SOLLEVARE - Agosto/Settembre 2019

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 5 - Agosto / Settembre 2019

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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Editoriale

Contro il paese irreale Cari Lettori, l’Italia del sollevamento è viva e non si ferma di fronte a nulla, sappiatelo con certezza. Dopo il decennio della grande crisi, i costruttori nazionali sono riusciti a reinventarsi, a rinascere nella produzione di macchine diverse, di programmi e soluzioni destinate ad aree di mercato ampie e differenziate, nella domanda come nella destinazione settoriale. La considerazione e l’autorevolezza guadagnate sono straordinarie se messe in relazione al sistema Paese da cui provengono queste eccellenze. Si tratta di realtà manifatturiere che risaltano sullo scenario mondiale, nonostante le ombre di un apparato statale che ne potrebbero decretare da un giorno all’altro l’arretramento e il declino. Ci riferiamo, ancora una volta, ai dolori eterni dell’industria di casa nostra. Come abbiamo avuto modo di sentire anche dai rappresentanti dei noleggiatori di autogrù e dei trasporti eccezionali che hanno lanciato un allarme esasperato alla vigilia del prossimo GIS 2019, la politica italiana (e la burocrazia amministrativa di cui dovrebbe costituirne emanazione - se non che, a quanto pare, ne sarebbe invece, a prova confermata, la parte malata e inestirpabile) sono ancora lì in forma di sabbie mobili sul terreno di un’industria meccanica e di un comparto di servizi che vogliono crescere alla stessa velocità dell’Europa più avanzata. Norme e regolamenti che attendono da decenni un cambiamento in direzione dello snellimento delle procedure (per i trasporti eccezionali), parametri di formazione

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professionale ancora lasciati al caso o all’iniziativa privata (per le aziende che cercano gruisti e operatori esperti del sollevamento), infrastrutture al palo o addirittura ostacolate nella nascita, nel completamento e nella revisione funzionale, costi legati al lavoro proibitivi e insostenibili nel lungo periodo. Di tutto questo la politica e la pubblica amministrazione non sembrano occuparsene, mai. Allora la soluzione è una sola: l’Italia virtuosa dell’industria del sollevamento dovrebbe ergersi a bandiera d’Europa e combattere quella politica retriva che vorrebbe riportarla al passato e alla marginalità internazionale. Puntare i piedi contro i ministeri inefficienti e immobili. Alzare la voce per ottenere i propri diritti: regole certe, una pubblica amministrazione che funzioni e uno snellimento burocratico definitivo e senza ostacoli. Infine, portare in piazza il popolo dei lavoratori, quello vero, che unisce negli stessi obiettivi di crescita gli imprenditori accanto alle maestranze. E ottenere, da tutto questo movimento, anche in maniera forzosa, l’apertura di un varco che faccia superare a tutti noi questa metaforica palude pontina, per entrare in una dimensione moderna di sviluppo e competitività. Dall’altra parte ci saranno senz’altro le truppe sparute dei No Tav e il drappello misero della “decrescita felice”. Ma quanto ridicola si rivelerebbe la loro figura di fronte al futuro, auspicabile e vero, del Paese che vogliamo. Alberto Finotto

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Rivista partner

Sommario Attualità & Fiere, p.10 Cover Story Brennero Gru, p.20

Agosto/Settembre 2019 - Anno 5

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Direttore Responsabile Fabio Potestà

Responsabile Editoriale Alberto Finotto

Gru e Autogrù

Collaboratori Roberto Ambra Francesco Bottino Alberto Milano

Jekko, p.24 Hiab, p.28 Normative & Regolamenti, p.32 Savis, p.36

Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it Fotografia Archivio Sollevare

Gru Edili Moritsch Crane, p.40 Potain, p.42

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it

Ple Aisem, p.44 Genie, p.48 Haulotte, p.52 Imer, p.56 Platform Basket, p.58

Sollevatori Telescopici JCB, p.60

AGV CLS, p.90 Morello, p.92 Omron, p.94

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Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it

Trasporti Eccezionali

Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova

Aite, p.96

Attrezzature & Componenti Brigade Elettronica, p.62 Walvoil, p.64 SACE, p.68 MOBA, p.70

Movimentazione Industriale e Portuale Demag Cranes & Components, p.72 Zoomlion, p.76 Still, p.80 Liebherr, p.82 CAT, p.86 Mercato Carrelli, p.88

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Periodico associato a

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Noleggio GV3, p.98 Giffi Noleggi, p.102

Certificazione & Formazione Fondazione CIF, p.106 Geojob Recruitment, p.110 Vericert, p.114

Associazioni IPAF, p.118

Fiere GIS 2019, p.122

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Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2019

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News

AUTOGRÙ

Due dive a Piacenza In grande spolvero di novità, Manitowoc si presenta al GIS 2019 con i campioni che hanno già illuminato il cielo di Monaco in occasione del recente Bauma. A partire dall’autogrù fuoristrada GRT655L, prodotta nello stabilimento italiano di Niella Tanaro. Portata nominale 60 t, braccio da 43 m che offre 10 m di lunghezza in più e un raggio di lavoro maggiore di 6 m rispetto ai modelli della concorrenza. Vedremo poi la nuova ed imponente autogrù multistrada a 5 assi GMK5250XL-1, dotata di braccio telescopico da 78,5 m e portata massima pari a 250 t, si presenta come una versione perfezionata della GMK5250L, a cui è stato aggiunto una sezione di braccio da 8,5 m per offrire uno sbraccio maggiore ed eseguire le operazioni di sollevamento più varie.

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GRU&AUTOGRÙ

Fiducia confermata Il concetto della nuova gru Demag AC 45 City ha convinto l’amministratore delegato di Canisius, Christian Canisius, e suo padre Clemens fin dall’inizio. “Stavamo già utilizzando il modello precedente, la AC 40 City, che ha operato in modo estremamente affidabile per circa 17 anni e ha più che ripagato suo investimento”, concordano padre e figlio. Pertanto, non c’era dubbio che avrebbero ordinato l’ulteriore modello migliorato, che hanno ritirato personalmente a Zweibrücken insieme al loro operatore Johann Friesen. La Con l’acquisizione di Booforge Steel, l’Europa di Cascade nuova Demag AC 45 City è stata consegnata dal direttore cresce nel mondo del material handling. Booforge Steel, è delle vendite di Terex Cranes, Helge Prüfer. una realtà primaria a livello mondiale nella produzione di forche per carrelli elevatori progettate su misura e con portata fino a 150 tonnellate, ideali per applicazioni GRU&AUTOGRÙ gravose. Con sede in Svezia, Booforge è operativa da oltre 350 anni. “Quello che ci ha convinti a procedere nell’accordo con Booforge è il riconoscimento in essa dello stesso nostro impegno adeccellere – dichiara Davide A Bauma Tadano presenterà una gru innovativa a quattro Roncari, presidente e CEO di Cascade Corporation – Il loro e cinque assi e aprirà le porte del proprio sito produttivo. metodo di forgiatura “free-form” è un processo delicato Uno dei punti focali dello stand monacense (area esterna che richiede esperienza e precisione uniche da parte dei FS, stand 1205) sarà la gamma all-terrain, con la nuova ATF propri operatori. Queste competenze nella forgiatura 60G-3 che affiancherà un’innovativa gru a quattro e cinque in combinazione con l’utilizzo di acciaio di alta qualità assi, macchine progettate per fissare nuovi standard nelle rappresentano la soluzione ideale per applicazioni gravose rispettive classi di capacità di sollevamento. Anche l’ATF che richiedono estrema resistenza”. 400G-6 sarà caratterizzata da alcune migliorie, come la maggior capacità di sollevamento con jib. Nel frattempo, la categoria delle gru su autocarro sarà presentata l’HK 40 oltre alla gru cingolata telescopica GTC-800, recentemente disponibile anche per il mercato europeo. Lo stand sarà completato dai modelli GR-1200XL e GR-200EX, due robuste autogù fuoristrada - e dal GT-750EL nella versione per il mercato extraeuropeo. Il Costruttore, inoltre, offrirà la possibilità di visitare il proprio stabilimento di produzione in Germania. Per tutta la settimana della fiera, i visitatori potranno fare un viaggio in navetta per raggiungere lo stabilimento di Lauf an der Pegnitz per vedere dal vivo il cuore della produzione delle autogrù all terrain di Tadano.

Tadano al Bauma

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News PLE

NOLEGGIO

Uno scorpione a Colonia

Questo ragno è un vero artista Il Duomo di Modena è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997, insieme ai capolavori della torre Ghirlandina e dell’adiacente Piazza Grande. Un altro capolavoro (ingegneristico questa volta) ha fatto il suo ingresso proprio nella cattedrale, nella forma di una piattaforma ragno JLG X23J fornita da Cofiloc per la manutenzione di alcuni vetri del rosone situato nella parte superiore della facciata.

La società tedesca Ley-Krane di Gummersbach, specializzata nel noleggio di gru e piattaforme aeree, ha acquistato una piattaforma aerea telescopica Oil & Steel di ultima generazione, l’autocarrata telescopica Scorpion 2013, un modello particolarmente apprezzato dal rental market europeo, dall’altezza operativa di da 19,9 metri. La Scorpion 2013 può sbracciare in orizzontale fino 12,5 metri con una capacità di 80 kg in cesta. A 8,5 metri di sbraccio, la piattaforma può raggiungere invece la capacità massima di 250 kg. La macchina è stata venduta e consegnata dal rivenditore tedesco Oil & Steel, la società Bauscher di Neustadt. Ley-Krane è una realtà importante nell’area a est di Colonia e impiega 30 addetti nella propria attività di noleggio a freddo e con operatori di servizio. La società gestisce una flotta di oltre 200 modelli di PLE fino ai 59 metri operativi, oltre a un parco macchine di 15 gru mobili fino alle 500 tonnellate di capacità.

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NOLEGGIO

La Germania vuole Almac Per la propria flotta di noleggio, lo specialista Scheurer Arbeitsbühnen ha scelto una piattaforma semovente telescopica di ultima generazione Almac Jibbi 1250 Evo. Si tratta dell’ennesima prova di apprezzamento in Europa per questo modello all’avanguardia, equipaggiato con motore diesel Yanmar a tre cilindri da 14 kW e dotato di un sottocarro cingolato a carreggiata variabile (da 1,95 a 1,15 m). L’innovativo sistema di livellamento automatico del braccio telescopico consente alla piattaforma di raggiungere un’altezza di lavoro di 12,2 m per uno sbraccio laterale da 5,5 a 7 m in funzione delle condizioni operative e del carico in navicella, dimensionata per offrire una portata massima di 230 kg con due operatori. La Jibbi 1250 Evo è stata venduta e consegnata dal dealer Almac per la Germania Ommelift di Göppingen. La flotta Scheurer attualmente è dotata di piattaforme semoventi, scissor, spider e una serie completa di rimorchi per il trasporto, a cui si aggiungono piattaforme autocarrate e sollevatori telescopici di marchi primari come Ruthmann, Multitel Pagliero, Palfinger, JLG, Genie, Bravi, Merlo, Haulotte e Hinowa.

Piacenza, 3-5 Ottobre 2019

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Bi-energy a grande richiesta Avanguardia tecnologica e standard di sicurezza elevati hanno convinto anche la società Barni Romano di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze. L’azienda ha acquistato una piattaforma ragno Palazzani del modello TZX250 bi-energy alimentata da un silenzioso e regolare motore diesel Kubota e da un motore elettrico per l’impiego negli interni e nelle aree operative ad alta sensibilità ambientale. Appena arrivata nella sede di Barni, la piattaforma era già attesa per una delicata e prestigiosa commessa nel centro storico di Firenze, dove l’ingresso della TZX250 è stato facilitato dalla compattezza (solo 98 cm in larghezza) del carro cingolato della piattaforma.

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News

SOLLEVATORI TELESCOPICI

Rosso italiano in livrea teutonica Il noleggiatore tedesco Biberger Arbeitsbühnen ha acquistato tre sollevatori telescopici rotativi Magni nei modelli RTH 5.21 SH da (21 m, 5 ton), RTH 5.25 SH (25 metri, 5 ton) e RTH 6.30 SH da (29,9 m, 6 ton). Il contitolare e amministratore delegato Benjamin Biberger ha dichiarato tutta la sua soddisfazione per l’ingresso in flotta dei tre campioni Magni: “I nostri test sui sollevatori Magni RTH sono stati assidui e la prova di successo definitiva ce l’hanno fornita i nostri clienti. In particolare, l’opzione di poter utilizzare queste macchine in modalità elettrica ha costituito un valore molto prezioso per la nostra attività”. Biberger è proprietaria di una flotta di 250 macchine tra piattaforme aeree, sollevatori telescopici e carrelli elevatori, distribuita nelle due sedi di Regensburg e Neufahrn, nella Germania sud-orientale.

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Venite a trovarci Venite Veniteaatrovarci trovarci V al alal

Venite a trovarci Venite a trovarci Venite ormL’addio di Whiteman 2019 2019 2019 al al OTTOBRE 3-5 PIA PIACENZA, 3-5OTTOBRE OTTOBRE m ALL’ALTEZZAPIACENZA, 3-5PIACENZA, FORMAZIONE

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The Lifting, Industrial & Port TheThe Lifting, Handling Industrial & Port Handling Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show and Heavy Transport Show

and Heavy Transport Show Tim Whiteman si è dimesso Piacenza, Italy 3-5 OctoberPiacenza, 2019 ItalyItaly 3-5 3-5 October 2019 Piacenza, October 2019 il mese scorso dalla carica di amministratore delegato di IPAF. L’ex presidente Andy Studdert – già direttore generale di NES – svolgerà la funzione di amministratore R R delegato ad interim nel Giornate Italiane del Sollevamento Giornate Italiane del Sollevamento Giornate It periodo di ricerca del e dei Trasporti Eccezionali e dei Trasporti Eccezionali e dei T successore di Whiteman. In Ipaf dal 2003 per The Lifting, Industrial & Port Handling The Lifting, Industrial & Port Handling The Lifting, and Heavy Transport Show and Heavy Transport Show and H raccogliere il testimone di Paul Adorian, Whiteman Piacenza, Italy 3-5 October 2019 Piacenza, Italy 3-5 October 2019 Piacen ha portato l’associazione internazionale per la Federazione a un successo di adesioni da 1.372 associati in 68 paesi, con un impulso internazionale straordinario alla propria autorevolezza. Whiteman ha rilasciato, in occasione delle dimissioni, una dichiarazione ufficiale dove afferma “il privilegio di aver potuto lavorare con lo staff Ipaf e i soci di ogni parte del mondo, con la tenacia e la passione per il compito di portare l’accesso aereo al più alto grado di efficienza e di sicurezza per i lavoratori. Tuttavia, dopo 15 anni, per me è arrivato il momento di cambiare e ringrazio il consiglio per aver supportato questa mia decisione”.

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DI OGNI SITUAZIONE DI DI OGNI SITUAZIONE SITUA DIOGNI OGNI SITUAZIONE TRASPORTI ECCEZIONALI

Con 500 tonnellate verso il Po Il trasporto è stato eccezionale sotto tutti i punti di vista. Un grande trasformatore prodotto dallo stabilimento Tironi di Modena dopo esser stato insediato su un convoglio di circa 75 metri per un peso complessivo – compresi motrici e rimorchi – di oltre 500 tonnellate, è partito alla metà di luglio dalla sede della fabbrica in via Emilia Est alla volta del porto di Ostiglia, sul Po di Mantova. Il viaggio in notturna ha richiesto una preparazione logistica straordinaria, con interventi di puntellamento a scopo precauzionale del ponte di via Ciro Menotti, individuato come quello più idoneo per il transito. Lo specialista dell’heavy lifting & transport Fagioli è stato incaricato dell’impresa e degli interventi preliminari sul percorso per consentire il passaggio dei mezzi pesanti in curva, nelle rotatorie e negli svincoli, con la rimozione provvisoria di paline segnaletiche, di numerosi pali della luce e di ampi tratti di guardrail.

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News

NOLEGGIO

Hinowa solleva l’Union Jack

GRU A TORRE

Al timone di Raimondi

Cambio ai vertici di Raimondi Cranes. La nomina riguarda il nuovo amministratore delegato Domenico Ciano, succeduto alla fine di giugno ad Ahmed Alkhoshaibi, CEO Raimondi dal 2009. Con oltre 17 anni di esperienza nel settore delle gru, Domenico Ciano è entrato in Raimondi

Cranes nell’ottobre 2014 come direttore tecnico. È stato presto promosso a Chief Operations Officer, dove il suo operato è stato determinante nell’espansione delle capacità di ricerca e sviluppo della Raimondi ed è stato responsabile della nascita di numerosi prodotti estremamente popolari sul mercato globale. La nomina di Ciano arriva in un periodo di crescita significativa per Raimondi Cranes, con un incremento della quota di mercato in particolare in Europa, Medio Oriente, Africa e Nord America.

JMS Powered Access ha officiato lo sbarco nel Regno Unito della prima Lightlift 33.17 Performance IIIS alimentata a batterie al litio. Ha doppiato anche il pennone dell’Union Jack grazie allo scavalco a quota 16,5 metri, il campione di Nogara (con capacità in cesta da 230 kg), dopo l’acquisto veicolato dalla grande autorevolezza commerciale del dealer britannico Hinowa, Access Platform Sales. Il nuovo spider lift è stato testato in un vicino edificio industriale, proprio accanto alla sede centrale della JM, a Harpenden, nell’Hertfordshire, dove ha effettuato un’ispezione completa della copertura, dimostrando la notevole capacità di scavalcamento e sbraccio. L’amministratore delegato di JMS Mark Jackson ha dichiarato che “le prestazioni dello spider Hinowa 33.17 hanno fatto crescere le quotazioni e le richieste a noleggio delle macchine propulse con batterie agli ioni di litio. Il messaggio della sostenibilità è passato con successo e la reputazione di Hinowa continua a crescere anche da noi”.

Piacenza, 3-5 Ottobre 2019

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NOLEGGIO

Easy Lift alla carica con Boels Sempre più nei pensieri dei global leader del noleggio, Easy Lift ha inviato le prime sei piattaforme spider che riguardano l’ordine di ben 28 unità realizzato dal gruppo olandese Boels. La fornitura è stata sottoscritta proprio durante il Bauma di Monaco, ad aprile, inizialmente per 26 unità, ma poi con l’aggiunta di altre due macchine, a completamento di un rinnovamento di flotta davvero poderoso. La schiera Easy Lift di Boels comprende tra l’altro, un esemplare R130 da 12,2 metri, una R160 da 15,6 metri e un modello R190 da 18,5 metri. Questo nuovo ordine conferma la fedeltà di Boels al marchio italiano, dopo le forniture recenti già effettuate nel 2016 e un altro ordine massiccio del 2016 di ben 30 unità spider. Le unità totali inserite da Boels nella propria flotta, in riferimento proprio ai tre modelli Easy Lift menzionati, hanno raggiunto negli anni le 170 unità. Tutte le piattaforme sono dotate di cingoli e pattini antitraccia per uso interno.

AUTOGRÙ

Da New York all’West Sulla scia di un poderoso ordine di ben 14 autogrù tuttoterreno, lo specialista Empire Crane di New York – con sedi dislocate a Boston e nel New Jersey – divulga ormai in tutto il territorio federale, soprattutto nel nord-ovest degli Stati Uniti, il verbo tecnologico della gamma Demag. L’azienda, tra le realtà giovani e già di successo del sollevamento Usa, rappresentante di primo piano dell’heavy lifting a stelle e strisce, ha incluso nelle sue novità di flotta tre nuove Demag AC-60-3 a 3 assi, caratterizzate da un sorprendente design compatto in grado di sostenere prestazioni di sollevamento ai vertici della propria categoria.

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Pad. 2 - Stand O18-P17

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“Addembliamo Esperienza”


News COMPONENTI

Una squadra per vincere Lo specialista modenese OilSafe, produttore di banchi per test di collaudo, sistemi di filtrazione, flussaggio e deumidificazione dell’olio, ha nominato Marco Calzolari come nuovo Business Developer nella squadra commerciale dell’azienda. OilSafe, con la nuova squadra aziendale – formata, come si può vedere nella foto, da sinistra a destra, da Sonia Gregori (HR Director), Gianfranco Lanzo (Sales and Marketing Manager), Marco Calzolari (Business Developer), Ylenia Pellegrino (Junior Marketing Specialist), Alessandro Campi (Managing Director), Alessandra Pagliuso (Sales & Commercial department) – sarà presente dal 3 al 5 ottobre al prossimo GIS di Piacenza (padiglione 2, stand O20-P19).

ATTREZZATURE

Il martinetto è a carrello

Piacenza, 3-5 Ottobre 2019

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30 ANNI DI BUTTI GRAZIE A TUTTI

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Pad. 1 - Stand A23 Galleria - Stand 1

L’SCJ-50 è un nuovissimo sistema di sollevamento incrementale della capacità di 56 tonnellate con bloccaggio meccanico automatizzato lanciato da Enerpac in occasione dello scorso Bauma di Monaco. Il martinetto a carrello autobloccante rappresenta una nuova soluzione idraulica compatta e portatile per il sollevamento e l’abbassamento incrementale di carichi pesanti. L’SCJ-50 di Enerpac utilizza una struttura di sollevamento di base e blocchi di supporto in acciaio leggeri e autoallineanti che offrono un sollevamento stabile e ad alta capacità, costituendo così un’alternativa più sicura, più controllata e più efficiente ai martinetti con supporti in legno. Il martinetto a carrello SCJ-50 si basa su un principio di funzionamento simile ai sistemi Jack-Up 125 da 750 tonnellate dello specialista olandese, ma su una superficie molto minore e senza bisogno di comandi elettrici. Sulla struttura compatta di base del martinetto a carrello, che supporta un’altezza massima di 2.067 mm, è possibile montare e impilare agevolmente fino a undici blocchi di supporto in acciaio da 16 kg ciascuno.


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Cover Story

Dall’allestimento creativo delle gru su autocarro al progetto e alla costruzione di minigrù cingolate con il proprio marchio BG Lift. Un’avventura industriale BRENNERO GRU nel segno del genio

La forza I (compatta) corre sui cingoli

mmaginare le opportunità di una macchina completamente nuova, da pensare e progettare secondo una filosofia di avanguardia al servizio degli operatori che vogliono vedere qualcosa in più sul fronte dell’agilità operativa e della versatilità in cantiere. Questa capacità di immaginazione è quella che Brennero Gru ha sviluppato al massimo grado nel 2013, dopo una lunga esperienza maturata dal 1991 nell’allestimento delle gru su autocarro. Da Cavaion, in provincia di Verona, Brennero Gru ha conquistato un pubblico di clienti straordinario nel corso di trent’anni di attività. Capacità progettuale, talento ideativo ed esperienza ne hanno fatto uno degli operatori più importanti del settore mentre i costanti investimenti, l’oculata e irreprensibile formazione del personale e

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la versatilità nel concepire l’allestimento dei mezzi hanno portato a raddoppiare (con un’altra sede a Brembate, vicino Bergamo) lo spazio operativo dedicato agli allestimenti (che può contare anche su tre officine di assistenza dislocate strategicamente sul territorio). Quindi, sette anni fa, In partnership con un costruttore fedele come Effer, lo specialista di Cavaion Veronese ha concepito il progetto rivoluzionario di un modulo inedito di gru idraulica (nel modello standard tipico da camion) installato su un carro cingolato. Così è nata la gru compatta su cingoli CWE 525 e da quel momento l’autorevolezza e il successo di Brennero Gru si sono estesi a una nuova platea di operatori del sollevamento dalle caratteristiche sofisticate nella richiesta di gru speciali e di nicchia. Nello stesso quartier generale Brennero Gru di Cavaion Veronese, quindi, è stata creata la divisione BG Lift per il progetto e la realizzazione di due linee di prodotto, la già menzionata CWE - concepita in concorso con Effer - e la nuova serie M. “La nostra avventura nel settore delle gru cingolate compatte l’abbiamo iniziata sei anni fa, montando su cingoli il braccio standard di una gru idraulica Effer - ricorda Maurizio Piantoni, titolare di Brennero Gru - Dopo questo primo modello, salutato da un successo immediato da parte di molti operatori, con il nostro reparto di ricerca e sviluppo abbiamo proseguito in questa direzione progettuale, mettendo in campo un know-how esclusivamente nostro per ogni componente della nuova serie M di gru BG Lift, dal carro cingolato alla motorizzazione, al braccio”. Così Brennero Gru diventa costruttore a tutti gli effetti, proprio con quella gamma BG Lift che oggi conta tre anni dal suo esordio al Bauma del 2016. “La filosofia che sta dietro a queste macchine - spiega Piantoni - è quella di rendere il più possibile compatto un modello di cui vanno incrementate le performance. In alcuni casi è possibile ottenere questo risultato utilizzando tipologie di braccio standard (come quelle di Effer ad esempio, con cui abbiano esordito creando la serie CWE), mentre nel caso di un impiego più sofisticato e particolare, lo sforzo ideativo di Brennero Gru è stato quello di concepire

ex novo moduli di braccio inediti e soluzioni innovative in grado di aumentare le stesse performance della gru cingolata. Abbiamo introdotto, ad esempio, un jib molto particolare che ci sta dando notevoli riscontri di apprezzamento tra gli utilizzatori, in virtù del fatto che questa prolunga consente un’operatività a 195°, mentre le minigrù tradizionali del mercato attuale non contemplano nemmeno il jib come dotazione sui loro modelli oppure lo prevedono ma con una facoltà di movimentazione solo a 90°, un fattore che in condizioni di operatività negli spazi più ristretti comporta molte limitazioni”.

Una potenza accessibile L’intuizione di Brennero Gru è stata quella di esaltare nel nuovo progetto la versatilità del braccio articolato per gru da autocarro, contemplando un grado più alto di accessibilità in cantiere. “Abbiamo concepito un layout che consentisse di contenere la gru

negli ingombri minimi di 1.850 mm di larghezza, con una lunghezza totale inferiore ai 5.000 mm e un’altezza in assetto di trasporto intorno ai 2.650 mm - rileva ancora Piantoni, entrando nei dettagli della CWE 525 - Quindi, a livello di volume, siamo riusciti già con il primo progetto a ridurre di tre volte l’ingombro complessivo di una normale truck-crane. Dalla riduzione di volume, poi, siamo arrivati alla dinamica della macchina. Sfruttando la mobilità consentita dal carro cingolato, abbiamo conferito alla gru la facoltà della rotazione per arrivare, come risultato a una manovrabilità totale che consentisse all’operatore di affrontare in fase di spostamento angoli a 90°, con pochi centimetri a disposizione per lo spazio di manovra. In seguito, sono nati i nuovi modelli BG Lift, con la progettazione di nuovi modelli di braccio che elevassero ancora di più l’asticella delle possibilità operative”. Dall’impiego di acciai ad alto limite di snervamento nei punti sottoposti a maggiore

L’autogrù patente B Nella gamma BG Lift, Brennero Gru ha inserito anche un modello di autogrù compatta su veicolo da 3,5 ton. Si tratta della T 250, valorizzata da una tipologia di allestimento che ricalca le caratteristiche di montaggio della classica piattaforma aerea su autocarro patente B. Montata su un mezzo Euro 6, la gru contempla una capacità massima di 2.500 kg (a 1,5 m) mentre il raggio massimo di lavoro culmina a 12,85 m (l’altezza massima di sollevamento, con jib idraulico, arriva ai 16,3 m). L’angolo di rotazione è di 360° (a 1,5 giri/min) mentre il tiro in diretta con l’argano (optional) è di 900 kg.

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Cover Story pavimentazione calpestabile, a ridosso di tutte le quattro facciate dell’edificio, oppure superando eventuali gradini con i cingoli”. L’elettronica molto evoluta dei modelli BG Lift è l’ennesima prerogativa da rimarcare per queste minigrù cingolate di ultima generazione. La maggior parte dei sistemi di gestione e controllo è in modalità CANBus (con il comando di rampe in partenza, rampe in arresto, variazioni di velocità in funzione dell’angolo e della lunghezza del braccio) e attraverso il radiocomando Scanreco con display è possibile controllare anche quattro movimenti simultaneamente.

Particolari di serie

sollecitazione, Brennero Gru ha ricavato moduli di braccio che soddisfano i requisiti della norma UNI EN 280 per il sollevamento di persone e della UNI EN 13000 relativa alle autogrù (le gru idrauliche normalmente sono concepite per rispettare solo le norme UNI EN 12999 e UNI EN 13001). “Le gru progettate completamente da noi con la linea BG Lift - aggiunge Piantoni - rispettano anche la norma 13000 destinata alle autogrù che prevede il controllo in sicurezza della posizione del braccio tenendo conto, tra l’altro, dell’angolazione e dello sfilo durante l’operatività della macchina”. Macchine di nicchia per operatori superspecializzati, le BG Lift, con possibilità di utilizzo estese al massimo grado, con la dotazione propulsiva più ampia del settore: diesel, a benzina, elettrica o bi-energy (diesel-elettrica o a benzina-elettrica). “L’allestimento bi-energy riguarda il 95% delle BG Lift che escono dalla fabbrica - considera il titolare dell’azienda di Cavaion - Questo fatto testimonia un intento applicativo in molti ambiti, dall’industria alla cantieristica, in contesti indoor oppure fuoristrada. Nei modelli più compatti, le BG Lift hanno la prerogativa di poter varcare una porta standard di 800 mm, oppure di spostarsi lungo il perimetro di una casa, rimanendo sulla sezione di

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Ora corre l’obbligo di una presentazione in dettaglio dei modelli BG Lift attualmente disponibili nella produzione di Brennero Gru. La gamma parte dalla gru cingolata Mini Compact M 060, definita dal costruttore di Cavaion come “un pic-

colo capolavoro di ingegneria e design”. Si tratta di una minigrù Pick & Carry con rotazione a 50° del braccio, estremamente compatta ed ergonomica nell’uso (contempla anche una pedana porta-operatore intercambiabile per le traslazioni). Ideale per spazi e accessi ristretti, in modalità outdoor e indoor, ha la prerogativa di un peso contenuto (720 kg più 200 kg di zavorre, accessori esclusi) che le permette di lavorare sulle solette dei piani superiori degli edifici nel pieno rispetto delle normative vigenti. La propulsione della gru è affidata a un motore termico ed elettrico nello stesso ingombro macchina, mentre la dotazione di sollevamento comprende un verricello da 500 kg. Il carro cingolato è allargabile e a doppia velocità (con la facoltà di superare pendenze fino a 20°) e l’attrezzatura intercambiabile prevede come dotazione optional un argano da 500 kg, ganci ribassati, rampe di carico, cingoli antitraccia e un radiocomando Scanreco.

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La struttura del braccio a due sfili completamente idraulici, montati all’interno della struttura di sollevamento, consente l’uscita in sequenza degli sfili stessi, minimizzando gli ingombri. Di serie, è previsto un limitatore di carico elettroidraulico. La capacità di sollevamento massima è di 580 kg a 1,3 m mentre a 4,25 m la portata si attesta a 320 kg. A questo piccolo prodigio segue il primo modello Medium Compact M 250 (3.240 x 780 x 1.760 mm di ingombro), dal peso di 2.280 kg per una capacità di sollevamento fino a 2.500 kg. Il raggio massimo di lavoro (con la dotazione del jib) arriva ai 12,85 m e l’altezza massima di sollevamento a 15,9 m. Il secondo modello Medium Compact è l’M 400, sempre con caratteristiche di compattezza notevoli (4.250 x 1.280 x 1.960 mm) e una portata operativa fino ai 4.000 kg. Con la dotazione di una zavorra removibile nella parte posteriore del carro, è possibile ottenere una funzionalità da gru Pick & Carry fino a 1,6 tonnellate. Della Big Compact Crane CWE 525 con braccio Effer sappiamo già tutto ma giova ricordarne le dimensioni sorprendenti (5.007 x 1.850 x 2.610 mm) in relazione alla grande capacità di sollevamento (fino al culmine dei 14.515 kg per un’altezza massima di 32,5 m). Brennero Gru attualmente ne ha ricavato anche una versione Rough Terrain (CWE 525 RT) per impieghi estremi in modalità fuoristrada.

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Gru e Autogrù JEKKO

Semplicemente speciale

LA NUOVA SPX532 È ALL’AVANGUARDIA E SOFISTICATA MA È ALLA PORTATA DI OGNI OPERATORE, CON POSSIBILITÀ DI IMPIEGO NEI SETTORI PIÙ DIVERSIFICATI

I

l mercato è pronto ad accoglierla a braccia aperte, prefigurandosi nuove opportunità di impiego e limiti inediti di versatilità da superare con slancio. Non si può non dire che la minigrù SPX532, il nuovo modello Jekko che segna il cambio di rotta tra il vecchio e il nuovo sistema progettuale non abbia già suscitato entusiasmi tra gli operatori di un settore molto particolare del sollevamento di materiali. D’altra parte, come potrebbe essere altrimenti? Osservandola già alpino sguar-

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do, se ne intuisce l’avanguardia sottesa al progetto di questo modello inedito: un sistema di stabilità innovativo sotto il profilo tecno-dinamico, un’impiantistica idraulica ed elettronica raffinata, una maggiore semplicità di utilizzo, capacità di sollevamento maggiori, naturalmente un design rinnovato e un nuovo radiocomando user friendly in dotazione. “Il progetto della nuova SPX532 nasce dall’ascolto delle esigenze precise di un mercato, quello del sollevamento specia-

le, sempre più ampio e in continua evoluzione – spiega Alberto Franceschini, Export Manager di Jekko – L’esperienza pionieristica ormai ventennale maturata nel settore delle minigrù, unita alle profonde conoscenze del settore delle gru su autocarro, ha permesso a Jekko di sviluppare un prodotto che unisce le raffinate soluzioni utilizzate nel mondo delle autogru assieme alla semplicità e robustezza costruttiva tipiche delle gru da autocarro. La SPX532 segna pertanto un cambio di

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direzione molto importante nella progettazione e realizzazione di nuovi prodotti, che influenzerà inevitabilmente lo sviluppo delle future generazioni di minigrù. Non solo macchine innovative e sofisticate come in passato, ma anche fruibili e di facile utilizzo per una platea di clienti sempre più ampia”. Il risultato è davvero quello di una minigrù intuitiva al massimo grado, agile (in grado di passare da una porta singola), con una capacità di sollevamento elevata in rapporto al peso, alle dimensioni e all’area di stabilizzazione. Novità importanti riguardando anche il jib idraulico da una tonnellata la cui altezza massima raggiungibile – 17,3 metri – può essere paragonata a quella di una gru di categoria superiore. Il nuovo design si basa naturalmente sull’impiego di materiali più sofisticati e resistenti, dove si evidenzia ad esempio una colonna rinforzata con due pistoni e un carter non più in vetroresina ma in acciaio. La SPX532 è caratterizzata da una capacità di sollevamento massimo di 3,2 tonnellate. La grande novità è data dalla possibilità di sollevare sia in modalità con gancio che in modalità con verricello. Il sistema di stabilità è stato rinnovato per cui, per ogni stabilizzatore, la rotazione va da 0° a 90° (prima andava da 0° a 45°) ed è inoltre possibile regolare l’angolo di inclinazione degli stessi. Questo permette di ottenere più zone di stabilizzazione e più aree di lavoro, consentendo cosi alla gru di lavorare in condizioni che non sarebbero mai state possibili prima, il tutto grazie ad un sistema di sensoristica sofisticato ma semplice al contempo. La posizione del jib a riposo si trova inizialmente

In partenza per il mondo Grazie alle sue numerose innovazioni, la SPX532 ha già riscosso numeri consensi alla recente edizione del Bauma 2019. Il suo essere una macchina semplice e intuitiva la rende ideale sia per gli utilizzatori finali che per le flotte da noleggio. È la gru da porta singola (larghezza inferiore a 80 cm) con le prestazioni più elevate sul mercato, utilizzabile sia per lavori in aree confinate, soprattutto nel mercato del vetro, sia all’aperto nei settori della manutenzione industriale ed edilizia. “Sarà la macchina per porta singola più prestazionale del mercato – spiega Diego Tomasella, amministratore delegato di Jekko – La SPX532 è la prima minigrù realizzata all’interno del progetto di rinnovamento dell’intera gamma ed è stato possibile arrivare a questo risultato grazie all’utilizzo di materiali sofisticati e a un’elettronica di controllo semplice. I nostri mercati di riferimento sono in primis Germania, Olanda e Belgio e a seguire Francia, Spagna, Inghilterra, Italia, Asia, Middle East e America. Le aspettative sono alte e i molti ordini ricevuti al Bauma ci confermano che stiamo andando nella giusta direzione”.

all’interno della colonna e il jib può essere facilmente installato grazie a un innovativo sistema di aggancio: questo comporta una netta riduzione dei tempi per l’installazione e lo smontaggio del jib. L’operatore, può quindi decidere di stoccare il jib in tre modalità: a riposo sulla colonna, a terra e infine riposto sotto il braccio principale. Le prime due modalità permettono di lavorare con il braccio principale; l’ultima, con il jib installato, contempla il grande vantaggio di non doverlo mettere a riposo a fine utilizzo (come avveniva nelle versioni precedenti). Il jib consente inoltre, grazie ad un doppio distributore, di utilizzare in contemporanea sia le funzioni di sfilo che di angolo permettendo maggior

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flessibilità e precisione. Il nuovo modello Jekko è dotato di un raffinato sistema idraulico che permette alla gru di lavorare con dei movimenti più fluidi ed estremamente precisi. Questo è possibile grazie all’impiego del distributore idraulico digitale che unito all’elettronica di controllo e a un radiocomando intuitivo permette una gestione dinamica attiva dei movimenti della gru - per cui il cliente potrà selezionare la modalità di lavoro ideale in base alle necessità del cantiere. Il nuovo radiocomando Jekko è stato studiato per essere user friendly. Tutte le funzionalità della minigrù possono essere attivate o disat-

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Gru e Autogrù

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tivate direttamente dal radiocomando, attraverso selettori che riportano a schermate intuitive. Sul radiocomando sono selezionabili quattro diverse configurazioni che facilitano il lavoro dell’opera-

tore guidandolo nelle diverse operazioni: pick & carry, gru, salita e discesa stabilizzatori, cingoli e rotazione traverse. Jekko, da sempre attenta alle tematiche ambientali, offre la miglior soluzione con batteria al litio sul mercato, frutto di 5 anni di investimenti e ricerca. La SPX532 è disponibile nella versione “eco-friendly” a batteria a litio, top di gamma per durata e rapidità di ricarica. In alternativa, la SPX532 può disporre di un motore a scoppio diesel abbinato ad un motore elettrico monofase (220V – 2,2 kW) o trifase (400V – 5,5 kW). L’operatore, a seconda del luogo di lavoro e delle esigenze, può facilmente passare da una soluzione all’altra con una notevole flessibilità d’impiego. Grazie al sistema J-Connect e quindi l’utilizzo di una SIM dati, la SPX532 può essere connessa al web. Attraverso un portale creato ad hoc la gru infatti può essere monitorata da remoto dal cliente, dal rivenditore e dal servizio di assistenza tecnica di Jekko.

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Gru e Autogrù HIAB

Con X-Duo il lavoro è light DALLA NUOVA SERIE DI GRU LEGGERE HIAB, TUTTO L’AUSILIO DELL’ALTA TECNOLOGIA CON SISTEMI INTELLIGENTI PER IL CONTROLLO DI SICUREZZA E PRODUTTIVITÀ NEI CANTIERI E NELLE APPLICAZIONI INDUSTRIALI

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a produttività di un’impresa che offre servizi con gru in vari ambiti di intervento è direttamente correlata alla rapidità operativa del modello prescelto, soprattutto in ope-

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razioni di carico frequenti nell’arco di un’intera giornata lavorativa. Da Hiab le esigenze specifiche dell’operatore che utilizza gru da autocarro nell’operatività quotidiana sono considerate degne

della massima attenzione progettuale. Per questo, la nuova gamma leggera X-Duo del costruttore svedese è un concentrato di tecnologia studiato appositamente per un cliente finale che non può

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accettare compromessi di produttività. Nel descrivere le prerogative della nuova serie di light crane Hiab X-Duo, partiamo proprio dalle funzioni intelligenti che aiutano enormemente la gestione della gru da parte dell’utilizzatore e ne aumentano ulteriormente il livello di sicurezza e la facilità d’uso. Il sistema di assistenza all’apertura dei bracci (Boom Deployment Assistant, BDA), ad esempio, tiene sotto controllo l’angolo e la posizione del braccio durante l’apertura e la chiusura, impedendo all’operatore stesso di eseguire eventuali movimenti che potrebbero danneggiare la gru. Veniamo dunque al cuore concettuale della light series Hiab. Si chiama Hiab Duo e costituisce la scelta intelligente per i comandi manuali, con una configurazione a controlli incrociati

che presenta la stessa sequenza di leve su entrambi i lati del camion. Robusto e affidabile, il modulo Hiab Duo dispone inoltre di un sistema intelligente integrato che aumenta la sicurezza. Tra le funzionalità specifiche poi sono degne di nota l’avviso braccio alto, la protezione dal sovraccarico (OLP) e il controllo automatico della mansione (ADC) che monitora il lavoro in esecuzione, con il vantaggio di potenziarne la capacità. La sicurezza e la tutela del bene è importante ma la gru è anche un investimento nella redditività. Per questo, la funzione Hiab HiConnect permette di accedere ai dati in tempo reale per ottimizzare le prestazioni della macchina ed evitare inutili tempi di inattività. L’operatore quindi ha sempre il controllo assoluto della gru per

ogni fase di sollevamento e ogni movimentazione, in qualsiasi frangente e in qualsiasi contesto di lavoro. La funzione di controllo automatico della mansione (ADC), sempre esclusiva e brevettata da Hiab, può aumentare del 10% la capacità indicata della gru nelle applicazioni con carichi sospesi, senza stress o fatica aggiuntivi sulla struttura in acciaio. Questo modulo funzionale contribuisce in modo decisivo a ridurre la manutenzione per tutta la vita utile della gru. Grazie alla funzione ADC è possibile eseguire in tutta sicurezza sollevamenti che, in caso contrario, supererebbero la capacità della gru, consentendo un lavoro senza interruzioni quando è necessario un incremento sensibile della capacità di sollevamento. Parlando della struttura costruttiva, le gru leggere Hiab inoltre sono built to perform, progettate cioè per assicurare prestazioni durature nel tempo grazie alla protezione dagli elementi atmosferici garantita dal rivestimento all’avanguardia Hiab nDurance - oltre alla garanzia standard di due anni su tutti i componenti. Progettate per

Un mondo di accessori La dotazione di attachment per le light crane X-Duo di Hiab è davvero sorprendente. Per la movimentazione dei carichi è disponibile nella gamma di accessori dedicati una forca per pallet, dei robusti carotatori (soluzione ottimale per recinzioni, segnaletica stradale, paesaggistica, piantumazione degli alberi, pozzi, pali elicoidali e installazioni di barriere acustiche), disponibili con tre motori di potenze differenti, una vasta gamma di trivelle fino a 1.000 mm e diversi tipi di denti, oltre a diverse estensioni per la realizzazione di fori fino a una profondità massima di 5 metri. Per le gru Hiab sono disponibili naturalmente numerose benne, dai modelli di larghezza ridotta (adatte a dispiegare cavi), alle benne con valva aperta di medie dimensioni per sollevare rami ed eseguire scavi, fino alle benne a cucchiaio di grande volume, perfette per spostare grandi quantità di materiale. L’Hiab Multi Brush poi è uno strumento versatile per la rimozione della neve dai tetti oppure di sabbia e ghiaia dal terreno. Facile e sicuro da usare, può assicurare un considerevole risparmio di tempo e manodopera. Ultimo ma nn meno importante, il rotatore per movimentare carichi pesanti o sfusi con grande precisione. La gamma comprende modelli a ingranaggi e a palette, con attacchi ad albero o a flangia per collegarli ad altri accessori.

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Gru e Autogrù durare a lungo, a prescindere dalle condizioni di lavoro, le gru Hiab X-Duo rivelano una robusta struttura in acciaio a resistenza elevata abbina un peso ridotto alla capacità di sollevare carichi pesanti. Gli attacchi a tenute adattabili, poi, sono progettati per resistere a vibrazioni e pressioni elevate e ridurre al minimo il rischio di danni. Nella manutenzione infine, ogni operazione è agevolata da parti e componenti principali in posizione intuitiva e facile da raggiungere. Un ottimo esempio è il serbatoio dell’olio integrato nella base della gru, che può essere installato senza dover ridisporre i componenti del camion e contempla un’accessibilità più rapida e semplice.

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Gru e Autogrù NORMATIVE & REGOLAMENTI

Gru rotanti e sicurezza

UN DOCUMENTO INAIL SULLE VERIFICHE PERIODICHE SI SOFFERMA SULLE GRU A BRACCIO ROTANTE IN RELAZIONE ALLA NORMA ATTUALE UNI EN 14985:2012

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a gru a braccio rotante è una gru utilizzata generalmente come gru da container nei porti o nei cantieri navali. Ad esempio sono utilizzate nei terminal portuali per la movimentazione delle merci e sono rese compatibili agli spostamenti dei container mediante appositi spreader vincolati al gancio e progettati per riprodurre la tecnologia comune alle gru a portale. A definire le caratteristiche delle gru a braccio rotante è il documento Inail “ Apparecchi di sollevamento materiali di tipo fisso - Parte I” elaborato nel 2017 dal

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Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici. Un documento che fornisce informazioni dettagliate sulle prime verifiche periodiche degli apparecchi di sollevamento e anche informazioni sulla normativa tecnica. Il documento Inail ricorda che la norma specifica in vigore per questa tipologia di macchine è la UNI EN 14985:2012 (Apparecchi di sollevamento - Gru a braccio rotante); una norma che, come indicato nel sito UNI, si applica alle gru a braccio rotante azionate elettricamente o idrauli-

camente montate in una posizione o libere di lavorare su rotaie orizzontali. Non si applica, invece, a gru a parete, a colonna, ad albero da carico, a rotaia, a torre o gru per officina. E non si applica ad operazioni di erezione o di smontaggio o di cambiamento della configurazione della gru. La norma fornisce i vari requisiti per tutti i pericoli significativi, le situazioni e gli eventi pericolosi rilevanti per le gru a braccio rotante motorizzato quando utilizzate secondo le condizioni previste dal fabbricante (ma non sono coperti dalla norma i pericoli specifici dovuti ad atmosfere potenzial-

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mente esplosive, radiazioni ionizzanti ed operazioni in campi elettromagnetici). Il documento si sofferma poi sulla evoluzione nel tempo dei riferimenti normativi e riporta, a questo proposito, le due norme: EN (14985:2007 che è stata ritirata il 15 febbraio 2012) e l’EN 14985:2012 che è stata pubblicata il 23 marzo 2012 ed è attualmente in vigore. Si ricorda, a questo proposito, che l’adozione di una norma armonizzata, “seppure dia presunzione di conformità alla direttiva di prodotto specifica, è a carattere volontario e fornisce un’indicazione dello stato dell’arte, determinando il livello di sicurezza che ci si aspetta da un determinato tipo di prodotto in quel dato momento”. Il fabbricante della macchina che “sceglie di adottare soluzioni tecniche diverse, anche se desunte da altre specifiche tecniche, deve poter dimostrare che la sua soluzione è conforme ai requisiti di sicurezza e di tutela della salute pertinenti e fornisce un livello di sicurezza almeno

equivalente a quello che si otterrebbe con l’applicazione delle indicazioni della norma armonizzata specifica”. Il documento riporta alcuni estratti della norma, propedeutici all’attività di verifica periodica, relativamente ai principali dispositivi di sicurezza previsti per l’attrezzatura. Riguardo all’arresto di emergenza, nella norma (§ 5.3.9.4) si indica che un dispositivo di arresto di emergenza in grado di arrestare tutti gli azionamenti “deve essere previsto in ogni stazione di comando. I dispositivi devono inoltre essere previsti nei seguenti punti per arrestare i movimenti appropriati: vicino al punto di accesso alla parte rotante; a terra su entrambi i lati o a ogni angolo del portale, in funzione della dimensione del portale stesso; nel locale tecnico; vicino a ogni macchinario principale ubicato all’esterno del locale tecnico”. Si segnala che i dispositivi di arresto di emergenza ubicati presso le stazioni di comando “devono essere di tipo a fungo

e auto ritentivi. I dispositivi di arresto di emergenza posti in altri punti devono essere ubicati in modo da essere facilmente identificabili e accessibili e da evitare l’attuazione accidentale”. Riportiamo poi qualche informazione generale sui sistemi di frenatura (§ 5.4.2.1). Tutti i movimenti – indica la norma – “devono sempre essere sotto il controllo di un sistema di frenatura. I sistemi di frenatu-

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Gru e Autogrù ra devono essere tali da poter decelerare i movimenti, trattenere i movimenti operativi ed evitare movimenti accidentali. […] I freni devono inserirsi automaticamente nei casi seguenti: il dispositivo di comando torna in posizione neutra; l’alimentazione al freno viene interrotta; il dispositivo di arresto di emergenza viene azionato; l’alimentazione del motore di azionamento corrispondente è interrotta o disinserita”. La noma, che vi invitiamo a visionare integralmente, riporta poi indicazioni ulteriori sui freni per i movimenti di sollevamento e del braccio brandeggiante (§ 5.4.2.3); freni di servizio (§ 5.4.2.2). Riportiamo, infine, qualche informazione su dispositivi limitatori e indicatori. Riguardo ai limitatori del carico nominale (§ 5.5.1.1) si indica che “le gru con carico nominale ≥ 1000 Kg o con un momento ribaltante dovuto al carico ≥ 40000 nm devono essere dotate di limitatore del carico nominale in conformità ai punti 5.3 e 5.4 della EN 12077-2:1998+A1:2008 per controllare i meccanismi sia di sollevamento sia di brandeggio e se necessario il meccanismo

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di rotazione”. Inoltre (§ 5.5.1.2) il limitatore del carico nominale “deve escludere i comandi della gru quando il carico della stessa eccede il carico nominale, impeden-

do così una condizione che incrementi il carico della gru oltre i limiti di progetto. […] non devono essere utilizzati limitatori di forza ad azione diretta basati sull’attrito.

I limitatori della forza di sollevamento devono assicurare protezione da sovraccarico e protezione anti-stallo, come specificato ai punti 5.5.1.3 e 5.5.1.4” della norma.

Le altre indicazioni Di seguito, forniamo ulteriori specificazioni normative per la sicurezza contenute nella UNI EN 14985:2012. Riguardo alla Protezione da sovraccarico - Sollevamento (§ 5.5.1.3.1), “il limitatore del carico nominale deve essere tarato in modo che un carico eccedente il carico sollevato massimo, specifico per ogni combinazione carico/sbraccio, moltiplicato per il coefficiente di intervento α, deve attivare il limitatore. Il coefficiente di intervento deve essere ≤ 1,1. Il valore del carico per l’intervento deve essere misurato dopo aver filtrato gli effetti dinamici. […]”. Nella parte Protezione da sovraccarico - Brandeggio (§ 5.5.1.3.1), “al raggiungimento dei limiti di progetto per la combinazione carico/ sbraccio, la protezione deve intervenire portando ad un arresto immediato. Dopo l’intervento, il sistema di comando deve consentire il brandeggio del braccio per permettere alla gru di continuare a funzionare”. Nella “Protezione da sovraccarico - Protezione anti-stallo (§ 5.5.1.4), “per i sistemi di sollevamento ad azionamento idraulico, il limitatore della forza di sollevamento ad azione diretta può essere considerato come una protezione anti-stallo. La funzione della protezione anti-stallo è quella di escludere ritardi in fase di filtrazione, dovuti alla necessità di assicurare la protezione da sovraccarico. La protezione anti-stallo riduce al minimo le forze indotte nei casi in cui si tenti di sollevare ‘sovraccarichi di grandi dimensioni’ o in cui il carico sia vincolato a terra”. Riguardo poi agli indicatori (§ 5.5.2), “le gru con carico nominale ≥ 1000 Kg o con un momento ribaltante dovuto al carico ≥ 40000 nm devono essere dotate di indicatori del carico nominale e dello sbraccio in conformità al punto 5.7 della EN 12077-2:1998+A1:2008. Le gru che operano in aree in cui le velocità di progetto del vento in servizio possono essere eccedute devono essere dotate di indicatori della velocità del vento, a meno che siano continuamente disponibili altri mezzi in grado di informare l’operatore a riguardo”. Riguardo agli indicatori e ai dispositivi limitatori il documento riporta ulteriori dettagli sugli avvertimenti visivi e acustici, sui limitatori di movimento e sui limitatori di prestazione. Concludiamo segnalando che, riguardo alla norma EN 14985:2012, il documento riporta informazioni anche su: sistema di messa a terra di protezione e collegamenti equipotenziali; interfaccia con l’operatore e dispositivi di comando montati sulla macchina; meccanismo di rotazione; meccanismo di traslazione; protezione contro pericoli speciali; interfaccia uomo-macchina - comandi e stazioni di comando; equipaggiamento con funzione informativa di avvertimento; prova di idoneità allo scopo; informazioni per l’utilizzo.

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Gru e Autogrù SAVIS

I ragni Maeda sono tra noi GRAZIE AL DEALER DI SAN MAURO TORINESE, LE MINIGRÙ GIAPPONESI ARRIVANO AL GIS 2019 CON DIECI MODELLI TUTTI DA SCOPRIRE

L’

esordio è da pionieri del mercato e un protagonista creativo e affamato di novità come Savis non poteva che ambire a questo ruolo per il prossimo GIS 2019 di Piacenza. La novità si chiama Maeda e risponde al nome delle minigrù cingolate più famose al mondo. Il costruttore giapponese di Nagano fu il primo a inventare questa tipologia di gru, poi diffusa in tutto il mondo (Europa compresa, dove la struttura Kranlift ne presiede la distribuzione) e Savis, dopo averne sondato le opportunità operative e commerciali, ha deciso di entrare in campo, ottenendo l’incarico di dealer ufficiale per l’Italia. “Si tratta di macchine di nicchia, senz’altro - ci spiega Gabriele Spalla, responsabile commerciale di Savis - Eppure, dai primi sondaggi che abbiamo realizzato, l’interesse per queste piattaforme cingolate compatte è notevole. Si tratta di macchine in grado di raggiungere aree di lavoro inaccessibili a modelli di gru su autocarro, modelli in grado di lavorare anche ai

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piani superiori degli edifici, negli interni come all’aperto, con la prerogativa di una facile e rapida trasportabilità con normali veicoli a circolazione stradale”. Gli fa eco Flavio Barosso, amministratore delegato della società di San Mauro Torinese: “Il GIS è la prima fiera in cui ci presentiamo con il prodotto Maeda. Abbiamo disposizione in esclusiva 10 modelli, sette dell’ormai nota tipologia ragno e tre cingolate semoventi in grado di lavorare senza stabilizzatori, sulla base di un carro dotato di postazione operatore che richiama la struttura di un tipico miniescavatore movimento terra. Riteniamo che questa gamma possa incontrare il favore di un

pubblico diversificato, alla ricerca ancora oggi di una soluzione ideale per gestire i sollevamenti più sofisticati e complessi nei cantieri più proibitivi per le macchine di grande e medio ingombro”. La scommessa di Savis è stata preparata dallo staff commerciale dell’azienda piemontese con grande cura e dispendio di energie. “Il cliente che si rivolge a noi ci vede come veri e propri consulenti e pretende delle risposte ben precise - sottolinea Gabriele Spalla - Le minigrù Maeda non sono macchine semplici da conoscere. Dopo averne analizzate fino in fondo le possibilità operative, si resta meravigliati dalla versatilità che offrono all’operatore. Il nostro compito è quello di rendere sem-

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plice e naturale questa grande versatilità e aprire all’impresa - e soprattutto al noleggiatore - l’orizzonte delle infinite possibilità che si possono ricavare da un investimento in queste minigrù giapponesi”. Il noleggiatore, come indica Spalla, è al centro dell’interesse di Savis per la promozione e la vendita di questa nuova linea di prodotti. “Un noleggio che guardi al futuro e a macchine che garantiscano sempre un’offerta flessibile al cliente, non può non interessarsi a un prodotto come Maeda - considera Flavio Barosso - Quante soluzioni si possono aggiungere all’operatività

Libertà Pick & Carry Simili nella struttura a miniescavatori in versione gru, il modelli Maeda CC completano l’offerta di Savis per un pubblico di noleggiatori che ama le novità più eclettiche. La CC423 è l’ultimo modello aggiunto a questa serie, con portata massima di 2,93 t. La CC423 è stata sviluppata principalmente per l’uso in aree come i centri urbani in cui lo spazio è limitato. Le caratteristiche sono: ridotta larghezza del carro, nessuna necessità di stabilizzatori e ridotto ingombro di rotazione. La caratteristica principale di questa gru è la capacità di trasporto in modalità Pick & Carry da 1.465 kg. Altre caratteristiche importanti sono quelle del nuovo motore Tier 4, di una cabina operatore aperta e di un peso lordo contenuto in soli 4.400 kg. L’ultima versione della gru cingolata CC985 invece presenta un nuovo motore ecocompatibile EU stage III B, una nuova cabina più ampia e un limitatore di momento migliorato. Altezza di lavoro di 16,5 m e nuovo monitor multifunzione da 7 “. La portata in modalità Pick and Carry è di 2.000 kg. Il fly-jib opzionale a due sezioni aumenta la massima altezza di sollevamento a 20,2 m. Infine il terzo modello disponibile da Savis è il CC1485 dalla notevole capacità di sollevamento fino a 6 t per uno sbraccio di 16,1 m, dotato di una videocamera con vista posteriore. Il nuovo attacco del fly-jib prevede un sistema di avvolgimento più semplice e tradizionale a tutto vantaggio della flessibilità di intervento da parte dell’operatore.

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Gru e Autogrù in cantiere, con macchine di questo tipo? Infinite e con un risparmio di tempo e costi logistici notevolissimo. Guadando proprio alla maturità di un noleggio avanzato, sono fiducioso nel successo dell’accoglienza che il pubblico del GIS riserverà a alla nostra proposta incentrata sulla gamma Maeda”. Guardiamola nel dettaglio allora questa offerta d’eccezione di 10 diversi modelli di minigrù cingolate Maeda dall’alto livello tecnologico, tutte con notevoli capacità di sollevamento abbinate a dimensioni e pesi contenuti che ne fanno la scelta più vantaggiosa per chi vuole leggerezza di intervento e multifunzionalità nelle applicazioni più varie. La gamma completa offre quindi portate da 1 a 8 tonnellate mentre le altezze operative vanno dai 5,5 m della minigrù più piccola ai 25,5 m del modello più grande equipaggiato con il fly-jib. Alcuni modelli Maeda poi possono lavorare in modalità Pick & Carry e tutti quanti possono essere attrezzati con sollevatori a vuoto appositamente progettati per l’installazione di vetrate. La linea disponibile da Savis comprende dunque sette modelli di minigrù cingolate con stabilizzatori e tre minigrù cingolate semoventi.

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Partiamo dal modello più piccolo, quello relativo al ragno MC104. Si tratta del primo esempio di come la larghezza molto contenuta della macchina ne consenta l’accesso attraverso la porta standard di un’abitazione. Alimentata da un motore elettrico che funziona con qualsiasi sorgente di alimentazione trifase, l’MC 104 è una carta d’identità d’accesso privilegiato al mondo Maeda. Segue il modello Maeda MC174, larga solo 590 mm, con capacità di sollevamento di 1,72 t. Questa macchina con pochi confronti prestazioni nella propria categoria di peso operativo unisce anche tutti gli altri vantaggi delle minigrù Maeda, anche sotto il profilo dell’investimento. Con una garanzia di due anni, la dotazione del filocomando e l’alta qualità costruttiva, il noleggiatore di casa nostra è sicuro di realizzare una scoperta davvero speciale. L’MC285-3 alza il tiro della capacità di sollevamento a 2,82 t, con una larghezza della macchina chiusa di soli 750 mm. La MC285-3 ha dimostrato di essere uno dei modelli più popolari di minigrù a livello internazionale, per una vasta gamma di applicazioni. L’ultima versione del modello MC285-3 presenta migliorie sotto l’aspetto della sicurezza, un gancio a una e due carrucole come allestimento standard e una velocità operativa unita a un deciso miglioramento della facilità d’uso. La MC305 è la prima mini-gru Maeda con guida a bordo ed è estremamente potente pur avendo dimensioni molto ridotte. Ha una capacità di sollevamento di 2,98 t. con soli 1280 mm di larghezza. La qualità superiore e l’ingegneria della linea di prodotti Maeda offrono longevità di utilizzo e maggiore ritorno generale sugli investimenti legati al noleggio.La MC405 è una mini-gru molto potente con una capacità di sollevamento di 3,83 tonnellate. Questo modello ha una capacità Pick and Carry unica: fino a 500 kg. Il fly-jib opzionale aumenta ulteriormente la capacità di lavoro già impressionante. Offre inoltre la possibilità di installare un gancio tipo Searcher unico nella categoria con capacità di 850 kg. La mini-gru MC815 è il modello di punta della gamma Maeda con una capacità


Stage IIIB ne innalza infine la vocazione ecologica. Arriviamo infine al modello MK1033 con braccio articolato. Minigrù molto stretta con il vantaggio di un braccio mobile a sei sezioni idrauliche più un jib - prerogative che conferiscono alla gru la caratteristica di poter superare un ostacolo facilitando l’esecuzione di molte attività come la movimentazione e l’installazione di vetrate sulle facciate degli edifici, il sollevamento in spazi ristretti e la collocazione di abbaini e lucernari sui tetti. La capacità di questo modello particolare arriva alle 0,995 t per un’altezza di sollevamento fino a 11,3 m. di sollevamento di 8,09 t che la rende ad oggi la macchina più potente della serie ragno. Con un’altezza di sollevamento di 19,6 m e la dotazione di un nuovo monitor touchscreen multifunzione da 10,4”, la gru contempla il vantaggio aggiuntivo della funzione Pick & Carry fino a 1.000 kg. Il fly-jib idraulico a due sezioni (opzional) aumenta l’altezza di sollevamento fino ai 25,5 m. L’implementazione dell’innovativo, già menzionato Searcher Hook offre poi una capacità superiore ai 1.000 kg. Le ulteriori novità di questo modello rimandano alle inedite modalità di sollevamento, alla possibiltà della multistabilizzazione, alla dotazione di un nuovo radiocomando con joystick, alla funzione di autolivellamento, alla modalità di chiusura automatica del gancio e del braccio. La dotazione di un motore conforme allo standard europeo

L’organizzazione di Savis al servizio delle mini-gru Maeda Savis sfrutta la propria organizzazione consolidata, che consiste nella sede di San Mauro Torinese e nella filiale di Brugherio (MB), per offrire un servizio completo anche per quanto riguarda gli aspetti del post-vendita specificamente indirizzati al mercato delle mini-gru Maeda. Anche nella filiale di Brugherio, comoda da raggiungere e adiacente all’autostrada A4, c’è la possibilità di testare le caratteristiche delle mini-gru nelle varie tipologie che sono disponibili in pronta consegna. La rete commerciale è completata da diversi rivenditori che assicurano su tutto il territorio nazionale i servizi di vendita, assistenza post-vendita e disponibilità dei ricambi originali in tempi brevissimi.

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Gru Edili MORITSCH CRANE

Nel nome della Storia DALLE ORIGINI COMEDIL A RECOM, OGGI È LA FAMIGLIA A FIRMARE IL MARCHIO DELLE NUOVE TORRI D’ITALIA

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na delle storie più centrali e affascinanti del sollevamento italiano è rinata quasi quattro anni fa, per impeto d’iniziativa di Mariano Moritsch. Il figlio di Ferruccio, fondatore di Comedil (con il fratello Raffaele) nel lontano 1962, ha ripreso nel

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2015 il filo interrotto delle gru a torre di famiglia, ripartendo – con i fratelli Martina e Simone – nel progetto e nella costruzione di una gamma importante sotto l’egida societaria del marchio Recom Crane. Oggi, con il mercato internazionale che ha riconosciuto il valore industriale

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TO 17m

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gru a torre creata da uomini che amano davvero il proprio lavoro, e pronti a seguirmi in questa nuova impresa – ha spiegato il proprietario della nuova Moritsch Crane – La mia famiglia ha creato il terzo gruppo più importante nel campo delle gru a torre, e ne siamo tutti fieri. Ho raccolto questa eredità e ora ho deciso di collocare il nome della mia famiglia davanti a tutto. Perché rappresenta il passato, è certamente il nostro presente e delineerà anche il nostro futuro”. Il benvenuto quindi a Moritsch Crane da parte della redazione di Sollevare, con l’augurio di una nuova stagione di grandi risultati da perseguire con tenacia e personalità. Nel nome dell’Italia del sollevamento nel mondo.

RANGE

dell’iniziativa, confermando – insieme agli ordini di modelli nuovi e all’avanguardia – l’apprezzamento tecnologico per la direzione presa dalla nuova società di Longarone. Mariano Moritsch, in qualità di amministratore delegato dell’azienda, ha annunciato il mese scorso il cambio definitivo della ragione sociale di Recom Crane in Moritsch Crane, in ossequio al nome di una famiglia che ha fatto la storia delle gru edili in Italia. La notizia è stata rivelata da Mariano Moritsch attraverso una lettera personale a clienti e media partner. “Quando nel 2015 ho deciso di rifondare l’azienda di famiglia nel settore delle gru, l’ho fatto convinto che fosse arrivato il momento giusto per proporre una gamma di

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FA R E S I N . C O M

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Gru Edili POTAIN

L’automontante è mobile CON LA NUOVA HUP M 28-22 SI INNALZA ESPONENZIALMENTE IL GRADO DI VERSATILITÀ IN CANTIERE

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all’intuizione dei progettisti Potain, il risultato che ne è scaturito in occasione dell’ultimo bruma di Monaco ha rappresentato davvero una sorpresa per gli operatori di gru edili. La prima gru mobile Hup automontante, nel modello Hup M 28-22, non poteva non suscitare l’interesse di chi cerca una flessibilità di impiego sempre più ad alto livello nei cantieri edili. Pur essendo il terzo modello dell’innovativa gamma di gru automontanti Hup, la Hup M 28-22 è la prima a puntare prin-

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cipalmente sul concetto di una mobilità al massimo grado. Innazitutto, il nuovo design della Hup M 28-22 è una garanzia di compattezza evidente; con il braccio ripiegato, la lunghezza della gru raggiunge appena i 11,5 m, consentendone un’operatività negli spazi più limitati e angusti, oltre ad agevolarne il trasporto da un cantiere all’altro. Inoltre, la Hup M 28-22 è dotata del più moderno equipaggiamento per un trasferimento agile e della massima praticità, potendo contare sulla dotazione di assali a doppia sterzata. “La

nuova Hup M 28-22 ottimizza mobilità, produttività e versatilità a vantaggio della nostra clientela - è l’impressione dichiarata da Jean-Pierre Zaffiro, direttore globale prodotti per le gru automontanti Potain, nell’ambito del gruppo Manitowoc - Per molti operatori del settore questa combinazione si traduce in un aumento della redditività sull’investimento iniziale”. La Hup M 28-22 è dotata di un braccio da 28 m e offre 16 configurazioni - una caratteristica unica per questa categoria di gru automontanti che permette di adattarle

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Per i clienti di ieri e di domani Manitowoc si è impegnata a potenziare le capacità telematiche a vantaggio degli utenti Potain e grazie al servizio CraneSTAR Diag, ad esempio, i clienti del settore relativo alle gru a torre hanno accesso a dati vitali sulle macchine direttamente dai propri laptop o smartphone. Questo modulo include informazioni relative a utilizzo, produttività e tempi di attività del parco macchine o della gru. Non solo, i tecnici possono accedere e caricare dati di manutenzione sulle gru e gli addetti all’assistenza possono condurre procedure diagnostiche remote in tempo reale, per ottimizzare i tempi di intervento dei tecnici e di attività delle gru. Al Bauma 2019, nel novero dei servizi al cliente Manitowoc, uno spazio di interesse è stato dedicato al già noto programma Manitowoc EnCORE che offre rilavorazione e rimessa a nuovo delle gru di uno specifico modello oppure seguendo caratteristiche particolarmente importanti per l’impiego effettuato dallo stesso cliente. Per altri operatori, invece, questo programma rappresenta un modo per acquistare una gru Manitowoc a un prezzo inferiore. Va sottolineato infine che il programma EnCORE di Manitowoc supporta il progetto specifico dalle fasi di consulenza e rimessa a nuovo fino al trasporto e all’assistenza post-vendita.

agevolmente a una vasta gamma di applicazioni e di cantieri. La gru, che ha una portata massima di 2,2 t, riesce a sollevare carichi da 850 kg in punta allo stesso braccio da 28 m. La versatilità è garantita dalle quattro posizioni di sollevamento del braccio, che può essere posto in orizzontale oppure ad angolazioni di 10°, 20° e perfino 30°. Grazie a queste funzioni, l’altezza sottogancio della Hup M 28-22 si estende da 20 a 31 m. Le operazioni di apertura e chiusura del braccio sono rapide e semplici, in quanto la Hup M 28-22 prevede comode configurazioni per bracci di varie lunghezze. La produttività degli operatori della Hup M 28-22 è ottimizzata grazie al telecomando Manitowoc. Il sistema di comando a distanza include un ampio schermo a colori, con funzioni di navigazione e caratteristiche ergonomiche ottimizzate, per offrire maggiore comfort per l’operatore. Il software Smart Set Up visualizza comodamente sullo schermo i dati relativi alle operazioni di apertura e chiusura del braccio della gru eseguite mediante il telecomando. Come già gli altri modelli della gamma Hup, anche questo nuovo modello si avvale della speciale funzione Drive Control Manitowoc: tre profili disponibili che consentono agli operatori di variare la ve-

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locità di lavoro della gru in funzione delle esigenze dell’applicazione in uso. Inoltre, la funzione di micro-velocità consente di eseguire operazioni di sollevamento lente e con la massima precisione.

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Ple AISEM

La pratica della responsabilità DALL’ASSOCIAZIONE DEI PRODUTTORI DI MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO, NELL’AMBITO DI ANIMA, ARRIVANO LE REGOLE RACCOMANDATE PER UNA SCELTA CORRETTA DELLA PLE E PER LO SBARCO IN QUOTA

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a scelta di una piattaforma di lavoro elevabile che sia realmente idonea a svolgere un’applicazione specifica - nel sollevamento in quota di persone e attrezzature - è da ascrivere a un quadro normativo nazionale ed europeo ben preciso. L’Aisem (Associazione italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione) ha fornito agli operatori del settore, nel Position Paper numero 3/20L19, una guida sintetica alla selezione corretta della PLE da utilizzare, con utili indicazioni anche alle modalità dello sbarco in quota. Il primo punto sottoposto a disamina da Aisem è quello relativo alla conformità delle PLE. Sul luogo di lavoro devono essere utilizzate, infatti, solo attrezzature conformi alle norme vigenti, di fonte Ue, oppure a quelle nazionali, dove non siano state ancora emanate norme della stessa Unione europea (art. 70, co. 2 D.Lgs. 81/2008). Seguendo questo dettato, le PLE quindi devono essere conformi alla Direttiva

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Macchine, così come recepita nell’ordinamento nazionale. Per la fabbricazione delle PLE è stata emanata la norma armonizzata UNI EN 280: 2015 (Piattaforme di lavoro mobili elevabili - Calcoli per la progettazione - Criteri di stabilità - Costruzione - Sicurezza - Esami e prove) dal CEN, su mandato della Commissione Europea e tale norma affronta e risolve proprio i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla Direttiva Macchine. Di conseguenza, le PLE fabbricate in conformità alla norma UNI EN 280 acquisiscono la presunzione legale di conformità per l’utilizzo sul luogo di lavoro. La norma UNI EN 280 non tratta i rischi connessi all’utilizzo della PLE per lo sbarco di persone dalla piattaforma, mentre la medesima ha già raggiunto una determinata altezza dal suolo (il cosidetto “sbarco in quota”). Quindi con le PLE costruite esclusivamente in conformità alla norma UNI EN 280, lo sbarco in quota non è consentito in quanto la macchina non può essere considerata conforme alle norme

in vigore per un uso che preveda questa modalità operativa. Vediamo ora come conoscere le informazioni relative alle caratteristiche della PLE. La Direttiva Macchine (sul punto il testo della Direttiva e quello del relativo recepimento sono identici) prevede espressamente per il fabbricante l’obbligo di informare l’utilizzatore sulle caratteristiche della macchina che sono essenziali per comprendere quale uso sia previsto e quali siano le disposizioni per la manutenzione (Direttiva Macchine, allegato I, punti 1.7.4 e seguenti). Non solo: è prescritto anche che il fabbricante descriva l’uso previsto della macchina e tenga conto anche dell’uso scorretto che si possa ragionevolmente prevedere. Per esempio, se una PLE non è idonea allo sbarco in quota, trattandosi di un uso scorretto ragionevolmente prevedibile, lo stesso deve essere previsto dal fabbricante nelle istruzioni come uso scorretto. Le informazioni elencate nell’allegato della Direttiva sono cogenti, e possono

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Il luogo di lavoro e le procedure di sicurezza

essere integrate con altre; le istruzioni si possono considerare quindi un efficace strumento di comunicazione tra fabbricante e utilizzatore. Non è imposta una particolare forma con la quale il fabbricante deve provvedere alla redazione delle informazioni, tuttavia è nell’interesse del fabbricante che le informazioni siano facilmente comprensibili (ovvero siano scritte con una forma di linguaggio comprensibile per il soggetto a cui sono destinate), che si trovino in un solo documento e che siano il più complete possibile. Ricordiamo infatti che una lacuna delle istruzioni può essere considerata un difetto della macchina, nel caso ne sia la causa di danni a cose o persone. Le istruzioni poi devono consentire all’utilizzatore di comprendere se si tratti di una macchina idonea all’utilizzo che prevede di farne. Quale macchina allora è idonea ad affrontare il rischio dello sbarco in quota? Se uno degli utilizzi previsti dall’operatore è proprio questo nello specifico, il primo accorgimento che lo stesso operatore deve rispettare è quello di scegliere una macchina che sia fabbricata per consentire tale uso. Infatti, è possibile che il fabbricante preveda la possibilità che la propria macchina sia idonea ad affrontare questo rischio, nel pieno rispetto della Direttiva Macchine (il fatto che la macchina preveda anche l’idoneità per lo sbarco in quota, non previsto dalla norma UNI EN 280, significa che la stessa PLE non gode della presunzione di conformità data dalla norma; cioè che, in caso venga contestata la conformità, l’onere di provare la conformità stessa incombe sul fabbricante, non sul soggetto che la contesta, che potrebbe essere l’autorità di controllo o altro soggetto).

L’utilizzatore può comprendere se la macchina sia stata oppure no immessa sul mercato con l’idoneità a operare lo sbarco in quota, leggendo le istruzioni nella parte descrittiva dell’uso previsto della macchina stessa e dell’uso scorretto ragionevolmente prevedibile. Un altro documento che può essere utile per comprendere se la macchina sia oppure no idonea allo sbarco in quota potrebbe essere la Dichiarazione di Conformità. Infatti, la Direttiva prevede che la Dichiarazione di Conformità contenga “all’occorrenza, riferimento ad altre norme e specifiche tecniche applicate” nonché i riferimenti dell’organismo notificato che abbia effettuato l’esame CE di tipo. La PLE idonea allo sbarco in quota deve essere conforme a ulteriori requisiti di sicurezza - non previsti dalla norma UNI EN 280 - identificati e applicati dal fabbricante. La Direttiva, nell’ambito della redazione della Dichiarazione di Conformità, prevede espressamente che, nel caso il fabbricante abbia applicato ulteriori specifiche tecniche, queste siano rese note all’utilizzatore tramite la Dichiarazione di Conformità che può ben essere considerata complementare rispetto alle istruzioni per l’uso (Direttiva Macchine, Allegato II, 1. A., primo e secondo comma).

L’individuazione della PLE idonea al lavoro da eseguire è la premessa necessaria per il rispetto delle disposizioni relative alla sicurezza del luogo di lavoro. Le istruzioni che devono accompagnare la macchina hanno contenuti idonei a offrire le informazioni necessarie all’utilizzatore, ma è evidente che è fondamentale la chiarezza del dialogo tra fabbricante e utilizzatore, per evitare la scelta di attrezzature non adatte, per le più diverse ragioni. Per contribuire alla scelta corretta, viene proposto un elenco esemplificativo delle informazioni che devono essere conosciute. Una volta che la scelta della PLE è stata fatta e dopo che è stata trasferita sul luogo in cui dovrà operare, sarà onere dell’utilizzatore prevedere ogni misura di sicurezza, sul luogo di lavoro, che possa evitare pericoli per le persone e le cose, ivi incluse le altre attrezzature, presenti sul luogo di lavoro.

Informazioni sulla PLE per lo sbarco in quota Nelle informazioni per l’uso di una PLE il fabbricante deve prevedere almeno due indicazioni relative alla possibilità di effettuare uno sbarco in quota. La prima: se lo sbarco in quota sia consentito oppure no. In secondo luogo, nel caso lo sbarco sia consentito, vanno rispettate altre quattro condizioni: deve essere prevista la modalità di utilizzo del punto di accesso alla piattaforma per consentire di effettuare l’operazione di sbarco/reimbarco senza

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Ple esporre il lavoratore a rischi di caduta; occorre poi prevedere eventuali punti di ancoraggio idonei per il collegamento di un sistema anticaduta, laddove presenti sulla PLE; in terzo luogo, vi devono essere prescrizioni relative a carichi aggiuntivi o modifica dei carichi imposti alla PLE per i quali non è stata progettata, che potrebbero compromettere la stabilità o il sovraccarico della macchina; da ultimo, sono da prevedere avvertenze sulla possibile oscillazione della piattaforma durante lo sbarco/reimbarco o lo scarico improvviso di materiali.

Valutazioni del datore di lavoro Il datore di lavoro, se prevede la necessità di sbarcare in quota dalla PLE, dovrà procedere all’analisi e valutazione dei rischi presenti sul luogo di lavoro e alla definizione delle procedure operative, prima dello sbarco in quota. Di seguito alcuni

esempi (non esaustivi) delle valutazioni che sono onere del datore di lavoro: la valutazione dell’area di sbarco (resistenza, dimensioni, portata e predisposizioni varie); la scelta appropriata di dispositivi di protezione individuale anticaduta e il loro utilizzo; le modalità di trasferimento del lavoratore dalla piattaforma delle PLE alla zona di lavoro (operazioni di

uscita, sgancio, riaggancio e così via); la verifica che la massima capacità di carico della PLE, come indicata dal costruttore, sia idonea all’utilizzo previsto durante lo sbarco in quota; il movimento improvviso delle PLE e le possibili interferenze con altri mezzi di sollevamento e/o strutture adiacenti alla zona di sbarco; infine, la gestione dell’emergenza.

WELCOME TO REALITY D re a m s a re n o t re e l , i t c a n b e re a l . Fo r t h a t w e re a l ly w o r k h a rd .

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Ple GENIE

In sintonia con l’operatore ALLE GIORNATE DEL SOLLEVAMENTO LA DIVISIONE DI TEREX AWP PORTERÀ UNA GAMMA RINNOVATA SUI FRONTI DELLA SOSTENIBILITÀ DI PROPULSIONE, DELLA CAPACITÀ OPERATIVA, DELLA SICUREZZA E DEL CONTROLLO DI GESTIONE

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l futuro dell’Italia del sollevamento al prossimo GIS rivelerà nuove dinamiche internazionali che passano per il nostro Paese. Le strategie di Genie fanno senz’altro parte di questa onda globale che lambisce le eccellenza di casa nostra e una delle prove è data dal fatto che la nuova piattaforma ibrida articolata Z-45 FE sarà costruita nello stabilimento di Umbertide (PG), assurto ormai da anni a centro di eccellenza Genie in Europa sotto il duplice profilo del design concepito per le PLE semoventi della divisione Terex AWP e della dinamica produttiva che riguarda il Vecchio continente. La consegna delle prime Z-45 FE è prevista all’inizio del 2020 e l’arrivo della piattaforma ibrida Genie sul mercato europeo

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rappresenta certamente uno standard per l’intero settore, alla prova della sostenibilità ambientale indotta da nuove norme e regolamenti su base nazionale e locale - sono sempre più numerosi, infatti, i vincoli imposti dalle amministrazioni municipali delle città italiane per l’ingresso in cantiere di macchine che non incidano sull’inquinamento dei centri urbani. La nuova Z-45 FE comunque non teme alcun limite, neppure sul fronte della potenza e delle prestazioni, in tutto e per tutto uguali a quelle del precedente omologo modello diesel a quattro ruote motrici, con il plus attuale della silenziosità e dell’“efficienza pulita” di una macchina elettrica. In buna sostanza, l’ibrida di Genie si of-

fre come soluzione versatile e sostenibile, adatta sia per applicazioni indoor e all’aperto, risolvendo anche i problemi legati alla mancanza di alimentazione elettrica in cantiere eppure risparmio nella propulsione termica, con il 30% in meno di consumo carburante rispetto alla classica funzionalità esclusivamente diesel a 36,5 Kw. Naturalmente i contenuti portati da Genie alla Giornate Italiane del Sollevamento 2019 non si limitano all’importanza pur notevole della nuova Z-45 FE. Al centro della piazza tecnologica, si colloca anche la nuova generazione Xtra Capacity rappresentata in fiera dal modello S-65 XC, esemplare della new wave costruttiva Genie dedicata a maggiori capacità di sollevamento per caratteristiche di sbraccio

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IN OGNI SOLUZIONE SEMPLICE C’È UNA GRANDE IDEA_ d’eccezione. La nuova S-65 XC, alimentata da un motore diesel da 36 kW, combina una doppia capacità di sollevamento - 300 kg standard e 454 kg con limitazioni - per una quota di 21,84 m di altezza operativa e 16,51 m di sbraccio. Come da implementazione di serie per tutta la gamma di piattaforme Genie Xtra Capacity, anche la S-65 XC prevede il controllo automatico del raggio d’azione, con cella di rilevamento del carico e sensore di pendenza hi-tech. Parliamo ora dei prodotti best-seller Genie nella gamma degli scissor. Anche le PLE a pantografo del marchio americano oggi sono sempre più verdi e produttive, con

novità di serie come la micro-forbice GS-1330m e la GS4655. La piccola GS-1330m unisce i vantaggi dell’alimentazione elettrica DC all’estesa e ininterrotta funzionalità (con una singola ricarica) della batteria. Concepita su misura per applicazioni in ambienti sensibili come alberghi, supermercati, teatri, palestre, centri commerciali e altri luoghi pubblici, la GS1330m può essere impiegata idealmente nel settore delle costruzioni, nella manutenzione di edifici industriali e negli spazi più ristretti o congestionati (uffici, edifici multipiano, aree di commercio al dettaglio). La nuova Genie GS-4655, invece, si contraddi-

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Ple stingue per una capacità in cesta notevole, fino ai 350 Kg, motori a trazione elettrica AC di ultima generazione con sistema di frenatura a recupero di energia. Le applicazioni chiave per questo nuovo modello prevedono l’accessibilità ai più angusti corridoi di magazzini, all’ambito delle installazioni elettriche e dei lavori di manutenzione negli stabilimenti, e ancora al sollevamento e al carico nei cantieri edili. Nell’ambito delle tecnologie di controllo Genie, infine, spazio anche al GIS alle dinamiche Genie Lift Connect, con nuove funzioni sviluppate per le esigenze specifiche di gestione delle flotte a noleggio. Conoscere lo stato operativo della piattaforma in tempo reale, oppure il tempo specifico di utilizzo, fino alle dinamiche di geolocalizzazione e manutenzione sono solo alcune delle numerose possibilità offerte da Genie Lift Connect al responsabile del parco macchine. Disponibile in Europa e in alcuni paesi del Medio Oriente già durante il secondo trimestre 2019, questo nuovo sistema telematico viene fornito come dotazione standard con tre anni di abbonamento su tutte le nuove macchine acquistate nella gamma GS, Z ed S e sui sollevatori telescopici GTH. Genie Lift Connect presenterà presto come opzione la nuova funzione Access Control con riconoscimento dei patentini di abilitazione degli operatori, a prevenzione di ogni eventuale impiego non autorizzato delle piattaforme aeree Genie.

Lift Guard, l’anticaduta certificato Per l’ormai conosciuto accessorio costituito dalla barra anticaduta Genie Lift Guard è arrivata una nuova importante certificazione. La barra progettata per fornire agli operatori la capacità di svolgere azioni senza rischi di incolumità nella vicinanza di strutture adiacenti alla piattaforma, rimanendo saldamente ancorati alla cesta, aveva già superato con successo il test dinamico di arresto di caduta in linea previsto dalla norma ISO 16368 - oltre alla prova di omologazione interna con la forza di una massa test libera di 136 kg. Oggi la barra anticaduta di Genie è anche il primo e unico accessorio nel suo genere ad essere stato formalmente certificato come dispositivo di protezione individuale (DPI) per rispondere alle attuali norme europee (EU PPE). Compatibile con tutte le ceste Genie da 1,83 m o 2,44 m, la barra anticaduta è in linea, come abbiamo già anticipato, con i requisiti del test statico previsti sia dalla ISO 16368 che dalla EN 795:2012.

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Ple HAULOTTE

È nata una (nuova) stella LA STAR 8 S È L’ULTIMA DECLINAZIONE DI UNA SERIE IN DECISO RIALZO DI QUOTAZIONE. COMPATTA E VERSATILE PER APPLICAZIONI INDOOR E ALL’APERTO NELL’INDUSTRIA, NELLA LOGISTICA E NELLE MANUTENZIONI

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ulla scorta di un successo ormai consolidato, Haulotte segue con attenzione una direttrice produttiva che cresce di importanza nella propria gamma generale di piattaforme aeree. Si tratta delle PLE ad albero telescopico verticale, incrementate nella serie attuale dal nuovo modello Star 8 S pensa-

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to anche in questo caso per molteplici applicazioni in numerosi ambiti industriali (dalla logistica di magazzino ai piccoli cantieri di difficile accesso, dai lavori di manutenzione in capannoni e centri commerciali al supporto di montaggi e installazioni per eventi pubblici). La Haulotte Star 8 S ha un’altezza di lavoro di 8 metri

e si contraddistingue per manovrabilità e rapidità, come dicevamo, soprattutto negli ambienti di lavoro angusti e dall’accessibilità complicata, potendo contare su dettagli costruttivi che conferiscono una maggiore sicurezza alla piattaforma. Il modello Star 8 è valorizzato nella propulsione dalla nuova motorizzazione

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Diagnosi completa Come tutte le piattaforme Haulotte anche la Star 8 S integra il nuovo strumento di diagnostica Haulotte Activ’Screen, che consente un accesso diretto e completo alle informazioni e ai componenti da controllare, offrendo all’operatore la possibilità di determinare rapidamente le cause di un problema e di individuare le azioni da intraprendere. Questo strumento evoluto di diagnostica fornisce in tempo reale tutte le informazioni chiave per velocizzare e facilitare le operazioni di manutenzione. Per una diagnostica più completa, inoltre, le piattaforme verticali Star sono ovviamente compatibili con lo strumento di diagnostica universale Haulotte Diag.

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asincrona AC (senza spazzole) che conferisce una notevole efficienza e un alto grado di controllo complessivo della macchina a garanzia, per l’operatore, di poter accedere con calibrata precisione in qualsiasi cantiere con spazio di manovra ridotto - precisione conferita anche dalla dotazione di un nuovo joystick e di nuovi pulsanti di comando integrati nella plancia di controllo. La nuova Star 8 S è dotata di una piattaforma dall’architettura a cassettoni capovolti che conferisce rigidità e un conseguente incremento della stabilità alla struttura per consentire all’operatore di poter lavorare in totale sicurezza; l’albero senza cavi né catene contribuisce al miglioramento complessivo della dinamica di sollevamento. Anche l’accesso in cesta è facilitato e sicuro grazie alla pedana antiscivolo integrata nella struttura della macchina. Le dimensioni della Star 8 S sono estremamente compatte (1,4 x 0,79 m) per una portata massima di 200 kg (1 persona). La dimensione del cestello standard è di 1,38 x 0,77 m ed è disponibile una estensione che offre uno spazio ulteriore in lunghezza di 40 cm. Con un raggio di sterzata molto ridotto, la macchina vi permette di manovrare nelle zone di lavoro più difficili. Inoltre, può essere messa dappertutto grazie alle sue dimensioni ottimali; per esempio, Può passare senza difficoltà per una porta standard di 80 cm di larghezza. Completamente rinnovata è anche la capacità delle nuove piattaforme Star di adattarsi a tutte le situazioni di trasporto, superando i vincoli logistici e offrendo

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Ple preziosi risparmi di tempo durante il carico/scarico. Il sistema integrato di sollevamento con forche del telaio permette di semplificare le operazioni di imbracatura e di stivaggio grazie alla capacità di superare pendenze fino al 25% potendo così salire facilmente sulle rampe di camion e furgoni. Tutta la nuova gamma Star richiede una manutenzione minima, in modo da ottimizzare i costi di gestione e ridurre i tempi di inattività. La riduzione delle necessità di manutenzione è rafforzata anche dall’installazione della nuova tipologia di motori asincroni, rinomati per la loro affidabilità e robustezza, che non necessitano di manutenzione ordinaria. Anche il riempimento centralizzato delle batterie permette con la semplice pressione di un tasto di rendere automatica questa operazione e di garantire quindi una riduzione delle attività di manutenzione. Sempre sotto il profilo della manutenzione, una caratteristica molto importante della nuova Star 8 S è la durabilità dei componenti, sottoposti a un trattamento speciale anticorrosione per rendere resistenti nel tempo le parti più esposte all’usura del tempo e alle intemperie (assali, boccole, elementi di fissaggio, superfici di pittura). Collocando la Star 8 S nel novero della fortunata serie verticale di Haulotte, que-

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sto nuovo modello amplia una gamma che comprende già le piattaforme Star 6 - di cui la nuova macchina porta alla quota degli 8 m lo stesso concept costruttivo -, Star 6 Picking - piattaforma specificatamente destinata alla logistica di magazzino - e i due modelli con jib Star 8 e Star 10.

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Ple IMER

Vocazione alla leggerezza LE SERIE DELLA DIVISIONE ACCESS DEL COSTRUTTORE DI POGGIBONSI SI CONTRADDISTINGUONO PER UNA FILOSOFIA STRUTTURALE CHE FACILITA L’AGILITÀ D’USO E DI TRASFERIMENTO NEI CANTIERI URBANI La serie dei Miniscissor è pensate per una molteplicità di impieghi leggeri nell’ambito delle manutenzione ordinarie e straordinarie in ambienti civili e pubblici (ad esempio, ospedali, biblioteche, teatri, sale congressi e così via) e negli edifici residenziali in genere. La loro destinazione d’uso comprende anche la logistica industriale (in particolar modo la versione Easy Up 5 Picking del Miniscissor, implementata con pianale di carico) e l’edilizia negli interiors (finiture, tinteggiature, impiantistica elettrica e idraulica). Attualmente queste piattaforme estremamente compatte rappresentano la forma più sicura - in conformità agli attuali standard europei di sicurezza - per lavorare in quota ad altezze limitate. Nonostante le dimensioni contenute, infatti, i miniscissor offrono prestazioni di sicurezza simili alle piattaforme di dimensioni maggiori e gra-

zie al peso ridotto ed alle dimensioni molto compatte, sono facilmente trasportabili con piccoli van o furgoni commerciali. Possono passare inoltre attraverso le comuni porte domestiche e sono stivabili in qualsiasi magazzino o altro spazio ristretto di un immobile. Due i modelli a disposizione degli specialisti di settore: Easy Up 5 (anche in versione Easy Up 5 SP, con trazione elettrica proporzionale e dispositivi di segnalazione acustici e luminosi) e Easy Up Picking (dotata, come dicevamo prima, di pianale per il carico merci). Oltre alla Miniscissor, l’altra serie di punta della divisione Imer Access è costituita dalle piattaforme a pantografo (le cosiddette forbici) elettriche, da sempre il prodotto principe della gamma di Poggibonsi (Si). Le evoluzioni delle ultime generazioni (serie IM) hanno ulteriormente ampliato l’offerta

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l rinnovamento di Imer Access - divisione di Imer Group dedicata alle piattaforme aeree per il lavoro in quota - passa attraverso la razionalizzazione di una gamma che punta da sempre alle piccole e medie imprese impegnate nell’edilizia e nelle manutenzioni. Attualmente la gamma comprende piattaforme Miniscissor, piattaforme a pantografo (forbici) elettriche, piattaforme a pantografo diesel-elettriche, piattaforme semoventi a braccio articolato e PLE spider cingolate.

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A braccio libero Le linee di piattaforme a braccio Imer Access rappresentano un segmento in fase di sviluppo della gamma generale del costruttore di Poggibonsi. La serie IT di PLE semoventi elettriche su ruote prevede attualmente due modelli (IT 100 E e IT 150 E), con altezze di lavoro rispettive di 12,2 e 17,6 m, capacità in cesta da 220 kg e traslazione alla massima altezza e al massimo sbraccio, senza limitazioni d’uso. Sono tre invece i modelli Imer di ragni cingolati a braccio telescopico (con jib): IM R 13 (13 m di altezza operativa), IM R 15 (15 m) e IM R 19 (19 m), tutti con portata in cesta da 200 kg e motorizzazioni diesel Yanmar.

di modelli e ottimizzato le prestazioni della gamma, grazie alla razionale disposizione sulle gru equipaggiate con sistema dei componenti e all’utilizzo di iltecnologie Sense. A ben inoltre, Steady innovative per laguardare, gestione e la sicurezza delè piattaforme. molto più che un radiocomando: è un le Il punto focale della filosofia vero Access e proprio “partner” che affianca Imer è l’utilizzo senza limitazioni l’operatore per facilitare la sua giornata delle forbici elettriche, disponibile per tutti estremamente ilavorativa, modelli anche con altezza diergonomico, lavoro da 14 lascia e mani in posizione operché 16 metri. Le braccia dimensioni contenute - così naturale, riducendo la tensione postucome la generosa portata - sono garantite rale. Inoltreopportunamente è facile da usaredimensionagrazie alle da strutture icone particolarmente intuitive, mentre te, con una distribuzione dei pesi ottimizzalache retroilluminazione permette di di lavota consente contemporaneamente asrare anche nelle ore in la luce cominsicurare manovrabilità incui spazi limitati, con cia a scarseggiare. Copre, tutti i angoli di sterzata molto ridotti,infine, e operatività canaliindiaree frequenza al mondo e ridotte dispone anche con portate del suolo o di una scheda fragili. di memoria in potenzialmente Questerimovibile piattaforme cui è possibile salvareindicate le proprie sono particolarmente perimpostaattività

di logistica industriale, costruzione e manutenzione in interno o in esterno, oppure zioni personali. Dotato di un displayIdeali TFT per lavori di finitura e impiantistica. da 3,5”, Steady garantisce infine un alto per la movimentazione su superfici piane, livello di qualitàper dell’immagine, offrendo sono progettate spostarsi agilmente in feedback dettagliati e motoruote precisi. Unelettrialtro spazi ristretti, grazie alle gioiello dellache tecnologia è RACE – Remoche anteriori assicurano un angolo di te Assistant Control – ilproduzione nuovo sisterzatura di 90°. Tre leEffer serie in stema di connettività gru Effer attualmente: IM 80, IM per 90 eleIM 122, conche sei permette di rimanere sempre connessi modelli disponibili per ogni linea, con rialla gru, con di la altezze possibilità di m, accedere spettivi range 6,5-9,2 8,3-14 ma i datim. necessari. Fondamentale etutti 10,2-15.9 Nel dettaglio, le versioni per IM pianificare il lavoro e per intervenire 80 MC consentono lo sfilo laterale (di 0,36 tempestivamente in caso un di necessità. m) della cesta e contemplano cancelletto Con Race sulla è possibile da rescorrevole stessa monitorare estensione laterale moto la gru da la qualsiasi per incrementare capacità device di caricomobile e ageo fisso:il basta accedere portale,ingomsenza volare trasferimento di al materiale dover sulla scaricare programmi o app spebrante piattaforma.

cifiche, e in caso di difficoltà, ovunque ci si trovi, il Service Point di Effer può verificare istantaneamente il problema e intervenire subito con la risoluzione da remoto dell’anomalia. Race consente di raccogliere una gran mole di dati che permettono il monitoraggio e una miglior gestione della macchina: si può visualizzare il tragitto della gru dal pannello di controllo, il tempo effettivo di La gammamonitorare di piattaforme a forbice per lavoro eOff-Road misurare la percentuale di utilizutilizzo invece offre nella steszo tipologia delle attrezzature qualiun’ampia il jib, il cestello sa di PLE Imer scelo le Ma si puòdiesel, ancheelettriche visualizzata diforche. motorizzazioni o re le performance di piùdaunità, percon un Bi-Energy ed è composta modelli migliorprestazioni controllo della flotta. Un partielevate in quanto a portate, da colare sicuramente molto utile anche 400 a 800 kg, per altezze di lavoro da 13 al a noleggiatore. vantaggi 19 metri. Sono Senza pensatecontare per un iuso ideale in termini di manutenzione nelle più disparate ed estremepreventiva, situazioni dallavoro, momento checompromessi dal pannello èprestaziopossibile di senza sapere manca manutenzione nali o diquanto motricità, dal alla momento che condella gruindipendentemente e si possono quindidal predisporre sentono, modello, in superare anticipo pendenze gli interventi. di fino al 45%.

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Ple PLATFORM BASKET

Il ragno ecologico

ANCHE I NOLEGGIATORI DI CASA NOSTRA APPREZZANO LA SVOLTA DEL COSTRUTTORE DI POVIGLIO. PIATTAFORME IBRIDE CON BATTERIE EFFICIENTI PER APPLICAZIONI SEMPRE PIÙ ALTE

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ell’avanguardia delle innovazioni riferite alle nuove propulsioni per il settore delle PLE, i ragni cingolati ibridi Platform Basket rappresentano certamente una declinazione innovativa già apprezzata in modo diffuso dagli operatori specializzati. Le versioni ibride proposte dal costruttore di Poviglio (Re) derivano dalla già nota serie delle piattaforme aeree cingolate tradizionali con motorizzazioni diesel e a benzina. Alla dotazione del store termico, Platform Basket ha aggiunto un pacco batterie al piombo di lunga durata, creando la linea ED, adattabile ai lavori più versatili negli interni degli edifici e delle sedi industriali e commerciali, oltre che all’aperto, in aree come i centri urbani, sensibili alle emissioni inquinanti e con limiti severi di rumorosità consentita. Le versioni ibride

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sono molto versatili per ogni tipo di applicazione, dalla pulizia di vetrate residenziali alla manutenzione degli edifici, fino alle lavorazioni nella manutenzione del verde e nelle operazioni di potatura. Per cercare soluzioni di consumo più ecologiche Platform Basket ha deciso di proporre anche un’alimentazione con batterie agli ioni litio, in sostituzione delle più comuni batterie al piombo. La scelta di questa nuova tipologia di approvvigionamento energetico porta con sé, oltre agli ovvi vantaggi in termini ambientali, anche altri benefici in termini di durata, ingombro e peso. Dopo le versioni ibride per ragni cingolati fino a un’altezza operativa media, Platform Basket ha deciso di estendere questa tecnologia sostenibile anche ai modelli più alti di ultima generazione, proiettando le grandi prestazioni in quota verso un futu-

ro di nuove opportunità operative, sempre in equilibrio con il rispetto per l’ambiente. A questa innovazioni di gamma, poche settimane dopo lo straordinario palcoscenico del Bauma 2019, ha risposto anche l’Italia del noleggio. La società Magione Piattaforme, operatore di primo piano della provincia di Perugia, ha prescelto infatti per la propria flotta di piattaforme il primo modello Spider 43T con motorizzazione ibrida a batterie al litio. La macchina ha rappresentato la vedette di Platform Basket alla fiera di Monaco e costituisce l’impegno attuale del costruttore di Poviglio (Re) nell’ambito delle grandi altezze, anche in versione eco-propulsiva. Il modello Spider 43 T in particolare è in grado di raggiungere i 43 m di altezza operativa ed è valorizzato, nella versione ibrida prescelta anche da Magione Piattaforme,

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dalla doppia dotazione di un motore endotermico conforme alla normativa Euro 5 contro le emissioni e la rumorosità e della tecnologia propulsiva a batterie agli ioni di litio, per un impiego ideale nelle aree di lavoro più sensibili e durante gli orari notturni. Lo sbraccio della Spider 43 T arriva ai 17,33 m, mentre la portata massima della piattaforma arriva ai 330 kg. La macchina è completamente automatica per le operazioni di stabilizzazione e rientro del braccio in sagoma, è gestibile con radiocomando mentre la diagnostica è controllata da un display a bordo. Doppia velocità di traslazione e braccio telescopico multi-sezione sono altrettanti plus a favore di prestazioni rapide ed efficaci mentre le dimensioni compatte dello Spider 43 T (8.430 x 1.410 x 1.990 mm) ne rilevano la versatilità di accesso e di ingombro in cantiere. La soddisfazione di Magione Piattaforme per la new entry nella flotta conferma l’intuizione progettuale di Platform Basket in favore dei parchi a noleggio – come quello dell’azienda umbra – veicolati sempre più nella direzione di una flessibilità d’impiego in ogni contesto - a parità di alte prestazioni - e di una moderna filosofia di rispetto ambientale anche nelle aree di cantiere.

Modernità al litio Nella ricerca di soluzioni tecnologiche sempre più sostenibili sotto il profilo della propulsione per la propria gamma di piattaforme aeree cingolate, Platform Basket ha scelto come partner Flash Battery per la fornitura di batterie agli ioni di litio. Il risultato è stato quello di una linea di prodotto più flessibile e senza manutenzione, con un’autonomia di funzionamento due volte superiore a quella delle normali batterie al piombo e con un peso del powerpack tre volte inferiore. L’elevata efficienza della batteria al litio, fino al 25% in più rispetto alle batterie al piombo, consente al cliente Platform Basket un sensibile risparmio energetico e riduce le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente.

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Sollevatori Telescopici JCB

Il primo dei rotativi DOPO UN’ATTENTA ANALISI DI MERCATO, IL COSTRUTTORE INGLESE LANCIA (IN ANTEPRIMA EUROPEA) LA NOVITÀ ASSOLUTA HYDRALOAD 555-210R

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isvelato dal velo del quartier generale di JCB, a Rocester, arriva l’Hydraload 555-210R, primo modello di sollevatore telescopico rotativo di JCB, equipaggiato con tutte le modalità elettroniche che rendono questa nuova macchina un’autentica sorpresa in un segmento che con-

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ta ormai competitor di lunga esperienza sulla scena internazionale. A spingere il progetto e il lancio di questa nuova tipologia, la popolarità in aumento delle macchine rotative con maggiore capacità di sollevamento in tutta Europa; per questo, l’azienda lancerà inizialmente il modello Hydraload 555-210R - che offre

una capacità di sollevamento massima di 5,5 tonnellate e un’altezza di lavoro massima di 20,5 m - proprio nel Vecchio continente, con un plus di dotazione-attachment composto da forche per pallet, un verricello per piastra portaforche da 5,5 tonnellate, un braccio per verricello da 2 tonnellate x 2 m, un braccio dall’altezza

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Teletruk, première elettrica

ridotta, un gancio da 5,5 tonnellate, benne per impieghi leggeri e una gamma di accessori da montare sulle forche (ad esempio, cassonetti dei rifiuti e cassonetti per il posizionamento del cemento). Saranno offerti anche il funzionamento remoto del sollevamento e il kit-piattaforme portapersone. Per garantire la minimizzazione dei tempi di configurazione, la distribuzione, il ritiro e il livellamento degli stabilizzatori avvengono con un solo tocco. Tempi di ciclo competitivi per il sollevamento e la portata ausiliaria elevata per l’efficienza del verricello aumentano ulteriormente la produttività dell’Hydraload. Con una disposizione del motore più bassa nel telaio, la macchina offre un accesso ottimale e un’accessibilità per la manutenzione ai vertici della categoria. Il design del braccio, basso e pulito, garantisce un’eccellente visibilità a 360 gradi, aumentata da luci di lavoro complete opzionali e kit di telecamere, tra cui una telecamera sulla sommità del braccio per un posizionamento preciso in posizione elevata.

Le macchine Hydraload sono dotate di motori Ecomax di JCB dall’efficienza elevata e comprovata, offrendo un elevato grado di omogeneità con altri modelli di movimentatore telescopico JCB per quanto riguarda i pezzi di ricambio e la manutenzione. Il sistema telematico JCB LiveLink è disponibile come dotazione di serie e incorporerà caratteristiche che consentono agli operatori di sfruttare al meglio le prestazioni di questa macchina versatile. Con la capacità di sollevamento massima di 5,5 tonnellate che abbiamo già sottolineato, la macchina offre diagrammi di distribuzione del carico eccellenti e altamente competitivi. Profili di velocità del sollevamento e limiti della corsa di sollevamento facilmente selezionabili aiutano l’operatore ad ottimizzare la macchina per impieghi specifici. Il sollevatorepuò identificare una gamma di attrezzature JCB sviluppate appositamente utilizzando la tecnologia RFID per offrire automaticamente il diagramma di distribuzione del carico corretto per un funzionamento sicuro. Hydraload 555-210R soddisferà le esigenze diversificate degli appaltatori incaricati di compiti attuali come la prefabbricazione di manufatti fuori dal cantiere; un compito che richiede maggiori capacità di sollevamento e una maggiore versatilità di movimentazione. I sollevatori telescopici rotativi infatti sono diventati sostituti convenienti delle gru mobili compatte, in quanto offrono una configurazione rapida e la possibilità di portare a termine le operazioni di sollevamento più tecniche e sofisticate.

Per il settore del material handling, all’esordio in queste settimane anche il nuovo JCB 30-19E, primo modello elettrico della gamma Teletruk che tante opportunità ha offerto all’attività dei costruttori, dei commercianti, dei porti, dei centri di riciclaggio e degli impianti industriali di tutto il mondo. L’alimentazione di questo nuovo modello è fornita da una batteria al piombo-acido da 80 Volt che può funzionare per un turno di otto ore con una sola carica. Il vano batterie è posizionato sul retro ed è stato progettato per consentire una sostituzione rapida e semplice della batteria. Utilizzando un sollevatore a singolo punto o un altro carrello elevatore, la batteria può essere sostituita in circa due minuti, assicurando la massima operatività. Grazie alla sua trasmissione elettrica, il nuovo JCB Teletruk può superare con facilità una pendenza del 21% o una rampa e la produttività è ulteriormente migliorata con un’alzata libera di 1.575 mm di serie. Come tutti i modelli Teletruk, il JCB 30-19E è dotato di un braccio laterale e, grazie all’esclusivo sbraccio telescopico in avanti, ha una capacità di sollevamento di 1.900 kg a 2 metri, il che significa che i carichi pallettizzati possono essere caricati fino all’estremità opposta di un pianale di rimorchio. Inoltre, la funzione di sbraccio in avanti elimina il rischio di danni a materiali e veicoli – nonché il rischio di lesioni al personale – durante il carico o lo scarico di pallet da e verso veicoli commerciali leggeri, in particolare furgoni. Il Teletruk può posizionare un carico di 1.600 kg alla distanza di tre metri in un furgone, consentendo il pieno utilizzo di veicoli a passo esteso.

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Attrezzature & Componenti BRIGADE ELETTRONICA

Vista perfetta in cava LA NUOVA GENERAZIONE DI SISTEMI BACKEYE360 AUMENTA LA SICUREZZA OPERATIVA DEI SOLLEVATORI MANITOU MHT PER APPLICAZIONI MINERARIE

P

er la serie heavy duty di sollevatori Manitou MHT Mining destinata al carico pesante in condizioni off-road estreme - come quelle che si presentano all’operatore nelle cave e nei siti di estrazione mineraria - il costruttore francese ha scelto l’Italia come sede privilegiata ed esclusiva di

produzione. La gamma attuale comprende modelli altezze di sollevamento dai 7 ai 10 metri per portate variabili tra le 9 e le 23 tonnellate. Tutti i sollevatori MHT Mining sono allestiti con speciali dotazioni a incremento della produttività e della sicurezza delle macchine: dispositivi di frenatura e sterzatura d’emergenza, cabina

La sicurezza oltre il carico Per le macchine più grandi della serie Mining, Manitou e Brigade hanno studiato una soluzione ad hoc che garantisce una visione completa del sollevatore e del suo carico. Nello specifico, i modelli manitou MHT 10230 montano, in aggiunta al sistema Backeye360, la telecamera VBV-320C, per controllare ancor meglio l’area circostante, anche oltre lo spazio relativo al materiale movimentato. VBV-320C è una telecamera sferica per montaggio a filo con visione normale e rotazione dell’obbiettivo di 180°; è robusta e adatta per lavorare in condizioni estreme; contempla LED infrarossi indispensabili in caso di scarsa illuminazione, è operativa da -30 a + 70° C, sopporta una vibrazione meccanica di 8,5 G e uno shock di 51 G. Viene abbinata alle centraline DW-1000-TX (il trasmettitore dalla telecamera) e DW-1000-RX (il ricevitore sul monitor in cabina), entrambe collegate all’alimentazione del veicolo. Si tratta di centraline wireless, che consentono, dunque, di fare a meno dei cavi della telecamera. Una soluzione congeniale alle macchine nelle quali il passaggio dei fili sarebbe complesso e a rischio di danneggiamenti. Le riprese di Backeye360 e della VBV-320C vengono riprodotte in cabina sullo schermo Brigade VBV-770M da 7 pollici. Solido e resistente, ha 20.000 ore di autonomia, può essere suddiviso fino a quattro porzioni ed è dotato di schermo antiriflesso con ottima definizione ed illuminazione, pulsante lock con funzione antimanomissione e menu semplice ed intuitivo.

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ROPS/FOPS, riconoscimento automatico delle attrezzature implementate, freno di stazionamento automatico, sistema antincendio e altri dispositivi di protezione generale. Anche la cabina ergonomica con vista panoramica è concepita per un lavoro in condizioni ottimali; i comandi, intuitivi, offrono un controllo immediato del sollevatore e la macchina è manovrabile facilmente con il semplice JSM (Joystick Switch and Move); la trasmissione idrostatica e il motore a consumo moderato garantiscono una sapiente combinazione di potenza e precisione; non da ultimo, i numerosi accessori compatibili rendono le MHT polivalenti: possono sportare grossi blocchi di pietra o di marmo o manipolare elementi lunghi come barre di acciaio, rotaie o strutture metalliche. Sotto il profilo della sicurezza degli operatori e del personale presente nelle cave, si rivela oggi oltremodo preziosa la collaborazione di Manitou con Brigade Elettronica, specialista nei sistemi di sicurezza visuali e acustici per veicoli e macchine operatrici. Il costruttore infatti ha scelto da tempo per i sollevatori telescopici della gamma attuale il sistema Backeye360 che riunisce in una sola immagine dall’alto, in tempo reale, le riprese di quattro telecamere intorno al mezzo, azzerando gli angoli ciechi. Il passaggio odierno dalla prima versione di Backeye360 al modulo di nuova generazione costituisce un progresso sensibile per più di una prerogativa. Innanzitutto, l’area visualizzabile a monitor è stata estesa del 22%; la confi-

gurazione e le viste possono essere personalizzate a seconda dell’applicazione (ad esempio, per i veicoli articolati, a 270°) con ben 19 modalità di visualizzazione

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sul monitor, in base alla velocità preimpostata; inoltre, è prevista l’opzione di vista orizzontale e verticale, compreso lo schermo diviso - ovvero, oltre a vedere immagini panoramiche del veicolo a tutto schermo, si può anche suddividere lo schermo e focalizzarsi su singole viste attivate, come l’area anteriore/posteriore del veicolo, utile al controllo durante le manovre a bassa velocità. In buona sostanza, una serie di upgrade per un sistema già altamente sofisticato, basato su un software appositamente studiato per appiattire le immagini digitali ultragrandangolari, eliminare istantaneamente le distorsioni fisheye e bilanciare eventuali luminosità differenti, elaborando e riunendo in tempo reale le varie inquadrature, che vanno a comporre un’unica immagine, chiara e visibile nel monitor in cabina.

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Attrezzature & Componenti WALVOIL

A ciclo rapido CON LA NUOVA VALVOLA DIREZIONALE BREVETTATA SXP EVO IL SISTEMA PUÒ PASSARE SENZA INTERRUZIONI DA UN CIRCUITO SERIE A UN CIRCUITO PARALLELO

D

al novero delle numerose novità idrauliche del Bauma 2019, l’interesse tecnologico dell’osservatore porta nel proprio bagaglio da Monaco, senz’altro l’highlight Walvoil SXP EVO, evoluzione della valvola direzionale SXP già premiata come novità tecnica a Eima International 2018 e grande protagonista nella componentistica anche durante l’ultima mostre-kermesse costruction in Germania. Il fulcro del sistema è rappresentato dalla nuova valvola direzionale brevettata Walvoil SXP, in grado di passare da un circuito serie ad un circuito parallelo rilevando unicamente la pressione del circuito di lavoro della macchina e gestendo questo parametro assieme alle informazioni impostate dall’utilizzatore. Il sistema aumenta l’efficienza e la produttività della macchina, in quanto il circuito di serie non convenzionale riduce drasticamente il tempo di ciclo; la massima

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capacità di carico e la sensazione dell’operatore sono invariate rispetto al sistema tradizionale grazie al passaggio senza interruzioni alla configurazione parallela. Grazie al nuovo sistema brevettato Walvoil SXP, è possibile superare la tradizionale dicotomia tra le valvole in circuito serie (che ottimizzano la velocità e la controllabilità) e le valvole in circuito parallelo (che ottimizzano la capacità di carico), utilizzando un sistema che può sfruttare al meglio i benefici di entrambi i circuiti. L’elemento SXP - come si può osservare nello schema riprodotto in queste pagine - è costituito da un

elemento logico E posto tra le due sezioni di una valvola direzionale, in cui la prima sezione è destinata alla movimentazione del primo braccio e, la seconda, della pala o elemento caricatore. In posizione normale, l’elemento logico mette in collegamento il canale S (ovvero il rientro dalla prima sezione) con il ramo a valle di pressione, denominato P1, verso la seconda sezione. Allo stesso tempo il canale di pressione P (ovvero parallelo) è chiuso nell’elemento logico E, così come il collegamento a scarico mediante la bocca T. In questo stato di funzionamento il distributore

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funziona tra questa sezione e la precedente come un normale circuito in serie. L’elemento logico E ammette anche una seconda posizione di funzionamento, in cui il canale S viene messo a scarico o rimesso a disposizione della libera circolazione, mentre il canale P viene aperto verso il ramo a valle di pressione, P1. In questa condizione, tra questa sezione e la precedente, il distributore funziona come un normale circuito in parallelo.

Joystick a prova di efficienza Il sistema SXP EVO è completato dalla dotazione dell’innovativo joystick Heavy Duty HJW, costituito da un manipolatore elettronico e caratterizzato da un design particolarmente robusto. Grazie alla sua caratteristica modularità (patent pending) questo modulo Walvoil può essere provvisto anche di detent meccanico o elettromagnetico, tipicamente utilizzato nelle applicazioni di sollevamento ed è impostato per comunicare con le centraline Walvoil nell’implementare la logica di sistema completa in una soluzione semplice ed efficiente.

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Attrezzature & Componenti La commutazione dell’elemento logico, cuore del sistema SXP EVO, avviene grazie a una elettrovalvola integrata opportunamente gestita dall’elettronica del sistema. Il sistema completo (vedi schema) è infatti dotato anche di un sensore per il rilevamento della pressione del circuito idraulico e di una ECU. Questo layout arricchisce la soluzione realizzata sulla valvola, offrendo un’elevata flessibilità al produttore del caricatore ma persino all’utente finale, consentendo di impostare e personalizzare la modalità di utilizzo del dispositivo in modo appropriato. Si può impostare la modalità di lavoro semplicemente selezionandola sul pannello di controllo. Nel sistema Mixed, il circuito è lasciato normalmente libero di lavorare come circuito in serie fino a quando il sensore di pressione non rileva un valore di pressio-

ne tale per cui è necessario commutare in configurazione parallela. Selezionando l’opportuna modalità si potrebbe addirit-

tura scegliere di lavorare in configurazioni fisse, cioè esclusivamente in serie o in parallelo senza prevedere commutazioni.

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Attrezzature & Componenti SACE

Pensiero integrato L’AZIENDA BOLOGNESE NON È SOLO GRANDE ESPERIENZA OLEODINAMICA. OGGI È UNO SVILUPPATORE DI SOLUZIONI AVANZATE E SOFTWARE PER LA SICUREZZA E IL CONTROLLO DI GRU E PIATTAFORME AEREE

L’

idraulica come talento di intuizione e progetto. Potrebbe essere questa la definizione perfetta per la realtà di Sace, azienda insediata nel cuore della meccanica di trasformazione di stampo emiliano (la sede è a Sasso Marconi, in provincia di Bologna) e nata nel 1995 come rivenditore di componenti oleodinamici Danfoss. Forte di una lunga esperienza sviluppata nel tempo dal proprio staff di esperti in sistemi di trasmissione idraulica, Sace ha sviluppato importanti competenze nella stessa impiantistica oleodinamica, fino ad arrivare ad integrare perfettamente elettronica e idraulica offrendo sistemi ottimizzati con un altissimo livello di affidabilità. Dal 2017 SACE fa parte del gruppo Flodraulic (www.flodraulic.com) collocandosi come interlocutore in Italia ed in Europa per la progettazione e lo sviluppo di soluzioni per il mercato mobile. Oggi Sace si presenta come system integrator completo gestendo oltre all’idraulica - che è il sistema linfatico della macchina - anche l’intelligenza rappresentata dal software. Nello specifico, i progettisti Sace sviluppano software di sicurezza aspetto oltremodo delicato della gestione a bordo macchina -, software di controllo (per gestire la stabilizzazione, ad esempio) e software grafici per controllare il completo funzionamento della macchina

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tramite un solo display. Alla prossima edizione del GIS di Piacenza Sace presenterà un pacchetto di prodotti completo sviluppato appositamente per il settore del sollevamento. Tra i software dedicati alla sicurezza, l’azienda rivelerà due tipi di limitatori. Il primo, un limitatore di tipo geometrico, è un sistema dedicato alla limitazione di sbraccio delle piattaforme aeree, ad alto profilo (per PLE fino a 50,60 e 70 metri), certificato ISO 13849, con performance level D. Il secondo è un limitatore di momento specifico per il braccio delle gru autocarrate, certificato ISO 13849, con performance level C, conforme alla direttiva macchine. Tra gli altri prodotti d’avanguardia di Sace per le Giornate del Sollevamento 2019, vanno annoverati i software di controllo. La prima declinazione di Sace in questo segmento è rappresentata da un sistema di stabilizzazione automatica, adatto sia alle piattaforme aeree sia alle gru autocarrate, per evitarne il ribaltamento. Il sistema mette in planarità l’asse di rotazione della ralla, stabilizzando in modo automatico l’autocarro premendo un semplice tasto. Il software grafico per display rappresenta invece l’evolu-

zione delle HMI (Human Machine Interface). Tramite un display appositamente configurato si ottiene un sistema completo di gestione in cabina, senza necessità di ulteriori pulsanti. Con una maggiore visibilità e luminosità nell’abitacolo, l’operatore può tenere sotto controllo in modo agevole l’intera area di lavoro con la massima efficacia. Sempre tra le dinamiche di controllo, il sistema di diagnostica remota CANnect riesce a far conoscere in tempo reale all’operatore o al responsabile della flotta dove si trovano le macchine, che cosa stanno facendo e se stanno operando al massimo delle prestazioni. Il sistema è stato sviluppato dal team canadese del gruppo Flodraulic, a cui Sace appartiene. Semplice e comodo da utilizzare, il nuovo rivoluzionario CANnect utilizza la tecnologia GPS e l’hardware del modem per consentire all’utente di vedere, correggere o prevenire da remoto i problemi di gru e piattaforme senza la necessità di una presenza fisica in loco.

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La diagnostica dettagliata realizzata da questo sistema permette quindi di massimizzare l’efficienza e minimizzare i costi di gestione per imprese e società di noleggio.

Affidabilità via radiocomando Il radiocomando PLUS + 1 rappresenta l’ultima tecnologia dell’interfaccia uomo-macchina sviluppata da Sace. Attraverso la tecnologia radio, l’operatore è tenuto a una distanza di sicurezza dalla piattaforma o dalla gru e allo stesso tempo ne migliora la produttività durante l’intervento . Gli intuitivi strumenti di programmazione e i sistemi plug and play di Sace assicurano una rapida personalizzazione e una messa in opera efficace delle macchine. I radiocomandi in particolare presentano una struttura robusta, ergonomica e sono valorizzati proprio dalla facoltà di personalizzazione della grafica. Il vantaggio competitivo di Sace è il bagaglio di esperienza ventennale in Oleodinamica, che si completa oggi con complesse competenze nello sviluppo Software per sistemi in grado di soddisfare qualsiasi esigenza.

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Attrezzature & Componenti MOBA

Una nuvola per il controllo SUPPORTO REMOTO E PIATTAFORMA CLOUD NELLA GESTIONE DI FUNZIONI E VITA OPERATIVA DI PLE E GRU AUTOCARRATE. PER DARE PIÙ VALORE AL PROPRIO LAVORO

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a sempre, e tanto più da quando il livello tecnologico dei sistemi di controllo si è elevato, le macchine sono sempre a rischio di un fermo improvviso e inconsulto; una problematica notevole soprattutto se si sta eseguendo un lavoro in quota dove i tempi di reazione e di ritorno in sicurezza sono tutto. Senza contare l’aspetto della produttività, i fermi macchina tecnici sono dannosi sia per l’impresa che per il costruttore delle macchine per il lavoro in quota. Una diagnosi telefonica del fermo macchina non accurata, oppure l’intervento di un tecnico, costano denaro e portano alla totale insoddisfazione del cliente. Per ovviare a tutti questi aspetti critici, Moba ha creato un opportuno e proficuo sistema di supporto remoto che porta la capacità di supporto e assistenza a macchine come le piattaforme aeree ad esempio, a un livello di ausilio tecnologico superiore. Con questo sistema Moba, l’operatore ha la possibilità di gestire operazioni di assistenza, anche importanti, senza dover essere per forza a bordo macchina - come ad esempio per il monitoraggio e la manutenzione sulla

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piattaforma a lungo termine, nel supporto in diretta per l’assistenza in caso di guasto improvviso, oppure nelle normali operazioni di aggiornamento software o correzione bug.

Ogni tecnico del team di assistenza ha la possibilità di accedere alla macchina, da ogni posizione fisica attraverso il proprio smartphone, tablet o notebook, reagendo

Stabilità hi-tech Il sistema di misura a ultrasuoni DSM-500 di Moba consente di misurare l’estensione delle traverse per piattafore aeree e gru Mobili in un range di lavoro fino ai 5 m. Posizionato nella struttura dell’autocarro di allestimento, le informazioni vengono poi trasferite a una centralina di calcolo a microporcessore. In questo modo, le informazioni relative alla misura dell’estensione di ciascuna traversa sono sempre disponibili per la funzionalità della macchina stessa. Il sistema offre diverse modalità di stabilizzazione. Il suo principio di misura, senza alcun contatto di tipo meccanico, riduce al minimo ogni tipo di manutenzione e può essere utilizzato anche all’interno dei bracci di sollevamento, per misurare l’estensione delle parti telescopiche. Il DSM-500 è composto da due sensori, un master ed uno slave. Ciascuno di questi sensori alterna funzione di trasmettitore/ricevitore, generando così due misure indipendenti. Grazie ad ulteriori fattori di sicurezza con cui è stato progettato, è qualificato come PL d, secondo la DIN EN ISO 13840. Grazie al principio trasmettitore/ricevitore sul quale viene basata la misura, ogni fenomeno di echo viene eliminato, e di conseguenza gli ostacoli non hanno nessuna influenza sulla misura.

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in modo immediato. Il tecnico di assistenza coinvolto nell’assistenza, viene contattato dell’operatore oppure dal costruttore della macchina, favorendo un’analisi immediata del caso anche per programmare un intervento tempestivo direttamente sul campo. Con il sistema di supporto remoto Moba il cliente ha la possibilità di accedere alla macchina per il lavoro in quota, allo sco-

po di controllarne stato e funzionalità - da qualsiasi posizione e in qualsiasi momento, 24 ore algiorno, sette giorni su sette - attraverso l’infrastruttura Moba Cloud. Con questa piattaforma, l’operatore riesce a ottenere una soluzione per il ripristino o il controllo della piattaforma aerea con grande affidabilità. Ai fini della sicurezza, inoltre, i server sui quali vengono immagazzinati e convogliati i dati si trovano in Germania (negli headquarters di Moba) e la trasmissione dati relativa è sempre criptata. Facilmente scalabile, grazie soprattutto all’elevata flessibilità, il sistema Moba Cloud consente di creare, con grande efficacia, nuovi modelli di business. La soluzione

web, base del Moba Cloud, è modulare e pertanto può essere facilmente adattabile a seconda delle necessità dell’operatore o in rapporto al modello specifico di macchina da gestire. Questo significa che ogni costruttore o noleggiatore può equipaggiare l’intera gamma o il parco macchine nel minor tempo possibile; grazie alla facilità ddi interfaccia con software di terze parti, è il costruttore macchina che definisce quali devono essere le priorità funzionali e le prerogative del sistema stesso. Con un lavoro di analisi è possibile trasformare i dati macchina in informazioni di grande valore analitico, offrendo così all’operatore un servizio post-vendita di primo livello.

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Movimentazione Industriale e Portuale DEMAG CRANES & COMPONENTS

Protagonisti di processo LE SOLUZIONI CARROPONTE PER LA MOVIMENTAZIONE DEI RIFIUTI NELL’ECCELLENZA DI PROGETTI SU MISURA

I

n uno dei settori di maggior sviluppo per le soluzioni di movimentazione e traslazione dei carichi sospesi - quello relativo al waste management, cioè al conferimento, alla gestione e al trattamento dei rifiuti - la soluzione protagonista nella dinamica dei processi industriali è senz’altro identificabile con il carroponte. Un costruttore primario e globale come Demag Cranes & Components (divisione attuale del gruppo Konecranes) fornisce da tempo soluzioni in tutto il mondo per la trasformazione e il riciclaggio dei rifiuti. Dall’annosa esperienza progettuale nei più diversi ambiti di intervento, quella rivolta agli operatori degli impianti di trasformazione dei rifiuti è una dedica privilegiata. Gli impianti carroponte Demag sono molto richiesti e utilizzati anche per magazzini e bunker di convoglio per vari materiali di scarto, nonché per alimentare

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il carico dei rifiuti verso le successive operazioni del processo. I campi di applicazione riguardano, tra gli altri, quelli realtivi agli inceneritori, agli impianti per combustibili derivati dai rifiuti, alle aree di selezione dei RSU e alle zone di riciclaggio I carriponte di processo realizzati da Demag Cranes sono utilizzati per lo stoccaggio e la miscelazione di combustibili e per l’alimentazione delle linee forno; il che significa che contribuiscono in modo sostanziale alla gestione delle quantità di rifiuti più assidue nel conferimento, anche in situazioni di emergenza. Gli impianti carroponte possono essere configurati su misura per soddisfare le necessità di ciascun cliente, sia come gru a comando manuale che per processi semi-automatici oppure come impianti completamente automatizzati in funzione ininterrottamente

per 24 ore al giorno, sette giorni su sette.. Per queste applicazioni, l’offerta Demag Cranes prevede un sistema di gestione magazzino sviluppato internamente che, oltre al comando del carroponte, fornisce la visualizzazione dell’impianto e la misurazione automatizzata dei livelli di riempimento del bunker rifiuti. Gli operatori di questi impianti utilizzano i sistemi carroponte di Demag Cranes anche per la

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rimozione efficiente di ceneri e scorie residui. I carriponte di processo Demag per gli impianti dedicati al ricavo di combustibili dal processo di trattamento dei rifiuti (come plastiche o detriti fognari), sono completamente automatizzati e svolgono un ruolo fondamentale nel processo di riciclo, assicurando che il materiale sia stoccato e miscelato secondo i requisiti e sostenendo un’alimentazione costante e continua ai forni. Il reparto di ricerca e sviluppo di Demag Cranes fornisce anche la tecnologia necessaria agli impianti deputati al riciclo di rifiuti domestici e

industriali. I carriponte di processo Demag Cranes effettuano le operazioni di movimentazione fra le singole fasi di processo, come nel caso delle gru automatizzate che immagazzinano i rifiuti in arrivo alimentandoli ai frantumatori e ai silo di compostaggio. Le soluzioni di azionamento industriale complete di Demag Cranes, quindi, garantiscono nella progettazione l’affidabilità di movimenti precisi degli impianti gru. I motori dei carroponte sono inoltre utilizzati per azionare i nastri trasportatori in uso presso gli impianti di riciclo per la separazione dei materiali utili.

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Movimentazione Industriale e Portuale Negli impianti di incenerimento rifiuti o di recupero per combustibile derivato da rifiuti, nelle centrali di cogenerazione e nei cementifici si impongono requisiti molto difficili per l’abilitazione d’uso dei carriponte. Occorre tenere conto, inoltre, di condizioni ambientali caratterizzate dalla presenza di calore, polveri e agenti aggressivi. Le dotazioni dei carriponte di processo Demag Cranes sono ideali anche per queste applicazioni e consentono di garantire prestazioni senza limiti. Tra gli altri parametri assicurati dai moduli Demag per queste tipologie di processi vanno annoverate anche altre peculiarità. In primoluogo, il coordinamento ottimale per il funzionamento in magazzini e bunker, secondo le già menzionate opzioni del comando semi-automatico, automatico e manuale; poi, la rilevazione dell’altezza mediante laser; ovviamente, la funzionalità ininterrotta e infine la dotazione di un software proprietario per i comandi e la visualizzazione.

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Movimentazione Industriale e Portuale ZOOMLION

Vento d’Oriente ARRIVANO IN ITALIA, PER LA DISTRIBUZIONE IN TUTTA EUROPA I NUOVI CARRELLI ELEVATORI. GAMMA AMPIA E DIVERSIFICATA PER UNA LOGISTICA VERSATILE E IN PIENA EFFICIENZA

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inalmente svelata nella sua gamma completa, l’offerta di carrelli elevatori Zoomlion costituisce una proposta completa ed esauriente - sotto il profilo di ogni ambito applicativo - per operatori aggiornati che seguono l’evoluzione di prodotti alter-

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nativi alle serie più diffuse dei costruttori europei più consolidati. Zoomlion presenta serie diversificate di prodotti dedicati alla logistica e alla gestione dei magazzini industriali e della GDO: carrelli elevatori frontali elettrici a tre e quattro ruote e stoccatori - prodotti efficienti e compatti, progettati per lavorare in ambienti chiusi

- e carrelli elevatori frontali endotermici più solidi e robusti, ideali per lavorare in aree aperte. Partiamo da questi ultimi nella nostra descrizione. La gamma di carrelli elevatori con motori termici comprende portate da 1,5 a 16 tonnellate, per gestire ogni esigenza di material handling su piazzali e aree di stoccaggio. La gamma GPL comprende unità compatte da 2 e 3,5 tonnellate con sollevamento da 3 a 6 metri. La tecnologia Zoomlion, sotto il profilo della propulsione termica, coniuga potenza ed ergonomia al rispetto per l’ambiente grazie a una gestione intelligente delle emissioni inquinanti. I carrelli elettrici a tre e quattro ruote (48 / 80 volt di alimentazione) prevedono alcune prerogative fondamentali per la gestione della movimentazione in spazi ristretti. In particolare, le tipologie a tre ruote offrono grandi prestazioni e un controllo ideale della macchina per chi dispone di spazi di manovra estremamente angusti. La serie a quattro ruote comprende portate da 1,6 a 2 tonnellate e offre una notevole affidabilità nel lavoro continuativo quotidiano, a costi di gestione sempre molto contenuti. La disponibilità di ricambi e la rapidità nel reperirli è un punto cruciale dell’organizzazione Zoomlion. Per questo la casa madre cinese ha creato nel quartier generale di Zoomlion CIFA Europe a Senago, in provincia di Milano, una nuova unità produttiva di assemblaggio di circa 10.000 metri quadrati dedicata proprio ai clienti di tutta Europa. Nel nuovo hub è possibile visionare

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Oltre alle condizioni di garanzia standard è possibile concordare con Zoomlion estensioni di garanzia sul prodotto, offrendo così maggiore tranquillità e sicurezza a clienti e partner. Siamo anche in grado di offrire garanzie sui carrelli elevatori fino a 5 anni. Completa l’offerta di Zoomlion anche la nuova gamma di servizi finanziari di Zoomlion Capital, la società captive che offre supporto finanziario unicamente a clienti e partner delle società del gruppo Zoomlion. Si tratta di un portafoglio di prodotti finanziari pensati per garantire ai clienti e ai partner le migliori condizioni finanziarie possibili per consentire di acquisire la migliore attrezzatura presente sul mercato. Molti dei servizi possono essere personalizzati in base alle esigenze e riguardano il leasing finanziario.

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Movimentazione Industriale e Portuale le macchine in pronto stock, configurare i prodotti secondo le proprie necessità, rifornirsi di parti di ricambio originali e contare sulla competenza di tecnici e consulenti specializzati. Zoomlion inoltre è in grado di offrire programmi di manutenzione programmata di vario tipo, per garantire una gestione più razionale dei costi di esercizio, ottimizzando le durate dei componenti d’usura e riducendo i tempi di fermo macchina. Le serie dei carrelli Zoomlion contemplano la più ampia disponibilità di modelli e soluzioni. La gamma dei carrelli controbilanciati a quattro ruote con propulsione diesel e gpl (sette modelli) parte dagli FD 15, 20, 25, 30, 35-z - per capacità da 1.500 a 3.500 kg e altezze di sollevamento da 2 a 3 m - per arrivare ai top di gamma FD120 e FD 160Z, rispettivamente dai 12.000 e 16.000 kg di capacità ad altezze dai 2 ai 6 metri. Tra i carrelli controbilanciati elettrici (quattro modelli), la disponibilità Zoomlion parte dai

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modelli a quattro ruote FB20H/25H (2.000-2.500 kg di capacità, 6 m di massima altezza di sollevamento) con alimentazione a 48 V e motori AC per culminare con la movimentazione sofisticata dei modelli FE 16H/18H/20H a tre ruote (dai 1.600 ai 2.000 kg di capacità per 6 m di altezza massima di sollevamento). A queste due serie principali si aggiungono le linee dei trattori e prelevatori QB, TB e JX (sette modelli in tutto), dei carrelli retrattili (cinque modelli, per un’altezza massima di sollevamento del top di gamma YB20S2 a 9,5 m), degli stoccatori uomo a terra (sette modelli), degli stoccatori e transpallet uomo a bordo (quattro modelli) e dei transpallet (cinque modelli).

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

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Movimentazione Industriale e Portuale STILL

L’Emilia è mobile

DALLA SEDE DI PARMA, A UN ANNO DALL’APERTURA, IL BILANCIO PARLA DI CRESCITA E SVILUPPO STRATEGICO

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n anno di crescita progressiva e importante, quella della sede Still di Parma, aperta nell’estate dello scorso anno. Riferimento strategico per le province di Parma,

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Reggio Emilia, Piacenza, Pavia e Lodi, il presidio territoriale del produttore di carrelli elevatori ha raddoppiato in 12 mesi il personale addetto alle vendite e all’assistenza tecnica, rafforzando quella che in passato ha costituito sempre l’avamposto Still in quest’area di confine interregionale tra Emilia e bassa Lombardia. Allora si chiamava Parmacarr Service, oggi l’acquisizione da parte di Still non solo ha mantenuto in vita un’eccellenza commerciale consolidata ma ha conferito nuovo respiro alla filiale Emilia che poteva già contare sulla sede di Bologna, consolidando la presenza e leadership di Still anche nelle province di Reggio Emilia e Parma. “Nella nuova sede di Parma – ha ricordato Andrea Manghi, Sales Manager della

struttura insediata a San Polo di Torrile – abbiamo trasferito un modello di lavoro vincente già adottato a Bologna, riuscendo a coniugare la flessibilità e la conoscenza del territorio di Parmacarr con l’esperienza e la competenza della Filiale Emilia. Dopo un anno di intenso lavoro possiamo dire che i risultati ci hanno premiati: il potenziale di sviluppo della sede di Parma è importante perché ci consente di portare la qualità dei livelli di servizio e assistenza Still, che i clienti riconoscono e apprezzano, in un’area sempre più vasta”. Il già menzionato incremento del personale, e poi del servizio a noleggio e delle vendite ha spinto Still a rinnovare i locali della sede originaria di Parmacarr, a San Polo di Torrile, per offrire ai nuovi dipendenti spa-

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zi di lavoro rinnovati e all’avanguardia. In più, all’interno dello showroom è stata ricavata anche un’area dedicata ai carrelli rigenerati dal ReQuality Center di Lainate (Mi) per un’offerta ampliata ulteriormente, insieme a un servizio di assistenza su mezzi mobili attrezzati e all’officina interna. “I nostri clienti operano in diversi settori come l’automotive, la ceramica, l’industria alimentare, la GDO e il manifatturiero – continua Manghi – Sono aziende dinamiche, che non si accontentano di prodotti solidi e di qualità, ma richiedono servizi aggiuntivi di ultima generazione, che noi garantiamo. Un esempio è il FleetManager 4.x, l’innovativo software ideato da Still che consente di verificare l’effettivo utilizzo di ciascun mezzo, così da programmare una rotazione utile ad evitare l’eccessivo logorio di alcuni carrelli a fronte del poco utilizzo di altri. Il FleetManager 4.x, abbinato ai carrelli semiautomatici e alla tecnologia Li-Ion della quale Still è pioniera, ci permettono di soddisfare appieno le esigenze di questi grandi player. Infine, per completare la nostra offerta, abbiamo un’importante flotta di carrelli disponibili per il noleggio che ci permette di supportare i nostri clienti, in particolare quelli operanti nel settore alimentare, durante i picchi di lavoro stagionali che si verificano soprattutto nel periodo estivo”.

Attacco frontale con il nuovo RC 42 Controbilanciati, a propulsione diesel, con trasmissione idrodinamica. Sono i nuovi carrelli frontali RC 42 di Still con portata da 15 a 50 quintali. Grazie a una velocità massima a pieno carico fino a 22 km/h ed alla capacità di affrontare senza difficoltà pendenze anche del 20%, questi carrelli sono la scelta perfetta per la movimentazione delle merci nei piazzali di carico, nei cantieri e nelle imprese edili. “L’RC 42 si distingue dai carrelli del segmento per la grande attenzione posta all’ergonomia – spiega Paolo Ghezzi, product manager CB Trucks Still per l’Italia – La postazione di guida è spaziosa, dotata di un’ampia pedana e di un sedile estremamente confortevole. Per accedere agevolmente alla cabina si può utilizzare la maniglia di salita, mentre la maniglia posteriore dotata di pulsante attivazione clacson facilita le operazioni di guida in retromarcia”. L’operatore può inoltre beneficiare del sistema Full suspended della cabina, che riduce le vibrazioni provenienti dal suolo e massimizza il comfort anche nei turni di lavoro più lunghi. Un’altra caratteristica distintiva dell’RC 42 è la facilità di guida grazie alla precisa, robusta e sensibile trasmissione idrodinamica. La postazione di comando è dotata di display multifunzione, freno di stazionamento a pedale, comode leve idrauliche alla destra dell’operatore, selettore di marcia elettronico e volante regolabile di diametro ridotto per la massima manovrabilità.

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Movimentazione Industriale e Portuale LIEBHERR

Nel terminal Italia con Mac Port

UN SODALIZIO CHE NON È SOLO FIDUCIA RECIPROCA. COMUNI SONO GLI OBIETTIVI DI MERCATO E LA TENSIONE VERSO UN’ALTA QUALITÀ DI SERVIZIO

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a due generazioni sul fronte del porto. La famiglia Bilotti gestisce la realtà importante di Mac Port - azienda primaria nella vendita e nell’assistenza di macchine per la movimentazio-

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ne portuale e intermodale - e a partire dal 1987, nel corso degli anni, l’azienda ha sviluppato rapporti commerciali di fiducia e fidelizzazione con oltre 30 terminalisti italiani. L’offerta tecnica e la vendita di prodotti di alta qualità

corroborano la vocazione commerciale di Mac Port, insieme all’affidabilità dei servizi post-vendita e alla costante formazione offerta per il tramite della società partecipata Alliance Port Service. Parlando di fedeltà, è da 10 anni che

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Mac Port porta la livrea di partner ufficiale Liebherr e questa sinergia ideale è testimoniata dall’offerta da parte della società di Ravenna, della più vasta gamma di macchine portuali per le attività di banchina, offshore e movimento terra veicolata dal costruttore globale tedesco.

La storia di Mac Port trova le sue origini 22 anni fa, dalla visione di Giordano Bilotti e dalla sua lunga esperienza come operatore proprio nel porto di Ravenna. La sua intuizione è stata quella di recepire il bisogno di una moderna meccanizzazione delle attività nelle aree por-

Affinità elettive “Gestire un’attività di successo per oltre 30 anni è semplicemente eccezionale. Lanciare e sviluppare ulteriormente una società prospera è un’indicazione di più forte impegno e massima professionalità”. La dichiarazione entusiasta è di Leopold Berthold, Managing Director di Liebherr Rostock, dove vengono prodotte le gru portuali e i reachstacker del costruttore tedesco. “Entrambe le organizzazioni, Mac Port e Liebherr, considerano la leadership in termini di qualità e innovazione come il loro principale obiettivo - rileva ancora Berthold - Dedichiamo i nostri sforzi al miglioramento delle prestazioni allo scopo di essere sempre un passo avanti. Questi alti standard di performance hanno sempre determinato la cultura aziendale delle nostre imprese e costituiranno uno stabile fondamento per il nostro comune successo futuro. Tutto quello che possiamo dire a Mac Port per i risultati conseguiti fino a oggi è solo questo: congratulazioni!”.

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tuali. Da qui il successo di un’attività di cui oggi raccolgono il testimone i figli di Giordano, Matteo e Fabio, che hanno iniziato presto a lavorare in Mac Port, portando l’azienda a sviluppare un’attività più strutturata anche rispetto alle altre aziende che operano nel settore. L’azienda attualmente continua un percorso virtuoso, implementando molti programmi di qualità e investendo nella formazione di lavoratori altamente specializzati, in grado di portare in Mac Port il valore di competenze tecniche ed esperienze uniche nella gestione e nell’impiego di macchine portuali; il valore delle risorse umane si evince anche dalla trasparenza nei rapporti, dall’attenzione alla salute e alla sicurezza nell’ambiente di lavoro e da altri punti fondamentali che testimoniano il profondo carattere di serietà etica e professionale dell’azienda. Tornando alla partnership strategica con Liebherr, il grande incontro avviene nel

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Movimentazione Industriale e Portuale

2009 quando Mac Port diventa l’unico distributore in Italia per vendita, assistenza post-vendita e parti di ricambio per la divisione Liebherr Maritime Cranes. Proprio in quell’anno, la prima consegna effettuata dall’azienda di Ravenna

si realizza per un modello Liebherr Mobile Harbour tipo LHM 320. Mac Port, dopo il suggello della collaborazione con Liebherr, crea anche un magazzino specializzato in ricambi sensibili, parti essenziali cioè per superare i tempi di

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fermi macchina più gravi e onerosi. Dal 2009 a oggi, Mac Port ha fornito ai propri clienti più di 80 macchine Liebherr per commesse in Italia e in Bulgaria. Nel 2011, Mac Port è diventato poi distributore anche della gamma movimento terra di Liebherr, estendendo la propria competenza e autorevolezza come punto di riferimento industriale trasversale ai settori della movimentazione e delle costruzioni. “Mac Port è orgogliosa dei suoi successi, frutto del costante investimento nelle relazioni, partnership e customer care - considera con soddisfazione Matteo Bilotti, membro del consiglio di amministrazione della società ravennate - Grazie alla sua partnership con Liebherr, dal 2009, oggi Mac Port è il leader italiano nelle vendite di macchine e attrezzature portuali. Può contare su una solida struttura e rapporti a lungo termine con importanti clienti in tutta Italia. La nostra visione è dinamica ed in espansione, sia in termini di diversificazione e aggiornamento dei nostri prodotti, sia di partecipazione a progetti strategici europei per lo sviluppo di attività commerciali nel Mediterraneo. Vorremmo ringraziare tutti i nostri clienti per la fiducia che hanno riposto in noi e per lo spirito di collaborazione che ci dimostrano”.

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Movimentazione Industriale e Portuale CAT

Transavanguardia NEL SOLCO DELLA REVISIONE DI GAMMA INIZIATA NEL 2018, DALLA DIVISIONE LIFT TRUCKS ARRIVANO OGGI I NUOVI TRANSPALLET MANUALI ELETTRICI

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na nuova gamma di transpallet manuali elettrici rappresenta il lancio di mercato più recente per la divisione Cat Lift Trucks, nel segno di una facile movimentazione

abbinata al più accurato approccio progettuale. Costruiti per offrire all’utilizzatore un comfort d’eccezione, prestazioni altamente produttive e un basso costo di proprietà complessivo, questi carrelli

agili e versatili, con pesi operativi da 1,2 e 1,5 tonnellate sono una dedica puntuale a molte applicazioni di magazzino. Nel 2018 Cat Lift Trucks aveva già introdotto molti prodotti innovativi - dai commissionatori per tutte le esigenze ai carrelli elettrici intelligenti e compatti, fino ai grandi carrelli diesel dal design rinnovato e con motorizzazioni ecosostenibili. Nell’anno in corso, gli stessi standard di qualità e profonda valutazione sono stati applicati anche al segmenti dei transpallet manuali elettrici nel segno dell’ergonomia, della produttività e della riduzione dei costi. Le esigenze immediate degli utilizzatori di transpallet manuali elettrici sono soddisfatte da un’impugnatura di comando ergonomica, sterzante a molla e a comoda presa per ridurre l’affaticamento. Le sue molteplici funzioni includono la regolazione continua della velocità tramite speciali comandi a farfalla azionabili col pollice. L’impugnatura comprende anche i pulsanti di retromarcia, di emergenza e dell’avvisatore acustico, insieme a un interruttore a chiave. L’efficace sistema di frenatura elettromagnetica del carrello, con doppi dischi nel caso dei modelli da 1.5 tonnellate, consente di marciare e manovrare in tutta sicurezza, mentre il telaio rinforzato garanti-

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sce una movimentazione sicura. Il design compatto, il peso ridotto e il piccolo raggio di sterzata riducono al minimo lo sforzo richiesto, anche in spazi di lavoro ristretti. Grazie a tutti questi vantaggi di facile utilizzo, gli operatori possono lavorare in modo molto flessibile e produttivo sulle brevi e medie distanze. Questo carrelli sono particolarmente adatti per compiti di trasporto medi e leggeri in ambienti interni, compresi quelli con spazi limitati. Tra gli esempi si possono citare officine, punti

di vendita al dettaglio, piccoli supermercati e magazzini, container e rimorchi. Oltre ai vantaggi rispetto ai modelli elettrici esistenti sul mercato, offrono un’opportunità economica di aggiornamento rispetto ai tradizionali transpallet manuali.

Economia propulsiva La tecnologia delle batterie agli ioni di litio ha portato l’efficienza a nuovi livelli. La versione a ioni di litio da 48 V, intercambiabile tra i modelli da 1,2 e 1,5 tonnellate, non richiede alcuna operazione di riempimento o altra manutenzione e non presenta rischi di fughe di gas o acidi. Fornisce sei ore di autonomia effettiva tra cariche e può essere completamente ricaricata in sole tre ore e mezza.

Il design brevettato del motore a corrente alternata nel mozzo elimina componenti usurabili come ingranaggi, spazzole in carbonio o contattori. Non richiede manutenzione ed è praticamente silenzioso. La costruzione robusta e di alta qualità garantisce durata e stabilità. Per far fronte ai carichi più pesanti, i modelli da 1,5 tonnellate hanno un rinforzo aggiuntivo nel telaio e il braccio

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bilanciere monoblocco in acciaio massiccio. Il volante è stato progettato per una comoda sostituzione quando necessario. Il design durevole e a ridotta assistenza riduce al minimo i tempi di fermo macchina e i costi di manutenzione. Ulteriore tempo viene risparmiato grazie alla semplice diagnostica effettuabile tramite il computer portatile del tecnico.

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Movimentazione Industriale e Portuale MERCATO CARRELLI

La crescita non si ferma RIVELATO IL CONSUNTIVO DELLE VENDITE IN ITALIA NEL 2018. CONTROBILANCIATI ELETTRICI IN RIALZO CON GLI STOCCATORI UOMO A TERRA

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n ascesa, ancora, seguendo un trend positivo che non sembra risentire di rallentamenti macroeconomici o di battute d’arresto contingenti. Nel 2018 il mercato italiano dei carrelli industriali ha proseguito l’importante crescita che si registra ormai da 6 anni (+ 7 % rispetto al 2017). I dati presentati in queste settimane sono frutto di un’elaborazione delle indagini statistiche condotte in collaborazione tra Anima/ Aisem e Ascomac/Unicea, a cui aderiscono tutti i principali costruttori e distributori di carrelli industriali operanti in Italia. Guardando i dati, dunque, In tutte le categorie di prodotto si sono registrate crescite positive, seppur di entità più contenuta rispetto a quelle registrate nel 2017. Una sintesi della stessa indagine lafornisce Loreno Leri, coordinatore del Comitato Statistiche Sezione Carrelli Industriali della stessa Aisem. “Nel 2018 il mercato ha registrato un’ulteriore crescita rispetto al 2017 – ha rilevato Leri – Il fattore che

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maggiormente ha influenzato la crescita nel segmento dei carrelli controbilanciati elettrici è stato ancora quello dell’incentivo fiscale del Superammortamento. Verosimile pensare che la cancellazione del Superammortamento avvenuta a inizio 2019 porterà a una correzione in negativo del mercato nell’anno in corso, anche se l’incentivo è stato ora reintrodotto con il DL Crescita. La crescita del mercato dei carrelli magazzinieri con guidatore a terra credo sia molto influenzata dalla presenza sul mercato di nuovi carrelli a timone per usi non intensivi e dal prezzo molto competitivo. Infine dobbiamo constatare come sia cresciuta la percentuale dei prodotti provenienti dall’area extra-europea, principalmente dalla Cina. Si stima che l’immesso sul mercato proveniente da paesi extra-europei rappresenti ormai circa il 10% sul totale”. Le crescite nei due segmenti degli elettrici sono omogenee (+ 8 % sia per i frontali elettrici che per i magazzinieri). Interessante notare come il rallentamento della

crescita sia più significativo nel segmento dei carrelli frontali elettrici dove si è passati dal +19% del 2017 al +8% del 2018. “Il mercato dei carrelli elevatori nel 2018 ha raggiunto il massimo storico - commenta Gianpaolo Meloni, presidente di Unicea - In questo senso è continuata la crescita dei carrelli da magazzino e dei controbilanciati elettrici, anche se questi ultimi hanno sensibilmente rallentato la loro corsa (+8% 2018 - +19% 2017). Proprio sui controbilanciati si prevede un rallentamento, se non una decrescita rispetto al 2018. I carrelli da magazzino rappresentano ora il 63% del totale e sono aumentati soprattutto i carrelli stoccatori con uomo a terra (mezzi che si utilizzano più nell’industria che nella logistica). Il noleggio continua ad essere prevalente rispetto all’acquisto e questo aiuta i numeri del mercato, anche se si sta registrando un aumento della durata degli stessi, passando dai canonici 60 mesi a periodi più lunghi”.

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Agv CLS

Laboratorio di progresso

IL FOCUS DAY ORGANIZZATO DA UNO DEI PROTAGONISTI DELLA MOVIMENTAZIONE LOGISTICA HA RIVELATO LO STATO DELL’ARTE DEL MATERIAL HANDLING INTELLIGENTE NELL’ERA DELL’INDUSTRIA 4.0

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a Altopascio, in un territorio di proficue idee imprenditoriali, si svelano le strategie del futuro di CLS, attore primario nel panorama industriale italiano per il noleggio, la vendita e l’assistenza dedi-

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cata ai carrelli elevatori e alle soluzioni più diversificate per la logistica. In questa cittadina della provincia di Lucca, l’automazione e l’integrazione digitale applicata alla movimentazione delle merci nei magazzini corroborati dai progetti legati all’industria 4.0 hanno calamitato l’attenzione dei partecipanti al Focus Day 2019 organizzato alfine di giugno proprio da CLS per sviscerare i reali contenuti di un futuro basato su automazione e logistica integrata, con l’opportunità di assistere a demo dedicate e uniche nel loro genere per conoscere lo stato dell’arte dell’automazione e le ultime innovazioni per massimizzare la produttività. Al centro dell’evento è stato evidenziato che le possibilità di automazione e potenziale tecnico in Italia sono tra le più elevate in Europa e stati inoltre citati i dati di alcuni importanti studi, secondo i quali l’Italia è il Paese le cui risorse umane operative nel mondo della logistica più si prestano a essere sostituite dall’automazio-

ne. Si tratta di un passaggio decisivo per il futuro di uno scenario industriale che, entro il 2030, punta a rendere le macchine non più semplicemente automatizzate, ma autonome. “Gli studi mettono in luce l’elevato potenziale di crescita legato alla produttività che si crea grazie alla sostituzione con mezzi automatici delle attività ripetitive a basso valore aggiunto”, spiega Michele Calabrese, Responsabile della nuova Business Unit CLS imation. Una necessità che si imporrà negli anni a venire e della quale CLS ha ben chiari i margini di sviluppo e il potenziale per le imprese. “Siamo convinti che le imprese che investiranno in automazione trarranno importanti benefici a livello di produttività, qualità e competitività. Proprio per questo abbiamo istituito CLS imation, una business unit dedicata alla ricerca di soluzioni intelligenti per l’automazione in ambito logistico. Il nostro Focus Day ha voluto mostrare tutto il potenziale delle

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nostre soluzioni all’avanguardia in questo settore”, aggiunge Calabrese. In particolare, CLS ha illustrato le potenzialità dei veicoli intelligenti a guida automatica Agilox, che sono il prodotto di punta di CLS per un’automazione integrata nei siti produttivi e nei magazzini più all’avanguardia. Grazie alla peculiarità di una comunicazione diretta con i sistemi di produzione e gli altri macchinari presenti nella catena produttiva o distributiva, i veicoli Agilox non necessitano, di un’unità di controllo centrale e, grazie al design compatto, risultano adatti all’impiego anche in ambienti stretti tipici delle aziende che hanno ampliato nel tempo con successo i propri spazi produttivi.

Oltre alla versatilità, il loro punto di forza più apprezzato è soprattutto la velocità di configurazione. È sufficiente, infatti, l’impostazione di poche istruzioni perché AGILOX si orienti, riconosca il carico, calcoli il percorso più breve per portarlo a destinazione, eviti gli ostacoli lungo il percorso, in completa autonomia e con la massima precisione. Il tutto, programmabile per interagire lungo tutta la linea produttiva anche con i cobot: la nuova generazione di robot collaborativi flessibili, sicuri e affidabili, pensati per scenari applicativi realmente innovativi. I COllaborative roBOT sono progettati per automatizzare attività noiose e ripetitive, senza valore aggiunto. Ver-

satili e compatti, consentono di lavorare e interagire non solo con altre macchine, ma anche di collaborare con l’uomo. I partecipanti intervenuti ad Altopascio hanno avuto inoltre l’occasione di toccare con mano la tecnologia avanzata dei carrelli a guida automatica Kivnon, basati su un sistema a guida magnetica o mapping (SLAM). Gli AGV Kivnon sono programmabili anche da smartphone per l’identificazione dei punti decisionali.

Nel solco dell’integrazione CaliProtagonista delle dimostrazioni durante il Focus Day CLS anche l’LGV (Laser Guided Vehicle) di Skilled Group, con cui CLS ha di recente stretto una partnership commerciale. Lo Skilled LGV 1400 è un carrello a guida automatica che consente la completa automatizzazione del fine linea, ideale per la movimentazione di carichi pesanti in corsie alte e strette. È provvisto, infatti, di forche per spostare pallet singoli o doppi, che possono essere sollevati fino a un’altezza di 10 m. Può inoltre essere equipaggiato con pinze per bobine o rulliere per la movimentazione di carichi pallettizzati. Il focus totale sull’integrazione è stato ribadito infine dalla dimostrazione di iDAC, l’Integrazione Digitale Avanzata di CLS, installata sui controbilanciati elettrici Hyster. iDAC rappresenta un servizio a elevato valore aggiunto per ottimizzare l’operatività, che consente ai macchinari tradizionali di essere integrati digitalmente nei flussi produttivi, attraverso lo scambio di dati ed istruzioni operative consultabili e gestibili in tempo reale da portale ed interfacce web.

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Agv MORELLO

Heavy duty in autonomia SI TRATTA DI UN MODELLO PER GRANDI CARICHI FINO A 40 TONNELLATE, CON 16 RUOTE E QUATTRO LINEE D’ASSE. NEGLI USA È STATO RICHIESTO PER MOVIMENTARE STAMPI LUNGO PERCORSI SEMPRE VARIABILI

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all’industriosa creatività torinese arriva l’automazione a misura di peso massimo. Uno specialista storico delle soluzioni di movimentazione come la Morello Giovanni ha progettato e costruito in tempi recenti un carrello AGV per grandi carichi, su commissione di un’importante azienda nazionale. Questo modulo AGV utilizza la tecnologia di inseguimento-traccia colorata. Per mezzo di adeguati sensori montati a bordo, cioè, può seguire in modo completamente automatico un

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percorso definito da una traccia colorata (nastro adesivo o vernice), in direttrice sia rettilinea che curvilinea. Il vantaggio di questa tecnologia AGV risiede nell’estrema flessibilità funzionale, in quanto è possibile modificare il percorso del carrello AGV ogni volta che lo si desidera, senza bisogno di nessuna modifica hardware o software, né sul carro né in stabilimento. Questo carrello AGV per grandi carichi è inoltre equipaggiato con un pattino posizionato sotto il carrello stesso, implementato allo scopo

di ricaricare la batteria senza cavi o spine. Per cominciare la ricarica è sufficiente che il semovente si posizioni (tramite la guida in AGV) sopra il corrispettivo pattino a terra. Il carrello heavy duty a guida autonoma Morello può sterzare in spazi estremamente ridotti grazie alla dotazione di entrambe le linee d’asse sterzanti e può anche essere utilizzato in modalità manuale tramite un selettore posizionato sul radiocomando o sul quadro elettrico. Il successo di questo primo modello commissionato in ambito nazionale non si fat-


OLEODINAMICA ELETTRONICA

to attendere e nelle scorse settimane Morello ha consegnato un altro AGV per movimentazione pesante studiato appositamente per un cliente statunitense che opera nel settore automotive. Questo carrello servirà a movimentare stampi fino a 40 tonnellate all’interno dello stabilimento produttivo e, grazie alla sua motorizzazione elettrica e alla sua alimentazione a batteria, sarà in grado di spostare con facilità manufatti molto pesanti all’interno di un capannone, da una campata a un’altra oppure anche da un capannone all’altro, viaggiando quindi

Dotazione su misura Il caricabatterie implementato da Morello sul carrello AGV heavy duty, come tutti i componenti montati a bordo di questo trasportatore di stampi, sono idonei per operare negli Stati Uniti. Le dotazioni di sicurezza per questo carro sono molteplici. L’impiantio prevede nello specifico quattro pulsanti di emergenza, due laser scanner e protezioni anti-schiacciamento su ogni ruota esterna. In dotazione è stato anche fornito un notebook, idoneo per una veloce ed efficace manutenzione remota in caso di necessità. Il carrello per la movimentazione di materiali può essere fornito in versione standard o AGV, con guida quindi completamente autonoma, per ottimizzare ulteriormente i processi aziendali di movimentazione. La Morello, nella propria gamma attuale, contempla carrelli semoventi gommati a batteria anche con design differenti e ogni carrello elettrico può essere personalizzato su richiesta del cliente in ogni suo dettaglio.

anche in aree scoperte e asfaltate. Proprio per la necessità di viaggiare su strade asfaltate con un basso carico al suolo ammissibile, questo carrello per la movimentazione di materiali è stato realizzato con la dotazione di 16 ruote e quattro linee d’asse, in modo da distribuire meglio il carico su ogni singolo assale e su ogni singola ruota. Il carro è idoneo per trasportare stampi di diversi pesi e dimensioni; è dotato infatti di un telaio portante che permette carichi concentrati molto elevati e di dimensioni decisamente ridotte. Al centro del piano di carico è stata aggiunta inoltre una piastra di polietilene per evitare di danneggiare la superficie dello stampo da trasportare. Le ruote di questo carrello movimentazione materiali sono in materiale antitraccia e garantiscono l’integrità delle pavimentazioni. Tutte le linee d’asse sono sterzanti fino a 45°, sia quelle anteriori che quelle posteriori e sono tutte collegate da un elaborato meccanismo di leve. Grazie a questa tipologia di sterzatura il raggio di sterzo di questo carrello movimentazione materiali è estremamente ridotto, e risulta quindi estremamente maneggevole ed adatto a movimentare stampi anche in spazi relativamente ridotti.

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L’era del contatto DALLE NOVITÀ PRESENTATE ALL’EVENTO SMS ITALIA, L’INTEGRAZIONE TRA UOMINI E ROBOT ARRIVA AL CULMINE DEL PROGRESSO PER APPLICAZIONI DI AUTOMAZIONE E BIN PICKING

A

ll’avento SPS Italia 2019, organizzato dalla Fiera di Parma e dedicato alle soluzioni più innovative nei campi dell’automazione, della tecnologia digitale, della robotica e della meccatronica, un attore di promo piano come Omron ha calamitato molte attenzioni presentando le più recenti soluzioni di robotica per la propria linea di produzione futura. A SPS Omron ha presentato per la prima

volta in Italia, Forpheus, il robot dotato di IA e in grado di allenare a giocare a pingpong, e il concetto di “innovative-Automation!”, il nuovo approccio di Omron per linee di produzione flessibili del futuro. Forpheus deriva da Future Omron Robotics technology for Exploring Possibility of Harmonized automation with Sinic theoretics, un termine che incarna le tecnologie robotizzate di Omron basate sulla sua teoria delle previsioni future - “Sinic theo-

Il controllo è su larga scala Omron ha lanciato di recente i nuovi inverter RX2 ad alte prestazioni per soddisfare le evoluzioni delle esigenze dei system integrator e dei costruttori e produttori di macchine, aiutandoli a garantire produttività, qualità e affidabilità e, allo stesso tempo, una personalizzazione semplice. Gli inverter RX2 sono progettati per applicazioni quali il controllo del riempimento, attività di pressatura e il controllo della tensione, sia per motori a magneti permanenti (PM) sia per motori a induzione. La nuova serie RX2 offre un’autoregolazione che ottimizza le prestazioni dei motori PM, contribuendo al risparmio di energia. Il doppio rating della serie RX precedente, che includeva i rating per impieghi normali (ND) e impieghi pesanti (HD), è ora aggiornato al triplo rating. È così possibile utilizzare un unico inverter per un’ampia gamma di applicazioni relative ai motori, riducendo al minimo l’ingombro e aumentando le prestazioni. Il controllo delle gru, il controllo della tensione e altri processi su larga scala che richiedono elevate velocità di controllo possono essere configurati senza un PLC, ottimizzando i costi. Inoltre, la serie RX2 dispone della funzione di sicurezza STO come standard, per soddisfare i requisiti di sicurezza della macchina. È certificata secondo gli standard di sicurezza IEC 61800-5-2:2016 STO SIL3 e ISO 13849-1:2015 Cat.4 PLe. Gli inverter RX2 possono essere collegati ai controllori di automazione delle macchine NX e NJ di Omron per migliorare lo sviluppo e la produttività (opzione EtherCAT disponibile a breve).

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retics” (Seed-Innovation to Need-Impetus Cyclic Evolution). FORPHEUS è anche la combinazione di “For” e “Orpheus” (Orfeo, personaggio della mitologia greca che incarna i valori eterni dell’arte ed è il simbolo della creatività umana), che rappresenta l’attitudine di Omron a far emergere la creatività e le possibilità umane. Forpheus è l’incarnazione delle tecnologie chiave di Omron, Sensing & Control + Think, un robot altamente sofisticato che utilizza un gameplay collaborativo per dimostrare come le macchine possono lavorare insieme agli esseri umani, aiutandoli a realizzare il loro pieno potenziale. Allo stand Omron era possibile anche toccare con mano l’innovativa linea di Flexible Production e osservare l’intero processo di produzione: dall’inserimento dell’ordine fino all’assemblaggio, all’ispezione e alla

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consegna, compreso il processo di Bin Picking che associa un robot collaborativo TM, un robot mobile LD e la visione 3D. Grande interesse ha generato anche Il nuovissimo Omron TM collaborative robot, dotato di un sistema di visione di ultima generazione, in grado di eseguire una serie di task complessi, sotto la guida umana o in completa autonomia. Tutte le informazioni che riguardano il suo funzionamento sono monitorate real time dalle Cloud Application di Oracle, permettendo così di gestire tutte le istanze legate al suo perfetto funzionamento, in linea con gli standard qualitativi e quantitativi richiesti. E per la prima volta al mondo allo stand Omron, Generali Jeniot ha presentato la demo di Jada (Jeniot Accelerometer-Based Devices Assessor), una cella robotizzata che riesce a testare l’affidabilità

delle scatole nere per auto, muovendo tali dispositivi come se fossero all’interno di una vettura che subisce un impatto, senza la necessità di svolgere un crash test distruttivo con veicoli. Omron, ha concluso SPS Italia 2019 con

un bilancio estremamente positivo per quanto riguarda la partecipazione e l’interesse che le soluzioni in esposizione hanno saputo generare tra gli oltre 41.000 visitatori della fiera, clienti, partner e studenti di tutta Italia, compreso il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che ha giocato con Forpheus e ha parlato a lungo con Marco Ceribelli, General Manager Sales Southern Europe, e Massimo Porta, General Manager di Omron Italia, dell’importanza che la rivoluzione digitale / AI e l’automazione industriale ricoprono nel mantenere le aziende italiane competitive a livello mondiale.

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Trasporti Eccezionali AITE

Un ponte tutto da costruire IMMOBILISMO E BUROCRAZIA UCCIDONO I TRASPORTI E LE MANIFATTURE. L’ALLARME DELL’ASSOCIAZIONE CONTRO I VETI E L’IGNAVIA DELLO STATO SU LEGGI E INFRASTRUTTURE IN OBSOLESCENZA

“O

tto mesi per un permesso di transito e intanto l’economia di un intero Paese è in scacco per colpa della politica”. Il grido di allarme di Antonio Catiello arriva alla conferenza stampa del GIS 2019 come un fulmine devastante di accusa al governo nazionale e alla burocrazia. Il presidente di AITE (l’Associazione italiana dei trasporti eccezionali), invitato al tavolo degli ospiti in occasione della presentazione delle prossime Giornate Italiane del Sollevamento – insieme al segretario nazionale Sandra Forzoni – ha lanciato la sfida all’attuale esecutivo contro i veti documentali, l’impreparazione gestionale del sistema viabilistico stradale e autostradale, le mancate manutenzioni e il sonno normativo che continua a far

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sussistere leggi e regolamenti in conflitto fra loro (tra ministero, regioni, province ed enti municipali) che ostacolano la libera circolazione di merci e manufatti per l’industria. “Non si fermano solo i trasporti eccezionali, si ferma un intero sistema produttivo per colpa di questa inerzia legislativa e operativa da parte dello Stato. Più di vent’anni fa, quando Claudio Burlando era ministro dei Trasporti, bloccammo Roma con 500 tir e la nostra voce fu ascoltata, eccome. Cambiarono la legge in soli otto giorni. Quindi la volontà è tutto, se si vogliono cambiare le cose. Il problema è che la volontà oggi, con questo governo, non c’è. E non ci sono neppure le competenze per agire”. Il presidente di AITE ha poi realizzato – da imprenditore alla guida di un’azienda

italiana dal respiro internazionale come TCT – un confronto con gli altri paesi europei. Con l’Inghilterra, ad esempio, dove per ottenere un permise di transito eccezionale basta una mail indirizzata alla polizia. “La risposta è pressoché immediata, con l’indicazione del percorso da seguire. I pesi? Sono già stati registrati elettronicamente alla sbarco dalla nave, insieme alle misure d’ingombro dei veicoli. E tutto a costo zero. Noi in Italia, invece, paghiamo cifre assurde per un servizio che non c’è, facendo salti mortali contro gli ostacoli della burocrazia”. Sandra Forzoni ha rincarato la dose critica di un j’accuse non più emendabile. “Siamo in una situazione di totale emergenza - ha considerato il segretario nazionale di Aite - La vetustà delle nostre

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Sandra Forzoni.

infrastrutture ci riporta al periodo in cui furono concepite e realizzate, ovvero ai primi anni dopo la Seconda guerra. Se non si intraprende un percorso virtuoso di rinnovamento delle strade, dei ponti e delle gallerie d’Italia, il nostro settore dei trasporti - il segmento di quelli eccezionali in particolare - è condannato a una drammatica immobilità. E con esso, tutta l’industria manifatturiera del nostro Paese”. Alcune delle proposte di modifica del nuovo Codice della Strada - approvato in prima lettura in Commissione Trasporti alla Camera per passare in aula a Montecitorio e in Senato, in seconda lettura, dove potrebbe subire ulteriori modifiche

per poi diventare operativo entro la fine del 2019 - destano in effetti serie preoccupazioni nel mondo delle imprese, soprattutto nell’ambito delle costruzioni e della siderurgia. In particolare, una norma del testo unificato prevede una nuova disciplina dei trasporti eccezionali, che detta specifiche regole per alcune categorie merceologiche (blocchi di pietra naturale, elementi prefabbricati compositi, apparecchiature industriali complesse per l’edilizia, prodotti siderurgici coils e laminati grezzi) e per i grandi manufatti industriali (serbatoi, generatori, turbine, presse idrauliche, imbarcazioni, altri prodotti siderurgici). La proposta contestata è contenuta nell’art. 6 del testo unificato il quale mira a sostituire il comma 2, lettera b) dell’art. 10 del “nuovo Codice della Strada” (CDS, D.Lgs. n. 285/1992) - quello che contiene proprio la disciplina dei “veicoli eccezionali” e dei “trasporti in condizioni di eccezionalità”. Confindustria, oltre a criticare la formulazione del testo normativo della modifica – ritenuto ambiguo e foriero di una serie di incongruenze tecniche - contesta, tra l’altro, la riduzione del limite massimo di peso dei trasporti eccezionali da 108 a 86 tonnellate (-20%) e l’introduzione di una nuova configurazione (72 tonnellate con veicoli a cinque assi), con la conseguenza di mandare completamente fuori mercato i

mezzi da 86 a 108 tonnellate, che potrebbero trasportare solo un pezzo unico indivisibile per volta e non più di un pezzo dello stesso genere fino a completare la capacità di carico del mezzo eccezionale. Il significato tecnico di questa nuova formulazione – ha sottolineato Confindustria, se effettivamente incentrata sul vincolo della “cosa unica e indivisibile” nei trasporti eccezionali, associata alla riduzione dei carichi da 108 a 86 tonnellate - sarebbe in grado di stravolgere completamente l’attuale assetto logistico e industriale delle imprese che trasportano e producono i generi merceologici interessati. Peraltro, le attuali configurazioni dei carichi per assi e per limiti di massa rappresentano, ormai da qualche decennio, uno standard operativo e produttivo, la cui modifica potrebbe determinare - secondo l’associazione nazionale degli industriali - perdite occupazionali, crisi d’impresa e aggravi di costi, in contemporanea a una maggiore congestione e impatto ambientale.

Antonio Catiello.

Verifiche e manutenzione per cambiare Le limitazioni al trasporto eccezionale sussistono, nella realtà, già dalla fine del 2016, imposte a seguito del crollo del Ponte di Annone Brianza, e sono adottate dagli enti gestori e proprietari di strade “caso per caso”, cioè sulla base di verifiche (purtroppo non sempre attendibili e, più spesso, puramente preventive) che comportano

riduzioni delle portate e divieti di transito, ma, laddove possibile, consentono ancora di effettuare trasporti eccezionali alle condizioni vigenti ed utilizzando opportune precauzioni a tutela delle opere d’arte. La questione che rimane prioritaria (e risolutiva di ogni criticità per la sicurezza, oltre che per lo svolgimento dei trasporti)

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è invece quella del monitoraggio e dello stato di efficienza delle reti stradali, che comporta l’individuazione e la manutenzione in efficienza di “itinerari abilitati” al trasporto eccezionale. Invece, dopo la tragedia del viadotto Morandi a Genova, la strada sembra ancora quella di vietare per non decidere.

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Noleggio GV3

60 metri sopra la dimora del calcio PER LA MANUTENZIONE DI CASA MILAN, ENTRA IN CAMPO UN VERO CAMPIONE: LA PIATTAFORMA TELESCOPICA AP60/30 DI BARIN

N

elle manutenzioni che richiedono perizia e alte prestazioni di intervento, un servizio di noleggio dev’essere il fulcro di una professionalità totale e sempre in sinergia con macchine adeguate aIla missione da svolgere. La flotta GV3 Venpa ha a disposizione un parco macchine che non teme confronti dal lato della qualità dei modelli e questa dotazione d’eccellenza è sempre accompagnata dalla capacità tecnica di operatori adeguati alla qualità dei modelli destinati alle operazioni in cantiere. Di recente, proprio le operazioni di manutenzione speciale della prestigiosa sede di Casa Milan hanno visto in azione la grande piattaforma autocarrata telescopica Barin AP60/30, uno dei fiori all’occhiello della flotta GV3 per il lavoro in quota. Fortemente voluta dall’ex amministratore delegato del Milan Barbara Berlusconi, Casa Milan sorge nella zona riqualificata del Portello, nell’area ovest della metropoli meneghina e lassa struttura è basata su un progetto del famoso architetto e designer Fabio Novembre. Il 2 aprile 2014 è stata inaugurata ufficialmente e ora, a distanza di cinque anni, la sede è sottoposta a un programma di manutenzioni programmate per mantenerne l’immagine brillante e autorevole, soprattutto nella sontuosa e pregevole parte esterna. La piattaforma Barin da 60 m di altezza operativa ha costituito un’attrattiva ulteriore per i passanti e gli ospiti di Casa

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Milan. E non poteva essere altrimenti, vista la notevole perizia con cui devono essere guidati i movimenti in quota di questo campione italiano. La Barin AP60/30 infatti è l’unica piattaforma della flotta GV3 affidata al servizio di noleggio “a caldo” (con operatore), proprio a causa della complessità operativa della macchina. Installata su un autocarro a quatro assi, per un peso totale di 32 tonnellate, l’AP60/30 è in grado di lavorare con uno sbraccio totale fino ai 30 m e ogni perizia di manovra è affidata a Luigino Ursoboni, storico operatore GV3 Venpa che ha trovato nella piattaforma Barin una fedele compagna negli interventi ad alta quota, alla sommità dei campanili o degli edifici industriali e civili più svettanti nello skyline delle città. Guardiamola da vicino allora, questa piattaforma delle meraviglie uscita dalla fucina della Barin di Cittadella (Pd) diversi anni fa, raccogliendo meritati consensi tecnici da parte degli esperti del settore. L’esperienza di oltre 50 anni nella progettazione e costruzione di attrezzature di accesso delle più svariate tipologie e complessità ha permesso all’azienda veneta di sviluppare, oltre alle grandi specialità delle macchine sottoponte per

il controllo diviadotti e infrastrutture sospese, anche questa gamma di piattaforme aeree di fascia alta, denominate AP, montate su autocarri da due a cinque assi per altezze di lavoro comprese tra i 30 e i 78 m. La struttura del carro, degli stabilizzatori, della torretta girevole e dei bracci sono estremamente rigide e robuste, tali da ridurre al mimimo le deformazioni elastiche degli elementi strutturali. Tra i punti di forza della Barin AP 60/30, si ricorda la possibilità di lavorare con tre diverse posizioni degli stabiliz-

zatori - che possono essere estesi anche solo su un lato del carro. Il sistema di sfilo adottato per i bracci riduce al minimo gli attriti ed ottimizza la scorrevolezza degli elementi telescopici. Gli sbracci di lavoro sono i massimi oggi realizzati sul mercato da attrezzature di questo tipo, e il grado di stabilità risulta particolarmente elevato e pienamente garantito in tutte le condizioni operative previste. Gli elementi dei bracci telecopici sono in acciaio ad alta resistenza ed a sezione differenziata. Le saldature esterne e

Specialità siciliana Nel mese scorso Sicel, avamposto in terra di Sicilia del noleggio GV3 fondato e gestito dalla Famiglia Castro, ha rivelato il pregio della propria esperienza di intervento con l’operatività di una piattaforma autocarrata CTE Zed 21 J in azione all’interno della Chiesa Madre di Biancavilla. La storica dimora di culto è chiusa, su ordinanza sindacale, dal 6 ottobre dello scorso anno per i danneggiamenti subiti in seguito alla forte scossa di terremoto che ha colpito il territorio di Biancavilla, con epicentro a un chilometro dalla cittadina catanese. Nell’isola, i mezzi e la competenza di GV3 Sicel non si limitano a interventi d’emergenza come quello di Biancavilla ma risultano praticamente essenziali per il ripristino e la pulizia di infrastrutture ed edifici, e per la manutenzione di ponti, gallerie e viadotti, impianti eolici. L’attività si estende ai montaggi e alla manutenzione di segnaletica stradale, alle attività nei porti e negli aeroporti, nei teatri, nelle chiese e nei siti archeologici in genere. La struttura

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GV3 Sicel è attiva dal 2000, con un’unica grande sede proprio a Biancavilla composta da tre capannoni su complessivi 8.000 metri quadri di area operativa.

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Noleggio interne sono eseguite con procedimento automatico. I cestelli di lavoro, di grandi dimensioni ed estensibili idraulicamente, sono previsti per un carico di esercizio a bordo compreso tra i 280 ed i 440 kg

e possono ruotare fino a 320° (+/- 160°) attorno a un asse verticale. La logica di funzionamento e i controlli utilizzati, di tipo elettronico proporzionale, consentono la massima semplicità e dolcezza di

manovra. Il grado di finitura curato nei dettagli dona ancor maggior valore alle macchine AP di Barin, rendendole particolarmente gradevoli anche dal punto di vista estetico.

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ggi è una delle realtà più importanti per il noleggio di macchine per il sollevamento e il lavoro in quota nell’area del Centro Italia, ma la società abruzzese Giffi Noleggi (quartier generale ad Avezzano, in provincia dell’Aquila) è innanzitutto la storia esemplare della tenacia e dello spirito imprenditoriale di un ragazzo che sognava di creare qualcosa di innovativo ed efficiente nel suo territorio. Per questo motivo Francesco Giffi, appena maggiorenne, credendo fortemente nel suo progetto di servizio, ha investito

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i suoi pochi risparmi nell’acquisto di due macchinari usati per avviare un’attività di noleggio, una realtà allora ancora completamente assente nel panorama imprenditoriale italiano. Quell’intuizione lo ha portato a trasformare un’attività artigianale territoriale in un’impresa industriale che si è imposta sul mercato nazionale con il noleggio di macchinari edili, industriali e veicoli commerciali. Da quelle due prime macchine oggi la flotta aziendale conta oltre 600 mezzi di ultima generazione, sottoposti a un piano di rinnovamento periodico, ogni

cinque anni, per mantenere l’attualità e l’efficienza di un parco macchine sempre di prim’ordine. Negli ultimi anni la Giffi Noleggi è stata in grado anche di sfruttare le potenzialità di internet e delle nuove tecnologie creando anche un sito e-commerce, Giffi Market, dedicato all’acquisto di accessori per il movimento terra. Recenti investimenti hanno portato la Giffi Noleggi ad aprire nuove filiali in tutto il territorio nazionale - l’ultima a Milano -, rinnovando l’offerta e puntando sull’innovazione e il contatto diretto con il cliente. “Massima capillarità sul territorio e professionalità per i nostri clienti questa è la base della nostra filosofia lavorativa - spiega Francesco Giffi - La nuova sede milanese punta ad essere un punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale di tutto il territorio della Lombardia. La crescita della nostra azienda è la sintesi di innovazione e contatto diretto sulla quale abbiamo costruito un servizio efficiente e funzionale. Credo che oggi per essere sempre competitivi sul mercato sia necessario puntare su questi fattori in grado di indirizzare le scelte dei clienti. Per questo gli investimenti che stiamo portando avanti negli ultimi anni riguardano anche l’ampliamento del parco mezzi sia nella quantità che nella tipologia, così da rispondere sempre meglio alle esigenze dei clienti già acquisiti e di conquistare chi ancora non si è rivolto a noi. Gli investimenti degli ultimi anni riguardano anche la crescita strutturale e organizzativa dell’azienda a partire dal

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Sede di formazione Grazie all’esperienza maturata negli anni, Giffi Noleggi ha creato un’area specifica destinata alla formazione professionale sulla salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Le attività formative finalizzate alla conoscenza e al rispetto delle principali norme di sicurezza nell’uso di macchine mobili nei lavori in quota, sono realizzate direttamente nella sede di Giffi Noleggi, dove è stata predisposta un ampio spazio per i corsi. Tra i principali cicli di formazione, vanno menzionati quello per addetti all’uso di PLE, quello sulla sicurezza e l’impiego di macchine movimento terra, il corso per operatori di sollevatori telescopici e quelli per utilizzatori di carrelli elevatori. Tutte le attività di formazione Giffi Noleggi sono valide a livello nazionale e certificate da Giffi Noleggi e FederSicurezza con rilascio dei relativi attestati di abilitazione.

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Noleggio personale che negli ultimi due anni è aumentato del 150%”. Con 13 sedi operative che possono vantare una gamma di veicoli ed accessori che vanno dalle piattaforme aeree ai mezzi di sollevamento, dai veicoli commerciali alle macchine movimento terra, Giffi Noleggi è in grado di assecondare le esigenze della più svariata tipologia di clientela. Dalle imprese di costruzioni, al settore industriale fino a quello commerciale. Il sollevamento ha costituito, dopo l’esordio nel movimento terra, una rivelazione di business importante, soprattutto nel settore delle piattaforme aeree. “Ad oggi registriamo una forte richiesta di piattaforme a pantografo, che trovano utilizzo soprattutto nelle installazioni impiantistiche - rileva sempre Francesco Giffi - Nel settore dell’edilizia, invece, ad essere maggiormente richiesti sono le tradizionali autocarrate e le piattaforme articolate compatte, che grazie alle loro dimensio-

ni contenute e manovrabilità si prestano all’impiego pressoché in ogni tipo di spazio. Per seguire le richieste del mercato negli ultimi tempi abbiamo arricchito molto anche l’offerta di noleggio furgoni

anche refrigerati per la grande distribuzione organizzata. Il nostro principale obiettivo è quello di fornire un servizio il più completo possibile in un’ottica di fidelizzazione della clientela”.

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l sistema dei trasporti ha assunto negli ultimi anni un ruolo strategico nelle moderne economie per l’influenza di una serie di fattori strutturali riconducibili al fenomeno della globalizzazione e della libera circolazione delle merci. L’integrazione commerciale, la crescita degli scambi, in particolare nell’ambito dell’Unione europea, l’incremento dei volumi hanno determinato l’affermarsi di una complessa organizzazione logistica basata sul “just in time” e sull’efficienza spinta ai limiti delle capacità infrastrutturali del sistema integrato dei trasporti, originando rischi per la sicurezza dei lavoratori e per la redditività degli operatori economici. L’evoluzione del settore della logistica e del trasporto ha confermato che la competitività di uno scalo è oggi strettamen-

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te connessa ad un modello di inoltro e distribuzione efficace ed efficiente che tende sempre più a ridurre le situazioni di disfunzioni operative al dine di ottimizzare i margini operativi. Organizzazione, tecnologia e nuove infrastrutture, anche informative, rappresentano oggi elementi cardine per vincere le sfide della competitività. Da questo punto di vista, vi è piena consapevolezza che per migliorare la fruizione delle infrastrutture e dei servizi portuali, elevare i livelli di sicurezza, ottimizzare gli spazi e contenere i tempi del ciclo portuale occorre sempre più considerare il sistema della portualità come l’elemento centrale di un sistema logistico integrato, composto dal porto e dalle strutture interportuali e retroportuali disposte sul territorio produttivo di riferimento. I porti, in qualità di nodi logistici complessi, rappresenta-

no una fase cruciale del ciclo in termini di concentrazione dei traffici e gestione delle attività di distribuzione. Le profonde trasformazioni che hanno investito il settore dei trasporti e della logistica determinano l’esigenza di predisporre innovativi strumenti, idonei a garantire la competitività del sistema portuale e logistico nel quadro delle relazioni internazionali a partire dalla formazione del personale operante in tutti i settori del comparto. In quest’ottica, la Fondazione Cif, ente di formazione storico della Regione Liguria, ha incrementato i processi di supporto a una gestione efficiente dell’intera filiera logistica, assumendo il ruolo di collettore delle esigenze formative dei terminalisti, degli operatori marittimi, degli spedizionieri e di tutte quelle realtà produttive che operano nel sistema della

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portualità. Fondazione Cif Formazione ha così affidato a BTR (Better Than Real Simulators) - società spin-off fondata da ricercatori e tecnici della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa - il progetto e lo sviluppo del Genoa Port Training Centre, un laboratorio virtuale di simulazione per mezzi meccanici di movimentazione delle merci portuali e retro portuali. In particolare, è stato concepito un simulatore di portainer (Ship to Shore), la gru più utilizzata per il sollevamento e lo spostamento dei container dalle navi mercantili alle banchine del porto e viceversa. Secondo le più avanzate tecnologie informatiche, l’operatore, durante questa simulazione formativa, è completamente immerso nel mondo virtuale. I progettisti di BTR hanno realizzato una cabina virtuale delle stesse dimensioni di una cabina reale, con la particolarità di poter essere smontabile e installabile anche in ambienti dalle dimensioni contenute. Le quattro grandi vetrate reali (una in posizione frontale, una inferiore e due laterali) sono state sostituite da panni da retroproiezione sui quali viene ripro-

Simulazione su misura Da anni BTR trasferisce le proprie tecnologie studiate all’interno del Laboratorio Percro della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, creando dispositivi che si avvicinino il più possibile alla realtà. Per questo tutti gli ambienti virtuali riprodotti sono ambienti reali di lavoro, ricreati a misura delle esigenze del cliente nell’identificazione di casistiche operative e situazioni di pericolo virtuale. I moduli realizzati da BTR possono essere utilizzati sia come tutorial per formare gli operatori, sia come aggiornamento per il personale già formato. La facoltà di personalizzare vari software per il riconoscimento di errori (manovre sbagliate, limiti superati, urti accidentali) creando database personalizzati per monitorare le prestazioni dei vari utenti/allievi, è un’altra prerogativa dei prodotti BTR. Nel caso dei moduli concepiti per Fondazione Cif Formazione, tutta la parte meccanica è stata progettata e realizzata su richiesta del cliente, personalizzandone forme e colori.

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Certificazione & Formazione dotta la scena simulata con l’ausilio di quattro proiettori collocati all’esterno, solidali alla struttura. All’interno della stessa cabina è stata installata una seduta (prodotta secondo le specifiche di quelle maggiormente utilizzate attualmente sulle gru portainer) con tutta la strumentazione di bordo con la quale l’operatore potrà riprodurre fedelmente tutte le manovre necessarie nei reali cicli di lavoro. Attualmente sono già tre i simulatori in possesso della Fondazione. Nel laboratorio Genoa Port Training, oltre al già de-

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scritto simulatore tridimensionale di gru portainer, sono stati sviluppati e realizzati - sempre in collaborazione con BTR - un simulatore di reach stacker e di trattore portuale e un simulatore combinato trasportabile con visore di realtà virtuale. L’ultimo e già recente modulo di sinulatore li racchiude tutti quanti in un’unica cabina di manovra. Reachstacker, Portainer e Trattore con ralla vengono simulati attraverso un dispositivo dal valore aggiunto della facile trasportabilità, ideale per seguire percorsi di formazione anche al di fuori della sede della Fondazione

Cif. La cabina ha quindi tutti i comandi primari in grado di soddisfare tutti e tre i tipi di simulazione e l’aspetto tecnologicamente avanzato riguarda il fatto che la visione degli scenari applicativi è resa possibile da un Head Mount Display con tracker implementato dal punto di vista dell’utente, sul quale sarà installato anche un dispositivo per la ricostruzione virtuale degli arti superiori. L’utente sarà cosi proiettato in uno scenario virtuale perfettamente calibrato con la realtà, in un feedback tattile reale con i comandi stessi.

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Alla ricerca del lavoratore perduto

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I

l lavoro a portata di mano, anzi a portata digitale e geolocalizzata per imprese e operatori che cercano insieme un’opportunità di collaborazione proficua nel settore del sollevamento industriale e cantieristico e nel più ampio mondo delle costruzioni. A far incontrare lavoratori e imprese ci sta pensan-

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do da tempo geoJOB recruitment, una startup innovativa maturata all’interno dell’incubatore di impresa Speed MI Up dell’Università Bocconi e basata su un network diffuso di operatori specializzati nel settore delle costruzioni presenti su tutti i territori d’Italia. Sfruttando le grandi possibilità offerte

dalla geolocalizzazione, geoJOB Recruitment geoJOB REcruitment ha sviluppato un servizio tecnologico per riuscire a rintracciare i lavoratori dell’edilizia e delle costruzioni disponibili sul mercato. Grazie a un sistema tecnologico integrato - che sarà collegato in futuro anche a un’app installata sullo smartphone - per le imprese sarà possibile identificare in tempi brevissimi le figure professionali adatte e disponibili per il proprio cantiere, scegliendole tra le persone geograficamente più vicine all’azienda appaltatrice o allo stesso cantiere in corso d’opera. Vittorio Massimo Borgo, amministratore unico di geoJOB, ritiene che occorra oggi “trovare metodi alternativi per intercettare i bisogni dei lavoratori del settore, senza sottovalutarne mai l’intelligenza e la prontezza. Si tratta di un popolo con una socialità acceleratissima che sa suggerire spontaneamente gli strumenti più utili per un corretto percorso di recruiting”. Il momento economico che si realizzerà nei mesi a venire si prospetta come cruciale per il nostro Paese. Lo sblocco auspicabile dei grandi cantieri di infrastrutture richiederà un coordinamento e una scelta ragionata delle figure professionali che si dedicheranno agli innumerevoli compiti di gestione tecnica e logistica delle aree di intervento. Le imprese cercano, tra gli altri, muratori, operai specializzati nella posa dei materiali edili e

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nella gestione di macchine movimento terra, stradali e per la distribuzione del calcestruzzo. Tra i protagonisti in cantiere, fondamentali saranno proprio gli operatori specializzati nel sollevamento e nella movimentazione di carichi, materiali e strutture di sostegno alle grandi opere: gruisti, tecnici alla guida di piattaforme di lavoro elevabili (PLE) e altri addetti agli interventi in quota. La settima edizione del GIS (le Giornate Italiane del Sollevamento, a Piacenza Expo dal 3 al 5 ottobre prossimi) sarà quindi per geoJOB Recruitment e per i suoi referenti

- imprese e lavoratori - un’occasione di incontro necessaria per programmare il futuro del lavoro nei grandi cantieri che potrebbero aprirsi già nel prossimo autunno. Con geoJOB le imprese edili possono trovare dunque la persona giusta al momento giusto grazie a un sistema di georeferenziazione che permette l’incontro tra domanda e offerta di lavoro esattamente nella località in cui sorgerà il cantiere. Il vantaggio per il lavoratore è duplice: può infatti riempire la propria agenda lavorativa senza rinunciare alla

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propria indipendenza e autogestione professionale. Al tempo stesso evita di spostarsi troppo dalla propria residenza e i suoi costi sono quindi assorbiti dalla vicinanza a casa. Una volta analizzate le esigenze dell’azienda, geoJOB procede velocemente a identificare le risorse più idonee al bisogno direttamente in loco, saltando tutte le fasi di intermediazione. In questo modo si garantisce una valida manodopera, intercettata direttamente nella zona di ubicazione dell’intervento, facilitando così l’organizzazione delle squadre di lavoro in tempi rapidissimi. Il processo di ricerca e selezione permette quindi di non gravare sui costi fissi abbattendo i costi di gestione ed eliminando totalmente quelli di trasferta. Fulcro dell’attività di geoJOB è il networking continuo su tutti i territori nazionali al fine di garantire un’offerta di professionisti sempre all’altezza. Alla base di questa strategia ci sono le relazioni e il miglioramento continuo delle competenze delle maestranze, in grado di crescere profes-

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Certificazione & Formazione sionalmente grazie ai servizi offerti dalla piattaforma geoJOB. Inoltre l’utilizzo dei social network più comuni e la loro immediata integrazione al portale e consente un impiego smart dello strumento geoJOB sia sul lato della domanda sia su quello dell’offerta. Pochi mesi fa, tramite la web agency Kickthecan di Milano, geoJOB ha realizzato un’indagine proprio sull’identificazione dell’attuale figura del lavoratore nel mondo delle costruzioni. “Il 96% di chi ha risposto al nostro questionario,

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loca fatto tramite smartphone - rileva ancora Vittorio Massimo Borgo - Questa circostanza testimonia quanto mobile e dinamico sia il popolo dei lavoratori edili di oggi. È praticamente impossibile costringere questi lavoratori a scrivere il curriculum seduti a un tavolino; occorre trovare altri metodi per intercettare i loro bisogni. Sullo sfondo di questa indagine, come ho già detto, c’è il grande tema della digitalizzazione e dell’alfabetizzazione informatica, un fattore che avvicina la domanda e l’offerta più di quanto si possa

ipotizzare e sul quale i lavoratori sono spesso più attenti rispetto alle aziende. La mission di un operatore come geoJOB si basa appunto sulla constatazione che l’impiego delle piattaforme digitali e dei social network si presta ottimamente alla ricerca di lavoratori ben profilati. Si tratta di strumenti digitali senza i quali il recruitment rimarrebbe un processo ancora lungo e soprattutto costoso. Per le agenzie del lavoro diventa quindi cruciale abbracciare la grande opportunità offerta dall’evoluzione di queste tecnologie”.

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Certificazione & Formazione VERICERT

Remare contro il rischio

TRE GIORNI DEDICATI AL DIBATTITO E ALLA TRATTAZIONE TECNICA DELLA SALUTE PER L’OPERATORE DI PLE. A CONVEGNO, DAL 3 AL 5 OTTOBRE, LA RESPONSABILITÀ PREVENTIVA CONTRO GLI INCIDENTI IN QUOTA

S

e una protagonista si può individuare fin da ora nell’agorà del dibattito in fiera per le Giornate Italiane del Sollevamento, questa porta il nome importante della sicurez-

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za nell’uso delle piattaforme aeree. Tra i messaggeri al servizio di questa istanza, Vericert Ti Forma è la struttura specializzata nei corsi di formazione di alta professionalità nata nel 2017 dalla grande

esperienza di Vericert, realtà di rilievo nell’ambito delle attività di certificazione e ispezione. Le due società insieme, Vericert e Vericert Ti Forma - che hanno il proprio quartier generale a Ravenna -

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arriveranno a Piacenza per dedicare agli operatori di PLE - durante l’intera durata del GIS, dal 3 al 5 ottobre - tre giorni di corsi, dibattiti e workshop incentrati sulla sicurezza dei lavoratori in quota. Nella prima giornata di giovedì 3 ottobre, il corso di aggiornamento per operatori di piattaforme di lavoro elevatili sarà tenuto da Michele Zampino, ispettore e formatore professionista in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro, e verterà sulla formazione teorica e pratica secondo le normative vigenti. Il 4 ottobre sarà riservata al corso “UNI EN ISO 13849 - Valutazione del PL, non solo calcoli”. La valutazione del Performance Level riguardo a una funzione di sicurezza, soprattutto per impianti complessi e potenzialmente pericolosi come quelli relativi alle macchine per il sollevamento, secondo l’assunto di base proposto da Vericert, non si può certo ridurre ad un mero calcolo automatico; servono valutazioni che coinvolgano l’esperienza e la pre-

parazione dei tecnici chiamati alla validazione. A complemento del corso, sempre durante la mattinata di venerdì, è previsto un intervento speciale a cura dell’ingegner Emma Garelli, ex presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ravenna che tratterà l’argomento della sicurezza antincendio per le ricariche dei mezzi semoventi nei luoghi di stoccaggio. Sabato 5 ottobre, infine, sarà la volta del workshop Vericert Ti Forma dedicato in modo precipuo alla sicurezza delle piattaforme di lavoro mobili elevabili, con il coinvolgimento di progettisti, produttori e sub-fornitori di componenti e attrezzature, organismi notificati con il compito di certificare le macchine, datori di lavoro, manutentori, verificatori dei soggetti abilitati per le verifiche periodiche, operatori e formatori della sicurezza d’uso delle PLE. Scopo di questo incontro esteso sarà quello di incrementare il valore culturale della sicurezza operativa in quota nell’intento di auspicare una riduzione

Progettare la formazione Vericert Ti Forma è un ente di formazione nato a Ravenna nel novembre del 2017 grazie all’esperienza e alla metodologia consolidate nell’ambito dell’organismo notificato Vericert nel settore della sicurezza del lavoro. Vericert Ti Forma oggi organizza corsi di alta formazione sulla base di progetti commissionati e condivisi con le imprese committenti, occupandosi di informazione, formazione e aggiornamento, specializzazione e perfezionamento professionale secondo i massimi standard di qualità e di rispetto normativo. Con delibera del 29 Marzo 2018, Vericert Ti Forma è stata accreditata e autorizzata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) all’erogazione di corsi con rilascio dei crediti formativi professionali (CFP). Analogamente, per il riconoscimento dei CFP spettanti ai Periti, Vericert Ti Forma si avvale del supporto del Collegio dei Periti Industriali.

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sensibile del numero di incidenti derivati dalla mancata applicazione delle norme di sicurezza o dalla colpevole disattenzione delle buone pratiche a preservazione della salute dell’operatore e dello stesso ambiente di lavoro. Il ruolo di moderatore del workshop sarà affidato ad Alberto Finotto, direttore editoriale della rivista Sollevare (media partner del GIS) che introdurrà e coordinerà il dialogo formativo tra i partecipanti del convegno durante la terza giornata della fiera. Tra i principali attori del dibattito, il primo intervento da rimarcare è quello previsto dell’ingegner Simone Bernardini, progettista di PLE e testimone privilegiato del passaggio di informazioni tra progettista, produttore e fornitore in un mercato globale all’inseguimento competitivo di costi di produzione più bassi che comportano la continua revisione dei progetti e l’esternalizzazione della produzione a scapito della qualità complessiva delle macchine. L’ingegner Mario Alvino, attuale consigliere nazionale dell’Aias (Associazione professionale italiana ambiente e sicurezza), già funzionario del ministero del Lavoro, sarà il secondo protagonista del convegno. In oltre vent’anni ha seguito l’evoluzione degli aspetti legislativi che riguardano la sicurezza del lavoro, in particolare come responsabile dell’area “Attrezzature di lavoro”. Il suo contributo sarà volto ad illustrare gli aspetti della responsabilità professionale dell’ispettore quando opera in verifica periodica, sottolineandone la necessità di un’azione rigorosa e corretta sotto il più ampio profilo dell’etica professionale oltre che della mera competenza tecnica. Al terzo intervento in programma contribuirà invece l’ingegner Maurizio Nati, esperto nelle indagini supplementari obbligatorie previste dall’attuale panorama delle verifiche periodiche secondo il Dm 11 aprile 2011. Al compimento dei 20 anni operativi una macchina dev’esser sottoposta a questo ciclo di indagini e la recente circolare del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ne chiarisce i contenuti e i ruoli. La disamina al convegno del 5 ottobre approfondirà il tema delle responsabilità e delle criticità in capo a questa tipologia di controlli, trattando anche della qualifica

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Certificazione & Formazione che deve necessariamente avere un ingegnere esperto per realizzare un’indagine supplementare di valore e contenuto inoppugnabili. Il quarto ed ultimo intervento è del dott. Terenzio Traisci, psicologo del lavoro esperto del tema “Comunicazione in ambito Salute & Sicurezza”, TEDx Speaker, co-autore del libro Felicemente Stressati, insegnante di Psicologia Positiva presso La Sapienza di Roma in un corso di Lifestyle Medicine. Attraverso una metodologia coinvolgente e divertente, che ha come scopo di mantenere alta l’attenzione, insieme al dott. Traisci vedremo quali condizioni psico-fisiche favoriscono il farsi ascoltare, capire e seguire e come superare le resistenze al cambiamento di alcune abitudini nocive alla salute e sicurezza dei lavoratori. Alla fine dell’incontro i partecipanti avranno preso consapevolezza di come poter cambiare il proprio stato-psico fisico in funzione di una maggiore efficacia comunicativa.

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Associazioni IPAF

Realtà virtuale (ma concreta) per la formazione ALLE GIORNATE DEL SOLLEVAMENTO, LA FEDERAZIONE PER LA SICUREZZA IN QUOTA DELLE PLE PORTA L’AVANGUARDIA DI UN SIMULATORE DI REALTÀ AVANZATA PER IL TRAINING DEGLI OPERATORI

L

a presenza dei temi della sicurezza al prossimo GIS 2019 avrà tra i suoi protagonisti naturali l’Ipaf (International Powered Access Federation) nel ruolo di ente patrocinante e dipartecipante attivo con un proprio stand (nell’area esterna, I 1-2). (Come nella scorsa edizione, anche per questo settimo appuntamento nella sede di Piacenza Expo è previsto un contributo importante della Federazione al notevole programma annunciato di convegni, seminari tecnici e workshop. In particolare, alle ore 14 del 3 ottobre Ipaf organizzerà un convegno dedicato al mondo del noleggio che riguarda le PLE. Negli spazi dello stand Ipaf i visitatori troveranno invece tutto il materiale informativo che riguarda i programmi completi dei corsi e le attività di diffusione culturale della Federazione, a presidio dell’uso in sicurezza dei mezzi di lavoro in quota (insieme all’organdi informazione periodica dell’associazione, Ipaf Informa 2019). Chi alle Giornate Italiane del Sollevamento si avvicinerà al mondo Ipaf, avrà la possibilità di provare di persona una piattaforma aerea in quota …senza alzarsi di un centimetro da terra, grazie a

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un simulatore di realtà virtuale avanzata (VR) dedicato proprio alle piattaforme di lavoro elevabili in esposizione in fiera. Questo simulatore è il risultato della collaborazione tra alcune realtà associate Ipaf, la Serious Labs Inc, specialista canadese di VR e simulatori virtuali, il costruttore di piattaforme semoventi SkyJack e la società di noleggio Nationwide Platforms. Durante il 2018 e il 2019, Ipaf ha condotto uno studio sulle possibilità di adottare VR e simulatori di piattaforme durante i corsi di formazione sulla sicurezza, in particolare nelle situazioni a rischio difficili da ricreare in condizioni sicure nella realtà dell’addestramento sul campo.

Street Smart, sulla strada senza pericoli Una recente campagna di sicurezza avviata da Ipaf con il programma “Street Smart” evidenza i rischi legati all’uso delle piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) sulle strade o in prossimità comunque delle carreggiate. A causa del rischio di collisioni con veicoli in transito come autobus o autocarri, è necessario pianificare in anticipo gli interventi in quota per poter utilizzare le PLE in piena sicurezza. Le raccomandazioni chiave di questa campagna includono: la pianificazione anticipata degli interventi, tenendo conto di un puntuale piano di gestione del traffico; l’uso di DPI (dispositivi di protezione individuale) ad alta visibilità mentre si collocano coni e cartelli segnaletici, e di lampeggianti o grafiche riflettenti posteriori per i veicoli, curando anche la buona illuminazione delle aree di lavoro; il controllo del traffico tramite semafori provvisori oppure con la chiusura delle strade per isolare l’area di lavoro; l’isolamento dell’area di lavoro dai veicoli in transito; l’installazione adeguata

e scevra da sporgenze sulla carreggiata della PLE; il carico-scarico della stessa piattaforma aerea in piena sicurezza,

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entro un’area ben illuminata, lontana dal traffico o da ostacoli e isolata (nel caso di un carico-scarico a bordo strada).

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Associazioni “Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare il modo in cui viene impartita la formazione e le istruzioni di sicurezza per l’accesso in quota – conferma Maurizio Quaranta, responsabile Ipaf per l’Italia - Ipaf ha già adottato strumenti di nuova generazione, come ad esempio l’eLearning, nei corsi di formazione per operatori di PLE. Continuando su questa strada d’avanguardia formativa, è importante raccogliere il feedback sul potenziale di questa tecnologia di nuova generazione dagli stessi protagonisti del settore e dai nostri istruttori accreditati in tutto il mondo. Portando il simulatore di PLE al GIS 2019 e ad altri futuri eventi del settore, stimoleremo il dibattito su come adottare e adattare al meglio questa tecnologia innovativa per il fattore della sicurezza in quota”. pag_iperamm--210x148.pdf 1 18/07/2019 14:55:28

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on una conferenza stampa a Milano, negli spazi congressuali dell’Hotel Westin Palace, è stata presentata il 10 luglio scorso la settima edizione del GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali organizzate a Piacenza Expo dall’editore Mediapoint & Communications di Genova. L’appuntamento biennale con il mondo del sollevamento e dei trasporti eccezionali si rinnova finalmente dal 3 al 5 ottobre prossimi. I preparativi fervono e l’interesse delle aziende per la fiera è in costante crescita: ad oggi, a poco più di due mesi dall’inizio dell’evento, si è quasi raggiunto il sold out degli spazi espositivi. Per Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Communications (organizzatrice del GIS), il dato è incoraggiante e significativo. “Durante l’edizione precedente del 2017, sono stati

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registrati oltre 9.000 visitatori qualificati, con la presenza di 308 espositori diretti su una superficie totale di 33.000 metri quadrati - ha riassunto Potestà, elencando i dati ufficiali della manifestazione - Al momento risultano già iscritti 310 espositori in rappresentanza di oltre 370 brand, ma il loro numero è destinato a crescere. Ci aspettiamo oltre 11.000 visitatori qualificati provenienti sia dall’Italia che dall’estero. Questi risultati, anche se provvisori, sono un’ulteriore riprova della validità della formula del GIS, una fiera che ha saputo riassumere in un unico evento la specificità di una fiera verticale dedicata al sollevamento, alla movimentazione industriale e portuale e ai trasporti eccezionali), con una trasversalità che comprende molteplici ambiti di applicazione delle macchine, delle attrezzature e dei veicoli esposti”. La percezione da parte

di espositori e visitatori è quella di una fiera sempre più al centro dell’attenzione internazionale; il GIS sembra aver ormai assunto il ruolo del più grande evento espositivo europeo dedicato proprio al sollevamento e al trasporto eccezionale, con un successo a cui ha sicuramente contribuito anche il profilo di un visitatore estremamente specializzato e realmente interessato all’offerta espositiva.

AGV Expo, nuovo segmento strategico Il visitatore troverà al GIS un’offerta ancora più articolata. Alcuni segmenti, come quelli delle gru mobili, delle piattaforme aeree, i sollevatori telescopici, i rimorchi e i veicoli e i mezzi per la movimentazione industriale e portuale oltre che per i trasporti


eccezionali, confermano la loro posizione, mentre altri, come le gru edili e i carrelli elevatori (e la loro componentistica) hanno notevolmente aumentato la loro presenza alla 7a edizione della mostra piacentina. Una novità assoluta attende però il visitatore: l’area AGV Expo, all’interno del padiglione 3, dedicata ai veicoli a guida automatica. AGV è acronimo di Automatic Guided Vehicles, un settore particolarmente innovativo, sul quale molte aziende stanno investendo capitali e tecnologie. Questa tipologia di macchine è infatti destinata a rivoluzionare molti settori nei quali la movimentazione di merci e materiali viene sempre più spesso affidata a sistemi di guida automatica da remoto: dalla chimica, all’industria della carta e della ceramica, agli ospedali, alla logistica. «AGV Expo – spiega Potestà – è un’integrazione naturale della nostra esposizione: frutto dell’evoluzione tecnologica e di un trend inarrestabile di cui hanno preso coscienza espositori e visitatori, non poteva certo mancare a questa edizione del GIS. E anche AGV Expo, unica nel suo genere, rappresenta un’eccellenza, perché non esiste al momento altra manifestazione fieristica dedicata a questo tema specifico». Un’altra tematica che fa da filo conduttore all’offerta merceologica del GIS è quel-

la, sempre più importante, della sostenibilità ambientale. Green Power e tecnologie environmental friendly sono pronte a stupire il visitatore per la portata innovativa di nuove soluzioni a impatto zero orientate verso sistemi di trazione elettrica a batteria ma anche per alimentare i motori diesel con miscele controllate di gasolio e gas (CNG o metano compresso, GNL o gas naturale liquido, GPL, biometano, Syngas).

Convegni, il dibattito totale Come sempre la parte espositiva del GIS verrà integrata con un ricco programma di convegni e di workshop: sono infatti attesi incontri con le maggiori associazioni di categoria rappresentate al GIS, che organizzeranno approfondimenti su temi specifici di attualità: dalla sicurezza delle macchine, alla formazione degli operatori,

Le serate di gala per le eccellenze Numerosi enti e istituzioni hanno già confermato il loro patrocinio a questa edizione del GIS: al momento sono infatti quasi 50 le associazioni e istituzioni che hanno confermato il loro sostegno alla mostra piacentina. Anche il ministero della Difesa ha rinnovato il suo supporto: i mezzi per il sollevamento, la movimentazione e il trasporto pesante sono, infatti, ampiamente utilizzati sia dall’Esercito che dall’Aviazione e dalla Marina Militare, ma anche dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dalla Croce Rossa e, ovviamente, dalla Protezione Civile e dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Un altro segno evidente dell’importanza che viene attribuita al GIS a livello internazionale, è il fatto che l’ESTA, la

più grande federazione europea che raggruppa le associazioni delle imprese specializzante nel sollevamento e nel trasporto eccezionale, ha programmato il suo tradizionale incontro autunnale proprio a Piacenza, in concomitanza con il GIS. Un evento che porterà sicuramente un proficuo indotto per la nostra manifestazione fieristica e contribuirà ad accrescere la quantità e la qualità dei visitatori. Come sempre, non mancheranno le ormai tradizionali cene di gala, nella nuova prestigiosa location del Palazzo Gotico situato nella centralissima Piazza Cavalli di Piacenza: la sera del 2 ottobre (vigilia dell’inaugurazione del GIS) avrà luogo l’evento speciale dedicato ai costruttuori e agli utilizzatori di piattaforme per

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i lavori aereri, sollevatori telescopici, attrezzature speciali per i traslochi e ascensori da cantiere: ItalplatformItalian Access Platform Awards (www. italplatform.org). Seguirà, giovedì 3 ottobre, la serata dedicata agli operatori del terminalismo portuale, intermodale e della logistica, con gli ITALA-Italian Terminal and Logistic Awards (www.italawards. it). Per concludere con gli ILTA-Italian Lifting & Transportation Awards che avranno luogo nella serata di venerdì 4 ottobre e saranno dedicati alle imprese di sollevamento e ai trasporti eccezionali. www.ilta.biz. I tre eventi, che termineranno con la premiazione delle eccellenze dei singoli settori, offriranno le migliori opportunità per fare networking.

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Fiere fino a toccare le problematiche collegate alla limitata fruibilità delle arterie stradali per le imprese dei trasporti eccezionali, ma anche agli sviluppi infrastrutturali dei porti, degli interporti e dei centri logistici. Le tradizionali associazioni partner del GIS quali la Aisem, AITE, Anfia, ANNA, Anver, Assodimi, Assologistica ma anche Confetra, Finco, Inail, Ipaf, Union e altre ancora stanno lavorando ai contenuti dei convegni. A breve sarà possibile scaricare dalla pagina dedicata del sito (https:// gisexpo.it/le- conferenze/) il calendario con le relative tematiche trattate.

STZ-VP EROI FUORI E DENTRO LA STRADA IL VEICOLO IN SINTESI » Estrema capacità di carico e tara ridotta » Lunga durata grazie alla robusta e collaudata tecnologia degli assali a pendolo » Brevi tempi di preparazione del veicolo grazie all‘agganciamento e sganciamento rapido del carrello anteriore » Incavo per escavatore profondo e largo per altezze di carico più basse » Compensazione massima dell‘asse di 600 mm per una mobilità fuoristrada ottimale anche nelle applicazioni di cantiere più impegnative

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 5 - Agosto / Settembre 2019

In questo numero

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

ANTEPRIMA

The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3-5 October 2019

La forza compatta corre sui cingoli

Inserzionisti 54 Almac 121 Apex 14 Autovictor 27 Boman I Brennero Gru 18 Butti 26 Cabletronic 57 CEM 47 CMC 71 Cometto 49 CTE 46 Demac 31 Dieci 30 Effer

73 IPAF 104 Jekko 13 JLG 19 JMG II Manitou III Marchetti AutogrĂš 55 Merlo 116 Nooteboom 105 Nord Est Elevatori 11 Ormig 78 Palazzani 12 Palfinger 15 Platform Basket

67 Pipeline & Gas Expo 84 REMdevice 93 SACE IV Socage 10 Tadano 3 Tecno-Gru 5 Tecnomovint 101 Terex 51 TSM Sensors 113 TVH 77 Vericert 117 Vertimac 9 Zoomlion

E Easy Lift .................... 17 Effer ........................... 20 Enerpac ..................... 18

J JCB ............................. 60 Jekko .......................... 24 JLG ............................. 12

P Palazzani .................. 13 Platform Basket ....... 58 Potain ........................ 42

F Fagioli ....................... 15 Flash Battery ............ 59 Fondazione CIF .....106

K Konecranes ............... 72

R Raimondi .................. 16 Recom ....................... 40

74 Euro Assistance 17 F.B. Hydraulic 75 Fagioli 41 Faresin Industries 33 Fassi 35 Ferrari 95 Flash Battery 109 GIC 124 Goldhofer 16 Haulotte 120 Hinowa 85 Idrogru 100 IFM Electronic 66 Innoval

Aziende citate A Aisem ........................ 44 Aite ............................ 96 Almac ........................ 13 Anima ....................... 44 B Barin .......................... 98 Boels .......................... 17 Booforge .................... 11 Brennero Gru ........... 20 Brigade Elettronica .. 62 C Cascade ..................... 11 CAT ........................... 86 Cifa ............................ 76 CLS ............................ 90 Cofiloc ....................... 12 D Demag ....................... 17 Demag Cranes & Components ......... 72

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G Genie ......................... 48 GeoJob .....................110 Giffi Noleggi ..........102 GIS ...........................122 GV3 ............................ 98 H Haulotte .................... 52 Hiab ........................... 28 Hinowa ..................... 16 I Imer ........................... 56 Inail ........................... 32 Ipaf ...................15, 118

L Liebherr ............. 24, 82 M Mac Port ................... 82 Maeda ....................... 36 Magni ........................ 14 Manitou .................... 62 Manitowoc ........ 10, 42 Moba ......................... 70 Morello ...................... 92 Moritsch Crane ........ 40 O Oil & Steel ................. 12 OilSafe ....................... 18 Omron ....................... 94

S Sace ............................ 68 Savis .......................... 36 Socage ....................... IV Still ............................. 80 T Terex .......................... 48 V Vericert ....................114 W Walvoil ...................... 64 Z Zoomlion .................. 76

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