SOLLEVARE - Febbraio/Marzo 2022

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 8 - Febbraio/Marzo 2022

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Sollevamento Cranes & Access | Trasporti | Heavy Eccezionali Transport | Movimentazione | IndustrialIndustriale & Port Handling e Portuale


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Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Quella volontà umana che si chiama Progresso

Cari Lettori, a volte, la consolazione dalla “prigione dell’orrore” che ci circonda, in un assedio quotidiano di notizie avvilenti sulla natura dell’uomo e della brama di potere che lo ossessiona - e che ne è, sempre, la massima causa di corruzione e la radice stessa del declino morale - ci arriva dal “popolo del fare”. Non il popolo nella sua generica e malintesa accezione simbolica e politica; intendiamo proprio il consesso sociale di tutte quelle persone che del lavoro e dell’impegno hanno fatto un credo comune, una ragione di vita e di progresso comune. Visitando aziende e imprenditori di un settore come quello del sollevamento italiano - composto perlopiù da medie imprese, strenuamente impegnate a rinnovare progetti e produzioni sotto la guida e la visione di titolari responsabili e lungimiranti - il morale sale, la giornata acquista un’aria serena di speranza nel futuro, il sangue torna a pulsare e a far sentire il suo battito nel tempo della vita. Una grande realtà italiana che alza al cielo il premio moltiplicato della propria eccellenza tecnologica mondiale e della propria fatica (che parola dimenticata troppo in fretta, nelle nostre società dal pensiero liquido, se non rarefatto); un evento che celebra con la tenacia di un’offerta specializzata la volontà di transizione e progresso insita in una gamma rinnovata di macchine per la movimentazione industriale; una nuova gru, acquistata ed esibita con orgoglio da chi vuole lavorare, al

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servizio di grandi opere, di territori e di comunità. Tutto questo ci fa volare in alto, portandoci lontano dall’immensa tristezza della guerra vicina, degli sforzi vani, delle parole al vento. Lontani dall’ingiustizia sociale e dall’insipienza - quella, per dire, che riporta alle 1.221 morti sul lavoro nel 2021 e alle 555.236 denunce di infortunio nei cantieri, negli stabilimenti, negli impianti industriali. Parlando con Fabio Belli - primo presidente italiano di Esta, l’ente europeo che rappresenta le grandi realtà operative del sollevamento e dei trasporti eccezionali -, abbiamo avuto in regalo alcune parole di apprezzamento per il commento che Sollevare ha riservato al trionfo di Fagioli (di cui l’ingegner Belli è amministratore delegato) proprio ai recenti Esta Awards. Tra queste parole, una frase ci ha molto emozionato. Quella che ha riconosciuto, nelle nostre opinioni, un senso “profondamente umano conferito a un evento che spesso ci si limita a considerare nel suo valore esclusivamente tecnico”. Fabio Belli ci riporta, con questa frase, a un’idea irriducibile. “Il progresso è una stella polare che dà luce, negli uomini e nelle nazioni, a un benessere fisico e morale assoluto”. Non importa chi l’abbia scritta. È importante che tutti noi la conserviamo con la massima cura, nell’impegno, nelle volontà. E nei cuori. Buona lettura!

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Periodico associato a

Sommario

Febbraio/Marzo 2022 - Anno 8

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Rivista partner

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 8 - Febbraio/Marzo 2022

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Sollevamento Cranes & Access | Trasporti | Heavy Eccezionali Transport | Movimentazione | IndustrialIndustriale & Port Handling e Portuale

Direttore Responsabile Fabio Potestà

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Andrea Potestà Stefania Priolo Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it In copertina:

La grande minigrù JF990 di Jekko dimostra tutta la sua autorevolezza in cantiere, sotto l’egida del cliente Issa Autogru. Una prova esemplare per il modello di punta del costruttore di Colle Umberto (Tv), al servizio del noleggio più versatile

Attualità, p.8 Cover Story Jekko, p.32

Gru e Autogrù

Autovictor, p.38 Di Stefano I.B.A. Crane, p.44 Hiab, p.48 Liebherr, p.52 F.lli Ferrari, p.56 Grove, p.60 Tadano, p.66

Gru Edili Potain, p.72

Ple

Multitel Pagliero, p.76 JLG, p.82

Sollevatori Telescopici Merlo, p.86 Bobcat, p.92

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Attrezzature & Componenti Delga, p.98 Gefran, p.100

Movimentazione Industriale e Portuale Brigade Elettronica, p.104 Innoval, p.108 Linde, p.114

Trasporti Eccezionali Goldhofer, p.116 Fagioli, p.118 Man, p.122

Noleggio e distribuzione Socage/Savani, p.124

Fiere/Eventi GIC 2022, p.128

Parole di Scienza L'energia e le fonti del futuro, p.132

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Fotografia Archivio Sollevare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2022

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News SOLLEVATORI TELESCOPICI

Cultura agricola in esposizione In occasione della Fiera Nazionale della Meccanizzazione Agricola di Savigliano, in provincia di Cuneo, Manitou ha rivelato la propria presenza importante con uno dei concessionari più strutturati e di maggiore successo come Longhin, partner storico della multinazionale francese, con sede a Villanova d’Asti, con ben 50 anni di attività alle spalle. La fiera di Savigliano è una manifestazione locale che ha acquisito sempre più importanza e valore a livello nazionale, con la partecipazione dei maggiori brand della meccanizzazione agricola e non solo, in modalità espositiva simile alle più famose fiere di settore come Fieragricola ed EIMA. “Da oltre 20 anni siamo espositori ufficiali in questa fiera - hanno commentato Elio Longhin e il figlio Mario, titolari dell’azienda di famiglia - Nel nostro stand i visitatori hanno potuto ammirare tutta la gamma di macchine Manitou, dai muletti per l’industria, passando per i sollevatori telescopici fissi dedicati all’agricoltura, fino ai nuovi sollevatori telescopici rotativi MRT Vision e Vision+, campioni dell’edilizia. Abbiamo diversi clienti in zona, aziende edili così come agricoltori e allevatori che anche grazie alle nostre macchine sono in grado di sviluppare tutte le potenzialità economiche delle nostre Langhe”.

Stefano Bormolini, Sales Area Manager di Manitou, con Mario Longhin

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News PLE

Un ragno oltre la bellezza A Firenze, l’impresa EdilBonaccorso da 45 anni si occupa di un’ampia gamma di servizi in ambito edile, che comprendono il restauro dei monumenti storici e la manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici. Negli interventi, l’impiego delle piattaforme aeree è fondamentale per le squadre EdilBonaccorso, soprattutto nei lavori che riguardano le facciate e le coperture di tetti e terrazzi. L’adozione di attrezzature estremamente versatili, utilizzate da personale qualificato, consentono interventi sia programmati che in situazioni di emergenza che riguardano fenomeni temporaleschi e altri particolari eventi atmosferici. Le piattaforme aeree permettono di svolgere attività urgenti con estrema flessibilità, e la scelta di EdilBonaccorso è caduta di recente su un campione eclettico come il ragno Palazzani XTJ 52+. 52 metri operativi, uno sbraccio di 19,5 e una portata di 400 kg, rilevano un identikit tecnico completato dall’implementazione di cingoli antitraccia che consentono di operare anche all’interno di spazi con una pavimentazione sensibile, da preservare. Palazzani Industrie ed EdilBonaccorso, così, uniscono i comuni tratti distintivi di forza competitiva, nel segno della professionalità delle risorse umane e dei mezzi versatili ed efficienti per tutti gli interventi in quota da svolgere in completa sicurezza e con efficienza irreprensibile, puntualità e qualità di servizio.

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PLE

Nuovo modello per nuove sfide Durante il Sales Workshop di CTE tenutosi a marzo, incentrato sul tema “Verso una nuova era”, la proprietà di CTE, per affrontare il piano di sviluppo strategico dei prossimi anni, ha presentato una nuova organizzazione che prevede una struttura rinnovata e un modello più moderno per affrontare le nuove ambiziose sfide che attendono l’azienda. È stato quindi illustrato un nuovo organigramma che prevede la suddivisione in due macroaree, quella incaricata di sviluppare le attività di espansione strategico/commerciale sotto la Direzione di Marco Govoni, che assume la carica di vicepresidente Direzione Commerciale e Marketing, e quella Operation sotto la direzione di Matteo Bonfiglioli, con la carica di vicepresidente Direzione Operativa, con l’obiettivo fondamentale di rivedere completamente i processi aziendali e l’organizzazione industriale con le sue dinamiche ricercando la massima efficienza e qualità.

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News GRU E AUTOGRÙ

Espansione strategica nel Queensland Hyva Pacific ha acquisito tutte le attività di Truck Cranes Australia Pty. Ltd. (TCA), società con sede a sud di Brisbane. L’accordo offre a Hyva una piattaforma ideale per l’espansione nel mercato australiano del Queensland, caratterizzato dalla presenza di numerose strutture commerciali strategiche. Fondata nel 1991, TCA è un concessionario di primo piano per le gru F.lli Ferrari dal 2008 e ha aggiunto alla propria distribuzione le attrezzature Hyva Container Handling all’offerta commerciale nel 2012. Sempre nel Queensland, TCA è concessionario inoltre per le gru Tadano a braccio rigido telescopico su autocarro e per i carrelli elevatori Loadmac. La società inoltre è specializzata nell’installazione di cabine ROPS (Roll Over Protection Structure) per veicoli speciali in ambito minerario. TCA dispone di un’officina completamente attrezzata e di una solida reputazione per il ricondizionamento di gru usate di tutte le marche e per le manutenzioni speciali di gru con oltre 10 anni di vita operativa.

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PLE

Tra i grattacieli di Londra Nel mese di marzo, dal dealer inglese di Easy Lift Independent Access Sales, è stata consegnato un modello R420 all’impresa londinese NJC, nota da oltre vent’anni nel settore pulizia e nella manutenzione di edifici pubblici e privati, anche riguardo alle vetrate di imponenti grattacieli. Il ragno R420 di Easy Lift raggiunge un’altezza di lavoro di ben 41,4 m e uno sbraccio di 17 m con 120 kg di capacità. La torretta può ruotare di 440° e la cesta di 180°. Nonostante le notevoli prerogative di lavoro, ha dimensioni compatte e un peso contenuto (solo 8.800 kg). NJC ha ordinato il R420 con una motorizzazione standard che prevede un motore diesel da 42 kW abbinato a un motore elettrico da 380 V. Le opzioni scelte dal cliente hanno previsto l’autolivellamento degli stabilizzatori e i cingoli antitraccia, ideali per superfici sensibili. Il ragno Easy Lift è già al lavoro, impegnato nell’ispezione e nella manutenzione della piscina sospesa più famosa del mondo, ossia la “Sky Pool” degli Embassy Gardens di Londra, inaugurata nel 2021 tra due grattacieli, a un’altezza di 35 m, sullo Sky Deck di uno degli hotel più esclusivi della metropoli.

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News COMPONENTI

Bilancio di un successo Si è attestato a 17,3 milioni il fatturato 2021 di Flash Battery che, con un incremento del 25%, ha consolidato la sua leadership nella produzione di batterie al litio per macchine industriali e veicoli elettrici. “Il 2021 è stato un anno decisamente importante per noi – sottolinea Marco Righi, CEO di Flash Battery – Tra i risultati acquisiti spicca l’aumento del 25% anche del fatturato estero, ma soprattutto un insieme di fattori che ci hanno consentito di rafforzare le nostre strategie di sviluppo tanto sul mercato interno quanto su quello internazionale, che già ci vede presenti in 54 Paesi. Fattori che si possono esemplificare nell’inaugurazione della nuova sede (150 postazioni di lavoro, investimento di 7,5 milioni di euro), nei rilevanti investimenti in ricerca, nell’ingresso in grandi progetti Ue sull’elettrificazione e nelle nuove partnership commerciali realizzate in alcuni dei paesi europei segnati dal più alto dinamismo nell’approccio alla conversione all’elettrico”. Le prospettive di sviluppo indicate da Righi sono molto legate ai mercati esteri. “Oggi la nostra produzione si indirizza in via diretta oltre frontiera per il 35% - conferma il CEO dell’azienda - Ma se consideriamo che le batterie fornite ai clienti italiani sono installate su macchine e veicoli che verranno esportati in tutto il mondo possiamo affermare che oltre l’80% della produzione Flash Battery ha una destinazione internazionale. Celebrando il decennale di attività (Flash Battery è stata fondata da Righi, con l’attuale direttore tecnico, Alan Pastorelli, ndr.), il nostro impegno è rivolto proprio allo sviluppo di nuovi prototipi di batterie al litio per l’elettrificazione di veicoli e motori sempre più grandi, combinando elevate prestazioni e riduzione dell’impatto ambientale dei motori ad alta potenza”. Alan Pastorelli e Marco Righi

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News SOLLEVATORI TELESCOPICI

Post-vendita propulsivo Deutz Italy e Faresin hanno di recente siglato un importante contratto di cooperazione strategica per la distribuzione di ricambi e per estendere il servizio di assistenza tecnica sulle macchine Faresin in Lombardia. Questo accordo rafforza la presenza sul territorio dell’assistenza post vendita allo scopo di rendere veloce e puntuale il servizio al cliente. Deutz Italy diventerà un centro autorizzato Faresin; potrà rivendere ricambi originali del marchio ed effettuare operazioni di manutenzione e riparazione non solo sui motori Deutz che montano i carri miscelatori e i sollevatori telescopici Faresin, ma anche su tutti i componenti delle macchine. “Le tecnologie più avanzate non possono avere successo se non sono supportate da un servizio post-vendita di qualità – commenta Giulia Faresin, Operations Manager dell’azienda di Breganze (Vi) – Faresin sta investendo molto in questo senso, con soluzioni digitali 4.0, con training specifici e potenziando il servizio al cliente. L’accordo con Deutz andrà ad intervenire proprio sulla capillarità territoriale delle officine autorizzate consentendo al nostro service di raggiungere facilmente i clienti lombardi, per effettuare le riparazioni nel più breve tempo possibile”.

PLE

Europa in tour GSR si sta preparando, con la sua gamma di piattaforme autocarrate, a un nuovo tour europeo insieme ai propri partner nella distribuzione. Si comincia con la Scandinavia, con la fiera Nordbygg a Stoccolma, dal 26 al 29 aprile, insieme al dealer ZipUp Svenska AB che da più di 10 anni distribuisce le piattaforme aeree GSR in Svezia. La tappa successiva, rapida ma molto significativa, è alla giornata italiana di Ipaf Anch’io del prossimo 26 maggio, che si terrà a Bologna nella splendida location del Savoia Hotel Regency. Terza tappa, tra i due appuntamenti menzionati, al di fuori dell’Unione Europea, ma in uno dei più importanti mercati europei, i Vertikal Days, in programma nei giorni 11 e 12 maggio a Peterborough. Sarà l’occasione di incontro, per GSR Aerial Platforms UK, con i clienti (numerosi) del Regno Unito, sempre più affezionati alle PLE del costruttore di Rimini. Grande conclusione del tour, nel cuore dell’Europa, al Bauma 2022, dal 24 al 30 ottobre a Monaco, dopo una lunghissima attesa post-pandemia. GSR sarà come sempre presente con il partner storico, il gruppo Rothlehner, forte di una formidabile rete di vendita e assistenza che sta portando le PLE di GSR a un livello di popolarità sempre maggiore, non solo in Germania, ma anche in Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia.

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GRU E AUTOGRÙ

In quota Rough Terrain Terex Cranes ha nominato Giancarlo Montanari direttore generale della divisione Rough Terrain Cranes. Nel suo nuovo ruolo, farà riferimento a Kieran Hegarty, presidente della divisione Terex Material Processing, di cui ora fa parte il settore delle gru fuoristrada prodotte in Italia. Nel suo nuovo ruolo sarà responsabile di tutte le funzioni e gli aspetti del business legati alla gamma RT. Montanari subentra a Marco Gentilini, destinato al settore delle gru a torre Terex Cranes.

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News TRASPORTI ECCEZIONALI

Energia in movimento Alle porte della sede Wiesbauer, a Bietigheim-Bissingen, l’SPMT Cometto è pronto. Ci troviamo praticamente sulla banchina di Marbach, dove un’imbarcazione per la navigazione interna con un generatore da 318 tonnellate e una turbina a gas da 335 tonnellate a bordo è già predisposta per lo scarico. La destinazione dei due componenti è la centrale a carbone di Marbach am Neckar, costruita nel 1942 per la fornitura di energia nel Baden-Württemberg e specialmente nella vicina Stoccarda. Dopo un complesso sollevamento con gru cingolate per la collocazione sul mezzo, è la volta del semovente SPMT Cometto, in combinazione assemblata in laterale prevede per 2 x 12 linee di assi, azionate da due powerpack della potenza rispettiva di 129 kW e 202 kW. La combinazione a quattro file, nonostante una notevole larghezza totale di 5.330 millimetri, si è fatta strada tra le gru cingolate. Davanti alle due gru, la combinazione ha eseguito poi una rotazione di 90° e si è posizionata in modo opportuno per ricevere il carico. Dopo un’ulteriore rotazione di 90°, il convoglio è passato attraverso le gru e si è immesso sulla strada in direzione della centrale. Una volta arrivato sul posto, l’equipaggio ha superato agevolmente un’ultima strettoia all’ingresso dello stabilimento rivelando tutti i vantaggi di precisione della sterzatura elettronica.

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News PLE

A capo dei dealer

Mirko Rebuzzi e Roberto Marangoni

Multitel Pagliero aggiunge una nuova importante risorsa al team di vendita internazionale. Mirko Rebuzzi è il nuovo Distribution manager. Opererà a stretto contatto con l’attuale organizzazione, riferendo a Roberto Marangoni, Global marketing and international sales director. Quale responsabile di tutti gli aspetti riguardanti le vendite, Rebuzzi supporterà gli attuali dealer e si dedicherà anche allo sviluppo della rete. Il suo è un nuovo ruolo e permetterà all’azienda di concentrarsi ulteriormente sui rivenditori e i mercati potenziali. Mirko Rebuzzi entra in Multitel Pagliero dopo una lunga esperienza nelle vendite, prima con CTE - 15 anni come Territory sales manager - e più recentemente con JLG, dove negli ultimi nove ha ricoperto il ruolo di Senior Account Manager.

PLE

Nella rete del ragno CMC estende la propria rete commerciale nazionale con l’ingresso della Effemme Rappresentanze di Viadana (Mn) - in capo a Mauro e Filippo Rimondi tra i distributori nazionali dei ragni cingolati prodotti dal costruttore di Bari. Dal 2018, con l’approdo in azienda di Fulvio Quercioli, direttore commerciale Italia, CMC ha avviato una politica di espansione e consolidamento della propria rete commerciale, centrando la propria strategia di sviluppo sulla trasformazione digitale di tutti i processi e sulla formazione continua dei propri venditori. Un approccio che si è dimostrato determinante per il successo della campagna di reclutamento dei nuovi rappresentanti commerciali.

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SOLLEVATORI TELESCOPICI

Generazione ultraleggera Manitou annuncia il lancio della gamma di sollevatori telescopici ULM (Ultra Light Manitou). Si tratta di modelli concepiti secondo caratteristiche supercompatte e di notevole trasportabilità. Due quelli attualmente disponibili, con capacità da 1.250 kg o 1.500 kg, per un’altezza di sollevamento a 4,3 m e un utilizzo ideale nell’edilizia come in agricoltura (grazie all’omologazione per entrambi i settori per mansioni come il carico dei pallet di mattoni, ad esempio, oppure lo stoccaggio delle balle di fieno). Oltre alle dimensioni ridotte, che permettono a questi modelli di operare con la massima efficacia negli spazi stretti, la seconda novità fa riferimento alla flessibilità di trasferimento. I sollevatori telescopici ULM, infatti, possono essere facilmente trasportati con un rimorchio standard, al di sotto del limite del limite dei 3.500 kg.

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News PLE

Nomine per Francia e Italia François de Potter è stato nominato da Genie come responsabile Vendite territoriale per il Nord-Est e il SudEst della Francia, mentre Alessandro Ghietti ha assunto il ruolo omonimo di responsabile Vendite territoriale Genie per il Nord Italia. François de Potter sarà operativo dalla sede di Mallemort e il suo riferimento operativo sarà Christophe Rousseau, direttore Vendite di Terex AWP per il Sud Europa e l’Africa occidentale. Alessandro Ghietti sarà di supporto invece a Marco Corradi, responsabile Vendite Regionale per l’Italia, Cipro, Malta e l’Africa occidentale. François de Potter

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Il MANOOVR Multi-PL è l‘ultima generazione di rimorchi con un piano di carico molto basso della Nooteboom. Alcune innovazioni rivoluzionarie includono un‘altezza ultra bassa della piattaforma di carico ed il peso sull‘assale legalmente piú alto. La combinazione dell‘altezza della piattaforma di 780 mm ed un minimo di 12 tonnellate per assale a pendolo, dá un MANOOVR Multi-PL eccezionale per tutta l‘Europa. Nel mondo dei trasporti in generale, ma specialmente nel trasporto eccezionale é molto importante sapere come applicare le innovazioni con successo, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste del mercato odierno, e puó offrire un vantaggio competitivo significativo, in oltre MANOOVR Multi-PL vi darà la certezza dei costi. (TCO) Total Cost Ownership, il costo del ciclo di vita del semirimorchio.

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GRU E AUTOGRÙ

La prima nel vento Sarens ha ordinato il primo prototipo del nuovo modello di gru cingolata Liebherr LR 12500-1.0. L’azienda belga, operante nel settore dell’heavy lifting & transportation a livello mondiale, è stata convinta del concept e delle prestazioni della nuova gru cingolata da 2.500 tonnellate e la utilizzerà principalmente nel settore delle energie rinnovabili (ad esempio per la movimentazione delle turbine eoliche offshore). La nuova LR 12500-1.0 offre ampie e diversificate prestazioni per le crescenti esigenze future in questo settore. “Per noi, è stato decisivo soprattutto che la LR 12500-1.0 abbia un’elevata capacità di carico - rileva l’amministratore delegato Carl Sarens - Con la nuova gru, colmiamo il divario tra le nostre gru cingolate e quelle su guide circolari. Il focus per la gru da 2.500 tonnellate sono principalmente le energie rinnovabili. La movimentazione delle turbine eoliche offshore nei porti sta diventando sempre più importante e i pesi unitari dei componenti stanno crescendo”.

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News GRU E AUTOGRÙ

Nomine Pick & Carry Fulvio Frunzio (a sinistra) e Andrea Zanella

Manitex Valla ha annunciato importanti modifiche organizzative che riguardano la propria Area Vendite. A Fulvio Frunzio - attuale direttore vendite Italia per il brand Oil&Steel - va il ruolo di guida e coordinamento commerciale per i mercati Valla relativi a Italia, Croazia, Malta e Slovenia, con l’intento di consolidare e sviluppare la competitività del brand che rappresenta, nel gruppo Manitex, la specialità delle gru Pick & Carry. La seconda novità riguarda il conferimento ad Andrea Zanella del ruolo di coordinatore del servizio Customer Service di Valla – posizione già occupata da Zanella per il brand Oil&Steel.

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News COMPONENTI

Riservato ai noleggiatori d’Europa Data la sua crescente importanza per quote di mercato e diffusione, anche per gli OEM il canale del noleggio sta acquisendo un ruolo sempre più strategico. Lo sa bene Kohler, che vanta un forte impegno in questo comparto e nei suoi principali organismi rappresentativi, fra cui la European Rental Association (ERA) e, dal 2021, Assodimi/Assonolo, l’associazione italiana del noleggio professionale. Per supportare in modo sempre più efficace questo mercato ha recentemente varato il Kohler Rental Partner Program, una serie di servizi legati al postvendita, al momento dedicati ai mercati europei, appositamente concepiti da Kohler per accompagnare e sostenere i noleggiatori nel ridurre i costi totali di gestione e mantenimento delle flotte. Cardine dell’iniziativa sono i corsi di formazione, un ciclo di incontri sia online che in presenza nel cui ambito vengono affrontati, attraverso approfondimenti specifici, i principali aspetti della manutenzione di base delle diverse linee di motori Kohler. L’offerta formativa, che può essere erogata sia presso la sede centrale di Reggio Emilia che attraverso i centri di assistenza della rete Kohler nei diversi Paesi, prevede due percorsi didattici: un corso Base, che propone una panoramica generale sulla gamma di propulsori Kohler e i principali aspetti della loro manutenzione; un corso Avanzato, che si rivolge alle realtà più strutturate e dotate di personale esperto ed è focalizzato sulla gamma di motori a gestione elettronica KDI. Nell’ambito di quest’ultimo è previsto in particolare anche uno specifico training su KIRA, il sistema di diagnostica, manutenzione indipendente e assistenza da remoto di Kohler. Secondo elemento del Kohler Rental Partner Program, il programma di scontistica riservato ai noleggiatori aderenti all’iniziativa che potranno acquistare parti di ricambio originali, kit di manutenzione e motori da replacement direttamente presso i dealer e distributori della rete Kohler, usufruendo di prezzi particolarmente vantaggiosi. A questa formula è inoltre legato uno specifico Programma Fedeltà in virtù del quale, attraverso un sistema di accumulo punti riconosciuti per ogni acquisto, i noleggiatori potranno ricevere strumenti di diagnosi e manutenzione oltre a merchandise originale Kohler.

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GRU EDILI

Nei cieli d’Austria L’austriaca XL Kranlogistik ha firmato un accordo di partnership commerciale con Terex Cranes, nello specifico con la divisione Tower Cranes, inaugurando il sodalizio con un ordine significativo per quattordici gru a torre che si aggiungono alla già vasta flotta proprietaria di gru Terex. L’accordo è stato perfezionato nella sede Terex Tower Cranes e le previsioni di consegna delle gru ordinate riguardano i prossimi sei mesi. I modelli ordinati includono le serie CTL282, CTT91, CTT132, CTT202, CTT332 e CTT472. Tutte le gru saranno costruite secondo le ultime specifiche richieste da XL Kranlogistik e la maggior parte delle unità ordinate sarà impiegata nella flotta di noleggio della società, mentre alcune sono già state opzionate da alcuni clienti che ne hanno formalizzato l’acquisto. “Il nostro rapporto con il team di Terex Tower Cranes continua a rafforzarsi – commenta Peter Zauner, amministratore delegato di XL Kranlogistik – Siamo lieti di formalizzare la nostra partnership commerciale per l’Austria. Le gru che abbiamo acquistato in precedenza sono state macchine di grande successo e si sono dimostrate affidabili, robuste ed estremamente versatili. Inoltre, i team di assistenza e service di Terex, insieme al loro eccezionale programma di Application Engineering, ci lascia completamente soddisfatti dell’offerta. Ci sembrava ragionevole, quindi, espandere ulteriormente la nostra relazione di lunga data con il marchio Terex”.

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News MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE

Partner per il Baden-Württemberg Con Habeko GmbH & Co. KG, Clark Europe ha aggiunto un nuovo partner di vendita per il Baden-Württemberg. L’esperto specialista di carrelli industriali, con sede a Weissach im Tal nel distretto di Rems-Murr, si occuperà delle vendite e dell’assistenza dei carrelli industriali Clark nella grande area di Stoccarda. “Siamo lieti di aver trovato in Habeko un alleato con un solido know-how nel settore dei carrelli industriali che fornirà un supporto competente e completo ai nostri clienti nella regione di Stoccarda – afferma Rolf Eiten, presidente e CEO di Clark Europe – Con questa partnership strategica, abbiamo ampliato ulteriormente la nostra rete di vendita nel MARGINE DI TAGLIO sud della Germania”.

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News MERCATO

Costruzioni d’Europa in crescita spinta. Durerà? Il rapporto economico annuale CECE mostra che la domanda di macchine e attrezzature per le costruzioni e l’edilizia in Europa è rimasta su un percorso di crescita nel 2021, dopo che il settore aveva già visto un ritorno alla crescita nella seconda metà del 2020, quando l’impatto della pandemia si stava attenuando. La domanda ha beneficiato di una combinazione di performance stabili da parte di diversi segmenti di utenti finali e misure di stimolo pandemico, il cui potenziale si è pienamente sviluppato nel 2021. D’altro canto, il comparto delle macchine e attrezzature ha anche subito le più gravi interruzioni della catena di approvvigionamento nella storia recente, in particolare scarsità di materie prime e componenti, nonché scarsi e costosi trasporti di merci. “In questo contesto, l’aumento del 24% delle vendite nel 2021 sul mercato europeo è un risultato straordinario - ha affermato Alexandre Marchetta, presidente del CECE, aprendo la conferenza stampa del CECE, il 3 marzo scorso - L’industria europea delle macchine edili è davvero resiliente, come dimostrato negli ultimi due anni. Il continuo aumento della domanda nei nostri mercati più grandi, il programma di ripresa europea e il boom edilizio globale stanno dando impulso alla nostra attività. Stiamo facendo tutto il possibile per mantenere la direzione positiva nei prossimi anni. Ciò include i temi urgenti della de-carbonizzazione, della digitalizzazione e dell’agenda normativa dell’Ue”. Il 2021 ha visto coerenti tendenze nei sub-settori delle macchine e attrezzature, con tutti i segmenti di prodotto che hanno registrato una crescita delle vendite compresa tra il 22% e il 30%. Le macchine per calcestruzzo hanno registrato la crescita più forte, leggermente al di sopra dei livelli registrati negli altri settori. Da una prospettiva regionale, i mercati più colpiti nel 2020, in particolare Regno Unito e Spagna, hanno registrato le migliori performance nel 2021, con l’Europa meridionale in crescita nelle vendite secondo un trend superiore alla media. I produttori europei sperano che i “colli di bottiglia” esistenti sul fronte della fornitura creino meno preoccupazioni per il resto dell’anno. Il fronte della domanda rimane decisamente forte e tutti i sub-settori del comparto macchine e attrezzature si aspettavano un miglioramento dell’attività nei primi sei mesi dell’anno in corso. A febbraio di quest’anno, il barometro delle aziende associate CECE ha evidenziato che oltre il 50% dei produttori intervistati registravano ordini inevasi di sei mesi o più.

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Cover Story JEKKO

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Non può essere definita altrimenti, la minigrù JF990, top di gamma del costruttore di Colle Umberto (Tv) all’esordio in Italia. L’abbiamo vista dal vivo, in tutto il suo dinamismo, durante la ristrutturazione di un edificio rustico, nella campagna ferrarese. Con la professionalità di Issa Autogru ad officiare un battesimo d’eccezione nella culla dell’edilizia nazionale

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Da sinistra, Mattia Guidoboni (Issa Autogru), il direttore di cantiere dell'impresa, Maurizio Guidoboni, Alessio Forcolin e Cristina Da Frè (responsabile marketing Jekko)

N

ella campagna ferrarese, la nebbia è ancora una cortina di mistero che avvolge case e persone, senza rivelare del tutto i contorni di un territorio silenzioso ma denso di attività e movimento. Questa sensazione si dipana e diventa più chiara quando arriviamo al limitare di un vecchio edificio agricolo in ristrutturazione; quello che ci si rivela è il profilo di un animale strano, che poi assume i contorni di una macchina prodigiosa, mano a mano che ci si avvicina. Il fulcro, l’obiettivo del nostro sopralluogo tecnico è proprio lei, la minigrù JF990 di Jekko che da pochi mesi approda finalmente al suolo d’Italia, dopo l’acquisto realizzato da Issa Autogru per la propria flotta a noleggio. “Impressionante, eh? Lo dica sinceramente, non si aspettava una macchina del genere”. No, non me lo aspettavo, ha proprio ragione Alessio Forcolin, respon-

sabile commerciale Jekko per il mercato italiano; non mi aspettavo una gru simile, protagonista al centro del cantiere edile più classico e complicato al contempo, dove l’impresa edile Zemolini si trova a svolgere diverse lavorazioni comprensive di sollevamenti, movimentazioni di travi, trasferimenti di materiali nei vari punti in quota dell’edificio. Maurizio Guidoboni, attuale patron di Issa Autogru, testimone odierno di una tradizione imprenditoriale che risale agli anni Cinquanta, ci viene incontro con un sorriso rivelatore. È più che soddisfatto per la “scelta da pioniere” della JF990 di Jekko, la minigrù più grande mai prodotta dalla casa di Colle Umberto, un gigante di opportunità versatili sul fronte in pieno sviluppo dell’edilizia nazionale. “Il talento della JF990 l’abbiamo scoperto proprio con l’impiego sul campo, in molti progetti edili - ci conferma Guidoboni - Qualche anno fa, avevamo

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già scelto, per il nostro parco noleggio, un modello Jekko SPX1275, aggiungendo questa tipologia inedita ai nostri servizi di sollevamento. I nostri clienti hanno scoperto a poco a poco tutte le potenzialità della macchina e la conferma ufficiale arriva oggi, con la JF990. Il motivo è evidente. Oggi, nel mondo delle gru e delle piattaforme aeree, è richiesta al noleggiatore una grande varietà di opzioni disponibili, a misura di ogni richiesta operativa. Parlo della nostra zona di Ferrara, in cui si svolge la maggior parte dell’operatività di Issa Autogru, ma potrei estendere il discorso ad altre zone del territorio emiliano. La Jekko JF990 si rivela la grande macchina che mancava all’edilizia. La struttura del braccio è quella, avanzata, di una gru idraulica per autocarro. Trattandosi di un modello su cingoli, ovviamente richiede un bilico per realizzarne il trasporto in cantiere. Ma una volta allestita e

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Cover Story stabilizzata, la JF990 supera in efficienza e versatilità ogni gru su camion”. Mentre lo sfilo terminale della minigrù cingolata raggiunge il tetto del fabbricato - sotto il controllo preciso dell’operatore, con l’ausilio del radiocomando, implementato per Jekko da Scanreco - noi osservatori tecnici non possiamo che constatare l’agilità di intervento e la velocità dinamica della JF990. “Le posso confermare che questa gru è ideale per un noleggio esteso, in più giorni consecutivi nello stesso cantiere, con un operatore gruista esperto che possa trarne il massimo della produttività - considera ancora il titolare di Issa Autogru - La soddisfazione che ci ha dato questa gru, a poche settimane dall’ingresso nella nostra flotta va oltre ogni attesa. Al momento, abbiamo tre operatori formati da noi appositamente per l’utilizzo della macchina, a disposizione per le richieste dei clienti. Con una funzionalità e un software che riprendono il concetto della gru su camion,

declinandolo alla polivalenza della gru cingolata e stabilizzata nel modo più calibrato ed efficace, gli orizzonti di mercato che ci vengono offerti dall’edilizia sono tra i più ampi che ci potessimo aspettare”.

Orizzonti sostenibili, verrebbe da aggiungere, pensando alla funzionalità elettrica intrinseca nella propulsione bi-energy. La JF990 abbina un motore diesel a gestione elettronica (Deutz TCS3.6 L4) da 55

Una novità senza confronti Difficile trovare un antagonista di razza, allo stesso livello di una gru semovente cingolata come la JF990 di Jekko. Non è questione di marketing, piuttosto una constatazione realizzata con il pensiero a una flotta di noleggio che potrebbe annoverare questa minigrù di alta fascia come asso specialistico nell’integrazione a gru articolate su camion e alle attuali city crane. L’assenza delle necessità di trasporto eccezionale, per Alberto Franceschini, direttore commerciale di Jekko, costituisce un plus commerciale “in grado di conquistare mercati avanzati come quelli del Nord America e del Centro-Nord Europa dove le imprese sono alla ricerca costante di prodotti per differenziarsi sul mercato. Penso ad esempio alla Norvegia, che ha introdotto nel 2021 una nuova normativa di abbattimento delle emissioni anche per le macchine da cantiere. La JF990 è una gru bi-energy, che comprende la propulsione elettrica e questo porta molti vantaggi in relazione alle stringenti richieste di sostenibilità ambientale. Senza contare l’agilità e la multifunzionalità di una macchina ideale per le richieste del noleggio moderno, che mira all’essenzialità e alla polivalenza di macchine e attrezzature”.

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kW (Stage V, Tier 4) all’alternativa di un motore elettrico trifase da 13 kW. L’operatore, a seconda delle situazioni e delle esigenze, può facilmente passare da una soluzione all’altra, con una notevole flessibilità d’impiego negli ambienti esterni come negli spazi chiusi, con un’estensione notevolissima delle facoltà di impiego. “Con la JF990, abbiamo raggiunto un equilibrio perfetto tra performance e dimensioni della gru - rimarca Alessio Forcolin - A tutti gli effetti si tratta di una vera e propria ‘evoluzione della specie’, dove nel progetto di base si sono conservate le dimensioni compatte della macchina (6,75 x 2,14 x 3,45 m), con capacità di estensione verticale ancora maggiori (fino a 41 m) e una potenza di sollevamento

straordinaria, fino ai 21.500 kg. Della minigrù, la JF990 conserva la compattezza, la multifunzionalità conferita da una stabilizzazione variabile e dalla possibilità di convertire la gru in piattaforma aerea, con la facoltà di lavorare in quota fino 36 m (piano di calpestio), per una capacità fino a 200 kg (due persone a bordo). Con un braccio potenziato da jib idraulico e tre prolunghe manuali, la JF può lavorare in orizzontale, in verticale, sorpassando e aggirando gli ostacoli, impiegare il gancio oppure il verricello”. Abbiamo una domanda residua che riporta il discorso sull’indubbia praticità della gru su camion, in molte applicazioni edili. “Certamente, il vantaggio del trasferimento in cantiere potrebbe sembrare prepon-

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derante - interviene Maurizio Guidoboni, dall’alto della sua esperienza - Ma lei dovrebbe considerare le infinite prerogative di una gru come la JF990, rispetto a una qualsiasi gru autocarrata. Innanzitutto, questo modello Jekko può essere trasportato su un bilico, senza zavorra, senza rientrare nella categoria del trasporto eccezionale. Pesa solo 21.800 kg (più 5.000 kg di zavorra rimovibile) e ha il profilo dimensionale di una minigrù, ma può lavorare a tutti gli effetti come una gru articolata su camion di alta fascia. Senza contare che l’attivazione idraulica sul jib permette alla JF990 di installare qualsiasi optional utile al più ampio range di utilizzi alternativi”. Maurizio Guidoboni insiste sull’intuizione di una gru che sembra creata apposita-

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Cover Story mente per cogliere l’attimo favorevole del mercato edile. “La JF990 può sostituire una gru a torre o un’autogrù di media portata sottolinea ancora il titolare di Issa Autogru - La particolarità dei cingoli è un valore di indipendenza e favorisce l’accesso della macchina anche negli spazi più confinati, con un impatto importante sulla sostenibilità logistica del cantiere stesso”. A questa dichiarazione, il complemento tecnico di Alessio Forcolin è puntuale. “Jekko ha sviluppato un software che permette di stabilizzare la gru con infinite combinazioni - aggiunge il responsabile commerciale - Ogni stabilizzatore può essere insediato liberamente, calibrandone angolazione ed estensione. Tenuto conto della posizione degli stabilizzatori e della linea di ribaltamento conseguente, può essere calcolata la pressione di lavoro in modo continuo, con cinque livelli di stabilità visualizzabili per una lettura intuitiva dei diagrammi di carico”. La descrizione tecnica di Forcolin è mirabile e noi siamo egualmente conquistati dalla semplicità operativa del gruista in azione. Parliamo di gruista, al singolare, perché la JF990 può essere gestita in tutto e per tutto da un solo operatore, munito del già menzionato radiocomando. Attivazione, movimentazione e stabilizzazione della gru, installazione del jib e della zavorra. E poi, spazio al sollevamento, nelle situazioni più difficili e specifiche, per la movimentazione di travi, il montaggio di soppalchi, la posa di vetrate e di impianti. Una macchina per l’edilizia del futuro? “Certamente per chi nell’edilizia vede un’opportunità di crescita tecnica e di sostenibilità logistica in cantiere - precisa ancora Maurizio Guidoboni - Con una sola gru, si possono portare a termine più operazioni, risparmiando tempo, spazio e manodopera. In totale sicurezza e con una versatilità di servizio che è in grado di rinnovare il concetto stesso di noleggio nel settore delle costruzioni”. Una gru così importante come la JF990 richiede una strategia commerciale e promozionale che ne faccia comprendere il valore specifico. Nei confronti dei no-

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raccontarci come sono riusciti ad aggiudicarsi lavori in ambiti mai considerati in precedenza, grazie alle minigrù. Questo fatto ci rende certamente molto fieri e ci spinge a continuare sulla linea intrapresa. Ci è stato chiesto più volte se una macchina come la JF990 è da considerare proprio come una minigrù e la risposta è sì, il DNA è sempre lo stesso. Anche se le dimensioni diventano importanti, per noi è una vera e propria minigrù a tutti gli effetti, in quanto offre tutti i vantaggi e le caratteristiche dei nostri modelli più piccoli. La sfida ora è quella di educare il mondo del sollevamento alle potenzialità di queste macchine, indirizzando i professionisti verso un nuovo modo di lavorare, in fasce di mercato ancora tutte da scoprire”.

leggiatori, quindi, Jekko sta compiendo una rivoluzione culturale decisiva. “La JF990 è la macchina più grande nella nostra gamma e non ci spingeremo oltre questa taglia - considera Cristina Da Frè, responsabile del marketing Jekko - Pensiamo di aver trovato il giusto compromesso fra la semplicità di utilizzo di una gru da camion e la versatilità di un mezzo cingolato. Questa intuizione ci apre un’ampia serie di opportunità, nei confronti anche degli operatori meno esperti; avranno ora a disposizione un tipo di gru che gli permetterà di scoprire nuovi ambiti di lavoro. I settori di applicazione di questo tipo di macchine sono infatti in continuo sviluppo. Non solo l'edilizia ma anche le manutenzioni industriali, soprattutto a livello energetico, le potature, le installazione di vetrate e molto altro ancora. Spesso sono i clienti stessi a

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Gru e Autogrù AUTOVICTOR

Una demolizione… a tiro CON L’AUSILIO DI UNA LIEBHERR LTM 1750, LO STAFF DELLO SPECIALISTA PIEMONTESE HA CONTRIBUITO IN MODO FONDAMENTALE ALL’ABBATTIMENTO IN SICUREZZA DELLA TORRE PIEZOMETRICA DELL’ACQUEDOTTO DI GORGONZOLA

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L

a provincia è quella di Milano e l’intervento spettacolare rivela una notevole ingegneria del sollevamento in capo a un autentico specialista delle imprese a filo di precisione. La sede di intervento è Gorgonzola e lo specialista in questione è Autovictor, con la sua Liebherr LTM 1750 in assetto di piazzamento millimetrico all’interno di un contesto residenziale, per la demolizione della torre piezometrica dell’acquedotto. Allestire un sollevamento importante nel cuore di un nucleo urbano richiede una progettazione chirurgica dell’intervento, abbinata naturalmente all’organizzazione di una logistica impeccabile. La squadra Autovictor ha saputo ottimizzare ogni fase di cantiere, coordinandosi con l’impresa incaricata della demolizione, con la polizia municipale e con le esigenze degli abitanti limitrofi all’area dell’intervento.

La progettazione del cantiere “Il progetto è partito nel marzo 2021, con i primi contatti da parte di DAF, la società incaricata delle demolizioni – spiega Alessandro Gino, direttore operativo di Autovictor – In una fase iniziale, DAF era intenzionata a demolire la torre utilizzando esclusivamente gli escavatori, anche in considerazione di un’altezza non troppo elevata. Ma la torre in questione era ubicata proprio nel centro abitato di Gorgonzola, posizionata tra quattro condomini. Quindi, per il contenimento del rumore e delle polveri, e con la volontà di eseguire l’operazione nella massima sicurezza, si è scelta una strada differente. In collaborazione con i tecnici dell’impresa, abbiamo quindi optato per il taglio della torre in varie sezioni che poi sono state rimosse sezione per sezione”.

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La torre piezometrica abbattuta a Gorgonzola rivelava un’altezza di circa 35 m ed era posta a un raggio di 42 m dal centro ralla dell’autogrù utilizzata per le operazioni di sollevamento. La stessa macchina era destinata a movimentare un carico massimo di 49 t. Il cantiere ha richiesto l’utilizzo esclusivo della Liebherr LTM 1750 - vertice attuale della flotta Autovictor - allestita con il braccio base e con 42 m di falcone a volata variabile, fatta eccezione per le operazioni di armamento e disarmo della gru, che sono state svolte da un’altra gru Liebherr ausiliaria LTM 1160. Una macchina decisamente impegnativa come mezzo di supporto, il cui utilizzo è stato giustificato dal la logistica del cantiere stesso; la strada molto stretta ha infatti obbligato ad armare la macchina principale di punta. Dopo il posizionamento della 1750, il braccio tralicciato è stato prelevato dall’autocarro

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Gru e Autogrù e montato proprio in questa particolare configurazione, non essendoci spazio per posizionare la gru ausiliaria a fianco della macchina principale.

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La fase operativa del cantiere ha visto il team della società di demolizione tagliare le varie sezioni della torre, mentre la gru di Autovictor ha proceduto alla ri-

mozione degli stessi elementi. Nel complesso sono stati realizzati 11 tiri, con il sollevamento più pesante al culmine delle 49 t. Otto tiri di gru hanno riguardato

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la rimozione della tazza, mentre gli altri tre sono stati dedicati allo smantellamento delle “gambe” di sostegno della torre piezometrica. Le varie sezioni della torre sono state appoggiate al suolo, successivamente ridotte con escavatori dotati di pinze demolitrici e poi caricate per il conferimento in discarica. “Le difficoltà

Nei minimi dettagli Nello specifico Autovictor si è impegnata nell’ingegneria del sollevamento e si è occupata del perfetto posizionamento della macchina. In collaborazione con l’impresa di demolizione è stata quindi trovata la soluzione per il riempimento della rampa, che è stata portata a livello del piano di campagna al fine di stabilizzare correttamente la macchina deputata ai sollevamenti. Il tutto coordinando l’intervento anche con gli abitanti dei quattro condomini e con la polizia municipale. Il cantiere, compreso il montaggio e lo smontaggio della Liebherr LTM 1750, è durato una decina di giorni, mentre il tradizionale sistema di demolizione avrebbe richiesto almeno un mese di lavoro e avrebbe portato con sé anche notevoli disagi in termini di polveri e rumori. “Tutta la fase di armo della macchina in cantiere è stata molto difficile, visto il posizionamento particolare e gli spazi davvero stretti a nostra disposizione – conclude Alessandro Gino – Impegnativa anche la logistica che ha visto l’arrivo del materiale con una sequenza ben precisa, non avendo spazio in cantiere e non potendo occupare aree al centro dell’abitato, che avrebbero comportato ostacoli alla normale viabilità. Ogni singolo pezzo arrivato in cantiere è quindi stato immediatamente montato sulla macchina e lo stesso, al contrario, è avvenuto per lo smontaggio”.

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Gru e Autogrù

più elevate hanno riguardato certamente il piazzamento dell’autogrù principale sottolinea ancora Alessandro Gino che ha deciso, con la squadra di sollevamento, di sfruttare anche l’ingresso dei box di uno dei condomini presenti nell’area Per posizionare al meglio un piede della Liebherr LTM 1750, si è reso necessario addirittura creare un terrapieno sulla rampa dei garage. Un’impresa davvero straordinaria, dove ogni millimetro si è rivelato vitale per il successo finale dell’operazione”.

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Gru e Autogrù DI STEFANO I.B.A. CRANE

Opera in tre movimenti PER IL SOLLEVAMENTO E LA POSA IN OPERA DI UN IMPALCATO METALLICO DA 100 TONNELLATE SULLA A24, IN PROSSIMITÀ DI L’AQUILA, LA SINERGIA DI AUTOGRÙ, TRUCK CRANE E SOLLEVATORI TELESCOPICI HA PORTATO ALLA PERFEZIONE TECNICA L’ESECUZIONE DELL’INTERVENTO di Vito Di Taranto

L

a Società Strada dei Parchi - concessionaria per le autostrade A24 e A25 – ha affidato al gruppo Toto Costruzioni Generali, nell'ambito dei lavori di Messa in Sicurezza Urgente (MISU), l'attività di ricostruzione di alcuni viadotti sismoresistenti lungo il collega-

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mento autostradale L’Aquila-Roma. Il 21 luglio 2021 è stato effettuato il sollevamento e la relativa posa in opera di uno degli impalcati metallici che oggi costituiscono il nuovo viadotto di Sant’Onofrio, all'ingresso della galleria di San Rocco, in prossimità del casello di Tornimparte (Aq).

Le attività di sollevamento sono state effettuate in collaborazione con l’impresa specializzata Di Stefano I.B.A. Crane, presente in cantiere con gru e mezzi d’opera. Il normale traffico autostradale è stato deviato per lo svolgimento dei lavori, riguardo a entrambi i sensi di marcia, sulle

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Sollevamento impalcato nella posizione 1 di costruzione. In primo piano la Grove GMK6400 posizionata “sul lato Roma” della struttura

rampe del casello di Tornimparte-Campo Felice, momentaneamente chiuso agli ingressi da Tornimparte e nelle uscite da L'Aquila, entrambi adiacenti al viadotto oggetto degli interventi. In questo modo è stato possibile provvedere alternativamente alla demolizione dei vecchi impalcati in cemento armato precompresso e al conseguente adeguamento delle pile. La costruzione dei nuovi impalcati metallici è stata effettuata in loco, sulla corsia interdetta al traffico, dall’impresa C.M.P. International. Il singolo impalcato è caratterizzato da una lunghezza di 38 metri e da una larghezza di circa 7,5. Il peso è di circa 100 tonnellate. Le attività di movimentazione e sollevamento hanno richiesto un’accurata pianificazione soprattutto per l'allestimento delle gru in relazione agli spazi a disposizione per le operazioni. Sono state programmate tre fasi principali, dal sollevamento dell’impalcato al carico su bilico e spostamento dalla posizione 1 di costruzione a quella 2 di posa in opera, fino al varo finale dell'impalcato. Per ciascuna di queste fasi operative, sono state selezionate le necessarie attrezzature, in termini di gru, accessori per il sollevamento e risorse, per garantire la migliore conti-

nuità operativa. In fase di organizzazione del lavoro, è stata subito individuata il punto critico dell’esiguità di spazi trasversali per le movimentazioni dei mezzi, dal momento che si aveva a disposizione per le operazioni la sola corsia autostradale interdetta al traffico (di cui, una fascia di 7,5 m occupata dall’impalcato stesso). Nell’ambito del parco mezzi della ditta Di Stefano sono state selezionate per

l’intervento le autogrù Grove GMK6400 - caratterizzata da un carro sei assi e dalla portata massima di 400 tonnellate -, un’altra Grove GMK5250L-1 a cinque assi, dalle 250 tonnellate di capacità, e altre gru da supporto come la truck crane Eurogru Amici 21.33s (130 tonnellate), su autocarro stradale a quattro assi Iveco e la gru idraulica Palfinger PK 150002 (25 tonnellate), allestita su autocarro Iveco a

Vista “lato L’Aquila” della struttura. Manovre di inserimento del bilico sotto l’impalcato

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Gru e Autogrù Sempre sul “lato L’Aquila”, il piazzamento della gru Palfinger PK 150002 per il sollevamento e rotazione dei supporti dell’impalcato

quattro assi, più due sollevatori telescopici. La posizione di ogni macchina è stata studiata accuratamente per ciascuna delle tre fasi operative.

La prima fase, il sollevamento dell'impalcato metallico Sul lato del cantiere, in prossimità della struttura da sollevare, in direzione Roma, è stata impiegata la Grove GMK6400. Sul lato dell’Aquila, era operativa l’EuroGru Amici 21.33s. Le due macchine sono state assistite dai sollevatori telescopici che hanno preventivamente scaricato le lastre metalliche impiegate come ripartitori di carico nella posizione di lavoro degli stabilizzatori. Il piazzamento della GMK400 è stato pianificato leggermente fuori asse rispetto alla mezzeria della corsia autostradale e dell’impalcato in modo da poterlo spostare, una volta sollevato fino alla quota di circa 4 m, sul margine laterale della corsia medesima. A sollevamento avvenuto, sono stati fatti scivolare fuori sagoma, sempre con l’ausilio dei sollevatori telescopici, i blocchi di cemento impiegati per il sostegno della struttura durante la costruzione.

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La seconda fase, lo spostamento dell’impalcato Dal lato in direzione Roma del cantiere è stato fatto entrare in retromarcia un bilico della flotta Toto Costruzioni (trattore a quattro assi Man, con rimorchio telescopico Faymonville a quattro ele-

menti), posizionato con poche manovre sotto l’impalcato, in asse con la struttura dell’impalcato stesso e con la cabina fuori dalla sua proiezione verticale. Sul bilico erano stati precedentemente caricati, in posizione longitudinale, due supporti in carpenteria metallica diella lunghezza di circa 8 m, appositamente progettati per sostenere trasversalmente l'impalcato sul bilico. Sempre dal lato Roma, è stata fatta entrare a lato della GMK400, la gru Palfinger PK 150002 per il sollevamento e la rotazione dei due supporti. La carenza di spazio trasversale ha richiesto diverse manovre di piazzamento per individuare la posizione ottimale da cui poter aprire gli sfili idraulici dei bracci senza entrare in interferenza con le spalle dello impalcato. È stato quindi sollevato e ruotato di 90° il primo dei supporti, facendo passare le catene di sollevamento attraverso la tralicciatura orizzontale della struttura, e poi con analoghe manovre il secondo. Le due autogrù hanno quindi poggiato l’impalcato sul bilico. Per iniziare le manovre di spostamento della GMK400 in direzione Roma dalla posizione 1 alla 2, da cui poter preparare il varo finale della struttura, sono stati

Piazzamento della gru Palfinger PK 150002 per lo “sfilamento” e il carico delle lastre impiegate nella posizione 1

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Supporto all’impalcato sul “lato Roma”, ruotato in posizione di attesa

fatti rientrare gli sfili del braccio telescopico, sollevati parzialmente i martinetti di appoggio degli stabilizzatori con le piastre di estremità, richiuse parzialmente le travi degli stabilizzatori in modo da poter liberare le lastre di ripartizione dei carico. La gru Palfinger è stata quindi piazzata davanti la GMK6400 in modo da “sfilare” dal lato destro e sinistro e successivamente caricare su cassone le medesime lastre. La stessa macchina è stata quindi spostata nella posizione 2, da cui poter riposizionare le lastre della GMK400 per il varo finale. Parallelamente allo spostamento/ indietreggiamento della GMK400 è iniziato lo spostamento dello impalcato metallico dalla posizione 1 alla 2.

piazzata con apertura totale degli stabilizzatori. Per quest’ultima, la zavorra era di 80 tonnellate. Estratti gli sfili dei bracci sino alla verticale dei punti di aggancio e vincolato il carico con le catene sono iniziate le manovre di sollevamento sotto la

supervisione del titolare della ditta, Sig. Denis Di Stefano, che con canale dedicato ha coordinato i movimenti delle due gru. Tutte le manovre sono state effettuate con velocità ridotta, intervallando frequenti richiami della rotazione libera alternativamente per l’una e l’altra macchina in modo da annullare le componenti orizzontali di tutte le sollecitazioni introdotte dal carico. Una volta che l’impalcato è stato posizionato e la struttura vincolata sulle pile, l’operazione successiva ha previsto il collegamento di una cesta portapersone al gancio della Palfinger - omologata anche come PLE - in modo che gli operatori potessero svincolare le catene di sollevamento e procedere alla chiusura delle gru.

Varo dell’impalcato sulle pile del viadotto S. Onofrio sulla A 24 in prossimità del casello Tornimparte-Campo Felice (Aq)

Terza fase, prelievo dal bilico e varo dell’impalcato Subito dopo l’arrivo del bilico nella posizione 2, con un sollevatore telescopico sono state sistemate le piastre di ripartizione del carico della GMK 5250 (fino a quel momento parcheggiata in posizione fuori ingombro) per la quale era stato pianificato, per il varo in tandem, un piazzamento su fondo stradale “pieno”. Per la GMK6400 è stata invece pianificata la posizione di lavoro sul viadotto parallelo (interdetto al traffico). Operativamente è stata configurata con zavorra di 95 tonnellate ed apertura parziale degli stabilizzatori in modo da poter scaricare il peso più in asse con le due travi metalliche che costituiscono le anime dello impalcato sottostante. La GMK5250L-1, essendo posizionata “sul pieno” è stata

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Gru e Autogrù HIAB

Grandezza tecnologica ARRIVA SULL’AUTOCARRO DELL’INNOVAZIONE LA NUOVA IQ.1188 HIPRO, IL MODELLO PIÙ MAESTOSO E AVANZATO DELLA CASA SVEDESE SOTTO IL DUPLICE PROFILO DELLE PRESTAZIONI E DEL MASSIMO CONTROLLO IN SICUREZZA E FLESSIBILITÀ OPERATIVA

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na gru che non ti aspetti? Piuttosto, la gru che ci si vorrebbe aspettare, nell’era contemporanea del sollevamento. La nuova iQ.1188 HiPro di Hiab è il modello che la casa di Hudiksvall ha sviluppato con l’ambizione di conseguire prestazioni di sbraccio e di portata che potessero eleggerne la vocazione a gru universale, dotata della massima versatilità sia nelle prestazioni verticali che nello sbraccio ottimizzato, con la possibilità di aggiungere l’uso dedicato del jib.

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Proprio lo sbraccio, con prestazioni di vertice conferite da un design senza compromessi, è l’elemento preponderante della nuova gru. La configurazione

9+6 estensioni, o quella a 10 sono altrettante versioni pratiche per eseguire i lavori più impegnativi. Progettata secondo criteri adatti al suo uso finale, elementi chiave come il peso e la compattezza degli ingombri

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Valore integrato Elenchiamo, in una sintesi ideale, le caratteristiche innovative salienti della nuova iQ.1188 HiPro. Partiamo dal design V-12 Power. La forma del profilo delle sezioni-braccio studiata da Hiab garantisce leggerezza a fronte di prestazioni superiori, seguendo un concetto di progettazione avanzato. In secondo luogo, l’implementazione del jib 115Q-6 garantisce la possibilità di scavalcare gli ingombri più complessi. Sempre sul fronte della leggerzza, la Hiab iQ.1188 HiPro hgarantisce prestazioni da 110 tm ma con la compattezza e l’agilità di una gru da 90 tm, lasciando più libertà sul tipo (e sul costo effettivo) delle possibili installazioni. Infine, la scelta fra le numerose configurazioni previste, dalla basica E-8 fino alla E-9 con JIB E-6 per la massima flessibilità di lavoro, culmina con il maggiore sbraccio conferito dalla versione E-10.

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Gru e Autogrù sono stati considerati dai progettisti come fattori determinanti, fin dall’inizio del concepimento della iQ.1188 HiPro. Parliamo di tecnologia avanzata. Innanzitutto. Alla base dell’“intelligenza” della gru, troviamo il sistema di controllo proprietario SpaceEvo, per una connettività di estrema precisione e facilità d’uso. Le funzioni avanzate assistono anche l’operatore meno esperto per evitare manovre incongrue e conseguenti danneggiamenti, sempre nell’ottica di un lavoro da eseguire rapidamente e nel modo più efficiente. L’ulteriore avanzamento del sistema di controllo SpaceEvo si abbina idealmente all’introduzione del nuovo telecomando CD4 (CombiDrive 4) valorizzato nelle funzioni di sicurezza dalla modalità Confirm View che identifica la posizione dell’operatore, insediando gli stabilizzatori solo nei punti dove l’utilizzatore stesso ne abbia completa visibilità. Parlando delle prestazioni, a impressionare, della nuova gru di Hiab, è lo sbraccio di oltre 36 m in orizzontale,

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che supera i 40 m in verticale. A questo sviluppo poderoso si aggiunge l’elevata capacità di sollevamento (fino a 9.401 kg, pari a 83.719 kgm in versione E-10), l’impianto compatto e la leggerezza che anche su autocarri a quattro assi, lasciando spazio per un ulteriore carico utile). Dal punto di vista strutturale la principale innovazione tecnologica è rappresentata dal design del braccio V12-Power; l’impiego di acciai ad alte prestazioni ha permesso la realizzazione di una struttura con sezione dodecagonale, in grado di ottimizzare le prestazioni meccaniche a vantaggio del contenimento del peso complessivo, della versatilità d’uso della gru, del contenimento dei consumi di combustibile e dei costi operativi.

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L’innovativo design leggero, l'aggiunta del Cyclone tank di serie e la compattezza del telaio della gru, assicura ai clienti molto più spazio a bordo installazione per trasportare materiali per la loro attività. Il carico utile a disposizione riduce la necessità di andare avanti ed indietro con il magazzino e deposito, contribuendo a diminuire i consumi di carburante e migliorando i costi d’uso. Naturale la soddisfazione che si evince anche nella filiale italiana di Hiab. “La nuova gru retrocabina Hiab iQ.1188 HiPro nasce con l’obiettivo di aumentare la capacità operativa e il ritorno economico di attività del cliente - conferma Stefano Brusa, Marketing Manager di Hiab Loader Cranes H&S - Si tratta di un prodotto unico nel suo genere che, oltre a posizionarsi in modo chiaro nel

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mercato, indica le direttrici dello sviluppo dei modelli del futuro. La grande partecipazione alla presentazione live streaming della iQ.1188 HiPro ha testimoniato l’interesse nei confronti delle molte innovazioni introdotte con questa nuova gru Hiab e ci ha dato l’opportunità di interagire con gli operatori del settore, traendo nuovi interessanti spunti per migliorare ulteriormente l’attività di ricerca e sviluppo”. A seconda del numero delle estensioni del braccio, la gru retrocabina Hiab iQ.1188 HiPro è disponibile in tre versioni (E-8; E-9; E-10), con sei estensioni del jib 155Q-6 opzionale (solo per E-8 ed E-9), equipaggiabile anche con una prolunga a gancio rialzato, tutte predisposte per l’installazione con le soluzioni Hiab FrameWorks.

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Gru e Autogrù LIEBHERR

Crescere nella tempesta IL FATTURATO DEL GRUPPO NEL 2021 RIVELA UNO STRAORDINARIO COLPO DI RENI, CONTRO OGNI VISIONE FUNESTA SULL’ECONOMIA GLOBALE, TRA SCARSITÀ DI APPROVVIGIONAMENTI E INSTABILITÀ POLITICA MONDIALE. FIDUCIA E STRATEGIE EFFICACI SONO PIÙ FORTI, OGGI, DI OGNI ROVESCIO PLANETARIO

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N

ei marosi della situazione politica e finanziaria internazionale, c’è chi riesce a fare, della manifattura più potente su larga scala, un fronte di resistenza pervicace e imbattibile. Parliamo di Liebherr, un gruppo che nel 2021 ha realizzato il fatturato sorprendente di ben 11.639 millioni di euro. Per corroborare la sensazione di spinta propulsiva al mercato, va aggiunto che, nel confronto con il 2020, il gruppo ha registrato un aumento di 1.298 millioni di euro, pari al 12,6%; vale a dire che Liebherr, nel complesso delle proprie attività industriali, è quasi riuscito a eguagliare il precedente anno record del 2019 in termini di ricavi totali. “Le condizioni generali per le aziende manifatturiere si sono rivelate difficili anche nello scorso anno finanziario commentano le note ufficiali dal quartier generale Liebherr - A partire dal secondo

trimestre del 2021, diverse materie prime, componenti ed elementi elettronici sono diventati in parte difficili da reperire. Di conseguenza si sono registrati prezzi più alti e colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento globale. Ciononostante, Liebherr ha aumentato il suo fatturato in modo significativo rispetto all'anno precedente. Il Gruppo è cresciuto in undici dei suoi 13 segmenti di prodotti e in quasi tutte le sue regioni di vendita”. Il fatturato dei segmenti di prodotti del movimento terra, della tecnologia di movimentazione di materiali, delle macchine speciali per le fondazioni, delle gru cingolate e mobili, delle gru a torre, della tecnologia del calcestruzzo e dell’industria

mineraria ha raggiunto un totale di 8.009 milioni di euro, superando del 17% i valori dell'anno precedente. Nei segmenti delle gru marittime, aerospace e tecnologie di trasporto, meccanica di precisione e sistemi di automazione, refrigerazione e congelamento nonché componentistica e hotel, Liebherr ha ottenuto un fatturato totale di 3.630 milioni, corrispondente a un aumento del 3,9% rispetto all'anno precedente. All'interno dell’Unione Europea, tradizionalmente la regione di vendita più forte per il Gruppo, il fatturato si è dimostrato un’autentica rivelazione di ottimismo. Tassi di crescita elevati sono stati registrati in quasi tutti i mercati Ue, con uno

Le prospettive per l’anno in corso Il Gruppo Liebherr ha iniziato l'anno 2022 con una situazione ordini molto buona. Le opportunità derivano dal previsto aumento della domanda nei vari settori industriali in cui il Gruppo Liebherr è attivo. Tuttavia, a causa della guerra in Ucraina si stanno già registrando impatti negativi sulle attività del Gruppo. Liebherr sta monitorando e valutando quotidianamente l'attuale situazione in Ucraina e in Russia e attualmente sta allineando le sue attività legate alla Russia alle molte sanzioni imposte al Paese. Allo stesso tempo, permangono le incertezze dovute alle restrizioni legate alla pandemia, gli effetti del forte aumento dei prezzi per molti beni e servizi, la scarsità di alcune materie prime e la mancanza di manodopera qualificata, così come i colli di bottiglia in varie catene di approvvigionamento. Infine non ci sono ancora incertezze in merito all’impatto che avranno le misure di politica fiscale e monetaria sul Gruppo Liebherr. Tuttavia, nonostante le difficili condizioni generali, Liebherr è cautamente ottimista sull'andamento dell'anno.

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Gru e Autogrù

sviluppo superiore alla media in particolare in Francia. Al di fuori dell'Unione, un aumento significativo arriva dal Regno Unito. A livello mondiale, poi, Liebherr si è sviluppata positivamente in America del Nord, ma generalmente in tutto il Nuovo Continente, anche al Centro e in America Latina (con un forte impulso alla crescita riscontrato soprattutto dal Brasile). Il Gruppo ha registrato cali nelle vendite in Africa e nel Vicino e Medio Oriente, mentre l'anno finanziario si è concluso con un moderato aumento in Asia e Oceania. Nel 2021, il Gruppo Liebherr ha ottenuto un profitto netto di 545 milioni di euro, superiore al livello pre-pandemia. I risultati operativi e finanziari sono aumentati significativamente rispetto all'anno precedente. Nell'anno finanziario 2021 è cresciuto nettamente, inoltre, il numero di dipendenti. Alla fine del 2021, il gruppo Liebherr conta 49.611 dipendenti in tutto il mondo, 1.686 in più dell'anno precedente.

progresso tecnologico dei settori rilevanti. Per questo Liebherr ha investito, nel 2021, 559 milioni di euro nella ricerca e sviluppo. Gran parte di questi fondi è stata utilizzata nello sviluppo di nuovi prodotti. Sono state avviate e portate avanti numerose collaborazioni con università, istituti d'istruzione superiore e istituti di ricerca. Le tecnologie alternative della catena cinematica continuano a essere al centro dei progetti di ricerca, secondo un approccio aperto a tutte le tecnologie. Nel 2021 ha

lavorato, ad esempio, sui motori a combustione alimentati a idrogeno e sulle loro tecnologie di iniezione, oltre che sugli azionamenti elettrici (tra i progetti specifici, possiamo menzionare due modelli di betoniere completamente elettriche su telaio a cinque assi, i due escavatori cingolati elettrici R 976-E e R 980 SME-E e le gru cingolate LR 1160.1 unplugged e LR 1130.1 unplugged alimentate a batteria). Con l'inizio della fase di sviluppo della prima gru offshore completamente elettrica, Liebherr

Tradizione di investimento in ricerca e sviluppo Come gruppo di società e divisioni ad alta tecnologia, Liebherr si è posto l'obiettivo di intervenire in modo determinante nel

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ha iniziato il processo di elettrificazione del proprio portafoglio di prodotti in questo settore. Liebherr ha anche preparato diverse linee di prodotti per l'impiego di oli vegetali idrogenati (HVO) come carburante. I siti produttivi di Ehingen e Kirchdorf an der Iller (entrambi in Germania) alimentano sin da ora tutte le macchine con il carburante neutro per il clima come standard di fabbrica. La digitalizzazione è un altro tra gli obiettivi prioritari di sviluppo. È stata anche lanciata una nuova serie di frigoriferi e congelatori con tecnologie di raffreddamento a risparmio di risorse e interconnessione digitale. Inoltre, le tecnologie esistenti per il controllo remoto, l'automazione e il collegamento in rete sono state ottimizzate in diversi segmenti di prodotti ed è stata ampliata la Remote Service App di Liebherr. Degno di menzione è anche lo sviluppo di due sistemi di assistenza per i camion da miniera che, tra le altre cose, sono dotati di un sistema automatico di assistenza allo sterzo e riducono lo sforzo del conducente così come il consumo di carburante.

Produzione, vendite e servizi di assistenza Investimenti per complessivi 742 milioni sono confluiti negli stabilimenti produttivi e nella rete di assistenza e distribuzione mondiale. Il livello di investimenti è quindi aumentato di 137 milioni rispetto all'anno precedente. A fronte di questi investimenti, gli ammortamenti sono stati pari a 507 milioni. Nel segmento della tecnologia del calcestruzzo è entrato in funzione un nuovo impianto di produzione (Liebherr-Concrete Technology Marica EOOD di Plovdiv, in Bulgaria) fche ornisce alla Liebherr-Mischtechnik GmbH di Bad Schussenried (Germania) i preassemblaggi per le betoniere e ne produce la struttura in acciaio. Per espandere ulteriormente la propria presenza sul mercato asiatico e soddisfare l'elevata domanda dell'industria eolica e delle costruzioni, sono iniziati i lavori per la costruzione di un nuovo stabilimento di componenti in Cina. La Liebherr Components (Dalian) Co., Ltd. produrrà, dalla fine del 2022, grandi cuscinetti volventi, trasmissioni

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e cilindri idraulici nella sede di Dalian. Inoltre, una nuova linea di montaggio per trasmissioni è stata realizzata in India. È stato anche approvato un ampliamento su larga scala dello stabilimento di Ehingen (Germania). In questo sito, entro il 2030 verranno gradualmente investite risorse nell'espansione al fine di aumentare significativamente la capacità di produzione e soddisfare il continuo aumento della domanda di gru mobili e cingolate. In parallelo, il gruppo ha continuato a espandere la propria infrastruttura di vendita e di assistenza. In Austria, sono stati creati nuovi centri logistici a Telfs e Bischofshofen ed è cominciata la costruzione di un nuovo centro di vendita per macchine edili a Puch/Urstein. A Dettingen / Iller (Germania) Liebherr ha ampliato la sua infrastruttura di vendita e assistenza per le macchine edili con un nuovo edificio amministrativo e per le riparazioni. Inoltre, una nuova sede centrale per Liebherr (China) Co., Ltd. è stata stabilita a Shanghai e anche la sede centrale di Liebherr a Panama ha subito una significativa espansione.

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Gru e Autogrù F.LLI FERRARI

Generazione di Fenomeni DUE CONTESTI DIVERSI PER UN SOLO VALORE, QUELLO DELLE GRU AUTOCARRATE NEW AGE IN GRANDE EVIDENZA NELL’EDILIZIA COMPLESSA DELL’ALTA MONTAGNA. IN VAL GARDENA, LA FORZA ECLETTICA DELLA 9445C E LA FORMIDABILE VERSATILITÀ DELLA NUOVA 9661CC HANNO CONQUISTATO LA FIDUCIA DEI CLIENTI FINALI PIÙ ESIGENTI

I

n Alto Adige, l’aria è sempre frizzante e invita l’avventore mattutino ad essere sempre reattivo e vigile. Soprattutto se si tratta di un lavoratore edile, impegnato in uno dei numerosi cantieri residenziali dislocati sul territorio di Bolzano e della Val Gardena. Con la guida

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preziosa dello staff tecnico-commerciale F.lli Ferrari, oltre alla corroborante aria montana della zona, abbiamo provato la sensazione più piena della potenza e della precisione operativa che contraddistingue la nuova linea New Age delle gru idrauliche su autocarro progettate e prodotte

dal costruttore d Poviglio (Re). Il concessionario Werkstätte Frei di Cornedo All’Isarco ha condotto su queste montagne il successo dei modelli ad alte performance e la fedeltà del titolare, Horst Frei - a capo dell’azienda commerciale e delle attività di allestimento gru e rimorchi - è ripagato

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dalle prestazioni di queste macchine, apprezzate da ogni impresa di costruzioni, trasporti e movimentazioni industriali che richiedono performance al vertice della categoria - con il valore aggiunto di una sensibile compattezza di integrazione e ingombro del mezzo d’opera. Ci troviamo, nella prima tappa della nostra trasferta, proprio all’interno di un cantiere edile, con una gru 9445C della

generazione New Age, nel segmento delle 40-44 ton, predisposta, come spiega Horst Frei “secondo un assetto che prevede tre allestimenti intercambiabili dell’autocarro: con cassone trilaterale e gru; con ribaltabile posteriore da cava; oppure con pianale dotato di rampe per il trasporto di macchine operatrici. Contando, in più, sull’implementazione del fly jib (un accessorio che amplia ancora di più le pos-

sibilità di sbraccio), l’operatore dell’impresa edile può utilizzare la gru nel modo più polivalente richiesto da un ciclo di lavorazione diviso tra carichi, trasporti, montaggi, spostamento di attrezzature, e molto altro ancora, seguendo puntualmente e nel modo più agile le necessità di intervento quotidiane”. “Questa gru dell’ultima generazione F.lli Ferrari sembra fatta apposta per un

Potenza di nuova generazione La gamma di gru su autocarro F.lli Ferrari, con il lancio sul mercato della nuova linea da 60 tm alla propria serie New Age, ha realizzato poco più di un anno fa - l’importante aggiornamento della propria gamma nella fascia di modelli dalle dimensioni medio-grandi (nell’ambito di un’offerta di prodotto che oggi comprende modelli dalla capacità operativa che va da 1 a 165 tm). La nuova famiglia di gru da 60 t/m è rappresentata dai modelli 9601C e )661C, ciascuno con due opzioni-jib, in versione J1206 Light Jib per il sollevamento orizzontale e J2006 Heavy Jib per il sollevamento verticale. La dotazione può prevedere inoltre il sistema di controllo standard (per la 9601C) o proporzionale (9661C). Le caratteristiche tecnologiche saliente includono il sistema di livellamento automatico (assetto automatico del telaio in posizione orizzontale, a vantaggio di migliori prestazioni della gru), il rilevamento automatico dell’operatore (applicato allo stabilizzatore più prossimo all’operatore, escludendo ogni evenienza di contatto), il controllo stabilizzatore anteriore (a vantaggio del controllo di sovraccarico e stress del telaio), il Kit di installazione compatto (per insediare le tubazioni in assetto alternativo, per un allestimento più compatto della gru sul camion), il diagramma di carico dinamico (verifica anticipata della capacità di sollevamento della gru in base alle condizioni di stabilità dell’autocarro) e la funzione Magic Touch (ricovero del braccio in posizione di riposo e ritorno automatico in configurazione operativa, nelle fasi di trasporto e di lavoro). La linea New Age è prodotta in Italia, negli stabilimenti F.lli Ferrari di Poviglio (Re), e progettata in conformità alla norma EN12999, con certificazioni ISO 9001: 2008 e ISO 14001: 2004.

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mercato in decisa ripresa, come quello dell’edilizia locale - conferma Francesco Fasano, area manager del marchio emiliano - Si tratta di un modello prescelto

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dalle imprese per assolvere più funzioni operative all’interno di uno stesso cantiere. In questo territorio della Val Gardena, le opere in legno e muratura sono molto

richieste e una squadra di operatori può dover spostarsi da un cantiere all’altro, impiegando lo stesso mezzo d’opera per guadagnare tempo prezioso e svolgere

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molti compiti contemporaneamente. Una gru come la 9445C è l’ideale per accompagnare ogni fase del lavoro, anche nella posa di manufatti difficili da installare, come le vetrate che richiedono l’utilizzo di accessori particolari come le ventose. Il vantaggio dell’antenna fly jib è evidente, perché offre la possibilità di raggiungere zone di intervento su più piani oppure sotto le coperture, con una dinamica di snodo molto duttile che contempla anche un’operatività con angoli in negativo”. La seconda tappa del nostro viaggio da osservatori tecnici prevede il trasferimento successivo in un’altra valle del territorio bolzanino. meravigliosa 9661C in forza alla flotta Sarnertec – impegnata nella posa di barriere paramassi d’acciaio sui versanti franosi – ha rivelato l’efficienza di un sistema di controllo proporzionale che conferisce precisione e sicurezza alla movimentazione, la rilevanza di una capacità di sollevamento superiore e l’abbinamento di leggerezza e compattezza che ne candidano il modello a campione di categoria, con la migliore capacità di sollevamento attualmente disponibile in questo segmento di mercato. I vantaggi per l’operatore sul fronte dell’edilizia e dei servizi? Carichi utili più elevati e maggiore rapidità di funzionamento, in virtù del doppio biellismo, del secondo angolo negativo del braccio – fino a otto estensioni - della rotazione continua e del prezioso radiocomando multifunzione. “Il sistema di controllo proporzionale implementato sulla 9661C conferisce alla gru una capacità di sollevamento superiore del 10% rispetto ai sistemi di controllo standard - sottolinea ancora Francesco Fasano - Nel caso della 9661C, in questa applicazione con le barriere parafassi è evidente, oltre alla capacità elevata, la grande velocità operativa. Le caratteristiche delle gru New Age, inoltre, a sostegno della multifunzionalità in ogni situazione, sono rafforzate dalla disponibilità di una vasta gamma di accessori e opzioni, per ottimizzare la configurazione delle gru in base alle applicazioni e alle richieste specifiche di mercato”.

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Gru e Autogrù GROVE

Due Comete a Wilhelmshaven ABBIAMO VISTO DAL VIVO, NELLO STABILIMENTO-QUARTIER GENERALE MANITOWOC IN BASSA SASSONIA, LA “MAGNIFICA COPPIA” A CINQUE ASSI CHE PUÒ COSTITUIRE UNO STANDARD IMPORTANTE PER LA PREFABBRICAZIONE E L’OPERATIVITÀ PIÙ VERSATILE NELLA CATEGORIA DELLE 120-150 TON

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on è passato molto tempo dall’euforia delle Giornate del Sollevamento - concluse con successo nello scorso autunno tra gli spazi affollati dello

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stand Manitowoc - prima che la forza di convinzione della squadra Grove riprendesse a estendere, nelle settimane successive, l’impeto di una programmazione che ha già conquistato un gruppo

nutrito di clienti e osservatori tecnici. In Europa e, soprattutto, nell’Italia dei grandi protagonisti del crane service. Il punto di partenza è il grande evento denominato GMK Days 2021 - dal 17 al

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19 ottobre scorsi - che ha aperto le porte dello stabilimento Manitowoc di Wilhelmshaven, in Bassa Sassonia, a una folta rappresentanza di noleggiatori e professionisti del nostro sollevamento nazionale. Al centro delle giornate tecniche - dedicate alle strategie di prodotto del costruttore americano in Europa - una presentazione d’eccezione che ha rivelato molto degli intenti futuri del mar-

chio. Ovvero, la rivelazione delle due nuove autogrù multistrada che si apprestano a conquistare i favori di un pubblico attento e interessato alle soluzioni di sollevamento più flessibili in molti ambiti di intervento, soprattutto in relazione ad applicazioni come i montaggi industriali e la prefabbricazione. Noi eravamo presenti ai GMK Days e possiamo assicurarvi che lo sguardo dei

crane master di casa nostra era tutto per la coppia inedita di star a cinque assi. I loro nomi? GMK5150XL e GMK5120L-1, identificate da lunghezze del braccio rispettive (ed eccezionali) da 68,7 e 66 m, con portate da 150 e 120 ton. Nel palcoscenico allestito nel grande piazzale di Wilhelmshaven, inoltre, i noleggiatori italiani hanno potuto ammirare dal vivo, per la prima volta, il nuovo modello Gro-

Sei assi di fluidità reattiva Durante gli eventi dedicati alle gru multistrada Grove, come abbiamo anticipato prima, i clienti hanno potuto vedere per la prima volta il nuovo modello GMK6400-1, dopo l’anteprima virtuale del 2020 alla kermesse di Las Vegas. In grado di affrontare progetti di sollevamento che normalmente richiederebbero un modello a sette o otto assi, questa gru multistrada da 400 t è dotata di un sistema idraulico molto reattivo, con un flusso più rapido al sevizio di una velocità operativa più elevata e di una movimentazione ancora più fluida delle sezioni-braccio. Rispetto alla versione precedente - il modello GMK6400 - l’implementazione del sistema di controllo elettronico CCS di Manitowoc assicura l’ottimizzazione delle prestazioni, per un funzionamento ancora migliore grazie alla gestione puntuale di ogni funzionalità. In più, con l’aggiunta del posizionamento variabile degli stabilizzatori MAXbase, anche le portate del braccio principale risultano più elevate.

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Gru e Autogrù ve a sei assi GMK6400-1, presentato al Conexpo 2020 di Las Vegas solo in forma virtuale. Le due macchine, in marcia di fronte agli specialisti nazionali delle gru mobili, hanno esibito innanzitutto la potenza e la sostenibilità dei nuovi motori Mercedes Benz a sei cilindri Euromot 5 - che consentono a tutte le gru multistrada Grove di impiegare carburante diesel HVO, riducendo le emissioni di CO2 fino al 90%, nel rispetto degli standard normativi più stringenti nei cantieri odierni. Poi, la potenza del sollevamento, per entrambi i modelli, ha fatto il resto. La sorpresa per cominciare dalla Grove GMK5120L - è quella dello sbraccio laterale, favorito dall’elemento principale da 66 m (in grado di raggiungere i 90 m con l’aggiunta di prolunga e falcone o jib). La versatilità tipica di una gru taxi per ogni applicazio-

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Gru e Autogrù ne è comprovata dalle dimensioni, con una larghezza di ingombro del carro di soli 2,75 m e una lunghezza complessiva di circa 14 m, a tutto vantaggio di una maggiore flessibilità rispetto a gru della stessa categoria e a fronte di una notevole riduzione delle problematiche e dei costi di trasporto - va considerato che questa cinque assi può prendere a bordo, in tutta scioltezza, una quota di contrappeso sorprendente, a prescindere dalle configurazioni necessarie (10 t, 12 t o 16,5 t per assale) e può contare sulla straordinaria manovrabilità conferita al mezzo dalla dotazione delle sospensioni indipendenti Megatrak di Grove. La seconda meraviglia in primo piano, il modello GMK5150XL, è un’autentica dedica a uno dei settori più frequentati dai noleggiatori italiani: quello del montaggio di elementi prefabbricati in calcestruzzo. Maggiore portata rispetto a qualsiasi normale autogrù da 150 ton, a fronte

di una lunghezza del braccio superiore a quella della maggior parte delle macchine da 220 ton oggi disponibili sul mercato. Questa carta d’identità è comprovata dal fatto che a 68,7 m (altezza massima del braccio principale) la gru è in grado di sollevare fino a 8,1 t, a 66 m assicura 9,4 t e a quasi 60 m culmina addirittura a 12,7 t. Nessun’altra gru sul mercato, effettivamente, è in grado di eguagliare questi diagrammi di carico. L’agilità di impiego è garantita, inoltre, come per la nuova GMK5120L-1, dalle sezioni di contrappeso intercambiabili che semplificano la logistica e la movimentazione della macchina in cantiere, con una gamma altrettanto flessibile di configurazioni dello stesso contrappeso - le configurazioni-taxi partono da 1 t di contrappeso, mentre per quelle che prevedono un limite di 12 t per assale, il modello GMK5150XL può trasportare fino a 10,2 t di contrappeso. Inoltre, la configurazione per contrappe-

so pesante in circolazione su strada (16,5 t per assale) consente di condurre il mezzo addirittura con 30,9 t di contrappeso a bordo. Dimensioni compatte d’eccezione anche in questo caso, per una gru a cinque assi, con la stessa larghezza di soli 2,75 m, per il più agevole accesso in cantieri di qualsiasi dimensionamento, e implementazione del sistema MAXbase di Grove, in grado di ottimizzare facilmente la configurazione della gru, calibrando la posizione più efficiente per realizzare il tiro, in rapporto alle condizioni di lavoro e alla logistica del cantiere stesso. Sia il modello GMK5120L che il modello GMK5150XL sono dotati di cabine di guida Grove di nuova generazione, che assicurano all’operatore un maggiore comfort e comodità. Grazie al nuovo design della cabina di guida, l’operatore è seduto a una distanza di 235 mm in più dall’asse centrale della gru, per una visibilità e una manovrabilità ai vertici del mercato.

Foto di gruppo per i noleggiatori e lo staff di Manitowoc Crane Group Italy, ospiti ai GMK Days di Wilhelmshaven

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Gru e Autogrù TADANO

La Prima del Futuro MODELLO A DUE ASSI DA 40 TON, RAPPRESENTA LA NASCITA DELLA NUOVA SERIE AC SULL’ORIZZONTE DI UN’INTEGRAZIONE DI PRODOTTO COMPLETA. SI CHIAMA AC 2.040-1 ED È IL PRIMO FRUTTO DI UN’INNOVAZIONE CHE COINVOLGE TECNOLOGIE E PROCESSI DI FABBRICA, NELLA STRATEGIA-TANDEM AVVIATA NEGLI STABILIMENTI TEDESCHI DI ZWEIBRÜCKEN E LAUF

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rriva sul mercato la nuova autogrù Tadano AC 2.040-1 e subito l’aria che tira è quella di un’innovazione assoluta. Si tratta della prima gru multistrada svilup-

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pata in tandem dai due stabilimenti Tadano in Germania, a Lauf e a Zweibrücken, il primo della futura famiglia Tadano AC, nel segno dell’annunciata (e ormai completata) armonizzazione dei marchi

Tadano e Demag. Tutte le gru del Gruppo Tadano, d’ora in poi, saranno commercializzate esclusivamente con il marchio Tadano. “Questo lancio sul mercato rappresenta qualcosa di molto speciale per noi.

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La nuova gru AC 2.040-1 riunisce il knowhow di Zweibrücken e Lauf ed è quindi la prima gru a coniugare il meglio di due mondi produttivi – sottolinea, non senza orgoglio, Frank Schröder, vicepresidente della All Terrain Crane Product Line Tadano – La gru AC 2.040-1 anticipa un aspetto che caratterizzerà in futuro tutte le gru Tadano: è la prima gru della nuova famiglia

Tadano AC. I modelli futuri erediteranno infatti tutti lo stesso DNA della gru AC 2.040-1: comando gru, cabina e tecnologie omogenei. Al tempo stesso, la gru AC 2.040-1 fa parte dell’offensiva dell’azienda a favore dell’innovazione, a seguito all’annuncio che nei prossimi anni verranno lanciati sul mercato 15 nuovi modelli di gru, tutti a marchio Tadano”.

L’orgoglio di Frank Schröder è condiviso naturalmente anche dal CEO di Tadano, Jens Ennen. “Il motto della nostra strategia a marchio singolo è ‘La vostra passione, il nostro DNA’ – afferma il Ennen, spiegando il concetto alla base di questa strategia – Per noi, le gru sono molto più di un semplice prodotto. Questo motto vuole esprimere un aspetto comune

E-Pack, opportunità per gli eco-cantieri In opzione, per l’allestimento della nuova Tadano AC 2.040-1 è disponibile anche l’E-Pack, premiato come innovazione di settore anche negli Esta Awards dell’anno scorso. Consiste in un motore elettrico da 32 kW che consente alla gru una funzionalità silenziosa e senza emissioni, richiesta in modo stringente da numerose normative di cantiere europee per il lavoro all’interno di edifici o durante il lavoro notturno, nelle aree residenziali. La nuova gru a due assi, quindi, è il terzo modello Tadano AC, insieme alle gru (rinominate, in base alla nuova definizione della gamma) AC 3.045-1 City e AC 4.080-1, a utilizzare l’E-Pack. La AC 2.040-1 ha ereditato, inoltre, la dotazione della cassetta porta-attrezzi nella parte posteriore, mutuata dal modello storico Tadano ATF 40G-2; un elemento di deposito realizzabile con o senza ripiano in legno (sempre rimovibile). Una soluzione molto apprezzata dai clienti Tadano che rientrerà, secondo i piani de marchio, nell’allestimento di tutte le future macchine della famiglia AC.

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Gru e Autogrù

esclusivo: nessun altro produttore si concentra risolutamente sulla tecnologia di sollevamento come lo facciamo noi. Questo vale sia per la nostra azienda nel suo complesso, sia per ogni singolo dipendente. Per noi, ogni sollevamento è importante tanto quanto per il cliente che lo realizza”. Per la AC 2.040-1, gli ingegneri Tadano di Lauf e Zweibrücken hanno riunito il meglio di due mondi progettuali. Come in tutti i futuri modelli, sulla nuova autogrù è presente l’innovativo sistema di comando IC-1 Plus, con determinazione automatica del contrappeso, rilevazione-radar della capacità di sollevamento e visualizzazione dell’area di lavoro. Questo modulo funzionale vanzato è in grado di determinare la capacità di tiro della gru per ogni posizione del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della torretta. Questo significa che la AC 2.040-1 potrà sempre sfruttare la massima capacità di sollevamento disponibile con qualsiasi configurazione, anche asimmetrica, degli elementi di stabilizzazione. Questo vantaggio è subito evidente considerando il

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sistema Flex Base, che consente una regolazione infinitesimale degli stessi stabilizzatori. Il nuovo modello AC 2.040-1 è inoltre equipaggiato con il sistema di telecamere Tadano Surround View, avan-

guardia esclusiva sul mercato di settore, con la facoltà di mostrare graficamente le lunghezze di sfilo massimo consentito degli stabilizzatori e il raggio di rotazione della gru. Il Tadano Surround View è

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lo strumento perfetto per ottimizzare il posizionamento della gru in cantiere; anche nelle fasi di trasferimento su strada, il sistema è un supporto oltremodo valido per riconoscere, ad esempio, pedoni e ciclisti in prossimità di una curva. La dotazione a bordo della nuova AC 2.040-1 include inoltre la funzione di controllo a distanza IC-1 Remote che mostra sul monitor la posizione e gli stati operativi dell’autogrù, per una gestione efficiente che può estendersi a un’intera flotta di modelli Tadano. Il sistema supporta la pianificazione dell’utilizzo e della manutenzione ordinaria, a garanzia della massima disponibilità possibile della gru per ogni attività programmata dal cliente finale. Con IC-1 Remote, inoltre, si possono leggere i codici di errore, a beneficio

dei tecnici dell’assistenza che potranno così recuperare i dati rilevanti a distanza, analizzare le anomalie e quindi diagnosticare e intervenire velocemente per la risoluzione dei problemi funzionali della macchina. La gru AC 2.040-1 offre tutta una serie di vantaggi tipici dei modelli Tadano che costituiranno la nuova generazione di gamma. Il dettaglio di comfort è affidato, per questo e per gli altri modelli a venire, a una cabina dal design particolarmente ergonomico, finora implementata esclusivamente sulle gru multistrada prodotte a Zweibrücken. A seguire, la compattezza e il dinamismo della macchina. Il carro a due assi e le dimensioni estremamente contenute rendono il modello perfetto per l’impiego nei cantieri dallo spazio opera-

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tivo limitato, e un’eccezionale manovrabilità per l’accesso nelle aree più anguste è conferita dall’asse posteriore sterzante - con il benefit di automatismi programmati per affrontare raggi di svolta stretti e sterzate a granchio. Anche nella circolazione su strada, le dimensioni compatte e il peso ottimizzato della AC 2.040-1 fanno di questo modello una perfetta “gru taxi”, in grado di trasportare fino a 1,1 ton di contrappeso senza superare il limite delle 12 ton previsto per carico assiale. Dotata di un moderno motore Cummins (Stage V, il più attuale sul fronte delle emissioni) da 231 kW (310 hp), l’autogrù Tadano è all’avanguardia anche nella tecnologia di trasmissione, con una rilevante riserva di potenza abbinata a bassi consumi e durata estesa dei componenti.

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Gru e Autogrù

Il carro della gru AC 2.040-1 rivela in ogni dettaglio tecnico la struttura robusta e l’elevata affidabilità che da sempre caratterizzano tutti i moduli di allestimento costruiti a Lauf. Ricordiamo, al proposito, la decisione dell’azienda di dividere in futuro la produzione nel modo più razionale, realizzando tutte le torrette delle autogrù a Zweibrücken e affidando la produzione complessiva dei carri alla sede produttiva di Lauf. “Abbiamo tenuto conto dell’elevato grado di competenza in questo stabilimento nello sviluppo e nella produzione dei carri – sottolinea Schröder – Nello specifico, l’AC 2.040-1 si distingue, proprio in relazione alla sua base di allestimento e alla motorizzazione, per le eccellenti prestazioni nel superamento di pendenze e nelle fasi di accelerazione. Inoltre, la funzionalità molto silenziosa costituisce un vantaggio sempre maggiore, anche in considerazione dei livelli di rumorosità accettabili, ad esempio, nei cantieri e negli interventi che coinvolgono i centri urbani”. Considerando le prestazioni di sollevamento, la gru Tadano AC 2.040-1 definisce

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nuovi standard, in particolare quando il braccio è in posizione verticale. L'autogrù è in grado di sostenere carichi fino a 7,6 t con il braccio completamente sfilato a 35,2 m, per un raggio operativo di otto metri. “Nessun’altra gru di questa categoria può riuscirci”, assicurano i progettisti di Zweibrücken, sottolineando l’elevata potenza del braccio idraulico, che permette di sollevare un carico massimo fino alle 31,9 t senza pulegge supplementari. “L'AC 2.040-1 può gestire un’ampia gamma di

sollevamenti, in modo rapido e flessibile senza dover variare l’allestimento - è la sintesi di Frank Schröder - Il runner può essere trasportato direttamente sulla gru, a sinistra del braccio principale, velocizzando l’insediamento in cantiere a incremento dell’efficienza generale delle operazioni. Quando la lunghezza massima del braccio principale di 35,2 metri non basta, comunque, lo sbraccio totale può essere incrementato con una prolunga di nove metri, inclinabile fino ai 40°”.

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Gru Edili POTAIN

Regina delle Scogliere A POSITANO, L’IMPRESA GEMAR HA IMPIEGATO (E MONTATO) CON SUCCESSO UNA GRU A TORRE MDT 189, PER RISOLVERE LE PROBLEMATICHE DELLA REALIZZAZIONE DI UN PARCHEGGIO MULTIPIANO SU UN FIANCO ROCCIOSO, CON LIMITAZIONI DI SPAZIO E ACCESSIBILITÀ

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a Costiera Amalfitana, con i suoi panorami mozzafiato, impossibili da racchiudere in una logica paesaggistica che non rispetti le pure regole della bellezza assoluta, sembra non favorire certo il pensiero pratico di un cantiere di costruzioni. La realizzazione in corso di un parcheggio multipiano da 160 posti auto, a Positano, a ridosso di

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una parete rocciosa con abitazioni adiacenti all’area di intervento, rappresenta un caso esemplare della complessità di intervento. L’integrazione di un ascensore nello stesso parcheggio multipiano, secondo il progetto dell’opera, era essenziale per collegare la strada sottostante al tratto viario superiore che conduce il percorso fino al cimitero locale, oggi di

difficile accesso e servito solo da rampe di scale. Il progetto comportava la demolizione con dinamite di parte dell’area rocciosa e il successivo scavo interno di una galleria da 35 metri per accedere al vano ascensore. Gli scavi sono stati completati e una gru a torre è stata montata quindi per completare le opere strutturali in ele-

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vazione e per realizzare il vano ascensore. Il termine di questo complesso ciclo di lavorazioni è previsto per la fine del 2023. Gemar, l’impresa di costruzioni responsabile del progetto, ha scelto una gru a torre a rotazione alta Potain MDT 189 in ragione delle sue specifiche ideali, nonché della fiducia e sicurezza riposte dall’impresa nel concessionario Edilcom Gru, che ha la propria sede a Napoli e costituisce una solida garanzia per l’efficace gestio-

Qualità e affidabilità nel tempo Gemar, impresa di costruzioni di Piano di Sorrento, è stata fondata nel 1958 dall’architetto Antonino Gargiulo ed è un cliente Manitowoc di lungo corso, con una flotta di gru utilizzate in opere pubbliche e private, dalle infrastrutture ai progetti edili di ristrutturazione. Nell’ultimo decennio, il costruttore si è specializzato nella realizzazione di parcheggi interrati e sta allargando i suoi orizzonti operativi ad altri ambiti, tra cui quello, fondamentale, della realizzazione di strutture ricettive per il turismo. Alla qualità di impresa fa eco l’eccellenza del dealer locale deputato alla distribuzione Manitowoc, Edilcom Gru. Fondata nel 1971, l’azienda è partner fidato di Manitowoc dagli anni Ottanta. Specializzata nella vendita, nell’assistenza e nel noleggio di gru edili, attualmente Edilcom Gru è proprietaria di una flotta a noleggio di 85 unità, tra gru automontanti e gru a torre. Le manutenzioni e le revisioni delle macchine sono svolte da personale tecnico e da ingegneri altamente specializzati, tutti formati presso i centri di addestramento Potain di Manitowoc.

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ne della logistica e del montaggio. “Per questo progetto specifico, a determinare la scelta di questo tipo di gru sono state le caratteristiche del terreno e il fatto di dover lavorare in un cantiere che si sviluppa su due livelli - spiega l’architetto Fabrizio Gargiulo di Gemar - La Potain MDT 189 era l’unica tipologia di gru con la quale potessimo servire i due cantieri, quello inferiore e quello superiore, con un’unica soluzione. Il lavoro non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di una gru che potesse coprire il forte dislivello (60 metri) tra un piano e l’altro”. La MDT 189 è stata montata in loco con un un’altezza sottogancio di 80 m e un jib da 45 m. La gru è stata dotata di due carrelli di limitatore di carico e del Top Site Zone Control System, che segnala le aree di interdizione garantendo il lavoro in sicurezza in cantiere. Questa era una delle caratteristiche che ha contribuito a convincere Gemar del fatto che la MDT 189 fosse la macchina da sollevamento e movimentazione giusta per il progetto. Tra i best-seller della gamma di gru a torre MDT CCS di Potain, la MDT 189 è dotata del sistema Crane Control System (CCS) di Manitowoc che permette di accelerare le operazioni, incrementando la produt-

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Gru Edili

tività e il grado di precisione - offrendo al contempo un sistema di manutenzione integrato che consente di eseguire la diagnostica da remoto e di centralizzare gli interventi. Questo modello MDT rappresenta la futura generazione di gru del costruttore internazionale e garantisce prestazioni di sollevamento eccellenti (capacità di carico massima di 8 t, jib da 60 m e fino a 1,8 t a 60 m), tempi di configurazione ridotti e massimo controllo da parte dell’operatore. “Il sistema di monitoraggio e diagnostica da remoto è una caratteristica utilissima per gestire l’assistenza, in particolare in piccoli cantieri, difficilmente raggiungibili, come quello di Positano - sottolinea Luigi Russo, titolare di Edilcom Gru - Si rivela essenziale per eseguire diagnosi e verificare eventuali malfunzionamenti a distanza, inviando poi tempestivamente sul posto i tecnici con i ricambi necessari per risolvere il problema. È indispensabile anche al nostro cliente Gemar, che può così monitorare costantemente e in tempo reale tutti i movimenti della gru e le sollecitazioni strutturali”. Il sistema di controllo CCS si abbina alla sapienza di chi conosce bene la storia e l’evoluzione delle

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gru Potain. “Al di là delle oggettive caratteristiche tecniche e prestazionali della MDT 189, per la scelta del marchio Potain è stato indubbiamente decisivo l’ottimo rapporto che da anni abbiamo instaurato con Edilcom Gru, da cui abbiamo acquistato e noleggiato anche in passato molte altre gru - rimarca a questo proposito Fabrizio Gargiulo - Per questo progetto,

Edilcom Gru ha costituito un alleato prezioso nelle fasi di organizzazione del trasporto e del montaggio. È stato necessario studiare queste fasi nei minimi dettagli, svolgendo i lavori alle prime luci dell’alba proprio per causare il minimo disagio agli abitanti ed evitare il traffico della costiera”. Una complessità di allestimento condivisa dalla descrizione dello stesso Luigi Russo, alla guida di Edilcom Gru dal 2013. “Questo cantiere è molto piccolo ed è stato estremamente difficile trovare un luogo in cui scaricare il materiale e posizionare camion e autogrù - rivela Russo - Inoltre, da Sorrento ad Amalfi il transito dei mezzi pesanti è vietato per cui abbiamo dovuto coordinare il lavoro in modo tale che man mano che arrivava del materiale venisse immediatamente assemblato e montato”. Qui entra in campo il gioco di squadra Manitowoc, con la gru multistrada a quattro assi Grove GMK4100L-1 deputata al montaggio della Potain MDT 189 a Positano, in virtù degli ottimi diagrammi di carico e delle dimensioni estremamente compatte. Con una larghezza di soli 2,55 m, la GMK4100L-1 può facilmente raggiungere anche i cantieri più impervi; perciò, la marcia lungo le strade anguste che portano al cantiere si è potuta realizzare agevolmente. In configurazione taxi, la GMK4100L-1 può trasportare un

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contrappeso massimo di 6,7 t, entro le 12 t per asse. Lo sterzo integrale offre capacità superiori sia su strada che off-road, riducendo l’usura degli pneumatici e lo stress sugli assi non sterzanti. La gru multistrada Grove da 100 t, quindi, ha assemblato a terra le parti modulari della Potain MDT 189 e l’ha montata in volata fino a un’altezza di 40 metri. Successivamente è stata utilizzata una gabbia telescopica che ha consentito al team di elevare la gru a torre fino ai 70 metri di altezza. "Ogni fase operativa e di allestimento della MDT 189 ci ha confermato la bontà dell’acquisto rileva ancora Gargiulo - Contiamo di impiegarla anche in altri cantieri. La gru è ottima sotto ogni profilo e tecnicamente ineccepibile. Tra l’altro, dato che tutta la Costiera Amalfitana è costruita a terrazzamenti, questo impiego d’esordio potrebbe costituire un progetto pilota anche per le città limitrofe, che stanno guardando con molta attenzione e interesse a quanto stiamo facendo proprio qui a Positano”.

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Ple Alessandro Blanchi

MULTITEL PAGLIERO

Evoluzione Nazionale CON ALESSANDRO BLANCHI, NUOVO DIRETTORE COMMERCIALE ITALIA, ANALIZZIAMO L’EVOLUZIONE DI MERCATO DELLE PIATTAFORME AUTOCARRATE CHE RAPPRESENTANO LA GAMMA PIÙ RECENTE DEL COSTRUTTORE DI MANTA (CN). CON IL NOLEGGIO IN PRIMO PIANO E UNA NUOVA VISIONE DI MARKETING OPERATIVO

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opo un 2021 da record, nella storia di Multitel Pagliero ritornano le radici italiane. Alla scoperta e al successo nei nuovi mercati internazionali, si accompagna un’attenzione importante del costruttore di Manta (Cn) per il nostro Paese. Un’attenzione mai venuta meno, intendiamoci, ma che assume, nel momento attuale, una luce speciale. A descrivercela, nei concetti di intuizione e predizione delle esigenze dei clienti e di qualità dei prodotti, è il nuovo direttore commerciale Italia di Multitel Pagliero, Alessandro Blanchi.

Con lui, abbiamo parlato di una strategia che va molto in profondità, con l’apporto di PLE rivoluzionarie e progetti mirati a un noleggio nazionale responsabile ed evoluto. Dottor Blanchi, può descriverci in sintesi il rapporto attuale tra l’offerta di prodotto Multitel Pagliero e il mercato Italia? La nostra gamma attuale comprende gran parte delle applicazioni tipiche del mercato italiano. La domanda di piattaforme autocarrate si è declinata, nel corso degli

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anni, in tipologie e allestimenti per impieghi diversificati che vanno oltre l’orizzonte delle costruzioni e della piccola edilizia. Parliamo di florovivaismo, manutenzione del verde, impieghi nei segmenti più vari dell’industria. La tendenza del mercato oggi è quella di soddisfare una domanda pluri-applicativa che ci arriva soprattutto dai maggiori player italiani del noleggio, per flotte di piattaforme che si attestano sui 20 m classici di altezza operativa, con capacità di sbraccio di 9-9,5 m, a seconda delle tipologie e dei moduli di stabilizzazione. Parliamo di modelli come le arti-

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Ple colate MX 200 e MX 196 o la telescopica MT 202 EX, piattaforme semplici e con un rapporto qualità-prezzo molto conveniente. Tuttavia anche dai noleggiatori con flotte generaliste e numerose ci pervengono, oggi, richieste di macchine speciali, dotate di jib, in grado di lavorare in negativo e dotate di caratteristiche versatili. Proprio in riferimento alla vostra strategia per il mercato italiano, su quali modelli puntate in particolare, considerando che molte flotte di noleggio sono in rapida evoluzione, con una spinta all’acquisto di nuovi modelli? Uno sguardo alla gamma attuale di Multitel Pagliero è doveroso. Comprendiamo due linee di prodotto, essenzialmente: PLE in allestimento su autocarri fino a 3,5 ton e PLE ad alte quote e capacità per allestimenti oltre le 3,5 ton. La linea delle 3,5 ton è divisa a sua volta in macchine telescopiche, macchine articolate e macchine articolate con jib. Tra queste serie, troviamo macchine che si possono definire speciali, come la MZ 250, una piattaforma che sfrutta le caratteristiche di un modello articolato MX, con due sezioni telescopiche a doppio sfilo e un jib ulteriore che ne estende le capacità di scavalcamento e le facoltà operative in quota, anche in negativo (fino a -3,5 m). Proprio la MZ 250 è al centro dell’attenzione, per la novità che rappresenta proprio nella polivalenza di applicazione. A quali settori è destinata, principalmente? Nell’edilizia e nella manutenzione del verde, l’MZ 250 testimonia tutto il proprio valore di macchina multifunzionale. Si tratta di un modello che sfrutta le dimensioni molto contenute in lunghezza e in larghezza, la facoltà della stabilizzazione in sagoma e, naturalmente, la struttura particolare della parte aerea che favorisce il superamento di ogni ostacolo, come dicevamo, con l’ausilio del braccio articolato doppio-telescopico e del jib. Si tratta di una dinamica particolare che risulta molto utile, ad esempio, nei lavori a fian-

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co di viadotti e ponti, per l’installazione di linee elettriche o di canaline idrauliche. Prerogative di impiego impossibili con altre PLE patente B. Torniamo allora al mercato italiano. Quali tipologie sono più richieste attualmente? La più diffusa rimane, come anticipavo già prima, quella articolata, per ragioni particolari legati alla morfologia nazionale del territorio. Da fenomeno prettamente italiano, negli ultimi cinque anni, la piattaforma articolata è arrivata a conquistare anche l’utilizzatore europeo, in diverse aree. Si tratta di una differenza sostanziale con un mercato estero di riferimento per Multitel, come quello francese, dove, al contrario, la regina delle vendite è la PLE telescopica. Consideriamo, a questo proposito, che anche in Italia l'80% delle richieste di noleggio a freddo richiede alle macchine una capacità di lavoro, mediamente, fino ai 16 metri. E per un ampio spettro di applicazioni a queste quote, una PLE telescopica, a mio giudizio, può svolgere il lavoro con modalità più semplici, rapide e sicure, ad esempio negli interventi di ripristino e pittura sulle facciate degli edifici in

genere, nell’installazione di serramenti e anche per alcune operazioni di potatura. Si tratta di un messaggio culturale che noi di Multitel Pagliero stiamo cercando di far passare anche nella mentalità del cliente italiano. Ci state riuscendo? La mia sensazione, comprovata dai numeri di vendita, è che il mercato Italia stia maturando, in questo senso. Non solo è maturato dal punto di vista della capacità di servizio offerta dal noleggiatore, ma anche dal punto di vista della consulenza offerta dalla struttura di noleggio. Le realtà più mature del settore stanno apprezzando sempre di più la possibilità di compiere scelte diverse di investimento. E non sto parlando solo di grandi player ma anche di aziende più contenute nei numeri ma radicate sul territorio e molto lungimiranti, sotto il profilo della programmazione dell’aggiornamento delle flotte di PLE. Allora, senza trascurare naturalmente il valore dei numerosi clienti fidelizzati alla vostra gamma, possiamo fare due esempi virtuosi di noleggiatori che hanno capito il vostro messaggio

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di evoluzione, nella scelta di modelli particolari per la propria flotta? Tra i grandi gruppi, Mollo Noleggio è da sempre un cliente molto importante per noi. Anche nella scelta di modelli nuovi, ha optato, ad esempio, per una macchina speciale come l’MS 100, una piattaforma autocarrata concepita per la manutenzione di gallerie, molto interessante anche per applicazioni alternative in ambito urbano (parliamo di linee tranviarie e di impianti semaforici, per citare solo alcuni dei segmenti di intervento possibili). Tra le realtà radicate sul territorio, posso menzionare Lombarda Noleggi, in provincia di Milano, tipico caso di un’azienda storica, solida, di notevole esperienza e insediata in un territorio importante, capace di programmare e realizzare investimenti molto mirati per un ventaglio di

offerta molto più ampio rispetto a quello di molti “giganti” del mercato domestico. Se dovesse indicare due modelli simbolo delle vostre ambizioni di vendita, per il mercato italiano, quali sceglierebbe? Mi rifaccio alle novità presentate all’ultimo GIS, le Giornate del Sollevamento di Piacenza. Nell’ambito delle PLE patente B, sceglierei il modello MJE 250, in allestimento alternativo su telai Mercedes Sprinter e Iveco Daily. Si tratta di una macchina telescopica di nuova generazione, con un nuovo sistema dinamico del braccio, nuove concezioni nei sistemi idraulici ed elettroidraulici e una connettività avanzata sotto il profilo del software. Parlando della dinamica aerea, basti rilevare che la piattaforma è dotata di

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un jib estensibile fino a un raggio di 170° rispetto al braccio base, di una prerogativa di rotazione della cesta di oltre 210° e di uno sbraccio notevole, fino a 16 m. Si tratta di una macchina di fascia alta, nella linea degli allestimenti 3,5 ton. Nella categoria superiore, la mia menzione d’onore al modello MZ 350, sorella maggiore della già menzionata MZ 250. Questa PLE da 35 m è installata su un veicolo da 12 ton e io amo definirla una macchina grande nei contenuti e piccola nel contenitore. Parliamo di un ingombro di soli 7,46 m in lunghezza, con una stabilizzazione ad H, compatta e variabile, uno sbraccio massimo di 14 m e una quota di scavalco a 17 m. Standard di grande livello, avvalorati ulteriormente da optional come l’Hybrid Pack - con batterie al litio da 210 Ah che alimentano un motore elettrico da 12 kW

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Ple e garantiscono una giornata completa di lavoro - oppure il verricello da 400 kg che può essere installato al posto della cesta. Senza dimenticare la caratteristica fondamentale di una struttura realizzata interamente in alluminio. L’alluminio è una vostra scoperta nel mondo delle PLE autocarrate e costituisce oggi una scelta progettuale ben precisa. In che modo si è sviluppata questa ricerca, in Multitel Pagliero? Noi utilizziamo la lega d'alluminio con bracci completamente in estruso, grazie a un’intuizione fondamentale di Piero Pagliero che negli anni Ottanta fece questa scelta basilare per implementare la parte aerea delle PLE. Fu uno shock benefico per il mercato. Grazie all’alluminio, Multitel ha raggiunto con le proprie piatta-

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forme altezze operative importantissime, anche su veicoli patente B (ricordiamo la 27 metri telescopica). Abbiamo utilizzato l’alluminio in maniera sempre più importante, sempre più consistente e dal 2011 abbiamo adottato anche i controtelai in lega di alluminio che oggi praticamente caratterizzano quasi tutta la gamma patente B di Multitel Pagliero. L’evoluzione, l’innovazione dei materiali per noi è un imperativo di ricerca essenziale. Abbinato sempre, in modo inscindibile, alla più alta sicurezza operativa. Un’ultima domanda sul vostro stile promozionale. Multitel Pagliero conta su un’autorevolezza di mercato straordinaria che sembra in contraddizione con uno stile molto discreto nel marketing e nella comunicazione.

La nostra discrezione ha sempre rappresentato, anche, una forza distintiva nel proporci ai clienti con quell’obiettività e quella serietà che deve sempre contraddistinguere un mondo manifatturiero come il nostro. Al netto di questa convinzione, oggi ci stiamo aprendo a nuovi orizzonti comunicativi. Abbiamo creato nel 2021 un ufficio Marketing vero e proprio, con il supporto di specialisti e professionisti interni, con la predisposizione di strategie ben precise di comunicazione e una volontà spinta di incidere con efficacia anche sul fronte dell’immagine del marchio. Un marchio, non dimentichiamolo, che ha già alle spalle, come imprinting, una lunga storia di qualità, innovazione, ricerca e responsabilità sociale, declinata al mondo delle imprese e dei professionisti che lavorano in quota.

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La più importante fiera mondiale per gli utilizzatori di macchine e attrezzature per i lavori aerei a

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Ple JLG

Al tavolo della Distribuzione EVENTO SPECIALE A LEICESTER, RISERVATO AI DEALER D’EUROPA, MEDIO ORIENTE, AFRICA E INDIA. AL CENTRO DELL’INCONTRO INTERNAZIONALE, NUOVI PRODOTTI E STRATEGIE DI MERCATO PER UN NUOVO CORSO NELLE POLITICHE DI MARKETING. PERSONALIZZATE E A MISURA DEL MOMENTO INNOVATIVO CHE COINVOLGE L’INTERA GAMMA DEL GRANDE COSTRUTTORE GLOBALE

S

ull’orizzonte, con una nuova visione da seguire e un mercato possibile da individuare. Nello spazio delle nuove incertezze economiche e geopolitiche, c’è ancora

Nicola Pontini

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posto per le sfide industriali, seguendo le tracce di un ottimismo giustificato da quanto di buono si è fatto. A credere, in questo assunto forte e positivo, è JLG, nel ruolo di maieuta delle idee, con l’evento

New Perspective organizzato alla fine di marzo nella nuova sede di Leicester, dove il costruttore americano ha invitato i di 19 paesi dell’area di mercato che comprende l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e l’India. Al centro dell’incontro, la presentazione approfondita della nuova gamma di macchine e attrezzature, nell’ottica degli ultimi sviluppi strategici del gruppo, con l’ausilio di workshop interattivi. Gli incontri diretti con gli stessi Product Manager JLG e con i membri del Senior Management sono serviti a sviscerare e discutere le tendenze del settore e le esigenze dei rispettivi mercati. “Incontri approfonditi e di valore come questi, servono a un’analisi più precisa delle tendenze nei singoli mercati - è l’impressione primaria di Nicola Pontini, General Manager della filiale italiana di JLG - In Italia, sul fronte delle piattaforme semoventi diesel a braccio telescopico e articolato, la cantieristica attuale richiede sicuramente l’alta capacità dei modelli, vale a dire, la possibilità di lavorare sempre con tre operatori in cesta, con la prerogativa residua di poter caricare anche ma-

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teriali e strumentazioni per gli interventi specifici in quota. Tra i prodotti presentati qui a Leicester, menzionerei a questo proposito la nuova PLE telescopica 670SJ, al debutto europeo, con la facoltà dinamica del doppio assale oscillante (quindi, con la capacità di autolivellarsi su qualsiasi tipo di terreno) che consente all’operatore di evitare in molte situazioni l’impiego degli stabilizzatori, lavorando su pendenze fino a 10° in modalità multidirezionale, e salire in quota molto più velocemente”. Nella politica di prodotto JLG, rimarcata anche a Leicester, ha un’importanza preminente la sostenibilità energetica delle propulsioni, con il pluripremiato modello elettrico a pantografo DaVinci in primo piano, dotato di una trasmissione full electric a magnete permanente in grado

Karel Huijser

di generare coppia e alimentare il motore, incrementandone l’efficienza media del 20-30% e il ciclo di vita utile. Tra i plus di una macchina assolutamente fuori dal comune (premiata come prodotto dell’anno anche agli Italplatform 2021, durante l’ultima edizione delle Giornate Italiane del

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Sollevamento a Piacenza Expo), vanno menzionati il controllo indipendente del sistema di sterzata (per ridurre l’impatto degli pneumatici sulle pavimentazioni sensibili e a beneficio di una minore usura, con il corollario ulteriore di una notevolissima manovrabilità negli spazi ristretti), il

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Ple sistema di sollevamento basato su un attuatore elettromeccanico (che sostituisce i cilindri idraulici dei sollevatori elettrici tradizionali) a recupero di energia durante la discesa della cesta, per il rinvio immediato alla batteria e una conseguente ottimizzazione dei tempi operativi della piattaforma tra una carica e l’altra - da rimarcare che la carica completa del DaVinci si realizza in sole tre ore e mezza, con il vantaggio ulteriore conferito dal fatto che una carica parziale di neanche cinque minuti consente una marcia breve di 30,48 m per conferire sufficiente coppia di ricarica alla stessa batteria al litio. Altro highlight sulla via della transizione eco-compatibile, per i distributori europei ospiti a Leicester, il Kit di conversione elettrico che è in grado di trasformare una piattaforma a braccio telescopico o articolato con motore termico, in una macchina completamente sostenibile, prolungandone anche in questo caso la vita operativa. “La modalità full electric delle macchine sta riscontrando un grande successo anche nei cantieri di casa nostra - rileva ancora Nicola Pontini - Le PLE alimentate con batterie al litio hanno stabilito ormai una sensibile nicchia di mercato in Italia, soprattutto tra i nostri clienti noleggiatori. Un’altra novità sorprendente è costituita dal grande interesse per la linea Power Tower, spinto dal fatto che le grandi aziende, in qualsiasi ambito di produzione, stanno vietando in modo diffuso l’utilizzo delle scale all’interno degli stabilimenti, per qualsiasi compito di servizio. Quindi, la nostra linea di PLE a basse quote, con movimentazione di marcia elettrica o non motorizzata e sistema di elevazione manuale, risulta un’alternativa ideale a tutto vantaggio della sicurezza”. All’Europa dei dealer JLG riunita a Leicester, è stata riservata anche una panoramica esaustiva sui nuovi scissor elettrici fuoristrada ERT - con altezze da 9,75 a 16,3 m e capacità fino a 450 kg - e sui modelli articolati e telescopici HC3 con raggio d'azione ampliato e la facoltà di portare in quota fino a tre operatori, equipaggiati con strumentazione di in-

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tervento - e una varietà di prodotti, ancora per l’accesso a basse quote, di assoluta novità per il mercato della logistica e della movimentazione interna. “La nostra struttura di Leicester è stata inaugurata due anni fa, poco prima del primo

blocco della pandemia – ha dichiarato Karel Huijser, direttore generale e vicepresidente JLG per l’area EMEAIR – Ne siamo estremamente orgogliosi e questa è la prima volta che ospitiamo un evento così importante. Si tratta di un’antepri-

ma che indica il nostro nuovo corso di autonomia promozionale e di marketing, basata su eventi personalizzati e mirati, con l’intento di focalizzare meglio le strategie JLG di lancio e informazione su prodotti e servizi”.

Un premio all’ambizione Momento saliente dell’evento JLG di Leicester, la cena di premiazione delle eccellenze tra i distributori, organizzata per la prima volta dal costruttore americano. Le quattro categorie di premi riguardavano le vendite, l’assistenza, il marketing e l’accesso a basse quote. I distributori di Danimarca, Polonia e Sudafrica, e un nuovo partner nel Regno Unito, sono stati rispettivamente selezionati come vincitori. “Siamo molto soddisfatti di aver ricevuto il premio per le migliori vendite, visto che lavoriamo insieme a JLG da 13 anni – ha commentato Jan Møller Christensen, responsabile delle vendite del distributore Lissner, in Danimarca – Nel nostro paese, i prodotti JLG sono considerati i migliori al mondo. Sono rimasto impressionato dai nuovi prodotti esposti al New Perspective e ora aspetto il loro arrivo sul mercato”. Riwal Polonia, vincitore del premio per l’assistenza, con Wojciech Lisicki ha dichiarato “il grande onore di vincere questo premio, mi sento orgoglioso di tutto il nostro team. Siamo estremamente concentrati sul cliente e penso che sia questo a marcare la nostra eccellenza, riconosciuta anche dagli organizzatori”. Terence Casey, Business Development Manager di Eazi Access in Sudafrica, ha ritirato il premio per la migliore campagna di marketing, mentre la società britannica Daxten Limited è stata premiata per l’impulso conferito al mercato della gamma di prodotti per l’accesso a basse quote. Il consulente del centro dati Phillip McGuinness si è dimostrato felice e sorpreso di ritirare il premio. “Il nostro rapporto con JLG si è sviluppato negli ultimi 18 mesi, durante la pandemia, quindi questa è stata la nostra prima opportunità di incontrarci – ha sottolineato – Noi serviamo il mercato dei data center e tra i nostri clienti ci sono grandi internet providers. Ci hanno chiesto attrezzature per l’accesso a basse quote per evitare infortuni durante la manutenzione o l’installazione di impianti. JLG, per tutti loro, è risultata la soluzione perfetta in ogni occasione di intervento”.

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Sollevatori Telescopici MERLO

L’Alta Capacità mette il Turbo DUE MODELLI, DECLINATI CIASCUNO PER TRE VERSIONI, INNALZANO LE PRESTAZIONI DI SOLLEVAMENTO, INCREMENTANDO LA VELOCITÀ, LA MANEGGEVOLEZZA E LA SEMPLICITÀ D’USO. SOLO PER L’AGRICOLTURA? CERTAMENTE NO. A MOLTIPLICARSI, CON LE TECNOLOGIE, SONO LE APPLICAZIONI

C

on i nuovi Turbofarmer 50.8 e 45.11, la famiglia Alta Capacità Merlo dedicata al mondo agricolo cresce e si rinnova. La gamma di sollevatori telescopici Turbofarmer Alta Capacità è stata sviluppata

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per rispondere alle esigenze di tutti coloro che devono effettuare dei lavori impegnativi e movimentare pesanti carichi in totale sicurezza, mantenendo una maneggevolezza e facilità di utilizzo ineguagliabile.

Dopo il successo ottenuto dal TF65.9, Merlo oggi amplia la gamma alta capacità dedicata all’agricoltura con due modelli: il TF50.8 e il TF45.11, entrambi disponibili in tre versioni per rispondere alle diverse necessità operative. I due nuovi Turbofar-

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mer sostituiscono quelli di pari portata presenti nella gamma Merlo introducendo però numerose novità che fanno di loro veri e propri modelli inediti e non semplici aggiornamenti. Impiegando le più recenti tecnologie sviluppate e brevettate da Merlo, questa gamma è in grado di offrire alte prestazioni di sollevamento telescopico, incrementando la velocità, la maneggevolezza e la semplicità di impiego tipiche dei prodotti Turbofarmer. I settori operativi dedicati per i nuovi modelli ad alta capacità comprendono i campi della logistica, della movimentazione e dello stoccaggio di materiale, senza tralasciare la movimentazione di componenti impiantistici, con l’ausilio di attrezzature progettate in modo specifico. I modelli TF50.8 e TF45.11 sono i più compatti nella

gamma dei Tirbofarmer Alta Capacità e si avvalgono di assali dotati di riduttori epicicloidali, a vantaggio di lavorazioni rapide e precise non solo in ambito agricolo e industriale, ma anche nelle applicazioni minerarie, nel movimento terra, nell’edilizia e nel trattamento dei rifiuti.

Un’idraulica Hi-Flow I nuovi TF50.8 e TF45.11 sono equipaggiati di serie dalla tecnologia Hi-Flow (HF), composta da un distributore idraulico di ultima generazione sviluppato dalla Merlo e associato a una pompa oleodinamica di portata elevata. Il nuovo distributore idraulico Merlo integra tutte le comuni funzionalità dei distributori idraulici (val-

La cabina è sospesa I nuovi TF50.8 e TF45.11 possono essere dotati dell’esclusiva e brevettata Cabina Sospesa (CS). Equipaggiando la macchina con questa soluzione unica, la cabina viene allestita con una sospensione idropneumatica attiva, comandabile direttamente dall’operatore con un interruttore elettrico. Quando la sospensione è attiva, l’escursione totale dell’abitacolo è di 110 mm (-60 mm / +50 mm); condizione che permette la drastica riduzione delle vibrazioni e delle sollecitazioni all’interno dell’abitacolo, agevolando i trasferimenti e le lavorazioni anche su terreni sconnessi. L’ampia escursione ammessa, grazie alla perfetta integrazione dei dispositivi idraulici e pneumatici, assicura la risposta più efficace anche nei tragitti più impegnativi. Il funzionamento delle sospensioni, attivato da un semplice pulsante in cabina, può essere inserito e disinserito a seconda delle esigenze di lavoro, anche con macchina in movimento.

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vole elettro-attuate, comandi indipendenti, controllo dell’inclinazione trasversale del telaio) a nuove funzionalità innovative come la discesa per gravità, l’elevazione verticale, il Set Point, la gestione flottante e la mandata continua di olio ai servizi. Queste funzioni semplificano notevolmente la movimentazione di carichi negli spazi ristretti, limitando il numero di manovre con la macchina e semplificando le operazioni per l’operatore. Analizziamole una per una. La discesa per gravità costituisce una soluzione ad azionamento completamente automatico che permette di sfruttare il peso del braccio e del carico per effettuare il movimento di discesa, limitando notevolmente la richiesta di potenza idraulica e, di conseguenza, i consumi e la rumorosità, senza ridurre la sicurezza. L’elevazione verticale automatica semplifica le operazioni di movimentazione di un carico all’interno di spazi confinati. Attivando questa funzione, la macchina sincronizza i movimenti di sfilo e sollevamento, realizzando di conseguenza un movimento puramente verticale del sollevamento sia nelle fasi di carico che in quelle di scarico del materiale. Il Set Point è stato sviluppato per ridurre le operazioni ripetitive, semplificando l’attività lavorativa quotidiana. L’operatore può memorizzare una configurazione di lavoro che gestisce autonomamente i movimenti idraulici (sfilo/ rientro, sollevamento/discesa e rotazione zattera) per riportare l’attrezzatura nella posizione memorizzata. Disponibile in opzione, la gestione flottante del braccio incrementa la versatilità del sollevatore telescopico, agevolando le operazioni con attrezzature che necessitano di adeguare la propria azione alla superficie del terreno (spazzoloni, lame da neve, pale). Attivando questa funzione il braccio potrà seguire liberamente il profilo anche irregolare del suolo, assicurando un contatto costante dell’attrezzo con il terreno. I modelli HF sono equipaggiati, in configurazione standard, del sistema per la regolazione e l’invio del flusso costante d’olio agli attrezzi. Questa soluzione permette di regolare in maniera precisa e

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Sollevatori Telescopici puntuale il flusso d’olio, da sero fino alla portata massima, per ciascuna delle quattro uscite idrauliche ausiliarie, gestibili alla sommità del braccio.

Parametri di risparmio con l’Eco Power Drive Progettato e prodotto da Merlo, il sistema EPD - Eco Power Drive - offre risparmi tangibili, ottenuti attraverso un sistema elettronico e automatico di gestione che tiene conto sia dei parametri del motore (numero di giri, curve di potenza, coppia e consumi), sia dello stato in cui il sollevatore telescopico opera (velocità, peso, gradiente di salita/ discesa, eventuali carichi trainati) per garantire la coppia necessaria a vincere la resistenza all’avanzamento, minimizzando in questo modo i giri motore. Sui Turbofarmer Alta Capacità Merlo propone la versione più accessoriata dell’EPD denominata Plus che comprende, oltre ai vantaggi offerti dalla versione standard, un selettore che consente di impostare tre diverse modalità di utilizzo che si applicano nelle diverse esigen-

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ze operative: Heavy Load, Eco e Speed Control. La modalità Eco è quella presente nella versione standard dell’EPD; ottimizza le prestazioni in funzione dei consumi ed è utilizzabile per operazioni leggere. La modalità Speed Control è stata creata per le operazioni di trasferimento, traino e in campo aperto; consente di impostare e mantenere costante la velocità di avanzamento, indipendentemente dal variare delle condizioni operative. L’operatore, raggiunta la velocità di trasferimento desiderata, attiva il mantenimento di questa velocità premendo un pulsante, a questo punto potrà rilasciare completamente l’acceleratore. Il disinserimento del controllo di velocità è immediato alla pressione del pedale del freno o del pulsante della funzione Speed-Control. La funzione Heavy Load è ottimizzata per le massime prestazioni, consentendo di sfruttare tutto il potenziale della macchina nei contesti più gravosi e risulta particolarmente utile per chi svolge lavori pesanti. Questa modalità consente di operare senza ridurre i giri motore avendo così sempre a disposizione la massima potenza.

Un joistick capacitivo autoaccelerante Di serie, sui nuovi TF50.8 e TF45.11, è disponibile l’esclusivo joystick capacitivo autoaccellerante, a miglioramento dell’ergonomia dei comandi, con il vantaggio di una diminuzione sensibile di fatica per l’operatore e un conseguente aumento della produttività giornaliera. Due sensori integrati rilevano automaticamente la presenza della mano dell’operatore rendendo l’utilizzo confortevole, semplice e intuitivo offrendo una massima fruibilità in ogni circostanza. Sul Joystick sono presenti i comandi proporzionali del braccio (sfilo/rientro, funzioni ausiliarie) e il selettore del senso di marcia che permette all’operatore manovre rapide in tutta sicurezza. Il comando del senso di marcia “inversore” è anche replicato alla sinistra del piantone di sterzo. I movimenti a croce del joystick (trasversale e longitudinale) permettono l’attuazione delle funzioni di movimento del braccio (sollevamento/ discesa, rotazione zattera). Il joystick autoaccellerante, unico nel mondo dei telescopici, integra i comandi delle funzioni operative della macchina con quelli per la gestione del motore, con la prerogativa del controllo dei giri motore proporzionalmente all’utilizzo del joystick (maggiore è l’inclinazione del joystick, maggiori saranno i giri motore al minuto). Questa funzionalità è ottimizzata per la movimentazione di materiali. Il dispositivo aumenta automaticamente il regime di rotazione del motore diesel (fino a un massimo impostabile dal potenziometro) quando si aziona il comando superando la soglia di intervento (escursione superiore al 20%), senza aumentare la velocità di avanzamento. Questa tecnologia consente una ulteriore riduzione dei consumi in quanto i giri motori sono mantenuti al minimo quando non si utilizza il sistema idraulico. Il telescopico risulta inoltra molto più reattivo nelle fasi di lavorazione massimizzando così prestazioni ed efficienza.

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Cambio MCVTronic e sicurezza con il sistema ASCS La trasmissione intelligente a variazione continua Merlo CVTronic coniuga i vantaggi delle trasmissioni idrostatiche con le

prestazioni e il rendimento di un cambio CVT. La trasmissione MCVTronic nasce nel solco della tradizione Merlo nel campo dell’idrostatica e consente di ottenere accelerazioni fluide senza interruzione di coppia da zero a 40 km/h. La trasmissio-

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ne si compone di due motori idrostatici a pistoni assiali che vengono alimentati dalla pompa idraulica a gestione elettronica. Alle basse velocità di lavoro i due motori idrostatici agiscono congiuntamente per offrire la massima coppia, con un incremento del 12% rispetto a trasmissioni idrostatiche convenzionali. In trasposto, il secondo motore idrostatico viene disinserito automaticamente dal sistema di controllo e l’olio proveniente dalla pompa alimenta il motore idrostatico principale che spinge il Turbofarmer fino alla massima velocità. L’Adaptive Stability Control System (ASCS) rappresenta una nuova, rivoluzionaria tecnologia in grado di innalzare ulteriormente gli standard di sicurezza nei sollevatori telescopici. Si tratta di un sistema che raccoglie l’eredita dei due sistemi precedenti combinandoli e adattandoli alle diverse gamme di prodotto per fornire una soluzione avanzata e su misura alle caratteristiche di ogni macchina. L’ASCS assicura una perfetta prevenzione dal rischio di ribaltamento frontale della

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Sollevatori Telescopici macchina nelle fasi di movimentazione di un carico. Il sistema regola la velocità e l’entità massima dei movimenti in base a tre parametri di funzionamento: carico movimentato (kg di materiale sollevato), posizione del carico (sbraccio, sfilo del braccio e rotazione della zattera), attrezzatura adottata (riconosciuta automaticamente dal sistema ASCS). Al raggiungimento del limite operativo di stabilità, il sistema dapprima riduce la velocità del braccio per poi bloccare completamente il movimento. In questa fase sono consentiti tutti i movimenti diretti verso una condizione di maggior sicurez-

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za. Questo consente di non bloccare mai il telescopico, consentendo ottimizzando i tempi di lavoro e semplificando l’uso della macchina anche per utenti meno esperti. L’ASCS offre inoltre un display a colori da 10.1’’ che consente all’operatore di visualizzare tutti i parametri di funzionamento in tempo reale. Il display, a elevata luminosità, è dotato di sensore integrato per la regolazione automatica in base alle condizioni di luce esterna. In questo modo, è sempre assicurata una semplice lettura delle condizioni di stabilità, riportate in un diagramma di carico che si aggiorna, in tempo reale, in base al

carico movimentato e all’attrezzo in uso. In ogni istante il cliente può vedere quale sarà il punto di intervento del sistema di sicurezza. Il controllo indipendente di ogni movimento idraulico consente di identificare quali movimenti sono potenzialmente pericolosi per la sicurezza, in caso di intervento del sistema ASCS. In queste situazioni, un messaggio di popup mostra al cliente tutti i movimenti consentiti in quanto non aggravanti per la stabilità del mezzo. Infine, il display mostra costantemente l’inclinometro per massimizzare l’uso della macchina in piena sicurezza.

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Sollevatori Telescopici BOBCAT

Luca Bonadiman

Esperti totali dell’Off-Road INTERVISTA ESCLUSIVA CON LUCA BONADIMAN E OLIVIER TRACCUCCI, RISPETTIVAMENTE DIRETTORE VENDITE ITALIA (CON ISRAELE, GRECIA E CIPRO) E SENIOR PRODUCT MANAGER EMEA. AL CENTRO DELLA CONVERSAZIONE TECNICA, I MODELLI FISSI “SPECIALI” TL30.70 AGRI E TL43.80HF WASTE EXPERT

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i abbiamo visti al GIS e ne abbiamo apprezzato il profilo eclettico, insieme a una platea di visitatori molto interessati ai nuovi modelli di macchine proposti da Bobcat. Parliamo nello specifico, di due modelli a braccio fisso come il TL43.80HF Waste Expert, dedicata al settore dello smaltimento dei rifiuti, e la versione pala compatta TL30.70

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Agri, specifica per le esigenze particolari del settore agricolo. Insieme a Luca Bonadiman, direttore vendite per l’Italia, Israele, Grecia e Cipro, e a Olivier Traccucci, Senior Product Manager EMEA per la divisione Sollevatori Telescopici, abbiamo analizzato i contenuti di tre autentici protagonisti del sollevamento destinati alla multifunzionalità applicativa.

Luca Bonadiman, partiamo da un ambito in cui attualmente il sollevatore telescopico è un’autentica vedette, quello dell’agricoltura. In cosa si distingue un modello come il TL30.70? Si tratta di un prodotto sul quale i concessionari stanno investendo molto, con il supporto dell’organizzazione Bobcat.

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Parlo del sollevatore telescopico impiegato a tutto campo nell’agricoltura, una prospettiva alla quale crediamo molto e a cui dedicheremo altri modelli specifici e altre linee di prodotto. Noi offriamo attualmente, ai nostri concessionari e ai clienti finali, dei pacchetti Agri con opzioni graduali ‘a salire’ dalla Agri 1 alla Agri 4, con allestimenti che man mano completano la dotazione specifica per le applicazioni del sollevatore telescopico in agricoltura. Possiamo individuarne alcune costanti? Allora per le motorizzazioni diesel, implementiamo un motore dedicato Bobcat Doosan Stage V, impiegato per ogni

tipologia di sollevatore telescopico fisso, declinato in diverse potenze, dai 75 ai 100, fino ai 135 cv per l’utilizzo più impegnativo (tipicamente nei settori dell’agricoltura, appunto, e del riciclaggio, nella versione Waste Expert). Nell’intento di migliorare le prestazioni dei nuovi sollevatori, in termini di visibilità e sicurezza, ci siamo spinti a riprogettare completamente il vano motore, a riposizionare alcuni componenti in modo ergonomico (come la batteria, ora molto più accessibile) e a rendere il layout del powerpack ancora più efficiente. Possiamo vederlo bene sulla TL30.70, che in questo momento è una delle nostre macchine di punta. L’inclinazione del cofano rispetto alla serie precedente è più bassa di 15°, proprio

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a beneficio della visibilità su tutto il lato destro della macchina. Un vantaggio che si abbina in modo funzionale all’assenza del montante nella cabina, per una prospettiva totale offerta all’operatore. Stesso discorso per l’impianto di scarico, dall’uscita più bassa, sempre per migliorare la visibilità nella parte posteriore della macchina (dotata comunque di una telecamera per la retromarcia). Tornando al profilo del motore (un modello D34, lo stesso, come dicevamo, per tutti i sollevatori Bobcat), parliamo di una tipologia che contempla diverse potenze, in linea con la pompa che comanda la ventola, a sua volta controllata da una centralina elettronica a seconda della richiesta di ventilazione. Ovviamente la funzionalità della ventola può essere

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Sollevatori Telescopici invertita, nelle applicazioni agricole o nel trattamento rifiuti, programmandone il funzionamento dal computer di bordo sul cruscotto, impostando l’intervallo di ventilazione e la durata. La programmazione delle funzioni è una caratteristica importante della serie attuale di sollevatori Bobcat. Gran parte delle funzioni, in effetti, si può programmare a bordo dei nostri sollevatori, i tempi di ciclo, la velocità di sfilo e di ritrazione del braccio telescopico, i set operativi di sollevamento e altro ancora. Un tasto, integrato con il joystick per la selezione, serve a programmare le funzioni della machina, oppure si può agire tramite un display, con due opzioni disponibili da 5” e 7” pollici (la prima standard; la seconda, in versione touchscreen, disponibile con il pacchetto Agri 4). Per lo sviluppo di funzionalità il più possibile user friendly, in Bobcats consolidiamo un progetto solo dopo aver raccolto molti feedback dai clienti specializzati. Gli stessi operatori sono

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invitati, successivamente alo sviluppo delle macchine, a provare i prototipi. La validazione di un progetto è un lavoro molto complesso, dove teniamo conto delle diverse esigenze di chi lavora con le macchine, costruendo un pacchetto di dotazioni da configurare nel modo più flessibile per ogni esigenza particolare. Una cura che, a quanto ci sembra, riguarda anche il comfort. Le pale telescopiche serie R Bobcat sono dotate di una cabina totalmente riprogettata, uno spazio di lavoro moderno, intuitivo, intelligente e insonorizzato che offre certamente un alto livello di comfort. L’ottima visibilità dalla cabina è ulteriormente migliorata dalle luci di lavoro a Led, a 360°. Parafando ancora di ergonomia di controllo a bordo, la dotazione contempla

due tipi di joystick, anche in questo caso secondo un profilo completamente riprogettato, più sensibile e di facile utilizzo, con le funzioni superiori a cui accennavo prima. La tipologia smart prevede delle funzioni di gestione già integrate nella parte superiore del joystick. Ora passerei la parola a Olivier Traccucci, per una disamina del modello TL43.80HF Waste Expert. Vediamone alcuni dettagli. Partirei proprio da un dettaglio molto particolare, quello dell’opzione che riguarda gli pneumatici Soldi Air. Si tratta di moduli a gomma piena - Bobcats è l’unico costruttore che li installa direttamente in fabbrica e, come per tutte le nostre versione, ne garantisce l’allestimento per un minimo di tre anni, con estensione

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fino a cinque anni della stessa garanzia per l’intero pacchetto di implementazione (differenziali, assali e così via). L’intera struttura del sollevatore è adattata all’allestimento di questo pneumatico speciale, estremamente pesante, che prevede per la marcia dello stesso sollevatore una velocità limitata a 15 km/h. Vorrei sottolineare, quindi, che il progetto Soldi Air non riguarda tanto la gomma piena ma il ponte rinforzato, sul quale c’è stato un confronto progettuale molto accurato con il nostro partner Dana Spicer, abbinando la garanzia triennale dei pneumatici a quella, di durata speculare, del ponte stesso. Per il pacchetto di allestimento Waste Expert, Bobcat offre comunque quattro tipologie di pneumatici, dal modulo standard a quelli per applicazioni industriali fino al Solid Air, adatto ad ambiti heavy

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Sollevatori Telescopici duty come il trattamento dei materiali ferrosi o di tipologie di rifiuti solidi che potrebbero danneggiare integralmento il pneumatico stesso. Oltre al TL43.80HF, sono compresi nella versione Waste Expert altri tre modelli. Sì, altre tre macchine più piccole, nei modelli TL35.70, TL34.65HF e TL38.70HF, in allestimento con le stesse caratteristiche, pneumatici Soldi Air e protezioni speciali comprese (antipolvere, per il braccio; antiurto, per le fanalerie; a preservazione strutturale per la cabina, asimmetrica, brevettata con protezione ROPS/FOPS

di livello 2 e finestrino posteriore senza montanti). Senza contare la sicurezza del telaio scatolato saldato, la rilevante altezza libera dal suolo, con protezione sottoscocca con lamiera da 8 mm sull’intera lunghezza del telaio, a preservazione dei componenti vitali della macchina come gli elementi di trasmissione. Siamo al cospetto, poi, sotto il profilo della connettività, di un modello molto sofisticato, con la possibilità di settaggio applicata a diversi parametri. Con il display da 7” touchscreen, l’utilizzatore può accedere a funzioni come il Job Manager che permette di regolare e salvare le impostazioni per più accessori e lavorazioni

(una funzione molto utile, ad esempio, alle aziende di noleggio che volessero impostare dei limiti specifici alle prestazioni del sollevatore, in funzione dell’affidamento al cliente). Vorrei sottolineare anche il vantaggio, per i nostri sollevatori telescopici fissi, dell’essere dotati di un motore proprietario che per ogni problematica può essere sottoposto, da qualsiasi nostro concessionario, al service analyzer per una diagnostica puntuale (insieme a tutti gli apparati funzionali della macchina). In sintesi, Bobcat offre una gestione totale del sollevatore, per risolvere “in casa”, con rapidità, qualsiasi anomalia.

Da sinistra, Olivier Traccucci con Maurizio Mantovani (area manager Veneto del concessionario Doosan Bobcat DMO)

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pubblicata dal 2015, è l’evoluzione cartacea del portale www.perforare.it, l’unico in Italia specializzato nei settori delle perforazioni verticali, orizzontali e direzionali, il tunnelling, le fondazioni speciali, la geotecnica, la bonifica e il consolidamento dei terreni e l’industria estrattiva.

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Attrezzature & Componenti DELGA

Foto di Mattia Fumagalli

Un “caschetto parlante” in quota SI CHIAMA JOLLY IL DPI ALL’AVANGUARDIA DI DELGA PER LE NECESSITÀ DI COMUNICAZIONE FLESSIBILE E IN SICUREZZA. SOPRATTUTTO PER LE APPLICAZIONI DI LAVORO IN ALTEZZA NEI CANTIERI E NELL’INDUSTRIA

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na comunicazione in sicurezza e… con le mani libere. Potrebbe davvero essere questa la modalità di contatto più tecnologica tra gli operatori nel cantiere del futuro e a proporla è la seconda generazione di un’azienda che ha fatto dello sviluppo innovativo la propria missione fondan-

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te, grazie alla collaborazione costante con imprese primarie del sollevamento e della cantieristica. Stiamo parlando di un caschetto protettivo che contiene, nella propria struttura interna, un sistema di contatto a distanza basato sulla cosiddetta “conduzione ossea”, ovvero su un modulo di connessione uditiva che non

coinvolge dispositivi auricolari e necessità d’uso manuale. Questo prodotto rivoluzionario è offerto al mercato dalla Delga di Lecco, dopo la creazione di una startup dedicata appositamente a questo DPI di alto profilo. Delga è un’azienda nata negli anni Ottanta, con una specializzazione precipua nel settore delle minuterie metalliche. Dopo una lunga esperienza maturata nella progettazione e nella produzione di linee vita, nel 2015 alle attività dell’impresa si aggiunge la divisione funi, con una linea di prodotti salvavita per cancelli e videosorveglianza, realizzati in acciaio inox. Attualmente l’azienda è arrivata a quattro divisioni; alle minuterie e alle funi, si sono aggiunte la divisione relativa agli accessori per cancelli e videosorveglianza e la divisione Ricerca e Sviluppo di cui il caschetto tecnologico rappresenta l’ultima novità. Dai responsabili commerciali dell’azienda, ci vengono rivelati i vantaggi di questo speciale casco protettivo, denominato Jolly. “Consistono nel poter comunicare liberamente a una distanza ben maggiore di quella garantita dai prodotti offerti attualmente sul mercato (radioline e walkie talkie) - ci spiegano dal quartier generale Delga di Lecco - Praticamente il raggio di trasmissione del caschetto Jolly

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risulta quasi decuplicato, fino a 250 metri, quando gli altri DPI comparabili permettono di comunicare nel raggio massimo di 20-30 metri”. Senza contare che nella comunicazione a distanza si possono coinvolgere fino a sei persone munite di caschetto tecnologico, in contemporanea e con la facoltà di poter scambiare in rete

Comunicazione verticale Le potenzialità di comunicazione in sicurezza tra gli operatori offerte dal caschetto Jolly sono dedicate idealmente a chi lavora su strutture verticali e su piattaforme aeree mobili, con la necessità frequente di scambiare informazioni e avvisi, oppure di mantenere un contatto costante con operatori a terra. “Abbiamo portato la tecnologia a conduzione ossea in un mercato - quello delle costruzioni e della cantieristica - dove questa modalità di comunicazione in totale sicurezza non era presente - confermano con orgoglio alla Delga - La potenza della modalità bluetooth implementata nel caschetto (in evoluzione funzionale, tra l’altro) esclude il rischio di interferenze penalizzanti e la batteria installata con modalità di ricarica tramite cavo C, tipica dei telefoni cellulari - assicura un’operatività continua fino a otto ore”. Pensiamo alle infinite applicazione del caschetto tecnologico Delga nei settori della demolizione, delle lavorazioni in calcestruzzo e dei cantieri infrastrutturali che comprendono decine o centinaia di macchine, attrezzature e lavoratori all’opera nella stessa area di intervento. In questo modo, potremmo immaginare nuove frontiere per la sicurezza e la comunicazione. In un ambito dove, nel momento più cruciale per le costruzioni nazionali, si innalza la necessità tecnologica di una parola chiara e decisiva contro ogni rischio per la salute dei lavoratori.

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ogni informazione praticamente ‘a mani libere’, senza la necessità di attivare altri accessori o dispositivi”. Nel caso di conversazioni remote, con il caschetto Delga è possibile collegarsi al bluetooth del proprio smartphone per effettuare vere e proprie chiamate telefoniche. “Essendo il caschetto a conduzione ossea, i trasmettitori audio sono adesi alle tempie e lasciano le orecchie libere - aggiungono dal reparto commerciale Delga - Un vantaggio di questo tipo può riguardare l’impiego supplementare, ad esempio, di tappi auricolari protettivi dal rumore. L’operatore di cantiere può utilizzare i tappi e continuare a captare, al contempo, la conversazione in corso, mantenendo un isolamento perfetto dall’ambiente esterno”.

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Attrezzature & Componenti GEFRAN

Sensazione di affidabilità A FORNIRLA È LO SPECIALISTA TECNOLOGICO DI GERENZANO (VA), CON L’IMPLEMENTAZIONE DEI TRASDUTTORI DI PRESSIONE E POSIZIONE SULLE PIATTAFORME MULTITEL PAGLIERO. UNA PARTNERSHIP CHE VA OLTRE GLI STANDARD DI PRODOTTO E COMPRENDE LO SVILUPPO DI SOLUZIONI DALLA MECCANICA PERSONALIZZATA, IN PERFETTA INTEGRAZIONE CON LE MACCHINE

S

empre più utilizzate nei contesti operativi più disparati, sempre più richieste dagli operatori di ogni categoria professionale. E con la necessità di essere, naturalmente, sempre più sicure. Le PLE facilitano e velocizzano gli interventi in quota, dall’edilizia all’impiantistica, fino alla manutenzione del verde e al pronto intervento. Un range di applicazioni impressionante e in pieno sviluppo, dove è fondamentale garantire la massima sicurezza degli operatori, con implementazioni e strumenti che alle piattaforme aeree di oggi sono indispensabili tanto quanto il design delle strutture aeree e l’efficienza degli apparati idraulici. Tra questi elementi di sicurezza, i sensori rappresentano una pietra d’angolo per l’affidabilità stessa delle PLE. È questa una delle principali motivazioni che hanno condotto un protagonista del settore come Multitel Pagliero a scegliere la qualità dei trasduttori di pressione e posizione concepiti e prodotti da Gefran, la multinazionale tecnologica che ha sede a Gerenzano, in provincia di Varese.

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“Quando si tratta di salvaguardare gli operatori sul luogo di lavoro e nel caso specifico in altezza, non possono esistere margini di errore - conferma Fabio Pagliero, amministratore delegato dell’azienda - Dalla componentistica alla

saldatura finale, l’efficienza delle nostre piattaforme aeree deve essere al 100%. La sensoristica, in particolare, ricopre un ruolo chiave per garantire le migliori prestazioni del mezzo, assicurando il massimo grado di tutela degli operatori.

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Cuore italiano, diffusione globale Multinazionale italiana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi industriali, azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione. Competenza, flessibilità e qualità dei processi sono i fattori distintivi di Gefran nella realizzazione di strumenti e sistemi integrati per specifiche applicazioni in diversi ambiti industriali, con un know-how consolidato nei settori della plastica, metallo, carta, sollevamento industriale, trattamento termico e lift. Tecnologia, innovazione e versatilità rappresentano il valore aggiunto del catalogo: azionamenti elettrici, sensori, piattaforme di automazione, regolatori e controllori di potenza in grado di innalzare l’efficienza dei processi produttivi, anche in chiave energetica. L’azienda conta oggi oltre 800 dipendenti, di cui quasi 500 in Italia (nelle sedi principali di Provaglio di Iseo e Gerenzano) e consolidate collaborazioni con centri di ricerca e università nazionali ed internazionali. Gefran opera sui principali mercati internazionali attraverso 6 filiali produttive in Brasile, Cina, Germania, India, Svizzera e Stati Uniti. A queste si aggiungono le filiali commerciali di Francia, Regno Unito, Belgio, Singapore e gli oltre 80 distributori internazionali per un supporto commerciale globale.

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Attrezzature & Componenti

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Requisiti perfettamente soddisfatti dalle soluzioni Gefran, impiegate oggi su tutti i nostri modelli. Gli elevati standard di ripetibilità, linearità e certezza del segnale ci consentono di conferire alle piattaforme caratteristiche di velocità e movimento desiderate”. Gefran propone un pacchetto completo di sensori per le principali movimentazioni dei mezzi di sollevamento. Si tratta di prodotti particolarmente robusti e ideali per veicoli da lavoro tipicamente soggetti a shock, vibrazioni, picchi di pressione e temperatura. In particolare, il controllo della pressione del circuito idraulico delle macchine Multitel Pagliero è affidato alle sonde KH, certificate SIL2, con elemento sensibile a film depositato su membrana di acciaio, elettronica SMD di ultima generazione e un design compatto, realizzato completamente in acciaio INOX. Alla misura della pressione si aggiungono i trasduttori di posizione a filo GSF e

gli inclinometri GIB, dotati di tecnologia MEMS ad elevata precisione, grazie a cui è possibile determinare estensione e posizione angolare della cabina operatore e prevenire il ribaltamento del mezzo. Oltre ai prodotti a catalogo, il Team Gefran ha sviluppato in co-design con l’Ufficio Tecnico di Multitel Pagliero una serie di soluzioni dalla meccanica personalizzata, con l’obiettivo di rendere i singoli componenti perfettamente integrati con le macchine. “Negli ultimi 10 anni, come costruttori, abbiamo intrapreso un percorso di verticalizzazione della produzione, per la realizzazione interna sia dei semilavorati, sia delle operazioni di verniciatura, cablaggio, saldatura e carpenteria in generale - spiega ancora Fabio Pagliero - Una decisione che ha consentito un miglior controllo dell’intera catena del valore. In un momento storico particolarmente complesso da un punto di vi-

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sta di approvvigionamento delle materie prime, prediligere il Made in Italy diventa una strategia vincente che si riflette anche nella scelta dei nostri fornitori. A tal riguardo, Gefran si è rivelata un partner estremamente affidabile, in virtù della sua qualità certificata e della sua flessibilità nel rispondere ad ogni istanza tecnica, assicurando la consegna nelle tempistiche richieste”. Alle parole di Fabio Pagliero, corrisponde il commento di Renzo Privitera, direttore Vendite Italia Sensori e Componenti di Gefran. “La partnership con Multitel Pagliero, nata alcuni anni fa e consolidata in un periodo difficile come quello della pandemia, è frutto di un approccio, volto al miglioramento continuo di prodotti e processi, condiviso da entrambe le realtà - sottolinea il manager Gefran - In tal senso, il proficuo dialogo instaurato tra i rispettivi uffici tecnici fa ogni giorno la differenza nel successo di questo progetto”.

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Movimentazione Industriale e Portuale BRIGADE ELETTRONICA

Un Porto Sicuro I REACHSTACKER DI GLOBAL SERVICE, CON SISTEMI BACKSENSE, TELECAMERE ELITE E ALLARMI BBS-TEK, SONO L’ESEMPIO DI COME POSSONO OPERARE IN MASSIMA SICUREZZA LE MACCHINE PIÙ IMPORTANTI DEL SOLLEVAMENTO E DELLA MOVIMENTAZIONE TERMINALISTICA

L

a nostra storia di partnership virtuosa parte da Livorno e arriva a Genova, seguendo un ellissi virtuosa di rapporto tecnologico proficuo. Partiamo quindi da una società autorevole come Global Service, che si occupa da oltre vent’anni della manutenzio-

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ne, ordinaria e straordinaria, di impianti e macchine in ambito portuale, industriale e civile, oltre al noleggio di mezzi di sollevamento, secondo una logica full rent (a lungo termine). Oltre alla macchina, secondo questa modalità di servizio, Global Service garantisce una gestione complessiva della

fornitura, con un pronto intervento sempre disponibile. Un ciclo completo, insomma, per ogni aspetto operativo delle macchine portuali, in virtù del quale l’azienda si è affermata e ha allargato il proprio raggio d’azione, aggiungendo al quartier generale di Livorno altre sedi dislocate in

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Collaborazione solida e visione futura I mezzi Global Service sono equipaggiati attualmente con numerosi dispositivi d’avanguardia Brigade Elettronica garantire un lavoro sicuro ed efficiente. Su questa base solida di partnership, con una collaborazione in continua evoluzione, l’azienda sta valutando anche l’implementazione dei mezzi con il sistema Backeye360, modulo di Brigade Elettronica per una visione a 360 gradi che azzera totalmente gli angoli ciechi e assicura una vista completa intorno al veicolo.

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importanti terminal portuali. Come quello di Genova, dove Global Service è presente dal 2008 ed è parte integrante del management che riguarda le attività portuali. Nel capoluogo ligure, Global Service è attiva con un servizio di manutenzione per alcuni mezzi di proprietà del Terminal e nel noleggio di varie unità di reachstacker, che vengono giornalmente ispezionati per assicurarne la perfetta operatività e, di conseguenza, il regolare svolgimento delle manovre di carico e scarico dei container. Grazie a un sistema di monitoraggio GPS e a un software di controllo della flotta appositamente studiato e coerente con le direttive Industria 4.0, Global Service riesce a programmare con precisione e senza perdite di tempo i tagliandi, all’occorrenza ad intervenire tempestivamente con le proprie squadre mobili di tecnici specializzati, che già si muovono conoscendo il guasto, e, addirittura, a mandare la macchina in derating da remoto, se necessario. Una supervisione costante ed accurata che consente di avere veicoli performanti ed efficienti 24 ore su 24. Non solo, a Genova, Global Service ha anche un’officina ed una carpenteria per lavorazioni più complesse e

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Movimentazione Industriale e Portuale ha acquistato tre reachstacker “tampone” da impiegare durante le riparazioni o da affiancare a quelli normalmente previsti qualora vi siano delle esigenze extra. Una realtà strutturata, dunque, con una concezione completa del noleggio e del Service ed una notevole attenzione alla sicurezza. Di concerto con il cliente, tutti i mezzi Global Service in circolazione nel terminal sono stati allestiti con sistemi anticollisione e telecamere, per tutelare gli operatori e salvaguardare i mezzi stessi e le strutture. Dopo attente valutazioni, la scelta è ricaduta sui dispositivi Brigade Elettronica, che si sono distinti per qualità, affidabilità e funzionalità. In particolare, per evitare urti con oggetti e, soprattutto, con persone, sono stati montati sul retro dei reachstacker due radar per il rilevamento ostacoli Backsense BS-9000 ed una telecamera BE-890C. La telecamera è della gamma Elite, la linea di Brigade Elettronica indicata per le applicazioni pesanti, resistente alle vibrazioni, impermeabile IP69K e dotata di LED infrarossi per mantenere ottime prestazioni in caso di illuminazione molto scarsa. Sia la telecamera sia i radar sono collegati a un monitor in cabina da 7”, sempre della serie Elite. Ai due Backsense è stato aggiunto un modulo OSD (On Screen Display) che permette la visualizzazione a video degli allarmi a cinque livelli dei radar, sovraimpressi alle immagini della telecamera, oltre ovviamente agli

avvisi sonori che vanno aumentando con l’approssimarsi del pericolo. Tutte le informazioni sono, pertanto, riportate contemporaneamente sullo schermo, riducendo lo stress e le distrazioni dei guidatori. Non solo sicurezza, ma anche efficienza. Una seconda telecamera, anch’essa BE890C e connessa al medesimo monitor in cabina, è stata installata sul braccio di ogni Reach Stacker, per far sì che i container vengano allineati perfettamente: una questione non banale in fase di carico, che può influire parecchio sull’efficienza delle movimentazioni. A complemento della fornitura Brigade, bbs-tek, l’allarme brevettato

per la retromarcia a Suono Bianco, montato nella sua versione più potente, da 107 decibel. Si tratta di un avvisatore acustico a suono direzionale, udibile esclusivamente nella zona a rischio. Un ausilio indispensabile in un terminal, considerando la rumorosità dell’ambiente e la molteplicità dei suoni, che potrebbero confondere e far abbassare la soglia di allerta agli operatori.

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e il controllo della macchina, con la prerogativa di un monitoraggio puntuale da remoto, secondo le attuali indicazioni dell’Industria 4.0.

Gilberto Pestalozza

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ono passati poco più di sei anni, dalla creazione di Innoval. Eppure, questa realtà tecnologica genovese non potrebbe essere definita, oggi, come una semplice startup innovativa. Piuttosto, l’iniziativa imprenditoriale di Gilberto Pestalozza è diventata a tutti gli effetti un fulcro di valore industriale, al servizio di settori primari nell’ambito della movimentazione, del sollevamento e del controllo dinamico di macchine e impianti. Nelle vicinanze dell’aeroporto della Lanterna, nel quartiere a destinazione industrial-commerciale di Campi, la sede di Innoval è la quintessenza del laboratorio di idee. Qui si progettano e si sviluppano soluzioni hardware e software per il controllo di veicoli destinati alla cantieristica, alla nautica, al comparto ferroviario, fino ai compiti di servizio della nettezza urbana e del riciclaggio. In questo spazio frenetico e reattivo incontriamo Gilberto Pestalozza, per una “conversazione di conoscenza” del mondo complesso di Innoval e del futuro che attende questa impresa tecnologica unico nel suo genere.

I nostri clienti rientrano essenzialmente in tre settori distinti. Il primo riguarda gli OEM (Original Equipment Manufacturer), i costruttori veri e propri di macchine mobili industriali, ai quali forniamo un kit elettronico completo - comprensivo di hardware e software - per la gestione

Di quali tipologie di macchine vi occupate, essenzialmente? Parliamo di macchine per il sollevamento di tutti i generi, innanzitutto. Ma il campo di implementazione dei nostri prodotti tecnologici è il più vasto possibile. Parliamo per esempio di mezzi complessi dedicati agli spurghi oppure all’escavazione a risucchio (molto utilizzata nei cantieri urbani di demolizione), oppure di impianti mobili per la produzione di conglomerati cementizi e di massetti. Si potrebbe continuare all’infinito, citando i Crusher semoventi per la frantumazione di inerti da cava e demolizione, mezzi di perforazione, scavo e movimentazione per cave e cantieri, i carri agricoli per la potatura, gli impianti mobili di saldatura e le pompe di distribuzione del calcestruzzo. Nell’ambito del sollevamento portuale, le applicazioni tipiche riguardano mezzi come i reachstacker, gru mobili portuali e molte altre tipologie non esauribili in un elenco definitivo. La nostra esperienza nel cam-

Ci può delineare un identikit della società tecnologica che ha creato, in relazione alle applicazioni e ai prodotti concepiti da Innoval?

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Movimentazione Industriale e Portuale po del controllo dei mezzi mobili risale agli anni Novanta, sulla scorta di un’elettronica dalla derivazione automotive. Erano i tempi in cui Intel ,in collaborazione con Bosch sviluppò il primo chip per reti CAN-bus e la Mercedes lo usò come bus di comunicazione fra alcune sue centraline. Fu il primo fulcro dello sviluppo. Allora, io intrapresi la prima attività nel settore delle gru portuali e di altre tipologie di mezzi per la movimentazione nei terminal, come i reachstacker. Ecco, sulla scorta di questa esperienza tecnica nel controllo e nel monitoraggio, nel 2015 ho fondato ex-novo questa mia società, con il nome di Innoval e le caratteristiche tipiche di una startup - il nostro staff si è concentrato sullo sviluppo di sistemi di controllo che includessero set di dati completamente personalizzabili. Ai terminal portuali e logistici, quindi, si sono aggiunti come clienti i parchi siderurgici e ferroviari, i cantieri delle grandi opere infrastrutturali e le grandi imprese. Le necessità di monitoraggio, in tutte queste aree di intervento, comprendono le macchine e i mezzi più diversificati, a partire proprio dai rechstacker e dalle gru mobili delle origini, per comprendere, come ho già citato, le macchine da perforazione, varie tipologie di trattori, impianti per la pulizia e l’aspirazione di fluidi e macerie e così via.

Parlava di tre settori dedicati dell’attività di Innoval. Quali sono le altre aree di intervento principali? La seconda concerne l’accezione che noi chiamiamo IOM (Internet Of Machines). La definizione è ricavata dal più noto acronimo IOT (Internet Of Things) ma il nostro neologismo è più precipuo, coniato in modo diretto sull’applicazione indirizzata al mezzo mobile e registrato da Innoval come marchio vero e proprio. Non abbiamo fatto altro che portare le tecnologie e le esperienze del monitoraggio remoto, già impiegate nel mercato OEM verso clienti costruttori, nel mercato degli utilizzatori finali di questi mezzi, quindi per numeri certamente molto più grandi di macchine, dalle tipologie e marchi più

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vari. L’idea di fornire al cliente utilizzatore un sistema unico di monitoraggio, come già detto per ogni tipologia e marca, per tutto il suo parco mezzi è stata vincente. L’avvento dell’agevolazione fiscale di Industria 4.0 è stato un ulteriore jolly di cui ci siamo avvantaggiati. Arriviamo quindi al terzo settore a cui vi dedicate, quello del revamping. Precisamente. Si tratta dell’aggiornamento tecnologico di tipologie come quelle delle gru mobili portuali, ad esempio. L’evoluzione estremamente rapida di sistemi e componenti elettronici richiede alle imprese un rinnovamento integrato degli apparati installati sulle macchine. Attraverso operazioni di manutenzione straordinaria, noi ci occupiamo proprio di questi ammodernamenti sostanziali che risolvono alla base tutte le problematiche di reperimento e di costo per componenti elettronici ormai obsoleti, inoltre, l’uso degli stessi mezzi viene notevolmente migliorato pur restando nei limiti dei valori di targa originali. Una considerazione che viene naturale è quella relativa alla flessibilità di intervento che Innoval conserva nel proprio DNA aziendale. La sua considerazione è molto pertinente. Le faccio un esempio. Quando i nostri tecnici si recano a un terminal portuale per realizzare implementazioni di controllo e monitoraggio su una flotta di macchine, trovano spesso parchi di 30 mezzi, per dire, dove non ce n’è uno uguale all’altro, per marchio e tecnologia. In questi casi, impieghiamo per ogni installazione un’elettronica sviluppata da noi per una categoria di mezzi che già conosciamo nel dettaglio più infinitesimale. Sulla parte software, con tutto il corollario di trasmissione e ricezione dati, server e cloud, lo sviluppo dei nostri prodotti è molto avanzato. Siamo diventati pionieri del monitoraggio remoto conquistando realtà terminalistiche primarie, con flotte di centinaia di macchine, distribuite in diverse strutture a livello mondiale. Questo in relazione all’IOM, ma la stessa cosa si può dire per il revamping, dove la dotazione

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Movimentazione Industriale e Portuale di sensori e altri sistemi di monitoraggio si estende a mezzi di ogni età, compresa la modalità di abilitazione operatore, tramite badge aziendale, con un controllo sicuro sul personale che ha effettivamente l’autorizzazione a operare con quel determinato veicolo o mezzo operativo. Le dinamiche installabili a bordo sono davvero numerose. Oltre all’abilitazione operatore, potrei menzionarle il check preliminare all’utilizzo, che identifica il nesso e lo scarto temporale in relazione ad eventuali problematiche funzionali contingenti del mezzo e alla possibilità di continuare a utilizzare la macchina anche per un determinato lasso di tempo, prima dell’urgenza di intervento manutentivo. Possiamo impostare, poi, limitazioni delle velocità di marcia, in funzione del carico sopportato dalla macchina, oppure, ancora, modalità di Geofencing, con il riferimento di mappe apposite sulle zone di transito e di operatività, la delimitazione delle aree di permanenza e intervento. Poi ci sono le telecamere. Generalmente, noi ne prevediamo due per ogni macchina, in postazione anteriore e posteriore, con un sistema di registrazione dei frame operativi, utili per identificare circostanze e modalità operative nel caso di incidenti e danneggiamenti. La nostra flessibilità, diciamo che si estende nel modo più ampio tra IOM e revamping, per una dotazione il più possibile completa e all’avanguardia dell’intera flotta proprietaria. Ora facciamo una sintesi dei sistemi elettronici e dei prodotti che derivano dalla ricerca e dalla produzione Innoval. Sui mezzi che equipaggiamo con le nostre tecnologie, sono implementati essenzialmente sistemi elettronici di controllo globale in real time, con sistema operativo Windows CE, di monitoraggio con LINUX, comunicazione CAN-Bus, protocolli CAN-Open, J1939, FMS. Le macchine, quindi, vengono monitorate da remoto tramite LTE e GPS, con moduli residenti nelle stesse centraline master. Il catalogo dei nostri prodotti comprende visualizza-

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tori e display master, centraline master e slave, sensori e display. Una menzione doverosa vorrei dedicarla al nostro team tecnico, composto attualmente da 12 persone dotate di un’esperienza estesa nell’ambito della progettazione hardware e firmware, nello sviluppo di software, nella produzione e nella commercializzazione di sistemi elettronici per l’ambiente automotive. Una squadra di prim’ordine, in grado di supportare in ogni fase il progetto su misura per il cliente e l’applicazione specifica, seguendo puntualmente e in modo indefettibile l’iter di realizzazione e omologazione. Va sottolineato, al riguardo, che Innoval è un’azienda certificata ISO 9001:2015 per i Sistemi di Gestione della Qualità ed è accreditata dal Ministero dei Trasporti per la progettazione e produzione in ambiente automotive. Un risultato di impresa soddisfacente e in piena evoluzione. Direi proprio di sì. Ci è stato conferito lo status di Pmi Innovativa e la nostra politica di

investimenti inizia a premiarci. Il nostro fatturato infatti, l’anno scorso, è passato da un milione a 1.600.000 euro, con un incremento straordinario del 65%. Una soddisfazione

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che premia la nostra intuizione imprenditoriale e la nostra vocazione al perseguimento di una prossimità tecnologica assidua con il cliente multisettoriale.

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C-Matic, nel magazzino dei robot VEICOLI AUTONOMI PER LA MOVIMENTAZIONE ORIZZONTALE DELLE MERCI, I NUOVI MODELLI PROGETTATI DALLO SPECIALISTA DEL MATERIAL HANDLING MIGLIORANO L’EFFICIENZA DEI PROCESSI DI LOGISTICA INTERNA

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ella logistica il futuro è sempre più delle macchine. Anzi, dei robot. Linde Material Handling li presenta oggi in versione trasporto, con la denominazione C-Matic. La gamma offerta dal marchio è diversificata e, a seconda del modello scelto, questi AMR automatici possono movimentare carichi di 600, 1.000 e 1.500 chilogrammi con maggiore facilità rispetto ai tradizionali carrelli o ai transpallet. Compatti ed estremamente agili, questi sollevatori – che sono più piccoli di un europallet – possono girare sul posto e ruotare il carico prelevato. Richiedono quindi poco spazio per le manovre e sono ideali anche nei magazzini più angusti. La grande diffusione dell’e-commerce, la continua carenza di personale, l’aumento dei flussi di movimentazione di merci nei magazzini e in produzione, nonché i sempre maggiori requisiti di sicurezza inducono le aziende alla ricerca di nuove soluzioni intelligenti. Cresce, di conseguenza, la domanda di sistemi autonomi e automatizzati. “I robot da trasporto C-Matic possono essere impiegati in una gamma molto ampia di applicazioni – spiega Roberto Mola, VNA/AGV project manager di Linde Material Handling Italia – Possono trasportare componenti automobilistici alle linee di produzione, spostare materiali da costruzione, parti di ricambio, carta o indumenti su pallet

o in casse metalliche, attraverso il magazzino, oppure portare 'merce alle persone', seguendo il concetto di picking praticato principalmente nella vendita al dettaglio online". I robot automatici C-Matic possono prelevare i carichi in due modi diversi. Una possibilità è quella di gestire gli spostamenti tramite una tavola di trasporto sulla quale vengono posizionate le merci, che siano su pallet o all’interno di una cassa. Sotto ciascuna tavola è applicato un codice QR che permette di identificare il carico e tracciarne il percorso all’interno del magazzino. Il sollevatore può anche però movimentare direttamente dei pallets, equipaggiato con una piastra di supporto, prelevandoli da una stazione di trasferimento oppure da un trasportatore a catene. Qualunque sia la modalità scelta, la movimentazione è completamente automatica; il Linde C-Matic si sposta verso un punto di prelievo definito e si posiziona sotto il carico, che sia la tavola di trasporto oppure il pallet. Una volta posizionato, il robot solleva il carico e lo trasporta nell’area di deposito designata, a una velocità massima di 5,4 km/h. Tutti gli spostamenti sono gestiti utilizzando codici QR posizionati sul pavimento e letti dalla telecamera montata sul veicolo. Il sistema di gestione del magazzino, ad esempio il "Linde Warehouse Navigator”, trasmette ai robot da trasporto le in-

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formazioni relative alla loro destinazione, mentre il software del veicolo determina il percorso ottimale per ciascun singolo trasferimento. L'applicazione più tradizionale per questi sollevatori è il trasporto lineare tra due punti, ma i robot possono trovare applicazione anche interagendo con altri veicoli autonomi o semi-automatizzati come carrelli a corsia stretta (VNA), carrelli retrattili, stoccatori o trenini logistici posando o prelevando merci in punti di trasferimento definiti. Per garantire la massima sicurezza, il C-Matic emette segnali di avvertimento visivi e acustici e grazie ad un laser scanner è in grado di rilevare gli ostacoli, fermi o in movimento. Non solo, grazie all’elaborazione delle informazioni in tempo reale, adatta la sua velocità in funzione della situazione, rimanendo ad esempio fermo fino a quando persone e veicoli non hanno lasciato la zona monitorata.

Lithium Inside I robot C-Matic sono alimentati da batteria agli ioni di litio, con una carica controllata da un software. Se scende al di sotto di un livello definito o se al momento non ci sono missioni di trasferimento da eseguire, il sollevatore si porta alla stazione di autoricarica e lì attende la successiva missione.

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Trasporti Eccezionali GOLDHOFER

Tram a rimorchio UNA COMBINAZIONE STRATEGICA PER IL VIAGGIO A DRESDA DEI NUOVI MEZZI DESTINATI AL SISTEMA DI TRASPORTI URBANI DELLA CITTÀ TEDESCA. L’INTEGRAZIONE TRA UN MODULO PER CARICHI PESANTI E UN SEMIRIMORCHIO A SETTE ASSI PER VEICOLI FERROVIARI La combinazione di semirimorchi Goldhofer prescelta è composta da un trattore stradale a quattro assi, un modulo per carichi pesanti a due assi, a monte (THP/UT 2) e un semirimorchio a sette assi per trasporto ferroviario (STZ-H 7) con collo d’oca e rampe idrauliche. Con elementi a ponte di diverse lunghezze, UTM ha potuto adattare la propria soluzione di trasporto alle dimensioni del tram. “Con questa soluzione, non solo abbiamo sotto controllo in sicurezza l’elevato peso del tram, ma possiamo anche garantire una facile manovrabilità del veicolo ferroviario – conferma Peter Klemenz, Project Manager Rail Vehicles per la sede UTM di Eisenhüttenstadt – Ulteriore supporto, fondamentale, è fornito dalle rampe idrauliche e dall’ar-

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rasporto sopra trasporto, per un’impresa su strada riuscita perfettamente. La società tedesca Dresdner Verkehrsbetriebe AG (DVB) introdurrà gradualmente 30 nuovi tram nella rete cittadina di Dresda, a partire dal 2022. Sono veicoli di 35 cm più larghi rispetto agli standard del passato, con il vantaggio di un posto passeggero in più per fila. I nuovi tram

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sono prodotti nello stabilimento Bautzen di Alstom e per il trasporto a Dresda, lo specialista UTM Universal Transport GmbH ha impiegato una combinazione di semirimorchi per veicoli ferroviari Goldhofer. Dopo un’attenta pianificazione del percorso, UTM ha trasferito già a settembre il primo dei tram – lunghi 45 m e pesanti 58 t – al centro merci di Dresda.

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Il più grande lifter per pale eoliche

gano montato sul collo d’oca. Questo modulo ci ha consentito di trasferire il tram sul semirimorchio ferroviario in modo rapido e preciso e di scaricarlo altrettanto rapidamente”. Un supporto stabile durante il trasporto del tram è fornito dal modulo di fissaggio del carico Goldhofer, “intelligente” e facile da usare con numerose opzioni e punti di ancoraggio.

Sempre in vetta, con le soluzioni per l’heavy transport più complesso e impegnativo. Goldhofer e la dinamica di movimentazione e trasferimento delle pale eoliche hanno rivelato un nuovo blade lifter, il più grande mai realizzato dallo specialista tedesco, contraddistinto nell’identità dalla sigla FTV 850 e da prerogative di massima sicurezza e stabilità a fronte di implementazioni tecnologiche uniche nel settore. L’ultima novità nell’offerta di attrezzature dedicate al trasporto delle pale di turbine per l’energia del vento, arriva dai progettisti di Memmingen per un lifter utilizzabile non solo per una larghezza standard di tre metri, ma anche per combinazioni split che contemplano larghezze fino a oltre quattro metri. A seconda della configurazione, anche l'ultima generazione di pale che oggi richiedono un momento di carico fino a 850 tm può essere prelevata e trasportata in piena flessibilità e in modalità trainata o semovente. Con l'opzione della combinazione divisa e il montaggio dietro l'area di carico, l'FTV 850 offre una stabilità notevolmente superiore, abbinata a un peso di zavorra ridotto. Il risultato è un sistema di trasporto con baricentro basso e massima protezione dal ribaltamento. Il nuovo FTV 850 è disponibile con l’ausilio di un'ampia gamma di opzioni, con adattatori per varie combinazioni parallele. La pala del rotore montata può essere ruotata liberamente attorno al proprio asse e sollevata fino a un angolo di 60°, in modo che curve strette, edifici e alberi lungo la strada non costituiscano un ostacolo. L'FTV 850 è progettato, come dicevamo, per una configurazione rapida ed efficiente, in combinazione con un gran numero di moduli Goldhofer collaudati (ad esempio, i moduli PST/SL-E, THP/SL e ADDrive).

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Trasporti Eccezionali FAGIOLI

Estate Italiana IL GRANDE SPECIALISTA NAZIONALE DELL’HEAVY LIFTING AND TRANSPORTATION SI È AGGIUDICATO I QUATTRO PREMI PRINCIPALI TRA I RICONOSCIMENTI ASSEGNATI QUEST’ANNO DALL’EUROPEAN ASSOCIATION OF ABNORMAL ROAD TRANSPORT AND MOBILE CRANES. UN TRIONFO CHE HA IL SIGNIFICATO DI UN’AFFERMAZIONE DI ECCELLENZA E DI ORGOGLIO PER IL PAESE DELL’INDUSTRIA E DEI SERVIZI AD ALTA TECNOLOGIA

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ella notte del 17 marzo scorso, è risuonato il peana della vittoria. L’urlo di gioia liberatorio che non ha nulla di bellicoso, ma che arriva puntuale in un momento di necessità morale. Alla guerra insensata nel nome di una distorta idea di equilibrio mondiale, si contrappone la maestria di chi ha fatto dell’equilibrio, fisico e scientifico, un’arte dall’accezione tecnologica più profonda e preziosa. E questo maestro esemplare è Fagioli, lo specialista italiano per eccellenza dei trasporti eccezionali e dei grandi sollevamenti, che ha vinto l’edizione di Esta 2022 con un autentico poker d’assi, nelle principali categorie contemplate dai riconoscimenti assegnati dall’associazione che rappresenta il Gotha dell’Heavy Lifting and Transportation europeo. La cronaca dell’evento parte dalla voce di David Collett, presidente uscente di Esta (acronimo, lo ricordiamo, di European Association of Abnormal Road Transport and Mobile Cranes), puntuale e commossa nel dedicare la serata di gala all’Ucraina martoriata dalla guerra e all’appello accorato alla pace. La dedica oltremodo significativa, riservata dall’uomo che ha condotto fino ad oggi la rappresentanza del sollevamento e dei trasporti eccezionali europei, ha avuto il complemento

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Fabio Belli, primo presidente italiano L'amministratore delegato di Fagioli, Fabio Belli, è il nuovo presidente di Esta, la principale associazione europea per il settore dei trasporti stradali e dei sollevamenti eccezionali. L’ufficializzazione della nomina è avvenuta lo stesso 17 marzo, durante l’Assemblea Generale dell’Associazione che rappresenta attualmente ventisette paesi e che ha sede a Leiden, in Olanda. Dal 1976, anno di costituzione di Esta, è la prima volta che un italiano viene nominato presidente dell’associazione. “Sono davvero onorato di essere stato eletto presidente di Esta e non vedo l’ora di proseguire l’eccellente lavoro svolto dal mio predecessore, David Collett, e da tutto il team dell’associazione - ha dichiarato Fabio Belli, all’indomani della nomina ufficiale – Insieme al nuovo Consiglio Direttivo di Esta, proseguirò nel dialogo con la Commissione Europea, con le autorità di regolamentazione e con i governi nazionali per supportare le aziende del nostro comparto nelle sfide che il mercato propone. Valori condivisi e il desiderio di armonizzare gli standard a livello europeo, hanno portato nel 1976 alla costituzione di Esta. Oggi, ancor più che allora, dobbiamo seguire questo percorso facendo crescere ulteriormente la base associativa e promuovendo la cooperazione, la sicurezza e la sostenibilità, puntando sempre al massimo della qualità”.

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dell’annuncio ufficiale di Fabio Belli, CEO di Fagioli, come neopresidente di Esta, e la platea del Grand Hotel Huis ter Duin di Noordwijk aan Zee, in Olanda - sede dell’evento - ha dimostrato con un applauso fragoroso l’impeto morale del sollevamento europeo a sostegno della causa di libertà di un popolo contro il terribile conflitto che sta sconvolgendo le vite e gli equilibri del Pianeta. Gli Esta Awards sono stati anche questo, in una serata che ha sentito il dovere di aggiungere altri significati a quelli – straordinari – dell’eccellenza di imprese e uomini d’Europa al settore del sollevamento e dei trasporti eccezionali. Poi, sono arrivati gli annunci e le vittorie. Al plurale, perché Fagioli si è aggiudicata ben quattro nuovi prestigiosi riconoscimenti, raggiungendo quota 18 con i primi posti conquistati nelle ultime 14 edizioni del premio. Il gruppo emiliano ha dominato tra le categorie, surclassando la concorrenza delle 14 società europee finaliste, con la conquista dell’eccellenza nelle categorie Innovazione (per il sollevamento, la verticalizzazione e l’installazione di un reattore da 458 tonnellate), Sollevamento con Gru cingolate Lattice Boom (rimozione del relitto della Berkan B a Ravenna), Trasporto oltre le 120 ton (trasferimento di una turbina a gas da Genova alla cen-

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Trasporti Eccezionali Fabio Belli e David Collett

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Una luce senza confini Il presidente di Mediapoint & Exhibition, Fabio Potestà, ospite alla serata degli Esta Awards 2022, ha riportato un’impressione personale di grande emozione che condividiamo con i nostri lettori. “Agli Esta Awards 2022 ha vinto un’idea della pace mondiale. Quell’idea che si chiama lavoro e ingegno umano. Quell’idea declinata al volo pindarico impossibile, eppure eterno, chiamato impresa. Accusateci pure di retorica ma, dio, quanto abbiamo bisogno di sognare e di sperare, in questa notte buia. Nella luce di una cittadina dei Paesi Bassi, una comunità chiamata Esta, con un nuovo presidente italiano – Fabio Belli – ha provato a riportare in vita un pensiero di laboriosità e ingegno che sembra confinato all’emarginazione più brutale, in queste settimane terribili di guerra e di morte. Che una grande realtà industriale d’Italia come Fagioli abbia vinto ben quattro premi, tra i riconoscimenti tecnici più prestigiosi decretati da Esta, può essere considerato marginale, di fronte alla sconfinata tristezza di una Terra di conflitti e ingiustizie? Che un mondo di imprese e di uomini possa celebrare la propria vitalità, dovrebbe apparire sacrilego al cospetto di un’immorale tragedia globale? No, mai, non vogliamo che sia vero tutto questo. Vogliamo che la vita e che il lavoro trionfino e abbiano il sopravvento su tutta quell’infinita nube di povertà e accidia. Sull’inferno che qualcuno vorrebbe opporre alle nostre esistenze. Per questo, nella notte degli Esta Awards, e in altre infinite notti di donne e uomini di buona volontà, celebriamo la vita, l’Europa delle nazioni e il mondo nuovo che vorremmo, oggi e sempre, per noi, per i nostri figli e per quella meravigliosa arcadia che trova pace e quiete solo nell’avvenire e nel progresso di tutti”.

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trale di Turbigo, nel milanese) e Trasporto sotto le 120 ton (viaggio di un trasformatore verso una centrale elettrica in alta montagna, ad oltre 2.000 metri di quota). A valutare i progetti e la loro esecuzione, una giuria autorevole che ha riconosciuto “ancora una volta - ha sottolineato il presidente Fabio Belli - le grandi competenze delle maestranze Fagioli impegnate quotidianamente nelle sfide ingegneristiche a più alta elevata complessità in tutto il mondo”. Maestranze che oggi, nel gruppo Fagioli, comprendono oltre 500 professionisti di valore, all’opera in tutti i continenti, ai quali va il plauso doveroso dell’Italia migliore.

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Trasporti Eccezionali MAN

Guida autonoma, orizzonti futuri IL COSTRUTTORE È COINVOLTO, CON LEONI E BOSCH, IL FORNITORE DI SERVIZI LOGISTICI AUTOMATIZZATI FERNRIDE E IL PRODUTTORE DI STRUMENTI PER TEST BTC EMBEDDED SYSTEMS, NEL PROGETTO ATLAS-L4 PER AUTOCARRI A GUIDA AUTONOMA SULLE AUTOSTRADE

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l progetto di ricerca e sviluppo Atlas-L4 (Automated Transport between Logistics centres on highways, Level 4), intrapreso in Germania, combina in modo finora unico - le competenze di industria, ricerca scientifica e operatori infrastrutturali per creare un approccio integrato all’impiego di veicoli commerciali autonomi sulle autostrade. Tra gli attori di ricerca, la Fraunhofer-Gesellschaft, il Politecnico di Monaco (TUM) e quello di Braunschweig forniscono il supporto scientifico al progetto, mentre TÜV SÜD

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e Autobahn GmbH stanno contribuendo con le loro competenze alla verifica della fattibilità e alle relative approvazioni. Entriamo nel merito del progetto. Atlas-L4 intende dimostrare che l’uso in autostrada di veicoli automatizzati di livello 4 è fattibile, gettando così le basi per nuove soluzioni di trasporto e logistica senza. Il progetto sfrutta direttamente le opportunità aperte dalla legislazione tedesca sulla guida autonoma, approvata nel 2021, che pone la Germania in una posizione pionieristica a livello mondia-

le. Il progetto, finanziato dal Ministero federale per l’Economia e il Clima, prevede di utilizzare la guida autonoma tra gli hub logistici autostradali per dare un


contributo efficace alla prevenzione di congestioni e incidenti, per una maggiore efficienza nei consumi di carburante e rimediare alla carenza di autisti. I camion sono essenziali per il trasporto di merci in tutto il mondo, ma il settore è sotto pressione: solo in Germania, gli ingorghi causano miliardi di euro di danni economici ogni anno, circa il 90% degli incidenti stradali è il risultato di un errore umano e la mancanza di autisti frena la crescita di molte aziende. La BGL, l’Associazione tedesca del trasporto merci e della logistica, riferisce che oggi in Germania mancano circa 60 mila autisti professionisti del trasporto merci. Sebbene circa 17 mila nuovi conducenti entrino nella professione ogni anno, circa 30 mila autisti professionisti vanno in pensione, con il risultato che il problema peggiorerà ulteriormente. I camion a guida autonoma possono fornire una soluzione, perché migliorano certamente la sicurezza stradale e riducono la congestione del traffico con una pianificazione che ottimizzi le ore di lavoro. Allo stesso tempo, i veicoli sono gestiti in

modo più uniforme rendendoli più efficienti nei consumi e quindi più rispettosi dell’ambiente. I processi automatizzati lungo tutta la catena di approvvigionamento, presso depositi, punti di trasbordo e centri logistici, alleggeriscono il lavoro degli autisti e possono contribuire a renderlo una prospettiva di carriera più attraente. Questo è un bene per la professione, un bene per la società, un bene per le aziende e, ultimo ma non meno importante, un bene per l’ambiente: una situazione vantaggiosa per tutti. All’interno del progetto, MAN Truck & Bus è responsabile dello sviluppo generale del sistema e dell’integrazione di tutti i

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componenti nel veicolo. Rientrano inoltre nelle competenze di MAN la trasmissione dei dati al veicolo e lo sviluppo della centralina di controllo che seguirà il monitoraggio dei viaggi di prova, come previsto dalla normativa sui veicoli a guida autonoma. Con Atlas-L4, le aziende coinvolte nel progetto stanno compiendo davvero un enorme passo avanti verso la realizzazione dei veicoli commerciali autonomi. Entro la metà del decennio dovrebbe essere disponibile un processo ben definito per l’utilizzo di autocarri automatizzati sull’autostrada pronto a essere industrializzato.

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Noleggio e Distribuzione SOCAGE/SAVANI

Una flotta Speed per decollare… a freddo LE FORSTE 24D E 25D PER IL NOLEGGIATORE DI UDINE ALZANO IL LIVELLO DI UN SERVIZIO SENZA PROBLEMI. IN VIRTÙ DI UN’ELETTRONICA AVANZATA PER AUTOMAZIONI NELLA STABILIZZAZIONE AUTOMATICA E UNA CHIUSURA DELLA PLE DA QUALSIASI ALTEZZA

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n costruttore dallo sguardo tecnologico lungimirante e una realtà di noleggio che non si è ancora fermata al successo consolidato. Il sodalizio tra Socage e il noleggiatore friulano Savani ha aggiunto un altro capitolo alla reciproca partnership fruttifera. Innanzitutto, la storia in sintesi. La Gianfranco Savani nasce nel 1977, in provincia di Udine, per iniziativa dell’omonimo artigiano fondatore come ditta individuale per l’esecuzione di pitture e verniciature degli immobili e dei complessi industriali, con l’ausilio di piattaforme aeree (introdotte già all’inizio dell’attività, nel parco macchine aziendale, con un modello di 12 metri). Oggi Gianfranco Savani è una realtà primaria nel noleggio di piattaforme aeree con operatore e a freddo (per modelli, nel secondo caso, fino ai 28 metri operativi), valorizzata da una flotta attuale di oltre trenta unità, per altezze operative fino ai 66 metri. Recentemente alla guida dell’azienda si sono alternati i figli di Gianfranco, Costantino – che si occupa oltre che della direzione, come amministratore

delegato, anche degli aspetti relativi alla sicurezza – e Dimitri Savani, responsabile della parte operativa dell’attività di noleggio (a cui si aggiungono i sopralluoghi tecnici effettuati in cantiere, prima di ogni intervento). In questo contesto di noleggio avanzato

si inseriscono le due nuove piattaforme autocarrate acquistate da Socage, con una considerevole altezza di lavoro e il generoso sbraccio orizzontale declinati alla categorie delle PLE su veicolo patente B. “Ovviamente, i due modelli acquistati posseggono l’abilitazione ASR 22.02.2012

Taxi urbano da 14 metri Benvenuta agilità. È proprio il caso di sottolinearlo, con l’arrivo sul mercato della compatta ForSte 14T Speed di Socage, la piattaforma telescopica autocarrata con stabilizzazione automatica di serie, operativa a un’altezza di lavoro massima di 14,1 m – per uno sbraccio laterale di 9 m – e con una capacità di 230 kg. Il tratto distintivo? La possibilità di lavorare senza stabilizzatori alla pendenza di 30º dell’asse posteriore. Oltre alle prestazioni notevoli, in relazione alle dimensioni ridotte della piattaforma, la ForSte 14 T Speed rivela il vantaggio della stabilizzazione verticale automatica, in sagoma, ideale per i cantieri urbani dove la produttività è sempre legata alla capacità di sfruttare spazi angusti e complessi sotto il profilo del piazzamento. La funzionalità Speed consente una stabilizzazione sicura, semplice e rapida sia dalla cesta che da terra. La PLE è dotata inoltre di chiusura automatica della parte aerea. La funzionalità elettroidraulica, unita al sistema di controllo Socage, consente all’operatore di avere un controllo totale sui movimenti, che risultano fluidi e proporzionali, anche durante l’esecuzione di manovre simultanee. In conclusione, la ForSte 14T Speed rappresenta la piattaforma versatile per i professionisti che lavorano in città – con un accento di impiego utile nei lavori di impiantistica elettrica. Il peso ridotto dell’allestimento consente una libera personalizzazione dell’equipaggiamento a bordo da parte del cliente, che può adattare l’impiego puntualmente alle proprie esigenze. È inoltre possibile l’omologazione per tre posti in cabina.

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Noleggio e Distribuzione per le PLE che operano con stabilizzatori – spiega Costantino Savani – L’ulteriore vantaggio competitivo dei modelli che abbiamo scelto consiste nell’elettronica avanzata che permette automazioni nella stabilizzazione automatica (azionabile anche dalla cesta) e la chiusura della PLE da qualsiasi altezza”. Ed eccoli i nuovi modelli in prima linea della flotta Savani sono la forSte 24D Speed – in grado di raggiungere un’altezza di lavoro di 23,6 m e uno sbraccio laterale di 12,7 m con una capacità di 230 kg, esclusivamente con stabilizzazione in sagoma – e la forSte 25D Speed, a doppia articolazione, per un’altezza operativa di 24,2 m e uno sbraccio laterale di 12,5 m. Va ricordato che La funzionalità Speed delle nuove piattaforme Socage aumenta la sicurezza e facilita una corretta stabilizzazione, incorporando di serie la stabilizzazione automatica, sia da terra che dal cesto. Inoltre, la lunghezza extra degli

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stabilizzatori verticali offre una maggiore capacità di superare i dislivelli e non danneggia la superficie di appoggio. La serie Speed include anche la chiusura automatica della parte aerea dal cesto, che riduce i tempi di messa a riposo della piattaforma aerea dopo l’utilizzo. Il nuovo impianto elettro-idraulico, insieme alla consolle di comando Socage, permette movimenti più dolci e con maggiore controllo da parte dell’operatore, anche durante l’esecuzione di manovre simultanee. Il peso ridotto dell’allestimento consente una grande personalizzazione dell’attrezzatura da parte del cliente, adattandola alle proprie esigenze. “Consegnare una nuova macchina alla società Gianfranco Savani è sicuramente una grande soddisfazione, soprattutto perché da anni è un punto di riferimento nel noleggio di piattaforme aeree per l’area del nord-est – conferma Alessandro Flisi, Test Manager e Production Director

di Socage – Con l’amministratore delegato Costantino Savani, il rapporto di amicizia e professionalità dura ormai da anni. Grazie alla sua esperienza e passione, ci spinge ogni giorno a migliorare i nostri prodotti. Con la consegna di queste due nuove macchine, dotate di stabilizzazione e chiusura automatica, il noleggio a freddo offerto da Savani sarà ancora più semplice, di grande produttività e sicuro”.

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THE FIRST ITALIAN EXHIBITION & CONFERENCE FULLY DEDICATED TO THE HYDROGEN SECTOR

8 -10 June 2022

Piacenza Italy

Among the confirmed Exhibitors at Hydrogen Expo

Supporting Associations Dal 1946

Under the Patronage of

AGGIORNATO 13 APRILE 2022

949598

Associazione Porti Italiani (ASSOPORTI) · Via dell’Arco De’ Ginnasi, 6 · 00186 Roma C.F. 80213650585 · phone +39 06 6876193 · fax +39 06 6876550 · www.assoporti.it · info@assoporti.it

For info and stand bookings Ph. +39 010 5704948127 info@hydrogen-expo.it – www.hydrogen-expo.it

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Fiere/Eventi GIC 2022

Il calcestruzzo italiano torna dal vivo A PIACENZA EXPO, LA QUARTA EDIZIONE DEL PIÙ GRANDE EVENTO EUROPEO DEDICATO ALLA CONCRETE INDUSTRY. OLTRE 220 PRESENZE TRA GLI ESPOSITORI E UNA POSIZIONE CENTRALE NEL DIBATTITO SULLE COSTRUZIONI NAZIONALI

S

aranno anche cieli nebulosi, pervasi dall’incertezza politica e finanziaria che potrebbe funestare una ripresa nella quale ancora molti credono. Eppure, il GIC riprende a volare, con l’adesione di quasi 220 espositori (al momento in cui scriviamo) e il battito d’ali di una volontà che parte dalle imprese e dai territori. Le Giornate Italiane del Calcestruzzo-Italian Concrete Days, organizzate da Mediapoint & Exhibitions a Piacenza Expo (dal 28 al 30 aprile prossimi), hanno nel respiro l’ottimismo di un settore che desidera rinascere. Fortemente e con una caparbietà dal respiro internazionale rivelata già nella conferenza stampa ufficiale che ha fatto da preludio alla fiera, nella sede di Confindustria Piacenza. Gli interventi di Francesco Rolleri, presidente dell’associazione, del sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, di Giuseppe Cavalli, amministratore unico di Piacenza Expo, e di Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Exhibitions, creatore e organizzatore del GIC, hanno delineato i temi della quarta edizione del GIC - un’edizione oltremodo significativa, perché riprende il filo interrotto dall’improvvisa

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cancellazione che avvenne improvvisamente nel 2020, a poche ore dall’apertura. Fu un provvedimento d’urgenza del governo, in piena pandemia, a decretare l’inesorabile rinvio della manifestazione. “Fu un momento drammatico e pesante, soprattutto per noi organizzatori - ricorda Fabio Potestà - Oggi il GIC riprende, con il traguardo imminente dei 200 espositori e un sentimento di vitalità che coinvolge un comparto, quello del calcestruzzo, nelle sue più diverse accezioni, che è fondamentale per l’economia delle costruzioni. Questo settore può contare, qui a Piacen-

za Expo, su uno spazio promozionale e di confronto dal respiro europeo e internazionale. Uno spazio mirato e specialistico che rappresenta, oggi più che mai, un punto cardine di vantaggio e di novità rispetto alle altre fiere generaliste dedicate all’edilizia e alle costruzioni”. Le Giornate del Calcestruzzo come opportunità per l’industria del Paese. “Il calcestruzzo è ancora il materiale principe per il futuro delle costruzioni - dichiara con grande convinzione Francesco Rolleri - Soprattutto, questa fiera, dedicata a un settore integrato con l’economia dei terri-

tori e delle imprese che vi sono insediate, si svolge in un momento cruciale per il nostro Paese. Un momento di ripresa che rischia di essere frenato drammaticamente dal costo delle materie prime e dell’energia, acuito inoltre dall’aggravio delle gravi tensioni politiche internazionali. Un momento storico in cui la politica industriale nazionale deve dare risposte celeri ed efficaci, soprattutto sul fronte delle costruzioni, con le grandi opere infrastrutturali e un cambio di passo normativo che urgono, a fronte di una lentezza decisionale non più sostenibile”.

Fiera-convegno, il valore del dibattito Le Giornate Italiane del Calcestruzzo-Italian Concrete Days costituiscono un naturale spazio per la discussione approfondita sui temi centrali del costruire nazionale. Anche in questa quarta edizione, il calendario degli eventi congressuali (provvisorio, al momento in cui scriviamo) prevede almeno quattro eventi fondamentali, distribuiti nei giorni di giovedì 28 e venerdì 29 aprile. Nella Sala A di Piacenza Expo, giovedì 28 aprile (dalle ore 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17,30), sarà la volta del convegno inaugurale del GIC, dal titolo “Pavimentazioni rigide in campo aeroportuale. Nuove frontiere”. L’evento è organizzato in collaborazione con Tecno Engineering 2C e prevede numerosi interventi di rilievo, con il coordinamento dei lavori affidato all’ingegner Carlo Criscuolo (direttore tecnico di Tecno Engineering 2c). L’introduzione e la conclusione del convegno sono affidate alle prolusioni del generale Mario Sciandra (a capo del Servizio Infrastrutture dell’Aeronautica Militare) e del generale Giancarlo Gambardella (a capo della Direzione Lavori e Demanio del Segretariato Generale della Difesa). Il secondo convegno inaugurale, previsto nella Sala B, sempre giovedì 28 aprile (dalle 14 alle 18), avrà come tema “Dall’esempio del Ponte San Giorgio di Genova alle grandi nuove opportunità per le infrastrutture italiane nel quadro del PNRR”. Nella giornata di venerdì 29 aprile, in Sala A (dalle 9 alle 13), si svolgerà il convegno organizzato dall’European Association for Construction Repair, reinforcement and Protection, mentre in Sala C (dalle 11 alle 13), si discuterà di “Economia circolare nella filiera del calcestruzzo: la riduzione dell’impronta ambientale e l’ottimizzazione delle materie prime e secondarie”, nell’evento organizzato in collaborazione con Wamgroup (ogni aggiornamento sul portale gicexpo.it).

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Fiere/Eventi Fabio Potestà

Tra i temi che saranno discussi e analizzati durante i seminari tecnici e le conferenze del GIC 2022 (organizzate con il supporto delle principali associazioni di settore e delle più importanti aziende costruttrici),

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troverà ampio spazio di dibattito proprio il monumentale PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che conta 222 miliardi messi a disposizione dell’Europa per investimenti e riforme che riguarda-

no il nostro Paese, secondo un percorso di crescita duraturo e sostenibile. “Nel PNRR, il settore delle costruzioni è chiamato a giocare un ruolo fondamentale ha ribadito Potestà - Bisogna considerare che circa la metà delle risorse disponibili (108 miliardi di euro) sarà dedicato a investimenti primari da realizzarsi entro il 2026, in stretta collaborazione con gli enti pubblici. Di questi, circa 47 miliardi di euro (il 44% delle risorse) vedrà il coinvolgimento strategico diretto degli enti territoriali. Abbiamo una grandissima opportunità per riqualificare i territori e migliorare la qualità della vita di cittadini e imprese, sostenendo l’economia e il settore delle costruzioni”. Il GIC e Piacenza Expo, dunque, al centro di un dibattito fondamentale.“Dalle Giornate Italiane del Calcestruzzo arriva l’ennesima prova di autorevolezza del-

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le fiere specialistiche organizzate a Piacenza Expo – ha sottolineato Giuseppe Cavalli – Il GIC è uno degli eventi più importanti del nostro calendario fieristico, sotto il profilo del livello tecnologico conferito dai suoi espositori e dal lato della partecipazione internazionale che ne fa, oggi, il più qualificato e importante evento tematico d’Europa. Con un indotto importante per la nostra città e il nostro territorio”. Parlando di specializzazione, il GIC rimane tuttora l’unica mostra-convegno italiana dedicata in modo specifico alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, comprendendo nel novero del comparto anche l’accezione produttiva importantissima della prefabbricazione e altri ambiti collegati strettamente come quelli della demolizione, del riciclaggio e del trasporto degli inerti. L’importanza del confronto e del senso promozionale del GIC per il settore Concrete nazionale è testimoniato dai numerosi e rilevanti patrocini dedicati all’evento fieristico fino a oggi. A livello governativo, in prima linea vanno menzionati il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Tra gli enti locali, l’adesione riguarda la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, la

Regione Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza. Gli enti primari che concernono il settore comprendono Anas, Assobeton, Federbeton, Atecap, Unacea, Nadeco, Anfia, Assoporti, Confindustria Piacenza; poi, rappresentanze europee come quelle dell’Eda (European Demolition Association), dell’European Association for Construction Repair, Reinforcement and Protection (Acrp), dell’Asociation Espanola de Pavimentos Continuos (Aepc) e della Asociation de Fabricantes de Encofrados y Cimbras (Afeci).

Il GIC significa anche eventi speciali e, come da tradizione, comprenderà il conferimento alle eccellenze del settore degli ICTA-Italian Concrete Technology Awards, a riconoscimento delle imprese e delle professionalità italiane che si sono più distinte nel settore negli ultimi tre anni. La premiazione avverrà durante l’evento GIC by Night, nella serata del 28 aprile (al termine del primo giorno di fiera) che abbinerà al conferimento delle eccellenze, lo svolgimento di iniziative enogastronomiche e di intrattenimento.

Da sinistra, Giuseppe Cavalli, Francesco Rolleri, Patrizia Barbieri e Fabio Potestà

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Parole di Scienza di Roberto Vacca

L’energia (che non raddoppia più) e le fonti del futuro

N

el 1950 ascoltai la lezione di un professore dell’ultimo anno del corso di Ingegneria Elettrotecnica. Diceva che “la produzione e il consumo annuali di energia raddoppiano ogni 10 anni”. Non aggiunse, quindi, che il tasso annuale medio di aumento corrispondente sarebbe stato di circa il 7%, né che, ovviamente, avrebbe dovuto diminuire presto (niente al mondo può crescere indefinitamente). Infat-

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ti, la produzione annuale dell’energia mondiale stava già rallentando al 5% e raddoppiò, non in 10 anni, ma solo nei 15 anni seguenti, da 1.800 a 3.600 Milioni di Tonnellate di petrolio equivalente (MTOE). L’ultimo raddoppio è avvenuto da 7.000 a 14.000 MTOE nei 35 anni dal 1984 al 2019 con un tasso annuale del 2% (uso i dati fino al 2019, dal momento che la diminuzione dovuta al Covid del 2020 non

è significativa). Attualmente produzione e consumo continuano a crescere. I miei calcoli, basati sulle equazioni di Volterra, indicano che la produzione di energia mondiale non raddoppierà più, ma crescerà del 60%, raggiungendo un asintoto di 22.400 MTOE verso il 2080 con un tasso annuale di crescita medio di circa l’1,2 %. Queste previsioni sono empiriche, ma molto plausibili: con le equazioni differenziali che utilizzo, sono stati previsti

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correttamente gli andamenti (di crescita o declino) di grandi processi demografici, tecnologici e socio-economici. Per tentare di prevedere la ripartizione futura fra le quattro fonti dell’energia primaria – gas, petrolio, carbone, rinnovabili (cioè nucleare + idroelettrica + eolica + geotermica) di cui ho analizzato separatamente le serie storiche – fino a qualche decennio fa si riteneva che si stesse verificando un’alternanza periodica tra le fonti primarie, con prevalenza del legno (fino al 1883), del carbone (fino al 1965), del petrolio e – in avvenire – del gas. La mia analisi conferma una decrescente importanza relativa di petrolio (26% del totale) e carbone (23%), un forte incremento del contributo del gas naturale (34%) e un modesto incremento delle rinnovabili (17%). Queste ultime incontrano difficoltà nell’eolico e nell’idroelettrico per ragioni paesaggistiche, nel nucleare per timore dei rischi, nel geotermico per la distanza fra possibili fonti e grandi utenze. In generale sono notevoli le resistenze a dismettere centrali di produzione ancora efficienti. Sembra, quindi, improbabile che vengano raggiunti obiettivi ambiziosi nel limitare

o eliminare le emissioni di CO2 considerate – discutibilmente – fattore principale del riscaldamento globale. La decarbonizzazione è promessa per il 2035 dagli Stati Uniti per la produzione di energia, e nello specifico da Toyota e General Motors per i veicoli prodotti nelle loro fabbriche. Una decarbonizzazione totale è programmata per il 2050 dall’Unione Europea e per

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gli ultimi decenni del secolo dall’United Nations Environment Program. Gli andamenti futuri del settore energetico saranno influenzati da eventuali invenzioni e innovazioni tecnologiche e da ulteriori miglioramenti dei rendimenti. È purtroppo lento l’avvento della rivoluzione che dovrebbe portare la Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione a ottimizzare non solo gli usi dell’energia, ma – ben a monte – ogni attività umana. Una programmazione basata su raccolta, disseminazione e integrazione in tempo reale di dati, consentirebbe risparmi, oltre che energetici, anche di tempo, di risorse naturali e umane. Per realizzarla in ogni settore della società, dovremmo anche innalzare la percentuale della popolazione che raggiunga l’educazione terziaria e la qualità di tutti i mezzi di comunicazione di massa. Dovrebbero essere ovvii gli spinoff positivi di una simile impresa che arruoli individui ed enti pubblici e privati.

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 8 - Febbraio/Marzo 2022

In questo numero La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Sollevamento Cranes & Access | Trasporti | Heavy Eccezionali Transport | Movimentazione | IndustrialIndustriale & Port Handling e Portuale

Inserzionisti 25 3Bmust

III GIS 2023

81 Apex 2023

12 Goldhofer

22 Nooteboom

24 Haulotte

13 Ormig

65 Boman 5 CMC II DSR Wire Corp

127 Hydrogen Expo 2022 28 I.B.A. Crane

21 Demac

15 Idrogru

19 Espi Engineering

29 Innoval

31 Fagioli

43 IRE 2023

11 Fassi 9 Galli Erio

3 Liebherr

I Jekko 91 JMG

27 Palazzani IV Pipeline & Gas Expo 2022 23 Platform Basket 8 PM Oil & Steel 17 Socage 7 Tadano

Aziende citate A Autovictor ................ 38 B Bobcat ........................ 92 Brigade Elettronica .104 C CECE ......................... 30 Clark .......................... 28 CMC .......................... 20 Cometto .................... 18 CTE ............................ 11 D Delga ......................... 98 Deutz ......................... 26 E Easy Lift .................... 13 EdilBonaccorso ........ 10 Esta ..........................118 Eurogru Amici ......... 44

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F Fagioli .....................118 Faresin ....................... 16 Flash Battery ............ 14 F.lli Ferrari ......... 12, 56 G Gefran .....................100 Genie ......................... 22 GIC ..........................128 Global Service ........104 Goldhofer ...............116 Grove .................. 44, 60 GSR ............................ 16 H Habeko ...................... 28 Hiab ........................... 48 Hyva .......................... 12 I I.B.A. Crane .............. 44 Innoval ....................108

J Jekko .......................... 32 JLG ...................... 29, 82 K Kohler ....................... 26 L Liebherr .......23, 38, 52 Linde .......................114 Longhin ....................... 8 M MAN .......................122 Manitex Valla ........... 24 Manitou ................8, 21 Merlo ......................... 86 Multitel Pagliero ..... 20, 76, 100

P Palazzani .................. 10 Palfinger ................... 44 Palfinger Platforms Italy ......... 25 Potain ........................ 72

S Sarens ........................ 23 Savani ......................124 Socage .....................124

T Tadano ...................... 66 Terex ................... 17, 27 Truck Cranes Australia ................... 12

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THE BIGGEST EUROPEAN EVENT ONLY DEDICATED TO THE LIFTING INDUSTRIAL & PORT HANDLING EQUIPMENT AND HEAVY TRANSPORT VEHICLES

GIS 2021 FACTS & FIGURES Total Exhibitors: 400 Qualified Visitors: over 13.000 Outside Area: 30.000 sqm Inside Area: 14.000 sqm

ARRIVEDERCI AL

SEE YOU AT R

Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show

5 -7 October 2023 Piacenza (Italy)

For info and stand booking - info@gisexpo.it - Ph. +39 010 5704948


THE ONLY EUROPEAN EXHIBITION FULLY DEDICATED TO THE MID-STREAM SECTOR AND THE GAS, OIL & WATER DISTRIBUTION NETWORKS AGGIORNATO 13 APRILE 2022

8 -10 June 2022 Piacenza (Italy) THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT PGE 2022 A.M.S.

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Trasporto

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For info and stand bookings: www.pgexpo.eu Ph. +39 010 5704948 - info@pipeline-gasexpo.eu


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