Rotosollevatori Titan & Hercules by Boman
Sollevare, inclinare, ruotare e capovolgere per saldare in posizione comoda e sicura. Dall'esperienza Boman nasce una gamma di manipolatori e posizionatori pensata per migliorare il ciclo di lavorazione. Mezzi concepiti per aumentare il comfort e la sicurezza degli operatori, ottimizzando tempi e costi di produzione.
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Editoriale
Cari Lettori, siamo all’alba d’un nuovo anno che vorremmo guardare, tutti, con grande meraviglia. Quella stessa meraviglia e quello stesso stupore benefico che più di una volta ci ha fatto buttare il cuore al di là di ogni ostacolo, regalandoci la soddisfazione di una vittoria insperata, di un traguardo che mai avremmo pensato di raggiungere. Dopo un 2022 funestato - nella resilienza di persone, aziende e territori - dall’incedere senza tregua di guerre, speculazioni energetiche, crisi di sistema, rovesci politici e istituzionali, le nostre aspettative non vogliono ancora essere ridimensionate e deluse. Vogliamo vivere. Desideriamo il progresso. Aneliamo a un benessere condiviso che non assomigli alla sua caricatura, deturpata da eccessi e disuguaglianze.
Se qualcuno pensasse che l’appello al cambiamento rappresenti soltanto il vuoto di parole ideali e astratte, noi vi presentiamo il nostro impegno. Quest’anno si svolgerà la più importante fiera europea del sollevamento, il GIS. L’aspettativa e le prenotazioni di partecipazione si rivelano già da mesi straordinarie e stanno spingendo noi - organizzatori di Mediapoint & Exhibitions ed editori di Sollevare - a un impegno senza risparmio che ci fa sentire responsabili. Conduttori di un’energia positiva e propellente che vorrebbe coinvolgere tanti di voi e renderli partecipi di
Insieme, per portare avanti un’Idea
un sogno tangibile. Amilcare Merlo, straordinario imprenditore di ideali, raccomandava sempre “innovazione, curiosità e tenacia per portare avanti un’idea”. Ai giovani diceva di “osare tutto il possibile”, senza fermarsi. Senza badare ai sacrifici e alla fatica, ma guardando “oltre l’Oceano”. Con la volontà di raggiungere una terra, un approdo, una meta che si riveli in tutto il suo significato di vita e di speranza soddisfatte pienamente. Noi ci metteremo, nel nostro particulare e con tutti i limiti della nostra imperfezione, al servizio di questo sogno tangibile. Contro ogni previsione funesta e contro tutte quelle barriere che si rivelano infrangibili solo in apparenza, contro i muri che si ergono sulle nostre paure. Le nostre fiere, le vostre aziende, la nostra attenzione e la vostra laboriosità. I nostri sentimenti forti che ci portano a evolvere e a cambiare, sempre, rimanendo nella coerenza di obiettivi giusti e forti. Sono i bagliori che vorremmo portare a tutti voi, come un annuncio di ottimismo che porti a ognuno quell'arricchimento di esperienze e di bene comune a cui si guarda, dal profondo del cuore e del pensiero. Buon anno, con l’augurio che sia nei giorni il più forte e il più bello di sempre.
Buona lettura!
Attualità, p.8 Cover Story Delga, p.50
Gru e Autogrù
Autovictor, p.54 Palfinger, p.58 Liebherr, p.62 Man, p.66 Tadano, p.70 PM Group, p.74 XCMG, p.78 Ormig, p.82 Hiab, p.84
Gru Edili
Potain, p.90 Raimondi, p.92
Ple
Loiacono Ingegneria
Meccanica, p.94 Sinoboom, p.98 CTE, p.104 Palazzani, p.108 Hinowa, p.112
Dicembre/Gennaio 2023 - Anno 8
In copertIna:
Un Casco d'Oro alla Sicurezza andrebbe conferito all’eccellenza del DPI inventato da Delga. L’azienda di Lecco, con il suo Jolly, ha conquistato gli specialisti del sollevamento e della cantieristica, abbinando prevenzione e tecnologia di comunicazione avanzata
Direttore Responsabile Fabio Potestà
Responsabile Editoriale Alberto Finotto
Collaboratori Roberto Ambra Alice Magon Andrea Potestà
Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it
Fotografia Archivio Sollevare
Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it
Direzione e redazione
MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL
Attrezzature & Componenti
Baumer, p.114 Flash Battery, p.118
Movimentazione Industriale e Portuale
Italift, p.124 Still, p.128
TABLET EDITION
Trasporti Eccezionali Goldhofer, p.132
Parole
di Scienza di Roberto Vacca, p.136
Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it
Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it
Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova
Registrazioni
Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012
Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96.
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SOCIAL MEDIA
Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2022
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
1. GIS è la più grande fiera a livello europeo dedicata agli utilizzatori di macchine e attrezzature per il sollevamento, la movimentazione industriale e portuale e il trasporto pesante.
2. GIS è patrocinato da tutte le più importanti Associazioni di categoria sia italiane che estere nonché da numerosi organismi istituzionali.
3. I visitatori del GIS sono operatori specializzati e non un pubblico di “curiosi”, garantendo agli espositori un elevato numero di contatti utili, a prescindere dal posizionamento del loro stand.
4. Tutti gli espositori del GIS, vengono listati con ragione sociale, indirizzo e attività merceologica sul catalogo che viene omaggiato a tutti i visitatori della fiera, ma che è anche sempre disponibile in formato digitale.
5. Collateralmente al GIS, si svolgeranno numerosi convegni altamente specialistici con relatori di rilevanza anche internazionale.
6. Al GIS si terranno, come tradizione, gli eventi ITALA-Italian Terminal and Logistic Awards, ITALPLATFORM-Italian Access Platform Awards e ILTA-Italian Lifting & Transportation Awards, eventi che costituiscono un importante momento di networking tra i più importanti operatori dei suddetti comparti.
7. GIS è una fiera certificata da Isfcert/Accredia ed è listata tra gli eventi italiani di rilevanza internazionale (v. https://www.regioni.it/home/calendario-manifestazioni-fieristiche-2662/) e tutti gli espositori potranno avere accesso agli speciali finanziamenti previsti per incentivarne la partecipazione da parte delle Regioni, le Province, gli Enti e i Consorzi abilitati ad erogarli.
Cambio al
Dal 1° gennaio 2023 Kenichi Sawada è il nuovo CEO di Tadano Europe, al posto di Jens Ennen. Già alla guida di Tadano Faun GmbH in Germania, membro del senior management team di Tadano, Sawada ha ricoperto in tempi recenti il ruolo Head of Global Operations in Tadano Europe, lavorando fianco a fianco con Jens Ennen nella ridefinizione della struttura generale dell’azienda (lo stesso Ennen lo affiancherà come consulente, nella fase iniziale del nuovo ruolo direttivo di Sawada).
Luci di Natale a Roma
Inaugurato l’8 dicembre – con l’accensione di 100.000 luci decorative – il tradizionale albero di Natale allestito in piazza Venezia, a Roma, svetta con i suoi 22 metri. L’abete è insediato di fronte all’Altare della Patria, in una delle piazze più importanti della Città Eterna. Ad occuparsi dell’allestimento, un noleggiatore di rango come Titocci, con l’ausilio di due piattaforme autocarrate telescopiche Multitel Pagliero da 35 e 37,5 metri operativi. La gloriosa J335 ALU è stata affiancata dalla più recente MJ375. Il nuovo campione, allestito su autocarro da 18 ton, vanta uno sbraccio orizzontale di 25,8 m – quello della J335 ALU è di 22 m – con la rotazione della torretta a 360° continui e il jib telescopico che hanno permesso agli operatori di posizionarsi con precisione sull’area di lavoro, intorno all’albero di Natale.
Accesso libero
Donati Sollevamenti ha da poco implementato sul proprio sito internet una versione ad
ratore di prodotto, chiamato Leonardo. Tramite Leonardo è possibile configurare –
di paranco standard, e le gru a bandiera – in trave standard, a rotazione sia manuale che elettrica, con e senza paranco, nelle diverse possibili versioni e opzioni. Grazie alla possibilità di accedere liberamente, configurare i dispositivi di sollevamento Donati è oggi ancora più facile e veloce. Una volta ottenuto il disegno tecnico è necessario inviarlo ai contatti specificati per ottenere una quotazione personalizzata. Per maggiori dettagli, si può consultare il sito donaticranes.com, alla sezione sezione “configuratori”.
since 1949
ORMIG S.p.A. Piazzale Ormig |Ovada (AL) ITALY Tel.+390143.80051| E-mail:mktg@ormigspa.com ormigspa | www.ormig.com
COMPONENTI
L’acquisizione è… elettrica
È passato un anno dall’acquisizione da parte di Comer Industries della realtà tedesca Walterscheid Powertrain Group. Ora il gruppo di Reggiolo (Re) rilancia con l’acquisizione congiunta delle realtà conterranee di Benevelli Electric Powertrain Solutions e della consociata Sitem Motori Elettrici, con sede rispettivamente a Rubiera e Castelnovo di Sotto). L’investimento tecnologico sui motori elettrici è la nuova spinta industriale di Comer Industries e Matteo Storchi, CEO della società, sottolinea il fatto che “si tratta di un futuro che nasce sul territorio emiliano, in quella che viene definita come la Motor Valley come riferimento internazionale”. Nel dettaglio l’acquisizione complessiva della divisione in cui confluiranno i due rami d’azienda di Benevelli e Sitem ammonta a 54 milioni di euro, con chiusura dell’operazione a gennaio 2023. L’acquisizione di Benevelli e Sitem non significa comunque un cambio di rotta nel mercato di Comer Industries, che rimarrà concentrato nei settori Construction e agricolo, con un potenziale sviluppo sull’e-mobility e nei segmenti AGV (Automated Guided Vehicle) e AMR (Autonomous Mobile Robot).
PLE
Proprietà francese per Isoli
Il produttore francese Klubb ha acquisito Isoli, storico produttore di piattaforme autocarrate e allestimenti speciali su veicoli per il pronto intervento. L’azienda di Fontaniva (Pd), fondata nell’immediato dopoguerra, vanta una lunga storia di prestigio produttivo nella predisposizione di autocarri in assetto speciale – un’eccellenza seguita, negli anni, dalla costruzione di PLE, per una gamma tra le più apprezzate in tutta Europa – con numerosi contratti di alto profilo (siglati con istituzioni internazionali e persino con l’ONU). Oggi l’azienda conta circa 120 dipendenti. Klubb è uno dei produttori in ascesa in Europa, nel settore del lavoro in quota, sia per acquisizioni che per crescita dell’organico interno. L’anno scorso la società di private equity Andera Partners ha acquisito una partecipazione significativa –comunque di minoranza – nell’attività di Klubb, attraverso il fondo Andera MidCap. Un ingresso corroborante, a supporto delle ambizioni di espansione dell’azienda francese.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Una Z nell’alfabeto del noleggio
Presentata in anteprima mondiale a Bauma 2022, CTE lancia ora sul mercato ufficialmente la nuova piattaforma autocarrata Zeta 22 allestita su 3,5 ton, caratterizzata da una particolare configurazione del braccio articolato che permette di sfruttare l’intera area di lavoro, ideale per le applicazioni richieste dal settore del noleggio. La Zeta 22 di CTE è quindi capostipite di una nuova gamma di piattaforme autocarrate articolate e riprende il nome del fortunato modello Z degli anni Novanta, con il rilancio del doppio pantografo per raggiungere le massime prestazioni garantendo la massima sicurezza per l’operatore. La configurazione del braccio è con articolazione a doppio sfilo – una geometria che consente di sfruttare, come dicevamo, l’intera area di lavoro per ottenere le massime prestazioni in altezza e sbraccio. Principali caratteristiche: 22 m di altezza di lavoro; 10,5 m di sbraccio e una portata in cesta di 250 kg. L’attacco della cesta in posizione frontale, senza alcun ingombro sottostante, a vantaggio di tutte le attività di manutenzione, soprattutto del verde, contro rischi e danneggiamenti accidentali. Il modello esposto al Bauma era allestito su veicolo Iveco, ma in futuro sarà disponibile anche l’allestimento su Isuzu.
Giovanni Marzoli, l’umanità di un grande professionista
La scomparsa - il 1° dicembre - di Giovanni Marzoli, storico Export Manager di Airo, ha colpito nell’affetto molti amici del settore che lo conoscevano bene e ne apprezzavano le grandi dote umane e professionali. L’azienda emiliana lo ha ricordato con parole di grande affetto che riportiamo integralmente. “Siamo vivamente addolorati per la scomparsa del caro Giovanni Marzoli e manifestiamo ai familiari profondo cordoglio. Dal 2015 fino al suo recente pensionamento Giovanni ha lavorato con noi come Export Manager e lo ricorderemo come viaggiatore del mondo, per la sua professionalità, collega e soprattutto come persona stimata per la sua pacatezza, la sana vena di ironia e per gli immancabili aneddoti. Ti auguriamo buon viaggio, Giovanni”.
NOLEGGIO
Strategia toscana
Un’operazione meditata e calibrata sul territorio, quella dell’acquisizione di Aerotecnica da parte del gruppo Kiloutou. Il recente assorbimento consentirà a Kiloutou Italia di sviluppare la propria rete in Toscana con tre nuove filiali strategiche nell’area di Firenze. Aerotecnica è uno dei principali operatori generalisti nel settore del noleggio nella regione. Oltre alle tre filiali già menzionate, la società è proprietaria di alcuni depositi a Colenzano, Pistoia e Lucca, conta 23 dipendenti e più di 550 tra macchine e attrezzature. Dopo aver rilevato negli anni scorsi tre importanti aziende di noleggio nel nord Italia, l’acquisizione di questa nota azienda del centro consente a Kiloutou di continuare a espandere la propria rete verso il Mediterraneo. Le succursalie il personale di Aerotecnica entreranno a far parte della rete attuale di Kiloutou Italia – composta oggi da 22 filiali e 230 dipendenti.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e PortualeBauma 2022, oltre il successo
Alla fine, è stato grande Bauma, questo del 2022 con soddisfazione completa da parte di molti tra gli espositori. Ma le note critiche non vanno lesinate comunque, a quello che si presenta come l’evento espositivo del settore Construction per eccellenza, pur contrastando con una realtà che cambia, inesorabilmente e a svantaggio dell’idea stessa di esposizione “monstre” senza contraddittorio.
Proviamo a separare in modo chiaro pregi e difetti dell’immensa fiera tedesca, archiviata sull’onda dei 495.000 visitatori registrati all’ingresso (oltre il 25% in meno, quindi, rispetto agli oltre 600.000 dell’edizione 2019) e degli oltre 3.200 espositori (contro i 3.684 sempre relativi alla penultima tornata prepandemia del Bauma). Cominciamo dai pregi. Senz’altro, tra le aziende partecipanti si è registrata una notevole soddisfazione per gli incontri, le
relazioni proficue e gli accordi commerciali attuati durante la fiera. Le potenzialità internazionali del Bauma hanno confermato tutta la valenza di un evento che continua a richiamare un gran numero di visitatori professionali. La “vetrina” di prodotti e tecnologie non è venuta meno nel suo valore promozionale e di mutuo scambio del business. Non solo. La disponibilità estesa degli orari e degli spazi di incontro ha concesso agli stessi espositori
la possibilità di organizzare in modo diversificato e razionale le diverse sessioni di appuntamento, ritrovo e confronto con i clienti stessi e con i potenziali buyer. Anche l’assistenza degli uffici Bauma – ai visitatori professionali e agli osservatori del giornalismo tecnico – si è dimostrata all’altezza del compito di accogliere e fornire una cartina di tornasole per orientarsi opportunamente nell’ambito di una manifestazione così vasta e complessa. Sulle note dolenti, non saremo troppo severi ma comunque faremo solo alcuni appunti doverosi e innegabili nella loro evidenza. La partecipazione al Bauma,
innanzitutto, prevede costi eccessivi, per i visitatori internazionali e per gli espositori. Qualche grande realtà internazionale ha rinunciato a esserci, sottolineandone proprio l’investimento troppo oneroso. Senza contare che trovare una struttura alberghiera, oppure una sistemazione in appartamento, è un’impresa che costa carissima. Esorbitante, fuori da qualsiasi realtà che non attenga allo sfruttamento economico parossistico della domanda. La seconda reprimenda riguarda la durata della manifestazione. Tutti, ma proprio tutti gli espositori che abbiamo visitato, hanno concordato sul fatto che sette gior-
ni di fiera sono un’esagerazione. Considerando il fatto che alle presenze professionali dei primi giorni di esposizione, si alternano, dal giovedì alla domenica, pubblici diversi e meno qualificati. Alla fine, non facciamo mancare il nostro applauso e la nostra ammirazione al Bauma 2022, ma con una doverosa riserva e un sano realismo che devono evidenziarne gli aspetti critici. A beneficio di futuri miglioramenti che potrebbero conferire modernità e fruibilità alla fiera da parte di chi – espositori e visitatori professionali in primis – ne guadagnerebbe un punto di riguardo in più.
PLE Il costruttore barese di piattaforme cingolate ragno CMC ha comunicato di essere stato annoverato tra i Leader della Crescita 2023 dal “Sole 24 Ore“. Con un CAGR (tasso annuale di crescita composto) del 35.99% nel triennio 2018-21, CMC è stata riconosciuta virtuosa dal punto di vista economico finanziario, nel novero delle prime 500 aziende italiane in questa speciale classifica, pubblicata dal quotidiano economico-finanziario milanese, in collaborazione con Statista (la prima business platform al mondo, fornitore di dati di mercato e di consumo). Questo riconoscimento è stato conferito ufficialmente lunedì scorso, 22 novembre, con la pubblicazione della graduatoria sulle pagine del quotidiano economico nazionale e arriva solo 15 giorni dopo il riconoscimento di Campione Della Crescita 2023 attribuito a CMC dal quotidiano “La Repubblica”.
Campione di Crescita industriale
Nei cantieri di Germania
L’Eco1000, modulo SPMT di Cometto tra i più apprezzati dagli attori della grande movimentazione industriale, è approdato al cantiere navale tedesco di Rosslau (RSW), in versione a quattro assi, per movimentare componenti d’acciaio del peso fino alle 160 tonnellate all’interno dello stabilimento. “Avevamo l’esigenza di sostituire i vecchi mezzi di trasporto e movimentazione all’interno della fabbrica – spiega Peter Talaska, amministratore delegato del cantiere – Dopo aver effettuato una ricerca di mercato, il modulo Cometto Eco1000 a quattro assi, nella variante a telaio lungo ha soddisfatto esattamente le nostre esigenze”. La scelta opportuna è confermata dal direttore di produzione Jonas Hohmann, che definisce l’Eco1000 come “un pezzo importante del puzzle per la futura logistica dell’impianto”.
Bandiere d’Arte per un mondo in esposizione
STUDIO STANDS È IL NOME DEL PROTAGONISTA D’ECCELLENZA NELLA REALIZZAZIONE DI MANUFATTI STAMPATI PER EVENTI E MANIFESTAZIONI FIERISTICHE. L’AZIENDA BRESCIANA HA CONQUISTATO IL MONDO DEL SOLLEVAMENTO GRAZIE A UNA QUALITÀ DEI TESSUTI E DELLE DECORAZIONI
PER UNA GAMMA AMPIA DI PRODOTTI E SOLUZIONI A MISURA DI OGNI OUTDOOR EXHIBITION
“Nello spazio di una fiera, un’azienda deve ‘svettare’ in tutta la propria evidenza. Solo così l’immagine di un marchio diventa un valore assoluto, una dichiarazione di identità che dà forza ai prodotti e alle strategie”. Le parole di Riccardo Gnani, responsabile commerciale di Studio Stands, sono una dedica al significato più autentico che deve assumere, sempre, una bandiera. Parliamo di una bandiera vera e propria, come quelle che dominano il cielo delle esposizioni internazionali, nel mondo del sollevamento in particolare, dove il simbolo di una realtà industriale deve sempre volare alto - spesso insediato sulla navicella di una piattaforma aerea o sul jib terminale di una gru.
La Studio Stands di Travagliato (Bs) si può definire oggi come un vero e proprio fulcro di quella “Art d’Expo” che è frutto della lunga esperienza pregressa nel settore della stampa digitale e dei materiali espositivi. “Quella delle fiere è una vocazione che si è sviluppata progressivamente, nella consapevolezza di avere a disposizione un know-how unico, di notevolissima professionalità - sottolinea Gnani - La nostra sede produttiva, in provincia di Brescia, può essere considerata alla stregua di una bottega d’arte,
dove si realizzano manufatti di qualità per eventi promozionali che richiedono un alto profilo di visibilità. Nel tempo, molte aziende primarie che partecipano di consueto alle maggiori fiere industriali, si sono rivolte a noi dopo aver constatato il pregio della manifattura Studio Stands. Soprattutto le bandiere per esterno, personalizzabili con loghi e messaggi e adatte per esposizioni ed eventi all’aperto svolti in ogni condizione atmosferica e climatica, hanno conquistato un ampio pubblico di committenti di fascia alta”.
La tradizione della stampa di alta qualità - sviluppata e perseguita negli anni da Studio Stands secondo canoni tecnologici irreprensibili - contribuisce ancora notevolmente al successo di bandiere, flag e gocce dedicate agli spazi espositivi (per citare solo alcune delle tipologie più
richieste dalle imprese che partecipano alle fiere di settore). “Ogni nostra creazione contempla un’alta definizione, dai colori vivaci e brillanti - conferma Riccardo Gnani - Le bandiere pubblicitarie che progettiamo e realizziamo completamente al nostro interno (seguendo un processo di fabbrica totale, senza affidarci ad altre aziende di supporto) sono la garanzia di un sicuro impatto visivo in qualsiasi contesto, soprattutto durante gli eventi fieristici che si svolgono nelle aree esterne. La personalizzazione avviene con una stampa realizzata attraverso il metodo della sublimazione a caldo su tessuto poliestere di matrice nautica. In questo modo si ottiene un ‘trapasso’ efficace dell’immagine, che viene specchiata sul lato opposto delle bandiere stampate, decorandone di fatto entrambe le superfici. Le bandiere possono essere stampa-
te, inoltre. In modalità bifacciale - con una grafica frontale diversa da quella posteriore; in questi casi, si esegue una doppia stampa secondo una metodologia sartoriale, inserendo un opportuno strato blockout”. Ogni spiegazione dettagliata di Gnani rivendica l’orgoglio di un’esperienza artigiana straordinaria che appartiene al bagaglio storico di Studio Stands. “Non siamo nati per allestire spazi fieristici, non era quella la nostra ambizione - precisa il direttore commerciale dell’azienda bresciana - Piuttosto, questa dedizione è una conseguenza dell’alta manifattura che abbiamo sempre seguito nella confezione dei nostri prodotti. Oltre alla resa estetica, curiamo da sempre, per le nostre bandiere, anche l’aspetto della durabilità. La conservazione nel tempo delle stampe è strettamente legata al contesto in cui la bandiera stessa viene esposta. Impieghiamo sempre tessuti di origine europea, inchiostri sublimatici di qualità e la sapiente confezione sartoria-
le già menzionata prima. Questi fattori completano, nel loro insieme, un ciclo virtuoso importante per prolungare la resistenza delle nostre specialità espositive”.
Le insegne che il pubblico ammira da lontano, prima di approdare al cospetto di grandi manifestazioni fieristiche - come il GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento che si preparano a una straordinaria edizione 2023, fra pochi mesi - sono altrettanti vessilli di un’emozione evocativa, ancestrale, che fa battere il cuore e la mente all’unisono. Creando memoria storica e prestigio incancellabili, nell’immaginario dei visitatori, a ogni latitudine. Celebrare chi si fa maieuta di queste emozioni uniche è doveroso e il plauso alla grande maestria di Studio Stands conferisce un nuovo, inedito tocco artistico alle più prosaiche campagne di marketing e - consentiteci il sentimento - alla dichiarazione sincera e accorata di un grande, inesausto orgoglio professionale.
NOLEGGIO
Espansione in Alto Adige
Venpa, società capofila del gruppo di noleggio GV3, ha annunciato l’acquisizione del 51% di Nolotecnica, storica azienda altoatesina, a rafforzamento della propria presenza in Trentino-Alto Adige. Nolotecnica, fondata nel 1989 e con sede a Laives in provincia di Bolzano, avrà ancora in Cesare Scaratti, attuale amministratore, il proprio fulcro di gestione aziendale, coadiuvato sempre dall’attuale staff di collaboratori specializzati, ma in concerto con il piano di sviluppo e perseguendo gli obiettivi definiti con Venpa e il gruppo GV3. Dopo l’insediamento in Puglia con l’apertura di Rental Sud a Corato (Bari) e il recente potenziamento delle sedi toscane, l’attuale rafforzamento della presenza in Trentino-Alto Adige, conferma il percorso programmato di consolidamento e ampliamento di Venpa su tutto il territorio nazionale. “Venpa vuole crescere e con lei il gruppo GV3 – sottolinea Emanuela Pege, presidente di Venpa Spa – Non solo vogliamo consolidare quanto finora realizzato ma intendiamo anche ampliare gli orizzonti e creare sinergie, accogliendo nuove realtà già specializzate nel noleggio, fortemente radicate nel territorio di appartenenza. Siamo entusiasti che l’acquisizione di Nolotecnica si sia conclusa con successo, per poter iniziare questa nuova avventura in Trentino-Alto Adige insieme a Cesare Scaratti e al suo staff”. All’ad di Venpa, fa eco la dciarzione dello stesso Cesare Scaratti, confermando la soddisfazione “di essere entrato a far parte di Venpa e del mondo GV3. Sono sicuro che grazie a questa collaborazione Nolotecnica possa crescere e diventare l’azienda numero uno per il noleggio delle piattaforme aeree in Alto Adige”.
Eccellenza autolivellante
piattaforma cingolata semovente con braccio tele-
una modalità funzionale e di marcia completamente elettrica. Il suo nome è Jibbi 1890 PRiMO e ha diviso l’ammirazione del pubblico di Monaco con l’altra novità eclatante in fiera, costituita dalla prima gru telescopica semovente mai realizzata da AlmaCrawler (sempre con tecnologia autolivellante) denominata T-Crane 1060. In evidenza anche la nuova versione rinnovata del Multi-Loader 2.5, best seller della gamma ML, con incremento della capacità di carico fino ai 3.000 kg e trazione completamente elettrica. La nuova denominazione è ML 3.0 BL.
Un
Ci ha pensato Palazzani a portare uno dei doni più preziosi alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, proprio a poche settimane dal Santo Natale. Una delegazione dell’azienda bresciana ha consegnato alla storica istituzione meneghina il nuovo ragno XTJ 52+ che darà continuità a una fedeltà di scelta inaugurata con il precedente modello XTJ 48, acquistato più di vent’anni fa dall’impresa che provvede da sempre alla manutenzione e alla costante cura strutturale della cattedrale simbolo di Milano.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Centro d'Innovazione
Facendo seguito all’approvazione unanime del Comune di Cavriago (Re) dell’ottobre scorso, Walvoil, ha annunciato che in via Portella della Ginestra 10 sono ufficialmente iniziati i lavori di ampliamento della sede produttiva e di costruzione del nuovo Innovation Center. I lavori, che insistono su una superficie di tre ettari, rappresentano un ennesimo segno del profondo radicamento dell’azienda nel territorio reggiano ed emiliano. Già presente in otto sedi nazionali – sei delle quali a Reggio Emilia e provincia, e due nella provincia bolognese – Walvoil, che il prossimo anno compirà i suoi primi 50 anni, continua ad essere un volano di sviluppo e di innovazione in una relazione di reciprocità con le comunità nelle quali è insediata. I nuovi edifici, che avranno le dimensioni rispettivamente di 9.000 e di 3.000 metri quadrati, prevedono un investimento totale di circa 31 milioni di euro, comprensivi degli allestimenti interni in tecnologie e macchinari, e saranno costruiti secondo le più moderne metodologie per garantirne la massima efficienza e sostenibilità sia ambientale che sociale. A sud degli edifici destinati alla produzione troverà sede una costruzione leggermente più piccola, quanto a dimensioni, ma dalle caratteristiche estetiche e formali di maggiore impatto. L’edificio ospiterà, infatti, il nuovo Innovation Center, i laboratori di ricerca e sviluppo dell’azienda – attualmente insediati a Reggio Emilia. Questi laboratori, già fiore all’occhiello dell’azienda e cuore operativo di tutte le attività di ricerca, saranno ulteriormente di servizio anche alle filiali estere presenti in Australasia, Brasile, Canada, Cina, Corea, Francia, India e Stati Uniti.
Teresio Massucco, il “grande cuneese”
Dopo la scomparsa improvvisa del cavalier Amilcare Merlo, un altro grave lutto ha colpito a novembre il mondo dell’imprenditoria nazionale. Si è spento, a 81 anni, Teresio Massucco, fondatore di una delle più grandi e storiche aziende di noleggio del nostro paese, attiva nel sollevamento industriale e cantieristico, oltre che nel movimento terra e nelle grandi costruzioni. Cuneese come Amilcare Merlo, Massucco diede vita alla sua straordinaria realtà imprenditoriale (la Massucco T) nel 1961. All’inizio, fu una semplice ditta individuale di scavi; poi, l’attività si espande con la commercializzazione (e successivamente anche con il noleggio) di carrelli elevatori e altre macchine per le costruzioni. Proprio nel movimento terra e nel supporto ai grandi cantieri, Massucco divenne un punto di riferimento del settore, con un’attività che negli anni ha raggiunto il traguardo di una dimensione poderosa, con filiali in tutta Italia, oltre che in Francia e in Tunisia e una flotta complessiva di oltre 1.800 mezzi. Grandi realizzazioni civili e opere pubbliche, tra strade, ponti, acquedotti, gasdotti, opere fluviali e di implementazione idraulica e bonifica, non esauriscono l’impegno di Teresio Massucco e della sua impresa, ma la persona verrà ricordata anche per la profonda umanità. Era rimasto vedova dell’amata consorte Michelina Parola, e il suo conforto rimaneva quello della vicinanza assidua e premurosa dei figli Paolo e Cristina e dei nipoti Tommaso e Beatrice.
Assodimi, il settore cresce (+22,6%) in assenza di personale
Si è svolta lo scorso venerdì 2 dicembre l’annuale assemblea dei Soci Assodimi presso l’Hotel Savoia Regency di Bologna, all’interno della quale è stato presentato lo Studio Noleggio. Tre gli speaker della giornata – con Federico Della Puppa, responsabile del centro studi Assodimi-Smartland, che ha illustrato i dati del noleggio – il segretario generale di Unacea Luca Nutarelli che ha esposto i dati di vendita delle macchine e Giovanna Altieri del Centro Studi di Ance che ha focalizzato l’attenzione sui dati del
settore delle costruzioni. Lo Studio Noleggio ha evidenziato come il noleggio sia diventato una vera e propria scelta di business per la maggior parte dei clienti, assumendo un valore ancor maggiore in riferimento al difficile momento economico attuale. In questo contesto l’andamento del comparto delle costruzioni – che rappresenta la fetta di clientela più ampia del noleggio – e quello della produzione industriale stanno crescendo in modo tale che potrebbero assorbire eventuali anomalie del mercato.
Analizzando i bilanci 2021 delle aziende di noleggio si denota un mercato in forte ascesa con medie nazionali intorno al +22.6%, con i soci Assodimi che possono vantare crescite medie del 27.2%. Tutti gli indici aziendali sono positivi, con l’unica eccezione del costo del personale e del fatturato pro capite, che identificano la mancanza di personale all’interno del comparto. Due indicatori su tutti saltano all’occhio con l’indice di solvibilità del noleggio molto elevato elaborato in 1,2 – che per i soci Assodimi aumenta del 50% in 1,8 – e l’indi-
ce del cash flow al 18,3% (che raggiunge il 19,3% per i soci Assodimi). Nel 2021 si è assistito ad una crescita del mercato del noleggio consolidata del 22,6% (superando le previsioni che riportavano il 20,4%) mentre nel 2022 la crescita stimata è del 13,5%. Per il 2023 si prevede un ulteriore incremento, per effetti degli investimenti, che dovrebbe portare a una crescita media del 15,5%. Il mercato del noleggio italiano dovrebbe arrivare a toccare i 2,88 Mld di euro, con una spesa pro capite di 48,6 euro che ha registrato un incremento del 114% in 15 anni e del 60% nei soli ultimi tre anni. Tra gli annunci rivelati in anteprima durante l’assemblea, la creazione (nel 2023) di un contratto collettivo di lavoro per il noleggio, l’incremento della digitalizzazione e l’aumento della professionalità del settore con eventi e webinar. La formazione è uno dei temi centrali per il nuovo anno con differenti tipologie di corsi noleggio in programma, che mirano a professionalizzare gli operatori del noleggio, e nuovi percorsi di management in collaborazione con importanti università italiane. Al termine della giornata è stato presentato il 31° Congresso dei noleggiatori che andrà in scena il 29 settembre 2023 negli spazi del Museo Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli.
Presidio isolano
MAN
in
consolidando il presidio nell’isola con due nuove sedi a Cagliari e a Sassari,
precisa connotazione territoriale che allarga ancora il proprio raggio d’azione. “Dal 2011 abbiamo una filiale a Livorno (in località Colle Salvetti, ndr.) con l’obiettivo di presidiare la litoranea toscana – rivela l’amministratore unico di Tirrenia Trucks, Andrea Angeli – È qui che siamo sempre più frequentemente entrati in contatto con gli autotrasportatori sardi per i quali quel porto è il principale varco verso il continente. All’inizio si trattava di soli interventi di manutenzione e riparazione ma ben presto le relazioni si sono allargate anche alle trattative commerciali. È del 2016 un primo sbarco della nostra realtà, con un piccolo presidio commerciale a Cagliari, a cui è seguito nel 2020 il mandato da parte di MAN Italia e il primo insediamento a Sassari, passato un po’ sotto silenzio per i problemi legati alla pandemia. Di questi giorni è invece l’inaugurazione della sede di Cagliari prima e successivamente Sassari, che sancisce la nostra presenza con due presidi sull’isola”. La sede di Cagliari si trova ad Assemini, a una decina di chilometri dal capoluogo, nella zona industriale Macchiareddu, importante crocevia del traffico merci sardo. L’insediamento si sviluppa su un’area di 11.000 metri quadrati, dei quali 1.300 coperti tra officina e uffici. La sede di Sassari sorge invece nella zona industriale Muros, a pochi chilometri dalla città, anche in questo caso nel cuore delle attività di trasporto della parte settentrionale dell’isola. La struttura si sviluppa su un’area di 7.500 metri quadrati, dei quali 1.000 mq coperti occupati soprattutto da un’officina attrezzata. Nel complesso nelle due strutture operano 25 dipendenti tra personale tecnico, commerciale e amministrativo.
Alto profilo di carico
Parker Hannifin, gruppo mondiale nelle tecnologie di movimentazione e controllo, ha annunciato l’introduzione sul mercato di una serie di valvole precompensate con rilevamento del carico (LS) di nuova generazione che fanno parte della gamma VA, progettate specificamente per applicazioni con macchinari mobili altamente complesse. Le prestazioni delle valvole di controllo direzionale per macchinari mobili della serie VA garantiscono manovrabilità e robustezza ad alto livello, oltre a consentire flessibilità e modularità superiori. Queste valvole sono progettate e predisposte per soddisfare le esigenze future di una serie di settori heavy duty, tra cui i comparti forestale, edile, minerario e della movimentazione di materiali. La serie VA si basa sulle valvole di fascia alta L90LS e K220LS di Parker, note per robustezza, controllabilità e flessibilità. Queste valvole LS precompensate di nuova generazione sono state notevolmente ottimizzate per garantire una maggiore modularità e soluzioni efficienti per il cliente. Ad esempio, queste valvole sono state progettate con l’obiettivo di ridurre le esigenze di spazio e aumentare le opzioni di montaggio, ottimizzando al contempo i canali per ridurre al minimo le perdite di flusso. Con una portata massima alla porta di lavoro di 450 l/min, la serie VA segue le orme della valvola K220LS e porta le prestazioni a un livello superiore. La serie VA è stata progettata e ottimizzata con funzionalità quali elettronica di bordo e predisposizione all’Industria 4.0 o a qualsiasi altra richiesta futura relativa a IoT e diagnostica. La nuova serie di valvole, inoltre, integra funzionalità idrauliche di ultima generazione: contropressione proporzionale con ricarica attiva, possibilità di riscaldamento e molti altri miglioramenti mirati a incrementare le prestazioni che preannunciano l’inizio di una nuova generazione di valvole di controllo direzionale per macchinari mobili. La VA300 è la prima valvola della nuova serie ad essere introdotta sul mercato. La prossima valvola della linea, la VA450, verrà commercializzata all’inizio del 2023.
MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALETecnomovint, il “Lifting Genius” è sempre in azione
Nel settore del sollevamento e della movimentazione, in ambito nazionale, la realtà bergamasca di Tecnomovint (insediata nel territorio di Gorlago), da oltre 30 anni ha fatto della creatività più innovativa la propria missione imprenditoriale. La progettazione, la produzione e la commercializzazione di soluzioni originali che trovano larga applicazione nel settore della movimentazione dei carichi di diverse forme e materiali, sono attività che in Tecnomovint esulano dagli standard di prodotto. Ogni attrezzatura e impianto si riferisce a progetti personalizzati e studiati ad hoc, partendo dall’analisi delle necessità operative del cliente. Nella fase di studio d’ogni soluzione, Tecnomovint si avvale di uno studio di progettazione professionale e preparato, in grado di individuare le priorità di applicazione di ogni prodotto specifico. Tra i prodotti innovativi più recenti - presentati anche all’ultimo GIS di Piacenza - la linea di ribaltatori a terra e aerei di tipo elettromeccanico e idraulico. I ribaltatori, nelle due soluzioni alternative previste dal costruttore bergamasco, sono attrezzature sempre più richieste dal mercato perché garantiscono una buona produttività nei processi di fabbrica e al tempo stesso conferiscono una sicurezza estrema alle operazioni che prevedono la rotazione di manufatti di grandi dimensioni e particolarmente pesanti. Le tipologie dei ribaltatori a terra per vergelle e dei ribaltatori aerei hanno quindi la funzione principale di ruotare manufatti con varie potenzialità dinamiche - da 0 a 90°, da 0 a 180° e, per il ribaltatore aereo, fino a 360°.
Successo Low Level
L’accesso a basse quote… va sempre più in alto. La conferma arriva dallo straordinario successo conseguito dalla partnership tra JLG e Svelt, l’azienda di Bagnatica (in provincia di Bergamo, con filiali anche in Spagna, Romania e Irlanda) specializzata nella progettazione e produzione di scale e trabattelli. A un anno dalla fornitura da parte di JLG della linea dedicata alle piattaforme aeree per basse quote della linea Power Tower, i risultati conseguiti da Svelt hanno superato le aspettative, conquistando un ampio pubblico di clienti che si sono rivolti allo specialista bergamasco proprio per richiedere le stesse PLE Low Level del costruttore internazionale, rinominate con il marchio Sveltlift (con il vantaggio di poter usufruire del servizio post-vendita JLG insediato in modo capillare in tutta Italia). In particolare Svelt ha messo in pronta consegna i modelli Sveltlift 350 e Sveltlift 420, rispettivamente con altezze di lavoro fino a 3,5 e 4,2 m.
sulle gru equipaggiate con il sistema Sense. A ben guardare, inoltre, Steady è molto più che un radiocomando: è un vero e proprio “partner” che affianca l’operatore per facilitare la sua giornata lavorativa, estremamente ergonomico, perché lascia braccia e mani in posizione naturale, riducendo la tensione posturale. Inoltre è facile da usare grazie alle icone particolarmente intuitive, mentre la retroilluminazione permette di lavorare anche nelle ore in cui la luce comincia a scarseggiare. Copre, infine, tutti i canali di frequenza al mondo e dispone di una scheda di memoria rimovibile in cui è possibile salvare le proprie imposta-
zioni personali. Dotato di un display TFT da 3,5”, Steady garantisce infine un alto livello di qualità dell’immagine, offrendo feedback dettagliati e precisi. Un altro gioiello della tecnologia è RACE – Remote Assistant Control Effer – il nuovo sistema di connettività per le gru Effer che permette di rimanere sempre connessi alla gru, con la possibilità di accedere a tutti i dati necessari. Fondamentale per pianificare il lavoro e per intervenire tempestivamente in caso di necessità. Con Race è possibile monitorare da remoto la gru da qualsiasi device mobile o fisso: basta accedere al portale, senza dover scaricare programmi o app spe-
cifiche, e in caso di difficoltà, ovunque ci si trovi, il Service Point di Effer può verificare istantaneamente il problema e intervenire subito con la risoluzione da remoto dell’anomalia. Race consente di raccogliere una gran mole di dati che permettono il monitoraggio e una miglior gestione della macchina: si può visualizzare il tragitto della gru dal pannello di controllo, monitorare il tempo effettivo di lavoro e misurare la percentuale di utilizzo delle attrezzature quali il jib, il cestello o le forche. Ma si può anche visualizzare le performance di più unità, per un miglior controllo della flotta. Un particolare sicuramente molto utile anche al noleggiatore. Senza contare i vantaggi in termini di manutenzione preventiva, dal momento che dal pannello è possibile sapere quanto manca alla manutenzione della gru e si possono quindi predisporre in anticipo gli interventi.
Compratore francese per CGM-Movincar
Aprolis, la divisione del gruppo francese Monnoyeur dedicata al noleggio di attrezzature per la movimentazione industriale e portuale in Europa e Asia, continua il processo di sviluppo internazionale con l’acquisizione di CGM-Movincar, insediata a Bologna e a Torino. Il noleggiatore italiano, attraverso 10 filiali dirette e una rete completa di distributori in tutta Italia, ha realizzato un fatturato di 80 milioni di Euro nel 2021, impiega 200 persone e gestisce 4.000 contratti di locazione a lungo termine. Aprolis è una realtà già presente in Francia, Spagna, Regno Unito e Cina. Questa nuova acquisizione e l’ingresso in uno dei principali mercati europei rappresentano un cambio di scala per la società francese. Con un volume di acquisto di 12.000 nuovi materiali all’anno, un fatturato che in 3 anni è raddoppiato per raggiungere i 500 milioni di euro e il 50% dei ricavi generati fuori dalla Francia, Aprolis ha così completato un nuovo passo nella costruzione della sua piattaforma di noleggio a lungo termine multi-prodotto nel settore della movimentazione dei materiali.
Passaggio di testimone
La dirigenza di Imer Group ha comunicato poche ore fa un importante cambiamento all’interno della divisione Access. Alla fine dell’anno in corso, Paolo Pianigiani, attuale direttore commerciale della Divisione, si congederà dall’azienda e andrà in pensione. “Presente in Imer dal 1981, Pianigiani ha svolto con professionalità importanti funzioni – ricorda il comunicato ufficiale dell’azienda – Nel tempo, è diventato un punto di riferimento per tutto il nostro gruppo. A lui vanno i ringraziamenti per il grande valore del suo operato e i migliori auguri per il futuro”. A partire dal 1 gennaio 2023 il suo ruolo sarà ricoperto da Matteo Iori, attuale responsabile dell’area Customer Care, da anni figura di spicco della divisione Imer Access nella quale ha sviluppato rilevanti competenze sia nella vendita che nel post-vendita, maturando un’ampia esperienza
a livello nazionale e internazionale. “Con l’occasione procederemo a un opportuno e sinergico accorpamento di funzioni su cui stiamo lavorando da tempo – dichiarano dal quartier generale Imer – Vogliamo rendere ancora più customer oriented il nostro modello organizzativo. La direzione commerciale incorporerà anche l’area Customer Care, con un conseguente importante potenziamento della struttura operativa della divisione. Siamo certi che il nuovo assetto organizzativo supporterà ulteriormente il trend di crescita della divisione Access, in linea con gli obiettivi di soddisfazione del mercato fissati dal piano industriale”.
Elettrizzanti a magneti permanenti
La convinzione di Bonfiglioli è quella che entro il 2030 circa il 50% di tutte le nuove macchine edili semoventi sarà a trazione elettrica o ibrida. Al Bauma 2022, questa convinzione si è tradotta nella rivelazione del nuovo sviluppo di una serie di motori elettrici a magneti permanenti, scalabile in tre diametri, ciascuno con diverse lunghezze; questa concezione progettuale rileva una gamma di potenza da 4 a 150 kW. Con il diametro del motore di 230 mm presentato a Monaco, sono disponibili tre lunghezze da 4, 7,5 e 15 kW e sono in preparazione ulteriori combinazioni diametro/ lunghezza. Il motore elettrico - utilizzato per traslazione e rotazione - è raffreddato ad aria e corrisponde alla classe di protezione IP67, è dotato di sensori di temperatura e velocità e ad esso viene flangiato direttamente un riduttore epicicloidale a uno o più stadi, definito in base ai requisiti del costruttore della macchina. I suoi intervalli di manutenzione sono lunghi e la manutenzione stessa è molto semplice grazie a un design dedicato.
Ventiquattro per la flotta
Il gruppo Sarens procede con il rinnovamento della propria flotta e lo fa introducendo una schiera di ben 24 autogrù Tadano per le filiali europee in Belgio, nei Paesi Bassi, in Francia, Polonia e Regno Unito, comprese le attuali operatività sul territorio australiano. L’ordine di Sarens comprende sei unità per ciascuno dei modelli AC 3.055-1, AC 4.080-1 e AC 5.130-1, tre unità AC 4.100-4L, una AC 5.160-1, una AC 5.220L-1 e una AC 5.250-1. Inoltre, il pacchetto d’ordine è integrato da sei E-Pack per l’utilizzo con i modelli AC 3.0551 e AC 4.080-1.
IPLOCA - encouraging sustainable energy transitions in the pipeline industry
Coppia… di peso
Un protagonista assoluto dell’heavy lifting & transportation come CTS, si è affidata di recente a una coppia nuova fiammante di motrici MAN TGX 41.640 8×4/4. I due camion per trasporti pesanti sono arrivati a poco più di un anno di distanza uno dall’altro, scelti per le loro acclamate doti di potenza e affidabilità. Partner ideali per missioni che di eccezionale non hanno solo il nome ma anche la pratica – come trai-
nare rimorchi a 16 assi che trasportano grandi macchinari industriali e ogni manufatto che non rientra nella normalità delle dimensioni di trasporto. “Per le nostre missioni più impegnative la nostra scelta è caduta sul modello MAN TGX 41.640 8×4/4 e, dopo la positiva esperienza con il primo, ne abbiamo ordinato a poco più di un anno di distanza un secondo, uguale come motorizzazione, ma della nuova gamma aggiornata per questo veicolo per trazioni pesanti –conferma Daniele Sansavini, fondatore e patron in carica di CTS – Io non guido
autocarri ma i miei autisti ne sono entusiasti e hanno apprezzato moltissimo le tante novità introdotte nel nuovo modello MAN in termini di comfort in cabina e guidabilità”. Vediamole, allora, queste prerogative. Il nuovo MAN TGX 41.640 8×4/4 è dotato del possente motore a sei cilindri in linea D38 di 15,2 litri Euro 6d, di 640 cv e 3.000 Nm di coppia. La driveline è completata dal cambio automatizzato MAN TipMatic 12.30 con convertitore di coppia-frizione d’innesto con retarder e programma di marcia MAN TipMatic per traini eccezionali.
Le sospensioni sono meccaniche sull’asse anteriore e pneumatiche sull’asse anteriore aggiunto, mentre la cabina è la GX, il top di gamma con tutte le soluzioni per il comfort dell’autista introdotte con la nuova gamma: dal MAN ComfortSteering al completo impianti di infotainement comprensivo del RIO box. Ovviamente il nuovo TGX è dotato di tutte le dotazioni di sicurezza: il sistema frenante elettronico EBS con freni a disco sugli assi anteriori con funzione ABS/ASR e MAN Turbo EVBec, il freno motore elettronico.
Arriva in flotta un colosso
L’americana Bigge è una delle più grandi società di noleggio di gru e autogrù negli Stati Uniti e, per tener fede alla propria denominazione, ha annunciato l’acquisto - durante il Bauma 2022 - della colossale LR 1400 SX, la più grande gru cingolata mai realizzata da Liebherr. Con una capacità di 400 tonnellate, il nuovo gigante creato dal costruttore tedesco è persino facile da trasferire in cantiere e da montare. La parte più pesante per il trasporto è la sovrastruttura della gru. Questa include la sezione centrale e il telaio ad A, parti che non devono mai essere smontate. Anche le passerelle e le ringhiere possono essere facilmente ripiegate e rimanere a bordo della gru durante il trasporto. Grazie al sistema di auto-assemblaggio, è facile montare e smontare gli argani di sollevamento, i cingoli, il contrappeso e le sezioni del braccio, il tutto senza l’ausilio di una gru di servizio. La gru può anche sollevare, abbassare e fissare idraulicamente il contrappeso posteriore modulare da 150 ton (con lastre da 5 o 10 ton). L’LR 1400 SX è dotata di un potente motore diesel Liebherr da 450 kW e il carro cingolato si avvale di ben quattro motori per la traslazione.
Negli spazi di uno stand condiviso con il dealer tedesco Rothlehner Arbeitsbühnen, nell’area esterna del Bauma 2022, Easy Lift ha rivelato in anteprima mondiale la nuova piattaforma cingolata RA53, un ragno telescopici dai 53 metri operativi a doppio sfilo, dotato della tecnologia più sofisticata per poter svolgere lavori ad alta quota con le prestazioni più notevoli ed efficaci. Questo rilevante traguardo tecnologico ha visto l’abbinamento, in fiera, con gli ultimi sviluppi sul fronte della digitalizzazione, con l’implementazione su alcuni modelli Easy Lift del sistema di diagnostica da remoto Easycom e della funzionalità Home function. A complemento dell’esposizione, le ultime novità di gamma costituite dai modelli R130 e R180 della prima fascia di altezze operative, dalla RA24 della serie media e dai grandi campioni RA31 e R420. Focus anche sulla sostenibilità, con le versioni a batteria al litio BA e con le ibride HY.
ATTREZZATURE
Portale di possibilità
Il nuovo sistema a portale idraulico Enerpac SBL600 ha debuttato in pubblico al Bauma 2022, corroborando la gamma SBL-Super Boom Lift con un’altezza massima di sollevamento di 10,6 e cilindro idraulico telescopico a tre stadi dotato di un braccio pieghevole (che consente il trasporto su autocarri a pianale standard, senza la necessità di autorizzazioni e percorsi speciali). Il portale idraulico SBL600 ha un braccio rettangolare per aumentare la capacità e l’altezza di sollevamento, con una capacità al primo stadio di 674 tonnellate, al secondo stadio di 562 tonnellate e al terzo stadio di 416 tonnellate. Il suo design è ottimizzato per la facilità di trasporto, riducendo in modo significativo i costi di installazione e allestimento per questa classe di portale. Con un braccio pieghevole, l’altezza di trasporto dell’SBL600 è di soli 2,25 m e il peso proprio per gamba di 9 tonnellate, consentendo a un rimorchio a pianale di trasportare due gambe del portale anziché una. “La facilità di trasporto è il vantaggio principale del portale idraulico SBL600 – conferma Pete Crisci, direttore della linea di prodotti Enerpac Heavy Lifting Technology – La sua altezza di trasporto significativamente ridotta, che consente di trasportare il portale a quattro gambe in cantiere, utilizzando solo due camion a pianale standard, lo rende più efficiente da mobilitare rispetto ai ponti più grandi e più pesanti. Inoltre, l’altezza di sollevamento dell’SBL600, pari a 10,6 m, consente agli utenti di eseguire sollevamenti pesanti a un’altezza maggiore rispetto ad altri carriponte di questa categoria”. L’SBL600 utilizza ruote in acciaio su cingoli di calibro 914 mm (3 piedi), standard del settore. Ogni gamba del portale è dotata di una pompa idraulica incorporata che elimina i rischi di inciampo, eliminando la necessità di collegare i tubi e rendendo l’attrezzatura più facile da installare. Come standard, l’SBL600 include i comandi wireless Enerpac Intellilift, che offrono agli utenti un modo sicuro e affidabile di azionare il portale. Senza cavi, non ci sono pericoli di inciampo o rischi di collegamenti errati. I comandi wireless consentono di risparmiare tempo durante l’allestimento, poiché non ci sono cavi da collegare. Inoltre, consente il posizionamento illimitato dell’operatore, il sollevamento e l’abbassamento sincronizzato automatico, oltre al controllo della corsa e dello spostamento laterale. Sono inclusi allarmi di sicurezza integrati per avvisare l’operatore di condizioni non sicure e interrompere le operazioni del portale. Il portale Enerpac SBL600 è conforme agli standard di sicurezza ASME B30.1, CE, UKCA e altri. Gli accessori per l’SBL600 includono le travi di testata, i binari di scorrimento e le unità di spostamento laterale per spostare un carico lungo le travi di testata utilizzando i comandi wireless Intellilift.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Un nuovo manager sulla torre
Liebherr investe sul mercato italiano delle gru a torre, rafforzando la presenza sul territorio con una nuova figura commerciale e nuove strategie di mercato. La crescita del 10% nelle vendite globali in questo segmento di prodotto, nel 2022, conferma un trend di crescita solido ed evidente nel nostro Paese, e la nomina di Andrea Sella Piazza nel ruolo di responsabile commerciale potenzia le ambizioni future di Liebherr. Il nuovo manager avrà il compito di consolidare e sviluppare lo stesso mercato italiano delle gru a torre con il supporto di un team commerciale, post-vendita e service rafforzato nella sede Liebherr Italia di Monfalcone, in accordo con la strategia di sviluppo definita dalla sede centrale Liebherr-Werk Biberach. Uno dei punti cardine della nuova strategia per Liebherr Italia prevede già dal 2023, a supporto dei concessionari e dei noleggiatori, la disponibilità di una rental fleet completa di gru a torre. La nuova organizzazione in Liebherr Italia avrà in gestione, oltre alla gamma di gru a torre, anche la distribuzione delle gru della gamma MK (gru edili mobili).
Il Cavaliere del Sogno
CI HA LASCIATO, IL 9 NOVEMBRE SCORSO, IL GENIO IMPRENDITORIALE CHE HA INVENTATO IL SOLLEVATORE TELESCOPICO, ICONA DELLE COSTRUZIONI MODERNE. LA SUA EREDITÀ ALLE NUOVE GENERAZIONI È QUELLA DELL’AUDACIA E DELLA CURIOSITÀ. PER ANDARE LONTANO, SENZA PAURA E CON LO SGUARDO VERSO L’ORIZZONTE DELLE PROPRIE ASPIRAZIONI
Nella memoria di tutti coloro che ne hanno conosciuto il valore e l’impronta di umanità, oltre al talento inestimabile e alla forza creativa, rimarrà per sempre lo sguardo di Amilcare Merlo. Impossibile da definire e altrettanto indimenticabile. Uno sguardo che comprendeva l’interlocutore in un orizzonte più ampio. Non travalicandolo e passando oltre, ma portandolo con sé, in quella visione del mondo che era la proiezione di uno spirito interiore senza confini, incontenibile nella sua volontà di pensiero e azione. Il Cavalier Merlo - come molti, nella sua preziosa cerchia di collaboratori, a volte lo chiamavano, con naturalezza definitiva - è stato uno degli autentici condottieri dell’industria italiana, fautore di un miracolo manifatturiero che nasce dal territorio (quello di Cuneo e della sua provincia) - arricchendone le opportunità di sviluppo economiche e sociali - per espandersi nel vento della competizione internazionale. E lì, vincere il confronto, con forza di convinzione, preminenza di
cittadinanza benemerita ad Amilcare Merlo, conferita dalla Città di Cuneo (a destra, la sorella e cofondatrice dell'azienda, Natalina Merlo)
obiettivi, qualità dei prodotti e, ancor prima, qualità e avanguardia delle idee. Le origini di Amilcare Merlo - nato nell’amatissima Cuneo il 24 novembre del 1934 - sono quelle di un’epopea aziendale irripetibile che risale agli inizi del secolo scorso quando il padre, Giuseppe Amilcare Merlo, aprì a Cuneo un'officina per la lavorazione del ferro. Era il 1911 e la storia embrionale della Merlo si dipana con laboriosa tenacia fino al secondo dopoguerra. È proprio nel 1948 che i figli entrano nella gestione dell’azienda, con Natalina Merlo a capo della gestione amministrativa e Amilcare, dopo anni di febbrile apprendistato, entra nel fulcro delle decisioni strategiche che riguardano il futuro dell’azienda. Nel 1953, un passo decisivo sarà quello del trasferimento dal centro della città alla periferia di Cuneo,
Personalità
insediando la produzione in una sede più ampia e appropriata per le crescenti necessità di sviluppo della società a conduzione familiare. Amilcare, intanto, comincia a guardare oltre l’orizzonte. Verso una nuova avventura, ancora più ambiziosa. Con la sorella Natalina, che condivide la spinta ideale del fratello, Amilcare dà vita alla società “A. Merlo e C. snc di Amilcare e Natalina Merlo”. Il bagaglio dell’attività paterna, ormai consolidato, è il porto di partenza per il largo verso prospettive mai tentate prima d’ora. Si avvia la costruzione del nuovo, immenso stabilimento di San Defendente di Cervasca, alle porte del capoluogo piemontese, dove l’attività di lavorazione metallurgica si sviluppa sempre di più nel solco della meccanica di trasformazione, con la produzione delle prime macchine mobili (dumper per l’edilizia e le inedite autobetoniere). Nel 1981 na-
sce il primo sollevatore telescopico, nel modello SM30. È l’intuizione capitale per Amilcare Merlo, un’idea produttiva in grado di far decollare l’azienda piemontese nei cieli del mercato mondiale. Da allora, il successo sarà inarrestabile, con modelli che hanno segnato le tappe più significative della grande storia delle costruzioni. Il Panoramic XS, nel 1987, primo sollevatore telescopico con motore laterale e braccio integrato al telaio posteriore; poi, nel 1991, il Roto, primo sollevatore rotativo; nel 1996, la rivoluzione in agricoltura, con i modelli Turbofarmer. Nel 2005, la scommessa vinta è quella dello straordinario Centro di Formazione e Ricerca Merlo (CFRM), il primo centro in Italia per la formazione e l'addestramento degli operatori. Il 2014, per Amilcare, è l’anno della consacrazione della sua azienda - che ha da tempo acquisito la forma di un gruppo
internazionale - nel novero delle imprese storiche centenarie d’Italia.
Per le sue capacità imprenditoriali, nel 2002 Amilcare Merlo è stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere e di Ufficiale al Merito Agricolo della Repubblica francese e dell’Ordine al Merito del Lavoro-Cavaliere del Lavoro della Repubblica italiana. I numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero comprendono la "Légion d'Honneur” della Repubblica Francese ma il tributo più commovente risale al novembre 2020, nel pieno della pandemia affliggente che tutti conosciamo. La laurea magistrale honoris causa Politecnico di Torino in Ingegneria Meccanica è stata attribuita al Cavaliere per "le eccezionali capacità tecniche con cui ha guidato lo sviluppo di numerosi progetti innovativi nel campo della meccanica e per lo spirito imprenditoriale grazie al quale ha fondato e dirige una impresa di livello interna-
zionale di sicuro impatto economico e sociale nel territorio in cui è radicata”. Quella laurea d’onore ha concesso il privilegio, ai presenti alla cerimonia, soprattutto ai giovani, di ascoltare l’appello accorato di Amilcare Merlo che qui sentiamo l’obbligo di riferire, nelle sue battute essenziali. “Questa laurea per me è il massimo della soddisfazione. Sono onorato ed emozionato. Rappresenta la vera fotografia di cosa è stata tutta la mia vita. In essa, ho sempre cercato dei riferimenti molto chiari. Innovazione, curiosità, tenacia per portare avanti un’idea. Ai giovani dico: osate tutto quello che è possibile. Non fermatevi, siate curiosi, mettete anche in conto che sarà difficile e vi richiederà sacrificio. Non ci si può arrendere alla prima scon-
fitta. Fermarsi in mezzo all’oceano sarebbe un disastro. Bisogna arrivare sempre dall’altra parte”. Queste parole ci pare di sentirle echeggiare nell’aria rarefatta dei nostri tempi. Con quella voce dall’accento gentile, senza enfasi, con la parlata veloce e noncurante di chi sfuma ogni finale per passare oltre, nell’urgenza di dire tutto. Di fare tutto. Quanto ci mancherà questa voce, e a molti parrà di sentirla nel vento, in un inverno piemontese severo, eppure pieno di calore. Il primo inverno senza il Cavaliere, in cui la strada e la guida per cercarne il senso, chi ha cuore e fiato, dovrà cercarsele da sé. Nel ricordo di quello sguardo che ci portava così lontano dai nostri limiti e così vicino all’essenza dei sogni che possiamo raggiungere.
Casco d’Oro alla Sicurezza
Potrebbe essere proprio il titolo di un riconoscimento all’eccellenza del DPI inventato dalla divisione Ricerca e Sviluppo dell’azienda di Lecco. Oggi, a un anno di distanza dal suo primo lancio, il caschetto protettivo Jolly ha conquistato gli addetti ai lavori del sollevamento, in cantiere come nell’industria dei servizi e negli ambiti del pronto intervento
L'avevamo presentato all’inizio dell’anno e aveva già conquistato il pubblico specializzato dei visitatori, durante la scorsa edizione del GIC, le Giornate Italiane del Calcestruzzo. Stiamo parlando del caschetto protettivo Jolly, un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) che contiene, nella propria struttura interna, un sistema di contatto a distanza basato sulla cosiddetta “conduzione ossea”, ovvero su un modulo di connessione uditiva che non coinvolge dispositivi auricolari e necessità d’uso manuale. Questo prodotto rivoluzionario è stato offerto al mercato dopo la creazione, da parte della stessa Delga, di una startup dedicata che si è subito trasformata nella quarta divisione interna della società, con la denominazione di Ricerca e Sviluppo (le altre, da tempo consolidate, sono quelle relative alle minuterie metalliche, alle funi anticaduta in acciaio inox per cancelli e
alle soluzioni di sicurezza per cancelli e videosorveglianza).
Dai responsabili commerciali dell’azienda, ci erano già stati rivelati i vantaggi, subito evidenti, di questo speciale casco protettivo, denominato Jolly. “Consistono nel poter comunicare liberamente a una distanza ben maggiore di quella garantita dai prodotti offerti attualmente sul mercato (radioline e walkie talkie) - ci spiegavano dal quartier generale Delga di Lecco - Praticamente il raggio di trasmissione del caschetto Jolly risulta quasi decuplicato, fino a 250 metri, quando gli altri DPI comparabili permettono di comunicare nel raggio massimo di 20-30 metri”. Nella comunicazione a distanza si possono coinvolgere fino a sei persone in contemporanea - tutte equipaggiate naturalmente del caschetto Jolly di Delga - con la facoltà di potersi scambiare in rete ogni informazione praticamente a mani libere, senza la necessità di attiva-
re altri accessori o dispositivi. Nel caso di conversazioni da remoto, inoltre, con il caschetto Delga è possibile collegarsi al bluetooth del proprio smartphone per effettuare vere e proprie chiamate telefoniche; il dispositivo bluetooth di cui è dotato il caschetto è IP56, certificato CE e FCC. “La parola chiave è conduzione ossea. Il nostro caschetto Jolly contempla dei trasmettitori audio adesi alle
tempie che lasciano le orecchie libere - aggiungono dal reparto commerciale Delga - Un vantaggio di questo tipo consente l’impiego supplementare, ad esempio, di tappi auricolari protettivi dal rumore. L’operatore di cantiere può utilizzare i tappi e continuare a captare, al contempo, la conversazione in corso, mantenendo un isolamento perfetto dall’ambiente esterno”.
Quattro Divisioni per un'Impresa
Lo sviluppo innovativo dei dispositivi di sicurezza è sempre stata la mission aziendale di una realtà dinamica come Delga. L’impresa di Lecco è nata nel 1980 nel settore delle minuterie metalliche - con una dedizione produttiva alle linee vita per i lavori in quota - e poi è cresciuta con una specializzazione d’eccellenza nel comparto delle funi anticaduta in acciaio inox per cancelli. Alla divisione funi si è aggiunta successivamente una linea di prodotti salvavita per cancelli e videosorveglianza, realizzati sempre in acciaio inox. L’ultima divisione, dedicata alla Ricerca e Sviluppo, ha portato al notevole risultato progettuale del caschetto a comunicazione avanzata Jolly.
Cover Story
Oggi la novità DPI di Delga è stata accolta con favore da molte imprese del sollevamento e non potrebbe essere diversamente. Le potenzialità di comunicazione in sicurezza tra gli operatori offerte dal caschetto Jolly sono dedicate idealmente a chi lavora su strutture verticali e su piattaforme aeree mobili, con la necessità frequente di scambiare informazioni e avvisi, oppure di mantenere un contatto costante con operatori a terra. “Abbiamo portato la tecnologia a conduzione ossea in un mercato - quello delle costruzioni e della cantieristica - dove questa modalità di comunicazione in totale sicurezza non era presente - confermano con orgoglio dal quartiere generale Delga di Lecco - La potenza della modalità bluetooth implementata nel caschetto (in evoluzione funzionale, tra l’altro) esclude il rischio di interferenze penalizzanti e la batteria installata - con modalità di ricarica tramite cavo C, tipica dei telefoni cellulari - assicura un’operatività continua fino a otto ore”. Le infinite applicazioni del caschetto tecnologico Delga oggi si estendono praticamente a tutti i settori Construction, dalla demolizione alle lavorazioni in calcestruzzo, dai cantieri infrastrutturali alle movimentazioni in contemporanea e in sinergia di decine o centinaia di macchine, attrezzature e lavoratori, all’opera nelle stesse aree di intervento. “Possiamo dire di aver aperto una nuova frontiera per la sicurezza e la comunicazione - sottolineano con orgoglio alla Delga - In un ambito dove, nel momento decisivo per l’apertura dei cantieri di grandi opere costruzioni nazionali, si innalza la necessità tecnologica di una parola chiara e decisiva contro ogni rischio per la salute dei lavoratori”. A un anno dalla presentazione del “casco parlante” Jolly DLG, Delga ha diversificato la produzione in tre versioni specifiche. Il modello Jolly Volt è raccomandato principalmente per gli
operatori che lavorano sui ponteggi, oppure sulle macchine per il lavoro in quota, nel settore industriale e negli interventi di soccorso. Il casco è coerente con le norme EN397:2012 + A1 2012 ed EN50365:2002 (Classe 0), ha una capacità di isolamento elettrico fino a 1.000 vac, con resistenza alla deformazione laterale e alle basse temperature (fino a -10°). Comprende la facoltà di connessione in Bluetooth 5.2. Le stesse caratteristiche (a esclusione della rispondenza alla norma EN50365:2002) riguardano il secondo modello, denominato Jolly Air e dedicato ai lavoratori su ponteg-
gi, nel comparto industriale e nelle operazioni di pronto intervento. Infine, la terza versione, Jolly Altitude, è ideale per alpinismo, arrampicate, soccorsi ad alta quota e lavori di manutenzione nel settore arboreo. Certificato secondo la norma EN12492:2012, il casco è dotato di sistema di aerazione. Tutti i modelli sono previsti con una scadenza di 10 anni e la durate estesa di questo speciale DPI depone a favore del valore unico di un dispositivo che nel prossimo futuro potrà diventare davvero uno degli accessori indispensabili per la sicurezza tecnologica nei cantieri moderni.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Due Lepri nel Parco
GLI INVESTIMENTI DEL NOLEGGIATORE PIEMONTESE NELLE NUOVE TADANO AC130 E AC80 VANNO CONSIDERATI NEL SOLCO DELLA CREAZIONE DI UNA FLOTTA MODERNA, EFFICIENTE E IN GRADO DI GESTIRE CON LA MASSIMA PRODUTTIVITÀ
OGNI TIPOLOGIA DI INTERVENTO
Per affrontare il mercato del sollevamento con sicurezza, competenza e professionalità – senza per questo dimenticare l’attenzione all’economicità di ogni intervento – è necessario poter contare su un parco macchine completo e diversificato. Infatti le realtà importanti come Autovictor vengono chiamate a rispondere alle più differenti necessità operative che spaziano dai piccoli cantieri cittadini alla manutenzione industriale, fino ai grandi progetti architettonici e infrastrutturali. Per far fronte a tutti questi impegni, attualmente il parco macchine Autovictor comprende ben 310 mezzi distribuiti tra le quattro filiali della società. E recentemente si è arricchito di due macchine Tadano: una AC130 e una AC80.
Entrambe le macchine si caratterizzano per le peculiarità che contraddistinguono la più recente gamma Tadano. In particolare la AC80 rappresenta la prima gru di questo modello consegnata sul territorio italiano. Questa macchina rappresenta una scommessa Tadano di notevole importanza, in quanto i progettisti sono andati ad aggiornare un modello che nel passato ha riscosso un notevole successo. Si tratta di una macchina con prestazioni interessanti soprattutto se proporzionate all’ingombro che è realmente molto ridotto. La AC80 è un autentico jolly, che prevede un utilizzo pressoché quotidiano. E a dimostrazione di questo fatto da quando la Tadano AC80 è entrata nel parco macchine di Autovictor è sempre stata costantemente impegnata in can-
Gru e Autogrù
tiere. Questa piccola quattro assi può entrare in ogni sito e si muove con tutta la zavorra a bordo anche in cantiere. In pratica è una macchina universale, perfetta per un parco nolo efficiente come quello di Autovictor e che va a inserirsi in un mercato molto competitivo, offrendo, grazie alla sua tecnologia smart, la possibilità di lavorare con un uomo solo. E quindi andando a incidere sui costi, ma senza tralasciare un aspetto fondamentale come la sicurezza.
“La scelta delle due Tadano è dipesa da vari fattori – ci spiega Alessandro Gino, direttore tecnico di Autovictor – La 130 è andata a sostituire una 150 Demag, mentre la 80 è una macchina che ci serviva per completare il nostro parco mezzi. La 130 è una macchina molto compatta che in termini di portate e utilizzo, pur essendo di portata inferiore, si avvicina molto alla 150 che abbiamo dismesso dopo circa 30 anni di onorato servizio. La 80 è invece andata a rispondere alla necessità di avere una macchina differente, diversa dalle altre gru attualmente sul mercato. Si tratta infatti di un range di macchina che a noi mancava. Tra l’altro
è una macchina con portate molto vicine alla 90 t che già fa parte del nostro parco macchine, ma è molto più compatta e presenta un braccio telescopico da 60 m. Inoltre offre la possibilità di montate il doppio argano con il runner e il falcone da 16 m. Se la compattezza è la chiave della macchina, altre caratteristiche importanti sono la stabilizzazione monotrave, con il computer che calcola automaticamente la migliore portata in relazione alla zavorra e all’estensione degli stabilizzatori. Il tutto a vantaggio della sicurezza e della velocità”.
"Lo scambio diretto di esperienze con i clienti e i partner industriali, favorito da una fiera straordinaria come quella di Monaco, costituisce la base per lo sviluppo di prodotti e soluzioni che fanno di Palfinger un attore primario di mercato nel settore delle gru e del lavoro in quota”. La soddisfazione per un Bauma rigenerante sotto molti aspetti, è confermata in pieno dal CEO del gruppo austriaco, Andreas Klauser. “Le nostre soluzioni tecnologiche di connettività e intelligenza artificiale sono il futuro e stanno suscitando grande interesse nel nostro comparto”, ha aggiunto il top manager di Palfinger e le conferme erano tutte lì a dimostrarlo.
Durante il Media Breakfast in fiera, alla presenza della stampa internazionale, i responsabili di Palfinger hanno presentato la nuova serie TEC di gru per autocarro, dotate di una gamma di funzioni e sistemi di assistenza innovativi, sulla base di un design rinnovato. Il sistema di gestione Paltronic 180, la valvola di controllo LX-6, la funzione di livellamento assistita, lo Smart Control per il carico in punta della gru e la memoria fino a quattro posizioni di carico sono altrettanti
Soluzioni PLE elettriche per ogni ambiente
Da menzionare, sul fronte delle piattaforme aeree Palfinger, i nuovi modelli P 250 BK e P 280 CK, valorizzate – come altri modelli di gamma – dalla dotazione del powerpack mobile eDrive, per l’impiego della gru in ambienti che richiedono una riduzione drastica o a zero delle emissioni inquinanti e del rumore. Un accento doveroso anche sul modello P 250 All-Terrain dedicato alle applicazioni off-road, una piattaforma montata su un potente veicolo Unimog, per le attività più impegnative alla quota massima di 23,5 metri.
Gru e Autogrù
esempi di progresso implementati da Palfinger su questa linea d’avanguardia. La gru più piccola della gamma oggi si rinnova nel modello PK 250 TEC, che ha impressionato i visitatori del Bauma per le sue prestazioni – con uno sbraccio idraulico di quasi 20 metri, offre una capacità di sollevamento di 23,5 t/m. Il modello ad alta precisione PK 580 TEC ha rivelato, in fiera, il nuovo equipaggiamento del generatore ibrido portatile, per un’operatività scevra da emissioni inquinanti e a bassa rumorosità. La PK 1050 TEC, invece, è il nuovo riferimento della gamma Palfinger nelle gru di grandi dimensioni per il segmento delle 100 t/m, con il suo sbraccio impressionante di 37 metri. Il sistema DPS-C ottimizza la capacità di sollevamento in ogni posizione della gru, dal momento che questo sistema intelligente riconosce in ogni momento l’esatta posizione di tiro della gru.
Tra gli altri highlight Palfinger al Bauma, anche la gru cingolata PCC 115.002 con facoltà d’uso su cingoli, stazionaria e su autocarro. Questo modello è stato sviluppato specificamente per spazi confinati all’interno di edifici industriali e all’interno dei parchi, con la facoltà di marcia
su terreni irregolari. Grazie al powerpack elettrico integrato, la gru estende le proprie facoltà utilizzo negli ambienti sensibili. Un altro punto forte della gru consiste nella funzione Shifting, che consente di traslare la struttura di sollevamento
in ogni direzione, attraverso ingressi angusti e luoghi di difficile accesso – con la possibilità di conferire al carro cingolato o al veicolo di allestimento la funzione di contrappeso, a vantaggio di una potenza di sollevamento supplementare.
Frizione dinamica
Nella nuova LTM 1100-5.3, è installato l’innovativo modulo frizione DynamicPerform. Offre per la trasmissione modulare ZF TraXon un avviamento e una manovra praticamente privi di usura e senza surriscaldamento, poiché trasmette la potenza del motore tramite un pacco di dischi raffreddati a olio. Il calore di attrito generato all’avviamento viene trasferito all’olio della frizione e dissipato al sistema di raffreddamento del veicolo attraverso uno scambiatore di calore olio/acqua. Gli operatori delle gru beneficiano così di una maggiore efficienza e di minori costi di manutenzione.
Tutto il valore di un’autogrù che eleva il livello di combinazione tra mobilità, economicità e prestazioni. L’ha portata ancora una volta Liebherr, dal cappello a cilindro prodigioso del Bauma 2022, palcoscenico maestoso anche per il modello LTM 1100-5.3, la nuova cinque assi dal potente braccio telescopico di 62 metri, con la facoltà di portare a bordo – in circolazione su strade pubbliche – fino a 16,9 tonnellate di zavorra, con un carico per asse di 12 tonnellate (e il plus di trasferimento con un carico per asse di sole 9 tonnellate).
La nuova LTM 1100-5.3 rivela la propria versatilità di trasporto con lo slogan, coniato appositamente per questo modello, “The master of all roads”. È la seconda gru della gamma Liebherr, inoltre, a essere dotata del nuovo sistema di controllo LICCON3 (insieme al modello LTM 1110-5.2). Nella progettazione della LTM 1100-5.3, Liebherr si è concentrata prima di tutto sulla leggerezza strutturale, per poter trasportare la massima quantità di zavorra possibile, come dicevamo prima, con un carico assiale di 12 tonnellate – e per ottenere i più bassi carichi assiali possibili, riducendo la zavorra stessa –Quando si tratta di carichi assiali flessibili, la nuova LTM 1100-5.3 stabilisce standard senza precedenti: con 0,8 tonnellate di zavorra, raggiunge un peso totale di 44 tonnellate e un carico per asse di 9 tonnellate. Con 4,4 tonnellate di zavorra, viaggia con 10 tonnellate di carico per asse e 48 tonnellate di peso totale. Con un carico per asse di 12 tonnellate, la nuova gru da 100 tonnellate può trasportare fino a 16,9 tonnellate di contrappeso. Si tratta del 75% della massima zavorra da 22,5 tonnellate. Un nuovo record per le gru mobili a livello mondiale. Ciò consente alla nuova LTM 1100-5.3 di svolgere la maggior parte dei lavori come gru taxi senza trasporto di zavorra aggiuntiva. Anche con la zavorra massima, i carichi sugli assi di 13,4 tonnellate sono bassi e distribuiti uniformemente su tutti gli assi. La larghezza ridotta della nuova LTM 1100-5.3, di 2,55 metri, offre un ulteriore vantaggio nella guida su strade e
in cantiere. È la prima gru mobile a 5 assi al mondo con un design così contenuto. Con i suoi 62 metri di lunghezza, il braccio telescopico è addirittura più lungo di due metri rispetto al modello Liebherr a cinque assi più potente, la LTM 1110-5.2. Inoltre, è disponibile un falcone pieghevole da 9,5 a 16 metri, che in opzione può essere regolato idraulicamente tra 0° e 40° per raggiungere altezze di sollevamento fino a 76 metri e capacità di sbraccio fino a 64 metri. Tra le altre opzioni, un falcone da montaggio di 2 metri e una puleggia addizionale pieghevole lateralmente, che offrono un’ulteriore flessibilità d’uso. La nuova gru da 100 tonnellate è dotata di maggiore sicurezza, flessibilità e capacità di carico grazie al supporto variabile VarioBase. Il VarioBallast di serie, che consente di regolare il raggio della zavorra tra 4,0 e 5,1 metri, offre inoltre una maggiore flessibilità in cantiere.
La terza generazione del controllo LICCON (Liebherr Computed Control) si basa su un funzionamento collaudato, con un software e un linguaggio di programmazione completamente nuovi, nonché un bus dati più veloce, una memoria significativamente maggiore e prestazioni
Gru e Autogrù
del computer superiori. I gruisti che hanno familiarità con il sistema di controllo precedente si abitueranno rapidamente e facilmente al nuovo sistema di controllo, poiché il valore di riconoscimento è molto elevato. Sono stati adottati componenti hardware collaudati come l’unità operativa e di visualizzazione mobile BTT. La funzione touch sul nuovo grande display nella cabina superiore l’ha reso ancora più semplice e comodo da usare. Anche la visualizzazione degli avvisi è stata rielaborata e semplificata. Oltretutto, le gru LICCON3 sono predisposte di serie per la telemetria e la gestione della flotta. In futuro, il gruista sarà in grado di visualizzare e valutare tutti i dati rilevanti attraverso il portale clienti MyLiebherr. Grazie alla potente sinergia tra ergonomia e connettività, Liebherr sta introducendo la nuova cabina contemporaneamente al sistema di controllo LICCON3. Il design moderno è caratterizzato da materiali pregiati e linee senza tempo e offre miglioramenti significativi per il gruista, che includono il nuovo volante multifunzione, le tendine parasole laterali sullo sportello del conducente, la strumentazione e i moduli dei
pulsanti migliorati e i nuovi display. Un ulteriore comfort è offerto da opzioni come la chiusura centralizzata con chiave radio e la funzione “Coming and leaving home”. Un sistema di riscaldamento e condizionamento automatico completamente nuovo e moderno nella cabina di guida e nella cabina della gru, adattato in termini di design, garantisce un elevato livello di comfort. Un sensore solare rileva l’au-
mento della radiazione solare e regola automaticamente la funzione di riscaldamento. I pacchetti di illuminazione per la cabina della gru, la torretta, la parte posteriore del veicolo, i fari anteriori, il braccio telescopico e le punte a griglia sono stati ottimizzati e possono essere gestiti con i LED. I benefici della tecnologia LED sono la lunga durata e una migliore performance di illuminazione.
Una storia parallela di conquiste e successi. Senz’altro può essere definita così, quella che accomuna i percorsi industriali di MAN e Midolini. Il primo, protagonista internazionale dei veicoli per trasporto pesante; il secondo, noleggiatore storico del sollevamento nazionale, insediato nel territorio del Friuli-Venezia Giulia. Sul primo attore globale, sarebbe superfluo (se non riduttivo) offrire una presentazione in sintesi. Ricordiamo invece, nelle righe che seguono, la vicenda di Midolini, una di quelle grandi imprese che spesso sono note solo agli addetti ai lavori e di cui ci si ricorda magari solo la livrea delle gru, al lavoro spesso in condizioni straordinarie nei nostri cantieri. Come per tante storie di imprenditoria italiana, tutto è iniziato negli anni Cinquanta, per iniziativa di Umberto Midolini con una semplice attività di estrazione e di trasporto inerti da diverse cave nella periferia di Udine. Dai cavalli delle origini si passò ai primi autocarri
e, all’attività estrattiva e relativi trasporti, si aggiunse quella di sollevamento con le prime autogrù tralicciate. Dagli anni Ottanta, anche grazie all’ingresso in azienda dei figli Mirva e Sandro, l’impegno si è concentrato sulle attività di sollevamento e sui trasporti eccezionali; nel 1996, la Midolini Fratelli Spa è diventata anche Impresa Portuale – con
sede a San Giorgio di Nogaro, sempre in provincia di Udine – e, più recentemente, con altri insediamenti a Marghera (Venezia), Trieste e Monfalcone (Gorizia). Oggi in azienda è operativa anche la terza generazione con Giacomo Pittini, figlio di Mirva Midolini, che ricopre la carica di amministratore delegato. Ad accompagnare gli anni decisivi del suc-
Grande sollevamento friulano
La Midolini Fratelli Spa di Udine svolge servizi nel settore del sollevamento con il noleggio di autogrù e piattaforme aeree, eseguendo lavori di sollevamento chiavi in mano, compresi studi di fattibilità e progettazione. Il parco aziendale dispone di autogrù telescopiche e tralicciate che coprono interventi con portate da 15 a 800 t – per la maggior parte multistrada eccezionali, ma l’azienda dispone di varie autogrù a libera circolazione. L’attività si sviluppa in molteplici realtà produttive e di servizio, come industrie siderurgiche, manufatturiere, chimiche o petrolchimiche, cantieri di edilizia civile e åindustriale, aziende di carpenteria pesante, cantieri navali, porti e quant’altro abbia necessità di piccoli e grandi sollevamenti. I trasporti conto terzi sono soprattutto in ambito eccezionale e rappresentano un corollario fondamentale per eseguire particolari sollevamenti e lavorazioni portuali.
Gru e Autogrù
cesso professionale di Midolini, ci sono sempre stati gli allestimenti basati sui veicoli heavy duty di MAN. “Siamo da anni fedeli clienti MAN – conferma Giacomo Pittini – Lo dimostra il fatto che, in occasione dell’acquisto di una coppia di nuovi autocarri TGS, abbiamo ceduto alla concessionaria MAN Nord Diesel di Udine un vecchio modello degli anni Ottanta che sarà restaurato come un vero e proprio pezzo da collezione. Ai nostri mezzi chiediamo performance e affidabilità e MAN non ci ha mai deluso. Se poi a questo aggiungiamo l’eccellente servizio garantito dall’officina autorizzata di zona, si può ben capire come questo
rapporto sia destinato a durare ancora a lungo. Io non prendo parte attiva agli interventi, ma dai nostri autisti ho avuto eccellenti riscontri sulle innovazioni della nuova gamma, della quale hanno apprezzato soprattutto il comfort di guida e in generale della cabina. Io sono più attento ai conti e posso garantire che anche sotto questo aspetto abbiamo notato un sensibile miglioramento nella gestione economica dei veicoli”.
Le due novità annoverate di recente nella flotta Midolini riguardano altrettanti allestimenti con diverse tipologie e modelli di gru. Sul primo TGS 35.470 8x4H-6 è stata installata una gru articolata Fas-
si F1650RA - dallo sbraccio massimo di 40,95 m - dotata di prolunga idraulica e cesta in dotazione per la funzionalità come piattaforma aerea, per modalità di intervento opportune in spazi ristretti e ad altezze particolarmente elevate. Alcune funzionalità del veicolo possono essere controllate direttamente con il telecomando della gru (per esempio la marcia lenta), evitando così al manovratore di salire e scendere dalla cabina durante le fasi di posizionamento e di sollevamento. Questo modello MAN TGS è dotato anche della trazione idrostatica disinseribile MAN HydroDrive sull’asse anteriore, a
garanzia di una migliore motricità in condizioni di scarsa aderenza. La driveline è completata dal turbodiesel D26 Euro 6d, collaudato sei cilindri in linea di 12,4 litri e 470 cv (con una coppia di 2.500 Nm), mentre il cambio è manuale con doppia presa di forza per le applicazioni speciali. La cabina è quella normale medio-lunga e gli assi posteriori sono dotati di sospensioni pneumatiche a controllo elettronico (ECAS).
Il secondo MAN TGS 35.510 8×4 allestito per Midolini è in versione truck crane, con il modello Idrogru KT160.33 dotato di braccio telescopico a cinque sfili per
una lunghezza fino a 30,1 m e altezza da terra di 33 m. Un mezzo perfetto per operazioni di sollevamento di grandi carichi, sempre in spazi angusti, inaccessibili alle classiche autogrù. Questo TGS dispone di quattro ruote motrici sempre in trazione, il motore MAN D26 eroga 510 cv per una coppia di 2.500 Nm e il cambio è sempre manuale. Cabina e sospensioni sono identiche al modello precedente. Due campioni di sollevamento, quindi, già pronti all’azione sulla strada consueta di una fedeltà che non conosce soste. Nel solco di un'affidabilità comprovata da anni di rapporto proficuo.
Nel solco Ibrido
Dall’alto di un avvenire elettrico, la visione di Tadano si dipana in molteplici direzioni e alla rivelazione in campo aperto del Bauma 2022, l’evidenza
di una strategia di sostenibilità senza compromessi prende corpo in molte accezioni. Quella più sorprendente ha riguardato il prototipo di una gru multistrada ibrida con torretta elettrificata.
”Un punto di innovazione tecnologica che dimostra come Tadano stia gettando le basi per poter utilizzare le gru in tutta la loro completezza funzionale, eliminando l’impronta inquinante di ani-
dride carbonica", sottolinea Alexandra Löhner, Project Manager Tadano. L’approccio alla gru ibrida va ad aggiungersi a una serie di soluzioni avanzate tra cui l'E-Pack e il supporto per carburanti diesel alternativi, sviluppate nell'ambito dell'impegno di Tadano a fungere da apripista verso sistemi di propulsione alternativi, ecologici e rispettosi del clima. Alla base di queste scelte vi è la sensibilità dell'azienda verso tematiche quali la sostenibilità e la protezione dell'ambiente: in particolare, il gruppo Tadano si è chiaramente posto l'obiettivo di tagliare entro il 2030 le emissioni di CO2 prodotte dalle sue attività commerciali del 25% e quelle dei suoi prodotti del 35%. Tadano desidera sfruttare la visibilità del Bauma per confrontarsi con i suoi clienti
Attese di feedback
Sulla scorta dei test condotti finora, Tadano è convinta della validità del concetto di elettrificazione della torretta. "La demo della gru a propulsione ibrida ha soddisfatto tutte le nostre aspettative - rileva Alexandra Löhner - Con le competenze maturate durante il suo sviluppo, la gru ci ha anche fornito dati preziosi per studiare questa tecnologia del futuro, sia sotto il profilo della sicurezza durante il montaggio e i test, sia sotto quello della logistica di approvvigionamento, produzione e della gestione corretta della batteria con merci pericolose: in pratica, abbiamo compiuto grossi passi avanti".
Con la presentazione della demo della gru ibrida al Bauma, Tadano si aspetta ora di ottenere preziosi feedback da parte dei propri clienti. “Si tratta di un passo importante in quanto non desideriamo imporre innovazioni fini a se stesse, ma piuttosto intendiamo proporle nell'interesse dei nostri clienti. Il loro feedback costituisce la base delle nostre decisioni", ha conermato Frank Schröder, vicepresidente dell’AT Product Line. La demo della gru ibrida è risultata già così promettente che Tadano può prefigurare, sulla base di questo studio, il progetto di una gru pronta per il mercato alla quale poi seguiranno ulteriori sviluppi. Ad esempio, non è da escludere la realizzazione di un'intera gamma di modelli con torretta elettrificata.
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Gru e Autogrù
su questo approccio, mostrando la tecnologia ibrida con un concreto esempio, al fine di ottenere feedback utili per futuri sviluppi. Per questo, sin dall'inizio dello sviluppo del concetto ibrido, l'azienda ha posto particolare attenzione all'aspetto pratico della soluzione. Il risultato è una gru che rimane sempre completamente autonoma e quindi pronta all'uso in tutte le condizioni operative. L'alimentazione è stata infatti concepita per essere particolarmente flessibile, essendo
possibile alimentare la torretta tramite la batteria integrata, mediante un collegamento esterno oppure con l'ausilio di un generatore connesso al motore diesel che eroghi elettricità al motore elettrico della torretta stessa. La torretta funziona così sempre a corrente elettrica, mentre il sistema garantisce la massima sicurezza di utilizzo. Altra caratteristica piuttosto interessante risiede nel fatto che la torretta elettrificata possa impiegare connettori a 32 A oppure a 63 A quando
utilizza l'alimentazione esterna. Inoltre, qualsiasi preoccupazione legata alle prestazioni della gru svanisce di fronte alla constatazione che velocità di lavoro e capacità di sollevamento garantite dal motore elettrico siano esattamente ai medesimi livelli della propulsione diesel, indipendentemente da quale delle tre fonti disponibili venga utilizzata, poiché la batteria funge da tampone. Il modello ibrido dimostrativo presenta anche altre caratteristiche di rilievo: ad esempio,
l'uso della gru con propulsione elettrica risulta notevolmente più silenzioso in tutte le condizioni di sollevamento. Lo studio concettuale ha anche raccolto dati incoraggianti per quanto riguarda i costi di esercizio. Il motivo è principalmente legato all'elevata efficienza del motore elettrico, che in condizioni ideali raggiunge circa il 95%. "Se ora prendiamo in considerazione tutti i componenti del sistema di trasmissione elettrica, ovvero dalla presa di corrente al motore elettrico, nello studio progettuale otteniamo ancora circa l'85% di efficienza, un valore che indica un'efficienza più che doppia rispetto a quella di un motore diesel, che è del 40% - spiega Carsten Henglein, Manager dell’azienda tecnologica di supporto al progetto Tadano Hydraulics & Electrics - I nostri calcoli si basano sul mix energetico tedesco determinato per l'anno 2020, in cui la percentuale di elettricità da fonti rinno-
vabili introdotta nella rete era del 47%. Anche con un mix meno favorevole, su questa base è possibile risparmiare fino al 50% di CO2 grazie all'uso dell'energia elettrica per alimentare la torretta, rispetto a una soluzione diesel”. La gru ibrida Tadano offre anche vantaggi per quanto riguarda i costi dell'assistenza: la batteria e il motore elettrico sono chiaramente meno soggetti a manutenzione rispetto ai motori diesel, con sistemi di scarico complessi. Ciò significa che le esigenze di formazione per la manutenzione e l'assistenza della torretta elettrificata sono ridotte. Questo, tuttavia, non vale per il funzionamento della gru, che non è diverso da quello tradizionale, quindi non richiede alcuna formazione speciale.
Come c'era da aspettarsi, i costi risultano ancora superiori a quelli di una gru tradizionale comparabile, ma verrebbero comunque ammortizzati durante il
ciclo di vita della macchina, a causa dei minori costi operativi. La batteria utilizzata contribuirebbe infatti a un saldo positivo, in quanto progettata per assicurare una capacità pari a circa l'80% di quella originale dopo ben 3.000 ricariche complete. I cicli parziali possono essere sommati e, secondo le indicazioni del produttore, presentano anche un effetto positivo sulla durata. Nella selezione dei componenti, è stata attribuita grande importanza alla robustezza. Né gli ambienti estremamente polverosi né le basse temperature costituiscono un ostacolo al funzionamento della gru elettrica. "Per garantire un funzionamento sicuro anche a temperature rigide, abbiamo dotato la gru di un sistema di gestione termica in grado di mantenere la batteria sempre entro un intervallo di temperature ideali e, se necessario, effettuare il preriscaldamento prima dell'avvio", spiega ancora Henglein.
Gigante di Nuova Generazione
"Fantastica, non ci sono altre parole”. Il commento riportato era frequente, l’estate scorsa, all’evento riservato ai clienti di PM Group e denominato dal produttore “Back on Track”. L’evento si è svolto naturalmente nel quartier generale del costruttore di gru su autocarro, a San Cesario sul Panaro (Mo) e ha rivelato il momento di svolta importante dell’azienda, con la presentazione della new wave progettuale per una serie di gru dalla potenza inedita. L’anteprima era dedicata al nuovo modello “gigante” 70.5 SP Platinum, la pietra d’angolo del rinnovamento in corso per lo specialista emiliano, una gru in grado di fornire prestazioni superiori nella categoria top level, oltre le 70 tm. L’identikit riporta per questo modello di vertice un allestimento su autocarro da 32 o 44 ton. La 70.5 si inserisce tra i modelli 65 Platinum e 85 Platinum. Alle nove estensioni telescopiche del braccio principale – per uno sbraccio orizzontale massimo di 23,05 m e un’altezza massima verticale di 26,5 m – può essere aggiunto un ulteriore jib a sei estensioni per uno sbraccio poderoso fino ai 33,7
m e un’altezza massima in punta di 36,9 m. Acciai ultra-altoresistenziali – per un incremento del 20% delle prestazioni di sollevamento – rendono il layout della 70.5 SP leggero e compatto. Grazie anche a un completo restyling della
struttura-braccio e della disposizione dei cilindri di estensione – in particolare dei primi due, che ora sono disposti lateralmente rispetto al braccio secondario – le dimensioni di allestimento si mantengono sempre contenute, in ogni
Multifunzionalità a prima vista
A ulteriore semplificazione delle operazioni, PM ha introdotto il nuovo display multifunzione CMI, incastonato in una apposita cover di protezione, per un’interazione fluida con la macchina e una visualizzazione costante delle funzioni di stabilizzazione, di manovra e di eventuali errori segnalati. PM ha affidato affidato a una serie di valvole brevettate la gestione di tutti gli elementi relativi alla stabilizzazione della macchina. Tra i vantaggi estremamente significativi di questa soluzione si segnala la rimozione dei dispositivi di sicurezza meccanici per le travi e i martinetti, che consente di ottimizzare i tempi a favore di una prontezza d’uso quasi immediata, senza rinunciare all’imprescindibile altissimo standard di sicurezza. La gestione di valvole e dispositivi così sofisticati necessita di un impianto elettrico e idraulico efficiente e senza compromessi. A questo proposito, la scelta dei progettisti PM è ricaduta sull’adozione del sistema CAN‐bus per ottenere una notevole riduzione dei cablaggi per un’ottimizzazione calibrata della componentistica elettrica e una comunicazione delle informazioni in tempo reale.
configurazione (per un’altezza a riposo del boom-pack a 1,53 m in versione base, e un incremento a meno di 1,695 m in allestimento 9+6).
“Già nella fase di progettazione, i nostri ingegneri hanno rivolto una particolare attenzione a sfruttare ogni centimetro di sbraccio, per raggiungere angoli e altezze da record, senza rinunciare alla solidità e alla sicurezza - hanno rivelato i responsabili di prodotto PM, durante l’evento in house - Con la nuova 70.5 SP Platinum riusciamo a garantire un aumento prestazionale complessivo di circa il 20%, grazie a soluzioni potenziate, concept di ottimizzazione avanzati e ai
Gru e Autogrù
materiali utilizzati, ad altissimo limite elastico. Abbiamo raggiunto anche un altro importante obbiettivo: la riduzione degli ingombri e del peso, da sempre una necessità che rappresenta una priorità per gli addetti ai lavori. Il massimo sfor zo è stato compiuto nella riprogettazio ne del boom-pack. La disposizione dei cilindri di sfilo, in particolare dei primi due, ora disposti lateralmente al braccio secondario, permette alle dimensioni di non subire penalizzazioni di ingombro passando dalla versione a tre sfili fino a quella a nove sfili. Questo risultato ci ha consentito di raggiungere un primato ulteriore: anche includendo l’ingombro relativo al serbatoio, la macchina non supera la dimensione massima di 1.530 mm”. L’estrema compattezza raggiunta, quindi, agevola notevolmente il mon taggio del jib, per un ingombro che non
va oltre i 1.695 mm. “Proprio per quanto riguarda questo accessorio, registriamo con successo un aumento delle prestazioni, che arriva fino al 40% rispetto ai principali competitor di PM a parità di categoria”, rilevano ancora dagli headquarters PM Group.
Le nuove soluzioni tecnologiche a favore di una maggiore flessibilità e precisione trovano una testimonianza primaria
nell’inedito distributore digitale che favorisce una precisione di movimentazione infinitesimale e una maggiore flessibilità e facilità di utilizzo. Il passaggio da un sistema analogico a quello digitale restituisce anche un maggiore comfort in termini di controllo. L’apertura della gru, come la sua chiusura, sono ora gestite in maniera completamente automatica, così come le funzioni relative all’esclusivo
sistema PM Smart Winch. L’anti saturazione del distributore permette di gestire contemporaneamente più manovre, favorendo un notevole risparmio di tempo nelle normali operazioni di lavoro, mentre l’antioscillazione del carico, corregge la manovra in modo da smorzare l’errore, a salvaguardia della sicurezza dell’operatore e della struttura stessa della macchina.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e PortualeIl vento dell’innovazione è arrivato dalla Cina al Bauma 2022 e ha preso la forma di un’autogrù d’eccezione. Il moto eolico, metaforicamente parlando, l’ha creato XCMG e questa nuova energia industriale ha portato al lancio della prima gru tuttoterreno ibrida “unplugged” in Europa, denominata XCA60_EV. La gru è stata sviluppata con il supporto di un’azienda olandese che ha fornito molti input importanti durante la fase di progettazione. La concezione della nuova all terrain di XCMG - adattamento dell’attuale modello XCA60_E, già presente in Europa con un buon successo di mercato - prevede due modalità operative. La prima è con motore diesel convenzionale, la seconda è completamente elettrica, con la sovrastruttura azionata sia con collegamento elettrico (presa 32A o 63A) oppure senza collegamento, utilizzando l’alimentazione della batteria ad alta potenza da 115 kWh. La modalità elettrica pura che utilizza solo la batteria garan -
Scheda tecnica
Portata 60 t
Lunghezza braccio 10,3 – 48 m
Lunghezza jib 9,2/16 m
Altezza di sollevamento 63 m
Massimo momento di carico 1.722 kNm
Potenza batteria 115 kWh
Gru e Autogrù
tisce un’autonomia di circa quattro ore al motore elettrico da 170 kW – secondo XCMG, il più potente mai montato su gru della stessa categoria. Un’altra possibilità, che rende unico questo prodotto, risiede nel fatto che, quando la carica della batteria è troppo bassa, si può passare alla modalità di funzionamento diesel e l’energia in eccesso non utilizzata dalla gru ricarica contemporaneamente la batteria.
Il concetto di guida Dual-Power, che utilizza la combinazione di motore diesel e motore elettrico, è utilizzata sia per la guida su strada che fuoristrada. In diverse condizioni di guida il motore elettrico interviene in modo intelligente al momento opportuno per garantire la massima efficienza energetica. Questo sistema permette di risparmiare circa il 40% di consumo carburante rispetto a modelli diesel equiparabili. In aggiunta, parte dell’energia cinetica derivante dalla frenata e accostamento viene convertita in elettricità e immagazzinata nella batteria. Il Dual-Power può fornire fino a 400 kW per la guida.
Il dealer italiano
TCT è distributore autorizzato per l’Italia per tutti i prodotti di sollevamento XCMG. Con sede a Termoli (Cb) , TCT è il ramo commerciale di TCM, storico costruttore nazionale di autogrù su camion. La stretta collaborazione con XCMG è iniziata più di tre anni fa con lo scopo di sviluppare il primo prototipo di autogrù a libera circolazione costruita da XCMG e allestita da TCT per il mercato europeo. Questa gru - tassello fondamentale della collaborazione tra TCT e XCMG - si è rivelata di recente nel modello XCT45_E, presentato sempre all’ultimo Bauma con grande riscontro di pubblico e critica, grazie alla qualità indiscussa dei materiali e delle caratteristiche tecniche. Da questo primo progetto, è nato quindi l’accordo di distribuzione per tutti i prodotti di sollevamento XCMG sul mercato italiano – dalle gru tuttoterreno alle fuoristrada, fino alle gru portacontainer e ai sollevatori elettrici. TCT si occupa quindi di importazione, vendita e assistenza per le gru XCMG in tutto il territorio italiano, collaborando giorno per giorno con i dipartimenti tecnici e commerciali di XCMG per l’ottimizzazione dei prodotti e del servizio di assistenza sul mercato nostrano.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Forza Interiore
L’EVOLUZIONE DELLE GRU PICK & CARRY AL BAUMA 2022 È SEMPRE E ANCORA APPANNAGGIOSe esiste un costruttore di gru speciali che ha ampliato in modo costante e con accenti di progresso sempre in anticipo sui tempi e sulle esigenze degli utilizzatori, questo è Ormig. La storica azienda di Ovada (Al) è riuscita, anche in occasione del Bauma 2022, a calamitare l’attenzione specialistica dei visitatori con la propria linea diversificata di gru elettriche indoor, appositamente studiate per la movimentazione di macchinari in condizioni di spazio ridotto. A Monaco (negli spazi dello stand esterno FS 1007/6) erano ben presenti tutti i modelli della gamma attuale, con portate da 15 fino alle 100 tonnellate e la versatilità di contrappesi modulari – sempre per dimensioni molto contenute – in combinazione perfetta per facilitare il trasporto delle stesse gru su strada.
Una caratteristica significativa comune a tutti i modelli “iE” di Ormig è il sistema di sterzatura; con un assale posteriore appositamente studiato e brevettato dallo stesso costruttore piemontese, le gru possono ruotare su se stesse, mantenendo sempre quattro punti di contatto sul terreno per garantire la migliore stabilità laterale quando si spostano con un carico applicato. Il brevetto consta in un meccanismo cinematico che collega lo sterzo elettronico con lo sterzo meccanico, con lo scopo di evitare lo strisciamento delle ruote sul terreno e di ottimizzare la precisione e la fluidità dello ster-
zatura. Un’altra caratteristica fondamentale che garantisce sicurezza alle gru è il telaio scatolato, perfetto per gestire le forze e le sollecitazioni torsionali e longitudinali che una gru in movimento presenta.
Attrezzature, linea diretta con gli operatori
Come accessori e optional, Ormig fornisce solitamente ciò che è più richiesto dal mercato. Tra le facoltà di scelta, menzioniamo almeno il radiocomando per tutti i movimenti della gru, i vari jib meccanici o idraulici in base alle esigenze dei clienti, il verricello , le forche e gli stabilizzatori.
In coppia si vince sempre
PARLANDO CON ALDINO ZEPPELLI E STEFANO BRUSA, COMPRENDIAMO LE RAGIONI DI UN SUCCESSO IN CRESCITA ESPONENZIALMENTE PER LA DIVISIONE LOADER AND CRANES DI CARGOTEC. LA STRATEGIA DI
DEI MARCHI EFFER E HIAB È IN PIENA EVOLUZIONE, CON NOVITÀ DI PRODOTTO E SVILUPPI DI MERCATO IN SETTORI DI IMPIEGO INESPLORATI
Quando l’integrazione e la sinergia sono tutto, nello sviluppo di nuove opportunità di mercato. La sintesi della strategia che ha portato le gru Hiab ed Effer (marchi principali della divisione Loader and Cranes del gruppo Cargotec) a incrementare esponenzialmente la propria penetrazione commerciale a livello inter-
nazionale, può essere riassunta in questo assunto di risposta, a chi chiedesse ragione della nuova stagione di successo delle serie che compongono la gamma globale del costruttore europeo di gru idrauliche autocarrate. Integrazione e sinergia sono le parole ricorrenti nell’intervista a due voci che abbiamo realizzato con Aldino Zeppelli, - Senior Vice President del
gruppo Cargotec-Hiab e CEO della stessa divisione Loader and Cranes - e Stefano Brusa, Marketing Manager di Hiab Loader Cranes. Termini concreti, svelati nella loro puntuale efficacia alla fine di un anno formidabile per il costruttore globale, che a Minerbio - e nelle due personalità dirigenziali dei nostri ospiti - trova un cuore italiano di energie propulsive.
Ingegner Zeppelli, ci può delineare un bilancio consuntivo di questo 2022 rivelatori per la divisione Leader and Cranes di Hiab?
Quello appena concluso è stato l’anno della conferma per una strategia vincente, partita da due basi di investimento principali. Innanzitutto, l’acquisizione di Effer e il rinforzo strategico del gruppo nel segmento delle gru idrauliche Heavy e Super-Heavy. In secondo luogo, sulla ricerca tecnologica veicolata alle dinamiche di connettività digitale e controllo elettronico delle gru di ultima generazione. I due marchi del gruppo stanno vivendo - grazie al lancio di nuovi modelli chiave e all’integrazione sulle stesse gru Effer della tecnologia SPACEevo momento di mercato straordinario a livello italiano e
internazionale. A spingere il fatturato ha contribuito senz’altro - in ambito italiano - l’incentivo costituito dai contributi governativi Industria 4.0 ma non va dimenticato anche il perseguimento di un’efficace politica di marketing e di product management. Siamo stati impegnati, in Effer, nell’importante adeguamento delle risorse di investimento e nello sforzo fondamentale di coordinamento con le strategie del gruppo per cogliere le nuove sfide del mercato odierno. La parte relativa alla Ricerca e Sviluppo costituisce e costituirà sempre di più un punto di progresso importante, dove la mia azione direttiva della divisione Loader and Cranes, in sintonia con la presidenza di Hiab, si sta focalizzando sull’impiego di risorse importanti per seguire lo sviluppo delle piattaforme di produzione già pianificate e, soprattutto, per sviluppare segmenti di applicazione in corso di evoluzionecome quello, importantissimo, del settore ferroviario, dove la richiesta di gru in allestimento speciale è in crescita, sia in Italia che in Europa. Proprio sul comparto Railway si è concentrato il lancio di nuovi modelli all’ultimo evento espositivo IAA di Hannover - come l’inedita iX.122 Rail,
capostipite di una gamma dedicata e con facoltà di allestimento secondo diversi standard, in base alle richieste del cliente (EN15476, EN14033, EN 50128 e EN 13849), con opzioni relative, ad esempio, al collegamento a terra, ai binari adiacenti e ai limiti di altezza delle gru. Riassumendo la nostra visione attuale, quindi, il nostro focus è sull’espansione della gamma
di prodotti e sulla copertura di mercati che oggi non sono ancora presenti nel portafoglio Hiab, con un rafforzamento progressivo della nostra strategia commerciale.
Tutto parte dalla riuscita, che ci ha appena confermato, dell’integrazione tra Effer e Hiab.
Gru e Autogrù
Il processo di integrazione dei due marchi è la parte decisiva del nostro successo, nel corso del 2022. Un processo che comprende la componentistica condivisa - dal lato dei fornitori - e dei processi paralleli seguiti da entrambe le linee di produzione. Per questo secondo aspetto, vorrei sottolineare che Effer, oggi, è un’azienda molto integrata, sotto il profilo della produzione interna di fabbrica, con gli obiettivi di Hiab, con elementi di carpenteria e componenti condivisi dai propri modelli e dalle gru della gamma Hiab. A questa dinamica virtuosa si aggiunge l’applicazione della tecnologia di controllo Hiab SPACEevo estesa a tutte le gru Effer. Dal lato della R&D - lo ribadisco - la standardizzazione dei componenti ci permette una maggiore agilità nel processo di condivisione di piattaforme industriali che consentono, a Hiab come a Effer, una notevole agilità nel lancio di nuove linee di prodotto. A oggi, in virtù di questa integrazione, siamo in grado di lanciare sul mercato, ogni sei mesi, una nuova gru per entrambi i marchi. Un
ritmo di sviluppo che non sarebbe mai stato possibile in passato.
Quali differenze strategiche prevede la divisione Loader and Cranes per entrambi i marchi proprietari?
Le gru Effer e Hiab sono complementari. Negli ultimi anni, grazie proprio a questa integrazione, abbiamo praticamente triplicato il nostro rendimento, sotto il duplice profilo dei volumi e del market share. Abbiamo eliminato le sovrappo-
sizioni di alcuni modelli e questa razionalizzazione ci ha consentito di colmare il gap di prodotto nell’offerta ai clienti, valorizzando il DNA di entrambi i marchi. Hiab costituisce un modulo di prodotto più standardizzato, autorevole per la propria qualità di allestimento in funzione di molteplici impieghi, mentre Effer rappresenta una fascia di mercato orientata al professional customer, una categoria specifica che oggi è favorita nella scelta dall’implementazione di cui parlavo prima con il sistema di controllo tecnologico SPACEevo. Le gru Effer mantengono tuttora le caratteristiche strutturali precipue che hanno fidelizzato una vasta platea di professionisti - con l’impiego di acciai speciali e l’adozione di particolari metodologie di fabbricazioneaggiungendo il plus di una tecnologia
deputata al controllo che ci ha consentito di raggiungere nuovi segmenti di mercato.
Vorrei chiedere all’ingegner Brusa quali sono, secondo lui, le ragioni del successo di penetrazione commerciale, e ancor più di apprezzamento generale degli specialisti, riguardo ai due nuovi modelli Heavy di Effer e Hiab. La tecnologia di gestione si è rivelata fondamentale, ma c’è anche dell’altro?
Senza dubbio la connettività è un principio chiave nell’evoluzione della nostra gamma. Per diversi motivi, in relazione alla strategia industriale di Cargotec-Hiab, le facoltà di monitoraggio delle gru, anche da parte del produttore, è un grande volano di conquista del cliente finale. Nelle due recenti proposte al mercato, inoltre, con i modelli Effer 1000 e Hiab iQ.1188 HiPro, abbiamo lanciato modelli dalle prestazioni superiori nei rispettivi ambiti di riferimento. Con la Effer 1000, si è riusciti ad abbinare le notevoli facoltà di sbraccio e di sviluppo verticale con una struttura più compatta della gru; con la iQ.1188 HiPro, abbiamo ottenuto prestazioni ai vertici della categoria implementando il modello sul telaio di una gru da 90 tm. Quindi il progresso della nostra ricerca non avviene solo dal lato della connettività, ma anche, in modo decisivo, sotto l’aspetto olistico della progettazione meccanica, considerando tutti gli elementi che contribuiscono all’alleggerimento della gru (dagli stabilizzatori al camion di allestimento, fino alla struttura), senza agire per sezioni di progetto separate l’una dall’altra. Riguardo a Effer, va sottolineato il fatto che le gru prodotte a Minerbio sono riconosciute dagli addetti ai lavori come macchine d’eccezione, uniche sul mercato. Chi cerca prestazioni di alto livello si avvicina a questo brand e lo apprezza ancora per le sue caratteristiche peculiari, relative alla resistenza di impianto, alla leggerezza, alla capacità di carico, allo sbraccio e alle spiccate doti di multifunzionalità.
Tutte prerogative che oggi sono esaltate ancor di più dalla sinergia con i programmi Hiab.
L’integrazione, già sottolineata dal dottor Zeppelli, tra eccellenza strutturale Effer e avanguardia tecnolo-
Gru e Autogrù
gica di controllo Hiab, è un punto strategico per lo sviluppo del mercato, anche in Italia. A questo, vorrei aggiungere l’importanza dello sviluppo di una rete commerciale sempre più grande e razionalizzata (anche sotto il profilo dell’offerta di Service). Tutte queste dinamiche andranno sempre più a vantaggio del valore residuale della gru e dell’accessibilità funzionale e gestionale complessiva per il cliente finale. L’orgoglio proprietario delle nostre gru da parte degli operatori è basato su soluzioni innovative apprezzate e rivoluzionarie, come quella relativo al profilo dodecagonale del braccio e del design innovativo generale. In fondo, per l’operatore specializzato è come una dichiarazione di identità forte e di eccellenza professionale.
Ingegner Zeppelli, quali saranno le novità più importanti per il futuro Loader and Cranes di Hiab?
Lanceremo nuovi prodotti che comporranno una gamma inedita nel settore ferroviario, come ho già anticipato. Un evento importante, programmato per il settembre 2023 in Brasile, riguarderà poi non solo le nuove linee Hiab ed Effer, ma anche il rinnovo della gamma Argos (per gru prodotte dall’omonimo marchio acquisito da Cargotec proprio in Brasile, nel 2017). Sarà un evento cruciale per il lancio di prodotti europei inediti sul mercato latinoamericano, in grado di conquistare nuove categorie di clienti internazionali in quest’area. Tornando al segmento Railway, lo sviluppo della nostra strategia in questo comparto è in relazione allo spostamento della logistica
internazionale sul trasporto ferroviario, in ragione della difficoltà crescente che sta incontrando il trasporto stradale e la reperibilità di mezzi per l’allestimento. Le aspettative per il 2023 sono molto promettenti, sulla base dei risultati dell’anno appena concluso. Il mercato italiano sta crescendo in modo esponenziale e ottime performance riguardano anche le aree del Nord Europa. Si tratta di risultati spinti certamente dal successo straordinario dei nuovi prodotti Effer 1000 e Hiab iQ.1188 HiPro. Un’onda espansiva che riguarda anche il Centro Europa, riguardo a mercati avanzati come quelli di Francia e Germania. È il Vecchio continente, nel suo complesso, a darci le maggiori soddisfazioni, spingendo e incrementando la nostra autorevolezza nel sollevamento internazionale.
Spiccando il volo
TRA LE NUMEROSE TORRI CHE HANNO AFFOLLATO IL CIELO DI MONACO, UN BATTESIMO D’ECCEZIONE IN CASA MANITOWOC HA RIGUARDATO LA PRIMA GRU A VOLATA VARIABILE DOTATA DEL SISTEMA DI CONTROLLO CCS E DEL NUOVO MODULO TELEMATICO CONNECTIvisitatori del Bauma 2022 ne sono stati i testimoni privilegiati. Il battesimo in casa Manitowoc è toccato un modello Potain che contiene le migliori soluzioni di design e tecnologia che contraddistingueranno la futura gamma di gru a torre con volata variabile. Il primo esemplare della nuova generazione si chiama MR 229 ed è il primo di questa tipologia a essere dotato del Crane Control System (CCS) di Manitowoc, l’ormai noto e comprovato sistema di comando digitale di cui sono già dotate tutte le gru a torre Potain.
“Siamo entusiasti di rivelare al mercato questo primo modello della nuova generazione di gru con falcone a volata variabile Potain - ha dichiarato in fiera Thibaut Le Besnerais, vicepresidente per la divisione marketing e product management del marchio Manitowoc dedicato alle gru a torre - Si tratta di un progetto che offre ai clienti i benefici di un miglioramento delle prestazioni, dell’efficienza e della flessibilità generale della gru stessa. Un’anteprima delle novità sorprendenti che corroboreranno la nostra linea futura di gru a volata variabile Potain”.
Parlando del sistema CCS, implementato per la prima volta su una torre Potain a volata variabile, ricordiamo che questo modulo digitale massimizza le prestazioni di sollevamento, aumenta la flessibilità in cantiere, migliora l’ergonomia funzio-
nale per l’operatore e riduce i tempi di messa in servizio. Le sue caratteristiche comprendono la possibilità di attivare la funzione Potain Plus rapidamente e facilmente dalla cabina, tramite il comando a joystick (Potain Plus è la tecnologia aziendale che massimizza le curve di carico delle gru e, al contempo, ottimizza le velocità di sollevamento, garantendo una produttività di vertice).
Ma il CCS non è il solo benefit d’eccezione implementato sulla nuova gru. L’MR 229 si attribuisce anche il titolo di primo modello Potain a volata variabile dotato del nuovo sistema telematico Connect. Questa soluzione intuitiva e facile da usare consente ai proprietari di avere maggior controllo e informazioni sulle proprie gru, offrendo un’integrazione semplificata tra la diagnostica remota, l’analisi avanzata e la gestione del parco macchine, per aumentare i tempi di operatività e l’utilizzo delle macchine.
Il montaggio della gru in cantiere è stato notevolmente semplificato, con il progetto della MR 229. Questa nuova macchina rivela una lunghezza ridotta dei componenti di rotazione, per un’installazione più semplice nei cantieri con spazi limitati. Il raggio nella configurazione fuori servizio è compreso tra i 10 e i 12 m - cioè tra i 5 e i 10 metri in meno rispetto alle gru equivalenti della stessa categoria. Inoltre, il meccanismo di sollevamento è dotato
di un nuovo design che consente di migliorare il montaggio, mentre, all’estremità del braccio, è integrato un cestello che consente una maggiore sicurezza delle operazioni di installazione, ispezione e manutenzione. Una volta assemblata, la portata massima della nuova gru è di 14 t, e può essere dotata di uno sbraccio fino a un massimo sviluppo di 55 m. Questa gru offre una potenza eccellente per tutto il diagramma di carico - in punta, la gru ha una portata di 2,7 t - e questa forza di sollevamento è garantita dalla scelta delle tipologie di argano, che comprendono il modulo 110 HPL 35 della linea High-Performance Lifting, in grado di raggiungere velocità fino a 207 m/min.
Una cabina in linea progresso
Tra i vantaggi chiave per la produttività dell’operatore, la nuova MR 229 contempla l’affidabile e ormai nota cabina Ultra View, che offre una visibilità panoramica e un comfort davvero eccezionale. Il suo design ergonomico riduce gli sforzi di gestione della gru per l’operatore e consente una produttività ottimale in cantiere. Dal sedile, tutti i comandi sono accessibili direttamente dai joystick; lo sforzo è minimo, e il jog dial consente di navigare agevolmente ed effettuare selezioni dai menu sullo schermo del CCS. Per le operazioni in cui è necessario un maggior controllo, il limitatore di velocità consente una migliore precisione, e ricalibra i comandi in modo che a movimenti ampi del joystick corrispondano risposte limitate da parte dei meccanismi. Il limitatore di velocità può essere regolato con incrementi del 25% ed è un’ottima funzionalità per le operazioni in cui è necessario un alto livello di precisione. Gli operatori possono personalizzare i comandi secondo le proprie preferenze, impostando velocità predefinite e il dinamismo dei movimenti.
Freccia del Mercato
UNA GRU MAESTOSA PER DOMINARE LA SCENA DEL BAUMA 2022, ACCOGLIENDO MIGLIAIA DI VISITATORI NEL CORSO DELL’EVENTO ESPOSITIVO INTERNAZIONALE DI MONACO DI BAVIERA. SI TRATTA DELLA TORRE T357, PRESENTATA INSIEME
ALLA NUOVA CABINA LUMINA X NELLA VERSIONE PIÙ SPAZIOSA, CON QUADRO ELETTRICO INTEGRATO
"Abbiamo deciso di installare la T357 al Bauma in quanto rappresenta al meglio le caratteristiche più importanti della Class 150, la nuova gamma Raimondi composta da un totale di sei gru. Con una capacità massima di sollevamento compresa tra le 12 e 24 tonnellate, questa nuova serie è stata progettata pensando ai mercati dell’Europa centrale e settentrionale, dell’America e del Canada”. Le parole orgogliose e di grande soddisfazione arrivano da Cristian Badin, direttore commerciale di Raimondi Cranes, dopo la presentazione della maestosa torre simbolo della nuova
Class 150, seconda serie inedita – insieme alla Class 110 – annunciata da Raimondi nel corso della fiera. Con un raggio massimo di 77,5 metri e un carico in punta di 2,67 tonnellate in UltraLift, la T357 ha le migliori specifiche della sua categoria in termini di lunghezza del braccio e di capacità di carico sia in punta che negli sbracci intermedi. “La T357 è adatta alla costruzione di infrastrutture medio-grandi, in virtù sua velocità massima di sollevamento di 152 metri al minuto con un argano da 75 kW e una capacità di fune di 800 metri circa - ha sottolineato ancora Badin - Come la serie Class 110, l’intera gamma di macchine Class 150 è
stata progettata e concepita come un insieme coerente di gru a torre, privilegiando la modularità delle parti meccaniche e di carpenteria così come l’intercambiabilità degli elementi braccio”.
Il nome della nuova serie deriva dalla larghezza della stessa sezione del braccio di 150 centimetri. Tutti i modelli della Class 150 possono essere equipaggiati con Lumina X, la versione ampliata della nuova cabina Raimondi. “Al Bauma abbiamo deciso di installare la T357 con la cabina in versione standard, mantenendo al suolo Lumina X per poter consentire ai visitatori di ammirare le sue notevoli dimensioni (con una lunghezza di 3,88 m e un’altezza di 2,14 m) e le sue nuove caratteristiche – ha precisato Badin – Le ricerche di mercato e i feedback hanno avuto un ruolo estremamente importante nella fase di progettazione di Lumina, in quanto la cabina è stata pensata proprio sulle esigenze dei gruisti. La nuova cabina, che soddisfa le più rigorose norme internazionali in materia di sicurezza e qualità, punta a garantire infatti il massimo livello di comfort per gli operatori”. Lumina X è stata progettata con il quadro elettrico integrato al fine di agevolare le procedure di manutenzione in Paesi con condizioni climatiche particolarmente severe. “I riscontri ottenuti dal mercato
durante i setti giorni passati al Bauma sono stati eccezionalmente positivi – ribadisce Badin – I nostri distributori, i potenziali clienti, gli operatori del settore e
gli ospiti che ci hanno visitati hanno tutti espresso grande entusiasmo per i tre prodotti Raimondi esposti. Siamo certi che i nostri nuovi modelli saranno presto al
lavoro in diversi importanti cantieri. Non vediamo l’ora di consegnare le nostre prime due T187 vendute al Bauma, in Italia e in Belgio”.
ConCore, il controllo si fa più raffinato
La Class 150 e la Class 110 sono entrambe dotate del nuovo sistema di controllo ConCore. Questo modulo, derivato tecnologicamente sui sistemi precedenti, è in grado - in questa versione rinnovata - di rilevare e segnalare istantaneamente errori, malfunzionamenti e guasti in modo più specifico. Questa importante integrazione semplifica le operazioni di manutenzione e assistenza, riducendo così i tempi di fermo cantiere. Inoltre, il sistema di controllo consente agli operatori della gru di calibrare interamente la macchina direttamente dalla postazione in cabina o tramite telecomando.
Al cuore della progettazione
DALLO STUDIO DI MODUGNO (BA) FONDATO DALL’INGEGNER NICOLA LOIACONO SI SVILUPPA UN FLUSSO DI AVANGUARDIA CHE HA PORTATO ALLA CREAZIONE DI PIATTAFORME AEREE E ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO PER I COSTRUTTORI E LE REALTÀ INDUSTRIALI PIÙ PRESTIGIOSE DEL MERCATO
Nel logo della società si possono notare due ali stilizzate che sembrano far prendere il volo ai progetti più ambiziosi e il simbolo della Loiacono ingegneria meccanica di Modugno (Ba), in effetti, è una metafora perfetta del notevole know-how rivelato da questo studio diprigettazione fin dalla sua nascita
recente, nel 2016. Il sollevamento e le sue macchine costituiscono la vocazione di Loiacono ingegneria meccanica e non potrebbe essere diversamente, a fronte della lunga esperienza come responsabile tecnico di progettazione del fondatore, l’ingegner Nicola Loiacono. “Ho
progettato, nel corso della mia carriera, molte piattaforme aeree per costruttori di primo piano del settore - ci conferma
l’ingegner Loiacono - Dopo aver fondato lo studio, ho avviato diversi programmi di ricerca e sviluppo in collaborazione con alcuni tra i costruttori più importanti di piattaforme aeree e attrezzature per il lavoro in quota”. Nella sua attività impegnativa e in ascesa, Nicola Loiacono si avvale di un alter ego d’eccezione, l’ingegner Caterina Vogliacco, con la quale sviluppa ogni progetto in sinergia, oltre che del supporto di altre figure professionali esterne.
La progettazione tecnica di piattaforme aeree costituisce quindi il fulcro dell’attività di Loiacono ingegneria meccanica e i frutti tangibili di questa dedizione sono quelli della lunga collaborazione con la divisione Imer Access di Imer Group e con altre realtà primarie del mercato come CTE e GSR. “Con Imer, abbiamo concepito due modelli di PLE ragno cingolatecon braccio a doppia articolazione, con jib - dall’altezza operativa di 15 e 23 metri (contraddistinte dalle denominazioni IMR 15 DA e IMR 23 DA), più un’altra novità che attualmente è in fase di sviluppo come prototipo - ci spiega ancora l’ingegner Loiacono - Invece con GSR stiamo portando a termine un nuovo modello di
Plepiattaforma autocarrata, mentre per CTE abbiamo progettato il modello di piattaforma ragno Traccess T160, dai 16 metri operativi”.
Un laboratorio di idee industriali
L’attività progettuale dello Studio Loiacono si estende poi al mondo dell’industria, per attrezzature specifiche come banchi rotanti, sollevatori a pantografo e altre tipologie speciali come il modulo Mister Shut, un banco da lavoro mobile utilizzato per la movimentazione dei telai delle porte blindate. “Ultimamente, abbiamo progettato un modello di ponteggio autosollevante, inaugurando una nuova direttrice di sviluppo per la nostra attività - aggiunge Loiacono - La nostra capacità di diversificazione si estende, inoltre, alle strutture per lo stoccaggio delle merci, come i moduli
Cantilever destinati al magazzino”. I servizi che da sempre offre Loiacono ingegneria meccanica riguardano la progettazione, la prototipazione dei modelli di macchine (con verifiche di validazione non distruttive), la certificazione e infine la manualistica. “Ogni fase operativa si svolge in completo accordo con il cliente - specifica l’ingegner Loiacono - Dopo aver perfezionato l’offerta, realizziamo un concept del progetto e successivamente avviamo l’iter di progettazione vero e proprio, con il modeling in 3D, i calcoli opportuni e ogni altro passo progressivo fino alla realizzazione del prototipo della macchina e alle successive verifiche funzionali”.
Loiacono ingegneria meccanica, come si può ben capire, non è solo progettazione su committenza. Piuttosto, lo studio di Modugno può essere definito come una vera e propria fucina di idee. “Ospitiamo da sempre i periodi di tirocinio degli studenti di ingegneria e questa attività per noi rappresenta un vero e proprio laboratorio di ricerca - tiene a rimarcare con orgoglio Nicola Loiacono - Con un nostro tirocinante, abbiamo concepito un’attrez-
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
zatura per il lavaggio dei pannelli fotovoltaici insediati nei campi, sulla base di una tesi molto interessante sviluppata dallo stesso studente laureando. L’innovazione nasce così, dal confronto con nuove energie e nuovi talenti. Noi di Loiacono ingegneria meccanica vogliamo diventare il veicolo propulsivo di progetti e idee che aspettano solo un’occasione propizia per prendere letteralmente il volo, conquistando l’interesse di molteplici settori industriali”.
Un cielo sempre più blu
QUELLO D’ITALIA DI CERTO “FA PENDANT” CON LA LIVREA AZZURRA DELLE PIATTAFORME DI CHANGSHA E LA FIDUCIA CRESCENTE DEI NOLEGGIATORI DI CASA NOSTRA È BEN RIPOSTA. MERITO DELLA QUALITÀ DI UNA GAMMA CHE OGGI CONSOLIDA LA PROPRIA REPUTAZIONE NAZIONALE CON UNA RETE VENDITA E UN’ASSISTENZA PERFETTAMENTE INTEGRATE AL TERRITORIO E ALLE ESIGENZE DEL CLIENTE FINALE
Adistanza di un anno e mezzo dalla prima intervista a Daniele Lanzini - Regional Manager Sinoboom per l’Italia e i Balcani - molte cose sono cambiate per il marchio di Changsha, nella considerazione dei noleggiatori e nello sviluppo commerciale che riguarda il nostro Paese. “L’ordine più importante di questi ultimi mesi è quello realizzato da una realtà di primo piano come quella di Giffi Noleggi, che ha rinnovato la fiducia nella nostra gamma - esordisce subito il responsabile nazionale di Sinoboom - Questa conferma di fedeltà è un segnale di crescente apprezzamento per una linea di prodotto in evoluzione, rivelata nei suoi importanti sviluppi anche al Bauma 2022, con macchine nuove e di alto rango che incontrano sempre di più le preferenze dei clienti europei, grazie all’alta qualità della realizzazione e a componenti affidabili, forniti da produttori europei per modelli di piattaforme aeree che ormai appartengono alla fascia alta del lavoro in quota”.
Le parole di Daniele Lanzini, in effetti, non fanno che confermare una realtà evidente. Abbiamo visto di persona le due grandi semoventi telescopiche al lavoro per l’allestimento del maestoso albero di Natale in piazza Duomo, a Milano, sotto l’egida della flotta Giffi Noleggi, protagonista di primo piano del rental market di casa nostra. Si può dire che l’immagine dinamica delle due PLE da 28 metri rappresenti al meglio l’ingresso di Sinoboom nel gotha del sollevamento d’Italia. “Mi sento proprio di confermare questa impressione - interviene Lanzini, alla nostra constatazione diretta, confermata dall’entusiasmo di molti operatori - Per il prossimo anno la mia attesa è quella, certamente, di un incremento di vendite e fatturato su base nazionale, grazie anche al contributo fondamentale della struttura Selift di Filago (Bg), che rappresenta una pedina fondamentale per la diffusione progressiva delle PLE Sinoboom come partner principale nella distribuzione, con riguardo alle regione del nord. La rete di contatti con filiali
concessionarie di carrelli elevatori a cui questo dealer fondamentale fa riferimento aiuta sicuramente lo sviluppo di una strategia ambiziosa per l’Italia. Puntiamo alla crescita di Sinoboom sul territorio nel modo più capillare, anche sotto il profilo del service”.
Dalla scena dell’ultimo Bauma, la sensazione di un marchio in ascesa è risultata evidente e il nostro sentore da osserva-
tori diretti della kermesse internazionale viene confermata anche da Lanzini. “Tra le novità che il pubblico di Monaco ha potuto apprezzare - e che costituiranno il fulcro del mercato a venire - troviamo senz’altro le PLE semoventi articolate da cantiere 4x4 full electric, con ottime performance sia dal punto di vista delle prestazioni, sia dal lato della qualità e durata delle batterie - commenta il Regional Manager Sinoboom - Parliamo soprattutto dei modelli AB18EJ e AB22EJ, rispettivamente da 20 e 24 metri operativi. Agli esemplari di linea, poi, vanno aggiunti, nella considerazione del mercato futuro, gli scissor elettrici compatti con stabilizzatori da 12 e 14 metri (disponibili, prossimamente, anche in versione diesel) e i modelli a pantografo più grandi, da 15 e 18 metri, che completano la varietà di opzioni per gli operatori di
casa nostra in questo segmento di prodotto. Vorrei ricordare che Sinoboom, fin dal 2008 (anno della sua fondazione), ha sempre prodotto modelli per grandi altezze, nell’ambito delle piattaforme semoventi telescopiche e articolate, senza limitarsi al classico prodotto scissor proposto in esclusiva da altri produttori asiatici che si sono affacciati, anche di recente, al mercato europeo. Questa autorevolezza e varietà di gamma convince sempre di più anche il cliente italiano e la prova evidente è riscontrabile nella scelta dei modelli telescopici con jib 4x4 che comincia a conquistare la preferenza dei noleggiatori di casa nostra - a partire dallo stesso Giffi, che ha introdotto nella flotta delle proprie filiali tre unità telescopiche da 28 metri operativi, a supporto di una flotta Sinoboom che già comprende modelli articolati elettrici da
Telescopi di luce sul Natale di Milano
Svetta tra le piattaforme azzurre di Sinoboom, l’albero di Natale più alto di Milano, allestito nella piazza del Duomo, con i suoi 25 metri di altezza a illuminare la maestosa cattedrale gotica e la prospiciente Galleria Vittorio Emanuele II. Non sono soltanto i 40.000 led bianchi a basso consumo e le 700 sfere natalizie fucsia e argento a rendere speciale questo abete meraviglioso. La straordinarietà dell’albero è insita nella filosofia di sostenibilità sottesa al suo allestimento. La scelta dell’agronomo Leopoldo Todaro - storico consulente ambientale per la selezione e l’impianto logistico del Natale arboreo del capoluogo meneghino - è caduta naturalmente su un bellissimo abete destinato all’abbattimento per ragioni legate alla salute e alla stabilità della pianta stessa (prelevata dai boschi del Trentino). Non solo. L’abbattimento del consumo luminoso ha sostenuto l’iniziativa sociale encomiabile dello sponsor Veralab, con la donazione alla Casa di Accoglienza Enzo Jannacci (che si occupa di dare un tetto dignitoso e un’assistenza puntuale alle persone in estrema difficoltà) della cifra corrispondente alle spese di energia elettrica che sarebbero state necessarie per illuminare l’albero in modo tradizionale. A suggello della bellezza morale di questo momento, sono arrivate le piattaforme telescopiche full electric TB860EJ Plus di Sinoboom, campionesse della flotta Giffi Noleggi prescelte dall’impresa Giardini Somma di Mascalucia (Ct) per allestire, mettere in sicurezza e addobbare l’albero di Natale di piazza Duomo. “Grazie al nostro rapporto di fiducia con Giffi Noleggi, abbiamo potuto apprezzare il massimo grado di prestazioni sostenibili di queste piattaforme Sinoboom dagli oltre 28 metri di altezza operativa - commenta con evidente soddisfazione Pasquale Somma, titolare dell’azienda siciliana ed erede di una lunga tradizione nella manutenzione del verde intrapresa in origine dal padre Giuseppe - L’estensione orizzontale dello sbraccio a più di 20 metri, la rotazione continua della torretta e l’eccellente proporzionalità dei movimenti ci ha favorito nel completare il lavoro in meno di quattro giorni (tenendo conto del tempo limitato di lavorazione, condizionato dalle ore di luce giornaliera necessarie alle operazioni più complesse). Vorrei aggiungere, tra le caratteristiche, anche l’estrema sicurezza e l’eco-compatibilità delle piattaforme Sinoboom (sotto l’aspetto acustico e delle emissioni inquinanti), in presenza di un ambiente pubblico così sensibile e sempre molto affollato come quello della piazza del Duomo”. La soddisfazione di Pasquale Somma rispecchia la felice intuizione di Francesco Giffi, titolare e anima propulsiva di Giffi Noleggi (oltre 30 sedi e più di 2.000 mezzi a noleggio in tutta Italia). È sua la scelta di fiducia, comprovata sul campo, delle piattaforme Sinoboom per la propria flotta in quota. “Una scelta che oggi mi ripaga e mi dà ragione sulle mie convinzioni di partenza - ci conferma il patron di uno dei grandi protagonisti del noleggio nazionale - Sinoboom è un marchio assodato di qualità e di novità operativa assoluta, nel mondo del sollevamento. Questa sessione di noleggio per l’albero di Natale in piazza Duomo, a Milano, lo vedo come un regalo simbolico alla nostra scelta aziendale e al valore di una gamma che ci ha conquistato fin dalla prima scelta. Sono orgoglioso della mia intuizione e i miei clienti, oggi, con la loro soddisfazione, sono i veri messaggeri della grande qualità Sinoboom”.
101 Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Ple16 e 18 metri, scissor con stabilizzatori da 18 metri e diverse piattaforme verticali a colonna da interni”.
Progresso di mercato e favore dei noleggiatori nostrani combaciano con la cura del particolare costruttivo e l’alto livello di standardizzazione delle piattaforme di Changsha. “Fanno parte del DNA Sinoboom e il pubblico del Bauma 2022 ha potuto constatarlo di persona - conferma Daniele Lanzini - Modularità e intercambiabilità dei componenti costituiscono altrettante accezioni che innalzano il valore di servizio e l’economia gestionale complessiva per il cliente”. Un cliente che Sinoboom vuole incontrare in tut-
te le regioni della Penisola. “Ci stiamo consolidando nel centro Italia, grazie a un accordo con un distributore di punta come NG Air per Lazio e Campania - ci informa ancora Lanzini - Siamo molto soddisfatti per l’avvio di questa partnership, in considerazione del fatto che NG Air gode di una stima e di una fiducia notevolissime tra i noleggiatori di queste due regioni, anche grazie alle irreprensibili dinamiche di assistenza al cliente che l’azienda ha sviluppato nel corso degli anni. Questa autorevolezza ulteriore non potrà che aiutare la diffusione di Sinoboom in queste aree del nostro mercato domestico. Possiamo dire che la nostra
strategia commerciale è dedicata sia al grande rental group (come Loxam, ad esempio, un gruppo con il quale abbiamo avviato un rapporto molto proficuo), sia al piccolo noleggiatore. Nel secondo caso, come ho già avuto modo di sottolineare, la sinergia con Selift si rivela fondamentale, proprio per la vicinanza alle imprese del territorio (grazie alla lunga tradizione commerciale nella distribuzione di carrelli elevatori). Riassumendo la strategia di Sinoboom in Europa, il piano d’azione per ogni singolo paese è quello di ricercare il supporto di società consolidate e diffuse capillarmente nelle varie zone regionali, per una distribuzio-
ne e un servizio post-vendita di massima efficienza nei confronti dei clienti piccoli e medi, riservando al contatto direttoattraverso responsabili nazionali, come il sottoscritto e il mio collega, il Service Manager per l’Italia Matteo Gambi - il rapporto con i cosiddetti Key Account, le grandi società di settore, soprattutto nel campo del noleggio. A loro dedichiamo, oltre alla cura di ogni fase di vendita delle piattaforme aeree, anche un servizio di assistenza puntuale e reattivo, tramite la rete (in crescita) di officine autorizzate, nelle quali vengono organizzate assidue sessioni di training. Ma, lo ribadisco, sono i distributori del territorio a trainare i nostri risultati e il nostro avvenire e da loro dipende il successo futuro di Sinoboom. Siamo una rete che conta sulla sinergia tra i suoi diversi componenti per vincere una competizione dove contano soprattutto passione, impegno e comunanza di obiettivi”.
Tutto è avvenuto lo scorso 5 ottobre, nella prestigiosa cornice del Museo Nicolis di Villafranca. L’attesa del pubblico specializzato - creata mirabilmente dal marketing di casa CTE - è stata premiata e la prima piattaforma autocarrata da 20 m completamente elettrica della nuova era Green Innovation del costruttore veneto ha mostrato il suo profilo e le potenzialità per un settore del noleggio che
richiede mezzi sostenibili e silenziosi per operare in aree sensibili, nei centri urbani e negli interni di edifici pubblici (centri commerciali, sedi direzionali, poli logistici, aeroporti), con un range di altezza operativa adatta alle esigenze delle operazioni di manutenzione più frequenti.
Il progetto della MP 20 Ev - questo è il nome rivelato per la prima PLE totalmente sostenibile che esce dagli stabilimenti di Rivoli Veronese - ha preso vita dalla partnership tra CTE e la Green-G Electric Vehicles di Gorizia, produttore di veicoli elettrici. La fornitura esclusiva ha riguardato il veicolo commerciale a zero emissioni ECarry. “Questo accordo è la naturale conseguenza della nostra visione green del futuro – conferma Marco Govoni, direttore commerciale & marketing di CTE – Abbiamo scelto l’ECarry di Green-G – Electric Vehicles perché si tratta di un veicolo totalmente sviluppato e prodotto in Italia e crediamo nel valore dell’eccellenza nazionale in questo ambito d’avanguardia”. Antonio Chiello, Managing Director di Green-G – Electric Vehicles, nella disamina del veicolo, sottolinea che l’ECarry “con le dimensioni estremamente contenute (1.598 mm di larghezza, 5.200 di lunghezza e 1.965 di altezza in assetto di trasporto), per una massa complessiva a terra di 35 quintali, è il mezzo più all’avanguardia della propria categoria di appartenenza, con prestazioni nettamente superiori agli standard. È un light truck studiato su misura per società di servizi, enti pubblici e vettori. Imprese che operano nelle metropoli e nelle città italiane ed eseguono attività con itinerari ripetitivi, costanti e con numerosi start&stop, come l’igiene urbana, la logistica cittadina e le consegne dell’ultimo miglio, anche nelle ZTL”. Veniamo dunque alla descrizione vera e propria della nuova MP 20 Ev di CTE. 20
Una presentazione d’autorità
Nella prestigiosa sede del Museo Nicolis di Villafranca, alla presenza di molti noleggiatori nel settore del lavoro in quota e di aziende municipalizzate si è aggiunto l’intervento di alcuni importanti rappresentanti istituzionali (il vicepresidente della Provincia di Verona, David Di Michele, il sindaco di Villafranca, Roberto Dall’Oca, il vicepresidente della Piccola Industria-Confindustria Veneto, Cinzia La Rosa e, in videoconferenza, l’assessore Diego Bonavina del Comune di Padova). In apertura d’evento, è stata letta una lettera di augurio del governatore del Veneto, Luca Zaia, con il plauso all’imprenditorialità del territorio veneto che nell’avanguardia di una ricerca costante valorizza una storica tradizione industriale.
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m di altezza operativa, 13 m di sbraccio e 250 kg di portata. Configurazione del braccio a doppia sezione – di cui una telescopica + jib – totalmente ideata, progettata e realizzata in Italia con tecnologia CTE e acciaio SSAB Strenx. La piattaforma dispone di radiocomando con display integrato per movimentazione da terra; stessi comandi replicati nella postazione in cesta, con display diagnostico, per facilitare la familiarizzazione e l’utilizzo all’operatore. È dotata del noto e pluripremiato sistema di controllo all’avan-
guardia S3 EVO di CTE. L’autonomia del veicolo è di 70 km (WLTP) per 25 cicli di lavoro (le prestazioni di trasferimento e i cicli di lavoro variano in funzione delle modalità di utilizzo della piattaforma). Il sistema di alimentazione offre il vantaggio di poter lavorare totalmente a batteria od in modalità “plugged-in” connessa alla rete elettrica con il dispositivo di ricarica in dotazione (220V/380V).
Il veicolo di allestimento, come già detto, è totalmente ideato, progettato e realizzato in Italia con tecnologia ECarry/
Green-G. Componentistica premium, affidabile e reperibile, con tecnologia Full LED. Batterie da 35 KWh Webasto a ioni di litio NMC certificate R100; autonomia fino a 100 Km (ciclo WLTP); dispositivo di ricarica portatile da 7,5 kW multipresa, per ricaricare il mezzo in ogni ambiente e contesto di cantiere. Accesso facilitato grazie alla cabina ribassata a 380 mm da terra. EPTO da 7.5 kW con motore AC a 380 V trifase e inverter smart per l’ottimizzazione del ciclo di lavoro della piattaforma.
Chi si sarebbe mai aspettato che la sorpresa fosse proprio dietro l’angolo dell’area esterna FS 907 (stand A/1) del Bauma? Lo spazio identificato è quello di Palazzani Industrie e il coup de théâtre è stato quello, straordinario, del nuovo ragno telescopico TTZJ 58, il più alto al mondo in ogni categoria, tra le tipologie di piattaforme aeree semoventi cingolate.
“Questo modello è nato a seguito di una richiesta specifica da parte di un’ampia platea di clienti - ci ha spiegato Paola Palazzani, Sales Director e vicepresidente di Palazzani Industrie - Parliamo di mercati in via di sviluppo e di nuove applicazioni che premono per avere a disposizione modelli dalle prestazioni in quota sempre più alte. Nella nostra ampia schiera di ragni cingolati, così, è arrivato il top di gamma assoluto a livello internazionale”. La piattaforma aerea TTZJ 58, in effetti, con i suoi 58 m di altezza operativa, non ha rivali a li -
vello mondiale e la preminenza in quota si abbina, tra l’altro, a un design del tutto inedito, con un sistema del braccio telescopico a doppio sfilo dotato di fly jib, per una soluzione di notevole efficacia negli interventi a quote ragguardevoli richiesti nei settori dell’impiantistica telefonica, della manutenzione edile a ridosso dei grattacieli, nei restauri all’interno e sulle facciate delle grandi dimore storiche, nei segmenti tecnologici di impiego (come quello dell’energia eolica) e naturalmente nel noleggio su base nazionale e mondiale. Nell’attesa del primo esordio dal vivo, riportiamo qualche dato preliminare raccolto proprio in fiera a Monaco. Come già dicevamo, il nuovo modello TTZJ 58 raggiunge l’altezza massima operativa di 58 metri, con uno sbraccio di 20 m e una portata in cesta di 120, 230 e 400 kg (a seconda della quota di sbraccio). “Pur raggiungendo un’altezza così imponente - ha sottolineato ancora Paola Palazzani - l’obiettivo di mantenere necessariamente tutte le caratteristiche dinamiche tipiche dei ragni cingolati (con le prerogative di prodotto Palazzani) è stato raggiunto in pieno. Parliamo di compattezza, leggerezza, sicurezza, facilità d’uso e agilità, tutte doti che integrano la potenza e la grande capacità anche per un modello come il TTZJ 58”. Attualmente, la piattaforma ragno più alta al mondo è ancora in fase di prototipazione ma siamo sicuri che il primato Palazzani mostrerà al mercato quanto prima tutta l’eccellenza raggiunta dai suoi progettisti e ammirata con grande plauso anche durante la magnifica fiera di Monaco.
Protagonisti in linea
Il rosa dominante della TTZJ 58 non era il solo colore presente a Monaco. Il ricco contenuto dello stand Palazzani al Bauma 2022 conteneva anche le tonalità bianco-verde (e i valori tecnologici, naturalmente) del nuovo TSJ 35.1, un ragno cingolato dai 35 m operativi in versione full green ECO power (AC+batteria al litio). Il modello sostituisce il precedente TSJ 35, mantenendo la capacità di sbraccio a 15 m e rivelando anche la versione alternativa con motorizzazione Bi-energy (Diesel+AC). La piattaforma TSJ 35.1 offre la possibilità di essere completamente ricaricata in sole due ore, grazie a una wall box trifase da 32 kW (massima possibilità di ricarica). La wall box, portata per l’occasione a dimostrazione in fiera, disponeva di una presa di tipo due, la più diffusa sul mercato, per la tipologia di corrente alternata (ricarica in sistema monofase fino a 7,4 kW e sistema trifase fino a 22 kW). In alternativa, la macchina può essere equipaggiata con un accessorio denomnato Juyce che consente di collegare la macchina dalla corrente elettrica di casa da 230 V (tramite presa Shuko) fino alla trifase industriale da 32 ampere. In evidenza, nello stand Palazzani a Bauma 2022 anche il modello TZX 225 bi-energy, adatta a terreni “soffici” e pavimentazioni delicate (con la disponibilità di cingoli antitraccia in dotazione). Per la linea TSJ, inoltre, in evidenza il modello TSJ 30.1. Compatto, con braccio telescopico a cinque sezioni e jib articolato. La rotazione del braccio è illimitata con qualunque modalità di piazzamento e ogni stabilizzatore è orientabile in due differenti posizioni, con riguardo agli spazi ristretti e autolivellamento automatico.
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Il Passo Decisivo
NELLE STRATEGIE GLOBALI DEL SOLLEVAMENTO INDUSTRIALE
Era da poco passata la mezzanotte del 15 novembre, quando la notizia ha cominciato a diffondersi rapidamente, fino a colpire al cuore un intero settore industriale. L’informazione, clamorosa, riportava l’annuncio che Oshkosh Corporation, gruppo finanziario proprietario del marchio JLG, aveva siglato un accordo definitivo con Hinowa per l’acquisizione della società di Nogara con cui da 12 anni intrattiene una proficua partnership industriale. Hinowa entrerà quindi a far parte della divisione Oshkosh Access Equipment e le prime
dichiarazioni ufficiali dell’azienda veneta confermano l’importante decisione, a seguito “del successo di un rapporto solido e annoso, con valori fondamentali condivisi in una cultura comune di sicurezza, produttività e sostenibilità”.
Le prime informazioni dettagliate sull’operazione rilevano che Oshkosh Corporation avrebbe già concordato l’acquisizione di Hinowa per una cifra di 192 milioni di dollari, con la chiusura dell’accordo definitivo entro la metà di febbraio 2023. Lo Studio Legale Chiomenti di Milano ha assistito Oshkosh Corporation nell’ope-
razione, con un team guidato dal partner Franco Agopyan e composto dalla senior associate Elisa Gianni e dall’associate Mariagrazia Mazzaglia, - per gli aspetti di diritto societario -, dal partner Cristoforo Osti, con l’associate Giacomo Grechi - per gli aspetti antitrust - dal partner Giulio Napolitano, con l’associate Luca Masotto - per i profili di Golden Power - mentre i profili di diritto amministrativo, inerenti alle tematiche ambientali ed urbanistiche, sono stati seguiti dalla counsel Elisabetta Mentasti e dagli associate Nicola Tursi ed Elena Serra. Gli aspetti giuslavoristici sono stati seguiti dalla senior associate Fiona Gaia Gittardi.
Dentons invece ha assistito Hinowa, con un team multidisciplinare guidato dal partner Enrico Troianiello e composto dalla counsel Marilina Di Lauro e dai trainee Matteo Defabiani e Sergio Del Balzo - per gli aspetti corporate M&A dell’operazione. Il partner Michele Carpagnano, con l’associate Giulia Giordano e il trainee Giovanni Diana, ha curato i profili Golden Power ed antitrust, mentre il partner Luca De Menech si è occupato degli aspetti giuslavoristici. Per gli aspetti fiscali, Hinowa è stata inoltre assistita dal-
lo studio Tognetti con un team composto da Alberto Tognetti, Mario Tognetti e Valentina Lonardi.
Dante Fracca, presidente uscente di Hinowa (dopo il recente passaggio di testimone al figlio Davide), nei giorni successivi all’accordo - poco dopo la conclusione del Bauma 2022 a Monaco di Baviera, dove lo stesso costruttore di Nogara ha praticamente rappresentato JLG con la nuova generazione di piattaforme articolate elettriche da 13,7 e 15,72 m, nei modelli EC450AJ e EC520AJ - ha dichiarato tutta “l’emozione per un’altra grande avventura che inizia da oggi. Si tratta di un passo fondamentale per Hinowa, pregno di futuro e di nuovi progetti, deciso con grande consapevolezza e in tempi maturi. Ulteriori, grandi soddisfazioni ci attendono, su una scena industriale ancora più grande”. La decisione della famiglia Fracca appare come conseguenza di un passo molto meditato, il naturale epilogo di una collaborazione che ha portato la produzione dello stabilimento di Nogara su un altro piano strategico, nelle maglie di una logica industriale che si dipana su scala globale. “Non vediamo l’ora di accogliere il team di Hinowa nella nostra famiglia allargata – ha dichiarato subito da oltreoceano John Pfeifer, presidente e amministratore delegato di Oshkosh Corporation – Questa acquisizione accelererà i nostri piani nell’affrontare con piglio ancora più deciso l’era dell’elettrificazione nel settore del lavoro in quota e offrirà nuove op-
portunità di crescita nei mercati principali di Oshkosh Access Equipment e in quelli adiacenti”. Ricordiamo che Oshkosh Corporation, insediata nel Wisconsin, impiega attualmente 15.000 lavoratori complessivamente, per una produzione manifatturiera distribuita in oltre 150 paesi in
La sede produttiva e quartier generale Hinowa di Nogara (Vr)
tutto il mondo, attraverso i marchi JLG, Pierce, Maximetal, Oshkosh Defense, McNeilus, IMT, Jerr-Dan, Frontline, Oshkosh Airport Products, London e Pratt Miller. Oggi l’acquisizione di Hinowa, porta nel gruppo globale le 230 persone attualmente impiegate nell’azienda veneta per la produzione di piattaforme aeree, minidumper, carrelli elevatori cingolati e sottocarri cingolati. Una gamma che ha conquistato, dal 1987 a oggi, un mercato poderoso che va oltre i confini nazionali per estendersi a tutta l'Europa, l’America del Nord e l’America Latina, l’Australia e l’Asia. Ora la scommessa di Hinowa viene rilanciata sullo scenario del lavoro in quota, con una prevedibile concentrazione produttiva sui diversi fronti delle linee dedicate da JLG alle piattaforme semoventi elettriche e sul rafforzamento di mercato per la fortunata serie delle PLE cingolate, un ambito nel quale il costruttore veneto conserva un primato di avanguardia ideativa e di sviluppo tecnologico.
Affidabilità, precisione e sicurezza dei dati anche in condizioni ambientali difficili. Sono questi i requisiti che i componenti delle macchine mobili devono soddisfare. Questo vale anche per il costruttore italiano Barin che produce piattaforme di lavoro mobili per l'ispezione e la manutenzione dei ponti. Per esemplificare le operazioni effettive che vengono attuate per l’ispezione di un ponte, in Italia, delineiamo il ciclo dell’applicazione nel suo dettaglio specifico. Un camion con una piattaforma di lavoro si muove lentamente su un ponte dell'autostrada A23. Il veicolo è stabilizzato e controllato puntualmente dal personale a bordo di una piattaforma che non si estende verso l'alto, bensì sul parapetto del viadotto, verso il basso. Il braccio verticale sostiene la cesta con gli operatori proprio sotto il ponte, in modo che il personale stesso possa ispezionarne la parte sottostante all’impalcato. Lo stato dei materiali e delle strutture vengono controllati per verificare la presenza di
danni e usura, due elementi importanti da considerare durante l’attuazione delle misure di manutenzione periodica preventiva e correttiva definite dal legislatore. La sicurezza degli operatori a bordo della macchina sottoponte, comunque, viene prima di tutto. In queste condizioni di lavoro, la tecnologia mobile implementata dal costruttore della macchina sottoponte deve funzionare perfettamente e senza interruzioni.
Le sovrastrutture veicolari Barin non vengono utilizzate solo per l'ispezione dei ponti, ma anche per la pulizia e riparazione degli stessi viadotti. Per applicazioni di questo tipo, è necessaria una tecnologia non solo precisa ma anche di struttura robusta e di impianto affidabile, in grado di fornire risultati irreprensibili, sempre in massima sicurezza, anche in condizioni ambientali estreme, indipendentemente dal contesto di utilizzo. Per la produzione di macchine mobili destinate a questa applicazione notevolmente impegnativa, nei reparti di produzione della Barin, a Cittadella, ci si affida quindi alle soluzioni di sensoristica Baumer che confermano, con la loro efficienza puntuale, la filosofia "Designed for Mobile Machines" che Baumer ha concepito per i propri clienti, contemplando un ampio portafoglio di soluzio-
ni innovative e personalizzate, basate su sensori implementati per le esigenze più specifiche e di alto profilo.
Controllo preciso della stabilità anche in condizioni avverse
Le piattaforme di lavoro Barin sono costituite da un braccio multiarticolato con una cesta all’estremità o da una vera e propria passerella di lavoro percorribile dagli operatori lungo l’intera estensione sottoponte. Per poterle utilizzare in totale sicurezza, è necessario che le stesse piattaforme siano sottoposte a un monitoraggio completo - monitoraggio che deve escludere i posizionamenti che potrebbero costituire un pericolo per la stabilità o la struttura della macchina stessa. Encoder assoluti, trasduttori a cavo, sensori di inclinazione o induttivi forniscono dati sui parametri di controllo della stabilità. La robustezza e l'affidabilità sono un requisito fondamentale per Barin, dal momento che le sue macchine mobili vengono utilizzate all'aperto, esposte all'umidità, alla salsedine e a notevoli variazioni di temperatura. Queste dinamiche riguardano tutte le linee di serie Barin progettate specifica-
Attrezzature & Componenti
mente per l'ispezione dei ponti. Le piattaforme di lavoro che operano in altezza possono essere riportate manualmente a terra in caso di guasto idraulico o elettrico. Con le piattaforme che si estendono in profondità e in assetto negativo, non è così facile. Barin, per implementare i requisiti di sicurezza funzionale stabiliti dalle norme DIN EN 280 e EN ISO 13849 si affida al rilevamento ridondante della posizione utilizzando due coppie di sensori.
Encoder senza cuscinetti per un'affidabilità illimitata nel tempo
Baumer offre anche soluzioni di sensori le cui caratteristiche sono estremamente vantaggiose nelle condizioni ambientali più difficili, grazie a molti anni di stretta collaborazione con i clienti dell'industria delle macchine mobili. Queste caratteri-
stiche includono un range esteso di temperatura e tensione di alimentazione, una classe di protezione più elevata e altri vantaggi che portano a una lunga durata. È il caso degli encoder assoluti senza cuscinetti Magres. Grazie alla loro precisa scansione magnetica, sono ideali per monitorare la rotazione del braccio delle piattaforme di lavoro Barin. Polvere, umidità, salsedine e altri fattori non hanno alcuna influenza su questi modelli. Questo è fondamentale perché le piattaforme di lavoro possono essere fortemente esposte a spruzzi d'acqua e particelle di sporco, soprattutto quando vengono utilizzate per la pulizia dei ponti. "Il principio del non contatto è un vantaggio in termini di robustezza e quindi di affidabilità - spiega Marco Spagnuolo, Systems Integrator per l'ufficio tecnico Barin - In combinazione con la tropicalizzazione dell'elettronica, ora è possibile disporre di un dispositivo con zero ritorni". Gli encoder senza cuscinetti di Baumer sono la soluzione otti-
male per questa applicazione grazie all'elevato grado di protezione fino a IP 67, all'alta resistenza agli urti e alle vibrazioni e all'accuratezza assoluta fino a ± 0,15°.
La conoscenza del mercato per soluzioni sempre più efficaci
Ogni prerogativa di massimo controllo e sicurezza si applica anche ad altri moduli Baumer, come il sensore di inclinazione GIM500R o il sensore a fune lineare GCA3 implementato sempre nelle piattaforme sottoponte di Barin. "Il team Baumer comprende le nostre esigenze e ha sempre la soluzione ideale pronta a disposizione, oppure è disponibile a svilupparla - sottolinea ancora Marco Spagnuolo - Dall’inizio della nostra collaborazione, ci sono state diverse situazioni in cui abbiamo dovuto ottimizzare immediatamente le caratteristiche delle nostre macchine. E
Baumer è sempre stata pronta e reattiva nell'implementare le innovazioni di cui avevamo bisogno. Grazie alla partnership con Baumer, le nostre macchine per l'ispezione dei ponti vengono continua-
mente sviluppate con potenzialità operative sempre maggiori e per questo motivo continuerà a mantenere il primato di partner tecnologico privilegiato anche in futuro".
A
lla fine, restano in scena, con tutta l’autorevolezza richiesta a una tecnologia futuribile, solo i protagonisti veri. Quello delle batterie al litio è un mercato che ha visto l’ascesa esponenziale di attori industriali più o meno credibili e affidabili,la Flash Battery di Sant’Ilario d’Enza (Re), foriera di un notevole avanzamento, al culmine di un 2022 ormai alla fine, e proiettata in un piano strategico che conta un portafoglio nutrito di progetti e realizzazioni nel settore del sollevamento, con nuovi obiettivi e collaborazioni di carat-
le e dei risultati raggiunti da Flash Battery, ce ne ha parlato Matteo Marmai, Senior Key Account Manager dell’azienda emiliana, al quale abbiamo rivolto diverse domande chiave sullo stato dell’arte di un attore cruciale sulla scena internazionale della transizione elettrica negli ambi-
2022 - che ha rimarcato con forza il tema dell’e lettrificazione, in abbi namento alla digitalizza zione dei processi - e in seguito all’avvio di molti programmi a favore di una conversione sosteni bile delle motorizzazioni termiche, qual è il conte sto di mercato attuale, dal punto di osservazione pri vilegiato di una realtà pri maria come Flash Battery? Nell’ambito dei mezzi di sol levamento, con riguardo alle gru e alle piattaforme aeree, e anche nel settore più generale delle macchine destinate al cantiere, la conversione dalla propulsione endotermica a quella elettrica si è sviluppata soprattutto sul fronte delle macchine compatte. Oggi, in questo campo, per le specifiche del la tecnologia attuale in termini di spazi, volumi, costi e infrastrutture di ricarica, il trend è quello di un’elettrificazione per applicazioni di piccola taglia, con batte rie che vanno dai 5 ai 100 kWh. Parliamo di un’ampia platea di costruttori che dal 2020 - con una proiezione previsionale fino al 2026 - ci consente di crescere costantemente, con un incremento di fatturato annuo che, per questo segmento, si attesta nell’ordine del 25% in più.
Che cosa è cambiato, in questi ultimi tre anni? Ci sono state correzioni di rotta, sotto il profilo tecnologico e commerciale?
La tecnologia Flash Battery che riguarda la chimica delle batterie non è cambiata negli anni. La scelta si è sempre mantenuta sull’implementazione del litio-ferro-fosfato (LiFePO4 o LFP) secondo dinamiche che garantiscono la maggiore sicurezza
Una Value Chain europea per l’elettrificazione
L’Unione Europea si sta impegnando sempre di più per arrivare, in futuro, ad essere sempre meno dipendente dal mercato asiatico per l’approvvigionamento di materie prime e occupare un posto autorevole tra i principali decision maker nell’ambito dell’elettrificazione, anche per quanto riguarda la produzione di celle. L’obiettivo è quello di creare una value chain europea dell’elettrificazione. Per questo sono nati diversi consorzi e progetti EU orientati alla creazione di una catena del valore europea delle batterie ed è molto importante farne parte e far sentire la propria voce, che può essere determinante per il futuro dell’elettrificazione nel nostro continente. Si tratta di iniziative straordinarie in cui Flash Battery è coinvolta come protagonista in prima persona, con riferimento agli attuali progetti denominati IPCEI, NewControl e con l’adesione alla Rete Bepa (Batteries European Partnership Association).
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Attrezzature & Componenti
possibile - nel confronto con diverse tecnologie riferite alle batterie al litio oltre a livelli prestazionali idonei ed efficienti, in linea con le richieste di un settore heavy duty come quello delle macchine da sollevamento. Questa stessa chimica, applicata alle nostre batterie, ha visto tra l’altro un’evoluzione evidente, soprattutto nella riduzione di peso e dimensioni dei pacchi batteria, e nell’ottenimento di una sempre maggiore densità energetica. Piuttosto, se parliamo di nuovi sviluppi, questi sono soprattutto a livello di “sistema”. Oggi entrano in gioco sempre più valutazioni di sistemi ibridi, dove l’alimentazione della macchina è sempre in modalità full-electric, ma con la possibilità di avere a disposizione un range extender costituito da un motogeneratore. L’integrazione tra motore termico e pacco batterie vede lo stesso sistema ibrido intervenire puntualmente per adottare in tempo reale e in modo opportuno una o l’altra delle funzionalità propulsive combinate.
Sembrava, quella delle motorizzazioni ibride, una via transitoria verso la completa elettrificazione. Invece, si è dimostrata una pedina fondamentale e duratura del cambiamento. Possiamo dire che, nel segmento del sollevamento, la modalità ibrida apporta, ad oggi, numerosi vantaggi ed è molto rassicurante per l’operatore di cantiere - che sa di poter contare su un’opzione alternativa, in considerazione dell’operazione da svolgere o delle condizioni dell’ambiente di lavoro. Facciamo un esempio pratico. Una macchina che lavora in un tunnel, utilizzando la batteria per raggiungere il cantiere e per entrare in galleria, qualora non ci fosse un dispositivo di ricarica nelle vicinanze, rischierebbe di non avere energia a sufficienza per terminare l’attività. Con un sistema ibrido, l’operatore, invece, potrà attivare la batteria una volta arrivato in loco e non resterà mai in “panne” con la stessa batteria scarica. Il motore endotermico diventa, in molti casi, soltan-
to un supporto all’efficienza continua della batteria al litio e questa combinazione limita notevolmente i consumi di carburante, abbattendo le emissioni inquinanti (atmosferiche e acustiche) per conferire un ruolo chiave alla funzionalità elettrica, nel segno della più completa sostenibilità.
Parliamo, quindi, di una tecnologia dove Flash Battery ha già conquistato un ruolo preminente sul mercato. Si tratta di un cambiamento di rotta, rispetto alle richieste full-electric di alcuni costruttori, oppure le due strade proseguono in parallelo?
Molti protagonisti della motoristica stanno perseguendo la produzione di Kit Hybrid dotati di motore endotermico, batterie e inverter perfettamente integrati. Non possiamo prevedere con certezza se questa tendenza costituisca una fase di passaggio verso la propulsione full electric, oppure se rappresenti uno stato dell’arte destinato a durare; certo è che l’ibrido è una soluzione
versatile, da cui il settore del sollevamento sta traendo oggi un grande beneficio. Per noi di Flash Battery non è un dibattito sul quale prendere posizioni dogmatiche. La nostra evoluzione dal lato del prodotto rimane la stessa; comunque in crescita, anche sulla base delle richieste di applicazioni ibride. Nel sollevamento cantieristico, quella ibrida costituisce una direttrice preferenziale, attualmente, in considerazione del fatto che un automezzo, in marcia verso il sito di lavorazione, ricarica, durante il proprio tragitto, proprio quella batteria al litio a cui sono deputate le funzioni di una gru o di una piattaforma aerea. Si tratta di una scelta perseguita da produttori di primo piano come Fassi, per citare un caso esemplare, che ha applicato la propria tecnologia ibrida alle gru per autocarro della sua gamma più recente.
Da anni ormai avete premuto l’acceleratore su importanti investimenti tecnologici. Dove si sta spingendo la ricerca e sviluppo della vostra azienda, oggi?
Gli investimenti di Flash Battery si sono indirizzati, ultimamente, allo sviluppo di protocolli firmware per gestire sia i kit ibridi sui quali sono installate le nostre batterie, sia i powerpack che muovono macchine full-electric. Per questo, abbiamo incrementato le nostre risorse umane e potenziato il nostro Team R&D, con l’assunzione di esperti nello sviluppo di software, programmatori e tecnici digitali, in grado di gestire le dinamiche di controllo delle nostre batterie, sviluppare gli stessi firmware e implementare con nuove funzioni il software di controllo remoto proprietario, Flash Data Center, integrandolo con algoritmi di Intelligenza Artificiale sempre più evoluti, per favorire autodiagnostica e manutenzione predittiva. Sul fronte della produzione, invece, ci siamo concentrati su modalità sempre più flessibili per la realizzazione dei nostri pacchi batteria al litio: abbiamo ottimizzato la nostra supply chain in ottica lean, privilegiando la filiera corta dei fornitori e implementando una me-
todologia di lavoro che punta a utilizzare un quantitativo minimo di risorse per rendere i processi produttivi più snelli. Il settore dell’elettrificazione, per evolvere, necessita di un investimento continuo in ricerca su nuovi materiali e tecnologie, e in competenze sempre più orientate ad efficienza e sostenibilità.
Flash Battery è un attore internazionale delle batterie al litio, ha ottenuto una candidatura prestigiosa nelle selezioni per gli Innovation Awards del Bauma 2022. A cosa è dovuta una considerazione così ampia, nell’arco di pochi anni?
L’autorevolezza conquistata nel mondo industriale dei veicoli AGV destinati alla logistica automatizzata, con un efficace utilizzo intensivo delle nostre batterie al litio, ha calamitato successivamente l’attenzione dei maggiori costruttori nei più diversi settori del mondo industriale, incluso quello del sollevamento. Flash Battery ha avviato relazioni fondamenta-
Attrezzature & Componenti
li con i più importanti System Integrator del panorama europeo - partnership fondamentali per integrare le batterie con i principali componenti funzionali delle macchine (inverter, motore, pompa, vehicle control unit) - e in virtù di questi rapporti assidui si è guadagnata l’ingresso in un mondo di produttori primari, per progetti altrettanto importanti nei quali la nostra azienda è riuscita a inserirsi sempre puntualmente e in sinergia con gli stessi costruttori.
L’Italia è comunque sempre al centro del vostro orizzonte di mercato. Certamente. Riguardo al mercato nazionale, vorrei rimarcare che il material handling puro, quello che si realizza con automatismi avanzati (AGV) o in forma tradizionale (carrelli elevatori ibridi ed elettrici), all’interno dei capannoni o nei piazzali, occupa il 50% circa del nostro fatturato. L’altra metà è divisa tra le macchine da cantiere che svolgono funzioni
di demolizione e scavo (in crescita previsionale fino a una quota del 30-40%) e i mezzi di sollevamento, che occupano le nostre vendite odierne per il 10% del totale ricavi in Italia. Va precisato che una percentuale simile non è affatto minoritaria come potrebbe sembrare a una prima considerazione; al contrario, trattandosi di pacchi dalle piccole dimensioni (dai 5 ai 20 kWh), destinati a macchine compatte, sul fatturato complessivo di Flash Battery - che si aggira attualmente intorno ai 24 milioni di euro - questa quota (relativa alle applicazioni su gru e piattaforme aeree) occupa una posizione importante, in quanto vuol dire che la quantità di applicazioni che richiede una batteria al litio sono alte e in grande crescita.
Per concludere la nostra intervista, vorrei tornare a parlare del controllo da remoto delle vostre batterie, tramite il Flash Data Center. Quali sono gli effettivi vantaggi che il cliente può trarre da questa evoluzione di servizio?
Con il lancio della sua ultima release, che abbiamo presentato durante il Bauma 2022, le funzionalità del nostro Flash Data Center - il software proprietario di controllo remoto automatico e real-time delle nostre batterie nel mondo - sono diventate sempre più predittive, con un accento spiccato sul Machine Learning, un sottoinsieme dell’intelligenza artificiale
che si occupa di elaborare costantemente i dati di funzionamento delle batterie ed estrarre da queste una descrizione chiara e accurata di come si comportano nel tempo. Si tratta di un sistema intelligente che apprende, memorizza ed elabora i dati in modo costante, assicurando una reale ottimizzazione d'uso della macchina. Flash Data Center analizza 24/7 lo stato di salute di ogni batteria e garantisce autodiagnostica, manutenzione predittiva, una pianificazione attenta delle sostituzioni e indicazioni utili per correggere e perfezionare le performance della macchina, aumentandone la produttività. L’analisi predittiva svolta da Flash Data Center permette di trarre informazioni sul reale utilizzo di un’applicazione e stimare la vita della batteria sul mezzo. Inoltre, se implementato già in fase prototipale, questo software consente di dimensionare la batteria nel modo più adeguato al veicolo e assicura una pianificazione avanzata degli interventi di manutenzione straordinaria e la gestione autonoma del fine vita degli impianti. È una sfida di servizio e di avanzamento tecnologico che riteniamo tra le più importanti. Una dinamica in grado di influenzare il mercato delle batterie al litio e la loro futura diffusione in modo decisivo e per molti anni a venire, e che ci consente di studiare nuove generazioni di batterie al litio sempre più intelligenti.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Prima di tutto, la visione. Quella, importante e decisiva, che ha portato Giorgio Frosio a creare la “sua” Italift. Una vera e propria illuminazione sul futuro del mercato che oggi, in concomitanza con il primo decennale di vita dell’azienda di Rudiano (Bs), il suo fondatore può guardare dall’alto, con la massima soddisfazione, come fosse il panorama brillante di una scommessa vinta contro ogni scetticismo, da autentico pioniere. “È stata una sfida personale e l’ho voluta lanciare, proprio dieci anni fa, dopo la lunga esperienza di famiglia nell’importazione di carrelli elevatori usati dal Giappone - ricorda l’imprenditore bergamasco - Dalla qualità delle macchine ricondizionate destinata al cliente finale specializzato, è scaturita una scelta definitiva. Nel 2012 abbiamo ricercato, con cura selettiva i migliori fornitori di ricambistica per carrelli elettrici
Piattaforme aeree, l’intuizione complementare
L’offerta di prodotto Italift, a partire dal 2019, riguarda anche una gamma completa di piattaforme aeree semoventi in affiancamento alla linea di prodotto principale dei carrelli elevatori. Parliamo di scissor (PLE a pantografo) diesel ed elettrici, modelli verticali a colonna elettrici (valorizzati dalle dotazioni di impianto Zapi, dai powerpack a batterie Trojan e da riduttori Torque). Vale a dire, ancora una volta, l’alta qualità europea applicata a un prodotto di fabbrica realizzato in Asia secondo il più alto profilo produttivo. Nella schiera Italift, trovano posto, di recente, anche modelli articolati diesel ed elettrici, a completamento di una gamma che oggi ha già conquistato i clienti di molteplici settori, dalla logistica al noleggio, fino all’edilizia e ai vari segmenti della manutenzione industriale.
e diesel; componenti di prima scelta per motori e trasmissioni che poi sono stati utilizzati per progettare la gamma di carrelli a marchio Italift che sarebbe nata tre anni più tardi, nel 2015. Il frutto della ricerca e sviluppo interna è stato quello di una linea di prodotto realizzata con il supporto di una produzione estera ma corroborata da un design e da una componentistica di prim’ordine, sempre italiana ed europea”.
Da allora - da quel 2015 che vide, proprio al GIS, le Giornate del Sollevamento di Piacenza, l’esordio ufficiale dei carrelli Italift - la crescita commerciale è stata continua, anno dopo anno. La strategia dell’azienda di Giorgio Frosio si rivela subito vincente, nell’idea mirata di proporre, secondo le stesse parole del fondatore “un prodotto di seconda linea, con una buona qualità di base e una sensibile accessibilità nel costo complessivo rispet-
Movimentazione Industriale e Portuale
to ai marchi più blasonati. Un’offerta in grado di affrontare, in buona sostanza, la sfida di mercato più attuale, dove contano prestazioni e tecnologia. È così che abbiamo conquistato un intero settore e ci siamo costruiti un’autorevolezza importante, passo per passo”. La partnership fondamentale, avviata nel 2018 con un produttore di primo piano del mercato cinese come Heli, ha aggiunto valore alla spinta industriale di Italift. Una spinta propulsiva che ha conferito alla gamma di carrelli Italift un’ulteriore forza commerciale. “A fianco delle motorizzazioni diesel Stage V , ad esempio, sull’intera gamma di carrel-
li diesel idrodinamici FDH, e alla componentistica made in Italy irreprensibile (dai riduttori Carraro agli impianti elettrici Zapi), ci si è rivelato il nuovo orizzonte dei carrelli a batterie al litio. Una novità che sta conquistando sempre di più la nostra rete distributiva. Riceviamo richieste da settori inediti come quello portuale, dell’industria e della logistica pesante, dove i carrelli al litio stanno soppiantando in molti casi le macchine a motore termico”. Sui carrelli Italift, la qualità la si può osservare dai dettagli. Estrazione laterale di serie per i powerpack a batterie, propulsione bi-motore a trazione anteriore, comfort ergonomico superiore per l’operatore. “Soprattutto, siamo orgogliosi, lo ripeto, di poter esibire prodotti dalla forte personalità europea - ribadisce Frosio - A questa filosofia costruttiva abbiamo dedicato un progetto specifico che poi è stato affidato, con la massima sinergia di collaborazione, a una produzione internazionale di assoluta fiducia e affidabilità”.
Nella missione commerciale (e di cultura industriale) portata avanti da Italift, il ruolo di concessionari e distributori è fondamentale. “Sono i nostri compagni d’avventura, importantissimi - sottolinea Giorgio Frosio - Sono più di 60, in tutto il territorio nazionale, e operano in totale libertà di iniziativa possibile. C’è fiducia reciproca e i risultati di vendita rivelano il successo di questo rapporto straordinario”. Un rapporto che da Italift ai distributori, si trasmette a una clientela finale composta da piccole e medie imprese, a cui cominciano ad aggiungersi anche alcune grandi realtà. “Abbiamo investito moltissimo nello stock di carrelli in pronta consegna e questa scelta ci ha portati a soddisfare le richieste in tempo realerimarca Frosio - Carrelli frontali e da magazzino, dal semplice transpallet elettrico agli stoccatori con pedana, fino ai modelli retrattili. Rispondiamo così, nel modo più reattivo, alla domanda crescente dei nostri concessionari e di un mercato nazionale che ci riconosce ormai come protagonisti di un settore in evoluzione”.
Il Magazzino Strategico
Un progetto che nasce dalla necessità specifica di un’azienda autorevole nell’autotrasporto nazionale come Carpani. La realtà piemontese ha deciso di aumentare la capacità di stoccaggio del proprio magazzino di Villafalletto (Cuneo) e di rendere le operazioni di stoccaggio e prelievo più efficienti, veloci e sicure. Un’esigenza che testimonia un trend condiviso nel settore degli autotrasporti; da semplice vettore, infatti, l’operatore del comparto si sta riqualificando come snodo fondamentale nei flussi tra produzioni, distribuzione e mercato. “Anche quando il servizio in sé è impeccabile, il trasporto non è mai una dinamica sufficiente a completare il ciclo di assistenza al cliente - spiega Enrico Carpani, titolare di terza generazione della Autotrasporti Carpani, fondata nel 1950 e specializzata ancora oggi nella fornitura di approvvigionamento ai produttori di materie prime destinate all’industria della trasformazione alimentare - I nostri clienti hanno ritmi di produzione sostenuti e cercano un partner in grado di ricevere e stoccare la merce in tempi rapidi. Per questa ragione, oggi noi rappresentiamo
il magazzino dei nostri clienti e avevamo quindi bisogno di ottimizzare il nostro meccanismo di stoccaggio”. Per rispondere a questa sfida, Carpani si è rivolta a uno specialista assoluto
come Still, che ha studiato per l’azienda un progetto di trasformazione per creare un magazzino moderno, efficiente e dall’utilizzo versatile. In particolare, la soluzione progettata da Still ha previ-
Carrelli, una flotta dal territorio
sto due interventi: l’ampliamento della sede di stoccaggio - che ha raggiunto i 15.000 metri quadrati coperti - e la realizzazione di un sistema di automatizzazione con scaffalature PalletShuttle
Infine, un importante parte del progetto è stata svolta dalla storica concessionaria Vaudagna Carrelli di Borgo San Dalmazzo (Cuneo), che ha fornito la flotta di carrelli Still oggi operativa nello stabilimento Carpani di Villafalletto, occupandosi successivamente anche dell’attività post-vendita complessiva.
Movimentazione Industriale e Portuale
per il conferimento e il prelievo semiautomatico della merce (un’attività che ha visto il coinvolgimento di Kube Sistemi, in qualità di software provider).
Entrambi gli interventi hanno generato importanti benefici. In primis, la capacità di stoccaggio è aumentata del 60%; inoltre, grazie al sistema di automazione implementato da Still, oggi dal magazzino Carpai di Villafalletto è possibile prelevare in qualsiasi momento un bancale collocato a qualsiasi livello o nel canale specifico, con l’evidenza di vantaggi inestimabili in termini di tempistiche ridotte, senza contare l’esponenziale innalzamento del livello di sicurezza per gli operatori.
“La realizzazione della soluzione proposta è stata possibile grazie a una perfetta sincronia e alla chiarezza di intenti tra noi, i nostri partner e il cliente - spiega
Sergio Virmilli, Area Manager Intralogistic Solutions di Still - Oltre all’installazione di scaffalature del tipo Still PalletShuttle per lo stoccaggio e il prelievo semi-automatici”, continua Virmilli, “il progetto comprende anche quattro macchine-navetta per il caricamento e il prelievo dei bancali, un intervento che ha tenuto in considerazione la tipologia di business logistico:; vale a dire, l’attività di stoccaggio del cliente incentrata soprattutto su merce alimentare che non può correre il rischio di contaminazione”.
Un ruolo fondamentale nel progetto è ricoperto, come abbiamo già anticipato, dal Warehouse Management System sviluppato e fornito da Kube Sistemi - un WMS di ultima generazione in grado di ottimizzare gli inventari, coordinare personale operativo e mezzi di movimen-
tazione, controllare ogni fase della logistica interna aziendale dall’ingresso allo smistamento, fino alla spedizione fuori sede. A un anno circa dall’entrata in funzione del nuovo magazzino - che ha una capacità di stoccaggio di 25.000 pallet - i benefici sono già evidenti. “Il vantaggio più grande è l’abbattimento degli errori umani in stoccaggio e soprattutto in prelievo - rileva ancora Enrico Carpani - La nostra azienda non può permettersi di sbagliare, spedendo un lotto o addirittura una tipologia di prodotto che non è quello richiesto. La nuova soluzione definita da Still, oltre a rendere più rapide le operazioni, aumenta ulteriormente i livelli di sicurezza. Siamo soddisfatti del progetto: la soluzione implementata da Still non solo migliora il nostro servizio ma valorizza anche la nostra professionalità”.
Trasporti Eccezionali a cura di Alice Magon
GOLDHOFERSostenibile Leggerezza sull’Asse
I PRINCIPALI HIGHLIGHT SVELATI AL BAUMA 2022, DALLA PRIMA INTERNAZIONALE DELLA FT SERIES AL NUOVO MODULO STEPSTAR Z, FINO AL SEMIRIMORCHIO PNEUMATICO A BASSO PROFILO CARGOPLUS, HANNO CONQUISTATO IL PUBBLICO DI MONACO. PER UNA “PRIMAVERA” DI OPPORTUNITÀ DEDICATA A OGNI SEGMENTO DELL’HEAVY TRANSPORTATION
Possiamo già riassumere il dettato finale della disamina. La soddisfazione di Goldhofer dopo l’entusiasmante maratona espositiva del Bauma 2022 è andata oltre ogni aspettativa. I vertici del marchio di Memmingen hanno sottolineato, nei primi commenti dopo la kermesse di Monaco, l’enorme interesse dimostrato dai visitatori specializzati per i nuovi prodotti dedicati al trasporto eccezionale. La fiera ha superato certamente le attese febbrili di Robert Steinhauser, vicepresidente Sales & Service Transport Technology di Goldhofer, che ha potuto appurare di persona, incontrandosi con i clienti internazionali fidelizzati e potenziali, l'elevato livello di domanda di soluzioni per un trasporto di qualità e per servizi orientati a un valore economico tangibile e specifico.
I principali highlight svelati in fiera a Monaco sono stati, innanzitutto, la notevolissima prima internazionale della FT Series di Goldhofer, il nuovo modulo Stepstar Z e il semirimorchio pneumatico a basso profilo Cargoplus. Anche i visitatori professionali e molti protagonisti
del trasporto eccezionale erano ansiosi, inoltre, di assistere alle dimostrazioni dal vivo della combinazione efficace PST/SL-E con il trasportatore a lama FTV850. “Il Bauma 2022 ancora una volta ha reso giustizia all'elevata reputazione dell'evento nel settore - conferma lo stesso Robert Steinhauser - È tradizione in Goldhofer non rivelare nulla dei nuovi prodotti, tecnologie e servizi fino al primo giorno della fiera. Anche quest'anno l’entusiasmo e l’attesa si sono rivelate altrettanto notevoli, con il coinvolgimento straordinario della stampa specializzata nel lancio in anteprima dei nostri prodotti. Con la presentazione dell'ultima novità mondiale di Goldhofer, la FT Series, abbiamo decisamente fatto centro e abbiamo introdotto un veicolo che cambierà il mercato dei trasporti per gli anni a venire. La combinazione universale con i moduli e gli accessori Goldhofer già esistenti si tradurrà in costi minori di investimento e nell’apertura di nuovi modelli di business in cooperazione con i nostri partner che si occupano dei servizi di trasporto e delle attività di noleggio integrato".
Da parte delle piccole e medie imprese del settore, grande risalto hanno ottenuto anche i veicoli Goldhofer del segmento a basso carico utile come i moduli Trailstar e Stepstar Z, nuovi membri della famiglia Starline. Un baricentro ottimizzato, un tonnellaggio di portata lorda ridotto e un sistema di ancoraggio intelligente si traducono in carichi utili elevati, tempi di installazione brevi e cicli di trasporto rapidi. Come ulteriore attrazione, i veicoli esposti erano dotati del modello di pianale alleggerito Traffideck Go, che combina una bassa usura con un elevato coefficiente di attrito. Grande interesse è stato mostrato anche per i pneumatici a
Trasporti Eccezionali
basso profilo Cargoplus montati su vari veicoli, con il vantaggio abbinato di carichi utili più elevati e altezze di carico inferiori. Nello specifico, il modello Cargoplus 60 offre un carico per asse di 10 tonnellate rispetto alle 8 tonnellate con pneumatici 205 e il Cargoplus 80 una riduzione dell'altezza di carico di 75 mm a parità di carico per asse con pneumatici 245. Un primato che si traduce nella capacità di movimentare e trasportare macchine da costruzione più alte e pesanti con l’ausilio superiore di questi nuovi pneumatici Goldhofer, per un plus di maggiore versatilità, flessibilità incrementata e meno deviazioni obbligate a causa dei limiti di
altezza presenti sul percorso. Interesse altrettanto vivace per le altre soluzioni tecnologiche presentate a Monaco, come l’Arcus P6, l’MPA 5 e l’Addrive 2.0. I visitatori sono rimasti particolarmente colpiti dalla versatilità dell’ultimo modulo - autoportante - per il trasporto di travi in cemento e di altri manufatti lunghi, che può anche essere convertito in un portapala per turbine eoliche in combinazione con l’attrezzatura Blades. Un’integrazione che si traduce ancora una volta in una gamma molto più ampia di applicazioni e in un più rapido ritorno dell'investimento.
La più grande attrazione “live” di tutte, come abbiamo già detto, era costituita dalla combinazione PST/SL-E con il nuovo lifter FTV 850. Questa soluzione ha fornito una dimostrazione rivelatrice del fatto che il fattore decisivo per il trasporto delle pale di turbine eoliche non consiste tanto nella calibrazione del peso ma, piuttosto, nella facoltà - conferita proprio dal lifter FTV 850 - di adottare combinazioni split che contemplano larghezze di oltre quattro metri. A seconda della configurazione, anche l'ultima generazione di pale (che oggi richiedono un momento di carico fino a 850 tm) può essere prelevata e trasportata in piena flessibilità e in modalità trainata o semovente. Proprio con l'opzione della combinazione divisa e del montaggio dietro l'area di carico, l'FTV 850 offre una stabilità notevolmente superiore, abbinata a un peso di zavorra ridotto. Il risultato è un sistema di trasporto con baricentro basso e in massima sicurezza antiribaltamento.
“Ancora una volta, il Bauma è stata l'occasione perfetta per incontrare esperti affermati nel settore delle costruzioni e parlare di nuove soluzioni di trasporto - ha ribadito Matthias Ruppel, CEO di Goldhofer AG - Gli incontri e le conversazioni si sono rivelate reciprocamente stimolanti e hanno portato nuove idee e approcci inediti per concepire soluzioni innovative. I risultati speriamo di presentarli poi al Bauma 2025, a testimonianza di una continuità di confronto fertile e fruttifera”.
FT Series, la scelta (in fiera) di Hackl
Sotto la definizione ambiziosa che recitava “Il futuro del trasporto pesante”, Goldhofer ha scelto il palcoscenico del Bauma 2022 per l’anteprima mondiale di presentazione della serie FT di semirimorchi che rivela un sistema combinato di assali oscillanti con perno per il trasporto pesante su strada. Un’anteprima che ha impressionato Florian Hackl, titolare della tedesca Hackl Spezial-Transporte GmbH, fino a convincerlo immediatamente dell’acquisto. “Il fattore decisivo è stato quello della flessibilità senza precedenti e della sicurezza della serie FT – spiega lo stesso Florian – Inoltre, questo modulo innovativo può essere combinato perfettamente con l’incavo per il braccio di un escavatore heavy duty di grande taglia e con le esigenze di carico a bordo di attrezzature pesanti”. Gli fa eco Robert Steinhauser, che conferma “l’opportunità per i nostri clienti, con la nostra nuova serie FT, di entrare in settori di attività inediti e rispondere alle mutevoli esigenze del mercato”. La combinazione di un semirimorchio heavy duty con un modulo per carichi pesanti, in particolare nel trasporto su strada, si rivela davvero rivoluzionaria. La grande attrattiva di questo nuovo tipo di veicolo riguarda la flessibilità di modifiche apportabili al sistema, con una personalizzazione rapida e facilitata, in qualsiasi momento. La combinazione ordinata da Hackl, nello specifico, comprende un telaio anteriore a due assi e monoasse frontale, un pianale cingolato e un telaio posteriore a cinque assi con incavo per il braccio-escavatore. Il telaio rimovibile monoasse viene utilizzato per il carico utile aggiuntivo necessario a trasportare grandi escavatori da demolizione, con un peso fino a 92 t, in combinazione con motrice a cinque assi.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Parole di Scienza Ventitré secoli di logica
di Roberto VaccaAristotele fu per 8 anni maestro di Alessandro di Macedonia, creatore di un impero durato pochi decenni, ma esteso quanto l’Impero Romano (5 milioni di chilometri quadrati).
Aristotele scrisse: “è necessario che ogni affermazione o negazione sia vera o falsa”. Creò la logica che si usa da 23 secoli e tratta, appunto, proposizioni (asserzioni) che siano vere o false, le quali accettano come veri alcuni primi principi indimostrabili e generano altre proposizioni mediante sillogismi. Ciascuna proposizione, inoltre, deve precisare il contenuto di 10 categorie (o predicamenti): sostanza, qualità, quantità, relazione, luogo, tempo, posizione, avere, agire, subire. Aristotele sostenne, dunque, che ogni asserzione può essere vera oppure falsa e che non esiste una terza possibilità. Taluno chiama questa proposizione “principio del terzo escluso” [tertium non datur]. Il principio di non contraddizione dice: è impossibile affermare e negare allo stesso tempo e nello stesso senso un’asserzione. Questo
modo di ragionare è stato adottato, commentato e precisato nel Medioevo dai filosofi cristiani fra cui Tommaso d’Aquino e Pietro Ispano. Quest’ultimo nelle sue Summulae Logicales ha sviluppato in dettaglio i modi in cui dalla conoscenza di certe proposizioni vere e false si possono dedurre verità e falsità di altre proposizioni. Precorse di 6 secoli la matematica della logica (booleana) introdotta nel 19° secolo dai matematici inglesi George Boole e Augustus de Morgan. Notoriamente l’algebra booleana fu usata da Claude Shannon, ed è usata oggi in ogni progetto di computer, per analizzare e costruire circuiti digitali. In effetti ogni proposizione per cui non siano definite le 10 categorie stabilite da Aristotele, non può essere analizzata logicamente. A rigore non deve essere nemmeno considerata una proposizione, ma solo una forma di proposizione cui, non
essendo vera, né falsa andrebbe attribuito un valore “terzo” – T – non vero [1 in algebra booleana] e non falso (0 in algebra booleana). Logiche a più valori furono proposte da Lukasiewicz e Tarski (1930), da Gödel (1932) e da altri. Nel 1952 J.B. Rosser ed A. R. Turquette opinarono che non possiamo concepire (né formulare) verità auto-evidenti in una logica a più valori. È possibile, comunque, costruire una logica a 3 valori definendo operatori simili a AND, OR e INV (più altri) con cui realizzare qual si voglia funzione fra le 6.561 possibili funzioni di 2 variabili a 3 valori (ricordo che le possibili funzioni di 2 variabili a 2 valori sono 16).
Nel 1959 definii un sistema di logica a 3 valori e ne analizzai le applicazioni al progetto di circuiti digitali in base 3. Ero motivato dalla teoria secondo la quale circuiti di computer in base 3 sarebbero i miglio-
ri – più economici da realizzare, più veloci – perché 3 è più vicino di 2 alla base dei logaritmi neperiani e = 2,71828459045. In effetti nel 1965 Sergej Sobolev e Nikolay Brusentov realizzarono il computer SETUN che operava su numeri espressi in base 3. Aveva una memoria veloce di 81 parole composte da 18 “trits” e registrava su disco magnetico 1944 parole. Ne furono costruiti 50 esemplari, ma le ricerche in questa direzione furono interrotte. Nel mio lavoro avevo progettato un addizionatore fra numeri espressi in base 3 e mostravo che il numero di operatori di commutazione a 3 livelli avrebbe dovuto essere sproporzionatamente maggiore del numero degli operatori in un addizionatore in base 2. Nel 1969 Lofti Zadeh definì la logica “fuzzy” in cui il valore logico di una proposizione può essere un numero reale compreso frs 0 (totalmente falso) e 1 (totalmente vero).
FERRARI INTERNATIONAL CELEBRA TRENT’ANNI FERRARI INTERNATIONAL CELEBRATES THIRTY YEARS
“Quest’anno ricorre l’anniversario del 30° anno di attività di Ferrari International Spa, un momento speciale che voglio ricordare e condividere con Voi, rivolgendo un pensiero a tutti coloro che hanno preso parte alla sua storia. Sono stati 30 anni di obiettivi mirati, scelte e cambiamenti talvolta audaci; 30 anni di impegno costante e tante soddisfazioni. Tuttavia voglio considerare questo anniversario solo una tappa del percorso che abbiamo intrapreso, convinto che ve ne siano molte altre da raggiungere, con lo stesso entusiasmo e la stessa tenacia che ci hanno motivato fin dagli inizi e che ci hanno permesso di arrivare fin qui. Da piccola attività reggiana, Ferrari International SpA e divenuta in questi anni leader a livello mondiale nel campo degli accessori per il mercato
delle gru idrauliche, del sollevamento e della movimentazione.
Voglio quindi festeggiare questo successo esprimendo la mia stima nei confronti di tutti voi che avete contribuito a rendere possibile questa impresa. I miei più sentiti ringraziamenti vanno a tutto il team di dipendenti che con appassionato impegno ed entusiasmo hanno permesso all’azienda di raggiungere questo importante risultato. Il vostro attaccamento all’azienda ed il vostro spirito di collaborazione sono di inestimabile valore. Dedico un ringraziamento particolare a tutti i nostri fornitori e consulenti. Grazie per il prezioso contributo e per
la collaborazione nel soddisfare al meglio le nostre necessità produttive condividendo le vostre competenze, risorse ed idee. Voglio poi ringraziare tutti voi clienti/amici per averci scelto e per continuare a riporre in noi la vostra fiducia. Con il vostro supporto ci avete consentito di raggiungere questo straordinario traguardo. Ringrazio anche tutti coloro che, in qualche modo, in questi trent’anni hanno dato, grande o piccolo che sia, il loro contributo. Credo fermamente che con il nostro impegno e la vostra collaborazione ci ritroveremo a festeggiare moti altri compleanni assieme. Guardiamo con entusiasmo al futuro, certi che questa ricorrenza possa diventare un nuovo punto di partenza verso traguardi sempre maggiori.”
Orlando Ferrari PresidentThis year marks the anniversary of Ferrari International SpA’s 30th year of activity, a special moment that I want to remember and share with You, and with everyone who took part of its history. It has been 30 years of aimed objectives, choices and sometimes daring changes; 30 years of constant commitment and many satisfactions. And yet, I want to consider this anniversary as a landmark of the path we have taken, convinced that many more are waiting ahead, for us to reach with the same enthusiasm and same perseverance that have motivated us right from the very beginnings and allowed us to arrive here.
From a small local activity, Ferrari International SpA has become a global leader in the accessories for hydraulic cranes, lifting and handling market.
I thus want to celebrate this achievement by expressing my esteem towards all of you that have contributed to making this endeavour possible.
My most sincere gratitude goes to the whole team of employees that, with passioned effort and enthusiasm, have allowed the company to reach this important milestone.
Your attachment to the company and your spirit of cooperation are of inestimable valour.
I want to thank in particular our suppliers and consultants. Thanks for the precious contribute and cooperation in fulfilling at best our productive necessities by sharing your competences, your resources and ideas.
I then want to express my gratitude to all of You, clients/ friends, for choosing us and for the trust you keep placing on us. With your support, you have allowed us to reach this extraordinary goal.
I also want to thank everyone who, in some way, has in these thirty years given, be it great or little, their contribute. I firmly believe that with our commitment and Your collaboration, we will find ourselves celebrating many more anniversaries together. We look to the future with enthusiasm, sure that this recurrence will become a new starting point toward ever greater achievements.
Orlando Ferrari PresidentPROFILO AZIENDALE COMPANY PROFILE
Ivan Minardi Direzione Amministrativa Head of AdministrationUna storia Italiana: Ferrari lnternational SpA nasce nel 1992 da un’intuizione di Orlando Ferrari che grazie alla sua profonda conoscenza nel mercato mondiale delle gru per autocarro decide di fondare un’azienda che possa fornire accessori ad alta tecnologia per il settore del sollevamento e della movimentazione. L’idea si rivela
fin da subito vincente e grazie ad una crescita continua Ferrari lnternational Spa diventa rapidamente il partner professionale ideale per OEM, dealer e utilizzatori finali. Nel 2011 Ferrari lnternational SpA per far fronte all’implementazione dell’organico ed all’ampliamento della gamma prodotti, si trasferisce nella nuova sede di Reggio Emilia per garantire ancora di più una migliore qualità lavorativa ed una maggiore capacità produttiva in risposta alle crescenti richieste della clientela.
An italian history: In 1992 Ferrari International SpA was born as the brainchild of Orlando Ferrari , thanks to his deep insight of the global loading cranes market he chose to create a company to supply high tech accessories for the handling and lifting industry. With a winning idea and a rapid and constant growth Ferrari International SpA became the ideal professional partner for OEM, dealers and final users. In 2011 , to support the increase of manpower and the improvement of the product range, Ferrari International Spa moves to a brand new location in Reggio Emilia, ensuring even further the best working environment and an enhanced productive capacity to answer the growing customers demand.
Progettare e costruire l’eccellenza: Gli obiettivi che da sempre contraddistinguono Ferrari lnternational SpA sono quelli di progettare e costruire l’eccellenza finalizzata alla soddisfazione della clientela.
La produzione di cestelli porta operatore, stabilizzatori con relative pedane, rotatori idraulici e meccanici, pinze e benne a polipo, forche portapallet, argani ed avvolgitubo rappresentano il fiore all’occhiello della tecnologia “made in ltaly”
globale che soddisfa le massime esigenze dei clienti/partner in oltre 120 paesi in tutti e 5 i continenti.
Worldwide: In 2022, celebrating the 30th year anniversary, Ferrari International SpA is recognized as a global player that satisfies the highest standards of customers and partners in over 120 different countries across 5 continents.
Nell’ottica del continuo miglioramento ed ottimizzazione lavorativa, Ferrari International ha scelto di dotare la propria logistica di magazzini verticali automatici. Questa soluzione di stoccaggio automatico consente di organizzzare la merce in modo ordinato, pulito, sicuro e veloce, riducendo le operazioni di trasporto da parte degli operatori migliorando così i tempi di produzione. I prodotti vengono portati direttamente nell’isola di produzione seguendo il principio di “merce all’uomo” in modo tale che gli operatori non devono più muoversi per prelevare o depositare il materiale attraverso il magazzino, garantendo così un notevole risparmio di tempo. Si tratta di un investimento importante quello effettuato da Ferrari international, ma che permette di ottimizzare gli spazi di magazzino, aumentare la sicurezza dei dipendenti, migliorare la precisione di prelievo e facilitare la gestione delle scorte. Ferrari International si conferma quindi sempre attenta alle soluzioni che permettono di migliorare i processi logistici, di gestione ed organizzazione del magazzino, aumentando la produttività e la flessibilità.
In order to keep improving the working optimization, Ferrari International has chosen to gift its own logistics of automatic vertical stores. This automatic stocking solution allows the storage of products in an ordinated, clean, safe and rapid way, reducing as such the transport operations for the operators, improving the production times.
Products are delivered directly to the production isle following the principle of “goods-to-man”, so that operators don’t have to move themselves anymore to collect or deposit the material through the warehouse, saving a lot of time. It is an important investment done by Ferrari International, but one that allows to optimize the stocking areas, to increase the safety of the operators, improve the precision of withdrawal and ease the management of stockpiles.
Ferrari International confirms itself mindful to the solutions that allow an improvement of logistics processes, of management and organization of the warehouse, thus increasing productivity and flexibility.
Marco Verbini Direzione Produzione e Logistica Head of Production and LogisticAREA TECNICA
TECHNICAL DEPARTMENT
Samuele Ing. Signoriello Direzione Tecnica Head of Technical DepartmentIl reparto tecnico di Ferrari International SpA si prepara ad affrontare nuove sfide per il futuro implementando il numero del proprio organico di Ingegneri.
Con il potenziamento di queste risorse si vuole quindi accrescere ancor di più la professionalità nell’area della Ricerca e Sviluppo, Service e controllo Qualità investendo in personale altamente specializzato.
Anche in ottica tecnologica e strumentale, sono stati introdotti programmi software di ultima generazione per garantire una velocità ed un’efficienza sempre maggiore delle performances.
Entro fine anno verrà presentato ed entrerà in funzione un nuovo sistema di ticketing service diretto, per fornire maggiore immediatezza alle richieste della clientela in ambito tecnico.
Ferrari international è convinta che questa sia la direzione giusta per proporre sul mercato prodotti di alta tecnologia e qualità, offrendo nel contempo un’eccellenza di servizio.
The technical department of Ferrari International SpA is preparing itself to take on new challenges for the future, by implementing its own organic of Engineers.
By empowering these resources, the intent is to increase ever more the professionality of the R&D area, of the Quality Control and Service thanks to new highly-specialized personnel. On the technological and instrumental side, new top-tier software programs have been introduced to better increase our performances’ speed and efficiency.
By the end of the year, a new ticketing service will be introduced, ensuring clients’ request on a technical side will be dealt with in shorter times.
Ferrari International is convinced this to be the right direction to take in order to offer high technology and quality products to the market, meanwhile offering an excellence in service.
CESTELLI SKYLER
SKYLER BASKETS
La gamma di cestelli porta persone SKYLER prevede cestelli per due operatori, in acciaio, alluminio e vetroresina, con possibilità di regolazione del braccio in altezza.
Tramite due perni di sicurezza, l’operatore può facilmente regolare l’altezza massima del braccio sfilabile, per poter lavorare più comodamente senza ingombri nell’area di lavoro.
Sul braccio sfilabile è installato un riduttore a vite senza fine, che tramite manovella, permette all’operatore di ruotare il cesto sul suo asse, potendo così raggiungere posizioni di lavoro più ideali per chiunque sia a bordo.
I cestelli possono essere equipaggiati col nostro sistema Fullmatic 2.0® brevettato: una sicurezza aggiuntiva che rende il cestello conforme alla normativa EN 280. Su richiesta, è possibile personalizzare i cestelli con colori a scelta.
The Ferrari International Personnel Baskets SKYLER series provides baskets for two operators, in steel, aluminium and fiberglass, with possibility to regulate the arm in height.
The operator can easily regulate the height of the extendable arm by adjusting two pins, in order to work more comfortably without obstacles in the working area.
A worm-gear reducer is installed on the extendable arm, allowing the operator to easily rotate the basket on its axis through a handwheel, and reach positions more ideal for the required job.
Our baskets can be equipped with our Fullmatic 2.0 patented system, an additional safety measure that checks the inclination of the basket and makes it EN 280 compliant. On request, the basket can be painted with personalized colours.
Claudio Bonacini Direzione Vendite Italia Head of Sales Italy DepartmentBENNE A POLIPO
POLYP GRABS
Ferrari International presenta i nuovi modelli di Benne a Polipo FSG serie X – XZ a sei pale con capacità di carico di 250 litri, ideati nella versione standard per gru da camion con portata 0,7-1,5 ton, e nella versione “Z” per caricatori con portata 5,0-8,0 ton.a.
I Polipi FSG X 253/6 e FSG X 253/6 Z sono realizzati in acciaio alto-resistenziale Strenx 690, con punte in Hardox 450 anti-usura; i perni che collegano corpo, chele e cilindri sono conici con possibilità di recupero del gioco.
La capacità massima di carico è 2500 Kg.
È possibile montare rotatori Ferrari International flangiati, modelli FR 85 SXF ed FR 128 SXF; sul collettore è prevista di serie una valvola di blocco che impedisce la perdita del carico in caso di rottura di un tubo o di mancanza improvvisa di pressione nel circuito.
Cristiana Bizzocchi Direzione Vendite Estero Head of Export Sales DepartmentFerrari International presents new models in the FSG X - XZ Polyp Grabs series, with capacity of 250 litres; the standard version is developed for truck cranes with max. capacity of 0,7-1,5 tons, while the “Z” version is optimized for loaders with max. capacity of 5,0-8,0 tons. Polyp models FSG X 253/6 and
FSG X 253/6 Z are realized in high-resistance steel Strenx 690, with Hardox 450 wear-resistant tips; the pins connecting the body, the shovels and cylinders are conical with possibility to compensate the clearance between pins and body. The maximum load capacity is 2500 Kg. It is possible to mount an FR 85
SXF or FR 128 SXF; a block valve is mounted standard on the hydraulic collector, which prevents the opening of the grab and subsequent loss of load due to a broken hose or any sort of sudden loss of pressure in the circuit.
In questa sezione vogliamo evidenziare e ringraziare i nostri amici clienti che sono da sempre partner di Ferrari International
In this section we want to highlight and thank our customer friends who have always been partners of Ferrari International
FIERE ED EVENTI
EXHIBITIONS AND EVENTS
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