Sollevare Issue 1/2015

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SPECIALE GIS 2015

Numerose le novità esposte alla quinta edizione delle Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali che si tiene a Piacenza dall’1 al 3 ottobre

Anno 1 - #1 - 2015

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Il Gruppo 04.09.15 10:34


Editoriale

Nonostante la difficile congiuntura che sta affrontando tutta l’Editoria, abbiamo voluto proporre agli operatori italiani del sollevamento, della movimentazione industriale e portuale e dei trasporti eccezionali una versione cartacea del portale www.sollevare.it che ne costituisca il naturale completamento, per meglio approfondire le notizie, offrendo nel contempo analisi statistiche e ricerche di mercato, contenuti questi, che - non essendo disponibili in forma breve diverrebbero scarsamente fruibili dai lettori del portale, ovviamente più interessati alle cosiddette “breaking news”. La rivista SOLLEVARE costituirà anche il naturale completamento dei servizi offerti dalla Mediapoint & Communications srl agli operatori del suddetto comparto, un’operazione che spero sarà apprezzata e sostenuta dalle imprese del settore dalle quali ci aspettiamo – come nel caso di www. sollevare.it e della fiera GIS – sia gli utili suggerimenti che le preziose critiche.

Controcorrente con appassionata determinazione Cari Lettori, Do a Voi tutti il benvenuto a questa prima, indipendente, edizione cartacea della rivista SOLLEVARE, pubblicata in concomitanza con la 5ª edizione del GIS - Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, che si terrà a Piacenza dal 1° al 3 ottobre prossimi.

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L’uscita inaugurale di SOLLEVARE giunge in un momento nel quale il mercato domestico sta dando incoraggianti segnali di ripresa, con numerose imprese italiane del comparto che stanno nuovamente acquistando macchine ed attrezzature anche finanziariamente importanti, e ciò dopo lunghi anni di preoccupante stasi. Consentitemi, infine, una nota di carattere personale: dopo oltre 35 anni di attività professionale a stretto contatto con gli operatori italiani ed esteri del sollevamento, debbo ammettere che il lancio della rivista SOLLEVARE realizza un mio desiderio che, anche per i cosiddetti “casi della vita”, non si era realizzato. Chiudo con un’aforisma di Oscar Wilde – il noto scrittore irlandese – che dice: “Quando gli Dei vogliono punirci esaudiscono i nostri desideri” ma aggiungo: speriamo non sia vero... Fabio Potestà

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



Sommario

Ottobre 2015 - #1 Direttore Responsabile Fabio Potestà

La fiera GIS p.8 I convegni al GIS p.9 Il premio Itala p.10 Il premio Ilta p.11 Attualità p.12 Cover Story p.24

Collaboratori Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

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Grafica e Impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Sollevare

Gru e autogru Bocker p.28 Cormach p.30 Jmg p.32 Liebherr p.34 Manitowoc p.38 Ormet p.42 Sennebogen p.44 Terex p.46

Carrelli Elevatori Baumann p.48

Ple Almac p.50 Cte p.52 Genie p.54 Gsr p.56 Haulotte p.58 Hinowa p.60 Imer p.62 Jlg p.64 Palfinger PI p.66 Platform Basket p.68 Socage p.70

Telescopici Manitou p.72 Merlo p.74

Trasporti eccezionali Cometto p.76 Fagioli p.78

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Ufficio Traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e Redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088

Goldhofer p.80 Mammoet p.82 Man p.84 Mercedes p.86 Scania p.90 Tii Group p.94

Pubblicità Italia ed Estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it Pre-Stampa e Stampa SevenSeas (RSM)

Movimentazione Portuale Fthm p.96 Liebherr p.98 Manuport p.100 Movincar p.102

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Movimentazione industriale CPL p.104 Tecnomovint p.106

Attrezzature/ Componenti Ssab p.108

Associazioni Aias p.110 Aisem p.112 Ipaf p.114

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Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2015

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Move to solution

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Attualità + Info e orari Il GIS si svolgerà presso gli spazi espositivi di Piacenza Expo, una struttura su un’area complessiva di 30.000 m2 e a soli 500 m dall’uscita autostradale di Piacenza Sud sulla A1 (Milano-Bologna) e sulla A21 (Torino-Brescia). Orario di apertura al pubblico: dal Giovedi al Venerdi: 9,30-18,00 Sabato: 9,30-17,00

One stop shop SOLLEVAMENTO, LOGISTICA E TRASPORTI ECCEZIONALI: IL GIS PORTA ALLA RIBALTA QUESTI SETTORI

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La quinta edizione del GIS, si presenta come l’edizione di maggior successo, sia per numero di partecipanti che di spazi espositivi allocati. Aumentato anche il numero di associazioni (alcune delle quali appartenenti a Confindustria) che hanno confermato il loro patrocinio e i cui membri sono tra i più regolari utilizzatori delle macchine e attrezzature esposte, a conferma dell’interesse nella formula innovativa di questa manifestazione. “L’Italia è ancora il secondo Paese manifatturiero a livello europeo, con centri produttivi presenti in tutto il territorio e le conseguenti problematiche relative al sollevamento, alla movimentazione e al

trasporto soprattutto delle merci pesanti. L’Italia, inoltre, anche per la sua conformazione geografica, ha un elevato numero di terminal portuali e intermodali la cui efficienza è ovviamente legata alle macchine e alle attrezzature che operano in quelle strutture” ha affermato Fabio Potestà, responsabile dell’organizzazione del GIS. “Per questa ragione il nostro obiettivo è quello di consolidare sempre più il GIS quale One Stop Shop dove, cioè, tutti coloro che hanno esigenze di sollevamento, di movimentazione industriale e portuale e di trasporti eccezionali possano trovare una varietà di soluzioni alle loro problematiche.” Vista, inoltre,

+ Associazioni partecipanti Il GIS 2015 è organizzato con il supporto delle seguenti associazioni: AISEM - Associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione AITE - Associazione Italiana Trasporti Eccezionali ANFIA - Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica ANNA - Associazione Nazionale Noleggi Autogru PLE e Trasporti Eccezionali ASSOLOGISTICA - Associazione Italiana Imprese di Logistica, Magazzini Generali e Frigoriferi, Terminals OPerators Portuali, Interportuali ed Aeroportuali CONFETRA - Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica IPAF - International Powered Access Federation

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l’obbligatorietà delle verifiche periodiche delle macchine e attrezzature per il sollevamento e quella della formazione degli operatori delle stesse, al GIS 2015 sono state predisposte aree espositive appositamente dedicate alle aziende dei suddetti comparti. Infatti, l’ottimale funzionamento delle macchine e la loro manutenzione sono un elemento di fondamentale importanza per rispettare i tempi della “Supply Chain” e, per questa ragione, tutti i costruttori debbono poter offrire alla loro clientela un “network” di officine presenti su tutto il territorio nazionale alle quali potersi rivolgere con la massima affidabilità. Per questo motivo, è in netto aumento al GIS 2015 la presenza di aziende espositrici (anche internazionali) che operano nei settori della componentistica e della ricambistica, ma anche quella di produttori degli pneumatici per la suddetta tipologia di macchine operatrici. Dal punto di vista prettamente merceologico, al GIS 2015 hanno già confermato la loro partecipazione i più importanti costruttori (italiani ed esteri) di autogrù, carriponte, gru da autocarro, piattaforme per i lavori aerei, sollevatori telescopici, carrelli elevatori e reach stakers, ma anche di martinetti idraulici per il sollevamento e la movimentazione industriale e portuale, nonché mezzi e veicoli per i trasporti eccezionali. Collateralmente al GIS, si terrà un ricco programma di convegni ed eventi serali per i cui dettagli vi rimandiamo alle pagine successive. Ulteriori informazioni sul GIS 2015 potranno essere desunte dal sito www.gisexpo.it.

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Attualità Sala C della fiera di Piacenza (SALA C) Ore 9,00-12,00 Convegno organizzato da INTER CONTROL / DEDALO TECNOLOGIE Il convegno è riservato solo su invito personale. Sala D della fiera di Piacenza (SALA D Pad.1) Ore 10,00-16,30 Workshop organizzato da IPAF ITALIA

Le conferenze del GIS GIOVEDI’ 01 Ottobre Sala Auditorium della fiera di Piacenza (SALA A) ore 10,00-13,00 Convegno organizzato da ANIMA/ AISEM sul tema: “Manutenzione e cicli di vita residua delle gru mobili” Sala B della fiera di Piacenza (SALA B) ore 10,00-14,00 Seminario tecnico sulla saldatura organizzato da SSAB. Il convegno è riservato solo su invito personale. Sala C della fiera di Piacenza (SALA C) ore 9,30-18,00 Convegno organizzato da FESICA CONFSAL - INTEGRAZIONE E LAVORO Sala D della fiera di Piacenza (SALA D Pad.1) ore 10,00 -13,00 Seminario organizzato da IPI INGEGNERIA PER L’INDUSTRIA

Sala Auditorium della fiera di Piacenza (SALA A) ore 15,00-17,00 Convegno organizzato col coordinamento di Ship2Shore e con il patrocinio di Assiterminal /Assoporti sul tema: “Il futuro della portualità e della logistica intermodale italiane alla luce dei processi di riforma legislativa in corso”

Sala Auditorium della fiera di Piacenza (SALA A) Ore 14,30-17,30 4° Convegno Nazionale dei Trasporti Eccezionali a cura di A.I.T.E Associazione Italiana Trasporti Eccezionali Sala B della fiera di Piacenza (SALA B) Ore 15,00-18,00 Convegno organizzato da ANFIA – SEZIONE GRU DA AUTOCARRO sul tema: “La manutenzione e l’aggiornamento dei requisiti di sicurezza: indicazioni normative e obblighi giuridici”. Sala C della fiera di Piacenza (SALA C) Ore 14,00-18,00Convegno organizzato da FESICA CONFSAL INTEGRAZIONE E LAVORO

VENERDI’ 02 Ottobre

SABATO 03 Ottobre

Sala Auditorium della fiera di Piacenza (SALA A) Ore 10,00-13,00 Convegno Nazionale ANNA -Associazione Nazionale Noleggi Autogru, PLE e Trasporti Eccezionali

SALA B della fiera di Piacenza ore 10,00-13,00 Convegno organizzato da UN.I.O.N sul tema: “L’Evoluzione delle norme tecniche nell’esecuzione delle verifiche e controlli degli apparecchi di sollevamento”

Sala B della fiera di Piacenza (SALA B) Ore 8,30-14,00 Convegno organizzato da INAIL Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro sul tema: “Il sostegno dell’INAIL per la sicurezza degli apparecchi di sollevamento”

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Il programma delle conferenze del GIS 2015 riportato è provvisorio e aggiornato al 16 settembre 2015. Le conferenze di cui sopra sono quelle confermate; numerosi convegni sono in via di definizione. Maggiori dettagli, orari e sale saranno disponibili su www.gisexpo.it

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Attualità

Itala 2015

GLI ITALIAN TERMINAL AND LOGISTIC AWARDS SONO IDEATI PER EVIDENZIARE LE CAPACITÀ DEGLI OPERATORI ITALIANI DEL TERMINALISMO PORTUALE, INTERMODALE E DELLA LOGISTICA, RICONOSCENDONE LE QUALITÀ MANAGERIALI E L’ IMPORTANZA PER L’ECONOMIA NAZIONALE

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Questa iniziativa organizzata con Assiterminal, Assoporti, Assologistica e la casa editrice di Ship2Shore, è stata volutamente calendarizzata al termine della giornata di apertura della 5ª edizione del GIS, Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, e mira a far convenire tutti gli operatori italiani del settore alla manifestazione piacentina, offrendo loro anche l’opportunità di visionare le macchine e le attrezzature necessarie al comparto, partecipando, nel contempo, ad alcuni convegni dedicati alle tematiche del terminalismo portuale, intermodale e della logistica.

Il GIS, e di conseguenza anche gli ITALA, rappresentano al momento l’unico evento italiano in grado di poter attirare nel nostro Paese anche gli operatori esteri, presentando loro le capacità professionali sia dei terminalisti italiani che dei costruttori/distributori italiani di macchine, attrezzature e tecnologie da loro utilizzate. Gli awards saranno consegnati da illustri rappresentanti del mondo politico, istituzionale e da membri di importanti associazioni sia italiane che internazionali. La cena di gala che chiuderà l’evento si terrà al Collegio Alberoni di Piacenza il 1 ottobre 2015.

+ Il nome L’acronimo ITALA è stato volutamente selezionato ricordando il nome dell’autovettura italiana con la quale nel 1907 il giornalista Luigi Barzini (inviato speciale del Corriere Della Sera) insieme al principe Scipione Borghese e il pilota/meccanico Ettore Guizzardi presero parte al Raid internazionale Pechino-Parigi, vincendolo con grande vantaggio su tutti gli altri concorrenti, e dimostrando in tal modo che le capacità tecnologiche, la tenacia e lo spirito d’iniziativa degli italiani riescono a essere vincenti anche nelle sfide più difficili.

Media partner dell’evento sono la rivista Sollevare, il portale www.sollevare.it e il portale www.ship2shore.it. Per ulteriori informazioni: www.gisexpo.it

LE CATEGORIE Le imprese che possono concorrere alla 1ª edizione degli ITALA, Italian Terminal And Logistic Awards, appartengono alle seguenti categorie: • AUTORITA’ PORTUALI • CENTRI DI FORMAZIONE • CENTRI INTERMODALI • CENTRI STUDI / UNIVERSITA’ • IMPRESE DI LOGISTICA • INTERPORTI • SPEDIZIONIERI • TERMINAL CONTAINER • TERMINAL FERROVIARI • TERMINAL MERCI VARIE E SPECIALIZZATE • TERMINAL RINFUSE Per i premi INNOVAZIONE e per quelli alle CARRIERE possono partecipare anche le aziende che appartengono alle seguenti categorie: • COSTRUTTORI /DISTRIBUTORI DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER IL SOLLEVAMENTO E LA MOVIMENTAZIONE DEI CONTAINER • COSTRUTTORI /DISTRIBUTORI DI MACCHINE E ATTREZZATURE PER IL SOLLEVAMENTO E LA MOVIMENTAZIONE DI MERCI SFUSE • COSTRUTTORI /DISTRIBUTORI DI GRU PORTUALI, AUTOGRU, CARRELLI ELEVATORI, TRATTORI RO-RO • SISTEMI DI GESTIONE E CONTROLLO DELLE FLOTTE • SOCIETA’ DI SOFTWARE

Il programma degli ITALA e l’elenco delle categorie riportati sono provvisori e aggiornati al 16 settembre 2015.

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Attualità Trasporti Eccezionali • Con Rimorchio/Semirimorchio (massa complessiva fino a 120 tonnellate) • SPMT - Trasporto con modulare semovente Categorie Speciali • Trasporto e/o sollevamento con utilizzo di tecniche combinate • Trasporto e/o sollevamento con innovazione di prodotto

Ilta 2015

LA CENA DI GALA DELLA SECONDA EDIZIONE DEGLI ITALIAN LIFTING & TRANSPORTATION AWARDS SI TERRÀ IL 2 OTTOBRE 2015 NELLA BELLISSIMA SALA DEGLI ARAZZI DEL COLLEGIO ALBERONI DI PIACENZA

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Gli ILTA, Italian Lifting & Transportation Awards, sono un evento collaterale al GIS, organizzati dalla Mediapoint & Communications di Genova, in collaborazione con le principali associazioni di categoria, tra cui AITE - Associazione Italiana Trasporti Eccezionali (www.aite. org) e ANNA -Associazione Nazionale Noleggi Autogrù e Trasporti Eccezionali (www.assoanna.com). Gli ILTA sono un evento creato per valorizzare le aziende e gli imprenditori italiani dei rispettivi comparti. Gli awards saranno consegnati da illustri rappresentanti del mondo politico, istituzionale e da membri di importanti associazioni sia italiane che internazionali. Media partner dell’evento sono la rivista Sollevare e il portale www.sollevare.it. La cena di gala che chiuderà l’evento si terrà nuovamente presso il Collegio Alberoni (Piacenza) e durante essa verranno consegnati i premi della seconda edizione degli ILTA a quelle imprese

italiane (o filiali italiane di aziende estere) che dimostreranno di aver eseguito attività di sollevamento e trasporti eccezionali di particolare rilievo nel periodo tra agosto 2013 e giugno 2015 . Per altre informazioni: www.ilta.biz

LE CATEGORIE Sollevamenti • Con Gru da Autocarro • Con Gru Telescopiche • Con Gru a Braccio Tralicciato (con Carro Gommato) • Con Gru a Braccio Tralicciato (con Carro Cingolato)

• Innovazione sia in ambito operativo che per la sicurezza degli utilizzatori

PREMI SPECIALI ALLA CARRIERA Verranno premiate due persone che si sono particolarmente distinte per qualità manageriali nelle imprese di sollevamento e di trasporto eccezionale. Verranno inoltre premiati per la loro professionalità due operatori commerciali di costruttori e/o distributori italiani di autogru e di mezzi e/o veicoli per i trasporti eccezionali e verrà consegnato un premio speciale alla carriera “Carlo Lenzi”. I gold sponsor Genie, Liebherr e Terex. I silver sponsor GoldHofer, Grove, Manitowoc e i marchi Scheuerle, Nicolas, Kamag di TII Group. I support package sponsor CLP, Fassi Group, Ritchie Bros Auctioneers e SSAB.

+ La location Il Collegio Alberoni fu voluto dal cardinale Giulio Alberoni per accogliere i chierici poveri della diocesi di Piacenza. Il 13 luglio 1732 papa Clemente XII emise la bolla di fondazione dell’Apostolico Collegio di San Lazzaro che Giulio Alberoni eresse per l’istruzione di giovani ecclesiastici piacentini. Il 4 settembre 1732 Alberoni posò la prima pietra: la costruzione venne affidata al mastro muratore Giuseppe Buzzini e ai figli Antonio e Simone.

Il programma degli ILTA e l’elenco degli sponsor riportati sono provvisori e aggiornati al 16 settembre 2015.

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News

PIATTAFORME AEREE

Bronto Skylift La S 56 XR è una piattaforma autocarrata installabile su veicoli patente C prodotta da Bronto Skylift e distribuita in Italia da Pichler Veicoli Inustriali di Egna, in provincia di Bolzano. Questo colosso vanta un’altezza di lavoro di 56 m per uno sbraccio che alla massima estensione raggiunge i 40 m. Il jib è da 15 m mentre la portata in cesta raggiunge la ragguardevole soglia dei 700 kg. Il veicolo pesa complessivamente 26 t mentre a livello di dimensioni, queste sono di 11,9 m di lunghezza per 2,55 di larghezza e 3,75 di altezza in fase di trasporto. La larghezza massima con macchina stabilizzata è di 8 m.

COMPONENTI

Trackunit di Dedalo GRU

CWE 525

Un’idea innovativa: una gru retrocabina montata su carro cingolato largo 1. 850 mm, alto 2. 590 mm e lungo meno di 5 m. Il braccio è a 3 articolazioni con 6 sfili idraulici.

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Trackunit fornisce soluzioni telematiche chiavi in mano per la trasmissione remota su linea mobile dei parametri delle macchine operatrici e della loro posizione. Un semplice hardware di facile applicazione e configurazione abbinato a una piattaforma web permette ai possessori delle flotte un’efficiente gestione delle macchine.

REACHSTACKER

Obiettivo +10% Dal 2010 parte del gruppo statunitense Manitex, CVS Ferrari è specializzata in due grandi famiglie di prodotto: carrelli elevatori e reachstacker utilizzati per movimentare container vuoti e pieni, ma anche in molte applicazioni industriali e con una speciale predilezione per i prodotti “pesanti”. Senza dimenticare la capacità di sviluppare diversi varianti partendo da telaio, braccio e catena cinematica. La strategia per il futuro è molto chiara: incrementare la penetrazione sui mercati europei in cui la società vuole crescere del 10% entro l’anno, e affrontare con prodotti ad hoc il mercato americano.

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COMPONENTI

Nuovo joystick

SOLLEVATORI

GRU

In acciaio inox

Marchetti Autogru

Maxan presenta il nuovo Sh100 iL, un nuovo sollevatore elettrico in acciaio inox AISI304 adatto per applicazioni in settori quali l’alimentare, il farmaceutico, il biomedicale e dovunque vi siano strette norme igieniche.

Al GIS Hydac presenta il nuovo joystick controller unit G-pro che combina un joystick pollice all’unità modulare mobile. Ideale per macchine da costruzione e sollevamento (ma non solo) offre 6 uscite PWM e 3 digitali.

Marchetti Autogru offre gru a braccio telescopico con portate da 25 a 90 t. Le tipologie proposte sono gru multistrada, su camion commerciale e, più recentemente, anche su carri cingolati. Proprio di quest’ultimo tipo sono stati vendute un buon numero di unità che stanno lavorando in Finlandia, alle isole Falklands, in Gran Bretagna, Olanda e Africa. L’azienda è al GIS dove espone una gru multi strada MG 90.4 con portata 90 t e una gru su camion MTK1006 con portata massima 80 t e braccio monocilindro per un’altezza totale di 42,5 m.

OLI E LUBRIFICANTI

Biodegradabile

COMPONENTI

L’innovazione delle pompe HANSA-TMP presenta l’ultima innovazione nel campo delle pompe a pistoni assiali con le nuove TPV 1500 a cilindrata variabile per circuito chiuso (da 7,4 cm³ a 21 cm³) che raggiungono prestazioni elevate e pressioni massime di 400 bar, mantenendo dimensioni compatte, leggerezza e un basso livello di rumorosità. La serie TPV 1500 prevede, tra gli optional, sensori elettronici per il controllo di: pressione, velocità di rotazione, angolo, man-on-boad, filtri e valvole i quali sono collegati ad una centralina elettronica che ne legge i segnali. La sensoristica a bordo le rende ideali per l’azionamento di macchine a controllo remoto come applicazioni agricole, minerarie, militari e macchine per il sollevamento.

Fuchs Lubrificanti offre una vasta gamma di fluidi per macchine per il sollevamento, il movimento terra e i trasporti eccezionali, che va dagli oli idraulici ai fluidi per l’idraulica centralizzata e le trasmissioni, senza dimenticare gli oli per ingranaggio multifunzionali e i lubrificanti. Tra questi vi è la linea Planohyd S di fluidi idraulici sintetici biodegradabili particolarmente raccomandati, per la lor natura di esteri biodegradabili, nei sistemi idraulici ove perdite di prodotto conseguenti a rotture accidentali possono inquinare il terreno oppure, per il loro altissimo indice di viscosità, nei circuiti idraulici soggetti ad alte escursioni termiche e, per il loro bassissimo punto di scorrimento, in sistemi a funzionamento intermittente operanti in climi particolarmente rigidi.

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Corsi di formazione

L’associazione “Integrazione & Lavoro” offre corsi certificati con rilascio di attestato e patentino a rigore di legge secondo l’Accordo Stato Regioni del 22 Febbraio 2012, per operatori di macchine movimento terra, agricole e per il sollevamento. È possibile seguire il corso formativo in aula oppure online attraverso una piattaforma dedicata. Il certificato rilasciato dall’Associazione rispecchia i parametri ISO 9001: 2008 e ISO 18878 con validità internazionale. Tra i corsi disponibili: • Sicurezza Macchine. • Corso Formatori. • Responsabile del Servizio Prevenzione e Sicurezza. • Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e per la SicurezzaTerritoriale. • Formazione Lavoratori. • Dirigenti e Preposti. • Primo Soccorso. • Antincendio. • Haccp Alimentaristi.

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News CARRI PONTE

Sempre più Smart Al meglio non c’è limite. Konecranes ha perfezionato l’ammiraglia delle sue gru industriali (la gru a ponte Smarton), concentrandosi sull’interfaccia utente e sulla facilità d’uso per gli operatori e per il personale di manutenzione. Le nuove Smarton sono infatti dotate di un innovativo tablet che ne semplifica l’uso e la manutenzione. Il cliente riceve le informazioni sulla macchina e sul processo direttamente sul tablet, inoltre, grazie alle telecamere opzionali, la movimentazione è più sicura ed efficiente. Nello specifico sono disponibili altre tre funzioni intelligenti di nuovo sviluppo: Prevenzione Incagli, Centratura Sollevamento e Controllo Pendolamento Attivo.

COMPONENTI

COBO Tera COBO presenta due nuovi display della propria gamma Tera: Tera 7 Flex e Tera 7 LE. Sono display da 7 pollici con tecnologia a

LED e processore ARM a 32 bit, entrambi basati su sistema operativo Linuxche ne fanno la soluzione ideale per qualsiasi applicazione HMI di fascia medio-alta.

Visita il nostro stand I 4 durante la fiera GIS 2015!

PIATTAFORME AEREE

Tante novità Ruthmann continua ad ampliare la varietà e la selezione dei propri modelli. A maggio il successore della TB 270 e la nuova Steiger T 480 Height Performance sono state presentate in anteprima a Parigi. Poi è stata la volta della T 3XX, particolarmente adatta al noleggio. E ora arriva la Steiger T 170. Questa nuova piattaforma, con i suoi 17 m di altezza di lavoro, è ideale per i comuni e per le aziende municipalizzate. È progettata inoltre anche per essere allestita su veicoli sino a 7.5 t di massa complessiva. Sia la T 3XX che la T 170 sono equipaggiate con la nuova cabina di guida Ruthmann “cockpit”.

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News GRU

K 17-24 TS by CEM La gru multifunzione K17-24 TS è la soluzione pratica e conveniente per i lavori in quota e sopra i tetti degli edifici. Caratteristica principale è l’incredibile estensione del braccio fino a 18 m pur mantenendo una notevole capacità di carico (25 kg) nonché i suoi 800 kg di capacità di carico massimo che permettono di sollevare anche piccoli container, mentre il peso ridotto (2,5 t) garantisce facile trainabilità e maneggevolezza.

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AREA INTERNA: AREA ESTERNA:

modular trailers and self-propelled vehicles INDUSTRIE COMETTO S.p.A.

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Attualità

ENERPAC

Sfida con la S maiuscola

LA COSTRUZIONE DI UN’AUTOSTRADA OFFSHORE PONE MOLTE DIFFICOLTÀ TECNICHE. ENERPAC INTEGRATED SOLUTIONS HA STUDIATO I REQUISITI DELLA COSTRUZIONE ED ECCO COME HA RISPOSTO

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Sul l’isola della Riunione, situata a est del Madagascar si sta costruendo l’autostrada offshore più imponente del Mondo. Che per essere realizzata richiede tecnologie e attrezzature per il sollevamento e il posizionamento all’avanguardia. Enerpac ha risposto ideando la gru offshore più grande del mondo. Si tratta di una gru a cavalletto con carroponte per una larghezza complessiva di 30 m e una capacità di sollevamento di 4.800 t, in grado di issare, spostare e abbassare gli elementi strutturali che andranno a costituire ponte a luci multiple situato in mare aperto, a 100 - 200 m dalla costa. La gru appartiene alla classe A5 per quanto

riguarda la struttura e alla categoria M5 per ciò che concerne il meccanismo ed è stata progettata per funzionare in un ambiente marino tropicale (IP66). Ciascun pilastro del ponte è composto da una base a gravità in calcestruzzo armato, posizionata sul fondale marino su cui verrà posizionato un pilastro intermedio, che sporgerà dal mare. Una volta fissato alla base, al di sopra di questo sarà sistemato un segmento del piano stradale. La distanza tra i 48 pilastri è compresa tra gli 85 e i 120 m, mentre i segmenti del piano stradale del ponte saranno fabbricati sulla terraferma e posizionati utiliz-

+ In sostanza In generale, optando per la configurazione con verricelli e carrelli, la gru a cavalletto Enerpac offre una movimentazione più agevole degli elementi in calcestruzzo. Consente inoltre di accelerare le operazioni di sollevamento e abbassamento. Utilizzando alcune tecnologie di modellazione informatica, Enerpac ha dimostrato che con i martinetti a trefolo e lo scorrimento ci vorrebbero 6 ore per completare un intero ciclo di sollevamento e posizionamento di un blocco. Con un sistema dotato di verricelli e carrelli ci vogliono invece solo 3 ore.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

zando le classiche tecniche di montaggio dei ponti. Durante la costruzione la gru a cavalletto Enerpac effettuerà 288 sollevamenti di carichi pesanti eseguendo 144 cicli, ciascuno comprendente i seguenti passaggi: sulla banchina: prelievo del carico dalla banchina dedicata alla fabbricazione, spostamento nella posizione di utilizzazione sulla banchina e abbassamento sul piano della chiatta; nella posizione offshore prevista: prelievo dal piano della chiatta, spostamento nella posizione di spiegamento, abbassamento del carico e recupero dei ganci privi del carico. Il principale requisito tecnico della gru a cavalletto Enerpac è quello di essere in grado di sollevare, spostare e posizionare accuratamente i blocchi di calcestruzzo in un ambiente esposto alle maree. Considerati i diversi pro e contro delle due principali tecniche di sollevamento esistenti per questi tipi di cantiere (martinetti a trefolo o verricelli), Enerpac ha optato per un sistema a verricelli sospesi formato da 8 verricelli con tamburo scanalato e una forza di trazione pari a 500 kN sullo strato esterno. La capacità del tamburo è di 800 m con un cavo da 52 mm. I verricelli selezionati presentano un tamburo scanalato conforme al “brevetto Lebus” per un avvolgimento ottimale. Per lo spostamento longitudinale del cavalletto, invece, Enerpac ha scelto un sistema a carrelli che comprende due carrelli per bilancino, per un totale di 4 carrelli per due bilancini. Ciascun carrello dispone di 4 ruote, due delle quali sono azionate da motori idraulici e riduttori epicicloidali. Le ruote procedono lungo due guide parallele imbullonate alle travi della pista della chiatta. Data la complessità del cantiere e il limitato spazio a disposizione, abbiamo riportato qui solo i dati salienti della gru Enerpac ma per chi volesse saperne di più, l’articolo completo, a firma di Jeroen Naalden, direttore di Enerpac Integrated Solutions, è pubblicato su www.sollevare.it.

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News COMPONENTI

Visibile

CARRELLI

Apollo Gli Apollo di Mouvers sono carrelli da trasporto per macchinari e impianti di grosse dimensioni che partono dalle 15 t di portata per arrivare alle 80. Motorizzati idraulicamente e comandati via radiocomando, presentano un funzionamento proporzionale.

Il display multifunzione Pioneer della Picotronik è in grado di visualizzare, grazie ai display ad alta efficienza da 100 mm, diverse grandezze fisiche o indicazioni numeriche/ alfanumeriche, visibili anche a grandi distanze. Tra le applicazioni possibili l’indicazione, in cifre o in lettere, del peso sollevato al momento da un carroponte.

COMPONENTISTICA

La piattaforma di controllo by Moba MOBA, tra i leader nella realizzazione di sistemi di controllo per il settore Off-Highway, presenta MOBA-Platform, una piattaforma composta da componentistica hardware e software, in continua evoluzione e modulabile. Cuore del sistema le due centraline master e slave MPC113 e MSC113, completamente ridondanti e il sensore di misura DSM 500 per l’estensione di parti mobili con tecnologia a ultrasuoni.


COMPONENTI

U-Control

GRU

50 anni Effer quest’anno compie 50 anni. Un traguardo importante, che la crisi ha reso ancora più apprezzabile. Per festeggiare degnamente tale anniversario l’azienda organizzerà l’Effer World Meeting 2015 il 6 ottobre prossimi presso la propria sede di Minerbio, nel bolognese.

L’azienda di Parma, già nota come Universal Controls International, si rivolge al settore dell’elettronica di controllo delle macchine industriali e, forte di collaborazioni di pregio (TTControl, Orlaco, Maximatecc e LSI-Robway), propone un’ampia gamma di soluzioni integrate per il controllo e l’automazione di ogni tipo di veicolo che si declinano in tre macroaree: progettazione di sistemi elettronici a bordo veicolo, produzione di software su base CODESYS®, distribuzione di componenti. U-Control sarà al GIS.

CARRI PONTE

Investire nel futuro Omis si caratterizza per la costante ricerca di nuovi metodi di produzione per migliorare la qualità dei propri prodotti. Per questo investe in macchinari d’avanguardia quali stazioni automatiche di saldatura, macchine di taglio al plasma, tunnel di verniciatura, forni di asciugatura, centri di lavoro, torni a controllo numerico, dentatrici e rettifiche. Oggi la gamma comprende le gru standard (carriponte monotrave con portate fino a 10 t e scartamenti fino a 25 m, paranchi ad altezza ridotta con corse gancio fino a 13 m e velocità di sollevamento da 4 m/min a 8 m/min) e i carriponte speciali e di grossa portata sopra le 70 t.


News

TCM e le gru cingolate

CARRI PONTE

Per l’eolico

CARRELLI

Nuovo

Le prestazioni fanno la differenza. Lo sa bene Welcon A/S - azienda danese leader nella produzione di torri per turbine eoliche mediante trasformazione di lamiere d’acciaio grezzo in moduli pronti per essere installati – che si è rivolta a Danish Crane Building e a Verlinde per il sollevamento di tubi di grandi dimensioni e di componenti per la costruzione della sua nuova officina di verniciatura. Sono state scelte diverse opzioni Verlinde, tra queste i paranchi Eurobloc VT11, VT5 e VT3 per la loro capacità di movimentare carichi di grandi dimensioni, garantendo sempre ottimali livelli di sicurezza.

PIATTAFORME AEREE

Vertical Italia GRU

Fullmatic 2.0 È il livellatore di Ferrari International 2 con cilindro smorzatore, elettrovalvola e centralina, che interviene limitando l’inclinazione del cestello portapersone.

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In collaborazione con la Cela, Vertical Italia oggi si propone di fornire soluzioni originali e personalizzate nell’ambito delle piattaforme aeree. Nasce così una gamma unica di piattaforme aeree dai 15 ai 30 m compatte, leggere e intuitive.

Oricar, concessionario ufficiale OM STILL per le provincie di Salerno e Avellino, ha festeggiato 40 anni di attività inaugurando il nuovo Showroom nella zona industriale di Battipaglia (SA) che si affianca alla storica sede cittadina. Fondata nel 1975 da Raffaele Oricchio,Oricar impiega circa 20 dipendenti.

La TCM opera nel settore gru cingolate dal 2004 sviluppando diversi modelli con capacità differente: 28, 35, 50 e 70 t. Le caratteristiche che rendono le gru cingolate TCM adeguate alle richieste del mercato sono innazitutto i motori diesel che vengono montati su sovrastrutture con sistemi idraulici, che li isolano dal resto della macchina; inoltre i cingoli consentono di superare ripide pendenze e di esercitare minori pressioni di appoggio al suolo, utili soprprattutto con condizioni del terreno più morbide. La contro-rotazione dei cingoli, poi, permette alle gru di girarsi letteralmente sul posto. Questa caratteristica, combinata ai cingoli di piccole dimensioni, rende le gru TCM ideali per i siti ristretti o congestionati e per il lavoro in condizioni di scarso spazio.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


GRU

Ormig dal 1949

NOLEGGIO E FORMAZIONE

Nacanco al GIS Nacanco partecipa al GIS con due obiettivi principali: promuovere il noleggio di qualità e affermare il proprio ruolo nel mondo della formazione legata alle macchine e attrezzature per il lavoro in quota. Realtà leader nel noleggio, con una flotta di oltre 2.500 unità, seguite da 160 professionisti, e ben 16 sedi , Nacanco oggi offre a noleggio diverse tipologie di macchine per il sollevamento, dalle piattaforme aeree ai carrelli elevatori, dai sollevatori telescopici alle autogru, ma anche minibus, autocarri e trabattelli.

www.effer.com

Ormig produce autogru semoventi industriali Pick and carry dal 1949 e, da allora, la continua evoluzione del prodotto ha reso questa Società una tra le più importanti aziende nel settore del sollevamento e movimentazione, in grado di produrre macchine tecnologicamente avanzate.La gamma attuale comprende mezzi con portate da 5.5 a 60 t, con motori diesel, elettrici o ad alimentazione diesel-elettrica. Le gru Ormig sono indicate per lo spostamento di carichi nella movimentazione industriale, su piazzali e dove serve una portata in semovenza; si caratterizzano per le contenute dimensioni in rapporto a prestazioni e maneggevolezza.

Dal 1965 diamo più valore al tuo lavoro!

50 YEARS OF VALUE


Attualità

S

Se l’azienda ci passa il gioco di parole, ci piacerebbe piuttosto festeggiare i 110 anni aziendali con una frase come questa: “Dopo 110 anni danno ancora ‘fune’ da torcere”, parafrasando il famoso detto. Che cade a pennello, visto che oggi, a distanza di oltre un secolo dalla sua fondazione, Teci continua a progettare, produrre e distribuire funi d’acciaio e relativi accessori per il sollevamento industriale, la trivellazione, la perforazione (e relativa assistenza tecnica) conosciuti wordwilde sotto il famoso marchio “Trefolo Rosso”. E detiene qualcosa come il 37% di quota di mercato in Italia e il 5% in Europa, con oltre 3.500 clienti attivi e uno stock di oltre 2.500 di funi standard e speciali. A magazzino Teci gestisce oltre 4.000 codici di accessori, numeri che la dicono lunga di che tipo di realtà stiamo parlando. Un’azienda che ha deciso di festeggiare i suoi (primi) 110 anni non con un semplice open house, ma con una serie di investimenti che la proietteranno

TECI

Sul filo della fune FACILE APRIRE CON “110 ANNI E NON SENTIRLI”. MA SAREBBE TROPPO BANALE PER ONORARE UN’AZIENDA ITALIANA COME TECI, DIVISIONE DELLA SOCIETÀ REDAELLI TECNA, CHE OGGI OPERA IN GRAN PARTE DEI PAESI DEL GLOBO PORTANDO ORGOGLIOSAMENTE IL MADE IN ITALY BEN OLTRE LE ALPI

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nei suoi prossimi 110. A partire dall’ampliamento della sede di Castegnato, nel bresciano, “costata” 1,8 milioni di euro ma che oggi è il più grande centro produttivo e logistico del settore d’Europa: in Teci lo chiamano Distribution&Logistic Center, Cranes & Industry, e occupa una superficie di 25.000 mq (di cui 12.000 coperti) dove prima ve ne erano solo 15.000 complessivi. Nella nuova struttu-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


ra trovano posto non soltanto il già citato magazzino ma anche innovative linee di taglio e confezionamento, reparti per la produzione di tiranteria manicottati, ben 4 torri per l’applicazione di capicorda (teste fuse) fino 90 mm di diametro. Ma anche un laboratorio di test metallurgico equipaggiato con due macchine per i test a fatica e altrettante per i test di trazione (da 120 e 300 t), nonché i nuovi sistemi automatizzati per il confezionamento e l’etichettatura dei prodotti. “Per supportare i progetti che Teci sta continuamente sviluppando” spiega Andrea Colosio, Logistic&Safety Manager di Teci, “occorreva una struttura adeguata, che garantisse un’ottimale razionalizzazione dei processi e della logistica, finalizzata a migliorare la qualità del servizio e incrementare la capacità produttiva: questa struttura è il nuovo Distribution&Logistic Center, Cranes & Industry di Castegnato, appunto”. Ma quali sono questi progetti? Ce li spiega Francesco Asnao, Direttore della Divisione Teci: “L’attività di Teci si svolge su due fronti: in Italia puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra quota di mercato, ma è l’estero che oggi ‘pro-

mette’ i maggiori margini di crescita. In Russia per esempio, grazie all’apertura di sei filiali dirette in poco pù di quattro anni, siamo in grado di garantire un servizio qualificato a tutti i principali produttori di gru mobili e a torre, carroponti e/o macchine da perforazione, a partire dalla singola fune per arrivare al sistema di sollevamento completo. Ma ci stiamo muovendo anche in Medio Oriente e nel Sud-est asiatico, aree che offrono opportunità commerciali e futuri sbocchi strategici. Ci aspettiamo un grosso sviluppo di queste due aree geografiche nei prossimi anni. Nonostante i più importanti costruttori di macchine per il sollevamento siano ancora italiani, tedeschi e americani, recenti studi di settore prevedono che nel

+ I principi ispiratori Non è solamente perché opera a livello globale; in Teci valori come la qualità, l’ambiente, la salute e la sicurezza sul lavoro sono sempre stati parte del DNA aziendale. Da questo ad aderire alle norme ISO 9001 e ISO14001 il passo è stato breve. Tali norme sono una garanzia internazionale di costante conformità alle specifiche contrattuali e normative del prodotto realizzato e del servizio fornito (cercando ove possibile di superare le aspettative del cliente); di continuo miglioramento della qualità del servizio fornito mediante attività di innovazione tecnica e organizzativa in coerenza con e nel rispetto della normativa ambientale; di continuo miglioramento di efficacia ed efficienza dei processi produttivi e dell’organizzazione aziendale mediante attuazione di tutte le azioni tecnologiche e organizzative necessarie a ridurre al minimo praticabile le non conformità, i tempi di produzione, gli scarti di lavorazione, i ritardi e le ri-lavorazioni; della massima attenzione alle variabili della salute e sicurezza sul lavoro e della tutela ambientale nel corso delle attività produttive perseguendo la costante integrazione tra quanto previsto nel presente documento e quanto attuato dal SGI aziendale; di crescita e consolidamento, all’interno della struttura aziendale, di competenze e capacità in grado di fare crescere l’azienda e garantire la totale condivisione della mission e dei valori espressi nel presente documento e, infine, del rispetto dei dettati del Codice Etico aziendale nonché della collaborazione e trasparenza con gli Organi di Vigilanza per quanto attiene gli aspetti relativi all’ambiente e alla sicurezza. Tutti concetti ben racchiusi nello slogan dell’azienda: We are global leader in the production of steel wire ropes. We want people that enter a cable car, cross a bridge or work under crane to feel safe, because they know that safety is our priority.

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breve-medio periodo tra i primi cinque produttori mondiali di macchine da sollevamento tre saranno asiatici. Teci punta a proporsi come partner primario di queste realtà emergenti, non solo per quanto riguarda il ‘primo equipaggiamento, che rappresenta il 30 % del nostro business, ma anche nell’area degli utilizzatori finali che è un’altro 45% del business. Fuori dai confini nazionali saranno le nostre attività post-vendita e assistenza tecnica i nostri fiori all’occhiello, qualificandoci come specialisti di settore e partner affidabile a livello internazionale”. Insomma, da quel lontano 1905 durante il quale Luigi Spadaccini fondava le Trafilerie e Corderie Luigi Spadaccini & C. che comprendevano due unità produttive metallurgiche per la fabbricazione di corde e reti metalliche con sede a Sesto San Giovanni (MI), nelle quali lavoravano circa 300 persone, uno stabilimento a Ponte dell’Oglio (PC) e due a Laorca (LC), per un totale di 500 operai e 50 impiegati, Teci di strada ne ha fatta parecchia. Oggi l’azienda produce e distribuisce in tutto il mondo funi d’acciaio, con un vasto portafoglio clienti, che vanno dal piccolo artigiano alla grande società di costruzioni, dagli OEM agli utilizzatori finali. Ma soprattutto punta a crescere ulteriormente nel Mondo. Guidata da un management con una spiccata capacità di anticipare i potenziali sviluppi del settore e, in particolare, con la capacità di intercettare la domanda.

Guarda il video in 3D del nuovo sito Teci di Castegnato (BS)

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Cover Story

Un “mostro” di versatilità Jean-Luc Reymond non la cambierebbe con nessun’altra la sua Fassi F990RA, del resto è la nona Fassi della sua vita lavorativa, la più performante, la migliore!

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Perché andare fino in Svizzera, a Brembles, alle porte di Losanna, per vedere una Fassi Gru F990RA in azione? Non è la più prestazionale, eppure questo nuovo modello della gamma alta riunisce una serie di caratteristiche che lo pongono all’avanguardia assoluta per una variegata serie di mission. È proprio questo che ci ha spinto fino nel cuore della Svizzera Romanda per incontrare Jean-Luc Reymond che ha montato la sua F990RA, per la precisio-

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ne una F990RA.2.28 xhe-dynamic con jib L616, su un MAN TGS 35.440 8x2 nuovo fiammante, equipaggiato sia con la trasmissione idraulica Hydrodrive sull’asse anteriore che con il quarto asse sterzante. Una scelta che non lascia dubbi: è la versatilità, ma anche la potenza, l’obiettivo che Jean-Luc Reymond vuole dal veicolo nato da questo binomio, veicolo che è anche l’ammiraglia della sua piccola, ma efficiente, flotta. Una tuttofare docile ma potente. Veden-

do in azione la Fassi F990RA nell’angusto cantiere nella periferia di Losanna si capisce subito il perché della scelta di Jean-Luc Reymond. La strada è stretta e la stabilizzazione limitata sul lato destro del veicolo, ma le condizioni ideali di utilizzo della gru nel pieno rispetto della stabilità dell’assieme in relazione alle diverse possibilità di fuoriuscita dei supporti degli stabilizzatori sono garantite pienamente dal nuovo sistema Fassi FSC/SII (Fassi Stability Control). Questo nuovo sistema, infatti, utilizza un sensore d’angolo evoluto che incrementa i tempi di reazione riducendo la corsa minima di estensione dello stabilizzatore grazie all’intervento del sensore angolare abbinato a un limitatore di momento a dir poco sofisticato. Ulteriore esigenza di questo particolare cantiere è anche quella di fare in fretta, perché i lavori bloccano l’accesso a una gruppo di villette vicine a quella oggetto dell’intervento, che consiste nel trasferire delle spesse tavole di legno su una struttura dove andranno a costituire un grande terrazzo. Un albero enorme e la precisione del montaggio sono i due limiti maggiori all’operatività, che Jean-Luc Reymond riesce a superare dotando la sua Fassi di verricello per trasferire uno

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+ Precision Suisse anche nell’allestimento Che tipo sia Jean-Luc Reymond pensiamo sia ormai ben chiaro, così il fatto che abbia trovato nella NotterKran SA il suo allestitore ideale è un indiscutibile indizio dell’affidabilità dell’azienda che ha dato vita, nel 2013, alla Fassi Suisse SA (nei cantoni di lingua tedesca diventa Fassi Schweiz, ndr). “La partnership con NotterKran è di lunga data” spiega Giovanni Fassi, AD Fassi Gru Spa. “Si tratta addirittura di uno dei più vecchi tra i nostri concessionari: la prima Fassi Gru l’ha infatti allestita nel 1965. In tutti questi anni abbiamo avuto modo di collaborare proficuamente su tutto il territorio elvetico, dove la struttura e l’organizzazione NotterKran è conosciuta e apprezzata. È stato quindi naturale, quando abbiamo deciso di avere una presenza diretta in Svizzera, rivolgerci a questa azienda, certi di poter contare su una struttura collaudata e professionale, ma soprattutto per poter sviluppare in totale sinergia, forti delle esperienze passate, tutte le nostre potenzialità

tecniche e commerciali, ulteriormente ampliate dalle recenti partnership con Cranab AB e Marrel SAS che allargano l’offerta alle gru per l’industria del legno e agli scarrabili e multibenne. Oggi per Fassi Gru il mercato svizzero si attesta su numeri interessanti, infatti deteniamo una quota del 34% tra i costruttori di gru articolate per camion e, anche grazie a modelli innovativi come la F990RA e alla competenza dei nostri servizi post-vendita, contiamo di avere un ruolo sempre più significativo”. Denis Herold è il responsabile della struttura di Aclens, nelle immediate vicinanze di Losanna, sede di Fassi Suisse SA e della filiale per la Svizzera Romanda della NotterKran SA, che ha invece il suo quartier generale a Boswil, nella svizzera tedesca a una trentina di chilometri da Zurigo. “Proprio a Boswil, nel lontano 1953, Armin Notter fondò l’omonima azienda che all’inizio si specializzò nella costruzione di stalle in struttura metallica” spiega Herold. “La prima gru

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fu montata nel 1965 ed era una delle prime Fassi prodotte. Da allora il legame con la casa italiana si è sempre più consolidato: la qualità del loro prodotto era perfettamente funzionale alle nostre esigenze e alla domanda molto esigente dei nostri clienti. Questa sede è stata inaugurata nel 1990 e si affianca alle altre due officine operative nella Svizzera tedesca, quindi un totale di quattro strutture che garantiscono un servizio completo e puntuale a tutti i nostri clienti. Così possiamo affrontare un mercato che anche in Svizzera ha subito i contraccolpi della crisi economica mondiale, peggiorata ulteriormente dalla quotazione del franco svizzero che ci penalizza nelle esportazioni e comprime la domanda interna. Noi però possiamo contare su una clientela fedele che apprezza la qualità della nostra offerta, Fassi Gru in primis, ed è proprio sulla qualità del servizio che puntiamo per ritornare a crescere il prossimo anno”.

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Cover Story + Una vita per il sollevamento Jean-Luc Reymond non è figlio, ma genero d’arte: l’attività cui adesso è a capo l’ha infatti ereditata dal suocero nel 1996. Per la verità anche questa affermazione è in parte forzata, perché in realtà l’unico camion del suocero era dedicato al trasporto puro e semplice e si deve all’intuito imprenditoriale e alla capacità operativa di Jean-Luc la nascita e la crescita della TM Reymond SA, dove TM è l’acronimo di Transports Manutention. Una mission che l’imprenditore svizzero ha scelto fin dal suo debutto nel mondo del lavoro e ha sviluppato negli anni con caparbietà, ma soprattutto grande attenzione alla professionalità dell’offerta nonché alla qualità ed efficienza delle sue attrezzature. Non a caso, fin dalla prima gru, Jean-Luc Reymond ha scelto Fassi Gru e adesso, con questa F990RA, è arrivato alla nona. “Ho scelto subito di specializzarmi nei servizi di sollevamento e trasporto nel breve raggio perché avevo intuito le potenzialità di un’offerta professionale e precisa in questo ambito” spiega Jean-Luc Reymond. “Tutti i miei camion hanno sulle portiere il logo ‘Precision Suisse’, è una mia idea per sottolineare due concetti che sono da sempre alla base delle mie scelte imprenditoriali: io sono svizzero e lavoro sempre con materiali allestiti in Svizzera (ovviamente gru e camion fanno per forza eccezione, ndr), ma soprattutto serve a rimarcare la qualità e la precisione del mio servizio. Se dico che arrivo a una certa ora non sgarro neanche di un minuto e quando mi impegno a svolgere un servizio lo porto sempre a termine con piena soddisfazione dei miei committenti. I miei clienti più importanti sono a uno i pesanti elementi del terrazzo, sovraintendendo ovviamente anche alle operazioni di montaggio dove il posizionamento millimetrico è garantito dalla gru e dal suo controllo remoto, ma anche dalla velocità del verricello nei lavori verticali. Determinante è pure il flow sharing, cioè la capacità della gru

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imprese di costruzione, ma anche piccoli artigiani sempre in ambito edile, poi le municipalità, per esempio per servizi di manutenzione delle linee elettriche, e poi l’industria con il trasporto e il posizionamento di attrezzature e macchine utensili. Il lavoro non manca, ma anche in Svizzera sentiamo il peso della recessione europea” prosegue ancora Jean-Luc Reymond, “tanti autotrasportatori che prima operavano su rotte internazionali sono in crisi per la concorrenza dei vettori dell’Est Europa e si sono ‘buttati’ sul sollevamento per cercare un’alternativa. Questo ha creato un aumento della concorrenza a fronte di una diminuzione del lavoro, in particolare sulle mission di piccola entità. È per questo che ho acquistato la Fassi F990RA, per alzare ulteriormente l’asticella della mia offerta in un ambito dove non ho concorrenti. Infatti, tutto l’allestimento del veicolo e non solo la gru è improntato alla versatilità, mentre il MAN dispone della trazione idraulica sulle ruote anteriori Hydrodrive e del quarto asse sterzante, per essere sicuro di poter accedere anche nei luoghi più impervi e su tutti i terreni. L’allestimento inoltre prevede un cassone che all’occorrenza può essere sostituito da una ralla per trasformare il camion in un trattore che può agganciare uno dei cinque semirimorchi che coprono praticamente tutte le mie esigenze di trasporto, dalle scavatrici al materiale edile. Una soluzione che ho già sperimentato con successo sugli altri due veicoli della mia flotta: un MAN TGS gemello dotato però di una gru Fassi F800RA e un Iveco Stralis 420E26 6x2 con una Fassi F455RA. I camion cambiano, ma le gru Fassi restano!” di eseguire senza nessun problemi anche quattro movimenti in contemporanea, oltre alla possibilità di salire molto in alto con una carico pesante come gli elementi di legno. Merito anche dell’XP (Fassi Extra Power), il sistema che attiva un surplus di potenza nelle situazioni più impegnative e gravose, riducendo

proporzionalmente la velocità dei movimenti della gru soggetti alla dinamica (bracci di sollevamento e rotazione), ma incrementando contemporaneamente le capacità di sollevamento. Docile, potente, ma anche agile. In un paio di ore il lavoro alla villetta è terminato e allora l’appuntamento nel pomeriggio è per una prova di abilità: sistemare un cassone nel piano più alto del magazzino della Reymond, operazione che con un muletto (di grandi dimensioni però) si esegue con facilità: qui però l’obiettivo è dimostrare che si può lavorare in situazioni molto anguste e cosa lo è più dell’interno di un capannone? Ovviamente la sfida è vinta e c’è anche il tempo per verificare la perfetta sinergia tra il radiocomando RCH/RCS e il GV (Graphic Visualizer) touchscreen: il primo è il radiocomando digitale

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di nuova generazione (esclusiva Fassi) con ampio display grafico per il controllo a distanza delle funzioni della gru e, su richiesta, anche delle opzioni del veicolo e degli stabilizzatori; il secondo invece è l’innovativo pannello utente che raccoglie tutte le informazioni inerenti lo stato funzionale della gru e le mostra in modo semplice e chiaro tramite il display grafico con cui l’operatore può interagire in maniera intuitiva grazie al sistema touchscreen. Infine, una nota di merito, puramente estetica, ma anche le finiture carbon look dei carter meritano una citazione. Non c’è due senza tre. La mattina seguente nuovo scenario, questa volta in piena foresta. È estate e quindi non ci sono problemi di neve, ma la trasmissione Hydrodrive del MAN si rivela ugualmente utile, sulle strette strade

+ Dettagli Tecnici Modello: F990RA.2.28 xhe-dynamic con jib L616 Capacità di sollevamento: fino a 80 tm Sbraccio idraulico max: 32 m con jib (senza jib 20,15 m) Peso: 10.100 kg (8.570 senza jib) Veicolo: MAN TGS 35.440 8x2 che portano al luogo dell’intervento, il secondo plus del veicolo, ossia il quarto asse sterzante. Poi è la Fassi F990RA a essere di nuovo protagonista, sfoderando tutte le sue caratteristiche di versatilità e potenza mostrate già nei precedenti interventi. Qui semmai è lo scenario a rendere ancora più apprezzabile l’intervento, che consiste nel trasporto e nella distribuzione sul tetto dell’ex-fienile

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delle tegole per la nuova copertura. È adesso il momento di presentare la Fassi F990RA.2.28 xhe-dynamic con jib L616: una sigla complessa solo all’apparenza, a ricordare che della gamma F990 questo è il modello più performante. Nello specifico “R” individua la rotazione continua, “A” la serie Fassi di appartenenza, “2” il doppio biellismo, “28” le due articolazioni e gli otto bracci sfilabili. In “xhe-dynamic”, la “x” sta per extra, mentre “he-dynamic” è l’allestimento riservato alle gru dalla F510RA.2 alla F1950RA.2 con biellismi, rotazione continua, radiocomando RCH/RCS, comando stabilizzatori via radio, eventuale esecuzione XP (presente sulla gru di Reymond), dispositivi CE. Infine il jib L616 è la massima offerta per questo modello e porta lo sbraccio idraulico fino a 32 m.

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Gru e Autogrù

BÖCKER

MACCHINE PARTICOLARI CAPACI DI RISOLVERE I CANTIERI PIÙ DIFFICILI. PUNTA DI DIAMANTE IL NUOVO JUNIOR HD 24/0-7 CINGOLATO

La forza dell’originalità

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Il mercato va affrontato con soluzioni d’avanguardia in grado di incrementare le altezze e le portate mantenendo inalterate le masse in gioco. Allo stesso tempo si devono proporre soluzioni innovative e originali capaci di togliere le castagne dal fuoco nei cantieri difficili, spesso legati al mercato della ristrutturazione edilizia in ambito urbano. Con questi obiettivi Böcker, attraverso la filiale di Nogarole Rocca in provincia di

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Il nuovo Junior HD 24/0-7 Cingolato al GIS verrà esposto nella versione personalizzata per Ciemme

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di forza. Va poi sottolineato l’esordio del nuovo Junior HD 24/0-7 Cingolato che al GIS verrà esposto nella versione personalizzata per Ciemme, il noleggiatore di Seregno che ha acquistato il primo modello prodotto dalla Casa madre a livello mondiale. Nello specifico il Böcker Junior HD 24/0-7 è un cingolato che raggiunge i 24 m di altezza massima con uno sbraccio di circa 18 m e un range da 35° a 86° di inclinazione del pacco scala. Ideale per l’utilizzo edile, beneficia di cingoli a doppia velocità gestiti da radiocomando, in grado di superare pendenze fino a 25°. Di tutto rispetto anche la velocità massima di sollevamento che si assesta su valori di 48 m/minuto. Il pacco scala è montato su ralla per lavorare su 180°, mentre la gabbia in alluminio prevede il supporto a mandrino manuale per la sua regolazione micrometrica. Verona, è presente sul mercato italiano con tutta la sua gamma che si declina in cinque tipologie di prodotto: le gru autocarrate e trainate; gli elevatori inclinati; gli ascensori a cremagliera; le minigrù; e i sollevatori verticali a colonna. In un contesto di continua evoluzione del prodotto va sottolineata la proposta delle macchine ultraleggere che beneficiano di un elevato utilizzo dell’alluminio e di acciai ultraleggeri a grana fine. Questi, realizzati attraverso uno specifico processo di lavorazione brevettato da Böcker, assicurano uno spessore molto contenuto ma un’elevata resistenza. Al pari della stabilizzazione variabile su oltre 200 posizioni che da molti anni è parte integrante della tecnologia presente sulle gru allestite e trainate Böcker, è frutto dei notevoli investimenti operati dalla società nella Ricerca e Sviluppo, nelle

linee produttive e anche nel comparto informatico. Basti pensare come l’ufficio tecnico conti 29 persone e benefici di continui investimenti che, ogni anno, sfociano in almeno un nuovo prodotto e in continui miglioramenti alle macchine già in gamma. Tra i prodotti più interessanti e innovativi proposti da Böcker al mercato italiano troviamo gli elevatori inclinati, le cosiddette scale, una vera e propria alternativa a molti altri sistemi di sollevamento; così come risultano vincenti le gru Easy Line, modello entry level nel comparto edile con ottime prestazioni abbinate a un rapporto qualitàprezzo decisamente vantaggioso. Tra gli elevatori spicca l’HL 34 nella livrea “Anniversary Edition”, che va a festeggiare i 25 anni di Böcker in Italia, allestito su un 35 q (Nissan Cabstar) con funzionamento ibrido con motore elettrico 230 V e presa

Decisamente importante la capacità della gabbia dell’HL34 Anniversary Edition

+ L’opinione sul GIS Queste le parole di Andreas Sparrer, Country Manager Italia, sulla partecipazione al GIS. “Considero il GIS di Piacenza l’unica fiera rilevante per quanto riguarda il sollevamento in Italia, una vetrina delle eccellenze nazionali e internazionali. In particolare mi aspetto un feedback importante a livello di informazioni e di tendenze dagli altri costruttori e dai visitatori: mi interessa molto l’opinione diretta degli operatori sulle nostre macchine esposte. Inoltre la fiera può essere molto importante per la ricerca di nuovi partner commerciali e per promuovere i nostri prodotti nel settore edile e del noleggio, in cui gli elevatori telescopici possono fare la differenza”.

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Gru e Autogrù

CORMACH

575000

CORMACH PRESENTA LA SUA GRU PIÙ GRANDE. UN CICLOPE DEL SOLLEVAMENTO CHE PER MUOVERSI HA BISOGNO DI UN VEICOLO A SEI ASSI

È

E’ grande? Molto di più. E’ gigantesca? Ancora di più. E’ ciclopica? Si, esatto, l’aggettivo che meglio definisce la 575000 AXO di Cormach è proprio ciclopica. Stiamo parlando del “peso massimo” mai realizzato dal Costruttore di Montichiari, una gru autocarrata che trova spazio su un veicolo a... 6 assi! Date le peculiarità che tra poco andremo a svelare, la 575000 AXO è stata omologata come veicolo eccezionale, derivato da un mezzo europeo standard. Su richiesta del cliente è stata sottoposta ad esami di certificazioni da parte di organismi tedeschi (Dekra e TUV) ed ha preso la strada per Israele. Si, perchè il cliente, molto esigente anche per le personalizzazioni, è una ditta israeliana che ha già tra i suoi mezzi più performanti numerose gru Cormach della serie 230.000. Naturale quindi che per questa nuova macchina si rivolgesse al

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Costruttore Bresciano famoso nel Mondo per l’estrema affidabilità dei sui prodotti e per flessibilità del suo ufficio tecnico nel progettare gru anche completamente tailor made. Ma veniamo alla nostra 575000 AXO. Innanzitutto una breve presentazione del veicolo: si tratta di un Volvo FH 460 a sei assi. Una configurazione derivata dal noto 8x4, con l’aggiunta di due assali sterzanti, comandati che conferiscono al mezzo, nonostante la lunghezza di poco più di 12 m, una capacità di manovra eccezionale, al pari del mezzo di origine. Le strutture della gru sono realizzate con acciai ad elevatissimo limite elastico, quanto di meglio le acciaierie svedesi mettono a disposizione. Il braccio è articolato e telescopico, secondo lo stile classico delle gru per autocarro ed ha una lunghezza, nella versione base, di 33,5 m, raggiunta con 9 elementi sfilabili;

tale lunghezza può essere ulteriormente incrementata mediante una prolunga idraulica articolata e telescopica jib, fino a un totale di 62 m. Le capacità di sollevamento variano ovviamente secondo il diagramma di carico, in funzione delle zavorre montate a contrappeso e della stabilizzazione messa in atto. Il sistema di controllo dinamico calcola la stabilità in tempo reale anche in funzione della posizione di ciascun stabilizzatore, e adegua continuamente le capacità di sollevamento. La zavorra massima prevista è di 25.000 kg, ed è divisa in vari moduli. La portata massima di sollevamento è “limitata” a 56.000 kg a 7 m che poi si converte a 8.300 kg a 32 m, mentre con il jib la massima è di 12. 000 kg a 20,35 m in orizzontale e 44 in verticale, che si traduce in 1.600 kg a 57,84 m di sbraccio orizzontale. In verticale a 60 m la gru è in

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grado di sollevare 3.200 kg. Dati i numeri salienti parliamo delle altre peculiarità. La ralla è a rotazione continua, azionata da due gruppi motoriduttori con freni integrati. Quattro + quattro possenti martinetti azionano l’articolazione del primo e del secondo braccio. Gli stabilizzatori, sono complessivamente 4 e nella configurazione massima assicurano la stabilità su 360°. Il loro azionamento è integrato nel radiocomando, con i dispositivi previsti dalle norme CE, avendo piena visibilità della zona di azionamento. Il display del radiocomando fornisce in tempo reale le indicazioni relative alla posizione

e all’appoggio degli stabilizzatori. I due stabilizzatori anteriori sono di tipo articolato a compasso e telescopici, coprono un’ampiezza massima di 12,7 m mentre quelli posteriori, integrati nel telaio della macchina, hanno una tripla estensione e offrono una larghezza massima di 13,1 m. Le funzioni della gru sono controllate da un radiocomando avente una portata fino a 100 m circa. Oltre ai comandi di base sono attivi i seguenti sistemi: pulsante di emergenza, avvisatore acustico, avviamento e spegnimento del motore del veicolo, selezione delle velocità, comando del sistema di aggancio della zavorra,

+ Il JIB Sulla 575000 il jib può essere facilmente rimosso in pochi istanti e trasportato separatamente qualora le limitazioni stradali lo chiedessero. 4 sfili idraulici, la possibilità di lavorare in negativo fino a 20 gradi e 23,5 m di lunghezza totale completano il quadro di questo elemento che può montare un gancio standard da 15 t.

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gestione della zavorra e della configurazione della gru (jib, argano, prolunghe, ecc), booster, rigenerativo sfili, fari in opzione. Sempre sul radiocomando è presente un display su cui sono visualizzati i vari parametri di funzionamento della gru tra cui il carico sospeso, la situazione del sollevamento in atto le percentuali rispetto ai limiti massimi, gli angoli, i messaggi di aiuto all’operatore con tutte le informazioni sulla sicurezza. Sempre a livello di sicurezza la gru è equipaggiata con il sistema di controllo Cormach Level 5 Plus, coperto da brevetto che sovrintende alla sicurezza delle strutture ed alla stabilità al ribaltamento. Un cenno finale al sistema idraulico composto da due pompe a cilindrata variabile con controllo Load sensing che garantiscono potenza e alto rendimento. Il sistema di sfilo telescopico della gru base dispone di 4 livelli di velocità oltre alle regolazioni dal radiocomando. Un sistema consente la movimentazione rapida dei martinetti principali, a vuoto, con l’impiego di una portata d’olio limitata. La pressione di esercizio massima è di poco superiore a 300 bar. Insomma questo “ciclope” si muove come una “gazzella”, è docile come un agnello e facile all’uso come una qualsiasi gru articolata, è un condensato di tecnologie e di idee. Immaginatelo operante anche “indor”: nessun martinetto di sfilo sporge sopra il braccio; l’ingombro posteriore della torretta in rotazione è limitatissimo (nulla a che vedere con le gru telescopiche); gli stabilizzatori possono essere piazzati a piacere (anche quasi completamente retratti); gli accessori in punta al braccio (testate per argani, prolunghe speciali sagomate a gancio rialzato, prolunghe regolabili, rotatori speciali) possono essere montati e smontati in pochi minuti, grazie al sistema di aggancio modulare Cormach.

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Gru e Autogrù JMG

La nuova S di JMG CON UN’ALTEZZA MASSIMA DI 8,5 M AL GANCIO E UNA PORTATA MASSIMA DI 6 T A 4,5 M LA NUOVA MC60S DEL COSTRUTTORE PIACENTINO È UNA GRU ELETTRICA DECISAMENTE VERSATILE

U

Una delle novità del GIS, la MC60S è la chicca che JMG Cranes presenterà in anteprima assoluta e che va ad ampliare la già nota Serie S del Costruttore di Sarmato. Ovviamente si tratta di una gru semovente elettrica con portata massima di 6 t. Ma non sono tanto le prestazioni, ancorché invidiabili viste le dimensioni della macchina (3,2 m di lunghezza del carro che diventa no 3,7 con il braccio, per una larghezza di 1,38 m che si restinge a 1,3 nella parte posteriore della macchina e un’altezza in fase di riposo di 1,86 m) a colpire di più chi guarda a questa macchina, quanto due chicche tecnologiche che vanno in ausilio delle operazioni di guida, manovra e uso che apportano vantaggi non trascurabili. Stiamo parlando dello sterzo elettrico e del radiocomando. Il primo è a carico delle ruote posteriori che eseguono i movimenti di sterzatura azionate da un motore elettrico: questo combina una ragguardevole velocità di risposta del mezzo sia in movimento che in fase di lavoro a una bassa emissione acustica. Ovviamente l’asse posteriore compie

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la configurazione del blocco batterie: i progettisti hanno optato per batterie 72 V a 625 Ah posizionate in un monoblocco a T che garantisce l’ottima bilanciatura dei pesi e la sicurezza delle batterie da urti e danni accidentali. Le batterie inoltre sono di tipo ad acido libero, con un ciclo medio di 8 ore di lavoro e una vita di 1.200 cicli garantiti come da normativa IEC 60254-1; le piastre positive tubolari sono un’ulteriore garanzia di durata mentre l’adozione di un separatore in polietilene microporoso avvolgente assicura un’elevata protezione da eventuali corto circuiti. Infine, anche la MC60S come tutte le altre gru JMG, è equipaggiata con un sistema di controllo remoto in telemetria. Oltre alla MC60S, la serie S è disponibile con i modelli MC22S, 25S, 32S, 45S, 90S. una rotazione di 180 gradi. Questo, abbinato alla possibilità dello sterzo anteriore di controruotare e alle dimensioni compatte viste poc’anzi, conferiscono alla MC60S un elevato livello di manovrabilità anche in spazi stretti e angusti o in condizioni estreme. La trazione è di tipo bimotore sull’asse anteriore, cosa che garantisce la capacità di traslare e sterzare la gru in ogni condizione di carico. La seconda innovazione sta, come si è detto, nel radiocomando. Sulle gru JMG quest’ultimo, abbinato alla presenza di un distributore proporzionale compensato, permette all’operatore di eseguire più movimenti simultaneamente: sollevamento, estensione e utilizzo del verricello mentre la gru è in movimento possono essere operazioni eseguite nello stesso momento, con precisione e fluidità. L’ulteriore novità a carico del radiocomando introdotta sulla MC60S rispetto agli altri modelli della serie è il fatto che questo è equipaggiato con un display frontale ai comandi, che riassume lo status della macchina a colpo d’occhio. Tra le altre caratteristiche tecniche che fanno della MC60S di JMG Cranes una macchina particolarmente versatile vi è

+ Gli optional A seconda delle esigenze per cui si acquista la MC60S, l’equipaggiamento può essere personalizzato grazie alla disponibilità di una serie di interessanti optional. In primis il caricabatterie a bordo, utile soprattutto se il mezzo è destinato al noleggio, ma non solo. Molto comodo anche il sistema di rabbocco automatico dell’acido delle batterie che oltre a permettere di ridurre i tempi di manutenzione consente anche di evitare spiacevoli danni derivanti da un riempimento eccessivo. Chiudono la panoramica degli optional disponibili le ruote antitraccia, l’argano idraulico, il jib meccanico o idraulico, il cestello portapersone, il paranco idraulico a catena, le forche idrauliche e, in alternativa al radiocomando, il comando a distanza via cavo.

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Gru e Autogrù LIEBHERR

Tecnologia multisettoriale DALL’ALTA TENSIONE ALLE NAVI DA CROCIERA, LE AUTOGRÙ LTM LIEBHERR NON CONOSCONO LIMITI

I

Il sollevamento è un tema trasversale che vive della sua capacità di adattarsi a molteplici situazioni. Ancora di più quando le qualità tecniche e prestazionali sono quelle messe in campo dalle autogrù Liebherr, che in queste pagine vediamo alle prese con cantieri decisamente eterogenei: il settore energetico e quello navale. Partiamo dalla Bassa Sassonia, territorio in cui KVN Autokrane GmbH (società di Osnabrück che intrattiene con Liebherr un rapporto pluridecennale testimoniato da un parco di 18 autogrù in cui spiccano, tra gli altri, i modelli LR 1750, LR 1600/2 e LTM 11200-9.1) ha messo alla prova la

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sua nuova LTM 1300-6.2 equipaggiata con il sistema Single-Engine Concept. La macchina, equipaggiata con un contrappeso di 56 t e un jib da 5,5 m, è stata acquistata per l’ampliamento delle linee elettriche tedesche nel Vechelde dove la nuova gru Liebherr è stata protagonista in vari sollevamenti, tra i quali spicca una griglia del peso di 27 t. “La macchina”, ha affermato Kai Giesker, Direttore Commerciale di KVN Autokrane GmbH, “è stata acquisita proprio per l’espansione delle linee elettriche tedesche da nord

+ Single-Engine Si chiama Liebherr Single-Engine Concept ed è il sistema che alimenta la sovrastruttura della nuova 300 tonnellate LTM 1300-6.2. Al posto del tradizionale sistema bimotore utilizzato sulle gru di questa classe, questa macchina è alimentata da un singolo motore con un albero meccanico. La LTM 1300-6.2 equipaggiata con questo sistema è stata premiata con l’ESTA Award of Excellence nella categoria Innovazione al recente Intermat. Un premio conferito per l’elevata efficienza del sistema, la riduzione del peso, la riduzione della manutenzione e dei consumi grazie all’ECOmode.

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Gru e Autogrù a sud del paese, un settore nel quale vediamo ottime possibilità di sviluppo per le autogrù. In questo caso abbiamo anche avuto modo di utilizzare una macchina equipaggiata con il nuovo Single-Engine Concept di Liebherr, una soluzione che ci è piaciuta parecchio: l’albero meccanico assicura un’elevata efficienza e garantisce in termini di economia dei consumi. Noi siamo clienti Liebherr da molti anni e possiamo testimoniare come le nuove idee del costruttore di solito riescano a prevalere sul mercato. Il nostro obiettivo è di supportare queste tecnologie innovative sin dal loro esordio”. Restiamo in Germania, ma cambiamo decisamente scenario e ambientazione. Questa volta ci troviamo nel nord del paese, nello specifico nei cantieri navali di Papenburger Meyer, dove due Liebherr LTM 1750-9.1 sono state utilizzate per i sollevamenti in notturna finalizzati a completare l’Inno dei Mari, la più grande nave da crociera mai realizzata in Germania. Con 348 m di lunghezza, l’imbarcazione, davvero impressionante, può ospitare fino a 4.180 passeggeri più un equipaggio composto da 1.550 persone ed è la testimonianza di come questo mercato non conosca segni di crisi, anzi stia vivendo un vero e proprio boom di richieste. In particolare, il lavoro svolto dalle due macchine Liebherr nel cantiere tedesco, benché in un primo momento rallentato da forti raffiche di vento, ha visto, sotto gli occhi di centinaia di “spettatori”, i sollevamenti più importanti e delicati (con pesi fino a 110 t) nelle prime ore del mattino.

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sollevare settembre 2015:Layout 1

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Gru e Autogrù

L Pressing a MANITOWOC

tutto campo MACCHINE NUOVE, SOLUZIONI TECNOLOGICHE E UNA PRESENZA GLOBALE. IN UNA PAROLA MANITOWOC

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La metafora sportiva appare quasi inevitabile. Perché Manitowoc, con i sui vari brand, sembra una di quelle squadre moderne, reattive, che pressano l’avversario, impongono il loro gioco e, al fischio finale, risultano vincenti. Un pressing che si fonda su una filosofia a tutta tecnologia, decisamente evidente nei nuovi modelli di autogrù all-terrain. Non ancora paghi dell’ultima GMK5250L, ecco che Grove ci regala altre due cinque assi: la GMK5180-1 e la GMK5200-1 che ripropongono tutte le caratteristiche apprezzate sulla 5250 con in più un contrappeso ottimizzato finalizzato alla più elevata flessibilità.

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Le nuove macchine offrono un braccio principale da 64 m, che può essere esteso con due prolunghe da 8 m e un falcone da 18 m. Mentre le portate si assestano sulle 180 t per quanto concerne la GMK5180-1 e sulle 200 t per la GMK5200-1. I due nuovi modelli riprendono il sistema frizione VIAB Turbo Retarder, giĂ visto sulla 5250L, che elimina il surriscaldamento, consente di limitare al massimo l’usura e influisce in modo positivo sui consumi di carburante. Le due macchine sono alimentate da un motore singolo a sei cilindri Tier IV Final Mercedes-Benz OM471LA, in grado di erogare 390 kW (520 hp) di potenza e una coppia di 2.460 Nm. A tale proposito

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Gru e Autogrù vale la pena di ricordare come l’utilizzo di un unico motore contribuisca in modo significativo alla riduzione dei consumi (i tecnici Grove assicurano fino al 30% di risparmio), alla diminuzione del peso complessivo e determini meno manutenzione. La tenuta di strada è garantita dalla varietà di configurazioni di carico per asse, che permettono di soddisfare le esigenze di qualsiasi mercato; inoltre le macchine beneficiano del sistema di sospensioni indipendenti Megatrak. Al solito, l’interfaccia utente è il sistema CCS, ormai autentico marchio di fabbrica di tutti i nuovi modelli Manitowoc. E quanto siano apprezzate le gru Grove

lo dimostrano le acquisizioni sparse nel mondo. A titolo di esempio Hird Group, società di spicco del Regno Unito, proprio in agosto ha aggiunto un’altra gru Grove alla propria flotta: una GMK4100L da 100 t. In questo nostro giro del mondo non poteva mancare un accenno alla Manitowoc 31000, la più grande gru cingolata mai costruita dall’azienda, che sta contribuendo, con la sua capacità di 2.300 t, alla buona riuscita di un progetto di ampliamento di un impianto petrolchimico gestito da Chunjo, la più grande società di noleggio di gru della Corea del Sud. Ma il pressing, per essere efficace, deve

+ Sull’ascensore Decisamente interessanti le ultime soluzioni di ascensore pensate da Manitowoc per le gru a torre. I due nuovi ascensori per operatori di gru includono una soluzione interna alla torre, detta CabLIFT, progettata in collaborazione con Alimak Hek; e una soluzione esterna alla torre, denominata Tower Crane Lift (TCL). “Abbiamo evidenziato le soluzioni tecniche e i vantaggi offerti da ciascuno dei due progetti”, ha dichiarato Alexandre Chanteclair, responsabile prodotti per le gru a torre a punta girevole Manitowoc. “Le soluzioni sono state progettate in modo tale da soddisfare i più elevati requisiti normativi”. essere fatto a tutto campo. Quindi è necessaria anche una presenza territoriale importante e capillare, soprattutto nel settore delle gru a torre. Ed ecco che Manitowoc va a coprire il territorio russo con un nuovo rivenditore specializzato: stiamo parlando di Capital Crane LLC, partner del Gruppo Rentakran. Con sede a Mosca, la società dispone di altre due sedi a Krasnodar (nel sud della Russia) e a Ekaterinburg (negli Urali) e si propone di sviluppare l’attività a San Pietroburgo.

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Gru e Autogrù ORMET

Diversificazione che paga

UNA CARRELLATA DI PRODOTTI DELLE DIVISIONI JEKKO MINICRANE E BASKET & PLATFORM, CON UN OCCHIO ANCHE A SOLUZIONI PARTICOLARI

cestelli-piattaforme per gru da autocarro; la Jekko Minicranes è specializzata nella produzione e vendita di minigru semoventi e piattaforme aeree, mentre la Overmat produce e vende miscelatori semoventi automatici e altri strumenti logistici per l’edilizia moderna. Infine la divisione Service segue l’officina, indispensabile per il servizio postvendita. Le macchine scelte per la partecipazione al GIS ovviamente provengono dalla divisione Jekko Minicrane e Basket &

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Con sede a Colle Umberto, in provincia di Treviso, Ormet ha attraversato un percorso di potenziamento patrimoniale che, accorpando tre aziende che fanno capo alla medesima compagine sociale, ha mantenuto inalterate le realtà produttive e commerciali, conservando marchi

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e peculiarità. In quest’ottica la società si è strutturata in molteplici divisioni specializzate. Lift & Handling si occupa della vendita e dell’installazione di gru da autocarro e caricatori per ecologia e legname; la divisione Basket & Platform è dedicata alla produzione e vendita di

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4.600 mm per lato, e in grado si superare inclinazioni di 20°. È alimentata da un motore Isuzu da 26,9 kW. Ancora più compatta la SPX424DHSPX424C+, il cui spazio di stabilizzazione misura 4.020 x 4.020 mm. In questo caso le prestazioni parlano di una capacità massima di sollevamento di 2.400 kg, uno sbraccio orizzontale di 10,5 m e un’altezza di 13,5 m. Nella versione C+ la macchina vede l’alimentazione elettrica, mentre la versione standard utilizza un’unità Kubota da 14,9 kW. Molteplici le possibilità di jib e di attrezzature supplementari. Ormet, inoltre, rappresenta per il territorio italiano anche il brand Smartlift, la cui gamma comprende una serie di Platform. Se al cestello biposto autolivellante abbiamo dedicato il box, meritano un accenno la SPX1275CDH e la SPX424DH-SPX424C+ che saranno sotto gli occhi di tutti i professionisti del sollevamento a Piacenza dal 1° al 3 ottobre 2015. La SPX1275CDH si segnala per una massima capacità di carico di 7.500 kg, per uno sbraccio orizzontale di 16,2 m e per un’altezza massima di 26,7 m. Il tutto attraverso una macchina cingolata compatta, stabilizzata in un quadrato di

+ Self Leveling La serie 2 SL comprende i cosiddetti cestelli biposto autolivellanti per gru da autocarro ed è composta da tre modelli per due operatori. Il modello 2MF-SL è in acciaio verniciato; la versione 2AE-SL è realizzata in alluminio, mentre il 2MF-SLS è in acciaio inox. Tutte e tre le versioni presentano una portata di 200 kg e dimensioni di 1.400 x 700 mm per un’altezza di 1.130 mm. Questi cestelli autolivellanti vanno a completare una gamma che include cestelli per una e due persone, cestelli monoposto autolivellanti e piattaforme. robot per vetro che permettono di sollevare e manipolare - fino a una capacità massima di 1 t e in modo intelligente ed efficace - lastre di vetro e altri elementi con superficie ermetica. A Piacenza sarà esposto il modello SL 380 Outdoor High Lifter, per uso interno ed esterno, progettato per lavori che richiedono uno sbraccio aggiuntivo e una maggiore altezza di sollevamento (fino a 2.800 mm). High Lifter movimenta facilmente i carichi attraverso i lucernai delle cantine o sopra le aiuole ed è ideale per sostituire le finestre lungo i muri perimetrali. Si caratterizza per un’estrema facilità di trasporto mediante un semplice furgone (o un rimorchio), è dotato di testa girevole multifunzionale e della possibilità di effettuare regolazioni di precisione durante l’installazione.

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Gru e Autogrù

SENNEBOGEN

Chiamate gli esperti LE DEMOLIZIONI SONO OPERAZIONI COMPLESSE CHE NECESSITANO DI MACCHINE APPOSITE. COME LE SENNEBOGEN DI QUESTO CANTIERE

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Quando si tratta di eliminare vecchie costruzioni ormai non più utili, l’ideale è rivolgersi a dei professionisti. L’azienda olandese Koole Enviromental opera in tutta Olanda e in Belgio ed è, appunto, specializzata in tali operazioni e usa per i propri cantieri caricatori e gru Sennebogen, particolarmente apprezzate soprattutto quando devono eseguire complesse operazioni di smontaggio. Per esempio una gru cingolata telescopica 683 e un escavatore cingolato 830 della serie E sono stati recentemente utilizzati in tan-

+ Quattro per l’acciaieria È stato il fornitore coreano Shin Il Marine Transport Co., Ltd. a fornire alla Posco Specialty Steel, più grande produttore di acciaio in Corea, le macchine per la nuova acciaieria da poco aperta in Vietnam, vicino alla capitale Ho Chi Minh City. A gestire l’alimentazione dell’impianto sono stati chiamati ben quattro Sennebogen 830. Con un peso operativo di 38,5 t e uno sbraccio operativo di 15 m i nuovi caricatori sono stati attrezzati appositamente per la movimentazione di rottami ferrosi. A fare la differenza nella scelta finale del cliente è stato innanzitutto l’ottimo costo di gestione complessivo (total cost of ownership) che il Costruttore dalla verde livrea ha presentato per i suoi 830, che permettono di risparmiare fino al 40% rispetto a quanto proposto da macchine concorrenti. Inoltre la particolare pinza ragno proposta in fase di acquisto permette di alimentare gli impianti con cicli di meno di 30 secondi, velocità resa possibile anche dall’altezza che raggiunge la cabina estensibile, 2,7 m, che fornisce all’operatore massima visibilità sulle operazioni in atto.

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+ La nuova generazione Sennebogen ha da poco reso disponibile per l’acquisto la nuova generazione del suo caricatore speciale 723. Caratterizzato da dimensioni molto compatte relativamente alla categoria di macchine di cui stiamo parlando, il nuovo 723 è caratterizzato anche da un’eccezionale quantità di attrezzi che può montare, che ne fanno una macchina a dir poco sofisticata, in grado di adattarsi in maniera quasi sartoriale alle esigenze di ogni cliente. Il nuovo 723 fa parte della serie E del Costruttore bavarese e vanta un peso complessivo di 27 t dislocate in maniera ottimale, cosa che garantisce enorme stabilità al mezzo. Il tutto racchiuso in 3 m di larghezza per un raggio di volta di 2,52 m, dimensioni che le consentono di muoversi agevolmente negli spazi a volte ristretti, per esempio, delle segherie, settore dove il 723 trova molto spesso applicazione. A muovere la macchina è stato chiamato un motore diesel Tier 4 Final che eroga 119 kW che alimenta una trasmissione a due velocità (fino a 20 km/h) con trazione integrale e offre la potenza necessaria per il movimento del braccio lungo 11 m.

dem per smantellare un complesso industriale. Il nostro 830 era equipaggiato con una cesoia da 2,5 t, risultando quindi perfetto per eseguire le difficili operazioni di demolizione del cantiere che vi proponiamo nelle immagini di questo articolo. L’830 era mosso da un propulsore da 164 kW e montava un braccio da 14 m che, abbinato alla Maxcab in grado di elevarsi fino a 2,7 m e al sistema di videocamere posteriori, hanno permesso a Bart Versteeg, l’operatore, di sovrintendere perfettamente allo smantellamento di una struttura in acciaio alta 7 m. Plus evidente dell’830 rispetto ad altri escavatori da demolizione disponibili in commercio sono le dimensioni relativamente compatte che gli permettono di muoversi bene anche in cantieri dove

lo spazio di manovra è ridotto. L’attacco rapido inoltre ha consentito di utilizzare l’830 anche in altre operazioni, come per esempio per i caricamenti, cambiando semplicemente l’attrezzatura finale del braccio in pochi minuti. Come abbiamo già detto, in abbinata all’830 c’era una gru telescopica cingolata 683 che grazie al braccio da 42 m e alla portata di 80 t ha sovrainteso alle operazioni di spostamento delle macerie e dei pezzi di acciaio più pesanti risultanti dalla demolizione. Grazie al robusto carro cingolato la 683 ha potuto muoversi anche durante i sollevamenti, agendo come una normale gru pick&carry.

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Gru e Autogrù TEREX CRANES

Europa-America e ritorno

LE MACCHINE TEREX PROTAGONISTE NELLE FLOTTE E NEI CANTIERI DEL VECCHIO E DEL NUOVO CONTINENTE

C

Che Terex sia un marchio globale è risaputo, ma osservare nel dettaglio come le sue macchine siano protagoniste a livello mondiale fa sempre impressione. In queste pagine una panoramica di sicuro effetto. Partiamo dalla Germania e precisamente da Aschaffenburg, città della Baviera in cui opera Autokran Wissel che ha recentemente arricchito la propria flotta con una nuova autogrù fuoristrada Terex Explorer 5600. Una macchina versatile che saprà certamente farsi valere in un contesto decisamente eterogeneo. La società bavarese, infatti, da oltre 50 anni opera in un range di applicazioni incredibile: dal trasporto dei pianoforti alla costruzione dei ponti e dei viadotti. Appena giunta nelle sede di

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Wissel, la nuova Terex è stata immediatamente utilizzata per la messa in opera di una grande gru a torre. Ancora una Explorer, questa volta una 5500, per l’ennesima acquisizione da parte di un cliente d’eccezione. Stiamo parlando di Mammoet Germany che, nel

mese di luglio, ha acquistato una nuova unità di questa all terrain per due interventi: a Ludwigshafen sul Reno e a Leuna nel land della Sassonia-Anhalt. La macchina, che utilizza il monomotore, è equipaggiata con un braccio da 60 m e jib che si riveleranno molto utili nelle

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operazioni presso le strutture Basf dove sarà chiamata a operare. Cambiamo decisamente area operativa, ma anche macchina, per trasferirci in Perù, e nello specifico a Lima, dove una gru cingolata Terex Superlift 3800 sta dimostrando tutte le sue capacità produttive all’in-

terno del Lima Convention Center, nel quartiere di San Borja. Il nuovo centro congressi è un progetto da 173 milioni di dollari e si estende su una superficie di 85,441 m², in un quartiere prevalentemente residenziale. L’edificio, da 10 piani fuori terra, dispone di quattro li-

+ All’Università La Texas Tech vanta un Campus con una delle più grandi strutture ricreative della nazione, il Robert H. Ewalt Student Recreation Center: 242.000 m² a disposizione di 35.000 studenti, docenti e personale. La ristrutturazione della sua parete di roccia per gli allenamenti ha visto l’utilizzo di una forbice Genie GS-5390 che, troppo grande per passare attraverso le normali porte, è stata posizionata con l’aiuto di una Terex Explorer 5600 all terrain. Il tiro è stato effettuato dalla Marks Crane di Lubbok e il tutto si è svolto durante la normale attività didattica, confinando il cantiere e arrecando un disturbo minimo alla vita del Campus.

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velli di parcheggio sotterraneo in grado di ospitare più di 900 veicoli. Otto piani di sale conferenze offrono 14,925 m² di spazio per riunioni con una capacità totale di 9.950 persone. L’ultimo piano dispone di una sala espositiva di 5.250 m². Un progetto notevole, che ha richiesto l’aiuto di una macchina da grandi prestazioni, quali quelle offerte dalla cingolata Terex, una gru da 650 t che costituisce il gioiello della Gruas y Maniobras SAC, la società incaricata dei sollevamenti. Oltrepassiamo ancora l’oceano e torniamo in Europa, nel Regno Unito, a Uxbridge, dove il noleggiatore M&M Crane ha acquistato due Terex AC40/2L, in sostituzione di altre due City Crane Terex del 2003 e 2004. Nella classe delle 40 t, l’AC40/2L è una macchina tra le più popolari grazie a un braccio di 37,4 m che può raggiungere i 45,4 m e un’elevata compattezza. L’oltre Manica conferma la sua estrema vitalità grazie a Weldex, la più grande realtà di noleggio per quanto concerne le gru cingolate nel Regno Unito, che ha acquistato due Terex Superlift 3800. Investimenti importanti che fanno parte di un preciso piano di ampliamento che risponde a una domanda in chiara crescita.


Carrelli elevatori

BAUMANN

Elettrico, ma come un diesel F BAUMANN RIBADISCE LA PROPENSIONE ALLO SVILUPPO DI SOLUZIONI INNOVATIVE CON L’ELETTRICO EGX 75 DA 120V IN AC CON PORTATA DI 75 Q

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Fondata nel 1968, Baumann è conosciuta a livello internazionale per l’esperienza e la competenza nello sviluppare soluzioni innovative, rivolte soprattutto alla sicurezza e alla produttività aziendale nella movimentazione di materiali lunghi e ingombranti quali travi, tubi e profili in genere, nonché container. L’azienda - con oltre 13.000 mila carrelli che lavorano in tutto il mondo nei più

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svariati campi di utilizzo e soprattutto nel settore del legno, dell’acciaio e della plastica - offre un’ampia gamma di carrelli elevatori laterali con portate che vanno dalle 3 fino alle 50 tonnellate per la movimentazione di diverse tipologie di beni e prodotti. Macchine che, sinonimo di affidabilità e di lunga durata, si traducono in una reale efficienza produttiva. L’intera gamma beneficia di una cabina (disponibile anche in versione Extra-Large) spaziosa ed ergonomica che garantisce ottima visuale, con un sistema di leve semplice e intuitivo, pensato per agevolare l’attività dell’operatore. Sedile e braccioli sono pluriregolabili per adattarsi meglio alla taglia di ogni carrellista, mentre un sistema a idro-bussole assorbe le oscillazioni verticali e orizzontali riducendo al minimo le sollecitazioni. Il dispositivo stabilizzante si avvale di due cilindri installati sotto la piattaforma che consentono al telaio di inclinarsi e, allo stesso tempo, garantiscono l’orizzontalità e stabilità del carico, anche in caso di asperità del terreno. I montanti sono appositamente progettati per il sollevamento di carichi lunghi. I profili speciali e il sistema di guide (i rulli sono installati obliquamente per assorbire le forze assiali e radiali) garantiscono una ridotta usura

e manutenzione, mentre la struttura a sezione speciale del montante consente una perfetta visuale. Già nella versione Duplex-Standard ogni macchina è sempre dotata di alzata libera appena sotto l’altezza della piattaforma. Come optional sono comunque disponibili sistemi

+ Dati tecnici Modello EGX 75 / 14 /45 ST Lunghezza forche 1.400 mm Altezza di sollevamento Duplex 4.500 mm Portata 7.500 kg a baricentro 700 mm fino a 4.000 mm Sistema elettrico AC da 120V con Supercaps Capacità batteria 775Ah / 120V

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triplex o a grande alzata libera a diverse altezze di sollevamento. Elementi distintivi della gamma Baumann che ritroviamo anche nel nuovo modello elettrico EGX 75 che sarà esposto durante il GIS in programma dall’1 al 03 ottobre presso il quartiere fieristico di Piacenza. Carrello da 120V in AC con portata di 75 quintali, il nuovo EGX 75 è equipaggiato con il rivoluzionario sistema elettrico 120V in AC, combinato a un efficiente sistema con “supercaps” che permette al carrello di avere una grande autonomia di esercizio e allo stesso tempo offrire analoghe prestazioni a quelle di una macchina di pari portata, ma in versione diesel.

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Ple

A

Avere il coraggio delle proprie idee. Indubbiamente sono queste le parole che meglio riassumono la breve (ma intensa!) storia di Almac Italia, giovane azienda fondata all’inizio del 2013 da Pietro Agosta Del Forte e Andrea Artoni. Due persone che in piena crisi hanno deciso di scommettere sul concetto di una piattaforma assolutamente nuova e, non c’è che dire, unica. Vero è che Andrea Artoni proviene dallo stesso settore in cui Almac Italia sta muovendo i suoi passi, ossia quello delle piattaforme aeree. Ma come può un’azienda, esperienza di uno dei fondatori a parte, nascere in piena crisi e, in poco meno di due anni, vendere oltre 100 macchine e fatturare qualcosa come 2 milioni di euro o poco più? La risposta è semplice: proponendo al mercato una macchina che nessun altro costruttore produce, ma soprattutto che con la sua originalità risponda a esigenze chiare e reali, come fanno appunto le piattaforme Almac, che si basano tutte su un concetto tanto semplice quanto geniale: coniugare i plus di una piattaforma scissors con quelli di una piattaforma ragno. Il risultato è una piattaforma con elevazione a forbice allestita su carro cingo-

ALMAC

Ci hanno creduto E HANNO VINTO. DA MENO DI DUE ANNI SUL MERCATO, OGGI ALMAC ITALIA DISTRIBUISCE UNA RICCA GAMMA DI PIATTAFORME

lato, destinata a operare in sicurezza e con facilità anche in condizioni gravose (come per esempio terreni fangosi e/o in pendenza) e super compatta. Ma non solo. Grazie alla possibilità di scegliere un carro cingolato con sistema bi-livellante (che quindi delega la stabilizzazione ai cingoli piuttosto che a

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classici stabilizzatori) le piattaforme Almac risultano essere ancora più versatili e comode nell’utilizzo. Semplice. Ma in realtà dall’idea alla sua realizzazione il lavoro svolto dal team di Almac non è stato poco: per far vedere la luce alle piattaforme della gamma Bibi, BiEasy e BiApple è stato necessario l’impegno di

+ Ha detto “Il settore che ci ha dato maggior soddisfazione è sicuramente quello industriale; i nostri clienti sono sia noleggiatori che utilizzatori finali ma siamo molto contenti anche dei risultati ottenuti dal settore agricolo, nel quale non vantavamo un’esperienza diretta ma dove abbiamo dedicato il maggior impegno progettuale che ci ha ampiamente ripagato”. Andrea Artoni, titolare di Almac Italia

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uno staff di ben tre persone all’ufficio tecnico che in due anni hanno progettato 6 modelli completamente nuovi arricchiti con altrettante varianti di gamma (equipaggiamenti specifici per ogni settore). Il primo modello è stato presentato nell’autunno 2013 e, a distanza di 18 mesi, sono già state consegnate oltre 100 unità di cui oltre la metà montate su Carro cingolato Bi-Livellante (a partire dalla primavera 2015) per il quale Almac sta portando avanti la domanda di riconoscimento di brevetto internazionale. Attualmente dalla sede di Viadana, nel mantovano, Almac distribuisce una gamma di piattaforme composta dai modelli Bibi 410, Bibi 510, Bibi 510-A, Bibi 630, Bibi 630-L, Bibi 630-BL, Bibi 830-BL, BiEasy 1.5 e BiApple 2.0. Lo sviluppo dei prodotti avviene con l’ausilio dei moderni sistemi di progettazione meccanica agli elementi finiti, ottimizzando così tempistiche e risultati di processo, mentre la qualità è garantita dalla scrupolosa scelta di materiali e componenti di qualità, nonché da rigorosi percorsi di collaudo che permettono al Cliente di affidarsi a piattaforme sicure, robuste e affidabili. La Bibi 850-BL con livellamento su due assi e possibilità di traslazione in quota è, a oggi, il modello più richiesto. Le scelte produttive di Almac sono state guidate da due obiettivi principali: da una parte garantire la massima qualità abbinata comunque a costi contenuti e dall’altra mantenere una struttura snella e reattiva alle richieste del mercato. Per questo in Almac avviene la progettazione delle macchine dalla A alla Z che comprende anche la scelta dei diversi fornitori della componentistica necessaria. Una volta che i componenti giungono a Viadana, i dipendenti Almac procedono all’assemblaggio delle macchine e al successivo collaudo. La componentistica utilizzata è in prevalenza di origine italiana e tedesca. In Almac sono in grado di

re attraverso spazi di soli 80 cm (contro l’1,3 m necessari alla BL). Invariata la portata (250 kg) e il numero di persone ammesso in cesta (due) che è una navicella traslabile con parapetti smontabili per garantire il passaggio in posti con altezze inferiori ai 2 m. Data la presenza degli stabilizzatori (il cui posizionamento è di tipo automatico come per la BL) l’area di stabilizzazione è doppia: con una larghezza di stabilizzazione di 1 m si può giungere a 6 m di altezza di lavoro, mentre l’altezza operativa massima richiede un’area di stabilizzazione di 1,3 m di larghezza. L’alimentazione della Bibi 850-HE Light è affidata a un motore endotermico (benzina o diesel a scelta) abbinato a un’e-

+ Dove è presente Almac oggi Oggi il 90% del fatturato Almac deriva dall’export: il mercato più proficuo del 2015 è quello australiano, ma per il 2016 in azienda hanno grandi aspettative per il mercato nord americano per entrare nel quale stanno ultimando le omologazioni ANSI (America) e CSA(Canada). Le macchine Almac sono distribuite da una rete di concessionari. Al momento in Italia sono tre i Master Dealer a cui a breve se ne aggiungerà un quarto per il Centro-Sud Italia. All’estero Almac si avvale ugualmente di dealer su tutti i principali mercati europei, nonché in Australia e Stati Uniti. realizzare macchine non solo standard, ma anche completamente customizzate. Per esempio l’attuale gamma agricola è stata realizzata su richieste specifiche del cliente, mentre in ambito industriale si privilegiano le richieste specifiche dei dealer internazionali: seguendo questa linea di produzione sono nati modelli come la nuova Bibi850-HE Light che farà il proprio esordio al GIS di Piacenza il prossimo ottobre. Al GIS Almac presenterà la nuova Bibi 850-HE Light, piattaforma scissors cingolata con stabilizzatori verticali e altezza operativa di 7,9 m progettata appositamente per il mercato italiano. Rispetto al modello Bibi 850-BL la nuova HE Light pesa solo 1.550 kg (450 in meno della BL) ed è più compatta, riuscendo a passa-

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lettropompa da 220V (2,2 kW). Entro l’inizio del 2016 Almac ha in programma di presentare al mercato anche la sua prima piattaforma ibrida con batterie al litio e motogeneratore, per la ricarica delle batterie durante l’uso della macchina in esterno con motore endotermico. Il kit H4M (Hybrid for Motion) sarà disponibile sia sulle versioni BL che HE.

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CTE

Facilitare il lavoro QUESTA LA MISSION CTE CHE SI ESEMPLIFICA NEI RAGNI TRACCESS E NELLE PIATTAFORME AUTOCARRATE B-LIFT E ZED

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S

Semplificare il lavoro delle imprese che operano nel sollevamento di persone e cose. Da qui il costante e quotidiano impegno nella ricerca di soluzioni che - rispondendo alle più diverse esigenze professionali - ne aumentino l’efficienza, la produttività e la sicurezza. Questa la mission aziendale CTE che si declina in varietà di mezzi e attrezzature, professio-

nalità del personale tecnico e commerciale, ricerca e progettazione, presenza territoriale, massima efficienza dei servizi, formazione e assistenza , consulenza tecnica e finanziaria. Una “metodologia” che in 30 anni di crescita ha portato CTE a essere un gruppo europeo in grado di competere a livelli molto elevati su qualsiasi mercato e con una presenza commerciale su tutti i continenti. In termini produttivi la competenza CTE si traduce in tre gamme: i ragni Traccess e le piattaforme autocarrate B-Lift e Zed. Traccess è la gamma di piattaforme semoventi cingolate compatte e versatili pensate per il lavoro aereo in aree interne, esterne, applicazioni nel verde, impiantisti, fuoristrada e accessi stretti dove altre macchine non possono essere utilizzate per problemi di peso o di dimensioni

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e di elevate pendenze. La gamma - che annovera tre modelli da 13 m (Traccess 135), 17 m (Traccess 170 e Traccess 170E) e 23 m (Traccess 230 e Traccess 230 E) di altezza massima e fino a 12 m di sbraccio – vede come caratteristiche comuni la portata di 200 kg in tutta l’area di lavoro, senza doppie portate e limitatori di carico; il jib, che consente di avvicinarsi ai punti di lavoro più difficili; la verticalità nella discesa e nella salita che permette di operare, agendo con un solo comando, per chiudere e aprire il pantografo; un’altezza da terra inferiore ai 2 m per il passaggio sotto le porte anche di 1 m di larghezza; e un’estrema facilità di trasporto. L’assenza di cavi e tubazioni esterne al braccio garantiscono un design pulito ed evitano problemi durante le fasi di lavoro. La gamma Zed comprende piattaforme autocarrate da 14 a 32 m di altezza e si caratterizza, com’è evidente nella denominazione, per la configurazione a “Z”

la stabilizzazione variabile (in sagoma, a destra, a sinistra o estesa) e la portata maggiorata (fino a 300 kg). La gamma CTE si completa con le piattaforme telescopiche autocarrate B-Lift suddivise in Versione Pro (fino a 3,5 t), Versione Easy (fino a 3,5 t) e High Range. Quest’ultima è il fiore all’occhiello della linea B-Lift con altezze di lavoro da 39 a 61 m. Ampia la disponibilità di opzioni e personalizzazioni per gli utilizzi più gravosi. in combinazione con la torretta girevole e telescopica, che permette di oltrepassare ostacoli posti fino a 12 m di altezza con un sbraccio fino a 20 m. L’escursione degli stabilizzatori consente di stabilizzare la piattaforma affrontando dislivelli fino a 220 mm. Mentre alcuni modelli beneficiano della stabilizzazione ad H per stabilizzare la macchina anche in spazi ridotti. In quest’ottica da segnalare anche

+ C’è anche Genie La gamma di prodotti CTE comprende anche il marchio Genie, di cui la società è distributrice in Italia dal 1987. Nello specifico, la gamma Genie messa a disposizione del mercato italiano da parte di CTE comprende 24 modelli di piattaforme verticali (o scissor), 12 piattaforme girevoli articolate, 6 telescopiche, 8 sollevatori in alluminio per persone e 6 sollevatori in alluminio per materiali. La collaborazione tra CTE e il marchio Genie si confermerà al GIS, dove CTE sarà presente presso lo stand di Genie Terex in area esterna.

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GENIE

I nuovi sei

GENIE CREDE NELLA PROPRIA GAMMA DI NUOVI SOLLEVATORI TELESCOPICI. CHE SI, SONO DISPONIBILI ANCHE IN ITALIA

I

Il sollevatore telescopico è una macchina difficile da progettare. Non solo tecnicamente, ma anche e soprattutto se si ha l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei clienti. Già. Quali clienti? Quelli finali (o gli utilizzatori)

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che cercano macchine affidabili, resistenti e versatili, o i noleggiatori che invece cercano buoni profitti, compattezza, portata e capacità di rotazione? Genie risponde a tutto questo con sei nuovi sollevatori telescopici, presentati

a Intermat ma nati a Umbertide. I sei modelli si dividono in tre categorie adatte ad applicazioni specifiche: il compatto, gli hi-reach e i girevoli. Con un’altezza di sollevamento fino a 13,57 m e 17,61 m, una capacità di sollevamento di 4.000 kg

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+ Sempre più forte Nel 1987 CTE e Genie definirono un accordo di esclusiva per la commercializzazione delle piattaforme aeree americane, ma non per i sollevatori telescopici che venivano gestiti da una rete autonoma Genie. I recenti mutamenti del mercato e la volontà di Terex AWP di Lorenzo Cipriani prepararsi in modo adeguato a una nuova fase di crescita, nonché di soddisfare in modo Antonello Cozzolino più completo le esigenze dei propri clienti, hanno portato però a un’evoluzione dell’accordo, basato ora su una duplice strategia che prevede l’interazione tra le due reti commerciali. Il rinnovato accordo di distribuzione tra Terex AWP e CTE prevede quindi l’interazione delle rispettive forze commerciali e la commercializzazione da parte di entrambe, e direttamente agli utilizzatori finali, sia delle piattaforme aeree che dei sollevatori telescopici Genie.

2.500 kg alla massima altezza. Per chiudere non manca quindi che il compatto, ossia il GTH-2506 che con un’altezza di sollevamento fino a 5,79 m, una capacità di sollevamento di 2.500 kg e 2.000 kg alla massima altezza, riunisce in se caratteristiche prestazionali di buon livello in un formato concentrato. Grazie alle sue dimensioni compatte, questa macchina è infatti adatta a un’ampia gamma di applicazioni, quali lavori edili in interni ed esterni, ristrutturazioni, opere in muratura, architettura paesaggistica e attività industriali. Tra le diverse novità, gli assali sono dotati di doppi freni a disco per assicurare tutta la potenza frenante e la robustezza necessarie per ore e ore di lavoro in cantieri con condizioni ambientali estreme.

e 3.000 kg alla massima altezza, i sollevatori hi-reach GTH-4014 e GTH-4018 offrono prestazioni di alto livello nella configurazione con stabilizzatori. La trasmissione idrostatica e il nuovo riduttore consentono alle macchine di sfruttare una coppia elevata e una maggiore velocità, mentre in cantiere si possono apprezzare soprattutto la lunga portata, l’eccellente raggio di sterzata esterno, la larghezza complessiva della macchina e la buona guidabilità. Risultano invece semplici e intuitivi da utilizzare i sollevatori girevoli GTH-4016 R, GTH-4018 R e GTH-5021 R che trovano le sfide per cui sono stati progettati in quei cantieri dove sono richiesti sbraccio e capacità di sollevamento ai massimi livelli. Con comandi tra i più intuitivi oggi disponibili, gli operatori acquistano rapidamente dimestichezza nelle manovre e sono subito pronti a iniziare il lavoro, qualsiasi sia il loro livello di esperienza. Oltre alla capacità di sollevare carichi notevoli con o senza stabilizzatori, la torretta girevole agevola il posizionamento, rendendo le operazioni più semplici, rapide e precise. I tre modelli girevoli di questa famiglia offrono altezze di sollevamento da 15,42 m a 20,87 m, capacità da 4.000 kg a 5.000 kg e fino a 2.000 kg o

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GSR

Parola d’ordine “Semplificare” LA SEMPLICITÀ APPLICATA ALLA PIATTAFORMA AUTOCARRATA. IN UN COSTRUTTORE: GSR

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“Complicare è facile, semplificare è difficile”. Il concetto dell’artista e designer Bruno Munari si sposa perfettamente con la filosofia costruttiva GSR, che ha eletto la semplicità costruttiva come propria mission aziendale. Una filosofia progettuale e applicativa che si ritrova in tutte le famiglie dei mezzi del costruttore riminese e che si associa ad altri due cardini di fondamentale importanza: rigidezza e affidabilità. Concetti evidenti nella serie PX, dai 18 ai 29 m di altezza, ma che raggiunge i 36 m nelle versioni PXJ con jib. Una famiglia cui appartengono non pochi record. La E240PX, presentata la prima volta all’APEX 2011, è stata la macchina numero 6.000 prodotta dall’azienda

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ni di riavvolgimento. Speciali spazzole autopulenti impediscono l’ingresso di detriti all’interno degli elementi telescopici. Gli stabilizzatori compatti consentono una facile stabilizzazione con un ingombro molto ridotto e un ottimo livellamento su pendenze e terreni sconnessi. Il che permette di sfruttare al meglio tanto la portata in cesta (220/250/280/300 kg) quanto lo sbraccio massimo. Gli allestimenti arrivano fino a 24 m su veicoli da 3,5 t quali Nissan Cabstar, Renault Maxity, Iveco Daily e Mercedes Sprinter. Si sale di categoria con i modelli E270PX e E290PX che sono applicati a veicoli da 6 a 7,5 t con portate in navicella da 220 a 280 kg e sbracci orizzontali che superano i 15,5 m. Anche in questa categoria le macchine sono tutte a sbraccio integrale, con la portata massima prevista in navicella. I modelli E320PXJ e E360PXJ, da 32 e 36 m, sono invece ideali per allestimenti super compatti e per l’impiego fuoristrada su 4x4. Questi si arricchiscono del jib terminale e consentono di raggiungere gli sbracci orizzontali massimi senza al-

+ Per il noleggio La semplicità, nella progettazione come nell’impiego, associata ad altri plus quali rigidezza e affidabilità, sono autentici marchi di fabbrica riconosciuti e apprezzati in Italia e nel mondo. Fattori che consentono di rispondere alle esigenze professionali degli utilizzatori più diversi, sollevandoli da complessi e costosi interventi di manutenzione e che garantiscono un sicuro ritorno dell’investimento nel lungo periodo. Per questo le macchine GSR da anni sono presenti nelle flotte di alcuni dei più grandi noleggiatori europei, tra cui Lavendon Group, Loxam, AFI Platforms e Kilotou. riminese e lo stesso modello (il numero 7.000) pochi mesi fa ha preso la strada della Germania, acquistata da un cliente già possessore di una E210PX (10 m di sbraccio integrale con 220 kg di portata). Sotto il profilo tecnico alla doppia articolazione, la serie PX abbina un design privo di ingombri che permette di raggiun-

gere zone di lavoro precluse a macchine telescopiche tradizionali. I comandi, con joystick, consentono movimenti fluidi, precisi e delicati e più manovre simultanee. La grande attenzione alla sicurezza e alla salvaguardia del mezzo si evince dai tubi e dai cavi raccolti all’interno dei bracci, mentre sono assenti sistemi ester-

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cuna limitazione nelle prestazioni con la portata da 280 a 320 kg e con larghezze di stabilizzazione da 3,3 a 4,6 m nella versione da 22,5 m di sbraccio con 320 kg. In comune a tutte le macchine: un’alta rigidezza strutturale e una robustezza generale apprezzabile fino alle massime prestazioni di sbraccio e di portata.

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Ple HAULOTTE

Solution provider HAULOTTE AFFRONTA IL MERCATO CON UNA SERIE DI NOVITÀ, SIA NELLA GAMMA DI MACCHINE CHE NEI SERVIZI

P

Prodotti, prodotti, prodotti. Novità, novità, novità. Nel 2015, in occasione di Intermat, ma soprattutto dei trent’anni del gruppo, Haulotte ha fatto il pieno di entrambi. Prodotti, novità. Ma anche servizi. Vediamoli in sintesi. Partiamo dalle piattaforme ad albero con jib, segmento per il quale Haulotte ha presentato un’intera nuova generazione composta dai primi due modelli: Star 8 e Star 10. Questi modelli sono stati progettati per offrire semplicità di utilizzo, robustezza, affidabilità e massima agilità in ogni am-

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bito di lavoro. Tra i principali vantaggi si possono annoverare, infatti, una buona manovrabilità in spazi di lavoro ristretti, una manutenzione minima e tempi di fermo macchina ridotti, una durata superiore e una trasportabilità ottimale. Saltando a un’altra categoria, quella delle piattaforme articolate, qui Haulotte ha fatto debuttare la nuova HA20 RTJ, macchina che possiede tutti i nuovi requisiti e miglioramenti introdotti con la gamma di piattaforme semoventi articolate da 16 m inaugurata con la “sorellina” HA16 RTJ. La HA20 RTJ da 20 m si caratterizza per il nuovo design ma anche per tre peculiarità: un rapporto peso – dimensioni – potenza – prestazioni ottimizzato, buoni comfort e facilità d’uso nonché una cesta modulare più robusta, resistente e ergonomica. In tema di sollevatori telescopici invece Haulotte Group ha presentato la nuova gamma con motorizzazioni Tier 4 Final Kohler KDI 3404, nominato proprio a Parigi “Diesel Of The Year”, precedendo la concorrenza in materia di emissioni. La linea HTL ha anche beneficiato di altri miglioramenti tecnici ed ergono-

mici. Al fianco delle novità assolute non possiamo non parlare dei best seller del Costruttore francese tra cui la già citata sorella minore della nuova piattaforma articolata da 20 m, introdotta lo scorso anno, che ha già avuto modo di dimostrare tutte le sue qualità nei cantieri di tutto il mondo. Ma adesso è disponibile in una nuova versione PRO, dotata di 4 ruote motrici e sterzanti, rotazione continua della torretta a 360°, assale oscil-

lante e sistema di sicurezza Activ’Shield Bar di Haulotte. Altro best seller è la piattaforma a braccio telescopico HT23 RTJ grazie a un buon raggio di lavoro, a una rapida velocità di sollevamento e a movimenti completamente proporzionali e simultanei per una produttività ottimale. Allestimenti migliorati invece per le piattaforme a braccio lungo, ora denominate “RTJ PRO”. I modelli HA32, HA41, e HT43 RTJ PRO dispongono ora di un allestimento di livello superiore che comprende: una nuova generazione di ceste modulari (2,44 x 0,91 m), dotata di protezione della consolle di comando e vassoio portautensili in plastica ad alta resistenza; il dispositivo di sicurezza secondario Activ’Shield Bar (di serie sulle versioni per il mercato europeo); compatibilità con funzioni diagnostiche avanzate; nuovi optional disponibili.

+ I plus Non solo macchine e prestazioni, ma anche accorgimenti che possono facilitare la vita dei tecnici o salvare quella degli utilizzatori. Nel primo caso Haulotte offre l’Haulotte DIAG mentre in termini di sicurezza il Costruttore francese mette in campo l’Haulotte ACTIV’Shield Bar. Il primo è lo strumento attraverso il quale Haulotte Group si impegna nella riduzione dei costi globali di gestione delle proprie macchine attraverso lo sviluppo di strumenti diagnostici universali utilizzati su tutti i modelli della gamma Haulotte, dai più vecchi a quelli attuali fino alle ultime novità (AWP e sollevatori telescopici). HAULOTTE ACTIV’Shield Bar, invece, è un dispositivo sviluppato per rispondere all’esigenza di proteggere gli operatori dai rischi di intrappolamento/ schiacciamento, e testimonia l’impegno di Haulotte a garantire condizioni di lavoro sicure.

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TRE FAMIGLIE DI PRODOTTI PER ALTEZZE DI LAVORO DA 14 A 26 METRI: LE CINGOLATE HINOWA. SU TUTTE LA LIGHTLIFT 26.14 PERFORMANCES IIIS

HINOWA

U

Oro, Leggerezza e

Un ufficio Ricerca & Sviluppo con otto progettisti e un investimento annuo del 5% del fatturato (circa 1,8 milioni di euro), per una produzione di 1.500 macchine tra piattaforme e dumper. Questi numeri fanno comprendere la recente evoluzione Hinowa, tangibile in un costante ampliamento del lay-out produttivo, nella massima attenzione per

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le richieste del mercato in un’internazionalizzazione che mira a conquistare mercati nuovi attraverso la proposta di prodotti di qualità. Su queste linee il costruttore veronese ha sviluppato tre famiglie di prodotti dedicati al sollevamento, i cui nomi danno una chiara spiegazione del nostro titolo. La gamma Goldlift comprende le versio-

ni Goldlift 14.70 IIIS e Goldlift 17.80 IIIS; la famiglia Lightlift è composta dai modelli Lightlift 14.72 IIIS, Lightlift 19.65 IIIS e Lightlift 23.12 IIIS; la linea Performances annovera le piattaforme Lightlift 17.75 Performances IIIS, Lightlift 20.10 Performances IIIS e la recente Lightlift 26.14 Performances IIIS. Senza dimenticare come i mezzi cingolati Hinowa pos-

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sano beneficiare della versione Lithium, cioè con motore elettrico alimentato con batterie al litio che non richiedono manutenzione e permettono di lavorare in interni senza essere collegati alla rete elettrica. La gamma completa si connota della sigla IIIS che va a identificare una caratteristica comune, decisamente apprezzata: la stabilizzazione e destabilizzazione automatica di serie. Allo stesso modo tutte le macchine sono dotate di radiocomando o di filocomando. La Goldlift 14.70 IIIS è una macchina equipaggiata con motore termico Honda da 12,7 CV o unità Hatz da 10 CV che raggiunge i 14 m di altezza di lavoro e uno sbraccio massimo di 7 m. Stessi motori, ma altezza di 16,91 m e sbraccio di 8,18 m, per la Goldlift 17.80 IIIS. Le opzioni motoristiche diventano tre (due Honda e un Hatz) per la Lightlift 14.72 IIIS, macchina da 13,90 m di altezza e 6,76 m di sbraccio. Si sale di categoria con la Lightlift 19.65 IIIS che sfiora i

19 m di altezza operativa e presenta uno sbraccio di 6,40 m. La Lightlift 23.12 IIIS assesta l’altezza operativa a oltre 23 m, mentre lo sbraccio è di 11,63 m; in questo caso la scelta motoristica è tra Honda e Perkins. Lightlift 17.75 Performances IIIS e Light-

Prestazioni

lift 20.10 Performances IIIS sono invece due macchine che non presentano alcuna restrizione di portata e raggiungono rispettivamente altezze di 17,06 e 20,15 m e sbracci di 7,5 e 9,7 m con una capacità di 230 kg. Qualche parola in più la merita la nuova Lightlift 26.14 Performances IIIS in virtù di prestazioni ragguardevoli: 25,7 m di altezza operativa, sbraccio di 13,6 m e portata di 230 kg sull’intero arco di lavoro. Il braccio, in Domex 700, consente traiettorie filo muro e permette di superare con facilità eventuali ostacoli in quota, il sottocarro è a carreggiata variabile da 990 mm a 1.490 mm e la luce dal suolo è di 700 mm. La motorizzazione prevede un’unità termica Kubota a tre cilindri raffreddata a liquido, Tier4, e un motore elettrico 110-220 V.

+ L’eco dell’evento A qualche mese di distanza – l’evento è andato in scena a fine giugno – non si è ancora esaurito l’eco dei National Open Days di Nogara, cui hanno partecipato circa 300 persone, rappresentanti di 150 aziende. Operatori del settore che, in due giorni di festa, hanno potuto vedere da vicino come nascono e vengono costruite le piattaforme, i sottocarri e i dumper Hinowa. Prodotti che per l’80% sono destinati al mercato internazionale e vedono un notevole appeal anche per quanto concerne il settore del noleggio.

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Ple IMER

Quattro per quattro QUATTRO NOVITÀ PER ALTRETTANTE GAMME DI PRODOTTO DI IMER

G

Grande fermento in casa Imer che si appresta ad affrontare il GIS forte di una nutrita schiera di novità. A partire dalle piattaforme a forbice elettriche della serie 80 che vede l’evoluzione della precedente IT 4680 MC nella nuova IM 4680 MC. Quest’ultima adotta il carro base dei modelli IM 80 ma presenta un’estensione laterale della piattaforma di 0,36 m equipaggiata con cancelletto scorrevole e apertura massima di 60 cm che aumenta la capacità di carico di oggetti ingombranti, lasciando immutate maneggevolezza e agilità. Altra novità è la possibilità di traslare alla massima altezza mantenendo la piattaforma laterale estesa e con la massima capacità consentita. Il peso complessivo è di 1.535 kg. Nella gamma Imer Access fa la sua apparizione la nuova IT 12180 DE, piattaforma adatta sia per uso esterno che interno grazie alla doppia alimentazione diesel ed elettrica, senza nessuna limitazione di prestazioni e ideale su qualsiasi tipo di terreno grazie all’assale oscillante e alla trazione integrale

permanente. La macchina presenta una piattaforma di grande capacità, con una lunghezza complessiva di 3,95 m (con estensione manuale di 1,4 m) e stabilizzatori automatici per livellare su terreni non perfettamente piani, anche se è possibile lavorare alla massima altezza (13,90 m), entro gli angoli di inclinazione ammessi, senza obbligo di usare gli stabilizzatori. La macchina permette inoltre di traslare alla massima altezza senza limitazioni di portata che al massimo è di 350 kg, autorizzata anche sull’estensione della piattaforma. Restiamo nella gamma Access ma ci spostiamo sulle IT 220 che acquisiscono

+ Le cingolate L’IM R 13 arriva al GIS nel suo allestimento definitivo. Il ragno, con altezza di lavoro massima di 13 m si aggiunge ai due modelli Imer Access IM R 15 e IM R 19. Si tratta di una macchina telescopica con una struttura del braccio corta a 4 elementi. Le dimensioni compatte (lunghezza massima con cestello di 3,5 m) e il peso totale di 1.460 kg ne permettono il trasporto su camion da 3,5 t. Grazie al sistema di montaggio rapido, il cestello può essere rimosso, permettendo il passaggio attraverso le comuni porte. A terra e stabilizzata, invece, l’ IM R 13 vanta ingombri di soli 2,7 x 2,8 m ma ne esiste anche una versione con cingoli allargabili idraulicamente.

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due modelli: IT 14220 e IT 17220, con altezza di lavoro rispettivamente di 16,40 e 19 m. Entrambe sono disponibili sia in versione diesel che elettrica, quest’ultima una rarità su piattaforme di questa dimensione. Da evidenziare la doppia estensione manuale asimmetrica della piattaforma (2 m anteriore cui si aggiungono 90 cm in posteriore), che garantisce un’ampia superficie di lavoro di 6,8 m. Si tratta di piattaforme versatili, adatte per interni/esterni e per qualsiasi terreno grazie all’assale oscillante e alla trazione integrale sempre in presa. Le due piattaforme sono dotate di stabilizzatori automatici per livellare la macchina su terreni sconnessi o inclinati mentre su terreni piani la stabilizzazione non è obbligatoria. Con il modello IT 14220 è possibile la traslazione a pieno carico (800 kg) alla massima altezza di lavoro (16,40 m), mentre con il modello IT 17220 la traslazione a pieno carico (540 kg) è possibile fino all’altezza di lavoro di 16 m. Per entrambi i modelli la portata massima è autorizzata anche sull’estensione della piattaforma.

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AREA ESTERNA STAND F2 BIS PAD. 1 GALLERIA


Ple JLG

Robusta, concreta, produttiva LA SERIE RT DEGLI SCISSOR JLG NON PASSA INOSSERVATA. IL NUOVO 5394RT È UNA MACCHINA POLIEDRICA E POSSENTE

E

Edilizia, impiantistica, installazione di pannelli, ma anche produzioni televisive, cinematografiche o eventi sportivi. Sono quasi infinite le applicazioni per la serie RT degli scissor JLG. Macchine robuste, di grandi dimensioni, concepite e costruite per muoversi agevolmente sui terreni accidentati e per garantire un’elevata capacità di sollevamento ad altezze comprese tra i 10,06 e i 18,30 m. Macchine concrete, pensate per una produttività ad alti livelli. All’interno della gamma spicca il nuovo scissor 5394RT presentato a Intermat 2015, che con la piattaforma MegaDeck®, abbina a un’area di lavoro di oltre 13,5 m2 una capacità di carico di 680 kg. Qualità tecniche di tutto rispetto che si traducono in una maggiore produttività consentendo di portare in quota un maggior numero di operatori, di strumenti e di materiali. Ma per essere realmente efficiente, una macchina con queste caratteristiche non può prescindere dalla mobilità. Largo, quindi, alla trazione integrale idrostatica per superare pendenze del 40%, all’asse oscillante frontale, alla trasmissione automatica e all’opzione di equipaggiarla di martinet-

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Skyglazier® prevede il telaio per vetri e pannelli protetti dai danneggiamenti; o il pacchetto Nite Bright®, con lampade da 40 W per illuminare l’area di lavoro e ideale per lavori notturni e per qualsiasi attività in condizioni di scarsa illuminazione. Robusta, grazie alle particolari coperture in acciaio, la 5394RT garantisce consumi ridotti e non crea problemi neppure per quanto concerne la manutenzione: un facile accesso a tutti i componenti del vano motore agevola infatti qualsiasi tipologia di intervento. Con la 5394RT, JLG conferma la capacità nel progettare macchine in linea con le esigenze pratiche degli operatori, alla ricerca di quelle prestazioni che permettano di aumentare la produttività senza pregiudicare qualità ed efficienza del lavoro.

ti idraulici autolivellanti (con un tempo medio di livellamento compreso tra 15 e 30 secondi) che consentono un posizionamento ultrarapido. Nell’area di lavoro la macchina è equipaggiata con una prolunga standard a estrazione multi-posizione su 1,15 m, ma è pronta ad accogliere tutti gli accessori Workstation in the Sky®, pensati per un evidente incremento delle prestazioni. Il pacchetto Skypower® comprende un generatore con potenza di uscita continua di 7.500 W, un cavo d’alimentazione e una tubatura di aria/acqua installata nel condotto d’alimentazione; il pacchetto

+ Dati Tecnici Modello JLG 5394RT Altezza della piattaforma 18,30 m Larghezza 2,39 m Capacità piattaforma 680 kg Trazione integrale idrostatica Pendenza superabile 40% Estensione piattaforma 1,22 m Capacità in estensione piattaforma 227 kg Peso 7.994 kg Motore Diesel Kubota D1305 Potenza massima 18,5 kW (24,8 hp)

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Ple PALFINGER PLATFORMS ITALY

Attenti a PPI NEI PROSSIMI SEI MESI PROMETTONO FUOCO E FIAMME. PERCHÉ L’OBIETTIVO È DIVENTARE LEADER DEL MERCATO A SOLI TRE ANNI DALLA NASCITA DELL’AZIENDA. E SONO SULLA BUONA STRADA

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Golden year per Palfinger Platforms Italy che si prepara a dominare le classifiche del mercato dall’alto del boom di vendite che ha registrato nel primo semestre 2015, con più di 80 piattaforme vendute. La nuova realtà modenese frutto di una joint venture italo-tedesca si prepara, a soli tre anni dalla sua nascita, a conquistare la leadership del mercato Italia già a partire dal 2016, come definito nei programmi di sviluppo dell’azienda, e si appresta a lanciare sul mercato la Short Smart Class ovvero una gamma a partire da 9 m di altezza operativa e caratterizzata da dimensioni molto compatte. Queste due caratteristiche principali renderanno le nuove piattaforme Short Smart Class particolarmente appetibili per le flotte noleggio specializzate, realtà che oggi richiedono sempre di più prodotti compatti e di nicchia per differenziarsi dal mercato globale troppo inflazionato e con prezzi troppo livellati. Modello che racchiude molte (se non tutte) le principali features della gamma è sicuramente la P130A, piattaforma ultracompatta che proprio per questo viene installata su pick up, e di preciso sugli autotelai del Ford Ranger, raggiungendo un’altezza di lavoro di 13 m e uno

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sbraccio di 6,3. Le dimensioni a macchina chiusa sono a dir poco ridotte, con un’altezza di soli 1,88 m e una lunghezza totale di 5,5. Nota a parte merita il nuovo sistema di stabilizzazione che permette il posizionamento su terreni scoscesi e disconnessi per interventi rapidi e veloci sempre nella massima sicurezza operativa, carattere primario delle macchine Palfinger. Ma la P130A è solo la prima di tante sorprese. Durante i tre giorni del GIS 2015, che si svolgerà a Piacenza dall’1 al 3 ottobre, saranno svelati altri modelli sempre ca-

ratterizzati dal connubio tra prestazioni, ingombri compatti e semplicità d’uso che da sempre contraddistingue i prodotti Palfinger Platforms Italy. E con il potenziamento del proprio organico mediante l’inserimento nei settori commerciali Italia ed estero di due nuove figure che daranno un ulteriore slancio alle attività di vendita, Palfinger Platforms Italy si appresta a vivere i prossimi sei mesi in un brulicare di novità e innovazioni che consolideranno la posizione di Palfinger Platforms Italy in Italia e nel Mondo.

+ Le origini Palfinger Platforms Italy è una joint venture nata a inizio 2013 dalla sinergia tra il Gruppo industriale austriaco Palfinger AG, fra i leader a livello mondiale nel campo del sollevamento, e l’italiana Sky Aces, giovane azienda specializzata nel campo delle piattaforme aeree. La nuova realtà nata dalla joint venture è impegnata nella progettazione, realizzazione, commercializzazione e servizio post vendita di ben otto diverse gamme di piattaforme e macchine in genere per il sollevamento, dalla gamma Smart di modelli autocarrati e in versione kit, fino alla gamma di piattaforme articolate e telescopiche, dai 14 ai 24 mt di altezza di lavoro. Attraverso queste nuove famiglie di prodotti viene così completato il già esistente catalogo di piattaforme aeree proposte da Palfinger fino ai 100 m di altezza di lavoro e realizzate in Germania. Palfinger è nel mondo sinonimo di qualità dei materiali e di accuratezza nella progettazione e assemblaggio del prodotto, tutte doti ereditate da Palfinger Platforms Italy che rivolge particolare attenzione alla soddisfazione del cliente offrendo prodotti di qualità, dal design ergonomico e di semplice utilizzo, caratteristiche che li rendono alla portata di tutti. La rete Palfinger, infine, permette di garantire la distribuzione dei nuovi prodotti e la loro assistenza in tutto il mondo.

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Ple PLATFORM BASKET

Sempre più... ...PLATFORM BASKET. IL COSTRUTTORE EMILIANO È LIETO DI ANNUNCIARE LA PROPRIA PARTECIPAZIONE ALLA QUINTA EDIZIONE DEL GIS, UN APPUNTAMENTO ESSENZIALE PER GLI OPERATORI DEL SOLLEVAMENTO. APPUNTAMENTO A PIACENZA DALL’1 AL 3 OTTOBRE 2015

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Il GIS sarà l’ennesima occasione per l’azienda di Poviglio di metter in mostra i suoi gioielli. Ma sarà anche l’occasione di festeggiare i primi dieci anni di attività. A Piacenza saranno esposti (con grande fierezza) i modelli che hanno fatto e

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che stanno facendo la storia e il successo di quest’azienda tutta Made in Italy: gli Spider 13.80, 18.90 PRO, 22.10 EVO e il 33.15. Di particolare interesse sarà il nuovo spider 22.10 EVO, una versione alleggerita rispetto al suo predecessore,

caratteristica che consente di innalzare la portata in cestello a 230 kg, invece dei 200 standard. La leggerezza complessiva della macchina rende molto più pratico e semplice anche il trasporto, mentre le tre versioni disponibili (standard, elettrica ed ibrida) ne fanno una piattaforma davvero versatile in quanto a possibili applicazioni. Tutta la gamma Platform Basket ha un metodo che si ispira a una flessibilità assoluta con un solo obiettivo: essere disegnata per rispondere alle esigenze del mercato. Questa attitudine fa si che le piattaforme Platform Basket vengano apprezzate in tutto il mondo per la loro stabilità e, allo stesso tempo, per la loro compattezza, rendendole

strumenti indispensabili quando si deve lavorare in spazi ridotti o su terreni impervi. Sono infatti un ottimo strumento di lavoro per chi si dedica alla potatura, ai lavori di manutenzione, di verniciatura e a qualsiasi altro lavoro di difficile accesso

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+ Semplicemente Oggi più che mai Platform Basket si sta impegnando nel rendere i propri prodotti più semplici e attenti alle esigenze dei clienti. Perché l’essenza delle sue piattaforme sta nella loro semplicità, che rendono il loro utilizzo estremamente intuitivo oltre che sicuro. Proprio in quest’ottica è stato appena introdotto su tutta la linea PRO un display a colori disposto sul quadro generale, che permetterà al cliente finale di poter vedere in modo chiaro e preciso lo stato e il corretto funzionamento della macchina. Il nuovo display è l’ennesima dimostrazione della grande esperienza che Platform Basket ha accumulato durante i suoi dieci anni e del suo impegno a guardare sempre avanti. con normali piattaforme. “L’innovazione è tutto. Quando si è in prima linea si riesce a vedere quale sarà la prossima innovazione necessaria. Quando si è dietro, si devono spendere le energie per recuperare terreno” afferma Carlo Molesini, direttore commerciale dell’azienda, che continua: “L’esperienza da noi maturata è sinonimo di competenza e di affidabilità: in Platform Basket siamo

abituati a fare tutto con cura, precisione e passione. Nulla è fatto con approssimazione”. L’azienda di Poviglio sta mettendo proprio questa esperienza nella progettazione del nuovo spider 27.14, una piattaforma cingolata estremamente compatta (unica di soli 3,5” di larghezza) che garantisce un’altezza di lavoro di 27 m e uno sbraccio laterale di 14. Il nuovo 27.14 permetterà a Platform Basket di

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completare l’intera gamma, divenendo una delle poche aziende al mondo capace di offrire altezze comprese tra i 13 e i 33 m, rendendola sempre più leader nel settore di piattaforme aeree su cingoli. Durante i suoi primi dieci anni di storia Platform Basket è stata capace di sviluppare un marchio noto a livello internazionale, qualcosa di incredibile guardando indietro agli inizi e sapendo che il settore di piattaforme aeree su cingoli rappresenta un mercato di nicchia ; ora guarda al futuro con il desiderio di continuare questo percorso, guidato sempre dalla curiosità e dalla passione che da sempre contraddistinguono lo staff Platform Basket, che sarà lieta di accogliervi presso il suo stand.

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Ple

I

Il mondo del sollevamento presenta una varietà di macchine quasi incredibile. Ci sono quelle ultra semplificate, quelle ipertecnologiche, quelle pressoché incomprensibili. Poi ci sono le piattaforme pensate e realizzate appositamente per i veri professionisti ed esperti del mestiere, che sono in grado di apprezzarne i vantaggi e le notevoli capacità tecniche. In questo settore rientrano appieno le Serie Socage TJ e TJJ, con un range di lavoro compreso tra i 30 e i 75 m. Queste macchine si caratterizzano per uno (le TJ) o due (le TJJ) jib, ovvero quell’ulteriore snodo che permette un maggiore movimento e di superare più facilmente gli ostacoli in quota grazie all’assenza di ingombri sotto il cesto.

SOCAGE

Per lavori particolari IDEALE PER APPLICAZIONI SOTTO CAPRIATA E SOTTOPONTE, LA FORSTE 75TJJ PUNTA DECISAMENTE IN ALTO. SENZA TIMORI

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+ Dati tecnici Modello ForSte 75TJJ Altezza massima 75,00 m Altezza cesto 73,00 m Cesto in Alluminio allargabile idraulicamente Argano 900 kg Dimensione cesto 230x360x90x110 cm Portata Cesto 600 kg Rotazione Cesto 360° (180°+180°) Rotazione Torretta 700° Sbraccio Massimo 40,00 m Stabilizzazione HE + HE Comandi Elettroidraulici P.T.T. 32 t

con i fiocchi. Infatti la piattaforma Socage raggiunge un’altezza massima di lavoro di 75 m e uno sbraccio massimo di 40 m, a fronte di una capacità di carico di 600 kg (pari a sei operatori con i relativi attrezzi). Performance simili richiedono una stabilizzazione adeguata, ecco perché la Socage è dotata, di serie, di un sistema a più aree che permette all’operatore di

scegliere tra diverse opzioni a seconda dello spazio disponibile per il mezzo. Le traverse stabilizzatrici posteriori sono composte da due estensioni idrauliche che aumentano il poligono di stabilizzazione e quindi lo sbraccio massimo dell’attrezzatura. A questo proposito il sistema di controllo elettronico della piattaforma calcola automaticamente, a seconda dell’apertura delle quattro traverse stabilizzatrici, l’area di lavoro sicura. La macchina prevede un visualizzatore LCD da 7 pollici nei comandi del cestello che consente un controllo in tempo reale di molteplici informazioni tra le quali spiccano l’area di lavoro in 2D, lo stato del limitatore di momento e quello degli stabilizzatori. La rotazione della parte aerea è di 700° grazie a un sistema con ralla; mentre quella del cesto è di 360° (180°+180°). Per incrementare le possibilità di applicazione, la ForSte 75TJJ può essere equipaggiata con un verricello idraulico montato su jib, con capacità di 900 kg.

Top di gamma è la ForSte 75TJJ, una piattaforma aerea articolata installabile su autocarri con PTT minimo di 32 tonnellate e, come suggerisce la denominazione, equipaggiata con un jib secondario che, è quasi tautologico ma rimane opportuno sottolinearlo, permette all’attrezzatura di compiere manovre non effettuabili da una tradizionale piattaforma articolata con singolo jib. Grazie a questa caratteristica la ForSte 75TJJ è infatti in grado di effettuare complessi posizionamenti sotto capriata e sottoponte. A livello prestazionale ci troviamo di fronte a una macchina

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Sollevatori telescopici

MANITOU

I tre moschettieri LA GAMMA MHT (MANITOU HEAVY TELESCOPIC) SI ARRICCHISCE DEI NUOVI MODELLI: MHT 10130, MHT 10180 E MHT 10230

A

Alzi la mano chi, tra letteratura e cinema, non ha mai sentito nominare i moschettieri di Alexandre Dumas. Quegli eroi, della Francia seicentesca, impegnati a combattere con le guardie del tremendo (almeno per lo scrittore francese) cardinale Richelieu. Oggi, i tre moschettieri, attraverso il nostro ardito traslato, in luogo dei rinomati Athos, Porthos e Aramis, divengono i tre nuovi modelli di sollevatori telescopici MHT 10130, MHT 10180 e MHT 10230 pro-

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dotti, e non poteva essere altrimenti, dal Costruttore italofrancesce Manitou, negli stabilimenti di Castelfranco Emilia. Presentati ufficialmente al mercato nel mese di giugno, i tre sollevatori vanno ad accrescere la gamma Manitou Heavy Telescopic (da cui l’acronimo MHT) pensata per la movimentazione di carichi pesanti e/o voluminosi su terreni difficili e irregolari. Come tutti i modelli della gamma che già comprende le versioni MHT

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790, 1490 e 14350, quest’ultimo il sollevatore telescopico più grande al mondo - i nuovi MHT trovano applicazione in molteplici settori: dall’edilizia ai lavori pubblici, dall’industria pesante fino alle miniere o alle grandi infrastrutture come strade, ponti, aeroporti e via di questo passo. I telescopici MHT garantiscono, infatti, prestazioni, affidabilità, precisione dei movimenti, manovrabilità, capacità fuoristrada ed estrema robustezza. Tanta potenza (con capacità di sollevamento da 7.500 a 13.500 kg per i nuovi modelli) che si associa a una notevole precisione dei movimenti garantita dalla trasmissione idrostatica e dalla semplicità d’utilizzo. Caratteristiche che propongono gli MHT come macchine ideali ovunque vi siano carichi pesan-

+ Dettagli Tecnici Altezza di sollevamento (m) Capacità di sollevamento (kg) Sbraccio max (m) Capacità di sollevamento al max sbraccio (kg) Peso (kg) Raggio di sterzata (m) Sforzo di trazione (daN) Motore

Trasmissione Assi Pneumatici Frame leveling/Stabilizzatori

MHT 10130 9,62 7.500 5,17 3.500

MHT 10180 9,63 11.000 5,56 5.300

MHT 10230 9,70 13.500 5,87 6.000

28.350 24.000 18.490 5,40 5,50 5,34 18.500 15.970 10.800 Mercedes Mercedes Mercedes 176 hp/129 kW 176 hp/129 kW 176 hp/129 kW Stage 4 Stage 4 Stage 4 Idrostatica con Idrostatica con Idrostatica con cambio a 2 marce cambio a 2 marce cambio a 2 marce Omci Omci Dana 18R25 16.0R25 17.5R25 Si/no Si/no Si/no ali per cave, miniere, o per l’Oil&Gas. Senza scordare gli evidenti impieghi nell’edilizia prefabbricata o tradizionale. A livello tecnico va sottolineata anche la presenza di un correttore di livellamento che compensa le variazioni del terreno di +/- 10°, garantendo la massima stabilità e la più elevata sicurezza. Quest’ultimo aspetto è inoltre salvaguardato dalla cabina ROPS/FOPS, dal dispositivo di controllo del carico (in opzione su alcuni modelli della gamma), dall’E-reco system per gli accessori, di telecamere anteriori e posteriori (su richiesta) e dal freno di stazionamento automatico.

ti e voluminosi, ma da movimentare in modo preciso e delicato. Senza dimenticare come la riconosciuta affidabilità Manitou si abbini in queste macchine a una particolare robustezza – grazie alla struttura sovradimensionata e al telaio rafforzato – e a un’interessantissima propensione al fuoristrada, agevolata anche da una manovrabilità a quattro ruote motrici e direttrici. Un insieme di caratteristiche tecniche che fanno degli MHT le macchine ide-

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Sollevatori telescopici

L

MERLO

Fa di tutto SE STATE CERCANDO UNA MACCHINA POLIVALENTE CHE SAPPIA ALL’UOPO AGIRE COME GRU, PALA, MULETTO O PIATTAFORMA, ALLORA IL ROTO 45.21 DI MERLO FA AL CASO VOSTRO. ECCO PERCHÉ

La location è da urlo. Siamo a Cime Bianche, ai piedi del Cervino, a 2.814 m di altezza. La località è famosa per le piste da sci mozzafiato facilmente raggiungibili da Cervinia grazie a una serie di nuovi impianti di risalita. Bene, che ci facciamo qui? Siamo venuti per scoprire chi e con che mezzi si sta occupando della realizzazione del nuovo impianto di innevamento delle piste del Cervino, attualmente gestite dalla Cervino SpA. E abbiamo avuto una gradevole sorpresa. Dei lavori è stata incaricata Ivies, azienda di una delle realtà construction fiore all’occhiello della nostra nazione, il gruppo Cogeis. Che per realizzarli sta usando mezzi del proprio parco macchine, tra cui un sollevatore telescopico Roto 45.21 di Merlo che è anche il protagonista del nostro articolo. Arrivati a destinazione grazie appunto agli impianti di risalita poc’anzi descritti, troviamo il nostro Roto in piena attività presso il cantiere che sta costruendo l’edificio destinato a ospitare il gruppo pompe dell’impianto di innevamento, che si sviluppa per mentri e metri lungo tutte le piste del Cervino. Ma se la location è da urlo, la definizione vale anche per le condizioni in cui il cantiere sta erigendo la struttura. Le difficoltà non sono poche, legate principalmente alla morfologia del luogo stesso, non facile da raggiungere via strada. Una difficoltà che non ha minimamente preoccupato il Roto 45.21 che, giunto a Cervina per mezzo del consueto camion da trasporto, ha poi affrontato sulle sue ruote il sentiero sterrato che conduce al pianoro. E questo è già un plus enorme. A cui si aggiunge il fatto che, data la sua stessa natura di macchina telescopica rotativa,

+ Il dealer La Tractor Service nasce nel 1968 come concessionario macchine e attrezzature agricole, con annessa officina riparazioni. A partire dal 1988, entra nel settore delle macchine industriali, ampliando la gamma dei prodotti offerti e potenziando il settore assistenza e riparazione con 5 furgoni adibiti a officina mobile per assistenza presso il cliente, oltre a due autocarri con gru e un autoarticolato specifico per la consegna e/o il recupero dei mezzi presso il domicilio del cliente. Nel gennaio del 2001 apre una filiale ad Aosta che ospita un ufficio vendite, un magazzino ricambi e un’officina riparazioni, anch’essa con un furgone attrezzato come officina mobile a disposizione. Sensibile alle esigenze del mercato, negli ultimi anni Tractor Service ha avviato anche l’attività di noleggio di macchine movimento terra e accessori. Oltre alla sede principale di Romano Canavese e quella di Aosta, Tractor Service ha anche una sede a Torino.

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+ I numeri del roto 45.21 PRESTAZIONI Portata massima (kg) 4.500 Altezza di sollevamento (m) 20,8 Sbraccio massimo (m) 18 Altezza alla massima portata (m) 10,6 Sbraccio alla massima portata (m) 7,1 Portata alla massima altezza (kg) 2.500 Portata al massimo sbraccio (kg) 600 Rotazione della torretta (gradi) ±208° / ±300° Motore turbo Deutz 4 cilindri Potenza del motore (CV) 133 Trasmissione idrostatica Velocità max (km/h) 25 Impianto idraulico Load-Sensing (bar-l/min) 240-115 Larghezza (m) 2,4 Lunghezza (m) 6,6 Altezza (m) 2,98 Massa totale a vuoto con forche (kg) 15.050 il nostro in cantiere fa praticamente da tuttofare. L’importante è equipaggiarlo con le giuste attrezzature, cosa che per un Merlo non è difficile, vista l’ampia gamma di attachment messa a punto negli anni e che si adatta perfettamente ai Roto. Quando arriviamo in cantiere, il 45.21 è impegnato nel sollevamento e posizionamento dei pannelloni di calcestruzzo prefabbricato che costituiscono le pareti (esterne e interne) della struttura. Sta quindi operando de facto come una gru edile, ma con enormi vantaggi. In primis può essere posizionato dove è più conveniente, tanto basta sollevare gli stabilizzatori, guidare in posizione e stabilizzare nuovamente. Poi il braccio telescopico, abbinato alla rotazione della ralla, gli permettono di coprire un’area di intervento davvero notevole. E la capacità di sollevamento, di certo non esigua, completa l’opera. Senza dimenticare il radiocomando: eh si, il 45.21 è equipaggiato con radiocomando con cui l’operatore svolge tutte le manovre scegliendo la posizione che gli garantisce la migliore visibilità. Per esempio, la posa dei pannelloni interni fa si che alcune fasi delle manovre, come il calo degli stessi nella struttura, siano oscurate alla visuale che si avrebbe dalla cabina.

Ma con il radiocomando l’operatore può alzare e sfilare il braccio per portare il pannellone sulla verticale dell’edificio, quindi spostarsi a sua volta all’interno e da lì proseguire le manovre. Ma Marco Zimone, terza generazione della proprietà al lavoro in Tractor Service, dealer Merlo che segue le aziende del Gruppo Cogeis, ci tiene ad aggiungere alcune note. “Ivies ha acquistato la macchina circa un anno fa e sono già 700 le ore lavorate. Oltre a falcone e verricello, Ivies ha acquistato anche forche, benna e la navicella del sistema Space, per la quale abbiamo fornito il corso di formazione. In azienda, infatti, sono diversi gli operatori abilitati all’uso del Roto 45.21. Che tra l’altro non è l’unico telescopico in livrea verde di Ivies”. Che il Roto 45.21 non

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sia il solo sollevatore telescopico dell’azienda non ci stupisce, ma ci lascia favorevolmente impressionati quello che Zimone aggiunge:”La partnership tra Cogeis e Tractor Service è di vecchia data, infatti collaboriamo con loro da ormai 15 anni, durante i quali hanno acquistato diverse macchine Merlo tra cui due sollevatori fissi, due autobetoniere e altri due telescopici rotativi oltre al 45.21. I primi acquistati sono tutt’ora all’opera (dal 1991, ndr) senza mai aver avuto particolari problemi. Fattore che ha reso tutte le aziende del Gruppo Cogeis, e non solo Ivies, affezionati clienti Merlo”. Il Roto 45.21 completerà i lavori a Cime Bianchein circa un mese dopodiché proseguirà verso nuove avventure in altri cantieri seguiti da Ivies.

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Trasporti eccezionali

COMETTO

Eccezionale per natura COMPONENTI DI ALTA QUALITÀ, TECNOLOGIA ALL’AVANGUARDIA, SERVIZIO, SUPPORTO E UNA LUNGA ESPERIENZA. TUTTO QUESTO È COMETTO

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Cometto è un marchio di assoluto livello mondiale nell’ambito dei trasporti eccezionali, delle costruzioni, dei prefabbricati, cui si aggiungono settori quali le acciaierie, l’energia eolica, l’oil & gas, i cantieri navali, l’offshore, la logistica... Per un elenco quasi inesauribile. Tanti campi applicativi che beneficiano dell’utilizzo di componenti di elevata qualità e di una tecnologia all’avanguardia che si sommano alla massima

attenzione per il cliente. Tra i sistemi modulari Cometto, merita una particolare menzione la serie MSPE, la cui modularità permette di creare diverse configurazioni di piattaforme in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di carico; mentre il sistema di gestione elettronica e il software dedicato Cometto consentono una sterzatura di ±135°. Ciascuna delle sospensioni è indipendente ed è collegata al computer tramite encoder. Queste caratteristiche permettono all’MSPE di muoversi in ogni direzione, unendo così l’assoluta precisione all’elevata capacità. La gamma MSPE garantisce infatti una capacità di carico fino a 60 t per linea d’asse (MSPE Evo2 ) grazie al telaio in acciaio di alta qualità, la sospensione brevettata e specifici pneumatici sviluppati con un fornitore selezionato tra i leader del settore. Il tutto si traduce in un grande vantaggio in termini di maneg-

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+ Da oltre 60 anni Cometto dal 1954 è sinonimo nel mondo di trasporto pesante, grazie alla produzione di semirimorchi e rimorchi per il trasporto eccezionale, semoventi modulari (SPMT) e altre numerose serie di veicoli. Il progetto che, più di altri, ha reso famosa l’azienda risale al 1982, quando la NASA ha acquistato il primo veicolo per la movimentazione della navicella spaziale nella base di Cape Canaveral. Da quel momento la gamma dei prodotti si è sviluppata vertiginosamente per soddisfare qualsiasi esigenza di trasporto. Chi volesse toccare con mano le ultime novità dell’azienda può recarsi al GIS 2015 presso lo stand E13 nel Padiglione 1, o nell’area esterna, allo stand H6/I1.

gevolezza, grazie alla minore quantità di assi necessari per spostare lo stesso carico e, di conseguenza, in termini di costi finali. In aggiunta, Cometto ha

sviluppato una serie completa di Unità di Potenza (Power Pack) che variano in funzione delle dimensioni del convoglio e della portata richiesta e che offrono,

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accanto ai tradizionali motori termici, anche la possibilità di un Power Pack Ibrido ad alimentazione diesel/elettrica per soddisfare la richiesta di applicazione in ogni ambiente. Accanto alla tradizionale produzione nel trasporto pesante, la società ha recentemente lanciato il marchio Cometto HT (Handling Technology) che, al momento, include i veicoli: Cometto EMT (Semovente modulare elettrico), Cometto EXSTREAM (Semovente elettrico con certificazione ATEX) e Cometto ETL 80 (Semovente a motore diesel). I veicoli elettrici, in particolare, rappresentano un nuovo concetto di movimentazione all’interno degli stabilimenti con interessanti applicazioni in ambienti dove siano richiesti emissioni zero, assenza di rumore, trasporti sicuri e puliti in ambienti chiusi e protetti dall’inquinamento. EMT ed EXSTREAM sono piattaforme elettriche modulari autocaricanti e multidirezionali, alimentate da batterie, progettate per l’uso sia in interno che in esterno e con una portata da 18 a 100 t. Sono inoltre disponibili numerosi optional e versioni: AGV, gomme antitraccia e sistema di diagnostica a distanza. Ciliegina sulla torta: Cometto EMT è candidato per il premio ILTA 2015 (Italian Lifting & Transportation Awards) per la categoria Innovazione di Prodotto.

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Trasporti eccezionali

FAGIOLI

Jumboisation TERMINE INGLESE CHE INDICA UN RESTYLING NAVALE GRAZIE AL QUALE IL VASCELLO INTERESSATO VIENE INGRANDITO MEDIANTE L’INSERIMENTO TRA PRUA E POPPA DI UN’INTERA NUOVA SEZIONE

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Non si tratta di un lavoro da tutti i giorni. Però accade, e neanche troppo raramente. La storia che segue vede come protagonista una nave da crociera della MSC alla quale è stata letteralmente aggiunta un’intera sezione (procedimento noto nella cantieristica come jumboisation): i lavori sono stati eseguiti presso i cantieri navali di Palermo e qui su Sollevare ne parliamo perché ad alcune importanti operazioni ha preso parte Fagioli, azienda fra i leader nel Mondo nella progettazione e realizzazione di movimentazioni

e sollevamenti ad alto contenuto di ingegneria e nella spedizione di impianti con complessità tecniche e logistiche di trasporto. E questo cantiere navale ne è una dimostrazione. Cliente di Fagioli in questa operazione di jumboisation è stato Fincantieri, e tutto si è svolto in fasi successive. La prima è stata posizionare alcune attrezzature apposite che successivamente all’arrivo della nave sarebbero servite per spostare la prua in avanti una volta avvenuta la sezione dello scafo. Si, perché nella jumboisation la nave viene

letteralmente tagliata in due, le due parti vengono allontanate, nello spazio che si crea viene inserita la nuova sezione e poi si procede al ricongiungimento dei tre pezzi fra loro. Quindi, posizionate le prime attrezzature, la nave è stata portata all’interno del bacino dove, mediante una delicata operazione di manovra, la prua è stata appoggiata alle slitte destinate a muoverla mentre la poppa è stata appoggiata a dei blocchi di cemento. A questo punto il bacino è stato svuotato dall’acqua e si è proceduto al taglio dello scafo. Fagioli ha eseguito lo spostamento della prua, separata dal resto della nave, e con un peso pari a 13.750 t, in avanti di circa 30 m. Una volta eseguita questa operazione, Fagioli ha approntato un treno di moduli SPMT per 80 assi complessivi che hanno eseguito il trasporto della nuova sezione che pesava complessivamente 1.997 t. In questa fase i rischi maggiori erano legati alla possibilità di collisione fra la sezione della nave e le pareti del bacino, per cui Fagioli ha eseguito una dettagliata progettazione dell’intera fase. Dopo aver eseguito con successo il trasporto e l’inserimento della nuova sezione della nave tra la prua e la poppa Fagioli haovviamente provveduto a riportare la prua da 13.750 t della nave nella corretta posizione per completare il processo di jumboisation. Ora, credete che operazioni di questo tipo siano più uniche che rare? No, no. Nel solo 2015 le attrezzature Fagioli usate in questo cantiere hanno preso parte ad altre tre operazioni di jumboisation.

+ Hanno eretto Golia...Th Quando ci sono di mezzo imprese difficili o lavori impossibili, chissà perché spesso Fagioli c’è. Sarà perché l’azienda con sede a Sant’Ilario d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, crede che la parola impossibile non esista. Almeno non per lei. Non contenta di aver “jumboizzato” in un anno quattro navi da crociera, Fagioli si è spostata in Francia, dove ha partecipato ai lavori di assemblamento di una gru Goliath con portata massima di 1.400 t. La gru è a Saint Nazaire, e il suo assemblaggio ha coinvolto non solo la divisione dei trasporti eccezionali di Fagioli, ma anche quella specializzata nei grandi sollevamenti. In effetti il peso complessivo dei vari elementi che sono stati trasportati e sollevati al fine di assemblare la gru ha sfiorato le 3.619 t. Il trasporto è stato affidato ai moduli SPMT mentre le operazioni di sollevamento sono state eseguite mediante l’uso combinato di torri di sollevamento e sistemi a fune.

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

Piacenza, 1-3 Ottober 2015

AREA ESTERNA STAND I20/L3


Trasporti eccezionali GOLDHOFER

Modularità e rivoluzione OLTRE LE TANTE OPZIONI DEI MODULI THP, NEL SEGMENTO SPMT IRROMPE LA NUOVA GAMMA PESANTE DI SEMOVENTI PST/ES-E

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Sono tante le parole che definiscono i prodotti Goldhofer. Ma se parliamo della gamma THP allora dobbiamo soffermarci su leggerezza e modularità. I moduli di Memmingen della serie THP/SL-S e THP/SL-L sono le gamme più leggere al mondo e sono completamente combinabili con la gamma pesante SL. Il peso per linea d’asse è ridotto sotto le 2,5 t, mentre l’elevato momento flettente garantisce stabilità e caricabilità. Allo stesso tempo

sono quasi infinite le possibilità di combinazione che i moduli offrono indipendentemente dalle portate degli assi. Questa straordinaria flessibilità di impiego è il risultato della possibilità di combinazione tra le gamme THP/SL-L e THP/SL-S tra di loro oltre che con la famiglia pesante THP/SL con una portata per asse di 45 t. I moduli THP sono inoltre combinabili con le varie componenti Goldhofer quali colli d’oca, ralle, tavole piatte, tavole

Trasporto di un escavatore minerario di 250 t in una combinazione THP/SL-L (combinazione 1+1)

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allargabili (Kesselbrùcken) e tavole per escavatori. Inoltre sono combinabili con tutti gli altri adattatori e motori, come anche i semoventi idrostatici PST/SL e PST/SL-E da 45 t/linea d’asse di portata. Se queste qualità sono riconosciute e affermate a livello mondiale, di rivoluzione si deve parlare affrontando la nuova gamma pesante di semoventi PST/ES-E, presentati ufficialmente a fine giugno, durante gli Innovation Days di Memmingen. “Questa è come una rivoluzione mondiale nel segmento dei modulari pesanti”, ha commentato Stefan Fuchs, CEO di Goldhofer, “la nuova generazione di modulari è la perfetta simbiosi tra due gamme di prodotto. Il trasporto più economico, grazie alla larghezza ridotta del modulo a 2.430 mm in container, e la stabilità di ribaltamento di un modulo largo 3.000 mm sono stati raggiunti in un unico prodotto”. La nuova generazione raggruppa tre nuovi semoventi modulari:

il PST/ES-E (285) con sterzatura elettronica multidirezionale e variazione idraulica della carreggiata, il PST/ES-E (315) con 45 t di portata/asse e il PST/ES-E (385), il modulare semovente con 60 t di portata/

asse. Tutti sono gommati con pneumatici standard provenienti dal settore camion o auto nelle dimensioni 215, 285, 315 e 385. Quattro le motorizzazioni disponibili con potenze da 150, 207, 360 e 390 kW, di cui due TIER 4 Final. Senza dimenticare l’opzione ibrida. Nello specifico il PST/ES-E (285) con sterzatura elettronica multidirezionale ha una carreggiata di 1.810 mm e una stabilità di ribaltamento migliorata del 24% rispetto a un normale SPMT con una carreggiata di 1.450 mm. Basato su una larghezza di 2.430 mm, può essere trasportato a destinazione in container. “La nuova generazione SPMT di Goldhofer si distingue nei parametri rilevanti, quali capacità, momento flettente, velocità e forza di trazione”, spiega Horst Hàfele, Project Manager dei moduli pesanti e semoventi, “la velocità di marcia è stata migliorata dal 30 al 100% e la forza di trazione del 27,5%”.

+ Nuova logistica Goldhofer A.G. investe nel futuro con la realizzazione (che sarà completata a fine 2015) di un nuovo centro logistico di oltre 6.000 m2 che accelererà i processi produttivi e la velocità di consegna dei pezzi di ricambio. Per Stefan Fuchs, CEO di Goldhofer, il nuovo investimento è il conseguente proseguo della filosofia aziendale: “Con un’innumerevole serie di innovazioni siamo ormai a livello mondiale tra i costruttori Premium e grazie all’ottimizzazione delle tecnologie produttive e dei processi produttivi confermiamo di essere pronti alle nuove sfide del futuro. Questo nuovo stabile è un’ulteriore pietra miliare”. Nel nuovo centro logistico verranno immagazzinati oltre il 90% di tutti gli articoli Goldhofer.

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Trasporti eccezionali

MAMMOET

Specialista multimodale IL TRASPORTO (E LA MOVIMENTAZIONE) IN TUTTE LE SUE ACCEZIONI. LE SOLUZIONI MAMMOET A TUTTA SICUREZZA

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Quando si parla di Mammoet il pensiero va ai trasporti spettacolari, alle spedizioni via nave, all’installazione e rimozione di oggetti di grande dimensione e masse incredibili. Un’immagine che non si smentisce anche alle nostre latitudini. Mammoet Italy opera nei settori dell’industria petrolchimica, dell’energia, della meccanica pesante e dell’ingegneria civile e, in questi ultimi mesi, è stata protagonista di interventi di assoluto rilievo.

Tra i tanti spicca il trasporto e l’installazione del nuovo basket nella torre di varo per la posa di tubature sottomarine (JLT, J-Lay Tower), poi successivamente imbarcato sulla nave semisommergibile per lavori offshore Saipem 7000. Mammoet Italy ha svolto il lavoro in più fasi. Il primo step ha visto il trasporto del basket completo dallo stabilimento Fratelli Righini sino al cantiere temporaneo nel terminal SAPIR, dove la torre è stata posta orizzontalmente su una chiatta Saipem. Il trasporto è stato eseguito utilizzando carrelli idraulici semoventi modulari SPMT per un totale di 32 assi, azionati da 2 Power Pack Unit. In cantiere, il basket è stato sollevato di diversi metri e riposizionato su un sistema di skidding montato sui carrelli, al fine di porre il basket a un’altezza adeguata per il suo inserimento nella torre. Questo sollevamento è stato eseguito con

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il sistema idraulico JS 500 con 4 torri a controllo computerizzato. I carrelli con il carico sono stati quindi fatti avvicinare all’apertura alla base della torre di varo e, tramite un sistema di skidding, il basket è stato fatto scivolare e agganciato con alcuni strand jacks, a loro volta montati su un ulteriore sistema di skidding. Infine il basket è stato sollevato con gli strand jacks, traslato completamente all’interno della torre e agganciato ai suoi perni. Quello descritto è un classico intervento alla Mammoet, dove è evidente l’attenzione da porre verso la sicurezza. Un aspetto che per la società

+ Obiettivo Algeria Il mercato algerino risponde bene alla presenza diretta di Mammoet. Questo, in sintesi, è quanto emerge dalle parole di Alberto Galbiati, CEO di Mammoet Italy e che ha curato la fondazione della filiale algerina e ne conserva la guida, ottimista per il futuro. “Per il prossimo futuro”, ha commentato, “partiamo da un backlog interessante, che ci ha convinto a effettuare investimenti in attrezzature dedicate a quel mercato. Mammoet Algeria è ormai una realtà locale consolidata”. Tra i lavori più significativi: l’impianto di compressione del gas naturale di Tiguentourine, tre centrali elettriche turbogas a ciclo semplice e combinato, la linea ferroviaria Tiaret-Ghilizane. costituisce un vero e proprio presupposto operativo che passa attraverso tre pilastri metodologici. Il primo è la formazione del personale. Ogni dipendente Mammoet segue obbligatoriamente corsi base di sicurezza e pronto soccorso, cui si aggiungono specifici corsi per il personale qualificato e specializzato. Gli

DPI (Mammoet Workwear), che viene anche commercializzata verso terzi. Infine, ecco l’approccio metodologico. Ogni lavoro viene affrontato elaborando una soluzione ingegnerizzata, definita in fasi e movimenti, dove la sicurezza degli operatori, la minimizzazione degli impatti sul cantiere e sull’area d’intervento e la riduzione dell’impatto sull’ambiente sono requisiti di progetto fondamentali.

operatori dei trasporti e dei sollevamenti sono certificati su ogni equipaggiamento (carrelli, sistemi di sollevamento idraulico, gru e perfino forklift) utilizzato. Il secondo pilastro della sicurezza Mammoet è la cultura dei dispositivi individuali di sicurezza. La società ha addirittura sviluppato una linea personalizzata di

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Trasporti eccezionali

LE MOTRICI MAN PER IL TRASPORTO PESANTE SONO COSTRUITE SULLE ESIGENZE DEGLI UTILIZZATORI E NON TEMONO GLI IMPEGNI PIÙ GRAVOSI

MAN

Largo ai Professionisti

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Quando si deve trasportare qualcosa di più largo, più alto o più pesante, bisogna lasciare spazio ai professionisti, incrementando le prestazioni e, allo stesso tempo, riducendo i costi. Partendo da questi presupposti MAN ha sviluppato numerose soluzioni specifiche per il settore e indirizzate alla massima redditività e affidabilità. Motrici per il trasporto pesante che escono dalla catena di montaggio come veicoli di serie, ma

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specializzati per questo particolare segmento del trasporto. Autocarri pesanti sottoposti a severi test e capaci di soddisfare i medesimi livelli di qualità di tutti i veicoli MAN. Uno sguardo all’equipaggiamento di serie permette di capire la qualità delle motrici dedicate a questo specifico settore. Il telaio di supporto dietro la cabina prevede radiatore supplementare, serbatoio carburante, serbatoio olio e ser-

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batoi dell’aria; mentre l’attacco di traino anteriore è regolabile in abbinamento al paraurti in acciaio e alla piastra di montaggio e, allo stesso tempo, la traversa terminale posteriore doppia rinforzata per gancio di traino standard/eccezionale è montata ad altezza normale e ribassata. Se la ralla prevede il dispositivo di spostamento, l’impianto idraulico per trasporto eccezionale a tre livelli è indipendente dal cambio, con collegamenti sulla traversa terminale posteriore e

Per le necessità particolari – dalla cabina al telaio, dalla trasmissione all’elettronica o alla sovrastruttura – c’è MAN Modification che realizza soluzioni su misura per singole richieste o veicoli completi. Qualche esempio? I quattro assi “corti”, con un passo identico a quello dei veicoli a tre assi, ma con una capacità di carico sulla ralla decisamente maggiore. Oppure il “gigante della trazione”: un 8x6, il cui passo e la cui altezza della ralla sono pressoché invariati rispetto all’8x4. Per carichi massimi sulla ralla ecco la configurazione ruote 10x4, disponibile con un asse centrale e un asse trainato posteriore o in versione compatta con due assi centrali.

per l’attacco di traino regolabile. Il tutto senza dimenticare accorgimenti quali: piastra di supporto per collo di cigno, faro da lavoro estraibile sul supporto del gruppo motopropulsore, lampeggianti, scaletta di accesso alla piattaforma di la-

voro, collegamenti freni supplementari anteriori e posteriori, presa rimorchio supplementare e ABS posteriore e impianto aria compressa rinforzato. I veicoli Euro 6 MAN a 4 assi montano un nuovo gruppo motopropulsore: il sei cilindri

+ MAN Modification

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in linea D38 ad alta coppia in grado di sviluppare tutta la potenza necessaria, anche nelle situazioni più difficili; mentre per uno spunto sicuro, confortevole e quasi esente da usura ecco il convertitore di coppia idraulico, anche questo di serie, che consente le manovre più precise. In condizioni di marcia normali, il convertitore di coppia idraulico viene automaticamente escluso, in modo da poter trasportare efficientemente anche i carichi più pesanti. La potenza frenante viene invece generata dalla combinazione turbo EVB - intarder. Il turbo EVB lavora in base al regime del motore, mentre la potenza dell’intarder dipende dalla velocità. In questo modo è disponibile il freno continuo ideale per tutti i range di velocità. L’impiego dei due sistemi viene comandato automaticamente, per una potenza frenante fino a 750 kW. I MAN a 4 assi sono disponibili con due livelli di potenza, 412 kW (560 CV) e 471 kW (640 CV) e tre categorie di peso, fino a 250 t. Per la cabina ecco invece le varianti XL, XLX e XXL. Il doppio asse motore è disponibile con sospensioni a balestra e con molle ad aria.

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MERCEDES-BENZ

Lo specialista IL NUOVO SLT SI PRESENTA COME UNO SPECIALISTA DI ALTO LIVELLO PER I COMPITI PIÙ GRAVOSI

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Da possenti turbine e trasformatori a motori diesel navali e macchinari, fino a caldaie e impianti eolici: i trasporti pesanti figurano tra i compiti più affascinanti di questo settore. Questi pesi massimi rappresentano una categoria a sé: i trattori stradali pesanti portano carichi di diverse centinaia di tonnellate, a volte da soli fino a 250 t e a volte insieme ad altri, fino a un massimo di tre trattori, con peso complessivo dell’autoarticolato pari a 750 t. In questo modo possono nascere convogli con una lunghezza complessiva di 50 o addirittura 100 m, che ciò nonostante, grazie a tecniche sofisticate, sono manovrabili al centimetro e con un’attenta pianificazione trasportano il possente ca-

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rico su strade pubbliche fino a destinazione. In questo segmento Mercedes-Benz Trucks ha completato la sua squadra di veicoli con il nuovo trattore stradale pesante SLT che rappresenta il coronamento della gamma di veicoli industriali appena rinnovata per l’introduzione della norma sui gas di scarico Euro VI e composta da Actros, Arocs, Antos e Atego. Nel caso dell’SLT si tratta di un progetto interno realizzato da Daimler Trucks con una serie di raffinatezze tecniche. Le ambizioni del nuovo SLT sono elevate: già a vuoto, la combinazione di trattore e semirimorchio o rimorchio pesa da 60 a 65 t circa, ovvero 1,5 volte il peso degli autoarticolati generalmente in circolazione sulle

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Trasporti eccezionali di veicoli altamente specializzati prodotta da un unico fornitore con componenti perfettamente armonizzati tra loro: motore, cambio e assali portano tutti il marchio della Stella. Il veicolo base dell’SLT viene prodotto nella fabbrica di veicoli industriali di Wörth e completato a Molsheim. Questo gruppo comprende l’imponente torre di raffreddamento dietro la cabina, insieme ai componenti alloggiati al suo interno, il montaggio dell’asse anteriore aggiunto sterzante per le motrici per semirimorchio a quattro assi, oppure i supporti per ganci di traino rinforzati anteriori e posteriori, la ralla scorrevole, una piastra di compressione sulla coda, la cosiddetta “passerella” dietro la torre di raffreddamento e i fari di lavoro. strade dell’Europa centrale. Che si tratti di motore, impianto di raffreddamento, frizione con Turbo Retarder o cambio a 16 marce totalmente automatizzato con programmi di marcia speciali, questo veicolo high-tech coniuga una potenza elevata a un’estrema sensibilità, ovvero le massime prestazioni con una precisione al centimetro. In altre parole il nuovo SLT fissa nuovi parametri di riferimento nel suo segmento. Con un peso complessivo di 250 t, il trattore SLT è disponibile in numerose configurazioni a tre e quattro assi basate sui modelli Actros e Arocs. La progettazione del nuovo SLT è stata guidata dalla divisione CTT (Custom Tailored Trucks) della fabbrica di Molsheim (Francia), in stretta collaborazione con il reparto Sviluppo Veicoli Industriali di Stoccarda. Gli acquirenti del nuovo SLT potranno trarre vantaggio da una gamma

+ La gamma SLT Mercedes-Benz produce il nuovo SLT in una vasta gamma di versioni. Quella di maggiore spicco è l’Actros SLT con sospensioni pneumatiche e cabine GigaSpace e BigSpace da 2.500 mm di larghezza. Di questo veicolo sono disponibili diverse varianti fra cui la 6x4 con passo di 3.400 o 4.000 mm e la 8x4 con passo di 4.000 mm. L’Arocs SLT con sospensioni meccaniche, realizzato sulla base del robustissimo Arocs Grounder, è disponibile oltre che con la cabina BigSpace anche con la cabina StreamSpace da 2.300.mm di larghezza nelle seguenti varianti: 6x4 con passo di 3.300 o 3.900 mm; 8x4 con passo di 3.90 mm; 8x6 con passo di 4.200 mm; 6x6 con passo di 3.900 mm e 8x8 con passo di 4.850 mm. Le versioni di SLT con trazione integrale con configurazioni 6x6, 8x6 e 8x8 si aggiungeranno nel corso dell’anno e verranno commercializzate prevalentemente nei mercati di esportazione. Come vero e proprio “truck internazionale” l’SLT sarà disponibile con guida sia a sinistra che a destra, anche in versioni speciali, come ad esempio per l’uso fuoristrada con pneumatici di dimensioni fino a 14.00 R 20 per tutte le varianti di trazione integrale.

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Trasporti eccezionali SCANIA

Eccezionalmente standard!

I VEICOLI SCANIA PER IL TRASPORTO ECCEZIONALE SONO COSTRUITI CON GLI STESSI STANDARD UTILIZZATI PER I VEICOLI DI LINEA E DA CANTIERE. CHE SONO UNA GARANZIA

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Le direttive impongono ai mezzi elevate prestazioni in quanto, oltre a dover garantire potenza e trazione anche a basse velocità, devono riuscire a coprire lunghi tratti di strada nelle ore di circolazione consentite. Partendo da questi presupposti la scelta Scania è semplice, quanto efficace: nella costruzione dei veicoli

per il trasporto eccezionale vengono impiegati i più robusti componenti del sistema di produzione modulare Scania, per fornire una soluzione di alta qualità in grado di soddisfare i requisiti imposti dalle norme e dalla strada. Il sistema modulare Scania offre molteplici opportunità in termini di telaio,

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configurazione ruote, catena cinematica e cabina, che consentono di adattare il mezzo a ogni esigenza. I veicoli per il trasporto eccezionale sono così disponibili da due a cinque assi e fino a quattro assi motore. I motori spaziano dal 13 litri a 6 cilindri con potenze fino a 490 CV e 2.550 Nm di coppia, al V8 da 16,4 litri

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Trasporti eccezionali

+ Potenza a terra Il cambio Overdrive presenta 12 marce e due primini ed è caratterizzato da un rapporto di riduzione che arriva a 13,3:1. Nella marcia più alta ha un rapporto complessivo di 0,8:1 che permette una guida a bassi giri per spostamenti veloci quando il traffico lo consente. L’erogazione fluida è assicurata dagli assali con riduzione ai mozzi e dal motore Scania V8, brillante e di facile utilizzo, che eroga tutta la sua potenza in modo continuo e senza sforzo, grazie anche al suo maggiore frazionamento. Questa caratteristica contribuisce a ridurre lo sforzo per tutti i componenti della catena cinematica. con potenze che raggiungono i 730 CV e 3.500 Nm di coppia. Unità collaudate e affidabili che soddisfano la normativa Euro 6 e sono basate su una piattaforma globale caratterizzata da un’architettura trasversale che semplifica il servizio e la fornitura dei ricambi. Tutti i motori in dotazione erogano la massima coppia già a partire da 1.000 giri/min, di conseguenza la frizione può essere rilasciata a bassi giri per fornire la piena capacità di trazione non appena il veicolo è in movimento. La catena cinematica, disponibile anche con Scania Opticruise a due o tre pedali, consente di raggiungere masse complessive elevate e allo stesso tempo di ottimizzare i consumi anche nelle condizioni più gravose. Se il cambio marcia è gestito in modo automatico dall’Opticruise, l’autista ha comunque la possibilità di intervenire manualmente in qualsiasi momento. Mentre la

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modalità “manovra” offre il massimo controllo già a bassissime velocità con una precisione che non è azzardato definire millimetrica. Il sofisticato con-

trollo della frizione automatica consente, inoltre, una partenza fluida con minimi slittamenti. Senza dubbio meritano una citazione le cabine, disponibili in diverse altezze e varie lunghezze e costruite con cura in ogni dettaglio per rendere piacevole la vita sulla strada. Un ambiente di lavoro confortevole dove tutto è in vista e a portata di mano, con sistemi di sicurezza attiva e passiva. La gamma delle cabina Scania è identificata con le sigle P, G ed R e, grazie al sistema modulare, offre pressoché infinite possibilità di personalizzazione.

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Trasporti eccezionali

TII GROUP

Giganti risparmiosi IL RIMORCHIO SCHEUERLE HIGHWAY GIANT DUAL LANE CON INTEGRATO UN MECCANISMO PIEGHEVOLE CONSENTE UN ENORME RISPARMIO SUI COSTI GRAZIE ALLA POSSIBILITÀ DI ESEGUIRE LE CORSE A VUOTO SENZA BISOGNO DI APPROVAZIONI SPECIALI

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Con lo sviluppo del suo nuovo rimorchio Highway Giant Dual Lane, Scheuerle ha alzato l’asticella della tecnologia duallane a un livello completamente nuovo. Il primo esemplare del nuovo rimorchio è stato recentemente consegnato alla Sterett Crane & Rigging di Owensboro, nel Kentucky (USA), azienda che lo ha scelto per svariate caratteristiche tra cui

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l’innovatimo meccanismo pieghevole che consente di trasportare il rimorchio completamente ripiegato su un semirimorchio ribassato che non ha bisogno di permessi per la circolazione. Questo consente alla Sterett Crane & Rigging di risparmiare moltissimo sulle corse a vuoto dei sui rimorchi eccezionali. Inoltre il design non solo consente di disporre di diverse lar-

ghezze variabili del rimorchio, non solo le larghezze variabili veicolo (4,8 m , 5,4 m e 6m ), ma vi è anche la possibilità di allargare il rimorchio mentre è già carico, sempre in tutta sicurezza, permettendo così di adattare la larghezza del veicolo alle diverse normative degli Stati USA in maniera veloce ed estremamente economica, usando sempre e comunque

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distanziatori o ponti dove necessario. Il fulcro dell’Highway Giant Dual Lane è la tecnologia dell’asse oscillante Scheuerle mediante cilindri idraulici che garantiscono la più ampia corsa oggi disponibile sul mercato, facilitando così le manovre per posizionare il rimorchio sotto il carico per il successivo sollevamento. Lo stesso sistema in abbinata allo sterzo preciso che è un’altra caratteristica Scheuerle garantisce una facile manovrabilità anche nelle curve più strette. Su richiesta l’Highway Giant Dual Lane è disponibile con PowerBooster (PB) che fornisce una spinta aggiuntiva ove necessario in fase di traino oppure trasforma il rimorchio in una unità autonoma in grado di muoversi senza l’ausilio di un trattore, eliminando la necessità di un secondo trattore in alcune circostanze, risparmiando sui costi e guadagnando agilità in fase di manovra.

+ Per l’acciaio fuso Il trasporto di acciaio fuso è un tema decisamente rovente per le acciaierie di tutto il mondo. Come immaginabile per realizzare tali trasporti sono necessari veicoli estremamente affidabili e sicuri ma spesso quelli disponibili sul mercato che hanno tali caratteristiche sono adatti a coprire solo brevi distanze a causa della bassa velocità massima raggiungibile. Ma oggi Kamag offre una soluzione ad hoc attraverso il suo nuovo veicolo articolato Ladle Carrier 3503 che raggiunge velocità notevolmente superiori rispetto ai convenzionali veicoli per il trasporto dell’acciaio fuso, agevolando in tal modo le operazioni e rendendole nel contempo estremamente efficienti.

un solo rimorchio. Al fine di ottenere un rapporto ottimale tra la tara e la capacità di carico, il telaio dello Scheuerle Highway Giant Dual Lane è realizzato con una struttura leggera e robusta. Come collegamento al veicolo trainante possono essere ugualmente usati sia un collo d’oca che un timone standard e possono essere posizionati con facilità anche

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Movimentazione portuale

FTMH

Meglio di Don Camillo LENTE DI INGRANDIMENTO PUNTATA SULLA GAMMA REACH STACKER COMPOSTA DA TRE MODELLI: FT45-60, FT 45-65 ED FT 45-70

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Località della bassa reggiana, Brescello è da sempre legato ai romanzi di Guareschi e agli immortali Peppone e Don Camillo, che il grande pubblico ha apprezzato soprattutto nella versione cinematografica interpretata da Gino Cervi e Fernandel. Ma se il valore letterario e di spaccato di un’Italia scomparsa resta immutato, oggi – o meglio dal 2014 – c’è un motivo in più per essere orgogliosi della cittadina emiliana. Un motivo industriale e che risponde al nome di FTMH, acronimo di Fantuzzi Team Material Handling, che affronta il mercato della movimentazione portuale con la gamma FT, composta dai modelli 45-60, 45-65,

+ Giovani rampanti Fondata nell’aprile del 2014, già nel mese di maggio la FTMH ha presentato al Cemat di Hannover il primo RS della gamma, il Modello FT 45-60, apprezzato per la semplicità ed efficienza delle soluzioni proposte, inclusa la nuova motorizzazione Volvo 4 Final. Lo scorso anno è servito per rafforzare l’organizzazione interna, la produzione, ottenere le certificazioni e organizzare un efficiente servizio post-vendita. Il 2015 ha visto il completamento della gamma di RS con il nuovo modello FT 45-70, con un nuovo spreader telescopico integrato di Piggy Back. E le sorprese non sono certo finite...

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45-70 con spreader o con spreader e piggy back integrato. Prima di tutto FTMH ha pensato al comfort e alla sicurezza dell’operatore e ha messo a disposizione una cabina mobile, con spostamento manuale per facilitare il service nel vano motore, di grande visibilità, dotata di sedile pneumatico facilmente regolabile e ribaltabile e di colonna sterzo regolabile in altezza e frontalmente. Con due porte di accesso e un’uscita di sicurezza posteriore, l’accesso è garantito da una robusta scala antisdrucciolo. A livello comandi i joy-stick sono elettroidraulici, mentre il display Tetra 7, con interfaccia CAN-BUS, visualizza tutti gli elementi operativi e i parametri funzionali. Sono L’impianto idraulico si avvale di due pompe triple a ingranaggi dell’americana Parker e di quattro distributori idraulici Walvoil collegati in serie e in parallelo per ottimizzare la potenza del motore, ridurre il consumo carburante e migliorare le prestazioni della macchina. Il sistema sterzante, giusto per continuare con una componentistica di alto livello, è a marchio Danfoss. Il motore per tutti e tre i modelli è il sei cilindri Volvo TAD 1170 VE con potenza massima di 235 kW per i 45-60 e 45-65 e di 265 kW per la macchina di maggiori dimensioni. I valori di coppia si assestano sui 1.550 Nm a 1.260 giri per il 45-60 e il 45-65, mentre nel caso del 45-70 raggiungono i 1.750 Nm a 1.290 giri. visibili costantemente i valori del carico, il baricentro fronte ruote, il carico massimo ammesso, l’estensione, l’angolo, la velocità e le indicazioni generali della macchina. Lo spreader telescopico ha una struttura a monocannocchiale con cilindri di posizionamento a 20’-40’ fissati esternamente per facilitarne la riparazione e la sostituzione. Realizzato in Weldox 900 per le strutture telescopiche e in Domex 600 per la struttura fissa, lo spreader beneficia di due motori idraulici autofrenanti per la rotazione e di quattro twist

lock di tipo flottante, mentre la corona di rotazione è una Roth Hart di grande diametro per assorbire gli urti e modulare i movimenti. Progettato per applicazioni heavy duty, il braccio telescopico presenta due cilindri di sollevamento a doppio effetto, un cilindro di sfilo a doppio effetto e si avvale di un sistema di ingrassaggio centralizzato. I pattini di scorrimento, in Nylatron, garantiscono durata e facilità di smontaggio. Mentre sei fari a Led garantiscono la perfetta operatività notturna.

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Movimentazione portuale LIEBHERR

Un nuovo impulso LIEBHERR LANCIA LA NUOVA PULSER REACHSTACKER SERIES CON L’LRS 545

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“La serie Pulser è il nuovo partner per la movimentazione delle merci per porti e terminal. Il suo design garantisce l’agilità desiderata per qualsiasi operazione con i container. Con l’ultima tecnologia di bordo, la nuova macchina garantisce un nuovo impulso a qualsiasi terminal”. Con queste parole Matthias Mungenast, Direttore Vendite per le gru portuali e i reachstacker Liebherr, presenta la nuova macchina del costruttore, che intende

unire la più avanzata tecnologia alla compatibilità ambientale. Il nuovo LRS 545 è equipaggiato con un potente, ma economico, motore quattro cilindri Liebherr da 230 kW conforme alle più recenti EU

Stage IV / EPA Tier 4 Final e, con un peso di circa 70 t, garantisce un equilibrio ottimale tra stabilità e velocità. Per ulteriore potenza, la macchina può beneficiare di una trazione ibrida opzionale Pactronic in grado di assicurare altri 110 kW, sen-

+ Dati tecnici Modello Liebherr LRS 545 Motore Liebherr D 944 Potenza 230 kW a 1.700 giri/min Potenza addizionale 110 kW Serbatoio gasolio 460 l Serbatoio AdBlue 46 l Trasmissione Liebherr completamente idrostatica Freni idrostatici a disco in bagno d’olio Cabina Liebherr Dimensioni cabina 1.500x1.500x1.600 mm Peso 545 Toplift 69 t Peso 545 Intermodal 74 t

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za consumi di carburante e incremento delle emissioni inquinanti. Nessun problema, inoltre, sul fronte dell’affidabilità: l’amplificatore di potenza ibrida è utilizzato da cinque anni sulle gru portuali, si tratta quindi di un dispositivo ben collaudato e sicuro. A livello prestazionale la nuova macchina impila cinque container in prima fila ed è in grado di gestire 45 t in prima fila e 31 t in seconda. La cabina è comoda, ergonomica e pensata in funzione dell’operatore che può optare per il volante o per un controllo steer-bywire. La trasmissione è idrostatica, mentre l’indipendenza delle ruote consente più agilità e raggi di sterzata contenuti, inoltre la trazione integrale individuale contribuisce a ridurre l’usura dei pneumatici. Sotto il profilo della manutenzione, nel nuovo LRS 545 è tutto a portata di mano e facilmente accessibile.

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Pegasus Distributore FLOW SHARING a controllo elettronico Permette l’esecuzione contemporanea di tre movimenti e una maggiore velocità di esecuzione. Trasmissione IDROSTATICA a controllo elettronico 4 modalità di guida: ECO DRIVE, NORMAL, ECO WORK e CREEP, per ottimizzare le resa del motore e i consumi di carburante Sistema EASY WORK SYSTEM permette di operare in qualunque posizione, adattando automaticamente l’area di lavoro in base alla configurazione degli stabilizzatori.

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Movimentazione portuale MANUPORT

Cassette per i porti MA ANCHE PER L’INDUSTRIA E LE NAVI RORO. UN NUOVO MODO DI MOVIMENTARE LE MERCI CHE FA GUADAGNARE TEMPO E SPAZIO

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I porti esistono fin dall’antichità e da sempre la navigazione e la distribuzione via mare di merci e persone ha accompagnato lo sviluppo della civiltà. Sembrerebbe quindi difficile poter inventare qualcosa di nuovo in tale ambito, e soprattutto un nuovo sistema per la movimentazione delle merci in ambito portuale, dove esistono da tempo soluzioni più che collaudate e molto efficienti, dove i margini per poter ulteriormente migliorare sono davvero bassi. Ma mai dire mai. E infatti, puntuale, è arrivato da poco un nuovo sistema di movimentazione che promette di portare una piccola rivoluzione con se. Innanzitutto perché è applicabile a ben tre diversi segmenti di attività: i terminal container, i RORO e l’industria. Ma di cosa stiamo parlando di preciso? Del cassette system, in italiano conosciuto come sistema di movimentazione a cassetta (o pallet) che è un metodo di trasporto orizzontale in cui la cassetta viene caricata e movimentata attraverso un rimorchio

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motori Mercedes da 240 HP e trasmissione automatica ZF, la cabina operatore offre la possibilità di guidare in entrambi i sensi di marcia grazie al nuovo sedile girevole Ergoturn Terberg e la strumentazione di bordo permette di manovrare agevolmente il rimorchio TTS che è dotato di sterzatura automatica e manuale oltre che del piano sollevabile da 90 t nella versione base e di 170 t nella versione speciale. Il sistema a cassette offre notevoli vantaggi in termini di sicurezza, produttività del ciclo di carico e scarico

speciale auto-sollevante e un trattore portuale. Nei porti italiani il sistema è sbarcato grazie alla genovese Manuport che proprio per il territorio nazionale è distributore sia del sistema a cassette di TTS Liftec che della Terberg, azienda olandese specializzata nella produzione di trattori per la movimentazione di rimorchi nei terminal container, centri di logistica e industria. Forte di questa doppia rappresentanza Manuport sta

collaborando ad un progetto pilota con un armatore italiano in cui il sistema di carico della nave RORO sarà totalmente gestito attraverso le cassette. Il progetto, nella prima fase, prevede l’uso di due nuovi trattori Terberg serie RT223 4X4 in grado di sollevare 36 t sul piatto ralla e con una capacità di traino di 150 t abbinati a due rimorchi TTS Liftec LTH90 e circa settanta cassette da 30’ e 45’. I Terberg RT223 4x4 sono equipaggiati con

delle navi nonché alti risparmi sui costi generali di gestione. Nel caso specifico l’armatore italiano che sta collaborando al progetto RORO potrà preparare il carico di container già posizionati sulle cassette (anche in double stacking) ben prima che la nave arrivi in porto, potendo così iniziare il carico della nave appena questa sia ormeggiata. Ma non solo: la capacità di stivaggio viene aumentata di almeno un 20-30%.

+ Chi sono Manuport ha sede nel porto di Genova e opera nel settore portuale, logistico e industriale fornendo attrezzature per il sollevamento e la movimentazione di merci “chiavi in mano”. La divisione di assistenza tecnica Manuport Service garantisce un pronto intervento grazie a un team di esperti tecnici e opera su tutto il territorio italiano grazie a una rete di centri assistenza selezionati a Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Salerno, Palermo, Taranto, Brindisi, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia, Trieste, Bergamo e Milano. L’azienda garantisce una costante disponibilità di mezzi di sollevamento nuovi ed usati ed è distributore in Italia di Terberg Special Vehicles, TTS Liftec, Terex Port Solutions, Zagro, Houcon Cargo System, Seacom Trailers System e VDL Container System. Oltre a distribuire quindi il sistema di movimentazione a cassetta (Cassette System) nelle tre diverse versioni, Manuport importa e distribuisce trattori portuali, reachstaker, forklift, locotrattori, spreader e rimorchi in vari modelli e dimensioni.

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Movimentazione portuale MOVINCAR

Soluzioni a largo spettro OLTRE 2.000 MEZZI A NOLEGGIO PER LA MOVIMENTAZIONE DI AZIENDE, PORTI, AEROPORTI, STRUTTURE TURISTICHE, UTILITIES E CENTRI LOGISTICI

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La movimentazione in ambito Business to Business (B2B). Questa la mission di Movincar che, attraverso la sede di Leinì, in provincia di Torino, e le altre filiali poste sul territorio nazionale, fornisce servizi di vendita, noleggio e assistenza mezzi di movimentazione. Nello specifico Movincar è specializzata soprattutto nel noleggio sul territorio Italiano (stiamo parlando di circa 2.000 unità tra carrelli elevatori, veicoli elettrici, mezzi movimentazione container, eccetera) che trovano applicazioni in industrie, nelle principali società di logistica, nel settore aeroportuale e portuale. La società si propone anche come fornitore per il tempo libero, per il settore golf & utility car, senza scordare la fornitura di manodopera specializzata e di tutta la ricam-

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bistica necessaria per la manutenzione dei mezzi di proprietà della clientela. L’ultimo ambito di attività è lo studio e la fornitura di soluzioni integrate per la movimentazione di componentistica o merce all’interno di magazzini o stabilimenti produttivi, con strumentazioni che consentono di ovviare all’impiego di personale, grazie a mezzi a guida automatica attivi 24 ore su 24 e sette giorni su sette. Per quanto concerne la movimentazione portuale il Gruppo Movincar è presente nella maggior parte degli scali marittimi italiani garantendo disponibilità e assistenza su reach staker ed empty handler, carrelli frontali, terminal tractor, locotrattori, spreader e portacontainer omologati. Di tutto rispetto i marchi trattati. Tra questi Konecranes, uno dei

principali fornitori a livello mondiale che si basa su tre punti essenziali: forti intelaiature “a scatola”; controllo elettronico intelligente; sistemi idraulici efficienti e load-sensing. Il marchio presenta una vasta gamma per ogni applicazione: movimentazione container, intermodale, industriale, movimentazione di lastre d’acciaio, alluminio, cippato, materiali rocciosi, rulli di carta, top-loader, stoccaggio gemellare. Per i trattori portuali merita una citazione Mol, con la sua vasta gamma di cilindrate con trazione 4x2, che riservano particolare attenzione al comfort in cabina e alla sicurezza. Mantsinen Group è invece un precursore in soluzioni per la movimentazione dei più svariati materiali nei porti attraverso varie tipologie di macchine, gru portuali, soluzioni per

servizi logistici completi, consulenza per layout e movimentazione materiale. La gamma si muove dalle macchine terminale da 50 t alle gru portuali da 250 t e beneficiano del HybriLift Mantsinen, che assicura un notevole risparmio di carburante. Ambito in cui va sottolineata la presenza delle macchine ad alimentazione elettrica. Le Mantsinen vengono personalizzate in base alle esigenze del cliente e dotate di un adeguato attacco per il sollevamento. Per gli spreader Movincar si affida invece a SweFrame Port Equipment AB.

+ La formazione Non solo soluzioni B2B, ma anche Corsi di Formazione per conduttori di carrelli elevatori con attestato rilasciato dall’Ente Bilaterale Nazionale (EBPMI). I corsi proposti da Movincar si pongono come obiettivo la formazione di figure professionali che abbiano la conoscenza di tutte le operazioni teoriche e pratiche relative all’utilizzo di carrelli elevatori. Il percorso formativo ha una durata di 12 ore, di cui 8 di teoria e 4 di esercitazione pratica, cui si aggiunge il test finale teorico e pratico di guida.

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Movimentazione industriale

C

Crisi e difficoltà di mercato non fermano l’evoluzione dei processi industriali o l’innovazione tecnologica, anzi. Le nuove richieste, come l’ottimizzazione sempre più spinta di tempi e costi, spinge a realizzare macchinari sempre più performanti e sicuri. In questo contesto agisce CLP, attenta alle nuove necessità e pronta a rispondervi. Un esempio di questa prontezza è la serie delle cavallette idrauliche dell’Azienda cuneese: già nel 2013 nasceva la prima Supermille, capace di sollevare 1.000 t a 10 m e ben 600 a quasi 13. Prestazioni che richiedono attenzione alla progettazione, alla costruzione e all’utilizzo dell’attrezzatura. Operativa in Francia la Supermille si è dimostrata una carta vincente per i sollevamenti nel settore energetico dove carichi importanti devono essere posizionati ad altezze elevate. Le caratteristiche dell’ammiraglia Supermille CLP sono state recentemente introdotte anche nella nuova macchina di media portata, la 521-1260 che con le sue 500 t di portata a 10 m di altezza e 280 t a quasi 13 m è una macchina “tuttofare” ideale per le aziende che vogliano avvicinarsi all’utilizzo delle cavallette idrauliche con un mezzo capace di operare in vari settori, dal montaggio delle

CLP

La nuova 500 t CLP PRESENTA LA SUA NUOVA CAVALLETTA IDRAULICA DA 500 T, DIRETTA EMANAZIONE DELLA SUPERMILLE

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+ Lo skidding di CLP Si chiama SK400 ed è il nuovo sistema di skidding che CLP sta mettendo a punto proprio mentre scriviamo e che sarà disponibile da ottobre. Composto da elementi modulari che possono essere raggruppati per ottimizzarne l’utilizzo anche in caso di particolari esigenze di spazio, i binari dell’SK400 possono essere di varie lunghezze (2.000, 1.500 o 1.000 mm) mentre le slitte di appoggio del carico sono disponibili in lunghezze di 1.700, 2.200, 2.700 e 3.200 mm. In particolare l’altezza è ridotta in modo tale da limitare al massimo le difficoltà che spesso si incontrano quando si lavora in spazi angusti. La portata, come si intuisce dalla sigla del sistema, è di 400 t complessive su 4 slitte e due unità di tiro o spinta. Lo scorrimento avviene all’interno di guide sulle quali sono inseriti degli elementi di scorrimento opportunamente dimensionati e maneggevoli, mentre una barra di collegamento tra la slitta anteriore e quella posteriore facilità la sincronia del movimento. Sempre da ottobre saranno disponibili sistemi di skidding di CLP anche con portate di 100, 200 e 800 t. presse al posizionamento di trasformatori e attrezzature simili. La possibilità di raggiungere i 13 m senza necessità di sopraelevare le basi o aggiungere delle strutture a dama in alto può essere determinante per portare a termine un particolare sollevamento in tempi rapidi e in sicurezza, prerogative indispensabili. Le dimensioni esterne della 521 sono 2.500 x 1.250 mm di base, mentre l’altezza tutto chiuso è di 4.380 mm per un’altezza di

importante per velocizzare le operazioni di sollevamento senza intaccare in alcun modo la sicurezza è stata sicuramente l’adozione del sistema LevelLift, un software di controllo che verifica in tempo reale la quota di salita di ogni elemento della cavalletta e fa si che il sistema mantenga il corretto livellamento lungo tutta la corsa. Grazie all’adozione di valvole proporzionali nel circuito di sollevamento, un’esclusiva CLP, questo controllo avviene in modo graduale e senza alcun fastidioso effetto di “stop&go” che si avrebbe con sistemi tradizionali. Anche nella versione 521-1260 è disponibile su richiesta l’asservimento oleodinamico dei perni e dei collari di bloccaggio, con inserimento e disinserimento automatico radiocomandato.

trasporto di 2.500 mm. A differenza della Supermille, nella 521 cambiano i pesi di ogni singolo elemento, che si riducono al di sotto dei 12.000 kg per effetto dei ridotti spessori e delle ridotte dimensioni di pistoni e sfili. A livello di accessori sono stati migliorati i traslatori motorizzati con l’adozione di sistemi di controllo della velocità e dell’accelerazione tali da ridurre al minimo gli sforzi trasversali sull’insieme della macchina, ma l’innovazione più

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Movimentazione industriale TECNOMOVINT

L’unione fa la forza

LA RETE D’IMPRESE TECNOMOVINT GROUP UNIFICA TUTTE LE SPECIALIZZAZIONI OPERANTI NEL SOLLEVAMENTO PER SODDISFARE OGNI NECESSITÀ

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La ricerca di una soluzione e la fornitura di una macchina appropriata coincide spesso con un progetto di semplicità. Questa, in estrema sintesi, la filosofia con cui Tecnomovint da 25 anni si dedica allo studio e alla realizzazione di accessori, attrezzature e impianti per il sollevamento. L’azienda mette a disposizione del cliente un Ufficio Tecnico in grado di eseguire progettazioni personalizzate per qualsiasi tipologia di attrezzature di sollevamento, tecnologicamente avanzate e in linea con la normativa europea. Il tutto con l’obiettivo di creare con le aziende una vera e propria partnership in virtù di una cooperazione che punta alla produttività, all’efficienza e alla sicurezza. Tecnomovint si occupa sia della consulenza tecnica relativa agli impianti di sollevamento, sia delle verifiche trimestrali di accessori e attrezzature sotto-gancio con la creazione di

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corrette schede tecniche, senza scordare la manutenzione degli impianti di sollevamento con unità mobili di pronto intervento. Inoltre esegue operazioni di revamping, ossia rigenera attrezzature e impianti di sollevamento soggetti a particolare usura così da procrastinarne la vita operativa. Tutte queste attività trovano coerenza in un pool qualificato di aziende con campi d’azione diversi e capaci, nel loro insieme, di offrire un servizio “chiavi in mano” a 360° rispetto ai diversi bisogni del cliente. La società è infatti capostipite della rete di imprese Tecnomovint Group, nata per unificare tutte le specializzazioni operanti nel settore del sollevamento in modo da soddisfare qualsiasi necessità del cliente, attraverso un pacchetto integrato e completo di prodotti, servizi e soluzioni tecniche che garanti-

scono un coordinamento strategico e una copertura geografica completa. T.C.S. è specializzata nel montaggio di nuovi impianti di sollevamento, nella manutenzione, riparazione e ammodernamento di gru a ponte, gru a bandiera e paranchi elettrici. RCS è una specialista dell’assistenza, della riparazione, dell’installazione e dei cablaggi di radiocomandi industriali su attrezzature e impianti di sollevamento ed è in grado di realizzare e installare applicazioni meccatroniche. CSC Point è invece incaricata

della ricerca e commercializzazione dei componenti meccatronici, pneumatici, oleodinamici per attrezzature e impianti di sollevamento. Duemme Tecno si occupa delle prove non distruttive (PDN) su materiali e prodotti attraverso esami magnetoscopici, liquidi penetranti, magnetoinduttivi, magneflux, gassometri, nonché verifiche visive su attrezzature e impianti di sollevamento. Progettazione, analisi tecniche e consulenze nella scelta degli accessori, delle attrezzature e degli impianti di sollevamento è invece il campo d’azione di GM che, inoltre, organizza corsi di formazione e valuta la vita residua delle gru a ponte e a bandiera. Seido, infine, si occupa del recupero crediti.

+ Che gamma! Tecnomovint progetta e realizza attrezzature speciali, bilancini, ganci a C, pinze pneumatiche ed elettromeccaniche; costruisce impianti di sollevamento manuali e/o motorizzati quali gru a bandiera, a mensola e a colonna, monorotaie e impianti sospesi; commercializza accessori e attrezzature standard di sollevamento quali catene, fasce, brache, magneti, dinamometri, ventose che ottimizzano il trasporto e la movimentazione di carichi di ogni tipo, industriali e non; certificazione CE e relativi manuali tecnici corredano il tutto.

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Componenti

SSAB

La Bella è qui STRENX. UN NOME CHE SENTIAMO SPESSO. COMPLICE LA “RIVOLUZIONE” CHE HA PORTATO FRA GLI ACCIAI DI SSAB

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Parola d’ordine: stupire. E ci sono riusciti, lo ammettiamo. Dalla Svezia ci si attende sempre qualcosa di nuovo e di altissima qualità, e Strenx, l’ultima novità di SSAB in fatto di acciai altoresistenziali, non è stato certo inferiore alle aspettative. Definito “La bella” in opposizione a “La Bestia” rappresentata dall’Hardox (per i motivi che è facile immaginare) Strenx ha rivoluzionato l’approccio che molti OEMs hanno e

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avranno alla progettazione delle proprie macchine. Ma perché? Sappiamo che SSAB è sempre all’opera per migliorare i propri processi di produzione con l’obiettivo di sviluppare prodotti nuovi e migliori. Grazie a questa continua ricerca, fino ad oggi è stata in grado di garantire tolleranze sempre più strette e una lavorabilità sempre migliore. Ma non bastava. Con Strenx SSAB ha voluto definire nuove garanzie che

includono ristrette tolleranze di spessore, ristrette tolleranze di planarità e garanzie di piegatura, il tutto per alzare le promesse in termini di performance, rendendo così Strenx nuovo e unico. Queste garanzie riflettono l’estrema precisione e omogeneità del materiale. Presentato al mercato ad aprile, in occasione di Intermat, Strenx ha già raccolto ottimi feedback: i clienti italiani apprezzano il fatto di avere un unico marchio

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sull’offerta che oggi SSAB è in grado di offrire, saranno trattate le varie tecniche di saldatura che meglio si addicono a Strenx suggerendo ovviamente i giusti accorgimenti per un processo ottimale. Ma non solo. Ciliegina sulla torta sarà l’approfondimento di una tematica molto importante per gli OEMs: come prolungare la vita a fatica dei giunti saldati. E alla fine risulterà evidente la vera natura di Strenx: un acciaio altoresistenziale facilmente lavorabile, che può essere saldato utilizzando qualsiasi comune metodo di saldatura.

+ Un centro a supporto

che propone lamiere da treno, lamiere da coils e tubi. Il marchio, avendo alle spalle un’acciaieria come SSAB, garantisce loro affidabilità, assistenza tecnica, competenze e qualità costante in ogni foglio e per ogni consegna. Ma non solo. Garantisce anche servizi tecnici a supporto delle loro fasi di progettazione grazie in primis al Knowledge Service Center. E in seconda battuta grazie a una serie di iniziative ad hoc, quale, per esempio, il Seminario sulla saldatura che SSAB sta organizzando in occasione del GIS di Piacenza. L’esigenza di un seminario sulla saldatura di Strenx, è nato direttamente dal mercato: diversi clienti hanno richiesto consigli per perfezionare i propri processi di saldatura e per rispondere al meglio a tutte le richieste SSAB ha quindi deciso di organizzare un unico incontro dedicato a questo argomento, dove interverranno proprio gli esperti del Knowledge Service Center. In tale occasione, gli ingegneri SSAB presenteranno le ultime innovazioni in fatto di saldatura oltre a una panoramica sui vari metodi utilizzabili. Dopo una breve introduzione sul gruppo e

Il Knowledge Service Center di SSAB consiste in un team di tecnici specializzati che vantano una radicata esperienza nel settore. Le loro competenze offrono supporto all’innovazione per i clienti attuali e potenziali presenti in tutto il mondo. Attualmente il Knowledge Service Center è suddiviso in quattro principali aree di competenza: tecnologia di giunzione e taglio termico, tecnologia strutturale, tecnologia di formatura, efficienza produttiva. I clienti possono richiedere approfondimenti riguardo gli acciai Strenx in ognuna di queste aree, ma certamente la saldatura costituisce uno dei punti critici. Il compito degli esperti di saldatura è di fornire supporto e informazioni tecniche ai clienti, relativamente alla giunzione degli acciai in tutte le loro varianti di spessore. Il Knowledge Service Center di SSAB dispone di un laboratorio di saldatura dotato delle attrezzature più moderne, per realizzare test e dimostrazioni.

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Associazioni AIAS E IPAF

Insieme è meglio AIAS E IPAF INSIEME PER LA SICUREZZA NEL SETTORE DEL SOLLEVAMENTO

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Un “sentire” comune non basta. Per questo dal 12 marzo del 2013 IPAF Italia e l’associazione AIAS operano congiuntamente in base a un accordo finalizzato all’erogazione della formazione sull’utilizzo in sicurezza delle attrezzature di lavoro, secondo quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni del 22 febbraio 2013. In quanto associazione sindacale di datori di lavoro rappresentativa dei consulenti alla sicurezza, AIAS rientra tra i soggetti formatori individuati dall’Accordo e pertanto può, attraverso AIAS Academy, erogare formazione direttamente o attraverso proprie società o accordi. D’altro canto nonostante la riconosciuta autorevolezza internazionale, nel nostro Paese IPAF ha incontrato alcuni ostacoli burocratici nell’operare con un riconoscimento giuridico diretto quale Ente certificato-

re. In questo contesto l’accordo poggia sull’elevato profilo della Federazione e sulla sua riconosciuta specificità nel sollevamento aereo: AIAS può quindi contare su un partner che condivide anche il rispetto delle normative nazionali e internazionali. AIAS vanta oltre 6.000 professionisti iscritti in Italia, molti dei quali interessati all’offerta formativa dei Centri di Formazione IPAF per le PLE e per

altre attrezzature di lavoro. AIAS Academy aderisce agli standard UNI ISO 29990:2011 nella progettazione/erogazione dei propri percorsi formativi e offre diversificati servizi ai propri associati, in termini di corsi di formazione su ogni aspetto concernente la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre che attività di ricerca tecnica, legale e scientifica e di impulso normativo con le istituzioni.

+ Oltre le PLE Le modalità operative dell’accordo hanno l’obiettivo di mettere a disposizione dei Centri IPAF procedure snelle di erogazione di attestati in linea con le norme, favorendo la qualifica formale dei formatori e ampliando lo spettro della formazione su tematiche “altre” rispetto al sollevamento aereo. Molti Centri di formazione IPAF chiedevano, infatti, di poter erogare, a tariffe convenzionate, formazione anche sull’uso di attrezzature diverse dalle PLE.

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Associazioni

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AISEM

AISEM PROMUOVE LA REALIZZAZIONE DI UN CENSIMENTO PER GRU, CARRI PONTE E CARRELLI MOVIMENTATORI CHE ANDRANNO POI SOTTOPOSTI A PIANI DI CONTROLLO PER LA MANUTENZIONE E LA SICUREZZA

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credit foto: 123rf.com

Meglio fare chiarezza

Gru, carriponte e carrelli elevatori: Aisem, Associazione Italiana Sistemi di Sollevamento, Elevazione e Movimentazione, ha presentato i piani di controllo per la manutenzione e la sicurezza di queste macchine in un progetto realizzato in associazione con INAIL. La presentazione è avvenuta a Roma lo scorso luglio. Il progetto riveste un ruolo particolarmente importante in Italia perché ad oggi di tali macchinari non esiste un censimento ufficiale, bensì si ricorre a stime più o meno precise, che indicano comunque le unità di tali macchine presenti sul territorio nazionale pari a molte migliaia. Aisem, l’Associazione presieduta da Pietro Almici, durante alcuni seminari nel corso del 2015 ha illustrato i contenuti del-

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le schede predisposte in collaborazione con Ucomesa, Inail, Ministero del Lavoro, Coordinamento tecnico delle regioni, Ance, Confindustria, che definiscono nel dettaglio le modalità di controllo e manutenzione delle apparecchiature di sollevamento, con l’obiettivo di diffondere una cultura della manutenzione e portare chiarezza su ciò che la legge impone in materia di sicurezza. Aisem e Ucomesa hanno elaborato in particolare tre documenti, uno per ogni

+ Esempi concreti Un solco profondo nella trave di acciaio che sostiene l’argano di sollevamento, così profondo che lo spessore della trave, da 15 cm, è arrivato a misurarne appena 7,5. Una fenditura che piano piano si è formata nel punto in cui la fune d’acciaio che solleva il carico sfrega contro la trave, “mangiandosela” lentamente. Quanto tempo è passato senza che qualcuno abbia svolto delle efficaci verifiche di manutenzione su quella gru? “Anni, probabilmente” spiega Maurizio Tansini, a capo del Gruppo Sollevamento di Aisem. Ed è solo uno dei tanti esempi presentati nel corso degli incontri formativi voluti dall’associazione sul territorio e dedicati alla formazione degli operatori di verifica delle macchine. Un altro tipico problema, dovuto alla vetustà e al lavoro nel tempo, riscontrabile in una gru fissa è ad esempio l’usura degli ingranaggi all’interno del riduttore di sollevamento: “Il cedimento di questi elementi provocherebbe niente meno che la caduta immediata del carico, con le ovvie conseguenze del caso” continua Tansini. “Il punto è che per quantificare un simile rischio occorre una verifica professionale: smontare completamente il riduttore o almeno ispezionarlo in modo approfondito con un endoscopio. Sono diverse le parti critiche che periodicamente richiederebbero maggior attenzione e competenza”. In altre parole: chi si astiene dal fare adeguate verifiche periodiche non se ne accorgerà mai, se non troppo tardi, col rischio di mettere in pericolo la sicurezza di chi lavora, e di bloccare la produzione quando meno se lo aspetta.

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tipo di apparecchio di sollevamento (fisso, mobile, trasferibile), nei quali vengono individuate le principali figure coinvolte nelle attività di controllo, unitamente a un elenco delle diverse verifiche da effettuare sulle macchine classificate in base a frequenza di utilizzo e metodi di ispezione. Le schede, per chi fosse interessato, sono disponibili gratuitamente sul sito www.aisem.it (in alto a destra, cliccando sul numero “4” e sul titolo: I piani di controllo degli apparecchi di sollevamento materiali). “Le schede sono un esempio unico di collaborazione tra costruttori ed enti di controllo” ha dichiarato Pietro Almici, presidente di Aisem e vice presidente di Anima, “e costituiscono un validissimo supporto al datore di lavoro sul quale, per legge, ricade la responsabilità della corretta manutenzione delle macchine. I piani di controllo vanno inoltre a coprire le apparecchiature già in funzione prima dell’entrata in vigore della ‘direttiva macchine’, secondo la quale tutti gli organismi di controllo fanno fede al manuale del costruttore, che rappresentano oltre il 60% del parco macchine installato in Italia”. Sono già in via di discussione anche i nuovi documenti sul discorso inerente le verifiche periodiche, la manutenzione e la vita residua dei macchinari, altri temi scottanti e attuali nel settore. Un esempio di questo emergerà durante il convegno che Aisem organizzerà durante il prossimo GIS con il gruppo gru mobili.

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Associazioni IPAF

Conoscere è prevenire L’IMPORTANZA DELLA BANCA DATI IPAF NELLA PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI

L’

L’analisi degli eventi infortunistici è uno strumento prezioso per acquisire consapevolezza sui rischi in un luogo di lavoro. Per quanto concerne l’utilizzo di macchinari e attrezzature è fondamentale analizzare la dinamica degli incidenti per capire quali siano gli eventi più frequenti e dove sia necessario agire in funzione preventiva. Quello che, purtroppo, ancora manca è la cooperazione tra gli operatori del settore e le istituzioni. Spesso le

imprese tendono a tenere nascosti gli eventi infortunistici, mentre le istituzioni competenti, pur disponendo di un’enorme quantità di dati e producendo statistiche generiche, hanno qualche difficoltà a condividere i dati con i soggetti privati come le associazioni di categoria.

+ Come funziona L’Accident Database prevede un meccanismo di segnalazione online in italiano attraverso una semplice pagina web (http://www.ipaf.org/it/risorse/banca-dati-sugliincidenti/) e offre la possibilità di compilare un form, anche come segnalatori anonimi, descrivendo l’accaduto senza che le parti coinvolte risultino riconoscibili. Infatti, lo scopo del progetto è di fornire indicazioni statistiche generali sugli infortuni e non di dare luogo a processi sommari.

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La volontà di conoscere le cause degli incidenti e comprenderne le dinamiche, come primo passo verso la loro prevenzione, ha spinto IPAF (International Powered Access Association) a creare l’Accident Database: un vero e proprio archivio elettronico degli incidenti. L’Accident Database raccoglie le segnalazioni spontanee, effettuate online dai datori di lavoro e dagli operatori, di incidenti occorsi a piattaforme di lavoro elevabili in tutto il mondo. Dal 2012, IPAF ha iniziato una campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto i costruttori, i noleggiatori

e gli utilizzatori finali di PLE, chiedendo di aderire al progetto e di dare il proprio contributo in termini di segnalazione degli episodi di cui siano a conoscenza. L’idea di fondo è che creando una casistica degli errori commessi più comunemente dagli operatori, sarà più facile, in futuro, calibrare in modo efficace la formazione. La condivisione dei dati relativi ai sinistri potrebbe, inoltre, generare una nuova base culturale comune da condividere tra produttori, noleggiatori e utenti finali.

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