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Regione Emilia-Romagna
REGIONE EMILIA-ROMAGNA MONITORAGGIO DEL CONSUMO DI SUOLO PIANIFICATO PREVISTO DALLA DISCIPLINA REGIONALE
Contributo a cura di Marco Nerieri (Regione Emilia-Romagna) Per valutare meglio le trasformazioni del territorio e del paesaggio, già da diversi anni la Regione Emilia-Romagna realizza analisi e predispone indagini per conoscere sia lo stato di fatto, sia lo stato di pianificazione, ovvero lo stato di diritto, per quelle aree suscettibili di trasformazioni in seguito all’attuazione delle previsioni urbanistiche contenute nei piani urbanistici comunali. Mentre l’attività della mappatura dei vari utilizzi del territorio si ripete dal 1976, quella relativa alla costruzione di un data base con le informazioni necessarie alla lettura dello stato della pianificazione attraverso i dati dei piani urbanistici attuativi approvati dai comuni, ha preso avvio solamente di recente, in seguito all’approvazione della legge regionale urbanistica del 21 dicembre 2017, n. 24, recante “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”. Infatti, la legge con l’articolo 5 “Contenimento del consumo di suolo”, ha introdotto una verifica con cadenza semestrale per cui “i Comuni monitorano le trasformazioni realizzate in attuazione del piano vigente e provvedono all’invio degli esiti dello stesso alla Regione.” A quattro anni dall’approvazione della legge urbanistica sono avvenuti otto monitoraggi i cui esiti sono pubblicati dal portale della Regione Emilia-Romagna alla pagina Territorio, Urbanistica e in forma vettoriale (shapefile) nel portale Minerva che rappresenta il punto di riferimento e di condivisione delle informazioni realizzate dalla Direzione Generale Cura del Territorio ed Ambiente della Regione Emilia-Romagna. Per l’attuazione dei Piani previgenti (Piani Strutturali Comunali, Piani Operativi Comunali e Piani Regolatori Generali) e per gli interventi realizzati con accordi operativi specificamente attivati nella la prima fase del periodo transitorio (1/1/201831/12/2021) sono stati impegnati complessivamente 725 ettari di suoli liberi, di cui 405 ad usi produttivi/terziari/commerciali (56%) e 320 ad usi residenziali (44%). Nonostante la conclusione della prima fase del periodo transitorio durante il quale i Comuni avviano le procedure amministrative per adeguare i propri strumenti urbanistici alla nuova legge, il numero degli interventi realizzati rimane particolarmente circoscritto se messo in relazione alla grande disponibilità di previsioni contenute nei previgenti piani: 22 interventi nel 2018, 44 nel corso del 2019, 28 nel 2020, 24 per il primo semestre del 2021 e 45 nel secondo semestre del 2021. Per quanto riguarda la distribuzione dei diversi usi dei piani attuativi approvati e convenzionati si rileva che la sola destinazione residenziale copre quasi la metà delle trasformazioni, probabilmente perché con la nuova legge regionale non è più consentito consumare suolo per nuove edificazioni residenziali se non a certe condizioni (interventi di edilizia residenziale sociale, oppure progetti che comportano l’attivazione contestuale di trasformazioni di riuso e di rigenerazione urbana). Si è precedentemente fatto cenno alla fine del primo periodo transitorio. Uno degli effetti che conseguono alla scadenza della prima fase è il termine della possibilità per i Comuni di predisporre e avviare l’iter approvativo degli strumenti urbanistici diretti a dare attuazione ad una parte delle previsioni della pianificazione urbanistica vigente (Piani Strutturali Comunali, Piani Operativi Comunali e Piani Regolatori Generali). Nel 2015, la Regione, in previsione della stesura di una nuova legge urbanistica per il governo del territorio, aveva messo a punto un lavoro per conoscere il dato quantitativo sia del suolo consumato, sia di quello panificato. Il dato di sintesi del suolo pianificato che era emerso dalla valutazione effettuata sulla base delle informazioni allora disponibili era stato definito parziale e sottostimato, ma comunque molto interessante perché restituiva la presenza nei piani generali comunali vigenti di 25.755 ettari di territorio potenzialmente urbanizzabile. Rispetto a questo dato, i 725 ettari consumati al 31 dicembre 2021, rappresentano poco meno dell’3% di impegno di nuovo territorio, il che sta a significare che grazie all’approvazione della legge urbanistica e alla conclusione della prima fase del periodo transitorio, molte delle previsioni che potevano potenzialmente trasformare 25.000 ettari di nuovo suolo sono decadute. Alla luce di quanto sopra, per meglio conoscere gli effetti che conseguono dalla scadenza di detta fase, è stato avviato dalla Regione un monitoraggio per quantificare il dato relativo alla superficie territoriale delle previsioni insediative decadute.
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