Sollevare - Agosto/Settembre 2018

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Editoriale

Tutte le più importanti strutture in calcestruzzo necessitano, infatti, di una adeguata e tempestiva manutenzione, per la quale sono spesso necessarie appropriate macchine e attrezzature per il sollevamento e i lavori aerei, e ci auguriamo che l’attuale Governo vorrà stanziare sufficienti risorse finanziarie per provvedere agli interventi più urgenti, un fatto questo che potrà garantire anche un rilevante volume di lavoro per quelle imprese del settore che in questi ultimi anni hanno visto fortemente diminuire i loro fatturati sul mercato nazionale.

“Ponte Morandi, Italia” Cari Lettori, Questo numero di SOLLEVARE va in stampa a meno di un mese dal tragico crollo del ponte Morandi di Genova, e un nostro primo pensiero va alle 43 vittime della tragedia, ma anche a coloro che hanno dovuto abbandonare le loro case e a tutte le imprese genovesi (e non solo) che stanno subendo contraccolpi economici a seguito dell’accaduto. Anche se sarà compito della magistratura identificare i responsabili del drammatico “incidente”, non vi è dubbio che quello del ponte di Genova costituisce un ulteriore e fortissimo segnale d’allarme per sollecitare le Autorità a un più attento monitoraggio e a una tempestiva manutenzione di tutte le strutture in calcestruzzo che, per quanto concerne l’ambito viario, riguarda sia i responsabili di Anas che quelli delle numerose concessionarie autostradali.

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Poiché - nel tragico gioco del destino - tutti noi (genovesi e non) avremmo potuto essere vittime del crollo del ponte Morandi, ci auguriamo che, all’unanime cordoglio ricevuto sia dall’Italia che dall’estero, si aggiunga anche la certezza che un evento di questo tipo non debba mai più ripetersi in Italia, e ciò non solo per la sicurezza di chi transita sulle nostre strade, ma per l’economia stessa della nostra Nazione. Confidando che questo messaggio possa essere recepito sia dai responsabili dell’attuale Governo che da tutti coloro che fanno parte dei partiti oggi all’opposizione, e che si risvegli in Italia quell’orgoglio e quell’amore per la Nazione che sembriamo tutti ricordarci solo nel momento delle tragedie o di un limitato numero di eventi sportivi, Vi segnalo che SOLLEVARE sarà presente con una sua area espositiva a due manifestazioni che avranno luogo prossimamente a Piacenza, e che sono il Geofluid, mostra internazionale che si occupa da 40 anni di perforazioni, palificazioni, fondazioni speciali, geotecnica e opere sotterranee (vedi www.geofluid.it) e il GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, che è l’unica fiera italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo (vedi www.gic-expo.it). Buona lettura e … arrivederci a Piacenza!

Fabio Potestà

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



Rivista partner

Sommario

Agosto/Settembre 2018 - Anno 4

Direttore Responsabile Fabio Potestà

Attualità&Fiere, p.8 Cover Story Effer, p.20

Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

Gru e Autogru CEM Elevatori, p.24 Fassi, p.28 Ferrari Int., p.30 Jekko, p.31 JMG, p.34 Liebherr, p.36 Manitowoc, p.39 Palfinger Italia, p.42 Tadano, p.44

Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Sollevare

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Movimentazione Industriale Baoli, p.46 Crown, p.48 Hi-Force, p.49 EA Group, p.50 Manuport, p.52 OM Still, p.54 Toyota, p.56

Sollevatori Telescopici Merlo, p.58

Ple Genie, p.62 GSR, p.64 Haulotte, p.66 Hinowa, p.68 JLG, p.70 Multitel Pagliero, p.72 Palazzani, p.74 Platform Basket p.76 Palfinger Platforms Italy, p.78 Socage, p.80 CTE, p.83

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Periodico associato a

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it

Attrezzature/ Componenti BKT, p.82 Butti, p.84 Fasb Tools, p.86 IFM, p.88 Hydac, p.90

Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012

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Trasporti Eccezionali Nooteboom, p.91 Cometto, p.92 Goldhofer, p.95

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Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2018

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



News GRU

Tutta elettrica Da poco entrata a far parte del parco noleggio di M.E.T.A., la Böcker AHK 30/1500 KS elettrica è una gru trainata a elevata tecnologia in grado di fare la differenza in molte applicazioni – anche in interni o in aree interdette a macchine inquinanti e rumorose. La AHK 30/1500 KS elettrica per il momento rappresenta un vero e proprio unicum sul mercato. Particolarità della macchina è infatti il suo funzionamento unicamente elettrico mediante un motore 380 V da 15,5 kW che, grazie all’adozione di un inverter, è utilizzabile da 16 a 32 ampere. La gru Böcker è inoltre impreziosita dalla funzione Stop&Go che, in caso di inutilizzo protratto oltre i 30 secondi, mette la macchina in stand by sino alla successiva richiesta di movimentazione da parte dell’operatore. Le prestazioni di lavoro sono notevoli con una portata massima di 1.500 kg, ottimizzazione delle portate a 360° e non solo posteriormente, un’altezza massima di lavoro di 30 m e uno sbraccio laterale massimo di 25 m, anche grazie a un jib estraibile meccanicamente da 4,80 a 9,10 m. Notevole la velocità del gancio che raggiunge i 60 m/min.

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Nuova nuova Ai Platformers’ Days Almac ha presentato la sua nuova JIBBI 1250 EVO. Equipaggiata con un motore diesel Yanmar da 14 kW e dotata di un sottocarro cingolato a carreggiata variabile, retraibile da 1,95 m a 1,15 m, la JIBBI 1250 EVO presenta un innovativo sistema di livellamento automatico del braccio telescopico che permette di raggiungere un’altezza di lavoro di 12,2 m. uno sbraccio laterale variabile da 5,5 a 7 m in funzione delle condizioni operative e del carico in navicella, dimensionata per una portata massima di 230 kg con 2 operatori.


GRU

2 per il vento Il gruppo CEZ in Romania ha acquistato una gru cingolata Liebherr LR 1600/2 e un’autogrù LTM 1130-5.1. La filiale del gruppo ceco CEZ gestisce il più grande parco eolico onshore in Europa. Le nuove macchine saranno utilizzate per i lavori di manutenzione e riparazione e per la modernizzazione del parco eolico CEZ. Jan Jires, Senior Manager del parco eolico CEZ, afferma: “Per semplificare il processo di manutenzione, era importante per noi acquistare gru dotate della più recente tecnologia, per questo abbiamo deciso di acquistare le due gru Liebherr”.

GRU

Per l’edilizia Hiab rafforza il proprio portafoglio di gru con il lancio di nuovi modelli realizzati esplicitamente per l’edilizia. I nuovi modelli di gru sono stati presentati alla fiera IAA e offrono il sistema di controllo remoto più avanzato del settore, HIAB HiPro, nonché caratteristiche pionieristiche per garantire un funzionamento sicuro e rapido. La capacità delle nuove gru per l’edilizia varia da 13 a 20 t. Le estensioni ad alta velocità consentono un lungo sbraccio e garantiscono un funzionamento più rapido.

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News SOFTWARE

Va sul cloud A partire dal 1 ° luglio 2018, CVS FERRARI ha messo a disposizione dei propri clienti una versione basata sul cloud del suo esclusivo RMS, un sistema di monitoraggio remoto con telemisura e analisi delle attività di nuova generazione, sviluppato insieme al partner DATAMATIC e che, dal suo debutto sul mercato due anni fa, è stato finora disponibile solo nella versione residente sul server. In particolare RMS abilita il monitoraggio in tempo reale di tutti i parametri funzionali chiave della macchina e il loro ampio tracciamento. Una caratteristica unica di RMS è sicuramente la funzione Diagnostica remota e in tempo reale che consente l’interrogazione remota degli strumenti di diagnostica alla ricerca di eventuali guasti del sistema. Questa caratteristica segna e mette in luce una differenza importante tra RMS e altri programmi simili poiché RMS è un sistema di comunicazione “a due vie” che non solo consente la ricezione di informazioni dall’apparecchiatura, ma consente anche all’utente di eseguire da remoto test funzionali sulla macchina mentre è in uso.

GRU

Big crane Comansa espande la gamma di gru a torre ad alta capacità con un modello flat con tre versioni di carico massimo: 25, 37,5 e 50 tonnellate. La nuova 21LC1050 può essere installata con uno sbraccio compreso tra 30 e 80 m a step di 5 m. Inoltre, è disponibile una configurazione opzionale del jib che consente uno sbraccio speciale di 85 metri. Le caratteristiche di carico, portata e meccanismi della 21LC1050 rendono questa gru un modello ideale per progetti industriali o minerari, nonché per la costruzione di strutture di grandi dimensioni.


AUTOGRÙ

Nel deserto

GRU

Maxi tiri Una gru cingolata a braccio tralicciato Liebherr LG 1750 è stata recentemente impiegata nel sollevamento delle chiuse in acciaio da 90 tonnellate l’una della diga di Büsum. Con un raggio di 67 m, l’imponente gru ha dovuto gestire un carico lordo di oltre 100 tonnellate per ogni tiro.

Una autogrù Terex RT 90 fuoristrada è stata messa alla prova nel deserto arabo per cinque mesi. L’autogrù ha sollevato numerosi componenti per impianti di perforazione, generatori e un centro di distribuzione e controllo della potenza nel giacimento petrolifero, mentre sopportava le difficili condizioni ambientali del deserto. Come è normale ogni volta che una autogrù viene utilizzata per la prima volta, i membri del team di Terex Crane erano presenti nel sito di lavoro nel deserto di Abqaiq per istruire il cliente sulla nuova macchina. Più specificamente, hanno fornito assistenza per la messa in servizio e il funzionamento della autogrù.

AUTOGRÙ

In Italia Officine Dandrea ha acquistato quattro nuove autogrù fuoristrada Grove RT550E. Alla base della scelta il design compatto, la manovrabilità e le prestazioni di sollevamento superiori in altezza di queste autogrù. Officine Dandrea, infatti, è specializzata nel lavorare in ambienti petrolchimici difficili, in cui lo spazio di lavoro è limitato. L’azienda ha quindi scelto quattro autogrù fuoristrada Grove RT550E da 45 t proprio per le loro eccezionali capacità di sollevamento e la capacità di muoversi tra le aree ristrette con facilità.

PIATTAFORME AEREE

Accordo nipponico Il produttore giapponese di piattaforme aeree Nagano ha nominato Vertimac, azienda belga distributrice, tra l’altro, di attrezzature usate e componenti di ricambio multimarca, come suo distributore in Belgio, con diritti di distribuzione globali non esclusivi. L’accordo è stato firmato nello stabilimento di Nagano in Giappone e sarà seguito da un lancio ufficiale entro fine settembre. L’azienda si concentrerà inizialmente su piattaforme aeree cingolate standard, tra cui il telescopico T15uj (NUL 13Suj in altri mercati) con un’altezza di lavoro di 15 metri e capacità sollevamento di 300 kg e l’articolato A20uj (NUL18uj) con braccio telescopico a doppio montante e braccio articolato, per un’altezza di lavoro di 20 m e una capacità massima di sollevamento di 230 kg. Ulteriori modelli saranno introdotti in Europa nel 2019 e nel 2020.

altezza massima di lavoro 22,7m

portata in cesta 230Kg sbraccio massimo di lavoro 11,2m

massa totale 3000Kg

larghezza totale <0,9m

altezza cingolo 535mm

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News GRU

Visioni remote Nel 2016, Hiab, azienda del gruppo Cargotec, ha presentato HiVision, un nuovo sistema rivoluzionario per l’azionamento delle gru che ha cambiato le regole del gioco nel settore della movimentazione dei carichi. Ora, a due anni dal lancio, Hiab ha venduto le proprie gru equipaggiate con HiVision in più di 10 Paesi e si è aggiudicata diversi premi per l’innovazione. Inoltre, il sistema di controllo è stato approvato dall’azienda di revisione dei veicoli europei Dekra e certificato da TÜV Rheinland, fornitore leader internazionale di servizi tecnici. HiVision è una modalità

di azionamento delle gru completamente nuova. Infatti, permette di azionare la gru direttamente dalla cabina dell’autocarro per mezzo di occhiali 3D per la realtà virtuale e telecamere. In tal modo si ottiene una panoramica perfetta dell’area di lavoro, in tutta sicurezza e comodità dal proprio sedile nella cabina di guida del camion.

AUTOGRÙ

In Messico L’azienda messicana Arrendo ha disposto un ordine per quattro nuove autogrù Demag per tenere il passo con le esigenze della sua crescente clientela. Incluso nell’ordine vi sono la autogrù Demag AC 300-6 di nuova introduzione, due autogrù Demag AC 100-4L e una autogrù Demag AC 500-8. Arrendo sarà la prima azienda in Messico ad acquistare una Demag AC 300-6, una autogrù con capacità di 300 t, a 6 assi. Offre una portata di livello superiore, con una capacità di sollevare 15 tonnellate a 80 metri, lunghezza massima del braccio.

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TRASPORTI ECCEZIONALI

Veicolo ad hoc Mammoet e Scheuerle hanno presentato i primi esemplari di una nuova soluzione ingegnerizzata per il trasporto superpesante progettata per migliorare l’efficienza e ridurre i consumi energetici. Il Mammoet TPA (Trailer Power Assist) viene prodotto da Scheuerle, parte del Gruppo TII, su specifiche di Mammoet. L’unità base TPA è un rimorchio K25 a sei assi, di cui quattro propulsi, dotato di una Power Pack Unit con motore diesel MTU da 1.000 CV che trasferisce potenza alle ruote attraverso una trasmissione idraulica innovativa. Il complesso singolo ha il doppio della capacità di tiro di un trattore convenzionale senza la necessità di zavorra, ossia circa 400 kN. Il grip viene infatti assicurato dal peso del carico. I TPA sono modulari, per cui è possibile accoppiarli sia serialmente che parallelamente. La massima velocità su strada di un complesso TPA è di 28 km/h, ossia 20 volte quella di una comparabile soluzione SPMT. Sopra la velocità massima, i TPA disconnettono i propri motori e si comportano come dei rimorchi tradizionali, lasciando il traino alla motrice. I motori possono essere ricollegati in ogni momento, per esempio per ridurre idrostaticamente la velocità (analogamente al freno motore nei veicoli a trasmissione meccanica), risparmiando i freni del convoglio, oppure per fornire maggiore precisione di sterzata e di controllo in sezioni particolarmente strette o tortuose del percorso. L’utilizzo dei TPA riduce la lunghezza dei convogli, perché elimina la necessità di unità motrici multiple traenti e spingenti, taglia decisamente il loro peso, per lo stesso motivo e perché non è necessaria zavorra, e semplifica le operazioni migliorando la sicurezza. I TPA possono operare in ogni condizione meteo tra -40 e +50 °C, hanno un’architettura ridondante, con una pompa idraulica separata per ogni asse di propulsione, consentendo la continuazione delle operazioni anche in presenza di guasti ad uno di essi. Una volta consegnato il carico, un convoglio TPA, singolo o multiplo, può essere riportato alla base al traino ponendo gli assi in modalità di rotazione libera e collocando l’unità di propulsione sul piano di carico. Infine nonostante la soluzione TPA sia concepita per il trasporto su strada a medio-lunga distanza, essa dispone anche di una modalità di funzionamento “creeping” che consente di manovrare il convoglio da parte di un operatore dotato di comando remoto all’interno di spazi limitati, per esempio un cantiere, come gli SPMT.

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LOGISTICA

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Kalmar ha concluso un accordo con l’Hamburger Hafen und Logistik AG (HHLA), il principale gruppo europeo di logistica portuale e dei trasporti, per fornire un totale di 10 nuove gru a cavaliere. Ciò porta il numero totale di mezzi Kalmar ordinati da HHLA negli ultimi due anni a 30, dimostrando ulteriormente la forte relazione con Il nuovo ordine comprende Electrique •Kalmar. •Electrique Electrique 9 gru a cavalletto Kalmar con diesel-elettrici e una Silencieuse •propulsori •Silencieuse Silencieuse gru a cavaliere ibrida, che presenta Tout •un •Tout Tout terrain terrain terrain sistema di energia rigenerativa esente da manutenzione. Tutte le macchine presenteranno nuovi dispositivi mobili, un sistema elettrico completamente ridisegnato per il telaio superiore e lo spreader.

AZIENDE

Multitel Pagliero, azienda fra i leader europei del settore piattaforme di lavoro aereo allestite su autocarro, ha comunicato che Alfredo Careddu, per lunghi anni responsabile commerciale mercato Italia della società, ha lasciato le sue funzioni a partire dal 1° settembre 2018. Nel ringraziarlo per la quasi ventennale collaborazione, la società desidera informare la Sua affezionata clientela che la rete commerciale attualmente operante in Italia rimane invariata e verrà nel frattempo coordinata dalla Direzione Generale dell’azienda in attesa di un nuovo responsabile.

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News

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Rinnovate Fratelli Ferrari ha esposto allo IAA di Hannover le sue nuove gru autocarrate New Age. Le nuove gru sono il risultato di una progettazione strutturata e di un processo di costruzione innovativo che include design industriale e revisione ergonomica, sviluppo 3D, analisi agli elementi finiti, produzione di prototipi, test di laboratorio e feedback dei clienti sul campo. Le innovazioni includono il Dynamic Load Diagram, nuovo nel settore delle gru montate su camion, che consente di verificare in anticipo la capacità di sollevamento della gru in base alla reale stabilità del veicolo. Altra novità è il Magic Touch che consente al conducente di aprire automaticamente la gru dalla posizione di trasporto alla posizione di lavoro e di tornare alla posizione di trasporto quando richiesto. Entrambe queste funzioni migliorano l’attenzione del conducente, fanno risparmiare tempo e aumentano la produttività.

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SOLLEVATORI TELESCOPICI

Nuovo by Bobcat Con il lancio del sollevatore telescopico top di gamma TL43.80HF, Bobcat offre una nuova soluzione per il segmento degli impieghi gravosi ad alta produttività del mercato agricolo. Questo modello offre capacità, altezza di sollevamento e forza di strappo a livelli senza precedenti. Con una capacità di sollevamento massima di 4,3 t, un’altezza massima di sollevamento di quasi 8 metri e un braccio che per velocità non ha pari sul mercato, gli agricoltori possono ora sollevare di più e più rapidamente, sfruttando benne più capienti per ottenere la massima produttività possibile.

GRU

Anteprima Allo IAA di settembre ad Hannover, la gamma Palfinger Crawler Crane PCC ha fatto il suo debutto assoluto con il primo modello della serie che sarà disponibile in tre varianti da 50 a 115 tm. PCC: queste tre lettere rappresentano un vero prodotto d’avanguardia, la prima gru Palfinger montata su un telaio cingolato, una soluzione di sollevamento potente e flessibile per situazioni in cui un camion non può operare. La gru cingolata raggiunge il suo pieno potenziale su terreni difficili e con pendenze fino al 60%. Con una larghezza di circa 40 centimetri inferiore rispetto a un camion convenzionale, la PCC può operare anche in aree molto ristrette.


News GRU

Attenti a Hyva Hyva ha presentato diversi nuovi prodotti all’IAA. I visitatori hanno apprezzato molte delle ultime innovazioni dell’azienda, tra cui un nuovo tipper e una selezione di gru retrocabina di nuova generazione di Hyva. Il sistema Hyva Smart punta a un nuovo livello operativo attraverso l’implementazione della tecnologia digitale e cloud. Utilizzando il monitoraggio digitale basato su sensori fornisce avvisi in tempo reale al conducente, aiutando i driver nel prendere decisioni ottimali in qualsiasi momento. ricchezza e benessere per molte persone”. Se integrato con l’infrastruttura digitale esistente di un cliente, Hyva Smart non solo migliora la sicurezza e le prestazioni del driver, ma fornisce anche dati

che possono essere utilizzati per aumentare l’efficienza e migliorare la disponibilità della flotta. È stata esposta anche una selezione delle ultime gru retrocabina di Hyva, parte della New Crane Line. Con queste nuove gru da 8, 10, 18 e 20 tm ora Hyva è in grado di offrire una soluzione per ogni settore e applicazione, dall’estrazione mineraria alla manutenzione, dalla costruzione al recupero auto. Le nuove gru presentano molte innovazioni, tra cui il Dynamic Load Diagram, che fornisce una verifica anticipata della capacità di sollevamento in base alla stabilizzazione, e il Magic Touch, che consente il ripiegamento e il dispiegamento automatico della gru. Entrambe le funzioni migliorano la produttività.

PIATTAFORME AEREE

Una Easy Lift per Maifredi Maifredi srl, azienda che dal 1982 opera con successo in tutto il Nord Italia nel settore del noleggio di piattaforme aeree a breve e lungo termine, da oggi potrà offrire ai suoi clienti particolarmente esigenti un nuovo alleato per i loro lavori ad alta quota: una piattaforma cingolata Easy Lift R360!


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News AZIENDE

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Tanti auguri

bei risultati

Quest’anno Terex Cranes festeggia il 50° anniversario della propria fabbrica di Crespellano (BO). Crespellano svolge un ruolo fondamentale per servire i clienti delle gru fuoristrada RT del Costruttore americano. Come per tutte le altre strutture e linee di prodotto, l’obiettivo principale di Terex è investire nello sviluppo di nuovi prodotti, migliorandone ulteriormente produttività e qualità e Crespellano ha avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’intera famiglia di gru fuoristrada. La nuova gamma risponderà alle esigenze dei clienti in molte classi di capacità e regioni: la RT 90 / 100US è il primo modello di questa nuova famiglia di gru rough terrain. I modelli è RT 90 / RT 100US sono progettati per rispondere agli standard EN 13000 e B 30.5. Le autogrù offrono un braccio idraulico a cinque sezioni che si estende per 47 m, mentre un jib bi-fold da 17 m migliora ulteriormente la portata e la versatilità della gru. Progettate per un funzionamento semplice, RT 90 e RT 100US sono entrambe equipaggiate con sistema di controllo IC-1 di diagnostica integrata, con una nuova cabina dal design migliorato e inclinabile di 18 gradi nonché con una piattaforma piatta di facile accesso per sicurezza, usabilità e comfort superiori. RT 90 e RT 100US hanno una larghezza ridotta a soli 3 m e un contrappeso rimovibile, che consente di effettuare il trasporto senza limitazioni di peso e larghezza nella maggior parte delle situazioni.

AZIENDE

Nuovo manager

Matt Treadwell è stato nominato Vice Presidente Genie di Ricambi e Servizi per Terex AWP, a partire dal 30 luglio 2018. In questa nuova funzione, Treadwell sarà responsabile della supervisione delle attività globali del segmento Terex AWP relative a ricambi e servizi di assistenza per la marca Genie. Si occuperà di tutti gli aspetti commerciali e operativi legati all’attività dei ricambi, e includerà crescita e sviluppo dei servizi di manutenzione e riparazione di macchine, assistenza tecnica, garanzia e gestione dei macchinari usati. Treadwell svolgerà il suo ruolo dalla sede centrale di Redmond, nello stato di Washington (Stati Uniti).

PIATTAFORME AEREE

Acquisizioni/1 Il gruppo Fassi ha acquisito ATN Platforms, attraverso la sua controllata francese CTELM, a sua volta acquisita lo scorso anno. Il 6 agosto scorso il gruppo italiano è diventato ufficialmente il nuovo proprietario del produttore di piattaforme aeree con sede in Francia e ha dichiarato di voler fornire ad ATN l’energia e le risorse per diventare un importante produttore nel settore MEWP. ATN è stata fondata nel 2000 per produrre i montanti verticali PIAF. Nel 2009 ha iniziato a produrre bracci articolati diesel, e le forbici sono seguite nel 2011.

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Ad agosto Terex Corporation ha pubblicato i propri risultati finanziari del secondo trimestre 2018. Complessivamente le divisioni di Terex Corporation hanno registrato un fatturato del secondo trimestre 2018 di 1,4 miliardi di dollari, in crescita del 19% rispetto al secondo trimestre del 2017, con un aumento delle vendite in tutti e tre i segmenti di attività. I risultati sono stati guidati dalla continua implementazione della strategia aziendale “Execute to Win” e dalla sua attenzione a soddisfare le crescenti esigenze dei clienti durante un periodo di crescita su base ampia. Il segmento di attività Terex AWP, che comprende le piattaforme aeree Genie e le torri faro Terex, ha incrementato le vendite di 158 milioni di dollari, in aumento del 27% rispetto al secondo trimestre 2017, trainato dalla crescita in Nord America, Europa occidentale e Cina.

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Piattaforme aeree

Nuovo dealer

Logistica

In Polonia Kalmar ha firmato un accordo con Deepwater Container Terminal (DCT) Gdansk per la fornitura di tre gru a cavalletto su rotaie (RMG) ad alimentazione elettrica e personalizzazione specifica DCT. L’ordine segue un primo ordine DCT di cinque gru a cavalletto gommate (RTG).

Easy Lift ha recentemente avviato una nuova collaborazione con Savis srl, azienda specializzata da oltre vent’anni nella vendita di piattaforme aeree, nuove e usate, che offre anche formazione e assistenza. Savis distribuirà le piattaforme cingolate Easy Lift in Piemonte e regioni limitrofe. La prima delle 3 piattaforme ordinate da Savis, un R130, è già stata consegnata a un cliente finale in Val D’Aosta.

PIATTAFORME AEREE

Socage consegna Dopo l’importante consegna della 75 metri a Vernazza e prima delle ferie di agosto Socage consegna a Danese Autogru la seconda 75 metri dell’estate. Danese è una storica azienda di noleggio di autogru e piattaforme che da 50 anni opera nel territorio mantovano e che per inserire nella sua flotta una piattaforma di altezza considerevole si è affidata all’azienda modenese di piattaforme aeree e autogru.

AUTOGRÙ

NOLEGGIO

Una per Italcrane

Acquisizioni/2

Consegnata a Italcrane srl di Cagliari, società del gruppo SAE, una nuova autogrù Grove GMK 5250L con portata max di 250 t. La nuova arrivata, corredata di 2° argano e falcone/ jib di 37 m, va a sostituire una Grove GMK 5220 della società e verrà destinata, prevalentemente, a cantieri di manutenzione in impianti petrolchimici dislocati su tutto il territorio nazionale. La consegna della nuova autogru è avvenuta nella nuova sede della Italcrane srl, sita nella zona industriale di Villaspeciosa (CA), in presenza del titolare del concessionario Grove in Italia, Adriano Filesi della FIMI spa, del responsabile Italcrane srl, Paolo Ortu e di Michele Albamonte in rappresentanza del gruppo SAE. Italcrane srl esegue attività di sollevamenti, noleggio autogru, piattaforme aeree, sollevatori telescopici e, ultimamente, anche movimentazioni industriali.

Il gruppo Kiloutou ha annunciato l’acquisizione della società Elevo, specializzata nel noleggio di macchine per il sollevamento nel Nord Italia. Questa operazione consentirà a Kiloutou di proseguire il proprio piano di espansione internazionale rafforzando la presenza in Lombardia, regione strategica italiana. Elevo è leader nel noleggio di piattaforme aeree e sollevatori telescopici nella zona di Bergamo, Brescia e Milano. La società gestisce 500 macchine, con un team di 23 dipendenti. Riconosciuta per la sua esperienza, Elevo possiede una vasta gamma di piattaforme aeree, sollevatori telescopici, carrelli elevatori e gruppi elettrogeni, che soddisfa un portafoglio clienti composto da professionisti di ogni settore economico. A seguito dell’acquisizione di Cofiloc & Euronol a luglio 2017, questa nuova acquisizione consente a Kiloutou di rafforzare la sua presenza sull’asse strategico Milano – Venezia nel Nord Italia. Kiloutou farà affidamento sull’esperienza e il know-how del team Elevo per accelerare lo sviluppo del business in Lombardia. Per Olivier Colleau, CEO del Gruppo Kiloutou: “Questa acquisizione è pienamente in linea con la strategia di sviluppo internazionale di Kiloutou, che mira a diffondere la nostra presenza in nuove aree ad alto potenziale e illustra la nostra capacità di unire stakeholder regionali di alta qualità attorno al nostro progetto di sviluppo”.

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Cover Story

Spettacolo Hi-Tech La nuova Effer 2255, grazie alla soluzione tecnologica KJ, porta una 8 sfili a 10, per uno sbraccio verticale di quasi 35 m che, nella massima configurazione, diventano addirittura 58

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8 a 10 sfili, per uno sbraccio di quasi 35 m in verticale. Nella massima configurazione (cioè 8s+KJ2s+Jib L6s) la 2255 raggiunge ben 58 m di altezza garantendo performance incredibili.

LA SOLUZIONE KJ

I

Il mercato chiede macchine sempre più grandi, più potenti e in grado di raggiungere altezze e sbracci sempre maggiori, ma anche più flessibili. Partendo da questi presupposti – che poi sono la leva che muove tutti i costruttori più avveduti – Effer sta investendo tantissimo in progettualità e ricerca tecnologica. La protagonista della nostra copertina, la nuovissima Effer 2255, è il più tipico esempio di una gru non solo grossa e potente, ma anche estremamente “intelligente” che, con le sue tante versioni, è in grado di adattarsi alle specifiche necessità operative in molteplici ambiti, arrivando dove altre macchine sono costrette a fermarsi. Infatti, grazie alla soluzione tecnologica KJ, è possibile portare la configurazione della gru da

La sigla KJ rappresenta la nuova attrezzatura idraulica Effer inventata per incrementare la flessibilità d’utilizzo. Quando serve, infatti, il KJ consente di aumentare lo sbraccio massimo della gru. Questo sistema è un vero e proprio plug and play, che somma alle prestazioni di sollevamento della gru una maggiore altezza di scavalco, grazie a due sfili in più, e può rimanere installato sulla macchina, completamente richiuso all’interno del braccio principale e con lo snodo montato. Tutto è quindi sempre “pronto all’uso”. Allo stesso tempo gli impianti elettronici e quelli idraulici sono realizzati per garantire le massime prestazioni della gru, in assenza o presenza del KJ, ottimizzando in ogni caso la portata. Ovviamente l’utilizzo del KJ offre notevoli vantaggi in tutte le occasioni in cui si opera a elevate altezze e, in pratica, permette di affrontare lavori altrimenti non realizzabili. Il KJ combinato con lo snodo consente alla 2255 di raggiungere

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un’altezza di articolazione di ben 35 m, un vero e proprio record per le gru articolate.

ALTEZZA E FLESSIBILITÀ E se non bastasse, la 2255 può essere equipaggiata con un secondo jib che permette alla gru di effettuare lavori ad altezze elevatissime, spostando il punto di articolazione fino a 49 m di altezza. C’è inoltre la possibilità di movimentare il secondo snodo – che è certificato CE in accordo con le normative vigenti - con un controllo diretto per rendere simultanee tutte le manovre della macchina. Una gru con queste performance

+ Sette Versioni Grazie alla combinazione di tutte le attrezzature disponibili, la nuova Effer 2255 mette a disposizione del mercato ben sette differenti soluzioni per raggiungere qualsiasi obiettivo. – 8S – 8S + KJ 2S – 8S + JIB XL6S – 8S + KJ 2S + JIB XL6S – 8S + JIB XL6S + JIB 3S – 8S + JIB L6S HD – 8S + JIB L6S HD + JIB 3S

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Cover Story si deve distinguere anche sotto il profilo della flessibilità operativa. Per raggiungere questo obiettivo, un’altra richiesta sempre presente nel moderno mercato del sollevamento, Effer ha predisposto numerosi punti in cui l’operatore può fissare gli accessori per il sollevamento, come ad esempio i ganci, sia sul braccio della gru sia su tutti gli snodi. Questa soluzione permette di aumentare i punti di fissaggio del carico al fine di adattarsi alle sue dimensioni.

LA STABILIZZAZIONE Le prestazioni della 2255 vanno a braccetto con la sicurezza. E tra i tanti det-

tagli che caratterizzano la nuova gru Effer, il sistema di stabilizzazione è uno di quelli in grado di fare la differenza. Se la robustezza del telaio garantisce un assetto rigido e sicuro del veicolo, il basamento è appositamente studiato per essere particolarmente compatto (in relazione all’importanza della gru) e adattarsi ai mezzi con quattro o cinque assi e con passi diversi. Inoltre Effer offre la possibilità degli stabilizzatori sottotelaio, una soluzione grazie alla quale è possibile realizzare pianali di carico per trasportare tutto ciò che serve per la propria attività. In pratica un passo in più verso la flessibilità

totale di un mezzo per il sollevamento. Data la qualità della gru di cui stiamo parlando non c’è da stupirsi del fatto che l’ergonomia dei comandi stabilizzatori e la semplicità d’uso siano punti di forza della 2255. Inoltre, garantisce un’installazione davvero compatta.

DESIGN INTELLIGENTE DA CANTIERE In tutte le macchine che lavorano in cantiere il design deve essere al servizio dell’operatore e portare concreti benefici. È quanto accade con la nuova 2255, tutti i comandi della gru sono in-

+ RACE RACE, acronimo di Remote Assistance Control Effer, è pura tecnologia al servizio della produttività e dell’assistenza. Sviluppato grazie all’elettronica Progress 2.0, che permette di rimanere sempre connessi alla propria

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gru e consultarne tutti i dati, RACE è il nuovo sistema di connettività per le gru Effer, che consente di gestire e pianificare il proprio lavoro e offre la possibilità ai Service Point Effer di intervenire con immediatezza in caso

di necessità. Con RACE la connessione alla propria gru Effer avviene in modo rapido e veloce, attraverso l’accesso al portale dedicato senza bisogno di scaricare alcun programma o applicazione. Con la stessa semplicità, RACE

permette di monitorare lo stato della gru da qualsiasi dispositivo mobile e fisso (smartphone, tablet, e PC). Grazie a RACE l’utente può visualizzare il tragitto della gru in ogni momento dal pannello di controllo;

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fatti inseriti all’interno di carter di copertura e di facile accesso per le eventuali manovre manuali. Nello specifico i comandi degli stabilizzatori sono in una posizione protetta, ma facilmente accessibile, e prevedono una copertura in metallo. Va da sé come il cruscotto del sistema di gestione elettronica Progress 2.0 sia sempre illuminato per la massima visibilità in ogni condizione, anche in caso di lavoro notturno, o di scarsa luminosità. Infine merita una nota il nuovo sistema di in-

monitorare le ore effettive di lavoro, misurando inoltre la percentuale di utilizzo delle attrezzature come jib, benna e cestello. Ovviamente, in caso di flotte, è possibile visualizzare le performance

di più unità, consultarne i report dettagliati, e quindi ottimizzarne l’utilizzo. E non è finita. Come accennato, ovunque ci si trovi a operare il Service Point Effer può verificare istantaneamente un eventuale problema

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grassaggio che, unitamente all’utilizzo di un metallo nobile quale è il bronzo, garantisce la massima resistenza all’usura e la massima efficienza in fase di lubrificazione dei componenti.

e intervenire subito con la risoluzione da remoto dell’anomalia. Allo stesso tempo il pannello di controllo RACE permette di programmare tutti gli interventi di manutenzione ordinaria.

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Gru e Autogrù

CEM

Gemelli a passo corto CEM ELEVATORI HA CREATO PER GRILLO SAVERIO UN’ESCLUSIVA EUROPEA ASSOLUTA CON L’AUTOSCALA PAUS DA 33 METRI ALLESTITA SU NISSAN CABSTAR 35.13

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La numerosa e importante flotta a noleggio di Grillo Saverio (Baranzate, in provincia di Milano) si è recentemente arricchita con due nuove autoscale appositamente create da Cem Elevatori. Lo specialista di Settimo Milanese, concessionario e allestitore di macchine aeree

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per i settori dei traslochi e dell’edilizia, ha offerto tutta la propria disponibilità per soddisfare le indicazioni e le esigenze operative del cliente e proporre due modelli “gemelli” di autoscale Paus da 33 metri montate e implementate su veicoli Nissan Cabstar 35.13 a passo corto.

“Tutti gli accorgimenti adottati rispondono alle esigenze tipiche del noleggiatore”, conferma con soddisfazione Fortunato Grillo, “queste due autoscale aeree sono complete di ogni caratteristica dinamico-strutturale e di tutti gli accessori che occorrono per intervenire sul campo con la più completa autonomia. L’altezza in punta di queste autoscale Paus, in assetto di trasporto, è di soli

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IN OGNI SOLUZIONE SEMPLICE C’È UNA GRANDE IDEA_

2,5 m e questa prerogativa unica nel suo genere, insieme a una larghezza di soli 2 m del veicolo, testimonia la compattezza ricercata di un mezzo che può accedere ovunque, soprattutto all’interno dei condomini di una città complessa come Milano, il territorio più importante in cui si svolge la nostra attività di noleggio”. Il funzionamento dell’autoscala Paus

è basato sull’alimentazione con motori ausiliari. “Un’alternativa indispensabile per lavorare senza problematiche di emissioni in ambienti sensibili”, sottolinea Grillo, “le nostre autoscale aeree, d’altra parte, sono richieste spesso in contesti ad alta densità abitativa dei diversi quartieri di Milano”. Per comprendere appieno l’eccezionalità dell’allestimento

25 PERFORMANCE:

SISTEMA DI STABILIZZAZIONE VARIABILE S3:

ALTEZZA DI LAVORO 24,6 m SBRACCIO 12 m PORTATA 250 kg

SI ADATTA IN TEMPO REALE ALLE CONDIZIONI DI UTILIZZO, CARICO E GEOMETRIA DELLA MACCHINA IN MANIERA AUTONOMA

Seguici su:

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CTE S.p.A. Sede: Via Caproni, 7 38068 Rovereto (TN) - Italy Stabilimento: Loc. Terramatta, 5 37010 Rivoli V.se (VR) - Italy Magazzino: via E. Fermi, 2 37010 Affi (VR) - Italy Tel. +39 0464 48.50.50 • Fax +39 0464 48.50.99 info@ctelift.com • www.ctelift.com


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lasciamo invece la parola a Loris Manocchia, amministratore delegato di Cem. “Con il taglio opportuno della cabina e l’insediamento in posizione mediana della parte terminale anteriore del pacco-scala, siamo riusciti a ricavare un insediamento comodo ed efficace per l’operatore a bordo del veicolo. La richiesta del cliente di avere una macchina che fosse bassa in punta, ci ha portato a realizzare una struttura di supporto posteriore molto particolare, rialzata e consolidata opportunamente, fino a ottenere il risultato dei 2.500 mm di altezza a riposo dell’autoscala. Si tratta di un caso unico in Europa per allestimenti

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di questo tipo che riguardano modelli da 33 m”. Cem ha riprogettato anche il telaio dell’autoscala Paus, per ottenere un’importante riduzione del peso grazie all’impiego di acciai altoresistenziali e strutture speciali forate al laser. Le macchine, come detto allestite su due Nissan Cabstar 35.13 a passo corto (2.500 mm), si traducono in scale estremamente compatte, perfette per gli spostamenti e l’impiego nei quartieri condominiali di Milano e degli altri centri della Lombardia. “La caratteristica del passo corto che abbiamo prescelto, seguendo le richieste del noleggiatore” conclude Manocchia, “si

discosta dagli allestimenti standard con passo di 2.900 o addirittura di 3.200 mm. Anche la scelta del motore Kubota diesel bicilindrico si basa su un’esclusiva di allestimento Cem, in abbinamento alla presa di forza che raddoppia le opzioni di propulsione per l’autoscala. Tra gli altri dettagli strutturali, vorrei menzionare la presenza della coppia di pistoni di sollevamento che favoriscono velocità e facilità di estensione dinamica del paccoscala. Il tutto, naturalmente, va riportato alla grande qualità della gamma Paus, da sempre uno dei fiori all’occhiello dell’attività commerciale svolta da Cem Elevatori”.

+ Il Traslocatore Grillo Saverio è un nome che non ha bisogno di presentazioni nell’area milanese. L’autorevolezza di una delle realtà più note e apprezzate del settore risale infatti alla metà degli

anni Ottanta, grazie al talento lungimirante e alla competenza dell’omonimo fondatore. La società ha poi moltiplicato il proprio valore tecnologico e di servizio alla fine degli anni

Ottanta, per iniziativa di Fortunato Grillo, figlio di Saverio e fondatore di un’importante divisione dedicata al noleggio che oggi traina il fatturato del gruppo.

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Gru e Autogrù FASSI GRU & TSM SENSORS

Sensori customizzati L’INTEGRAZIONE CON TSM SENSORS HA PERMESSO A FASSI GRU DI ESSERE IL PRIMO COSTRUTTORE DI GRU RETROCABINA A INSTALLARE APPLICAZIONI DIGITALI SU QUESTE MACCHINE

L

La progettazione e lo sviluppo delle moderne macchine da cantiere comporta un affiancamento sempre più integrato tra meccanica, idraulica e pneumatica da un lato ed elettronica e sviluppo di sensori sempre più sofisticati dall’altro. Va da sé che quanto accadeva anni fa, ossia lo sviluppo progettuale di quasi, se non tutti, i componenti di una macchina internamente all’azienda costruttrice, oggi non è più possibile. Per questo i big player tra i costruttori di macchine e attrezzature industriali stanno mettendo in atto la cosiddetta “integrazione verticale” della produzione, una nuova modalità di gestione della progettazione che vede due o più aziende integrarsi mantenendo comunque la propria identità societaria. È quanto accaduto tra Fassi Gru e TSM Sensors: quest’ultima è divenuta un fornitore privilegiato di Fassi Gru per diverse famiglie di prodotti quali sensori di inclinazione, di sfilo, di rotazione e magnetostrittivi. “La collaborazione con TSM Sensors” spiega Rossano Ceresoli, direttore Ricerca e Sviluppo di Fassi Gru, “è nata dalla nostra esigenza di individuare un partner che in questo ambito ci potesse affiancare nello sviluppo di sensori che

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all’epoca non erano disponibili. ‘Leader in Innovation’ non è solo uno slogan, ma un metodo di lavoro: quindi la volontà di sviluppare nuove soluzioni da parte di Fassi imponeva di individuare una società che potesse rispondere alle nostre istanze con rapidità e, soprattutto, con un reale contributo tecnologico e di ricerca”. TSM Sensors è tutto questo: una start-up giovane e dinamica, fondata nel 2015, che ha permesso a Fassi Gru di essere il primo Costruttore di gru retrocabina a introdurre le applicazioni digitali sulle gru. “I nostri uffici tecnici lavorano perfettamente integrati e quindi passare dall’idea alla progettazione e poi alla realizzazione è possibile con tempi inimmaginabili in un rapporto tradizionale fornitore/cliente” continua Rossano Ceresoli. “Un’opportunità funzionale anche per TSM Sensors che con un rapporto diretto comprende prima le esigenze del cliente e può così sviluppare

soluzioni che trovano applicazione anche fuori dal settore del sollevamento. In pratica abbiamo verticalizzato il processo di integrazione dei sensori sulle nostre gru con soluzioni che nascono già industrializzate grazie alle nostre reciproche competenze: Fassi Gru in ambito oleodinamico e TSM Sensors nello sviluppo dei sensori”. La partnership con Fassi Gru ha permesso a TSM Sensors di accumulare

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una profonda esperienza e crescere rapidamente, attestandosi fin da subito sul mercato internazionale quale produttore di sensori e componenti adatti non solo per le applicazioni di sollevamento, ma anche per altri ambiti industriali come le costruzioni e il movimento terra, la logistica, l’agricoltura, le energie rinnovabili e il medicale. Come anticipato in apertura, la produzione di TSM Sensors si sviluppa su quattro famiglie di prodotti, tutte pensate per rendere più sicura e monitorata l’operatività delle macchine dove sono installate attraverso una precisa misurazione dei loro parametri per una gestione automatica di tutte le situazioni funzionali. I sensori di inclinazione misurano l’angolo rispetto alla gravità dell’asse terrestre e garantiscono la stabilità della macchina con elevate prestazioni. Recentemente, grazie all’introduzione dei giroscopi Mems, si è potuta garantire una maggiore accuratezza statica e dinamica del segnale, compensando gli eventuali disturbi esterni come, per esempio, le vibrazioni. I sensori di sfilo controllano la

stabilità trasversale misurando lo sbraccio, quindi la distanza dal baricentro con un sistema meccanico (in pratica un filo), fino a una distanza massima di 10 metri. Garantiscono inoltre un alto grado di protezione soprattutto nelle condizioni gravose di utilizzo. I magnetostrittivi sono sempre dei sensori lineari che misurano la posizione di un cilindro attraverso un cursore magnetico posizionato su un’asta su una distanza massima di tre metri. Sono realizzati in acciaio inox e possono essere montati all’esterno del cilindro oppure al suo interno. La tecnolo-

gia utilizzata garantisce un’elevata precisione, con un errore massimo di pochi decimi di millimetro per una misurazione su tutta l’escursione. Inoltre, non essendoci contatto meccanico, il ciclo di vita è praticamente infinito. I sensori di rotazione a tecnologia magnetica misurano l’angolo giro, per esempio la rotazione tra snodo e ralla, possono essere configurati con un rotore esterno o un alberino, consentendo differenti metodologie di fissaggio in base alle varie esigenze. In sede vengono realizzati firmware e software, progettati i circuiti stampati, mentre i particolari meccanici ed elettronici sono affidate a fornitori esterni selezionati secondo criteri di affidabilità, qualità e precisione. Infine, l’assemblaggio ed i test funzionali vengono seguiti internamente. Su tutti i prodotti è garantita la tracciabilità completa con una verifica su tutta la produzione, quindi ogni sensore è certificato con un controllo finale effettuato su banchi di calibrazione e collaudo studiati in esclusiva per le esigenze dei prodotti TSM Sensors.

+ Chi è TSM Sensors La sede di TSM Sensors si trova a Chiari, a pochi chilometri da Brescia, in una struttura di 1.200 metri quadri che ospita sia la parte produttiva sia il laboratorio di ricerca e sviluppo, oltre agli uffici e al magazzino. Qui si progettano tutti i prodotti, spesso rispondendo a

richieste specifiche dei clienti, ma anche sviluppando una ricerca interna con l’obiettivo, quando possibile, di anticipare le richieste e proporre soluzioni sempre innovative al mercato. L’azienda è certificata ISO 9001 per la gestione della qualità. “TSM Sensors nasce

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nel 2015 dalla volontà e dalle competenze di un gruppo di giovani con esperienze lavorative precedenti nel medesimo campo, affiancati dalla fondamentale figura di Marco Carrara, l’attuale direttore tecnico, che vanta oltre 30 anni di esperienza in questo settore”

spiega Antonio Agnesi, direttore generale di TSM Sensors. “Siamo un’azienda giovane non solo per la data di fondazione ma anche all’anagrafe: infatti l’età media è sotto i trent’anni per buona parte dei nostri dieci dipendenti, ai quali si affiancano altri quattro collaboratori”.

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Gru e Autogrù

+ Visibili anche di notte

Sulla nuova gamma di traverse estendibili EVO ed EVO X è possibile montare anche il nuovo kit Led Strip composto da una fascia luminosa ad alta visibilità installata sul cilindro che rende visibile immediatamente la posizione dello stabilizzatore, sia di giorno che, soprattutto, di notte.

FERRARI INTERNATIONAL 2

Più stabili e sicure

FERRARI INTERNATIONAL 2 PROPONE UNA NUOVA GAMMA DI STABILIZZATORI PER GRU DA 5 A 140 T/M

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Ferrari International 2 è da sempre attenta allo sviluppo di nuovi dettagli e particolari che implementino la sicurezza e la produttività delle proprie gru. Rientra proprio nel perseguimento di tali obiettivi il lancio della nuova gamma di stabilizzatori EVO Ferrari 2 composta da diversi modelli di traverse aggiuntive atte alla stabilizzazione dei veicoli per ogni tipo di utilizzo, dal trasporto, al sollevamento e manutenzione. Disponibili in versione fissa, manuale o idraulica, i nuovi stabilizzatori coprono un ampio range di allestimenti per gru che vanno dalle 5 t/m alle 140 t/m, garantendo sicurezza e comodità all’operatore anche grazie alla molteplicità di versioni e accessori: sono infatti equipaggiabili con vari kit di sensoristica di ultima generazione per il monitoraggio di apertura, chiusura e appoggio a terra dello stabilizzatore. A livello di progettazione, inoltre, sono stati adottati diversi accorgimenti che prolungano da un lato la vita degli stabilizzatori stessi, e dall’altro ne facilitano l’uso da parte degli operatori. Risponde alla maggior vita utile dello sta-

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bilizzatore, per esempio, la scelta dei progettisti di spostare tutte le connessioni idrauliche, i tubi e i sensori all’interno dello scatolato della trave: questa scelta ha il grande vantaggio di proteggere da urti e intemperie tutta la componentistica oleodinamica degli stabilizzatori, ma consente anche, a livello progettuale, il recupero di molti degli ingombri, cosa che facilita notevolmente l’installazione della trave stessa. Tutte le traverse Ferrari 2 vengono realizzate con acciai altoresistenziali di ultima generazione, per garantire solidità alla struttura e ridurne gli ingombri ottimizzando lo spessore della trave. Vengono inoltre verniciate con fondo antiruggine e vernice poliuretanica bi-componente in colore nero. Sulla gamma traverse Evo ed Evo X vengono montati cilindri stabilizzatori con attacco olio laterale, protetto da urti e oggetti in caduta dall’alto; inoltre il piattello snodato è ad inserimento a stelo completo, condizione che ne evita lavorazioni di restrin-

gimento sul diametro, lo protegge dagli agenti esogeni e offre la possibilità di aggiungere una prolunga. Infine, i cilindri stabilizzatori possono essere regolati in altezza a seconda delle necessità grazie al sistema Lock Ring di ultima generazione, che permette all’operatore di aggiustare la posizione del cilindro allentando e stringendo i due mezzi anelli che formano il kit. Sui modelli a maggiore portata al kit viene aggiunto un distanziale per garantire una perfetta tenuta del carico in spinta anche alla massima sollecitazione: questo boccolone viene tagliato di misura una volta scelta la posizione del cilindro, e inserito a fare battuta. La nuova gamma stabilizzatori verrà presentata alla fiera Ecomondo di Rimini, padiglione C3 - stand 090, che si terrà dal 6 al 9 Novembre. Il sistema di connessioni idrauliche, tubi e sensori dei nuovi stabilizzatori Evo X Ferrari 2 corre internamente allo scatolato della trave

Particolare del piattello snodato con inserimento completo dello stelo

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Gru e Autogrù

JEKKO

Petits bijoux technologiques SONO DUE MODELLI DI MINI GRU IDEALI PER L’INSTALLAZIONE DI VETRO

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Dopo aver analizzato, nel precedente numero di Sollevare, le due minigrù Jekko SPX312 e SPX424, in questo articolo vogliamo focalizzare l’attenzione su un modello particolare di pick&carry sempre del costruttore veneto, ossia il minipicker MPK06. Macchina dalle dimensioni a dir poco lillipuziane (1.945 x 750 x 1.320 mm), questo gioiello tecnologico è in grado di sollevare un massimo di 600

kg, oseremmo dire in scioltezza, fino a 2,3 m (che diventano 3,1 m con l’apposita prolunga, ma con una portata di 300 kg). Una scioltezza che, se da una parte è garantita appunto dalle dimensioni appena citate, che fanno di questa pick&carry una sorta di veicolo utilitario fra le attrezzature da sollevamento, particolarmente adatta per lavorare in magazzini o spazi di difficile accesso dove è necessario

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+ La best seller Non possiamo che definirla così la SPX429 di Jekko, la minicrane più piccola della gamma SPX e, contemporaneamente, la più compatta e performante. La SPX429 è infatti in grado di sollevare sino a 2.940 kg a 17 m di altezza operativa rimanendo in un ingombro minimo di 3.550 x 780 x 1.350 mm. Cingolata, per garantire la massima trazione in ogni contesto operativo, questa minigrù è equipaggiata con 4 stabilizzatori ad estensione idraulica variabile che può

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coprire un’area massima di 3.730 x 3.730 mm oppure 5.000 x 640 mm. La SPX429 è mossa da un motore diesel Kubota da 14,9 kW (20 Hp) abbinato a un sistema di alimentazione elettrico con batterie al litio da 24 V per 288 Ah in grado di generare 4 kW (5,5 Hp). La zavorra è di 200 kg e con essa è possibile montare tre diversi modelli di jib.

movimentare carichi pesanti attraverso porte, dall’altro è ancora più sbalorditiva considerando che l’MPK06 è una macchina ad alimentazione interamente elettrica. A muoverla infatti i tecnici Jekko hanno preposto un sistema elettrico da 2,2 kW che eroga l’equivalente di 3 Hp mediante batterie da 24 V per 159 Ah. L’inclinazione del braccio, composto da due elementi sfilabili tra loro, è di 75°, mentre la rotazione ammessa è di 11° a destra e a sinistra. Per sollevare i 600 kg, l’MPK06 è equipaggiato con una zavorra di 240 kg amovibile che i progettisti Jekko hanno ingegnosamente posizionato posteriormente sotto i comandi. Le batterie sono alloggiate nel corpo principale della macchina, come in tutte le minigrù, ma a differenza di queste l’MPK06 offre, posteriormente, una pedana (pieghevole) per l’operatore che può restare a bordo durante gli spostamenti della macchina. Essenziali i comandi, di tipo idraulico, a leva per i movimenti e a manubrio per la direzionalità della minigrù, che si muove su tre pneumatici standard più due aggiuntivi per maggor stabilità. Interessanti anche

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i diagrammi di carico di questo piccolo gioiello, che variano in base all’eventuale attrezzatura montata. Oltre alla prolunga che abbiamo già citato, che consente di arrivare a 3,1 m di altezza per 150 kg di portata, l’MPK06 può trovare un impiego ideale nella posa di vetrate grazie

all’accessorio apposito GVI4+2LX, a 6 ventose, installabile tramite l’adattatore QC-MPK06.0. In questo caso l’altezza massima raggiungibile è 2,6 m per una portata di 280 kg. Con braccio retratto invece, tale portata si attesta a 550 kg, che è possibile portare fino a 2,1 m.


Gru e Autogrù JMG CRANES

Perfetta per le officine JMG CRANES HA COMPLETAMENTE RIVISITATO IL MODELLO GREENLIFTER, ORA ANCOR PIÙ INNOVATIVO E PRESTAZIONALE

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Nelle officine (ma anche in tanti ambiti lavorativi) gli spazi sono sempre ristretti e quando si devono sollevare o movimentare carichi pesanti nascono i problemi. Proprio per far fronte a queste specifiche necessità, JMG Cranes ha messo a punto (e ora ulteriormente migliorato) la sua Greenlifter, una macchina che si configura come la tipica gru da officina: semovente compatta e leggera, è infatti perfetta per sollevare e trasportare carichi all’interno di spazi angusti. Si tratta di un prodotto particolarmente performante (la portata massima è di 900 kg), facilmente manovrabile anche attraverso l’uso del radiocomando, pratico e sicuro. Naturalmente stiamo

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parlando di una gru elettrica a batteria per tutti i movimenti del braccio, dotata di trazione manuale e sterzatura manuale posteriore (con angolo di sterzo 90° + 90°), fornita di comandi elettroidraulici controllati da una pulsantiera cablata. In pratica la gru Greenlifter di JMG Cranes rappresenta il compromesso ideale per chiunque abbia la necessità di muoversi in aree ristrette. Con dimensioni estremamente contenute (2.210x635x1.580 mm) è precisa e maneggevole, ma non per questo non adatta a carichi pesanti. La macchina è munita di stabilizzatori anteriori,

provvisti di ruote in poliuretano 250x60, di un freno meccanico di stazionamento sulle ruote anteriori e di un braccio realizzato in una robusta struttura in lamiera d’acciaio di qualità, piegata e saldata, e composto da un elemento base e da un elemento a sviluppo idraulico con sistema di prolunghe meccaniche componibili. L’angolo di inclinazione è di +50°/-40°. La gru da officina Greenlifter si caratterizza per un peso di 1.060 kg inclusi 400 kg di zavorra removibile e 188 kg

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di batterie. Per facilitare lo spostamento, il trasporto e il posizionamento la macchina è divisibile in più parti facilmente e velocemente assemblabili fra loro, con una serie di zavorre smontabili, del peso ognuna di 20 kg; mentre il cassone batteria removibile è munito di ruote per la più

+

semplice movimentazione. È costruita secondo la norma UNI ISO 4301-1, le direttive comunitarie 2006/42 CE MD - 2014/30 CE EMC - 2014/35 CE LVD - 2000/14 (e successive modifiche) e le normative di riferimento EN 13000:2014 UNI ISO 4301-2:2011 e successive modifiche.

Dati Tecnici

Modello Greenlifter Portata massima 900 kg Dimensioni 2.210x635x1.580 mm Sterzatura manuale posteriore, angolo di sterzo -90°/+90° Comandi braccio elettroidraulici con controllo da radiocomando Telaio lamiera d’acciaio di qualità piegata e saldata Ruote 2 anteriori e 2 posteriori in poliuretano 250x60 Freno meccanico, di stazionamento sulle ruote anteriori. Freno negativo a tamburo attivabile meccanicamente dalla maniglia di sterzo. Braccio elemento base + elemento a sviluppo idraulico con prolunghe meccaniche componibili Batterie 4 elementi da 6V ognuno (totale di 24V e 200Ah di energia erogabile). Peso 1.060 kg (incluso 400 kg di zavorra e 188 kg di batterie)

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Pad. 20 - Stand A44


Gru e Autogrù LIEBHERR

Un gigante da 75 metri AI KUNDENTAG DI GIUGNO LIEBHERR HA PRESENTATO LA NUOVA LTM 12305.1, UN’AUTOGRÙ CON BRACCIO TELESCOPICO DA 75 M

U

Un braccio lungo, potente e versatile: queste in breve le tre caratteristiche principali della nuova autogrù della gamma LTM che Liebherr ha presentato a giugno in occasione delle giornate che tradizionalmente organizza per incontrare, presso lo stabilimento di Ehingen, i propri clienti provenienti da tutto il mondo. Caratteristiche che fanno del-

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la nuova LTM 1230-5.1 una macchina ideale, innanzitutto, per il montaggio di gru edili ma che, grazie al sistema VarioBallast, è in grado di sfoggiare portate elevate con ampi raggi di lavoro. Già il braccio di 72 metri del modello precedente, la LTM 1200-5.1, era uno dei più lunghi disponibili sul mercato in rapporto alla classe di peso, ma adesso

la nuova autogrù da 230 tonnellate del costruttore tedesco alza ulteriormente l’asticella: offre non solo 3 metri in più di lunghezza, ma anche mediamente il 20% in più in portata. Tutte prestazioni che i clienti Liebherr potranno sfruttare al meglio e in perfetta sicurezza, con anche un occhio ai costi operativi, grazie ai numerosi sistemi di gestione presenti, tra cui ricordiamo VarioBase, VarioBallast, ECOmode e ECOdrive. Oltre a un falcone doppio multifunzione è disponibile anche un falcone fisso da 43 m. Con le prolunghe tralicciate è stato possibile aumentare

l’altezza massima sotto gancio fino a 111 metri, lunghezza ideale per lavorare con il braccio innalzato ottenendo altezze sotto gancio indicate, per esempio, per il montaggio di gru a torre oppure manutenzione di impianti eolici. Liebherr, inoltre, mette a disposizione una vasta gamma di falconi tralicciati: il falcone doppio 11,5-22 m può essere impiegato

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+ Motore singolo con ECOmode Anche con la LTM 12305.1 Liebherr ripropone il concetto di motore singolo, grazie al quale una trasmissione meccanica permette di azionare la torretta. Il trasferimento del moto verso il riduttore delle pompe in torretta avviene con l’impiego di una coppia conica collegata al riduttore nel carro attraverso la ralla

di rotazione. Un programma di guida addizionale consente di ridurre al minimo i consumi di carburante. Questo significa che l’azione delle pompe con motore al minimo può essere disinserita automaticamente e, grazie ad un comando intelligente, può essere riattivata in pochi secondi

quando necessario. Liebherr inoltre ha sviluppato una modalità speciale per le autogrù con circuito Load Sensing al fine di ridurre sia i costi di utilizzo della gru sia le emissioni acustiche: infatti ECOmode riduce sia il consumo di carburante che le emissioni acustiche durante l’utilizzo della torretta.

con inclinazioni a 0°, 20° oppure 40°. È disponibile come optional l’inclinazione idraulica che ne permette la regolazione con tutto il carico tra 0° e 40°. Il punto di brandeggio verticale del falcone ripiegabile può essere innalzato aggiungendo tre prolunghe tralicciate da 7 m come estensione del braccio telescopico. Anche il lungo falcone tralicciato già disponibile per la LTM 1200-5.1 è compatibile con la nuova autogrù: con un adattatore TF addizionale (collegamento tra braccio telescopico e falcone fisso), un elemento riduttore e un elemento di testa è possibile ottenere un falcone fisso lungo fino a 43 m. Questo falcone può


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anche essere regolabile idraulicamente tra 0° e 45° e perciò essere utilizzato come un falcone variabile. La zavorra massima della nuova LTM 1230-5.1 è di 72 t, esattamente come il modello antecedente, ma grazie al sistema VarioBallast, la portata è stata incrementata significativamente con raggi di lavoro più ampi rispetto alla LTM 12005.1 e alla LTM 1220-5.2. Sempre in fase di progettazione strutturale, gli ingegneri Liebherr si sono basati sulla tecnologia di stabilizzazione VarioBase. Per questa ragione la 12305.1è la prima autogrù LTM ad avere una base di stabilizzazione asimmetrica,, con larghezza anteriore di 7,4 m e larghezza posteriore di 8,1 m. Con VarioBase è ora possibile ottenere portate particolarmente elevate proprio nella parte posteriore con ampiezza di stabilizzazione di 8,1 m, calcolate in tempo reale dal software Liccon. A muovere la nuova LTM 1230-5.1 è stato chiamato un unico motore diesel Liebherr a 6 cilindri posizionato nel carro con una potenza di 400 kW (544 CV) e coppia massima di 2.516 Nm, conforme allo Stage V sulle emissioni gassose. La potenza viene trasmessa agli assi attraverso un cambio ZF TraXon a 12 velocità, mentre l’ECOdrive rende l’autogrù molto più confortevole e silenziosa grazie al basso livello del numero giri motore. Inoltre i cambi più veloci permettono una guida off-road migliore. Il dispositivo Hill Holder, infine, assiste il gruista in caso di partenza in salita.

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Gru e Autogrù

MANITOWOC

La GRT8100 Made in Italy INIZIATA LA PRODUZIONE DELLA GRU FUORISTRADA GROVE NEGLI STABILIMENTI DI NIELLA TANARO. IL PRIMO MODELLO COSTRUITO IN ITALIA È STATO INVIATO IN MEDIO ORIENTE A FINE GIUGNO

U

Una svolta produttiva importante e significativa. La prima Grove GRT8100 prodotta fuori dagli Stati Uniti - fino ad ora, la realizzazione di questo modello di

autogrù era esclusivamente localizzata nella fabbrica Manitowoc di Shady Grove, in Pennsylvania – pochi mesi fa ha lasciato la linea di produzione di Niella

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Tanaro, in Italia. Del resto, dal 2005, lo stabilimento piemontese di Manitowoc ha realizzato parecchi modelli di autogrù fuoristrada, come i ben conosciuti RT530E-2, RT540E e RT550E. E non è finita. Entro la fine dell’anno entrerà in produzione un ulteriore importante modello: la Grove GRT880, di capacità nominale pari a 80 t. “La decisione strategica di ampliare la capacità produttiva dello stabilimento in Italia”, ha affermato Giorgio Angelino, Vicepresidente GMA e Amministratore Delegato di Manitowoc Italy, “è un risultato diretto della strategia del gruppo che pone la soddisfazione del cliente come obiettivo prioritario. Proprio ascoltando la Voice of the Customer, che richiede non solo un prodotto di eccellente qualità, ma anche velocità e vicinanza, il gruppo ha deciso di rinforzare le attività di Niella Tanaro. Inoltre siamo fiduciosi che i nostri clienti in Europa, Africa, Medio Oriente e Asia trarranno grandi benefici da questa decisione. I vantag-

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Gru e Autogrù

gi includeranno tempi di consegna più brevi, costi di spedizione inferiori e dazi doganali ridotti in quei paesi che riconoscono gli accordi di origine preferenziale EUR1, mantenendo le stesse specifiche e il livello di qualità delle autogrù fuoristrada prodotte a Shady Grove”. Questo progetto è stato reso possibile grazie alla produttiva collaborazione tra i team di Shady Grove e Niella Tanaro, è una concreta testimonianza dello spirito di “The Manitowoc Way” e una dimostrazione di innovazione e velocità. “Il team di Niella Tanaro”, ha dichiarato Federico Lovera, Product Manager per le autogrù fuoristrada e responsabile del progetto, “ha svolto un lavoro straordinario; sia-

mo riusciti a localizzare la produzione della GRT8100 in pochi mesi e questo è un ulteriore esempio di applicazione di The Manitowoc Way e motivo di grande orgoglio. In particolare, il team di Niella Tanaro coniuga competenze specifiche e capacità di gestire efficacemente il completo ciclo produttivo, dalla catena di fornitura all’assemblaggio finale, ed anche grande passione per le attività svolte. Competenze, passione e The Manitowoc Way: un mix completo sviluppato negli anni, da quando quasi quindici anni fa è cominciata la produzione di gru mobili, che ha reso possibile il successo del progetto”. A questo punto vale la pena di soffermarsi su alcune caratteristiche tecniche della macchina Grove. La GRT8100 è una gru da 100 t di portata nominale, Gli impiegati Manitowoc coinvolti nel progetto e i lavoratori della linea di montaggio di fronte alla prima GRT8100 prodotta nello stabilimento Manitowoc di Niella Tanaro, in Italia.

+ Le GRT I modelli GRT8100 e GRT880 sono stati introdotti sul mercato durante il Bauma del 2016 e rappresentano le prime autogrù con la nuova denominazione GRT: Grove Rough-Terrain. Queste macchine includono tutti i più recenti sviluppi e miglioramenti tecnologici introdotti grazie al centro di test e verifica dei prodotti (PVC - Product Verification Center), dove i componenti vengono testati ben oltre il loro ciclo di vita, per garantirne qualità e durata. con un braccio a cinque sezioni da 47 m. Con prestazioni al vertice della propria categoria, beneficia del nuovo sistema di controllo della macchina sviluppato da Manitowoc, denominato CCS (Crane Control System). Grazie a una serie di falconi e sezioni tralicciate opzionali, l’autogrù raggiunge un’altezza di sollevamento di 77 m. Sono infatti disponibili i falconi da 10 m e 17 m a inclinazione manuale o idraulica, oltre a un falcone da prefabbricato da 3 m che può essere inclinato fino a 40°.

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Gru e Autogrù PALFINGER

Design, comfort e tecnologia LA GAMMA NEXT EPSOLUTION SI ARRICCHISCE CON LA NUOVA SERIE Q

N

Next Epsolution è la gamma Palfinger di gru per il trasporto legno che definisce standard completamente nuovi in termini di design e di performance in quanto frutto della collaborazione tra utenti finali, progettisti e designer che hanno unito esigenze e competenze per realizzare la... gru perfetta per il settore forestale. Sono numerose le caratteristiche salienti delle gru Next Epsolution, a partire dal nuovo seggiolino Master Drive e dalla consolle di comando multifunzione che offrono un’esperienza di comfort assoluto e operatività ai massimi livelli. La tecnologia di queste nuove gru colpisce fin dal primo utilizzo

con nuovi valori di sbraccio e un sistema di controllo particolarmente preciso grazie al joystick a pilotaggio idraulico: tutto questo permette di aumentare in modo tangibile la produttività. A Interforst Palfinger ha ulteriormente espanso la gamma Next Epsolution con il lancio della nuova Serie Q. All’interno della famiglia Next Epsolution, la Serie Q racchiude le gru Epsilon di classe medio-pesante, con capacità di sollevamento da 15 a 18 tonnellate metriche. Si tratta di gru adatte alla movimentazione di tronchi per lo più corti e, occasionalmente, lunghi. Ovviamente dalle altre gru della stessa famiglia la Serie Q ha ereditato i tratti salienti, quali appunto l’esclusivo seggiolino Master Drive che abbina livelli finora ineguagliati di comfort e semplicità d’uso a un design

+ Manutenzione facile facile Completano la serie di innovazioni introdotte dalla famiglia Next Epsolution ed enfatizzate nella gamma Q quelle relative alla manutenzione, che sulle nuove gru Palfinger è semplificata e decisamente più confortevole da eseguire. L’esclusivo design

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della guida per i tubi in posizione interna semplifica le operazioni in qualsiasi tipo di impiego, ma riduce contemporaneamente il pericolo di danneggiamento dei tubi. Per eseguire la manutenzione i tecnici Palfinger hanno previsto

comode aperture di servizio sulla gru che permettono di eseguire senza problemi qualsiasi sostituzione con risparmio di tempo e costi, mentre il distributore rotante può essere rimosso senza smontare tutta la gru. È stato anche eliminato il gruppo di tubi flessibili.

intelligente e a una migliore tecnologia che garantiscono anche un’alta precisione delle operazioni. La forma ergonomica del seggiolino con sospensioni meccaniche rende infatti la seduta molto confortevole e, grazie al bracciolo multifunzionale, tutti i comandi sono a portata di mano. La serie Q vanta anche un primato, ossia quello di annoverare tra i suoi modelli la gru più leggera della categoria con Classic Drive: il modello Q17Z, infatti, vanta fino a 300 kg in meno rispetto alla serie precedente. Tale riduzione è stata conseguita mediante l’impiego di acciai ad alta resistenza e dei più moderni metodi computerizzati di simulazione delle forze (calcoli 3D e a elementi finiti). Grazie a questi nuovi software la Serie Q (ma anche la S) vedono una riduzione netta del proprio peso lordo e un incremento altrettanto netto delle performance. Non a caso il secondo record detenuto dalla serie Q è il più lungo sbraccio della categoria: fino a 11 m. Tale record è stato raggiunto grazie al nuovo design del doppio sistema telescopico delle gru Z che consente un aumento dello sbraccio fino a 1.400 mm rispetto al modello precedente, unito alla riprogettazione dei sistemi di sfili con guida interna protetta per i tubi flessibili e il cilindro telescopico interno. Il principio di sincronizzazione del sistema telescopico permette inoltre di ottenere velocità di estensione particolarmente elevate e costanti. La nuova serie Q sarà visibile presso la fiera Ecomondo di Rimini che si terrà dal 6 al 9 Novembre, allo stand di Palfinger Italia, padiglione C3 - stand 090.

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Settembre 2018

AERIAL PLATFORMS & SPARE PARTS

Ricambi

TI-155NM-H

TI-14175084

JRH-1A01

VAR-G01

ES-H9340

Haulotte eq. 2820302890

Genie eq. 60084

Haulotte eq. 2901015000

Genie eq. 105288

Haulotte eq. 4000349340

Wheel, non-marking Type 15x5

All terrain tire + rim foamed, LR/RF, 14-17.5 PR14

Joystick drive, steer 1 axis, rocker

Electronic control unit gen. 5, kit

Emergency stop

Used for Compact 8, Compact 8W, Compact 10, ...

Used for Z45-25JRT

Used for Optimum 8, Compact 8, Compact 10, Compact 12, Compact 14, HA12IP, HA15IP

Used for GS1932, GS2032, GS2646, GS3246, ...

Used for STAR 10, Optimum 8, Compact 10, Compact 12RTE, ...

JRJL-1A11

ST-12VDK

SO-12VD2

JRG-1A02

CBG-105295

JLG eq. 1001134438

Genie eq. 29073

Genie eq. T114678

Genie eq. 62161

Genie eq. 105295

Jostick drive, steer 1 axis, rocker

Solenoid, throttle Kubota-Deutz, 12VDC

Solenoid, shut-off Deutz, 12VDC

Joystick drive, steer 1 axis, rocker

Control box conv. kit, gen 1/5

Used for ES-series, RS scissors

Used for GS5390RT, Z45-25JRT, S65, ...

Used for GS5390RT, Z45/25JRT, S65, ...

Used for GS1930, GS2032, GS2646, GS3246, GS2668RT, GS3268RT, GS5390RT, ...

Used for GS1530, GS1930, GS2032, GS2046, GS2632, GS2646, GS3246

Piattaforme aeree V26095

V26202

Genie GS2032

2008

€ 4.500 347 Hrs

Electric

8,1 Mtr.

V25494

Haulotte Compact 10

€ 4.750

2007

656 Hrs

Electric

10,14 Mtr.

V25437

Haulotte HA12IP

2007

V24709

Electric

€ 13.500 65321 Hrs ■

12 Mtr.

V24975

Skyjack SJ6832

2007

€ 7.950 2211 Hrs

Diesel 4x4

11,8 Mtr.

V25491

Manitou 150AETJC

€ 21.000

2011

184 Hrs

Electric

14,8 Mtr.

V25132

JLG 4394RT

2007

€ 16.950 ■

Diesel 4x4

2260 Hrs ■

15,11 Mtr.

V22862

Genie Z45-25JDC

€ 16.950

2007

890 Hrs

Electric

15,8 Mtr.

Per informazioni?

2006

Diesel 4x4

€ 17.950 3339 Hrs ■

18,15 Mtr.

V24876

JLG 800AJ

2005

Genie GS5390RT

€ 28.950 ■

Diesel 4x4

5414 Hrs ■

26,38 Mtr.

Genie ZX135-70RT

2013

Diesel 4x4

€ 125.000 2352 Hrs ■

43,15 Mtr.

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Gru e Autogrù TADANO ITALIA TECNO TRADES

A Ipermontaggi una ATF 130 LA CONSEGNA UFFICIALE  CHE SANCISCE UN INTERESSANTE MOMENTO DI MERCATO  È AVVENUTA PRESSO LO STABILIMENTO TADANO FAUN DI LAUF AN DER PEGNITZ

+ Dove nascono le gru Tutte le gru All-Terrain di Tadano sono sviluppate e prodotte nel sito industriale di Lauf an der Pegnitz, poco distante da Norimberga. Qui è stata consegnata ufficialmente anche la ATF 130 di Ipermontaggi. La realtà produttiva di Lauf an der Pegnitz nel 2017 ha consegnato circa 320 autogrù per un fatturato di 1,59 miliardi di euro. Nello stabilimento tedesco trovano occupazione circa 880 persone.

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I

Ipermontaggi srl è una società specializzata nel montaggio di strutture prefabbricate in ambito pubblico e privato e opera in tutto il centro-nord Italia. È stata fondata 35 anni fa da Umberto Sartor e ancora oggi è gestita a livello familiare. Da sempre animata da autentica passione per questo lavoro, ha accumulato referenze importanti, frutto di committenti soddisfatti e della volontà di offrire ai clienti un parco macchine di elevato livello. In questo solco di eccellenza si inserisce l’ultima macchina arrivata nella sede di Montebelluna, in provincia di Treviso: la cinque assi Tadano Faun ATF 130, da 130 t di massima capacità di sollevamento. Per la traslazione l’autogrù è equipaggiata con un motore 6 cilindri Mercedes-Benz OM 471 LA, raffreddato ad acqua, da 390 kW di potenza massima a 1.700 giri e 2.460 Nm di coppia a 1.300 giri; mentre quello della sovrastruttura è un 4 cilindri Mercedes-Benz OM 934 LA, da 129 kW e 750 Nm di coppia. La dotazione si completa con un cambio ZF-AS-Tronic 12 AS 2531 con Intarder integrato e innesto marce automatico (12 marce avanti e 2 retromarce). Mentre il braccio prevede un elemento base e cin-


La consegna delle chiavi alla Ipermontaggi. Da sinistra: Paul Brown Sales Manager Tadano Faun; Massimo Donda, Direttore Commerciale e Marketing Tadano Italia Tecno Trades; David Sartor, Ipermontaggi; Marco Rodella, Responsabile Vendite Italia, Tadano Italia Tecno Trades. que sezioni telescopiche per una lunghezza massima di 60 m (95 m con il jib). La stabilizzazione è di tipo idraulico e prevede la possibilità di comando dai due lati del telaio e dalla cabina della sovrastruttura. “La consegna di questa macchina”, afferma Massimo Donda, Direttore Commerciale e Marketing Tecno Trades, “sottolinea un momento molto intenso del mercato italiano in cui le richieste di autogrù, fin dallo scorso anno, hanno ripreso vigore. Questa crescita si basa su due motivi fondamentali: al sud seguono le agevolazioni statali che incentivano l’acquisto, al nord sono motivate dalla ripartenza di alcuni settori strategici, come ad esempio il prefabbricato. Difficile dire quanto potrà

durare questa congiuntura favorevole, così come è difficile inserirsi nella gara per la vendita di macchinari, settore in cui le trattative partono frequentemente anche un anno o più prima dell’effettivo acquisto, periodo in cui Tecno Trades non operava ancora come Tadano Italia. A tale proposito occorre sottolineare come tutti i maggiori produttori di autogrù sono storicamente presenti sul territorio con strutture dirette e mol-

to ben organizzate ed hanno da tempo conquistato la fiducia dei clienti, cosa che noi della Tadano Italia Tecno Trades dobbiamo invece acquisire passo dopo passo. In ogni caso la famiglia Rodella è intenzionata a compiere ogni sforzo possibile, con investimenti coraggiosi e con l’impiego della propria struttura per raggiungere questo obiettivo. In questo ben supportata dalla Tadano Faun Germany. Entrare da outsider in questa lotta fra titani, pur rappresentando un prodotto ben conosciuto e di altissima qualità, non è facile. Ma alla Tadano Italia Tecno Trades siamo ottimisti. E cominciamo da questa autogrù appena consegnata, che mi auguro faccia da apripista. L’obiettivo finale, come detto più volte, è quello di raggiungere, nell’arco di alcuni anni, la quota di mercato media mondiale della Tadano-Faun che si aggira sul 20-25% del totale”.

PAYLOAD THAT GETS YOU THERE NOOTEBOOM ITALIA: SEGUITECI SU FACEBOOK L‘EURO-PX è l‘ultima generazione di semirimorchi a pianale ribassato di Nooteboom. L‘EURO-PX è disponibile da 2 a 9 assali a pendolo. Le caratteristiche uniche e innovative includono il profondo ed ampio vano nel gruppo assale posteriore per posizionare il braccio degli escavatori trasportati e l‘elevato carico massimo legale sull‘assale. La combinazione di questo escavatore con una portata minima di 12 tonnellate per asse rende l‘EURO-PX senza rivali in tutta Europa. Ad esempio, il pianale ribassato a 2 assi è l‘unico veicolo con un carico sull‘asse di 12 tonnellate nei Paesi Bassi e in Germania. L‘efficace applicazione dell‘innovazione per soddisfare le attuali esigenze del mercato può offrire alle aziende impegnate nel trasporto Eccezionale un vantaggio competitivo significativo. In oltre EURO-PX vi darà la certezza dei costi e il più basso Total Cost of Ownership (TCO), il costo del ciclo di vita del semirimorchio. Qualità NOOTEBOOM garanzia di affidabilità e durata nel tempo. Nooteboom. Gets you there. WWW.NOOTEBOOM.COM


Movimentazione Industriale BAOLI

Baoli incontra i dealer

I DEALER BAOLI SI SONO TROVATI A LAINATE PER FARE IL PUNTO SUI NUOVI PRODOTTI E SULLE STRATEGIE DI CRESCITA DEL BRAND

O

Oltre 50 rappresentanti dei dealer Baoli sul territorio italiano si sono ritrovati poco prima dell’estate presso il quartier generale di Lainate per fare il punto sui prodotti, sulle strategie e sugli obiettivi della società, che a soli due anni dall’ingresso sul mercato italiano ha conquistato una quota dell’1,7% del mercato nazionale e conta già 64 dealer. “La crescita esponenziale del brand” ha spiegato Massimo Marchetti, responsabile vendite di Baoli Italia, “ci ha spinti a organizzare questo dealer meeting, finalizzato da un lato a dare il benvenuto alle nuove organizzazioni di vendita, dall’altro a creare un momento di ascolto e confronto con la rete. In particolare, siamo soddisfatti dei feedback

che i concessionari stanno ricevendo dal mercato: i carrelli Baoli stanno dimostrando sul campo la loro qualità e affidabilità, i clienti sono molto soddisfatti e stanno diventando loro stessi i primi testimonial del marchio”. Il dealer meeting di Baoli è stato occasione per fare conoscere alla rete Baoli la solida organizzazione EMEA. In seguito al successo del progetto di lancio di Baoli in Italia, il quartier generale di Baoli EMEA è stato stabilito nel nostro Paese e tutti gli aspetti delle vendite, del postvendita e del marketing sono ora gestiti da Lainate. Questo è un grande vantaggio per la rete vendita italiana, che può anche fare affidamento sul magazzino di 14.000 metri quadri situato a Rolo (RE),

+ Dall’Italia alla Russia Il dealer meeting italiano non è stato il solo incontro che ha caratterizzato i primi mesi dell’anno per Baoli. Baoli EMEA, presente in 26 mercati, sta infatti ottenendo importanti risultati anche in Russia, raggiungendo la quota totale dei carrelli venduti nell’anno precedente in questo paese tra gennaio e

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giugno 2018. Risultati che hanno spinto Baoli EMEA a organizzare un importante meeting a Lainate dedicato ai rappresentanti dei 6 concessionari russi. Il meeting ha rappresentato una grande opportunità sia per i nuovi dealer, sia per quelli storici di ricevere formazione sui prodotti, visionare e provare i carrelli

e incontrare di persona tutti i colleghi di Baoli EMEA, visitando gli uffici e il magazzino, così da conoscere e toccare con mano l’impegno profuso nel marchio Baoli dal Gruppo KION. Nell’occasione Baoli EMEA ha presentato inoltre la nuova sezione del sito completamente tradotta in lingua russa.

che funge sia da hub di distribuzione centralizzata, con uno stock di oltre 100 carrelli pronta consegna, sia da area ricambi, una delle più grandi d’Europa con una superficie dedicata di oltre 10.000 metri quadri. Molto apprezzati sono stati anche i tutorial di e-learning realizzati proprio da Baoli EMEA, che consentono di approfondire numerosi aspetti dei prodotti e dell’assistenza e sono fruibili online in modo semplice e rapido. Nel corso del meeting molto spazio è stato dato anche ai test di prodotto: i dealer hanno infatti avuto modo di provare tutti i principali carrelli della gamma Baoli, dai transpallet agli stoccatori, dai frontali elettrici KBE ai frontali Diesel KBD. In particolare, hanno destato molta curiosità l’EP12W, un innovativo transpallet elettrico da 1,2 t con incredibile efficienza e costi bassissimi, e il KBD 50, il diesel da 50 quintali ideale per gli impegni più gravosi. “La cosa più bella di questo meeting” ha concluso Marchetti, “è stata misurare con mano la fiducia della rete nei confronti del progetto che stiamo portando avanti. Del resto a soli due anni dal lancio sul mercato italiano, Baoli può fare affidamento su una rete di 64 concessionari e ha già consegnato 1.200 carrelli, risultati molto superiori rispetto ai target che ci eravamo prefissi. Il prossimo obiettivo è consolidare la nostra presenza sul territorio, conquistare il 2% del mercato e crescere nel noleggio, dando anche vita a un servizio di noleggio breve gestito direttamente da Lainate”.

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Agile e potente WP 3010 È IL TRANSPALLET ELETTRICO DI CROWN CHE UNISCE COMPATTEZZA, AGILITÀ E DESIGN

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Nel progettare i propri transpallet elettrici Crown, tra le maggiori aziende al mondo nel settore della movimentazione di materiali, persegue un obiettivo specifico: fornire macchine in grado di garantire vantaggi operativi competitivi semplificando le procedure di lavoro, facendo risparmiare tempo e riducendo i costi. Nel 2017 il Costruttore ha aggiunto alla propria serie di transpallet elettrici WP 3000 il modello WP 3010, una macchina che spicca per compattezza e maneggevolezza. Con un peso a partire da 279 kg senza batteria, questo nuovo carrello è infatti estremamente leggero, ma allo stesso tempo robusto (grazie a pannelli di copertura in acciaio ad alta resistenza che sopportano impatti e collisioni) e performante, con una portata fino a 1.600 kg. Questo transpallet si muove con agilità negli spazi più ristretti ed è progettato per entrare perfettamente su autocarri a pieno carico senza occupare spazio prezioso. In alternativa, può essere stivato nei contenitori di stoccaggio sotto l’autocarro. Oltre alle grandi doti di

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portata, resistenza e maneggevolezza, il modello WP 3010 è stato premiato anche per il suo design, aggiudicandosi il prestigioso iF Design Award conferito dall’iF International Forum Design. Una giuria internazionale di 63 esperti indipendenti ha assegnato a Crown l’ambito riconoscimento nella categoria “Autoveicoli/ Mezzi di trasporto”. Dal 1962, i carrelli Crown hanno ricevuto oltre 100 riconoscimenti da rinomate istituzioni e associazioni internazionali di design. Questo è il trentesimo premio iF Design Award vinto da Crown. Jim Kraimer, direttore per il design industriale di Crown, spiega: “Il transpallet elettrico compatto WP 3010 è una soluzione particolarmente utile per un’ampia gamma di applicazioni, specialmente nella vendita al dettaglio alimentare e nel settore bevande e logistica. Infatti, questo carrello è ideale per velocizzare la movimentazione della merce e migliorare la produttività, ottimizzando i costi relativi. Il fatto che il nostro lavoro sia riconosciuto da affermati professionisti del design è un ulteriore incentivo

+ Scheda tecnica WP 3010

Portata 1.600 kg Altezza di sollevamento max 211 mm Alimentazione elettrica, 24 V/150 Ah Larghezza totale 720 mm Lunghezza del telaio 500 mm Lunghezza forche 800-1.400 mm per portare avanti il nostro approccio di successo al design”. I transpallet elettrici, utilizzati abitualmente in ambienti di dimensioni esigue come nella vendita al dettaglio o sugli autocarri che effettuano consegne giornaliere, devono affrontare tutta una serie di sfide, tra cui muoversi su superfici diverse, passare attraverso porte strette, lavorare all’interno di ascensori e corsie affollate gestendo carichi difficoltosi. Il nuovo transpallet elettrico WP 3010 di Crown è concepito proprio per superare tutte queste situazioni. “Sappiamo bene quanto siano importanti i transpallet a prestazioni elevate per le operazioni logistiche dei nostri clienti. Il nostro nuovo modello è un’aggiunta compatta, agile e leggera all’apprezzata serie WP 3000. È una soluzione particolarmente adatta a tutti i tipi di applicazioni della vendita al dettaglio alimentare e del settore bevande e logistica. In definitiva, il WP 3010 è l’ideale per accelerare l’avvicendamento delle merci e migliorare la produttività, riducendo al minimo i costi” ha concluso Christian Rotter, Marketing Product Manager di Crown.

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Movimentazione Industriale Costruzione del nuovo ponte ferroviario di Utark lungo la linea ferroviaria Amsterdam-Rijnkanaal

I cilindri a doppio effetto HDA3006 forniti per il progetto del nuovo ponte ferroviario di Utark

HIFORCE

Sempre di più HIFORCE INVESTE NELLE PROPRIE STRUTTURE PRODUTTIVE E DI ASSISTENZA PER INCREMENTARE LA QUALITÀ DI PRODOTTI E SERVIZI

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Seguendo la crescente domanda di attrezzature di qualità, Hi-Force ha effettuato investimenti significativi in macchinari e competenze. Lo stabilimento produttivo di 4.650 metri quadrati, situato a Daventry, nel Regno Unito, ospita numerose macchine CNC DMG Mori, che offrono capacità tra le migliori oggi disponibili per le macchine utensili. Attrezzature come il tornio DMG Mori SL603 hanno ridotto drasticamente i tempi di consegna sia dei cilindri idraulici di serie che di quelli customizzati. Inoltre la macchina, a 4 assi, è in grado di lavorare cilindri idraulici con una portata di 1.000 t e una corsa di 1.200 mm, e ha una notevole potenza del mandrino che consente di rimuovere fino a 10 mm di materiale, sia sul diametro esterno, che interno dei fori. Oggi Hi-Force vanta una vasta gamma di cilindri idraulici a semplice e doppio effetto, composti da cilindri a bassa altezza, polivalenti, a pistone cavo, ad alto tonnellaggio, con anello di bloccaggio a

prova di errore e in alluminio leggero. Le portate standard vanno da 4,5 a 1.012 t con corse fino a 508 mm. Hi-Force offre anche cilindri progettati e realizzati su misura. Oltre all’offerta di prodotti, l’azienda è in grado di offrire una gamma di servizi attraverso la rete di filiali e distributori nel Mondo. Non a caso l’azienda continua a investire risorse nella creazione di corsi di formazione. Frutto di questo sforzo è

l’ampliamento della scuola di formazione. Inoltre, Hi-Force ha l’approvazione ECITB per la realizzazione di corsi di formazione sull’integrità dei giunti meccanici. A dimostrazione della bontà dei prodotti e dei servizi inglesi, Hi-Force ha fornito a HSM Steel Structures BV diversi cilindri a doppia azione HDA3006 da 300 t per la realizzazione del ponte ferroviario di Utark, nei Paesi Bassi. Il nuovo ponte ferroviario lungo la linea Amsterdam-Rijnkanaal, fa parte del progetto di ampliamento da due a quattro binari della linea. Come parte di un consorzio, HSM è responsabile della costruzione e dell’installazione del nuovo ponte in acciaio, nonché del sollevamento del vecchio ponte ferroviario. I cilindri HDA3006 aiuteranno HSM a garantire che le sezioni del nuovo ponte siano correttamente allineate durante l’installazione, consentendo, se necessario, le eventuali correzioni.

+ La filosofia Hi-Force Hi-Force è tra i principali produttori di attrezzature idrauliche del Regno Unito e offre prodotti specificamente progettati per il sollevamento di carichi pesanti, la costruzione, la manutenzione impianti industriali, la stampa e le applicazioni industriali. Utilizzati in una vasta gamma di settori, gli strumenti idraulici Hi-Force possono essere utilizzati per offrire la qualità ottimale ai progetti più impegnativi o pericolosi. La chiave di questa affidabilità è l’impegno dell’azienda nei confronti della ricerca e dello sviluppo, che garantisce anche che Hi-Force rimanga all’avanguardia della tecnologia degli utensili idraulici ad alta pressione. L’offerta di prodotti Hi-Force si estende anche a pompe manuali ed elettriche, chiavi dinamometriche manuali e idrauliche, tensionatori, pompe hydrotest, martinetti, allarga flangie, kit estrattori, crimpatrici e molti altri strumenti specifici del settore.

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Movimentazione Industriale EA GROUP

Il nuovo sito www.eaweb.it

Combilift CS, stoccatore con timone multiposizione brevettato, per corsie strette

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Essere sul web non è obbligatorio. È una scelta consapevole, che va intrapresa con impegno e portata avanti con un continuo e costante aggiornamento dei contenuti. Partendo da questo presupposto e con la volontà di offrire uno strumento a misura di cliente, EA Group ha completamen-

te rivisto il proprio sito internet (www. eaweb.it), che si propone come la logica conseguenza di una crescita aziendale davvero notevole. “Dopo 20 anni di attività”, afferma Stefano Chimentin, Direttore Commerciale della società, “è possibile fare un bilancio che non può

UNO STRUMENTO UTILE E PRATICO PER CHI CERCA SOLUZIONI PER IL MAGAZZINO, PER IL FINE LINEA O PER UN NUOVO PROGETTO. IL TUTTO FIRMATO EA GROUP che essere positivo. Da tre persone fino ai primi anni Duemila, siamo passati a oltre 25 addetti, abbiamo cinque sedi operative in Italia finalizzate a garantire la massima copertura per quanto riguarda il service e negli ultimi mesi abbiamo rinnovato completamente le attrezzature tecniche. Inoltre, entro il 2019, è previsto l’ampliamento della sede centrale di Reggio Emilia con la costruzione di un nuovo capannone. Il nuovo sito intende riassumere tutto questo e vuole fare da cassa di risonanza per tutte le nostre soluzioni dedicate alla movimentazione industriale, che hanno previsto e prevedono il lancio continuo di modelli nuovi e brevettati, frutto del costante impegno delle case produttrici di riferimento che proponiamo sul territorio italiano”. eaweb.it si rivolge a chi cerca soluzioni per il proprio magazzino e per il fine linea, o a varie figure professionali interessate a sviluppare nuovi progetti. Quindi un sito che guarda al cliente finale, cioè all’utilizzatore delle macchine EA, ma anche ai consulenti in ambito logistico

+ Il Configuratore Il Configuratore, al quale si accede dalle pagine dedicata ai prodotti Aisle-Master, Combilift e Hubtex, è pensato per offrire alle aziende del settore una prima guida sulle proposte EA Group. Contiene le principali soluzioni individuate come tipiche per la movimentazione di pallet, carichi lunghi o misti in corsie strette. È uno strumento che non pretende di essere totalmente esaustivo, e non può sostituirsi alla consulenza di un tecnico commerciale, ma rappresenta un primo indirizzo all’individuazione del modello ideale. Attraverso cinque semplici domande permette infatti di iniziare a trovare il mezzo più adatto alle proprie esigenze. In sostanza si tratta di uno strumento interattivo e divertente per avvicinarsi al mondo EA Group.

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Hubtex Easy, modello studiato appositamente per il settore alluminio e PVC e ai collaboratori del settore del carrello elevatore. “Con questo sito”, riprende Chimentin, “la volontà è quella di uscire dal coro con soluzioni anticonvenzionali e al contempo affidabili, efficaci e sicure. Soluzioni basate su tre concetti: idee progettuali innovative, tecnologia e solidità costruttiva. Tutto sempre imperniato sul nostro concetto base di ottimizzazione dello spazio e dei flussi operativi”. A livello pratico il sito contiene oltre 250 foto per dare un’idea di tutti i settori applicativi in cui le soluzioni EA Group possono apportare benefici; oltre 30 schede tecniche scaricabili, video dei principali modelli e una “Sezione Usato” sempre aggiornata. Tre le linee principali di consultazione. L’utente interessato si può riconoscere in uno dei settori merceologici rappresentati, o in una determinata situazione di magazzino e immaginare i benefici della soluzione raffigurata.

La seconda strada guida il visitatore attraverso una tradizionale vetrina, con le categorie di elevatori all’interno delle sezioni dei marchi rappresentati che comprendono: elevatori articolati per corsie strette, elevatori laterali e multidirezionali, commissionatori e sistemi di

Picking, stoccatori uomo a terra brevettati, Straddel Carrier e soluzioni speciali. Infine la terza possibilità di consultazione è rappresentata dal configuratore per i marchi Hubtex, Aisle-Master e Combilift e al quale abbiamo dedicato l’apposito box di approfondimento.

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Movimentazione Industriale MANUPORT

Dai trattori ai carrelli elevatori

HA LA PROPRIA SEDE NEL PORTO DI GENOVA E NON È CERTO UN CASO: MANUPORT, INFATTI, È IL DISTRIBUTORE UFFICIALE DEI PRODOTTI TERBERG, NT LIFTEC, SEACOM TRAILERS SYSTEM E MEC LIFT

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Un portafoglio di prodotti davvero ampio e notevole quello di Manuport, che va dai trattori portuali ai carrelli elevatori fino a 50 t passando per attrezzature per il settore Ro.Ro. e rimorchi con portate fino a 350 t. Il tutto ovviamente supportato da un servizio di asssitenza tecnica (Manuport Service) e dal noleggio Manuport Rental. Non si può esaurire in un solo articolo quindi l’universo Manuport. Scegliamo in queste pagine di focalizzarci solo su alcuni aspetti, e iniziamo prendendo in analisi i trattori portuali Terberg e, più precisamente, i modelli RT 223 e RT 283 4x4 RORO. Si tratta di modelli espressamente progettati e realizzati

+ Terberg RT 283 4x4 Roro

Motore Potenza Coppia Motore Potenza Coppia Cambio

Volvo TAD872VE Stage 4 210 kW@2.200 rpm 1.225 Nm @ 1.100-1.700 rpm Mercedes OM936LA Stage 4 210 kW@2.200 rpm 1.150 Nm@1.200-1.600 rpm ZF Powershift 6WG211 a 6+3 rapporti Assale anteriore Kessler da 16.000 kg Assale posteriore Kessler da 38.000 kg Lunghezza min/max 5.365/5.565 mm Larghezza 2.505 mm Altezza min/max 3.107/3.208 mm

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per affrontare le operazioni di trasferimento Ro.Ro. Per farlo, i progettisti Terberg hanno equipaggiato questi trattori innanzitutto con un’ampia cabina, utile per operare sui vascelli Ro.Ro. nonché per affrontare rampe ripide, montata su un telaio robusto che ha fatto guadagnare a questi veicoli ampio apprezzamento anche in ambito industriale. In entrambi i settori di applicazione, inoltre, sono estremamente vantaggiose anche le altre caratteristiche tecniche di questi mezzi, ossia la trazione 4x4 e la potente trasmissione con cui sono equipaggiati, mentre a livello di sicurezza è possibile acquistare in opzione il sistema Terberg SafeNeck che aumenta ulteriormente la sicurez-

za e la capacità del veicolo durante le manovre di movimentazione di rimorchi pesanti su rampe. Passando ai carrelli elevatori, Manuport propone i mezzi Mec Lift con braccio telescopico e a portata variabile. Interessante il modello ML1812R, definito quale macchina multiuso unica nel suo genere. Si tratta infatti dell’unico carrello elevatore con portata 18 t in grado di entrare all’interno di container, attualmente disponibile sul mercato. Si muove rapidamente in spazi ristretti, come magazzini e navi da carico e, oltre al sollevamento di carichi pesanti, è perfetto per ogni operazione di movimentazione materiali in genere. I diversi tipi di attrezzature

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Meclift a disposizione ne aumentano le possibilità applicative La cabina mobile idraulicamente garantisce una visibilità eccellente anche durante la movimentazione degli oggetti più ingombranti. L’ML1812R è facile da trasportare grazie alle sue dimensioni particolarmente compatte (è sufficiente un container da 20 piedi o un veicolo sposta casse) e grazie alla sua componentistica di alta qualità è in grado di operare in condizioni ambientali critiche garantendo la massima affidabilità. Chiudiamo questa carrellata sull’universo Manuport con una puntata sui servizi che l’azienda genovese propone, e nello specifico sul servizio di noleggio Full Rental. Nell’intento di rispondere in maniera concreta alle esigenze del mondo del trasporto,

Manuport mette a disposizione dei propri clienti una flotta di trattori con piatto ralla sollevabile, ideali per la movimentazione merce, che rappresentano una valida alternativa all’acquisto. Noleggiando i mezzi da Manuport infatti si ha la certezza di costi fissi e dilazionati (disponibile anche la modalità di noleggio “Full Service” che include nel canone i costi di manutenzione delle macchine), l’assistenza tecnica qualificata, il servizio di trasporto e consegna del mezzo ovunque in Italia e il 100% di deducibilità fiscale del canone di noleggio. Noleggiare significa anche poter disporre sempre di veicoli di ultima generazione, in perfetta efficienza, liberandosi della gestione del parco mezzi anche a livello di pratiche amministrative.

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+ Terberg RT 223 4X4 Roro

Motore Potenza Coppia Motore Potenza Coppia Cambio

Volvo TAD870VE Stage 4 160 kW@2.200 rpm 1.050 Nm @ 1.000-1.400 rpm Mercedes OM936LA Stage 4 180 kW@2.200 rpm 1.000 Nm@1.200-1.600 rpm ZF Powershift 6WG211 a 6+3 rapporti Assale anteriore Kessler da 16.000 kg Assale posteriore Kessler da 38.000 kg Lunghezza min/max 5.365/5.565 mm Larghezza 2.505 mm Altezza min/max 3.167/3.268 mm

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Movimentazione Industriale

M

Michelin ha scelto di affidarsi a OM Still per le operazioni di movimentazione all’interno del sito produttivo di Ronchi (Cn) dotandosi di una flotta di 114 carrelli, divisi tra RX 20-18, RX 20-20, RX 60-20, RX 60-30, RX 60-35. A questi si aggiungono otto macchine di scorta, da utilizzare per rimpiazzare i carrelli in manutenzione e nel caso di eventuali imprevisti. Con una produzione di circa 40.000 pneumatici al giorno, Ronchi è uno dei più grandi e avanzati stabilimenti in Europa specializzati nella produzione di mescole e di pneumatici per autovetture. All’interno di questa realtà i carrelli elevatori sono utilizzati in tutte le fasi del ciclo produttivo: dalla movimentazione degli ingredienti utilizzati per le mescole all’area dei semilavorati, dal reparto di realizzazione dei pneumatici crudi fino alla zona di vulcanizzazione. “I carrelli hanno un ruolo fondamentale nel nostro

OM STILL

122 carrelli per Michelin IL COLOSSO DEGLI PNEUMATICI SCEGLIE I CARRELLI OM STILL PER LO STABILIMENTO DI RONCHI

processo produttivo”, spiega il Responsabile Tecnico del sito Michelin di Ronchi, “per questa ragione abbiamo scelto di affidarci a un brand come OM Still, che è garanzia assoluta di qualità ed efficienza”. Al fine di rispondere alle specifiche esigenze di movimentazione di Michelin, molti carrelli sono stati dotati di forche in grado di traslare orizzontalmente, o di forche rotanti. Grande attenzione è stata data alla sicurezza. Tutti i mezzi sono dotati di luce di sicurezza Safety Light, Easy Belt con indicazione del corretto posizio-

+ OM Still acquista Parmacarr OM STILL rafforza e amplia la propria rete di vendita e assistenza con l’acquisizione di Parmacarr Service Srl, azienda di San Polo di Torrile (Pr) attiva tra le province del nord dell’Emilia Romagna e già partner ufficiale OM Still dal

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2013. “Quella di Parmacarr Service Srl”, spiega Angelo Zanotti Amministratore Delegato di OM Still, “è un’acquisizione strategica, finalizzata a incrementare la nostra presenza diretta nell’area compresa tra l’Emilia Romagna e la

Lombardia, un mercato potenziale da 6.300 macchine l’anno. Attraverso Parmacarr Service saremo in grado di servire efficacemente moltissimi clienti che già abbiamo nelle province di Parma e aree limitrofe”.

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+ L’usato come nuovo

Inaugurato a inizio 2017, il nuovo ReQuality Center di Lainate, è un centro di eccellenza per la rigenerazione dei carrelli dopo noleggi a breve o lungo termine. Tutti i carrelli vengono ispezionati in ingresso e quelli non idonei vengono immediatamente scartati. Solo i migliori carrelli accedono namento della cintura e sistema Curve Speed Control, che riduce automaticamente la velocità in curva per maggior stabilità del carrello. Michelin ha inoltre deciso di adottare il sistema di gestione della flotta Fleetmanager 4x. Uno dei fattori chiave alla base della partnership tra Michelin e OM Still è l’eccellente livello di servizio. “Fino ad

quindi al ReQuality Center, dove sono sottoposti a un meticoloso processo di revisione che interessa tutti i sistemi di sicurezza e le parti meccaniche, dal motore agli assali, all’impianto idraulico. A meno che non siano in perfetto stato, tutti i componenti dei mezzi sono sostituiti. Le parti che non vengono cambiate sono comunque revisionate e riportate allo stato originale, così come la carrozzeria, che è completamente riverniciata. Attualmente il ReQuality Center, che in pochi mesi ha rigenerato oltre 120 carrelli, impiega otto tecnici e si estende per una superficie di 7.000 metri quadri, ma presto beneficerà di un incremento del numero dei tecnici e di un ampliamento della struttura. alcuni anni fa”, spiega il Capo settore manutenzione di Michelin, “avevamo macchine di proprietà, la cui manutenzione era affidata a cinque tecnici Michelin. Ora siamo passati alla formula del noleggio full-service: la manutenzione della flotta è affidata ai professionisti OM Still, mentre i nostri ragazzi possono concentrarsi su altre mansioni. Una soluzione

che incrementa l’efficienza e la qualità del servizio”. A tale proposito OM Still ha allestito un’officina all’interno dell’impianto di Ronchi dove sono permanentemente impiegati tre tecnici manutentori. Per garantire sempre la massima efficienza, è stato inoltre realizzato un piccolo magazzino ricambi: attraverso un’analisi specifica condotta sulla flotta Michelin, sono stati individuati i componenti utilizzati con maggior frequenza, e quindi le referenze da tenere a stock.

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Movimentazione Industriale TOYOTA HA LANCIATO IL NUOVO CARRELLO CONTROBILANCIATO ELETTRICO TRAIGO 80 APPOSITAMENTE STUDIATO PER LE APPLICAZIONI INTENSIVE TOYOTA

Per lavorare duro

P

Presentato al CeMAT di Hannover, il nuovo Traigo 80 sostituisce l’attuale gamma Traigo HT e comprende modelli da 6-7 e 8 t, con quest’ultimo modello disponibile con baricentro a 900 mm. Il nuovo carrello controbilanciato elettrico a 80 V è studiato per tutte le applicazioni intensive ed eccelle in prestazioni, maneggevolezza ed efficienza. In pratica un carrello asso-

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+ L’opinione “Crediamo di aver sviluppato il nuovo riferimento del settore dei carrelli elevatori elettrici 80 Volt di grandi portate ed una realistica alternativa ai carrelli controbilanciati termici. Grazie alla scelta di tecnologie per le batterie, ad un’elevata efficienza energetica, alla cabina totalmente flottante ed alla disponibilità del sistema I_Site, il nuovo Traigo 80 è il modello più potente della famiglia Traigo”. Craig Walby, Director Product Management di Toyota Material Handling Europe.

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SPIDER range

+ In Italia In Italia, Toyota Material Handling impiega circa 300 dipendenti diretti e sviluppa la propria attività attraverso una solida rete di vendita e assistenza che comprende quattro sedi dirette (Bologna, Milano Brianza, Torino e Roma), oltre 100 concessionari e più di 1.000 tecnici, assicurando così la massima copertura territoriale. tà. Grazie alla cabina in acciaio completamente chiusa, l’operatore è sempre protetto e lavora in pieno comfort in tutte le condizioni meteorologiche. Da segnalare come tutti i nuovi modelli 80 Volt siano proposti con un sistema di sterzo elettrico per abbattere i consumi energetici e offrire ai clienti la possibilità di scelta tra diverse tecnologie di batterie, per soddisfare le loro specifiche necessità. Inoltre, al fine di semplificare il cambio batteria, il carrello è stato progettato intorno a un telaio aperto, che facilita sia il posizionamento sia il prelievo della batteria. Tutti i componenti di questo robusto carrello sono completamente protetti e consentono di lavorare in maniera affidabile all’esterno oppure in ambienti umidi o polverosi. Nonostante ciò, tutti i componenti sono però facilmente accessibili attraverso uno sportello nel contrappeso che agevola le operazioni di manutenzione.

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lutamente versatile, costruito per lavorare duramente e in completo silenzio. Vediamolo nel dettaglio. I potenti motori offrono una notevole potenza in salita e un’elevata velocità di marcia, rendendo il carrello adatto per tutte quelle applicazioni che solitamente sono riservate ai carrelli termici. Dove necessario, il Traigo 80 può inoltre muoversi in spazi limitati, ad esempio in aree di produzione o in magazzini, grazie allo stretto angolo di sterzata posteriore. L’ottima disposizione del cruscotto consente all’operatore di lavorare in maniera intuitiva sperimentando una guida con un basso livello di vibrazione e rumore, grazie al posto operatore completamente flottante. Notevole lo sforzo dei progettisti Toyota anche sul fronte della sicurezza dell’operatore, che è stata migliorata grazie all’eccellente visibilità a 360° e al dispositivo Toyota SAS, il Sistema di Stabilità Attiva che migliora anche la produttivi-

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Sollevatori Telescopici MERLO

La nuova gamma Roto A 27 ANNI DAL LANCIO DELLA PRIMA SERIE, MERLO RINNOVA COMPLETAMENTE UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA PER I QUALI VANTA UNA LEADERSHIP MONDIALE DI MERCATO: LA FAMIGLIA DEI SOLLEVATORI TELESCOPICI ROTO

E

Era il 1991 quando il Gruppo Merlo presentò il primo sollevatore con torretta girevole, un concetto rivoluzionario che per la prima volta consentiva a un telescopico di ruotare e movimentare il

materiale a 360° senza dover riposizionare la macchina. Da quel primo modello dotato di 6 stabilizzatori la tecnologia del settore si è evoluta rapidamente e radicalmente. Da oltre 25 anni però, que-

sta tipologia di macchina è riconosciuta in tutto il mondo con il nome di Roto e Merlo ne è il leader di mercato a livello globale. Inutile dirlo, con questi nuovi modelli il costruttore piemontese intende porre una nuova pietra miliare del segmento, e lo fa proponendo macchine che sono un concentrato di innovazione. I nuovi telescopici sono declinati in 3 gamme. La prima è la gamma Roto 400 con modelli della serie Entry e Classic S: il 400 indica i gradi di rotazione della torretta. A questa segue la famiglia Roto 600, sempre con modelli della serie Entry e Classic S la cui torretta ruota di 600°. A racchiudere invece i modelli top di gamma arriva la gamma Roto Advanced, sollevatori con rotazione continua della torretta. Con una gamma così vasta e articolata Merlo punta ad assecondare le richieste dei numerosi settori di applicazione. Andando con ordine andiamo ad analizzare gamma per gamma, partendo dalla Roto Entry. Questi modelli con rotazione della torretta di 415° e 600° sono stati Una versione del nuovo sollevatore Merlo Roto 400

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Una versione del nuovo sollevatore Merlo Roto 600 profondamente rinnovati in termini di comfort in cabina, ma anche a livello di sistemi power-train, nonché di sicurezza, senza tralasciare un incremento delle prestazioni e della semplicità d’uso. I sollevatori Roto Entry sono sicuramente le macchine ideali per i noleggiatori e per i clienti che richiedono telescopici dall’utilizzo intuitivo, essenziali nei contenuti e dalla manutenzione semplificata. Due i sistemi di stabilizzazione disponibili: semplificato di tipo ON/OFF con movimento a libro (nella versione 400 gradi) e multiposizione a pianta variabile (nella versione 600 gradi). Entrambi i sistemi offrono la possibilità di effettuare la stabilizzazione in modo automatico o manuale. Passando alla gamma superiore troviamo i nuovi Roto Classic S: questi nuovi telescopici sono il trait d’union tra i Roto Entry e gli Advanced, utilizzando le migliori tecnologie e soluzioni che contraddistinguono le altre gamme.

Sono equipaggiati di serie con motori più potenti rispetto agli omologhi modelli della gamma Entry e montano sospensioni idropneumatiche attive che consentono di raggiungere una velocità di trasferimento su strada di 40 km/h mantenendo comunque un elevato comfort in cabina. Quest’ultima, inoltre, è equipaggiata di serie con il display multifunzionale. Arriviamo al top del segmento con i nuovi Roto Advanced, un vero concentrato di tecnologia e prestazioni. Questa gamma è destinata a mantenere la leader-

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ship nei mercati mondiali e i prestigiosi riconoscimenti già conquistati dalle precedenti gamme Merlo. La nuova gamma Advanced annovera, tra le sue principali caratteristiche, gli stabilizzatori di tipo multiposizione con comando automatico,

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Sollevatori Telescopici + Roto Classic: fast spech Modello Roto40.16S Roto40.18S Roto50.21S Roto50.26S

Portata massima (kg) 4.000 4.000 4.950 4.950

Altezza massima (m) 15,7 17,6 20,8 26

il sistema di sicurezza avanzato ASCS, la rotazione continua della torretta e la nuova cabina con design modulare dotata dell’esclusivo sistema di movimento che ne adatta l’inclinazione fino a 20°. La gamma Advanced può inoltre essere equipaggiata con il pluripremiato cambio a variazione continua CVTronic, il quale assicura un’accelerazione da zero a 40 km/h senza interruzione di coppia e senza interruzione per il cambio di marcia. Le altezze di lavoro dei diversi modelli si sviluppano a partire dai 20,8 metri fino ai 34,2 con portate che variano da 4.950 a 7.000 kg per le versioni più performanti. Cuore dei Roto Advanced il sistema modulare che è alla base del loro nuovo design, migliorando al contempo il processo produttivo e permettendo a Merlo di offrire una flessibilità

Motore kW/CV 88 / 115 88 / 115 125 / 170 125 / 170

La nuova cabina Premium può essere equipaggiata con sistema di basculamento per aumentare la visibilità dell’operatore con il braccio alla massima estensione verticale

Dettaglio della nuova cabina Premium sul Roto 50.35 Advanced: si nota l’ergonomia del posizionamento dei comandi e il nuovo joystick elettronico capacitivo

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in termini di versioni in grado di soddisfare le crescenti richieste dei mercati. Il nuovo design del telaio incrementa ulteriormente la resistenza strutturale mentre le masse sono distribuite in maniera ottimale per un bilanciamento dei pesi che permette comunque di mantenere dimensioni compatte e prestazioni elevate. Il nuovo modulo powertrain, grazie alla facilità di accesso dovuta al posizionamento dei principali componenti sul lato esterno, permette una facilità di interventi senza uguali. Tutta la nuova gamma Roto è equipaggiata, di serie, con la trasmissione idrostatica Merlo gestita dall’esclusivo sistema a controllo elettronico EPD “Eco Power Drive”. Questa tecnologia permette di regolare automaticamente

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+ Roto Advanced: fast spech Modello Roto50.21S-Plus Roto50.26 S-Plus Roto50.30 S-Plus Roto70.24 S-Plus Roto50.35 S-Plus Roto70.28S-Plus

Portata massima (kg) 4.950 4.950 4.950 7.000 4.950 7.000

Altezza massima (m) 20,8 26 29,5 24 34,2 28

i giri motore in funzione della potenza richiesta dalla trasmissione in base alla velocità di trasferimento impostata, e dal circuito idraulico che serve i movimenti idraulici richiesti. Grazie a questa doppia valutazione delle performance richieste, il motore eroga sempre la potenza necessaria ma mai in eccesso, cosa che tiene sotto controllo i consumi e massimizza l’efficienza energetica del propulsore. Passando alla vita di bordo, Merlo ha deciso di adottare sull’intera gamma Roto la nuova cabina Premium che propone soluzioni tecniche interessanti come il nuovo vetro curvo che aumenta la visibilità e il sistema di pressurizzazione rispondente alle norme ISO 102633. Inoltre, la struttura è progettata per rispettare i requisiti in termini di sicurezza delle normative FOPS livello II. I nuovi interni sono più ergonomici, con un posizionamento dei comandi intuitivo, e tutte le funzionalità del telescopico sono a portata di mano grazie al nuovo joystick e al bracciolo di nuova concezione. Il primo è un joystick elettronico capacitivo montato su bracciolo multifunzione solidale al sedile, dimensionato in modo da garantire il comfort a tutti gli operatori.

Motore kW/CV 125 / 170 125 / 170 125 / 170 125 / 170 125 / 170 125 / 170

Due sensori rilevano automaticamente la presenza della mano dell’operatore eliminando eventuali movimenti anomali e rendendo, al contempo, l’utilizzo confortevole e semplice. Nella parte laterale sinistra, sono presenti tre tasti che permettono di selezionare il senso di marcia del telescopico, avanti, neutro e retro. La rotazione della torretta, invece, è comandata da un mini mouse che permette di azionare il comando senza spostare la mano dal joystick. Un’ulteriore evoluzione è relativa al nuovo posizionamento dei comandi funzionali della macchina, (stabilizzatori, sospensione, etc.) che sono stati integrati nel nuovo bracciolo mentre il nuovo mouse permette di interagire con il display LCD direttamente dal bracciolo. A livello di accesso in cabina, i Roto sono

stati equipaggiati con numerose nuove maniglie nonché con una seconda scala lato motore: insieme tali migliorie permettono l’accesso alla cabina anche con la torretta ruotata di 180°. Chiudiamo la panoramica sui nuovi sollevatori telescopici Roto di Merlo con un accenno alla sicurezza. Le innovazioni applicate sulla nuova gamma Roto continuano anche in tale ambito con l’introduzione del nuovo sistema ASCS. Questo raccoglie i differenti parametri inviati dalla rete di sensori della macchina (posizione del carico, angolo ed estensione del braccio, rotazione torretta, rotazione zattera, posizione degli stabilizzatori sui modelli Roto Advanced, peso del carico sollevato e attrezzatura in uso), li analizza in tempo reale e crea un diagramma di carico che consente all’operatore di conoscere, tramite il nuovo display LCD, il perimetro entro il quale operare nella massima sicurezza.

Il nuovo sollevatore Merlo Roto 50.35 Advanced

+ Roto Entry: fast spech Modello Roto40.16 Roto40.18 Roto50.21 Roto50.26

Portata massima (kg) 4.000 4.000 4.950 4.950

Altezza massima (m) 15,7 17,6 20,8 26

Motore kW/CV 55 / 75 55 / 75 55 / 75 55 / 75

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Ple GENIE

La Spagna sceglie l’ibrido

GENIE HA FORNITO A GAM UN’IMPORTANTE PARTITA DI PIATTAFORME IBRIDE A BRACCIO ARTICOLATO GENIE Z60/37 FE

“S

“Siamo lieti di completare la nostra ampia gamma di piattaforme di lavoro con Genie, uno dei marchi più noti e con maggior esperienza nel settore del sollevamento aereo”. Le parole di Ricardo López-Cediel, Direttore delle Vendite GAM, sintetizzano alla perfezione la soddisfazione della General de Alquiler de Maquinaria (GAM), società specializzata nel fornire servizi di noleggio di macchinari e servizi di gestione generale in ben 10 paesi in tutto il mondo. “Come società di riferimento nel settore

del noleggio”, ha continuato López-Cediel, “GAM cerca sempre di fornire attrezzature di ultima generazione. Oggi, questo implica adattarsi alle esigenze del mercato offrendo macchine che siano ancor più rispettose dell’ambiente senza comprometterne le prestazioni, e che il loro uso sia redditizio per contribuire a supportare il successo dei nostri clienti. In entrambi i casi, la piattaforma ibrida a braccio articolato Genie Z-60/37FE soddisfa questi fattori”. Rivolgendo un’attenzione particolare all’assistenza, alla sicurezza e alla sostenibilità, la società ha infatti recentemente investito in una partita di piattaforme a braccio articolato ibride da 20 m Genie Z-60/37 FE, le cui ultime unità sono state consegnate

in giugno. Ibrida ad alto rendimento, la Genie Z-60/37 FE unisce le prestazioni di un diesel a quattro ruote motrici con l’efficienza silenziosa e pulita delle versioni elettriche. Estremamente prestazionale,

+ Grandi risultati Nel secondo trimestre 2018 Terex Corporation ha registrato un fatturato di 1,4 miliardi di dollari, in crescita del 19% rispetto al secondo trimestre del 2017, con un aumento delle vendite in tutti i segmenti di attività. Il segmento di attività Terex AWP, che comprende i macchinari Genie e le torri faro Terex, ha

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incrementato le vendite di 158 milioni di dollari, pari a un aumento del 27%. La crescita è stata trainata in special modo dai mercati del Nord America, dell’Europa occidentale e della Cina. Matt Fearon, presidente di Genie, Terex AWP ha commentato: “il secondo trimestre è stato un altro trimestre forte per il nostro

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tà silenziosa e pulita, GAM è in grado di offrire ai suoi clienti una soluzione capace di rispettare i regolamenti sempre più rigorosi in termini di emissioni e rumori. Inoltre, con un peso di 7.756 kg, questa macchina è perfetta anche per siti in cui la pressione permessa a terra è limitata. Inoltre la Genie Z-60/37 FE può essere traslata utilizzando un rimorchio standard, cosa che semplifica e riduce i costi di trasporto.

Da sinistra: Javier González, Supporto tecnico alle Vendite, GAM; Oscar Ramos, Rappresentante Vendite GAM Madrid; Ricardo López-Cediel, Direttore Vendite GAM; Jordi Cliemente, Supporto tecnico alla Vendite GAM; Jorge Alarcón, Direttore Generale GAM; Gerard Balaña, Rappresentante di Vendite GAM Tarragona; Pedro García, Responsabile Vendite Genie Spagna e Portogallo di Terex AWP; Luis Fraile, Supporto tecnico alle Vendite GAM; Jorge Diaz, Supporto tecnico alle Vendite GAM; Nacho Dorado, Responsabile di zona GAM Spagna centrale; Oscar Rosés, Responsabile di zona, GAM, Spagna orientale anche in condizioni di terreno sconnesso, questo modello ibrido di Genie permette di risparmiare tra i 15 e i 30 euro di combustibile a settimana. Nella versione “tutto-elettrico”, con un’unica ricarica notturna della batteria, consente di operare per un intero turno di lavoro nella giornata. Inoltre, grazie alla sua tecnologia di nuova generazione, la manutenzione è più semplice e gli intervalli di assistenza sono più lunghi così da ridurre i costi di servizio rispetto alle versioni diesel. Con l’acquisto di queste unità ibride di Genie Z-60/37FE, grazie alle loro prestazioni su terreni fuoristrada e all’operativi-

marchio Genie, guidato da solide prestazioni operative e dalla continua domanda globale di piattaforme aeree e sollevatori telescopici. Le flotte di noleggio sono in crescita, hanno un elevato utilizzo e le loro prospettive per la seconda metà del 2018 e per il 2019 rimangono positive”.

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Ple

GSR

Platformers’ Days

GSR PARTECIPA AL TRADIZIONALE EVENTO PREVISTO IN GERMANIA, AD HOHENRODA, DAL 14 AL 15 SETTEMBRE

L’

L’azienda riminese da 25 anni è presente sul mercato tedesco, probabilmente uno dei più evoluti e selettivi a livello globale. Per ribadire l’impegno in Germania, anche quest’anno GSR ha partecipato ai Platformers’

Days di Hohenroda in collaborazione con il proprio partner Rothlehner. Nello specifico il costruttore italiano ha esposto le proprie piattaforme PX a doppio pantografo e vari modelli telescopici, con jib e in allestimento “stellato” su Mercedes Sprinter. Senza dimentica-

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+

Dati tecnici

Modello B200T Braccio telescopico Altezza di lavoro 20 m Sbraccio massimo 13,2 m Portata cestello 250/80 kg Numero persone 2 Rotazione torretta 450° Rotazione cestello 70°+70° PTT minimo 3,5 t

B240PX doppio articolato 23,6 m 12,3 m 250/80 kg 2 450° 70°+70° 3,5 t

re gli allestimenti su Nissan e Renault che, per la loro particolare compattezza, rappresentano un’altra eccellenza per l’impiego nelle aree urbane. Proprio la doppio articolata B240PX insieme ai nuovi modelli telescopici da 18, 20 e 23 m di altezza, aspira a difendere con orgoglio le posizioni raggiunte da GSR in Germania. La manifestazione è stata l’occasione

per ribadire la filosofia costruttiva di GSR coerente fra scelte tecniche innovative e una ricercata semplicità. In un contesto in cui l’eccellenza rappresenta la regola, GSR propone infatti un prodotto “made in Italy” all’altezza delle migliori aspettative dei clienti e degli utilizzatori. Niente fronzoli e ottime prestazioni rappresentano il filo conduttore di

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questa filosofia, che non intende sorprendere con effetti speciali, ma vuole semplicemente confermare la continuità del proprio successo e della propria capacità di evoluzione. Un impegno concreto e tangibile, che va quindi oltre la semplice promozione di marketing.

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Ple

HAULOTTE

Una HA32 RTJ PRO per la MM4 LA PIATTAFORMA HAULOTTE PARTECIPA ALLA COSTRUZIONE DELLA NUOVA “LINEA BLU” DELLA METROPOLITANA MILANESE

A

Ancora una volta le macchine Haulotte offrono un contributo importante a un’opera che cambierà il modo di vivere una città. Stiamo parlando del potenziamento della metropolitana di Milano la cui nuova “linea blu”, la MM4, collegherà il centro storico con la parte Est (Quartiere Forlanini e Aeroporto di Linate) e con la parte Ovest (Quartiere Lorenteggio e Stazione San Cristoforo) della città, integrando la rete del trasporto urbano con una soluzione rapida, effi-

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ciente, confortevole e non inquinante. Per le esigenze di sicurezza del lavoro in quota, per l’assistenza alle lavorazioni nei vari cantieri dislocati lungo il percorso, l’EPC contractor Consorzio MM4 - il general contractor che sta realizzando la nuova linea su concessione del Comune di Milano - ha acquistato due modelli della piattaforma semovente articolata Haulotte HA32 RTJ PRO. Al Consorzio MM4 partecipano Salini Impregilo spa, Astaldi spa, Ansaldo STS spa, Ansaldo

Breda spa (oggi Hitachi Rai Italy spa), Sirti spa. La Direzione Lavori è affidata a Metropolitana Milanese spa. La macchina Haulotte sta lavorando nel cosiddetto “Manufatto Sereni”, un’opera posta lungo la linea tra le stazioni di Forlanini FS e Argonne, che ospita locali tecnici, uscite di sicurezza e accessi di pronto intervento. Il manufatto è utilizzato come campo base per le TBM utilizzate per la realizzazione delle gallerie della tratta est e centro; da qui sono partite le “talpe”, e

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+ La Star 6 Crawler da qui quotidianamente partono i conci prefabbricati e gli altri materiali che le alimentano, e arriva il materiale estratto dalla galleria. L’area è inoltre sede del campo logistico per la gestione dello scavo cui seguirà, una volta completato, la realizzazione dei piani intermedi e di copertura del manufatto. In un cantiere di questa complessità, le operazioni di sollevamento e di intervento in quota sono all’ordine del giorno e vanno eseguite da macchine che, oltre alle necessarie caratteristiche di portata e altezza operativa utile, siano in grado di spostarsi in modo efficiente e sicuro anche in condizioni di terreno non ideali e in spazi di manovra ristretti. A queste caratteristiche risponde in maniera ideale la piattaforma semovente articolata Haulotte HA32 RTJ PRO, che vanta un’altezza di lavoro di 31,8 m, uno sbraccio laterale massimo di 21,6 m e garantisce una portata massima in cesta di 250 kg, pari a due operatori e relativi attrezzi. Macchina caratterizzata da una spiccata capacità di movimento fuo-

Una delle piattaforme verticali di maggiore successo in casa Haulotte è ora disponibile anche in versione cingolata. La nuova STAR 6 Crawler è una soluzione dotata di tutte le caratteristiche di versatilità e produttività della gemella su ruote, ma in grado di affrontare anche terreni irregolari e le condizioni di lavoro più impegnative. Le dimensioni super compatte (0,76 m di larghezza e 1,44 m di lunghezza) si associano a un’altezza operativa di 5,8 m con piano di lavoro a 3,8 m e a un contenuto raggio di sterzata. Una macchina agile e manovrabile che, grazie alla propulsione elettrica, può lavorare ovunque, assicurando ottima produttività (la portata è di 200 kg). Il braccio verticale, a tre sfili senza meccanismi e rinvii esterni, è accoppiato a una piattaforma di generose dimensioni interne con doppio cancello di entrata. In via opzionale è disponibile un’estensione della piattaforma di 40 cm. Il carro cingolato è azionato da motori asincroni ad alta efficienza, che garantiscono movimenti precisi e veloci oltre a un’elevata coppia. La macchina, che prevede tempi di manutenzione ridottissimi, beneficia dello strumento diagnostico Haulotte Activ’Screen. ristrada grazie alle quattro ruote motrici e direttrici abbinate all’assale oscillante, la HA32 RTJ PRO si distingue per una notevole velocità operativa, testimoniata dall’eccellente tempo di sviluppo di soli 95 secondi grazie ai comandi completamente proporzionali e simultanei. Dotata di cesta da 2,44x0,91 m con raggio di rotazione di 180°, la piattaforma dispone di un jib con escursione di 140° (±70°) e di rotazione continua della torretta a

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360°, caratteristiche che, unitamente all’articolazione del braccio, consentono un posizionamento agevole e preciso in corrispondenza dell’area di lavoro. Se le prestazioni sono al top, la sicurezza non è da meno grazie ai limitatori di carico e di inclinazione e in virtù della soluzione Haulotte Activ’Shield Bar, pensata per tutelare l’incolumità dell’operatore prevenendo i rischi di intrappolamento e di schiacciamento.

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Ple HINOWA

Notteggiando con Hinowa UNA LIGHTLIFT 20.10 PERFORMANCE IIIS DI VERTICAL SULCIS HA CONTRIBUITO ALL’ALLESTIMENTO DELLE DECORAZIONI PER LA MANIFESTAZIONE DI IGLESIAS

P

Per una volta usciamo dai classici schemi, che ci vogliono seri testimoni dell’attività edile o industriale, per tuffarci nelle calde notti della Sardegna, dove una piattaforma Hinowa Lightlift 20.10 Performance IIIS ha contribuito a rendere ancora più bello l’evento Notteggiando, che ogni estate infiamma la città di Iglesias. La manifestazione si svolge tutti i venerdì di luglio e di agosto nel centro storico e prevede: spettacoli musicali, intrattenimento per grandi e piccini, stand espositivi degli artigiani locali, street food, shopping con negozi aperti sino a mezzanotte, oltre ad arte, cultura e spettacolo. Per rendere ancora più bella e accogliente la città, oltre

+ Intelligente e Ricca Stiamo parlando della Lightlift 33.17 Performance IIIS che è equipaggiata con funzionalità intelligenti e con una ricca dotazione di serie. Tra gli aspetti Smart spicca la funzione “Go Home”: chiudendo e allineando automaticamente i bracci telescopici, viene aumentata la velocità di rientro e si escludono eventuali errori che si possono verificare in questa fase di lavoro. La piattaforma Hinowa - che può passare automaticamente dalla posizione di trasporto a quella di lavoro - prevede anche l’apertura sincrona (o simultanea) del braccio principale e di quello telescopico. Per quanto riguarda la ricchezza segnaliamo il nuovo display del telecomando, più ampio e a colori, e il nuovo pannello SmartVision LCD per i comandi a terra, dove si possono visualizzare tutte le informazioni sulla piattaforma, le istruzioni operative e il manuale d’uso.

100 m di via pedonale sono stati decorati con 297 ombrellini colorati. L’installazione di questo originale addobbo, che ha richiesto tre giorni lavorativi, è stata effettuata da Vertical Sulcis, società di Iglesias specializzata in lavori in altezza e in luoghi di difficile accesso. Nata nel 2005, l’impresa è composta da cinque operatori qualificati, preparati fisicamente e tecnicamente che, con l’utilizzo di tecniche


speleo-alpinistiche di progressione su corda e con attrezzature specifiche, è in grado di operare in altezza anche nei luoghi più inaccessibili. Questa specializzazione si abbina all’utilizzo di mezzi aerei tra i quali spiccano due piattaforme Hinowa da 17 e 20 m, che consentono alla società di spaziare in molteplici campi: dall’industria all’edilizia, dagli interventi speciali all’ambiente, dalle pulizie ai montaggi. “Utilizzando l’Hinowa Lightlift 20.10 Performance IIIS”, ci spiega Luca Serra, uno dei soci di Vertical Sulcis, “abbiamo potuto fare il lavoro limitando al massimo gli spostamenti. Grazie allo sfilo, una volta stabilizzata la macchina, è possibile eseguire molte installazioni senza inutili perdite di tempo”. Se il lavoro in corda di Vertical Sulcis si estende all’intero territorio nazionale, quello con le piattaforme aeree Hinowa per ovvie ragioni di trasporto si limita alla Sarde-

gna, soprattutto alla regione del Sulcis e, a livello applicativo, trova notevole sbocco nella manutenzione degli edifici di culto. “Con Hinowa”, riprende Serra, “ci troviamo benissimo. Le macchine sono davvero semplici da utilizzare, snelle e intuitive. Inoltre non ci hanno mai dato grandi problemi sotto il profilo della manutenzione. Tra l’altro i tecnici Hinowa sono molto disponibili e i pochissimi problemi riscontrati sono stati risolti in tempo reale direttamente al telefono”. A margine ricordiamo come la Hinowa Lightlift 20.10 Performance IIIS sia una piattaforma cingolata da 2.950 kg di peso operativo, in grado di raggiungere i 20 m di altezza e con uno sbraccio di quasi 10 m. La portata massima si assesta sui

230 kg. La doppia motorizzazione comprende un Perkins da 10,2 kW e un’unità elettrica a 230V. Con tre velocità di traslazione (0,5, 1,3 e 2,5 km/h) può superare una pendenza del 28,7%. Per la massima autonomia di esercizio può essere equipaggiata con batterie al litio.

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Ple JLG  INTERVISTA

Anni di crescita L’ANDAMENTO POSITIVO CHE IL SETTORE DELLA LOGISTICA STA REGISTRANDO È DESTINATO A DURARE NEI PROSSIMI ANNI. PAROLA DI NICOLA PONTINI

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La filiale italiana di JLG sta conoscendo uno dei suoi anni migliori dal 2007, con una crescita “più che soddisfacente” come l’ha definita lo stesso Nicola Pontini, in JLG dal 2006, e attualmente General Manager della filiale italiana. Una crescita che in futuro verrà consolidata con il lancio di diverse novità di prodotto che interesseranno sia il settore della movimentazione industriale, che della manutenzione. A Intralogistica Nicola Pontini ha condiviso con Sollevare la vision e le strategie di JLG in Italia per il prossimo futuro. Sollevare: Il 2018 è l’anno della ripresa in Italia? Nicola Pontini: Più che l’anno della ripresa, il 2018 è l’anno della conferma del fatto che il mercato ha ripreso fiducia ed è tornato a far registrare numeri positivi e interessanti. JLG Italia ha già registrato un’importante crescita nel 2017 rispetto al 2016 e quest’anno sta confermando tale andamento positivo. A sostenere la crescita ci sono innanzitutto i noleggiatori, che hanno iniziato il percorso di svecchiamento del parco macchine a noleggio un po’ in tutta Italia. JLG, dal canto suo, in questi mesi ha proposto diversi nuovi modelli che coprono tutti i range di altezze, mentre guardando agli altri fattori che stanno avendo effetti positivi

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sul mercato va sicuramente riconosciuta una nuova vivacità bancaria, più disponibile ai leasing, e l’azione positiva degli aiuti statali quali il superammortamento e la Legge Sabbatini. Sollevare: La crescita è uniforme su tutta la gamma JLG o ci sono modelli che si vendono di più? Nicola Pontini: Stiamo registrando una forte richiesta sia di modelli elettrici che di macchine diesel in grado di operare a notevoli altezze. Le due nuove piattaforme 1500AJP, una semovente con braccio articolato da 48,15 m, e 1850SJ, semovente con braccio telescopico da 58,56 m, stanno riscuotendo un notevole apprezzamento in Italia. In generale però la richiesta è uniforme su tutta la gamma di altezze che proponiamo. Sollevare: Si può dire che elettrificazione e grandi altezze siano quindi i cavalli di battaglia di JLG per il futuro? Nicola Pontini: Più che di elettrificazione in senso stretto, JLG punterà anche su modelli ibridi. Ai Vertikal Days 2018 ha presentato la capostipite della nuova gamma a propulsione elettrica-diesel, l’H800AJ, un ibrido parallelo con motore da 18,6 kW, altezza di lavoro di 26,4 metri, sbraccio di 16,45 metri e capacità

illimitata di 230 kg. Per quanto riguarda invece le grandi altezze operative, direi che tali modelli sono una delle carte vincenti di JLG nell’ambito delle macchine diesel. Per sviluppare piattaforme semoventi in grado di superare la soglia dei 40 m ci vuole un know how particolare, che JLG vanta da diversi anni. Grazie a ciò JLG è in grado di distinguersi sul mercato e farsi riconoscere come fornitore di tecnologia e soluzioni all’avanguardia. Di questo abbiamo riscontro direttamente sul mercato: oggi in Italia le nostre piattaforme Ultraboom sono molto diffuse, con presenze ormai consolidate in ambito portuale, petrolchimico e nelle acciaierie. Sollevare: Come vede il futuro delle piattaforme ibride in Italia? Nicola Pontini: Rispetto ai Paesi europei, e principalmente a Germania e Paesi scandinavi, in Italia la tecnologia di alimentazione ibrida non si è ancora diffusa. L’approccio ad essa va quindi guidato, spiegando soprattutto i vantaggi operativi e di TCO, che vanno ad ammortizzare in poco tempo il maggior costo di acquisto di queste macchine. Una volta spiegati tali aspetti sono certo che anche i nostri clienti italiani accoglieranno

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questa nuova tecnologia con entusiasmo. Sollevare: Cosa c’è nel futuro a breve termine di JLG? Nicola Pontini: Se per breve termine intendiamo il 2019, posso già anticipare che molti degli sforzi aziendali saranno concentrati su Bauma, dove JLG presenterà numerose novità e continuerà l’ampliamento della gamma ibrida. Il 2019 sarà inoltre un anno particolarmente importante perché festeggeremo ben due anniversari: 50 anni di JLG e 20 anni di JLG Italia. Sollevare: I progetti di JLG per il settore della movimentazione industriale e della logistica? Nicola Pontini: JLG ha partecipato in poco più di un mese sia a Cemat che a Intralogistica, segnale che crediamo fortemente in questi due settori applicativi nei quali l’azienda ha investito e ha intenzione di investire ulteriormente. L’approccio al settore è iniziato nel 2017 con l’acquisizione dell’azienda Power Tower che ha permesso a JLG di entrare nel settore del Low Level Access con macchine fino a 5,5 m di altezza operativa e mosse a mano, un segmento in cui JLG era completamente assente. Attualmente stiamo puntando molto al settore industriale e della logistica sia con macchine

tradizionali che, in particolare, con i commissionatori. A Intralogistica abbiamo portato due modelli, uno a spinta della serie Power Tower, l’Ecolift 2.2, e uno semovente, il nuovo Powerpicker che arriva a 4,38 m di altezza operativa per 130 kg di carico di lavoro massimo e 70 kg sul pianale di appoggio. A breve lanceremo ulteriori modelli con altezze operative maggiori, a completamento della gamma. JLG porta avanti una strategia volta alla sostituzione delle scale industriali con macchine quali commissionatori e piattaforme, per portare nel settore maggiore sicurezza, maggiore efficienza nelle operazioni, nonché maggior soddisfazione per gli operatori. Sollevare: Chiudiamo con un accenno al settore del noleggio. Cosa succederà nel settore adesso che ci sono anche i grossi player esteri? Nicola Pontini: Ritengo che l’arrivo in Italia di grosse realtà internazionali come Loxam e Kiloutou sia un segnale evidente del fatto che il mercato italiano sia diventato molto più appetibile che in passato. Il loro ingresso accelererà il processo di crescita e stabilizzazione che era già in atto. In futuro ritengo probabile che assisteremo ad altre acquisizioni o partnership.

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Ple MULTITEL PAGLIERO

Due per le città MULTITEL PAGLIERO PROPONE DUE PIATTAFORME TELESCOPICHE SU VEICOLI PATENTE B CHE SI ADATTANO, PER PRESTAZIONI E TECNOLOGIE, A UN USO IN AMBITO URBANO

+ Multitel MT

240 EX: Dati tecnici Altezza max di lavoro 24 m Altezza piano di calpestio cestello 22 m Sbraccio max di lavoro 11,3 m (250 kg) – 15,9 m (80 kg) Rotazione torretta 400° Rotazione idraulica del cestello 90° +/- 90° Escursione telescopica dei bracci 13,4 m Dimensioni max del cestello 1,4 x 0,7 x 1,1 m Portata cestello 250 kg Pendenza ammissibile 1°

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Parliamo di due piattaforme patente B di Multitel Pagliero, la Multitel MT 240 EX e la Multitel MT 162 Hybrid. Si tratta in entrambi i casi di piattaforme aeree telescopiche installate su autocarri conducibili con patente B le cui prestazioni tecniche ne fanno macchine ideali per i lavori edili e di manutenzione in ambito urbano. Piccole nelle dimensioni, grazie alle diverse tecnologie applicate

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sfoggiano comunque altezze operative, ma ancora più sbracci e portate davvero interessanti. La Multitel MT 240 EX, per esempio, è l’ultima nata nel settore delle telescopiche Multitel MT ed è dotata di un controtelaio in lega di alluminio, un braccio composto da estrusi in alluminio e un telaio High Line anch’esso in alluminio microforato: questa struttura rende la piattaforma più leggera rispetto a

un’analoga realizzata completamente in acciaio, ma non ne inficia le prestazioni che si attestano su una portata nel cestello di 250 kg e un’altezza operativa di 24 m. Abbiamo parlato di sbracci elevati: la Multitel MT 240 EX è equipaggiata con il sistema MUSA (MUltitel Self Adapting outreach), un sistema di calcolo e limitazione proprio dello sbraccio che permette di massimizzare l’area di lavoro coperta dalla piattaforma in funzione della configurazione di stabilizzazione scelta. An-

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piattaforma, sia tramite un alternatore supplementare che permette la carica durante gli spostamenti su strada. Il sistema elettrico di alimentazione è composto da un motore controllato da un inverter, binomio che garantisce piena controllabilità della pompa ed alte efficienze operative. La nuova piattaforma ibrida Multitel MT 162 Hybrid, alimentata da batterie da trazione, è un mezzo particolarmente ideale per i lavori in città: ogni singola ricarica permette infatti un’autonomia fino a 8 ore, durata che dipende dal ciclo di lavoro effettuato. I progettisti Multitel Pagliero sono già al lavoro per aggiungere, nei prossimi mesi, altri modelli alla nuova gamma Eco Hybrid.

+ Multitel MT 162

che con tutti gli stabilizzatori in sagoma, questa nuova piattaforma raggiunge uno sbraccio massimo di 15,90 m operando sul settore posteriore. A livello di stabilizzatori, quelli posteriori restano sempre nella sagoma del veicolo qualunque sia la configurazione scelta, mentre quelli anteriori possono essere entrambi estesi o in sagoma oppure, ancora, può essere aperto lo stabilizzatore soltanto da un lato. La stabilizzazione automatica e la messa a riposo automatica fanno sì che questa macchina sia estremamente semplice da utilizzare pur essendo altamente performante. La peculiare tecnologia della Multitel MT 162 Hybrid si evince dal nome stesso del modello. Derivata dalla piattaforma Multitel MT 162 EX, da essa ne eredita le prestazioni in termini di altezza operativa, pari a 16,15 metri, e oltre 11,50 m di sbraccio. La Hybrid è installata su un telaio

Iveco Daily 35S13, quindi sempre un veicolo da 3,5 t di MTT e conducibile con Patente B. In quanto ibrida, questa piattaforma è dotata di doppia alimentazione, ed è utilizzabile sia con motore termico, per mezzo della presa di forza, sia con motore elettrico alimentato da batterie indipendenti. La carica delle batterie può avvenire sia da rete 220 V, con carica batterie installato sulla

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Hybrid: Dati tecnici Altezza max di lavoro 16,15 m Altezza piano di calpestio cestello 14,15 m Sbraccio max di lavoro 10 m (300 kg) – 11,5 m (230 kg) Rotazione torretta 400° Rotazione idraulica del cestello 90° +/- 90° Escursione telescopica dei bracci 6,71 m Dimensioni max del cestello 1,4 x 0,7 x 1,1 m Portata cestello 300 kg Pendenza ammissibile 1°

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Ple PALAZZANI

Terre di conquista I RAGNI PALAZZANI SI FANNO VALERE OLTRALPE E ANCHE NEL RESTO DEL MONDO

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La grandeur francese si inchina alla tecnologia italiana: un Ragno Palazzani è infatti considerato indispensabile per la manutenzione del nuovo Palazzo di Giustizia di Parigi. Progettato da Renzo Piano e costruito da Bouygues Construction, il Nouveau Palais de Justice de Paris è un grattacielo di più di 160 m, un’imponente torre a gradoni poggiata su un basamento di otto piani sovrastato da un parco. I 38 piani di luce e vetro, all’interno si aprono in un enorme salone d’ingresso e in 90 aule. L’edificio comprende il tribunale distrettuale di Parigi, quello di polizia, il tribunale della sicurezza sociale (TASS) e i venti tribunali di istanza riuniti in un’unica entità. Questo progetto ha investito molto su soluzioni ambientali all’avanguardia: l’inerzia termica dell’edificio, l’uso della ventilazione naturale, l’integrazione dei pannelli fotovoltaici sulla facciata e la raccolta dell’acqua piovana contribuiscono al consumo energetico dell’edificio, ab-

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battendo costi e inquinamento. Come accennato, per la manutenzione e la pulizia di questo spettacolare edificio è stato chiamato un Ragno Palazzani XTJ 32, su cingoli anti-traccia e con motorizzazione Bi-energy (Diesel+AC), modello identificato dopo un attento studio portato avanti da un team composto da Renzo Piano Building Workshop, Bouygues e Palazzani Industrie. La pulizia delle vetrate all’interno, delle pareti delle scale e del soffitto è resa possibile grazie al XTJ 32 che - con le sue dimensioni compatte, 32 m di altezza e 14,5 m di sbraccio - riesce a passare attraverso porte e corridoi

+ A Londra Per la manutenzione del 20 Old Bailey di Londra recentemente rinnovato, è entrato in gioco il Ragno Palazzani XTJ 43/C che, in versione Bi-energy e grazie all’installazione di un verricello da 500 kg, ha potuto, con facilità e versatilità, prestare servizio come piattaforma aerea e come gru. Tra le sue caratteristiche le dimensioni ridotte, il piazzamento e il livellamento automatico. bassi per accedere a tutte le aree, raggiungendo tutte le zone di lavoro. L’area più difficile è quella dei lucernari del salone e per raggiungerli è stato studiato un cesto di dimensioni più ridotte (80x80 cm) che permette all’operatore di poter svolgere il lavoro senza problemi. I successi francesi di Palazzani non terminano certo qui. Infatti Serviloc Nacelles – già cliente del costruttore italiano dal quale ha acquistato un TSJ 39 – ha recentemente implementato la propria flotta introducendo la regina delle macchine della società lombarda: un Ragno XTJ 52. Si tratta infatti del modello più alto della gamma Palazzani: raggiunge un’altezza di 52 metri, uno sbraccio di 19,5 m e vanta dimensioni molto compatte (lunghezza

8.898 mm e 2.400 mm di altezza) in relazione alle prestazioni. “La piattaforma”, afferma Balu Benoit, presidente dell’azienda, “andrà a operare soprattutto nel settore delle linee telefoniche e dell’alta tensione. I tralicci si trovano spesso sulle montagne, sui pendii e in luoghi che non possono essere raggiunti da altri tipi di piattaforme aeree. L’XTJ 52 sarà anche in grado di adoperarsi in qualsiasi intervento aereo per la manutenzione e pulizia di edifici, sia all’interno che all’esterno. Inoltre, grazie al verricello idraulico da 500 kg, questa macchina di grandissima versatilità sarà un prezioso alleato nei cantieri edili”. Non contento, Balu ha acquistato anche un nuovo Ragno Palazzani TZ 330/C, il primo modello con braccio a pantografo. La macchina, da 32 m di altezza e 16,5 m di sbraccio, è dotata di una pompa a portata variabile e di un dispensatore completamente can-bus per garantire un miglior livello di sicurezza, un significativo miglioramento dei movimenti e consumi ridotti.

+ In Medio Oriente Le macchine Palazzani sono entrate nel progetto Iran Mall a Teheran: un mastodontico centro commerciale che ospiterà 1.000 negozi, due hotel, cinema, un polo fieristico, uffici, un centro culturale e alcuni complessi sportivi compresa una pista per pattinaggio sul ghiaccio. Il primo Ragno a raggiungere il

cantiere è stato il TSJ 35, fornito in versione cingolata ed ECO (motore elettrico + batterie). L’alimentazione completamente elettrica permette di lavorare senza problemi negli spazi interni, o in tutti gli ambienti dove l’uso del motore diesel non è permesso. Ma non è finita, Palazzani ha messo a segno una

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doppietta anche in Kuwait, dove ha consegnato due Ragni TSJ 35/C in versione Bi-energy (motore Diesel + AC) che andranno a lavorare al Kuwait Cancer Center. I due TSJ 35 raggiungono i 35 m di altezza e uno sbraccio di 14,5 m con capacità massima nel cesto di 230 kg.

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In Cantiere Ple

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Abbiamo accompagnato Spider 27.14 in una tipica giornata di lavoro. Ruini Noleggio ha noleggiato la macchina Platform Basket all’impresa di pulizie La Verde, di Parma, una realtà storica molto conosciuta nel campo in cui opera, con personale specializzato e decisamente attenta nella scelta dei prodotti utilizzati, al fine di offrire una vasta gamma di servizi al cliente. In questa occasione la società di Amedeo Cornacchione, necessitava di una piattaforma aerea che lo aiutasse a pulire la vetrata di un complesso residenziale, posta in un con-

PLATFORM BASKET

Lavorare al meglio LE QUALITÀ TECNICHE DELLA SPIDER 27.14 PLATFORM BASKET SONO RISULTATE DECISIVE PER UN DELICATO INTERVENTO DI PULIZIA DELLE VETRATE DI UN COMPLESSO RESIDENZIALE

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testo particolarmente complesso. Manovrata con maestria, la Spider 27.14 by Platform Basket per tutto il corso della giornata ha aiutato l’impresa nello svolgimento in sicurezza del proprio lavoro. Grazie alla sua compattezza è riuscita a lavorare in spazi molto ridotti e allo stesso tempo, in virtù dei cingoli gommati di cui è dotata, si è mossa con agilità anche negli ambiti più ristretti. L’operatore si è dimostrato molto soddisfatto del braccio che ha consentito operazioni in quota estremamente stabili, mentre la semplice e intuitiva dotazione di bordo ha velocizzato tutte le movimentazioni. Sensazioni normali per chi si trova a la-

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vorare con una macchina del costruttore emiliano, da sempre specializzato nelle piattaforme aeree semoventi cingolate, la cui gamma attualmente va dai 12 ai 43 m, questi ultimi raggiunti con il recente modello Spider 43T. Tra l’altro l’azienda, per rispondere alle richieste dei clienti, ha iniziato a proporre una differente soluzione di alimentazione con le batterie agli ioni di litio in sostituzione dei tradizionali elementi al piombo e ha affiancato alla tradizionale produzione di articolati, anche alcune interessanti versioni telescopiche (Spider 30T; Spider 43T). Piattaforma simbolo della gamma Platform Basket è appunto la Spider 27.14 protagonista di queste pagine: un’articolata telescopica con doppio pantografo in grado di raggiungere i 27 m di altezza lavorativa,

con un peso totale di soli 5.000 kg. Con un operatore a bordo lo sbraccio della navicella (136 kg) raggiunge i 14,4 m, mentre con i 230 kg di portata arriva ai 12,7 m. Estremamente compatta, una volta richiusa, necessita di solo 88 cm di larghezza, permettendone il passaggio

anche attraverso le porte di una normale abitazione. La macchina è completamente automatica in fase di stabilizzazione e gestisce in modo automatico lo sbraccio laterale sui 360° a seconda del carico in navicella e della modalità di stabilizzazione.

+ La voce dell’utilizzatore “Il lavoro di pulizia della vetrata in questione è davvero molto complicato a causa della collocazione della stessa, che presenta davanti a sé diversi ostacoli. Abbiamo necessità di

avvalerci di una piattaforma che possa sbracciare oltre i 12 m, ma che al tempo stesso abbia un cestello abbastanza piccolo e versatile: dobbiamo incastrarci nel cavedio condominiale per

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lavorare a ridosso del vetro. Grazie alla Spider 27.14 Platform Basket e alla incredibile mobilità del suo cestello siamo riusciti ad entrare perfettamente, a completare il lavoro evitando il noleggio di un

ponteggio che avrebbe reso il preventivo per il cliente molto più caro e meno concorrenziale.” Amedeo Cornacchione, titolare dell’impresa di pulizie La Verde, di Parma.

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Ple PALFINGER PLATFORMS ITALY

Risultati importanti A CINQUE ANNI ESATTI DAL LANCIO DELLA PRIMA P200, LA PIATTAFORMA CAPOSTIPITE DELLA GAMMA PALFINGER PLATFORMS ITALY HA DIMOSTRATO TUTTA LA PROPRIA BONTÀ PROGETTUALE

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Compie quest’anno cinque anni il progetto e la realizzazione della P200 di Palfinger Platforms Italy. Si tratta del primissimo modello di piattaforma aerea autocarrata Patente B prodotto dalla neonata azienda facente parte dell’universo Palfinger che, operativa in vari ambiti da ormai cinque anni, è il portabandiera indiscusso della filosofia progettuale di Palfinger Platforms Italy: le piattaforme aeree che hanno più successo sono quelle progettate sulla base della semplicità,

+ P200 A-Rent: Dati tecnici

Altezza massima di lavoro 19,8 m Altezza massima piano piattaforma 17,8 m Sbraccio laterale massimo 8,4 m Angolo operativo del braccio di lavoro da -25° a +80° Angolo rotazione colonna 300° Angolo rotazione piattaforma +/- 90° Portata max in piattaforma 230 kg Dimensioni cestello 1,4 x 0,85 x 1,1 m Altezza in condizioni di marcia 2,89 m Larghezza in condizioni di marcia 2,1 m Lunghezza in condizioni di marcia 5,39 m Conducibile con Patente B Optional: cestello in vetroresina, elettropompa per uso interno, faro di lavoro orientabile 60 W sul cestello, inclinometro con allarme acustico, isolamento 1.000 V, pompa elettrica di emergenza 12 V, spondine in alluminio, verniciatura su richiesta del cliente per la parte aerea.

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dell’affidabilità e con comandi intuitivi. Il successo a dir poco incredibile che la P200 ha riscosso in molti ambiti applicativi e presso i clienti di tutta Italia e non solo è la conferma migliore e inconfutabile della bontà di questa filosofia. Ma in Palfinger Platforms Italy sanno che non ci si può mai accontentare dei risultati raggiunti e quindi anche la P200 in questi anni ha conosciuto miglioramenti ed evoluzioni, ma soprattutto ha conosciuto una sua declinazione in tre diverse versioni, ognuna delle quali si attaglia prevalentemente alle esigenze di una tipologia di clienti ben precisa. Comune denominatore di tutte queste versioni restano le caratteristiche che hanno decretato il successo della P200: in primis compattezza e agilità su strada, entrambe ottenute dal fatto che la piattaforma viene installata su autocarri a passo

+ P200 A Smart: Dati tecnici

Altezza massima di lavoro 19,8 m Altezza massima piano piattaforma 17,8 m Sbraccio laterale massimo 8,4 m Angolo operativo del braccio di lavoro da -25° a +80° Angolo rotazione colonna 370° Angolo rotazione piattaforma +/- 90° Portata max in piattaforma 250 kg Dimensioni cestello 1,4 x 0,85 x 1,1 m Altezza in condizioni di marcia 2,89 m Larghezza in condizioni di marcia 2,1 m Lunghezza in condizioni di marcia 5,39 m Conducibile con Patente B Optional: cestello in vetroresina, elettropompa per uso interno, faro di lavoro orientabile 60 W sul cestello, inclinometro con allarme acustico, isolamento 1.000 V, pompa elettrica di emergenza 12 V, spondine in alluminio, verniciatura su richiesta del cliente per la parte aerea.

corto (2.500 mm) che permette la massima frui-bilità anche nel caos cittadino. A questo risultato contribuiscono anche le dimensioni compatte, che in fase di marcia sono di 2.100 mm di larghezza per 2.890 mm di altezza. Anche la

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lunghezza complessiva, 5.390 mm, è davvero un primato della categoria. Altra caratteristica comune a tutte le tre versioni della P200 è la facilità di posizionamento e stabilizzazione, da cui poi deriva, de facto, l’ampia versatilità di questa piattaforma. Alle caratteristiche operative si affiancano poi quelle prestazionali: l’idraulica montata fa sì che la macchina sia semplice e intuitiva da montare e al contempo estremamente affidabile (dopo cinque anni di attività le unità P200 in attività hanno fatto registrare un tasso di fermi macchina per difettosità prossimo allo zero!) e, anche questo come conseguenza, fa sì che sia anche molto sicura. Non va infine dimenticato il preciso studio ergonomico alle spalle del progetto della P200, che non comprende solo la posizione dei comandi per l’operatore, ma coinvolge tutta la struttura aerea della piattaforma, per la quale le collisioni di carpenteria sono impossibili anche se a manovrare vi è un operatore con poca esperienza. Come accennato poc’anzi, la P200 è disponibile in tre diverse versioni che partono dalla ricca dotazione di base per poi essere personalizzate

+ P200AXE:

Dati tecnici

dal cliente con accessori supplementari specifici. Sono nate così la versione P200A Rent, una piattaforma studiata per il noleggio, con rotazione della torretta limitata a 300° per la salvaguardia totale della cabina dell’autocarro. Questa versione offre la stabilizzazione classica ad A e una portata in cesta di 230 kg. Seconda versione è la P200A, una macchina studiata per il cliente finale, con stabilizzazione ad A e portata in cesta di 250 kg. Last but not least, la P200AXE, la versione top di gamma per le performance. Si tratta di una piattaforma dotata di due possibili configurazioni di stabilizzazione grazie al sistema di stabilizzazione verticale con bracci anteriori estensibili.

Altezza massima di lavoro 19,7 m Altezza massima piano piattaforma 17,7 m Sbraccio laterale massimo 8,4 m Angolo operativo del braccio di lavoro da -25° a +73° Angolo rotazione colonna 370° Angolo rotazione piattaforma +/- 90° Portata max in piattaforma 250 kg Dimensioni cestello 1,4 x 0,85 x 1,1 m Altezza in condizioni di marcia 2,89 m Larghezza in condizioni di marcia 2,1 m Lunghezza in condizioni di marcia 5,39 m Conducibile con Patente B Optional: cestello in vetroresina, elettropompa per uso interno, faro di lavoro orientabile 60 W sul cestello, isolamento 1.000 V, pompa elettrica di emergenza 12 V, spondine in alluminio, verniciatura su richiesta del cliente per la parte aerea.

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SOCAGE

I 20 m di Socage

CON LA FORSTE 20D IL COSTRUTTORE MODENESE OFFRE UN’AMPIA SCELTA DI AUTOCARRI SU CUI POTER ALLESTIRE LA PROPRIA PIATTAFORMA

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Nel firmamento delle piattaforme aeree autocarrate da 20 m di altezza operativa, segmento in assoluto più gettonato per il fatto di essere allestite su Patente B e di essere anche le macchine con l’altezza

operativa ideale per le città, Socage dice la sua con la propria 20D, una piattaforma a braccio articolato molto apprezzata sia in Italia che all’estero. Essendo, come detto poc’anzi, il segmen-

to delle 20 m piuttosto inflazionato, per distinguere il proprio modello dalla concorrenza il costruttore di Sorbara di Bomporto ha deciso di differenziare la propria 20D puntando principalmente sull’ampia varietà di telai che i clienti possono scegliere come base dell’allestimento aereo. In effetti è possibile ordinare la 20D di Socage allestita su Iveco Daily, Nissan

+ Le nuove 20T e 20TJ In occasione dei Platformers’ Days 2018 di Hohenroda Socage ha presentato la sua nuova piattaforma telescopica 20T, disponibile anche in versione 20TJ. Entrambi i modelli sono caratterizzati da un’evoluzione tecnologica a carico del nuovo braccio, ultra leggero e più resistente

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rispetto ai modelli precedenti. Tale riduzione di peso consente di installare queste piattaforme su qualsiasi veicolo e con qualsiasi optional senza saturare il PTT dell’autocarro e lasciando all’utilizzatore abbastanza margine da poter caricare anche attrezzature e materiale vario. Rispetto alla

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Cabstar, Renault Master o Isuzu M21. Minimo comun denominatore di questi quattro veicoli il fatto di essere tutti della categoria delle 3,5 t di massa a terra, quindi guidabili con Patente B. Al di là di questo, ognuno di loro si differenzia per diversi aspetti, dalla potenza del motore al passo, dalla robustezza del telaio al comfort in cabina. Tutte variabili che il cliente Socage ha a propria disposizione per configurare il proprio veicolo da lavoro come più si attaglia alle sue esigenze. Per esempio, se si sceglie il Nissan Cabstar quale base, è possibile scegliere tra due passi, 2.900 e 3.400 mm: nel primo caso il peso complessivo del veicolo sarà di 3.230 kg, mentre nel secondo caso 3.320 kg. La scelta quindi influenza sia la portata residua del veicolo, sia la sua agilità di manovra e di piazzamento, soprattutto se si opera prevalentemente in

contesti urbani dove il singolo centimetro può fare la differenza. Altra scelta che il cliente può fare è se acquistare l’optional della cesta smontabile o fissa in fase di trasporto. Anche in questo caso sono le dimensioni la caratteristica da valutare: sempre su Nissan Cabstar con passo 2.900 mm la lunghezza in fase di spostamento del veicolo con cesta smontabile si assesta sui 6.709 mm che salgono a 6.860 in caso di cesta fissa. Tale lunghezza complessiva è la medesima anche per il veicolo con passo 3.400 mm. 6.317 mm è la lunghezza della 20D allestita sull’M21 di Isuzu con l’opzione della cesta smontabile. Con cesta fissa la lunghezza è di 7 m, mentre il Master di Renault detiene le dimensioni più compatte in assoluto: 6.200 mm complessivi con cesta smontabile e passo da 2,9 m che diventano 6.900 con cesto

fisso. Renault mette a disposizione anche il passo da 3.400 mm: qui le dimensioni si attestano sui 6.365 mm con cesta smontabile e 6.900 con cesta fissa. Chiudiamo questa carrellata di dimensioni riportando anche quelle su Iveco Daily: su questo veicolo il passo è di 3.750 mm e la lunghezza con cesto smontabile diventa 6.950 che sale a 7.658 con cesto fisso. A livello di prestazioni invece, la ForSte 20D assicura 19,8 m di altezza operativa (17,8 m al piano di calpestio) per 9 m di sbraccio orizzontale e una portata in cesta di 300 kg. La stabilizzazione è del tipo H+H. A livello di versatilità d’uso, la 20D non ha nulla da invidiare agli altri modelli sul mercato, grazie a una rotazione ralla di 700° accompagnata dalla rotazione del cestello classica +/- 90°. Cestello che risulta molto leggero essendo realizzato in alluminio, e di dimensioni standard 1,4 x 0,7 x 1,1 m.

L’azienda ATI di Treviso ha ordinato 15 piattaforme 20D allestite su telaio sia Isuzu che Iveco

precedente gamma telescopica sono stati sostituiti i comandi idraulici con quelli elettrici che garantiscono una maggiore manovrabilità, sensibilità e precisione dei movimenti in quota. Su Nissan Cabstar, con stabilizzazione HE+H, la 20T offre un’altezza lavoro di 19,60 m e uno sbraccio di 13,90

m con portata cesto di 300 kg. La 20TJ, piattaforma telescopica da 20 metri con jib, è prodotta sia in versione standard, cioè con stabilizzazione ME+H, che in versione extreme. Quest’ultima ha un’altezza di lavoro di 19,50 m, uno sbraccio di 13,70 m con portata cesto di 300 kg.

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Attrezzature & Componenti BKT

Nasce la “Serie BKT”

BKT È IL NUOVO TITLE SPONSOR DEL CAMPIONATO DI CALCIO DI SERIE B

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Denominatore comune di questa partnership triennale la capacità di cogliere le sfide vinte grazie all’affidabilità dei propri player e la tenacia nel voler ottenere performance eccellenti su ogni terreno o campo da gioco. Una collabo-

razione che mira anche a sostenere la formazione dei giovani talenti grazie a un programma di attività focalizzate sui debuttanti, le scuole calcio e gli stadi delle città cui appartengono le squadre della Serie B. Crescita e unione diventano così i pilastri di “Serie BKT”, valori fedeli al claim dell’azienda, Growing Together, con l’obiettivo di condividere la passione per il calcio e, nel contempo, implementare la brand awareness di BKT in Italia. “Sono molto soddisfatta di questo accordo che rientra a pieno titolo nella strategia di branding di BKT con focus sul territorio italiano dove abbiamo la nostra sede di riferimento per l’Europa”, ha commentato Lucia Salmaso, Amministratore Delegato BKT Europe. “Il calcio in Italia è da sempre uno sport molto

amato e vissuto con grande passione e partecipazione, entrare quindi in questa relazione privilegiata è per noi importante poiché vi ritroviamo uno stile e una filosofia di pensiero che ci appartiene, fondata sulla passione, la fedeltà, la forza di volontà e la tenacia nell’affrontare le sfide quotidiane del mercato”. Molte le assonanze tra i principi cardine di BKT e lo spirito di Lega B. Prima di tutto la volontà di raggiungere sempre nuovi traguardi, da cui l’impegno, la ricerca della perfezione, la forza nel perseguire gli obiettivi. Se la Lega B è un incubatore di talenti, BKT, attraverso la Ricerca & Sviluppo, l’ascolto e la consulenza riservata ai propri utilizzatori, lo è all’interno del suo mercato. Ricordiamo come BKT sponsorizzi altre manifestazioni internazionali: il Monster Jam, show acrobatico in cui i giganteschi Monster Truck, equipaggiati con gli pneumatici BKT, si esibiscono in incredibili acrobazie; e il recente XTRACTOR Around the World, una spedizione durata 40 giorni dove a bordo di trattori McCormick alcuni driver del 1° Reggimento paracadutisti “Tuscania” hanno percorso oltre 7.000 km in Sudafrica, sostenendo anche iniziative umanitarie a fianco di AMREF.

+ La parola alla Lega B “Questa partnership prosegue il percorso di crescita e di internazionalizzazione che la Lega B sta portando avanti con forza e convinzione per il proprio brand. Un cammino indispensabile per garantire maggiore sostenibilità economica ai propri club e per stimolare ancora maggiore interesse

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e coinvolgimento da parte del pubblico. Avere sposato il progetto di un’azienda di livello mondiale e di grande prestigio internazionale, leader nel proprio settore, traccia un sentiero che porterà la Serie B sempre più su questa strada. Per la sua imprevedibilità, per lo spettacolo e il numero di gol che garantisce, per

l’equilibrio del torneo, per la forte e radicata presenza sul territorio e sul sociale e, infine, per il blasone delle squadre che vi partecipano la Serie B è un campionato che ha, nel corso degli ultimi anni, costruito una sua forte identità e acquisito una sua dignità. È quindi uno degli attori principali e di primissimo piano del mondo

del calcio e questa partnership conferma ancora di più questa caratteristica”. Mauro Balata, Presidente Lega B

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Ple vista la cella di carico per il controllo della portata e la presa elettrica 230 V. La macchina beneficia del sistema di gestione elettronico Can Bus, mentre l’impianto oleodinamico è alimentato da una pompa a ingranaggi installata sulla presa di forza del veicolo. I comandi sono elettroidraulici proporzionali simultanei con rampe di accelerazione e decelerazione per un controllo decisamente fluido delle manovre. Sono presenti un display a bordo macchina di visualizzazione diagnostica e un display su navicella di visualizzazione area di lavoro residua. Numerose le applicazioni che possono essere soddisfatte da questo modello: dalla manutenzione di stabili ai restauri, dalle potature ai lavori a parete (dipinture o pulizia), dai lavori sottotetto alla manutenzione delle luci pubbliche, fino all’installazione di insegne pubblicitarie.

CTE

Arriva la Zed 25 HV

DA CTE UN NUOVO MODELLO DI PIATTAFORMA AUTOCARRATA A BRACCIO ARTICOLATO DA 25 M SU 3,5 T, EQUIPAGGIATA CON L’S3 SMART STABILITY SYSTEM

G

Grandi novità in casa CTE: è nata una nuova piattaforma autocarrata a braccio articolato che raggiunge i 25 m di altezza di lavoro, la più alta della famiglia CTE Zed della fascia 3.5 t, cioè utilizzabili con patente B. Un nuovo modello pensato e realizzato in risposta alle esigenze del mercato sempre in cerca di piattaforme articolate più alte e da noleggiare a freddo. Decisamente interessanti le prestazioni: la CTE ZED 25 HV - una doppio pantografo più braccio telescopico con due sfili, con rotazione torretta ±320°- arriva a 12 m di sbraccio e 250 kg di portata. Il braccio, costruito con acciaio altoresistenziale Strenx

SSAB, ripete le linee costruttive già note nella nuova gamma CTE Zed con un design pulito ed essenziale, mentre la navicella è realizzata interamente in alluminio, prevede la rotazione idraulica 90°+90° e il livellamento a parallelogramma idraulico. In navicella, oltre all’avviamento e arresto motore, è pre-

+ S3 Smart Stability System La nuova piattaforma CTE si caratterizza per la stabilizzazione intelligente S3 Smart Stability System, l’innovativo sistema di controllo delle prestazioni della macchina che si adatta in tempo reale alle condizioni di utilizzo, di carico e geometria in maniera autonoma, consentendo le massime prestazioni in ogni posizione del braccio. I quattro stabilizzatori sono a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno.

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Attrezzature & Componenti BUTTI

Una risposta a tutto NON SI PUÒ CERTO DIRE CHE BUTTI NON ABBIA UNA SOLUZIONE A QUALUNQUE TIPO DI ESIGENZA POSSA AVERE UN’AZIENDA, SOPRATTUTTO SE SI TRATTA DI MOVIMENTARE MATERIALE E PERSONE

I

Il nuovo catalogo Butti 2018 dedicato alle soluzioni per l’edilizia offre numerose attrezzature per la movimentazione, che vanno dalle forche alle benne per calcestruzzo, dalle ceste sollevabili alle pinze, alle catene. Una vera e propria gamma completa, in cui ogni famiglia di attrezzature spicca per particolari caratteri-

stiche tecniche. Le forche, per esempio, sono declinate in 8 diversi modelli, cui si affiancano accessori particolari quali la cesta per il sollevamento dei pallet, disponibile in versione sia con che senza sportello. Tra i modelli di forca disponibili da segnalare le forche Grucar, ideali per l’utilizzo con gru su autocarro. Di questa

forca Butti realizza varie versioni, con portate che vanno dai 1.000 ai 2.500 kg, ed estensibili in altezza. Per esempio la versione da 1.800 kg di portata consente la presa di 2 pallet sovrapposti. Tutte le forche Grucar sono equipaggiate con inserimenti rapidi per la movimentazione e lo stoccaggio in magazzino della sola forca con il carrello elevatore. Per mantenere un elevato standard di sicurezza Butti offre la possibilità di montare la rete di sicurezza con fondo rinforzato su tutti i modelli, ad eccezione del modello da 1.800 kg. Sempre nella movimentazione materiali rientrano anche le benne coniche per calcestruzzo che Butti propone


declinate in una vasta gamma composta da numerosi modelli con varie tipologie di scarico tra cui laterale, con canalina e a tubo. Tutte le benne sono dotate di leva manuale di apertura che consente di dosare la quantità di calcestruzzo rilasciata. A richiesta Butti realizza anche modelli specifici per ogni esigenza. Cambiando di nuovo categoria di attrezzatura, Butti offre anche un’ampia gamma di cestoni per il sollevamento di persone, nate dalla necessità di eseguire lavori particolarmente rischiosi o per pronto intervento in casi eccezionali (come negli interventi in zone terremotate e di messa in sicurezza del Ponte Morandi di Genova). Partendo la presupposto che la sicurezza del lavoratore deve sempre essere messa al primo

+ Cavalletti Big Works Sempre attenta a tutte le fasi del lavoro in cantiere e avendo in mente l’obiettivo di rendere il più possibile pratico l’utilizzo delle attrezzature da lavoro, Butti ha progettato la propria gamma di cavalletti pesanti per il sostenimento di attrezzature/macchinari vari. La particolare struttura di questi cavalletti offre sia sicurezza che comodità durante l’impiego. Le portate di questa famiglia di prodotti sono davvero elevate: si parte dai 1.000 kg del modello di base fino ad arrivare ai 15.000 kg e oltre dell’ultimo modello della famiglia realizzato.

Anche nel caso dei cavalletti Big Works lo staff specializzato di Butti è in grado di progettare e realizzare il cavalletto ideale per ogni esigenza del cliente, proponendo soluzioni con dimensioni e portate a richiesta. Ogni cavalletto può essere corredato da un piano in acciaio o in legno.

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posto, risulta quindi della massima importanza poter contare su attrezzature altamente affidabili. Per rispondere a questa esigenza primaria Butti ha realizzato i propri cestoni sollevabili, disponibili in diverse misure a seconda del numero di persone da sollevare. I cestoni di Butti sono realizzati in piena ottemperanza a tutti gli standard in materia di sicurezza delineati dalle normative vigenti, sia nazionali che europee.

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Attrezzature & Componenti FASB TOOLS

Confini necessari LE AREE DOVE LAVORANO LE MACCHINE OPERATRICI SONO NATURALMENTE SOGGETTE A UN RISCHIO DI INCIDENTI PIÙ ELEVATO. PER QUESTO VANNO MESSE IN ATTO TUTTE LE PREVENZIONI E LE MISURE DI SICUREZZA PREVISTE DALLA LEGGE

A

Alla luce degli ultimi accadimenti estivi, scrivere questo articolo in materia di sicurezza sul lavoro sembra quanto meno doveroso, vista la precarietà con cui il tema della sicurezza viene trattato in generale in Italia. Ammettiamolo pure, tutti abbiamo almeno una volta trasgredito regole che imponevano determinati comportamenti, o l’esecuzione di determinate azioni, a salvaguardia della incolumità nostra e/o altrui. È umano, ahinoi, credere di essere invulnerabili, ma è da persone intelligenti tenere a freno questo istinto con il raziocinio e il rispetto di leggi e regole che il legislatore ha scritto, conditi magari da una sana dose di buonsenso.

LA GIURISPRUDENZA Tralasciando quindi ulteriori analisi di carattere generale, in questo articolo

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vorremmo riassumere quanto stabilito dalla legge in materia di delimitazione delle aree di lavoro delle PLE (1)per la prevenzione di infortuni e incidenti. Va innanzitutto chiarito che il legislatore ha parlato chiaramente dell’obbligo di delimitazione di queste aree, e in più testi legislativi fin dal D.Lgs. 81/2008, più conosciuto come testo unico sulla salute e la sicurezza sul lavoro, che è andato a sostituire il D.Lgs. 626/1994. Questo già parla nello specifico delle caratteristiche che devono avere i segnali di delimitazione delle aree in questione (i colori de-

vono essere rosso/bianco oppure giallo/ nero, a strisce trasversali alternate, con inclinazione di 45°, altamente visibili) che devono risultare facilmente individuabili in qualsiasi contesto operativo. Altro testo legislativo che supporta la delimitazione delle aree di lavoro delle PLE è l’Accordo Stato Regione del 2012 che in tema di formazione pratica per l’abilitazione all’uso in sicurezza delle PLE (punto 3.1.6) indica che nei corsi vanno trattate le tematiche della delimitazione dell’area di lavoro e della segnaletica da predisporre insieme alle tematiche sulla stabilizzazione e il livellamento. Ora, questo affiancamento tra delimitazione dell’area e relativa segnaletica con le operazioni basilari per lavorare in sicurezza con una PLE (ossia il corretto posizionamento di stabilizzatori e il livellamento della macchina) è sintomatico di quanto l’argomento della delimitazione dell’area sia fondamentale. Senza dimenticare che

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+ Meglio le transenne

in materia di segnalazione dei cantieri e delle aree di lavoro in genere interviene anche il Codice della Strada per quelli che sono i cantieri eseguiti in presenza di traffico veicolare, mentre il Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013 sulla segnaletica stradale prevede addirittura particolari corsi di formazione per chi è deputato al posizionamento dei segnali di cui sopra.

POCHE INDICAZIONI PRECISE O POCA CONSAPEVOLEZZA? Appare quindi subito evidente una cosa: a fronte di testi legislativi che mettono sul tavolo la questione della delimitazione delle aree di lavoro che risalgono addirittura al 2008 (dieci anni fa!) poco si è fatto concretamente. Crediamo che una delle principali cause di questo passaggio sotto silenzio di un aspetto tanto importante sia da rilevarsi innanzitutto nella mancanza di specifiche indicazioni, da parte del legislatore, di come debba essere eseguita una corretta delimitazione. Fatto salvo che essa va fatta, il legislatore lascia aperto tale obbligo a mille interpretazioni su come esso debba essere ottemperato. Va abbastanza da sé che tale libertà sia stata mal interpretata dal settore, che è passato dal non delimitare affatto le aree, a farlo con mezzi e strumenti poco o per niente adatti, complice probabilmente l’incapacità di comprendere l’esatta importanza di

Abbiamo citato le transenne quale mezzo idoneo per la delimitazione delle aree di lavoro. Sui motivi per cui riteniamo sia proprio la transenna lo strumento più idoneo abbiamo già più volte parlato, ma vale la pena riassumerlo: le transenne, a differenza di coni o nastri bianco/rossi, sono molto più visibili e dall’interpretazione meno aleatoria. Rappresentano, inoltre, un ostacolo fisico di dimensioni tali da dissuadere allo scavalcamento della delimitazione. Restano comunque di ingombro limitato

e mobili, quindi di facile gestione in ambito cantieristico. La transenna Fasb Tools è stata progettata proprio per risolvere l’assenza di strumenti che fossero adatti a delimitare e segnalare concretamente le aree di lavoro: il loro utilizzo riduce, infatti, notevolmente il rischio di intrusione involontaria da parte dei passanti, mantenendo comunque i requisiti necessari affinché possano essere facilmente installate e rimosse a fine lavori. Il tutto nel rispetto della “regola d’arte” e del “lavorare bene”.

delimitare bene un’area per l’incolumità degli operatori e delle persone in genere, lo stesso tipo di sentiment che si è creato quando è entrato in vigore l’obbligo della formazione per condurre le PLE in sicurezza (il cosiddetto patentino è stato inviso per anni e ancora oggi ci sono operatori e datori di lavoro che considerano la formazione una perdita di tempo. A queste persone andrebbe detto che, forse forse, è meglio “perdere” qualche ora della propria vita che l’intera vita).

co. Le condanne di tali sentenze, è giusto ricordarlo, rientrano in ambito penale: si parla di reato di omicidio colposo, lesioni colpose e quindi, in base alle condizioni al contorno della singola situazione, le pene prevedono sia sanzioni pecuniarie che la reclusione in carcere. Inutile stare, a nostro avviso, a sottilizzare sul numero di anni di carcere che tali condanne possono comminare, perché è più utile una riflessione basata, prima ancora che sul senso civico, sul buon senso: vale la pena rischiare la prigione per non rispettare una banale regola di sicurezza? Insomma, non stiamo parlando di operazioni dai costi esorbitanti (ammesso che la vita di chicchessia possa avere un prezzo) o che richiedono per la loro esecuzione tempi lunghissimi o personale altamente qualificato. Stiamo parlando di delimitare l’area di lavoro della PLE e del suo sbraccio, con strumenti e segnali idonei affinché tutti (colleghi, altri addetti del cantiere, pedoni e gente comune) capiscano a colpo d’occhio che quella è un’area pericolosa e che non è permesso transitarvi e/o sostarvi. Ecco quindi che il più delle volte in poco (3) tempo si possono posizionare segnali e transenne adeguati e scongiurare il pericolo di incidente e tutte le altre gravi (e irrimediabili) conseguenze. Da ciò si deduce che la delimitazione dell’area di lavoro è un fatto non solo di obbligo di legge, ma di sensibilizzazione degli addetti del settore e di buon senso. Anche IPAF, organizzazione mondiale che promuove la sicurezza nell’utilizzo delle piattaforme, sta portando avanti azioni di sensibilizzazione sulla delimitazione e segnalazione dell’area che deve essere svolta secondo criterio per non compromettere l’incolumità delle persone.

DI CHI È LA RESPONSABILITÀ? Altro aspetto non indicato dal legislatore è chi è il responsabile che deve delimitare le aree di lavoro. Certo, tale indicazione parrebbe superflua in un Paese abitato da persone di buon senso, perché in generale responsabile è chiunque porta avanti un’azione perché dovrebbe pensare sempre alle sue conseguenze, tanto più un datore di lavoro e un operatore. A questi due ci sentiamo di aggiungere però i responsabili dell’eventuale azienda appaltante i lavori, gli enti pubblici nel caso di cantieri pubblici o i privati nel caso di cantieri privati (per esempio le industrie quando eseguono lavori al proprio interno). Benché la legge non indichi chiaramente i responsabili, è bene ricordare al lettore che esistono già alcune sentenze della Cassazione in merito a incidenti mortali avvenuti con piattaforme aeree (2) che si potevano evitare con una corretta delimitazione dell’area d’intervento e che hanno ritenuto responsabili non solo datore di lavoro e operatore, ma anche il committente e, nel caso di incidente avvenuto su suolo pubblico, vigili urbani che non hanno operato i controlli e, di riflesso, il sinda-

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Attrezzature & Componenti IFM

Controllo & Sicurezza I SISTEMI IFM PER MACCHINE INDUSTRIALI SONO SPECIFICAMENTE PROGETTATI PER UN MONTAGGIO DIRETTO E IL COSTANTE MONITORAGGIO DI TUTTI I PARAMETRI OPERATIVI

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Progettare sensori di alta qualità e affidabilità, supportati da un servizio clienti senza uguali: con questa visione e la consapevolezza che il concetto di “qualità” va ben oltre il prodotto vero e proprio, è stata fondata ifm nell’ottobre del 1969. Quasi 50 anni dopo l’azienda tedesca è presente in più di 70 paesi del mondo con oltre 6.700 dipendenti. E dal 1993 ha una filiale diretta in Italia, ad Agrate Brianza (MB), tramite la quale distribuisce sul mercato, fra le diverse tipologie

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di prodotti, una vasta gamma di sensori e componenti di controllo per macchine industriali facenti capo al sistema Ecomat Mobile. La gamma comprende sistemi di controllo, display e moduli I/O, nonché sistemi telematici che consentono una gestione efficiente delle flotte, ma anche manutenzione e diagnosi remote. I principali campi d’impiego di questi sistemi sono le macchine edili, le macchine agricole e forestali, i veicoli comunali e i veicoli per il trasporto e la logistica.

Va da sé che tali sistemi di controllo sono concepiti per l’uso in condizioni critiche (caldo, freddo, pioggia, polvere e vibrazioni sono aspetti quotidiani dell’operatività delle macchine, che rendono ancora più difficile mantenere e assicurare la massima affidabilità) e sono adatti per il montaggio diretto. Come detto poc’anzi, l’offerta di ifm si declina in diverse famiglie di prodotto: sistemi di controllo e sicurezza, moduli I/O, moduli per il comando e l’osservazione, telecamere, sensori 3D, sensori induttivi, di pressione, di temperatura

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e di inclinazione. La gamma dei sistemi di controllo comprende sistemi piccoli, compatti, flessibili ed economici nonché sistemi di controllo potenti e programmabili che hanno un numero elevato di ingressi e uscite. Oltre ad avere ingressi e uscite multifunzione per vari campi d’impiego, ogni sistema di controllo è dotato di più interfacce CAN. Il corpo, che ha un elevato grado di protezione, consente il montaggio schermato e non all’esterno o nelle cabine, per esempio di macchine edili, macchine agricole o veicoli comunali. I potenti SafetyController programmabili a 32 bit sono concepiti per l’uso in condizioni critiche e sono adatti per il montaggio diretto in veicoli e macchine industriali utilizzando la rete di bordo. Inoltre, in questi sistemi di controllo sono inserite particolari funzioni hardware e software per la sicurezza che ne consentono l’utilizzo come sistema di controllo di sicurezza. Grazie alla gestione programmabile e di vari livelli delle anomalie (Keep Alive), il SafetyController può essere utilizzato in modo che in caso di gravi anomalie disattivi l’impianto e lo porti in uno stato di sicurezza. I moduli I/O decentralizzati collegano i sensori e gli attuatori binari e analogici al sistema di controllo per applicazioni mobili. Servono per l’analisi decentralizzata dei segnali dei sensori e per comandare attuatori e valvole, per es. valvole proporzionali. La gamma comprende moduli con

ingressi digitali, analogici e in ambienti con di frequenza, in combinazione forte presenza di con uscite digitali o PWM. sporco. Affinché i sensori funzionino Le telecamere adatte a macchine induin modo affidabile sia con temperature striali e i sensori 3D servono al monitorigide che accanto a motori molto calraggio affidabile di zone poco visibili. di, sono caratterizzati da un campo di Le applicazioni sono, per esempio, il temperatura ampliato. I dispositivi sono monitoraggio del campo di manovra o inoltre resistenti a rapide variazioni terdell’angolo morto per macchine edili, miche. Un vasto campo di tensione di alimacchine agricole e veicoli comunali. mentazione garantisce che il funzionaI sensori di ifm si contraddistinguono per mento non venga compromesso neppure il corpo robusto e l’elevato grado di proda variazioni della rete di bordo elevate. tezione ai fini dell’utilizzo in condizioni ambientali critiche. Sono resistenti ad urti e vibrazioni e si possono utilizeccellente resistenza ad Il sensore 3D O3M zare anche urti e vibrazioni. Nelle adatto a macchine

+ Sensori 3D

industriali rileva in modo tridimensionale ciò che sta intorno e la tecnologia a tempo di volo PMD Time-ofFlight, brevettata da ifm, rileva la distanza dai vari oggetti situati nel campo di rilevamento. Il sistema di sensori 3D è formato da un’illuminazione modulare a infrarossi e dal rispettivo sensore 3D. Il sensore è adatto all’utilizzo nelle macchine industriali grazie alla sua

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macchine agricole, il sensore O3M serve per esempio per il rilevamento automatico di un contorno a mo’ di andana o lineare. Nelle macchine edili e nei veicoli comunali, il sensore può essere utilizzato per applicazioni per avvertire in caso di collisione. Per il monitoraggio settoriale, il sensore 3D viene utilizzato tra l’altro anche su perforatrici e battipali.

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Attrezzature & Componenti HYDAC

Sollevamento e Tier 5 LE SOLUZIONI HYDAC IN VISTA DEL PROSSIMO STEP ANTIINQUINAMENTO

L’

L’adeguamento Tier 5 richiede importanti cambiamenti nella progettazione delle macchine soprattutto per il sollevamento, dove compattezza e peso limitato sono particolarmente sentiti. “Per questo specifico ambito”, afferma l’ing. Leila Karbik, PM Nordhydraulic, KAM sollevamento, “Hydac ha sviluppato gli scambiatori CMS e il tank optimization. I nuovi motori Tier 5 richiedono infatti sempre più scambio termico e con la linea CMS si riducono gli ingombri garantendo alte prestazioni. Si tratta di veri e propri sistemi modulari, che possono integrare

fino a quattro fluidi e le cui performance elevate sono assicurate dal design dei componenti, mentre la ventola brushless aumenta il risparmio energetico. Possono anche essere combinati a filtro e serbatoio. Le soluzioni customizzate sono ancora più compatte, con fan drive, by pass (di pressione IBP o termici IBT), sensori di temperatura e controllo della ventola. Con le regolazioni elettriche il consumo energetico è sempre proporzionale all’effettiva richiesta di scambio termico, limitando la velocità della ventola al minimo. Avendo inoltre la possibilità di invertirne il senso di rotazione, è possibile pulire la ventola evitando appositi interventi. Inoltre il

+ LX6 by Hydac LX6 è il nome del distributore Load Sensing di Hydac. Nonostante le dimensioni compatte permette di regolare fino a 160 l a 420 bar e fino a 10 sezioni con comandi elettroidraulici, idraulici, manuali, o a cavo. La risoluzione di comando è molto precisa grazie alla corsa di 10 mm del cursore. Inoltre il sistema è completamente modulare e consente l’uso di diverse valvole di messa a scarico dei segnali. Il distributore trova applicazione su pale gommate, gru, piattaforme aeree, carrelloni, perforatrici, o macchine agricole.

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CMS può essere dotato di una griglia ispezionabile per una facile manutenzione”. Il tank optimization, invece, è uno studio innovativo brevettato da Hydac che permette di avere il minimo serbatoio possibile con la migliore efficienza di filtrazione. “Tramite simulazioni al pc e sul campo”, riprende l’ing. Karbik, “possiamo consigliare il miglior design del serbatoio analizzando il flusso dell’olio all’interno, valutandone le turbolenza, ottimizzando il degasaggio dell’aria. Tutto ciò utilizzando uno speciale filtro brevettato, denominato RT, studiato appositamente da Hydac. L’RT provvede a mantenere la massima pulizia dell’olio abbattendo drasticamente la contaminazione di aria tramite il flusso in-to-out, l’effetto coalescenza, la geometria in-let. L’olio esce più lentamente, con il flusso dal basso verso l’alto, favorendo l’unione delle bolle di aria tra di loro. L’aria si disperde più velocemente, permettendo così di usare serbatoi più piccoli”.

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Trasporti Eccezionali

NOOTEBOOM

Veloci e sicuri OPERAZIONI DI CARICO E SCARICO RAPIDE E SICURE GRAZIE AL NUOVO SISTEMA DI COPERTURA SCORREVOLE PER I TELETRAILER DI NOOTEBOOM

I

I rimorchi Nooteboom sono disponibili già da parecchio tempo con vari sistemi di copertura scorrevoli, ma i tecnici Nooteboom sono sempre al lavoro e anche i sistemi già in essere possono essere migliorati, soprattutto se a seguito di specifiche richieste dei clienti. Ed è proprio così che è nato anche il sistema Netcap, sviluppato in collaborazione con Netcap International e Van Rijssel Carrosserie. In realtà si tratta di uno speciale rimorchio estensibile sviluppato da Nooteboom per il produttore di acciaio Geurts-Janssen di Venlo equipaggiato con un innovativo sistema di copertura. Finora i sistemi di copertura scorrevoli disponibili per i rimorchi estendibili erano composti da

parti separate lungo ognuna delle quali scorreva una delle vele della copertura. Questo significava un lavoro triplo sia nel montaggio del sistema che per l’apertura e chiusura della copertura. L’idea alla base del nuovo sistema Netcap è semplice: semplificare tali procedure al massimo, e infatti il nuovo Teletrailer di Geurts-Janssen a 3 assi Nooteboom è equipaggiato con un doppio sistema di binari appositamente progettato. Sia che il rimorchio sia retratto o completamente esteso, con tale sistema la copertura può essere azionata da una sola persona. Può sembrare l’invenzione dell’uovo di Colombo, ma finora nessun altro costruttore ha realizzato un sistema simile. In tal modo il conducente del

veicolo in pochi minuti può scoprire il semirimorchio, configurarlo alla lunghezza desiderata, procedere al carico e alla copertura dello stesso in pochi passaggi e soprattutto risparmiando molto tempo. Senza tralasciare l’aspetto sicurezza: il conducente, infatti, per coprire e scoprire il semirimorchio resta a terra e non è più costretto a salire e scendere più volte dal semirimorchio stesso. Lo speciale Teletrailer di Geurts-Janssen ha una larghezza speciale che lo mantiene all’interno delle dimensioni legali per la circolazione stradale. Il nuovo Teletrailer Nooteboom di Geurts-Janssen è il frutto di una stretta collaborazione tra le quattro parti interessate. La base scelta per realizzare il semirimorchio è un Teletrailer di Nooteboom, che si è dimostrato negli anni un veicolo efficiente per il trasporto di travi e strutture in acciaio. Netcap è un’azienda specializzata in sistemi di copertura scorrevole e vanta una clientela mondiale, mentre Van Rijssel Carrosserie si è occupata delle fasi di assemblaggio. E grazie a questa collaborazione GeurtsJanssen può ora trasportare i propri manufatti in acciaio mantenendoli sempre al riparo dalle intemperie.

+ Una delle migliori Marinka Nooteboom, AD dell’omonimo gruppo, è stata nominata fra le prime 100 imprenditrici dei Paesi Bassi alla settima edizione di TheNextWomen100 ad Amsterdam. Si tratta della prima volta che Marinka Nooteboom viene inclusa nelle top 100. TheNextWomen100 mira a promuovere la visibilità delle imprenditrici di successo al fine di ispirare altri imprenditori. L’elenco completo dei primi 100 è disponibile sul sito di TheNextWoman.

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Trasporti Eccezionali

L Dall’Italia COMETTO

alla Spagna

FINCANTIERI AGGIUNGE UN NUOVO VEICOLO COMETTO STEELWORK ETH5/4E ALL’INTERNO DELLA PROPRIA FLOTTA DI TRASPORTO. MENTRE SERVICIOS SIDERÚRGICOS INTEGRALES SCEGLIE COMETTO PER IL NUOVO STRADDLE CARRIER

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La partnership tra Cometto e Fincantieri risale al 1985, anno nel quale l’azienda italiana la cui sede principale è a Trieste ma opera da 20 diverse sedi in Europa, America e Asia, acquistò in un colpo solo ben 16 veicoli di diverse famiglie di prodotti (SYT, ETH, ETL). Quest’anno Fincantieri riconferma la fiducia in Cometto ampliando il proprio parco mezzi con una nuova unità steelwork, precisamente un ETH5/4E. Gli steelwork Cometto sono veicoli semoventi autocaricanti con portata utile da 20 a 400 tonnellate, progettati per il trasporto di prodotti siderurgici grazie alle principali caratteristiche che li contraddistinguono, tra cui le dimensioni personalizzabili della piattaforma e il posizionamento flessibile della cabina

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dell’operatore che può essere sia sopra che sotto la piattaforma di carico. In particolare lo steelwork ETH5/4E ordinato da Fincantieri è una versione a 5 assi con una portata utile di 121 t, quattro sospensioni motorizzate e un motore diesel Scania da 202 kW con radiatore integrato. Il sistema di guida, completamente controllato elettronicamente, permette di selezionare diverse modalità di guida: Ackermann longitudinale e trasversale, carosello o diagonale. La cabina superaccessoriata è provvista di sedile di guida girevole, regolabile a 180° e super ammortizzato, vetri temprati, sistema di riscaldamento autonomo con termostato, insonorizzazione, specchietti retrovisori elettricamente regolabili e due telecamere di retrovisione. Le specifiche apparecchiature di isolamento contro l’alta temperatura e il rumore offrono la massima protezione

per l’operatore a causa delle difficili condizioni di lavoro e del pesante ciclo di lavoro tipico di questo campo di applicazione. Inoltre, la cabina è equipaggiata con ammortizzatori per garantire il massimo comfort al conducente. Ma in Cometto le cose si muovono molto velocemente e sono molte le consegne

effettuate negli ultimi mesi. Nel settore degli straddle carrier per l’industria siderurgica, per esempio, il costruttore italiano facente parte del Gruppo Faymonville ha appena consegnato un veicolo MTH30 realizzato appositamente per il cliente spagnolo Servicios Sidrúrgicos Integrales (SSI). L’MTH è uno straddle


Trasporti Eccezionali + Dati tecnici Steelworks

Portata linea d’assi max 40 t Penumatici 355/65 R15 12.00 R20 12.00 R24 Tipo di pneumatici solidi/ad aria/riempiti Altezza min. piattaforma 1.200 – 1.300 mm Altezza piattaforma in condizioni di marcia 1.500 – 1.600 mm Corsa sospensione +/- 350 mm Lunghezza piattaforma personalizzabile Larghezza piattaforma personalizzabile

carrier innovativo, progettato per trasportare carichi molto lunghi in applicazioni industriali (ad esempio billette, tubi, ecc.). Questa macchina di Cometto rappresenta anche la soluzione chiave per la logistica dei pallet all’interno dei siti di carpenteria e nelle acciaierie. La versione personalizzata per SSI è caratterizzata da una corsa di sollevamento interna che consente di impilare due pallet. Il principale campo di applicazione del cliente spagnolo è la movimentazione di barre di acciaio e acciaio inossidabile. L’MTH è equipaggiato con sospensioni combinate pneumatico-meccaniche

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e con un sistema di sterzo idraulico con angolo di sterzata massimo di 30°. Una caratteristica impressionante di questo veicolo è, inoltre, la struttura a portale, con la cabina alta che consente un controllo ottimale da parte dell’operatore sia

durante il processo di carico/scarico, che durante la guida. La cabina è equipaggiata con un sedile di guida ruotabile e con dispositivi di controllo per tutte le operazioni in entrambe le direzioni di marcia.

+ 20 linee d’assi per Groupe Cayon La società francese Groupe Cayon si è da poco dotata di 20 linee d’assi di semoventi modulari Cometto MSPE 48t. La fornitura prevede 2 moduli 6-assi tipo MSPE 6/4 48 inserire spazio t, 2 moduli 4-assi tipo MSPE 4/2 48t, 2 Power Pack con potenza 129kW cadauno e relativi kit per abbinamento laterale. La modularità di questi veicoli consente di realizzare piattaforme di sollevamento dalle svariate dimensioni e molteplici configurazioni a seconda delle specifiche del trasporto. La fornitura completa ha una portata tecnica totale di 850 t.

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Trasporti Eccezionali

GOLDHOFER

Record del Mondo IL GRUPPO KAHL ESEGUE IL TRASPORTO ECCEZIONALE PIÙ IMPEGNATIVO DI TUTTI I TEMPI, CON L’AIUTO DEI SISTEMI GOLDHOFER

P

Poco prima delle 22 dello scorso 24 gennaio André Krause, Project Manager del Gruppo Kahl, e il suo team hanno dato il “via libera” a una superlativa operazione di trasporto eccezionale cui hanno assistito anche numerosi spettatori rimasti affascinati dalle competenze tecniche e progettuali messe in campo per questo avvenimento. Protagonista dell’operazio-

ne un vero e proprio colosso: il trasformatore più potente al mondo, un Siemens 1100 KV UHVDC con un peso complessivo di 535 tonnellate. “Per eseguire tale operazione di trasporto eccezionale abbiamo ovviamente utilizzato le attrezzature più innovative della nostra flotta: in questo caso due moduli Goldhofer, un THP / ST 10 P (1+1) anteriormente e sul

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retro un PST / SL-E 10 P (1+1) accoppiati in parallelo dal sistema di sollevamento a travi G2 I K600 di Goldhofer e Greiner. Questa scelta ci ha permesso di soddisfare sia i requisiti di carico che le restrizioni di altezza che avevamo lungo il percorso”. Il Gruppo Kahl non è nuovo all’uso di tale sistema: proprio il sistema di sollevamento a travi G2 I K600 protagonista di questa impresa eccezionale è entrato a far parte della sua flotta già nel maggio 2015 e da allora ha eseguito numerosi trasporti. La soluzione chiave di questo tipo di trasporti è garantire il giusto rapporto

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Trasporti Eccezionali tra il peso totale trasportato e i carichi sui singoli assi: il sistema G2 I K600 è stato progettato per una configurazione massima di 2 linee a 24 assi e un carico utile massimo di non meno di 600 tonnellate. A seconda del carico, G2 I K600 può essere configurato come sistema a travi laterali oppure come semirimorchio con travi laterali, vessel bridge o, ancora veicolo autoportante. Nelle prime fasi di pianificazione del progetto, gli specialisti del Gruppo Kahl hanno capito che l’operazione avrebbe comportato un nuovo record in termini di peso trasportato. Con una lunghezza di 63 m, una larghezza di 7,45 m e un’altezza di 6,10 m, il trasformatore sembrava destinato a entrare nel guinness dei primati con un peso complessivo

record di 875 tonnellate. La soluzione con i veicoli Goldhofer è stata quella immediatamente scelta dai tecnici, in quanto grazie ai moduli heavy-duty e semoventi Goldhofer accoppiati in parallelo è stato possibile ridurre al minimo la lunghezza complessiva del convoglio, in modo da garantire la manovrabilità necessaria nei passaggi critici, come il passaggio sotto il ponte Minerva. Per una progettazione a prova di errore di tutte le varie fasi del trasporto, André Krause e il suo staff si sono affidati ai software easyTrack e easyLoad di Goldhofer per simulare l’itinerario nel modo più rea-

+ Nuovo dealer per Spagna e Portogallo Goldhofer ha nominato un nuovo dealer esclusivo per la Spagna e il Portogallo: Mycsa Mulder y Co. Si tratta di una partnership win-win, poiché Mycsa è leader di mercato nel settore con una vasta rete comprendente 18 punti di assistenza e vendita. Il responsabile marketing di Mycsa, Victor Uriel, spiega: “Le misure di riorganizzazione interna del

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precedente distributore di Goldhofer ci hanno offerto l’opportunità di sostituirlo. Questo è stato un vero colpo di fortuna per noi in quanto ci ha permesso di aggiungere un marchio globale come Goldhofer al nostro portafoglio. Sono sicuro che, con la nostra consolidata rete di rivenditori, saremo in grado di raggiungere un gran numero di potenziali clienti”.

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listico possibile da un lato, e per garantire un posizionamento ottimale del carico per quanto riguarda la distribuzione del peso e il centro di gravità dall’altro. Grazie a questa progettazione millimetrica di ogni dettaglio il convoglio ha attraversato la città in poco meno di 20 ore, giungendo al porto di Norimberga senza alcun in-

cidente o contrattempo. Lì il trasformatore è stato rapidamente caricato su una chiatta con destinazione Anversa, dove lo attendeva un viaggio di 3.300 km in Cina via mare. “Ancora una volta i mesi di preparazione sono stati ripagati” ha dichiarato André Krause lodando l’operato della sua squadra.

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In questo numero Inserzionisti II 13 8 11 25 27 I 79 15 51 Anta III

41 55 14 10 3 17

BKT Europe Butti CEM CMC CTE Demac Effer Fasb Tools Fassi Ferrari Int. GIC GIS

16 IV 35 45 93

9 37 33 57 69 7

Goldhofer GSR Haulotte Hinowa Idrogru Industrial Gomme Jekko JMG MGM Nooteboom OFS

12 5 71 97 43

Ormig Palazzani Palfinger Italia Platform Basket Rem Device Socage Customer Service Tadano Tecnomovint TTcontrol Vertical Italia Vertimac

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SPETTACOLO HIďšşTECH

Agosto/ Settembre 2018 Anno 4

Grazie alla soluzione tecnologica KJ, la nuova gru Effer 2255 passa da 8 a 10 sfili, per uno sbraccio verticale di quasi 35 m che, nella massima configurazione, diventano addirittura 58

Aziende citate A Almac ATN Platforms B Baoli BKT Bobcat BĂścker Butti C CEM Elevatori Comansa Cometto Crown CTE CVS Ferrari D Demag E EA Group Easy Lift

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46 82 8 8 84

24 8 92 48 83 8

Effer Elevo F Fasb Tools Fassi Ferrari Int. Fratelli Ferrari G Genie Goldhofer GSR

20 8

86 8, 28 30 8

8, 62 95 64

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H Haulotte Hi-Force Hiab Hinowa Hydac Hyva

66 49 8 68 90 8

50 8

I IFM Italcrane

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J Jekko JLG JMG K Kalmar Kiloutou L Liebherr M Mammoet Manitowoc Manuport Merlo Multitel Pagliero

31 70 34

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P Palazzani 74 Palfinger Italia 42 Palfinger Platforms Italy 78 Platform Basket 76 S Scheuerle Socage

8 8, 80

8, 36

8 39 52 58 8, 72

N Nagano Nooteboom

8 91

O OM Still

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T Tadano Terex Cranes Toyota V Vertimac

44 8 56

8

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