Sollevare Febbraio/Marzo 2018

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L’UNICO EVENTO ITALIANO DEL SETTORE

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3-5 Ottobre 2019

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Editoriale

più consapevole che in Italia “tra il dire e il fare” vi è molto più del mare.

Il “Valore” della Sicurezza

Cari Lettori,

Nell’esortare tutti coloro che svolgono una funzione pubblica a un comportamento più responsabile e corretto nei confronti sia di noi cittadini che del nostro Paese, mi permetto di evidenziare che - anche in tema di sicurezza sul lavoro - abbiamo necessità di direttive chiare (ovvero, senza possibili scorciatoie) e di interventi realmente in grado di assicurare in tutte le nostre regioni un’adeguata formazione degli operatori, essendo proprio la formazione uno degli elementi fondamentali (anche se non l’unico) per prevenire quegli incidenti che spesso nel nostro comparto hanno esito letale. Molti dei Paesi comunitari rilasciano da anni “patenti” per l’utilizzo di mezzi per il sollevamento a fronte di un più elevato numero di ore di formazione sia teorica che pratica rispetto a quelli richiesti in Italia e, proprio in merito a questa problematica, abbiamo ritenuto opportuno dare rilievo su questo primo numero del 2018 di SOLLEVARE a una iniziativa di ESTA - European Association of Abnormal Road Transport and Mobile Cranes, e di ANNA - Associazione Nazionale Noleggi Autogru, P.L.E. e Trasporti Eccezionali, tesa all’introduzione della Patente Europea del Gruista (v. articolo a pag. 18). Buona lettura a tutti!

la prossimità della tornata elettorale ha incrementato a dismisura gli appelli e i proclami di tutti i partiti politici, molti dei quali con promesse di tagli fiscali, incremento delle pensioni e “bonus” di vario genere, provvedimenti che - a detta di molti rinomati economisti - non avendo un’adeguata copertura economica, non potrebbero essere attuati senza aumentare ulteriormente il già pesantissimo debito pubblico, un fatto questo che - tra l’altro - difficilmente otterrebbe il benestare della Comunità Europea.

Fabio Potestà

Tutto ciò, a mio avviso, non fa altro che incrementare lo scetticismo nell’opinione pubblica, sempre

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



Rivista partner

Sommario Attualità&Fiere, p.8 La patente per gruisti ECOL, p.18 Cover Story Palfinger Platforms Italy, p.22

Gru e Autogru Böcker, p.26 Grove, p.30 Jekko, p.34 JMG, p.38 Liebherr, p.40

Movimentazione Industriale CLS, p.37 CVS Ferrari, p.44 FTMH, p. 43 Kalmar, p.46 Konecranes, p.48

Febbraio/Marzo 2018 - Anno 4

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Fagioli, p.82 Mammoet, p.84

Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

Attrezzature/ Componenti Autec, p.86 Hawe, p.87 Butti, p.88 REM Device, p.90 TVH, p.92 Vertimac, p.93

Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com

Formazione

Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088

Fotografia Archivio Sollevare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

CFRM, p.94

Associazioni IPAF, p.97

Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it

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Sollevatori Telescopici

Pre-stampa e stampa Press Grafica - Gravellona Toce Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012

Magni, p.50

Ple Almac, p.52 CTE, p.56 Genie, p.58 GSR, p.60 Haulotte, p.62 Hinowa, p.64 Multitel Pagliero, p.67 Imer, p.68 Manitou, p.70 Palazzani p.72 Platform Basket p.74 Socage, p.76

Trasporti Eccezionali Astra, p.78 Cometto, p.80

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Direttore Responsabile Fabio Potestà

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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2017

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News COMPONENTI

Ruote dentate by igus igus propone un nuovo strumento online per configurare, stampare e ricevere in breve tempo ruote dentate in plastica pensate per resistere all’usura. Le ruote dentate vengono realizzate dal servizio di stampa 3D SLS della igus in iglidur I6, il polimero ad alte prestazioni sviluppato appositamente per ruote dentate che si distingue per una elevata resistenza all’usura e, in fase di test, ha superato brillantemente le ruote dentate lavorate meccanicamente nei comuni materiali quali il POM e il PBT. Il nuovo configuratore consente a ciascun cliente di configurare la propria ruota dentata anche con dimensionamenti speciali. In pochi passaggi il cliente potrà indicare solo le specifiche salienti della propria ruota dentata quali modulo, numero di denti, larghezza e diametro interno. In tempo reale avrà a disposizione il modello 3D da visionare a 360° e potrà esportarlo come file STEP. Caricando il file generato dal configuratore nel servizio 3D printing igus (www. igus.eu/3dprintservice) è possibile ordinare immediatamente la ruota dentata prodotta con il nuovo materiale iglidur I6. Con un clic del mouse il cliente può ordinare o richiedere la quotazione della sua ruota dentata personalizzata e resistente all’usura senza minimo d’ordine. In soli tre giorni la ruota dentata customizzata e realizzata nel materiale resistente all’usura iglidur I6 è pronta per essere spedita. Provate subito il nuovo configuratore di ruote dentate: www.igus.it/gear-configurator

NOLEGGIO

Nuovo manager Entra a far parte del Customer Care Team di CTE Simone Tomasi con il ruolo di Area Manager Estero. Modenese, dopo aver maturato un’esperienza di ben 14 anni nel campo del sollevamento aereo, è approdato in CTE per la gestione commerciale di numerosi paesi stranieri. “Dopo diversi anni di esperienza nel settore, ho sentito il bisogno di cambiare e iniziare una nuova sfida” spiega Simone Tomasi. “Sono molto grato a CTE SpA di avermi dato questa importante occasione. Sono molto emozionato per questa nuova avventura e farò del mio meglio per dare il mio contributo allo sviluppo di questa azienda”.

GRU&AUTOGRÙ

Demag in Canada Il dealer Terex Cranes Cropac Equipment Inc., ha recentemente ordinato quattro autogrù Demag all terrain. L’ordine include i modelli Demag AC 300-6, AC 220-5 e AC 160-5 all terrain. I modelli fuoristrada Demag sono tra le unità più compatte in ciascuna delle rispettive classi di capacità, sono facili da trasportare, piazzare e manovrare. Ogni unità è equipaggiata con le più recenti tecnologie, compreso il sistema di controllo opzionale IC-1 Plus che calcola la capacità di sollevamento della macchina in tempo reale per ogni posizione del braccio in funzione dell’angolo di rotazione della torretta.

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ON line Seals-Shop.com di Trelleborg Sealing Solutions è una piattaforma di e-commerce dedicata alla vendita di guarnizioni idrauliche per il mercato MRO (Maintenance, Repair and Operations) e per i piccoli OEM in Europa. Recentemente la piattaforma web è stata ulteriormente migliorata per consentire ai clienti di visualizzare la disponibilità prevista degli articoli esauriti e di eseguire successivamente l’ordine. Attualmente SealsShop offre oltre 10.500 prodotti di Trelleborg Sealing Solutions con consegna in tutta Europa in pochi giorni. L’assortimento comprende un’ampia gamma di guarnizioni standard come gli O-Ring, guarnizioni per stelo e pistoni, elementi di tenuta per applicazioni pesanti su impianti idraulici, pneumatici e meccanici, comprese guarnizioni statiche e rotanti.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


NUOVO web

PLE

Ottima annata Terex Corporation ha registrato un ottimo risultato per il 2017, con vendite nette per il quarto trimestre di quasi 1,1 miliardi di dollari, pari a una crescita del 9,1% rispetto al 2016. I risultati positivi sono stati ottenuti grazie al miglioramento della domanda del mercato e all’attuazione della strategia di trasformazione dell’azienda. Per l’intero 2017, Terex ha registrato un fatturato netto di 4,4 miliardi di dollari, in calo dell’1,8% rispetto al 2016 a causa della vendita di attività non strategiche e della debolezza nel business delle gru. Il momentum positivo vissuto a fine dell’anno è previsto che continui. Il segmento di attività Terex AWP, guidato dal suo marchio Genie, ha contribuito in modo determinante ai risultati complessivi del Gruppo Terex, con vendite nette in crescita del 18,6% nel quarto trimestre e del 4,7% nell’intero anno, mentre il portafoglio ordini è aumentato del 51%. Il quarto trimestre ha segnato un eccellente traguardo per un anno importante per Terex, con un aumento significativo della redditività”, ha commentato John L. Garrison, Presidente e CEO di Terex. “Abbiamo continuato a semplificare l’azienda per migliorare l’efficienza e rendere più facile per i nostri clienti fare affari con noi. Abbiamo ridotto le spese amministrative aumentando gli investimenti in innovazione, approvvigionamento strategico ed eccellenza commerciale”.

Krank è una nuova piattaforma on-line focalizzata sulla vendita di grandi macchine, sia a livello regionale che internazionale. Essendo il primo sistema di trading del suo genere, Krank consente alle aziende di creare reti private e comperare/ vendere macchine industriali di grandi dimensioni come gru, pale gommate, camion, escavatori o qualsiasi altra attrezzatura. Il sito agisce come una sala di vendita privata con utenti in grado di personalizzare la propria dashboard on-line in base alle specifiche esigenze, facilitando l’acquisto e la vendita di macchinari. “Krank è una nuova avventura e crediamo che rivoluzionerà il modo in cui le aziende si confrontano nell’acquisto o nella vendita di attrezzature nuove o usate”, ha dichiarato David McCarthy, co-fondatore di Krank. “Krank renderà più facile, veloce e meno costoso per le aziende vendere le attrezzature”. Krank utilizza i più recenti strumenti di analisi per creare sia uno strumento di rete sicuro, sia una piattaforma di trading on-line per le attrezzature. Gli utenti possono registrarsi sul sito come individuo o tramite un profilo aziendale. Possono quindi creare una propria rete privata di contatti e invitare i colleghi a unirsi, o richiedere di connettersi con qualcuno di altre società.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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News GRU&AUTOGRÙ

FORMAZIONE

Test on road

IPAF incontra

La nuova autogrù Demag AC 250-6 acquistata da Transdzwig S.J. Zawadzcy ha affrontato il suo primo test proprio durante il tragitto di 1.500 chilometri da Zweibrücken a Augustow, sede dell’azienda in Polonia. Durante il trasferimento, infatti, c’è stata una tempesta di vento ma la Demag AC 250-6 ha superato questa prova improvvisa restando salda sulla strada, a differenza di molti camion incontrati lungo il percorso. Due i fattori decisivi nella decisione di acquistare la Demag AC 250-6: il collaudato motore Mercedes, e il fatto che il braccio principale è lungo, 80 metri.

Importante tema per l’annuale incontro PDS di IPAF, obbligatorio per istruttori, candidati istruttori e coordinatori dei Centri di Formazione che si tiene tradizionalmente a Bologna. Durante la giornata è stato affrontato: “Il Ruolo del Formatore e l’efficacia del Centro di formazione”. Quest’anno in particolare IPAF ha voluto concentrarsi – non prima naturalmente di aver aggiornato il formatore dei contenuti base per affrontare il prossimo duro anno di formazione – sul Centro di formazione come singola unità di diffusione del valore della formazione IPAF e del business conseguente.

COMPONENTI

Il Grifone per Kobelco Scania fornirà a Kobelco motori industriali a basse emissioni per equipaggiare i nuovi modelli di gru cingolate idrauliche da 300 tonnellate. Si tratta di motori industriali da 13 litri a basse emissioni che verranno utilizzati da Kobelco sulle nuove gru cingolate con una capacità di sollevamento di 300 tonnellate. Il primo prodotto Kobelco ad utilizzare un motore industriale Scania verrà lanciato negli Stati Uniti. Il motore industriale Scania da 13 litri e 331 kW rispetta gli standard sulle emissioni previsti dalle normative Stage IV / Tier 4 final / Japan H26 senza bisogno di filtri antiparticolato. I clienti che si trovano in Paesi con altre norme sulle emissioni potranno contare sui macchinari Kobelco dotati di motori Scania a basse emissioni. I prodotti Kobelco alimentati con motori Scania includono i seguenti prodotti: CK3300G-2 (per il Nord America), CKE3000G (per l’Europa) e CKS3000 (per altri mercati).

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CTE per Aerotecnica Aerotecnica ha ricevuto in consegna da CTE una vera e propria flotta di nuove piattaforme autocarrate a braccio articolato: ben 5 CTE ZED 20.3 EASY, 2 CTE ZED 23.3 JH e 1 CTE ZED 26 JH. Lisiano Bruschi, socio di Aerotecnica, ha spiegato le motivazioni della sua scelta: “Per noi è fondamentale la necessità di dare maggior disponibilità e versatilità alle richieste dei clienti. Abbiamo scelto le piattaforme autocarrate articolate CTE ZED 23.3 JH e la CTE ZED 26 JH per l’uso del jib e per la possibilità di avere la navicella a livello del piano, senza ingombri sottostanti”. Le CTE ZED 20.3 EASY sono la conferma di semplicità e affidabilità delle serie precedenti di CTE”.

GRU A TORRE

Igo in fiera Manitowoc ha esposto una Potain Igo 32 e una Igo M 14 a Intermasz 2018, la fiera del settore edile che si è svolta dal 30 gennaio al 2 febbraio a Poznań, in Polonia. L’Igo 32 è stata esposta all’aperto nell’area di Manitowoc, mentre la Igo M 14 è stata esposta al chiuso. L’Igo 32 è una delle più grandi gru automontanti Potain. Ha un’altezza massima al gancio di 22 m e può sollevare 1,1 t all’estremità del braccio di 30 m. L’Igo M 14 offre invece un’altezza di sollevamento all’avanguardia e opzioni di configurazione flessibili; gli operatori possono regolare la configurazione della gru prima di inviarla in cantiere.

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Hyva forma in Malesia DHyva Group cura e fornisce la formazione tecnica necessaria, attraverso la sua rete di assistenza in tutto il mondo, per garantire che le prestazioni e il valore dei suoi prodotti siano sempre massimizzati. Nel gennaio 2017, un gruppo di tecnici Hyva provenienti da diversi uffici asiatici è stato riunito per un corso di formazione di tre giorni e un workshop nello stabilimento Hyva Malaysia a Kuala Lumpur. Davide Catellani, direttore della business unit gru, commentando la formazione, ha dichiarato: “È stato un piacere dare il benvenuto ai tecnici provenienti da Malesia, Indonesia, Tailandia, Singapore e Vietnam. Vederli comunicare tra loro, condividere esperienze e idee con i trainer è molto incoraggiante “. Tutti i partecipanti provvederanno poi, presso le loro sedi, a formare importatori, rivenditori e partner locali a supporto della presenza di Hyva nel mercato asiatico.



News GRU SEMOVENTI

PLE

Liebherr ha venduto la 250esima gru a torre semovente MK 88 a Barneveldse Kraanverhuur (BKV). L’azienda olandese è un cliente storico di Liebherr e già utilizza un gran numero di macchine del Costruttore tedesco. La consegna della gru ha avuto luogo a Liebherr-Nederland B.V. durante l’addestramento introduttivo. Due dei quattro fratelli che possiedono la società, Albert Deij e Daan Deij, hanno visitato la sede di Amersfoort, in Olanda, con tre autisti. Per l’azienda olandese BKV la MK 88 è la quinta gru a torre semovente.

A inizio gennaio Elevateur ha ricevuto in consegna una piattaforma autocarrata CTE B-LIFT 510 High Range allestita su Iveco Stralis. Dal 1995, Elevateur Srl si occupa di vendita e noleggio di piattaforme aeree, macchine movimento terra e ponteggi autosollevanti. Con sede principale a Nola (Napoli) su una superficie di 6.500 mq e con un parco macchine di oltre 240 attrezzature, Elevateur offre anche un servizio capillare da sedi dislocate a Cassino (FR) e Battipaglia (SA) e dal network GV3 (Gruppo Venpa 3) esteso a livello nazionale. Elevateur è inoltre concessionaria CTE per Campania, Molise e Calabria.

La 250° in Olanda

Acquistata!

CARRELLI ELEVATORI

La sicurezza è blu Dall’America all’Australia, dalle aziende di lavorazione del legno all’industria delle bevande: sempre più clienti e industrie si affidano al Linde BlueSpot, una luce a LED che fornisce senza dubbio maggior sicurezza per gli operatori. Scena tipica in un magazzino: un operatore, concentrato in una telefonata, sta camminando sul passaggio pedonale in prossimità di una corsia dalla quale un collega sta uscendo in retromarcia con un carrello. Solo pochi anni fa questa avrebbe rappresentato la scena di un incidente. Ora invece, un intenso fascio di luce blu compare sul terreno, segnalando un pericolo ai pedoni: attenzione, sta arrivando un carrello! Il pedone, allertato, riesce a fermarsi in tempo e il carrello elevatore può proseguire in tutta sicurezza. Ancora una volta, il Linde BlueSpot esegue un ottimo lavoro.


LUBRIFICANTI

Soluzioni Panolin Nelle nuove gare di appalto di progettazione, costruzione o ristrutturazione di edifici vengono sistematicamente integrati i Criteri Ambientali Minimi (CAM) per l’edilizia (D.M. 11 ottobre 2017) e questo comprende anche l’uso di lubrificanti ecologici. L’applicazione dei CAM è diventata obbligatoria con il Decreto correttivo del nuovo codice degli appalti (D.lgs. 56/2017) uscito ad aprile 2017. Ciò significa che tutte le procedure di acquisto di forniture, lavori o servizi portate avanti da enti pubblici e altri soggetti equiparati (come le aziende pubbliche) devono obbligatoriamente tenere conto dei CAM nei settori merceologici dove questi sono stati pubblicati. Questa norma sta avendo un impatto importante anche sul mercato dei lubrificanti. Al momento due criteri si occupano di lubrificanti: il già citato CAM Edilizia e il CAM Veicoli. Entrambi i documenti impongono l’uso di lubrificanti che contribuiscano alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica e/o alla riduzione dei rifiuti prodotti, lasciando all’azienda appaltatrice la possibilità di scelta tra lubrificante biodegradabile e rigenerato. Sul sito del Ministero dell’Ambiente dedicato agli acquisti verdi nella pubblica amministrazione si può trovare la lista dei CAM la cui redazione (o revisione) è in corso o in programma per il 2018. Tra questi diversi si occuperanno, con ogni probabilità, di lubrificanti proseguendo una consuetudine ormai consolidata: • Costruzione e manutenzione strade; • Gestione rifiuti urbani; • Gestione verde pubblico; • Veicoli e servizio di trasporto pubblico. E.C.O. Italia e Panolin si sono attrezzate per aiutare le aziende ad adeguarsi a questa nuova normativa, preparando un pacchetto completo di lubrificanti che rispettano i criteri del CAM Edilizia per tutte le applicazioni e le viscosità utili in un cantiere. I prodotti Panolin ECLs (Environmentally Considerate Lubricants) sono sviluppati sulla base di un concetto di sostenibilità che unisce tecnologia, economicità e rispetto dell’ambiente. Gli oli e i grassi Panolin ECLs sono lubrificanti completamente sintetici e biodegradabili a base di esteri saturi che garantiscono le migliori performance. unite al rispetto dei più elevati standard ambientali comprovato dal possesso di alcune delle più stringenti certificazioni riconosciute a livello internazionale: Ecolabel Europeo, Blauer Engel, USDA Biopreferred, Swedish standard.


News NOLEGGIO

Quota 26 per Mollo Mollo Noleggio ha inaugurato una nuova filiale a Codogno, raggiungendo così quota 26 centri noleggio in tutta Italia. Presso la nuova filiale lodigiana i clienti troveranno l’esperienza, professionalità, competenza e ampiezza di gamma con cui Mollo Noleggio opera in Italia e all’estero. Il punto Mollo Noleggio di Codogno è infatti predisposto per il noleggio di piattaforme di lavoro aeree, mezzi per il sollevamento, autocarri, macchine movimento terra, macchine e attrezzature edili, wc chimici mobili e servizio spurghi, noleggio con operatore.

AUTOSCALE

Paus 33 CEM ha consegnato in gennaio la nuova autoscala PAUS 33 metri alla ditta di traslochi La Ligure di La Spezia. Grazie all’autoscala PAUS 33 metri La Ligure si avvarrà di una fra le migliori soluzioni per il lavoro in quota utile ad aumentare la produttività e l’efficienza aziendale. L’autoscala PAUS 33 permette facilmente di raggiungere ben 33 metri di altezza operativa e rappresenta il mezzo indispensabile per operare nel mondo dei traslochi grazie alla sua portata massima di 400 kg e alla velocità massima del cesto di 60 m/min con inclinazione del pacco scala di 20°- 90°.

NOLEGGIO

Boels sceglie Easy Lift Boels Rental, società olandese di noleggio con diverse filiali in Italia, ha recentemente ordinato 28 nuovi ragni Easy Lift. Continua quindi con successo la collaborazione iniziata con Boels Rental nel 2011. L’ordine, confermato a fine 2017, comprende i modelli R130, R160 e R190. Le prime macchine verranno consegnate a febbraio, le successive tra marzo e maggio. Grazie ai comandi completamente idraulici, e quindi alla loro semplicità d’uso, tutti i modelli scelti da Boels Rental possono essere noleggiati senza operatore. Le piattaforme saranno dotate di cingoli antitraccia e pedane per poter essere utilizzate anche in ambienti chiusi.


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Attualità ECOL

Una patente per l’Europa CON IL PROGETTO ECOL, ESTA E ANNA SOSTENGONO IL PROGETTO DI UNA PATENTE PER GRUISTI CHE VENGA RICONOSCIUTA DA TUTTI I PLAYER DEL SETTORE IN EUROPA E NON SOLO

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Per iniziare a parlare di ECOL (acronimo di European Crane Operator Licence, ossia di Patente Europea per l’Operatore di Gru) è necessario fare una premessa. O meglio, alcune. La prima è che l’Unione Europea oggi è composta da 28 Stati membri (di cui 19 hanno adottato l’euro come valuta comune) e sono 24 le lingue ufficiali riconosciute: bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno,

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spagnolo, svedese, tedesco e ungherese. La seconda premessa è che ogni Paese che aderisce ex novo alla UE o ne fa parte deve, secondo i Criteri di Copenaghen, recepire all’interno del proprio ordinamento legislativo nazionale tutta la legislazione europea. Questo, in linea teorica, dovrebbe essere sufficiente a creare all’interno della UE condizioni comuni per ogni aspetto della società, dalla legislazione all’economia di mercato, dalla stabilità della democrazia allo stato di diritto e così via. In realtà poi le cose stanno

diversamente. L’obbligo di recepire una Direttiva Europea non stabilisce né indica a ciascun Stato membro come recepirla, e questo in molti casi crea situazioni di forte squilibrio. Proprio per proporre una soluzione a una situazione di questo tipo è stato concepito il progetto ECOL, portato avanti a livello europeo da ESTA e in Italia da ANNA, due associazioni che in Europa la prima e in Italia la seconda rappresentano il grosso del settore dei sollevamenti e dei trasporti eccezionali. Oggi la legistalzione dell’Unione Europea pre-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


vede che per condurre una gru (che sia un’autogrù, una gru cingolata o retrocabina e qualunque sia il suo tonnellaggio) l’operatore incaricato deve essere formato. Tale formazione (e il suo relativo aggiornamento) è testimoniata dal possesso di una patente apposita. Questo obbligo ci sembra doveroso: serve una patente per condurre un motorino o un’autovettura, quindi non vediamo il perché non debba servire per condurre/manovrare una gru. Quello che è sbagliato è che ogni Stato ha recepito tale Direttiva a modo suo: così in

Spagna per prendere la patente per operatore di gru bisogna fare un corso di più di ore (pari a circa 30 giorni lavorativi di 8 ore); in Germania, Olanda e Belgio il corso è analogo, mentre in Italia per ottenere la stessa patente è sufficiente seguire un corso da 16/24 ore a seconda delle tipologie di gru previste (essenzialmente senza o con falcone). Ci sono poi Stati membri per i quali tale patente ancora non è necessaria (perché non hanno recepito ancora la Direttiva Europea). A tutto questo si aggiunga, infine, il fatto che ogni patente è valida solo all’interno del territorio dello Stato in cui è stata emessa, quindi un gruista di un’azienda internazionale di sollevamenti e trasporti eccezionali che opera in diversi Stati europei deve prendere per ognuno di essi la relativa patente. Risultato: confusione sulle reali competenze di un gruista, impatto negativo sulla sicurezza, limitazione per i gruisti di lavorare in altri Paesi europei e alti costi da sopportare da parte delle aziende. Se finora le cose sono andate avanti più o meno per inerzia e ogni singola azienda/ operatore si è fatto carico della formazione necessaria in base alle proprie attività,

tale situazione non sarà più possibile in quanto contraria alla recente (si fa per dire, anche se si presume che entrerà in vigore entro 2-3 anni) Direttiva Europea 2016:0822, conosciuta come EQF (European Qualification Framework) che ha lo scopo di abbattere tutte le barriere di carattere legale che limitino lo svolgimento di una professione in un Paese della UE. Questo vale per le lauree, i diplomi, i master e in generale ogni tipo di formazione, quindi anche per quella necessaria a conseguire la patente per operatore gruista. Soltanto l’EQF, ovvero un quadro condiviso per la comparazione delle qualifiche professionali, potrà essere utilizzato e a coloro che richiederanno di operare con il proprio titolo di studio/formazione in altri Paesi della UE saranno consentiti 2 livelli di differenza tra quelli previsti da EQF. Quali sono le principali conseguenze dell’entrata in vigore dell’EQF per il settore del sollevamento e dei trasporti eccezionali? Che in mancanza di una base comune che renda possibile equiparare la patente per gruista rilasciata in un Paese membro a quelle rilasciate dagli altri i maggiori gruppi industriali internazionali,

+ Istruttori: cercasi candidati ESTA cerca candidati e organizzazioni per partecipare al progetto pilota di sperimentazione ECOL che si terrà da febbraio. I candidati possono essere novizi che devono essere formati da zero od operatori con esperienza dimostrabile. Per scoprire come partecipare, contattare l’Ufficio centrale di ESTA (Tel: +31 [0] 71 572 4705 - e-mail: officemanager@estaeurope.eu).

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Attualità L’ESTA a Gis 2019

ossia i committenti, si attiveranno in autonomia imponendo ognuno i propri livelli di comIl Meeting Annu ale autunnale petenza professio2019 di ESTA di due giorni si terrà a Piacenza nale per il gruista collateralmen te a GIS - Giornate che debba accedere Italiane per il Sollevamento ai loro cantieri. Il proe i Trasporti Eccezionali, da getto ECOL nasce prol 3 al 5 ottobre 2019. prio per fare chiarezza in questa situazione e per proporre uno standard di riferimento, cioè una patente che, pur volontaria nella sua adozione da parte degli operatori e delle aziende, venga riconosciuta come indispensabile dai vari player del settore, ossia committenti, union locali quali i sindacati, aziende di sollevamento e trasporto, associazioni industriali e di categoria e gli enti governativi. Benché se ne sia sentito parlare poco, ESTA e ANNA stanno lavorando a ECOL da diverso tempo. “ESTA ha dato vita alla Fondazione ECOL che in qualità di ente indipendente, supervisiona e monitorizza il sistema di formazione e di verifica nonché quello relativo alla registrazione delle competenze professionali” ci

ha spiegato Paolo Cremonini di Fagioli che per ANNA si sta occupando in Italia dello sviluppo e dell’implementazione del progetto ECOL. “È stata creata una Commissione internazionale che ha già stabilito i livelli di preparazione necessaria, l’indice dei corsi, le caratteristiche che devono avere i corsi, le commissioni e gli audit di controllo, i questionari e tutte le diverse procedure necessarie per ottenere la patente certificata ECOL”. Dedicheremo ulteriori articoli di approfondimento sui vari aspetti legati alla ECOL e a come ottenerla. Chiudiamo questo primo articolo con la soddisfazione di poter dire che l’Italia ha aderito al pro-

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getto pilota di ECOL che inizia a febbraio. Paolo Cremonini sta operando, insieme a Daniela Dal Col, presidente di ANNA nonché titolare dell’omonima azienda di trasporti, e ai rappresentanti di altre Aziende associate, all’organizzazione del primo corso di training e alla prima sessione di esame che consentiranno ai primi operatori italiani di ottenere una patente certificata ECOL. Nella sperata e necessaria ipotesi che la sperimentazione diventi attuativa l’ESTA sarà in grado di richiedere l’European Qualifications Framework al fine di avere il certificato di operatore ECOL registrato e riconosciuto al livello 2 della certificazione Europea.

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Cover Story

Buon Compleanno PPI! In soli 5 anni Palfinger Platforms Italy ha conquistato un ruolo leader tra i player del mercato

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11 febbraio 2013, 11 febbraio 2018: cinque anni di attività, cinque anni di crescita, cinque anni dedicati allo sviluppo aziendale, alla progettazione, al lancio di nuovi modelli e alla concretizzazione di una rete commerciale che hanno permesso a Palfinger Platforms Italy di diventare uno dei leader nel settore delle piattaforme autocarrate, grazie anche all’appartenenza all’universo Palfinger che le permette di operare e crescere all’interno di un Gruppo che la sostiene e la valorizza. A cinque anni dall’inizio abbiamo chiesto a Paolo Balugani, amministratore delegato di Palfinger Platforms Italy (che l’ha

tenuta a battesimo e l’ha portata dove è oggi), se si aspettava un tale successo. “Non è stato tutto semplice come può sembrare a chi guarda da fuori la nostra realtà oggi” ha esordito Balugani. “Ma ero molto fiducioso. Palfinger Platforms Italy nasceva su basi solide espresse da uno staff di persone con esperienza pluridecennale in ogni settore di pertinenza aziendale congiuntamente alla forza finanziaria e il DNA industriale portate dalla joint venture con il Gruppo Palfinger, una realtà multinazionale in piena espansione, già oggi leader mondiale nel mercato del sollevamento”. Una fiducia che è stata pienamente confermata dai fatti. Oggi Palfinger Platforms Italy è un’azienda che conta su di un organico di 40 persone, anche se l’indotto a supporto della produzione sul territorio è notevole, in quanto


coinvolge altre aziende e 70 operatori . “Sono numeri importanti” tiene a precisare Balugani. “Palfinger Platforms Italy oggi è tra le primissime aziende in Europa sia per fatturato che per unità prodotte annualmente”. Ma come si diventa leader in pochi anni? “Si devono operare scelte precise e ponderate: eravamo consapevoli di proporci su un mercato già molto competitivo, visto l’alto numero di competitor presenti, e abbiamo deciso di puntare tutto su alcune caratteristiche salienti delle nostre piattaforme e del mercato: affidabilità, ergonomia abbinata a sicurezza per ogni fase operativa, dimensioni d’ingombro contenute, allestimento su veicoli già Euro 5 quindi il passaggio a Euro 6 ha comportato pochissimi cambiamenti sostanziali”. Così Paolo Balugani ha tratteggiato le chiavi del successo di Palfinger Platforms Italy, e ha aggiunto: “ci siamo dati un piano industriale preciso e ben scadenzato e ci siamo impegnati al massimo per realizzarlo. Oggi posso dire che ci siamo riusciti completamente. Parlando del lancio dei prodotti, per esempio, siamo perfettamente in linea con quanto previsto per il quinto e sesto anno del piano, con l’arrivo del primo modello della Professional Line. Siamo quindi certi di poter ora procedere per quanto previsto per il sesto e settimo anno, ossia completare la gamma di prodotti e implementare parallelamente l’organico azien-

dale”. Il quinto anniversario dell’azienda non è stato festeggiato solo dal raggiungimento degli obiettivi prefissati, sia in termini di fatturato che di gamma realizzata, ma anche dal riconoscimento della bontà dei mezzi da parte del segmento dei noleggiatori. Gli acquisti di macchine Palfinger Platforms Italy da parte di grosse , medie, e piccole realtà del noleggio in Italia sono cresciute in maniera letteralmente esponenziale negli ultimi mesi. “Gli ordini ricevuti da diversi grandi noleggiatori nazionali e internazionali sono stati le classiche ciliegine sulla torta” conferma Balugani. “Il settore del noleggio necessita di un approccio diverso da quello operato invece verso i clienti finali: i noleggiatori hanno un atteggiamento più disilluso da tematiche diverse dai fondamentali di base e richiedono innanzitutto di dimostrare sul campo l’efficienza delle macchine proposte . Oggi, dopo 5 anni, possiamo dimostrare che le piattaforme Palfinger Platforms Italy vantano un’efficienza all’uso storica praticamente del 100 per cento; ovvero tolti i fermi manutentivi le nostre macchine molto raramente hanno presentato guasti o altro e sono, dunque, le macchine ideali per il noleggio a freddo in

+ Palfinger Platforms Italy a Intermat Alla manifestazione parigina Palfinger Platforms Italy sarà presente presso lo stand Palfinger France dove oltre a diversi prodotti Palfinger sarà possibile trovare diverse piattaforme

aeree. Tra le diverse proposte, la kermesse francese sarà l’occasione per il lancio ufficiale della nuova piattaforma cingolata da 21 m, ma per i dettagli tecnici bisognerà

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aspettare aprile. Sempre a riguardo della serie “Traked” possiamo confermare che la commercializzazione dei due modelli di piattaforma cingolata P150AJTK e P180AJTK da 15 e 18 m già

precedentemente presentati al mercato, è definitivamente iniziata mentre il modello da 21 m, esposto appunto all’Intermat, sarà disponibile da quarto trimestre del 2018 .

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Cover Story + Timeline 11 Febbraio 2013 Nasce Palfinger Platforms Italy. Aprile 2013 Palfinger Platforms Italy lancia al Bauma il primo modello, la P200A. Vi era molta attesa per questo modello con il quale Palfinger Platforms Italy è riuscita a creare un nuovo concept di PLE autocarrata, smarcandosi da quanto offerto dal mercato. Giugno 2013 Inizia la produzione del primo modello P200A. Settembre 2013 Consegna delle prime unità P200A. Ottobre 2013 Prima manifestazione ufficiale nazionale per Palfinger Platforms Italy presso GIS 2013. Febbraio 2014 Prototipazione e road show delle piattaforme P240A, P170T e P140T. Maggio 2014 PPI ottiene la certificazione EN/ISO 9001. Ottobre 2014 Presentazione completa serie Smart con versioni TX/TXE-AXE stabilizzazione verticale su braccio estensibile al Saie. Novembre 2014 Partecipazione a APEX ad Amsterdam e presentazione della serie Smart. Novembre 2014 Inizia la collaborazione a supporto della produzione con Palfinger Gru Idrauliche, eccellenza nel campo dell’assemblaggio di gru idrauliche, operante a Reggio Emilia da oltre 20 anni.

Aprile 2015 Presentazione del primo modello della Serie Low Smart e P280AXE presso Intermat a Parigi. Maggio 2015 PPI è attiva in modalità “globale” operando su tutti i 5 continenti. Ottobre 2015 Presentazione completa della gamma Smart e Low Smart a GIS e SAIE. Aprile 2016 Presentazione completa della gamma Smart e Low Smart e primo modello serie Traked a Bauma. Ottobre 2016 Presentazione completa della gamma Smart e Low Smart a SAIE. Marzo 2017 Revisione completa e presentazione della gamma Smart e Low Smart su veicoli Euro 6. Maggio 2017 Presentazione completa della gamma Smart e Low Smart installate su veicoli Euro 6 e prima esposizione della P180 AJTK, secondo modello di piattaforma aerea cingolata, ad APEX ad Amsterdam. Settembre 2017 Partecipazione a GIS 2017 con tutta la gamma con particolare rilievo e fortunatissimo esordio per la prima macchina della serie Professional Line, la P220A. Febbraio 2018 Palfinger Platforms Italy festeggia i primi 5 anni della sua attività.

quanto facili da usare grazie a comandi semplici ed ergonomici e, ultimo ma non meno importante, anche la loro manutenzione è facilmente effettuabile. Una volta che i primi noleggiatori hanno toccato con mano queste caratteristiche, è subentrato il passaparola che, insieme alla partecipazione a fiere come il GIS o ad attività svolte insieme alle associazioni di categoria, hanno sostenuto il diffondersi delle nostre macchine all’interno delle flotte

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Le piattaforme P200A, P220A e P280A nelle loro molteplici declinazioni, sono indubbiamente i modelli che hanno trainato e trainano il successo di Palfinger Platforms Italy sul mercato italiano ed europeo noleggio”. Nei vari articoli dedicati a Palfinger Platforms Italy sulle pagine di Sollevare in questi anni abbiamo sempre puntato l’attenzione in primis alla facilità d’uso e all’ergonomia. Ma anche la facilità di manutenzione è fondamentale, ci spiega Balugani: “in Palfinger Platforms Italy abbiamo lavorato moltissimo sulla sensibilizzazione del cliente e del noleggiatore sul tema della manutenzione: in senso opposto ad aziende concorrenti che hanno insistito spingendo sul concetto delle macchine “prive di manutenzione e ingrassaggio” abbiamo creato macchine che necessitano di poche e semplici operazioni manutentive e per altro abbiamo sensibilizzato una volta in più che tali livelli di efficienza e sicurezza li si raggiunge e mantiene solo con procedure manutentive scrupolosamente scadenziate, come per altro gran parte dei noleggiatori e tanti altri clienti già effettuano. Ovviamente Palfinger Platforms Italy sostiene i propri clienti organizzando corsi di formazione per i tecnici

gli altri stabilimenti Palfinger. Palfinger Platforms Italy fruirà di questi vantaggi per completare la produzione della gamma di modelli proposti da un lato, e dall’altro implementare e consolidare le proprie posizioni sui mercati sia europei che extra Europei” conferma Balugani. “I restanti mercati al di fuori dell’Europa sui quali ci siamo affacciati stanno ri-

e inerenti i modelli acquistati e rilascia i relativi attestati. Non potevamo non chiedere, a chiusura della nostra chiacchierata con Paolo Balugani, cosa vede nel futuro di Palfinger Platforms Italy. “L’essere parte di un Gruppo internazionale in forte crescita porterà sicuramente a una maggiore collaborazione e sinergia sia commerciale che produttiva con

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spondendo molto bene. L’Europa rimane al momento il nostro mercato di target e nonostante i competitors su tale territorio siano molti, siamo fiduciosi che la grande professionalità e presenza della rete dealer Palfinger continuerà a garantire crescita di volumi e guadagno di quote di mercato, al fine del raggiungimento dei nuovi obiettivi prefissati”.

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Gru e Autogrù BÖCKER

Una piuma per lavori di peso Q SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO LA PIÙ GRANDE TRA LE MACCHINE BÖCKER: LA AK 46/6000. LEGGERA E COMPATTA, CON UNO SBRACCIO DA QUASI 40 M, STUPISCE PER AGILITÀ E FACILITÀ DI MANOVRA

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Quando si parla di Böcker la mente visualizza macchine leggere, agili, semplici e capaci di destreggiarsi in qualsiasi cantiere. Un’immagine, perfetta per descrivere una gamma fondata sulle leghe speciali di alluminio, che non si distorce neppure nel caso dell’ammiraglia prodotta dalla casa tedesca: la AK 46/6000. Allestibile su autocarri con PTT da 18 a 26 t ci troviamo di fronte a un “peso piuma” in grado di affrontare anche cari-

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le possibilità di prolunga: una semplice estensione meccanica fissata con sistema Easylock, oppure un jib con sfilo idraulico che rende l’autogrù Böcker ancora più flessibile. In versione piattaforma – ricordiamo come la società metta a disposizione varie tipologie di cesta, con 250 kg di carico utile – la AK 46/6000 raggiunge una massima altezza di lavoro di 43,40 m e uno sbraccio di 33,10 m alla massima portata, che diventano 35,30 m con 100 kg in cesta. Quest’ultima, rapidamente montabile grazie all’EasyLock System, presenta il livellamento automatico per lavorare nel massimo comfort.

+

Il Radiocomando

I comandi della AK 46/6000 sono affidati a un nuovo e robusto radiocomando prodotto da HBC su indicazioni Böcker. Con display a colori, offre una visualizzazione semplice e chiara della situazione operativa, tiene sotto controllo tutte le funzioni della macchina controllando simultaneamente molteplici parametri e, non ultimo, svolge anche la funzione di diagnostica. Il radiocomando, in via opzionale, è abbinabile anche alla telecamera.

chi decisamente pesanti e, soprattutto, di assicurare uno sbraccio da primato: 39,3 metri. Il tutto per merito di un braccio telescopico estremamente stabile e che assicura un funzionamento millimetrico grazie all’elevata resistenza e rigidità torsionale di profili che, completamente

chiusi, impediscono l’ingresso di qualsiasi detrito. Il braccio, che come accennato non ha paura di affrontare i carichi più pesanti (la portata massima è di 6 t), è resistente all’usura e il suo sfilo risulta fluido e dolce a tutte le inclinazioni. Sia in versione autogrù, sia nell’uso come piattaforma aerea, con la AK 46/6000 le prestazioni sono sempre ai più elevati livelli. Con un’altezza massima di lavoro di 44 m (46 con la prolunga opzionale) e una massima estensione laterale di 39,3 m con 250 kg di carico, o 26 m con 1.000 kg, la AK 46/6000 è la soluzione perfetta in molteplici situazioni di cantiere. Due

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Gru e Autogrù + Il sistema di stabilizzazione variabile beneficia di elementi in acciaio ad elevata resistenza particolarmente robusti, così come appaiono decisamente solidi anche i cilindri per l’estensione idraulica laterale. Se l’autolivellamento garantisce un posizionamento, via radiocomando, rapido e sicuro, la contenuta pressione a terra permette di lavorare praticamente ovunque. La AK 46/6000 è gestita da un PLC che garantisce la più elevata sicurezza e un lavoro sempre accurato e privo di fastidiose oscillazioni. Il sistema permette di selezionare la velocità in base alla specifica esigenza di cantiere e offre un notevole apporto per quanto concerne la sicurezza attraverso due circuiti indipendenti a controllo ridondante. Il PLC effettua il monitoraggio automatico della zona di lavoro in relazione alla posizione degli stabilizzatori e del carico sospeso. Inoltre permette, in caso di

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Dati Tecnici

Modello Böcker AK46/6000 Portata utile massima 3.000 kg (6.000 kg optional) Sbraccio massimo 44 m (46 m optional) 33 m Altezza di lavoro fino al braccio Braccio estraibile 5,28 – 11,00 m Portata braccio 3.000 / 1.500 / 800 / (450) kg Angolo del braccio telescopico 85° Angolo del braccio 161° Velocità del gancio 45 m/min Max. stabilizzazione 6,43x6,06 (4,21) m (unilaterale) Dimensioni veicolo 10,30 x 2,55 x 3,99 m 18/26 t Peso complessivo ammesso Altezza di lavoro piattaforma 43,40 m Sbraccio in modalità piattaforma 33,10 m (250 kg di portata); 35,30 (100 kg di portata)

cantieri complessi e con la presenza di linee elettriche, di limitare la rotazione e quindi l’area di lavoro. Per assicurare una manutenzione ridotta al minimo, per minimizzare le spese di

carburante, per facilitare la gestione e per garantire sempre la massima potenza grazie alla presa di forza, l’ammiraglia Böcker utilizza un solo motore per il camion, la gru e la piattaforma. Una scelta sinonimo anche di affidabilità.

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L Con Grove MANITOWOC

si vola alto

NEI PRESSI DELL’AEROPORTO DI LINATE ABBIAMO VISTO ALL’OPERA, PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO HOTEL, UNA TUTTOTERRENO GMK5200 DEL NOLEGGIATORE NOVARESE FARIOLI

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Le costruzioni in legno, stanche di essere relegate nei paesaggi alpini e rispondendo a una sempre più pressante esigenza ecosostenibile, stanno divenendo abituali anche nei grandi centri urbani. L’area milanese, che già vanta numerosi esempi di questa tipologia di architettura, sta arricchendo il proprio patrimonio legato al legno con un nuovo hotel nei pressi dell’aeroporto di Linate. Qui abbiamo visto all’opera un’autogrù tutto terreno Grove GMK5200 di Farioli. “Il cantiere di Linate”, ci spiega Stefano Farioli, titolare dell’omonima società di noleggio di Novara, “è ad opera di un grosso gruppo italiano leader nelle costruzioni in legno. L’albergo milanese fa

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parte di una catena di un centinaio di hotel, realizzati completamente in legno, sparsi per l’intera Europa. È il terzo albergo che realizziamo per loro in Italia: si tratta di moduli prefabbricati che vengono montati in sequenza e ogni commessa prevede una durata di circa tre mesi. In questo lasso di tempo montiamo 100 moduli che corrispondono a 200 camere e al termine del nostro lavoro non resta che allacciarsi con tutti i servizi. In linea di massima l’hotel viene concluso ed è funzionante in circa sei mesi”. Nello specifico durante la nostra visita abbiamo visto la movimentazione e il sollevamento dei solai che vengono caricati e posizionati uno a uno. Sopra i solai sono poi montati i box, che prevedono tiri da 120 q. “La macchina”, interviene in uno dei rari momenti di pausa Domenico

+ Uno sguardo tecnico La Grove GMK5200 è una tuttoterreno su 5 assi con una capacità massima di 200 t, un braccio telescopico a sei sezioni con sistema di sfilo Twin-Lock da 64 m che, con prolunghe e falcone, può raggiungere i 101 m di lunghezza massima. Il contrappeso è di 70 t. Cuore della macchina è un motore Tier 4 final Mercedes Benz 6 cilindri raffreddato ad acqua,

sovralimentato, da 390 kW di potenza a 1.700 giri e con una coppia di 2.460 Nm a 1.300 giri. Anche il cambio è un Mercedes con sistema Viab a 16 marce più 2 retromarce. Il sistema idraulico prevede due circuiti indipendenti, una pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile con controllo elettronico della potenza e un’ulteriore pompa a pistoni assiali a cilindrata variabile

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per il brandeggio. La cabina operativa è costruita in alluminio e, ribaltabile di circa 20°, assicura un’ottima visibilità. Prevede: cristalli di sicurezza, sedile regolabile con ammortizzatore e riscaldamento indipendente, comandi gru integrati nel bracciolo, strumentazione e comandi disposti in maniera ergonomica. Il controllo di tutti i movimenti della gru è

completamente elettronico con leve di comando a controllo elettrico con azzeramento automatico. È integrato con il sistema LMI (Limitatore di carico) e con il sistema CAN-BUS di controllo del motore. La macchina prevede il sistema di controllo gru Crane Control System (CCS) con display grafico e il sistema di monitoraggio flotta Crane Star.

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Domenico Minelli, operatore per Farioli della Grove GMK5200, con Davide Camperi, Area Sales Manager di Manitowoc

Minelli, operatore per Farioli della Grove GMK5200, “sta eseguendo un lavoro di estrema precisione, che viene coadiuvato dal costante collegamento radio con gli addetti, a terra e in quota, che manovrano i pannelli. Per eseguire un lavoro di questo tipo serve un’autogrù molto precisa e facile da usare. In questo caso è sufficiente regolare le velocità in base ai tiri da effettuare: tarata la macchina, è poi semplice eseguire una serie di tiri utilizzando sempre i medesimi parametri”. Essendo in prossimità di uno scalo aeroportuale, la Grove GMK5200 è stata limitata nello

sbraccio ai 38 m di altezza, ma equipaggiata con 50 t di zavorra ha permesso di posizionare tutti i moduli dell’hotel limitandosi a soli quattro piazzamenti. Quello di Linate è un cantiere particolarmente stretto e affollato e potersi avvalere di una gru manovrabile costituisce un reale vantaggio. Riprende Minelli: “in un cantiere come questo si apprezzano anche i particolari. La Grove ha due serbatoi che consentono di fare gasolio in qualsiasi posizione ci si metta. Una particolarità che sembra insignificante, ma che ha la sua importanza soprattutto in un cantiere

stretto come questo. Inoltre è una macchina che va molto bene anche su strada”. A tale proposito ricordiamo come la Grove benefici di sospensioni Megatrak: tutte le ruote sono montate su sospensioni idropneumatiche indipendenti con bloccaggio idraulico. Il sistema prevede inoltre il controllo del livellamento longitudinale e trasversale con livellamento automatico per la circolazione stradale. “La scelta di questa macchina”, conclude Stefano Farioli, “è stata fatta in base alle nostre esigenze di mercato. Nel periodo in cui l’abbiamo acquistata, circa un anno fa, rappresentava il miglior rapporto qualità/prezzo in relazione alle sue dimensioni di compattezza, di lunghezza braccio e potenza. Ci ha convinto la configurazione con il jib lungo e il falcone da 30 m che ci consente di superare i 100 m di lunghezza totale. Con 70 t di zavorra è una macchina perfetta per molte tipologie di lavori. Da segnalare il supporto Grove anche per quanto concerne il post-vendita, che è svolto da personale molto efficiente e preparato”.

+ Chi è Farioli Farioli affonda le proprie radici nella prima industrializzazione, nasce infatti come corriere logistico a cavalli nel 1860 a Castellanza, in provincia di Varese, per poi trasferirsi, nel 1912, a Novara, con l’attività di trasporto merci che gradualmente si apre al mondo del noleggio, anche attraverso la sostituzione degli animali con gli autocarri. La seconda rivoluzione

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a livello societario è avvenuta negli ultimi decenni del secolo scorso, che hanno visto Farioli adeguarsi a tutte le normative di legge e soprattutto investire in nuove macchine con l’acquisto delle prime piattaforme aeree, senza dimenticare lo sviluppo del settore delle autogrù. Oggi il noleggiatore novarese, grazie alla professionalità e all’enorme esperienza acquisita

e attraverso un organico di 25 dipendenti, è presente in molteplici settori: dall’industria all’edilizia, alla pubblica amministrazione attraverso l’attività di noleggio a freddo e a caldo con operatori specializzati in ambito trasporti, autogrù, piattaforme aeree e carrelli elevatori. Il parco macchine comprende 200 mezzi, in cui spiccano circa 150 piattaforme

di varie tipologie (semoventi, cingolate e autocarrate), cui si aggiungono autocarri con gru idraulica, autogrù, gru semoventi elettriche, eccetera. Tutti gli operatori e i tecnici di officina sono costantemente aggiornati attraverso un preciso programma di corsi di formazione. Farioli offre inoltre il servizio di formazione anche per gli operatori e per i meccanici dei propri clienti.

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JEKKO

Niente è per caso NELLA NUOVA SEDE DI JEKKO DEDICATA ALLA PRODUZIONE E ALLA RICERCA E SVILUPPO, OGNI PROCESSO È STATO PENSATO, PONDERATO E PIANIFICATO. IL RISULTATO? LA MASSIMA FLESSIBILITÀ

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Quando si raggiunge il successo, in qualunque attività, personale o lavorativa, l’errore più grande che si tende a commettere è quello di considerare il successo come un dato, di fatto, acquisito. In realtà ogni successo, per essere duraturo, deve essere alimentato. In un’azienda questo si traduce in investimenti continui per lo sviluppo di nuovi prodotti, l’individuazione d nuove nicchie applicative e potenziali clienti, il potenziamento della produzione e l’ingresso in nuovi mercati varcando le soglie dei confini nazionali. è proprio questa la strada intrapresa da Jekko. Nata come spin off di una realtà, Ormet, già in pieno sviluppo, ha dapprima basato il proprio successo sull’ideazione di macchine innovative quali le minigrù, poi è entrata nell’universo Fassi che le ha aperto, da una parte, la strada verso nuovi mercati e, dall’altra, ha alimentato ulteriormente quella che era già una caratteristica parte del DNA aziendale, ossia il continuo investimento nello sviluppo di nuovi concept e della capacità produttiva. Da qui la scelta, divenuta realtà nel maggio del 2017, di

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+ I numeri di Jekko 2 60 sono le persone che lavorano in Jekko; 25 sono gli operatori addetti alle linee di assemblaggio; 4 sono i tecnici collaudatori; 5 sono i tecnici della R&D; 2 sono gli operatori della divisione prototipazione; 150 sono i metri quadri dell’area prototipazione; 4 sono i magazzinieri; 300 sono i metri quadri di magazzino cui si aggiunge un’area esterna e una tensostruttura dedicata allo stock delle componenti di maggiori dimensioni; 8 sono gli operatori nell’unità produttiva Jekko 1 per la carpenteria e la saldatura; 4 sono le linee produttive a stazioni; 3 sono le isole destinate all’assemblaggio delle macchine più grandi; da 7 a 10 sono le unità prodotte settimanalmente, a seconda del mix di modelli da assemblare. aprire una nuova sede produttiva che ha portato non solo alla nascita di Jekko 2, la nuova sede che ospita il reparto R&D, l’ufficio tecnico, gli uffici della produzione e l’assemblaggio, ma all’adozione di una nuova filosofia produttiva. “In Jekko 2 abbiamo abbandonato la precedente strategia produttiva a lotti per adottare linee produttive lineari e capaci di operare just in time” ci ha spiegato Marco Zava, Responsabile operativo e di produzione in Jekko. “Oggi la nostra produzione è organizzata in quattro linee principali, composte da stazioni, che assemblano le macchine medio-piccole cui si affiancano isole dedicate alle macchine più grandi. Tutte le operazioni sono organizzate secondo due filosofie: la prima, definita ‘as lean as possible’ mira a ridurre al minimo le referenze a stock a favore della creazione di un

flusso continuo dei componenti alle linee di produzione. La seconda filosofia che ci guida è la Kaizen, attraverso la quale coinvolgiamo tutte le persone che lavorano in azienda in un progetto comune di crescita e miglioramento”. Così macchine come la SPB 209, SPX 312 o la SPX 424 vengono assemblate lungo la linea a loro dedicata, mentre i modelli SPK e MPK percorrono la seconda linea insieme alle macchine cingolate con cabina. Lungo la terza linea nascono invece i modelli SPX alto di gamma quali la SPX 527 e SPX 1275. La quarta linea invece, entrata nel pieno della fase produttiva a gennaio di quest’anno, è dedicata alle minigrù JF, una gamma destinata a crescere sia in termini di modelli disponibili

che di unità vendute e nata dalla sinergia progettuale tra Jekko e Fassi. Ma la vera peculiarità della nuova produzione Jekko non sta tanto, se vogliamo, nell’essere organizzata in stazioni e isole (quest’ultime sono tre e sono dedicate all’assemblaggio dei modelli più grandi della gamma Jekko), quanto nella sua

+ L’approvvigionamento In Jekko sono due i metodi per la gestione dell’approvvigionamento dei pezzi alle linee di produzione e alle isole. Per quanto riguarda le componenti di maggior uso e di dimensioni più piccole, i magazzinieri provvedono a rifornire periodicamente le cassette, disposte lungo le varie stazioni o presso le isole,

deputate al contenimento dei vari componenti fino al loro utilizzo. Le parti di maggiori dimensioni, come per esempio i bracci delle minigrù, vengono invece gestite “a chiamata”, ossia i magazzinieri provvedono a portare i pezzi lungo la linea solo al momento del loro reale assemblaggio. Questo è possibile perché vi è una precisa

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pianificazione dei modelli in produzione giorno per giorno e permette una gestione più ordinata di tutta la produzione. Adiacente alle linee produttive vi è un magazzino di circa 300 metri quadri dove vengono stoccate le componenti a chiamata. Questo viene gestito direttamente dai magazzinieri che eseguono l’accettazione

del materiale, ne verificano la conformità e gestiscono la sua distribuzione ai centri di lavoro con tempistiche in linea con quelle della produzione. Il 90% delle componenti delle minigrù Jekko viene prodotto da aziende che operano nella stessa zona di Jekko, il vicentino, su progetti e disegni interamente sviluppati dal reparto R&D.

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Gru e Autogrù

flessibilità. “Volendo operare just in time con gli ordini che riceviamo” continua Zava, “il mix di modelli di volta in volta in produzione è variabile e può capitare di avere più ordini di quanti una singola linea possa gestire per mantenere i tempi di consegna promessi ai clienti. Per questo abbiamo scelto di formare tutti gli operatori affinché possano operare su tutte le macchine che Jekko ha in gamma, così che sia possibile deviare la produzione di alcuni modelli anche su linee che di norma non le producono”. Questo, last but not least, stimola gli stessi operatori a una crescita professionale continua. Crescita che peraltro è incentivata anche dal fatto che la produzione opera in stretta sinergia con il reparto R&D e di prototipazione. Anzi, proprio in

+ Le cinque stazioni delle minigrù Jekko • Stazione 1: avviene l’accoppiamento tra basamento, ralla e cingoli; • Stazione 2: viene installato il gruppo motore; • Stazione 3: si procede al montaggio dell’impianto idraulico e di tutte le componenti oleodinamiche; • Stazione 4: vengono montati gli stabilizzatori; • Stazione 5: viene montato il braccio.

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quest’ultima area lavorano due persone che arrivano dalla produzione e che si affiancano ai tecnici progettisti (cinque) nell’ideazione di nuove macchine e relativo software gestionale, nuove soluzioni e nel test di nuove componenti. Le stesse sette persone portano avanti anche la realizzazione dei prototipi e della pre-serie, ne studiano la fattibilità, l’industrializzazione e, insieme con gli altri 25 operatori della produzione, ne ideano il flusso di assemblaggio lungo le stazioni o nelle isole, le relative check list e il protocollo di collaudo. Gli stessi tecnici e operatori realizzano anche le customizzazioni richieste dai clienti. Il collaudo è una delle fasi finali della produzione di una minigrù Jekko. In verità, una volta assemblata, la macchina viene trasferita in una stazione della linea dove viene eseguita la prima accensione e il pre-collaudo. Il collaudo vero e proprio viene poi eseguito da un team di quattro tecnici che dopo aver eseguito un primo check operativo della macchina procedono con l’esecuzione del collaudo vero e proprio, che consiste nell’esecuzione di una serie di sollevamenti e movimenti specificati da un protocollo al fine di verificare che tutti sistemi operino correttamente e all’interno delle tolleranze. Anche nel collaudo Jekko ha espresso la propria capacità innovativa: ogni macchina ha la propria, specifica, procedura di protocollo che è stata messa a punto dal reparto R&D. Una volta superato il collaudo la macchina passa all’area di finitura, dove vengono montati gli ultimi pezzi (per esempio i carter), viene verificata in ogni suoi aspetto e quindi inviata all’area spedizione dove, in media, sosta per due o tre giorni prima di partire alla volta del cliente che l’ha acquistata.

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Movimentazione Industriale + Intuitiva “Blaxtair è una soluzione intuitiva, con cui gli operatori hanno subito preso confidenza: ci ha soddisfatti sin dall’inizio per le ottime prestazioni. Non da ultimo, la apprezziamo anche perché rappresenta un’ulteriore garanzia per non danneggiare le merci”. Mirco Fanan, Responsabile Merci Varie del terminal Contship di La Spezia

CLS

Blaxtair = Sicurezza LE VIDEOCAMERE SONO STATE INSTALLATE PRESSO LA SEDE CONTSHIP DI LA SPEZIA

C

CLS è stata scelta dal gruppo Contship che presso la sede di La Spezia ha implementato Blaxtair, una soluzione altamente innovativa per la sicurezza sul lavoro. Il terminal spezzino ha una capacità di movimentazione di 1,4 milioni di TEU all’anno, con un indice di container movimentati per metro lineare di banchina e per metro quadrato di piazzale tra i più alti al mondo. Nel terminal vengono gestite anche diverse tipologie di merci non containerizzate quali coil, macchine industriali, marmo, tubi, eccetera. Noto per i sistemi all’avanguardia implementati, il terminal ha recentemente conquistato il primo posto nella categoria “Best Container Terminal in Europe” nell’ambito del premio internazionale AFLAS (Asian Freight, Logi-

stics & Supply Chain awards). Per questo, tra le soluzioni adottate, non poteva mancare Blaxtair che, fornita da CLS, garantisce la miglior sicurezza durante le operazioni di movimentazione dei container e delle merci nei piazzali, nei pressi delle banchine e nel magazzino. Zone dove il rischio di interazione mez-

+ Intelligente “La telecamera intelligente di Blaxtair si è dimostrata la miglior soluzione di sicurezza per la sua capacità di riconoscere le persone e di distinguerle dagli oggetti. Questo ci ha permesso di far lavorare i nostri operatori in maniera ancora più sicura”. Ermanno Gianelli, RSPP del terminal Contship di La Spezia

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zo-uomo è ovviamente più alto. Blaxtair è una soluzione studiata per evitare le collisioni tra il personale e i veicoli industriali. È una videocamera intelligente che effettua continuamente una scansione dell’area di controllo per rilevare gli elementi che potrebbero ostacolare i movimenti del carrello, riconoscendo se questi siano pedoni oppure ostacoli. Il sistema allerta immediatamente il conducente nel caso di imminente pericolo per una persona, permettendogli di reagire in modo tempestivo. Con questo dispositivo la sicurezza non inficia assolutamente la produttività, Blaxtair infatti avverte l’operatore solo quando necessario, filtrando gli allarmi inutili. Inoltre la soluzione adottata a La Spezia è stata personalizzata, ritarando i parametri di rilevamento del sistema secondo le specifiche necessità.

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Gru e Autogrù JMG CRANES

Nuovi orizzonti di crescita

perfezione una realtà sempre alla ricerca di qualcosa di più e di nuovo. Nata nel 2007 dalla passione e dalla ventennale esperienza nel settore delle gru Pick&Carry di Manzini, JMG Cranes in pochi anni è divenuta un punto di riferimento internazionale per il settore delle gru semoventi elettriche a batteria. Orientata al mercato globale, la società esporta direttamente in tutto il mondo, attraverso una consolidata rete di partner tecnico-commerciali. Formata da personale altamente qualificato che offre assistenza e consulenza in ogni fase precedente o successiva alla consegna della gru; dal 2010 è certificata ISO9001:2008 per la “progettazione e produzione di sistemi di sollevamento industriali semoventi” qualitativamente conformi a tutti gli standard e alle normative internazionali. Nel 2013 ha inaugurato la sede di Sarmato, in provincia di Piacenza, in cui è concentrata la produzione e il magazzino, ma come accennato la realtà emiliana è sempre in movimento ed ecco che, alla fine del 2017, è arrivata l’acquisizione di una nuova area industriale in quel di Cremona. “L’intento”, ci spiega Manzini, “è quello di adibire tale struttura a Centro Eventi: dalla presentazione di nuove macchine

JMG CRANES CONTINUA IL SUO PROCESSO DI EVOLUZIONE, ACQUISTANDO UNA NUOVA AREA INDUSTRIALE COLLOCATA NELLA CITTÀ DI CREMONA

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“JMG Cranes non si ferma mai, è un’azienda in continua evoluzione, rivolta al futuro e pronta a nuove sfide e quindi a nuovi territori da esplorare. Abbiamo una visione ottimista e fiduciosa, crediamo fortemente nell’evoluzione del prodotto, del tutto elettrico ed a batteria, costruito per durare nel tempo, nel totale rispetto dell’ambiente in cui viviamo”. Le parole di Maurizio Manzini, President & CEO di JMG Cranes, fotografano alla

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+ JMG e lo Strenx Il 2017 di JMG Cranes è da ricordare anche sotto il profilo dei riconoscimenti. La società italiana si è infatti distinta in occasione dell’ultima edizione dello Swedish Steel Prize - il prestigioso riconoscimento conferito da SSAB, che premia

le tecniche più innovative a livello internazionale. In questa occasione JMG ha presentato la gru semovente elettrica a batteria MC 580, che si è avvalsa di acciaio alto resistenziale Strenx 700 e 900 per la costruzione del braccio idraulico con uscita

proporzionale. JMG Cranes ha inoltre aderito al programma “My Inner Strenx” ricevendo la certificazione di qualità che testimonia la sua propensione verso la costruzione di macchine sicure e affidabili.

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all’accoglienza clienti, puntando sempre e ancora di più sull’innovazione, non solo tecnologica, che è diventata la chiave del successo aziendale, ma anche sulla continua ricerca di sviluppo e di soluzioni ideali per ogni necessità di movimentazione”. Si tratta di un’unità di 14.000 m2 edificati per 8.000, in cui i lavori di ristrutturazione verranno eseguiti nel pieno rispetto delle scelte ecologiche di risparmio energetico e di utilizzo di fonti rinnovabili in linea con la

filosofia di rispetto ambientale del prodotto JMG. Il primo lotto sarà in funzione prima della prossima estate. Continua Manzini: “i lavori di ristrutturazione sono già iniziati: una parte sarà destinata ad un ampliamento della capacità produttiva, dislocando una parte di uffici; un’altra area sarà adibita a deposito mezzi; un’ultima sezione diventerà un vero e proprio Museo storico delle gru elettriche, dove si potranno

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Maurizio Manzini, President & CEO di JMG Cranes ammirare macchine d’epoca”. Questo investimento va a chiudere un 2017 da incorniciare. A livello produttivo JMG Cranes ha consolidato la combinazione vincente tra compattezza e prestazioni realizzando tre innovativi modelli: JMGMC580 serie Cabinata, in grado di sollevare e trasportare 58 t anche in spazi ristretti; JMG- MC130S serie Radiocomandata con portata masima di 13 t, che si distingue per la zavorra posteriore removibile, la barra stabilizzatrice frontale, il braccio in lamiera d’acciaio piegata e saldata, costituito da quattro elementi telescopici idraulici; e JMG-MC100RE gru semovente elettrica a batteria CarryDeck, un modello a torretta girevole 360° continui e illimitati, girosagoma, radiocomandata per tutti i movimenti e con portata massima di 10 t.

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Gru e Autogrù LIEBHERR

New entry a Las Vegas

A

Al recente ConExpo di Las Vegas Liebherr ha presentato la sua quattro assi tuttofare, la nuova autogrù LTM 1090-4.2 progettata per unire il massimo della mobilità e della performance al minimo dei consumi. Durante la fase di progettazione della LTM 1090-4.2 è stata dedicata particolare attenzione alle innumerevoli esigenze riguardanti il carico per asse affinché la nuova autogrù possa

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muoversi in tutto il mondo riducendo così i costi di trasporto. Anche nei paesi in cui le autogrù possono circolare su strada con carico per asse da 12 tonnellate, gli operatori richiedono già da tempo mezzi che, grazie al semplice smontaggio della zavorra, possano circolare con un carico assiale da 10 tonnellate. Questa variante, infatti, garantisce notevoli vantaggi sia in fase di omologazione, sia nel caso di

LIEBHERR PRESENTA LA NUOVA LTM 1090-4.2, AUTOGRÙ DALL’EFFICIENZA TUTTOFARE SU SOLI QUATTRO ASSI

richieste di permessi stradali. La nuova Liebherr da 90 tonnellate offre proprio questa possibilità: opzioni di carico assiale da 10 o 12 (anche 16 tonnellate grazie alla zavorra, dal peso massimo di 22,5 tonnellate, suddivisa in modo variabile), con un braccio telescopico da 60 m, ben 10 in più rispetto al modello precedente, l’LTM 1090-4.1 (una prestazione che si traduce, tecnicamente, in un aumento

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+ La coppia perfetta A fare il paio con la nuova la nuova LTM 1090-4.2 non potevamo non richiamare la LTM 1450-8.1 con portata massima da 450 tonnellate che Liebherr ha presentato al Bauma di Monaco del 2016. Questa autogrù si contraddistingue per un braccio telescopico molto lungo, 85 m, e particolarmente potente, tant’è che in molte situazioni la LTM 1450-8.1 può eseguire operazioni di sollevamento proprie della classe da 500 tonnellate. Queste prestazioni sono la diretta

del peso, in modo particolare sugli assi anteriori). Per raggiungere questo risultato gli ingegneri Liebherr hanno posizionato il primo asse davanti agli stabilizzatori anteriori e hanno incrementato l’interasse tra l’asse 2 e l’asse 3 (anche il maggiore interasse in molti Paesi ha un vantaggio per le immatricolazioni stradali). In questo modo la nuova LTM 10904.2 offre carichi assiali uniformi inferiori

alle 10 tonnellate senza superare comunque il peso complessivo di 40 tonnellate. L’aver aumentato l’interasse tra il secondo e terzo asse ha permesso inoltre di creare uno spazio in più che consente una migliore regolazione del raggio di zavorra. Questo, unito al fatto di essere equipaggiata con il sistema VarioBallast, permette alla nuova LTM 1090-4.2 di operare con due diversi raggi zavorra: 3,77 m o 4,71 m. Tramite i cilindri di zavorramento, che sono orientabili meccanicamente di serie, il raggio della zavorra viene ridotto di 940 mm in modo rapido e semplice rimanendo così all’interno dello stabilizzatore. Questa soluzione rappresenta un vantaggio sostanziale nel caso in cui si debba lavorare in spazi molto ristretti. Sempre grazie all’incremento dell’interasse, inoltre, i progettisti hanno potuto spostare in avanti il vano per l’alloggiamento delle travi in legno, eliminando l’apposito cassone nella parte posteriore del veicolo. Massima compattezza quindi: anche con gli pneumatici da 16.00 R25 l’autogrù raggiunge una larghezza massima di soli 2,55 metri, mentre la larghezza è stata ridotta di 0,25 metri, un vantaggio non solo durante la guida su strade pubbliche ma anche all’interno dei cantieri in cui gli

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conseguenza di scelte progettuali ben determinate: i tecnici Liebherr hanno infatti dato la massima priorità alle prestazioni e alla semplicità di allestimento in cantiere. La LTM 1450-8.1 a 8 assi, per esempio, può viaggiare liberamente su strade pubbliche con il braccio telescopico completo e tutti gli stabilizzatori grazie alla capacità di contenere il carico per asse a 12 tonnellate: in questo modo è subito pronta per l’uso in cantiere. Inoltre, la nuova gru da 450 tonnellate di Liebherr si distingue per la semplicità di movimentazione e le moderne tecnologie adottate tra cui il sistema VarioBallast che permette di lavorare con un raggio della zavorra variabile da 7 a 5 metri con una regolazione idraulica continua: un notevole vantaggio in caso di spazi molto ristretti. spazi sono ristretti. Un ulteriore valore aggiunto di questa autogrù della classe dei 4 assi sta nel fatto che il contrappeso da 8,8 tonnellate è incluso nel carico assiale di 12 tonnellate. Se in aggiunta a ciò si considera anche la VarioBallast integrata, si può asserire che Liebherr è riuscita a proporre la gru da 90 tonnellate più potente della sua classe con carico assiale da 12 tonnellate. La maggior parte dei lavori possono eseguiti riducendo l’inutile costo di trasporto di zavorre supplementari. La VarioBase, disponibile come optional, incrementa notevolmente la portata nel range di utilizzo dell’autogrù con stabilizzatori. Per la prima volta nella classe a 4 assi, la combinazione di VarioBallast e VarioBase offre all’operatore la massima flessibilità nei cantieri più impegnativi. Non è da meno il braccio telescopico della macchina che, con una lunghezza di 60 metri, è uno dei più lunghi dell’intera classe a 4 assi. Come optional è disponibile anche un falcone da 9,5 – 16 metri, che può essere regolato anche idraulicamente tra 0° e 40°. Completano l’offerta un falconcino da montaggi di 2 metri e una puleggia ripiegabile lateralmente. Ad alimentare la nuova LTM 1090-4.2 è stato chiamato il potente motore diesel

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Gru e Autogrù

Liebherr a sei cilindri da 330 kW / 449 CV che eroga una coppia di 2.335 Nm e soddisfa i requisiti delle direttive sulle emissioni di Livello IV / Tier 4f. Per i Paesi in cui le disposizioni sono più restrittive in merito, Liebherr propone anche il motore nella variante con livello

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ECE-R.96 (corrispondente al livello IIIa). Per il cambio viene utilizzato il nuovo ZFTraXon. Come per il modello precedente AS-Tronic, il cambio a 12 marce è automatico. L’ ECOdrive invece è una novità: quando si attiva la modalità ECO, è prevista l’ottimizzazione della guida

che riduce il consumo di carburante e la rumorosità. Anche per la nuova LTM 1090-4.2 Liebherr attua la strategia del motore singolo. L’eliminazione del peso del motore della torretta, già applicata sul modello precedente, consente di avere un braccio più lungo e una zavorra superiore se si considera il carico assiale da 12 tonnellate. Sulla nuova LTM 10904.2 è disponibile anche la modalità ECOmode che, una volta azionata, permette di risparmiare carburante e di ridurre la rumorosità. Da un lato quando il motore funziona a vuoto l’azionamento della pompa può essere disinserito automaticamente e riattivato in pochi secondi in base al consumo energetico; dall’altro i comandi dell’autogrù calcolano il numero ottimale di giri del motore in base alla velocità di lavoro preselezionata con la leva di comando al fine di evitare un numero di giri motore inutilmente elevato. Ciò determina una riduzione del consumo di carburante fino al 10% durante l’esercizio.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Movimentazione Industriale non solo pesa il container sollevato con tolleranze al di sotto del’1 per mille, ma stampa in cabina i dati di pesatura su scontrino che ha valenza fiscale e trasmette in wireless gli stessi dati all’ufficio del terminal. I risultati raccolti dalle prime macchine operative sono sorprendenti perché il sistema FTMH Safejob è paragonabile, per accuratezza, a quello delle pese a terra ma

FTMH

Dall’Italia al Mondo FTMH OFFRE MACCHINE, ATTREZZATURE E SERVIZI A 360 GRADI PER TROVARE SEMPRE LA SOLUZIONE MIGLIORE PER OGNI CLIENTE

F

FTMH non conosce frontiere e nuovi mercati stanno entrando nel suo campo di azione. Uno di questi è il Canada, che ha visto nelle ultime settimane arrivare le prime macchine FTMH, destinate a operare a Vancouver. Si tratta di due carrelli frontali da vuoti modello FT25H8 Double Box in grado di accatastare container vuoti in 8° fila + 1, equipaggiati con una

protezione artica per operare a – 40 °C. Inoltre le nuove unità montano il nuovo spreader FTMH Double Box con i ganci mobili (+/- 150 mm) e perno sottogancio per la presa in sicurezza dei container da 45’. Una cabina basculante a 45° migliora il confort dell’operatore quando si accatastano i container oltre la 5° fila. Grosse novità in arrivo da parte di FTMH anche nel campo della pesatura container. L’azienda di Brescello si è attivata fin dal 2016 per trovare idonee soluzioni allo spinoso problema della pesatura dei container e sulle pagine di Sollevare in effetti abbiamo già avuto modo di parlare della genialità progettuale di FTMH quando abbiamo descritto il sistema integrato di pesatura container Safejob. Lo speciale sistema FTMH

+ I prossimi appuntamenti di FTMH Il Costruttore emiliano sarà presente con uno stand alle prossime manifestazioni internazionali: TRANSRUSSIA 2018 che si terrà a Mosca, in Russia, dal 17 al 19 aprile 2018; BREAKBULK EUROPE 2018 che si terrà a Bremen, in Germania, dal 29 al 31 maggio 2018; TOC EUROPE 2018 che si terrà ad Ahoy, in Olanda, dal 12 al 14 giugno 2018.

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offre il grande vantaggio di essere più rapido e più economico. Ricordiamo che il sistema è basato sull’utilizzo di celle di carico digitali installate sui twist locks ed è totalmente conforme alle norme internazionali e alla recente convenzione Solas; in più viene certificato ed è coperto da brevetto. Analizzando le nuove tendenze del mercato, non è più sufficiente la sola fornitura delle macchine operatrici ma i Costruttori debbono sempre più spesso proporre anche le attrezzature abbinabili in quanto la clientela, sempre più sofisticata e professionale, è alla ricerca di un utilizzo sempre più intensivo e flessibile dei propri mezzi. In base a questa filosofia FTMH ha messo a punto negli anni un’ampia gamma di attrezzature che si è recentemente arricchita di un’unità per la presa tubi che può essere facilmente utilizzata da qualsiasi macchina (stacker o gru) dotata di spreader per container. Questa attrezzatura, del peso di 7 t, può movimentare uno o due tubi del peso fino a 18 t l’uno, con una lunghezza compresa tra 12 e 13,4 m e un diametro variabile fra 1.220 e 1.500 mm.

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Movimentazione Industriale

CVS FERRARI

DAGLI USA ALLA BOLIVIA, PASSANDO PER LA THAILANDIA. LE MACCHINE DI CVS FERRARI CONQUISTANO IL MONDO

Fiducia internazionale

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Bulk Equipment Corp., con sede a Michigan City, ha scelto di rafforzare la partnership tra CVS Ferrari e la propria divisione Equipment Rental. Bulk Equipment Corp. offre una serie di servizi per la mobilizzazione di carichi pesanti: noleggio di attrezzature (con e senza operatore), servizi sul campo e servizi di manutenzione delle attrezzature sono le principali aree di attività dell’azienda che si distingue per l’approccio innovativo alle sfide poste dai suoi clienti, con una costante attenzione al miglioramento della produttività. Con un approccio aziendale così pragmatico, Bulk Equipment Corporation ha scelto CVS Ferrari come fornitore di macchine semoventi per il sollevamento di carichi pesanti fin dal 2013,

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anno di acquisto della prima unità che sta operando negli USA. Il vicepresidente Abe Blumenfeld ha dichiarato: “riteniamo che le macchine CVS Ferrari siano perfette per i nostri clienti che operano nel settore dell’acciaio. Dai test comparativi che abbiamo effettuato, abbiamo riscontrato che le attrezzature CVS Ferrari hanno sempre superato in performance gli altri marchi in un ambiente difficile

come l’acciaieria.” Forte di tre anni di esperienza sul campo di queste macchine in ambito acciaieria, nel 2017 Bulk ha proseguito rinnovando la propria flotta di noleggio aggiungendo nove nuove unità CVS Ferrari. Le nuove arrivate vengono impiegate nella gestione di importanti contratti di movimentazione di materiali che Bulk ha sottoscritto con le principali acciaierie statunitensi del Midwest. Si tratta di cinque macchine da 32 t, due carrelli elevatori da 42 t e due reach stacker con gancio a C per la movimentazione di bobine. I carrelli elevatori sono stati

+ In Turchia Indorama Ventures è una multinazionale attiva nel settore chimico che gestisce circa 75 impianti produttivi nel mondo. Uno di questi è in Turchia, a Corlu, dove la produzione non conosce sosta. Proprio per garantire il costante approvvigionamento della linea di produzione, le macchine deputate alla movimentazione dei container con le materie prime sono fondamentali e la loro affidabilità strategica per l’intero ciclo produttivo: Indorama Ventures ha scelto un F500.RS3 che è diventato la macchina di punta per la movimentazione dei container presso l’impianto.

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+ In Bolivia

personalizzati con una serie di soluzioni progettuali sviluppate da CVS Ferrari per migliorare la visibilità del conducente e ridurre i costi di manutenzione, in linea con i requisiti di Bulk. In particolare, le unità da 32 t sono caratterizzate da un montante monostadio con coil ram integrato, scelta che minimizza e protegge le parti in movimento, riducendo contemporaneamente le manovre che possono generare danni e manutenzione. Le unità da 42 t, invece, rappresentano una soluzione “pronta all’uso” per il caricamento di bobine di acciaio su vagoni ferroviari. Con una cabina alta, posizionata frontalmente e sopra i cilindri di inclinazione, questi forklift gestiscono le bobine con delle forche che le raccolgono utilizzando la funzione idraulica di posizionamento della forcella. Bulk è soddisfatta non solo della qualità intrinseca delle macchine, ma anche della disponibilità delle parti di ricambio, nonché dell’elevato livello

Lo scorso novembre Gravetal ha inaugurato a Porto Quijarro, in Bolivia, la nuova struttura per lo stoccaggio e il trasferimento dell’urea prodotta da YPFB, la compagnia petrolifera e chimica statale della Bolivia. Il concime è prodotto a Bulo Bulo, nel centro della Bolivia, e viene trasportato via camion a Montero dove viene caricato in container appositamente costruiti che misurano 20 piedi e arrivano a pesare 30 t ciascuno. I container vengono quindi trasportati via treno per 700 km fino al nuovo impianto di Gravetal a Puerto Quijarro dove vengono scaricati per alimentare un impianto in grado di caricare l’urea su speciali chiatte che la trasporteranno lungo il fiume Paraguay fino in Brasile. I container invece tornano vuoti a Montero con il treno di ritorno, per affrontare un nuovo ciclo produttivo. Per il nuovo impianto che provvede al caricamento delle chiatte Gravetal ha investito 7 milioni di dollari e ha scelto i reach stacker CVS Ferrari per la movimentazione dei container sui treni, nel deposito e per l’alimentazione dell’impianto che carica le chiatte. Quest’ultima operazione, in particolare, è compiuta da speciali attrezzature costruite da RAM e abbinate agli spreader dei reach staker. Una volta avvenuto l’accoppiamento, il sistema di gestione computerizzato dei reach stacker di CVS Ferrari riconfigura automaticamente le funzioni del joystick e il sistema di protezione da sovraccarico per permettere un controllo completo dell’attrezzatura di RAM e lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di carico delle tramogge dell’impianto. di assistenza tecnica, indipendentemente dall’ubicazione delle macchine in tutti gli Stati Uniti. “I nostri clienti sono stati soddisfatti delle macchine e ora richiedono espressamente CVS Ferrari” ha affermato Blumenfeld. Bulk Equipment Corp beneficerà a breve anche del sup-

porto diretto della sede americana di Toplift North America – l’importatore di CVS Ferrari per USA e Canada – che sarà presto inaugurata a Chicago e che sarà il principale centro ricambi e centro di competenza tecnica per il mercato degli Stati Uniti.

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Movimentazione Industriale

KALMAR

Focus Asia

NUOVE INFORMAZIONI E DETTAGLI SULLA NUOVA GAMMA ESSENTIAL DI KALMAR PER L’AREA APAC

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Kalmar ha lanciato una nuova gamma di macchine progettate per offrire ai clienti della regione Asia-Pacifico (APAC) un’offerta di apparecchiature affidabili e di alta qualità, caratteristiche per cui Kalmar è famosa. Basata sulla comprovata piattaforma di generazione G di Kalmar, la gamma Essential include reach stacker, movimentatori per container vuoti e carrelli elevatori. Inoltre, Kalmar presenta un nuovo trattore terminale TL2 per i clienti APAC. La gamma Essential di reachstacker (DRU450-570) comprende quattro modelli, con capacità di sollevamento da 45 a 57 tonnellate. Queste macchine possono essere consegnate con spreader o gancio, rendendole così idonee sia per la movimentazione di container che per applicazioni industriali come la movimentazione di bobine di acciaio. È possibile scegliere fra tre efficienti combinazioni di trasmissione e motori conformi agli standard EU3 / Tier 3 o Tier 4 / EU 4F. La gamma di movimentatori portacontainer vuoti di Kalmar Essential (DCU80-100) offre invece una scelta di tre diverse capacità di sollevamento (8, 9 e 10 tonnellate) e quattro diverse altezze del montante, ciascuna con differenti capacità di impilamento. Proprio come con i reachstacker Essential, i clienti possono scegliere tra tre combinazioni di trasmissione e motori conformi ai diversi standard di emissioni.


a numerosi clienti in tutto il mondo. Nella regione AsiaPacifico, in particolare per PSA, Kalmar mantiene e supporta le loro operazioni quotidiane per garantire la massima disponibilità del parco macchine. A Singapore, Kalmar ha un team dedicato di oltre 50 addetti alla manutenzione e all’assistenza che lavorano per i vari terminali PSA.

Tutti i reachstacker e i movimentatori portacontainer Essential sono inoltre equipaggiati con un impianto idraulico load sensing, che misura il carico e applica la giusta quantità di energia per spostarlo in modo efficiente. Passando quindi alla gamma Essential di carrelli elevatori (DCG100-180T), questa comprende 12 modelli, con capacità che vanno da 10 a 18 tonnellate, che possono essere personalizzati con una varietà di opzioni di potenza, mast, cabina e sistemi di sicurezza. Possono essere utilizzati in un vasto range di applicazioni tra cui la movimentazione di container, acciaio e legno. Tutte le macchine della nuova gamma Kalmar sono equipaggiate con

un sistema elettrico di facile manutenzione, un’interfaccia di guida comune e componenti di alta qualità. La nuova cabina Essential migliora il comfort e la sicurezza del conducente con un’eccellente visibilità a 360°, servosterzo, scale antiscivolo e corrimano. Il trattore Kalmar TL2, infine, è l’ultima aggiunta alla famiglia di trattori terminalistici di Kalmar per fronteggiare condizioni operative difficili. Presenta uno chassis robusto, un sistema elettrico nonché un’interfaccia driver comune agli altri modelli e punti di assistenza accessibili a terra per una facile manutenzione. Tutte le nuove macchine della gamma Essential di Kalmar saranno compatibili con Kalmar SmartFleet.

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Made in Italy

Kalmar ha ricevuto un contratto per la manutenzione e la riparazione di apparecchiature mobili da parte di PSA Corporation Ltd per i prossimi 3 anni. Il contratto comprende la manutenzione complessiva di una flotta di 700 unità al lavoro presso il Pasir Panjang Terminal. Kalmar fornisce assistenza e manutenzione

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Movimentazione Industriale KONECRANES PORT SOLUTIONS

L’Italia sceglie le Gottwald LE GRU DEL GRUPPO KONECRANES SONO OPERATIVE PRATICAMENTE IN OGNI TERMINAL ITALIANO

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A settembre 2017, il Terminal Intermodale Venezia S.p.A. (TIV) ha ordinato per il suo terminal di Marghera una gru portuale Konecranes Gottwald Model 6. TIV, una joint venture di Mariner e Marinvest, è fra i leader nella movimentazione intermodale di carichi containerizzati nella regione adriatica e possiede già quattro gru portuali Konecranes Gottwald. Queste macchine gestiscono principalmente container e lo stesso farà la nuova gru Model 6. Sarà equipaggiata con uno spreader a doppio sollevamento. Roberto Semenzato, General Manager di TIV, ha dichiarato: “La nostra attuale flotta di gru Konecranes Gottwald ha

contribuito alla rapida crescita del nostro terminal: queste gru offrono elevate velocità di lavoro, facile accesso ai punti di manutenzione e basso consumo energetico, tutte caratteristiche che ci hanno convinto a scegliere la tecnologia Konecranes”. La nuova gru è la seconda gru portuale Konecranes Gottwald Model 6 di TIV nella variante a due funi G HMK 6507 in grado di sollevare fino a 125 tonnellate con uno sbraccio fino a 51 m. L’ordine include anche un pacchetto personalizzato di parti di ricambio. Giuseppe Di Lisa, direttore vendite e marketing, Mobile Harbour Cranes, Konecranes Port Solutions, è soddisfatto della crescente domanda di gru portuali Konecranes Gottwald Mobile in Italia: “L’Italia è diventata uno dei nostri più importanti mercati europei: le gru portuali Konecranes Gottwald sono in attività presso i terminal di tutto il Paese”.

+ Altre dieci in Canada GCT Canada ha ordinato dieci Rubber Tired Gantry (RTG) di Konecranes per i suoi terminal nella Columbia Britannica, in Canada. Le gru soddisfano lo standard U.S. EPA Tier 4f per quanto riguarda i motori diesel che le muovono. Quattro delle gru RTG saranno consegnate a GCT Vanterm, a Vancouver, nel primo trimestre del 2019. Le restanti sei unità, invece, saranno consegnate a GCT Deltaport, a

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Delta, sempre nel primo trimestre del 2019. Complessivamente presso i due terminal operano già dodici RTG Konecranes. Le nuove gru offrono soluzioni eco-efficienti, che garantiscono un notevole risparmio di carburante e una forte riduzione delle emissioni inquinanti, e saranno fornite con il medesimo allestimento di quelle già operative, ossia macchine a 16 ruote equipaggiate con

il sistema Active Load Control per la massima produttività e offriranno una capacità di sollevamento di 40 LT. Inoltre tutte e dieci le RTG saranno equipaggiate con le funzioni Auto-Steering, Auto-TOS Reporting e Auto-Positioning, gestibili in cabina dall’operatore attraverso lo schermo apposito. Questi stessi sistemi verranno montati anche sulle gru già

operative. “GCT è rimasta molto soddisfatta delle prestazioni delle nostre gru RTG” ha dichiarato Heikki Kreku, Project Manager di Konecranes Port Cranes. “Sono altresì soddisfatto della scelta che hanno fatto di avvalersi anche dei nostri sistemi di assistenza agli operatori”.

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Sollevatori Telescopici MAGNI TH

Giocare d’anticipo PARECCHI MESI PRIMA DI INTERMAT, ECCO I MODELLI CHE MAGNI TH PORTERÀ A PARIGI PER ESPORLI NELLA PIÙ IMPORTANTE VETRINA EUROPEA DEL 2018

L

La kermesse di Parigi sarà il palcoscenico per le novità e i prodotti più importanti di Magni TH. A partire, ovviamente, dai nuovi SH - che rappresentano un passo in avanti rispetto alla gamma Smart S e S, in quanto la loro portata di sollevamento è stata migliorata senza influire sulla compattezza e sul peso – ma senza dimenticare le piattaforme a forbice. Partiamo, doverosamente, dal 46 metri. Il modello RTH 6.46 SH, con la sua straordinaria altezza massima di lavoro di 46 m, è il più alto carrello telescopico rotativo al mondo. Presentato per la prima volta sul mercato europeo all’Intermat 2018, prevede un’ottimizzazione dei pesi e delle dimensioni rispetto alle prestazioni e al design della macchina. Con una portata massima di 2,5 t all’altezza massima di 46 m, è in grado di sostituire una gru, pur mantenendo la compattez-

+ Magni UK Un nuovo capitolo nella storia di Magni nel Regno Unito. Negli ultimi tre anni il marchio italiano è stato commercializzato e supportato dal gruppo Forkway in veste di importatore ufficiale. L’accordo è ufficialmente terminato alla fine del 2017 e il nuovo anno ha visto la nascita di Magni Telescopic Handlers UK Ltd, costituita come una consociata interamente controllata. La società è diretta da Alex White (nella foto in compagnia di Riccardo Magni), che in precedenza lavorava per l’importatore ed è stato il volto del marchio negli ultimi 3 anni. Entro marzo la nuova società entrerà nella sede di Dorset.

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+ Gli accessori Oltre agli accessori standard, cioè i classici cestelli, argani, forche e bracci con argano, Magni ha progettato anche una linea di accessori speciali. Tra questi le Forche Romastor con portata di 2,5 t e possibilità di ruotare di +/-90°. Molto interessante anche la piattaforma per l’installazione di vetri che presenta un cestello da 500

za, la leggerezza e la flessibilità di una macchina 3 in 1. Ovviamente è destinato ai mercati edilizi più evoluti. Il sollevatore Magni è equipaggiato con un motore Mercedes da 170 kW (231 CV) e può svolgere tre differenti funzioni principali: carrello telescopico se dotato di forche, piattaforma d’accesso se dotato di cestello, gru se dotato di argano o di braccio con argano. Da segnalare il particolare comfort della cabina pressurizzata con filtraggio al 100% dell’aria in entrata che inoltre prevede aria condizionata di serie e display touch screen con diagnostica integrata. L’impianto elettrico è in CAN BUS, il circuito idraulico Load Sensing (350 bar), il riconoscimento dell’accessorio e il livellamento sono automatici. Sugli scudi anche i recenti RTH 5.25 SH e RTH 6.35 SH. Si tratta di modelli che rappresentano l’evoluzione dei precedenti modelli Smart S e S, in cui l’upgrade ha riguardato in particolare l’aumento della portata, ottenuta operando principalmente su stabilizzazione e braccio. Gli stabilizzatori prevedono una sezione maggiore in acciaio con alto limite elastico per migliorare la capacità di sollevamento; allo stesso tempo anche il braccio ha visto crescere il limite elastico e ha visto pratica-

kg di portata, con rotazione di +/-90°. Allungabile da 2,3 m a 4,7 m, vede l’installazione di un jib da 500 kg a cui è agganciato un sistema a ventose che può essere installato in posizione verticale oppure orizzontale e prevede i bracci regolabili. Da segnalare anche la piattaforma per amianto

con portata di 1 t e la possibilità di allungare il piano per depositarvi grandi quantità di materiale. Gli operatori non hanno bisogno di manipolare direttamente l’amianto: i pallet possono essere posati direttamente sul cestello e l’amianto può esservi impilato con un carrello a forche.

re alcuni fori nella struttura al fine di conseguire una migliore portata e facilitare la manutenzione. Per chi cerca la massima portata ecco l’RTH 8.25 SH che può sollevare 5,3 t a 25 m di altezza e 1 t a uno sbraccio di 21 m. Si tratta di una macchina particolarmente in-

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dicata per il mercato dell’edilizia (edifici in elementi prefabbricati di legno, acciaio e calcestruzzo), per la manutenzione e la costruzione di stabilimenti industriali, infrastrutture e opere pubbliche. Un ultimo cenno lo meritano le piattaforme a forbice, già protagoniste sulle nostre pagine. La gamma elettrica e idrostatica è formata da modelli da 6 a 16 m, mentre quella diesel fuoristrada va da 12 a 22 m. E per il futuro Magni sta pensando anche a modelli telescopici e articolati.

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Ple ALMAC

Alla conquista del mercato

IL NOTEVOLE SUCCESSO DELL’ULTIMA NATA IN CASA ALMAC, LA BIBI 1090-BL EVO, CONFERMA CHE LA STRADA DELL’INNOVAZIONE IMBOCCATA DAL COSTRUTTORE È VINCENTE

+ Ha detto

A

A pochi mesi dal suo esordio sul mercato, avvenuto a inizio 2017, la nuova Bibi 1090-BL EVO sta riscuotendo un enorme successo e, soprattutto, sono

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Il rapporto con Almac risale alle origini stesse dell’azienda: ho infatti acquistato la prima piattaforma sulla carta, prima ancora di vederla realizzata dal vero. Il motivo che mi ha convinto a dare fiducia a una realtà che si affacciava all’epoca sul mercato è lo stesso che mi convince a continuare la collaborazione con loro anno dopo anno, ossia il fatto che sono un’azienda giovane e dinamica che porta avanti lo sviluppo di concept innovativi come può essere la Bibi 1090-BL EVO con carro con sistema Bi-Livellante. Quando ho visto per la prima volta questo modello, ad Apex, ne ho subito acquistata un’unità, conquistato dall’enorme vantaggio che il sistema di autolivellamento automatico del sottocarro rappresenta. Oggi annoveriamo due unità Almac nella nostra flotta noleggio e nel corso del 2018 conto di aumentare questo numero, nonché di chiudere anche numerose vendite. Adriano Festa, Amministratore Unico del Gruppo Festa che per Almac segue la rivendita e l’assistenza in Basilicata, Puglia e Calabria. molto alte le aspettative circa l’apprezzamento futuro da parte del mercato. Questa nuova piattaforma è il risultato di anni di progettazione ed esperienza

sul campo fatte da Almac sin dalla sua fondazione, nel 2013. Con i sui 10 m di altezza di lavoro, le dimensioni della cesta maggiorate rispetto al modello

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+ Ha detto

precedente da 8 m, una stabilità in navicella notevolmente migliorata e le performance di livellamento rivoluzionarie, questa piattaforma semovente cingolata e il suo successo iniziale sono la conferma che Almac è sulla strada giusta per conquistare nuove quote di mercato e, soprat-

La Bibi 1090-BL EVO è una macchina nuova e destinata a rivoluzionare il mercato grazie alle sue peculiarità tecniche tra le quali il carro con sistema Bi-Livellante e allargabile abbinato a una maggiore altezza operativa rispetto ai precedenti modelli Almac. Questa new entry nella gamma conferma quanto avevo già intuito la prima volta che vidi le piattaforme Almac al GIS del 2015, ossia che si tratta di un’azienda dinamica che gioca la carta dell’innovazione per distinguersi dai competitor. Nella flotta noleggio ho già quattro unità Almac cui recentemente ne ho aggiunte due, tra cui proprio una Bibi 1090-BL EVO acquistata durante il GIS 2017 di Piacenza. Sono convinto che il 2018 sarà l’anno della scoperta di queste macchine nel Lazio, ma soprattutto in Sardegna dove le condizioni dei cantieri sono spesso difficili e per le quali le piattaforme Almac sembrano fatte apposta, grazie alla loro versatilità e alle loro dimensioni estremamente contenute. Massimo Bellini, Amministratore Delegato di Tecnoalt che per Almac segue la rivendita e l’assistenza in Lazio e Sardegna.

+ Ha detto Il mio rapporto con Almac risale alla fine del 2015. Ho subito intuito le potenzialità delle macchine che progettavano e ho deciso di aggiungere una loro unità nella flotta noleggio della mia azienda, a cui ho da poco affiancato la nuova Bibi 1090-BL EVO. Sono convinto che questa macchina, grazie alla maggiore altezza operativa, alle dimensioni della cesta e al carro con sistema Bi-Livellante, sarà sicuramente molto apprezzata dai miei clienti, nell’ambito del florovivaismo, dell’edilizia, dell’impiantistica industriale e anche per eseguire le operazioni di manutenzione ai sistemi di illuminazione dei centri urbani. Marco Scarano, Amministratore Delegato di Elevateur Srl che per Almac segue la rivendita e l’assistenza in Campania. tutto, fare breccia in nicchie applicative dal notevole potenziale di sviluppo, facendo leva su quella che è stata fin dall’inizio la sua filosofia progettuale: rompere gli schemi e le abitudini dei clienti nell’abbinare le applicazioni alla tipologia di piattaforma aerea, focalizzando invece l’attenzione sull’evidente

valore aggiunto che il prodotto Almac offre rispetto ai modelli tradizionali in tutte le tipologie di utilizzo, dal cantiere edile alla manutenzione del verde. Grazie alla trazione cingolata e al suo innovativo sistema Bi-Livellante in grado da una parte di compensare dislivelli importanti fino a 20° di pendenza, e dall’altro di permettere alla macchina di traslare su terreni sconnessi con operatore in quota fino a 7 m di altezza di lavoro (compensando quindi in quota cambi di pendenza del percorso), la nuova Bibi 1090-BL EVO può trovare applicazione praticamente ovunque,

+ Almac ringrazia La Bibi 1090-BL EVO, nonostante sia sul mercato da pochi mesi, è già stata scelta da numerosi clienti che Almac desidera ringraziare per la fiducia concessa. A Covi Costruzioni, Ciemme Noleggio, De Facci Noleggi, Ediljolly, Elevateur, Elevo, G.M. Noleggi, Gruppo Festa, Locatop, Marzocchini Noleggi, M.E.Ta., Nolo Servizi 2000, O.Mec., Ruini Marco Noleggio, Scaligera Service, Socar, Tecnoalt e Topcar vanno quindi i ringraziamenti di tutto il team Almac.

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Ple

+ Ha detto La partnership che lega Almac e Ormi ha avuto inizio nel 2013, fin dall’esordio della loro prima piattaforma. In questi anni hanno dimostrato di essere un’azienda estremamente vivace, con la voglia di crescere e di guadagnarsi un posto preciso nel mercato, ossia quello di Costruttore che fa dell’innovazione il proprio cavallo di battaglia. Inoltre di loro apprezzo la capacità che hanno di accogliere i suggerimenti e tradurli in evoluzioni e miglioramenti alle loro piattaforme. La Bibi 1090-BL EVO è sicuramente il risultato di tutto questo. Nel 2018 credo fermamente che le vendite ai nostri clienti conosceranno una crescita importante. Graziano Guidetti, Responsabile Vendite di Ormi che per Almac segue la rivendita e l’assistenza nelle province di Milano, Varese, Como, Lecco e Monza Brianza.

dalla manutenzione degli impianti industriali a quella delle serre nel florovivaismo, dall’edilizia alla manutenzione degli impianti di illuminazione nei centri urbani di difficile accesso. Senza tralasciare che questa nuova funzione dona un valore aggiunto notevole in termini di operatività e di redditività della macchina durante il lavoro, abbattendo notevolmente i tempi morti di posizionamento e di stabilizzazione tipici dei mezzi tradizionali. Non a caso

+ Ha detto La Bibi 1090-BL EVO è una piattaforma ideale per applicazioni molto particolari, quali cantieri edili dove può eseguire le attività più disparate, diventando la macchina factotum per eccellenza: in poche parole, la prima ad arrivare in cantiere e l’ultima a uscirne. Sono convinto che il segreto sta tutto nel saper spiegare i vantaggi di questo modello al potenziale cliente che, una volta compresi, propenderà all’acquisto. In Sicilia sono certo che troverà applicazione anche in ambito florovivaistico, grazie al suo sottocarro cingolato con sistema Bi-Livellante in grado di adattarsi a terreni accidentati quali sono quelli dei cantieri, o appunto, delle aziende agricole, dove il rischio di restare bloccati è maggiore. Davide Pili, Amministratore Unico di Pili che per Almac segue la rivendita e l’assistenza in Sicilia.

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alla serata Italplatform che si è tenuta a Piacenza in occasione del GIS lo scorso ottobre 2017, la Bibi 1090-BL EVO ha vinto il premio “Novità tecnologica”. Questo riconoscimento è stato per Almac molto importante, il risultato dei tanti sforzi e sacrifici messi in campo sino a oggi. Sicuri che nei prossimi mesi da Almac ne vedremo sicuramente “delle belle” chiudiamo questo articolo lasciando la parola a coloro che con le macchine Almac e la nuova Bibi 1090BL EVO lavorano ogni giorno.

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Febbraio 2018

AERIAL PLATFORMS & SPARE PARTS

V23616 - Hy-Brid HB P830CE - 2013

V24096 - JLG 1930ES - 2005

V22841 - Mec 1932ES - 2009

V24141 - Genie GS2646 - 2006

V23654 - JLG 4069LE - 2008

Electric - 4,3 Mtr. - / Ore

Electric - 7,6 Mtr. - 483 Ore

Electric - 7,79 Mtr. - 201 Ore

Electric - 9,92 Mtr. - 622 Ore

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V18872 - Skyjack SJ8831 - 2004

V21110 - Haulotte H12SX - 2007

V24047 - Genie GS3384RT - 2007

V24105 - Haulotte H15SXL - 2007

V23606 - Hollandlift Q135DL24 - 1999

Diesel 4x2 - 11,4 Mtr. - 2111 Ore

Diesel 4x4 - 12 Mtr. - 2467 Ore

Diesel 4x4 - 12,06 Mtr. - 2377 Ore

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Diesel 4x4 - 15,5 Mtr. - 2941 Ore

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V21929 - Niftylift HR10E - 2001

V23660 - Airo SG1000 - 2007

V24167 - Haulotte HA12IP - 2004

V22306 - Niftylift HR12NDE - 2008

V23783 - JLG M600JP - 2001

Electric - 10 Mtr. - / Ore

Electric - 12 Mtr. - 81 Ore

Electric - 12 Mtr. - 2225 Ore

Bi-Energy - 12,2 Mtr. - / Ore

Bi-Energy - 20,39 Mtr. - 890 Ore

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V23698 - Nagano NA180 - 2013

V22046 - Genie Z60-34RT - 2004

V22862 - JLG 800AJ - 2005

V22559 - Genie Z80-60RT - 2006

V22984 - JLG 150HAX - 2000

Diesel 4x4 - 20 Mtr. - 792 Ore

Diesel 4x4 - 20,3 Mtr. - 4051 Ore

Diesel 4x4 - 26,38 Mtr. - 5414 Ore

Diesel 4x4 - 26,4 Mtr. - 5008 Ore

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V22714 - Aichi SR123 - 2002

V21806 - Haulotte H16TPX - 2006

V24487 - Genie S45 - 2002

V21818 - Haulotte H21TX - 2007

V22813 - JLG 860SJ - 2006

Diesel 4x4 - 14 Mtr. - 6437 Ore

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Diesel 4x4 - 15,7 Mtr. - 5506 Ore

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Ple

CTE

Non solo piattaforme UNA DELLE PRIME AZIENDE A CERTIFICARE LA PROPRIA ORGANIZZAZIONE A FAVORE DEL BENESSERE DEI PROPRI DIPENDENTI

L’

L’essenza delle aziende è data dalle persone che le compongono. Per questo motivo CTE ha deciso di intraprendere il percorso di certificazione Family Audit, in costante sviluppo nei prossimi anni, e che a partire da subito prevede una serie di azioni dirette al benessere del dipendente, dentro e fuori l’azienda. Il Family Audit è una certificazione istituita dalla Provincia Autonoma di Trento che ha come obiettivo la conciliazione tra famiglia e lavoro dei dipendenti ed è pensata come uno strumento manageriale per promuovere un cambiamento culturale e organizzativo all’interno delle aziende. Inoltre essa consente alle stesse di adottare delle politiche di gestione del

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personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie, nella convinzione che accrescendo questo si accresca automaticamente non solo il benessere interno all’azienda ma anche il suo valore economico, la sua immagine, la sua identità e i livelli di produttività. Alla luce dei positivi risultati ottenuti a livello provinciale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2012, ha individuato nello standard Family Audit uno stru-

mento per la diffusione a livello nazionale della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro. CTE ha scelto di certificarsi Family Audit perché come azienda crede che evolvere sia un processo necessario. Dal punto di vista aziendale, andare incontro alle esigenze delle persone che compongono

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+ Tecnol si affida a Cte Tecnol Srl si occupa di noleggio, vendita e assistenza di piattaforme aeree dal 1986, con una flotta di oltre 150 mezzi a cui si sono unite recentemente due piattaforme autocarrate articolate CTE ZED 21.3 JH con H Stab System, il nuovo sistema di stabilizzazione con 4 aree di lavoro predefinite. Questo modello è ideale per numerose applicazioni grazie alla presenza del jib, dai lavori sottotetto ai cantieri che richiedono operazioni di scavalco, dalla manutenzione di stabili alle potature, ai restauri, alla pulizia delle facciate, all’installazione di insegne pubblicitarie. La stabilizzazione variabile permette inoltre di utilizzare il giusto spazio in cantiere, grazie alla configurazione degli stabilizzatori posteriori in sagoma e la possibilità di estendere o meno gli

stabilizzatori anteriori, anche alternati. La piattaforma CTE ZED 21.3 JH raggiunge 20,6 m di altezza di lavoro, 9,6 m di sbraccio e 250 kg di portata. Presenta un doppio pantografo, un braccio telescopico, uno sfilo e un jib. La rotazione torretta è di ± 320°, quella della navicella di 90° a destra e 90° a sinistra. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e da navicella con rampe di accelerazione e decelerazione per un controllo più fluido delle manovre, mentre gli stabilizzatori sono a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno. La stabilizzazione è variabile con H Stab System: stabilizzatori frontali con estensione delle traverse possono essere aperti o chiusi anche alternati, e stabilizzatori posteriori fissi in sagoma.

l’azienda è fondamentale perché aumentando la qualità dell’ambiente di lavoro si potrà essere più efficaci e di conseguenza più efficienti sul mercato. Ecco quindi la definizione di un piano d’azioni, creato seguendo la filosofia del “bottom up”, che tocca diversi macro ambiti: a partire da un approccio più sensibile verso i carichi di famiglia, a servizi da condividere a prezzo agevolato in azienda, a orari di lavoro flessibili, allo smart working, all’organizzazione di corsi di formazione con argomenti extra-lavorativi, a una più marcata sensibilizzazione

verso l’age management e la job rotation. Queste e molte altre azioni sono state progettate e verranno gradualmente implementate con l’intento di bilanciare al meglio la vita lavorativa con la vita personale dei dipendenti. Inoltre, la certificazione apre le porte per fare rete tra aziende anch’esse certificate e condividere percorsi, progetti e azioni. È giusto evidenziare come CTE sia tra le prime aziende del settore metalmeccanico ad aver intrapreso questa certificazione, in prevalenza conseguita da aziende appartenenti al settore pubblico.

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HY-TTC 32 – Compact Control Unit Flexibility and User Friendliness • Extensive I/O set (30 Inputs / Outputs with various options for configurability by software) • CAN with automatic baud-rate detection • Ability to display videos and PDF documents • Programmable in C/C++ or CODESYS®

Safety • EN ISO 13849 PL c • CANopen® safety protocol (CiA 304) according to EN 50325-5

Connectivity • 2 x CAN 125 kbit/s up to 1 MB/s • CANopen® conformity

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Ple

L’

L’impegno di Genie per la sicurezza operativa delle proprie piattaforme è testimoniata dagli innumerevoli sistemi e accessori che i suoi tecnici continuano a mettere a punto, seguendo una semplice quanto efficace strategia, ossia garantire la massima sicurezza operativa senza pregiudicare le prestazioni delle macchine. I due nuovi sistemi di sicurezza Genie Lift Guard recentemente presentati al mercato rispondono appieno a questa filosofia progettuale: sia l’allarme a contatto Genie Lift Guard che la nuova barra anticaduta Genie Lift Guard non interferiscono con la messa in funzione della macchina e non pregiudicano la visibilità del cantiere o la mobilità all’operatore. Genie, inoltre, crede fortemente che la sicurezza debba essere alla portata di tutti gli utilizzatori di piattaforme, indipendentemente dal loro livello di esperienza. Per questo l’Allarme a contatto Genie Lift Guard è stato introdotto come dotazione di serie sulla maggior parte delle piattaforme a braccio Genie

GENIE

Sicuri con facilità IL COSTRUTTORE AMERICANO LANCIA DUE INNOVATIVI DISPOSITIVI DI SICUREZZA GENIE LIFT GUARD: L’ALLARME A CONTATTO E LA BARRA ANTICADUTA

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Z (articolate) e S (telescopiche) e come kit aftermarket per macchine fabbricate a partire dal 2003. Ma vediamo in cosa consiste, esattamente, questo dispositivo elettronico dall’uso decisamente intuitivo. Il sistema è composto da un cavo di attivazione posizionato sopra la scatola comandi in piattaforma e attivo solo quando viene azionato l’interruttore a pedale. Essendo posto al di sopra della scatola dei comandi lascia ampia

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libertà di movimento alle mani dell’operatore impegnate nelle manovre della piattaforma, riducendo così il rischio di azionamento incidentale. Il cavo dell’Allarme si scollega infatti dal proprio alloggiamento solo se gli viene applicata pressione: quando viene attivato tutte le funzioni di sollevamento e traslazione della macchina vengono bloccate per impedire ulteriori movimenti della piattaforma. Inoltre, viene attivato un segnale luminoso e sonoro che avvisa tutti coloro che si trovano nei pressi della piattaforma Genie che l’operatore potrebbe aver bisogno di assistenza. Gli allarmi e la limitazione delle funzioni continuano fino a che il sistema non viene resettato, reinserendo in sede il

cavo di attivazione. Non occorre riavviare il motore o spegnere e accendere l’alimentazione per riportare in funzione la macchina. L’Allarme a contatto Genie Lift Guard è quindi un semplice quanto efficace dispositivo elettronico di protezione dall’utilizzo intuitivo, che può essere installato anche come kit

aftermarket su piattaforme già presenti nelle flotte con un intervento di pochi minuti e l’uso di semplici fascette e connettori elettrici. Questo nuovo Sistema, inoltre, può essere eventualmente utilizzato insieme alla struttura di protezione meccanica dell’operatore OPS (Operator Protective Structure).

+ Nuova barra anticaduta Genie Lift Guard In alcuni tipi di lavoro in cantiere può risultare necessario lavorare su una struttura adiacente alla cesta, come nel caso dell’ispezione di facciate e tetti. Tenendo conto di questa esigenza, Genie propone agli operatori di usare la stessa piattaforma Genie come punto

di ancoraggio, quando dotata della nuova barra anticaduta (opzionale) per lavorare al di fuori della piattaforma. Dotata di un design a binario orizzontale scorrevole e liscio, la barra anticaduta Genie (disponibile per ceste da 1,83 m o 2,44 m) consente di mantenere la

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conformità con le normative in vigore nei cantieri e può essere aggiunta a quasi tutti i bracci Genie. Questo accessorio permette all’operatore di indossare l’imbracatura di sicurezza e, allo stesso tempo, di muoversi liberamente all’esterno della piattaforma,

grazie a un cordone di sicurezza ammortizzato. Il binario in dotazione, realizzato in acciaio ad alta resistenza, protegge il carrello dagli agenti atmosferici e dai detriti, mentre la barra dal caratteristico colore giallo è facile e veloce da installare e da rimuovere.

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Ple GSR

Fatte per il noleggio a freddo

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Parlare di GSR significa porsi in un’ottica di estrema attenzione per il cliente e per il prodotto. Due autentici cardini da cui discende un attrezzato ufficio tecnico dotato di tecnologie e di procedure di ultima generazione, quali software di progettazione CAD, 3D e FEM (analisi ad elementi finiti). L’approccio progettuale GSR unisce un elevato livello qualitativo all’impiego di acciai e sezioni speciali e consente di raggiungere prestazioni di tutto rispetto, pur restando all’interno di soluzioni tecniche tradizionali e decisamente affidabili. Le piattaforme aeree GSR sono infatti concepite per essere utilizzate anche dagli operatori meno esperti, con costi di gestio-

ZOOMATA SULLE PIATTAFORME A DOPPIO PANTOGRAFO GSR B200PX E B240PX: POTENTI, COMPATTE, RIGIDE E DECISAMENTE FACILI DA USARE

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+

Dati Tecnici

Modello GSR B200PX GSR B240PX Altezza di lavoro 20 m 23,6 m 8,7 m 12,3 m Sbraccio massimo Portata 300 kg 80-250 kg Rotazione torretta 450° 450° Rotazione cestello 70°+70° 70°+70° PTT 3,5 t 3,5 t

zione in sagoma. Leggera ma molto robusta, la piattaforma B200PX piazza un 9 metri di up and over e si affida a comandi tanto semplici quanto intuitivi, che si associano a sistemi di sicurezza evoluti e precisi. La semplicità di utilizzo la ritroviamo in tutte le fasi di lavoro: dalla guida su strada, estremamente bilanciata e in stile autovettura, alla facilità di manovra e di posizionamento, frutto di pantografi con ingombri bilanciati. La medesima filosofia costruttiva la ritroviamo nel recente modello B240PX, una piattaforma da quasi 24 m di altezza operativa e con uno sbraccio laterale di oltre 12 m. La portata nel cestello varia a seconda dell’area di lavoro da 80 a 250 kg. Anche in questo caso la piattaforma del costruttore riminese è allestita su autocarri da 3,5 t, è facile da guidare, posizionare e manovrare in ogni situazione di cantiere ed è quindi la macchina ideale da affidare anche agli operatori meno esperti.

ne e manutenzione ridotti al minimo. In poche parole sono le macchine perfette per il noleggio a freddo. Questa impostazione la si ritrova appieno nella serie PX a doppio pantografo, la cui particolare geometria della struttura, unita all’assenza di ingombro di coda, consente di raggiungere zone di lavoro precluse alle macchine telescopiche tradizionali. Nello stile evoluto e moderno di progettazione di GSR il funzionamento delle piattaforme è elettroidraulico. I comandi a joystick sono stati studiati per essere estremamente funzionali ed intuitivi. Tutti i tubi ed i cavi sono chiusi e quindi protetti all’interno delle cavità dei bracci.Caratteristiche comuni a tutta la gamma PX e che si esaltano nelle due macchine protagoniste delle nostre pagine. Nello specifico la B200PX è una 20 metri a tutta semplicità che assicura una portata di 300 kg in tutta l’area di lavoro e, altro elemento da non sottovalutare, beneficia della stabilizza-

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Ple HAULOTTE

Articolata in stile Haulotte ENTRIAMO NEI DETTAGLI DELLA RECENTE HA26 RTJ PRO, PIATTAFORMA CHE FA DELLA VERSATILITÀ IL SUO PUNTO DI FORZA

P

Partiamo dalle applicazioni. La nuova piattaforma Haulotte HA26 RTJ PRO è una macchina estremamente versatile, caratteristica che le permette di adattarsi a molteplici ambiti applicativi, tra i quali spiccano le costruzioni, le finiture, le opere di manutenzione e ristrutturazione, le demolizioni, la manutenzione del verde, senza dimenticare l’ampio uso in qualsiasi applicazione industriale. Ovviamente è anche una macchina in grado di distinguersi in qualsivoglia parco noleggio. Ovunque la si utilizzi la macchina Haulotte si distingue per una produttività ai più elevati livelli. Con un peso complessivo contenuto (15,5 t) in relazione alle dimensioni, il design della

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nuova HA26 offre la possibilità di muoversi in un’area di lavoro ottimizzata, caratteristica che si traduce in una notevole produttività e ampiezza dello spazio di manovra senza spostare la macchina. Tre i punti di forza: un’altezza di lavoro fino a 26,4 m; un’escursione verticale del jib di 9,3 m; e uno sbraccio orizzontale massimo di 17,5 m. Per chi avesse particolari necessità operative, la HA26 RTJ PRO offre, in via opzionale, la doppia capacità di

carico (nella modalità 350 kg, la capacità di sollevamento della piattaforma viene aumentata del 40%). La macchina Haulotte è la soluzione giusta anche per le necessità fuoristrada grazie all’assale oscillante, al bloccaggio idraulico del differenziale, all’elevata altezza da terra (48 cm), al raggio di sterzatura ridotto e

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alla capacità di superare pendenze fino al 45%. Il fattore produttività diventa poi prioritario attraverso l’adozione di molteplici allestimenti opzionali. Tra questi: kit per vetrai, kit per impiantisti idraulici, pneumatici anti-impronta, prese di forza, kit per ambienti ostili, presa aria compressa sulla piattaforma, eccetera. Se la gestione dell’efficienza è assicurata dall’innovativo STOP Emission System, che arresta e riavvia automaticamente il motore, e dalla cesta modulare, la sicurezza, in classico stile Haulotte, beneficia di molteplici dispositivi e accorgimenti progettuali. Il braccio offre movimenti

+

Dati Tecnici

Modello Haulotte HA26 RTJ PRO Altezza di lavoro 26,4 m Altezza piano calpestio 24,4 m Sbraccio laterale massimo 17,5 m Punto di articolazione 9,3 m Portata massima in cesta 250 kg 2,44 x 0,91 m Dimensioni cesta Escursione jib 133° (-65°/+68°) Rotazione cesta 180° Rotazione torretta 360° continui Sbalzo anteriore 0,76 m Altezza da terra 48 cm Inclinazione massima operativa 4° Velocità di traslazione 5 km/h Pendenza massima 45% Raggio esterno di sterzata 4,35 m Motore Kubota Tier 3 da 36,5 kW Dimensioni 11,8 x 2,48 x 2,97 m Lunghezza di trasporto 9,4 m Peso totale 15,5 t

fluidi, simultanei e proporzionali. Tre i fulcri sui quali si impernia il comfort operativo: la rigidità del braccio, la cinematica del braccio perfettamente regolata grazie al computer incorporato e lo smorzamento automatico del movimento del braccio quando si avvicina all’estensione completa. Va inoltre segnalato come nella nuova HA26 il braccio possa essere sollevato in posizione verticale anche quando la macchina si muove a piena velocità. Da evidenziare la presenza del sistema ACTIV’Lighting System-Safe Load che, con diversi punti luce collocati intorno alla macchina, permette di illuminare perfettamente i comandi e l’intera area intorno al braccio, consentendo di operare in tutta tranquillità. Infine, perfettamente integrato nel quadro comandi superiore, la nuova generazione del sistema di protezione secondaria Haulotte ACTIV’Shield Bar 2.0 tutela gli utilizzatori da qualsiasi rischio di schiacciamento senza comprometterne la produttività. Sul fronte della manutenzione la piat-

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taforma Haulotte è equipaggiata con il sistema di diagnostica di bordo ACTIV’Screen, che fornisce accesso a dettagli e procedura completa di risoluzione dei guasti; impostazioni della macchina; avvisi di manutenzione e intervalli di manutenzione; personalizzazione delle impostazioni generali. Senza scordare la presenza di un connettore telematico universale che consente di collegare rapidamente ogni dispositivo alla macchina Haulotte.

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Ple

È LA NUOVA PIATTAFORMA CINGOLATA HINOWA LIGHTLIFT 33.17 PERFORMANCE IIIS, LE CUI PRESTAZIONI SAPRANNO CONQUISTARE IL CUORE DEI NOLEGGIATORI ITALIANI E INTERNAZIONALI HINOWA

Bella, tecnologica e premiata

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A

Avevamo accennato alla nuova LightLift 33.17, i più attenti lettori di Sollevare se ne ricorderanno, nell’ultimo numero del 2017. Durante l’open day di fine novembre, Davide Fracca ci aveva infatti parlato del progetto di una “macchina rivoluzionaria dal punto di vista tecnologico”. Oggi questo progetto è davanti agli occhi di tutti, si è meritato il prestigioso riconoscimento di Intermat e si appresta a recitare un ruolo di primissimo piano a livello italiano e internazionale. Stiamo parlando della piattaforma aerea cingolata più alta e compatta della gamma Performance IIIS che, grazie a uno sbraccio operativo di quasi 17 metri, consente di lavorare, anche in negativo, con estrema semplicità e precisione, raggiungendo facilmente anche le aree più difficili e ad andamento irregolare. Il nuovo jib Performance, con angolo di rotazione di ±90°, permette di operare in tutte le condizioni di lavoro con 230 kg di portata a carico uniformemente distribuito, mantenendo sicuro il rapporto tra

portata utile e peso macchina. E non è finita. Grazie a un eccellente up&over di 17 metri e al braccio telescopico a sfilo 3+2+jib, la nuova LightLift 33.17 di Hinowa lavora a filo muro ed è in grado di aggirare facilmente gli ostacoli in quota, raggiungendo un’altezza di ben 32,5 metri. Attenta a tutti i particolari costruttivi, Hinowa ha completamente riprogettato anche il cestello, ora più ampio e confortevole, che assicura agli operatori maggiori spazi di movimento e di ricovero per gli attrezzi utilizzati in quota. Prestazioni notevolissime che si sposano, seguendo la classica filosofia progettuale Hinowa, con dimensioni estremamente contenute: la macchina è larga soli 1,2 metri (estendibile fino a 1,7 metri per una migliore stabilità laterale) ed è lunga meno di 6 metri grazie al cestello rimovibile. In linea con questa idea di massima compattezza, anche l’area di stabilizzazione è variabile, grazie alla base con stabilizzatori retrattili, e si attesta a 4,6 x 5,1 metri (con sbraccio totale) e a 3 x 6,5 metri (con

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+

Dati Tecnici

Portata utile 230 kg (per tutto l’arco di lavoro) Altezza max di lavoro 32,50 m 16,5 m Massimo sbraccio orizzontale Up&over 17 m Alimentazione diesel motore Kubota D906 Alimentazione elettrica batterie agli ioni di litio 76V 150Ah Peso totale macchina 7.480 kg Area di stabilizzazione variabile totale: 4.600 x 5.100 mm ridotta: 3.000 x 6.500 mm sbraccio limitato). In area di stabilizzazione ristretta la piattaforma consente una rotazione di 360° che permette di operare con continuità e velocità. Tra le più interessanti novità introdotte con questa macchina va segnalata la funzione Go Home, con chiusura e allineamento automatico dei bracci, che riduce il rientro degli stessi ed elimina il verificarsi di errori

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Ple + Premio

Innovazione Intermat

Lo scorso 18 gennaio, presso la Maison de la Mutualité di Parigi, Hinowa ha ricevuto il Premio Innovazione Intermat 2018 nella categoria sollevamento, movimentazione e trasporto grazie alla sua nuova piattaforma aerea cingolata Lightlift 33.17 Performance IIIS, protagonista di queste pagine. Le qualità tecniche della nuova macchina del produttore veronese hanno convinto la prestigiosa giuria composta da 13 specialisti europei che, nel complesso, ha premiato 13 vincitori tra i 90 prodotti presentati. A ritirare il premio Davide Fracca. in questa delicata fase di lavoro. Invece, tra i product plus che la LightLift 33.17 eredita dai modelli precedenti troviamo il pratico alloggiamento per forche per il sollevamento, carico, scarico e trasporto della macchina e i ganci di sollevamento su stabilizzatori Heavy Duty per il posizionamento con gru da cantiere. Per quanto concerne l’alimentazione, la nuova LightLift 33.17 propone due diverse opzioni di equipaggiamento: l’unità diesel Kubota D902, oppure il sistema elettrico con pacco batterie agli ioni di litio 76V 150Ah. Quest’ultima soluzione a zero emissioni assicura prestazioni elevate in termini di autonomia, silenziosità e impatto ambientale, consentendo di operare anche in luoghi chiusi o con scarso ricambio d’aria.

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Ple MULTITEL PAGLIERO

Cresce senza sosta GRAZIE A INVESTIMENTI IN RICERCA E PRODUZIONE E AMPLIAMENTO REGOLARE E COSTANTE DELLA GAMMA DI MODELLI OFFERTI. CON UNA PUNTATA SUGLI SPIDER

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Con 1.100 unità prodotte e un portafoglio ordini di più di 700 piattaforme, Multitel Pagliero ha chiuso un 2017 che entrerà negli annali come anno dei record, con un fatturato consolidato di 75 milioni di euro. Un risultato che conferma come l’azienda piemontese, nata nell’ormai lontano 1911 quando le esigenze dei clienti erano ben diverse da quelle attuali, si confermi essere una realtà in costante crescita. La completa esecuzione di tutte le fasi di lavorazione, dalla progettazione all’assemblaggio, dalla verniciatura alla “brandizzazione” del mezzo finito, consente all’azienda di offrire mezzi di altissima qualità e mas-

sima sicurezza. Macchine che traggono tali caratteristiche dal continuo lavoro del reparto di progettazione in cui Multitel Pagliero investe costantemente, per la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. Grossi investimenti sono fatti anche per aggiornare e potenziare regolarmente la produttività: gli stabilimenti, che oggi si estendono su circa 23.000 metri quadri coperti di superficie, sono periodicamente rinnovati, con l’inserimento di processi automatizzati altamente funzionali ed efficienti. A fronte

+ Multitel 160 Hybrid L’ultima nata nella gamma delle autocarrate su veicolo Patente B è la Multitel 160 Hybrid con braccio telescopico in lega di alluminio in grado di raggiungere un’altezza operativa di 16,30 m per 10,20 m di sbraccio. Il veicolo è equipaggiato con un doppio sistema di alimentazione composto dall’abbinamento di un motore termico con relativa presa di forza, e da un motore elettrico alimentato da batterie indipendenti. Numerosi i vantaggi che si ottengono dall’uso di questa piattaforma, tra cui un completo abbattimento delle

emissioni inquinanti quando si usa la piattaforma in modalità elettrica; una drastica riduzione delle emissioni sonore con possibilità di lavorare in centri urbani anche di notte; una notevole riduzione del costo di esercizio lavorando in elettrico (non c’è consumo di carburante); la massima versatilità nelle applicazioni grazie alla doppia alimentazione (diesel + elettrica). La ricarica delle batterie avviene durante lo spostamento del veicolo su strada oppure mediante allacciamento a una normale rete da 220 V.

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di una crescente automazione vi è un contemporaneo incremento delle risorse umane (attualmente con un organico di più di 260 persone) con assunzioni di personale mirato, sempre più qualificato e formato per la programmazione e l’utilizzo della tecnologia. Attualmente la produzione Multitel Pagliero si orienta su tre grandi categorie: veicoli di massa complessiva inferiore alle 3,5 tonnellate; veicoli di massa complessiva superiore alle 3,5 tonnellate; automezzi cingolati. I primi raggiungono altezze comprese fra i 14 e i 25 metri e offrono, a seconda dei modelli, un braccio telescopico oppure articolato. Della seconda categoria fanno parte veicoli con altezze operative comprese fra i 27 e i 76 metri, attrezzati con braccio telescopico e jib. Infine merita una nota il settore dei cingolati che sta vivendo un momento di forte espansione: queste macchine sono note nel settore anche come ragni o spider, e sono molto apprezzate perché, grazie alle loro dimensioni contenute e alla grande flessibilità, sono facilmente utilizzabili per eseguire interventi manutentivi in contesti storici, monumentali o di difficile accesso ai mezzi ordinari.

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Ple IMER INTERNATIONAL

Potenti & versatili LE QUATTRO NUOVE PIATTAFORME A FORBICE DI IMER INTERNATIONAL OFFRONO PRESTAZIONI SUPERIORI E VERSIONI IN GRADO DI RISPONDERE A MOTE ESIGENZE OPERATIVE

T

Torniamo a parlare della nuova gamma di piattaforme a forbice di Imer International IM 122, quattro modelli lanciati negli ultimi mesi e che stanno riscuotendo ampio successo grazie alle peculiarità progettuali che le contraddistinguono. Oltre che al lancio degli ultimi due modelli, avvenuto ad Apex, le nuove IM 122 si sono fatte notare anche a GIS 2017, dove hanno conquistato diversi clienti italiani che di esse hanno apprezzato in primis le portate, molto elevate considerando la categoria di appartenenza, e l’assenza di limitazioni in fase di traslazione, unite ai pesi ridotti. Queste scissor poi si fanno notare per la razionale ridisposizione dei componenti e delle zavorre lungo il telaio del sottocarro, che fa sì che godano di un centro di gravità più basso e, quindi, di maggiore stabilità. Salta subito all’occhio an-

che il design delle nuove ceste, che oltre all’estensione di 1.300 mm presentano una nuova struttura delle protezioni, per facilitarne lo smontaggio, e una nuova protezione dell’ingresso, che ne migliora l’ergonomia d’uso. La nuova forbice di sollevamento, inoltre, si presenta decisamente più robusta della precedente gamma, e non solo offre una larghezza maggiorata a 628 mm (cosa che contribuisce alla stabilità), ma ospita all’interno dei suoi elementi i cavi elettrici e idraulici che risultano quindi più protetti. Snelliti infine i controlli di sicurezza che ora sono tutti demandati a un unico sensore angolare posizionato sotto

+ Altri plus I plus comuni a tutta la gamma IM 122 sono numerosi. Innanzitutto le generose dimensioni del vano batterie che non solo consente un accesso più comodo e quindi una manutenzione più facile, ma può accogliere batterie gel opzionali fino a 360 A per garantire un’autonomia di lavoro aggiuntiva. In generale comunque tutta la componentistica è stata ridistribuita in maniera più razionale e per facilitare la manutenzione grazie alla completa revisione del design del sottocarro che, oltre a questi vantaggi offre anche una notevole rigidità che si traduce in un’estrema precisione di guida. Rivisitato anche il sistema elettronico che ora garantisce una maggiore facilità di controllo delle varie operazioni, oltre a un’agevole manutenzione.

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Dati tecnici

Modello IM 8122 Versioni due, per uso interno e uso interno/esterno Altezza lavoro 10,2 m Peso 1.995 kg (versione uso interno) Peso 2.425 kg (versione uso interno/ esterno) Portata in interni 500 kg (3 persone) Portata in esterni 500 kg (1 persona) Si tratta del modello della gamma IM 122 con la portata più elevata

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Dati tecnici

Modello IM 10122 Versioni due, per uso interno e uso interno/esterno Altezza lavoro 12 m 2.455 kg (versione uso interno) Peso Peso 2.930 kg (versione uso interno/ esterno) Portata in interni versione solo interno 450 kg (3 persone) Portata in interni versione interno/esterno 300 kg (3 persone) Portata in esterni 300 kg (1 persona)

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la piattaforma. Questa scelta consente di mantenere elevato il livello di sicurezza della macchina, ma ha permesso uno snellimento nei cablaggi e nei sistemi di controllo dell’interfaccia con l’operatore. In poche parole, usare le nuove IM 122 di Imer International è molto facile. La famiglia di queste scissor è composta da quattro modelli che vanno dai 10,2 ai 15,9 m di altezza di lavoro, con portate variabili comprese tra i 250 e i 500 kg. La IM 8122 e la IM 14122 sono, rispettivamente, la piattaforma con la maggior portata e quella con la maggior altezza della gamma. Andando nello specifico tecnico, l’IM 8122 è caratterizzata da

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Dati tecnici

Modello Altezza lavoro Peso Portata

IM 12122 14 m 2.920 kg 350 kg (3 persone)

un’altezza di lavoro di 10 m con una portata fino a 500 kg anche con piattaforma completamente estesa, con traslazione possibile anche alla massima altezza senza limitazioni di portata e un peso di 1.995 kg (modello per uso interno) o 2.425 kg (modello per uso interno/esterno). Date queste caratteristiche la IM 8122 si presta particolarmente bene ad operare in cantiere e in attività di ma-

nutenzione. L’estensione della piattaforma di 1,3 m permette di operare su una lunghezza totale della piattaforma di 3,6 m senza nessuna limitazione della portata. Anche la IM 14122 offre la traslazione possibile alla massima altezza senza limitazioni di portata e, con un peso di soli 3.000 kg, raggiunge i 16 m di altezza di lavoro per una portata di 250 kg anche sull’estensione della piattaforma. Queste caratteristiche, unite alla larghezza del sottocarro di soli 120 cm, fanno della IM 14122 uno strumento ideale per le attività di logistica e manutenzione industriale, così come per ogni altra operazione in cui è necessario lavorare in spazi ristretti

Dati tecnici

Modello IM 14122 Altezza lavoro 15,9 m Peso 3.000 kg Portata 250 kg (2 persone) Si tratta del modello della gamma IM 122 con altezza di lavoro più elevata o con raggi di sterzata ridotti. Inoltre il peso di 3.000 kg ne facilita il trasporto. Gli altri due modelli della gamma sono l’IM 10122 e l’IM 12122. Il primo è disponibile in due versioni, per uso interno e uso interno/esterno, che offrono entrambi un’altezza lavoro di 12 m. Variano invece, le portate che si attestano sui 450 kg (3 persone) nella versione solo per uso interno, che diventano 300 kg (1 persona) nella versione solo per uso esterno e restano sempre 300 kg ma con 3 persone nella versione interno/esterno. Variabile anche il peso: 2.455 kg (versione uso interno) o 2.930 kg (versione uso interno/esterno). La IM 12122 invece è disponibile in un’unica versione che offre un’altezza operativa di 14 m e una portata di 350 kg (3 persone), il tutto in un peso di 2.920 kg.

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MANITOU

Impossibile sbagliare IN QUESTA OCCASIONE CI FOCALIZZIAMO SU DUE MODELLI DI SOLLEVATORI TELESCOPICI FISSI: L’MT 420 H E L’MT 1335 H

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Manitou è una sicurezza. La sua gamma, incredibilmente profonda, è in grado di proporre al mercato macchine il cui elevato tasso tecnico si abbina a una serie di fattori in grado di fare la differenza:

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sicurezza, affidabilità, facilità di utilizzo e di manutenzione. In pratica, si stia parlando di modelli fissi o rotativi, di macchine per l’edilizia, per l’agricoltura o per l’industria, con Manitou si è sem-

+ Un porta-attrezzi Grazie al sistema di aggancio Manitou, è possibile attrezzare facilmente e rapidamente ogni sollevatore con numerosi accessori per affrontare molteplici applicazioni. La versatilità delle macchine Manitou consente così di rispondere a molteplici esigenze in cantiere, ottimizzando i tempi di lavoro e la produttività nel posizionamento carichi, nella distribuzione materiali nei cantieri, nel carico alla rinfusa, nel posizionamento di carichi sospesi e nel sollevamento persone. Tra gli accessori disponibili: forche, braccetti (anche tralicciati ed estensibili), argano, pala con e senza denti, pala 4 in 1, cestello portapersone da 365 kg, cestello orientabile ed estensibile da 1.000 kg di portata, benne miscelatrici e benne per calcestruzzo.

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pre sicuri di essere in una botte di ferro, in cui è impossibile sbagliare. In questa occasione abbiamo posto la nostra attenzione su due modelli fissi. L’MT 1335 H è la scelta corretta per le esigenze di posizionamento di carichi nei cantieri con edifici fino a 2 o 3 piani. Gli stabilizzatori compatti e la trasmissione idrostatica migliorano l’abaco di lavoro e garantiscono l’agilità e la precisione necessarie per la movimentazione di pallet a buone altezze. La cabina, facilmente accessibile tramite un’ampia porta, è equipaggiata con un cruscotto ergonomico e intuitivo che raggruppa tutte le informazioni principali (senso di marcia, allineamento delle ruote, angolo

del braccio, livello carburante, contaore, eccetera). Dotata del dispositivo di controllo dello stato del carico con blocco automatico dei movimenti aggravanti, permette di scegliere il modo di utilizzo con carico pallettizzato o sospeso, al fine di ottimizzare ogni movimentazione. Tutti i movimenti beneficiano del sistema JSM con cursore elettro-idraulico proporzionale della funzione accessorio, con cursore elettro-idraulico proporzionale della funzione sfilo/rientro braccio e selettore di direzione avanti/folle/indietro. Il raggio di sterzata ridotto si abbina alle quattro ruote motrici e alle tre modalità di direzione, che garantiscono la manovrabilità della macchina su ogni tipo di terreno. Da segnalare l’uso del cestello fino a 1.000 kg con blocco automatico dell’oscillazione dell’assale posteriore,

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Dati Tecnici

Modello Lunghezza Larghezza Altezza Peso Motore Potenza Capacità di sollevamento Altezza di sollevamento

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il freno di stazionamento automatico con partenza assistita in salita, la regolazione della portata idraulica della funzione accessorio e l’Easy Connect System per la depressurizzazione della linea idraulica dedicata agli accessori senza spegnere il motore. Il sollevatore è alimentato da un motore Deutz da 55,4 kW (75 CV) e raggiunge i 12,55 m di altezza massima di sollevamento, mentre la capacità di carico si assesta sui 3.500 kg. Per necessità operative di minore entità ecco il modello MT 420 H che assicura un’altezza di sollevamento di 4,3 m, una massima capacità di 2.000 kg e uno sbraccio di 2,65 m. Si tratta di un autentico furetto le cui dimensioni (3,63 m di lunghezza, 1,49 m di larghezza, 1,9 m di altezza) e un raggio di sterzata di 2,98 m gli consentono di muoversi praticamente ovunque. Con un peso di 4.260 kg, è alimentato da un motore diesel quattro cilindri Kubota raffreddato ad acqua, da 36 kW (49 CV) di potenza massima e che assicura una coppia massima di 170 Nm a 1.600 giri.

Manitou MT 420 H Manitou MT 1335 H 3,63 m 5,86 m 1,49 m 2,28 m 1,9 m 2,42 m 4.260 kg 9.200 kg Kubota Deutz 49 CV 75 CV 2.000 kg 3.500 kg 4,30 m 12,55 m

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Con un’altezza massima di 32 m, uno sbraccio da 14,5 m e una capacità della cesta di 330 kg, il Ragno Palazzani XTJ 32/C ha tutte le carte in regola per ben figurare sul mercato. Ma se a queste caratteristiche aggiungiamo anche la denominazione ECO, ecco che la piattaforma cingolata della società bresciana diventa un vero e proprio gioiello. Un modello che ha fatto innamorare la D.E.C.A. srl, che ha implementato la propria flotta con questa macchina piuttosto insolita per il mercato italiano. La consegna di questo primo esemplare di Ragno XTJ 32/C ECO con batterie al litio, interamente pensato e progettato nel rispetto dell’ambiente, nella Regione Lazio è stata possibile grazie alla N.G. Air s.r.l., storico partner e concessionario ufficiale Palazzani. La macchina diviene ancora più insolita se si osserva l’abituale campo di azione delle piattaforme D.E.C.A. L’azienda, infatti, è solitamente

PALAZZANI

Il Ragno è sempre più ECO D.E.C.A. SRL HA INSERITO NELLA PROPRIA FLOTTA UN RAGNO PALAZZANI XTJ 32/C ECO CON BATTERIE AL LITIO. UNA SCELTA ECOLOGICA CHE VA OLTRE LE APPLICAZIONI DELLA SOCIETÀ LAZIALE

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impegnata nei servizi legati al verde e all’igiene ambientale, opera con Enti pubblici e società private per la cura e la manutenzione delle aree verdi. Lavorando in esterno, per quale motivo la società ha scelto una piattaforma ecologica e per lo più con batterie al litio? La

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risposta è tanto semplice quanto piacevolmente sconcertante: “la filosofia della nostra azienda”, ci spiega Emilio Campoli, responsabile tecnico di D.E.C.A., “è orientata verso l’utilizzo di attrezzature a basso impatto ambientale e solo la Palazzani è in grado di garantire un prodotto con questa tecnologia. ECO significa alimentazione completamente elettrica, senza motore diesel, il che ci porta ad avere zero emissioni nocive nell’aria sia per noi che per l’ambiente che ci circonda. Per quanto riguarda la scelta delle batterie al litio, invece, si ricade sia su una questione di sostenimento ambientale, visto che queste batterie non hanno versamenti di liquido inquinante e sono più facili da smaltire, ma anche su una questione tecnica: le batterie al litio permettono una minor manutenzione e una maggior durata nel tempo”. Una spiegazione che non fa una grinza e che si unisce alla fiducia non solo verso la tecnologia Palazzani – il ragno a batteria garantisce prestazioni analoghe a quelle assicurate da una macchina alimentata con un classico motore endotermico – ma anche verso il servizio di assistenza tecnica. “Grazie all’officina autorizzata Lift Service, con cui collaboro da almeno 20 anni, e che opera su tutta la regione Lazio”, conclude Campoli, “sono sicuro di ottenere un servizio di assistenza puntuale ed efficace”. Quindi tutto torna: ecologia, prestazioni e assistenza.

+ Il verricello Il verricello idraulico da 500 kg è un’attrezzatura in grado di trasformare una piattaforma in una gru, offrendo così la più elevata versatilità. Palazzani, che ha inizialmente pensato il verricello per la sua TSJ 25/C, ne ha ampliato le possibilità di utilizzo a vari modelli di piattaforme, cingolate e ruotate: TSJ 25, TSJ 27, TSJ 30.1, XTJ 32, TSJ 35, XTJ 35, TSJ 39, XTJ 43,

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XTJ 48 e XTJ 52. Applicabile alle macchine che possono supportare il contrappeso del carico, il verricello idraulico è composto da un motore idraulico, un fune certificata da 7 mm di diametro, un gancio certificato con capacità di 800 kg e un controllo wireless per alzare e abbassare la fune. Per intercambiare verricello e cesto a seconda della necessità, Palazzani fornisce un apposito

supporto mobile dove appoggiare il cesto durante il lavoro con il verricello. Inoltre, se utilizzando le piattaforme Palazzani con il verricello si possono movimentare 500 kg con ingombri davvero minimi, allo stesso tempo la piattaforma Ragno non perde nessuna delle sue caratteristiche e sicurezze. Anzi vede incrementate le sue già notevoli possibilità in tutti i cantieri edili.

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Ple PLATFORM BASKET

Tempo di bilanci e progetti IL 2017 DI PLATFORM BASKET HA REGISTRATO UN TREND DI CRESCITA CHE HA SUPERATO LE PIÙ ROSEE ASPETTATIVE DELLA SOCIETÀ EMILIANA, CONSOLIDANDONE IL SUCCESSO IN CAMPO INTERNAZIONALE

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Dopo la frenesia che ha caratterizzato i mesi precedenti e seguenti il GIS, prendiamo fiato e analizziamo con calma quanto fatto da Platform Basket durante l’ultimo anno. Oggi la società emiliana vanta una gamma di assoluto rispetto, che affianca a modelli tradizionali anche prodotti completamente elettrici o ibridi, con batterie e diesel. Gli Spider Platform Basket, con altezze di lavoro da 12 a 40 m, sono equipaggiati con cingoli allargabili e sono dotati di semplici e intuitivi comandi di controllo. Si tratta di piattaforme estremamente stabili e al tempo stesso facilmente trasportabili: queste loro caratteristiche, unitamente a una compattezza che non ne pregiudica

l’utilizzo anche in spazi ridotti, ne fanno un ottimo strumento per i professionisti specializzati in potature, manutenzione, pittura e in qualsiasi altro lavoro di difficile accesso con normali piattaforme. Il 2017 è stato anche l’anno della svolta “green” per l’azienda, il cui proposito è di produrre macchine sempre meno inquinanti e rumorose, mantenendo l’alto livello prestazionale delle motorizzate a scoppio. Il mercato d’oltreoceano è stato una delle spinte propulsive dell’anno appena terminato e ha gettato le basi per una collaborazione sempre più assidua con l’importatore, finalizzata ad aumentare la capillarità nel territorio americano e a fornire prodotti sempre più persona-

+ La Spider 30 T L’ultima nata in casa Platform Basket è una piattaforma telescopica in grado di raggiungere i 30 m di altezza lavorativa, con un peso totale di soli 4.300 kg che la rende particolarmente idonea al mercato tedesco (trasporto con mezzi da 75 q di peso complessivo). Grazie al ridotto carico trasmesso al suolo, è perfetta anche all’interno di fabbricati con pavimentazione delicata. Da segnalare la sua estrema compattezza: una volta richiusa, necessita

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di soli 88 cm di larghezza e permette quindi il passaggio anche attraverso gli accessi più stretti. Completamente automatica in stabilizzazione, gestisce in modo automatico lo sbraccio laterale sui 360° a seconda del carico in navicella e della modalità di stabilizzazione. Facile e intuitiva, per chiudere la piattaforma è sufficiente premere un pulsante e la parte aerea si ricovera immediatamente e automaticamente. La macchina, sempre

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prevede nuove soluzioni tecnologiche, meccaniche ed elettroniche, volte a implementarne la sicurezza e la semplicità di utilizzo. Fiore all’occhiello dell’azienda è poi la sua divisione ferroviaria: il semovente RR 14 EVO, a uso ibrido su strada e su ferrovia, grazie alle sue avanzate tecnologie è riuscito a penetrare i mercati internazionali con grande successo. La società ha quindi deciso di investire anche in questo segmento di mercato: è in fase di progettazione un nuovo semovente, con capacità di carico a bordo navicella fino a 1.000 kg e sei persone. Tanti progetti nella scia di un successo decretato da tre parole: sicurezza, qualità e servizio.

bi-energy, è proposta in versione base, completamente elettrica o ibrida. Il motore endotermico è un’unità Kubota, mentre l’utilizzo ecologico e silenzioso è governato da batterie agli Ioni di litio che ne consentono l’impiego in ogni condizione operativa, con rapidi tempi di ricarica e possibilità di uso anche con sistema in ricarica. La versione base bi-energy è fornita con un motore elettrico 230Vac che ne permette l’utilizzo in interni.

lizzati in base alle esigenze dei clienti. Un 2017 scoppiettante è stato l’ideale trampolino di lancio per un 2018 con diversi obiettivi. La società sta infatti lavorando alla presentazione di due modelli telescopici: una 30 metri (alla quale dedichiamo l’apposito box di approfondimento) e una 43 metri di altezza lavorativa, che consentiranno a Platform Basket di proporsi anche nel settore delle grandi altezze. Per quanto riguarda i ragni di piccola/ media altezza è stata avviata un’intensa attività di rinnovamento gamma, che

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Ple SOCAGE

Stanno arrivando! USCITE DALLA FASE DI PROTOTIPAZIONE LE NUOVE TELESCOPICHE SOCAGE DELLA SERIE E SONO PRONTE PER AFFRONTARE LA SFIDA DEL MERCATO

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L’innovazione, i più attenti operatori del settore se ne saranno certamente accorti, è il filo conduttore della più recente produzione Socage. In particolare spiccano, per la loro carica innovativa, le macchine della Serie E, che prevedono un telaio costruito utilizzando i nuovi tubolari realizzati dalla Welser su prototipo Socage. Il progetto inizialmente era partito dalla realizzazione dei bracci

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in tubolare SPP - Socage Project Profile ed è poi stato esteso anche alla realizzazione del telaio stesso. Questa soluzione se da un lato alleggerisce ulteriormente la piattaforma e ne migliora le prestazioni, dal punto di vista del processo produttivo l’uso di questi speciali tubolari consente una maggiore precisione della lavorazione e un’elevata qualità del prodotto finito. In pratica un miglioramen-

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maggiori dimensioni, con la ForSte 20TE ci troviamo di fronte a una macchina da 19,5 m di altezza di lavoro e in grado di sbracciare lateralmente fino a 12,5 m. La portata massima in cesta è di 300 kg, ma viene limitata agli 80 kg in alcune aree di lavoro. Saliamo ancora di categoria con la ForSte 23TE, una piattaforma telescopica che raggiunge i 23,1 m di massima altezza di lavoro (il piano di calpestio è a 21,1 m) e che assicura uno sbraccio di 13,5 m. Anche in questo caso la massima portata si assesta a 300 kg.

to netto su tutta la linea. L’introduzione della Serie E - composta da piattaforme aeree con comandi elettrici - ha ampliato (e di parecchio) la gamma di prodotti offerti dalla società emiliana dando due opzioni al mercato: le piattaforme aeree standard e le eXtreme. Queste ultime, delle quali ci occupiamo in questa occasione, sono installate su autocarri da 3,5 t, prevedono una portata massima di 300 kg e utilizzano lo speciale telaio X-FACTOR brevettato da Socage. Nello specifico vogliamo concentrarci sulle ultime telescopiche uscite dagli stabilimenti emiliani: ForSte 16TE, ForSte 20TE e ForSte 23TE, tutte macchine con comandi elettrici e stabilizzazione ME+ME. Partiamo dalla “piccola”. Si tratta di una piattaforma telescopica da 16 m di altezza operativa (14 m il piano di calpestio) che assicura uno sbraccio di ben 10,5 m e una portata di 300 kg sull’intero arco di lavoro. Il cestello in alluminio (1,4x0,7x1,1 m) si caratterizza per una rotazione di 90° + 90°, mentre la rotazione della torretta è di 700°. Se alcune caratteristiche quali rotazione della torretta e del cestello in alluminio vengono riprese anche dai modelli di

+ Le doppio articolate Socage non significa solo piattaforme telescopiche, la produzione del costruttore di Sorbara di Bomporto si estende anche alle autocarrate articolate e doppio articolate. In questa gamma spiccano le recentissime ForSte 20D e ForSte 25D eXtreme. La prima è una macchina in grado di raggiungere i 19,8 m di altezza operativa (17,8 m il piano di calpestio) e uno sbraccio di 9 m. La portata nel cesto è di 225 kg (300 kg in via opzionale). La rotazione è di 700° mentre quella del cesto in alluminio è di 90°+90°. La stabilizzazione è H+H. Si sale di categoria con la 25D, una piattaforma che assicura 24,5 m di altezza operativa e uno sbraccio laterale di 12,7 m. La portata massima è di 300 kg. Anche in questo caso il cesto (1,4x0,7x1,1 m) è in alluminio e assicura una rotazione di 180° (90°+90°). La stabilizzazione è ME+ME.

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Trasporti Eccezionali

IVECO ASTRA

Mission possible IVECO ASTRA CONTINUA A CONQUISTARE LA FIDUCIA DEI MERCATI EXTRA EUROPA CON LA QUALITÀ E LA ROBUSTEZZA DEI PROPRI VEICOLI

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L’affidabilità è nel DNA stesso dei veicoli piacentini, che nascono da progetti che hanno come obiettivo quello di realizzare il veicolo perfetto per le “mission impossible”. Anche il mezzo di cui vi parliamo in queste pagine rientra appieno in questa categoria: si tratta di un veicolo con al-

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+ Il propulsore A muovere l’HD9 Dumper CE è stato chiamato un motore FPT Cursor 13 Turbo Intercooler con sistema di iniezione common rail a gestione elettronica e sistema HI-eSCR per rispondere ai parametri di emissione degli inquinanti Euro VI. Il propulsore conta sei cilindri in linea raggruppati nel monoblocco realizzato con un’unica fusione; ogni cilindro è servito da quattro valvole e racchiude pistoni in lega leggera che eseguono una corsa di 150 mm, mentre l’alesaggio è di 135 mm. La cilindrata totale è di 12.882 cc. Questa unità è tarata per erogare una potenza massima di 368 kW (500 HP) e una coppia massima di 2.300 Nm. Il raffreddamento è ad acqua. di 40 km/h. Il mezzo viene fornito direttamente da Iveco Astra provvisto di certificato CE secondo la Direttiva Macchine che regolamenta le macchine operatrici: ciò significa che l’HD9 in questa specifica configurazione risponde alle più strette normative di sicurezza per lavori in circuito chiuso, essendo provvisto di accorgimenti tecnici specifici come in particolare il sistema ROPS & FOPS (Rolling and Falling Objects Protection System) per la cabina, che assicura l’incolumità del conducente in caso di incidente e ribaltamento. Tra gli altri equipaggiamenti speciali che consentono a questo veicolo di recepire la certificazione CE ci sono alcuni accorgimenti di sicurezza come la videocamera posteriore per assicurare una visibilità a 360°, la traversa rinforzata posteriore con gancio di traino, l’accesso in cabina facilitato secondo le normative di riferimento, oltre ovviamente al requisito di emissione Euro VI. L’importanza di possedere la certificazione CE, che viene normalmente applicata a macchine specializzate come dumper rigidi e articolati, risiede nel fatto che questo è un requisito fondamentale richiesto da tutte le più rigorose realtà che operano in circuito chiuso nel settore estrattivo e construction, al fine di garantire il rispetto delle più stringenti normative di

sicurezza sul lavoro. Fin dalle sue origini, che risalgono a oltre 70 anni fa, Astra ha sviluppato vei-coli e macchine votate a queste applicazioni puramente off road, in particolare i dumper, e oggi è in grado di trasferire tali contenuti sui veicoli di punta della gamma HD9 per offrire soluzioni specializzate, a elevata produttività e con costi totali di esercizio contenuti, e soddisfare così le precise esigenze dei clienti che operano nel settore della cava e del cantiere estremo. Da questi presupposti nasce quindi l’HD9 Dumper CE, un camion solo nell’apparenza che in questa configurazione circola solo in circuito chiuso con vocazione e caratteristiche da dumper e capacità fino a 40 t di carico utile a seconda dell’allestimento. Iveco Astra fornisce lo stesso veicolo anche in versione stradale o mezzo d’opera, nel rispetto ovviamente delle velocità e dei carichi massimi ammessi dal regolamento stradale e senza certificazione CE per questi specifici assetti. Tra le caratteristiche tecniche degne di nota che identificano l’HD9 Dumper CE vi è indubbiamente il rinomato telaio, extra robusto, realizzato in acciaio speciale (530 MPa di snervamento), che in questa particolare versione presenta uno spessore ulteriormente maggiorato di 10 + 6 mm, nonché i ponti posteriori rinforzati da 20 + 20 t.

lestimento speciale CE, equipaggiato con un cassone ribaltabile a 58° da 24 metri cubi di capienza, realizzato in acciaio speciale HB450 da 10 mm di spessore per il fondo e HB400 da 8 mm per le sponde, in consegna in Israele dove sarà impegnato in un contesto heavy construction. Con questo veicolo Iveco Astra dimostra nuovamente la sua attitudine off-road. Il modello è un quattro assi HD9 84.50 Dumper Euro VI, disponibile anche in versione 8x6, che vanta una massa totale a terra che può arrivare fino a 60 t a una velocità massima in fase di trasferimento

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Trasporti Eccezionali COMETTO

46 linee d’assi COMETTO FORNISCE A NAVANTIA 9 MODULI MSPE

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9 moduli di semoventi elettronici MSPE 48 t di Cometto per un totale di 46 assi: un concentrato di potenza per affrontare i trasporti più importanti. Sono questi i numeri del recente ordine dell’azienda spagnola Navantia. Per chi non conoscesse questa realtà, Navantia offre soluzioni integrali per qualsiasi programma navale nel mondo, offrendo navi pienamente operative e supporto tecnico per tutta la durata del prodotto. La compagnia ha sviluppato programmi navali in oltre 19 Paesi e attualmente ha sedi in Australia, Qatar, India, Turchia e Brasile. La fornitura di Cometto include cinque moduli 6 assi MSPE 6/4/2,43 48 t, quattro moduli 4 assi MSPE 4/2/2,43 48 t e 2 power packs con una potenza di 368 kW ognuno (equi-

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paggiati con il nuovo motore Scania). Oltre all’mpressionante capacità di carico utile, questo semovente si differenzia grazie alla sua versatilità sia nella configurazione che nella manovrabilità. MSPE 48 t offre anche il miglior compromesso tra dimensioni della piattaforma, presta-

zioni di carico e investimento: un singolo modulo 6 assi può infatti raggiungere un peso lordo di 288 t. “Navantia è uno dei principali attori globali nel design e nella costruzione di navi civili e militari in tutto il mondo” ha spiegato Alessandro Giordano riguardo all’attività del suo Cliente.

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+ Sempre in Spagna

Anche la spagnola Transportes Teixu Menéndez S.L. ha scelto due semoventi elettronici MSPE 48 t di Cometto. Questa consegna aumenta notevolmente le soluzioni di trasporto della rinomata società che è in piena espansione. La fornitura include due moduli a 6 assi di MSPE 6/4/3,00 48 t e due Power Pack con una potenza di 175 kW ciascuno. Oltre alla capacità di carico, la flessibilità nella configurazione e nella manovrabilità, l’MSPE 48 t rappresenta il miglior compromesso tra dimensione della

piattaforma, prestazioni di carico e investimento. “Questi due semoventi sono il completamento ideale per le 27 linee d’assi CombiMAX di Faymonville che Teixu ha già in uso” ha dichiarato Alessandro Giordano, responsabile delle vendite Cometto in Spagna. “Teixu è uno dei principali attori coinvolti nel trasporto di torri eoliche dai siti di produzione alle diverse aree portuali. Questi elementi continuano a crescere in dimensioni e pesi”. Non a caso quindi la scelta dei moduli Cometto: ognuno di loro nel modello a 6 assi può raggiungere un peso lordo complessivo di 288 t. Inoltre la larghezza di tre metri offre massima stabilità laterale con la sua carreggiata di 2.020 mm, +14% rispetto alla tradizionale configurazione equipaggiata con ruote gemellate. Anche in questo caso sono inclusi nella fornitura due PPU con potenza 175 kW ciascuno e tutti i kit necessari per l’accoppiamento e la connessione a distanza.

L’MSPE di Cometto offre la consueta intercambiabilità ed espandibilità del sistema per adattarsi a qualsiasi esigenza del cliente. I due power packs da 368 kW sono equipaggiati con i primi motori Scania, consegnati dopo la recente partner-

ship tra Cometto e il Costruttore svedese dell’industria automotive. Ognuno di loro viene fornito con i kit necessari per l’abbinamento e la connessione a distanza. Ciò offre al cliente tutte le possibilità di realizzare piattaforme di sollevamento di

qualsiasi dimensione e forma, in base alle specifiche esigenze di carico. Per Simone Ricca, responsabile prodotto della Cometto, “la flessibilità di Cometto permette specifiche soluzioni, anche per quanto riguarda le ruote. Questi moduli sono dotati di pneumatici in gomma piena come richiesto dal cliente, garantendo la massima capacità di carico utile e un eccellente fattore di sicurezza.”


Trasporti Eccezionali FAGIOLI

Grandi risultati in poco tempo UNO STUDIO PARTICOLAREGGIATO COMBINATO ALL’USO DI MODERNE E CORRETTE ATTREZZATURE PERMETTE DI COMPLETARE IN TEMPI MOLTO BREVI LAVORI CHE TRADIZIONALMENTE NECESSITANO DI MESI DI CANTIERE

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Nel 2017 un team di Fagioli ha completato l’installazione di 6 sezioni di ponti lungo l’autostrada A22 del Brennero. Il peso delle sezioni installate era compreso tra le 292 le 495 t, mentre per dimensioni la sezione più grande misurava 50 m di lunghezza, 8 m di larghezza e 5,3 m di altezza. Ma la sfida più impegnativa di

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questo cantiere era rappresentata dalle condizioni al contorno. L’A22 è infatti una delle autostrade italiane più trafficate e la committenza ha chiesto a Fagioli di trovare la migliore soluzione sia in termini di costi che, soprattutto, di risparmio di tempo: il tutto senza dover chiudere l’autostrada al traffico veicolare se non per

brevi periodi. Per rispondere a tutte queste esigenze Fagioli ha optato per l’uso di moduli SPMT opportunamente equipaggiati con un sistema di torri di sollevamento e climbing jack il cui utilizzo ha permesso di svolgere le operazioni di assemblaggio delle diverse sezioni lontano dall’area cui le stesse erano destinate, e il loro veloce trasferimento in loco per le fasi finali di sollevamento e installazione. Minimo comune denominatore per ognuno degli 11 cantieri è stato lo studio dell’andamento del traffico, e le eventuali

chiusure dell’autostrada, durante le operazioni. In accordo con la committenza, infatti, i tecnici Fagioli hanno studiato il flusso veicolare che interessava i diversi tratti dell’autostrada (in ogni caso estremamente elevato), nonché l’impatto che avrebbero avuto eventuali deviazioni, chiusure di corsie e blocchi, e ha svilup-

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pato strategie di esecuzione e piani di controllo coerenti sia con le finestre di chiusura del traffico che con gli schemi costruttivi da applicare. Le date e i limiti di tempo per le finestre di chiusura del traffico sono stati studiati e applicati con precisione al fine di ridurre al minimo i disagi per quanti transitavano lungo l’autostrada durante le operazioni. La scelta di movimentare le sezioni dei ponti con l’uso di moduli SPMT ha permesso quindi non solo di preparare le diverse sezioni pronte per le fasi di sollevamento senza interessare la sede autostradale, ma anche di posizionare le stesse in maniera millimetrica nell’area di sollevamento e piazzamento, cosa che ha ridotto notevolmente le ore necessarie per completare il posizionamento, che erano poi le ore durante le quali il traffico autostradale è stato deviato. Per rispondere a tutti queste esigenze, i moduli SPMT scelti rispondevano a requisiti ben definiti e stringenti: in primis la stabilità. Date le dimensioni e il peso delle diverse sezioni il centro di gravità di ogni elemento è stato condiviso tra più unità SPMT, creando così un sistema stabile. Altre caratteristiche richieste ai moduli semoventi erano la portata e la precisione nei movimenti garantita da un adeguato sistema idraulico e dalle unità power pack connesse. Operativamente per ogni sezione instal-

lata Fagioli ha portato a termine diverse operazioni. La prima prevedeva il posizionamento di un sistema composto da due torri di sostegno alte 2 m e quattro climbing jack da 200 tonnellate ognuno sui moduli SPMT. Ogni sezione di ponte è stata quindi sollevata e appoggiata al di sopra del convoglio SPMT mediante un sistema di sollevamento a portale con una capacità di 600 tonnellate. Il convoglio, una volta giunto a destinazione, è stato posizionato perpendicolarmente all’asse autostradale e la sezione del ponte sollevata mediante i climbing jack fino alla posizione corretta, con una corsa di circa 83,5 cm, in modo da portare il ponte al di sopra dei supporti in cemento, posizionarlo correttamente e quindi abbassarlo in posizione finale. La metodologia messa in campo da Fa-

gioli in questo cantiere ha dimostrato sul campo i vantaggi operativi che ne derivano, ossia installazioni di qualità con impatti sul traffico variabili da pochi minuti a poche ore rispetto ai mesi normalmente necessari per la costruzione convenzionale di ponti sul posto. Questa tecnologia dovrebbe essere presa in considerazione per tutti i progetti di sostituzione di ponti in cui la riduzione dei tempi di costruzione in loco è una priorità, come ad esempio lungo autostrade ad elevata percorrenza.

+ Le attrezzature

impegnate

• n. 1 sistema di sollevamento a portale • n. 24 linee d’assi di moduli SPMT • n. 4 climbing jacks da 200 t • n. 2 torri di supporto • Autogrù e piattaforme semoventi di ausilio al sistema di sollevamento a portale

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Trasporti Eccezionali GLI ULTIMI MODULI INDUSTRIALI DEL GIGANTESCO IMPIANTO DI LIQUEFAZIONE DEL GAS NATURALE SONO GIUNTI A DESTINAZIONE. INTANTO IL PROGETTO È A POCHE SETTIMANE DALLA SPEDIZIONE DEL PRIMO CARICO DI LNG VIA NAVE MAMMOET

Progetto Yamal completato

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Dopo due anni di lavoro svolto in condizioni spesso proibitive, Mammoet, uno dei leader mondiali del trasporto e sollevamento di carichi fuori misura, ha portato a destinazione gli ultimi moduli industriali che compongono l’impianto di liquefazione del gas naturale del Progetto Yamal. Il progetto prende nome dalla Penisola di Yamal, che si affaccia sul Mar di Kara, nell’Artico siberano oc-

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cidentale. La penisola si trova all’interno del circolo polare ed è caratterizzata da condizioni ambientali estreme, con un’escursione di temperatura che va dai 35 gradi durante l’estate artica ai meno 40 durante l’inverno. Per rispettare i tempi molto stretti previsti dal Committente, i lavori si sono svolti senza interruzione e hanno visto l’utilizzo di un numero senza precedenti di carrelli autopropul-

si SPMT, sino a 1.700 assi, utilizzati in contemporanea. Circa 400 di questi assi SPMT sono stati modificati per operare a piena capacità a temperature di 40 gradi sottozero. Nel corso degli ultimi due anni, Mammoet ha trasportato dal porto di Sabetta, lo scalo della penisola utilizzato dal progetto, sino al sito dell’impianto 150 moduli industriali di grandi dimensioni e oltre 1.200 compo-

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+ Gli SPMT artici

nenti più piccoli. Tra questi spiccavano tre moduli, uno per linea, di 103 metri di lunghezza e un peso di 5.400 tonnellate, che hanno richiesto l’utilizzo di 400 assi di SPMT. Queste componenti, una volta assemblate, produrranno un impianto di liquefazione del gas naturale proveniente dai ricchissimi giacimenti della penisola, formato da tre linee di lavorazione da 5,5 milioni di tonnellate di LNG l’anno, per un totale a pieno regime di 16,5 milioni di tonnellate. Mammoet ha già completato l’assemblaggio della

prima linea e nel corso dei prossimi mesi procederà con l’installazione dei moduli, ora in storage, per le altre due. Mentre queste righe vanno in stampa dovrebbe essere iniziato il trasporto del primo carico di LNG via nave e diretto in Cina. Ai primi di dicembre, infatti, la prima linea di liquefazione ha avuto l’autorizzazione a iniziare a operare dalle autorità russe. Il Progetto Yamal è gestito da una joint venture tra la società russa Novanka, la più grande del settore dopo Gazprom, la francese Total e la cinese CNPC. Il

Per operare a piena capacità a una temperatura di meno 40 gradi centigradi, Mammoet ha ordinato una serie speciale di carrelli autopropulsi. Le principali modifiche apportate al progetto originale sono: • Trave strutturale principale (la spina dorsale del carrello) realizzata in acciaio speciale ad alta resistenza; • Gomma speciale per tutte le guarnizioni e gli anelli di tenuta; • Impianto idraulico con olio addittivato per temperature bassissime; • Power-pack ausiliari per mantenere in temperatura i motori; • Luci LED per illuminare l’area attorno al carrello e garantire la sicurezza anche nel buio completo della notte artica. costo totale del progetto si aggira sui 27 miliardi di dollari e prevede l’utilizzo di 15 navi porta-LNG con la capacità di rompere uno strato di ghiaccio spesso sino a 2,5 metri, consentendo di operare durante tutto l’anno, utilizzando una rotta occidentale durante l’inverno e la primavera, e una orientale durante l’estate e l’autunno.

DON’T JUST MOVE IT LET’S MANOOVR IT

Il MANOOVR Multi-PL è l‘ultima generazione di rimorchi con un piano di carico molto basso della Nooteboom. Alcune innovazioni rivoluzionarie includono un‘altezza ultra bassa della piattaforma di carico ed il peso sull‘assale legalmente piú alto. La combinazione dell‘altezza della piattaforma di 780 mm ed un minimo di 12 tonnellate per assale a pendolo, dá un MANOOVR Multi-PL eccezionale per tutta l‘Europa. Nel mondo dei trasporti in generale, ma specialmente nel trasporto eccezionale é molto importante sapere come applicare le innovazioni con successo, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato odierno, e puó offrire un vantaggio competitivo significativo, in oltre MANOOVR Multi-PL vi darà la certezza dei costi. (TCO) Total Cost Ownership, il costo del ciclo di vita del semirimorchio. Nooteboom. Gets you there. WWW.NOOTEBOOM.COM


Attrezzature & Componenti AUTEC

Novità Air e Dynamic AUTEC INTRODUCE LA NUOVA PULSANTIERA LK NEO NELLA GAMMA AIR E UN NUOVO DISPLAY PER LA SERIE DYNAMIC

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Gamma completa

Oltre alla pulsantiera LK Neo, la serie Air comprende le pulsantiere (A8, A6, A4) e i marsupi a joystick (AJS, AJR, AJM) che offrono gli stessi standard rispetto alla sicurezza funzionale, tecnologia radio e personalizzazione descritti per la LK Neo. Tutti i prodotti di questa famiglia sono idonei all’utilizzo in sistemi multipli: più di un’unità trasmittente (fino a 15) con un’unica ricevente, oppure un’unica trasmittente con più riceventi o, ancora, più trasmittenti (da 2 a 4) con più riceventi (da 2 a 4).

G

Grazie a continui investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuovi prodotti, nuove funzionalità e nuove interfacce, Autec è in grado di soddisfare innumerevoli applicazioni, sia complesse che molto specifiche. È così che la serie Air, dedicata principalmente al mondo del sollevamento industriale, viene ampliata con l’introduzione di LK Neo, una pulsantiera dotata di una funzione di STOP classificata fino a PL d secondo la EN ISO 13849-1 e di una tecnologia Dual-Band (434-915 MHz). LK Neo è progettata per dare al cliente la possibilità di scelta tra molte funzionalità attraverso differenti attuatori e configurazioni possibili: le versioni disponibili prevedono da 6 a 12 tasti e la possibilità di inserire un display a colori da 1.8’’. LK Neo (e i marsupi AJS, AJR, AJM della serie Air, vedi box per ulteriori dettagli) offrono inoltre la possibilità di installare dei sensori opzionali, come per esempio il sensore IR per delimitare le aree di funzionamento del radiocomando,

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o il sensore Zero-G che interviene in caso di impatto, caduta o inclinazione, lancio o rotolamento dell’unità trasmittente. Alcuni modelli di unità riceventi della serie Air, hanno slot di espansione in grado di ospitare schede elettroniche opzionali come schede relè programmabili, schede con uscite analogiche tensione/corrente, schede con ingressi digitali e/o analogici, schede con uscite resistive variabili, schede di sincronismo fra unità riceventi (Synchro), schede con porte di comunicazione RS-232/485/CANopen/Profibus DP. Passando alla serie Dynamic, adatta ad applicazioni mobili elettro-idrauliche, l’ul-

tima novità è un display a colori da 4.3’’ programmabile tramite CODESYS V3.5, leggibile anche in ambienti molto soleggiati. Grazie ai 256 colori, a una risoluzione di 480 x 272 pixel, ai 6 tasti per la navigazione sul display e/o abbinabili a specifiche funzioni e a un angolo di visione fino a 130°, questo nuovo display consente un’ottimale visualizzazione dei parametri di funzionamento, degli stati o di altre avvertenze. La programmabilità con CODESYS V3.5 via Ethernet avviene in conformità alla IEC 61131-3 e consente un’ampia scelta di rappresentazione grafica dei dati. Im­ portante sottolineare come le funzioni STOP e UMFS dei modelli Dynamic sono classificate fino a PL e /SIL 3 (secondo EN ISO 13849-1 / IEC 62061) e vari modelli della serie sono certificati per la sicurezza funzionale dal TÜV SÜD.

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Attrezzature & Componenti sistemi a centro chiuso per risparmiare energia, costruzione modulare e leggera e numerose varianti di versione per le più diverse esigenze. L’azionamento può essere manuale o elettroidraulico. I distributori Hawe sono disponibili anche in versione CAN bus. I tipi PSL e PSV prevedono il montaggio in serie; i PSLF e PSVF prevedono invece il montaggio a piastra. Con questi distributori il collegamento elettrico fra i singoli elementi valvole avviene tramite collegamenti via cavi interni (alimentazione di tensione e bus CAN). Queste soluzioni si caratterizzano per un cablaggio semplificato, la possibilità di configurare le caratteristiche della valvola (linearizzazione, campi di regolazione di precisione, eccetera), la

HAWE

L’idraulica by Hawe I DISTRIBUTORI PROPORZIONALI (TRADIZIONALI E CAN) E LE POMPE A PISTONI ASSIALI

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Scegliere pochi prodotti nel catalogo Hawe non è cosa agevole. La società, infatti, produce e realizza innumerevoli soluzioni che possono fare la differenza nell’idraulica di qualsiasi macchinario per il sollevamento. Certi di aver fatto una scelta arbitraria, ma speriamo oculata, ci siamo concentrati su alcuni modelli di distributori proporzionali e su una pompa a portata variabile, alla quale abbiamo dedicato l’apposito box di approfondimento. Come ben sanno gli esperti degli uffici tecnici, i distributori a cursore proporzionali appartengono al gruppo delle valvole direzionali e comandano, in modo continuo, la direzione del moto e la velocità di una o più utenze idrauliche azionate contemporaneamente. Nello specifico, il distributore PSL è adatto per i sistemi con pompa a cilindrata

costante, mentre il tipo PSV per i sistemi con pompa a cilindrata variabile con un regolatore a pressione costante. Se portate e pressioni possono essere regolate singolarmente, i distributori PSL e PSV possono essere adattati a varie operazioni di comando e utilizzati su apparecchi di sollevamento, macchine edili e per l’industria estrattiva, macchine perforatrici e applicazioni offshore e marittime. I distributori PSL di Hawe presentano

portata massima limitabile, la possibilità di diagnosi, un’incrementata capacità di reazione e rampe regolabili. Il sensore di corsa è integrato.

+ La pompa V60N La pompa a pistoni assiali a portata variabile V60N prodotta da Hawe è concepita per i circuiti aperti negli impianti idraulici mobili e lavora secondo il principio del piattello inclinato. In via opzionale è inoltre disponibile con albero passante per funzionare in serie con altre pompe idrauliche. La V60N viene fissata alla presa di forza delle trasmissioni dei più diversi veicoli industriali, tra i quali spiccano le gru e tutte le macchine per il sollevamento. Con una pressione nominale di 400 bar (la pressione di punta è di 450 bar) si segnala per un peso ridotto, un elevato numero di giri durante l’aspirazione autonoma e l’ampia selezione di regolatori.

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Attrezzature & Componenti

BUTTI

Aria di novità L’AZIENDA DI CISANO BERGAMASCO STA ATTRAVERSANDO UN MOMENTO DI FORTE CRESCITA CHE PREVEDE NON SOLO IL LANCIO DI NUOVI PRODOTTI, MA ANCHE IL NUOVO CATALOGO E UN RINNOVATO SITO WEB

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L’attività di un’azienda non si risolve nella sola progettazione, produzione e commercializzazione dei propri prodotti. Lo sa bene Butti, azienda con sede in provincia di Bergamo, che ha inaugurato il 2018 con molte novità, e su più fronti. A partire dal completo restyling del nuovo sito web (http://www.butti.it) che nasce da un approccio decisamente innovativo. In Butti hanno infatti voluto realizzare un sito a immagine e somiglianza della propria filosofia aziendale, incentrata sull’eccellente qualità dei prodotti ma soprattutto sulla consulenza e sull’assistenza che tutti i giorni fornisce ai propri clienti. Da questa volontà è nato il progetto, completamente nuovo, del sito, da un lato sinergico agli altri canali

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di comunicazione aziendale (come il nuovo catalogo di cui parliamo tra poco) e dall’altro incentrato sulla trasparenza e sulla correttezza delle informazioni. Nuovo sito e anche nuovo catalogo abbiamo detto. Con una pubblicazione di oltre 120 pagine Butti conferma la propria mission: offrire ai clienti tutte le informazioni necessarie, attraverso strumenti semplici, facili da consultare e sempre a disposizione. Il catalogo è il compendio dei prodotti dell’azienda destinati alle imprese manifatturiere ed industriali che, come dice il titolo stesso della pubblicazione, “Soluzioni per la logistica industriale”, offre una chiave di lettura più

tecnica ma al tempo stesso più funzionale e semplice, oseremmo dire still life, dei prodotti (quasi tutti nuovi) nonché una presentazione dell’azienda rivista in chiave corporate. Ovviamente è possibile richiedere all’azienda una copia

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+ Il Secure

System di Butti

del catalogo cartaceo, oppure sfogliarlo direttamente on line: in entrambi i casi è sufficiente richiamare dal browser internet questa pagina: http://www.butti.it/ industriale. Oltre che alle novità virtuali e cartacee di Butti è giusto però dare un’occhiata anche ad alcune novità di prodotto. Tra le tante che sono giunte ad arricchire il portafoglio dell’azienda, in questa occasione citiamo la gamma dei cavalletti Big Works, i contenitori ribaltabili Pertutto e, last but not least, il sistema di sicurezza Secure System (per il quale rimandiamo all’apposito box). Sempre attenta a tutte le fasi del lavoro in cantiere e avendo come obiettivo quello di rendere il più possibile pratico l’utilizzo delle attrezzature da lavoro, Butti progetta da anni i cavalletti pesanti per il sostenimento di oggetti vari della gamma Big Works, offrendo il servizio di progettazione e realizzazione del cavalletto ideale per ogni esigen-

za e proponendo soluzioni con dimensioni e portate a richiesta. Ogni cavalletto può essere corredato da un piano in acciaio o in legno. La particolare struttura dei cavalletti Big Works offre al lavoratore sia sicurezza che comodità durante l’impiego di questi strumenti. La gamma Big Works standard parte con il modello da 400 mm di lunghezza per 300 mm di altezza e portata da 1.000 kg, per arrivare al big one, ossia il modello 156A150R che offre una base di appoggio lunga sempre 400 mm per un’altezza di 465 mm ma soprattutto una portata di 15.000 kg. Intermedio il modello da 800 mm di lunghezza per 900 di altezza e portata da 3.000 kg. Passando alla gamma Pertutto, il nome dice da solo la caratteristica principale di questi cassoni ribaltabili, ossia la versatilità: sono ideali per raccogliere sfridi di rottami e/o scarti e rifiuti di carta e plastica, in modo facile e sicuro, in prossimità delle zone di lavoro. Altra caratteristica principe dei contenitori ribaltabili Pertutto è la vasta gamma tra cui è possibile scegliere: sono disponibili modelli con varie versioni e capacità (quest’ultima va dai 280 litri del modello base fino ai 2.200 litri), nonché con sistemi di inforcamento rapido con carrello elevatore oppure con carrello elevatore elettrico timonato. I contenitori, inoltre,

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Dalla continua ricerca per la sicurezza negli ambienti di lavoro Butti ha creato il nuovo sistema di sicurezza Secure System. Il sistema agisce sul cilindro idraulico di ribaltamento dei cassoni Pertutto e può essere montato, su richiesta, nella parte sottostante del contenitore, senza che la sua presenza comporti maggior ingombro nelle dimensioni. Secure System permette un ribaltamento del cassone graduale e progressivo, evitando violenti contraccolpi o cadute accidentali. In questo modo non solo si garantisce una vita operativa più lunga dei cuscinetti dei montanti del carrello elevatore e dei contenitori stessi, ma anche un maggior comfort dell’operatore nelle fasi di scarico del cassone.

sono completi di ruote antirumore rivestite in poliuretano e tamponi in gomma che ne prolungano e migliorano durata e prestazioni nel tempo. Una robusta mezzaluna in acciaio, infine, consente la chiusura del contenitore salvaguardandone le ruote. L’intera famiglia di cassoni ribaltabili Pertutto può essere equipaggiata con il sistema Secure System.

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Attrezzature & Componenti REMDEVICE

Radiocomandi, il futuro è “Custom” GIOVANE, DINAMICA E TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA, REMDEVICE, OLTRE A PERSONALIZZARE I PRODOTTI IN BASE ALLE ESIGENZE SPECIFICHE, OFFRE 3 ANNI DI GARANZIA

U

Un’elettronica sicura, stabile, garantita, certificata e, quando serve, personalizzata. È ciò che propone REMdevice, società in grado di soddisfare ogni esigenza della clientela, anche la più esigente, in fatto di radiocomandi industriali di sicurezza e sistemi di controllo wireless. REMdevice, inoltre, può esibire tutte le certificazioni nazionali e internazionali di settore e si avvale di un esclusivo sistema brevettato di ricarica a induzione,

che elimina tutti i problemi legati ai sistemi con batteria esterna. Il guscio è IP65, privo di componenti esterni che possano ossidarsi, creare falsi contatti o vie di accesso ad acqua e polveri. REMdevice è oggi l’unico produttore al mondo in grado di garantire i propri sistemi per 36 mesi: un primato assicurato dall’accuratezza nel design, nella progettazione e nella realizzazione delle soluzioni, le quali trovano largo utiliz-

zo nel vasto mondo delle macchine per il sollevamento, e non solo. Si tratta di strumenti progettati e costruiti per durare a lungo e azzerare i costi di esercizio. Del resto ogni apparecchio REMdevice è progettato tenendo conto dell’esperienza di centinaia di operatori, con l’obiettivo di rispondere a esigenze reali, preservando i dispositivi dagli attacchi degli agenti esterni e operando nelle più severe condizioni atmosferiche, cu-


stodendo l’integrità dell’elettronica e favorendo la continuità e la precisione delle prestazioni. I prodotti REMdevice, basati su piattaforme standard, sono in realtà strumenti “aperti”, concepiti per essere personalizzati. Soluzioni votate, grazie a un’attenta progettazione, ad accompagnare verso la giusta soluzione per qualsiasi problematica e per ciascun ambiente di lavoro, anche il più difficile. Perché scegliere sistemi personalizzati? Perché conviene dotare le proprie macchine di radiocomandi che evitino fermi, contengano i costi di mantenimento e assicurino una grande affidabilità, costante e duratura nel tempo, in ogni situazione di utilizzo. REMdevice, in questo senso, rappresenta l’avanguardia del mercato. L’approccio con il cliente prevede, in ogni caso, un incontro tecnico presso la sede di quest’ultimo, nel corso del quale si analizzano le problematiche specifiche e si portano alla luce le necessità del caso. Segue la proposta tecnica ed economica. Una volta individuata e definita la specifica operativa, i tempi di produzione di REMdevice variano dai 5 ai 15 giorni lavorativi. In un tempo massimo di tre settimane, quindi, l’impresa committente ha a disposizione un prodotto altamente personalizzato e unico sul mercato. Per i prodotti standard, invece, la consegna richiede da uno a 5 giorni lavorativi.

+ La sede e il mercato REMdevice si trova a Nove, in provincia di Vicenza. Qui operano 20 persone, tra staff tecnico, impiegati addetti alla produzione. L’ufficio Ricerca e Sviluppo, composto da ingegneri, tecnici e progettisti, si trova invece a Bogogno, in provincia di Novara. Progettazione e produzione del tutto Made in Italy, mercato di respiro globale: i prodotti REMdevice sono distribuiti in circa 30 Paesi nel mondo. In Italia la rete commerciale si affida a un network capillare di agenti.

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Attrezzature & Componenti + La gamma La gamma TVH comprende ricambi e accessori di elevata qualità, per tutte le marche. Parlando di sollevamento TVH assicura i ricambi per Aichi, Dinolift, Genie, Grove, Haulotte, Holland Lift, Iteco, JLG, Manitou, Niftylift, Skyjack, Snorkel, Terex, Teupen, Upright e via di questo passo. La gamma prodotti comprende joystick, circuiti stampati, caricabatterie, interruttori, cablaggi e, ovviamente, pneumatici e ruote.

TVH

Anche per gli pneus TVH, LO SPECIALISTA DEI RICAMBI, È LA SCELTA GIUSTA ANCHE PER LA SOSTITUZIONE DI RUOTE E PNEUMATICI

C

Che la tua macchina sia una piattaforma o un sollevatore telescopico, TVH, con la sua presenza capillare in tutto il mondo Italia compresa, è il partner ideale. Tutti i ricambi e accessori forniti da TVH Parts sono sottoposti a severi controlli di qualità con la garanzia di avere il giusto prezzo. E il negozio online MyTotalSource offre la possibilità di ordinare qualsiasi prodotto ovunque e in ogni momento. Tramite il negozio online si possono infatti chiedere preventivi ed effettuare ordini in pochi semplici clic e ricevere il ricambio in un lasso di tempo davvero contenuto. In questa occasione vogliamo soffermarci su ruote e pneumatici, elementi essenziali per garantire efficienza e sicurezza per sollevatori telescopici e PLE. Nello specifico TVH Parts dispone di due diverse tipologie: ruote stampate e pneumatici riempiti di schiuma. Le ruote stampate sono generalmente utilizzate sui sollevatori a forbice di piccole dimensioni, usati principalmente in ambienti interni. Composte da uno strato di gomma antitraccia applicato direttamente al cerchio, non lasciano

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segni sul pavimento durante il passaggio della ruota e garantiscono una buona stabilità del mezzo. Gli pneumatici riempiti di schiuma sono invece utilizzati sia sui sollevatori a forbice sia sulle macchine telescopiche. Ma perché scegliere TVH Parts? È presto detto: perché oltre a trovare queste due tipologie, TVH mette a disposizione un ampio assortimento di ruote per tutti i tipi di applicazione. La vasta gamma è composta da una moltitudine di pneumatici ad aria e pressati su cerchio, suddivisi in diverse qualità: da quelli per lavori leggeri fino agli pneus per le applicazioni intensive. Allo stesso tempo la gamma delle ruote è costantemente aggiornata e ampliata seguendo le tendenze di mercato. Per saperne di più, la via più semplice è visitare il sito web www.tvh.com e scoprire un vero e proprio mondo dedicato ai ricambi.

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Attrezzature & Componenti VERTIMAC

Per ogni piattaforma SI ARRICCHISCE DI NUOVI REFERENZE LA GIÀ AMPIA OFFERTA DI RICAMBI VERTIMAC

A

Anno nuovo, catalogo nuovo. Il 2018 apre, come da tradizione, con il rinnovato catalogo dei ricambi che Vertimac aggiorna periodicamente dato il sempre più elevato numero di nuove referenze che gestisce, per un ampio ventaglio di modelli di macchine a marchio Genie, Grove, Haulotte, JLG, Liftlux, MEC, Niftylift, Skyjack, Snorkel, Trojan, Upright e US Battery. Inutile ribadire l’ampiezza anche delle tipologie di ricambi disponibili: si va dalle batterie ai caricatori, dai componenti elettrici a quelli idraulici, ai componenti per i motori endotermici; e poi filtri, joystick, ruote e stick adesivi e molto altro ancora (http://www.vertimac.com). Ad arricchire il nuovo catalogo 2018 vi

sono diverse new entry degne di nota. Innanzitutto segnaliamo i nuovi interruttori da 15 e 20 Ampère, i cui codici sono rispettivamente CF-15094 e CF20095. Si tratta di interruttori universali che possono essere montati su piattaforme di diversi Costruttori. In arrivo anche i nuovi interruttori a leva per piattaforme JLG e Haulotte TS-23Y172 (ricambio non originale della referenza JL-4360318S) e TS-12B18 (ricambio non originale della referenza HA4000015510). Passiamo ai nuovi joystick per piattaforme sia Genie che Haulotte. Qui le nuove referenze sono la JRG-1A07 (ricambio non originale della referenza per le piattaforme Genie della serie Z come le Z3020N, Z34–22N, numero 56773,) e JRH-1A06 (ricambio non originale della

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+ Servizio

madrelingua Il sito web http://order.vertimac.com di Vertimac permette di acquistare on line qualsiasi ricambio per piattaforme aeree, con la garanzia di un servizio di consegna rapido e una disponibilità immediata. A questo si aggiunge il plus di un supporto madrelingua che può fornire spiegazioni e informazioni in italiano. È possibile richiedere un account per l’accesso scrivendo a hanne.verstraete@vertimac.com. È inoltre da poco entrata a far parte del team Vertimac Ine Wille (ine.wille@ vertimac.com) con il ruolo di agente per l’Italia. referenza per piattaforma Haulotte Star 10, numero 2901011790). Mentre vanno in stampa queste pagine verranno resi disponibili anche i nuovi control box per le piattaforme Skyjack.


Formazione CFRM

namico, una maggiore flessibilità e una cultura dell’innovazione che divengono poi gli elementi chiave che attraggono e mantengono i talenti in azienda. Ecco dunque che la formazione è lo strumento principale per promuovere e valorizzare in continuo lo sviluppo professionale e per migliorare la sicurezza e l’ambiente in azienda. Per quanto riguarda la conduzione dei mezzi da lavoro non può esistere sicurezza senza una formazione adeguata e un addestramento mirato. Le statistiche sulle cause degli incidenti evidenziano quanto sia diffusa l’improvvisazione, in particolare quando si devono svolgere lavori in quota, attività che impone il rispetto di precise norme

Abilitazione, non patentino UNA STRATEGIA DI FORMAZIONE EFFICACE VALORIZZA LE COMPETENZE E L’ABILITÀ, RIDUCE IL TURNOVER DEL PERSONALE E AUMENTA LA SICUREZZA E LA PRODUTTIVITÀ

L

Le aziende migliori sono quelle con il personale migliore. Concetto scontato, se vogliamo, ma vero. Ma cosa si intende per personale migliore? Sono molte le risposte possibili, ma qui vorremmo focalizzarci su un aspetto in particolare: il personale migliore è un personale formato. Va da sé che chi opera avendo le corrette conoscenze per farlo con professionalità, produttività e sicurezza opera con maggior profitto e lascia come valore aggiunto maggiore qualità. Un aspetto, invece, che rimane spesso nell’ombra ma è sempre collegato alla formazione è il fatto che avere in azienda personale formato significa offrire alle persone sempre nuovi stimoli e nuove possibilità per assimilare nuove informazioni, competenze e abilità. Questo crea in azienda un ambiente collaborativo e di-

+ Corsi di formazione erogati alla Protezione Civile Esigenza: formare il personale con le conoscenze tecnicopratiche necessarie per utilizzare in sicurezza le macchine e le attrezzature impiegate in occasione di calamità naturali, interventi di emergenza, e così via; Macchine oggetto del corso:

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gru retrocabina, escavatori, pale caricatrici, sollevatori telescopici, carrelli elevatori; Considerazioni: l’obiettivo di fondo dell’Ente, quello di formare il personale incaricato dell’uso delle macchine, è stato mirato e rafforzato soprattutto nei confronti del personale

che opera su base volontaria, quindi con competenze ed esperienze di tipo diverso, magari non adeguatamente supportate da attività pregresse con le macchine oggetto della formazione; Sfida per CFRM: riuscire a trasferire le competenze

in termini di modalità e di sicurezza nell’uso delle macchine a persone spesso prive di esperienza specifica ma attive, con tanta buona volontà e dedizione. Durata minima di ogni sessione per singola tipologia di macchina: 16 ore.

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+ Sempre in Spagna

di sicurezza che invece, nella realtà, vengono trascurate, sia perché ogni operatore tende a pensare che la sua esperienza lo renda invulnerabile, sia perché nell’immaginario collettivo gli incidenti Anche la spagnola Transportes Teixu capitano e solodue aglisemoventi altri. Menéndezsempre S.L. ha scelto elettronici MSPE 48 tdidiatteggiamenti Cometto. Questa Da qui l’insorgere che consegna aumenta notevolmente le vanno dall’inconsapevole allo scellerato, soluzioni di trasporto della rinomata con il risultato che una quota importante società che è in piena espansione. La si sadegli incidenti si lega a cadute che fornitura include due moduli a 6 assi di rebbero potute evitare con una corretta MSPE 6/4/3,00 48 t e due Power Pack con formazione e la sua applicazione. una potenza di 175 kW ciascuno. Oltre La formazione va fatta bene e va vista alla capacità di carico, la flessibilità nella come un investimento che appartiene sia configurazione e nella manovrabilità, al datore di lavoro, sia lavoratore sia, l’MSPE 48 t rappresenta ilalmiglior in ultima analisi, collettività. compromesso tra alla dimensione dellaL’acquisizione di nuove competenze permette L’MSPE di Cometto offre la consueta indi assumere maggiori responsabilità o tercambiabilità ed espandibilità delottisidi cambiarle, manifestando anche stema per adattarsi qualsiasi esigenza me opportunità per aun avanzamento di del cliente. I due power packs da 368 kW carriera. Gli obiettivi della formazione sono equipaggiati con i primibasilare motori Scasono quindi di importanza per nia, consegnati dopo la recente partnerla crescita dell’azienda e lo sviluppo

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piattaforma, prestazioni di carico e investimento. “Questi due semoventi sono il completamento ideale per le 27 linee d’assi CombiMAX di Faymonville che Teixu ha già in uso” ha dichiarato Alessandro Giordano, responsabile delle vendite Cometto in Spagna. “Teixu è uno dei principali attori coinvolti nel trasporto di torri eoliche dai siti di produzione alle diverse aree portuali. Questi elementi continuano a crescere in dimensioni e pesi”. Non a caso quindi la scelta dei moduli Cometto: ognuno di loro nel modello a 6 assi può raggiungere un peso lordo complessivo di 288 Inoltre la larghezza professionale deit.lavoratori. Spesso la di tre metri offre massima laterale formazione non ottienestabilità i risultati volucon la sua carreggiata di 2.020 mm, +14% ti, o perché si sono sbagliati i presuprispetto alla tradizionale configurazione posti, o perché non si sono evidenziati equipaggiata con ruote gemellate. Anche chiaramente gli obiettivi, o perché si è in questo caso sono inclusi nella fornitura puntato a fare una bella formazione due PPU con potenza 175 kW ciascuno e teorica priva però di riscontri pratici. La tutti i kit necessari per l’accoppiamento causa di mancata soddisfazione di eprima la connessione a distanza. chi partecipa ai corsi di formazione è la ship tra Cometto e il Costruttore svedese percezione di scarsa o nulla utilità degli dell’industria automotive. Ognuno loro argomenti trattati rispetto al lavorodisvolviene fornito con i kit necessari per l’abto abitualmente e ciò può essere motivo binamento e la aconnessione di disinteresse partecipareaadistanza. ulteriori Ciò offre al cliente tutte le possibilità di programmi di formazione, rafforzando realizzare piattaforme di sollevamento di la convinzione che questi servano solo

per finalità burocratiche. In questo processo di crescita il formatore è un attore fondamentale che troppo spesso agisce come un fornitore, non come un partner. Se il corso di formazione è standardizzaqualsiasi dimensione e forma,prestabilito, in base alle to sulla base di uno schema specifiche esigenze di carico. replicato indipendentemente dall’azienPercommittente Simone Ricca,eresponsabile prodotto da dalle caratteristiche della Cometto, “la flessibilità di Cometto personali e professionali degli utenti, e permette specifiche anche per il formatore non sa soluzioni, nulla della società, quanto riguarda le ruote. Questi moduli della sua attività, della cultura aziendale sono dotati di pneumatici gomma e delle persone che ha diinfronte, sipiecana come richiesto dal cliente, garantendo pisce perché troppe aziende acquistano la percorso massimaformativo capacità di carico utile e un il esclusivamente in eccellente fattore di sicurezza.” base al costo (il più basso) e al tempo da


Formazione dedicare (il minimo). Si perde così completamente il valore aggiunto dell’apprendimento mirato e personalizzato. Invece argomenti stimolanti, spunti di riflessione che toccano le esperienze lavorative dei singoli e, soprattutto, la profonda conoscenza da parte del personale docente degli argomenti trattati, sono gli elementi chiave per stimolare l’attenzione e la curiosità durante il corso. Senza dimenticare che un percorso formativo, per essere efficace, deve essere controllato, aggiornato costantemente e valutato in modo che gli obiettivi, in termini di prestazioni, conoscenze, abilità e comportamenti, siano implementati nel corso del tempo. Da questa riflessione nasce e si evolve il concetto di formazione portato avanti al CFRM, il Centro Formazione e Ricerca di Merlo, dove ogni corso viene “progettato” su misura per la committenza che l’ha richiesto. Non a caso fra i partecipanti ai suoi numerosi corsi il CFRM annovera militari, vigili del fuoco, personale della protezione civile, oltre ovviamente a tecnici e operatori di aziende private, senza dimenticare gli studenti: tutti attratti dal servizio erogato, ossia corsi creati appositamente, dall’alto contenuto sia pratico che di sicurezza.

+ Corsi di formazione erogati

al personale della Difesa Esigenza: formare il personale, militari professionisti inquadrati nelle diverse Armi, con le conoscenze tecnicopratiche necessarie per utilizzare in sicurezza le macchine e le attrezzature per il supporto logistico ordinario e di teatro militare; Macchine oggetto del corso: sollevatori telescopici, mezzi per lo sgombero neve, gru; Considerazioni: la

sfida per questo Ente è stata quella di formare il personale incaricato dell’uso delle macchine per il supporto logistico nei contesti più impegnativi e diversi, avendo a disposizione una competenza arricchita da una formazione teorica e soprattutto pratica con la quale affrontare le situazioni impreviste più impegnative. Sfida per CFRM: riuscire a formare i partecipanti

all’uso corretto e sicuro delle macchine a un livello analogo alla qualità dell’addestramento e la capacità delle FF.AA. italiane nel supporto logistico anche in aree di crisi lontane dall’Italia, luoghi nei quali il personale sovente deve operare in sinergia con colleghi di Forze Armate di altri Paesi. Durata di ogni sessione per singola tipologia di macchina: 24 ore.

+ Corsi di formazione erogati a studenti degli

Istituti Tecnici Esigenza: declinare in modo nuovo il progetto di alternanza Scuola/Lavoro, proponendo agli studenti un corso teorico-pratico che affronti argomenti di carattere tecnico, preferibilmente non già oggetto di approfondimento nel percorso di studi, di modo da affrontare argomenti nuovi; Argomenti del corso: lavorazione della lamiera (taglio, piegatura, saldatura, verniciatura), principi di oleodinamica, il motore a combustione interna, i sistemi di

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trasmissione del moto; Considerazioni: la sfida per questi Istituti è stata quella di confrontarsi con una realtà industriale non dal classico punto di vista di uno studente che svolge uno stage in azienda ma integrando quanto previsto dal percorso di studi con argomenti nuovi ed estranei al percorso stesso, che sono tuttavia strategici per l’inserimento nel mondo del lavoro in ambito industriale; Sfida per CFRM: riuscire a trasformare argomenti tecnici

di ordinaria quotidianità, in un contesto industriale, in elementi conoscitivi semplici da capire per chi non è ancora entrato nel mondo del lavoro. Un corso di formazione dunque con il valore

aggiunto di mettere in evidenza aspetti teorici e pratici legati a situazioni concrete, vedendoli infine applicati, passo dopo passo, sul prodotto finito; Durata di ogni sessione: 40 ore.

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Associazioni

IPAF

Prenotate il volo IL PROSSIMO 8 MARZO, A MIAMI, SI TERRÀ IL SUMMIT IPAF, LA CONFERENZA MONDIALE SUI LAVORI AEREI

N

Non c’è tempo da perdere. Sono aperte le prenotazioni per il summit della International Powered Access Federation (IPAF) e per la cena di celebrazione degli International Awards for Powered Access (IAPA), che si terranno presso l’Hilton Miami Downtown in Florida, USA il prossimo 8 marzo 2018. La giornata convegnistica sarà caratterizzata da un ricco e articolato programma con relatori di spicco di livello internazionale. Il tema del summit è dedicato alla “quan-

tificazione della sostenibilità” e i relatori confermati al momento sono i seguenti: William Plummer, vice presidente esecutivo e CFO di United Rentals; Brad Boehler, presidente di Skyjack; Norty Turner, amministratore delegato di Riwal; Guru Bandekar, vice presidente globale, gestione e sviluppo prodotti di JLG. Di sera avrà luogo la cena di gala per la consegna dei premi IAPA (International Awards for Powered Access), l’annuale cerimonia di assegnazione

dei premi in riconoscimento dell’eccellenza nel campo dei lavori aerei, con la partecipazione di centinaia di operatori internazionali del settore. Nella serata precedente al summit, IPAF organizzerà un evento di networking aperto a tutti i partecipanti, mentre nella giornata successiva si terranno visite guidate ai siti, organizzati da United Rentals e Sunbelt Rentals, aperte a chiunque desideri partecipare. A margine ricordiamo come la partecipazione al summit IPAF sia gratuita, ma richieda la prenotazione di un biglietto, inoltre sono previsti sconti per la prenotazione anticipata per la cena degli IAPA. Pertanto consigliamo di prenotarsi all’indirizzo www.iapa-summit. info. Il summit sarà in inglese ed è prevista la traduzione simultanea in spagnolo.

+ L’opinione “Il Summit IPAF”, ha dichiarato Maurizio Quaranta il Responsabile di IPAF in Italia, “rappresenta, per chiunque sia interessato al settore dell’accesso aereo, una grande opportunità di aggiornamento delle proprie conoscenze del mercato. Confidiamo inoltre che, al pari delle ultime edizioni, anche a Miami siano numerose le figure e le aziende italiane che avranno una nomination per i premi IAPA, gli oscar dei lavori in quota”.

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano del Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

In questo numero

BUON COMPLEANNO PPI! In soli 5 anni Palfinger Platforms Italy ha conquistato un ruolo leader tra i player del mercato

Inserzionisti 21 Big5 Heavy 15 Butti 12 CEM Elevatori 17 Crown II Fagioli 3 Fassi III GIC IV GIS 10 Goldhofer

Febbraio/ Marzo 2018 Anno 4

69 GSR 45 Haulotte 13 Hinowa 11 Idrogru 33 Industrial Gomme 16 Jekko 7 JMG 85 Nooteboom 9 Ormig

47 Platform Basket I Palfinger Platforms Italy 53 REM Device 14 Socage 81 Tadano 5 Tecnomovint 57 TT Controls 95 Vertical Italia

29 Vertikal Days 55 Vertimac

Aziende citate A Almac Astra Autec B Bรถcker Boels Butti C CEM Elevatori CFRM CLS Cometto CTE CVS Ferrari D Demag E Easy Lift E.C.O. Italia

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52 78 86

26 8 88

8 94 37 80 8, 56 44

F Fagioli FTMH

82 43

G Genie Grove GSR

58 30 60

H Haulotte Hawe Hinowa Hyva

62 87 64 8

I Igus Imer IPAF

8 68 8, 97

K Kalmar Kobelco Konecranes Krank L Liebherr Linde Material Handling M Magni Mammoet Manitou Manitowoc Mollo Noleggio Multitel Pagliero

46 8 48 8

8, 40

Platform Basket Potain

74 8

R REM Device

90

S Scania Socage

8 76

8

50 84 70 8 8 67

T TTerex Corporation Terex Cranes Trelleborg Sealing Solutions TVH

8 92

V Vertimac

93

8 8

8

8 8

J Jekko JMG

34 38

P Palazzani 72 Palfinger Platforms Italy 22 Panolin 8

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