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+ SPECIALE TOC
Le principali novitĂ che saranno presentate alla fiera di Amburgo
EA GROUP Quando serve un professionista della movimentazione speciale
#2 Anno 2
sollevare per TOC_Layout 1 16/05/2016 15.45 Pagina 1
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CAPACITÀ PIÙ ELEVATA DEL PRINCIPALE CONCORRENTE Portata di 90 t leader nella propria classe Braccio telescopico da 12 m a 47 m a cinque sezioni e con 3 diverse modalità operative Jib opzionali ad inclinazione manuale e idraulica e nuovo falcone da lavori pesanti per una maggiore versatilità in cantiere Contrappeso standard da 9.979 kg con sistema di installazione idraulico Sistema di installazione e alloggiamento del jib che riduce del 60% i tempi di montaggio e smontaggio Sistema di controllo gru CCS con display grafico e jog dial
*A seconda della configurazione del contrappeso.
Editoriale
Nazioni. Ma diciamolo pure, l’italiano era una delle lingue che si sentiva più spesso fra gli stand. Complice anche la massiccia presenza del contingente italiano di espositori, ben 536, numero che si è aggiudicato la posizione di primo paese espositore dopo la stessa Germania. Insomma, un successo come d’altra parte ci si aspettava e ci si augurava. Una prova che il settore dell’edilizia, e tutti i correlati, sono tutt’altro che morti ma anzi, rappresentano ancora una colonna portante dell’economia europea e mondiale. Soddisfatte le aziende italiane sia per quantità che per la qualità dei contatti raccolti e per l’interesse generato dal Made in Italy. Un risultato ben augurante per le esportazioni delle macchine del settore del sollevamento e dei trasporti eccezionali, fra cui autogrù, piattaforme aeree e sollevatori telescopici sono tipologie che vedono parecchie aziende italiane in prima fila tra gli OEM.
E pur si muove...!
Ma giungono notizie confortanti anche dal mercato domestico dove diversi noleggiatori hanno dato il via alla campagna di rinnovo delle proprie flotte. Un trend confortante che non si vedeva da diverso tempo.
Cari Lettori, nonostante i timori relativi all’andamento dell’economia mondiale e, soprattutto, all’andamento altalenante delle Borse internazionali; nonostante i timori derivanti dalla minaccia della Gran Bretagna di uscire dall’Europa; nonostante i timori legati alle varie minacce terroristiche o di disordini geopolitici nelle varie parti del Mondo (anche a noi relativamente vicine) che tutti conosciamo; nonostante tutto questo, ebbene si, sono stati positivi, anche oltre ogni più rosea aspettativa, i risultati del BAUMA 2016. La fiera bavarese ha registrato un numero record di visitatori, ben 580.000 provenienti da oltre 200
4
Nei giorni successivi alla pubblicazione di questo numero di SOLLEVARE si terranno due importanti manifestazioni di cui Sollevare è media partner: il CEMAT di Hannover e il TOC di Amburgo, entrambe fortemente orientate alla movimentazione industriale. Augurandomi di potervi dare ottime notizie anche in questo ambito sulle pagine del prossimo numero della rivista e quotidianamente sul sito www.sollevare.it chiudo con una frase di Samuel Taylor Coleridge: “Nell’oggi cammina già il domani.”. Fabio Potestà
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Rivista partner
Sommario
# 2 - Anno 2 - 2016
18
Direttore Responsabile Fabio Potestà
Attualità p.8 Esta Awards p.14 Intervista a Roberto Marangoni - JLG Italia p.16 Cover Story p.18
Collaboratori Cristiano Pinotti, Emanuela Pirola, Rachele Donati De Conti, Tea Giusti, Maurizio Gussoni, Laura Mole Piane Grafica e impaginazione Daniela Francescon daniela.francescon@gmail.com
Gru e autogru Bocker p.42 Demag p.44 Fassi p.45 Hyva p.46 Jekko p.48 Terex p.49 Liebherr p.50 Manitowoc p.52 Palfinger Italia p.54 PM Group p.56 Tadano Faun p.58 Sennebogen p.60
Sollevatori telescopici
Ple
Maniou p.79 Magni p.80
Big Astor p.61 Genie p.62 GSR p.64 Multitel Pagliero p.66 Platform Basket p.68 Haulotte p.77 Palfinger Platforms Italy p.78
Trasporti eccezionali Fagioli p.82 Faymonville p.84 Goldhofer p.86 Mammoet p.88 TII Group p.90
Attrezzature/ Componenti BKT p.92 Imet p.94 Spring p.95 Tecnomovint p.96
6
Fotografia Archivio Sollevare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & COMMUNICATIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088
TGB p.97 Vertimac p.92
Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 adv@sollevare.it Pre-stampa e stampa Press Grafica - Gravellona Toce
Carrelli elevatori Clarck p.22 Hyundai p.24 Jungheinrich p.26 OM Still p.28
36
Movimentazione industriale CVS Ferrari p.27 Konecranes p.29 Hinowa p.30 CES Italy p.32 FTMH p.34 Kalmar p.36 Liebherr p.38 Terex Port Solutions p.40
In cantiere Merlo p.71 Marraffa p.74
60
Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Communication Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2016
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
News
ITALMATIC
Un nuovo sensore
Italmatic ha presentato a Reifen 2016 il sensore universale programmabile wireless Italsensor. Made in Europe, secondo i più elevati standard qualitativi richiesti dal primo equipaggiamento, Italsensor offre certezza e affidabilità unitamente a una copertura elevata del parco auto circolante, oltre al 90%, e alla capacità di supportare le più nuove e complesse tecnologie di auto-location dei veicoli. Disponibile nella versione con valvola in gomma o in alluminio, Italsensor non necessita di uno strumento dedicato per la programmazione e gestione, dialogando con gli strumenti più diffusi, come Bartec, Ateq, Texa, Tecnomotor e Brain Bee.
BKT
Per l’industriale FARAONE INDUSTRIE
Per pneumatici Faraone Industrie ha presentato a Reifen 2016 l’Elevath 65 in versione speciale per la movimentazione di pneumatici, equipaggiato con Wheel Trolley Tower Lift.
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Per il settore industriale BKT ha presentato a Reifen 2016 gli pneumatici Liftmax LM 81 e Portmax PM 90, due novità lanciate per soddisfare le esigenze specifiche di chi utilizza carrelli elevatori e reach stacker portuali. Altra novità è stata Maglift per l’applicazione non-marking e Multimax MP 540 per utilizzi multiuso.
Haulotte
In aeroporto Diversi esemplari di piattaforme di lavoro aereo Haulotte in rappresentanza dell’intera gamma del costruttore francese sono al lavoro nel mega cantiere del progetto di espansione dell’aeroporto di Abu Dhabi Midfield Terminal Complex (MTC) negli Emirati Arabi Uniti, che dovrebbe essere completato nel 2017. Le macchine Haulotte, circa 70 unità, sono state fornite ai diversi appaltatori, sia in vendita che a noleggio, dal dealer M/s United Gulf Equipment (UGER). La maggior parte dei modelli Haulotte al lavoro nel cantiere MTC sono piattaforme a bracci articolato da 32 e 41 metri e telescopiche da 43 metri.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
COFILOC
Corso di segnaletica Alla Cofiloc School, dedicata alla formazione degli operatori che utilizzano mezzi per il sollevamento, movimento terra, carrelli elevatori e gru edili, è stato da poco introdotto un nuovo corso dedicato agli ‘Addetti alla segnaletica stradale in presenza di traffico veicolare’ che gode anche di un’area dedicata. Tale corso riguarda un ambito della sicurezza molto importante, considerato il sempre alto numero di incidenti causati dal convergere in questi cantieri dei rischi infortunistici propri del comparto edile e dei trasporti. Finalità del corso è apprendere come eseguire sulle diverse tipologie di strade, le attività d’installazione e rimozione del cantiere; manutenzione, revisione e controllo della segnaletica stradale; spostamento a piedi, manovre di entrata e uscita dal cantiere e interventi in emergenza.
Genie
Protocollo ad hoc Genie introduce un nuovo protocollo di manutenzione
preventiva per le piattaforme a forbice modello GS che permette un taglio dei tempi e costi di manutenzione fino al 20%. Il nuovo protocollo condensa
sei manuali in uno solo di facile utilizzo, contenente specifiche complete sulle prestazioni e un elenco semplificato delle operazioni di manutenzione.
Imer Access
Nuove PLE
Imer Access ha presentato al Bauma la nuova serie IM 90 di piattaforme semoventi a forbice elettriche. Quattro i nuovi modelli complessivamente, due dei quali disponibili anche con versione per uso interno ed esterno. Si tratta dei modelli IM 6390 (8 m di altezza per 400 kg di portata); IM 8290 (10 m di altezza per 300 kg di portata); IM 10090 (12 m di altezza per 300 kg di portata) e IM 12090 (14 m di altezza per 220 kg di portata nella versione da interno). Quest’ultimo è un modello per utilizzo nel settore della logistica e delle manutenzioni grazie alle dimensioni compatte e al ridotto angolo di sterzata.
April 11.-17c. hen Mün
News CMC AERIAL PLATFORMS
Nuovo manager Simone Boiocchi, 39 anni, è il nuovo responsabile Marketing e Comunicazione della Cmc Aerial Platforms di Bari. Laureato in Scienze Industriali e in Scienze della Formazione, ha perfezionato le proprie conoscenze nel settore con master post laurea. Profondo conoscitore del tessuto economico e produttivo che ha toccato con mano in precedenti esperienze presso la Confederazione Nazionale della Piccola e Media impresa, la Fondazione per la Promozione della Responsabilità Sociale di Impresa e l’INAIL, si affaccia così al mondo delle piattaforme aeree e ha intrapreso il nuovo incarico con entusiasmo e determinazione, raccogliendo da subito la sfida al fianco della CMC.
Venpa
W i writers!
Liebherr
La lunga storia
Dal 22 aprile al 4 maggio 2016 i writer bolognesi Dado e Pazo Steel hanno realizzato due murales sulle pareti non finestrate di due palazzine, alte circa 10 m a Bologna, partecipando al progetto Block The Wall. Venpa è intervenuta con la fornitura di una piattaforma autocarrata Z20.
Al Bauma Liebherr ha festeggiato un doppio anniversario con il suo più grande cliente, Bigge Crane & Rigging. L’azienda tedesca ha infatti festeggiato contemporaneamente i 100 anni di attività e i 15 anni di partnership con Liebherr stessa.
PALAZZANI
Ragno gru Dopo il rinnovato design delle schede tecniche di tutta la gamma di Piattaforme Aeree Palazzani, ora è il momento di presentare quella interamente dedicata ai Ragno Crane (gru). Il Ragno Crane (gru) nasce da una piattaforma aerea che viene equipaggiata con un verricello idraulico da 500 kg di portata. I modelli disponibili partono dai 25 m di altezza e arrivano fino ai 52 m. Il verricello è intercambiabile con il cesto, quindi l’utilizzatore può usufruire della macchina sia come piattaforma aerea di sollevamento persone che come gru idraulica.
Kobelco
17 per Mammoet Kobelco ha ricevuto un ordine di 17 gru cingolate da Mammoet. Si tratta di un ordine importante per il Costruttore, come si evince dalle parole di Herman Smit, COO Mammoet, e Martijn Tuijtel, Responsabile acquisti Mammoet: “Le gru Kobelco sono una felice espansione della nostra flotta di mezzi. Abbiamo da tempo instaurato un’ottimo rapporto con Kobelco e dei mezzi che già abbiamo possiamo dire di essere soddisfatti per la loro affidabilità e le prestazioni. Tra i numerosi vantaggi che apprezziamo vogliamo citare il sistema G-Mode”.
10
CON
JLG sempre Da una a 110: una storia di successo quella di Federservizi, inziata nel 2006 con il noleggio di una sola macchina che ha portato, in 10 anni, a un parco noleggio che di piattaforme aeree ne comprende ben 110. Di queste il 25% è a marchio JLG, con la quale il rapporto si è trasformato in una solida partnership che ha portato, solo negli ultimi mesi, all’acquisto di 20 nuove piattaforme. Tra queste, le scissor elettriche 1930ES, 3246ES, articolate diesel 520AJ e i sollevatori Toucan T10E e T12E. Federservizi dallo scorso anno si è orientata per il 90% all’acquisto di macchine JLG. “La decisione è frutto di un’attenta valutazione dei mezzi” spiega il titolare Lino Tomasi. “Messi a confronto con le marche presenti nel nostro parco noleggio, le macchine JLG risultano migliori sia dal punto di vista dell’usura che nelle considerazioni raccolte dai clienti, i quali le preferiscono rispetto ad altre”.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Gefran
Molte novità Palfinger Platforms Italy
Con Italnolo Italnolo sceglie Palfinger Platforms Italy per le proprie piattaforme a noleggio. La partnership è stata da poco ratificata con una giornata di incontri presso la sede di PPI per spiegare a tutto il gruppo dedito al noleggio i vantaggi legati all’aver scelto come partner proprio PPI.
Una nuova gamma di sensori per applicazioni mobile hydraulic, i nuovi regolatori 50/1650/1850, 2850T e 1350 nonché alcune proposte orientate all’industry 4.0 (efficienza energetica, manutenzione preventiva, gestione dei big data). Sono saranno queste in sintesi le novità che Gefran ha presentato in occasione della sua partecipazione a SPS/IPC/ DRIVE, principale vetrina per le soluzioni di automazione, che si è tenuta a Parma dal 24 al 26 maggio scorsi.
PICK and CARRY
TEREX PORT SOLUTIONS
In Egitto Saranno altre sei le gru a cavalletto gommate di Terex Port Solution in Egitto, che andranno ad operare al porto di Alessandria, in due terminal container. Si tratta di gru diesel-elettriche gommate della gamma RTG che saranno consegnate in novembre e andranno a raggiungere altre 20 Terex RTG già all’opera nei due terminal fin dal 2003. “Le nuove gru saranno il cuore pulsante di una delle nostre principali infrastrutture” ha dichiarato Ashraf Salman, Ministro degli Investimenti egiziano.Le sei gru saranno assemblate nella fabbrica di Xiamen, in Cina. Ognuna sarà mossa da 8 ruote e in grado di sollevare fino a 40 t e impilare fino a 5 container standard. Tre delle sei gru avranno una campata di 22,5 m, larghezza che consentirà di operare su sei file di container e sui camion portacontainer contemporaneamente.
ORMIG S.p.A. PIAZZALE ORMIG 15076 OVADA (AL) ITALY TEL. (+39) 0143.80051 r.a. - FAX (+39) 0143.86568 E-mail: mktg@ormigspa.com - sales@ormigspa.com www.ormig.com - www.pickandcarry.com
News LEGGI
La pesatura dei container
IPAF
La conta delle ple Oggi sono 1.170.000 le piattaforme aeree o elevabili a noleggio nel mondo, un dato che registra un incremento del 4% rispetto all’anno scorso. Sono i numeri dichiarati da IPAF a seguito della sua ultima analisi di mercato. Tra i nuovi aspetti presi in considerazione ci sono: dettagli sul sottosettore edile e non edile relativi alle entrate derivanti dal noleggio della PLE, tassi di utilizzo per tipo di macchina (a braccio o a pantografo) e stime preliminari sul numero di operatori formati annualmente.
È stato finalmente approvato il Decreto Dirigenziale che disciplina le modalità di pesatura dei container, operazione che ricordiamo diventerà obbligatoria a partire dal 1° luglio 2016. Come aveva anticipato in parte Vincenzo Melone, Ammiraglio comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto che ha finalizzato il decreto, da luglio inizierà un periodo di transizione di 12 mesi (che si chiuderà il 30 giugno 2017) durante il quale, benché in vigore la Convenzione Solas sulla sicurezza delle navi portacontainer, saranno tollerati degli errori nella prima pesatura, in misura di non più di 500 kg.
Ale
Arrivano in Italia La ALE, società specializzata nel trasporto, movimentazione e installazione di carichi eccezionali, ha annunciato l’apertura di una sua filiale a Milano. Si tratta della prima che questi specialisti del sollevamento e del trasporto eccezionale aprono in Italia.
ABB
Per la sicurezza BAOLI
Nuovi modelli
Si tratta della serie EP, sono i nuovi transpallet elettrici che Baoli presenta sul mercato dopo aver già rinnovato la gamma dei propri carrelli termici. I transpallet serie EP sono disponibili in quattro versioni, con portata da 1.500 a 2.500 kg e offrono un rapporto qualità/prezzo davvero interessante.
ABB propone un pacchetto crane completo di ciò che serve per movimentare una gru in sicurezza: un motore standard o ad alta efficienza, un azionamento ACS880 e un controllo di sicurezza AC500-S. La soluzione è flessibile e scalare e l’utilizzatore può considerare anche di allestire un carroponte movimentato da un drive ACS880 senza la necessità di prevedere un PLC di sicurezza per il controllo dell’applicazione, ad esempio in impieghi fino a 20 t dove la normativa non prescrive un freno di sicurezza, ma un semplice freno di stazionamento.
LOAD and MOMENT LIMITERS
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Un display per i Tier IV
Dedalo Tecnologie propone il nuovo display monocromatico da 3,8” transliflettivo con connessione CAN J1939 di Murphy, già predisposto per motori Tier IV. Consente la visualizzazione di tutti i parametri del motore e della diagnostica guasti nonché il controllo e la gestione del filtro antiparticolato e del livello urea. Dispone di alcuni ingressi analogici che consentono di visualizzare anche altri parametri relativi alla macchina e non presenti sul bus J1939. Particolarmente adatto per applicazioni gravose vantando un ampio range di temperatura di lavoro (- 40 /+ 85 °C), grado di protezione IP67 fronte e retro, alta resistenza alle vibrazione e perfetta visibilità anche con luce solare incidente. Completamente programmabile per realizzare applicazioni personalizzate su specifiche del cliente.
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Attualità ESTA AWARDS
Serata magica DURANTE IL BAUMA SI SONO TENUTI GLI ESTA AWARDS 2016. UNA CORNICE STREPITOSA PER I DUE PREMI ASSEGNATI ALL’ITALIANA FAGIOLI
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Gli ESTA Awards si tengono annualmente per celebrare i migliori lavori e le migliori tecnologie dei settori del sollevamento e dei trasporti eccezionali ideati e applicati dai soci, dalle aziende affiliate, dagli utilizzatori finali e dai Costruttori che operano, appunto, nei settori dei trasporti eccezionali, del sollevamento industriale e del trasporto. La sera del 14 aprile scorso, durante il Bauma, si è
tenuta l’edizione 2016 che è stata a dir poco magica per Fagioli che durante la serata è stato premiato per ben due volte nelle categorie Innovation – End User e SPMT. INNOVATION – END USER Fagioli si è aggiudicato il premio di questa categoria grazie allo spettacolare trasporto e spostamento durante le operazioni di jumboisazion di ben quattro navi da crociera MSC. Per ognuna delle quattro navi Fagioli ha effettuato sia il trasporto della sezione aggiuntiva del peso di 1.997 t, sia lo slittamento della sezione di prua del peso di 13.750 t ciascuna. Per effettuare le operazioni si è avvalso sia di 22 skid shoes da 1.000 t di capacità ognuno che di unità semoventi per un totale di 80 assi. SPMT In questa categoria Fagioli ha primeggiato per il lavoro di trasporto e installazione di una sezione di ponte ferroviario del peso complessivo di 882 t avvenuta nei dintorni di Bologna ed effettuata mediante l’uso combinato di unità SPMT.
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Alessandra Fagioli, Accounting&Controlling Manager in Fagioli, ritira il premio Esta 2016 per la categoria Innovation End User
Fabio Belli, CEO Fagioli, ritira il premio Esta 2016 per la categoria SPMT Ovviamente non possiamo non citare gli altri vincitori degli ESTA 2016 che sono: Categoria Cranes, telescopic lifting capacity more than 120 t: Mammoet Europe (Olanda); Cranes, lattice boom: ALE (UK); Transport: Trailer and load under 120 t GCW (gross weight): Friderici Special (Svizzera); Trailer and load above 120 t GWC (gross weight): Wagenborg (Olanda); Combined techniques: ALE (UK); Safety: Liebherr-Werk Ehingen (Germania); Innovation, manufacturer: Nooteboom Trailers (Olanda); Personality of the year: Wim Richie. L’appuntamento con gli Esta Awards 2017 è per il 6 aprile ad Amsterdam.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Intervista ROBERTO MARANGONI / JLG ITALIA
Il futuro a portata di mano A QUESTO IL TEMA CHE HA CONTRADDISTINTO LA PRESENZA AL BAUMA DI JLG. CON ROBERTO MARANGONI, AMMINISTRATORE DELEGATO DI JLG ITALIA, ANALIZZIAMO IL SIGNIFICATO DI UNO SLOGAN CHE SI TRADUCE IN PRODOTTI E SERVIZI
Abbiamo incontrato Roberto Marangoni, Amministratore Delegato di JLG Italia, all’interno dell’elettrizzante contesto del Bauma. Un’intensa chiacchierata che ci ha permesso di fare il punto sui prodotti e sulle idee che stanno alla base dell’offerta JLG per un mercato italiano che finalmente appare in ripresa. Sollevare: Il tema del Bauma per JLG è stato “il futuro a portata di mano”. Cosa significa e come si concretizza questo concetto a livello produttivo? Roberto Marangoni: Quanto presentato al Bauma è orientato verso il futuro, verso la sicurezza, verso la tecnologia. JLG intende ribadire la posizione pionieristica a livello di innovazione che caratterizza i suoi prodotti e i suoi servizi. Per questo abbiamo presentato macchine e accessori che ruotano attorno al concetto di massima sicurezza. In quest’ottica la prima novità è l’introduzione, come standard su tutti i bracci diesel, dello SkyGuard: il sistema di protezione per l’operatore in caso di schiacciamento tra cesta e ostacoli. Si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto al grado di sicurezza che già oggi garantiamo su tutte le nostre macchine. Inserire come standard un’opzione come questa dimostra quanto JLG creda nei temi della sicurezza e della tecnologia. ‘Il futuro a portata di mano’ non è uno slogan ma si traduce in qualcosa di tangibile e reale. Sollevare: Quali sono le altre più importanti novità a livello produttivo? Roberto Marangoni: La novità più eclatante è la 1500AJP , la macchina articolata più alta del mondo a oggi disponibile sul mercato. Bella sotto il profilo estetico, è apprezzabile soprattutto in virtù
delle sue prestazioni che garantiscono un’efficienza di lavoro particolarmente elevata: in due minuti passa dalla posizione di totale chiusura alla massima altezza grazie al sistema Quick Stick che permette l’apertura contemporanea dei due bracci telescopici. Allo stesso tempo l’estensione degli assi avviene in meno di un minuto. La consolle prevede uno schermo LCD che dà informazioni in tempo reale. Tra queste, l’informazione forse più importante è quella di dire all’operatore esattamente dove si trova all’interno del diagramma di lavoro in ogni momento. Ha un diagramma di lavoro enorme, quasi il 60% in più rispetto alla più vicina concorrente. La 1500 AJP si caratterizza per la doppia portata in cesta: 270 e 450 kg (con diagramma limitato) e uno sbraccio di 23 m. Il peso permette di rimanere nei limiti delle 40 t motrice/rimorchio/carico, per una trasportabilità senza problemi. La produzione inizierà nella seconda metà del 2016 per arrivare a regime il prossimo anno. In virtù dei 50 m articolati può spaziare dall’edilizia all’industria, all’eolico. Sollevare: All’interno della gamma JLG la famiglia Toucan detiene un posto importante e anche qui le novità non mancano... Roberto Marangoni: Alla gamma 8 e 10 abbiamo aggiunto la versione Light. Nel caso degli 8 m si tratta di una macchina sotto i 2.000 kg di peso, mentre per i 10 m di altezza siamo di fronte a macchine trasportabili anche su furgoni all’interno dei 35 q. Rispetto alla versione classica le Light sono macchine che pesano meno, omologate per portare una persona e presentano una maggior tolleranza per il lavoro in pendenza. Con queste nuove versioni, tra l’altro già a disposizione del mercato, siamo ancora più versatili e offriamo alla clientela un’ulteriore scelta. Sollevare: Alcuni settori, pensiamo ai ragni e ai sollevatori telescopici, appaiono “sfide” intriganti ma al tempo stes-
+ Il Profilo finanziario JLG è vicina ai clienti anche sotto il profilo finanziario. Se ha sempre avuto una divisione dedicata a questi temi, da alcuni mesi a questa parte la società ha dedicato maggiori risorse per l’area dell’Europa del Sud. Inoltre, grazie anche ad accordi con alcune società finanziarie e di leasing, JLG propone quindi una reale alternativa a quelli che sono i canali di accesso al credito del cliente. Anche in considerazione di un supporto bancario praticamente inesistente, si tratta di un servizio e un’opzione in più, decisamente apprezzabile in un periodo in cui la ripresa sembra essere un po’ più vicina. so difficili. JLG come si sta muovendo in questi segmenti? Roberto Marangoni: Il ragno è un prodotto di nicchia, che va fatto comprendere al mercato. Per noi rappresenta un completamento di gamma in cui si inserisce il nuovo X15JP da 15 m con portata unica anche con il jib articolato. Caratteristica principe è la compattezza: ha una lunghezza di trasporto di 3,4 m, l’altezza è sotto i 2 m, mentre la larghezza è di 74 cm. La possibilità di accedere ovunque dovrebbe farne un ottimo prodotto, in grado di garantirci un ulteriore salto qualitativo. Venendo ai sollevatori telescopici, a parte una macchina per il mercato tedesco, al Bauma la novità è rappresentata dal 3510 PS. Un nuovo prodotto che viene a dar man forte a un settore in cui JLG è leader a livello mondiale, grazie al mercato americano che ha un peso notevole. In Europa siamo lontani da questo obiettivo ma ci stiamo lavorando. Al di là della qualità, che va testata sul campo e in cui noi crediamo molto, la forza JLG è rappresentata dalla gamma: qualsiasi prodotto è coperto da un servizio post-vendita di valore assoluto. Che il cliente abbia una piattaforma, un sollevatore o un ragno, la porta di ingresso per accedere a tutti i servizi è la stessa. Inoltre la costanza di sviluppo di nuovi prodotti e l’attenzione alla qualità comprova come crediamo nel mercato dei sollevatori, anche in Italia, paese in cui la concorrenza è ai massimi livelli. Sollevare: Un ragionamento a parte lo merita il cosiddetto Low Level Access... Roberto Marangoni: L’acquisizione di Power Tower e la revisione della gam-
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
ma ci ha permesso di entrare maggiormente in questo segmento di mercato, soprattutto con i prodotti a movimentazione manuale. Gli Ecolift sono macchine leggerissime che permettono di lavorare anche dove la normativa impone di rispettare certe restrizioni e possono trovare applicazione anche nel settore edile, nei lavori di finitura. Queste macchine, che trovano ampio uso in ambito industriale, per l’efficienza e la sicurezza che garantiscono dovrebbero essere utilizzate al posto delle classiche scale o dei trabattelli mobili. A differenza di molti prodotti che abbiamo in gamma, si tratta di macchine non da noleggio. Sollevare: Il noleggio, quando si parla di macchine per il sollevamento, è però un argomento principe. Possiamo fare il punto sulla situazione italiana e azzardare qualche previsione? Roberto Marangoni: In Italia il mercato del noleggio dipende da moltissime variabili. In linea di massima qualche cenno di ripresa c’è, a prescindere dalla presenza di alcune società che durante la crisi si sono chiuse a riccio aspettando il passaggio della bufera e che ora si trovano con un parco macchine obsoleto da svecchiare e riallineare alle tecnologie ormai standard. Purtroppo permangono i problemi legati all’accesso al credito, alla guerra dei prezzi. È una battaglia, ma qualche segno di ripresa si vede. In Italia c’è poi un concetto di proprietà talmente radicato che è difficile pensare a uno sviluppo del noleggio con il medesimo trend e i medesimi tempi prospettati in altri settori e, soprattutto, in altre aree dell’Europa.
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Cover Story
Fornisce soluzioni Un’ampia gamma di prodotti e un’esperienza più che decennale nel fornire consulenza e soluzioni nella movimentazione di carichi lunghi e ingombranti: tutto questo è EA Group
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Euro Assistance Group è un vero e proprio consulente per la logistica nel settore della movimentazione dei carichi lunghi e ingombranti o pallettizzati in corsie strette, in grado di realizzare studi mirati volti all’ottimizzazione di qualsiasi area di immagazzinamento merci. La capacità di ascolto delle differenti esigenze consente a Euro Assistance di trovare sempre la soluzione più corretta, in linea con le specifiche necessità logistiche, anche grazie a una gamma di prodotti di elevata qualità. IL COMBILIFT STRADDLE CARRIER In questo contesto spicca il Combilift Straddle Carrier, un elevatore per la movimentazione di container da 20, 30, 40 e 45 piedi. Il modello SC è particolarmente adatto per i carichi pesanti, lunghi o molto ingombranti quali possono essere cisterne, bobine per cavo, strutture prefabbricate, coils, eccetera. Questa macchina all’atto pratico si rivela una scelta alternativa, e spesso più conveniente, rispetto all’uso di carrelli tradizionali, di reach stacker o di gru mobili, anche nel caso di movimentazioni quantitativamente limitate. Il suo design a tre ruote coperto da brevetto (è comunque possibile anche la versione
con ruota supplementare) assicura la massima stabilità, con le tre ruote permanentemente a contatto con il terreno anche in condizioni dissestate, senza il bisogno di alcuna sospensione. In grado di operare anche in aree interne, l’SC esercita una limitata pressione al suolo e copre portate fino ad 80 t. La movimentazione dei carichi è agevolata dalla
gommatura super elastica che permette il lavoro anche nelle condizioni atmosferiche più difficili. Al pari dei carrelli multidirezionali Combilift, anche lo Straddle Carrier presenta molte delle caratteristiche che hanno fatto la fortuna del marchio: su tutte l’idroguida e lo sterzo idraulico sincronizzato. Il motore diesel è un Kubota V3800 turbo, ma per
+ Dati Tecnici Combi-SC (modello base) Lunghezza totale 8.982 mm Larghezza totale 5.100 mm Altezza totale 5.300 mm Altezza da terra a sotto la cabina 250 mm Altezza cabina 2.850 mm Apertura anteriore 3.845 mm Passo 5.775 mm Larghezza area di carico 3.230 mm Altezza area di carico 4.600 mm Raggio esterno minimo 14.500 mm Sporgenza ant. e post. 1.603 mm Altezza di sollevamento 2.280 mm Portata 35.000 kg Peso senza carico 16.500 kg Pendenza superabile 5% Velocità massima a terra 6 km/h Motore Kubota V3800 T Diesel 73 kW
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Cover Story
+ Dati Tecnici Combi-CB
specifiche necessità è possibile optare per la versione GPL. La macchina è ampiamente personalizzabile per la movimentazione di container non-ISO, o lo stoccaggio a due altezze. A disposizione anche lampade a LED, aria condizionata e controllo remoto. La cabina si segnala per un’eccellente visibilità a 360° sull’area di lavoro.
Modello C2500CB C2500 CBE Altezza sollevamento standard 4.000/7.500 mm 4.000/7.500 mm Altezza con montante chiuso 2.670 mm 2.670 mm Lunghezza totale 2.615 mm 2.565 mm Altezza da terra sotto il montante 125 mm 125 mm Altezza da terra al centro ruota 100 mm 100 mm Altezza del tetto operatore 2.250 mm 2.250 mm Larghezza 1.500 mm 1.500 mm Apertura esterno forche 1.325 mm 1.325 mm Carreggiata anteriore 1.320 mm 1.280 mm Sbalzo anteriore 300 mm 280 mm Passo 1.100 mm 1.070 mm Sbalzo posteriore 140 mm 150 mm Lunghezza dalla faccia della forca 1.550 mm 1.500 mm Angolo d’attacco 30° 30° Angolo di rampa 15° 15° Angolo di uscita 30° 30° Inclinazione in avanti 3° 3° Inclinazione indietro 8° 8° Raggio esterno minimo 1.500 mm 1.400 mm Capacità 2.500 kg 2.500 kg Peso senza carico 5.900 kg 6.500 kg Velocità massima a terra 12 km/h 11 km/h Pendenza massima superabile 10% 10% Kubota diesel / GM GPL 32kW/48kW Batteria 12 Volt 48V/930Ah
C4000 CB 4.040/6.500 mm 2.900 mm 3.028 mm 152 mm 152 mm 2.356 mm 1.624 mm 1.500 mm 1.395 mm 325 mm 1.350 mm 153 mm 1.828 mm 30° 28° 30° 5° 7° 1.670 mm 4.000 kg 7.850 kg 13 km/h 10% 44kW/48kW 12 Volt
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COMPATTI E MULTIDIREZIONALI Sono i carrelli elevatori Combilift C2500CB e C4000CB che coprono portate da 2.500 a 4.000 kg e sollevamenti fino a 7,5 m di altezza. Disponibili in versione diesel (CB) ed elettrica (CBE), sono molto più compatti rispetto a un carrello frontale, e mantengono il vantaggio della multidirezionalità e si dimostrano quindi perfetti per movimentare le merci su pallet ma anche i carichi di lunghe dimensioni in spazi ridotti. Allo stesso tempo le dimensioni del Combi-CB permettono di eseguire le operazioni di carico e scarico all’interno dei container, mentre l’assenza della piattaforma di carico consente lo stoccaggio delle merci direttamente a
+ Dati Tecnici Aisle-Master Modello 15E/20SHE/30WHE Gamma montanti 4.300-15.000 mm Tettuccio di protezione 2.270 mm Portata 1.500-3.000 kg Velocità 16 km/h Velocità di sollevamento con carico 0.4 m/s Velocità di sollevamento a vuoto 0.5 m/s Dimensione gomma anteriore 412x174 mm Dimensione gomma posteriore 457x178/229 mm Pendenza a carico 12% Pendenza a vuoto 15% Amperaggio Batteria/Motore 620 Ah - 930 Ah Voltaggio Batteria 48v Peso senza batteria 5.150-5.510 kg Peso con batteria 6.400-7.100 kg
terra. Utilizzabili in interno ed esterno grazie alle ruote in gomma, si basano su un telaio estremamente robusto, con tre ruote direzionali e motrici (2 anteriori e 1 posteriore). La cabina è ergonomica e studiata per il massimo comfort operativo: le funzioni sono gestite da un distributore idraulico a leve, mentre un comodo selettore di direzione consente all’operatore di scegliere il programma di sterzatura frontale, laterale o 360°. A disposizione anche versioni alimentate a GPL. GLI ELEVATORI AISLE-MASTER Tra le macchine più interessanti proposte da Euro Assistance Group spiccano infine gli elevatori Aisle-Master. Robusti e versatili, i carrelli dal particolare design snodato sono ideali nelle corsie
20S/20WH 4.300-12.400 mm 2.311 mm 1.500-3.000 kg 11 km/h 0.4 m/s 0.5 m/s 406x178 mm 457x200 mm 15% 15% GM 3 litri 6.400-7.000 kg -
strette, fino a un minimo di 1,9 m. Queste macchine permettono di incrementare e massimizzare la densità di stoccaggio utilizzando un unico mezzo durante l’intero processo di movimentazione,
dal camion allo scaffale e viceversa. Gli Aisle-Master sono disponibili in versione elettrica e GPL, garantiscono prestazioni in altezza fino a 15 m e performance di carico fino a 3.000 kg. Se le ruote in gomma super elastica permettono di effettuare le operazioni anche sui terreni più dissestati, la semplicità operativa e il comfort di utilizzo si traducono in maggiore efficienza e produttività. E l’affidabilità? Nessun problema: telaio e montanti sono realizzati utilizzando fusioni in acciaio di elevata qualità.
+ Euro Assistance Group Con head quarter in provincia di Reggio Emilia e sedi operative in Veneto, Lombardia, Piemonte e Campania, Euro Assistance Group è importatore e distributore sull’intero territorio nazionale dei marchi Hubtex, azienda tedesca che produce carrelli laterali multidirezionali diesel, elettrici e GPL, e dei brand Combilift e Aisle Master, società irlandesi leader mondiali nella produzione di carrelli laterali multidirezionali, elevatori snodati per corsie strette e Straddle Carrier. Tra le peculiarità della società va evidenziato il noleggio operativo (da 24 a 60 mesi), la possibilità di beneficiare di un’ampia flotta di usati ricondizionati e la presenza di un team tecnico altamente specializzato in grado di assicurare assistenza telefonica e tempestività di intervento in loco. Il servizio ricambi attinge a un magazzino di oltre 5.000 articoli originali, costantemente aggiornati.
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Carrelli Elevatori CLARK
Un vero blockbuster A POCHI MESI DAL LANCIO, LA NUOVA SERIE GTS2033 DI CLARK SI DIMOSTRA DI ASSOLUTO SUCCESSO
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Usando un termine anglofono l’abbiamo definita un “blockbuster”, in italiano potremmo dire un “successone”; di certo la nuova serie Clark GTS20-33, lanciata lo scorso autunno, si sta conquistando un posto di primo piano in virtù di ca-
La trasmissione è calibrata per minimizzare le vibrazioni trasmesse al sedile e aumentare il comfort di guida
I freni a disco in bagno d’olio garantiscono prestazioni più elevate rispetto agli elementi a tamburo e necessitano di una pressione sul pedale inferiore del 50%
Appoggio del piede per la salita in cabina ampio e con elementi antisdrucciolo per una maggiore sicurezza
ratteristiche tecniche esclusive offerte “di serie”. Con una capacità di carico da 2.000 a 3.300 kg, la serie GTS20-33 impressiona per la solidità della struttura e l’elevata qualità dei componenti, elementi fondanti di un progetto che mira alla riduzione dei costi, quello che è comunemente definito TOC (total cost of ownership). Costruiti per essere inseriti in molteplici attività manifatturiere e di stoccaggio, i modelli della nuova gamma Clark si avvalgono di freni a disco in bagno d’olio che garantiscono
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che, alla lunga, si dimostra un reale valore aggiunto per il comfort e la produttività dell’operatore. Senza dimenticare come questa tipologia di freni necessiti di una manutenzione estremamente limitata. La cabina, disponibile anche in versione personalizzata, vede l’adozione di un sedile ergonomico, completamente regolabile e che si adatta al peso di ogni operatore. Allo stesso tempo la trasmissione è calibrata per minimizzare le vibrazioni trasmesse al sedile. Tre le motorizzazioni disponibili: lo Yanmar 4TNE94L (diesel da 34,3 kW) per il GTS20-30; l’Isuzu 4LE2X (diesel da 46 kW) disponibile per le applicazioni che devono affrontare forti pendenze e carichi elevati, offerto come alternativa per il GTS20-30 e di serie sul GTS20-33; il Mitsubishi 4G64 con sistema PSI (da 51 kW) per l’uso di GPL. Ovviamente in quest’ultimo caso si evince un’estrema attenzione verso i consumi di carburante.
Le luci frontali a LED che aumentano la visibilità della zona di lavoro e quindi la produttività, sono protette contro eventuali urti e danni
le più elevate prestazioni: rispetto agli elementi a tamburo necessitano di una pressione sul pedale inferiore del 50%
+ La sicurezza Notevoli gli accorgimenti adottati sotto il profilo della sicurezza. Il carrello si avvia solo in folle: se la leva del cambio non è in folle il motore non parte. Allo stesso tempo una valvola di blocco impedisce l’accidentale ribaltamento in avanti a motore spento e un blocco automatico non consente l’involontaria chiusura del cofano durante la manutenzione. Da non sottovalutare le valvole di sicurezza che prevengono un abbassamento incontrollato della pressione dell’olio in caso di guasto e l’impossibilità di movimento con il freno di stazionamento inserito.
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Carrelli Elevatori HYUNDAI
Potente e sicuro IL 160D9 È IL NUOVO CARRELLO ELEVATORE DIESEL LANCIATO DA HYUNDAI AL BAUMA
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La gamma pesante Hyundai si arricchisce di un nuovo modello. Si tratta del 160D-9, un carrello controbilanciato diesel che unisce comodità, produttività, sicurezza e manutenzione semplificata. Con questa nuova macchina la gamma diesel Hyundai include carrelli con una capacità di ribaltamento da 1,5 a 25 t. Nello specifico il nuovo 160D9 ha una capacità di ribaltamento pari a 16 t, un centro di carico di 600 mm ed è alimentato da un motore Cummins QSB6.7 da 112 kW a 2.300 giri/
min Stage IV, che utilizza le tecnologie DOC (catalizzatore di ossidazione diesel) ed SCR (riduzione catalitica selettiva). La macchina è progettata per applicazioni gravose, per movimentare materiale pesante e di grandi dimensioni come legname, container, cemento e prodotti in acciaio. La cabina, di nuova progettazione, offre visibilità a 360° (la telecamera posteriore è optional) e un ampio spazio, garantendo all’operatore un comodo ambiente di lavoro: la posizione dei pedali è stata modificata e il
+ Tecnologia avanzata La combinazione di un cambio ZF completamente automatico e di un assale anteriore Kessler rende il 160D-9 facile da gestire e con un cambio marce ancora più agevole. La macchina è dotata di un impianto idraulico per il rilevamento del carico, mentre le pompe Bosch Rexroth a portata variabile garantiscono un utilizzo più efficiente della potenza con riduzione del consumo di carburante. Il sistema del servosterzo, completamente idrostatico, evita sovragiri e contraccolpi. Un assale motore resistente eroga la coppia desiderata alle ruote motrici in modo uniforme mentre il sistema freni idraulici, di serie, richiede minimi interventi di manutenzione.
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piantone dello sterzo può essere regolato, mentre il sedile ammortizzato ed ergonomico prevede il sistema di regolazione del peso. Il limitatore di velocità, fornito di serie, può essere facilmente programmato dal display della macchina, rendendo il funzionamento semplice e sicuro. A seconda dell’utilizzo, l’operatore può selezionare la modalità motore con una regolazione rapida dell’interruttore sul pannello laterale. La STD (Standard) consente un minor consumo di carburante, mentre la modalità Potenza viene scelta per lavori pesanti o in pendenza. Opzionale l’indicatore di carico. Il monitor è un LCD digitale a colori. A livello manutentivo, il 160D-9 prevede un sistema elettroidraulico di inclinazione della cabina che consente un accesso facile a tutti i componenti principali, mentre il grande cofano motore semplifica l’accesso al cuore della macchina e garantisce una manutenzione quotidiana rapida ed efficiente.
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Carrelli Elevatori JUNGHEINRICH
Novità a raffica
AL CEMAT TUTTI I PRODOTTI DELL’ INTRALOGISTICA BY JUNGHEINRICH
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Tradizionale vetrina internazionale, anche quest’anno il CeMAT di Hannover, svoltosi dal 31 maggio al 3 giugno, per Jungheinrich è stata l’occasione ideale per presentare le principali innovazioni del 2016. In primo luogo, Jungheinrich ha rivisto il design dei carrelli che ora si contraddistinguono per un look inconfondibile - al giallo si affianca il nuovo grigio Jungheinrich - in grado di esaltarne le qualità tecniche ed ergonomiche. Tutti i carrelli sono caratterizzati da una forma più snella e con funzioni di guida e indicazioni di modello segnalate in modo uniforme in una decisa tonalità di verde.
I sistemi di illuminazione attiva e passiva sono integrati in modo funzionale nel nuovo design per conferire alle macchine un aspetto distintivo e riconoscibile e, allo stesso tempo, contribuire a elevare i livelli di sicurezza. Tra le novità di prodotto spicca il carrello elevatore EMD 115i, da 1.500 kg di portata, che utilizza una batteria agli ioni di litio. Quest’ultima, di soli 14 kg, ha la forma di una valigetta portadocumenti, una capacità di 40 Ah e può essere caricata rapidamente con il caricabatterie incorporato. Il carrello, pensato per l’utilizzo in magazzino e nei negozi, è caratterizzato da una struttura
estremamente compatta. Nuovo anche il carrello per corsia stretta EKX serie 4 adatto per il picking come per lo stoccaggio di pallet interi. È in grado di sollevare carichi fino a 1.000 kg e raggiungere altezze di 10,5 m. Il modello utilizza motori sincroni a riluttanza di nuova generazione che, uniti a una struttura intelligente e leggera, consentono un aumento delle prestazioni e un notevole risparmio energetico. Un’ulteriore innovazione è costituita dal pacchetto performance Floor Pro per lo smorzamento delle vibrazioni e una maggiore potenza e sicurezza sulle pavimentazioni irregolari. Novità anche per la linea diesel/gas liquido con l’introduzione del VFG 540-S50 a trasmissione idrodinamica, che integra la gamma esistente con le classi di portata 4, 4,5 e 5 t. Il design del carrello è ottimizzato per una buona visibilità cui contribuisce in modo sostanziale il nuovo montante compatto.
+ EasyPILOT EasyPILOT by Jungheinrich è una soluzione che incrementa le rese di commissionamento. Si tratta di un nuovo sistema di assistenza remota semiautomatica a supporto dell’elaborazione manuale degli incarichi con i commissionatori orizzontali ECE. Un comando a distanza, da portare alla cintura o in tasca, aziona il carrello con un semplice tocco. In modalità remota il carrello viaggia automaticamente insieme all’operatore e si ferma alla semplice pressione del telecomando o quando è stato percorso un tragitto preimpostato. In questo modo l’operatore ha le mani libere per il commissionamento e risparmia tempo nello scendere e salire dal mezzo. Dotato di due scanner laser per senso di marcia e di navigazione, l’ECE avanza in sicurezza parallelamente allo scaffale, riconosce gli ostacoli in modo affidabile e si ferma automaticamente.
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Movimentazione Portuale CVS FERRARI
Rivoluzione F500 CON IL SUO NUOVO REACH STACKER CVS FERRARI ALZA L’ASTICELLA DELLE PERFORMANCE DEI MODELLI HEAVY DUTY
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Possono 50 anni di esperienza creare la macchina perfetta? Possibile. In CVS Ferrari i progettisti hanno messo a frutto proprio tale esperienza per creare il nuovo F500, un reach stacker che assomma le migliori tecnologie e un design avanzato per essere il più adatto possibile per l’utilizzo continuativo in terminal “heavy-duty”. Ma in cosa si distingue questo nuovo reach stacker? Innanzitutto per la nuova cabina “Aria”, concepita per fornire il massimo comfort possibile all’operatore e si basa su studi di ergonomia e comodità. Il nuovo display View2 HD informa l’operatore e risulta visibile anche in piena luce. Il nuovo joystick multifunzione, invece, permette di controllare tutte le funzioni senza dover mai spostare la mano che trova una forma e supporti ergonomici che ne permettono una presa prolungata senza affaticamento. L’ampio vetro di sicurezza anteriore di forma curva permette un’ampia visuale, ottenuta spostando indietro i montanti,
mentre il vetro superiore in policarbonato di sicurezza crea un continuo con il vetro anteriore, per una visibilità panoramica. Il cruscotto anteriore presente in altri modelli è stato rimosso per dare più spazio alle gambe dell’operatore. A livello di climatizzazione, l’ambiente è mantenuto asciutto e fresco dall’impianto che conta ben 12 bocchette di aerazione comandate in modo automatico o manuale. Anche tecnicamente e meccanicamente il nuovo F500 può dire la sua. A partire dallo schema semplice e ampiamente collaudato
+ In breve Se dovessimo definire l’F500 in poche parole, si potrebbe dire che semplicità, robustezza e affidabilità sono le sue caratteristiche salienti. Oltre ai plus visti nell’articolo, vale la pena ricordare brevemente altre soluzioni intelligenti che facilitano sia l’uso della macchina che la sua manovrabilità. Per esempio le catene portacavi sono protette all’interno del braccio, mentre i cilindri sono esterni per facilitarne il controllo, la diagnostica e la manutenzione. Tutti i meccanismi dei twist-locks sono ben protetti e al tempo stesso ben accessibili per la manutenzione mentre tutti i pattini di scorrimento sono facilmente sostituibili.
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che è una caratteristica comune di tutte le macchine CVS Ferrari e che garantisce loro la massima affidabilità. Nell’F500 troviamo anche un nuovo sistema di raffreddamento a circuiti separati e completamente indipendenti. Motore, trasmissione, olio idraulico, olio freni e aria del turbo sono raffreddati separatamente per garantire sempre l’ottimale temperatura di lavoro, in ogni condizione climatica. La ventola motore a rotazione limitata raffredda il turbo e il liquido del motore, mentre l’olio del cambio e l’olio idraulico sono raffreddati da una ventola idraulica a controllo variabile posta sul fianco della macchina: la combinazione dei sistemi garantisce l’80% in più di scambio termico paragonato ad un tradizionale reach stacker. Sempre in materia di nuove tecnologie l’F500 vede l’adozione per la prima volta di un circuito idraulico load sensing con pompe Bosch Rexroth: tale sistema regola la portata del circuito in base al carico di lavoro richiesto e alla potenza erogata dal motore, e come conseguenza si ottengono vantaggi quali un minor consumo di carburante, tempi di reazione del motore più rapidi, dolcezza nei movimenti della macchina (che equivalgono a un minore livello di stress meccanico delle varie parti e del motore stesso) e ovviamente un maggior comfort di guida.
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Carrelli Elevatori dal Sud America alla Cina, dall’Europa agli Stati Uniti. Un così grande successo oltre che su un prodotto di eccellenza si fonda anche su tempi di consegna rapidi e certi, precisione di montaggio e affidabilità. Un processo nel quale la logistica svolge un ruolo fondamentale. Proprio per questo ormai da 12 anni la società si affida alla qualità dei mezzi OM STILL e alla professionalità Karrell, concessionaria esclusiva per le province di Verona, Mantova, Bolzano e Trento. Recentemente la società, parte di Saint Gobain Company, ha acquistato 8 nuovi carrelli frontali ibridi ed elettrici, con portate da 18 a 70 q. I nuovi mezzi, che si aggiungono agli altri carrelli a marchio OM STILL già presenti nello stabilimen-
OM STILL
Scegliere la qualità SEPR ITALIA SAINT GOBAIN COMPANY CONFERMA LA FIDUCIA A OM STILL E ORDINA 8 NUOVI CARRELLI ELEVATORI
È
È la filosofia di SEPR Italia, tra i leader mondiali nel settore dei materiali elettrofusi refrattari per la costruzione di forni vetrari. L’intera produzione si sviluppa all’interno del moderno impianto produttivo di Mezzocorona (Tn) dove colate a temperature altissime permettono di creare monoblocchi ultraresistenti, che vanno a comporre i forni ordinati su misura da ogni parte del mondo. Circa l’80% dei forni prodotti è destinato all’export, SEPR ha infatti un portafoglio di circa 1.000 clienti distribuiti
to, saranno impiegati in tutti i reparti di produzione: dalla fase di modellazione stampi alla movimentazione delle casse in sala forno, al finissaggio. Tutti i mezzi ordinati da SEPR sono stati personalizzati per adattarsi al meglio al processo produttivo aziendale. Tra le customizzazioni: le cabine chiuse in acciaio, che assicurano la massima sicurezza, e le pinze girevoli a 360°, con le quali è possibile movimentare con grande agilità e precisione i delicati e preziosi blocchi di materiale refrattario.
+ 250.000 Lo stabilimento di Luzzara ha prodotto il carrello numero 250.000. Nato negli anni Sessanta, l’impianto di Luzzara è recentemente stato oggetto di importanti investimenti di ammodernamento e ha quasi triplicato i volumi di produzione. Il carrello numero 250.000, un EXV 10, è stato ritirato da Marco Malaguti, AD di GlaxoSmithKline (GSK), alla presenza dei massimi dirigenti di OM Still in Italia, di tutti i dipendenti dello stabilimento di Luzzara e delle istituzioni locali.
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Movimentazione Industriale KONECRANES
Quattro funzioni KONECRANES CXT NEO PER UNA MOVIMENTAZIONE SICURA, PRECISA ED EFFICIENTE
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Il quattro è il numero chiave delle gru CXT NEO. Infatti queste macchine Konecranes offrono come standard la combinazione di quattro funzioni che migliorano la sicurezza e l’ergonomia, assicurano la massima efficienza e incrementano la produttività. Stiamo parlando del pacchetto che include i Servizi Remoti Truconnect, l’ASR, la catena portacavi e il nuovo radiocomando MiniJoystick. I Servizi Remoti Truconnect sono pensati in funzione della manutenzione preventiva. Collegano dati, macchine e persone aiutando i clienti ad affrontare i possibili problemi di funzionalità e manutenzione prima che diventino critici e mettano a rischio la sicurezza e la produttività del personale e il risultato economico. Assicurano la visibilità dei dati operativi e di uso dei sollevamenti sulle gru, verificando il periodo di lavoro di progetto (DWP, Design Working Period) e
la vita utile residua dei componenti critici. A livello produttivo, invece, l’inverter adattivo ASR regola automaticamente la velocità massima di sollevamento in base al carico, incrementandola progressivamente quando il carico si riduce. Fino ad arrivare a un +50% quando il gancio è scarico. L’ASR, in pratica, migliora la facilità d’uso, la produttività e la vita utile delle gru, riducendo anche i consumi energetici. Grazie al radiocomando MiniJoystick si
raggiunge, invece, l’ergonomia ottimale per una movimentazione facile e sicura. Il MiniJoystick consente un azionamento agevole e intuitivo con una sola mano, reagisce senza ritardi e semplifica il controllo di velocità. Infine ecco la catena portacavi. Occupa meno spazio sotto la gru rispetto ai tradizionali cavi a festone, garantendo comunque accostamenti a parete sempre ridotti e offrendo un ambiente più sicuro e produttivo. I cavi sono chiusi in una catena scorrevole in materiale sintetico rinforzato che evita impigli e li protegge.
+ Modernizzare le gru Le modernizzazioni sono alternative interessanti per salvaguardare gli investimenti e ottenere vantaggi dalle nuove tecnologie senza il costo di una nuova gru. In quest’ottica, Konecranes effettua per i propri clienti un’analisi dettagliata delle loro gru, macchine e impianti a fronte delle rispettive applicazioni. Gli specialisti Konecranes valutano l’integrità strutturale e le condizioni di tutti i componenti, studiando i registri di manutenzione, i requisiti di carico e i cicli di esercizio. Al termine dell’analisi, Konecranes identifica l’aggiornamento ideale per il sistema e il relativo piano di modernizzazione.
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Carrelli Elevatori
HINOWA
TP Hinowa: Inarrestabili I CARRELLI ELEVATORI CINGOLATI DEL COSTRUTTORE VERONESE PERMETTONO LA MOVIMENTAZIONE SU QUALSIASI TERRENO
+ Gli accessori Molteplici gli accessori applicabili ai transpallet cingolati Hinowa. Che si tratti del TP1800 o del TP1600 le macchine del costruttore veronese possono essere equipaggiate con vari kit per abbattimento polvere WPL, porta pali/colonne, porta-svolgi bobine, gru, torre faro, lama livellatrice o forche prolungate. Il modello TP1800 può essere dotato anche di un kit porta aste, pali o tubi. Ovviamente tutti questi optional concorrono a incrementare le applicazioni in cui le macchine Hinowa possono trovare utilizzo.
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In Hinowa li chiamano semplicemente TP, acronimo di Transpallet, ma in realtà ci troviamo di fronte a macchine speciali. Stiamo parlando dei carrelli elevatori cingolati che il costruttore veronese propone in tre varianti: TP2000, TP1800 e TP1600. La nostra vocazione verso il sollevamento ci impone di trattare in special modo i modelli TP1800 e TP1600, macchine dotate di un sistema di elevazione del carico fino a 1.775 mm. Coperti da brevetto internazionale, i TP Hinowa sono macchine impossibili da fermare. Che si debba affrontare la sabbia, la ghiaia, la neve, il fango, l’erba, o qualsiasi pendenza fino a 36°, i carrelli Hinowa permettono di movimentare e sollevare carichi davvero notevoli: il TP1800 ha una portata di 1.800 kg, mentre il TP1600 si ferma (si fa per dire) a 1.600 kg. Vista l’estrema duttilità di utilizzo questa macchina trova impiego in molteplici e diversificati settori: dal cantiere edile all’agricoltura, dal trasporto legname alla realizzazione e manutenzione di parchi e giardini, dalla
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manutenzione degli stabilimenti balneari al settore alimentare, dalla logistica agli ambiti alpini. Inoltre, caratteristiche quali facilità di utilizzo ed estrema affidabilità ne impongono l’inserimento nelle flotte noleggio. A livello tecnico le macchine adottano le medesime soluzioni, ma il TP1600 si segnala per l’allargamento idraulico dei cingoli da 1.240 a 1.800 mm, mentre il TP1800 è a carreggiata fissa (1.740 mm). Entrambi i carrelli prevedono la versione standard e quella veloce. La prima utilizza un motore monocilindrico Honda GX390 da 399 cc in grado di erogare 8,7 kW di potenza massima, mentre la versione veloce adotta un Honda IGX440 da 440 cc e 9,5 kW di potenza massima. Il motore standard consente una velocità di traslazione fino a 2,2 km/h, mentre la versione potenziata raggiunge i 3,8 km/h. Le due unità beneficiano di avviamento elettrico. Per entrambe le macchine il distributore è meccanico, mentre l’idraulica è affidata a tre pompe a ingranaggi. Due lavorano a 185 bar di pressione, mentre la terza unità è tarata sui 140 bar. La motoriduzione è affidata a un elemento di tipo orbitale. La cingolatura, che fa la differenza rispetto a un carrello tradizionale, prevede il tendicingolo a grasso, una larghezza del cingolo di 250 mm e cinque rulli per ogni lato. La pressione al suolo è di 0,38 kg/cm2. Il peso del TP1800 si assesta sui 1.200 kg (versione veloce 1.320 kg), mentre il TP1600 ha un peso operativo di 1.330 kg che diventano 1.450 per la versione veloce.
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Movimentazione Portuale CES ITALY
Si parte dal Service PER CREARE I SUOI VRS, CES ITALY HA ANALIZZATO LE ESIGENZE ASSISTENZIALI, ED ECCO REACH STACKER MODULARI E INNOVATIVI
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Il concept dei VRS nasce da un’analisi volta a ottenere un reach stacker funzionale, affidabile e con costi di gestione e manutenzione più contenuti rispetto agli standard di mercato. Il progetto CES è quindi partito dal service, dalla vita operativa delle macchine. Informazioni che hanno portato la Ricerca e Sviluppo a studiare macchine con motore e cambio inseriti nel telaio, tra due fianchi del reach stacker. Il motore, con un sistema di trazione idrostatico/meccanico, è stato spostato all’esterno, in un box. Questa soluzione è andata a migliorare l’efficienza in trazione alle basse velocità con relativa riduzione dei consumi e dell’usura dei pneumatici. Allo stesso tempo il box ha contribuito a ridurre la pressione acustica e ha migliorato l’accesso a questi parti-
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colari per le operazioni di manutenzione. E non è finita. All’interno di un secondo box CES ha inserito il sistema elettrico, il raffreddamento dell’olio idraulico e il serbatoio del gasolio. Il sistema di trazione è di tipo idrostatico mentre il telaio centrale, allungabile idraulicamente, permette cinque lunghezze differenti e, quindi, capacità di sollevamento variabili. Dopo aver effettuato il massimo sollevamento con il passo a 8,5 m, una volta rientrati con il braccio è infatti possibile rientrare con il telaio e quindi sterzare e movimentare la macchina con un passo inferiore di 2 m. In sostanza questa soluzione offre un
+ La modularità Il sistema di collegamento con attacchi spin-off permette la sostituzione rapida delle parti principali. I reach stacker CES sono costituiti da 11 moduli, 6 sostituibili velocemente. • Braccio di sollevamento telescopico • Assali • Contrappeso • Telaio • Stabilizzatori anteriori (sostituzione veloce) • Box Serbatoio, elettronica, scala (sostituzione veloce) • Box Energia (sostituzione veloce) • Cambio (sostituzione veloce) • Cabina (sostituzione veloce) • Modulo Hardware-Software • Spreader
reach stacker con la manovrabilità delle macchine da 6,5 m, ma con la portata delle macchine da 8,5 m. Tante soluzioni intelligenti che si vanno a sommare alla modularità costruttiva pensata per ridurre i costi legati alla manutenzione e all’assistenza tecnica, ma anche alla flessibilità di montaggio prima e dopo la consegna e ai costi di trasporto: ogni macchina può infatti essere trasportata in container.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Maggio 2016
AERIAL PLATFORMS & SPARE PARTS
V18563 - Haulotte Optimum 8 - 2006
V19303 - Genie GS1930 - 2011
V18636 - Haulotte Compact 8 - 2006
V17591 - MEC 3247ES - 2009
V18435 - JLG 3369LE - 2001
Electric - 7,76 Mtr. - 395 Ore
Electric - 7,8 Mtr. - 285 Ore
Electric - 8,2 Mtr. - 274 Ore
Electric - 11,75 Mtr. - 183 Ore
Electric - 12,06 Mtr. - 826 Ore
€ 3.950
€ 5.750
€ 3.950
€ 6.500
€ 5.500
V17384 - Upright SL30SL - 2007
V19247 - Genie GS3268RT - 2004
V18688 - Haulotte H12SX - 2006
V18257 - JLG 3394RT - 2006
V19369 - Haulotte H18 SXL - 2006
Diesel 4x4 - 11 Mtr. - / Ore
Diesel 4x4 - 11,75 Mtr. - 2001 Ore
Diesel 4x4 - 12 Mtr. - 1994 Ore
Diesel 4x4 - 12,06 Mtr. - 1272 Ore
Diesel 4x4 - 18 Mtr. - 2969 Ore
€ 9.500
€ 8.500
€ 10.500
€ 13.500
€ 14.950
V16200 - JLG Toucan Duo - 2009
V18929 - Grove Toucan 800A - 2004
V18760 - JLG Toucan 1010 - 2006
V16737 - Genie TZ50 - 2009
V19143 - Teupen Leo 19GT - 2008
Electric - 6 Mtr. - 1000 Ore
Electric - 8,2 Mtr. - 1022 Ore
Electric - 10,1 Mtr. - 733 Ore
Bi-Energy - 17,09 Mtr. - 283 Ore
Bi-Energy - 19 Mtr. - 1858 Ore
€ 3.350
€ 5.500
€ 7.500
€ 19.500 - Nuove batterie
€ 27.500
V18715 - Haulotte HA16SPX - 2006
V18843 - Manitou 200ATJ - 2009
V19157 - JLG 600AJ - 2011
V19584 - Genie Z60-34RT - 2003
V19234 - JLG 800AJ - 2005
Diesel 4x4 - 16 Mtr. - 3638 Ore
Diesel 4x4 - 20 Mtr. - 2269 Ore
Diesel 4x4 - 20,29 Mtr. - 2343 Ore
Diesel 4x4 - 20,39 Mtr. - 3970 Ore
Diesel 4x4 - 26,38 Mtr. - 4388 Ore
€ 15.500
€ 32.500 - Generator
€ 44.500
€ 21.000
€ 29.500
V19365 - Haulotte H16TPX - 2006
V19576 - JLG 460SJ - 2005
V19137 - Genie S60-HC - 2008
V18853 - Haulotte H21TX - 2008
V19209 - Genie S65 - 1999
Diesel 4x4 - 15,44 Mtr. - 3768 Ore
Diesel 4x4 - 16,02 Mtr. - / Ore
Diesel 4x4 - 19,79 Mtr. - 2648 Ore
Diesel 4x4 - 20,8 Mtr. - 2555 Ore
Diesel 4x2 - 21,9 Mtr. - 6548 Ore
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Movimentazione Portuale
FTMH
Reach stacker multifunzionali LE MACCHINE FTMH PER NUOVE SOLUZIONI DI MOVIMENTAZIONE AL DI LÀ DEI CLASSICI CONTAINER
U
Un mercato in evoluzione è sempre in cerca di nuove soluzioni e premia le società più attente a proporre una movimentazione capace di andare al di là dei soliti schemi. Un quadro che pare tratteggiare l’approccio e la progettualità di Fantuzzi Team Material Handling (FTMH) che, grazie all’esperienza dei suoi progettisti e dei suoi tecnici, sta pro-
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+ Il mercato Presente al TOC (Stand E26), in programma ad Amburgo dal 14 al 16 giugno, FTMH continua la sua espansione sul mercato domestico e internazionale attraverso la firma di importanti contratti di rappresentanza in tutta Europa. In particolare è interessante la presenza di FTMH in alcuni mercati emergenti, tra questi Algeria, Russia, Bangladesh, Sudan, Tanzania e Ghana. Va segnalato, inoltre, come si stia muovendo anche il mercato italiano, che pare rispondere molto bene alla qualità dei prodotti proposti, corredata dal tempestivo supporto offerto dal servizio di assistenza tecnica. ponendo nuove soluzioni di movimentazione che, esulando dai tradizionali container, vanno a risolvere le diverse esigenze dei clienti di tutto il mondo. In questo contesto, tra l’altro in linea con l’interessante espansione commerciale che sta vivendo l’azienda, spicca la re-
cente fornitura di due reach stacker presso il Temryuk Commercial Port, sul Mar Nero, in Russia. Queste macchine FTMH sono infatti equipaggiate con spreader e attrezzatura per la presa simultanea di due tubi di grande diametro per gasdotto. Notevole anche il peso sollevato che
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
si aggira attorno le 36 tonnellate. Allo stesso tempo altre applicazioni dei reach stacker proposti da FTMH vanno invece a riguardare la movimentazione dei coils con rostro girevole e bramme fino a 55 tonnellate, anche grazie all’utilizzo di elettromagneti. Ovviamente anche le macchine rivolte alla movimentazione dei container beneficiano di sempre nuove soluzioni volte a semplificare il lavoro di chi opera in ambito portuale. A tale proposito la società ha in prova un reach stacker modello FT 45-60, già venduto a un importante terminalista italiano, equipaggiato con un sistema di pesatura certificato conforme alla convenzione Solas. Questa dotazione permette l’esatto rilevamento del peso del container e consente, inoltre, di indicare la data, l’ora e i dati identificativi del container stesso. Il sistema FTMH rileva il peso attraverso celle di carico installate all’interno dei twist lock che trasmettono i dati (in mo-
dalità wireless) a un tablet che è collocato nella cabina dell’operatore. Questo dispositivo sarà in vendita a partire dal mese di luglio e, certificato dagli uffici competenti, consentirà una pesatura esatta paragonabile ai sistemi a terra. Il margine d’errore del sistema di pesatura
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
FTMH è inferiore all’uno per mille e assicura, quindi, la più elevata precisione. Al Cemat di Hannover FTMH presenterà il nuovo carrello frontale modello FT 20 H6, utilizzabile nella movimentazione container da 20’40 e accatastabili fino alla sesta fila.
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Movimentazione Portuale KALMARCARGOTEC
Un anno, due centri PROSEGUE SENZA SOSTA IL SUCCESSO DEI PRODOTTI KALMAR RICHIESTI IN TUTTO IL MONDO
S
Saranno ben nove le gru a cavalletto ad alimentazione mista diesel-elettrica che Kalmar consegnerà entro fine 2016 a Eurogate, operatore indipendente nel settore del terminalismo portuale che opera al terminal container di Amburgo. L’ordine è arrivato all’inizio dell’anno, aprendo quindi la stagione con buone prospettive di crescita per l’azienda che fa parte del gruppo Cargotec. Non a caso Mikko Mononen, Director, Sales e Project Management, Intelligent Horizontal Transportation Solutions di Kalmar ha dichiarato: “Siamo molto contenti che un nostro cliente storico, come lo è Eurogate, rinnovi costantemente la propria fiducia nei nostri mezzi e servizi. Ma siamo ancora più soddisfatti del fatto che Eurogate ci ha coinvolto nei propri progetti di sviluppo futuri, chiedendoci di contribuirvi”. Ma perché Eurogate ha scelto le gru Kalmar? “La nostra filosofia è improntata innanzitutto a realizzare una produttività
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rispettosa dell’ambiente” ha dichiarato Peter Zielinski, Managing Director di Eurogate container Terminal Hamburg. “Per questo abbiamo scelto le gru Kalmar, perché con la loro alimentazione ibrida contribuiscono al raggiungimento dei nostri obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale che le nostre attività hanno”. In effetti la flotta di mezzi e macchine impiegate da Eurogate è fra le più moderne sia come tecnologie applicate che come anni di servizio. Ma il 2016 di Cargotec non è iniziato bene solo grazie a Eurogate. Nello stesso periodo ha infatti incassato anche l’ordine di DP World Antwerp Gateway NV per le operazioni di innalzamento di ben tre gru ship-to-shore ZPMC, un upgrade che dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2017. Anche in questo caso la commessa giunge a conferma di un consolidato rapporto con il cliente in questione, realtà che sta conoscendo un periodo di forte espansione e crescita dovuta anche all’adeguamento delle proprie strutture a fronte di un aumento costante sia del traffico di container che delle dimensioni delle navi da carico. Proprio per rispondere a quest’ultima necessità DP World Antwerp Gateway NV ha commissionato a Kalmar l’innalzamento delle tre gru che sono in servizio dal 2006 e che dopo i lavori saranno più alte di ben sette metri. “Adeguare le nostre strutture e gru è vitale per il successo del nostro business”
+ Il metodo Le tre gru di DP World Antwerp Gateway saranno innalzate di ben sette metri. Tale incremento di altezza operativa sarà ottenuto mediante l’inserimento all’interno della struttura già esistente di estensioni e raccordi flangiati e saldati fra loro. Durante le operazioni le gru vengono sollevate mediante apposite torri a funzionamento idraulico. Ovviamente la struttura esistente viene anche sottoposta a una serie di interventi di irrobustimento sia a carico del carrello che delle travi di supporto dello stesso. ha dichiarato Jef Lambregts, Technical Manager di DP World Antwerp Gateway. “Ci siamo rivolti a Kalmar per effettuare questo upgrade dopo il successo di un’analoga operazione conclusasi nelle prime settimane del 2016. Siamo convinti che la professionalità e la competenza tecnica del team di Kalmar non siano seconde a nessuno e crediamo che anche questa seconda fase sarà completata secondo le specifiche tecniche e nei tempi richiesti”. In questo caso la carta vincente di Kalmar nell’aggiudicarsi la commessa sta nella capacità di eseguire tali lavori di adeguamento delle gru impattando pochissimo comunque sull’efficienza operativa del terminal, come dichiarato dal Erik Kocken, Manager, Crane Upgrades Projects di Kalmar.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Movimentazione Portuale
LIEBHERR
Next step PER RAFFORZARSI NEL SETTORE DELLE GRU PORTUALI E DEI REACH STACKER LIEBHERR POTENZIA IL PROPRIO POLO DI ROSTOCK
I
Il sito produttivo Liebherr Maritime Cranes di Rostock, in Germania, già dedicato alla progettazione e produzione di gru portuali, reach stackers e gru offshore (ma non delle gru per container che continuano ad essere prodotte in Irlanda), sarà ulteriormente potenziato nel corso del 2016 per poter offrire un maggior numero di servizi in ogni ambito, dalla pura progettazione all’assistenza post vendita. Si tratta di un riallineamento strategico
del sito alle nuove richieste emergenti da settori che presentano interessanti percentuali di crescita del business, che hanno come obiettivo quello di incrementare le capacità operative e l’efficienza di tutta la divisione di Liebherr dedicata alla movimentazione portuale e off-shore. La nuova struttura sarà infatti in grado di velocizzare e snellire molte procedure operative interne alla divisione, mentre il già notevole know how ac-
cumulato abbinato alla location del sito che gode di accesso diretto al mare sarà in grado di assicurare notevoli vantaggi ai clienti di Liebherr Maritime Cranes. Rostock diventerà sia il centro di competenza per tutte le macchine portuali e marittime in genere, che riunirà in un unico posto tutte le risorse aziendali già operanti nella divisione, ma anche un centro di formazione altamente tecnologico, il Maritime Training Centre. Quest’ultimo sarà parte integrante della Liebherr Academy Rostock e offrirà un’ampia ventaglio di corsi altamente specializzati e creati su misura per le diverse necessità dei clienti. Il tutto si integra nell’obiettivo di ridurre al minimo i tempi di fermo delle macchine marittime e portuali, sia esso dovuto a problemi tecnici che a errori umani, e nel contempo creare una “coscienza” sensibile ai tempi della sicurezza e dell’efficienza delle operazioni con gru e macchine da sollevamento fra i molti operatori del settore. Per la realizzazione dei corsi saranno utilizzate le più moderne tecnologie, a partire dai simulatori per arrivare a modelli in scala reale dove illustrare i diversi aspetti delle macchine e simulazioni 3D con l’uso dei quali gli operatori potranno mettere in pratica fin da subito le conoscenze teoriche apprese. Come accennato Rostock gode dell’accesso al mare, cosa che lo rende un sito con una logistica formidabile: le gru, o parti di esse, possono essere spedite direttamente una volta pronte, via mare. Con indubbi vantaggi economici anche per i clienti.
+ Una gru per Ravenna Sapir ha ricevuto presso il proprio terminal a Ravenna una delle più grandi gru mobili portuali operative in Italia: una LHM 600 da 607 t di peso operativo e 208 di portata, con uno sbraccio di 58 m. La cabina, grazie al sistema Tower Extension si eleva a 30 metri di altezza, cinque in più rispetto allo standard, consentendo all’operatore una migliore visibilità mentre l’ecosoftware con cui è equipaggiata consente una riduzione dei consumi fino al 50% rispetto ad altre gru dalle caratteristiche simili. Sapir ha acquistato il mezzo dalla Mac Port di Ravenna, agente unico per l’Italia di Liebherr per la divisione gru portuali, che ha comunicato essere questa la più grande gru mobile portuale Liebherr mai consegnata in Italia. L’acquisizione rientra in un piano di investimenti volto al potenziamento della dotazione di mezzi di sollevamento del Gruppo, che comprende altre due gru Liebherr di portata fino a 100 t arrivate prima della LHM 600 e acquistate una dalla stessa Sapir, l’altra dalla controllata Terminal Nord.
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Movimentazione Portuale
TEREX PORT SOLUTIONS
Nuova generazione TEREX PORT SOLUTIONS HA PRESENTATO AL BAUMA IL NUOVO REACH STACKER LIFTACE 5-36
D
Design compatto, tecnologia avanzata, facilità di manutenzione, massima ergonomia di utilizzo, costi di esercizio contenuti. Sono questi i punti di forza del nuovo Liftace 5-36 lanciato sul mercato da Terex Port Solutions al recente Bauma. Le prestazioni parlano di un reach stacker con capacità di carico di 45 t in prima fila, 36 t in seconda e 18 t in terza. Con un passo di 6.200 mm, il nuovo Liftace 5-36 può impilare fino a cinque container high-cube (da 9’6”) in prima fila e quattro high-cube (o cinque standard) in seconda. Di facile accesso per una manutenzione semplice e senza intoppi, la cabina si segnala decisamente user-friendly. Per i motori Terex Port Solutions è andata sul sicuro scegliendo i Tier 4f marchiati Volvo e Cummins che, tra l’altro, assicurano consumi decisamente contenuti. E mentre il nuovo 5-36 faceva bella mostra a
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Monaco, la società di noleggio Cuypers Vorkliften NV di Anversa ha ordinato sei Terex Liftace 5-31 che saranno consegnati tra i mesi di giugno e luglio. I sei nuovi reach stacker andranno a dare manforte al Liftace 5-31 già in possesso del noleggiatore belga da aprile 2015. Ovviamente la decisioni di Cuypers di arricchire la propria flotta con ulteriori sei macchine Terex Port Solutions è frutto dell’esperienza positiva con il primo reach stacker di nuova generazione. “I veicoli che, come i nostri, vengono usati nel settore del noleggio”, ha dichiarato Lieven Van Hoylandt, Managing Director di Cuypers, “devono essere particolarmente robusti e affidabili. E sono proprio queste le caratteristiche che ci hanno impressionato nel 5-31, una macchina che aiuta i nostri clienti a lavorare rapidamente e a costi contenuti”. L’opinione di Van Hoylandt è del resto condivisa da molti: a un anno dal lancio di questa nuova generazione di macchine i reach stacker Liftace sono al lavoro in molti terminal in Europa e in America del nord.
I Liftace sono al lavoro nei principali terminal europei e americani.
+ Mix perfetto “Come tutti i veicoli di nuova generazione”, afferma Mike Hegewald, Senior Director Global Engineering Terex Port Solutions, “il Terex Liftace 5-36 è stato sviluppato da un team internazionale in base alle esigenze dei clienti di tutto il mondo. Il mix di costi di gestione competitivi, facilità di manutenzione e semplice interfaccia uomo-macchina rende queste macchine particolarmente efficienti, in grado di offrire vantaggi competitivi ai nostri clienti. Ora vogliamo solo proseguire su questo percorso e ampliare la gamma Liftace”.
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
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Gru e Autogrù BÖCKER
Il volo dell’aquila LA NUOVA BÖCKER CINGOLATA RK 36/2400 DA 36 M DI ALTEZZA MASSIMA E 22 M DI SBRACCIO NELLA FLOTTA DI LEVO
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Nessun aereo batte il volo dell’aquila, la leggerezza è sempre vincente. Questo il succo della filosofia di sollevamento di Levo, che si sposa alla perfezione con le macchine Böcker. “Per fare del buon noleggio non si possono offrire macchine tutte uguali intercambiabili esclusivamente nelle misure, occorre trovare soluzioni in grado di risolvere i problemi dei clienti”. Le parole di Maurizio Ferrari, titolare di Levo (Nogarole Rocca, Vr), riassumono un’esperienza più che ventennale nel mondo del sollevamento e un convincimento che è stato alla base della creazione della sua società. Levo, infatti, nasce con l’idea di trattare macchine, potenti e leggere, in grado di cambiare il modo di lavorare nei cantieri. Partendo da questi presupposti la società è diventata dealer per l’Italia delle minicrane Unic e ha abbracciato la filosofia Böcker. Con il costruttore tedesco il rapporto va ben al di là del semplice clientefornitore: la società veronese, infatti, si occupa del service Böcker in tutta Italia. Il cliente che chiama Levo non parla con un call center ma direttamente con un tecnico, che a propria volta è in contatto diretto con il magazzino ricambi. Il tutto gestito attraverso l’officina in sede, vari furgoni attrezzati e autocarri per il trasporto delle macchine. Come accennato, Levo è specializzata nei sollevamenti nei posti più difficili in cui è necessario agi-
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re con leggerezza, non essere invasivi. Esigenze evidenti nelle zone alpine, nei centri storici e nelle grandi città. Necessità che si sposano alla perfezione con le macchine Böcker, costruttore decisamente ricettivo anche in caso di richie-
ste particolari, come è avvenuto per la realizzazione della nuova RK 36/2400, “una macchina”, sono parole di Ferrari, “costruita su misura, che ci permette di accedere con facilità nelle aree storiche dove il peso fa la differenza e al contem-
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
po avere a disposizione buone altezze e ottimi sbracci laterali. Una gru molto rapida, veloce da spostare e autentica multifunzione che da gru si trasforma in piattaforma aerea”. La nuova cingolata RK 36/2400 è un modello in grado di raggiungere i 36 m di altezza massima per una portata massima di 2.400 kg. Per la massima semplicità di utilizzo è equipaggiata con il collau-
dato sistema di autolivellamento Böcker, mentre la regolazione indipendente di ogni stabilizzatore consente la più ampia flessibilità di installazione. La portata massima si regola Böcker RK 36/2400 automaticamente in base 1.500 kg (2.400 kg opzionale) alla posizione degli stabi34 m (36 m opzionale) lizzatori e del carico sol22 m 4,5-11,05 m (13,05 optional) levato, mentre il controllo 250/500/800/1.500/2.400 kg EHSC assicura sempre 85° una bassa oscillazione del 0-165° carico. Il braccio telesco60 m/min pico, realizzato con una 2.110x8.440x2.820(h) mm tecnologia ibrida acciaio/ 4,5 t alluminio, presenta un’e-
+ Dati Tecnici Modello Portata massima Altezza massima Sbraccio massimo Jib estendibile Portata jib Angolo braccio Angolo jib Velocità di sfilo Dimensioni Peso
levata resistenza e rigidità torsionale ed è privo di cordoni di saldatura. Lo sbraccio raggiunge i 22 m. La semplicità grafica del radiocomando offre una gestione intuitiva e sicura in tutte le manovre e permette la funzione diagnostica. E i campi applicativi? Riprende Ferrari: “è una macchina perfetta per l’edilizia, per la ristrutturazione civile e industriale, ma anche per la manutenzione o la copertura dei capannoni. Ma il range di lavoro, per queste macchine che possiamo definire speciali, si evolve con l’esperienza e le richieste dei clienti. Inoltre la sua tecnologia intui-tiva ne permette il noleggio anche senza operatore”.
Gru e Autogrù DEMAG
Il grande ritorno LA TECNOLOGIA E LE PRESTAZIONI DEMAG NUOVAMENTE ALLA RIBALTA
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Sul tema “La rinascita di una leggenda”, al Bauma Terex ha annunciato il ritorno di Demag, leggendario marchio di gru, rappresentato in fiera da tre macchine a 5 assi della linea multistrada. Eccole nel dettaglio. Apriamo la nostra vetrina con la multistrada Demag AC 130-5, la gru più compatta della classe da 130 t e 5 assi, grazie a una lunghezza di 14,3 m e una larghezza del carro di 2,75 m. Equipaggiata con un braccio principale standard da 60 m, con le apposite estensioni può raggiungere gli 86,5 m. La gru presenta il motore unico con sistema di gestione intelligente e risulta estremamente manovrabile grazie a tutti gli assali sterzanti, un assale posteriore indipendente e le funzioni di controllo dinamico. È progettata per rimanere, durante la traslazione, entro il limite di carico per asse di 12 t. In optional, come per tutta la gamma, il sistema di controllo IC-1 Plus che calcola la capacità di sollevamento per ogni posizione del braccio, in funzione dell’angolo di rotazione della torretta. Assoluto vanto della Demag AC 220-5 è la lunghezza
del braccio base: 78 m, estendibile fino a 99 m. La cinque assi rientra nella classe delle 220 t e dispone di una struttura compatta con una lunghezza di 14,5 m e una larghezza di 3 m. Anche in questo caso la soluzione adottata prevede il motore unico con gestione intelligente, tutti gli assali sterzanti, un assale posteriore indipendente e le funzioni di controllo dinamico. La gru rimane inoltre sotto il limite di carico assiale di 12 t sollevando
fino a 600 kg di carico utile. Completiamo il quadro con la multistrada a motore unico Demag AC 250-5, la gru più compatta della sua classe di capacità (250 t), con una lunghezza totale di 14,5 m e una larghezza del carro di 3 m. Il carico assiale netto permette alla gru di rimanere al di sotto delle 12 t per asse anche durante il trasporto di un carico utile fino a 550 kg. Simile alle altre macchine la dotazione tecnologica.
+ Una gamma mitica Terex ripristina la gamma Demag, che oggi comprende 11 gru multistrada, con capacità da 100 a 1.200 t, e 7 gru cingolate con braccio a traliccio, leader nel settore, con capacità da 400 a 3.200 t. “La reintroduzione del marchio Demag mi riempie di entusiasmo. Abbiamo deciso di ripristinarlo su esplicita richiesta dei nostri clienti. Il concetto è molto semplice”, dichiara Ken Lousberg, Presidente di Terex Cranes, “il marchio Demag è una leggenda e abbiamo compreso quanta importanza vi attribuissero ancora i nostri clienti. Un marchio sul quale hanno fatto affidamento per decenni, che continua ad essere uno dei marchi maggiormente riconosciuti nel settore”.
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Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
Gru e Autogrù
FASSI GROUP
Nasce Fassi Emilia
UNA SORTITA NELLA TERRA DEI COMPETITOR, PERCHÉ FASSI CREDE NEL MERCATO
B
Benché Fassi sia già una forte presenza in Emilia Romagna grazie ai suoi due concessionari storici, Tecnogru e Bini, da oggi il Costruttore di Albino rafforza tale presenza con una scelta che manda un segnale forte ai competitor, alcuni dei quali hanno la propria sede proprio in Emilia Romagna. La scelta è quella di tenere a battesimo la nuova Fassi Emilia, che nasce dalla fusione dei due concessionari storici. “Si tratta di una scelta ponderata” ha dichiarato Giovanni Fassi , AD di Fassi Gru “presa perché riteniamo che il territorio emiliano sia un mercato tra i più importanti di tutta Italia, che merita di una nostra presenza diretta. Ovviamente non intendiamo abbandonare la nostra filosofia distributiva fortemente legata ai nostri dealer” ha proseguito Fassi “e per questo motivo abbiamo scelto di unire le forze con le due realtà storiche che da decenni ormai rappresentano il nostro marchio nell’emiliano e nella Romagna”. Alla guida della neonata realtà chi già prima guidava Tecnogru e Bini, ossia Oscar Marchi e Roberto Bini, cui si affianca la presenza di Fassi Gru. Marchi è presidente nonché direttore commerciale dell’area di Modena, Reggio Emilia, Parma e Mantova, mentre Roberto Bini segue la direzione commerciale dell’area di Bologna e Ferrara. “Fassi Emilia darà utili informazioni per gestire anche altri
+ La Fassi Emilia in numeri • due sedi a Modena e a Bentivoglio (Bologna) per un totale di 2.300 mq coperti e 10.000 mq di piazzale; • 2 officine interne e 6 officine autorizzate sul territorio di competenza; • 6 officine mobili per interventi esterni; • piazzale espositivo e campo prove in entrambe le sedi; • aula didattica per i corsi di formazione in entrambe le sedi; • 2 magazzini ricambi; • fatturato totale delle due aziende nel 2015 4,2 ml di euro; • obiettivo fatturato 2016 di Fassi Emilia 5,0 ml di euro. interventi sul territorio nazionale al fine di creare un network con risorse sempre più importanti ed orientate alle necessità locali” ha spiegato Mauro Dellacasa, responsabile vendite del mercato Italia di Fassi Gru. “È significativo che la prima di queste nuove strutture sorga in Emilia. In questa regione, oltre all’attività legata a uno stabilimento di produzione Fassi Gru, hanno sede i nostri principali competitor nazionali; e proprio rispetto a loro la nostra scelta va controcorrente. Fassi Gru punta su una organizzazione commerciale e assistenziale forte e articolata sul territorio, mentre altri tendono a intervenire direttamente dalla casa madre. Quindi, Fassi Emilia non è solo una concentrazione di strutture, ma anche un potenziamento dei servizi per garantire ai nostri clienti una consulenza completa
Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale
in tutte le fasi di vita della gru: dalla sua scelta alla definizione delle dotazioni, dalla fondamentale quanto delicata fase di allestimento sul veicolo alle manutenzioni periodiche, fino al pronto intervento in caso di necessità. Per garantire tutto questo” prosegue Dellacasa “serve una struttura importante, con un magazzino ricambi ben strutturato, ma soprattutto personale qualificato e formato: in Fassi Emilia e nel suo network, composto da sei officine esterne che si aggiungono alle due interne, operano già ora 16 tecnici specializzati. Fassi Gru è quindi parte attiva per guidare e sostenere queste azioni, garantendo tutti i supporti che sono necessari per raggiungere l’unico vero traguardo che ci interessa: la leadership nel settore con la piena soddisfazione dei nostri clienti”.
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Gru e Autogrù
C Hyva: prove HYVA
di futuro
AL BAUMA L’ESORDIO DELLE PRIME DUE FAMIGLIE DI GRU CHE ANDRANNO A RIVOLUZIONARE L’INTERA GAMMA DEL COSTRUTTORE
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Che il Bauma sia la vetrina giusta in cui esporre le novità è ormai assodato, ma per Hyva la kermesse bavarese si è trasformata nell’esordio di una progettualità che nei prossimi anni andrà a rivoluzionare completamente la gamma dalle 8 alle 150 t/m. Le nuove gru sono il frutto di un radicale rinnovamento: tutti i prodotti verranno infatti ridisegnati e riprogettati attraverso una profonda revisione ergonomica, sviluppi 3D, Analisi a Elementi Finiti (FEM), produzione di prototipi, prove di laboratorio e severi test sul campo. A livello applicativo le nuove famiglie di macchine sono state progettate per andare a coprire tutti i
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possibili settori di utilizzo seguendo obiettivi che parlano di prestazioni elevate, facilità d’uso e manutenzione e il più elevato livello di modularità costruttiva. Le postazioni di lavoro sono state sviluppate attraverso studi ergonomici e l’ascolto delle specifiche esigenze degli utilizzatori, che hanno anche contribuito a sviluppare l’interfaccia uomo/ macchina. Il tutto finalizzato a facilitare l’utilizzo della gru, salvaguardando la sicurezza. In quest’ottica sono disponibili molteplici tipologie di radiocomando offerti in via opzionale. Anche la stabilizzazione delle macchine è stata rivista e il mercato ha a disposizione più tipologie e configurazioni. I nuovi modelli beneficiano inoltre del Dynamic Load Diagram, un dispositivo che permette di verificare in anticipo la capacità di sollevamento della gru in base alla stabilità reale del camion. E non è finita. Le nuove macchine mettono a disposizione anche il sistema Magic Touch che consente all’operatore di aprire automaticamente la gru dalla posizione di trasporto a quella di lavoro e
viceversa. Il tutto con un semplice tocco “magico”. Ovvio come il Dynamic Load Diagram e il Magic Touch vadano a migliorare la produttività e influiscano in modo decisivo sui tempi di lavoro. Ma è finalmente giunto il momento
di fare il punto sulle prime macchine Hyva di nuova generazione. Le HT130 e HT160, sono gru da 13 e 16 t/m ideali per tutte le applicazioni in cui servano gru telescopiche, leggere, facili e molto compatte. La necessità dell’articolazione si sposa invece alla perfezione con i modelli, sempre da 13 e 16 t/m, HB130 e HB160. Il massimo delle prestazioni, in questo caso compreso tra le 13 e le 18 t/m, è invece assicurato dalle articolate HC131, HC143, HC153, HC161, HC171 e HC183 che si rivelano perfette nei sollevamenti più complessi. Concludiamo il primo assaggio delle nuove gru Hyva con i modelli HC131K e HC161K a braccio corto. In questo caso ci troviamo di fronte a macchine ideali per l’installazione su autocarri a interasse compatto che trovano applicazione in ambito edile.
+ La Gamma Titan Notevole la gamma Hyva anche nel settore del Container Handling. La gamma è capitanata dal nuovo Titan, un sistema leggero e resistente disponibile in lunghezze e capacità diverse. Di costruzione completamente modulare e totalmente imbullonata, riduce i tempi di installazione e manutenzione. Notevole la sua versatilità: il sistema Titan ha dimostrato il suo valore in una vasta gamma di applicazioni. In gamma anche i sistemi di rimorchio adatti a una vasta platea di telai dalle 7,5 alle 44 t. Attraverso lo spettro delle specifiche standard e opzionali permettono di adattarsi a qualsiasi necessità di trasporto.
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Gru e Autogrù
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Il 2016 di Jekko è nel segno dell’innovazione e della diversificazione con un’offerta fatta anche di tanti nuovi prodotti operanti in settori generalmente non affini alle minigru. Esempio significativo la nuova SPK60 che sarà chiamata a lavorare nelle grandi opere e nelle costruzioni. Ci troviamo di fronte a una gru cingolata non stabilizzata, con cingolo allargabile, avente capacità di 3 t come pick&carry (movimentazione con il carico sollevato), una capacità massima di sollevamento di 6 t e un braccio da 28 m con jib idraulico. L’elettronica, applicata da tempo sulla
JEKKO
A tutta innovazione
TANTE LE NOVITÀ JEKKO, IL COSTRUTTORE ITALIANO DI MINIGRU E ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO E MOVIMENTAZIONE
SPX1040-1275, garantisce affidabilità alla macchina che è spinta da un cingolato Euromach/Sampierana. Per il settore industriale su ruota ad alimentazione a batteria, ecco la nuova MPK50: una pick&carry da 5 t, radiocomandata, con rotazione colonna e stabilizzatori anteriori. Presentata durante il Bauma, si caratterizza per numerosi brevetti depositati. Nel medesimo settore applicativo largo poi alla nuova
MPK25, evoluzione della MPK20, con 2,5 t di capacità. Completamente radiocomandata, è una macchina ideale per il noleggio, la posa del vetro, la movimentazione e manutenzione industriale. Per lo specifico settore del vetro Jekko presenta anche una nuova serie di manipolatori ad alimentazione idraulica ed elettrica, oltre a nuove ventose per il sollevamento al gancio di vetro piano e curvo. Detto delle nuove motorizzazioni Kubota Tier V, TPEM Engine che unite alle nuove pompe oleodinamiche a portata variabile, garantiscono a SPX527-1040-1275 una sensibilità di movimento eccezionale
e delle performance al massimo nella sua categoria; la SPX424 è equipaggiata con il nuovo Jib 8002H.1MX che raggiunge una quota di lavoro di 15 m. Nuovo jib idraulico a tre sfili con una capacità massima di 1.000 kg anche per la SPX527.
+ Il Jemmy Si chiama Jemmy (Jekko Man Machine Interface) ed è il software sulla serie SPX. Strumento versatile e potente, questo sistema monitora con un unico display tutte le funzioni della macchina e ne controlla il corretto funzionamento. Facilitando l’interazione uomo-macchina rende immediato il monitoraggio del carico sollevato, controlla la posizione del braccio e visualizza la stabilità nell’area di lavoro. Jemmy adotta un radiocomando bidirezionale i cui joystick ottici proporzionali permettono di comandare il braccio e i cingoli. Jemmy è dotato della funzione VW (Virtual Walls) che, creando un volume virtuale entro cui muoversi, permette di operare con sicurezza e tranquillità anche negli ambienti più ristretti e delicati.
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Gru e Autogrù TEREX CRANES
Il numero perfetto IL BAUMA TEREX CRANES: DUE NUOVE MULTISTRADA E L’ESORDIO DI UNA NUOVA ALLTERRAIN
S
Sono tre le più interessanti novità uscite dal Bauma e firmate Terex Cranes: le due multistrada, AC 40/2L e Challenger 3180 e la fuoristrada RT 90. Andiamo con ordine. La Terex AC 40/2L è stata progettata per la massima versatilità. La multistrada presenta il braccio base più lungo della sua categoria, offre uno sbraccio fino a 34,4 m per un’altezza massima di 47 m. Combinando i vantaggi dei brevi tempi di sfilo e dell’alta capacità di carico in tutte le configurazioni, questa gru multistrada a 2 assi, estremamente agile, è in grado di sollevare fino a 40 t a 2,6 m. Provvista di un sistema di sterzata posteriore indipendente e di uno scarico del contrappeso di semplice utilizzo che agevola la distribuzione uniforme del carico, la AC 40/2L assicura una velocità di marcia fino a 80 km/h. Saliamo di categoria con la tre assi Terex Challenger 3180, che incorpora numerosi miglioramenti finalizzati ad aumentare la produttività e ridurre i costi operativi. Completamente attrez-
zabile in assetto da strada, la nuova autogrù rientra nella classe delle 60 t e presenta un sistema a sfilo telescopico monocilindrico da 50 m. Progettata per essere utilizzata da un unico operatore, dispone di un sistema automatico per l’allestimento dei contrappesi che garantisce una configurazione facile e veloce. Il braccio base è inclinabile fino a 5 gradi al di sotto del piano strada, per evitare di lavorare in quota e rendere l’allestimento più facile e sicuro. Cambiamo genere con la gru fuoristrada Terex RT 90. Con
una capacità di 80 t e una larghezza di 3 m, si caratterizza per un sistema di controllo migliorato con diagnostica integrata, cabina inclinabile di 18° e un ponte piano facilmente accessibile per una migliore visibilità. Il braccio, completamente idraulico, è a cinque sezioni e si estende fino a 47 m. Gli stabilizzatori sono multistadio, mentre il sistema di lubrificazione è centralizzato.
+ Sicurezza e Assistenza Terex al Bauma ha dato grande importanza all’assistenza con un’area arricchita da sistemi di realtà virtuale che hanno permesso di provare esperienze come attraversare un centro ricambi Terex Cranes, lavorare su una linea di produzione o stazionare su una gru a torre. I visitatori hanno potuto usare il simulatore Simulift e beneficiare di informazioni e addestramento in merito a supporto tecnico, manutenzione, riparazioni e ricambi. Una parte dello stand è stata dedicata alla sicurezza e ha offerto la possibilità di collaudare il sistema di protezione anticaduta Terex Cranes, vincitore del premio ESTA Safety Award.
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Gru e Autogrù LIEBHERR
È stato davvero... bigger
“BE PART OF SOMETHING BIGGER” ERA IL MOTTO DI LIEBHERR AL BAUMA. CHE COME CI SI ASPETTAVA NON SI È RISPARMIATA IN NIENTE. PRIME TRA TUTTE LE NOVITÀ DEL SOLLEVAMENTO
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Il Bauma ha visto l’esordio della nuova LTM 1450-8.1, un’autogrù con portata massima da 450 t e braccio telescopico molto lungo e potente, da 85 m, con il quale è possibile sollevare fino a 20 t. E che in alcuni casi rende possibile eseguire, con la LTM 1450-8.1, operazioni
di sollevamento proprie della classe delle macchine da 500 t. Per questo motivo la nuova autogrù è ideale, per esempio, per il montaggio di gru edili di grandi dimensioni. Il lungo braccio telescopico è destinato anche all’impiego in raffinerie o impianti chimici. Grazie al falcone
+ Sistema completo Il nuovo sistema a verricello DEW550/1916 che Liebherr ha presentato al Bauma 2016 rappresenta un esempio perfetto di sistema di sollevamento completo e può essere integrato come black box in diverse applicazioni. Si compone di un verricello con rotismo epicicloidale a innesto presente nel tamburo ad alta densità di coppia, motore elettrico, motore ausiliario, freno e impianto di distribuzione, ma quello che più colpisce sono i tempi molto brevi di montaggio: i singoli componenti, come motore, freno e trasmissione, sono infatti già premontati. Il suo specifico ambito d’impiego è il campo delle gru ship-to-shore, dove il sistema assicura il corretto posizionamento del braccio derrick. Liebherr offre sistemi simili anche per altre applicazioni, come gru a torre, macchine per opere nel sottosuolo, trivelle e apparecchi di sollevamento per l’industria siderurgica, estrattiva e mineraria.
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da 7 fino a 35 m, è possibile prolungare il braccio telescopico in modo semplice e rapido. Il falcone viene montato con un’inclinazione di 0°, 10°, 20° o 40°: con questa configurazione, la nuova autogrù è adatta per la manutenzione di impianti eolici. Con il falcone tralicciato fisso, invece, è possibile raggiungere altezze di sollevamento e portate persino maggiori, da 7 fino a 56 m, e con una inclinazione di 0°, 10°, 20° o 40°. Il falcone tralicciato a volata variabile, infine, è in grado di raggiungere una lunghezza da 14 a 84 m. La nuova gru offre la possibilità di lavorare con un raggio della zavorra variabile: grazie a VarioBallast si può ridurre il raggio della zavorra da 7 a 5 m con una regolazione idraulica continua, un notevole vantaggio in caso di spazi molto ristretti. In fase di progettazione della LTM 1450-8.1, Liebherr ha dato priorità alle prestazioni e alla semplicità di allestimento. La nuova gru a 8 assi può così viaggiare con il braccio telescopico completo e tutti gli stabilizzatori su strade pubbliche con carico per asse di 12 t. In questo modo è subito pronta per l’uso in cantiere. Sono compresi i quattro sta-
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bilizzatori, i 16 pneumatici, l’argano, la trazione 16x8, il retarder e il freno elettromagnetico Telma. Grazie ai numerosi pesi di trasporto dell’attrezzatura e alle varianti di carico per asse disponibili la LTM 1450-8.1 può essere trasportata senza difficoltà in tutto il mondo. Liebherr ha infatti sviluppato soluzioni pratiche sia per i paesi in cui sono vigenti normative restrittive relative a carichi assiali e pesi complessivi, sia per i paesi in cui sono ammessi carichi superiori a 12 t per asse. La cabina della gru si trova lateralmente sul braccio e, a differenza di quanto avveniva in passato, non deve essere orientata dalla posizione di guida nella parte posteriore alla posizione di lavoro sul lato. Sempre al Bauma Liebherr ha presentato anche la nuova autogrù automontante MK 140. Con questa versione, il Costruttore mette sul mercato un modello a cinque assi di dimensioni compatte,
capace di un enorme raggio di azione e di portate di carico elevate. Il concetto generale delle autogrù automontanti Liebherr è coerentemente orientato all’uso pratico. Entrambi gli attuali modelli di questa serie costruttiva, la MK 88 e la MK 140, consentono un impiego redditizio e sicuro. La portata massima di carico della nuova MK 140 è di 8.000 kg. Al contempo, la lunghezza totale molto compatta di appena 16 m rappresenta per questo modello a 5 assi, un enorme vantaggio soprattutto per l’impiego nei centri cittadini. Un’ulteriore novità del modello Liebherr MK 140 è la valutazione automatica dello stato di configurazione. Il comando intelligente monitorizza gli aspetti rilevanti per la sicurezza della configurazione della gru, come la larghezza
della base di appoggio, il sistema di zavorramento, le estremità addizionali o la modalità di funzionamento. L’operatore riceve sul display un suggerimento sulla configurazione attuale della gru che deve solo confermare. Questo esclude l’inserimento di informazioni errate durante la configurazione, aumentando la sicurezza nel cantiere.
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MODULAR TRAILERS AND SELF-PROPELLED VEHICLES INDUSTRIE COMETTO S.p.A.
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MANITOWOC
Tecnologia a go-go MANITOWOC PRESENTA LA GRU TAXI GROVE GMK5150L E LANCIA IL MODELLO GMK5150. A CORREDO, SISTEMI TECNOLOGICI PER TUTTI I GUSTI
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Diciamolo subito, che operino in configurazione taxi (per circolazione su strada) oppure siano equipaggiate del contrappeso completo per ottimizzare la portata, le nuove gru tuttoterreno Grove offrono sempre innovazioni esclusi-
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ve, funzionalità avanzate e diagrammi di carico impressionanti. Entrambe da 150 t di portata, presentano un design compatto - la larghezza totale di queste gru compatte a cinque assi è di 2,75 m - che garantisce maggiore
manovrabilità. La GMK5150L, esposta al Bauma 2016, è dotata di braccio da 60 m, mentre la GMK5150 monta un braccio da 51 m. La prima sostituisce il modello GMK5130-2, mentre la GMK5150 prende il posto della GMK5110-1. Le due macchine sono equipaggiate con un contrappeso da 45 t che consente un incremento del 20% del diagramma di carico rispetto ai modelli che vanno a sostituire. In configurazione taxi, con limite di 12 t per asse, la GMK5150 può circolare con un contrappeso fino a 10,2 t, che si riduce a 7,9 t per la GMK5150L. Quest’ultima, con una portata di 11,6 t con il braccio completamente esteso a 60 m, è ideale per il montaggio delle gru a torre o per altre applicazioni che richiedano portata ad altezze elevate. Inoltre, per potenziare lo sbraccio complessivo di entrambe le gru, è disponibile un falcone ripiegabile da 18 m, che può essere ulteriormente esteso mediante una prolunga del braccio da 8 m e
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Due versioni dell’autogrù Taxi di Grove, la GMK 5150L che adesso è disponibile anche nella versione GMK 5150, con un braccio da 51 m estendibile mediante falcone da 18 m.
una prolunga del falcone da 8 m, per un totale di 34 m. Il falcone offre anche una maggiore inclinazione, fino a 50°. Le due macchine utilizzano un motore singolo, un Tier IV Final Mercedes-Benz OM471LA a sei cilindri con potenza nominale di 390 kW a 1.700 giri/min e coppia massima pari a 2.460 Nm a 1.300 giri/min. Le prime consegne sono previste a partire dall’ultimo trimestre del 2016. Cambiamo decisamente genere con una nota sulla tecnologia VPC di Manitowoc per le gru cingolate. Presen-
te sui due modelli di nuova concezione - la MLC300 e la MLC650, oltre che sull’ammiraglia da 2.300 t di portata, la Manitowoc 31000 - questo sistema è in grado di posizionare automaticamente il contrappeso in base all’operazione di sollevamento da effettuare. Spostandosi avanti e indietro lungo la sovrastruttura della gru, il VPC cambia posizione in base alle variazioni di angolazione del braccio della gru. L’esatta posizione del contrappeso viene stabilita in funzione del carico, della lun-
ghezza di braccio e falcone e del raggio di carico. In sostanza il VPC consente di sollevare carichi superiori riducendo la quantità complessiva di contrappeso richiesto. Ciò comporta l’uso di un numero inferiore di camion per le fasi di montaggio e smontaggio delle gru e tempi di allestimento minori. Oltre al VPC, per i modelli MLC300 ed MLC650 è disponibile l’accessorio VPCMAX, che permette di potenziare la portata e di sfruttare diverse combinazioni di braccio e falcone.
+ Il sistema CCS Installato su numerose macchine esposte al Bauma, il sistema di controllo gru CCS presente su ogni gru prevede la stessa disposizione dei comandi e simboli standardizzati. Ogni unità CCS è formata da soli sette componenti principali centralina di controllo gru, centralina di controllo sicurezza, gruppo IO (ingressi/ uscite) piccolo, gruppo IO grande, joysticks, jog-dial e display - a tutto vantaggio della manutenzione e dell’affidabilità. Sulle autogrù Grove il sistema CCS consente di migliorare anche le prestazioni, mediante la modalità di configurazione del braccio. Immettendo alcuni dettagli relativi all’operazione di sollevamento, questa funzione elenca la migliore scelta possibile a livello di configurazione. All’operatore basta premere un pulsante per attivare la configurazione desiderata, eliminando la necessità di consultare i diagrammi di carico. Il CCS può equipaggiare, come nella foto, anche le gru Potain.
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Gru e Autogrù
PALFINGER
ma, la PK 10002 SH High Performance, che a detta dello stesso Costruttore ha fra i suoi plus nuove tecnologie, quali il sistema Soft Stop per un maggior comfort e sicurezza e il Power Link Plus che assicura maggiore produttività dei cicli, ma anche il sistema di Low Maintenance, che consente risparmi sia di tempo che di denaro. Come tutte le gru High Performance di Palfinger, anche la PK 10002 SH fa sua la filosofia progettuale incentrata sulla massimizzazione del comfort e della sicurezza, obiettivo raggiunto con la messa in campo di device tecnologici d’avanguardia. Come quelli citati poc’anzi. Per esempio il Power Link Plus assicura alla gru una manovrabilità più facile che si traduce in una maggiore produttività (e quindi profittabilità). Tutti i modelli High Performance sono equipaggiati con il pacchetto SH (che comprende i sistemi S-HPLS, PAL 150, le valvole di controllo Danfoss e il radiocomando con display LCD) che assicura il massimo livello di affidabilità. Il braccio della PK 10002 SH High Performance è composto da cinque elementi sfilabili che coprono uno sbraccio massimo di 14,1 m mentre il momento di sollevamento si attesta sulle 9,4 tm. Con il Soft Stop, un sistema elettronico che smorza dolcemente i movimenti della gru al fine di evitare, per esempio, pericolose oscillazioni del carico innescate da blocchi repentini. Tali oscillazioni infatti potrebbero portare a collisioni accidentali tra il carico sospeso e oggetti nelle immediate vicinanze. In tema di sicurezza interviene anche il sistema HPSC (High Performance Stability Control) composto da una rete di sensori lungo la gru che monitorano la stabilità del veicolo e attivano o disattivano le diverse modalità di stabilizzazione. Sempre appartenente alla gamma High Performance anche l’altra novità Palfinger tra le gru retrocabina presentate a Monaco di Baviera. Si tratta della PK 200002 L SH High Performance che offre uno sbraccio da record, un nuovo profilo
Nuovi approcci TRE GRU RETROCABINA TRA LE NOVITÀ PALFINGER AL BAUMA HANNO ATTIRATO LA CURIOSITÀ DEI VISITATORI
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Al Bauma Palfinger ha presentato svariate novità nei diversi settori in cui opera. Soffermandoci alle gru retrocabina sono stati tre i modelli che hanno “sbancato” in termini di attenzione e curiosità dei visitatori: la PK 10002 SH High Perfor-
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mance, la PK 200002 L SH High Performance e la PK 165.002 TEC 7. Si tratta di tre gru retrocabina che grazie alle nuove tecnologie assimilate alzano di molto l’asticella delle prestazioni nei singoli segmenti operativi. Partiamo dalla pri-
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del braccio, un sistema HPSC più avanzato e l’immancabile Power Link Plus. Questo nuovo modello, con il braccio extra-lungo, è indicato principalmente per quelle operazioni dove è necessario uno sbraccio estremo: queste nuove lunghezze sono possibili grazie all’adozione del nuovo profilo del braccio a P (dove P sta per poligonale), una nuova forma che regala al braccio in questione una stabilità molto superiore a quella garantita dal design standard. Nel contempo il nuovo profilo concorre a diminuire la tara della gru. Per ora è disponibile solo sul modello PK 200002 L SH, e al pari di altre gru, è un braccio con ridotte necessità di manutenzione. Per stabilizzare la PK 200002 L SH sono necessari quattro stabilizzatori perfettamente integrati nel telaio del vei-
colo ed equipaggiati con sensori, cui si aggiungono due ulteriori stabilizzatori, uno frontale e uno posteriore. Il sistema di stabilizzazione è integralmente gestibile tramite il radiocomando ed è monitorato dal sistema HPSC visto poc’anzi potenziato però con un ulteriore sensore nel braccio. Questo upgrade consente nuove configurazioni prima impossibili. A livello di allestimento, per questa PK 200002 L SH Palfinger offre una soluzione chiavi in mano grazie alla quale è la stessa Palfinger che segue l’allestimento della gru su veicoli a 4 o 5 assi presso il proprio Mounting Competence Centre (MCC). Questo significa che la gru è di fatto perfettamente integrata con il telaio del veicolo, cosa che garantisce una qualità e una durata ai massimi livelli. Chiudiamo questo veloce focus sulla PK 200002 L SH dicendo che il braccio è composto da 8 elementi sfilabili e lo sbraccio massimo si attesta sui 47,9 m, mentre la massima altezza di sollevamento è di 49 m. Chiude il trio delle novità Palfinger con
cui abbiamo iniziato questo articolo la PK 165.002 TEC 7 – Peak Performance. Si tratta di una gru che Palfinger ha progettato per allestimenti su veicoli con massa totale a terra di 32 t e che è destinata a rivoluzionare il segmento in questione perché realizza una diminuzione del proprio peso di ben 1 tonnellata rispetto alla versione precedente, e aumentando contemporaneamente la capacità di sollevamento del 15%, anche con jib e gancio. Il momento di sollevamento della nuova PK 165.002 TEC 7 è di ben 125 tm e la capacità di sollevamento massima con il jib è di 8,2 t invece che 6,5 t come sulla versione precedente. Con il PJ 240 l’altezza massima è di 35 m che diventano 40 con il PJ 300L. Il Power Link Plus, infine, rende questa gru ideale per applicazioni difficili grazie alla possibile sovra-estensione di 15° del braccio.
+ PALcom P7: la funzione perfetta Si tratta del nuovo radiocomando PALcom P7 per gru che Palfinger ha sviluppato in collaborazione con operatori e istituti di ricerca, che segna un nuovo step nella progettazione di questi dispositivi. Il design sul nuovo PALcom P7 riveste un ruolo di primo piano. Il radiocomando è infatti disegnato per permettere alla mano dell’operatore di riposare, cosa che consente quindi di operare anche per più ore consecutivamente senza stancarsi. Il tutto accompagnato per la prima volta su questo tipo di radiocomandi di un display a colori molto ampio su cui vengono visualizzati tutti i comandi della gru in menù molto intuitivi, nonché le condizioni operative della macchina in tempo reale.
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PM GROUP
Medium, Heavy e SuperHeavy
PM si è presentata al Bauma con un carico di novità e tre stand (PM, Oil&Steel e Corporate) nonché ben 14 modelli in esposizione, per raccontare professionalità e innovazione di un marchio con più di cinquant’anni di attività nel settore. Tra le macchine esposte due novità sono state molto apprezzate dagli addetti ai lavori, per design, tecnologia e restyling grafico: la PM 45.5 e la PM 55.5. Grazie a una perfetta combinazione tra design ed ergonomia, ma anche grazie ai nuovi comandi della stazione di controllo dell’unità Power Tronic Advance+, queste nuove gru offrono elevate performance ed efficienza, oltre a maggiori comfort e sicurezza. Ma questi due modelli non erano i soli ad attirare l’attenzione dei visitatori, che era contesa anche da altri modelli tra cui la PM 100 SP, la PM 150 SP, la PM 65 SP e la PM 38.5 SP. Si tratta di gru appartenenti alla gamma heavy e super heavy che offrono, a seconda delle versioni, tutte le caratteristiche tecnologiche e i possibili allestimenti che da sempre contraddistinguono i prodotti del Costruttore emiliano, a partire anche in questo caso dal nuovo sistema Power Tronic Advance+ che sopraintende alle manovre, rendendo le gru precise nei movimenti e sicure in ogni aspetto, per arrivare al sistema di stabilizzazione ulteriormente migliorato, al Soft Stop End Stroke, nonché a una gamma di accessori di tutto rispetto. In effetti attualmente la
CRESCE SEMPRE DI PIÙ IL GRUPPO PM, OGGI PRONTO A NUOVE SFIDE INTERNAZIONALI
+ La parola a Luigi Fucili “Bauma 2016 segna la consacrazione di un gruppo in crescita che, per la prima volta dopo l’acquisizione da parte di Manitex Int., si affaccia al palcoscenico mondiale con una struttura solida e unita sotto tutti i punti di vista” ha dichiarato Luigi Fucili, AD di PM Group al termine della manifestazione bavarese. “Il grande impatto che ha avuto il gruppo, durante questa manifestazione, ha evidenziato la correttezza delle scelte strategiche fatte e conferma la vocazione internazionale del gruppo. Queste sono le richieste del mercato, e PM Group sta rispondendo nel migliore dei modi”.
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gamma di prodotti PM conta più di 50 serie, con oltre 350 possibili configurazioni. Dalla progettazione alla realizzazione delle carpenterie, dal controllo qualità dei materiali al collaudo finale, tutto viene realizzato presso i due stabilimenti PM, uno a San Cesario S/P (MO) e l’altro ad Arad (Romania). PM è poi presente nei mercati esteri mediante filiali commerciali dirette in Nord America, in Argentina, in Cile, in Messico, in Inghilterra, in Francia, in Spagna, in Germania, in Russia, a Singapore, Dubai e, non ultimo, con uno stabilimento in Norvegia. Numeri e diffusione all’altezza di una realtà la
COLLI D’OCA
cui storia è iniziata oltre 50 anni fa come primo costruttore italiano di gru idrauliche retrocabina con braccio articolato per autocarri. Nel luglio 2003 entra a far parte del Gruppo, che continua a crescere ed evolversi strutturalmente in una Azienda sempre più internazionale, Oil&Steel, con la sua gamma di prodotti composta da quattro linee e più di 20 modelli, che possono essere installati su camion da 3,5 t in su. Tale crescita attira l’attenzione della statunitense Manitex International Inc., società quotata in borsa ed operante nel settore del sollevamento e delle movimentazioni, che nel 2015 acquisisce il gruppo. “Le società del Gruppo PM” dichiara Luigi Fucili, AD di PM Group, a tal proposito “escono dall’acquisizione patrimonialmente rafforzate e quindi agevolate nel forte sviluppo atteso, anche grazie alle nuove sinergie commerciali con le società acquirenti e le loro collega-
CARRELLI ANTERIORI
te”. E nel contempo prosegue incessante il processo di internazionalizzazione che sta consentendo all’azienda di aumentare le quote di mercato dei suoi brand PM e Oil&Steel in molte aree extra europee. E a questo processo di crescita prendono parte ora anche gli altri brand tra cui ricordiamo Manitex e Valla, azienda italiana impegnata nella produzione di gru semoventi per svariati ambiti industriali tra petrolchimica, aerospaziale e automotive. “I nostri obiettivi sono quelli di continuare a crescere nei mercati di riferimento e proseguire il processo di internazionalizzazione accreditandoci in nuovi mercati. L’anima, la tradizione, la qualità, l’innovazione e la garanzia di un gruppo solido, permettono di offrire al mercato una copertura totale grazie alla variegata gamma, e alla più totale complementarietà dei prodotti” ha concluso Luigi Fucili.
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Goldhofer grazie alla pluripremiata tecnologia di assali MPA ha posto nuovi standard nel trasporto dei carichi pesanti: 1 braccio trasversale, 1 ammortizzatore con rinvio sterzo, 1 mozzo. Fate la Vostra combinazione con il sistema componibile MPA-K
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Gru e Autogrù TADANO FAUN
Forti. Lunghe. Leggere NUOVE MACCHINE, REVISIONE COMPLETA DELLA GAMMA 5 ASSI: IL FUTURO TADANO FAUN È RICCO DI INTERESSANTI NOVITÀ
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Dell’ammiraglia ATF 600G-8 e del suo Triple Boom System abbiamo parlato nel numero di Sollevare che ha preceduto il Bauma. Oggi, dopo la full immersion nella fiera bavarese, vogliamo concentrarci sulle altre novità Tadano, cioè soprattutto sulla nuova ATF 60G-3 e sul restyling della gamma 5 assi. Al pari di quanto avvenuto per la otto
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assi e il suo rivoluzionario braccio, anche l’autogrù a tre assi beneficia di un attento studio progettuale volto a incrementare le prestazioni salvaguardando la leggerezza della struttura. Nella nuova ATF 60G-3 motore e cambio sono stati installati sulla sovrastruttura dietro la cabina della gru. La scelta è spiegata da Bernward Welschof, capo della
divisione Engineering di Tadano Faun GmbH: “un motore installato nella parte posteriore della sovrastruttura in pratica funziona come un contrappeso aggiuntivo. Mentre se il motore è installato nel supporto al di là della linea di ribaltamento, non contribuisce alla stabilità della gru, anzi va a indebolire il telaio portante”. Partendo da questa visione, Tadano ha progettato una gru potente e con un lungo braccio principale 48,2 m, conforme ai limiti di carico per asse da 10 a 12 t. Nonostante queste prestazioni la macchina risulta compatta e quindi perfetta nelle applicazioni difficili quali in tunnel o sottoponte. Inoltre la nuova
disposizione del motore e del sistema di emissione dei gas di scarico assicura un più elevato comfort per l’operatore. Dopo un doveroso accenno alla 8 assi ATF 600G-8, il cui arrivo sul mercato è previsto per il 2017, concentriamoci sulla revisione della famiglia 5 assi con le rinnovate ATF 220G-5, ATF 200G-5, ATF 130G-5 e ATF 110G-5. La gamma bene-
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ficia del completo restyling della cabina che offre una visuale completa, sedili ergonomici, impianto di climatizzazione e un nuovo monitor touchscreen. Il rinnovato dispositivo touch visualizza molteplici informazioni sui vari stati operativi della macchina, sul consumo medio di carburante, sul livello dell’olio idraulico, in modo da avere il pieno controllo della gru in ogni momento e a colpo d’occhio. Upgrade anche per i motori Tier 4F e per il controllo asimmetrico degli stabi-
lizzatori che permette di incrementare le capacità di sollevamento. Di serie anche l’Hello-Net, il sistema Tadano ideato per la manutenzione e la gestione delle flotte, in grado di fornire al servizio assistenza preziose informazioni
diagnostiche. Da segnalare, all’interno delle 5 assi, la nuova ATF 200G-5 che va a sostituire la 180 riposizionandosi nella classe delle 200 t con braccio da 60 m e jib da 11 m. Concludiamo la nostra carrellata di novità Tadano con la cingolata GR-800 che, per il mercato europeo, sarà disponibile a partire dal prossimo anno. La macchina è una telescopica da 80 t che, secondo quanto riportato dai tecnici giapponesi, è in grado di sostituire una gru tralicciata anche nei lavori di fondazione. Invece tra le fuoristrada spicca la potente GR-1450EX con una capacità massima di sollevamento di 145 t e una lunghezza massima del braccio di 61 m. Per facilitare il trasporto, gli stabilizzatori e il contrappeso possono essere rimossi senza problemi.
+ Il mercato risponde Grande soddisfazione in Tadano per il successo riscosso al Bauma dalle nuove ATF 60G-3 e la nuova ammiraglia ATF600G-8. Le parole di Thomas Schramm, General Manager Sales and Marketing Tadano, mettono in evidenza il clima di entusiasmo riscontrato presso i visitatori alla recente fiera di Monaco: “Il feedback dei clienti è molto positivo verso le nuove macchine ma sono anche lieto di constatare come abbia suscitato molto interesse l’aggiornamento delle altre gru tuttoterreno, su tutte la ATF 200G-5, che dispone di capacità di sollevamento più elevate rispetto al modello predecessore ATF 180G-5. Molti clienti hanno manifestato un serio interesse per l’acquisto e avrebbero voluto portarsi a casa la gru direttamente dal Bauma”.
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Gru e Autogrù SENNEBOGEN
Tripletta Sennebogen UNA GRU TELESCOPICA COMPATTA, UNA CINGOLATA DA 180 T E UN ESCAVATORE A FUNE DA 300 T
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Colpo triplo per Sennebogen. Partiamo “dal basso” con il completo rinnovamento della gru telescopica compatta Sennebogen 613 da 16 t. Il nuovo design si unisce al Full-PowerBoom di serie e all’adozione della nuova cabina Multicab 2. Oltre all’equipaggiamento interno totalmente rinnovato, la cabina è dotata di un parabrezza curvo e di un finestrino posteriore apribile verso l’esterno. Mentre la regolazione in altezza di 1,75 m consente la massima visuale sull’area di lavoro. Con una larghezza di trasporto di 2,55 m, la 613 è trasportabile in modo pratico ed economico anche a pianale ribassato. Il motore è un 92 kW Tier 4f. Alziamo il tiro con il restyling della gru cingolata Star-Lifter 5500 da 180 t equipaggiata con la nuova
generazione di motori della serie E. Macchina per il montaggio in altezza e il noleggio, la Sennebogen 5500 è dotata di un potente motore diesel da 261 kW. Grazie al robusto sottocarro cingolato Star-Lifter, la macchina è stabile e può essere trasportata in modo pratico e sicuro anche sotto carico. Mentre il design modulare del braccio consente numerose varianti
+ La Maxcab
di equipaggiamento, con lunghezze che possono raggiungere i 104 m, incluse le punte del bilanciere. Per il trasporto è possibile rimuovere i cingoli, in modo che la macchina di base mantenga i 3 m di larghezza. Tutti i componenti aggiuntivi sono realizzati per poter essere stoccati in container, o in camion, con ingombro minimo. La cabina è la Maxcab. Concludiamo con il nuovo escavatore a fune 6300 HD da 300 t, ideale per lavori di drenaggio, attività di recupero e lavori speciali particolarmente complessi. I verricelli si segnalano per una forza di trazione fino a 450 kN, mentre la potenza delle varianti del motore va da 570 a 840 kW.
La Maxcab dal 2007 è il best seller tra le cabina Sennebogen. Durante il Bauma ha vissuto un vero e proprio rilancio. La postazione di guida è stata ottimizzata con i requisiti ergonomici più moderni, è stata dotata di un nuovo sedile comfort, mentre i joystick e gli elementi di comando, posizionati in modo ottimale, consentono di lavorare in modo agevole, riducendo al minimo l’affaticamento.
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Ple BIG ASTOR
Differenziare paga AL BAUMA SUCCESSO PER LE PIATTAFORME COMPATTE FIRMATE BIG ASTOR
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Big Astor è riuscita con ingegnosità e determinazione a inserirsi in un mercato denso di prodotti, attraverso una linea di macchine fuori dagli schemi e dalle performance uniche. Una gamma progettata e studiata per consentire lo svolgimento di svariati lavori in altezza in zone e aree ristrette o difficilmente raggiungibili quali officine, corsie dei supermercati, stabilimenti, magazzini, ospedali... Senza dimenticare come la possibilità di smontare le barriere della navicella, permetta di trasformare gli scissor in una “valigetta” facilmente caricabile su una semplice monovolume. Fiore all’occhiello della gamma Big Astor è il modello
Mak 1 Predator: scissor semovente cingolato unico al mondo in grado di salire, scendere e posizionarsi sulle scale per lavorare. Allo stato attuale può elevarsi fino a 4,35 m di altezza (operatore compreso) ma è in fase di ultimazione anche una versione in grado di raggiungere i 5 m. Il livellamento della navicella, a comando elettronico, è graduale e preciso e la stabilità, in fase di movimentazione
verticale della piattaforma, è incrementata da un particolare flap a discesa. Di sicuro interesse anche i modelli Mak 1 Robot e Mak 1 Easy, con versioni elevabili fino a 4,65 m. Il primo, dotato di speciali motoruote, è a totale movimentazione elettrica sia per lo spostamento sul piano sia per la salita e discesa verticale della piattaforma. Il secondo, per chi preferisce maggiore libertà di spostamento, prevede la movimentazione a spinta sul piano, mentre la piattaforma è a funzionamento elettrico. La gamma si chiude con Mak 1 Baby, uno scissor a spinta elevabile fino a 3,5 m. Si caratterizza per le dimensioni estremamente contenute, l’elevazione della piattaforma manuale e la possibilità di regolare l’altezza. Tutti gli scissor prevedono una portata di 130 kg.
+ Che Genius Denominatore comune di tutta la linea Mak 1 è la semplicità di utilizzo associata a materiali leggeri (alluminio) e componentistica all’avanguardia. Tutti gli innovativi prodotti ideati e costruiti da Big Astor - compreso il famoso Tunnel pedonale per la protezione dei pedoni fanno parte della gamma Genius e sono distribuiti in tutto il mondo.
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Ple
GENIE
All’insegna dell’ibrido
V DC. Di serie prevede pneumatici fuoristrada riempiti in poliuretano espanso ma può essere configurata con pneumatici antitraccia opzionali, sempre in espanso. Il nuovo modello Z-60/37FE offre anche il vantaggio di un peso ridotto (7.756 kg ) e di dimensioni compatte che ne consentono l’uso in spazi ristretti. Il peso contenuto e la lunghezza di 8,15 m ne agevolano il trasporto su un normale rimorchio. Le prestazioni mettono in evidenza la trazione integrale in grado di superare pendenze del 45% (l’altezza da terra è di 33 cm), un’altezza di lavoro di 20,16 m, uno sbraccio orizzontale di 11,15 m e un’altezza di scavalcamento di 7,4 m. Di serie il jib da 1,5 m (con movimento di +70°-65°) e una rotazione della piattaforma (da 1,6 o 2,4 m, con una capacità di 227 kg) di 160°.
LA PIATTAFORMA GENIE Z60/37FE RAGGIUNGE NUOVI STANDARD NELLA TECNOLOGIA IBRIDA 4WD
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I cantieri chiedono prestazioni, emissioni ridotte e impatto sonoro ridotto al minimo? La risposta Terex AWP è la nuova piattaforma ibrida a braccio articolato Genie Z-60/37FE. Una macchina in grado di lavorare all’interno o all’aperto che unisce i vantaggi di un potente mezzo diesel 4WD, alle emissioni ridotte e alla silenziosità di un modello a trazione elettrica, compatto e leggero. Già disponibile, la nuova Genie Z-60/37FE consente di scegliere tra due modalità operative: “Full-electric” (totalmente elettrica), ovvero un’unica carica per lavorare un’intera giornata senza emissioni, e “Hybrid” (ibrida), oltre una settimana di funzionamento con un solo pieno di carburante diesel. In modalità ibrida, la macchina utilizza il suo generatore ecocompatibile, azionato da un motore da 18 kW Tier 4 Final/Stage IIIB, per mantenere lo stato di carica della batteria o per integrarne la potenza e
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rafforzare le prestazioni. Il generatore a motore monitora lo stato della batteria, mantenendola completamente carica per massimizzare il tempo di funzionamento. E, una volta carica, il generatore si spegne automaticamente. Il sistema ibrido può ricaricare completamente le batterie in sole quattro ore ed è abbastanza potente da alimentare direttamente i motori di traslazione a trazione integrale AC, permettendo di combinare l’alimentazione diesel con quella delle batterie da 48
+ Commemorative Un compleanno importante come i 50 anni deve essere festeggiato. Terex AWP ha da poco iniziato la consegna delle prime macchine commemorative. Per festeggiare il taglio di questo traguardo, il Centro Europeo di Distribuzione dei prodotti Genie di Roosendaal, in Olanda, ha iniziato la consegna in Europa, Medio Oriente, Africa e Russia, delle prime macchine dotate di adesivo ‘50 Years’. Nel corso del 2016 saranno tanti i modelli consegnati in questa speciale versione: i sollevatori a forbice Genie GS-1930, GS-1932 e GS-4047, le piattaforme a braccio articolato Z-45/25, i sollevatori telescopici GTH-2506 e le piattaforme a braccio telescopico S-60/65, SX-150 e SX-180.
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Ple GSR
Pronti per l’Euro 6
TRA ECCESSIVA TECNOLOGIA E PRESTAZIONI ESTREME C’È UN COMPROMESSO. SECONDO GSR
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Che le piattaforme aeree autocarrate siano correlate, nella loro evoluzione, a quella dei veicoli su cui vengono allestite è cosa logica. Quello che di questo legame magari sfugge è quanto l’evoluzione dei veicoli, in parte legata alle nuove tecnologie disponibili, in parte imposta dal legislatore, abbia impattato sulla progettazione delle piattaforme. Tra le nuove imposizioni in materia di sicurezza e quelle relative alle nuove motorizzazioni Euro 6, gli attuali veicoli
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patente B hanno visto lievitare il proprio peso (e quindi la tara) in media di 500 kg rispetto a pari veicoli circolanti negli Anni 90. Se a questo aggiungiamo la corsa alle massime altezze tecnicamente raggiungibili con una piattaforma su veicolo Patente B è chiaro che le odierne macchine siano il risultato di un’evoluzione dove, ad un aumento considerevole delle prestazioni, è corrisposta una riduzione drastica dei pesi e dei margini operativi. Questo significa anche che le
macchine sono molto più performanti richiedendo una gestione più scrupolosa sia nella manutenzione che nell’ uso, insomma bisogna essere più preparati e qualificati perché il margine agli “abusi” è più ristretto e quando si è sollevati da terra alcuni errori possono generare conseguenze molto gravi. Una realtà di cui GSR è consapevole, e alla quale ha trovato una sua soluzione all’apparenza semplice ed efficace, ovviamente per i clienti e i dealer, ma richiedente, progettualmente, un certo sforzo che l’azienda riminese non si è risparmiata: il “progetto Euro 6”. Cos’è di preciso? “Due anni fa circa abbiamo messo mano all’intera gamma, con lo scopo di preparare i nuovi modelli per il mercato dei prossimi anni. Obiettivo di partenza è stato quello di realizzare piattaforme già pronte per i veicoli Euro 6, al fine di non costringere i nostri partner a continui aggiornamenti di prodotto per inseguire l’ultima versione” ha dichiarato Piero Palmieri, Product Manager di GSR. “Le piattaforme esposte al Bauma sono già tutte pronte e allestibili su veicoli Euro 6 che stanno
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iniziando a essere disponibili solo in questi mesi. Le stesse piattaforme possono essere allestite anche su veicoli Euro 5. Quindi non importa quale sia il mercato di destinazione della piattaforma o quale sia il veicolo che equipaggia, per i nostri dealer è sempre lo stesso modello di piattaforma. Ed è anche un segnale della continuità che vogliamo imprimere alla nostra produzione”. I fiori all’occhiello della gamma GSR, come le telescopiche
da 14 a 23 m, i modelli da 20 m, la nuova PX doppia articolata da 300 kg di portata e la TJ con jib finale, sono alcuni dei risultati del “Progetto Euro 6”. Ma cosa intende Palmieri per continuità nella filosofia progettuale? Come abbiamo detto, dagli anni ‘90 ad oggi i veicoli Patente B hanno visto la loro tara aumentare in media di 500 kg per far fronte alle nuove normative in materia di emissioni e di sicurezza. Questo significa che il margine
operativo per chi costruisce piattaforme si è evoluto, cosa che a dispetto di antichi sovradimensionamenti strutturali ha innescato una corsa alla sofisticazione tecnologica, tra elettronica e utilizzo di acciai e leghe sempre più leggeri e sottili. Così sui veicoli patente B oggi si installano piattaforme da 27 m quando il massimo negli Anni ‘90 erano 13 o 14 m. Con un aumento di prestazioni e sbracci del 225%. Ma significa anche che le macchine richiedono un’attenzione e una gestione più puntuale (e costosa), bisogna essere più preparati e qualificati per usarle e manutentarle, questo perché il margine per l’errore si è ovviamente ridotto. Per questo GSR ha preferito impostare la propria gamma di piattaforme scegliendo il giusto livello di tecnologia in grado di garantire la continuità con quanto ha prodotto sinora, ossia piattaforme che rispondono in primis a principi di semplicità. E che in fase di progettazione non vadano a stressare quelle criticità, come le altezze eccessive raggiunte con spessori di acciaio infinitesimali, che sono le principali fonti di problematiche.
+ La parola a Piero Palmieri Abbiamo chiesto a Piero Palmieri, Product manager GSR, il perché di alcune scelte apparentemente diverse dalla media dei costruttori di piattaforme. Ecco le sue risposte. GSR non ha partecipato al Bauma direttamente, ma attraverso il dealer tedesco Rothlehner. Perché? Per il carattere stesso con cui l’azienda da sempre gestisce i rapporti con i propri partner. In GSR siamo convinti che il modo migliore di interpretare e agire su un mercato sia quello di integrarsi, e per farlo bisogna collaborare attivamente con chi conosce tale mercato che, nel nostro caso, sono i nostri dealer. Ovviamente questo approccio di GSR è universale, e non solo per il mercato tedesco. Com’è andata? Vedere che il proprio lavoro ha successo è indubbiamente motivo di soddisfazione. Ma una fiera come il Bauma, al di là del risultato commerciale, ti dà il polso della situazione, ti dice dove sta andando il mercato. Ti fa capire se sei in linea con esso, se le tue intuizioni sono corrette. Anche in questo caso la risposta è stata positiva: il progetto Euro 6 di GSR è perfettamente al passo coi tempi.
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MULTITEL PAGLIERO
Un Nome, Una Garanzia MULTITEL PAGLIERO HA PRESENTATO AL BAUMA DUE NUOVE PIATTAFORME AUTOCARRATE SU PATENTE B: L’ARTICOLATA MJ 226 E LA TELESCOPICA MT 204
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Associare Multitel Pagliero alle piattaforme autocarrate non è una mera questione di logica, ma è abbracciare la storia di questa tipologia di macchine. Di più. È specchiare in una macchina, in tutte le sue variabili, un’evoluzione e una gamma in continuo movimento per andare a coprire ogni singolo segmento, ogni possibilità applicativa. Data questa premessa, dal costruttore di Manta è logico attendersi sempre qualche novità, a maggior ragione quando si è reduci dalla più importante manifestazione a livello mondiale in ambito edile e construction. Al Bauma, Multitel Pagliero non ha certo deluso le aspettative, presentando due nuove piattaforme autocarrate patente B: la MJ 226 articolata con jib sfilabile e la MT 204 telescopica, entrambe in lega di alluminio. L’articolata è una macchina da 22,6 m di altezza di lavoro che assicura uno sbraccio massimo da 12,4 m con portata limitata a 80 kg, mentre con portata piena (250 kg) lo sbraccio si assesta sui 9,4 m. Grazie alla rotazione di 400° della torretta, alla rotazione (90°+90°) del cestello caratterizzato da parallelismo idrostatico, alla possibilità di lavorare in negativo e a quella di operare con gli stabilizzatori in sagoma o aperti solo da un lato, la macchina si dimostra particolarmente duttile nell’affrontare molteplici tipologie di cantieri edili, senza trascurare le tante possibili applicazioni in ambito manutentivo del verde o industriale. Ovviamente, data la qualità del
Le Prestazioni
Modello Altezza max di lavoro Altezza piano calpestio Sbraccio max di lavoro Rotazione torretta Rotazione idraulica cestello Escursione telescopica bracci Dimensioni cestello Portata cestello Pendenza ammissibile
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MJ 226 22,60 m 20,60 m 9,4 m (250 kg) 12,4m (80 kg) 400° 90°+ 90° 10,77 m 1,4x0,7x1,1 m 250 kg 1°
MT 204 20,50 m 18,50 m 9,2 m (300 kg) 14,3 m (80 kg) 400° 90°+90° 10,87 m 1,4x0,7x1,1 m 300 kg 1°
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mezzo, la MJ 226 è equipaggiata con comandi elettroidraulici proporzionali con regolazione della velocità di tutti i movimenti sia dal cestello sia da terra. E, altrettanto ovviamente, offre la possibilità di effettuare più manovre contemporaneamente. Da segnalare l’uscita oleodinamica degli sfili telescopici del braccio, i tubi e i cavi posti all’interno del braccio stesso e le valvole di blocco su ogni movimento. Per la sicurezza la piattaforma è equipaggiata con pompa a mano di emergenza, pulsante di arresto in caso di avaria, dispositivo di interdizione uscita telescopico e rotazione torretta con braccio a riposo. Venendo alla telescopica, la MT 204 raggiunge i 20,5 m di altezza e ben 14,3 m di sbraccio con portata di 80 kg, mentre con 300 kg di carico lo sbraccio è di 9,2 m. Comandi e stabilizzazione ricalcano quanto visto per la macchina articolata,
e anche in questo caso la torretta offre una rotazione di 400° e il cestello (1,4x 0,7x 1,1 m) ha una rotazione idraulica di 90°+90°. Dal cestello è possibile avviare e arrestare il motore dell’autocarro così
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come leggere i valori di carico e comandare tutti i movimenti della macchina. I dispositivi di sicurezza si sovrappongono a quelli visti sull’articolata e aggiungono il dispositivo di protezione cabina.
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PLATFORM BASKET
Tutto in un solo giorno LA CELEBRAZIONE DI 10 ANNI DI ATTIVITÀ, LA NUOVA SEDE E L’ESORDIO DELLO SPIDER 27.14. PLATFORM BASKET FA LE COSE IN GRANDE
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Una bella storia italiana. Potrebbe essere questa la sintesi della giornata che, alla vigilia del Bauma, abbiamo vissuto a Poviglio, in provincia di Reggio Emilia, ospiti di Platform Basket. Una giornata che ha celebrato i primi dieci anni di attività della società, ha permesso di vedere la sua splendida nuova sede e di tenere
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a battesimo anche una nuova macchina, lo Spider 27.14. La nuova casa di Platform Basket comprendente l’area produttiva, la zona uffici e una vasta area esterna e vede, soprattutto nella palazzina uffici, una concezione moderna e distintiva in virtù delle tecnologie costruttive adot-
tate. In questo contesto, perfetto per le piattaforme del futuro, Carlo Molesini, Direttore Commerciale Platform Basket e autentico anfitrione della giornata, ha tratteggiato i momenti più importanti della vicenda industriale della società. Una storia che è legata strettamente alla famiglia Scillia. I primi passi nel mondo industriale risalgono al 1973 con la nascita della Fratelli Scillia snc presto trasformata in TMC, Torneria Meccanica e Carpenteria, so-
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cietà decisamente attiva ancora oggi che, con uno spiccato approccio tecnologico, è tra i fornitori della stessa Platform Basket. “Con il trascorrere degli anni”, afferma Molesini, “la passione per l’imprenditoria, la capacità di ottimizzare il processo e soprattutto l’ordine maniacale e l’efficienza in ogni attività consentono alla famiglia uno sviluppo e una crescita continua, fino alla decisione di provare il passaggio da terzisti a costruttori. Da qui nasce e si sviluppa il progetto
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Platform Basket”. Un’idea che si concretizza nel 2006 e, pur tra tante difficoltà, riesce a emergere sia a livello italiano sia sul piano internazionale e che oggi è in grado di competere in due settori: quello industriale, con la gamma Spider,
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e quello ferroviario con il modello RR14 EVO nelle varie soluzioni e allestimenti nei paesi in cui è commercializzato. Oggi Platform Basket è una realtà solida con un fatturato in costante crescita, che lo scorso anno è stato di 16 milioni di euro,
Dati tecnici
Modello Spider 27.14 Telaio Cingolato a estensione idraulica orizzontale Trasmissione Motori idraulici a doppia velocità Stabilizzazione Con regolazione di ogni singola zampa Stabilità Riconoscimento della posizione di ogni singola zampa unitamente alla posizione angolare dei bracci attraverso un encoder montato sulla rotazione Torretta Girevole su ralla Braccio Articolato con doppio pantografo. Braccio superiore: doppio braccio telescopico e jib articolato Rotazione navicella 90°+90° Motore termico Kubota da 22 kW con pompa a pistoni con controllo automatico della potenza Motore elettrico da 2,2 kW con doppia pompa idraulica e raddoppio della portata dell’olio quando sono utilizzati i bracci della piattaforma Versione Ibrida Gruppo batterie agli ioni di litio Distributore idraulico Multifunzione proporzionale e compensato Comandi Navicella Joystick con consolle completa di display Comandi a terra per traslazione e stabilizzazione
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notevole soprattutto in relazione a un prodotto che resta comunque di nicchia. La produzione si assesta sulle 300 piattaforme all’anno suddivise in vari modelli a loro volta declinati in tre versioni (STD dual power, E electric battery type, ED Hybrid). Ma per vincere le sfide del mercato si deve sempre guardare avanti, ecco perché la società reggiana sta introducendo un nuovo sistema ERP e sta investendo nella progettazione di nuovi modelli, anche su gomma. Una capacità progettuale che abbiamo toccato con mano attraverso l’esordio della Spider 27.14, una piattaforma di 27 m di altezza di lavoro, sotto i 2 m di altezza e in grado di passare attraverso un passaggio di 88 cm di larghezza, cioè i 35” richiesti dal mercato statunitense. Il doppio pantografo a sviluppo verticale costante consente un’altezza di superamento ostacoli fino a 10 m, mentre lo sbraccio laterale massimo è di 15 m (14 m con 136 kg a bordo). La macchina è proposta in versione tradizionale motorizzata diesel+230Vac, oppure in versione ibrida con batterie al litio.
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In Cantiere
MERLO
Giusto per il lavoro da fare ABBIAMO VISTO ALL’OPERA UN TELESCOPICO ROTATIVO MERLO 40.26, PERFETTO PER DISTRICARSI NEL LAYOUT DI UN’INDUSTRIA CHIMICA
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In Cantiere
Il lavoro non si può adattare alla macchina. Il contrario, cioè avere la macchina giusta per una specifica applicazione, è invece la soluzione più auspicabile, che offre i migliori risultati. Questa visione di intenti è alla base della partnership tra Eurorent Italia, di Tortona, distributore Merlo per le province di Pavia e Alessandria, e Nuova Smi, società con sede a Sannazaro de’ Burgondi (Pv) che si occupa di manutenzione e costruzione di impianti industriali per primarie società impegnate nei settori chimico, farmaceutico, petrolchimico e alimentare. La Nuova Smi impiega oltre 100 persone e circa il 50% del personale è formato per l’utilizzo di sollevatori telescopici, piattaforme aeree, carrelli elevatori, cui si aggiungono alcuni gruisti. “Il rapporto con Eurorent Italia”, ci racconta Christian Finotello dell’amministrazione di Nuova Smi, “è ottimo e di lunga data. Siamo sempre stati loro clienti e, per quanto concerne i sollevatori, stiamo diventando monomarca. Una partnership fatta di vicinanza, di assistenza, di capacità di risolvere i problemi in tempi rapidi. Decisiva la consulenza: l’acquisto del 40.26 è nato proprio dalla loro espe-
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rienza. Fino al 2014 abbiamo sempre avuto macchine fisse, ma nel 2015 abbiamo investito in due roto: un 38.16 e un 40.26 scelti per la loro flessibilità operativa anche negli spazi stretti. Il 40.26, in particolare, è stato acquistato per la costruzione di un impianto per una casa farmaceutica. Il cantiere si sviluppava su quattro piani fino a un’altezza di 28 m. Con un solo mezzo, grazie al sistema di stabilizzazione brevettato Merlo MCSS, siamo riusciti a fare circa il 90% dell’attività di sollevamento in spazi dove l’autogrù non poteva arrivare”. Noi abbiamo avuto modo di osservare all’opera il roto Merlo da 26 m durante il montaggio delle strutture del piping e di altri elementi metallici all’interno di un impianto chimico, con il sollevatore in grado di entrare direttamente nel capannone e di lavorare con successo, equipaggiato con il verricello idraulico, anche in presenza di spazi limitati. Tra gli optional in dotazione anche la navicella estensibile e il radiocomando. Nello stesso periodo il secondo roto di Nuova Smi, cioè il Merlo 38.16, era impegnato a Bologna presso un cliente del settore chimico in un impianto particolarmente stretto. Come accennato entrambi i mezzi sono
+ Oltre la vendita Le parole di Gianluca Taini, amministratore unico di Eurorent Italia, esemplificano un approccio commerciale che va oltre la semplice evasione di una richiesta. “Cerchiamo di proporre un vero servizio al cliente”, afferma Taini, “vogliamo essere coinvolti per proporre la macchina giusta per ogni determinato lavoro. Non ci piace dare solo un prezzo per una determinata macchina, riteniamo più corretto analizzare il lavoro del cliente e quindi proporre una soluzione. Con la Nuova Smi questo approccio è stato molto apprezzato. Non avevano mai avuto macchine rotative, noi le abbiamo proposte a ragion veduta e nel giro di un anno ne hanno comprate due”. stati venduti da Eurorent Italia, distributore Merlo la cui attività è equamente distribuita su tre settori principali: edilizia, industria e agricoltura. La società si occupa di vendita, assistenza e noleggio attraverso un parco macchine di circa 50 unità che, oltre ai sollevatori del costruttore cuneese, comprende gruppi elettrogeni, piattaforme aeree autocarrate, piattaforme semoventi elettriche, ragni, furgoni e trattori agricoli. “Benché sussistano noleggi a breve termine”, interviene Gianluca Taini, amministratore
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della società, “stiamo puntando decisamente verso la locazione a medio e lungo termine (48-60 mesi) che tra l’altro è ben recepita dal settore industriale. Il tutto anche attraverso molteplici contatti a livello europeo e a un parco macchine decisamente fresco”. Se l’attività commerciale è svolta principalmente dalla famiglia Taini, l’assistenza è seguita attraverso l’officina interna e con una stretta collaborazione con un’officina autorizzata Merlo in provincia di Milano composta da sette tecnici.
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In Cantiere
MARRAFFA
Trasporto e Verticalizzazione
GLI UOMINI E I MEZZI MARRAFFA PER IL TRASPORTO E L’INNALZAMENTO DI UN CAMINO DESTINATO ALLA NUOVA RAFFINERIA TOTAL
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+ Chiavi in mano
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Due parole, trasporto e verticalizzazione, per riassumere un cantiere lungo 15 giorni, che ha portato tre sezioni di camino dalla Slovacchia alla Basilicata, dove sono state innalzate e impilate a un’altezza di circa 70 metri. Protagonisti assoluti gli uomini e le attrezzature Marraffa, la cui professionalità nell’affrontare lavori di questa portata, ogni giorno convince clienti di tutta Europa, ivi comprese nazioni come Francia, Germania e Norvegia, abituate a standard professionali elevatissimi. Ricostruiamo il cantiere con ordine.
Con due sedi a Martina Franca (Ta) e Modugno (Ba), Marraffa è impegnata sul fronte del noleggio e dei trasporti con una novantina di persone e un parco macchine sontuoso che comprende una trentina di rimorchi eccezionali, 50 assi modulari tradizionali e 20 semoventi elettronici, quasi 50 autogrù, sei delle quali da 100 a 400 t, oltre a 550 piattaforme aeree da 5 a 103 m e una novantina di sollevatori telescopici tradizionali e rotativi. Un’attività svolta a livello continentale in cui, sono parole di Giovanni Marraffa, “ci viene riconosciuto un elevato grado di varietà di servizio. Il caso di questo trasporto e verticalizzazione è esemplificativo. Noi facciamo trasporto classico su gomma, con semovente elettronico, ci occupiamo dello scarico e della verticalizzazione, usando macchinari diversi. Il cliente con un unico contratto e un unico interlocutore beneficia di più servizi”. Il lavoro inizia a Kosice, che con i suoi 240.000 abitanti rappresenta la seconda città più importante della Slovacchia. Ci troviamo all’estremo est del Paese, non molto distanti dal confine con la Polonia. Da qui, nel mese di marzo, sono partiti tre convogli eccezionali da 30 metri che hanno attraversato i freddi paesaggi slovacchi e austriaci per giungere in Italia, accompagnati da vetture di scorta lungo tutto il tragitto. Superato il confine, il percorso lungo la penisola ha portato i convogli fino a Corleto Perticara, borgo in provincia di Potenza ai piedi di una
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montagna, nel cuore della Basilicata. Qui gli uomini Marraffa hanno caricato le tre sezioni su un semovente SMPT 12 assi, l’ideale per superare i tornanti stretti (grazie alla sterzata elettronica di 360°) e le forti pendenze, anche del 17%, che separavano il camino dalla sua destinazione finale: la nuova raffineria Total. La palla è quindi passata ai mezzi di sollevamento e a una decina di addetti Marraffa tra operatori, imbracatori e direzione lavori. Nei due giorni di lavoro, le tre sezioni sono state poste in verticale utilizzando due autogrù Tadano Faun:
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In Cantiere
una sei assi ATF 400 da 400 tonnellate e una ATF 220 a cinque assi di portata più contenuta. La 400 tonnellate è poi stata utilizzata nella delicata opera di impilamento delle tre sezioni del camino che, una volta completato, ha raggiunto un’altezza complessiva di circa 70 m. Del resto ci troviamo di fronte a una macchina capace di prestazioni di tutto rispetto grazie a un braccio da 15 a 60 m, un’estensione da 5,5 a 78,5 m e un raggio di azione di 85 m. L’autogrù è equipaggiata con motori Mercedes Benz da 480 e 195 kW. Le operazioni di disimbraco e imbullonatura hanno visto l’impiego anche di una gigantesca piattaforma aerea Wumag da 103 m, mentre alcune attività di servizio hanno utilizzato un sollevatore telescopico Merlo.
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Ple HAULOTTE
Alla giusta altezza NELLA GAMMA HAULOTTE SPICCANO L’ARTICOLATA HA20 RTJ PRO E LA TELESCOPICA HT23 RTJ
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Il mercato delle piattaforme aeree spesso premia macchine di determinate fasce di altezza che trovano maggiori occasioni di applicazione. Le ple attorno ai 20-22 m sono tra quelle che riscuotono i maggiori successi. In questa classe Haulotte ha recentemente fatto esordire l’articolata HA20 RTJ PRO e la telescopica HT23 RTJ. Vediamole nel dettaglio.
La HA20 RTJ PRO riflette molti dei “must” Haulotte, si tratta infatti di una macchina semplice, robusta e con prestazioni elevate. Queste ultime parlano di un’altezza di lavoro di 20,6 m, di uno sbraccio massimo di 12,1 m e di un punto di articolazione posto a 8,1 m. Ottime le prestazioni anche in fatto di
+ La manutenzione Entrambe le macchine si segnalano per un’estrema facilità di manutenzione grazie a una combinazione di caratteristiche. La piattaforma è completamente modulare con molti elementi sostituibili in modo indipendente. Allo stesso tempo c’è accesso diretto ai componenti chiave come motore, idraulica ed elementi elettrici. Ovviamente la possibilità di collegamento all’Haulotte Diag facilita gli interventi dell’assistenza in caso di problematiche più importanti.
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velocità: 48 secondi! Inoltre, al pari della HA16 RTJ, anche la nuova articolata assicura molteplici movimenti simultanei e la capacità di affrontare qualsiasi tipologia di terreno. Il tutto senza scordare un aspetto importante come il trasporto. Assestandosi a 9,5 t, la piattaforma Haulotte è decisamente compatta e grazie a un’altezza di un trasporto di 1,8 m e a una lunghezza di 6,4 m permette di ottimizzare i costi, consentendo il carico di due macchine su un rimorchio a base piana. Ideale per molteplici applicazioni, tra cui le costruzioni, la cantieristica, la chimica, la petrolchimica e l’industria dell’aviazione, la nuova HT23 RTJ raggiunge un’altezza di lavoro di 22,5 m e uno sbraccio di 18,3 m e, in opzione, una capacità di sollevamento di 450 kg. Anche in questo caso la velocità è una delle caratteristiche chiave: la telescopica Haulotte raggiunge la massima altezza in soli 56 secondi. L’ottimo raggio di sterzata è garantito dalle quattro ruote sterzanti. In ogni caso la macchina offre anche le due ruote sterzanti e il movimento a granchio. La possibilità di bloccaggio del differenziale ne incrementa le doti fuoristradistiche.
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Ple uscita maggiori. Simultaneamente al sollevamento aumenta anche la carreggiata dei cingoli conferendo grande stabilità trasversale all’attrezzatura. Chiudiamo con la chicca dei nuovi ragni PPI: un nuovo accessorio la cui ideazione è nata sui feedback dei clienti. Sui ragni non è generalmente previsto un “vano di carico” e la cesta non è omologata a tale uso neanche in fase di trasporto. Per ovviare a questa mancanza i progettisti PPI hanno ideato il gancio di traino, tramite il quale sarà
PALFINGER PLATFORMS ITALY
Differenti anche per il cantiere ARRIVANO LE PIATTAFORME CINGOLATE
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Ne avevamo parlato sul numero precedente, ma non potevamo non dedicare un focus alla nuova generazione di piattaforme cingolate Tracked di Palfinger Platforms Italy. Come per le piattaforme autocarrate, anche nelle nuove cingolate i tecnici PPI hanno integrato gli stessi plus che hanno decretato il successo dei modelli PPI, ossia lo studio ergonometrico, l’attenzione alla sicurezza e al realizzare macchine che offrano soluzioni a 360° dei problemi legati all’operatività, al cantiere e ai dettagli operativi. Da qui ne è risultato che la nuova P150AJTK, che verrà affiancata entro novembre dal modello P180AJTK (una cingolata articolata telescopica con jib da 18 m di altezza) e da altri modelli nel corso del 2017, si presenta come la macchina più compatta del settore sia nelle dimensioni assolute che nella possibilità di asportare il cestello per garantire l’accesso a porte larghe 80 cm. Anche la larghezza del cestello è stata adeguata a tale caratteristica, pur mantenendo le due aperture laterali con scaletta a scomparsa. La struttura del
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Dati Tecnici P150AJTK
14,9 m braccio garantisce la to- Altezza massima di lavoro 12,9 m tale protezione e conteni- Altezza massima piano piattaforma 6,5 m mento della catena porta Sbraccio laterale massimo Angolo operativo del braccio di lavoro 0° + 80° cavi e porta tubi idraulici, Rotazione colonna 360° oltre al cilindro di estenPortata massima in piattaforma 220 kg sione braccio per una Dimensioni cestello 1,4 x 0,7 x 1,1 (asportabile) completa invulnerabilità Motore 14 CV, benzina degli organi meccanici. Il Larghezza in condizioni di marcia 1,4 m (0,79 m senza braccio termina con un jib cestello) articolabile, gli stabilizza- Lunghezza in condizioni di marcia 3,78 m (3,19 m senza tori offrono due posizioni cestello) 2.000 kg attivabili a riposo (la pri- Massa complessiva ma atta alla traslazione, Optional: gancio di traino per rimorchio, rimorchio omologato, motore la seconda mantiene gli diesel, rotazione del cestello, cestello monoposto, elettropompa per uso in ingombri laterali minimi ambienti chiusi, sistema a doppia velocità di traslazione, cingoli antitraccia, per passare realmente at- radiocomando traslazione/stabilizzazione traverso passaggi stretti), mentre il carro è equipaggiato con cingoli possibile agganciare alla ple due diversi movimentabili e funzionanti in modo inditipi di rimorchio atti a trasportare utensili, pendente, che permettono il sollevamento attrezzature di lavoro, materiale da instaldella macchina dal filo terreno, soluzione lare in cantiere che spesso è accessibile utile quando si deve transitare in zone proprio solo alla piattaforma cingolata. I fangose, oppure durante le fasi di carico/ rimorchi sono omologati per la circolazione scarico in quanto la maggiore luce libestradale per cui possono essere trainati fino ra significa anche angoli di attacco e di al cantiere da qualsiasi veicolo stradale.
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Sollevatori Telescopici MANITOU
Piccolo? Ci vuole lui IL MANITOU MT 420 NEW BUGGY RISPONDE AI BISOGNI DI COMPATTEZZA DA PARTE DEGLI UTILIZZATORI
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I cantieri sono stretti e disagevoli? La ristrutturazione e i lavori in ambito urbano sono sempre più frequenti? La manutenzione industriale deve far fronte a lay-out di fabbrica che non ammettono concessioni allo spazio? Niente paura, Manitou ha pensato proprio a queste applicazioni nella realizzazione del modello MT 420 New Buggy, il sollevatore ideale per tutti gli spa-
zi ristretti. La macchina - che arricchisce il comparto dei compatti presidiato dal modello MT 625, un sollevatore da 6 m di altezza e 2,5 t di portata – è inoltre ideale per la distribuzione edile e troverà ampio spazio nelle flotte dei noleggiatori che intendano mettere a disposizione dei loro clienti macchine multifunzione semplici da usare. Davanti al New Buggy, disponibile dal
+ Easy per il noleggio Sotto la denominazione Easy rientra la gamma Manitou pensata appositamente per il noleggio e cioè in grado di combinare tutti i concetti fondamentali del costruttore, però proposti in versione semplificata. La gamma attualmente comprende tre modelli: MT 625H Easy, MT 732 Easy, MT 932 Easy. Nel 2016 sarà completata da 10 nuove macchine, ivi comprese le MT 1030 e 1840 esposte al Bauma. Dotato di un motore Deutz da 55 kW Stage IIIB senza DPF ne Adblue, l’MT 1030 Easy offre un’altezza di sollevamento di 9,98 m (con stabilizzatori) per una capacità massima di 3 t.
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primo trimestre 2017, quello che stupisce è la sua ultracompattezza: 1.49 m di larghezza per 3.67 m di lunghezza (al telaio) e 1.90 m di altezza. Dimensioni contenute che non vanno a inficiare le prestazioni: la massima altezza di sollevamento è di 4,28 m, mentre la capacità di carico si attesta sulle 2 t. Inoltre l’MT 420 New Buggy è dotato di quattro ruote motrici e direttrici per garantire caratteristiche fuoristrada adeguate e una grande manovrabilità. Senza dimenticare la trasmissione idrostatica che permette scioltezza d’uso e precisione nei movimenti, molto utile nei cantieri di piccole dimensioni. Il nuovo MT è equipaggiato con la stessa cabina del più grande MT 625 che combina comfort e semplicità: il cruscotto è intuitivo e i movimenti si effettuano con il JSM (Joystick Switch and Move). L’equipaggiamento comprende il porta forche standard Manitou o il porta forche tipo skid steer in opzione, mentre un nutrito catalogo di accessori conferiscono un’utile polivalenza nelle varie applicazioni.
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Sollevatori Telescopici
L Sempre più MAGNI TH
(in) alto
MAGNI HA SVELATO AL BAUMA LA SUA ULTIMA NOVITÀ IN FATTO DI SOLLEVATORI TELESCOPICI: L’RTH 5.39S
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La gamma Smart di sollevatori telescopici rotativi di Magni TH si è ampliata con il tempo e oggi comprende modelli da 21, 23 e 25 m di altezza operativa tutti accomunati dalle caratteristiche della famiglia di prodotto, ossia telaio compatto con stabilizzatori a forbice, binomio in grado di garantire una maggiore flessibilità della macchina e prestazioni decisamente elevate nonostante la compattezza del mezzo. Al Bauma ha fatto il suo esordio la new entry della gamma, l’RTH 5.39S, che si afferma come il sollevatore telescopico con la maggiore altezza operativa oggi sul mercato. Il nuovo sollevatore di Magni TH dispone di alcune features interessanti, non solo a carico delle prestazioni ma anche di tutta la struttura della macchina. Per esempio il telaio è lo stesso del modello 5.30S ma ha subito un processo di irrobustimento al fine di sopportare le maggiori sollecitazioni dovute alle maggiori prestazioni. Queste ultime, infatti, sul nuovo RTH 5.39S raggiungono un’altezza operativa di 38,7 m (pari al 13esimo piano di un edificio), mentre la capacità di sollevamento alla massima altezza si attesta sulle 2 t. Il nuovo telescopico è mosso da un motore Mercedes-Benz da 170 kW (231 HP) euro 4 che alimenta, tra l’altro, un impianto idraulico loadsensing con pompa e motore Bosch Rexroth, distributori Danfoss e Bosch e pressione di esercizio di 350 bar. A completare la nuova macchina concorrono poi sia la nuova cabina che il nuovo braccio, quest’ultimo completamente ridisegnato.
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cilindro che lavora proporzionalmente con l’angolo di inclinazione del braccio (più l’inclinazione aumenta, più il quinto elemento si sfila). Questo meccanismo preserva la capacità di sollevamento in orizzontale del telescopico. Il nuovo RTH 5.39S può essere equipaggiato con la navicella portapersone Magni TH che estende l’altezza di lavoro a 51 m. Ma partiamo dalla cabina, presurizzata, con aria condizionata, vetri panoramici, rispondente alle normative ROPS e FOPS e con sistema Magni Combi Touch (MCTS) per la completa gestione del telescopico in cinque semplici videate che riassumono tutti i comandi e parametri. Passando al braccio, che è poi la novità tecnica dell’RTH 5.39S, è composto da 6 elementi sfilabili mossi da due cilindri idraulici posizionati esternamente, mentre cavi e tubi corrono internamente per evitare il più possibile danni accidentali. Avendo inoltre lo spazio lasciato libero dai cilindri, tubi e cavi scorrono più liberamente diminuendo la frequenza di rotture. Lo sfilo degli elementi viene gestito elettronicamente con il primo cilindro che agisce su quattro elementi che si muovono proporzionalmente. Il quinto sfilo, il più grande, è gestito dal secondo
+ Accordo strategico Magni Telescopic Handlers e Zhejiang Dingli Machinery si sono unite per creare non solo un centro R&D europeo, ma per dare vita a una nuova gamma di piattaforme aeree articolate e telescopiche che fissino nuovi standard sia in termini di design che di performance. Contemporaneamente Zhejiang Dingli Machinery distribuirà attraverso la propria rete commerciale in Cina i telescopici Magni. “La forza dei prodotti Dingli sul mercato è ampiamente riconosciuta” ha affermato Riccardo Magni durante l’annuncio dell’accordo. “E grazie all’esperienza che Magni Telescopic Handlers vanta nella progettazione di macchine telescopiche, sarà in grado di proporre una nuova gamma di piattaforme aeree che i competitor non potranno assolutamente sottovalutare”. L’accordo prevede che Zhejiang Dingli Machinery acquisti il 20% della Magni Telescopic Handlers e aumenti il capitale sociale allo scopo di creare il nuovo Centro R&D. “La Magni Telescopic Handlers condivide gli stessi valori aziendali di Dingli” ha aggiunto Xu Sughen, presidente di Zhejiang Dingli Co., “guidata da spirito innovatore e a oggi con una delle gamme di sollevatori telescopici fra le più ampie al mondo. Nel contempo Dingli, che è già il più grande Costruttore di piattaforme aeree in Cina, con questa partnership rafforzerà ulteriormente la propria posizione nel segmento”.
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Trasporti Eccezionali
FAGIOLI
Un nuovo forno per l’India L UN MESE PER SOSTITUIRE UN VECCHIO FORNO FUSORIO CON UN MODELLO MODERNO, PIÙ GROSSO E... PESANTE! MA QUESTE CARATTERISTICHE NON SONO UN PROBLEMA. ALMENO PER FAGIOLI
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La filiale indiana di Fagioli, Fagioli India appunto, tra ottobre e novembre 2015 ha eseguito per conto della JSW India le operazioni di rimozione di un forno fusorio composto da quattro anelli e l’installazione di un nuovo elemento a cinque sezioni. Le operazioni hanno occupato 12 operatori di Fagioli che hanno eseguito il tutto mediante una progettazione dettagliata e un parco mezzi davvero notevole (vedi box dedicato). Vediamo come si sono svolti i lavori. La prima parte delle operazioni ha previsto
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l’abbassamento del vecchio forno fusorio dalla zona operativa sopraelevata, lo spostamento al di fuori dell’edificio che lo ospitava e il trasporto in un’apposita zona di stoccaggio e smaltimento. Al suo posto, con operazioni non del tutto analoghe, è stato messo in posizione il nuovo e più grande elemento fusorio. Se la prima parte non ha visto particolari complicazioni tecniche se non quelle legate al calcolo corretto dei pesi dei vari elementi da movimentare e al corretto svolgimento delle singole fasi, del posizionamento del nuovo forno non si può dire esattamente lo stesso. In effetti, analizzando la seconda parte delle operazioni, sono state eseguite manovre interessanti che hanno permesso la (letteralmente) costruzione del nuovo forno fusorio pezzo per pezzo. A iniziare dal primo anello, quello alla base del forno, che pesava
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+ Le macchine e attrezzature all’opera Le macchine e attrezzature utilizzate per le operazioni descritte erano in parte installate e operanti all’interno della fonderia e in parte al di fuori. All’esterno erano presenti una torre di sollevamento di 3x3 m e una seconda da 2x3 m, nonché quattro torri triangolari 2x2. Vi erano poi una trave principale da 22 m, due travi di sollevamento da 31 m, 16 pulling jack L15, nonché tutte le attrezzature destinate all’alimentazione di queste strutture. All’interno della fonderia Fagioli ha invece messo in campo 17 colonne doppie, quattro torri triangolari analoghe a quelle esterne, due ponti di sollevamento da 16 m, quattro lifting jack L100 e altri quattro L450, una trave roller/ skid, 24 roller Hillman da 100 t di capacità, quattro pulling jack L15, oltre, anche in questo caso, alle attrezzature per l’alimentazione delle strutture. 592 t ed è stato trasportato fino alla zona di abbassamento e posizionamento che sono avvenuti mediante l’uso di due torri equipaggiate con travi e ancoraggi fissi. Per l’anello A da 348 t, che rappresentava la punta del forno fusorio, sono state eseguite all’incirca le stesse operazioni, con l’unica differenza che in questo caso
Specifiche tecniche degli elementi spostati
FORNO FUSORIO RIMOSSO Anello A 190 t di peso Anello B 200 t di peso Anello C 400 t di peso Anello D 370 t di peso Anello E 250 t di peso NUOVO FORNO FUSORIO Anello A 317 t di peso Anello B 373 t di peso Anello C 265 t di peso Anello D 258 t di peso Anello E 538 t di peso
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l’elemento non è stato calato, bensì sollevato e lasciato sospeso. A questo punto Fagioli ha portato gli altri tre anelli intermedi che sono stati via via sollevati vicino all’anello precedente ed ad esso saldati, per giungere infine all’ultimo elemento, l’anello D, che ha unito i tre elementi della parte superiore del forno con quella inferiore, posizionata, come vi ricorderete, per prima. La peculiarità intrinseca dell’operazione svolta da Fagioli in India è che in un solo mese si è riusciti a sostituire un forno fusorio da migliaia di tonnellate di peso con uno ancora più grande. Tradizionalmente tale tipo di operazione richiede svariati mesi perché sia il forno da smantellare che quello sostitutivo vengono smontati e montati a pezzi. La tecnologia di Fagioli ha invece permesso la movimentazione di pezzi giganteschi in un’unica soluzione che si è rivelata vincente sia da un punto di vista economico che di sicurezza.
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FAYMONVILLE
Un esordio convincente SONO TANTI I CLIENTI CHE HANNO SCELTO COMBIMAX. ECCO ALCUNE DELLE LORO STORIE
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È raro ma può accadere. E quando succede allora l’Azienda che ne è protagonista ne trae una doppia soddisfazione e soprattutto l’indicazione certa di essere riuscita a rispondere più che adeguatamente alle richieste del mercato e dei propri clienti. È quanto successo a Faymonville con il proprio sistema modulare CombiMAX che a pochi giorni dal proprio esordio ha già convinto numerosi clienti che lo hanno scelto senza ripensamenti. Il CombiMAX in effetti offre infinite possibilità ma anche flessibilità, rapidità ed efficienza: tre concetti intrinsecamente legati a questo sistema modulare che si presenta come soluzione vantaggiosa anche in termini di carichi utili. Tutti concetti che nella realtà operativa si traducono in risparmi concreti di costi e tempi per l’a-
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zienda di trasporto. Sono diverse le realtà che hanno optato per il CombiMAX e ne sono talmente entusiaste da aver accettato di diventare testimonial di Faymonville. Come per esempio Jussi Alamäki, responsabile dell’omonima ditta di trasporti di Tornio, in Finlandia, che dichiara di aver scelto il CombiMAX di Faymon-
ville perché gli consente di lavorare a tariffe concorrenziali, sfruttando la sua combinazione 3+5 sia come pianale ribassato, che come semirimorchio a pianale ribassato telescopico grazie al supporto di prolunga Add-On-Beam. “È fantastico lavorare con un veicolo così flessibile. Questo ci consente inoltre di proporre i nostri
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+ Fuori Europa Anche al di fuori dell’Europa il CombiMAX ha rivoluzionato il settore. Karmiel Transporters Ltd. di Haifa in Israele ha ampliato la sua flotta con uno dei primi semirimorchi di questo tipo. “Questo veicolo ci è molto utile proprio grazie alla sua lunghezza variabile” ha affermato Michael Tesker alludendo al supporto di prolunga Add-On-Beam. Si tratta di una caratteristica unica per un semirimorchio modulare. “Nell’ambito di un grosso progetto portuale siamo riusciti a caricare sul nostro CombiMAX ben tre cubi di calcestruzzo di 40 t ciascuno, riducendo di un terzo le nostre spese”. Anche in Israele sono rimasti piacevolmente colpiti dalla maneggevolezza. “Due giornate e due carichi completamente diversi: mai più problemi con il CombiMAX” ha concluso soddisfatto Michael Tesker. servizi a tariffe concorrenziali. Il gruppo a 3 assi può essere smontato o montato a seconda delle necessità. Anche con carichi pesanti il CombiMAX è molto semplice da manovrare e lo sterzo funziona meglio di altri semirimorchi” ha dichiarato Alamäki che nel frattempo ha inserito un ulteriore elemento modulare nella sua combinazione attuale, un gruppo a 1 asse (asse Joker) aggiuntivo. Per Joost Rijk della ditta olandese Zwaar Transport Zeeland sono state la flessibilità, l’affidabilità e la capacità di carico le molle che lo hanno spinto all’acquisto del sistema CombiMAX in combinazione 2+4, con un pianale ribassato e, come variabile aggiuntiva, l’asse Joker. La Zwaar Transport Zeeland trasporta prevalentemente macchine pesanti e merci sovradimensionate e il CombiMAX si è dimostrato una soluzione ideale e all’avanguardia. “Con i cambiamenti in corso nella legislazione europea un veicolo di questo tipo è un must. Offre la flessibilità necessaria per soddisfare le varie richieste dei clienti ed è comunque conforme ai requisiti di legge in ogni Paese in cui operiamo” ha dichiarato Joost Rijk. La ditta di trasporti pesanti Team Heavy Weight (Westerloo, Belgio) utilizza un allestimento CombiMAX composto da due gruppi da 3 assi, due gruppi da 2 assi e un gruppo da 4 assi con, in aggiunta, due pianali ribassati, un supporto di prolunga Add-On-Beam e due colli di cigno. “Semplicemente il top della gamma”. Così Jef Hufkens della Team Heavy Weight ha riassunto la sua esperienza. “Il CombiMAX è leggerissi-
mo e la sua flessibilità è senza pari. Corrisponde esattamente alle esigenze di una ditta di trasporti moderna”. Un’azienda di trasporti attiva a livello internazionale come quella di Jef Hufkens deve, infatti, fare i conti, quotidianamente, con norme sui carichi sempre diverse. “Il vantaggio è che possiamo cambiare il numero di assi mentre siamo per strada, anche con il carico, senza dover utilizzare una gru”. Non è un caso che subito dopo la prima
consegna Team Heavy Weight abbia ordinato altri gruppi di assi e pianali. CombiMax ha diversi fan anche in Francia. Uno di essi è Dom’Azur di Cournon d’Auvergne che è stato il primo cliente francese a ricevere un CombiMAX. Il suo modello si compone di gruppi da 1, 2, 3 e 4 assi più un pianale per escavatore. “Questo veicolo mi consente di esplorare nuovi mercati. I clienti del settore delle demolizioni devono montare e smontare spesso le loro macchine, trasportando i
singoli componenti” ha dichiarato Vivien Bertrand, dirigente di Dom’Azur, che con il proprio CombiMAX è ora in grado di rispondere prontamente a queste richieste. “Grazie a questo semirimorchio ora posso offrire ai miei clienti il trasporto del loro materiale completo e in un’unica spedizione. Con un grosso vantaggio per loro”. Dom’Azur sta ampliando l’allestimento del suo CombiMAX con ulteriori gruppi di assi.
+ Video virale Girato nelle tre sedi produttive di Faymonville nonché lungo il famoso circuito di Spa- Francorchamps in Belgio, l’ultimo video di Faymonville lascia davvero a bocca aperta. Da vedere! https://www.youtube.com/ watch?v=SZpVsO0OC5I
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Trasporti Eccezionali GOLDHOFER
Tonnellate come piume DUE NUOVI VEICOLI PER TRASPORTI DA 50 E 140 T, EQUIPAGGIATI CON LE PIÙ MODERNE TECNOLOGIE INCENTRATE SULLA FACILITÀ DI TRASPORTO E LA RIDUZIONE DEI COSTI
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Con il suo design compatto e al contempo robusto nonché il baricentro estremamente basso, il nuovo semirimorchio STZ-VP/MPA 4 di Goldhofer è il mezzo ideale per quei trasporti con pesi complessivi compresi fra le 45 e le 50 t, grazie anche alla buona flessibilità di configurazione che offre. Per esempio il carrello anteriore può essere alzato di ben 60 cm, opzione che risulta particolarmente utile quando si tratta di attraversare rotonde o di evitare altri ostacoli lungo il tragitto del trasporto, mentre il carrello posteriore è equipaggiato con la tecnologia MPS di Goldhofer, già ampiamente sperimentata, e in grado di offrire molti vantaggi fra cui
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+ Un dispositivo per le ali Per il trasporto degli elementi più lunghi delle turbine eoliche, le cosiddette pale o ali, Goldhofer propone un’attrezzatura che rivela tutta la sua particolare utilità se il tragitto da affrontare presenta tratti di strada estremamente stretti lungo i quali l’enorme lunghezza dell’elemento trasportato impedirebbe de facto l’avanzare del convoglio. Per ovviare a tali inconvenienti, Goldhofer propone l’FTV 300 blade transport device, che si aggancia all’ala da trasportare e ne regola in tempo reale l’inclinazione in verticale fino a 60° e la rotazione lungo il suo asse longitudinale in maniera continua. Questo significa che la posizione dell’ala sul veicolo cambia in funzione del tratto di strada da percorrere. Grazie a questa invenzione di Goldhofer, trasportare i grossi elementi delle turbine eoliche non sarà solo più facile ma anche meno dispendioso. Basti pensare solo a quanti alberi non sarà più necessario abbattere per passare con il trasporto eccezionale. Il nuovo FTV 300 è l’ideale per il trasporto di ali con lunghezza massima di 60 m e momento di carico di 300 tm. la possibilità di mantenere una leggera differenza in altezza fra carrello anteriore e posteriore, cosa molto utile quando si trasportano carichi sporgenti. Sempre riguardo al carrello posteriore, sul nuovo STZ-VP/MPA 4 è possibile scegliere fra due differenti interassi (1,36 oppure 1,51 m) per ottemperare alle diverse regole della circolazione stradale. Grazie al sistema MPA, inoltre, alla capacità di 12 t per asse e all’eccellente manovrabilità si aggiungono una minor usura dei pneumatici e un’elevata stabilità di guida. Le merci trasportabili con il nuovo STZ-VP/ MPA 4 possono quindi essere voluminose, ma anche di quelle che necessitano di un semirimorchio a piano ribassato. Quest’ultimo, oltre a essere estensibile, permette anche di eseguire facilmente le operazioni di carico di macchinari con una luce libera da terra molto bassa grazie alla versione con rampe di accesso basse. E grazie al programma di simulazione del carico easyLoad anche le ispezioni non sono più un problema, e nemmeno la produzione della docu-
mentazione necessaria per il trasporto eccezionale. Anche il nuovo semitrailer STZ-P 10 AA è una delle novità di Goldhofer per il Bauma, progettato per trasporti fino a 140 t, quindi ideale per muovere macchinari di grosse dimensioni o interi
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impianti industriali. Le difficoltà legate a terreni accidentati o esigui spazi di manovra non sono di nessun ostacolo a questo nuovo semirimorchio che ingloba la tecnologia dell’asse a pendolo sviluppata da Goldhofer negli ultimi anni. In questo modo è possibile trasportare carichi comunque molto pesanti senza dover necessariamente ricorrere ai più costosi veicoli modulari per il cui allestimento sono necessari tempi molto più lunghi. Sempre grazie alla tecnologia dell’asse a pendolo, il semirimorchio STZ-P 10 AA gode di un basso livello di manutenzione necessaria, nonché di un’altezza di carico molto bassa, fino a 100 t di peso trasportato. Tra le altre features del nuovo semirimorchio ricordiamo il sistema di sterzatura Goldhofer e la possibilità di sollevare i singoli assi mediante un meccanismo composto da cilindri a doppio effetto. Queste due ultime caratteristiche influiscono positivamente sulla riduzione dei consumi, soprattutto nella fase di ritorno a vuoto. La corsa delle sospensioni di circa 600 mm e l’asse oscillante libero sono in grado di compensare i dislivelli più impegnativi, come per esempio quelli di un cantiere edile, cosa resa ancora più facile dall’ottima stabilità di guida, dall’angolo di volta di 65° e dalla buona luce libera da terra.
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Trasporti Eccezionali MAMMOET
Il lavoro dell’anno
MAMMOET RICEVE IL PRESTIGIOSO “JOB OF THE YEAR AWARD” PER IL RECUPERO DELLA TALPA INCASTRATA A 35 M DI PROFONDITÀ IN UN TUNNEL DI SEATTLE
Mammoet ha progettato e costruito una gru a portale speciale dotata di un sistema di equalizzazione idraulica del carico.
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Un premio per il lavoro. Non un riconoscimento generico, ma la valorizzazione di una “cosa concreta”. Ad aggiudicarselo Mammoet, il gigante mondiale del trasporto e sollevamento ultrapesanti. Stiamo parlando del prestigioso “Job of the Year Award”, assegnato ogni anno nel corso della convention della Special Carrier & Rigging Association. Per quanto concerne la categoria “commesse con valore superiore ai due milioni di dollari”, il premio si riferisce al Tunnel Boring Machine Project, ossia al
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recupero della testa di scavo (pesante 2.000 tonnellate) della talpa Bertha, la più grande esistente al mondo, incastratasi durante lo scavo di un tunnel a 35 metri di profondità nel sottosuolo di Seattle. Il riconoscimento è stato assegnato e consegnato a Mammoet durante la convention 2016 della SC&RE, tenutasi a Orlando in Florida lo scorso 30 aprile. Entriamo nei dettagli dell’operazione. Nel dicembre 2013 Bertha stava scavando il tunnel quando ha urtato una conduttura d’acciaio che ha danneggiato
l’anello di tenuta e la scatola cuscinetti. Il guasto non poteva essere riparato in loco e la talpa non poteva essere facilmente estratta. La società di costruzioni impegnata nel cantiere ha scavato un pozzo verticale di 35 metri, largo abbastanza per consentire il passaggio della testa di scavo danneggiata, poi si è rivolta a Mammoet per effettuare il recupero e la reinstallazione della testa dopo le riparazioni del caso. Mammoet ha approcciato il caso in modo ingegneristico e ha progettato e costruito una specia-
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Mammoet ha sollevato di taglio la testa di scavo in un singolo tiro, poi l’ha fatta ruotare di 90 gradi per appoggiarla su appositi sostegni dove è stata riparata.
+ La ruota per la mela La testa di scavo, pesante 2000 tonnellate e con un diametro di 17,5 metri, doveva essere sollevata da una profondità di 35 metri. Sono visibilii pali in cemento che stabilizzano lo scavo.
le gru a portale dotata di un sistema di equalizzazione idraulica del carico, il primo al mondo di questo tipo. Questo sistema, che equilibra le forze esercitate dal carico durante il sollevamento e la rotazione, si è reso necessario perché lo stesso poteva essere appoggiato solo sui pali esistenti in cemento, utilizzati per la stabilizzazione del tunnel e non concepiti per reggere carichi in altezza. Mammoet in questo modo ha realizzato una torre a portale autobilanciante che ha garantito la stabilità durante l’intera
Ancora una volta una commessa di altissimo profilo a livello mondiale. Mammoet è in prima fila per la costruzione, a New York City, della più grande ruota panoramica al mondo. L’attrazione, che cambierà lo skyline della Grande Mela, sarà completata nel 2017 e raggiungerà di 190 metri di altezza. 36 le cabine previste, per una capienza massima di 1.440 persone. Le previsioni parlano di 30.000 visitatori al giorno per un totale di 4 milioni ogni anno. Mammoet sta lavorando al progetto dal 2014 nell’ambito di una joint-venture ad-hoc con Starneth BV, una società olandese specializzata nella progettazione e realizzazione di ruote e strutture panoramiche giganti. Mammoet nello specifico si occuperà della progettazione ingegneristica delle procedure di sollevamento, dell’approvvigionamento dei componenti e della costruzione della ruota.
operazione. Usando la torre, Mammoet ha così potuto agganciare la testa di scavo, sollevarla di taglio e poi farla ruotare di 90° per appoggiarla sugli appositi sostegni dove è stata riparata. A margine ricordiamo come gli Award
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della SC&RE intendano premiare i soci per le idee, le soluzioni e le tecniche innovative escogitate per superare i problemi incontrati per completare una commessa, mantenendo sempre i più elevati standard di sicurezza.
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Trasporti Eccezionali
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Quale azienda non ha riportato grande successo dal Bauma? Nessuna (per fortuna, aggiungiamo noi). Ma era inconfutabile che alcune di esse fungevano da poli di richiamo in vari punti della fiera. Uno di questi poli era sicuramente lo stand di TII Group, dominato da una gigantesca pala eolica che svettava sopra gli altri veicoli e si vedeva da quasi tutta l’area esterna. Ma escamotage appariscenti a parte, lo stand di TII Group andava visitato per farsi un’idea delle novità presentate dal gruppo che rappresenta, lo ricordiamo, quattro grandi marchi del trasporto eccezionale: Kamag, Nicolas, Scheuerle e Tratec. Un pieno di novità quindi era da tutti previsto e non è mancato. A partire dalla prima: una sospensione per applicazioni heavy duty che, unica al mondo per ora, non necessita di operazioni di manutenzione. Per non dimenticare il veicolo SPMT a larghezza variabile in modo continuo fino a 6,4 m. E ancora, il sistema di guida Power Booster da 1.000 hp o il rimorchio Dual Lane che, a vuoto, si ripiega su se stesso e può essere caricato su un camion per il viaggio di rientro.
TII GROUP
Inarrestabili TII GROUP, CON I SUOI MARCHI KAMAG, NICOLAS, SCHEUERLE E TRATEC, HA INONDATO IL BAUMA CON UNA MAREA DI NOVITÀ
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Innegabili novità che nei prossimi mesi siamo sicuri lasceranno il segno sul mercato dei trasporti eccezionali. Ma che avevano tutte il comune denominatore che guida la R&D di TII Group, ossia i benefici che il cliente può ricevere dall’uso dei veicoli e delle soluzioni dei marchi del gruppo. Benefici che si declinano in vari aspetti legati al lavoro, dalla minore necessità di manutenzione sui
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veicoli, alla semplificazione dei processi di approvazione del convoglio eccezionale, alla riduzione dei tempi tecnici di preparazione dei veicoli SPMT fino alla immancabile riduzione dei consumi e alla sempre maggiore sicurezza e affidabilità dei mezzi. “Combinare con successo prodotti nuovi ad altri già collaudati così da poter fornire ai nostri clienti un plus per essere un passo avanti ai loro concorrenti è l’idea che è stata alla base della partecipazione di TII Group al Bauma” ha dichiarato Bernd Schwengsbier, Presidente del gruppo. “L’EuroAxle, la sospensione in-
Kohler, Technical Managing Director sia di Scheuerle che di Kamag, che ha aggiunto come “l’affidabilità e la riduzione del TCO (total cost of ownership o costi complessivi di gestione) sono stati i grandi temi per tutto il settore al Bauma 2016. Naturalmente, i nuovi prodotti del
gruppo hanno davvero colpito nel segno. Non solo l’EuroAxle, ma anche il sistema Power Booster aggiuntivo, sistema con il quale abbiamo accumulato così tanta esperienza da essere ormai sinonimo di affidabilità e risparmio”. dipendente che non necessita di alcuna manutenzione o l’SPMT Split ad allargamento continuo che abbiamo presentato in fiera sono gli esempi più eclatanti di questa nostra filosofia. Grazie alle nostre tecnologie i clienti che si affidano a noi possono compiere molti più lavori sempre in sicurezza e con la massima produttività nello stesso arco di tempo che prima utilizzavano per compiere un unico trasporto con veicoli tradizionali. Una prova di questa mia affermazione” ha concluso Schwengsbier “è che abbiamo venduto moltissimi veicoli direttamente al Bauma”. Pienamente concorde con il presidente anche Andras
+ Sempre più adattabile Il nuovo SPMT SL, che sta per Split Type, a sei assi non solo è combinabile in moltissimi modi al fine di creare il sistema modulare di trasporto adatto all’oggetto trasportato, ma grazie all’innovativo sistema di allargamento a forbice è in grado di adattare anche la propria larghezza in maniera non solo semplice, ma anche rapidissima, da 3 a 6,4 m. Se si combinano queste caratteristiche a una portata per asse di 48 t, a un’altezza regolabile da 1.500 mm ± 350 mm e a pneumatici pieni che assicurano una capacità di trasporto superiore, abbiamo riassunto in breve la marea di vantaggi che l’uso di queste unità può rappresentare.
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Attrezzature & Componenti
BKT
Obiettivi ambiziosi TRA I MAJOR PLAYER MONDIALI NEL SETTORE PNEUMATICI OFFHIGHWAY, BKT MIRA A RAGGIUNGERE 2 MILIARDI DI DOLLARI DI FATTURATO ENTRO IL 2020
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Un trend di crescita del 30% negli ultimi cinque anni e una quota di mercato pari al 6% nei segmenti specialistici delle macchine e attrezzature utilizzate in agricoltura, nel movimento terra, nei settori minerario, industriale, portuale, ATV e giardinaggio. Sono questi i presupposti che consentono a BKT di guardare al futuro con ottimismo, puntando a un fatturato di 2 miliardi di dollari entro il 2020. Un traguardo raggiungibile attraverso un approccio commerciale strategico e determinato, ai costanti e cospi-
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cui investimenti nella ricerca e sviluppo di sempre nuove soluzioni, rispondenti alle esigenze di ciascun segmento, e a un’intensa attività di comunicazione di un brand dai forti e radicati valori. Del resto l’esercizio finanziario 2015 è stato chiuso a quota 850 milioni di dollari di fatturato, grazie al lavoro di più di 7.000 dipendenti e oltre 2.300 prodotti venduti in 130 Paesi in tutto il mondo. Una presenza di assoluto rilievo che anche al Bauma ha saputo emergere grazie a novità in tutti i settori. Partiamo dalle
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applicazioni industriali e logistiche, settore per il quale BKT ha presentato il nuovo Liftmax LM 81. Forte, resistente e imbattibile sulle lunghe distanze, anche ad alte velocità, è uno pneumatico progettato specificatamente per i carrelli elevatori. Esposto nella misura 7.50 R 15, si distingue per comfort, durabilità e riduzione dei costi operativi. Il tutto grazie alla struttura All Steel della carcassa, forte ed estremamente robusta, che consente una bassa resistenza al rotolamento che va a tradursi in minori costi operativi e in un ciclo di vita più lungo. La logistica portuale ha invece visto l’esordio del nuovo Portmax PM 90, un radiale progettato appositamente per i reach stacker. Anche in questo caso siamo di fronte a un All Steel, con cinture in acciaio multistrato che garantiscono forza, resistenza, grande durata e massima stabilità, qualità fonda-
+ La produzione Tutti gli stabilimenti di produzione BKT, così come i processi di progettazione e sviluppo degli pneumatici, hanno acquisito la Certificazione di Qualità ISO 9001: 2000. BKT aderisce, inoltre, a tutti i più rigorosi standard internazionali in materia di parametri di produzione e controllo di qualità, in conformità con le normative in materia ambientale, tra cui la Direttiva Europea “REACH”. La società è certificata ISO 14001:2004, l’International Environmental Management System, un impegno confermato anche dall’installazione di impianti eolici che consentono all’azienda di produrre energia pulita e rinnovabile. mentale nella movimentazione dei carichi elevati. Per questo specifico pneumatico, esposto nella misura 18.00 R 25, BKT ha inoltre messo a punto una mescola speciale del battistrada che ne allunga il ciclo di vita, grazie alla capacità di resistere a impatti, tagli e usure. Allo stesso tempo la bassa resistenza al rotolamento con-
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tribuisce a ridurre significativamente il consumo di carburante, con conseguente risparmio economico. Rimaniamo in ambito portuale con il Portmax PM 93, un radiale All Steel per le gru a cavaliere. Affidabilità, resistenza, alta capacità di carico, sono queste le caratteristiche che rendono Portmax PM 93 lo pneumatico d’eccellenza per il trasporto intermodale. Ogni particolare è stato studiato nel minimo dettaglio per garantire le migliori prestazioni riferite a questo specifico ambito. Esposto nella misura 16.00 R 25, prevede un battistrada realizzato con una mescola speciale ideata per durare a lungo, così da limitare al minimo la frequenza di sostituzione e il relativo fermo macchina.
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Attrezzature & Componenti IMET
Tecnologica bellezza AL BAUMA L’ESORDIO DELLA NUOVA SERIE DI RADIOCOMANDI M880 IMET
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La tecnologia si sposa all’estetica e lo fa in un prodotto dai contenuti d’avanguardia. Ci riferiamo ai nuovi radiocomandi M880 presentati da IMET al recente Bauma. Anche in questo caso la padronanza totale del know how unita all’uso di tecnologie di elevato livello hanno consentito a IMET di controllare e di gestire in modo ottimale ogni singolo aspetto del processo di produzione che, da sempre, è guidato da due parole chiave: qualità e flessibilità. Ma in questo caso dovremmo aggiungere anche un briciolo di attenzione per il look che, decisamente accatti-
vante, va quasi a nascondere il grande lavoro che c’è dietro lo sviluppo di un nuovo prodotto. La serie M880 è infatti il risultato di quasi 30 anni di storia ed esperienza nella creazione di prodotti sempre più affidabili tenendo comunque in primo piano le esigenze del cliente. Nello specifico, il circuito di STOP garantisce il massimo livello di sicurezza secondo gli standard europei e inter-
+ Oggi e domani IMET conta su un organico di circa 65 persone e mette a disposizione del mercato una grande varietà di formati di trasmittenti e riceventi per molteplici applicazioni. Oltre ai radiocomandi “standard”, propone una vasta gamma di apparecchiature personalizzate, in grado di soddisfare le più svariate esigenze applicative. Per il prossimo futuro la mission aziendale si pone l’obiettivo di incrementare le applicazioni particolari, in linea con le esigenze del mercato. La nuova serie M880 è orientata in questo senso.
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nazionali, mentre le nuove scatole sono state progettate e costruite con materiale altamente resistente agli urti. Le temperature di esercizio possono andare dai -25° ai +70°C. I nuovi radiocomandi IMET sono inoltre in grado di memorizzare ogni evento che causi un guasto o un arresto anomalo e le ore di lavoro effettuate dal radiocomando stesso. Un tool di diagnostica dedicato permetterà a un pc di interfacciarsi al radiocomando, consentendo la verifica dei parametri di funzionamento e la visualizzazione degli eventi più significativi accaduti. Il cambio di frequenza automatico, realizzato con tecnologia “AFA”, elimina di fatto il rischio di interferenze. Il canale più libero tra tutti quelli presenti viene continuamente ricercato e selezionato in caso di presenza di disturbi.
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Attrezzature & Componenti
SPRING MACHINE CONTROL
La soluzione è No Limit
+ Dati Tecnici
DA SPRING MACHINE CONTROL IL SISTEMA DI PESATURA SPECIFICO PER I REACH STAKER
L’
L’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) ha recentemente apportato modifiche alla convenzione SOLAS (Safety of Life at Sea – Sicurezza della Vita in Mare) che hanno reso obbligatoria la pesatura del container prima dell’imbarco sulla nave, per accertarne la massa lorda. Già in precedenza era necessario dichiarare il peso dei container ma, senza controlli e verifiche, si stima che oltre un terzo dei container pesassero ben più di quanto dichiarato. L’IMO prevede due metodi per determinare il peso del container prima di essere caricato. Il primo consiste nel pesare il container pieno e sigillato, mentre il secondo tiene conto di tutti i pesi dei sub-componenti e dei materiali di confezionamento (pallet) di un container prima del carico. La nuova convenzione SOLAS entrerà in vigore in ambito internazionale dal 1° luglio 2016. Grazie al decreto dirigenziale n. 447/2016 delle Capitanerie di porto Guardia Costiera di inizio maggio, in Ita-
Dimensione strumento
Scatola in plastica antiurto 220x120x80 mm Display Retroilluminato con controllo del contrasto, 100x80 mm, 16 linee di testo Dimensione carattere 17x12 mm Tensione di alimentazione 8-30 Vdc Connettività Connettori di tipo militare con contatti dorati. 2 porte seriali RS232C per scarico dati/stampante. Possibilità di trasferimento dati via GPS/GPRS Grado di protezione IP65 Peso 2.000 g Temperatura di funzionamento -20°/+85°C (standard) -40°/+85 C (range esteso)
lia è stato fissato un adeguato periodo transitorio (fino al 30 giugno 2017), finalizzato a una graduale implementazione dei processi di pesatura. Il decreto ha anche definito, per questo periodo, un limite massimo di errore di 500 kg nella prima pesatura e, in sede di controlli e verifiche effettuati dopo la prima pesatura, una tolleranza per ogni contenitore, pari al 3% della massa lorda verificata. Per far fronte alla normativa Spring mette a disposizione il sistema No Limit, progettato specificatamente per i reach stacker e perfetto per determinare il peso lordo del container seguendo il primo Metodo, cioè quello più semplice e affidabile. In questa opzione, No Limit è un Sistema di Pesatura on Board che garantisce una precisione molto elevata, conforme alla normativa. La pesatura
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può avvenire in qualsiasi posizione e a qualsiasi altezza si trovi il container, senza dover chiudere lo sfilo del braccio, permettendo all’operatore di lavorare in libertà, senza perdere tempo. Per le aziende che scelgono di adottare il Metodo 2, Spring ha comunque l’esperienza e gli strumenti per calcolare il peso collettivo.
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Attrezzature & Componenti TECNOMOVINT
Stabilità e sicurezza
INTEGRARE PROGETTAZIONE E INNOVAZIONE CREA SOLUZIONI E VANTAGGI OPERATIVI CONCRETI
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Tecnomovint prosegue nella tradizione di sicurezza e qualità dei suoi prodotti e da oltre 26 anni è costantemente alla ricerca dell’innovazione sia nella progettazione che nella realizzazione di attrezzature per il “sottogancio”. La soluzione a molte problematiche è spesso negli accessori quali catene, tfm, fasce, brache o nelle attrezzature quali bilancini, staffe, ganci a “C”, magneti, ventose, morse, dinamometri, pinze pneumatiche e/o elettromeccaniche, ribaltatori per coils. Rivolgersi a un costruttore affidabile di tali elementi può fare la differenza.
tazione alla ricerca dei materiali, dalle verifiche e analisi strutturali prima della messa in campo per arrivare alla consegna finale del prodotto chiavi in mano. I bilancini sono attrezzature utilizzate per il sollevamento di carichi il cui spostamento risulterebbe difficile attraverso il solo utilizzo di funi
Il motto di Tecnomovint “Equilibrio bilanciato in sicurezza“ è la summa della filosofia che l’azienda segue nella progettazione dei propri prodotti e si trasforma in realizzazioni fuori dagli standard che offrono la “Soluzione migliore” alle esigenze del cliente. Soluzione che comprende tutti gli aspetti, dalla proget-
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e catene. Essi garantiscono stabilità ed equilibrio nel sollevamento dei carichi anche di portata significativa. Il bilancino è una delle attrezzature offerte nel vasto portafoglio prodotti di Tecnomovint, un’attrezzatura particolare che, come accade anche per pinze e forche, l’azienda progetta e realizza in collaborazione con l’utilizzatore finale, garantendo sempre il più alto livello possibile di progettazioni innovative e di qualità, pur mantenendo saldi i principi enunciati dalla norma UNI EN 13155 “Attrezzature amovibili di presa del carico” che al suo interno fornisce ai progettisti e alla produzione tutte le informazioni e le indicazioni necessarie per la realizzazione di ogni attrezzatura da sollevamento. Tecnomovint provvede poi a completare il prodotto con la certificazione CE e redigendo i relativi manuali. Sul sito www.tecnomovint.it nonché sui cataloghi specializzati è possibile trovare portate e dimensioni per ogni tipo di bilancino offerto.
+ Dopo la vendita L’attenzione di Tecnomovint al cliente non si ferma ovviamente alla vendita, ma provvede anche all’assistenza post vendita e al controllo trimestrale degli accessori sottogancio. Scopo primario è aiutare i clienti a risolvere le problematiche del sollevamento e movimentazione in sicurezza. La soddisfazione dei clienti e la garanzia del massimo livello di sicurezza (in base alle esigenze del sollevamento per ogni tipo di carico) sono una costante conferma della qualità offerta da Tecnomovint.
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Attrezzature & Componenti TGB GROUP
Vicini al cliente LA SPAGNOLA TGB GROUP È UN PARTNER AFFIDABILE CHE VUOLE PUNTARE SUL MERCATO ITALIANO
+ Punti di forza
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TGB Group Technologies è una società spagnola con oltre vent’anni di esperienza focalizzata sullo sviluppo e la fabbricazione di cuscinetti, ingranaggi e sistemi di trasmissione. Con linee di produzione in Spagna e in Cina e molteplici uffici commerciali in Europa, Asia e Stati Uniti d’America, TGB Group si è costruita una solida reputazione a livello internazionale. Inoltre, grazie al suo centro europeo di Ricerca e Sviluppo, è in grado di fornire soluzioni competitive, anche personalizzate, che beneficiano di un’elevata flessibilità produttiva, organizzativa e logistica. Oggi risulta particolarmente elevato l’interesse di TGB Group per il mercato del nostro paese che viene seguito attraverso Gianclair Corazzina, rappresentante italiano dell’azienda e autentico trait d’union tra il produttore e il cliente. Un uomo TGB Group che conosce il nostro mercato ed è in grado di trasmettere al reparto progettuale e alla produzione tut-
Sono quattro gli elementi salienti su cui punta TGB Group: • fornire autentiche soluzioni di movimento al settore industriale; • adottare la massima flessibilità progettuale in relazione alle specifiche esigenze; • proporre l’ufficio tecnico come consulente continuo per trovare, insieme al cliente, la soluzione più corretta; • mantenere un ottimo rapporto qualità-prezzo. te le specificità tipiche di un’area, tanto complessa quanto affascinante, sempre piena di idee. Azienda dinamica, TGB Group punta infatti molto sul rapporto con i propri clienti, mirando a diventare un vero e proprio punto di riferimento, attraverso un servizio su misura delle esigenze del costruttore di macchine, non solo a livello produttivo e di qualità del prodotto, ma anche per questioni più pratiche (ma importanti) come i termini di consegna. Se il comparto Ricerca e Sviluppo è sempre teso verso il miglioramento continuo delle proprie soluzioni in sintonia con le richieste del mercato, la società è ovviamente certificata
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ISO 9001:2008 e lavora in un sistema di qualità che permette di soddisfare gli standard TS16949 e i requisiti APQP e PPAP. Dai cuscinetti alle ralle agli attuatori, tutti i prodotti TGB Group possono trovare ampio utilizzo su molteplici macchine dedicate al sollevamento di materiali e persone.
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In questo numero Inserzionisti 37 IV 51 39 I II 23 43
Apex BKT Cometto Conexpo EA Group Fagioli Fassi Ferrari International
25 63 III 57 3 7 11 12
15 9 13 5 33
FTMH GIC GIS Goldhofer Manitowoc Merlo Ormig Palfinger
Platform Basket Socage Spring Tecnomovint Vertimac
Aziende citate A ABB Aisle Master Ale B Baoli Big Astor BKT Böcker
13 18 12
13 61 8 - 92 42
C CES Italy Clarck CMC Cofiloc Combilift CVS Ferrari D Dedalo Tecnologie Demag
32 22 10 9 18 27
13 44
E Esta Awards 14 Euroassistance group 18 F Fagioli Faraone Industrie
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82 8
Fantuzzi Team Material Handling FTMH 34 Fassi 45 Faymonville 84 G Gefran Genie Goldhofer GSR
11 9 - 62 86 64
H Haulotte Hinowa Hyundai Hyva
8 - 77 30 24 46
I Imer Access Imet Ipaf Italmatic Italnolo J Jekko JLG Jungheinrich
9 94 12 8 11
48 10 - 16 26
K Kalmar Kobelco Konecranes L Liebherr
36 10 29
10 - 38 - 50
M Magni Telescopic Handlers 80 Mammoet Italy 10 - 88 Manitou 79 Manitowoc 52 Marraffa 74 Merlo 71 Multitel Pagliero 66 Murphy 13
S Sennebogen Spring T Tadano Faun Tecnomovint Terex Terex Portuale TGB TII GROUP V Venpa
60 95
58 96 49 11 - 40 97 90
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#2 Anno 2
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