SOLLEVARE - Dicembre/Gennaio 2021

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 6 - Dicembre/Gennaio 2021

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Comune di Piacenza

altezza stemma 29mm font in cp 14

Comune di Piacenza

8 Edition

An exhibition audited by

GISX17S1

7- 9 Oc a, Italy Piacenz

Comune di Piacenza

altezza stemma 20mm font in cp 12

106/2017

106/2019

S AV E E ! T T H E DtoAber ‘21

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GISX19R

Comune di Piacenza

R

Giornate Italiane del Sollevamento R e dei Trasporti Eccezionali

Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling altezza stemma 15mm font in cp 7

Comune di Piacenza

Comune di Piacenza

Heavy Transportand Show The Lifting, Industrialand & Port Handling Heavy Transport Show Piacenza, Italy 7-9 October 2021

Piacenza, 7-9 Ottobre 2021

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIS 2021 L’ altezza dello stemma non deve MAI essere inferiore a 15 mm

Il corpo del font non deve essere inferiore a 7 pt ANNA

Ing. Bonfiglioli

BOLOGNA

STAMPAGGIO ACCIAIO, FUSIONI di GHISA e LAVORAZIONI MECCANICHE

C71 M0 Y100 K0

C45 M36 Y32 K0

PANTONE 361C

PANTONE 430M

R78 G173 B51

R157 G157 B159

#4fae33

#9e9da2

Scala colori C- 0 M- 95 G - 95 N - 20

iTek4

Scala colori C- 0 M- 0 G-0 N - 100

E CHRONOS radio controls

SOLUTIONS ON THE MOVE

BLU PANTONE 294

TALIANA PRESSURE NE I EQ ZIO UI IA

T EN PM

AS SO C

Supporting Associations ANNA Dal 1946

FOUN

aias dal

1975

networkaias

DED 2014

CONFINDUSTRIA PIACENZA

Associazione Porti Italiani (ASSOPORTI) · Via dell’Arco De’ Ginnasi, 6 · 00186 Roma C.F. 80213650585 · phone +39 06 6876193 · fax +39 06 6876550 · www.assoporti.it · info@assoporti.it

www.gisexpo.it

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Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Il pensiero e l’azione che ci aspettiamo

Cari Lettori, senza troppi preamboli, guardiamo ai numeri, innanzitutto. La crisi determinata dal Coronavirus ha portato l’industria meccanica nazionale ai valori di produzione del 2016, con un crollo del fatturato del -9,4%. E questo non è tutto. Se guardiamo, nello specifico, al comparto della logistica e movimentazione - secondo la classificazione di Anima, l’associazione che rappresenta il macrosettore della meccanica italiana - il calo arriva al -13,8%, con un valore di produzione che si attesta intorno a 4,84 miliardi di euro. Se procediamo nel tunnel delle analisi, impianti e apparecchi per il sollevamento e trasporto scontano un arretramento del -15% e la stessa quota negativa del -15% riguarda il comparto dei carrelli industriali semoventi. La lettura che il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli, fornisce di questa situazione critica - e non a breve termine nella risoluzione - è puntuale. “Chi è rimasto agganciato a una filiera attiva durante il lockdown, ha contenuto le perdite, altri sono ripartiti lentamente, ma per altri la ripresa si rivelerà molto lunga e difficoltosa”. Va considerata, al riguardo, anche la difficoltà di approvvigionamento delle materie prime, con una ricaduta sostanziale sulla capacità produttiva di macchine operatrici e attrezzature. Oggi, a 2021 appena iniziato, lo spettro ormai rivelato delle varianti del virus, con nuovi provvedimenti stringenti sui territori, sui trasporti e sulle comunicazioni internazionali, ci riporta alla realtà di una guerra sociale ed economica vera e propria che pensavamo potesse concludersi già lo scorso autunno. Oggi l’Italia ha un nuovo governo. Governo di emergenza, tecnico, secondo le definizioni correnti. Noi preferiremmo definirlo “governo di salvezza” perché,

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ora e subito, è chiamato - con la garanzia di serietà ed estrema autorevolezza di Mario Draghi - a risolvere tutte le ingiuste e incredibili inefficienze burocratiche che impediscono alla nostra industria di potersi risollevare a breve termine. Alcune proposte di intervento sono state già avanzate. Sempre da Anima, un elenco di provvedimenti percorribile comprende due punti interessanti. Il primo riguarda la “definizione di incentivi fiscali per favorire il rientro di imprese che negli ultimi cinque anni hanno delocalizzato parte della produzione all’estero”. Questo rientro incentivato consentirebbe “di ripristinare in Italia quelle produzioni che in questo momento, trovandosi fuori dal Paese, fanno scontare alla nostra industria una difficoltà negli approvvigionamenti”. Il secondo punto è quello della “redazione di un Piano straordinario per la tutela del Made in Italy che agevolerebbe l’accesso sui mercati esteri dei prodotti italiani e il rimborso degli investimenti già impiegati nell’anno in corso per la partecipazione a manifestazioni fieristiche, in Italia e all’estero”. Questo secondo punto ci sta particolarmente a cuore, puntando a un obiettivo ancora più ambizioso. Una solidarietà economica da parte dello Stato che comprenda la promozione dell’eccellenza produttiva italiana, con incentivi all’organizzazione di fiere di settore dal respiro internazionale, costituirebbe un volano straordinario alla ripresa della nostra industria manifatturiera. Questa idea e questa speranza, oggi più che mai, ci sembrano sogni realizzabili a beneficio di tutti.

Buona lettura!

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il made in Italy per eccellenza Qualità, affidabilità ed efficienza: queste sono le caratteristiche che rendono il marchio FMGru apprezzato in tutto il mondo.

Transizione 4.0: Innovazione e benefit con Tutte le nostre gru possono essere dotate di un sistema di interconnessione che le rende idonee all’iperammortamento previsto dal piano nazionale Transizione 4.0: questo sistema consente di creare un collegamento tra la gru e i sistemi informativi del cliente, di monitorare da remoto i mezzi e di ricavare dati sullo stato e sull’utilizzo della macchina.

www.fmgru.it

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Periodico associato a

Sommario

Dicembre/Gennaio 2021 - Anno 6

Rivista partner

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Direttore Responsabile Fabio Potestà

Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Francesco Bottino Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it In copertina:

La lunga storia di CTE percorre la strada più innovativa del sollevamento italiano. Oggi e domani, il produttore di piattaforme aeree Made in Italy per eccellenza ha ancora un ruolo di protagonista in alta quota.

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www.ctelift.com

Attualità, p.8 Cover Story CTE, p.28

Attrezzature & Componenti

Gru e Autogrù

Aliant Ultralight Battery, p.82 Flash Battery, p.86 Camm Fluid, p.90

Demag, p.34 Hiab/Effer, p.40 Manitex/Valla, p.44 Liebherr, p.46

Gru Edili

Raimondi, p.48 Potain, p.52

Ple

Sinoboom, p.54 Haulotte, p.58 Airo, p.62 AlmaCrawler Multitel Pagliero, p.66 JLG, p.68 Palazzani, p.72

Sollevatori Telescopici Bobcat, p.74 Magni, p.78

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Trasporti Eccezionali

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Merchandising Magni, p.104

Bonus Facciate 2021, p.106

Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it

Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova

Schmitz Cargobull, p.96 Man, p.100

Certificazione & Formazione

Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it

Movimentazione Industriale e Portuale Donati, p.92

Fotografia Archivio Sollevare

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Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2020

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News GRU E AUTOGRÙ

La carica delle 66, al sole d’Italia 2021 in corsa per le gru fuoristrada Terex. E non potrebbe essere diversamente, dal momento che un protagonista della distribuzione nazionale come Tecno Gru ne ha ordinate addirittura sessantasei, tutte della gamma RT, dalla versatile RT 35-1 fino alla nuovissima TRT 90, completa del nuovo sistema operativo Teos. La consegna delle gru comincerà ad aprile e sarà completata nel corso dell’anno. Andrea Pavoni, Sales Manager di Tecno Gru, dealer Terex che copre la maggior parte delle regioni italiane e dei paesi balcanici, sottolinea come “storicamente la società abbia sempre ordinato gru per ordini rilevanti e cumulativi verso la fine dell’anno. Ma il 2020 ha costituito un’eccezione a causa dell’emergenza pandemica, per cui abbiamo preferito valutare in modo più oculato la domanda di mercato. Ora, lieti di conferme che ci auspicavamo, abbiamo potuto effettuare questo ordine significativo con Terex. Riteniamo che questo investimento, proprio mentre le cose stanno iniziando a migliorare, ci darà un netto vantaggio rispetto ai nostri concorrenti”.

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TRASPORTI ECCEZIONALI

Combinazione di vantaggi Lo sviluppo costante dei prodotti e le possibilità ulteriori offerte ai clienti del trasporto eccezionale sono una prerogativa di Scheuerle per la propria linea di veicoli con piattaforma modulare della serie di semirimorchi UltralightCombi. Le nuove versioni della gamma consentono ora anche la combinazione di assi 5+7, con carichi utili più elevati. La denominazione di questo aggiornamento della piattaforma modulare rivela le serie UltralightCombi U10 / U11 / U12, ottimizzate nel peso per un rapporto tra carico utile e tara netta del veicolo estremamente favorevole. Con un carico per asse consentito fino a 13,4 tonnellate e una velocità da 25 a 80 km/h, la versione U11 consente il trasporto di carichi utili particolarmente elevati. Lontano dalle strade pubbliche, ad esempio durante le operazioni logistiche interne, sono possibili carichi per asse di 14,8 tonnellate a 25 km/h e di 17,4 tonnellate a 10 km/h. In virtù della larghezza totale di 2,55 metri, i veicoli con pianale delle serie U10 e U12 sono pienamente conformi agli standard CE e alla normativa europea di circolazione stradale (in particolare il Codice della strada tedesco StVZO).

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News PLE

Lo sprint dei ragni rossi

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Il 2020 di CMC riporta risultati di incremento per tutti gli indicatori economico-produttivi dell’azienda. Merito di una rete commerciale di prim’ordine in Italia, guidata con energia da skipper dal manager Fulvio Quercioli, emiliano purosangue, nella squadra CMC dal 2019. Una rete virtuosa che fa sentire i propri effetti benefici anche in questi primi mesi del 2021. La qualità dei ragni cingolati completamente idraulici di CMC rappresenta naturalmente l’elemento principe per quote di mercato sempre crescenti, con i modelli S13F, S15F e S18F a raccogliere i favori e le preferenze delle imprese di noleggio, convinte all’acquisto dalla compattezza delle PLE unita all’elevata affidabilità e trasportabilità (anche su un comune trailer), indice di una versatilità di impiego al massimo grado. Non fa eccezione la scelta di Barni da Sesto Fiorentino, noleggiatore presente sul mercato dal 1980 con una flotta che ha salutato l’ingresso, qualche giorno fa, di due esemplari CMC nei modelli S13F e S18F.

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GRU E AUTOGRÙ

Preziosa, su cinque assi Una presentazione che diventa già operatività reattiva a tutto campo, quella della nuova Grove GMK 5150L consegnata alla flotta di SAE Italia. L’autogrù da 150 ton era uno dei modelli più attesi nel parco macchine dello specialista piacentino dei grandi sollevamenti. Soprattutto, l’acquisizione della nuova cinque assi Grove è una testimonianza di fiducia nel rapporto ormai consolidato tra SAE Italia e Manitowoc Group. “Un rapporto officiato in modo irreprensibile dal concessionario Fimi di San Benedetto Del Tronto (Ap) – tiene a sottolineare Michele Albamonte, direttore operativo di SAE Italia – Grazie a Fimi, ora accogliamo la nuova arrivata tra le autogrù nel segmento tra le 100 e le 250 ton, una fascia intermedia molto preziosa per le nostre attività”. “La scelta della GMK 5150L è stata determinata anche dalle particolari caratteristiche tecniche che ne contraddistinguono le dinamiche operative – aggiunge Ennio Nociforo, operatore in forza a SAE Italia – da citare, ad esempio, l’ingombro ridotto in fase di stabilizzazione, rispetto a qualsiasi altro modello di analoga capacità. Una prerogativa abbinata sempre a portate di tutto rispetto. Senza contare l’efficiente dotazione elettronica che risulta molto funzionale per l’operatore stesso e non crea problematiche di adattamento nell’utilizzo”. La nuova GMK Grove di SAE è stata subito trasferita in Austria per un intervento importante nell’installazione di tralicci in acciaio a un’altezza di 70 metri circa, per un cantiere che durerà alcuni mesi all’interno dell’area metropolitana di Vienna.

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News SOLLEVATORI TELESCOPICI

Nomine al top per Manitou Italia Aria di rinnovamento in Manitou Italia, sul fronte delle nomine. Dal primo gennaio 2021 Cristiano Campici, classe 1971, è il nuovo direttore Sales & Marketing dell’azienda di Castelfranco Emilia (Mo) mentre Enrico Olmi già dall’ottobre 2020 ha assunto la carica di responsabile Marketing Italia, con particolare focus sul Prodotto. Cristiano Campici ha iniziato la carriera commerciale nel 1995 in Agip Petroli come area manager canale extra-rete. Alla fine degli anni Novanta passa al mondo delle macchine operatrici attraverso una significativa esperienza nel noleggio di mezzi di sollevamento e movimento terra; è in questi anni che ha la possibilità di gestire strutture commerciali via via più complesse. Arriva in Manitou Italia nel 2011 con il compito di sviluppare il mercato Italia dei marchi USA appena acquisiti dal gruppo di Ancenis, Gehl e Mustang. Dopo due anni, nei quali esprime un forte orientamento agli obiettivi, è chiamato da Merlo a ricoprire l’incarico di direttore vendite per il mercato Italia. L’esperienza nella struttura societaria del costruttore piemontese, vissuta tra Cuneo e Ferrara, si conclude dopo sei anni di ottimi risultati. Approda nuovamente in Manitou e attualmente, da direttore Sales & Marketing, ha la responsabilità di tutte le attività di amministrazione vendite, post-vendita e ricambi di Manitou Italia. Enrico Olmi, dopo essersi laureato in ingegneria meccanica, nel 2006 inizia la carriera in Manitou come addetto alla gestione delle modifiche tecniche all’interno dell’Ufficio Tecnico. Questo primo ruolo all’interno del gruppo francese risulta molto formativo dal punto di vista strategico aziendale in quanto riesce a trasmettere un quadro chiaro del flusso delle informazioni trai vari reparti inerenti alla realizzazione del prodotto. Dopo un anno viene nominato responsabile delle Applicazioni Speciali sempre all’interno dell’area tecnica. Questo ruolo gli permette di avere una visione dettagliata di ciascuna applicazione “fuori standard”, curandola dallo studio di fattibilità alla realizzazione finale, all’interno di un reparto dedicato. In questo ruolo che ricopre per 10 anni gestisce direttamente un reparto operativo che passa da una a cinque risorse nel 2016. A gennaio 2017 viene nominato responsabile del reparto prototipi, test di validazione, documentazione di montaggio, omologazioni stradali e lo conduce fino al 30 Settembre 2020. In questo incarico gestisce alcuni reparti legati alla realizzazione dei nuovi modelli di macchine coordinando un totale di 20 risorse. Riesce inoltre ad approfondire anche la parte legata alle omologazioni per la circolazione stradale dei sollevatori telescopici prodotti nella PU di Castelfranco Emilia. Dal 1° Ottobre 2020 è in carica quindi come responsabile Marketing Italia con focus particolare sul Prodotto, assumendo questa nuova sfida con entusiasmo, rafforzando le proprie conoscenze in campo commerciale sulla scorta della profonda esperienza tecnica acquisita nel corso degli anni.

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PLE

Sopra il cielo di Palermo Socage e Levantino Group rafforzano la propria collaborazione con una nuova ForSte 75TJJ acquistata per la flotta della società palermitana. Levantino Group nasce nel 2006 e il titolare dell’azienda, Salvatore Levantino, sulla scorta del buon nome e dell’efficienza di servizio onorata dal padre Pietro Levantino, si è ritagliato un’importante fetta di mercato nel noleggio di piattaforme aeree sul territorio siciliano, ampliando in pochissimi anni il proprio parco mezzi. Nel 2010 l’azienda corona i propri sogni con l’arrivo a Palermo della Socage TJJ70, una delle piattaforme autocarrate più alte nella regione insulare, in grado di raggiungere un’altezza di lavoro fino a 70 metri. A distanza di dodici anni, Socage ha consegnato il nuovo top di gamma, la ForSte 75TJJ dai 75 metri operativi, per uno sbraccio laterale di 40 metri e una portata in cesta di ben 600 kg. La piattaforma è inoltre dotata di un argano in grado di sollevare fino a 1.500 kg di materiali e dispone di un radiocomando a distanza che rende il lavoro dell’operatore più semplice, preciso e sicuro.

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News PLE

Duri off-road, in verticale Arrivano finalmente sul mercato le nuove piattaforme a pantografo JLG per applicazioni offroad (RT), anche in versione elettrica (ERT). Il primo esordio riguarda i modelli 2669 (8,13 m operativi) e 3369 (10,96 m). Tra i punti di forza dei nuovi scissor rough terrain va annoverata lo spazio in cesta incrementato per l’operatore del 28%, una capacità ai vertici del settore per interventi che comprendano l’impiego di più operatori con attrezzature e materiali da lavoro. Oltre alle ampie dimensioni della piattaforma e all’operatività verticale senza limiti, la nuova linea presenta numerose caratteristiche che ne potenziano la produttività. Ad esempio, il sistema LiftSense, che permette di monitorare la portata in cesta e il dislivello affrontato dalla piattaforma sul terreno in modo da determinarne le potenzialità operative. Questo sistema esclusivo di JLG invia le informazioni relative alle possibilità di lavoro in sicurezza della PLE al quadro comandi attraverso un display LCD, indicando all’operatore l’altezza massima consentita. Il sistema QuikLevel Advanced – opzionale sui modelli RT – permette di insediare la piattaforma in modo asimmetrico su pendenze fino ai 4,5°, all’altezza massima consentita, in determinati contesti operativi (ad esempio in prossimità dei perimetri degli edifici che presentano dislivelli funzionali significativi, per consentire il drenaggio). Il CleanGuard, opzionale per i modelli ERT, previene in modo efficace le potenziali perdite dell’impianto idraulico e consente alla piattaforma di poter lavorare in sicurezza – senza il rischio di perdere aderenza al suolo a causa della scivolosità causata dalle perdite d’olio – e senza il rischio di danneggiare le pavimentazioni più delicate in ambienti sensibili come dimore storiche, ville e musei. Agli scissor RT/ERT da 8 e 10 metri, già disponibili sul mercato, seguirà nei prossimi mesi il lancio dei modelli da 12 e 14 metri.

Dal 1990 progettiamo, costruiamo e commercializziamo piattaforme di lavoro aereo. Migliaia di macchine Palazzani lavorano ogni giorno nel mondo per portare più in alto lavoro e sicurezza. La rete Palazzani garantisce assistenza, personalizzazione e manutenzione in tutti i Paesi.

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ATTREZZATURE E COMPONENTI

Fibra forte a bordo La nuova gru Heavy Lift Liebherr HLC 150.000-3000 di Liebherr, dalla capacità di sollevamento massima fino a 3.000 tonnellate – e destinata alle movimentazioni in ambito navale e offshore – monterà diverse tipologie di funi in fibra HyperTEN di Teufelberger per alcune importanti applicazioni. Dopo la fortunata e innovativa serie soLITE, la fune in fibra HyperTEN rappresenta l’esordio ufficiale nel mondo delle gru. La movimentazione e la stabilizzazione dei carichi in coperta mediante funi di acciaio ha costituito finora lo stato dell’arte del settore fino a oggi. Tuttavia, la ricerca avanza e lo sviluppo tecnologico delle funi in fibra Teufelberger ha convinto un campione come Liebherr a optare per la dotazione della sua HLC 150.000-3000 di diversi set HyperTEN da 34 e 50 mm. Il peso nominale delle funi HyperTEN, d’altra parte, è così basso da permetterne il galleggiamento. Per il fissaggio di carichi sul ponte, i vantaggi di una fune in fibra così leggera rispetto a una fune in acciaio sono evidenti: l’HyperTEN da 50 mm pesa solo 1,4 kg/m contro una fune in acciaio di portata equivalente, con un peso di 11,5 kg/m. La resistente copertura protettiva – costituita al 100% da fibre sintetiche ad alta resistenza – garantisce la necessaria solidità e un’identificazione puntuale e progressiva dello stato di usura. Björn Ernst, responsabile del dipartimento di sviluppo funi in fibra di Teufelberger, descrive le sfide affrontate durante i tre anni di sviluppo del prodotto, per diversi cicli di produzione in prova dei diversi prototipi. “Oltre ad adattare il diametro della fune e le rispettive tolleranze del diametro alla geometria del verricello, era necessario sviluppare un terminale della fune lato carico utilizzabile in combinazione con le prese standard per funi metalliche. Pertanto, la sfida era sviluppare un Fast Connector Socket (FCS) per una fune in fibra ad alta resistenza che fosse in grado di trasmettere i rispettivi carichi, mantenendo le stesse dimensioni esterne compatte dell’FCS per funi d’acciaio”. Il risultato finale ha portato a un modulo FCS per funi in fibra dall’aspetto esterno identico a un FCS per funi in acciaio, compatibile con le prese standard per funi in acciaio. Le gru Liebherr per sollevamento pesante serie HLC sono state progettate specificamente per la costruzione di fondazioni eoliche offshore e sottostazioni di trasformazione, oltre ad adempiere compiti di installazione e smantellamento di piattaforme offshore. Con una capacità di sollevamento massima di 3.000 tonnellate a 30 metri e di 1.000 tonnellate a 76 metri di raggio di lavoro, nelle operazioni offshore, la fune in fibra ad alta resistenza HyperTEN di Teufelberger dimostra perfettamente i suoi punti di forza: facilita il lavoro, fa risparmiare tempo e aumentare la sicurezza operativa. I diametri delle funi fino a 30 mm sono già disponibili sul mercato, mentre i diametri più grandi vengono sviluppati e adattati specificamente alle esigenze del cliente.

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News PLE

MAST MAST MAST VERTICALE MAST VERTICALE VERTICALE VERTICALE Ruthmann diventa… americana Time Manufacturing, il gruppo americano che aveva annunciato all’inizio di gennaio l’acquisizione di Ruthmann, ha completato definitivamente le operazioni di compravendita della casa tedesca, produttrice di piattaforme autocarrate e di ragni cingolati (attraverso la società controllata BlueliftRuthmann Italia). L’amministratore delegato di Time Manifaturing, Curt Howell, ha dichiarato tutto l’apprezzamento per i prodotti “ Ruthmann, sinonimo di qualità e affidabilità. Siamo entusiasti dell’inizio di un percorso comune per far crescere insieme le attività di Ruthmann e Time Versalift, con linee di macchine e servizi complementari che consentono a entrambe le società di soddisfare al meglio le richieste dei nostri clienti globali”. L’amministratore delegato di Ruthmann Rolf Kulawik ha condiviso la soddisfazione e l’impazienza di “cominciare il nuovo capitolo della nostra storia a fianco di Time Versalift per realizzare le numerose opportunità che ci offre questo sodalizio”. Il completamento di questa transazione consentirà ora alle due società di iniziare finalmente il percorso progressivo di condivisione delle strategie future, mantenendo auspicabilmente le stesse dinamiche e la stessa organizzazione che ha contraddistinto finora l’azione efficace di entrambe le realtà societarie e l’attuale posizionamento primario sul mercato del lavoro in quota.

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MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE E PORTUALE

Nati per il legno La flotta della E. Vigolungo, azienda storica nel settore della produzione e lavorazione del legno, saluta l’ingresso di 14 carrelli nuovi carrelli Still per la gestione delle operazioni logistiche nell’impianto di Canale (Cn) e nel magazzino di Piobesi Torinese (To). La schiera di carrelli Still comprende cinque RX 60-30, un RX 60-80, un RX 60-40 e sette RX 60-50 con baricentro di carico di 600 mm. Potenti, efficienti e a emissioni zero, gli RX 60 garantiscono prestazioni in linea, quando non superiori, a quelle dei carrelli termici. Ideali sia per la movimentazione delle merci in magazzino che per il trasporto di carichi pesanti nei piazzali, sono la scelta perfetta per le aziende che cercano un carrello green senza compromessi in termini di prestazioni. Tutti i carrelli sono stati equipaggiati con i più avanzati sistemi di protezione e prevenzione, come la Still Safety Light – che proietta una luce fissa ad alcuni metri di distanza per segnalare l’avvicinamento del carrello –, e i sensori sulle cinture di sicurezza. Per una gestione ottimale della flotta, Vigolungo ha scelto inoltre di equipaggiare la flotta con il sistema FleetManager, un software innovativo che consente di verificare l’effettivo utilizzo di ciascun mezzo, così da programmare una rotazione utile ad evitare l’eccessivo logorio di alcuni carrelli a fronte del poco utilizzo di altri. Il FleetManager permette inoltre di monitorare l’accesso ai carrelli.

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News PLE

Due esordi in squadra Si rafforza la squadra Comet Officine, con due nomine di alto profilo. Alessio Mazzari da oggi è responsabile commerciale per il nord Italia e la Svizzera, mentre Mirko Luppi assume il ruolo omologo di responsabile delle vendite per Asia, area del Sud-Est continentale e Oceania. Alessio Mazzari fa il suo ingresso nel team Comet dopo un’esperienza come agente commerciale in Almac. In precedenza ha lavorato nella divisione Rothe Erde (cuscinetti e giunti rotanti) di Thyssen Krupp per la quale ha ricoperto il ruolo di area manager per l’area nord-est, in Italia. Il suo incarico in Comet riguarderà la gestione, l’incremento e il consolidamento della presenza commerciale del marchio nell’area di competenza. Mirko Luppi arriva nella squadra Comet dopo aver lavorato in MBE, holding globale delle spedizioni, dove ha ricoperto l’incarico di responsabile vendite e sviluppo. Dal 2014 si occupa del settore arredamento per ufficio e interior design, inizialmente con Zenith Interiors a Hong Kong e in seguito con Kokuyu Furniture, sempre nel paese asiatico. L’esperienza nel continente orientale ne fa una figura chiave in Comet per il coordinamento e il consolidamento delle attività di vendita in tutto il mercato, compresa l’Oceania e il Sud-Est asiatici.

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TRASPORTI ECCEZIONALI

L’Inghilterra a rimorchio In risposta alla crescente domanda di semirimorchi e sistemi modulari per carichi pesanti in Inghilterra, Goldhofer stretto un accordo importante con Specialist Trailer Hire Ltd. per rafforzare l’offerta in tutto il Paese dei servizi di noleggio e distribuzione. La società inglese, specializzata a sua volta nel noleggio di autocarri e rimorchi, con depositi a Leeds e Rotherham, ha già messo a disposizione della propria clientela, nella propria flotta, 16 nuovi semirimorchi Goldhofer Stepstar, dotati di sistema di tracciamento automatico. Inoltre, STH, in virtù dell’accordo sottoscritto, oggi dispone di un’offerta di servizi completa che copre tutti gli aspetti, anche sotto il profilo della manutenzione e della riparazione dei veicoli Goldhofer. “Con Goldhofer, ora abbiamo un partner con esperienza globale al nostro fianco e soluzioni di trasporto di alta qualità e redditività nel nostro portafoglio. Questo passo comune ci consente di offrire affidabilità, flessibilità e lunga durata dei veicoli ai nostri clienti, a condizioni interessanti”, afferma il direttore di STH, Mark Liversidge. L’aggiunta di 16 semirimorchi Stepstar alla flotta a noleggio STH, dotati di autotracciamento, nella versione a tre assi con rampe idrauliche in due moduli. Sono ideali per il trasporto di quasi tutti i carichi semoventi e di vari altri manufatti, e garantiscono un carico e scarico facile e veloce di merci e macchinari. I veicoli, che vengono forniti con un’ampia scelta dimensionale di pneumatici e telai, hanno un carico utile compreso tra 30 e 45 tonnellate. Facilità d’uso, accessori pratici, rivestimento in polimero antiscivolo a bassa usura TraffideckGo e un sistema di ancoraggio intelligente sono i tratti distintivi dei modelli Stepstar, così come una lunga e larga cavità del braccio dell’escavatore. I 16 semirimorchi Stepstar consegnati a STH comprendono sei Plant Trailers, ovvero semirimorchi a tre assi non estensibili progettati appositamente per il trasporto di macchine edili. Per le grandi infrastrutture in corso d’opera nel Regno Unito, come la nuova rete ferroviaria ad alta velocità HS2, questa versione è ideale in termini di funzionalità e dell’impressionante rapporto tara/carico utile – afferma Mark Howe, direttore vendite Goldhofer UK – Il risultato finale è una maggiore efficienza e operazioni più efficienti e redditizie”.

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News PLE

Partnership a Est Multitel Pagliero ha firmato un accordo di distribuzione per le aree di mercato di Repubblica Ceca e Slovacchia con la società Inreka Plošiny Servis s.r.o. Con questa partnership, Multitel amplierà ulteriormente la propria presenza in Europa rafforzando la rilevante quota di export nel Vecchio continente. Le prime unità di piattaforme autocarrate e ragni cingolati sono già arrivate nella sede di Inreka, riscuotendo un interesse da parte degli operatori notevole e corroborante. Inreka Plošiny Servis ha sede a Uherský Brod ed è una delle più grandi realtà ceche nella vendita e assistenza dedicata alle piattaforme aeree. Una notevole professionalità unita a una dotazione di servizio con unità mobili equipaggiate per ogni intervento sul campo rivelano una dinamica post-vendita completa e ai massimi livelli di capacità.

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La gamma di semi-rimorchi Nooteboom SMART offre due diverse opzioni: il semi-rimorchio autosterzante OSDS e la versione con sterzatura idraulica MCOS. Tutte le versioni sono disponibili con 3 o 4 assi e un piano di carico fisso o allungabile. Inoltre in virtù delle dimensioni di questi rimorchi, il trasporto può anche essere effettuato all‘interno delle disposizioni legali senza un permesso speciale. Inoltre una carettiristica dei nostri veicoli è la tara contenuta e l’altezza da terra estremamente favorevoli. Infine, il rapporto prezzo / dotazioni dei veicoli del programma SMART è estremamente competitivo

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GRU E AUTOGRÙ

New Age in serie 60

La gamma di gru su autocarro di F.lli Ferrari aggiunge una nuova linea da 60 tm alla propria serie New Age. Si tratta di un importante aggiornamento nella fascia di modelli dalle dimensioni medio-grandi, nell’ambito di un’offerta che oggi comprende modelli dalla capacità operativa che va da 1 a 165 tm. La nuova famiglia di gru da 60 t/m è rappresentata oggi da modelli, ciascuno con due opzioni-jib, in versione J1206 Light Jib per il sollevamento orizzontale e J2006 Heavy Jib per il sollevamento verticale. La dotazione può prevedere inoltre il sistema di controllo standard 9601C, oppure un sistema di controllo proporzionale (9661C) che conferisce alla gru una capacità di sollevamento superiore del 10% rispetto allo stesso 9601C. Le nuove gru sono robuste, leggere e compatte e vantano la migliore capacità di sollevamento attualmente disponibile in questo segmento di mercato. I vantaggi per il cliente si traducono in carichi utili più elevati e operazioni più veloci. Le caratteristiche standard delle due gru New Age da 60 tm includono: doppio leverismo, angolo negativo del secondo braccio, fino a otto estensioni consentite, rotazione continua, radiocomando multifunzione. Una vasta gamma di accessori e opzioni sono disponibili per ottimizzare la configurazione delle gru in base alle applicazioni e alle richieste specifiche di mercato. Le innovazioni introdotte da F.lli Ferrari con la serie New Age migliorano l’efficienza e la sicurezza operativa, aumentando al contempo la produttività. Includono: sistema di livellamento automatico (assetto automatico del telaio in posizione orizzontale, a vantaggio di migliori prestazioni della gru), rilevamento automatico dell’operatore (applicato allo stabilizzatore più prossimo all’operatore, escludendo ogni evenienza di contatto), controllo stabilizzatore anteriore (a vantaggio del controllo di sovraccarico e stress del telaio), Kit di installazione compatto (per insediare le tubazioni in assetto alternativo, per un allestimento più compatto della gru sul camion), diagramma di carico dinamico (verifica anticipata della capacità di sollevamento della gru in base alle condizioni di stabilità dell’autocarro), Magic Touch (ricovero del braccio in posizione di riposo e ritorno automatico in configurazione operativa, nelle fasi di trasporto e di lavoro). Ultimi dettagli, la Linea New Age è prodotta in Italia, negli stabilimenti F.lli Ferrari di Poviglio (Re), e progettata in conformità alla norma EN12999, con certificazioni ISO 9001: 2008 e ISO 14001: 2004.

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L’intervista MOLLO NOLEGGIO

Mauro e Roberto Mollo

Capitano coraggioso DALLE PAROLE DI MAURO MOLLO, AMMINISTRATORE DELEGATO DEL MAGGIORE RENTAL COMPETITOR NAZIONALE, SI COMPRENDONO LE RAGIONI DI UN SUCCESSO E DI UN METODO CHE HA PORTATO LA SOCIETÀ DI ALBA NELL’OLIMPO DEL NOLEGGIO EUROPEO

A

ffrontare lo sguardo di Mauro Mollo è come sostenere una prova di sicurezza e di sincerità. La sicurezza è quella delle opinioni che l’amministratore delegato della più grande realtà di noleggio nazionale concede all’interlocutore. Senza indecisioni e senza tregua. La sincerità di ogni risposta è quella che Mauro Mollo richiede, in modo speculare, a chi dialoga, dibatte, commenta i principi di un settore che Mollo Noleggio ha il vanto di aver costruito in modo indipendente, rivoluzionando metodi e idee come solo un leader assoluto può fare. Ci troviamo nella nuova sede di Mollo Noleggio, ad Alba, in località Vaccheria. Il quartier generale del gruppo è come una dichiarazione di progresso e di evoluzione. Grandi spazi ma economia precisa nell’insediamento di uomini, di donne; e di funzioni. Come se lo spazio stesso dovesse parlare di responsabilità precise e inderogabili. “Qui a ogni compito corrisponde una persona o un gruppo di persone. Come in un programma definito, dove l’assistenza alle nostre filiali, il flusso di approvvigionamento dei ricambi, i piani di manutenzione delle macchine sono parte di un ingranaggio che non

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può fermarsi. Perché la soddisfazione del cliente, la sua capacità di lavorare in continuità e serenamente, dipendono da noi”. Le parole di Mauro Mollo sono orgogliose, nette, senza proposizioni secondarie o aggettivi superflui. Definiscono l’uomo e l’azienda. La stessa azienda che l’anno scorso si è aggiudicata a pieni voti gli European Rental Awards 2020 come Compagnia di noleggio europea di grandi dimensioni con fatturato superiore ai 15 milioni di euro. “Un premio dal valore eccezionale che riconosce la nostra storia e i valori su cui si è fondata - sottolinea Mauro Mollo, quasi a intimare l’attenzione su un punto preciso dello spazio dialettico - Lo ritengo un punto di partenza verso nuovi traguardi, non certo un punto di arrivo”. Il premio che vi è stato assegnato dall’ERA è approdato come un alieno, in un settore in piena pandemia da Coronavirus. Con una crisi sanitaria ed economica dalle proporzioni incommensurabili. Voi però l’avete affrontata con molto coraggio. Il coraggio è stato quello delle decisioni. Rapide e di contrasto agli effetti dell’epidemia da Covid-19 non solo sulla vita dell’azienda ma anche su quella quotidiana, famigliare, delle persone che ci lavorano. Abbiamo scelto di organizzare professionalmente il primo periodo emergenziale come se si trattasse di

un’opportunità. Come? Approfittando del fermo forzato dei mezzi per avviare rapidamente un programma progressivo di manutenzioni della flotta. Così, anche il personale è stato coinvolto in un regime di adeguamento razionale all’emergenza. Un terzo dei dipendenti era in cassa integrazione, un terzo era in smart working (in sostanza, il complesso degli addetti amministrativi) e un terzo era presente in azienda, nell’attività effettiva in officina, con i meccanici che si avvicendavano a rotazione periodica. Questo tipo di organizzazione ha costituito un notevole aiuto alle persone, anche sotto il profilo psicologico. Guardando al nostro fatturato, poi, non direi che la pandemia abbia comportato perdite nel primo semestre del 2020, rispetto all’anno prima. La nostra riapertura dopo il lockdown è stata fatta anticipando i tempi di predisposizione dell’intero apparato di sicurezza sanitaria in azienda. Dietro Mollo Noleggio ci sono persone e famiglie, prima ancora che dipendenti. Per questo, oltre alla sicurezza sul posto di lavoro, abbiamo fatto di tutto per preservare la serenità economica delle famiglie stesse, mantenendo lo stipendio completo a tutti i nostri addetti, compresi quelli in cassa integrazione”. Un modo di fare e di reagire di fronte alle crisi e alle emergenze, lo si costruisce sulle basi di una storia ben

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precisa. Quella di Mollo Noleggio dadove nasce? Premettiamo che in Italia esistono due tipi di noleggiatori professionali, quelli che sono nati come noleggiatori e quelli si sono trasformati da rivenditori di macchine a noleggiatori seguendo un percorso di evoluzione del mercato - e questo è il nostro caso. Con un mercato commercialmente florido, negli anni Ottanta abbiamo cominciato a proporre il servizio di noleggio a un pubblico di clienti che all’inizio era oltremodo scettico e dubbioso. La nostra realtà imprenditoriale comunque, ha una storia molto lunga alle spalle, con un’evoluzione continua delle attività. Mollo come società nasce ufficialmente nel 1971, quando mio padre inizia a vendere materiale edile e di ferramenta nei cantieri di questa zona del cuneese, girando per il territorio con un semplice furgone. Alla vendita cantiere per cantiere, si aggiunge poi l’apertura di un punto vendita, con l’introduzione di altri prodotti, piccoli elettroutensili come trapani, flessibili, levigatrici. Dopo il negozio, viene aperta anche una piccola officina per riparazioni. Intanto la nostra offerta commerciale si arricchisce con gruppi elettrogeni, piastre vibranti, motocompressori. L’investimento successivo è quello di un magazzino edile vero e proprio, con l’aggiunta dei materiali edili alla disponibilità di prodotti per una clientela sempre più vasta.

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L’intervista

In quale periodo storico arriva il noleggio, in azienda? La nostra avventura inizia effettivamente 34 anni fa, quando mio padre lasciò l’azienda a me e a mio fratello Roberto. La società che trovammo comprendeva allora un centro di rivendita per ferramenta - di prim’ordine -, un grande magazzino edile e un altro capannone da 300 metri quadrati che ospitava la divisione interna dedicata alla vendita di attrezzature edili. Trattavamo marchi primari del mercato come Wacker, Dynapac, i gruppi elettrogeni Genset, le specialità Bosch e Makita. Il periodo, come ho già detto, era quello dei primi anni Ottanta e la nostra attività si svolgeva partendo da un unico centro, con un raggio d’azione che si estendeva entro 30 chilometri al massimo. Ci accorgemmo poi che la clientela cominciava ad arrivare anche da fuori zona, imprese e compratori sempre alla ricerca della qualità di prodotto e non del prezzo più conveniente. Mi accorsi, proprio in quel periodo, partecipando a numerose fiere internazionali, che all’estero non si vendevano le attrezzature edili. Praticamente tutti le noleggiavano, in un rapporto percentuale impressionante tra proprietà del bene e noleggio, di 80 a 20. Si trattava di una dinamica completamente diversa da quella italiana e questo dato di fatto

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produsse in me una riflessione profonda. Insieme a un’altra considerazione: le crisi del settore edile avevano sempre portato le imprese verso il noleggio. Si trattava di rivoluzionare un modo di pensare, quello della proprietà del bene come condizione primaria del fare impresa in edilizia, anche in anni floridi. In Italia, l’impresa non era facile. Poi avviaste l’attività con decisione, rischiando anche in prima persona, in un contesto che non era certo favorevole. Quale fu il momento in cui vi accorgeste di aver vinto la sfida ? La nostra prima società di noleggio nasce nel 1994, con il nome di Mollogru, perché l’attività era incentrata sul noleggio di gru edili, a torre e automontanti. Trovammo, nel nostro territorio cuneese, scetticismo e diffidenza. Furono anni durissimi ma anche proficui. La mentalità stava cambiando e il nostro parco a noleggio intanto cresceva proprio per una… crisi della proprietà dei beni! Acquistavamo le gru lasciate nei parchi dei concessionari da chi non poteva più onorare i contratti di leasing. Così creammo dal nulla una flotta di gru a nolo straordinaria, passando da poche decine di unità alle attuali trecento. Fu la prima società di noleggio del gruppo e fece da apripista.

Quando arrivò la spinta decisiva al noleggio come business principale? Ci accorgemmo, come dicevo, che la mentalità anche in Italia cominciava a cambiare. Nel 2000, io ho deciso di compiere il grande passo: mi sarei dedicato al noleggio a tempi pieno, anima e corpo. Mio fratello Roberto sarebbe rimasto a presidiare l’attività di vendita di macchine, attrezzature e materiali. Il nostro primo fatturato derivante dal noleggio culminò a circa 150 milioni di lire, 75.000 euro attuali. Furono anni di lavoro febbrile, errori e inesperienza, soprattutto sotto il profilo finanziario. Fino al 2005. Poi, la ruota girò velocemente, e nel verso giusto. Che cosa cambiò, nella vostra gestione? Diciamo pure che, all’inizio, ero io a sbagliare. Pensavo che le macchine dovessero essere acquistate e pagate subito, completamente, prima di metterle a frutto nel noleggio e, successivamente, riportarle sul mercato dell’usato per un ricavo residuo che fosse accettabile. Invece ho imparato che sulla flotta si investe progressivamente, gestendo le macchine al meglio con una cura e una manutenzione irreprensibiliIi. Le si ammortizza nel tempo, attraverso un meccanismo di vasi comunicanti: mentre si ripaga il bene, si fa

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crescere la redditività del mezzo e la sua appetibilità nell’usato, quando si congeda la macchina dalla flotta. Con 7-8 anni al massimo dell’efficienza, offrendo una piattaforma aerea o un sollevatore telescopico alla tariffa giusta e sostenibile per sé e per il cliente, si accresce un profitto sano e foriero di nuovi e costanti investimenti. Quindi il vostro metodo ha fatto scuola. Oppure pensate di essere ancora un unicum nel panorama italiano del noleggio? Siamo una società diversa dalle altre, proprio perché la nostra storia e la nostra esperienza sono diverse dalla maggior parte delle imprese di noleggio presenti sul mercato nazionale. Mollo Noleggio, ad esempio, non va confusa con l’altra nostra società del gruppo che si occupa di edilizia; io, personalmente, non mi occupo di edilizia da almeno 20 anni. Sono due aspetti diversi dell’attività generale di Mollo, si tratta di due società perfet-

tamente distinte. Mollo Noleggio tratta solo di noleggio, Mollo Edilizia è rivolta esclusivamente all’edilizia, alla vendita di materiali, attrezzature e utensili. Non ci sono commistioni, si tratta di competenze e realtà operative completamente separate. La nostra organizzazione è impostata con gli stessi criteri delle realtà internazionali più grandi e strutturate del Rental market, come Loxam e Kiloutou. Perché, vede, non è una questione di volumi d’affari ma di metodo. In relazione all’Italia la nostra struttura di noleggio è importante, comprende uffici amministrativi, uffici di elaborazione di dati e statistiche, dipartimenti di customer service e marketing, un call center, un ufficio assicurazioni, uno staff che si occupa dei trasporti, un altro dell’assistenza esterna, un altro ancora dei ricambi. Si tratta di compartimenti specifici che appartengono, sempre, a una grande società di noleggio europea e internazionale, né più, né meno. Oggi Mollo Noleggio è l’unica società italiana del settore che è struttura-

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ta come una multinazionale dello stesso comparto. Potrei citare, come realtà affine a noi, solo quella di Cofiloc (oggi parte del gruppo francese Kiloutou, ndr.). Persino il materiale promozionale e pubblicitario è realizzato tutto internamente, con grafiche, impaginatori, curatori dei siti web e dei social. Siamo una realtà completa e autosufficiente da ogni punto di vista. Il nostro fatturato deriva completamente dalla nostra attività; noi, per scelta, non serviamo altri noleggiatori, non abbiamo passaggi ibridi, compartecipazioni. Mollo Noleggio è una realtà unica, costituisce un riferimento univoco per il cliente, sul territorio innanzitutto. Una flotta di livello e dimensioni eccezionali, con oltre ottomila unità di ogni tipologia e un accento marcato sul sollevamento, un fatturato complessivo del gruppo che supera gli 80 milioni di euro e un’età del parco macchine tra le più basse d’Europa, con poco più di quattro anni di operatività media. Che

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L’intervista cosa vi aspettate dal prossimo futuro, in termini di crescita e investimenti? Un preambolo, prima di rispondere. Noi non ci adagiamo mai sugli allori. Ai tempi della grande crisi finanziaria del 2009, io e mio fratello abbiamo messo in azienda - per corroborarne l’attività e svilupparla con costanza nonostante il momento drammatico - tutti i nostri risparmi e anche di più. Abbiamo programmato piani di acquisto oculati e calibrati al massimo grado per il nostro parco macchine. Anche in quel momento, erano molti i mezzi lasciati nei piazzali dei concessionari, a causa dei leasing insoluti. Abbiamo sof-

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ferto, rischiato con i nostri mezzi. E alla fine, siamo stati ripagati del nostro coraggio ragionato. Alla fine del 2011, siamo ripartiti a ritmo sostenuto. Da 12 filiali, negli anni successivi ne abbiamo aperte 35, in tutto il Nord Italia e in Toscana, realizzando investimenti fino a 30 milioni di euro l’anno, con la fiducia (conquistata) e il supporto di istituti di credito consueti, presenti e attivi sul nostro territorio. Che cosa ci aspettiamo dal prossimo futuro, mi chiede? Un mercato che esca da questa pandemia sanitaria e industriale più maturo e consapevole. Più giusto, nelle regole del gioco e nella prepara-

zione professionale. Non è più tollerabile che si creino zone d’ombra nei fatturati del noleggio, oppure che nascano strutture improvvisate che inquinano il mercato e minano la credibilità di un intero settore. Occorre intervenire, subito e in modo severo. Altrimenti, Mollo Noleggio potrebbe rimanere un’isola ma non così felice. Non è mai bello inviare messaggi in bottiglia a un settore che non vuol capire la necessità di un cambiamento radicale. Alla fine ci si sente isolati e si rimpiange una concorrenza agguerrita e leale. Che fa sempre bene al mercato. Quello reale.

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Cover Story CTE

40 anni nel blu Il colore del cielo è anche quello della speranza e del progresso. Lo stesso colore che segna la livrea e la storia dei quattro decenni compiuti da un’azienda unica. Una realtà imprenditoriale dove le piattaforme aeree non sono solo prodotti industriali, ma pensieri e progetti di ricerca straordinari. Basati, sempre, sul talento condiviso di donne e uomini 28

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Quarant’anni sono certamente una tappa importante e sono stati vissuti con passione. Una passione che ci è stata riconosciuta dal mercato. Forza e determinazione che accomunano tutti noi, i nostri collaboratori e i nostri partner che credono nel valore del proprio lavoro, e soprattutto nel valore del sentirsi parte di uno stesso progetto che pone al centro la soddisfazione dei nostri clienti offrendo loro prodotti e servizi d’eccellenza.

C

i sono aziende che al limitare di una ricorrenza storica, ispirano un’emozione particolare e inconfondibile. Per la famiglia del sollevamento italiano, i primi 40 anni di CTE hanno il significato di tante conquiste. Traguardi industriali, tecnologici e sociali che non possono passare inosservati, alla luce della battaglia epocale che oggi stiamo conducendo per le nostre vite e per la nostra economia reale. CTE rappresenta un capitolo ineludibile nella vicenda luminosa delle piattaforme aeree nazionali. Il sollevamento professionale era già scritto nel destino delle

Lorenzo Cipriani vicepresidente esecutivo persone che il 10 febbraio del 1981 fondarono la Compagnia Trentina Elevatori (CTE). Una società dedicata al noleggio e alla vendita di piattaforme di lavoro elevabili con un sogno in più da realizzare. Lorenzo e Gianfranco Cipriani, con Mauro Potrich, Giampaolo Piovan e Paolo Pege, si sono spinti più in là e nel 1996 la “loro” CTE diventa produttrice in proprio di macchine per il lavoro in quota, portando sul mercato un’autentica rivoluzione: la piattaforma autocarrata Z 20 con braccio articolato a pantografo, un punto di riferimento tecnologico capitale per tutto il settore.

Facendo un passo indietro, va rimarcato che lo spirito di internazionalizzazione e la spinta alla diversificazione di prodotto aveva trovato un primo capitolo commerciale importante già nel 1987. Si trattò allora dell’accordo siglato con Genie per la distribuzione della gamma di piattaforme semoventi americane sul territorio nazionale - una collaborazione attiva ancora oggi e di grande successo. Ma è sempre la vocazione a progettare e costruire nuovi modelli per il mercato mondiale a spingere strategie e investimenti in CTE. La diversificazione di prodotto aveva già condotto al lancio, nel 1992, di Pianoplan, un trasportatore di materiali su scala, cingolato e a batterie. Il mercato premiò subito il progetto, rivelandone la natura tecnica di autentico best-seller per i traslocatori di tutto il mondo, impiegato nelle operazioni più delicate, dalla movimentazione di pianoforti a quelle di manufatti pesanti come casseforti, caldaie, opere d’arte, fotocopiatrici, frigoriferi. Rapidità di intervento, sicurezza, nessuno sforzo richiesto agli operatori contraddistinsero allora quella prima dimostrazione di versatilità progettuale per CTE come costruttore di attrezzature inedite per il sollevamento. La cronologia degli avvenimenti vede nel 2005 l’ingresso nel gruppo trentino di Ef-

Questo quarantennale non è solo un traguardo, ma una tappa di un percorso storico e industriale nel quale noi di CTE vogliamo essere protagonisti. Avendo sempre chiara la visione da cui siamo partiti, l’esperienza che abbiamo acquisito e la nostra propensione per l’innovazione attraverso l’offerta di nuovi prodotti e servizi per i clienti.

Giampaolo Piovan presidente

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Cover Story

Da sinistra, i fondatori di CTE Mauro Potrich (Quality Manager), Giampaolo Piovan (presidente), Lorenzo Cipriani (vicepresidente esecutivo), con Mario Cipriani e Giuseppe Viola (soci).

fer, nota realtà produttiva di gru su autocarro e gru marine. Quindi sarà la volta di Bizzocchi, produttore di piattaforme aeree a braccio telescopico e in versione antincendio. All’espansione nazionale proficua, con una fitta rete di officine autorizzate, segue naturalmente l’approdo all’estero, con la creazione di CTE France e CTE UK, rispettivamente nel 1992 e nel 2002. E sempre nel 2002 CTE diventa centro di formazione Ipaf (International

Powered Access Federation), continuando negli anni seguenti una costante e florida collaborazione con l’associazione internazionale dedicata alla formazione e alla sicurezza nel lavoro in quota.

Le conquiste e l’alba del domani Quello che conta per CTE, non è contenuto solo nel proprio bagaglio storico. Il presente e il futuro sono già nel vento di un messaggio che parla di conquiste tecnologiche vincenti, all’avanguardia, in grado

di rivoluzionare un intero settore come quello del lavoro in quota, a livello mondiale. Portando in primo piano gli esempi concreti di questa rivoluzione costante e duratura, vanno sottolineati i passi progressivi di sviluppo della gamma di piattaforme autocarrate a braccio articolato e telescopico, Zed e B-Lift, e della serie di ragni cingolati Traccess. Guardiamo più in alto che possiamo e troviamo il modello telescopico B-Lift 27.2 a svettare nella categoria delle PLE telescopiche allestite su veicolo da 3,5 ton, con i suoi 27 metri di altezza operativa, il telaio leggero e la struttura di stabilizzazione perfetta-

I numeri di CTE Il complesso delle attività di CTE si svolge nella sede legale a Rovereto (Tn) e nei due stabilimenti di produzione a Rivoli Veronese e ad Affi (entrambi in provincia di Verona). Ad oggi il gruppo ha conseguito risultati unici nella storia del sollevamento italiano, testimoniati dai numeri che seguono: - 50 personalizzazioni di prodotto realizzate ogni anno - 15.000 piattaforme aeree prodotte fino a oggi - 80 modelli di gamma disponibili a catalogo - 350 operatori formati ogni anno in azienda - 23 officine autorizzate in Italia - un network di distributori che copre i cinque continenti

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mente bilanciata. L’ergonomia dei comandi in cesta e l’idraulica proporzionale ancora più fluida fanno di questo top di gamma CTE un punto di riferimento per tutto il segmento delle PLE telescopiche leggere. Nella gamma dei modelli a braccio articolato, l’attualità è rappresentata oggi dalla nuova Zed 20.4 HN, dalla struttura area riprogettata nella torretta, nei tiranti e sullo snodo, con un layout del pantografo alleggerito ma più rigido e resistente, grazie all’impiego sapiente dell’acciaio ultra-altoresistenziale Strenx di SSAB. La novità della cosiddetta stabilizzazione HN (verticale e “narrow”, cioè stretta) in allestimento su mezzi Isuzu M21 Ground e Iveco Daily costituisce un altro standard di riferimento avanzato per questa categoria di piattaforme autocarrate.

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Cover Story Infine il modello Traccess 160 stabilisce oggi l’innovazione più interessante nella schiera delle piattaforme ragno cingolate. Nella categoria dei 16 metri operativi, CTE ha implementato il sistema elettrico CAN-Bus più avanzato, simile a quello già disponibile sulle piattaforme autocarrate CTE, attuando una modalità di controllo straordinaria, a vantaggio dei noleggiatori e trasversale all’intera gamma CTE. Parlando dello sviluppo della gamma, non si può non menzionare, al vertice della ricerca e sviluppo di CTE, le più recenti evoluzioni del sistema Smart Stability System nella versione S3 EVO, la più avanzata tecnologia digitale di connettività e controllo delle prestazioni sulle PLE di ultima generazione. Si tratta di una dinamica che oggi rappresenta un punto di riferimento assoluto per il settore del lavoro in quota, in piena sintonia con la filosofia CTE basata sull’assunto “Work

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Becomes Easy“ (“Il lavoro diventa facile”). Il sistema di gestione S3 EVO, infatti, comprende nuove funzioni che permettono di configurare la piattaforma in base alle esigenze dell’operatore, nella prospettiva di una maggiore produttività e precisione di intervento in molteplici situazioni e condizioni di lavoro. Tra le funzioni comprese in questo modulo, menzioniamo almeno la stabilizzazione automatica, il Virtual Roof (che limita solo l’altezza di lavoro consentita, mantenendo lo sbraccio e la lunghezza del braccio desiderate) e la calibratura ZTS (Zero Tail Swing, a esclusione dell’ingombro posteriore del veicolo-piattaforma) per lavorare più agevolmente in condizioni di spazio contenute. Il flusso delle soluzioni sviluppate dalla Special Project Division in accordo con clienti e operatori è inarrestabile e il futuro prossimo di CTE scorre proprio da questo passaggio di possibilità e idee. Un passaggio in grado di costruire ancora la strada maestra del sollevamento internazionale.

Una società fatta di persone Le imprese sono identificate sempre dalle risorse umane che le compongono, costituendone il nucleo fondativo e le opportunità di successo. Credendo profondamente in questo pensiero, nel 2017 CTE ha conseguito la certificazione Family Audit, istituita dalla Provincia Autonoma di Trento con l’Agenzia pro-

vinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili. L’obiettivo di conciliare famiglia e lavoro nella vita quotidiana dei dipendenti è stato sposato integralmente da CTE che oggi è tra le prime aziende del settore metalmeccanico ad aver intrapreso questo percorso. Per l’azienda si tratta di creare valore all’interno e fuori dalle dinamiche lavorative, anche con iniziative di welfare territoriale che ha visto CTE in prima linea nello sforzo di cambiare le attuali politiche sociali del lavoro. Family Audit è per CTE lo strumento manageriale più mirato nel promuovere un cambiamento culturale e organizzativo nelle stesse aziende, nell’ottica di adottare politiche di gestione del personale orientate al benessere dei dipendenti e delle loro famiglie. Con Family Audit CTE ha intrapreso un percorso virtuoso orientato a un approccio più sensibile verso i carichi di famiglia, con servizi da condividere a prezzo agevolato in azienda, orari di lavoro flessibili, smart working, organizzazione di corsi di formazione con argomenti extra-lavorativi, una più marcata sensibilizzazione verso l’age management e la job rotation. Un modo sensibile per equilibrare la vita lavorativa e la vita personale dei dipendenti. Un altro modo per dire che CTE non è solo uno spazio di impresa ma un luogo di pensiero condiviso. Di qualità professionali che hanno un volto e un’anima da mostrare al futuro industriale del nostro Paese.

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Gru e Autogrù DEMAG

Fuoriclasse per sempre NEL SEGMENTO DELLE 80 TON, RITORNA UN MODELLO DI SUCCESSO IN RIEDIZIONE RIVISTA E CORRETTA. LA NUOVA AC 80-4 È UNA SORPRESA ASSOLUTA PER TECNOLOGIE E PRESTAZIONI CHE TRAVALICANO LIMITI E MODELLI DELLA CATEGORIA DI APPARTENENZA

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na gru da 80 tonnellate può anche non essere una novità per Demag. Eppure, se guardiamo a un passato non tanto lontano, ci rendiamo conto di non poter dimenticare un grande modello come l’AC 80-2. Questo ricordo condiviso con migliaia di operatori in tutto il mondo fa da preambolo alla presentazione di una novità che il mese scorso è stata annunciata con la stessa forza di richiamo da Michael Klein, Product Marketing Manager di Demag. “Il successo mondiale ottenuto dalla AC 80-2 gru ci ha dimostrato il grande interesse degli operatori per le autogrù di questa classe operativa - considera Klein - Un gran numero di clienti ha infatti ribadito più volte, con la propria scelta, il valore di quel modello, con quelle specifiche caratteristiche. È questo il motivo che ci ha spinto ad aggiungere una nuova gru che riprendesse

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e aggiornasse quello stesso progetto. Si chiama AC 80-4 e certamente ha tutte le potenzialità per diventare una protagonista nella nostra gamma di prodotti Demag e Tadano per il segmento di prodotto fino alle 100 tonnellate”. Diamo quindi il benvenuto alla nuova Demag AC 80-4, un modello che eleva potenza e prestazioni sulla scorta del suo predecessore di successo, con una capacità di performance supplementare che riesce, sotto molti aspetti, addirittura a superare gli attuali modelli di mercato nella classe delle 90 tonnellate. Vediamo subito come, considerane gli aspetti tecnici principali. Il braccio base di ben 60 metri della Demag AC 80-4 consente, con alcune configurazioni, di raggiungere l’estensione laterale più nella classe fino a 120 tonnellate. Ma non è tutto. Riguardo ai modelli fino alle 100 tonnellate oggi disponibili, nessun’altra gru si avvicina alla sua capacità di sollevamento - con braccio completamente esteso - entro un raggio di 30 metri. L’AC 80-4 è in grado di sollevare, a questo riguardo, fino a 5,4 tonnellate con un raggio di manovra a 14 metri. Altro esempio operativo: con il braccio base esteso fino a 50 m, a un raggio di manovra di 10 metri, la nuova autogrù telescopica è in grado di sollevare fino a 9,7 tonnellate; vale a dire, 2,2 tonnellate in più rispetto all’attuale modello concorrente più potente nella propria classe operativa. Anche sotto il profilo della potenza di tiro, la Demag AC 80-4 prevale su tutti, con 66,9 kN (6,8 t/m) di forza dinamica. Se non bastasse la lunghezza del braccio base di 60 metri, per le operazioni più impegnative che richiedono un’ulteriore estensione di sbraccio, la lunghezza può essere incrementato con una prolunga di 6,5 metri, inclinabile a 25° e 50° per una capacità di 23,8 tonnellate assolutamente indicata per il sollevamento di carichi dal peso notevole oltre

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Gru e Autogrù

ogni ostacolo. Se pensiamo che la stessa prolunga può essere ripiegata e trasportata in adiacenza al braccio base, possiamo ben capire l’importanza di avere a disposizione un accessorio dalla versatilità e dalla velocità di installazione notevoli, con la disponibilità aggiuntiva di un runner da 1,5 m dalla capacità di 26,6 tonnellate. Il riassunto di queste caratteristiche tecniche per la struttura di sollevamento, ci consegna l’identità di una gru polivalente, utilizzabile in ogni contesto, anche negli interni. Il braccio base può essere abbassato fino a 3° al di sotto della sua posizione orizzontale, in modo da installare le prolunghe in modo rapido e sicuro. Ora guardiamo alle novità sotto l’aspetto del design. Tutte le gru multistrada Demag sono caratterizzate da un layout compatto che contraddistingue anche il nuovo modello AC 80-4. La lunghezza totale è di 12,15 m, con la lunghezza del carro a 10,6 me; l’altezza non supera i 3,85 m e lo sbalzo anteriore non eccede i 1,49 metri. Considerando la larghezza di soli

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2,55 m, la AC 80-4 si candida a campione di accessibilità nei cantieri dall’impianto più angusto e complesso sotto il profilo degli ingombri. L’agilità in fase di trasfe-

rimento è indicata anche dalla facoltà di viaggiare su strada con un contrappeso di 9,3 tonnellate, pur mantenendosi sotto il limite di carico delle 12 tonnellate per

Tecnologia remota, vantaggi immediati La gru AC 80-4 è dotata anche dell’innovativo sistema di controllo Demag IC-1 Plus, considerato da molti il principale sistema di controllo per gru sul mercato. Durante il funzionamento, il sistema IC1 Plus calcola la capacità di sollevamento della gru per ogni posizione del braccio, in base all’angolo di rotazione della torretta. In questo modo è sempre possibile sfruttare la massima capacità di sollevamento disponibile, con qualsiasi configurazione degli stabilizzatori, comprese quelle asimmetriche. Un vantaggio che diventa esponenziale in combinazione con Flex Base, un sistema che consente di estendere gli stabilizzatori in qualsiasi punto nei limiti di singola portata, sfruttando tutto lo spazio disponibile in prossimità degli ostacoli, anche quando è richiesta una configurazione asimmetrica. Da menzionare, inoltre, la funzione rilevamento automatico del contrappeso, compresa sempre nel sistema IC-1 Plus. Al modulo di controllo IC-1 Plus, sull’AC 80-4, si aggiunge la soluzione telematica IC-1 Remote che consente all’operatore o al proprietario della gru di leggere e realizzare una diagnosi in remoto in relazione a tutti i dati funzionali importanti, attuando un’utilissima integrazione di questa stessa soluzione nel sistema di gestione della flotta. Concludiamo con un’altra soluzione techno, denominata E-Pack, titolare di un premio nell’ultima edizione degli ESTA Awards. Si tratta di un sistema elettroidraulico che utilizza un motore elettrico integrato da 32 kW per permettere alla gru di operare in modo estremamente silenzioso e a zero emissioni nelle aree di intervento più sensibili.

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asse (includendo nel trasporto anche la già menzionata prolunga-falcone ripiegabile da 6,5 metri). Allestita in modo completo, con l’adozione di un bozzello a tre pulegge, la Demag AC 80-4 diventa un campione polivalente di sollevamento a misura normativa di molti paesi europei, senza la necessità di veicoli ausiliari per il trasferimento dei suoi componenti. Anche quando la gru, in assetto di trasporto, rimane al di sotto del limite di carico per asse di dieci tonnellate, può tenere a bordo comunque fino a 3,3 tonnellate di contrappeso, attraversando, ad esempio, ponti e viadotti che prevedono un limite di peso per asse fino alle 10 tonnellate, senza problemi. La propulsione della Demag AC 80-4 è affidata a un potente motore diesel Mercedes-Benz

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Gru e Autogrù

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da 340 kW, dalla coppia massima di 2.200 Nm, conforme ai requisiti europei sulle emissioni Stage V. Sempre Mercedes-Benz la trasmissione G230-12, dodici le marce avanti e due le retromarce, con sterzatura integrale di serie. Sul versante tecnologico, in fase di preparazione, il sistema Demag Surround View facilita il lavoro di posizionamento della gru AC 80-4 con l’ausilio di quattro telecamere che mostrano all’operatore un diagramma digitale dell’estensione consentita per gli stabilizzatori, considerando il raggio di rotazione del contrappeso e la posizione in tempo reale della gru. Il Demag Surround View è utile anche durante il trasferimento. Le telecamere forniscono immagini delle aree laterali della gru durante le svolte, facilitando le manovre e permettendo di rilevare ciclisti, pedoni o altri ostacoli in corso di marcia.

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Gru e Autogrù HIAB/EFFER

Colpo grosso da… 1000 punti ANCORA UN LANCIO DI PRODOTTO HEAVY PER LA CASA FINLANDESE, CON UNA RIDDA DI INNOVAZIONI CHE INNALZANO PRESTAZIONI E VERSATILITÀ. A PARTIRE DAL POTENTE BRACCIO DODECAGONALE V10-FORCE

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el 2021 delle novità, Hiab mette già sul tavolo una carta… pesante. La rivelazione dell’anno appena cominciato è tutta per la nuova Effer 1000, modello da 90 tm che potenzia la linea di gru su autocarro per impiego pesante sulla quale il gruppo internazionale punta l’investimento maggiore, dopo l’acquisizione del marchio italiano Effer due anni e mezzo orsono. Una carta pesante,

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dicevamo, proprio perché la Effer 1000 è un compendio di reali innovazioni sul fronte strutturale e dinamico. La prima esclusiva concerne il fatto che questa gru sia la prima della categoria a vantare una struttura del braccio a nove sezioni, con

sei estensioni del jib per una capacità di sollevamento di 2.300 kg allo sbraccio limite di 26 m e un carico utile massimo di 5.800 kg allo sbraccio di 23 m. La gru pesa solo 9.500 kg ma offre prestazioni consentite di solito alle gru più pesanti e di categoria maggiore. Le prestazioni e le dimensioni della Effer 1000 ne fanno una gru ideale per un’operatività agile in aree metropolitane, in prossimità di edifici alti dove può lavorare con carichi pesanti ad altezze elevate senza la necessità di un allestimento su autocarri ingombranti. La gru è stata progettata infatti proprio sulla base del feedback dei clienti Effer che operano nel settore edile e nel noleggio. “Abbiamo ascoltato le loro necessità e creato una gru come la Effer 1000, rivoluzionaria nelle prestazioni che consentono performance da gru super-heavy con un allestimento su veicoli dalle dimensioni e dal peso contenuto. Questa flessibilità di assetto consente alla gru di lavorare negli spazi urbani più ristretti,

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Gestione in Progress 2.0 La nuova Effer 1000 è dotata del sistema di controllo Progress 2.0. Utilizzando la diagnostica remota, la gru può essere gestita puntualmente e ricevere aggiornamenti software in tempo reale, oppure realizzare una programmazione operativa puntuale. Consente inoltre ai proprietari di monitorare lo stato delle gru e dei cicli di lavoro per gestire la propria flotta in modo più efficiente. Progress 2.0 comprende inoltre numerose funzionalità di sicurezza, assistenza e sensori che forniscono informazioni utili agli operatori in fase di lavoro, evitando rischi di carico eccessivo e interrompendo dinamiche potenzialmente rischiose quando necessario.

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Gru e Autogrù con un notevole vantaggio in termini di economia di gestione”, conferma Marcel Boxem, a capo del Global Product Management di Hiab. La chiave delle prestazioni importanti della Effer 1000 consiste nella struttura dodecagonale del braccio V10-Force che conferisce forza di sollevamento straordinaria alle operazioni di carico più pesanti, riducendo al minimo le oscillazioni laterali e aumentando la precisione di intervento. Il braccio è dotato inoltre del nuovo Jib Multipower che conferisce ancora maggior efficacia ai sollevamenti più impegnativi, anche dal 5° al 9° sfilo in fase operativa. La gru può essere dotata inoltre del sistema V-Stab e CroSStab, moduli opzionali Effer per incrementare le facoltà e l’area di stabilizzazione della gru. La Effer 1000 può essere ordinata già dal febbraio 2021 in tutte le filiali mondiali Hiab e nelle sedi dei principali dealer autorizzati.

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THE ONLY EUROPEAN EXHIBITION FULLY DEDICATED TO THE MID-STREAM SECTOR AND THE GAS, OIL & WATER DISTRIBUTION NETWORKS

Pipeline & Gas Expo THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW 2nd Edition

25-27 May 2022 - Piacenza (Italy)

www.pgexpo.eu For info and stand bookings info@pipeline-gasexpo.it - Ph. +39 010 5704948

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Gru e Autogrù MANITEX VALLA

Nata per sollevare SOPRATTUTTO, CREATA NEL SOLCO DELLA FLESSIBILITÀ OPERATIVA PER UN’INDUSTRIA CHE PRETENDE MACCHINE PULITE E SOSTENIBILI. IN PIÙ, LA V110R HA POTENZA… E TALENTO PER IL NOLEGGIO

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a novità è nel segno della sostenibilità e non può che essere… elettrica. Manitex Valla ha rivelato al pubblico delle gru pick & carry l’ultima creazione, il modello full electric V 110 R con powerpack a batterie e dotato di telecomando. Si tratta di un modello che innalza le prerogative della precedente V80R, sempre a trazione anteriore e con l’implementazione di contrappesi rimovibili a vantaggio della versatilità di trasferimento. La capacità della gru si incrementa fino alle 11 ton, per un’altezza operativa che culmina a 10,4 metri.

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Questa pick & carry avanzata nel concetto progettuale, si presenta con un identikit da macchina compatta, in virtù del raggio massimo di sterzata a 3.945 mm, per una larghezza massima di 1.497 mm e un’altezza di 2.232 mm. Un modulo di gru adatto quindi alle zone di intervento anguste e affollate da altri mezzi, per una manovrabilità e flessibilità di impiego al vertice della categoria. Tra le caratteristiche tecniche che rendono la nuova V110R una macchina dalle grandi prestazioni nella categoria medio-alta, va annoverato l’impianto idraulico – alimentato con elettropompa AC–12 kW

pilotata da inverter FOC, con distributore proporzionale compensato e pressione di lavoro da 220 bar -, lo sterzo posteriore a 180°, i freni elettroidraulici e il caricabatterie a bordo. Tra gli optional, la versione a passo lungo, il verricello, le forche autolivellanti, la barra stabilizzatrice e ruote antitraccia. “Abbiamo studiato la V110R per adattarla sia al noleggio che alle richieste degli utenti finali – spiega Carlo Forini, General Manager Manitex Valla – Si tratta di un modello adatto all’operatore più sofisticato e ai mercati più avanzati, ormai avviati sulla strada delle gru pick & carry elet-

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triche a vantaggio della versatilità, della massima sicurezza e dell’ecocompatibilità ambientale”. Ecocompatibilità sposata in pieno, con l’acquisto in prima fila della nuova V110R, da parte di un attore dinamico del noleggio in Lombardia come Albatros, società ormai quasi ventennale capitanata da un veterano del settore come Dario Vedovello. La società di Capriano del Colle (Bs) è un vero globe-trotter del sollevamento nazionale, diviso tra l’attività di noleggio e assistenza per Ple, servizi di noleggio con gru e camion, riparazioni e molto altro ancora. Soprattutto, Dario Vedovello è un talent scout di nuovi talenti nel settore delle macchine operatrici. La sua attenzione al comparto delle applicazioni industriali l’ha portato a scoprire la tipologia delle gru pick & carry e, di conseguenza, ad avvicinarsi all’eccellenza del costruttore di Carico (Pc). “Abbiamo capito il valore dinamico di una gru come la V110R – rivela Vedovello - Così ci siamo decisi al primo acquisto di questo tipo di macchina. In termini di potenza e versatilità, siamo convinti che ci darà molte soddisfazioni sul fronte del noleggio. Quindi non sarà un acquisto isolato ma il primo di altri investimenti nella gamma Manitex Valla, nel solco della nostra missione di noleggiatori a tutto campo, al servizio di ogni applicazione”.

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Gru e Autogrù LIEBHERR

Gigante discreto CON IL VANTAGGIO DI UNA TRASPORTABILITÀ FLESSIBILE AL MASSIMO GRADO, LA NUOVA LR 1700-1.0 TRALICCIATA DA 700 TON SI CANDIDA A BEST SELLER DELL’HEAVY LIFTING MONDIALE

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a sigla è LR 1700-1.0 e si riferisce al naturale testimone Liebherr nella categoria di gru cingolate a braccio tralicciato da 700 tonnellate operative, raccogliendo l’eredità di un altro gigante che va in pensione definitivamente, il modello LR 1750/2. Vediamone l’identikit. Liebherr ha completamente riprogettato la macchina base della nuova LR 17001.0 guardando alle dimensioni dell’LR 1600/2 (altro modello in procinto di commiato produttivo). Con i suoi 8,7 metri di carreggiata e 11,35 metri di lunghezza, supera di poco, in effetti, le dimensioni del modello di riferimento. L’LR 1700-1.0 è disponibile con l’opzione Quick Connection e il peso in assetto di trasporto della torretta (senza telaio SA e verricelli) può essere ridotto a circa 42 tonnellate. Guardando anche alle dimensioni dei componenti della gru, l’LR 1700-1.0 ne contiene l’ingombro – compreso il braccio base – entro i tre metri di lunghezza. Anche le voluminose sezioni tralicciate ad H del braccio principale – seppur larghe 3,5 metri – possono contenere al proprio interno ulteriori sezioni intermedie, a tut-

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Nuovo braccio a fune per la serie LTC

to vantaggio della riduzione dei mezzi necessari per il trasporto dei componenti stessi. Per i Paesi in cui non sono consentite larghezze di trasporto superiori ai tre metri, Liebherr offre anche un braccio con sezioni tralicciate di soli tre metri di larghezza. Riguardo agli stessi componenti, molti sono traslatili da quelli previsti nel vecchio modello LR 1600/2, dalle sezioni intermedie del braccio principale a S, al falcone a volata variabile, alla testa da 600 t, fino ad alcuni tipi di verricelli, bozzelli, piastre di zavorra e runner. Fondamentale per le elevate prestazioni del nuovo modello da 700 tonnellate è la nuova progettazione della macchina base, che permette tra il 10 e il 15 per cento in più di capacità di carico. Inoltre, i segmenti tralicciati H larghi 3,5 metri nella sezione inferiore del braccio principale, migliorano significativamente la stabilità laterale dell’intero sistema di braccio. Il braccio può arrivare fino a 198 metri – 102 metri di sezione principale e 96 metri di falcone a volata variabile. La combina-

Dedicata al modello di gru compatta LTC 1050-3.1, l’opzione del nuovo braccio da 31 metri con tecnologia di allungamento a fune è una prerogativa interessante che sarà disponibile nella componentistica di primo equipaggiamento della gamma di autogrù del marchio di Ehingen, a partire dalla metà di quest’anno. Con lo sviluppo del sistema telescopico monocilindrico rapido Telematik, Liebherr aveva già posto la base per lo sviluppo di bracci telescopici con più sezioni e quindi sempre più lunghi, con prestazioni più elevate. Tuttavia, diversi utilizzatori che operano con gru compatte Liebherr principalmente all’interno di stabilimenti senza la necessità di sviluppare tutta la lunghezza di un braccio telescopico da 36 metri, hanno portato il costruttore tedesco a implementare una tecnologia di estensione a fune. La versione attuale - applicata ai modelli LTC - è lunga 31 metri ed è composto dal braccio base e da quattro sezioni telescopiche (una sezione in meno rispetto al braccio Telematik). Gli sfili telescopici vengono estesi e ritratti tramite un cilindro idraulico a doppio effetto, a due stadi. Con lo stadio uno, lo sfilo telescopico uno viene esteso direttamente, mentre lo stadio due sviluppa le sezioni telescopiche dalla due alla quattro in modo sincrono tramite una doppia puleggia di guida.

zione delle sezioni del braccio principale e del falcone a volata variabile consentono una lunghezza del braccio combinato di 162 m. Per l’assemblaggio di turbine eoliche, l’LR 1700-1.0 raggiunge la lunghezza massima della combinazione di braccio di 165 metri con tre sezioni tralicciate ad H aggiuntive. La configurazione del braccio si completa con un falcone fisso lungo fino a 15 metri. Le capacità di carico della nuova gru in questo settore di applicazione sono pari a quelle dell’LR 1750/2 con sistema SX. Per l’azionamento dell’LR 1700-1.0 viene utilizzato un motore diesel Liebherr a sei cilindri con una potenza di 400 kW / 544 CV, conforme Stage V.

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L’LR 1700-1.0 è dotata dei sistemi innovativi VarioTray – con la facoltà di sganciare una piccola quantità di zavorra in modo rapido e semplice, evitando l’impegnativo allestimento e disallestimento manuale delle piastre – e V-Frame, il sistema a zavorra sospesa con telaio tralicciato pieghevole a regolazione idraulica che consente di variare in modo continuo il raggio di zavorra della gru (nel caso della LR 1700-1.0, tra 13 e 21 metri). Liebherr propone anche un’innovazione nel carrello di contrappeso, con il sistema modulare “M-Wagon” utilizzato non solo per l’LR 1700-1.0 ma anche per l’LR 18001.0 e l’LR 11000. Il controllo sensibile dei movimenti circolari, di traino e paralleli è gestito dal sistema di controllo LICCON2. Inoltre, la nuova LR 1700-1.0 offre anche opzioni di configurazione estese e operazioni di assemblaggio monitorate.

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Gru Edili RAIMONDI

Nove torri per SeiMilano UNI DEI PIÙ AMBIZIOSI PROGETTI RESIDENZIALI NEL CAPOLUOGO LOMBARDO PRENDE CORPO, GRAZIE ALL’ECCELLENZA OPERATIVA DELL’IMPRESA BORIO MANGIAROTTI E AL GENIO DI MARIO CUCINELLA. IL SIMBOLO OPERATIVO? LE FLAT-TOP CHE SI STAGLIANO MAESTOSE SUI LAVORI DEL GRANDE CANTIERE

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a tempo immemorabile il progetto SeiMilano, riferito al più grande sviluppo residenziale mai concepito nel capoluogo Lombardo negli ultimi vent’anni, stentava a prendere corpo, tra provvedimenti giudiziari e veti incrociati. Poi, il miracolo del decollo definitivo, neppure un anno fa, con una prospettiva di fine lavori entro il 2022.

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Il cantiere è in pieno sviluppo, su un’area di 330.000 metri quadrati dove la nuova idea dell’abitare affidata all’architetto Mario Cucinella, offre una prospettiva tangibile di cambiamento al volto delle periferie urbane. Un parco urbano di 160.000 metri quadrati, case in edilizia convenzionata e libera a prezzi calmierati e una rigenerazione urbana portata avanti con caparbietà dall’impresa Borio Mangiarotti con Värde

Partners aprono la scena ai lavori che occupano uno spazio impressionante tra via Calchi Taeggi e via Bisceglie. E non potrebbe esser diversamente, dal momento che il risultato finale sarà quello di quasi un migliaio di appartamenti, 30.000 metri quadrati di uffici e altri 10.000 destinati ad attività commerciali. Sarà per questo vento di cambiamento epocale che le gru a torre Raimondi, for-

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Pensiero abitativo metropolitano “Una nuova idea per la città di domani - così Mario Cucinella definisce il progetto SeiMilano - Un’idea che riparte, dopo il difficile periodo che abbiamo vissuto e riprende secondo una nuova dimensione dello sviluppo, dove l’architettura non ha più quell’aspetto monumentale dei grandi edifici, ma si disperde in mezzo a un gioco tra il paesaggio e l’architettura, per creare di nuovo una simbiosi con grande attenzione anche al tema dell’abitare contemporaneo”. La prima parte dello sviluppo residenziale di SeiMilano (circa 524 appartamenti), che si estende lungo l’asse Nord–Sud, è stata progettata per garantire una maggiore esposizione alla luce naturale, ottimizzando le viste e prevedendo uno spazio esterno privato per ogni unità, secondo tre diverse tipologie: logge, terrazzi, serre vetrate. Al piano terreno, verso il boulevard, saranno presenti le hall di ingresso e attività commerciali di vicinato. Al piano primo, gli edifici saranno collegati da una promenade pedonale su cui affacceranno le hall condominiali vetrate e gli spazi comuni condivisi che avranno lo scopo di favorire le relazioni sociali tra i nuovi abitanti e la nascita di una nuova comunità di persone: area living e cucina sociale, sale polivalenti, spazi di coworking, palestra, area gioco per bimbi, smart delivery lockers, biblioteca degli oggetti e laboratorio di riparazione e riuso. Gli edifici più alti saranno collocati sul fronte che guarda alla città e le abitazioni partiranno dal secondo piano, mentre le residenze verso il parco poseranno a terra generando una sequenza di giardini privati. Nel parco si troveranno aree per lo sport, aree gioco per i bimbi, piste ciclabili, orti urbani e aree cani. Completano il progetto un asilo e scuola materna, oltre a un centro aggregativo multifunzionale (CAM), destinato in parte ai servizi sociali del Comune ed in parte a funzioni collettive all’aperto, grazie al grande pergolato.

nite all’impresa dal distributore ufficiale Assistedile, assumono, nella loro maestosità, un aspetto quasi simbolico di rinascita del territorio. Arriveranno a nove in tutto, con l’orgoglio di Luciano Friso, direttore commerciale della stessa Assistedile “nel contribuire allo sviluppo della nostra città e nel servire in questa occasione storica un’impresa straordinaria come Borio Mangiarotti SpA, una delle più note realtà italiane nel settore dell’edilizia residenziale. Il cantiere è diviso in tre aree principali e il progetto ci ha offerto la possibilità di fornire diversi modelli di gru per soddisfare in modo mirato le esigenze delle varie fasi di lavorazione. Abbiamo assegnato sei gru Raimondi per la costruzione dell’edificio residenziale. Una MR99 è stata venduta all’appaltatore diversi anni fa, mentre quattro MRT84 e una MRT102 sono state affittate per que-

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Gru Edili sto progetto in particolare”. Le due unità di gru fiat-top sono state allestite nel cantiere milanese in due giorni e sono destinate a coprire un’intensa fase operativa per un periodo di circa 16 mesi. Altre tre gru a torre sono state poi noleggiate per la costruzione dell’area commercia-

le. “La MRT159 è già al lavoro e vanta una lunghezza del braccio di 65 m a un’altezza torre di 92 m. Al momento, è la gru edile più alta in Italia in freestanding - sottolinea Friso - L’istallazione è avvenuta nell’arco di tre giorni con l’ausilio di un’autogrù da 800 t/m di capacità”. Le installazioni delle ultime due gru, una SRT85 e una MRT213, con altezze rispettive di 58 m e 80 m, sono in allestimento, al momento in cui scriviamo. La MRT213, anch’essa libera da ancoraggi, avrà una lunghezza di braccio di 66 m. Scelte per le loro capacità di configurazione e l’eccezionale altezza libera, queste tre gru a torre rimarranno in cantiere per circa 22 mesi, fino al completamento definitivo del progetto. “A causa del numero di gru contemporaneamente al lavoro, la fase di pianificazione del sito includeva un’attenta valutazione del posizionamento e del montaggio di ciascuna unità per evitare la sovrapposizione dei bracci - rileva ancora Luciano Friso - Nel fare questo, abbiamo ricevuto un eccellente supporto e una preziosa collaborazione dal team tecnico di Raimondi Cranes”. Oggi ben nove gru Raimondi sono al lavoro nel cantiere SeiMilano, con otto modelli flat-top e un’unità di impianto tradizionale a cuspide. Una bella prova di forza, nei cieli della nuova Skyline metropolitana dominata dalla Madonnina.

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Gru Edili POTAIN

NEGLI EFFETTI LA RISTRUTTURAZIONE E L’AMPLIAMENTO DELLA MACRO-AREA OSPEDALIERA DI TREVISO DA PARTE DI CARRON GROUP AVRÀ L’IMPATTO DI UN AVAMPOSTO STRAORDINARIO A DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA. A PRESIDIARE IL CANTIERE, LE TORRI MDT 219 J10, MD 185 B E MC 85 B

Sentinelle sulla fortezza

L

a nuova Cittadella della Salute di Treviso, per un investimento da 180 milioni di euro, prevede l’ammodernamento e l’ampliamento dell’attuale ospedale cittadino e coinvolge un’area di più di 167.000 metri quadrati, dove sorgerà una struttura sani-

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taria all’avanguardia, tra le più tecnologicamente avanzate in Italia. L’appalto di questa struttura è stato affidato a un protagonista di primo piano nelle costruzioni nazionali come Carron Group. Responsabile sia del progetto che della realizzazione, Carron aggiungerà

90,000 metri quadrati di nuove strutture ai 57,000 della struttura ospedaliera già esistente. La Nuova Cittadella della Salute soddisferà i più recenti standard di efficienza energetica e ambientali e rappresenterà un modello per le future strutture sanitarie nazionali.

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“Il Progetto della Nuova Cittadella della Salute di Treviso si configura come un vasto programma di interventi che porterà ad un completo rinnovamento dell’ospedale e dell’organizzazione sanitaria – spie-

Gru regina L’MDT 219 è una gru a carico massimo di 10 t, che ha un’altezza libera massima sotto gancio di 66,8 m (C25), una lunghezza massima del braccio di 65 m ed è in grado di sollevare 1,9 t con un raggio di 65 m. La gru può essere dotata del sistema CCS (Crane Control System) che consente un rapido allestimento e una maggiore produttività in cantiere. Un’altra opzione tecnologica riguarda il sistema di gestione degli asset CraneSTAR Diag per effettuare la diagnostica a distanza e pianificare la manutenzione e i programmi di sollevamento. Con questo programma è possibile incrementare ulteriormente l’efficienza della gru e i tempi di attività in cantiere.

ga l’architetto Filippo Bordignon, Project Manager di Carron – Il nuovo ospedale sarà, rispetto a quello attuale, più efficiente, accogliente, flessibile e altamente tecnologico”. Il cantiere si è avviato già a marzo 2018 e la conclusione è pianificata entro la primavera del 2021. Nel fulcro dell’opera sorge la macro-area ospedaliera, cuore pulsante dell’intera cittadella, dalla quale si può facilmente ed intuitivamente accedere alle quattro sotto-aree funzionali: il blocco direzionale, punto di ingresso, origine e terminale dei percorsi di comunicazione principale; il blocco amministrativo, la cui funzione è quella riportata dal nome stesso; il macro-blocco territoriale, il centro della distribuzione dei servizi maggiormente richiesti che permetterà di comunicare e promuovere la salute al maggior numero di persone; il blocco formativo, nel quale si terranno formazione, ricerca e l’insegnamento tramite l’università; il macro-blocco logistico, che riassume in sé i massimi contenuti tecnologici, è concepita come una grande darsena, il porto di arrivo delle merci, la

produzione e distribuzione di energia che riceve direttamente dal Sile. Il tutto è contestualizzato in un’area verde di cinque ettari. Carron Group è cliente Manitowoc da 25 anni e per il progetto dell’ospedale di Treviso ha selezionato tre modelli di gru a torre Potain nelle tipologie MDT 219 J10, MD 185 B e MC 85 B. La qualità e la produttività delle gru a torre Potain, unite all’efficienza del team di assistenza Manitowoc, hanno avuto un’importanza fondamentale nell’avanzamento dei lavori e nel rispetto delle tempistiche prestabilite. “Il marchio Potain è sempre stato sinonimo di garanzia in termini di qualità e di tecnologia applicata ai cantieri, così come il servizio di assistenza tecnica – sottolinea Bordignon – Finora lo staff del gruppo Manitowoc ha offerto al cantiere un servizio estremamente efficiente, flessibile ed esperto sia in termini di rapidità che di professionalità negli interventi e nel supporto. Per noi è una garanzia di risultati fondamentale nelle tempistiche e nell’efficienza in cantiere”.

Carron, un’eccellenza costruita in famiglia Carron Group è riconosciuta come una delle più importanti società di costruzione e di ristrutturazione in Italia, lavora mediamente a 35 grandi progetti all’anno per un fatturato di circa 250 milioni di euro. La società è stata fondata nel 1963 da Angelo Carron e ora la direzione è affidata ai suoi cinque figli, a capo di una struttura societaria da 300 impiegati e 1.200 operai di cantiere specializzati. Il gruppo Carron ha il proprio quartiere generale a San Zenone degli Ezzelini (Treviso) ed è presente anche in Trentino-Alto Adige dove opera con la società Carron Bau, con sede a Bolzano.

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Ple SINOBOOM

Sbarco in quota nel Vecchio Continente INTERVISTA ESCLUSIVA CON TIM WHITEMAN E DANIELE LANZINI, RISPETTIVAMENTE CEO DELLA STRUTTURA EUROPEA E REGIONAL MANAGER PER L’ITALIA E I BALCANI. DUE PROTAGONISTI DEL SOLLEVAMENTO EUROPEO PER UNA STRATEGIA DI MERCATO BASATA SULLA GRANDE QUALITÀ MADE IN CHINA

S

i può creare un team europeo e una struttura organizzativa di prim’ordine basata su una gamma di prodotti che proviene dalla Cina? Certo che si può, ma occorre sposare una causa - di qualità, in questo caso - con tutta la passione e la determinazione che servono per conquistare una vasta platea di clienti. L’evidenza di questo assioma possiamo trovarla oggi in Sino-

boom BV, avamposto d’Europa - con sede nei Paesi Bassi - di uno dei grandi produttori cinesi di piattaforme aeree. Il costruttore, dal suo quartier generale di Hunan, nella regione dello Changsha, ha avviato la propria strategia di penetrazione nel Vecchio Continente affidando il comando delle operazioni a Tim Whiteman, CEO della nuova centrale operativa di servizio e distribuzione dei prodotti Sinoboom e

Tim Whiteman

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comandante in capo per la creazione di una rete solida e integrata in tutta Europa. L’intenzione di Sollevare era quella di realizzare un’intervista esclusiva proprio a Tim Whiteman sull’Europa di Sinoboom ma la nostra conversazione si è estesa subito a un ospite d’eccezione. Si tratta di Daniele Lanzini, nominato poche settimane fa come Regional Manager Sinoboom per l’Italia e i Balcani. Inutile dire che il conferimento dell’incarico ha creato subito sensazione nel settore del lavoro in quota nazionale. Daniele Lanzini infatti è un autentico veterano dell’industria delle PLE nel nostro Paese, con alle spalle un’esperienza straordinaria come co-fondatore di Centro Elevatori – partner di Sinoboom per diversi anni e oggi rivenditore della stessa gamma di piattaforme semoventi per l’Italia - e titolare di altre importanti esperienze manageriali con costrut-

tori di primo piano, dall’inizio degli anni Duemila a oggi. Quella che segue è una colloquio a tre voci dove a ogni domanda corrisponde una chiara delineazione di quella visione commerciale e di prodotto che molti protagonisti del settore potrebbero prendere a esempio come “eccellenza strategica” per lo sviluppo e la diffusione di un nuovo brand internazionale.

vizi in tutte le aree europee, comprese naturalmente l’Italia e i Balcani. Sinoboom ha tenuto conto, nei propri investimenti, dell’importanza di dotarsi di strutture e risorse umane importanti. Il mio coinvolgimento come CEO di Sinoboom BV (con la carica supplementare di SVP Branding and Safety per la casa madre, ndr.) lo considero un passo decisivo, tenendo conto della mia lunga e vasta esperienza nel settore delle macchine per il lavoro in quota, in ambito internazionale. Il nostro obiettivo attuale, quindi, è quello di fornire prodotti e servizi di alto profilo al pubblico degli operatori europei nel lavoro in quota. Vorrei sottolineare da osservatore esperto, che l’alta qualità delle piattaforme semoventi Sinoboom prodotte in Cina, nello stabilimento di Changsha, rivendica un ruolo di primo piano nel panorama attuale delle PLE distribuite sul mercato europeo, considerando anche l’approccio industriale e commerciale agile e moderno dell’azienda. Riguardo all’Italia, Sinoboom sta proseguendo con profitto il lavoro prezioso già intrapreso con Centro Elevatori, partner commerciale ormai consolidato e di indubbia efficienza, e la nomina di Daniele Lanzini nel ruolo di direttore commerciale per l’Italia ed i Balcani, ritengo sia un’ulteriore mossa decisiva sul nostro scacchiere strategico in Europa”. Daniele Lanzini

Quale strategia commerciale è prevista da Sinoboom BV per le aree di mercato dell’Italia e dei Balcani? (T. W.) Sinoboom sta investendo molto nella creazione di una strategia di mercato e di prodotto che tenga conto delle esigenze specifiche dei clienti europei. Dopo l’apertura di Sinoboom BV a Rotterdam, la nostra casa madre di riferimento per il Vecchio continente, questa strategia si è rafforzata nell’offerta di gamma e di ser-

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Ple Esistono già degli obiettivi minimi di vendita da conseguire durante il 2021 o nel prossimo triennio? (T. W.) Vi assicuro che i nostri obiettivi sono molto ambiziosi. La nostra intenzione è quella di diventare uno dei quattro principali fornitori di PLE in Europa, e di raggiungere questo obiettivo entro i prossimi quattro anni, tenendo conto dell’importanza che ha assunto il settore delle piattaforme semoventi nell’intero comparto del lavoro in quota. La nostra azione commerciale sarà quindi improntata ad una grande efficacia e reattività, potendo contare tra l’altro su un cospicuo programma di investimenti da parte della casa madre”. Quali modelli di gamma saranno al centro dell’azione di vendita per noleggiatori e clienti finali? (D. L.) Nel confronto costante con le strategie di Sinoboom BV e con l’impulso di penetrazione sui vari mercati europei impresso da Tim ed Erike Geene (Vice President Business Development di Sinoboom BV, ndr.), posso dire che l’azione commerciale, anche riguardo all’Italia e alla penisola balcanica, è concentrata attualmente sui modelli a propulsione elettrica e in particolare sulla nuova gamma di modelli semoventi articolati e di piattaforme verticali a colonna che hanno ricevuto finora un riscontro di interesse molto promettente. Comunque in questa prima fase di penetrazione, soprattutto riguardo alle società di noleggio, la nostra proposta più appetibile riguarda un prodotto best-seller come quello delle PLE a pantografo, sempre ad alimen-

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tazione elettrica. Credo che la fornitura di scissor elettrici costituisca un’ottima base di partenza per apprezzare la qualità delle piattaforme aeree Sinoboom e rafforzare un feedback che possa spinge-

re lo stesso cliente, in seguito, ad acquistare altre tipologie e altri modelli della gamma”. Come vede l’attuale situazione di mercato italiana e quali segnali ha potuto cogliere dal pubblico di riferimento che riguarda il lavoro in quota? (D. L.) Il mercato di settore ha trovato comunque una sua strada per conservare un certo dinamismo anche durante questo periodo di grande difficoltà, condizionato dalla pandemia causata dal Covid-19. Ci aspettiamo tutti, comunque, un incremento dei volumi di vendita almeno nella tarda primavera di quest’anno, potendo contare sul progresso dei programmi di


vaccinazione e sull’arrivo auspicabile, soprattutto in Italia, dei fondi del NextGenerationEU. Noi comunque siamo pronti ad assicurare il massimo supporto ai clienti, in ogni modalità possibile, per conquistare o per confermare la loro fiducia nei prodotti e nei servizi Sinoboom. Le prospettive finanziarie rilevano una fiducia rassicurante da parte dei mercati e quindi anche l’azione di un gruppo globale come Sinoboom non potrà trarre grande beneficio”. In relazione ai potenziali ambiti di applicazione, quali settori potrebbero essere in primo piano nella commercializzazione della gamma Sinoboom, sempre in ambito nazionale? (D. L.) Sto notando che l’interesse più recente dei clienti, si sta indirizzando proprio verso modelli elettrici, in considerazione dei vincoli operativi crescenti, legati all’ecologia e all’impatto ambientale, in rapporto anche alla redditività di questi modelli in molteplici applicazioni non consentite da mezzi standard a propulsione termica. Sinoboom sta spingendo in questa direzione, con molte novità di gamma che prevedono l’introduzione di nuovi miniscissor compatti e dal peso contenuto, oppure PLE sempre a pantografo e in versione off-road (anche per modelli cingolati), dotate di stabilizzatori e naturalmente con la stessa propulsione sostenibile con motorizzazione a batteria”. Quali nuovi modelli saranno lanciati sul mercato europeo nel corso del 2021? (T. W.) Credo che i vostri lettori dovranno aspettare la prossima edizione dell’Apex per vedere le ultime novità Sinoboom! Ma la soddisfazione dei clienti pensiamo di averla già conquistata, negli ultimi mesi, con il lancio di una nuova coppia di modelli semoventi articolati”.

(T. W.) Ci auguriamo davvero che questo 2021 regali a noi e a tutto il settore del sollevamento, un’edizione del GIS (le Giornate Italiane del Sollevamento) di grande successo. Questo evento fieristico ricopre, per noi di Sinoboom BV - e Daniele sarà senz’altro d’accordo - una parte rilevante dei nostri sforzi promozionali. Tuttavia, considerando il periodo di restrizioni relazionali, soprattutto dal punto di vista commerciale, stiamo sviluppando notevolmente la modalità della videoconferenza, l’approccio efficiente ai media online e tutte le innovazioni nella comunicazione, che la crisi pandemica ha portato a implementare e a corroborare come alternativa valida all’approccio di vendita e marketing tradizionale. D’altra parte, the show… pardon, the business must go on!”. Che identikit distintivo fornirebbe ai potenziali acquirenti per convincerli dei particolari vantaggi che derivano dalla scelta di una piattaforma Sinoboom?

(T. W.) - “Con Daniele condivido, a beneficio dei clienti europei ed italiani in particolare, la convinzione comprovata, che non tutti i costruttori cinesi offrono prodotti uguali per il lavoro in quota. Certamente Sinoboom offre macchine di altissima qualità, prodotte in Cina e supportate - questa è la dinamica virtuosa in più - da un team totalmente europeo d’eccezione ed ormai consolidato a livello continentale. Il nostro obiettivo è quello di fornire piattaforme aeree di livello primario ed un supporto post-vendita esclusivo, migliorando costantemente il complesso dei nostri prodotti e dei nostri servizi. Tutti i modelli della gamma di piattaforme aeree sono sottoposti a test nelle strutture di Sinoboom BV e adeguati o modificati puntualmente al mercato europeo sulla base delle consulenze tecniche riportate dai nostri ingegneri. Con la qualità, siamo convinti che si possa superare qualsiasi barriera e conquistare la fiducia della più ampia platea di clienti, in ogni campo di applicazione e per qualsiasi esigenza operativa”.

Quali azioni promozionali metterete in atto per divulgare il marchio Sinoboom, tenendo conto delle attuali restrizioni causate dalla pandemia Covid-19 relativamente a fiere ed eventi?

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Ple HAULOTTE

Portale Totale UN MONDO DI SERVIZI PER OGNI CATEGORIA DI CLIENTE E OPERATORE. IL LANCIO DI MYHAULOTTE.COM APRE LA STRADA ALLA CUSTOMER CARE DIGITALE ATTRAVERSO UN PUNTO DI ACCESSO UNICO PER GESTIRE EFFICACEMENTE MACCHINE E FLOTTE

N

ello sviluppo di una piattaforma digitale sempre più efficiente e complessa, Haulotte segna un passo in avanti fondamentale. All’inizio di un anno dove le dinamiche di servizio diventeranno ancora più importanti nell’ambito di una strategia commerciale globale, il costrut-

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tore francese lancia il nuovo portale online MyHaulotte.com, punto di accesso unico a tutti i servizi del gruppo e alle risorse legate a personale e gamma di macchine che contraddistinguono l’offerta generale del marchio. Dall’inventario della flotta agli ordini di pezzi di ricambio, dalle richieste di manutenzione alla

libreria tecnica, MyHaulotte ha l’intento di semplificare le operazioni quotidiane dei clienti. Il nuovo portale, centralizzando le competenze del gruppo, dà accesso a una scelta notevole di servizi web, in un’ottica intuitiva e user friendly. La nuova interfaccia consente a operatori, agenti

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Avvisi tematici, in tempo reale Il centro notifiche fornisce report di informazioni in tempo reale e gli utenti possono scegliere la modalità di avviso più indicate in base alle loro esigenze (notifica sul portale MyHaulotte.com o in una casella di posta elettronica), la frequenza (ogni occorrenza, giornaliera, settimanale o mensile) e la tematica - campagna di sicurezza, controlli periodici, manutenzione preventiva, azioni da svolgere out, scadenza dei contratti e così via.

di flotta, personale amministrativo, responsabili di officina, responsabili tecnici o responsabili di società di noleggio di risparmiare tempo e incrementare l’efficienza del proprio investimento nella gamma di prodotti Haulotte. Il servizio rientra, come dicevamo, nella strategia di trasformazione digitale di

Haulotte e segna il passo successivo nella fornitura di tecnologie ad alto valore aggiunto. “Vogliamo accompagnare i nostri clienti con servizi personalizzati per tutta la vita delle loro macchine - conferma Maxime Lecler, Digital Product Owner di Haulotte - Il portale MyHaulotte consente di offrire a ogni utente i servizi online di

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Ple cui ha bisogno quando ne ha bisogno”. Il portale MyHaulotte riunisce, in buona sostanza, tutti i servizi online già operativi nel mondo digitale del costruttore d’Oltralpe. A partire dalle campagne rivolte alla Sicurezza, una priorità autentica per Haulotte. Gli utenti possono vedere rapidamente se le loro macchine rientrano nelle iniziative che riguardano questo ambito, consultando inoltre il bollettino sulla sicurezza associato alla sezione e scaricare le istruzioni per la riparazione delle macchine. Disponibile poi, nello stesso portale, una Libreria tecnica per un accesso più rapido alla documentazione che riguarda i vari modelli di piattaforme aeree e sollevatori telescopici. Per ogni macchina presente nella flotta di un’impresa o di un noleggiatore, ad esempio, ora è possibile scaricare direttamente manuali d’uso, manuali di manutenzione e ricambi, esplosi, brochure o video dimostrativi delle varie funzionalità. Nella sezione Magazzino ricambi, MyHaulotte dispone di un’area stare parts dedicata alla fornitura, con tutti i vantaggi già presenti in Easy-Spare-Parts.com: ricerca rapida, promozioni esclusive, transazioni sicure, monitoraggio

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degli ordini online e molte altre facoltà vantaggiose per il cliente. MyHaulotte.com incorpora anche nuove funzionalità, naturalmente. Nell’area di gestione della flotta, gli utenti possono visualizzare e aggiornare un elenco delle proprie macchine. Una panoramica del parco macchine viene visualizzata graficamente per temi; consente agli utenti di identificare rapidamente le principali

tendenze della flotta. In caso di anomalia, gli utenti possono richiedere una riparazione direttamente tramite il portale web, seguire le richieste in corso e visualizzare lo stato della riparazione. Disponibile in qualsiasi momento è anche l’accesso alle informazioni di fatturazione, e le scadenze di manutenzione preventiva vengono visualizzate in base al contaore della macchina. Tra le accezioni di consultazione, il portale MyHaulotte permette di visualizzare rapidamente la data delle ispezioni generali periodiche più vicine, in base all’ultima ispezione effettuata e alle normative vigenti in ogni paese. Disponibile in 10 lingue (francese, inglese, americano, tedesco, spagnolo, portoghese, italiano, cinese, russo e giapponese), MyHaulotte migliora notevolmente l’esperienza del cliente e garantisce un servizio rapido e personalizzato. Pratico, intuitivo e scalabile, questo portale è stato progettato per accogliere nuove funzionalità in un futuro di cui Haulotte prevede l’orizzonte più smart e digitale a tutto vantaggio delle proprie dinamiche di servizio e della customer satisfatcion.

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Ple AIRO

Volare in alto L’AMBIZIONE DEL COSTRUTTORE DI LUZZARA, CON LA NUOVA GUIDA COMMERCIALE DI STEFAN WEBER, È QUELLO DI CONQUISTARE UN MERCATO ESIGENTE CON NUOVI PRODOTTI A SOSTENIBILITÀ AVANZATA, ELETTRICA E IBRIDA

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n’aria fresca di ottimismo e la voglia di muoversi, sui mercati e nelle strategie di produzione. Questa sensazione corroborante ci viene restituita dalle parole e dal sorriso soddisfatto di Stefan Weber, nuovo responsabile commerciale di Airo, marchio storico e pionieristico nel settore delle PLE semoventi, in Italia e tra gli operatori internazionali. Dalla sede Tigieffe di Luzzara (Re) - titolare da sempre del marchio, ora parte del gruppo cinese Beijing Jingcheng Heavy Industry - il neomanager ha commentato il bilancio generale dell’anno appena concluso, delineando l’orizzonte strategico del marchio per il 2021. “Come per tutti gli operatori del settore, anche per Airo il 2020 è stato un anno difficile – spiega Weber – La riduzione del fatturato sui vari mercati, anche se in percentuali diverse, comunque è

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stata inferiore alla media del settore. Airo progetta e costruisce anche macchine specializzate per applicazioni particolari, ad esempio in campo aeronautico o logistico, e questi comparti hanno garantito ordini e lavoro anche quando la domanda regolare ha cominciato a diminuire a causa della pandemia. Questa attività basata su prodotti a misura del cliente specifico ha permesso all’azienda di continuare a investire in nuovi progetti, alcuni dei quali sono già in uno stato molto avanzato e pronti per il lancio nell’anno in corso“. Riassumiamola allora, la gamma attuale di piattaforme articolate prodotte dal costruttore emiliano. Oggi le linee di gamma Airo contemplano un range di altezze operative che va dai 12 ai 23 metri. Le opzioni di propulsione prevedono alternative elettriche e diesel. “Tuttavia Airo si differenzia dai produttori tradizionali per alcuni benefit

e macchine di nicchia – sottolinea Weber – Parliamo, ad esempio, di alcuni modelli elettrici fuoristrada, senza ingombro in coda, che coprono l’intero spettro di altezze menzionate. Il simbolo più recente di questa innovazione è la piattaforma elettrica A23JRTE, modello da 23 m che rappresenta l’attuale top di gamma, a cui vanno aggiunti i modelli articolati più ‘bassi’, da 12, 15 e 17 m, sempre senza ingombra di coda, con il vantaggio dinamico-tecnologico dei controlli simultanei di movimento e della dotazione di un jib orizzontale opzionale”. Propio nel 2020 appena trascorso, Airo, con l’esordio della gamma A18 Plus, ha introdotto anche l’opzione ibrida alla propria gamma di piattaforme. “In questo senso, il modello A18JRTH Plus è il cavallo da tiro che caratterizza questa tipologia – sottoStefan Weber, nuovo Sales Manager Airo18 m di altezza linea Weber – Con i disuoi

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operativa, quattro ruote motrici e sterzanti, la prerogativa dell’assale oscillante, una batteria agli ioni di litio e un generatore diesel, questa PLE a braccio articolato va considerata un esemplare di innovazione completa nel proprio segmento. Offre caratteristiche uniche come l’opzione supercharger di ricarica delle batterie in neanche due ore di intervallo, carica incustodita p.e. (in presa elettrica) in fase notturna e, ultimo ma non meno importante dettaglio, la facoltà di lavorare in modalità completamente silenziata negli interni, mentre si ricarica con rete domestica da 230 V”. La gamma A18 Plus è ora completata con una versione completamente elettrica identificata nella piattaforma A18 JRTE Plus, con caratteristiche d’eccezione per una semovente articolata da 18 m full electric, come la doppia portata da 300 o 400 kg, le quattro ruote motrici e sterzanti e l’assale oscillante, per un modello che può lavorare su pendenze fino a 5°. “La grande richiesta del Nord Europa di ampliare la serie in senso full electric ha convinto Airo ad aggiungere questa versione alle già note varianti diesel e hybrid – aggiunge Weber – Il modello A18JRTE Plus include naturalmente l’ergonomico ed intuitivo touchscreen (ACTS) con diagnostica di bordo, con selezione del-

la lingua, impostazione dei parametri della macchina e, come optional, un avanzato sistema di gestione della flotta disponibile in tutto il mondo con accesso remoto ai codici di errore”. L’elenco dei progetti di Airo per il 2021 non è finito. In attesa di altre sorprese, la prima

panoramica svela, per i prossimi mesi, una nuova gamma di scissor da 13, 17 e 20 m dalla concezione inedita a doppia estensione (fino a 7,4 m a piattaforma completamente estesa) e dalle elevatissime capacità di sollevamento, da 700 fino a 1.200 kg. “Airo presenterà presto questa nuova

Direzione strategica La nomina di Stefan Weber raccoglie oggi, in Airo, il testimone del precedente direttore commerciale Oscar Prigione che ha lasciato l’azienda di comune accordo con la direzione societaria nel dicembre 2020. Stefan Weber vanta una lunga esperienza nel settore del sollevamento che risale al 1997, in particolare nell’ambito delle piattaforme aeree, con un curriculum importante al servizio di diversi produttori italiani di PLE semoventi e autocarrate (ricordiamo, tra gli altri, Iteco e GSR). Il suo ingresso in Airo risale al 2017, con il primo ruolo di Export Manager.

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Ple gamma straordinaria di PLE fuoristrada a pantografo – annuncia Weber – Saranno disponibili, anche in questo caso, nelle versioni diesel, full electric e hybrid. Oltre alle novità di prodotto, mi preme sottolineare che il team di vendita e post-vendita Airo sta lavorando duramente per conseguire una ritrovata normalità; l’agenda digitale dell’azienda rivelerà per il 2021 tanti nuovi servizi e l’Airo’s Sales & After Sales Team vanta un gruppo di lavoro di prim’ordine, esperto e motivato al massimo. Oggi questa squadra comprende il backoffice, sotto la guida diligente di Cristina Ferramola, membro della famiglia fondatrice di Airo, con Laura Olivi, Valerio Soragna e Martina Malvezzi. Lo staff dedicato al servizio post-vendita ancora oggi è sotto l’attenta e proattiva gestione, ormai decennale, di Luca Staffoli, con il supporto straordinario di Alberto Tagliati, Max Bonaretti e Raddouane Eddouadi. Infine il sales team che si avvale della mia guida, comprende Luca Simeone per il mercato Italia e Giovanni Marzoli per i mercati esteri”.

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Ple ALMACRAWLER/MULTITEL PAGLIERO

Ultralight, la nuova era Jibbi DAL PROGETTO COMUNE TRA IL COSTRUTTORE DI VIADANA E IL LEADER PIEMONTESE DELLE PIATTAFORME AUTOCARRATE, NASCE LA SERIE CINGOLATA PIÙ LEGGERA DI SEMPRE

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n’inedita e preziosa collaborazione tecnologica tra due attori primari del sollevamento in quota made in Italy. AlmaCrawler, specialista affermato a livello internazionale nel segmento delle piattaforme aeree semoventi cingolate – caratterizzate dalla tecnologia brevettata

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di livellamento – ha stretto un sodalizio proficuo con un peso massimo delle PLE autocarrate europee come Multitel Pagliero, sempre più candidata a realtà di ricerca nel campo dei materiali d’avanguardia leggeri e resistenti nella direttrice virtuosa di un rapporto ideale tra sicurezza e alte prestazioni.

Il risultato di questo sodalizio è la nuova serie UltraLight Jibbi, di cui è stato già rivelato il primo modello Jibbi U-1570, definito dal quartier generale AlmaCrawler come “un mix calibrato tra innovazione e tradizione, con prestazioni che racchiudono i punti di forza e il know-how di entrambe le aziende, per rispondere alle

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richieste più sofisticate degli operatori”. Nello specifico, la nuova serie UltraLight presenta un braccio ultraleggero prodotto da Multitel Pagliero con una speciale lega che rende la struttura robusta ma estremamente lieve nel peso specifico. La tecnologia dei materiali unita all’innovazione del sottocarro livellante implementato dai progettisti AlmaCrawler, hanno consentito una combinazione applicativa d’eccezione per il primo modello semovente cingolato Jibbi U-1570, caratterizzato da un’altezza di lavoro superiore ai 15 metri per una massa complessiva inferiore ai 2.900 Kg; con la facoltà – grazie al Dynamic e Pro-Active Leveling – di lavorare anche su terreni irregolari e su forti pendenze (fino a 22°). Con uno sbraccio massimo di 8,4 m e la possibilità di traslare con operatori

in quota fino a 9,5 m, la nuova UltraLight Jibbi U-1570 ha una carreggiata variabile che consente agli operatori di accedere agli spazi di intervento più ristretti (carreggiate operative: 1,35-1,9-2,15-2,45 m).

Filosofia d’alluminio L’avanguardia nella ricerca dei materiali che caratterizza da molti anni la ricerca e sviluppo di Multitel Pagliero trova nel taglio ad acqua delle lamiere in leghe di alluminio alto resistenziali un ruolo strategico fondamentale nella produzione dei bracci. Fulcro di questa metodologia di taglio è il software act/cut 2D di Alma Italia che garantisce una migliore programmazione dei nesting, la riduzione degli sfridi e la conseguente ottimizzazione nell’uso del materiale. Nel ciclo produttivo entrano dinamiche e macchine come i sistemi al plasma e ossitaglio, ma soprattutto un pantografo water-jet con testa a cinque assi scelto per processare le lamiere di alluminio. La realizzazione dei bracci telescopici in lega di alluminio è il frutto di un’avanzata ricerca tecnologica sviluppata da Multitel Pagliero per lungo tempo. Questi componenti fondamentali sono realizzati in estruso d’alluminio con caratteristiche altoresistenziali. Ne deriva una struttura che avendo un peso inferiore del 50% rispetto a un’analoga in acciaio e con le medesime caratteristiche flesso torsionali, offre vantaggi essenziali caratterizzati da prestazioni superiori in altezza e sbraccio, con minori sollecitazioni sulla struttura portante, assenza di corrosione e ruggine e, non ultimo dettaglio un’estetica di design d’eccezione.

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Dotata di un motore diesel Yanmar a tre cilindri (della potenza di 14,1 kW-19,2 HP), la nuova PLE cingolata dalle dimensioni compatte è una garanzia di agilità, mentre la navicella con una larghezza di 1,4 m (studiata per restare nel dimensionamento della larghezza della macchina) presenta una dinamica di rotazione di +/- 90° e consente una portata massima di 250 kg. In sintesi quindi, la Jibbi U-1570 rappresenta l’ulteriore passo in avanti di una gamma già altamente innovativa come la JT di AlmaCrawler. Con un dettaglio concettuale da rimarcare. Si tratta di una PLE progettata specificamente per il noleggio, in considerazione del fatto che una piattaforma aerea autolivellante a braccio telescopico è estremamente versatile e adatta a molteplici applicazioni, oltre che facilmente trasportabile. Per chi vorrà verificarne di persona i vantaggi, la nuova Jibbi sarà disponibile a partire dalla primavera 2021.

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Ple JLG

L’Italia che verrà NICOLA PONTINI, GENERAL MANAGER DELLA FILIALE ITALIANA DEL COSTRUTTORE STATUNITENSE, PARLA DI MACCHINE E PROGRAMMI PER L’ANNO 2021 APPENA INIZIATO. NEL SEGNO DI UNA CRESCITA CONSAPEVOLE CHE PENSA A UN LAVORO IN QUOTA MODERNO E SOSTENIBILE

U

n anno complicato, il 2020, ma un anno di sfida serio e consapevole. L’impegno profuso da JLG Italia ha predisposte le basi per un 2021 che si svolgerà nel segno di una proposte di gamma ancora più ricca e innovativa. Questo il sunto del bi-

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lancio rivelato da Nicola Pontini, amministratore delegato della filiale nazionale del costruttore Usa. Una disamina che prende in considerazione le difficoltà di quello che verrà ricordato come l’anno della grande pandemia, dopo un 2019 da record, contraddistinto da un’importan-

te crescita a doppia cifra. L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha avuto come conseguenza un calo delle vendite nel 2020, in particolare nei primi mesi dell’anno. L’Italia di JLG poi ha raccolto la sfida e si è organizzata al meglio per far fronte alle difficoltà, grazie a una

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forte partecipazione e collaborazione da parte di tutte le divisioni interne, riuscendo a chiudere con grande soddisfazione importanti vendite anche nei mesi di lockdown. “Una prima ripresa la si è avuta già da inizio giugno, per l’incremento innescato dal settore del noleggio - considera Pontini, nella sua analisi consuntiva - Soprattutto una sostanziale crescita delle vendite si è avviata da settembre ed entrambe le tendenze hanno consentito a JLG Italia di chiudere l’anno con risultati superiori alle aspettative”. Oggi, all’inizio della nuova stagione, grazie a una riorganizzazione interna e a importanti innovazioni di prodotto, le prospettive di crescita di JLG Italia nel 2021 tornano ad essere ambiziose. “Protagoniste in primo piano saranno i modelli elettrici - anticipa Pontini - JLG prosegue con solerzia sulla strada della sostenibilità propulsiva delle nuove piattaforme aeree. Un esempio è rappresentato dalla

Tre candidature agli IAPA’s

NIcola Pontini, General Manager di JLG Italia

Tra le preminenze che illumineranno i prossimi IAPA Awards 2021, JLG ha conquistato tre candidature d’eccezione. Una riguarda l’innovativo comando da remoto delle piattaforme, basato su un’App attivabile con QR Code e Bluetooth, tramite l’impiego di un semplice smartphone. Le altre due candidature concorrono al riconoscimento come Prodotto dell’anno, con il nuovo commissionatore DSP-M - innovativo nell’altezza di lavoro a 6,55 m e nella capacità di carico a 220 kg distribuiti tra portata in cesta e nel vano porta-attrezzi - e la nuova serie EC di piattaforme semoventi elettriche con batterie a ioni di litio a rapida ricarica, dotate di due motori elettrici e con prestazioni d’eccezione anche in assetto off-road.

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Ple

gamma dei modelli elettrici EC450AJ ed EC520AJ, equipaggiata di serie con batterie al litio per coprire altezze di lavoro dai 16 ai 18 metri con velocità di movimentazione e capacità in cesta equiparabili a quelle dei modelli diesel convenzionali. Non sarà l’unica novità sul fronte Green. Il 2021 sarà l’anno del lancio in Italia della prima PLE a pantografo della linea DaVinci, una serie rivoluzionaria, full electric e totalmente priva di componenti idraulici; in buona sostanza, le piattaforme saranno libere dal rischio di perdite d’olio. La tecnologia eco-sostenibile della serie DaVinci consentirà l’apertura a nuove possibilità di impiego in ambienti sensibili come gli alberghi, i musei, gli ospedali, i centri commerciali e tutti gli spazi urbani dove un fermo macchina causato da perdite idrauliche risulta come barriera alla stessa indicazione applicativa. La filosofia progettuale delle piattaforme DaVinci rendono onore, non solo nel nome, al genio italiano di Leonardo che intuì l’importanza di comprendere a fondo una macchina per poterne migliorarne la tecnologia. Con un orientamento sostenibile, essenza del cantiere del futuro e applicabile anche ad altre linee di prodotto”. Un’altra gamma di punta per il 2021 è rappresentata dalle PLE semoventi diesel ad alta capacità, identificate dall’etichetta HC3. Questi prodotti aumentano l’efficienza in cantiere consentendo una maggiore capacità di carico – fino a tre persone inclusa l’attrezzatura necessaria – ad altezze più elevate. Tra le altre caratteristiche della serie HC3, di cui fanno parte i mo-

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delli 460SJ HC3, 600AJ HC3, 660SJ HC3, 800AJ HC3 e 860SJ HC3, vi sono stabilità, forza di trazione e rotazione continua di 360 gradi. “Abbiamo in previsione di consolidare sempre più l’offerta nel settore industriale grazie alla proposta di macchine dal peso ridotto della serie Power Tower - conclude il General Manager di JLG Italia - Si tratta di tipologie in grado di lavorare in spazi ristretti e caratterizzate da una movimentazione totalmente manuale e a emissioni zero, naturalmente. Parliamo dei modelli Ecolift 2.2 e Pecolift, specifici per gli interventi di manutenzione leggera o per le esigenze delle applicazioni di stoccaggio e di intervento diversificato nel settore della grande distribuzione, con l’obiettivo primario di fornire un’alternativa sicura, semplice ed efficace all’uso di scale e trabattelli ancora oggi responsabili di gravi incidenti sul lavoro. La linea Power Tower non rappresenta quindi solo una nuova linea di prodotto ma un nuovo approccio al lavoro”. Una filosofia che JLG Italia segue puntualmente, per contribuire a cambiare il pensiero del nuovo lavoro in quota anche nel nostro Paese.

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Ple PALAZZANI

Un ragno a cui dar… Credito

“A

cquista la tua piattaforma Palazzani pagandola solo il 50%, usufruendo del Credito d’imposta per l’anno 2021”. Si tratta di uno slogan, certo, ma di quelli di cui sarebbe opportuno seguirne puntualmente i vantaggi reali di cui è promotore. Lo lancia Palazzani accompagnandolo con il valore di un prezioso vademecum - per favorire il cliente fedele e il pubblico dei futuri estimatori nella considerazione d’acquisto, appunto, di una nuova piattaforma ragno dell’attuale gamma prodotta negli stabilimenti di Paderno Franciacorta (Bs). Il 30 dicembre è stata pubblicata in gazzetta ufficiale la legge finanziaria 2021 che ha prorogato e incrementato il credito d’imposta per l’acquisto di beni materiali che soddisfino i requisiti dell’Industria 4.0. Per quest’anno, il credito d’imposta è stato incrementato alla percentuale del 50%, per poterne usufruire nell’arco di tre anni. Sintetizziamo di seguito i principali elementi (riportati nella stessa guida diffusa da Palazzani Industrie). Riguardo alla percentuale, come anticipavamo sopra, il credito d’imposta attuale, rispetto a quello del 2020, è variato come segue:

QUELLO A CUI CI RIFERIAMO, AL NETTO DI UNA QUALITÀ CHE CREA FIDUCIA, È IL CREDITO D’IMPOSTA DELLA FINANZIARIA 2021. IL COSTRUTTORE BRESCIANO FORNISCE UN BREVE VADEMECUM PER USUFRUIRNE NELL’ACQUISTO DEI NUOVI MODELLI DI GAMMA

Totale acquisti annui (quota) 2,5 mln

10 mln

20 mln

Acquisti dal 16-11-2020 al 31-12-2021 oppure acquisti con acconto del 20% entro il 31-12-2021 e saldo entro il 30-06-2022

50%

30%

10%

Acquisti dal 01-01-2022 al 31-12-2022 oppure acquisti con acconto del 20% entro il 31-12.2022 e saldo entro il 30-06-2023

40%

20%

10%

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Riguardo ai termini, il credito d’imposta 2021 è usufruibile in tre quote annuali di pari importo, dall’anno di entrata in funzione dei beni e a decorrere dall’interconnessione del bene materiale. Il credito è utilizzabile in compensazione tramite il modello F24. Le fatture e gli altri documenti re-

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lativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei comma da 1054 a 1058 della legge n. 178 del 30 dicembre 2020 (Legge finanziaria 2021). Le imprese (acquirenti) sono tenute a produrre una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali, oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedano caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, e siano interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 euro, l’onere documentale può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 Al solo fine di consentire l’acquisizione delle informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’effica-

cia delle misure agevolative introdotte, le imprese che si avvalgono di tali misure devono effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico. Con apposito decreto direttoriale dello

stesso Ministero, sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile.

In Sicilia, c’è chi fa tris di XTJ per il noleggio A Palermo, il noleggio più autorevole sceglie i ragni Palazzani. Precisamente tre unità per altrettanti modelli XTJ32, XTJ37+ e XTJ43+ a rinforzo e rinnovamento della flotta Mandalà Noleggi, 30 anni di storia consolidata nel settore dei rental service per le costruzioni e l’industria siciliane. Il tris di piattaforme cingolate ragno Palazzani è stato scelto in modo precipuo per la dotazione di jib telescopici da 6 a 8,5 metri, a scavalco agevole di ogni ostacolo sia nei cantieri edili che nelle operazioni di installazione per la telefonia mobile. Il sofisticato sistema CAN-bus, presente su tutti e tre le piattaforme, consente fino a quattro movimenti contemporanei con la stessa agilità di un comando singolo e incrementa esponenzialmente gli standard di sicurezza. La compravendita è stata seguita e realizzata dal dealer Palazzani per la Sicilia, il gruppo Sorbello Tre di Catania, con l’ausilio di Antonino Chiazzese di Chiazzese Gru.

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Sollevatori Telescopici BOBCAT

Ventaglio d’azione DAL SODALIZIO TECNICO CON MAGNI TH, HA ORIGINE LA NUOVA LINEA COMPLETA DI MODELLI ROTATIVI PER I MERCATI D’EUROPA, MEDIO ORIENTEAFRICA (EMEA), RUSSIA E PAESI CSI. UNA GAMMA SUPERDOTATA PER OPPORTUNITÀ OPERATIVE E DISPINIBILITÀ DI ATTREZZATURE

N

asce in Italia la nuova gamma di sollevatori telescopici rotativi Bobcat e il deus ex machina delle nuove linee di prodotto è nientemeno che Magni, ormai leader globale di un settore che sta raggiungendo traguardi tecnologici straordinari. L’accordo è stato rivelato nel corso della prémière online di inizio dicembre, dove alla presentazione ufficiale dei nuovi te-

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lescopici è stato abbinato un approfondimento tecnico d’eccezione guidato da Laurent Gicquel (Product Line Director Telescopics Doosan Bobcat EMEA), Jurgen Gremez (Bobcat Institute Training Director Doosan Bobcat EMEA) e Olivier Traccucci (Global Senior Product Manager Telescopics Doosan Bobcat EMEA). Proviamo a elencare gli ingredienti più importanti rivelati nel lancio ufficiale della

nuova gamma. All’Europa il sodalizio Bobcat-Magni offre dunque 10 modelli di sollevatori rotativi Stage V (già disponibili sul mercato), per altezze operative dai 18 ai 39 metri, mentre ai mercati del Medio Oriente, dell’Africa, della Russia e della Comunità degli Stati Indipendenti (ex repubbliche sovietiche) sono dedicati quattro modelli IIIA con altezze di lavoro tra i 18 e i 25 metri. Con l’introduzione di queste nuove linee di

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Battesimo rinnovato Prendendo come esempio il modello TR60.250, ai sollevatori telescopici rotativi Bobcat viene attribuito il nome in base alla linea di prodotto – (T)elescopico (R)otante], capacità di sollevamento (6 ton) e altezza di sollevamento (25 m). La gamma destinata al mercato europeo, come dicevamo, include 10 modelli: TR40.180, TR50.180, TR50.210, TR50.250, TR60.210, TR60.250, TR70.260, TR60.300, TR60.350 e TR60.390. Per Medio Oriente e Africa, e Russia/Paesi CSI, la gamma Bobcat include i modelli TR40.180, TR50.210, TR60.210 e TR60.250.

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prodotto, oggi Bobcat si presenta sul mercato di settore con un totale di 23 modelli, tra telescopici fissi e rotativi, per un range di altezze tra i 6 e i 39 metri. Vediamoli nel dettaglio, i nuovi rotativi dalla doppia firma Bobcat-Magni. A partire dal cuore techno-ergonomico rappresentato dalla cabina. Design innovativo, ambiente completamente pressurizzato, filtrazione dell’aria al 100%, riscaldamento e aria condizionata (a eccezione del modello TR40.180), finestrini ampi total visual, certificazione ROPS/FOPS, piantone dello sterzo facilmente regolabile (come per il sedile top comfort) e – dettaglio rivoluzionario – assenza del cruscotto anteriore. In cabina, tutti i sollevatori telescopici rotativi Bobcat sono dotati di un ampio e luminoso display touch screen con i comandi intuitivi della macchina. Le impostazioni della macchina sono gestite su cinque diverse schermate. La navigazione tra le schermate è estremamente facile e intuitiva mediante il touch screen o il selettore di jog. Sui sollevatori telescopici rotativi Bobcat, gli accessori sono importanti quasi quanto la macchina stessa in quanto garantiscono la versatilità necessaria in cantiere,

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Sollevatori Telescopici

trasformando lo stesso telescopico in una macchina multifunzione che si tramuta all’occorrenza in una gru o in una piattaforma aerea per il lavoro di persone in quota. Gli accessori usati sono in genere le forche (in dotazione di serie), seguite da falconi, verricelli (o falconi con verricello), piattaforme di lavoro aereo (di diverse dimensioni, per una capacità fino a 1.000 kg) e benne. La maggior parte dei nuovi sollevatori telescopici rotativi Bobcat è dotata di un radiocomando per azionare la macchina sia dal cestello portapersone in posizione elevata, sia da remoto per migliorare la visibilità e la precisione sul lavoro. I sollevatori telescopici rotativi Bobcat riconoscono automaticamente l’accessorio che si sta montando grazie alla tecnologia RFID, che carica anche le tabelle di carico corrispondenti sul display. La macchina è così pronta per lavorare in sicurezza in pochi secondi e sul touch screen è visualizzata una tabella dinamica che permette all’operatore di controllare il baricentro del carico. Nella schermata Limit (Limite) l’operatore può restringere tridimensionalmente l’area di lavoro e limitare la

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velocità di lavoro per massimizzare controllo e sicurezza. Per garantire ai clienti la macchina ideale per le loro esigenze, Bobcat offre una

vasta scelta di opzioni aggiuntive, alcune esclusive per questo mercato, tra cui: un radiocomando con funzione di guida. Il radiocomando con schermo permette

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di guidare la macchina da remoto e di controllare le fasi di stabilizzazione direttamente dal cestello. Ciò garantisce una maggiore produttività ed efficienza, in particolare quando si usano verricello, falcone e piattaforma di lavoro aereo; la doppia alimentazione permette di usare la macchina senza avviare il motore diesel, eliminando così le emissioni e il rumore. Collegando la macchina a una fonte di alimentazione esterna (380 V), è possibile alimentare la macchina ed eseguire tutte le normali operazioni di sollevamento e posizionamento del carico. Un motore elettrico da 15 kW e una pompa a pistoni da 90 l/min garantiscono le prestazioni e la precisione richieste per ogni singolo movimento. Prendendo come esempio il modello TR60.250, ai sollevatori telescopici rotativi Bobcat viene attribuito il nome in base alla linea di prodotto – (T)elescopico (R) otante], capacità di sollevamento (6 ton) e altezza di sollevamento (25 m). La gamma destinata al mercato europeo, come dicevamo, include 10 modelli: TR40.180, TR50.180, TR50.210, TR50.250, TR60.210, TR60.250, TR70.260, TR60.300, TR60.350 e TR60.390. Per Medio Oriente e Africa, e Russia/Paesi CSI, la gamma Bobcat include i modelli TR40.180, TR50.210, TR60.210 e TR60.250.

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Sollevatori Telescopici MAGNI

Flaming Beasts LA DEFINIZIONE DERIVA DAL LANCIO IN GRANDE STILE DELLA NUOVA SERIE DI MODELLI FISSI TH, VALORIZZATI NEL DESIGN, NELL’IDRAULICA E NELLE DINAMICHE DI CARICO DAL DESIGN COMPATTO E DA UNA GESTIONE ELETTRONICA AVANZATA. IN PIÙ, IL COMFORT È DE LUXE

C

ome da un orizzonte epico, l’anteprima in streaming della nuova gamma di sollevatori telescopici fissi ha conquistato il più ampio pubblico di operatori specializzati, all’inizio di un anno che si preannuncia trionfale per il costruttore emiliano. Introdotta dal presidente della società Riccar-

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do Magni in persona, la trasmissione in contemporanea internazionale sul canale YouTube, alla metà di gennaio ha rivelato le caratteristiche della nuova linea TH, declinata in sette modelli - per 11 versioni in totale - per un range di quote-sollevamento dagli 8 ai 24 metri e capacità operative da 5-6 ton. La serie comprende le

macchine siglate 5.8 (con opzione mining pack), 5,5.15, 5,5.19, 5,5.24, 6.10 (anche in versione mining) e 6.20. I modelli al prossimo esordio in produzione sono due: nella classe dei 24 metri per 5,5 tonnellate operative, il nuovo TH 5,5.24; per la categoria da 19 metri per 6 tonnellate, il modello TH 6.20. Entrambi

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i sollevatori saranno disponibili in due versioni, con motorizzazione da 75 kW e dotazione completa di serie, oppure con propulsione da 55 kW e dotazione di base. Il modello TH 5,5.24 (il primo previsto nella classe delle 5,5 ton: arriveranno a breve, nella stessa serie, anche i modelli da 15 metri - TH 5,5.15 - e da 19 metri, TH 5,5.19) implementa un braccio telescopico a cinque sezioni per un’altezza di sollevamento a 23,9 metri (quota massima che consente di movimentare un carico fino a 1,5 ton). La portata massima arriva alle 5,5 ton, per una facoltà di sbraccio orizzontale davvero impressionante che culmina a 19,1 metri. La larghezza complessiva della macchina è di poco inferiore ai 2,5 m per una lunghezza totale di quasi 7 m e una luce da terra di 420 mm. Il peso della macchina arriva alle 17 ton, con una velocità di marcia fino ai 40 km/h. Il secondo modello dall’avvio imminente in produzione, il TH 6.20, è caratterizzato da un braccio telescopico a quattro sezioni per un’altezza di sollevamento massima di 19,2 metri (quota a cui si possono movimentare fino a 2 ton di materiali), con la capacità massima culminante a 6 ton. Sbraccio egualmente importante, a 14,4

11 versioni per un adeguamento di produzione Tra gli altri modelli in arrivo della nuova gamma - che si rinnoverà, lo ricordiamo, per sette modelli e un totale di 11 versioni - sono annoverati due campioni heavy duty con opzione di equipaggiamento mining pack. Si tratta del TH 5.8 (5 ton per 8 m) e del TH 6.10 (6 ton per 10 m). Una nota sulla capacità produttiva attuale e futura di Magni. Lo stabilimento odierno sarà in grado di fornire fino a 1.500 unità all’anno di questi nuovi modelli, ai quali vanno aggiunti i 3.000 modelli della gamma rotativa (la cui produzione si sposterà nel nuovo stabilimento di 35.000 metri quadrati, in fase di costruzione).

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Sollevatori Telescopici

metri. 14,4 le tonnellate di peso complessivo del modello, per una larghezza di 2,55 m e una lunghezza totale a 6,52 m. Nei modelli TH 5,5.24 e TH 6.20 è implementato di serie il modulo di traslazione laterale (side-shift) che permette il movimento laterale posteriore del telaio e del braccio telescopico contemporaneamente (di 5°, corrispondenti a 1,5 m) in rapporto all’asse longitudinale per calibrare - a

macchina ferma - la posizione del carico. Tutti i modelli sono dotati di un sistema di rilevamento del carico (per una pressione limite a 350 bar). Il modulo è composto da pompa ad alta pressione, joystick elettro-proporzionale e valvola di sicurezza principale SIL 2 (in conformità EN 13489). L’idraulica è totalmente a controllo elettronico, con il software proprietario a presiedere ogni dinamica di flusso a vantaggio della puntualità, della gestione simultanea dei movimenti (fino a 3-4 contemporaneamente) e della sicurezza operativa.

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Le caratteristiche di design generali della nuova serie apporta alle macchine l’innovazione di una compattezza d’eccezione, con un braccio a riposo molto basso e un baricentro ancora più ridotto rispetto alle serie anche recenti. Gli assiali, con freni multidisco in bagno d’olio, conferiscono un vantaggio notevole alle dinamiche di marcia e sterzatura integrale, soprattutto in condizioni off-road. Il livellamento automatico - di serie, nell’ordine degli 8° - rappresenta un altro plus per affrontare condizioni di suolo irregolare e accidentato. La cabina “de luxe” è la stessa prevista per i telescopici rotativi, con un display di controllo da 7” touch screen, sistema di pressurizzazione e filtraggio, aria condizionata e un sedile “super de luxe” dalle caratteristiche ergonomiche di comfort decisamente superiori. Propulsione af-

fidata a un motore Deutz Stage V – 4F o Stage 3 disponibili per i mercati con standard ancora flessibile sulle emissioni. Il sistema idraulico utilizza una pompa ad alta pressione che da 350 bar con rilevamento e controllo automatico della portata e del flusso d’olio, a garanzia di una massima efficienza costante e di una

funzionalità versatile sempre adattabile alle circostanze operative. Traslazione di marcia laterale, livellamento automatico del telaio fino a 8° e riconoscimento automatico dell’attrezzatura installata sono tutte dotazioni di serie, con l’optional da menzionare del verricello per carichi sospesi.

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A

volte essere costruttori specializzati di primo piano vuol dire anche assumere un ruolo propedeutico, soprattutto in quegli ambiti industriali ancora poco conosciuti dal grande pubblico. Quello delle batterie al litio per la propulsione di mac-

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chine mobili è un ambito ancora agli albori della popolarità per la maggior parte dei clienti finali e l’approccio divulgativo di un produttore di punta come Aliant Ultralight Battery - marchio-divisione attivo da oltre 10 anni, che trova le proprie origini da una storica azienda di Imola come

Elsa Solutions - ha assunto negli ultimi anni una rilevanza notevole per conquistare nuovi clienti e attenzione generale in molteplici settori di applicazione, in primis nell’universo del sollevamento. Vediamo allora quale descrizione puntuale forniscono, dal quartiere generale

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Serie EK, batteria Custom per eccellenza Oggi Alliant Ultralight Battery, nel quartier generale di via Patarini, a Imola, fa della progettazione e dello sviluppo di batterie customizzate il proprio core business. Partendo da un primo studio di fattibilità - a titolo assolutamente gratuito - si iniziano poi ad analizzare le reali esigenze di utilizzo del cliente. “I tempi per la realizzazione di una batteria Custom Aliant Serie EK variano in base alla complessità del progetto - spiegano i progettisti Aliant - Il tempo necessario per la definizione di ogni aspetto singolo aspetto tecnico, in media, richiede circa cinque settimane; dopodiché la batteria con forma, colore e funzionalità dedicate sarà pronta per essere equipaggiata sul macchinario industriale del cliente per cui è stata appositamente creata”.

Aliant, sulla genesi dei propri powerpack a batterie agli ioni di litio. “Le batterie al litio sono degli accumulatori di energia dotati di elettronica di controllo e gestione integrata BMS - spiegano i progettisti della sede di Imola - Questa sofisticata scheda elettronica, al

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servizio di ogni singola cella, fa della batteria stessa un sistema altamente ingegnerizzato e intelligente, in grado di rispondere alle esigenze più disparate di ogni utilizzatore. Inoltre un controllo accurato di numerose variabili legate al suo funzionamento conferisce alle batterie al litio una notevole longevità in termini di cicli di vita operativa”. Ma cosa succede realmente all’interno di una batteria al Litio? Per rispondere a questa domanda abbiamo chiesto al reparto di ricerca e sviluppo di Aliant Ultralight Battery un’analisi sintetica della logica di funzionamento del loro BMS (Battery Management System). “Il nostro Battery Management System, meglio noto come BMS è composto da una scheda elettronica che ha il compito di misurare costantemente la tensione di ogni singola cella e altri parametri come la temperatura interna - ci spiegano i responsabili del reparto R&D di Aliant - Questa dinamica tecnologica costituisce la garanzia di un corretto e sicuro funzionamento dell’intera batteria. L’acquisizione di questi dati viene a sua volta elaborata per permettere all’elettronica di bilanciare accuratamente ciascuna cella, il tutto a vantaggio della durata in termini di cicli della batteria. Il continuo controllo abbinato ai sistemi di protezione quali overvoltage, undervoltage, overcurrent, overtemperature rendono la batteria al litio, insieme alla gestione di I/O direttamente configurabili dal cliente, un sistema brillante e in tutta sicurezza al

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Attrezzature & Componenti

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servizio del macchinario industriale. Insieme all’acquisizione dei dati il BMS deve a sua volta comunicare con l’elettronica di macchina i parametri acquisiti, così da permettere all’utente una completa integrazione tra batteria e veicolo”. Pegasus - questo il nome che Aliant ha dato al proprio BMS - è dotato di due canali di comunicazione CAN Bus ridondanti e isolati per consentire alla batteria di interfacciarsi con il PLC di macchina e allo stesso tempo con il carica batteria senza il minimo disturbo. È proprio durante la fase di ricarica che le batterie al Litio mettono in campo tutta la loro intelligenza e capacità di impartire ordini ad una periferica esterna quale il caricabatteria, infatti quest’ultimo, anch’esso dotato di modulo di comunicazione CAN Bus riceve costantemente precisi comandi dalla batteria sulla corrente da inviare ad ogni singola cella, al fine di garantire una ricarica veloce e controllata per un bilanciamento estremamente accurato. Questo è uno dei segreti più rilevanti di lunga vita delle batterie al litio. Passando a un aspetto pratico che riguarda l’implementazione fisica dei powerpack di batterie al litio sulle diverse macchine operatrici (come, ad esempio, le piattaforme aeree, uno dei campi principali di applicazione attuale per Aliant), va rilevato il fatto assodato che lo spazio da destinare alla batteria nel progetto di un macchinario industriale non sempre rende la vita semplice agli uffici tecnici impegnati nella realizzazione dell’intero layout.

“È pur vero che eliminare il serbatoio da un veicolo endotermico e sostituirlo con la batteria dal punto di vista teorico risolve il problema dell’alimentazione del motore, ma meccanicamente non è altrettanto risolutivo - sottolineano i responsabili tecnici di Imola - La scelta fatta da Aliant nella produzione delle proprie batterie parte da un presupposto molto importante, ovvero la sicurezza, oltre a un layout della singola cella che si presti alla customizzazione di ogni batteria. Grazie alla tecnologia Litio

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Ferro Fosfato infatti - classificata tra le più sicure per le applicazioni industriali - la classica cella prismatica sviluppata in un case plastico consente ai disegnatori impegnati nella progettazione della batteria di soddisfare esigenze di forma talvolta bizzarre e al primo impatto addirittura scoraggianti. Un altro grande vantaggio, non tanto ovvio trovandosi davanti a un layout articolato, sta nel fatto che la composizione della cella con i suoi terminali a vite, permette oltre a un assemblaggio meno articolato, anche la sostituzione del singolo elemento in caso di guasto o malfunzionamento. Questo per dire che spesso siamo chiamati a sviluppare delle batterie che trovano alloggiamento nel vano motore di un mezzo industriale, dove bisogna convivere con componentistica di vario genere più o meno ingombrante e con forme altrettanto singolari. In questo dobbiamo essere capaci di sfruttare ogni minima insenatura per poter confezionare un prodotto ritagliato su delle linee-guida spesso impegnative e che rispecchino soprattutto l’esigenza di una capacità energetica utile per rendere la macchina valida sul mercato. Il tutto naturalmente senza stravolgere il design esterno”.

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Attrezzature & Componenti FLASH BATTERY

La carica perfetta NELL’INTERVISTA ESCLUSIVA PER SOLLEVARE, MARCO RIGHI, CEO DELLA SOCIETÀ DI SANT’ILARIO D’ENZA, CI SVELA I PROGRAMMI DI SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA AL LITIO PIÙ SOSTENIBILE. SULLA STRADA DELL’EVOLUZIONE PER LE MACCHINE MOBILI E DI UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA PER UN MERCATO IN EVOLUZIONE

L

e parole sono misurate, quasi meditate nella ricerca di un termine preciso, di definizioni che siano il più possibile scevre da qualsiasi dettaglio inutile. Concetti che arrivino al punto, nell’efficacia propria della ricerca pura che porta avanti progetti e idee concrete. Stiamo parlando con Marco Righi, fondatore e CEO di Flash Battery, realtà internazionale tra le più innovative nel settore delle batterie al litio applicate a macchine industriali e veicoli elettrici. La sua capacità di argomentazione ci dice molto sull’attuale coinvolgimento dell’azienda di Sant’Ilario d’Enza (Re) nei più importanti vettori di ricerca europei, dal progetto IPCEI dedicato agli accumulatori innovativi, al programma NewControl per lo sviluppo di sistemi di controllo avanzati nell’ambito delle tecnologie per la mobilità elettrica. Nella nostra intervista con Marco Righi, parliamo dell’attuale momento di Flash Battery, di un’avanguardia che avanza nonostante i marosi della pandemia da Covid-19. E naturalmente parliamo del

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futuro, di un orizzonte di sostenibilità grazie a una tecnologia unica e dall’impatto straordinario come quella delle batterie al litio. Per Flash Battery il 2020 non ha significato certamente la sospensione di progetti e programmi industriali. Anzi, il cambio di ragione societaria ha accompagnato il trasferimento strategico degli headquarters nella nuova sede di Sant’Ilario d’Enza. Praticamente, il contrario di una battuta d’arresto giustificata dall’epidemia da Coronavirus. Certamente l’anno scorso ha significato un cambiamento di prospettive e l’aggiunta di nuove opportunità per la nostra azienda. L’incremento degli spazi (3.200 metri quadratieffettivi) con il trasferimento nel nuovo quartier generale di Sant’Ilario d’Enza - oltre cinque volte più grande della nostra sede originaria - ci ha offerto la possibilità di ottimizzare la produzione e il lavoro d’ufficio, riducendo le necessità di smart Working rispetto a quanto si è reso

necessario solo pochi mesi fa a causa delle misure di sicurezza adottate per l’emergenza Covid-19. Il vantaggio più immediato riguarda le attività dello stabilimento e l’ottimizzazine dei processi dedicati alla produzione dei pacchi batteria al litio. Nuovi spazi e nuovi investimenti per Flash Battery significano ulteriori energie destinate alla ricerca e sviluppo. In che modo si sono concretizzate le vostre prime strategie, applicate agli stessi processi produttivi? La possibilità di sfruttare ampi spazi dedicati interamente alla Ricerca e allo Sviluppo costituiscono un punto ulteriore di vantaggio favorito dalla nuova sede rispetto al passato. Abbiamo potuto realizzare investimenti in strumentazioni e macchinari che prima non avrebbero potuto realizzarsi, a causa del dimensionamento esiguo della vecchia sede. I nostri

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tecnici del reparto Custom e R&D (che compongono il 35% dell’intero team Flash Battery) oggi hanno a disposizione moduli importanti per sviluppare, progettare e collaudare i nuovi prodotti. Un esempio? La nuova camera climatica in grado di testare le prestazioni dei nostri pacchi batteria; può contenere power pack di dimensioni considerevoli nello svolgimento di prove ambientali da -40° a +45°, oltre a nuovi ciclatori e altre tipologie di strumenti, sempre dedicati al testing. Dimensioni importanti per la produzione significano anche maggiore competitività sul mercato. Oggi come si sviluppa l’attuale richiesta di batterie al litio, a livello europeo? La nostra possibilità di competere in ambito europeo e internazionale sta aumentando di anno in anno. Anche costruttori di macchine da sollevamento dalla pro-

duzione globale, in relazione alle linee di prodotto, attualmente non contemplano numeri tali da mettere in difficoltà i nostri cicli di fornitura. Si parla dell’1% sulla quantità totale della produzione in serie rispetto alle tipologie con propulsione termica (in relazione al settore delle piattaforme aeree, ad esempio). Senz’altro lo sviluppo per i prossimi anni, sempre per questi grandi attori multinazionali, andrà nella direzione di un avvio in partnership tecnologica di progetti su grande scala, con un soggetto tecnologico come Flash Battery che potrà rappresentare un ‘alleato’ opportuno. In seguito, molti avocheranno a sé la produzione interna in serie dei powerpack a batterie, soprattutto nel settore automotive. Le imprese con un know-how elevato come il nostro costituiranno l’avanguardia del settore, per un pubblico di riferimento costituito soprattutto da medie aziende che si affacciano

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sul mercato delle batterie al litio, con una produzione attualmente stimabile nel novero di qualche migliaio di macchine. Oggi quali sono i settori industriali più avanzati sulla strada della sostenibilità elettrica al litio? L’ambito Construction e quello delle macchine agricole rappresentano il binomio più attivo nello sviluppo della tecnologia al litio. Parliamo di una produzione dai numeri più alti rispetto a qualsiasi altro settore dell’industria mobile. Il nostro contributo a questi costruttori parte, progettualmente, dalla concezione di un prototipo, seguito da successivi step di avvicinamento a un risultato finale conseguito nel modo più preciso sulla base delle esigenze del cliente. I mercati del Nord Europa sono quelli che attualmente stanno trascinando la domanda di macchine sostenibili, basate su soluzioni alternative

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Attrezzature & Componenti

e pionieristiche con batterie al litio. Siamo comunque solo agli albori di una diffusione su larga scala di questa tecnologia. Tornando alla ricerca, il contributo di Flash Battery potrà rivoluzionare il futuro della sostenibilità industriale e della mobilità urbana, nei paesi Ue? Quali saranno i tempi richiesti da una rivoluzione così radicale? Nei progetti europei a cui stiamo partecipando, ci stiamo focalizzando sull’elettronica di controllo, ossia sulla gestione effettiva delle batterie al litio. Lo sforzo di ricerca, in questo senso, è quello di definire quali batterie saranno prodotte nel 2030, costituendo un’avanguardia scientifica che guarda molto avanti. Parliamo di algoritmi di intelligenza artificiale che aiutano la batteria a “capire” quale sarà la vita utile in rapporto a una determinata applicazione. Si cerca di comprendere, inoltre, se l’intelligenza di controllo sarà

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integrata nel veicolo stesso oppure se si manterranno componenti con basse prestazioni logiche sulla macchina, per affidare le informazioni a un cloud di elaborazione e di rinvio delle informazioni alla batteria stessa, allo scopo di variarne l’impiego e procrastinarne la vita utile. Non dimentichiamo che sostenibilità significa anche efficienza reale di una tecnologia applicata su scala globale. Quali settori mobili oggi sono al centro del vostro attuale sviluppo di mercato? Il settore delle piattaforme aeree è quello che per primo ha dichiarato la necessità di dotarsi di powerpack con batterie agli ioni di litio. Le prime richieste di applicazione a Flash Battery risalgono agli anni 20102012, più o meno nello stesso periodo in cui le batterie al litio Flash Battery hanno fatto il loro ingresso nel settore degli AGV (gli Automated Guide Vehicles, i carrelli a guida autonoma impiegati nei flussi di

magazzino e nella logistica, ndr.). Le PLE si integrano meglio con una funzionalità elettrica al litio, in quanto la manutenzione è azzerata, il peso è un terzo rispetto a quello delle batterie al piombo e le cariche rapide permettono una ricarica parziale durante l’utilizzo senza dover attendere tempi lunghi. Anche in questo settore si tratta di una produzione “limitata”, nell’ambito della gamma generale di ogni singolo produttore. Siamo ancora lontani dall’obiettivo percentuale del 50-60% nella produzione di PLE elettriche, riferita negli intenti dai costruttori più avanzati. Siamo più vicini al 20%, attualmente. Il futuro dello sviluppo dipende dai mercati di riferimento. Chi vanta un export importante di piattaforme aeree in aree come il Nord America, deve tener conto di una mission ecologica riferita alle macchine operatrici che è ancora agli albori rispetto ad altre aree continentali più all’avanguardia ma effettivamente meno importanti nei numeri.

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In attesa del futuro che riguarda le macchine mobili, le vostre batterie al litio crescono anche nella versatilità, a quanto pare. Ha toccato un punto fondamentale, con questa domanda. Abbiamo portato a compimento, di recente, una serie di testing su batterie al litio di terza generazione, aumentando la densità energetica e i cicli di vita. Inoltre, siamo riusciti a concepire powerpack ancora più compatti, in grado di sostenere un periodo di impiego più esteso. Questo sviluppo va tutto a vantaggio del cliente che può conferire maggiore autonomia alle macchine. Va rilevato inoltre che negli ultimi tre anni abbiamo registrato un abbassamento di costi delle materie prime di produzione delle batterie e, sotto il profilo delle stesse materie prime, le nostre batterie sono assolutamente prive di cobalto - tra gli elementi

più difficilmente riciclabili e di maggior impatto inquinante per l’ambiente, anche in fase di produzione. Lo sviluppo delle nuove generazioni di celle sta prendendo progressivamente coscienza di questo aspetto, seguendo una scelta netta che noi abbiamo assunto fin dal principio con l’adozione di chimiche al litio (LFP) completamente prive di cobalto. A marzo entrerà in vigore il nuovo Regolamento europeo sulle batterie in relazione proprio alla sostenibilità e allo smaltimento, per il quale già aderiamo al Consorzio Nazionale Cobat. La mia convinzione, comunque, è che le norme vadano sempre anticipate da scelte che prevengano le criticità. Scelte importanti, da attuare su una strada che non è mai piana e facile da percorrere. Questa strada si chiama ricerca e per noi di Flash Battery rimane, costituzionalmente, l’unica via possibile.

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Attrezzature & Componenti CAMM FLUID

Nel flusso dell’innovazione DAL SOGNO IMPRENDITORIALE DI GIANCLAIR CORAZZINA E FERDINAND MEEUWIG NASCE UN’AZIENDA DEDICATA A GIUNTI ROTANTI E RIDUTTORI CONCEPITI SU MISURA DEL CLIENTE PIÙ DIVERSIFICATO ED ESIGENTE

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arà una questione di affinità elettive, oppure un incontro fortuito di talenti che genera sempre risultati ideali. Comunque sia, una realtà industriale eccelsa e in crescita come Camm Fluid non può che nascere da un puro anelito imprenditoriale. “Preferisco dire, di solito, che questa azienda nasce dal sogno di due persone che hanno voluto diventare imprenditori - e la frase con cui ci accoglie Gianclair Corazzina, presidente e Ceo di questa realtà specialistica insediata a Montirone, nel cuore della provincia bresciana - Con Ferdinand Meeuwig, il mio socio, ho pensato di creare un progetto che fosse davvero innova-

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tivo. Entrambi eravamo ben introdotti nel mercato europeo della meccanica e dell’oleodinamica, con un’esperienza di oltre 20 anni alle spalle. Così abbiamo dato vita a Camm Fluid, una creatura operativa con due sedi, in Italia e in Olanda, per poter essere da subito più capillari e pronti a una rapida evoluzione di mercato, in accordo con le necessità dei clienti”. Ma in cosa consiste l’attuale attività di Camm Fluid? “Il nostro focus produttivo si concentra su due linee di prodotto - spiega Corazzina - La gamma comprende le serie dedicate ai giunti idraulici rotanti e ai riduttori customizzati, specialità che sviluppiamo partendo dalle necessità mirate

della committenza che ci arriva da vari settori di applicazione, compresi quelli delle macchine mobili per movimentazione e sollevamento”. Per mero scrupolo didattico, ricordiamo che il giunto rotante è il componente che trasmette in pratica il fluido oleodinamico fra lo statore e il rotore. “Nel caso specifico della gamma Camm Fluid, i nostri giunti (che definirei multi-passaggio) sono progettati per sopportare pressioni molto elevate, fino a 420 bar - specifica ancora Gianclair Corazzina - inoltre, possono essere completati con uno slip ring elettrico. In generale, per la produzione di questa serie, utilizziamo componenti

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di elevatissima qualità per garantire le performance più calibrate e puntuali dei nostri giunti. Nella progettazione, partiamo da una fase di concezione preliminare del giunto rotante, seguita dalla scelta dei materiali più idonei alla costruzione e all’attuazione dei trattamenti necessari delle superfici per rispondere alle prerogative delle varie applicazioni, sempre tenendo in considerazione la qualità e la competitività dei costi”. Anche per la linea di riduttori customizzati e rinvii angolari, la realizzazione in fabbrica parte dal progetto condiviso con il cliente per adattarne tutte le caratteristiche all’applicazione particolare. “Si arriva a ottenere una soluzione tailor made che valuta nel dettaglio ogni aspetto funzionale - aggiunge Ferdinand Meeuwig, managing partner di Camm Fluid - Il nostro R&D department si avvale di un tecnico che può contare su 40 anni di esperienza in riduttori e meccanica di precisione. Questa risorsa autentica nel personale ci permette di supportare il cliente con tutti i suggerimenti più appropriati per migliorare le prestazioni e la vita utile dei nostri prodotti”. Dopo la stesura del piano di produzione definitivo, si passa al l’attuazione del progetto “con la prototipazione dei campioni, fino alla produzione in serie - come specifica ancora Corazzina - I

Gianclair Corazzina

Ferdinand Meeuwig

nostri gruppi riduttori sono estremamente affidabili e competitivi anche a livello economico proprio perché, in fase progettuale, valutiamo sulla base dei numeri e dei dati specifici e precisi, quale sia il ciclo produttivo più appropriato per il nostro componente”. La dinamica dell’attività Camm Fluid è una testimonianza, secondo la definizione degli stessi titolari “della strenua passione e dello spirito di innovazione che mettiamo in ogni cosa che facciamo. Siamo convinti che questa sia l’unica via percorribile, l’insieme di punti cardine su cui si basa la nostra filosofia aziendale. Innovare facendo il meglio, nel tempo giusto, al giusto costo. Non è una contraddizione in termini ma la missione ideale che abbiamo scelto. Quella del miglioramento continuo di prodotti, nel segno dell’efficienza e della redditività di investimento del cliente”.

Oleodinamica mobile e multisettoriale La realtà industriale di Camm Fluid è nata nel 2019 e conta sul background e sull’esperienza internazionale nel settore oleodinamico e meccanico dei due fondatori, Gianclair Corazzina e Ferdinand Meeuwig. La produzione, nelle due sedi di Montirone (Bs) - dove è insediato il quartiere generale della società - e Rijsenhout (Paesi Bassi), è rivolta alle specialità di prodotto dei giunti idraulici rotanti e dei riduttori customizzati. Le applicazioni a cui sono dedicate le due serie di prodotti Camm Fluid comprendono numerosi clienti primari nei settori che riguardano demolizione e riciclaggio, piattaforme aeree, movimento terra, gru da camion, macchine agricole, macchine da perforazione, macchine per la preparazione di calcestruzzo e cemento, gru marine off-shore.

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Movimentazione Industriale e Portuale DONATI

Nel cuore della qualità

QUELLA DELLE GRU A BANDIERA DELL’AZIENDA LOMBARDA È UNA TRADIZIONE CONSOLIDATA CHE HA SAPUTO INDUSTRIALIZZARSI CON STANDARD DI PRODUZIONE EFFICIENTI E REATTIVI. A VANTAGGIO DI UNA CLIENTELA ITALIANA E INTERNAZIONALE SPECIFICA ED ESIGENTE

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na storia industriale che dura negli anni è innanzitutto una storia di fedeltà. L’adeguamento costante alla domanda del mercato testimonia sempre la spinta verso il futuro di un’azienda che non perde mai il passo delle priorità di crescita e di efficienza nei processi interni. L’aumento dei volumi di vendita e dei clienti, con

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l’evoluzione delle esigenze (sempre più stringenti) di consegna dei prodotti, ha portato una realtà consolidata e reattiva come Donati Sollevamenti a reindustrializzare il ciclo di realizzazione della propria gamma di gru a bandiera standard. Dopo uno studio approfondito delle dinamiche di produzione - basato sull’esperienza di una vicenda impren-

ditoriale che ha contribuito in modo fondamentale alla manifattura del sollevamento in Italia - la definizione di un processo rinnovato - anche nella scelta di soluzioni e macchinari all’avanguardia per la realizzazione dei componenti delle gru a bandiera - ha puntato ad affidare, in parte, all’esterno (a fornitori di comprovata qualità, con un rappor-

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to consolidato negli anni) le attività di costruzione dei componenti delle gru a bandiera, scegliendo fornitori qualificati dotati di una supply chain basata su impianti d’avanguardia e ad alta efficienza. Arriviamo quindi alla costruzione vera e propria delle gru negli impianti di fabbrica Donati, dove l’eccellenza del know-how interno allo stabilimento di Agrate Brianza si applica a ogni fase di processo, dalla costruzione del braccio delle gru, all’assemblaggio e alla verniciatura finale di ogni unità, nel pieno controllo della qualità finale del prodotto. La costruzione della gru a bandiera, del tipo a colonna, ha inizio quindi negli stabilimenti dei fornitori Donati. La macchina fondamentale, in questa fase, è l’enorme pressopiegatrice che dà forma ai due semigusci della colonna, realizzati secondo misure standard. Attraverso un processo di saldatura automatizzato e certificato secondo le più recenti disposizioni di conformità, i due semigusci vengono finalmente accoppiati a formare la colonna, primo componente fondamentale delle gru a bandiera Donati. A questo punto, il ciclo di produzione passa attraverso il secondo fornitore, un’azienda specializzata con una lunga esperienza nelle costruzioni meccaniche. La fabbrica è dotata di un centro di lavorazione per il taglio al plasma e di robot per la saldatura che realizzano in sinergia l’elemento di collegamento della colonna e del braccio: il montante della gru a bandiera. I due componenti - colonna e montante realizzati in larga scala, vengono trasferiti nello stabilimento Donati, dove il ciclo si completa con le fasi più importanti del processo produttivo. Sui banchi di lavoro, gli addetti tecnici specializzati realizzano con sapienza ed estrema precisione i bracci delle gru a bandiera. Strumenti di misurazione indefettibili, la maestria di una lunga esperienza e la cura dei dettagli costituiscono il segreto per il concepimento di un prodotto di alta qualità. Il processo di produzione termina nei due

impianti di verniciatura a miscelazione automatica. La gru a bandiera Donati è pronta ma la certificazione ISO 9001 di cui è titolare Donati impone un accurato controllo dimensionale e visivo dei prodotti prima dell’imballaggio e della spedizione finale al cliente. Ma qual è l’identikit delle gru a bandiera Donati? Una premessa doverosa deve rimarcare assolutamente che i modelli

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Donati sono il frutto di uno studio approfondito sulle più svariate applicazioni di sollevamento industriale a cui è dedicata la gamma attuale del costruttore italiano; una gamma in grado di offrire il range più completo di soluzioni per la movimentazione dei carichi all’interno di stabilimenti e aree di produzione. Le diverse serie contemplano portate da 63 a 10.000 kg e sbracci da 2 a 10,5 m. Le

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linee di prodotto comprendono sette fattispecie. Si parte dalle gru a bandiera a rotazione manuale (fino ai 2.000 kg di portata) delle serie GBA (a colonna, con rotazione a 300°) e GBP (a pa-

rete, con rotazione a 270°). Sempre per i modelli a rotazione manuale, la gamma comprende le gru a colonna con braccio snodato CBB (portata fino ai 500 kg e rotazione a 360°) e la serie MBB di gru a parete (rotazione a 360°). Passiamo ora alle

gru a bandiera con braccio motorizzato (della portata massima fino a 2.000 kg). Comprendono le serie CBE (a colonna, con rotazione elettrica a 300°) e MBE (a parete, rotazione elettrica a 270°). Il top di portata riguarda la serie GBR di gru

Serie GBAS, l’eccellenza leggera Lo spirito di innovazione che da sempre ha contraddistinto la Donati, ha portato l’azienda a introdurre sul mercato una variante delle gru manuali a colonna GBA. Si tratta dei modelli GBA serie S di gru a bandiera in canalina (portate da 63 a 1.000 kg e sbracci da 2 a 7 m) concepite per ridurre lo sforzo manuale dell’operatore durante la movimentazione del carico, conservando un’elevata precisione di posizionamento. L’estrema leggerezza di movimentazione conferita dai modelli GBAS è dovuta alla bassa inerzia che deriva dal peso ridotto della struttura stessa. Il braccio è composto da un profilato in lamiera che contiene il carrello di scorrimento. La nuova canalina consiste in uno speciale profilo laminato a freddo che si distingue per la superfice liscia, l’elevata rigidità e il peso specifico ridotto, mentre le speciali superfici di guida, e i piani di scorrimento leggermente inclinati riducono l’attrito volvente delle ruote di traslazione dei carrellini portaparanco. La scorrevolezza e la massima silenziosità delle ruote in plastica montate sui cuscinetti a rotolamento rappresentano altrettanti plus di impiego dei modelli GBAS, insieme al collegamento del carico mediante perni, a snodo e privo di momenti. L’elevata capacità di carico verticale (in orizzontale, fino al 10% del carico verticale) e la lunga vita utile garantita per le gru GBAS completano la carta d’identità di un modulo d’eccezione.

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a colonna, a rotazione elettrica continua: la capacità massima è di 10.000 kg, con rotazione a 360°. La gamma delle gru a bandiera Donati è completata dai modelli GBL a colonna, a rotazione elettrica continua (portata massima fino 5.000 kg) e a rotazione manuale continua (portata massima 2.000 kg, rotazione a 360°). La gamma di gru a bandiera Donati offre quindi un caleidoscopio di soluzioni che ha conquistato negli anni la fiducia di migliaia di imprese internazionali, sviluppando e diversificando moduli di applicazione che hanno il vantaggio di adottare componenti standard derivati dalle stesse specialità produttive Donati (come i paranchi a catena DMK e i paranchi a fune DRH). In sintesi, l’unione perfetta di qualità costruttiva, tradizione e visione industriale nell’orizzonte di un mercato che cambia. Restando sempre fedele, negli anni, alla bandiera made in Italy di Donati.

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Trasporti Eccezionali SCHMITZ CARGOBULL

Qualità a temperatura calibrata

UNA REALTÀ DI ALTO PROFILO NEL SETTORE DEL TRASPORTO DI MERCI DEPERIBILI HA SCELTO I SEMIRIMORCHI ISOTERMICI S.KO COOL PER GARANTIRE UN SERVIZIO IRREPRENSIBILE SU LARGA SCALA

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n tempi dai margini di errore non concessi, dove la pandemia da Coronavirus ha intimato modalità di azione irreprensibili, improntate alla massima sicurezza e precisione di intervento, anche i trasporti eccezionali e le categoria di trasferimento merci più sensibili soggiaciono a regolamenti sempre più stringenti. Un attore di categoria riconosciuto per l’irreprensibilità come la Mesaroli

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Logistica di Trevenzuolo (Verona), società specializzata nel trasporto e nella logistica delle merci deperibili in regime di temperatura controllata, ha scelto di tutelare la qualità della propria mission con una flotta di mezzi d’eccezione, che comprende oltre 200 semirimorchi isotermici S.KO COOL di Schmitz Cargobull, tutti dotati di unità refrigerante S.CU sempre di produzione del costruttore tedesco.

Si tratta di veicoli stradali intermodali per il trasporto combinato strada-ferrovia, con sagoma P400 e versioni Pharma per la movimentazione di preparati farmaceutici e per la maggior parte appartengono alla categoria dei veicoli isotermici mono-temperatura, con doppio piano di carico e altezza utile interna di 2,7 metri, che accumulano percorrenze attorno ai 150.000 chilometri all’anno.

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Vittorino Mesaroli

tore dei trasporti in ATP per la messa a punto delle prime unità del gruppo refrigerante S.CU. I risultati hanno fatto registrare buone performance su strada, abbinate a un servizio d’assistenza veloce ed accurato”. Quali sono le principali esigenze operative di un’azienda come Mesaroli nel comparto dei veicoli rimorchiati? “Non

possiamo permetterci fermi-macchina non programmati - rimarca Mesaroli Trasportiamo prevalentemente frutta e verdura, cioè prodotti deperibili con una shelf-life ridotta che non consente di posticipare le consegne. Per questa ragione, alla sede di Trevenzuolo lavoriamo su più turni ininterrottamente nell’arco delle 24 ore, tutti i giorni dell’anno. Dei

“L’incontro con Schmitz Cargobull ci ha fatto scoprire un leader di mercato con un prodotto industriale hi-tech, rispondente in pieno ai nostri requisiti di qualità – spiega Vittorino Mesaroli, amministratore delegato della società veneta – Sono requisiti che includono, oltre alle caratteristiche tecniche dei veicoli, la velocità, la puntualità e la programmazione delle tempistiche di consegna. In passato, abbiamo messo a disposizione di Schmitz la nostra esperienza nel set-

Campione tra logistica e trasporti Mesaroli ha iniziato la propria vicenda imprenditoriale nel 1948, specializzandosi nella movimentazione di animali vivi dalla Francia all’Italia. A questo settore d’attività si è aggiunto nei primi anni Novanta, per iniziativa dell’attuale amministratore delegato, Vittorino Mesaroli, il business del trasporto di prodotti deperibili in regime di temperatura controllata. Dapprima a carattere nazionale, soprattutto nelle regioni del Nord-Est e nell’Italia Centrale fino a Roma, poi, dalla metà degli stessi anni Novanta, in ambito internazionale, prevalentemente verso la Francia, la Germania e l’Inghilterra. Oltre alla sede di Treverzuolo, Mesaroli può contare su filiali in Croazia, Repubblica Slovacca e, più recentemente, in Inghilterra. Oggi l’azienda veronese è una realtà con oltre 700 addetti e un parco mezzi di 400 fra trattori e motrici, tutti Euro VI, e 350 semirimorchi. La flotta della Mesaroli ha gestito lo scorso anno 54.700 spedizioni, accumulando una percorrenza totale superiore a 51milioni di chilometri.

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semirimorchi S.KO COOL e dei gruppi frigo S.CU abbiamo apprezzato, oltre all’alto livello di soluzioni, anche il profilo telematico. Oltre a tracciare i parametri di funzionamento dell’intero veicolo e a tenere sotto controllo l’apertura e la chiusura delle porte, il sistema segnala precocemente eventuali problematiche in corso d’opera. Il che ci consente, attraverso la centrale operativa di Schmitz Cargobull, di prevenire ogni guasto su strada. Un obiettivo che abbiamo raggiunto anche con gli interventi manutentivi periodici eseguiti dalla nostra officina interna, nell’ambito del contratto

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Trasporti Eccezionali di cinque anni full-service che copre tutti i gruppi frigoriferi S.CU. Un altro fattore di rilievo nella scelta dei semirimorchi S.KO COOL consiste nel fatto che con la componentistica Schmitz, dalla cella isotermica al frigo agli assali, abbiamo un solo interlocutore per l’intero veicolo”. I progetti per il futuro di Mesaroli sono tanti. “Intendiamo sviluppare il parco trattori con motorizzazioni a metano liquefatto (Lng) - ci informa l’ad dell’azienda - Poi ci dedicheremo al potenziamento delle attività di logistica - è prevista l’apertura di una nuova piattaforma il prossimo anno - e anche di quelle dedicate alla consegna dell’ultimo miglio, per le quali la sede di Trevenzuolo è già predisposta. Insomma, il futuro non stiamo ad aspettarlo. Ce lo andiamo a prendere!”.

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Un modulo ottimizzato “long distance safety” I bassi costi di esercizio totali rendono il semirimorchio furgonato S.KO COOL di Schmitz Cargobull una soluzione economica a lungo termine nell’ambito del trasporto sensibile per la catena del freddo. Il modello offre la massima sicurezza per la merce, oltre ad assicurare un handling sicuro del carico a temperatura controllata e tempi di trasporto brevi sulla rampa. I vantaggi si possono tradurre sinteticamente nel raffreddamento efficiente grazie alla ventilazione particolarmente ottimizzata; in una furgonatura a tenuta di vapore, stabile all’invecchiamento e resistente alla scheggiatura con tecnologia termica Ferroplast; nella telematica TrailerConnect per il comando trasparente della flotta di veicoli; infine, nella facilità di pulizia grazie alla vasca del pianale saldata a tenuta di liquidi e agli inserti incassati assicura l’igiene ottimale nella vettura. La struttura dell’S.KO COOL è modulare per la configurazione personalizzata del veicolo (per esempio, per il fissaggio del carico semplificato con pianale multifunzione, sistema a due piani e guide di fissaggio del carico). Tra i pacchetti di allestimento, menzioniamo almeno la dotazione DB che riguarda il trasporto combinato, un’alternativa economica sulle vaste distanze. Per un trasbordo verticale ottimizzato, i trailer sono dotati di bordi di prelievo con i quali i semirimorchi possono essere caricati facilmente, impiegando una gru o un reach stacker.

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AL SERVIZIO DELLE GRANDI OPERE INGEGNERIA, TRASPORTI E SOLLEVAMENTI AD ALTO VALORE AGGIUNTO PER LE COSTRUZIONI PONTI

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Trasporto e installazione delle sezioni del nuovo ponte di Genova con carrelli SPMT, strand jacks e gru cingolate

Sollevamento e Installazione di 10 piani completi di due edifici INTEL in India con l’ausilio di strand jacks

STADI

GALLERIE 216 Jacks

Sollevamento e Installazione del tetto in tenso­struttura del nuovo stadio del TOTTENHAM con l’ausilio di 216 strand jacks in simultanea

486 ton

Rilocazione, Trasporto e Installazione di talpe meccaniche (TBM): trasporto con carrelli modulari, SPMT; sollevamento e installazione con sollevatori idraulici e strand jacks

STRAND JACKS

TO R R I M O D U L A R I

G R U C I N G O L AT E

SPMT

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oltre 1.000 unità (15­ 750 ton)

oltre 1.000 m di torri

capacità fino a 1.350 ton

oltre 1.300 assi

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Trasporti Eccezionali MAN

Condottiero on the road DOPO LA CONSACRAZIONE AL TRUCK OF THE YEAR 2021, L’ESORDIO DEL NUOVO TGX NEL TRASPORTO PESANTE HA RIVELATO UN ALTRO TALENTO DI POTENZA E AFFIDABILITÀ AL MASSIMO GRADO

N

el novembre scorso l’evoluzione techno del nuovo Man TGX ha meritato l’International Truck of the Year 2021 (ITOY), riconoscimento europeo sommo per un truck considerato campione di comfort di guida, operatività, sicurezza, economia di

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gestione, connettività. Oggi sappiamo che questa evoluzione si è trasmessa in modo speculare anche al trasporto eccezionale, come trattore per semirimorchio dedicato ai carichi pesanti oltre le 250 tonnellate. La prova del nove l’ha realizzata uno specialista dei grandi trasporti tedeschi come

l’azienda W. Mayer GmbH & Co. KG di Zweibrücken. Sulla strada, ben 233 tonnellate di carico per un viaggio condotto da un trattore modello TGX 41.640 a quattro assi della nuova Man Truck Generation. Con tre unità che componevano il convoglio per il trasporto eccezionale, il

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trasferimento di una linea completa per la saldatura di tubi da Lebach nel Saarland al porto di Saarlouis si è conclusa con successo nel carico finale su una nave. Cinque i trattori per semirimorchi pesanti Man coinvolti nell’impresa - tra cui un TGX 41.680 V8 della generazione precedente -, con il nuovo TGX 41.640 nella parte del leone. Propulso da un motore D38 da 640 CV - 15,2 litri e coppia da 3.000 Nm - il Truck of the Year ha svolto il ruolo trainante nella combinazione push-pull che ha compreso (oltre al “fratello” più vecchio già citato) un rimorchio a pianale ribassato da 20 assi flottanti per il trasporto dei componenti da 233 tonnellate. Con un’altezza di oltre 7,3 metri e un diametro di 5,3 metri, la carovana push-pull è culminata nella lunghezza complessiva di 51,4 metri, per un peso lordo totale di 374 tonnellate. La soddisfazione per quella che si è rivelata come una vera e propria demo-prémière l’ha espressa al massimo grado Rai-

ner Beyer, responsabile veicoli speciali per Man Truck & Bus Deutschland. ”Gli esperti di questo settore del trasporto conoscono bene la catena cinematica di questo trattore per semirimorchi pesanti, con tutte le specifiche di potenza motore e di coppia - rileva Beyer - Menzionerei al riguardo anche l’albero di trasmissione rinforzato con momento torcente da 36.000 Nm, assali posteriori da 16 tonnellate e un convertitore di coppia heavy duty TCHD di ZF abbinato al sistema Man TipMatic

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12.30 a 12 marce e unità convertitore di coppia-frizione. Contempliamo un fattore di conversione da 1 a 1,58 che si traduce in una coppia di spunto di 4.740 Nm. Dopo l’avviamento idrodinamico, il convertitore viene bloccato al raggiungimento di 1.200 giri/min e il processo prosegue con frizione a secco. Tutto questo può suonare familiare ai nostri esperti alla guida ma la novità in più di questo veicolo è il software di gestione configurato appositamente per le applicazioni heavy duty tipiche del

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Trasporti Eccezionali

Un vincitore esemplare Campione del trasporto eccezionale ma campione tout-court il nuovo Man TGX. I giurati del Truck of the Year 2021 ne hanno apprezzato in primis l’evoluzione della cabina, apice di un percorso ergonomico declinato a una strumentazione d’avanguardia con display completamente digitale, funzioni multimediali incorporate nel nuovo volante multifunzione regolabile (dotato dell’innovativa funzione di comando Man SmartSelect, con due selettori girevoli e touchpad). Efficienza della trasmissione Euro 6d per un risparmio di carburante fino all’8,2% rispetto alla versione precedente del veicolo e, ancora, il nuovo design aerodinamico della cabina e il sistema di controllo della velocità Man EfficientCruise, ulteriormente migliorato nella capacità di anticipazione, richiama ulteriore tecnologia. Svelata dai sistemi di assistenza alla svolta basati su radar e di supporto al cambio di corsia (Lane Return Assist), con la guida assistita nel traffico intenso a supporto della resistenza allo stress del conducente e alla sicurezza su strada in genere. Connettività al top, infine, nell’elettronica di bordo. Unica, come la gamma di servizi digitali previsti da una piattaforma che costituisce davvero l’avanguardia del settore.

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trasporto eccezionale”. Il retarder fino a 630 kW insieme al freno motore Turbo EVB da 600 kW assicurano prestazioni potenti di frenata in continuo. Tuttavia, la potenza frenante combinata si ferma ai 980 kW per proteggere la trasmissione. Le configurazioni di base del veicolo rimangono inalterate anche nella nuova generazione dedicata a impieghi gravosi. “Non è necessario -conferma Beyer, dall’alto della sua esperienza - Nel trasporto eccezionale, questa conservazione significa per i nostri clienti poter mantenere gli stessi certificati di transito già in loro possesso”. Tornando all’impresa pionieristica del nuovo Man TGX, dopo un viaggio di quasi cinque ore, la carovana ha consegnato il proprio carico prezioso in tutta sicurezza al molo sud di Saarlouis. In porto, Christian Lahm, responsabile tecnico di W. Mayer, ha sintetizzato la soddisfazione di tutti gli operatori coinvolti nel trasporto Il nuovo Man TGX ha dimostrato tutta la sua forza. Eravamo già impressionati dai modelli precedenti con motorizzazione V10 e V8 ma in questo caso il telaio e la tecnologia di trasmissione dimostrano una capacità di adattamento al guidatore straordinaria. Questo truck si candida da subito a erede dei veicoli che saranno in uscita prossimamente dalla nostra flotta, dopo un onorato servizio. Parliamo davvero di un passaggio di testimone ideale”.

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THE FIRST ITALIAN EXHIBITION & CONFERENCE FULLY DEDICATED TO THE HYDROGEN SECTOR

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Merchandising MAGNI

Libertà da indossare UN GRANDE COSTRUTTORE DI SOLLEVATORI TELESCOPICI CONOSCE OGNI SEGRETO DELLA DINAMICA. IL MARCHIO DI CASTELFRANCO EMILIA NE HA FATTO TESORO ANCHE PER UNA LINEA D’ABBIGLIAMENTO DEDICATA A OPERATORI, SPORTIVI E GENTE COMUNE. TECNICA, COMODA E MOLTO FASHION

D

a sempre la praticità in postazione da lavoro - soprattutto alla guida di macchine operatrici dalle dimensioni notevoli come i sollevatori telescopici Magni - richiede la comodità di capi d’abbigliamento hi-tech dalla tenuta efficace. Capispalla e giacche che seguono i movimenti e proteggono dal caldo e dal freddo in modo irreprensibile, regalando a chi li indossa una piacevole sensazione di sicurezza e protezione.

Un’idea di comfort e di vestibiltà che ha guidato proprio la scelta qualitativa di Magni nel creare una collezione d’abbigliamento dedicata agli operatori che conducono orgogliosamente e con impegno i telehandler della casa emiliana (o, per meglio dire, internazionale, vista la rilevanza dell’azienda di Castelfranco Emilia a livello globale). Operatori ma non solo; la nuova linea di felpe e giacche sportive Magni è ideale per il tempo libero di tutti e adesso si rivolge anche al

Boston

Milano e Los Angeles

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mondo dei bambini con l’esclusiva Mini Me Collection. Esaurire la descrizione di tutti gli item Magni potrebbe essere un’impresa. Al declinare della stagione invernale, con i primi accenni di primavera, proponiamo allora una selezione di capi pratici e dal notevole richiamo estetico, concentrandoci sulle felpe e sui gilet disponibili sull’e-commerce Magni. Malmo. Una felpa con pratico girocollo e interno ugualmente felpato, provvista di banda elastica sul bordo inferiore e ai polsi. Colore nero intenso e a lunga durata. Vestibilità casual ampia grazie al taglio dritto in lunghezza standard. Ricamata con logo Magni sul lato cuore. (Composizione: 60% cotone, 40% poliestere - circa 300 g/m² - Sanfor con trama a 3 fili). Boston. Felpa con cappuccio dallo stile moderno e dalla vestibilità regolare. È arricchita con una tasca centrale, morbida al suo interno, e con cappuccio foderato e dotato di laccetti. Vestibilità casual ampia sempre grazie al taglio dritto in lunghezza standard. Banda elastica sul bordo inferiore e ai polsi. Il colore può essere grigio melange o grigio antracite. Logo Magni ricamato, lato cuore. (Composizione: 60% cotone, 40% polie-

Come ordinare Per avere più informazioni su questi e altri capi della collezione Magni, vi invitiamo a visitare lo Store virtuale sul sito www. magnith.com. Per gli ordini, si può scrivere anche all’indirizzo mail store@magnith. com). Il pratico e-commerce è disponibile per ogni referenza caricata sul sito.

Malmo

stere - circa 300 g/m²) - Sanfor con trama a 3 fili). Los Angeles. Felpa realizzata in uno speciale tessuto a tre strati misto cotone che garantisce al capo una traspirabilità ottimale. Lo distinguono il nastro di rinforzo al collo e l’apertura frontale dotata di zip metallica. È arricchita con due tasche nella parte anteriore e giromanica, polsini e orlo inferiore hanno cuciture coperte; il capo ha maniche set-in, è felpata internamente e ha una struttura con cuciture laterali. La felpa è personalizzata con i loghi Magni. In aggiunta, una decorazione della bandiera italiana sulla manica sinistra. Disponibile in grigio antracite e rosso Magni. (Composizione: 80% cotone ring-spun, 20% poliestere). Milano. Piumino smanicato con cappuccio in vera piuma d’oca. Questo gilet è fatto di piumino in nylon leggero con imbottitura in piuma a iniezione diretta e rappresenta il vero punto di intersezione tra eleganza e sportività. Ha chiusura an-

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teriore con zip pressofusa e tasche anteriori a filetto. Il capo è personalizzato con loghi ricamati Magni. Modello unisex. (Composizione: 100 % PA, imbottitura in vera piuma d’oca). Milano

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Certificazione & Formazione BONUS FACCIATE 2021

Agevolazione a viso aperto LA DETRAZIONE DEL 90% SUI RIFACIMENTI DELLE PARTI ESTERNE DEGLI EDIFICI È PREVISTA ANCHE PER QUEST’ANNO. RICORDIAMONE, ALLA LUCE DEL NUOVO VADEMECUM ENEA, LIMITI E VANTAGGI PER IMPRESE E COMMITTENTI

F

resco di proroga anche per questo 2021, il Bonus facciate è un’occasione opportuna per clienti e committenti coinvolti nel progetto di interventi che riguardino il recupero o la

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ristrutturazione delle parti esterne degli edifici esistenti (per determinate zone di insediamento), compresi gli interventi esclusivamente di sola pulizia o tinteggiatura. La detrazione d’imposta prevista

del 90% in relazione alle spese sostenute nel 2020 e nel 2021 ma non tutti i lavori rientrano nelle fattispecie previste anche dall’ultimo vademecum aggiornato e pubblicato dall’Enea il 25 gennaio scorso.

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Vediamo allora quali sono le regole attualmente vigenti. Cominciamo dal ricordare la natura stessa del cosiddetto Bonus facciate. Il provvedimento riguarda nello specifico un’agevolazione fiscale, ovvero una detrazione d’imposta del 90%, - da ripartire in 10 quote annuali costanti - per interventi finalizzati al recupero o al restauro della facciata esterna degli edifici già esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali. La zona A comprende le parti del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti, che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi. La

La cessione del credito Il decreto Rilancio ha previsto anche per il Bonus facciate la possibilità di cedere il credito al posto dell’utilizzo diretto della detrazione. La cessione può essere fatta agli istituti di credito e altri intermediari finanziari o, in alternativa, ai fornitori che hanno effettuato gli interventi sotto forma di sconto in fattura. Sconto in fattura e cessione del credito consentono di recuperare subito il 90% del bonus facciate spettante, senza attendere i 10 anni di tempo previsti per l’utilizzo in detrazione fiscale.

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Certificazione & Formazione zona B include le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A. In particolare, si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle quali la densità territoriale sia superiore a 1,5 mc/mq. Sono ammessi al beneficio esclusivamente gli interventi sulle strutture opache della facciata, su balconi o su ornamenti e fregi, compresi quelli di sola pulitura o tinteggiatura esterna (l’accesso alla detrazione fiscale del 90% è riconosciuto anche per i lavori sulle grondaie e i pluviali, su

parapetti e cornici). Il Bonus non spetta, invece, per gli interventi effettuati sulle facciate interne dell’edificio, se non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico. Sono altresì esclusi dall’agevolazione gli edifici che si trovano nei quartieri di nuova costruzione, nelle aree industriali e in quelle a uso agricolo. Del Bonus possono usufruire tutti i contribuenti - residenti e non residenti nel territorio dello Stato - soggetti Irpef e soggetti passivi Ires, che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento. La detrazione non spetta a chi

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possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva. Rientrano nel conteggio per l’agevolazione anche le spese sostenute per la progettazione degli interventi, per le altre prestazioni professionali collegate, così come per quelle sostenute per l’acquisto materiali, l’installazione dei sulle gru dei equipaggiate con il sistema ponteggi, l’Iva guardare, relativa i inoltre, lavori eSteady all’acSense. A ben quisto materiale, l’imposta di bollo e è moltodel più che un radiocomando: è un ivero dirittie pagati per“partner” la richiestache di titoli abiproprio affianca tativi edilizi.per facilitare la sua giornata l’operatore Se i lavori diestremamente rifacimento della facciata inlavorativa, ergonomico, fluiscono sullabraccia tenuta etermica nel caso perché lascia mani in(oposizione coprano il 10% la dell’intonaco della naturale,oltre riducendo tensione postusuperficie disperdente lorda dell’edificio), rale. Inoltre è facile da usare grazie alle per ottenere il bonus si devono rispettare: icone particolarmente intuitive, mentre ilarequisiti minimi previsti dal decreto del retroilluminazione permette di lavoMinistro dello Sviluppo economico del 26 rare anche nelle ore in cui la luce comingiugno 2015; i valori limite diinfine, trasmittanza cia a scarseggiare. Copre, tutti i

termica stabiliti dal decreto del Ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008 (aggiornato dal decreto ministeriale del 26 gennaio 2010). In questi casi, il contribuente deve ottemperare, inoltre, agli stessi adempimenti previsti per il cosiddetto “ecobonus” (circolare 14 febbraio 2020, 2/E). Questo significa che le verizioni n. personali. Dotato di un display TFT fiche e i controlli sul rispettoinfine dei requisiti da 3,5”, Steady garantisce un alto devono applicando le stesse livello diessere qualitàfatti dell’immagine, offrendo procedure ed adempimenti previsti per feedback dettagliati e precisi. Un altro l’ecobonus. questoèprofilo, deve gioiello dellaSotto tecnologia RACE –siRemoacquisire e conservare: l’asseverazione di te Assistant Control Effer – il nuovo siun tecnico abilitato che la corstema di connettività percertifichi le gru Effer che rispondenza interventi effettuati ai permette di degli rimanere sempre connessi requisiti previsti (indisostituzione, alla gru, tecnici con la possibilità accedere a vale quella del direttore dei lavori tutti anche i dati necessari. Fondamentale per sulla conformità al progetto). Per i lavori pianificare il lavoro e per intervenire iniziati prima del 6 ottobre l’assevetempestivamente in caso2020, di necessità. razione è redatta in base agli articoli e Con Race è possibile monitorare da 4re-

7 del decreto ministeriale del 19 febbraio 2007, mentre dal 6 ottobre 2020, cifiche, e in per casoquelli di difficoltà, ovunque in all’articolo 8 del decreto ministeci base si trovi, il Service Point di Effer può riale del 6 agosto 2020. Con l’asseverazioverificare istantaneamente il problema ne va redatto ilsubito computo Inoltre e intervenire conmetrico. la risoluzione si acquisire e conservare l’Ape di dadeve remoto dell’anomalia. Race consente ogni singola unità perdati la quadi raccogliere unaimmobiliare gran mole di che le si chiede lail detrazione - oltre allamiglior copia permettono monitoraggio e una della relazione tecnica necessaria in base gestione della macchina: si può visualizall’articolo 8, comma deldal Dlgs 192/2005, zare il tragitto della 1gru pannello di alle schedemonitorare tecniche dei materiali impiecontrollo, il tempo effettivo di gati e el’asseverazione sulla “congruità lavoro misurare la percentuale di utilizdelle spese sostenutequali in relazione agli inzo delle attrezzature il jib, il cestello terventi agevolati” (quest’ultima da non o le forche. Ma si può anche visualizzainviarsi all’Enea). All’Enea essere re le performance di più deve unità, per inun viata, entro 90 giorni dalla fine dei miglior controllo della flotta. Un lavori partiocolare del collaudo delle opere, scheda degli sicuramente moltolautile anche al interventi realizzati, da iun tecnico noleggiatore. Senzaredatta contare vantaggi abilitato iscritto al proprio albo professioin termini di manutenzione preventiva, nale. dal momento che dal pannello è possibile

canali di frequenza al mondo e dispone di una scheda di memoria rimovibile in cui è possibile salvare le proprie imposta-

moto la gru da qualsiasi device mobile o fisso: basta accedere al portale, senza dover scaricare programmi o app spe-

sapere quanto manca alla manutenzione della gru e si possono quindi predisporre in anticipo gli interventi.

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 6 - Dicembre/Gennaio 2021

In questo numero

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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Inserzionisti 61 Apex

13 Ferrari International

II Idrogru

14 Palazzani

71 Boman

33 Flash Battery

51 Khl

10 Palfinger Italia

109 CEM

I CTE

III GIC

8 Jekko

43 Pipeline &

7 JMG

Gas Expo 11 Platform Basket

95 Goldhofer

20 Nooteboom

89 Socage

16 Haulotte

18 Nord Est Elevatori

65 Tecnomovint

103 Hydrogen Expo

17 Ormig

81 Tii Group

J JLG ...................... 14, 68

R

IV Donati 99 Fagioli 9 Fassi

27 Merlo

39 Demac

5 FM Gru 3 GIS

Aziende citate A Airo ............................ 62 Aisem .......................... 8 Aliant ........................ 82 AlmaCrawler ........... 66 Avesco ....................... 84 B Barni .......................... 10 Bluelift ....................... 16 Bobcat ........................ 74 C Camm Fluid ............. 90 CMC .......................... 10 Comet ........................ 18 CTE ............................ 28

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D Demag ....................... 34 Donati ....................... 92 E Effer ........................... 40

L Levantino .................. 13 Liebherr ............. 15, 46

G Goldhofer ................. 19 Grove ......................... 11

M Magni ........ 74, 78, 104 MAN .......................100 Manitex Valla ........... 44 Manitou .................... 12 Manitowoc ............... 11 Mollo ......................... 22 Multitel Pagaliero .20, 66

H Haulotte .................... 58 Hiab ........................... 40

P Palazzani .................. 72 Potain ........................ 52

F Flash Battery ............ 86 F.lli Ferrari ................ 21

Raimondi .................. 48 Ruthmann ................. 16 S SAE Italia .................. 11 Scheuerle .................... 9 Schmitz Cargobull ... 96 Sinoboom .................. 54 Socage ....................... 13 Still ............................. 17 T Tecno Gru ................... 8 Terex Cranes ............... 8 Teufelberger ............. 15 Time Versalift ........... 16

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Per informazioni sull’evento online 2021 Tel. 010 5704948 – info@gic-online.it

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® ITALIAN CONCRETE ® Giornate iornate taliane del alCestruzzo G taliane del CalCestruzzo GG iornate italiane taliane del CC alCestruzzo G iornate iitaliane iornate iitaliane iornate i LIFTING AND DRILLING SHOWS LIFTI i talian C onCrete d ays del C alCestruzzo italian C ConCrete onCrete days CalCestruzzo italian days eldel CalCestruzzo

talIan ConCrete Days IItalIan ConCrete Days www.gic-online.it

2018

Piacenza, Ottobre 2020 lIan C29-31 onCrete Days

GEOFLUID - The International Trade Show for Well Drilling and Soil Investigation Drilling, Special Foundations, Underground Works, Geotechnical Engineering and Geology

4a Edizione

2018

Fiera certificata An exhibition audited by

126/2018 GICX18S1

Piacenza, 29-31 Ottobre 2020

GEOFLUID registered in 2016 the participation of 10,490 qualified visitors (including 2,575 foreign operators from 80 countries), making this trade show and conference the most authoritative international showcase for the industry. 265 direct exhibitors were presented on 23,000 square meters of exhibition space. Il DPCM del 24 Ottobre 21 GEOFLUID is in fact as the most specialized international exhibition related to underground 20 recognised scorso ha impedito fluids drilling, exploration, extraction and conveying, ground and geotechnical investigation, special il regolare svolgimento foundations ® an piling, No-Dig and tunnel building technologies, geotechnical engineering and environGiornate iitaliane taliane del CalCestruzzo Giornate mentalCprotection. della 3ª edizione del GIC italian onCrete days del CalCestruzzo The 2016 edition of GEOFLUID included also a “Geothermal Focus” (exhibiting and conference section), ItalIan ConCrete Days quando la fiera era a particular emphasis on geothermal wells used for heating (and also cooling) of residential and Piacenza, 29-31with Ottobre 2020 a pochissimi giorni dalla sua apertura. industrial buildings.

cenza, 29-31 Ottobre 2020

Per informazioni Tel. 010 5704948 info@gic-expo.it 3-6/10 Pi www.geofluid.it

3-6/10 Piacenza Italy Al fine di poter consentire utili contatti commerciali

www.gic-expo.it

agli oltre 160 espositori della mostra piacentina - che ha rigorosa cadenza biennale - è stata creata la piattaforma digitale GIC ONLINE 2021 che sarà resa operativa nel Febbraio 2021. Le date della stessa saranno pubblicate sul sito www.gic-online.it

GIC - Italian Concrete Days

GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO ITALIAN CONCRETE DAYS 8-10 November 2018 - Piacenza Italy

The première edition of GIC – Italian Concrete Days took place in Piacenza from 10 to 12 November 2016. The first Italian exhibition and conference exclusively dedicated to the operators of concrete technology & production, concrete construction, precast concrete, concrete rehabilitation & maintenance will highlighted Italian manufacturers and distributors of machines, equipment and products, whose technology is appreciated worldwide. A rich conference programme was held alongside the GIC exhibition, as well as a gala evening in one of the beautiful historical buildings of Piacenza, during which awards were given to those firms and Italian industry professionals who have distinguished themselves during the previous 18 months (ICTA - Italian Concrete Technology Awards).

GIORNA DEL CAL ITALIAN CO

www.gic-expo.it www.italianconcretedays.org www.icta.it

8-10 November

®

Giornate italiane del CalCestruzzo

GIS - The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show & Conference

® The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show 3-5 October 2019 - Piacenza Italy

The 6th edition of the GIS show closed with a clear positive sign: with over 308 exhibitors, it was visited by over 9,000 skilled professionals coming from Italy and abroad, confirming the highly specialized format of the event dedicated to the users of cranes, aerial platforms, industrial and port handling equipment and heavy transport vehicles. There were also several participants to the rich programme of conferences and workshops held collaterally to GIS, relating to the issues of port and intermodal logistics, periodic inspection of machines and equipment and the safety of workers. GIS was not only “exhibition & conferences”: we must spend a few words on the three very popular Gala Dinners held in the Hall of Tapestries of the Alberoni Gallery in Piacenza, the first edition of ITALPLATFORM-Italian Access Platform Awards (www.italplatform.org) and the now traditional ITALA-Italian Terminal And Logistic Awards (www.italawards.it), and ILTA-Italian Lifting and Transportation Awards (www.ilta.biz), all events aimed to award lots of operators who this year distinguished themselves by investment, innovation and professionalism.

italian ConCrete days

The Lifting, Ind and Heav 3-5 October

27-29 October 2022 - Piacenza, Italy www.gisexpo.it www.italawards.it www.ilta.biz www.italplatform.org

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