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Provincia Autonoma di Trento
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO DINAMICHE INSEDIATIVE E ARTIFICIALIZZAZIONE DEI SUOLI IN TRENTINO
Contributo a cura di Giorgio Tecilla, Giuseppe Altieri e Ruggero Bonisolli (Provincia Autonoma di Trento. Umse urbanistica – Osservatorio del paesaggio) L’attività dell’Osservatorio del paesaggio trentino104 ha da sempre rivolto la propria attenzione alla divulgazione degli esiti degli studi sulle trasformazioni paesaggistiche documentati dal Rapporto sullo stato del paesaggio. Sul tema del consumo di suolo e delle dinamiche insediative - a partire dalla prima edizione del Rapporto risalente al 2015 - la progressiva sistematizzazione dell’approccio metodologico, ha consentito la rappresentazione di tre narrazioni105 centrate sui seguenti approcci tematici rivolti allo studio: del Suolo consumato (SC), mirato alla descrizione dei processi di artificializzazione della copertura di suolo con il monitoraggio annuale delle trasformazioni. Analogamente a quanto svolto dall’intera rete SNPA nei differenti contesti territoriali regionali e di provincia autonoma, la misurazione del suolo impermeabile racconta l’esito del processo di trasformazione misurando la modifica dei caratteri fisici dei suoli trasformati dall’intervento antropico. Si tratta quindi di una narrazione del processo di interazione uomo/ambiente, di co-evoluzione - direbbe la Convenzione Europea del Paesaggio - che evidenzia la progressiva, e aggressiva, riduzione degli spazi fisici favorevoli allo sviluppo della biodiversità; del Suolo insediato esistente, Aree Fortemente Antropizzate esistenti106 (ArFAn esistenti). Tale approccio è più direttamente correlato al mandato dell’Osservatorio del paesaggio trentino centrato sul monitoraggio delle trasformazioni paesaggistiche correlate alla presenza antropica spinta, che si sostanzia nelle trasformazioni strutturali del paesaggio insediato. A tali fini descrittivi gli spazi indagati sono rappresentati in due classi principali. La prima classe è rappresentata dai contesti insediati107 ed è costituita dalle aree caratterizzate dalla presenza continua di edifici, spazi pubblici e privati di relazione. Tali aree possono anche avere un trattamento di suolo permeabile al quale vengono però attribuite funzioni strettamente correlate alla presenza umana. La seconda classe è costituita dalla rete delle infrastrutture per la mobilità/accessibilità esterne ai nuclei insediati e le aree specializzate108 dove gli spazi originariamente rurali e ad elevata naturalità sono stati trasformati a seguito dell’insediamento di funzioni antropiche con un forte impatto paesaggistico e ambientale. Si tratta di discariche, aree di cava, siti con processi di inquinamento ambientale certificato; delle Aree insediate programmate109 (ArFAn programmate) dagli strumenti di pianificazione comunale. Programmazioni che, se attuate, produrranno un ampliamento dell’insediamento esistente, con un’ulteriore sottrazione di aree rurali o ad elevata naturalità. I dati per le tre narrazioni sono il prodotto dell’elaborazione di fonti informative istituzionali, salvo per le infrastrutture dove sono state utilizzate informazioni di Openstreetmap. Gli esiti delle elaborazioni sono divulgati
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104 https://www.paesaggiotrentino.it/ 105 https://www.paesaggiotrentino.it/it/rapporto-stato-del-paesaggio/dinamiche-di-urbanizzazione-e-consumo-di-suolo-/ Nella sezione sono pubblicati i contributi che in vario modo affrontano il tema specifico e quelli ad esso correlati 106 https://siat.provincia.tn.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/p_TN:28582ba0-cee1-42c8-9b19-7baca61bd2de dato liberamente scaricabile dal geo portale provinciale 107 ArFAn contesti insediati, stato di fatto al 31 dicembre dell’anno di rilevamento. La base informativa è quella del catasto fondiario. Fonte ritenuta molto attendibile per le procedure di aggiornamento e mantenimento del dato. A titolo esemplificativo le “case fantasma” nel territorio provinciale sono state stimate al 3% in termini di numero di edifici rispetto a quelli certificati. Il dato è liberamente scaricabile dal geo portale provinciale https://siat.provincia.tn.it/geonetwork/srv/ita/catalog.search#/metadata/p_TN:2eacecb2-d78c-460e-9a4c47b80a9f105d 108 ArFAn infrastrutture e aree per funzioni specializzate. Il dato utilizzato è misto e deriva da una raccolta informativa presso i differenti servizi provinciali competenti viabilità e infrastrutture, APPA per discariche e siti inquinati, Servizio minerario per le aree di cava. Nel rapporto del 2020viene descritta in modo più dettagliato la modalità di elaborazione 109La fonte dati è lo strato informativo Uso del suolo pianificato (USP). Mosaico delle pianificazioni comunali approvate ed efficaci aggiornato al 31 dicembre di ogni anno realizzato dal Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio
nell’ambito del Rapporto provinciale sullo stato del paesaggio. La rappresentazione dei fenomeni di trasformazione e degli scenari di futuro delineati dagli strumenti urbanistici è effettuata con riferimento a sezioni territoriali, provinciale, intermedia e comunale110. Si tratta quindi di una prassi di disseminazione delle informazioni che vuole, nel suo complesso, rendere più consapevole la società trentina sui processi insediativi in corso e programmati, con riferimento ai decisori istituzionali, alle rappresentanze delle assemblee elettive, alle associazioni di categoria e sociali, e in generale alla cittadinanza. Le ArFAn esistenti rappresentano lo stato di fatto delle trasformazioni, aggiornate alla chiusura dell’anno di rilevamento. Le ArFAn programmate rappresentano le aree non ancora insediate ma per le quali i piani urbanistici prevedono la possibilità di trasformazione. Metodo e procedure sono stabilizzate e consentono la produzione di aggiornamenti, sull’andamento delle ArFAn esistenti e programmate, oltre al contributo sul trattamento di suolo per il rapporto annuale SNPA/ISPRA. Gli aggiornamenti sono rappresentati in tempo reale nell’ambito di un sito internet dell’Osservatorio del paesaggio e a cadenza biennale nel contesto della pubblicazione del Rapporto sullo stato del paesaggio. In aggiunta a tale procedura ordinaria di monitoraggio, l’esperienza di questi ultimi anni ha evidenziato l’utilità nel predisporre studi che forniscano ulteriori indicatori quantitativi e qualitativi rispetto ai fenomeni di presenza antropica spinta, e di consumo di suolo, sperimentando l’elaborazione di fonti informative di varia provenienza. In questa prospettiva l’Osservatorio ha recentemente avviato la sperimentazione dell’utilizzo contestuale di dati territoriali con altri dati relativi alla scala edilizia provenienti dal Catasto fabbricati111. Gli studi, qui presentati nella prima fase sperimentale, troveranno una formalizzazione alla scala provinciale entro la fine dell’anno e
110 Urbanizzazione e consumo di suolo in Trentino - Paesaggio trentino. La sezione è disponibile per la consultazione libera dal settembre del 2021 111 Il catasto fabbricati certifica le Unità immobiliari (UI) che compongono i fabbricati e le aree scoperte urbane. I dati si riferiscono a consistenza dimensionale, numero e categoria per funzioni, numero di piani. Il dato risulta molto affidabile per procedura di aggiornamento e mantenimento, completamente digitalizzato a partire dal 1996. sono correlati a esigenze di carattere normativo e gestionale che hanno richiesto un approfondimento specifico su due tipologie di aree insediate: le aree con destinazione d’uso produttivo nel settore secondario e le aree certificate ad uso ricettivo alberghiero soggette a dismissione almeno decennale. In entrambi casi la finalità degli studi è quella di supportare pratiche gestionali tese a ridurre il consumo di suolo. Aree produttive del settore secondario L’approfondimento dello studio sulle aree produttive del settore secondario nasce da un’esigenza di gestione urbanistica legata all’attuazione della pianificazione provinciale dove vengono individuate aree per attività produttive definite di riserva112. Sono aree “prenotate” per l’insediamento di attività produttive che potranno transitare in un regime ordinario fatta salva la verifica dell’indisponibilità di capacità insediative residue negli strumenti urbanistici comunali. Si tratta quindi di un’indagine volta a caratterizzare le aree produttive esistenti in termini di estensione dei lotti impegnati e di natura e consistenza dell’edificato. Scopo principale dell’indagine è l’individuazione delle potenzialità attivabili attraverso processi di densificazione dei tessuti produttivi già insediati. Densificazione “orizzontale” perseguita ampliando la superficie coperta esistente, e “verticale” aumentando la disponibilità di superficie utile attraverso l’incremento del numero di piani degli edifici. In prospettiva lo studio è inoltre orientato a valutare il grado di sfruttamento delle superfici già insediate desumibile dall’incrocio tra i dati di caratterizzazione fisica delle aree insediate e quelli relativi allo stato delle attività produttive ospitate in tali contesti, con particolare riferimento al dato sulle attività in essere e sul personale occupato. La procedura testata, finalizzata alla descrizione dei caratteri insediativi delle aree produttive disaggrega le ArFAn nelle differenti componenti di gestione urbanistica e si focalizza sulle aree con destinazione d’uso produttivo
https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/257829/Allegato+quadro+generale+categorie_QuadroGeneraleCategorie.pdf/caf80eb7-3b75-037f-02ee-93d47b1e9df4 le UI sono suddivise in gruppi, categorie e classi. 112 https://www.consiglio.provincia.tn.it/leggi-e-archivi/codice-provinciale/Pages/legge.aspx?uid=18166 Legge provinciale 27 maggio 2008, n. 5 di approvazione del Piano Urbanistico Provinciale. Art. 33 commi 3 e 4 aree produttive di riserva e possibile ampliamento delle aree produttive di rilevanza provinciale
ricostruendo al loro interno i dati di edificato/non edificato e le funzioni insediative degli edifici, in accordo con la classificazione certificata dal Catasto fabbricati. La metodologia di indagine è stata sperimentata su un’area campione della provincia di Trento evidenziando l’estensione della superficie coperta riconducibile ai fabbricati produttivi, la consistenza per funzioni, il numero di piani e la capacità insediativa residua teorica stimata in rapporto alle norme gestionali di zona. In considerazione degli esiti della sperimentazione, è stata programmata per l’anno in corso l’estensione dell’indagine a tutte le aree produttive della provincia. Strutture ricettive alberghiere dismesse In attuazione di una norma di settore113, Il Servizio provinciale competente in materia di turismo, ha compiuto una indagine per identificare gli episodi di abbandono/disuso delle strutture ricettive alberghiere al fine di proporre strategie di intervento per favorirne il recupero. A partire da tale indagine sono stati successivamente individuati alcuni indicatori che consentono di caratterizzare le numerose strutture dichiarate dismesse in base alla loro localizzazione rispetto ai nuclei insediati, al contesto paesaggistico e ad alcune variabili di utilizzo. La principale fonte di dati utilizzati per l’indagine è ancora il Catasto fabbricati. Le elaborazioni sono finalizzate a migliorare il quadro informativo per indirizzare strategie di intervento da sottoporre al decisore politico. L’elemento comune delle indagini su aree produttive e strutture alberghiere dismesse è quello di migliorare il quadro informativo rispetto ai caratteri del territorio insediato, in modo da orientare le politiche di programmazione urbanistica verso un’ottica di riuso, riqualificazione, densificazione degli ambiti già insediati riducendo conseguentemente le programmazioni urbanistiche espansive e il conseguente consumo di suolo. A tale proposito va segnalato che le programmazioni espansive rappresentate dalle Aree fortemente antropizzate programmate (ArFAn programmate) risultano essere particolarmente rilevanti essendo stimate in circa il 20% di incremento delle Aree fortemente antropizzate esistenti a scala provinciale, corrispondenti ad una superficie territoriale di oltre 4.000 ha. Ciò a fronte di un processo di artificializzazione dei suoli nell’ultimo periodo mediamente compreso tra i 30 e 40 ha annui. Applicazione sperimentale della metodologia di indagine sulle aree produttive del settore secondario Il caso studio approfondito per l’applicazione sperimentale recentemente conclusa114 prende in esame un ambito territoriale produttivo (Figura 233), sito nella parte meridionale della provincia di Trento. L’ambito produttivo è delimitato da tre viabilità. Due di esse in orientate in direzione nord/sud. La terza viabilità chiude il fronte meridionale dell’area e, nel prossimo futuro, dovrà essere potenziata in quanto componente del sistema viabilistico di scala territoriale. La superficie fondiaria dell’area è pari a circa 57 ha. Di questi 53 ha (Tabella 147) hanno una destinazione d’uso produttiva.
113 L.P. 7/2000 art. 13 114 Rapporto sullo stato del paesaggio. https://www.paesaggiotrentino.it/documenti/_Rapporto_stato_paesaggio/Consumo_di_suolo/r16_caratterizzazione-arfan_area-industriale-san-giorgio-di-arco.pdf
Tabella 147. Caratterizzazione insediativa dell’area produttiva
Tipologia
edificio e pertinenza edificio senza pertinenza nessun edificio p.f. non edificate Totali superficie totale area studio
sup coperta (mq) sup scoperta (mq) n. mappali
% sup coperta % sup scop
169.559,4 303.015,8 55 31,72% 56,68% 33.924,8 0 8 6,35% 0,00% 0 11.740,1 10 0,00% 2,20% 0 16.364,5 38 0,00% 3,06% 203.484,1 331.120,4 111 534.604,5
L’indagine è stata condotta secondo due registri. Il primo verificando la relazione tra il dato del catasto fondiario (edificazione, pertinenze scoperte e lotti liberi) in rapporto al regime gestionale. Il secondo livello analizza l’uso dei volumi costruiti certificato dal Catasto fabbricati. I due livelli vengono maggiormente dettagliati in modo transcalare nella sequenza: Comune amministrativo, Comune catastale, area oggetto d’indagine ed edificio. Il Comune, in cui sorge l’area di studio, ha una superficie territoriale pari a circa 6300 ha di cui 490 ha costituiti dai nuclei insediati delle ArFAn pari a circa il 7%. Le destinazioni d’uso gestionali indicano la quota parte delle aree produttive e miste produttive/commerciali, nel 17% (176 ha) contro una media provinciale del 12%. L’area si è consolidata attorno ad alcuni insediamenti industriali storici dove le attività d’impresa si sono localizzate secondo razionalità proprie, legate alla produzione (una cartiera, una azienda di autotrasporto, una industria tessile). I lotti edificati recentemente, occupano lo spazio disponibile secondo una razionalità immobiliare, sono suddivisi in un numero elevato di unità immobiliari dove si sono localizzate attività produttive minori. Il rapporto di copertura (Tabella 148) si attesta al 32% contro un indice di piano del 50%, segnalando una capacità insediativa residua pari a circa il 30% della superficie coperte esistenti.
Figura 233. Contesto insediato ArFAn su ortofoto dell’area studio
Tabella 148. Rapporto di copertura allo stato di fatto e ammissibile di piano
Indicatore Fondiaria Coperta RC esistente Superficie coperta ammissibile da norma (RC=0,5) capacità edificatoria residua Incidenza su edificato esistente
Area
534604,50 (mq) 203484,14 (mq) 0.38
267302,25 (mq) 63818,11 (mq) 31,36%
I dati del Catasto fabbricato certificano per l’intero Comune 2.168 edifici (Tabella 149) nei quali sono presenti circa 12.400 Unità immobiliari. Il dato prevalente è quello appartenente alle classi residenziali (41%). Quelle produttive pure sono il 3% alle quali bisogna aggiungere una quota parte del gruppo “C” (50%) dove sono presenti anche le aree a parcheggio oltre ad attività d’impresa minori.
Tabella 149. Dato comunale - Unità Immobiliari del CFa suddivise per Gruppi e incidenza sul totale di 12388 UI. Nella cat. “C” sono comprese 4854 UI certificate con cat. “C06” (parcheggio)
Gruppo CFa A (residenze) B (servizi) C (attività varie e parch.) D (attività d’impresa) E (servizi) F (aree urbane) Totale complessivo numero UI % UI
5184 41,85% 46 0,37% 6243 50,40% 357 2,88% 44 0,36% 514 4,15% 12388 100,00%
Per l’area studio sono prevalenti le funzioni produttive (78%). Le funzioni residenziali, prevalenti e miste a produttive, sono il 9% mentre le unità immobiliari in corso di definizione costituisco l’11% del patrimonio immobiliare. Queste ultime evidenziano una consistente superficie coperta che nel prossimo futuro sarà ulteriormente disponibile per l’insediamento di nuove attività denunciando una certa vivacità edilizia ancora in essere. Le UI presenti nell’area suddivise per classi sono 398 con una netta prevalenza nella categoria C (parcheggi) e nella categoria D (industriali/artigianali) (Tabella 150).
Tabella 150. Area studio. Classificazione delle 398 UI in base al gruppo CFa differenti. Numero di UI e incidenza rispetto al valore totale di UI.
Gruppo CFA A B C D E F Totale numero UI
% su tot SG
36 9,05% 0 0,00% 232 58,29% 83 20,85% 1 0,25% 46 11,56% 398 100,00%
Nelle analisi vengono escluse 109 UI con categoria “C06” che rappresentano i parcheggi. Per le restanti 289 UI l’incidenza delle diverse categorie (Tabella 151, Figura 234) conferma il 42% nel gruppo “C”, il 24% nel gruppo “D” e il 16% in corso di definizione. La quota di residenza è poco sopra l’11%. A completamento dell’indagine viene rappresentata (Figura 234) la presenza nei singoli fabbricati di una o più funzioni certificate dal Catasto fabbricati (CFa) in modo da evidenziare il mix funzionale che li caratterizza. Le funzioni sono sinteticamente aggregate per i gruppi della classificazione catastale descritta precedentemente (Tabella 149).
Tabella 151. Area studio. Classificazione delle 73 p.ed. per tipologia insediativa e incidenza delle UI differenziate per gruppo CFa. Sono escluse le UI con categoria “C06”
Tipologia mappale edificio e pertinenza edificio senza pertinenza solo sup scoperta edificio e pertinenza ND solo sup scoperta ND Totale complessivo n. p.ed. n. UI A % su tot B % su tot C % su tot D % su tot E % su tot
F % su tot
52 272 11,76% 0,00% 42,21% 24,22% 0,35% 15,57% 8 9 0,69% 0,00% 0,00% 2,42% 0,00% 0,00% 8 8 0,00% 0,00% 0,35% 2,08% 0,00% 0,35% 3 0 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 2 0 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 73 289 12,46% 0,00% 42,56% 28,72% 0,35% 15,92%
Figura 234. Area studio. Funzioni certificate dal Catasto fabbricati aggregate per gruppo
Indagine sulle strutture alberghiere dismesse Nel corso del 2021 il Servizio provinciale Turismo e Sport, avvalendosi del supporto dei Comuni, ha identificato un elenco di strutture alberghiere dichiarate dismesse da oltre 10 anni. Le elaborazioni effettuate a seguito della individuazione delle strutture dismesse hanno consentito di determinare la superficie fondiaria impegnata e la superficie di sedime delle strutture dismesse. Sempre ricorrendo ai dati provenienti dal Catasto fabbricati è stato inoltre possibile stimare a superficie utile lorda115 (SUL) e il volume costruito. L’analisi ha inoltre consentito di individuare i comuni dove sono state segnalate le strutture dismesse. Ulteriore contributo conoscitivo consentito dalla fonte catastale è relativo alla tipologia di usi attualmente rilevabili
115 http://www.urbanistica.provincia.tn.it/normativa/legge15_2015/regolamento_2017/ Dal 2017 è entrato in vigore il RUE provinciale
nelle strutture ricettive dismesse, dato quest’ultimo che consente di intercettare la presenza di azioni di rifunzionalizzazione parziale o totale o le condizioni di abbandono dei fabbricati. I contesti interessati da fenomeni di dismissione sono stati inoltre indagati sotto il profilo insediativo e localizzativo evidenziando i caratteri del contesto nel quale si trova la struttura dismessa, l’accessibilità viabilistica, la destinazione d’uso urbanistica, la sensibilità paesaggistica al contesto di prossimità. Per ognuno degli aspetti indagati è stato possibile rappresentare i relativi dati quantitativi di Superficie fondiaria (Sf), Superficie Utile Lorda stimata (SUL) e Volume fuori terra stimato (Vft). Conclusioni L’indagine sulle aree produttive ha evidenziato la capacità di descrivere in modo molto attendibile il dimensionamento della densificazione “orizzontale” potenziale tenendo conto dell’indice di copertura di piano rispetto alla copertura esistente oltre all’identificazione dei lotti liberi disponibili a nuova edificazione. Il Catasto fabbricati certifica un numero consistente di Unità immobiliari in corso di definizione. Tale dato rappresenta un indicatore del processo di stabilizzazione in corso nell’offerta di aree coperte per le attività di nuovo insediamento. Il numero di piani consente di programmare, nel rispetto di specifiche esigenze d’impresa da valutare caso per caso, la possibile densificazione “verticale”. La disaggregazione per funzioni d’uso consente di valutare modifiche nel mix funzionale presente nell’area con accordi di trasferimenti in aree più idonee, delle funzioni non compatibili con la prevalente presenza di funzioni produttive. La ricerca sulle strutture alberghiere dismesse costituisce la base istruttoria per la discussione delle linee strategiche di intervento sul tema del riuso delle numerose strutture alberghiere dismesse, in fase di elaborazione da parte del Forum dell’Osservatorio del paesaggio116 . Ciò alla luce dell’obiettivo della riduzione/annullamento del consumo di suolo che rappresenta un principio generale su cui poggia la normativa urbanistica vigente. Tale principio è stato assunto come indirizzo ineludibile per la programmazione degli interventi di gestione e trasformazione del territorio. In tale prospettiva, le aree e le strutture edilizie dismesse, rappresentano una risorsa da conoscere e valorizzare in termini di rifunzionalizzazione e riuso, al fine di evitare la compromissione di nuove aree libere, agricole o naturali. Gli scenari in discussione in tale contesto coprono un ventaglio di ipotesi che vanno dalla demolizione per riqualificare in senso paesaggistico i contesti compromessi, alla rifunzionalizzazione in senso non ricettivo ovvero alle nuove forme di accoglienza connesse alle esigenze abitative per addetti temporanei, intermittenti o di specifiche categorie economiche, riattivazione con servizi di supporto all’iniziativa d’impresa turistica.
116 L’Osservatorio del paesaggio trentino si articola in una segreteria tecnico scientifica (Sts) e nel Forum dove sono presenti enti, istituzioni, associazioni di categoria, portatori di interesse. Il Forum istituisce di volta in volta tavoli di lavoro su tematiche specifiche. Ai tavoli partecipano i componenti del Forum e altri soggetti esperti .