazione Centrale


Camisano Vicentino (VI) • Ristorante Locanda “Alla Torre da Zemin” - via Torerossa, 39/41 locale n.407 zona 4est infotel: 049 9065621. Nella torre di avvistamento del 1270 sul confine Vicenza/Padova, nei due piani della locanda un incredibile Gianfranco Zemin propone una cucina solo con prodotti di stagione e ingredienti del territorio, dalla “piramide di tartare di tonno su battuta di mango e avocado con salsa di limoni caramellati” alla “suprema di faraona”, indimenticabili i suoi risotti. Se lo si prega Gianfranco, forse, racconterà la storia di Occhi d’Oro e del cavaliere misterioso. Padova • “Q Bar” - vicolo dei Dotto, 3 infotel: 049 8751680. Nella centralissima piazza Insurrezione è elegantissima meta della movida chic padovana e ritrovo dei calciatori del Padova calcio. Dinner&Dance, cucina mediterranea e sofisticata musica live • “Osteria Barabba” - via Vicenza, 47. Marco offre la cucina delle osterie venete in un lounge space, a cominciare dall’ora dell’aperitivo, memorabile quello del mercoledì con ricco buffet, ottimo winebar infotel: 049 8716845 Parma • Ristorante “ I Tri Siochett” strada Farnese, 74/a. Squisiti “tortelli all’erbetta” piatto tipico parmense (grandi ravioli ripieni di spinaci annegati in burro fuso con Parmigiano) e torta fritta (detta anche “gnocchi fritti” nel modenese e nel reggiano, di origine longobarda, semplici sfoglie di pasta per pane fritte in olio che si gonfiano come pan-

zerottini vuoti all’interno) ottima per accompagnare il salame di Felino, il culatello di Zibello ed il prosciutto di Parma, oppure il Parmigiano Reggiano sorseggiando Lambrusco di alta qualità. Collecchio (PR) • Agenzia Viaggi “Tra le nuvole” - via Giardinetto, 6/I. Condotta con competenza e professionalità da Elena Bizzi. Città di Castello (PG) • Ristorante “La Taverna di Mastro Dante” - via Montecastelli Umbro/ Promano in località Coldipozzo, 45. E’ la patria dei prosciutti di montagna di Norcia infotel: 075 8648133

Soliera (MO) • “Hotel Marchi” - via Modena/ Carpi. Situato tra la patria dell’aceto Balsamico e la più bella piazza d’Italia (Carpi), all’incrocio fra l’autostrada adriatica nord/ sud e l’autostrada del Brennero che collega l’Austria ed il nord Europa . Quattro Castella (RE) • Ristorante Albergo “La Madda-

lena” - via Pasteur, 5. Emilio ed Emiliano Montanari accolgono con simpatia ospiti da tutta Italia deliziandoli con salumi parmensi e Parmigiano Reggiano. • Resort B&B “Quattrocolli“ - Via Lenin, 81. Sulla collina tra Parma e Reggio Emilia offre una discreta raffinata ospitalità di lusso San Polo d’Enza (RE) • Ristorante “La Grotta” - via della Resistenza, 2/B. Sulla collina reggiana, fra stalattiti e stalagmiti in grotta con cucina tipica reggiana. Roma • Golf & Country Club “Parco di Roma” - quartiere Cassia, via dei due ponti, 110. Progettista P.B.Dye per un 18 buche “par72” infotel: 06 33653396, direttore architetto Giuseppe Miliè, progettista di campi da golf in tutto il mondo. • Ristorante “Ristovino” quartiere Prati - via Durazzo, 19. Nei pressi dell’emittente televisiva nazionale LA7, è anche caffetteria per ottime colazioni mattutine ed enoteca ben fornita per pranzi o cene che vanno dai tipici piatti romani come gli “gnocchi freschi ai 4 formaggi” a quelli napoletani. Sant’Agata sui due Golfi (NA) • Ristorante albergo “Don Alfonso dal 1890” - corso Sant’Agata, 11/13. Nel cuore della penisola sorrentina si affaccia sul Golfo di Salerno, è considerato tra i primi dieci migliori ristoranti d’Italia, condotto da Alfonso Iaccarino, chef internazionale, che vi ha aggiunto un albergo e la scuola di cucina con showcooking.

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Orsara di Puglia (FG) • “Piano Paradiso” ristorante. Peppe Zullo noto chef internazionale, riceve ospiti da tutto il mondo. Infotel: 0881 964763 Torre Canne (BR) • Masseria San Domenico e Golf Club. Struttura composta dalla prestigiosa masseria San Domenico e da Borgo Egnazia, resort di alta qualità apprezzata anche da importanti clienti arabi e russi e dai divi di Hollywood, è munita di campo da golf a 18 buche fra gli ulivi secolari ed è affacciato sul mare

da Mosca di pellegrini cristiani ortodossi e, nel quartiere Palese hotel Parco dei Principi, di fronte al nuovo aeroporto Karol Wojtyla, modernissimo e dotato di tutti i confort per clientela business, entrambi della famiglia del vicepresidente Federalberghi di Bari, Antonio Vasile. • Villa Romanazzi Carducci - via Capruzzi, 326. Albergo resort elegante e con architettura di prestigio circondata da splendido parco in pieno centro cittadino, diretto dalla famiglia dell’imprenditore ing. Lorenzo Ranieri, è dotato di suggestive sale convegni sparse nel giardino ed offre la cucina del noto chef prof. De Rosa. • Ristorante Terranima - via Putignani. Nella strada delle banche e della movida, è l’unico ristorante che conserva l’architettura antica, dalle “basole” del pavimento alla coorte che ricorda le piazzette degli artigiani dei secoli scorsi (presenti ancora solo nel centro storico) offre l’inimitabile cucina tipica barese, dalle “strascinate alle patate e cozze”, dalle mozzarelle ai dolci caldi con crema “sporcamuss”

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Polignano a Mare (BA) • Resort & SPA Borgobianco - Contrada Casello Favuzzi. Moderni arredi interni in una struttura esterna a masseria, intonacata a calce bianchissima che si specchia su di una immensa piscina con idromassaggio, che compone la “Salus per acquam” insieme al centro benessere interno “Unica”. Cinque stelle meritate come meritata è stata l’elezione a presidente “Associazione Albergatori Polignano” di Roberto Frugis socio e marketing manager. Tel: 080-8870001 • B&B dei Serafini - piazza Vittorio Emanuele, 43. Riduttivo chiamarlo B&B perché si tratta di un eccezionale albergo diffuso nel centro storico della città di Domenico Modugno. Sporgendosi dalle case costruite sulla scogliera a picco sul

Bari • Barialto Golf Club. Storica club house pugliese con importante campo da golf.

• Hotel Boston - via Piccinni, 155. A 5 minuti dal centro storico e dalla Basilica di San Nicola, meta

• Hotel Oriente, nel centralissimo Corso Cavour al numero 32, un 4 stelle di lussuosa eleganza, ospita da gennaio 2013 la Golf Club House “Porta d’Oriente”, punto d’incontro al Sud Italia di giocatori ed eccellenze della moda e dell’enogastronomia.

• Radicci Automobili S.p.A. - Via Amendola, 146. Concessionaria Ferrari e Maserati per il Sud Italia ora Concessionaria anche per la dorsale adriatica con la nuova sede di Ancona. Il Gruppo Radicci a Bari, è anche prestigiosa Concessionaria Jaguar e Land Rover.


mare sembra proprio di ascoltare “Volare” o “Nel blu dipinto di blu” onde sonore che da Polignano hanno raggiunto ogni angolo del globo. Putignano (BA) • Proloco - piazza Plebiscito,1. Nel centro storico della città patria degli abiti da sposa e del Carnevale più antico e lungo del mondo. • Fondazione Carnevale di Putignano. via Conversano, 3. • Osteria “Chi va piano” - Via Monache, Putignano, 0802373445 - cell. 3932378898. In un vicolo nascosto di Putignano, Stefano Guglielmi, ex macellaio, ha creato una locanda di eccellenza. Con il suo staff cucina solo teglie di terracotta in un enorme camino utilizzando solo eccellenze enogastronomiche fresche di giornata. Il suo motto è “cibo e vino per andare lontano”.

• B&B “San Domenico” - Estramurale a Levante, 4 - 70017 Putignano (BA) - Cell. 3332284769 - info@bebsandomenico.com. La struttura è in un angolo pittoresco della città, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico con vista sul campanile,

nei pressi di Porta Barsento e dell’interessante centro storico. La struttura è gestita in maniera esemplare da Vincenzo Gigante: la sua gentilezza e le sue attenzioni vi metteranno a vostro agio, facendovi sentire in famiglia. • Agenzia Viaggi Netti - via Tripoli, 63. La signora Netti organizza viaggi in tutto il mondo, pur in tempi del “fai da te via internet”, con una costante ricerca del prezzo più basso col massimo della qualità e della garanzia, facendo inoltre incoming turistica in Puglia con educationals tours, showcooking ed itinerari guidati in posti unici ancora sconosciuti ai grandi tours operators. Noci (BA) • Ristorante “L’antica Locanda” - via S.Santo, 49. In una “gnostra” del centro storico meta di turismo internazionale a novembre per “Bacco nelle gnostre”, di Pasquale Fatalino, chef noto in trasmissioni RAI, che prepara orecchiette con fave e cime di rape ed incantevoli braciole di carne al sugo. in-

Da sinistra: Ignazio Capasso (imprenditore nel campo della plastica), Saverio Buttiglione, lo chef Pasquale Fatalino e Pino Sguera (Presidente di Teleregione) davanti al ristorante Antica Locanda di Noci

dimenticabili come dimostrato dai personaggi del mondo dello spettacolo che lo raggiungono apposta in ogni momento dell’anno.

• Ristorante “Il falco Pellegrino” in località Montedoro a Noci, immerso nella campagna della Murgia pugliese, fra antiche masserie, nel quale lo chef Natale Martucci prepara primi indimenticabili, secondi di pesce fresco o tagliate di manzo podolico, con attenta scelta dei migliori vini regionali.

Conversano (BA) • Ristorante “Savì” - via San Giacomo. Condotto dallo chef Nicola Savino, già chef a Dallas dove ha servito al presidente Bush ed al famoso cantante Frank Sinatra le polpette al sugo pugliesi. Qui ha inventato le crepès pugliesi, panzerottoni (dolci o salati) ripieni di leccornie regionali. Turi (BA) • Ristorante “Menelao” - via Sedile, 46. A Santa Chiara in un palazzo signorile del 1600 nella cittadina custode dell’”oro rosso”, la Ciliegia Ferrovia. Aperto da Michele Boccardi che dopo la laurea in economia e commercio e l’abilitazione di commercialista è diventato Marketing Manager alla Scuola di Economia & Turismo di Londra. Visto il successo ottenuto dall’aver trasformato

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la masseria fortificata di famiglia “Menelao”, sulla strada per Rutigliano, in eccellenza per la banchettistica, i ricevimenti, le cene di gala ed i meeting, con “Santa Chiara” affronta la sfida della cucina di alta classe internazionale. Dispone di un’ottima cantina di vini ed offre prodotti tipici, sia nazionali che d’oltremare, dai cappelletti con cicoriella campestre su letto di fave alla costata di manzo podolico della Murgia non disdegnando però il salmone Balik norvegese o la costata di manzo della val di Chiano della Toscana. Infotel: 080-8911897. Castellana Grotte (BA) • “Palace Hotel Semiramide” via Conversano. Affascinante albergo immerso nella natura, accanto al parco dei dinosauri in cartapesta, ospita anche la sede italiana dell’Università Europea per il Turismo, a cinque minuti dalle famose Grotte che richiamano visitatori da tutto il mondo per gli affascinanti percorsi carsici sotterranei lunghi chilometri, famose per le eccezionali stalattiti e le stalagmiti della “grotta bianca”. • Ristorante e braceria “Le Jardin Bleu Belle” - via Firenze. Affascinante struttura in legno costruita su quella in pietra dell’antico bar della villa comunale, creandone un unico ambiente che guarda dalle vetrate le cime degli alberi che la circondano mentre si gustano squisiti piatti tipici pugliesi. Alberobello (BA) • Ristorante “Casanova” - via Monte San Marco, 13. Ricavato in un antico frantoio ipogeo sotterraneo in pieno centro fra i trulli patrimonio UNESCO. I soci Ignazio Spinetti (presidente

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sostenibile. Questo GAL comprende i comuni di Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Turi, Sammichele, Noci, Gioia del Colle.

Associazione Ristoratori Alberobello) e lo chef Martino Convertino offrono l’ottima cucina tipica pugliese indescrivibile a parole perché semplicemente da gustare in silenzio. • Museo del vino Antica Cantina Albea - via Due Macelli, 8. Unico completo museo del vino pugliese produce vino anche per il Vaticano, è la storica cantina che prima dell’unità d’Italia inviava, dalla vicina e collegata stazione ferroviaria, i propri vini per tagliaree migliorare quelli di Bordeaux in Francia. Produce “Lui” negramaro in purezza affinato in barrique primi 12 mesi. • Condotta Slowfood “Alberobello e Valle d’Itria” - via Sisto Sante, 5. Fiduciario Francesco Biasi, promotore dei presidi “salame Capocollo di Marina Franca” (ingrediente delle famose “bombette”), “Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti” e “Pomodorino di oasi protetta Torre Guaceto”. • GAL Terra dei Trulli e di Barsento - Via Bligny, 23. Il primo Gruppo di Azione Locale fra quelli in cui, per zone omogenee, è stata diviso il territorio d’Europa, ad essere partito operativamente con gemellaggi in tutto il continente. I GAL sono un’iniziativa UE, che li finanzia col programma “Leader”, al fine di valorizzare le potenzialità dei territori integrando produzioni agricole, artigianali e di piccola industria per uno sviluppo

Andria (BAT) • Ristorante “Antichi Sapori” contrada Montegrosso. Pietro Zito importante chef internazionale offre la cucina tradizionale pugliese e le antiche erbe ed ortaggi riscoperti e curati nell’immenso orto che ha costruito e nel quale lavora tutta la contrada.

• Cantina Rivera con annessa sala di degustazione, condotta dal presidente di “Movimento Turismo del Vino” Sebastiano De Corato, produce il famoso “Falcone Rivera”. Corato (BA) • Cantina Torrevento condotta dal prof. Francesco Liantonio presidente della “Strada dei vini Castel del Monte” guarda lo splendido maniero ottagonale dell’imperatore Federico II di Svevia “Stupor Mundi” patrimonio UNESCO, dove produce eccellenti vini. Crispiano (TA) • Masseria Resort “Quis Ut Deus”. Una delle inimitabili “Cento Masserie di Crispiano”, affascinanti masserie in pietra e tufo, ristrutturate per resort di livello e aziende agricole di prodotti tipici quali olio extravergine d’oliva e prodotti caseari.


Fasano (BR) • Tenuta Monacelle - Selva di Fasano. Antico monastero di monache del 1700 fatto di trulli, ognuno adibito a stanza d’hotel, con affianco parco nel quale sono ricavate modernissime stanze d’albergo costruite in tufo. Si affaccia dal monte Selva sui sei milioni di ulivi secolari che lo distanziano dal mare di Fasano. Savelletri di Fasano (BR) • Masseria Resort Torre Coccaro - contrada Coccaro, 8. Infotel.:080 4827992. Bianca e splendida sul mare, antica torre

di avvistamento della linea difensiva dalle scorribande dei Saraceni del XVI secolo, che andava dal Gargano al “finibus terrae” Santa Maria di Leuca. Non ci sono parole per descriverla, guardare sul web! La stessa famiglia Muolo possiede la collegata Masseria Torre Maizza infotel: 080 4827838. Un hotel a 5 stelle con campo da golf 9 buche executive “par27” costruito fra gli ulivi secolari ed affacciato sul mare. A Coccaro Golf Club il 4 novembre, festa della Vittoria dell’Italia nella grande guerra, l’Apulia Golf District dell’architetto Giuseppe Germano e Do You Golf di Ester Monacelli hanno organizzato per il Circuito “Eccellenza di Puglia 2012” la 2a edizione della gara Pitch&Putt, 18 buche stableford con 18 squadre e 36 giocatori.

Il buffet preparato dagli chefs della struttura è stato inimitabile. Masseria Torre Coccaro è risultata per il 2012 tra i migliori 10 Beach Hotel nella classifica di “Conde Nast Travel”. Ostuni (BR) • Grand Hotel Masseria Santa Lucia SS.39, km 23.5 località Costa Merlata. Incantevole resort sul mare sotto la città bianca di Ostuni, diretto da Bartolo D’Amico, presidente ADA Puglia, associazione direttori d’albergo. Cellino San Marco (BR) • Cantina Tenuta Albano Carrisi. Prestigioso albergo e ristorante ricavati nella masseria del padre del famoso cantante, don Carmelo, che da il nome al vino più prestigioso qui prodotto. • Cantina Due Palme. Con avveniristica sala convegni ricavata nella bottaia produce vini ormai famosi nel mondo e vincitori di primi premi al Vinitaly di Verona come il “Selva Rossa”. Salice Salentino (BR) • Cantina Conti Leone De Castris. Cantina ricavata nel palazzo dei conti Leone De Castris, dove è nato il primo vino rosè del mondo settant’anni fa,il “Five Roses”. E’ annessa al prestigioso albergo e ristorante di proprietà della famiglia. Lecce • Acaya Golf Resort - Strada per Acaya, km.2 località masseria S.Pietro. Infotel: 0832 861385. Splendido campo da golf rivisto e ristrutturato, anche agronomicamente, dallo studio di architetti “Hurdzan

Fry” per un 18 buche “par71” di 6192 metri, con ben sette ettari di specchi d’acqua, accanto al “Castello di Acaya”, costruito seguendo le nuove esigenze fortificatorie dell’epoca dovute all’affermarsi delle armi da fuoco ed ora esempio di moderno restauro. L’albergo resort della catena Hilton è costruito nel ricordo stilistico degli antichi monasteri con una grande piscina esterna ed un’importante SPA di ben 1200 metri quadri. Bari • Eataly Bari - Lungomare, ingresso monumentale Fiera del Levate: Oscar Farinetti ha voluto portare in Puglia Eataly per il sudItalia, affittando e ristrutturando la parte monumentale della Fiera del Levante, facendo affacciare i ristoranti sul lungomare di Bari, offrendo nel capoluogo pugliese le migliori specialità enogastronomiche italiane, così come Eataly fa ormai in tutto il mondo.

Oscar Farinetti tra il Presidente del Consorzio DOP Pane di Altamura Giuseppe Barile ed il direttore Saverio Buttiglione

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della redazione

Miss Slow Economy Settembre

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Valentina Sicoli

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on volto ed un corpo da modella Valentina dopo il diploma ha svolto tanti lavori con entusiasmo immutato nonostante meriterebbe molto di piĂš, ha venduto scarpe nel negozio “en plein airâ€? dei mercati rionali settimanali, frutta e verdura in un negozio di Castellana Grotte ed ora fa la cassiera in un grande supermercato, le auguriamo lo stesso successo della vincitrice del GF su Mediaset Cristina Plevani o di Giusy Ferreri anche loro cassiere prima di diventare famose.


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Miss Slow Economy Ottobre della redazione

Giulia Tabaku

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G

iulia collabora con l’Associazione di marketing Food e Moda “Extra DiVino”, studia all’Università lingue ma per mantenersi agli studi si sveglia alle 04.00 ogni mattina per andare a lavorare nei vigneti durante la vendemmia o nel magazzino ortofrutticolo, ha fatto anche la barista e la cameriera, ottimo esempio di Miss Slow Economy in linea con la politica editoriale del magazine


Puoi tornare a sorridere... in un solo giorno! La mancanza dei denti può avere un notevole impatto sull’autostima e sulla qualità di vita. Una dentiera può alleviare solo in parte questo disagio. Le protesi mobili causano nel tempo perdita ossea, un problema che potrebbe progredire e comportare una diminuzione della stabilità della dentiera stessa. Fortunatamente, l’odontoiatria moderna offre una soluzione semplice e definitiva per fissare la protesi in modo saldo e resistente. Rivolgiti con fiducia al tuo dentista e chiedigli di parlarti del trattamento originale All-on-4®. Potrai scoprire come compiere il primo passo per recuperare la normale funzionalità e ottenere un sorriso capace di trasmettere sicurezza.

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