Sollevare Giugno/Luglio 2018

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L’UNICO EVENTO ITALIANO DEL SETTORE

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3-5 Ottobre 2019

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Editoriale

vedimenti che saranno attuati dalla nuova compagine governativa in merito alle grandi opere infrastrutturali così strategiche per le aziende del settore, ma anche per quanto sta avvenendo oltre oceano, con una battaglia dei dazi tra USA e Cina che avrà ripercussioni anche in Europa. Resta da vedere se quanto affermato dal premier cinese Li Keqiang in occasione del prossimo summit “16+1” sarà mantenuto, ossia una maggiore apertura della Cina a prodotti e investimenti stranieri. Tale affermazione, se seguita dai fatti, potrebbe in parte compensare le perdite che si avranno sul fronte USA.

Cielo sereno, nubi all’orizzonte? Cari Lettori, La nostra partecipazione alle più recenti manifestazioni fieristiche internazionali d’interesse per il comparto merceologico di SOLLEVARE ci ha confermato il buon andamento del mercato, un fatto questo che viene anche sottolineato dalla non sempre tempestiva fornitura della varia componentistica necessaria ai costruttori di macchine e attrezzature per il sollevamento, la movimentazione industriale e portuale e il trasporto pesante. Se questa situazione è certamente benaugurante per affrontare con maggiore serenità la ormai prossima pausa estiva, non mancano i motivi di preoccupazione, sia per quanto riguarda i prov-

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A tale proposito sembra utile ricordare anche la situazione con Russia e Iran. Altri due importanti mercati per l’export del “Made in Italy” che costituiscono motivo di preoccupazione per i costruttori italiani sia di macchine che di componentistica, in quanto soggetti a embargo. Va però tenuto presente che l’andamento dell’economia russa e iraniana è legato a quello del prezzo del petrolio. La capacità di spesa di questi due Paesi si innalzerà solo se il prezzo del greggio comincerà a salire, cosa che potrebbe creare altri problemi all’Italia. Resta, inoltre, paradossale che - alle sempre più numerose normative in tema di sicurezza dei lavoratori (argomento che è un’assoluta priorità per i costruttori di macchine per il sollevamento e i lavori in quota) - corrisponda, per esempio, una situazione sempre più precaria della rete stradale nazionale, la cui mancata manutenzione rende estremamente pericolose le più semplici attività di spostamento e trasporto anche in ambito urbano. Con la speranza, comunque, che il nuovo Governo possa intervenire anche su questo ormai annoso problema, stanziando quei fondi necessari per una corretta manutenzione delle reti viarie anche extraurbane, colgo l’occasione per anticipare a Voi tutti una serena pausa estiva. Buone vacanze!

Fabio Potestà

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



Rivista partner

Sommario Attualità&Fiere, p.8 GIC, p.16 Loiacono, p.17 Autovictor, p.18 Cover Story Industrial Gomme Group, p.22

Giugno/Luglio 2018 - Anno 4

Direttore Responsabile Fabio Potestà

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Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Sollevare

Associazioni ANNA, p.20

Movimentazione Industriale Baoli, p.26 CLS, p.28 CVS Ferrari, p.30 Linde, p.32 OM Still, p.33 JLG, p.34

Ple Almac, p.36 Böcker, p.38 CMC, p.39 CTE, p.42 Genie, p.44 GSR, p.46 Haulotte, p.48 Hinowa, p.50 Multitel Pagliero, p.52 Platform Basket p.54 Palazzani, p.56 Socage, p.57 Palfinger Platforms Italy, p.58

Gru e Autogru CEM Elevatori, p.66 Idrogru, p.68 Effer, p.71 Jekko, p.72 Fassi, p.75 JMG, p.76 Liebherr, p.78 Manitowoc, p.82

Attrezzature/ Componenti

Bobcat, p.93 Manitou, p.94 Merlo, p.96

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Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088

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Autec, p.85 Fasb Tools, p.86 Butti, p.89 REM Device, p.90 TVH, p.92

Sollevatori Telescopici

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

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Trasporti Eccezionali Mammoet, p.59 Cometto, p.60 Faymonville, p.62 Goldhofer, p.64

Periodico associato a

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Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2018

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News EVENTI

ESTA Awards 2018 Si è tenuta lo scorso 26 aprile in Francia, all’Hilton Charles De Gaulle di Parigi, la premiazione dell’annuale edizione degli ESTA Awards, l’evento europeo più prestigioso per tutti i membri ESTA, le società affiliate, gli utenti finali e i produttori che operano nel trasporto pesante, eccezionale e nell’industria del sollevamento. Le tipologie di macchine partecipanti agli ESTA Awards comprendono autogrù, gru cingolate, gru a braccio articolato, gru per autocarri e piattaforme autocarrate. L’evento comprende anche il Gino Koster Award, premio alla carriera a una persona che ha dedicato tempo e sforzi significativi all’industria di settore e ottenuto risultati straordinari che hanno aiutato il settore a crescere e svilupparsi. Tra i vincitori dell’edizione 2018, come consuetudine, nomi importanti del settore: Schot Verticaal Transport, Wagenborg Nedlift, Mammoet Europe, OL-Trans, Kahl&Jansen, Sarens B.V. ALE, Spierings Mobile Cranes e l’italiana Fagioli. Quest’ultima ha vinto gli Esta Awards 2018 nella categoria “Innovation, end user”. A valergli l’ambito riconoscimento il progetto per il sollevamento e posizionamento di 19 moduli, ognuno del peso di 450 t, in quel di Venezia. Per effettuare tali operazioni eccezionali l’ufficio tecnico di Fagioli ha infatti progettato un sistema di sollevamento e trasporto ad hoc composto da strand jack, torri di sollevamento, SPMT e una barge con rimorchiatore. A ritirare il premio durante la serata di gala all’Hilton Charles De Gaulle Paolo Cremonini, Director of Special Projects Business Unit – Worldwide di Fagioli S.p.A.

CARRELLI ELEVATORI

Full electric Kalmar ha concluso un accordo con la Heavymovement di Barcellona per la fornitura di un carrello elevatore elettrico per carichi pesanti. Costruiti sulla collaudata piattaforma G-Generation, i carrelli elevatori elettrici Kalmar da 9-18 t garantiscono prestazioni ambientali senza compromettere potenza o versatilità. Le macchine offrono ottime caratteristiche di maneggevolezza, velocità e non producono CO2 o altro particolato. Il periodo di ammortamento può essere ridotto a due anni grazie ai minori costi operativi.

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Nuovi da Liebherr A TOC Europe, Liebherr Maritime ha svelato l’ampliamento della linea dei reach stacker con due nuovi modelli. Esattamente tre anni fa, Liebherr Maritime ha presentato il primo prototipo di reach stacker LRS 545 al TOC Europe di Rotterdam. Ora ci sono altri due prodotti che ampliano la serie LRS 545. Il potente LRS 545 – 35 che solleva 35 tonnellate in seconda fila container e l’LRS 545 Log Handler con capacità della pinza di 8,2 m3.

AUTOGRÙ

Negli USA La nuova gru multistrada Grove GMK4090 ha fatto il suo debutto in Nord America in occasione del Crane Days 2018. Questa gru taxi da 90 t dispone del diagramma di carico più potente della rispettiva categoria e può essere manovrata agevolmente anche nei cantieri più angusti, grazie al design compatto. La GMK4090 dispone inoltre del nuovo sistema di stabilizzatori MAXbase, che consente di ampliare le opzioni di allestimento della gru in cantiere.

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News Al lavoro

FIERE

Geofluid 2018 Dal 3 al 6 ottobre Piacenza Expo aprirà i battenti per ospitare la 22esima edizione del GEOFLUID, la fiera italiana specializzata nei comparti delle perforazioni e dei lavori nel sottosuolo, nella ricerca ed estrazione dei fluidi sotterranei, nelle fondazioni speciali, nei consolidamenti e nelle relative applicazioni geologiche, idrogeologiche, geofisiche, geotecniche, nelle bonifiche delle falde e dei siti inquinati. Un appuntamento importante, che segna tra l’altro i quaranta anni di attività, sul suolo piacentino, di questa esposizione biennale ormai riconosciuta come un momento di incontro e di approfondimento unico, autorevole e imprescindibile per gli operatori del settore. Su una superficie di oltre 30.000 m2 verrà presentata un’offerta merceologica ampia e diversificata, che coinvolge trasversalmente tutte le tipologie di macchine e attrezzature destinate alla perforazione, alla ricerca e all’estrazione dei fluidi sotteranei.

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AUTOGRÙ

10 Demag Il gruppo norvegese Crane Norway ha firmato un ordine per dieci nuove autogrù Demag, con capacità di sollevamento da 100 a 250 tonnellate e una nuova gru cingolata Demag CC 3800-1 da 650 tonnellate. “Abbiamo un numero significativo di nuove autogrù Demag nella nostra flotta” afferma Trond Helge Skretting, CEO di Crane Norway Group. “La Demag CC 3800-1 è il punto di riferimento nella sua classe. Ogni aspetto soddisfa le nostre esigenze, dalle prestazioni alla sicurezza e dai trasporti all’efficienza e velocità di montaggio”.

Anche Lombarda Noleggi, storica azienda attiva dal 1982 nel mondo dei noleggio piattaforme aeree, semoventi, muletti e telescopici, si avvale della Scala per Traslochi Easy Big 31 venduta da CEM. Una macchina importante che raggiunge altezze operative tra i 25 e i 31 metri d’altezza e che permette di operare con il massimo confort e sicurezza anche i situazioni davvero difficili. Easy Big 31 costituisce una buona soluzione per traslochi ad altezze elevate ma con poco spazio per il posizionamento. Non solo, la Scala per Traslochi Easy Big 31 mediante il processo di cataforesi offre il più avanzato risultato tecnologico della potezione dei metalli mediante verniciatura. Tale processo prevede una vasca ad immersione in cui il prodotto verniciante è diluito con acqua e costituisce il cosidetto bagno; la deposizione del prodotto verniciante sul pezzo è realizzata per effetto di un campo elettrico continuo.

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AZIENDE

Tadano acquisisce Manitex

LEGGE

Una guida

Tadano, costruttore giapponese di autogrù e attrezzature per l’accesso aereo, ha acquistato quasi 3 milioni di azioni del gruppo statunitense Manitex International. Tadano ha investito circa 32,7 milioni di dollari per acquistare 2.918.542 azioni a 11,19 dollari per azione, acquisendo il 14,9 per cento della società, proprietaria di una gamma di marchi, tra cui PM Group e Oil & Steel.

INAIL ha pubblicato le linee guida per la prima verifica periodica delle autogrù. Disponibile in formato PDF, la pubblicazione consta di 105 pagine che conducono il responsabile aziendale passo passo nella procedura della prima verifica periodica delle proprie autogrù.

ASSOCIAZIONI

Si rinnova Eletto il nuovo consiglio direttivo di UNACEA. Tra i consiglieri al primo mandato sono stati eletti: Giorgio Cangini (Canginibenne), Roberto Lorenzoni (Caterpillar) e Federico Pagliacci (Soilmec). Tra le conferme: Enrico Prandini (Komatsu) e Paolo Salvadori (Imer Group) che ricopriranno le due vicepresidenze di Unacea, Enrico Santini (Fiorigroup), Antonio Strati (Case Construction/Cnh Industrial), Paolo Venturi (Kato-Imer) e Michele Vitulano (Indeco). Mirco Risi (Simex) è stato eletto presidente per il prossimo biennio subentrando a Paolo Venturi.

ASSOCIAZIONI

Cresce ancora

SE L’AREA È SICURA, LO SONO TUTTI.

Il mercato globale del noleggio di piattaforme mobili elevabili è in pieno boom, con il settore che ancora una volta ha registrato una ripresa sostenuta in paesi come Spagna, Francia e Brasile che hanno sofferto durante le recessioni economiche: è quanto emerge dalle ultime analisi di mercato dell’International Powered Access Federation (IPAF). Alla fine del 2017, le dimensioni della flotta MEWP a noleggio a livello mondiale hanno raggiunto 1,35 milioni di unità, rispetto ai 1,25 milioni stimati a fine 2016 – un aumento su base annua dell’8% circa, secondo il rapporto sul mercato del noleggio di IPAF, in esclusiva compilato dalla società di ricerca globale Ducker Worldwide. Anche il mercato europeo del noleggio di PLE ha avuto un altro anno positivo nel 2017; per il secondo anno consecutivo tutti gli indicatori sono risultati positivi in tutti e dieci i paesi europei oggetto di studio.

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News CARRELLI ELEVATORI

In casa Michelin 122 carrelli per far girare uno dei più grandi impianti europei attivi nella produzione di pneumatici. Una partnership che si fonda anche su un servizio di assistenza premium: OM STILL ha infatti allestito a Ronchi un’officina attrezzata e un magazzino ricambi. Il sito produttivo Michelin di Ronchi (CN) vanta una flotta di 114 i carrelli, divisi tra RX 2018, RX 20-20, RX 60-20, RX 60-30, RX 60-35. A questi si aggiungono 8 macchine di scorta, da utilizzare per rimpiazzare i carrelli in manutenzione e nel caso di eventuali imprevisti. Con un’estensione di oltre un chilometroquadrato e circa 40.000 pneumatici prodotti ogni giorno, Ronchi è uno dei più grandi e avanzati stabilimenti in Europa specializzati nella produzione di mescole e di pneumatici per auto. I carrelli sono utilizzati in tutte le fasi del ciclo produttivo: dalla movimentazione degli ingredienti utilizzati per le mescole all’area dei semilavorati, dal reparto di realizzazione dei pneumatici crudi fino alla zona di vulcanizzazione, dove termina il processo produttivo.

COMPONENTI

Per i porti A TOC Europe 2018 Continental ha lanciato la mescola Port Plus nella gamma degli pneumatici portuali. La nuova mescola, resistente a danneggiamenti ed abrasioni, prolunga sensibilmente la vita utile dello pneumatico, anche nelle applicazioni più severe. I sistemi ContiPressureCheck e ContiConnect aumentano l’efficienza operativa e la sicurezza nelle operazioni portuali. Con il motto “Reliable tires. Intelligent operations. Efficient Terminals”, Continental ha esposto gli pneumatici della gamma V-ply realizzati con la nuova mescola.


FIERE

Un successo VIPP2018, manifestazione dedicata al sollevamento e alla movimentazione dei materiali, che si è tenuta in Turchia, a Istanbul lo scorso maggio, ha ospitato 5748 visitatori e 83 espositori presentando un’offerta di attrezzature, materiali e soluzioni per i settori del noleggio, delle costruzioni e dell’industria. La fiera ha adeguato la propria organizzazione per rispondere alle aspettative dei visitatori (settori più chiaramente specificati, un’esperienza di visita più efficiente e maggiore enfasi sull’innovazione) organizzando l’evento intorno a 4 settori di attività principali: gru, trasporto pesante, attrezzature di sollevamento e movimentazione. A chiusura della manifestazione, i dati raccolti sono molto incoraggianti per gli organizzatori: il tasso di soddisfazione del visitatore è stato del 92% mentre l’81% dei visitatori (8 visitatori su 10) intende visitare la prossima edizione. Gli organizzatori hanno dichiarato che la manifestazione si è tenuta “in mezzo a chiari segni di ripresa del noleggio, soprattutto nelle piattaforme e in un clima molto favorevole al business. Tra il numero totale di visitatori, il 90% proveniva dai settori dell’edilizia, del noleggio e dell’industria e hanno dichiarato che l’evento è stato un “vivace e brillante, che conferma le prospettive di crescita di un settore guidato dall’innovazione e che ha fissato i propri punti di vista sul futuro”. Molti hanno aggiunto che i committenti, i produttori, i fornitori di attrezzature e soluzioni, le società di noleggio e i distributori turchi hanno visto prove tangibili di una crescita positiva del mercato. Anche il nuovo servizio di incontri d’affari è stato un grande successo, con oltre 207 vendite di attrezzature registrate, a dimostrazione della ritrovata vitalità del mercato. La prossima edizione di VIPP sarà nel 2020.

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News GRU PORTUALI

Konecranes in Nigeria Konecranes ha ricevuto un ordine per una gru mobile portuale Konecranes Gottwald Model 2. La gru gestirà principalmente container e carichi generali a Baro, il porto fluviale più a nord della Nigeria. La società nigeriana First Index Project and Services Ltd., che opera come fornitore del settore pubblico, ha acquistato la gru diesel-elettrica per la National Inland Water Authority Authority (NIWA). I componenti principali della gru, pre-testati in fabbrica, saranno spediti a Lagos e quindi trasportati via terra a Baro, situato a 650 km nell’entroterra del fiume Niger. La gru portuale mobile modello 2 fa parte di un investimento in infrastrutture portuali sostenibili a Baro. Il capo Mustpha, ex direttore generale

di Niwa, lo sponsor principale del progetto, spiega: “Il porto di Baro è vitale per l’economia della Nigeria. In Baro, le merci che arrivano sul fiume Niger dall’Atlantico vengono inoltrate nell’entroterra in treno e su strada, e viceversa. Per garantire una movimentazione delle merci produttiva e affidabile in questo hub, abbiamo optato per la prima volta per una gru portuale mobile Konecranes Gottwald. La versatile gru Modello 2 è la scelta perfetta per il nostro terminale, dove è richiesto un funzionamento altamente efficiente”. Andreas Czwalinna, Regional Sales Manager di Konecranes Port Solutions, ha dichiarato: “La gru Konecranes Gottwald Model 2 è stata sviluppata per l’uso in piccoli terminal, situati in porti marittimi o fluviali”.

GRU CINGOLATE

Colpo grosso per Kobelco La Delden Cranes Ltd, con sede a Selston, nel Nottinghamshire, ha ritirato la sua ultima gru cingolata Kobelco CKE900G-2 ai Vertikal Days 2018. La gru cingolata CKE900G-2 con capacità di 100 t è l’ultima delle quattro consegnate alla società dopo l’ordine dello scorso anno, mentre altre due CKE2500G-2 da 250 t sono state ordinate nell’agosto 2017. Le prime due gru CKE900G-2 sono stati consegnati nell’ottobre 2017, mentre i restanti due, incluso il modello in mostra alla fiera di quest’anno, sono arrivate alla fine di aprile.


GRU A TORRE

Terex nei cieli di Polonia Una Terex CTT 332-16 Flat Top Tower Crane erige una torre di raffreddamento della centrale elettrica Bogatynia in Polonia. È stata scelta la nuova gru a torre flat top Terex CTT 332-16, in quanto soddisfava tutti i requisiti necessari per il progetto impegnativo: da un lato, la sua velocità di lavoro rapida e una capacità di sollevamento fino a 16 tonnellate garantivano un rapido avanzamento della costruzione. D’altra parte, la sua robusta struttura le avrebbe consentito di funzionare in modo affidabile nelle difficili condizioni del cantiere.

GRU CINGOLATE

Coppia d’assi Due gru Liebherr hanno unito le forze per uno spettacolare sollevamento di un ponte nei Monti Tatra, in Polonia. La LR 1300 e l’LTM 1160-5.1 sono state chiamate in causa nella ricostruzione del ponte sul fiume Biała a Jankowa-Lipniczka, distrutto da un’inondazione nel 2010. L’appaltatore IMBPodbeskidzie ha eretto sei sezioni di ponti con un peso totale di 116 t. Le sezioni sono state consegnate dall’azienda di trasporti Skoczów, premontate sul posto, e quindi sollevate e posizionate dalla gru cingolata Liebherr. Il ponte comprende 60 t di sezioni laterali con una lunghezza di 15,5 m ciascuna e 56 t di sezioni centrali con una lunghezza di 14 m ciascuna.

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Attualità GIC

Tutti al GIC 2018 LA SECONDA EDIZIONE - IN PROGRAMMA A PIACENZA DALL’8 AL 10 NOVEMBRE - PROMETTE UN NUMERO DI ESPOSITORI A TRE CIFRE CON ALCUNI DEI PIÙ IMPORTANTI BRAND DEL SETTORE. E NON SOLO...

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I più recenti dati ATECAP guardano con ottimismo allo sviluppo del settore, il PIL del 2017 ha visto un +1,5% e il trend per il 2018 è sulla stessa linea, mentre i principali Istituti di Ricerca stimano una crescita del mercato delle costruzioni pari al 3%. Pur non volendo fare gli inguaribili ottimisti, è facile presupporre che l’andamento del mercato andrà a influenzare positivamente anche il calcestruzzo. Un settore fondamentale con 4.000 aziende che si riconoscono in Federbeton per una produzione di materiali che supera i 10 miliardi, un fatturato di 9.772 milioni di euro e 45.500 addetti. L’intera filiera del calcestruzzo si ritroverà a Piacenza, dall’8 al 10 novembre, per la seconda edizione del GIC - Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, l’unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature,

ai prodotti e alle tecnologie per l’industria del calcestruzzo, la prefabbricazione e il ripristino delle strutture in calcestruzzo armato, anche in zone sismiche. Se la prima edizione della manifestazione aveva già lasciato il segno, l’appuntamento del 2018 promette ancora di più. “Per questa seconda edizione”, spiega Fabio Potestà, Direttore di Sollevare e della Mediapoint

& Communications srl, società organizzatrice dell’evento, “sono molto ottimista: è indicativo il fatto che molte aziende che avevano partecipato nel 2016 si ripresentano quest’anno su una superficie espositiva più ampia. Per questa ragione contiamo di superare i 200 espositori diretti, arrivando più che a raddoppiare lo spazio espositivo del GIC 2018 rispetto all’edizione precedente”. Ogni giornata del GIC sarà caratterizzata da un ricco calendario di convegni e seminari, organizzati dalle numerose associazioni di categoria che supportano la fiera. Temi che offriranno alle aziende e agli operatori del settore un’ottima opportunità di confronto istituzionale e politico, per dialogare sugli aspetti tecnici e sull’evoluzione normativa. Il programma completo dei seminari è disponibile sul sito www. gic-expo.it. Infine, tra gli appuntamenti da non perdere, la Cena di Gala con la premiazione finale degli ICTA - Italian Concrete Technology Awards - organizzata nella prestigiosa Galleria degli Alberoni di Piacenza la sera di venerdì 9 novembre.

+ Gli approfondimenti Di sicuro interesse le nuove aree tematiche CONPAVITEXPO e IDREXPO. Arricchita dalla presenza di Conpaviper, che organizzerà due convegni, CONPAVITEXPO-Concrete Paving Technologies Expo dedicherà ampio spazio a macchinari, tecnologie e prodotti chimici per

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la realizzazione e manutenzione di pavimentazioni in calcestruzzo e massetti. La demolizione delle strutture in calcestruzzo - con un focus sulle macchine e le attrezzature per il taglio, per la selezione, per il riciclaggio e per il trasporto degli inerti – sarà il tema di

IDREXPO-Italian Demolition & Recycling Expo. Anche in questo caso, le più importanti associazioni italiane di categoria stanno organizzando specifici convegni, due dei quali a cura dalla AIDECO-Associazione Italiana Demolizioni Controllate e di ANEPLA-Associazione

Nazionale Estrattori Produttori Lapidei e Affini. Da segnalare anche la presenza al GIC 2018 di Mr Jose Blanco (Direttore di RABUSO e Funzionario della EDA - European Demolition Association e della EWJI-European Water Jetting Institute).

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Aziende La nuova piattaforma isolata SPI

struttivi. Mentre il settore comunicazione e marketing propone, via web (www.loiaconoingegneria.it), i concept sviluppati dal settore ricerca e sviluppo. Tra questi spicca la recente “SPI”: una piattaforma, ideale per i mercati statunitensi, con un’altezza di lavoro di circa 21 m e un elevato grado di isolamento che consente di lavorare anche su linee elettriche ad L’ing. Nicola Loiacono fondatore dello studio Loiacono ingegneria

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Nato nel 2016, lo studio di consulenza e di progettazione meccanica Loiacono, con sede a Modugno in provincia di Bari, si fonda sulla pluriennale esperienza maturata dall’ing. Nicola Loiacono. Se le piattaforme aeree rappresentano il core business dell’attività aziendale, la progettualità dello studio spazia in vari settori

dell’ingegneria meccanica e si avvale dei più avanzati software di progettazione, come solidworks, e della collaborazione di molteplici figure professionali specializzate. Loiacono Ingegneria offre consulenza per studi di fattibilità, modellazione 3D, disegnazione 2D, simulazioni multibody, analisi e ottimizzazioni strutturali mediante calcoli agli elementi finiti (FEM). Tutte fasi indispensabili per progettare e dimensionare piattaforme aeree in diverse configurazioni: ragno, autocarrate e su carrello. La società pugliese è inoltre specializzata nella redazione di relazioni tecniche di calcolo, prototipazione, manualistica, certificazioni e controlli non di-

altissima tensione. Com’è facile intuire, le progettazioni di Loiacono Ingegneria si rivolgono a una clientela chiaramente internazionale, europea ed extraeuropea, tenendo conto di tutte le necessarie normative di riferimento. In questo contesto altamente dinamico, l’ing. Loiacono si occupa in prima persona delle molteplici attività inerenti la realizzazione di ogni nuovo prodotto: dall’ideazione ai calcoli, dai dimensionamenti strutturali alla cinematica, fino ai disegni costruttivi per la realizzazione in officina e alle relazioni tecniche di calcolo. Lo studio collabora tra l’altro con Cormidi Srl, Imer Spa, Politecnico di Bari, CMC Srl, Promove Srl, ecc.

+ Un mercato allargato Loiacono Ingegneria ultimamente sta proponendo progettazioni innovative ed efficaci sotto il profilo delle performance e del design anche nel settore delle attrezzature per macchine movimento terra e nel settore automotive. Attiva è anche la produzione di idee per macchinari ed attrezzature agricole. Nello specifico lo studio offre consulenza per la progettazione di attrezzature agricolo/industriali, come ribaltacassoni, girafusti, pinze idrauliche, benne e attrezzature da demolizione.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Passione, Professionalità, Competenza

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“Ogni lavoro ha una sua storia, una sua difficoltà. L’aspetto più soddisfacente è sempre quello di sapere che anche questa volta hai superato la sfida e che puoi aggiungere un altro mattone nel muro dell’esperienza”. Le parole di Alessandro Gino, titolare di Autovictor a soli 29 anni, danno la misura della passione, della pro-

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fessionalità e della competenza che caratterizzano la società la cui sede principale si trova a San Pietro Mosezzo, in provincia di Novara. Queste qualità affondano le proprie radici in quasi 50 anni di storia. Fondata nel 1969 da Vittorino Gino come autorimessa Victor, nel 1976 vede l’introduzione della prima autogrù, una Rigo da

PUNTIAMO I NOSTRI RIFLETTORI SU AUTOVICTOR, UNA DELLE PIÙ INTERESSANTI REALTÀ DEL SOLLEVAMENTO ITALIANO

14 t. Con la progressiva specializzazione nel sollevamento, la società beneficia delle scelte strategiche e delle intuizioni imprenditoriali di Angelo Gino, Amministratore dell’azienda e Vice Presidente dell’associazione ANNA. Oggi Autovictor è una realtà che vanta un parco macchine di 250 mezzi e 80 addetti tra ingegneri,

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tenici d’ufficio, operatori e reparto amministrativo, tutti scrupolosamente formati e aggiornati. Attraverso la sede principale e le filiali di Brescia, Gallarate e Gravellona Toce, la società della famiglia Gino opera sull’intero territorio nazionale, con una particolare predilezione per il nord del paese, senza dimenticare parecchi interventi anche in ambito internazionale. “Giunti alla terza generazione”, continua Alessandro Gino, “vogliamo andare avanti sempre più forti e uniti, credendo fortemente nel sacrificio del lavoro e nel sostegno reciproco di quella che è la grande famiglia Autovictor”. Gli investimenti, oltre al parco macchine - che si compone di autogrù all terrain, fuoristrada e semoventi che arrivano alle 750 t di portata e vanta anche una tralicciata Terex TC 2800-1 da 600 t - comprendono anche la recente acquisizione di Vezzoli autogrù, caposaldo del sollevamento bresciano, e ora nuova strategica filiale del gruppo, in un’area di fondamentale importanza industriale. Autovictor è inoltre specializzata nei trasporti standard ed eccezionali, effettuando tutte le procedure per le autorizzazioni e le scorte tecniche. Per quanto concerne il noleggio a freddo offre un parco mezzi composto da varie tipologie di piattaforme aeree e sollevatori telescopici. La società è molto impegnata anche sul fronte della formazione verso i propri dipendenti e verso i clienti: attraverso il centro di formazione Autovictor, certificato dalla Regione Piemonte, è possibile conseguire attestati di idoneità per utilizzo dei seguenti mezzi: autogrù, piattaforme aeree e sollevatori

telescopici. “La nostra visione di impresa”, conclude Alessandro Gino, “è quella di una grande famiglia. La passione che è stata tramandata da padre in figlio è più forte di qualsiasi ritmo imposto. Certo il modo di lavorare è cambiato ed è diventato fondamentale stare al passo con i tempi facendo qualche sforzo in più, ma con la buona volontà e il sacrificio si può sempre migliorare. Vogliamo investire, per crescere e per offrire un servizio sempre più completo. Per questo siamo molto attivi in ANNA e teniamo molto al progetto ECOL che può cambiare la prospettiva del nostro lavoro e allineare il sollevamento italiano agli standard europei di riferimento”. A tal proposito ricordiamo come il progetto ECOL (European Crane Operator License) cerchi di equiparare la figura del gruista in Italia con quella degli

analoghi professionisti a livello europeo. Oggi nel nostro Paese per diventare un operatore del settore bastano 16/24 ore di corso; mentre in altri paesi, tra i quali Spagna, Olanda e Germania, il corso per la patente da gruista è di almeno 200 ore. A questa macroscopica disparità si aggiunge poi un’altra enorme limitazione rappresentata dalla validità della patente esclusivamente nel paese di emissione. Tutto questo genera confusione sulla figura professionale del gruista, situazioni critiche per quanto concerne la sicurezza, e soprattutto forti limitazioni al lavoro delle nostre società di noleggio a livello internazionale.

Due generazioni per il sollevamento: Alessandro e Angelo Gino di Autovictor

+ Sette interventi Alcuni cantieri nei quali le macchine e gli uomini di Autovictor sono risultati fondamentali. 1. Assistenza al sollevamento e montaggio della TBM Lucia (la più grande al mondo come diametro di scavo) presso il cantiere A1, nuova variante di valico Lotto 2 di Barberino di Mugello, con sollevamenti fino a 175 t. 2. Installazione di un parco eolico Siemens con Liebherr LTM 1750 in Croazia, con montaggio di turbine di 80 m di altezza e 85 t di peso. 3. Sollevamento e sostituzione del reattore principale della raffineria Versalis di Mantova. L’item sollevato aveva un peso di 240 t , il mezzo principale utilizzato è stata la Terex Demag TC 2800-1, con la Liebherr

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LTM 1400-7.1 e la Terex Demag AC 120 come autogrù di servizio. 4. Assistenza a tutti i sollevamenti all’interno del cantiere City Life a Milano. 5. Sollevamenti per la realizzazione di un impianto di compressione con autogrù Liebherr LTM 1400-7.1 presso la raffineria MOG sita nel deserto libico. 6. Montaggio di tre TBM di 10,7 m di diametro di scavo per la tedesca Herrenknecht presso il cantiere “terzo valico dei Giovi”. 7. Sostituzione torcia e intera fermata turn around in raffineria con più di 15 autogrù impiegate contemporaneamente su turni 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per il gruppo Exxon Mobil.

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Associazioni ANNA

Decisioni da prendere ALL’ANNUALE ASSEMBLEA DEI SOCI DI ANNA, ASSOCIAZIONE NAZIONALE NOLEGGI AUTOGRU E TRASPORTI ECCEZIONALI, È EMERSA LA NECESSITÀ DI INTERVENTI IMPORTANTI A FAVORE DEL SETTORE

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Lo scorso 19 maggio si è tenuta, presso la CAF di Firenze (che a messo a disposizione la sala), l’annuale assemblea dei soci ANNA. Un momento importante perché occasione di incontro e scambio tra le principali aziende del settore. Ricordiamo che ANNA annovera, tra i soci, tutte le principali Case costruttrici di Autogru cui si è aggiunta, recentemente, anche Manitowoc Crane Group Italy Srl. Quest’anno l’assemblea era un appuntamento ancora più importante visti i “temi caldi” all’ordine del giorno. Non a caso, benché l’Assemblea fosse rivolta agli Associati in primis, il Presidente dell’Associazione, Daniela Dal Col, ha esteso l’invito a tutti gli specialisti del settore. Una decisione importante, che ha trasformato l’Assemblea in un momento di dibattito e confronto per tutto settore e i suoi prota-

gonisti. L’Assemblea ha discusso diversi temi, tra cui il progetto ECOL, European Crane Operator Licence, che ANNA sta portando avanti per l’Italia in qualità di Associazione afferente a ESTA, il rinnovo dell’accordo con la Federazione Fin.Co e con la Federazione Confrtasporto, la determinazione di un Contratto di Lavoro del Settore e l’Istituzione di un apposito Gruppo Lavoro che stabilisca mission e Codice Etico dell’Associazione. Tutte tematiche cui va data una risposta a breve, ma mai rapida quanto dovrebbe essere quella necessaria alla risoluzione delle problematiche inerenti il rilascio delle Autorizzazioni al transito diei veicoli eccezionali da parte degli Enti Proprietari, difficoltà insorte a seguito del sinistro del cavalcavia in provincia di Lecco che sta rendend veramente difficoltosa l’attività

+ Il Contratto di Lavoro La definizione di un Contratto di Lavoro del Settore è stato un altro tema dibattuto in Assemblea e sul quale è intervenuto anche l’avvocato Guido Marangoni. “Come Associazione di categoria siamo fortemente impegnati affinché venga riconosciuto un Contratto di Lavoro del Settore” ha dichiarato Daniela Dal Col. “Come per tutti gli altri Contratti di Lavoro Nazionali, anche il nostro sarebbe un’ulteriore spinta al riconoscimento di un’identità del settore, aspetto finora poco considerato e che gioca a nostro sfavore soprattutto nel dialogo con le Istituzioni e i Tavoli Ministeriali”.

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del settore. “L’Assemblea è andata molto bene” ha dichiarato successivamente Daniela Dal Col a Sollevare. “La partecipazione è stata numerosa e i partecipanti hanno preso parte al dibattito sui molti temi scottanti che erano all’ordine del giorno. Non nascondo che gran parte dell’Assemblea sia stata incentrata sulle problematiche inerenti i permessi di transito, ma non mi aspettavo niente di diverso. Come Associazione abbiamo innanzitutto relazionato l’Assemblea circa le attività messe in atto, tra cui la formale e dura presa di posizione verso la provincia di Potenza che in questo momento sta letteralmente bloccando i trasporti eccezionali sul suo territorio con richieste inaccettabili”. Ovviamente alla lettera formale inviata da ANNA la Provincia di Potenza non ha dato riscontro, nonostante siano passati i termini previsti dalla Legge. Secondo Daniela Dal Col i problemi sono principalmente dovuti alla mancanza di tecnici adeguatamente

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formati all’interno di Regioni, Provincie e talvolta Comuni: tanto non ci sono problemi a interloquire con Enti quali Autostrade per l’Italia e ANAS, dove il personale è adeguatamente formato, tanti ne sorgono quando il trasporto deve lasciare gli assi viari principali per percorrere i tratti sotto il controllo degli Enti locali. “La difficoltà principale risiede nel non poter interfacciarsi con un unico interlocutore” afferma Simone Gramigni, Presidente del Gruppo CAF, socio di ANNA. “I committenti scaricano tutto il problema sulle aziende di trasporto, e gli Enti locali non si assumono la responsabilità di rilasciare permessi di transito sulle loro strade previa verifica delle infrastrutture i cui costi sono a carico della stessa azienda di trasporto. E, costi a parte, vi sono le oggettive difficoltà tecniche legate a una verifica di un’infrastruttura di cui non si conoscono i dati storici e di progettazione”. Più che una richiesta volta a garantire la sicurezza, tali diffi-

coltà burocratiche sembrano piuttosto volte a una volontà degli Enti locali di scaricare le responsabilità su altri (leggi, trasportatori). “Benché non si possa ignorare che alcune infrastrutture italiane non godano di ottima salute” prosegue Dal Col, “la problematica dei permessi interessa il 90% della rete viaria italiana. Non è assolutamente credibile che tutti questi chilometri di strade abbiano difficoltà a sostenere un trasporto eccezionale. Parimenti, spesso si incappa anche in assurdità tecniche, quale può essere negare il transito a un veicolo rientrante nell’articolo 10 delle disposizioni generali del Codice della

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strada senza comunque verificarne le specifiche tecniche. Ne risultano particolarmente danneggiate le autogrù: esse rientrano tutte nella categoria dei veicoli eccezionali, ma esistono modelli che non hanno quell’incidenza tremenda sulle infrastrutture da temerne il collasso. Un esempio i modelli a due assi da 24 t”. Parallelamente a tale problematica l’Associazione sta valutando di istituire un registro dei controlli ANNA. “Altro grosso problema è la mancanza di controlli” afferma Dal Col. “I mancati permessi colpiscono le aziende che vogliono operare con le carte in regola. Ma ci sono sotto il sole numerosi trasporti eccezionali svolti senza chiedere alcun permesso, che non solo rappresentano un caso di concorrenza sleale ma mettono a rischio la sicurezza pubblica nonché sotto cattiva luce un settore che dovrebbe invece essere un fiore all’occhiello dell’Italia”. Fortunatamente non si è discusso solo di problemi. Prosegue infatti il progetto ECOL, cui Sollevare ha già dedicato un articolo sul precedente numero. Sono molti i soci che credono in questa iniziativa e che stanno valutando l’opportunità di diventare una scuola ECOL. “Stiamo pensando di strutturare la rete ECOL in Italia in modo che le aziende di sollevamento e trasporto eccezionali siano le scuole di formazione mentre gli esaminatori, soggetti diversi e indipendenti dai formatori, possano provenire anche da Aziende costruttrici di grù e autogrù. Ogni soggetto dovrà essere certificato secondo i requisiti di ECOL ha dichiarato Mario Lombisani di Liebherr Italia che insieme a Paolo Cremonini di Fagioli sono due referenti ANNA per il progetto ECOL.

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Cover Story

Professionisti nel ricambio Industrial Gomme Group è da trent’anni specialista nella fornitura e assistenza di pneumatici industriali e off-road

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+ BKT Portmax PM 90 Ultimo nato in casa BKT, è un pneumatico radiale con cinture in acciaio multistrato, pensato per offrire la massima stabilità nelle attività di movimentazione di carichi elevati. Particolarmente resistente, di lunga durata e con alta capacità di carico, la struttura All Steel garantisce la robustezza della carcassa e un’adeguata distribuzione dei carichi al suolo. La nuova mescola del battistrada con formula migliorata consente di limitare la resistenza al rotolamento e di ottimizzare la durata. Forte e robusto, anche nelle situazioni più difficili, movimenta i carichi più pesanti e mantiene un’elevata stabilità. Non da ultimo, garantisce all’operatore una guida più confortevole, senza slittamenti, riducendo il consumo di carburanti.

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Industrial Gomme Group è una società che vanta una storia più che trentennale in tutti quei settori nei quali lo pneumatico di medie e grandi dimensioni è uno dei protagonisti fondamentali dei processi produttivi: industria e off-road. Forte della sua storia e dell’esperienza maturata in tali ambiti, oggi Industrial Gomme Group ricopre un ruolo di primo piano quale fornitore di pneumatici nonché di tutti i servizi a essi connessi e vanta collaborazioni di lungo corso con i più importanti marchi di pneumatici off-road e industrial. Collaborazioni che derivano da quella che è la filosofia che guida il gruppo, ossia puntare su prodotti di qualità, supportati da un’assistenza rapida e capillare su tutto il territorio nazionale.

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+ BKT Port King Plus 18.00-25

Caratterizzato da un battistrada molto profondo con robusti ramponi, è un pneumatico stabile e resistente anche a utilizzi intensivi, mantenendo efficienza ed efficacia produttiva lungo il suo intero ciclo di vita.

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Cover Story + BKT Container King 18.00-25

Pneumatico appositamente progettato per sostenere le delicate operazioni di sollevamento dei carichi pesanti. La mescola del battistrada riduce il rischio di crepe, assicurando una maggiore durata, con forti vantaggi in termini di utilizzo ed efficacia produttiva.

+ BKT SM54 18.00-25

Pneumatico per reach stacker caratterizzato da un battistrada profondo (L4S) con particolare disegno liscio, idoneo anche per i movimentatori di container vuoti.

All’interno dei due settori applicativi industriale e off-road Industrial Gomme Group vanta una profonda conoscenza dell’utenza di numerose categorie, che vanno dal portuale e interportuale alle cave, passando per i settori dell’ecologia e del siderurgico. Senza dimenti-

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care la collaborazione con i rivenditori di macchine movimento terra e di carrelli elevatori, nonché i primi equipaggiamenti per macchine speciali a uso portuale. “Una delle principali differenze che ancora oggi identifica Industrial Gomme Group dai principali competitor” ha dichiarato Massimo Buizza, amministratore Industrial Gomme Group, “è la serietà con la quale affrontiamo il nostro quotidiano impegno nei confronti dei clienti, che da anni ci seguono con grande fidelizzazione. L’affidabilità che trasmettiamo al cliente in ogni situazione ci ha permesso di crescere costantemente negli anni, un’affidabilità che oggi è ancora più esaltata dal servizio di monitoraggio continuo degli pneumatici montati che offriamo, con la rilevazione periodica delle pressioni

e dell’usura del battistrada e la sempre puntuale risposta alle richieste di assistenza che riceviamo. Il tutto con l’obiettivo di garantire ai nostri clienti una resa oraria sempre più elevata”. Le migliori Case costruttrici di pneus industriali e off-road si affidano a Industrial Gomme Group per i montaggi di pneumatici di grosse dimensioni presso i loro clienti direzionali. Il servizio di assistenza si avvale di personale specializzato e di autocarri con gru retrocabina per svolgere in maniera rapida ed efficiente anche gli interventi di manutenzione più impegnativi, nonché di furgoni con officina mobile per risolvere le richieste urgenti e gli interventi meno complessi. In ogni caso Industrial Gomme Group assicura l’intervento su tutto il territorio nazionale, con una maggior capillarità nel nord e centro

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+ BKT XL GRIP IND3 (RTG)

Italia, entro le 24 ore dalla chiamata. Per i settori industriale, portuale e movimento terra, Industrial Gomme Group propone pneumatici BKT, di cui è distributore al ricambio dal 2011 e marchio con il quale ha partecipato all’ultima edizione di GIS - Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti eccezionali. La collaborazione con BKT si è consolidata negli anni grazie alla vasta gamma di pneumatici che il Costruttore indiano propone e che Industrial Gomme Group sa sapientemente spingere sul mercato: la gamma OTR di BKT è infatti una delle più complete oggi disponibili sul mercato e il Costruttore è impegnato in una costante evoluzione e implementazione dei propri prodotti attraverso l’adozione di nuove tecnologie e materie prime nei propri processi produttivi.

Grazie a questo impegno costante Industrial Gomme Group è in grado di offrire ai propri clienti soluzioni tecnologicamente in linea con quanto disponibile oggi sul mercato dei marchi premium, sostenute da un servizio di consulenza e di assistenza di prim’ordine. Per ulteriori informazioni visitate il sito http://industrialgommegroup.it.

È la gamma di riferimento BKT per le gru a ponte e le gru RTG, caratterizzata da una carcassa robusta, mescola appositamente studiata e da una ampiezza di gamma, unica nel suo genere, con ben sei misure: 16.00 – 25; 18.00 – 25; 21.00 – 25; 24.00 – 29; 21.00 – 35; 24.00 – 35.

Massimo Buizza, amministratore di Industrial Gomme Group

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Movimentazione Industriale BAOLI

Il riso lo movimenta Baoli

PER IL SITO DI NOVARA, RISO INVERNIZZI HA SCELTO DUE CARRELLI ELETTRICI KBE 25

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L’agroalimentare è una risorsa fondamentale per il nostro Paese e il riso, soprattutto in area piemontese, è una voce di estrema importanza. Riso Invernizzi - una delle principali realtà italiane nella produzione di riso bianco, che lavora principalmente nell’industria alimentare di seconda trasformazione per altri gruppi risieri in tutta Europa e per la grande distribuzione nazionale - ha acquistato due carrelli elettrici Baoli KBE 25 destinati alla movimentazione del prodotto finito e dei materiali sussidiari dell’impianto di Novara. I due nuovi mezzi si uniscono ai due muletti Baoli già presenti in azienda, dove ogni anno si lavorano circa 70.000 t di risone. Nello specifico i carrelli Baoli sono utilizzati per la movimentazione dei cosiddetti big bags di riso, del peso di circa una tonnellata, o dei pallet di pro-

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dotto finito. I carrelli, che movimentano circa 200 pallet al giorno, in occasione dei picchi di lavoro sono sottoposti a cicli di lavoro intensi e operano in ambienti che possono essere polverosi a causa dei residui di lavorazione. Come tutti i carrelli Baoli, i KBE forniti a Riso Invernizzi

rappresentano la sintesi tra tecnologia e progettualità di qualità tedesca e prezzi competitivi dei prodotti realizzati in Asia. Sono equipaggiati con sensore di sterzata e sistema di riduzione della velocità in curva, mentre la cabina garantisce la piena visibilità. Inoltre sono stati progettati per garantire un’ottima accessibilità a tutti i componenti. “Abbiamo scelto di confermare la nostra fiducia a Baoli”, sottolinea Marco Invernizzi, titolare dell’azienda, “perché ci siamo trovati molto bene con i primi due mezzi acquistati, che non ci hanno mai dato problemi. I carrelli Baoli hanno dimostrato di non temere gli ambienti polverosi, e rispondono bene anche se esposti a cicli di lavoro prolungati e intensi. Sono quindi perfetti per operare all’interno della nostra azienda, senza contare che grazie ad un costo competitivo sono una buona alternativa all’acquisto di un carrello usato”.

+ Quota 1.000 Baoli celebra la consegna del 1.000esimo carrello, un frontale Diesel KB35 acquistato dalla NL Recycling Italia, azienda di Rio Saliceto (RE) appartenente al Gruppo Galli e specializzata nella selezione ed esportazione di rifiuti plastici. Il marchio - lanciato nel nostro Paese a inizio 2016 da OM Carrelli Elevatori, che per la distribuzione e l’assistenza ha creato una nuova rete composta da dealer accuratamente selezionati - ha conquistato una quota del 2% del mercato italiano e si rivolge a chi cerca qualità, senza avere la necessità di carrelli super accessoriati e iper tecnologici.

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Movimentazione Industriale

CLS

Largo ai carrelli AGV A INTRALOGISTICA, CLS HA ANNUNCIATO LA PARTNERSHIP CON LA SPAGNOLA KIVNON

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Il recente salone milanese dedicato alla logistica ha offerto a CLS l’opportunità di annunciare una nuova partnership con il produttore spagnolo Kivnon, specializzato nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione di veicoli a guida automatica (AGV). Kivnon annovera una gamma completa di AGV e di prodotti correlati per supportare i clienti nella trasformazione dell’industria 4.0. In particolare gli AGV iberici si fondano su un sistema a banda magnetica per la definizione dei circuiti lungo cui operare e TAG RFID

programmabili anche da smartphone per l’identificazione dei punti decisionali. “L’interesse per Kivnon è legato sempre alla ricerca di soluzioni innovative con cui stiamo arricchendo il nostro portfolio”, afferma Michele Calabrese, Responsabile Marketing e di Prodotto di CLS, “abbiamo osservato come nei prodotti Kivnon la tecnologia moderna venga sapientemente applicata ad un concetto tradizionale, portando una novità che riteniamo possa essere ben recepita dal nostro mercato locale”. In effetti Kivnon si presenta come

un sistema snello, semplice e veloce da installare, mettere in funzione e modificare nel tempo, evolvendosi insieme alle esigenze dei processi in cui viene introdotto. Gli AGV prodotti dalla società spagnola sono disponibili in varie versioni a seconda delle necessità e dei carichi da movimentare, con capacità massime di trascinamento di 6.000 kg. Si suddividono in due tipologie: gli AGV “Tractor”, adatti al trascinamento di treni di carrelli, in grado di sostituire il tradizionale trattorino elettrico; e gli AGV “Mouse”, studiati per l’aggancio automatico di carrellini nella parte inferiore, la loro movimentazione e lo sgancio automatico in prossimità di stazioni predefinite.

+ Nasce iDAC Sviluppata direttamente da CLS, in collaborazione con il partner tecnologico Ubiquicom, iDAC, l’Integrazione Digitale Avanzata, permette di controllare l’operatività di macchinari di varia tipologia e marca. iDAC consente ai macchinari di inviare e ricevere dati e istruzioni operative consultabili

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e gestibili in tempo reale attraverso portale e interfacce web. È un sistema innovativo che supera il concetto di telemetria, abilitando i macchinari a una reale integrazione nei processi logistici o produttivi. Altamente personalizzabile, permette di raccogliere dati

di qualsiasi tipo a seconda delle esigenze, ma non solo. iDAC consente di attivare numerose funzionalità per aumentare l’efficienza dei processi produttivi e logistici in cui i macchinari operano, intervenendo in particolare su sicurezza, manutenzione e localizzazione.

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Movimentazione Industriale CVS FERRARI

Due aziende, una scelta

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Il porto di Montreal è la porta commerciale atlantica del Canada e degli Stati Uniti e con i suoi 1,5 milioni di TEU gestiti annualmente appartiene ai 100 più grandi porti del mondo. Questo considerevole traffico di container, la maggior parte dei quali compone il flusso di “import” delle merci, è quasi interamente gestito da due operatori che da molti anni competono in modo genuino e rispettoso: è

stata questa la carta vincente che ha permesso di mantenere il porto di Montreal efficiente e in grado di competere con altri porti marittimi della costa orientale del Nord America. Questi due operatori sono Montreal Gateway Terminals, precedentemente noto come Cast-Racine dai nomi delle due aziende che si sono fuse negli Anni ’90 per formare l’attuale compagnia, e Termont. Due realtà di

MGT E TERMONT, I DUE OPERATORI PORTUALI DI MONTREAL, HANNO SCELTO PER LE LORO FLOTTE I TOPLOADER DI CVS FERRARI successo che hanno saputo differenziare storicamente i propri profili aziendali di business in molteplici applicazioni. Recentemente sia Termont che MGT hanno preso la stessa decisione quando si è trattato di selezionare il proprio fornitore di container handling toploader. Entrambe le aziende hanno infatti scelto le macchine di CVS Ferrari. Con un prodotto specificamente sviluppato per il mercato nordamericano, dove i toploader per la movimentazione dei container sono molto richiesti, prodotto che ha sensibilmente aumentato il livello o le prestazioni di questa tipologia di macchine, CVS Ferrari ha conquistato la preferenza di MGT e Termont superando i precedenti fornitori. MGT e Termont hanno ordinato rispettivamente tre e cinque unità CVS Ferrari toploader modello F555P e tutti gli otto toploader sono stati consegnati a Montreal prima della fine del 2017, in modo tale da poter essere equipaggiati con un motore Cummins QSM11 Tier III. I toploader CVS Ferrari, che ora lavorano tutti sulla sponda occidentale del fiume

+ La struttura portante I toploader CVS Ferrari si basano su una struttura composta da lamierati ad alto spessore, un telaio con passo di 6.500 mm, assale anteriore extra largo di 4.900 mm, assale di sterzo da 45 tonnellate con angolo di sterzata elevato e pneumatici da 18,00 x 33. Grazie a queste caratteristiche, la stabilità longitudinale e laterale di questi carrelli, così come le loro velocità di sollevamento e la capacità del momento di carico, sono superiori a qualsiasi altro toploader che abbia mai lavorato in un porto.

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Saint Laurence, nel porto della capitale del Quebec, sono tutti equipaggiati con stacking masts 5 x 9’6” e sono in grado di sollevare 40 tonnellate fino all’altezza massima grazie al notevole baricentro della macchina, posizionato a 1.820 mm dal bordo anteriore dello stacking masts. I toploader di Montreal sono a marchio Toplift Ferrari, che contraddistingue le linee di prodotti CVS Ferrari specificatamente progettate per il mercato nordamericano, sono equipaggiati con numerosi accorgimenti tecnici e caratteristiche che li rendono le macchine Electrique •innovative •Electrique Electrique più avanzate del loro genere mai realizSilencieuse •zate •Silencieuse Silencieuse prima. Il sistema idraulico comprende pompe a pistoni a cilindrata variabile Tout •comandate •Tout Tout terrain terrain terrain elettronicamente e valvole di distribuzione load sensing, cilindri di sollevamento idraulici compensati con sistema rigenerativo, circuiti idraulici e freni idraulici separati e pressurizzati, nonché

sistemi di raffreddamento con ventole idrauliche controllate termostaticamente. I carrelli sono inoltre dotati di componenti unici resistenti a temperature fino a – 40 °C, “no wire loom”, impianto elettrico con alluminio conforme IP67, connettori con specifiche militari e scatole di giunzione in acciaio inossidabile, progettati per resistere alle condizioni di lavoro più gravose e semplificare notevolmente la vita dei tecnici dell’assistenza. Questo contenuto di componenti ad alta tecnologia è completato da un sistema di computer di bordo che include un sofisticato limitatore di momento dinamico e di carico, funzioni di ottimizzazione dell’efficienza del carburante e una diagnostica dei

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guasti. Le caratteristiche di sicurezza e di intervento degli operatori sono invece di tipo “reach stacker”, mentre le caratteristiche uniche di operatività in climi freddi rendono questi toploader ideali per resistere alle condizioni ambientali spesso inclementi di Montreal. MGT e Termont sono seguite per l’assistenza tecnica dalla Toplift Enterprises, che è il concessionario di vendita e assistenza per il Canada di Toplift North America, l’importatore di CVS Ferrari per USA e Canada.

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Movimentazione Industriale LINDE MATERIAL HANDLING

Due settimane di soluzioni “SIMPLEXITY. THE ART OF SMART SOLUTIONS.” ERA IL MOTTO DEL WORLD OF MATERIAL HANDLING, EVENTO DURANTE IL QUALE LINDE HA MOSTRATO INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E SOLUZIONI COMPLETE PER L’INTRALOGISTICA

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Il World of Material Handling è un evento che si svolge ogni due anni ed è giunto alla sua terza edizione, che quest’anno si è tenuta dal 4 al 15 giugno presso l’area di Maimarkt a Mannheim. In questa occasione il padrone di casa, Linde Material Handling, ha puntato l’attenzione su megatrend come la digitalizzazione, l’automatizzazione e i nuovi sistemi energetici che stanno cambiando profondamente i processi logistici e di movimentazione merci. Nello spazio di circa 13.000 metri quadri che ha ospitato l’evento è stato possibile assistere a dimostrazioni dal vivo di tipiche applicazioni, come operazioni di carico e scarico di camion, stoccaggio di merci o commissionamento. Inoltre erano previste conferenze a tema e consulenza personalizzata ai clienti. A

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fianco di Linde hanno partecipato anche Dematic, fornitore mondiale di tecnologia integrata di automatizzazione supply-chain, Continental, Grammer, Blaxtair, Durwen, Kaup, Ravas, Vetter, Actil, Balea, Exide, Fronius, Hoppecke, Meyer & Bolzoni, Midac e Plug Power. All’interno delle varie aree espositive, dedicate ad automatizzazione, digitalizzazione, sistemi energetici, sicurezza

e intralogistica, queste aziende hanno dimostrato che collaborazione e connessione in rete sono fondamentali per l’intralogistica anche dal punto di vista del produttore. “Mostriamo ai nostri clienti come gestire richieste complesse utilizzando tecnologie moderne” ha dichiarato Christophe Lautray, Chief Sales e Services Officer presso Linde Material Handling. L’obiettivo della società è rendere i processi intralogistici più efficienti, economici e al tempo stesso più sicuri. “Per noi è importante che i clienti non vedano solo i carrelli elevatori più moderni” ha continuato Lautray. “Al World of Material Handling vogliamo piuttosto trasmettere l’idea che grazie

all’interazione tra carrelli elevatori, tecnologie e soluzioni tutto diventa possibile”. Questa visione trova particolare riscontro nel commercio online: “Se è possibile vendere centinaia di migliaia di prodotti in pochi secondi, i processi alla base di questi risultati devono funzionare come il meccanismo di un orologio di alta precisione” ha concluso Lautray.

+ I numeri di Linde Linde Material Handling è uno dei principali produttori a livello mondiale di carrelli elevatori e gamma da magazzino nonché uno dei maggiori fornitori di soluzioni e servizi per l’intralogistica. Con una rete vendita e service che copre più di 100 paesi, Linde è presente in tutte le regioni più importanti nel mondo. Nel bilancio del 2017, Linde MH EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) ha registrato un fatturato di 3,1 miliardi di euro, con circa 11.000 impiegati in tutto il mondo. Le vendite totali dei carrelli Linde nel 2017 hanno superato le 124.000 unità.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Movimentazione Industriale OM STILL

I nuovi stoccatori ECV 10

sollevamento; mentre i rulli delle forche, anche in presenza di piccole irregolarità del terreno, permettono di movimentare delicatamente il carico e avere un guida fluida. Per aumentare ergonomia e manovrabilità, il timone è posizionato sulla sinistra e, insieme allo speciale montante, è stato studiato per garantire la migliore visione del carico. La grande sensibilità del timone permette di condurre il mezzo ed effettuare tutte le operazioni di picking senza sforzo e con la massima precisione.

DA OM STILL UNA GAMMA LIGHT-DUTY PER IL PICKING FINO A 3 METRI DI ALTEZZA

P

Partiamo dall’applicazione. I nuovi ECV 10, ECV 10i C ed ECV 10 C by OM Still sono perfetti per gli operatori del commercio e per l’utilizzo nei magazzini dove si effettua attività di picking per la composizione degli ordini. Inoltre, grazie al peso ridotto, gli stoccatori ECV sono ideali per operare su soppalchi e piani rialzati. A fianco dell’ECV 10, il modello standard con una portata di 1.000 kg, entrano in gamma l’ECV 10i C, che nella fase di sollevamento iniziale può trasportare orizzontalmente fino a 1.200 kg; e il compatto ECV 10 C monocolonna che, per dimensioni e angolo di sterzata ridotto, è perfetto per operare in corsie strette. La

guida e il sollevamento dei nuovi carrelli OM Still assicurano maneggevolezza e precisione, con conseguente miglioramento di tutte le operazioni di stoccaggio e movimentazione, mentre le altezze di sollevamento fino a 3.277 mm permettono di sfruttare al meglio lo spazio di stoccaggio verticale. Notevole la stabilità garantita dallo chassis a 4 ruote, che riduce al minimo le oscillazioni anche ad elevate altezze di

In virtù delle batterie totalmente incapsulate, ed esenti da manutenzione, tutti i nuovi ECV possono essere ricaricati ovunque grazie al raddrizzatore incorporato. Per tenere sempre sotto controllo i consumi energetici e la durata delle batterie basta affidarsi all’indicatore di stato delle batterie, di serie su tutti i carrelli.

+ Premiato l’RX 20 Il nuovo RX 20 è stato giudicato “Best truck of the year” ai recenti IFOY Award 2018. Il riconoscimento è stato consegnato nell’ambito della giornata di apertura del CeMAT di Hannover, la principale manifestazione internazionale dedicata all’intralogistica. I nuovi RX 20 offrono le stesse performance di un carrello termico: sono in grado di percorrere lunghe distanze a una velocità fino a 20 km/h, transitando agevolmente anche a pieno carico su pendenze fino al 20%. Grazie allo speciale vano batteria duale, possono supportare un ampio range di batterie.

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Movimentazione Industriale JLG

360-degree logistics JLG PUNTA AL SETTORE DELLA LOGISTICA E DELLA MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE CON UNA PROPOSTA DI MACCHINE DIVERSE, TRA LORO COMPLEMENTARI

L

Logistica, movimentazione dei materiali, operazioni di magazzino, applicazioni di stoccaggio e distribuzione. Di solito non parliamo di JLG in questo ambito, ma nessuno ignora che il Costruttore americano abbia un portafoglio prodotti che va ben oltre le “tradizionali” piattaforme semoventi. Pur essendo un player di punta nelle semoventi telescopiche o articolate, di cui la serie Ultraboom è un po’ il fiore all’occhiello, ultimamen-

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te JLG sta puntando ad espandersi in altri ambiti, tra cui appunto quelli citati all’inizio dell’articolo. Ambiti che richiedono macchine specializzate e versatili al contempo, in grado di sostenere cicli di lavoro spesso rapidi, precisi e impegnativi. La proposta che JLG offre per rispondere a tali esigenze è decisamente articolata, come i visitatori di Cemat prima e Intralogistica poi hanno potuto constatare. Per chi non

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avesse avuto modo, invece, di visitare le due manifestazioni, ricordiamo che abbiamo parlato della presenza di JLG a Cemat sul precedente numero di Sollevare, mentre qui presentiamo le macchine su cui JLG ha puntato durante la kermesse milanese. Iniziamo con una macchina davvero tipica per la logistica: il carrello commissionatore semovente JLG 10MSP-S che consente di trasportare sia persone che materiali a un’altezza di lavoro di 5,05 m, con una capacità della piattaforma di 160 kg e una capacità del pianale di appoggio di 115 kg. Suo punto di forza la tecnologia Rise and Drive che permette all’operatore di guidare e sollevare contemporaneamente la piattaforma per conseguire maggiore efficienza. L’eccellente manovrabilità del 10MSP-S alla totale altezza è garantita da comandi innovativi, dal raggio di sterzata zero e dal joystick che consente un controllo preciso con una sola mano grazie al sistema di guida avanzato Point&Go. Il risultato è massima efficienza, autonomia di movimento e sicurezza, doti che ne esaltano la versatilità e quindi ne ampliano le possibilità di applicazione nella movimentazione dei materiali, il tutto manovrando in spazi ristretti, grazie alla compattezza delle sue dimensioni (0,83 m di larghezza). Passando alle altre macchine proposte allo stand, Powerpicker, un elevatore multifunzionale, era sicuramente la se-

conda proposta che meglio attagliava al settore cui Intralogistica si riferisce. L’elevatore multifunzione è una macchina particolarmente richiesta nel mercato industriale e logistico italiano come metodo di accesso sicuro ed efficiente in negozi, supermercati, magazzini e uffici. Il nuovo Powerpicker di JLG offre una piattaforma sicura per le altezze di lavoro di fino a 4,38 m, con un carico di lavoro di 130 kg, oltre ai 70 kg del pianale di appoggio. Il nuovo Powerpicker è stato progettato per garantire la massima sicurezza grazie al blocco automatico del cancello in elevazione, al blocco dell’elevazione fino a chiusura totale dei cancelli e al freno di stazionamento automatico. Chiudiamo la carrellata sulle macchine da logistica di JLG con il sollevatore a pantografo elettrico dalle dimensioni compatte: il 1532R è l’unità scelta per rappresentare in fiera la nuova serie R di JLG. Un modello parte di una gamma di sollevatori a pantografo elettrici, caratterizzati dalla semplicità di utilizzo e dalla compattezza delle dimensioni e quindi ideali per potersi spostare in spazi ristretti e lavorare in aree limitate. Con un’altezza operativa di 6,4 m e una capacità di 272,16 kg, il sollevatore a pantografo 1532R consente una maggiore facilità di utilizzo e di manutenzione, grazie al un numero inferiore di componenti e un caricabatteria intelligente che tiene costantemente aggiornati sullo stato della carica.

+ Basse ma non meno importanti Ecolift 2.2 della serie Power Tower rappresenta un sostanziale cambiamento nella modalità di accesso a basse quote. Ideato per eseguire interventi di manutenzione leggera, è caratterizzato dall’essere a movimentazione totalmente manuale, sia per lo spostamento che per l’alzata, senza motore né batteria né alimentazione

elettrica. Veloce, efficiente e facile da usare, assolutamente intuitivo: basta salire e girare la manopola. Un’alternativa sicura, semplice ed efficace all’uso della scala e trabattelli. Ecologico, silenzioso, offre una portata di 150 kg a 4,20 m di altezza di lavoro, e grazie ai suoi 70 cm di larghezza è perfetto per l’uso in spazi angusti. La solida base e le

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ruote a bloccaggio automatico, consentono all’operatore di lavorare in tranquillità con entrambe le mani. Ha un sistema di sollevamento/ abbassamento a energia accumulata ed è privo di tubi dell’olio, batterie o circuiti idraulici: ciò significa grande solidità per anni di servizio senza, praticamente, nessuna esigenza di manutenzione.

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Ple ALMAC

Una scelta verde che guarda al mercato ALMAC PENSA IN MODO ECOLOGICO E PROPONE LA SUA NUOVA PIATTAFORMA FULL ELECTRIC BIBI 1090BL ELC

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La strategia Almac prevede di distinguersi sul mercato attraverso la continua attenzione verso il cliente e verso le nuove esigenze che nascono dal costante confronto con la propria rete commerciale. Di qui lo stimolo a sviluppare una gamma di equipaggiamenti che spaziano a 360 gradi verso ogni economia del mercato globale. Oggi Almac lavora e collabora con 28 paesi del mondo compresa la lontana Australia e, dallo scorso anno, anche il Giappone, che è entrato a far parte della sua rete commerciale nonostante una tradizionale chiusura e diffidenza verso i costruttori di macchine europei. Oltre a suscitare giustificato orgoglio e soddisfazione, questa new entry è stata di ulteriore stimolo per la progettazione e realizzazione della nuova BIBI 1090-BL ELC, l’ultima versione della conosciuta BIBI 1090-BL, in configurazione “Full Electric”. Dotata

delle stesse caratteristiche di livellamento e di tutti gli equipaggiamenti della versione professionale “EVO”, escluso ovviamente il motore diesel Kubota, questa nuova macchina è infatti stata realizzata e sviluppata proprio per supportare la scelta ecologica del mercato giapponese e dei paesi del

nord Europa. Completamente elettrica, la nuova piattaforma è alimentata da un pacco batterie AGM (Absorbent Glass Mat) decisamente innovativo e tecnologicamente avanzato rispetto alle classiche batterie ad acido. Si tratta infatti di

+ Sei mesi impegnativi L’attenzione di Almac per i mercati internazionali si rivela anche attraverso una puntuale partecipazione ai principali eventi fieristici di tutto il mondo. Di seguito l’impegno fieristico Almac nei primi sei mesi del 2018. ARA Rental Show 2018 – New Orleans (Louisiana, USA) 18-21 Febbraio Baumaschinenmesse Bern 2018 – Berna (Svizzera) 21-24 Marzo VIPP 2018 Fair – Istanbul (Turchia) 2-5 Maggio Vei og Anlegg 2018 – Oslo (Norvegia) 4-6 Maggio Vertikal Days – Donington Park (UK) 16-17 Maggio HRIA 18 – Brisbane (Australia) 30-31 Maggio

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batterie compatte, molto resistenti alle sollecitazioni meccaniche e che si possono montare in qualunque posizione. Utilizzabili ad alta quota o in mare e anche in caso di elevate temperature, un’eventuale rottura del contenitore non comporta la fuoriuscita di acido. La durata, certificata e garantita dal costruttore, è di 1.500 cicli, considerando cicli di ricarica

pari all’80%, inoltre le batterie possono essere sottoposte a ricariche parziali senza pericolo di danneggiamento. Molteplici i vantaggi delle batterie AGM rispetto agli elementi tradizionali. Tra questi: la ricarica veloce, la possibilità di scaricarle totalmente, la possibilità di ricarica anche al di sotto degli 0°C, un ampio raggio di temperatura di esercizio (da -40°C a + 65°C), 1.500 cicli di ricarica all’80%, un tempo

massimo di stoccaggio senza ricarica fino a 2 anni e l’inutilità di sistemi di ventilazione o raffreddamento. Le performance in fase di traslazione prevedono 4,3 km di percorrenza a velocità normale, o 3,6 km con cicli fino a velocità massima (2.2 km/h). Il che corrisponde a 3 ore di traslazione continua con cicli fino a velocità massima, oppure 8 ore di funzionamento continuo con ciclo misto al 50% (traslazione + salita/discesa navicella con pause di 10 minuti).

portiva


Ple fino a 14 m. Con un peso di 258 kg, il modello PHC, senza braccio estraibile, convince con un’altezza massima di 12 m e una capacità di sollevamento di 140 kg. È perfetto per l’uso in interni infatti, grazie a un’altezza di soli 198 cm, passa attraverso qualsiasi porta standard. Per gli interni ecco anche il PHCHI, che si caratterizza per ingombri minimi (79 cm di larghezza per 198 cm di altezza) e un’innata capacità di lavorare anche tra le linee di produzione più strette. Grazie al muletto integrato, l’elevatore può essere trasportato in modo molto veloce. Chiudiamo la nostra rassegna con l’elevatore UNI ALP, un modello particolarmente adatto per i lavori di manutenzione in teatri, cinema, aule universitarie e in tutti gli ambienti in pendenza, che si segnala per un’altezza di lavoro massima di 10,5 m, un carico utile di 140 kg e un peso di 215 kg.

BÖCKER

Leggeri, semplici, compatti

+ I Montacarichi

GLI ELEVATORI VERTICALI E I MONTACARICHI DELLA SERIE ALP LIFT

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Quando leggerezza e compattezza si abbinano a praticità e a sicurezza. Stiamo parlando degli elevatori verticali della gamma ALP Lift di Böcker, che eliminano in modo pratico ed economico tutti i problemi legati all’utilizzo delle scale, cioè una delle principali cause di caduta dall’alto. Ideali per installazioni, riparazioni, lavori di pulizia e di manutenzione, gli elevatori ALP Lift sono poco ingombranti, efficienti e di lunga durata. La struttura in alluminio garantisce un peso

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ridotto a vantaggio delle operazioni di trasporto e di montaggio, ma al contempo assicura una capacità di sollevamento fino a 140 kg, che trasforma l’elevatore in una vera e propria piattaforma di lavoro in grado di operare in interno e outdoor. Quattro i modelli a disposizione del mercato. L’elevatore PH, con un peso contenuto in 430 kg, assicura un carico utile di massimo 115 kg. Dotato di un pratico comando a pedale è in grado di spostare carichi a un’altezza di lavoro

La gamma ALP Lift si completa con i montacarichi, macchinari pensati per montare elementi edili pesanti, come canali di ventilazione, vetri, climatizzatori, traverse e sistemi di linea su soffitti e pareti di abitazioni, pareti a secco, o tende ombreggianti. La famiglia dei montacarichi, raggiunge un’altezza massima di 7,5 m e si compone di sette modelli: dal piccolo ML, estremamente leggero che può essere montato e utilizzato da una persona, fino al top di gamma LMW, in grado di sollevare fino a 500 kg a un’altezza di 4,8 m. Utilizzati con un pratico argano a mano, possono essere accessoriati con piattaforme in legno, estensione forche, verricelli speciali, ganci per gru e ventose per la movimentazione delle vetrate.

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Ple

In occasione dell’inaugurazione della nuova sede di CMC e dei 20 anni di attività è stata presentata la nuova piattaforma cingolata CMC S22HD

CMC

Alla grande IN 20 ANNI DI ATTIVITÀ CMC HA RAGGIUNTO UNA COMMERCIALIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLE PROPRIE PIATTAFORME E OGGI INAUGURA UNA NUOVA SEDE CON ANNESSO UN NUOVO STABILIMENTO

+

S22HD: caratteristiche tecniche Altezza massima di lavoro 21,60 m Sbraccio massimo di lavoro 12,50 m Portata massima in cesta 230 kg Rotazione torretta +/- 360° (720°) Rotazione cesta +90°/-87° Pendenza massima per stabilizzare 15°/27% Pendenza massima rampa (attacco) 31°/57% Pendenza massima di traslazione 17°/30%

S

Sono passati 20 anni dal giorno in cui Carlo Mastrogiacomo e Michele Moretti, titolari di CMC, hanno deciso di trasformare la propria settennale attività di assistenza a gru retrocabina e piattaforme aeree portata avanti sotto il nome di CMC Service, in una azienda costruttrice di piattaforme aeree. Una scelta che si è dimostrata vincente sotto molti punti di vista, sia strettamente imprenditoriali, che sociali. Carlo Mastrogiacomo e Michele Moretti, infatti, hanno dimostrato di essere legati da un sodalizio che si può ben definire storico e forte, che dura da 27 anni, che è alla base del successo costruito insieme a Gaspare Caradonna, Direttore Commerciale per l’Italia nonché responsabile dei Paesi di lingua francofona, Simone Boiocchi, Direttore Marketing di CMC e Giovanni

Carbonara, Export Manager. Ecco come racconta questo successo imprenditoriale Carlo Mastrogiacomo: “Abbiamo preso la decisione di iniziare a costruire piattaforme aeree nel giugno 1998, dopo aver esercitato per sette anni con la ditta CMC Service attività di assistenza e manutenzione a gru e piattaforme aeree costruite da altre aziende. Questa esperienza ci ha

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Lo storico momento dello scambio delle chiavi tra Carlo Mastrogiacomo e Giuseppe Maiullari, titolare della Co.Mai. nonché proprietario della prima piattaforma autocarrata prodotta da CMC, che ha riconsegnato la PLA16 allestita su un Iveco Daily a CMC ritirando contemporaneamente una nuova PLA 168 allestita su Nissan Cabstar.

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Ple consentito di individuare i punti deboli di un’ampia tipologia di macchine, fornendoci nel contempo utili suggerimenti su come costruire le nostre piattaforme aeree evitando le problematiche più frequenti evidenziate da quelle già presenti sul mercato”. A questo evidente successo si aggiunge un secondo, ma non meno importante, aspetto vincente di CMC: essere stata capace di diventare un’azienda internazionale a partire da un’area, la Puglia, geograficamente svantaggiata per questo tipo di imprenditoria. Questa frase non vuole suonare come un’accusa, ma semplicemente come una presa d’atto della realtà attuale di molte aree del meridione italiano, luoghi splendidi per il turismo e altre attività, ma di sicuro non il posto logisticamente migliore dove fondare e far crescere una realtà i cui prodotti mirano a raggiungere il resto del mondo. “Fare impresa nel Meridione è certamente più difficoltoso” sottolinea lo stesso Mastrogiacomo “rispetto ai nostri concorrenti situati nel Nord Italia, molti dei quali hanno le loro sedi in quei distretti industriali dove sono presenti siti produttivi o distribuitivi di gran parte della componentistica a loro necessaria, un fatto questo che impedisce a CMC di garantire la medesima disponibilità e tempestività di fornitura di ricambi, ad esempio, e ciò senza nulla togliere ai nostri pur validi e affidabili fornitori locali”. Nonostante tali difficoltà Mastrogiacomo e Moretti hanno perseverato nella volon-

Presso la nuova sede avvengono le varie fasi di assemblaggio dei diversi modelli di piattaforme aeree prodotte da CMC tà di mantenere l’azienda a Modugno, sede storica di CMC, garantendo al tessuto sociale benessere e posti di lavoro e il mercato li ha premiati: oggi CMC si vanta, giustamente, di essere il più grande produttore di piattaforme aeree situato nel sud Italia. “Questa nostra attività produttiva iniziata proprio 20 anni fa” sottolinea orgogliosamente Michele Moretti “ha immediatamente incontrato l’interesse di numerosi clienti nel Sud Italia, e ciò in un momento nel quale la maggior parte dei concorrenti si concentrava sui mercati del Nord e soprattutto su quelli esteri. La ‘disattenzione’ di gran parte dei nostri competitors per le aree

+ Ha detto “La mia attività in qualità di Direttore Commerciale di CMC per l’Italia è iniziata 12 anni fa e fin da subito ho ritenuto essenziale acquisire un’approfondita conoscenza tecnica delle piattaforme aeree costruite sia da CMC che dalla concorrenza. Grazie a questa preparazione tecnica e a un capillare lavoro di contatto personale con la clientela, ricordo ancora con soddisfazione che solo sette mesi dopo aver iniziato in CMC riuscii a finalizzare la vendita di 48 nuove piattaforme nella sola Regione Campania. Non vi è dubbio, comunque, che la qualità delle nostre piattaforme e dell’assistenza che assicuriamo ai nostri clienti sia in Italia che all’estero costituiscano ancor oggi la carta vincente della nostra azienda”. Gaspare Caradonna, Direttore Commerciale per l’Italia

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di mercato a noi più vicine, ha costituito forse l’unico vantaggio della nostra localizzazione nel Meridione. Non vi è dubbio, comunque, che a 20 anni di distanza e con il mercato internazionale che siamo riusciti a conquistare, il fatto di avere la nostra sede in Puglia non facilita certamente né le attività produttive né quelle commerciali delle nostre forze vendita, costrette a spostamenti più lunghi e costosi anche per la mancanza di sufficienti collegamenti internazionali dall’aeroporto di Bari”. “Nonostante ciò, la dedizione e la passione che abbiamo entrambi profuso ha consentito di costruire forti relazioni personali con tutti i nostri circa cento collaboratori tra i quali ricordiamo Gaspare Caradonna, Simone Boiocchi e Giovanni Carbonara” chiosa Mastogiacomo. “Oggi l’export rappresenta l’80% del fatturato di CMC, un risultato raggiunto grazie all’impegno di Carbonara che si interfaccia quotidianamente con i circa 25 dealers internazionali. Ma l’Italia continua a essere il mercato più importante, rappresentando da solo il 20% del fatturato, testimone dell’altrettanto ottimo lavoro di Caradonna e Boiocchi”. Questo breve excursus della storia e delle sfide affrontate da CMC permette di comprendere meglio

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+ Ha detto

la portata dell’anniversario caduto giusto questo giugno 2018, un festeggiamento che è coinciso con l’inaugurazione della nuova sede dell’azienda in quel di Bari, che va a integrarsi allo storico insediamento produttivo di Modugno dove permangono le attività di controllo di qualità delle carpenterie meccaniche, nonché i processi di sabbiatura e verniciatura delle varie componenti delle piattaforme. Il nuovo quartier generale di CMC a Bari si sviluppa su una superficie totale di 22.000 metri quadri, di cui 5.000 sono occupati dai capannoni. La nuova sede produttiva ospita quindi tutte le fasi di assemblaggio delle piattaforme, autocarrate e cingolate, di CMC, ricevendo costanti approvvigionamenti di componenti da Modugno mediante un servizio navetta che collega le due aree produttive distanti tra loro 13 chilometri. La nuova sede vanta soluzioni tecniche e di layout del processo produttivo all’avanguardia. I centri di lavoro sono equipaggiati con asservimenti oleodinamici che consentono a un solo operatore di svolgere tutte le operazioni di montaggio; lungo la linea produttiva operano anche carriponte e gru a bandiera appositamente collocate e predisposte. I cablaggi per tutte le macchine sono realizzati in un apposito reparto che oggi permette a CMC di garantire una maggiore affidabilità e di conseguenza una qualità assai più elevata delle sue PLE. Non è un mistero,

“Le mie precedenti esperienze lavorative in ambito marketing e comunicazione sono state molto apprezzate dai titolari di CMC, che hanno dato fiducia e valore alle mie iniziative che oggi sono particolarmente focalizzate nella realizzazione di video di presentazione di ogni modello di PLE, ma anche di tutorial multilingue scaricabili dagli operatori direttamente sui loro smartphone, al fine di consentire loro la consultazione rapida delle procedure per qualsiasi operazione di lavoro (anche di emergenza) persino in assenza di copertura di rete”. Simone Boiocchi, Direttore Marketing di CMC infatti, che statisticamente molti fermi macchina nelle piattaforme aeree siano causati da problemi di cablaggio. “Questa nostra continua ricerca della qualità assoluta, ci sta facendo valutare anche la possibilità di costruire una linea robotizzata per la realizzazione delle carpenterie che, operando a ciclo continuo, riuscirebbe a garantirci un tempestivo approvvigionamento, massimi standard qualitativi anche delle saldature, e un’indubbia economia di scala” ha dichiarato Mastrogiacomo, che prosegue: “Un altro reparto importante presente nella nuova sede di CMC è l’area riservata alla ricerca e sviluppo dei nuovi modelli di PLE, un’area che viene coadiuvata da due centri di ricerca esterni, uno dei quali si avvale anche della collaborazione con l’Università di Bari. La sinergia progettuale esistente tra tutti i nostri tecnici, interni ed esterni, ha consentito di offrire piattaforme dalle prestazioni eccezionali, nel pieno rispetto sia dei pesi che delle più stringenti normative di sicurezza. Sia per le nostre piattaforme autocarrate che per i ragni, tutti i nostri clienti e anche quelli in assoluto più esigenti, che sono certamente i più grandi noleggiatori in-

La nuova PLE autocarrata PLJ22

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ternazionali, riceviamo riscontri positivi” aggiunge Mastrogiacomo. “Con nostra grande soddisfazione, abbiamo recentemente siglato un accordo con Boels per la fornitura di ben 40 piattaforme autocarrate”. “Sempre in tema di soddisfazione” intervengono sia Boiocchi che Caradonna, “è stata una grande gioia poter riportare a casa la prima piattaforma da noi costruita e ancora utilizzata da un nostro storico cliente, piattaforma che è stata sostituita da una delle nostre nuove PLE e che adesso resterà qui in azienda a testimonianza della qualità e della robustezza delle macchine CMC”. Chiudiamo questa carrellata nel mondo CMC parlando anche di macchine: si, perché non potevano mancare le novità di prodotto in tutto questo festeggiare. Sono state presentate, infatti, la nuova piattaforma autocarrata PLJ22 da 22 m di altezza operativa, jib negativo e positivo e 15 m di sbraccio, e il nuovo ragno CMC S22HD. “Anche quest’anno è confermato il trend in crescita della nostra società: prevediamo di raggiungere nel 2018 un fatturato di 18 milioni di Euro, e ciò anche grazie all’introduzione di alcuni nuovi modelli sia di piattaforme autocarrate che di ragni le cui prestazioni sono ai vertici nelle loro rispettive categorie” ha esordito Mastrogiacomo alla presentazione dei nuovi modelli. “Sempre in tema di novità, pensiamo di produrre entro il 2020 un ragno che possa raggiungere, se non addirittura superare, i 50 m di altezza operativa, una macchina che amplierà ulteriormente le nostre opportunità commerciali sui mercati esteri e soprattutto in quello del Nord America che al momento rappresenta il 35% del nostro export totale. In tale ambito non escludiamo la possibilità di stringere future alleanze stategiche con altri Costruttori esteri di piattaforme aeree”.

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Ple

La CTE ZED 23.3 JHV

CTE

La fucina delle idee DA CTE DUE NUOVE PIATTAFORME AEREE CON IL SISTEMA DI STABILIZZAZIONE S3 SMART STABILITY SYSTEM

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In CTE i progettisti non hanno un momento di sosta. Il costruttore italiano continua nel progetto di evoluzione della propria gamma attraverso un profondo restyling che sta coinvolgendo moltissimi modelli. Di questi giorni il lancio della piattaforma a braccio telescopico CTE B-LIFT 18, da 18 m di altezza di lavoro ed equipaggiata con la stabilizzazione

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con S3 Smart Stability System. Preziosa alleata per numerose applicazioni - dai lavori a parete (pittura o pulizia facciate) alla manutenzione delle luci pubbliche, dall’eolico all’installazione di insegne pubblicitarie, dalla manutenzione di stabili ai restauri – la nuova piattaforma prevede uno sbraccio da 13 m con una portata in cesta da 120 a 300 kg. Il braccio telescopico è a tre elementi (braccio base + 2 sfili), la rotazione torretta è di 540° non continua su cuscinetto a ralla, mentre i controlli sono proporzionali con rampe di accelerazione e decelerazione. Da segnalare, oltre alla fluidità del braccio e alla compattezza generale del mezzo, la stabilizzazione variabile S3 Smart Stability System che permette di utilizzare il giusto spazio in cantie-

re, grazie alla possibilità di estendere o meno gli stabilizzatori anteriori in qualsiasi posizione e tenere fissi, in sagoma, gli elementi posteriori. Ai recenti Vertical Days, che si sono svolti in Gran Bretagna, CTE ha presentato anche la nuova macchina da 23 m di lavoro su braccio articolato CTE ZED 23.3 JHV, che sostituisce il precedente modello 23.2. Con 10 m di sbraccio e 250 kg di portata, è una piattaforma indicata per molteplici applicazioni che beneficiano della versatilità del braccio articolato e della presenza del jib che permette di raggiungere i punti più difficili senza ingombri sotto la navicella. Dalla manutenzione degli edifici ai restauri, dai lavori di potatura a quelli a parete, senza dimenticare le opere sotto-

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+ CTE ai Vertikal Days Lo scorso maggio CTE ha partecipato ai Vertikal Days 2018 che si sono tenuti a Donington Park (Leicestershire, UK), palcoscenico perfetto per presentare alcuni nuovi modelli al mercato inglese ed europeo. Tante le macchine in esposizione, tra le quali la CTE B-LIFT 20J, autocarrata telescopica con jib che raggiunge 19,8 m di altezza di lavoro, 14,7 m di massimo sbraccio e 300 kg di portata massima, con stabilizzazione S3 Smart Stability System. Da non dimenticare anche la CTE ZED 20.3 A+H su Mercedes Sprinter, la CTE ZED 23.3 JHV su Iveco Daily, la CTE ZED 21.3 JH (venduta a TAH Access Platforms UK), e la CTE ZED 15.2 su pick-up. “Abbiamo avuto due giorni interessanti e pieni di soddisfazione”, ha commentato Graeme Hill di CTE UK, “con numerosi clienti in visita per vedere i nuovi prodotti. Abbiamo inoltre accolto numerosi nuovi clienti interessati a conoscere meglio CTE e i prodotti/servizi che offriamo”. tetto, la manutenzione delle luci stradali e l’installazione di insegne pubblicitarie, la nuova macchina CTE beneficia della stabilizzazione intelligente S3 Smart Stability System. Questo dispositivo, come visto per la CTE B-LIFT 18, assicura il minimo ingombro in qualsiasi cantiere, inoltre prevede un innovativo sistema di controllo delle prestazioni della macchina che si adatta in tempo reale alle specifiche condizioni di utiliz-

zo, di carico e di geometria in maniera autonoma, consentendo massime prestazioni in ogni posizione del braccio. Quest’ultimo ha una configurazione a doppio pantografo più braccio telescopico con uno sfilo e jib. La torretta presenta una rotazione di ±320°. Per un controllo più fluido delle manovre i comandi sono elettroidraulici proporzionali simultanei con rampe di accelerazione e decelerazione. Da segnalare, infine, la presenza

La CTE B-LIFT 18

di un display a bordo macchina per la visualizzazione diagnostica, e di un ulteriore display sulla navicella per la visualizzazione dell’area di lavoro residua. La nuova piattaforma CTE è disponibile in due allestimenti: autocarro con cabina lunga Iveco, o standard Nissan.

DON’T JUST MOVE IT LET’S MANOOVR IT Il MANOOVR Multi-PL è l‘ultima generazione di rimorchi con un piano di carico molto basso della Nooteboom. Alcune innovazioni rivoluzionarie includono un‘altezza ultra bassa della piattaforma di carico ed il peso sull‘assale legalmente piú alto. La combinazione dell‘altezza della piattaforma di 780 mm ed un minimo di 12 tonnellate per assale a pendolo, dá un MANOOVR Multi-PL eccezionale per tutta l‘Europa. Nel mondo dei trasporti in generale, ma specialmente nel trasporto eccezionale é molto importante sapere come applicare le innovazioni con successo, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato odierno, e puó offrire un vantaggio competitivo significativo, in oltre MANOOVR Multi-PL vi darà la certezza dei costi. (TCO) Total Cost Ownership, il costo del ciclo di vita del semirimorchio. Nooteboom. Gets you there. WWW.NOOTEBOOM.COM


Ple GENIE

Manovrabilità senza limiti

LA FRANCESE LÈBRE SAS HA SCELTO 14 PIATTAFORME GENIE GS1932 PER IL MONTAGGIO DEI SISTEMI DI CONSERVAZIONE FRIGORIFERA DEL NUOVO MERCATO DI NANTES

14 piattaforme a forbice Genie GS-1932 , consegnate e disposte in fila, pronte per l’installazione di celle frigorifere nel nuovo mercato a Nantes, in Francia.

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La Francia conta cinque mercati di interesse nazionale, indicati con l’acronimo MNI, che forniscono prodotti freschi all’ingrosso alle aziende di tutto il paese. Tra questi, il MNI di Nantes è il secondo per grandezza, di tutta la Nazione, ed è in piena fase di espansione. Occupando un’area di 20 ettari, l’equivalente di 27 campi da calcio, una volta completato il nuovo sito del mercato sarà caratterizzato da un impressionante tetto di 32.000 metri quadri rivestito da pannelli solari, che genererà 5 GWH di elettricità all’anno, sufficienti a coprire il fabbisogno di 2.000 famiglie. Approssimativamente circa i due terzi dell’area al di sotto dei tetti verrà destinata alle celle frigorifere del mercato. In occasione dello spostamento verso questi nuovi locali Lèbre SAS, spe-

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cialisti industriali dell’isolamento freddo con sede a Nantes, hanno ordinato 14 piattaforme a forbice Genie GS-1932 che verranno usate a supporto delle fasi di montaggio dei sistemi di conservazione frigorifera del nuovo mercato. Il progetto sarà completato entro la fine dell’autunno 2018. Dotate di un’altezza di lavoro massima di 7,60 m e di una capacità di sollevamento massima di 227 kg, le piattaforme sono state fornite dal distributore e fornitore di assistenza tecnica e ricambi autorizzato Genie, SNM Lift. “Possediamo già più di 30 macchine Genie, la maggior parte delle quali sono piattaforme a forbice elettriche Genie GS-1932. Nella nostra azienda, le piattaforme a forbice Genie sono la soluzione che preferiamo” ha dichiarato Eric Lèbre, Direttore

di Lèbre SAS. “Nel nostro business, zero emissioni e bassi livelli di rumorosità sono indispensabili. Tuttavia, abbiamo anche bisogno di batterie sufficientemente potenti per lavorare in modo efficiente su lunghi turni di lavoro nonché di un eccellente livello di manovrabilità adeguato agli ambienti di un cantiere affollato. Nei 15 anni in cui abbiamo usato le piattaforme aeree di lavoro mobili, oltre all’ottimo servizio fornito da SNM Lift, siamo rimasti fedeli a Genie perché le macchine sono estremamente robuste ed affidabili”. Il tempo di funzionamento è un punto chiave, e a questo proposito, la piattaforma a forbice Genie GS-1932 soddisfa tutti i requisiti richiesti. Su questo particolare progetto Lèbre opera con le sue 14 unità di Genie GS-1932 per installare in quota i sistemi di conservazione frigorifera. Queste piattaforme a forbice vengono utilizzate in combinazione con sollevatori telescopici, che forniscono continuamente agli operatori sufficienti quantità di pannelli di isolamento da installare. Combinando una capacità di carico fino a 227 kg, una larghezza della macchina di 0,81 m e una lunghezza a riposo di 1,83 m con i vantaggi di un

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


+ L’evoluzione delle soluzioni Genie Per far conoscere questa nuova generazione di soluzioni innovative, un prototipo del nuovo Allarme a Contatto Genie Lift Guard per le piattaforme aeree a forbice GS e per quelle a colonna verticale GR, GRC and QS è stato presentato ai clienti Genie durante i Vertikal Days a Donington Park nel Leicestershire, Inghilterra, lo scorso maggio. Questo sistema è composto da un dispositivo elettronico di protezione secondaria pensato per attivarsi quando un ostacolo entra in contatto con il cavo di sicurezza montato sul parapetto della piattaforma, avvisando l’operatore, il personale a terra e di cantiere di un possibile pericolo. “La sicurezza dell’operatore e

l’efficienza del suo lavoro sono considerazioni chiave nel processo di progettazione di Genie” ha dichiarato Zach Gilmor, Responsabile di Prodotto Genie, Terex AWP, per Europa, Medio Oriente, Africa e Russia. “Il Sistema Allarme a Contatto Genie Lift Guard per le piattaforme a forbice e per quelle a colonna verticale è stato progettato quale complemento per aiutare un operatore adeguatamente formato ad essere consapevole dei rischi nell’ambiente che lo circonda e per fornirgli un livello di protezione supplementare mentre lavora in quota. Mostrare questo prototipo durante i Vertikal Days ci ha dato l’opportunità di coinvolgere i clienti Genie e gli utenti finali, di raccogliere i loro

raggio di sterzata estremamente ridotto, la piattaforma a forbice Genie GS-1932 è perfetta per essere gestita da un solo operatore e supporta i materiali e gli strumenti necessari al lavoro. Le dimensioni

commenti così da adattare le nostre future soluzioni per la protezione per soddisfare al meglio le loro necessità e aspettative”. La configurazione standard per l’Allarme a Contatto Genie Lift Guard per le piattaforme a forbice e a colonna verticale includerà due antenne di attivazione, una montata sulla parte anteriore della piattaforma e una sul retro. Quando un’antenna di attivazione viene piegata da un ostacolo, attiva l’interruttore di controllo posto alla base del sistema. Da quel momento tutti i movimenti della macchina vengono fermati, mentre un allarme sonoro e uno luminoso entrano in funzione.

compatte sono ideali per cantieri affollati e per manovrare attraverso porte e spazi ristretti. Agli operatori di Lèbre piace anche la traslazione a tutta altezza e l’ultimo sistema Genie Smart Charger, che rende

L’operatore potrà tornare a manovrare la piattaforma solo dopo aver reagito all’attivazione del Sistema e al blocco delle funzioni della macchina, mettendo in funzione alcuni comandi. Il nuovo Sistema Allarme a Contatto Genie Lift Guard per piattaforme a forbice e a colonna verticale entrerà in produzione alla fine del 2018. Allo stesso tempo sarà disponibile un kit di retrofit compatibile con le piattaforme a forbice e a colonna verticale dotate del sistema Genie Smart Link, prodotte tra il 2011 e il 2018.

la ricarica il 20% più veloce. Il fatto che ora possono vedere il ciclo di carica dal lato, così come dal retro della macchina è un’ulteriore miglioria che rende il processo di ricarica più semplice.

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Dal Semplice al Facile L’INTERVENTO DI PIERO PALMIERI È STATO TRA I PIÙ INTERESSANTI TRA QUELLI ASCOLTATI DURANTE IPAF ANCH’IO

L’

L’evento organizzato a Bologna da IPAF ha permesso un confronto sui molteplici aspetti che compongono il variegato mondo delle piattaforme aeree. In questo dibattito, l’intervento di Piero Palmieri ci è sembrato tra i più coinvolgenti. Di seguito alcune dichiarazioni che il relatore ha voluto rilasciare alla nostra testata. “In occasione di IPAF Anch’io mi è stato chiesto di interpretare un argomento che potesse essere di raccordo fra le priorità del nostro mestiere e l’importanza del fare associazione in sintonia con i valori di IPAF. Mi sono sentito orgoglioso di accettare questa opportunità, sfruttando la mia esperienza e - cercando di evitare un banale spot pubblicitario a favore di un prodotto o di una azienda - ho preparato una presentazione per focalizzare alcuni temi inerenti le PLE ed i rapidi cambiamenti in essere nel loro impiego. A dispetto di una annunciata semplicità delle macchine - a volte inopportunamente esaltata da uffici marketing particolarmente aggressivi - ci ritroviamo in-

L’intervento di Palmieri, arguto come sempre, ha voluto porre l’accento sull’intrinseca differenza di valore tra i due termini “Semplice” e “Facile” e sui mutamenti del contesto lavorativo. Palmieri ha evidenziato come “nel settore del sollevamento stiamo assistendo ad un processo che vuole colmare il divario esistente fra le maggiori prestazioni richieste per il lavoro e le minori esperienze disponibili fra gli utilizzatori stessi”. Trait d’union tra l’attività del costruttore e quella di un’associazione come IPAF, ha così concluso: “per rendere semplici i pensieri e le attività per gli altri dobbiamo fare in modo che prima di tutto siano facili per noi, e ciò vale per tutti coloro (formatori, tecnici, leader naturali, progettisti, imprenditori, ecc…) i quali concepiscono un’idea o qualcosa a vantaggio e utilità di altri”.

fatti a ricercare ed utilizzare macchinari (PLE) sempre più performanti per impieghi sempre più sofisticati e frequenti, mentre all’inverso non si può nascondere un fenomeno sociale che, anche in questo settore, vede un costante declino del livello medio di competenza degli utilizzatori e degli addetti. Il facile sta insomma diventando un’aspettativa di vita che si sta sempre più allontanando dalla disponibilità di competenza naturale fra gli addetti”.

+ Chi è Piero Palmieri Responsabile di prodotto della GSR di Rimini, già membro del gruppo di lavoro GL3 nel CT005 all’UNI, Piero Palmieri è delegato italiano al CEN TC98WG1 nell’elaborazione della norma europea UNI EN 280 per le piattaforme di lavoro elevabili e presidente del comitato tecnico di ANFIA.

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Pulseo Generation MINORI COSTI ENERGETICI, MENO INQUINAMENTO ATMOSFERICO E ACUSTICO E OTTIME PRESTAZIONI. È LA NUOVA GAMMA ELETTRICA HAULOTTE

P

Progettata per muoversi e operare in silenzio, la nuova generazione di piattaforme Pulseo by Haulotte – i cui primi esemplari rispondo al nome di HA20 LE e HA20 LE PRO - è attenta all’ambiente e alle persone. La configurazione completamente elettrica rende la gamma Pulseo adatta per il lavoro nei centri cittadini e nelle zone dove è richiesta una bassa emissione sonora, nei cantieri “verdi” e all’interno. In pratica una risposta ecologica alle richieste inerenti l’inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale e che, con un occhio di riguardo per le esigenze dei cittadini, potrà trovare impiego in ospedali, scuole, librerie, centri commerciali, aeropor-

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ti, sale da concerto, strade pedonali, o dove gli orari di lavoro impongono la più bassa rumorosità. Queste piattaforme semoventi a braccio articolato, ad alimentazione elettrica, grazie agli pneumatici antitraccia a polimerizzazione rigida sono perfette per lavorare anche sulle pavimentazioni delicate, mentre l’assale oscillante e la trazione a 4 ruote motrici assicurano aderenza e stabilità su ogni terreno. Versatilità ed

ecocompatibilità che si associano alla più elevata produttività in termini di elevazione ultrarapida, rotazione della torretta continua a 360° e movimenti simultanei. Con i modelli a doppio carico che consentono di aumentare la capacità di portata adattando l’area di lavoro. In classico stile Haulotte i controlli proporzionali assicurano mo-

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SPIDER range

+ Werent con Haulotte e professionalmente valido anche nel nord Italia e la necessità di un ampliamento del mercato anche fuori dai confini. In particolare Haulotte fornirà a Werent varie piattaforme semoventi articolate di gamma alta, quali i nuovi modelli HA20 RTJ PRO, HA26 RTJ PRO e HA32 RTJ PRO, ai quali si affiancano diversi esemplari di piattaforme articolate ad alimentazione elettrica e scissor diesel.

vimenti precisi, garantendo un funzionamento regolare senza sobbalzi e a tutta fluidità. E se sul fronte della sicurezza la nuova gamma Pulseo beneficia di tutte le ultime innovazioni Haulotte, quali l’Activ’ShieldBar 2.0 e l’Haulotte Activ’Lighting System (dei quali abbiamo ampiamente parlato sulle nostre pagine), il costruttore si è notevolmente impegnato nell’ottimale gestione dell’energia. Le batterie ad alta capacità e la possibilità di abbassare la cesta sfruttando la forza di gravità senza alcun consumo energetico massimizzano infatti le prestazioni della batteria per un’intera giornata di lavoro. In caso fosse richiesta una batteria di maggiore durata, il sistema di estensione di cui sono dotate le macchine Pulseo ricarica rapidamente le batterie, mentre la piattaforma mantiene la sua piena capacità operativa durante il ciclo di ricarica. Alla fine di un turno di lavoro, il

caricatore incorporato e il suo sistema intelligente di gestione dell’energia ottimizzano la carica e la durata delle batterie. Concludiamo con uno sguardo agli aspetti manutentivi. Le nuove macchine si caratterizzano per motori elettrici esenti da manutenzione, intervalli di manutenzione prolungati, facile accesso ai componenti e semplice gestione della batteria. L’Haulotte Activ’Screen semplifica la vita quotidiana degli utenti e dei tecnici: può essere utilizzato per configurare la macchina; fornisce agli operatori le necessarie informazioni per identificare gli allarmi; consente di accedere all’elenco delle procedure di manutenzione preventiva e, se necessario, aiuta a diagnosticare e risolvere i malfunzionamenti. Non siete ancora convinti? Haulotte è così sicura dei propri nuovi modelli da offrire le nuove piattaforme Pulseo con una garanzia di ben cinque anni.

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NEWS: SPIDER 30T

Made in Italy

Il Gruppo Marraffa, ben conosciuto nel mondo del noleggio grazie a Venpa Sud, per la sua nuova flotta a marchio Werent ha voluto rinnovare il rapporto con Haulotte con un nuovo e importante investimento. La scelta di un nuovo brand (Werent) e di un nuovo collocamento geografico (Marghera) nasce dalla crescente richiesta dei clienti di avere un riferimento unico

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“S

HINOWA

Les jeux sont faits

PER HINOWA OTTIMO SUCCESSO, CON MARCATO CARATTERE INTERNAZIONALE, ALLA RECENTE MANIFESTAZIONE PARIGINA

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“Siamo molto soddisfatti di quest’edizione di Intermat. Il nostro stand è stato assiduamente visitato e vogliamo ringraziare tutti coloro che sono venuti a trovarci. Abbiamo avuto l’onore di ospitare operatori provenienti da ogni parte del mondo, in particolare dal Sud America e dall’Asia, e di ricevere attestati di stima da parte di numerose realtà che hanno manifestato il desiderio di collaborare con la nostra azienda, a conferma del riconoscimento che il mercato mondiale riserva alla qualità dei prodotti marchiati Hinowa, frutto di un’esperienza trentennale nel settore. Oltre al gran numero

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


di visitatori già nostri clienti, abbiamo ospitato anche molti nuovi potenziali acquirenti, che sono venuti a trovarci per la prima volta in quest’occasione. Oltre alla nutrita folla di visitatori francesi, l’affluenza del pubblico ha evidenziato un carattere spiccatamente internazionale, con una percentuale di operatori stranieri simile al passato. In generale, la risposta del pubblico nei nostri confronti è stata molto buona”. Le parole di Davide Fracca, sintetizzano alla perfezione il successo dell’ultima edizione di Intermat che ha visto oltre 1.500 espositori presentare i propri prodotti a circa 183.000 visitatori di tutto il mondo. Un successo particolarmente evidente presso i 280 m2 di stand Hinowa che ha esposto un’ampia selezione di piattafor-

+ Una festa A margine della manifestazione parigina, nella serata di martedì 24 aprile, Hinowa ha organizzato un evento conviviale che ha rappresentato un’occasione importante di condivisione e networking tra rivenditori, fornitori, colleghi e amici. Molti i partecipanti entusiasti che hanno aderito a quest’iniziativa e che hanno avuto la possibilità di degustare, nel contesto dello “show-truck” adeguatamente attrezzato in fiera, i piatti tipici della regione Veneto. Un’altra occasione per brindare alle qualità del made in Italy, di cui la società di Nogara è rappresentante di spicco. me aeree, minidumper, transpallet e carri cingolati e ha accolto una folta schiera di visitatori, rappresentanti del mercato francese e internazionale. I riflettori sono stati ovviamente puntati sulla nuova piattaforma aerea Lightlift 33.17 Performance IIIS, già premiata con il prestigioso “Intermat Innovation Award 2018” per la categoria “Lifting, Handling & Transportation”. Top di gamma del costruttore veronese, la Lightlift 33.17 Performance IIIS raggiunge un’altezza di lavoro di 32,6 m e uno sbraccio orizzontale di 16,5 m, a fronte di una larghezza di solo 1,2 m (estendibile fino a 1,7 m, per una maggiore stabilità durante la traslazione in pendenza) e di una lunghezza, senza cesto, contenuta in 5,8 m. L’area di stabilizzazione è variabile e si attesta sui 4,6x5,1 m con sbraccio totale, oppure sui 3,3x6,3 m, con sbraccio limitato. In area di stabilizzazione ristretta offre una rotazione di 360°, che permette di operare con continuità e velocità, con uno sbraccio laterale di 10,5 m. Due le opzioni di alimentazione: motore diesel Kubota 3 cilindri o un sistema elettrico con pacco batterie agli ioni di litio, il massimo per ope-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

rare indoor. Tra le peculiarità tecniche, da segnalare la funzione “Go Home”, con chiusura e allineamento automatico dei bracci, che riduce il tempo di rientro degli stessi ed elimina il verificarsi di errori in questa delicata fase di lavoro. Anche il cestello, con rotazione di ± 90° e 230 kg di portata senza restrizioni, è stato completamente riprogettato: ampio e confortevole, assicura maggiori spazi di movimento e di ricovero per gli attrezzi in quota. La struttura a tre bracci telescopici - uno inferiore, denominato TB (Tower Boom) e due superiori MB (Main Boom), più jib - consente di aggirare facilmente gli ostacoli.

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Ple MULTITEL PAGLIERO

Portano di più MULTITEL PAGLIERO ALZA L’ASTICELLA DELLE PORTATE UTILI IN CESTA DI MOLTI SUOI MODELLI DI PIATTAFORME AEREE

+

MX 290: caratteristiche tecniche Altezza max di lavoro 29,30 m Altezza piano calpestio cestello 27,30 m Sbraccio max di lavoro 13,20 m (300 kg)-14,90 (120 kg) Rotazione torretta 400° Rotazione idraulica del cestello 90°+ 90° Escursione telescopica dei bracci 13,23 m Dimensioni max del cestello 1,70 x 0,80 x 1,10 m Portata cestello 300 kg Pendenza ammissibile 1,5°

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N

Non sempre, quando si parla di piattaforme, l’evoluzione tecnologica comporta necessariamente un aumento dell’altezza operativa. I Costruttori di piattaforme aeree sanno che oltre all’altezza, quello che può fare la differenza tra vendere e non vendere una macchina è la portata in cesta, soprattutto se stiamo parlando di piattaforme autocarrate Patente B.

Nei prossimi anni è plausibile che i Costruttori ingaggino una corsa all’ultimo chilogrammo, come è avvenuto negli scorsi anni con l’innalzamento vertiginoso delle altezze operative, incremento ottenuto dallo sviluppo di nuovi materiali quali la lega di alluminio. Multitel Pagliero è uno dei Costruttori che si è sempre distinto per la continua evoluzione delle proprie piattaforme: questo spiega il perché sia tra i primi Costruttori a iniziare la corsa all’aumento delle portate utili in cesta. In effetti l’azienda piemontese ha recentemente terminato una serie di studi progettuali che sfociano proprio in ceste e piattaforme più performanti dal punto di vista delle portate, che conoscono quindi incrementi fino a 50 kg. Come nel caso della nuova MX 290, nuova versione della già consolidata MX 290 EX. Questa nuova piattaforma autocarrata di Multitel Pagliero supera i 29 m di altezza operativa per 14,90 metri di sbraccio e porta in cesta ben 300 kg. Prestazioni record che si aggiungono a dimensioni altrettanto al top: allestita sul telaio del Mitsubishi Canter con massa a terra di 7,5 ton, la nuova

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


+

MJ 226: caratteristiche tecniche Altezza max di lavoro 22,60 m Altezza piano calpestio cestello 20,60 m Sbraccio max di lavoro 9,40m (250 kg) - 12,40m (80 kg) 400° Rotazione torretta Rotazione idraulica del cestello 90°+ 90° Escursione telescopica dei bracci 10,77 m Dimensioni max del cestello 1,40 x 0,70 x 1,10 m Portata cestello 250 kg 1° Pendenza ammissibile

+

SMX 250: caratteristiche tecniche Altezza max di lavoro 25,20 m Altezza piano calpestio cestello 23,20 m Sbraccio max di lavoro 8,55 m / 7 m Rotazione torretta 360° Rotazione idraulica del cestello 90°+ 90° Escursione telescopica dei bracci 5,25 + 6,40 m Dimensioni max del cestello 1,40 x 0,70 x 1,10 m Portata cestello 200 kg Motore termico Kubota Z 602 - 10,9kW / 3200 rpm Motore elettrico 2,2kW / 230V / 50Hz / 1500 rpm Velocità max traslazione 2,4 km/h 14° / 25% Pendenza ammissibile Peso totale 266 0 kg

MX 290 resta un mezzo molto compatto in ordine di marcia, con soli 2,15 m di larghezza. La possibilità di lavorare anche con gli stabilizzatori in sagoma, permette all’utilizzatore di operare in spazi ristrettissimi. Cambiamo genere e troviamo la MJ 226. Appartenente alla gamma delle telescopiche con jib la MJ 226 raggiunge i 12,50 metri di sbraccio con 80 kg di portata e 9,40 con ben 250 kg nel cesto! L’altezza operativa è di 22,6 m. La macchina, essendo telescopica, offre anche la possibilità di montare un verricello al posto della cesta. Il sistema di intercambiabilità è sicuro e facile da utilizzare e si può arrivare fino a 250 kg

di portata nominale per 23 m di fune. La SMX 250 è invece una piattaforma cingolata semovente che per quano riguarda altezza di sollevamento e porta-

ta non ha niente da invidiare ai modelli competitor: stiamo parlando di 25 m di altezza e fino a 11,65 m di sbraccio che si abbinano a una portata massima in cesta di 250 kg. A far la differenza, in questo caso, è il peso operativo della macchina in rapporto alle prestazioni offerte: solo 2.600 kg, più leggera rispetto a piattaforme di dimensioni simili nella sua categoria.

+ SMX 250 E A Intermat Multitel Pagliero ha mostrato anche una versione ibrida della SMX 250 K, ossia la SMX 250 E. Alimentata da batterie al litio di ultima generazione, la macchina garantisce un’autonomia di un’intera giornata di lavoro e un tempo di ricarica inferiore alle quattro ore.

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Ple

I

Il rapporto tra il costruttore emiliano e i binari sono iniziati nel 2010 con la produzione e commercializzazione della RR14-EVO. Una macchina strada/rotaia oggetto di una continua evoluzione che è sfociata nella nuova RR14-EVO3-400, una piattaforma elevabile da 400 kg di portata massima, con una velocità massima di trasferimento di 18 km/h e che, in funzione della sua posizione e del carico, opera in una precisa curva di lavoro elaborata dal software macchina. La piattaforma si fonda su un telaio inferiore a cui sono collegati sia gli assali con ruote in gomma riempite, sia gli assali equipaggiati con ruote ferroviarie. Tramite martinetti idraulici gli assali ferroviari possono essere posizionati in assetto di ricovero qualora la macchina vada su gomma, oppure in assetto di utilizzo procedendo sui binari. La trazione sulle ruote (gommate e/o ferroviarie) è

PLATFORM BASKET

Sui binari dell’evoluzione LA RR14-EVO3-400 È LA NUOVA MACCHINA STRADA/ROTAIA DI PLATFORM BASKET DA 400 KG DI PORTATA E 18 KM/H DI VELOCITÀ MASSIMA

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regolata da motoriduttori (quattro su gomma e altrettanti su ruote ferroviarie) collegati a ogni elemento volvente. Durante la trazione su rotaia non è quindi presente alcun contatto tra la ruota gommata e quella in ferro. Tra le peculiarità della RR14-EVO3-400 è da segnalare il sistema autolivellante della colonna che è in grado di com-

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pensare automaticamente l’inclinazione laterale della macchina di 8°. Questo sistema è stato realizzato per garantire la perfetta planarità della piattaforma di lavoro, anche quando il dislivello tra le rotaie raggiunge i 200 mm. Sulla colonna sono alloggiati il quadro di comando con display per la diagnostica; il motore termico principale e quello di emergenza; una pompa a mano di sicurezza. La macchina è dotata di un sistema di registrazione dati “black box” comprensivi della posizione GPS e di un doppio tastierino numerico per l’identificazione dell’operatore. Il sistema di diagnostica, con display su quadro a terra e su navicella, permette il controllo dei

sensori principali e di tutte le informazioni. Il braccio - dotato di un jib per piccoli aggiustamenti e posizionamenti di precisione - permette una rotazione completa di 90°, di cui 15° in negativo rispetto all’orizzontale e 75° in positivo nella posizione più alta. La navicella -

+ Le Attrezzature Per essere ancora più efficace, la nuova RR14EVO3-400 ha la possibilità di montare le seguenti attrezzature opzionali: • Palo di misurazione della linea aerea in 3 versioni retro-compatibili (visualizzazione su display dell’altezza

rilevata; visualizzazione su display dell’altezza rilevata e della posizione laterale (stagger); visualizzazione e registrazione dei dati rilevati). • Sistema di isolamento ruote con dischi in materiale isolante.

• Telecamera per visione “zona d’ombra”. • Lithium Pack, per l’utilizzo della macchina in modalità Full Elettric. • Generatore elettrico da 7 kW con presa a terra e in navicella. • Marmitta catalitica per lavori in tunnel.

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comprensiva di attuatore rotante, con rotazione ±90°, e sensore di rilevazione del carico - consente il lavoro a tre persone in simultanea con le relative attrezzature, fino a un carico massimo di 400 kg. In ossequio alla sicurezza presenta tre punti di ancoraggio per le cinture di sicurezza degli operatori. Ovviamente la navicella alloggia anche il quadro generale di comando. Attualmente la RR14-EVO3-400 è omologata e commercializzata in molti paesi tra i quali Germania, Austria, Francia, Olanda, Belgio, Svezia, Inghilterra e UAE, che prevedono uno scartamento di 1.435 mm; Svizzera con scartamento da 1.435 mm e 944 mm; e Australia con scartamento 1.435 mm, 1.600 mm e 1.067 mm. L’Italia è invece in fase di omologazione.

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PALAZZANI

In giro per il mondo LE PIATTAFORME PALAZZANI SI FANNO VALERE A TUTTE LE LATITUDINI

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I Ragni Palazzani vanno alla grande in tutto il mondo. Cominciamo il nostro tour da Algeri, dove un XTJ 52/C sta dando il suo contributo alla costruzione della Grande Moschea. Disegnata da uno studio canadese, la moschea propone numeri da record: un minareto da 270 m di altezza, 12 edifici, 20.000 m2 destinati alla sala preghiera e uno spazio in grado di accogliere 120.000 fedeli. E se non bastasse ecco una scuola coranica da 300 allievi, una biblioteca e poi terrazze, giardini, musei e ristoranti. Il Ragno Palazzani XTJ

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52/C, con un’altezza di lavoro da 52 m e uno sbraccio di 19,5 m, sarà l’addetto alle finiture di montaggio e, successivamente, alla manutenzione della cupola che sovrasta la struttura. In versione elettrica, la piattaforma è fissata a un supporto su rotaia che percorre l’intero perimetro intorno alla cupola, permettendone pulizia e manutenzione. La macchina prevede un anemometro elettronico e un sistema anticollisione al cesto con sensori e laser. Ci trasferiamo in Asia, e precisamente all’aeroporto internazionale di Incheon, a Seoul, in Korea, dove operano due Ragni TSJ 27. Le due piattaforme sono state richieste in versione ruotata, per avere una maggior manovrabilità all’interno dell’edificio, ed in modalità ECO (DC+AC) con batterie al gel, dato il loro utilizzo prettamente in locali chiusi. Le batterie al gel sono in grado di sopportare cicli di carico/scarico profondi e senza stratificazione o versamento di acidi. Un TSJ 27/C Bienergy, con doppia motorizzazione (Diesel+DC) e cingoli antitraccia, ha operato invece in Malesia. La piattaforma si è occupata della manutenzione del Berjaya Times Square, di Kuala Lumpur, un edificio enorme che ospita 1.000 negozi, 65 punti ristoro e 1.200 suite. Rientriamo nel vecchio continente per vedere un Palazzani TZX 250/C partecipare alla costruzione del centro commerciale “Europe” a Kursk, Russia, dove è utilizzato per completare le finiture. Il Ragno è stato fornito in versione Bi-energy ed è equipaggiato con cingoli antitraccia e radiocomando.

+ Nuovo Dealer Con tutta questa attività internazionale è d’obbligo allargare la rete. Ed ecco che Palazzani ha stretto un nuovo accordo per la distribuzione dei suoi prodotti con il rivenditore e noleggiatore di piattaforme aeree Sos Location, di Montreal, in Canada. La società si occuperà di vendita, noleggio, formazione e servizio assistenza. Palazzani Industrie ha recentemente consegnato alla Sos Location tre piattaforme Ragno: una TZX 225/C in versione ECO (DC+AC), una XTJ 32/C e una TSJ 25/C in versione Ibrida (Diesel+DC), queste ultime dotate di verricello idraulico da 500 kg di portata.

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Ple SOCAGE

Tutti le scelgono

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TJ30: caratteristiche tecniche

SOCAGE CONSEGNA A VERNAZZA E MINOEGE DUE FORSTE75TJJ CON IL NUOVO SISTEMA DI STABILIZZAZIONE A BANDIERA

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L’8 maggio 2018 è stato un altro giorno di grandi consegne per Socage e, in questo caso, il termine “grandi” è decisamente azzeccato. Cliente d’eccezione sotto vari aspetti, in tale data Vernazza Autogru, storica azienda genovese che opera nel settore del sollevamento, dei lavori aerei a mezzo piattaforme e dei trasporti eccezionali, si è recata presso la sede di Socage per il ritiro della piattaforma aerea 75 TJJ, la telescopica con doppio jib più alta mai prodotta dall’azienda modenese. Ovviamente il ritiro dei mezzi è coinciso con il corso di formazione degli addetti per un futuro utilizzo corretto e sicuro della 75 TJJ. A rendere ancora più speciale l’avvenimento è stato il fatto che la stessa Vernazza Autogru ha collaborato all’esecuzione di alcune migliorie alla piattaforma stessa, evoluzioni tecniche che saranno implementate in questa piattaforma. La Socage ForSte75TJJ è

il modello alto per eccellenza di Socage che, proprio grazie alla costante interazione con i clienti di punta come avvenuto con Vernazza, è sempre lo stato dell’arte in termini di tecnologia e prestazioni. Alla collaborazione con Vernazza si deve lo sviluppo del nuovo sistema di stabilizzazione, tradizionale al posteriore e a “bandiera” anteriormente, una soluzione che rende possibile alleggerire in modo rilevante la struttura del mezzo e raggiungere lo sbraccio di 40 metri senza adottare alcuna zavorra e rimanendo in un ingombro stradale minimo. Nonostante le sue incredibili prestazioni, infatti, la ForSte75TJJ resta un mezzo a libera circolazione. La nuova stabilizzazione ha già riscontrato l’interesse di numerosi operatori di settore, che hanno già ordinato alcuni esemplari della nuova ForSte75TJJ. Tra di essi la

Altezza massima di lavoro 30 m Altezza massima al piano di calpestio 28 m Sbraccio massimo 23 m Portata massima in cesta 300 kg e 3 persone Capacità del verricello 500 kg Dimensione cesta 220 x 320 x 90 cm Rotazione torretta 700° Rotazione cesta 360° HE+HE Stabilizzazione

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ForSte75TJJ: caratteristiche tecniche Altezza massima di lavoro 75 m Sbraccio massimo 40 m 600 kg Portata massima in cesta Capacità dell’argano 1.500 kg Rotazione torretta 700° Doppio jib Stabilizzazione posteriore tradizionale Stabilizzazione anteriore a bandiera società specializzata Minoege. Socage è estremamente fiduciosa nel riconoscimento che le migliorie di progettazione adottate incontreranno sul mercato.

+ Sceglie Socage La storica azienda vicentina Lattoneria Fratelli Zamberlan ha deciso di affidarsi per la prima volta a Socage scegliendo, insieme all’area manager di zona Gianluca Bagnara, una Socage 30TJ. La scelta è stata dettata

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principalmente dalle maggiori prestazioni garantite da questa piattaforma rispetto ad analoghi modelli presenti sul mercato. In effetti la 30 TJ, pur essendo la piattaforma più piccola della serie TJ (famiglia di

piattaforme conosciuta per le altezze operative e la versatilità), permette il montaggio del verricello e assicura la massima maneggevolezza, essendo installata su un camion 2 assi da 16 t di massa a terra.

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Ple

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PALFINGER PLATFORMS ITALY

La super-baby del cantiere

LA NUOVA NATA NELLA GAMMA TRACKED IN CASA PALFINGER PLATFORMS ITALY: LA P210AJTK

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Ha fatto il suo esordio allo scorso Intermat e fin da subito ha raccolto l’apprezzamento degli operatori del settore per il binomio sicurezza – robustezza che la caratterizza. La P210AJTK è il secondo modello della gamma Tracked che Palfinger Platforms Italy lancia sul mercato, una serie di piattaforme cingolate che il

+ Gli optional La P210AJTK può essere arricchita con diversi optional: Cestello monoposto; Elettropompa per uso interno; Gancio di traino per rimorchio; Motore Diesel; Nastro cingoli antitraccia; Radiocomando traslazione/ stabilizzazione; Rimorchio omologato; Rotazione cestello; Sistema doppia velocità traslazione.

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Costruttore ha progettato specificamente per supportare logisticamente il cantiere. Una frase che riassume alcune caratteristiche peculiari che fanno di queste macchine le piattaforme ideali per muoversi in cantieri dove spostamenti e manovre sono resi più difficoltosi dalle ridotte dimensioni delle aree o dalla presenza di ostacoli inamovibili, quali muri, colonne, pali e così via. Come già successo per le piattaforme autocarrate prodotte da PPI, anche le Tracked quindi si distinguono dal resto dell’offerta sul mercato per l’adozione di soluzioni smart&friendly: come il cesto asportabile, realizzato veramente nelle dimensioni giuste per transitare da passaggi stretti come posso essere le porte (90 cm di larghezza); o la riduzione al minimo dei possibili danni alla catena portacavi e ai portatubi idraulici grazie al loro spostamento nella parte interna del braccio. O ancora i cingoli sollevabili e allargabili per un miglior

P210AJTK: caratteristiche tecniche Altezza massima di lavoro 20,3 m Altezza massima piano piattaforma 18,3 m Sbraccio laterale massimo 10,2 m Portata massima in piattaforma 220 kg Angolo operativo del braccio di lavoro 0° + 80° Rotazione Colonna 360° Dimensioni Cestello 1,4 x 0,7 x 1,1 m asportabile Motore di serie Benzina 14 CV Altezza in condizioni di marcia 2,00 m Larghezza in condizioni di marcia 1,4 m (0,78 m senza cestello) Lunghezza in condizioni di marcia 4,63 m (4,05 m senza cestello) Massa complessiva 2.900 kg trasferimento della macchina da un cantiere all’altro. La P210AJTK si differenzia anche per dimensioni che, in assetto chiuso, la rendono volumetricamente simile a una Fiat 500: quest’ultima è lunga 357 cm per 162 di larghezza e 148 cm di altezza, mentre la P210AJTK è lunga 463 cm per 78 cm di larghezza per 200 di altezza. Ma a differenza della Fiat 500, la nuova nata della gamma cingolata di Palfinger Platforms Italy, quando estesa, raggiunge i 20,3 m di altezza operativa e oltre 10 m di sbraccio laterale. Ed è equipaggiata con un jib articolato. L’area di lavoro occupata dalla macchina in assetto stabilizzato è invece un quadrato di 348 cm di lato. Tutte caratteristiche che ne fanno, insieme agli optional (vedi box), innegabilmente la piattaforma ideale per i cantieri.

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Trasporti Eccezionali MAMMOET

Alto tasso di innovazione

LE FOCUS A-FRAME E Y-FRAME SONO GRU PENSATE PER ESSERE TRASPORTATE CON GRANDE FACILITÀ, INSTALLATE IN SPAZI RISTRETTI E SOLLEVARE GRANDI CARICHI CON LA MASSIMA FLESSIBILITÀ

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Le industrie che costituiscono il mercato principale dell’heavy lifting and transportation, dall’oil&gas al petrolchimico, dalle costruzioni all’energia, si trovano a operare in un ambiente sempre più competitivo. Ciò si traduce, per i fornitori di servizi, nella richiesta dei clienti di ridurre al minimo i tempi di fermo impianto o di completamento di un progetto, per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e del personale. Uno specialista come Mammoet ha da tempo individuato nel sollevamento un’area che può contribuire in modo decisivo all’efficienza, venendo incontro alle esigenze dei proprietari degli impianti e dei progetti e degli EPC contractor. L’innovazione delle metodologie è di importanza fondamentale, ma disporre di macchine,

in questo caso gru, pensate per massimizzare l’efficienza, può fare la differenza. Mammoet ha così sviluppato Focus, un concetto di gru da sollevamento pesante e superpesante che ha le potenzialità di rivoluzionare il settore. Il lavoro sui concetti di base di Focus è iniziato nel 2013 e dopo sondaggi approfonditi con i clienti Mammoet ha individuato alcuni requisiti fondamentali: maggior

capacità di sollevamento, manovrabilità, installazione e disinstallazione rapida, specialmente in spazi limitati e congestionati. L’azienda olandese ha così sviluppato due tipi di gru Focus, la A-Frame e la Y-Frame, dalla forma generale della loro struttura, mirati ai mercati offshore oil&gas e a quelli dell’aggiornamento e manutenzione di impianti esistenti. La Focus A-Frame è concepita per sollevare moduli più grandi e più pesanti di quelli oggi standard, in spazi limitati. Il progetto originale prevede una capacità di 24.000 tonnellate, e permetterà di realizzare lavori, per esempio le gigantesche piattaforme offshore operanti in acqua profonde, con maggiore efficienza e tempi ridotti. La Focus Y-Frame è invece ottimizzata per operare all’interno di impianti già esistenti con layout complessi e limitazioni di spazio. La nuova gru richiede infatti per operare uno spazio minimo di appena 22 x 22 m e viene assemblata in verticale. La sua capacità è più bassa della A-Frame, ma supera le 2.000 t.

+ I principi delle Focus Entrambe le gru della serie Focus di Mammoet si basano su principi costruttivi ed operativi nuovi. In particolare: - la struttura delle torri e delle braccia delle Focus viene assemblata a partire da componenti lineari (montanti e traversi) che possono essere trasportati all’interno di container e non soffrono delle limitazioni delle travi convenzionali a traliccio negli

spostamenti su strada. In questo modo è possibile realizzare torri e braccia più larghe e robuste, adatte a maggiori capacità. Inoltre, nell’ambito di un cantiere è molto più semplice muovere i componenti elementari piuttosto che i tralicci per posizionare la gru dove serve senza interrompere le altre attività; - le Focus si auto-erigono in verticale, con lo stesso principio

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delle scale allungabili. In questo modo le gru possono essere innalzate sino a 200 metri su basi di dimensioni relativamente limitate senza compromettere resistenza e stabilità; - le braccia delle Focus dispongono di uno snodo integrato, il che consente alla gru di passare da una configurazione a braccio fisso ad una a braccio articolato senza dovere riassemblare il

tutto. La posizione dello snodo sul braccio frontale è variabile; questo consente alla gru di adattarsi all’altezza e al tipo delle costruzioni tra le quali si trova ad operare; - grazie all’auto-assemblaggio in verticale, il braccio posteriore può essere costruito alla stessa altezza di quello anteriore o anche più in alto, il che consente capacità più elevate e una maggiore versatilità.

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Trasporti Eccezionali COMETTO

Ancora nello spazio! COMETTO HA FORNITO UN NUOVO VEICOLO SPECIALE PER LA SOCIETÀ EUROPROPULSION S.A.

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Non è la prima volta che veicoli Cometto vanno nello spazio. Cometto ha prodotto veicoli speciali per le aziende aerospaziali fin dai primi Anni ‘80, implementando nuove tecnologie anno dopo anno per produrre i veicoli migliori e più sicuri per questo settore di attività. Recentemente il Costruttore di Borgo San Dalmazzo è stato coinvolto dalla società aerospaziale Europropulsion S.A. per la progettazione e fornitura di una nuova piattaforma elet-

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trica speciale. La società Europropulsion S.A., controllata dall’italiana Avio e dalla francese Arianegroup, assicura la cooperazione tra Francia e Italia sulle attività dello spazio civile attraverso lo sviluppo e la produzione in serie di motori a propellente solido di grandi dimensioni per i lanciatori europei Ariane e Vega, sotto la direzione e la gestione dell’ESA (European Space Agency), basato sui contributi finanziari dei governi italiano e francese.

Il progetto, che Cometto ha sviluppato in collaborazione con Bisiach e Carrù S.p.A., azienda italiana leader nelle attività di robotica, ha visto la realizzazione di un veicolo EMT 4/4 con una portata tecnica utile di 40 t. Questo speciale veicolo si basa sulla serie EMT standard originale, una piattaforma semovente completamente elettrica progettato per la logistica pesante in-plant. Grazie ai suoi pneumatici cushion e alle sospensioni idrauliche, il

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+ 108 linee per Hareket Cometto ha consegnato 108 linee d’assi MGSL, il nuovo G-Module, alla turca Hareket, una delle società leader nei trasporti eccezionali, noleggio di gru e sollevamento pesante. È un nome conosciuto nel settore dei trasporti speciali e alcuni dei loro più spettacolari progetti sono stati oggetto di numerosi premi internazionali in passato. La consegna è stata suddivisa in undici moduli a 6 assi, otto moduli a 4 assi e due moduli split. I veicoli saranno utilizzati in due distinti progetti: Turakurgan Combined Cycle Power Plant Project 900MW e Navoi-2 Combined Heat and Power Plant Project 450 MW. Si tratta di due diversi trasporti eccezionali: il primo dal porto del Kazakistan all’Uzbekistan Turakurgan,

per un totale di 2.400 km. Il secondo dal porto del Kazakistan all’Uzbekistan Navoi percorrendo 1.750 km. Complessivamente saranno trasportate 67 unità per un peso unitario che varia da 97 a 274 t. MGSL è il nuovo veicolo modulare costruito da Cometto che permette una portata tecnica di 45 t per linea d’asse, e con il più alto momento flettente sul mercato. Questo prodotto è progettato per la circolazione su strada, i trasporti off-road e le operazioni all’interno di stabilimenti, vantando una larghezza di 3.000 mm e moduli da 2 a 6 assi. Grazie a

un’area di carico rinforzata, i veicoli MGSL raggiungono una possibilità di carico fino a 50.000 kg in corrispondenza delle ruote e 80.000 kg sopra le travi trasversali. Inoltre offrono un’ineguagliabile compatibilità con veicoli di caratteristiche simili prodotti da altri costruttori e possono trasformarsi in unità semoventi grazie alla combinazione con i Power Pack.

veicolo può essere utilizzato sia in ambienti interni che esterni. Una caratteristica importante è il sistema di sollevamento parallelo idraulico e il sistema di supporto delle sfere flottanti con sistema di centraggio idraulico. Il sistema di avviso di collisione offre la massima sicurezza, il che rende il semovente ideale per l’uso all’interno di ambienti pirotecnici. La

precisione di posizionamento di 3 mm e il sistema isostatico a quattro punti rappresentano ulteriori caratteristiche importanti per la massima precisione e sicurezza di trasporto. L’EMT 4/4 è equipaggiato con tre set di batterie LiFePO4 da 120 Ah / 48V, un BMS integrato (sistema di gestione della batteria) e un caricabatteria trifase 380V esterno ad alta frequenza. Il

veicolo dispone inoltre di una guida ottica automatica con telecamere a infrarossi per il riconoscimento di tracce. Va ricordato che la serie Cometto EMT propone altre versioni: quella a 2 assi con una capacità di carico di 18 t e il modello a 3 assi da circa 28 t. I veicoli EMT possono essere controllati tramite telecomando o con un sistema AGV a guida autonoma.


Trasporti Eccezionali

FAYMONVILLE

Una soluzione per molteplici trasporti IL SEMIRIMORCHIO MULTIMAX È LA RISPOSTA ECONOMICA E FLESSIBILE A UN GRAN NUMERO DI ESIGENZE DI TRASPORTO MOLTO DIVERSIFICATE

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Con oltre 800 dipendenti, il Gruppo Orllati è una delle principali società di costruzione della Svizzera francofona, in particolare nei cantoni di Vaud e Ginevra, ed opera in un settore in cui Faymonville è riconosciuta come uno degli specialisti leader, ossia nel trasporto. Proprio per ottenere una specifica soluzione di trasporto, Orllati si è rivolta quindi a Faymonville e ha

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integrato nel proprio parco mezzi un semirimorchio MultiMax a 4 assi con sistema di allargamento idraulico, due fosse per ruote tra il primo e secondo asse nonché rampe idrauliche. Quando ripiegate, le doppie rampe sporgono meno di 300 mm, lunghezza che, secondo il Regolamento Europeo 1230/2012, non fa parte della lunghezza totale dell’unità. In tal modo

il MultiMax è un semirimorchio in grado di trasportare numerose tipologie di macchine operatrici ma la sua lunghezza non è mai comunque superiore al limite dei 16.500 mm fissato dall’Unione Europea”. “Grazie a queste rampe, non dobbiamo più sganciare il semirimorchio dalla trattrice per caricarlo. Inoltre è multifunzionale e può trasportare una varietà di macchine

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+ Da MultiMax a Max600

rimorchio. Il suo pianale può infatti essere idraulicamente allargato da 2.540 mm a 3.200 mm: questa operazione può essere eseguita direttamente dall’autista agendo su un pulsante del radiocomando. In tal modo la larghezza del MultiMax è perfettamente adattabile a quella della macchina operatrice da trasportare. Altro fattore cruciale che determina il successo di tutta la famiglia di semirimorchi MultiMax è la loro estrema manovrabilità, che velocizza le fasi di trasporto.

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follow the future elevations

operatrici diverse, fra cui pale gommate, dumper articolati o escavatori cingolati” ha dichiarato Gjevgjet Orllati, direttore di Orllati Logistics. “Il MultiMAX con sistema di allargamento idraulico è quindi un mezzo ideale per i trasporti del settore construction”. Massima sicurezza, semplicità d’uso, comfort e notevole risparmio di tempo durante le operazioni di carico e scarico sono invece i principali vantaggi legati al sistema idraulico di variazione della larghezza del semi-

piattaforma di carico completamente piana, Max 600 è particolarmente robusto e ideale per il trasporto di escavatori, macchine edili e altre attrezzature”, ha spiegato il responsabile del prodotto Mario Faymonville. Varie tipologie di macchine possono essere caricate rapidamente e in sicurezza grazie alle solide rampe, singole o doppie. Le sospensioni pneumatiche standard garantiscono caratteristiche di guida ideali, mentre l’ottimale ancoraggio del carico è garantito dai numerosi punti di fissaggio.

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Max600 è il nuovo semirimorchio presentato da Max Trailer, azienda del gruppo Faymonville fondata nel 2012 che in pochissimi anni è cresciuta esponenzialmente fino a totalizzare oltre 1.000 veicoli venduti nel solo 2017. Recentemente Max Trailer ha aggiunto un nuovo prodotto: il Max600, un semirimorchio con gli assi anteriori sterzanti. Con una scelta di modelli a 3 o 4 assi, questo semirimorchio è perfettamente adatto per l’uso nel settore dell’edilizia e dei lavori pubblici. “Con la

piattaforme aeree • attrezzature agricole • automazione macchinari per l’edilizia • attrezzature industriali

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Trasporti Eccezionali Benché di dimensioni impressionanti i depuratori trasportati da Silamas sembrano piccoli rispetto all’enorme sistema di power pack della combinazione Goldhofer

GOLDHOFER

DUE PESI MASSIMI DA 2.500 TONNELLATE SPOSTATI DA UN SOLO OPERATORE GRAZIE AL SISTEMA HYDRONIC DI GOLDHOFER

2.500 t in punta di dita

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Silamas è una delle più grandi aziende di trasporti eccezionali in Asia. Ha la sede a Samuthprakan, in Thailandia ed è anche uno dei più grandi e importanti clienti Goldhofer, più di 550 linee di assali in flotta. Da anni le due società collaborano regolarmente a impegnative operazioni di trasporto: Goldhofer infatti non solo fornisce le soluzioni di trasporto acquistate da Silamas, ma anche consulenza riguardante la loro configurazione ottimale sulla base di un’analisi dettagliata del percorso in questione. Nel gennaio 2018, Silamas è stata incaricata di trasportare

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due depuratori di gas estremamente pesanti per la centrale elettrica a carbone di Takehara, in Giappone. La centrale elettrica comprende tre impianti e, con una capacità di generazione stimata di 1.300 megawatt, è una delle principali fonti di energia nella regione di Hiroshima. I depuratori, ciascuno del peso di 2.100 tonnellate e di dimensioni enormi (16 x 36.1 x 36 m), sono stati progettati dalla Slot-Nankai Co., Ltd di Sattahip Port, Tailandia. Il team di Silamas, guidato dal direttore tecnico Teeraphap Juntorn, è stato incaricato di spostare le unità dall’area di

assemblaggio fino alla banchina di imbarco, un percorso di circa 800 m, e di caricarli su una chiatta. “Considerando l’enorme peso e le dimensioni delle unità, dopo numerose analisi abbiamo optato per due combinazioni parallele a 24 assi controllate da un solo operatore”, afferma Teeraphap Juntorn. La prima combinazione parallela comprendeva due

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+ L’unione fa la forza Goldhofer e Trail King Industries, due dei marchi più conosciuti nel settore dei trasporti eccezionali, hanno avviato una collaborazione volta a promuovere e supportare i rispettivi prodotti sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Fondata nel 1705, Goldhofer è diventata un’azienda globale come produttore e distributore di semirimorchi e moduli speciali su strada, fuoristrada e unità semoventi per carichi estremamente pesanti. Trail King Industries, Inc. è invece specializzata da oltre 40 anni nella progettazione, produzione e commercializzazione di rimorchi open deck e trasporto materiali. Dalla partnership i clienti trarranno innanzitutto il vantaggio di un portafoglio prodotti ampliato e completo, continuando a fare affidamento sui Costruttori con cui hanno già collaborato in passato. configurazioni composte da moduli PST / SLE 16 e THP / SL 8, mentre la configurazione scelta per la seconda combinazione parallela era una configurazione composta da moduli PST / SL 4, THP / SL 20 e un PST / SL 6 con THP / SL 18. Con una forza di trazione di 160 kN per linea di assi motrici e un telaio particolarmente robusto, la serie PST / SL Goldhofer è uno dei moduli heavy duty con la più alta capacità di carico oggi disponibile sul mercato, mentre i moduli THP / SL, con il loro elevato momento flettente, sono indicati in particolare quando si gestiscono carichi concentrati. “Ciò che ho trovato particolarmente convincente per questa operazione è stato l’utilizzo del sistema di guida Hydronic di Goldhofer, che ci ha permesso di controllare l’intero convoglio di veicoli con un solo operatore” ha spiegato Teeraphap Juntorn. La principale difficoltà di questo trasporto stava nella necessità di coordinare i diversi tipi di moduli che componevano il convoglio in maniera sincronizzata. Ciò è stato possibile grazie al sistema Hydronic di Goldhofer. Questa centralina di comando idraulica computerizzata consente di sincronizzare i moduli THP / SL ad

assi sterzanti con i sistemi di guida elettronici dei veicoli semoventi. Grazie al sistema Hydronic, la combinazione dei diversi moduli ha superato ogni difficoltà e, in particolare, la manovra più delicata degli 800 m da percorrere: la risalita di una rampa con una pendenza di quasi il cinque per cento. Ricordiamo che il veicolo pesava complessivamente 2.500 tonnellate. Altra difficile manovra è stata quella di posizionamento dei depuratori sul basamento della chiatta: essendo lo spazio disponibile nel punto di carico molto limitato, il convoglio eccezionale (lungo 40 m) si è avvicinato alla chiatta da una direzione non perpendicolare, bensì angolata. Durante questa manovra, il personale di Silamas e l’equipaggio della chiatta hanno dato una dimostrazione impressionante del lavoro di squadra di precisione, e il carico è stato posizionato esattamente sul basamento installato nel mezzo della chiatta. “Grazie agli accurati preparativi, siamo stati in grado di rispettare il programma e caricare entrambe le unità in una settimana. È sempre una bella sensazione quando squadre diverse lavorano così bene insieme fin dal primo trasporto” ha concluso Teeraphap Juntorn.

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Gru e Autogrù CEM

La polivalenza fatta gru UNA AMAK 60 ALLESTITA SU IVECO DAILY NELLA FLOTTA NOLEGGIO DI ALBATROS, GRUPPO BRESCIANO SPECIALIZZATO NEL SOLLEVAMENTO

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La passione e le idee hanno sempre il loro peso. L’incontro tra Dario Vedovello, patron di Albatros, e Loris Manocchia, anima propulsiva di CEM Elevatori, ha portato all’allestimento di una Amak 60, che si può considerare una vera e propria gru polivalente per l’industria e le costruzioni. Con una capacità di sollevamento massima fino ai 1.800 kg e uno sbraccio di 5 m alla quota di 22 m

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di estensione del braccio principale, è un modello che prevede, a differenza di altre macchine Amak allestite su autocarro, lo sfilo idraulico, e non manuale, del braccio secondario. Una prerogativa che innalza notevolmente le prestazioni e la rapidità di messa in opera della gru. La rotazione della torretta è in modalità continua a 360°, mentre la gestione con radiocomando delle operazioni di solle-

vamento è supportata da sistemi di sicurezza e di controllo all’avanguardia. I sistemi DRA (relativo ai movimenti della torretta) e ASC (deputato all’assetto degli stabilizzatori) lavorano infatti in perfetta sinergia per adattare la portata e la rotazione dell’Amak 60 alle condizioni di stabilità della macchina. In sostanza, considerando anche le condizioni di vento, le manovre della gru vengono rallentate e calibrate in automatico per mantenere standard di sicurezza adeguati alla specifica situazione operativa. In particolare, grazie al modulo ASC dal doppio controllo costante riferito a ciascuno dei quattro stabilizzatori, in assetto H+H e con modalità estensibile - l’operatore può verificare sul display LCD del radiocomando (e sull’omologo schermo collocato anche alla base del

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braccio principale) la pressione degli stabilizzatori al suolo in relazione al carico sollevato e alle possibilità effettive di sbraccio. La funzionalità soft-touch di rallentamento proporzionale dei movimenti della gru favorisce inoltre una manovrabilità dolce e progressiva. Un dettaglio particolarmente interessante per il cliente è inerente i 180 cavalli destinati anche alla presa di forza: il motore del camion prevede, in sostanza, una propulsione ausiliaria ad accelerazione elettronica PTO per le funzioni-gru. Questo sistema riduce in modo decisivo i costi di gestione della gru: un unico motore viene impiegato sia per la marcia dell’autocarro, sia nell’utilizzo della gru in cantiere. La nuova macchina occuperà un ruolo fondamentale nella flotta Albatros destinata alle operazioni

di sollevamento polivalente nell’ambito delle manutenzioni urbane, nell’edilizia residenziale e industriale e nel montaggio di impianti. Operazioni nelle quali si faranno valere la forza sviluppata dal braccio doppio-telescopico in speciale lega d’alluminio ultra-resistente, e la solidità del sistema di saldatura per attrito allo stato solido FSW (Friction Stir

Welding), prerogativa tecnologica di Klaas, il costruttore della gamma Amak. Allo stesso tempo le oscillazioni provocate dal vento sono minimizzate dalla caratteristica struttura traforata del braccio, mentre i fenomeni di curvatura degli elementi-braccio risultano notevolmente ridotti in virtù del maggior spessore conferito alla lamiera nei punti sottoposti a maggiore sollecitazione. Chiudiamo con le prestazioni. La gru è in grado di raggiungere un’altezza massima di 32 m e uno sbraccio fino ai 27 m, con una capacità di sollevamento da 250 kg in piena estensione orizzontale, nell’intervallo tra 8 e 17 m.

+ Scelte condivise “Il marchio Amak è già conosciuto e apprezzato da tempo dal nostro cliente Albatros. In accordo con Dario Vedovello abbiamo concepito un allestimento agile e completo in ogni dotazione per questa gru polivalente. Così, dopo

aver considerato diversi veicoli a passo corto e lungo per il montaggio dell’Amak 60, la decisione finale è caduta sulla versatilità dal passo intermedio (a 4.100 mm) dell’autocarro Iveco Daily 65-180 - con PTT da 6,5 t per 180 CV di potenza

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motore - che contempla tutti i requisiti di compattezza ricercati dal noleggiatore. Il baricentro del veicolo è molto basso, e il telaio ha una larghezza contenuta; i costi di allestimento si sono rivelati alla fine davvero economici e l’insediamento della

gru multifunzione ha rispettato in pieno le esigenze di equilibrio operativo e di ingombro ottimale della struttura di sollevamento in assetto di trasporto”. Loris Manocchia, titolare di CEM Elevatori

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Gru e Autogrù

IDROGRU

Tutto in una notte LA FESTA, LA NUOVA SEDE PRODUTTIVA, L’IDEALE PASSAGGIO DI CONSEGNE E UNA NUOVA GRU PER IL MERCATO ITALIANO. QUESTO L’OPEN DAY FIRMATO IDROGRU

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Una serata tiepida, serena, quasi un miraggio in una primavera ballerina e decisamente piovosa. Lo scorso 8 giugno anche il meteo ha guardato con benevolenza la città di Modena, location perfetta per la nuova sede di Idrogru, teatro di quello che, definire open day, è a dir poco riduttivo. Ospiti della splendida serata organizzata dal costruttore emiliano, ci siamo immersi in un’atmosfera oltremodo piacevole che ha saputo amalgamare tanti ingredienti, tutti di fondamentale importanza. L’evento – al quale sono intervenute circa 350 perso-

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ne tra clienti, professionisti del settore, fornitori storici e ovviamente tutti i collaboratori di Idrogru – ha saputo riunire molteplici aspetti: la festa, la presentazione della nuova sede produttiva, l’ideale passaggio di consegne della responsabilità aziendale e anche una nuova versione della KT160.33 perfetta per il mercato domestico. Particolarmente entusiasti e partecipi, a inizio serata i collaboratori di Idrogru sono stati chiamati sul palco, presentati uno a uno, e hanno offerto un’immagine di un’azien-

Un momento dell’open day di Idrogru da con un’età media piuttosto giovane, un gruppo dinamico proiettato verso il futuro che in ogni caso beneficia della presenza di alcune figure “storiche”. “Questo gruppo”, ha sottolineato Roberto Vezzelli, Titolare di Idrogru, “sta lavorando bene, ha visto l’inserimento di alcune nuove figure chiave, ma allo stesso tempo si avvale dell’imprescindibile

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Il palco Idrogru durante l’apertura della serata

Roberto Vezzelli, Titolare e Sales Manager di Idrogru supporto dei soci fondatori”. La serata – nel discorso d’apertura i soci fondatori dell’azienda erano significativamente a fianco di Roberto Vezzelli – ha infatti simboleggiato anche un ideale passaggio di consegne. “Dopo aver imparato tanto in questi anni”, ha commentato Vezzelli, “è giunto il momento di rac-

cogliere il testimone di chi ha ideato e fatto crescere la nostra realtà. Abbiamo voluto trasmettere un messaggio chiaro al mercato: Idrogru è un’azienda solida, che sta crescendo con l’innesto di nuove forze in tutti i settori, dalla progettazione al commerciale, ma che si fonda ancora sull’imprescindibile esperienza di chi ha

dato il la a questa vicenda industriale”. In effetti, oggi Idrogru si presenta come una realtà in deciso fermento: un nuovo stabilimento produttivo (del quale abbiamo dato conto nello scorso numero di Sollevare), un gruppo di lavoro motivato, un ufficio tecnico di prim’ordine e anche una nuova attenzione per la comunica-


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zione che ha avuto il suo culmine proprio nell’open day dell’8 giugno. Come accennato, l’evento ha visto l’esordio anche di una nuova macchina: una KT160.33 HD già venduta a Zanoletti. “La KT160.33 (a cinque sfili, mentre la .29 è a quattro sfili) in questi ultimi anni è stato il modello di punta per il mercato italiano”, riprende Vezzelli. “E partendo da questo presupposto il nostro ufficio tecnico, che oltre a un nuovo progettista e si è arricchito con l’acquisto di un programma AutoCad di nuova generazione, ha sviluppato la nuova KT160.33 Heavy Duty Version, sintetizzata nella sigla KT160.33 HD. Abbiamo rivisto l’intera struttura del braccio, lo abbiamo potenziato attraverso l’incremento dei pattini, che ora sono otto su tutti gli sfili; il miglioramento del-

le loro superfici e della loro applicazione al braccio stesso. Del resto le nostre macchine sono molto apprezzate perché hanno una grande potenza sotto carico durante lo sfilo. Ora, con la KT160.33 HD, sfiliamo 40-50 t senza problemi. E tutto questo è dovuto principalmente all’utilizzo dei nostri pattini in bronzo che sono praticamente eterni”. Inoltre la nuova gru utilizza la medesima testa del braccio, più potente, solitamente applicata ai modelli con meno sfili. In questo modo sulla KT160.33 HD la classica testa flottante Idrogru non necessita di alcun supporto aggiuntivo ma, per la rotazione, utilizza un semplice perno. In pratica una macchina più agile, più manegge-

vole, più performante e sempre a libera circolazione, visto un peso contenuto nelle 32 t. Se la nuova KT160.33 HD è stata la reginetta della serata, nel piazzale antistante la sede hanno fatto bella mostra parecchie macchine, tra le quali l’ammiraglia di Idrogru: una KT300.25 da 300 t esposta nella tipica livrea azzurra che contraddistingue i veicoli Porro. Allestita su autocarro a cinque assi, è in grado di sfilare sotto carico e sollevare oltre 130 t, e di proporre in ogni caso un mezzo agile e leggero (togliendo le zavorre siamo attorno alle 43 t), mentre a livello dimensionale ci troviamo di fronte a misure molto simili a modelli di gru decisamente meno prestazionali.

+ La testimonianza Durante la festa di Idrogru abbiamo raccolto le parole di Lamberto Bergamin, autentico appassionato di gru e fedelissimo del marchio modenese. “Lavorare con Idrogru”, ha commentato il titolare della società padovana, “è un vero piacere. Ti seguono come una sartoria e per noi è fondamentale perché puntiamo

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più sulla qualità che sulla quantità dei lavori. Dal 1996 a oggi abbiamo acquistato ben quattro macchine, tutte estremamente versatili, che possono fare di tutto. Ma al di là delle gru c’è un rapporto quasi familiare. È gente straordinaria che ti segue in tutto, gente che te la senti addosso, non ti senti mai abbandonato, infatti cercano di esaudire qualsiasi necessità. E nel nostro campo una

disponibilità simile non è facile da trovare. Inoltre questo rapporto non ha flessioni con il passare del tempo e con l’ingresso in società delle nuove generazioni. In Idrogru si respira la classica passione emiliana per la ricerca, la tecnologia, la voglia di andare sempre più avanti e progettare sempre qualcosa di meglio”. Il

parco macchine di Bergamin permette alla società, tra l’altro specializzata nel settore industriale e farmaceutico, di seguire con il noleggio a caldo l’intero Triveneto. All’open day è stata esposta la più recente gru Bergamin, una KT 160.29.

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Gru e Autogrù EFFER

Tecnologia allo stato puro DA EFFER DIVERSIFICATE SOLUZIONI A VANTAGGIO DELLA PRODUTTIVITÀ, DELLA SEMPLICITÀ E DELL’IMMEDIATEZZA

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Un autentico partner per il lavoro di ogni giorno. Stiamo parlando di Steady, il nuovo radiocomando per le gru Effer. Completamente integrato con il sistema di gestione elettronica Progress 2.0, Steady è progettato per avere sempre tutto sotto controllo e lavorare al meglio. Utilizzandolo, la prima caratteristica

evidente è l’estrema leggerezza. A cascata ecco una serie di qualità davvero apprezzabili, tra queste la possibilità di operare anche in condizioni di scarsa luminosità e un comfort ottimale durante tutta la giornata lavorativa. Del resto il radiocomando Steady è stato ideato e progettato sulla base dell’esperienza di decine di esperti operatori di gru e rappresenta un’eccellenza in fatto di ergonomia, precisione e facilità d’uso. La batteria garantisce un alto livello di autonomia, mentre la qualità dell’immagine è assicurata da un display TFT da 3,5”. Se la multibanda copre tutti i canali di frequenza, Steady dispone anche di una scheda di memoria rimovibile in cui è possibile salvare le proprie impostazioni personali. Oltre alla customizzazione, l’operatore beneficia di icone di comando intuitive e ben posizionate; di una struttura ergonomica (le braccia e le

mani rimangono in posizione naturale, riducendo la tensione posturale); e di una perfetta retroilluminazione. Come accennato, Steady è compatibile con importanti funzioni del Progress 2.0 come il DLC – Dynamic Load Chart, che permette di visualizzare sul display del radiocomando le portate reali in base alla stabilizzazione della gru. Il DLC calcola infatti le performance della macchina sui 360° di raggio operativo e per ogni singola estensione degli sfili della gru, in questo modo è possibile sapere quanto si potrà sollevare in una specifica direzione e, in modo preventivo, conoscere le potenzialità anche nelle aree limitrofe. Steady è inoltre utilizzabile sulle gru equipaggiate con Sense, sistema grazie al quale il Progress 2.0 calcola la stabilità in ogni punto dell’area di lavoro in base all’effettiva apertura degli stabilizzatori e massimizza la capacità di sollevamento.

+ Largo al RACE Acronimo di Remote Assistance Control Effer, RACE è un concentrato di tecnologia per garantire la massima produttività tramite la connettività con la propria gru Effer. Sviluppato grazie all’elettronica Progress 2.0, RACE permette di rimanere sempre connessi alla propria gru e di consultarne tutti i dati. In pratica, consente di gestire e di pianificare il lavoro in modo facile e veloce, con grandi benefici per la produttività. Inoltre rappresenta un vantaggio anche sotto il profilo dell’assistenza tecnica: grazie a RACE, in caso di necessità, ogni Service Point Effer può intervenire da remoto con tempestività. Perfetto per monitorare e pianificare il lavoro della gru, è ideale anche per la gestione delle flotte.

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Gru e Autogrù

JEKKO

Piccole gru crescono SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO ALCUNI BESTSELLER TRA LE MINIGRU E I MINIPICKER DI JEKKO

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Le minigru Jekko sono un mondo a se stante. Compatte ma prestazionali, queste piccole gru telescopiche cingolate sono state progettate per essere facilmente trasportabili e manovrabili e consentono di lavorare negli ambienti

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più difficili, a partire dai siti in pendenza, con scale o addirittura nei corridoi più stretti. Se non bastasse, le Jekko assicurano rapidi tempi di set-up e la massima attenzione per la sicurezza. In questo quadro generale abbiamo sele-

zionato due modelli, entrambi disponibili con batteria standard o al litio: la SPX312 e la SPX424. La prima è l’essenza della compattezza, della maneggevolezza e della versatilità. In pratica la soluzione ideale per tutte le necessità interne grazie al Power Pack monofase o trifase, a una pressione al suolo limitata a 0,44 kg/cm2 e a dimensioni contenute in 2.800x770x1.600 mm. Con rotazione di 280°, Electronic LMI per il controllo

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automatico della stabilità e per la diagnostica, radio remote control e cingoli estensibili indipendenti, la SPK312 è un vero folletto per risolvere le situazioni più intricate. Anche grazie a prestazioni di tutto rispetto che parlano di una capacità massima di sollevamento di 1.200 kg, di un’altezza di lavoro pari a 10,7 m e di uno sbraccio di 9,6 m. Tra le altre caratteristiche da segnalare i due jib da 400 o 800 kg, il sistema di riconoscimento automatico degli accessori e il manipolatore idraulico radiocomandato per vetri da 600 kg. Saliamo di categoria per parlare della SPX424, quella che in Jekko definiscono “la punta di diamante” delle minigru. Bestseller della produzione trevigiana, è un concentrato di tecnologia (da segnalare il software Jemmy per la gestione di tutte le funzioni della macchina), innovazione e affidabilità, in grado di garantire 2.400 kg di capacità di sollevamento, un’altezza operativa di 15 m e uno sbraccio massimo che sfiora i 12 m. Il tutto per una macchina con dimensioni davvero ridotte: 3.150x780x1.950 mm. La motorizzazione Kubota si alterna a un Power Pack monofase o trifase e alla disponibilità di un pacco batterie tradizionale o al litio. E la flessibilità operativa si amplifica grazie alla possibilità di

+ La SPK60 La più recente evoluzione della gru telescopica SPK60 si è tradotta in performance di altissimo livello abbinate a un incredibile feeling operativo in grado di dare il massimo in ogni occasione: dalle classiche manovre di precisione negli spazi stretti al pick&carry di cantiere, dove i terreni sono più difficili e la pioggia è una abituale compagna di lavoro. Il tutto grazie alla nuova versione del software di gestione della macchina, che permette alla SPK60 lavorare

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con la massima stabilità e con inclinazioni differenti (0°, 0.7°, 1.5° e 3°), di sollevare fino a 3 t in pick&carry e 6 t in statico e di raggiungere un’altezza massima di 26,7 m con jib. Ma se le necessità esulano da quelle tipiche di cantiere, ecco emergere una gru telescopica cingolata con cabina dotata di jib idraulico, cingoli estensibili e motore elettrico perfetta per lavorare negli spazi interni e ristretti. Infatti la SPK 60 dispone di un motore diesel Yanmar da 53,7 kW cui alterna

un motore elettrico trifase (o monofase) da 11 kW. Spetta solo all’operatore, a seconda delle esigenze, switchare da una soluzione all’altra con la massima flessibilità d’impiego. Questa macchina, che ovviamente fa della versatilità la sua bandiera, si esalta in molteplici optional tutti volti a incrementarne la flessibilità operativa. Tra questi ricordiamo i tre tipi di jib e il manipolatore idraulico radiocomandato per la movimentazione di tubi o putrelle.

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Gru e Autogrù

lavorare con gancio o con argano e a tre differenti jib (idraulico, meccanico o searcher hook), tutti da 800 kg di capacità. Da non sottovalutare altre chicche quali il sistema di riconoscimento automatico degli accessori con aggiornamento dei diagrammi di carico, il manipolatore idraulico radiocomandato per vetri da 600 kg di capacità, la doppia posizione dell’argano con rotazione di 70°, la rotazione continua 360° e i cingoli estensibili indipendenti. Seppur a malincuore abbandoniamo le minigru per addentrarci in un altro settore: i minipicker, cioè le gru elettriche semoventi pick&carry: macchine totalmente radiocomandate e alimentate esclusivamente a batteria, anche in questo caso di tipologia standard o al litio. Nello specifico ci soffermiamo sulla MPK20 perfetta per la movimentazione industriale e la manipolazione del vetro. Affidabile, molto

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sicura e facile da utilizzare, questa piccola gru (2.660x950x1.950 mm) regala una portata di 2.000 kg, un’altezza massima di 5,8 m e uno sbraccio di quasi 3 m. A trazione posteriore, si caratterizza per il timone manuale, le ruote antitraccia e la modalità a gancio e ad argano. Saliamo con le prestazioni soffermandoci sulla MPK50, una macchina totalmente radiocomandata da 5 t di pick&carry, che inoltre presenta un sistema brevettato di rotazione del braccio e una barra stabilizzatrice anteriore a garanzia della migliore stabilità e di prestazioni super. A fronte di dimensioni sempre contenute (3.050x1.200x1.750 mm) ecco infatti un’altezza di lavoro di 9,5 m e uno sbraccio di 6,2 m. Tra le altre caratteristiche salienti il jib manuale modulare a due sezioni con testa orientabile, utilizzabile in modalità a gancio o ad argano, e l’argano idraulico da 1.000 kg con fune da 60 m.

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Gru e Autogrù + Nuova

Certificazione Fassi ha conseguito la nuova Certificazione ISO 14001:2015, che fissa i requisiti standard di un sistema di gestione ambientale. Con questa certificazione il Gruppo Fassi dimostra il proprio impegno per salvaguardare l’ambiente e migliorare costantemente le proprie prestazioni ambientali.

FASSI

Fassi e Marrel a Eurosatory A PARIGI SONO STATI ESPOSTI UN MERCEDES ZETROS CON GRU F195A.2.22 DYNAMIC E UN SISTEMA MARREL AMPLIROLL AL16500 DM

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Il know-how maturato in 53 anni di attività nella progettazione e costruzione di oltre 150.000 gru idrauliche per autocarro è uno straordinario patrimonio messo a disposizione da Fassi Gru anche per le esigenze delle forze armate e della protezione civile, dove la movimentazione dei carichi necessita di rapidità, precisione, manovrabilità e sicurezza operativa. Fassi collabora con le più importanti case

costruttrici di veicoli e ha al suo attivo numerose forniture di mezzi per gli eserciti e per le forze impegnate nelle missioni di pace. Le gru Fassi si prestano infatti a essere integrate con diverse tipologie di mezzi grazie ad allestimenti che rispondono alle più diverse necessità. Partendo da questi presupposti, Fassi e Marrel hanno partecipato a Eurosatory, manifestazione dedicata alla difesa e alla

sicurezza, svoltasi a Parigi lo scorso giugno. Le società del gruppo Fassi, hanno esposto due veicoli allestiti con speciali equipaggiamenti: un fuoristrada Mercedes Zetros a trazione integrale progettato dalla francese Soframe, specializzata nel settore difesa per ambienti estremi e allestito con una gru F195A.2.22 dynamic, con cui movimentare attrezzature di difesa o logistiche; e un sistema di carico a gancio mobile telescopico Marrel Ampliroll AL16500 DM. La Fassi F195A.2.22 si caratterizza per una massima capacità di sollevamento di 17,55 t/m, uno sbraccio massimo standard di 8,35 m e un peso 2470 kg; il Marrel Ampliroll AL16500 DM prevede invece un sistema a gancio mobile telescopic + Amplitainer CHU, con capacità di sollevamento pari a 16.5 t e un peso di 3.480 kg. Presso lo stand è stata esposta anche una gru speciale, con ingombri molto compatti (1.346 mm di altezza, 2.242 mm di larghezza e una profondità 1.025 mm) particolarmente adatta a condizioni di aviotrasporto. Stiamo parlando di una Fassi F210LP, a braccio singolo, con una capacità di sollevamento di 18,65 t/m per uno sbraccio standard di 5,85 m.

+ Per il Re di Svezia Una Fassi F1150RA ha dato il proprio fondamentale contributo per l’installazione di 600 pannelli solari sul tetto del Palazzo Reale di Stoccolma. La F1150RA.2.26 xhe-dynamic che abbina soluzioni di design quali i carter di protezione “Carbon look” a un’eccezionale

compattezza degli ingombri - a lato del basamento è equipaggiata di serie con il touch screen display a colori di 7” che consente di controllare in modo chiaro e veloce innumerevoli informazioni. Come per tutti i modelli XHE, la F1150RA è dotata del sistema

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di stabilità Fassi FSC/SII, che sfrutta la migliore efficienza del nuovo sensore angolare abbinato al limitatore di momento. Segnaliamo come il mercato svedese, seguito da Fassi Sverige AB, nel 2017 abbia assorbito quasi 150 gru Fassi.

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Gru e Autogrù JMG CRANES

Manutenzioni difficili addio ECOCOMPATIBILE, SILENZIOSA, COMPATTA E AD ALTE PRESTAZIONI. IN BREVE: LA NUOVA GRU SEMOVENTE ELETTRICA A BATTERIA SPEEDYLIFTER99 DI JMG CRANES

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JMG Cranes ci ha abituati davvero bene. Tutte le macchine che escono dagli stabilimenti della società piacentina hanno qualcosa di speciale, un tocco di classe che sta diventando un vero e proprio marchio di fabbrica. Non fanno certo eccezione le nuove gru della gamma Lifter – Greenlifter 0,9 t e Speedylifter99 1,3 t – sviluppate per soddisfare le esigenze di clienti che necessitano di una macchina estremamente compatta per effettuare manutenzione in ambienti difficilmente

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mm e 1.579 mm di altezza), un peso di 1.350 kg e una portata massima pari a 1.300 kg; è totalmente radiocomandata, infatti attraverso l’uso del radiocomando l’operatore può eseguire tutte le movenze in totale sicurezza, inoltre è possibile avere un controllo simultaneo e proporzionale di tutti i movimenti di trazione, di sterzatura della gru, di telescopaggio, di salita e discesa del braccio e degli eventuali accessori opzionali. Per assicurare la più elevata operatività, la gru Pick&Carry Speedylifter99, è equipaggiata da batterie al litio da 25,6 V. e 200 Ah, che garantiscono 8 ore di autonomia con un indicatore luminoso dello stato di carica; sul telaio, con struttura d’acciaio di qualità piegata e saldata, si innesta un braccio costituito da tre elementi telescopici a sfilamento idraulico con angolo di inclinazione +56/-16°; la trazione, che si avvale di due motori elettrici di classe di isolamento H e l’impianto frenante, agiscono sull’asse anteriore, che monta n° 2 ruote superelastiche anteriori da 16x6-8” e n° 2 ruote superelastiche posteriori di 15x41/2-8”. L’impianto idraulico è affidato ad una

raggiungibili con altri mezzi. Come tutte le gru Pick&Carry, anche la nuova gru a batteria Speedylifter99, è concepita per sollevare e trasportare rapidamente a destinazione il carico, inoltre esercita un’ottima flessibilità di manovra, qualità eccellente per effettuare sollevamenti e spostamenti di carichi pesanti in spazi ristretti. La gru semovente elettrica a batteria Speedylifter99 presenta dimensioni particolarmente contenute (2.357x840

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+ Perfetta per il vetro

La gru semovente elettrica a batteria Speedylifter99, oltre a essere adatta a molteplici settori industriali per l’ottima ecocompatibilità e per le sue alte prestazioni, rappresenta un prezioso aiuto nell’assolvere le molteplici esigenze tipiche dell’industria vetraria. Grazie al manipolatore idraulico, controllato dal radiocomando della gru e offerto in via opzionale, permette il sollevamento di lastre di vetro in totale sicurezza. La gru pick&carry Speedylifter99 rappresenta una soluzione ideale nell’ambito di queste particolari lavorazioni anche in virtù dell’assoluta precisione di manovra.

pompa ad ingranaggi silenziata che prevede attuatori controllati da un distributore elettroproporzionale comandato da radiocomando, con filtro e valvole di sicurezza, con pressione di esercizio di 150 bar. La sterzatura è posteriore, con motoriduttore elettrico e angolo di sterzatura 90°+90°. Infine la gru può essere

implementata con una serie di accessori come il manipolatore idraulico, l’argano idraulico, il jib ad orientamento meccanico, il carica batteria a bordo, trasformazioni ATEX, ruote antitraccia o ruote garden, che permettono di ottenere la configurazione più adatta alla specifica applicazione richiesta.

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LIEBHERR

Willkommen bei Liebherr

COME DA TRADIZIONE SI SONO SVOLTI A METÀ GIUGNO I CUSTOMER DAYS PRESSO LA FABBRICA DEL COSTRUTTORE TEDESCO A EHINGEN

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Nella due giorni di kermesse il Costruttore tedesco ha invitato oltre 3.500 clienti provenienti da tutto il Mondo e mostrato loro la gamma completa di autogrù e gru cingolate tracciate. Una dimostrazione sul campo delle potenzialità sia della fabbrica dedicata alle autogrù e grù tralicciate, sia della capacità progettuale degli ingegneri Liebherr che quest’anno ha dato vita a due assolute première: la nuova LTM 1230-5.1 e l’altrettanto nuova grù cingolata da 800 tonnellate LR 1800-1.0. Presentata in una fiammante

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+ Casella Autogrù Nell’ottica del costante rinnovamento del proprio parco mezzi, Casella Autogru ha scelto di nuovo Liebherr. Nel 2018 in realtà, di autogrù tedesche ne ha acquistate addirittura due, l’ultima delle quali, una LTM1200-5.1, faceva bella mostra di se proprio nella parata di autogrù sul piazzale dei Customer Days di Liebherr. In flotta Casella Autogrù ha quasi tutte macchine Liebherr. “Acquistiamo macchine Liebherr dal 2008 perché sono affidabili, di qualità e performanti” afferma Corrado Villa, Direttore Tecnico di Casella Autogru. “L’ultima arrivata, la LTM 1200-5.1 risponde pienamente alle nostre esigenze: cercavamo una macchina compatta e versatile, che potesse muoversi agilmente ma garantire comunque capacità di sollevamento elevate”. Appena consegnata, la nuova LTM 1200-5.1 andrà subito al lavoro presso una centrale elettrica dove eseguirà un tiro in tandem con la sorella maggiore della flotta, una Liebherr LTM1350-6.1. “Oltre

alle caratteristiche tecniche superiori, le autogrù Liebherr sono una garanzia anche in termini di assistenza, sempre puntuale, e di bassi costi di manutenzione” conclude Davide Villa, responsabile amministrativo di Casella Autogrù. “Senza dimenticare che mantengono un elevato valore nel tempo come macchine usate”.

Davide e Corrado Villa di Casella Autogrù con Salvatore Somma, area manager di Liebherr Italia

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+ CAF Firenze “La nostra è l’unica società cooperativa al Mondo che opera nel settore del sollevamento, fin dal 1957” spiega Simone Gramigni, presidente di CAF Firenze. “Da oltre 20 anni la nostra società acquista macchine Liebherr che sono certamente tra le migliori macchine del mercato. CAF spazia in diversi settori operativi, quindi il nostro parco mezzi è estremamente variegato. Ma le nostre tre autogrù Liebherr sono uno dei fiori all’occhiello”. Apprezzatissima la nuova LTM 1230-5.1 da Valerio di Quirico, vicepresidente di CAF Firenze, che spiega: “Oltre alla livrea di questa particolare unità presente ai Customer Days, completamente nera e che trovo davvero strepitosa, questa nuova autogrù è decisamente una macchina adattissima al mercato italiano. Compatta ma con maggiore capacità di sollevamento e braccio più lungo, può davvero fare la differenza in un parco mezzi. La terremo in considerazione per futuri ampliamenti della nostra flotta, nella quale peraltro annoveriamo già tre autogrù Liebherr livrea nera, la nuova autogrù LTM 12305.1 di Liebherr è stata presentata come il modello con braccio lungo più potente e versatile del suo segmento. I punti di forza di questa grù sono, non a caso, la

da 100 e 200 tonnellate, oltre a una 50 tonnellate, la prima acquistata da Liebherr negli Anni 90”. CAF Firenze opera in tutta Italia e, all’estero, offre consulenza tecnica specifica nell’ambito dei sollevamenti eccezionali. I suoi gruisti sono chiamati nei cantieri di tutto il mondo, per fornire supporto tecnico.

Simone Gramigni, presidente di CAF Firenze, con Valerio di Quirico, vicepresidente di CAF Firenze, e Mauro Rossi, agente di Liebherr Italia lunghezza e la portata del braccio telescopico. Già il braccio da 72 metri del modello precedente, la LTM 1200-5.1, era uno dei più lunghi sul mercato, ma la nuova nata da 230 tonnellate è deci-

samente superiore con i suoi 3 metri in più di braccio abbinati a un 20% in più di portata media. Ovviamente l’autogrù è equipaggiata con tutti i sistemi di controllo e regolazione già ampiamente diffusi e collaudati sulle altre macchine Liebherr, tra cui VarioBase, VarioBallast, ECOmode e ECOdrive. Tutte queste caratteristiche ne fanno la grù ideale per lavorare con il braccio completamente esteso, così da performare altezze sotto gancio molto importanti, per esempio per il montaggio di grù a torre oppure per la manutenzione di impianti eolici. Tra l’altro, oltre a un falcone doppio multifunzione è disponibile anche un falcone fisso da 43 m. Il falcone doppio 11,5-22 m può essere impiegato con inclinazioni a 0°, 20° oppure 40°. È disponibile come optional l’inclinazione idraulica che ne permette la regolazione con tutto il carico tra 0° e 40°. Il punto di brandeggio verticale del falcone ripiegabile può essere innalzato aggiungendo

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Gru e Autogrù tre prolunghe tralicciate da 7 m come estensione del braccio telescopico. Ma se la nuova LTM 1230-5.1 vi ha fatto capire la bravura ingegneristica di Liebherr, con la LR 1800-1.0 resterete a bocca aperta. Capacità di portata notevoli e logistica di trasporto intelligente sono le caratteristiche principali di questa nuova gru cingolata tracciata da 800 t, che è stata concepita in particolare per l’utilizzo nel settore industriale per lavori in cui sono necessari falcone variabile e sistema derrick, come per esempio nella costruzione di centrali elettriche e nell’industria petrolchimica. Per la prima volta il sistema del braccio è stato realizzato con tralicci di tre dimensioni diverse che possono essere inseriti l’uno nell’altro per ottimizzarne il trasporto. Con questo nuovo modello di grù Liebherr ha introdotto nella denominazione delle gru cingolate un nuovo suffisso numerico: l’1 dopo il trattino che indi-

“Ho già partecipato altre due volte ai Customer Days di Liebherr ma devo dire che questa volta si sono davvero superati”. Esordisce così Michele Uliva, amministratore di Movigru. “Ogni volta la fabbrica è più grande e all’avanguardia tecnologicamente, le macchine esposte sono tante e, ovviamente, ci sono sempre novità”. Il rapporto tra Movigru e Liebherr inizia nel 2009, ma la prima autogrù entra in flotta nel 2012 e si

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ca il primo modello di gru cingolata da 800 tonnellate. Lo 0 dopo il punto indica invece la prima versione, numero quindi destinato ad aumentare ogni volta che, in futuro, verranno introdotte delle modifiche tecniche al modello. Come per la LTM 1230-5.1, anche la nuova LR 1800-1.0 vanta un record: è attualmente la grù cingolata più potente sul mercato nonostante la base sia larga solamente 3 metri. In termini di propulsione, la nuova cingolata è mossa da un motore Liebherr V8 diesel con potenza 455 kW / 610 CV in linea con gli standard di emissioni Stage V e si muove su un carro cingolato con 4 motori di traslazione di serie. La struttura, particolarmente robusta, ha permesso di estendere la progettazione delle altezze di sollevamento, altezze che sono raggiungibili anche grazie ai moderni comandi del sistema LICCON2 che ottimizzano le possibilità di allestimento e controllano le fasi di montaggio della LR 1800-1.0. Proprio in fase di montaggio la nuova LR mostra alcune mi-

tratta di una LTM 1200-5.1. In Movigru lavorano 15 persone che seguono numerose e importanti commesse: tra i clienti l’azienda di Polistena (RC) annovera il Porto di Gioia Tauro, MSC Crociere, AnsaldoBreda e Impregilo. Le Liebherr di Movigru sono chiamate a eseguire i lavori più disparati, dalla costruzione delle infrastrutture viarie dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, alla movimentazione dei vagoni ferroviari fino alla

gliorie non indifferenti, che rendono la messa di operatività della stessa davvero veloce e semplice: tra tutte, spicca l’innovazione VarioTray. Dopo che il braccio tralicciato viene sollevato tramite la zavorra Derrick completa, la parte della zavorra che in seguito non serve più, può essere sganciata in modo semplice e veloce. Generalmente è necessaria solo una piccola parte della zavorra per i sollevamenti effettuati con bracci innalzati totalmente o quasi. Questo evita il fastidioso lavoro di impilare e poi togliere le piastre di contrappeso del derrick. Inoltre la grù presenta di serie una connessione rapida che serve a sollevare la struttura superiore per il trasporto. Anche il concetto del sistema braccio è completamente nuovo: per il trasporto tre sezioni tralicciate vengono inserite una nell’altra. Questo principio è stato applicato per la configurazione standard con braccio principale da 84 m e falcone variabile da 84 m.

manutenzione delle navi da crociera. “Dopo aver provato la LTM 1200-5.1 sono rimasto talmente soddisfatto che ne ho acquistata una seconda” continua Uliva, “e spero di poterne acquistare una terza, una LTM 1130-5.1 tra pochi mesi. Il mercato sta dando forti segnali di ripresa e sono molto fiducioso che anche i grandi sollevamenti e trasporti possano essere coinvolti in questo nuovo periodo favorevole dell’economia”.

Michele Uliva, amministratore di Movigru, con la moglie Maria Gagliardi e Roberto Fazzini, area manager di Liebherr Italia

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Gru e Autogrù MANITOWOC

Protagonisti di spicco QUELLO DI MANITOWOC È STATO UN INTERMAT SPUMEGGIANTE: IN PRIMO PIANO LE TANTE INNOVAZIONI FIRMATE POTAIN

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Le gru a torre Potain – pur non dimenticando le autogrù a marchio Grove e in particolare la multistrada GMK4090 e la nuovissima GMK6300L-1 da 300 t di portata - sono state le assolute protagoniste dell’Intermat di Manitowoc. Sugli scudi

Pro

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+ 90 anni di Potain Durante la manifestazione parigina Potain ha festeggiato il suo 90° compleanno. Questo evento ha rappresentato un’opportunità ideale per ripercorrere la storia di Potain guardando al tempo stesso alla nuova generazione di gru a torre. “Il nome Potain è sinonimo di gru a torre nel settore ed è parte integrante del successo di Manitowoc,” ha dichiarato

Aaron Ravenscroft, vicepresidente esecutivo di Manitowoc, che ha così continuato, “Faustin Potain introdusse i valori di vicinanza alla clientela, innovazione e rendimento, doti che hanno portato al successo l’azienda, decennio dopo decennio, e la cui importanza è ancora oggi immutata. Il fatto che si tenga in Francia, patria del marchio, fa di

la linea di gru automontanti Hup (in mostra c’erano una Hup 32-27 e una Hup 40-30) e una MDT 389, la più imponente gru a torre topless a rotazione alta con sistema CCS. Partiamo dalle automontanti. La linea Hup comprende alcuni tra i modelli Potain più significativi degli ultimi anni. Dal momento del lancio, avvenuto nel 2016, la versatilità e la facilità d’uso delle Hup ne hanno decretato il successo su scala internazionale. Projekt1 12.03.18 08:38 SeiteIn1 effetti la linea di gru Hup consente di effettuare più operazioni

Intermat il luogo migliore dove celebrare questo traguardo, insieme ai tanti clienti e partner che hanno concorso al successo di Potain”. La società ha celebrato l’evento con una speciale festa di compleanno che si è tenuta presso lo stand.

con una singola macchina. Lo speciale design di ripiegamento ed estensione di queste gru ne permette l’installazione anche nei cantieri più congestionati, inoltre queste macchine offrono un’ampia gamma di flessibilità in termini di altezza di lavoro, sbraccio e ingombro. Non solo, queste gru a torre sono decisamente facili da utilizzare, anche grazie a


Gru e Autogrù

un telecomando particolarmente intuitivo ed ergonomico, in grado di migliorare la produttività degli operatori. Inoltre il software Smart Set Up contribuisce a rendere più facili e sicure le operazioni di montaggio e smontaggio delle gru da remoto. Le gru offrono una portata massima di 4 t, con un raggio di rotazione posteriore di appena 2,25 m per la Hup 32-27, il che permette di posizionarle più vicino agli edifici, un notevole vantaggio quando si opera in aree urbane affollate o in cantieri con spazi di manovra particolarmente limitati. Saliamo decisamente di categoria con la MDT 389, la più grande gru topless a offrire il sistema di controllo CCS, disponibile anche su tutte le macchine a

torre a rotazione alta. Questo intuitivo sistema operativo offre eccellenti livelli di comfort, di flessibilità e di ergonomia, con tempi di installazione ridotti rispetto ai modelli precedenti. I principali vantaggi includono compattezza, facilità di trasporto, semplicità e velocità di montaggio. Nello specifico la gru Potain MDT 389 è disponibile in due versioni: con capacità massima di 12 o 16 t. Entrambe le versioni sono equipaggiate con braccio articolato da 75 m; il modello da 12 t è in grado di solle-

vare 3,4 t di carico in punta al braccio, mentre la versione da 16 t raggiunge le 3,3 t in punta. In fiera è stato presentato anche il nuovo verricello 75 HPL che si adatta a tutte le gru a rotazione alta. È disponibile in quattro versioni, con portate comprese tra 10 e 16 t, e le velocità di sollevamento potenziate permettono la manipolazione rapida del carico e riducono i cicli di sollevamento. Da segnalare come la nuova architettura del verricello agevoli l’accesso ai componenti, semplificando gli interventi di manutenzione e di controllo del livello dell’olio del riduttore. Il costruttore ha presentato anche il Potain Cab-IN, l’ascensore per gruisti interno alla torre Potain. Sviluppato per le gru a rotazione alta in collaborazione con GEDA, il nuovo ascensore agevola e accelera l’accesso alla cabina, si adegua a qualsiasi sistema di torre K-mast ed è compatibile con tutte le basi e i telai Potain. Non richiede costi di trasporto supplementari né occupa spazio aggiuntivo in cantiere e sarà prodotto verso la fine del 2018.

+ Una GMK5150L per Musselli La flotta di Musselli cresce ancora con l’acquisto di una nuova Grove GMK5150L che segue l’inserimento nel parco nolo della GMK5250L. “La GMK5150L offre un ottimo ritorno sull’investimento”, ha affermato Fabrizio

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Musselli, “le procedure di installazione e allestimento in cantiere sono molto veloci e consentono all’autogrù di operare in più cantieri nello stesso giorno”. Musselli ha inoltre beneficiato delle soluzioni

di acquisto promosse da Manitowoc Finance. “Manitowoc”, ha commentato Ileana Musselli, “ci ha offerto una soluzione finanziaria molto competitiva che è stata ben supportata dal team italiano molto professionale”.

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Attrezzature & Componenti AUTEC

Standard più alti AUTEC PUNTA A INNALZARE IL LIVELLO NEI SISTEMI DI CONTROLLO PER LE MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO

+ Dall’Italia al Mondo Autec si trova a Vicenza, in Italia, nel cuore dell’area che vanta uno dei maggiori tassi di export della Penisola, ed è orgogliosa di essere in grado di fornire soluzioni di controllo remoto, costruite per soddisfare le esigenze specifiche dei propri clienti in tutto il Mondo. A Norimberga, in occasione SPS IPC Drives, sarà possibile fissare appuntamenti individuali con i tecnici Autec per saperne di più rispetto queste nuove interessanti soluzioni. Per maggiori informazioni è comunque possibile vistare il sito www.autecsafety.com.

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Il sollevamento industriale è un ambito nel quale Autec opera da diverso tempo, conquistandosi un posto rilevante fra i principali produttori di radiocomandi. Proprio grazie all’esperienza accumulata che ha reso Autec un player di riferimento, oggi il Costruttore si è posto come obiettivo quello di spostare verso l’alto non solo l’asticella della sicurezza e della qualità dei prodotti e delle funzionalità, ma anche quella del mercato. Una delle gamme con cui intende perseguire tali obiettivi è la serie AIR, una linea di

prodotti di controllo wireless idonea ad applicazioni di sollevamento, che offre compatibilità con RS-232/485, CANopen, Profibus DP, Profinet, Ethernet, EtherCAT e EtherNet/IP. Alcuni modelli della serie hanno inoltre la funzione di stop certificata da TÜV Rheinland e soddisfano fino a PL e, secondo EN ISO 13849-1. Questi aspetti, però, scalfiscono solo la superficie di alcune delle complessità più nascoste che completano il consueto stile “made in Italy” e la durata nel tempo spesso associate ai prodotti Autec. Recentemente il Costruttore ha introdotto, nella serie AIR, la comunicazione radio Frequency Hopping Spread Spectrum (FHSS): questa nuova caratteristica può

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essere trovata sia sulle pulsantiere LK Neo che sull’unità trasmittente SK4, meglio nota come “Sidekick”. Quest’ultima può essere comodamente indossata sul fianco dell’operatore tramite una cintura ventrale, consentendogli una migliore libertà di movimento. LK Neo, oltre all’FHSS, offre anche un “Enabling & Stop Switch”. Ultimamente, nella serie AIR sono state rilasciate anche le nuove pulsantiere A4B, A6B e A8B, dotate sia di una chiave di accensione estraibile che di doppia batteria esterna Li-Ion, al fine di renderne più semplice la sostituzione, riducendo i tempi di inattività. Con così tanti progressi tecnologici applicati ai radiocomandi Autec per il sollevamento, l’azienda è stata in grado di introdurre anche un’altra novità, ossia una nuova unità ricevente della serie AIR: la nuova DIN Rail. Il ricevitore è stato progettato per adattarsi all’interno del quadro elettrico delle macchine e, data la sua struttura modulare, è facilmente espandibile con l’aggiunta di moduli. Il sistema Autec DIN Rail è, inoltre, altamente resistente alle vibrazioni. Queste nuove proposte di Autec, ed altre che verranno commercializzate nei prossimi mesi, saranno esposte alla fiera SPS IPC Drives di Norimberga nel prossimo novembre 2018.

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Attrezzature & Componenti FASB TOOLS

Quando Work fa rima con Safe

SIAMO ANDATI A VEDERE DOVE NASCONO I PRODOTTI FASB TOOLS, TRA I PIÙ EFFICACI SISTEMI PER SEGNALARE E DELIMITARE LE AREE DI LAVORO

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I prodotti Fasb Tools per i lettori di Sollevare non rappresentano certo una novità. Si tratta di soluzioni intelligenti che rispondono pienamente alle direttive del Decreto Legislativo 81/2008 che, lo ricordiamo, prevede l’obbligo di predisporre la segnaletica per evidenziare la presenza di ostacoli e di punti di pericolo e per indicare le vie di circolazione all’interno delle aree industriali. Tutto ciò in qualunque intervento di manutenzione, o in caso di macchinari temporaneamente presenti in un’area, come accade ad esempio utilizzando le piattaforme aeree, spesso protagoniste in aree soggette al traffico cittadino o al passaggio di pedoni e addetti ai lavori. Per tutte queste esigenze la risposta della società lombarda è duplice: la Transenna Fasb Tools Safe Work e la Transenna Fasb Tools Safe Industry. Entrambi i modelli, bianco e rosso, prevedono una struttura in acciaio, robu-

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sta e progettata per restare inalterata nel tempo, mentre la segnaletica è realizzata su materiale “flame retardant”, un tessuto ignifugo di Classe B1 e quindi sicuro sotto tutti i punti di vista. La segnaletica, sempre nitidamente visibile nel tempo, è inoltre personalizzabile e permette di scegliere nella vasta gamma di cartelli previsti dalla norma UNI EN ISO 7010. La Transenna Fasb Tools Safe Work, bianca e rossa, nasce per delimitare e segnalare le aree di lavoro generiche: piccoli cantieri stradali, interventi sulle facciate esterne delle case con l’utilizzo di ple, manutenzione delle aree pubbliche o creazione di sbarramenti. Le Transenne Fasb Tools Safe Industry, dai caratteristici colori giallo e nero, sono invece studiate e realizzate per segnalare e delimitare aree all’in-

Riccardo Fumagalli, Sales Dept. Fasb Tools terno dei siti industriali o di stoccaggio; per indicare percorsi e vie di comunicazione nei capannoni, o eventuali punti di pericolo in zone di particolari lavorazioni, oppure interventi di manutenzione di macchine e attrezzature. In pratica sono perfette per garantire la sicurezza anche dove la temporaneità dell’intervento rende le procedure di gestione

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+ Sempre in Spagna

Anche la spagnola Transportes Teixu Menéndez S.L. ha scelto due semoventi elettronici MSPE 48 t di Cometto. Questa consegna aumenta notevolmente le soluzioni di trasporto della rinomata società che è in piena espansione. La fornitura include due moduli a 6 assi di MSPE 6/4/3,00 48 t e due Power Pack con una potenza di 175 kW ciascuno. Oltre alla capacità di carico, la flessibilità nella configurazione e nella manovrabilità, l’MSPE 48 t rappresenta il miglior compromesso tra dimensione della L’MSPE di Cometto offre la consueta intercambiabilità ed espandibilità del sistema per adattarsi a qualsiasi esigenza del cliente. I due power packs da 368 kW sono equipaggiati con i primi motori Scania, consegnati dopo la recente partner-

CONTATTACI Pensiamo NOI a preparare la documentazione e le certificazioni di legge. Non perdere questo incredibile vantaggio!

piattaforma, prestazioni di carico e investimento. “Questi due semoventi sono il completamento ideale per le 27 linee d’assi CombiMAX di Faymonville che Teixu ha già in uso” ha dichiarato Alessandro Giordano, responsabile delle del rischio difficilmente applicabili per vendite Cometto in Spagna. “Teixu è uno problematiche logistiche e metodologidei principali attori coinvolti nel trasporto che. i modelli sono modulari, di torriEntrambi eoliche dai siti di produzione alle pieghevoli, di peso e ingombro ridotti, e diverse aree portuali. Questi elementi si associano a importanti caratteristiche continuano a crescere in dimensioni e di robustezza, maneggevolezza e prapesi”. Non a caso quindi la scelta dei moduli Cometto: ognuno di loro nel modello ticità. Senza dimenticare come ila loro 6formato assi puòfaciliti raggiungere un pesoche lordo il trasporto può avcomplessivo di 288 t. Inoltre la larghezza venire con qualunque furgone e anche di treuna metri offre massima stabilità la laterale con semplice auto. Durante nostra con la sua carreggiata di 2.020 mm, +14% recente visita presso l’unità produttiva di rispetto alla tradizionale configurazione Cremella, in provincia di Lecco, oltre ad equipaggiata con ruote gemellate. Anche apprezzare il prodotto, abbiamo avuto in questo caso sono inclusi nella fornitura modo dicon conoscere fondo una realdue PPU potenzapiù 175akW ciascuno e tà che, pur intrisa della classica produttutti i kit necessari per l’accoppiamento brianzola,aha la capacità di distinetività la connessione distanza. guersi per scelte imprenditoriali che non ship tra Cometto e il Costruttore svedese è eccessivo definire “all’avanguardia”. dell’industria automotive. Ognuno di loro Nata nel 1981, la storia di Fasb è all’inseviene fornito con i kit necessari per l’abgna della crescita costante, ottenuta atbinamento e la connessione a distanza. traverso il miglioramento di ogni aspetto Ciò processi offre al cliente tutte eledelle possibilità di dei produttivi singole realizzare piattaforme di sollevamento competenze di ogni collaboratore, di a

qualsiasi livello. Una mentalità che, in alcuni decenni, ha visto la trasformazione della piccola officina del fondatore, Luigi Fumagalli, in un’industria che occupa una superficie di 10.000 m2, offre lavoro a 24 dipendenti e fattura circa 4 milioni di euro, di cui il 30% all’estero. Una crescita che è passata attraverso tappe progettate e raggiunte anche negli anni della crisi. Infatti, nel periodo in cui tante aziende tiravano i remi in barca, la società lecchese acquistava innovative apparecchiature per il taglio laser, qualsiasi dimensione e forma, inun base alle indispensabili per conquistare imporspecifiche esigenze di carico. tante vantaggio nei confronti dei propri Per Simone Ricca, responsabile prodotto competitor. Accanto alle attrezzature della Cometto, “la flessibilità di Cometto laser, ecco anche i robot di saldatura, permette specifiche soluzioni, anche per l’impianto di verniciatura automatizzato, quanto riguarda le ruote. Questi moduli le più moderne curvatubi, i macchinasono dotati di pneumatici in gomma pieri per il rivestimento dei tubi in pvc. na come richiesto dal cliente, garantendo Come accennato la crescita aziendale la massima capacità di carico utile e un non si è limitata ai macchinari, ma ha eccellente fattore di sicurezza.” saputo coinvolgere le persone, inserite


Attrezzature & Componenti perfettamente in una visione d’impresa che va al di là della semplice costruzione e vendita di prodotti. “In molte occasioni”, conclude Gianluca Cattaneo, Responsabile Vendite di Fasb Tools, “quello che manca è la percezione della sicurezza. Nel nostro piccolo, e con la collaborazione di organizzazioni quali IPAF, vogliamo creare una vera e propria cultura della sicurezza attraverso l’uso di prodotti apparentemente semplici, ma che utilizzano la migliore tecnologia disponibile e permettono, in poche semplici mosse, di creare una zona di lavoro temporanea assolutamente sicura”.

in un importante percorso di miglioramento continuo. Un ruolo fondamentale è svolto dal comparto Ricerca&Sviluppo, nevralgico per la progettazione dei nuovi prodotti e per offrire ai clienti un supporto tecnico di prim’ordine per la definizione di soluzioni personalizzate. In pratica la società - che può contare anche sulla sede di Barzanò in cui avviene l’assemblaggio finale di alcuni prodotti, oltre allo stoccaggio dei prodotti finiti propone il ciclo completo: dalla materia

prima al prodotto finito. Ma c’è ancora di più. “Il nuovo progetto”, afferma orgoglioso Riccardo Fumagalli, “è l’ampliamento degli spazi del settore produttivo con la costruzione di un nuovo capannone, adiacente a quello già esistente”. Un progetto ambizioso anche per quanto concerne le innovazioni dedicate ai dipendenti, che si inseriscono

Gianluca Cattaneo, Responsabile Vendite di Fasb Tools

+ Transenne.net

Il costruttore lecchese è impegnato anche nella progettazione, produzione, commercializzazione e/o noleggio delle transenne Spazio MP2, che rispondono pienamente ai dettami della

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“Circolare Gabrielli” e delle norme successive che hanno fissato precise regole per la regolazione dei flussi e la gestione della sicurezza delle persone, in occasione di eventi con un forte afflusso di pubblico. Le transenne Spazio MP2, della linea Transenne. net, sono un concentrato di innovazione e tecnologia al servizio della sicurezza e valorizzano, allo stesso tempo, anche l’impatto estetico. Si tratta di un prodotto realizzato

con materiali resistenti, ma leggeri, per un’agevole movimentazione e stoccaggio. Spazio MP2 è infatti un sistema modulare composto da una struttura metallica zincata e da una rete in HDPE molto robusta, colorata e inattaccabile dagli agenti atmosferici. Per la gestione dei varchi che richiedono il monitoraggio degli afflussi, Spazio MP2 può essere dotata dell’MP Counter, che permette il conteggio delle persone.

Dotato di centralina con display, e posizionato in ogni varco d’ingresso, è collegato con un server centrale che in tempo reale fornisce tutte le informazioni relative alle presenze ed è facilmente consultabile su smartphone, tablet e PC.

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Attrezzature & Componenti BUTTI

Pulizie su misura BUTTI PROPONE UN’AMPIA GAMMA DI SCOPE E SPAZZATRICI INDUSTRIALI

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La pulizia e l’igiene dei luoghi di lavoro è indispensabile per mantenere elevati i livelli produttivi al pari dell’organizzazione dei flussi logistici. Per questo è indispensabile, a seconda del tipo di attività e produzione che si svolge, disporre delle attrezzature adeguate e affidarsi alle soluzioni di aziende riconosciute sul mercato per affidabilità e qualità dei propri prodotti. In questo Butti non teme rivali e, nell’ampio catalogo di cui dispone, è possibile trovare innumerevoli soluzioni che sicuramente risponderanno all’esigenza di mantenere in ordine i piazzali aziendali. Come la nuovissima spazzatrice industriale, un prodotto di recente introduzione nell’offerta Butti, che si distingue per la sua duttilità e l’ampia gamma di optional a disposizione. Ideale per la pulizia di grandi e piccole superfici, questa nuova spazzatrice by Butti può essere utilizzata sia in abbinamento con i carrelli elevatori, sia con le pale gommate, entrambe tipologie di macchine diffuse dove la logistica di piazzale è un’attività dominante. Grazie alle sue spazzole in polipropilene (PPE) che non usurano

le superfici con cui vengono in contatto, questa spazzatrice è utilizzabile per la pulizia e la raccolta di materiale su aree sia interne che esterne, di qualunque estensione. Il telaio, composto da una struttura in acciaio estremamente robusta, poggia su 4 ruote girevoli a 360°, caratteristiche che ne decretano la semplicità e praticità d’uso, mentre le tre larghezze disponibili, rispettivamente 1.200, 1.500 e 1.800 mm, permettono di scegliere la “taglia” giusta per ogni piazzale. Passando agli optional, Butti ha pensato proprio a tutto: si va dall’accessorio per la pulizia degli angoli, con spazzola ad anelli dritti in polipropilene del diametro di 580 mm montabili a destra o a sinistra del corpo della spazzola, al kit innaffiante a pressione per l’abbattimento delle polveri, alimentato da un serbatoio da 100 litri e da una pompa elettrica da 12 V. Se oltre a spazzare

vi è anche l’esigenza di raccogliere del materiale, è possibile equipaggiare la spazzatrice con il raccoglitore di rifiuti comandato da cilindro idraulico e tubi a innesto rapido per il collegamento alla macchina operatrice mediante due linee idrauliche (di mandata e ritorno) a doppio effetto. Tra gli optional è disponibile anche il rullo spazzola con anelli dritti in polipropilene, intercambiabile in base al modello. Altro prodotto pensato per la pulizia industriale è la scopa Mega Works di grandi dimensioni. Con oltre 96.000 fili di acciaio armonico e un peso complessivo di 2.000 kg, Mega Works detiene un record sul mercato per mole e resistenza: di fatto è la scopa industriale più grande e robusta mai costruita in Europa, e rappresenta al meglio lo spirito delle idee che muovono Butti nella progettazione di attrezzature che si rivolgono a nuovi mercati, come il recyling. Non a caso il progetto iniziale della Mega Works è nato su specifica richiesta di una grande acciaieria del nord Europa.

+ Completamento di gamma A fianco della nuova spazzatrice industriale e della scopa Mega Works Butti propone quattro modelli di scope modello Industrial per la pulizia di spazi aziendali o per il recupero di piccoli componenti metallici e di altro genere. Dalla struttura robusta e maneggevole, il che permette un’ottima resistenza nel tempo alle sollecitazioni durante l’uso, le scope industriali Butti sono disponibili con spazzole in acciaio e con diversi optional, come per esempio l’attacco per pala gommata. È inoltre disponibile il kit di spazzole di ricambio, dal montaggio facile e veloce.

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Attrezzature & Componenti REMDEVICE

Personalizzato è meglio!

DA REMDEVICE UN RADIOCOMANDO GENESIS COMPLETAMENTE ARMONIZZATO A UN SEMOVENTE AUTOCARICANTE MULTIDIREZIONALE MORELLO

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L’incontro tra Morello, società torinese specializzata nel trasporto e nella movimentazione di materiali all’interno di qualsiasi tipologia di industria, e REMdevice, realtà vicentina che non ha certo bisogno di molte presentazioni nel settore dei radiocomandi, ha prodotto un’applicazione davvero intrigante, capace di risolvere parecchie problematiche nel layout di fabbrica di un importante cliente indiano. Nello specifico, Morello ha progettato e costruito un semovente autocaricante multidirezionale a batteria, con portata di 70 tonnellate, che permette di limitare l’utilizzo del carroponte per movimentare i materiali nello stabilimento. L’OMNI-E di Morello può infatti andare sotto il carico, sollevarlo di circa 250 mm, portarlo dove necessario e quindi depositarlo. In questo modo la

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società indiana è in grado di risparmiare tempo, di movimentare carichi pesanti in modo sicuro evitando carichi sospesi e di lasciare il carroponte libero per altri compiti. Il semovente è particolarmente pratico in virtù della multidirezionalità:

ogni gruppo ruota può sterzare in modo indipendente dagli altri. È quindi possibile effettuare qualsiasi tipo di sterzatura: a 90° (movimento laterale), in diagonale, carosello (sterzatura attorno al proprio centro), compasso (rotazio-

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ne attorno a un punto) e la sterzatura Ackermann standard. Il semovente Morello è alimentato a batteria e può essere fornito con elementi al litio per avere le migliori performance possibili, riducendo i tempi di ricarica a circa 2 ore, contro le 8 ore della batteria standard. Nessun compromesso neanche per quanto riguarda la sicurezza. Su tutti i lati del carrello è infatti montato un laser scanner, che permette di individuare eventuali ostacoli lungo il percorso, rallentare e infine fermare il semovente nel caso l’ostacolo persista. Come accennato il semovente di Morello

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è stato equipaggiato con un radiocomando Genesis di REMdevice. Completamente personalizzato, il radiocomando comunica con il carrello in CANbus ed è pertanto completamente armonizzato per il completo settaggio macchina secondo le specifiche volute dal cliente. Come accade per tutti i radiocomandi prodotti da REMdevice, anche in questo caso ci troviamo di fronte a uno strumento altamente affidabile (basti pensare che la garanzia di 36 mesi copre anche la batteria), ergonomico, impermeabile, robusto e di elevatissima economia di esercizio.

Dati Tecnici

Modello Portata Sterzatura Alimentazione batteria

Morello OMNI-E 70 t multidirezionale piombo-acido (gel, litio e altre su richiesta) Motori di trazione/sterzatura AC brushless Dimensioni 12.000 x 3.000 mm Velocità 25 m/min Autonomia batteria 5 km Radiocomando Genesis M1G ECO/CAN 12-24 Vdc, 72 canali 434/870 Mhz con layout personalizzato Morello Batteria Radiocomando 40 ore di lavoro Carica Radiocomando a induzione (brevettato) Ricevitore Radiocomando compatto EcoCan con antenna integrata IP65 Garanzia radiocomando 36 mesi compresa batteria

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Powerful Control Units for High-Safety Applications: HY-TTC 500 Family Flexibility & Usability • Single controller for whole vehicle for centralized architectures • Extensive I/O set with multiple software configuration options per pin • Open programming environments C, CODESYS® V3.x and CODESYS® V3.x Safety SIL 2

Safety & Robustness • TÜV-certified according to IEC 61508 (SIL 2) and EN ISO 13849 (PL d) • ISO 25119 AgPL d certifiable • CODESYS® Safety SIL 2 including support for CANopen® Safety

Connectivity & Performance • Up to 7 CAN interfaces • Ethernet for fast download and debugging purpose • 32 bit / 180 MHz TI TMS570 dual core lockstep processor (ARM architecture)

more information www.ttcontrol.com/HY-TTC-500-Family


Attrezzature & Componenti TVH

A prova di... estate

INTERESSANTE LA PROPOSTA TVH PER RENDERE PIÙ CONFORTEVOLE IL LAVORO SU PLE E CARRELLI ELEVATORI ANCHE DURANTE I MESI CALDI

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TVH pensa al comfort dell’operatore di carrelli elevatori che durante i mesi estivi è costretto a lavorare in cabine aperte (le cosiddette canopy) sotto la luce diretta del sole che rende più faticosa la permanenza sul mezzo. E non dimentica neanche gli operatori delle PLE che lavorano in ceste i cui comandi si arroventano proprio per lo stesso motivo. Nonostante quindi l’estate sia il periodo migliore per lavorare, esistono comunque dei disagi. Fortunatamente bypassabili con i giusti componenti in after market offerti da TVH. Il

primo è una copertura protettiva in poliestere rivestita da uno strato di PVC che la rende resistente alla luce solare e ai raggi UV la cui sagoma si adatta perfettamente alla forma e alle dimensioni del pannello di controllo in cesta dei comandi delle PLE. Siccome l’estate è la stagione del sole, ma capita anche che piova, tale copertura protettiva risulta impermeabile, e quindi utile protezione dei comandi anche da eventi atmosferici quali vento, pioggia e umidità (di fatto utile quindi anche in inverno). Facile da montare grazie alla predisposizione di comodi occhielli in ottone

che ne facilitano l’aggancio alla struttura della cesta, le coperture protettive per i comandi in cesta delle PLE sono disponibili in diverse dimensioni (260 x 255 x 360 mm; 900 x 320 x 360/250 mm), proprio per adattarsi ai vari modelli di piattaforma sul mercato. Per i carrelli elevatori, ma in realtà per tutte le macchine operatrici la cui cabina sia aperta, TVH ha predisposto protezioni solari da stendere sulla calotta della cabina che proteggono l’operatore dal contatto diretto con i raggi del sole e fungono anche da barriera contro detriti di piccole dimensioni e polvere. Di dimensioni standard (1.340 x 1.170 mm), queste protezioni sono di fatto un telo che può essere adattato nelle dimensioni e agganciato alla cabina di qualunque macchina operatrice tramite gli appositi ganci elasticizzati e gli occhielli in ottone posti lungo i bordi. Ovviamente il materiale di cui sono fatte queste protezioni è di tipo antiriflesso e vi è anche disponibile un modello semitrasparente che consente comunque una buona visuale dell’operatore sull’area di lavoro.

+ Tutto... catalogato TVH ha partecipato anche a Cemat 2018, manifestazione che ha visto il lancio del nuovo catalogo TotalSource Master per la prima volta in versione digitale. Con questo catalogo, l’azienda desidera offrire ai propri clienti una panoramica della vasta gamma di parti e accessori per la movimentazione di materiali e attrezzature industriali. Il nuovo catalogo TotalSource Master contiene oltre 800 pagine, ma la gamma di prodotti TVH va ben oltre, comprendendo

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una vasta gamma di marchi per parti e accessori per la movimentazione di materiali e attrezzature industriali. Visto che non era possibile includere tutte le referenze disponibili in una versione cartacea del catalogo, TVH ha quindi realizzato una versione digitale omnicomprensiva di tutto, focalizzando l’edizione cartacea sui prodotti universali. Il catalogo cartaceo si compone di 6 capitoli: Cabina & Telaio, Equipaggiamento elettrico, Motore, Impianto idraulico,

Montanti & Bracci meccanici, Trasmissione & Catena cinematica. Al fine di rendere più semplice per i clienti di TVH (che sono sparsi in tutto il mondo) cercare i prodotti, il catalogo contiene un sommario e un indice alfabetico disponibili in 9 lingue. Il catalogo stesso sarà disponibile in 7 versioni: italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco e russo. I disegni tecnici dovrebbero inoltre aiutare tutti

i clienti a trovare rapidamente il riferimento corretto. La versione digitale è disponibile sul sito web di TVH, mentre la versione cartacea sarà pronta entro la fine dell’estate. Per ulteriori informazioni visitate www.tvh. com/downloads.

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Sollevatori Telescopici

BOBCAT

lità e visibilità sul lato destro dalla cabina. Il propulsore è abbinato a una trasmissione idrostatica per impieghi gravosi che eroga potenza in maniera fluida e rapida, assicurando una coppia elevata alle ruote per le operazioni di scavo e spinta. Quando il telescopico Bobcat lavora su superfici inclinate, l’operatore può compensare l’inclinazione orizzontale del telaio agendo sul correttore di inclinazione. Semplice e sicuro da usare, il sistema mostra sul display l’angolo del telaio e gestisce automaticamente la compensazione dell’inclinazione. Passando ai plus del braccio, spicca su tutti la presenza del Boom Positioning System (BPS), un sistema brevettato Bobcat che permette un movimento di traslazione laterale del braccio utile per collocare il carico esattamente dove si desidera, anche alla massima altezza operativa perché il telaio BPS è integrato nella macchina e non comporta nessuna perdita in termini di capacità di sollevamento.

Può fare di tutto CON QUASI 18 M DI ALTEZZA DI SOLLEVAMENTO E UNA CAPACITÀ MASSIMA DI 4 T, IL BOBCAT T40.180SLP OFFRE INTERESSANTI PERFORMANCE

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Il sollevatore telescopico Bobcat T40.180SLP è un concentrato di tecnologie e di sistemi di ausilio all’operatore che promette un’ampia versatilità di impiego. Stabilizzatori compatti (che assicurano il pieno utilizzo delle capacità della macchina anche nelle aree di lavoro anguste), correttore di inclinazione del telaio e sistema di posizionamento del braccio offrono maggiore produttività. Il Bobcat T40.180SLP è mosso da un’unità diesel

D34 che abbina prestazioni a consumi ridotti. I motori di questa famiglia soddisfano i requisiti Stage IV/Tier 4 Final grazie a un pacchetto integrato per la riduzione delle emissioni che fa a meno del DPF e che include i sistemi EGR, DOC e SCR (quest’ultimo soltanto sulla versione 100 HP). Il D34 è disponibile in versione da 75 e 100 HP. Il design compatto consente un’integrazione ottimizzata del motore sulla macchina, con eccellente accessibi-

+ La versatilità degli accessori L’attacco per accessori QuickTach è la perfetta combinazione tra robustezza e compattezza. La funzione di bloccaggio idraulico consente il cambio dell’accessorio in modo rapido e semplice senza dover scendere dalla cabina. Spostare materiali con un falcone, caricare autocarri con diversi

tipi di benne in taglie differenti, raccogliere balle con le pinze, eseguire lavori di manutenzione aerea con le piattaforme porta persone, sollevare elementi di costruzione con i verricelli e molto altro: si tratta di lavori che il Bobcat T40.180SLP può tranquillamente affrontare grazie alla vasta gamma di

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accessori disponibili. Il controllo delle funzioni idrauliche ausiliarie è semplice grazie alla rotellina del joystick. Basta solo un dito per gestire accessori idraulici come le pinze e il verricello. La predisposizione per piattaforma porta persone è un pacchetto opzionale plug

& play fornito di fabbrica che semplifica il montaggio e l’utilizzo di una piattaforma di lavoro aerea, nel pieno rispetto degli standard di sicurezza. Le linee idrauliche ed elettriche sono protette all’interno del braccio, mentre la linea idraulica ausiliaria rende il lavoro più facile ed efficiente.

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Sollevatori Telescopici MANITOU

Oltre il futuro L’INTERMAT DI MANITOU È STATO UN MOMENTO IMPORTANTE CHE HA VISTO IL COSTRUTTORE IMPEGNATO IN UN GROSSO SFORZO TECNOLOGICO CON UN OBIETTIVO AMBIZIOSO: COSTRUIRE LA MOVIMENTAZIONE DEL DOMANI

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Per farlo dall’ufficio tecnico del colosso in rosso sono uscite svariate novità, o sono state presentate per la prima volta in fiera le più recenti macchine introdotte in gamma. È questo il caso del telescopico rotativo MRT 2470, premiato a gennaio in occasione della cerimonia degli Intermat Innovation Awards per il suo sistema di stabilizzazione e presente per la prima volta in una fiera. Con un’elevata capacità di sollevamento, pari

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a 7 t per un’altezza di 24 m, l’MRT 2470 garantisce all’utilizzatore una notevole precisione e una maggiore sicurezza per operazioni di movimentazione di carichi gravosi e a grande altezza. La manutenzione è parimenti facilitata, consentendo all’utilizzatore di sostituire con facilità, per esempio, i filtri. Inoltre i punti di ingrassaggio sono stati riposizionati in maniera tale da essere facilmente identificati, mentre uno schermo situato sul quadro strumenti consente una migliore manutenzione preventiva grazie alle informazioni relative agli intervalli di sostituzione dei pezzi in funzione della relativa usura. Queste diverse innovazioni consentono all’operatore di migliorare la sua produttività e di ridurre il costo totale di possesso (TCO). In effetti il fil rouge di Manitou nello sviluppo delle sue nuove macchine è proprio il total cost of owneship, che in ogni modello viene migliorato (ossia abbassato!). Per esempio, anche i miglioramenti apportati alla piattaforma 180 ATJ vanno in tal senso (vedi box). Ma Intermat non è stato solo il palcoscenico per lanciare nuove macchine. Manitou ha deciso di celebrare a Parigi anche un altro importante avvenimento:

+ Dai sollevatori alle piattaforme Grazie al nuovo motore Kubota Stage V che elimina alcuni processi di postcombustione, i tecnici sono stati in grado di equipaggiare la 180 ATJ con un propulsore più piccolo, passando da 26 kW (della precedente versione) ai

19 kW del nuovo motore, migliorando le prestazioni grazie all’utilizzo di una pompa a flusso variabile e riducendo di molto i consumi (e l’impatto ambientale). Equipaggiata con un sistema “Stop & Go” e di punti di ancoraggio

facilmente identificabili per il trasporto, la 180 ATJ è concepita per soddisfare in particolar modo le esigenze dei noleggiatori con un TCO ridotto dell’8% rispetto alla versione precedente. Anche il design è stato a sua volta rivisto, mentre le

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il 60° anniversario del suo primo carrello elevatore. E quale modo migliore per festeggiare l’importante pietra miliare se non il lancio in anteprima di due nuovi modelli, sottolineando così l’innovazione continua cui ha sottoposto i suoi prodotti fin dalla loro creazione. Con una capacità di carico rispettivamente di 2,5 t e 3 t, i modelli MC 25 e MC 30 dispongono di una luce libera da terra tra le più alte sul mercato, pari a 30 cm, che facilita gli spostamenti. La possibilità di scegliere una versione a 4 ruote motrici facilita inoltre la guida su terreni difficili e in pendenza. Estremamente compatti, con una larghezza di 1,45 m, questi carrelli consentono di manovrare facilmente in aree

spesso congestionate. Con una velocità massima di 25 km/h, i modelli MC 25 e MC 30 sono entrambi dotati di un’omologazione su strada e possono essere utilizzati per percorrere lunghe distanze. L’accesso ai componenti strutturali è stato semplificato grazie a un cofano motore situato dietro al sedile, grazie al quale l’utilizzatore non dovrà più sollevare l’intera cabina. Tale riposizionamento semplifica la manutenzione e riduce il TCO di questi modelli.

ruote più grandi garantiscono una sicurezza ottimale in occasione dei movimenti della piattaforma. Samuel Viaud, responsabile prodotti per le piattaforme aeree, ha dichiarato: “I noleggiatori hanno forti aspettative nei nostri confronti. Desiderano infatti

disporre di macchine con un TCO ottimizzato. Per soddisfarli, lavoriamo costantemente all’ottimizzazione delle nostre piattaforme in linea con le più recenti norme di motorizzazione in vigore e con una manutenzione sempre più semplificata”.

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Sollevatori Telescopici MERLO

Grandeur in stile Merlo

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Parigi ha rappresentato il palcoscenico ideale per dare visibilità a tutti gli sforzi che il Gruppo Merlo ha compiuto in questi ultimi anni e che si è concretizzato in un’impressionante offerta di nuovi modelli. Partiamo dai Panoramic. La gamma, completamente rivista, è offerta in due declinazioni: i sollevatori telescopici Panoramic con stabilizzatori e i telesco-

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pici Panoramic ad alta capacità. A propria volta la famiglia con stabilizzatori è segmentata in tre categorie di livello ascendente: Entry, Classic e Advanced, con quest’ultima caratterizzata dall’adozione delle nuova trasmissione EPD, una motorizzazione da 100 CV e la cabina Premium. Un’estensione della popolare gamma Panoramic è invece rappresentata dai sollevatori Alta Capacità, una gamma appositamente progettata per le movimentazioni pesanti in cava, nelle miniere e nei grandi cantieri. Applicazioni in cui le elevate prestazioni e le dimensioni compatte amplificano la proverbiale visibilità di questa gamma.

LE NUOVE GAMME PANORAMIC E ROTO: 29 MODELLI A TUTTA TECNOLOGIA, PRESTAZIONI E SICUREZZA

Da segnalare, in particolare, il modello P120.10HM che è equipaggiato con la nuova power-train composta dal motore FPT Tier IV final da 170 CV e dall’innovativo cambio a variazione continua Merlo CVTronic. A livello generale la gamma Panoramic beneficia del design modulare adottato da tempo dal costruttore italiano; di nuovi assali con struttura in fusione, che garantiscono un’elevata luce libera da terra; di nuovi stabilizzatori per la perfetta stabilità in sagoma; della nuova trasmissione idrostatica che, nei modelli da 100 CV, prevede il controllo elettronico EPD Eco Power Drive per ridurre automaticamente i giri motore in

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+ E non solo

funzione della potenza richiesta dalla trasmissione; della nuova cabina; e del sistema di sicurezza MCDC, che rileva automaticamente il tipo di attrezzo utilizzato, la configurazione geometrica della macchina “sfilo e angolo braccio” e il carico movimentato. Completamente rivista anche la gamma Roto che viene offerta in tre famiglie: i sollevatori telescopici Roto Entry 400 con rotazione della torretta di 415°, i Roto Entry 600, con rotazione della torretta di 600°, e infine i modelli Roto Advanced, che presentano la rotazione continua della torretta. Gli Entry sono evidentemente rivolti ai noleggiatori e agli operatori che richiedono telescopici intuitivi, essenziali nei contenuti e con una manutenzione semplificata. Si caratterizzano per il sistema di stabilizzazione semplificato di tipo On/Off con movimento a libro, effettuabile in modo automatico o manuale. Ideale collegamento tra la gamma Entry e la Advanced ecco i nuovi

A Intermat oltre alle macchine, largo anche al nuovo simulatore dinamico della Cabina Roto che ha dato modo ai visitatori di sperimentare tutte le funzioni operative dei nuovi sollevatori del costruttore di Cuneo. E se non bastasse a Parigi sono state presentate anche molteplici attrezzature Tre Emme pensate per esaltare la polivalenza dei telescopici Merlo. Tra queste la nuova Pinza Tubi P72.10 per movimentare tubi da 60 a 700 mm di diametro e un peso fino a 4.300 kg; il nuovo manipolatore ruote P120.10HM per pneumatici da 2.000 a 4.000 mm di diametro; e il nuovo verricello da 4.500 kg denominato Roto 50.26S-Plus. Roto Classic S con rotazione della torretta di 400° e 600°, capacità di sollevamento fino a 4.950 kg e altezze operative dai 20,8 ai 26 m. Top di gamma è ovviamente rappresentato dalla serie Advanced che vede, tra le sue peculiarità, gli stabilizzatori multiposizione con comando automatico, il sistema di sicurezza avanzato, la rotazione continua della torretta e la nuova cabina con design modulare dotata dell’esclusivo sistema di movimento che ne adatta l’inclinazione fino a 20°. La gamma Advanced può inoltre essere equipaggiata con il pluripremiato cambio a variazione continua CVTronic, che assicura un’accelerazione da 0 a 40 km/h

senza interruzione di coppia e di cambio marcia. La gamma Roto Advanced si sviluppa con altezze di lavoro da 20,8 a 34,2 m e portate che variano da 4.950 a 7.000 kg. Ovviamente la gamma beneficia della trasmissione EPD, della cabina Premium arricchita con il nuovo joystick capacitivo e il nuovo bracciolo “Smart”. Da segnalare anche il sistema di sicurezza ASCS, che permette di raccogliere differenti parametri inviati dalla macchina, analizzarli in tempo reale e creare un diagramma di carico che consenta all’operatore di conoscere, tramite il nuovo display lcd, il perimetro entro il quale potrà operare nella massima sicurezza.

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In questo numero PROFESSIONISTI NEL RICAMBIO Industrial Gomme Group è da trent’anni specialista nella fornitura e assistenza di pneumatici industriali e off-road

Inserzionisti 3 BKT Europe 13 Butti 77 CEM Group 10 C.M.C. 8 Cometto 11 Fasb Linea 2 14 Fassi Gru 45 Ferrari International 2 III GIC IV GIS

Giugno/ Luglio 2018 Anno 4

79 Goldhofer 31 Haulotte 69 Hinowa 7 Idrogru 83 IFM Electronic I Industrial Gomme Group 37 Jekko 65 JLG 27 JMG 63 Loiacono Nicola

II Merlo 95 M.G.M. Cilindri Idraulici 43 Nooteboom Trailers 9 Ormig Autogru 12 Palfinger Italia 49 Platform Basket 97 Rem Device 61 Socage 29 Socage Customer Service

15 Tadano (Tecno Trades) 5 Tecnomovint 91 TTControl 87 Vertical Italia 47 Vertimac

Aziende citate A Almac ANNA Autec Autovictor B Baoli Bobcat Böcker Butti C CEM CLS CMC Cometto Continental CTE CVS Ferrari D Demag

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E Effer ESTA Awards F Fasb Tools Fassi Gru Faymonville

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G Genie 44 Geofluid 8 GIC 16 Goldhofer 64 Grove 8 GSR 46 H Haulotte Hinowa I Idrogru Industrial Gomme Group

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J Jekko JLG JMG K Kalmar Kobelco Konecranes L Liebherr Linde Loiacono Nicola M Mammoet Manitex Manitou Manitowoc Merlo Michelin Multitel Pagliero

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L’UNICO EVENTO ITALIANO DEL SETTORE

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7a Edizione

106/2015 GISX15E

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