SpiritoTrail2008-08

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SPIRITOTRAIL

N° 8 - NOVEMBRE 2008

TRAIL RUNNING WEBZINE

Attualità

presentazione incontro organizzatori trail

Trail autogestito

La Valle Siciliana del Gran Sasso

Vox forum

una via italiana all’ultratrail

Interviste

Hawker e Dinaleone Vademecum

Cronache

. I percorsi della memoria – Vajont . Trail dei Tre Comuni . Roma no limits . Porte di Pietra . Ecomaratona del Chianti . Skyrace delle Dolomiti Friulane . Cascade Crest 100

NOVEMBRE: fermarsi per ripartire con criterio Materiali

scarpe Salomon XT Wings

Calendario gare


L DIRETTORE RESPONSABILE Simone Brogioni

REDAZIONE 6LPRQH %URJLRQL 0DWWHR *UDVVL *XDOWLHUR /LQHWWL 6WHIDQR 0LFKHOHW &ULVWLQD 0XUJLD 0DXUL]LR 6FLOOD /HRQDUGR 6RUHVL )UDQFHVFR =DQFKHWWD

HANNO COLLABORATO 6HUJLR (QJODQGL 0DWWHR *KH]]L 0DUFR )ODPPLQLL 0LQXWR $OHVVDQGUD 7RVL 6WHIDQR Bettio, Trail Running Brescia, Alessio Pasa

IMMAGINE DI COPERTINA /$ 9$//( 6,&,/,$1$ IRWR GL Roberto Alesii

PROGETTO GRAFICO

’espansione senza soste del numero di trail runners, l’attenzione da parte dei media e la stessa crescita di Spirito Trail, rivista e FRPPXQLW\ PL LQGXFRQR D IDUH XQD ULĂ HVVLRQH Si è parlato di fuga dalla strada, voglia di disintossicarsi dal FURQRPHWUR H GDOO¡LQTXLQDPHQWR GHOOH QRVWUH FLWWj ,R FL YHGR DQFKH SHUPHWWHWHPHOR XQD IXJD GDOOD UHDOWj 0D QRQ TXHOOD GHOOR VWUX]]R FKH VRWWHUUD OD WHVWD SHU QRQ YHGHUH SHULFROL H QDVFRQGHUH LQVLFXUH]]H ,O WUDLOHU LR VWHVVR QRQ KR WLPRUH DG DPPHWWHUOR IXJJH GDO SUHVHQWH opprimente e frenetico, fatto di cemento, dal crollo delle borse e GDL PRQGL FKH VL VFRQWUDQR GD WXWWH OH SDXUH H OH LQFHUWH]]H 6u D SHQVDUFL EHQH q XQD IXJD 0D q XQD IXJD FKH FRVWD IDWLFD LPSHJQR SHUVHYHUDQ]D WHVWDUGDJJLQH H VXGRUH WDQWR 1RQ q VHPSOLFH 0LFD VL VFKLDFFLD XQ WDVWR H YLD 1HPPHQR EDVWD PHWWHUVL OH FXIĂ€H SHU QRQ VHQWLUH LO WUDIĂ€FR R OHJJHUVL XQ OLEUR VGUDLDWR LQ SROWURQD 1R Ă‹ XQD IXJD IRUWHPHQWH YROXWD H ULFHUFDWD '¡LPSURYYLVR PHVVH OH VFDUSH LQGRVVDWR OR ]DLQR H ULHPSLWR LO VHUEDWRLR VL FDSLVFH VHQ]D VIRU]R FKH OD UHDOWj q TXHOOD LQ FXL VL VWD FRUUHQGR 4XHVWR ERVFR Ă€WWR VLOHQ]LRVR D YROWH LQWHUURWWR GD XQR VEDWWHUH G¡DOL R GDO IUXVFLR GL TXDOFKH UHWWLOH PL accoglie, è vivo, pure nel suo ingiallirsi autunnale, respira e si espande QRQRVWDQWH L QRVWUL VIRU]L GL DQQLHQWDUOR (VLVWH ( DOORUD GRYH q OD YHULWj" &L VLDPR GDYYHUR DOORQWDQDWL FRVu WDQWR GDOOD WHUUD SHU VHQWLUFL FRVu VWUDQLHUL H RVSLWL D YROWH LQRSSRUWXQL H VFKLDPD]]DQWL probabilmente sgraditi, a volte malinconicamente piccoli, inermi, di IURQWH D XQD WDOH FRPSOHVVLWj FKH IDWLFKLDPR D FRPSUHQGHUH" $OOD Ă€QH OD 1DWXUD FL KD FKLDPDWL H O¡XRPR O¡XRPR GL WXWWL L JLRUQL QRQ LO SHQVDWRUH O¡XRPR JLXQWR DO ;;, VHFROR FRPLQFLD D FDSLUH &DSLVFH FKH LO VXR LQVHJXLUH RJQL JLRUQR OD IUHQHVLD R DQFKH TXHOOR FKH XQD YROWD VL FKLDPDYD SURJUHVVR R PRGHUQLWj QRQ VHUYH D JUDQFKp VH GHYH IDUH L FRQWL FRQ OD 1DWXUD ,R FUHGR FKH VLD TXHVWD OD SURVVLPD VĂ€GD GHO 7UDLO Avvicinarsi alla natura, con la fatica e il sudore (questi sono i mezzi), per apprezzarne XQ ODWR FKH QRQ q TXHOOR GHO turista e nemmeno quello del GRFXPHQWDULR )RUVH SURVVLPR a quello, quasi scomparso, dei PRQWDQDUL GHOOD JHQWH FKH YLYHYD e lavorava nell’estremo e nella SRFKH]]D GHL IUXWWL GHOOD WHUUD SHU FDSLUH LO SHULFROR FKH VWD FRUUHQGR H SULPD FKH VLD WURSSR WDUGL FKLHGH GL HGXFDUFL HGXFDUFL D VDOYDUOD /D 1DWXUD VWD FKLDPDQGR

Gualtiero “krom� Linetti


[ULTIMA ORA...]

FORZA COCO! C

orinne Favre, una delle skyrunners più forti al mondo,

ha avuto un grave incidente domenica 2 novembre in Nepal. Durante la discesa dal Pumori (7161 m), Corinne è stata travolta da un enorme blocco di ghiaccio, che le ha provocato la frattura dell’omero, fratture multiple delle costole con sospetto pneumotorace e un edema facciale. Ma ciò che ha creato più apprensione è stato il tasso di saturazione dell’ossigeno, sceso al 45%, un valore che a queste altitudini risulta critico, tanto che all’arrivo dei soccorsi l’atleta non era più cosciente. Attualmente Corinne Favre è ricoverata all’ospedale di Kathmandu in terapia intensiva; è cosciente ma molto debole e affaticata e ha bisogno di riposo, per cui non potrà tornare in Francia prima di metà novembre. Il suo compagno Jessed Hernandez è partito subito per raggiungerla a Kathmandu. Da parte della redazione e di tutti gli utenti del forum di Spirito Trail vogliamo augurare a Corinne una pronta guarigione, sperando di vederla presto correre di nuovo sui sentieri di montagna.

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[ATTUALITA’...]

IL TRAIL SI GUARDA DENTRO Testo di Leonardo >leosorry< Soresi

´/¡HVWDWH VWD Ă€QHQGR H XQ DQQR VH QH YD

P

ensavo a cosa scrivere per annunciare il prossimo incontro degli organizzatori di ultra trail italiani e, chissĂ perchĂŠ, mi è venuta in mente questa canzone dei Righeira, datata 1985. Siamo in novembre e l’estate, la JUDQGH HVWDWH GHO WUDLO q RUPDL Ă€QLWD 4XHOOR FKH VWD Ă€QHQGR q VWDWR XQ DQQR davvero importante, ed è ormai tempo di fare bilanci e cominciare a pensare al 2009, che si annuncia come l’annata GHOOD GHĂ€QLWLYD HVSORVLRQH GHO WUDLO ,O 2008 ci consegna un calendario che si LQĂ€WWLVFH RJQL JLRUQR GL SL H FKH HVFH GDL FRQĂ€QL VHPSUH SL VWUHWWL dei mesi estivi per spingersi Ă€QR DOOH SRUWH di novembre, come ha dimostrato una settimana fa la prima edizione del Gran Trail Rensen. Questi dodici mesi ci hanno lasciato in ereditĂ ben quattro nuovi ultratrail (Prealpi Trevigiane, Abbotsway, Gran Sasso e Rensen), oltre ad un’edizione zero che il prossimo anno farĂ il suo esordio XIĂ€FLDOH $QWLFR 7URM GHJOL Sciamani), ma anche la prima scomparsa (quella de La Via Marenca, che nel 2007 aveva avuto un EXRQ HVRUGLR ,Q SUDWLFD in un anno solo gli ultra trail sono raddoppiati di numero, segno inequivocabile che i praticanti stanno aumentando rapidamente anche in ,WDOLD ULSHUFRUUHQGR OR VYLOXSSR FKH VL è osservato in Francia da una decina G¡DQQL Ă€QR DG RJJL ,QVRPPD WRUQDQGR DL Righeira, il trail “sta diventando grandeâ€?, KD Ă€QLWR GL PXRYHUH L SULPL SDVVL H RUD sta cercando di iniziare a correre. Però, proprio come nella canzone, anche qui sento ripetere “e questo non mi vaâ€?:

VWR GLYHQWDQGR JUDQGH H TXHVWR QRQ PL YDÂľ

vedendo gli interventi sul forum mi sono reso conto che come tutte le novitĂ , anche il trail porta con sĂŠ una ventata di libertĂ e forse anche di “anarchiaâ€?, che molti temono si perderĂ andando incontro alla maturitĂ . Non è solo il terrore che l’arrivo della massa di SRGLVWL QHO WUDLO Ă€QLVFD SHU VQDWXUDUH L WUDWWL RULJLQDUL FKH QRL GHĂ€QLDPR ´VSLULWR WUDLOÂľ Parecchi sono stati infatti anche coloro che hanno percepito questo incontro tra organizzatori come il solito tentativo di catalogare, uniformare, dare delle GHĂ€QL]LRQL DG XQ PRYLPHQWR FKH SL

libero di cosĂŹ non potrebbe essere. Non ho mai pensato che dall’incontro che ho promosso in prima persona si dovrĂ uscire con una tavola di leggi o un insieme di dogmi inviolabili. Piuttosto vorrei che l’incontro del prossimo 22/23 novembre fosse soprattutto un momento per conoscerci meglio e scambiarci opinioni su quello che sta accadendo nel nostro mondo del trail, portando ognuno la propria testimonianza e cercando di imparare dalle esperienze altrui. Credo infatti che questa sia l’ultima occasione per cercare di darci un “minimo comun denominatoreâ€?: se il 2009 seguirĂ l’andamento del 2008 ci troveremo di fronte ad una selva di gare e a quel punto un incontro diventerebbe ingestibile. Tanti i temi all’ordine del giorno: si va dal problema della compatibilitĂ del trail con la salvaguardia degli spazi naturali, a quello GHOO¡LGHQWLĂ€FD]LRQH GHO VLJQLĂ€FDWR GD GDUH DO WHUPLQH DXWRVXIĂ€FLHQ]D Dall’esportabilitĂ alle altre gare del progetto “Carbonzeroâ€? sperimentato DOOH 3RUWH GL 3LHWUD Ă€QR DO UDSSRUWR FRQ OD Fidal e la Uisp. Dalla messa in discussione del “dogmaâ€? che vieta i premi in denaro Ă€QR DOOD TXHVWLRQH GHL WHPSL PDVVLPL H GHL cancelli intermedi. Senza dimenticare la necessitĂ di un migliore coordinamento e FRQIURQWR QHOOD GHĂ€QL]LRQH GHL FDOHQGDUL 2009 e 2010. Appuntamento allora a Morfasso, con l’intenzione di far sĂŹ che il prossimo 2009 riservi soddisfazioni ancora maggiori di quelle del 2008. Ęˆ S PIRITO TRAIL [ N O V E M BRE 20 0 8] - 4


[VOX FORUM...]

Una via

ITALIANA

all’ULTRATRAIL di leosorry il lunedì 8 settembre 2008, 8:31

VENERDÌ SCORSO HO PARTECIPATO AL CONVEGNO TECNICO IN CUI LA IUTA (ITALIAN ULTRA & TRAIL ASSOCIATION) HA AFFRONTATO PER LA PRIMA VOLTA IL TEMA DELL’ULTRA TRAIL E PIÙ IN GENERALE DELLA CORSA IN NATURA. COLLABORANDO CON IL MENSILE CORRERE HO AVUTO L’OCCASIONE DI OSSERVARE L’EVOLUZIONE DI QUESTO SPORT IN FRANCIA E IN NORDAMERICA, NONCHÉ SEGUIRE PASSO A PASSO LA NASCITA DELLE GARE ITALIANE. È PER QUESTO CHE NON MI SONO MERAVIGLIATO AFFATTO NEL VEDERE LA COMPLETA MANCANZA DI “CULTURA” DEL TRAIL A LIVELLO DI FEDERAZIONE DI ATLETICA LEGGERA, SIA DI TECNICI E ALLENATORI. È NORMALE: L’ULTRA TRAIL È UNA DISCIPLINA NATA DA POCO CHE NON HA ANCORA IDENTIFICATO CON PRECISIONE I PROPRI CONFINI E CHE DEVE ANCORA DOTARSI DI UNA STRUTTURA, CHE È INVECE TIPICA DEGLI SPORT PIÙ MATURI. CREDO CHE SIA ARRIVATO IL MOMENTO DI DEFINIRE UNA “VIA ITALIANA” ALL’ULTRA TRAIL, CONDIVISA ED APPOGGIATA DA TUTTI, DAGLI ORGANIZZATORI ALLA FEDERAZIONE.

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[VOX FORUM...] di pietro il lunedì 8 settembre 2008, 16:17 3HU PH RFFRUUH VL· GHÀQLUH GHOOH GLVWDQ]H PLQLPH PD VRSUDWWXWWR OLPLWDUH DO PDVVLPR OH SHUFHQWXDOL GL SHUFRUVR VX VWUDGH DVIDOWDWH $O PDVVLPR GLFR LR LO ( DVVLHPH ÀVVDUH DQFKH XQ PLQLPR GL SHUFRUVR VX VHQWLHUL R DGGLULWWXUD IXRUL GD VHQWLHUL DOPHQR GHO WRWDOH ,O UHVWR SLVWH LQ WHUUD H YLRWWROL ,QVRPPD VL WUDWWD GL FRUVH QHOOD QDWXUD GRSRWXWWR« 3RL ÀVVHUHL GHL GLVOLYHOOL SRVLWLYL WRWDOL PLQLPL DOPHQR VH VL YXROH GLVWLQJXHUH LO ´WUDLO GL PRQWDJQDµ GDJOL DOWUL ( SHUFKp QR SHU L ´WUDLO GL PRQWDJQDµ DQFKH XQ PLQLPR GL SHUFRUVR VRSUD L P GL DOWLWXGLQH ,QIDWWL XQ ´WUDLO GL PRQWDJQDµ SXR· GLYHQWDUH PROWR LPSHJQDWLYR 3RL GHÀQLUHL LO QXPHUR PDVVLPR GL ULIRUQLPHQWL H FLRq XQD PLQLPD GLVWDQ]D PHGLD WUD GL HVVL 3HU HVHPSLR NP LQ PHGLD $ TXHVWR SXQWR VL SRWUj GHÀQLUH OD VRJOLD ROWUH OD TXDOH XQ WUDLO q XQ XOWUD WUDLO $ PLR DYYLVR TXHVWD q GL NP

di Checo il lunedì 8 settembre 2008, 18:18 6H q FRUVD LQ QDWXUD q LPSOLFLWR FKH VL YRJOLD GDQQHJJLDUH H GLVWXUEDUH LO PHQR SRVVLELOH OD QDWXUD VWHVVD 4XLQGL OLPLWHUHL DO PLQLPR LQGLVSHQVDELOH L WUDWWL ´IXRUL VHQWLHURµ DQFKH SHUFKp GL VHQWLHUL LQ FHUWH ]RQH FH QH VRQR JLj WURSSL FRQ FRQVHJXHQWL SUREOHPL GL HURVLRQH GHO VXROR

di Helyos il lunedì 8 settembre 2008, 20:25 7URYR FKH L SHUFRUVL GHEEDQR DYHUH Vu XQD UHJRODPHQWD]LRQH PD SL D OLYHOOR ÀORVRÀFR FKH QRQ VWUXWWXUDOH 3HUFKq OLPLWDUH XQD FRUVD FKH VL VYROJH LQWHUDPHQWH IXRULVWUDGD DVSHWWR ÀORVRÀFR PD FRQ PHQR GLVOLYHOOR DVSHWWR WHFQLFR D SDULWj GL OXQJKH]]D"

OLQJXDJJLR FROOHWWLYR LQ WXWWR LO PRQGR GD XQ EHO SR· /R VWHVVR SHU WUDLO FKH VLJQLÀFD VHQWLHUR H SXz WURYDUVL VXO GHOWD GHO 3R· FRQ FRQVHJXHQWL GLVOLYHOOL PLVXUDELOL SUREDELOPHQWH LQ FHQWLPHWUL &DSLVFR LO IXURUH QRUPDWLYR PD VH YD VFHOWR XQ QRPH HVFOXVLYR H GLVWLQWLYR VDUHEEH RSSRUWXQR FKH QRQ HVLVWHVVH JLj FRQ DOWUL VLJQLÀFDWL

di marcobummi il martedì 9 settembre 2008, 7:43 $OWUD FRVD LPSRUWDQWH q OD SHULFRORVLWj GHO WUDFFLDWR /D PLD RSLQLRQH q FKH WXWWR FLz FKH YD ROWUH XQ QRUPDOH VHQWLHUR QRQ SXz HVVHUH FRQVLGHUDWR WHUUHQR LGRQHR SHU XQ WUDLO

+R FRUVR FUHGR XQD WUHQWLQD GL WUDLO PD LQ QHVVXQR VL SDUWH TXDQGR VL YXROH VHPSUH SDUWHQ]D LQ OLQHD H FODVVLÀFD 1RQ PHWWR VX NP H GLVOLYHOOL SHU FKLDPDUH XQD JDUD XOWUD WUDLO IUD O·DOWUR QRQ FUHGR FKH VLD FRVL· LPSRUWDQWH ,PSRUWDQWH LQYHFH FKH VL FRUUD DO VX VWHUUDWR R VHQWLHUL QRQ PL SDUH LPSRUWDQWH LO GLVOLYHOOR 3HUFKp L IUDQFHVL ULHVFRQR D RUJDQL]]DUH EHOOLVVLPL WUDLO LQ %UHWDJQD FKH VRQ SL FKH GHJQL GL TXHO QRPH"

di mariainglese il martedì 9 settembre 2008, 22:18 4XHOOR FKH PL SLDFHUHEEH PROWR YHGHUH q XQ PRGR SHU FRUUHUH SL SHU EHQHÀFHQ]D ,QYHFH GL SHQVDUH DO SUHPLR GD SRUWDUH D FDVD SURSULD QRQ VDUHEEH XQ·LGHD SHQVDUH DO SUHPLR FKH YD D FDVD GL TXDOFXQ DOWUR"

di pietro il mercoledì 10 settembre 2008, 14:09 0L VHPEUD ORJLFR FKH LQ TXHVWH GLVFXVVLRQL VL GHEED WHQHU FRQWR GHOOH FRQVXHWXGLQL H GHOOH GHÀQL]LRQL LQ HVVHUH LQ DOWUL SDHVL RYH OD GLVFLSOLQD GHO WUDLO q PROWR SL GLIIXVD H GL YHFFKLD GDWD 0L SDUH LQIDWWL FKH QRQ VL SRVVD GD QXRYL DUULYDWL SUHWHQGHUH GL LQYHQWDUH UHJROH H WHUPLQL FRQWUDVWDQWL FRQ TXDQWR JLj LQ XVR LQ (XURSD

di DARTAGNAN il giovedì 11 settembre 2008, 10:30 , SUHPL FL VRQR VHPSUH VWDWL H VHPSUH FL VDUDQQR VH QRQ VRQR YLVLELOL HVLVWRQR TXHOOL PDVFKHUDWL 6FXVDWHPL PD ÀQLUH XQD FRUVD LQ RUH QRQ q OD VWHVVD FRVD FKH ÀQLUOD LQ /H FODVVLÀFKH DQFKH TXHOOH FKL YXROH OH JXDUGD H FKL GLFH GL QRQ JXDUGDUOH q XQ EXJLDUGR *XDUGL OD WXD H PDJDUL DQFKH OD SRVL]LRQH GL FKL FRQRVFL

di Il_Mago il domenica 14 settembre 2008, 16:47 3HU PH UHJRODUL]]DUH OD SRVL]LRQH GHO WUDLO GDO SXQWR GL YLVWD GHOOD ),'$/ q LPSRUWDQWH 6H QRQ q ),'$/ PD 8,63 R &6, R )6$ q XJXDOH SHUz XQ DSSRJJLR D XQ HQWH R XQD IHGHUD]LRQH q LPSRUWDQWH 8Q PRGHOOR GL YLD LWDOLDQD DO WUDLO HVLVWH JLj LQ SLFFROR 3DUOR GHO FLUFXLWR HFRPDUDWRQH 6RQR VWDQGDUGL]]DWL DOFXQL DVSHWWL FRPH PDVVLPD OXQJKH]]D DPPLVVLELOH GL DVIDOWR XQ GLVFUHWR GLVOLYHOOR FRPH IDWWRUH LPSRUWDQWH H VRSUDWWXWWR O·DVSHWWR GHOOD FRUVD LQ QDWXUD H DOFXQL DVSHWWL HWLFL FKH VRQR LQWHUHVVDQWL H VL LQWHJUDQR DOOD JUDQGH FRQ ´LR QRQ JHWWR L PLHL ULÀXWLµ

di vallese66 il venerdì 26 settembre 2008, 10:27 &KH VHQVR KD SRUUH GHOOH GHÀQL]LRQL FKH ULVSRQGDQR D SDUDPHWUL GL GLVOLYHOOR H GL OXQJKH]]D" &L VRQR WUDLO SLXWWRVWR FRUWL FKH SHUR· VRQR SLX· LPSHJQDWLYL GL DOWUL PROWR SLX· OXQJKL SHU OD QDWXUD GHO WHUUHQR H OD WHFQLFLWj GHL SHUFRUVL FDUDWWHULVWLFKH FKH OD VROD OXQJKH]]D HG LO GLVOLYHOOR QRQ SRVVRQR GHÀQLUH LQ PDQLHUD DVVROXWD

di luisabalsamo il sabato 11 ottobre 2008, 12:34 di pollo il mercoledì 10 settembre 2008, 17:57

QLHQWH FODVVLÀFD ÀQDOH H SDUWHQ]D ´DOOD IUDQFHVHµ H FLRq LQ XQ ODVVR GL WHPSR RUH LQ PRGR GD VIROWLUH JUXSSL H VSLULWL DJRQLVWLFL

75$,/ VHQWLHUR WUDFFLD 75$,/ 5811,1* FRUVD VX VHQWLHUR SHU HVWHQVLRQH FRUVD LQ QDWXUD TXHVWR q TXHOOR FKH FRQWD FKH VLDQR R NP VH VL SHUFRUURQR TXDVL LQWHUDPHQWH IXRUL GDOO·DVIDOWR VRQR 75$,/ TXLQGL ,/ UHTXLVLWR q PD[ DVIDOWR

di fantasma il martedì 9 settembre 2008, 3:23

di Helyos il giovedì 11 settembre 2008, 9:05

,Q PHULWR DO QRPH IDFFLR SUHVHQWH FKH q GD ROWUH DQQL FKH OD PDUDWRQD q OXQJD NP H PHWUL H WXWWH OH JDUH SL OXQJKH GHOOD PDUDWRQD VL FKLDPDQR 8OWUDPDUDWRQH SRL SHU FRPRGLWj DFFRUFLDWR LQ XOWUD 4XLQGL VH XQR GHFLGH FKH LO ´YHURµ XOWUD q OXQJR DOPHQR NP YD FRQWUR XQ PDUFKLR FRQVROLGDWR QHO

3HU PH FRUUHUH 7UDLO VLJQLÀFD IDUOR ULODVVDWL HG LQ OLEHUWj PD LQ VLFXUH]]D H TXDQGR GL XQD FRUVD VR LO GLVOLYHOOR H OD GLVWDQ]D FRQ LO QXPHUR GL ULVWRUL FRQ VHJQDOHWLFD DSSURSULDWD H SUHVHQ]H GL SHUVRQDOH PHGLFR PL VHQWR DEEDVWDQ]D WUDQTXLOOR SHU JRGHUPL XQ WUDLO

di Francesco il lunedì 8 settembre 2008, 22:41

,Q )UDQFLD HVLVWRQR FHQWLQDLD GL 75$,/ GDL D WDQWL H WDQWL NP OD SDUROD FKH FRQWD q 75$,/ 6H VL YXROH FODVVLÀFDUH SRL O·XOWUD R LO UDLG DQFKH TXL SHQVR FKH TXDOFXQR OR DEELD JLj IDWWR FRQ FRJQL]LRQH IRUVH PLJOLRUH GHOOD QRVWUD

di maudellevette il martedì 9 settembre 2008, 21:40

di MUDANDA il lunedì 8 settembre 2008, 20:36 3HU PH L OLYHOOL VRQR WUH WUDLO NP WUD L H L GLVOLYHOOR WUD H VHQ]D SDVVDJJL VRSUD L REEOLJDWRUL ÀQR D ULVWRUL R LQ DXWRQRPLD WRWDOH JUDQG UDLG GDL DL FRQ GLVOLYHOOL GD D FRQ DOPHQR WUH SDVVDJJL VRSUD L ÀQR D ULVWRUL XOWUD WUDLO ROWUH L NP ROWUH L GL GLVOLYHOOR DOPHQR SDVVDJJL VRSUD L ULVWRUL RJQL NP

di Dario il giovedì 11 settembre 2008, 9:57

3HQVR FKH TXHVWH JDUH HG LO ORUR FDOHQGDULR GHEEDQR HVVHUH JHVWLWH DO GL IXRUL GHOOD )LGDO /DVFLDPR DOOD )LGDO LO FRPSLWR GL FRPSOHWDUH OD GLVWUX]LRQH GHOO·DWOHWLFD OHJJHUD PHQWUH FHUFKLDPR GL FUHDUH TXDOFRVD GL EHOOR H FRVWUXWWLYR ORQWDQR GD WXWWL TXHJOL LQWHUHVVL H EXVLQHVV FKH VLQFHUDPHQWH QRQ VL DFFRVWDQR SHU QLHQWH EHQH D TXHVWR JHQHUH GL JDUH

di ultramassimone il mercoledì 29 ottobre 2008, 18:45 ,Q )UDQFLD HVLVWRQR OLYHOOL GL GLIÀFROWj SULPR OLYHOOR WUDLO LQIHULRUH DL NP VHFRQGR OLYHOOR WUDLO GD D NP WHU]R OLYHOOR WUDLO GD D NP WUDLO PHGLR TXDUWR OLYHOOR WUDLO GD SL GL NP WUDLO OXQJR TXLQWR OLYHOOR WUDLO VXSHULRUH D NP 8OWUD WUDLO ʈ

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[CRONACHE...]

nglandi

RIVIVERE skyrace delle dolomiti FINALMENTE IL GRAN GIORNO È ARRIVATO: È PASSATO UN ALTRO ANNO ED ECCOMI DI NUOVO QUI PER QUESTA SKYRACE DELLE DOLOMITI FRIULANE CHE DA TRE ANNI MI VEDE TRA I SUOI PARTECIPANTI. MA QUEST’ANNO NON È COME NELLE EDIZIONI PRECEDENTI. SONO ALLA RICERCA DI UN RISCONTRO, DI CERTEZZE CHE HO SMARRITO, DI UN SEGNO DA PARTE DI QUESTE MONTAGNE, CHE ORMAI MI CONOSCONO BENE, CHE DICANO: “PUOI ANCORA CORRERE SUI SENTIERI A UN PASSO DAL CIELO”.

L

’anno scorso, pochi giorni dopo la gara, alla solita visita medica per l’idoneità agonistica, mi è stata riscontrata un’anomalia al cuore: anche in passato avevo avuto degli episodi di tachicardia, ma non ci avevo mai dato troppa importanza. In pochi giorni mi sono visto togliere dapprima il tesserino sportivo e dopo i primi accertamenti anche la patente di guida. Dopo diversi consulti i medici mi hanno consigliato di fare un intervento di ablazione, e così il 30 gennaio 2008 entro in sala

operatoria, e l’intervento riesce. Ho 69 anni, corro da quaranta, e di strada ne ho fatta un bel po’. A qusta età e dopo un intervento al cuore, uno dovrebbe mettersi l’animo in pace e rinunciare alla corsa, ma io proprio non ci riesco. Dopo 90 giorni, contati uno ad uno come un carcerato, ottengo l’idoneità sportiva, riprendo gli allenamenti e dopo diverse gare con dei miglioramenti progressivi, ora mi ritrovo qui. Sono ancora in grado di partecipare a gare del genere? E se mai arriverò in fondo, chissà quanto tempo ci metterò per raggiungere il traguardo! Vorrei fare un confronto con il risultato cronometrico dell’altro anno, peccato che il tempo non sia uguale: alla splendida giornata di sole della scorsa edizione si sono sostituite dense nuvole molto basse che nascondono le vette e innalzano l’umidità al massimo. Che gioia rivedere i vecchi amici, stringerci le mani l’un l’altro con calore, facendo fioccare battute salaci. L’atmosfera prima della partenza è quella che più mi piace: se per coloro che hanno grandi aspirazioni di risultato è un momento infinito di tensione, per gli altri, fortunatamente ancora la maggioranza, è un momento di svago e di allegria. Del resto la mia corsa è così diversa da quella dei primi! Per me è diventata quasi una solitudine, poiché di solito sono pochi quelli che incrocio nel mio progredire tanto lento, che però ha il vantaggio di farmi gustare il paesaggio, che oggi gioca a nascondino. Partenza, il gruppone pian piano si trasforma in un serpentone multicolore, e già i primi spariscono nel bosco ove incominciano le prime salitelle che contribuiscono a sgranare i partecipanti. Noto con piacere che riesco a tenermi alla coda di quelli che ritengo abbiano il mio stesso ritmo, ma questa volta non sono l’ultimo e senza voltarmi sento che sto staccando quelli dietro di me, perché non sento più il loro ansimare. Questa atmosfera grigia appiattisce tutto, e il tragitto sino al rifugio Pacherini mi sembra davvero interminabile. Un po’ di zig-zag su per il ghiaione e finalmente ci arriviamo. Quest’anno ci passiamo davanti perché lo hanno finito di costruire ex novo e lo hanno inaugurato da poco. Il GPS segna 9,5 km, ma non c’è tempo per fare i

archivio

Testo di Sergio Englandi Foto di Gaspare de Martin

Sergio E

friulane

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calcoli di medie e velocità che subito incomincia il salitone verso la forcella dell’Inferno: mai nome è stato più azzeccato per questa verticale che sale su dritta, senza perdere tempo in tornanti e tornantini. Con sorpresa circa a metà salita raggiungo e supero il mio amico Stani, con cui ho condiviso tante avventure di corsa. Ci si alterna tirandoci a vicenda, e su in forcella il cielo ci regala finalmente qualche schiarita. Da lassù si scollina, ma io mi pianto di colpo: ho i muscoli duri, e devo fare un po’ di stretching prima di ributtarmi giù verso valle. Arrivato in fondo riprendo fiato e mi concentro per la prossima salita che si rivela meno ostica di come me la ricordavo solo 365 giorni fa. Si scende prima per un ghiaione e poi su dei saltini rocciosi, e giunti al bivio della Val di Brica si incomincia a salire sino alla forcella omonima. Da qui il paesaggio è più dolce e gradevole, si scende verso dei pascoli fra il Crodon di Brica e il Pic di Mea fino ai pressi della Casera Valbinon. Oltrepassato un torrentello, un lungo traverso in mezzo ai pini mughi ci conduce all’ultima salita. Mentre percorro il traverso, il sole comincia a farsi sentire e così anche la fatica. Mi S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 0 8


fermo un paio di volte per prendere fiato e mi gusto appieno il panorama verso la Val Montanaia con il suo famoso Campanile, e i Monfalconi che si perdono nella foschia. Affronto la salita e arrivo in Forcella Urtisiel: da qui rimane soltanto discesa sino al traguardo. Ma una brutta sorpresa mi attende dall’altra parte! Un muro di nebbia fitta, scura, che non ci lascia vedere nemmeno dove si appoggiano i piedi. Il ghiaione è molto ripido e anche se si scorgono le tracce di quelli che si sono buttati giù a rompicollo, preferisco rimanere prudente, avanzando quasi a tentoni, cercando il sentiero che non si vede ma che si intuisce. Un’ombra emerge da quella caligine: è uno dell’organizzazione che mi dà le indicazioni giuste e con un po’ di peripezie ne sbuco fuori. Il ghiaione è ripidissimo, ma con la visibilità migliorata riesco a tratti a correre giù diritto con un’energia e un’agilità che pochi mesi fa temevo non avrei più avuto. Intravedo il rifugio Giaf, ma come mi sembra lontano! Si entra nel bosco e da qui il calvario di circa 800 gradini di diverse altezze mettono a dura prova le mie gambe ormai stanche. Mi consola solo il fatto che l’anno scorso avevo sofferto molto di più. Arrivo al rifugio, da dove inizia l’ultima discesa con tratti misti di gradini, sentieri morbidi nel bosco e finalmente, dopo gli ultimi tornanti di strada asfaltata, si prende la strada sterrata, che d’inverno diventa una pista di sci di fondo. Ultimi 3 km e qui riesco di nuovo a correre e pure a sorpassare qualcuno.

LE CLASSIFICA MASCHI Pos Pett NOME 4 PIVK TADEI 1 MATTEO 2 PILLER HOFFER 2 ALESSANDRO 3 393 MORASSI RIO 4 283 SCANU MA RIZIO 5 359 PUNTEL FAB N CRISTIANO TRI PES CAM 329 6 RO 7 282 POLITO LAU FRANCO 8 344 PLAZZOTTA TIZIANO I RIN SPA GA 9 526 SANDRO LLA NE DO ZAN 10 295 IO LIV O IAR CCH CU 11 234 46 NOVELLO PAOLO 12 BENIAMINO 13 362 DEREANI SILVANO 14 503 FOLLADOR SSI ALESSANDRO 15 562 CATTARINU TRO PIE NA 16 431 SOLAG A PAOLO 17 212 GEROMETT BERTO 18 293 TIUSSI GIL BRUNO 19 403 VITTORI MARIO 20 265 CEDOLIN RO MARCO 21 346 CRAIGHE

CLASS C LASSIIFFICA A ICA FESSOLU Pos Pett MMINTI A FE NOME 1 120 LE M RIVA 2 M

ARIA 486 LUISA GARI 3 BALD 6 I LAV SPAN INIA 4 GARO 5 CARL ROMA A 5 NIN P 348 AOLA PENZ 6 O MO 445 N I C MENE A 7 AN LU 407 IGINA DOMI 8 NI FR 100 ANCE VECEL SCA 9 LIO F 249 EDER DE FI ICA 10 L I P 455 PO CE CENT CILIA 11 A ALI 323 DA DA RO 12 S BAR 290 BARA MORO 13 CUTT 411 I PAT BOLZ RIZIA 14 I C C 279 O DON LORO ATELL 15 DONA A 102 T E BALB LLA 16 IS SO 438 NIA MOLI 17 N ALE 159 SSIA PICCI 18 NI RO 578 SALB M ARCH A 19 E 233 TTI A NNA DE BE 20 T TIN R 418 OBER GERO 21 TA NAZZ 374 O ELE NARD NA 22 I FRA 281 NCES ZORZ CA 23 UT MI 176 LENA BUZZ I HEI DI

SENF SENF SENF SENF SENF MASF MASF SENF SENF MASF SENF SENF MASF MASF ATLET ICA SENF P.A.M. SENF DOLO MITI MASF ATLET ICA B MASF PIER S PORT SENF MARC IATOR I SENF

Mi proietto sul traguardo. Non ci posso credere: 5h11’ rispetto alle 6h36’ dell’altro anno. Sono esattamente 1h25’ in meno: se qualcuno me lo avesse pronosticato l’avrei preso per matto. Sono euforico e devo veramente ringraziare i cardiologi che hanno fatto un buon lavoro. Più che un intervento è stato un pit-stop da Formula 1, un cambio gomme che mi ha rimesso di nuovo in pista: temevo che la mia corsa fosse finita, vuoi per i problemi di salute, vuoi per il fatto che ho 69 anni abbondanti, e invece questa Skyrace delle Dolomiti Friulane mi ha dato la certezza che il traguardo è ancora lontano e che sono ancora molti i sentieri che potrò solcare. E allora un grazie all’organizzazione, sempre impeccabile, e alla gente di Forni di Sopra davvero accogliente e calorosa. In questi 22 km l’atmosfera è sempre stata meravigliosa e difficilmente potrò scordarla. D’altronde come si può dimenticare il giorno in cui si nasce per la seconda volta? ʈ S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 0 9

G.S.A.

VALDO


[CRONACHE...]

VAJONT I PERCORSI DELLA MEMORIA Longarone (BL), 28 settembre 2008 Testo e foto di Francesco >Checo< Zanchetta

A

rriviamo a Longarone con un certo anticipo, ma giĂ nello scendere dall’auto ci coglie la sensazione che non sarĂ la solita giornata tipica GL XQD TXDOVLDVL FRUVD GL Ă€QH HVWDWH Il vento è gelido e tagliente, frusta la SHOOH H ID DJJURWWDUH OD IURQWH &L KDQQR avvisato che ci sarĂ coda alle iscrizioni H TXLQGL DSSURĂ€WWLDPR GHOO¡DQWLFLSR SHU iscriverci e subito guadagnare il riparo di XQ EDU La chiamano “I percorsi della memoriaâ€? e oggi il clima sembra collaborare per farcela ritornare; la sera del disastro l’onda assassina fu preceduta da un vento freddo e innaturale, umido di JRFFLROLQH G¡DFTXD Le sferzate del vento costringono a far tornare la mente a quella notte, gli occhi FHUFDQR OD GLJD FRQ OR VWHVVR WLPRUH Il freddo di questa mattina comunque QRQ JLXVWLĂ€FD WXWWL L EULYLGL FKH VWDQQR scendendo per la schiena, è come se il YHQWR SRUWDVVH FRQ Vp DQFKH GHL IDQWDVPL &RPXQTXH F¡q LO VROH H YHGR FKH VXOOD montagna, verso la diga, le punte degli DOEHUL VRQR IHUPH 'HFLGR TXLQGL GL azzardare un abbigliamento leggero; è meglio partire coi brividi e trovarsi EHQH SRL SLXWWRVWR FKH LO FRQWUDULR Lo sguardo ritorna alla piazza che si è immediatamente riempita di una lunga FRGD DL JD]HER GHOOH LVFUL]LRQL 6HPEUD che anche quest’anno la partenza sia spostata di un quarto d’ora, per permettere a tutti di guadagnare FDUWHOOLQR H PDJOLHWWD Finalmente partiamo, il clima è di grande festa e la gente è tantissima: all’arrivo mi GLUDQQR SDUWHFLSDQWL SHU OD PDJJLRU parte famigliole e tanti bambini, che serenamente e al passo si dirigono verso OD GLJD 0L VHPEUD VWUDQR TXHVWR FOLPD di spensieratezza, quasi un insulto alla memoria della tragedia, poi penso che sono passati quarantacinque anni e che la vita nel frattempo è continuata, per tanti una vita felice e il fatto che comunque siamo in migliaia qui a ricordare, PL VHPEUD SURSULR XQD FRVD EHOOD , SHUFRUVL VRQR WUH H NP 0HQWUH quello corto è piĂš adatto a chi cammina o che comunque non ha sulle gambe distanze maggiori, quello piĂš lungo si inoltrerĂ all’interno della valle del Vajont correndo sopra la frana, per poi passare

SHU L SDHVL GL (UWR H &DVVR ,O PHGLR VDOWHUj LO JLUR SHU (UWR 'RSR TXDOFKH FKLORPHWUR di asfalto, dove mi raccolgo con amici e nuove conoscenze, tutti quanti passiamo il cancello che normalmente chiude il passaggio alla strada privata GHOO¡(1(/ FKH SRUWD DOOD GLJD /D DSURQR al pubblico solo in questa occasione H OD ULFKLXGRQR VXELWR GRSR ,O YHQWR è cessato ma l’aria è rimasta fresca e umida, ogni tanto riceviamo anche qualche folata di nebbia che arriva GDOOD FDVFDWD GL VFDULFR 5LVDOLDPR lentamente la montagna verso la diga e l’impatto visivo con il muro di cemento si fa via via grandioso, spettacolare: un gigante fatto dall’uomo che comunque ha resistito perfettamente all’impatto di una montagna scesa a cento chilometri DOO¡RUD 'D DPPLUDUH FKL O¡KD FRVWUXLWD e progettata, da condannare senza DSSHOOR FKL O¡KD SHQVDWD H YROXWD Attraversiamo la stretta gola, risalendo anche attraverso le ampie gallerie di servizio alla diga e ci SRUWLDPR Ă€QDOPHQWH VXOOD passerella che ci passa JLXVWR VRSUD *OL DOWUL sono andati avanti, e io mi ritrovo immobile quando ci arrivo a PHWj 6RWWR L SLHGL ho il cemento allora VFDOĂ€WR GDOO¡DFTXD vi sporgono grossi tondini d’acciaio SLHJDWL GL QHWWR 6HPEUD LPSRVVLELOH FKH O¡DFTXD Ă XLGD H quasi impalpabile, dispensatrice di vita, possa avere una forza cosĂŹ violenta H GLVWUXWWLYD 5LSDUWR H ULWURYR gli altri verso il ristoro, FKH ID DQFKH GD ELYLR )RWR GL JUXSSR e convenevoli, ma a questo punto ci separiamo e proseguirò da solo per il SHUFRUVR GHL 'RSR WDQWL DQQL LO ERVFR sta ricrescendo sopra la frana, e ci si dimentica anche della diga, che sta DOOH QRVWUH VSDOOH /D GLJD VL DOORQWDQD H L pensieri si fanno piĂš caldi, come il sole che ULVFDOGD O¡DULD Ă€QDOPHQWH (UWR YHFFKLR q

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un paese ormai quasi abbandonato e cadente, fatto di sassi incerti e tutti diversi l’uno dall’altro, lo attraversiamo per portarci sul paese nuovo, fatto di cemento: OR VWHVVR GHOOD GLJD JULJLR XQLIRUPH Il percorso a questo punto si fa erto e si FDSLVFH VXGDQGR LO QRPH GHO SDHVH 8Q bel sentiero sale dritto su di un versante asciutto e assolato, poi si fa pietraia e ondulato, entra nel bosco e ci regala dei meravigliosi passaggi e vedute della YDOODWD ,O ODJKHWWR UHVLGXR D PRQWH GHOOD frana, il lastrone inclinato e nudo che stava sotto la montagna che non c’è SL $ &DVVR FL ULFRQJLXQJLDPR DOO¡DOWUR percorso: una gioviale sosta all’assolato ristoro e riprendiamo la strada che ci fa passare per le vie del vecchio SDHVH 0ROWH FDVH VRQR UHVWDXUDWH altre cadenti aspettano, o rassegnate YDQQR LQFRQWUR DO ORUR GHVWLQR 6X XQD soglia una vecchina assiste distratta all’insolito viavai scaldandosi al sole, ma lo sguardo è lontano, si è fermato DOWURYH LQ WHPSL H ULWPL GLYHUVL GDL QRVWUL 4XDOFKH WHPSR ID PL WURYDYR TXL D &DVVR a metĂ pomeriggio con un ‘amica, dopo una visita guidata alla diga, e girando per il paese quasi deserto incontrammo un’altra anziana del posto che aveva YRJOLD GL FKLDFFKLHUDUH &L UDFFRQWz volentieri della sua vita, durissima, passata a portar carichi pesanti su e giĂš per la montagna, per gli stessi sentieri che RUD SHUFRUULDPR SHU GLOHWWR *LRUQDWH H giornate di cammino, a trasportare gli VWUDFFL GD ULJHQHUDUH Ă€Q JL D )ROOLQD R D YHQGHUH PHVWROL GL OHJQR LQ SLDQXUD *L LQ SLDQXUD HUDQR SHUVRQDJJL QRWL povere ma dignitose, le chiamavano “cathèreâ€? (il “thâ€? pronunciato come in inglese) perchĂŠ venditrici di “catheâ€?,

cioè i mestoli, e giravano per le case con le gerle piene di manufatti in legno, che gli uomini producevano e loro poi DQGDYDQR D YHQGHUH 6RUULVL GHQWUR GL me pensando che qui sotto, a Erto, vive e ODYRUD 0DXUR &RURQD FKH GL WXWWR TXHVWR ha fatto poesia: con le sue sculture, le VFDODWH DUGLWH L UDFFRQWL 4XHO JLRUQR però avevo una curiositĂ da esaudire e, cercando di farlo con il maggior tatto possibile, riuscii a dirottare il racconto sull’argomento fatale, il disastro, ma volutamente evitando di nominare “Laâ€? PRQWDJQD )X FRVu FKH OHL SHU SULPD OD chiamò per nome; ne volevo sentire la fonetica originale, spontanea di un YHFFKLR 3HUFKp LO WHUPLQH ´WRFÂľ KD PROWL VLJQLĂ€FDWL QHO GLDOHWWR YHQHWR 7XWWL RUD quel monte lo chiamano Tòc, con la o VHFFD DSHUWD FKH VLJQLĂ€FD ´SH]]RÂľ SH]]R GL TXDOFRVD /D GRQQD TXHO JLRUQR lo chiamò invece Toc, con la o chiusa, che si dice di qualcosa che è integro fuori ma completamente marcio dentro, oppure in senso transitivo di una persona senza cervello, che si comporta in modo DYYHQWDWR H LUUHVSRQVDELOH 4XDQGR un tempo i muratori ispezionavano le case, battevano sui muri e sulle travi per valutarne, da suono e vibrazione, la consistenza, e quando una trave batteva a vuoto si diceva che “el bĂ te tocâ€?, per IDU FDSLUH FKH HUD PDUFLD LQDIĂ€GDELOH &RVWUXLURQR XQD GLJD VRWWR XQ PRQWH FKH VL FKLDPDYD 0DUFLR ,PSUHYHGLELOH 7UDGLWRUH 0D QRQ KDQQR IDWWR FDVR all’evidenza che avevano sotto i loro occhi, accecati dall’arroganza e dalla VHWH GL JXDGDJQR 4XDQWH WUDJHGLH VL stanno preparando sotto i nostri occhi senza che ci facciamo caso? E penso alla tecnologia, l’ingegneria genetica, la

SROLWLFD L UDSSRUWL VRFLDOL O¡HFRQRPLD ( D quelli che ci rassicurano continuamente che va tutto bene, che tutto è sotto FRQWUROOR 0D FL VRQR LQ JLUR RUPDL WURSSH lapidi piene di nomi, per causa di eventi FKH VHPEUDYDQR ´VRWWR FRQWUROORÂľ 6ROOHYR OR VJXDUGR DOOH FDVH VWUHWWH HG DOWH GL XQ¡HOHJDQ]D DXVWHUD HVVHQ]LDOH Ă€Q VXL tetti coperti di lastre, rocce lisce come il cuore della montagna di fronte, e riprendo OD YLD $SSHQD VL DSUH XQ YDUFR WUD L PXUL di sassi mi fermo a guardare il panorama: la frana, l’immenso lastrone di roccia che sosteneva la cima del monte Toc, la diga, OD YDOOH GHOOD 3LDYH GRYH VFHVH O¡RQGD /RQJDURQH FDQFHOODWR H SRL ULFRVWUXLWR 6L HVFH GDO SDHVH SDVVDQGR SHU O¡XOWLPD casa, rimasta scoperchiata da allora e scendiamo per una bellissima mulattiera, la stessa che l’anziana del racconto percorreva da giovane carica di stracci o di mestoli; prima della diga l’unica YLD SHU UDJJLXQJHUH LO UHVWR GHO PRQGR 0L ODQFLR QHOOD GLVFHVD FRPH VH GRYHVVL UHFXSHUDUH SRVL]LRQL GL FODVVLĂ€FD hanno fatto un ottimo lavoro di pulizia e nei punti insidiosi alcuni volontari ci DYYHUWRQR GHO SHULFROR /H EHOOH GLVFHVH durano sempre troppo poco, ma ormai sono stanco e con piacere mi avvicino al WUDJXDUGR DOOR VWDGLR /D GRFFLD FDOGD cancella la stanchezza, con l’iscrizione SRVVLDPR HQWUDUH DQFKH DOOD Ă€HUD GHOOR sport, dove troviamo un pasto caldo servito a tempo di record, davvero complimenti a tutta l’organizzazione! L’anno prossimo spero di tornarci: per passare una bella giornata, per ricordare, per pensare; come in un tempio a cielo DSHUWR Ęˆ

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MI EMOZIONO Testo di Stefano >Tetano< Bettio

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ono anni che voglio visitare i luoghi teatro della sciagura e per mille motivi non ci sono ancora riuscito ma RJJL Ă€QDOPHQWH QH DYUz O¡RFFDVLRQH H VRQR SURIRQGDPHQWH HPR]LRQDWR 9DMRQW rievoca la mia fanciullezza quando, a metĂ degli anni sessanta, andavo in vacanza nel piccolo paese di montagna GL 3HVFXO LQ YDO )LRUHQWLQD VRWWR OH SHQGLFL GHO 0RQWH 3HOPR *LRFDYR DOORUD FRQ un bambino della mia etĂ , Franco di Longarone, orfano di entrambi i genitori, scampato alla tragedia solo perchĂŠ in YLVLWD DL QRQQL 'L OXL ULFRUGR VROR L FDSHOOL biondi e una tristezza, impressa sul viso, SHU PH LPSHQHWUDELOH 3UHVVR O¡DOEHUJR Lorenzini, l’unico del paese, c’era un campo di bocce dove, nel tardo SRPHULJJLR JLRFDYR FRQ OXL ,Q TXHO FDPSR QHO ORQWDQR QRQ ULXVFLL PDL D JLRLUH GHOOH PLH YLWWRULH 3HU UDJJLXQJHUH 3HVFXO PLR SDGUH FRQ la Fiat 1100 bicolore, percorreva la val Zoldana che proprio a Longarone si LPERFFD 3ULPD GL DUULYDUH QHO FHQWUR abitato del paese, ogni volta, come un rito, gli chiedevo di rallentare l’andatura per vedere sul ciglio destro della strada una scaletta a chiocciola in ferro, unica testimonianza di una fabbrica cancellata dall’onda e, dopo poco, in cima alla gola LQ DOWR OD GLJD PDOHGHWWD GHO 9DMRQW Oggi, dopo quaranta anni, sono qui in EUDJKHWWH H FDQRWWLHUD H SRWUz Ă€QDOPHQWH immergermi, anima e corpo, in questo WXIIR QHOOD VWRULD G¡,WDOLD ,O SDHVH GHOOH mezze veritĂ e dei grandi misteri dove i colpevoli, quando si trovano, sono solo mezzi colpevoli mentre sono certezze quando la colpa può essere imputata a montagne “franoseâ€?, a piogge â€?abbondantiâ€? o, meglio ancora, alla IDWDOLWj /R VSDUR VL SDUWH 'RSR DSSHQD GXH FKLORPHWUL VRQR GHQWUR OD JROD GHO 9DMRQW 6HQWR XQD SUHVHQ]D FKH PL RSSULPH e alzo gli occhi, la diga assassina è Ou VRYUDVWDQWH H LPSRQHQWH 2SHUD grandiosa dell’ingegno e della stupiditĂ XPDQD 9LVWD GD VRWWR ID SURSULR SDXUD 3HQVR D TXHOOD VHUD GHO RWWREUH TXDQGR O¡RQGD GL PLOLRQL GL PHWUL FXEL d’acqua e fango, provocata dalla frana VWDFFDWDVL GDO PRQWH 7RF VĂ€RUz SULPD O¡DELWDWR GL &DVVR H SRL OR VFDYDOFz utilizzandolo come un trampolino di ODQFLR Le pareti della stretta valle la compressero facendole aumentare la forza dove,

DOOD Ă€QH GHOOD JROD LO PXUR G¡DFTXD UDJJLXQVH L PHWUL d’altezza preceduto da un vento fortissimo che impattò SHU SULPR VX /RQJDURQH Alcuni istanti solo e arrivò l’onda che FDQFHOOz GXHPLOD YLWH SHUĂ€QR LO JUHWR GHO 3LDYH VL GLVVROVH La corsa è piacevole e salgo velocemente attraverso delle gallerie prima in salita e poi, nell’altro versante della gola, LQ GLVFHVD 2UD XQ ULSLGR sentiero conduce alla statale GLUHWWD LQ 9DO &HOOLQD 3RFKL chilometri d’asfalto, poi una svolta secca a destra mi porta VXOOD FRURQD GHOOD GLJD 4XL PL IHUPR 1RQ SRVVR FRUUHUH Alla mia sinistra ho quel che UHVWD GHO ODJR DUWLĂ€FLDOH FRQ l’enorme massa di detriti GHOOD IUDQD DO VXR LQWHUQR A destra la gola vertiginosa che scende ripida verso OD YDOOH GHO 3LDYH 5LSDUWR con il magone nel cuore, ora il percorso di gara è sul sentiero che taglia la vecchia IUDQD $O]R OR VJXDUGR YHUVR LO PRQWH 7RF /¡HVWHVD IHULWD q ancora lĂŹ, taglia la montagna per un fronte di 3 chilometri scoprendo la nuda roccia, dove una PDVVD GL PLOLRQL GL PHWUL FXEL GL URFFLD H WHUUD VFLYROz D YDOOH Il sentiero corre per un chilometro tra rocce e piccoli arbusti, poi sbuca nella statale che SRUWD LQ 9DO &HOOLQD $OFXQL chilometri sull’asfalto ed entro nel pittoresco abitato di Erto dove inizia un bel percorso trail con salite ripide sulla montagna che domina tutta la YDOODWD ,O SHUFRUVR q GDYYHUR spettacolare con il lago di Erto in fondo alla valle; poi, terminata la salita, si scende per una cengia che porta velocemente verso il piccolo SDHVH GL &DVVR 8QD OXQJD e ripida discesa in mezzo al bosco conclude la gara con O¡DUULYR D /RQJDURQH )LQLVFH cosĂŹ nel moderno stadio TXHVW¡HPR]LRQDQWH JLRUQDWD 0DL WLWROR GL XQD FRPSHWL]LRQH IX SL D]]HFFDWR Ęˆ S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 1 3


[CRONACHE...]

LE PORTE di PIETRA Cantalupo Ligure (AL) 28 Settembre 2008 Testo di Alessio Paťa Foto a cura dell’Organizzazione

I

l percorso di 70 km, con 4.000 metri di dislivello positivo, prende l’avvio da Cantalupo Ligure (AL), in Val Borbera a circa 350 m di altitudine. Dopo 5 nervosi chilometri su e giĂš per FROOLQH VXO ODWR GHVWUR RURJUDĂ€FR GHOOD valle, si torna a fondovalle, si valica il torrente Borbera e ci si innalza (ancora DO EXLR HVVHQGR OD SDUWHQ]D Ă€VVDWD DOOH 4) per circa 500 metri lungo un sentiero ripidissimo ed estremamente tecnico (nel linguaggio del trailer per “tecnicaâ€? si intende una salita che obbliga a passi irregolari, con presenza di rocce, massi, o radici che richiedono forti doti

di agilitĂ ed equilibrio). Dunque una bella cresta pietrosa, e poi boschi, bei sentieri, molto corribili. Questo è il primo dei tratti distintivi delle Porte di Pietra, sentieri dal fondo morbido, dentro boschi PDJQLĂ€FL R OXQJR DOWH FRVWH HUERVH WXWWL perfettamente adatti alla corsa. Passato il primo controllo al 21° km (primo cancello, 5 ore) si salgono nell’ordine alcune delle vette piĂš classiche dell’Appennino Ligure, il Monte Buio e poi l’Antola (1597 m, km 33). Dunque secondo cancello a Capanne Carrega (40 km, 9 ore), e poi ancora vette (Carmo, 1.640 m e Cavalmurone) sino a Capanne di Cosola

FRA I TRAIL CHE CERCANO UNO SPAZIO ACCANTO A QUELLI STORICI (CRO MAGNON – MONTE BIANCO), QUESTO DELLE PORTE DI PIETRA POSSIEDE UNA NOBILTĂ€ DI TRACCIATO E UNA VALENZA AMBIENTALE DI COSĂŒ ALTO LIVELLO CHE LO RENDONO ASSOLUTAMENTE DEGNO DI ESSERE ANNOVERATO TRA LE MIGLIORI GARE ITALIANE DEL GENERE.

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(49 km, terzo cancello, 11 ore, limite severo che per essere osservato impone un passo medio elevato). Il percorso si svolge sin qui sulle creste dell’Appennino piĂš interno, a cavallo tra le province di Genova e Alessandria, sugli alti bordi della Val Borbera e della Val Brevenna, sopra prati e boschi di un verde scuro, intenso, interrotto solo dal biancore degli abitati, che il trailer vede dall’alto isolati e assurdamente abbarbicati sui ripidi costoni delle valli, emblemi di una dura economia contadina ormai completamente scomparsa. Dopo Capanne di Cosola (1.481 m) su al Monte Ebro (km 53,5, 1.700 m, quota massima UDJJLXQWD LQ JDUD H SRL JL D FDSRĂ€WWR verso il rifugio degli Orsi (km 55) in mezzo a faggete e boschi di castagni in versione SUHDXWXQQDOH GL UDUD EHOOH]]D ,QĂ€QH l’ultima salita ai 1.487 m di Monte Giarolo (km 61,5) e una lunga, penosa, discesa di 1.100 metri di dislivello sino a Cantalupo. Gli organizzatori hanno scelto un taglio molto spartano, niente cibo ai rifornimenti (è necessario avere tutto il cibo necessario con sĂŠ), dove viene servita una sola bevanda: acqua naturale. La giornata climaticamente è stata perfetta: sole, vento fresco e temperatura ideale. Contemporaneamente al trail “lungoâ€? si corre anche un “cortoâ€? di 30 km, con 1.000 metri di dislivello positivo, le “Finestre di Pietraâ€?, con partenza alle 10 da Capanne Carregae arrivo a Cantalupo. Gli atleti dei Maratoneti Genovesi hanno partecipato numerosi (9 in totale, tra le partecipazioni alle Porte e alle Finestre di Pietra), tutti regolarmente giunti al traguardo. Questo ha valso alla societĂ il conseguimento della coppa per la societĂ con il maggior numero di partecipanti. Il primo arrivato, Pablo Barnes ha impiegato 7 ore e 50 minuti, 0DUFR 2OPR FODVVH VL q FODVVLĂ€FDWR 3° con il tempo di 8 ore 07 minuti. Ęˆ

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[CRONACHE...]

L’OBLIQUA SEMPLICITÀ LIGURE Trail dei Tre Comuni - Albisola Superiore (SV) - 12 ottobre 2008 Testo e foto di Francesco >Checo< Zanchetta

6$/6(',1( 1(//¡$5,$ 3$(6$**, 9$&$1=,(5, 675$'( ( &2//,1( 0$5( ( 0217$*1$ ),25, &2/25$7, ( 7521&+, ,1&(1(5,7, ,/ 78772 0(662 1(/ )58//$725( (' (&&2 &+( (6&( LA LIGURIA!

L

a pianura in Liguria si trova abbondante QHL SRQWLOL QHL YDVL H Ă€RULHUH GDYDQWL DJOL usci, nei pavimenti delle palestre dove dormono i trailers. Tutto il resto è obliquo. Poi ci sono i santuari e uno di questi, il nostro, è il Santuario di Nostra Signora della Pace, appena fuori Albisola Superiore, un luogo dove non servono gli inviti al silenzio: senza accorgersene si cammina piano, si parla sottovoce. Domani comunque ci sarĂ gazzarra, qui nel santuario, come dire una tregua alla solita pace e tranquillitĂ di cui sembrano intrise anche le pareti. Partenze e arrivi da tutti i binari e a tutte le ore, cinque piĂš uno percorsi: 5, 11, 18, 45, 65 e 45 km con partenza riservata ai camminatori. I primi a partire saranno i camminatori della 45, con orario da panettieri (o discotecari): 4:00 (di notte!). Invece noi della 65 che, si sa, amiamo la vita comoda, partiremo alle 5:30. Ci fanno

partire a quell’ora perchĂŠ saremo ancora inermi e incapaci di retromarce dell’ultima ora, poi a ruota tutti gli altri. $O EULHĂ€QJ FL DFFRJOLH 0DXUL]LR SHUVRQD sensibile e carismatica, che con parole desuete e ricercate ci illustra, con dovizia di particolari quasi certosina, ogni angolo del percorso. Quando regolarmente la descrizione si arresta per fare il punto sul chilometraggio ci guardiamo divertiti; il racconto procede con tempi al FKLORPHWUR UHDOL $OOD Ă€QH VHPEUD GL averla giĂ fatta, tanto è puntigliosa la ricognizione, persino con ricostruzioni in software 3D e animazioni a volo d’uccello. Descrizione talmente ricca di particolari e riferimenti che il giorno dopo avrò una gran confusione in testa e non mi ricorderò SL QLHQWH 3HUz q VWDWR XQ EHO EULHĂ€QJ La cena semplice e sobria, presupposto per un sonno tranquillo e rigenerante, quattro passi al buio del bosco e poi tutti

a nanna in palestra, con un pavimento tiepido e quasi morbido fatto di piastrellette in cotto anni ‘70, credo. Comunque mai dormito cosĂŹ bene in un pavimento. Un occhio lo apro, di poco, a notte fonda; sono i camminatori che si alzano per SDUWLUH 0L JLUR SHU IUDQWXPDUPL DQFKH l’altra spalla e mi riaddormento di nuovo. Il sentiero sale subito, dopo la partenza, poi scende, sale, scende... SarĂ cosĂŹ per tutta la giornata, sta nella natura dei luoghi, comunque la prevalenza è nell’andare verso l’alto, per il momento. Ed è bene che sia cosĂŹ, perchĂŠ raggiungiamo verso l’alba una buona posizione, il bosco si dirada mentre i colori cominciano a distinguersi e dal freddo azzurro dell’aurora si passa via via al caldo arancio dell’albeggiare. Una breve sosta per far respirare il corpo, ma è lo spirito che ne trae maggior giovamento; ci voltiamo a guardare e nella cornice di pini radi e incerti un quadro spettacolare: l’alba. S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8] - 1 6


Si continua per borghi e boschi, sempre diversi e affascinanti. Innumerevoli le specie arboree, sessantacinque chilometri di: castagni, faggi, querce, pini, la meravigliosa e variopinta macchia mediterranea, boschi d’alto fusto, prati e brughiere. La natura da queste parti ha dimenticato aperto il catalogo illustrato e ad ogni folata di vento le pagine scorrono cambiando lo scenario di piante, colori e profumi. E poi torrenti, rocce, un mare GL IRJOLH H ULFFL FDVWDJQH Ă€RUL H FDQL Ops, dove ci sono i cani da caccia di solito seguono anche i cacciatori, e i cacciatori, si sa, girano armati. Non senza una qualche apprensione cerchiamo di capire come sta la parata da queste parti; con la caccia al cinghiale non si scherza. Intorno al quarantesimo chilometro purtroppo perdiamo Dario, tranquilli, non abbattuto dai cacciatori ma dal suo stomaco, che anche questa volta JOL KD LPSRVWR LO VXR OLPLWH 0L VHPEUD rassegnato ma sereno quando sale sul mezzo dell’organizzazione per rientrare. Dispiace, resto con Lamberto e altri due camminatori della quarantacinque, che dopo un po’ distacchiamo. Il percorso in questa fase tende a scendere, i ristori sono sempre piĂš i benvenuti, c’è quel che si dice il ben di Dio, e la miglior marca di integratori presente con i suoi prodotti di punta e cioè: cortesia, gentilezza e calore XPDQR 0D L FKLORPHWUL FRPLQFLDQR D farsi sentire, talloni e caviglie sopportano sempre meno il fondo impegnativo, che richiede attenzione e tensione continua. Le foglie, da poco cadute in abbondanza, nascondono i sassi, ogni passo si appoggia sull’ignoto e anche i muscoli cominciano ad irrigidirsi. Vediamo in basso una grazioso paesino dove fra poco troveremo l’ultimo ristoro completo, la discesa si fa ripida e di cemento, come le gambe. Scesi ad Ellera troviamo un clima di tranquilla festa paesana, la fragranza di castagne arrostite arriva da dietro il campanile e vari profumini aleggiano sul tavolo del ristoro, un clima di sobria allegria ci stempera la fatica e ci si ferma volentieri a riposare. Sembra di aver viaggiato nel tempo, essere capitati in una dimensione parallela dove il vivere è ancora umano e la festa VHPSOLFH YHUD 0HQWUH /DPEHUWR ULSRVD seduto sulla panchina svicolo sul piccolo prato dove è allestita la sagra: alcuni tavoli con banchetti addobbati, sguardi curiosi di ninfe seducenti e prosperose invitano a restare, a bearsi dei piaceri imbanditi. ( OD WHQWD]LRQH q PROWR IRUWH 0D ULPDQH ancora l’ultima salita da affrontare che, dicono, sia brusca e impegnativa. In fondo anche Ulisse dovette ripartire da Ogigia. A malincuore torno verso il tavolo del ristoro, completiamo il rifornimento H FL LQFDPPLQLDPR IUD JOL RUWL H L Ă€ODUL di vite. Questo deve essere il paese delle tentazioni perchĂŠ protesi verso la strada sporgono alcuni grappoli d’uva. Assomigliano al verduzzo dorato che vendemmiavo da piccolo e non resisto, tre acini bastano a profumare le labbra. Effettivamente la salita è quasi verticale, in poco tempo il paese è di nuovo panorama e troppo lontano per tornarci, DQFKH Ă€QLWD OD FRUVD ,O VXGRUH VL PHVFROD S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 1 7


ai profumi accesi dal sole, nella rigogliosa macchia mediterranea, ma a questo punto il mio compagno di avventura cede di schianto e si distende a terra. Sono un po’ preoccupato perchĂŠ siamo troppo lontani dal paese per poterci tornare e mancano ancora alcuni chilometri all’arrivo. Non so cosa fare. Lui dice che vuole continuare, ma mi sembra DOOR VWUHPR GHOOH IRU]H 0L VLHGR DQFK¡LR H aspetto, a volte basta aspettare, perchĂŠ le riserve nascoste dentro il nostro corpo si mettano in azione. Nel frattempo ci raggiunge una camminatrice che si siede un paio di minuti con noi. E’ della zona, scambiamo due parole e poi riparte. Qualche altro minuto e anche Lamberto si rimette in piedi, concentratissimo e deciso ad arrivare, a qualunque costo. Lo vedo deciso, impegnato a gestire le forze, cosĂŹ mi dedico a guardarmi attorno, passiamo sotto alcuni corbezzoli con dei frutti maturi. Avviso il navigante che ci sarebbe un gustoso ristoro fuori programma, ma lui imperterrito continua a testa bassa. E vabbĂŠ, vorrĂ dire che dovrò mangiarmeli da solo. Il corbezzolo è un gioioso arbusto della macchia, con la particolaritĂ di poter avere allo stesso tempo i frutti PDWXUL DOWUL IUXWWL DQFRUD DFHUEL H L Ă€RUL ( TXHVWL VRQR PDJQLĂ€FL GD IRWRJUDIDUH /XQJD OXQJKLVVLPD GLVFHVD H Ă€QDOPHQWH

arrivati, dopo tante avventure! Ritroviamo tutti gli altri, il santuario, gli amici, la semplice e calda cortesia degli organizzatori, la doccia, il pranzo, l’accoglienza generosa dei preti del santuario. (¡ FRQ XQ Ă€OR GL WULVWH]]D FKH SXUWURSSR dobbiamo deciderci a ripartire, cerchiamo di salutare piĂš persone possibile e riprendiamo le tortuose strade liguri. Oggi ho imparato che la semplicità è serenitĂ e calore. Arrivederci al prossimo anno! Ęˆ

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[CRONACHE...]

ECOMARATONA '(/ CHIANTI Castelnuovo Berardenga (SI), 19 ottobre 2008 Testo di Simone Brogioni Foto di Danilo >Miticojane< Biagiotti

R VHPSUH IUHGGR DOOD ÀQH GL XQD maratona. Che sia inverno o HVWDWH XQD YROWD FKH OH PLH JDPEH VL IHUPDQR VHPEUD IHUPDUVL DQFKH OD FLUFROD]LRQH VDQJXLJQD 0D DOOH GHO RWWREUH QHOOD SLD]]D GL &DVWHOQXRYR Berardenga, sono rimasto con la FDQRWWLHUD PDGLGD LPPRELOH LQ SLHGL D IDUPL WUDÀJJHUH GD XQ VROH DXWXQQDOH FKH PL KD IDWWR GD FLFHURQH SHU WXWWR LO SHUFRUVR FROSHQGR FRQ L UDJJL JOL VTXDUFL FKLDQWLJLDQL ULPDVWL RIIXVFDWL OR VFRUVR anno dalle lacrime di tramontana.

H

9LJQH FROOLQH FDVRODUL ,O SURÀOR GL 6LHQD XQ PRGHOOLQR GL /HJR 6WUDGH ELDQFKH FKH SL ELDQFKH QRQ VL SXz 6DQ *XVPq FRQ L VXRL YLFROL VLOHQ]LRVL ULVYHJOLDWL GDOOR ´VFLDEDWWDUHµ GL HFRPDUDWRQHWL , FLSUHVVL LQ ÀOD FRPH VROGDWL VXO ´SUHVHQWDW DUPµ FKH UHJDODQR HQHUJLD QHOO·XOWLPD salita. Il calore e il colore delle crete

VHQHVL 7XWWR TXHVWR q O·HFRPDUDWRQD GHO &KLDQWL XQ·LPPHUVLRQH QHO EHOOR WDQWR EHOOR GD SURQXQFLDUH TXHVWR EDQDOH DJJHWWLYR FRQ WUH R SL HOOH FRQ OD OLQJXD che si solleva schiacciando il palato e VSLQJHQGR LQ IXRUL JOL LQFLVLYL (VDJHUDWDPHQWH VRGGLVIDWWR FHUFR VX LQWHUQHW DOWUL JLXGL]L UDFFRQWL H WURYR OD VLPSDWLD D VWHOOH H VWULVFH GL 5LFNH\ *DWHV QHO VXR EORJ ´PRVWO\ SDYHGµ 3URSULR OXL LO HQQH GHO &RORUDGR FKH O·DQQR VFRUVR KD YLQWR LO WLWROR GL SRGLVWD GHOO·DQQR GL FRUVD LQ PRQWDJQD H FKH TXHVW·DQQR VL q FRQFHVVR XQD OXQJD YDFDQ]D HXURSHD D EDVH GL ELFL H FRUVD /XL FKH SHU VDOLUH VXO SDOFR D ULWLUDUH LO WHU]R SUHPLR KD FDPPLQDWR TXDVL FDUSRQL H SHU VFHQGHUH WUH VFDOLQL KD IDWWR SL VPRUÀH GL -HUU\ /HZLV 6WDQFR VÀQLWR GRORUDQWH DO SXQWR GL VFULYHUH ´, XQGHUVWDQG IXOÀOOLQJ

“TROP P PARLA O FACILE RNE B ENEµ WKH FXULRVLW\ RI UXQQLQJ D PDUDWKRQ RQFH ,·OO QHYHU XQGHUVWDQG UXQQLQJ D PDUDWKRQ D VHFRQG WLPHµ RYYHUR TXDOFRVD WLSR ´FDSLVFR OD FXULRVLWj GL FKL YXRO FRUUHUH OD PDUDWRQD DOPHQR XQD YROWD PD QRQ FDSLUz PDL FKL YXROH FRUUHUOD XQD VHFRQGD YROWDµ 6LQWHVL SHUIHWWD GL TXHVWD FRUVD 5LFNH\ FRQWLQXDYD D ULSHWHUH ´ZRQGHUIXOµ FRQ O·DFLGR ODWWLFR D OLYHOOL LPSURSRQLELOL (· FRVu LO WUDLO JLRLD H GRORUH LO SDUDGRVVR SL HOHPHQWDUH O·HVVHQ]D GHOOD FRUVD ( LO &KLDQWL RIIUH TXHVWR VHPSOLFLWj H JDUER SURIXPDWL GL PRVWR LQ XQD JDORSSDWD FKH ÀQLVFH WURSSR SUHVWR H FKH WL ODVFLD VXOOH JXDQFH GXH SLFFROH JULQ]H IUHVFR ULFRUGR GL XQ JRGLPHQWR OXQJR chilometri. ʈ S PIRITO TRAIL [ N O VE MBRE 20 0 8 ] -

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[CRONACHE...]

TRA GIOCO

E TRAIL ROMA NO LIMITS - 5 OTTOBRE 2008 “UNA VIA DI MEZZO TRA GIOCHI SENZA FRONTIERE E UNA GARA PODISTICA”. QUESTA È STATA L’UNICA RISPOSTA CHE ABBIAMO SAPUTO DARE IO E ILENIA, QUANDO CI CHIEDEVANO COSA ANDAVAMO A FARE QUESTO FINE SETTIMANA. CI SERVIVA UNA DOMENICA “DIVERSA”, PER STACCARE UN PO’ LA SPINA DALLO “STRESS AGONISTICO” DELLE TANTE COMPETIZIONI, ALLE QUALI ABBIAMO PARTECIPATO QUEST’ANNO... Testo di Matteo >teomat< Ghezzi Foto di Matteo Ghezzi e ROMA NO LIMITS

C

osì domenica mattina arriviamo ad Anguillara Sabazia. Fa ancora fresco, ci cambiamo il più tardi possibile e facciamo riscaldamento, cogliendo l’occasione per provare i primi “giochi” che ci attendono, mentre si avvicina l’orario di partenza. Lo speaker invita tutti a posizionarsi dietro la “linea” di partenza, dove linea in questo caso significa “squadra di giocatori di rugby”. L’adrenalina sale, inizia a sentirsene nell’aria l’odore, anzi no, quello che si sente è odore di… benzina! Vengono accesi falò e fumogeni, si parte! Saltando tronchi e pali metallici, attraversando una cortina di fumo e le fiamme de “L’Inferno”, strisciando sotto una rete metallica, si raggiunge la prima barriera, dove l’attenzione è d’obbligo perché si è in tanti e si rischia di farsi male. Gli ultimi metri sulla sabbia ed entriamo nel lago; con l’acqua, fortunatamente non fredda, fino alla vita, superando alcune file di bidoni, raggiungiamo la rete che ci permette di issarci “all’arrembaggio” sul molo attraverso cui torniamo sulla terraferma per addentrarci poi nelle strade di Anguillara, che lasciamo nuovamente poco dopo costeggiando il lago. Prima di allontanarci dalla riva, superiamo un tratto di “sabbie mobili”: qualcuno ci finisce dentro, gli altri lo aiutano a uscirne e si prosegue con un saliscendi alla fine

del quale ci troviamo… in un fosso, in cui percorriamo una decina di metri uscendo giusto in tempo per saltare qualche fila di pneumatici e il cassone di un camion. Finalmente si corre un po’, attraversando labirinti di corde, campi di terra smossa, recinzioni di filo spinato e una piccola “giungla” prima di arrivare al lungo lago, in fondo al quale entriamo nuovamente in acqua per prendere una collana con un moschettone che dovremo portare al traguardo. Un breve tratto collinare, una salita molto ripida e con terreno instabile e siamo al bivio dove i militari che partecipano al Cism Day Run hanno il giro di boa, mentre noi proseguiamo in gruppo arrivando alla grotta e aiutandoci a vicenda per uscirne. Una calata di 5 metri e un’altra serie di saliscendi che, uniti a tutti i cambi di ritmo e agli sforzi per sostenere le prove, cominciano a far sentire le gambe piuttosto dure e a far salire parecchio i battiti cardiaci. Mentre ci avviciniamo alla prova successiva, ci supera un atleta che va al doppio della nostra velocità: più tardi scopriremo che sarà lui il vincitore. Una palizzata di un paio di metri, qualche balla di fieno e qualche metro strisciando in un tubo d’alluminio e possiamo nuovamente correre attraverso una fitta vegetazione (spinosa!). Ci infiliamo poi nel “Vietcong tunnel”. Io decido di non farlo camminando S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 2 1


e così, complice una piccola scivolata, mi sgambetto da solo e arrivo direttamente in ginocchio, ma tanto qui bisogna strisciare! Cosa peraltro non certo semplice, date le numerose spine e lo spazio veramente esiguo. Superata anche questa prova si sale e si scende davanti ad una cascina, dove si scavalca un cancello, un muro, si sale al secondo piano e per scendere si salta su balle di fieno, scavalcando un muretto e correndo qualche centinaio di metri prima del ponte tibetano. Una ripida salita e un’altrettanto erta discesa, alla quale segue un’arrampicata di una decina di metri sempre con corde, finita la quale la quantità di acido lattico in circolo forse provoca una visione: sembrerebbe un ristoro, anzi no, lo è! Il tempo di bere un sorso e si ricomincia, prima superando una rete e poi passandoci sotto, stavolta però in uno spesso strato di fango, con accanto il cameraman che “sadicamente” ci riprende in questa che è l’ultima prova prima dell’agognato traguardo al quale si arriva dopo qualche km. Giusto il tempo per far seccare il fango, ripercorrendo il lungolago dove ci aspetta l’applauso del pubblico, un bel piatto di pasta e un bel bagno, naturalmente nel lago per lavare via la terra! In sintesi, manifestazione promossa a pieni voti, organizzazione pure! È vero che non si può certamente definire un trail, ma solo perché la Roma No Limits è semplicemente fuori dai canoni di qualsiasi altra competizione alla quale siamo abituati in Italia: una sorta di parco giochi per bambini cresciuti. Tuttavia, lo Spirito Trail anima questa gara, nella quale gli atleti si aiutano continuamente l’un l’altro, si corre in mezzo alla natura, qualche volta addirittura dentro, e le premiazioni sono rigorosamente in natura e uguali per tutti i premiati. ʈ S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 2 2


[CRONACHE...]

CASCADE CREST

100

10th edition – 23 agosto 2008 Testo di Leonardo >leosorry< Soresi Foto di Glenn Tachiyama

IN EUROPA L’ACRONIMO CCC FA SUBITO VENIRE IN MENTE LA COURMAYEUR-CHAMPEXCHAMONIX, LA COSIDDETTA “MEZZA” DEL MONTE BIANCO, COME VIENE INGIUSTAMENTE ETICHETTATA UNA DELLE GARE PIÙ BELLE E DURE DEL CALENDARIO. NEGLI STATI UNITI LO STESSO ACRONIMO INDICA INVECE LA CASCADE CREST CLASSIC, UNA 100 MIGLIA CHE QUEST’ANNO HA FESTEGGIATO IL SUO DECIMO ANNIVERSARIO E CHE NON POTREBBE ESSERE PIÙ DISTANTE DALLA SUA “CUGINA” FRANCESE.

[ R ITOR N O A L L E OR I GI N I ]

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A

lla Cascade Crest i partecipanti sono appena un centinaio, mentre alla partenza nella piazza di Courmayeur si schierano ormai 2.500 concorrenti. Se oltreoceano sono la solitudine e il silenzio ad accompagnare le falcate dei trailers, qui nel vecchio continente non è raro assistere ad episodi di “codeâ€? che impediscono di correre. Identica è invece la bellezza: se qui ci si trova a percorrere il balcone che dĂ sui ghiacciai del Bianco, laggiĂš ci si muove tra cascate e laghi alpini con il Mount Rainier sullo sfondo. Simile è anche la “corsa alle iscrizioniâ€?: pur non raggiungendo gli eccessi francesi, anche alla Cascade Crest quest’anno sono bastate due settimane per raggiungere il limite massimo di partecipanti. Le Cascade Mountains sono una catena montuosa di origine vulcanica lunga 1.100 km che corre parallela DOOH FRVWH GHO 3DFLĂ€FR DQGDQGR GDO QRUG GHOOD &DOLIRUQLD Ă€QR DOOD %ULWLVK Columbia canadese, attraversando tutto l’Oregon e lo Stato di Washington. Le Cascades fanno parte del Cerchio di )XRFR GHO 3DFLĂ€FR XQ DQHOOR GL YXOFDQL FKH FLUFRQGD O¡RFHDQR 3DFLĂ€FR OH uniche eruzioni vulcaniche avvenute nel WHUULWRULR GHJOL 6WDWL 8QLWL VL VRQR YHULĂ€FDWH proprio qui. Questa origine geologica fa sĂŹ che il paesaggio delle Cascade Mountains sia del tutto particolare: i vulcani piĂš alti dominano il paesaggio circostante, svettando ad un’altitudine doppia rispetto alle montagne intorno. Ad esempio il Mount Rainier con i suoi 4.392 metri, può essere tranquillamente osservato ad occhio nudo da 160 km di distanza, poichĂŠ attorno non ci sono altre YHWWH VXIĂ€FLHQWHPHQWH DOWH GD LPSHGLUQH la visuale. La Cascade Crest Classic si corre nelle High Cascades, nello stato di Washington, ad un centinaio di km ad est di Seattle. Nonostante queste montagne siano attraversate da diverse linee ferroviarie e da autostrade, gran parte della zona rimane tuttoggi selvaggia e priva di tracce del passaggio dell’uomo. Distanza, dislivello complessivo e un terreno di gara a volte tecnico fanno della Cascade Crest una delle gare piĂš dure nel panorama dell’ultratrail nordamericano. Anche il clima non aiuta i concorrenti, dato che può andare dal freddo piĂš intenso come QHOO¡HGL]LRQH Ă€QR D WHPSHUDWXUH GL 30° come accaduto nel 2006. La corsa parte dalla cittadina di Easton, nella contea di Kittitas, per farvi ritorno dopo 160 km, e soprattutto dopo aver attraversato i luoghi piĂš belli della zona. Oltre il 75% del chilometraggio totale viene percorso su singletrack, cioè su stretti sentieri montani, mentre solo il restante 25% passa sulle piĂš ampie strade forestali. Proprio per l’origine vulcanica delle Cascades di cui si è accennato prima, la gara raggiunge un’altitudine massima di appena 1.780 metri, accumulando comunque un dislivello importante (6.250 metri). Nonostante le modeste altezze raggiunte dai concorrenti, non è raro trovare ancora neve sui sentieri: le Cascade Mountains sono infatti famose S PIRITO TRA IL [ N O VE M BRE 20 0 8] - 2 4


per le precipitazioni nevose molto abbondanti, che nemmeno in agosto si VFLROJRQR GHĂ€QLWLYDPHQWH /D SDUWHQ]D q Ă€VVDWD DOOH GHO PDWWLQR un orario insolito per un’ultramaratona, con il preciso scopo di far sĂŹ che anche gli atleti piĂš veloci siano costretti ad affrontare almeno una parte del percorso nella piĂš completa oscuritĂ . Nei primi dieci km i concorrenti percorrono il John Wayne Pioneer Trail che li porta a salire Ă€QR DO *RDW 3HDN 9HWWD GHOOD &DSUD GD cui si può giĂ osservare tutto il percorso di gara. Arrivati al 16° miglio (25° km) si arriva a Blowout Mountain, dove il percorso GHOOD &DVFDGH &UHVW VL XQLVFH DO 3DFLĂ€F Crest Trail (PCT), il piĂš grande sentiero americano (4.000 km!) che percorre WXWWD OD FRVWD GHO 3DFLĂ€FR GDO &DQDGD JL Ă€QR DOOH DVVRODWH VSLDJJH FDOLIRUQLDQH di San Diego. Per i successivi 50 km i FRQFRUUHQWL ULPDQJRQR VXO 3DFLĂ€F &UHVW Trail: in questa sezione, pur non essendo SUHVHQWH XQD VHJQDOHWLFD VSHFLĂ€FD SHU la gara, è praticamente impossibile perdersi, in quanto i segnali da seguire sono quelli generali del PCT. A detta di molti concorrenti questa parte della gara è un vero e proprio Paradiso del trail runner: le condizioni del terreno sono RWWLPH H LO SURĂ€OR RQGXODWR VHQ]D JURVVH salite o discese troppo ripide, permette di correre in scioltezza. Giunti a metĂ di questa sezione si arriva a Stampede Pass, primo grande punto di rifornimento della gara, dove la maggior parte dei concorrenti spedisce le lampade frontali e l’abbigliamento di cui avranno bisogno durante la notte. Stampede è anche il primo cancello orario della gara: il regolamento prevede che i concorrenti impieghino non piĂš di 10 ore e mezza

per percorrere questi primi 52 km. Da Stampede Pass si risale verso Yakima Pass, dove i concorrenti seguono il sentiero che conduce a Mirror Lake, uno dei punti forti GHOOD JDUD 3HU PLJOLD VL FRUUH D Ă€DQFR GHOOH DFTXH GHO ODJR FKH ULĂ HWWRQR OH luci del tramonto oppure il cielo stellato, a seconda dell’orario in cui ci si arriva. A Olallie Meadows (75° km) la gara lascia il 3DFLĂ€F &UHVW 7UDLO H DIIURQWD OD FRVLGGHWWD “Sezione delle Funiâ€?, tre km di discesa ripida e scivolosa in cui i concorrenti tentano di non scivolare afferrandosi alle funi tirate dagli organizzatori. Dopo aver terminato questa discesa infame si entra nel “Tunnelâ€?, un’altra delle caratteristiche che hanno reso nota la Cascade Crest. Per quasi quattro km i concorrenti si immergono in una galleria scavata al di sotto di una montagna: non c’è illuminazione e spesso dentro il tunnel c’è XQD QHEELD Ă€WWD FKH ULĂ HWWH OD OXFH GHOOH lampade frontali, rendendole pressochĂŠ LQXWLOL 6XSHUDWD TXHVWD GLIĂ€FROWj VL DUULYD a Hyak, il ristoro che precede la salita verso Keechelus Ridge. Da qui si affronta poi la lunga discesa che potrebbe essere anche rilassante se i concorrenti non sapessero che piĂš avanti li aspetta il lago Kachess. In lingua indiana “Kachessâ€? voleva dire “Foresta Maledettaâ€?, ed è dalle rive di questo lago che inizia infatti il “Trail from Hellâ€? (Sentiero dall’Inferno). Si tratta di un sentiero di appena 8 km, in FXL QRQ VRQR SUHVHQWL GLVOLYHOOL VLJQLĂ€FDWLYL ma che è caratterizzato da un terreno di gara estremamente tecnico, con tratti piuttosto stretti, in cui è bene procedere FRQ DWWHQ]LRQH 3HUĂ€QR L WRS UXQQHU impiegano circa 90 minuti per percorrerlo tutto, mentre agli altri occorrono almeno due ore e mezza. Una volta giunti al

ristoro di Mineral Crrek mancano meno di 20 miglia alla conclusione, ma purtroppo si tratta della parte piĂš dura anche se piĂš bella dell’intera gara. Occorre infatti affrontare la salita verso Mount Thorp, caratterizzata dai cosiddetti Cardiac Needles (“Aghi Cardiaciâ€?), una serie di brevi ma ripidissime salite in cui è impossibile correre e, se si è in crisi, RFFRUUH IHUPDUVL D ULSUHQGHUH Ă€DWR ,O SURĂ€OR DOWLPHWULFR GL TXHVWD SDUWH GL JDUD assomiglia ad un elettrocardiogramma, con tutte quelle salite pazzesche ed altrettante discese vertiginose. Il premio di tutta questa fatica sono però i panorami PR]]DĂ€DWR YHUVR O¡$OSLQH /DNHV :LOGHUQHVV e verso la Stuart Range. Dalla cima di Mount Thorp mancano ormai 12 miglia, quasi tutte di discesa, anche se correre con 140 km giĂ nelle gambe, anche abbozzare un semplice ritmo da jogging è una bella impresa. Nelle ultime 4 miglia VL ODVFLD GHĂ€QLWLYDPHQWH LO VHQWLHUR H VL rientra nella civiltĂ arrivando ad Easton lungo larghe piste forestali. Quasi tutti coloro che scelgono di partecipare alla Cascade Crest Classic, lo fanno perchĂŠ vi si respira l’atmosfera che ha accompagnato le origini delle 100 miglia americane piĂš famose. “Qui c’è ancora la magia che trent’anni fa animava la Western States o la Leadville 100â€? dice Kent Holder, un corridore di 61 anni, che ha scelto la CCC come ultima 100 miglia per chiudere in bellezza la sua carriera atletica. In conclusione, la Cascade Crest Classic è la gara perfetta per chi negli ultratrail ricerca un’autentica solitudine interiore, XQ¡LQWHQVD VĂ€GD VSRUWLYD H GHL SDQRUDPL da sogno. Ęˆ

S PIRITO TRA IL [ N O VE M BRE 20 0 8] - 2 5


LA CORSA IN... CIFRE CASCADE CREST CLASSIC 100

Partenza:

Easton (Stato di Washington, ad est di Seattle)

Arrivo:

Easton (Stato di Washington, ad est di Seattle)

Distanza:

100 miglia (160 km)

Percorso:

75% sentieri, 25% strade forestali

Dislivello+:

6.250 m

Altitudine massima :

1.780 m

Partecipanti:

107 concorrenti

Arrivati:

77 atleti (72%)

Tempo del vincitore

20:49:40

Tempo ultimo arrivato

31:29:18

Record Maschile:

Todd Walzer 19:52

Record Femminile:

Darcy Africa 21:15

Note: 15 aid station (ristori). Possibilità di spedire i ricambi in 4 punti differenti del percorso Tempo limite:

32 ore

Prossima edizione:

Agosto 2009

Le iscrizioni si apriranno il 1° febbraio 2009 L’anno scorso le iscrizioni si sono chiuse in due settimane Costo

185 $ (€ 140 circa)

Sito web:

www.cascadecrest100.com

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I PARERI DEI CONCORRENTI Judy Carluccio (USA) – 10a in 29h 06’

La trentina di km che da Stampede Pass portano a Olallie Meadows sono stati senza dubbio i miei preferiti. Si attraversa una grande valle passando per un maJQLĂ€FR VHQWLHUR D PH]]DFRVWD 6RWWR VL YHdono torrenti e una moltitudine di stagni, H DG XQ FHUWR SXQWR VL ULVDOH D Ă€DQFR GL una cascata. Il punto peggiore è invece sicuramente il Tunnel: la nebbia lĂŹ denWUR q FRVu Ă€WWD FKH OD OXFH GHOOD ODPSDGD Ă€QLVFH SHU DFFHFDUWL HG q IDFLOH IDUVL prendere dal panico. La cosa migliore è puntare il fascio di luce verso i lati, cosĂŹ da poter vedere almeno le pareti. Quando sono uscito dal quel tunnel umido e freddo le stelle della notte non mi sono mai sembrate cosĂŹ belle. Herb Reeves (USA) – 28h 55’ La Cascade Crest è stata la mia prima 100 miglia in assoluto: essendo una delle gare considerate piĂš dure il mio obiettiYR HUD VROR TXHOOR GL Ă€QLUH QHO WHPSR OLPLte di 32 ore e cercare di divertirmi il piĂš possibile. Mi sono alimentato male nella SULPD PHWj JDUD H Ă€QR DO ULVWRUR GL 2ODOlie Meadows non sono stato in grado di mangiare nulla di solido. Nella seconda metĂ non ho invece avuto alcun problema, e incredibilmente mi sono ritrovato a VXSHUDUH FRQFRUUHQWL DQFKH QHOOD GLIĂ€FLOH VDOLWD YHUVR 0RXQW 7KRUS ,O WHPSR Ă€QDOH nonostante un errore di percorso nelle ultime ore di gara, va ben al di lĂ delle mie aspettative: senza dubbio il prossimo anno correrò un’altra 100 miglia.

CLASSIFICA MASCHILE

Joe Lee (USA) – 8° in 23h 35’

LE CLASSIFICHE

CLASSIFICA FEMMINILE

Negli Stati Uniti ci sono molte 100 miglia che mi piacerebbe correre ma ho scelto la Cascade Crest Classic per il suo percorso duro e panoramico allo stesso tempo. Le mie aspettative non sono andate deluse: giĂ la prima salita verso Goat Peak, su un sentiero panoramico su tutto il gruppo delle Cascades e con il Mount Rainier sullo sfondo, valeva tutta la fatica che avrei dovuto affrontare. La parte piĂš bella è stata però la serie dei Cardiac Needles e la salita a Mount Thorpe, con WXWWL TXHL SUDWL WUDERFFDQWL GL Ă€RUL JLDOOL H viola. La cima del Mount Thorpe è senza dubbio uno dei luoghi piĂš belli in cui sono mai stata.

Pos

Tempo

Nome

1

20:49:40

Tom Ederer

2

21:15:24

Phil Shaw

3

21:40:00

Keith Knipling

4

21:47:42

Jesse Berwald

5

22:22:36

Jamie Gifford

6

22:46:00

Stan Holman

7

23:05:05

Arthur Martineau

8

23:35:49

Joe Lee

9

23:48:11

Devin Corcoran

10

24:17:47

Sean Lang

Pos

Tempo

1

23:06:13

Suzanna Bon

2

24:16:40

Gwen Scott

3

25:22:27

Wendy Wheeler

4

25:49:23

Darla Brader

5

26:48:11

Van Phan

6

26:52:36

Monica Hochs

7

27:40:00

Kris Ryding

8

28:48:02

Julie Treder

9

29:04:10

Jamie Keizer

10

29:06:52

Judy Carluccio

Nome

Ben Blessing (USA) – 28h 55’ La Cascade Crest 100 è cosĂŹ dura da far sembrare la Western States un gioco da ragazzi. Oserei dire che per me è stata XQ¡HVSHULHQ]D SL VSLULWXDOH FKH Ă€VLFD Faccio anche fatica ad indicare quale sia stata la parte piĂš dura: non esistono parole per descrivere quanto sia stato orribile il sentiero tra Kachess Lake e Mineral Creek. Brutale, non ci sono altre parole SHU GHVFULYHUH LO SHUFRUVR $OOD Ă€QH L PLHL piedi erano distrutti, ma l’anima era tornata come nuova!

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 2 7


[TRAIL AUTOGESTITI...]

LA VALLE I SICILIANA

TA

Testo: Marco <marcobummi> Flamminii Minuto Foto: Roberto Alesii

ERANO GIĂ€ PASSATE PIĂ™ DI QUATTRO ORE E AVEVAMO PERCORSO OLTRE 20 CHILOMETRI QUANDO ELISABETTA MI

CHIESE:

“COME

MAI

HAI

ORGANIZZATO QUESTA COSA?�.

G

iĂ , come mai? Non che non lo sapessi, ma la domanda mi era stata rivolta cosĂŹ a bruciapelo da non darmi il tempo di fornire una risposta HVDXULHQWH R PHJOLR FKH HVDXULVVH Ă€QR LQ fondo i reali motivi per i quali avevo deciso di organizzare questo Trail Autogestito. Per capirlo bene bisogna che vi parli un po’ di piĂš della Valle Siciliana e del percorso che avevo scelto. La valle in realtà è tale un po’ per modo di dire, nel senso che è sĂŹ una valle ma lo è in maniera un po’ atipica. Geomorfologicamente non si presenta con la classica forma concava racchiusa fra due versanti opposti. E’ piĂš un JUDQGH DQĂ€WHDWUR GL FLPH PRQWXRVH che si raccoglie attorno ad una zona di colline. In poche parole questa parte dell’Abruzzo teramano è caratterizzata da due ambienti molto diversi fra loro: a valle troviamo il clima temperato delle colline coperte di oliveti e vigne, in montagna dominano le grandi faggete e le radure vocate al pascolo estivo. Non ci sono mezze misure, in quota per 6-8 mesi l’anno regna la neve, mentre a valle si raccolgono i frutti della terra. Le montagne sono talmente piĂš alte rispetto alle colline da essere ben visibili anche dalle delle vallate adiacenti e persino dalle spiagge della costa. La vetta del Corno Grande, in particolare, si erge con un’imponenza tale da sembrare uno dei grandi quattromila delle Alpi. Ne consegue che correre verso il suo paretone illuminato dal sole del primo mattino è uno spettacolo, e farlo in una tersa mattina di inizio autunno come è capitato a noi lo scorso 5 ottobre ti

mette veramente di buonumore. La prima salita fa sbuffare un po’ e per entrare nell’abitato di Cerchiara si è obbligati a passare sotto ai piloni in cemento dell’autostrada, ma questo è l’unico breve tratto paesaggisticamente brutto del percorso. I pascoli soprastanti regalano una visuale unica. Da una parte il re dell’Appennino e dall’altra le colline che scendono dolcemente verso l’azzurra distesa del mare Adriatico. Passati accanto alle casette di roccia situate nei pressi della fonte Chiavatteri si entra in una dimensione meno verticale del percorso ma non meno bella. Una lunga carrareccia pressochĂŠ pianeggiante permette di compiere un grande giro attorno alla valle immersi nelle faggete che ammantano i pendii delle cime della catena del Gran Sasso. Sulla sinistra del tracciato comincia a vedersi il canale di gronda. Opera semisconosciuta e probabilmente volutamente tenuta nascosta per decenni per motivi strategici, questo lunghissimo canale seminterrato raccoglie gran parte delle acque che scendono dai pendii delle montagne che dominano la Valle Siciliana. Il canale parte nei pressi della forra di Fossaceca e dopo un lungo giro si inabissa nella montagna poco dopo l’abitato di Casale San Nicola. Qui una condotta sotterranea porta le acque poco a valle di Pietracamela da dove proseguono la loro corsa in discesa verso la valle del Vomano, dove vengono raccolte nella diga di Piaganini per alimentare una prima centrale elettrica. Un sistema di pompaggio notturno porta l’acqua dal lago di Piaganini a quello

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 2 8


della Provvidenza situato piĂš a monte, e da quest’ultimo lago un altro sistema di pompaggio notturno trasferisce le acque nel lago di Campotosto, il piĂš grande LQYDVR DUWLĂ€FLDOH G¡(XURSD $ TXHVWR punto l’acqua non deve far altro che scendere nella valle del Velino, da dove VFRUUH Ă€Q ROWUH 5LHWL UDJJLXQJHQGR LO ODJR di Piediluco e con un ultimo grande balzo piomba giĂš dalla cascata delle Marmore alimentando la grande centrale elettrica adiacente alle acciaierie di Terni. A questo punto piĂš di qualcuno si chiederĂ come sia possibile che un’opera simile sia FRVu SRFR FRQRVFLXWD H GRYH VLDQR Ă€QLWL i documenti che testimoniano l’immane sforzo di tantissimi operai che per anni sono saliti quotidianamente quassĂš a scavare, trivellare e puntellare con mezzi tecnologici che oggi farebbero sorridere. Negli anni ’30, quando questa opera venne realizzata, la produzione di acciaio era assolutamente strategica per il paese, che per giunta era anche in guerra: evidentemente allora parlarne era un rischio troppo grande e piĂš tardi probabilmente molti se ne sono dimenticati. Sta di fatto che il canale di gronda è ancora lĂŹ, lo abbiamo visto DIĂ€RUDUH VSHVVR IUD IDJJL JLJDQWHVFKL che sembrano volerne celare ancora il segreto e per un tratto ci abbiamo corso addirittura sopra. Durante questo trail la sua è stata una presenza costante e discreta, quasi una guida. Un altro elemento che non si può fare a meno di notare da queste parti sono gli

eremi. La chiesa sopra Casale San Nicola, attualmente in fase di restauro, e quella di Santa Colomba situata appena sopra alle Piane del Fiume, sono solo alcune testimonianze di quanto fosse diffuso il IHQRPHQR GHOO¡HUHPLWDJJLR Ă€QR LQ HSRFD recente. L’ultimo eremita del Gran Sasso d’altronde è scomparso solo all’inizio del 1900. I luoghi in cui sono vissuti degli eremiti sono spesso permeati di racconti piĂš o meno fantasiosi e la valle non ne è certo esente. L’ultimo tratto di bosco del nostro percorso conduce alle rovine del castello di Santa Maria a Pagliara, luogo panoramico per eccellenza e avvolto da un’antica leggenda. Si narra che FKH &RORPED H %HUDUGR Ă€JOL GHO FRQWH di Pagliara, ricca casata che governava la zona attorno al 1100, decisero di abbandonare i loro agi per condurre una vita di solitudine e di povertĂ : Berardo andò verso il mare mentre Colomba optò per i monti. La ragazza (pare che all’epoca avesse 16 anni) inizialmente si sistemò in una piccola grotta ma non vi rimase a lungo perchĂŠ venne allontanata da un cacciatore. Per sfuggire alle proposte amorose del giovane cercò un altro ricovero e raggiunse una casetta abbandonata sulla cima di questo colle. Qui si stabilĂŹ vivendo di frutta selvatica e radici. Il fratello Berardo, nel frattempo, si era ritirato nel monastero di S. Giovanni in Venere e anni dopo venne nominato vescovo di Teramo. Prima di recarsi alla

sua nuova sede episcopale passò per la casa paterna col desiderio di rivedere la sorella, ma non la trovò. Era gennaio e c’era molta neve sulla montagna, ciononostante si diresse verso i monti e dopo un lungo pellegrinaggio notò la casupola dalla quale fuoriusciva del fumo. Quando bussò per chiedere ospitalitĂ fu felice di constatare che chi gli aveva aperto era proprio sua sorella. Passarono tutta la notte raccontandosi i fatti avvenuti in tutti quegli anni trascorsi lontani l’uno dall’altro. Il giorno successivo Colomba constatò tristemente che non aveva cibo da offrire al fratello, ma TXDQGR VL DIIDFFLz DOOD Ă€QHVWUD YLGH FKH il ciliegio posto vicino alla casetta era carico di frutti nonostante la stagione rigida. Il miracolo però ebbe un epilogo tragico: la notte successiva la ragazza si VYHJOLz LQ SUHGD D GHL IRUWL GRORUL DO Ă€DQFR le sue grida fecero accorrere il fratello, che ebbe appena il tempo di raccogliere la sua confessione. Berardo la seppellĂŹ al SLDQR LQIHULRUH GHOO¡HGLĂ€FLR A questo punto, terminate le suggestioni legate al percorso, dovrei raccontarvi del timballo di scrippelle e di tutte le altre leccornie che ci siamo sbafati dopo essere rientrati a Isola. Ma descrivere anche questo sarebbe troppo. Se verrete a trovarmi prometto di accompagnarvi anche in questo genere di trail, magari dopo aver corso un po’ su qualche altro sentiero, nella Valle Siciliana ne abbiamo D VXIĂ€FLHQ]D SHU RUJDQL]]DUH DOWUL 7$ Ęˆ

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8] - 2 9


[INTERVISTE...]

Elizabeth

Hawker

Lorenza

Visentin

a cura di Matteo >emme< Grassi

POCHE RIGHE LE RIFLESSIONI CHE LIZZY E LORENZA CI OFFRONO PER IL CONSUETO APPUNTAMENTO DELLA

DUWLQHO SKRWR )UHDQFHVFR 0

E’ POSSIBILE RIASSUMERE IN

OL

traduzione dall’inglese di Gualtiero >krom< Linetti

DOPPIA INTERVISTA?

HOLQGD 6R ULFH

POCHI TECNICISMI, SE NON NULLI, MA TANTA,

SKRWR %

DAVVERO TANTA PASSIONE E... FILOSOFIA: DUE “SPIRITI TRAIL” IN ASSOLUTA LIBERTA’.

1. Anzitutto: vuoi presentarti?

Elizabeth (Lizzy) Hawker, 32 anni, nata a Londra (UK).

/RUHQ]D 9LVHQWLQ GHO FUHVFLXWD QHO WUHYLJLDQR H YLFHQWLQD GL DGR]LRQH

2. Quando e perché hai iniziato a correre? Hai mai smesso per poi riprendere?

Ë GLIÀFLOH ULFRUGDUH LO WHPSR LQ FXL QRQ FRUUHYR +R VHPSUH FRUVR DQFKH VH VROR SHU PH VWHVVD $OO·LQL]LR HUD VROR XQ PRGR SHU VWDUH DOO·DULD DSHUWD XQ DQWLGRWR DO QRQ SRWHU YLYHUH VXOOH PRQWDJQH RSSXUH XQ PRGR SHU IDUH XQ SR· GL ÀWQHVV +R VPHVVR GL FRUUHUH VROR GXUDQWH OH VSHGL]LRQL DOSLQLVWLFKH R VFL DOSLQLVWLFKH R TXDQGR VRQR LQ PDUH YHUVR O·$QWDUWLFR SHU FURFLHUH GL ULFHUFD GXUDQWH OH TXDOL SHUDOWUR XWLOL]]R OD SDOHVWUD GHOOD QDYH 3HU LO UHVWR VROR JOL LQIRUWXQL PL SRVVRQR IHUPDUH

)LQR D DQQL ID O·DWWLYLWj VSRUWLYD HUD SRFR FRQWHPSODWD QHOOD PLD YLWD +R FRPLQFLDWR IUHTXHQWDQGR XQ JUXSSR GL DPLFL OD 3ROLVSRUWLYD 7RUUHVHOOH L PLHL ´HURLµ IRUWLVVLPL VN\UXQQHUV DOSLQLVWL VFLDWRUL SHU SDVVLRQH H QRQ SHU DJRQLVPR H SD]LHQWL FRQ L QHRÀWL FRPH PH +R VPHVVR DO VHFRQGR LQFLGHQWH DO JLQRFFKLR GHVWUR FKH KR GRYXWR RSHUDUH H QRQ KR SL FRUVR SHU DQQL 1HO IUDWWHPSR q VXEHQWUDWD OD ELFL GD FRUVD +R ULSUHVR GLVRUGLQDWDPHQWH VROR SHU WHQHUPL LQ IRUPD HYLWDQGR DFFXUDWDPHQWH TXDOVLDVL WLSR GL FRPSHWL]LRQH ÀQR D TXHVW·DQQR S PIRITO TRA IL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 0


SKRWR 0DUN +DUWHOO

3. Hai iniziato subito a correre in montagna? E quando a spingerti oltre i 42 km?

9LYHQGR QHO VXG GHOO·,QJKLOWHUUD SHU PROWL DQQL OD PDJJLRUDQ]D GHOOH PLH FRUVH VL q VYROWD VX VWUDGD PDUWHOODQGR O·DVIDOWR 1RQ FHUWR OD FRVD SL HQWXVLDVPDQWH /D PLD SULPD FRUVD ROWUH L NP IX SUREDELOPHQWH OD JLRUQDWD VXOOD 6RXWK 'RZQV :D\ PLJOLD VX XQ SHUFRUVR HVFXUVLRQLVWLFR QHO VXG GHOO·,QJKLOWHUUD IXJJHQGR GD 6RXWKDPSWRQ H GDO PLR GRWWRUDWR SHU XQ JLRUQR 9ROHYR YHGHUH VH HUR FDSDFH GL FRUUHUH VX XQD OXQJD GLVWDQ]D 8Q DPLFR VWDYD WHQWDQGR GL FRQYLQFHUPL D IDUH OD ´%RE *UDKDP 5RXQGµ XQD VÀGD VXOOH EUXJKLHUH EULWDQQLFKH QRQ XQD VHPSOLFH JDUD PD SURSULR XQD VÀGD FKH VL FRPSLH QHO /DNH 'LVWULFW DWWRUQR D FLPH VX XQD GLVWDQ]D GL FLUFD PLJOLD 0D OD PLD SULPD XOWUD FDSLWz LQYHFH SHU FDVR (UD XQD JDUD GL PLJOLD VX SLVWD QHO VXG GHO *DOOHV DOFXQL DPLFL FKH VL HUDQR LVFULWWL PL SHUVXDVHUR D SDUWHFLSDUYL 1RQ DYHQGR FRUVR VX SLVWD ÀQ GDL WHPSL GHOOD VFXROD IX DEEDVWDQ]D VFRQYROJHQWH 0D GDO ULVXOWDWR GL TXHO JLRUQR IXL LQYLWDWD D UDSSUHVHQWDUH O·,QJKLOWHUUD DL FDPSLRQDWL GHOOD *UDQ %UHWDJQD GHO GL NP

3ULPD GL FRPLQFLDUH D FRUUHUH GXUDQWH XQD SDVVHJJLDWD VXO 3DVXELR FRQ PLR PDULWR /XFLDQR LQFRQWUDPPR XQ UDJD]]R FKH VDOLYD GL FRUVD /R JXDUGDPPR FRPH VL SRWUHEEH IDUH FRQ XQ PDU]LDQR QRQ SRWHYR FHUWR LPPDJLQDUH FKH SRFR WHPSR GRSR DYUHL ULSHUFRUVR TXHOOH RUPH 6u KR FRPLQFLDWR VXELWR LQ PRQWDJQD H KR IDWWR DQFKH GHOOH PDUDWRQH FRQ SRFD SUHSDUD]LRQH H PROWD LQFRVFLHQ]D , SHUFRUVL ROWUH L NP OL KR DIIURQWDWL VROR TXHVW·DQQR TXDVL SHU FDVR SULPD QRQ QH VDSHYR QXOOD

4. Parliamo un po’ di allenamento e di gare: ti segue qualcuno oppure sei un corridore fai da te? Ti tieni aggiornata leggendo riviste o libri che parlano di allenamento? Segui delle tabelle?

1RQ VRQR DELWXDWD D FRPSUDUH ULYLVWH VSHFLDOL]]DWH FRVu OH OHJJR VROR TXDQGR PL FDSLWDQR WUD OH PDQL ( GDYYHUR QRQ VHJXR WDEHOOH GL DOOHQDPHQWR FKH VL WURYDQR QHL OLEUL &RUUR DG DOWR OLYHOOR VROR GD SRFKL DQQL FRVu OD FRUVD q ULPDVWD XQD FRVD FKH KR DSSUHVR GD VROD H SHU PH VWHVVD &RPXQTXH RUD PL VRQR PHVVD LQ WHVWD GL HVSULPHUH DO PHJOLR LO PLR SRWHQ]LDOH H GL DOOHQDUPL FRQ FULWHULR 4XHVWR LQYHUQR SULPD GHOO·LQIRUWXQLR FKH KD LQWHUURWWR O·DOOHQDPHQWR KR LQL]LDWR DG RVVHUYDUH XQR VSHFLÀFR SURJUDPPD FKH LQFOXGHYD DOFXQH SURYH VX SLVWD H TXDOFKH VHVVLRQH FRQ DOWUL SRGLVWL 6DUDK 3RZHOO H[ PDUDWRQHWD ROLPSLFD EULWDQQLFD PL KD GDWR FRQVLJOL HG q GLYHQWDWD XQD PLD FDUD DPLFD

'HFLVDPHQWH ´IDL GD PHµ $FFHWWR L FRQVLJOL GHJOL DPLFL PDJDUL IDFFLR DQFKH GHL SURSRVLWL FRQ TXDOFXQR PD VSHVVR HOXGR SURJUDPPL H TXDQW·DOWUR SHU IDUH TXHOOR FKH KR YRJOLD GL IDUH /H WDEHOOH PL DQQRLDQR DO VROR SHQVLHUR 3RVVR DQGDUH D FRUUHUH FRO IUHGGR OD SLRJJLD OD QHYH PD QRQ SHUFKp GHYR

5. Quanti km corri mediamente in una settimana, in un mese, in un anno? E quando stai preparando un’ultra come aumentano i carichi di lavoro?

'LIÀFLOH TXDQWLÀFDUOL TXDQGR PL DOOHQR SHU XQD XOWUD SHQVR FKH VLD SL LPSRUWDQWH TXDQWR WHPSR VWR VXOOH JDPEH SLXWWRVWR FKH OD GLVWDQ]D

'L VROLWR QRQ FRUUR SL GL YROWH D VHWWLPDQD LO ULSRVR SHU LO PLR ÀVLFR q IRQGDPHQWDOH SHU SUHSDUDUH XQD XOWUD IDFFLR GHL OXQJKL FRQ SL GLVOLYHOOR H PL ULSRVR GL SL

6. Ti alleni solo correndo o fai anche palestra, cross training, o altri sport di resistenza?

2GLR OD SDOHVWUD &RUUR SHUFKp PL SLDFH VWDUH DOO·DULD DSHUWD 0L GLYHUWR DG DQGDUH LQ ELFLFOHWWD VX OXQJKH GLVWDQ]H H VH XQ LQIRUWXQLR PL LPSHGLVFH GL FRUUHUH TXHVWD GLYHQWD OD PLD IRUPD SUHIHULWD GL DOOHQDPHQWR )DFFLR DQFKH PROWH FDPPLQDWH VX VHQWLHUL DOSLQLVPR H VFL DOSLQLVPR RJQL YROWD FKH SRVVR 3HU FXL FUHGR FKH TXHVWH DWWLYLWj FRQWLQR PROWR VXOO·DOOHQDPHQWR DOO·HQGXUDQFH 3URYR DQFKH D PDQWHQHUH OD SUDWLFD GHOOR \RJD QRQ WDQWR FRPH VHPSOLFH HVHUFL]LR PD VRSUDWWXWWR SHU OD FRQFHQWUD]LRQH PHQWDOH SHU JOL DVSHWWL ÀORVRÀFL FRQQHVVL H SHU OD IRU]D H OD ÁHVVLELOLWj FKH VYLOXSSD

,Q DOFXQL SHULRGL IDFFLR SDUHFFKLD ELFL GD FRUVD H FRO IUHGGR VSLQQLQJ LQ SDOHVWUD PL SLDFH OR VFL DOSLQLVPR PD KR TXDOFKH SUREOHPD FRQ OD GLVFHVD FDPPLQDWH LQ PRQWDJQD FRQ L FDQL FRQ TXDOVLDVL WHPSR

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 1


SKRWR /DQ]HQL

7. Per preparare un’ultra che tipo di allenamenti fai? Ripetute, medio, lungo, lunghissimo? Con che distanze e a che ritmi? E su che terreni?

&RUUR FRQ SDVVLRQH SHU OH VHQVD]LRQL FKH VL SURYDQR FRUUR FRQ LO FXRUH H FRQ O·DQLPD PD DQFKH FRQ OD WHVWD H FRQ OH JDPEH &RVu IDFHQGR PROWR VH QRQ WXWWR GLYHQWD SRVVLELOH

/D SUHSDUD]LRQH KD SHU ÀQDOLWj O·DUULYDUH LQ IRQGR DOOD JDUD FRVu FHUFR GL QRQ VWDQFDUPL WURSSR 1RQ FRUUR PDL VX DVIDOWR VH QRQ SHU EUHYL WUDWWL PDJDUL PL VSRVWR LQ DXWR ÀQ GRYH SRVVR LQFURFLDUH VWHUUDWR /H PLH FRUVH QRQ OH GHÀQLVFR PDL ´DOOHQDPHQWRµ

8. Quante gare hai corso nel 2008? Quante maratone e quante ultra?

870% YLWWRULD FRQ UHFRUG GHOOD FRUVD 6ZLVV $OSLQH 0DUDWKRQ 'DYRV D FODVVLÀFDWD 6LHUUH =LQDO D FODVVLÀFDWD =HUPDWW 0DUDWKRQ D FODVVLÀFDWD *RQGR (YHQW D FODVVLÀFDWD

4XHVWD VHULH GL FRUVH q IUXWWR GL XQ SURJUDPPD LQL]LDWR TXDVL SHU JLRFR &RQ LO PLR DPLFR !3ROOR FRPLQFLDPPR FRO GLUH ´H TXHVWD OD IDFFLDPR"µ ´ RN IDFFLDPROD µ NP 0DUDWRQD 3UHDOSLQD 7UDYHUVDWD GHL &ROOL (XJDQHL 0DUDWRQD GHO *UDSSD 0DUDWRQD GHL )RUWL (FRPDUDWRQD GHL &LPEUL 2OWUH L NP /DYDUHGR 8OWUD 7UDLO *UDQ 7UDLO 9DOGLJQH 3RUWH GL 3LHWUD *UDQ 7UDLO 5HQVHQ $OWUH JDUH &DPLJQDGD 7UDQVFLYHWWD 6XSHUSLSSR 6RUDSDFKH

9. Raccontaci qualcuna delle tue esperienze: qual è stata la corsa/gara più bella che hai fatto? La più lunga, la più dura, la più “strana”? Quella che non rifaresti?

2JQL JDUD H RJQL FRUVD VRQR GLIIHUHQWL XQ·HVSHULHQ]D D Vp $OFXQH JDUH VRQR FRPXQTXH VWDWH ´VSHFLDOLµ 870% NP G LO PLR SULPR WUDLO QRQ DYHYR LGHD VH VDUHL VWDWD LQ JUDGR GL WHUPLQDUOD GHFLVL GL FRQWLQXDUH D FRUUHUH ÀQFKp QH DYHYR 0L IHUPDL VROR DOO·DUULYR HG HUR OD SULPD GRQQD =(50$77 0$5$7+21 NP G OD PLD SULPD PDUDWRQD PD FRQ GLVOLYHOOL SURVVLPL DL P =HUPDWW DOO·HWj GL VHL DQQL IX OD PLD SULPD HVSHULHQ]D GL PRQWDJQD 9LQFHUH H VWDELOLUH LO QXRYR UHFRUG GHOOD JDUD q XQD FRVD FKH QRQ GLPHQWLFKHUz PDL &$03,21$72 '(/ 021'2 NP VX VWUDGD 2UR 1RQ KD DQFRUD VPHVVR GL HPR]LRQDUPL EVEREST BAS CAMP TO KATHMANDU FLUFD NP FLUFD G FLUFD G QRQ XQD JDUD PD XQ VRJQR XQ YLDJJLR GDOO·LQFRQWDPLQDWD DOWH]]D GHOOH PRQWDJQH DO FDRV GL XQD FLWWj 6WDELOLPPR LO QXRYR UHFRUG JLRUQL RUH H PLQXWL 870% NP G WUH DQQL GRSR OD PLD SULPD YROWD VRQR WRUQDWD VWDYROWD FRQ XQ WUDFFLDWR SL OXQJR H PDJJLRUH GLVOLYHOOR H DQFKH PDJJLRUH FRPSHWL]LRQH +R GRYXWR LPSDUDUH D FRQYLYHUH FRQ OH DVSHWWDWLYH H QRQ VROR OH PLH +R FRUVR RJQL VLQJROD SDUWH FRQ LO FXRUH H FRQ O·DQLPD FRQ OD WHVWD H OH JDPEH 'LIÀFLOPHQWH DYUHL FUHGXWR GL DWWUDYHUVDUH OH VWUDGH GL &KDPRQL[ DO TXDWWRUGLFHVLPR SRVWR DVVROXWR H SULPD tra le donne.

1RQ KR FRVu WDQWD HVSHULHQ]D GL JDUH /D PLD FRUVD H JDUD SL OXQJD q VWDWD LO *UDQ 7UDLO 9DOGLJQH GXUD SHU OH FRQGL]LRQL PHWHR H VWUDQD LQ TXDQWR LQ FHUWL PRPHQWL GD VROL FRO EXLR H OD SLRJJLD QRQ VHPEUDYD GL HVVHUH LQ JDUD XQ·HVSHULHQ]D IDWLFRVD PD PDJLFD H D WUDWWL LUUHDOH TXDQGR GDO QXOOD FRPSDULYD TXDOFXQR D IDUWL ULFRUGDUH GRY·HUL H FRVD VWDYL IDFHQGR ,QYHFH SHU TXDQWR ULJXDUGD OD FRUVD LQ JHQHUH EDVWD DYHUH XQ SDLR GL VFDUSH H GRYXQTXH WL WURYL +R FRUVR GDSSHUWXWWR H QH KR GHL ULFRUGL VWUDRUGLQDUL L VFDOLQL DO PRQWH *LUQDU LQ *XMDUDW VXOOD FRVWD GHOOR 6UL /DQND H GHOO·,QGLD IUD OD FDQQD GD ]XFFKHUR D %DUEDGRV LQ *XDWHPDOD LQ 0HVVLFR QHOO·$GLURQGDFN QHOO·$UFKHV 3DUN 8WDK DO ODJR 0LFKLJDQ D 7RN\R /RV $QJHOHV 1HZ<RUN XQ SLFFROR YLDJJLR QHO YLDJJLR 1RQ ULIDUHL TXHOOD GRYH FDGHQGR KR URWWR GHÀQLWLYDPHQWH LO OHJDPHQWR FURFLDWR GHVWUR

10. Qual è la gara che stai ancora sognando?

7URSSH ULVSHWWR D TXHOOH FKH VDUz LQ JUDGR GL FRPSOHWDUH &H QH VRQR PROWH FKH VDUHEEHUR HVSHULHQ]H PHUDYLJOLRVH 7XWWDYLD YRJOLR LPSDUDUH D RWWHQHUH LO PHJOLR GHO PLR SRWHQ]LDOH H FDSLUH FRVD SRVVR UDJJLXQJHUH VX GLVWDQ]H GDOOD PDUDWRQD H ROWUH H DQFKH QHOOD FRUVD LQ PRQWDJQD

7XWWR VRPPDWR OH JDUH DQFKH OH SL HVRWLFKH VRQR XQ VRJQR DEEDVWDQ]D UDJJLXQJLELOH ,O PLR VRJQR VRJQR LQYHFH 6RYHQWH FRUUHQGR F·q XQ PRPHQWR LO PRPHQWR SHUIHWWR TXDQGR VWR FRVu EHQH FKH PL GLFR HFFR YRUUHL FRUUHUH SHU VHPSUH 6RJQR XQD FRUVD OXQJKLVVLPD QRQ NP PD JLRUQL XQD OXQJD SDXVD ODYRUDWLYD SHU XQ YLDJJLR GL FRUVD SRWHU DWWUDYHUVDUH XQ SDHVH FRUUHQGR

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 2


SKRWR ‹ DUFKLYLR 7KH 1RUWK )DFH

11. Hai ancora gare in programma per il 2008? E per il 2009?

,O PRQGLDOH GL NP VX VWUDGD D 7DUTXLQLD O· QRYHPEUH 3HU LO SURVVLPR DQQR O·RELHWWLYR q GLIHQGHUH LO WLWROR DOO·870%

870% VH ULHVFR DG LVFULYHUPL H LO UHVWR OR SURJUDPPR VWUDGD IDFHQGR FH QH VRQR WDQWH FKH PL DWWLUDQR DQFKH DOO·HVWHUR PD QRQ VL SXz IDUH WXWWR 9HGUHPR

12. Corri da sola o hai compagni di allenamento? E alle gare ci vai da sola?

3HU SUHIHUHQ]D H LQFOLQD]LRQH SHUVRQDOL FRUUR KR FRUVR H FRUUHUz VHPSUH GD VROD PD TXDOFKH YROWD SXz FDSLWDUH HG HVVHUH GLYHUWHQWH DYHUH FRPSDJQLD H FRQGLYLGHUH GHJOL RELHWWLYL /R VFRUVR LQYHUQR SHU DOOHQDUPL FRQ FULWHULR H DXPHQWDUH OD YHORFLWj KR IDWWR DOFXQH VSHFLÀFKH VHVVLRQL VX SLVWD LQWHUYDOODQGR WUDWWL GD VROD H WUDWWL FRQ DPLFL Ë VWDWR GLYHUWHQWH 'XUDQWH OH JDUH LQYHFH FRUUR VHPSUH GD VROD

&RPH GLFH XQ PLR DPLFR VL FRUUH VHPSUH GD VROL 3HU PH FL VRQR GXH WLSL GL FRUVD 8QD q TXHOOD FKH PHWWL QHO FDOHQGDULR FRPH REELHWWLYR H FKH WL ID IDUH XQ SURJUDPPD GL FRUVH FKH TXHVW·DQQR O·KR JLj GHWWR q QDWR TXDVL SHU JLRFR H XQ SR· SHU PHULWR GL 6SLULWRWUDLO 4XHOOD FKH DVVHFRQGD O·XPDQD QHFHVVLWj GL UHOD]LRQDUVL H GL PLVXUDUVL /D VHFRQGD SHU PH SL XVXDOH H D PH SL DIÀQH q TXHOOD VROLWDULD OD FRUVD FRPH YLDJJLR VFRSHUWD VHQ]D O·XVR GHOO·RURORJLR R GHOOH WHFQRORJLH FKH LPSHGLVFRQR LO OXVVR GL ´SHUGHUVLµ 6FHJOLHUH XQ SHUFRUVR VXOOD PDSSD H DQGDUOR D VFRSULUH R VHPSOLFHPHQWH ULSHUFRUUHUH XQD VWUDGD QRWD PD VDSHQGR FKH O·HUED H LO VDVVR FKH FDOSHVWL QRQ VDUj SL OR VWHVVR VDVVR H OH FRVH GD YHGHUH VRQR LQÀQLWH

13. Ti è capitato di conoscere nuove persone, correndo? Di fare amicizie? O magari di innamorarti?

2JQL SHUVRQD FKH LQFRQWUL ODVFLD TXDOFRVD QHOOD WXD YLWD 6RQR VWDWD IRUWXQDWD DG LQFRQWUDUH PROWH SHUVRQH PHUDYLJOLRVH GDOOH TXDOL KR LPSDUDWR WDQWR SHUVRQH FKH PL KDQQR EHQ DFFROWD QHL OXRJKL GRYH KR YLDJJLDWR 7DOYROWD OH FRVH SL HQWXVLDVPDQWL OH KR YLVVXWH LQ TXHOOR FKH D SULPD YLVWD SRWHYD HVVHUH RUGLQDULR R PHGLRFUH

&L VRQR GHOOH SHUVRQH VWUDRUGLQDULH QHO PRQGR GHOOD FRUVD H DQFKH VH QRQ DUULYR D FRQRVFHUOH q TXDOFRVD FKH SHUFHSLVFR +R XQD JUDQGH DPPLUD]LRQH SHU L 7RS L IRUWLVVLPL PD KR SL VLPSDWLD SHU JOL XOWLPL

14. Parliamo di alimentazione: segui una dieta? Sei sempre attenta a quello che mangi oppure no, e ti concedi qualche vizio ogni tanto?

6RQR YHJHWHULDQD ÀQ GDOO·HWj GL FLQTXH DQQL 8QD YROWD FKH KR FDSLWR GD GRYH SURYHQLYD OD FDUQH FRVD IRVVH PL VRQR ULÀXWDWD GL PDQJLDUOD 0DQWHQJR XQD GLHWD VDOXWDUH D EDVH GL IUXWWD IUHVFD YHUGXUD H DOLPHQWL SRFR HODERUDWL

, YL]L VRQR LO VDOH GHOOD YLWD FRUUR DQFKH SHU SDJDUOL

15. Cosa mangi prima di una gara lunga? E durante? E dopo?

1RQ F·q XQD GLHWD VSHFLDOH SULPD GL XQD JDUD OXQJD Ë PROWR VLPLOH D TXHOOD GL WXWWL L JLRUQL 'XUDQWH XQD JDUD GLSHQGH GDOOD GLVWDQ]D H VH OD FRUVD q LQ PRQWDJQD R VX VWUDGD 'XUDQWH XQD FRUVD OXQJD LQ PRQWDJQD LO FDPELR GL SDVVR SHUPHWWH FRQ IDFLOLWj GL QXWULUVL SDQH IRUPDJJLR IUXWWD Wq HFF 'XUDQWH XQD JDUD OXQJD VX VWUDGD GRYH VL FRUUH DG XQ SDVVR GL PDUDWRQD YHORFH GLYHQWD WXWWR SL FRPSOLFDWR H LR VWR DQFRUD LPSDUDQGR LO PRGR PLJOLRUH 3HU TXDQWR ULJXDUGD O·DOLPHQWD]LRQH GHO GRSR JDUD ULSUHQGR SL R PHQR D PDQJLDUH FRPH SULPD

9HUGXUD H IUXWWD VHPSUH 3ULPD SRFKH SURWHLQH H PROWL FDUERLGUDWL GXUDQWH SULQFLSDOPHQWH JHO H LQWHJUDWRUL GRSR SL SURWHLQH PHQR FDUERLGUDWL H VLFXUDPHQWH XQ EULQGLVL

16. Oltre la corsa: hai un diario, un quaderno di appunti, un blog? Tieni traccia o memoria delle tue corse?

6WR SURYDQGR D WHQHUH XQD WUDFFLD GHL PLHL DOOHQDPHQWL FRQ XQ SLFFROR GLDULR SHUVRQDOH FRPH ULIHULPHQWR H PL SLDFH XQ VDFFR VFULYHUH 'L UHFHQWH KR DQFKH LQL]LDWR XQ EORJ GRSR O·DVVLOODQWH SUHVVLRQH GL DPLFL H IDPLOLDUL /R WURYDWH VX www. OL]]\KDZNHU EORJVSRW FRP

7HQJR L QXPHUL GHL SHWWRUDOL QLHQW·DOWUR

17. Come concili la corsa con tutto il resto (lavoro, famiglia...)?

Ë PROWR GLIÀFLOH UDJJLXQJHUH XQ EXRQ HTXLOLEULR WUD ODYRUR DOOHQDPHQWR FRPSHWL]LRQL H VSHGL]LRQL DOSLQLVWLFKH 6RQR XQD VFLHQ]LDWD PL RFFXSR GL DPELHQWH

+R XQ ODYRUR DXWRQRPR H SRVVR JHVWLUPL JOL RUDUL /D PLD IDPLJOLD FRPSUHQGH /XFLDQR PLR PDULWR FKH KD LQWHUHVVL RSSRVWL DL PLHL HG RJQXQR q OLEHUR GL

S PIRITO TRA IL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 3


SKRWR (QULFR 3ROOR 3ROOLQL

SHU SURIHVVLRQH GD TXHVW·DQQR KR ODVFLDWR O·XQLYHUVLWj H VWR WHQWDQGR GL GLYHQWDUH VWDELOPHQWH JLRUQDOLVWD R VFULWWULFH IUHH ODQFH R ULFHUFDWULFH SHU RUJDQL]]D]LRQL /·LQWHQ]LRQH q TXHOOD GL DYHUH SL WHPSR SHU DWWLYLWj QRQ VFLHQWLÀFKH 7XWWDYLD LQWXLVFR FKH q GLYHQWDWR FRVu QDWXUDOH FRUUHUH WXWWL L JLRUQL RYXQTXH VLD TXDOVLDVL FRVD VWLD IDFHQGR FKH RUPDL ID SDUWH GHO ULWPR GHOOD PLD YLWD GL WXWWL L JLRUQL

DVVHFRQGDUH OH SURSULH SDVVLRQL QHL WHPSL H PRGL FKH SUHIHULVFH ,QROWUH KR FDQL /HRQH FDQH GD SDVVHJJLR H 'LQD H 8OL LPPDQFDELOL FRPSDJQH GL FRUVD

18. Hai uno sponsor o ti paghi tutto da sola? Riesci a prendere qualche SUHPLR DOOH JDUH" +DL PDL TXDQWLÀFDWR quanto ti costa correre in un anno?

6RQR VWDWD IRUWXQDWD D ULFHYHUH VSRQVRUL]]D]LRQL VLD GD 7KH 1RUWK )DFH VLD GD XQD SLFFROD VRFLHWj WHGHVFD GL SURJHWWD]LRQH OD 7HFRVLP 3HU PH VRQR XQ VXSSRUWR YLWDOH FKH PL SHUPHWWH GL DYHUH XQ ODYRUR SDUW WLPH H GL WHQWDUH GL RWWHQHUH XQ PLJOLRUH HTXLOLEULR WUD ODYRUR H FRUVD OD IHGHUD]LRQH LQJOHVH GL DWOHWLFD QRQ GD· DOFXQ VXSSRUWR HFRQRPLFR SHU XOWUD FRUVD LQ PRQWDJQD R DOWUH JDUH GL HQGXUDQFH 4XHVWR HTXLOLEULR OR VWR DQFRUD FHUFDQGR QRQ q IDFLOH DYHUH XQ JXDGDJQR HFRQRPLFR H OH FRUVH GL XOWUD GLVWDQ]D QRQ WL SHUPHWWRQR GL VRSUDYYLYHUH 7DOYROWD PL FDSLWD GL ULFHYHUH GHL SUHPL PD QRQ WXWWH OH JDUH GDQQR XQ SUHPLR LQ GHQDUR H OD FLIUD RWWHQXWD QRQ q FHUWR VRVWDQ]LRVD EHQFKp VLD QDWXUDOPHQWH GL TXDOFKH DLXWR /H XOWUD GLVWDQ]H H OD FRUVD GL UHVLVWHQ]D QRQ VRQR YRFD]LRQL GD FXL VL SRVVD WUDUUH SURÀWWR OR IDL SHU SDVVLRQH (VVHUH VXSSRUWDWL GD 7KH 1RUWK )DFH VLJQLÀFD PROWR SHU PH SHUFKp OD ORUR ÀORVRÀD UDFFKLXVD QHO PRWWR ´QHYHU VWRS H[SORULQJµ ´QRQ VPHWWHUH PDL GL HVSORUDUHµ q TXDOFRVD FKH VHQWR FRPH LPSRUWDQWH SHU FLDVFXQR QHOOD SURSULD YLWD QRQ VROR QHOOR VSRUW PD LQ WXWWL JOL DVSHWWL GHOOD YLWD ÀVLFDPHQWH PHQWDOPHQWH H VSLULWXDOPHQWH &RPXQTXH VH YL FDSLWHUj GL RWWHQHUH VSRQVRUL]]D]LRQL q PROWR LPSRUWDQWH FKH ULFRUGLDWH SHUFKp FRUUHWH H FKH SRVVLDWH PDQWHQHUH OD YRVWUD FRHUHQ]D LQWHJULWj

&RQVLGHUR EHQ VSHVL L VROGL VSHVL SHU OD FRUVD

19. Cosa vuol dire per te correre un ultratrail? Cosa ti spinge a fare corse estreme?

&·q XQ FHUWR LQFDQWDPHQWR QHO YLDJJLDUH VSRVWDUVL VX XQ VHQWLHUR DWWUDYHUVR OD PRQWDJQD LQ PRGR FRVu VHPSOLFH H VRUUHWWR VROR GDOOH WXH HQHUJLH 6HQ]D ODVFLDUH QXOOD FKH QRQ VLDQR OH WXH LPSURQWH PD DOOR VWHVVR WHPSR VÀGDQGR WH VWHVVR ÀVLFDPHQWH H PHQWDOPHQWH DO OLPLWH

/·DGUHQDOLQD SULPD GHOOD FRUVD OD VÀGD LO SURSULR OLPLWH PD OH WDQWH RUH GL FRUVD VRQR XQ·HVSHULHQ]D GL LQWURVSH]LRQH ,O JLRFR GL HTXLOLEUL WUD LO ÀVLFR H OD SVLFKH DOOHDWL SHU XQ XQLFR REELHWWLYR TXLQGL ULXVFLUH D VXEOLPDUH OD IDWLFD DQGDUH ROWUH DO GRORUH q SHU PH XQD VRUWD GL PHGLWD]LRQH

20. Scusa ma... perché corri?

$PR FRUUHUH ,O PLR DPELHQWH IDYRULWR q OD PRQWDJQD GRYH OD PLD DQLPD VL VHQWH SL D FDVD 0D RYXQTXH VL SRVVD YLDJJLDUH VL SXz DQFKH FRUUHUH WXWWR TXHOOR GL FXL VL KD ELVRJQR q VH VWHVVL H XQ SDLR GL VFDUSH /R SXRL IDUH VHPSUH H RYXQTXH ( LO EHOOR GHOOD FRUVD q OD VHQVD]LRQH GL OLEHUWj FKH WL Gj

3HU WXWWR TXDQWR GHWWR VDUHEEH XQ SHFFDWR QRQ IDUOR

21. ...tema libero!

8QD GHOOH PLH FLWD]LRQL SUHIHULWH q GL *RHWKH H GLFH SL R PHQR ´TXDOVLDVL FRVD WX SRVVD IDUH R VRJQDUH GL IDUOD FRPLQFLDOD /·DXGDFLD KD LQ Vp L WUDWWL GHO JHQLR GHOOD PDJLD H GHOOD IRU]Dµ /D YLWD q EUHYH FRVu GREELDPR HVVHUH FRUDJJLRVL H FRPLQFLDUH DG HVSORUDUH L QRVWUL VRJQL 3HUFKp WDOYROWD VROR WDOYROWD L VRJQL GLYHQWDQR UHDOWj

5LQJUD]LR 6SLULWRWUDLO FKH GHPRFUDWLFDPHQWH Gj OD SRVVLELOLWj D WXWWL GL FRQWULEXLUH H UDFFRQWDUVL VHQWLUVL SURWDJRQLVWL D YROWH D ÀDQFR GHL 7RS UXQQHUV QHOOD ZHE]LQH FRQ XQD IRUPXOD FRPXQLFDWLYD VHPSOLFH HG HIÀFDFH

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 4


SKRWR %HOLQGD 6RULFH

S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 5 SKRWR /D &HUQLHUD 6XSHUSLSSR 6RUDSDFKH

SKRWR )UHDQFHVFR 0DUWLQHOOL


[VADEMECUM...]

NOVEMBRE:

S

fermarsi per ripartire con criterio Testo di Gualtiero >krom< Linetti

INIZIA LA STAGIONE FREDDA E PER CHI HA GAREGGIATO TUTTO L’ANNO SULLE ULTRADISTANZE SI PUĂ’ RAGIONEVOLMENTE CONSIDERARE DI ESSERE NEL BEL MEZZO DI UN PERIODO DI RIPOSO... RIPOSO “ATTIVOâ€?, SI INTENDE!

e lungo l’anno abbiamo ripetuto il medesimo gesto atletico è sacrosanto attendersi, il corpo e la mente ce lo chiedono, un distacco della spina, semplicemente occupandoci, con ritmi non DJRQLVWLFL GL VSRUW SL R PHQR ´FRQĂ€QDQWLÂľ trekking, alpinismo, mountain bike, nuoto, sci PD OD OLVWD SRWUHEEH QRQ Ă€QLUH TXL Ogni disciplina consente di mantenere allenati uno o piĂš aspetti tipici del trail e, al contempo, VWLPRODUH DOWUL VHWWRUL $ IURQWH GL TXHVWR VL potrĂ notare un sensibile calo generale delle SUHVWD]LRQL Ă€VLFR DWOHWLFKH WXWWDYLD SRVVLDPR considerarlo realisticamente coerente con LO QRVWUR OLYHOOR GL DWOHWL DPDWRUL ,R UHSXWR infatti normale, naturale, una messa a punto Ă€VLRORJLFD GHO QRVWUR PRWRUH D]]HUDQGR ORJRUDPHQWL DUWLFRODUL R PXVFRODUL DQFKH TXHOOL meno percepiti ma potenzialmente non meno SHULFRORVL H VWDQFKH]]H PHQWDOL H QRQ LQ YLVWD GL XQ ULQQRYDUVL H XQ ULSDUWLUH PRWLYDWL H SULYL GL TXDOVLDVL LPSHGLPHQWR H VWDWR QHJDWLYR Ă‹ LQ TXHVWR SHULRGR FKH VL LQL]LD D SHQVDUH DJOL RELHWWLYL H DO SURSULR SHUVRQDOH FDOHQGDULR 2009. Nel programmare la futura stagione è ORJLFR SHQVDUH DOO¡LQYHUQR FKH OD SUHFHGH come lo spazio ideale, lontano dall’assillo di competizioni e di conseguimento della forma HFFHOVD D WXWWL L FRVWL GRYH LQVLVWHUH H FRVWUXLUH le caratteristiche atletiche basilari del nostro VSRUW RSSXUH GDQGR PDJJLRU ULVDOWR D TXHJOL aspetti che abbiamo notato carenti durante la stagione appena conclusa. 1HO SUHGLVSRUUH OD SHUVRQDOLVVLPD H LQGLYLGXDOH SHU FDUDWWHULVWLFKH FDULFKL H JDUH WDEHOOD DQQXDOH GREELDPR TXDQWRPHQR FRQRVFHUH come siano prodotti gli adattamenti organici alle sollecitazioni dell’allenamento. $GDWWDPHQWL FKH RYYLDPHQWH VRQR WHVL D PLJOLRUDUH LO OLYHOOR GL SUHVWD]LRQL Ad ogni sollecitazione il corpo risponde DGDWWDQGRVL ULSRUWDQGRVL LQ HTXLOLEULR L’allenamento intenso, sotto carico, è una sollecitazione. Se l’organismo ha il necessario WHPSR GL UHFXSHUR WHQGHUj D UL HTXLOLEUDUVL compensando con un adattamento delle SURSULH FDUDWWHULVWLFKH RYYHUR VL DXPHQWHUj LO SURSULR OLYHOOR SUHVWD]LRQDOH 3DUH EDQDOH ma spesso sfugge ai piĂš: i tempi del carico SURJUHVVLYR H TXHOOL GHO UHFXSHUR VRQR entrambi di fondamentale importanza. Come ha importanza la seduta di riposo (o di corsa ULJHQHUDQWH SHU TXHOOL FKH QRQ ULHVFRQR D VWDUH IHUPL GRSR XQ DOOHQDPHQWR PROWR LQWHQVR 5LFDULFKLDPR TXLQGL OH SLOH IDQWDVWLFKLDPR VXL QRVWUL RELHWWLYL IXWXUL PD QRQ XWLOL]]LDPR OD stagione alle porte per allenarci senza soste. I tempi del recupero e dello scarico sono LPSRUWDQWL WDQWR TXDQWR TXHOOL GHOO¡DOOHQDPHQWR intenso. Programmiamo sĂŹ, ma con criterio e con una distribuzione del carico coerente e SURJUHVVLYD H LQWHUYDOODQGR QRQ ROWUH OH GXH tre settimane, una settimana con uscite di recupero e carico meno intenso. Ęˆ S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 3 6


[MATERIALI...]

SALOMON XT WINGS A cura di Leonardo >leosorry< Soresi

F

in dal 2001 sono sempre stato un grande fan delle XA Pro della Salomon (vi ricordate il primo modello con quei tre colori assurdi, giallo, rosso e blu?). Ne restai conquistato, per l’ottima tenuta anche nelle condizioni di terreQR SL LQĂ€GH H SHU OD UDSLGLWj FRQ FXL VL asciugavano una volta bagnate. Purtroppo si trattava di una scarpa che non aveva nell’ammortizzazione e nel supporto le sue caratteristiche migliori, tanto che le aziende concorrenti affermavano malignamente che per Salomon “il cushioning era un optional non incluso nel prezzoâ€?. Con i modelli successivi, Xa Pro 2 e Xa Pro 3D, le caratteristiche di ammortizzazione furono migliorate, rimanendo però ancora sostanzialmente inferiori rispetto ai modelli realizzati dai produttori di scarpe da strada. Nonostante questa carenza, la Salomon è diventata indiscutibilmente il produttore leader di scarpe da trail: basti pensare che all’ultimo UTMB ROWUH LO GHL Ă€QLVKHU LQGRVVDYD VFDUSH Salomon! Non contenta dei risultati di mercato raggiunti, la casa francese dal 2008 ha deciso di puntare su un nuovo modello, la XT Wings, per rispondere all’esigenza di maggiore cushioning fatta rilevare dagli ultratrailer. La XT riprende alcuni degli elementi di maggior successo che caratterizzavano la serie XA Pro, inserendo però un triplo strato di EVA sotto il tallone per GDUH TXHO OLYHOOR GL ´HODVWLFLWjÂľ FKH GRSR molte ore di corsa, è un sollievo per gi-

S PIRI TO TRA IL [N O VE M BR E 200 8] - 3 7


nocchia ed articolazioni. Oltre a questo strato di materiale elastico, la Salomon ha introdotto una combinazione di elementi denominati AC Muscle™ e AC Skeleton™, che assicurano da un lato un migliore assorbimento degli shock da impatto del piede sul terreno, dall’altro un mantenimento delle caratteristiche di ammortizzazione durante tutta la vita utile della scarpa. /D JLj HFFH]LRQDOH VWDELOLWj GHOOR FKDVVLV delle XA Pro è stata ulteriormente sviluppata in queste XT Wings attraverso l’introduzione di una tecnologia chiamata AC Tendon™, un sistema capace di assicurare una migliore coesione tra i vari elementi della suola, cosĂŹ da consentire una corsa piĂš agile e quindi piĂš naturale. ,Q GHĂ€QLWLYD VL WUDWWD GL XQD VFDUSD FKH parte dai risultati sin qui sviluppati dalla Salomon e che tenta di spostare il baricentro verso caratteristiche di comfort e ammortizzazione che prima passavano in

secondo piano. La scarpa perfetta insomma? Ci siamo molto vicini, almeno per corridori di ultraWUDLO FKH QRQ IDQQR GHOOD YHORFLWj LO ORUR punto di forza. Esistono però ancora alcune aree in cui c’è spazio per ulteriori miglioramenti. Intanto il peso: 390 grammi (in misura 43) non sono pochi. A questo riguardo è però interessante la concezione di Salomon secondo cui non è tanto importante il peso complessivo della scarpa, quanto la sua distribuzione in tutta la lunghezza del piede. Mentre negli altri modelli il peso è diviso equamente tra avampiede e tallone, nelle XT Wings la parte posteriore risulta piĂš leggera rispetto alla parte anteriore, permettendo XQD FRUVD SL Ă XLGD In secondo luogo è stato mantenuto il tanto amato e odiato sistema di chiusura Quicklace System™, costituito da un cordino in kevlar che basta tirare per regolare il livello di chiusura della scarpa.

$PDWR SHUFKp PROWR HIĂ€FDFH H SHUFKp regala la sensazione di poter veramente stringere bene la scarpa intorno al piede. Odiato perchĂŠ pur essendo costruito in un materiale come il kevlar, non sono stati pochi in passato gli episodi di rottura di questo sistema di chiusura. E mentre per XQD VFDUSD QRUPDOH q VXIĂ€FLHQWH DYHUH a disposizione un qualsiasi tipo di laccio di riserva, nel caso delle Salomon, pur essendoci dei kit per la sostituzione del laccio, è pressochĂŠ impossibile farlo in gara. ,QĂ€QH XQ XOWLPR DSSXQWR q VXO JULS GHOOD scarpa: il materiale con cui è costruita la suola è rimasto lo stesso dei modelli precedenti (il Contagrip™), ma è cambiata la disposizione dei tasselli: a mio avviso la FDSDFLWj GL WHQXWD q OHJJHUPHQWH LQIHriore rispetto a quella delle XA Pro, mantenendosi comunque ad un livello molto elevato. ‹

PARAMETRI DI VALUTAZIONE Comfort: il piede percepisce l’interno della scarpa come comodo? ReattivitĂ OD VFDUSD VL PXRYH Ă XLGDPHQWH DFFRPSDJQDQGR LO SLHGH GDOOD IDVH di appoggio a quella di stacco da terra? Ammortizzazione: la scarpa è adeguatamente ammortizzata? StabilitĂ OD VFDUSD RIIUH DGHJXDWD VWDELOLWj LQ IDVH GL DSSRJJLR VX XQ WHUUHQR sconnesso? La scarpa è in grado di impedire storte alle caviglie o altri potenziali infortuni? Grip /D VXROD q LQ JUDGR GL DVVLFXUDUH VXIĂ€FLHQWH WHQXWD ULGXFHQGR LO ULVFKLR GL scivolare sia su fondi asciutti sia bagnati? Protezione: la scarpa protegge il piede negli urti contro rocce, pietre, radici? Sistema di chiusura: è in grado di impedire al piede di scivolare verso la punta durante le discese? Peso: qual è il peso della scarpa?

VALUTAZIONE delle SALOMON XT WINGS

Comfort:

OTTIMO

Sin dal primo utilizzo risultano estremamente comode e non presentano particolari riJLGLWj FKH SRVVDQR FDXVDUH YHVFLFKH ,O VLVWHPD 6HQVLÀW DYYROJH LO SLHGH GDQGR SUHFLsione e sicurezza alla calzata. L’imbottitura interna in materiale spugnoso fa addirittura pensare di stare indossando delle scarpe da strada anzichÊ da trail. Ottima anche la WUDVSLUDELOLWj H FRQWHQXWR LO WHPSR GL DVFLXJDWXUD

ReattivitĂ :

ECCELLENTE

Il sistema AC Tendon sembra funzionare davvero bene: la corsa ne risulta naturale e anche i movimenti di accelerazione sono piĂš agili e richiedono meno sforzo.

Ammortizzazione:

OTTIMA

Si vede che questa XT Wings è stata progettata tenendo in mente gli ultra trail estremamente lunghi. Il triplo strato in EVA fa il suo lavoro egregiamente e anche dopo parecFKLH RUH OD VHQVD]LRQH GL ´HODVWLFLWj¾ ULPDQH LQDOWHUDWD &RQVLJOLDWD TXLQGL SHU TXDOVLDVL distanza anche per gli atleti di peso elevato.

StabilitĂ :

ECCELLENTE

3HUPHWWH GL PXRYHUVL LQ YHORFLWj VX VHQWLHUL VFRQQHVVL OLPLWDQGR DO PLQLPR JOL VIRU]L SHU mantenere l’equilibrio. La scarpa è ideale per chi ha un appoggio pronatore.

Grip:

MOLTO BUONO

Qui l’esperienza di Salomon si fa sentire e la sensazione durante la corsa è di completa sicurezza. Il grip è però leggermente meno aggressivo di quello della serie XA Pro. La suola non ha mostrato segni precoci di usura.

Protezione:

ECCELLENTE

/D SURWH]LRQH LQ JRPPD DQWHULRUH q SL FKH VXIĂ€FLHQWH FRVu FRPH OD SURWH]LRQH ODWHrale.

Sistema di Chiusura:

BUONO

&RPH JLj VFULWWR q XQ VLVWHPD WUHPHQGDPHQWH HIĂ€FDFH FKH SHUz q SRFR Ă HVVLELOH H FKH SXz GDUH SUREOHPL GL DIĂ€GDELOLWj 4XHVWR q XQ YHUVDQWH VX FXL VL SRVVRQR DQFRUD IDUH PLJOLRUDPHQWL PDJDUL VWXGLDQGR XQ VLVWHPD GL DOODFFLDWXUD SL DIĂ€GDELOH

Peso:

BUONO

La scarpa, pur con un peso di 390 grammi (versione maschile e misura US10.5), risulta FRPXQTXH OHJJHUD ,O VLVWHPD $& 7HQGRQ DVVLFXUD XQD Ă HVVLELOLWj FKH PDVFKHUD EHQH L 30-40 grammi di differenza rispetto ad altri modelli. SPIRITO TRA IL [N O VE M BRE 20 0 8] - 38


SALOMON XT WINGS Comfort:

Reattività:

CONDIZIONI DI TEST Distanza: 200 km Terreno: sassi, rocce, fango, erba

Ammortizzazione: Stabilità: Sistema di chiusura:

Protezione:

DATI TECNICI Peso: 390 gr vers. maschile Prezzo: 130 € (consigliato) Misure: uomo: da US 6,5 a 13,5 Garanzia: 1 anno Colori: rosso/nero, verde/grigio, arancione/grigio

Grip: CONSIGLIATA PER Peso:

Appoggio: Pronatore, neutrale Tipo gara: Ultra Trail Atleta veloce: allenamento Atleta lento: gara o allenamento

Prezzo:

SALOMON XT WINGS Il giudizio dei lettori Le ho usate tutta l’estate per le gare di lunga durata (LUT-GTV-CCC-PdP). Non posso che parlarne bene, certo un po’ rigide, ma sicuramente molto ammortizzanti, cosa che per un peso massimo come me (87 kg) è importante! Non le consiglio ai pesi piuma (60/70 kg), sopra sì! Comunque, per rodarle bisogna farci qualche km in allenamento. Scarpe, come tutte le SALOMON, molto tecniche e adattabili anche all’asfalto, purché non siano troppi km. Grip ottimo per tutti i terreni e tutte le gare, dalle skyrace alle Ecomaratone. Per il chilometraggio penso non si superino i 6/700 km, che per una scarpa da Trail non è poco. Prezzo un po’ alto, ma se avete uno sponsor come me (mia moglie) non avete nessun problema! gio62 Subito ero scettica perché ero abituata alle XA PRO che sono molto più rigide, soprattutto sul collo del piede, ed era una cosa che mi dava sicurezza in discesa. Poi, dopo aver fatto delle uscite lunghe di 4-5 ore, ne sono rimasta entusiasta! Niente vesciche e piedi doloranti, soprattutto il tallone ammortizzato aiuta a mantenere un passo ‘’elastico’’ anche quando la stanchezza lo rende pesante. Per ora le ho usate solo su sentieri appenninici e mi piacciono, ho il dubbio che sulle Dolomiti, in discese ripide e sassose, serva maggiore attenzione proprio perché essendo morbide lasciano il piede libero di muoversi... ma non lo proteggono. elisa

SPIRITO TRA IL [N O VE M BR E 200 8] - 3 9


[CONCORSO FOTOGRAFICO...]

“SCATTI… DI CORSA!” “SPIRITO TRAIL” BANDISCE IL 1° CONCORSO FOTOGRAFICO “SCATTI… DI CORSA!” SUL TEMA: “LA CORSA IN NATURA”

OVVERO

IMMAGINI

ED EMOZIONI DEL TRAIL RUNNING.

Regolamento 1. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, senza distinzione di età o nazionalità. 2. Il concorso prevede una sola categoria ma è lasciata la massima libertà sia nell’interpretazione del soggetto sia nella tecnica. 3. Ogni autore/autrice può presentare XQ PDVVLPR GL IRWRJUDÀH LQ E Q H R FRlore. Sono ammesse elaborazioni digitali. 4. Le opere dovranno avere le seguenti caratteristiche: . essere esclusivamente in formato digitale JPG . essere spedite via e-mail a redazione@ spiritotrail.it . essere nominate con cognome e nome dell’autore e numero progressivo in minuscolo separate da under_score (esempio: rossi_marco_01.jpg rossi_marco_02. jpg ) 5. Le foto potranno essere accompagnate da una didascalia, una storia, una poesia per raccontare l’evento legato al soggetto fotografato. 6. Le foto possono essere state scattate in ogni parte del mondo. 7. Le foto pervenute sono a disposizione della redazione e possono essere utilizzate senza vincolo alcuno. 8. Gli autori, inviando le foto, dispensano la redazione da qualsiasi onere presente e futuro, garantendo che le stesse opere non sono gravate da qualsivoglia diritto. 9. Le opere dovranno essere di proprietà dell’autore, non sono ammesse foto non scattate dell’autore 10. Il giudizio della Giuria è insindacabile ed inappellabile. 11. Ogni autore è responsabile del contenuto delle immagini pervenute e ne autorizza l’esposizione in internet sul sito www.spiritotrail.it 12. La premiazione verrà effettuata in

GDWD H OXRJR GD GHÀQLUVL DO WHUPLQH GHO concorso. 13. L’invio stesso delle foto verrà considerato come accettazione del presente Regolamento.

PREMI Tra le foto pervenute entro il giorno 20 di ciascun mese, la commissione esaminatrice sceglierà la “Foto del mese”

COMMISSIONE La commissione esaminatrice, presieduta dalla fotografa Belinda Sorice, è composta dalla redazione della webzine Spiritotrail. La commissione deciderà insindacabilmente le opere da premiare basandosi sui criteri seguenti: 1) QUALITA’ E TECNICA FOTOGRAFICA 2) CREATIVITA’ 3) PUNTO DI RIPRESA /·HOHQFR GHL SULPL FODVVLÀFDWL YHUUj SXEblicato online sul sito www.spiritotrail.it. Il vincitore sarà contattato direttamente dalla redazione.

che verrà pubblicata sulla webzine “Spiritotrail” del mese successivo. Tra le 6 foto prescelte come “foto del mese” nel periodo luglio 2008 – dicembre 2008 verrà scelto un vincitore assoluto, la cui foto verrà premiata con il titolo di “Foto dell’anno”. La foto dell’anno, oltre ad essere pubblicata sul numero di dicembre della webzine, rimarrà esposta per almeno un anno al seguente indirizzo: www.spiritotrail.it S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 4 0


vallone di Loo (Gressoney) - In gara ティ obbligatorio aiutare chi necessita di aiuto , ma in allenamento di piテケ ancora! IRWR GL )DELR $LPR %RRW IDEテ―

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[SCRITTO DA VOI...]

ANCHE NOI

CORRIAMO!

Richiesta-Protesta ai vari Organizzatori di Trail

Runner: MAIA Riva Testo: Alessandra Tosi (mamma) Foto: Alessandro >Otto< Riva(papà)

C

ome spesso succede nei week-end, seguo il mio papà in una delle sua “imprese”! Ma non sempre il tempo lo permette, perchè quando piove io e la mia mamma ce ne stiamo al riparo nel camper (povera mamma, intere domeniche all’interno del camper, mentre fuori si corre!). Ma questa volta abbiamo raggiunto il nostro “eroe” al traguardo; e sorpresa per me, anch’io avevo da correre la mia gara! Un mini giro, (due per i più grandi) al traguardo della Monterosa Skyrace di Alagna. Mi sono divertita, ho corso e ho anche vinto la mia medaglietta di legno, la prima, (chissà le prossime!!!); e c’erano anche un sacco di premi a sorteggio. E’ stata una bella esperienza, ma che fatica correre! Infatti per un pezzo, la mia mamma mi ha preso in braccio e via di corsa, (beh così per una volta ha corso anche lei!). Dunque bimbi fatevi portare un altr’anno, perchè per una volta corriamo anche noi! ʈ S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 4 2


[ PREVIEW...]

“TA� d’AUTUNNO Testo di Matteo >emme< Grassi Foto di Gianni >giadep< De Polo e Nicole Lasagna

Ăˆ

quando si spegne il solleone, è con le prime nebbie e con le foglie morte, è con la brina e con l’aria pungente che si entra in stagione di TA. D’estate è pieno di gare, lunghe, corte, alte e basse e chi piĂš ne ha piĂš ne metta. Proporre un TA in agosto è impresa ardua e ancora di piĂš è farlo in settembre, quando i trailer iniziano a pagare la tanta fatica profusa sui duri sentieri. Ma ormai anche ottobre è passato e le gare in calendario si contano sulla punta delle dita, un po’ di riposo l’abbiamo

I

fatto e abbiamo ricaricato le batterie del nostro spirito. Siamo pronti a ripartire e ad addentrarci nell’avventura collaudata ed apprezzata dei TA? Certo che sĂŹ, ma‌ cosa? C’è qualcuno laggiĂš che non sa cos’è un TA, non ne ha mai sentito parlare? Strano ma‌ lo ripetiamo volentieri: “TAâ€? sta per “Trail Autogestitiâ€?, vere e proprie alternative alle gare che appunto in questo periodo scarseggiano, per noi che non siamo proprio capaci di starcene a casa con le pantofole a guardare la tivvĂš. E cosĂŹ ci siamo inventati anche questi raduni per correre in gruppo. Va

però precisato che piĂš che allenamenti in senso stretto, i TA offrono l’occasione di scoprire luoghi e paesaggi e di conoscere nuovi ambienti naturali anche lontani da casa, luoghi che magari altrimenti non avremmo mai visitato. Grazie ai TA si gira l’Italia: Alpi, Prealpi, Appennino e colline, l’importante è un buon itinerario, tanti sentieri e, non GLPHQWLFKLDPROR XQ EXRQ ULVWRUR Ă€QDOH ovviamente autogestito, che abbiamo ribattezzato “terzo tempoâ€?. Avete capito lĂ in fondo? Tutto chiaro? %HQH ULSUHQGLDPR LO Ă€OR GHO GLVFRUVR allora: quando, dove, e soprattutto come si svolgeranno i prossimi TA.

A T

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A T I - 9 novembre, Recoaro - Pian di Giazza (Vi), TA DELLE PICCOLE DOLOMITI, organizzato da >pollo< che scrive sul Forum di Spiritotrail: Venghino venghino siore e siori, il T.A. delle Piccole Dolomiti è confermato, con il percorso corto 21km 1500m D+, partenza a quota 1200m, quota max 2250m, spettacolare, con passaggio su quattro valli, Agno Chiampo Illasi e Vallarsa, e tre province, Vicenza Verona e Trento, la parte alta in ambiente dolomitico... Sì, sì, avete letto giusto, 9 novembre, ovvero… fra pochissime ore, sbrigatevi allora a raccogliere tutte le informazioni che servono per confermare la vostra presenza. 16 novembre, Monghidoro (Bo), Appennino Tosco-Emiliano, SCARICALASINO TRAIL, proposto da >Mark<, che scrive sul Forum di Spiritotrail: Il trail parte da Monghidoro, scende, poi sale a Ca di Morandi (dove ci sarebbe di cantare “zumba zumba zum zumba zumba zum andavo a 100 all’ora” davanti alla casa del grande Gianni”) e monte Piano per poi scendere, passando alcuni storici pillastrini, alla val di Savena… Con una presentazione così non vorrete certo mancare! Metti caso che ci sia pure il Gianni nazionale… cosa state aspettando … (ma non faceva “ciunga ciunga ciu ciunga ciunga ciu - la la la la - ciunga ciunga ciu ciunga ciunga ciu - la la la la la - andavo a cento all’ora - per trovare la bimba mia - ye ye ye ye ye ye ye ye…” ?). - 23 novembre, Valmareno (Tv), Prealpi trevigiane, TA ANNIVERSARIO AL COL DE MOI, proposto da >emme< (cioè io), che scrive sul Forum di Spiritotrail: Il 25 novembre 2007 si svolgeva il 1° TA. Che ne dite di festeggiare il 1° anniversario ripercorrendo le tracce di quella giornata da pionieri e che ormai è storia??? A un anno dal primo TA, ci ritroviamo nello stesso posto, sugli stessi sentieri e, soprattutto, nella stessa osteria per il brindisi di rito. Vi aspetto numerosi! S PIRITO TRAIL [ N O VE M BRE 20 0 8 ] - 4 4


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Brescia, 23 Novembre

MADDALENA URBAN TRAIL Testo di Gualtiero >krom< Linetti Foto di Trail Running Brescia

T

rail Running Brescia (TRB) è un’associazione sportiva che si è costituita circa un anno fa raccogliendo uno sparuto gruppo di appassionati bresciani del trail e ottenendo, in poco tempo, eccellenti risultati in termini di adesioni e fama. L’associazione, ormai composta da quasi quaranta atleti, sta cercando di diffondere la passione per la corsa in natura. E da questo principio, fortemente condiviso, è nata questa idea poi concretizzatasi nel “Maddalena Urban Trailâ€?. Il monte Maddalena è la propaggine meridionale delle prealpi bresciane che quasi si insinua nel territorio cittadino e offre una

Ă€WWD UHWH GL VHQWLHUL EHQ VHJQDODWL H LQ sicurezza. Il trail proposto percorre alcune di queste tracce partendo dal tessuto XUEDQR Ă€QR D VYLOXSSDUVL DWWRUQR DOOH colline circostanti. Il 23 Novembre infatti, TRB organizza l’edizione dimostrativa (la “zeroâ€?) di questo appuntamento, un’occasione di incontro e di introduzione tra gli appassionati H L QHRĂ€WL GHOOD GLVFLSOLQD 6L SRWUDQQR scegliere tre distanze (12, 21 e 27 km, con GLVOLYHOOL WRWDOL FKH YDULDQR GD P Ă€QR D 1250 m), tutte ad anello. I percorsi, anche impegnativi ma totalmente privi di tratti pericolosi e immersi del Parco Collinare di Brescia (una realtĂ comprendente anche FLQTXH FRPXQL OLPLWURĂ€ DO FDSROXRJR alternano ripide salite, ma anche sinuosi SURĂ€OL FRUULELOL EHOOH GLVFHVH SRFKLVVLPR asfalto, molti passaggi spettacolari nel sottobosco e alcune visuali panoramiche

notevoli: gli Appennini, il lago di Garda, il 0RQWH %DOGR OH SUHDOSL %UHVFLDQH Ă€QR DO lontano Monte Rosa che troneggia nelle giornate particolarmente limpide. Il tutto nei caldi colori dell’autunno inoltrato. L’appuntamento permetterĂ ai trailer bresciani di far conoscere uno scenario completamente immerso nella natura, a tratti anche selvaggio, a ridosso di una zona fortemente antropizzata. Ęˆ 6XO pos VLWR ZH sibile E info rma trovare GHOO¡DVV RF z ioni sit prat nel de LD]LRQH es ttag ic trail . h e. lio t VDUj runn g o o utte ingb gle resc le .c info ia o m/ .trail bres sit cia@ e/ gma il.co m

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TRAIL dei DUE LAGHI Testo di Marco >marcobummi< Flamminii Minuto Foto di Carlo Ricci

ROMA Ăˆ UNA METROPOLI SUI GENERIS. IN MEZZO A QUARTIERI DENSAMENTE POPOLATI

E

PERENNEMENTE TRAFFICO

SI

ARTERIE

DI

ASFALTO

CONGESTIONATE TROVANO

TANTE

DAL AREE

VERDI. DAGLI IMMENSI PARCHI DI VILLA BORGHESE E VILLA PAMPHILII AI PARCHI NATURALI COME QUELLO DELL’APPIA ANTICA, LE AREE NATURALI APERTE AL PUBBLICO NON MANCANO. ALCUNE DI ESSE SONO ANCHE MOLTO ESTESE, BASTA OSSERVARE UNA MAPPA DELLA CAPITALE PER RENDERSENE CONTO.

Q

uesta connotazione non viene meno quando si esce dalla cittĂ , in pratica usciti dal grande cerchio del Grande Raccordo Anulare si è subito immersi nell’agroromano. Il verde che caratterizza ampie fette della cittĂ eterna si evidenzia anche nella sua provincia, un territorio decisamente rurale contraddistinto da campi agricoli nella basse valle del Tevere e ampie zone di pascolo sulle colline. Caratteristiche che ritroviamo anche nella zona del lago di Bracciano, uno dei luoghi naturalisticamente piĂš belli a ridosso della capitale. Le tranquille rive del lago sono infatti circondate da colline in cui ampi boschi si inframezzano con vaste aree di pascolo per mucche, cavalli e pecore. In questo scenario si terrĂ il 14 dicembre la prima edizione di una nuova gara trail. Il percorso non troppo lungo (19 km) nĂŠ troppo duro (non ci sono salite terribili) ma tecnicamente non banale e in un bel contesto panoramico, promette di regalare soddisfazioni un po’ a tutti. Il tracciato di gara percorre alcune delle piĂš belle carrarecce fra il lago di Bracciano e il suo fratello minore, il lago di Martignano, che negli ultimi anni ha visto crescere parecchio la sua popolaritĂ fra gli amanti della natura e d’estate le sue rive sono spesso piene di bagnanti che

scelgono l’atmosfera intima e rilassata di questi luoghi. Le strade sterrate che vi conducono da Anguillara Sabazia costituiscono il terreno di allenamento abituale di diversi podisti della zona. La voglia di condividere anche con altri la bellezza di questo percorso collinare ha spinto Carlo Ricci e la Anguillara Sabazia Running Club a organizzare questo evento che si propone di diventare la grande classica di apertura del calendario dei trail invernali. Ęˆ

La gara prenderĂ il via alle 10 da Anguillara Sabazia (il ritrovo per gli DWOHWL q Ă€VVDWR GDOOH LQ SRL 6RQR SUHYLVWL SUHPL LQ QDWXUD SHU L SULPL XRPLQL H OH SULPH GRQQH ROWUH FKH SHU L SULPL GL RJQL FDWHJRULD 3HU LQIRUPD]LRQL VL SXz YLVLWDUH LO VLWR ZZZ DVUF LW R FRQWDWWDUH GLUHWWDPHQWH O¡RUJDQL]]DWRUH &DUOR 5LFFL DO /H LVFUL]LRQL FKLXGHUDQQR DO UDJJLXQJLPHQWR GL SDUWHFLSDQWL SHUWDQWR q EHQH DIIUHWWDUVL

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[FLASH GARE...] 09 novembre 2008

YSANGARDA TRAIL CANDELO (Bi) distanza: 31 km dislivello: 500 D+ organizzazione: A.s.d. Sport & Natura www.sportenatura.com http://www.traildeiparchi.com/ info@traildeiparchi.com il percorso SHU XQ PRGLĂ€FDWR ULVSHWWR DJOL VFRUVL DQQL KD DVVXQWR XQR VYLOXSSR SL OLQHDUH DWWUDYHUVDQGR LO &RPXQH GL &DVWHOOHQJR H LO VXR &DVWHOOR LQ SDUWH ULPDUFDQGR TXHOOD VWUDGD FKH FROOHJDYD L GXH SDHVL SHU XQD OXQJKH]]D WRWDOH GL FLUFD NP 3HUFRUVR RQGXODWR QRQ YL VRQR OXQJKLVVLPH H LPSHJQDWLYH VDOLWH LO IRQGR q TXDVL HVFOXVLYDPHQWH VX WHUUD FRQ SRFKLVVLPH pietre. i punti forti O¡DXWXQQR FRORUD LO SDHVDJJLR OR WUDVIRUPD OD %DUDJJLD GLYHQWD VXJJHVWLRQH G¡$IULFD H VHPEUD XQD SDJOLHULQD VDYDQD DIULFDQD 8Q DVSHWWR FKH UHQGH XQLFD OD EDUDJJLD LO 9HFFKLR 0RQGR HXURSHR FKH V¡LQFRQWUD H VL IRQGH FRQ OH VFRQĂ€QDWH SLDQXUH DIULFDQH i passaggi piĂš spettacolari O¡DOWLSLDQR GHOOD %DUDJJLD LO &DVWHOOR GL &DVWHOOHQJR la partenza e l’arrivo sotto le mura del Ricetto di Candelo che cosa attira di piĂš il trailer: una gara di una lunghezza non eccessiva PD XJXDOPHQWH LPSHJQDWLYD H WRWDOPHQWH LPPHUVD LQ XQ DPELHQWH QDWXUDOH XQLFR QHO VXR JHQHUH 3Xz LQROWUH HVVHUH XQ¡RFFDVLRQH GDWR LO GLVOLYHOOR PLQLPR per chi volesse avvicinarsi al meraviglioso mondo della corsa in natura.

16 novembre 2008

TRAIL DEL MONTE DI PORTOFINO (Ge) distanza: 23 km dislivello 1250 D+ organizzazione: A.S.D. Atletica Rapallo Golfo Paradiso Recco KWWS ZZZ PDUFLDUFREDOHQR Lt DQGUHDIHUJROD#OLEHUR Lt il percorso SDUWHQ]D GD 6DQWD 0DUJKHULWD /LJXUH VL VDOH Ă€QR D 1R]]DUHJR FLUFD DO NP VL SURVHJXH QHL VHQWLHUL GHO 0RQWH GL 3RUWRĂ€QR VL WRFFDQR OH ORF *DYH 0XOLQL 3LHWUH 6WUHWWH 6DQ 5RFFR GL &DPRJOL 6DQ )UXWWRVR %DVH =HUR H ULWRUQR LQ SLD]]D 0DUWLUL GHOOD /LEHUWj DWWUDYHUVR 1R]]DUHJR 3HUFRUVR GL LQFRPSDUDELOH EHOOH]]D QRQ F¡q XQ SXQWR GHO SHUFRUVR FKH VLD VFRQWDWR SUDWLFDPHQWH WXWWR LPPHUVR QHOOD QDWXUD GHOOD JUDQGH YDULHWj GL Ă RUD GDL &DVWDJQL DL 3LQL 0DULWWLPL H '¡$OHSSR *LQHVWUH H &RUEH]]ROL FRQ SDQRUDPL PR]]DĂ€DWR VLD VXO *ROIR GHO 7LJXOOLR VLD VXO *ROIR 3DUDGLVR i punti forti OD PDQLIHVWD]LRQH YRUUHEEH ODQFLDUH GHL PHVVDJJL GL SDFH H GL IUDWHUQLWj LQ PRGR SDUWLFRODUH VL YRUUHEEH FRQWULEXLUH D FRVWUXLUH XQ PRQGR SL XQLWR GRYH LO ULVSHWWR GHOOD QDWXUD OD VHQVLELOLWj YHUVR JOL XOWLPL OD IDFHVVHUR GD SDGURQH FRVu FRPH YHLFRODUH XQD LPSRUWDQWH LGHD FKH WDOYROWD VHPEUD VFRQWDWD PD QRQ OR q RYYHUR ´6DSHU SHUGHUH SHU VDOYDUH OD EHOOH]]D GHOOR sportâ€?. i passaggi piĂš spettacolari 3LHWUH 6WUHWWH 6DQ )UXWWXRVR &DPRJOL che cosa attira di piĂš il trailer O¡LQFRPSDUDELOH EHOOH]]D GHO SHUFRUVR GDOOH PRQWDJQH FKH VL VWDJOLDQR D SLFFR VXO PDUH GDL EHOOLVVLPL ERUJKL FRPH 6DQ )UXWWXRVR FROORFDWL LQ LQ XQD QDWXUD TXDVL LQFRQWDPLQDWD GRYH VL SRVVRQR WURYDUH DQFKH DQLPDOL VHOYDWLFL GDOOH SDUWLFRODUL FDSUH DXWRFWRQH DL cinghiali e ai rapaci.

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CALENDARIO NOVEMBRE (data, nome, distanza/disl., luogo, riferimenti)

08 NOVEMBRE - 100 km degli Etruschi – Tuscania/Tarquinia (VT) - 100 km su strada - www.italiamarathonclub.it 16 NOVEMBRE - Panoramica della Salute km 6, 12 - Loc. Costa di Vittorio V.to (TV) - 0438.551076 129(0%5( 7UDLO GHO 0RQWH GL 3RUWRÀQR NP 6DQWD 0DUJKHULWD /LJXUH *H ZZZ PDUFLDUFREDOHQR LW LQIR#PDUFLDUFREDOHQR LW

DICEMBRE (data, nome, distanza/disl., luogo, riferimenti)

08 DICEMBRE - Marcia dell’Immacolata km 6, 12 – Solighetto (TV) - 043 883143 11 DICEMBRE - Skyrunning Valli di Lanzo - Lanzo (TO) - 338 2662405

TXHVWR FDOHQGDULR QRQ FRQWHPSOD OH FRUVH LQ PRQWDJQD )LGDO SHU OH TXDOL VL ULPDQGD DO FDOHQGDULR SXEEOLFDWR VX ZZZ ÀGDO LW

NOTE: - il calendario è stato redatto sulla base dei calendari pubblicati da:

XQ ULQJUD]LDPHQWR SDUWLFRODUH D 0DXUL]LR 6FLOOD DO FXL VLWR ZZZ PDXVFLOOD LW VL ULPDQGD SHU LO FDOHQGDULR GHL WUDLO IUDQFHVL H VYL]]HUL

www.trailrunningitalia.it www.fsa-sky.org/ita

LO FDOHQGDULR VDUj DJJLRUQDWR PHQVLOPHQWH DJJLXQJHQGR XOWHULRUL LQIRUPD]LRQL R FRUUHJJHQGR HYHQWXDOL HUURUL

ZZZ ÀDVSLWDOLD LW PDQLIHVWD]LRQL KWP ZZZ LXWDLWDOLD LW FDOHQGDUL KWP

SHU VHJQDODUH QXRYH JDUH R HYHQWXDOL LQHVDWWH]]H VFULYHWHFL D UHGD]LRQH#VSLULWRWUDLO LW

- le corse non appartenenti a questi calendari sono state inserite sulla EDVH GL FRQRVFHQ]H R VHJQDOD]LRQL

*UD]LH

´,2 121 *(772 , 0,(, 5,),87,µ q XQD FDPSDJQD SURPRVVD GD 6SLULWR 7UDLO H ULYROWD D WXWWL L YHUL WUDLOHUV DWOHWL H RUJDQL]]DWRUL SHU WXWHODUH O·DPELHQWH H OD QDWXUD 7URSSR VSHVVR GXUDQWH OH JDUH VL YHGRQR VXO WUDFFLDWR ULÀXWL ODVFLDWL GDL SDUWHFLSDQWL 8QD PDJJLRUH VHQVLELOL]]D]LRQH VHUYLUj D IDU FDSLUH D WXWWL FKH OH FRUVH WUDLO QRQ SRVVRQR SUHVFLQGHUH GD TXHVWD VHPSOLFH UHJROD QRQ VL JHWWDQR ULÀXWL SHU WHUUD $LXWDWHFL D GLIIRQGHUH TXHVWR PHVVDJJLR FRQ L YRVWUL VLWL L YRVWUL EORJ R VHPSOLFHPHQWH FRQ LO SDVVDSDUROD *UD]LH

Anch’io aderisco alla campagna IO NON GETTO I MIEI RIFIUTI

Monica Carlin

S PIRI TO TRAIL [N O VE M BR E 200 8] - 48


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