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Cos'è il digital signage oggi? cosa sarà domani
Il Digital Signage integrato sta diventando cruciale in un numero sempre più elevato di mercati. Integratori di sistemi, piattaforme Cloud, software: tutto sembra in fase di ridefinizione, ma verso quale scenario? Questo l’interrogativo di partenza del Digital Signage Summit Europe 2022
Raffaele Pavoni
Digital Signage Summit Europe 2022
Il DDS si è svolto a Monaco di Baviera tra il 6 e il 7 luglio, organizzato da Invidis Cunsulting e Integrated Systems Events, ritornato in presenza dopo la pausa degli ultimi due anni. Come di consueto il programma si è svolto su due giorni proponendo vari “track”, tra tendenze green del DS e molto, molto networking anche con gli oltre 15 partner, tra cui Wapiiti, Samsung, Sharp/NEC, LG, Brightsign ecc. L’idea di base di questa edizione è stata la natura “business-critical” del Digital Signage, ossia la convinzione che il Digital Signage sia diventato parte integrante di molti e molto diversi modelli di business, e che i requisiti tecnologici da soddisfare siano diventati più alti rispetto al passato. Al contempo, le richieste da parte del mercato sono sempre più specifiche, e per rispondere efficacemente si impone un’offerta sempre più customizzata.
Florian Rotberg e Stefan Schieker, presidenti del DSE, non hanno dubbi: emblematici, dicono i due, sono i breakdown del Digital Signage all’aeroporto di Gatwick (Londra), a un McDonald’s di Monaco, a una stazione dei treni di Teheran. Tutti questi esempi hanno portato alla chiusura temporanea del servizio, e ci dimostrano l’importanza strategica dell’industria del Digital Signage come fattore decisivo per le sorti del proprio business. In questo senso, nota Schieker, il cambiamento non è insito tanto nelle tecnologie, quanto nel loro ruolo all’interno di un contesto lavorativo, sociale, o relazionale in senso lato. In questa direzione, per esempio, va anche il tema dell’API (Application Programming Interface), ricorrente e percepito come centrale da molti dei partecipanti della kermesse tedesca, così come quello delle tecnologie cosiddette “failure-proof”, capaci di comunicare e riparare da remoto un eventuale errore di sistema. A ciò si aggiungano, poi, le sfide a breve termine, come i problemi della catena di approvvigionamento e dell'inflazione, che spingono a interrogarsi ulteriormente sull’evoluzione a lungo termine di un settore già profondamente mutato rispetto a pochi anni fa. Quello che era iniziato come un
mercato “hang-and-bang” si è infatti sviluppato in complessi sistemi di Connected Signage (DS 3.0), fino all’ormai prossimo cosiddetto “Digital Signage 4.0”. Diventa necessario, in questo senso, sia monitorare l'attuale stato di consolidamento delle tecnologie e dei mercati, sia ripensare il nuovo ruolo degli integratori e dei dipartimenti IT, e i modelli di business che sembrano più praticabili nella direzione di sistemi tecnologici più semplificati e accessibili. Frequente, sempre sotto lo stimolo della crisi internazionale in atto, anche il tema della salvaguardia ambientale e della riduzione dei consumi. Particolarmente interessante, in questo senso, il panel “Riparazione, riutilizzo, ristrutturazione - Reinventare il ciclo di vita dell'hardware”, dove si parte dal presupposto che i CEO di solito conoscono molto bene i costi IT, ma quasi nessuno conosce i costi energetici, che dovranno a brevissimo termine entrare nelle agende dei dirigenti.
Nuova e interessante anche la sezione Market Compass, che propone degli approfondimenti a tema geografico sui paesi del Nord Europa, sulle aree DACH (germanofone), sul Nord America, sul Medio Oriente e sul Regno Unito “post-Brexit”. Importanti anche i "Deep Dive" su metaverso e green signage, oltreché il panel sui sensori IoT e il cosiddetto pDooH (programmatic Digital Out of Home), evoluzione del DooH che punta ad automatizzare il processo di acquisto, vendita e consegna di prodotti su schermi digitali. Sono stati infine assegnati gli Strategy Awards, premio annuale che celebra l'eccellenza nel settore in sei categorie (“spazi condivisi”, “segnaletica verde”, “business critical”, “innovazione”, “astro nascente”, “leadership di settore”).
Digital Signage Summit Europe
L’edizione del 2022 si è svolta il 6 e il 7 luglio scorsi all’Hilton Airport di Monaco, in Germania, sotto la presidenza di Florian Rotberg e Stefan Schieker (Invidis consulting) e con una partecipazione che ha visto più di 300 leader internazionali del settore, 70 relatori e 20 espositori. É organizzata da Invidis Consulting e Integrated Systems Events, la società che organizza ISE e che ha acqisito Invidis alcuni anni fa. Come dice Rotberg, “ad oggi, abbiamo pianificato e ospitato più di 40 conferenze DSS dal 2006 in tutto il mondo. Gli argomenti e il concept della conferenza sono in continua evoluzione, in sincronia con le mutevoli esigenze dei clienti e con il cambiamento della domanda. Le sessioni della conferenza si sono evolute, dopo la pandemia, per diventare più brevi e di maggiore impatto, poiché ci siamo abituati a un apprendimento ridotto ma sostanziale”. A proposito di pandemia: la manifestazione si è svolta offline, per la prima volta dopo tre anni, e così sarà nel futuro. “Abbiamo preso questa decisione – precisa Rotberg - in quanto una delle principali attrazioni di DSS Europe è il networking di alta qualità, che è di grande valore per i partecipanti.”. Sui contenuti, infine, Rotberg annuncia: “alla prossima conferenza parleremo sicuramente di sharing spaces, green signage e business critical, ma aggiungeremo anche il tema dei servizi, piattaforme e contenuti!”
The 2022 edition took place on 6 and 7 July last at the Hilton Airport in Munich, Germany, under the presidency of Florian Rotberg and Stefan Schieker (Invidis consulting) and with an participation that saw more than 300 international leaders of the sector, 70 speakers and 20 exhibitors. It is organised by Invidis Consulting and Integrated Systems Events, the company that organises ISE and which acquired Invidis a few years ago. As Rotberg says, “To date, we have planned and hosted more than 40 DSS conferences since 2006 around the world. The topics and concept of the conference are constantly evolving, in sync with changing customer needs and changing demand. Conference sessions have evolved after the pandemic to become shorter and more impactful as we have become accustomed to reduced but substantial learning.” Speaking of the pandemic: the demonstration took place offline, for the first time in three years, and so it will be in the future. “We made this decision - explains Rotberg - as one of the main attractions of DSS Europe is high quality networking, which is of great value to the participants.” Finally, on the content, Rotberg announces: "at the next conference we will certainly talk about sharing spaces, green signage and business critical, but we will also add the theme of services, platforms and contents!"
Intervista con Florian Rotberg Noi di Connessioni abbiamo parlato dei temi del momento con Florian Rotberg, e lo abbiamo fatto procedendo per aree chiave
DSS EUROPE 2022 ha rappresentato un’opportunità per ridiscutere il presente e il futuro delle regole e dei protocolli del DS. Qual è lo stato dell’arte? Quali sfide attendono le aziende nei prossimi anni? DSS Europe è stata una grande opportunità per l’industria di incontrarsi e discutere dei grandi temi riguardanti il Digital Signage. Le aree chiave che sono emerse nel corso del summit sono tre. La prima è che la tecnologia hardware sta diventando una merce con margini di mercato sempre più ristretti, e le aziende devono guardare sempre più a software e servizi per differenziarsi. Queste offerte le aiuteranno ad aggiungere valore e a consegnare soluzioni creative che permettano ai loro clienti di prosperare. La seconda sfida per la nostra industria è la nuova competizione in atto, che tuttavia può anche essere vista come un’opportunità. Integratori e aziende paneuropee come M-Cube, Trison, Mood Media e Zeta Display stanno costruendo network internazionali, e c’è anche tanta competizione che viene dagli integratori IT (specialmente nei progetti aziendali). Infine, registriamo anche una competizione dai dipartimenti IT dei clienti stessi, in quanto il DS sta diventando business-critical e i clienti vogliono gestire internamente questi sistemi, percepiti come essenziali. Il terzo grande argomento del DSSE è stato, infine, il green signage. Sempre più clienti stanno cercando modi sostenibili di gestire la propria attività e il settore del DS deve assumersi la responsabilità di fornire delle risposte. Durante DSS Europe abbiamo parlato a lungo delle soluzioni e dei progetti che stanno definendo i parametri di riferimento per il green signage nel settore.
Quale sarà, secondo lei, il modello di business del futuro? In particolare, le caratteristiche P&P (plug and play) di certi prodotti stanno effettivamente ridefinendo il mercato? Qual è il ruolo dei dipartimenti di integrazione di sistemi in questo nuovo scenario? Mentre il P&P (o All-in-One) è diventato comune in azienda (collaboration, soluzioni per sale riunioni, ecc.) lo è meno nel retail, nella DooH e in altri sistemi di integrazione verticali. Esiste un grande potenziale per le soluzioni All-in-One (AiO) con schermo LED, che offrono opzioni di installazione più flessibili. Tuttavia le soluzioni LED standalone possono essere piuttosto costose come opzione, e più limitanti quando si tratta di pianificazione e installazione. Questo è vero soprattutto all'interno dei progetti aziendali, in cui la maggior parte dei LED segue una risoluzione e un’aspect ratio standard, e il contenuto principale è spesso composto da presentazioni PowerPoint o da file Excel. Nella maggior parte delle altre applicazioni, AiO non è realmente una soluzione praticabile, poiché la complessità risiede più nell'integrazione di una piattaforma backend (ERP, CRM) e nel monitoraggio e manutenzione delle reti, che nell'installazione della soluzione visiva. Il valore aggiunto per gli integratori riguarda il concept design, l'integrazione di piattaforme di terze parti e l'assistenza e la manutenzione: sono questi i servizi, nel complesso, più ricorrenti.
Durante il summit si è parlato di Intelligenza Artificiale legata al DS, qual è l’obiettivo principale di queste tecnologie? La loro capacità di apprendere dai comportamenti e dai dati degli utenti. Il vantaggio principale dell'AI è che si tratta di un sistema di apprendimento continuo, che ci consente di combinare più fonti di dati e ci aiuta a sviluppare soluzioni per soddisfare al meglio le richieste dei clienti e i comportamenti degli utenti.
Parlando di dati: c'è una richiesta crescente di questo tipo di servizi (data mining, sistemi di database, ecc.) o il DS sta diventando più “istituzionalizzato” e orientato alla conoscenza del brand? Qual è la tua opinione su questo argomento? La raccolta e l'analisi dei dati è diventata un requisito fondamentale per guidare un business efficace e prendere decisioni strategiche. Tuttavia, la maggior parte delle aziende dispone di più dati di quanti ne possano analizzare. Riteniamo che diventerà essenziale comprendere meglio le intuizioni alla base di questi dati: non cercare, detto altrimenti, di svuotare l’oceano con un cucchiaino, ma di trovare modi più intelligenti per sapere cosa cercare all’interno di questo vasto mare. In che modo la crisi taiwanese dei microchip ha innescato o rischia di innescare problemi nella catena di approvvigionamento? La crisi dei microchip continuerà fino al 2023, ma i vincoli di fornitura sono molto meno gravi rispetto a sei mesi fa. Per i semiconduttori avanzati non ci sono problemi, ma la disponibilità di CPU entry level è ancora critica. Tuttavia, visto che il mondo occidentale si dirige verso la recessione dei prossimi mesi, vedremo un calo della domanda di CPU che migliorerà quindi la disponibilità su tutta la linea.
C'è un grande divario tra le proposte delle aziende e la cultura digitale degli utenti, siano essi aziende o professionisti del settore? Assolutamente sì. La maggior parte dei casi d’uso del DSè ancora molto elementare, non abbastanza sofisticata. All'inizio del processo, in realtà, molti clienti chiedono concept creativi e totalmente connessi. Una volta che si rendono conto che gran parte del lavoro consiste nell’alimentare continuamente il sistema con contenuti e dati, generalmente, optano per una soluzione più semplice. L'eccezione a questo sono i grandi clienti aziendali con un'infrastruttura back-end professionale, che quindi possono mettere a disposizione la manodopera, i dati e il budget necessari.
Quali sono le sfide più difficili in termini di sicurezza dei dati? È un argomento che interessa davvero i clienti finali o è qualcosa di cui le aziende devono preoccuparsi per mantenere una reputazione? La sicurezza informatica è sempre molto importante quando vengono elaborati i dati e il DS non fa eccezione. Pertanto, cresce la pressione sui fornitori di DS affinché certifichino le loro operazioni (ISO 27001) per