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Scherma
La carriera di Giovanna Trillini foto Grazia Neri
Etica dello sport A Napoli il 1° Dicembre alla Federico II
Tennis
Nasce il canale TV della Federazione
Al centro del successo
L’oro di Chiara Cainero avvicina le donne al Tiro a Volo
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Sommario
sommario dicembre 2008
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Cultura sportiva
via Morlupo, 51 ! 00191 Roma tel. 06 97600342 tel 393 1302511 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it
Focus
Direttore editoriale Luigi Capasso Direttore commerciale Davide Campanella
Gli uomini che fecero la storia Parliamo di Barack Obama Lo spirito? Fa la differenza
Diritto e rovescio
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Pensieri
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Sport Club Editori srl
L’angolo di Capua
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Le regole del rugby
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Cover
Sfide
M.E.C.S. M.E.C.S.
Amico Atletico
M.E.C.S.
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I valori dello sport
Fiamme Gialle Rugby
Un successo tira l’altro
Tennis
Nasce il canale TV della FIT
Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, Daniela Perrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri Golf Simone Selli Motori Davide Montefosco Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico Progetto grafico e Impaginazione Marta Centra grafica@sportclubmagazine.it
Scherma
Fiori e fioretti Fiamme Gialle in vetrina
Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it
Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Antonio Conte, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Roberto Verna
Roma09
Energia mondiale
Race for the cure
Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004
Presidente Onorario Giuseppe Capelli
Il tiro mancino di Chiara Cainero
Napule è
Sport Club Anno VI - n. 44 - Dicembre 2008
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pubblicità
advertising@sportclubmagazine.it
d.campanella@sportclubmagazine.it Fotografie Grazia Neri Stampa Plus Group Srl - Roma Finito di stampare nel mese di novembre 2008
Realizzato da Editrice Capasso srl
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Pesca in apnea
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Sport&Finanza
Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.
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Golf
È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl
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Roma_Tuttincircolo
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Roma_Tornei
www.sportclubmagazine.it
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Editoriale
Per la cultura del fare
www.sportclubmagazine.it
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Nutrizione
Per la cultura del fare
Sport style
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Sport Club rivista ufficiale Associazione Sportiva LUISS Guido Carli
www.sportclubmagazine.it
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Editoriale
di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma
Gli uomini che fecero la storia
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l grande impegno del Comune di Roma verso i grandi eventi internazionali che saranno ospitati dalla città, non deve far ritardare l’obiettivo di dotare i municipi di spazi sportivi per la tutta la popolazione. Esistono zone della capitale sprovviste di impianti natatori, di palestre, di aree sportive: e questo, nel nuovo millennio, non è più accettabile. Non esistono cittadini di serie A e di serie B. La periferia deve avere, rispetto ai quartieri più densi di impiantistica, pari dignità. Sport come grande spettacolo e fenomeno aggregativo, dunque, come impegno fisico e aggregazione sociale ma anche come storia e memoria: è forte il desiderio da parte del governo di Roma, di rendere omaggio a quelle persone che, con il proprio impegno, si sono distinte, che hanno rappresentato un esempio per i giovani e scritto il grande libro dello sport capitolino. Presto, ad esempio, sarà ricordato con un convegno e con una targa, la figura di Giorgio Vaccaro: era un uomo dal carattere fermo, di ferrea determinazione, che nella vita diede esempi di coraggio e solidarietà umana non comuni. In lui la passione sportiva prevaleva su ogni cosa, e la sua vita da dirigente (fu segretario del Coni, presidente della Federazione Calcio e tanto altro) fu costellata da
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da sinistra Alessandro Cochi, Angelo Gigli, Alessia Filippi, Paolo Tofoli grandi successi sportivi, ancora oggi ineguagliati: Campione del Mondo 1934, Medaglia d'Oro alle Olimpiadi nel Calcio del 1936 e Campione del Mondo 1938. Giorgio Vaccaro, il Generale. L'unico italiano nella storia a fregiarsi di tre stelle d'oro al merito sportivo. Con lui, il giusto tributo anche a Renzo Nostini. Nato nel 1914 è stato in gioventù pentatleta, schermidore, nuotatore, rugbista e poi, a fine carriera, dirigente sportivo italiano, tra l’altro della sua amata Lazio. Ha vinto tanto
in tutte le specialità divenendo anche Presidente Onorario del Coni. Una figura fulgida, d’esempio per i giovani. Sarà ricordato anche Renato Speziale il più grande dirigente della Rugby Roma con la quale ha vinto anche uno Scudetto ed una coppa Italia. L’idea è quella di titolare lo stadio delle Tre Fontane nella parte dedicata al Rugby. In Campidoglio è stato poi premiato con l’ambito Marc’Aurelio, il campione di Pallavolo Paolo Tofoli, 25 anni di carriera, oggi alla M Roma Volley. Scrive di lui
Silio Rossi, un maestro del giornalismo romano, autore del libro “Il Fuoco e la Poesia” dedicato al campione: “Ha vinto tutto quel che c’era da vincere in Italia e all’estero. E’ stato l’eroe di tante battaglie e ha contribuito perché la Nazionale italiana conquistasse di diritto un posto importante nella “hall of fame” dello sport mondiale”. Tanto basta. E’ praticando lo sport e guardando ai grandi campioni, campioni dentro e fuori dal campo, che i nostri giovani, gli uomini e le donne del domani, si forgeranno.
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L’angolo di Capua
di Pino Capua Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma
L’iPod come il doping?
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Grazia Neri
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ome medico dello sport e Presidente della Commissione Antidoping, non mi stancherò mai di ripetere una semplice ma fondamentale equazione, che vuole lo Sport come sinonimo di tutela della salute. Troppo spesso, però, proprio nel mondo sportivo, che per antonomasia dovrebbe dare il buon esempio con regole e valori etici, c’è chi tenta di fare il furbo. Forse sotto la pressione di sponsor, giornali e media in genere, alcuni atleti ricorrono all’uso di sostanze proibite, compiendo un vero e proprio attentato alla loro salute, spesso mal consigliati dagli stessi medici sociali. Fanno molto clamore i casi di doping nel calcio e nel ciclismo, ma anche il mondo dell’atletica non ne è immune. La corsa, ad esempio, non è stata risparmiata da questa “piaga”. Mi viene in mente il caso del maratoneta azzurro Roberto Barbi, risultato positivo all’Epo ad un controllo antidoping a sorpresa il 30 luglio del 2001. Condannato a 4 anni di squalifica, Barbi ha iniziato a collaborare con i Nas e si è visto ridurre la pena a 25 mesi. Di recente mi ha colpito il caso della mezzofondista austriaca Susanne Pumper, detentrice di svariati record austriaci dai 3000m alla mezza maratona, trovata positiva per ben due volte all’Epo, che si è dichiarata innocente so-
Alberico Di Cecco insieme a Ruggero Pertile e Stefano Baldini
stenendo di allenarsi in ipossia (stato fisico che determina una carenza di ossigeno nel corpo), pratica fra l’altro autorizzata. Ancor più eclatanti sono state le vicissitudini del maratoneta azzurro Alberico Di Cecco, uno dei più forti maratoneti italiani, nono alle Olimpiadi di Atene 2004: anch’egli è risultato positivo all’eritropoietina in un test antidoping del Coni effettuato in occasione del Campionato italiano a Carpi il 12 ottobre scorso.
Ma che cos’è l’Epo? E’ un ormone glicoproteico prodotto dai reni e in misura minore dal fegato e dal cervello, che serve a regolare l’eritropoiesi, cioè la formazione dei globuli rossi. L’eritropoietina è molto usata come doping soprattutto negli sport di fondo perché fa aumentare il livello dei globuli rossi nel sangue migliorando lo scambio d’ossigeno e di conseguenza innalzando la soglia della fatica. I rischi di un uso indiscriminato di questo ormone da
parte di persone sane sono innumerevoli: tendenza alla trombofilia (l’Epo ha la capacità di inibire fattori della coagulazione del sangue), ipertermia (pericoloso incremento della temperatura corporea), sclerosi vascolare con conseguente accrescimento del rischio di infarto, perdita di coscienza. Recenti studi hanno evidenziato che nel 60% dei casi presi in esame, l’uso dell’eritropoietina provoca una risposta immunitaria, cioè la produzione di anticorpi specifici dell’Epo che possono neutralizzare l’azione stessa dell’ormone e costringere, così, il soggetto che ha assunto questo farmaco per un certo periodo, a ricorrere a vita a continue trasfusioni di sangue. I vantaggi che si ricavano dall’assunzione di questo ormone sono molto minori di quanto si possa credere e un buon programma di allenamento della durata di cinque o sei mesi, con un graduale incremento della distanza percorsa ogni settimana, è il miglior compromesso per un podista che vuole rimanere competitivo salvando la pelle. Un ultimo appunto. In occasione della maratona di New York del 2007 ha fatto scalpore la decisione della direzione di vietare l’uso dell’iPod durante la gara: ascoltare la propria musica preferita altererebbe le prestazioni fisiche del corridore. L’iPod come il doping? Meglio i Beatles dell’Epo.
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Cultura sportiva
di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli
Oggi non parliamo di politica, parliamo di sport: parliamo di Barack Obama. ormai risaputo che il quarantaquattresimo Presidente degli Stati Uniti è un grande amante dello sport ed in particolare del Basket. Lo ha giocato da ragazzo a livello di High School, alla Punahou School di Honolulu alle Hawaii, dove è nato nel 1961. Era un’ala piccola molto veloce e tirava di sinistro. Non è difficile credere che già allora avesse una personalità di riferimento per i compagni. Oggi sappiamo che ha preso
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una strada piuttosto diversa, ma in Obama non si è mai spento l’amore per questo sport. Nell’incredibile percorso che lo ha portato alla presidenza, quest’uomo ha saputo trasmettere speranza, sicurezza e fiducia. Una delle chiavi vincenti è stata sicuramente mostrarsi come una persona molto vicina alla gente. E’ chiaro che il suo amore per lo sport ha contribuito tanto, soprattutto nel suo rapporto con i giovani che lo hanno sostenuto fortemente sia
dagli USA che dall’Europa. Quello che mi interessa osservare scrivendo questo articolo, non è la straordinaria figura di Obama, bensì il grande bagaglio di significati e di valori che porta con se l’immagine dello sport. Visto da questa particolare angolazione il tema sportivo diventa un canale di valori positivi estremamente prolifico. La dimensione sportiva è capace di disegnare su tante persone una dimensione di integrità e solidità,
non perché sia una prospettiva ingannevole, ma proprio perché lo sport richiede sacrificio, impegno, lavoro di squadra e grande forza di volontà. Il 4 Novembre mentre l’enorme elettorato democratico festeggiava, mentre McCain accettava la sconfitta e preparava un discorso ai suoi elettori, mentre noi tutti seguivamo le notizie alla televisione, Barack Obama, come in ogni momento cruciale della campagna elettorale, per scaricare lo stress giocava a basket…
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Focus
del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sullo Sport", Direttore Generale CENPIS
Lo spirito? Fa la differenza “Sicuramente io sto meglio, perché poi come ho sempre pensato attraverso il risultato e le vittorie i ragazzi possono allenarsi con più tranquillità. Così si ritrova il collettivo e il gioco di squadra. Lo spirito fa sempre la differenza”. È Luciano Spalletti a parlare, poco prima di quel Bologna - Roma che dipinge in fondo un momento delicato, visibile a tutti, della squadra capitolina.
D
i questi “momenti” la storia dello sport è colma, fa parte dell’identità stessa dello sport. Gli allenatori delle squadre di alto livello sanno bene che l’insidia è sempre dietro l’angolo, che la sconfitta può sopraggiungere in qualsiasi momento, magari proprio dopo vittorie entusiasmanti. Il nocciolo della questione è la continuità. Questa delicata dimensione psicologica è fondamentale per poter raggiungere mete ambite, per salire in vetta. Come si può raggiungere la continuità? Dal punto di vista scientifico, nel mio lavoro di preparazione mentale di atleti professionisti, consiglio sempre di esplorare sin dalle prime battute di una stagione sportiva lo “status motivazionale” dell’atleta e della squadra, cercando di capire se gli obiettivi dichiarati dalla società e dal tecnico per quella determinata stagione siano davvero interiorizzati da ognuno, o se invece, al di là delle battute sulla stampa,
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non c’è una reale convinzione che “l’impresa sia possibile”. Parafrasando potremmo dire che se la motivazione rappresenta il pentagramma di uno spartito musicale, lo status motivazionale è indicativo di quali note musicali vogliamo scriverci sopra: note dai toni alti, note intermedie, note più basse…e il tutto alla fine crea una ben definita “composizione”. Che poi diventa la vera musica di un’intera stagione. (I segnali dello status motivazionale sono la frequenza e l’applicazione agli allenamenti, le dichiarazioni pubbliche, le espressioni dei volti e dei corpi degli atleti, gli stati d’animo “amplificati” che accompagnano le performance della squadra, gli infortuni da stress psicosomatico, il gioco “nervoso”, l’altalenanza delle prestazioni più in generale). Ma cosa si può fare in questi casi? Intanto occorre dire che un secondo elemento è fondamentale in queste situazioni delicate: il rapporto di fiducia fra l’allenato-
re e la squadra. Nello sport internazionale quasi tutte le gare sportive si decidono in fondo per dei momenti, degli attimi che passano e si portano via il risultato finale. Ecco, bisogna insegnare ai propri atleti e alle proprie squadre a saper riconoscere e cogliere queste situazioni flash e girarle a proprio favore. E con il metodo scientifico oggi questo è finalmente possibile: basti pensare ai recenti casi di Federica Pellegrini e Alessia Filippi alle Olimpiadi di Pechino, due atlete che abbiamo ben preparato (insieme anche ai tecnici) a “rispondere di testa” a qualsiasi situazione si possa verificare. Il Talento oggi nello sport non basta più, e non va dunque solo individuato ma anche preparato e addestrato in modo completo e attento: e la fiducia è l’ingrediente fondamentale, per costruire e “cementare” il rapporto con ogni atleta e con il gruppo, per poter creare e diventare un blocco unico, un’unica mente pensante che
sappia rispondere agli eventi in modo rapido e deciso. Così facendo, difficoltà dopo difficoltà, si crea la tanto ambita continuità, meta ambita di tutti gli allenatori e i preparatori mentali. Ma se continuità è sinonimo di linearità, capiamo allora l’importanza della coerenza e della lealtà per sviluppare, col tempo, una fiducia autentica con i propri atleti. Molti coach hanno costruito questa importante capacità di “reggere” psicologicamente lo stress nei momenti delicati, di ripartire dalle sconfitte e modificare con flessibilità i sistemi di gioco e le relazioni, di “sentire” lo stato d’animo della squadra e “contenerlo”: in una parola di essere resilienti. Esattamente come per i campioni, in questi momenti anche per gli allenatori occorre, oltre all’abilità e ad una “preparazione psicologica”, la capacità tutta umana di risalire. E sorprendere. Perché in fondo è vero: la differenza la fa lo spirito.
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Diritto e rovescio
di Antonio Conte Consigliere segretario dell’Ordine degli Avvocati di Roma, specializzato in diritto sportivo
La tutela sanitaria e previdenziale del lavoratore sportivo
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d occuparsi più direttamente della tutela della salute degli sportivi professionisti è l’articolo 7 della legge n. 91 del 1981. Pur non essendo possibile effettuare una trattazione estesa della tematica, è necessario richiamare in primo luogo l’art. 32 della Costituzione, che dichiara la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività, garantendone la tutela da parte della Repubblica. Bisogna poi menzionare la legge n. 833 del 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, il d.lgs. n. 626 del 1994, teso a migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, la legge n. 1099 del 1971, il d.m. 5 luglio 1975, sull’accesso all’attività sportiva, il d.m. 18 febbraio 1982 in materia di tutela sanitaria dell’attività agonistica, la fondamentale legge n. 376 del 2000, di repressione contro il doping, e, infine, l’art. 2087 cod. civ., che impegna l’imprenditore ad adottare le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori. Tornando all’art. 7 della legge n. 91 del 1981, l’aspetto più interessante è dato dall’obbligo per la società sportiva di approntare, ag-
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giornare e custodire una scheda sanitaria per ciascuno sportivo professionista sotto contratto, procedendo ai controlli medici a ciò necessari e il cui aggiornamento deve avvenire con cadenza almeno semestrale. Tali oneri sono a carico della società stessa. Gli sportivi professionisti titolari di contratto autonomo devono invece provvedere a questa incombenza autonomamente, pagando tutto di tasca propria. Accanto a questa scheda sanitaria, l’atleta deve avere uno specifico certificato di idoneità all’attività sportiva agonistica, ottenibile solo dopo il positivo riscontro di approfonditi esami medici obbligatori per accertare l’idoneità generica e specifica alla pratica dello sport prescelto. Ruolo di primaria importanza è svolto altresì dal medico sociale, il quale, oltre ad essere responsabile della scheda sanitaria, può effettuare ulteriori controlli medici qualora lo ritenga opportuno. Ovviamente, in caso di lesioni provocate da scarsa attenzione professionale del medico sociale, sarà chiamata a rispondere dei danni subiti dallo sportivo la società, salva la possibilità di esercitare nei confronti del medico l’azione di ri-
valsa, purché ne sussistano le condizioni. Per ciò che riguarda la tutela assistenziale, si deve menzionare in prima istanza l’art. 8 della legge n. 91 del 1981, il quale pone in capo alle società sportive l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa individuale a favore degli sportivi professionisti contro il rischio di morte e contro gli infortuni in grado di pregiudicare il proseguimento dell’attività sportiva professionistica. Tale disposizione è stata però sostanzialmente superata da più recenti provvedimenti normativi, venendo anzitutto in considerazione, per ciò che concerne gli sportivi professionisti, l’art. 6 del d.lgs. 23 febbraio 2000, n. 38, il quale ha esteso a tali soggetti l’obbligo assicurativo per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali a carico della società sportiva di appartenenza, affidandone la relativa gestione all’INAIL. Tale intervento normativo ha avuto il merito di estendere a tutti gli sportivi professionisti la disciplina generale in tema di tutela previdenziale. Adeguata tutela è assicurata anche agli sportivi dilettanti tesserati in qualità di atleti, dirigenti e
tecnici dalle Federazioni sportive, dalle Discipline sportive associate e dagli Enti di promozione sportiva, i quali, ai sensi dell’art. 51 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, godono dell’estensione dell’obbligo assicurativo per i casi di infortunio avvenuti in seguito e in occasione di un’attività sportiva, dai quali sia derivata la morte o un’inabilità permanente. La gestione di tale forma di tutela è stata successivamente affidata alla Cassa di previdenza per l’assicurazione degli sportivi. Diversa è la disciplina per gli sportivi professionisti autonomi: l’art. 9, comma 3, della legge n. 91 del 1981, afferma che l’importo del compenso mensile di questi soggetti, ai fini del calcolo del contributo e delle prestazioni pensionistiche, è determinato convenzionalmente con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale (oggi Ministro del lavoro e delle politiche sociali). A completamento delle disposizioni sin qui sinteticamente esposte è poi stato promulgato il d.lgs. n. 30 aprile 1997, n. 166, mediante il quale si è proceduto ad un’armonizzazione della disciplina previdenziale dei professionisti dello sport alla disciplina generale.
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Pensieri
di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport
Le regole del rugby C
i sono persone che hanno coraggio a dir le cose. Con una parola, uno sguardo, fanno la differenza. Non hanno paura di dire ciò che pensano, anche se vanno controcorrente. Per loro il rischio non è di fare brutta figura ma di rimanere zitti. Andrea Marcato fa parte di questa categoria. E’ nato a Padova 25 anni fa, gioca al rugby da quando ne aveva 7 ed ora è diventato il mediano di apertura della nostra Nazionale. Numero 10. Un simbolo. Padova, 8 novembre. Italia-Australia. 32.000 spettatori. Stadio stracolmo e pubblico supercompetente. Il veneto, si sa, è la terra del rugby. La partita è molto equilibrata ma l’Australia va in meta con un’azione scaturita da un intervento falloso su Marcato. Il pubblico fischia, non è d’accordo con l’arbitro neozelandese che ha lasciato correre. Fischi e non applausi per la meta segnata. Andrea rimane a terra, si rialza e riprende il suo posto senza protestare. Il padre è a Padova, davanti al televisore, lui allo stadio non va mai, preferisce seguire la partita
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dalla tv. Non vuole interferire con la sua presenza. Qualche minuto più tardi, quando Stirling Mortlock si appresta a calciare una punizione, il pubblico riprende a fischiare. Fortunatamente non sbaglia. Così per il resto della partita. Ogni calcio per l’Australia, giù fischi. Fine partita. L’Italia esce sconfitta per una meta subita a sette minuti dal termine. Anche questa volta l’azione australiana è viziata da un evidente fallo su Sergio Parisse che era senza palla e stava per intervenire. Velo, blocco stile basket Nba. Vietato, ma l’arbitro non vede e lascia correre. Meta e partita persa. Andrea Marcato viene intervistato, risponde alle domande, poi si ferma e dice: “Voglio dire una cosa. Non è bello fischiare quando si calcia. Non si fa e mi dispiace che il pubblico si sia comportato così male. Ci vuole più rispetto”. Chi si aspettava una critica all’arbitro è rimasto deluso. Appena una settimana prima mi trovo sulla tribuna di un campo di rugby romano – ma potrebbe essere ovunque - a seguire una partita. Gioco duro con diversi interventi oltre regolamento. Vere e proprie intimidazioni. Può suc-
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Andrea Marcato
cedere, succede anche che l’arbitro non vede e lascia correre. La situazione degenera. Male. Cori e fischi piovono dalla tribuna. Malissimo. Uno degli allenatori della squadra di casa interviene energicamente sul gruppo di ragazzi in tribuna bloccando la contestazione. Bravo. Il punto è che bisogna accettare gli errori dell’arbitro. Lo insegnano il primo giorno che si inizia a giocare al rugby. Se protesti, anche in allenamento, l’arbitro ferma il gioco e lo fa riprendere 10
metri più avanti, con la palla all’avversario. E tu devi ricominciare tutto da capo. A Twickenham, lo stadio di Londra, quando si giocano le partite internazionali, è possibile acquistare (4 sterline) la “Radio-Ref”, una radiolina con auricolare collegata direttamente al microfono dell’arbitro. Avete capito bene, in uno stadio di rugby – sulle tribune – è possibile ascoltare tutto quello che dice l’arbitro. Sarebbe mai possibile fare la stessa cosa in Italia? Magari anche in occasione di una partita di calcio.
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Il tiro mancino
di Chiara Cainero Il 14 agosto, sotto una pioggia scrosciante, la tiratrice Chiara Cainero ha conquistato il primo posto nella finale olimpica del tiro al volo, specialità skeet. Giunta in finale con il record dei Giochi (72 centri), ha condotto una gara straordinaria. Nonostante qualche errore, che l’ha costretta ad uno spareggio a tre, ha mantenuto freddezza e lucidità per chiudere al meglio la competizione. Incontenibile la gioia dei tifosi presenti tra il pubblico: papà, mamma, marito e zio, cui si è aggiunta la moglie di Andrea Benelli, medaglia d’oro nella stessa specialità ad Atene 2004. di Alexia Amaricci
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ltro che mano del Diavolo. Quella dell’atleta Chiara Cainero è la mano “fatata” che ha regalato all’Italia la prima medaglia d’oro olimpica nella storia del tiro al volo femminile. La tiratrice friulana, che impugna il fucile con l’arto sinistro, ha sbaragliato temibili concorrenti
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come la statunitense Kimberly Rhode e la tedesca Christine Bunker, dopo una finale al cardiopalma. Il suo è solo l’ennesimo esempio di campioni sportivi mancini o ambidestri: John Mac Enroe e Rod Laver nel tennis, Ayrton Senna e Valentino Rossi nei motori, Bobby Fisher negli scacchi, Diego Armando Maratona nel
calcio, solo per fare qualche nome. Studi scientifici hanno dimostrato che essere sinistrorsi può essere un vantaggio, specialmente nelle discipline in cui emerge tale caratteristica (tennis, scherma, golf etc). Il motivo? Oltre alla difficoltà, da parte dei destri, di affrontare sfide “speculari”, sembra che i mancini siano dota-
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ti di particolari abilità spaziali e visuali e di una spiccata capacità di sintesi, determinante nelle decisioni ultrarapide. Di certo questo non è l’unico segreto della cecchina friulana: tra le sue doti determinazione, talento ed un’estrema passione ereditata da papà Eddi (51 presenze in Nazionale). Pensi sia un vantaggio essere mancini nel tuo sport? Il fucile che usi ha caratteristiche specifiche per sinistrorsi? La pedana ha la forma di un semicerchio. Quindi chi è destro è avvantaggiato nei tiri da destra e viceversa. Comunque nel mio sport, non sono molti gli atleti mancini. Io, tra l’altro, nella vita scrivo con la mano destra, ma mi è venuto naturale impugnare il fucile con la sinistra. Ogni arma è costruita su misura per ogni singolo tiratore, quindi anche i miei fucili si adattano alle mie caratteristiche individuali. Oltre alla pioggia battente, quali sono stati le principali insidie incontrate nella gara olimpica? Per quanto riguarda l’acqua a catinelle ci so-
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Nata ad Udine il 24 marzo 1978, la Cainero è laureata il relazioni pubbliche ed ama passare il suo tempo libero fra libri, teatro e musica. Cantante preferito in assoluto: Ligabue, da cui trae concentrazione e grinta prima di salire in pedana. I soldi non sono la sua priorità. Già prima delle gare la friulana aveva dichiarato di voler dividere con la squadra il compenso olimpico. Ha inoltre intenzione di devolvere in beneficenza i premi ricevuti dagli enti pubblici.
Precedenti risultati in carriera 8° ai Giochi Olimpici di Atene, 2° ai Campionati mondiali 2006 e 3° a quelli del 2007, 1° posto agli Europei 2006 e 2007, 3° nella Coppa del Mondo 2001, 1° in quella del 2006 e 2° nell’edizione 2007.
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no abituata, dato che fra i boschi del Friuli mi capita spesso di effettuare allenamenti in condizioni simili. In ogni modo a Pechino la gara è stata piuttosto dura, soprattutto per la scarsa visibilità di tiro, dovuta non solo alla pioggia ma anche allo sfondo scuro che non permetteva di percepire facilmente il bersaglio. A ciò si è aggiunto il poco tempo a disposizione per esercitarsi. Ho dovuto persino rinunciare alla Cerimonia di Apertura dei Giochi, e mi è molto dispiaciuto. E’ vero che hai usato proiettili italiani per via dei piattelli molto duri da frantumare? Sapevamo già dalle gare preolimpiche che i piattelli cinesi avevano questo difetto. In ogni caso erano già 2-3 anni che lavoravamo (io e la ditta costruttrice) per realizzare cartucce particolari a seconda della distanza e delle peculiarità dei bersagli. Noi atleti italiani abbiamo fiducia nel Made in Italy e ci affidiamo alle produzioni nazionali. Tra l’altro c’è stato qualche problema all’aeroporto: ci hanno bloccato la spedizione di proiettili, che abbiamo ricevuto solo il giorno stesso della gara! Quante ore ti alleni al giorno? In cosa consiste la tua preparazione atletica? Consiste sostanzialmente in esercizi aerobici (è necessario avere molta resistenza) e di potenziamento. Mi alleno 2 ore ogni al giorno nel pomeriggio. Tuo papà ti ha fatto amare questo sport. Come hai iniziato? Mio padre ha vinto diverse medaglie anche se a livello non agonistico. Da piccola ho praticato molti sport, poi seguendolo nelle varie gare mi sono appassionata e, a 14 anni, ho iniziato a sparare anch’io. Che tipo di giocattoli preferivi da bambina? Non dirmi le bambole… Niente pistole. Giocavo con i bambolotti classici, Cicciobello, Barbie, ma non con i fucili. Avendo un fratello maschio, però qualche volta ci divertivamo con i soldatini.
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Il 5 settembre 2008, insieme ad altri campioni olimpionici, sei diventata Commendatore al Merito della Repubblica Italiana. Cosa ti ha detto il Presidente Giorgio Napolitano? C’è stato un episodio precedente già all’Olimpiadi. Quando ero a Casa Italia, mi hanno passato una telefonata del Presidente. Ed io, involontariamente, l’ho messo in attesa. A causa di ciò un cronista mi ha preso un po’ in giro per essere stata la prima atleta a lasciare alla cornetta il Presidente della Repubblica. Poi c’è stata la Cerimonia: è una persona davvero squisita e disponibile. Ho avuto poi modo di rivederlo alla festa del Corpo
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Forestale, dove lo stesso presidente mi ha detto: “Ci incontrato un po’ troppo spesso!”. Nel 2003 hai lasciato un posto sicuro per la carriera sportiva. E’ stata una scelta difficile? Non è stato facile lasciare un lavoro fisso. Vivevo a Milano, ero indipendente economicamente; poi si è prospettata la possibilità di andare ad Atene 2004. I miei genitori mi hanno appoggiato pienamente e per un anno mi sono dedicata totalmente a questo sogno. Successivamente è arrivata l’opportunità di entrare del Corpo Forestale, che mi ha sostenuto nella mia carriera sportiva. Cosa pensi dei tuoi colleghi alle prese con reality e spettacoli televisivi? E della vicenda Granbassi? I problemi economici contano molto negli sport “minori”. Non me la sento di dare un giudizio sulle loro scelte. A proposito di Margherita Granbassi, non riesco però a comprendere l’aut aut dell’Arma. In fondo non fa nulla di male: né balletti o altre cose che possano ledere l’onore dei Carabinieri. Penso che abbia solo voluto seguire il suo sogno: diventare giornalista. Bisogna pensare anche al futuro. Da qualche tempo anche tuo marito pratica il tuo sport. Hai qualche consiglio da dargli? L’importante è che si diverta. Dopo ore passare alla scrivania davanti al pc, trascorrere un po’di tempo libero per sparare gli permette di scaricare i nervi e di rilassarsi. Dunque ciò che gli ripeto è di concentrarsi sui bersagli e non pensare ad altro. Hai dichiarato che per ora, non pensi ad avere figli. Quindi non farai come la fiorettista Vezzali, già in pedana a 4 mesi del parto? La vita degli atleti è già troppo programmata nel minimo dettaglio. In molti mi hanno fatto domande sulla maternità. Non me la sento di programmare anche questo. Se verrà vedremo. Vorrei rimanesse un lato della mia sfera privata. Basta un campione per invogliare i ragazzi al tiro al volo? Sicuramente non è sufficiente. Occorre più impegno da parte della Federazione e una diffusione delle gare su reti più accessibili al grande pubblico: non solo tv tematiche satellitari o del digitale terrestre. Essendo il tiro un’attività economicamente molto impegnativa, suggerirei di promuovere incentivi in favore dei giovani che intendano praticare tale disciplina. L’importante, comunque, è apprezzare il valore dello sport in sé stesso, senza inseguire sogni di successo e soldi, come troppi ragazzi fanno ammirando gli idoli del Calcio.
International Shooting ACADEMY Nella foto (da sinistra) Chiara Cainero, Paolo Del Bene, Antonio Lombardo, Luciano Rossi e Francesco Fazi in occasione della consegna della macchina da parte del Vettore ufficiale dell’Accademia AUTOSTEMAC.
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Energia mondiale Il sostegno alla disciplina del nuoto si inserisce nell'ambito delle iniziative di Enel a favore delle attività sportive con forti radici territoriali, associando i valori positivi dello sport, la lealtà, il rispetto delle regole, la competitività e l'affidabilità, ai valori di Enel
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on solo business: nella vita delle grandi aziende, sempre più attente alle tematiche della responsabilità sociale, cresce l’attenzione all’ambiente, alla cultura e allo sport. Una delle più impegnate è Enel, la prima società elettrica italiana e oggi il secondo operatore elettrico europeo. Cultura, valore e responsabilità sono le linee guida della sua mission che la spingono a sostenere partnership con istituzioni pubbliche, private e con organizzazioni impegnate nello sviluppo del territorio a sostegno di progetti culturali, in un panorama nuovo e globale. Enel ha messo ha punto un programma ad hoc chiamato Energiaper, sviluppato nelle sei aree di cultura, musica, scienza, ambiente, scuola, sport. E’ il programma che comunica a tutti i cittadini, in maniera integrata, una nuo-
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va visione dell’energia, orientata al futuro, simbolo di forza di vita e traino allo sviluppo. Energiaper annulla le distanze tra l’azienda e i consumatori e le loro esigenze sociali. E agisce come volano di sviluppo socio-culturale: attraverso la ricerca di importanti iniziative culturali e sportive e di nuovi linguaggi di comunicazione, scienziati, artisti, educatori, atleti si affiancano a Enel per dare ai cittadini una visione dell'energia pulita, orientata al futuro, che sia incentivo alla crescita. E simbolo di rispetto. Questa la mission di Energiaper lo sport, che con le sue iniziative contribuisce allo sviluppo delle attività sportive diffondento i valori positivi dello sport come la lealtà e il rispetto delle regole. Tra le tante iniziative, Enel è partner ufficiale della XIII edizione dei Campionati Mondiali di Nuoto, che si terranno a Roma dal 18
luglio al 2 agosto 2009, organizzati dalla FINA. Il sostegno alla disciplina del nuoto si inserisce nell'ambito delle iniziative di Enel a favore delle attività sportive con forti radici territoriali, associando i valori positivi dello sport, la lealtà, il rispetto delle regole, la competitività e l'affidabilità, ai valori di Enel: il rispetto del codice etico, le rigorose norme di governance, la trasparenza e l'attenzione al cliente, la cura per l'ambiente. Il sostegno a questa grande manifestazione vuol dire anche contributo di Enel al rilancio e alla promozione del territorio e, più in generale, del sistema Italia a livello internazionale.?Il nuoto, infatti, nelle sue varie specialità, e con le discipline correlate, come i tuffi, la pallanuoto e le tecniche di salvamento, è uno sport con una riconosciuta funzione nel campo dello sviluppo psicofisico dei più giovani,
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delle pratiche terapeutiche, del benessere e della salute che richiama, nelle 1400 società sportive e nei 2500 impianti facenti capo alla Federazione Italiana, oltre 6,5 milioni fra praticanti e iscritti a scuole di nuoto.?I Mondiali di Nuoto non sono solo un succedersi di gare sportive. La sfida di questa grande manifestazione è lasciare al territorio un'eredità di sviluppo, ovvero un patrimonio di infrastrutture e opere utilizzate per le gare, pronte, dopo i Campionati, ad ospitare nuovi servizi e spazi per lo sport, cui tutti potranno accedere. L’eredità di Roma 2009 sarà anche un patrimonio di valori ed esperienze diffuse sul territorio – gli stessi valori che Enel, con il suo programma Energiaper, intende portare a tutti i cittadini. Non solo sport. Moltissime le iniziative in campo culturale e artistico di Energiaper. Energiaper la cultura sostiene progetti che offrono al pubblico un ambiente culturale ed educativo aperto all’innovazione con iniziative quali Enel Contemporanea, Festival della Letteratura di Mantova, Lezioni di giornalismo, Artelibro, 2 ore con. Energiaper la musica promuove la gran-
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de musica e trova spazi per gli artisti emergenti. Ricordiamo che Enel è partner dell’Auditorium Parco della Musica di Roma; socio fondatore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro alla Scala; sponsor del Teatro dell’Opera di Roma e ha sponsorizzato il Safari Tour di Jovanotti a emissioni zero, perché il binomio energia e ambiente è sempre più imprescindibile. Importanti quindi, nell’ambito del programma Energiaper l’ambiente, le iniziative di Enel per la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente, in partnership con associazioni ed enti locali: Natura e Territorio, Centrali aperte; la sponsorizzazione di Voler bene all’Italia in collaborazione con Legambiente. Anche Energiaper la scienza mira a divulgare la conoscenza di temi con rilevanti implicazioni ambientali, sociali ed economiche, il cui fine ultimo è stimolare lo sviluppo del Paese. Lo strumento in questo caso è la promozione del sapere scientifico. Tra le iniziative di Energiaper la scienza: Oxigen, la rivista scientifica di Enel; la sponsorizzazione del Festival della Scienza di Genova e di Roma; Scienza in piazza, il Fe-
stival della Salute di Viareggio. Infine, ma non meno importanti, le iniziative per la scuola, perché è dalla formazione dei giovani che inizia la costruzione di una società più attenta ai valori che Enel cerca di diffondere e a una nuova idea di energia. Energiaper la scuola coinvolge il mondo della scuola e delle università con progetti ludico-formativi come in Energia in gioco: la sfida per gli studenti delle scuole era migliorare l'utilizzo dell'energia elettrica nei luoghi in cui vivono, per immaginare città più in armonia con l'ambiente.
PARTNER UFFICIALE DEI 13TH FINA WORLD CHAMPIONSHIPS
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Roma09 e lo IUSM L’ Università degli Studi di Roma “Foro Italico", con la sua vocazione di istituzione dedicata alle scienze e alla cultura dello sport, non poteva non essere in prima fila nel contribuire alla realizzazione di un grande evento come i 13th FINA World Championships”: è quanto dichiarato dal Professor Paolo Parisi, Rettore dello IUSM (Istituto Universitario Scienze Motorie) in margine alla firma del protocollo d'intesa fra lo IUSM stesso e il Comitato Roma09, organizzatore dei campionati del mondo di nuoto che si svolgeranno a Roma dal 18 luglio al 2 agosto del prossimo anno 2009. La firma è stata posta dopo una proficua collaborazione che è già andata svolgendosi nel corso dell'avvicinamento all'evento e prevede il contributo dell'Ateneo romano nel campo del volontariato: il reclutamento è in fase avviata
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e lo IUSM vi partecipa con un largo numero di adesioni da parte dei propri studenti e del proprio personale, diventando così parte attiva nell'organizzazione e nello svolgimento della grande manifestazione che coinvolgerà più di 2000 atleti di oltre 170 nazioni e che trasformerà il Foro Italico nel polo d'attrazione sportiva più importante del calendario mondiale del 2009. “Il Comitato Organizzatore – ha anche detto il Professor Parisi – sta lavorando affinché questa manifestazione sia ancora una volta il risultato positivo di una sinergia tra le varie componenti sportive, politiche e culturali della città. Il nostro Ateneo è dunque particolarmente lieto di partecipare a questo importante appuntamento, con il contributo dei nostri studenti che saranno presenti come volontari”. Il Professor Parisi ha però voluto sottolineare un altro rilevante aspetto dell'evento Roma09:
“Questa è anche una buona occasione – ha detto il Professore – per valorizzare l'impiantistica della nostra città e aprirla al territorio, in modo da avvicinare tutti i cittadini a una pratica sportiva sempre più diffusa e capillare. Sono convinto che questa manifestazione, con il contributo di tutti, riuscirà a vincere la difficile sfida di rendere i prossimi Mondiali di Nuoto Roma 09 un evento indimenticabile e pieno di soddisfazioni”.
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Napule è di Marco Trozzi_foto Grazia Neri
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apoli è la città che, più di tutte, ben rappresenta le mille contraddizioni del nostro Paese. Uno splendido centro portuale nel cuore del mediterraneo che, spesso, si trova coinvolto in polemiche legate ai casi di cronaca nazionale. Il luogo comune più diffuso parla di una città “caoticamente divertente”, rinomata per la cucina, il mare, la sca-
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ramanzia e gelosa della sua antica tradizione cabalistica. E proprio sfogliando l’antica Smorfia napoletana si scopre che il numero abbinato al Vesuvio, uno dei simboli della città, è il 5, come la maglia da sempre indossata da Fabio Cannavaro. Partendo da questa “strana” coincidenza, inizia il nostro excursus sui più famosi sportivi nati proprio nel capoluogo campano.
Calcio: Ciro e Fabio Due uomini, due campioni. L’uno il mito dell’altro: Ferrara e Cannavaro, entrambi difensori, sono i maggiori rappresentanti del calcio napoletano che si afferma a livello nazionale e mondiale. Sportivi che hanno fatto la fortuna dei loro club e della nazionale, di cui Fabio è tutt’ora il capitano. Fuoriclasse assoluti che si sono avvicendati nel club partenopeo conAlessandro Ballan
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tribuendo a renderlo grande. Fabio, infatti, vince il Campionato Allievi ed è uno dei raccattapalle del San Paolo, nel periodo d’oro della società azzurra, quando campioni come Maradona e Ferrara, suo idolo e modello tra l’altro, fanno impazzire di gioia la città intera. Di lì a qualche anno, Ciro “passa il testimone” a Fabio, è lui ora il simbolo della squadra e della città. Nonostante il lavoro li porti lontano da Napoli, i due creano, nel 2005, la “Fondazione CannavaroFerrara”, un progetto nato per aiutare i ragazzi in difficoltà, attraverso iniziative sportive, educative e culturali. Un modo, insomma, per rimanere sempre vicini alla loro gente, perché i figli so' piezz' e core…
Boxe: Patrizio Oliva Lo sparviero di Poggioreale, questo il soprannome di Patrizio, pugile che incarna la Napoli sentimentale, orgogliosa, amorevole, che lotta e non è incline ad arrendersi. Oliva è indiscutibilmente uno dei migliori boxeur che l’Italia abbia mai avuto, un atleta in grado di arrivare, nel 1980, alla conquista della medaglia d’oro a Mosca, nella categoria Superleggeri. I successi e il suo carattere molto comunicativo gli permettono di diventare Commissario Tecnico della nazionale, (guiderà gli azzurri ad
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La “Fondazione CannavaroFerrara” è un progetto nato per portare un concreto aiuto ai ragazzi in difficoltà, attraverso iniziative sportive, educative e culturali. Un modo, insomma, per rimanere sempre vicini alla loro gente. www.fondazionecannavaroferrara.it
ci e sette titoli mondiali, conquistati tra il 1981 e il 1991. Da non dimenticare, però, che anche il loro terzo fratello, Agostino, ha conquistato due ori olimpici e mondiali nel “quattro di coppia”, uno olimpico nel “due di coppia”, ai quali si aggiungono un argento in quest’ultima disciplina ed uno nell’“otto con” ai mondiali.
Nuoto: da Dennerlein a Rosolino Atlanta ’96 e Sidney 2000) e a essere eletto ambasciatore dello sport scolastico, nonché atleta dell’immagine dello sport napoletano (carica conferitagli dal CONI). Un uomo, dunque, che ha saputo applicare le regole di questa disciplina intrisa di sofferenza fisica e di forza morale, alla vita di tutti i giorni.
Canottaggio:i fratelli Abbagnale Se si pronuncia la parola canottaggio si pensa inevitabilmente ai fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, che, insieme a Giuseppe di Capua, hanno reso l’Italia una delle più importanti realtà a livello mondiale nella categoria “due con”. Per la verità, gli Abbagnale nascono a Pompei, ma da sempre sono uno dei simboli dello sport partenopeo. Il loro incredibile palmarés comprende due allori olimpi-
Napoli è città di mare ed è, forse, questo il motivo per cui molti dei suoi campioni più rappresentativi sono dei nuotatori. A tal proposito, è impossibile tralasciare Fritz Dennerlein, che di napoletano non aveva né il nome né il carattere. Eppure, il gigante di padre tedesco e madre rumena, era nato a Portici, e a Napoli si è spento nel 1992. Ha trascorso la sua vita al Circolo Canottieri Napoli, dapprima nuotando, facendo dello stile libero e soprattutto del delfino la sua ragione di vita, per poi passare alla pallanuoto, di cui è stato giocatore e allenatore, sia della Canottieri sia della nazionale italiana (i suoi metodi hanno fatto scuola, grazie all’invenzione della zona acquatica). Il nuotatore che ha dato lustro alla sua città e all’Italia è, però, Massimiliano Rosolino, che con le sue 58 medaglie vinte è attualmente
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l’atleta che ne ha conquistato il più alto numero. Massimiliano è un modello per costanza e temperamento: non è da tutti, infatti, riuscire a laurearsi campione olimpico, mondiale, europeo e nazionale.
Pallanuoto: tradizione per eccellenza Dal nuoto alla pallanuoto il passo è breve ed è a questo punto che la tradizione napoletana diventa scuola. Sono innumerevoli, infatti, i giocatori che hanno reso quest’attività lo sport partenopeo per eccellenza: Enzo D’Angelo, per tutti Enzone, è stato un grande centroboa e un ottimo allenatore (un tricolore nel ’90 con la Canottieri). Le sue realizzazioni erano spesso delle vere e proprie magie, i gol “alla D’Angelo”, sono passati alla storia e hanno contribuito a rendere grande la Canottieri Napoli (quattro scudetti e una Coppa dei Campioni tra il 1973 e il 1979) proprio sotto la guida di Fritz Dennerlein. Con il Settebello, poi, un argento olimpico (Montreal ’76) e un bronzo mondiale (Calì ’75). A Napoli, però, c’è anche il Circolo Nautico Posillipo e sono stati i fratelli Porzio, Francesco e Giuseppe, a rendere questo club uno dei più prestigiosi al mondo: insieme hanno vinto otto titoli italiani, due Coppe dei Campioni e
l’oro olimpico a Barcellona nel 1992, tanto per citare alcuni successi. Compagno dei Porzio, con i quali ha condiviso gran parte dei successi, è stato Carlo Silipo, attuale allenatore del Posillipo e vero e proprio simbolo della pallanuo-
to nostrana. Silipo, infatti, è stato sia capitano del suo club sia del Settebello e non a caso, nel 2007 è stato anche insignito del titolo di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica dal Presidente, Giorgio Napolitano.
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Race for the Cure di corsa contro i tumori del seno di Gabriele Cosmelli
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emmeno la pioggia è riuscita a fermare lo straordinario entusiasmo dei 37.000 partecipanti della nona “Roma Race for the Cure – Di corsa contro i tumori del seno”. Lo scorso 18 Maggio, un fiume di donne, uomini e bambini ha invaso infatti il centro della Capitale per correre i 5 km della celebre minimaratona di solidarietà organizzata dalla Komen Italia per promuovere la prevenzione e sostenere le donne che lottano ogni giorno contro il tumore del seno. Lo “start” alla gara è stato dato quest’anno sotto la pioggia alle Terme di Caracalla dal Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo con il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, la madrina della Race Maria Grazia Cucinotta, l’ambasciatore americano a Roma Ronald Spogli e le Signore Flavia Prisco Veltroni, Isabella Rauti Alemanno, Roberta Serdoz Marrazzo e Raffaella Visonà Petrucci. Protagoniste della Race sono state, come ogni anno, le circa 3.000 “Donne in Rosa”, donne
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che hanno sconfitto la malattia o che stanno ancora combattendo la propria battaglia. A loro è andato l’incoraggiamento fortissimo di tutto il pubblico presente. Tra i partecipanti, c’erano anche tanti volti noti come i giornalisti tv Livia Azzariti, Giuliano Giubilei, Gloria De Antoni e Dario Laruffa, il CT della Nazionale Under 18 di Calcio Francesco Rocca, l’attore Giulio Scarpati, il Direttore degli Impianti Sportivi del CONI Diego Nepi Molineris, l’ex tennista e dirigente FIT Marco Meneschincheri e tanti altri. Moltissimi anche i dirigenti delle aziende presenti alla Race, tra cui Johnson & Johnson e Samsung, a testimonianza dell’impegno concreto e non solo formale di chi crede nella manifestazione. Sotto il profilo agonistico, la gara di 5 km è stata vinta da Simone Piferi per gli uomini, con il tempo di 15’06’’. Fra le donne, la vittoria è andata a Roberta Boggiatto, con il tempo di 18’07’’. La più veloce tra le “Donne in Rosa” è stata invece Cinzia Barletta, già vin-
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citrice della Race nel 2006. La Race for the Cure di Roma, che il 17 Maggio 2009 giungerà alla sua decima edizione romana, ha consentito di raccogliere quest’an-
no circa 680.000 euro, che finanzieranno come di consueto progetti concreti nella lotta ai tumori del seno, sia della Komen Italia che di altre associazioni.
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Cerchiamo Atletici veri Concorso l’Amico Atletico IV edizione 2009. Lealtà, amicizia, impegno e solidarietà. Sono questi gli elementi di un vero comportamento sportivo. Da queste premesse nasce nel 2004, su iniziativa della Banca Popolare di Ancona e la Fondazione Gabriele Cardinaletti, il Codice Atletico che sintetizza e individua i comportamenti dell’atleta etico, ispirandosi alla Carta del Fair Play promulgata dal Panathlon International. Ad oggi sono più di 400 le società che hanno aderito al Codice Atletico. di Matteo Cirelli
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’Amico Atletico è un concorso organizzato da Banca Popolare di Ancona e dalla Fondazione Gabriele Cardinaletti di Jesi che, dal 2004, ha l’intento di promuovere una nuova cultura dello sport nel nostro paese. E' ispirandosi a questo concetto che Banca Popolare di Ancona e Fondazione "Gabriele Cardinaletti" indicono la quarta edizione del Concorso "L'a-
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mico Atletico", una vera e propria gara alla ricerca degli sportivi più leali e meritevoli, il cui comportamento si è dimostrato in linea con i principi del Codice Atletico promosso da Banca Popolare di Ancona. Il concorso si rivolge a tutti coloro che, sportivi e non, intendano segnalare il proprio “Amico Atletico” . Possono essere votati tutti gli sportivi (atletici, dirigenti, tecnici) di qualsiasi disciplina pur-
ché regolarmente iscritti ad un’associazione sportiva, che hanno dimostrato, attraverso un comportamento meritevole, di essere in linea con il Codice Atletico BPA. Possono partecipare al concorso tutti i residenti della regione Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Molise e Umbria. Si può votare on line sul sito www.codiceatletico.it. I sette
sportivi vincitori del concorso saranno premiati con un riconoscimento da una giuria composta da personaggi famosi del mondo dello sport. Ad ogni sportivo premiato sarà inoltre abbinato un contributo in denaro, da destinare ad associazioni senza fini di lucro individuate da un'apposita commissione? Per ogni segnalazione pervenuta la Banca Popolare di Ancona devolverà 1 Euro.
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Cresce il Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport
Lunedì 1° dicembre 2008 ore 15.00 Università Federico II Aula Magna Facoltà di Giurisprudenza Napoli
Tavola rotonda “L’educazione fisica nella scuola italiana: quale futuro?” promotori istituzionali Provincia di Napoli
promotori ufficiali Lo sport per la vita... e non la vita per lo sport
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I Valori dello Sport di Alessandro Morucci
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Olimpiade è un’esperienza unica nella vita di ogni atleta, un momento indimenticabile, il sogno da realizzare. Riuscire a vivere da protagonista un evento del genere, “l’evento” rappresenta il massimo per gli sportivi. Giungervi da favorito o comunque con la concreta possibilità di andare a medaglia riveste un significato molto importante. Ma può succedere che qualcosa vada storto, che non tutto sia come previsto, che per un soffio si perda il podio ed allora ci si ritrova “solo” quarti. Medaglie di legno, medaglie di ferro, medaglie di latta. Ma resta un fatto: essere quarti al mondo quasi sempre significa essere primi in Italia e spesso primi in Europa. E Pechino 2008 ha offerto tante di queste storie, lontane dai riflettori. La solitudine degli atleti che hanno sfiorato il podio all’Olimpiade in Cina sarà il fil rouge della quarta edizione del Premio “Valori dello Sport” che avrà luogo il 2 dicembre alle ore 21,00, presso l’Istituto San Leone Magno a
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Roma. “Per un premio che si chiama “Valori dello Sport” ed ha come obiettivo esaltare questi valori, era facile, nell’anno Olimpico, pensare ai campioni che sono stati protagonisti a Pechino - spiega Massimo Caputi, presidente dell’Associazione Valori dello Sport - Lo sport, però, è fatto di vittorie, ma anche di sconfitte, che sono uno spaccato della vita di un atleta. Abbiamo voluto esaltare i “numeri quattro” perché riteniamo che chi non abbia vinto, abbia comunque raggiunto un grande risultato e che faccia parte dell’elite dello sport”. Tra i premiati, campioni del calibro di Antonio Rossi, canoa, Igor Cassina, ginnastica, Giovanna Trillini, fioretto, Roberto La Barbera, paraolimpico dell’atletica, Alessio Boggiatto, nuoto, Veronica Calabrese, taekwondo. “Tutti atleti che hanno già vinto tutto, oppure destinati a vincere - continua Caputi - e noi abbiamo voluto raccontare le loro storie da una prospettiva diversa”.Insomma “La solitudine dei numeri Quattro” proverà, senza retorica, a conferire
un riconoscimento pubblico a coloro che, pur non essendo saliti sul podio Olimpico, ugualmente rappresentano l’orgoglio dello sport italiano, in una serata che, attraverso la voce dei presenti, definisca la propria esperienza secondo la logica pura dello Sport. Il Premio “Valori dello Sport” è un evento Charlymax prodotto da Net Service in collaborazione con l’Università Luiss Guido Carlo e con l’Istituto San Leone Magno, con il patrocinio del Coni, della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma. La IV edizione del Premio “Valori dello Sport” - “La solitudine dei numeri Quattro” sarà presentata da una coppia inedita, formata dalla giornalista di Sky Tg24 Barbara Dell’Aquila, e Salvatore Sanzo, che per la prima volta si cimenterà su un palcoscenico e non su una pedana. Sanzo, infatti, oltre ad essere un atleta di eccellente livello - tra gli altri successi medaglia di bronzo individuale alle Olimpiadi di Pechino 2008 - è anche giornalista pubblicista.
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Dott. Roberto Arena Medico chirurgo specialista in Fisiatria
Top Physio Network la spalla dolorosa: fisioterapia in mani esperte e nuove metodologie di intervento per risolvere il problema. Fino a pochi anni fa con il termine di "periartrite" si voleva indicare un'infiammazione generica intorno all'articolazione della spalla. Oggi, grazie alle nuove tecniche diagnostiche, è possibile individuare con molta precisione quali sono le strutture anatomiche interessate e come intervenire in modo mirato e risolutivo con la fisioterapia.
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ott. Arena, come mai molti atleti soffrono di “periartrite di spalla”? La spalla è l'articolazione del corpo umano dotata della maggiore
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ampiezza di movimento e questa peculiare condizione, che rappresenta una delle basi dell'evoluzione della specie umana, è stata pagata dalla natura al prezzo di una stabilità più delicata e vul-
nerabile. La pratica di attività sportive che coinvolgono in modo intenso e ripetitivo questo delicato meccanismo può portare a squilibri biomeccanici oppure a danni anato-
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mici strutturali che si associano a sintomi dolorosi e perdita dell'efficienza atletica. Quali sono gli sport più soggetti a sviluppare questa patologia? Tutti gli atleti potenzialmente vanno incontro a questo tipo di trauma. Ovviamente quello più soggetto è il tennis, durante lo smash e il servizio, ma anche la pallavolo, pallanuoto e basket utilizzano movimenti che determinano sollecitazioni meccaniche estreme e che possono generare danni alle strutture articolari. Nel servizio del tennis il braccio raggiunge velocità angolari di rotazione di svariate migliaia di gradi al secondo!! Quali le conseguenze sulla spalla? La spalla, da articolazione molto mobile, può scivolare in quadri clinici molto sintomatici a fronte di danni strutturali anche minimi e difficilmente evidenziabili.
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Ma in alcuni casi i danni possono essere rilevanti ed invalidanti? Un trauma alla spalla può limitare gesti sportivi semplici, anche apparentemente poco correlati con la spalla, come la corsa. Ma allora in questi casi cosa fare? Affidarsi a mani esperte! Un medico fisiatra competente, supportato da fisioterapisti costantemente aggiornati sulle nuove metodologie d'intervento, è in grado di valutare tutti gli aspetti del problema e risolverli. Spesso la disfunzione articolare può essere conseguenza di vizi di postura e di cinetica della scapola che portano ad una significativa perdita di potenza e precisione del colpo associata al dolore. La rieducazione funzionale mirata e selettiva, anche con tecniche di analisi cinematografica, è il trattamento di prima scelta e deve essere attuato secondo protocolli personalizzati,
studiati e sviluppati da esperti dedicati all'argomento. Ma se tutto ciò non basta a risolvere il quadro? Se il dolore e l'impotenza funzio-
nale sportiva non si risolvono con il programma riabilitativo e della correzione del gesto tecnico, può essere necessario ricorrere alla chirurgia.
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Fiori e fioretti Non servono presentazioni per Giovanna Trillini, campionessa nella vita professionale e privata, come tutti i grandi campioni che, prima di essere fuoriclasse nella propria disciplina sportiva, sono delle persone speciali. di Daniela Perrone
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a incontriamo per cercare di farne un ritratto di donna, moglie e mamma. La giornata ideale della Trillini? Quella trascorsa in compagnia della famiglia.
Partiamo da tanti anni fa. Cosa ti ricordi dell’argento nel Campionato del Mondo a Sofia nel1986? E’ molto lontano. E’ stato l’inizio di tante avventure. Puoi vantare un Palmares esagerato (8 medaglie olimpiche e 20 mondiali ndr). Esiste una medaglia cui sei più affezionata? No, sono tutte importanti. Ognuna ha una vita ed un’importanza per sé. Sicuramente essere stata alfiere alle Olimpiadi di Atlanta è stata un’esperienza indimenticabile ed unica. La medaglia più bella? Tutte. Quella di Barcellona è stata la più sofferta perché avevo il ginocchio rotto e nessuno mi conosceva….è stata dura! Ma non voglio togliere nulla alle altre. Mi hai anticipata. Mi racconti le emozioni provate ad Atlanta come portabandiera azzurra? E’ stata una bellissima esperienza. Mi ricordo una bandiera pesante, la difficoltà di una grandissima discesa con scarpe nuove e gonna e il mio sforzo di non mostrarmi impacciata. E’ vero che ti ritiri dalle gare? Ora vediamo, valutiamo. Che progetti hai nell’immediato futuro? Il più imminente è la vacanza in Australia con la mia famiglia, mio marito e mia figlia.
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Scherma
Quando e come hai cominciato? A sei anni, perché mi sono rotta la clavicola. Fra gli zii avevo un maestro di scherma, poi una serie di coincidenze ne hanno fatto il mio lavoro! Quali sono i valori irrinunciabili di Giovanna? Lealtà e correttezza. Ci racconti la giornata tipo di allenamento? Dipende dal periodo. La mattina preparazione atletica e lezioni col maestro, il pomeriggio salti in palestra ed incontri con altri atleti.
Hai un sogno nel cassetto raccontabile? Più di uno, ma li tengo belli chiusi nel cassetto! Perché hai scelto fra le specialità il fioretto? A Jesi c’era un bravissimo maestro di fioretto e da noi quasi tutti fanno fioretto. Sei di Jesi come la Vezzali. Hai amiche o amici fra le colleghe e i colleghi? Gli amici veri e propri sono quelli con cui cresci da bambini, nel lavoro trovi delle belle conoscenze con cui condividi esperienze, fatiche, onori e oneri. Amico è una parola importante da utilizzare per pochissimi.
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Quali sono le tue caratteristiche personali determinanti per vincere le imprese individuali e quali invece quelle per conquistare le imprese di squadra? Una per tutte: costanza e professionalità negli allenamenti. Una grande fortuna è stata aver avuto dal grande maestro Triccoli una buona impostazione per lavorare a livello tecnico durante gli allenamenti. Cosa pensi, se pensi, quando sei in pedana? Meglio non pensare. Pensare negativo è la fine, positivo ti può esaltare. Devi lavorare duro e basta.
Come e con chi trascorri la tua giornata ideale? Sabato? Domenica? Cambia a seconda dei giorni della settimana. Vi racconto un sabato. Sveglia, mettere un po’ a posto le cose a casa, giocare con la bimba, preparare il pranzo, metterla a dormire, fare la spesa col marito e chiacchierare un po’ con lui. Qual è il tuo look ideale? Sportivo. Fai quello che volevi fare da bambina? Assolutamente si! A proposito e per concludere, consigli la scherma a bambine e bambini che si vogliono avvicinare a questo sport? Si. E’ uno sport che richiede doti tattiche oltre che tecniche. Concentrazione e strategia, che sicuramente servono anche nella vita al di fuori della pedana!
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Fiamme Gialle in vetrina Successo di pubblico nello stand Fiamme Gialle a Skipass 2008. Ora l'appuntamento con i campioni gialloverdi è fissato a Bologna per il Motor Show di Gianni Boninsegna
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Manfred Moelgg
ento e pioggia non hanno fermato la voglia di neve dei visitatori di Skipass, il Salone del turismo, degli sport invernali e del freestyle che si è tenuto a ModenaFiere dal 30 ottobre al 02 novembre. Turismo, sport e spettacolo sono gli ingredienti essenziali della kermesse che, alla sua quindicesima edizione, ha registrato un crescente successo di pubblico con un' ottima l'affluenza nelle quattro giornate di apertura. I 25 mila mq di esposizione, i 20 mila mq di aree di intrattenimento e spettacolo sono stati presi d'assalto da centinaia di migliaia di visitatori, soprattutto giovani, cha hanno avuto la possibilità di immergersi completamente nel mondo degli sport invernali (e non solo) e conoscere da vicino i propri beniamini. La più grande parata di stelle dello sport è avvenuta presso lo stand delle Fiamme Gialle (presenti a Skipass per il secondo anno consecutivo) dove, in un ideale passaggio di testimone fra stagione estiva ed invernale, sono sfilati nel corso delle quattro giornate di Fiera i medagliati olimpici di Pechino 2008 Giu-
lia Quintavalle, Simone Venier, Simone Raineri, Andrea Facchin ed Elisa Rigaudo e il portabandiera azzurro Antonio Rossi. A far loro compagnia i "padroni di casa", visto il tema di Skipass, Denise Karbon, Manfed e Manuela Moelgg, Max Blardone, Cristian Deville, Cristian Zorzi, Roland Clara, Nadia Fanchini, Lucia Recchia e molti altri. Le Fiamme Gialle hanno portato il proprio mondo a Skipass, hanno avvicinato la gente alle attività dei propri Gruppi Sportivi e hanno offerto la possibilità al pubblico di interagire direttamente con i campioni presenti che si sono esibiti in varie dimostrazioni mettendosi anche in gioco in divertenti faccia a faccia con i propri colleghi che praticano altri sport. Le Fiamme Gialle porteranno nuovamente i propri campioni davanti al grande pubblico in occasione del Motor Show 2008, che si terrà a Bologna dal 5 al 14 dicembre. In questa occasione si potranno incontrare i campioni gialloverdi protagonisti a Pechino 2008 e i loro colleghi degli sport invernali, ospiti presso lo stand NISSAN, partner dei Gruppi Sportivi Fiamme Gialle.
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Tennis
È nato il 10 novembre il primo canale monotematico realizzato da una federazione sportiva nazionale
Maniaci della racchetta?
Supertennis è la tv per voi!
di Alexia Amaricci
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ennis 24 ore al giorno? Per chi, come me, è cresciuto a pane e Wimbledon tra le leggendarie telecronache di Rino Tommasi e Giampiero Galeazzi, il nuovo canale tematico promosso dalla FIT appare come il paese dei Balocchi. Parliamo del progetto Supertennis, gestito dal direttore editoriale Giancarlo Baccini e presentato ufficialmente agli Internazionali d’Italia 2008. Le trasmissioni hanno preso inizio il 10 novembre scorso. Ingente l’impiego finanziario messo in atto: 3 milioni di euro per un’operazione televisiva che nel nostro Paese non ha precedenti. L’unico esempio del genere nel mondo è “Tennis Channel”, prodotto negli States ma non visibile nel continente europeo. L’iniziativa risponde ad una crescente esigenza del popolo della racchetta. Secondo il 1° Rapporto “Sport&Società” elaborato da Censis e Coni, il tennis è, infatti, il quarto sport nazionale per numero di tesserati (pari al 5,9% del totale) ed il primo in assoluto fra le specialità individuali. Ma, oltre ai praticanti, è in evidente aumento anche il pubblico di spettatori, che ogni anno affolla le manifestazioni presenti sulla penisola. Il nuovo network è accessibile a tutti. Basta infatti possedere una parabola ed un decoder e sintonizzarsi gratuitamente sul satel-
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lite Hot Bird 6 alla frequenza 11.790,00 Mhz, oppure, per gli abbonati Sky, collegarsi al canale 224. Finalmente una programmazione in chiaro in grado di offrire una variegata proposta di immagini e notizie, dai grandi eventi del passato alle ultime news dell’attualità. Nutrita la compagine impegnata sul campo, ad iniziare dai testimonial d’eccezione Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli. Altri nomi di spicco: Massimo Caputi, Paolo Canè, e Karolina Boniek. Per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande al neo caporedattore di Supertennis, Beatrice Manzari, che abbiamo apprezzato negli anni per il valido impegno come capufficiostampa FIT. Supertennis è partita lunedì 10 novembre. Come è andato il riscontro di ascolti? Per la televisione satellitare è sempre difficile fare una stima, dato che non esistono, come nella tv generalista, dati Auditel. Ad ogni modo il feedback è finora molto positivo, dato che Supertennis va a coprire uno spazio vacante nel mondo dell’informazione: è il primo canale tematico gestito da una federazione sportiva. Solo negli Stati Uniti esisteva già un network dedicato totalmente al tennis. Ma il nostro è il primo che propone informazione a 360 gradi. Nel palinsesto ci sono ben due strisce quotidiane con notizie ed approfondimen-
ti: una pomeridiana alle 16:45 simile al tgcom di Mediaset, l’altra, in onda alle 20:45, concentrata sui risultati dei tornei e sulle novità più rilevanti. E’ la prima volta nel mondo di un tgnews sul pianeta tennis, che ha richiesto un considerevole impegno di risorse umane. Come si compone il palinsesto? Il compito assunto è ambizioso. Sono molti gli eventi ed i risultati del movimento tennistico italiano che non hanno avuto finora sufficiente riscontro. Un esempio su tutti la una grande impresa delle nostre ragazze, nella finale di Fed Cup giocata lo scorso anno a Mosca contro la Russia: un evento che non ebbe la necessaria eco sui media. Non bastano le dirette Sky, che segue prevalentemente i tornei internazionali: dal canto suo anche la Rai non copre con capillarità le dirette delle partite. Supertennis parte da zero. Ad oggi il palinsesto, con orari a rotazione, presenta molte rubriche: rievocazioni storiche (grazie alla collaborazione con le Teche Rai e Rai Trade), approfondimenti sui campioni del passato, italiani e stranieri, spazi di attualità, didattica e tecnica con le “lezioni” del Direttore della Scuola Nazionale Maestri Roberto Lombardi, servizi su personaggi, infine una serie di itinerari presso i circoli sparsi sul territorio, a cominciare dai club con tradizione cen-
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Seguirete da vicino anche i tornei del Grande Slam e gli Internazionali d’Italia? Per quanto concerne questi ultimi, i diritti tv del torneo femminile appartengono alla FIT, che ha un accordo con Sky: dunque nel 2009, vedremo come gestire le trasmissioni con tale rete: non escludiamo la possibilità di mandare in onda 10 ore di programmazione del torneo. Per la gara maschile, non siamo i detentori dei diritti ma avremo comunque una grande attenzione all’evento. Riguardo al Grande Slam il problema è economico: non è facile accedere a manifestazioni così importanti. Non verrà comunque meno l’impegno di garantire qualcosa dei principali tornei internazionali.
La redazione di Supertennis coordinata da Beatrice Manzari (nella foto in basso a sinistra)
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A che tipo di pubblico si rivolge il network? Non c’è un target predefinito. I destinatari so-
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Le prospettive future per il canale? Da gennaio la stagione tennistica ripartirà con il calendario 2009 e l’obiettivo perseguito per il nuovo anno è soprattutto quello di dare risalto al tennis giocato in Italia. Non dimentichiamo che il nostro è fra i Paesi che organizza più tornei al mondo. A questo proposito è nostra intenzione seguire le dirette di Challenger e Futures, in particolare nelle fasi finali, in programma nei week-end.
Crescita dei tesserati FIT
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E, per iniziare, avete mandato in onda delle vere e proprie “chicche”… E’ vero. Per la prima settimana abbiamo deciso di trasmettere in esclusiva la vittoria italiana di Coppa Davis, svoltasi nel 1976 in Cile. Immagini uniche che non vennero trasmesse in diretta dalla Rai, a causa delle infuocate polemiche sulla partecipazione ad una finale organizzata nel Paese del dittatore Pinochet. Altro appuntamento di rilievo è stato lo speciale sul campione svedese Stefan Edberg: un’occasione imperdibile per gli amanti del bel gioco.
no tutti gli appassionati della racchetta, che in Italia sembrano crescere ad ogni stagione. Infatti, nonostante la crisi del settore e la mancanza di campioni Made in Italy, c’è sempre grande attenzione verso il nostro sport. Lo testimoniano le numerose iscrizioni di bambini nelle scuole federali e l’enorme successo di spettatori ai recenti Open di Roma.
Come è gestita l’organizzazione? Attualmente contiamo su una redazione di ragazzi molto motivati (provenienti da Sportcast, società editrice del canale) ed entusiasti di occuparsi 24 ore su 24 del loro sport preferito. Tra questi Gianluca Galeazzi, figlio del noto Giampiero. E’ un sogno, per me come per tutti i giornalisti della neonata TV, seguire da mattina a sera notizie concernenti il tennis e darne diffusione a tutti gli appassionati italiani.
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tenaria. Di tale rubrica se ne occupa l’ex Davisman Paolo Canè.
Da capo ufficio stampa della FIT a capo redattore di Supertennis. Come ha accolto il nuovo incarico? Sono stata molto lusingata della proposta da parte del Presidente della Federtennis Angelo Binaghi. Per me si tratta di un debutto nell’universo televisivo, un campo nuovo e molto stimolante.
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Grazia Neri
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Un successo tira l’altro di Andrea Cimbrico, addetto stampa Nazionale Italiana Rugby
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on buona pace della redazione di Sport Club, questo pezzo su cui avete appena puntato gli occhi è stato l’ultimo a raggiungere la tipografia. Merito, o colpa a seconda dei punti di vista, dell’entusiasmo travolgente che in questo autunno internazionale sta accompagnando gli Azzurri di Nick Mallett. Nel momento in cui avrei dovuto trovarmi segregato nella mia stanza d’albergo, a vergare le mie memorie per la rivista dell’amico Luigi Capasso, ero invece a Piazza San Carlo, il meraviglioso salotto di quella splendida città che è Torino ad assistere, un po’ incredulo, all’assedio di centinaia di ragazzini a Parisse e compagni. Una sessione di autografi, organizzata dai
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principali sponsor della FIR – molti dei quali, guarda caso, torinesi – che ha acceso l’entusiasmo del capoluogo sabaudo, che ospitava per la prima volta gli Azzurri per il Cariparma Test Match contro l’Argentina, di cui potremo parlare, speriamo positivamente, nel numero che verrà. In questa prima metà del raduno per i tre impegni di novembre – vittoria sfiorata a Padova con l’Australia, ancora due partite con Pumas e Pacific Islanders mentre scrivo – ci è capitato di riflettere su quanto sia cambiato il rugby italiano e, soprattutto, quanto si sia modificata la percezione di esso presso la gente comune. Qualcuno continua a parlare di “boom del rugby”, di “fenomeno rugby”. Come se si trattasse di un qualcosa di estempo-
raneo, destinato ad esaurirsi in un lasso di tempo più o meno breve. Eppure, le cose non sembrano andare precisamente così: è dal 2000, anno in cui l’Italia fece capolino nel 6 Nazioni – e di questo il movimento dovrà ringraziare in eterno Giancarlo Dondi – che il trend, per il rugby italico, è di costante crescita. Economica, mediatica, di tesserati. Mai una flessione, nemmeno nei momenti più bui. Questo novembre di incontri internazionali ha lanciato un messaggio ulteriore, capace di zittire speriamo una volta per tutte anche i più scettici, anche quelli che dicevano che sì, l’Italia il Flaminio di Roma lo riempiva, ma solo perché al Sei Nazioni soi poteva contare sulle migliaia di gallesi-scozzesi-irlandesiinglesi-francesi al seguito delle squadre ospi-
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Filippo Alfero / LaPresse
ti. A Padova, contro l’Australia – zero tifosi al seguito – trentamila e rotte persone, primo “sold-out” nella storia dell’Euganeo; a Torino, contro l’Argentina – anche qui, quanti tifosi ospiti? – ancora un tutto esaurito, con biglietti introvabili nel capoluogo sabaudo da giorni prima del calcio d’inizio. Per Reggio Emilia difficile fare pronostici sull’affluenza, ma in ogni caso quale realtà italiana di oggi, al di là dei Campioni del Mondo di Lippi, può mettere insieme in tre settimane un qualcosa come settanta-ottantamila spettatori? Ecco perché all’Italrugby questa storia del boom, del fenomeno, forse comincia ad andare un pochino stretta. Cominciare a parlare di realtà, arrivati a questo punto, sarebbe molto meglio.
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News
Daniela Bruzzone Perrone premiata dall’on. Angelo Villani, presidente della Provincia di Salerno
Premio Furore di Giornalismo L di Enrico Morucci_Foto di Antonello Venditti
a nostra Daniela Perrone Bruzzone ha ricevuto il Premio Furore di Giornalismo sabato 11 ottobre scorso nell’incantevole scenario di Furore, perla della Costiera Amalfitana. E lo ha ricevuto per un articolo, scritto sulla nostra rivista Sport Club, “28 metri sopra il cielo”, grazie anche alle bellissime foto di Antonello Venditti, che raccontava i tuffi grandi altezze dal fiordo di Furore. “Sono particolarmente lieto di annunciarLe che la Giunta Comunale, a giudizio unanime, Le ha conferito il Premio Furore di Giornalismo 2008 giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, per l’articolo ‘28 metri sopra il cielo’, pubblicato sulla rivista Sport Club di Settembre 2007” questa la motivazione firmata dal Sindaco di Furore dottor Alfonso Avitabile e ricevuta dalla nostra Daniela nel lu-
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glio scorso. Il Premio Furore di Giornalismo ha tagliato il traguardo della XIII edizione e si fregia quest'anno dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica. Il drappello dei premiati di quest'anno è stato così composto: Daniela Bruzzone, giornalista romana di Rai e Sport Club, per la sezione "Periodici Sportivi"; Laura Campo, della rivista tedesca "Adesso" di Monaco di Baviera, per la sezione "Stampa Estera"; Vinicio Coppola, della Gazzetta del Mezzo¬giorno di Bari, per la sezione "Quotidiani Nazionali"; Laura Franco, de "Il Giornale - Mete d'élite", per la sezione "Stampa Turistica"; Enzo Landolfi, di Telecolore - Salerno, per la sezione "Televisioni Locali". La storia di questo premio annovera firme prestigiose: Donatella Bianchi, Attilio Romita, Beppe Bigazzi, Antonella Clerici, Bruno Gambacor-
ta, Gianfranco De Laurentis, Vittorio Paliotti, solo per citarne alcuni. "Resta un dato: il Premio, più che assegnarlo, Furore Io riceve – spiega il sindaco Alfonso Avitabile Nel senso che protagonisti della cerimonia non sono i premiati ma il paese. Una realtà in continua crescita anche grazie al contributo dei tanti amici giornalisti e che è diventata in pochi anni una delle destinazioni turistiche emergenti della Divina Costiera". A consegnare la targa alla nostra Daniela l’Onorevole Angelo Villani, Presidente della Provincia di Salerno. Dopo una breve intervista, ricevuto il riconoscimento, la Bruzzone Perrone ha pubblicamente dedicato il Premio alla mamma, presente alla cerimonia. La premiazione è stata trasmessa da Sky e da Telecolore e ne ha dato grande risonanza tutta la stampa locale.
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Pesca in apnea
Pesca in apnea II parte di Piero Malato
In passato si vedeva nell’apneista e più in generale nel pescatore subacqueo un “superuomo” capace di trattenere il respiro per chissà quanto…
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razie alle nuove didattiche descritte nel numero scorso, il mito del “superuomo” è stato abbondantemente superato lasciando spazio a un approccio più disteso e contemplativo che spesso si avvale di pratiche yoga e di training autogeno. Nelle nostre città si tengono ormai regolarmente corsi di apnea diretti da validi e preparati istruttori che, con didattiche specifiche e supportati da conoscenze mediche appropriate, trasferiscono agli iscritti i principi basilari e non di questa attività. Così come per il mondo dei diving e delle bombole queste scuole, dopo i necessari esami, rilasciano brevetti che attestano l’idoneità del praticante e certificano le sue capacità. Ma rispetto al mondo dei diving l’apnea non deve limitarsi a un corso che attesti l’idoneità e le capacità momentanee del singolo perché l’apneista preparato deve costante-
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di Pietro Malato
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mente tenersi allenato per esercitare in sicurezza. Per questo che le scuole di apnea, terminati i corsi per il rilascio del brevetto, danno la possibilità di proseguire gli allenamenti nel circolo affiliato seguendo un percorso studiato per chi ha già esperienza. Pescare in apnea nella giusta maniera non è facile e non ci si improvvisa senza la necessaria preparazione e il giusto allenamento. L’azione di pesca si svolge in un ambiente per noi inizialmente ostile con una pressione crescente all’aumentare della profondità di esercizio che solo con la giusta preparazione psicofisica, può essere gestita e controllata. Ogni singolo tuffo alla ricerca della preda, indipendentemente dalla profondità, andrà fatto contando su una breve riserva d’aria che dovrà essere centellinata e sfruttata al meglio non solo per la cattura ma per la nostra sicurezza. L’atteggiamento del “tutto e subito” non paga nello sport e ancor meno
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in questo dove oltre a non raggiungere traguardi ci si esporrebbe a inutili pericoli. Il consiglio per chi volesse cominciare a muovere i primi passi in questo magnifico sport è quello di frequentare un corso di apnea in modo da assimilare i concetti base della materia per poi eventualmente proseguire anche in maniera autonoma. Solo in futuro, qualora la passione diventerà pressante, sarà necessario abbinare un allenamento specifico andando in mare il più possibile. Ma se la pratica dell’apnea pura può e deve essere alimentata e allenata anche in piscina la pesca in apnea è molto altro e di più. Su una buona base sarà infatti necessario costruire il proprio bagaglio di esperienze fatto di tecniche e malizie che solo il mare può darci. Non dimentichiamo infatti che, imparato a gestire l’apnea, sarà necessario adoperarsi per portare a termine la cattura del pesce, il fine ultimo, il traguardo della pesca in apnea.
Qui oltre all’aspetto prettamente fisico dell’apnea subentra la preparazione tecnica che solo con un giusto affinamento diventerà vincente. Spaziare fra le diverse tecniche di pesca in funzione delle variabili del momento, attuarle correttamente e capire come impostare una battuta di pesca sono tutte malizie che solo la frequentazione costante del mare riuscirà a darci. Il pescatore in apnea evoluto, quello che pesca in sicurezza e nel pieno rispetto delle regole e del buon senso è infatti colui che coniuga in maniera ottimale il gesto fisico con quello tecnico e venatorio. Non ci saranno risultati di nessun tipo se prima non si riesce in questo. Le riviste, internet e gli allenamenti in piscina riusciranno solo in parte a compensare la lontananza dal mare perché, se si vuol crescere, sarà fondamentale esercitare sul campo con costanza e dedizione. Il risultato ultimo della nostra passione sarà la condivisione del pescato con chi è meritevole perché una spigola pescata da noi, mangiata in compagnia di chi sa apprezzare, sarà la nostra più grande ricompensa. Ma la cattura del pesce pur rappresentando il fine ultimo di tutta l’azione rappresenterà sempre, indipendentemente dal livello di pratica, un di più. La magia della pesca in apnea è infatti l’assoluta libertà con cui si vive il mare liberi da condizionamenti e in sintonia con questo. Sarà privilegio del pescatore in apnea osservare spettacoli che si credeva non potessero appartenere ai nostri mari, capire le leggi sempre meno misteriose dei nostri fondali e confrontarsi sportivamente con i suoi abitanti. Il trattenere il respiro da condizione innaturale e di iniziale disagio, dopo aver appreso le regole dell’apnea consapevole, diventerà benessere interiore e ci darà quell’appagamento da cui può anche prescindere la cattura. Il mare ci apparirà sotto una dimensione a cui non eravamo abituati anche se in passato, magari con le bombole, avevamo già avuto la fortuna di visitare i suoi fondali. Ogni pescata e ogni singolo tuffo avrà qualcosa da dirci e col tempo riusciremo sempre più facilmente a interpretare quei segnali che in un primo momento sembravano incomprensibili. L’evoluzione del mare, i suoi cambiamenti al variare delle stagioni, la sua crescente “tropicalizzazione” e tanti altri aspetti conosciuti solo per sentito dire potranno finalmente essere verificati e soprattutto capiti…
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Club news
Prof. Mario Brozzi Medico Chirurgo Specialista in Medicina dello Sport Medico Sociale della AS Roma Presidente del Centro di Etica dello Sport dell’Università di Tor Vergata
Istituto di Medicina dello Sport Villa Stuart Sport Clinic Visita medica per l’idoneità: il salvavita degli sportivi “Non è lo sport di per sé che può far accadere un evento fatale, quanto l'esistenza di malattie cardiovascolari occulte, non in grado di tollerare uno sforzo intenso”.
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er questo la visita medica per l’idoneità alla pratica dell’attività sportiva è un adempimento di fondamentale importanza, sia sotto l’aspetto della regolarità della documentazione necessaria che, soprattutto, in relazione alla responsabilità del dirigente sportivo. Prof. Brozzi, si sta sempre di più sensibilizzando l’importanza di una buona e regolare visita d’idoneità. Cosa sta cambiando? Dopo i vari eventi luttuosi che
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hanno colpito i “nostri” ragazzi, si sta finalmente comprendendo l’importanza di effettuare una corretta visita d’idoneità sportiva. Ancora oggi, vengono svolte presso le strutture sportive da alcuni medici dello sport, le visite d’idoneità, senza rendersi conto che tale prestazione è fuorilegge e che per la valutazione clinica di un paziente ci vogliono strutture idonee e adeguate. Come tutti sanno, le valutazioni di visite effettuate in strutture non attrezzate e non idonee non hanno alcun valore, soprattutto non hanno affi-
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stituto di Medicina dello Sport e una visita effettuata in strutture non idonee? L'istituto di Medicina dello Sport è prima di tutto un centro di medicina dello sport autorizzato dalla Regione Lazio con la legge 24/97, perché dotato di un'equipe medico sanitaria specialistica e delle strumentazioni necessa-
rie ad eseguire tutti gli esami clinici previsti dalla legge per ottenere l'idoneità agonistica ai singoli sport, oltre agli eventuali accertamenti specialistici richiesti dal medico dello sport su motivato sospetto clinico. E', inoltre, attrezzato per le visite e relative certificazioni di idoneità per gli atleti diversamente abili.
Il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport
dabilità e possono mettere a repentaglio la salute dell'atleta. Ma ci sono leggi che vietano questi medici a svolgere le proprie prestazioni in strutture non idonee e non riconosciute? La legge italiana impone a chiunque si appresti ad iniziare un'attività sportiva di sottoporsi ad una visita di idoneità, distinguendo tra quella prevista per l'attività agonistica e quella per l'attività non agonistica. La visita medico sportiva non può essere espletata al di fuori delle strutture autorizzate, quindi non è ammissibile uno studio di Medicina dello Sport all'interno di una struttura sportiva, a meno che non rispetti tutte le norme pre-
scritte dal DPR del 22/7/1996. Come si può distinguere un certificato idoneo da uno non idoneo? Il certificato di idoneità sportiva per essere a norma di legge deve avere alcune caratteristiche: nell'intestazione devono comparire i dati del medico e la sua specializzazione, oppure la ASL o l'Ospedale di riferimento; deve essere specificato se trattasi di un certificato per l'attività agonistica o non agonistica e devono essere riportati data, nome del medico che ha eseguito la visita e timbro con numero di autorizzazione regionale. Qual è la differenza tra una visita medica per l'idoneità sportiva effettuata all'interno dell'I-
Cos’è il Servizio d’Urgenza di Diagnostica, Ortopedia e Traumatologia dello Sport? Il servizio nasce dalla collaborazione tra l’Istituto di Medicina dello Sport di Roma e le Sport Clinic, Villa Stuart e Quisisana, che attualmente rappresentano le uniche strutture a Roma nelle quali l’atleta può essere seguito dai migliori specialisti ed usufruire, dalla diagnosi alla terapia, di una vasta gamma di servizi scientificamente e tecnologicamente avanzati. Chi si affida riceverà, al termine della visita di idoneità medico sportiva, una Personal Card, che in caso di infortunio, dà la possibilità di accedere ad un percorso diagnostico facilitato all’interno delle Sport Clinic Villa Stuart e Quisisana, sotto il controllo degli specialisti in grado di portarlo in tempi rapidi al recupero fisico, attraverso la terapia o l’intervento che si riterranno più opportuni, dopo averlo sottoposto ai necessari accertamenti.
L’Istituto di Medicina dello Sport di Roma Villa Stuart Via Trionfale 5952 (Balduina)
PER INFORMAZIONI E APPUNTAMENTI
06-35528393 06-35528394
CASA DI CURA VILLA STUART VIA TRIONFALE, 5952 (BALDUINA) SERVIZIO D'URGENZA DI DIAGNOSTICA, ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
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Memorial Nostini
In memoria di Nostini Una mattinata all’insegna della sana competizione sportiva e del fair play ha caratterizzato la giornata conclusiva del 1° Memorial Renzo Nostini. di Anna Tina Mirra
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’evento - fortemente voluto dal Prof. Avv. F.M. Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Roma e presidente generale onorario della S.S. Lazio, ed organizzato dalla S.S. Lazio Nuoto – è andato di scena al CPO “Giulio Onesti” - Acquacetosa e ha visto in tre giornate le sfide - nelle quattro discipline tanto care a colui che è stato al centro del movimento sportivo nazionale ed internazionale per più di due terzi di secolo - tra giovanissimi di età compresa fra gli 8 e i 14 anni. Quei giovanissimi verso i quali Renzo Nostini riteneva fosse assolutamente necessario che il mondo dello sport volgesse la massima attenzione. Quei giovanissimi che saranno i campioni del futuro. Al termine delle finali nelle discipline di nuoto, pallanuoto e rugby – le gare di fioretto femminile e maschile si erano concluse, rispettivamente, venerdì e sabato – sul campo 3 del rugby è andata di scena la premiazione,
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che ha visto sfilare sul palco i numerosissimi piccoli partecipanti. Ma non solo. Non è mancata la partecipazione della squadra della S.S. Lazio Calcio Femminile al gran completo e di numerosi atleti, dirigenti e personaggi che hanno fatto e fanno la storia dello sport nazionale e biancoceleste, quali Felice Pulici, ex portiere della Lazio Campione d’Italia del 1974, Stefano Pantano, pluricampione mondiale di scherma, la campionessa del canottaggio biancoceleste Gabriella Bascelli (alla quale è andato il premio speciale Renzo Nostini) e il capitano della squadra di pallanuoto maschile di serie A1, Claudio Sebastianutti. Le premiazioni hanno preso il via con il saluto del presidente generale della S.S. Lazio, Antonio Buccioni. “Ricordate - ha detto ai numerosi piccoli partecipanti - nel momento in cui prenderete in mano un pallone, una palla ovale o un fioretto, diventerete gentiluomini”. E ha concluso annunciando: “Una sezione di scherma non c’è più nella Lazio dal lontano 1960.
Esiste ora la concreta possibilità che si costituisca presto un sodalizio biancoceleste di questa disciplina che era tanto cara a Renzo Nostini”. A prendere poi la parola è stata una emozionata Patrizia Nostini. “Mio padre sarebbe stato felicissimo nel vedere qui riuniti tanti ragazzini. Ricordate – ha detto loro - le parole tanto care a mio padre ‘vinci per superare te stesso nel rispetto dell’avversario’ stanno ad indicare che la vittoria va ricercata per migliorare se stessi. Fare sport vi insegnerà sicuramente quelli che sono i veri valori della vita”. A ringraziare le famiglie dei tantissimi piccoli partecipanti è stato il Prof Emanuele. “Senza una vostra partecipazione così massiccia queste tre giornate non sarebbero state altrettanto belle. Questi giovani, che costituiscono il futuro del nostro paese, hanno dimostrato una maturità ed un fair play notevole per la loro giovane età. Questa è stata soltanto la prima edizione del Memorial, che è nostra intenzione far diventare un appuntamento biennale”.
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Crack in Borsa, crisi finanziaria, mercati in recessione. Solo le “scommesse sportive” continuano a crescere e a investire nelle sponsorizzazioni. Unico comparto in controtendenza rispetto all’andamento negativo dello sponsoring. L’impegno di tre colossi del betting: Bwin, Eurobet e Unibet.
“Betting
scacciacrisi” di Marcel Vulpis, direttore agenzia stampa Sporteconomy.it
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a crisi c’è e si sente, è inutile nasconderlo. L’economia “reale” inizia a sentire gli effetti del crollo delle Borse mondiali e lo sport, che in quasi tutti i Paesi è tra le prime 5-10 industrie nazionali, non è immune da questo “domino” finanziario. Sono le sponsorizzazioni a
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sentire i primi contraccolpi della situazione contingente. Le aziende vogliono continuare a legarsi al pianeta sport, ma non ai costi di un anno fa. Il mondo è cambiato e anche gli addetti ai lavori di questo comparto devono correre ai ripari in tempi brevi. Ma non è tutto lacrime e sangue. Il “betting”, o meglio le scommesse
sportive, continuano a crescere e ad attrarre flussi importanti di denaro. Logico, quindi, che le realtà principali di questo settore abbiano deciso di continuare a sponsorizzare i principali club di calcio. In Italia dominano Bwin ed Eurobet, rispettivamente sponsor di maglia di A.c. Milan e Genoa Cfc, entrambi club di serie “A”.
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CRISI O NON CRISI IL BETTING CONTINUA A VOLARE Record per le scommesse sportive a quota fissa ad ottobre. Il comparto ha infatti registrato una raccolta di 414 milioni di euro. Ottima anche la raccolta del telematico pari a circa 115 milioni di euro. Leader di mercato sempre Snai con una raccolta pari a 133,3 milioni di euro, seguita da Lottomatica con 61 milioni. Al dato di Lottomatica bisogna poi aggiungere i 16,4 milioni di Totosì (recentemente acquisita dalla stessa). Sul terzo gradino del podio MatchPoint con una raccolta di 51,8 milioni di euro. Ecco il giro d’affari in milioni di euro degli altri principali operatori del mercato tricolore: Microgame 39,8; Intralot 21,6; Eurobet 16,7; Cogetech 13; Pianeta Scommesse 10,5; Toto2000 9,6; Bwin 8,4 mln. Da segnalare l'ottima performance di Gioco Digitale, che, ad ottobre, ha raccolto 1,4 milioni di euro (fonti: Agicos/Agipro). I dati in esame confermano le potenzialità del settore del betting online, che continua a “macinare” milioni di euro, nonostante che il Paese si stia avvitando in una pericolosa recessione (o peggio ancora “deflazione” come è stato sottolineato di recente dai vertici di Bankitalia).
Bwin ha lanciato quest’anno, con l’arrivo del nuovo a.d. Umberto Pieraccioni (ex ceo di Adidas Italia) una serie di progetti innovativi che mirano a “catturare” nuovi clienti, utilizzando la piattaforma del poker e le iniziative speciali come Poker island. Per l’occasione, in concomitanza del match Milan-Samp (19 ottobre scorso), i rossoneri sono scesi in campo con il logo “Bwin Poker” sulle divise ufficiali (una unique edition messa all’asta successivamente su eBay). I fondi raccolti verranno donati dalla casa austriaca al nuovo progetto “Fondazione A.c. Milan per l’Ospedale dei Bambini Buzzi” (con sede a Milano). Eurobet quest’anno ha annunciato l'acquisto di un'importante sala Bingo nella città di Genova, dove è, tra l'altro, main sponsor di maglia del Genoa Cfc (cui eroga un milione di euro annui) del presidente Enrico Preziosi. Con questa operazione l'operatore del gruppo Gala Coral lancia sul mercato il "Bingo Online" a marchio Eurobet. La scelta da parte di Eurobet di acquistare proprio la sala Bingo di Genova non è casuale. L’azienda ha mosso i suoi primi passi nel mercato tricolore proprio nella città ligure, dove ha anche acquistato una licenza “storica” per la raccolta di scommesse ippiche e sportive a via Travi. Genova è inotre la città del nord Italia, dove Eurobet ha acquisito più licenze: tre per l’apertura di corner e due per negozi di gioco sportivi. Tutta la regione Liguria, comunque, rappresenta una piazza importante con nove licenze ottenute per l’apertura di punti gioco (corner), quattro per l’apertura di negozi per scommesse sportive e una per negozi ippico–sportivi. Sempre Eurobet è partner ufficiale dell’Udinese calcio. Ma non è solo il futball a beneficiare di questi investimenti (dove, per esempio, quest’anno è entrato anche il marchio tedesco Merkur-Win, sponsor del Chievo Vr, del Modena calcio e del Pisa). Il brand anglo-svedese Unibet infatti ha debuttato negli sport cosiddetti “minori” a supporto delle discipline e delle società collegate al gruppo Verde Sport, braccio “sportivo” della famiglia Benetton (ne fanno parte la Sisley volley, Benetton rugby e Benetton basket). A livello tricolore infine domina “Better” di Lottomatica, che sponsorizza, a vario titolo, più di 15/20 realtà calcistiche (tra queste Ssc Napoli, Acf Fiorentina, Calcio Catania, Ss Lazio, Us Lecce, Cagliari, Reggina, Uc Sampdoria, Palermo calcio e As Roma), mentre l’Inter campione d’Italia si affida al brand Sisal-Matchpoint.
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Sport&Finanza
FMI: con il CIV a tutta velocità puntando sui media Prima vetrina ufficiale per il "CIV 2009", che, dal prossimo anno, sarà gestito direttamente dalla Federazione motociclistica italiana (FMI). di Massimo Lucchese
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uesto progetto non è partito ieri, ma otto anni fa, quando abbiamo deciso di far ripartire il CIV avvalendoci della collaborazione della Sport Promotion. Adesso per diversi motivi nonostante il grande sforzo organizzativo previsto (con un team specifico che opera a tempo pieno su questo progetto), partiamo per una sfida affascinante che è il nuovo CIV 2009" - ha dichiarato a margine della conferenza stampa, svoltasi all’Eicma 2008 di Milano, il presidente Paolo Sesti (Fmi). Il budget annuale di questo nuovo format è stato stimato dalla stessa dirigenza federale in 3 milioni di euro. Dunlop fornirà la monogomma in una classe specifica (la 600 Superstock), Progrip sarà uno dei partner principali, "MotoTv" (canale monotematico prodotto da Digicast SpA/channel 237 di Sky) manderà in onda in diretta tutte le gare del campionato. Il campionato italiano velocità avrà anche un suo portale ad hoc (www.civ.tv) con news, esclusive e approfondimenti in tempo reale. Sette ore di diretta ogni domenica in occasio-
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ne delle gare CIV, grazie al supporto di MotoTv. Gli aspetti mediatici al centro del nuovo format gestito dalla Federmoto a partire da marzo 2009. "E' questa la grande novità mediatica del Campionato italiano velocità", ha dichiarato Alfredo Mastropasqua - direttore marketing e sponsorizzazioni della Federmoto. "Ma noi vogliamo andare oltre lavorando sul territorio italiano, puntando su tre aspetti: prezzi politici in occasione del week-end di gare, operazioni di corporate marketing per le aziende partner del CIV, attività di promozione del nuovo format nelle piazze delle località che ospitano le gare ufficiali del campionato". Forte attenzione quindi agli aspetti mediatici, che saranno strategici per le opportunità di crescita di questo "rinnovato" campionato motociclistico, con l'obiettivo dichiarato di volersi porre in parallelo a quanto realizzato nella stessa categoria (la velocità) dai "cugini" spagnoli e inglesi, vero punto di riferimento a livello continentale. Le classi saranno: 125gp, Stk 600 e 1000, SSP 600 e Superbike (da sempre campionato di ri-
ferimento per le moto derivate dalla serie). Per la prima volta il campionato italiano velocità saranno "open", quindi aperto a tutti i centauri stranieri che potranno in questo modo concorrere al titolo nazionale. Si parte il 22 marzo a Monza, per terminare l'11 ottobre al Mugello, per un totale di sette mesi di gare (complessivamente 7 gare, con Mugello, Misano e Monza con due prove a testa, oltre Vallelunga il prossimo 7 giugno). Raddoppiato infine il montepremi, erogato gara per gara, per un totale di 200 mila euro. Ultimo, ma non per importanza il rapporto sempre più stretto tra Fmi e Yamaha. Questi due soggetti saranno ancora insieme per due anni nel trofeo monomarca del Campionato Italiano Velocità (CIV). Prosegue così il rapporto di collaborazione che riguarda la disputa del monomarca “Yamaha R Series Cu”p (all'interno del format del CIV), dove sono attesi oltre 100 giovani piloti. Il rapporto di partnership avrà durata biennale, così come è prevista la collaborazione Fmi con la Dunlop (fornitrice monogomma nella categoria Superstock 600 del CIV).
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RCS gestisce i Test Match della FIR
Il badminton investe in comunicazione
Si sono svolti al Nord (Padova, Torino e Reggio Emilia) i tre “Cariparma Test Match” della Nazionale italiana di rugby. Tradizionale prologo del Six nations, che si svolge in Europa in primavera. Per la prima volta l’operazione è stata gestita dalla Federugby in collaborazione con RCS Sport, che promette entro il termine della collaborazione (autunno 2009) di portare a casa un giro d’affari annuo pari a 2 mln di euro. Strategico l’impegno di Cariparma, che oltre a questi tre test match, sponsorizza la Nazionale (è il main sponsor di maglia) e un club del Super10 (la massima serie tricolore).
Prosegue il rapporto di collaborazione con le Federazioni sportive nazionali, da parte di studio Ghiretti, che ha raggiunto un nuovo accordo con la Federazione Italiana di Badminton (FIBA). L'assegnazione dei campionati Europei Juniores che si svolgeranno a Milano dal 3 al 12 aprile 2009, sono l'ulteriore impegno di questa Federazione nel settore dello sport e della comunicazione. Lo studio di consulenza emiliano supporterà FIBA nell'organizzazione e nella comunicazione degli Europei juniores di Badminton 2009 sviluppando azioni di marketing mirate, curando i rapporti con le istituzioni sul territorio e costruendo un piano di comunicazione da cui poter creare nuove occasioni di visibilità su periodici ed altri mezzi di comunicazione nazionali extra sportivi.
I numeri del Futsal in Italia Quali sono i numeri del calcio a 5 in Italia, fenomeno sportivo che sta sempre più prendendo piede nel nostro Paese? Il portale giornalistico Sporteconomy.it Ha cercato di rispondere a questa domanda analizzando tutti i numeri forniti dalla Divisione calcio a 5. Quest’ultima gestisce i campionati nazionali di serie A (girone unico) di serie A2 (due gironi),di serie B (6 gironi) e Under 21. I campionati nazionali di serie A, A2 e B coinvolgono 126 società, in rappresentanza di 19 regioni, 48 province. La Divisione organizza anche la fase finale del campionato femminile, che si svolge su base regionale. Le società “rosa” presenti sul territorio nazionale sono 290. Stesso avviene per il campionato juniores, che conta 302 squadre. In totale quindi l'attività ufficiale di calcio a 5 coinvolge annualmente 3.088 società e 80.000 tesserati.
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Motori
GLK
Inaspettatamente Mercedes di Andrea Tranquilli
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iovedì 16 ottobre nello showroom della Mercedes-Benz Roma di Via Salaria adibito a set cinematografico, l’Amministratore Delegato di Mercedes-Benz Roma, dr. Tim A. Reuss ha presentato ai suoi ospiti la nuova arrivata della casa tedesca, la Merce-
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des GLK. La grande macchina del cinema prende avvio. Le luci si accendono e la pellicola comincia a scorrere, su un mondo scintillante e patinato… E’ Lei la Diva. Desiderata, rincorsa, fotografata. Al centro dell’attenzione di tutti. E’ così che si è mo-
Giorgio Pasotti
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Tim A. Reuss - Volker Wiedmeyer
strata al pubblico durante l’evento di presentazione. Lei sola, al centro dello spazio. Pedana luccicante, riflessi di luce….. e Lei, assoluta protagonista. Tantissimi gli ospiti intervenuti, tra i quali Giorgio Pasotti, Massimo Crosa, Roberto Ciufoli, Massimo Caputi, Severino Antinori, il Top Management di Mercedes-Benz Italia tra cui l’Amministra-
tore Delegato, Volker Wiedmeyer, il Direttore Generale Cars, Vittorio Braguglia, il Direttore Generale dei Veicoli, Giancarlo Codazzi, l’Amministratore Delegato dei Servizi Finanziari, Antonio Millan Sacristan e tante altre persone dell’imprenditoria, del giornalismo, nonché numerosi clienti selezionati affezionati alla Stella. Massimo Caputi
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Club News
L’odontoiatria olistica nello sport Spesso dalla bocca derivano ricorrenti infortuni muscolari, deficit durante la performance, perdita di forza esplosiva e cattivo recupero dopo un allenamento
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er cercare di spiegarlo nel migliore dei modi ai nostri lettori, abbiamo incontrato il Dott. Daniele Puzzilli, odontoiatra che da sempre si occupa di postura e di medicina olistica e che ha dato vita, per la prima volta in Italia, ad uno Studio di Odontoiatria Olistica a Roma, nella zona dell’Eur. Seguendo un approccio olistico, le patologie di origine odontoiatrica vengono valutate attraverso un’analisi globale del paziente e molto spesso possono risultare come la causa di altri disturbi. I disturbi più comuni, quali mal di testa e
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mal di schiena, che spesso eliminiamo assumendo degli analgesici, spesso non dipendono direttamente dalla zona infiammata e dolente, ma è necessario che il medico esamini a fondo la situazione clinica del paziente per individuare la causa del sintomo.Solo curando la causa si può eliminare definitivamente la sintomatologia. L’approccio dell’odontoiatria olistica permette al medico di effettuare una diagnosi basata sulla conoscenza e l’approfondimento della meccanica del corpo, attraverso un esame clinico e computerizzato per individuare la terapia eziologia risolutiva per ogni paziente.
Spesso un problema occlusale o una parafunzione, come il vizio di arrotare o serrare i denti, oppure un lavoro odontoiatrico mal eseguito, possono causare dolori lombo-sacrali e cervicalgie, dolori al ginocchio, pubalgie, tendinite achillea o rotulea, continui infortuni muscolari e molto altro. Secondo il Dott. Puzzilli è molto frequente ad esempio che un cattivo appoggio del piede possa causare dolori cervicali, mal di testa o rigidità nella zona dorsale. Questo dimostra il fatto che la causa di una patologia può anche essere più lontana di quanto si immagini.
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Un’immagine dello studio di odontoiatria olistica Puzzilli. Un lavoro di equipe permette di tenere sempre sott’occhio la situazione clinica globale del paziente. L’obiettivo non è quello di eliminare il sintomo del malessere, ma la causa che ne è alla base
Ciò che caratterizza il suo studio è che al suo interno viene svolto un lavoro di equipe tra i vari specialisti, sia per quanto riguarda la parte odontoiatrica sia per quanto riguarda la parte olistica, la quale si occupa di posturologia, omeopatia,osteopatia, riprogrammazione posturale globale, posturologia plantare, terapia craniosacrale, fisioterapia cranio-mandibolare. Il Dott. Puzzilli collabora da anni con molte federazioni e società sportive, dal tennis al calcio, dal basket all’atletica, dal golf al volley. Il lavoro che viene svolto sugli atleti, più o meno professionisti, risulta importante sia per risolvere problemi e patologie che li limitano nello svolgimento delle loro attività, ma anche e soprattutto a livello preventivo per evitare eventuali infortuni e per migliorare le loro performances sportive, ottimizzando la condizione globale. Proprio durante un gesto sportivo si ha la necessità di ottenere dal proprio fisico il massimo risultato con il minimo sforzo. Molto spesso invece un deficit posturale mai dia-
gnosticato ci porta ad un continuo adattamento, fino a quando l’insorgenza di uno dei sintomi sopra citati ci inserisce in un circolo vizioso che purtroppo molto spesso si caratterizza per l’utilizzo di antidolorifici o terapie atte solo alla momentanea eliminazione del dolore. Il problema o la patologia deve essere risolta alla base senza però che vi siano ripercussioni su altri organi. Proprio per questo l’odontoiatria olistica riserva una particolare attenzione anche ai materiali che vengono utilizzati, eseguendo sempre un test di biocompatibilità preventivo. Per le otturazioni non vengono più utilizzate amalgame ma materiali bio-compatibili, mentre per le protesi si utilizza zirconioceramica, tecnica nuovissima che prevede l’assenza di qualsiasi tipo di metallo a sostegno della ceramica. Per un impatto meno invasivo, vengono svolte direttamente in studio delle ortopanoramiche digitali che riducono notevolmente le radiazioni e non richiedono sviluppo ma vengono stampate su CD. Viene utilizzato inoltre il laser per lo sbiancamento dentale, per piccola chirurgia, per la cura di herpes o afte e per la ipersensibilità dentale. Qualunque sia la cura o il trattamento cui il paziente è sottoposto, è fondamentale non perdere mai la visione d’insieme della situazione clinica del paziente: questo è ciò che il Dott.Puzzilli pone alla base del suo lavoro e ha voluto mettere a disposizione dei nostri lettori.
Il dott. Daniele Puzzilli con Goran Pandev
Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele Puzzilli Infoline 065925129 www.olisticsmile.com
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Golf
di Franco Chimenti Presidente Federazione Italiana Golf
L’Open d’Italia 2010
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l prossimo anno l'Open d'Italia maschile si svolgerà sul percorso del Royal Park Golf & Country Club. E' stata una delle prime decisioni del nuovo Consiglio Federale, ma sicuramente importante perché porta un evento, da sempre itinerante pur se negli ultimi cinque anni si è fermato con ottimi risultati al Castello di Tolcinasco G&CC, in una città e in una Regione che stanno facendo molto per il golf. Basta pensare alle due strutture pubbliche che sono state volute da Comune, in accordo con la FIG:
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il campo pratica di Parco Colonnetti e il campo pubblico che sorgerà nel Parco della Stura. Inoltre la Regione Piemonte è stata, ed è tuttora, quanto mai vicina alla disciplina con una presenza costante in tutte le manifestazioni a iniziare dal Piemonte Open, disputato proprio al Royal Park. In quella occasione il circolo ha avuto modo di far conoscere sia le grandi capacità organizzative che la qualità del percorso, sviluppando anche una proficua collaborazione con il Circolo Golf Torino, dove si svolse una parte della gara in calendario nel Challenge
Tour. L'Open d'Italia, dunque, sarà accolto nella nuova sede del Royal Park i cui dirigenti hanno progetti ambiziosi per il futuro che arrivano fino alla candidatura per ospitare la Ryder Cup nel 2018 o più avanti, un progetto che può sembrare lontano nel tempo, ma che in realtà richiede una lunga e meticolosa preparazione. Tutto questo evidentemente fa onore a un club che sta seguendo una politica innovativa, coinvolgendo aziende, anche non strettamente legate al golf, sempre più interessate alle sue attività. E l'Open d'Italia rappresenta una
straordinaria opportunità, come ha ampiamente dimostrato negli ultimi anni da quando è stato preso in gestione congiunta dalla Federazione e dall'European Tour. In Piemonte, però, la sinergia nata dalla stretta collaborazione tra le ottime strutture golfistiche della Regione e le istituzioni sta dando frutti concreti non solo sotto l'aspetto organizzativo, perché vanno ricordati gli Open disputati al Feudo d'Asti, al GC Margara e al GC La Margherita, ma anche in ottica promozionale. Non è un caso, infatti, se nel Piemonte i tesserati sono in continua crescita.
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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf
a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense
OLGIATA GOLF CLUB Il Torneo Sociale Come ogni anno il circolo ha organizzato il tradizionale Torneo Sociale. Alla competizione hanno partecipato numerosi soci che ci sono sfidati nella cornice verde di Roma Nord. Il club con i suoi millecentosettanta soci è inserito in quell’ampio contesto quale è il centro residenziale dell’Olgiata con i suoi ottocento ettari di verde, novanta dei
CIRCOLO DEL GOLF ACQUASANTA Cetus Golf Challenge 2008 Si è disputata nel prestigioso e più antico circolo romano una delle quattro gare del “Cetus Golf Challenge 2008”, tour organizzato dal-
quali dedicati al golf. I vincitori del torneo sono stati per la categoria maschile: 1° Categoria 1° Lordo Edoardo Resseguier, 1° Netto Alessandro Balice; nella Seconda Categoria 1° Lordo Kevin Bozzi, 1° Netto Lorenzo Fiorani; nella Terza Categoria 1° Lordo Pier Paolo Riandi, 1° Netto Attilio Di Donato. La categoria Femminile ha invece visto trionfare nella Prima Categoria 1° Lordo Virginia Votano, 1° Netto Chiara Mantegazza; nella Seconda Categoria 1° Lordo Alice Di Piero, 1° Netto Gabriella lemonnier; nella Terza Categoria 1° Lordo Maria Tillman, 1° netto Annemaj Montonen.
la azienda romana Cetus. Oltre ai bellissimi trofei i primi classificati delle tre categorie in gara si sono guadagnati il biglietto per la finale che si disputerà a Novembre sui percorsi di Punta Ala e del Golf Club Toscano. La gara ha visto prevalere nella Prima Categoria 1° Netto Marco Carloni, 1° Lordo Matteo Massitti; nella Seconda Categoria 1° netto Roberto Cappellin; nella terza Categoria 1° Netto Maria Carolina Mannelli.
ARGENTARIO GOLF CLUB Bulgari Golf Cup by Mercedes Benz Roma Si è svolta sabato 6 settembre nel prestigioso circolo toscano la "Bulgari Golf Cup by Mercedes Benz Roma" manifestazione di golf che ha visto la partecipazione di oltre 160 partecipanti provenienti da tutta Italia. All'evento hanno partecipato anche l'Amministratore Delegato di Mercedes Benz Italia, Dott. Volker Wiedmayer, il Direttore Generale di Bulgari, Dott. Alberto Festa e il Vice Presidente dell'Argentario Golf Club, Augusto Orsini. I vincitori della manifestazione sono stati per la 1° Categoria 1° Netto, Nicola Pignataro, 1° Lordo Philippe Geerts , 2°
PARCO DI ROMA J. Glen Golf ClassicVespa Piaggio Si è svolta il 4 Ottobre 2008 nel club di Roma nord la J. Glen Golf Classic-Vespa Piaggio. La gara avvin-
Netto Enrico Mangani;1° Netto 2° Categoria Fabrizio Tomada ; 1° Netto 3° Categoria Claudio Orlandini. Prima classificata della categoria Lady è stata Beth O’Rourke, mentre la prima classificata della categoria Senior è stata Donatella Cladolo. Al termine dell'evento si è svolta la cerimonia di premiazione con una favolosa "estrazione di premi" messi in palio dagli sponsor: sono stati sorteggiati una collezione di piatti in argento, portachiavi, penne e valigie firmate Bulgari e una "City Bike Mercedes". A conclusione della giornata, è stata servita, sulla terrazza dell'Argentario Golf Resort & Spa, un "dinner party" al quale hanno partecipato 200 "amici" del circolo e dei 2 prestigiosi "brand". L'evento, per la prima volta, ha visto la sinergia di due grandi sponsor come Bulgari e Mercedes Benz cosi diversi ma ambedue orientati verso il mercato del lusso che hanno scelto ancora una volta il bellissimo percorso dell'Argentario Golf Club.
cente disputata sul manto verde del Parco di Roma Golf Club ha visto la supremazia nella Prima Categoria 1° Netto Andrea Corati, 1° Lordo Roberto Battaglia; nella Seconda Categoria 1° Netto Salvatore Bello; nella Terza Categoria 1° Netto Niccolò Saligari. La competizione ha visto una grande partecipazione dei golfisti Romani, e non solo, che non si sono voluti perdere una bellissima giornata di puro relax.
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Virginia Votano e Maria Beatrice Andreucci vincitrici nella Ptima Categoria Netto
Golf Forense: di tutto di più Di Andrea Cecinelli - Foto di Damiano Rosa
Alessandro Graziani di Brusco Roma con il Team del Golf Forense
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i è chiusa sul green dell’Olgiata Golf Club la stagione del “BMW Roma Golf Forense Challenge Tour 2008“, vero e proprio “must” per i professionisti del diritto ideato ed organizzato dall’Avvocato Nicola Colavita. E ad applaudire la chiusura di questa riuscitissima manifestazione, assolutamente unica nel suo genere e che nell’arco di pochi anni ha raggiunto livelli di eccellenza, erano presenti tutti i massimi esponenti del mondo “golfisti-
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co forense” romano: dal Dott. Paolo De Fiore, Presidente del Tribunale di Roma, al Dott. Sebastiano La Greca, ex Presidente della Corte di Appello; dall’Avv. Alessandro Cassiani, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, all’Avv. Antonio Conte, Consigliere Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Roma e legale della AS Roma; dal Dott. Andrea Pischiutta, Presidente della F.I.G. Lazio al Dott. Carlo Scatena, Vice Presidente della FIG Lazio. Oltre 120 giocatori si sono affrontati per l’ultiil dirigente della AS Roma Tonino Tempestilli e l'Avv. Nicola Colavita
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l'Avv. Paolo Vitali intervistato da High Life TV
lo staff del Golf Forense
l'Ing. Antonio Monaco con Francesca Ridolfi
golfisti forensi in azione
Alessandro Graziani di Brusco Roma, Fornitore Ufficiale del Golf Forense, ai microfoni di High Life TV
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l'Avv. Luca Nicolao ed il Dott. Attilio Di Donato
ma tappa del circuito golfistico più “in” della Capitale, che vanta un parco sponsors da fare invidia ad un Open. E degno di un Open è anche lo spiegamento dei mezzi di informazione al seguito del Golf Forense che quest’anno ha avuto tra i suoi media partners televisioni del calibro di Rai 3, La 7 ed High Life TV (canale 862 di Sky), che tappa dopo tappa hanno rac-
contato le gesta dei golfisti forensi. La competizione ha visto il successo nella 1^ CATEGORIA NETTO della coppia formata da Virginia Votano e Maria Beatrice Andreucci. La coppia composta dall’Avv. Alessio Gattamelata, Vice Presidente dell’Olgiata Golf Club e Tullio Foresta ha invece vinto nella 1° CATEGORIA LORDO.
I tre “padrini” del Golf Forense: l'Avv. Antonio Conte, l'Avv. Giandomenico Magrone ed il Dott. CarloScatena ai microfoni di High Life TV
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La 2^ CATEGORIA NETTO ha visto vincitori la coppia formata dall’Avv. Giuseppe Valvo e da Federico Montanino. Nella 1^ CATEGORIA AMICI si è imposta la coppia formata da Andrea Pischiutta, Presidente della F.I.G. Lazio e dal figlio Filippo Pischiutta. 1^ COPPIA MISTA quella formata dall’Avv. Alberto Gommellini e da Camilla Guglielmotti.
il Presidente della F.I.G. Lazio Dott. Andrea Pischiutta
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Eleganza e bellezza si incontrano al Golf Forense: Alessandro Piscioneri della Sartoria Ilario tra Silvia Manduzio e Francesca Mercantini
Alessandro Cerqua
Nella CATEGORIA SENIOR si è imposta la coppia formata dall’Avv. Giorgio Bellinzoni e Francesco D’Eramo. Affollatissima come sempre la cerimonia di premiazione: il cocktail di fine gara - a cui hanno preso parte, oltre alle bellissime ragazze dello staff del Golf Forense, l’Avv. Francesco Gianzi, l’Avv. Giandomenico Magrone, l’Avv. Paolo Vitali, il Prof. Franco Braga, l’Ing. Antonio Monaco ed il Prof. Walter Regolo – si è colorato di giallorosso per la graditissima incursione del dirigente della AS Roma Tonino Tempestilli, che ha consegnato all’Avv. Nicola Colavita la mitica maglia n. 10 di Francesco Totti. Tra sport e beneficenza, divertimento e comunicazione, incursioni e sorprese, oscar e tapiri, il Golf Forense va in vacanza. Appuntamento per il prossimo anno con tante novità e qualche sorpresa. Golf Forense: di tutto di più. Un trio forense doc: Il Dott. Paolo De Fiore Presidente del Tribunaledi Roma, l'Avv. Alessandro Cassiani, Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Roma e l'Avv. Nicola Colavita, Patron del Golf Forense
l'Avv. Antonio Conte mentre consegna, a nome del Golf Forense, una targa al Presidente del Tribunale di Roma, Dott. Paolo De Fiore
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l'Avv. Nicola Colavita mostra una targa consegnatagli dal Vice Presidente della F.I.G. Lazio Dott. Carlo Scatena per l'ottimo lavoro svolto in questi anni
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Tecnica elimina lo slice in 5 mosse di Simone Selli
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a maggior parte dei giocatori soffre di questo male che si evidenzia maggiormente con i ferri lunghi e con il driver. La traiettoria della testa del bastone taglia la linea di tiro ideale durante l'impatto colpendo la pallina con la faccia aperta. La traiettoria del bastone indirizza la pallina alla sinistra del bersaglio con una curva accentuata che farà cadere la pallina con scarsa di-
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stanza a destra dell'obiettivo (PullSlice). Colpi poco consistenti e di scarsa precisione come questi richiedono alcune modifiche tecniche: 1)Posizioniamo bene la mano sinistra impugnando il bastone nelle dita in modo da vedere 3 nocche. 2)Assumete una corretta posizione di fronte alla pallina con la schiena inclinata verso destra in modo che lo sterno (centro dello swing) sia bene dietro la pallina e ruotate bene le spalle sull'as-
se della spina portando la spalla sinistra oltre la pallina. Nella ripartenza o inversione, nel downswing, ruotare i fianchi in modo naturale e continuo attraversando la pallina fino a portare l'ombelico di fronte al bersaglio. Questo movimento abbinato ad una azione rilassata delle braccia produrrà una traiettoria del bastone finalmente interna alla linea ideale di tiro. 3) Durante l'impatto ruotare l'avambraccio e mano si-
nistra, pensando di portare la marca del guanto a sinistra del bersaglio e permettere alla faccia del bastone di chiudersi. Sarete stupiti della velocità prodotta dai vostri colpi che copriranno distanze notevolmente superiori. La pallina pian piano prenderà un effetto da destra a sinistra. Portandovi a frequentare anche il lato sinistro delle buche, ma molto più avanti. Provateci e... Buona pratica.
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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO Torneo Pezzana: i campioni in carica tentano il bis
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E.U.R.
CIRCOLO TENNIS EUR Stiamo lavorando per i... nostri soci Il C.T. EUR ha ospitato dal 20 al 26 ottobre le finali del Master Città di Roma con 120 giocatori provenienti dalle 8 tappe disputate presso i Circoli tennis del Lazio che ha visto la partecipazione di ben 1,100 giocatori e giocatrici guidati dalla
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trasferiti nel campo polivalente. Il successo straordinario di questa attività è dovuto al fatto che viene pra-
ticata con grande passione e non è solo un modo per sfogare la propria rabbia e allenare il proprio fisico,
sapiente organizzazione del sig. Giorgio Granellini (addetto al settore veterani della FIT). Tra i giocatori del CT EUR si sono particolarmente distinti i soci De Sanctis Maurizio e Vellucci Benedetto (nelle foto insieme al Presidente del Circolo avv. Massimo Grimaldi) che si sono classificati al primo posto rispettivamente nella categoria over 50 e over 55. La manifestazione è stata seguita,
durante l’arco della settimana, da un folto e appassionato pubblico che è stato ripagato dal clima particolarmente mite e dall’alto livello tecnico degli incontri. A chiusura del Master si è tenuta la premiazione durante una serata animata dai partecipanti e dai loro sostenitori con un ricco buffet offerto da Circolo nel Salone delle Feste all’interno della palazzina sociale. Mauro De Zordo
TE IS NN
CIRCO
Il Circolo Canottieri Lazio è subito partito bene nel “Torneo Pezzana” categoria Over 40. La squadra, vincitrice dell’edizione passata, affronta questa nuova avventura con il nome di Juventus e la voglia di confermarsi la squadra da battere. Dopo le prime cinque giornate, i ragazzi del sodalizio bianco celeste si trovano al secondo posto in classifica con quattro vittorie ed un pareggio, ad una sola lunghezza dalla capolista Benfica. In classifica cannonieri spicca il nome di Francesco Leone, al comando con nove reti ed indiscusso bomber della squadra. Per quanto riguarda gli altri sport desta grande interesse il movimento della Boxe. Inizialmente si poteva pensare ad un hobby passeggero, ma con il passare dei mesi il piccolo gruppetto di Soci, da cui è partita l’iniziativa, si è ingrandito rapidamente fino a superare le 20 unità. Dalla palestra, diventata ormai piccola per sostenere l’allenamento, i ragazzi guidati dal Maestro Davide si sono
quanto un modo molto semplice di fare gruppo e stare insieme. Fabio Onnis
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EUR SPORTING CLUB Mens sana in corpore sano
dimostra l'interesse dei soci che apprezzano sempre di più le nuove iniziative e le novità relative ai corsi che si svolgono all'interno della palestra stessa. Non ultimi il nuovo corso di “power jam" e le
due nuovissime macchine per lo stretching di Technogym: le Flexability anterior e posterior che allungano rispettivamente la parte anteriore e e posteriore del corpo... Roberto Cundari
Grazia Neri
È questo che sostenevano i latini....e non sbagliavano! La necessità di fare una buona e sana attività sportiva e' sempre piu' sentita soprattutto nell'era moderna dove stress e tensioni accumulate durante la giornata portano fisico e mente al limite delle nostre possibilità.Qui da noi questo è stato recepito da sempre e non è un caso che la nostra palestra sia al centro dell'attenzione di tutti i soci. Qli sforzi fatti dal circolo e la grande collaborazione dei gestori, responsabili della struttura, ha por-
tato a dei risultati veramente importanti. Sono tanti i fattori che hanno contribuito a questo successo.sicuramente l'investimento che il circolo ha fatto sulla nuova palestra sta dando degli ottimi risultati, ci dice orgoglioso il presidente Bruno Albani, ma tutto questo non sarebbe stato possibile se al nostro fianco non avessimo avuto delle persone esperte e titolate. Ma oltre alla palestra e ai nuovi e sempre più aggiornati macchinari,la struttura può contare su uno staff di primissimo livello. Abbiamo circa 30 istruttori qualificati che a rotazione sono sempre a disposizione dei soci per meglio soddisfare le singole esigenze. Non è un caso infatti che siano stati scelti istruttori competenti come Ivan Peciccia e marianna gammacurta.insomma nulla è lasciato al caso e lo
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE Premiati i migliori atleti della stagione canoista 2008 Si è svolta sabato 15 novembre, presso la sede del CC Aniene, la premiazione sportiva del Comitato regionale Lazio della federcanoa. Alla presenza del padrone di casa il Presidente Giovanni Malagò, il Presidente della FICK Luciano Buonfiglio e il Presidente del Comitato regionale Lazio Marco Manzetti hanno premiato i migliori canoisti della stagione da poco conclusa. Hanno preso parte all'evento i rappresentanti di tutte le società militari, oltre agli olimpionici Antonio Scaduto, bronzo nel K2 1000m, e alle ragazze del K4, finaliste nella specialità 500 m.
Antonio Scaduto
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REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO Sport e manifestazioni: calendario fitto Con grande impegno e passione otto tenaci runners, in rappresentanza del Reale Circolo
CIRCOLO CANOTTIERI ROMA Festa dello sport Autunno ricco di iniziative. Il prestigioso Club di Lungotevere Flaminio 39 ha infatti ospitato in questi due mesi di novembre e dicembre svariate manifestazioni legate sia allo sport che allamondanità e alla cultura. Lunedì 17 novembre, ad esempio, Giuliano Gemma hascelto proprio il Circolo giallorosso per festeggiare i suoi 50 anni di cinema. Una serata memorabile a cui hanno preso parte molti personaggi del mondo dello spettacolo legati da un’amicizia profonda con l’attore. Da Umberto Orsini a Edwige Fenech, da Armando Trovajoli a Giovanna Ralli fino all’amica Monica Guerritore a Nino Benvenuti e Joaquin Navarro Valls, ex capo ufficio stampa del Vaticano. Appena una settimana dopo, ossia lunedì 24 novembre, il Canottieri Roma ha invece organizzato la Festa dello Sport con il Premio “Rudi Di Dato… che meraviglia” assegnato ogni anno ad un a grande personaggio del mondo
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Canottieri Tevere Remo, hanno partecipato alla 1a edizione della “Corsa dei Santi”. La manifestazione, cui hanno partecipato circa duemila persone, si è svolta a Roma sulla distanza di 10,5 km snodandosi in un percorso straordinario e molto tecnico attraverso il centro storico. Con un clima favorevole, e con l’entusiasmo di chi vuole sempre ben figurare, i ragazzi del circolo rosso blu hanno sfoggia-
sportivo. Quest’anno la scelta è caduta su Pietro Mennea, Campione Olimpionico (1980) e detentore del primato mondiale dei 200 metri piani dal 1979 al 1996 con il tempo di 19”72. Oltre a Mennea sono stati premiati ovviamente i campioni sociali nelle varie discipline: calcio e calcetto (Alessandro Di Matteo, Fabio Meloni, Vasco Garzoni Provenzani, Alessandro Tersigni, Tommaso Tinarelli); canottaggio (Bruno Mascarenhas, Michele Petracci, Giulia Domini Janni, Loris Agostinelli); runner (Saverio Signori, Claudio Lautizi, Fabiano Rebecchini, Piero Del Vecchio, Manlio Amato); tennis (Giovanni Lellimami, Bruno Orecchio, Dario Roscioli, Fabio Roversi, Andrea Stucchi e molti altri atleti che si sono distinti nei recenti tornei). La fine di novembre e i primi di dicembre hanno infine visto la presentazione di due libri. Giovedì 27 novembre è stata la volta di "Ho freddo" di Gianfranco Manfredi, a cui hanno preso parte Emma Bonino e Barbara Palombelli, mentre martedì 2 dicembre è stato presentato "La BIONDA della mia vita" ritratto della famiglia che ha creato la birra in Italia di Rudi Peroni.
to un ottima prestazione concludendo la gara, nelle diverse categorie, con i seguenti tempi: Maurizio Tabili 48’,16”; Fabio Fradusco 50’,49”; Frederick Cucchi 51’,47”; David Sgrò 56’,28”; Spithover Haass 56’,31”; Aldo Tabili 56’,40”; Giuseppe Silvestre 59’,46”; Giuseppe Catinelli 1h 01’,08”; Per quanto riguarda la vita sociale, il sodalizio ha programmato alcune interessanti attività:
il 23 novembre alle ore 18,30 presso la sede Sociale si terrà, in collaborazione con la Roma Poker un Torneo di Texas Hold’em (Poker Sportivo). Il 29 novembre invece, alle ore 22,00 si terrà una serata dedicata alla degustazione della cioccolata. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la “Amadei”, azienda vincitrice di tre oscar per il miglior cioccolato. Fabio Onnis
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TENNIS CLUB PARIOLI Bridge: Il Parioli si conferma Campione d’Europa Il Tennis Club Parioli Bridge Team Angelini ha vinto l’edizione 2008 della Champion’s Cup che si è svolta ad Amsterdam dal 6 al 9 novembre. La squadra guidata da Ercole Bove, capitano giocatore, e composta da Francesco Angelini, Lorenzo Lauria, Fulvio Fantoni, Claudio Nunes e Alfredo Versace ha difeso con successo il titolo conquistato lo scorso anno in Polonia sconfiggendo gli olandesi del Bridge Club Star. In una finale avvincente, il Team capitolino si è aggiudicato tre delle quattro
CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO Si riparte dal vivaio Dopo la splendida vittoria nella Coppa Tevere il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro si appresta ad affrontare una nuova difficile sfida. C’era una volta una grande squadra, co-
sessioni previste prevalendo di 46 punti nel risultato finale. Con questo successo salgono a cinque i titoli conquistati dai ragazzi bianco verdi dopo quelli conquistati a Roma (2003), a Barcellona (2004), a Bruxelles (2005), e a Wroclaw (2007). Al rientro a Roma la squadra si è radunata al T.C. Parioli per girare alcune riprese, trasmesse da Rai Sat, in cui sono state svelate alcune delle tattiche di gioco che hanno permesso la vittoria nella finale di Amsterdam. Dal “bridge pariolino” non si finisce mai d’imparare. Grande gioia al T.C. Parioli anche per i tenaci atleti della sezione corsa che hanno partecipato all’entusiasmante maratona di New York. Maurizio Battaglia, Anna Pinto, Paolo Cerasi, Riccardo Fratini ed Alessandro Varaldo sono stati artefici di un ottima prestazione e a lo-
ro va il grande merito di aver rappresentato il Tennis Club Parioli nel mondo e a livello personale, di aver
struita grazie alla promozione nelle scuole e composta da tutti ragazzi cresciuti nell vivaio. Ora quella squadra non c’è più. Dopo l’improvviso addio dell’allenatore e la partenza di numerosi atleti, di cui ben nove passati al C.C. Lazio, il sodalizio nero azzurro dovrà interamente ricostruirla ed evitare la distruzione totale della sezione. Ma dopo tutto ciò che di buono il Tirrenia ha costruito e dimostrato negli anni ha data la forza di rimettersi subito a lavoro. Emi-
lio Trivini, con l’ausilio di Stefano Tenderini stanno già lavorando ad una sezione giovanissima formata su un vivaio interno guidato dall’istruttrice Cecilia Valentini, ottima interprete del ruolo che sta già seguendo in modo passionale i venti ragazzi affidatigli. Tra questi c’è una nutrita presenza femminile e ciò da l’idea del rilancio che il sodalizio del presidente Giorgio Gatti vuole costruire. Fabio Onnis
gareggiato nella maratona più bella del mondo. Fabio Onnis
Trivini
Tenderini
Valentini
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TENNIS ROMA
Fondato nel 1944 presidente Giuseppino Polegri Via Ipponio 11 T. 06 7008976 www.circolotennisroma.it
Il Tennis fra le mura Viaggio fra storia e futuro del Tennis Roma. Il prestigioso circolo sorto all'ombra delle Mura Aureliane è da oltre sessanta anni protagonista del tennis capitolino. Ed oggi lavora con impegno per continuare la tradizione. L'ASD Tennis Roma è uno dei circoli storici della capitale. Costituito nel 1940 e dopo un breve periodo di attività svolta presso i campi del Ministero dei Lavori Pubblici, il club biancorosso ha traslocato nel 1944 nel-
l'attuale sede di Viale Ipponio, all'ombra delle maestose Mura Aureliane. Nessun circolo romano può vantare un perimetro così maestoso e inimitabile e, da quasi settanta anni, i soci del Tennis Roma continuano ad onorare l'anima della Città Eterna. “Il Tennis Roma era depositario di un'aristocrazia sportiva e comportamentale, vera e genuina”. Così Carlo Giauna, ex giocatore di Coppa Davis ed autore del libro “Il Tennis a Roma”, si esprime sul circolo. E da sempre i
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valori su cui il club si poggia sono il rispetto per lo sport e per l'avversario, i profondi e sinceri legami di amicizia creatisi fra i soci e la passione per l'eccellenza. Anche il CONI ha voluto onorare nel tempo il Tennis Roma conferendogli per meriti sportivi prima la Stella d'Argento (1985) e poi la Stella d'Oro (1995), a sottolineare il constante impegno del club a custodire questi valori. Nella sua settantennale storia sportiva il circolo biancorosso ha poi conquistato ogni
tipo di trofeo nazionale e internazionale legato al mondo della racchetta. Per due anni è stato il primo circolo d'Italia per l'organizzazione di eventi tennistici e nella bacheca sociale brillano i 36 titoli individuali e 35 titoli a squadre di Campioni d'Italia, nelle varie categorie maschili e femminili. L'ultimo importante risultato raggiunto dal club capitolino è legato al titolo di Campione Mondiale Ladies 40 conquistato circa un mese fa dalla squadra italiana, della qua-
le facevano parte Sandra Cecchini e Laura Garrone, entrambe tesserate per il Tennis Roma. Pronti a riorganizzare e rilanciare il prestigioso circolo romano sono il nuovo Presidente Gianvittorio Martino e il Consiglio Direttivo, eletti nell'Assemblea del 28 settembre scorso. Presidente, congratulazioni per la recente elezione. Lei è socio del Tennis Roma da oltre quaranta anni. Sicuramente conosce profondamente il circolo e la sua storia.
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Grazie. Per me essere Presidente del Tennis Roma è sicuramente un onore, ma ho consapevolezza che questo è anche un onere e un impegno molto gravosi. Il Tennis Roma è stato ed è tuttora un circolo d'eccellenza con un grande passato morale, organizzativo e sportivo. Mi piace ricordare che il primo torneo tennistico realizzato a Roma dopo la Seconda Guerra Mondiale fu disputato nel nostro club nel luglio del 1945. Vi parteciparono tra gli altri i calciatori Amedeo Amadei e Naim Krieziu, lo scrittore Nantes Salvalaggio e il mitico Fulvio Bernardini, ex cittì della nazionale. Nomi che hanno fatto la storia dello sport italiano, e non potevano certo mancare in un circolo che la storia la respira quotidianamente. Le Mura Aureliane sono lì a testimoniarlo. A questo proposito ricordo che per molti anni addirittura gli spoglia-
toi erano all'interno delle mura. Si viveva una situazione originalissima, sembrava quasi di stare in una catacomba, ma quante risate ci siamo fatti in quello spazio angusto! Le mura sono un vanto per il circolo, ma sono anche fonte di problemi. Perché? Purtroppo è così. Tutta l'area del circolo è supervincolata dalla sovrintendenza alle Belle Arti. Questo ci ha impedito per molti anni di realizzare nuove strutture. Oggi però abbiamo in cantiere un profondo ammodernamento degli spazi sociali. E questo ci porta a parlare della situazione attuale del circolo. Negli ultimi anni, oltre ai citati vincoli restrittivi imposti dalle Belle Arti, sono sopraggiunti problemi derivanti soprattutto dai nuovi oneri di Concessione da parte del Comune. Queste situazioni hanno determinato un periodo di stasi, ma ora
stiamo affrontando questi problemi in modo decisivo. Stiamo per stipulare una nuova Convenzione con il Comune, che è stato disponibile a venire incontro alle nostre esigenze anche per l'attività che il circolo svolge sul territorio del IX Municipio. Il Tennis Roma infatti organizza corsi di tennis per circa duecento bambini dagli 8 ai 14 anni, ma anche per adulti. In più abbiamo più di 300 partecipanti ai corsi estivi. Infine teniamo nella sede sociale convegni letterali e storici in collaborazione con l'Archeo Club ed altre associazioni culturali. Il Tennis Roma è da sempre fucina di grandi campioni della racchetta. I tantissimi trofei esposti in bacheca ne sono la prova più fulgida. Quali sono i progetti sportivi del nuovo corso del circolo? Per quanto riguarda il tennis vogliamo puntare fortemente sui giovani.
Abbiamo già un'ottima scuola tennis ma il nostro primo obiettivo è quello di rafforzare il settore agonistico giovanile. Il Tennis Roma crede molto nei valori positivi dello sport e trasmetterli alle nuove generazioni per noi è un dovere morale. Senza dimenticare naturalmente la presenza costante dei colori biancorossi nei vari Campionati regionali, dall' Under 12 ai Veterani. In più a Roma siamo stati fra i primi circoli a dotarsi di un campo illuminato per il Beach Tennis, disciplina che sta coinvolgendo negli ultimi tempi tantissime persone. Da qualche tempo il club ha poi fortemente incrementato anche l'attività bridgistica, sia organizzando corsi per principianti e più avanzati sia riportando vari successi nei Campionati nazionali a coppie maschili e femminili. Siamo decisi a continuare e incrementare questi obiettivi. Davide Montefosco
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SALARIA SPORT VILLAGE Calcio a 5: chi ben comincia… Partiti alla grande i ragazzi della squadra di calcio a 5 del Salaria Sport Village, che continuo da due anni a procedere con il passo più rapido possibile, guadagnano di anno in anno la promozione in categoria superiore. Quest’anno Ripesi e compagni disputano il Campionato di serie C1, l’ultimo a livello regionale, prima di passare sotto le luci della ribalta nazionale in Serie B. Peraltro, a detta degli intenditori, il raggruppamento laziale sarebbe quello più promettente in quanto a spettacolo e competizioni sofferte, essendo composto da compagini molto ben costruite. I bianco verdi, stazionano in testa alla classifica, in coabitazione con la Cogianco, altra squadra presente nella lista delle migliori, con otto vitto-
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rie ed un solo pareggio (quello contro la Simald finito sul 7-7) su nove incontri disputati. I numeri sono già entusiasmanti: 58 reti segnate, un Capitano, Andrea Penna (capocannoniere dello scorso anno) autore di 13 reti ed il lotta per il primo posto nella classifica dei marcatori. La squadra, anche quest’anno, è attrezzata per raggiungere i migliori risultati e tentare di effettuare l’ennesimo salto di categoria; durante il mercato estivo sono arrivati in maglia bianco verde altri giocatori straordinari: Riccardo Gaucci, Mirko Medici, Andrea Fois, Filippo Barberini, Cabras, Anzidei, Manuele Ciaralli, Fabio Galasso.Il campionato è lungo, ma le premesse sono ottime e i nuovi acquisti hanno già fatto vedere grandi cose, perfettamente inseriti nel gioco della squadra. Il segreto di questa splendida nuova realtà sportiva nel calcio a 5, rimane quello delle scorse stagioni, che va oltre le capacità oggettive di giocatori del calibro di Marco Ripesi, allenatore e portiere anche quest’anno, Diego Tavano e
Andrea Penna; la coesione del gruppo amalgamato che continua a crescere in sintonia, scendendo in campo ad ogni gara con l’umiltà e la fiducia nelle proprie caratteristiche, sempre intento nella ricerca del massimo risultato; i ragazzi si allenano insieme, assistiti da uno staff tecnico e medico attento ad ogni tipo di necessità, in un contesto di tranquillità e con le migliori attrezzature a disposizione, in palestra e sui campi del circolo di Settebagni.
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FUTBOLCLUB Riparte l’attesissimo torneo sociale Come da tradizione ormai, ogni lunedì un gran numero di soci di Via degli Olimpionici, scende sui campi di calciotto per disputare le gare della Futbol League, il prestigioso torneo sociale in cui presidenti e giocatori si dan-
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no battaglia a colpi di mercato e virtuosismi tecnici, tra agonismo e spirito sociale. Dopo le prime due giornate i presidenti, chi nel tentativo di riparare l’avvio incerto, chi per mantenere la posizione già invidiabile in classifica, hanno già avuto l’opportunità di “tornare sul mercato”, occasione questa che si ripeterà altre tre volte nel corso dell’anno, per consentire a tutti i soci neo iscritti al Futbolclub di andare all’asta per prendere così parte al torneo.
Il socio del mese Mascia Facchinetti
Detto “Ringhio” Ruolo attaccante Piede preferito destro Pezzo forte del repertorio bomba…sotto rete Al circolo la trovi puntuale ad ogni allenamento della Serie D Femminile Squadra del cuore Roma
Iniziata, intanto, anche l’avventura dei soci Young Orange, progetto rivolto a tutti i ragazzi con più di tredici anni che vogliono
far parte del mondo Futbolclub e di una squadra di calcio a cinque con cui allenarsi e partecipare a campionati federali.
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Divisi in cinque categorie, dai più grandi dell’Under 21 fino ai Giovanissimi Provinciali, hanno iniziato a confrontarsi con i rispettivi pari età indossando la magli Orange. A vele spiegate poi le ragazze del Calcio a cinque Femminile che, dopo le prime giornate del Campionato Federale di Serie D, grazie alla compattezza del neonato gruppo ed ai gol del bomber Mascia Facchinetti, occupano già stabilmente i primi posti della classifica del girone A, in attesa del rientro dell’infortunata Alessia Moretti. Carlo M. Stigliano
SANT’AGNESE TENNIS CLUB I giovani e il tennis Questo mese vogliamo parlarvi dell’importanza che hanno i giovani al Sant’Agnese Tennis Club, a partire dai bambini più piccoli che si avvicinano per la prima volta al bellissimo sport del Tennis fino ai ragazzi più grandi che settimana dopo settimana si cimentano in duri allenamenti, tornei individuali e a squadre. Per noi lo sport è un elemento fra i più importanti per lo sviluppo della vita, svolge un ruolo importantissimo nella formazione, nello sviluppo e nell’educazione di un bambino, sia a livello fisico che mentale. Ecco perchè il lavoro rivolto ai giovani è da sempre il punto di forza del nostro Circolo. I bambini e i ragazzi, infatti, oltre ad eseguire un mirato programma di addestramento tennistico con i nostri maestri, vengono coinvolti in tornei, giochi ludico –
motori e in tante attività ricreative, ma vengono anche indotti alla disciplina sportiva, all'educazione alimentare ed alla vita di gruppo. Una mole imponente di lavoro nel
quale quantità e qualità si sono sempre fuse in un binomio vincente fino a fare diventare la scuola addestramento tennis il vero ''fiore all'occhiello'' del Sant’Agnese
Tennis Club. E i risultati si vedono: complimenti ad Alessia Pappalardo che ha vinto il torneo del Circuito Grand Prix di Rieti Under 14. Brava!!!
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DUE PONTI SPORTING CLUB Il Due Ponti alla maratona più importante del Mondo New York, 2 novembre ore 6,00: gli atleti del Due Ponti lasciano ancora sonnacchiosi l’albergo per raggiungere Staten Island: inizia l’avventura o meglio la parte finale di
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una bellissima avventura cominciata nel caldissimo luglio romano seguendo le “tabelle” dei maratoneti e vissuta sempre con grande spirito di gruppo. Comincia ad albeggiare e la nebbiolina che avvolge i grattacieli di Manhattan si alza, come l’adrenalina degli atleti, che nella penombra del pullman cominciano a concentrarsi. Ai loro occhi appaiono le immagini della Grande Mela deserta, ma ancora per poco, perché tra qualche ora inizierà quella che per
i newyorchesi è una vera festa, vissuta con entusiasmo e allegria. Ecco il Ponte di Verrazzano emergere dalla foschia e il cuore comincia a battere più forte perché si comincia a prendere consapevolezza di ciò che da lì a poco inizierà: il ponte è la porta dell’Inferno, ma anche del Paradiso, perché da lì parte una prova estenuante e pesante che, però, ti regalerà sensazioni uniche e incredibili. Inizia l’attesa nell’area di partenza in un succedersi di parole, ge-
sti di scaramanzia, esercizi di allungamento. Poi, finalmente, ci si immette nel corridoio di partenza, le note dell’inno nazionale vibrano verso il cielo azzurro, il colpo di cannone: si parte! E si sale inesorabilmente verso il centro dei piloni, finalmente protagonisti di una scena che è l’emblema della Maratona più bella, vista tante volte nei servizi televisivi che nei giorni successivi all’evento sono trasmessi dalle emittenti di tutto il Mondo. Sono gli ultimi momenti
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di silenzio, poi sarà difficile sentire anche il proprio ansimare, perché alla fine del Ponte, dal quale si intravedi la sagoma di Manhattan, si viene sommersi dal bagno di folla di Brooklyn. E’ l’abbraccio affettuoso della Grande Mela che ti accompagnerà fino al traguardo, facendoti sentire eroe unico in mezzo a 40.000 persone. Milioni di persone sono accalcate sui marciapiedi per applaudire e incitare i runners, pronti a spingerli e risollevarli psicologicamente con un affetto spontaneo e, proprio per questo, più apprezzato. Il cuore batte forte quasi esplode e non per la salita o un aumento di ritmo, ma per l’emozione che questo incitamento provoca. A Brooklyn si attraversa una grande varietà di quartieri, percorrendo metà del percorso, infatti al km.21,1 la corsa passa nel distretto di Queens. Dopo 4 km si attraversa nuovamente l’East River sul Ponte di Queensboro, piombando in una situazione che sembra irreale, quasi una faticosa pausa di recupero, fatta di fresco d’ombra e silenziosa salita. Quando inizia la discesa verso Manhattan, si comincia a sentite un brusio lontano, una curva ripida ed ecco nuovamente la luce e il boato del pubblico: inizia la First Avenue, un rettilineo in perenne salita che porta al Bronx, nel quale si percorre un chilometro per tornare a Man-
hattan, sulla Fifth Avenue. Si prosegue per Central Park South dove migliaia di spettatori acclamano gli atleti per l'ultimo miglio. A Columbus Circle si rientra nel parco per percorrere gli ultimi estenuanti e interminabili metri prima di alzare le braccia al cielo, felici di aver concluso una grande impresa, fatta di fatica ma anche di emozioni indimenticabili.
Classifica generale degli atleti Due Ponti alla maratona di New York - 2 Novembre 2008 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10°
GHERMEZIAN ROMANO RAMIN 2h50' CAPPETTA DIEGO 3h00' GAUDIOSO ERNESTO 3h08' DI VITA LUISA 3h10' REDAELLI ANDREA 3h16' TODI MAURO 3h20' CHECHERITA ELEONORA 3h28' MAISANI ANDREA 3h33' ATZENI STEFANO 3h40' LATTERI LUIGIA 3h45'
11° 12° 13° 14° 15° 16° 17° 18° 19°
TORNABONI EMANUELE 3h56' BIANCO ROBERTO 3h56' PACILLO FRANCESCO 3h56'49" GRENGA EMMA 4h07' D'ASERO CARMELO 4h14' FAUSTI FABRIZIA 4h15' VALENTI PAOLO 4h17' D'ANTONA GIOVANNI 4h38' FARABOLINI MARCO 4h56'
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Alla sesta giornata è lotta aperta per il vertice Vasco da Gama (assoluti) e Benfica (Over40) le nuove forze del Pezzana di Gianluca Scarlata_foto di Matteo Ciambelli
L
a 32esima edizione è iniziata a mille, tutti a caccia della prima piazza. A rendersi protagonista nella categoria Assoluti troviamo il solito Manchester campione in carica, i Tokyo Verdy (Studio Legale SpadaforaDeRosa) una compagine sicuramente rinforzata rispetto alla passata stagione, ha acquisito elementi giusti al posto giusto, e il Vasco da Gama (Due Ponti). Da notare l'ottimo rendimento dei "brasiliani" ovvero del Due Ponti alla prima apparizione nel tor-
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neo. Dopo il lungo corteggiamento finalmente si è realizzato questo fidanzamento tra uno dei circoli più prestigiosi della capitale e l’organizzazione del calciotto più famoso della capitale. E ora i bianconeri danno spettacolo in tutte le salse, il Vasco è una squadra completa in tutti i reparti che gioca un buon calcio in entrambe le fasi: attenta e coperta quando occorre, spietata e fulminea dalla metà campo in poi. Il Benfica a parte i due recenti passi falsi si sta confermando la squadra della scorsa sta-
gione, i ragazzi di Telarico ben messi in campo sono molto equilibrati tatticamente. Il commento di Fausto Tabacco, presidente del Benfica "Ci siamo preparati molto per questo torneo e possiamo ancora migliorare. L'obiettivo è quello di superare il risultato della stagione passata (sconfitta in semifinale), ovvero conquistare la finale. Siamo una squadra che ormai gioca insieme da 4-5 anni insieme, sempre in giro per tornei. Continuiamo su questa strada positiva. Sul Pezzana posso dire che è uno dei mi-
gliori tornei, sembra di giocare una competizione per professionisti. È organizzato ottimamente, ci troviamo molto bene". Tante le squadre che vogliono la testa della classifica. Ovviamente in lizza anche la Roma di Mariani, mister Torrisi e Mido, sempre presente e dalla grande verve agonistica. Appassionante la sfida nella classifica marcatori tra Andrea Carcione dei Tokyo, Alessandro Crudi e Andrea Caturelli del Vasco da Gama e Matteo Materazzi del Manchester, una gara nella gara a suon di gol.
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Over 40, occhio a quelle due Battaglia vera anche nella categoria Over 40, che in questa stagione si è rivelata quanto mai ambita e azzeccata da parte degli organizzatori. Molte squadre hanno rinnovato l’appuntamento, per altre è la prima volta al Pezzana. In queste prime giornate Benfica (Mobilnovo) e Juventus (Canottieri Lazio), ex Inter nonché campione in carica, hanno imposto subito il proprio ritmo. Faranno scintille fino all’ultimo, non sono però da meno Flamengo (Gruppo Siri), Boca Junior (Sparkle – Telecom Italia) e Lazio (Flann O’Brien).
Tutte possono concorrere alla vittoria finale. “Per il futuro credo che abbiamo una rosa competitiva – afferma Pino Capua della Lazio - e l’obiettivo è di arrivare nelle prime posizioni. Abbiamo un gruppo compatto che può tranquillamente ambire alla vittoria finale. Secondo me abbiamo il portiere più forte della competizione, Walter Coccia ha dimostrato una qualità elevata”. Tra gli attuali migliori marcatori segnaliamo Francesco Leone, Vincenzo Giordano, Stefano Medros, Luca Remondi e Yuri Picciotti.
www.torneopezzana.com.
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Nutrizione
del prof. Roberto Verna Direttore del Centro di Ricerca per la Sperimentazione Clinica “Sapienza” Università di Roma
I principi di una corretta alimentazione nello sport olte persone mi pongono la domanda: faccio sport, cosa debbo mangiare? La risposta non è semplice, ma deve tener conto di un ampio elenco di fattori. Per poter definire la corretta alimentazione di chi vuole dedicarsi ad un’attività sportiva, innanzitutto bisogna conoscere le sue caratteristiche fisiche, il tipo di attività sportiva che intende svolgere e se ha già praticato questa o altre attività sportive: in poche parole il suo stato metabolico e di allenamento. A maggior ragione, per chi svolge uno sport a livello agonistico (sia amatoriale che professionistico), è indispensabile una visita preventiva per definire il corretto schema alimentare da seguire prima e dopo l’attività sportiva ed anche nei periodi di intervallo. E’, tuttavia, possibile dare alcune indicazioni di massima, valide per sapere come seguire una corretta nutrizione in molte situazioni, purché non vi siano patologie che necessitino di speciali condizioni. Tutta l'energia di cui abbiamo bisogno, sia per vivere che per l’esercizio fisico, viene dal cibo che
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mangiamo e dai liquidi che beviamo. Gli alimenti che consumiamo sono costituiti da principi nutritivi semplici: i carboidrati, i grassi, le proteine, che vengono messi a disposizione dell’organismo attraverso il processo della digestione. Ogni categoria è importante per la salute e dobbiamo consumare cibi in modo che tutte e tre le categorie vengano rappresentate. Il rapporto nel quale dobbiamo consumare queste categorie di nutrienti non deve essere casuale e va definito a seconda dell’attività che si svolge, in particolare per quella sportiva. L’utilizzo di carboidrati o di grassi da parte dell’organismo come fonte principale di energia, dipende dall’intensità e dalla durata dell’esercizio. La principale fonte energetica degli atleti sono i carboidrati; indipendentemente dal tipo di sport che si svolge, essi forniscono l’energia che alimenta i muscoli in contrazione. Anche i grassi forniscono energia per l’esercizio fisico, anzi, essi forniscono la maggiore concentrazione di energia di tutti i nutrienti e rappresentano la fonte principale di energia per gli sport di durata, ma sono meno accessibili per l’eser-
cizio rapido ed intenso. Gli atleti hanno bisogno di proteine principalmente per ricostruire e riparare le perdite muscolari che si verificano durante l’esercizio e per ottimizzare il deposito di carboidrati sotto forma di glicogeno; è tuttavia necessario verificare di quale quantità di proteine l’atleta abbia effettivamente bisogno per gli esercizi di potenza e di durata, perché anche i carboidrati servono a questo scopo. Inoltre, diete altamente proteiche non si sono rivelate particolarmente utili per gli atleti. Ma gli atleti degli sport di potenza hanno realmente bisogno di diete speciali per costruire la muscolatura e, se si, come aumentarla? Gli atleti degli sport di potenza necessitano di un quantitativo di proteine solo moderatamente maggiore rispetto agli altri atleti, principalmente per riparare e ricostruire i muscoli, ma l’aumentata necessità viene spesso sovrastimata. I carboidrati sono certamente la principale fonte di energia per gli atleti, anche per quelli che necessitano di forza e potenza, perché forniscono l’energia che alimenta la contrazione muscolare. Non solo gli alimenti, ma anche le bevande sono importanti nel-
lo sport. Più lungo e più intenso è l’esercizio, maggiore è la necessità di bere il giusto tipo di liquidi. Molti atleti hanno l’abitudine di eccedere nell’assunzione di proteine perché pensano così di costruire maggiore massa muscolare. Questo è vero fino ad un certo punto, ma è certo che le diete ad alto contenuto proteico causano disidratazione anche negli atleti più allenati come nel caso degli sport di resistenza, il cui allenamento specifico consentiva una maggiore capacità di adattarsi alla disidratazione rispetto alle persone normali. E’ inoltre importante conoscere come alimentarsi per la competizione, cioè cosa mangiare prima della gara e dopo la gara, per facilitare il recupero. Infatti, mentre il pasto pre gara deve assicurare un’adeguata disponibilità di energia disponibile per una performance ottimale, il pasto post esercizio è fondamentale per il recupero e per consentire la prosecuzione dell’allenamento in vista delle gare successive. Purtroppo non è possibile fare tutta insieme una trattazione completa e dettagliata di quanto ho accennato; cercherò di farlo mano a mano nei prossimi numeri.
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