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Sollevatori Telescopici

FARESIN Macchine per una rivoluzione

NELL’INTERVISTA A MATTIA BENETTI, MARKETING ASSISTANT DELL’AZIENDA DI BREGANZE (VI), ABBIAMO TROVATO LE PAROLE ESATTE CHE DESCRIVONO IL FUTURO DI MODELLI SOSTENIBILI COME IL 626 FULL ELECTRIC. UN FUTURO DOVE VINCONO LE NECESSITÀ DI SALUTE E DI COMFORT PER AMBIENTE E OPERATORI. IN TUTTO IL MONDO.

Quando si parla di italiani che si ergono a pionieri di una rivoluzione industriale, i nomi che soccorrono la memoria (corta, purtroppo) dell’economia globale sono davvero tanti. Nel settore delle macchine mobili - nello specifico, dei sollevatori telescopici per l’agricoltura e le costruzioni - un riferimento recente che presenta tutta l’attualità di un cambiamento epocale, è quello di Faresin Industries. Il primo modello di sollevatore telescopico a propulsione completamente elettrica lanciato a livello mondiale è proprio il 6.26 Full Electric di Faresin ed è il frutto maturo della collaborazione tra il Centro Ricerca Faresin Industries e la consulenza avanzata di istituti universitari e scuole professionali. Dal quartiere generale di Breganze (Vi), l’innovazione telescopica di Faresin ha conquistato il mercato internazionale in breve tempo, con imprese e noleggiatori che hanno scelto con entusiasmo l’avanguardia del 6.26 Full Electric.

Noi di Sollevare volevamo scendere in profondità e arrivare al cuore di scelte e moduli di ricerca che hanno portato a un risultato così unico, brillante, storico. Mattia Benetti, marketing assistant del gruppo vicentino, ci ha aiutati a entrare nel mondo dell’innovazione Faresin e a comprendere con esattezza una concezione industriale che oggi rappresenta un caso esemplare di eccellenza made in Italy.

La sostenibilità prevede ambienti in cui questa filosofia contemporanea deve obbligatoriamente realizzarsi per prima. Faresin, nello sviluppo del primo sollevatore telescopico a propulsione totalmente elettrica, ha guardato proprio per questo al settore dell’agricoltura. È una lettura corretta che può spiegare bene la genesi del 6.26 Full Electric?

In Faresin, abbiamo iniziato nel 2000 a produrre i primi sollevatori telescopici e ci siamo focalizzati sicuramente sul mondo dell’agricoltura, che ci era molto congeniale in ragione della nostra produzione di macchine per la zootecnia e di miscelatori. Dal 2013, quella dei sollevatori telescopici è diventata una vera e propria divisione aziendale. Una divisione che ha sviluppato prodotti moderni, secondo una filosofia di aggiornamenti costanti della gamma, con update progettuali e degli stessi materiali impiegati nella produzione delle macchine. Per venire al primo prototipo di sollevatore elettrico, la prima uscita l’abbiamo realizzata nel 2018 proprio all’EIMA, la fiera agricola internazionale di Bologna. Dall’agricoltura, siamo passati alla proposta commerciale definitiva del primo sollevatore telescopico elettrico al Bauma 2019, fiera principe delle costruzioni mondiali. Eravamo davanti a tutti, nessun costruttore aveva ancora pronto per il mercato un sollevatore Full Electric. L’agricoltura ha recepito per prima questa grande novità rivoluzionaria, certamente, ma presto hanno calamitato l’attenzione di molti distributori internazionali di macchine per l’industria. Oggi abbiamo, ad esempio, dealer molto attivi nel Sud America, dove i nostri sollevatori sono richiesti in generale per le applicazioni più diverse, dal montaggio dei pannelli fotovoltaici alle operazioni in cantieri o nelle miniere. In Europa, GGR Group, il nostro importante dealer per il Regno Unito, ha fatto da apripista alla diffusione e alla conoscenza del 6.26 Full Electric per un’ampia platea di utilizzatori. Un interesse che si è propagato nel Nord Europa, negli Stati Uniti. Insomma, possiamo dire che una macchina heavy duty come il sollevatore telescopico era atteso da molti alla svolta elettrica, non solo in agricoltura ma in molti comparti industriali. E noi di Faresin, a questa svolta abbiamo impresso, per primi al mondo, una svolta decisiva.

Sollevatori Telescopici

Quali sono state le prime impressioni di lavoro sul campo, tra i vostri clienti europei?

Bisogna premettere, innanzitutto, che l’operatore europeo cerca da tempo nuove macchine sostenibili, dal punto di vista dell’inquinamento ambientale - con il sottinteso che per ambiente si intende anche il contesto di lavoro nel quale ci si trova quotidianamente - e, certamente, anche del comfort. Passare una giornata in cantiere con una macchina diesel, necessariamente rumorosa, piuttosto che alla guida di un mezzo elettrico, silenzioso, fa guadagnare molti punti sulla strada del benessere per l’operatore stesso. Nel segmento dei sollevatori telescopici, a mio giusizio, oggi si sta realizzando, gradualmente, quella stessa rivoluzione silenziosa e cosciente che ha riguardato, nel recente passato, il mondo dei carrelli elevatori. Nel mondo dei magazzini e della logistica, la diffusione massiva dei carrelli elettrici ha cambiato in meglio l’ambiente di lavoro e la vita degli operatori. Oggi, nell’ambito generale dell’industria, una macchina multifunzione come il sollevatore telescopico può portare la rivoluzione elettrica ovunque.

La dotazione di un powerpack a batterie, fino a qualche anno fa, poteva costituire un ostacolo alle necessità di durata operativa della macchina. Oggi questa problematica ritiene che sia risolta definitivamente?

Certamente, la scelta da parte di Faresin di alcuni partner tecnologici che hanno sviluppato batterie all’avanguardia per

il mercato delle macchine mobili - e che hanno costruito un progetto ad hoc per le batterie destinate ai nostri sollevatori - si è rivelata fondamentale. Con un motore elettrico adibito alla trazione e un altro motore elettrico, distinto dal primo, che gestisce le funzionalità oleodinamiche del sollevatore - trasferendo la potenza dal powerpack a batterie (da 300 Ah, con una dotazione opzionale, alternativa, da 400 Ah) alla pompa idraulica - l’utilizzo della batteria risulta calibrato e risparmioso. Trattandosi di batterie al litio, inoltre, l’avanzamento di questa tecnologia specifica, con la possibilità di ricarica parziale o interna, ha risolto brillantemente ogni problema di durabilità delle batterie stesse durante un’intera giornata di lavoro.

Un vantaggio di design del 626 Full Electric, molto apprezzato dai clienti internazionali, è quello della corrispondenza perfetta, nell’aspetto, alla stessa macchina con motore diesel.

Certamente, la stessa struttura e lo stesso design del modello a motore termico, hanno costituito la base anche per il Full Electric. Non volevamo ridisegnare la macchina. Abbiamo preso lo stesso telaio, la stessa cabina, gli stessi assali e abbiamo messo, al posto del motore diesel, un powerpack a batterie, con tutto lo sviluppo interno di abbinamenti funzionali del caso. Uno sforzo di ricerca che non si vede all’esterno ma che ha compreso ogni dettaglio connettivo del sollevatore telescopico. Di questa rivoluzione silenziosa, il cliente non si è accorto. Non doveva accorgersi, ma solo apprezzare il comfort di un lavoro uguale a precedente nella produttività. E molto più sostenibile e salutare per tutti.

Come costruttori, siete ormai diffusi in molteplici settori, dall’agricoltura alle costruzioni, fino alle diverse declinazioni del mondo industriale. Qual è il settore-novità che ha salutato di recente l’ingresso dei vostri sollevatori Full Electric?

Il settore delle miniere, sicuramente. Prima, avevamo soddisfatto già alcune richieste in Nord Europa, e prima ancora, in Sud America. Oggi la domanda è spinta molto dalla necessità di macchine operatrici che lavorino in sicurezza e secondo stringenti norme ambientali. Poi, un altro ambito che stiamo conquistando con più forza è quello del noleggio, grazie sempre alle nuove normative che impongono macchine sostenibili per operare nei centri storici. Anche in Italia ormai, questa sensibilità e questo progresso appaiono inarrestabili. Per questo, la strada di Faresin verso l’orizzonte elettrico porterà a numeri che cresceranno esponenzialmente nei prossimi anni, e naturalmente a nuove macchine per applicazioni sempre più varie, guardando magari a tappe già vicine come a quelle che riguardano l’impiego nell’ambito terminalistico e portuale.

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Piacenza, 7-9 Ottobre 2021 Padiglione 1 Stand A23

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