SOLLEVARE - Aprile/Maggio 2020

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 6 - Aprile/Maggio 2020

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Soluzioni globali al servizio del territorio


[Go-Anzen-Ni!] Go-Anzen-Ni! è l’espressione giapponese per La sicurezza al primo posto! La sicurezza è sempre stato il caposaldo dei valori primari di Tadano che ci aiutano a prendere ogni nostra decisione. Desideriamo ringraziare i nostri clienti e tutte le persone che stanno facendo la loro parte per mantenere il mondo sicuro e operativo in questi tempi così difficili. Tutti voi che siete lì fuori in prima linea, ricordate: Tadano resterà sempre al vostro fianco. Faremo tutto quanto in nostro potere per supportarvi e darvi la possibilità di aiutare gli altri. #StrongerTogether #GoAnzenNi #SafetyFirst

Riccardo, tecnico dell’assistenza

© Tadano Ltd. 2020. Terex e Demag sono marchi di proprietà o concessi in licenza da Tadano Ltd. o dalle sue società affiliate.

Anna, proprietaria della società di noleggio gru

Marco, operatore di gru


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Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Cari Lettori, In questo lungo periodo di domiciliazione forzata, abbiamo avuto modo di ascoltare migliaia di dichiarazioni l’un l’altra contrastanti sull’origine, la conformazione e le modalità di contrasto al Coronavirus. Alcune di queste sono state rilasciate non solo da eminenti responsabili della comunità scientifica, ma anche da personalità del mondo politico internazionale le cui decisioni hanno poi causato un numero elevato di vittime in pressoché tutti i paesi del mondo civilizzato (di quello nascosto dei paesi in regime di sottosviluppo, poco sappiamo. Ma le nostre inadeguate e imprecise statistiche non ci restituiscono certamente il conforto del progresso). In questo scenario di incertezza sulla natura e l’evoluzione del virus e alla luce della crescente - ed evidente - diminuzione dei contagi sia in Italia che nel resto d’Europa, risultano, a nostro avviso, particolarmente colpevoli le dichiarazioni di coloro che preconizzano il ritorno del Coronavirus e della pandemia da Covid-19 nel prossimo autunno se non addirittura durante tutto il 2021. Affermazioni del tipo che “nulla sarà più come prima” risultano addirittura sconcertanti tenendo presente che nel secolo scorso il mondo contemporaneo è riuscito a risollevarsi dopo fenomeni epidemiologici assai più rilevanti come l’influenza Spagnola (che ha causato non meno di 20 milioni di vittime nella sola Europa) e i tragici corollari sanitari derivati da due conflitti mondiali - con la Seconda guerra costata oltre 50 milioni di vite umane, tra le quali risulta incerto il bilancio attribuibile alle epidemie di colera, vaiuolo e tifo esantematico). Senza nulla voler togliere alla pericolosità del Covid-19 - che si è rivelato così letale soprattutto nel Nord Italia, per ragioni ancora tutte da indagare - riteniamo che la dolorosa esperienza maturata in questi mesi abbia consentito al Paese di fare notevoli passi avanti in direzione di una responsabilità collettiva matura e auspicabile, nella popolazione civile come nelle istituzioni, con la prova di generosa abnegazione da parte degli operatori della sanità, della Protezione Civile e delle forze dell’ordine. Anche chi ha utilizzato, con volontà da neofita o in modo esperto, le piattaforme infor-

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Come prima, e fors’anche meglio... matiche, ha consentito - da professionista o da impresa una continuità lodevole delle attività lavorative e di formazione in smart working. Con queste premesse dettate dai sacrifici contingenti delle persone e delle aziende, riteniamo che questo lungo periodo di lockdown - che ha imposto un “fermo macchina” a tutte le realtà economiche internazionali - non inciderà così significativamente sulle imprese che operano nell’ambito delle costruzioni e delle opere pubbliche. Certo non produrrà i danneggiamenti che hanno colpito gli operatori nei comparti del turismo, della ristorazione e del commercio. Difficoltà gravi e poco emendabili in ragione della natura stessa del virus e delle necessità di una cautela sociale che non coinvolge in modo altrettanto decisivo gli ambiti di lavoro e di produzione (per loro stessa natura controllabili e confinabili negli spazi riservati alle specifiche attività). Pensiamo, inoltre, che gli enormi investimenti annunciati dall’attuale compagine governativa in campo infrastrutturale - insieme alle attraenti agevolazioni fiscali per l’edilizia sostenibile - consentiranno all’Italia un notevole volano di lavoro a cominciare proprio dalla seconda metà del 2020 e con una ricaduta positiva anche negli anni a venire. A questa ottimistica nota conclusiva aggiungiamo una previsione che è molto più di una speranza. La forte e decisiva diminuzione dei contagi nei giorni antecedenti all’uscita di questo numero di Sollevare, accresce le speranze di poter organizzare nell’autunno prossimo a Piacenza i due eventi espositivi che Mediapoint & Exhibitions ha riprogrammato, tenendo conto delle grandi aspettative che le imprese del sollevamento, della movimentazione e del trasporto pesante - insieme agli attori principali del comparto Concrete e dell’Oil & Gas - ripongono negli eventi del GIC (le Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days che si terranno dal 29 al 31 ottobre - www.gic-expo.it) e del Pipeline & Gas Expo, previsto dal 17 al 19 novembre (www.pgexpo. eu). Parliamo naturalmente del 2020, un anno di sofferenza e sacrifici che vale la pena riscattare - per tutti, lavoratori e imprese - nel segno di una rinascita economica e morale. Buona lettura!

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Periodico associato a

Sommario

Aprile/Maggio 2020 - Anno 6

Rivista partner

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 6 - Aprile/Maggio 2020

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Attrezzature & Componenti

Attualità, p.8 Fiere/Eventi, p.103 Cover Story Fassi, p.18

Gru e Autogrù

Vernazza, p.22 Jekko, p.26 Hiab, p.30 Liebherr, p.34 Böcker, p.36 CRA, p.40 JMG, p.44 MCG Italy-Grove, p.48

Gru Edili Potain, p.52

Ple

Haulotte, p.56 Genie, p.60 Hinowa, p.64 Airo, p.68 CTE, p.70 Almac, p.72 Ruthmann Italia Ciemme Noleggio, p.76

Sollevatori Telescopici Merlo, p.80

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Brigade Elettronica, p.84 JLG, p.86 Donati Sollevamenti, p.90 Flash Battery, p.92 REMdevice, p.96

Responsabile Editoriale Alberto Finotto www.fassi.com

Soluzioni globali al servizio del territorio

In copertina:

FASSI GRU SPA

Via Roma, 110 24021 - ALBINO (BG) Tel. 035 776400 www.fassigroup.com

Hyundai, p.98 CLS/Hyster, p.100 Still, p.104 Linde, p.106 Baoli, p.110 Aisem, p.112

Mammoet, p.116 Alessandro Fagioli, p.118 Autovictor, p.120

Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it Fotografia Archivio Sollevare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova

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Noleggio e distribuzione JCB, p.124 Metarent, p.128 CEM, p.130

Certificazione & Formazione

GeoJob, p.134 FAQ, tutte le domande sulle PLE (2° capitolo), p.138

Collaboratori Roberto Ambra Francesco Bottino

Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it

Movimentazione Industriale e Portuale

Trasporti Eccezionali

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Direttore Responsabile Fabio Potestà

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Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2020

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“Non ci si deve mai fermare ma guardare sempre con ottimismo al futuro!�

Alessandro Fagioli

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AUTOGRÙ

News

Ottimismo Pick & Carry

PLE

Oana Samoila per Almac, in Italia e UK Sarà per la voglia di ripresa delle attività e per la speculare urgenza di conquistare quella spinta che serve al nostro entusiasmo d’impresa, ma la notizia che ci arriva ancora oggi da Almac – produttore innovativo di piattaforme aeree a pantografo e a braccio telescopico, con la prerogativa della nuova soluzione bi-livellante su cingoli – la accogliamo come una ventata di energia. Oana Samoila è stata scelta dall’azienda di Viadana (Mn) come Export Area Manager, con responsabilità per la gestione dei prodotti Almac in Italia e nel Regno Unito (lavorerà dall’Italia, a stretto contatto con la rete distributiva attuale e in collaborazione con il Country Sales Manager Malcolm Kitt, in Inghilterra). Samoila ha un background personale notevole come Sales and Marketing Specialist e area manager per Italia, Regno Unito, Spagna e Portogallo nello staff di Bravi Platforms, produttore di PLE di tipologia Low Level Access.

APEX 15-17 GIUGNO 2021

CESTA A FONDO PIATTO: MUOVERSI SENZA ACROBAZIE.

STAND N° 235

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Nell’emergenza Coronavirus, anche Valla, produttore nazionale storico nel settore delle gru Pick & Carry (oggi parte del gruppo americano Manitex) ha implementato una serie di protocolli di sicurezza per il personale interno, allo scopo di salvaguardare la salute dei dipendenti. Durante il periodo di chiusura che ha coinvolto molte produzioni manifatturiere, l’azienda ha messo a punto ulteriori misure di sanificazione degli ambienti lavorativi, intensificando le stesse procedure di sicurezza interne. I provvedimenti adottati comprendono l’aumento del numero dei dispenser per i disinfettanti , l’uso di mascherine, la limitazione all’accesso di visitatori esterni e altre azioni per il contenimento del numero di persone nei luoghi di lavoro e nelle aree comuni . “Inutile negare che l’epidemia Covid 19 abbia avuto un impatto significativo, non solo sul mercato ma anche nell’operatività quotidiana della nostra sede di Careco (in provincia di Piacenza, ndr.) – considera Carlo Forini, General Manager di Manitex Valla – Abbiamo applicato scrupolosamente tutto ciò che è previsto attualmente dalle leggi nazionali e regionali allo scopo di salvaguardare la salute dei nostri dipendenti e delle loro famiglie che per noi è sempre stata e rimane la cosa più importante”.

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MINIGRÙ

Avanguardia in anteprima La famiglia delle minigrù Jekko si amplia e accoglie la SPX650, il nuovo, atteso modello con capacità massima di sollevamento di 5 tonnellate. La nuova SPX650 presenta numerose soluzioni tecniche all’avanguardia già applicate con successo ai modelli SPX532 e SPX1280. Accantonato l’originario progetto di presentazione ufficiale della macchina alla fiera Apex di Maastricht, slittata dal giugno di quest’anno a giugno 2021 a causa dell’emergenza sanitaria legata a Covid-19, Jekko farà conoscere al mondo la nuova SPX650 attraverso una diretta streaming programmata per il prossimo luglio. La SPX650 è equipaggiata con un nuovo jib idraulico a 3 estensioni da 1,2 ton e un nuovo runner jib da 2 ton, per un’altezza massima raggiungibile di ben 23,5 m. Il nuovo sistema di stabilizzazione - introdotto con la sorella maggiore SPX1280 - è basato su un software che, a seconda dell’angolo di apertura e dell’estensione degli stabilizzatori, e all’eventuale impiego della zavorra, è in grado di determinare in tempo reale la capacità massima di sollevamento in un determinato punto, per illimitate configurazioni operative. Dalla SPX1280 la nuova SPX650 eredita anche il raffinato sistema idraulico, che rende i movimenti della gru fluidi e precisi e consente di lavorare in contemporanea con quattro funzioni. La SPX650, in consegna a partire dalla seconda metà del 2020, sarà disponibile da subito nella versione alimentata a batteria a litio, dal 2021 potrà essere configurata invece anche nella versione con motore diesel abbinato a un motore elettrico monofase o trifase.

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News PLE

Esordio tedesco Le prime dieci unità del modello 460SJ HC3 sono arrivate in Germania, nella disponibilità della società di noleggio Willenbacher, dopo il successo dell’anteprima a Bauma 2019. Questo modello JLG di PLE semovente telescopica di fascia alta, è da questa primavera al suo esordio effettivo sul mercato internazionale. La flessibilità operativa è una prerogativa di merito della nuova 460SJ HC3 che può contare su una capacità standard di 300 kg ad area illimitata, con opzioni da 340 kg e 454 con limitatore di carico per un’operatività più impegnativa (con attrezzature, materiali e fino a tre persone in cesta). Negli effetti, questa flessibilità è testimoniata dalla sigla stessa della macchina. HC significa Hi-Capacity, mentre il numero 3 rappresenta le tre diverse aree di lavoro alle quali la macchina si adatta automaticamente. Tra le altre caratteristiche peculiari della serie HC3 vi sono stabilità, forza di trazione, l’altezza di lavoro di a 16.2 m, lo sbraccio massimo di 13 m (a seconda del carico) e la rotazione continua di 360 gradi. ai158514852138_SOLL_APR-MAG 2019--.pdf 1 25/03/2020 16:02:08

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TRASPORTI

Liquidità nel leasing La crisi economica dovuta all’epidemia Covid-19, sta producendo un forte impatto sulle attività e sui fatturati delle aziende di trasporto, sui concessionari del settore e sui costruttori di veicoli industriali, in Italia e in molti altri paesi europei. Per aiutare i propri clienti, Schmitz Cargobull Italia ha lanciato – improrogabilmente fino a venerdì 31 Luglio 2020 – un’azione denominata “Summer Campaign”, rivolta a tutti gli operatori del trasporto senza distinzione per affrontare alla radice il principale problema del settore, cioè la scarsa liquidità odierna. La Summer Campaign propone – con un anticipo minimo pari all’importo di una sola rata – un leasing lineare di 60 canoni mensili (importo fisso), spostando in avanti di sei mesi il pagamento della prima rata, rispetto alla consegna in Italia dei veicoli stessi. La consegna dei veicoli avverrà a Settembre 2020. In buona sostanza, la 1° rata Leasing, per il cliente finale, scadrà nella primavera del 2021 ma il cliente potrà già lavorare con il nuovo veicolo a partire da Settembre 2020, quindi con molti mesi di anticipo rispetto alla prima rata in scadenza. Quanto sopra vale, sia per un modulo isotermico Schmitz S.KO Cool V7 Smart, che per un centinato Schmitz S.CS Universal. “Significa concretamente che, con un impegno economico minimo iniziale e con un riscatto pari all’1% del valore del veicolo, si potrà utilizzare oggi a costi certi, mensilmente fissi e programmabili dal cliente, un veicolo Schmitz Cargobull top di gamma – sottolineano dal quartier generale Schmitz Cargobull Italia – Tutti i clienti finali verranno contattati attraverso mail e telefonate mirate da parte dei rappresentanti commerciali di tutti i dealer della nostra rete distributiva e dai funzionari di vendita Schmitz Cargobull Italia”.

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News PLE NOLEGGIO

Insieme, più forti

Fare massa critica per far sentire con più forza la voce del settore delle macchine per costruzione. È questa la ragione che ha spinto Assodimi e Unacea, le associazioni di categoria rispettivamente dei noleggiatori e delle aziende produttrici e importatrici di macchine e attrezzature per le costruzioni, a stipulare un protocollo di collaborazione. Le due associazioni dichiarano che intensificheranno le attività di mutua informazione, di consultazione, di comunicazione, di formazione e soprattutto le azioni di advocacy nei confronti degli stakeholder comuni. “Con Assodimi abbiamo sempre notato una forte convergenza su un modello di associazionismo antiburocratico e a guida imprenditoriale – dichiara Mirco Risi, presidente di Unacea – Adesso nella difficile contingenza segnata dagli effetti della pandemia abbiamo voluto valorizzare la pratica quotidiana dei nostri rapporti per creare sinergie e fare massa critica a favore del comparto”.

Campione in Cina Lo scorso 16 aprile, Haulotte ha ricevuto il premio “TOP 50 China Construction Machinery Products of the Year” per la piattaforma di lavoro aereo a braccio articolato HA16 RTJ. Il premio è stato assegnato nell’ambito dell’evento organizzato congiuntamente da China Construction Machinery Industry Association, National Construction Machinery Quality Supervision and Inspection Center e dalla rivista Construction and Machinery Magazine. La piattaforma Haulotte HA16 RTJ è stata inserita tra i primi cinquanta prodotti del 2020 meritevoli di menzione. L’anno scorso il Gruppo Haulotte aveva già vinto un premio nello stesso evento per la sua prima piattaforma elettrica Pulseo HA20 LE.

COME SE NON CI FOSSERO I SOLLEVATORI ELETTRICI DI JLG ZERO EMISSIONI – ZERO RUMORE

Pensati per lavorare in luoghi sensibili senza disturbare l’ambiente circostante, i sollevatori elettrici JLG© sono alimentati con batterie agli ioni di litio, sicure e veloci da caricare, e da due motori elettrici, per operare in modo pulito con il massimo dell’efficienza in qualsiasi area di lavoro. Provateli e scoprite le prestazioni incondizionate e la flessibilità di poter lavorare in interni e all’esterno con un’unica macchina. Per saperne ambientali 12 di più su come i sollevatori elettrici aiutano ad adeguarsi agli obblighi Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale senza impattare sulla produttività, visitate jlg.com/EC-boom Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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PLE

Sodalizio storico A Roma le tradizioni sono destinate a diventare realtà secolari e a costituire nuovi capitoli sociali ed economici di una città eterna per definizione. Nell’imprenditoria contemporanea della metropoli dei servizi, Edilnolo Roma e NG Air trovano le proprie origini quasi nello stesso periodo, all’inizio degli anni Novanta. La grande esperienza di Edilnolo Roma nel settore dei trasporti e dei servizi per l’edilizia riporta a un bacino d’utenza straordinario, con una risposta reattiva alle diverse esigenze di una clientela diversificata, offrendo un servizio professionale e tempestivo e un parco macchine completo e assortito. L’abilità del fondatore, Luigi Centorame è stata quella di individuare una serie di nicchie operative dove la domanda specialistica ha trovato subito la propria sinergia con l’attività polivalente di Edilnolo Roma. Nella flotta di Edilnolo Roma, una parte importante è occupata dalle piattaforme aeree Palfinger. Con la consegna da parte di NG Air dell’ultima P160A, la squadra attuale è arrivata alle otto unità e nella cronaca odierna si innesta naturalmente l’importanza del rapporto di fiducia annoso tra Edilnolo Roma e il distributore ufficiale, nell’area metropolitana, di uno dei marchi europei più prestigiosi del lavoro in quota. NG Air dal 2005 – dopo una lunga attività come officina multimarche per PLE che risale al 1992 – è una presenza consolidata a Roma per ogni tipologia di servizi basata sulle piattaforme aeree e sulle gru. Rigenerazione, pronto intervento in cantiere, installazione e revisione di radiocomandi, motori, impianti satellitari, riparazioni rapide e ricambi. Come concessionario, distribuisce la gamma di piattaforme aeree Palfinger, i ragni cingolati Palazzani e le serie di PLE semoventi Mantall. “Questa grande competenza globale ha portato Edilnolo Roma ad affidarsi con fiducia a NG Air e a maturare un rapporto di consolidata fedeltà con la nostra azienda – conferma Roberto Gentilezza, responsabile commerciale di NG Air – Il nostro rapporto con Luigi Centorame è ormai una tradizione comune nel tessuto di servizi che riguarda il territorio di Roma e la presenza delle PLE Palfinger e Palazzani nel parco macchine di Edilnolo Roma è per noi motivo di orgoglio e di soddisfazione. È una storia importante che continua nel segno della qualità dei prodotti e della più alta professionalità imprenditoriale”.

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News FORMAZIONE

Rinnovo INIC e TWG per Ipaf Italia

Rinnovo in grande stile per le cariche istituzionali di Ipaf Italia. Insieme a Paolo Pianigiani alla presidenza dell’INIC (Italian National Ipaf Council, il Consiglio nazionale dei Soci di Ipaf) e a Roberto Geromin, al TWG (Training Working Group, il Gruppo di lavoro per la formazione, nel nostro Paese), lavoreranno alcuni tra i professionisti più autorevoli e stimati del lavoro in quota nel nostro Paese. Ipaf in Italia opera attraverso le due strutture già menzionate, il Consiglio nazionale dei Soci (INIC) e il Gruppo di lavoro per la formazione (TWG). Il primo è costituito da diversi rappresentanti di aziende di produzione, distribuzione e servizi, direttamente o indirettamente parte del settore del sollevamento aereo. Il secondo, formato da istruttori o rappresentanti dei Centri di formazione Ipaf, è stato costituito con il compito di trattare argomenti di specifico interesse dei Centri, quali la legislazione e le norme riguardanti le PLE e il lavoro in quota, la partecipazione a eventi, seminari nonché l’aggiornamento dei corsi di formazione. Ecco la composizione odierna dei due gruppi. INIC: Paolo Pianigiani (Imer, in qualità di presidente e rappresentante italiano nel Consiglio direttivo internazionale di Ipaf), Piero Palmieri (GSR), Marco Scarano (Elevateur), Massimo Bellini (Tecnoalt), Alessandro Flisi (Socage), Oana Samoila (Almac), Fulvio Frunzio (Oil & Steel), Roberto Bramardo (Multitel Pagliero), Marco Corradi (Terex-Genie), Alessandro Mastrogiacomo (CMC), Giampaolo Piovan (CTE), Luciano Gardin (JLG), Filippo Pecci (Electroelsa), Diego Benetton (Maber), Efrem Gianola (Camp), Nicola Violini (Haulotte). TWG: Roberto Geromin (della società Gianfranco Savani, in qualità di presidente e rappresentante per l’Italia nella Direzione internazionale per la Formazione Ipaf), Gianluca Ferramola (Airo Tigieffe), Jacopo Bolpagni (istruttore indipendente), Ezio Cantamessa (PAF), Costantino Savani (Gianfranco Savani), Andrea Boldrini (auditor Ipaf), Marco Cazzaniga (Ciemme Noleggio), Vincenzo Falcone (istruttore indipendente), Antonio Avitabile (SavisService), Mauro Potrich (CTE), Mattia Masaggia (Hinowa), Davide Scarano (Elevateur), Nicola Andreani (Camp).

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SOLLEVATORI TELESCOPICI

Waste Expert in Calabria Il telescopico Bobcat TL43.80HF Waste Expert approda finalmente in Italia, al servizio di Gatim, azienda primaria in Calabria per il recupero di pneumatici fuori uso (PFU). Nordica Macchine, nuovo concessionario Bobcat per la Calabria, ha portato a termine con successo la vendita allo specialista di Lamezia Terme. Il TL43.80HF Waste Expert, coadiuvato da una minipala gommata Bobcat, è coinvolto in diverse fasi del processo di trattamento, frantumazione e tritatura degli pneumatici fuori uso. In particolare viene usato con forche per la movimentazione degli pneumatici ancora non trattati. “Il telescopico Waste Expert di Bobcat ha dimensioni particolarmente ridotte – conferma Domenico Azzarito, direttore generale dell’impianto Gatim di Lamezia Terme – Fondamentale anche la possibilità di spingere il materiale fino in fondo al container grazie allo sfilo efficace e progressivo consentito dal braccio telescopico”.

PLE

Lo Spider Pro-sostenibilità

Arriva sulla tela della gamma di Platform Basket un nuovo ragno cingolato. La novità si chiama 13.80 Pro e costituisce lo sviluppo della serie di PLE del costruttore di Poviglio (Re) nella fascia dei 13 metri operativi. Il nuovo spider 13.80 Pro mantiene nella struttura lo stesso impianto dell’attuale modello 13.80, con braccio telescopico a tre sezioni e jib articolato e sarà disponibile con le stesse propulsioni alternative benzina/gas, diesel ed elettrica. L’elemento distintivo della nuova piattaforma è costituito invece dal sistema di controllo frutto della più recente ricerca Platform Basket e dalla diagnostica a bordo. L’altezza di lavoro mantiene i 13,4 m, con uno sbraccio massimo fino ai 7,8 m, per una portata di 200 kg. Il nuovo ragno 13.80 Pro contempla un radiocomando Scanreco per tutte le funzioni della piattaforma – compresa le modalità di marcia e stabilizzazione. Il controllo degli stabilizzatori è completamente automatico e tutte le funzioni della piattaforma sono sempre a disposizione sullo schermo dell’operatore. Le prime consegne della nuova 13.80 Pro sono previste per l’inizio del mese di luglio.

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Personalità GIUSEPPE DE LUCIA

L’ultimo sorriso del Direttore CI HA LASCIATI IL 14 MAGGIO SCORSO, CON IL RAMMARICO DI DOVER RINUNCIARE PER SEMPRE ALL’AMICIZIA DI UN UOMO CHE È STATO, A TUTTI GLI EFFETTI, UN MAESTRO E UN AMICO PER MOLTI PROFESSIONISTI DEL SOLLEVAMENTO ITALIANO

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er tutti era il Direttore, in virtù di un’autorevolezza conquistata durante i lunghi anni di impegno straordinario in quel mondo delle gru che amava profondamente. Ma

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per molti Giuseppe De Lucia, storica guida commerciale della Ormig di Ovada, è stato anche un amico la cui mancanza bruciante diventa ancora maggiore in questo periodo di intenso smarrimento

e di solitudine. Questo grande amico ci ha lasciato il 14 maggio scorso, dopo una lunga malattia combattuta per anni con tenacia - e persino con ironia, com’era nello stile dell’uomo, coraggioso e dota-

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to di una forza intelligente e inesauribile. “Con l’evolversi del suo grave stato di salute, ci è venuta in soccorso la leggerezza di spirito che Giuseppe De Lucia condivideva quotidianamente - ricorda commosso Gian Paolo Aschero, vicepresidente di Ormig - Ci ripetevamo la frase ‘un giorno si dovrà pur morire, ma non gli altri giorni’ e lui, così forte e deciso, ha continuato a vivere la propria vita come sempre, in modo pieno e attivo, senza pensare a quella malattia che lo ha accompagnato per diversi anni, a volte in modo invasivo. Credo che quella frase coraggiosa, di sfida, sia stata il suo motto fino alla fine. Nel lavoro e nel contatto con i clienti e i collaboratori trovava la forza necessaria e il più grande stimolo per affrontare il dramma e il disagio crescente della sua condizione fisica. Così ha conquistato il privilegio di ‘morire da vivo’, conservando la sua lucidità intelligente e unica fino alla fine”. La commozione di Gian Paolo Aschero è speculare a quella di molte altre persone che hanno conosciuto personalmente Giuseppe De Lucia. I numerosi messaggi e le testimonianze di cordoglio che sono giunte immediatamente alla famiglia e nella sede Ormig di Ovada ne sono la testimonianza più evidente. “Un maestro leale”, “Professionista serio e amico caro”,

“Dirigente corretto con i clienti, con i collaboratori e con le realtà imprenditoriale con cui ha lavorato”, “Una persona inestimabile, innamorata della vita”. Sono solo alcune delle dediche regalate al ricordo da chi ha conosciuto personalmente il Direttore, unite ai sentimenti più accorati espressi e inviati da tutta Europa, e poi dagli Stati Uniti, dal Brasile. D’altra parte la presenza di Giuseppe De

Nel 2013 il premio a una carriera memorabile A fianco della grande avventura delle autogrù e poi delle famose gru Pick & Carry di Ormig, Giuseppe De Lucia ha passato 38 anni di carriera straordinaria, diventando uno dei volti più noti e autorevoli del managing made in Italy nel settore del sollevamento. La sua conoscenza del mercato internazionale era profonda e dotata di brillanti intuizioni, con un accento di competenza che creava nell’interlocutore un’ammirazione declinata subito in valore culturale, interesse di confronto, amicizia autentica. “Nel 2013, al GIS (le Giornate Italiane del Sollevamento), conferimmo a Giuseppe De Lucia uno dei primi riconoscimenti ILTA (Italian Lifting and Transportation Awards) per la sua carriera lunga e preziosa – ricorda con commozione Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Exhibitions – Era una persona di grande valore, autentica nella passione e nella capacità di capire con intelligenza e intuito un settore che amava profondamente”.

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Lucia era ormai consueta e rispettata sotto ogni latitudine. Iniziò a lavorare nel mondo delle gru già nella seconda metà degli anni Sessanta, prima alla prestigiosa Link-Belt e in seguito nella società Intermacchine/ DP Maia, con la missione professionale di rappresentare alcuni tra i più noti marchi di autogrù al mondo. L’avventura in Ormig, per De Lucia ha avuto inizio il 2 maggio del 1982, con l’assunzione del ruolo di direttore vendite per l’Italia e, in seguito, alla sua esperienza di successo come dirigente si è aggiunta la carica di membro del Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Giuseppe De Lucia viveva a Tagliolo Monferrato, centro incantato della provincia alessandrina che ne ha accolto l’entusiasmo e la passione autentica, totale per lo sport, l’atletica e la corsa podistica. Qui lascia la moglie, due figlie, tre nipoti adorati e una comunità che si è stretta intorno alla famiglia con grande affetto. Lui avrebbe senz’altro sorriso per questo abbraccio forte. Lo avrebbe reso felice, come sempre lo coglieva di sorpresa, con tenerezza e orgoglio, la stima e l’amicizia incondizionata delle persone.

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Cover Story FASSI

Al crocevia dell’azione La flotta della El.Vet di Settimo Torinese è un caleidoscopio di allestimenti su camion e carri ferroviari per il settore dell’impiantistica. Al centro, i modelli di Albino della gamma piccola e media più recente

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ossiamo chiamarla una vocazione alla versatilità, indotta e rafforzata dalla scelta di strumenti d’arte - quelli rappresentati dai modelli altrettanto polivalenti di Fassi Gru - adottati nel nome della fedeltà di servizio. La vocazione di cui parliamo appartiene alla El.Vet, società specializzata nata ufficialmente nel 2005, ma in realtà con una storia aziendale che risale a molto tempo prima, agli inizi degli anni Settanta, in parallelo con la vicenda professionale del suo fondatore, Nicola Vetrano. È dall’idea imprenditoriale di quello che è oggi il presidente del consiglio d’amministrazione di El.Vet che ha preso le mosse l’azienda, con l’ambizione di costruire una solida realtà industriale specializzata nella realizzazione di impianti di vario genere. Il quartier generale di El.Vet è a Settimo Torinese, alle porte del capoluogo piemontese, ma l’area operativa dove si sviluppa maggiormente il suo lavoro è la “bassa” Lombardia: in particolare le province di Milano, Brescia, Pavia, Lodi, Cremona e Mantova. “La specializzazione della nostra azienda è in generale il settore dell’impiantistica - spiega Nicola Vetrano - Quindi parliamo di un ambito che va dalle telecomunicazioni alla distribuzione di energia pubblica e privata. Ma negli ultimi anni gran parte delle nostre commesse sono legate al segnalamento ferroviario per il gruppo RFI (la Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo Ferrovie dello Stato); è con loro che siamo riusciti a superare brillantemente la congiuntura negativa


degli anni passati e strutturare una realtà pronta ad affrontare molteplici sfide. Siamo un’azienda ben articolata, 30 dipendenti e un piccolo ma qualificato indotto che ci permettono di rispondere al meglio alle domande dei nostri clienti. Da qualche anno sono al mio fianco anche i miei figli Alessandro e Francesca che si stanno preparando a dare continuità alla El.Vet. Nello specifico, per la rete RFI nelle zone di nostra competenza curiamo tutto quello che riguarda la parte elettrica, dall’installazione e manutenzione della segnaletica alla posa delle linee. È un lavoro impegnativo, che ci ha visto protagonisti nell’ammodernamento della rete, con il passaggio dal precedente sistema elettromeccanico e quello elettronico attuale”. Dalle parole che testimoniano il valore operativo di El.Vet alla descrizione fondamentale di una flotta di mezzi incentrata sulle gru Fassi il passo è breve e cruciale. “La nostra flotta si compone di una sessantina di veicoli, dai piccoli van ai grandi carri ferroviari - prosegue Vetra-

Da Torino, sinergia di qualità “Il rapporto con El.Vet risale ai primi anni Novanta - racconta Mario Linguanotto, responsabile della filiale torinese di Fassi Gru - Allora l’attività faceva capo alla Piemonte Gru, primo nucleo di quella che sarebbe poi diventata Fassi Torino nel 2000 e filiale diretta di Fassi Gru Spa nel 2002”. Il rapporto consolidato e di grande stima e fiducia dell’azienda di Settimo con Fassi Torino trova una pietra d’angolo negli allestimenti sui veicoli stradali affidati alla moderna officina T.A.G. srl (Torino allestimenti gru). “La struttura è stata creata nella nostra sede, inaugurata nel 2003 a Mappano, alle porte di Torino - spiega Linguanotto - Ovviamente curiamo direttamente anche la manutenzione, non solo delle gru, ma di tutta l’attrezzatura. Sono allestimenti abbastanza semplici, con una netta prevalenza di cassoni ribaltabili, la maggioranza sui camion, e di quelli fissi che di solito completano i van”. Al centro di questo ciclo di eccellenza, naturalmente, le gru Fassi che - dalle parole stesse di Nicola Vetrano - coprono un po’ tutta la gamma leggera e media di Fassi Gru, con sempre maggiore interesse tecnologico anche verso i modelli più prestazionali della gamma pesante.

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Cover Story varie tipologie di gru, dalla Fassi F150A alla Fassi F455RA, che è attualmente la più performante della nostra flotta: con il suo sbraccio di 27 metri ci permette interventi anche in altre situazioni, per esempio per i lavori stradali. Sui veicoli con patente B, molti a cassone fisso e doppia cabina per il trasporto delle squadre di operai, di solito montiamo le Fassi F32A, ma più recentemente anche una Fassi Micro M15A”. Resta da aggiungere solo il plauso a una selezione di qualità tecnologica che nella storia di El.Vet ha fatto la differenza. Con un valore di evoluzione che da sempre costituisce il cuore del progresso per ogni specialista d’azione nel campo dell’industria e delle infrastrutture.

no - Denominatore comune è la presenza su un elevato numero di questi mezzi delle gru articolate Fassi, nostre fondamentali compagne di lavoro. La qualità e modernità delle nostre attrezzature è fondamentale per migliorare il ranking che ci permette di poter partecipare a gare per appalti sempre più importanti ed è per questo che scegliamo sempre il meglio. Disponiamo di sei carri ferroviari dotati di rimorchi per trasferire i materiali sul posto dell’intervento: il più importante è dotato di una Fassi F235A, mentre gli altri montano modelli più piccoli, dalla Fassi F95B alla Fassi F110B. Ci sono poi otto autocarri pesanti dotati di

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Gru e Autogrù VERNAZZA

Nel cuore della scienza CON TUTTO IL VALORE DEI GIGANTI DEMAG, LO SPECIALISTA GENOVESE AFFRONTA UN ALTRO CAPITOLO IMPORTANTE DELLA GRANDE AVVENTURA NUCLEARE DI ITER, A CADARACHE

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uesta storia ha due protagonisti, in azione nello scenario più straordinario che l’Europa possa regalare agli osservatori e agli appassionati delle grandi opere e della scienza al massimo grado di innovazione. I campioni in questione si chiamano Vernazza Autogrù e Demag, insieme sullo scenario di Cadarache, il cantiere in progress dell’immenso centro di ricerca nucleare ITER. Ma andiamo con ordine, cominciando il nostro racconto con un preambolo doveroso.

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ITER è l’acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor. Si tratta del più ambizioso progetto di ricerca internazionale che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, in grado di produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto alla potenza richiesta per riscaldare il plasma stesso. La costruzione è in corso a Cadarache, nel sud della Francia, a opera di un consorzio internazionale composto da Unione Europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India, Corea del

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Sud. L’Italia è coinvolta principalmente nella progettazione e costruzione del sistema di sospensione magnetica, tramite il Consorzio RFX del sistema di riscaldamento tramite iniettore di neutri per fusione e del condotto di scarico dell’elio. Dettaglio di importanza primaria: circa il 60% dei contratti industriali per la costruzione di ITER sono stati aggiudicati da aziende italiane. Vernazza Autogrù – che è presente in Francia, tra l’altro, con una propria filiale diretta a Nizza, proprio in ragione delle numerose commesse d’Oltralpe – è operativa da molto tempo a Cadarache, con macchine e programmi specifici dedicati al progetto ITER. Nella fase attuale, il grande noleggiatore genovese ha messo in

Sul ponte della rinascita L’impresa sarà completata solo alla fine di questo aprile 2020, avaro di lavorazioni in cantiere a causa dell’emergenza Coronavirus. Eppure, dal 15 marzo scorso, l’attenzione e l’attesa dell’opinione pubblica, nella provincia di Lecco, è tutta per gli operatori esperti di Vernazza Autogrù. La ragione è presto detta. Sono passati quasi tre anni e mezzo dal 2 novembre 2016, quando i controlli di stabilità decisero per la chiusura del cavalcavia di Civate, lungo la via comunale di Isella, a scavalco della SS36. A pochi chilometri di distanza, il collasso del ponte di Annone costò la vita a Claudio Bertini – il professore in pensione che con la sua auto fu schiacciato dalla struttura crollata improvvisamente al passaggio di un autocarro – e la verifica con esito negativo del sovrappassaggio veicolare Isella portò alla decisione di sostituire integralmente l’infrastruttura. Alla metà del mese scorso, l’operazione di insediamento del nuovo cavalcavia è stata portata a termine proprio dalle autogrù di Vernazza, durante un’operazione straordinaria che ha contemplato il sollevamento e la movimentazione di trecentocinquanta tonnellate di acciaio corten e calcestruzzo a composizione di un’unica campata di 50 metri. La collocazione del nuovo ponte è stata prevista a un’altezza superiore sulla carreggiata della Statale sottostante, rispetto alla struttura precedente, in modo da assicurare un transito in completa sicurezza e senza il rischio di eventuali interferenze per i veicoli fuori sagoma. Sei ore di operatività calibrata e di massima precisione, in notturna, con la supervisione degli appaltatori di Preve Costruzioni, l’impresa di Cuneo che ha affidato a Vernazza Autogrù il compito di portare a termine l’insediamento dell’impalcato. In campo, una squadra di tre campioni composta da un’autogrù tralicciata da 600 ton (Demag TC 2800) e dal tandem di unità multistrada telescopiche da 320 ton (Grove GMK 6300) e 250 ton (Terex AC 250).

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Gru e Autogrù strade pubbliche della Provenza fino al cantiere ITER. Una volta a destinazione, cinque tecnici Vernazza si sono occupati dell’assemblaggio, completando l’opera in soli cinque giorni, con l’aiuto di una gru multistrada Demag AC 120. Nell’area centrale del cantiere, la Demag CC 2800-1 è stata allestita in configurazione Superlift, con braccio da 108 metri e la dotazione massima di contrappeso. Per la CC 3800-1, dotazione Superlift e contrappeso massimo, ma due diverse configurazioni: con braccio principale da 60 metri e jib tralicciato da 72 metri per il sollevamento dei componenti più leggeri, fino a 35 tonnellate, a un’altezza di 104 metri; e, in versione alternativa, con braccio principale da 60 metri e jib da 60 metri per sollevare i componenti più pesanti, fino a 68 tonnellate, a una quota di 79 metri. “Con queste configurazioni, le nostre due gru Demag erano pronte per eseguire ogni operazione prevista dal piano di sollevamento e montaggio della copertura – conferma Paolo Delfino – I compiti, nelle varie fasi, sono stati divisi in modo precipuo tra le due gru. La CC 2800-1 ha campo le gru cingolate Demag CC 2800-1 e CC 3800-1, giganti dal design compatto in piena azione per il sollevamento dei componenti in acciaio che compongono la struttura del tetto della sala reattori. “Le due gru soddisfacevano tutti i requisiti per poter completare in modo efficiente i tiri complessi che riguardavano questi componenti ingombranti – spiega Paolo Delfino, direttore generale della filiale francese Vernazza Autogrù SAS – Le due Demag della nostra flotta sono gru compatte, hanno una velocità di lavoro elevata e la loro messa in opera è affidabile e precisa. Inoltre, sono gru caratterizzate da una straordinaria facilità di assemblaggio, dato fondamentale in considerazione delle condizioni di spazio anguste qui a Cadarache”. Le gru hanno viaggiato verso Saint-Paul lez-Durance in due fasi: la prima su una nave in approdo a Fos-Sur-Mer; poi, su alcuni camion in attraversamento sulle

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sollevato i componenti strutturali del tetto e li ha movimentati fino all’area della CC 3800-1, che poi li ha prelevati e insediati nella posizione opportuna per il montaggio finale a opera dei tecnici al lavoro sulle piattaforme aeree per il fissaggio conclusivo dei moduli. Sono occorsi quattro mesi di lavoro quotidiano per portare a termine questa fase del progetto”. L’opera si è conclusa in un successo di tecnica e puntualità esecutiva, nonostante la difficoltà di un programma rigoroso fino all’urgenza. “Non avevamo

solo le migliori macchine possibili disposizione per questo cantiere – sottolinea il direttore di Vernazza Autogrù SAS – Anche il nostro team straordinariamente qualificato e un eccellente ufficio di progettazione e pianificazione hanno contribuito al successo. Inoltre, abbiamo potuto contare sul supporto del servizio post-vendita Demag 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In buona sostanza, la nostra fiducia nel servizio Demag è stata ripagata appieno e ha costituito un ulteriore asso nella manica per la nostra reattività in campo a Cadarache”.

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Gru e Autogrù JEKKO

Minipicker revolution PICCOLO MA CON REQUISITI INDISPENSABILI, IL SORPRENDENTE MPK06 SOLLEVA FINO A 600 KG E VA ALLA CONQUISTA DELLE IMPRESE ARTIGIANE E DELL’INDUSTRIA

“L’

MPK06 è una macchina che segnerà un passaggio nel mondo del lavoro”. La dichiarazione di intenti è di Alessio Forcolin, funzionario commerciale per l’Italia di Jekko e l’oggetto di questa spinta ideale è il nuovo minipicker concepito dal costruttore veneto, guardando con attenzione il panorama delle necessità di clienti e operatori di settore. “Le esigenze di cantiere stanno cambiando - spiega Forcolin - Spesso non è disponibile una forza lavoro in quanti-

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tà e con competenze adeguate, mentre al contempo i pesi da sollevare aumentano, nel settore della posa del vetro come nel settore artigiano e in quello industriale in generale. Sul mercato mancavano minipicker compatti e leggeri con alte capacità di sollevamento e noi abbiamo raccolto la sfida”.

Ecco quindi il fenomeno MPK06, l’unico minipicker sul mercato attuale che può essere utilizzato sia con manipolatore a ventose per vetro o in modalità a gancio, in conformità alla normativa EN13000. A rendere unica questa macchina nel suo settore è anche la rotazione continua a 360° del manipolatore e la rotazione elet-

Debutto (virtuale) a Fensterbau Frontale L’evento biennale del Fensterbau Frontale, la fiera dedicata a porte, finestre e facciate organizzata a Norimberga, aveva confermato la partecipazione di un protagonista del sollevamento come Jekko. Le nuove date previste dall’evento – dopo la cancellazione a causa dell’emergenza Coronavirus – saranno quelle dal 29 marzo al 1° aprile 2022, con il rammarico per il costruttore italiano di minigrù della rinuncia a una vetrina europea d’eccezione. I visitatori avrebbero potuto ammirare il modello-vedette SPX532 e due esemplari del nuovo minipicker MPK06. Uno dei due modelli in esposizione prevedeva un allestimento con gancio e manipolatore GVI4+2, mentre il “gemello” avrebbe rivelato un manipolatore a rotazione elettrica e un secondo sfilo elettrico.

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Gru e Autogrù trica della colonna di 10° verso destra e sinistra, che consente di portare il carico lateralmente mantenendo un ingombro piuttosto ridotto, per la massima accessibilità anche negli spazi più ristretti. La funzionalità della macchina è completamente elettrica, sia nella traslazione che nei movimenti del braccio, grazie a un motore da 3 kW alimentato da due batterie da trazione da 12V/155 Ah, che assicurano una resa costante durante tutto l’utilizzo. Il motore elettrico garantisce la silenziosità del minipicker e permette di lavorare in ambienti chiusi senza alcun tipo di emissione, mentre i nuovi attua-

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tori elettrici, di prestazioni paragonabili a quelle dei normali cilindri idraulici, consentono di compiere movimenti rapidi e fluidi, fino a tre in contemporanea senza cali di performance. L’assenza di componenti idrauliche comporta anche minori costi di manutenzione e rende l’MPK06 la macchina ideale anche nei contesti di lavoro più delicati, in quanto non vi è il rischio di perdite d’olio. Disponibili inoltre come optional la funzionalità di rotazione elettrica del manipolatore e la doppia estensione elettrica del braccio. Macchina d’eccezione anche nella semplicità di utilizzo, l’MPK06 non richiede

una formazione specifica per essere manovrata. Il minipicker può essere guidato direttamente con il pratico timone a bordo macchina o tramite il filocomando user-friendly, che in combinazione con il blocco meccanico al timone consente di controllare la traslazione su ruota in linea retta, facilitando l’operatore durante la fase di posa e garantendo maggior precisione nel movimento. L’MPK06 è dotato di un semplice sistema di zavorre modulari e amovibili con peso totale di 200 kg. Qualora fosse necessario sollevare la macchina con una gru, o con un ascensore, rimuovendo le zavorre si riesce ad

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alleggerirne il peso arrivando fino a 720 kg complessivi. Grazie alle sue caratteristiche uniche, il nuovo minipicker di Jekko trova ideale impiego in numerosi settori. Non solo nella posa del vetro e nell’installazione di serramenti, ma più

ampiamente nel mondo dell’artigianato, della manutenzione industriale e in generale per il settore del noleggio. Grazie ai resistenti cofani interamente in lamiera e alle ruote antiforatura off-road di serie, l’MPK06 non teme nemmeno le situazioni

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di cantiere più difficili, in caso di lavori all’interno sono invece disponibili come optional le ruote bianche antitraccia. Le dimensioni compatte e il peso contenuto lo rendono inoltre trasportabile con un normale furgone.

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Gru e Autogrù HIAB

Sul ponte di comando INTERVISTA ESCLUSIVA CON ALDINO ZEPPELLI, L’INGEGNERE ITALIANO APPENA NOMINATO ALLA GUIDA DELLA DIVISIONE LOADER AND CRANES DEL GRUPPO CARGOTEC. “VISIONE AVANZATA SU TECNOLOGIE, MERCATI E ALLESTIMENTI. SULLO SFONDO, L’INTEGRAZIONE TRA PROGETTI E PRODUZIONE”

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n un tempo in cui il valore delle competenze serve a risollevare il nostro morale nazionale, la nomina di Aldino Zeppelli alla carica di Senior Vice President del gruppo Cargotec-Hiab e di CEO della strategica divisione Loader

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and Cranes è da annoverare tra le notizie corroboranti per il settore del sollevamento italiano. Le funzioni che fanno capo all’ingegnere modenese sono attive dall’1 di aprile e la sua prima dichiarazione è quella di “un grande orgoglio,

come italiano, per essere stato scelto da Cargotec, multinazionale di riferimento nel settore globale del sollevamento, per dirigere una delle divisioni piu strategiche e rilevanti”. Aldino Zeppelli a 48 anni vanta un curriculum professionale

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già notevole. Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica- Sezione Materiali all’Universita di Modena, ha conseguito un Master in Engineering all’Insead di Parigi e ha precorso le tappe di una carriera votata alla direzione aziendale ricoprendo ruoli di notevole responsabilità nell’Executive Management di gruppi multinazionali come Whirpool e Sandvik - la seconda, realtà primaria delle Costruzioni in ambito mondiale, dove Zeppelli ha ricoperto l’incarico di amministratore delegato della Divisione Mining & Construction China. Pur nella quarantena domestica a cui siamo costretti da tempo per combattere la drammatica pandemia del Covid-19, il nostro incontro a distanza con l’ingegner Aldino Zeppelli si è realizzato nel conforto di una conversazione cordiale e densa di contenuti. Un colloquio dal resoconto fertile e indicativo per il prossimo futuro di Hiab che vi offriamo in anteprima sul nostro portale e sulle pagine di Sollevare. Ingegner Zeppelli, innanzitutto le facciamo i complimenti e i migliori auguri per questa nuova, grande esperienza professionale. Da quale base di partenza comincia il

suo cammino dirigenziale in Cargotec-Hiab? Il mio esordio parte da una strategia industriale che la divisione Loader and Cranes di Hiab ha già intrapreso da tempo. Vale a dire, una strategia basata sull’investimento fondamentale dedicato - con l’acquisizione di Effer - al segmento delle gru idrauliche Heavy e Super-Heavy, e sulla ricerca tecnologica veicolata alle dinamiche di connettività digitale e controllo elettronico delle gru di ultima generazione. Con la gamma Effer, la divisione Loader and Cranes di Hiab propone al mercato modelli di alto profilo che costituiscono certamente uno standard per l’intero settore. Parlando di mercato, le nostre ambizioni sono quelle di rafforzare la penetrazione nelle aree già proficue per l’attuale espansione dei nostri modelli come gli Stati Uniti e il Nord America. Nonostante l’emergenza Covid-19, le previsioni indicano la ripresa di un trend positivo già avviato da molti mesi. Sotto il profilo tecnologico, inoltre, sulla nostra gamma sono stati sviluppati sistemi di controllo elettronici molto efficienti ed estremamente user-friendly, a incremento delle facoltà dell’operatore e della produttività delle gru. Lo stesso discorso può essere trasferito al processo importante di gestione digitale, giunto ormai a un livello di avanguardia assoluta”.

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La gru idraulica su camion è un mezzo d’opera che pretende un’attenzione assidua al cliente, proprio per l’indispensabile simbiosi macchina-operatore. Per questo ogni allestimento diventa un progetto da seguire in modo speciale. Questa domanda in effetti per noi è un’asserzione naturale. Le confermo che quello degli allestimenti è un altro punto fondamentale che riguarda lo sviluppo dei progetti di gamma della divisione Loader and Cranes. Il centro di eccellenza Hiab a Meppel, nei Paesi Bassi, ha inaugurato una nuova era di allestimenti molto efficienti e rapidi per le gru dell’attuale generazione Hiab, in relazione allo stesso segmento Heavy e Super-Heavy dove capacità ingegneristiche e facilità di installazione sono elementi fondamentali per il cliente finale. Questa caratteristica ‘smart’ riusciamo a declinarla in modo estremamente flessibile anche nelle linee di prodotto della fascia piccola e media. La nuova era dell’allestimento Hiab è basata sul sistema modulare Frameworks che oggi comporta una riduzione fino al 75% dei tempi di installazione delle nostre gru. Per esempio, il controtelaio è fissato secondo un kit specifico in dotazione, senza dover ricorrere a saldature o a levigature successive e senza la necessità

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Gru e Autogrù di piastre laterali da installare sul telaio dell’autocarro. Con l’avvio del programma Frameworks - annunciato lo scorso anno a Bauma 2019 - in effetti Hiab ed Effer hanno inaugurato un modello produttivo inedito per tutto il settore. La parola cardine è integrazione e posso dire, con il conforto degli osservatori interni al gruppo, che Hiab ha maturato questo valore aggiunto dalla catena di processo Effer. Il costruttore italiano ha basato il proprio successo sul notevole avanzamento tecnologico conseguito negli anni grazie a una continuità ideale tra progettazione e costruzione delle gru, soprattutto in rapporto a una componen-

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tistica e a un engineering di livello estremamente alto. Questo aspetto qualitativo riteniamo sia al centro dell’attenzione conquistata da parte dei nuovi clienti Hiab e fulcro strategico della direzione industriale intrapresa dal gruppo Cargotec. Ritorniamo al mercato. Le vostre ambizioni si concentreranno prevalentemente su aree di espansione dalla cultura operativa avanzata? Per Hiab la direttrice commerciale verso i paesi più maturi e avanzati sotto il profilo industriale come quelli del Nord e dell’Europa Centrale (oltre alle aree già menzionate del Nord America) fa parte di un programma ormai consolidato di sviluppo del business. Si tratta di mer-

cati dove il valore di innovazione e alta qualità è preminente nelle decisioni di investimento del cliente e questo aspetto spinge lo sviluppo di soluzioni tecnologiche sempre più user friendly e di moduli facilitati e flessibili per l’allestimento. La nostra ambizione, anche nelle quote di mercato, è quella di promuovere la qualità e la ricerca sul prodotto”. La nuova tecnologica di Hiab coprirà anche le gru già operative? Si tratta, in sostanza, di un processo che potrà estendere i propri benefici anche ai modelli precedenti a quelli di ultima generazione? Senz’altro le implementazioni tecnologiche più recenti potranno essere instal-

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late - per ciò che riguarda il controllo e la connettività di gestione - anche sui modelli presenti a quelli di nuova produzione. Il retrofitting a miglioramento delle performance della gru è uno dei plus su cui puntiamo per fidelizzare il cliente che ha già una flotta di modelli Hiab ed Effer. Per riassumere la nostra missione attuale, dunque, la piramide strategica parte dalla base dell’integrazione dei vari marchi e dalla focalizzazione sui mercati avanzati, passando per le performance degli stabilimenti con puntualità di consegna e qualità della realizzazione e culminando con la ricerca sull’aspetto digitale ed elettronico per la gestione e il controllo delle gru. Le dinamiche di service e retrofitting, infine, costituiscono il cemento dell’assiduità di rapporto con una clientela internazionale aggiornata e consapevole”.

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Gru e Autogrù LIEBHERR

Humus di formazione

WORKSHOP AL MASSIMO LIVELLO IN ARABIA SAUDITA. A DAMMAM, SULLA COSTA ORIENTALE DEL PAESE, 50 OPERATORI ALLA PROVA DELLE PIÙ RECENTI TECNOLOGIE DELLA GAMMA DI EHINGEN

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e innovazioni tecnologiche hanno senz’altro incrementato esponenzialmente la potenza, la sicurezza e la produttività delle gru mobili. I vantaggi delle nuove tecnologie però possono essere sfruttati appieno solo se gli operatori ricevono una formazione adeguata. Non è importante solo l’abilità dell’operatore dispiegata al momento dell’intervento, ma risulta altrettanto fondamentale l’esperienza messa in campo per pianificare in anticipo e con accuratezza l’intervento stesso. Il seminario organizzato da Liebherr nel marzo scorso a Dammam, sulla costa

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orientale dell’Arabia Saudita, è stato dedicato nello specifico proprio ai team in forza agli appaltatori e alle società di noleggio delle autogrù coinvolte nelle operazioni in cantiere. La platea dei partecipanti era composta da circa 50 addetti di 20 aziende che hanno imparato mote cose in più sui vantaggi effettivi di tecnologie Liebherr implementate sulla gamma attuale, come il sistema VarioBase, le funzioni ECOmode, il nuovo cambio TraXon e il concetto di monomotore utilizzato sulle gru mobili Liebherr di ultima generazione. I partecipanti al seminario tecnico hanno scoperto anche come pianificare in

modo efficiente gli interventi con le stesse gru mobili, utilizzando il modulo di programmazione LICCON. Uwe Laitenberger, technical trainer presso in forza al quartier generale di Ehingen, ha organizzato e coordinato gran parte del programma del workshop a Dammam. “Il successo e l’efficacia degli interventi come l’economia operativa in campo è quasi sempre una mera questione di buona pianificazione – sostiene con convinzione Laitenberger – Proprio su questo punto noi di Liebherr vogliamo fornire ai nostri clienti il miglior supporto possibile”.

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La parte teorica del seminario è stata integrata da esercitazioni pratiche sulle autogrù. A disposizione dei partecipanti del seminario, due gru all terrain LTM 1100-5.1 e LTM 1160-5.2, una gru fuoristrada LRT 1090-2.1 e una gru cingolata telescopica LTR 1100. Il feedback

LTM 1120-4.1, debutto americano A Las Vegas ha fatto incetta di attenzione da parte del pubblico di Conexpo 2020. La nuova Liebherr multistrada dal fascino compatto LTM 1120-4.1 si rivela già come la più potente gru a quattro assi mai concepita per questa tipologia mobile. Braccio telescopico da 66 metri – da record, sempre in relazione ai moduli a quattro assi – in grado di culminare, con prolunga tralicciata, a 94 metri, per una capacità di sbraccio fino a 64 metri. La prolunga da 7 metri è installabile sul falcone ribaltabile doppio – da 10,8 a 19 metri – con l’opzione aggiuntiva dell’inclinazione idraulica fino ai 40°. Il sistema VarioBallast della LTM 1120-4.1 prevede un raggio d’azione da 3,83 o 4,77 metri. La zavorra massima applicabile alla gru è di 31 tonnellate, variabile nella distribuzione – da un carico assiale di 12 tonnellate, ad alternative che possono arrivare – a secondo dei siti di lavoro e dei paesi in cui è consentito – a 13,5, 14,5 e 16,5 tonnellate. I moduli EcoDrive ed EcoMode vanno a ridurre i consumi di gasolio e il livello di emissioni acustiche. Per la propulsione, motore diesel a sei cilindri Liebherr da 330 kW per una coppia da 2.335 Nm, conforme Stage V, e trasmissione ZF TraXon, più la funzione Hill Start Aid per corroborare la partenza in prossimità di pendenze.

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degli operatori è stato estremamente positivo. “Il programma ha trattato una serie di argomenti molto utili ed è stato estremamente istruttivo e rivelatore. La didattica si è svolta poi in un’atmosfera molto amichevole, insomma l’esperienza è stata fantastica – conferma Animesh Banerji, responsabile dei contratti e della programmazione operativa dell’impresa saudita Al-Shuwayer. Anche Saudi Aramco, la più importante compagnia produttrice di petrolio greggio al mondo, ha iscritto al seminario Liebherr otto partecipanti. Ajanthas Kumarathas, direttore della divisione gru mobili di Saudi Liebherr Co. Ltd, è molto soddisfatto del risultato finale. “Il feedback dei partecipanti ci ha incoraggiato a organizzare questi seminari in modo regolare e continuativo nel prossimo futuro per fornire ai nostri clienti un supporto ancora maggiore e costante – dichiara Kumarathas – Il nostro sforzo di rivelare il valore aggiunto delle gru Liebherr e le loro funzionalità utili per svolgere interventi con la massima efficienza e sicurezza, si è rivelato come proposta formativa molto apprezzata da parte dei nostri clienti”.

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Gru e Autogrù BÖCKER

La lega dell’efficienza

GARANTITA NELLA SUA POTENTE FUNZIONALITÀ DA UNA COMBINAZIONE DI MATERIALI D’ALLUMINIO A RESISTENZA SUPERIORE, LA SERIE AK È DA 30 ANNI UNO STANDARD DI QUALITÀ PER CHI OPERA SU TETTI E COPERTURE

C

on il lancio sul mercato nel 1989 della prima autogru in alluminio leggero, Böcker si è rivelata come pioniere nel settore della tecnologia delle gru per coperture e lattoneria. Sui tetti, i modelli telescopici in allestimento sugli autocarri hanno ormai raggiunto la statura di uno standard operativo assoluto. Il top di gamma attuale è il campione AK 52, vertice della fortunata gamma tedesca che comprende a oggi altri quattro modelli (contraddistinti dalle sigle AK 36/4000, AK 37/4000, AK 42/4000 e AK 46/6000). Che cos’ha determinato, nel corso di 30 anni di sviluppo della gamma, la fortuna di questa linea di prodotto? La risposta può essere data senz’altro da un combi-

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nato di soluzioni particolarmente indovinato. Generalmente le autogrù Böcker lavorano senza gruppi motore separati e, grazie al loro concetto d’azionamento tramite presa di forza (pto) progettato e comprovato per camion, gru e piattaforme, non solo riducono il consumo di carburante, ma anche i costi operativi e di manutenzione. La tecnologia delle gru Böcker convince inoltre per la longevità garantita in fabbrica, con l’impiego di linee idrauliche in acciaio zincato che non abbisognano di manutenzione, ad esempio, oppure l’effettuazione di prove di carico a ciclo continuo dove vengono testati al limite di resistenza i cilindri telescopici e di stabilizzazione, il telaio, i pattini di sfilo e le funi metalliche.

L’aspetto relativo ai materiali d’impiego poi è primario per la qualità finale delle autogrù Böcker. “Grazie alla nostra esperienza decennale nella costante progettazione di impianti di sollevamento leggeri, realizziamo i nostri bracci telescopici con una combinazione perfetta di acciai a grana fine e ad alta resistenza con leghe di alluminio - testimoniano i responsabili di processo produttivo dello stabilimento di Werne - Stabilità, sicurezza, resistenza alla torsione più elevata sono altrettante caratteristiche di affidabilità delle nostre gru. Ci affidiamo anche a una combinazione di materiali e progetti collaudata da molto tempo. Durante l’innalzamento del braccio, le nostre autogrù devono essere in grado di

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Easy Lock, e la gru diventa piattaforma L’autogrù Böcker AK diventa anche piattaforma di lavoro elevabile, grazie al modulo Easy-Lock-System. Con questa predisposizione, in base all’applicazione e alla tipologia di gru, è possibile selezionare tra vari modelli di ceste portapersone con capacità tra 200 e 600 kg. La cesta può essere estesa idraulicamente di 3,5 m e ne è consentita la rotazione di 400°. Con la modalità di livellamento automatico della cesta, il comfort e la sicurezza sono garantite tenendo conto delle condizioni contingenti dell’ambiente di lavoro. Di serie ogni cesta portapersone Böcker è dotata a bordo di un’alimentazione elettrica da 230 V. Con l’ausilio dell’elettronica di bordo, non è necessario un ulteriore motore di azionamento, a beneficio di uno spazio maggiore per l’operatore stesso.

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Gru e Autogrù mantenere il controllo totale di qualsiasi funzione e in qualsiasi momento, nella funzionalità calibrata dei cilindri idraulici in combinazione con catene o funi. L’estensibilità idraulica del braccio telescopico, inoltre, arriva a garantire sfili delle singole sezioni fino ai 14 m”. Il concetto monomotore per la propulsione e razionamento della gru offre la massima affidabilità con una riserva di potenza “più che sufficiente in tutte le situazioni operative”, come rilevano ancora dal quartier generale di Werne. Il comando d’emergenza a batteria garantisce la funzionalità della gru anche in caso di guasti del motore. Con la modalità E-drive (favorita anche dalla predisposizione eReady-Kit), tutte le gru Böcker sono disponibili oggi anche con

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propulsione elettrica da 400 V. A seconda del modello si utilizza un azionamento da 13 o 30 kW che trasforma la vostra gru in una macchina ibrida. Considerando l‘alimentazione disponibile, il fusibile di protezione (13 kW-16/32 A o 30 kW32/63 A) può essere impostato tramite un interruttore di preselezione per ottenere sempre, in ogni contesto operativo, i valori ottimali di prestazione della gru stessa. Il valore di controllo della serie AK di Böcker è esplicato dal modulo BICS, un comando di sicurezza intelligente basato sui sistemi di connettività e sul software Böcker. Si tratta di un sistema estremamente moderno e testato da TÜV che permette all’operatore di lavorare con la gru in modo estremamente

sensibile, preciso e senza oscillazioni. L’ambito di lavoro massimo e il raggio d’azione massimo vengono approvati automaticamente dal sistema BICS in base alla posizione degli stabilizzatori e alle caratteristiche dimensionali e di peso del carico agganciato. In caso di utilizzo nella prossimità di tralicci elettrici, una sicurezza ulteriore è fornita dalla modalità di limitazione dell’angolo di rotazione e dell’estensione del braccio, selezionabile sempre dal sistema di controllo. In base al contesto di lavoro, con il comando BICS si può scegliere tra velocità rapida e ridotta, mentre la tecnologia dei sensori ridondanti garantisce la sicurezza massima contro i guasti inconsulti, a tutto vantaggio dell’affidabilità operativa.

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Gru e Autogrù CRA - CENTRO RIPARAZIONI AUTOGRÙ

Capolavoro d’Italia LA RIPARAZIONE E IL RIPRISTINO FUNZIONALE PIÙ IMPORTANTE MAI REALIZZATO NEL NOSTRO PAESE PER UNA GRU MOBILE. A COMPIERE L’IMPRESA, LO SPECIALISTA DI CORTEMAGGIORE CHE HA PORTATO A TERMINE LA COMMESSA PER LA GIGANTESCA DEMAG CC 2800 DI VERNAZZA AUTOGRÙ

A

bbiamo conosciuto Massimo Barilli molto tempo fa, negli spazi straordinari della sua CRA (Centro Riparazioni Autogrù) di cui va orgoglioso per l’unicità che vi è contenuta. In quest’area di 12.000 metri quadrati - di cui 5.000 coperti attrezzati a officina - dalla fine del 2018 al marzo di quest’anno si è compiuta la più importante operazione di ripristino funzionale e strutturale di una gru mobile mai tentata nel nostro Paese. Stiamo parlando della riparazione generale - portata a termine con successo irreprensibile - della gru cingolata Demag CC 2800, campione di rilievo della flotta di Vernazza Autogrù, uno dei più grandi noleggiatori d’Europa per dimensioni e autorevolezza tecnologica. L’enorme gru tralicciata subì gravi danneggiamenti in seguito a un incidente occorso nel maggio del 2017 durante la posa di un nuovo viadotto nel cantiere della linea ferroviaria Arcisate-Stabio, in provincia di Varese. Le difficoltà logistiche e i dubbi di poter riportare a nuova vita questo gigante da 600 tonnellate hanno incontrato la fortuna proprio sulla strada di casa. La sede CRA, a Cortemaggiore, nell’ingegnosa e austera provincia piacentina, ha accolto la sfida presentata da Vernazza, ospitando la gru dei record bisognosa di cure immediate e indefettibili. “Due anni e mezzo fa siamo stati contattati dalla direzione di Vernazza, in collaborazione prima con Terex e poi Demag, per

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quella che a tutti gli effetti appariva come un’impresa al limite delle possibilità effettive - racconta Massimo Barilli, che del valore tecnico di CRA è patron e direttore operativo - La macchina era molto danneggiata, soprattutto nella parte del braccio e in tutta la sua componente strutturale, dalla torretta al carro, in seguito all’impatto e allo schiacciamento al suolo subiti. Per

questo, abbiamo ricostruito ex novo l’intera struttura tralicciata, proseguendo poi nella riparazione di altri elementi. La torretta è stata completamente smontata, per ripristinarne, insieme alla struttura, la funzionalità elettrica e idraulica, gli argani e così via. Abbiamo inviato la torretta quindi in Germania, nella sede centrale Demag, per la realizzazione di alcuni interventi

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alla struttura, concordati opportunamente con lo stesso costruttore. Poi, una volta ripristinati i componenti della torretta, ci siamo occupati noi, qui a Cortemaggiore, del riassemblaggio integrale delle stesse parti elettriche e idrauliche”. Quando parlano di una struttura unica in Italia e probabilmente in Europa, dobbiamo pensare alle difficoltà logistiche che comporta l’ospitalità per lungo tempo di una gru cingolata di queste dimensioni, con tutte le necessità di movimentazione che comportano le parti strutturali della macchina sottoposte a riparazioni oltremodo impegnative. “Un lavoro di questa portata non era mai stato realizzato in Italia prima d’ora - ci conferma Massimo Barilli - Va considerata, a questo riguardo, la dimensione considerevole della gru e la movimentazione di componenti dal grande peso specifico. Quello della sola torretta era di 52 tonnellate, mentre i cingoli arrivavano alle 40 tonnellate l’uno, senza contare i bracci che compongono la struttura di sollevamento della gru, elementi tralicciati da 8-10 tonnellate l’uno che solo in un contesto adeguato come quello della nostra azienda e degli spazi attigui poteva svolgersi con effi-

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Gru e Autogrù

Il primato della competenza La CRA di Cortemaggiore (Pc) è nata nel 1980 per iniziativa di alcuni ex dipendenti dello storico costruttore Corradini. Massimo Barilli ne prende le redini nel 1992, portando con sé il tesoro di competenza guadagnato in 12 anni di progettazione e direzione tecnica alle dipendenze di Castelli (altro marchio glorioso delle autogrù italiane). La grande scommessa imprenditoriale di Massimo Barilli si sviluppa per otto anni nel segno della competenza per il ripristino di autogrù multimarca. Poi, nel 2000, l’ingresso dalla porta principale nel mondo Demag, con l’inaugurazione del primo capannone, a cui poi fa seguito un secondo corpo di fabbrica e anno dopo anno sempre nuovi spazi dedicati all’attività di riparazione e revamping delle grandi gru mobili. Dalle grandi riparazioni e agli interventi speciali, l’autorevolezza tecnica dell’azienda è cresciuta nel segno di Demag, passando di recente dal rapporto con Terex Cranes alla sinergia con la nuova proprietà del marchio, acquisita dal gruppo Tadano.

cienza e in totale sicurezza. Parliamo di una sede operativa per il ripristino di macchine mobili per il sollevamento che oggi, qui a Cortemaggiore, non ha eguali in Europa. La stessa direzione Vernazza, in considerazione di questo know-how unico sul territorio nazionale, ha preferito affidarsi a CRA piuttosto che affrontare un trasporto oneroso e complesso verso la casa madre Demag, con il problema di trasferire la gru smontata in Germania su un treno eccezionale di oltre trenta bilici”.

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Ogni intervento effettuato dallo staff di operai specializzati CRA è stato poi sottoposto a prove e test, comprese naturalmente le fasi di controllo più accurate di tutte le parti sottoposte a saldatura. Il complemento della verniciatura è stato realizzato parzialmente “solo perché l’urgenza di portare la gru a Piombino, dov’era richiesta per un intervento sul campo, ha comportato l’interruzione della verniciatura in corso della torretta e del carro - specifica Barilli - Anche le ultime prove di sollevamento a braccio completamente esteso (fino a 120 metri) sono state portate a termine in sito, nel luogo dove la gru finalmente sarebbe tornata in piena opera-

tività per la prima volta, dopo due anni”. L’orgoglio di cui dicevamo all’inizio dell’articolo, per Massimo Barilli è il premio finale di un’eccellenza conquistata in anni di impegno e dedizione alla conoscenza delle gru mobili e alla loro cura in ogni dettaglio. “Solo in CRA si affrontano sfide tecniche di questa portata - tiene a sottolineare Barilli con precisa serietà La struttura operativa della nostra sede qui a Cortemaggiore è per dimensioni e dotazione di macchinari, davvero unica in Europa. Possiamo eseguire interventi per macchine fino alle 800 tonnellate di capacità, con l’ausilio di sette carroponti (con portata fino a 20 tonnellate), due

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banchi prova per cilindri (per testare pressioni fino a 400 bar) e un reparto di carpenteria di massima competenza per le riparazioni strutturali”. Qui si smonta, si revisiona e si sostituisce ogni tipo di componente (guarnizioni, canne, steli), si controllano blocchi valvole, si realizzano test e prove, si riparano motori e cambi, si procede allo smontaggio dei bracci e al revamping certificato - secondo i requisiti di fabbrica - di tutte le sezioni telescopiche e a traliccio, si effettua il controllo di parti meccaniche e ingranaggi e il ripristino di parti frenanti e motori idraulici. “Un mondo di competenza, tutto dedicato alla rinascita delle gru”, aggiunge ad attestazione definitiva Massimo Barilli. Un mondo dove le imprese impossibili diventano realtà, sulle ali di una maestria del “Made in Italy” che assurge alle alte sfere di un’arte incommensurabile e senza confini.

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Gru e Autogrù JMG

La casa comune delle idee

UN NUOVO QUARTIERE GENERALE A CREMONA PER PRODURRE, PROGETTARE E PENSARE AL MONDO DELLE PICK & CARRY INSIEME AL CLIENTE. PER IL COSTRUTTORE È “UNA SEDE DEDICATA ALLA QUALITÀ”

L’

epidemia non ferma JMG Cranes. Il messaggio che arriva da uno dei costruttori più innovativi di gru semoventi Pick & Carry è chiaro: nonostante l’infuriare della tempesta sanitaria legata alla pandemia Covid-19, la produzione è ripartita nel modo più efficiente, in totale sicurezza per i dipendenti e i collaboratori dell’azienda. “Ogni luogo interno del nostro quartier generale è stato sanificato - confermano dalla sede di Sarmato, in provincia di Piacenza - Ogni operazione di messa in sicurezza sanitaria è stata effettuata nel rispetto delle attuali norme

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di legge e dopo aver messo in atto i protocolli vigenti disposti a livello governativo”. La determinazione delle strategie industriali di JMG Cranes hanno condotto, dalla primigenia sede produttiva di Sarmato a un nuovo, grande insediamento, quello di Cremona. La nuova dimora di JMG Cranes avrebbe dovuto essere inaugurata alla metà di maggio ma l’emergenza Coronavirus ha rinviato il battesimo allo stesso periodo del prossimo anno, nel 2021. “Da Sarmato a Cremona, un solido pensiero segue la propria evoluzione verso un unico obiettivo, quello di diventare il principale polo produttivo e formativo per le gru Pick & Carry in Europa - sottolinea la direzione di JMG Cranes - Il nuovo hub di Cremona non è solo una nuova sede ma ha tutto il valore di uno spazio dove la filosofia JMG Cranes prende vita e dove il cliente entra a far parte del team aziendale”. Il nuovo polo JMG Cranes di Cremona in via Bergamo 142 - si sviluppa su un’area di 16.000 metri quadrati complessivi e trova il proprio fulcro vitale nell’Ufficio R&D (Research & Development) “composto da persone altamente qualificate pronte a risolvere qualsiasi richiesta e soluzione di movimentazione per il cliente - rivendicano con orgoglio i vertici JMG - In questa ‘sartoria’ possiamo cucire un abito su misura, ovvero realizzare una

MC450S, l’identità multifunzione La nuova estate di JMG Cranes ha un simbolo attuale. Si tratta della nuova gru pick 6 carry MC450S, un modello d’eccezione che comprende il plus importante dell’inedito jib telescopico realizzato da Cormach. Le dimensione della gru sono di 2,6 m, relativi alla lunghezza della macchina chiusa, in assetto di trasporto. In versione operativa, con il braccio a sfilo completo, la stessa lunghezza culmina a 8.3 m. La Pick & Carry di JMG - del peso complessivo di 750 kg - consente angoli di brandeggio fino a -45° rispetto all’assetto orizzontale e fino a +10° rispetto all’angolo del braccio. La dinamica fa rilevare movimenti simultanei del jib e del braccio (ogni movimento è controllabile dalla cabina o con radiocomando) e una linea idraulica da 250 bar. Le portate arrivano ai 1.800 kg (jib chiuso) e ai 500 kg a jib sfilato - con macchina completamente zavorrata. Il sistema elettronico LMI indica in continuo la portata massima consentita, il peso sollevato dalla gru, il raggio di lavoro e l’altezza al gancio, con la funzione di blocco per i movimenti non consentiti. Il massimo raggio di lavoro raggiungibile è di 15,7 m, per un’altezza massima di 19 m (12 m con jib orizzontale). Un dettaglio importante sull’implementazione del jib: il montaggio e lo smontaggio si realizzano rapidamente; due perni fissano la struttura al braccio base mentre la linea idraulica è dotata di innesti rapidi. La nuova MC450S unisce i vantaggi di una gru Pick & Carry elettica a quelli tipici di una gru articolata. Tra questi, i raggi di lavoro estesi rispetto alle normali Pick & Carry elettriche, notevole dinamica di movimento, possibilità di traslare mentre si compiono manovre con carico sospeso, la già menzionata articolazione-braccio fino ai 12 metri, la polivalenza e le dimensioni contenute del jib per un’azione efficace negli spazi ristretti, lo snodo articolato per il superamento di qualsiasi ostacolo durante le operazioni di movimentazione.

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Gru e Autogrù gru Pick & Carry dotata di accessori e attrezzature speciali, come il nuovo jib MC160 concepito di recente dalla nostra ricerca e sviluppo in fabbrica”. A Cremona troveranno posto le puntuali dinamiche dell’assistenza, del training di formazione per gli operatori, oltre a una struttura di ristorazione e a un servizio di pernottamento organizzato in collaborazione con la struttura pregevole di Palazzo Carasi (per ogni prenotazione, la direzione JMG rimanda all’indirizzo web palazzocarasi.it). “Questa nuova casa di JMG Cranes è un centro che dedichiamo alla qualità - rimarcano ancora i dirigenti dell’azienda lombarda - Per qualità non intendiamo solamente le caratteristiche strutturali delle nostre gru, la qualità dei materiali e così via. Ci riferiamo innanzitutto a una visione di ampio respiro che coinvolge non solo noi di JMG ma anche i nostri fornitori e i clienti nella creazione di una partnership preziosa e importante per tutti, trasversale a ogni aspetto che ruota intorno al mondo delle nostre gru Pick & Carry, a partire dal loro progetto e dalla successiva realizzazione, per arrivare all’integrazione ideale dei servizi e dell’assistenza”.

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Gru e Autogrù MCG ITALY-GROVE

Tiro vincente QUELLO REALIZZATO IN CANTIERE DA BONETTI E BARNABÒ È IL FRUTTO DI UNA SCELTA CALIBRATA SULLE NUOVE ESIGENZE DI MONTAGGIO NELLA PREFABBRICAZIONE. L’ACQUISTO DECISIVO? QUELLO DELLA NUOVA ALL TERRAIN GMK5150 DA 150 TON

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el cantiere in pieno sole, l’impatto è ancora più sorprendente. Il verde inglese della Grove GMK5150 compare all’orizzonte come un inno all’ottimismo, dopo oltre tre mesi di lockdown epidemico. La ripresa del lavoro, la voglia di fare di un’impresa annosa ed esperiente come la Bonetti e

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Barnabò di Torre Pallavicina (provincia bergamasca con lo sguardo rivolto a Cremona) trova un simbolo di rinascita in questa autogrù maestosa e moderna, attuale lancia operativa per molti operatori specializzati del noleggio nostrano. Ci troviamo a Piacenza, nella zona sud, in una zona industriale ricca di prospettive.

Qui sta sorgendo un polo logistico di importanza strategica e l’attività di posa dei moduli prefabbricati in calcestruzzo è affidata proprio alla maestria tecnica dell’impresa orobica. Ad accompagnarci sul campo, Roberto Zucchi, Mobile Sales Manager per l’Italia e il Sud Europa di Manitowoc Crane Group Italy, al ritorno in azienda

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Da sinistra, Roberto Zucchi (area manager MCG Italy), insieme a Domenico ed Enrico Bonetti con la chiave celebrativa di consegna della GMK5150

dopo un intervallo arricchito da altre importanti esperienze professionali. Dopo le presentazioni di rito, l’entusiasmo al cospetto della multistrada Grove da 150 tonnellate è un invito alla manifestazione delle prime impressioni operative. “Come può vedere, in quest’area stiamo procedendo al montaggio combinato di elementi prefabbricati orizzontali del peso di almeno 30 tonnellate l’uno - ci spiega Francesco Bonetti, operatore gruista e socio titolare dell’azienda bergamasca - Ci occorreva un’autogrù che avesse una capacità oltre le 100 tonnellate ma con la Grove ci siamo trovati di fronte a una vera sorpresa. Alla massima estensione di 50,8 metri, in un raggio operativo di 48 metri, la GMK5150 riesce a regalarci ancora 3,7 tonnellate di capacità di tiro. Una cosa mai vista prima!”. Il montaggio di prefabbricati per l’industria e la logistica è una specialità per la Bonetti e Barnabò fin dal 1977. “Sono passati più di 40 anni - riflette Domenico Bonetti, fondatore e amministratore dell’impresa di famiglia - Eppure tante cose sono cam-

Una sorpresa di possibilità avanzate Forza e sbraccio impressionanti con una capacità di sollevamento di 19 t all’estensione massima del braccio (50,8 m, con raggio operativo di 9 m). L’identikit della GMK5150 da 150 ton di capacità parte da qui, da un braccio telescopico d’eccezione che può essere ulteriormente esteso con un falcone ripieghevole da 17,8 m, con una o due prolunghe-braccio da 8 m e con un inserto per il jib sempre da 8 m, ottenendo una sezione ulteriore della lunghezza massima di 41,8 m (fino a 50° di inclinazione sotto carico). Le possibili configurazioni per il contrappeso previste da questa all terrain su cinque assi di Grove, consentono allestimenti a partire da 1 t fino alle versioni taxi da 12 t a 16,5 t per asse. Le 150 tonnellate di capacità nominale si abbinano a una lunghezza compatta e alla larghezza di soli 2,75 m per un accesso agile della GMK5150 anche in cantieri particolarmente angusti, ottimizzandone l’allestimento e la configurazione per ogni sollevamento richiesto. Il braccio a cinque sezioni (da 12,8 m a 50,8 m) con Twin Lock consente - come abbiamo già ricordato nella disamina in cantiere - uno sbraccio massimo orizzontale di 48 m con capacità di tiro fino alle 3,7 t. Il limitatore del momento di carico e il sistema indipendente anti-two block di finecorsa argano offrono la visualizzazione grafica dell’angolo e della lunghezza del braccio, del raggio di lavoro, dell’altezza in punta, del momento di carico relativo, del carico massimo ammesso, dell’indicazione del carico e dell’allarme per prevenire il fine corsa argano con funzione di blocco dell’argano stesso. Da menzionare una cabina d’eccezione con visuale completa, inclinabile di circa 20°, valorizzata da cristalli di sicurezza, sedile operatore regolabile con sospensione e riscaldamento autonomo. I comandi della gru sono integrati nei braccioli mentre strumentazione e comandi di funzionamento della gru sono disposti in modo ergonomico. Il sistema di controllo è completamente elettronico per tutti i movimenti della gru, con leve di comando a controllo elettrico con azzeramento automatico. Il sistema è integrato con il limitatore di carico RCL e con il sistema CAN-Bus di controllo del motore.

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Gru e Autogrù biate. Soprattutto, nelle dimensioni e nel peso dei manufatti, nelle prestazioni che ci vengono richieste. Per questo, si è reso necessario fare un investimento oculato e preciso. Con questa Grove a cinque assi, abbiamo trovato la macchina che ci serviva”. Alla soddisfazione del patron di Bonetti e Barnabò, si aggiunge il parere tecnico di Enrico Bonetti, l’altro figlio del fondatore e socio dell’azienda, insieme al fratello Francesco e a Luigi Barnabò. “La gru ci è stata consegnata l’11 giugno, dopo il collaudo in Germania - interviene Enrico - La macchina l’avevamo vista in una versione differente da un noleggiatore di nostra conoscenza e ci è piaciuta subito. Abbiamo contattato la direzione di Manitowoc Italy per ottenere più informazioni e in poco tempo abbiamo deciso per l’investimento, con il beneficio del programma Industria 4.0. Inutile dire che la Grove GMK5150 ci sta dando già molte soddisfazioni. Nel montaggio di prefabbricati che stiamo portando a termine, in questo cantiere, la gru opera in un raggio operativo di 12 metri, con il braccio esteso a 32,6 metri. Con questa configurazione, movimentiamo travi da 30 tonnellate nel modo

più rapido e flessibile che ci è mai dato vedere durante la nostra esperienza di lavoro ormai di lungo corso”. La presenza di Roberto Zucchi è occasione per Francesco Bonetti di confrontarsi sui vantaggi effettivi della nuova tecnologia di connettività implementata da Manitowoc anche sulla GMK5150. “Con il sistema computerizzato CCS, dotato di un doppio monitor, il lavoro è semplificato in modo sorprendente - conferma l’operatore e socio dell’impresa bergamasca - La gestione della gru e la programmazione calibrata dei tiri è assolutamente precisa e immediata. La funzione di ottimizzazione del braccio favorisce l’introduzione dei parametri di sollevamento di base (per carico, raggio e altezza di lavoro) mentre

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il sistema mi fornisce automaticamente le opzioni di braccio più adeguate per l’esecuzione del sollevamento”. L’allestimento prescelto da Bonetti e Barnabò per la GMK5150 prevede quattro assi (su cinque) traenti, a vantaggio di una marcia senza problemi anche su terreni particolarmente accidentati, durante i trasferimenti in cantiere. “Comunque, ogni scelta che abbiamo fatto, ha trovato il più completo supporto da parte della struttura di MCG Italy - tiene a precisare con gratitudine Enrico Bonetti - Siamo tutti contentissimi per l’assistenza ricevuta dalla sede italiana di Manitowoc, dalla puntualità nell’ascolto e dalla grande disponibilità nel rispondere a domande e quesiti di natura tecnica”. Una promozione sul campo in piena regola, con il profilo vincente - e discreto, nella sua compattezza - della GMK5150 a officiare una partnership tra costruttore e cliente finale sancita dalla sinergia più completa e da una mutua, appagata, soddisfazione professionale.

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Gru Edili

POTAIN

Lo scatto verso l’alto DOPO LA RIPROGRAMMAZIONE DI SAMOTER, VEDREMO IN CAMPO LE TORRI MDT E HUP SOLO IN AUTUNNO. LA SPERANZA DI NORMALITÀ, LA AFFIDIAMO ALLE BELLE FOTO DI UN CONCORSO FOTOGRAFICO SPECIALE

U

n pensiero di libertà vola nel futuro delle nostre speranze. Chiunque abbia scritto queste parole semplici eppure mai così vere, non ce ne vorrà se le prendiamo a prestito per farne la didascalia a questo articolo altrettanto foriero di speranze. In occasione della fiera Samoter 2020, Manitowoc Italy avrebbe dovuto premiare i vincitori del Primo Concorso Fotografico Potain e Grove, basato sulla piattaforma Instagram e aperto a tutti gli appassionati di fotografia e di sollevamento. Noi di Sollevare prendiamo l’occasione per ricordare innanzitutto il valore della gamma Manitowoc rivelata nella selezione di modelli per l’esposizione di Ve-

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rona. Lo facciamo dopo aver parlato nel numero scorso delle nuove autogrù della schiera Grove, concentrandoci in questo caso sulle gru edili Potain. Potrà essere una scelta magari troppo spinta su un significato simbolico ma di questi tempi ne abbiamo davvero bisogno. Dopo la calamità globale causata dal Coronavirus, la prima cosa a mancarci è il cielo e lo sguardo di un lavoratore verso la sommità della propria torre meccanica, della gru che quel cielo aperto sfida con trionfo verticale è una dichiarazione di speranza che vogliamo adottare senza alcun dubbio di retorica. A fianco delle foto Potain che si sono aggiudicate i primi tre premi al concorso Manitowoc - le ricordiamo per ordine

di riconoscimento: primo posto a Baldini Group, secondo classificato, Como Contract; terzo posto a Gep Trading - vi presentiamo la selezione delle gru edili che Manitowoc porterà a Samoter in ottobre (dal 21 al 25 del mese, dopo la recente riprogrammazione proprio a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19). In primo piano, la vedette sarà la gru topless a rotazione alta MDT 219, autentica regina delle costruzioni internazionali. A seguire, le gru automontanti Hup 32-27 e Igo 21, tra i best-seller dei cantieri edili in Italia. La gru “city” Topless MDT 219 è la gru di generazione CCS (Manitowoc Crane Control System) all’avanguardia nell’industria del sollevamento. Con la tecnolo-

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gia CCS, i clienti possono beneficiare dei più avanzati livelli di controllo della gru disponibili per l’operatore e la migliore performance di sollevamento. In virtù del braccio da 65 m e con un’altezza sottogancio di 70 m, l’MDT 219 è uno dei modelli dalle prestazioni più notevoli nella categoria di appartenenza, alla prova brillante in ogni tipo di cantiere e di progetto. La gru, a questo proprosito, è molto diffusa e apprezzata tra le società di noleggio come nelle flotte degli utilizzatori finali. Accanto ai modelli a rotazione alta, la Hup 32-27 rappresenta la nuova generazione di gru automontanti Potain che includono la più recente tecnologia in questa fascia di prodotti. Grazie alle loro prestazioni e capacità rivoluzionarie, entrambe le Hup 40-30 e Hup 32-27 hanno un’ottima reputazione sul mercato italiano. Le gru Hup offrono una grande versatilità grazie alle loro

Nelle immagini, la poesia del lavoro “Il primo concorso fotografico Instagram indetto da Manitowoc in Italia ha raccolto un successo di partecipazione che ci ha davvero entusiasmato - rivela Greta Piccolo, Sales & Marketing Communication Specialist di Manitowoc Crane Group Italy - Il riscontro da parte degli appassionati di settore ci è arrivato come un regalo inaspettato!”. La selezione delle immagini realizzate dai partecipanti, ampia e di valore, ha portato a tre vincitori per ognuna delle sezioni previste dal concorso. Per la sezione Grove, il primo premio è andato a Saverio Loiodice, di Oleotecna; al secondo posto, Andrea Macchiorlatti Vignat, collaboratore di Vernazza Autogru (anni 2010-2011); terzo riconoscimento, infine, per Massimo Borgna (Fissologru). Dei vincitori della sezione Potain abbiamo già riferito nell’articolo principale del servizio. Ricordiamo che tutte le foto selezionate per il concorso - comprese quelle dei vincitori - si possono ammirare collegandosi a: #potainconcorsofotografico & #groveconcorsofotografico.

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Gru Edili possibili e innumerevoli configurazioni di bracci. Hanno anche il processo di installazione semplificato grazie all’esclusivo software Smart Set-up e al progetto innovativo del sistema di apertura/chiusura della gru, nonché notevoli prestazioni in termini di produttività,

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grazie ai meccanismi di sollevamento HPL e al tiro in quarta permanente. Le Hup, lanciate nel 2016, sono ora uno standard di riferimento nel settore delle gru automontanti. Dal momento che il mercato italiano utilizza anche molte gru automontanti di piccola taglia, la

Hup 32-27 sarà affiancata nello stand Manitowoc da uno dei più piccoli modelli Igo, la Igo21. Anche questo modello è di produzione italiana ed è tra i più conosciuti, un autentico punto di riferimento dell’edilizia nazionale negli ultimi 15 anni.

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Ple HAULOTTE

Nei meandri della memoria

PER I SERVIZI DI PLURIMA, LE PIATTAFORME A PANTOGRAFO COMPACT E OPTIMUM COSTITUISCONO LA CHIAVE DI VOLTA DELLA PERFETTA GESTIONE DOCUMENTALE

Q

uella che vi raccontiamo è una storia di lungimiranza e programmazione dove le macchine in quota sono parte fondamentale di un processo irreprensibile di gestione della logistica. Protagonista di questa vicenda esemplare è Plurima, una società innovativa e specialistica nata in Umbria (a Corciano, in provincia di Perugia) con la missione di proporre - prima azienda a livello nazionale - il servizio in outsourcing della gestione documentale nel settore sanitario. La gamma dei servizi offerti si è progressivamente sviluppata nel corso degli anni, fino ad arrivare alla fornitura di un servizio di gestione documentale completa, applicato anche in ambiti diversi. A seguito del crescente interesse da parte delle aziende conven-

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zionate, i settori di intervento di Plurima si sono successivamente ampliati a servizi di logistica integrata, alla gestione dei magazzini economali e farmaceutici e all’organizzazione e fornitura di trasporti sanitari di vario genere. Grazie a un’offerta caratterizzata dalla qualità e tecnologia e a soluzioni organizzative all’avanguardia Plurima, risulta attualmente l’azienda di riferimento per eccellenza in Italia per la totalità dei servizi che propone a livello nazionale a sanità, finanza, banche, pubbliche amministrazioni, aziende ed enti privati. La gestione documentale offre tutta la gamma di servizi, anche accessori, che richiede in modo specifico questo segmento gestionale. Si va dall’archiviazione del materiale cartaceo alla gestione ottica, dai


servizi di ricerca, consultazione e recapito all’utilizzo di un portale unico per la consultazione, fino alla distruzione e macero della documentazione. Plurima dunque è la risposta puntuale all’esigenza di ogni azienda che desideri, oltre all’archiviazione in condizioni di massima sicurezza, anche reperire i singoli documenti in modo rapido e preciso. Grazie alla pluriennale e collaudata esperienza, Plurima consente di gestire in outsourcing i documenti correnti come se fossero archiviati nella stanza accanto e di renderli disponibili velocemente, in cartaceo e in digitale, con consegne personalizzate o anche tramite scansione on demand. Un’efficace ed efficiente gestione del magazzino è oggi, senza dubbio, una delle chiavi di volta del successo di Plurima e in questo è stata supportata come partner d’elezione da un partner operativo come Haulotte nell’offerta di soluzioni idonee alle più diverse esigenze di lavoro in altezza e in situazioni caratterizzate da spazi ridotti, senza sacrificare la precisione e salvaguardando la sicurezza di persone e cose. “Per il nostro lavoro quotidiano – racconta Paolo Piovan, Purchasing Manager di Plurima – abbiamo da sempre utilizzato le piattaforme Haulotte prima ci rivolgevamo ad alcuni noleggiatori nella nostra area di competenza che disponevano delle diverse macchine utili al nostro scopo. L’anno scorso abbiamo però deciso di ri-

volgerci direttamente all’azienda per dotarci di una decina di unità per differenti modelli operativi tra cui vorrei menzionare in primo piano le tipologie Compact 10N e Optimum 8. Queste piattaforme aeree particolari vengono utilizzate nei nostri capannoni dedicati allo stoccaggio e all’archiviazione di documenti. Si tratta di edifici dalla superficie che varia tra i 2.000 e i 20.000 m², con altezze comprese tra gli 8 e i 12 metri. Ambienti impegnativi, la

cui logistica richiede soluzioni flessibili, versatili e ovviamente sicure”. Per un uso prevalentemente interno Haulotte offre numerosi modelli di macchine ad alimentazione elettrica, tra piattaforme articolate, piattaforme a pantografo e, per esigenze specifiche, piattaforme verticali. Nella gamma di piattaforme a pantografo ad alimentazione elettrica spiccano i modelli della linea Compact, che grazie alla loro praticità, velocità, manovrabilità e

Agilità di passaggio La piattaforma a pantografo “scissor” elettrica Compact 10N garantisce manovre efficaci e sicure. Questo modello - compatto e ideale per una movimentazione in spazi ristretti - raggiunge un’altezza di lavoro di 10 metri e consente uno sbraccio in estensione anteriore di 1 m per una portata di 230 kg in cesta. La Optimum 8 invece è una PLE a pantografo semplice, robusta e affidabile; nella sua nuova versione, risulta ancora più produttiva e facile da gestire ed è una macchina elettrica preferenziale per ogni esigenza di lavoro in quota fino agli 8 m.

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Ple sicurezza, e ai modelli da 6 a 14 metri di altezza di lavoro rappresentano la scelta ideale per tutte le applicazioni in ambito manutentivo e industriale. Recentemente rinnovate sotto molti aspetti costruttivi, le piattaforme elettriche a pantografo presentano tutte le più innovative soluzioni tecnologiche sviluppate da Haulotte e hanno nella spiccata compattezza, unita a un eccellente produttività e una generosa altezza operativa, i suoi principali punti di forza. In particolare Plurima ha scelto i modelli Compact 10N e Optimum 8. “La nostra scelta – continua Paolo Piovan – si è rivolta alle soluzioni Haulotte perché oltre ad offrire la massima efficienza e sicurezza, sono conformi ai requisiti imposti dalle normative di sicurezza sul lavoro”. Non va dimenticato inoltre il servizio postvendita Haulotte che si conferma ancora una volta a livelli di assoluta eccellenza. “Dopo un anno dall’attivazione della collaborazione diretta con l’azienda Haulotte possiamo ritenerci particolarmente soddisfatti – conclude Piovan – Abbiamo, infatti,

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trovato in tutti, dagli uffici commerciali agli uffici tecnici, una assoluta disponibilità sia in termini di consulenza sia di assistenza”.

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Ple GENIE

Connessi all’Europa TEST CONCLUSO CON PIENO SUCCESSO IN ROMANIA PER GENIE LIFT CONNECT. LA SOLUZIONE TELEMATICA ORA È PRONTA PER LO SBARCO NELLE FLOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE E IN MEDIO ORIENTE

L

a dirittura d’arrivo è stata quella dell’efficienza in ogni dettaglio operativo. Il controllo puntuale delle dinamiche che contraddistinguono la vita quotidiana di una flotta di piattaforme aeree - in azione per i compiti più diversificati - ha aperto una nuova prospettiva nella gestione del noleggio in quota. Così il lavoro comune svolto nel 2019, durante la fase finale di sviluppo della soluzione telematica Genie Lift Connect, ha regalato una piena soddisfazione

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alla divisione Terex AWP e al cliente-partner di sperimentazione Industrial Access. Il costruttore americano e l’importante società di noleggio del distretto di Ilfov nei dintorni di Bucarest - hanno lavorato insieme per testare l’affidabilità e la superiorità della soluzione telematica Genie rispetto ad altri programmi telematici presenti sul mercato. Diversi mesi di collaudi eseguiti su otto piattaforme a forbice Genie GSTM e sulle piattaforme a braccio Genie Xtra Capacity (XC) S e Z , hanno

permesso al team tecnico di Industrial Access di avvallare i vantaggi dell’offerta Genie Lift Connect. Industrial Access, la principale società rumena di noleggio per macchine e attrezzature da cantiere, è nota per il suo approccio tecnologicamente avanzato nell’impiego di dati analitici per la gestione della flotta. Proprietaria di un totale di 4.000 macchine, il parco macchine di piattaforme aeree dell’azienda conta 1.500 unità, di cui il 40% a marchio Genie .

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Oggi, proprio 110 macchine Genie di Industrial Access equipaggiate con sistema CAN sono dotate della nuova soluzione telematica Genie Lift Connect. Secondo Stefan Ponea, fondatore e CEO di Industrial Access e Radu Balu, responsabile della Telematica e Macchinari Intelligenti dell’azienda, uno dei motivi dell’adozione di Genie Lift Connect è contenuto in

un test fondamentale che ha consentito la risoluzione a distanza dei problemi di un motore Deutz su una piattaforma a braccio Genie S-85 XC, al lavoro in un cantiere nella città di Costanza, sul Mar Nero. I codici di errore inviati dalla macchina al programma telematico hanno permesso di individuare immediatamente le cause del guasto al motore e di predisporre ogni

soluzione di intervento prima di inviare un tecnico sul campo, risparmiando tempo e denaro. “Le nostre aziende sono partner da oltre 10 anni e Industrial Access ha una grande esperienza nell’uso della telematica - spiega Christine Zeznick, responsabile per i Prodotti e lo Sviluppo Commerciale e Telematico di Genie-Terex AWP - Entrambi

Da Conexpo 2020, la leggerezza in quota a 26 metri Atterra dall’America di Conexpo 2020 la nuova piattaforma semovente telescopica S-80J di Genie, disponibile anche in versione TraX cingolata. Il nuovo modello è essenzialmente una versione più grande della recente S-60 J lanciata dalla divisione Terex AWP a inizio anno, improntato sempre a una maggiore leggerezza e facilità di trasporto rispetto ai modelli precedenti di serie. L’S-80 J ha un’altezza di lavoro di 26 metri, fino a 16,8 metri di sbraccio e una capacità di piattaforma senza limiti di 300 kg. Il modello è dotato inoltre di un jib da 1,8 metri e il peso totale della macchina è di sole 10,4 tonnellate. Tra le dotazioni da menzionare, la trazione integrale e gli assali oscilanti. L’S-80 J può anche essere equipaggiata con il già menzionato carro cingolato TraX, mentre la motorizzazione è affidata a un modulo Tier 4 Final/Stage V turbo diesel Kubota. Come la “sorella” S-60 J, anche l’S-80J è un prodotto concepito per una distribuzione globale, dal momento che soddisfa tutti i principali standard di prodotto e ogni normativa a livello internazionale.

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Ple beneficiamo del lavoro comune per offrire il miglior software e hardware telematico sul mercato del lavoro in quota”. Direttamente coinvolto nella sperimentazione, Stefan Ponea si rivela pienamente soddisfatto per aver “approfittato dell’offerta da Genie come partner per lo sviluppo della soluzione telematica Genie Lift Connect. Abbiamo capito che l’approccio di Genie alla gestione della flotta si concentra su dati tangibili e sempre utili. Nel 2006 abbiamo creato il nostro sistema di gestione della flotta, SmartRent e stavamo ancora cercando il giusto sistema telematico per farvi convergere le informazioni”. SmartRent è un sistema di gestione del parco macchine di prim’ordine che, in pochi anni, ha permesso a Industrial

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Access di crescere da azienda di medie dimensioni nel settore del noleggio alla posizione di leader di mercato in grado di offrire una vasta gamma di macchinari. Per Industrial Access, Genie è stato il partner giusto per sostenere l’obiettivo dell’azienda di far crescere ulteriormente il proprio business, contribuendo allo stesso tempo a migliorare lo sviluppo del proprio programma telematico. “Prima di intraprendere il collaudo, dovevamo essere certi che l’hardware e il software della soluzione Genie Lift Connect rispondessero alle nostre esigenze in modo efficiente, sulla base della nostra esperienza di gestione della flotta con SmartRent – continua Ponea – A partire da un piccolo numero di unità a noleggio. Genie ha ac-

cettato la sfida. Abbiamo lavorato fianco a fianco come un team con l’obiettivo comune di portare sul mercato la soluzione telematica più efficiente del settore del sollevamento aereo, sia direttamente che da interfacce di programmazione applicativa standard (API). Sulla base della nostra esperienza, l’obiettivo è stato raggiunto con tutti i mezzi”. Dal gennaio di quest’anno, la nuova soluzione telematica Genie è ora disponibile di serie per la regione EME (Europa e alcuni paesi del Medio Oriente) con un abbonamento gratuito di tre anni per le piattaforme a forbice Genie GS, le piattaforme a braccio Genie Z e S ed i sollevatori telescopici GTHTM. Sono disponibili kit post vendita per le macchine prodotte dal 2015.

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Ple HINOWA

Ricerca concentrata COMPATTA, STABILIZZABILE NEGLI SPAZI DI UN POSTO AUTO, DALLE PERFORMANCE POTENTI E CON FUNZIONALITÀ FULL ELECTRIC. LA TELECRAWLER13 È IL NUOVO LIMITE DELL’INNOVAZIONE RAGGIUNTO DAI PROGETTISTI DI NOGARA

L’

esordio era previsto alla vigilia dell’autunno, ad Apex 2020 ma l’emergenza Covid-19 ha negato al pubblico l’anteprima a Maastricht. Tuttavia l’attesa dell’onda già avanzata della ricerca Hinowa era già nel mirino degli osservatori specializzati. Proprio in occasione della decima edizione della manifestazione olandese dedicata alla PLE - che ritornava nell’originaria sede espositiva MECC di Maastricht - il costruttore di Nogara aveva preparato una premiere assoluta con la piattaforma cingolata telescopica dalla propulsione a batterie al litio - TeleCrawler13. Vediamone il profilo. Già nel nome TeleCrawler13 questo modello rivela l’altezza di lavoro a 13 m, per uno sbraccio oriz-

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zontale in grado di raggiungere i 6,4 m. Questo nuovo modello si distingue per la sua notevole compattezza: senza cesta, misura solo 3.695 mm di lunghezza, 1.947 mm di altezza e 748 mm in larghezza. Inoltre, l’area di stabilizzazione è ridotta, attestandosi a 2.450 mm per 2.901 mm e questo contenimento permette di stabilizzare la piattaforma all’interno di spazi che corrispondono praticamente a un posto auto in un parcheggio. Con la nuova TeleCrawler13 - che rappresenta il primo modello di una nuova serie per il futuro in quota della ricerca Hinowa - il produttore veneto propone la prima piattaforma aerea telescopica dotata di carro cingolato a traslazione full electric. Negli effetti questa macchina è la prima

del suo genere, disegnata in maniera completamente diversa dalle serie Goldlift, IIIS e Performance IIIS del costruttore veneto. Analizziamone dunque le caratteristiche distintive. Partiamo dal controllo automatico dell’estensione del braccio telescopico durante la salita/discesa. Con questa nuova piattaforma aerea telescopica è possibile mantenere in automatico la stessa distanza dalla parete per seguire una linea verticale fino a 9 m, sia in salita che in discesa. Grazie a questo effetto “scissor” l’operatore, mantenendo il filomuro in automatico, può dedicarsi pienamente al lavoro da svolgere senza dover adeguare in continuazione l’estensione del braccio telescopico in modo manuale. Attraverso

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questa funzione è possibile eseguire i lavori con facilità e più rapidamente. Inoltre, evitando di dover gestire comandi manuali, aumenta il livello di sicurezza durante i lavori in quota. Da menzionare poi le funzioni Go Home e Go Back. Attraverso la funzione Go Home è possibile chiudere e allineare il braccio telescopico - automaticamente e in sicurezza - per portare la macchina alla posizione di trasporto attraverso un solo pulsante. Questa funzione è già diffusa sulle piattaforme di maggiore altezza di lavoro, ma Hinowa l’ha introdotta ora anche su una piattaforma da 13 m. Inoltre la mac-

china, prima di avviare la funzione “Go Home”, memorizza l’ultima posizione di lavoro assunta in modo da poterci ritornare automaticamente semplicemente premendo un pulsante. Questa funzione ulteriore è denominata Go Back, e consente di ottenere un importante risparmio di tempo e un incremento significativo della produttività. Altra importante novità introdotta sulla nuova piattaforma TeleCrawler13 riguarda il sottocarro, costruito utilizzando motori di trazione elettrici che consentono di eseguirne la traslazione in maniera completamente elettrica, senza l’utilizzo di oli idraulici. Si tratta della prima

Lightlift, professione noleggio Tra le svariate soluzioni destinate alle lavorazioni in altezza proposte da Hinowa sul mercato, l’esposizione (cancellata) di APEX 2020 avrebbe rivelato una selezione delle piattaforme aeree da 13 a 33 m della serie Performance IIIS. I modelli appartenenti a questa linea sono realizzati con materiali resistenti e tecnologie all’avanguardia e rappresentano la scelta ideale per semplificare molteplici tipologie di operazioni in quota. La piattaforma aerea Lightlift 13.70, ad esempio, è una delle versioni preferite dai noleggiatori di tutto il mondo grazie al suo sbraccio operativo di 7,08 m, all’altezza di lavoro di 13,30 m, alla portata utile di 230 kg per tutto l’arco di lavoro, al cestello “ad angolo” e all’elevata velocità di movimentazione. Particolarmente versatile, questo modello è utile in operazioni quali: potature piante; tinteggiature; ristrutturazioni di interno e di esterno; pulizie; posa pannelli solari; manutenzione ponti, parchi divertimento, hotel, tetti e grondaie; posa insegne; installazione e manutenzione di impianti elettrici.

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Ple

piattaforma aerea cingolata sul mercato su cui è stata adottata la tecnologia con motore a magneti permanenti, che garantiscono un rendimento più elevato rispetto a quelli elettrici tradizionali. Inoltre, il sistema full electric è sensibilmente più efficiente rispetto a quello idraulico. Si può considerare, in questo caso, un quadruplicamento delle performance. Aumento che consente peraltro di adottare un pacco batterie agli ioni di litio più compatto, con un valore di energia più contenuto, assicurando le medesime prestazioni di una piattaforma a trazione idraulica. Un’ulteriore peculiarità dei motori di trazione elettrici utilizzati su questa piattaforma è il fattore di protezione IP67 che permette alla macchina di lavorare anche su terreni fangosi e polverosi. Inoltre, l’assenza di olio nel sistema di traslazione elimina totalmente il rischio di perdite sul terreno, garantendo un adeguato rispetto per l’ambiente. Il fatto di aver sviluppato una piattaforma cingolata in grado di traslare senza il rischio di perdite d’olio idraulico è il primo passo verso la soddisfazione della crescente esigenza relativa allo sviluppo di piattaforme aeree semoventi completamente elettriche.

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Ple AIRO

Ricomincio da tre SONO LE UNITÀ CONSEGNATE DAL COSTRUTTORE DI LUZZARA ALLA CAF DI FIRENZE. DUE A15 JE E UNA A17 JE, A TESTIMONIANZA DI UN SUCCESSO MULTIFUNZIONALE TRA I NOLEGGIATORI DI CASA NOSTRA

S

e parliamo di pionieri autentici nel settore delle piattaforme aeree semoventi, l’Italia potrebbe portare a paradigma di una creatività storica il valore creativo e ingegneristico della Tigieffe di Luzzara (Re), autrice del marchio Airo e antesignana delle PLE semoventi con struttura a pantografo e a braccio telescopico e articolato. Dalla fondazione - che risale al 1980 - fino a oggi, l’evoluzione della gamma è passata dai modelli a propulsione termica alle prime serie dotate di motorizzazione elettrica a batteria. L’incedere del progresso tecnologico delle piattaforme Airo è stato accom-

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pagnato in anni recenti da un’espansione internazionale senza precedenti, con il lancio di modelli e soluzioni che segnano ancora standard importanti nella ricerca del settore. Anche in patria, Airo è profeta di mercato, con l’apprezzamento dei noleggiatori di casa nostra sotto ogni latitudine. Un esempio di questo rapporto virtuoso è dato dalla recente consegna a un’azienda autorevole come la Caf di Firenze, di tre piattaforme articolate dell’ultima generazione prodotta dallo stabilimento emiliano, una coppia di modelli A15 JE e l’ultima creazione di casa Airo, la A17 JE, dalla

struttura sempre di notevole compattezza ma con il beneficio di prestazioni in quota ancora più alte. L’importanza dell’ingresso in una flotta della caratura di Caf è conferita dalla storia stessa di questa azienda cooperativa fiorentina, un percorso professionale che dura da oltre 60 anni, nel segno della specializzazione rivolta in particolare al sollevamento industriale (servizi con autogrù, cantieri navali, installazione di campi eolici) e alle applicazioni più diversificate del lavoro in quota, con piattaforme aeree noleggiate a caldo, con l’ausilio di un operatore, oppure in modalità standard, a

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freddo, per i modelli che non necessitano di un’assistenza specifica sul campo. La scelta dei modelli A15 JE e A17 JE richiama il verbo della flessibilità operativa che sempre di più caratterizza l’impiego delle tipologie semoventi nell’industria dei servizi e nelle manutenzioni che riguardano vari ambiti di intervento. L’identikit dei due modelli Airo a braccio articolato rileva innanzitutto le dimensioni compatte già menzionate, per una larghezza delle macchine di soli 1,5 m. La differenziazione dei modelli in base all’altezza operativa è nella quota rispettiva di 15 m e 17 m, per una capacità di sbraccio di 8,95 m riguardo al modello A15 JE, e di 8,9 m per l’A17 JE. Per entrambe le piattaforme, l’agilità di lavoro è notevole, con una rotazione della torretta a 370° e la rotazione della cesta a 180°, più la facoltà del jib rotante in quota (ripiegabile in assetto di trasporto, a beneficio di una compattezza ancora maggiore delle macchine durante le operazioni di trasferimento da un cantiere all’altro). La dinamica di queste PLE semoventi è valorizzata da comandi proporzionali multifunzione e naturalmente dalla modalità di trazione elettrica. Un display ergonomico per la diagnostica favorisce il controllo funzionale della macchina e la polivalenza dei modelli - che contempla una destinazione d’uso alternativa, all’aperto, in settori d’intervento tradizionali come l’edilizia, oppure negli interni - è testimoniata anche da implementazioni tecnologiche come quella che riguarda

il sistema automatico antiribaltamento (Smart Pot-Hole) per la traslazione alla massima altezza. La capacità di entrambi i modelli è per due operatori, con una portata complessiva di 230 kg. “Siamo grati per la fiducia accordata dal presidente del gruppo Caf, Simone Gramigni, al nostro marchio - dichiara con soddisfazione Luca Simeone, responsabile commerciale Italia di Airo-Tigieffe - Si tratta di una conferma dell’apprezzamen-

to che la nostra gamma semovente riscontra da sempre anche tra i noleggiatori nazionali. Il progresso di tecnologie e design delle nostre piattaforme a braccio ha conquistato ormai una platea internazionale, sofisticata e la nostra vocazione futura è quella di perseverare nello sviluppo di modelli che possano incontrare il favore di uno spettro di applicazioni ancora più polivalente e flessibile in ogni settore di intervento”.

Da sinistra, Valerio De Quirico (vice presidente del gruppo Caf), Cosimo Maggini (agente Airo per Toscana e Umbria) e Andrea Vannini (responsabile della flotta noleggio Caf).

Dopo l’emergenza, la crescita (e un nuovo sito web) Per un ambiente produttivo come quello di Airo, che si è distinto negli anni per la capacità di cambiamento delle proprie dinamiche, l’emergenza e la riduzione forzata delle attività a causa dell’epidemia Covid-19 si è trasformata in una preziosa opportunità di crescita interna. “Durante questa pausa forzata, abbiamo dedicato tempo e risorse per aggiornare e migliorare i nostri strumenti di controllo interno - spiegano i responsabili dell’azienda di Luzzara - Ci siamo occupati anche della revisione delle brochure commerciali e della documentazione tecnica mentre, sotto il profilo della sicurezza dell’ambiente di lavoro, il nostro impegno è stato quello di preparare e adattare gli ambienti di lavoro ai nuovi standard sanitari, per proteggere i nostri dipendenti nella prospettiva della riapertura in questo mese di maggio delle attività di fabbrica”. Nella pausa del lockdown generale, Airo ha concepito un nuovo sito web completamente diverso dal precedente, sia nel design che nei contenuti. “Lo abbiamo migliorato con molte nuove opzioni e informazioni su otto diverse linee di prodotti che comprendono oltre 60 modelli diversi - confermano ancora dallo staff Airo Tigieffe - I visitatori virtuali potranno ottenere informazioni sulla rete di vendita e sull’assistenza, accedere a manuali e cataloghi e ordinare pezzi di ricambio 24 ore su 24, per sette giorni su sette”.

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Ple CTE

La coppia moderna VERSATILI IN OGNI SITUAZIONE GRAZIE ALLA NUOVA STABILIZZAZIONE IN SAGOMA HN, LE DUE AUTOCARRATE ZED TROVANO IL VALORE PRINCIPALE NEL SISTEMA S3 CON OPZIONI DI CONTROLLO AVANZATE

M

assime prestazioni di altezza e di sbraccio unite alla stabilizzazione in sagoma e a una ampia capacità di carico utile. Sono queste le peculiarità della coppia di nuovi modelli inseriti nella gamma Zed di CTE, allestiti su Iveco Daily da 6 t e concepiti per soddisfare le richieste di un’elevata produttività in cantiere con la possibilità di accedere alle massime pre-

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stazioni entro spazi limitati. In relazione all’ultima prerogativa, il costruttore di Rovereto ha messo a punto il sistema HN dove il simbolo H della stabilizzazione verticale è abbinato alla lettera N (che indica la caratteristica narrow, cioè stretta, riferita alla stessa stabilizzazione in sagoma della piattaforma autocarrata). La caratteristica generale dei due modelli articolati - denominati Zed 25 HN e Zed

23.3 JHN - è quella di essere ancora più efficienti, con la fondamentale implementazione dell’apprezzato sistema S3Smart Stability System - che monitora la posizione di braccio, stabilizzatori e peso in navicella in tempo reale - e, sempre in relazione allo stesso sistema S3, la previsione di una serie di optional pensati per offrire un livello di sicurezza maggiore e rendere il lavoro dell’operatore ancora

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più agevole (citiamo, al proposito, le dinamiche offerte dai moduli Virtual Roof e CTE Connect). Vediamo ora nei dettagli l’identikit della nuova coppia autocarrata CTE. Il modello Zed 23.3 JHN raggiunge i 23 m di altezza di lavoro, con la facoltà di uno sbraccio fino ai 10 m per 250 kg di portata massima. La piattaforma presenta un doppio pantografo con un braccio telescopico a uno sfilo, completato da un jib. La rotazione della torretta di ±320°. I comandi sono elettroidraulici proporzionali simultanei, con rampe di accelerazione e decelerazione per consentire un controllo più fluido delle manovre. Quattro gli stabilizzatori oleodinamici a configurazione fissa in sagoma e, come già menzionato, la gestione dell’area di lavoro con sistema S3-Smart Stability System. Disponibili come opzione su questa PLE anche la funzione Home, per la chiusura automatica della piattaforma a fine lavoro e la già citata funzione CTE Connect per la gestione da remoto del mezzo. Il modello Zed 25 HN contempla invece ben 25 m di altezza operativa, con uno sbraccio di 12 m e una portata sempre da 250 kg in cesta. Il design del braccio con doppio pantografo e del braccio telescopico a due sfili consente di raggiungere le prestazioni più elevate. Anche per la Zed 25 HN i comandi contemplano una funzionalità elettroidraulica proporzionali simultanea. La configurazione degli stabilizzatori è fissa in sagoma. Anche per questo modello, il sistema di gestione dell’area S3 consente la disponibilità come opzione della funzione Home e CTE Connect.

Di scena anche la nuova B-Lift 23 HV Si arricchisce di un nuovo modello anche la gamma CTE di piattaforme autocarrate telescopiche, con il lancio sul mercato del modello B-Lift 23 HV. Si tratta della versione aggiornata della ben nota B-Lift 230 PRO, tanto apprezzata dal mercato soprattutto in Nord Europa, ridisegnata per offrire tutte le caratteristiche distintive dei modelli CTE più attuali. Anche la B-Lift 23 HV dispone del collaudato sistema S3-Smart Stability System (con le opzioni Home e CTE Connect), per agevolare l’operatività in totale sicurezza della piattaforma nel controllo in continuo di tutti i parametri durante l’azione di sollevamento in quota. Altezza di lavoro a 23 m, sbraccio massimo di 13 m e una portata di 300 kg nella configurazione standard, con la dotazione di una navicella realizzata interamente in alluminio. La stabilizzazione prevede l’estensione variabile a infinito degli stabilizzatori anteriori e la configurazione fissa in sagoma per quelli posteriori. Grande attenzione è stata rivolta al comfort dell’operatore in fase di lavoro; l’impianto idraulico dalla funzionalità avanzata consente manovre rapide, mantenendo una proporzionalità calibrata dei movimenti. L’impiego di acciai alto-resistenziali Strenx di SSAB offre inoltre una stabilità superiore in quota. I comandi elettroidraulici proporzionali consentono più manovre contemporanee, favorendo così la produttività e la versatilità per ogni applicazione richiesta alla macchina.

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Ple

ALMAC

Dinamica cingolata ARRIVA SUL MERCATO LA NUOVA POLIVALENZA SEMOVENTE DI JIBBI 1670 EVO FENOMENO COMPATTO, TELESCOPICO E AD ALTA TECNOLOGIA DELLA SERIE JT

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on un’anteprima assoluta organizzata nel nuovo Crawler Park - allestito come area demo nella nuova sede centrale di Viadana (Mn) - Almac ha rivelato la nuova “cre-

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atura” Jibbi 1670 EVO, evoluzione della serie JT di piattaforme semoventi telescopiche su cingoli. Il progresso costituito dal nuovo modello si realizza solo in termini di altezza operativa ma anche per

distinte prerogative di tecnologia, versatilità d’impiego e innovazione dinamica. La nuova piattaforma si contraddistingue non solo per un’altezza massima di lavoro rilevante, alla quota di 16 m - per uno

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sbraccio operativo di 8,5 m e la possibilità di traslare con operatori in quota fino ai 9 m - ma anche per l’implementazione di un sottocarro a carreggiata variabile che presenta differenti configurazioni di apertura dei cingoli; una caratteristica che consente alla piattaforma di poter lavorare in spazi angusti, adeguando la misura (per carreggiate operative da 1,35-1,9-2,22,45 m). La novità tecnologica su cui vale davvero la pena spendere una considerazione approfondita riguarda la nuova interfaccia di connessione remota che attraverso l’app dedicata Control Panel MyAlmac veicola il monitoraggio in continuo dello stato di servizio della macchina, offrendo allo stesso tempo la possibilità di interagire o di modificare

Ricerca avanzata per la sicurezza Sul fronte tecnologico, Almac ha sempre investito molto per implementare la più completa sicurezza sulla propria gamma di piattaforme semoventi cingolate. Riguardo alla neonata Jibbi 1670 EVO, aggiungiamo al novero dell’avanguardia il Safe-Lock System, un sistema di prevenzione della fuoriuscita del cingolo dalle ruote di tensionamento dentate e l’importante dispositivo anticollisione a ultrasuoni per la protezione degli operatori, con funzione di barriera anti-schiacciamento nelle due direzioni di movimento della navicella (nella parte superiore e inferiore). Un modulo di primaria importanza, che salvaguarda con la massima efficacia gli operatori da impatti imprevisti e accidentali.

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Ple i parametri di funzionamento per adattarli alle esigenze operative della propria flotta noleggio. Come per i precedenti modelli della serie JT, anche la Jibbi 1670 EVO impiega il sistema di livellamento automatico Dynamic Levelling - sviluppato per compensare pendenze fino a 22° (40%) durante le operazioni di spostamento in condizione di trasporto - e la tecnologia di livellamento proattivo Pro-Active Levelling che interviene automaticamente durante le operazioni di traslazione in quota. Equipaggiata con un motore diesel Yanmar a tre cilindri da 14,1 kW (19,2 hp), la nuova PLE semovente cingolata ha un peso totale di soli 3.850 kg e un carico al suolo di 3,1 kN per metro quadrato. Le

dimensioni ridotte, come già rilevato, ne permettono l’utilizzo in spazi ristretti, garantendo così una notevole semplicità d’impiego e di movimento. In condizioni di trasporto Jibbi 1670 EVO offre una larghezza minima di 1,35 m, un’altezza di 1,99 m e una lunghezza di 5,1 m - che può essere ulteriormente ridotta a soli 4.40 m attraverso lo smontaggio rapido della navicella. Nelle configurazioni di allestimento, alla versione navicella-cesta standard della larghezza di 1,4 m (studiata per rimanere in sagoma nella larghezza di passaggio della macchina) viene pro-

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QUANDO NATURA E TECNOLOGIA SI INCONTRANO

posta come alternativa una cesta da 1,8 m di larghezza, studiata per privilegiare il comfort degli operatori nel corso di interventi particolarmente complessi. Entrambe le versioni dispongono della possibilità di ruotare la stessa navicella di +/- 70°, per una portata massima di 230 kg. Completa la configurazione opzionale il kit Verricello Serie 200 già presentato e promosso sulla gamma Jibbi 1250 e 1270. “Come tutti i prodotti della gamma AlmaCrawler (il marchio di riferimento della produzione Almac, ndr.), anche la Jibbi 1670 EVO impiega tecnologie all’avanguardia che ne risaltano il mix prestazionale, coniugando peso, dimensioni, altezza di lavoro e sbraccio operativo confermano dalla divisione ricerca e sviluppo di Viadana - La nuova PLE telescopica su cingoli si afferma senza

dubbio come un prodotto rivoluzionario per il mondo del sollevamento, realizzato per semplificare, velocizzare e razionalizzare gli indici di produttività elevando gli standard di sicurezza per gli operatori”. Riguardo alle tecnologie menzionate, parliamo nello specifico, ad esempio, del DWP (Dynamic Working Performance) dedicato alla gestione dinamica delle performance della macchina in base alle reali condizioni di lavoro. Il sistema, sottoposto a domanda di brevetto, opera analizzando simultaneamente i parametri di pendenza del terreno, di configurazione della carreggiata utilizzata ed il carico istantaneo in navicella, determinando dinamicamente le migliori performance di lavoro disponibili affinché l’operatore possa restare focalizzato sulle proprie operazioni di lavoro in quota.

CARATTERISTICHE FLESSO TORSIONALI UNICHE

Con più di un secolo di storia Multitel è un punto di riferimento nelle attrezzature per il lavoro aereo. L’utilizzo della lega di alluminio è il risultato di un’avanzata e costante ricerca, sviluppata per offrirvi prodotti affidabili, con grandi margini di operatività e in totale sicurezza.

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www.multitelgroup.com


Ple RUTHMANN ITALIA - CIEMME NOLEGGIO

Sbraccio di sfida LA CARATTERISTICA PIÙ STRAORDINARIA DELLA STEIGER T 900 HF (9O METRI DI QUOTA MASSIMA) È COSTITUITA DAI 42 METRI RAGGIUNGIBILI IN ORIZZONTALE. UNA PREMINENZA CHE STA CONQUISTANDO IL PLAUSO DI NOLEGGIATORI E CLIENTI IN TUTTA LA PENISOLA

S

arà la vetta dinamica d’Italia, senza confronti con le altre piattaforme giganti che oggi solcano il nostro cielo nazionale. La convinzione comune è di Alberto e Matteo Cazzaniga, fratelli d’orgoglio nel portare avanti all’unisono il testimone di Ciemme Noleggio, eccellenza storica del lavoro in quota insediata nell’area nord-ovest, tra l’alta Brianza e la provincia milanese. Il fulcro dell’entusiasmo incondizionato è la grande Ruthmann

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Steiger T 900 HF, campione e top di gamma da 90 m lanciato sul mercato dal costruttore tedesco nel 2018 e già apprezzato da una selezionata platea di specialisti del settore. La piattaforma è stata consegnata alla flotta Ciemme Noleggio a dicembre 2019 e subito la voce del sua discesa in campo ha dato vita a un passaparola veloce e reattivo sul territorio, provocando una richiesta di servizio immediata e straordinaria per questa macchina d’eccezione.

“La nostra prima intenzione all’acquisto della Ruthmann T 900 HF è nata dopo averne visionato il grafico delle prestazioni - ricordano all’unisono Alberto e Matteo, seconda generazione dell’azienda di famiglia fondata dal padre Simone nel 1984 - Avevamo già nel nostro parco macchine una piattaforma top di gamma da 83 metri, ma questo nuovo modello Ruthmann, oltre ai 90 metri di preminenza in quota, presenta, in più, una concezione

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dinamica mai vista prima, soprattutto in relazione alla grande capacità di sbraccio laterale. Dopo una considerazione tecnica molto approfondita, abbiamo considerato, noi due insieme, che il mercato nazionale attendesse da tempo una piattaforma di questo tipo, Esistono già nel noleggio nazionale PLE che raggiungono i 100 metri d’altezza operativa ma la capacità dinamica della Ruthmann T 900 HF riteniamo sia assolutamente superiore a ogni altro modello presente sul nostro mercato”. La vendita del gigante Sky Performance T 900 HF è la prima ad essere realizzata in Italia per il top di gamma di casa Ruthmann e questo esordio nazionale rappresenta uno speculare motivo d’orgoglio per la filiale strategica di Ruthmann Italia, che ha sede a Montescudo, alle porte di Rimini, e si identifica nella storia pionieristica della famiglia Marti e del primigenio marchio Bluelift. “Questa prémiere della T 900 HF nella flotta di un grande noleggiatore di casa nostra ci ha reso più che felici - conferma Gianpiero Marti, direttore commerciale di Ruthmann Italia - La sinergia con i nostri partner tedeschi ha dato i suoi frutti e la nostra soddisfazione è data dal fatto che la vendita del top di gamma di casa Ruthmann rappresenta per noi un premio alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia, inedite per il settore del lavoro in quota. La flessibilità operativa unica di questa Steiger da 90 metri è il risultato della combinazione di fattori unici, implementati su una macchina concepita sulla scorta delle esigenze più sofisticate e impegnative dei clienti”. La combinazione di cui parla Gianpiero Marti è quella tra la filosofia di design Dual Concept e il sistema brevettato DRS (Dynamic Reach System), in grado

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Ple

di conferire alla piattaforma la facoltà di uno sbraccio laterale fino ai 42 m. Parliamo subito di quest’ultimo, dal momento che costituisce il cuore di polivalenza della T 900 HF. Si tratta di un apparato elettronico che è in grado di calcolare le varie dinamiche della macchina e di calibrarne (in tempo reale) la combinazione ideale per ottenere la massima prestazione della piattaforma. In pratica il sistema DRS rileva lo stato della stabilizzazione, il peso conferito in cesta, la posizione del braccio (nel senso della sfilo e dell’inclinazione), le caratteristiche e il modello dell’autocarro - a cinque assi - su cui è allestita la piattaforma, le specifiche dell’allestimento (con l’implementazione eventuale di attrezzature particolari) e la capacità di carico dello stesso autocarro su cui è installata la piattaforma. Il design Dual Concept è un altro marchio di fabbrica che caratterizza la serie Steiger, la fascia alta delle piattaforme aeree Ruthmann. Il modulo doppio telescopico del braccio - costruito con acciai ultra alto-resistenziali e con un design della sezione multi-lato e smussato secondo un progetto originale Ruthmann - favorisce

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il più ampio spettro operativo nelle diverse applicazioni richieste alla macchina. La sezione-base del braccio ha la facoltà di poter essere regolata con una modalità di blocco variabile tra gli 80° e i 90°, conferendo una dinamica d’eccezione durante gli interventi alle altezze più elevate (in modalità Sky Performance). In secondo luogo, come è previsto nelle piattaforme Steiger di altezza media, la stessa sezione-braccio inferiore può essere calibrata a un angolo inferiore agli 80°, senza blocco del movimento, per realizzare operazioni complesse che richiedono uno sbraccio sensibile in senso laterale e orizzontale (modalità Height Performance). A queste notevoli possibilità di applicazione offerta dal design Dual Concept, si aggiunge inoltre la preminenza di un angolo di movimentazione fino a 220° del jib Russell, sezione terminale del braccio doppio telescopico implementata da una modalità di rotazione eccezionale della navicella a 220+220° - mentre nella maggior parte delle piattaforme, la dinamica arriva al massimo ai 90+90°. Questo notevole vantaggio è il frutto di uno sviluppo ulteriore della già nota tecnologia

highflex (all’origine della denominazione funzionale Height Performance conferita a tutte le piattaforme di serie Steiger) nel solco della già citata flessibilità di movimentazione direzionale del braccio e della navicella (sopra, sotto, di lato, in negativo), soprattutto in condizioni di complessità operativa ad altezze ragguardevoli. “Per noi, una sorpresa ulteriore, sempre in relazione al braccio della T 900 HF, è stata quella della notevole dolcezza dei movimenti - tengono a sottolineare i fratelli Cazzaniga - Una proporzionalità dinamica del genere secondo noi non alcun termine di paragone con altre piattaforme della stessa classe operativa. A marzo dello scorso anno, su invito di Ruthmann ci siamo recati in Germania per un’analisi sul campo della piattaforma durata due giorni. Grazie alla notevole disponibilità dell’ufficio tecnico Ruthmann, abbiamo provato la T 900 HF nel modo più approfondito, prefigurando numerose condizioni operative. Siamo rimasti letteralmente incantati dalla ricchezza di contenuti, funzionalità e opportunità di lavorazione favorite da questo modello”. Dai test alla prova della realtà sul campo,

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il passo è stato molto breve. “Appena realizzata la consegna, ottenuti i permessi di circolazione come mezzo eccezionale - racconta Matteo Cazzaniga - la nostra Ruthmann Steiger T 900 HF ha preso la strada per Rovigo, dove la necessità dell’intervento richiedeva uno sbraccio di 37-38 metri (in alcuni punti anche fino a 40 metri), all’altezza operativa di circa 24 metri. Il cliente non sapeva come poter montare dei pannelli di rivestimento di una facciata, e l’annuncio dell’arrivo provvidenziale della nuova Ruthmann l’ha reso davvero felice! In una settimana, la piattaforma ha completato con successo ogni fase di lavorazione. Poi, la nostra ammiraglia si è diretta, pochi giorni dopo, a Milano per un’altra lavorazione particolare, alla quota di circa 50 metri, con la necessità di uno sbraccio di circa 33 metri. Poi, ancora in azione per il montaggio di vetrate e altri interventi a circa 20 metri di quota, con necessità di sbraccio fino ai 40 metri e un peso tra operatori e materiali di circa 300-350 kg in cesta”. A questo punto, vale la pena analizzare le misure e le dimensioni particolari che favoriscono un’agilità e una rapidità di messa in opera così spiccata per la Steiger T 900 HF. “La flessibilità di utilizzo della T 900 HF è testimoniata da alcune soluzioni di allestimento particolarmente vantaggiose - spiega ancora Gianpiero Marti - La sezione secondaria del braccio, che completamente estesa arriva alla misura di 33

metri - a questa estensione massima può essere applicato un peso massimo in navicella fino a 600 kg - è dotata di una modalità di sviluppo a tre sfili telescopici. A braccio ripiegato, con la sezione secondaria completamente chiusa, la T 900 HF, in assetto di trasporto, arriva a una lunghezza totale di soli 14,99 metri. La compattezza evidente della macchina, con soluzioni di allestimento particolarmente indovinate - in condizioni di retrazione, la cesta si trova a essere insediata comodamente al centro del veicolo - comporta vantaggi notevoli nelle fasi di trasferimento e messa in opera della piattaforma, con una riduzione al minimo del rischio di danneggiamenti e di errori di manovra”. Un accenno doveroso va riservato anche alla navicella installata sulla Ruthmann Steiger T 900 HF. Si tratta di un modulo estensibile da 2,42 a 3,82 metri, dotato di prerogative di comfort e sicurezza superiori. La cesta, realizzata in lega d’acciaio ultraleggera e ultraresistente, è dotata di 8+2 punti di ancoraggio anticaduta (della resistenza di 22,2 kN, previsti anche nella sezione estensibile di 1,4 metri) e di un impianto di illuminazione ambientale innovativo per una visuale completa in condizioni di luce scarsa e in notturna. “Abbiamo il permesso di circolazione in tutta Italia. Possiamo arrivare ovunque sul territorio nazionale in due giorni al massimo - dichiarano con entusiasmo Alberto e Matteo Cazzaniga. La nostra sicu-

rezza poi è affidata al rapporto di fiducia con Ruthmann Italia, una fiducia ormai affiatata e basata, tra l’altro, sulla perfetta sinergia della sede di Montescudo con la casa madre in Germania. Senza questa eccellenza industriale e di servizio, che abbiamo imparato a conoscere nel corso di un anno intero, non avremmo ma realizzato un investimento così importante”. Un incontro perfetto ad alta quota, dunque, deciso e perseguito nel nome di una ricerca tecnologica avanzata. Una ricerca sfociata nella realtà di una grande piattaforma che farà molto bene al progresso del noleggio italiano.

Partner di progresso nel noleggio nazionale Ciemme Noleggio, fondata da Simone Cazzaniga nel 1984 - oggi alla seconda generazione, con i figli Alberto e Matteo - svolge un servizio ampio e diversificato di noleggio per varie tipologie di macchine da sollevamento: piattaforme aeree, autogrù, minigrù, gru semoventi, ventose robotizzate, autoscale e macchine movimento terra con soluzioni su misura per potature, lavori edili, impiantistica, montaggi di insegne e vetri, pulizie, manutenzioni di pale eoliche. Il servizio è disponibile con o senza operatore. Il territorio operativo di Ciemme Noleggio comprende tutto il nord Italia, specialmente la Lombardia e più precisamente le provincie di Milano, Monza, Lecco, Como, Varese, Pavia, Piacenza, Brescia, Bergamo, Sondrio, Lodi, Novara, Mantova, con trasferte anche in Svizzera. Attualmente Ciemme Noleggio conta su tre centri di riferimento - un quartier generale operativo a Seregno (in via Lambro, 9), una sede legale a Besana Brianza e un deposito filiale a Lissone (in via Nuova Valassina, 308). Ruthmann Italia è il frutto - dall’aprile del 2016 - dell’ingresso di Ruthmann GmbH & Co (con l’acquisizione del 60% delle quote azionarie) nel Gruppo Marti di Montescudo (Rn), titolare delle società Bluelift e RAM Platform. La sinergia perfetta tra la casa madre tedesca e Ruthmann Italia ha eletto la filiale riminese come avamposto produttivo nell’area mediterranea della serie Ecoline e dei ragni Bluelift come naturale complemento alla gamma attuale di Ruthmann. A Montescudo, oltre all’ampliamento degli spazi dedicati alla produzione di piattaforme aeree e di PLE ragno cingolate, è stata rafforzata la strategia distributiva della linea di prodotto Steiger, culminata oggi con la prima vendita in Italia dell’ammiraglia Sky Performance T 900 HF.

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Sollevatori Telescopici

MERLO

Valore certificato 4.0 UN AUTENTICO VADEMECUM, QUELLO CONCEPITO DAL COSTRUTTORE CUNEESE, A VANTAGGIO DELLE IMPRESE CHE VOGLIONO INVESTIRE IN MODO OPPORTUNO SU RICERCA E INNOVAZIONE

P

ioniere innovativo anche nelle dinamiche di servizio al cliente, il gruppo Merlo ha costituito un’avanguardia anche nel produrre e certificare i propri sollevatori telescopici secondo i requisiti dell’Industria 4.0 (Legge di Bilancio 2020, Industria 4.0, Legge n. 160 del 27/12/2019). Con le serie Turbofarmer, Panoramic e Roto oggi il cliente Merlo può accedere al piano previsto dal Credito d’imposta 4.0, previsto dalla Legge di Bilancio 2020, che consente la fruizione dello stesso Credito fino al 40% del costo dei beni strumentali nuovi. Riassumendo la normativa, per tutto il 2020 – allo scopo di supportare e incentivare le imprese, agricole e industriali, a investire in nuovi beni strumentali, materiali e immateriali – è stato varato un nuovo sistema basato sui crediti di imposta. Il credito di imposta si può applicare sia a prodotti con tecnologia ordinaria che a prodotti con tecnologia 4.0. Per quanto riguarda i prodotti a tecnologia 4.0, fin dall’istituzione dei questa prerogativa di legge, Merlo ha predisposto e offer-

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to ai suoi clienti una soluzione unica ed esclusiva nel panorama dei costruttori di sollevatori telescopici, in quanto si tratta in questo caso di una soluzione interamente sviluppata e prodotta dallo stesso costruttore di Cervasca (Cn) per le pro-

prie macchine. Questa soluzione presenta le seguenti caratteristiche: innanzitutto è certificata, cioè le macchine sono sottoposte a verifica, dotate di certificazione di predisposizione Industria 4.0 e corredate dalla Dichiarazione del Costruttore, della

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targhetta metallica che ne attesta la eligibilità ai requisiti 4.0 e coperte da perizia asseverata depositata presso il tribunale di Torino, redatta da società peritale di primaria importanza a livello nazionale; seconda caratteristica, il requisito Chiavi in Mano, secondo cui Merlo segue i propri clienti e per tutto il periodo del beneficio fiscale, garantendo il servizio di interconnessione e storage della reportistica di backup; in terzo luogo, si tratta di una soluzione integrata, per cui il modulo Merlomobility prevede la possibilità di integrazione con il sistema gestionale del cliente, ove già presente, personalizzandolo per le varie tipologie di aziende. Che cos’è Merlomobility 4.0? Si tratta di una tecnologia esclusiva per rendere ancora più intelligenti e connessi i sollevatori telescopici Merlo. Il cliente, tramite questo sistema di connettività, può sfruttare, in modo integrato, le informazioni rilevate dalle macchine e disponibili all’interno di un portale. Merlomobility è uno strumento flessibile che ottimizza il monitoraggio operativo delle macchine in ogni settore di attività. Le caratteristiche del sistema contemplano la telemetria e il monitoraggio delle informazioni sull’utilizzo della macchina a distanza, una tecnologia integrata con i sistemi informativi gestionali, l’ntegrazione delle macchine equipaggiate con i sistemi di gestione della flotta del cliente e la possibilità di interfacciarsi con i sistemi IT esistenti. I vantaggi di Merlomobility sono quelli di poter visualizzare in tempo reale lo stato e la posizione delle macchine, ricevere un inventario dettagliato delle attività svolte: distanze percorse, ore di utilizzo e così via, organizzare la manutenzione della macchina ed essere avvisati nel caso di uso non autorizzato delle macchine (superamento di un’area di lavoro o di una fascia oraria). Che cosa prevede la normativa al riguardo? Il credito d’imposta è valido per l’acquisto di beni effettuato dal 1 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020 – ovvero entro il 30 giugno 2021, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in

misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. L’aliquota è differenziata in base al bene e all’entità dell’investimento e varia come segue: nella misura del 6% del costo di acquisto per i beni ordinari (non a tecnologia 4.0) per la quota di investimenti fino a 2 milioni di euro; nella misura del 40% del costo di acquisto per i beni a tecnologia 4.0 per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 20% del costo di acquisto per i beni a tecnologia 4.0 per la quota di investimenti oltre a 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo dei costi ammissibili, pari a 10 milioni di euro. Sono interessate tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato italiano, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. In particolare, l’introduzione del nuovo “Credito di imposta 2020”, porta beneficio anche alle imprese che non deducono gli ammortamenti, tra cui ricadono i piccoli imprenditori in regime forfettario e le imprese agricole. Sono escluse dall’agevolazione le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimen-

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Compensazione esclusiva Secondo quanto stabilito dalla legge di bilancio 2020, il credito d’imposta spettante è utilizzabile esclusivamente in compensazione sul modello F24, in 5 quote annuali di pari importo, ridotte a 3 quote per i beni immateriali, a partire dall’anno successivo a quello di entrata in funzione del bene o, per i beni con tecnologia 4.0, dall’anno successivo a quello di interconnessione del bene al sistema di gestione aziendale. Il credito di imposta non può formare oggetto di cessione o trasferimento, neanche all’interno del consolidato fiscale. Per le imprese sprovviste di un reddito imponibile, il credito di imposta può essere utilizzato per saldare altri debiti tributari da versare con F24 (come ad esempio: IVA, IMU, debiti previdenziali). Il credito di imposta è cumulabile con la legge Sabatini ma non è cumulabile con il contributo PSR né con il bando INAIL (da verificare in seguito alla pubblicazione del decreto attuativo). L’invito di Merlo per tutti i clienti è quello di contattare i propri commercialisti per determinare l’effettivo beneficio usufruibile dalle imprese.

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Sollevatori Telescopici to, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale o che abbiano in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento “degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori” (art. 1, co. 186, L. n. 160/2019).

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Attrezzature & Componenti BRIGADE ELETTRONICA

Sicurezza d’acciaio IL SISTEMA BACKSENSE SUI CARRELLONI GOMMATI MST DI CIMOLAI TECHNOLOGY FUNZIONA COME RADAR ANTIRISCHIO DI CALIBRATA EFFICACIA AL SERVIZIO DELL’INDUSTRIA PESANTE

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pere civili, impianti di prefabbricazione e costruzione di ponti e viadotti, cantieri navali, marine e porti, industrie, acciaierie e impianti di produzione di energie rinnovabili, settori innovativi e speciali per i quali sono richieste attrezzature realizzate su misura. L’ambito d’azione di Cimolai Technology sembra davvero infinito come l’orizzonte di questa azienda giovane ma già blasonata. La famiglia Cimolai, leader mondiale nelle costruzioni in acciaio, ha inau-

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gurato nel 2004 questa nuova sfida rivolta al settore delle soluzioni e degli impianti di sollevamento mobile e di movimentazione, con un accento particolare sulle applicazioni in ambito portuale, intralogistico e dell’industria pesante. La gamma di prodotti Cimolai Technology comprende oggi una varietà di linee eccezionali, divisa tra moduli motoscalo (MBH) per la movimentazione e il varo di natanti, cartelloni gommati (MST), carrelli a pianale (FBT), gru a cavalletto su rotaia (RGC), carrivaro, piana-

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to BS-9000, il radar Brigade configurabile CAN ID, su un carrellone gommato. Il mezzo, che lavora in un parco di un’acciaieria, non ha un solo senso di marcia, può correre in entrambe le direzioni, pertanto si sono resi necessari quattro Backsense, ognuno nella parte esterna delle ruote, ad un’altezza di circa 1,4 m. Trattandosi di una macchina di dimensioni piuttosto importanti (alta 13 metri e larga 20), l’operatore, seduto in cabina di comando a circa 7 metri da terra, non ha la possibilità di controllare tutto il perimetro intorno e la sua attenzione è captata dallo spreader magnetico dei blocchi di acciaio che movimenta, da stoccare o caricare su vagoni o camion per la gestione del magazzino esterno. Deve pertanto avere la certezza che non vi siano ostacoli lungo le piste e, a tale scopo, Cimolai Technology ha installato Backsense, robusto, attendibile e preciso. Un’esigenza nata in cantiere: poiché il carrellone lavora su tre turni, con operatori diversi, era necessario incrementare

il grado di sicurezza ed evitare problemi di distrazione. Cimolai Technology, in collaborazione con Brigade Elettronica, ha messo a punto un sistema di ausilio attivo alla guida del semovente. I sensori del Backsense sono connessi tra di loro con una rete CAN BUS e, tramite un convertitore, collegati al PLC, il controllore programmabile installato a bordo della macchina; tale configurazione fa sì che il carrello legga i dati forniti da ciascuno dei quattro Backsense, avvisando prima l’operatore con un segnale sia visivo sia sonoro e, successivamente, con l’approssimarsi dell’ostacolo ed in mancanza di azioni correttive da parte dell’operatore stesso, rallentando o fermando la macchina, per impedire collisioni. I dispositivi di supporto alla guida degli operatori, in particolare quelli attivi come Backsense, sono sempre più richiesti e sempre più importanti per abbattere i costi di produzione e aumentare l’efficienza, in totale sicurezza. Consentono, infatti, di svolgere

li, piattaforme, gru derrick e innumerevoli altre tipologie, senza contare i progetti speciali e di engineering avanzato. L’eccellente collaborazione con partner di alto profilo è un altro dei punti di forza di Cimolai Technology. Con un pool di fornitori di fiducia, l’azienda di Carmignano di Brenta (Pd) è in grado di sviluppare le migliori soluzioni all’avanguardia. In particolare, per la sicurezza veicolare, Cimolai Technology utilizza con successo i componenti di Brigade Elettronica, attore primario da oltre quarant’anni in sistemi di sicurezza per veicoli commerciali e macchine operatrici. Un’applicazione di rilievo dei sistemi Brigade è indubbiamente l’utilizzo del radar Backsense per un controllo diretto della macchina. Nello specifico, Cimolai Technology ha installa-

Un’interfaccia dimensionale Considerando che il segnale del sensore è di ampio raggio, Cimolai Technology ha creato un software di interfaccia che filtra e regola le dimensioni delle aree di controllo, in altezza, larghezza e profondità, per prendere in considerazioni solamente gli ostacoli all’interno della linea di corsa e non nelle immediate vicinanze, evitando così falsi allarmi. Un sistema molto utile, che aiuta concretamente la guida, sia perché dai sensori arrivano delle segnalazioni grafiche che permettono all’operatore di rendersi conto meglio dell’effettiva prossimità dell’ostacolo, sia perché, all’occorrenza, inizialmente rallenta e poi ferma il movimento, lasciando abilitata solamente la marcia in senso opposto all’ostacolo.

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le attività di movimentazione in tranquillità, senza preoccuparsi della presenza rischiosa di ostacoli inconsulti. Cimolai Technology, grazie a Brigade Elettronica, ha trovato la propria soluzione ideale, tanto che ha già montato Backsense su un secondo carrellone gommato e su una gru su rotaia, a riprova che la nuova frontiera della salvaguardia sui mezzi è la sicurezza attiva.

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Attrezzature & Componenti JLG

App… a prova di realtà! LA FRONTIERA DELLA CONNETTIVITÀ IN CANTIERE ALLARGA L’ORIZZONTE PER LE PLE CON UNO STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE PER SMARTPHONE E TABLET

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na nuova App per la Realtà Aumentata (AR) è l’ultima frontiera dell’avanguardia nell’ambito delle soluzioni di connettività proposte da JLG per la produttività e la sicurezza in cantiere veicolata dalla gestione con smartphone e tablet. La novità arriva dalle anteprime rivelate a Conexpo 2020 e il focus sulla Realtà Aumentata è uno dei punti fondamentali della più re-

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cente direttrice tecnologica del costruttore americano nella direttrice degli strumenti di visualizzazione che assicurino una gestione totale delle macchine per il sollevamento e il lavoro in quota. “JLG è impegnata a fornire soluzioni che garantiscano risultati significativi ai propri clienti sotto il profilo dell’economia di gestione. Abbiamo osservato il ciclo operativo delle aziende in modo globa-

le, dalle vendite, all’assistenza, alla fase di intervento sul campo, identificandone i punti critici – spiega Korry Kobel, responsabile della divisione progettazione di JLG – Questo lavoro di analisi è servito per sviluppare una serie di strumenti digitali in grado di semplificare la gestione giornaliera dell’operatività e siamo entusiasti per aver implementato al massimo grado le opportunità offerte dalla Realtà

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Aumentata di ultima generazione per sviluppare la nostra App. Questo risultato rappresenta il primo progetto – pienamente riuscito – per JLG di sviluppo proficuo di questa straordinaria tecnologia in rapida evoluzione”. La App di Realtà Aumentata propone diversi strumenti per migliorare sicurezza, produttività ed efficienza in cantiere. Ne elenchiamo di seguito i principali. La prima dinamica riguarda la visualizzazione della macchina. Questo modulo dell’App utilizza la Realtà Aumentata per collocare nell’ambiente di lavoro un modello 3D in scala della PLE individuata per l’intervento. In questo ambito virtuale, è possibile movimentare la macchina attraverso porte, in spazi ristretti, intorno a ostacoli e in fase di intervento in quota, in modo da identificare il modello più adatto per un intervento specifico. Con la visualizzazione degli accessori della App AR, si possono considerare in relazione alla macchina gli accessori e le attrezzature utilizzabili su piattaforme semoventi a braccio, a pantografo e sui sollevatori telescopici JLG, anche allo scopo di deciderne l’acquisto o il noleggio da parte del cliente finale. In terzo luogo, la visualizzazione delle etichette consente a operatori e tecnici di scansionare le decal relative al funzionamento e alla sicurezza della machina e ricevere informazioni sul significato dei simboli ISO. I clienti possono anche

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Attrezzature & Componenti

Da Conexpo, la nuova serie 600 Anche in tempi di incertezza e sospensione delle attività produttive a causa della pandemia Covid-19, JLG non arretra sul fronte della ricerca e vara la nuova serie 600 di piattaforme semoventi a braccio di alta portata. I nuovi modelli presentano caratteristiche innovative come il raggio operativo ampliato e uno sbraccio che si estende per tre quote differenziate, a seconda dei modelli. La novità di questa serie in arrivo sulla scena del mercato internazionale arriva naturalmente dal recente Conexpo 2020 di Las Vegas, piattaforma di promozione ideale per il costruttore statunitense. La nuova serie comprende i modelli 600AJ e 600S, con sbraccio da 18 m, e il modello 660SJ, con sbraccio da 20 m. Tutti i modelli hanno una capacità di carico illimitata di 300 kg e limitata da 340 a 450 kg. Questa diversificazione permette all’impresa di prevedere un intervento completo in cantiere, con operatori e attrezzature di lavoro insediate in cesta senza problemi. I modelli ad alta portata contemplano un peso maggiore della macchina per garantirne la solidità, ma l’area di ingombro è la stessa dei modelli standard della Serie 600.

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ingrandire il testo dell’etichetta e selezionarne la lingua, garantendo una migliore comprensione oltre a un funzionamento e una manutenzione più sicura della macchina. Proseguiamo con la visualizzazione del pannello/guida operazioni. Con la Realtà Aumentata gli operatori possono consultare il pannello di controllo in sovrimpressione, con la spiegazione delle funzioni per manovrare le macchine in condizioni di maggiore sicurezza. Infine, con l’accezione Assistente ispezione annuale, un’ulteriore funzione della App AR assiste i tecnici della manutenzione nelle ispezioni annuali elencando le fasi di controllo e le relative informazioni. La documentazione e le immagini dell’ispezione possono essere salvate per consultazione, con conseguenti controlli più rapidi ed efficienti. Il team di ingegneri di JLG ovviamente prevede di collaborare attivamente con i clienti per continuare lo sviluppo della App AR e completare il programma dei miglioramenti e delle funzionalità aggiuntive. La App di Realtà Aumentata (AR) sarà disponibile nella primavera 2020 sull’App Store di Apple per iPhone e iPad ed è previsto nel breve futuro anche la disponibilità della App per sistema Android.

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POSIZIONATORI DI SALDATURA E MANIPOLATORI Sollevare, ruotare, inclinare e capovolgere particolari di elevato peso e dimensioni, per eseguire operazioni di saldatura o montaggio nella migliore posizione di lavoro ed in completa sicurezza.

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Attrezzature & Componenti DONATI SOLLEVAMENTI

90 anni di progresso NEL SEGNO DISTINTIVO DELL’INNOVAZIONE TECNICA, DELLA CAPACITÀ PROGETTUALE E DI UN’EVOLUZIONE SEMPRE ORIENTATA AL CLIENTE, IL COMPLEANNO STORICO DI UN PROTAGONISTA DEL SOLLEVAMENTO ITALIANO ED INTERNAZIONALE

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e si potesse viaggiare nel tempo, la memoria in bianco e nero del passato riuscirebbe comunque a stupirci per la sorpresa di ingegno che spesso riesce a regalarci. Accade tutt’ora, questo incanto intellettuale, con le prodigiose invenzioni di Leonardo, ad esempio; ma il genio della tecnica e delle idee fa balenare il proprio raggio ovunque, nel mondo degli uomini e del progresso. Nel 1930, la luce dell’innovazione ha fondato la straordinaria realtà industriale di Donati Sollevamenti. Questo 2020 rappresenta, quindi, un traguardo importante per un costruttore che ha segnato, lungo 90 anni di vita e di progetti, la storia del sollevamento italiano. La vicenda di Donati Sollevamenti è troppo ricca di valori e contenuti per essere riassunta sommariamente in poche parole. Quello che ancora oggi si può sottolineare è la capacità progettuale di un’azienda che opera secondo un’operatività full-in-house dedicando professionalità e passione a elaborare prodotti standard e soluzioni tailor-made che realmente rispondano alle esigenze dei clienti e del mercato. Gli impianti produttivi risiedono, ancora oggi, sul territorio nazionale permettendo all’azienda di progettare e

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produrre prodotti della massima qualità ed affidabilità, valorizzando al meglio il know-how tecnico ed industriale italiano. Donati Sollevamenti si differenzia per la continua attenzione alla qualità e alla sicurezza, a partire dall’aspetto progettuale, per le scelte responsabili e per i con-

trolli costanti dei materiali, ma anche per la cura di tutte le fasi della produzione e del prodotto finito. Soluzioni come i paranchi elettrici a catena, le gru a bandiera manuali ed elettriche, i paranchi elettrici a fune, gli impianti sospesi in canalina e la componentistica per gru a ponte, trova-

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no la loro applicazione in tutti i tipi di industrie ed è ciò che, nel corso degli anni, l’ha posizionata tra i leader del settore delle attrezzature di sollevamento e della movimentazione industriale non solo in

Italia ma in tutto il mondo, vantando una quota export pari ai due terzi del fatturato globale.

Sul podio della meccanica nazionale Un’eccellenza del panorama industriale italiano, quella di Donati Sollevamenti, che è stata riconosciuta anche da Confindustria nelle scorse settimane. Nel corso degli Export Days Anima 2020 - organizzati a Milano, il 13 e 14 febbraio -, tra gli aggiornamenti e gli incontri per la crescita del business della filiera meccanica organizzati da Anima Confindustria e ICE-Agenzia, sono stati conferiti i Premi Anima 2020. Per la categoria delle eccellenze manifatturiere italiane attive da 90 anni, il premio è stato assegnato proprio a Donati Sollevamenti per la sua lunga storia di innovazione e successo internazionale. A ritirare il premio, il presidente e amministratore delegato di Donati Sollevamenti, l’ingegner Valerio Del Curto che ha rimarcato l’orgoglio di “ricevere un premio prestigioso come azienda d’eccellenza del panorama industriale italiano. Per noi è una conferma che la professionalità unita alla passione con cui Donati opera da 90 anni sono parte integrante di un percorso di successo che continueremo a perseguire con tenacia e determinazione. Nell’ultimo decennio siamo riusciti ad arrivare al raddoppio del fatturato totale aziendale, confidiamo che l’attuale crisi di mercato originata dalla pandemia COVID-19 rappresenti solo un fase nella lunga storia di successi della Donati da cui uscirne con grinta e rinnovato slancio come per il resto del nostro Paese”.

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Attrezzature & Componenti FLASH BATTERY

Il sarto dell’energia UN VIAGGIO PROGETTUALE E PRODUTTIVO IN OTTO STEP PER ARRIVARE A CONCEPIRE IL POWERPACK SPECIFICO PER IL CLIENTE. ECCO L’ITER VIRTUOSO DELLE BATTERIE AL LITIO CUSTOMIZZATE

L

a tecnologia al litio che ha rivoluzionato il mondo della propulsione elettrica anche nel settore del sollevamento, deve molto alla ricerca di Flash Battery. Il merito dell’azienda emiliana l’abbiamo rivelato più volte su queste stesse pagine, rimarcando come un approccio “concept” e personalizzato al progetto delle batterie sia fondamentale per ottenere la massima efficienza in ogni singola applicazione. Ma come avviene la produzione di un pacco di batterie al litio personalizzato? “Creare un pacco batterie al litio custo-

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mizzato significa comprendere le esigenze del cliente e studiare soluzioni ad hoc per la necessità di utilizzo - premette Marco Righi, CEO e fondatore di Flash Battery - Abbiamo prodotto oltre 300 differenti modelli di batterie al litio, raggiungendo in pochi anni il traguardo di 8.000 powerpack realizzati a livello internazionale. Con il supporto di un team aziendale composto da 50 persone, di cui 20 tra ingegneri e personale tecnico, per ognuno di questi progetti customizzati abbiamo seguito un iter specifico. Che si trattasse di veicoli elettrici, piattaforme aeree o di

qualsiasi altra tipologia di macchina industriale, il passaggio da una propulsione basata su batterie al piombo all’implementazione con un powerpack agli ioni di litio - oppure da un motore endotermico a un modulo ibrido, sempre con batterie al litio - ha la necessità di poter contare su una guida puntuale in questo fondamentale cambio tecnologico. Per questo, ogni progetto specifico di Flash Battery comprende un ciclo di confronto e realizzazione che si svolge in otto fasi distinte”. Il primo passo è quello dell’analisi di fattibilità. Si tratta di una consulenza to-


Il software è una cabina di controllo Il Flash Data Center è un software progettato dal team Flash Battery per monitorare quotidianamente la funzionalità di ogni singola batteria al litio istallata sulle macchine e i veicoli dei clienti. “In due anni di lavoro abbiamo messo a punto un portale web che fornisce tutti i dati sul funzionamento di ogni batteria al litio che abbiamo prodotto - sottolinea Marco Righi - Attraverso il portale possiamo ottenere informazioni sullo lo stato di carica, sugli Ah erogati, sulla durata e sulle temperature. Insomma, abbiamo a disposizione un quadro complessivo delle prestazioni della batteria al litio che permettono di valutarne puntualmente l’efficienza”. La caratteristica più importante del Flash Data Center è il controllo automatico dei dati sul funzionamento delle batterie su base giornaliera, con l’invio al reparto Service delle eventuali segnalazioni di warning, anomalie o abusi da parte dell’utilizzatore. Tutto questo permette di eliminare sul nascere false segnalazioni e prevenire le anomalie anche quando non siano rilevate dall’operatore. Oltre a questo, di giorno e di notte, il Flash Data Center monitora i dati sull’utilizzo giornaliero delle macchine. “Questo monitoraggio costante ci permette di conoscere e analizzare come vengono utilizzate macchine industriali e veicoli elettrici equipaggiati con le nuove batterie al litio Flash Battery - conferma Marco Righi - In questo modo, abbiamo a disposizione dati effettivi su tempi di scarica e ricarica, giorni di utilizzo, consumi medi e temperature raggiunte”.

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talmente gratuita che i progettisti Flash Battery realizzano allo scopo di individuare le esigenze del cliente in relazione all’applicazione specifica. In questa prima fase il team commerciale analizza le necessità che riguardano cicli di lavoro, settore di applicazione, tensione e capacità delle batterie al litio (solo per citare alcune istanze fondamentali) e formula una prima soluzione percorribile. Non viene trascurato alcun dettaglio in relazione alla fattibilità del progetto e all’aspetto economico della produzione. La consulenza strategica, poi, nel secondo step del progetto, entra nel merito delle esigenze del cliente, raccogliendo ulteriori informazioni specifiche e definendo i dati tecnici. Viene compilato quindi un modulo di raccolta delle informazioni che contiene le specifiche di funzionamento del power-

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Attrezzature & Componenti pack Flash Battery, il dimensionamento meccanico e i componenti di connessione più adatti per quel particolare impiego. Infine, si definiscono le modalità di comunicazione con i vari dispositivi della macchina o del veicolo di applicazione. In terzo luogo, l’ufficio customer care di Flash Battery prende in carico l’ordine preliminare e invia al cliente una conferma provvisoria in cui sono indicati i lead timing generali. “La conferma d’ordine provvisoria definisce i vari step della lavorazione - spiega Marco Righi - Si indicano con precisione le settimane previste per la consegna del pacco batterie al litio, dal ricevimento delle specifiche di fornitura alla loro approvazione definitiva, fino alle fasi di produzione e assemblaggio. Il passo successivo, il quarto step, è quello della redazione e dell’invio delle stesse specifiche di fornitura”. In sostanza, il team commerciale e la squadra custom di Flash Battery si incontrano in un kick off meeting pianificando priorità e attività. Il team custom realizza quindi un fascicolo tecnico di progetto in cui si identificano

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le caratteristiche elettriche e meccaniche del pacco batterie al litio. In questa documentazione sono definite tutte le specifiche di fornitura: caratteristiche nominali elettriche e meccaniche del pacco batterie al litio, funzionalità, bozza meccanica in 3D e schema di collegamento.

Il quinto passaggio è quello dell’approvazione delle specifiche di fornitura e dell’aggiornamento delle modifiche. Durante questo step, il cliente valida il progetto o chiede aggiornamenti e variazioni sulle specifiche di fornitura ricevute dall’ufficio custom di Flash Battery. Il

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progetto a questo punto è approvato da entrambe le parti e può passare alla fase successiva (la sesta): quella del completamento del Fascicolo tecnico di Progetto. “Una volta ricevuta l’approvazione delle specifiche tecniche da parte del cliente, il team custom procede con il completamento del fascicolo tecnico di progetto continua Righi - Nel fascicolo sono comprese le specifiche di produzione elettriche e meccaniche e tutta la manualistica necessaria alla vendita. Prima ancora, si stabilisce ogni dettaglio di produzione dei powerpack al litio, compresi i documenti di certificazione e i manuali d’uso”. Siamo arrivati alla penultima fase, il settimo step, con l’invio di conferma dell’ordine al cliente, con la data definitiva di consegna del pacco batterie al litio. Il team custom di Flash Battery provvede quindi all’approvvigionamento del materiale di fornitura per la successiva produzione del pacco batteria. A questo punto si passa all’ultima fase, l’ottavo step, quello della produzione e dell’assemblaggio del pacco batteria, con il collaudo finale. “Il collaudo segue una check list specifica che prevede cicli di carica-scarica e test di funzionalità generale del pacco batterie - aggiunge il CEO di Flash Battery - Al termine della produzione, il powerpack è pronto per essere spe-

dito secondo le condizioni stabilite con il cliente. Ma, attenzione: il nostro lavoro non termina con la spedizione del pacco batterie. Successivamente, si svolgono due importanti attività che riguardano il controllo remoto e il service center attivato da Flash Battery. Il controllo remoto del pacco batteria avviene quotidianamente e in maniera automatica; a ogni ciclo di carica

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e scarica vengono analizzati i dati inviati al Flash Data Center, a garanzia dell’efficienza del powerpack durante tutta la sua vita utile. In ogni caso, anche qualora non sia contemplata l’opzione del controllo remoto, il team service di Flash Battery è comunque sempre a disposizione del cliente per provvedere a ogni eventuale richiesta di supporto post-vendita”.

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Attrezzature & Componenti REMDEVICE

La regia sicura DAL RADIOCOMANDO A PULSANTIERA BRICK OGNI GRUISTA EDILE PUÒ OTTENERE IL LIVELLO MASSIMO DI EFFICIENZA E CONTROLLO PER “GUIDARE” LA PROPRIA TORRE IN CANTIERE

L

a regia di un cantiere si realizza a partire da una gru a torre. Non è una semplice opinione, sono in molti, tra gli operatori di più vasta esperienza, a confermare questo assunto. Il gruista edile, alla guida di una flat top, di un modello auto-montante o di qualsiasi altra variante tralicciata è chiamato a un compito di grande responsabilità e coordinamento che non si riduce alla semplice movimentazione di manufatti. Per questo, il fattore di rischio che assume in qualsiasi contesto di lavoro è al massimo grado e la necessità di uno strumento di comando e controllo di alto livello costituisce una condizione non negoziabile per tutelarne la sicurez-

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za e garantirne un comfort operativo indispensabile. Il radiocomando Brick, la specialità ormai notissima e diffusa di REMdevice, si è dimostrato - nel corso di anni di testimonianze dirette sul campo - uno strumento ideale - per caratteristiche tecniche, elettroniche e di progettazione -nel garantire a ogni operatore una facoltà di manovra in pieno controllo della gru a torre. In che cosa consiste, in buona sostanza, il modulo Brick concepito dallo specialista di Nove (Vi). Si presenta innanzitutto come un’unità trasmittente leggera e maneggevole, con i plus notevoli di un’estrema resistenza strutturale, una programmabilità facile e una durata operativa da record, in

continuo, fino a 40 ore di lavoro. Il dettaglio da rimarcare, proprio in relazione alla lunga capacità di lavoro del radiocomando Brick, è quella del primato di pulsantiera con sistema di ricarica brevettato a induzione Contactless. Questo sistema ricarica gli accumulatori a impulsi fornendo solo la quantità di energia necessaria alla ricarica e al successivo mantenimento. Quindi per l’operatore è possibile lasciare per un tempo indefinito l’unità trasmittente sul caricabatterie senza il

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Brick, l’identikit tecnico Accumulatore

interno, ricaricabile a induzione

Durata

fino a 40 h (3 h, riserva di carica)

Trasmissione: - radio/frequenze - versione move/mobile

433/870 China, 418 Usa - Can 915 - selezione manuale 72 canali - full duplex 72 canali

Alimentazione

12-24 Vdc +/- 25% - 24-110 Vac +/-10%

Livello sicurezza stop

PL-D cat. 3 (elettronica. Move-mobile cat. 4 PL-E sul. 3)

Gestione comandi

on/off - CANbus - PWM - tensione/corrente - RS 422/485

Dimensioni e peso

210 x 95 x 40 mm - 470 g

Display grafico

2.6”

Riceventi disponibili

DIN - EcoBox - RubyBox - EcoCan - Mobile

Normative

EN-300220-1 cl. 1 - CE - FCC (USA/CAN)

Garanzia

36 mesi (accumulatori compresi)

santiera standard o personalizzata ed è configurabile con i più avanzati sistemi elettronici. L’utilità straordinaria di Brick per il gruista edile è conferita dalla visione ampia e a distanza veicolata dal sistema wireless, dalla possibilità di impostare la frequenza in base al tipo di cantiere e alla sua struttura e - lo ripetiamo perché risulta come carattere indispensabile in cantiere - dalla resistenza strenua allo sporco, ai liquidi e alle temperature estreme.

pericolo di danneggiare gli accumulatori interni; un microchip provvede a regolare la quantità di energia erogata in modo da mantenere gli stessi accumulatori carichi e in perfetta efficienza. La pulsantiera-radiocomando Brick inoltre è del tutto isolata da polvere e umidità e, sotto il profilo gestionale, implementa una consolle configurabile per le applicazioni più esigenti che richiedono lavorazioni in continuità e senza il rischio di fermi macchina. L’identikit rileva fino a 12 pulsanti, un data feedback e una modalità di comando a selettore oppure di tipo potenziometrico. Brick è una piattaforma disponibile come pul-

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Movimentazione Industriale e Portuale HYUNDAI

Energia nuova a bordo

A TRE O QUATTRO RUOTE, I NUOVI CARRELLI U-SERIES INCREMENTANO LA RESA ENERGETICA E INNALZANO IL LIVELLO DI COMFORT E PRESTAZIONI

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a moltiplicazione si potrebbe dire faccia parte dei nuovi esordi di Hyundai Material Handling sulla scena dei carrelli elevatori. Guardando allo schieramento attuale delle novità, i lanci di prodotto più recenti partono dalle tipologie a tre ruote – nei modelli

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15BT-9U/18BT-9U e 20BT-9U – che corroborano il segmento con capacità di carico da 1.500 a 2.000 kg e alte prestazioni al servizio della logistica internazionale. Le nuove funzionalità di queste macchine includono le dinamiche di controllo Zapi della serie ACE (in classe IP 65), motori

elettrici Schabmüller e ruote ingranaggi ZF. I nuovi motori elettrici in particolare sono ancora più potenti – con propulsione da 2 x 5,4 kW e motore di sollevamento da 14,9 kW). Lo sterzo elettrico, ora integrato, si attiva solo all’azionamento effettivo del volante, a vantaggio di una riduzione

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del consumo energetico fino al 33%. La resistenza dello sterzo aumenta con la velocità di marcia (che arriva ai 20 km/h), a garanzia di un regime di marcia sicuro e confortevole per i modelli a tre ruote. Un’altra caratteristica importante che contraddistingue i due carrelli riguarda il freno di stazionamento elettromagnetico che si attiva automaticamente all’arresto della macchina (con un’efficace funzione antiribaltamento in presenza di rampe o pendenze), senza la necessità di azionare un interruttore. La dotazione di batterie del modello 15BT-9U/18BT-9U va da 525 fino a 620 Ah (in versione Lithium-ION, da 376 a 470 Ah) mentre quella del 20BT-9U va da 625 a 750 Ah. A bordo, è contemplato un display da 4,3 pollici, antiriflesso e ottimizzato nella consultazione visuale. L’operatore, attraverso lo stesso display, è informato puntualmente sullo stato operativo del carrello e può selezionare fino a tre modalità operative; dallo schermo vengono evidenziati anche i codici-messaggio di errore. Implementato anche

un sistema OPSS (rilevamento presenza operatore) per inibire le operazioni di sollevamento, traslazione e inclinazione del montante qualora il conducente non sia al suo posto di guida. Per tutti i carrelli elevatori a tre ruote Hyundai Material Handling offre batterie Lithium-ION a tecnologia NMC. Di serie, i modelli sono configurati per il passaggio da batterie convenzionali a batterie agli ioni di litio. I gruppi di sollevamento disponibili vanno da 2.700 a 7.000 mm a copertura di ogni applicazione tipica per questa tipologia, nella relativa fascia di capacità. Di moltiplicazione in moltiplicazione, passiamo ai nuovi carrelli a quattro ruote di Hyundai, nei tre modelli 25B-9U, 30B-

9U e 35B-9U per la fascia da 2.500 a 3.500 kg di capacità per coppia da 500 mm LSP (Load Sensing Point). Questi carrelli ad alte prestazioni con impianto elettrico da 48 V, prevedono l’integrazione di un servosterzo elettroidraulico che consente di risparmiare fino al 17% di energia. Le nuove pompe idrauliche (a basso impatto sonoro) sono un valore ulteriore per potenza incrementata e minori consumi. Il 25B-9U è alimentato da una batteria da 720 Ah / 48 V mentre gli altri due modelli prevedono un powerpack da 810-900 Ah. Per tutti i modelli a quattro ruote sono disponibili batterie Li-ION con capacità di 564 Ah (sempre in tecnologia NMC). Di serie, i carrelli elevatori a quattro ruote della serie U contemplano la modalità di sostituzione della batteria laterale ma, per i più conservatori, è ancora disponibile l’opzione di rimozione della batteria prelevandola dall’alto.

Dotazione “de luxe” Tutti i carrelli elevatori a tre e quattro ruote della U-Series Hyundai possono essere forniti di fabbrica con cabine complete riscaldate. La porta della cabina dei carrelli elevatori a quattro ruote può essere a una o due sezioni, mentre per i modelli a tre ruote è sempre a una sezione. Per la gamma a tre e quattro ruote della linea U inoltre sono già disponibili, di serie, pneumatici Continental SC18 SE per un’operatività in fase di marcia più silenziosa, maggior comfort e prestazioni più efficienti. Ulteriori tipi di pneumatici – anche antitraccia) e altre attrezzature speciali sono disponibili nella dotazione di Hyundai Material Handling per la stessa gamma di carrelli.

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Movimentazione Industriale e Portuale CLS/HYSTER

Faccia a faccia con il carico UNA CABINA SOLLEVABILE PER L’RS46. CON QUESTA SOLUZIONE GLI OPERATORI POSSONO MOVIMENTARE CONTAINER DAL SECONDO BINARIO IN MASSIMA VISIBILITÀ E SICUREZZA

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na novità che cambia realmente la prospettiva del material handling in ambito portuale. La definizione calza a pennello alla nuova soluzione presentata da CLS e dal partner industriale Hyster, per una dinamica tecnologica attenta alle esigenze degli operatori e alla necessità di garantire comfort e sicurezza anche durante le

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operazioni di movimentazione più complesse. Dalla sinergia progettuale CLS-Hyster, quindi, con l’intento di supportare al meglio i processi di logistica all’interno di contesti dalle esigenze in continua evoluzione come terminal, porti e interporti, è stata sviluppata una nuova cabina sollevabile per il reachstacker RS46. Si tratta di

una dinamica all’avanguardia in grado di semplificare la gestione dei container sui carri ferroviari posizionati sul secondo binario, ottimizzando le tempistiche di lavoro e incrementando la produttività delle operazioni. La nuova cabina sollevabile, progettata da Hyster, insieme alle normali opzioni disponibili, migliora il comfort degli operatori, incrementando la visibilità anche nei contesti più difficili, senza la necessità di videocamere o rilevatori - elementi che allungano i tempi necessari allo svolgimento del lavoro e incrementano i costi per la movimentazione del singolo container. “La cabina viene sollevata e abbassata facilmente su un braccio incernierato, migliorando la visibilità dell’operatore al di là del container e, conseguentemente, la produttività spiega Mark Nailer, Industry Manager di Hyster Europe - Se entrambe le porte sono bloccate, la cabina può essere facilmente sollevata anche durante la guida, con una riduzione automatica della velocità a 10 km/h”. Tra le potenzialità offerte dalla cabina sollevabile, è possibile usufruire di un’inclinazione opzionale fino a 10° per migliorare ulteriormente la visibilità quando vengono movimentate file di container particolarmente alte. “La movimentazione delle merci su rotaia è spesso onerosa, nei

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Cabina XD sui trattori H16 Il rinnovamento passa dalla cabina anche per i trattori Hyster H16-18XD della capacità fino a 16-18 tonnellate. La nuova serie di queste macchine dalla grande potenzialità di sollevamento implementa oggi una spaziosa, ergonomica e accessoriata cabina denominata XD - in presentazione preliminare per i mercati di Australia, Nuova Zelanda e Asia-Pacifico prima del lancio globale. Si tratta di una spinta in più alla produttività e al comfort per gli operatori di settori heavy-duty o dal flusso di traffico intenso come quelli della movimentazione di materiali pesanti, della logistica portuale e del Food & Beverage.

casi in cui si ha necessità di caricare o scaricare sul secondo binario – spiega nel dettaglio analitico dell’applicazione Davide Palermo, responsabile Business Unit Big Truck CLS – La possibilità per l’operatore di avere una migliore e più ampia visuale offre numerosi vantaggi, quali la vista diretta sul carico per una migliore produttività ed efficienza e la riduzione dei costi operativi: non è necessario spostare il treno del primo binario per accedere al treno sul secondo binario. Non solo, la soluzione a pantografo migliora notevolmente la visibilità posteriore durante le manovre in retromarcia, grazie all’assenza di organi meccanici (montante e piastra) che oscurerebbero la visuale, e il sistema è stato

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Movimentazione Industriale e Portuale collaudato sul campo per applicazioni pesanti. Tra i principali punti di forza, va poi menzionata la velocità media di sollevamento e movimentazione dei container, la più performante del mercato: a parità di utilizzo della macchina, la produttività dell’operatore aumenta del 12%”. L’assenza del montante offre inoltre una cabina quasi completamente priva di vibrazioni anche quando si percorrono lunghe distanze, e la disponibilità di una seduta ergonomica e confortevole migliora la produttività dell’operatore anche durante lunghi turni di lavoro. “L’altezza complessiva del ReachStacker quando la cabina è abbassata è pari a quella del modello standard: ciò semplifica le operazioni di trasporto su strada e permette di velocizzare la messa in servizio della macchina – specifica ancora Nailer – Inoltre, in virtù del controllo da remoto del braccio e dello spreader, il conducente, dopo aver immobilizzato il veicolo, si può

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portare in una posizione sicura che offra una buona visibilità sul secondo binario e utilizzare il comando da remoto per muovere il braccio e lo spreader. In tem-

po reale, vengono resi disponibili tutti i dati operativi necessari per consentire la movimentazione del container in modo rapido, semplice e sicuro”.

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Fiere/Eventi

JDL 2020 – Beaume (Francia) 9-11 Settembre 2020 www.jdlexpo.com

SC&RA Crane & Rigging Workshop – Evento online 16-17 Settembre 2020 www.scranet.org

TOWER CRANES NORTH AMERICA – Evento online 22 Ottobre 2020 www.khl-tcna.com

ALH Conference – Evento online 23 Ottobre 2020 www.alh-ca.com ®

Giornate italiane CalCestruzzo

del

ItalIan ConCrete Days

PLATFORMERS DAYS – Karisruhe (Germania) 18-19 Settembre 2020 www.platformers-days.de

GIC - Giornate Italiane del Calcestruzzo – Piacenza (Italia) 29-31 Ottobre 2020 www.gic-expo.it

BREAKBULK EUROPE – Brema (Germania) 29 Settembre - 1 Ottobre 2020 www.europe.breakbulk.com/Home

ECOMONDO – Rimini (Italia) 3-6 Novembre 2020 www.ecomondo.com

MARMOMACC – Verona (Italia) 30 Settembre - 3 Ottobre 2020 www.marmomac.com/it/

ISSA INTERCLEAN – Amsterdam (Olanda) 3-6 Novembre 2020 www.intercleanshow.com/amsterdam/

iVT EXPO – Colonia (Germania) 14-15 Ottobre 2020 www.ivtexpo.com/en/

PIPELINE & GAS EXPO – Piacenza (Italia) 17-19 Novembre 2020 www.pipeline-gasexpo.it

MIAC – Lucca (Italia) 14-16 Ottobre 2020 www.miac.info

INTERNATIONAL RENTAL CONFERENCE – Shanghai (Cina) 23 Novembre 2020 www.khl-irc.com

29-31 October 2020 - Piacenza, Italy

THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW

BI.MU – Milano (Italia) 14-17 Ottobre 2020 www.bimu.it

THE BATTERY SHOW – Stoccarda (Germania) 15-17 Ottobre 2020 www.thebatteryshow.eu/en/Home.html

SAMOTER – Verona (Italia) 21-25 Ottobre 2020 www.conpavitexpo.it

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BAUMA CHINA – Shanghai (Cina) 24-27 Novembre 2020 www.bauma-china.com

BAUMA CONEXPO INDIA – Delhi (India) 15-18 Dicembre 2020 www.bcindia.com

WORLD OF CONCRETE – Las Vegas (USA) 19-22 Gennaio 2021 www.worldofconcrete.com

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Movimentazione Industriale e Portuale STILL

Produttività verticale CON IL NUOVO COMMISSIONATORE OXV POLIVALENZA VERSATILE NELLE OPERAZIONI DI PRELIEVO MANUALE AL PRIMO E AL SECONDO LIVELLO DELLE SCAFFALATURE

P

er un numero sempre crescente di aziende la rapidità di consegna sta diventando un fattore competitivo cruciale e in parallelo, il costante aumento della varietà di prodotti disponibili comporta una maggiore densità di stoccaggio e un elevato grado di efficienza nella preparazione degli ordini. Il modello di commissionatore OXV lanciato sul mercato di recente da Still è studiato appositamente per rispondere a queste esigenze. Rispetto ai tradizionali commissionatori orizzontali, è infatti dotato di piattaforma di guida

regolabile in altezza e permette così agli operatori di effettuare il prelievo manuale degli ordini fino ad un’altezza di presa di 2800 mm, riducendo così l’affaticamento fisico e velocizzando i processi di movimentazione. L’OXV è disponibile in due categorie di capacità di carico e nella versione per cella frigorifera con temperature fino a -30°C. Può essere quindi utilizzato in molti settori, compreso quello alimentare.

L’OXV 07 è stato progettato per carichi fino a 700 kg, mentre il modello OXV 08, che può facilmente sollevare e trasportare carichi fino a 800 kg, è dotato di sollevatore ausiliario che consente di portare le forche fino a un’altezza totale di 1877 mm. Il sollevatore ausiliario minimizza l’affaticamento della schiena dell’operatore, dal momento che il pallet può essere solleva-

Covid-19, la sicurezza in campo Le misure adottate da Still per l’emergenza Coronavirus contemplano una gestione attuale dei rapporti con clienti e partner attraverso i canali digitali di comunicazione, in linea con le raccomandazioni delle organizzazioni sanitarie. Nel rispetto delle misure introdotte dal Dpcm del 22 marzo, i tecnici di assistenza continueranno a eseguire interventi di manutenzione e riparazione solo se di carattere strettamente necessario e solo presso le attività produttive industriali e commerciali riportate nell’allegato 1 dello stesso Dpcm. Eventuali misure di sicurezza speciali richieste dai clienti stessi vengono esaminate dal personale di assistenza Still per un’adeguata predisposizione d’equipaggiamento prima di qualsiasi visita. Nell’interesse dei dipendenti e dei clienti, Still cercherà di ottimizzare le visite raggruppando le segnalazioni. L’organizzazione Still ha reagito rapidamente, in modo deciso e completo alla diffusione di Covid-19. A partire da un’ampia comunicazione delle misure igieniche e delle regole per il contatto personale con i colleghi (sulla base delle raccomandazioni di importanti organizzazioni sanitarie come l’OMS), istituendo team centrali e locali di gestione delle crisi ed evitando tutti i viaggi di lavoro non essenziali e gli incontri personali. Con un portale di informazioni dedicato e una comunicazione via e-mail continua e proattiva, l’azienda aggiorna l’informazione dei propri dipendenti in relazione a qualsiasi funzione lavorativa e di servizio.

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to fino a un’altezza comoda e in modalità ergonomica. Inoltre, le forche regolabili in modo flessibile permettono agli utenti di prelevare un’ampia gamma di unità di carico e di gestire agevolmente qualsiasi attività di trasporto. Grazie al potente motore a corrente alternata da 2,3 kW, a bassa manutenzione, l’OXV può raggiungere una velocità di 10 km/h oppure di 4 km/h nella guida con pedana rialzata. L’OXV è campione di efficienza anche in configurazione standard, con batterie al piombo acido da 345 a 500 Ah: grazie alla modalità di guida Blue-Q è infatti in grado di portare a termine turni di lavoro impegnativi con una sola carica. Qualora si rendesse necessario un cambio della batteria, la sostituzione tramite la porta laterale rende il processo semplice e rapido. Per la massima efficienza, STILL ha progettato anche una versione dotata di batterie agli ioni di

litio fino a 410 Ah, che permette cariche parziali durante i turni di lavoro. Le dimensioni compatte, grazie al corto interasse, rendono le manovre con l’OXV semplici e intuitive anche in ambienti di lavoro particolarmente ristretti, con ottimi risultati in termini di flessibilità, efficienza e maneggevolezza. Gli operatori possono inoltre contare su un elevato livello di comfort alla guida grazie al volante regolabile in altezza che, mediante i comandi Still Easy Drive, permette di effettuare con facilità tutte le operazioni

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di guida, sollevamento e sterzo. Tutte le operazioni di movimentazione avvengono sempre nella massima sicurezza grazie al sistema di riduzione automatica della velocità in curva, alla luce di marcia diurna a Led, che facilita la visione del carrello nelle aree più scure, e alla Safety Light, una luce blu proiettata sul pavimento che segnala l’avvicinarsi di un veicolo per evitare possibili collisioni.

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Movimentazione Industriale e Portuale LINDE

Efficienza di livello superiore OLTRE ALLA PIATTAFORMA OPERATORE, IL NUOVO COMMISSIONATORE VERTICALE V08 FA SALIRE ANCHE LA PEDANA DI CARICO

T

assi di prelievo maggiori, condizioni di lavoro ergonomiche, maggiore sicurezza per i dipendenti. Sono questi alcuni dei vantaggi più importanti offerti dal nuovo commissionatore verticale V08 di Linde Material Handling. Il carrello consente un prelievo regolare fino a 2,8 metri di altezza e aiuta tenere sotto controllo i costi dei processi di prelievo ad

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alta intensità. In molti magazzini, sempre più merci devono essere prelevate in tempi sempre più brevi. Spesso un solo livello di scaffalatura non è sufficiente, per cui le merci non vengono stoccate solo una accanto all’altra, ma anche sulla scaffalatura soprastante. Fino ad altezze di 1,6 metri è abbastanza conveniente utilizzare un commissionatore a livello del suolo. Ma al di là di questo, il lavoro

diventa scomodo e faticoso per il personale di magazzino. Per risolvere questa problematica, oltre alla piattaforma dell’operatore, nel nuovo commissionatore verticale Linde V08, sale anche la pedana di carico. L’operatore può immediatamente appoggiare la merce rimossa dalla scaffalatura sulle forche e passare alla posizione di prelievo successiva. “Questo assicura una maggio-

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re efficienza quando i dipendenti effettuano regolarmente il prelievo dal primo e dal secondo livello”, afferma Eloïse Lévêque, Product Manager di Linde Material Handling. Poiché le aziende dispongono di sistemi di prelievo diversi, sono disponibili due modelli di commissionatori. Sulla Linde V08-01, la piattaforma di guida e le forche sono saldamente collegate tra loro – e l’operatore è in grado di accedere al pallet direttamente dalla piattaforma. Ciò consente di spingere prodotti ingombranti o pesanti sul pallet o sul contenitore a rulli senza doverli sollevare dalla scaffalatura. Per gli spazi ristretti con curve strette, c’è una versione con bracci di carico corti e 700 kg di capacità di carico (con 500 millimetri di centro di carico). Il secondo modello, Linde V08-02, ha un sollevatore ausiliario con capacità di carico di 800 kg. Questo permette all’operatore di sollevare le forche indipendentemente dalla piattaforma di

Safety Guard, ecco il giubbotto interattivo

Con il giubbotto segnaletico interattivo Linde Material Handling amplia il suo sistema innovativo Safety Guard con cui in situazioni di pericolo vengono avvertiti tempestivamente tra l’altro conducenti di carrelli elevatori e pedoni. Il giubbotto segnaletico intelligente aumenta l’attenzione dei collaboratori che lo indossano rispetto ai pericoli grazie a segnali luminosi, vibrazioni e segnali acustici, garantendo così la massima sicurezza nelle aree interne ed esterne.

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Movimentazione Industriale e Portuale guida per posizionare le merci rimosse dalle scaffalature ad un’altezza conveniente sul pallet. Tutti i commissionatori Linde per la movimentazione di materiali a basso e medio sollevamento seguono la stessa filosofia operativa. Questo rende più facile per i dipendenti passare da un tipo di carrello all’altro. Il concetto operativo comprende il nuovo volante Linde regolabile in altezza con interruttori a bilanciere per il controllo della direzione di marcia. Gli interruttori per il sollevamento e l’abbassamento della piattaforma di guida e per l’azionamento del sollevatore ausiliario (per V08-02) sono posizionati al centro del

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volante. Ciò offre il vantaggio che l’operatore può guidare il carrello con una sola mano. La piattaforma di comando può essere abbassata durante la guida, utilizzando un interruttore a pedale – questo fa risparmiare ancora più tempo. Un display multifunzione a colori sul cruscotto fornisce una panoramica di tutti i dati operativi importanti. Inoltre, il sistema di gestione della flotta su misura Linde:connect con soluzione cloud opzionale e un migliore accesso ai componenti di servizio e della batteria garantisce una maggiore produttività. Tuttavia, i nuovi modelli non solo consentono ai clienti di aumentare la loro

capacità di movimentazione, ma forniscono anche una maggiore sicurezza e una migliore protezione della salute nelle operazioni di magazzino. Il design del carrello, ottimizzato dal punto di vista visivo, offre all’operatore una migliore visibilità. Sono inoltre disponibili ulteriori caratteristiche di sicurezza opzionali, tra cui barriere laterali monitorate elettricamente, un telaio di supporto ausiliario per offrire supporto durante la retromarcia, un sistema di protezione dello slittone integrato nella parte anteriore del telaio e il sistema di assistenza Linde Curve Control per la regolazione automatica della velocità in curva.

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B

Batteries

FAB Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

Anno 5 - Giugno / Luglio 2019

Anno 5 - Agosto / Settembre 2019

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

ANTEPRIMA

Batteries è il supplemento speciale nte dedicato a quella tipologia di macchinari za per il comparto della logistica (e non solo). all’anno come testata a sé stante insieme avrà la medesima capillare diffusione atori italiani del comparto.

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USCITA/ISSUE

The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3-5 October 2019

La forza compatta corre sui cingoli

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FAB

Batteries

Forklifts AGV Batteries

FAB - Forklifts AGV Batteries is the special supplement of Sollevare magazine entirely dedicated to those types of machines and equipment which are essential for the logistics operators (and not only). FAB will be distributed three times a year as a separate magazine together with Sollevare and will have the same wide distribution to all Italian industry operators.

DISTRIBUZIONI FIERISTICHE/BONUS DISTRIBUTION

TEMATICHE/MAIN FEATURES

• CONEXPO – Las Vegas (USA), 10-14 Marzo

N° 1 - 2020

Anteprima CONEXPO

Febbraio / Marzo February / March

CONEXPO Preview

N° 2 - 2020

Anteprime ISSA INTERCLEAN e iXYLEXPO

• iVT EXPO – Colonia (Germania), 14-15 Ottobre

Agosto / Settembre August / September

ISSA INTERCLEAN and XYLEXPO Previews

• MIAC – Lucca (Italia), 14-16 Ottobre

N° 3 - 2020

Report iVT EXPO e THE BATTERY SHOW

• SAMOTER – Verona (Italia), 21-25 Ottobre

Ottobre / Novembre October / Novembrer

iVT EXPO and THE BATTERY SHOW Report

• GIC-Italian Concrete Days – Piacenza (Italia), 29-31 Ottobre

• THE BATTERY SHOW – Stoccarda (Germania), 15-17 Ottobre

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Giornate italiane CalCestruzzo

del

ItalIan ConCrete Days

• ECOMONDO – Rimini (Italia), 3-6 Novembre

29-31 October 2020 - Piacenza, Italy

• ISSA INTERCLEAN – Amsterdam (Olanda), 3-6 Novembre • XYLEXPO – Milano (Italia), 10-13 Novembre

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• PIPELINE & GAS EXPO – Piacenza (Italia), 17-19 Novembre

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THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW

• EIMA INTERNATIONAL – Bologna (Italia), 3-7 Febbraio 2021

FAB - Supplemento della rivista Sollevare dedicato alla Movimentazione Industriale e alla Logistica Meccanizzata

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Forklifts AGV Batteries N. 1 - FEBBRAIO/MARZO 2020

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Tel. 010 5704948 info@fab-magazine.it

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Movimentazione Industriale e Portuale BAOLI

Rapporto ottimale QUELLO TRA QUALITÀ E PREZZO È UNO SCAMBIO CHE ARRIVA ALLA CALIBRATURA PERFETTA CON I NUOVI MODELLI DIESEL KBD 50-100, CON MOTORE EU5 E AUTOMATISMI EFFICIENTI NELLA TRASMISSIONE

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in da quando è stata introdotta sul mercato italiano, la gamma per applicazioni gravose KBD di Baoli ha riscosso un successo di mercato notevole grazie a un rapporto qualità-prezzo molto elevato che valorizza a livelli di eccellenza questa serie di carrelli frontali diesel. Il marchio oggi arricchisce questo valore con il lancio del nuovo segmento KBD 50100, con modelli di portata da 5.000 a 10.000 kg. Aggiornati e profondamente rinnovati, i nuovi KBD 50-100 garantiscono maggiore efficienza e minori consumi rispetto ai modelli precedenti della stessa gamma Baoli, concepiti per l’utilizzo in aree esterne, come piazzali di scarico e cantieri edili, secondo dinamiche di sicurezza, comfort, manovrabilità e buone prestazioni. Il passo in più, per i modelli della nuova serie, è testimoniato dal motore conforme allo standard europeo sulle emissioni inquinanti EU5, dall’ottimizzazione della camera di combustione del pistone e dell’ugello dell’iniettore e da un sistema di alimentazione dell’aria

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migliorato a beneficio di valori di consumo estremamente bassi. Un grande vantaggio per gli operatori, a cui si aggiungono sempre nel solco dell’efficienza funzionale, anche il sistema di trasmissione a cinghia con tensionamento automatico e il sistema di iniezione a gestione completamente elettronica. Rispetto alla serie precedente, i nuovi carrelli sono più potenti in virtù della dotazione di un intercooler aggiuntivo per il sistema di aspirazione dell’aria, di un nuovo radiatore

dell’acqua più capiente e di un radiatore dell’olio aggiuntivo. Ne consegue un grado di efficienza di raffreddamento migliorato fino al 20%. I nuovi KBD 50100 sono inoltre dotati di un sistema di raffreddamento dei freni fino al 50% più efficiente, che garantisce una maggiore durata dei freni. Infine, come per le versioni precedenti, anche nella nuova gamma sarà possibile accomodarsi in un posto di guida che assicura la massima visibilità in qualsiasi direzione di marcia e un elevato livello di comfort. Molta attenzione è stata infatti dedicata all’ergonomia: lo spazioso sedile di guida, l’ampia pedana dell’operatore e i cilindri di sollevamento ammortizzati durante la discesa sono garanzia di comfort e sicurezza. Tante sono le possibilità

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di personalizzazione, i clienti possono infatti scegliere tra un’ampia gamma di optional, come la cabina completa dotata di tergicristallo, aeratore interno, riscaldamento e climatizzatore, scarico verticale, 5ª valvola per l’impianto idraulico e selezione elettronica della direzione di guida. Come tutti i prodotti a marchio Baoli, i carrelli della nuova gamma KBD 5010 sono distribuiti in Italia da una rete di oltre 70 dealer tutti accuratamente selezionati che garantisce conoscenza del territorio, ricambi in pronta consegna ed elevati livelli di assistenza pre e post-vendita.

Un successo crescente Dopo l’acquisizione da parte del gruppo Kion nel 2009, il marchio Baoli ha conquistato progressivamente un’ampia fascia di mercato composta da clienti che cercano nei carrelli elevatori qualità, affidabilità a costi contenuti e semplicità di impiego. I carrelli Baoli sono realizzati in Asia e l’apprezzamento delle linee di prodotto ha diffuso il successo della gamma in oltre 80 paesi a livello internazionale. La sede EMEA di Baoli si trova in Italia, a Lainate, in provincia di Milano, e in Italia è presente inoltre il magazzino ricambi esteso su un’area di 14.000 metri quadrati per oltre 4.600 referenze a stock. Presentata in Italia nel 2016, la realtà commerciale di Baoli ha conosciuto nel nostro paese una crescita straordinaria di vendite e in termini di rete distributiva. 70 dealer, la metà dei quali monomarca, e vendite equamente distribuite tra nord, centro e sud della Penisola. Nel 2019 Baoli ha evaso il 74% degli ordini entro 30 giorni, accompagnando la performance di fornitura con un servizio after-sales che fa rilevare attualmente l’83% degli ordini di ricambi in evasione entro le 24 ore.

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Movimentazione Industriale e Portuale AISEM

Litio e stazioni di ricarica L’ASSOCIAZIONE DEDICATA AL SOLLEVAMENTO NELL’AMBITO DI ANIMA RIVELA IN UN’INDAGINE LA SITUAZIONE ATTUALE CHE RIGUARDA I CARRELLI ELEVATORI NELLE AREE COMMERCIALI*

L

a sicurezza è di fondamentale importanza per la diffusione in larga scala delle batterie ricaricabili agli ioni di litio. Con il presente documento ci si pone l’obiettivo di evidenziare quali sono i diversi rischi derivanti dall’attività di ricarica delle batterie al litio rispetto a quelli derivanti dall’attività di ricarica delle più tradizionali batterie al piombo. L’impiego di questa tecnologia nell’ambito del material handling è relativamente recente, tuttavia l’industria ha maturato un’esperienza notevole su queste tecnolo-

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

gie grazie alla ricerca trainata dal mercato automotive. Tra le tipologie di alimentazioni alternative a quelle classiche (motore endotermico e motore elettrico alimentato da batteria piombo-acido) quella delle batterie agli ioni di litio è sicuramente quella che più si è diffusa nel settore dei carrelli elevatori. Da raccolte dati effettuate presso le aziende associate AISEM si è stimata l’evoluzione riassunta nel grafico in pagina. L’alimentazione agli ioni di litio risponde alla necessità di migliorare l’efficienza e l’impatto ambientale dei carrelli garan-

tendo inoltre significativi vantaggi applicativi: maggiore durata, tempi di ricarica ridotti, possibilità di ricariche parziali (biberonaggi), monitoraggio del corretto funzionamento tramite Battery Management System (BMS), manutenzioni ridotte e assenza di produzione di acidi e gas in fase di ricarica. Le batterie tradizionali al piombo sono di tipo “aperto”, cioè con coperchio che permette il libero sfogo dei gas prodotti. Si ha sviluppo di idrogeno e ossigeno durante la carica e in misura minore, durante la scarica. La combinazione tra la miscela idrogeno - aria e il

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ivanti dall’attività di ricarica delle batterie al litio rispetto a quelli derivanti dall’attività di ricarica delle tradizionali batterie al piombo. mpiego di questa tecnologia nell’ambito del material handling è relativamente recente, tuttavia l’industria maturato un’esperienza notevole su queste tecnologie grazie alla ricerca trainata dal mercato automotive. le tipologie di alimentazioni alternative a quelle classiche (motore endotermico e motore elettrico mentato da batteria piombo-acido) quella delle batterie agli ioni di litio è sicuramente quella che più si iffusa nel settore dei carrelli elevatori. Da raccolte dati effettuate presso le aziende associate AISEM si imata l’evoluzione riassunta nel grafico sotto riportato:

Un utile riferimento per il dimensionamento delle sale ricariche è rappresentato dalla Norma CEI EN 62485-3:2016 ZŝƉĂƌƟnjŝŽŶĞ й “Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni – Parte 3: AlimentanjŝŽŶe EleƩrica TradinjŝŽnale AlimentanjŝŽŶe EleƩrica al LŝƟŽ Batterie di trazione”. È evidente che la mancanza di emissioni gassose di alcun genere nel processo di ri2019 ϴй 92 й carica delle batterie agli ioni di litio sia un elemento di sicurezza maggiore rispetto 2018 ϲй 94 й alle batterie tradizionali, tale da rendere superflua la richiesta di sale ricarica dedicate per la mancanza di emissioni di 2017 ϵϳй ϯй idrogeno. Il Decreto del Ministero degli Interni del 27 luglio 2010 “Approvazione della rego2016 ϵϵй ϭй la tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività commerciali con superficie Fonte: Indagine statistica AISEM superiore a 400 metri quadrati” impone quanto segue nel suo Punto 5.3.3 (Aree destinate alla ricarica accumulatori di verificarsi di evento di innesco anche di compartimentate e ventilate. Tale rischio imentazionepiccolissima agli ioni di litio risponde alla necessità di migliorare l’efficienza e la l’impatto ambientale carrelli e simili): “Le aree destinate alla energia (es. temperatura ecdiventa più significativo quando maricarica accumulatori di carrelli elevatori cessiva, arco elettrico, scintille,vantaggi fiamma applicativi: nutenzionemaggiore eseguita durata, sulla batteria carrelli garantendo inoltre significativi tempi dial ricarica ridotti, e simili, nonché le eventuali officine per la libera ecc.) può provocare esplosioni. Per piombo non segue le prescrizioni fornite ssibilità di ricariche parziali (biberonaggi), monitoraggio del corretto funzionamento tramite Battery manutenzione dei macchinari, sono amquesto motivo già da molti anni le opedal costruttore. Ad esempio, la quantità nagement System (BMS), manutenzioni ridotte e assenza di produzione di acidi e gas in fase di ricarica. messe all’interno di locali ad uso esclurazioni di ricarica dei carrelli elettrici con di idrogeno che si sviluppa può aumenbatterie tradizionali al piombo sono di tipo “aperto”, cioè con coperchio che permette il libero sfogo sivo, ubicati al piano terra, separati dagli batterie al piombo devono essere effettare come causa dall’assenza di elettroligas prodotti. Si ha sviluppo di idrogeno e ossigeno durante la carica e in misura minore, durante altri ambienti mediante elementi aventi tuate in aree dedicate, opportunamente ta per omesso rabbocco.

Italia - Carrelli EleƩrici - Ordini

scarica. La combinazione tra la miscela idrogeno - aria e il verificarsi di evento di innesco anche di colissima energia (es. temperatura eccessiva, arco elettrico, scintille, fiamma libera ecc.) può provocare losioni. Per questo motivo già da molti anni le operazioni di ricarica dei carrelli elettrici con batterie piombo devono essere effettuate in aree dedicate, opportunamente compartimentate e ventilate. Tale hio diventa più significativo quando la manutenzione eseguita sulla batteria al piombo non segue le scrizioni fornite dal costruttore. Ad esempio, la quantità di idrogeno che si sviluppa può aumentare me causa dall’assenza di elettrolita per omesso rabbocco. utile riferimento per il dimensionamento delle sale ricariche è rappresentato dalla Norma CEI EN 485-3:2016 “Prescrizioni di sicurezza per batterie di accumulatori e loro installazioni – Parte 3: Batterie razione”. vidente che la mancanza di emissioni gassose di alcun genere nel processo di ricarica delle batterie i ioni di litio sia un elemento di sicurezza maggiore rispetto alle batterie tradizionali, tale da rendere

ITION PAPER 01/2020

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Movimentazione Industriale e Portuale caratteristiche di resistenza al fuoco non inferiori a REI/EI 60 con aperture d’aerazione permanente pari almeno ad 1/30 della superficie in pianta realizzate anche mediante camini a tiraggio naturale. Le eventuali comunicazioni con ambienti di attività pertinente devono essere munite di porte EI 60 con autochiusura”. Il fatto che il decreto sia stato scritto in un periodo in cui le batterie agli ioni di litio non erano ancora diffuse per alimentare carrelli elevatori e che quindi nel decreto non si distingua tra le diverse tipologie di accumulatori, porta dunque a conclude-

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re che nelle aree commerciali anche per i carrelli alimentati da batterie agli ioni di litio sia obbligatoriamente necessaria la costruzione di un’area opportunamente compartimentata da destinare alla ricarica dei carrelli. È questa di fatto l’interpretazione letterale che i comandi locali dei Vigili del Fuoco (VVF) danno al decreto. Il progettista antincendio può però presentare ai VVF un progetto di soluzione alternativa ai requisiti del decreto con riferimento al codice di prevenzione incendi se è in grado di dimostrare che la soluzione adottata ga-

rantisce lo stesso grado di sicurezza di quella definita nel Decreto. La soluzione alternativa può dunque dimostrare la non necessità dell’area compartimentata per mancanza di produzione dei gas potenzialmente esplosivi. AISEM ha aperto un dialogo con i VVF per discutere e definire dei requisiti di sicurezza maggiormente aderenti allo stato dell’arte attuale per la ricarica dei carrelli alimentati con batterie agli ioni di litio nelle aree commerciali. (*) dal “Position Paper” Aisem, n. 1/2020

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L’UNICO EVENTO DEL SETTORE

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Piacenza 7-9 Ottobre 2021

The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show

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Piacenza, Italy 3 -5 October 2019

AGV EXPO AGV EXPO

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Gli AGV (acronimo per Automatic Guided Vehicles) sono sistemi logistici che assolvono innumerevoli funzioni, affinché la movimentazione dei materiali sia la più consona ed efficiente possibile: dall’immagazzinamento allo stoccaggio, dalla movimentazione dei materiali al controllo delle giacenze, dal confezionamento all’evasione degli ordini. I veicoli automatici AGV sono oggi integrati nei processi produttivi e sono utilizzati da una sempre più ampia fascia di clientela che spazia dal comparto automobilistico, meccanico, ceramico, alimentare a quelli del beverage, del farmaceutico, dei film plastici, dell’industria cartaria, dell’abbigliamento, del legno, dei colorifici ed altri ancora. La seconda edizione della AGV EXPO si terrà in concomitanza con l’8a edizione del GIS e più precisamente nel Padiglione 3 del quartiere fieristico di Piacenza Expo e nell’ampia area all’aperto prospiciente ad esso.

Per informazioni: Tel. (+39) 010 5704948 - info@agvexpo.it www.agvexpo.it

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Trasporti Eccezionali MAMMOET

Il re dell’acqua SI TRATTA DEL PIÙ GRANDE EVAPORATORE AL MONDO, DESTINATO A UN IMPIANTO DI DISSALAZIONE IN ARABIA SAUDITA. TRASFERIMENTO E INSTALLAZIONE ESEMPLARI, AI VERTICI DELL’HEAVY TRANSPORTATION

C

on il trasporto ed il posizionamento di un modulo di evaporazione del peso di 5.134 tonnellate - il più pesante del mondo - Mammoet ha segnato l’ultimo passo del progetto di costruzione dell’impianto di dissalazione Shoaiba in Arabia Saudita, sulla costa del Mar Rosso circa 120 chilometri a sud di Gedda.

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L’impianto di Shoaiba è adiacente ad una centrale termoelettrica da 5,6 GW di potenza, una delle più grandi al mondo, di cui utilizza il calore residuo sotto forma di vapore per dissalare l’acqua marina. Nel 2017, quando ha preso inizio la Fase 4 della realizzazione, l’impianto era in grado di produrre 76.800 metri cubi d’acqua dolce al giorno. Con

il nuovo modulo, di cui fa parte integrante l’evaporatore, Shoaiba incrementerà la propria capacità erogati di altri 384.000 metri cubi al giorno. L’evaporatore è arrivato al pontile dell’impianto con una chiatta che portava anche uno steam transformer di 273 tonnellate, filtri per il calcare di 34 tonnellate e un circuito della salamoia di 16

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tonnellate. Mammoet ha scaricato per primo l’evaporatore utilizzando un convoglio SPMT da 186 assi disposti su tre file da 62 assi l’una. Gli altri componenti sono stati caricati successivamente su convogli più piccoli. In totale Mammoet ha utilizzato 200 assi di SPMT. Tutti i convogli erano stati approntati nelle vicinanze dell’attracco per ottimizzare i tempi. Dopo un tragitto di un chilometro dalla banchina all’impianto, i convogli hanno

dovuto attraversarlo per raggiungere i punti di installazione. Per evitare la rimozione di ostacoli e di recinzioni, durate il percorso i tecnici di Mammoet hanno via via modificato la sagoma dei carichi. Grazie all’esperienza dell’azienda nel trasporto di carichi fuori misura anche all’interno di strutture già esistenti e alla collaborazione con aziende locali, la commessa ha potuto essere terminata nei tempi previsti. “Questa realizzazione – commenta Al-

berto Galbiati, CEO di Mammoet Italy – è una nuova dimostrazione dell’esperienza e delle capacità costruite da Mammoet negli ultimi 15 anni nel trasporto di componenti e di moduli industriali di enormi dimensioni. Anche grazie ad esse, l’impianto di Shoiaba può ormai fornire in abbondanza al sistema idrico dell’Arabia Saudita acqua dolce pulita e sicura, prodotta con un sistema che non comporta consumo ulteriore di energia primaria”.

Da Carrara alla Louisiana Mammoet Italy ha firmato il contratto per la fornitura del trasporto di nove supermoduli di generatori da 1.800 tonnellate l’uno dal cantiere Baker Hughes Nuovo Pignone di Avenza al porto di Marina di Carrara. Il trasporto si svolgerà interamente su strada pubblica con l’utilizzo di convogli di moduli SPMT. I supermoduli, del tipo pipe rack, verranno imbarcati nel porto di Marina di Carrara per essere spediti negli Stati Uniti, dove saranno destinati al progetto di Calcasieu Pass in Lousiana, un impianto di liquefazione del gas naturale per l‘esportazione con una capacità di 1,2 milioni di tonnellate l’anno di LNG. Il primo trasporto è previsto nel prossimo mese di giugno 2020. “Conosciamo bene l’ambiente dove si svolgerà il lavoro – spiega Alberto Galbiati, CEO di Mammoet Italy – A partire dal 2013 vi abbiamo stabilito e più volte confermato il record di trasporto superpesante su strada pubblica con i moduli del Progetto Gorgon. La nostra esperienza nei trasporti per impianti industriali modularizzati e per i progetti factory-to-foundation è ormai riconosciuta in tutto il mondo e questa commessa presenta particolarità che costituiscono una sfida interessante per la nostra capacità di ingegnerizzazione e customizzazione”.

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Trasporti Eccezionali ALESSANDRO FAGIOLI

L’uomo che volle muovere il mondo SCOMPARE A 82 ANNI IL TESTIMONE E FAUTORE DI UN’EPOPEA IRRIPETIBILE. FIGLIO DI GIOVANNI, FONDATORE DELL’IMPRESA DI FAMIGLIA, HA PORTATO AI VERTICI MONDIALI LA TECNOLOGIA ITALIANA DELL’HEAVY LIFTING AND TRANSPORTATION

N

ella primavera sospesa che ha visto l’interruzione di molte attività industriali, una nota più dolente ha risvegliato i ricordi e la commozione nel mondo dei trasporti. La notizia, che triste e improvvisa è risuonata nella cronaca quotidiana della stampa nazionale il 22 marzo scorso, era quella della scomparsa di Alessandro Fagioli, presidente della grande azienda italiana famosa in tutto il mondo nei settori dell’heavy lifting e del trasporto eccezionale. Avrebbe compiuto 82 anni ad agosto, quello che a tutti è sempre parso come un tenace testimone di passione e inestimabile professionalità. Figlio del fondato-

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re, Giovanni – che creò la Fagioli nel 1955 – Alessandro ne ha seguito le orme, fin da quando la famiglia si trasferì da Traversetolo (a sud di Parma) a Montecchio, nella provincia di Roma. L’anno dopo, nel 1951, Giovanni acquistò un camion Dodge e iniziò la propria attività di trasporto, fino alla crescente specializzazione che portò alla strutturazione definitiva dell’impresa nel 1955. Negli anni Sessanta, Alessandro visse l’ascesa dell’attività di famiglia, con l’arrivo dei primi semirimorchi e le prime avventure industriali nel trasporto eccezionale (tra cui, lo straordinario – per quei tempi – trasferimento di una caldaia, portato a termine personalmente proprio da

Alessandro Fagioli, seguito dal trasporto di una campana di bronzo di grande valore storico, nel 1965). Gli investimenti continui e l’impegno di Alessandro Fagioli, alla guida della creatura industriale del padre Giovanni, porta allo sviluppo esponenziale dell’impegno e del fatturato, con sedi nel centro Italia e successivamente nel nord della penisola e l’apertura di avamposti operativi a Milano e a Torino. “La tecnologia muove il mondo”, era il motto di Alessandro Fagioli, pioniere nella comprensione tecnologica dell’importanza di soluzioni ingegneristiche avanzate per la movimentazione e il trasporto di manufatti sempre

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più pesanti e complessi nella logistica. Le vette operative più recenti hanno riguardato il trasporto, il sollevamento e l’installazione di sezioni di piattaforme cifiche, e in caso di difficoltà, ovunque offshore del peso fino a 44.000 tonnellate, ci si trovi, il Service Point di Effer può in Canada. Nel nostro Paese, ricordiamo verificare istantaneamente il problema le operazioni straordinarie nel recupero e intervenire subito con la risoluzione del relitto della nave Concordia, l’insediada remoto dell’anomalia. Race consente mento dei cassoni e delle barriere fino alle di raccogliere una gran mole di dati che 12.000 tonnellate per il progetto Mose, zioni personali. Dotato di un display TFT sulle gru equipaggiate con ildel sistema permettono il monitoraggio e una miglior aSense. Venezia, e l’apporto straordinario alle A ben guardare, inoltre, Steady da 3,5”, Steady garantisce infine un alto gestione della macchina: si può visualizoperazioni diche demolizione Ponte Morandi livello di qualità dell’immagine, offrendo è molto più un radiocomando: è un zare il tragitto della gru dal pannello di evero alla e successiva ricostruzione delaffianca nuovo proprio “partner” che feedback dettagliati e precisi. Un altro controllo, monitorare il tempo effettivo di viadotto sul per Polcevera, a Genova. gioiello della tecnologia è RACE – Remol’operatore facilitare la sua giornata lavoro e misurare la percentuale di utilizlavorativa, estremamente ergonomico, te Assistant Control Effer – il nuovo sizo delle attrezzature quali il jib, il cestello perché lascia braccia e mani in posizione stema di connettività per le gru Effer che o le forche. Ma si può anche visualizzapermette di rimanere sempre connessi naturale, riducendo la tensione posture le performance di più unità, per un rale. Inoltre è facile da usare grazie alle alla gru, con la possibilità di accedere a miglior controllo della flotta. Un partiL’improvvisa scomparsa di Alessandro Fagioli ha generato nella memoria e nei sentimenti moltesicuramente persone che molto lo conoscevano - nel tutti i dati necessari. Fondamentale per dicolare icone particolarmente intuitive, mentre utile anche al mondo industriale e nella società di civile di Reggio Emilia - ilnumerose di cordoglio noleggiatore. e partecipazione commossa. le tante pianificare lavoro einiziative per intervenire la retroilluminazione permette lavoSenza contareTra i vantaggi testimonianze, abbiamo scelto di pubblicare breve e accorato messaggio dipendenti in della sua azienda, affidato allapreventiva, diffusione rare anche nelle ore in cui la luce comin- iltempestivamente in caso didei necessità. termini di manutenzione attraverso il sito ufficiale dellainfine, Fagioli.tutti Ne riportiamo di seguito il contenuto. “Da poche Fagioli hapannello lasciato, èdopo aver Con Race è possibile monitorare da re-ore Alessandro cia a scarseggiare. Copre, i dal momento checi dal possibile guidato l’azienda per oltre sessant’anni e aver sempre considerato prioritario il bene del Gruppo, in particolare quello dei suoi dipendenti moto la gru da qualsiasi device mobile canali di frequenza al mondo e dispone sapere quanto manca alla manutenzione e collaboratori. Persona unica e carismatica, Alessandro Fagioli rimarrà sempre nel nostro cuore; sappiamo che continuerà a indirizzarci di una scheda di memoria rimovibile in o fisso: basta accedere al portale, senza della gru e si possono quindi predisporre con il suo straordinario ottimismo verso nuovi e più importanti traguardi. Mentre il nostro pensiero è rivolto a lui, alla Famiglia esprimiamo dover scaricare programmi o app specui è possibile salvare le proprie impostain anticipo gli interventi. gratitudine e condoglianze vivissime”.

Il saluto dei dipendenti: “Lui continuerà a guidarci”

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Trasporti Eccezionali AUTOVICTOR

Le regole del gioco NEL NOSTRO PAESE, LA SFIDA SULLA STRADA È QUELLA DEL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE BUROCRATICHE CON UN EXPERTISING IRREPRENSIBILE. UN CAMPIONE DELLA PROGRAMMAZIONE CI SPIEGA COME VINCERLA

I

trasporti, soprattutto quelli eccezionali, rappresentano un nodo cruciale per l’attività di un noleggiatore. Questo aspetto del lavoro, infatti, necessita di competenze tecniche di elevato livello, di attrezzature per la movimentazione - in molti casi si possono definibili come “speciali” - e di una particolare attitudine alla progettazione (che in questo caso si trasforma in conoscenza normativa e capacità di destreggiarsi tra le tante difficoltà burocratiche che caratterizzano i trasporti nel nostro paese). Con l’aiuto di Pietro Pagani, esperto del settore trasporti per uno specialista d’eccezione come Autovictor, analizziamo questo particolare aspetto del lavoro di un noleggiatore di autogrù di grandi dimensioni.

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Iter e tempistiche Nell’organizzazione di un trasporto eccezionale, vanno presi in considerazione molteplici fattori. Per ogni cantiere bisogna studiare accuratamente le dimensioni, i pesi e i piani di carico. “Si tratta di fattori determinanti, sempre diversi e che vanno studiati appositamente per ogni cliente in base alla gru reputata idonea per quello specifico lavoro - considera Pietro Pagani - Questo porta a valutare se utilizzare le sole risorse interne, affidarsi a vettori di fiducia, oppure effettuare i trasporti in partnership. Tutte queste valutazioni ovviamente sono fatte in base

al preavviso dato dal cliente. Ovviamente la scelta tra le varie soluzioni dipende principalmente dalla distanza del cantiere dalla nostra sede, quella principale, di San Pietro Mosezzo (No), oppure le filiali di Brescia, Gallarate (Va), o Gravellona Toce (Vb)”. In ogni caso, anche quando si tratta di una semplice movimentazione di manufatti di clienti, Autovictor offre un servizio di trasporti standard ed eccezionali che comprende tutte le procedure per l’ottenimento delle autorizzazioni e di eventuali scorte tecniche. Il tutto mirato sulla puntualità e organizzato al fine di sollevare il cliente da ogni tipo di responsabilità burocratica, con la garanzia di un servizio completo. Il fattore tempo è inoltre una variabile determinante. “Le


dimensioni della gru - riprende Pagani - sono fondamentali. Infatti oltre al tempo necessario per caricare e trasportare il macchinario, bisogna considerare anche il tempo di rientro. Per dare un’idea, quando si tratta di gru di grandi dimensioni – come ad esempio la Terex TC2800-1 o l’ammiraglia Liebherr LTM 1750, entrambi capisaldi della nostra flotta – tra carico, trasporto, piazzamento e le successive operazioni inverse, si devono considerare almeno cinque o sei giorni. Ovviamente se il cantiere è molto lontano dalle nostre sedi il tempo si dilata ulteriormente”.

Affrontare la burocrazia In questo lavoro le difficoltà tecniche si sommano alle complessità burocratiche e al deficit dell’intero sistema viario italiano, che sconta anni di mancata manutenzione e monitoraggio. “Da un paio di anni a questa parte - conferma Pagani - le problematiche sono tutte rivolte ai Trasporti Eccezionali, il cui peso supera le 44 t. Purtroppo, non essendo mai stato fatto un check sui manufatti italiani, la soluzione individuata è stata quella di imporre

molte frustranti limitazioni. Questo soluzione, che di fatto una soluzione non è, si riversa sulle spalle di chi si deve occupare del trasporto. In pratica dobbiamo sobbarcarci lo studio sulle strade che andremo a percorrere, un onere che prima non era previsto. A tutto ciò si somma il fatto che tra i vari enti non esiste alcun tipo di collaborazione, semplicemente perché non devono interpellarsi a vicenda. Ogni singolo ente gestisce le proprie strade e,

in caso ci siano problemi, spetta a noi interfacciarsi con i vari enti e risolvere, dove possibile, la situazione”. Com’è facile intuire tutte queste problematiche non solo appesantiscono il lavoro di un noleggiatore, ma si riversano sulle tempistiche e sui costi del servizio. Una possibile soluzione, a tale proposito, potrebbe essere l’assunzione delle procedure in essere a livello internazionale. Considera Pagano che “nei paesi del nord-est

Pietro Pagani “l’uomo dei trasporti” Autentica colonna dell’organizzazione di Autovictor, Pietro Pagani si occupa di trasporti dal 1999. Dopo essersi occupato per dieci anni di trasporti eccezionali, di autocarri e di autoarticolati, nel 2009 è entrato a far parte del Team Autovictor a queste mansioni si è aggiunta anche la gestione degli autoveicoli a uso speciale. In poche parole, Pietro Pagani è un vero e proprio esperto del settore.

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Trasporti Eccezionali

Europa i tempi di rilascio dei permessi, a seconda della caratteristica del convoglio (eccezionale o autoveicolo a uso speciale), vanno da 7 a 14 giorni al massimo. Inoltre in Italia siamo siamo noi a indicare la strada che vogliamo percorrere, mentre in tutti i Paesi esteri è l’autorità preposta a comunicarci quali strade seguire. Questo significa che c’è un unico ente che si occupa del rilascio dell’autorizzazione, mentre in Italia, mediamente, bisogna chiedere ad almeno tre strutture (Provincia, ANAS,

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Autostrade). Va da sé come un unico interlocutore sarebbe la migliore soluzione, che si tradurrebbe in più competenza, più controllo sui transiti, più velocità nell’ottenimento dei permessi”.

Lavorare in Europa Le differenze tra l’Italia e il resto d’Europa non si limitano a questi aspetti. Lo sa bene Autovictor spesso impegnata in cantieri

internazionali, che comportano la necessità di confrontarsi con regole differenti. La principale diversità tra la normativa italiana e quella internazionale risiede nel peso trasportabile: nel nostro Paese è possibile trasportare legalmente 30 t, mentre all’estero si arriva al massimo a 24 t, con il carico ben distribuito sulla lunghezza del pianale. Il tutto al fine di non avere assi sovraccaricati. Discorso diverso quando parliamo di trasporti eccezionali. In questo caso, di regola in Europa si tollera un

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massimo di 10 t per asse, mentre in Italia si può arrivare alle 13 t e oltre. Tutto ciò non si traduce in un beneficio ma in ulteriore fonte di problemi per il transito. “I paesi europei danno maggiore fiducia

per competenza, tempistica e ottenimento dei permessi e per l’assistenza in caso di problemi - rimarca Pagani - Questi sono i punti su cui dovremmo lavorare nei prossimi anni, insieme alle associazioni

DON’T JUST MOVE IT LET’S MANOOVR IT

di categoria come l’ ANNA (l’Associazione nazionale dei noleggiatori di autogrù) per far sì che l’Italia si metta finalmente al passo dei paesi più avanzati dell’Unione europea”.

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Il MANOOVR Multi-PL è l‘ultima generazione di rimorchi con un piano di carico molto basso della Nooteboom. Alcune innovazioni rivoluzionarie includono un‘altezza ultra bassa della piattaforma di carico ed il peso sull‘assale legalmente piú alto. La combinazione dell‘altezza della piattaforma di 780 mm ed un minimo di 12 tonnellate per assale a pendolo, dá un MANOOVR Multi-PL eccezionale per tutta l‘Europa. Nel mondo dei trasporti in generale, ma specialmente nel trasporto eccezionale é molto importante sapere come applicare le innovazioni con successo, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato odierno, e puó offrire un vantaggio competitivo significativo, in oltre MANOOVR Multi-PL vi darà la certezza dei costi. (TCO) Total Cost Ownership, il costo del ciclo di vita del semirimorchio. Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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Noleggio e Distribuzione JCB

Un escavatore che solleva le pipelines QUATTRO NUOVI MODELLI CINGOLATI JCB JS220 NLC PER LA POSA DI UN METANODOTTO. COSÌ LO SPECIALISTA ALMA C.I.S. DI CHIETI HA TROVATO I GLADIATORI DELLA MOVIMENTAZIONE PER LA PROPRIA FLOTTA CONSTRUCTION

L’

escavatore idraulico è una delle macchine più versatili del cantiere, spesso chiamato a compiti che vanno al di là del suo habitat naturale, il movimento terra. La capacità di associare alle prestazioni di scavo un’elevata forza di sollevamento e, non ultimo, una adeguata rapidità di ciclo rappresenta un’ideale quadratura del cerchio, particolarmente appetibile per le imprese che operano nel settore delle utility oltre che nell’edilizia. È proprio questo il caso della Alma C.I.S. di Chieti Scalo, che per la realizzazione di una tratta da 7,7 km di un nuovo metanodotto ha acquistato dalla concessionaria JCB Piolanti di Forlì quattro nuovi escavatori cingolati JCB JS220 NLC. Piolanti ha provveduto alla fornitura delle macchine nel corso di una conse-

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gna ufficiale alla presenza del geometra Enio Maccarone, responsabile dei lavori per Alma C.I.S., dell’ingegner Domenico Matrone, Managing Director JCB Italia, dell’ingegner Carlo Biella, Product Manager di JCB Italia, di Gianluca Camilletti e di Danilo Flagella, rispettivamente responsabile della divisione MMT e funzionario commerciale di Piolanti. Nella fascia alta degli escavatori di classe media JCB, il JS 220 NLC è un modello che si fa apprezzare per la generosa forza di scavo e la rapidità di ciclo, associati ai consumi particolarmente contenuti garantiti dai nuovi propulsori JCB EcoMAX Tier 4 final/IV – qui presenti nella versione da 4,8 litri per 129 kW – e da una serie di soluzioni specificamente indirizzate all’ottimizzazione di potenza e utilizzo

del carburante. Massima l’affidabilità, garantita dalla tradizionale qualità costruttiva del brand e da una rete d’assistenza capillare in grado di supportare con puntualità e rapidità anche gli utilizzatori più esigenti. Impresa abruzzese che vanta fra le sue specializzazioni la costruzione di reti tecnologiche di distribuzione per il settore pubblico e privato, Alma C.I.S. partecipa da alcuni anni all’ammodernamento della rete di metanodotti delle Regioni Abruzzo, Molise, Lazio e Marche, nel cui ambito ha realizzato alcuni lavori importanti . Tra questi, la commessa menzionata sopra, acquisita dall’azienda per la realizzazione di un metanodotto DN 100 mm e di un tratto del DN 500 mm per complessivi 7,7 km; un intervento di notevole complessi-

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Precisione ed equilibrio Sul campo, proprio in fase di sollevamento, la caratteristica precipua dell’escavatore JS 220 NLC è quella di un equilibrio ottimale anche alla massima altezza, consentendo la posa dei condotti con la massima sicurezza e tutta la precisione necessaria. “Prima dell’acquisizione delle nuove macchine – rimarca al riguardo Enio Maccarone – abbiamo condotto una serie di test in campo, in particolare con il sollevamento di condotte da 500 mm di diametro per valutare il comportamento complessivo dell’escavatore, il suo equilibrio e la sua potenza idraulica non solo in fase di scavo ma anche di sollevamento. Dopo avere comparato il JS 220 NLC con altre alternative presenti sul mercato, alla luce dell’esito delle prove abbiamo ritenuto che questo modello rappresentasse la migliore soluzione in termini di rapporto qualità/ prezzo/prestazioni. Il comportamento della macchina sul campo ha rispettato pienamente le aspettative; altrettanto decisive per la nostra scelta sono state la grande disponibilità e puntualità del concessionario Piolanti e la capillarità dei punti di assistenza JCB, aspetti entrambi particolarmente importanti per il nostro tipo di attività”.

tà che prevede importanti lavori di scavo e movimentazione dei terreni propedeutici alla preparazione della sede di posa dei condotti. “All’interno di questo cantiere – spiega Enio Maccarone – gli escavatori cingolati sono chiamati ad eseguire lavorazioni quali la formazione di scogliere e gabbionate a protezione delle sponde, l’apertura delle piste di lavoro utilizzate dai mezzi d’opera, lo scavo delle trincee di posa e la collocazione in sede delle tubazioni, operazione quest’ultima che richiede alle macchine anche notevoli doti di equilibrio e forza di sollevamento. Il nostro parco macchine, composto da modelli fino a 180 quintali di peso, risultava insufficiente in relazione alle prestazioni richieste in questo quadro, e questo ci ha indotto a valutare una serie di alternative, in particolare all’interno della gamma JCB, marchio di cui siamo già clienti da alcuni anni. La scelta finale è caduta sull’escavatore cingolato JCB JS 220 NLC, di cui abbiamo acquistato quattro esemplari forniti dalla concessionaria Piolanti di Forlì”.

Al vertice della gamma di escavatori cingolati di classe media JCB, il JS 220 NLC condivide con tutti i modelli della linea i severi criteri costruttivi che ne hanno fatto uno dei modelli di maggiore successo del marchio britannico. Macchina da 22 tonnellate di peso, l’escavatore adotta un sottocarro con struttura a X completamente saldata, soluzione che garantisce una lunga durata anche nelle applicazioni più gravose e insieme alla ralla scatolata chiusa, alla struttura superiore del telaio ad alta resistenza e al design rinforzato dei cofani configura un’architettura costruttiva chiaramente improntata ad applicazioni heavy duty; nella medesima ottica sono costruiti braccio e avambraccio, realizzati in acciaio altoresistenziale con piastre a tre sezioni ed elementi di rinforzo che assicurano maggiore durata e resistenza. Sotto i cofani del JS 220NLC batte uno dei fiori all’occhiello della gamma di propulsori JCB, Il nuovo EcoMAX Tier 4 final/IV da 4,8 litri per 129 kW che, oltre a una eccezionale durata, garantisce con-

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Noleggio e Distribuzione

sumi inferiori fino al 6% rispetto alle unità 4i/IIIB. Un risultato dovuto alla capacità del propulsore di erogare coppie elevate a bassi regimi migliorando in questo modo l’accoppiamento motore – pompe idrauliche, all’avanzata tecnologia idraulica con tarature delle pompe ottimizzate, a un disegno innovativo degli steli e a un software di gestione elettronica all’avanguardia. L’innovativo sistema di rigenerazione idraulica di JCB permette inoltre di riciclare l’olio dei cilindri al fine di velocizzare i tempi di ciclo e, ancora una volta, ridurre il consumo di carburante. Proprio riguardo alla sezione idraulica, questa adotta un’architettura con comando negativo a centro aperto e distributore combinato a quattro e cinque steli; il flusso idraulico è garantito da due pompe principali a pistoni assiali a portata variabile della portata di 228 l/min e un’ulte-

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riore pompa a ingranaggi da 18 l/min per i servocomandi. In termini di prestazioni, l’escavatore può contare su una forza di strappo alla benna di ben 138,2 kNm, che salgono fino a 154,9 kNm con la funzione Powerboost inserita. Il tutto per una profondità di scavo che, a seconda delle configurazioni del braccio, può arrivare a quasi 7 metri. Anche in caso di utilizzi contemporanei i movimenti di traslazione e scavo risultano rapidi e reattivi, grazie alla generosa idraulica che equipaggia la macchina. Per tenere sotto controllo i consumi, il regime di giri del motore viene ridotto automaticamente al minimo quando l’impianto idraulico non è in funzione. Facile la manutenzione, grazie a una serie di accorgimenti costruttivi ad hoc come il posizionamento centrale dei filtri di olio motore, olio idraulico e carburante, che ri-

sultano così rapidamente ispezionabili, e a un filtro dell’aria a doppio elemento per facilitare la pulizia. Radiatore del liquido di raffreddamento motore e scambiatore di calore olio idraulico sono montati uno accanto all’altro, mentre l’intercooler è collocato nella parte anteriore, soluzione che consente di ottenere la massima efficienza di raffreddamento; il cofano del vano motore si apre longitudinalmente verso il retro, in modo da garantire un accesso alla manutenzione del propulsore agevole e sicuro. Una volta all’opera, le macchine hanno evidenziato un comportamento ottimale in ogni situazione di lavoro. La forza di penetrazione e di scavo è più che adeguata alla classe di appartenenza degli escavatori, grazie a un’idraulica ben dimensionata che consente anche una buona velocità di ciclo.

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del

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CalCestruzzo

International Exhibition

Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

Supply chain of concrete and precast industry

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N° 1 - 2019

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Il primo e unico portale web dedicato al sollevamento, alla movimentazione industriale e portuale e al trasporto eccezionale. On line dal 2010, è consultato quotidianamente da migliaia di visitatori in cerca di esaustive, accurate e aggiornate notizie sugli ultimi prodotti, persone e eventi, cantieri sulle aziende del sollevamento, del noleggio e dei trasporti eccezionali.

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THE ITALIAN MIDSTREAM WEBSITE

www.oilgasnews.it

Ricerca Ricerca || Estrazione Estrazione || Raffinazione Raffinazione || Trasporto Trasporto E’ il portale italiano dedicato all’informazione degli operatori di tutti i comparti del Oil & Gas: UPSTREAM (ricerca, perforazione e produzione idrocarburi), MIDSTREAM (trasporto e stoccaggio), DOWNSTREAM (raffinazione).

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Periodicità: Bimestrale | Periodicità: Trimestrale Distribuzione: 10.687 copie

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Edizione precedente Espositori: 428 - Visitatori: 11.400

Piacenza, 7-9 Ottobre 2021 www.gisexpo.it

Piacenza, 7-9 Ottobre 2021

The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show

Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

8a Edizione

SOLLEVAMENTO MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE PORTUALE - TRASPORTO PESANTE

& EXHIBITIONS SRL - Italy Corte Lambruschini - Corso Buenos Aires, 8MEDIAPOINT - int. 6/7 - Aires, 16129 Genova Corte Lambruschini - Corso Buenos 8 - int. 6/7 - 16129 Genova - Italy Tel. (+39) 010.5704948 - Fax (+39) 010.5530088 - info@mediapointsrl.it Tel. (+39) 010.5704948 - E-mail: info@mediapointsrl.it www.mediapointsrl.it www.mediapointsrl.it

Il primo e unico portale web dedicato alle fondazioni, perforazioni, gallerie, geotecnica e industria estrattiva e mineraria. On line dal 2010, è consultato da migliaia di visitatori in cerca di esaustive, accurate e aggiornate notizie sugli ultimi prodotti, persone e eventi, cantieri sulle aziende dai vari settori di applicazione di cui parla.

Fondazioni | Perforazione pozzi || Gallerie Perforazione Pozzi Geotecnica || Industria estrattiva-mineraria Estrattiva-Mineraria

Fondazioni Perforazione pozzi Gallerie Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria

Fondazioni | Perforazioni| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria |

MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL |

www.concretenews.it

Il primo portale italiano dedicato a tutta la Filiera del Calcestruzzo: dalla produzione, la messa in opera, il ripristino e la riqualificazione delle strutture in calcestruzzo, fino alla prefabbricazione, le pavimentazioni continue, la manutenzione, la demolizione e il riciclaggio delle strutture in cemento armato.

Paola De Micheli

Distribuzione: 4.100 copie

Distribuzione: 11.066 copie

Intervista esclusiva con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Periodicità: Trimestrale

Periodicità: Trimestrale

Supply chain of concrete and precast industry

R

del calcestruzzo e della prefabbricazione SupplyFiliera chain of concrete and precast industries

Anno 5 - Maggio/Agosto 2019

THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING

Edizione precedente Espositori: 245 - Visitatori: 4.909

TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO

Edizione precedente Espositori: 355 - Visitatori: 11.206

Piacenza, 29-31 Ottobre 2020 www.gic-expo.it

15-18 September - Piacenza, Italy

Drilling & Foundations

Piacenza, 15-18 Settembre 2021 www.geofluid.it

Piacenza, 29-31 Ottobre 2020

italian ConCrete days

Giornate italiane

3a Edizione

PERFORAZIONI FONDAZIONI SPECIALI GEOTECNICA

2021

INFRASTRUTTURE E PREFABBRICATI IN CALCESTRUZZO DEMOLIZIONE & RICICLAGGIO TRASPORTO DEGLI INERTI

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Noleggio e Distribuzione METARENT

Contro il nemico invisibile DALLA DIVISIONE LUXTOWER ALLA DIVISIONE NOLEGGIO, L’IDEA DELLO SPECIALISTA DI CODEVILLA (PV) HA CONVERTITO I CANNONI DK ABBATTIPOLVERE IN SOLUZIONI EFFICACI DI SANIFICAZIONE URBANA PER L’EMERGENZA CORONAVIRUS

L’

epidemia Covid-19 ha cambiato certamente le nostre vite e le priorità di intervento sui territori urbani. Molti comuni del nostro Paese - in cima alle nazioni più duramente colpite dal Coronavirus - si sono trovati nella necessità di potenziare il lavaggio delle strade, con l’aggiunta di sostanze disinfettanti per contrastare la diffusione del Coronavirus. Comuni del territorio lombardo, come già alcune municipalizzate, utilizzano una soluzione di liquido igienizzante nei loro automezzi per i lavaggi stradali con una serie piuttosto fitta di interventi nei vari quartieri delle città.

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

Durante il picco dell’epidemia a Wuhan, la città della Cina dove si erano registrati i primi casi di gravi polmoniti atipiche causate dalla Covid-19, erano circolate molte immagini di operatori intenti a nebulizzare sostanze disinfettanti sulle superfici esterne, una pratica che era stata poi ripresa da altri paesi. Dopo un confronto con uno dei suoi partner di riferimento e dopo aver analizzato l’efficacia operativa in alcuni filmati realizzati da un cliente internazionale, il team di MetaRent - divisione noleggio della storica realtà di Meta, distributore di Codevilla (Pv) nel settore delle macchine e attrezzature per l’edilizia e le

utility - ha concepito un’idea importante per la sanificazione urbana con mezzi innovativi e dall’efficienza reattiva. Il video in questione, all’origine dell’idea sviluppata da MetaRent, riguardava un operatore alla guida di un camioncino, al fianco di un altro addetto impegnato a sanificare strade e ingressi di abitazioni con l’impiego di una lancia molto simile a un’idropulitrice. Poche settimane prima dell’esplosione dell’epidemia Covid-19 il team MetaRent aveva predisposto le modalità di noleggio dei cannoni nebulizzatori anti-polvere DK-Dust Killer, un brand che da qualche anno fa parte della

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divisione Luxtower di Meta. Queste attrezzature sono legate nella richiesta di impiego a una stagionalità precipua che solitamente, nei cantieri edili, comincia ad aprile con l’inizio della bella stagione. Ma l’epidemia Covid-19 ha costituito un’imprevista e terribile emergenza sanitaria che dal 13 marzo ha portato il governo nazionale a concepire disposizioni urgenti di salute pubblica e provvedimenti drastici a tutela della vita stessa dei cittadini.

Anche MetaRent da quel momento ha sospeso l’attività e dopo pochi giorni, anche i cantieri si sono fermati in tutto il Paese. “In quei giorni, dopo molte riflessioni all’interno del nostro staff, abbiamo pensato che la nostra attività di noleggio poteva essere declinata in modo utile per questa emergenza strordinaria - spenga Elisa Taini, Sales and Marketing Director di Meta - Davanti a quel video dove un camion con un’idropulitrice e due operatori

Un brand multifunzione DK è un marchio della divisione Luxtower che nasce da un accordo con uno dei maggiori produttori italiani di macchine per la nebulizzazione. La gamma è completa per ogni tipo di applicazione: rifiuti, riciclaggio, piccole e grandi demolizioni e ora anche sanificazione di luoghi e grandi aree. I nebulizzatori DK hanno una distanza di getto che parte da 8 m e arriva fino a oltre gli 80 m, a seconda del modello. La divisione noleggio di Meta dispone di un ampio parco noleggio DK, al fine di poter supportare le esigenze dei clienti, ma anche dei partner noleggiatori.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

costituivano la soluzione cardine per sanificare gli ambienti urbani, abbiamo pensato che sostituendo uno degli operatori con una nostra macchina DK, un’impresa di pronto intervento avrebbe potuto attrezzare due squadre contemporaneamente, con altrettanti operatori, e quindi sanificare due aree diverse usando però le stesse persone e dimezzando i tempi”. Il cannone per l’abbattimento di polveri DK - uno dei prodotti previsti in esposizione al Samoter di Verona, ora spostato alla fine di ottobre - è divenuto così parte di una nuova applicazione per il noleggio, dove la tecnica si declina a un compito vitale e assolutamente necessario alla battaglia contro la pandemia da Coronavirus. Un furgone, un gruppo elettrogeno e un cannone nebulizzatore DK che, invece di abbattere le polveri in cantiere, nebulizza acqua e disinfettante da una cisterna a bordo per contrastare nel modo più efficace il “nemico invisibile” che ha invaso gli spazi della nostra vita. “L’applicazione funziona davvero - ci informa Elisa Taini - e alcuni nostri clienti, oltre ad avere a disposizione una nuova soluzione rapida e produttiva per compiti diversi da quelli che svolgevano fino a ieri, hanno anche avviato una nuova attività indispensabile alla collettività in questi momenti drammatici. Noleggiando i nebulizzatori DK-Dust Killer da MetaRent hanno potuto proporre interventi di sanificazione in molti ambiti, mantenendo un impegno di servizio alternativo per i propri dipendenti, sempre secondo regole di tutela stringenti negli interventi sul campo”.

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Noleggio e Distribuzione CEM

Una vitalità senza fermate CHI PENSAVA CHE IL CORONAVIRUS POTESSE FRENARE LA FORZA PROPULSIVA DELL’AZIENDA DI LORIS MANOCCHIA, SI È SBAGLIATO DI GROSSO. LA CRISI POTENZIALE SI È TRASFORMATA IN OPPORTUNITÀ PER LANCIARE NUOVI SERVIZI E MOLTIPLICARE ENERGIE POSITIVE

“Q

uesta emergenza non è riuscita a fermarci. L’attività di CEM è proseguita anche in queste settimane a ritmo sostenuto; la sicurezza dei nostri dipendenti ha imposto nuove regole ma l’elemento fondamentale che non è mai venuto meno è quello della fiducia dei nostri clienti. Che crescono di giorno in giorno, in Italia e in Europa”. La voce di Loris Manocchia è quella decisa di un imprenditore che ha fatto dell’ottimismo e della tenacia le pile di sostegno di una filosofia aziendale personalissima. Uno stile d’azione basato sulla perseveranza e sulla ricerca di prodotti, soluzioni, novità di mercato, partnership industria-

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li e commerciali, relazioni proficue con strutture societarie e costruttori internazionali. Non lo ribadiremmo con questa enfasi se l’azione di CEM, in questo periodo di pandemia dalle conseguenze economiche incerte e potenzialmente devastanti, si rivela come l’offensiva di una falange agguerrita e solida che non ha paura del futuro. Proprio il tipo di impresa che l’Italia ha bisogno in momenti come questo, per contrastare ogni tentazione di resa al pessimismo. “Fermarci mai - dichiara senza timore Manocchia - Abbiamo un portafoglio di ordini da evadere che ci detta la tabella di marcia. Una tabella di marcia serrata che possiamo leggere in

un solo modo: questa epidemia non ci farà ammalare di crisi, la combatteremo e la vinceremo insieme, con le armi della sicurezza sul lavoro e della creatività operativa”. Già, la creatività operativa, un concetto raro da applicare, soprattutto per un’impresa commerciale. Se non che definire CEM un’impresa commerciale oggi è più che mai riduttivo. “Siamo il punto di riferimento per un produttore di autoscale d’eccezione come Horyong, una rivelazione che abbiamo scoperto in Corea del Sud - ci ricorda ancora l’amministratore unico dell’azienda milanese - Dall’anno scorso, il nostro rapporto con i partner coreani ha raggiunto un livello superiore. Siamo distributori esclusivi per

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l’Italia e per la penisola Iberica e grazie alla loro disponibilità al confronto, abbiamo programmato anche modelli inediti come la fortunata PE510, un’autoscala da 51 metri studiata sulla base delle necessità calibrate dei nostri clienti”. La pandemia da Covid-19 sembra aver moltiplicato le energie di CEM. Una nuova sede ormai di imminente apertura a Venezia - precisamente a Dolo, a pochi chilometri dalla Serenissima -, un significativo rafforzamento dell’organico interno (con l’ingresso importante di Raimondo Manocchia, già direttore operativo dell’impresa Russo Traslochi, come responsabile tecnico) e il rinnovamento del sito web, oggi focalizzato completamente su prodotti, servizi, nuovi contenuti tecnico-commerciali e dinamiche di supporto agli utenti. “L’abbiamo pensato

per una navigazione multi-device, da mobile, tablet e desktop - spiega Loris Manocchia - Con un accesso diretto e l’efficace tecnica ‘responsive design’ che favo-

risce l’adattamento ai dispositivi mobile, i nostri clienti fedeli e potenziali possono contare su una piattaforma effettiva di confronto e consulenza. La realizzazione

L’emergenza che moltiplica i servizi “Il Covid-19 non ci ha vinto e non ci ha trovato impreparati - sottolinea con forza Loris Manocchia - Abbiamo realizzato e messo in rete un video che vuole essere uno sprone all’ottimismo, con tutto il nostro staff ritratto in azione nelle nostre officine e nei nostri uffici. Con tenacia e responsabilità, in tutta sicurezza. Dal 27 aprile, abbiamo attivato un numero verde (attivo dalle 8 in poi - 02.33.59.12.72, ndr.) per concordare un appuntamento con il service officina, descrivendo brevemente il tipo di guasto o manutenzione da eseguire. Allo stesso numero di telefono è possibile rivolgersi per eventuali chiarimenti e per poter organizzare vere e proprie manutenzioni. In queste settimane, la nostra riapertura graduale poi si è realizzata senza problemi”. Dal 4 maggio, nella sede CEM di via Newton 10, a Settimo Milanese, la rivoluzione a favore del cliente riguarda anche l’orario di lavoro, con un’apertura non stop dalle 8 alle 18 dell’attività e l’opportunità di comunicare preventivamente ogni necessità di intervento in officina al numero verde 800-960164.

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Noleggio e Distribuzione del nuovo sito è frutto della collaborazione tra l’agenzia di comunicazione digitale Tu Comunica, che da anni segue il gruppo CEM, e il nostro team che ha potuto portare a miglioramento di tutte le dinamiche il feedback degli utenti che frequentavano già la versione precedente del nostro portale”. Dentro questa galassia visuale, si trovano elevatori, scale aeree, gru e piattaforme multifunzionee insieme alle potenzialità polivalenti della grande offerta di CEM. In mezzo a tutto questo, come abbiamo anticipato, le continue richieste di una clientela crescente, con un accento di domanda che rileva in particolare l’alto gradimento di allestimenti per le autoscale Paus - di cui CEM è concessionario storico nel nostro Paese -, per gli elevatori dedicati a traslochi ed edilizia di Geda, per le gru multifunzione (anche in versio-

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ne piattaforma) di Amak e, naturalmente, per le autoscale colossali di Horyong, declinate nei modelli da 70 metri (PE700, top di gamma mondiale) e da 51 metri (la già menzionata PE510). “In Europa, è la Spagna il nostro avamposto al sole - aggiunge con orgoglio Manocchia - Lo scorso 7 marzo, alla vigilia del grande lockdown per il Coronavirus, abbiamo celebrato il successo di CEM Elevadores (la nuova sede iberica del gruppo) con una tappa del tour itinerante nella sede dell’officina TTS, attuale servizio tecnico di CEM Elevadores, insediata sempre a Valencia, a pochi isolati dalla nostra sede spagnola. Tra le anteprime tecniche per il pubblico settoriale dell’edilizia e dei traslochi, abbiamo potuto toccare con mano la sinergia che siamo riusciti a costruire con una clientela internazionale attenta alle soluzioni

concrete. Abbiamo portato anche qui le autoscale coreane Horyong, le ultime novità Paus e Geda, oltre ai modelli di montascale e saliscale Zonzini, ultimo prodotto che abbiamo aggiunto alla nostra rappresentanza commerciale. Paus in particolare non aveva nessun dealer in Spagna e noi con CEM Elevadores abbiamo colmato questa lacuna, a favore di molte imprese del territorio”. Con l’approvazione della dirigenza Paus, l’avventura CEM Elevadores in Spagna è decollata - grazie anche alla sintonia e all’impegno di un imprenditore molto attivo sul territorio come Rafa Cerezo. La strategia commerciale quindi si è estesa a tutti i prodotti del mondo commerciale CEM. In particolare, con l’importazione della gamma di macchine Horyong per Spagna, Portogallo, Malta, Grecia, Albania, Marocco, Algeria, Egitto e Tunisia. In

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poco tempo, la scommessa si è rivelata vincente, con vendite importanti su tutta la linea di prodotti diffusa dl gruppo di Settimo Milanese. In virtù dell’accordo commerciale con Paus, CEM Elevadores importa in Spagna la gamma completa di macchine per l’edilizia, scale aeree e piattaforme aeree e per l’assistenza ai clienti iberici che hanno scelto il marchio tedesco, la filiale può contare oggi sulle strutture aziendali di Silmatec, a Siviglia, di Fills de Rocha e Lopez, a Barcellona, di TTS a Valencia e di altre officine autorizzate per il servizio post-vendita. Ci vorrebbe una frase opportuna per chiudere l’articolo ma parlando con Loris Manocchia, l’impresa è praticamente impossibile. L’unica voce che ci soccorre è quella di un semplice avviso, sempre ottimistico e foriero di sorprese: “Continua”.

#TENIAMODURO

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t SRL

Certificazione & Formazione GEOJOB

Indagine sul lavoro Com’è la tua situazione lavorativa oggi: al tempo del Coronavirus

Quasi tutti gli intervistati hanno bloccato i lavori o sono disoccupati. Solo il 6,85% sta ancora laUNA RICERCA DI MERCATOvorando. INDICA COME GLI ATTORI DEL COMPARTO EDILE

Com’è la tua situazione lavorativa oggi:

AFFRONTERANNO NEI PROSSIMI MESI L’EMERGENZA COVID-19

Dall’indagine è emerso che fortunatamente quelle poche persone che Siamo di fronte ad un momento storico unico che segnerà per sempre nostra società e soprattutto la cultura del sono in cantiere stannolalavorando in condizioni di sicurezza e silavoro. sentono In seguito alla Pandemia da Covid-19 tutti i paesi del mondo hanno attuato un piano di lockdown più o meno rigido che per la propria incolumità. ha comportato il blocco di buona parte dellesicuri attività produttive. maggior parte delle persone sono costrette a rimanere Quasi tutti gliLa intervistati hanno bloccato i lavori a casa e quei pochi che lavorano hanno sperimentato formule più o meno avanzate di Telelavoro o di Smart Working. La domanda che ci si pone oggi è, cosa succederà sviluppandoSolo una nuova cultura esta consapevolezza o dopo? sonoStiamo disoccupati. il 6,85% ancora la-di massa o siamo sul baratro di uno dei periodi più bui della nostra storia? Le aziende dovranno affrontare un momentovorando. nuovo, una crisi dovuta al fermo forzato che inevitabilmente avrà impatti sul business. Ma soprattutto si troveranno a doversi prendere davvero cura del loro bene più prezioso. Le persone. Infatti dovranno gestire il ritorno al lavoro dei propri collaboratori che, nella maggior parte dei casi avranno sviluppato motivazioni, priorità e soprattutto fragilità nuove. Le persone, costrette a vivere una nuova dimensione personale dovuta Dall’indagine è emerso che fortunatamente quelle poche persone che alla quarantena, si troveranno in un periodo di incertezza sia a livello professionale che rispetto alla propria incolumità e salute. Molti perderanno il lavoro, altri non ci vorranno comelavorando ora va saldato il rapporto fiduciarioetra persone sono intornare. cantiereMai stanno in condizioni di sicurezza si sentono e aziende, l’alternativa è una profonda crisi economica, culturale e valoriale. sicuri per la propria incolumità.

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om’è la tua situazione lavorativa oggi? Quasi tutti gli intervistati hanno bloccato i lavori o sono disoccupati. Solo il 6,85% sta ancora lavorando. Dall’indagine è emerso che fortunatamente quelle poche persone che sono in cantiere stanno lavorando in condizioni di sicurezza e si sentono sicuri per la propria incolumità. In questi grafici vediamo la media delle risposte date dove il valore 1 stava a significare che si trovavano completamente in disaccordo con l’affermazione e il valore 7 invece indicava che si trovavano completamente d’accordo.

In questi grafici vediamo la media delle risposte date dove il valore 1 stava a significare che si trovavano completamente in disaccordo con l’affermazione e il valore 7 invece indicava che si trovavano completamente d’accordo.

In questi grafici vediamo la media delle risposte date dove il valore 1 stava a significare che si trovavano completamente in disaccordo con l’affermazione e il valore 7 invece indicava che si trovavano completamente d’accordo.

La mia azienda ha attivato tutte le precauzioni necessarie per farmi lavorare in sicurezza rispetto l’emergenza Covid-19?

E’ opportuno precisare che questa domanda è rivolta a chi attualmente sta lavorando. Dato molto basso 6,86% del totale. La media delle risposte 134

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

equivale a 5,6 su 7 Sollevamento, , il che significa che la maggior delle imprese che Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale hanno continuato a lavorare hanno attivato le necessarie prescrizioni per lavorare in sicurezza.


Anche questa domanda è rivolta a chi attualmente lavora. La media delle risposte equivale a 5,2 su 7, un dato leggermente inferiore rispetto alla domanda precedente, motivato dal I dati dicono che la maggior parte delle imprese hanno fatto bene il loro lavoro informando i fatto che l’azienda può aver attuato le misure preventive ma il lavoratore può personalmente dipendenti in modo efficiente, affermazione che viene confermata dalla media delle risposte percepire una minore sicurezza. Anche domanda è rivolta a chi attualmente lavora. La che si attesta suquesta 5,7 su 7.

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Sono molto preoccupato per questa situazione rispetto al mio futuro lavorativo Sono molto preoccupato per questa situazione rispetto al mio futuro lavorativo

media delle risposte equivale a 5,2 su 7, un dato leggermente in45,00% rispetto allasembrano domanda precedente, motivato per dalfortuna fatto che Ci sonoferiore alcune ditte che non aver informato il personale, in percentuali 50,00% 40,00% l’azienda può aver attuato le misure preventive ma il lavoratore basse. . 45,00% nche questa può domanda è rivolta apercepire chi attualmente lavora. La media delle risposte 35,00% equivale personalmente una minore sicurezza. 40,00% 5,2 suPrima 7, undidato leggermente inferiore alla domanda motivato scendere nel dettaglio facciamorispetto una precisazione: daremoprecedente, prima un punto di vista 30,00% dal

46,51% 46,51%

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Costruire Lavoro - GeoJOB Recruitment SRL

Miindipendentemente sento sicuro quando sonoprofessionale, alpreventive lavoro rispetto al rischio di condal ruolo per categorizzare trapersonalmente dipendente, atto ched’insieme, l’azienda può aver attuato le misure mapoi, il lavoratore può 25,00% 30,00% trarre il Covid-19? imprenditore e libero professionista. 20,00% ercepire una minore sicurezza. 25,00% I dati dicono che la maggior parte delle imprese hanno fatto bene 15,00% 20,00% il loro lavoro informando i dipendenti in modo efficiente, affer10,00% 15,00% mazione che viene confermata dalla media delle risposte che si 8,77% 5,00% 10,00%i attesta sula5,7 su 7.parte delle imprese hanno fatto bene il loro lavoro informando I dati dicono che maggior 0,00%

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Sono molto preoccupato per questa situazione rispetto al mio futuro lavorativo Sono molto preoccupato per questa situazione rispetto al mio futuro lavorativo

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Costruire Lavoro - GeoJOB Recruitment SRL

imprenditore e libero professionista. Ho fiducia nel governo e nelle azioni che metterà in camSono molto preoccupato per questa situazione rispetto al mio po per il settore dell’edilizia, delle infrastrutture e delle futuro lavorativo? costruzioni? Anche in questo caso l’indice di preoccupazione è molto alto. La18 Riguardo a questo tema basta osservare la media per farsi una media aggregata delle risposte equivale a 5,4 su 7. 18 13idea che ammonta a 3,3 su 7, evidente che la fiducia scarseggi. In percentuale il 46,36%, poco meno della metà del campione, In termini percentuali il 35,20% delle persone non ha assolutadimostra di essere molto preoccupato per il proprio futuro lavomente fiducia., anche se il 14,61% ha massima fiducia, un dato rativo. Dato che risulta maggiormente impattante se sommiamo basso ma comunque significativo di persone che confidano nella le risposte dalla 4 alla 7, che indicano uno stato da medio a alta politica. preoccupazione, così facendo raggiungiamo l’83,65% del totale. Soffermiamoci ora su imprenditori, dipendenti e liberi profesScendiamo ora nel dettaglio dei vari ruoli professionali. sionisti e in particolare su chi è completamente in disaccordo. Un dato che sorprende è quello che ad essere maggiormente preNotiamo una netta differenza tra i ruoli. Sono gli imprenditooccupati per il proprio futuro lavorativo sono, anche se di poco, ri (43,49%) ad avere meno fiducia sul governo a seguire liberi gli imprenditori a seguire dipendenti e liberi professionisti. professionisti (36,08%) e dipendenti (27,81%) . Gli imprenditori Tradotto in percentuale è molto preoccupato il 49,07% degli imsono inferiori del 15,68% rispetto ai dipendenti e del 7,41% riprenditori il 46,56% dei dipendenti e il 42,27% dei liberi prospetto ai liberi professionisti. fessionisti.

governo e nelle azioni che preoccupatoHo perfiducia questanel situmetterà in campo per il settore dell’ediliztto al mio futuro lavorativo ia, delle infrastrutture e delle costruzioni 13

Riguardo a questo tema basta osservare la media per farsi una idea che ammonta a 3,3 su 7, evidente che la fiducia scarseggi.

135 Trasporti Eccezionali, Movimentazione è Industriale e Portuale Anche Sollevamento, in questo caso l’indice di preoccupazione molto alto. La media In termini percentuali il 35,20% delle persone non ha assolutamente aggregata delle risposte equivale a 5,4 su 7. Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

fiducia., anche se il 14,61% ha massima fiducia, un dato basso ma


ai dipendenti e del 7,41% rispetto ai liberi professionisti.

Certificazione & Formazione Di seguito mostriamo le differenti medie nelle risposte date da imprenditori, dipendenti/lavoratori e liberi professionisti. Di seguito mostriamo le differenti medie nelle risposte date da imprenditori, dipendenti/lavoratori e liberi professionisti.

Imprenditori

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Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa Liberi professionisti

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Ho fiducia nel governo e nelle azioni che metterà in Ho fiducia governo e nelle azioni metterà ine campo per ilnel settore dell'edilizia, delleche infrastrutture campo per il settoredelle dell'edilizia, delle infrastrutture e costruzioni delle costruzioni

Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa?

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Anche in questo caso la media è traducibile in incertezza. Il valore ammonta a 3,8 su 7. Anche in questo caso la media è traducibile in incertezza. Il valore Analizzando le percentuali è da segnalare che nessuna risposta ammonta a 3,8 su ha raggiunto la 7soglia del 20%. Prevale chi è nettamente convinto che, a emergenza finita, il settore non avrà una ripresaè30,36%, è convinto cherisposta ci sarà ha Analizzando le percentuali da segnalare che invece nessuna una rinascita il 21,85%. Indeciso è invece il 47,78% del camraggiunto la soglia del 20%. pione. Come la penseranno dipendenti, liberi professionisti e imprenPrevale chi è nettamente convinto che, a emergenza finita, il settore non ditori? Ci saranno sostanziali differenze o una vision omogenea? avràAnalizziamo una ripresa i30,36%, è convinto invece che ci sarà una rinascita il dati. 21,85%. Indeciso è invece il 47,78% del campione. Gli imprenditori (27,14%) sono decisamente meno ottimisti rispetto a dipendenti (13,75%) e liberi professionisti (17,53%). La differenza tra dipendenti e imprenditori e del 13,39%, tra imCome la penseranno dipendenti, liberi professionisti e imprenditori? prenditori e liberi professionisti del 9,61%. Ci saranno sostanziali differenze o una vision omogenea? Analizziamo Differente la questione per chi è convinto che ci sarà una i dati. rinascita. I dipendenti (22,81%) sono marcatamente più ottimisti degli imprenditori (12,27%), traducibile in una difGli imprenditori (27,14%)Sostanzialmente sono decisamente meno ottimisti ferenza del 10,54%. omogenea la visionrispetto di imprenditori e liberi professionisti (10,82%) con una diffea dipendenti (13,75%) e liberi professionisti (17,53%). La differenza renza dell’1,45%. tra dipendenti e imprenditori e del 13,39%, tra imprenditori e liberi Costruire - GeoJOB Recruitment Costruire LavoroLavoro - GeoJOB Recruitment SRL SRL

40,00% 35,00%

professionisti del 9,61%.

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

ment SRL

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25 Differente la questione per chi è convinto che ci sarà una rinascita. I 25 Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale dipendenti (22,81%) sono marcatamente più ottimisti degli imprenditori

(12,27%), traducibile in una differenza del 10,54%. Sostanzialmente


19,31% 19,31% 11,05% 11,05%

18,81% 18,81%

15,50% 15,50%

16,26% 16,26%

13,47% 13,47% 5,59% 5,59%

1 1

2 2

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4 4

5 5

6 6

7 7

Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa 50,00% 50,00% 45,00% 45,00% 40,00% 40,00% 35,00% 35,00% 30,00% 30,00% 25,00% 25,00% 20,00% 20,00% 15,00% 15,00% 10,00% 10,00% 5,00% 5,00% 0,00% 0,00%

Dipendente/l avoratore Dipendente/l avoratore Imprenditore Imprenditore Libero professionista Libero professionista

1 1

2 2

3 3

4 4

5 5

6 6

7 7

è nata proprio con lo scopo di comprendere come gli attori protagonisti del settore edile e delle costruzioni stanno affrontando il momento della quarantena per il Coronavirus COVID-19 e soprattutto il livello di preoccupazione per la loro salute e al futuro lavorativo. Un dato che ci ha sorpreso è stato quello che ad essere maggiormente preoccupati per il proprio futuro lavorativo sono, anche se di poco, gli imprenditori a seguire i lavoratori dipendenti e liberi professionisti. Il motivo di tanta preoccupazione è radicato nell’aspettativa che, dopo un decennio di forte crisi, possano ripartire rapidamente le opere pubbliche già finanziate ma mai trasformatesi in cantieri. Riguardo l’edilizia privata questa “vive” solo sulla fiducia degli operatori finanziari che, rischiando il proprio denaro, ripongono il ritorno dell’investimento nei potenziali loro acquirenti. Tutti sentiamo il bisogno di affrontare la sfida del futuro con la convinzione che occorra fare presto. L’edilizia è il motore attraverso il quale far ripartire l’economia. Siamo altresì convinti che nulla sarà più come prima, allora cogliamo l’occasione per crescere e innovare introducendo e potenziando quelle tecnologie che consentono di coordinare e monitorare, anche da remoto, le singole fasi lavorative nei cantieri. Costruire Lavoro - GeoJOB Recruitment SRL Costruire Lavoro - GeoJOB Recruitment SRL

50,00% 50,00% 45,00% 45,00% 40,00% 40,00% 35,00% 35,00% 30,00% 30,00% 25,00% 25,00% 20,00% 20,00% 15,00% 15,00% 10,00% 10,00% 5,00% 5,00% 0,00% 0,00%

Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa Credo che dopo l’emergenza il settore avrà una ripresa

Accogliamo la sfida dell’innovazione. Si tratterebbe, dunque, di ripensare totalmente il ruolo dell’edilizia in chiave tecnologica, il che può essere anche il punto di partenza per la promozione di uno sviluppo innovativo utilizzando la leva della formazione continua, che contribuisca a richiamare una nuova generazione e consenta un ricambio generazionale indispensabile per il nostro settore. Non ci 29 possiamo dimenticare tutti i passi avanti compiuti nella 29 eco-sostenibilità ambientale attraverso un processo costruttivo edilizio sempre più sostenibile, una progettazione sempre più versatile e una scelta dei materiali da In queste settimane in cui un pa costruzione sempre più attenta. paura di caratterizzato un virus che ha travolt Il prossimo futuro sarà da una radicale modifica del nostro il nostro modo di vivere, dob modo di concepire gli spazi, sia privati che lavorativi, leripartenza. relazioni sociali, i mezzi di trasporto e tutto ciò che riguarda la nostra vita quotidiana. Risulta però evidente quanto sia Non possiamo permettere che ritorni ciò che abbiamoleve passato questo pri- a tutto il t per in ridare fiducia mo semestre del 2020, significherebbe imprenditori, lavoratori e liberi p ridare un colpo mortale alla nostra economia e alle nostre velleità di uomini; questo dipenderà da noi, dalla Unasolo programmazione a lungo nostra educazione e dal rispetto delle investimenti certi potrà essere regole.

Cosa ci aspettiamo adesso

Cosa ci aspettiamo adesso? In queste settimane in cui un paese intero è stato assediato dalla paura di un virus che ha travolto le nostre vite ed ha modificato il nostro modo di vivere, dobbiamo farci trovare pronti alla ripartenza. Risulta però evidente quanto sia indispensabile attivare le giuste leve per ridare fiducia a tutto il tessuto produttivo partendo dagli imprenditori, lavoratori e liberi professionisti. Una programmazione a lungo raggio con obiettivi chiari e investimenti certi potrà essere la giusta combinazione per una ripresa che, oggi tutti stiamo aspettando e che auspichiamo. Non possiamo chiedere soldi all’Europa senza dimostrare che, attraverso un sistema “paese” forte e coeso, sia in grado di generare ricchezza e non solo debolezza e disoccupati. L’indagine che abbiamo voluto commissionare ad una agenzia specializzata

ripresa che, oggi tutti stiamo as Vittorio Massimo Borgo Giancarlo Spanu Non possiamo chiedere soldi a

attraverso un sistema “paese”

Vittorio Massimo Borgo

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

CEO GeoJOB recruitment

generare ricchezza e non solo d 137 Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

L’indagine che abbiamo voluto


Certificazione & Formazione

FAQ, tutte le domande sulle PLE DIAMO SEGUITO, CON IL SECONDO CAPITOLO, ALLE RISPOSTE DELL’ESPERTO SUI QUESITI PIÙ FREQUENTI CHE RIGUARDANO LE PLE SOTTO IL PROFILO TECNICO, NORMATIVO E DELLA SICUREZZA DI IMPIEGO A cura dell’ingegner Giulio Lusardi (FAQ, acronimo dell’inglese Frequently Asked Questions, è un termine ormai d’uso comune nel mondo della comunicazione e riguarda le domande ricorrenti, su uno specifico argomento, formulate da parte di soggetti che svolgono una determinata attività lavorativa e quindi sono interessati ad informarsi ed aggiornarsi su problematiche relative al settore di interesse. Di seguito, riportiamo nella seconda parte, sempre a cura dell’ingegner Giulio Lusardi - le FAQ relative agli apparecchi di sollevamento delle persone, cioè i ponti mobili sviluppabili denominati comunemente piattaforme aeree o PLE, piattaforme di lavoro elevabili -, gli ascensori da cantiere, i ponteggi autosollevanti e i ponteggi sospesi).

E

sistono in commercio PLE con diagrammi di lavoro differenti in relazione alla portata? La risposta è affermativa. Infatti alcuni costruttori, per poter raggiungere in casi particolari sbracci maggiori rispetto a quelli previsti dal diagramma normale di lavoro, consentono di utilizzare la stessa attrezzatura per ope-

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

rare con la piattaforma co sbracci maggiori però con una portata ridotta. Qual è la tipologia più semplice di ponti mobili sviluppabili? La tipologia più semplice di queste attrezzature di lavoro è quella a pantografo ed a sviluppo telescopico.


Queste macchine però hanno possibilità di utilizzo limitate, potendosi sviluppare soltanto verticalmente, per cui sono utilizzate, per esempio, soltanto per l’esecuzione di piccoli lavori di manutenzione all’interno di capannoni industriali o per la sostituzione di punti luce posizionati sotto il soffitto. Queste piattaforme di lavoro sono classificate di “gruppo A”, in quanto la proiezione verticale del baricentro del carico è sempre all’interno delle linee di ribaltamento. Esiste qualche tipologia particolare di PLE telescopica? La risposta è affermativa. Infatti esistono in commercio anche piattaforme di lavoro telescopiche con “pianale estensibile” per rendere più agevole l’avvicinamento alla postazione di lavoro. Queste piattaforme sono utilizzate soprattutto per lavori al chiuso e su superfici piane, possono essere spostate in quota, hanno alimentazione elettrica, portata di 150 – 300 kg e altezza di lavoro di 8-12 m, ma esiste qualche modello tedesco che può arrivare sino a 16 m.

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Certificazione & Formazione

Qual è la tipologia più diffusa di ponti mobili sviluppabili? I ponti mobili sviluppabili più diffusi sono quelli di “gruppo B” nei quali la proiezione verticale del baricentro del carico può ricadere all’esterno delle linee di ribaltamento, in quanto la piattaforma di lavoro può muoversi nello spazio in tutte le direzioni. Questi apparecchi sono montati stabilmente su apposito veicolo-trattore (autocarro o furgone), omologato per poter circolare sulla viabilità ordinaria, in moda da potersi spostare con facilità e posizionarsi in corrispondenza della postazione di lavoro. Qual è la suddivisione delle PLE di gruppo B? Le PLE di gruppo B si suddividono in Tipo 1 (lo spostamento è consentito solo quando la piattaforma di lavoro mobi-

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

le elevabile è in posizione di trasporto); Tipo 2 (lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sul telaio); Tipo 3 (lo spostamento con la piattaforma di lavoro sollevata è controllato da un punto di comando sulla piattaforma di lavoro). Le PLE devono essere obbligatoriamente installate sul mezzo di traporto? La risposta è negativa. Infatti sono in commercio anche apparecchi “a ragno” che vengono trasportati sul luogo di lavoro da un automezzo e quindi operano su appositi stabilizzatori. Esistono in commercio PLE che possono essere spostate mentre gli operatori stazionano sulla piattaforma di lavoro?

La risposta è affermativa. Infatti esistono in commercio apparecchi che possono spostarsi anche mentre gli operatori sostano a bordo della navicella, ma questa possibilità deve essere stata specificatamente prevista dal costruttore e chiaramente riportata sul libretto di uso e manutenzione dell’apparecchio in quanto la macchina deve essere stata progettata e costruita per questo particolare utilizzo. Al riguardo il punto 4.2 dell’allegato VI del D.Lgs n. 81/08 ha stabilito che i ponti non devono essere spostati quando su di essi si trovano lavoratori o sovraccarichi. Su questo punto è ammessa deroga quando si tratti di lavori per le linee elettriche di contatto o dei ponti recanti la marcatura CE, sempreché tale funzionalità risulti esplicitamente prevista dal fabbricante. Quindi è necessario che questo particolare utilizzo sia stato preso in considerazio-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


ne dal fabbricante dell’apparecchio e sia chiaramente riportato nella dichiarazione di conformità rilasciata all’utilizzatore, secondo quanto previsto già dal D.Lgs n. 17/2010 che ha abrogato e sostituito il DPR n. 459/96 (recepimento della Direttiva macchine). Esistono apparecchi che possono operare sia su stabilizzatori che traslanti? La risposta è affermativa. In questo caso devono essere presenti sulla macchina due differenti diagrammi di lavoro, uno per apparecchio operante su stabilizzatori ed uno per apparecchio traslante, a cui poter fare riferimento in relazione alle modalità operative. Naturalmente il diagramma per apparecchio traslante ha altezze e sbracci più ridotti rispetto all’apparecchio operante su stabilizzatori. (Seconda parte)

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 6 - Aprile/Maggio 2020

In questo numero

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

Soluzioni globali al servizio del territorio

Inserzionisti 115 AGV EXPO 21 Autovictor 89 Boman 133 Butti 119 CEM 33 Demac 102 Donati 7 Fagioli

I Fassi 9 Ferrari 29 Flash Battery 83 GIC 55 GIS 8 GSR 39 Haulotte 10 Hinowa

www.fassi.com

11 Ormig 63 Palazzani 13 Palfinger Italia 15 Platform Basket 25 Ruthmann III Pipeline&GasExpo IV Socage II Tadano 5 Tecnomovint

47 Idrogru Hinowa 51 Immobiliare Farag 141 Jekko 12 JLG 59 JMG 3 Merlo 75 Multitel Pagliero 123 Nooteboom

J JCB ...........................124 Jekko ..................... 9, 26 JLG ...................... 10, 86 JMG ........................... 44

P Palazzani .................. 13 Palfinger ................... 13 Platform Basket ....... 15 Potain ........................ 52

L Liebherr .................... 34 Linde .......................106

R REMdevice ............... 96 Ruthmann Italia ....... 76

Aziende citate A Airo ............................ 68 Aisem ......................112 Almac ................... 8, 72 Assodimi ................... 12 Autovictor ..............120 B Baoli .........................110 Bobcat ........................ 15 Böcker ....................... 36 Brigade ...................... 84 C CEM ........................130 Ciemme Noleggio ... 76 Cimolai Technology .84 CLS ..........................100 CRA ........................... 40 CTE ............................ 70 D Demag ................ 22, 42 Donati ....................... 90

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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

E Edilnolo Roma ......... 13 Effer ........................... 32 El.Vet ......................... 20

F Fagioli .....................118 Fassi ........................... 18 Flash Battery ............ 92 G Genie ......................... 60 GeoJob .....................134 H Haulotte ............. 12, 56 Hiab ........................... 30 Hinowa ..................... 64 Hyster .....................100 Hyundai .................... 98 I Ipaf ............................ 14

M Mammoet ...............116 Manitex ....................... 8 Manitowoc ........ 48, 52 Merlo ......................... 80 Metarent .................128 N NG Air ...................... 13 O Ormig ........................ 16

S Schmitz Cargobull ... 11 Still ...........................104 T Tadano ...................... 42 U Unacea ...................... 12 V Valla ............................. 8 Vernazza ............ 22, 42

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


THE ONLY EUROPEAN EXHIBITION FULLY DEDICATED TO THE MID-STREAM SECTOR AND THE GAS, OIL & WATER DISTRIBUTION NETWORKS

17-19 November 2020 Piacenza (Italy)

With the Patronage of

THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW

TRA GLI ESPOSITORI CONFERMATI DEL PGE 2020 AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT PGE 2020 A.M.S.

STC

Consulenze S.r.l.

Servizi di Consulenza su Qualità , Salute, Sicurezza ed Ambiente Servizi di Ingegneria Civile e Strutturale

Services Technology Consulting

Bonatti Franco S.r.l. IMBALLAGGI INDUSTRIALI

Service S.r.l.

Supporting Associations

For info and stand bookings info@pipeline-gasexpo.it - Ph. +39 010 5704948

www.pipeline-gasexpo.it



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