Sollevare Dicembre 2018/Gennaio 2019

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano del Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 5 - Dicembre / Gennaio 2019

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show

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Editoriale scontrata anche nel successo delle fiere tenutesi in Italia nell’ultima parte dell’anno, tra le quali il GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo, alla quale hanno partecipato anche alcune importanti società italiane ed estere specializzate sia nel settore del sollevamento che del trasporto pesante. Si percepiscono comunque, all’orizzonte, problematiche che potrebbero influire negativamente sull’andamento dell’economia del nostro Paese, un fatto che è stato avvertito dalla FED che negli Stati Uniti ha nuovamente rialzato i tassi di interesse.

“Procedure di infrazione e vitalità della Nazione” Cari Lettori, Dato l’approssimarsi delle festività, mi pare opportuno evidenziare alcune note liete che hanno caratterizzato la vita politica di questi ultimi giorni, tra le quali primeggia l’essere riusciti a evitare le procedure di infrazione da parte della UE senza, comunque, sottovalutare il via libera alla prosecuzione dei lavori del Terzo Valico, ma anche l’apertura del cantiere per la demolizione e la successiva ricostruzione del Ponte Morandi di Genova. Queste notizie vanno a coronare un anno positivo per i costruttori (ma anche i distributori) di macchine per il sollevamento e la movimentazione industriale e portuale, una situazione che, purtroppo, non è estesa al comparto dei trasporti eccezionali le cui imprese sono state fortemente penalizzate dalle limitazioni del passaggio veicolare su alcune tratte di vitale importanza per collegare le aziende manifatturiere ai porti di destinazione. Questa situazione mediamente positiva la si è ri-

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Difficile prevedere, infatti, quale sarà l’esito delle elezioni europee in primavera, ma anche quali potrebbero essere le ricadute sull’economia mondiale della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina. A prescindere, comunque, da quello che sarà lo scenario futuro, resto convinto che le imprese italiane – molte delle quali ancora a conduzione famigliare – abituate a operare sul difficilissimo mercato domestico, abbiano ormai sviluppato una capacità e una resilienza uniche a livello mondiale, e ciò contando sullo spirito di sacrificio sia degli imprenditori che di tutte le loro forze lavoro che – a loro volta – possono fare affidamento sul supporto della loro famiglia, un’imprescindibile punto di forza (e spesso anche un’insostituibile ammortizzatore sociale) del nostro Paese. Per questa ragione, trovo che sia estremamente allarmante che anche la nuova compagine governativa non abbia (ancora) previsto un consistente incentivo per stimolare una crescita della natalità, dove anche lo scorso anno il numero dei decessi è stato di molto superiore a quello dei nuovi nati. Come potremmo immaginare che la nostra amata Nazione possa continuare a sviluppare il suo tessuto economico, industriale (ed imprenditoriale) senza una vera politica tesa all’incremento demografico? Tra qualche giorno celebreremo la “Natività” e mi è parso opportuno evidenziare che la vitalità e l’identità culturale dell’Italia non possono prescindere dai … lieti eventi. Tanti auguri a tutti e buona lettura.

Fabio Potestà

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale



Rivista partner

Sommario

Dicembre 2018/Gennaio 2019 - Anno 4

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Direttore Responsabile Fabio Potestà Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane

Attualità&Fiere, p.8 Cover Story GIS, p.18

Gru e Autogru Böcker, p.20 Eurogru Amici, p.21 Fassi, p.22 Effer, p.28 Idrogru, p.24 Jekko, p.26 Liebherr, p.30 Manitowoc, p.34

Movimentazione Industriale Crown, p.38 CVS Ferrari, p.39 Enerpac, p.40 Kalmar, p.42 Konecranes, p.43 Linde, p.45 Manuport, p.46 Mouvers, p.48 Toyota MH, p.50

Sollevatori Telescopici Dieci, p.52 Haulotte, p.54 JCB, p.56 Magni TH, p.58 Merlo, p.62

Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com Fotografia Archivio Sollevare

Palfinger Platforms Italy, p.80 Socage, p.68

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Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it

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Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088

Trasporti Eccezionali Mammoet, p.82

Attrezzature/ Componenti

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Butti, p.84 Fasb Tools, p.86 Flash Battery, p.88 Hawe, p.90 TGB, p.91 TVH, p.92 Vertimac, p.94

Noleggio Autovictor, p.95

Associazioni IPAF, p.96

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Ple Almac, p.66 CTE, p.68 Hinowa, p.70 JLG, p.72 Multitel Pagliero, p.74 Palazzani, p.76 Platform Basket, p.78

Periodico associato a

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Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2018

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41 Kalmar per SPT Service Kalmar ha firmato un contratto con SPT Services Sdn Bhd, per la consegna di 41 Kalmar TL2 Terminal Tractors. SPT Services Sdn Bhd è una sussidiaria interamente di proprietà di Johor Port Berhad. I 41 trattori TL2 saranno consegnate al Solid Product Jetty (SPJ) con sede a Pengerang Johor, in Malesia e serviranno per i trasferimenti dei container all’interno dei magazzini SPJ e RAPID. I trattori per terminal Kalmar TL2 sono noti per la loro versatilità e alte prestazioni. Lanciato lo scorso anno, Kalmar TL2 è parte della gamma Kalmar Essential, indirizzata ai clienti della regione Asia-Pacifico.

AUTOGRÙ

Per la Germania Dopo gli ottimi risultati ottenuti da Mammoet con l’autogrù Demag AC 55-3 nei Paesi Bassi, la società ha recentemente acquistato il suo primo modello di questa macchina da utilizzare in Germania. “Il motivo principale per cui abbiamo scelto la Demag AC 55-3 è la sua eccezionale capacità di sollevamento. Inoltre, l’AC 55-3 è un’autogrù straordinariamente robusta e affidabile, come hanno confermato i nostri colleghi olandesi “, spiega Vitor da Costa, che fa parte dello staff della Fleet Maintenance di Mammoet, che ha ritirato la Demag AC 55-3 a Zweibrücken insieme all’operatore Alexander Morasch. La gru è stata consegnata da Uwe Schlicher, Senior Sales Manager di Terex Cranes Key Account.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


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Semplicissimo L’ultima generazione di turbine eoliche prevede che, nella fase di montaggio, le pale del rotore vengano assemblate singolarmente usando appositi ganci. Per venire incontro ai propri clienti rendendo tale processo di installazione più sicuro, economico e, in molti casi, anche più ecologico, Liebherr ha sviluppato il proprio sistema di guida a linea singola SLGS che consente di non dover più disporre a terra di ulteriori mezzi che finora erano deputati alla stabilizzazione delle pale durante le fasi di sollevamento contro movimenti improvvisi dovuti a folate di vento. Tali mezzi, oltre a essere un costo, necessitano di molto spazio a terra, cosa che rendeva necessario, per esempio nel caso di turbine installate in aree boschive, il disboscamento di un’area molto ampia intorno alla turbina. Con il nuovo sistema Liebherr SLGS, tutto questo non è più necessario. Il sistema di guida a linea singola è infatti montato sul braccio principale della gru, sul lato rivolto verso il carico. Una fune è fissata nella parte superiore della testa del braccio e tensionata usando un apposito argano. Una puleggia con due funi collegate ai lati esterni del gancio che sta sollevando la lama del rotore corre lungo tale fune durante il sollevamento. Grazie a un motore dedicato nel gancio, le due funi connesse al sistema SGLS restano sempre tese in modo che la lama si stabilizzi durante il sollevamento e possa essere spostata SPAZ ZANE nell’angolazione corretta per l’installazione sul VE rotore. Il sistema di guida a linea singola SGLS di Liebherr può essere utilizzato con ganci di diversi produttori.

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News

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Le gru portuali Liebherr stanno lavorando al primo terminal fluviale indiano di Varanasi, sul Gange, inaugurato dal primo ministro indiano Narendra Modi. Varanasi si trova nel nord dell’India, 780 chilometri a est della capitale indiana Delhi, prevalentemente sulla riva sinistra del Gange, il fiume più grande dell’India. A metà novembre il primo dei quattro terminal multimodali costruiti sul fiume è stato inaugurato ufficialmente, come dicevamo, dal primo ministro indiano Narendra Modi. Altri tre terminal sono in costruzione a Sahibganj, Haldia e Gazipur. Il progetto consentirà la navigazione commerciale di navi con Electrique ••Electrique Electrique capacità di 1.500-2.000 DWT sul fiume Gange. Le navi che arrivano a Varanasi attraverso il fiume Gange saranno caricate e scaricate dalle Silencieuse ••Silencieuse Silencieuse gru portuali mobili Liebherr tipo LHM 180. Entrambe le gru sono state inizialmente vendute ad Afcons Infrastructure Limited. Afcons fa Tout ••Tout Tout terrain terrain terrain parte del gruppo Shapoorji Pallonji ed è una delle maggiori società di sviluppo infrastrutturale in India. Entrambe le gru portuali Liebherr sono dotate di un motore diesel Liebherr da 390 kW e offrono una capacità di sollevamento massima di 64 tonnellate nella configurazione a quattro funi. Che si tratti di container, merci sfuse o generiche, con un raggio d’azione massimo di 35 metri, LHM 180 è la soluzione giusta per l’alimentazione di navi feeder e handysize che navigano sul fiume Gange.

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Come tradizione vuole, da 34 anni una stella cometa fa la sua apparizione in Piazza Bra, a Verona. Quest’anno a posizionarla ci ha pensato una piattaforma articolata JLG 1350 SJP di Cofiloc. La macchina, dotata di un’altezza di lavoro di 43,30 m e lo sbraccio di 24,38 m, è stata utilizzata anche per ritinteggiare la stella, donandole luminosità.

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GRU A TORRE

La nuova di Potain Manitowoc ha ufficialmente lanciato al bauma China 2018 la nuova Potain MCT 565, attualmente la sua gru topless più grande. Francois Rotat, product manager per le gru a torre Potain, ha affermato che il nuovo modello offre ai clienti un TCO inferiore e consente loro di intraprendere nuovi progetti. Con la crescente popolarità delle gru topless e l’uso crescente di materiali da costruzione più pesanti, Manitowoc si aspetta una forte domanda per modelli con maggiore capacità. La MCT 565 ha attirato una forte curiosità a bauma China 2018, non solo per le sue dimensioni ma anche per le opportunità che presenta.

MINIGRÙ

Nuova da Maeda Kranlyft, distributore europeo di Maeda Mini Cranes in Europa, Africa e Medio Oriente, è lieta di annunciare l’arrivo del nuovo e aggiornato modello MC285C-3, una delle macchine più versatili e popolari nella gamma con capacità di sollevamento da 0,995 a 8 tonnellate. Le nuove funzionalità del modello includono l’impostazione del limite di rotazione, il nuovo display da 7 “, il telecomando radio HBC e il motore elettrico rimovibile. Il sistema di stabilizzatori multiposizione è controllato da un limitatore di momento per rendere questa gru più versatile. Gli operatori possono impostare gli stabilizzatori in posizioni diverse e sollevare ancora un carico in base al carico totale nominale massimo tra gli stabilizzatori completamente estesi.

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News PLE

Attenzione alle condizioni Quando si deve lavorare con tempi molto stretti nelle anguste stradine del 5° distretto storico di Parigi, gli operatori dipendono da una macchina affidabile, adatta a terreni sconnessi e che sia sufficientemente potente e compatta da permettere loro di lavorare in modo efficace, anche durante la notte. Dovendo far fronte a questi vincoli e pur non avendo familiarità con la piattaforma a braccio ibrida Genie, il responsabile di un cantiere impegnato nel progetto per la costruzione di nuovi appartamenti a Parigi, si è rivolto alla società francese di noleggio Acces Industrie per trovare una soluzione economica, rispettosa dell’ambiente, adattabile a terreni sconnessi che potesse essere

usata per la pulizia delle facciate degli edifici. Tenendo presente le esigenze e i vincoli, Acces Industrie ha immediatamente suggerito l’uso della piattaforma a braccio ibrida Genie Z-60/37 FE, per via delle sue specifiche. La piattaforma a braccio ibrida Genie Z-60/37 FE infatti combina i vantaggi di una piattaforma a braccio da 20 m, con un’altezza di scavalcamento fino a 7,40 m e uno sbraccio orizzontale fino a 11,15 m, a un funzionamento silenzioso e senza emissioni. In secondo luogo, proprio pr il fatto di essere una vera macchina ibrida, la Genie Z-60/37 FE ricarica automaticamente le proprie batterie grazie al suo motore diesel che offre più di una settimana di funzionamento con un singolo pieno di carburante.

PLE

Di serie JLG ha annunciato che il sistema avanzato di protezione del quadro comandi SkyGuard SkyLine sarà da ora in poi una nuova dotazione di serie per i sollevatori a braccio di Europa, Medio Oriente, Africa, India e Russia. Questo passo avanti nel campo della sicurezza è il risultato del costante riscontro positivo da parte dei clienti dopo il lancio del sistema SkyGuard nel 2012.


COMPONENTI

Catene connesse

SOLLEVATORI TELESCOPICI

On line/1 È on line il nuovo sito di Magni TH www.magnith. com, un vero e proprio portale, una finestra aperta attraverso la quale clienti e dealer da tutto il Mondo potranno trovare informazioni sempre aggiornate su ogni aspetto dell’azienda. Assolutamente da visitare!

Da prodotti strettamente meccanici a componenti tecnici “connessi”, con durata d’esercizio calcolabile: igus compie un ulteriore passo nella digitalizzazione dei suoi prodotti tribologici. Oltre agli strumenti online e alle smart plastics che – in ottica manutenzione predittiva – controllano la propria usura, l’azienda dota ora le proprie catene portacavi di un codice QR. Con una semplice e veloce scansione – tramite smartphone o tablet – del codice presente sulla catena portacavi, il tecnico ha accesso a tutte le informazioni relative al suo prodotto, può visualizzarne le istruzioni di montaggio o ordinare direttamente pezzi di ricambio.

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On line/2 Trovare il tempo necessario per un’adeguata formazione può diventare una sfida. Per risolvere questo dilemma, Genie ha introdotto il programma di formazione online Genie TechPro – una soluzione flessibile che si è mostrata valida nel fornire alle squadre di tecnici l’abilità di raggiungere più alti livelli di competenza. Accessibile gratuitamente a chi ha un account Genie, il programma TechPro è caratterizzato da oltre 20 moduli teorici di “base” e “avanzati”, ciascuno della durata tra le 2 e le 4 ore.

LOGISTICA

Hi-Tech L’azienda tedesca topsystem Systemhaus GmbH, fornitore di soluzioni complete per processi di lavoro con tecnologia vocale, annuncia la disponibilità in Italia di Lydia VoiceWear, l’innovativa pettorina per il voice-picking che offre la massima libertà di movimento ed è utilizzabile immediatamente da qualsiasi utente, grazie all’Intelligenza Artificiale. Si tratta di un dispositivo per il picking estremamente comodo da indossare, grazie al quale l’uso della cuffia diventa superfluo. La totale libertà di movimento che ne deriva costituisce un vantaggio decisivo per gli operatori che prelevano in magazzino, o in aree affini. Lydia VoiceWear integra tutti i componenti tecnici per la gestione del lavoro mediante tecnologia vocale, rendendo non più necessari cavi esterni, né terminali da indossare alla cintura.

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News NOLEGGIO

30 in flotta a Mollo

JLG ha annunciato la fornitura al Gruppo Mollo di 30 sollevatori per l’accesso aereo a basse quote, confermando l’interesse nel mercato italiano per questa linea di prodotti che ha già trovato un largo consenso nei paesi del nord Europa. I sollevatori JLG hanno un ulteriore vantaggio: essere “100% green”, pertanto senza emissioni di gas inquinanti, il che li rende adatti per essere utilizzati in ambienti sensibili, ad esempio industrie alimentari e farmaceutiche, cantine vitivinicole, ambienti ospedalieri, edifici, uffici e scuole.

FORMAZIONE

Sicurezza ok Robert Munn, Health & Safety Director dell’enorme progetto di Expo 2020 ha dichiarato alla convention IPAF per il Medio Oriente che “chiunque utilizzi un MEWP all’Expo 2020 di Dubai deve avere una PAL Card di IPAF. ” Quest’anno la quarta edizione dell’evento, tenutasi al Meydan Hotel di Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si è rivelata la più popolare, con circa 220 delegati presenti. Oltre al sostegno di Munn, all’evento ha partecipato anche Engr Ahmed Khalil Abdul Kareem del Dipartimento Salute e sicurezza del Comune di Dubai, che ha sostenuto la campagna di sicurezza del Piano Ahead di IPAF.

GRU A TORRE

Aggiornamenti di gamma La progettazione di nuove soluzioni per la gru a torre Flat-Top 21LC1050, lanciata due mesi fa ha consentito al team R&D di Comansa di applicare alcuni di questi sviluppi a due delle sue altre gru di maggior successo. Pertanto, i modelli 21LC660 e 21LC750, progettati principalmente per grandi progetti industriali, costruzioni nel settore dell’energia, minerarie e PPVC, migliorano significativamente le loro prestazioni. Le versioni di 24, 36 e 48 tonnellate di entrambi i modelli hanno aumentato la loro capacità di carico massima a 25, 37.5 e 50 tonnellate. Questo miglioramento è ottenuto grazie all’impiego di una fune metallica compatta, di diametro ridotto, e di un design ottimizzato del set di ganci, ora più leggero. Tale modifica non solo aumenta la capacità massima di carico della gru, ma migliora anche i carichi in tutti i raggi, incluso il carico in punta.

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GRU RETROCABINA

Hiab premiata Hiab ha ricevuto il premio Quality Organisation of the Year Award 2018. Il premio è organizzato da The Chartered Quality Institute. Tre anni fa, Hiab ha avviato un programma strategico per fornire ai propri clienti prodotti e servizi di qualità di altissimo livello, nonché migliorare il livello di prestazioni dei processi interni. Come effetto concreto, Hiab ha potuto registrare una notevole riduzione dei reclami e delle non conformità. “Quando i clienti investono in Hiab sanno che stanno investendo in attrezzature e soluzioni create secondo i più alti standard internazionali e siamo incredibilmente orgogliosi di poterci definire Quality Organisation of the Year Award 2018. Questo è un grande risultato per l’intera organizzazione Hiab” ha dichiarato Joakim Andersson, Senior Vice President Cranes, Hiab. Il premio Quality Organisation of the Year Award riconosce l’organizzazione che meglio mette in pratica una cultura della qualità e la pone al centro di tutto ciò che fa. La giuria ha motivato la propria scelta per l’assegnazione del premio a Hiab per il suo sofisticato approccio al rafforzamento della sua funzione di qualità e all’inserimento di strutture di qualità in tutte le sue attività commerciali.


Attualità GIC

Successo concreto

BILANCIO MOLTO POSITIVO PER IL GIC - GIORNATE ITALIANE DEL CALCESTRUZZO 2018. CHE SI È TENUTO A PIACENZA A INIZIO NOVEMBRE

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Sabato 10 novembre si è conclusa a Piacenza la seconda edizione del GIC - Giornate Italiane del Calcestruzzo/Italian Concrete Days, l’unica manifestazione italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature, ai prodotti e alle tecnologie per l’industria del calcestruzzo, la prefabbricazione e il ripristino delle strutture in calcestruzzo armato, anche in zone sismiche. Con 245 espositori, 68 patrocini e 4.909 visitatori, la fiera rappresenta la conferma concreta dell’indice di gradimento da parte degli operatori di tutta la filiera. Gli ingressi sono stati monitorati, calcolati e profilati in tem-

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po reale grazie a un apposito software e sono quindi assolutamente reali. “La profilazione e l’individuazione delle aree geografiche di provenienza, nazionali e internazionali, rappresentano per noi un dato molto importante” ha dichiarato Fabio Potestà, Direttore di Mediapoint & Communications srl, società organizzatrice dell’evento, “perché per la prossima edizione cercheremo di rafforzare i nostri sforzi commerciali proprio nelle aree geografiche e merceologiche risultate meno rappresentate”. Ottimo anche l’andamento dei 22 convegni: per lo più gremite le sale, elevato il

livello dei relatori e molto mirati sul tema del calcestruzzo gli argomenti trattati: innovazione, problematiche tecniche e strutturali, nuove normative, oltre a numerosi altri. Molto positiva anche la partecipazione espositiva dell’Aeronautica militare, che ha consentito sia agli espositori che ai visitatori del GIC di apprendere le attività specialistiche condotte dal 2° Reparto del Genio Aeronautico con sede a Ciampino. Grande interesse ha suscitato anche il convegno organizzato con la collaborazione della ENAC e dell’Aeronautica militare, che ha consentito di conoscere l’importanza dell’attività di monitoraggio e di manutenzione delle piste, fondamentale ai fini della sicurezza dei voli e degli aeromobili. Molto apprezzate dai visitatori anche le due mostre organizzate dall’Istituto Italiano del Calcestruzzo dal titolo “Concretezza”, all’interno del padiglione 3: due approfondimenti monotematici dedicati a due tra i più importanti progettisti italiani: “L’opera di Pier luigi Nervi nelle fotografie di Mario Carrieri” e “Sergio Musmeci: Il ponte sul Basento”. “Siamo soddisfatti dei risultati, sia in

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


+ Sul podio dei vincitori Come è ormai tradizione, la Cena di Gala organizzata nella serata di venerdì 9 novembre si è conclusa con la premiazione degli ICTA - Italian Concrete Technology Awards, nella sontuosa Galleria degli Alberoni di Piacenza: tredici premi consegnati a rappresentanti di aziende che si sono particolarmente distinte in questo settore. Per ulteriori informazioni: www.icta.it termini di espositori che di visitatori” ha concluso Potestà al termine della manifestazione. “Abbiamo toccato la soglia dei 5.000 ingressi, ben più del doppio rispetto all’edizione inaugurale del 2016. Un dato significativo, anche tenendo conto della concomitanza con altre fiere nello stesso periodo e delle condizioni meteorologiche in alcune aree geografiche, che hanno sicuramente influito sull’affluenza. Con il GIC l’Italia ha finalmente un evento specializzato dedicato all’intera filiera del calcestruzzo, con una valenza internazionale, considerando l’interesse

che riscuote anche all’estero: non a caso tutti gli organizzatori delle maggiori fiere straniere non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di visitare la nostra manifestazione”. Numerosi sono stati anche i visitatori del comparto degli aggregati, in quanto l’inerte costituisce l’80% del calcestruzzo. In generale i visitatori sono stati qualificati e interessati al settore specifico. Va sottolineata anche la presenza dei vertici delle più importanti cementerie italiane. La prossima edizione del GIC si terrà, sempre a Piacenza, dal 29 al 31 ottobre 2020.

Ovunque cosa

siamo,

facciamo

qualsiasi dobbiamo

sempre salvaguardare i principi della qualità, dell’eccellenza e dell’innovazione. Questi sono i tratti distintivi dello spirito Fassi.


Cover Story

È l’anno del GIS! A ottobre, appuntamento a Piacenza con il settore del sollevamento e dei trasporti eccezionali

G

Giunto alla sua settima edizione, GIS – Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali promette di essere l’evento principale del 2019 dedicato ai settori in cui è specializzato. Le premesse ci sono tutte: a partire dai metri quadri espositivi ad oggi già confermati e opzionati, che superano di gran lunga la metà della superficie espositiva totale (per vedere la piantina espositiva provvisoria, visitate il sito www.gisexpo.it), promessa della partecipazione dei maggiori player del settore. Ulteriore fattore a favore del GIS 2019 è che accoglierà al

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ti dei comparti chimico, farmaceutico, meccanico, automotive e alimentare. Questi ultimi settori sono fra quelli che stanno già valutando concretamente l’implementazione delle proprie attività di logistica e magazzino mediante l’uso degli AGV, acronimo per Automated Guided Vehicles: e proprio a tali mezzi sarà dedicata un’ulteriore novità dell’edizione 2019 di GIS. Senza togliere spazio espositivo alla manifestazione, l’organizzatore delle Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, Mediapoint&Communications, ha deciso di allestire presso il Padiglione 3, nelle precedenti edizioni dedicato all’area convegnistica, una “fiera nella fiera”, AGV EXPO: un’area interamente ed esclusivamente dedicata agli AGV e alle tematiche ad essi correlate. Lo spazio disporrà anche di un’area demo

suo interno tutte le diverse tipologie di macchine per il sollevamento e i trasporti eccezionali, cosa che attirerà, come successo nelle precedenti edizioni, visitatori provenienti da diversi settori, anche molto eterogenei: oil&gas, edilizia, logistica, settore ferroviario e aeroportuale, Forze Armate, ecc. Nel 2017, inoltre, tra i visitatori che hanno animato la fiera vi erano anche addet-

specifica e si tratterà della prima fiera dedicata agli AGV a livello mondiale. Importante anche la collaborazione siglata tra Mediapoint&Communications e il Gruppo Masi, editore del portale www.tuttocarrellielevatori.it che si occuperà della promozione del segmento dei carrelli elevatori attraverso le pagine di Sollevare. Ma anche se tutte queste news sarebbero già sufficienti a decretare il successo della manifestazione piacentina, non sono le sole. A livello di layout espositivo, l’organizzatore e l’ente fiera hanno approntato alcune migliorie che consentiranno un accesso e un flusso di visitatori ottimizzato tra gli stand dell’area esterna: sono stati infatti realizzati tre nuovi accessi che collegano l’area espositiva adiacente ai padiglioni con quella attigua che occuperà l’ex area parcheggio. A conclusione di questa parata di novità non possiamo non citare il fatto che il GIS 2019 ospiterà l’annuale meeting dell’associazione ESTA: tale incontro, che si tiene annualmente e riunisce oltre 200 delegati delle più importanti aziende di sollevamento e trasporti eccezionali europee, sarà anche l’occasione per questi ultimi di visitare la manifestazione italiana. Quest’ultima novità, sommata alle precedenti di cui abbiamo detto, sancisce definitivamente il carattere internazionale della fiera piacentina: internazionale non per la location ove si tiene, ma per la qualità e la provenienza sia degli espositori che dei visitatori: la quota internazionale di entrambe queste ultime categorie, infatti, è in forte crescita.

+ Appuntamenti galanti Come da tradizione anche le serate di GIS 2019 saranno animate dalle tre cene di gala Italplatform (http://www.italplatform.org), Itala (http://www.italawards.it) e Ilta (http://www.ilta.biz/index_flash.html) che si terranno rispettivamente nelle serate del 2 ottobre, 3 ottobre e 4 ottobre. Dedicate ai principali settori rappresentati a GIS - Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, anche nel 2019 le serate di gala saranno un’occasione sia per celebrare le eccellenze di ognuno di essi, sia per fare esperienza di networking.

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Gru e Autogrù BÖCKER ITALIA

Nuovi sviluppi SI INTENSIFICA LA COLLABORAZIONE TRA BÖCKER ITALIA E LA SOCIETÀ BARESE OLEOTECNA

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Il mercato del sud Italia sta vivendo, almeno per quanto concerne i prodotti Böcker, un periodo di particolare grazia. Una crescita che ha spinto Böcker Italia a intensificare la collaborazione, ormai quasi ventennale, con la società barese Oleotecna. Il tutto inserito nella volontà del costruttore di velocizzare i tempi di intervento per l’assistenza tecnica ai clienti. Come sempre tutto parte dalle persone. Dal rapporto con il territorio, che significa conoscenza dei clienti, del loro lavoro e di tutte le differenti e specifiche necessità. Qualità che devono sapersi misurare con le richieste, sempre molto elevate, di un costruttore tedesco, abitua-

to a produrre prodotti di eccellenza e che pretende, in fatto di assistenza tecnica, il medesimo standard. Di qui la collaborazione con Oleotecna, che trova conferma nell’opinione di Sergio Medusa, Responsabile Böcker Italia per il centro-sud, che afferma: “il costante impegno nell’aggiornamento tecnico dei due titolari, Domenico Nardulli e Saverio Loiodice, e il progressivo aumento delle vendite nella loro zona di competenza, hanno intensificato e consolidato il rapporto di collaborazione tra Böcker e Oleotecna, tanto da considerare la società barese un partner importante, direi quasi fondamentale, per la gestione del mercato di quest’area del Paese. E l’imminente piano di riorganizzazione e di sviluppo aziendale attribuirà a Oleotecna un ruolo ancor più rilevante nella gestione dell’assistenza e della commercializzazione dei prodotti Böcker, in questa zona d’Italia che finalmente dà interessanti segni I due titolari di Oleotecna: Domenico Nardulli e Saverio Loiodice. di ripresa”.

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Sergio Medusa, Responsabile Böcker Italia per il centro-sud

+ La nuova sede A nord del capoluogo pugliese, nella Zona Industriale di Molfetta, la nuova sede di Oleotecna, con 800 m2 coperti e 1.200 m2 di piazzale esterno, permette di gestire qualsiasi manutenzione in maniera altamente professionale. Gli ampi spazi garantiscono lo svolgimento dei lavori all’interno del capannone, anche per quelle attrezzature, o quei particolari interventi, che impongono grandi ingombri. Il tutto è supportato da un’area destinata al magazzino ricambi e da uno show-room dedicato all’esposizione delle macchine e alla consegna.

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Gru e Autogrù EUROGRU AMICI

Una nuova 160

EUROGRU AMICI HA SVILUPPATO LA NUOVA AUTOGRÙ DI PUNTA DELLA GAMMA DA 160 T

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Un anno dopo aver festeggiato il cinquantesimo dell’attività con 305 autogrù costruite tutte funzionanti e in circolazione, Eurogru Amici svela uno dei 6 nuovi progetti innovativi in sviluppo che aveva preannunciato: la nuova autogrù 160.35 4.0. Naturale evoluzione della gamma 150, come per tutti gli altri modelli 160 già in produzione (160.30 e 160.40), la nuova autogrù di fatto diventerà la regina della sua gamma perché dagli altri modelli si discosta per la base stessa da cui i tecnici progettisti di Eurogru Amici sono partiti. Pur essendo nata relativamente in pochi mesi, grazie all’ausilio

dei nuovi software 3D di progettazione di cui l’ufficio tecnico del Costruttore di Cento si avvale, la nuova 160.35 4.0 rivela proprio nella parte finale del suo nome, in quel 4.0, la nuova concezione su cui è stato basato tutto il suo sviluppo: rispondere alle nuove tecnologie 4.0 che stanno progressivamente prendendo piede nel settore del sollevamento e che in futuro sono destinate a migliorarne la produttività, la sicurezza e, probabilmente, anche l’impatto ambientale. Oltre all’implementazione della tecnologia 4.0, la nuova autogrù 160.35 • Autogrù a libera circolazione stradale; 4.0 adotta una • Installabile su autocarri anche per traini eccezionali; componentisti• Portata massima 160 t; ca di altissimo • Altezza massima braccio 35 m; livello, a parti• Argano da 102 kN in linea singola con motore a cilindrata variabile; re dall’acciaio • Zavorra da 12.4 t sezionabile ed autoinstallante al 100%; con cui viene • Testata braccio inclinabile in 4 posizioni; realizzata l’in• Traslazione dalla cabina in torretta e da radiocomando; tera struttura, • Limitatore di carico rispondente alla EN13000 ultima versione; lo Strenx 1100, • Indicatore di pressione e carico stabilizzatori in cabina torretta; che ne garanti• Possibilità di installazione del radiocomando con display per LMI; • Possibilità di scelta di numerosi optional. sce prestazioni

+ La 160.35 4.0

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eccezionali racchiuse in un peso decisamente ridotto rispetto alla gamma di riferimento di questa macchina e alle sue capacità di sollevamento, che si attestano rispettivamente a 160 t di portata per un’altezza massima di 35 m. All’acciaio svedese, i tecnici di Eurogru Amici hanno abbinato cilindri oleodinamici di produzione nazionale ad alte performance, un’idraulica Load Sensing Hawe GmbH estremamente affidabile, caratteristica che condivide con i sistemi elettronici Hirschmann GmbH adottati che vengono gestiti tramite un software sviluppato in Italia. Ovviamente, come recita lo stesso motto aziendale “Dal 1967 ci impegnamo a costruire autogrù all’avanguardia e personalizzate a misura di cliente” anche la nuova 160.35 4.0 rispecchia quella che è la caratteristica peculiare di tutte le autogrù nate a Cento: la loro produzione completamente Tailor Made. In effetti la nuova autogrù è il perfetto compendio della filosofia aziendale di Eurogru Amici, ossia unire sapientemente la continua evoluzione tecnologica e le richieste sempre più specifiche da parte degli utilizzatori in termini di prodotti sempre più performanti, alla cura artigianale che ha sempre contraddistinto questo Costruttore. La prima unità è stata consegnata a metà dicembre a Euromec di Paglieta (CH) che la utilizzerà prevalentemente per operazioni di soccorso stradale. Altre unità prenderanno la strada per la Sud Corea, mercato che, insieme a quello domestico, è il più importante per Eurogru Amici che sta chiudendo il 2018 con un notevole incremento del fatturato. Nel 2019, infine, il Costruttore di Cento continuerà lo sviluppo dei modelli esistenti cui affiancherà lo studio di un’unità particolare per le movimentazioni interne.

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Gru e Autogrù FASSI

Kranar&Lastbilar IN SVEDESE SIGNIFICA GRU&CAMION. ABBIAMO SCELTO QUESTE PAROLE IN OMAGGIO ALLA NAZIONALITÀ DEL PARTNER CON CUI FASSI GRU HA SVILUPPATO IL SUO NUOVO SISTEMA FX-LINK

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Digitalizzazione. Connettività. Industria 4.0. Sono alcune delle tematiche che stanno sempre più rivoluzionando molti settori industriali e che anche nel sollevamento sono ormai destinate a essere vieppiù presenti. “Da alcuni anni Fassi si muove cercando di essere sempre all’avanguardia. Siamo stati i primi a introdurre la digitalizzazione delle funzioni delle gru retrocabina e oggi la partnership con Volvo Trucks ci fa compiere un ulteriore balzo in avanti” ha dichiarato Giovanni Fassi, AD di

+ Funzioni e informazioni FX-Link disponibili sul radiocomando • Spegnimento e accensione dell’autocarro; • Regolazione del regime del motore; • Accensione dei fari e di altri indicatori luminosi; • Attivazione del clacson; • Livello e consumo di carburante; • Tensione della batteria; • Stato della presa di forza; • Regime dei giri motore; • Stato del freno di stazionamento; • Carico sugli assali; • Allarmi e avvisi dal veicolo; • Stato delle sospensioni pneumatiche; • Configurazione degli assali dell’autocarro.

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Fassi Gru, in occasione del lancio del nuovo sistema FX-Link. “Con FX-Link colmiamo il gap creato dalla mancanza di dialogo tra gru e veicolo, e introduciamo un’ulteriore tematica: l’integrazione tra camion e gru”. In effetti, pare strano, ma finora nessuna gru retrocabina disponibile sul mercato è mai stata connessa al veicolo su cui è allestita. Si tratta sempre di due macchine distinte, unite solo da alcuni bulloni, qualche connessione analogica e dalla presa di forza. Una realtà ben nota a chi lavora con questa macchina “doppia” ma che stride con quello che è diventata ormai una sorta di necessità fisiologica della società moderna: avere sempre tutte le informazioni a portata di mano. Grazie all’avvento degli smartphone, siamo in grado di ottenere ogni tipo di informazione in tempo reale, in (quasi) qualunque parte del Mondo ci trovia-

mo, direttamente su un unico dispositivo che è sempre con noi. È naturale, quindi, che anche sulle macchine operatrici gli utenti cerchino la stessa comodità. “Per questo Fassi ha pensato di offrire all’operatore, che è anche il conducente del veicolo, un unico sistema attraverso cui poter avere tutto sotto controllo, sia la gru che il veicolo” ha dichiarato Rossano Ceresoli, R&D Technical Director di Fassi. “È stata questa l’idea iniziale da cui abbiamo sviluppato il nuovo FXLink, che racchiude in sé tutta la filosofia progettuale di Fassi che pone l’operatore e la sua experience d’uso al centro della progettazione”. Dopo l’avvento della meccatronica, che ha portato il Costruttore di Albino all’introduzione di sistemi quali l’AWC (Automatic Winch Control), l’ACF (Automatic Crane Folding), il CCD (Cabin Collision Detection), con FX-Link si apre quindi una nuova era,

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quella dell’Internet of Crane, che Fassi affronta, come abbiamo accennato, insieme a uno dei big player dei veicoli pesanti, Volvo Trucks. “Abbiamo accolto la richiesta di partneship di Fassi con entusiasmo” ha commentato Luca Cantarelli, Bodybuilder Specialist di Volvo Trucks, “perché il sistema FX-Link sposa integralmente quelle che sono anche le nostre priorità, ossia aiutare i clienti fornendo loro soluzioni-innovazioni che ne aumentino la produttività e la sicurezza”. Stabilite queste basi, la squadra di otto tecnici (cinque di Fassi e tre di Volvo Trucks) dedicata al progetto ha bruciato molto velocemente (in pochi mesi) le tappe del percorso che ha portato alla versione definitiva dell’FX-Link che ha fatto il suo primissimo esordio allo IAA di Hannover lo scorso settembre. A questo punto è doveroso dare uno sguardo tecnico al nuovo sistema di interconnessione tra gru e truck che è

composto sia da una piattaforma hardware che da un’applicazione software. Alla base dell’hardware ci sono due linee Can Bus che connettono gru e camion al sistema FX-Link. Le due linee filtrano tutte le informazioni provenienti dal truck e inviano alla gru solo quelle rilevanti; assolvono alla funzione di decoder perché traducono nel “linguaggio gru” i vari protocolli provenienti dai diversi truck; permettono di eliminare tutte le connessioni “analogiche” per i comandi di regolazione dei giri motore, di accensione e spegnimento dello stesso, nonché i comandi di controllo del clacson. Il software, a sua volta, è costituito da un’applicazione bidirezionale che da un lato interpreta i messaggi provenienti dal camion e li rende fruibili come output all’utente tramite il radiocomando, e dall’altro consente, tramite l’interfaccia grafica del radiocomando, di inviare messaggi operativi di comando al truck.

Da sinistra, Silvio Chiapusso, Marketing&Communication Manager Fassi Gru, Giovanni Fassi, AD Fassi Gru, Rossano Ceresoli, R&D Technical Director Fassi Gru, Luca Cantarelli, Bodybuilder Specialist di Volvo Trucks, Roberto Signori, Fassi Prototype and testing area manager, Adrano Battistini Volvo Trucks Italia’s Field Service Engineer Alle funzioni FX-Link disponibili sul radiocomando si affianca poi l’interfaccia del sistema montata a bordo del veicolo, il CPM (Crane Position Monitoring) che permette di visualizzare direttamente sul cruscotto i messaggi di sicurezza dello stato della gru come l’allarme in caso di gru aperta e/o stabilizzatori aperti, con freno di stazionamento inserito o non inserito: in poche parole la sicurezza a portata di cruscotto. L’integrazione del CPM nel cruscotto consente a Fassi l’eliminazione della scatola con i controlli MOL e CPM nella cabina del truck che finora veniva installata al momento dell’allestimento della gru.

+ I vantaggi del sistema FX-Link Come abbiamo detto, con FX-Link aumentano, da una parte, le funzioni del camion comandabili tramite il radiocomando della gru, e dall’altra le informazioni riguardanti l’autocarro visualizzabili sul radiocomando. Facciamo alcuni esempi concreti: sul versante gru l’operatore si accorge real time di eventuali problemi al motore e ha il controllo istantaneo dei livelli di carburante, batteria, consumi, ecc. Lato camion, invece, il conducente al volante ha la certezza, prima di muovere il veicolo, della corretta configurazione di sicurezza della gru.

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Gru e Autogrù

IDROGRU

Le nuove gru sono 4.0 PRONTE PER LA CONSEGNA DUE NUOVE MACCHINE (UNA KT160.36HE E UNA KT300.25HE) EQUIPAGGIATE CON IL NUOVO IMPIANTO ELETTROIDRAULICO CAN-BUS, PER UNA MAGGIORE SICUREZZA E UNA TOTALE INTERCONNESSIONE

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Con il termine Industria 4.0 si intende la creazione di un valore aggiunto grazie alla digitalizzazione dell’industria che comprende una connessione intelligente, in tempo reale, di uomini, macchine e dispositivi per la coordinazione tra i sistemi. Partendo da questo presupposto, fondamentale anche per beneficiare delle agevolazioni fiscali, Idrogru ha collaborato con il Gruppo Cobo 3B6, suo fornitore storico, per sviluppare un nuovo impianto elettro-idraulico. Progettato per assolvere alle esigenti regole della normativa 4.0 - con comandi computerizzati e joystick in Can-Bus, sensori ed encoder di ultima generazione e di massima precisione, distributori proporzionali load sensing, interconnessione uomo/fabbrica e diagnostica da remoto il nuovo impianto nasce dall’evoluzione dello storico impianto idraulico Idrogru, estremamente affidabile e con una sem-

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plice e intuitiva interfaccia uomo/macchina. “I distributori”, ci spiega Roberto Vezzelli, Sales Manager di Idrogru, “da idraulici sono diventati elettro-idraulici, tutti i collegamenti sono in Can-Bus e le centraline elettroniche praticamente comandano tutto. In cabina i joystick (per la gru e per gli stabilizzatori) sono tutti in Can-Bus, inoltre si tratta di joystick della Elubau, marca leader che realizza elementi elettronici affidabili, robusti e predisposti per molti comandi. La cabina è inoltre arricchita da un nuovo, grande display che si caratterizza per un monitor da 12” (in precedenza per Idrogru lo standard era il monitor da 6”). “Il display Cobo Tera12”, riprende Vezzelli, “è disponibile sia touch screen sia con i tasti fisici e permette di gestire diverse pagine: controllo LMI gru, stabilizzazione, parametri autocarro, telecamere, gestione automatizzata delle zavorre,

sfili braccio, alzata braccio, portate, pressioni dei circuiti idraulici, eccetera. Nuovo anche il radiocomando Scanreco Rc400 Can-Bus con un display che visualizza 16 milioni di colori, perfettamente visibile anche in ambienti con intensa luce solare”. Il nuovo impianto elettro-idraulico ha portato un’importante evoluzione anche sul controllo della stabilizzazione. Nei casi in cui lo spazio a disposizione è problematico, l’operatore può posizionare i quattro stabilizzatori liberamente e il sistema configura au-

Il nuovo radiocomando con display ad alta definizione

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+ Vantaggi per tutti Questa evoluzione tecnologica porta con sé tangibili vantaggi, che vanno al di là degli incentivi fiscali quali l’ammortamento del 250%. Oltre a rispondere ai più recenti standard in termini di sicurezza, i distributori elettro-idraulici load sensing sono molto più sensibili, ma soprattutto con questo nuovo impianto si esalta l’interconnessione uomo/macchina e con tutti i sistemi informatici di fabbrica. L’interconnessione permette la diagnostica, l’assistenza e l’aggiornamento dei parametri da remoto, allo stesso tempo dà modo all’utente di localizzare e monitorare la macchina, di raccogliere e gestire i dati statistici (ore lavorate, consumi, eccetera). In termini pratici, sulle macchine Idrogru di nuova generazione tutto questo avviene attraverso il sistema Cobo Intouch basato su un’interfaccia web che permette l’accesso, in tempo reale, da qualsiasi luogo tramite smarthphone, tablet e PC. Con questo sistema i dati sono archiviati in un database e forniti al cliente tramite accesso Internet crittografato. tomaticamente il diagramma delle portate della gru. Utilizzando sensori più evoluti, l’algoritmo ha infatti portato a un sensibile incremento dei poligoni di stabilizzazione. Come accennato, questo innovativo impianto è già stato montato su due nuove macchine (identificate dal suffisso HE, acronimo di High Electronic), evoluzione di modelli già in gamma e ancora disponibili con il classico impianto idraulico Idrogru. A beneficiare dell’evoluzione non poteva che essere l’ammiraglia del costruttore emiliano, la KT300.25HE, una macchina allestita

su uno Scania cinque assi che, senza le zavorre, pesa 43 t, e può circolare con permessi annui sulla stragrande maggioranza delle strade italiane. Parallelamente Idrogru sta lavorando anche a una KT160.36HE che si segnala per un braccio da 36 m più traliccio da 12 m ed è allestita su uno Scania quattro assi a libera circolazione. Tra l’altro si tratta di due macchine già vendute: la KT300.25HE è destinata a CTS spa di Ravenna, mentre la KT160.36HE andrà ad arricchire la flotta di Bettarini e Figli srl di Livorno.

Il cruscotto con il nuovo display da 12 pollici touch screen


Gru e Autogrù

JEKKO

Sempre al fianco dei clienti LE PERSONE AL POST-VENDITA DI JEKKO HANNO UN MOTTO: RISOLVERE I PROBLEMI, BENE E IN FRETTA

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A cavallo tra il 1600 e il 1700 visse un insigne filosofo di nome Gottfried Wilhelm Leibniz il quale asserì, semplificando un po’, che il mondo in cui viviamo “è il migliore fra tutti quelli che potevano essere creati”. Nei secoli questo concetto è stato travisato spesso, ma non è questa la sede opportuna per affrontare un tale argomento. Ci siamo rivolti a Leibniz e al suo “miglior mondo possibile” solo per stabilire un parallelismo con la moderna tecnologia e le attuali macchine che ne derivano. Benché siano le migliori oggi disponibili sul mercato, tali conoscenze tecnologiche non mettono al riparo da rotture, malfunzionamenti o usi scorretti. Questo, di fatto, sancisce una verità in-

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negabile, ossia che anche se si costruisse la macchina migliore del mondo, essa sarebbe soggetta al naturale decadimento delle sue parti, e quindi ai guasti. È giusto, quindi, ricercare la massima qualità possibile in una macchina, oppure, dato che anch’essa comunque prima o poi si guasterà, tanto vale comprarne una a buon prezzo e poi si vedrà? La risposta, che non è così scontata, è che ricercare la qualità è doveroso, per due motivi. Il primo è che una maggiore qualità riduce comunque drasticamente il numero potenziale di guasti che possono occorrere (e questo aumenta intrinsecamente la sicurezza delle persone che lavorano con tali macchine). Il secondo motivo è che un’azien-

+ La formazione in Jekko • 2016: 25 corsi, 180 persone formate • 2017: 29 corsi, 200 persone formate • 2018: 33 corsi, 270 persone formate Jekko organizza i corsi di formazioni in collaborazione con Ormet e si avvale di una persona interna all’azienda abilitata a svolgere qualsiasi corso di formazione per gru, PLE e carrelli elevatori. da che produce ottime macchine offre, coerentemente, anche un servizio di assistenza post-vendita di pari livello o finanche superiore. Non a caso, se si superano le immagini esteriori delle aziende, legate ai concetti di brand, qualità dei prodotti, design (prendiamo l’esempio delle auto-

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Da sinistra Ivo Mezzacasa, Enrico Possamai, Margherita Leo, Mirko Cauz, Debra Zambon e Igor Pachera

vetture: quando pensiamo a un veicolo di una marca come Mercedes-Benz o BMW, pensiamo subito al fascino della supercar, perfetta in ogni dettaglio. E non pensiamo certo alla probabilità di guasti e rotture), troviamo che ogni OEM che si rispetti investe notevoli percentuali del suo fatturato nel mantenere, organizzare e implementare un servizio di assistenza post-vendita. Perché, se ormai la macchina è venduta? “Il servizio di assistenza post-vendita è il front office principale di un’azienda. È la cartina tornasole di come l’azienda concepisce il cliente” ci spiega Igor Pachera, responsabile del reparto af-

ter sales di Jekko. “È in base alla qualità delle risposte che riceve dall’assistenza che un cliente decide se, in futuro, si rivolgerà ancora all’azienda per acquistare nuove macchine. Quando si rivolge all’assistenza, è in un momento critico: ha problemi con la macchina, il lavoro è fermo e nove volte su dieci ha un committente infastidito alle spalle che vuole solo risposte certe, ossia quando il problema verrà risolto e quanto ritardo subiranno i lavori. Non fornire risposte chiare e soluzioni rapide, fattibili e concrete a tale cliente ne mina alle fondamenta la fiducia che ha riposto nella macchina, e conse-

Igor Pachera, After Sales Manager Jekko guentemente nell’azienda”. Vien da pensare che non sia però così difficile dare risposte risolutive ai clienti; in fondo si da per scontato che il servizio di assistenza conosca le macchine prodotte dall’azienda come le sue tasche, e trovare dove sta l’inghippo sia facile. “Certo, le macchine le conosciamo molto bene, e siamo in una

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Gru e Autogrù sorta di ‘formazione continua’, ma ciò non è sempre sufficiente per la risoluzione dei problemi” spiega Pachera. “Per esempio le attività dell’assistenza post-vendita qui in Jekko si dividono in due macro-aree: la prima è quella della quotidianità, fatta di sorprese, dove la pianificazione è poco fattibile. Ogni giorno possiamo ricevere segnalazioni e richieste in numero variabile, inviateci da molteplici canali, quali il telefono, le e-mail e, con l’avvento degli smartphone, anche da canali quali Whatsapp”. Queste richieste sottendono spesso al carattere di urgenza di cui si parlava poc’anzi. Il cliente, magari attraverso il dealer, cerca risposte concrete e veloci. Qui la difficoltà iniziale è capire la natura del problema. “Sembra assurdo, ma i problemi per cui veniamo contattati molto spesso non derivano da guasti tecnici delle nostre macchine, quanto dalla poca conoscenza che l’utilizzatore ha delle stesse, che porta conseguentemente a un loro uso errato” conferma Pachera, che prosegue: “In tali occasioni la parte più difficile è capire quale sia stata la manovra sbagliata che ha causato il blocco della macchina: una volta individuata la causa, spesso la soluzione viene da sé”. Pensiamo però alle difficoltà a corollario di un tale contesto: Jekko per esempio, vende il 90% delle proprie macchine all’estero, quindi ai problemi tecnici possono affiancarsi problemi linguistici, per esempio. Per ovviare almeno in parte alle difficoltà di origine geografica, Jekko ha strutturato la sua presenza estera trami-

te dei dealer e dei distributori della cui formazione si fa carico periodicamente, proprio per metterli in condizione di intervenire in autonomia nella maggior parte dei casi. E la formazione dei dealer è un’attività... del servizio postvendita, ovviamente. “Questo aspetto rientra nella seconda macro-area di cui si parlava poc’anzi: le attività pianificabili del servizio post-vendita” ci conferma Pachera. “Oltre a gestire le chiamate quotidiane, qui al post-vendita di Jekko organizziamo i corsi di formazione dei dealer, che di solito hanno una cadenza di una o due volte l’anno o in occasione del lancio di un nuovo modello, gestiamo il magazzino ricambi e il flusso di approvvigionamento, redigiamo e distribuiamo informative tecniche ai dealer, rispondiamo a reclami e richieste di sostituzione di parti in garanzia”. L’organizzazione di tutte queste attività, benché pianificabile, deve essere integrata con la gestione delle richieste quotidiane: serve quindi un’organizzazione ben strutturata e che funzioni come gli ingranaggi di un orologio. In Jekko il team post-vendita guidato da Igor Pachera è composto da cinque persone: Ivo Mezzacasa ed Enrico Possamai, che si occupano dell’assistenza front desk; Mirko Cauz, responsabile del magazzino; Margherita Leo, che gestisce gli ordini delle parti di ricambio; Debra Zambon, che fa da tramite tra il post-vendita e l’ufficio commerciale. Inoltre, anche

le attività pianificabili comportano delle difficoltà oggettive: giusto per fare un esempio, redigere le giuste previsioni per garantire un corretto numero di ricambi a stock. Fortunatamente Igor Pachera e la sua squadra possono contare sulle moderne tecnologie: oggi in Jekko i dealer possono trovare on line tutta la documentazione tecnica e di manutenzione ed effettuare gli ordini dei pezzi di ricambio sempre tramite il sito o via e-mail. Inoltre sempre on line è possibile aprire una richiesta di assistenza, quello che ormai in molti settori è conosciuto come ticket. Tutte queste procedure servono da una parte a velocizzare i processi di elaborazione e le risposte; dall’altro permettono al sevizio post-vendita di raccogliere dati reali su cui eseguire poi le proiezioni necessarie a calibrare i flussi di approvvigionamento, per esempio, oppure individuare criticità che vengono riportate, se necessario, al reparto progettazione e/o alla produzione. Questa, infatti, è l’ultima ma non meno importante, mansione del postvendita: affiancarsi alla progettazione per trasferire quanto appreso dai clienti sul campo, nell’ottica di creare una sinergia che porti all’evoluzione delle macchine e/o alla risoluzione di problemi sia tecnici, sia di layout della macchina che porta gli operatori a farne un uso errato.

+ I numeri del post-vendita Jekko • Superficie del magazzino ricambi post-vendita: 350 mq • Superficie del magazzino produzione: circa 1.200 mq • Numero di articoli nel magazzino ricambi post-vendita (inteso come part number differenti): circa 4.000 codici ordinabili come ricambio • Numero totale dei pezzi mediamente presenti nel magazzino ricambi post-vendita: 1.500 articoli • Numero di dealer nel mondo: 35 distribuiti in tutti i 5 continenti • Numero di clienti o “simil dealer” in Italia: 2 sub-dealer, 15 noleggiatori

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Gru e Autogrù LIEBHERR

La settima meraviglia

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È LA NUOVA AUTOGRÙ LIEBHERR CHE ENTRA A FAR PARTE DELLA FLOTTA DI POLONIATO SRL: UNA LTM 1250-5.1

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Davide Calore, Area Manager Zona Adriatica presso Liebherr Italia S.p.a., consegna un modellino della LTM 1250-5.1 celebrativo ad Angelo Poloniato (destra) e Michele Poloniato (sinistra)

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45 anni fa Angelo Poloniato decise che era giunto il momento di mettere a frutto un’esperienza maturata in oltre dieci anni di edilizia residenziale prima, e nel settore dei montaggi industriali poi, aprendo la propria attività e specializzandosi proprio in quest’ultimo settore che stava muovendo i suoi primi passi. Una lungimiranza imprenditoriale che ha decisamente dato i suoi frutti: partita con due dipendenti e un furgone, la Poloniato Srl ha conosciuto una crescita costante. Le alterne vicende del mercato dopo il 2002 hanno colpito anche l’azienda trevisana, senza comunque mai metterne in discussione la solidità, tant’è che nel 2007 è stata inaugurata l’attuale sede, la terza nella storia dell’azienda, in quel di Caerano San Marco (TV), che comprende 200 metri quadri di uffici e circa 4.000 metri quadri per il ricovero del nutrito parco mezzi. Oggi Poloniato Srl conta complessivamente 26 persone in organico, di cui 12 gruisti, e una flotta di 10 autogrù tra le 38 e le 250 t, due autogrù su camion, alcuni veicoli industriali con gru retrocabina e svariati mezzi per il trasporto del personale e delle attrezzature a servizio delle autogrù,

quali bilici e semirimorchi, nonché una fitta flotta di piattaforme aeree sia semoventi che autocarrate dai 15 ai 28 m di altezza, che operano a supporto delle autogrù. L’attività dell’azienda nel frattempo si è espansa, aprendosi al noleggio professionale con operatore, attività che oggi rappresenta il 35 per cento del fatturato aziendale. La maggior attività di Poloniato resta comunque quella dei montaggi industriali di capannoni, prefabbricati e

complessi industriali, cui si affiancano interventi di adeguamento antisismico su capannoni, palazzi e abitazioni nonché traslochi industriali con la movimentazione di macchinari e impianti. “Lavoriamo principalmente nell’area del Triveneto” ci spiega Angelo Poloniato, che in azienda è affiancato dal fratello Franco e dalla seconda generazione della famiglia, rappresentata dal figlio Michele e dai nipoti Matteo e Francesco. “Negli anni ci siamo distinti per la qualità dei servizi e per l’alto livello di specializzazione che offriamo, e oggi possiamo contare su un ricco portafoglio di clienti selezionati e fidelizzati, in gran parte privati. Da un paio d’anni il settore dei montaggi industriali è ripartito e sta eguagliando i livelli di mercato raggiunti nel 2002. Questo andamento ci lascia ben sperare anche per il futuro, e infatti abbiamo già commesse confermate fino a metà del 2019”. La qualità riconosciuta a Poloniato è data senz’altro

+ La LTM 1250-5.1 Portata max 250 t Momento max 777 tm Sulla LTM 1250-5.1 viene impiegato il nuovo concetto Liebherr di motore singolo, che fa funzionare la torretta con un albero di

trasmissione. Il trasferimento del moto verso il riduttore delle pompe avviene con una coppia conica collegata al riduttore nel carro attraverso la ralla di rotazione. Il collegamento

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

ad albero cardanico che permette di mantenere bassi regimi sul motore di guida pur mantenendo una potenza sufficiente nell’esercizio in torretta, garantisce un elevato

rendimento. In questo modo è possibile anche ottimizzare il consumo di carburante. Un solo motore riduce i costi di manutenzione e il peso dell’autogrù stessa, con un incremento delle portate.

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Gru e Autogrù dall’elevata preparazione tecnica delle sue squadre di montaggio (ogni squadra è composta da un gruista e due montatori), ma anche dalla qualità dei mezzi della flotta. In tema di autogrù questa è praticamente monomarca: dominano infatti la flotta ben sette macchine Liebherr, acquistate in tempi diversi a partire dal 1998. La prima fu una LTM 1070, cui ne seguì una seconda nel 2000. A queste oggi si affiancano tre LTM 1100, una LTM 1160, una LTM 1200 e, dulcis in fundo (cronologicamente parlando) una LTM 1250-5.1 consegnata a gennaio 2018. “Liebherr per noi è sinonimo di affidabilità” spiega An-

gelo Poloniato, “sia per quanto riguarda le macchine, che il supporto e l’assistenza forniti. A questo si aggiungono i numerosi plus tecnici offerti, tra cui VarioBase e VarioBallast, che rendono le autogrù estremamente versatili”. Era proprio quest’ultima la caratteristica ricercata quando Angelo Poloniato ha deciso di acquistare una nuova autogrù: essendo l’azienda attiva sia nei montaggi industriali che nel noleggio con operatore, cercavano un mezzo talmente versatile da poter essere impiegato su entrambi i fronti: la LTM 1250-5.1 di Liebherr era la risposta naturale a tale esigenza. Pur contando cinque assi, la nuova autogrù Liebherr vanta infatti dimensioni decisamente compatte, ancor più apprezzabili se si mettono in relazione con la portata garantita. “I sistemi VarioBase e VarioBallast ci consentono la massima adattabilità della configurazione della macchina a qualunque tipologia di

attività ci sia da svolgere; inoltre la sua acquisizione ci ha permesso di ampliare la gamma di servizi che possiamo offrire”. Un cospicuo numero di vantaggi quindi, a fronte di pochissime limitazioni, peraltro per la gran parte superate dalla scelta di Poloniato di acquistare la LTM 1250-5.1 completa di un gran numero di optional tra cui il secondo argano, due jib (uno corto e uno doppio) e due prolunghe da 7 m ciascuna. La combinazione di queste attrezzature consente di operare con un braccio della lunghezza massima di 96 m! Non mancano inoltre radiocomando, zavorra addizionale, telecamera posteriore e barra paraincastro posteriore. Nelle fotografie di queste pagine la nuova Liebherr LTM 1250-5.1 di Poloniato è ripresa all’opera presso il cantiere dove sta sorgendo il nuovo polo industriale dell’azienda farmaceutica Stevanato Group, a Piombino Dese. Mentre queste pagine vanno in

Da sinistra Michele Poloniato, Angelo Poloniato, Mirko Bazzacco e Stefano Michielin

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


stampa, la LTM 12505.1 sta completando la costruzione dei nuovi ambienti produttivi e del magazzino su un’area edificata di circa 14.000 mq. Successivamente passerà alla costruzione della nuova sede direzionale dell’azienda farmaceutica, che dovrebbe essere ultimata nel primo semestre del 2020. A manovrarla durante le operazioni di sollevamento e posizionamento dei vari elementi prefabbricati è Francesco Poloniato. “Con la nuova Liebherr LTM 1250-5.1 è stato amore a prima vista” ha dichiarato Francesco Poloniato in una pausa delle operazioni. “Quando sono a bordo mi sento sicuro, l’autogrù è docile ai comandi ed estremamente precisa. La visuale dalla cabina è eccellente in qualunque situazione e, nonostante sia una macchina dalle caratteristiche e tecnologie com-

plesse, offre un’interfaccia intuitiva con cui ho familiarizzato in breve tempo. Ma la cosa di cui non posso e non potrò più fare a meno è il VarioBase con il Lifting Planner, che mi permette di eseguire in tempo reale la simulazione della capacità di sollevamento dell’autogrù in base alla configurazione di stabilizzazione che è

possibile in ogni singolo cantiere. Questi sistemi pensano a ottimizzare la stabilizzazione della macchina, adattandone le portate di conseguenza, e mi permettono di concentrarmi sulle manovre, fiducioso che non incorrerò mai in movimenti che possano mettere in crisi la stabilità dell’autogrù e la sicurezza mia e dei miei colleghi. E questo, in cantiere, non ha prezzo”.

Angelo Poloniato (destra) con Francesco Poloniato, operatore della LTM 1250-5.1

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L’AUTUNNO, ATTRAVERSO L’ATTIVITÀ DI MOLTI PARTNER DISLOCATI SUL TERRITORIO NAZIONALE, HA OFFERTO A MANITOWOC NUMEROSE POSSIBILITÀ DI CONFRONTO CON I CLIENTI

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I dealer, le officine autorizzate, in una parola i partner delle grandi aziende, non servono meramente per vendere o riparare macchine, in realtà sono l’autentico trait d’union tra un costruttore e il suo mercato, tra chi progetta e produce le macchine e chi le utilizza. Lo sa bene Manitowoc che, attraverso al propria rete, è in continuo contatto con i clienti, sempre più coinvolti in attività che fanno unire il lato professionale e quello legato alla sfera dell’intrattenimento. In particolare per Manitowoc la stagione autunnale è stata densa di incontri, concentrati nelle aree insulari e meridionali. Partiamo alla volta di questo piccolo giro d’Italia in stile Manitowoc dalla Sardegna e precisamente da Elmas, in provincia di Cagliari, città in cui ha sede la Manitech, azienda giovane e dinamica, localizzata in una posizione strategica per servire al meglio tutti i clienti impegnati nel comparto della manutenzione industriale legata agli enormi siti di raffinazione della zona. A ottobre i due titolari della società, Luca Pibiri e Davide Manunza, hanno organizzato un interessante open day dove faceva bella mostra di sé un’autogrù multistrada Grove GMK5150L, una macchina estremamente versatile introdotta durante la scorsa edizione del Bauma. Protagonista degli ambienti industriali anche l’autogrù fuoristrada Grove RT550E da 45 t, con

+ Le macchine 600 Oltre agli uomini e alle società, gli open day hanno visto le macchine Grove quali assolute protagoniste. Queste le autogrù esposte: • Grove GMK5150L, 5 assi, da 150 t di portata e 60 m di braccio • Grove RT550E, 2 assi, da 45 t di portata e 39 m di braccio • Grove GMK4100L-1, 4 assi, da 100 t di portata e 60 m di braccio • GMK6400, 6 assi, da 400 t di portata e 60 m di braccio

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


39 m di braccio telescopico. Una macchina ben conosciuta nell’area, dato che sono parecchie le unità di RT550E al lavoro in questa zona della Sardegna. Dall’isola dei nuraghe ci spostiamo nel tacco d’Italia, e precisamente a Molfetta, in provincia di Bari, dove Oleotecna, storico partner Grove per l’assistenza post-vendita, ha festeggiato l’apertura della sua nuova sede con un open day in cui ha esposto un’autogrù multistrada Grove GMK4100L-1 pronta per essere consegnata alla ditta Prontogru Service di Bari, tra l’altro un ennesimo partner storico di Manitowoc per quanto concerne le gru a torre. Oleotecna, guidata dai soci Saverio Loiodice e Domenico Nardulli, opera nel settore del sollevamento da quasi vent’anni, occupandosi

di vendita, post-vendita, assistenza e ricambi di macchine industriali, gru e autogrù, elevatori per edilizia e piattaforme aeree, nel sud Italia e nelle isole. Un evento dai connotati storici importanti ha accolto i clienti e gli amici di FIMI Spa, concessionario ufficiale Grove per il sud Italia e le isole, che ha festeggiato il suo 35° anniversario durante una cerimonia tenutasi in una suggestiva località dell’entroterra marchigiano. La società di Adriano Filesi e Giuseppe Milazzo, oltre a rappresentare Grove per le autogrù, è concessionaria ufficiale di brand presti-

giosi quali Volvo, Multitel Pagliero e JLG. Nel corso degli anni ha saputo conquistarsi la fiducia di tante aziende della propria area e ha permesso al marchio Grove di essere un vero protagonista nel mondo del sollevamento. Da segnalare come in quest’ultimo scorcio dell’anno FIMI abbia preso in consegna due unità Grove GMK6400 destinate ad altrettante realtà di spicco della propria area di competenza. La GMK6400, lo ricordiamo, è una macchina dalle prestazioni entusiasmanti una volta tipiche dei carri a 7 assi, ma ora possibili su un carro estremamente compatto a 6 assi. Moltissime le configurazioni di allestimento possibili grazie al falcone a volata variabile da 79 m e al Mega Wing lift automontante installabile con un semplice sollevamento singolo dell’attrezzatura stessa.


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TADANO ATF 110.5 Portata: 110.000 kg Anno: 2005


Movimentazione Industriale CROWN

Versatilità allo stato puro LA SERIE SC 6000 DI CROWN OFFRE UN APPROCCIO ESTREMAMENTE PERSONALIZZABILE

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I carrelli controbilanciati a tre o quattro ruote della serie SC 6000 di Crown, con capacità da 1,3 a 2,0 t e altezze di sollevamento fino a 7,5 m, offrono una combinazione di stabilità, tecnologia ed ergonomia per l’operatore. Quest’ultima, innanzitutto, deriva dall’ottimizzazione del comfort data da alcuni dettagli importanti, come l’altezza ridotta del gradino, di soli 375 mm, e l’ampio spazio per la testa, che facilitano la salita e la discesa. Un comfort che si declina anche nella guida e nel controllo dei carrelli: il design dei nuovi SC 6000 offre agli operatori una visuale perfetta, priva di ostacoli in tutte le direzioni, anche nelle tante versioni della cabina disponibili. La semicabina, per esempio, include parabrezza, pannello posteriore e tettuccio con luce di lettura opzionale. La cabina tradizionale è equi-

paggiata con porte flessibili e chiusure a magneti, per proteggere i lati da eventuali intemperie. Anche la cabina rigida, pensata per uso esterno, offre una visuale perfetta a 360°, persino verso l’alto: e per la massima protezione in qualsiasi condizione, le porte consentono una visuale laterale perfetta, con finestrini scorrevoli bidirezionali. Il termoventilatore è disponibile come optional, così come altre opzioni possibili su comandi, luci e accessori, che permettono la massima customizzazione dei carrelli. Ma il comfort di guida non è l’unico plus dei nuovi SC 6000 di Crown. La solidità della struttura, che include un telaio robusto e una pesante piastra in acciaio a supporto totale della batteria, consente al carrello di dare il meglio anche nelle condizioni più proibitive e nelle applicazioni più gravose. Crown utilizza l’ac-

+ Un carrello “pensante” L’intelligente sistema di comando di bordo fornisce un controllo preciso, per maggiore stabilità e comfort. Grazie a questa tecnologia, i carrelli SC 6000 mantengono una velocità costante sulle rampe e gli operatori gestiscono automaticamente le operazioni in base al peso del carico, altezza di sollevamento, angolo di sterzata

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e velocità del carrello. Per esempio, la velocità di brandeggio è limitata in automatico, a seconda dell’altezza delle forche e del peso del carico: inoltre, al di sotto dell’altezza di alzata libera, gli operatori hanno a disposizione un ampio angolo di brandeggio in avanti e velocità di sollevamento totale.

ciaio invece della plastica dove è più importante. Grazie agli assali sterzanti dalla robusta struttura in acciaio/ghisa e ai resistenti cuscinetti a rulli conici, il carrello è in grado di sopportare gli stress causati da superfici accidentate e rampe di carico. Il sistema sterzante a lunga durata dell’assale posteriore, testato per migliaia di ore, rende la versione a quattro ruote tanto agile quanto il modello a tre ruote, con un arco di sterzata prossimo allo zero. E la visuale perfetta su entrambe le ruote anteriori facilita lo sfruttamento della manovrabilità che ne deriva. I montanti con profili nascosti a doppio T, costruiti per resistere alla torsione e ai piegamenti longitudinali e laterali, assicurano prestazioni affidabili e migliorano la sicurezza dell’operatore durante la guida. I carrelli SC 6000 di Crown sono inoltre mossi da motori di qualità elevata e resistenti al calore, grazie ai quali non è necessario ridurre la potenza per evitare il surriscaldamento. I motori progettati e costruiti da Crown vantano le migliori prestazioni termiche del settore, un vantaggio che consente di ridurre al minimo i tempi di inattività, così come i costi per ricambi e manutenzione. Un’altra eccezionale funzionalità della serie SC 6000 è la facilità di manutenzione. La tecnologia brevettata Access 1 2 3 di Crown fornisce una diagnostica di bordo immediata e affidabile. Con il sistema di trasferimento batteria BTS 1000, che consente a una sola persona di cambiare la batteria in soli tre minuti, Crown offre ai suoi clienti un approccio integrato, in grado di ottimizzare i flussi di lavoro e garantire un’operatività del magazzino sostenibile, efficiente e redditizia.

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Movimentazione Industriale CVS FERRARI

L’unione fa la forza CVS FERRARI CONFERMA LA GIÀ CONSOLIDATA PARTNERSHIP CON BRIGADE ELETTRONICA

U

Una collaborazione di lunga data, basata su qualità, affidabilità ed innovazione: stiamo parlando di CVS Ferrari e Brigade Elettronica. La prima progetta e produce macchinari adatti a qualsiasi esigenza di movimentazione, altamentepersonalizzabili a seconda delle richieste: il reparto di progettazione è, infatti, flessibile e pronto a trovare le soluzioni più confacenti alle necessità dei clienti, il processo produttivo è severamente controllato e il supporto on-line garantisce un’attenta assistenza post-vendita. Una gestione accurata in ogni fase, grazie ad una considerevole esperienza (l’azienda è stata fondata nel 1974) e ad una professionalità indiscussa. La certificazione ISO 9001 attesta il pieno rispetto degli standard internazionali più avanzati in materia di qualità, protezione ambientale e sicurezza. Quest’ultima applicata sia nei due moderni stabilimenti, entrambi in Italia, sia alle macchine prodotte: CVS Ferrari monta di serie svariati dispo-

sitivi utili alla salvaguardia dell’operatore e delle persone. Innanzitutto una telecamera per la retromarcia, la BE800C di Brigade Elettronica, impermeabile, robusta e dalle immagini nitide, collegata in cabina a un monitor da 7”, il BE870FN, chiaro e intuitivo, ausilio necessario per visionare l’area posteriore in manovra. Per la tutela di chi gravita intorno alla macchina e la tranquillità del guidatore, CVS Ferrari installa su tutta la gamma anche bbs-tek, l’avvisatore acustico per la retromarcia a suono bianco (banda larga) di Brigade, direzionale ed immediatamente localizzabile. bbs-tek, scelto da CVS Ferrari nella versione da 107 decibel, è prontamente

avvertibile nella zona di vero pericolo: il suo tipico suono è circoscritto dove realmente serve, arrivando a eliminare l’inquinamento acustico. Una peculiarità di rilievo, specialmente per applicazioni in ambienti come porti, interporti e siti logistici, dove una sovrapposizione di suoni potrebbe far abbassare la soglia di allerta dell’operatore. Opzionale, ma sempre più richiesto, anche il sistema radar di Brigade, Backsense, per la segnalazione di ostacoli fissi o in movimento, con un’area di rilevamento da 3 a 30 m in lunghezza e tra i 2 e i 10 m di larghezza e che funge da sistema anticollisione. Addirittura, CVS Ferrari ne monta due, uno per lato, con rispettivi display a LED che consentono di individuare immediatamente la parte a rischio di impatto. Non da ultimo, MDR, il sistema di videoregistrazione digitale mobile di Brigade Elettronica dotato di GPS integrato che archivia le riprese delle telecamere fino a 1.862 ore ed è prezioso in casi di contenziosi, o, semplicemente, per tracciare il lavoro delle macchine.

+ Un grosso ordine da Metrans Metrans, il più grande operatore intermodale dell’Europa centrale, ha scelto CVS Ferrari come fornitore unico per il suo programma 2018-2019 di sostituzione e ampliamento di attrezzature per il sollevamento pesante. Un totale di 25 macchine saranno fornite ai due principali hub di Metrans in Repubblica Ceca e Slovacchia, rispettivamente a Praga e nelle vicinanze di Bratislava. La fornitura, che dovrebbe essere completata tra la fine del 2018 e la prima metà del 2019, include 14 empty container reach stacker (modello RSE), 9 laden container handling reach stacker (modello RS1) e 2 heavy duty forklifts con una capacità di 25 tonnellate. Tutte le macchine saranno in grado di impilare container di dimensioni 6 x 8’6”.

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Movimentazione Industriale

ENERPAC

Sollevamenti da Pulitzer

ENERPAC SYNCHOIST PONE LE FONDAMENTA DEL PARCO EOLICO TAHKOLUOTO

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Proponiamo in queste pagine un’applicazione del sistema di sollevamento e posizionamento del carico ad alta precisione SyncHoist di Enerpac che meriterebbe davvero un premio per l’eleganza della soluzione fornita al cliente, il produttore finlandese di energia eolica Suomen Hyötytuuli Oy. La location è il parco eolico offshore Tahkoluoto di Pori, in Finlandia, il primo al mondo a essere progettato per funzionare anche in presenza di ghiaccio, che comprende 10 turbine eoliche offshore con una capacità pari a 4,2 MW ciascuna. Per installare le fondamenta a

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gravità delle turbine del parco, Suomen Hyötytuuli Oy si è rivolta a Enerpac Heavy Lifting Technology che ha deciso di utilizzare il proprio sistema di posizionamento del carico SyncHoist, che ha dimostrato non solo grandi capacità, ma anche massima versatilità. Ricordiamo che il sistema SyncHoist è un raccordo idraulico ausiliario usato per le operazioni di posizionamento del carico ad alta precisione mediante gru. La versione automatica con pompa idraulica a controllo PLC supervisiona e gestisce i potenti cilindri da spinta-trazione a doppio effetto integrati

nei punti di sollevamento sopra il carico. Il principale problema del posizionamento presso il parco eolico Tahkoluoto risiedeva da una parte nella necessità di non danneggiare il fondale marino, che era stato preparato perfettamente piano; dall’altro, era necessario trovare una soluzione che garantisse la non distorsione della flangia del pezzo di transizione usato per sollevare la torre della turbina. Il sistema SyncHoist ha permesso di centrare entrambi questi obiettivi. La preservazione del fondale marino è stata infatti garantita dal fatto che durante l’abbassamento attraverso la zona di impatto dell’onda e il posizionamento sul fondale, le fondamenta a gravità sono state mantenute sempre in posizione perfettamente verticale proprio grazie all’impiego del sistema SyncHoist sotto il gancio della gru; tale soluzione ha successivamente anche agevolato l’aggiunta della torre della turbina. Per tenere sollevate le fondamenta senza causare la distorsione della flangia, invece, è stato sviluppato un attrezzo di sollevamento con telaio a X da attaccare alla flangia stessa. L’attrezzo era composto da un telaio di sollevamento con quattro cilindri idraulici spinta-traino

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+ I vantaggi di SyncHoist

SyncHoist compatti a doppio effetto e controllati da PLC in ogni angolo, nonché una centralina idraulica diesel con batteria di scorta. Le fondamenta sono state in questo modo manovrate con la massima precisione e in modalità wireless, tramite il sistema SyncHoist, da un operatore che lavorava accanto al team di installazione delle fondamenta. Questo ha consentito all’operatore di regolare ogni cilindro indipendentemente per bilanciare, inclinare e posizionare il carico in risposta al feedback ricevuto dai quattro sensori di livellamento presenti sulle fondamenta. “Volevamo che l’attrezzo di sollevamento con telaio a X fosse compatto e privo di tubi flessibili o fili collegati all’imbarcazione. In questo modo avremmo potuto contare sulla massima flessibilità nello spostamento delle fondamenta” ha spiegato Xavier DeMeulder, responsabile delle operazioni marine presso Suomen Hyötytuuli Oy. “Il

controllo wireless di SyncHoist si è dimostrato eccellente e ci ha permesso di effettuare regolazioni con una precisione pari a 5 cm durante l’installazione”. Durante le operazioni, il livellamento delle fondamenta è stato misurato e, laddove necessario, corretto, in ogni fase del sollevamento, sia sulla banchina prima di iniziare il sollevamento, per stabilire il baricentro di ciascuna fondazione, che sull’imbarcazione, appena sopra il livello dell’acqua, a 3-4 m nella zona di impatto dell’onda e 5 cm sopra il fondale. “SyncHoist ha semplificato notevolmente

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Movimentazione Industriale KALMAR

Un centro per l’eccellenza APERTO UFFICIALMENTE L’INNOVATION CENTER DI KALMAR IN SVEZIA

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Kalmar ha inaugurato il nuovo Innovation Center a Ljungby, nel sud della Svezia. Circa 200 persone lavoreranno nella struttura all’avanguardia, progettata per supportare nuovi modi collaborativi di lavorare mediante un’architettura moderna e una tecnologia all’avanguardia. Il nuovo sito fungerà da punto focale per rafforzare ulteriormente l’offerta digitale di Kalmar, le capacità di ricerca e sviluppo, la produzione e il test dei prototipi per tutti i dispositivi mobili della società e i servizi correlati. Servirà anche come hub chiave per lo sviluppo delle capacità di digitalizzazione di Kalmar, per le macchine a emissioni zero e per le tecnologie di automazione. Il Centro Innovazione ospiterà anche uno showroom dove i clienti potranno toccare con mano le ultime innovazioni e testare le soluzioni nella nuovissima pista di prova. “Siamo orgogliosi di aprire le porte di questo fantastico nuovo centro, che rappresenta un investimento a lungo

termine nelle nostre capacità e tecnologie digitali” ha dichiarato Dan Pettersson, Senior Vicepresidente Mobile Equipment di Kalmar. “Riunendo un team diversificato di esperti in un solo posto, possiamo innovare più velocemente e raccogliere i frutti di un modo di lavorare veramente collaborativo per rafforzare la nostra posizione di leader del settore”. Uno dei primi progetti che verrà seguito proprio dalla nuova struttura è la sperimentazione della tecnologia 5G che Kalmar sta affrontando in partnership con Nokia e ABB.

Le tre aziende hanno annunciato di aver condotto con successo prove industriali che sfruttano le funzionalità a bassa latenza del 5G per supportare applicazioni time-critical e migliorare la protezione e l’efficienza della rete elettrica intelligente e dell’automazione portuale. Le prove, condotte nell’ambito del progetto di ricerca Wireless for Verticals (WIVE), rappresentano una delle prime applicazioni reali 5G time-critical sulla rete elettrica e l’automazione portuale. L’URLLC (comunicazioni a bassa latenza ultra-affidabile) è stato identificato come uno dei tre scenari di utilizzo principali per 5G grazie alla sua capacità di trasmettere dati, in pochi millisecondi o meno, con elevata affidabilità. Il 3rd Generation Partnership Project (3GPP) ha standardizzato la prima versione delle soluzioni URLLC come parte del lavoro Rel-15 New Radio (NR). Nel primo processo, Nokia e ABB hanno dimostrato come la tecnologia URLLC può essere usata nelle applicazioni di protezione nelle reti di distribuzione a media tensione. Lo studio ha confermato che 5G / URLLC soddisfa i requisiti di latenza stabiliti dalle applicazioni di protezione. Nel secondo processo, Nokia e Kalmar hanno dimostrato con successo la capacità della tecnologia URLLC di far avanzare l’automazione della movimentazione container.

+ A Long Beach c’è Kalmar Kalmar ha firmato un contratto per la fornitura di un trattore completamente elettrico Kalmar Ottawa T2e a Long Beach Container Terminal (LBCT) per un periodo di dimostrazione di sei mesi. Il porto di Long Beach, in California, è il secondo porto per container più trafficato degli Stati Uniti e gestisce annualmente un valore commerciale di oltre 180 miliardi di dollari da 175 linee di navigazione. Più di 7,5 milioni di unità container sono passate attraverso il porto nel 2017. LBCT si affida già a un’ampia gamma di attrezzature Kalmar per gestire il traffico di container, comprese le gru a portale gommate Kalmar e i trattori di Kalmar Ottawa. Il nuovo trattore per terminal elettrico T2E Kalmar Ottawa svolgerà un ruolo chiave in un più ampio progetto di elettrificazione del porto di Long Beach Freight, il più grande progetto nazionale per gru a zero emissioni e altre attrezzature per il trasporto di carichi marittimi.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Movimentazione Industriale KONECRANES

Al lavoro in Italia

UNA GRU PORTUALE KONECRANES GOTTWALD MODEL 8 STA PER ENTRARE IN AZIONE A LIVORNO. E UN’ALTRA È GIÀ ALL’OPERA A BRINDISI

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Lorenzini & C. S.r.l. ha effettuato un ordine per una gru Model 8 di Konecranes Gottwald nel terzo trimestre del 2018. A partire dal gennaio 2019 la gru gestirà la movimentazione dei container presso il terminal di Livorno. La gru portuale Model 8, che sarà consegnata completamente eretta e poi installata in loco, movimenterà merci da navi container

e navi ConRo che trasportano container, ma anche da cargo gommati e veicoli industriali. La gru portuale mobile diesel-elettrica sarà pronta per essere collegata alla rete del terminal per un’efficacia ancora maggiore in futuro. Enio Lorenzini, Presidente di Lorenzini & C. S.r.l. ha dichiarato: “Stiamo già lavorando con sei gru portuali mobili ad alte prestazioni di Konecranes a Livorno e abbiamo optato per la gigantesca gru Model 8 di Konecranes Gottwald per espandere la nostra attività e incrementare di conseguenza la flotta di mezzi necessari. Questa gru è estremamente flessibile e risponde alle sfide presentate dalle nuove dimensioni e tipologie

di navi utilizzate dal nostro partner Mediterranean Shipping Company (MSC). Avere la più grande gru portuale mobile nella regione del Mediterraneo è il simbolo di come stiamo facendo un passo avanti”. Anche Giuseppe Di Lisa, Direttore vendite e marketing della Business Unit Konecranes Mobile Harbour Cranes non nasconde la propria soddisfazione: “Con questa grande gru Model 8, Lorenzini è in grado di gestire container su 22 file e un’altezza di impilaggio molto alta sul ponte. Siamo lieti di vedere che questo nuovo Model 8 sta prendendo piede in Europa”. La gru ha uno sbraccio massimo di 64 m e una potente curva di sollevamento. Per una migliore distribuzione del carico sulla banchina, combina la collaudata tecnologia delle gru portuali Konecranes Gottwald con un nuovo concetto di telaio a 12 assi.

+ Nel brindisino Konecranes ha consegnato a maggio una gru portuale a Brindisi, dove gestirà il carbone destinato alla produzione di energia elettrica in turni di servizio non-stop. SIR ha acquistato la nuova gru dieselelettrica eco-efficiente quale macchina principale della sua nuova attività portuale. Antonio Roma, Amministratore Delegato e proprietario, SIR, spiega: “Abbiamo vinto una gara d’appalto per la

fornitura di carbone a una centrale elettrica a Brindisi e abbiamo colto l’opportunità per avviare la nostra attività di movimentazione nel porto di Brindisi. La gru Modello 2 svolgerà un ruolo chiave nella catena di approvvigionamento dalle navi alla centrale elettrica, in quanto assicurerà una gestione produttiva e affidabile del carbone in entrata. Grazie alla sua eccezionale versatilità, può anche caricare e scaricare

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merci e contenitori generici quando necessario. Abbiamo quindi optato per una gru grazie alla quale possiamo crescere”. La gru mobile portuale Modello 2 nella variante a due funi G HMK 2304 opererà con una benna per materiali. Offre una capacità di sollevamento massima di 80 t e uno sbraccio fino a 40 m. Gino

Gherri, Regional Sales Manager di Konecranes Port Solutions, ha dichiarato: “L’Italia è un mercato molto importante per l’intera gamma di gru portuali Konradranes Gottwald”.

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Movimentazione Industriale

LINDE MATERIAL HANDLING

Vede (dapper)tutto UN FOCUS SUL SISTEMA DI TELECAMERE “SURROUND VIEW” DI LINDE MH

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Secondo il German Social Accident Insurance (DGUV), nel 2016 gli incidenti con i carrelli elevatori che hanno causato ferite sulle persone ammontavano al 44% di quelli complessivi. Un numero che desta, doverosamente, preoccupazione e allarme. E che ha spinto alcuni Costruttori di carrelli elevatori a studiare possibili soluzioni. Tra questi Linde MH che quest’anno ha presentato Surround View, un sistema di telecamere che permette di evitare fin dall’inizio quelle situazioni di pericolo come l’eventuale ingresso di un pedone nella cosiddetta “zona cieca” di un carrello elevatore, con conseguente impatto. Nel settore automotive, numerosi pro-

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duttori offrono un sistema di telecamere, cosiddetto “vista a volo d’uccello”, per parcheggiare. Tale sistema consiste in telecamere e software diversi che uniscono le singole immagini per formare un’unica immagine globale. Il computer di bordo poi disegna i contorni del veicolo all’interno di tale immagine, fornendo al guidatore una vista a volo d’uccello virtuale. Il sistema Surround View lanciato da Linde va ben oltre questo concetto. L’immagine mostrata sul display si basa ancora sui dati ricevuti dalle telecamere montate attorno al carrello ma, invece di fornire una singola immagine totale, il sistema genera campi visivi anteriori, posteriori e laterali.

Il grande vantaggio di tale soluzione è che le visuali delle telecamere hanno un rapporto 1:1: il monitor presente nella postazione di lavoro dell’operatore mostra, infatti, immagini separate. In questo modo, si evita una rappresentazione distorta e quindi poco chiara, che potrebbe verificarsi con la sovrapposizione delle aree del sistema con “vista a volo d’uccello”. Qualora una persona entrasse nell’area di sovrapposizione delle due telecamere, verrà mostrata in entrambi i campi visivi. Durante la marcia avanti, vengono mostrati tutti i quattro campi visivi sul display; mentre durante la retromarcia, vengono mostrati solo il campo visivo posteriore e i

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+ Convince e...vince

due laterali. L’operatore, quindi, riconosce in anticipo i possibili rischi di collisione. In questo modo, non solo si garantisce maggior sicurezza per i pedoni e gli altri operatori, ma si possono evitare anche danni a merci, scaffali e carrelli elevatori. Oltre ad aumentare la sicurezza, Surround View incrementa anche la produttività. Gli operatori, infatti, possono lavorare in modo più efficiente, veloce ed ergonomico: per esempio, anche se il carico ostruisce la visuale dell’operatore, durante lo stoccaggio si può vedere ciò che accade davanti alle forche. “La nuova opzione verrà offerta inizialmente per tutti i modelli controbilanciati con una portata di quattro tonnellate o più”

ha dichiarato Frank Bergmann, Product Manager Counterbalanced Trucks presso Linde Material Handling. Il sistema fornisce un enorme beneficio in generale, ma è nelle aree di lavoro strette e durante le manovre che più si apprezza il fatto di poterne usufruire. Il sistema di telecamere Surround View va ad affiancarsi alle numerose soluzioni già disponibili con cui Linde Material Handling conta di poter contribuire ad azzerare il numero di incidenti nel settore della logistica e del material handling nel medio termine, perseguendo così il suo approccio di sicurezza “Vision Zero. Safety in our world” (Vision Zero. Sicurezza nel nostro mondo).

Il Linde Roadster ha impressionato la giuria internazionale del “German Design Award 2019” che ha indicato le versioni ottimizzate dei controbilanciati elettrici Linde E20-E35 quali vincitori della categoria “Veicoli Industriali”. Già nel 2016, anno del suo debutto, l’esclusivo concetto di questi carrelli aveva provocato una piccola rivoluzione in ambito progettuale. Grazie a speciali modifiche di progettazione, infatti, gli sviluppatori di Linde MH sono riusciti a eliminare completamente il montante A facendo si che le forze di sollevamento vengano assorbite dai cilindri di brandeggio e riversate all’indietro attraverso il telaio del tettuccio di protezione. Grazie a questa soluzione creativa, i conducenti dei Linde Roadster godono di una visuale quasi illimitata, il che rende il loro lavoro non solo molto più facile ma anche più sicuro.


Movimentazione Industriale

MANUPORT

L’alternativa leggera

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QUANDO I CONTAINER SONO TROPPO PESANTI, LA SOLUZIONE SONO LE CASSE MOBILI. LA CUI GESTIONE DIVENTA MOLTO FACILE GRAZIE AI VEICOLI SPOSTACASSE TERBERG

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Tutti conosciamo i container ISO che negli ultimi decenni hanno reso il trasporto internazionale molto più efficiente. Purtroppo la soluzione perfetta non esiste in nessun ambito e quindi anche questi container hanno un lato negativo: il peso. Una caratteristica che costringe chi li movimenta a equipaggiarsi con attrezzature pesanti e costose da gestire. Ma si sa che l’ingegno umano non è mai stanco e anche per questo problema ha inventato la soluzione: si chiama cassa mobile e in

Europa è già ampiamente diffusa, soprattutto in Germania e nei Paesi limitrofi. Si tratta di unità intercambiabili molto più leggere dei container ISO in quanto inizialmente progettate per operazioni di distribuzione e trasporto su distanze medio-brevi piuttosto che sulle lunghe rotte marittime. Peculiarità di queste casse sono le zampe presenti nella parte inferiore, che ne consentono la veloce movimentazione tramite appositi veicoli spostacasse, come i BC182 proposti da Terberg, rappresentata in Italia da Manuport. L’operazione di carico e scarico è molto semplice: una volta posizionato il veicolo nell’area dove poi risiederà la cassa mobile, è sufficiente abbassarne il pianale di sollevamento finché la cassa poggerà sulle apposite zampe, e quindi sfilare dolcemente il veicolo. Inutile dire che per caricare la medesima cassa è sufficiente ripetere la stessa sequenza di operazioni al contrario. Una soluzione che è un po’ l’uovo di Colombo, se vogliamo, ma in un colpo solo risolve il problema

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+ Le casse mobili Sono progettate secondo la normativa EN 284, e sono generalmente in grado di garantire un carico utile di 16 t per una lunghezza compresa tra i 6 e gli 8 metri. Tali dimensioni sono ottimizzate per il trasporto di Europallet standard (1.200 x 800 mm). Oltre alla versione standard, le casse mobili sono disponibili anche nelle versioni refrigerate e a cisterna, ma va tenuto presente che normalmente non sono progettate per essere accatastate. del peso dei container senza bisogno di attrezzature di movimentazione pesanti e costose. Gli spostacasse Terberg BC182 sono già ampiamente utilizzati da molti operatori logistici, e la loro diffusione in futuro sarà ancora più intensa visto il notevole sviluppo dell’e-commerce. I clienti che acquistano su Internet si aspettano sempre di più consegne della merce il giorno successivo, o addirittura il giorno stesso. Ciò richiede reti di distribuzione capillari e centri di distribuzione efficienti. La soluzione delle casse mobili e dei veicoli BC182 di Terberg, affidabili e robusti, sono strumenti fondamentali proprio nella gestione dei suddetti centri di distribuzione, che generalmente operano 24 ore su 24. Come per tutti i veicoli Terberg, i BC possono essere adattati alle esigenze del cliente e a specifici processi logistici. I veicoli spostacasse Terberg modello BC dispongono di un pianale di sollevamento che consente la movimentazione delle casse mobili molto più rapida rispetto a quando si utilizza il sistema pneumatico

di un camion convenzionale. I BC possono anche gestire i rimorchi a timone, le bighe, ed essere equipaggiati con un piatto ralla indipendente per semirimorchi. Questo li rende la scelta perfetta per i moderni centri di distribuzione. Possono anche essere immatricolati come macchine operatrici, consentendo il trasporto delle casse su strade pubbliche, per brevi distanze. Benché le casse mobili possano essere movimentate da una normale motrice autostradale con sospensioni pneumatiche, rispetto a tale soluzione i veicoli Terberg offrono molteplici vantaggi tra cui un telaio più robusto e più stabile, nonché più stretto e quindi più adatto alle manovre sottocassa; un rapido ed efficiente sistema di sollevamento idraulico del pianale; un angolo di sterza-

Specifici per la movimentazione di cassoni scarrabili (30 t di sollevamento utile), i modelli BC182 YTCC222 / RTCC223 sono disponibili anche con consolle di guida girevole a 180, in versione automatica della logica di sterzo e possono essere configurati sulla base di specifiche esigenze operative

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L’aircraft loader BC182 modello YT22AL è un veicolo elevatore aeroportuale per catering che rivoluziona i flussi logistici di approvvigionamento degli aeromobili. I contenitori possono essere precaricati sulle baie di carico senza dover bloccare il camion, che nel frattempo sarà impegnato nelle attività di carico/scarico degli aeromobili. La progettazione specifica consente di acquistare un numero inferiore di veicoli e garantisce maggiore sicurezza e velocità delle operazioni associate a minori costi manutentivi ta di 50°, per manovre più facili. Inoltre, il particolare design esterno della cabina offre al conducente un’eccellente visuale dell’area circostante, rendendo più facili le operazioni di aggancio e sollevamento della cassa, mentre gli interni ergonomici facilitano la vita ai conducenti, facilitandone anche le frequenti operazioni di salita e discesa che avvengono con maggiore sicurezza. Sempre in cabina trova posto il comodo joystick che consente al guidatore di controllare molte funzioni del veicolo con una sola mano: selezionare le marce; azionare il pianale di sollevamento; bloccare le casse mobili; gestire i gradini retrattili e il piatto ralla, se presente. La nuova generazione dei Terberg BC ha visto anche l’ottimizzazione del rapporto di trasmissione e del convertitore di coppia, abbassandoo i consumi e migliorando l’accelerazione. Il sistema di fine corsa nella parte anteriore del telaio, contro cui poggia la cassa mobile, è regolabile sia manualmente che pneumaticamente per accogliere casse di 7,15 - 7,45 - 7,82 metri.

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Movimentazione Industriale

Una serie di macchine Apollo. Da sinistra: Centrale Full power 48V batterie con carrello semovente FST25 da 25 t, con capacità di movimentare fino a 75 t; Centrale Full Power 400 V con carrello semovente FST15 da 15 t e capacità di movimentare fino a 45 t; Centrale Full Power 48 V a batterie con carrello semovente FST25 da 25 t e capacità di movimentare fino a 75 t

MOUVERS

Moti titanici LE DUE GAMME DI MOUVERS MUOVONO CARICHI PESANTI LÀ DOVE NESSUNO RIESCE

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Mouvers nasce nel 2001, dalla passione di Massimo Bettella, all’epoca co-titolare di un’azienda di movimentazioni e montaggi industriali, a seguito della necessità di poter disporre di un’attrezzatura di movimentazione che, al momento, non esisteva. Non trovando sul mercato ciò che riteneva indispensabile per la propria azienda, Bettella pensò di costruirsi l’attrezzatura su misura: così è nato, nel 1999, il primo prototipo di Apollo, un sistema motorizzato azionato da una centrale di potenza e composto da carrelli posteriori per formare un insieme di movimentazione con la capacità di 30 t. In poco tempo il prototipo viene perfezionato e nasce la prima unità di Apollo, in funzione tutt’oggi, che servì da banco

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di prova per verificarne le caratteristiche tecniche e le prime implementazioni. Nel 2001, a seguito dello sviluppo di Apollo, Bettella decide di fondare la Mouvers e dedicarsi esclusivamente alla progettazione e commercializzazione di Apollo e di attrezzature simili. Nel corso degli anni i mezzi di movimentazione Apollo sono stati costantemente aggiornati, migliorati e potenziati per arrivare ai più alti livelli di performance, finché nel 2016 la serie Apollo si trasforma in un vero e proprio sistema modulare, sulla base di un nuovo concetto di attrezzature: non più un’unica macchina, ma elementi componibili a piacimento, anche successivamente al primo acquisto, denominata Apollo System 2.0. Questa nuova generazione di attrezzatu-

+ I dettagli di

Apollo System 2.0 Il sistema è di tipo modulare e può movimentare carichi da 20 a 75 t mediante la creazione di unità di movimentazione composte dalla centrale di alimentazione, a corrente di linea 400 V oppure 220 V e batterie 48 V e dai carrelli semoventi e sterzanti, denominati FST e disponibili in tre grandezze: FST8, da 8 sino a 24 t di massa movimentabile; FST15, da 15 fino a 45 t di massa complessiva; FST 25, da 25 fino a 75 t di massa complessiva. A completamento delle varie configurazioni è possibile aggiungere i carrelli posteriori da 15, 25, 30 o 50 t di portata per ogni coppia di carrelli. re è capace, attraverso la flessibilità delle combinazioni, di adattarsi alle mutevoli esigenze del mercato e accompagnare l’utilizzatore nella propria crescita aziendale. Ma benché in continua evoluzione, Bettella si accorge che il sistema Apollo ha

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Massimo Bettella con Apollo System 2.0: Centrale Full power Power 400Vac e Carrello semovente FST15

+ I dettagli di Voyager

comunque dei limiti tecnici operativi che non possono essere travalicati e, quindi, vede la necessità di sviluppare un nuovo concetto di movimentazione pesante da affiancare ad Apollo. Nasce da queste basi la seconda gamma di Mouvers, Voyager, un rivoluzionario sistema, anch’esso modulare, per la movimentazione di carichi pesanti che, partendo dalle 140 t di portata della versione base, può raggiungere capacità di carico di diverse centinaia di tonnellate. La gamma vede la luce nell’aprile 2016, dopo qualche anno di pura ingegnerizzazione e sulla spinta di un cliente francese che già possedeva in flotta due macchine Apollo. Il Voyager è il primo sistema per movimentazione pesante che per muoversi si serve di car-

Completamente modulare, con un’altezza di carico di soli 420 mm e dotato di sterzatura elettronica a 360 gradi, sospensioni idrauliche, trazione su cingoli, il sistema è componibile da un minimo di 4 unità fino a un massimo, ad oggi, di 16, per una portata massima di 560 t. Voyager è alimentato a batterie, privo quindi di emissioni inquinanti e ammesso all’uso interno senza limitazioni. Controllato tramite radiocomando proporzionale, permette di movimentare agevolmente e in sicurezza carichi ingombranti e pesanti in spazi estremamente ristretti e con un’altezza minima irraggiungibile per i mezzi tradizionali. La sterzatura elettronica gestita completamente da radiocomando permette di cambiarne la tipologia in pochi secondi passando, ad esempio, da una sterzatura solamente frontale a una contrapposta per stringere molto l’angolo di curvatura. relli cingolati anziché di classiche ruote. L’adozione dei cingoli permette di mantenere un’altezza del carrello davvero minima, 420 mm, e porta con sé il sistema di sterzatura elettronica a 360 gradi: due caratteristiche che agevolano di molto la movimentazione di carichi pesanti, soprattutto in spazi ristretti e/o chiusi, nonché in condizioni di lavoro impossibili per altri mezzi tradizionali. Mouvers propone quindi oggi due gamme: Apollo System 2.0, caratterizzata da grande potenza e autonomia, completamente radiocomandata. E Voyager, un sistema modulare e radiocomandato per la movimentazione di carichi fino a 560 t.

Mouvers Voyager, 130 t di portata massima. Nella foto con circa 90 t su salita 6%


Movimentazione Industriale TOYOTA

Il Litio secondo Toyota TOYOTA MATERIAL HANDLING HA SVILUPPATO UNA SUA NUOVA SOLUZIONE DI BATTERIE AGLI IONI DI LITIO PRODOTTA INTERNAMENTE

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L’eliminazione degli sprechi è un fattore chiave del concetto Lean Thinking di Toyota, e l’introduzione della tecnologia agli ioni di litio è un esempio eccellente di come si possano ottenere significativi risparmi. Inizialmente i vantaggi della tecnologia agli ioni di litio erano riconosciuti soprattutto per le operazioni su più turni, grazie a migliori prestazioni del sistema di batteria che, abbinato alla possibilità di ricarica parziale veloce, dava la

possibilità a molti utilizzatori di eliminare i sistemi di cambio batteria e le batterie supplementari, con considerevoli risparmi sui costi. Oggi i vantaggi associati agli ioni di litio stanno diventando interessanti anche per le operazioni a bassa intensità, in termini di

+ Traigo 80 Parlando di soluzioni ecologiche vale la pena di ricordare l’ultimo modello elettrico messo a punto da Toyota per le applicazioni pesanti. Stiamo parlando di Toyota Traigo 80 con portate da 6 a 8 t, che va a

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sostituire la gamma Traigo HT. La nuova famiglia di carrelli elevatori si segnala per motori particolarmente prestanti che offrono una grande potenza in salita e un’elevata velocità di marcia, rendendo il carrello adatto

per tutte quelle applicazioni che di solito sono riservate ai modelli termici. Dove è necessario il carrello può inoltre muoversi in spazi limitati, ad esempio in aree di produzione o in magazzini, grazie allo

stretto angolo di sterzata posteriore. La sicurezza dell’operatore beneficia di un’eccellente visibilità a 360° e del dispositivo Toyota SAS, il Sistema di Stabilità Attiva che migliora anche la produttività.

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risparmio energetico, di semplicità e di sicurezza. Partendo da questi presupposti, Toyota, con l’intenzione di sfruttare al massimo i vantaggi di questa tecnologia, ha sviluppato un proprio sistema modulare che offre una serie di importanti vantaggi. Una caratteristica chiave nella progettazione delle batterie agli ioni di litio modulari Toyota risiede nell’uso di celle a moduli. La capacità della batteria viene determinata dal numero di moduli utilizzati, che viene configurato per rispondere alle specifiche necessità dei clienti. Inoltre i moduli possono essere facilmente sostituiti con elementi corrispondenti (un’attività che può essere facilmente effettuata da un tecnico Toyota) riducendo in questo modo i rischi di fermo macchina. In linea generale, il sostanziale miglioramento nell’efficienza del processo di ricarica e la riduzione del calore generato dalle batterie agli ioni di litio si traduce in un migliore rendimento energetico che, secondo quanto affermato dai progettisti Toyota, arriva fino al 20-25% in più rispetto alle tradizionali batterie al piombo acido. Inoltre i nuovi sistemi di batterie mantengono il livello di tensione più stabile indipendentemente dal livello di carica. Combinando questa caratteristica con la possibilità di effettua-

re ricariche parziali, le batterie agli ioni di litio vengono mantenute normalmente a un livello di carica relativamente alto e, grazie a ciò, la capacità necessaria per queste batterie è quindi significativamente più bassa. Va infine sottolineato come le batterie agli ioni di litio Toyota siano esenti da manutenzione, e grazie alla ricarica parziale, il cambio della batteria può essere eliminato. Questo comporta risparmio di

spazio e risorse che comunemente sono utilizzate per i processi di ricarica e di gestione delle batterie.

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A tutto Agri I SOLLEVATORI TELESCOPICI A BRACCIO FISSO PRESENTATI DA DIECI A EUROTIER, CHE SI È SVOLTA AD HANNOVER DAL 13 AL 16 NOVEMBRE

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Una buona fetta della produzione Dieci è orientata al settore agricolo. E in questa occasione ci soffermiamo sulle macchine esposte alla recente manifestazione tedesca, dove la società emiliana ha presentato il meglio della sua linea Agri. Lasciando al box il compito di approfondire i Mini, eccoci a parlare dell’Agri Plus 42.7 GD che ha visto un vero e proprio tuffo nel design d’autore, con la cabina firmata da Giugiaro. L’Agri Plus 42.7 GD accoglie l’operatore con interni pregiati soft-touch di derivazione automotive, maggiore spazio per le gambe e la possibilità di regolare bracciolo e

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e scossoni. Da segnalare il nuovo impianto di condizionamento e il doppio filtro dell’aria che protegge da polveri e odori. Se l’ampia superficie vetrata aumenta la visibilità, anche in condizioni di scarsa illuminazione grazie ai fari led posti sul perimetro della macchina e sul braccio, la razionale disposizione della strumentazione, degli interruttori retroilluminati e del bracciolo regolabile per il nuovo joystick rivelano un attento studio dell’ergonomia. Nel joystick è stato integrato il selettore di direzione (inversore – FNR) che permette un controllo direzionale più pratico e confortevole. L’elettronica è di tipo CanBus e i dati sono visualizzati sul nuovo display LCD da 7”. Passando alle prestazioni, l’Agri Plus 42.7 GD ha una portata massima di 4.200 kg e l’altezza di sollevamento raggiunge i 6,9 m. Il motore è un Kubota Stage4/Tier4f da 153 HP e la trasmissione Vario System permette quattro modalità di guida: Normal, ECO, Creeper e Loader. Due le versioni disponibili: Standard e Lusso. Piccolo e compatto, l’Agri Farmer 32.6 si distingue per le sue caratteristiche di maneggevolezza, potenza, precisione e fluidità dei movimenti. Ha una portata massima di 3.200 kg e l’altezza di sollevamento raggiunge i 6 m. Il sollevatore è alimentato da un motore Kubota

colonna dello sterzo. Il sedile è riscaldabile e dotato di tre diversi sistemi di sospensione, mentre tetto, cruscotto e tappeto insonorizzanti isolano dal rumore esterno. Lo Zero Shock System riduce efficacemente le oscillazioni e offre un elevato comfort di guida, mentre un sistema di ammortizzazione con regolazione integrata elimina urti

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SPIDER range

Ad EuroTier non poteva mancare una delle “colonne storiche” della produzione Dieci per l’agricoltura, il Mini Agri 26.6, affiancata dal prototipo di un nuovo modello, il Mini Agri 20.4. Il Mini Agri 26.6 è una delle macchine di punta della gamma agricola ed è l’ideale per il lavoro in spazi angusti e difficili. Oltre a ganci di sollevamento, pinze di vario genere, pale da scavo e da inerte, può montare anche argani e cestelli. Ha una portata massima di 2.600 kg e l’altezza di

sollevamento raggiunge i 5,78 m. Il motore è un Kubota Stage IIIB/Tier 4i da 54,6 kW, la trasmissione è idrostatica monomarcia con pompa a portata variabile. Il Mini Agri 20.4 risponde all’esigenza di una macchina ancora più compatta. Ed ecco un telescopico da 119 cm di altezza, 155 cm di larghezza e una lunghezza totale di 363 cm. Cabina e cruscotto sono stati completamente rivisitati sia nei materiali che nella disposizione degli strumenti, inoltre il peso contenuto ha permesso l’utilizzo di un motore Kubota da 50 Hp con trasmissione idrostatica. L’altezza di sollevamento (con distributore proporzionale) raggiunge i 4,3 m, con una portata di 2 t.

Stage IIIB/Tier 4i, Common Rail, quattro cilindri a controllo elettronico da 3,8 l di cilindrata, dotato di sistema di abbattimento del particolato mediante DPF. Di serie il prefiltro separatore di polveri, applicato al filtro dell’aria, che impedisce l’ingestione di polveri e particelle abrasive, sempre presenti in condizioni di lavoro gravose. Tra le altre caratteristiche: un cofano motore studiato per contenere l’emissione acustica e ottimizzare la dispersione del calore; il nuovo Joystick FNR (disponibile anche con sensore capacitivo) che

raggruppa tutte le funzioni della macchina in un unico strumento; la cabina ROPSFOPS arricchita da un nuovo Display LCD monocromatico. Per la famiglia Pivot, ecco l’Agri Pivot T60, l’ultimo modello di questa linea di pale gommate a telaio telescopico, perfetta per chi opera in ambienti angusti, ovunque si abbia necessità di una macchina prestante e dal costo di esercizio contenuto. Il motore, un potente e affidabile Kubota Stage IIIB/Tier 4i da 54,6 kW, la portata massima è di 2.250 kg e l’altezza di sollevamento raggiunge i 4,7 m.

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TUTTI TIER IV FINAL I MODELLI DI SOLLEVATORI TELESCOPICI HTL DELLA GAMMA COMPACT E HIGH LIFT BY HAULOTTE

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La metafora del cuore ben si adatta alla principale innovazione inerente i telescopici HTL di Haulotte. La gamma Compact e High Lift ha infatti visto l’introduzione nei modelli HTL 3210, 3510, 4010, 3614, 3617, 4014 e 4017 del motore KDI 3404 Tier IV Final, messo a punto da Kohler Engines. Con questo nuovo motore, Haulotte non solo ottempera alle norme in materia di emissioni, ma lo fa senza filtro antiparticolato e sistemi di posttrattamento, con innegabili vantaggi in termini di praticità di gestione della macchina. L’unità KDI 3404 di Kohler Engines è incentrata sull’utilizzo di tecnologie d’avanguardia come il common rail ad alta pressione (2.000 bar), la valvola EGR pilotata elettronicamente per il ricircolo dei gas di scarico, le quattro valvole per cilindro per una combustione più efficiente con minori consumi e un’erogazione di potenza equivalente a quella di motori di cilindrata superiore. Il propulsore, nella versione da 55,4 kW, si caratterizza per una elevata densità di potenza (30 kW/l) e un’erogazione regolare, frutto di una sofisticata gestione elettronica che garantisce risposte ai carichi, fluide e immediate, con rumorosità e vibrazioni ridotte al

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+ Sicurezza e Comfort Sul versante della sicurezza i telescopici Haulotte adottano un nuovo limitatore del momento di carico (LMI) dotato di un sistema di blocco automatico che entra in

azione al raggiungimento della soglia di ribaltamento. L’LMI è gestito da una CPU intelligente che, oltre a garantire una maggiore precisione di funzionamento, consente

all’operatore il reset manuale del sistema a seguito di un blocco, senza richiedere strumenti specifici. Tutti gli indicatori visivi e sonori delle condizioni di esercizio

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


minimo. L’elevato valore di coppia (412 Nm@1.000 rpm) consente inoltre di massimizzare la produttività delle macchine e di ottenere un’immediata risposta del motore al carico anche a bassi regimi di rotazione. La versatilità applicativa è poi garantita dalla disponibilità di quattro prese di forza, grazie all’implementazione di due PTO supplementari laterali (SAE A e SAE B). L’adozione di queste soluzioni, e soprattutto l’assenza di DPF e post-trattamento, comporta ulteriori vantaggi: le dimensioni contenute e la semplificazione circuitale del propulsore ne hanno infatti consentito un facile inserimento all’interno degli HTL, senza richiedere sostanziali modifiche al progetto originale delle macchine. Oltre al nuovo motore, gli Haulotte HTL Compact e High Lift ribadiscono tutte le loro riconosciute doti in termini di capacità di carico e altezze di sollevamento, che raggiungono i 4.000 kg e i 17 m di altezza di lavoro per l’HTL 4017. La stabilità beneficia dell’adozione del blocco idraulico dell’oscillazione sull’assale posteriore, che diventa tutt’uno con il telaio

sono raggruppati in una delle consolle presenti in cabina, mentre l’indicatore del momento di carico può essere facilmente consultato senza abbassare lo sguardo. La cabina,

certificata ROPS/FOPS, offre una serie di accorgimenti fra cui una collocazione dei comandi studiata in relazione alla frequenza di utilizzo, mentre le funzioni chiave sono raggruppate

offrendo un significativo miglioramento sul laterale. Inoltre, sui modelli da 14 e da 17 m, largo anche a un correttore di inclinazione laterale da ±10°. I due stabilizzatori anteriori si caratterizzano per una robusta struttura solidale al telaio della macchina. Azionabili in maniera indipendente, consentendo una stabilizzazione ottimale a prescindere dalle irregolarità del terreno. Ciò conferisce al sollevatore anche un’elevata resistenza a sollecitazioni e sforzi torsionali sotto carico, consentendo alla macchina di operare in condizioni di stabilità e sicurezza anche nelle situazioni più impegnative. Particolarmente curata la precisione dei movimenti. Gli HTL Compact e High Lift adottano una trasmissione idrostatica con funzione Inching a pedale che consente una traslazione fluida, progressiva e precisa nelle delicate fasi di avvicinamento e manovra. Allo stesso tempo la sterzatura integrale è a tre modalità (solo assale anteriore, a granchio e sulle quattro ruote) per agevolare le manovre negli spazi vincolati. Altrettanto precisi risultano i movimenti di sollevamento e di sfilo del braccio e degli accessori, simultanei e proporzionali grazie alla tecnologia Flow Sharing adottata sulla sezione idraulica e alimentata da una pompa Bosch Rexroth a cilindrata variabile con regolazione di coppia da 150 l/min, che consente di gestire fino a quattro movimenti contemporanei. Le funzioni di pilotaggio del braccio sono raggruppate nel joystick Smart Control, di serie sugli HTL.

nel joystick Smart Control. Completano l’allestimento il sedile a sospensione pneumatica regolabile, un’efficace insonorizzazione e un efficiente impianto di climatizzazione.

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Sollevatori Telescopici

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La Union Jack è la celebre bandiera in cui da secoli si riassumono i regni di Inghilterra (la croce rossa di S. Giorgio su fondo bianco), di Scozia (la croce bianca di S. Andrea su fondo blu) e d’Irlanda (la croce rossa di S. Patrizio su fondo bianco) andando a condensare l’essenza di una nazione, unendone storia, cultura e tradizioni. Con le debite proporzioni, allo stesso modo i tre modelli protagonisti di queste pagine vanno a sintetizzare la visione JCB dei sollevatori telescopici, macchine unite dalla medesima ispirazione tecnologica che contraddistingue i mezzi d’opera del costruttore britannico. Lasciamo al box il compito di approfon-

JCB

Tripletta in stile Union Jack SUGLI SCUDI TRE SOLLEVATORI TELESCOPICI JCB: IL 540140 E 540180 HIVIZ, E IL 54170 DUALTECHVT dire le caratteristiche del JCB DualTech VT, per concentrarci sui due modelli HiViz: il 540-140 e il 540-180. il primo offre una capacità di sollevamento massima di 4.000 kg con un’altezza di sollevamento

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massima di 13,47 m su ruote o di 13,78 m con stabilizzatori abbassati. Perfetto per il noleggio, in particolare per il settore delle costruzioni, il JCB 540-140 Hi-Viz dispone di un braccio particolarmente ribassato (fino a 235 mm più basso rispetto al 540-140 standard) che garantisce un’eccellente visibilità sul lato destro e sul retro della macchina per una maggiore sicurezza in cantiere. Senza dimenticare come la visibilità sia ulteriormente migliorata grazie a una riduzione del 13% della sezione del braccio e a una sezione del telaio posteriore più compatta, che riduce lo

sbalzo di 330 mm. Notevoli le prestazioni idrauliche: le valvole di blocco sui cilindri di sollevamento evitano i movimenti incontrollati in caso di rottura di una tubazione flessibile e il sistema di controllo del carico adattivo brevettato di JCB si attiva automaticamente per controllare le funzioni del braccio e agevolare la stabilità longitudinale. L’alimentazione è affidata al collaudato motore diesel JCB Ecomax, disponibile in due versioni, da 55 kW e da 81 kW. Da segnalare il comando a leva singola ergonomico di JCB (SLC), offerto come optional, che assicura un controllo preciso e regolare contribuendo a ridurre l’affaticamento dell’operatore e a migliorare il comfort in cabina. Un’altezza di sollevamento di 17,5 m e uno sbraccio massimo in avanti di 13,5 m caratterizzano il 540-180 HiViz, che si esalta in dimensioni di soli 2,35 m di larghezza e 6,26 m di lunghezza (a tutto vantaggio delle operazioni di trasporto). La macchina presenta un design del braccio sincronizzato che garantisce movimen-

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+ JCB 541-70 DualTechVT

ti agevoli e precisi con estensioni e ritrazioni più rapide, con il conseguente miglioramento dei tempi di ciclo. La motorizzazione è affidata a un’unità diesel JCB EcoMAX conforme Tier 4 Final da 55 kW (74 CV), senza filtro antiparticolato (DPF) o additivo (DEF), mentre il cambio è un JCB Powershift a quattro velocità con una velocità di traslazione massima di 29 km/h. Anche in questo caso il punto di articolazione del braccio è decisamente ribassato, con un conseguente miglioramento della visibilità, che i progettisti JCB hanno stimato in un +20%. Il sistema idraulico di controllo con comandi multileva è comune a quello del modello 540-140 e garantisce un posizionamento preciso del carico e un’elevata controllabilità. Entrambe le macchine sono equipaggiate, di serie, con il sistema telematico JCB LiveLink e con l’immobilizer.

Insieme ai modelli JCB 531-70 Industrial DualTech VT e 535-95 Industrial DualTech VT, il 541-70 Industrial DualTech VT dispone di un sistema di trasmissione avanzato che unisce le comprovata caratteristiche di potenza, coppia e risparmio di carburante del motore JCB EcoMAX da 4,8 litri (da 108 kW di potenza massima e con una coppia di 560 Nm a soli 1.500 giri/min), con la nuova, esclusiva trasmissione DualTech VT. La JCB DualTech VT è stata sviluppata dal team di progettazione di JCB e garantisce una trasmissione completamente idrostatica, che assicura un controllo preciso e continuo della velocità fino a 19 km/h;

la commutazione automatica al cambio a modulazione elettronica a tre velocità sopra i 19 km/h (per un’efficienza ottimale della potenza nel lavoro alle velocità superiori); la trazione selezionabile tra 4WD “full-time” o Auto 2WD al di sopra dei 19 km/h, al fine di ottimizzare l’efficienza della trasmissione e per una minore usura dei pneumatici. Le modalità Power ed Economy vanno ad affinare prestazioni, efficienza e costi di esercizio, mentre la modalità Flexi offre un controllo indipendente del regime motore e della velocità al suolo. Le prestazioni parlano di un’altezza massima di sollevamento di 7 m e di una capacità di 4.100 kg.

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Bologna in passerella A FINE GENNAIO UNA PASSERELLA PEDONALE COLLEGHERÀ L’AEROPORTO MARCONI DI BOLOGNA AL PEOPLE MOVER. A REALIZZARLA DUE SOLLEVATORI TELESCOPICI MAGNI TH

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Presso l’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è in fase di realizzazione la passerella che collegherà l’aerostazione al People Mover, una struttura cruciale che collegherà l’aeroporto bolognese alla stazione FS di Bologna. “Da un punto di vista operativo la prima difficoltà che

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abbiamo affrontato in questo cantiere è stata rappresentata dai tempi di realizzazione” ci conferma Emanuele Alessandro Feltrin, titolare di FEA Srl che ha l’appalto per la realizzazione della passerella. “Solo quattro mesi per completare la passerella, partendo dalle fondamenta

Emanuele Alessandro Feltrin, titolare di FEA Srl della stessa. A questo si aggiunge il fatto che il cantiere sorge all’interno di uno dei parcheggi dell’aeroporto, che a sua volta è in attività. Oltre al traffico veicolare intorno all’area cantierizzata, quindi, si aggiungono le criticità legate ai vari aspetti della sicurezza. Senza dimenticare che lo spazio destinato al cantiere è davvero limitato”. Indispensabile quindi operare con una stringente organizzazione dei tempi operativi e con macchine in grado di garantire non solo le prestazioni necessarie alla realizzazione della passerella sospesa, ma anche la massima affidabi-

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lità, in quanto non ci sono margini per eventuali fermi macchina. “La prima fase del cantiere ha visto la realizzazione delle fondazioni delle tre pile di sostegno della passerella, mediante quattro pali di grande diametro per ogni pila” ci spiega Feltrin, che prosegue: “una volta sviluppate le pile, su ognuna abbiamo posizionato i pulvini che faranno da base alla sovrastruttura della passerella. Quest’ultima prevede una struttura in acciaio divisa in due campate centrali e due secondarie alle due estremità della passerella che saranno lo sbarco da una parte verso il People Mover e dall’altra verso l’aeroporto”. A parte la realizzazione delle tre pile, quindi, il resto delle varie fasi di cantiere si svolge in quota: da qui la necessità di FEA Srl di operare con due sollevatori telescopici che in tandem provvedono sia al posizionamento dei pulvini su ogni pila che all’assemblaggio a terra delle strutture in acciaio delle diverse campate. Nel-

la fattispecie i due sollevatori telescopici sono un Magni RTH 5.26S e un Magni RTH 8.25SH. “Posso dire che siamo clienti storici di Magni TH” dichiara Feltrin. “Siamo stati i primi ad acquistare i loro sollevatori quattro anni fa, e non mi sono mai pentito di tale scelta. Oggi abbiamo tre macchine Magni: oltre all’RTH 5.26S e

all’RTH 8.25SH abbiamo nel nostro parco mezzi anche un RTH 5.23, uno dei primi commercializzati dal Costruttore modenese”. La scelta, ci spiega Feltrin, è stata semplice: dopo aver valutato anche i telescopici di altri Costruttori, i Magni sono risultati vincenti grazie alla loro estrema funzionalità e al fatto che offrono presta-

I due sollevatori Magni RTH durante il posizionamento di uno dei pulvini


Sollevatori Telescopici +

Magni RTH 8.25SH

Il cantiere per la realizzazione della passerella pedonale del People Mover preso l’aeroporto di Bologna ha fra le sue principali criticità il ristretto spazio a disposizione

Capacità max di sollevamento 8.000 kg Altezza operativa max 24,90 m Rotazione 360° continua Motore 170 kW@ 2.200 rpm 145 kW@2.200 rpm Trasmissione idrostatica Circuito idraulico Load Sensing Pressione di esercizio 350 bar 25 km/h Velocità max Pendenza max superabile 43% Raggio di sterzata alle forche 6,91 m zioni che analoghi modelli sul mercato non garantiscono. Senza dimenticare altri due aspetti fondamentali: la loro semplicità d’uso unita a un’affidabilità eccezionale. Le prime due macchine di FEA Srl infatti hanno al loro attivo rispettivamente 4.000 (RTH 5.23) e 2.500 (RTH5.26) ore di lavoro accumulate in quattro e due anni di vita in cantiere e non hanno mai fatto registrare un solo fermo macchina. “Per un’azienda come la nostra tale indice di affidabilità è impagabile” conferma Feltrin. “Inoltre i miei operatori sono contenti di questi sollevatori telescopici: li trovano intuitivi nell’uso, maneggevoli e soprattutto si sentono sicuri quando eseguono i sollevamenti”. L’RTH8.25, l’ultimo arrivato nel parco macchine di FEA Srl, è un acquisto recentissimo, deciso proprio per la realizzazione della passerella dell’aeroporto, quindi non ha ancora sulle spalle molte ore di lavoro, ma Emanuele Alessandro Feltrin è sicuro che anche con questo sollevatore telescopico non avrà problemi. “A livello di assistenza siamo seguiti direttamente dalla Magni TH, essendo la nostra azienda di Modena come loro. Il supporto che ci hanno fornito in questi anni è ineccepibile: pur non avendo avuto mai guasti, la manutenzione ordinaria è stata pianificata ed eseguita con la massima professionalità e precisione” conferma Feltrin. “La nostra azienda esegue opere pubbliche in tutta Italia, abbiamo tempi di consegna sempre molto stretti e questo tipo di supporto è fondamentale”. Tre macchine, 100 per

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cento di soddisfazione. “Sono sicuro che anche per i futuri acquisti di sollevatori telescopici sceglierò come fornitore Magni perché squadra che vince non si cambia” ha dichiarato Feltrin. A fine novembre i due Magni RTH 5.26S e RTH 8.25SH hanno completato il posizionamento dei tre pulvini ed eseguito il montaggio delle strutture in acciaio della passerella. Successivamente è stato effettuato il primo di due tiri eccezionali per il posizionamento delle due campate principali, lunghe rispettivamente 28 e 20 m per un peso di 28 e 20 t. Qui a operare il sollevamento è stata chiamata un’autogrù, che poi ha eseguito anche il posizionamento delle due campate secondarie (da 8 e 12 m, per 8 e 12 t di peso) con un secondo intervento. Entrambi i tiri eccezionali sono stati eseguiti in un’unica notte, quando l’attività dell’aeroporto era ferma, per mantenere ai massimi livelli la sicurezza dell’intera aerostazione. Durante il varo delle campate ovviamente

i due Magni hanno effettuato tutte le operazioni di supporto, fra cui l’ancoraggio delle strutture ai pulvini portando in quota gli operatori di FEA Srl mediante la cesta portapersone. Seguiranno le fasi di completamento, sempre eseguite in quota mediante i telescopici in rosso, che saranno affiancati da alcune piattaforme Magni, e che si coroneranno con l’inaugurazione della passerella a fine gennaio 2019. “I due sollevatori telescopici Magni sono le macchine cruciali di questo cantiere” afferma infine Feltrin. “Gli spazi estremamente ristretti di questo cantiere ci hanno permesso di apprezzare particolarmente l’agilità e la compattezza di queste macchine che comunque offrono prestazioni straordinarie e una velocità operativa notevole, fatto che ci permetterà di consegnare la passerella nei tempi previsti dall’appalto. Grazie a queste caratteristiche la maggior parte delle operazioni del cantiere è stata eseguita da 4 operatori solamente”.

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I rottami? Ci pensa Mele! UN MERLO PANORAMIC P38.12 PLUS, IN DOTAZIONE A MUSSO GIUSEPPE & C., È IL PROTAGONISTA DI UN’ATTIVITÀ CHE UNISCE LA TRADIZIONE ALLA MODERNA ECONOMIA CIRCOLARE

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Ivrea è un gioiello a ridosso delle Alpi, un luogo quasi magico che profuma di storia. Il posto perfetto per imbattersi in un’azienda come la Musso Giuseppe & C. Entrando nella sede della storica azienda eporediese si respira l’atmosfera di una bottega d’altri tempi, felicemente ancorata a un’attività antica, iniziata dal nonno dell’attuale titolare nel primo dopoguerra. La società – che pressoché tutti chiamano Mele, soprannome che veniva attribuito al fondatore dell’azienda come diminutivo dell’originario Emanuele - si occupa principalmente del commercio all’ingrosso, del recupero e del trasporto di rottami metallici industriali ferrosi e non ferrosi. Musso (o per meglio dire, Mele) interviene in aree industriali dismesse, per il ritiro di scarti di produzione (anche molto grandi, come nel caso di Olivetti), e si occupa del ritiro dei rot-

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tami ferrosi dei 52 comuni del Canavese. I rifiuti metallici vengono trasformati in materie prime secondarie e poi ceduti ad acciaierie e fonderie. In pratica si tratta di un vero e proprio servizio ambientale, un chiaro esempio di moderna economia circolare incastonato in un’attività saldamente ancorata alla propria storia. Il tutto

senza scordare come l’azienda di Ivrea ritiri anche materiale in stock nuovo, che poi rivende al minuto e all’ingrosso. In azienda lavorano otto persone, che riescono a coprire un’area decisamente grande comprendente il Canavese, la Valle d’Aosta e parte della Lombardia. Oltre al sollevatore telescopico protago-

+ Il concessionario: Tractor Service

Tractor Service è nata nel 1968 per la commercializzazione delle macchine agricole nell’area del Canavese e della Valle d’Aosta. Dagli anni Novanta ha inserito le macchine movimento terra ed è concessionaria ufficiale Merlo per la provincia di Torino per quanto concerne il prodotto industriale, mentre per la Valle d’Aosta, il Canavese, Vercelli e VerbaniaCusio-Ossola distribuisce anche i sollevatori agricoli. In azienda operano 23 persone tra commerciali, amministrativi e tecnici di officina e magazzino. “La nostra forza”, commenta Marco Zimone, commerciale

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Tractor Service, “è la continuità. Anche durante gli anni di crisi siamo sempre stati presenti sul territorio. Avendo telescopici dai 6 ai 30 m ed escavatori dagli 8 ai 500 q, siamo in grado di affrontare qualsiasi necessità del cliente. Inoltre abbiamo una bella flotta a noleggio composta da circa 120 macchine. Per quanto concerne i sollevatori telescopici in questo periodo stanno crescendo le macchine piccole da 6 m e quelle alte da 26-30 m, in genere con maggiore prevalenza delle macchine Roto; mentre nel comparto agricolo va molto bene il sollevatore da 10 m”.

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Sollevatori Telescopici

nista delle nostre pagine, la società utilizza una gru semovente attrezzata con polipo per la selezione dei materiali e lo scarico degli autocarri; tre autocarri (un due assi con cassone ribaltabile e sponde abbattibili e due tre assi, dei quali uno scarrabile e uno munito di gru retrocabina e cassone ribaltabile) per il trasporto dei materiali; una pressa compattatrice

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Dati tecnici

Modello Merlo Panoramic P38.12 Plus Massa 8.550 kg (con forche) Portata massima 3.800 kg Altezza di sollevamento 11,7 m Sbraccio massimo 7,5 m Sbraccio alla massima portata 2,6 m Portata alla massima altezza 3.500 kg Portata al massimo sbraccio 1.000 kg Traslazione laterale braccio ±330 mm Motore Deutz 4 cilindri Potenza 74 kW (101 CV) Velocità massima 40 km/h Pompa idraulica load sensing (210 bar, 108 l/min) Trasmissione idrostatica

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utilizzata per la riduzione volumetrica dei materiali e due carrelli elevatori, uno elettrico e uno diesel. Per quanto concerne i materiali trattati, il ferro fa la parte del leone, seguito da acciaio, acciaio inossidabile, alluminio, rame, ottone e via di questo passo. “Abbiamo acquistato il sollevatore tele-

scopico Merlo Panoramic P38.12 Plus”, ci spiega Filippo Musso, “soprattutto per i lavori di movimentazione dei materiali. Lo utilizziamo con diverse tipologie di attrezzature: le forche fisse, la benna, il cestello porta-persone e le forche reversibili. Queste ultime risultano particolarmente utili per ribaltare i cassoni. Con-

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frontandoci con Tractor Service, la scelta è andata su un modello fisso soprattutto per motivi di ingombro, di dimensioni. Abbiamo optato per questa macchina in virtù di un giusto rapporto tra la capacità di sollevamento, lo sbraccio e la dimensione della macchina stessa. Deve infatti essere agevole anche il trasporto, che effettuiamo con il nostro pianale scarrabile”. Tractor Service si occupa anche della manutenzione della macchina, che viene utilizzata a pieno ritmo. Riprende Musso: “in tre anni il sollevatore ha avuto solo due fermi con un problema iniziale e un recente intervento alle pinze dei freni. In entrambi i casi tutto è stato risolto egregiamente dall’assistenza tecnica di Tractor Service, con i quali ci troviamo davvero bene. Tanto che talvolta ricorriamo a Tractor Service anche per brevi noleggi, persino di miniescavatori che utilizziamo per piccoli lavori al nostro interno”.

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ALMAC

Contestualmente all’apertura della filiale australiana, Almac ha anche firmato un accordo con la United Forklift and Access Solutions, sempre in Australia. David Maxwell, Amministratore delegato di United Forklift and Access Solutions, afferma: “Siamo entusiasti di poter trattare direttamente con AlmaCrawler. Questo ci consente di fornire un elevato livello di supporto tecnico e un servizio di risposta rapida al prezzo più competitivo per l’utente finale.” “A seguito dell’apertura della nostra filiale, è stato molto importante identificare un partner di alta qualità per assistere e supportare il mercato al dettaglio” ha precisato Andrea Artoni.

Da sinistra, Andrea Artoni con David Maxwell

Sbarco in Australia ALMAC APRE LA PROPRIA FILIALE DIRETTA NEL QUINTO CONTINENTE

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Un Paese che non conosce crisi, ritenuto da molte aziende il “mercato dei sogni”. Questo è il caso dell’Australia, la cui economia cresce ininterrottamente da ben 27 anni, con un tasso di sviluppo medio che si attesta attorno al 3,2%. Le relazioni economiche tra Italia ed Australia sono molto positive: nel 2017 l’interscambio commerciale ha raggiunto i 4,5 miliardi di euro, con un saldo nettamente a favore del nostro export; tuttavia, sebbene l’Italia sia oggi l’undicesimo fornitore dell’Australia, molte tra le nostre aziende lo considerano un mercato troppo distante, quasi irraggiungibile. Non è certamente tra queste Almac. L’azienda lombarda, già presente in Australia, ha deciso di avviare un processo di costituzione societaria: la nuova filiale aperta in novembre a Sydney, Almac Pacific Pty. Ltd., avrà l’obiettivo di

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seguire in modo diretto le relazioni con i clienti, fornendo loro un supporto diretto e costante. Il presidio consentirà inoltre all’impresa mantovana di allargare il proprio raggio d’azione anche nel continente asiatico. Secondo Andrea Artoni, General Manager di Almac, “l’Australia rappresenta per la nostra azienda il mercato più importante per strategia e volumi generati: da anni lavoriamo a stretto contatto con i più qualificati operatori di settore, i quali richiedono una costante attività di supporto tecnico e commerciale. Proprio in virtù di questo aspetto e fiduciosi degli scenari di crescita percepiti, abbiamo deciso di attuare un cambio di passo e rafforzare la nostra presenza nel mercato, attraverso l’esecuzione di un piano strategico ben definito volto alla creazione della nostra prima filiale estera”.

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Su Sprinter e su Daily LA GAMMA CTE ZED 20.3 A+H È ORA DISPONIBILE ANCHE CON AUTOCARRO CON CABINA LUNGA

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Le piattaforme da 20 m rappresentano una larga fetta del mercato. Da sempre tra le più richieste dai noleggiatori, le macchine a braccio articolato sono particolarmente versatili, sia in ambito urbano sia nella manutenzione del verde, in virtù della facilità di utilizzo, della praticità di movimentazione (sono allestite sui patente B) e per le prestazioni. Queste considerazioni hanno indotto CTE a diversificare la sua gamma articolata da 20 m con l’introduzione di nuovi modelli allestiti su diversi autocarri. In particolare spicca la gamma CTE ZED 20.3 disponibile

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Dati Tecnici

Modello CTE ZED 20.3 A+H Altezza di lavoro 20 m Altezza piano calpestio 18 m Sbraccio 8,8 m Portata navicella 230 kg Dimensioni navicella 1.400x700x1.100 mm Rotazione navicella 65°+65° Livellamento navicella a parallelogramma idraulico Rotazione torretta ±310° Stabilizzatori 4 a piazzamento oleodinamico con sensori di contatto terreno PTT 3,5 t

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+ AIAS premia CTE In occasione della fiera Ambiente Lavoro di Bologna, CTE, in qualità di punto AIAS Academy, ha ricevuto un riconoscimento da parte di AIAS per i corsi erogati in ambito formazione attrezzature di lavoro quali PLE, carrelli elevatori industriali e gru. Il premio è stato ritirato da Filippo Sabonati, Ufficio Formazione CTE. anche su Mercedes Sprinter e su Iveco Daily. Presentata in anteprima lo scorso maggio ai Vertikal Days, la CTE ZED 20.3 A+H su Mercedes Sprinter raggiunge i 20 m di altezza di lavoro, gli 8,8 m di sbraccio e 230 kg di portata. L’allestimento su autocarro con cabina lunga ha richiesto una nuova configurazione di stabilizzazione che CTE ha così strutturato: stabilizzatori frontali ad A per dare maggior stabilità alla cabina lunga e stabilizzatori posteriori ad H, in sagoma, per ridurre gli ingombri in cantiere. Questa speciale configurazione rende la macchina

efficiente nello sfruttamento dello spazio in cantiere e pronta per le più diverse necessità professionali. La piattaforma, lo ricordiamo, adotta una configurazione del braccio a doppio pantografo più braccio telescopico con uno sfilo. I comandi sono elettroidraulici proporzionali da terra e dalla navicella e quest’ultima presenta base e parapetto in alluminio e cella di carico. La gamma da 20 m di CTE è disponibile nelle seguenti versioni: Zed 20.3 Easy su Nissan, Zed 20.3 H su Nissan, Zed 20.3 HV su Nissan, Zed 20.3 A+H su Mercedes o Iveco.

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Ple HINOWA

C’è da divertirsi! LE PIATTAFORME HINOWA DI COSTRUZIONI METALLICHE F.LLI SARTORI SONO PROTAGONISTE NEL PARCO DI GARDALAND

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Per migliaia di persone Gardaland è la quinta essenza del divertimento, che si traduce in adrenalina pura, in spettacoli, in attrazioni e giochi per tutte le età e per tutti i gusti. Tra le società che si occupano della manutenzione e delle installazioni all’interno del parco c’è Costruzioni Metalliche F.lli Sartori di Castelnuovo del Garda. Realtà produttiva specializzata nel settore delle costruzioni metalliche e nelle manutenzioni in genere, la società ha un organico di circa 30 persone e opera da un trentennio nel settore metalmeccanico, spaziando dalla manutenzione di impianti e attrezzature di sollevamento (come carriponte, gru a cavalletto e a bandiera) alle riparazioni industriali, per arrivare alle costruzioni metalliche fornendo e installando strutture mediopesanti, recinzioni, serramenti, tettoie,

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modifiche e costruzioni di sistemi di sollevamento. Il parco macchine di Costruzioni Metalliche F.lli Sartori – decisamente variegato in termini di attrezzature per il sollevamento - comprende anche due piattaforme Hinowa: una Lightlift 20.10 serie Performance IIIS e una Performance LL26.14, spesso utilizzate all’interno del parco divertimenti. “A Gardaland”, ci spiega Gianluca Sartori, responsabile del settore sollevamento di Costruzioni Metalliche F.lli Sartori, “seguiamo parecchie tipologie di manutenzioni, oltre a eseguire gli allestimenti, a terra e in quota, in base ai temi realizzati all’interno del parco: dalla festa di Halloween

al Natale. Inoltre andiamo a costruire anche apposite carpenterie (come ad esempio i chioschi) che esulano da quello che sono le attrazioni. Le macchine Hinowa vengono ovviamente utilizzate per tutti i lavori in quota, per destreggiarci negli spazi più stretti, in tutti i casi in cui ci serve tanto sbraccio e dove con le altre piattaforme non è possibile andare. Sono macchine molto veloci da stabilizzare, versatili, comode e sono perfette dove ci sono i terreni sconnessi”. Le macchine Hinowa sono impegnate a Gardaland almeno per 6-7 mesi all’anno, ovviamente durante le ore di chiusura al pubblico del parco. “Spesso”, conclude Sartori, “per raggiungere una determinata parte dell’attrazione i passaggi sono prettamente pedonali e quindi sono raggiungibili solo da macchinari molto compatti. In questo caso entra in gioco la piattaforma Hinowa LL20.10 che, con una larghezza di soli 78 cm, riesce a raggiungere la posizione ed eseguire il lavoro previsto in modo ottimale”. A margine va sottolineato come il rap-

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porto tra Hinowa e Costruzioni Metalliche F.lli Sartori sia ottimo e duplice, infatti la società di Castelnuovo del Garda, oltre a essere cliente Hinowa, è anche un suo fornitore per quanto concerne le verifiche trimestrali delle gru e dei carriponte. Merita ora qualche nota la macchina protagonista di queste pagine. La Lightlift 20.10 Performance IIIS, disponibile in diverse motorizzazioni (diesel, benzina ed elettrica), si distingue per una portata di 230 kg, un’altezza di lavoro di 20,15 m e uno sbraccio di quasi 10 m. Equipaggiata con il sistema integrato R.A.H.M. (Remote Assistance on Hinowa Machines) per la localizzazione e la diagnostica da

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remoto, la piattaforma del costruttore veronese offre una notevole fluidità grazie al sistema idraulico Performance; la stabilizzazione automatica assistita; la tecnologia Start&Stop, che alimenta il motore elettrico solo quando c’è la richiesta effettiva; e il sistema di trazione Auto2Speed che permette di raggiungere un’ottima velocità di traslazione. A livello operativo ci piace infine segnalare, oltre alla notevole maneggevolezza, anche l’eccellente traiettoria verticale grazie al sistema a pantografo, che permette di lavorare a filo muro con estrema semplicità e precisione. La macchina è ovviamente disponibile con pacco batterie al litio.

Dati Tecnici

Modello Lightlift 20.10 Performance IIIS Portata 230 kg Altezza di lavoro 20,15 m Sbraccio operativo 9,7 m Lunghezza di trasporto 4,39 m (senza navicella e con supporto ruotato) Dimensioni navicella 1.335x690x1.100 mm Rotazione navicella 124° (± 62°) Inclinazione max stabilizzazione 15° Pendenza massima superabile 16° (28,7 %) Carro 795-1.095 mm Pressione al suolo 2.150 daN – 3,04 daN/cm2 (per ogni stabilizzatore) Area di stabilizzazione 2.922x2.925 mm Peso 2.840 kg (benzina) 2.940 kg (diesel) 2.950 kg (Lithium-ion) Motore benzina Honda iGX390 Motore diesel Kubota Z602 Motore elettrico 2,2 kW-230V-50Hz Sistema Lithium-ion 7,2 kW/h

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La più versatile JLG HA PRESENTATO LA SUA NUOVA PIATTAFORMA 660 SJ, EVOLUZIONE DEL PRECEDENTE MODELLO, CHE OFFRE DIVERSE MIGLIORIE

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La nuova versione della piattaforma semovente telescopica JLG 660 SJ offre, rispetto alla precedente generazione della 660, numerose migliorie che ne decretano la massima versatilità. La nuova 660 SJ infatti propone caratteristiche tecniche peculiari che la rendono adatta a numerose applicazioni: da qui ne deriva la sua essenzialità all’interno di una flotta noleggio. Ma è anche la macchina ideale per quelle aziende che eseguono montaggi industriali, quali la costruzione di capannoni in calcestruzzo prefabbricato, la posa di opere di copertura o l’assemblaggio delle strutture metalliche dei moderni centri commerciali, oppure per gli installatori di facciate continue/ ventilate. Ma vediamo nel dettaglio di quali caratteristiche tecniche stiamo parlando. Non possiamo non partire dall’analisi dell’area di lavoro della nuova 660 SJ: basta dare un’occhiata al diagramma di carico della nuova piattaforma di JLG per rendersi conto che si tratta di una macchina versatile le cui prestazioni si attagliano particolarmente a quelle applicazioni in cui è necessario portare in quota pesi anche considerevoli. A questa caratteristica si affianca l’innovativa

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+ JLG 660 SJ Altezza di lavoro 22,02 m 17,40 m Sbraccio orizzontale Rotazione (continuo) 360° non limitata Portata piattaforma – 2 persone/250 kg limitata Portata piattaforma – 3 persone/340 kg Rotazione piattaforma (idraulica) 180° Jib - lunghezza complessiva 1,83 m Jib - grado di articolazione 130° (+70°/-60°) Dimensioni piattaforma 0,91 x 1,83 m 2,48 m Larghezza complessiva Ingombro di coda (in condizioni di 1,22 m lavoro) 2,5 m Altezza ripiegata Lunghezza complessiva 10,79 m 2,51 m Interasse Luce da terra 0,29 m Peso della macchina 11.603 kg Pressione max esercitata al suolo 6,07 kg/cm2 Carico massimo pneumatici 6.677 kg Velocità di traslazione 4 ruote motrici 6,3 km/h Pendenza superabile 4 ruote motrici 45% Assale oscillante (optional) 0,2 m Raggio di sterzata - interno 2 ruote motrici 2,92 m Raggio di sterzata - interno 4 ruote motrici 1,61 m Raggio di sterzata - esterno 2 ruote motrici 5,96 m Raggio di sterzata - esterno 4 ruote motrici 3,887 m doppia portata: la nuova 660 SJ migliora la portata in cesta passando dai 230 kg fissi della precedente versione a una portata variabile di 250 kg senza restri-

zioni o di 340 kg con alcune limitazioni. Sempre in tema di maggiore versatilità, ma anche migliorata sicurezza, è l’implementazione del tilt setting, che adesso permette alla piattaforma di operare su terreni inclinati sia frontalmente che lateralmente fino a 5° (la precedente versione arrivava a 3° di inclinazione). La nuova 660 SJ è equipaggiata con ruote antitraccia di serie e offre la trazione integrale e le quattro ruote sterzanti, oltre al nuovo asse posteriore completamente ridisegnato, che consente una riduzione di oltre il 50% del peso rispetto alla precedente versione e, contemporaneamente, offre il doppio della vita utile. Inoltre la scelta dei progettisti JLG di montare perni esenti da lubrificazione rende il nuovo asse autolivellante oscillante esente da qualunque operazione di manutenzione. Sempre in tema di manutenzione va ricordato che la nuova versione della 660 SJ di JLG vanta intervalli di manutenzione più lunghi, l’adozione di materiali più resistenti per le componenti (il serbatoio dell’olio idraulico per esempio è in acciaio e non in materiale plastico) e le cofanature. Meritano un focus proprio queste ultime: i pannelli di copertura delle parti interne della 660 SJ sono realizzati con il nuovo materiale plastico Dura Tough che, oltre a migliorare sensibilmente l’estetica del-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Quota 250.000

la piattaforma, garantisce una notevole resistenza a colpi, rotture e abrasioni. Sono disponibili su richiesta cofani in metallo, senza sovrapprezzo. Sulla precedente versione la piattaforma montava

JLG ha recentemente consegnato la sua 250.000° piattaforma semovente a braccio telescopico in Nord America. ovviare a questo problema la nuova Si tratta, guarda caso, di una 660 SJ è equipaggiata con un’unica 660 SJ, costruita presso gli cella di carico posta sullo snodo di agimpianti di Shippensburg, gancio tra la navicella portapersone e il Pennsylvania. jib. In tal modo i tecnici JLG hanno potuto ridurre notevolmente sia le rotture accidentali che le operazioni di taratura della cella. Questi sono tutti aspetti che concorrono notevolmente all’abbattimento del costo totale di possesso. Impatta invece sulla produttività il miglioramento dell’impianto idraulico, che grazie al Multi-Function Lift Control, permette all’operatore di eseguire molti più movimenti in contemporanea rispetto al passato. Sempre l’operatore non potrà non apprezzare il nuovo pannello di controllo LCD a terra, che 4 celle di carico posizionate ai quattro permette di avere sotto controllo i prinangoli della cesta, ma tale posizione era cipali parametri operativi della macchisoggetta a frequenti operazioni di ritarana, eseguire alcuni test di diagnostica tura a causa dei colpi ricevuti nelle fasi e ricevere la segnalazione di eventuali di abbassamento a terra della cesta. Per anomalie o guasti.

DON’T JUST MOVE IT LET’S MANOOVR IT Il MANOOVR Multi-PL è l‘ultima generazione di rimorchi con un piano di carico molto basso della Nooteboom. Alcune innovazioni rivoluzionarie includono un‘altezza ultra bassa della piattaforma di carico ed il peso sull‘assale legalmente piú alto. La combinazione dell‘altezza della piattaforma di 780 mm ed un minimo di 12 tonnellate per assale a pendolo, dá un MANOOVR Multi-PL eccezionale per tutta l‘Europa. Nel mondo dei trasporti in generale, ma specialmente nel trasporto eccezionale é molto importante sapere come applicare le innovazioni con successo, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato odierno, e puó offrire un vantaggio competitivo significativo, in oltre MANOOVR Multi-PL vi darà la certezza dei costi. (TCO) Total Cost Ownership, il costo del ciclo di vita del semirimorchio. Nooteboom. Gets you there. WWW.NOOTEBOOM.COM


Ple

MULTITEL PAGLIERO

Unicum

+

Multitel Pagliero MZ 250

MULTITEL PAGLIERO PRESENTA LA SUA NUOVA PIATTAFORMA AUTOCARRATA MZ 250

Telaio Iveco Daily 35S12 Passo 3.000 mm Lunghezza totale 6,28 m 2,89 m Altezza complessiva Doppia sezione del braccio telescopico Sbraccio orizzontale massimo 14,35 m Sviluppo in negativo -2,5 m Portata massima del cesto 250 kg Attacco del cesto laterale Stabilizzatori idraulici estensibili

N

Nel linguaggio bibliografico, dell’arte, del collezionismo e così via, unicum sta a indicare un esemplare, pezzo od opera unica, che non ha rivali o similitudini con altre. Di fatto è la definizione corretta della nuova MZ 250 di Multitel Pagliero, la piattaforma autocarrata con braccio telescopico e jib che il Costruttore piemontese ha da poco presentato sul mercato e che rende la gamma Multitel ancora

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


più completa e unica, appunto, nella sua varietà. Perché la definiamo unica è presto detto: allestibile un un Iveco Daily 35S12, ossia un veicolo da 3,5 t conducibile con Patente B e con passo corto, questo nuovo gioiello di Multitel Pagliero è in grado di raggiungere i 25 m di altezza operativa mantenendo nel contempo una compattezza che si potrebbe definire estrema (6,28 m di lunghezza per un’altezza di 2,89 m). Merito della struttura del braccio, composta da due bracci telescopici che richiusi si posizionano sopra la cabina e un’articolazione all’estremità (jib) con un angolo di apertura di 101°, un design che rispecchia quello adottato dai progettisti piemontesi sulla gamma delle macchine alte. Sia il braccio principale che quello secondario sono dotati di sfilo telescopico, che permette di raggiungere l’altezza operativa indicata e uno sbraccio orizzontale massimo di

14,35 m. Ma è il jib terminale che conferisce alla nuova MZ 250 una versatilità, anche in questo caso, unica: le possibili geometrie di configurazione della parte aerea sono molteplici e può lavorare anche in negativo fino a -2,5 m. Di fatto la nuova MZ 250 è la macchina perfetta per diversi tipi di applicazioni, dall’edilizia alle potature, alla manutenzione degli edifici. Date tutte queste caratteristiche la nuova MZ 250 di Multitel Pagliero è sicuramente la piattaforma aerea che “piace in città”, dove spazi e traffico sono i nemici numero uno di chi deve operare con un mezzo di sollevamento. Le dimensioni compatte in fase di spostamento la rendono agile e veloce, mentre durante le operazioni di sollevamento è sempre possibile ottenere il

massimo delle prestazioni grazie al sistema di stabilizzazione MUSA (MUltitel Self Adapting outreach) che regola automaticamente la curva di lavoro in base al carico del cestello e alla posizione degli stabilizzatori: in qualsiasi posizione della torretta il sistema Musa massimizza lo sbraccio, aumentando l’area di lavoro in cui è possibile operare con la piattaforma. Il sistema Musa non è ovviamente l’unico plus tecnologico che arricchisce la MZ 250; in realtà la nuova ple di Multitel Pagliero è equipaggiata con tutte le ultime tecnologie sviluppate dal Costruttore, soluzioni che la rendono uno dei modelli più performanti della sua categoria.

LUBRIFICANTI BIODEGRADABILI PER GLI APPALTI PUBBLICI. PANOLIN ha definito un pacchetto completo di oli e grassi di alta qualità conformi ai Criteri Ambientali Minimi per l’edilizia (D.M. 11 ottobre 2017).

Noi siamo pronti per i C.A.M. edilizia. E tu?

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Ple

+ In breve

PALAZZANI

Palazzani PalConnect UN OPTIONAL “READY TO GO” CHE INCREMENTA E MIGLIORA PRODUTTIVITÀ ED EFFICIENZA

C

Con l’introduzione del kit PalConnect, Palazzani Industrie offre la possibilità di acquistare le piattaforme aeree Ragno della serie TSJ, XTJ e TZ usufruendo dei vantaggi offerti dall’iperammortamento al 250% previsti dalla normativa per l’industria 4.0. Il kit PalConnect è un optional “ready to go” che consente al cliente sia di

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possedere un prodotto “Industry 4.0 compliant” sia di incrementare e migliorare la produttività e l’efficienza d’esercizio del proprio parco macchine. PalConnect, sviluppato con tecnologia web cloud, è utilizzabile con qualsiasi device (pc, tablet, smartphone) ed è

Questi, in estrema sintesi, i vantaggi offerti dal sistema PalConnect by Palazzani: • Settaggio dei parametri principali quali: altezza di lavoro, tempo di utilizzo con inibizione di accensione, area di lavoro, eccetera; • Manutenzione programmata grazie alla raccolta dei principali dati di utilizzo; • Allert di manutenzione; • Interventi da remoto in caso di guasto al fine di ridurre i tempi di fermo macchina; • Report di controllo di gestione con dettaglio delle ore di lavoro, dello stato della batteria, del livello carburante, eccetera; • Diagnostica avanzata per una maggior sicurezza di utilizzo; • GPS per il monitoraggio della posizione della macchina. dotato di browser web e connessione a internet. Le sue caratteristiche peculiari sono l’estrema semplicità grafica e di utilizzo, le informazioni costantemente aggiornate e un reale monitoraggio della macchina. Attraverso questo nuovo optional messo a disposizione dal costruttore bresciano, ogni utente potrà quindi accedere a diverse informazioni e strumenti avanzati di monitoraggio della macchina quali: raccolta dati e avanzamento stato di lavoro, monitoraggio e proattività, gestione di diagnostica e manutenzione remota. Il sistema PalConnect è composto da un display multifunzione touch screen, da una centralina elettronica flow control per la gestione dei movimenti e dei con-

trolli di sicurezza, da una remote access unit GSM e GPS, da un software cloud per la gestione remota delle macchine (la licenza software per il primo anno è inclusa).

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Dicembre 2018 - Gennaio 2019

AERIAL PLATFORMS & SPARE PARTS

Ricambi

TI-1245NM

CBH-K118B169960

JRH-1A04

JRJL-1A18

JRG-1A11

Genie eq. 105122

Haulotte eq. K118B169960

Haulotte eq. 2441305250

JLG eq. 1001212415

Genie eq. 42032

Wheel, non-marking Type 12x4.5

Control box

Joystick drive, steer

Joystick drive, steer 1 axis, rocker

Joystick drive, steer 1 axis, rocker

Used for GS1530, GS1532, GS1930, GS1932

Used for Optimum 6, Compact 8, Compact 10N, ...

Used for STAR 8, STAR 10, STAR 12, ...

Used for 340AJ, 450AJ, 510AJ, 800AJ, 1250AJP, 1200SJP, 1350SJP, ...

Used for Z30-20N, Z34-22N, Z45-22DC, ...

BC-24V25A06

BA-T105

DE-KITSL

Genie eq. 105739

DAL-12V60

FK-DE34V200

GE eq. 35586

Haulotte eq. KKIT250H-DEUT1 Filter kit

Battery charger 24VDC, 100-240VAC auto, 25A

Cyclic battery 6V 225AH@20HR - 185AH@5HR

Deutz alternator 12VDC, 60A

Used for GS1932, GS2032, GS2646, GS3246, …

Used for electric scissor lifts: Genie GS1930, Skyjack SJ 3219, JLG 1930ES, ...

Used for GS4390RT, GS5390RT, Z45-25JRT, Z60-34RT, S45, S65, S85, ...

Decal kit safety (symbols) General use, scissor lift

Piattaforme aeree V26166

V26397

Genie GS1530

€ 3.750

2007

/ Hrs

Electric

6,6 Mtr.

V26316

2004

JLG 1932R

€ 8.500

2017

34 Hrs

Electric

7,8 Mtr.

V25134

JLG E300AJP

Electric

V26363

€ 12.500

■ ■

1610 Hrs 11,14 Mtr.

2006

Haulotte Compact 8

2007

Electric

€ 3.450 332 Hrs ■

8,2 Mtr.

V25330

Manitou 120AETJ 3D

Electric

V23977

■ ■

€ 14.500 1512 Hrs 11,95 Mtr.

V25132

JLG 3394RT

2008

€ 14.950 ■

Diesel 4x4

1410 Hrs ■

12,06 Mtr.

V25168

Genie Z45-25JDC

€ 15.950

2007

670 Hrs

Electric

15,92 Mtr.

Per informazioni?

2006

Diesel 4x4

€ 17.950 3339 Hrs ■

18,15 Mtr.

V24917

Genie Z34-22RT

2005

Genie GS5390RT

Diesel 4x4

€ 12.950 6136 Hrs ■

12,62 Mtr.

JLG 1250AJP

2004

Diesel 4x4

€ 49.500 8714 Hrs ■

40,1 Mtr.

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Ple

PLATFORM BASKET

Da sinistra il responsabile commerciale Italia di Platform Basket, Fabio Iraci Tobbi, con Simone Schianchi (titolare di Nolo Servizi 2000), Filippo Rimondi e Federico Schianchi (altro titolare Nolo Servizi 2000)

Ovviamente, Platform Basket

NOLO SERVIZI 2000 HA SCELTO DI AMPLIARE IL SUO RICCO E VARIEGATO PARCO MACCHINE CON UNA SPIDER 13.80 E UNA SPIDER 33.15

N

Novembre riesce a regalare giornate splendide, in cui il cielo, precedentemente lavato dalla pioggia, appare terso e incredibilmente limpido. Proprio in una radiosa mattinata di metà novembre, un importante carico ha lasciato una soleggiata Poviglio per dirigersi verso Modena, alla volta di Nolo Servizi 2000, una delle più solide e conosciute realtà italiane dedicate al mondo del noleggio di piattaforme aeree. Il motivo non è difficile da comprendere: Nolo Servizi 2000, ancora una volta, ha scelto le prestazioni

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e l’affidabilità delle macchine Platform Basket. Nello specifico ha deciso di ampliare il suo ricco e variegato parco macchine con una Spider 13.80 e una Spider 33.15. Il rapporto tra Nolo Servizi 2000 e Platform Basket è di lunga data. Iniziato nel 2010, con la fornitura di una Spider 18.90 da 18 m di altezza lavorativa, si è consolidato nel tempo sulla base di valori condivisi da entrambe le aziende. Simone e Federico Schianchi, titolari della società e presenti al momento del ritiro delle due nuove piattaforme, hanno sottoline-

ato come “l’estrema affidabilità e l’alta qualità dei mezzi prodotti nella azienda reggiana” siano gli argomenti chiave che li hanno portati alla scelta di Platform Basket. E non solo. Simone Schianchi ha in particolare apprezzato “la grande semplicità di utilizzo delle piattaforme Platform Basket, che sono costruite con criterio ed hanno un’ottima area di lavoro”. Ma è ora di vedere da vicino le due nuove macchine andate ad arricchire il parco nolo della società emiliana. La Spider 13.80 (13 m di altezza lavorativa

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+ Chi è Nolo Servizi 2000 e 8 m sbraccio laterale) è la più piccola piattaforma tra i ragni Platform Basket e si impone come autentica innovazione nel settore, in quanto unico modello telescopico con jib in questo range di macchine. Il carro cingolato garantisce un’ottima stabilità in traslazione e, a carro stretto, assicura dimensioni ridottissime: la Spider 13.80 passa agevolmente anche attraverso la porta di un’abitazione civile. Allo stesso tempo il carro cingolato, in condizioni allargate, consente di operare agevolmente nello sterrato e di superare inclinazioni superiori al 50%. Di facile utilizzo e agevolmente trasportabile, è ottima per il noleggio e per molteplici attività: dalla potatura ai lavori di manutenzione, dalla pittura a qualsiasi altra applicazione in aree di difficile accesso. Saliamo decisamente di quota con la Spider 33.15, da 33 m di altezza lavorativa,

Nata nel 1999 a Fiorano Modenese, come azienda dedicata al noleggio di piattaforme aeree, oggi Nolo Servizi 2000 vanta di un consistente parco macchine che comprende una vasta gamma di marchi di primo livello mondiale e, per garantire un servizio di noleggio a 360°, ha ampliato il proprio raggio di azione, includendo anche numerosi sollevatori telescopici e carrelli elevatori. Notevole lo sviluppo societario: nel 2001 l’apertura della sede di Pavullo nel Frignano, nel 2007 è la volta di Modena e nel 2012 ecco la sede di Medolla (nelle vicinanze di Mirandola). Nomen omen, Nolo Servizi 2000 sviluppa a tutto tondo il concetto di “servizio”, applicandolo a ciascuna fase della relazione con il cliente: dall’analisi iniziale delle specifiche esigenze alla scelta della macchina più idonea, all’eventuale consegna della piattaforma, fino alla puntuale assistenza durante l’utilizzo. una macchina che ha nella stabilità (il carro è a larghezza variabile, da 1.390 a 1.690 mm) e nell’agilità operativa i propri punti di forza. Il braccio è un articolato doppio telescopico con scavalco a 17 m di altezza e sbraccio fino a 15 m. Offre inoltre la possibilità di lavorare in negativo fino a 6 m. Facile e intuitiva, è equipaggiata con il radiocomando per la gestione di traslazione, stabilizzazione e destabilizzazione (anche in automatico), mentre il telecomando della navicella regola i movimenti aerei e prevede un display con autodiagnostica.

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Equipaggiata con chiusura automatica della macchina, offre la stabilizzazione variabile su tre posizioni. Platform Basket mette a disposizione del mercato la versione base, elettrica o ibrida. Il motore endotermico è un Kubota raffreddato ad acqua con acceleratore automatico, mentre l’utilizzo ecologico affida la trazione a batterie da 24 Vdc/420 Ah, complete di elettropompa e inverter. La versione base è in ogni caso equipaggiata con un’elettropompa 380Vac/3ph/15 hp per il funzionamento elettrico.

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Ple

PALFINGER PLATFORMS ITALY

segue Balugani. “Abbiamo vissuto un anno di continuità con i precedenti che ci ha visti impegnati nel rafforzamento delle nostre posizioni sul mercato italiano, un impegno premiato dall’aumento della nostra quota di mercato”. Aumento che ora spinge Palfinger Platforms Italy a ripensare la propria struttura commerciale dedicata al mercato nazionale. “Il coronamento di questo 2018 di crescita è proprio la nostra decisione di strutturare in maniera definitiva la squadra dedicata al mercato italiano” conferma Balugani. “Per questo motivo ci siamo attivati per introdurre ulteriori figure commerciali che potessero sostenere una nostra ulteriore crescita entro i confini nazionali”. Approda così in Palfinger Platforms Italy Alfredo Careddu, quale nuovo Direttore Commerciale Italia a partire da novembre di quest’anno. Figura con ampia esperienza nel settore del sollevamento aereo, Careddu in PPI è a capo del team

Verso il 2019... e oltre LE PAROLE DI PAOLO BALUGANI E ALFREDO CAREDDU SONO PIENE DI ASPETTATIVE. OPINIONI POSITIVE PER INIZIARE AL MEGLIO IL 2019

“I

“Il mercato italiano è in crescita e sta conoscendo un particolare momento di positività e fiducia”. Con queste semplici parole Paolo Balugani, AD di Palfinger Platforms Italy, inquadra il settore domestico del sollevamento e delle piattaforme. Un settore che effettivamente in questi ultimi tre anni ha ritrovato quel-

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la dinamicità e quei numeri tipici degli anni pre-crisi. A confermarlo anche i più recenti movimenti societari, che hanno portato all’ingresso, nell’ambito del noleggio, di due big player europei. “Palfinger Platforms Italy chiuderà un 2018 in linea sia con l’andamento di mercato che con i nostri obiettivi strategici” pro-

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Da sinistra, Catia Polli, Paolo Balugani e Alfredo Careddu

commerciale per l’Italia e avrà in Catia Polli il proprio braccio destro. Una nuova mission per Careddu, che commenta così le prime settimane passate in PPI: “Ho trovato un’azienda giovane e dinamica, estremamente proiettata al futuro e che si è data obiettivi impegnativi da raggiungere nel futuro a medio termine. Per me è una sfida a reintepretare la mia professionalità sotto queste nuove chiavi di lettura, e credo che lavorare in Palfinger Platforms Italy sarà un’esperienza ricca di soddisfazioni”. Anche Careddu conferma quanto detto da Balugani, ossia che l’Italia è un mercato in crescita che anche nei prossimi anni farà registrare numeri positivi. “La domanda di piattaforme e mezzi di sollevamento in Italia sta crescendo, sostenuta sia dal momento congiunturale favorevole che da esigenze intrinseche del mercato stesso, come lo svecchiamento del parco circolante” spiega Careddu. “Inoltre, se confrontiamo il mercato domestico con quello di altre Nazioni europee, troviamo una situazione ancora poco matura, soprattutto in ambito noleggio. Le recenti acquisizioni sono sicuramente l’inizio di una nuova fase, i cui sviluppi non sono ancora ben definiti, ma saranno certamente positivi. E questo sarà un’ulteriore fonte di crescita per il comparto”. Insomma, buone notizie su tutti i fronti, a quanto pare, che trarranno ulteriore linfa dagli appuntamenti fieristici che ci attendono nel 2019. “A Bauma consacreremo la nostra gamma delle piattaforme cingolate, a tre anni esatti dal lancio del primo modello da 15 m” ci anticipa Balugani. “Sono stati tre anni intensi, dedicati a testare, generare una preserie composta da modelli con altezze operative da 15, 18 e 21 m, e a Monaco nel 2019 farà la sua apparizione la nuova piatta-

+ Il team commerciale Italia di PPI Oltre ad Alfredo Careddu e Catia Polli, nel team PPI che si occupa dell’Italia vi lavora Sara Teggi del back office, e due responsabili di zona per i territori del Nord-Ovest. Insieme, questa squadra supporta una rete di sette dealer che commercializza le piattaforme aeree di Palfinger Platforms Italy. forma cingolata da 25 m che sigillerà la gamma ormai pronta per la commercializzazione”. Si tratta di una notizia importante, perché sancisce il definitivo ingresso di PPI nel settore dei cosiddetti ragni, con quattro modelli che ben si attagliano alle esigenze dei clienti nazionali. “Le piattaforme cingolate sono una tipologia di macchina relativamente recente, arrivata in Italia a cavallo tra gli anni ‘90 e i primi del 2000. Un mercato di primo acquisto che ora è pronto al rinnovo” spiega Balugani che prosegue: “A GIS, inoltre, non mancheranno ulteriori novità”. Appreso questo, viene da chiedere quali saranno le macchine più gettonate in Italia nel 2019. “A parte i ragni, saranno le autocarrate con altezze operative comprese tra 20 e 25 m a fare un po’ man bassa in

termini di acquisti” conferma Careddu. “Il cliente italiano predilige macchine semplici, idrauliche e sicure, dove i modelli da 20 m sono davvero i più diffusi. Non vogliamo però tralasciare i modelli Palfinger di gamma medio-alta, come la P480, un modello che a mio avviso ha grosse potenzialità e può essere ben recepito in Italia. Per portare avanti la nostra strategia di crescita e consolidamento sfrutteremo al massimo quelle che sono le opportunità legate alle due principali manifestazioni del 2019, bauma e GIS, per stringere legami sempre più forti con i nostri clienti. E adotteremo la stessa strategia anche con i noleggiatori, con i quali vogliamo instaurare solide partnership”. “Alfredo porterà in azienda la sua grande esperienza commerciale, maturata in numerosi anni di attività nel settore, che sarà per noi un’ulteriore spinta ad approcciare il mercato con idee e iniziative nuove e al passo con le esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti” ha concluso Paolo Balugani.

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Trasporti Eccezionali MAMMOET

Soluzioni rivoluzionarie

no ricevere contributi da specialisti e imprenditori esterni. PortXL è infatti una piattaforma nata per aprire canali di collaborazione tra soggetti in modo da apportare benefici a tutte le parti coinvolte. Il coinvolgimento di Mammoet nelle attività di PortXL è già stato avviato. PortXL attualmente ha sedi a Rotterdam, Singapore e Anversa, ma le innovazioni tecnologiche vengono ricercate in tutto il mondo. Ogni anno l’acceleratore d’impresa identifica più di 1.000 start-up e non più di 20 di queste vengono selezionate per ogni sede. Le start-up prescelte hanno accesso a un servizio di mentorship, a una rete mondiale e a opportunità di realizzazione di progetti pilota in collaborazione con i partner corporate.

MAMMOET STRINGE UN ACCORDO DI COLLABORAZIONE CON L’ACCELERATORE D’IMPRESA PORTXL

+ Chi è Mammoet

M

Mammoet ha aderito a PortXL, il primo acceleratore d’impresa al mondo specializzato nel settore portuale e dell’industria marittima. L’accordo permette all’azienda, tra i leader a livello mondiale nelle soluzioni di trasporto e sollevamento fuori misura, di collaborare in modo strutturato con soggetti consolidati e start-up attive nel settore marittimo in segmenti come

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l’energia, i porti, le raffinerie, lo shipping e la logistica. Attraverso PortXL, Mammoet svilupperà soluzioni rivoluzionarie per l’industria marittima in collaborazione con start-up e aziende consolidate. Esperti Mammoet forniranno supporto specialistico a imprenditori e innovatori. Allo stesso modo, i progetti di innovazione già attivi in ambito Mammoet potran-

Mammoet è uno degli specialisti leader a livello mondiale nelle soluzioni di sollevamento e trasporto multimodale pesante su misura. L’attività dell’azienda si concentra nel trasporto su terra, spedizione via nave, installazione con posizionamento verticale e orizzontale, e rimozione di oggetti grandi e/o pesanti in e da ogni località, sia su terra che offshore. In Italia Mammoet è presente con sede a Milano dal 2001 e opera nei settori dell’industria petrolchimica e chimica, dell’energia, della meccanica pesante e dell’ingegneria civile.

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione

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Supply chain of concrete and precast industry PRODUZIONE - MESSA IN OPERA E RIPRISTINO - PREFABBRICAZIONE - PAVIMENTAZIONI CONTINUE - DEMOLIZIONE DELLE STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO

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d o ’ d i n n f o m

l calcest r u ri

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Filiera del calcestruzzo e della prefabbrica

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Mandateci le Vostre Informazioni a: info@concretenews.it

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Attrezzature & Componenti

BUTTI

Focus edilizia

L’AZIENDA BERGAMASCA OFFRE ATTREZZATURE CHE TROVANO APPLICAZIONE IN MOLTEPLICI AMBITI. UNO DI QUESTI È L’EDILIZIA

O

Oggi Butti è conosciuto come costruttore di molteplici attrezzature che possono essere impiegate, in linea generale, in tre ambiti: logistica industriale, edilizia e recycling. Pochi sanno però che uno di questi in realtà è stato il nocciolo iniziale da cui l’attività del Costruttore di Cisano Bergamasco è partita: l’edilizia. Proprio in tale settore Butti vanta quindi la sua

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maggior esperienza che ha permesso e permette tutt’ora di creare prodotti altamente specifici e di grandissima qualità che vanno incontro a qualsiasi esigenza. Si può ben dire quindi che Butti è da sempre specialista nella progettazione e nella produzione di attrezzature per l’edilizia, per la quale offre una vasta gamma di prodotti dedicati. Tra questi

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


prodotti sono annoverati innanzitutto i bauli e le cassette porta attrezzi, adatti sia per lo spostamento di piccola attrezzatura, utensili manuali, DPI e quant’altro da un cantiere all’altro, sia per l’uso in officina, oltre che in cantiere. Piccoli e leggeri, bauli e cassette portattrezzi di Butti sono facilmente caricabili sui cassoni dei veicoli che trasportano il materiale edile e il personale in cantiere, e offrono protezione del contenuto sia contro eventuali danni accidentali, che contro eventi atmosferici, nonché furti. Un secondo prodotto che può trovare applicazione in ambito edile e che è una recente introduzione nel catalogo di Butti è la spazzatrice. Questa attrezzatura, che può essere movimentata sia con uno skid steer loader che con un carrello elevatore, è l’ideale per le operazioni finali di asfaltatura, per procedere alla rimozione dei residui di conglomerato dalla rinnovata sede stradale. Grazie al telaio con ruote girevoli a 360° e all’innovativo sistema flottante, la spazzatrice di Butti risulta molto agile negli spostamenti e nei cambi di direzione ed è in grado di adattare le spazzole alle asperità o irregolarità del terreno. In questo modo le operazioni di pulizia risultano oltremodo efficaci e il

+ Attrezzatura invernale Butti propone a catalogo anche la lama spazzaneve, ideale per le imprese edili e le officine che hanno necessità di pulire piazzali e parcheggi privati in caso di precipitazioni nevose. Movimentabile, come nel caso della spazzatrice, mediante skid steer loader o carrelli elevatori, lo spazzaneve è la soluzione ideale per lo sgombero, in modo rapido e pratico, di neve e ghiaccio da strade, parcheggi e piazzali. Disponibili sia in versione fissa che orientabile, alcuni modelli di spazzaneve Butti possono essere equipaggiati con raschiante in acciaio o poliuretano intercambiabili, a doppia vita. Tutti sono equipaggiati con uno speciale ammortizzatore grazie al quale possono adattarsi perfettamente alle asperità e ai dislivelli del manto stradale. materiale di risulta può essere comodamente gestito grazie al cilindro idraulico per il ribaltamento dei rifiuti raccolti. In opzione, per garantire una pulitura ancora più profonda, è disponibile un kit innaffiante con serbatoio e spruzzatori che, grazie ad una pompa elettrica, nebuliz-

zano acqua. Tutte le fasi produttive delle attrezzature di Butti vengono controllate da uno staff esperto e per la loro realizzazione vengono utilizzate materie prime che rispettano i più alti standard qualitativi. Il sistema di gestione della saldatura è certificato UNI-EN-ISO-3834-2.

La spazzatrice Butti può essere allestita su carrelli elevatori, ma anche skid steer loader

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Attrezzature & Componenti FASB TOOLS

È questione di cultura

LA CORRETTA DELIMITAZIONE DELL’AREA DI LAVORO NON È ANCORA RECEPITA COME UN FATTORE IMPRESCINDIBILE DI SICUREZZA. MA LA LEGGE NE INDICA CHIARAMENTE L’OBBLIGO E IL SETTORE HA GIÀ A DISPOSIZIONE STRUMENTI EFFICACI PER ADEMPIERE

É

transenne del Costruttore di Cremella (LC) permettono di risolvere in modo efficace tutte le incombenze legate alla corretta delimitazione di un’area di lavoro o di un’area in cui sono in corso operazioni di manutenzione a macchine, come per esempio, i carrelli elevatori. Inoltre l’industria si avvale di piattaforme aeree per la manutenzione delle linee produttive o attrezzature come i carriponte. In

È stato un anno intenso per Fasb Tools. Un 2018 da ricordare, foriero di soddisfazioni e risultati. Un anno che ha permesso all’azienda di comprendere intimamente le dinamiche dei mercati ai quali si rivolge con le proprie transenne per la delimitazione dell’area di lavoro. Stiamo parlando rispettivamente del mercato dell’industria e del sollevamento, il cui approccio deve necessariamente essere diverso proprio per le differenze intrinseche di questi due ambiti. Nel primo, l’industria, la figura di un RSPP, o un responsabile della manutenzione delle macchine e delle attrezzature, è prevista per legge o comunque consolidata. Qui l’ingegnosità della proposta delle transenne di Fasb Tools ha messo salde radici: nell’industria il tema della sicurezza è ormai considerato irrinunciabile, e le

+ Gli appuntamenti 2019 di Fasb Tools Nel 2018 Fasb Tools ha preso parte a numerosi eventi per promuovere la corretta delimitazione dell’area di lavoro, tra cui IPAF Anch’io, MCM a Milano e Verona e Safety Expo 2018. Dopo questo nutrito calendario 2018, Fasb Tools sta valutando a quali manifestazioni prendere parte durante il 2019, ma conferma sin da ora la propria partecipazione a: • Safety Expo (Bergamo, 18/19 settembre); • GIS – Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali (Piacenza, 3/5 ottobre).

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ognuno di tali ambiti, che sono comunque solo alcuni esempi delle innumerevoli applicazioni che le transenne di Fasb Tools possono trovare in ambito industriale, è ben chiaro l’enorme vantaggio in termini di produttività, efficienza e sicurezza di disporre del giusto metodo per delimitare aree potenzialmente pericolose. L’accoglienza estremamente

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Sen


Le transenne Fasb Tools a IPAF Anch’io 2018

positiva che gli RSPP delle aziende, o i responsabili della manutenzione, hanno manifestato al prodotto di Fasb Tools è quindi presto spiegata. Questa caratteristica, ovvero avere un interlocutore dedicato esclusivamente alla sicurezza operativa, purtroppo nel sollevamento manca ancora. Nonostante gli incidenti, a volte anche mortali, capitino con una frequenza che è tuttora inaccettabile per numero e gravità, la sicurezza, e gli obblighi connessi, sono visti ancora come fattori scomodi che limitano operatività e produttività, piuttosto che come elementi che salvano vite. Un approccio che può essere variato solo promuovendo la cultura della sicurezza. Ecco quindi che nel 2019 Fasb Tools ha intenzione proprio di rivestire il ruolo di portavoce di questa cultura, per incentivare l’uso delle sue transenne per la delimitazione dell’area di lavoro quali strumenti utili (e neces-

Senza titolo-1 1

sari, dato ciò che dice la legge) e non scomodi intralci. Si tratta di un cammino lungo e difficoltoso: meglio quindi affrontarlo con i giusti partner. Uno di questi sarà IPAF, cui Fasb Tools è associata. Nel 2019 infatti l’azienda collaborerà attivamente con la Federazione inglese per portare avanti la sensibilizzazione del settore nei confronti della corretta delimitazione dell’area di lavoro, così come viene indicato anche dalla legge. A questo primo impegno, il Costruttore di Cremella affiancherà poi operazioni di promozione della cultura della delimitazione dell’area di lavoro, e indirettamente anche

dell’uso delle sue transenne, durante alcune importanti manifestazioni fieristiche (vedi box per i dettagli). Benché il settore del sollevamento sia ancora lontano dal manifestare la stessa sensibilità alla sicurezza riscontrabile nell’industria, in Fasb Tools sono consapevoli del suo enorme potenziale di sviluppo, che, dettaglio non marginale, porterà anche a un sostanziale incremento dei livelli generali di sicurezza.

15/11/2018 15:50:09


Attrezzature & Componenti FLASH BATTERY

Una Apple emiliana

DA CALERNO ALLA CONQUISTA DEL MONDO, UN COSTRUTTORE ALLA VOLTA. PER FLASH BATTERY NON CI SONO VEICOLI INDUSTRIALI CHE NON POSSANO ESSERE ELETTRIFICATI. E TRA QUESTI UNA POSIZIONE DI RILIEVO SPETTA ALLE PIATTAFORME AEREE SEMOVENTI

λίθος. Si pronuncia “lizos” e in greco antico significa pietra. Mai nome fu più azzeccato quando fu dato al litio, elemento scoperto da poco meno di due secoli che, in questo breve lasso di tempo si è tramutato in una vera e propria pietra angolare della nostra epoca. E di quella transizione energetica che le macchine industriali in genere, e del sollevamento nello specifico, stanno affrontando. Complice l’avvento di nuove tecnologie, l’introduzione del litio quale elettrodo ha permesso un aumento sia delle capacità che della durata dei moderni pacchi batteria. Stimolando,

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nel contempo, nuove soluzioni e applicazioni per rendere la decarbonizzazione delle macchine industriali un fatto sempre più tangibile e applicabile. Non va però dimenticato che a decretare il successo delle batterie agli ioni di litio sulle precedenti al piombo sono state anche le innovazioni di alcune aziende che

Il team di Flash Battery hanno visto oltre, trasformando dei semplici pacchi batterie in sistemi complessi ed evoluti, che poi fa rima con affidabili e prestazionali. Una di queste realtà è italiana, anzi italianissima: con sede a Calerno, in provincia di Reggio Emilia, stiamo parlando della giovane (ma non più start up, visto i notevoli risultati raggiunti) Flash Battery, che i pochi anni (dal 2012, ndr) ha saputo conquistare la leadership italiana nella produzione di batterie al litio per il mercato della macchine e veicoli industriali. Quali sono state le carte vincenti di Flash Battery è presto detto: un’elettronica vincente, in grado di gestire le celle delle batterie al litio, massimizzandone il rendimento e la durata. E un innovativo sistema di gestione remota delle stesse attraverso il Flash Data Center, un portale che controlla costantemente l’uso delle batterie e ne monitora e analizza in maniera puntua-

+ Le tante applicazioni possibili Le batterie Flash Battery possono muovere numerose tipologie di veicoli, dai mezzi elettrici aeroportuali alle piattaforme semoventi elettriche o ibride, dagli LGV alle imbarcazioni, dalle autovetture ai nuovi mezzi ibridi che si stanno affermando in ambito construction. Ma non c’è limite allo spirito innovativo dell’azienda di Calerno che probabilmente già in un prossimo futuro ci stupirà con l’equipaggimento di nuove tipologie di mezzi, magari per la movimentazione industriale o il trasporto.

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+ Il Litio Scoperto agli inizi del 1800, il litio ha conosciuto diverse applicazioni, dall’areonautica alla medicina. Ma è soprattutto negli ultimi anni che è diventato un protagonista della nostra era industriale, grazie al suo elevato potenziale dielettrico. Questo elemento primordiale infatti è basilare nelle batterie, dove può essere una componente importante dell’elettrolita nonché uno degli elettrodi. Data la sua bassa massa atomica, ha un carica e un rapporto potenza-peso elevati e ciò permette a una tipica batteria agli ioni di litio di generare circa dai 2,8V ai 3,7 V per cella contro i 2 V di una batteria al piombo.

Da sinistra Alan Pastorelli, Co-Founder and CTO di Flash Battery, con Marco Righi, Founder and CEO di Flash Battery. le i dati. Si è recentemente affiancata al Flash Data Center il sistema Flash Alert System che segnala automaticamente e in maniera preventiva malfunzionamenti o abusi da parte dell’utilizzatore finale. Giovane l’azienda e giovani i due fondatori, Marco Righi e Alan Pastorelli, rispettivamente classe 1985 e 1984. Amici fin dall’adolescenza, entrambi con una passione per l’elettronica dimostrata precocemente, a cui Marco aggiunge una laurea in economia manageriale nonché un po’ di storia di famiglia, con il padre titolare di un’azienda produttrice di caricabatterie sino al 2006. Alan, dal canto suo, ha invece consolidato la sua passione giovanile con una robusta laurea in inge-

gneria elettronica. Un binomio vincente, che ricorda per certi versi la storia della genesi di Apple: due amici, un garage e tante ore per sviluppare un’idea in cui credevano ciecamente, rivelatasi geniale. Tant’è che in 6 anni ha portato l’azienda a fatturare 13.5 milioni di euro e contare una quarantina di persone che compongono un team la cui età media si aggira sui 33 anni. Ma soprattutto a collezionare la fiducia di numerosi OEMs a cinque stelle stelle in diversi Paesi del Mondo e in diversi ambiti industriali, tra cui (e qui si scopre il perché di questo articolo) alcuni produttori di piattaforme aeree semoventi cingolate. Oggi le macchine alimentate dalle batterie al litio Flash Bat-

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tery operano in tutto il Mondo, costantemente monitorate attraverso il portale Flash Data Center e il sistema Flash Alert System. Chiudiamo questo primo articolo dedicato all’universo di Flash Battery anticipando in parte i contenuti del prossimo, ossia elencando i vantaggi derivanti dall’adozione delle batterie di Calerno: velocità di bilanciamento 8 volte maggiore delle altre batterie al litio, ricarica del 50% in 30 minuti, controllo remoto e segnalazione delle anomalie per prevenire criticità ed eventuali fermi macchina. Tutti plus che si traducono in TCO ridotti, maggiore produttività e affidabilità a un livello finora sconosciuto sulle macchine industriali elettriche. Ma per scoprire come tutto questo sia possibile vi diamo appuntamento all’articolo che apparirà sul prossimo numero di Sollevare.

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Attrezzature & Componenti HAWE

Nei segreti dell’idraulica I DISTRIBUTORI A CURSORE CWS E QUELLI PROPORZIONALI EDL BY HAWE

C

Con struttura leggera e compatta, i distributori CWS, che si possono applicare a diversificate macchine per il sollevamento, comandano la direzione del moto e la velocità di utenze idrauliche a semplice e duplice effetto. Nel montaggio in serie, il modulo distributore a cursore tipo CWS è azionato direttamente e il comando delle utenze è di tipo on/off. Diversi blocchi d’attacco e blocchi semiportati offrono le più differenti possibilità di utilizzo. Appartenenti al settore delle valvole direzionali, i distributori a cursore pro-

porzionali comandano la direzione del moto e la velocità di una o più utenze idrauliche azionate contemporaneamente. In questo caso il comando è continuo e avviene indipendentemente dal carico. Nel montaggio in serie, il distributore a cursore tipo EDL di Hawe è azionato direttamente e le portate per le utenze possono essere regolate singolarmente. Grazie alle funzioni supplementari nelle piastre intermedie e ai blocchi ausiliari, il distributore a cursore pro-

porzionale Hawe può essere adattato in modo flessibile per diverse operazioni di comando. Inoltre l’EDL può essere combinato direttamente con i distributori a cursore proporzionali di tipo PSL e PSV. In quest’ultimo caso risulta idoneo a essere utilizzato in impianti con pompe a mandata costante e a cilindrata variabile. Tra le applicazioni più comuni del distributore a cursore proporzionale rientrano le gru e gli apparecchi di sollevamento in genere.

+ Le valvole CLHV-C Le valvole di bilanciamento tipo CLHV-C impediscono un abbassamento incontrollato del carico sui cilindri o sui motori e a tale fine vengono precaricate con un’impostazione della pressione maggiore rispetto al carico massimo consentito. La valvola di bilanciamento tipo CLHV di Hawe è adatta per applicazioni con una tendenza all’oscillazione da minima a media e viene utilizzata prevalentemente in combinazione con i distributori a cursore proporzionali. Questa valvola è disponibile anche con compensazione della pressione di ritorno e con scaricamento del vano della molla. Utilizzabile con pressioni di esercizio fino a 350 bar, è disponibile in quattro dimensioni costruttive fino a 320 l/min, prevede diverse possibilità di regolazione e di scaricamento.

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Attrezzature & Componenti TGB

entrati nel settore industriale del sollevamento proponendo i nostri gruppi di rotazione che prima trovavano impiego prevalentemente nel settore dell’energia solare. Siamo riusciti in breve tempo a consolidare le nostre posizioni quali fornitori premium di OEMs del settore rinomati sia a livello nazionale che internazionale, e oggi il nostro obiettivo è quello di ampliare ulteriormente il nostro portafoglio clienti”. Per consolidare e

accrescere la propria posizione in Italia, TGB è consapevole che occorre a questo punto fare delle mosse strategiche: e la prima arriverà a breve, con una strutturazione più ampia dell’organizzazione, al fine di essere maggiormente presenti sul territorio e a fianco dei clienti. Gianclair Corazzina ha infatti predisposto un ufficio dedicato in quel di Brescia, dove a breve inizierà a lavorare una nuova squadra commerciale che è in fase di definizione. “Grazie a una vasta attività di promozione e presentazione, TGB oggi è riconosciuto come un produttore di primo livello per gruppi di rotazione e cuscinetti di base che annovera clienti market leader nel mondo del sollevamento” dichara con soddisfazione Corazzina che è stato il pioniere dell’ingresso di TGB in Italia. “I clienti che hanno iniziato a collaborare con noi sono contenti e stiamo consolidando sempre più le nostre posizioni”.

(Spagna,Danimarca, Francia, Olanda, Italia e Portogallo); Asia(Cina) e America (Stati Uniti, Canada), attraverso le quali opera in oltre 20 paesi nel mondo. Le sedi nazionali fanno capo al quartier generale e sito produttivo in Spagna, a Sant Cugat Sesgarrigies. L’azienda ha una solida

vocazione nell’ambito del sollevamento, cosa che la spingerà a prendere parte al prossimo bauma 2019, che sarà l’occasione per il lancio della nuova gamma di prodotti TGB, che rappresenterà una vera evoluzione e rivoluzione del settore, apportando significative innovazioni.

Solo tre anni TANTO È PASSATO DALL’ARRIVO DEI PRODOTTI TGB NEL SETTORE DEL SOLLEVAMENTO, IN ITALIA. UN PERIODO CHE È STATO RICCO DI SUCCESSI

T

TGB. Appena da tre anni nel mercato del sollevamento e ha già riscosso grandi apprezzamenti, che si sono tramutati in altrettante vendite, per i suoi gruppi di rotazione e cuscinetti di base. “Vendite che si sono trasformate in un aumento soddisfacente di fatturato” ci spiega Gianclair Corazzina, Branch manager TGB Italy & Sales Executive di TGB Group Technologies SL per Italia Croazia Slovenia e Serbia. “Da tre anni siamo

+ Al Bauma Con piu di 20 anni di comprovata esperienza TGB Group Technologies è diventata una società rispettata e conosciuta a livello globale come produttore e distributore di soluzioni di rotazione, guide lineari e attuatori. TGB Group Technologies oggi ha sedi in Europa

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Attrezzature & Componenti + Non da meno

TVH

Tip&Tricks invernali

COME SOPRAVVIVERE AI CANTIERI INVERNALI, CON PICCOLI (GRANDI) ACCORGIMENTI

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Mani fredde, vento gelido, cabine ghiacciate, per non parlare della neve che blocca la strada. L’inverno sta arrivando, ma non c’è motivo di preoccuparsi, dato che esistono speciali attrezzature che possono semplificare anche il problema del gelo e del ghiaccio. Una lotta che TVH ha fatto sua, elaborando una serie di suggerimenti e di prodotti appositi. Vediamo quali sono. Per prima cosa bisogna ricordare che l’inverno non porta solo giornate fredde, ma anche giornate buie. Grazie a luci e riflettori, però, è possibile aumentare la visibilità e quindi la sicurezza, anche durante le giornate invernali. L’offerta di luci TVH comprende spie magnetiche ricaricabili a LED appositamente progettate per piattaforme aeree. E se invece si incappa in un giorno di pioggia? Nessun

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problema, dal momento che queste spie sono resistenti all’acqua. Queste luci possono essere distribuite rapidamente e sono prontamente operative in caso di lavori a bordo strada, guasto improvviso, carico e scarico di un veicolo, nonché eventi naturali come improvvisi cambi meteo. Anche temperature invernali e batterie generalmente non vanno d’accordo. Per questo spesso i motori endotermici fanno fatica ad avviarsi in inverno, o addirittura non si accendono proprio. Con il risultato di avere la macchina ferma. Il problema è facilmente ovviabile avendo a disposizione batterie

Ultimo ma non meno importante, è fondamentale proteggersi dal freddo e dalla pioggia con indumenti invernali. Intimo termico, tute invernali calde e guanti assicurano il massimo calore in qualsiasi momento. E, come abbiamo già detto, l’inverno non significa solo freddo, ma anche giorni bui. Per essere visibili in ogni occasione, i vestiti catarifrangenti non sono un lusso inutile. di avviamento, cavi di avviamento, caricabatterie e così via. Un esempio di queste attrezzature indispensabili quando le temperature crollano sono i caricabatterie Delta-Q di TVH. Si tratta di caricabatterie integrati di alta qualità, progettati specificamente per macchine industriali, comprese le piattaforme aeree. L’innovativo involucro in alluminio pressofuso è impermeabile e offre un’affidabilità ottimale. Grazie a una particolare porta USB brevettata, è possibile scaricare facilmente i dati di ricarica su un’unità flash USB. La stessa porta USB può essere utilizzata anche per aggiornare e programmare il software del caricabatterie. I caricabatterie Delta-Q di TVH sono disponibili in diverse versioni ed equipaggiati con staffe per garantire una perfetta adattabilità a ogni macchina.

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Attrezzature & Componenti VERTIMAC

Chi sono? CONOSCIAMO DA VICINO HANNE E INE, LE DUE RESPONSABILI DEL MERCATO ITALIANO PER VERTIMAC

A

Abbiamo già parlato di Vertimac in diverse occasioni sugli scorso numeri di Sollevare. Ma questo mese vogliamo dare uno sguardo più approfondito a quella che è la loro organizzazione interna, e conoscere direttamente le persone che seguono il mercato italiano. Si tratta di Hanne Verstraete e Ine Wille. Giovanissime (25 anni la prima e 24 la seconda) Hanne e Ine sono le responsabili di Vertimac dedicate al mercato italiano per quanto riguarda la commercializzazione dei ricambi, attività che insieme alla rivendita di piattaforme usate ricondizionate è il core business aziendale. Il fatto di essere responsabili del mercato italiano comporta che spesso Ine sia in Italia, in visita ai clienti, che possono essere noleggiatori, dealer e anche tecnici e officine. Ad Hanne e Ine si affianca Ar-

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turo Maldonado, spagnolo di origine, che si occupa principalmente della vendita delle macchine, sia nuove che usate. Una squadra di ben tre persone per seguire il mercato domestico è un segnale evidente che l’Italia sia definibile quantomeno interessante: ipotesi che Hanne e Ine ci confermano direttamente: “L’Italia è un mercato importante per Vertimac, tra i migliori. Rappresenta all’incirca il 20% del fatturato mensile di Vertimac nei ri-

cambi”. Ma perché così tanti clienti scelgono Vertimac per acquistare i ricambi delle proprie piattaforme? “Ovviamente ogni noleggiatore, dealer o proprietario è libero di acquistare i ricambi da più parti: quello che possiamo dire a nostro vantaggio è che rivogendosi a noi di Vertimac si può contare su una gamma di ricambi decisamente ampia” ci spiegano Hanne e Ine. “Inoltre disponiamo sia di ricambi originali che equivalenti, i primi proposti a prezzi interessanti e competitivi, i secondi a prezzi molto contenuti: ciò però non implica il fatto che la loro qualità sia scadente. Per noi di Vertimac la qualità dei ricambi è molto importante. Per questo l’azienda si è focalizzata su una sola tipologia di macchine. E a volte preferiamo vendere i pezzi a prezzi un po’ più elevati, proprio per garantire la qualità. Ogni nostro ricambio equivalente nuovo, inoltre, viene testato nella nostra flotta prima di essere commercializzato”. Ma prezzi e gamma non sono le uniche carte vincenti di Vertimac. Un altro aspetto fondamentale è la vicinanza con il cliente. “La cosa più importante per noi è il rapporto che abbiamo con i nostri clienti” affermano convinte Hanne e Ine. “Non importa se è un semplice tecnico o un noleggiatore con oltre 3.000 macchine nel parco mezzi, trattiamo tutti nello stesso modo. Cerchiamo di rispondere il più presto possibile, di solito entro un’ora, e di pensare ‘out of the box’ cercando di soddisfare al massimo le richieste che ci vengono inoltrate. E aggiungiamo a tutto questo anche delle ricerche nei vari cataloghi, manuali e documentazione tecnica in genere per trovare anche il più piccolo ricambio che pareva introvabile; o per trovare una soluzione meno costosa”.

+ Il futuro Il futuro di Vertimac è quello di crescere costantemente. È un’azienda relativamente giovane, presente nel mondo dei ricambi da soltanto cinque anni. Ogni anno vengono aggiunti nuovi ricambi originali e/o equivalenti alla gamma per poter rispondere sempre più alle richieste dei clienti. Anche Hanne e Ine vogliono crescere insieme a Vertimac, perfezionando la loro professionalità per capire al meglio il mercato e diventare un punto di riferimento per i clienti.

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Noleggio

AUTOVICTOR

Eolico senza confini LE MACCHINE E GLI UOMINI DI AUTOVICTOR AL LAVORO A DUBROVNIK, IN CROAZIA, E A TOMISLAVGRAD, IN BOSNIA ERZEGOVINA

A

Autovictor da quasi 50 anni (la società è stata fondata nel 1969) è sinonimo di sollevamento, di tenacia e di precisione in ogni progetto: dal noleggio quotidiano di mezzi e attrezzature, fino allo studio e alla progettazione ingegneristica dei sollevamenti più complessi. Il tutto grazie a un parco di 270 mezzi tra autogrù, articolati, piattaforme aeree e sollevatori telescopici e a oltre 80 addetti tra tecnici e operatori, tutti formati e aggiornati. Con le quattro sedi di Novara, Brescia, Gallarate e Gravellona Toce. Autovictor è un grado di operare in tutta Italia e non solo. Quello che abbiamo definito

“non solo” si concretizza nella capacità di progettare e operare sollevamenti particolarmente complessi ben al di fuori dei confini nazionali, come è accaduto nei recenti cantieri di Dubrovnik, in Croazia, e a Tomislavgrad, in Bosnia Erzegovina. In quest’ultimo intervento Autovictor ha seguito il montaggio di nove turbine di altrettante WTG Siemens, mentre in Croazia la società italiana ha effettuato il montaggio di cinque turbine per le WTG di General Electric. Due progetti importanti portati a termine mantenendo il target temporale prefissato e nel pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Com’è facile intuire, l’organizzazione dei cantieri è stata abbastanza complicata per diversificati problemi di gestione e di accuratezza nella pianificazione per il trasferimento della macchina (un’autogrù L i e b h e r r LT M 1750-9.1 da 750 t) e dei suoi accessori, che doveva assolutamente essere parallela all’arrivo di tutti i componenti delle turbine. Va inoltre segnalata la dimensione “fisica” dell’intervento, svolto a 85 m di altezza e con un peso della navicella pari a 80 t, mentre il diametro del rotore completo è di circa 100 m. “La scelta di operare all’estero”, ha dichiarato Alessandro Gino, “è stata in primo luogo una decisione imposta dalla forte richiesta per il nostro settore in certi paesi, in secondo luogo una nostra sfida personale perché ciò impone, sia operativamente che logisticamente, un ritmo ed un modus operandi completamente diverso, che esula dal nostro quotidiano. Considerando l’ottima riuscita delle esperienze nei primi cantieri, ed aspetto ancora più importante considerando la soddisfazione del cliente, abbiamo deciso di dedicarci ancora a questi tipi di progetti con la differenza che stiamo diventando sempre più organizzati in tal senso. Il buon esito di questa scelta lo si può riscontare anche in questi due ultimi cantieri”.

+ La macchina all’opera I due cantieri hanno visto l’utilizzo di un’autogrù Liebherr LTM 1750-9.1 da 750 t di portata. Macchina allestita su 9 assi, è equipaggiata con un braccio telescopico da 52 m ed è in grado di raggiungere una massima altezza del gancio di 154 m a fronte di uno sbraccio massimo di 112 m. Il motore di traslazione è un 8 cilindri da 505 kW di potenza massima, mentre quello della gru è un 6 cilindri da 300 kW. A Dubrovnik la macchina è stata configurata con 24 m di volata variabile, mentre a Tomislavgrad la volata variabile si è assestata a 35 m.

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Associazioni IPAF

Il pallino per la pratica LA PARTE PRATICA DEI CORSI IPAF PREVEDE LA PROVA DELLE OPERAZIONI CHE ABITUALMENTE SI SVOLGONO IN CANTIERE: DAL CARICO-SCARICO DAL BILICO AL PASSAGGIO TRA OSTACOLI

A

Alla base di tutti i corsi IPAF c’è la consapevolezza di avere a che fare con macchinari performanti, efficaci e fondamentali, ma anche pericolosi se non utilizzati in modo appropriato e coscienzioso. Da qui la decisione di progettare la parte pratica di tutti i corsi IPAF con

estrema attenzione ai particolari, con la creazione di una check list di comportamenti da adottare ogni qual volta ci si trovi al cospetto della macchina. “Una volta arrivato in IPAF”, ci spiega Maurizio Quaranta, Responsabile di IPAF in Italia, “non impiegai molto a capire l’importanza che all’interno dei corsi e delle matrici formative riveste la parte pratica. E non solo per il tempo dedicato ad essa, quanto piuttosto per la meticolosità con cui essa viene progettata, descritta nei vari manuali e verificata in fase di audit. Il pallino per la parte pratica dei corsi è così spiccato che anche il corso IPAF di rinnovo dell’abilitazione all’uso della

PLE prevede una parte pratica: e non perché noi di IPAF mettiamo in dubbio le capacità di guida di chi già da cinque anni opera sulle PLE, quanto piuttosto perché riteniamo che un istruttore costantemente aggiornato possa sempre e comunque trasferire ai discenti nuove e sagge dritte di uso in sicurezza, anche alla luce dell’evoluzione tecnologica. E questa attenzione per la formazione pratica la ritroviamo ora anche nell’organizzazione del cd. PDS 2019, il seminario di aggiornamento professionale continuo rivolto ai 100 istruttori del network formativo IPAF in Italia, in cui ogni anno formiamo, informiamo e aggiorniamo sulle novità dei corsi e degli strumenti formativi, sull’evoluzione delle normative, affianchiamo e suggeriamo soluzioni commerciali e gestionali al formatore e al gestore del Centro, quotidianamente alle prese con un mercato sempre più competitivo e in costante evoluzione.

+ A Verona Il prossimo 7 febbraio presso il Padiglione 1 della Fiera di Verona tutti gli istruttori IPAF, provenienti da centri noleggio e/o produttori di PLE, saranno sottoposti a una sorta di “ripasso pratico” con le macchine, le stesse su cui durante l’anno forniscono la formazione IPAF in tutta Italia. Riprende Quaranta: “suddivideremo gli istruttori in quattro gruppi (una per categoria IPAF), con a capo di ogni gruppo due istruttori senior, in qualità di tutor. Ogni gruppo effettuerà una rappresentazione della prova pratica come da Manuale IPAF, con un istruttore nel ruolo dell’operatore e un altro nel ruolo dell’istruttore. E se ogni tipo di macchina/categoria comporterà l’approfondimento di un particolare aspetto (dalla stabilizzazione alle imbracature), la rotazione dei gruppi permetterà ad ogni istruttore il necessario approfondimento su ogni categoria di macchina. Il debriefing finale consentirà il riepilogo e l’eventuale discussione su quanto eseguito”.

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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


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Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show

Piacenza, Italy 3-5 October 2019

www.gisexpo.it

Inserzionisti III 97 3 9 41 65 83 75 15 61 14

51 17 27 93 I 33 10 45 67 29 59

Agv Expo Apex BKT Butti CEM Cometto Concrete News Eco Italia Effer Eurogru Amici Fairgru

Fasb Tools Fassi Ferrari International GIC GIS Goldhofer Haulotte Hinowa Idrogru Industrial Gomme Jekko

8 7 II IV 69 73 11 12 13 87 25

53 57 35 36 37 5 71 49 77

JLG JMG Manitowoc Merlo MGM Nooteboom Ormig Kaitek CMC Palazzani Palfinger

Platform Basket REM Device Socage Tadano Tecno Trades Tecnomovint TTControl Vertical Italia Vertimac

Aziende citate A Almac Autovictor

66 95

B Bรถcker Butti

20 84

F Fasb Tools Fassi Flash Battery G Genie GIS

86 22 88

8 18

C Cofiloc Comansa Crown CTE CVS Ferrari

8 8 38 68 39

H Haulotte Hawe Hiab Hinowa

D Demag Dieci

8 52

I Idrogru igus IPAF

24 8 8, 96

J JCB Jekko JLG

56 26 8, 72

E Effer Enerpac Eurogru Amici

98

28 40 21

54 90 8 70

K Kalmar Konecranes

8, 42 43

L Liebherr Linde MH

8, 30 45

M Maeda Magni TH Mammoet Manitowoc Manuport Merlo Mollo Noleggi Mouvers Multitel Pagliero

8 8, 58 8, 82 8, 34 46 62 8 48 74

P Palazzani 76 Palfinger Platforms Italy 80 Platform Basket 78 Potain 8 S Socage

68

T Terex Cranes TGB Topsystem Toyota MH TVH

8 91 8 50 92

V Vertimac

94

Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale


20 19

IL PRIMO EVENTO DEL SETTORE

The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3 -5 October 2019

AGV EXPO

®

Piacenza, 3-5 Ottobre 2019 L’edizione inaugurale della AGV EXPO si terrà in concomitanza con la 7a edizione del GIS (Piacenza, 3-5 Ottobre 2019) e più precisamente nel Padiglione 3 del quartiere fieristico di PiacenzaExpo e nell’ampia area all’aperto prospiciente ad esso.

Gli AGV (acronimo per Automatic Guided Vehicles) sono sistemi logistici che assolvono innumerevoli funzioni, affinché la movimentazione dei materiali sia la più consona ed efficiente possibile: dall’immagazzinamento allo stoccaggio, dalla movimentazione dei materiali al controllo delle giacenze, dal confezionamento all’evasione degli ordini. I veicoli automatici AGV sono oggi integrati nei processi produttivi e sono utilizzati da una sempre più ampia fascia di clientela che spazia dal comparto automobilistico, meccanico, ceramico, alimentare a quelli del beverage, del farmaceutico, dei film plastici, dell’industria cartaria, dell’abbigliamento, del legno e dei colorifici.

Per informazioni:

Tel. 010 5704948

info@agvexpo.it

www.agvexpo.it



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