Seguendo le tracce dei personaggiillustri illustri

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Seguendo le tracce dei personaggi illustri


Seguendo le tracce dei personaggi illustri

La regione della Moravia meridionale divenne casa o luogo di lavoro di una serie di personaggi affermatisi in varie discipline. Artisti e scienziati di spicco, uomini di politica ed altri personaggi di qualità o fama straordinaria vi risedettero, lavorarono e vissero momenti quotidiani e festivi: momenti sia di gioia che di affanno. È importante che i loro nomi non vengano scordati né dalla bellissima regione né dalla gente che l’abita ai giorni di oggi. In quanto abitanti della stessa Moravia meridionale, vogliamo perciò ricordare qui almeno alcuni personaggi dei quali possiamo essere orgogliosi, ai quali abbiamo eretto monumenti di riconoscenza, i cui nomi abbiamo dato alle strade, piazze, università e teatri, i cui libri continuiamo a pubblicare, ai quali dedichiamo mostre anche oggi e dei quali facciamo tuttora oggetto di incontri scientifici. Partiamo allora seguendo le tracce dei nostri corregionali e antenati, cercando di ravvivare, strada facendo, le storie e le sorti vissute da quei personaggi ai loro tempi.

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Comenio Filosofo, pedagogista e teologo di fama mondiale rientra fra i personaggi più importanti nati nella Moravia meridionale. Il più piccolo di cinque figli di Martin Komenský e di sua moglie Anna, nacque il 28 marzo 1592. Dove egli fosse nato è un interrogativo a cui non sappiamo rispondere in modo univoco. Alcuni documenti sembrerebbero indicare Uherský Brod, altri invece indicano come probabile località di nascita Nivnice. La località di origine che diede il nome alla famiglia si chiama Komňa. Ai siti della Moravia meridionale in cui Comenio operò, va aggiunta anche Strážnice. Fu in questa cittadina che si trasferì l’orfano dodicenne alla morte dei suoi genitori che morirono nel 1604, l’uno subito dopo l’altro, a Uherský Brod. Il piccolo Comenio fu cresciuto da sua zia, Zuzana Nohálová, e nel 1605 frequentò una scuola gestita dai Fratelli Boemi. Da lì intraprese il primo viaggio per ottenere un’educazione di taglio europeo. Ma avendo compiuto gli studi, egli tornò in Moravia e fu ordinato pastore a Žeravice nella provincia di Kyjov. Presto però la sua vita divenne precaria nel clima burrascoso della Guerra dei Trent’anni. Al suo scoppio, Comenio viveva a Fulnek; sua moglie, Magdalena Vizovská, e i suoi due piccoli figli morirono assai presto. Comenio trovò riparo a Brandýs nad Orlicí, nel feudo di Carlo il Vecchio di Žerotín. I suoi giorni vissuti nella patria furono però sottoposti a un irrefrenabile conto alla rovescia. Nel 1628 egli lasciò il paese e non ebbe mai più l’occasione di ritornarvi. Seguendo le tracce di Comenio nella Moravia meridionale Museo Jan Amos Komenský, Uherský Brod Museo letterario Jan Amos Komenský, Žeravice Museo letterario Jan Amos Komenský, Komňa Mulino Bartkův mlýn, Nivnice

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Elisabetta Richenza Sotto la lastricazione della navata centrale della Basilica minore nella Vecchia Brno, sotto la lastra con la lettera “E” e il segno della corona regale, venne sepolta la regina ceca Elisabetta Richenza, uno dei personaggi rilevanti della storia ceca e morava. Elisabetta nacque il 1 settembre 1288 da Przemysl II, duca di Polonia, e dalla principessa svedese Luitgarda Richenza, chiamata in polacco “Ryksa”. In quel periodo ascese al trono delle terre ceche Venceslao II che aveva allora diciassette anni. Quando Venceslao II rimase vedovo nel 1297, gli fu proposta la mano di Elisabetta, principessa polacca dell’età di nove anni. Vivere con un uomo di 17 anni più grande non fu per lei affatto facile, anche perché tre dei cinque figli di Venceslao avevano quasi la stessa età di lei. Il re Venceslao morì appena trentaquattrenne, meno di cinque anni dopo il matrimonio. Sei giorni prima della sua morte, la Richenza che aveva appena diciasette anni, diede alla luce la figlia Anežka (Agnese). Nel 1305 Venceslao III, figlio di Venceslao II, prese possesso dell’eredità di suo padre e della corona regale ceca. Ma dopo un solo anno di regno fu assassinato a Olomouc. Il potere venne subito conquistato da Rodolfo III d’Asburgo. L’aristocrazia ceca lo incoronò re a patto che si sposasse con la ventenne Elisabetta, vedova del re Venceslao, la quale

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doveva trasferire a lui i diritti di eredità relativi alla corona polacca. Ma meno di nove mesi dopo il matrimonio Elisabetta divenne vedova un’altra volta: Rodolfo morì durante l’assedio di Horažďovice nella spedizione contro i nobili cechi che si rifiutarono di giurargli fedeltà. L’aristocrazia scelse il nuovo re: Enrico di Carinzia e Tirolo. Elisabetta Richenza, vedova di due re, fu attirata in Moravia dalla fatale relazione amorosa con Enrico di Lipá, uomo potentissimo del regno. Quando costui fu nominato Capitano delle terre morave, lo seguì nel 1320 a Brno. La regina-vedova Elisabetta Richenza ed Enrico furono amanti per i seguenti dieci anni. A Brno misero su un palazzo che era più bello della corte di Praga. Elisabetta fondò nel maggio del 1323 il monastero cistercense Aula Sanctae Mariae presso la chiesa della Vergine Maria Assunta nella Vecchia Brno. Il re Giovanni di Lussemburgo, da tempo alleato di Elisabetta, contribuì con somme notevoli all’edificazione del monastero. La costruzione del monastero si protrasse per quasi 50 anni ed Elisabetta non visse abbastanza per vederlo compiuto. Enrico di Lipá - amante, convivente, amico e protettore di Elisabetta - morì nel 1329; tre anni più tardi (1332) Elisabetta si ritirò nel monastero da lei fondato e vi morì dopo sei anni. Lasciò tutti i suoi beni in eredità al monastero, fra l’altro anche una collezione di pregiati manoscritti illuminati, tre dei quali si sono conservati e sono oggi custoditi nel Museo della provincia di Brno, nel Museo delle lettere morave e nel Museo regionale moravo. Il monastero passò più tardi nelle mani degli eremitani di Sant’Agostino. Tra i frati dell’ordine fu anche Johann Gregor Mendel, fondatore della genetica. Nel monastero operò anche il compositore Leoš Janáček. Seguendo le tracce di Elisabetta Richenza nella Moravia meridionale Abbazia agostiniana con la basilica della Vergine Maria Assunta, Brno Palazzo dei Signori di Lipá, p.zza náměstí Svobody Museo della provincia di Brno, Museo delle lettere morave

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Cardinale Franz Seraph von Dietrichstein In vari siti della Moravia centrale e meridionale ci si può imbattere nel nome di questo personaggio importante e controverso della storia del XVII secolo. Il piccolo Dietrichstein giunse con i genitori da Madrid a Mikulov all’età di 5 anni. Il personaggio-chiave della ricattolicizzazione zelante della Moravia, inclusa quella forzata, curò in maniera esemplare i feudi della famiglia e fece addirittura coniare le proprie monete a Kroměříž. A lui si deve anche il carattere pittoresco della “quinta” tipica di Mikulov, e cioè la costruzione di un santuario e di una via crucis che conduce sul monte Tanzberk, l’odierna Collina santa. La costruzione fu eseguita in quanto dono votivo per aver scampato alla peste del 1622. Un monumento significativo dei Dietrichstein è costituito dalla loro tomba di famiglia che chiude oggi il lato orientale della piazza di Mikulov. Fino alla seconda guerra mondiale, pure il castello di Mikulov era di proprietà dei Dietrichstein. Quando vi risiedeva il cardinale Dietrichstein, vescovo di Olomouc, Mikulov era di fatto la capitale della Moravia. La gloria del cardinale è rintracciabile anche a Brno. Il luogotenente moravo vi edificò, negli anni 1614-1620, un palazzo nel primo stile barocco in cui risiede oggi il Museo moravo. Ai tempi dell‘insurrezione ceca del 1620, il palazzo rappresentativo ospitò Federico di Wittelsbach-Simmern detto il re invernale, nel 1748 l’imperatrice Maria Teresa e nell’ottobre 1805, prima della battaglia di Austerlitz, anche il generale russo Kutuzov. Seguendo le tracce del cardinale Franz Dietrichstein nella Moravia meridionale Tomba dei Dietrichstein, Mikulov Castello di Mikulov Collina santa di Mikulov Palazzo Dietrichstein, p.zza Zelný trh,Brno

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Wenzel Anton von Kaunitz Wenzel Anton von Kaunitz, uomo politico e statista di spicco, proveniva da un’importante casata nobile morava e divenne celebre soprattutto come ministro e diplomatico ai servizi dell’imperatrice Maria Teresa. Condusse complicatissime trattative diplomatiche e politiche, difendendo la successione di Maria Teresa contro la Baviera, la Sassonia e la Prussia. Tornato a Vienna dalla sua ultima missione diplomatica a Parigi, il conte Kaunitz fu nominato, nel 1753, cancelliere dell’Impero. Fu autore della politica austriaca estera, orientata verso la potente Francia. Wenzel Anton von Kaunitz divenne famoso anche come mecenate e sostenitore dell’arte. Morì il 27 giugno 1794; le sue spoglie furono deposte nella tomba di famiglia sotto la piccola chiesa di S. Giovanni Battista in Slavkov u Brna (Austerlitz).

JUDr. Václav, conte di Kaunitz Fra i rappresentanti più significativi del ramo ceco della casata Kaunitz rientra anche JUDr. Václav, conte di Kaunitz. Fu uno degli uomini politici cechi, lottò per condizioni di lavoro più favorevoli degli operai e per il suffragio universale. Suo cognato fu Antonín Dvořák, eccellente compositore ceco. Alla morte di suo fratello maggiore Albrecht, Václav conte di Kaunitz ereditò i feudi di Slavkov e Uherský Brod. In occasione delle sue seconde nozze, avvenute il 12 maggio 1908, egli regalò a studenti cechi il palazzo Kaunitz di Brno. I redditi di questo ampio palazzo furono utilizzati per l’edificazione della casa dello studente Kaunitz nel quartiere di Žabovřesky. Seguendo le tracce dei Kaunitz nella Moravia meridionale Castello e museo, Slavkov u Brna Chiesa della Resurrezione di Cristo, edificio classicista del 1789, Slavkov u Brna Tomba di famiglia dei Kaunitz, Slavkov u Brna Casa dello studente Kaunitz, via Králova 45, Brno Palazzo Kaunitz (l’odierno rettorato dell’Università Masaryk), p.zza Žerotínovo náměstí, Brno

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Jobst di Moravia La carriera di Jobst di Moravia, margravio di Moravia proveniente dalla dinastia dei Lussemburgo e nipote di Carlo IV, indimenticabile re ceco, raggiunse vette assolute: nell’autunno del 1410 egli divenne re del Sacro Romano Impero. Godette però del suo titolo solo per un paio di settimane siccome all’inizio del 1411 lo sorprese la morte. Per colpa di quell’intervento imprevisto del fato, Brno perse l’occasione di cambiare radicalmente la sua posizione; era infatti probabile che Jobst avrebbe svolto l’incarico relativo al trono imperiale proprio dalla metropoli morava. Già all’inizio della sua carriera del margravio egli fece del castello dello Spielberg di Brno sede del suo margraviato. Jobst fu un uomo politico molto abile ed esperto che desiderava ardentemente un potere maggiore e i beni, non esitando a cambiare parti e opinioni qualora fosse nei suoi interessi. Dovette condividere la gestione della Moravia con Procopio, suo fratello minore, il che fu all’origine di guerre protratte nel tempo che durarono fino alla morte di Procopio, avvenuta nel 1405. Tramite Sigismondo di Lussemburgo, suo cugino, ottenne una parte dell’odierna Slovacchia occidentale con Bratislava. Jobst divenne anche margravio di Brandeburgo, gestiva pure il ducato di Lussemburgo e l’amministrazione dell’Alsazia. Jobst fu un amministratore efficiente; rinnovò la zecca di Brno e per tutto il periodo del suo regno coniò monete pro-

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prie, inclusa l’emissione speciale dei ducati. Nella stessa Brno, per mezzo di tasse imposte con ingegno, il margravio aiutò a migliorare l’aspetto della città (p.e. con la lastricazione), ed invitò in città il famoso architetto Petr Parléř di Gmünd. Brno tuttora vive sulle fondamenta poste dai Lussemburgo moravi (il progetto urbanistico della città, chiese di S. Pietro e di S. Giacomo, i conventi presso la chiesa di S. Tommaso e presso la chiesa in Královo Pole, la ristrutturazione dei castelli dello Spielberg e di Veveří). Jobst estese velocemente sia i suoi beni sia il potere politico. Nel 1410 si contese con Sigismondo il trono del re del Sacro Romano Impero. Vinse nella seconda manche dell’elezione. Godette però ben poco del suo titolo di re romano, e cioè dal 1 ottobre 1410 al 18 gennaio 1411, giorno della sua morte nel castello dello Spielberg. Jobst di Moravia, margravio di Moravia e di Brandeburgo, fu sepolto il 20 febbraio 1411 nella chiesa di S. Tommaso. Sulla facciata del Palazzo dei Luogotenenti in piazza Moravské náměstí, Jobst di Moravia venne ritratto in una scultura idealizzata, creata da Jan Leonard Weber negli anni Quaranta del XVIII secolo. Una delle vie principali nel centro di Brno porta il suo nome. Seguendo le tracce di Jobst di Moravia nella Moravia meridionale Chiesa di S. Tommaso, Brno Castello dello Spielberg Palazzo dei Luogotenenti in p.zza Moravské náměstí (il fu convento agostiniano), Brno

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Jean-Louis Raduit de Souches Uno dei condottieri più valenti della Guerra dei Trent’anni all’inizio combattè, da protestante, dalla parte degli ugonotti presso La Rochelle, sua città natale. In seguito lasciò la Francia, arruolandosi nell’esercito svedese. Abbandonò però l’esercito per disaccordi con i superiori e si schierò con gli Asburgo austriaci (1642). L’imperatore Ferdinando III lo nominò capitano della città di Brno nel marzo 1645. Sotto il suo comando, la guarnigione di Brno che contava solo 1 500 uomini (dei quali solo un terzo erano soldati veri e propri) riuscì in quel che sembrava impossibile: difese la città contro 28 000 uomini del generale Torstenson (l’assedio durò dal 3 maggio al 23 agosto 1645). Dopo questo enorme successo, la carriera di Raduit de Souches fu in rapida ascesa; egli fu nominato comandante della Moravia e di Brno e gli fu concesso l’acquisto del feudo di Jevišovice nella provincia di Znojmo (1649). Nella stessa regione egli acquistò pure il castello diroccato di Boskovštejn (1670) e nel 1679 il castello di Plaveč. Nel 1663 venne insignito del titolo di conte. Non facendo affidamento solo sui redditi dei suoi beni, come era d’uso nel suo paese nativo, Raduit intraprese alcune attività. Negli anni Settanta fece costruire a Jevišovka un altoforno e tre fucine. Produceva il ferro lavorato e ordigni per l’esercito. Intendeva far valere il suo istinto d’imprenditore anche a Hluboké Mašůvky. Il sito era conosciuto da tempo per le sue sorgenti di acque curative; Raduit decise di costruirvi una stazione termale, facendo erigere una grande osteria e una nuova chiesa. Per attirare più visitatori, egli regalò alla chiesa

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una rarissima statua della Vergine Maria de Foi. Il conte JeanLouis Raduit de Souches morì nel suo castello di Jevišovice il 12 agosto 1682 all’età di 73 anni. Conformemente alle sue ultime volontà, le sue spoglie furono deposte nella chiesa di S. Giacomo in Brno. La lapide è decorata da una statua in bronzo del comandante inginocchiato. Sulla lapide viene anche riportato l’elenco delle campagne militari più importanti di Jean-Louis de Souches. La salma di Raduit de Souches riposa in un feretro di rame nella cripta sotto la chiesa. Nel castello di Jevišovice possiamo rintracciare un altro ricordo del comandante famoso, e cioè lo stemma sotto l’arcata del cortile. Lo stemma a destra apparteneva a Raduit de Souches, mentre quello a sinistra alla sua prima moglie Anna Elisabetta. Hluboké Mašůvky è un altro luogo dove si è conservato lo stemma di Raduit e di sua moglie (quella seconda di nome Anna Salomè). A commemorare il trionfo del comandante nella difesa di Brno è un suo busto, situato a destra della strada d’accesso principale nel castello dello Spielberg. Seguendo le tracce di Raduit de Souches nella Moravia meridionale Chiesa di S. Giacomo, Brno Palazzo dei Signori di Lipá, Brno Collina della chiesa dei SS. Pietro e Paolo (Petrov): lo stemma in pietra collocato sulla parete presso l’ingresso della residenza vescovile e una targa commemorativa in pietra a forma di cartoccio sulla parete della casa n. 6 in Petrov Chiesa della Visitazione della Beata Vergine Maria, Hluboké Mašůvky Castello e museo, Jevišovice Castello e museo di Spielberg, Brno Castello di Boskovštejn Castello di Plaveč

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Carlo di Liechtenstein Il luogotenente delle terre ceche dopo la battaglia della Montagna Bianca (e quindi il secondo uomo più importante del Paese dopo l’imperatore) fu un personaggio pieno di contraddizioni. Da un lato, il suo nome fu legato all’esecuzione dei ventisette nobili cechi (avendo egli stesso firmato la loro condanna) e all’esodo delle élite intellettuali protestanti, tra cui Comenio; inoltre, egli fu per buona parte un opportunista. D’altro lato, non possono passare inosservati i suoi successi nel campo politico, diplomatico ed economico. Fu proprio lui a promuovere il potere dei Liechtenstein i quali costituivano, nella loro “età d’oro”, la casata nobile più potente del paese. Anche dopo la morte del conte Carlo, i membri della casata, fedeli agli Asburgo, occuparono posizioni di spicco nella monarchia danubiana e, fra l’altro, intervennero in qualità di generali nelle guerre con Napoleone. A testimoniare i loro trionfi è p.e. l’affascinante paesaggio culturale di LedniceValtice. I Liechtenstein stavano trasformando per secoli i dintorni di entrambi i castelli in un compatto complesso paesaggistico. Il paesaggio culturale di Lednice-Valtice figura dal 1996 tra i siti patrimonio dell’umanità dell’Unesco. A Vranov u Brna si trova la cripta della casata, regolarmente visitata dai Liechtenstein, il cui stemma funge dal 1709 anche da stemma statale del loro principato nelle Alpi. Ancora oggi i Liechtenstein si limitano però solo alle visite a Vranov: infatti, il patrimonio della famiglia nelle terre ceche fu confiscato nel 1945 e la casata abbandonò il paese. Seguendo le tracce dei Liechtenstein nella Moravia meridionale Paesaggio culturale di Lednice-Valtice Tomba dei Liechtenstein, Vranov u Brna

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Silvio Pellico Poeta, drammaturgo, narratore e giornalista italiano (17891854) fu imprigionato nello Spielberg di Brno dal 1822 al 1830. Vi giunse in quanto condannato per le attività nella compagnia segreta rivoluzionaria patriottica dei carbonari che miravano alla liberazione dell’Italia dall’egemonia straniera. Dopo le guerre napoleoniche, l’Italia rimaneva un paese frantumato in cui l’Austria e la Francia condividevano il potere. Il destino dell’Italia veniva in pratica deciso dal principe di Metternich. Pellico, letterato conosciuto, fu arrestato nell’ottobre 1820 e in seguito condannato alla pena di morte per aver partecipato a una cospirazione contro l’Austria. All’ultimo momento, la pena gli fu commutata da un decreto imperiale in 15 anni di carcerazione pesante nello Spielberg. I detenuti vi vissero momenti crudeli: avevano le gambe legate da catene, pativano il freddo e la fame. In base a una grazia imperiale, Pellico fu rilasciato dopo otto anni di martirio nello Spielberg. Egli descrisse le sue esperienze delle allora carceri austro-ungariche nel libro Le mie prigioni. Il soggiorno dei detenuti carbonari nello Spielberg di Brno viene ricordato dalla targa commemorativa del 1922, affissa sul muro del castello vicino all’entrata della casamatta, e dal monumento ai martiri italiani, fatto erigere ai piedi dello Spielberg dal comitato di Brno della Società Dante Alighieri. Spielberg è perciò un luogo ricercato di pellegrinaggio dei turisti italiani che visitano Brno. Pellico, il più conosciuto detenuto carbonaro, diede il nome a una via nella Vecchia Brno. Seguendo le tracce di Silvio Pellico nella Moravia meridionale Targa commemorativa, monumento e cella commemorativa di Silvio Pellico Museo della città di Brno nel castello dello Spielberg Via Pellicova, Brno

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Tomáš Garrigue Masaryk Le radici di Tomáš Garrigue Masaryk – il più importante personaggio della storia ceca moderna, il primo presidente della Cecoslovacchia, filosofo, pedagogo, uomo politico, studioso, scrittore e giornalista ceco – affondano nel sud della Moravia. Masaryk nacque il 7 marzo 1850 a Hodonín. Sua madre Terezie Kropáčková proveniva da una famiglia di madrelingua tedesca, mentre il padre Jozef Masárik proveniva da una famiglia slovacca. Il padre di Masaryk lavorava da cocchiere presso i poderi imperiali nella provincia di Hodonín e la famiglia perciò cambiava spesso dimora. L’infanzia di Tomáš Masaryk fu quindi legata a Čejkovice, Hodonín, Mutěnice e Klobouky u Brna, cittadine della regione chiamata Slovácko. Da ragazzino dell’età di sei anni, egli giunse in Čejkovice dove visse per sei anni, frequentando la scuola locale. Una targa commemorativa fu collocata nel 1933 sulla casa in cui i Masaryk abitarono. L’interno della casa presenta una mostra stabile dedicata alla vita di Masaryk. Dopo aver frequentato per due anni la scuola inferiore di Hustopeče, gestita dagli scolopi, il quindicenne Masaryk passò al secondo anno del Liceo Tedesco di Brno. Che la scuola di Hustopeče fosse stata frequentata dal 1861 al 1863 anche da

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Masaryk, viene ricordato dalla targa commemorativa che è stata affissa sulla facciata dell‘edificio nel 1994. I genitori di Masaryk furono sepolti nel cimitero di Hustopeče. Suo fratello, Ludvík Masaryk, possedeva negli anni 1880-1889 una tipografia in Hustopeče e pubblicava il settimanale Auspitzer Wochenblatt. Il giovane Masaryk si mantenne agli studi di Brno prevalentemente con le proprie forze. Nell’edificio sontuoso del Liceo Tedesco di Brno in piazza Komenského náměstí risiede oggi l’Accademia di musica Janáček. Da studente, Masaryk abitò in tre case di Brno: dapprima nella casa n. 12 in via Velká Nová (l´odierna via Lidická), poi nella casa n. 153 in via Nová Veselá (l´odierna via Česká), mentre durante il suo ultimo anno di studi in Brno, l’allora dicianoveenne studente Masaryk visse in subaffitto nella casa n . 28 in via Františka Josefa (l’odierna via Milady Horákové). Nel 1869 Masaryk lasciò Brno per Vienna. Masaryk si inserì nella vita politica e sociale già ai tempi della monarchia austriaca. Durante la Grande guerra egli organizzò la resistenza antiaustriaca che mirava alla costituzione di un’indipendente Repubblica Cecoslovacca. Nel 1878 Masaryk sposò l’americana Charlotte Garrigue. Egli visitò alcune volte Brno anche in carica come presidente della Cecoslovacchia. Importante fu la sua visita alla capitale della regione e alla mostra della cultura contemporanea nell’area fieristica, avvenuta nel 1928. Nel suo periodo presidenziale, egli venne frequentemente accolto in Moravia, soprattutto a Židlochovice. Soggiornò sei volte nel castello di Židlochovice che divenne sua sede ufficiale presidenziale in Moravia. Per motivi di età avanzata, Masaryk diede le dimissioni da Presidente nel 1935. Seguendo le tracce di Tomáš Garrigue Masaryk nella Moravia meridionale Museo Masaryk, p.zza Zámecké náměstí, Hodonín Castello-sede presidenziale, Židlochovice Iistituto professionale, già scuola inferiore degli scolopi, p.zza Masarykovo náměstí, Hustopeče Casa di T. G. Masaryk, Čejkovice Giardino botanico della Facoltà di Scienze dell’Università Masaryk, Brno Targa commemorativa, Accademia di musica Janáček (JAMU), p.zza Komenského náměstí 6/04 (vi frequentò il liceo) Torre Masaryk dell’indipendenza – museo con una torre panoramica, Hořice Museo e galleria di Hustopeče

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Domicili a Brno: via Velká Nová n. 12 (nel 1865, l´odierna via Lidická n. 4) via Neufröhlichergasse n. 153 (l´anno scolastico 1866/1867, l´odierna via Česká n. 14) targa commemorativa in via Franz-Josef-Strasse (l´anno scolastico 1868/1869, l´odierna via Milady Horákové n. 28)


NapoleonE Bonaparte Durante le sue campagne in Moravia l’imperatore francese Napoleone I, uno dei comandanti più significativi della storia mondiale, vi lasciò molte tracce. Non si tratta solo di monumenti eretti nei luoghi di battaglia, di ricchissima arte popolare ispirata alla battaglia di Austerlitz o di ricostruzioni tradizionali delle scene di battaglia, ma anche di una vasta gamma di cognomi francesi cechizzati. Questi furono introdotti dai soldati che non tornarono con il rinomato comandante in patria e si insediarono in Moravia. Per quanto riguarda la storia delle guerre napoleoniche, due campagne furono importanti per la Moravia: la prima del 1805 culminò con la famosa battaglia dei tre imperatori ad Austerlitz, la seconda del 1809 fece da eco a un’altra battaglia, vinta dall’esercito francese presso Wagram. Napoleone arrivò in Moravia nel novembre 1805, inseguendo l’esercito austriaco e quello russo comandato dal generale Kutuzov. Dopo aver vinto la battaglia presso Hollabrunn nella Bassa Austria, Napoleone raggiunse Znojmo dove alloggiò nel palazzo Ugart in piazza Horní náměstí (nell’odierno albergo Napoleon). Pochi giorni dopo fu a Brno e soggiornò nel Palazzo dei Luogotenenti. La battaglia vittoriosa del “Grande esercito” di Napoleone si svolse il 2 dicembre fra Brno e la cittadina di Austerlitz. Scoppiata un’altra guerra franco-austriaca, Napoleone occupò di nuovo la città di Brno nel 1809. Nel parco Lužánky si svolsero addirittura i grandi festeggiamenti del suo compleanno. Stipulata un’altra pace, Napoleone diede l’ordine di distruggere una parte delle fortificazioni dello Spielberg. I bastioni in questione sono stati ormai ricostruiti.

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Volendo percorrere i momenti più importanti dell’antica storia di guerre nel campo di battaglia di Austerlitz, possiamo magari cominciare con il Monumento alla pace sulla collina di Prace. È qui, nel pieno centro del campo di battaglia di allora, che fu decisa la sorte della battaglia. Più di cento anni dopo la battaglia vi fu eretto, in stile liberty, un monumento-museo ai caduti nella battaglia, la cui mostra multimediale, allestita recentemente, offre ai visitatori informazioni e un’insolita esperienza. Da lì si gode anche una vista perfetta del territorio della battaglia. In lontananza si può scorgere pure il colle di Žuráň dal quale Napoleone orchestrava le mosse delle sue truppe, o il colle di Santon, punto di appoggio per l’artiglieria francese. Prendendo la vecchia strada imperiale che porta da Brno a Olomouc, ci sposteremo da Žuráň e Santon alla vecchia stazione postale di Pozořice, ufficio postale in cui Napoleone aveva incontrato i suoi marescialli prima della battaglia e in cui sostava, durante la battaglia, lo stato maggiore del generale russo Bagration. Nei dintorni della stazione postale si svolsero combattimenti feroci e la notte dopo la sua vittoria Napoleone vi trattò con il conte di Liechtenstein, parlamentare austriaco. Possiamo concludere il nostro viaggio per i luoghi della battaglia nella cittadina di Austerlitz (Slavkov u Brna) dalla quale la battaglia prese il nome e nel cui castello monumentale fu firmato l’armistizio finale. Seguendo le tracce di Napoleone Bonaparte nella Moravia meridionale Monumento ai caduti nella battaglia e la mostra multimediale “La battaglia dei tre imperatori. Slavkov/Austerlitz 1805”, Monumento alla pace, Prace Castello e la presentazione della battaglia, Slavkov u Brna Vecchia stazione postale presso Pozořice Diorama della battaglia, Tvarožná Residenza estiva dei Mitrovský, Brno Palazzo Ugart in p.zza Horní náměstí (l‘odierno albergo Napoleon), Znojmo Targa commemorativa, Palazzo dei Luogotenenti, p.zza Moravské náměstí 1/02, Brno

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Sir Winston Churchill Il famosissimo politico inglese dalla portata mondiale fu un ospite frequente della Moravia, almeno parlando del periodo all’inizio del XX secolo. Su invito del barone Moritz Arnold de Forest, suo amico, venne tre volte nel castello diroccato di Veveří. De Forest, proprietario del feudo di Veveří e Rosice, visse principalmente in Inghilterra, il che spiega anche quel rapporto stretto con il ministro del commercio dell’impero britannico di allora. Churchill visitò Veveří prima di tutto nell’agosto 1906, poi nel settembre 1907 – quando avrebbe cacciato lepri e fagiani – e alla fine nel settembre 1908 nel suo viaggio di nozze con la moglie Clementine. Gli sposi fecero una sosta anche nel castello di Rosice, anch’esso in proprietà di de Forest. Il soggiorno di Churchill in Veveří viene oggi ricordato da una targa commemorativa, affissa nel 2005 nel passaggio dietro la porta del castello interno. La targa è opera di Otmar Oliva. Seguendo le tracce di Winston Churchill nella Moravia meridionale Castello di Veveří Castello di Rosice

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Karel Absolon Il professor Karel Absolon rientra fra i rappresentanti più conosciuti della scienza ceca. Nato in Boskovice, egli lavorò all’Università Carlo e nel Museo regionale moravo. L’interesse scientifico iniziale del giovane studioso fu rivolto agli studi degli insetti cavernicoli. Raccogliendo la fauna cavernicola, nacque presto in lui la passione per l’esplorazione di caverne e grotte. Entro il 1908 esaminò e documentò la maggior parte delle caverne nella parte settentrionale del Carso moravo e del complesso di grotte a galleria di Rudice. Alcune volte si calò con gli amici nel Macocha, l’abisso più profondo in territorio ceco, e in molte caverne già conosciute riuscì a scoprire l’accesso a nuove ampie sale. Grazie a lui l’abisso di Macocha fu aperto al pubblico. Ancora più importanti furono le sue ricerche archeologiche relative al paleolitico. Egli reputò l’insediamento dei cacciatori dei mammut presso Dolní Věstonice come un’estesa “Pompei paleolitica”, e vi diresse le ricerche archeologiche dal 1924 al 1938. Nel 1925 fu riportata alla luce la Venere di Věstonice. Dal 1925 al 1930 diresse l’esplorazione dell’insediamento dei cacciatori di renne e di cavalli nella caverna di Pekárna. Egli presentò al pubblico i reperti risalenti agli albori della storia umana all’Esposizione della cultura contemporanea di Brno (1928); fu allora che si fece avanti con l’idea di porre in essere il padiglione Anthropos che rimase aperto al pubblico, nella zona fieristica di Brno, fino al 1945. Dopo la seconda guerra mondiale, il padiglione fu ricostruito nel parco del quartiere di Pisárky. Seguendo le tracce di Karel Absolon nella Moravia meridionale Grotte sul fiume Punkva, Ostrov presso Macocha Palazzo Dietrichstein, Brno Padiglione Anthropos, Brno-Pisárky Circolo sepolcrale di uomini illustri nel Cimitero centrale di Brno Targa commemorativa, edificio Rezidence, via Hradní, Boskovice

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Johann Gregor Mendel Incrociando piante, l’abbate del convento agostiniano nella Vecchia Brno giunse, 150 anni fa, a scoperte fondamentali da cui trasse i principi dell’ereditarietà: questi posero le basi per la genetica. I risultati delle ricerche di Mendel vengono oggi applicati soprattutto in medicina ed in altre discipline scientifiche. La casa natale di Johann Mendel, che nacque nel 1822 a Hynčice, si è conservata fino ai nostri tempi e presenta oggi all’interno un piccolo museo. La mostra documenta la sua infanzia e le altre tappe della sua vita. Anche la città di Brno è particolarmente orgogliosa del “suo” Mendel. Il nome di Mendel ha raggiunto rinomanza mondiale e la reputazione dello scienziato viene testimoniata dall’interesse da parte dei visitatori che arrivano nella Repubblica Ceca; di solito desiderano vedere il convento di Brno dove Mendel lavorò e dove si trova anche un suo museo. Mendel raggiunse il convento agostiniano di S. Tommaso nella Vecchia Brno nel 1843 ed accettò il nome di sacerdozio Gregor. Studiò all’Università di Vienna; dopo aver compiuto gli studi insegnò da supplente scienze naturali e fisica a Brno, nella prima scuola inferiore tedesca in via Jánská. Già dal 1854, anno della costruzione di una serra nel giardino del con-

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vento, Mendel faceva sperimentazioni incrociando le piante di piselli (Pisum sativum). In base a questi esperimenti che si protrassero per 10 anni, egli presentò nel 1865, nella seduta del Circolo delle scienze naturali di Brno, il suo scritto-chiave Saggio sugli ibridi vegetali. Nel detto lavoro egli formulò le tre regole che divennero famose come “leggi dell’ereditarietà di Mendel”. Mendel fu anche un apicoltore appassionato e rinomato; nell’areale dell’abbazia si trova tuttora il suo alveare del 1871. Anche la meteorologia suscitò un enorme interesse di Mendel che dedicò a questa disciplina due terzi dei suoi scritti. Nell’area dell’abbazia Mendel svolgeva osservazioni meteorologiche; p.e. fu il primo a dare una descrizione della tromba d’aria che passò sopra Brno nel 1870. Nel 1868 Mendel fu eletto abbate dell’abbazia agostiniana nella Vecchia Brno. Nel 1883 si ammalò gravemente e il 6 gennaio 1884 morì. Fu sepolto nella tomba degli agostiniani nel Cimitero centrale di Brno. Il requiem, eseguito in chiesa, fu diretto dal compositore Leoš Janáček. Seguendo le tracce di Johann Gregor Mendel nella Moravia meridionale Museo Mendel dell’Università Masaryk, Brno Mendelianum, Brno Università Mendel di agronomia e selvicoltura, Brno – busto nell’area dell’università (tra gli edifici A e B) Abbazia agostiniana con la basilica della Vergine Maria Assunta, Brno Targa commemorativa, via Jánská 22/1, Brno Casa n. 42, via Jezuitská, Znojmo

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Prokop Diviš Il monumento con il modello del primo parafulmine d’Europa, opera di Bohuslav Fuchs, presso la chiesa parrocchiale di S. Margherita in Přímětice ricorda Prokop Diviš, eminente studioso e costruttore moravo (al secolo Václav Divíšek) che visse negli anni 1698-1765. Dal 1736 faceva il parroco a Přímětice dove nel suo tempo libero svolgeva sperimentazioni soprattutto con l’elettricità statica. Nel 1754 vi costruì il primo parafulmine d’Europa, anche se nello stesso periodo pure Benjamin Franklin, indipendentemente da Prokop Diviš, giunse alle stesse conclusioni scientifiche. Diviš si dedicò non solo alla ricerca sull’elettricità statica, ma i suoi metodi diedero anche origine all’elettroterapia. Un’altra grande passione del parroco di Přímětice fu la musica. All’epoca, Prokop Diviš meravigliò tutta l’Europa centrale costruendo un ingegnoso e originale strumento musicale multiarmonico, chiamato Denis d’Or. Ci possiamo imbattere in un busto dell’insigne inventore europeo anche in piazza Divišovo náměstí nel centro di Znojmo. Ne è autore J. F. Fischer, rinomato scultore e medaglista, allievo di Otokar Španiel. Nel 1898 l’Istituto di Cultura ceca di Znojmo affisse una targa commemorativa di Diviš nella parrocchia di Přímětice. Nel 1906, un modello dell’apparecchio di Diviš fu eretto nel cortile del castello diroccato di Znojmo dove si conservò per alcuni decenni. Nel 1936 i membri del Circolo dell’unità nazionale fecero costruire un monumento con un modello del parafulmine davanti alla parrocchia di Přímětice. Seguendo le tracce di Prokop Diviš Monumento a Prokop Diviš, Znojmo-Přímětice Monumento con il busto, p.zza Divišovo náměstí, Znojmo Casa di Prokop Diviš e Museo della città di Žamberk Targa commemorativa sul già Liceo dei gesuiti, p.zza Jezuitské náměstí, Znojmo

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Jan Evangelista Purkyně Il più grande naturalista ceco del XIX secolo e il fondatore della fisiologia sperimentale, trascorse una parte sostanziale della sua gioventù nella Moravia meridionale. J. E. Purkyně frequentò dapprima la scuola nella cittadina ceca di Libochovice, suo luogo di nascita ma grazie al suo talento musicale passò come corista già all’età di 11 anni a Mikulov, al liceo gestito dall’ordine cattolico degli scolopi. Dopo aver concluso con successo gli studi liceali, entrò all’età di 17 anni nell’ordine degli scolopi. Il detto ordine gli offrì una buona occasione di diventare insegnante e di dedicarsi alla scienza. Gli scolopi insegnavano la matematica, la filosofia, la fisica sperimentale, coltivando anche scienze naturali, la musica, la pittura e lingue straniere. Il liceo degli scolopi di Mikulov fu la prima scuola del genere che si trovasse a nord delle Alpi. Dopo aver trascorso il noviziato durato un anno a Stará Voda presso i confini della Slesia, Purkyně fu mandato in qualità di insegnante nella scuola di Strážnice. Vi operò dal 1805 al 1806 da chierico con il nome di sacerdozio di Silverius. In suo onore, il liceo di Strážnice porta oggi il suo nome. Seguendo le tracce di J. E. Purkyně nella Moravia meridionale Liceo di Mikulov Liceo di Strážnice

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Thomas Alva Edison La Moravia vanta la testimonianza singolare del leggendario inventore, imprenditore e pioniere dell’utilizzo della corrente elettrica. Nel 1882, infatti, Edison mise a punto l’impianto elettrico del nuovo teatro di Brno. Brno divenne così la prima città europea con un edificio teatrale completamente a elettricità. Quando si stava ideando, prima del 1882, la costruzione del nuovo teatro, progettato da Fellner e Helmer, due architetti viennesi, tutti avevano in mente l’incendio recente del Ringtheater viennese, provocato da una lampada a gas. Nella scelta dell’illuminazione, la corrente elettrica, tuttora non verificata in maniera sufficiente, ebbe la meglio sul gas, comunemente usato in quei tempi. I consiglieri municipali di Brno incaricarono l’azienda parigina di Edison di installare l’illuminazione elettrica. Questa, per la mancanza di esperienza, si rivolse direttamente ad Edison, il quale progettò il prototipo di un cavo sotterraneo per collegare la piccola centrale elettrica a vapore, costruita in via Vlhká, con il teatro che era distante 350 metri. Le 800 lampadine elettriche furono installate da Francis Jehl, assistente di Edison. Una lampadina originale è oggi esposta nella vetrina sotto la scalinata principale del teatro. Nel 1911, Emil Kolben, ex dipendente di Edison e fondatore ceco dell’azienda Kolben-Daněk, invitò il famoso inventore a Praga. Viaggiando da Vienna a bordo della sua automobile, Edison si fermò il 13 settembre a Brno, esaminò le installazioni elettriche del teatro e sembra che ne fosse rimasto molto soddisfatto. Seguendo le tracce di Thomas Alva Edison nella Moravia meridionale Teatro Mahen, Brno Statua (in fase di allestimento) davanti ai grandi magazzini Centrum, Brno

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Ernst Mach Ernst Mach fu uno dei personaggi di spicco della scienza della seconda metà del XIX secolo, soprattutto nel campo della fisica sperimentale. In suo onore venne chiamata “mach” quell’unità di misura (il numero di Mach) che è ben conosciuta a ogni scolaretto curioso che si interessi di aerei o di astronavi. Ernst Mach nacque in Chrlice presso Brno, in quel che era allora il castello arcivescovile (il suo nonno materno vi fu impiegato in qualità di amministratore dei beni arcivescovili). Johann, padre di Mach, aveva 22 anni quando da professore liceale a Praga conobbe la sorella tredicenne di un suo allievo, Emerich Lanhaus, proveniente dalla cittadina di Chrlice. Egli aspettò finché Josefa era cresciuta, e dieci anni più tardi la sposò. Ernst Joseph Wenzel Mach, primogenito dei loro tre figli, nacque il 18 febbraio 1838. Già due anni dopo la sua nascita la famiglia si trasferì nella Bassa Austria. Nonostante questo, il ragazzo frequentò il liceo di Kroměříž, gestito dai padri scolopi. In seguito compì gli studi universitari di fisica e matematica a Vienna. Dal 1867 al 1895 fu professore di fisica all’Università di Praga; in quei 28 anni di attività nelle terre ceche egli produsse praticamente tutta la sua opera fisica. Nel 1938 fu affissa sul castello ex arcivescovile di Chrlice, casa di nascita di Mach, una targa commemorativa di bronzo che andò perduta negli anni di guerra. Nel 1988 essa fu sostituita da una nuova targa. Seguendo le tracce di Ernst Mach nella Moravia meridionale Targa commemorativa sul castello di Chrlice, Brno-Chrlice

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Georg Joseph Kamel Il missionario e botanico gesuita nacque a Brno in una piccola casa vicino alla Porta ebraica. Essa si ergeva allora nei dintorni della principale stazione ferroviaria di Brno. Kamel nacque nel 1661 nella famiglia di Andres Kamel, artigiano specializzato nel taglio di tessuti. All’età di 17 anni, Georg fu ammesso alla scuola missionaria dei gesuiti di Vienna, dopodiché studiò al liceo di Brno. Compiuti gli studi, il Kamel ventunnese entrò nella Compagnia di Gesù, cioè nell’ordine dei gesuiti. Già da giovane provava interesse per la botanica che sfociò nel suo impiego nella farmacia del collegio. Il vecchio collegio gesuita fu demolito nel 1904, eppure non è difficile scoprire dove il gesuita Kamel è vissuto: la via si chiama tuttora Jezuitská (cioè “dei gesuiti”) e vi si trova pure la chiesa gesuita della Vergine Maria. Nel 1578 i gesuiti ottennero la chiesa, già delle monache agostiniane (dette monache di Erburga), e in 15 anni cominciarono a costruirle accanto un nuovo collegio. Nel corso del XVII secolo fu eretto, man mano, un vasto complesso di edifici dei quali si è conservato fino a oggi solo un portale nell’odierna via Mozartova. Ordinato prete nel 1682, Kamel operò, fra l’altro, come farmacista e infermiere negli ospedali di Brno, Jindřichův Hradec e Český Krumlov. Cinque anni più tardi l’ordine lo inviò in qualità di missionario nelle Filippine colonizzate dalla Spagna. Egli aperse la prima farmacia nelle Filippine e vi fondò un grande giardino botanico con erbe medicinali sia europee che locali. Georg Joseph Camel morì il 2 maggio 1706 a Manila, in seguito ad un’acuta malattia intestinale infiammatoria.

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L’apporto di Kamel alla botanica e alla scienza come tale consiste nel suo lavoro sistematico cui si dedicò nell’isola di Luzonu durante il suo soggiorno missionario nelle Filippine. Vi raccoglieva e descriveva la flora farmacologicamente sfruttabile, comunicando le sue conoscenze anche alla Società scientifica londinese. I suoi disegni, apprezzati non solo per la qualità grafico-artistica, ma anche e soprattutto per le loro qualità di documento scientifico, batterono all’epoca tutte le descrizioni specialistiche di allora. Kamel tentò anche di classificare sistematicamente le piante. Fu merito suo se i circoli scientifici d’Europa fecero conoscenza con la flora e la fauna delle Filippine. C’e ben poco da stupirsi che Carlo Linné, prominente naturalista svedese, avesse dato il nome di Kamel a una delle piante più belle dell’Estremo Oriente. Linné chiamò Camellia japonica il cespuglio detto anche “rosa giapponese”. Seguendo le tracce di Georg Joseph Kamel nella Moravia meridionale Chiesa della Vergine Maria Assunta, via Dvořákova, Brno

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Viktor Kaplan Nacque il 27 novembre 1876 nella cittadina austriaca di Mürzzuschlag. Terminati gli studi al Politecnico di Vienna, dopo un breve apprendistato in una fabbrica di motori esplosivi fu impiegato come ricercatore al Politecnico tedesco di Brno. Già allora era vivamente interessato alle turbine idrauliche e allo sfruttamento economico dei corsi d’acqua. La rivoluzione industriale richiedeva sempre più energia, perciò insorsero gli sforzi di sfruttare anche i corsi d’acqua con piccoli dislivelli, non adatti all’uso della turbina Francis che era diffusa allora. In un piccolo laboratorio per turbine, sistemato presso il Politecnico tedesco di Brno, Kaplan realizzò man mano una turbina di tipo completamente nuovo. Abbassando il numero di pale e restringendo il loro profilo, diminuì all’inizio le perdite provocate dall’attrito; in seguito costruì delle pale orientabili che si potevano orientare e adattare alle modificate condizioni di portata mentre la turbina era in esercizio. Ciò rese possibile uno sfruttamento economico anche dei corsi d’acqua dalla portata molto variabile. Dal 1912 al 1914, il professor Kaplan fece brevettare le sue invenzioni principali (cioè la girante radiale, la versione orientabile delle palette mobili, la sistemazione dello spazio

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senza pale tra la girante e il distributore, la creazione delle palette mobili senza compartimenti). La Grande Guerra e le controversie relative ai brevetti fecero sì che le invenzioni di Kaplan fossero sfruttate appena nel 1918, anno in cui le officine e fonderie di Ignác Storek costruirono la prima turbina Kaplan per una filanda di Velm in Bassa Austria. Presto seguì la stipulazione di contratti di licenza per la costruzione delle turbine Kaplan con una serie di imprese riunite nel Kaplanturbinenkonzern internazionale. Le nuove turbine Kaplan furono poi installate in molte centrali idroelettriche, p.e. in Loučná, Rapotín, Kroměříž, Gorizia e Lilla Edet in Svezia. L’impegno lavorativo e la lotta protratta per il riconoscimento delle sue invenzioni sfociarono all’inizio del 1922 in una malattia nervosa cronica del professor Kaplan. Nel 1926, il Politecnico di Praga, in segno di apprezzamento del lavoro di Kaplan, gli conferì il dottorato onorario nelle scienze tecniche. Nel 1931 il professor Kaplan decise di ritirarsi dal Politecnico e si trasferì in un piccolo podere di Rochuspoint in Unteracht am Attersee (Austria) dove mise a posto un’officina e una piccola centrale elettrica. Lì il prof. ing. dott. Viktor Kaplan morì il 23 agosto 1934, poco dopo essere stato insignito dal Politecnico di Brno del dottorato onorario nelle scienze tecniche. Il Museo tecnico di Brno vanta una vasta eredità documentale del prof. Viktor Kaplan e dell’ingegnere Jaroslav Slavík, suo assistente. I 17 cartoni di archivio nascondono gli originali dei brevetti concessi alle invenzioni del prof. Kaplan nei singoli paesi, ma anche il materiale nato nel corso del lavoro scientifico di Kaplan e i documenti relativi alle procedure di brevettaggio. Seguendo le tracce di Viktor Kaplan nella Moravia meridionale Targa commemorativa affissa in occasione del 50° anniversario della turbina Kaplan, Stabilimenti meccanici Šmeral, via Křenová 65c/03, Brno Museo tecnico, Brno

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W. A. Mozart La Moravia meridionale fu fortunata: venne visitata da Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei massimi compositori musicali di tutti i tempi. Del resto, una delle più recenti attrattive turistiche della città di Brno è costituita da una statua del geniale compositore che si trova davanti al teatro Reduta in piazza Zelný trh. La statua, opera di Kurt Gebauer, ricorda il fatto che l’undicenne Mozart, in quei tempi “bambino miracoloso”, diede il 30 dicembre 1767, insieme alla sua sorella maggiore Maria Anna, un concerto proprio nel detto teatro di Brno. A dire il vero, Mozart capitò in Moravia per caso. I Mozart dovevano suonare al matrimonio della figlia dell’imperatrice Maria Teresa. Ma poco prima del matrimonio scoppiò a Vienna un’epidemia di peste alla quale soccombè tragicamente anche la giovane sposa. Preoccupati del possibile contagio, i Mozart partirono perciò verso nord per Brno dove viveva il conte Schrattenbach, fratello del loro mecenate di Salisburgo. Immediatamente dopo proseguirono per Olomouc dove il piccolo Mozart, malaticcio, si curò per quasi due mesi. Il ragazzo geniale però non si diede all’ozio: in quel luogo compose una parte sostanziale della sua sinfonia n.6 in Fa maggiore. Alla vigilia di Natale i Mozart furono di ritorno a Brno, trattenendovisi questa volta per due settimane. La famiglia prese di nuovo alloggio nel palazzo del conte Schrattenbach in via Kobližná. Oggi risiede nel palazzo la Biblioteca Jiří Mahen. A ricordare il soggiorno della famiglia Mozart esiste una targa commemorativa posta sull’edificio. Seguendo le tracce di W. A. Mozart nella Moravia meridionale Teatro Reduta, p.zza Zelný trh, Brno Statua di W. A. Mozart, Zelný trh, Brno Targa commemorativa, palazzo Schrattenbach, via Kobližná n. 4/1, Brno (nell‘ingresso è posta una “palla” di Mozart)

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Otakar Coubine Otakar Coubine nacque il 22 ottobre 1883 nella famiglia di Jan Kubín, libraio di Boskovice. All’età di 15 anni Otakar Coubine fu iscritto all’istituto magistrale, ma vivendo già allora per la pittura, egli strappò ai genitori il permesso di studiare la scultura a Hořice. Nel 1900, Otakar Coubine si iscrisse all’Accademia di Praga. Dopo gli studi, egli guadagnò i primi soldi disegnando la documentazione nelle spedizioni speleologiche di Karel Absolon nel Carso moravo. Partito per Francia nel 1912, si trasferì più tardi in Provenza. Rivelò ai francesi il fascino del paesaggio di Provenza le cui pitture resero famoso il suo nome negli anni Venti e Trenta. Nel dopoguerra ricevette la visita in Provenza anche da Pablo Picasso che sostenne Coubine nel suo concetto neoclassico di pittura. Nel 1951 Coubine tornò con la sua seconda moglie in Cecoslovacchia. Di solito passavano l’inverno a Praga e d’estate soggiornavano a Boskovice, città natale di Coubine, la quale diede a disposizione al suo cittadino famoso un appartamento nella c.d. residenza presso il castello. Nell’ottobre 1964 i coniugi lasciarono per l’ultima volta la Cecoslovacchia per la Francia e non fecero più ritorno. Coubine morì a Marsiglia e fu sepolto nella cittadina di Apt da dove proveniva la sua seconda moglie Berthe. Seguendo le tracce di Otakar Coubine nella Moravia meridionale Monumento con busto nel sito dove stava la sua casa natale, il parco in via kpt. Jaroše, Boskovice Targa commemorativa affissa sull’edificio della c.d. Residenza (in cui abitò), via Hradní, Boskovice Galleria Otakar Kubín, p.zza Masarykovo náměstí 1/3, Boskovice

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Alfons Mucha Il pittore esponente dell’Art Nouveau e il decoratore ceco di fama mondiale nacque il 24 luglio 1860 a Ivančice nella famiglia di Ondřej Mucha, attendente giudiziario. Fu messo al mondo nell’ala posteriore dell’edificio del Tribunale di Ivančice. Proprio lì è oggi situato il suo museo. Era uno dei sei figli di Ondřej Mucha. Sin da bambino mostrò un talento artistico. Nel 1872 cominciò a frequentare il Liceo Slavo in Brno; dotato non solo di un senso pittorico, ma anche di quello musicale, ebbe entrate supplementari come vocalista nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo sulla collina di Petrov. Nel 1877 Alfons Mucha tornò a Ivančice dove il padre gli procurò un posto di segretario giudiziario. L’anno seguente Alfons tentò invano di essere ammesso agli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Praga. In quel periodo allestiva rappresentazioni teatrali, disegnava le quinte e i manifesti, progettava biglietti d’invito. Nell’autunno del 1879 Alfons Mucha partì per Vienna dove lavorò da disegnatore di scenografie teatrali. Il Ringtheater, il cliente più importante del suo datore di lavoro, fu distrutto dall’incendio nel 1881 e Mucha, il dipendente più giovane, fu licenziato. Soggiornò in seguito a Mikulov dove si manteneva, fra l’altro, eseguendo ritratti. Il talento di Mucha colpì il conte Khuen-Belasi il quale gli affidò la decorazione pittorica del castello di Emmahof presso Hrušovany nad

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Jevišovkou e anche quella del castello diroccato di Gandegg in Tirolo. Il conte era talmente entusiasta dei lavori di Mucha da sostenerlo economicamente nei suoi studi all’Accademia di Monaco e alle accademie Julian e Colarossi di Parigi. L’anno 1894 segnò la svolta decisiva nella sua vita: più o meno per caso fu incaricato da Sarah Bernhardt, attrice francese, a creare un manifesto. Mucha superò l’esame e vinse un contratto in esclusiva per i sei anni seguenti. Fra l’altro, disegnava per l’attrice gli abiti e le pettinature. Lo stile decorativo, da lui usato, ricevette addirittura il suo nome. I francesi lo chiamarano le styl Mucha e lo assunsero a simbolo dell’Art nouveau. Alfons Mucha divenne artista di fama mondiale in quanto pittore, grafico, ideatore di manifesti, gioielli ed oggetti decorativi. Nel 1904 partì per gli Stati Uniti dove prese parte al movimento patriottico slavo. Allora nacque in lui l’idea di un’Epopea slava, sua grande opera conclusiva. Cominciò a realizzarla dopo il suo ritorno in Boemia nel 1910, terminandola nel 1928. L’Epopea slava è costituita da 20 tele monumentali che rappresentano scene tratte dalla storia del popolo ceco e dalla storia di altre nazioni slave. Dal 1963, l’Epopea slava è in mostra nel castello di Moravský Krumlov. Merita una menzione pure il fatto che Mucha disegnò banconote e francobolli per la Cecoslovacchia indipendente. Alfons Mucha morì il 14 luglio 1939 a Praga. Seguendo le tracce di Alfons Mucha nella Moravia meridionale Epopea slava, il castello di Moravský Krumlov Museo Alfons Mucha, Ivančice Nel 1935, una traga commemorativa fu collocata sull’edificio dell’odierno albergo Tanzberg di Mikulov; essa fu distrutta dai nazisti. La nuova targa commemorativa è opera di Nikos Armutidis. Liceo slavo, l’odierno liceo in via Kpt. Jaroše, Brno Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, Brno Museo della provincia di Brno, Museo di Ivančice

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Bohumil Hrabal Lo scrittore più conosciuto della moderna letteratura cecoslovacca del XX secolo nacque a Brno, nel quartiere di Židenice (1914). Sulla sua casa natale in via Balbínova fu affissa, nel 2004, una targa commemorativa. Sua madre Marie Kiliánová era una ragazza-madre, ed egli visse a Židenice i primi tre anni della sua vita. Al battesimo gli fece da padrino František Hrabal, commerciante di limonate. Costui divenne, due anni più tardi, suo padre adottivo. A parte la vita nella periferia di Brno, il giovane Hrabal conobbe anche un ambiente completamente diverso, e cioè quello della villa di Obřany che apparteneva allo zio Bohuslav Kilián il quale amava circondarsi di rappresentanti dell’élite intellettuale di allora. L’influenza dello zio Kilián sulla carriera letteraria successiva di Hrabal fu fondamentale. Gli Hrabal si trasferirono poi a Polná e in seguito a Nymburk dove František (presente nei romanzi di Hrabal come Francin) divenne contabile in una fabbrica di birra. Il giovane Hrabal tornò però ancora per un po’ a Židenice. Nel settembre 1925 cominciò a frequentare la prima classe del Liceo ceco a Brno (l’odierno Liceo di Brno in via Kapitána Jaroše). Ma subito nel primo anno scolastico egli fu bocciato e dovette ripetere la prima classe, sotto il controllo dei genitori, nel liceo statale di Nymburk. Da adulto, Bohumil Hrabal non tornò a Brno quasi mai. Morì a Praga il 3 febbraio 1997 in seguito a una caduta dalla finestra del quinto piano dell’ospedale Bulovka. Seguendo le tracce di Bohumil Hrabal nella Moravia meridionale Targa commemorativa, via Balbínova 47/01 Monumento: via Balbínova 53/01, il parco in fondo alla via

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Robert Musil Scrittore austriaco, rinnovatore del romanzo moderno europeo, trascorse una parte della sua gioventù a Brno. Quando aveva 11 anni, suo padre Alfred ottenne la cattedra di professore presso il Politecnico di Brno dove si trasferì con tutta la sua famiglia. Abitarono in via Jaselská: il loro soggiorno viene ricordato da una targa commemorativa. Musil vi trascorse più di dieci anni della sua infanzia e giovinezza, tornando nella casa dei suoi genitori solo alla loro morte, avvenuta nel 1924. Da parte del padre, la famiglia aveva radici morave: il bisnonno di Robert era proprietario di un piccolo podere a Rychtářov presso Vyškov. Il giovane Musil frequentò la scuola inferiore in via Eliščina (l’odierna via Husova) a Brno, e più tardi anche il già menzionato Politecnico. Robert Musil viene oggi considerato, nell’ambiente da madrelingua tedesca, uno dei maggiori scrittori e pensatori della prima metà del Novecento. Il romanzo monumentale L’uomo senza qualità (trad. it. 1956) rimase incompiuto, eppure il suo autore riuscì a tracciare in esso una mappa perfetta della crisi della cultura moderna europea. Robert Musil morì in condizioni misere nel suo esilio svizzero ai tempi della seconda guerra mondiale. Seguendo le tracce di Robert Musil nella Moravia meridionale Targa commemorativa, via Jaselská 10 (già via Augustiánská), Brno altri indirizzi di Brno: via Tivoli 29, l’odierna via Jiráskova 29 (1891-1894), via Údolní 28 (1894-1897)

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Leoš Janáček La vita di Leoš Janáček, compositore del XX secolo riconosciuto in tutto il mondo, fu legata a Brno. Janáček viene apprezzato soprattutto per la melodicità insolita, basata sulla musica popolare delle regioni morave, soprattutto di quelle di Slovácko e Lašsko, e sulle c.d. intonazioni delle parlate. È conosciuto nel mondo soprattutto grazie alle sue opere liriche, all’opera orchestrale-vocale Messa glagolitica, alla Sinfonietta, al poema sinfonico Taras Bulba e alle composizioni da camera, specialmente i quartetti per archi. Non a caso, il teatro lirico di Brno porta il suo nome. Leoš Janáček, uno dei fenomeni più originali della moderna musicale ceca e mondiale, nacque il 3 luglio 1854 nella cittadina di Hukvaldy nella Moravia nordorientale. Nel 1865, i suoi genitori, che non erano benestanti, mandarono il piccolo Leoš alla fondazione presso il convento agostiniano di Brno. Nel 1869 cominciò a frequentare l’istituto magistrale che risiedeva nell’edificio dell’odierna Facoltà di architettura in via Poříčí. Janáček suppliva Pavel Křížkovský nella funzione di direttore del coro nella basilica di Vecchia Brno, e costui lo raccomandò agli studi presso la scuola d’organo di Praga. Egli proseguì gli studi musicali a Lipsia e a Vienna.

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Leoš Janáček sposò Zdeňka Schulzová, sua allieva sedicenne. I giovani sposi abitarono prima in via Měšťanská (l’odierna via Křížová) nella Vecchia Brno. Dopo la nascita della figlia Olga, avvenuta il 15 agosto 1882, abitarono in piazza Klášterní náměstí (l’odierna piazza Mendlovo náměstí) n. 2. Era lì che nacquero le prime grandi composizioni di Janáček, lì nacque e morì Vladimír, figlio di Janáček (1888-1890), lì il compositore stava portando a termine nel 1903 La sua figliastra mentre la sua amatissima figlia Olga stava morendo. Janáček visse i suoi anni compostivi più fertili (1910-1928) nella casa di giardino presso la scuola d’organo di allora. Oggi vi è collocata l’odierna mostra dedicata all’opera di Janáček. Essa comprende lo studio originale di Janáček con il pianoforte e una mostra moderna, collocata in un’altra parte della casa, che offre informazioni base, sotto forma di testi e immagini, sulla vita del compositore e ricorda le sue composizioni più conosciute. Il visitatore può anche ascoltare brani musicali e guardare documentari. Leoš Janáček morì il 12 agosto 1928 nell’ospedale di Ostrava in seguito a una polmonite. Fu sepolto nel Cimitero centrale di Brno. Seguendo le tracce di Leoš Janáček nella Moravia meridionale Museo Leoš Janáček, Brno Area dell’amministrazione locale e della scuola elementare, Kozlovice Targa commemorativa, convento nella Vecchia Brno, p.zza Mendlovo náměstí 1/7, Brno (dove Janáček crebbe dal 1865) Targa commemorativa, Istituto per la formazione degli insegnanti, via Poříčí 5/01, Brno (Janáček vi insegnò dal 1878 al 1904) Casa natale di Leoš Janáček, Hukvaldy Monumento a Janáček, Štramberk

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Hugo Haas e Pavel Haas Hugo Haas, famoso attore e regista ceco, nacque il 18 febbraio 1901 a Brno nella famiglia di Zikmund Haas, commerciante di calzature. In una Brno fortemente germanizzata, il piccolo imprenditore ebreo si riteneva ceco ed entrambi i suoi figli, Pavel e Hugo, frequentarono scuole ceche. Pavel, il maggiore, studiò al Conservatorio composizione musicale presso Leoš Janáček, mentre Hugo, il minore, voleva diventare un cantante. Abitavano in via Biskupská vicino alla cattedrale dei SS. Pietro e Paolo. Conclusi gli studi al Conservatorio, Hugo fu ingaggiato dal Teatro nazionale di Brno. Nel 1925 divenne membro della compagnia stabile del Teatro nazionale di Praga. Ai tempi della “prima repubblica cecoslovacca” (1918-1938) divenne celebre soprattutto per i suoi ruoli cinematografici. Nel 1939 fu licenziato dal teatro per motivi razziali e in aprile fuggì con la moglie Bibi negli Stati Uniti. Hugo Haas si affermò in America non solo come attore hollywoodiano, ma anche come sceneggiatore, regista e produttore. Morì il 1 dicembre 1968 a Vienna; il vaso con le sue ceneri fu deposto, conformemente al suo desiderio, accanto a quelle di sua madre nel cimitero ebraico di Brno. Suo fratello Pavel, rilevante compositore musicale, rimase nel protettorato occupato dai tedeschi. Alla fine del 1941 fu deportato a Terezín e poi da lì ad Auschwitz, dove morì nel 1944 in una camera a gas. Il 29 aprile 1997 fu affissa una targa commemorativa dei fratelli Haas sull’edificio n. 8 in via Biskupská dove entrambi gli artisti avevano vissuto con i loro genitori. Seguendo le tracce di Hugo e Pavel Haas Tomba nel cimitero ebraico di Brno Targa commemorativa, via Biskupská 8, Brno

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Marie von Ebner-Eschenbach Maria von Ebner-Eschenbach, grande scrittrice morava di madrelingua tedesca, nacque il 13 settembre 1830 nel castello di Zdislavice nella provincia di Kroměříž. Proveniva dall’antica famiglia morava dei Dubský; all’età di 16 anni sposò il cugino Moriz von Ebner Eschenbach, fisico e chimico al servizio dell’esercito austriaco. I coniugi passarono gli anni 1851-1863 a Louka presso Znojmo dove fu trasferita l’Accademia del genio civile in cui Moriz faceva il professore. I due si recavano però spesso anche al castello di Lešná presso Valašské Meziříčí dove Maria andava a trovare sua nipote, e anche nella sede dei Dubský, il castello di Lysice in cui è allestita oggi una mostra stabile dedicata alla scrittrice, tuttora particolarmente amata in Austria. La mostra è collocata in due sale dell’edificio antestante il castello. La prima sala funge da museo letterario della scrittrice, mentre la mostra nella seconda sala ricorda il teatro del castello di Lysice dove avevano luogo rappresentazioni fino al 1902, anno in cui fu distrutto, insieme con i costumi e le quinte, da un incendio. Il teatro fu la grande passione di Maria von Ebner-Echenbach la cui fama è però dovuta piuttosto all’opera narrativa. Per la sua attività letteraria ella fu insignita nel 1898 dall’imperatore Francesco Giuseppe della Croce onoraria per la letteratura. Un anno più tardi ricevette il dottorato onorario dell’Università di Vienna. Maria von Ebner-Eschenbach morì il 12 marzo 1916 e fu sepolta nella tomba di famiglia dei conti Dubský nel castello di Zdislavice. Seguendo le tracce di Maria von Ebner-Eschenbach Mostra stabile, Lysice Tomba classicheggiante dei Dubský, Zdislavice presso Zdounky Convento, Louka presso Znojmo Castello, Lešná presso Valašské Meziříčí

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Magdalena Kožená Magdalena Kožená è nata a Brno da un padre matematico e una madre biologa. Agli inizi ha frequentato una scuola popolare d’arte e ha cantato nel coro di bambini Kantiléna. In origine voleva studiare pianoforte al Conservatorio di Brno, ma il destino ha deciso altrimenti: prima degli esami d’ammissione si era ferita alle mani durante una lezione di educazione fisica. Poi ha superato con successo gli esami nella sezione di canto. Alla fine ha terminato, nel 1991, gli studi al Conservatorio sia nella disciplina del canto, sia nella disciplina del pianoforte. Dal 1991 al 1995 ha poi proseguito gli studi presso l’Accademia di musica di Bratislava. La VI edizione del Concorso internazionale Mozart, svoltasi nel 1995 in Salisburgo, le ha portato il primo successo internazionale: ella ha conquistato il premio per la categoria canto e si è affermata prima vincitrice assoluta al prestigioso concorso. Il suo successo non ha fatto clamore nel suo paese d’origine, ma le ha fruttato un ingaggio presso la Volksoper di Vienna. Da allora la cantante attira l’attenzione dei maggiori teatri lirici europei e mondiali. La mezzosoprano di Brno del calibro mondiale ritorna nella sua città natale tutte le volte che il tempo glielo permette, per trovare sua madre e gli amici. Vive a Berlino con il marito Simon Rattle, rinomato direttore d’orchestra inglese, e con i figli Jonáš e Miloš. Non nasconde la sua predilezione per autori rinascimentali e barocchi, per la pittura e poesia, e da tempo promuove all’estero la musica ceca a morava. Seguendo le tracce di Magdalena Kožená Conservatorio, Brno Besední dům (Casa di cultura ceca), Brno

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Milan Kundera Il romanziere, drammaturgo, poeta, traduttore e saggista ceco attualmente più conosciuto al mondo è nato in Brno il 1 aprile 1929 nella famiglia di Ludvík Kundera, musicologo ed il primo rettore dell’Accademia di musica Janáček. Ha frequentato il liceo in via Kpt. Jaroše a Brno. Dopo l’esame di maturità ha cominciato a studiare, nel 1948, le lettere e l’estetica presso la Facoltà di Lettere dell’Università Carlo, ma dopo due semestri è passato all’Accademia delle arti cinematografiche. Terminati gli studi, ha cominciato a insegnare all’Accademia la letteratura mondiale: dapprima da assistente, dal 1958 da assistente specializzato e dal 1964 da professore associato. Fino all’età di 25 anni si è però dedicato anche agli studi di musica, composizione e pianoforte. Ha insegnato alla facoltà cinematografica dell’Accademia fino al 1970, anno in cui è stato licenziato in quanto “persona politicamente non gradita”. Nel 1975 se ne è andato in Francia. Dopo aver pubblicato il romanzo Il libro del riso e dell’oblio (1979) in cui il presidente Gustáv Husák viene designato “il presidente dell’oblio”, gli è stata tolta la cittadinanza cecoslovacca. È rimasto perciò in Francia dove ha in seguito ottenuto una nuova cittadinanza. Ha lavorato all’Università di Rennes e dal 1980 all’École des Hautes Études a Parigi in qualità di professore ordinario. Evita diligentemente i mass media, perciò non si sa quasi nulla di lui, a parte il fatto che vive a Parigi con la moglie Věra, ex annunciatrice televisiva di Brno. Dopo il 1989 ha visitato la sua città natale, ma in maniera che è tipica di lui: cioè in incognito. Seguendo le tracce di Milan Kundera nella Moravia settentrionale Liceo in via Kpt. Jaroše, Brno

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Ludwig Mies van der Rohe Il rinomato architetto e designer tedesco non è un personaggio che affondi le sue radici nella Moravia meridionale. Vi lasciò però un’opera che è un gioiello dell’architettura moderna di portata mondiale. Ovviamente stiamo parlando della villa Tugendhat in via Černopolní n. 45, iscritta nella lista del patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Mies lavorò sul progetto della famosa villa di Brno dal 1928 al 1930. La casa fu fatta costruire dai coniugi Tugendhat: sia Fritz che Greta provenivano dalle famiglie di illustri industriali tessili di origine ebrea che vivevano in Moravia e a Brno. I Tugendhat desideravano “una casa dalle forme chiare e semplici”. Mies adempì magnificamente a tale compito, essendosi servito di materiali di lusso e di tecnica moderna. La villa, con snelli pilastri di sostegno in acciaio, l’aria condizionata, una parete decorativa in una rara onice e con finestre che partono dal soffitto per incastrarsi meccanicamente nel pavimento, è un’opera perfetta dal punto di vista tecnico ed estetico. La famiglia cominciò ad abitare nella villa nel dicembre 1930. Potè utilizzarla solo fino al maggio 1938 quando sfuggì ai nazisti recandosi in Svizzera e poi in Venezuela. Dopo la guerra, la villa fu adoperata come scuola di danza e centro di riabilitazione. Dal 1981 al 1985 l’edificio fu riadattato e ristrutturato ai fini di rappresentanza della città. Dal 1994 la villa è aperta al pubblico. Seguendo le tracce di Mies van der Rohe nella Moravia meridionale Villa Tugendhat, via Černopolní 45, Brno

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Bohuslav Fuchs Bohuslav Fuchs - architetto eccellente, urbanista, pedagogo e artista figurativo – fu un eminente rappresentante del razionalismo ceco, della c.d. scuola architettonica di Brno. I suoi edifici di avanguardia contribuirono a trasformare Brno in una metropoli moderna, e per il loro valore concettuale e artistico rientrano fra le opere eterne dell’architettura moderna ceca. Nato a Všechovice pod Hostýnem, egli si stabilì a Brno nel 1923, accettando l‘invito a lavorare nell’Ufficio edile della città di Brno. Nel 1925, Fuchs assunse l’incarico di direttore di una sezione dell’Ufficio edile, svolgendolo fino al 1929. In quel periodo diede vita alle sue opere decisive: il caffè Zeman, i bagni pubblici a Zábrdovice, la Casa dello studente Masaryk in via Cihlářská, la Banca morava in piazza náměstí Svobody (insieme a Arnošt Wiesner), la Casa Eliška Machová nel vicinato della scuola Vesna, il padiglione della città di Brno per l’Esposizione della cultura contemporanea, tenutasi nella zona fieristica di Brno, e soprattutto l’albergo Avion in via Česká, il progetto-capolavoro confrontabile con la produzione degli architetti mondiali. Verso la fine della “prima repubblica cecoslovacca” (1918-1938) realizzò anche il palazzo del Comando militare regionale in via Kounicova e quello dell’Ufficio postale adiacente alla stazione ferroviaria. Il professor Bohuslav Fuchs fu sepolto nel circolo sepolcrale di uomini illustri nel Cimitero centrale di Brno. In occasione della 100a ricorrenza della sua nascita (1995), un monumento a Fuchs fu eretto nel piccolo parco sull’incrocio delle vie Neumannova e Lipová in Pisárky. Seguendo le tracce di Bohuslav Fuchs nella Moravia meridionale Albergo Avion in via Česká, Brno Caffè Zeman, Brno Bagni pubblici a Zábrdovice, Brno Casa dello studente Masaryk in via Cihlářská, Brno Banca morava in p.zza náměstí Svobody, Brno

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Dušan Samo Jurkovič Architetto, disegnatore di mobili ed etnografo slovacco fu un eminente rappresentante dell’architettura in stile Liberty. Creò uno “stile nazionale” molto particolare che fu notevolmente influenzato dall’architettura popolare. Le radici dell’inclinazione di Jurkovič a lavorare con forme popolari vanno cercate nel suo retroterra familiare; suo padre era un rinomato patriota slovacco, mentre sua madre era una conoscitrice di arte popolare. Dopo aver studiato a Vienna ed aver fatto il praticantato a Martin in Slovacchia e a Vsetín, egli operò dal 1896 da architetto autonomo a Brno. Da impulso per il suo trasferimento a Brno funse l’invito a progettare gli arredi del collegio femminile Vesna di Brno. A Brno progettò e realizzò alcuni edifici. Il più importante di essi è la propria villa nel quartiere di Žabovřesky, progettata nel 1905 e costruita nel 1906: si tratta di un esempio unico della sintesi dei principi dell’arte popolare con stimoli contemporanei provenienti dalla moderna viennese e dai modelli inglesi. La villa di Jurkovič rientra fra i monumenti architettonici più significativi realizzati a cavallo tra il XIX e il XX secolo. La Galle-

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ria Morava di Brno è riuscita ad ottenerne la proprietà. Intende riparare la villa entro la fine del 2010 ed aprirla al pubblico, dedicandola al personaggio di Dušan Jurkovič e della sua opera. Gli interessati possono seguire on-line la progressione dei lavori sul sito internet (http://www.moravska-galerie.cz/ cs/projekty/on-line-rekonstrukce/on-line-rekonstrukce). Insieme con le realizzazioni dei progetti di Jurkovič in Pustevny, Luhačovice e nel castello di Nové Město nad Metují, la villa costituisce la spina dorsale della sua opera conservata nella Repubblica Ceca. I principi biedermeier dell’architettura modernista viennese possono venire rintracciati anche nel condominio di Bohumil Škarda (1908), proprietario della vetreria che fornì i vetri per il mosaico della villa di Jurkovič. Seguendo le tracce di Dušan Jurkovič nella Moravia meridionale Villa Jurkovič, via Jana Nečase 2, Brno (attualmente non aperta al pubblico) Condominio di B. Škarda (1908), via Dvořákova, Brno

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Adolf Loos L’architetto rinomato e uno dei propugnatori più clamorosi della semplicità e funzionalità nell’architettura nacque a Brno nel 1870 nella famiglia di uno scalpellino e scultore. Il luogo nell’odierna via Kounicova 6 dove stava la casa natale di Loos, è contrassegnato dal 1970 da una targa commemorativa. Oggi vi si trova l’albergo Continental. Il piccolo Adolf frequentò la scuola elementare a Brno. All’età di 10 anni cominciò a frequentare la scuola superiore a Brno, poi a Jihlava. Pare che la sua gioventù fosse determinata da cambiamenti continui: all’età di 13 anni passò al liceo di Melk in Austria, all’età di 17 anni studiava già a Liberec, ma l’esame di maturità lo superò, ormai diciannovenne, di nuovo a Brno, nella scuola tedesca delle arti applicate. Classico rappresentante dell’architettura moderna creò molti progetti e compì realizzazioni nelle terre ceche nel periodo dal 1890 al 1933. Il culmine del suo lavoro equivale alla costruzione a Praga di una casa di famiglia per František Müller; essa è una prova eccellente del concetto originale di Loos della strutturazione dello spazio, conosciuto come il “Raumplan”. In Moravia, le sue realizzazioni più significative sono rappresentate dai lavori per la famiglia Bauer, proprietari di zuccherifici. Nell’area dello zuccherificio a Hrušovany u Brna Loos realizzò nel 1914 una villa per il direttore della fabbrica e in seguito anche il nuovo stabilimento principale della fabbrica. Più tardi lavorò a ristrutturazioni interne del piccolo castello di Bauer che si trova oggi nell’area della zona fieristica di Brno. Seguendo le tracce di Adolf Loos nella Moravia meridionale Modifiche alla casa in via Jirásek a Brno, 1910 Villa e stabilimento nell’area dello zuccherificio a Hrušovany u Brna, Progetto per la casa di Hermann Konstandt di Olomouc, dopo il 1914 (non realizzato) Ristrutturazione del castello di Viktor Bauer a Brno (attorno al 1925)

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Editore Centrála cestovního ruchu – Jižní Morava, z. s. p. o. (Centrale per il Turismo della Moravia del Sud) via Radnická 2, 602 00 Brno www.ccrjm.cz Testi Pavel Galík Grafica Ladislav Němeček Traduzione Karolina Křížová Referenze iconografiche Archivio della città di Brno (7, 8, 12, 16, 19, 22, 24, 34) Abbazia benedettina di Rajhrad (4) C.E.M.A. – Central European Music Agency (40) Mendelianum, Museo regionale moravo (20) Biblioteca regionale morava, Brno (14, 23, 44) Museo del territorio di Boskovice, Boskovice (31) Museo J. A. Komenský, Uherský Brod (3) Museo della città di Brno (10, 13, 25, 38, 42, 43) Sezione di Storia della musica del Museo reginale moravo, Brno (30, 36) Museo territoriale, Žďár nad Sázavou (6, foto di Zdeněk Málek) Museo tecnico, Brno (28) Museo del territorio di Brno, Ivančice (32) Profimedia.CZ (18, 35, 41) Museo di arti applicate, Praga (46) www.celysvet.cz (26) Castello di Lysice (39) Castello di Slavkov (7) Produzione Propag servis Brno, s.r.o. Advertum s.r.o. Stampa Tipografia EXPODATA-DIDOT, s.r.o. Anno di pubblicazione 2009

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