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foto Antonio Costantini
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Quello che le donne non dicono Flavia Pennetta guida le tenniste azzurre alla conquista del sogno degli Internazionali d’Italia
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Sommario
sommario maggio 2009 Editoriale
Sport Club Editori srl
La regione per lo sport
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via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 tel 393 1302511 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it
Editoriale Un laboratorio per il futuro
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Cultura sportiva L’Aquila nel cuore Sport e terremoto
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Formazione L’agente dei calciatori
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Focus America’s Cup Story
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Personaggio Roma è pronta
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Roma09 Il cucciolo di Roma
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Focus La testa nei numeri uno
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Cover Roma mon amour
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Rugby - Stadio Flaminio, casa del rugby italiano - Dopo il 6 Nazioni arriva il Roma Seven
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Sport eventi La race for the cure compie 10 anni
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Fiamme Gialle
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Pallacanestro Un canestro da 3 punti
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Ippica
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Giovani e sport
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Pugilato Audaces fortuna iuvat
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Sport&finanza Una finale nel segno di Adidas
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Golf - Gli echi positivi
Direttore editoriale Luigi Capasso Direttore commerciale Davide Campanella
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66 76
Roma_Tuttincircolo Napoli_Tuttincircolo
Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Consiglio di amministrazione Sport Club Editori Luigi Capasso, Giuseppe Capelli e Donatella Fedeli Editorialisti Piero Marrazzo, Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Pino Capua, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio, Tommaso Mandato
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Hanno collaborato a questo numero Matteo Cirelli, Fabio Onnis, Carlo Stigliano, Silvia Pittelli, Gianluca Scarlata, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Roberto Cundari, Andrea Tranquilli, Anna Tina Mirra, Alexia Amaricci, Andrea Cecinelli, Daniela Perrone, Gianni Boninsegna, Pietro Malato, Luigia Latteri, Andrea Friedrich, Mattia Morandi Golf Simone Selli Motori Matteo Cirelli Sport& Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico Progetto grafico e Impaginazione Marta Centra grafica@sportclubmagazine.it Pubblicità
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advertising@sportclubmagazine.it
d.campanella@sportclubmagazine.it Redazione Napoli Sportform - Centro Direzionale Is. B/3 - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it Fotografie Grazia Neri Stampa Plus Group Srl - Roma Finito di stampare nel mese di marzo 2009
Realizzato da Editrice Capasso srl
Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.
del tesseramento libero
- Il BMW Italian Open - Riparte la stagione del Golf Forense - Questione di equilibrio
Sport Club Anno VII - n. 48 - Maggio 2009
www.sportclubmagazine.it
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È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Editrice Capasso srl
Sport Club è anche su
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Editoriale
di Piero Marrazzo Presidente della Regione Lazio
La regione per lo sport arlare di sport significa toccare alcuni dei valori fondanti per la nostra società: la competizione, il rispetto reciproco, l’impegno, la lealtà, il gioco di squadra. Per questo, da appassionato di sport, ho accettato con piacere la proposta di “Sport Club” di dare un contributo personale per ogni futura uscita della rivista. La nostra è una regione che vive di sport. Roma e il Lazio sono infatti sempre più spesso il palcoscenico per appuntamenti di richiamo e importanza internazionali. Penso non solo al calcio, che qui è vissuto con una particolare passione, ma anche a eventi eccezionali come i Mondiali di Nuoto della prossima estate, i Mondiali di baseball di settembre o ad appuntamenti annuali, come gli Internazionali di Tennis o il Torneo Ippico di piazza di Siena. E penso anche a tutti i ragazzi, alle donne e agli uomini che ogni giorno – lontani dai riflettori - dedicano il loro tempo all’attività sportiva. Nel Lazio, tuttavia, non viviamo lo sport soltanto come tifo o divertimento. La pratica sportiva è sempre più interpretata nella nostra regione come occasione di
Un’immagine della Race for the Cure edizione 2008
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impegno sociale. E credo che sia un fatto importante e positivo. In questi giorni, siamo alla vigilia della decima edizione del “Race of the Cure”. Si tratta di una grande manifestazione che sta crescendo anno dopo anno: una giornata delle donne e per le donne a cui la Regione Lazio è stata vicina anche nelle scorse edizioni. Colgo l’occasione per ricordare come anche gli Internazionali di
Tennis, dopo il derby Roma-Lazio, abbiano abbracciato un’altra iniziativa che coniuga passione sportiva e civiltà: promuovere tra i cittadini la differenziazione dei rifiuti attraverso lo sport. Una campagna che la Regione sostiene coerentemente con il proprio impegno per una nuova gestione dei rifiuti. Ecco, proprio queste esperienze ci dimostrano come lo sport possa
rappresentare uno straordinario strumento dell’educazione civile. Questo sport sano può veicolare valori positivi ed essere un potente collante sociale. Il mio invito a tutti – professionisti, dilettanti, appassionati e spettatori – è di portare un messaggio forte di solidarietà, impegno sociale e buona pratica civile anche fuori dai campi sportivi, nel quotidiano di ognuno di noi.
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Editoriale
di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma
el mese di aprile un innovativo laboratorio di progetti ed iniziative ha lavorato, in un clima di fervente dialogo e condivisione, alla pianificazione del futuro dello sport italiano e capitolino. Grazie a “SportLab – Le nuove formule dello sport”, la otto giorni di manifestazioni organizzata dall’Alleanza Sportiva Italiana, Ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni, la città di Roma ha potuto nuovamente affermare la propria identità di Capitale dello Sport, una Capitale in grado di garantire la fondamentale sinergia tra sport di base e sport ad alti livelli. La moltitudine di eventi di assoluto rilievo che animerà Roma nei prossimi mesi, come la finale di Champions League, la Tappa d’arrivo del Giro d’Italia, i Mondiali di Nuoto, gli Europei di Beach Soccer, la tappa del circuito mondiale di Beach Volley e Beach Tennis, il Festival del Fitness e la finale mondiale di Baseball (oltre agli “usuali” Concorso Ippico di Piazza di Siena, Maratona di Roma, Internazionali di Tennis, Golden Gala di atletica, Sei Nazioni di Rugby), rientra sicuramente in un programma il cui principale obiettivo, però, rimane sociale: far scendere i bambini dai muretti, distoglierli dalle bische e dalla playstation, dando loro l’opportunità di dedicarsi ad una sana pratica sportiva. Perfettamente in linea con questa
Un laboratorio per il futuro
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mission, “SportLab” ha rappresentato un’occasione di riflessione profonda sulle problematiche legate al mondo dello sport, come la pratica del doping affrontata nella tavola rotonda “Vivi davvero, gioca pulito!”, ma anche su esempi di eccellenza quali l’attività di Adico Sport, la prima associazione senza scopo di lucro in difesa dei consumatori sportivi, nata per tutelare il diritto alla salute e alla sicurezza degli impianti. Lealtà verso se stessi, verso gli altri e promozione dell’integrazione sociale devono rappresentare dei valori portanti, quegli stessi valori di cui gli atleti e le società Fidal
Lazio, premiati per l’attività 2008, o il Team P.V. Essercina-Argo, prima squadra internazionale di ciclisti diversamente abili ospite di “SportLab”, si sono resi portavoce. Sport, dunque, come fondamentale aggregatore sociale da salvaguardare anche attraverso la memoria di una nazione. Per questo l’Asi ha affrontato nell’ambito della manifestazione il progetto relativo alla futura realizzazione, presso il Foro Italico, del Museo dello Sport, uno spazio altamente qualificato sulla storia dei nostri atleti e dell’attività sportiva nel nostro Paese. Spazi per la memoria ed ovvia-
mente per la pratica sportiva. Nella splendida cornice del Salone delle Fontane dell’Eur non è mancata occasione di discutere del disegno di legge Lolli-Butti sugli stadi di proprietà privata e della necessità di una “casa degli italiani” per la fruizione dello spettacolo calcistico. In questa direzione continua l’impegno dell’Amministrazione Capitolina, che non smetterà di lavorare strenuamente soprattutto per garantire aree dedicate all’attività motoria di base, partendo con la realizzazione di un indispensabile piano regolatore dell’impiantistica sportiva.
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Cultura sportiva
di Pino Capua
di Paolo Del Bene Docente del Corso di Laurea di Scienze Motorie Università Tor Vergata
L’Aquila opo il terribile disastro del terremoto in Abruzzo è difficile distrarsi e distogliere l’attenzione dalla tragedia. Credo che anche in queste pagine si possa essere sensibili all’evento. Mi permetto di riportare un episodio di grande valore etico che riguarda in prima persona un giovane atleta italiano. Il rugbista ventitreenne Dario Pallotta, proprio in quei tragici momenti appena dopo la catastrofe si è trovato a salvare una coppia di anziani, trasportandoli letteralmente fuori dalla loro abitazione. "Ero in mezzo alla strada - racconta - e ho sentito delle grida di aiuto di una donna. Sono subito corso verso il punto da dove venivano, la tromba delle scale era crollata e intorno era tutto un disastro". Anche Pallotta aveva da poco perso la casa e in quegli attimi di completa confusione è riuscito a pensare in fretta e ad agire: "Sul momento, per la confusione, la puzza di gas clamorosa che usciva dalle tubature rotte e i calcinacci - dice -, non mi sono neppure reso conto se fossero uomini o donne, ho pensato solo a portarli fuori. Poi ho saputo che erano marito e moglie. L'uomo era finito sotto ad una pietra e ai tubi dell'acqua, e ho dovuto sollevare tutto. Mentre li portavo fuori c'é stata un'altra scossa e sinceramente mi sono preoccupato".
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Questa è stata la dichiarazione più che onesta del giocatore dell’Aquila Rugby. Dopo aver portato fuori dall’edificio la coppia di anziani Dario Pallotta è rientrato nell’abitazione per recuperare la bombola d’ossigeno della donna. L’impresa del giovane rugbista è degna di nota, ma non mi dimentico di sottolineare che a L’Aquila tutta la squadra di rugby si è mobilitata per aiutare la città ed in particolare per l’evacuazione dell’ospedale. "Ci fanno fare i lavori di forza – racconta ancora Pallotta -, facendoci caricare materassi e gente in sedia a rotelle. Facciamo tutto ciò che possiamo, perché vogliamo assolutamente aiutare la nostra gente, ma qui è un caos generale". Mi pare importante segnalare e sottolineare questa mobilitazione più che concreta di una parte del mondo sportivo; questo è il piccolissimo gesto con cui esprimo la mia sensibilità nei confronti dell’accaduto da uomo sportivo che si occupa di sport.In un momento difficile come questo, vedere un gruppo di ragazzi che con tutte le forze si adopera nell’aiutare la propria comunità è già un piccolo gesto che rincuora e ci mostra con forza che tanti stanno già reagendo alla catastrofe. Come nel gioco del rugby questi ragazzi sanno che non si può tornare indietro, ma andare avanti e riguadagnare il terreno perduto.
Consulente per il Sindaco per le politiche sportive del Comune di Roma
Sport e terremoto nche lo sport ha pagato il suo tributo al terremoto d’Abruzzo. Non ce l’hanno fatta Giuseppe Chiavaroli, calciatore del Loreto Aprutino, Lorenzo Cini giovane pallavolista del Montorio, Lorenzo Sebastiani ventenne promessa del rugby aquilano e nazionale: proprio a quest’ultimo sfortunato giovane dovrebbe essere intitolato lo Stadio del Rugby di Acquasanta, divenuto nei giorni del sisma, uno dei centri di soccorso per gli sfollati. Giovani vite spezzate, divenute emblema dei tanti ragazzi morti a causa di un terremoto che non ha fatto sconti a nessuno. Man mano che le cifre della tragedia diventavano sempre più impressionanti, sono cominciate le manifestazioni di solidarietà da tutto il Paese e anche il mondo dello sport ha dato il suo contributo aprendo sottoscrizioni, devolvendo gli incassi delle partite in programma, raccogliendo fondi attraverso la messa all’asta delle maglie dei vari campioni, accendendo conti correnti di solidarietà, mettendo a disposizione strutture sportive. Lodevoli iniziative che certo aiuteranno le popolazioni colpite dal sisma per le esigenze più immediate. Poi ci sarà la lenta ricostruzio-
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ne, ma come mitigare il dolore per la perdita della propria casa, dei familiari, degli amici più cari, il terrore che provoca un’esperienza così devastante, il disagio che nasce dalla sensazione di non avere più punti di riferimento? Secondo me lo sport può fare molto: è in grado di evitare l’isolamento sociale, fornendo un contesto dove i giovani possono stare di nuovo insieme; può creare quel senso di appartenenza a livello di gruppo necessario per condividere esperienze, paure, speranze; può aiutare ad affrontare le emozioni, offrendo ambienti dove è possibile abbandonarsi ad esse e nello stesso tempo esercitare controllo e disciplina; può insegnare ad accettare i cambiamenti e i limiti, perché trovarsi in situazioni insolite ed essere in grado di gestirle, rafforza la fiducia e il rispetto di se stessi. L’attività sportiva è molto vicina ai giovani per linguaggi, capacità di comunicare, produrre interesse, emozionare: per questo, tra le innumerevoli e necessarie opere di ricostruzione del dopo terremoto, mi auguro che non vengano tralasciati progetti validi legati allo sport e a tutte le attività ad esso connesse da cui si possono senz’altro ricavare importanti benefici psicofisici.
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Formazione
a cura dell’Avv. Tommaso Mandato Presidente Sport Form
L'agente dei calciatori Una passione che può diventare una professione na delle figure professionale che attira l’attenzione e l’interesse di molti giovani è senza dubbio quella dell’Agente di Calciatori (già noto come Procuratore Sportivo). Questa figura è stata introdotta con la Legge 91/1981 sul professionismo sportivo, ed è stata poi creata e disciplinata dalla FIFA per regolamentare l’attività di coloro che si occupano di trasferimenti dei calciatori all’interno di una Federazione Nazionale oppure da una Federazione Nazionale all’altra. Lo scopo non è solo quello di disciplinare un’attività lavorativa che non ha limiti territoriali, ma anche quella di formare figure professionali che siano in grado non solo di rispettare personalmente ma anche di far rispettare ai propri rappresentati, le regole proprie del mondo dello sport, e del calcio in particolare. Il Regolamento che disciplina l’esercizio dell’attività dell’Agente di Calciatori affronta in maniera completa sia l’accesso che le modalità di svolgimento della profes-
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sione, richiamando non solo le norme regolamentari della FIFA e delle Federazioni, ma imponendo anche il rispetto delle leggi nazionali con particolare riguardo a quelle specifiche del mercato del lavoro. Volendo riassumere brevemente gli aspetti principali di questa disciplina, va ricordato che il Regolamento FIFA non prevede l’istituzione di un albo, limitandosi semplicemente a prescrivere il rilascio della licenza da parte della Federazione Nazionale (previo il superamento di un esame) e la conseguente predisposizione da parte della Federazione stessa di un mero elenco degli agenti abilitati. Con sede presso la FIGC, è istituita la Commissione degli Agenti di Calciatori, la quale cura la tenuta di un registro delle persone fisiche titolari di Licenza che svolgono attività di Agente. Fermo restando che gli incarichi possono essere conferiti solo all’Agente personalmente, l’Agente può però organizzarsi imprenditorialmente, attraverso la costituzione di una società formata ai sensi della legislazione ci-
Jerry Maguire, il procuratore più famoso di Hollywood
vilistica vigente. Ci sono solo due eccezioni per l’assistenza dei calciatori anche per coloro che non sono in possesso della licenza. E l’art. 5 del regolamento infatti precisa che in deroga a quanto previsto, l’assistenza al calciatore o alla società può essere fornita da un avvocato iscritto nel relativo albo professionale, oppure anche dal genitore, dal fratello o dal coniuge, facendone però espressa menzione nel contratto stesso. Per ottenere la licenza bisogna essere in possesso dei requisiti necessari che sono abbastanza generici, e necessita non essere in situazione di incompatibilità previste dal regolamento per l’attività di Agente di Calciatori. Circa le modalità dell’incarico (art. 10 Reg. Agenti), esso può essere conferito sia da un’atleta che da una società, e deve essere redatto in forma scritta su appositi moduli predisposti dalla Commissione Agenti conformemente al modello FIFA, a pena di inefficacia. Il compenso dell’agente può essere corrisposto soltanto dall’atleta
o dal club che ha conferito l’incarico. Esso è calcolato in base al reddito lordo annuo dell’assistito, esclusi eventuali benefit e premi collettivi, risultante dal contratto sportivo depositato e ratificato Disposizioni particolari sono dettate per gli incarichi conferiti da soggetti minorenni: in tal caso, oltre alla sottoscrizione del calciatore, è necessaria la firma di uno dei genitori o di chi esercita la potestà. Dal punto di vista formale, l’incarico deve essere redatto, a pena di nullità, esclusivamente sui moduli predisposti dalla Commissione Agenti d’intesa con il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC, con firma autenticata da notaio, e si sancisce l’obbligo in capo all’agente di inviare alla Commissione, ogni 6 mesi, una relazione scritta, a pena di decadenza dell’incarico. Il regime sanzionatorio nei confronti degli Agenti di Calciatori è abbastanza preciso e perentorio, e costituisce un valido deterrente, soprattutto anche alla luce degli scandali che hanno imperversato ultimamente nel mondo del calcio.
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Focus
di Paolo Cecinelli Caporedattore centrale La7 Sport
America’s Cup Story orna finalmente il vento della Coppa America. Quello magico, affascinante che in 158 anni di sfide ha fatto perdere la testa ai più grandi imprenditori, magnati e finanzieri. Due anni durissimi di litigi, provocazioni e dispetti tra Ernesto Bertarelli e Larry Ellison, gli armatori di Alinghi e Oracle Bmw. La causa è costata a ciascuno dei due proprietari circa 200,000 euro al mese di spese legali, cifra che moltiplicata per 20 (i mesi) e poi per due (Alinghi ed Oracle) fa un totale di 8 milioni di euro polverizzati in spese legali! E’ stata una guerra senza esclusione di colpi iniziata il giorno dopo la fine dell’ultima Coppa America, vinta da Alinghi a Valencia nel giugno del 2007. Il difensore svizzero aveva accettato come “sfidante ufficiale” un circolo velico spagnolo che rappresentava i poteri politici ed amministrativi valenciani. Ma questo Yacht Club non era eleggibile in quanto il vecchio regolamento della Coppa, il famoso Atto di Donazione, recita che la sfida può essere lanciata soltanto da uno yacht club che abbia organizzato almeno una regata sociale. Si, avete capito bene di quelle “regatine della domenica” tra le derive riservate ai soci di un circolo velico. Il nuovo yacht club spagnolo non l’aveva potuto fare perché era stato appena costituito! Un errore da principianti, forse anche voluto dal team svizzero, o se volete una mossa molto prepotente verso gli altri sfidanti. Il ruolo dello sfidante ufficiale, il “Challenger of Record”, nella Coppa Ame-
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rica è abbastanza fondamentale in quanto è il rappresentante di tutte le altre sfide ed è anche l’unica autorità preposta a discutere con il difensore le regole del gioco. La contesa giudiziaria è cominciata proprio da questo punto.Curiosa la storia della prima udienza tra Alinghi e Oracle al Tribunale di New York dove per l’occasione si presentarono 40 avvocati, 20 per parte. Tra Bertarelli ed Ellison c’è una falsa indifferenza. Il patron di Alinghi mi ha confidato di aver provato più volte a chiamare al cellulare Larry Ellison ma che l’americano non gli ha mai voluto rispondere. Sembra una storia tra due exfidanzati, “mi ha chiamato lui, ma io non gli ho risposto..”, ogni cosa può essere interpretata in maniera del tutto personale.La Coppa America è anche, e sopratutto, questo. Il senso della sfida, il sale delle provocazioni che non hanno mai fine. Una vero e proprio duello.Un gioco sottile e molto pericoloso dove chi ha l’animo più corsaro recita il ruolo di protagonista. E’ qualcosa che va oltre la semplice regata tecnica.Il Match Race, la regata uno contro uno, è un vero e proprio duello in mare dove la regola principale non è quella di essere più veloci dell’avversario ma di finirgli davanti. Non importa come. In questo gioco non importa arrivare secondi. Una frase cinica ma che ben interpreta lo spirito del tipica regata della Coppa America. Tutto cominciò in Inghilterra nel lontano 1851. Canale del Solent, l’umidissima isola di Wight ospita la prima sfida a vela tra Inghilterra e Stati Uniti, il
Nuovo Mondo vuole mettersi a confronto con la Vecchia Europa. E’ una regata che vale il primato platonico dell’Atlantico. Quel giorno a Cowes la visibilità era molto scarsa ed il suggestivo castelletto sede del “Royal Yacht Squadron”, il più antico circolo velico del mondo fondato nel 1815, si scorgeva appena nella fitta ed aristocratica nebbia del Solent. Più che una regata fu una battaglia navale. Una flotta di tredici imbarcazioni inglesi aspettavano sulla linea di partenza una sola goletta americana. La barca statunitense si chiamava “America” e la Coppa messa in palio dagli inglesi per celebrare l’Esposizione Mondiale era una brocca d’argento alta meno di mezzo metro del valore di Cento Ghinee. Ad assistere alla regata c’era anche la regina Vittoria che quando vide comparire sul traguardo la barca americana chiese al suo ufficiale di bordo chi fosse secondo. La risposta fu laconica: “Maestà non c’è secondo”. Non importa partecipare ma vincere. Con la vittoria degli Stati Uniti la regata cambiò nome e per 132 anni nessuno riuscì mai a strappare la coppa agli americani. Passarono ben 21 anni prima che un inglese sfidasse gli americani che avevano già imposto la prima regola “antisportiva”: la barca doveva arrivare negli Stati Uniti traversando l’Atlantico a vela. Doveva quindi essere una barca poco leggera, molto resistente e quindi anche poco veloce… Era il 1870 quando James Ashbury, un ricco gentiluomo di Londra, affrontò 13 imbarcazioni a New York, a largo di Staten Island.
Ashbury protestò vivamente per la disparità ma il New York Yacht Club rispose che anche a Cowes la goletta America aveva affrontato un intera flotta inglese. Alla fine del secolo inizia la famosa “Era Lipton”. Sir Thomas Lipton era un elegante ma piccolo imprenditore, per metà scozzese e meta’ irlandese, con un grande senso degli affari. Aveva una fabbrica di tè non troppo conosciuta ma grazie alla popolarità acquisita con la Coppa America vide salire le vendite del suo prodotto negli USA. La sua ultima sfida fu anche la prima con gli eleganti “J-Class”, le più belle barche di tutta la storia della Coppa America. Negli anni ‘30 il banchiere americano Harold “Mike” Stirling Vanderbilt, rischiò di perdere la Coppa contro l’“Endevour” dell’inglese Thomas Octave Sopwith, pilota e costruttore di aerei, il primo che introdusse nel campo nautico il concetto dell’aereodinamica dei corpi. Vanderbilt fu il primo a portare a bordo una donna, sua moglie Gertrude “Gerdi” Lewis Conaway. Dopo la Seconda Guerra Mondiale venne introdotta la Classe 12 metri Stazza Internazionale, per intenderci quella di “Azzurra”. Era il 1983 e la barca italiana voluta dall’avvocato Gianni Agnelli fece diventare popolare uno degli sport più snob della storia. Gli italiani si appassionarono all’equipaggio di Cino Ricci che arrivò sorprendentemente in semifinale della Louis Vuitton Cup. Nel 1970, su proposta del barone francese Marcel Bich, quello delle penne a sfera, il New York Club accetta la partecipazioni di più sfidanti. Bich era uno sportivo entusiasta che però non conosceva perfettamente l’arte della navigazione e amava la boxe.
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Roma
è pronta Grazie anche ai suoi buoni offici nel prossimo futuro la Capitale diventerà il centro dello sport mondiale. Intanto i Campionati italiani di nuoto si terranno nel nuovissimo impianto dell'Aquaniene – The Sport Club... Colloquio con il Presidentissimo Giovanni Malagò di Matteo Cirelli
e la Fiba il prossimo 23 maggio sceglierà l'Italia come sede dei mondiali di basket 2014, con il nuoto questo luglio e con la pallavolo nel 2011 diventeranno tre i grandi appuntamenti che ci vedranno protagonisti. E in un modo o nell'altro, c'è sempre il suo zampino. Ero presente all'incontro con la delegazione della Fiba che sta vagliando la nostra candidatura per i Mondiali di basket. Sono stato felice di incrociarmi con gli amici della pallacanestro, che è uno sport che mi vede in prima linea come vicepresidente della Virtus. In quell'occasione poi Massimo Cilli, responsabile del comitato promotore, ha ricordato di quando, in tempi non sospetti, lanciai il progetto della pallacanestro. Stanno facendo bene, e anche il governo si sta mobilitando in modo concreto. Sarebbe un altro grande successo per la città e la nazione intera. Speriamo che possa avverarsi il motto del “non c'è due senza tre”. Ricordo però che quest'anno ci saranno anche altre manifestazioni, prima fra tutte i Mondiali di baseball, che meritano molta attenzione.
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Da Presidente del Comitato Organizzativo cosa si aspetta dai Mondiali di nuoto? In linea con il mio modo di essere e con le mie responsabilità, spero che vengano rispettate le aspettative. C'è una grande attesa. Sono tre anni e mezzo che stiamo lavorando molto per promuovere e comunicare in modo integrato l'evento. In più abbiamo l'onore e l'onere di aprire questo entusiasmante ciclo di grandi appuntamenti per Roma. Se partiamo bene possiamo dare un abbrivio alle altre manifestazioni. In Italia le cose si possono fare egregiamente. Abbiamo cultura, storia, tradizione, know how, atmosfera cibo e qualità della vita. Gli atleti e gli organi di informazione poi sono sempre molto contenti di lavorare in questa splendida cornice che è Roma. E da Presidente del Canottieri Aniene? Dagli anni '60 il club bialloblu è sempre stato leader nel nuoto. Abbiamo creato un polo d'eccellenza, con una squadra fortissima che continua a vincere e con una serie di infrastrutture apprezzate da tutti. Il nuoto è diventato fondamentale nel panorama sportivo nazionale, grazie sia al grande lavoro fatto in questi anni dalla Federazione, sia ai tanti campioni di fama mondiale che sono la migliore propaganda per questa disciplina. Noi possiamo vantare una rosa molto forte, di cui Federica Pellegrini e Valerio Cleri sono solo due fra i tanti big che vestono i colori gialloblu, ma non dimentichiamo altri campioni come la Filippi e Magnini, che sono dei veri fenomeni. Mi piace ricordare però che nella capitale il Canottieri Aniene è l'unica società che ha vinto il titolo italiano nel 2008 in uno sport di dimensioni popolari. È vero che ogni tanto gli amici dell'hockey ci danno una mano, ma per noi essere Campioni Italiani è motivo di grande orgoglio, e prossimamente ci batteremo con determinazione per confermare il nostro titolo. Il 25 aprile a Roma si svolgeranno i Campionati italiani di nuoto. Sede dell'evento, il nuovo impianto dell'Aquaniene – The Sport Club, che sarà al battesimo assoluto. È pronto per fare gli onori di casa? È motivo di grande soddisfazione per me poter tener al battesimo in un'occasione così importante come i Cam-
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“...Mi piace ricordare che nella capitale il Canottieri Aniene è l'unica società che ha vinto il titolo italiano nel 2008 in uno sport di dimensioni popolari.”
Nella foto in alto Giovanni Malagò è con Federica Pellegrini, in basso con Josefa Idem
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pionati Italiani la nostra nuova piscina, l'Aquaniene – The Sport Club. Abbiamo voluto mettere nel sottobrand l'articolo inglese “the”, che vuole rappresentare un rafforzativo, un simbolo di particolarità e di unicità, ideali che, in effetti, sono anche i punti di forza della vostra rivista “Sport Club”. Il progetto della piscina è stato condiviso da tutto il corpo sociale del Club, che ringrazio molto per la fiducia e il supporto dato. Realizzare l'impianto in 16 mesi è stata un'impresa incredibile, ma non potevamo non dare il buon esempio. Infatti entro il 30 maggio le società che hanno fatto domanda di entrare nel quadro esigenziale dei Mondiali di nuoto devono presentare gli impianti. Volevamo essere i primi a tagliare il traguardo e ci siamo riusciti. Per me l'Aquaniene -
The Sport Club è il più bell'impianto nel suo genere in Italia. Avrà una serie di servizi, che integreranno l'offerta base relativa alla struttura delle piscine. Oltre al nuoto infatti, gli utenti potranno svolgere attività di fitness, aerobica, yoga ecc. Sono stati creati anche un'area pensata per i più piccoli, la ludoteca AquaKids, un Proshop per le varie esigenze tecniche, il punto di ristoro aperto tutto il giorno Aquacafe, oltre alla foresteria, che accoglierà gli atleti impegnati nelle varie gare. Ci tengo a sottolineare che l'impianto è pubblico, gestito dal Canottieri Aniene in cooperazione con il secondo municipio, come ricordo che la filosofia che sta dietro all'Aquaniene è quella del no profit. La piscina è stata costruita per lo sport e in nome dello sport.
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Lei vive lo sport a livelli altissimi. Ma cosa vuol dire fare sport in una città con mille contraddizioni come Roma? È una tematica che conosco bene. L'Aquaniene – The Sport Club è stato costruito in tempi record, ma sappiamo quali sono i complessi meccanismi burocratici, che rischiano di intoppare le grandi opere, come gli stadi di Roma e Lazio, così come il campetto di quartiere. In tempi recenti però questo argomento è stato affrontato concretamente e positivamente dall'On.Rocco Crimi, che ha delega allo sport. C'è una nuova filosofia progettuale, atta a facilitare e sbloccare proprio quelle lentezze burocratiche. Nello sport, molto più che in altri campi imprenditoriali, ciò che muove le cose è la passione. Avere intoppi ad ogni angolo può diventare una scusa per non fare. E a Roma come in tutta Italia, di interventi da fare ce ne sono tanti. Non riesco a credere che i nostri impianti più grandi risalgono alle Olimpiadi del 1960, e paradossalmente la situazione di Roma è molto più felice di tante altre città italiane. Mi sembra però che ci sia una nuova aria, e mi sento fiducioso.
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Il cucciolo di Roma Andrea Chiarabini, nato a Roma il 12 marzo del 1995, è un atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Oro Roma, giovane esordiente della Nazionale Italiana che ha preso parte i primi di aprile agli Europei di Tuffi a Torino e parteciperà il prossimo luglio ai Mondiali di Nuoto a Roma. di Enrico Morucci_foto Deepbluemedia by Giorgio Scala
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Roma, la città in cui è nato, il Foro Italico, la piscina che lo ha visto crescere come bambino prima ancora che come atleta. Andrea ha iniziato a fare i tuffi a 5 anni e in questa stagione, primo anno utile per lui per poter gareggiare a livello assoluto internazionale, si è conquistato un posto nella squadra italiana: appena compiuti 14 anni, prima ancora di disputare gli Europei Giovanili (il prossimo giugno a Budapest) ha partecipato agli Europei di Tuffi a Torino, quelli “dei grandi”, della Cagnotto con tre storici ori e delle otto medaglie conquistate dai nostri portacolori, record continentale per la nostra squadra. Ai prossimi Mondiali di Nuoto gareggerà sicuramente nella gara dei tuffi sincronizzati dalla piattaforma il 24 luglio, al fianco del Carabiniere Francesco Dell’Uomo, e poi si deciderà per la gara individuale, sempre dalla piattaforma (10m), in programma per il 20 luglio. Prima di quest’anno il giovane Chiarabini non poteva gareggiare dai 10 metri, ma solo da 5 e 7,5 metri, ha dovuto quindi finalizzare tutta la preparazione di anni in pochi mesi, riuscendo ad ottenere risultati stupefacenti, dimostrando di avere carattere e molta determinazione, quelli che differenziano un Grande Atleta, molto più dei dati anagrafici. Sarà il più giovane atleta della squadra ospi-
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tante dei 13th FINA World Championships di Roma09, per questo CUCCIOLO, il Cucciolo di Roma09. Parliamo direttamente con lui, che il giorno dopo la fine delle gare di Torino, invece di riposarsi è andato a Trieste, per un raduno con la Nazionale giovanile. Chi lo conosce sa che lui è un ragazzo che ama divertirsi, ridere e stare in compagnia, appassionato di videogiochi e piccolo genio dei computer (non si separa mai dall’iphon ricevuto in regalo per il suo ultimo compleanno). Il suo allenatore Fabrizio De Angelis, assistente capo della Polizia di Stato, anche lui romano e romanista, pensa che: “Andrea ora debba solo stare tranquillo, restare con “i piedi per terra” (mica facile con tutti quei salti mortali n.d.r.), per questo allenarsi con i suoi coetanei è importante per lui, per continuare a crescere nel modo corretto e lavorare serenamente in vista dei prossimi importanti appuntamenti”. Ciao Andrea, che emozioni hai provato a gareggiare con i “grandi”? A fare parte di una squadra che ha conquistato il record di medaglie a livello europeo? Quando stavo da dieci non ero tanto emozionato, forse perché ero concentrato. Vedendo i
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compagni sul podio pensavo alla voglia che avevo di fare una bella figura anch’io, il podio ancora lo vedo impossibile, ma mi è piaciuto ascoltare tante volte l’inno d’Italia. Cosa è stato diverso dalle gare giovanili che avevi disputato fino all’anno scorso? Incredibile vedere tutto quel pubblico che impazziva sentendo il tuo nome, ti tremavano un po’ le gambe? Un po’ tremavano, non pensavo che ci sarebbe stata tanta gente, davvero un tifo bellissimo. La cosa più bella era trovare lo sguardo di mamma e papà, che con mio fratello Lorenzo, mi seguono sempre nelle gare quando possono.
che si fa un tuffo si ha sempre paura, ma basta fare il primo, alla “come viene”, poi dal secondo in poi più ne fai e più la paura diminuisce. Quindi solo facendo tanti tuffi non si ha più paura, prima da tre, poi da cinque e da sette e ora da dieci.
Sei arrivato ai tuffi per caso, tuffandoti al mare dalle spalle di tuo padre, quindi i tuffi ti vengono naturali? Cosa rappresenta per te un tuffo? Non so spiegarlo, è come se certe cose mi venissero da sole. Io mi diverto a saltare e poi in piscina sto con gli amici.
Quanto sarà importante per te gareggiare nella tua città? Che rapporto hai con la tua città? Chi vorresti che venga a vederti? Sono a Trieste e sono stato a Torino, qui e a Bolzano ci sono delle piscine bellissime, ma non cambierei Roma con nessuna altra città. Mi piace girare in bicicletta per le strade di Roma, anzi mi piaceva, perché mi hanno rubato la bici sotto casa quest’estate, ancora sono dispiaciuto. Certo che sarà un vantaggio gareggiare nella mia piscina, anche perché così potranno venire a vedermi i miei nonni e la mia sorellina Sofia (2 anni), che mi accompagnano sempre agli allenamenti e mi aspettano per ore. Devo vedere se trovo abbastanza biglietti!
Chi ti guarda si chiede come così piccolo riesci a controllare il tuo corpo in tutte quelle evoluzioni da quell’altezza. Come hai imparato a gestire la paura, se ne hai? Non è difficile come sembra, la prima volta
Una fortuna poter competere sulle piattaforme che ti hanno visto crescere, se potessero parlare cosa direbbero di te? Direi che il Foro Italico è come la mia seconda casa: tutti i pomeriggi faccio almeno
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tre ore di allenamenti, poi d’estate passo le mie giornate in piscina, dalla mattina alla sera. Quando si arriva ad agosto che finiscono le gare, quasi non ho voglia di andare in vacanza. Sappiamo che non ami il calcio e che quindi non sei tifoso, per quale sportivo provi ammirazione? Il pilota Alessandro Zanardi, mi ha colpito molto che nonostante abbia fatto un incidente terribile in cui ha perso le gambe, continua a gareggiare con le protesi, sicuramente perché gli piace talmente tanto quello che fa che non vuole smettere. Un’ultima domanda: al tuo compagno nei tuffi syncro, il carabiniere Francesco Dell’Uomo, cosa invidi di più, la bravura nei tuffi o la bellezza della sua fidanzata (Tania Cagnotto n.d.r.)? La bravura nei tuffi! Dice sorridendo imbarazzato. Un divertimento quindi per lui tuffarsi, un appuntamento quello dei Mondiali a Roma, che sembra fatto apposta per lui: il Cucciolo crescerà e diventerà uomo, o forse un lupo… viste le origini!
Dal 517 luglio al 2 agosto discipline sportive
nuoto
nuoto in acque libere
tuffi
pallanuoto
nuoto sincronizzato
17 giorni di competizioni
193 nazioni
2.500 atleti 1.500 tecnici e delegati 1.500 giornalisti
2.000 volontari
cittĂ eterna
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Focus
del prof. Daniele Popolizio Resp.le "Progetto Europeo sullo Sport", Direttore Generale CENPIS
La testa
nei numeri 1 uesta volta ci ritroviamo in occasione di uno degli eventi sportivi più importanti del panorama italiano: gli Internazionali di Tennis di Roma, uno dei più importanti al Mondo. È dunque una splendida occasione per parlare di un altro aspetto psicologico fondamentale nell’atleta di alto livello: la capacità di autocontrollo e di gestione dello stress emotivo di gara. Un po’ come un’auto di Formula 1, l’atleta è ananlizzabile secondo vari “segmenti”: il “carburante” consiste nella motivazione alla riuscita, nella “spinta” interna che un atleta ha e mette in atto per raggiungere la meta stabilita e qui la differenza la fa sicuramente il “serbatoio” che si ha a disposizione; il complesso “aerodinamica-telaiomeccanica” rappresenta invece la struttura atletico-cognitiva, la consistenza reale che possiamo osservare e che contraddistingue le caratteristiche di insieme che vengono messe in campo, che tipo di atleta abbiamo davanti; il “propulsore” è a tutti gli effetti lo spessore, il peso specifico dell’atleta che valu-
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tiamo, rappresenta in pratica la capacità di generare potenza agonistica da esprimere poi in performance; “l’assetto”, la messa a punto dell’auto è paritetica allo stato di forma, alla preparazione globale (tecnico-tattica; atletica; mentale) che si è riusciti a raggiungere e che si presuppone siano lo stato psico-fisico ideale per quello specifico momento della stagione di quel preciso atleta; la “scuderia” è tutto il sistema gestionale e di preparazione che un atleta costruisce attorno a sé, con il quale si relaziona per ottimizzare la programmazione stagionale e di carriera e per garantirsi i mezzi necesari a competere ai massimi livelli. Bene, tutto ciò premesso mi preme soffermare l’attenzione su un ultimo “dettaglio” di questa complesso sistema: “il pilota”, la mente che guida la nostra auto! Tutta la dotazione tecnico-atletica, la competenza tattica, lo sttao di forma raggiunto e le motivazioni che sostengono il tutto…sono oggi assolutamente insufficienti se la testa dell’atleta non è preparata a fronteggiare lo stress di gara, modulando le risposte di tutto il complesso ap-
parato che deve pilotare! E la testa deve fare i conti non solo con la condizione extra-sportiva (vita privata, eventi esterni…) ma anche con il principale nemico di ogni sportivo, l’ostacolo vero di fronte ad ogni possibilità di impresa, di riuscita: la gestione delle emozioni; la comprensione e la modulazione di questa unica “energia” che sta alla base di ogni performance speciale. È fondamentale allora supportare il nostro pilota con degli strumenti di “gestione elettronica” del potenziale a disposizione, un complesso di metodiche e tecniche che possano permettere una risposta efficace al cambiamento dello scenario di gara. Che praticamente “in tempo reale” permettano una risposta psicologica assolutamente adeguata e potente finalizzata all’incremento della propria performance. È qui che subentra l’importanza della storia sportiva e personale dell’atleta, un fattore che può rivelarsi spesso decisivo perché condizionante rispetto alla possibilità di esprimere tutto il proprio potenziale agonistico. Padroneggiare la pro-
pria “mente” è la condizione oggi per raggiungere risultati altrimenti impensabili, per i quali il solo talento non basta. Prendiamo ad esempio allora due campioni del tennis internazionale, Roger Federer e Rafael Nadal. Cosa è accaduto, come mai lo svizzero ha perso il vecchio smalto e lo scettro di indiscusso numero 1? in realtà la differenza sta nell’approccio psicologico dei due atleti. Lo spagnolo ha battuto molte volte lo svizzero negli scontri diretti, cosa che ha fatto perdere “consistenza” a Federer di fronte ad un avversario che percepisce sempre più “grande” ai suoi occhi. Nadal è la dimostrazione vivente che oggi la “forza psicologica” di un atleta rappresenta l’arma in più della potenza agonistica. Ogni gara sportiva è in realtà sì anche un confronto fra talento e preparazione svolta, è anche e soprattutto una lotta fra due o più menti che cercano la supremazia. E i fattori emotivi sono alla base di questi fenomeni umani. Padroneggiarli significa poter vincere sempre. O per lo meno avere la possibilità di farlo.
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Flavia, Roma mon amo Il Foro Italico si stringe intorno alla Pennetta, protagonista di un grande 2008: il pubblico vuole incoronare la sua “regina�. La ventisettenne brindisina agli Internazionali vanta i quarti di finale nel 2006. di Tiziana Tricarico_Foto di Antonio Costantini
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La storia di un amore tormentato, quella tra Flavia ed il Foro Italico. Lei, Flavia Pennetta da Brindisi, è la più forte tennista italiana del momento, vicinissima ad abbattere la “grande muraglia” che la separa dalle top-ten. “Lui” è la storica “casa” degli Internazionali BNL d’Italia, il torneo che ogni giocatore italiano vorrebbe vincere.
amour I
l miglior risultato sulla terra romana per la Pennetta sono i quarti di finale raggiunti nel 2006, quando sconfisse, nell’ordine, l’ucraina Kateryna Bondarenko, la colombiana Catalina Castano e la spagnola Anabel Medina Garrigues prima di arrendersi alla svizzera Martina Hingis che poi avrebbe vinto il torneo. Nelle ultime due edizioni un mezzo disastro: nel 2007 venne fermata all’esordio
da Tathiana Garbin: lo scorso anno dopo aver faticato non poco contro la lucky loser ucraina Olga Savchuk è stata eliminata dalla serba Jelena Jankovic, lanciata verso la conquista del trofeo bis. Nonostante Roma, però, il 2008 di Flavia è stato una stagione da incorniciare. Rinnovata fiducia nei propri mezzi, e conseguente continuità di risultati impressionante, hanno portato la campionessa brindisina - che si allena in Spagna (ha una ca-
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“Ho lavorato tanto per affrontare questo 2009 nel miglior modo possibile ed in perfetta forma. Ovviamente l’obiettivo è quello di confermare tutto quello che di buono ho fatto nel 2008 sa a Barcellona), dove è “emigrata” nel 2004, con Gabriel Urpi - molto vicina all’elite assoluta del tennis mondiale. Due titoli nei tornei individuali – il totale in carriera sale a 6 – conquistati in terra sudamericana, a Vina del Mar e ad Acapulco. Ma anche due finali importanti: a Los Angeles, fermata dalla Safina, ed a Zurigo, sconfitta da Venus Williams. Due anche le semifinali, Hobart e Palermo, ma anche ben quattro piazzamenti nei quar-
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ti per Flavia, ai quali si deve aggiungere quello prestigiosissimo agli Us Open. Tra tanti acuti la delusione romana, seconda solo alla sconfitta all’esordio nel torneo Olimpico di Pechino e soprattutto alla ghiotta occasione sprecata a Parigi quando Flavia si è arresa al quarto turno del Roland Garros alla spagnola Suarez Navarro. Tante le “vittime” illustri: la numero uno del mondo Jelena Jankovic a Zurigo, Venus Williams sia al Roland
Garros che a Mosca (“Adesso se mi incontra si ferma a parlare!”), Nadia Petrova agli Us Open ed a Zurigo. Dopo un 2008 vissuto da protagonista, la stagione in corso non poteva non aprirsi con le luci della ribalta puntate sull’affascinante tennista pugliese, che lo scorso 9 febbraio ha fatto segnare il record nel ranking mondiale, numero 11, eguagliando il primato già raggiunto in passato da Silvia Farina e Francesca Schiavone. “Ho lavorato tanto per affrontare questo 2009 nel miglior modo possibile ed in perfetta forma – ha detto Flavia ad inizio anno -. Ovviamente l’obiettivo è quello di confermare tutto quello che di buono ho fatto nel 2008 ma è innegabile che ci sono sia la voglia che la determinazione a migliorare ed a salire sempre più in alto. Riesco ad essere più continua - spiega – e questo succede già da un bel po’ di mesi. Non gioco a sprazzi, magari un punto bene e due male. Le vittorie servono ad acquistare fiducia. Ora so di potermela giocare sempre, con qualunque avversaria, anche con le più forti: il segreto è resistere dall’inizio dello scambio e farle innervosire…”. Il servizio (soprattutto la seconda palla), insieme al diritto, è uno dei colpi che nelle ultime due stagioni Flavia ha migliorato di più: “Su questo colpo abbiamo lavorato molto: non è ancora come io e il mio coach vorremmo ma va molto meglio”. E poi i benefici di una parolina magica, concentrazione: “Prima mi arrabbiavo e sparivo dal campo - ammette Flavia -: ora mi arrabbio lo stesso, ma regalo due quindici e mi riprendo”. Fin qui il 2009, best ranking a parte, è forse stato un po’ al di sotto delle aspettative: terzo turno agli Australian Open (fermata dalla Medina Garrigues), quarto turno ad Indian Wells (battuta dalla Ivanovic) e terzo a Miami (sconfitta dalla Mauresmo). Due gli acuti di questi primi mesi: la vittoria in Fed Cup a febbraio contro Amelie Mauresmo (poi bissata, a risultato acquisito, superando anche Alize Cornet) recuperando per i capelli un match ormai perso, e la finale raggiunta nello stesso mese ad Acapulco (la sesta in terra messicana dove ha trionfato due volte, nel 2005 e nel 2008), battuta da Venus Williams che contro la Pennetta aveva perso tre sfide di fila. Ed ora c’è di nuovo Roma con il Foro Italico, pronto a riabbracciare la sua bella.
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Club news
Prof. Marco Maiotti Primario U.O.C. Medicina e Traumatologia dello Sport Osp. San Giovanni Addolorata Roma Docente Medicina dello Sport Università di Roma Tor Vergata
La spalla dolorosa del tennista In occasione degli Internazionali di tennis, che si svolgeranno a Roma prossimamente, il Prof Maiotti ci illustra una delle patologie più comuni che affliggono i tennisti. rof. Maiotti, come mai molti atleti soffrono di “periartrite di spalla”? Intanto il termine periartrite è improprio. Infatti la sintomatologia dolorosa è legata ad uno squilibrio meccanico e non ad una infezione o ad una infiammazione. La spalla è l’articolazione del corpo umano dotata della maggiore ampiezza di movimento e questa peculiare condizione (che rappresenta una delle basi dell’evoluzione della specie umana) è stata pagata dalla na-
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tura al prezzo di una stabilità più delicata e vulnerabile. La pratica di attività sportive che coinvolgono in modo intenso e ripetitivo questo delicato meccanismo può portare a squilibri biomeccanici od a danni anatomici strutturali che si associano a sintomi dolorosi e perdita dell’efficienza atletica. Ma come mai proprio nei praticanti di sport con gesti atletici con il braccio al di sopra della testa? I colpi “alti” dello smash e del servizio determinano sollecitazioni
meccaniche estreme che possono generare danni anatomici a livello delle strutture articolari. Non tutti sanno che nel servizio del tennis, ad esempio il braccio raggiunge velocità angolari di rotazione di svariate migliaia di gradi al secondo!! Nel servizio in particolare dove il gesto atletico può essere suddiviso in 4 fasi: preparazione, caricamento, accelerazione e decelerazione dell’arto superiore, i tendini della cuffia dei ruotatori nell’ultima fase (decelerazione), possono essere sottoposti a distrazione.
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Quali sono le conseguenze sulla spalla? La spalla, da articolazione molto mobile, può scivolare in quadri clinici sintomatici a fronte di danni strutturali anche minimi e difficilmente evidenziabili. A volte può risultare molto complessa anche l’identificazione della causa di dolore in un giovane tennista che non riferisca traumi evidenti. Ma allora in questi casi cosa fare? Un’ accurata valutazione da parte di un professionista realmente esperto è fondamentale per valutare tutti gli aspetti del problema. Per esempio è molto frequente che la disfunzione articolare possa essere conseguenza di vizi di postura e di cinetica della scapola che portano all’effetto finale di una significativa perdita di potenza e precisione del colpo associata a dolore anche significativo. L’azio-
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ne terapeutica della fisioterapia è il trattamento di prima scelta e con l’aiuto di mezzi diagnostici, come l’ecografia, la radiografia e risonanza magnetica, è possibile formulare una diagnosi esatta e quindi prescrivere una fisioterapia mirata, con protocolli personalizzati, studiati e sviluppati da esperti dedicati all’argomento.
Prof. Maiotti, che cos’è l’artroscopia? L’artroscopia è una metodica mini invasiva che consente di eseguire l’intervento chirurgico in anestesia loco regionale e non generale, al massi-
mo con un giorno di ricovero e che consiste nell’eseguire l’intervento mediante l’inserimento di una sonda luminosa collegata ad un telecamera e di strumenti chirurgici dello spessore di 2-3 mm.
IL MEDICO RISPONDE Scrivete a: info@topphysio.it
Ma se tutto ciò non basta a risolvere il quadro? Se il dolore e l’impotenza funzionale sportiva non si risolvono a dispetto del programma riabilitativo e della correzione del gesto tecnico, può essere necessario il ricorso alla chirurgia. L’artroscopia è lo strumento ideale per identificare le lesioni tipiche della spalla del tennista, che a volte possono essere sottostimate anche dalla risonanza magnetica e nello stesso tempo consente di trattarle.
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Rugby
Il 29 e 30 maggio il Flaminio, lontani gli echi dell'ultimo Sei Nazioni, un successo di pubblico, con quasi centomila spettatori "spalmati" sulle tre partite interne degli Azzurri, tornerà per un week-end ombelico del mondo rugbistico nostrano.
Stadio Flaminio, casa del Rugby italiano di Andrea Cimbrico, Media Manager, Federazione Italiana Rugby_Foto di Luca d’Ambrosio
edicare questo spazio mensile alle realtà del rugby abruzzese, colpite come tutta la comunità dal terremoto del 6 aprile scorso, sarebbe stata la scelta più logica. Avremmo potuto parlare dei campi da gioco occupati dalle tendopoli, di Dario Pallotta che i media cercano di far diventare un eroe mentre lui, ai microfoni, racconta che ha solo fatto cose molto normali, di Lorenzo Sebastiani che un anno fa di questi tempi si preparava a giocare i Mondiali Under 20 ed oggi non c'è più. Abbiamo deciso che per ricordare tutto questo potevano bastare queste poche righe e che è meglio lavorare a riflettori spenti, nel periodo che verrà e che servirà a ricostruire. Intanto, la stagione va avanti e lo sanno bene proprio a L'Aquila, ancora in corsa per la promozione in Super 10 dopo aver già disputato la finale l'anno passato al Flaminio, contro la Rugby Roma.Migliorare quel risultato, conquistare la promozione, renderebbe il club neroverde un meraviglioso simbolo di rinascita di tutta una popolazione. L'occasione giusta sarà il 29 e il 30 maggio al Flaminio. Da quest'anno, infatti, la Federazione ha inaugurato un nuovo corso per l'organizzazione delle finali nazionali, non più distribuite
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sul territorio ma concentrate in due giorni in quella che è ormai la casa del rugby italiano: venerdì 29 maggio il Flaminio sarà dapprima palcoscenico di lusso per la finale del Campionato Under 19 e, a seguire, vedrà la disputa della finale di Serie A femminile. Se, ad un mese e mezzo dall'appuntamento, è difficile fare pronostici a livello di Under 19, è facile immaginare per il massimo campionato "in rosa" l'ennesima riproposizione del match che ha assegnato gli ultimi cinque scudetti femminile: da una parte la Red Panthers Benetton Treviso, imbattuta da quasi due anni e campionesse in carica, dall'altro il Sitam Riviera del Brenta, sempre pronto ad impensierire le trevigiane. Ma, con le semifinali ancora da disputare mentre scriviamo, tra le possibile candidate ad un posto in campo al Flaminio impossibile dimenticare il Maire Tecnimont Monza, autore di una stagione brillante, e la Red&Blu Roma che, se riuscirà ad evitare l'ostacolo Treviso sulla strada che porta alla finalissima, potrà giocarsi le proprie carte sino in fondo giocando in territorio amico. Sabato 30 maggio si entrerà nel vivo del weekend con le finali della Serie A e del Super 10, che assegneranno da un lato la promozione nella massima serie, dall'altro il titolo assoluto di Campione d'Italia.
In Serie A i pronostici, classifiche dei due gironi alla mano, vedono nei Consiag I Cavalieri Prato la principale indiziata per il grande salto. Nel loro stesso girone, il secondo posto ed il biglietto per i play-off dovrebbero andare alla Mantovani Lazio, autentica sorpresa di stagione, giocando forse il miglior rugby della categoria, affidandosi ad alcuni giovani italiani di sicuro avvenire. Il terzo ed ultimo posto del Girone 1 valido per i play-off, nonostante manchi ancora il conforto dell'aritmetica, dovrebbe andare all'Aquila Rugby. L'unico posto disponibile per il Girone 2 sembra invece, ormai, saldamente nelle mani del Vibu Noceto, con undici punti sul Rugby Banco di Brescia a tre giornate dal termine. Giochi ancora apertissimi, e non può essere che un bene per lo spettacolo, in un Groupama Super 10 che ci ha abituato a dei finali al cardiopalmo. Cinque le squadre pienamente in corsa per uno dei quattro posti di semifinale, tutte raccolte, mentre scriviamo, in appena sei punti: Overmach Cariparma, Benetton Treviso, MPS Viadana, i campioni in carica del Cammi Calvisano ed un sorprendente Femi CZ Rovigo. Una due-giorni di grande rugby, un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati che, anche sul finire di maggio, vogliono tornare a respirare l'atsmosfera del Sei Nazioni.
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Rugby
Dopo il 6 Nazioni arriva il Roma Seven allo Stadio dell’ Acqua Acetosa! Tutto è pronto per la Speciale Edizione! Le squadre più forti del mondo stanno per giungere al Roma Seven 2009. Siamo alla ottava edizione. La consacrazione a livello internazionale è palpabile: 16 squadre da 5 continenti, 3 giorni di Grande Rugby 352 giocatori, 45 partite di alto livello, l’eccellente cornice della città di Roma, il Villaggio Ospitalità, il Roma Seven Party, la Cena di Gala. Questo è il “Roma Seven”! di Alessandro Morucci
opo gli Internazionali di Tennis e Piazza di Siena il “Roma Seven” è sicuramente l’evento che chiude la stagione tra lo Sport e la Mondanità. Allo Stadio dell’Acqua Acetosa è prevista una tribuna coperta di circa 600 mq dove verrà allestito il Villaggio Ospitalità che renderà unica ed inimitabile la location. Un evento imperdibile per chi ama il Rugby. In questa occasione a dare spettacolo è soprtattutto il rugby internazionale, dove si possono ammirare compagini come la Francia, l’Arabian Gulf, i padroni di casa dei Seven Kings of Rome ed i Superclub provenienti da Fiji, Sudafrica, Nuova Zelanda, Argentina Regno Unito e i fantastici Samurai. I love Roma Seven.
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Sport Eventi
La Race for the Cure compie 10 anni Il 17 Maggio a Roma la 10ª edizione della corsa per la lotta ai tumori del seno di Andrea Tranquilli
o scorso anno, nonostante la pioggia, i partecipanti furono oltre 37.000, ma per la decima edizione romana del prossimo 17 maggio si punta decisamente oltre quota 40.000. Sarà questo il modo migliore per festeggiare l’importante traguardo che la “Race for the Cure”, mini maratona di 5km di raccolta fondi e di solidarietà con le donne operate di tumore del seno, raggiungerà nel 2009 in Italia, dopo oltre 25 anni di successi negli Stati Uniti. L’evento, che si svolge da due anni anche a Bari e Bologna, si rivolge a uomini e donne, adulti e bambini, sportivi o sedentari, senza alcuna limitazione. Organizzata dalla Susan G. Komen Italia onlus sotto l’Alto Patronato della Presidenza
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della Repubblica e con il patrocinio del Comune di Roma, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del CONI, della FIDAL, del Policlinico Gemelli di Roma, del Ministero della Salute e del Municipio Roma I – Centro Storico, la manifestazione prenderà il via, come di consueto, dalle Terme di Caracalla alla presenza di tante personalità e ospiti d’onore. Tra loro, il volto ormai storico della Race for the Cure, Maria Grazia Cucinotta, che affianca la Komen Italia fin dai primissimi anni nell’azione di contrasto a questa malattia, principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni di età. Prezioso, come sempre, il contributo generosamente offerto delle tante aziende che sostengono l’evento. Dagli sponsor nazionali Johnson & Johnson e Samsung, agli spon-
sor locali Beauty Point, Fendi, Gioco del Lotto, Star Dust, Sedit e Banca del Fucino. New Balance sarà lo sponsor tecnico, American Airlines il vettore ufficiale, mentre Lete offrirà i rifornimenti d’acqua per i partecipanti. Vere protagoniste della Race saranno, come sempre, le “Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. La loro energia e la loro determinazione sono il motore propulsivo di un cambiamento culturale in positivo nei confronti delle malattie tumorali, che è in atto da alcuni anni e che deve continuare per incoraggiare fortemente chi vive questa esperienza a farlo in modo più aperto e sereno. Anche quest’anno Neutrogena orga-
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nizzerà per loro un’accoglienza davvero speciale e uno speciale stand dove poter familiarizzare e stringere amicizia con le altre donne. Alla Race for the Cure si affiancheranno anche altri eventi speciali che verteranno sull’importanza della diagnosi precoce per la tutela della salute della donna. Tra questi, tornerà il “Villaggio della Prevenzione”, sabato 16 Maggio, che nelle precedenti edizioni ha permesso di offrire gratuitamente visite senologiche, ecografie e mammografie a più di 3500 donne. Un altro degli eventi che avvicineranno il pubblico alla Race for the Cure sarà quello degli Internazionali BNL d’Italia di Tennis, in programma al Foro Italico dal 25 Aprile al 10 Maggio. In questa suggestiva ed esclusiva cornice, il CONI e la Federtennis hanno riservato anche per questa edizione alla Komen Italia un apposito stand che ospiterà eventi di promozione della prevenzione e di educazione alla salute con il coinvolgimento degli spettatori e dei tennisti più importanti che parteciperanno al torneo. La Race for the Cure sarà quindi un evento davvero particolare, che parte da lontano, che coinvolge tutti e dove si fondono perfettamente sport, divertimento, emozioni ed im-
pegno sociale. Domenica 17 Maggio alle Terme di Caracalla, insieme agli atleti professionisti ed ai corridori della “domenica” ci sarà chi vuole passeggiare, chi si diverte ascoltando musica dal vivo o visitando gli stand degli sponsor e chi aspetterà l’arrivo dei propri amici al Villaggio. Ma la Race è anche per i
bambini, che possono correre nella speciale categoria o giocare in un’attrezzatissima area divertimenti. Ci saranno, inoltre, tantissimi premi per tutti (anche ad estrazione), offerti dagli sponsor dell’evento. info: www.raceforthecure.it Komen: Italia 06 3540551
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Fiamme Gialle
L'Italia chiude la manifestazione, che si è svolta alla piscina Monumentale di Torino, con tre ori, due argenti e due bronzi. Un bilancio migliore di quello messo insieme a Madrid, nel 2004, che fino ad ora era stato l'Europeo più ricco per i colori azzurri con sei medaglie.
Europei di Torino, tre medaglie d’oro per Tania Cagnotto Di Carmelo Pulvirenti
rionfo agli Europei di tuffi, per la prima volta separati dal nuoto, sincronizzato e fondo e da molti considerati una scommessa azzardata, sia per numero di spettatori (10 mila in totale) che per le medaglie vinte dall’Italia. Un Europeo che rimarrà alla storia per essere il più ricco di medaglie per l’Italia (3 ori, 2 argenti e 2 bronzi), con la prima tripletta d’oro al femminile. Una tripletta ottenuta dalla gialloverde Tania Cagnotto, incontrastata regina ai campionati, che ha vinto l’oro nel trampolino da 1 metro e da 3 metri e, in coppia con Francesca Dallapé, ha vinto anche nel sincro da 3 metri (un risultato ottenuto nella storia dei tuffi solo al russo Dmitrij Sautin protagonisti di 3 ori in un solo Europeo ad Helsinki nel 2000). Un successo che Tania condivide con il papà Giorgio Cagnotto - 61enne torinese ex campione di tuffi (10 podi internazionali fra cui 4 olimpici) e commissario tecnico di questa Italia mai così forte. Grazie a Tania, ed ai compagni di squadra tra cui il Finanziere Maria Marconi, la nazionale azzurra ha vinto 7 medaglie: l’argento di Christopher Sacchin nel trampolino di 1 metro; il bronzo di Michele Benedetti nel trampolino di 3 metri; il bronzo di Nicola e Tommaso Marconi nel sincro trampolino; l’oro e argento di Tania Cagnotto e Maria Marconi nel trampolino 1 metro; l’oro di Tania Cagnotto nel trampolino 3 metri e l’oro di Cagnotto-Dellapé nel sincro trampoli-
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no. 3 ori in tre gare per Tania Cagnotto che si gode il momento e dice: “Contro le tedesche è stata molto dura ma è bello giocare in casa. Mi sono emozionata molto di più nel sincro perché si condivide il successo con un'altra persona e poi gareggiare in due è
più bello”. Archiviati i fortunati Europei Tania già pensa a Roma dove sono previsti sono i Mondiali e la Cagnotto non vuole mancare neanche questo appuntamento iridato ed ha ancora un po’ di margine per migliorare ancora per essere al top.
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ipetere l'irripetibile? Analizzando i risultati ottenuti dagli sciatori gialloverdi nella passata stagione sembrava cosa proibitiva. Ed invece il trend continua, con i finanzieri ancora grandi protagonisti nei circuiti di Coppa del Mondo di tutte le discipline. Dal fondo allo sci alpino, dal biathlon alla combinata nordica, passando per pattinaggio pista lunga e short track, la stagione invernale ha regalato, ancora una volta, enormi soddisfazioni agli atleti del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle di Predazzo. I numeri parlano chiaro: 31 podi in gare di Coppa del Mondo con 7 vittorie, 3 medaglie ai campionati del mondo (1 argento e 2 bronzi), 1 titolo europeo allround nello short track, 4 titoli mondiali juniores. Questi sono solo alcuni fra i risultati più prestigiosi ottenuti nell'ultima stagione invernale dagli sciatori e dai pattinatori gialloverdi, i cui successi saranno celebrati a Roma, in Campidoglio - Aula Giulio Cesare -, martedì 12 maggio 2009, alle ore 11, nella tradizionale premiazione dell'attività agonistica che porterà nella capitale tutti i big dello sci gialloverde, fra cui Denise Karbon, Nadia Fanchini, Manfred e Manuela Moelgg, Daniela Merighetti, Max Blardone, Werner Heel, Christof Innerhofer, Arianna Fontana, Matteo Anesi, Marianna Longa, Cristian Zorzi, Silvia Rupil, Michela Ponza, Dorothea Wierer e Alessandro Pittin.
Lo sci fa tappa R nella Capitale
Nadia Fanchini
Manuela Moelgg
Wermer Heel
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pallacanestro
Un canestro da tre punti di Matteo Cirelli
Dopo il nuoto e la pallavolo, l'Italia potrebbe aggiudicarsi anche i Mondiali di basket del 2014. In lizza con noi ci sono le temibili Spagna e Cina, ma le speranze azzurre poggiano su solide basi. on il sopralluogo effettuato il 2 e 3 aprile a Roma si è conclusa la visita nel nostro Paese della Commissione di Valutazione della Fiba (Fédération Internationale de Basketball), impegnata nel compito di vagliare le candidature per la sede dei Campionati del Mondo di basket del 2014. Composta dal Segretario emerito della Fiba e capo della commissione Borislav Stankovic, dal direttore dell'ufficio operativo Markus Studer e dal responsabile eventi Predrag Bogosavljev, l'equipe negli ultimi mesi è stata in continuo
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movimento per valutare strutture, progetti e garanzie offerte dalle tre nazioni rimaste in gara per l'importante appuntamento cestistico. Un viaggio che ha portato i tre rappresentanti Fiba a visitare prima dell'Italia la Cina e la Spagna. Due “avversari”ostici, dotati di grandi impianti (la Cina ha dalla sua l'imponente eredità delle Olimpiadi) e di grande tradizione (la Spagna è campione del mondo in carica, oltre ad aver già ospitato e vinto i Campionati Europei del 2007). L'Italia non è però da meno. Torino, Milano e Siena sono state le tappe del tour che ha avuto la sua fi-
siologica conclusione nella Capitale e che ha trascinato i tre inviati nella passione e nella professionalità del movimento cestistico italiano, in quest'avventura costantemente supportata dalle Istituzioni, mai come in questo momento vicine allo sport venuto dall'America. In più il nostro Paese sarebbe al battesimo assoluto nell'organizzazione di un Mondiale di pallacanestro, e anche questo potrebbe essere un fattore su cui il Comitato Promotore dell'evento punta molto. Il Giro d'Italia dei rappresentanti Fiba si è concluso con la visita di Roma e dell'innovativo
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impianto che sta sorgendo nella zona di Tor Vergata dove i tre, oltre a poter ammirare la struttura, sono stati a colloquio con Santiago Calatrava, autore del progetto. Il confronto con l'architetto di fama mondiale è stato molto apprezzato da Stankovic, che ha poi dichiarato: “l'impianto una volta completato sarà meraviglioso”. Stretto dentro una rigorosa e sibillina diplomazia, il Segretario emerito della Fiba ha poi concluso il suo viaggio italiano ricordando che: “questa commissione di valutazione non ha poteri decisionali, ma deve solo compilare una relazione asettica al Bureau che il 23 maggio deciderà a chi assegnare il Mondiale. Il 33% di possibilità che avevo assegnato nei giorni scorsi a Italia, Spagna e Cina è valido ancora oggi: uno dei punti di forza della vostra candidatura è la grandissima tradizione cestistica”. Parole che, pur mantenendo quel dispettoso alone di segretezza, hanno contribuito a mantenere alte le speranze italiane. All'incontro del 2 aprile organizzato per i media nella Sala dell'Arazzo del Campidoglio oltre ai tre inviati Fiba erano presenti il Presidente Fip Dino Meneghin, il vicepresidente esecutivo del Comitato Promotore Italia 2014 Massimo Cilli e il sindaco Gianni Alemanno. Il primo cittadino di Roma, molto attento alla frenetica vita sportiva della Capitale - nel prossimo futuro sede dei Mondiali di Nuoto di luglio e di Baseball di settembre - ha mostrato un cauto ottimismo sulle nostre chance: “Il 23 maggio la Federazione internazionale deciderà la sede del Mondiale del 2014, ma credo che la candidatura dell'Italia abbia compiuto un importante passo in avanti. Sono qui per testimoniare il desiderio di Roma di esserci, da protagonista”. Anche Cilli si è detto soddisfatto del lavoro svolto finora dal Comitato Promotore, ed ha ricordato quanto in questo periodo sia stato fondamentale l'appoggio di tutte le forze politiche, dai sindaci delle città alla Presidenza del Consiglio. In conclusione le parole di Meneghin, fresco presidente Fip e fra i tifosi più appassionati di questa importante partita che sta giocando l’ Italbasket:“L’Italia non organizza un evento di basket dal 1991, quando vincemmo l’argento agli Europei proprio qui a Roma, anche per questo motivo riteniamo che le nostre possibilità siano alte anche se conosciamo perfettamente la forza economica e politica di Spagna e Cina. Noi, però, giochiamo per vincere e non lasceremo nulla di intentato, anche perché vorremmo che il nostro Mondiale coinvolgesse in maniera specifica i giovani e in generale tutto il Paese”.
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Un mese di maggio da vivere al galoppo all’Ippodromo di Roma Capannelle Grandi corse, moda, cultura e glamour saranno gli ingredienti che renderanno speciale la primavera sulla Via Appia. di Caterina Vagnozzi
utto ruota intorno alla giornata di sabato 9 maggio quando andrà in scena il Derby Italiano di galoppo. La corsa faro del calendario nazionale che laurea il miglior cavallo di tre anni e che da questa stagione è stata anticipata al sabato. La volontà è quella
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di far diventare il secondo sabato di maggio la giornata del Derby-Day, quella più attesa dagli amanti dell’ippica. La primavera è il fulcro della stagione agonistica, il momento in cui i campioni emergono per scrivere negli albi d'oro della storia i loro fantasiosi nomi. Un momento in cui anche l'ippodromo
romano consolida la sua dimensione internazionale. Il Derby, insieme alle altre “classiche”, rappresenta la massima espressione delle corse dei cavalli. Sono le prove più selettive, ricche e avvincenti di tutto il panorama ippico nazionale. Subire il fascino dello “sport dei re” e dell’at-
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mosfera che si respira a Capannelle durante queste giornate, anche per chi non è addentro al mondo dei cavalli, non è cosa inusuale. L’ippodromo, infatti, veste l’abito delle grandi occasioni mettendo al centro della scena, senza per questo interferire con la rigida liturgia delle corse, una serie di attività collaterali che si legano a doppio filo alla cultura e alla moda. Da qualche anno a questa parte, infatti, HippoGroup Roma Capannelle, la società che gestisce l’impianto, incrocia la strada dei cavalli con quella dell’arte e ha così deciso di “battezzare” l’inizio della stagione 2009 con una suggestiva cerimonia alle Scuderie del Quirinale mercoledì 15 aprile. Una serata incentrata sul tema “Il futurismo e i cavalli”, quindi fortemente connessa alla passione per le corse che muoveva nei cuori dei maggiori esponenti del movimento come Boccioni, Marinetti e Balla. Contestualmente è stata presentata anche un’anteprima del corto “Derby: sfide di purosangue” realizzato da Marco Delogu. Si tratta di un omaggio alla storia del Derby e alla nascita della “parola” derby. Il calendario della pista si è aperto con il Premio Parioli domenica 19 aprile. Corsa dall’assoluto blasone che ha visto protagonisti i "miler", gli specialisti della distanza dei 1.600 metri. Nella stessa riunione di corse si tenuto anche il Premio Carlo Chiesa per le femmine “volanti” che si sono date battaglia sui 1.200 metri della pista in erba. Il secondo appuntamento, da tenere bene a mente, è fissato al 1° maggio con il Premio Regina Elena. La corsa per le femmine di tre anni impegnate sul miglio, in quello che per loro sarà il più importante confronto generazionale. La corsa cade quest’anno nella giornata in cui tradizionalmente alle Capannelle i prati del parterre vengono presi d’assalto dai romani quale meta privilegiata per il classico pic-nic fuori porta. Grande selezione in pista e grandi abbuffate fuori, per chi ha intenzione di passare la festa dei lavoratori in modo meno convenzionale. I sapori tipicamente romani delle fave con il pecorino si fonderanno con lo spettacolo delle corse e con la presenza nei prati dell’ippodromo dei Butteri. Gli ospiti potranno assistere allo spettacolo in costume “Butteri per passione” e degustare i prodotti tipici.
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Nella marcia di avvicinamento al Derby domenica 3 ci sarà l’amabile appuntamento con il Jack Russel Day. La giornata dedicata ai piccoli cani di questa razza di terrier molto popolare nel mondo dei cavalli, organizzata in collaborazione con l’associazione ufficiale del Jack Russel Club Italiano. Oltre cento soggetti sono impegnati in giochi ed in un vero e proprio coursing con batterie e finale. Lo stesso giorno si potrà ammirare la sfilata di moda a tema con abiti realizzati dagli studenti dell’Accademia Internazionale d’Alta Moda e
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d’Arte del Costume Koefia sul tema “Derby D’alta Moda Corse Futuriste”. Per l’occasione sarà istituita una giuria che premierà nel giorno della 126° edizione del Derby tre delle creazioni più dinamiche e nello stile del tema. Il Derby-Day sarà preceduto da un secondo evento fuori dai confini dell’ippodromo. Mercoledì 6 maggio alla Galleria di Arte Moderna di Valle Giulia verrà inaugurato un vero e proprio percorso, realizzato su proposta di HippoGroup Roma Capannelle, che collega la maggior parte delle opere esposte nei saloni della
GNAM con tema i cavalli. Il percorso rimarrà segnalato e pubblicizzato sino alla fine di maggio e sarà fruibile anche ai tanti appassionati che arriveranno a Villa Borghese per assistere al Concorso Ippico Internazionale Ufficiale di Piazza di Siena. Il 9 maggio ce ne sarà per tutti i gusti. Spettacolo in pista con la corsa più attesa della stagione, accompagnata da altre due prove di selezione: i premi intitolati a Carlo D'Alessio e ai Tudini, notissimi proprietari romani. E spettacolo anche fuori dove moda ed eleganza si fondono insieme. Un appuntamen-
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to che si ripete ogni anno e che rende unica ed ineguagliabile l’atmosfera dell’ippodromo è rappresentato dal tradizionale “concorso di eleganza” tra il pubblico, con tanto di giuria e premiazione delle toilettes più chic e dei cappelli più stravaganti. L’ippodromo Capannelle è anche a portata di bambino. In ogni giornata festiva i giovani frequentatori potranno divertirsi con la Ludoteca “Il Cavallo Dispettoso”, che con programmi sempre diversificati ed il supporto del neonato Hippoteatro è gettonatissima dagli under 10, il parco giochi con i bellissimi gonfiabili e provare anche l’emozione della sella con il battesimo del pony curato dagli istruttori federali del Pony Club Capannelle. La stagione del grande galoppo si chiuderà virtualmente, perché si correrà fino a giugno con tanto di corse in notturna, domenica 17 maggio quando andrà inscena il Premio Presidente della Repubblica, altra corsa faro della primavera sui 2000 metri per maschi di quattro anni e oltre. E’ veramente il caso di fare una “puntata” all’ippodromo.
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Giovani e Sport
6° Giornata della Fondazione Antonio Sbardella rriva la “Giornata della Fondazione”, uno dei momenti più importanti del calcio giovanile romano e della provincia capitolina. La festa, dedicata a tutti quei bambini che amano giocare a calcio, è il fiore all’occhiello dell’Associazione Sportiva dilettantistica intitolata ad Antonio Sbardella, “l’arbitro con il sorriso”. La Giornata della Fondazione, giunta alla sua sesta edizione è divenuta un classico del calcio giovanile laziale, un evento che, ogni
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anno, vede impegnate in un torneo di calcio a 5 numerose scuole calcio, con la partecipazione di diverse centinaia di bambini di 8 anni d’età. Scopo dell’ASD, nata nel 2003 per volontà della moglie, dei figli e di tutti coloro che hanno conosciuto Antonio Sbardella negli anni in cui ha ricoperto importanti qualifiche nel mondo sportivo nazionale, è la conservazione della memoria dell’opera da lui svolta come atleta, arbitro e dirigente, attuando iniziative che promuovono la pratica calcistica in ambito
giovanile. La Giornata, che si terrà domenica 24 maggio, sarà ospitata per il secondo anno consecutivo dallo stadio comunale “Antonio Sbardella” di Palestrina. Come di consueto, i proventi della giornata saranno devoluti in beneficenza tramite il progetto “Donare Divertendosi”, al quale aderiscono le società calcistiche che prendono parte all’iniziativa. L’intento è quello di aiutare concretamente situazioni di disagio infantile e non. Dallo scorso anno la Giornata della Fondazione è realizzata in col-
Lo sport giovanile incontra i valori Nasce l’Associazione che attraverso lo sport entra nei cuori dei bambini. Abbiamo incontrato il responsabile tecnico di Giocalciando Salvatore Nicosia. ister Nicosia come è nata l’idea di Giocalciando? Nel modo più semplice del mondo, da un gruppo di amici che hanno messo ha disposizione la loro esperienza sia nel settore delle scuole calcio sia in altri settori specifici e che hanno creduto possibile vedere il calcio da un altro punto di vista. In che senso? Pensiamo che usare uno strumento ludico come la palla per comunicare con i bambini sia la chiave giusta per infondere loro valori e giusti ideali. Possiamo dire che siete una scuola calcio? In realtà no, anche se seguiamo le linee guida della FIGC-SGS, a dif-
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ferenza delle scuole calcio, siamo noi che andiamo a giocare con i bambini nelle scuole dell’infanzia e primaria nonché in tutte quelle strutture che siano case famiglia o punti di incontro di bambini dai 6 ai 10 anni e di qualsiasi ceto sociale o con problemi di disabilità. È fondamentale che ogni bambino che entri in contatto con noi impari attraverso il gioco a condividere i significati di socializzazione, rispetto delle regole, lealtà sportiva e umana, rispetto delle diversità altrui, nonché la conoscenza del proprio corpo attraverso un percorso ludico motorio. Quindi la manifestazione da voi realizzata “tutti insieme a Giocalciando” raccoglie un po’ tutto il senso del vostro progetto?
I responsabili tecnici di Giocalciando, Salvatore Nicosia e Paolo Guidi
Si, esatto, con questa manifestazione che ha avuto il patrocinio del comune di Roma e della F.I.G.C.S.G.S.- abbiamo dimostrato come i bambini diversamente abili possano giocare, con bambini della propria età normodotati, seguendo solo piccole regole specifiche. Non nego che quell’evento ha riempito il cuore di tutti noi di Giocalciando ma anche di tutte le persone che erano lì. Vorrei aggiungere anche che questo tipo di manifestazione ha lo scopo di far aprire altri progetti come quello già sviluppato dall’Axa Calcio – Scuola calcio Francesco Totti - sulla disabilità sportiva in altre società, che andremo a coinvolgere in futuro. Gli ultimi episodi di cronaca hanno portato alla luce la poca sicu-
laborazione con Sport Crew, progetto nato per l’organizzazione di eventi e l’implemento di servizi dedicati ai piccoli atleti e alle loro società. A riguardo è importante segnalare il sito internet www.sportcrew.it, dove sarà possibile trovare informazioni, foto e materiale riguardante la Giornata della Fondazione e altre importanti manifestazioni dedicate ai bambini. L’appuntamento è dunque per domenica 24 maggio presso lo Stadio Comunale “Antonio Sbardella”, via Pedemontana snc, Palestrina (Rm).
rezza nello sport giovanile voi come vi ponete in tal senso? Ne facciamo un cavallo di battaglia, è fondamentale porre l’attenzione su tale argomento. Per quanto ci riguarda, oltre all’aspetto progettuale scolastico, dove offriamo consulenze medico-specialistiche, nelle nostre manifestazioni è sempre presente un medico e un’ambulanza. Il vostro modo di proporre uno sport come il calcio è sicuramente innovativo... In realtà non abbiamo inventato nulla, abbiamo cercato di creare una valida alternativa per stare insieme ai bambini ed offrirgli un’opportunità in più, Giocalciando è alla continua ricerca di sinergie con chiunque abbia voglia di credere nel progetto. Siete una associazione senza scopo di lucro, come riuscite ad affrontare il progetto che per la sua realizzazione prevede investimenti importanti? Grazie a contributi di chiunque creda in quello che stiamo facendo e devo dire che cominciano ad essere in molti.
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Pugilato
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Daniele Petrucci la sua fortuna se l’è guadagnata sul campo. A dispetto del suo pittoresco soprannome, assegnatogli durante l’infanzia per via della buona sorte che lo avrebbe assistito, lui il suo destino lo ha fortemente determinato. Ma quel nomignolo, nato tra i vicoli della periferia di San Basilio, ormai fa parte del pugile romano, il quale il prossimo 9 maggio si batterà per la conquista del titolo mondiale assoluto, pesi welter. A fare da cornice all’evento, in programma presso il Palazzetto dello Sport di viale Tiziano, sarà una kermesse tutta dedicata alla boxe: il Boxing Fun Day, con lezioni di tecnici federali per gli studenti la mattina, incontri dilettantistici nel pomeriggio e, dalle 20:30, lo spettacolo dei professionisti.
Audaces fortuna iuvat di Alexia Amaricci
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che punto è la tua preparazione per il titolo mondiale? Sono già due mesi che mi sto allenando duramente. Devo ancora mettere a punto le ultime rifiniture, ma sono a buon punto. Sono molto felice di tornare a combattere. So che ha subito un intervento all’orecchio. Come stai? Sto benissimo. Non era nulla di grave, solo una piccola cisti da asportare. Come sempre il Buccioni Boxing Team ti ha organizzato un incontro di elevato valore agonistico. Come vedi il match con Jose Luis Cruz? Sarà uno scontro duro, come tutti quelli che di solito mi procura il BBT. Ben 37 vittorie, di cui 30 Ko, sfidando personaggi come Shane Mosley e Carlos Manuel Baldomir. Boxeur esperto questo Cruz: cosa temi del tuo avversario? L’ho visto in azione: è un bel pugile, il classico messicano che entra dentro la guardia. E’ un tipo da prendere con le molle, che ha affrontato campioni veri, battendoli o dando loro del filo da torcere. Sarà necessaria la massima concentrazione. Quanto conta per te l’aspetto psicologico nei
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combattimenti? Mentalmente mi avvicino agli incontri in modo sereno, cercando di fare il mio lavoro in palestra senza fissarmi troppo sulla gara in sé stessa. Vado tranquillo e combatto: pensare troppo ti porta ad arrivare già “distrutto” sul ring. Cosa ne pensi dell’iniziativa del 9 maggio? E’ un bella idea, che consente di far conoscere meglio il mio sport al grande pubblico e soprattutto ai giovani. Non esiste solo il calcio! D’altronde sono già due anni che, a mio parere, un crescente numero di persone si sta appassionando al pugilato. Sarebbe anche utile proporre più match in tv, pur se in seconda serata. Come ti sei avvicinato alla tua disciplina? Ho iniziato intorno agli 11 anni per curiosità: era stata appena aperta una palestra a San Basilio, il quartiere dove sono nato e continuo ad abitare. Come è nato il tuo singolare soprannome? Me l’ha dato un mio caro amico, che ora non c’è più. Un nomignolo, per questo motivo, a cui sono molto legato. Perché “bucetto”? Dicono che fossi molto fortunato da bambino. Finora solo sfide a Roma e dintorni. Quan-
do varcherai il confine? Sarò sincero. Non mi sono allontanato solo per ragioni economiche. Quando mi proporranno guadagni interessanti anche altrove, non avrò problemi a spostarmi. So che tua mamma Lorenza non ama seguirti a bordo ring. Ha superato questo tabù? No, continua a non venire. Ma sono io stesso che preferisco non assista agli incontri. Infine una domanda di rito. Oltre a te stesso, a chi devi dire grazie per la tua carriera? Tutta la gente che mi segue, la mia ragazza, la famiglia, gli amici, lo staff al completo. E naturalmente i miei datori di lavoro del Gruppo Cisco. Un ringraziamento particolare a tutto il pubblico romano, sempre molto caloroso: in gran parte persone del mio quartiere che mi hanno visto crescere, ma anche molti nuovi fans che hanno cominciato ad apprezzarmi forse perché gli sono simpatico… Non c’è che dire, un campione di schiettezza, umiltà e dedizione totale, capace di mostrare rispetto sia per gli avversari che per gli spettatori: doti ormai rare nell’epoca del merchandising sportivo-agonistico. Da San Basilio con furore per conquistare il mondo….
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L’odontoiatria olistica nello sport Spesso dalla bocca derivano ricorrenti infortuni muscolari, deficit durante la performance, perdita di forza esplosiva e cattivo recupero dopo un allenamento er cercare di spiegarlo nel migliore dei modi ai nostri lettori, abbiamo incontrato il Dott. Daniele Puzzilli, odontoiatra che da sempre si occupa di postura e di medicina olistica e che ha dato vita, per la prima volta in Italia, ad uno Studio di Odontoiatria Olistica a Roma, nella zona dell’Eur. Seguendo un approccio olistico, le patologie di origine odontoiatrica vengono valutate attraverso un’analisi globale del paziente e molto spesso possono risultare come la causa di altri disturbi. I disturbi più comuni, quali mal di testa e
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mal di schiena, che spesso eliminiamo assumendo degli analgesici, spesso non dipendono direttamente dalla zona infiammata e dolente, ma è necessario che il medico esamini a fondo la situazione clinica del paziente per individuare la causa del sintomo.Solo curando la causa si può eliminare definitivamente la sintomatologia. L’approccio dell’odontoiatria olistica permette al medico di effettuare una diagnosi basata sulla conoscenza e l’approfondimento della meccanica del corpo, attraverso un esame clinico e computerizzato per individuare la terapia eziologia risolutiva per ogni paziente.
Spesso un problema occlusale o una parafunzione, come il vizio di arrotare o serrare i denti, oppure un lavoro odontoiatrico mal eseguito, possono causare dolori lombo-sacrali e cervicalgie, dolori al ginocchio, pubalgie, tendinite achillea o rotulea, continui infortuni muscolari e molto altro. Secondo il Dott. Puzzilli è molto frequente ad esempio che un cattivo appoggio del piede possa causare dolori cervicali, mal di testa o rigidità nella zona dorsale. Questo dimostra il fatto che la causa di una patologia può anche essere più lontana di quanto si immagini.
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Un’immagine dello studio di odontoiatria olistica Puzzilli. Un lavoro di equipe permette di tenere sempre sott’occhio la situazione clinica globale del paziente. L’obiettivo non è quello di eliminare il sintomo del malessere, ma la causa che ne è alla base
Ciò che caratterizza il suo studio è che al suo interno viene svolto un lavoro di equipe tra i vari specialisti, sia per quanto riguarda la parte odontoiatrica sia per quanto riguarda la parte olistica, la quale si occupa di posturologia, omeopatia,osteopatia, riprogrammazione posturale globale, posturologia plantare, terapia craniosacrale, fisioterapia cranio-mandibolare. Il Dott. Puzzilli collabora da anni con molte federazioni e società sportive, dal tennis al calcio, dal basket all’atletica, dal golf al volley. Il lavoro che viene svolto sugli atleti, più o meno professionisti, risulta importante sia per risolvere problemi e patologie che li limitano nello svolgimento delle loro attività, ma anche e soprattutto a livello preventivo per evitare eventuali infortuni e per migliorare le loro performances sportive, ottimizzando la condizione globale. Proprio durante un gesto sportivo si ha la necessità di ottenere dal proprio fisico il massimo risultato con il minimo sforzo. Molto spesso invece un deficit posturale mai dia-
gnosticato ci porta ad un continuo adattamento, fino a quando l’insorgenza di uno dei sintomi sopra citati ci inserisce in un circolo vizioso che purtroppo molto spesso si caratterizza per l’utilizzo di antidolorifici o terapie atte solo alla momentanea eliminazione del dolore. Il problema o la patologia deve essere risolta alla base senza però che vi siano ripercussioni su altri organi. Proprio per questo l’odontoiatria olistica riserva una particolare attenzione anche ai materiali che vengono utilizzati, eseguendo sempre un test di biocompatibilità preventivo. Per le otturazioni non vengono più utilizzate amalgame ma materiali bio-compatibili, mentre per le protesi si utilizza zirconioceramica, tecnica nuovissima che prevede l’assenza di qualsiasi tipo di metallo a sostegno della ceramica. Per un impatto meno invasivo, vengono svolte direttamente in studio delle ortopanoramiche digitali che riducono notevolmente le radiazioni e non richiedono sviluppo ma vengono stampate su CD. Viene utilizzato inoltre il laser per lo sbiancamento dentale, per piccola chirurgia, per la cura di herpes o afte e per la ipersensibilità dentale. Qualunque sia la cura o il trattamento cui il paziente è sottoposto, è fondamentale non perdere mai la visione d’insieme della situazione clinica del paziente: questo è ciò che il Dott.Puzzilli pone alla base del suo lavoro e ha voluto mettere a disposizione dei nostri lettori.
Il dott. Daniele Puzzilli con Goran Pandev
Studio di Odontoiatria Olistica Dott. Daniele Puzzilli Infoline 065925129 www.olisticsmile.com
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Sport&Finanza
Una finale nel segno di Adid 52
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Adidas
l prossimo 27 maggio sarà una finale tutta nel segno di Adidas, main partner della Uefa Champions league. Il pallone, sempre più tecnologico, così come le divise degli arbitri, guardalinee e raccattapalle saranno caratterizzate dal tradizionale marchio della casa a tre strisce. In occasione della conferenza stampa di presentazione del pallone della finale di "Roma2009" è intervenuto Winand Krawinkel, direttore marketing di Adidas Italia, che ha sottolineato il forte legame tra l’azienda di Herzogenaurach e l'organizzazione dell'Uefa. Krawinkel ha sottolineato come "il rapporto con l’Uefa esista già da oltre 40 anni e questo legame con il calcio internazionale è anche più storico se si pensa ai Mondiali di calcio (1970). L’Uefa ci ha aiutato a diventare leader nel mondo del football e ci ha stimolato a investire sulla tecnologia di questo pallone chiamato appunto “Finale Roma”". Saldatura termica, struttura a 14 pannelli e una nuova trama superficiale, che garantisce un’aderenza perfetta tra il pallone e la scarpa. Queste le caratteristiche tecniche del pallone unico di Roma2009 (il prossimo 27 maggio allo stadio Olimpico). La città di Roma è strategica per il business di Adidas. In quest’area metropolitana, tra l’altro, sono attive le sponsorship tecniche della Virtus Roma (basket), del circolo canottieri Aniene e del circolo Futbol, specializzato in calcio e futsal.
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Anche nel 2009/2010, infine, la vincitrice del torneo Uefa, così come è successo quest’anno ai campioni in carica del Manchester, potrà giocare in casa con il pallone della finale per l’intera stagione agonistica. Tra le novità operative della gara del 27 maggio, c’è l’introduzione di un biglietto che sarà anche carta servizi. Grazie poi alla collaborazione con il comune di Roma e le municipalizzate capitoline i tifosi potranno viaggiare sui mezzi pubblici e usufruire liberamente dell’accesso ai musei capitolini. Allo studio inoltre una serie di iniziative di entertainment (focalizzate sul target dei più giovani) all’interno di quello che sarà il Festival village dell’Uefa, allestito per l’occasione a pochi metri dallo stadio (in linea con il claim della campagna Adidas: “Welcome to History”). "Negli ultimi quattro anni abbiamo scelto di enfatizzare e dare visibilità (anche grafica) alla città sede della finale; da Parigi, passando per Atente e Mosca fino ad arrivare appunto a Roma", ha spiegato Krawinkel (Adidas Italia). “Più in generale Adidas si è presentata ai quarti di finale forte anche della partnership con tre degli otto club iscritti ai quarti di finale (Chelsea, Liverpool e Bayern Monaco). E l’appuntamento per il prossimo anno è sempre nel mese di maggio al Santiago Bernabeu di Madrid, dove le “Merengues” cercheranno di strappare il biglietto per la finale (occasione sfuggita invece all’A.s. Roma padrona di casa all’Olimpico).
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Sport&Finanza
Il marketing riparte da Salerno con l’Istituto Sporteconomy di Marcel Vulpis
arte da Salerno, e nello specifico dalla “Salernitana Sporting” (guidata dal presidente Antonio Sanges), il progetto di un Istituto di ricerca, studi e formazione dedicato ai temi del marketing sportivo con particolare attenzione al geo-marketing e al mercato del Sud Italia. Si chiamerà “Istituto Sporteconomy” e avrà sede proprio a Salerno. L’operazione è nata nelle ultime settimane in collaborazione con l’agenzia stampa “Sporteconomy” (che realizza la rubrica Sport&Finanza all’interno di questo mensile), che, da tempo, si è posizionata come market leader nell’informazione giornalistica applicata allo sport-business. Salernitana Sporting è un progetto che ha appena un anno di vita, ma che si presenta sul territorio locale come l’unica valida alternativa al calcio professionistico (parliamo della Salernitana calcio attualmente iscritta al campionato di serie B). Ha riunito attorno a sé, infatti, oltre una dozzina di società sportive dilettantistiche in diverse discipline (nuoto, basket, volley, tiro a volo, scherma, ecc.) e lo ha fatto utilizzando, per la prima volta, la leva del marketing. “Il nostro obiettivo è presentarci sul territorio con un’immagine unica e coesa”, spiega a SportClub Antonio Sanges. “In questo modo abbiamo maggiore presa sull’imprenditoria locale e iniziamo a pesare anche sotto il profilo politico, in un territorio (Salerno e provincia), dove c’è fame di sport soprattutto a livello di impiantistica, non sempre di alto livello”. Il primo step è la nascita di un accordo quadro con l’Università di Salerno, con particolare attenzione al DISTRA di Fisciano (Dipartimento Studi e Ricerche Aziendali), guidato dalla prof.ssa Vittoria Marino. Il passo successivo sarà la nascita di un polo interuniversitario per chiamare a raccolta tutti i centri universitari italiani che si occupano di tematiche come quella del marketing sportivo.
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“E’ la prima volta che accade qualcosa di simile in Italia e siamo felici di poter essere noi a promuovere questo processo sinergico di sistema, termine quanto mai abusato nel nostro Paese, ma quasi mai applicato nel concreto”, conclude il presidente di Salernitana Sporting. Nasceranno quindi in collaborazione con l’agenzia Sporteconomy una serie di pubblicazioni che porteranno il logo del DISTRA di Salerno e saranno finalizzate a un’utenza universitaria e di addetti ai lavori.
“C’è bisogno di maggiore cultura e formazione in questo settore”, ha spiegato Marcel Vulpis, a.d. dell’Istituto Sporteconomy. “Ancora oggi i testi di riferimento per chi intende studiare le dinamiche del marketing sportivo sono pochissimi e spesso bisogna cercare all’estero spunti e temi di riflessione. Con la nascita di questo istituto vogliamo creare una nuova generazione di specialisti del settore e siamo felicissimi che questo processo rigenerativo parta proprio da Salerno e più in generale dal Mezzogiorno”.
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Golf
di Franco Chimenti Presidente Federazione Italiana Golf
Il BMW Italian Open ripropone il suo grande spettacolo fatto di campioni e di folla, ma è anche un appuntamento estremamente significativo nell'ottica della conduzione federale
Gli echi positivi del tesseramento libero L’ evento, infatti, offre il momento di massima visibilità per il golf proponendosi come l'elemento catalizzatore della vasta e mirata azione promozionale che sta portando all'imminente raggiungimento di un traguardo storico, i centomila tesserati. L'Open è la cassa di risonanza ideale per inviare il messaggio ai neofiti che vogliono abbracciare la disciplina seguendo il nuovo percorso che la Federazione ha tracciato da tre anni con il 'tesseramento libero'.
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La visibilità dell'Open, però, non si limita ai confini nazionali, ma si propaga in tutto il mondo attraverso i servizi dei media internazionali. Le televisioni satellitari porteranno in ogni angolo del pianeta le immagini che arriveranno dal percorso del Royal Park/I Roveri, dove il torneo sarà ospitato per la prima volta, ampliando l'opera promozionale fino al settore importantissimo del turismo golfistico. E l'Italia potrà offrire uno spaccato della sua capacità organizzativa, della qualità della sua offerta e della bellezza delle pro-
prie strutture. La Federazione ha sempre seguito il turismo golfistico con molta attenzione, perché dove mette radici si produce il gradevole effetto collaterale di un’azione promozionale spontanea, che porta all’incremento degli appassionati e dei tesserati. Sotto l'aspetto tecnico non vi sono dubbi che sarà un grande BMW Italian Open. La qualità organizzativa ha raggiunto livelli altissimi, grazie alla proficua collaborazione instaurata da sette anni tra la FIG e l'European Tour, e la presenza di numerosi campio-
ni, tra i quali ricordo Colin Montgomerie e John Daly, sarà garanzia di spettacolo puro sul campo. Da sottolineare, infine, la scelta della città di Torino per questa 66ª edizione del torneo, dove il Comune ha voluto delle strutture pubbliche per la pratica del golf al Parco Colonnetti e al Parco della Stura. E non va dimenticata la Regione Piemonte, sponsor dell'Open, che crede molto nella potenzialità della disciplina per i suoi progetti promozionali. Per gli scopi divulgativi dell'Open non poteva esservi ambiente migliore.
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TUTTINCIRCO news dal circoli di golf
a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile del Golf Forense
sig. Carlos Edmundo GIanbruno, 1° Lordo Chiara Bandini mentre nella Seconda Categoria 1° Netto il sig. Mario Nuti.
SHERATON GOLF PARCO DEI MEDICI Acentro Golf vacanze Challenge 2009 Domenica 22 Marzo si è svolta presso il bel green del Parco de’ Medici Golf Club la “Acentro Golf Vacanze Challenge 2009”. La gara ha visto la supremazia nel-
OLGIATA GOLF CLUB Il giorno di Costantino Rocca Il più grande golfista italiano di tutti i tempi, ha fatto visita ai giovani del Club di Via Cassia. Forse sarà stato proprio Costantino Rocca, con la sua venuta all’Olgiata Golf Club, a portare il sole, dopo un inverno tra i più uggiosi, piovosi e freddi degli ultimi venti anni. Ebbene arriva “Costa” e fiat lux…. All’Olgiata, Rocca ci torna sempre molto volentieri. I suoi ricordi lo fanno andare indietro nel tempo, e sono sempre ricordi molto gradevoli. Ora lo aspettano un bel numero di ragazzi che dalla prima mattina hanno giocato sui verdi fairways dell’Olgiata, dove hanno disputato l’Olgiata Junior Classic, gara in due giornate ristretta a 90 giocatori, molti dei quali provenienti da varie località anche molto lontane dalla Capitale. Prima è accolto dalla stampa. E alla stampa si apre con tutta la sua riconosciuta e specchiata sincerità. “A me non piace essere considerato un ex giocatore – dice Rocca quando un giornalista gli chiede della sua partecipazione al Tour Senior Europeo -. Anche lì vado in giro per l’Europa per fare risultati e se non li faccio m’ar-
PARCO DI ROMA Tourist golf Visa Cup la Prima Categoria 1° Netto di Franci Elio, 2° Netto di Saito Anna; nella Seconda Categoria 1° Netto di Rao Monica e nella Terza Categoria 1° Netto di Brunori Marco.
il 1° Febbraio si è svolta nel circolo che raccoglie i golfisti di Roma Nord il Tourist Golf Visa Cup, un torneo nazionale di 140 gare. Nella giornata all’insegna del bel tempo e del bel golf, ha prevalso nella Prima Categoria 1° netto il
rabbio, segno evidente che posso ancora farli. Nel primo Open della stagione sono arrivato 12° ma fino a sei buche dal termine sono stato in lizza per la vittoria”. Alla domanda di cosa ne pensa del golf in Italia e quali suggerimenti darebbe ad un giovane, così risponde: “Quando si hanno 16 -17 anni bisogna giocare, certamente in modo serio, ma bisogna allenarsi senza attendersi subito i risultati. Questi potranno arrivare anche dopo perché il golf è un gioco, sì di tecnica ma anche di maturità psicologica che non si ha sempre, per tutti, ad una stessa età. C’è chi matura prima, chi dopo. L’importante è perseverare. Se hai qualche possibilità, de-
vi aspettare almeno quattro anni. Poi tirerai le somme”. Ma i Circoli come possono andare incontro ai giovani? Devono sempre dare i premi, oltre che ai Senior e alle Lady, anche agli Junior. Non potete immaginare quanto possa gratificare un giovane il premio al miglior Junior! Ora che hai più tempo ti dedichi anche alla progettazione, assieme a valenti architetti ed ingegneri, di campi da golf. Sì, ma solo parzialmente, perché, devo essere sincero, non mi sento ancora un ex giocatore: mi piace ancora giocare. E fino a che sentirò questo gusto non posso dedicarmi a queste pur importanti progettazioni.
Per ora, comunque sto progettando con i miei architetti un campo a Taormina ed uno in Romania”. Vogliamo sfatare il detto consolidato di “golf sport per ricchi”? In Italia ci sono circa 100 mila tesserati, i campi esistenti sono bellissimi, tenuti molto bene, ma manca l’impiantistica pubblica, quella che permette ad una famiglia di trascorrere i week-end giocando a golf assieme o con un amico. Insomma quella per tutti”. Ma se dovessi condensare in una frase cos’è il golf per te? Rispondo subito: golf è una lezione di vita perché ti porta al rispetto per la natura, per il campo e per l’avversario”. (Simone Selli)
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Golf
Il BMW Italian Open scalda i motori
La 66° edizione dell’Open, la manifestazione di golf più importante in Italia, si terrà quest’anno dal 7 al 10 maggio al Royal Park I Roveri di Torino di Enrico Morucci
maggio il golf italiano si infiamma con l’Open, una gara di lunga tradizione, che in 66 anni di attività ha sempre saputo rinnovarsi e rivolgersi ad un pubblico molto vasto ed eterogeneo. Il BMW Italian Open si terrà al dal 7 al 10 maggio a Torino, in uno scenario pieno di suggestioni: quello del Royal Park I Roveri, disegnato nel 1971 dall’architetto Robert Trent Jones Senior, all’interno del Parco la Mandria, patrimonio dell’Unesco e antica riserva di caccia di casa Savoia.
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Come sempre la gara sarà anticipata mercoledì 6 maggio dalla tradizionale Pro Am sponsorizzata da Fondiaria Sai e da Sda Express Courier. Due le novità più importanti della manifestazione: l'ingresso di BMW, la prestigiosa casa automobilistica tedesca, quale title sponsor ed il trasferimento del torneo a Torino dopo il quinquennio in cui si è disputato a Milano, sul tracciato del Castello di Tolcinasco G&CC. Verrà ripetuta la felice esperienza dell'ingresso libero per il pubblico in tutti i giorni di ga-
ra (pro am compresa), che lo scorso anno ha richiamato migliaia di spettatori. “Dopo cinque anni abbiamo deciso di cambiare – spiega Donato Di Ponziano responsabile tecnico della Scuola Nazionale Professionisti e presidente del Comitato Organizzatore del BMW Italian Open - e legarci ad una regione, come il Piemonte, che si sta rivelando con BMW un ottimo partner. Il Royal Park I Roveri è un ottimo club, sia dal punto di vista paesaggistico, sia da quello tecnico. Ci sono tutti gli ingredienti per ripetere e anche
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migliorare i successi degli anni passati”. L’Open è diventato negli ultimi anni l’evento per tutti, uno spettacolo godibile non solo per gli esperti della disciplina ma anche per famiglie e per i giovanissimi. Il successo di presenze ha dato ulteriore risalto alle iniziative promozionali della Federazione Italiana Golf (l'innegabile fiore all'occhiello è il tesseramento libero, che ha portato negli anni a raggiungere quota 100mila iscritti) che hanno contribuito alla rapida crescita della disciplina negli ultimi anni e ad incrementare il numero dei tesserati ormai prossimo ai centomila.
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Golf
Tour, una sinergia che ha portato la manifestazione a un altissimo livello qualitativo, sia sotto l'aspetto organizzativo che tecnico. E' divenuto uno degli eventi più attesi del calendario, conquistando gli stessi giocatori con quel suo "italian style" che lo rende unico nel panorama continentale. La garanzia di spettacolo è offerta dallo stesso circuito europeo, il cui livello tecnico è salito molto, tanto che in ogni gara vi sono almeno una sessantina di giocatori in grado di vincere indipendentemente dalla composizione del field. E anche quest'anno non mancheranno grandi protagonisti, a iniziare da Colin Montgomerie, l'estroso scozzese otto volte vincitore dell'ordine di merito europeo, con 31 titoli continentali nel palmares. Insieme a lui vi saranno circa trenta vincitori di torneo degli ultimi due anni di tour, tra i quali il sudafricano Hennie Otto, campione uscente, lo spagnolo Gonzalo Fernandez Castaño, Francesco Molinari, sul gradino più alto del podio nel 2006, e l'inglese David Howell, due volte nella squadra europea di Ryder Cup (2004-2006). Tra gli altri partecipanti ricordiamo lo scozzese Paul Lawrie, vincitore di un Open britannico, i gallesi Stephen Dodd e Bradley Dredge, che hanno al loro attivo una World Cup (2005), elementi solidi come i danesi Thomas Bjorn e Soren Kjeldsen, lo spagnolo José Manuel Lara, i francesi Thomas Levet e Gregory Bourdy, gli svedesi Peter Hanson e Joakim Haeggman, l'inglese e Paul Broadhurts. Non
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Il villaggio commerciale del BMW Italian Open
mancherà una rappresentanza asiatica, piccola ma molto qualificata, con gli indiani S.S.P Chowrasia e Shiv Kapur e con il thailandese Chapchai Nirat, che ha recentemente stabilito il nuovo record assoluto in merito al punteggio vincente più basso in un torneo con un "meno 32" mai registrato in nessuno dei circuiti mondiali. In chiave italiana si attendono buone cose ovviamente da Francesco Molinari, ma anche dal fratello Edoardo e da Emanuele Canonica, tutti e tre torinesi e perfetti conoscitori del tracciato. Non mancherà naturalmente il sostegno degli appassionati agli altri giocatori italiani con la "carta", ossia Alessandro Tadini, che nell'anno del successo di Francesco Molinari si classificò ottavo, e i giovani Lorenzo Gagli e Federico Colombo. Ci sarà anche Costantino Rocca, al quale sarà riservato l'affetto particolare del pubblico. Il montepremi sarà di 1.300.000 euro. Insieme a BMW concorreranno a sostenere la manifestazione: il major sponsor Regione Piemonte, gli sponsor Rolex, SDA Express Courier (Official Courier), Nescafè Dolce e Gusto, Genworth Financial e Unisys, i fornitori ufficiali Polo Ralph Loren, Pilsner Urquell, Acqua San Pellegrino/Acqua Panna, Antica Gelateria del Corso, Titleist e Del Monte. Partner media sarà Sky Sport, che è la tv ufficiale. Tutti pronti al tee della buca 1.
Dopo lo splendido successo del Salone Italiano del Golf svoltosi lo scorso febbraio a Verona e dopo il contributo apportato al rilancio del villaggio commerciale degli Open d’Italia della passata stagione, il gruppo Golf Town, con il portavoce Giancarlo Alessandrelli, Stefano Angiolini, Michele Cefaly e il direttore Lorenzo Pitirra, organizzerà quest’anno il villaggio commerciale del BMW Italian Open. Il villaggio rappresenterà per le aziende un’occasione unica per esporre e vendere i propri prodotti o servizi all’interno di una manifestazione internazionale, unica in Italia, in una location esclusiva come quella del Royal Park di Torino. Ci saranno migliaia di visitatori/consumatori tra 50 stand con all'interno un area destinata a bar e ristorazione. Golf Town quindi vi aspetta tutti, appassionati e curiosi, al Royal Park di Torino dal 6 al 10 maggio. Info: www.golftown.it
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Golf
l'Avvocato Nicola Colavita intervistato da Susanna Galeazzi di "Verissimo"
Il golf forense cambia: arriva “smart golf forense piu’ 2009” Manca poco! Il conto alla rovescia si sta avviando alla sua fase conclusiva. Il Golf Forense si è rifatto il trucco e riparte. di Andrea Cecinelli_foto di Damiano Rosa
asce lo Smart Golf Forense Più 2009 by Mercedes Benz Roma. Quando questo numero di Sport Club Magazine vedrà la luce, mancheranno poche ore alla tappa di apertura del Torneo più amato dai golfisti romani. La prima tappa si svolgerà, come tradizione, sul green del Parco di Roma Golf Club, il circolo che nel 2005 ha dato i natali a questa manifestazione.
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Si preannuncia una partenza con i fuochi d’artificio, data la grande organizzazione che vi è stata durante questi sei mesi di stop. L’Avvocato Nicola Colavita e la sua band hanno lavorato sodo per rendere questa manifestazione sempre più unica nel suo genere. Un gruppo di lavoro affiatatissimo, dove tutti sanno cosa fare: un’orchestra dove ognuno suona il suo spartito senza “steccare”. Abbiamo incontrato Mauro Antonelli di Mo-
rOrg S.r.l. – imprenditore molto apprezzato nel mondo della comunicazione, vera e propria colonna del Golf Forense - che grazie alle sue precedenti esperienze nel mondo del golf ha saputo dare un look da Open al Torneo: “Il Golf Forense è qualcosa di unico, di esclusivo. In questi anni abbiamo portato avanti il progetto sviluppato con l’amico Nicola e ci siamo sempre messi in discussione, ponendo sotto esame in primis noi stessi, cercando di creare
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Carlo Di Felice e Giorgio Vergari
I premi di Brusco Roma per il Golf Forense 2008
Mauro Antonelli
davvero un circuito a cui è piacevole partecipare. Devo dire che oggi è facile parlare bene di questo Torneo ma l’altalena di emozioni che viviamo prima di ogni tappa è davvero forte e quando dopo il cocktail di premiazione di fine gara ci sediamo per fumare il sigaro di rito, ci guardiamo negli occhi ed iniziamo a pensare cosa fare per migliorarci. Ecco credo che il successo del Golf Forense passi proprio per questi momenti, per il fatto di analizzare sempre i pro ed i contro, cosa è andato e cosa no, cercando di trovare a caldo i giusti correttivi. Prima di chiudere vorrei ringraziare i numerosi sponsor che ci hanno seguito fin dai primi anni con i quali cui abbiamo stretto davvero una valida collaborazione e dare il benvenuto a Mercedes Benz Roma che con il brand Smart ha voluto sposare il progetto. Lavoreremo per far si che, come per le passate edizioni, Smart Golf Forense Più 2009 possa essere un successo, avvalendoci magari anche della grande esperienza di Mercedes Benz nel mondo del Golf. Che dire di più: in bocca al lupo Nick…”. Vedere per credere. Un’altra nota in “più” del Golf Forense Più.
Mauro Antonelli con Livia Gaudioso
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Golf
Questione di equilibrio di Simone Selli
i sarete accorti che in campo trovare la pallina perfettamente in piano è una rarità, eccezione fatta per il primo colpo dal tee di partenza. Conoscere i diversi voli della palla e applicare piccole modifiche allo swing diventa fondamentale per cavarsela in ogni situazione. Come regola generale nei colpi in pendenza che mi piace definire situazioni di equilibrio precario, posizioniamo il corpo in modo che possa sviluppare comunque uno swing corretto, riduciamo la quantità dello swing prediligendo la coordinazione dei movimenti organizzati da un timing più lento del solito. Giocare con la pallina più alta dei piedi ad esempio, vi obbligherà a stare leggermente più vicino alla pallina e con la schiena leggermente più dritta. Impugnate il bastone qualche centimetro più corto e lascite che lo swing segua un piano più basso del normale (più intorno al corpo) adattandosi così all'andamento del terreno.
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Il piano dello swing produrrà una maggiore rotazione della faccia del bastone facendovi colpire con un leggero hook, quindi posizionate il corpo leggermente alla destra della bandiera. Quando ci troviamo con la pallina più bassa dei piedi invece, impugnamo normalmente il bastone, e aumentiamo l'inclinazione del corpo verso la pallina in modo da abbassare il baricentro e sentirci bene sopra la pallina; sentirete quasi gli occhi sopra la pallina. Non risulta una posizione comoda, la pallina la vediamo lontana e nella maggior parte dei casi si tenderà a contrastare la pendenza buttando il peso sui talloni. Ricordate che stando più piegati sulla palla produrrete uno swing leggermente più verticale del solito, allineate quindi il corpo leggermente alla sinistra della bandiera e chiudete di un paio di gradi la faccia del bastone in modo da compensare un volo di palla leggermente verso destra. Ricordate inoltre che da questa posizione, il corpo nell'attraversamento del colpo si trova a contrastare la
pendenza che in un certo modo limiterà lo swing in avanti. Vi consiglio di scegliere un bastone più lungo e giocare mezzo swing compatto, organizzato e senza la minima forzatura. Provate a giocare questi colpi pensando sempre di adattare il corpo
al terreno, cercando di riprodurre le condizioni di piano. Prendete confidenza con i colpi “scomodi” e il vostro score si abbasserà rapidamente facendovi diventare dei giocatori più forti e consapevoli. Buona pratica...
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TUTTINCIRCO news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
a cura di Matteo Cirelli
L’Associazione per l’etica Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici
nche il “Club dei Circoli Sportivi Storici”, a seguito degli incontri con la Fondazione Gabriele Cardinaletti, presieduta dal dr. Andrea Cardinaletti Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, ha aderito con entusiasmo alla iniziativa del Concorso l’Amico Atletico, coinvolgendo i propri associati in questa IV edizione, che vedrà premiato l’atleta o lo sportivo che si sarà distinto per comportamento sportivo ed etico e sarà segnalato come tale dai partecipanti al Concorso. Il ricavato della manifestazione, la cui partecipazione è totalmente gratuita, sarà devoluto in beneficenza a soggetti operanti nel mondo dello sport. Si tratta di un esempio encomiabile
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CIRCOLO CANOTTIERI ROMA Ancora vittorie Continua la grande passione del Circolo Canottieri Roma sul ver-
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di iniziative concrete in favore dello sport e dei valori etici che ne costituiscono il fondamento. Il Club sostiene e diffonde tali valori, di cui i Circoli partecipanti sono naturali e storici portatori. A fianco di tali iniziative il Club, insieme ad altri soggetti impegnati in un serio percorso educativo in favore dei giovani attraverso l’attività sportiva, si farà promotore di incontri e tavole rotonde sul tema dell’etica in favore non solo dei singoli ma anche delle organizzazioni sportive: in questo caso con riguardo all’etica intesa quale sistema e modello di “governance”. Quindi una attenzione all’etica a tutto campo, dai valori dello sport a quelli sociali e organizzativi, un rispetto delle regole da parte di tut-
ti i soggetti nei diversi ambiti e settori del mondo dello sport, dagli appassionati, agli atleti, dalle strutture associative agli enti di riferimento. Questo crediamo possa essere il percorso corretto, perché l’etica non sia limitata al mondo dello sport ma coinvolga la società stessa. Il rispetto delle regole va imposto e richiesto a tutti , nessuno escluso: partiamo dallo sport ma educhiamo ed educhiamoci, pretendiamo da noi e dagli altri un comportamento corretto e civile, per costruire una convivenza pacifica e solidale, qualcosa di diverso, da contrapporre alla violenza e al cinismo dominanti. Ovviamente non bisogna scadere nella retorica, che da sola non serva a nulla, ma impegnarsi in azioni concrete, come
quelle del Concorso Atletico o del neonato Movimento per la Cultura e l’Etica nello Sport (MECS), partendo dai giovani e dal loro esempio, rendendoli forti e convinti dei veri valori, prima che siano contaminati da altri “valori” o pretesi tali. Come ogni istituzione anche le associazioni sportive , e noi prima ancora come genitori, precettori e sportivi, sono e siamo direttamente responsabili della formazione dei nostri giovani, di quello che saranno e di come vivranno e in quale società. Questa è la nostra grande responsabilità, e la nostra colpa se non faremo abbastanza. L’educazione fa parte di quello che ci aspettiamo dagli altri e che noi, per primi, dobbiamo coltivare e insegnare.
sante del Tennis. Lo storico Club di Lungotevere Flaminio 39 è infatti impegnato nel girone di qualificazione della Serie C maschile per il Campionato Italiano Assoluti, iniziato sotto una buona stella grazie alla vittoria contro il Club Frosinone. La squadra è composta da Diego D’Attilio, Daniele Baldassarri,
Simone Capannelli, Gianluca Bagaloni, Alessandro Nesti e Lorenzo Abbruciati. Terzo e preziosissimo posto invece nella Coppa Veterani e Ladies. Il 3 maggio inizierà invece Il campionato Over 50, dove il Canottieri Roma è detentore del Titolo Italiano. Anche qui la squadra è composta da atleti di
grande esperienza come il grande Tonino Zugarelli, Maurizio Aracri, Luigi Lanza, Vincenzo e Antonio Franchitti. Altre due vittorie inoltre nel canottaggio: sono quelle di Bruno Mascarenhas nel singolo senior A maschile del campionato Italiano di Fondo e di Luca Migliaccio sul singolo master maschile.
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news dal Club dei Circoli Sportivi Storici news dal Club dei Circoli Sportivi Storici
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE Il battesimo dell'Aquaniene
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Il giorno 24 Aprile 2009 dalle ore 18.00 alle ore 22.00 il Circolo Canottieri Aniene inaugurerà il nuovo impianto sportivo e centro natatorio ‘Aquaniene – The Sport Club’ in Via della Moschea che rappresenta una pietra fondamentale per il futuro del Circolo ed una realtà di assoluta avanguardia e funzionalità a disposizione delle famiglie, degli atleti e di tutta la città di Roma. Saranno presenti numerosi rappresentanti delle Istituzioni, dello Sport e della Cultura del nostro Paese. Inoltre l’appuntamento del giorno successivo (mattino ore 10.00/12.00, pomeriggio ore 15.30/17.30) nel nuovo impianto con i Campionati Italiani Assoluti a Squadre di nuoto in cui il Circolo Canottieri Aniene dovrà difendere il titolo italiano conquistato nelle due ultime stagioni sportive.
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CIRCOLO TENNIS EUR I tennisti di domani Ha compiuto 35 anni il tradizionale torneo prepasquale del C.T. EUR, che quest’anno vantava un montepremi di 10.000 $. Un torneo che ha portato fortuna a tanti giocatori: da Ferrero, a Andrev, a Calleri, a Davidenko, a Noà e tanti altri nomi passati qui da giovani e poi lanciati verso grandi traguardi. A sperare che la tradizione si rin-
novi ancora quest’anno è il giocatore Eric Prodon, classe 1982, attualmente n. 190 al mondo e testa di serie n. 1 del seeding. Il giocatore parigino ha dovuto faticare non poco per portare a casa il trofeo; dopo un tabellone abbastanza agevole in cui non aveva perso nemmeno un set, ha dovuto vedersela nella finale con l’argentino Leandro Migani ben 200 posizioni più in basso di lui nel ranking A.T.P. Ma per Prodon, l’argentino si è rilevato un osso più duro del previsto. Una finale, dunque,
avvincente e degna conclusione di una settimana di tennis vissuta intensamente, con un tabellone di grande qualità, paragonabile a quella di un torneo superiore. Ma, a parte il vincitore e il finalista, vanno segnalati due giovani stranieri: lo svedese ventenne Goransson Tim e l’argentino, sempre ventenne, Del Bonis Federico e tra gli italiani il diciottenne Andrea Stucchi, portacolori del C.C. Roma, che sta ottenendo grandi risultati, e il giovane Giustino Lorenzo, al quale la Federazione ha assegnato
la wild card, anche se entrambi gli italiani sono stati svantaggiati da un tabellone difficile. Tra gli altri italiani la prova migliore è stata quella di Walter Trusendi, arrivato fino alla semifinali prima di essere battuto dal vincitore. Nel doppio grande soddisfazione per gli italiani che si sono aggiudicati, con la vittoria di Azzaro e Giorgini. Una settimana di grande tennis nel suggestivo scenario del Circolo, grazie anche al bel tempo primaverile che ha favorito la affluenza di pubblico numeroso e appassionato.
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CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO Il Chelsea vince il torneo sociale Si è concluso il torneo sociale di calcetto. La finale è stata una delle partite più equilibrate del torneo, giocata da entrambe le formazioni con molta grinta e determinazione. Il risultato è stato sempre in bilico, con un maggiore senso tattico da parte del Chelsea del capitano Avvocato Bartoli rispetto all’Ajax, che ha privilegiato invece l’estro dei suoi uomini di classe quali Montagnani e Paganino. Momento determinante si è avuto nel periodo finale dove, secon-
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do il regolamento, sono dovuti uscire dal campo i giocatori di maggior classifica. La spunta il Chelsea, con una grande azione corale finalizzata di testa da bomber Della Porta. La scena dell’esultanza di Della Porta rimarrà negli annali del torneo sociale posto che il loquace attaccante del Chelsea si portava a braccia aperte e con lo sguardo spiritato verso la tribuna colma dei soci i quali lo hanno acclamato: il tutto senza che Della Porta, nostro grande tennista, riuscisse a proferire parola. Anche al torneo Pezzana si parla del C.C. Lazio, dove nella categoria Over 40 la squadra biancoazzurra, alias Juventus, ha chiuso al vertice conquistando il primo trofeo. Ora si aspetta il duro tabellone play off per il titolo finale.
REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO Calcio a 360° Sempre intensa l’attività calcistica. Si è appena concluso il Torneo sociale di calcio a 5 2008/2009, disputato nel periodo invernale, cominciato nel mese di novembre e concluso con la finale del 17 aprile. I vincitori sono stati premiati ed insigniti del meritato titolo di campioni sociali per l’anno 2009 in occasione di una bellissima serata di festeggiamenti svoltasi sul galleggiante San Giorgio in prossimità della sede sociale di Lungotevere di Ripetta. Si concluderà, inoltre, nel corrente mese l’altro grande storico “appuntamento” di calcio a 11, il “Labaro”, che da decenni vede fronteggiarsi due agguerrite rappresentative di soci giovani e non più gio-
vani calciatori, che tutti i giovedì indossano le scarpe da football per memorabili incontri all’insegna della fatica e del fair play. La particolarità di questa “manifestazione” sta nel fatto che viene disputata per tutto l’anno, con la pioggia o con il sole, con il caldo o con il freddo, senza interruzione alcuna, da solo due squadre (sempre le stesse) con tanto di classifica e di vittoria finale al temine di ogni stagione. Ma il calcio ed il calcio a 5, alla Tevere Remo, vogliono dire anche sfide con gli altri circoli della Capitale; ed ecco quindi in programma presso l’impianto dell’I.S.A., il Torneo del “Club dei Circoli Storici”, giunto alla sua terza edizione, che si svolgerà a partire dal 20 Aprile, che vedrà impegnate, oltre ai “padroni di casa”, le rappresentative del C.C. Aniene, del C.C. Lazio, del C.C. Roma, del T.C. Parioli, del C.T. Eur e del C.C. Tirrenia Todaro e, naturalmente, sarà “aperto” a tutte le categorie Assoluti, Over 40, Over 50 ed Over 60.
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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO Buoni risultati dai regionali A settembre nessuno avrebbe scommesso su un inizio di stagione così promettente. Invece il lavoro dei ragazzi con il "nuovo" coach Trivini ha già dato i suoi frutti: partecipando in 10 gare gli equipaggi nerazzurri hanno conquistato 6 ori e 3 argenti. Per non parla-
EUR SPORTING CLUB Polvere di stelle Il cielo del Circolo giallo verde di via di Vigna Murata è stato attraversato da una stella che cadendo ha lasciato alle sue spalle una scia di polvere d’oro! La simpatica e brava Lavinia Formica ha agguantato il titolo di Campionessa Regionale di Ginnastica artistica nella categoria L4, conquistando cos' la medaglia più prestigiosa. Un successo che si aggiunge ai titoli già messi in bacheca nel 2006
re poi delle medaglie arrivate dalla sezione giovanile allenata da Tenderini e Valentini, con gli ottimi ori di singolisti e del quadruplo allievi C. Nel frattempo è tornato il "profumo d'Azzurro" al Tirrenia, con la convocazione nella squadra Nazionale di Flavio Franceschi, prima nella squadra Under 23 e successivamente con la prima squadra Senior A. Adesso ci sarà attesa per il primo impegno nazionale a Piediluco, e li si potranno valutare i reali potenziali dei singoli equipaggi. Se son rose...
TENNIS CLUB PARIOLI U. 14 Femminile: Il Parioli è Campione Regionale Il 30 e 31 Marzo 2009 si è svolto presso il Tennis Club Parioli il Pool Finale Regionale della categoria Under 14 Femminile. Nella prima giornata di gara sono andate in scena le semifinali: l’accoppiamento ha opposto il Circolo Magistrati Corte dei Conti al Circolo Sportivo La Signoretta e il T.C. Parioli al Circolo Junior Tecariba. Oltre a consentire l’accesso alla finale per laurearsi campionesse, la vittoria nella semifinale garantiva alle squadre finaliste l’opportunità di misurarsi nel tabellone Nazionale. Finale per le padrone di casa del T.C. Parioli e le ragazze del Circolo Magistrati Corte dei Conti, che hanno sconfitto le ri-
spettive avversarie con il medesimo risultato di 2 a 0. Nella seconda ed ultima giornata di gara, in una splendida giornata di sole e davanti ad un pubblico caloroso, Adriana Lavoretti e Guendalina Jaccod hanno regalato al sodalizio bianco verde l’ennesimo titolo sconfiggendo rispettivamente Valentina Tommasi (6/0 – 6/2) e Lavinia Tropiano (6/3 – 6/4). Le ragazze guidate dal Capitano Roberto Meneschincheri e da Vincenzo Colaguori si sono laureate Campionesse Regionali centrando la quarta vittoria su altrettanti incontri disputati. Infatti, oltre alla “Corte dei Conti” e al “Junior Tecariba, erano state sconfitte, sempre per 2 a 0, il C.T. Eur nei quarti e il Due Ponti negli ottavi. L’attesissimo appuntamento è ora fissato per settembre, quando Adriana e Guendalina si misureranno con le migliori ragazze di tutta Italia. Complimenti ed in bocca al lupo! Fabio Onnis
(categoria L1) e 2008 (L3). Ancora una volta dunque l'atleta dell Eur Sporting Club ha dimostrato tutta il suo talento e il suo carattere. “Siamo orgogliosi di avere fra I nostri soci dei giovani che portano dei risultati così importanti – ha dichairato il presidente Bruno Albani – e spero che questo sia da esempio per tutti i ragazzi che si cimentano in discipline così impegnative come la ginnastica artistica”. Ora al circolo gialloverde si ci aspetta che altri soci portino ancora la polvere d’Oro al Club ricordando sempre quanto sia difficile stare in equilibrio e non cadere dalla trave. Lavinia ci è riuscita.
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Il socio del mese Diego Pedrini Detto “Dieguito”
FUTBOLCLUB Nasce la Bike Sharing mania In una domenica bagnata dal sole il Futbolclub ha inaugurato il nuovo servizio di Bike Sharing. Da aprile, infatti, grazie all’iniziativa del circolo e alla sponsorizzazione di Flanella Grigia, tutti i soci ed i loro ospiti, hanno a disposizione ben sessanta biciclette arancioni, distribuite tra il Futbolclub, in via degli Olimpionici, ed il Futbol Campus in Via del Baiardo. Per una passeggiata lungo la pista ciclabile o un duro allenamento di cycling, le bike possono essere prese e riportate indifferentemente nei due impianti. Dai campi invece, le prime sentenze per i tornei sociali. Ad aggiudicarsi l’ambita Futbol League di calciotto, è stata la squadra del presidente Urbani. Dopo un torneo disputato sempre in testa alla classifica, la compagine bianco nera ha alzato la coppa suggellando una stagione “perfetta”. Ultimo titolo di calciotto da assegnare resta la Futbol Cup, che vedrà la sua fase conclusiva alla metà di maggio, dando possibi-
SANT’AGNESE TENNIS CLUB Per tutti i gusti Passata la Pasqua con tante uova di cioccolato e colombe per i più piccoli (ma non solo...) al Sant’Agnese Tennis Club ci ci prepara al rush finale prima dell’inizio dell’e-
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Ruolo difensore Piede preferito destro Pezzo forte del repertorio corsa…tanta corsa…troppa!! Al circolo la trovi al Lunch Time e con gli Over 40 di calcio a 5!
Il socio del mese David Berardi
Detto “Il principe con gli scarpini” Ruolo Difensore Piede preferito Destro Pezzo forte del repertorio Senso della posizione Al circolo la trovi Ovunque, anche sulle nuove “bike orange”! Squadra del cuore Roma
lità a tutte le squadre in corsa di dimostrare ancora il loro valore. Al team del capitano Impara, invece, la prima coppa di calcio a undici del Futbolclub. Nella fina-
le disputata al Futbol Campus, la squadra condotta dal “portierecapitano” ha trovato difficile ostacolo nell’undici del capitano Angelucci che, malgrado la buo-
state, che, come gli anni passati si prospetta entusiasmante: prevederà, infatti, i summer camps per bambini e tante altre attività per tutti i soci. Per i “malati di tennis” non mancheranno tornei, lezioni private, clinics con i nostri maestri, ecc.. Per tutti gli altri anche fitness e aquagym, il tutto per mettersi in forma prima dell'estate. Nel frattempo tutti i tornei sociali sono entrati nel vivo: sia il tabellone ma-
schile che il tabellone femminile si stanno allineando alle semifinali. Ogni domenica pomeriggio, invece, oltre alla tradizionale partita di calcetto dei ragazzi, gli allievi della nostra scuola tennis si sfidano in un vero e proprio torneo che si svolge sia sui campi in terra che sul veloce, in modo da farli abituare alle diverse superfici. Quindi non ci rimane che dire “in bocca al lupo” a tutti.
na partita ha dovuto arrendersi alla doppietta del bomber Davide Bianconi ed alla marcatura di pregio di Luigi Re. Carlo Maria Stigliano
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Pancho Di Matteo,a destra e Francesco Selmi
T. C. GARDEN Obiettivo 50.000$ Una settimana prima degli Internazionali del Foro Italico, il grande tennis sbarca al Tc Garden per la quattordicesima edizione del Roma Open Garden. Anche quest'anno il challenger da 50.000$ vanta moltissimi giocatori di livello assoluto. Oltre ai francesi Adrian Mannarino (n.135 del mondo) e Olivier Patience (n.130 e vincitore dell'edizione 2005), all'argentino Brian Dabul (n.97 del mondo) e all'austriaco Daniel Koellerer (n.103), molto folta e agguerrita è la truppa italiana inserita nel tabellone principale. Primo fra tutti Filippo Volandri, ex 25 del ranking mondiale, al ritorno sui campi che contano dopo la squalifica di tre mesi inflittagli dal Tribunale sportivo (annullata recentemente dal Tas). Già finalista al circolo di Via delle Capannelle nel 2002, il livornese è stato fortemente voluto da
CASSIA ANTICA SPORTING FITNESS
...All'aria aperta La primavera ha risvegliato non solo la natura, ma anche tutti coloro che col freddo non volevano sentire neanche lontanamente la parola Fitness. Sarà un po’ per questo, un po’ per prepararsi alla prova costume, un po’ per il fatto che quelli del Cassia hanno deciso di anticipare l’estate esportando i propri corsi direttamente all’aperto, che il prato di via Taor-
Ezio “Pancho”Di Matteo, Presidente del circolo ed ex n.22 della classifica mondiale. Insieme a Filippo, altri due ex davismen come Da-
niele Bracciali e Alessio Di Mauro tenteranno l'assalto alla vittoria finale. Durante la manifestazione è prevista anche una cerimonia in
onore del compianto Federico Luzzi, il tennista toscano stroncato da una leucemia fulminante lo scorso ottobre.
mina non è mai stato così affollato e i corsi ne hanno risentito positivamente, compresa la tanto “temuta” Master Class, la lezione di fitness della durata di un'ora e mezzo. E tanto per non farsi mancare nulla, il circolo ha deciso di aprire presto la piscina, che sarà teatro di tante avvenimenti, fra tutte le lezioni di acqua gym che si terranno all'ora di pranzo. Per gli immancabili nostalgici infatti, la direzione avverte che la piscina scoperta aprirà presto i battenti e sarà anche questa teatro di lezioni: sia di acqua gym, che all’ora di pranzo si terranno all’aria aperta, sia scenario dei centri estivi, che anche quest’anno saranno i veri protagonisti della nostra estate!!
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SALARIA SPORT VILLAGE All’insegna del dragone Domenica 5 Aprile il Salaria Sport Village ha ospitato il Campionato d’Italia 5.000 mt. di Dragon Boat, per il secondo anno consecutivo. Alla precedente edizione avevano partecipato 8 equipaggi giunti da tutta Italia che avevano gareggiato suddivisi nelle categorie Senior e Master, creando un evento simpatico e folcloristico. In una domenica splendida di sole e caldo primaverile, dalle 8,30 del mattino sono arrivati gli equipaggi da tutta Italia, 7 equipaggi composti da circa 150 persone, con una quindicina di imbarcazioni. Le gare sono iniziate alle 10, 30 e si sono protratte fin verso le 14,00. Nel frattempo, dalle 12,30, gli equipaggi che già avevano tagliato il traguardo hanno potuto rifocillarsi sul prato dell'area antistante l'hangar del canottaggio del Salaria Sport Village, dove era stato allestito un grande barbecue su cui sono state cucinate salsicce, carne e bruschette. Aperta ufficialmente, dunque, la stagione del Dragon Boat Italiano e assegnati i primi titoli italiani del 2009; vittoriosi gli equipaggi dei Comunali Firenze, nella categoria maschile "Open"; dei C.C Sabaudia, guidati dal coach della Nazionale, Vincenzo Juliano nel misto; della Dragononda del Lago di Bracciano nel Femminile. Bronzo alla Mariner Laghetto nella cat. "Open" e Argento femminile. Le origini di questa disciplina sportiva risalgono ad oltre 2000 anni fa quando, come narra la leggenda, il poeta e statista cinese Qu Yuan si gettò nel fiume Mi-Lo con un atto disperato per protestare contro le vessazioni cui veniva sottoposto il suo popolo dal governo di allora. I pescatori saputa la notizia si lanciarono con grandi barche alla ricerca del corpo di Qu Yuan sbattendo con forza
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le acque con i remi per allontanare i pesci. Da allora e' nata una tradizione che ricorda quel giorno e si celebra in tutto l'oriente il quinto giorno della quinta luna con Festival di Dragon Boat. Questa disciplina sportiva prevede gare su imbarcazioni standard lunghe 12,66 metri e larghe 1,06 metri con la testa e la coda a forma di dragone. Le imbarcazioni sono sospinte da 20 atleti, al ritmo scandito dal tamburino, che usano pagaie di lunghezza compresa tra 1,05 m e 1,30 m e larghe non più di 18 cm, mentre il timoniere a poppa dell'imbarcazione tiene la direzione con un remo lungo circa 3 metri. Quest’anno il Salaria Sport Village è sceso in campo, anzi in acqua, con un proprio equipaggio, partecipando con i propri colori sociali. La stagione proseguirà con i Campionati Italiani in programma a fine Giugno a Ravenna e con gli Europei per club a Budapest a metà Luglio ed infine dei mondiali che si svolgeranno a Praga nell'ultimo week end di Agosto.
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DUE PONTI SPORTING CLUB Il Due ponti corre Con la Maratona di Roma del 22 marzo, si è concluso il Grande Slam di Running del Due Ponti ideato da Emanuele e Pietro Tornaboni. Cominciato con la Maratona di New York e proseguito con le due gare più prestigiose della Capitale (la corsa di Miguel e la Mezza Maratona Roma Ostia), il Grande Slam è terminato con la Maratona che può vantare uno dei percorsi più belli del Mondo, cui hanno preso parte non solo gli otto più coriacei atleti rimasti a contendersi la vittoria finale, ma un gruppo di 25 maratoneti, per una partecipazione massiccia per una gara così impegnativa. Tra questi, un particolare plauso va ai runners che, guidati dal trainer Sergio Cocozza, hanno affrontato per la prima volta una Maratona: Luigi Brasili, Enrico Paesani, Alessandra Pizzi, Bianca Trionfi e Alessio Tuccini. Grande festa per Roma, grande festa per il Due Ponti: i sacrifici che caratterizzano la preparazione di una maratona, vengono compensati dalla soddisfazione e gratificazione che il raggiungimento dell’obiettivo porta. Non sono, oltretutto, mancati i risultati importanti, come quelli di Luigia Latteri e Eleonora Checherita, 4° e 5° delle rispettive categorie, e di Romano Ramin Ghermezian, arrivato tra i primi 100. Grazie a questo risultato Ramin ha ottenuto il primo posto del Grande Slam. Prima delle donne, la forte Eleonora Checherita, che quest’anno ha migliorato i tempi personali su tutte le distanze percorse. Gli altri atleti che hanno percorso i 115 km che servivano per completare il contest sono: Diego Cappetta, Mauro Todi, Stefano Atzeni, Luigia Latteri, Emanuele Tornaboni, Paolo Valenti.
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A.R.C. ANGELO TRAMONTANO La scuola e l’imprenditoria campana sostengono lo sport Quando si incontrano le idee dei giovani imprenditori campani il risultato è sempre positivo e questa volta tutto a vantaggio dello sport. La scuola italiana è ben lontana dalla cultura formativa d’oltre oceano, dove nei college la cultura sportiva è in prima fila nella formazione delle generazioni future. Il nostro “vecchio” iter formativo ha sempre punito il momento sportivo mortificandolo e compimendolo in spazi insufficienti, ma le cose stanno cambiando. L’Ente Morale Associazione Regionale Culturale “Angelo Tramontano”, ha sede a ridosso del Centro Ippico Montenuovo, con il quale ha messo in piedi una fattiva collaborazione. Il suo presidente è Magda Tramontano che di recente, in collaborazione con una nutrita squadra di imprenditori campani, ha presentato all’Hotel Mediterraneo il progetto “Scuola - Sport - Tempo Libero”. Nel gremito auditorium erano presenti tra gli altri il Dott. Alfredo Ponticelli, Assessore allo Sport del Comune di Napoli e la Dott. Maria Falbo, Assessore allo Sport della Provincia di Napoli. Nutrita anche la rappresentanza dei media. Il programma del progetto, che nasce dall’unio-
CIRCOLO NAUTICO POSILLIPO Vela: Giovani e vincenti Grande prestazione dei giovani velisti rossoverdi, allenati da Luigi Rago, nella seconda tappa del Trofeo dei Tre Mari, evento velico interregionale del centro-sud giunto alla decima edizione. Nelle acque antistanti il Castel Dell'Ovo si sono sfidati oltre cento giovani timonieri, suddivisi in cadetti e juniores, per un'età compresa tra i nove ed i quindici anni. I posillipini han-
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ne del mondo della scuola con quello dello sport, si ispira al classico “mens sana in corpore sano”, un’idea antica, ma attuale. Lo scopo è quello di realizzare una concreta azione di promozione e sponsorizzazione dello sport e di diffusione dei suoi valori positivi, affinché la cultura sportiva diventi stile di vita, sin dall’età scolare e continui per tutto l’arco della vita. Un’ideale che aiuti a combattere il malessere ed il disagio adolescenziale, che conducono spesso a devianze. L’Istituto Nobel, gestito dall’A.R.C. “AngeloTramontano”, ha intrapreso la nuova programmazione delle lezioni scolastiche. In ottemperanza al progetto presentato, la settimana scolastica è di cinque giorni ed il lunedì non sono previste, né interrogazioni, né compiti in classe. Questo consente agli allievi una serena partecipazione agli eventi sportivi, organizzati dalle Federazioni, per il fine settimana. Ad oggi il progetto si è concretizzato in una folta e qualificata partecipazione sportiva degli allievi che hanno scelto questa innovativa formula. Il binomio scuola-sport è completo in tutte le sue forme. Per gli iscritti all’Istituto Nobel, infatti, se iscritti anche ad una Federazione Sportiva riconosciuta dal CONI, c’è la possibilità di usufruire di una borsa di studio pari al 50% della quota di iscrizione al biennio, con un bonus pari al 10% della quota d’iscrizione al triennio.
R.Y.C.C. SAVOIA
no centrato ancora una volta il primo posto con Enrico Vannucci ma anche tutta una serie di importanti piazzamenti che testimoniano l’ottimo lavoro dei tecnici del Circolo. Infatti, gli atleti partenopei si sono distinti per il quinto posto di Francesco Botti ed il sesto di Luca Giamattei. Assente, invece, poichè convocata ad un raduno tecnico nazionale della classe Optimist, Sara Scotto di Vettimo. Ora, la restante tappa si svolgerà a Marina di Pulsano, in provincia di Taranto, il 9 e 10 maggio.
Tennis: Pisanti guarda tutti dall’alto
Trofeo Vele d'Epoca" “Una tradizione che si rinnova”. Così il presidente del Circolo Savoia, Pippo Dalla Vecchia, ha presentato la sesta edizione delle “Vele d’epoca – trofeo Banca Aletti”. La manifestazione, che si disputerà nelle acque del Golfo di Napoli dal 24 al 28 giugno, è tra le più attese dell'estate. Si tratta di un evento di rilevanza nazionale (visto che le altre tappe si disputano in giro per l’Italia, dall’Argentario alla Sardegna n.d.r.) ma che mai era andato in scena nella città partenopea prima che il sodalizio biancoblù si premurasse di ospitarlo. Le “Vele d’epoca” acquisiscono questo status in base, ovviamente, alla loro anzianità di servizio. Si tratta, infatti, di barche costruire tra l’inizio del ‘900 e la metà del secolo scorso, ovviamente restaurate nei minimi dettagli, anche con notevoli esborsi economi-
Dopo una appassionante e combattuta finale durata ben 2 ore e 15 minuti Francesco Pisanti si conferma n.1 della classifica sociale del Circolo Posillipo superando il forte Sebastiano Iuculano con il punteggio di 6/2 3/6 7/6(4). La gara è stata molto tesa e combattuta con Iuculano che ha finito in preda ad una contrattura alla mano e quindi impossibilitato a stringere la racchetta ma che stoicamente ha cercato di resistere a
ci, da parte di appassionati velisti. Proprio in virtù delle differenti tipologie di scafi che saranno in gara, le “Vele d’epoca” verranno suddivise per categorie, anche se va sottolineato come l’aspetto agonistico sia decisamente secondario in una manifestazione di questo genere. “Ringraziamo la Banca Aletti – continua il presidente Dalla Vecchia – che ha deciso di aiutarci nuovamente nell’allestimento di un evento che anche logisticamente non è facile da organizzare. Per quattro giorni ospiteremo, infatti, nel nostro porticciolo imbarcazioni provenienti dall’intero bacino del Mediterraneo. Le Vele d’epoca sono ormai un rito del Maggio napoletano”. Le circa 30 barche che parteciperanno alle “Vele d’epoca” sfileranno in parata la domenica del (data) Maggio dando vita ad un suggestivo spettacolo di colori che ogni anno richiama tantissimi curiosi in via Caracciolo.
Pisanti. Dopo due games per Iuculano, Pisanti infilava 7 games consecutivi chiudendo la prima frazione; nella seconda dal 3-3 Iuculano sembra scappare fino al 6/3 3-1 ma Pisanti lo riprende e serve ben 3 volte per il match sul 6-5 prima di chiudere al tiebreak. Nella classifica sociale irrompe comunque Iuculano al n.6 mentre Pisanti consolida il suo primato. Bel balzo in avanti di Marotta che diventa il n.4 e di Corrado che entra nella top ten ai cui margini c'è ora Varriale.
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CIRCOLO RARI NANTES Il Cardinale Sepe in visita al circolo Festeggiamenti ed ospiti di prestigio. Sempre viva l’attività del Circolo Rari Nantes del presidente Paolo Caccese, che è diventato anche un punto di riferimento del by night napoletano da quando ha deciso di concedere i suoi panoramici saloni per serate danzanti che stanno riscuotendo un crescente successo. Grandi festeggiamenti sono previ-
TENNIS CLUB NAPOLI Tennis Napoli Cup: doppia vittoria di Cuevas Tennis Napoli Cup - Trofeo Volvo Svezia Auto: l'uruguaiano Pablo Cuevas vince due volte Batte in finale il romeno Crivoi 61 6-3, poi torna in campo e vince anche il torneo di doppio (nella foto il vincitore con a sinistra Marco Funari di Volvo Svezia Auto e, a destra, Luca Serra., presidente del TC Napoli). E’ stata un’autentica festa uruguaiana quella della Tennis Napoli Cup , il torneo internazionale del TC Napoli in Villa Comunale, con centomila dollari di montepremi e che assegna punti mondiali per la classifica Atp. Pablo Cuevas, 23 anni nato a Concordia, nel giro di due ore ha vinto sia il torneo di singolo sia quello di doppio, collezionando in una settimana nove vittorie consecutive al torneo di Napoli. Cuevas ha battuto in finale il romeno Victor Crivoi, 6-1 6-3, in poco più di un'ora di gioco. Partita senza storia, davanti a oltre mille spettatori sul campo centrale "Carlo d'Avalos", con l'unico sussulto sul 6-1, 5-1 per il sudamericano, quando Crivoi ha tentato una disperata ma inutile rimonta. Cuevas, che durante il torneo ha avuto come tifoso speciale
sti in particolare per il 21 maggio (anniversario della nascita del sodalizio partenopeo) quando sono attesi al Circolo tantissimi invitati vip tra i quali anche Pino Taglialatela e, soprattutto, Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer, che della Rari Nantes è stato un nuotatore simbolo, tanto da aver partecipato alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952. Nel mese di Aprile non sono mancati neppure gli eventi di carattere politico-teologico. L’associazione Napoli punto e a ca-
po ha scelto la location della Rari Nantes per un incontro con il candidato alla Provincia del PDL, Luigi Cesaro mentre il Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, si è incontrato a pranzo con l’ Ambasciatore della Cina in Italia, Sun Yuxi, proprio presso la Rari Nantes. Durante la conviviale colazione consumata sulla terrazza del Circolo, l´arcivescovo ha illustrato a Sun Yuxi l’attività del "Centro diocesano per il dialogo fra le religioni e le culture", il Cedirec.
il connazionale e calciatore del Napoli Nicolas Amodio, ha riportato l'Uruguay nell'albo d'oro del Torneo di Napoli, trent'anni dopo la vittoria del connazionale Jose Damiani (1979). Dopo la vittoria in singolo, Cuevas ha trionfato anche in doppio, in coppia con lo spagnolo Marrero, sul duo composto dal tedesco Moser e dal ceko Rosol. 64 6-3 il punteggio finale. L’uruguagio ha confermato così di essere un grande giocatore di doppio, dopo la vittoria del Roland Garros nel 2008 e l’arrivo alla posizione numero 16 del mondo, conquistata quest'anno come record personale. In singolo, con i 90 punti del torneo di Napoli, Cuevas da domani sarà stabilmente nei primi cento tennisti del mondo, lui che è già il numero 1 di Uruguay e che nel 2008 è salito fino al n.88 dell'Atp. "Bellissimo giocare qui a Napoli ha detto Cuevas a fine gara -, con tutti questi appassionati ch mi hanno seguito e che mi hanno aiutato a vincere. Ringrazio tutti, soprattutto il mio amico fraterno Amodio che è stato sempre con me. Sono contento che oggi abbia vinto il torneo e lui abbia finalmente esordito nel campionato di serie A con il Napoli. L'avversario era più pericoloso di quello che il punteggio dice. Ho giocato davvero bene, per questo ho vinto. Adesso punto
ad arrivare il più lontano possibile agli Internazionali di Roma e al Roland Garros". Al termine del torneo il presidente del Tennis Club Napoli ha ringraziato title sponsor e main sponsor per aver affiancato il torneo, la mamma di Federico Luzzi, Paola, per aver scelto Napoli per raccogliere fondi con le aste benefiche per la lotta contro la leuce-
mia, tutto lo staff organizzativo e i soci del club per aver contribuito all'organizzazione del torneo che in nove giorni di gare ha fatto registrare oltre ventimila presenze. Il premio Bluduemila, infine, al miglior tennista italiano del torneo, è andato a Fabio Fognini: per lui ha ritirato il riconoscimento Angelo Chiaiese, direttore del torneo di Napoli.
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a cura di SPORTFORM
CIRCOLO DEL REMO E DELLA VELA ITALIA A lezione dai ‘prof’ De Angelis e Borgstrom Francesco de Angelis al Circolo del Remo e della Vela Italia per insegnare match race ai giovanissimi. Tre giorni interamente dedicati alla specialità di match race, insegnando ai giovanissimi atleti napoletani le tecniche, la metodologia e i regolamenti dell’ormai nota specialità velica della Coppa America. Organizzata dal Circolo del Remo e della Vela Italia la full immersion ha proposto nomi eccellenti in veste di insegnanti: i velisti Francesco de Angelis e Lars Borgstrom, come uomini di esperienza e Marco Mercuriali, giudice federale, per conoscere a fondo regole e segreti della disciplina. “Con entusiasmo ho accettato questa proposta, l’idea di trasferire l’esperienza ai giovani è alla base della storia del nostro circolo – ha dichiarato Francesco de Angelis -, anche se ai miei tempi bisognava spiare in silenzio i campioni, magari sperando in qualche loro indicazione. Nei casi più fortunati si usciva in barca con loro, ma non si diceva una parola”. L’intento della dirigenza del sodalizio rossoblu è stato quello di mettere a disposizione dei giovani talenti emergenti tutta l’esperienza
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Un’immagine della regata Tre Gofi
necessaria per crescere agonisticamente. Le regate di flotta, più diffuse rispetto al match race, non consentono infatti la diffusione di queste tecniche di regata che, invece, sono il futuro della vela agonistica tanto è che nelle classi olimpiche, e
di conseguenza alle Olimpiadi, saranno utilizzate per le fasi finali delle regate. “Abbiamo voluto chiedere uno sforzo ai nostri soci Francesco de Angelis e Lars Borgstrom – ha spiegato il vice presidente Picchio Milone – affinché potessero concedere la loro disponibilità ed esperienza per insegnare ai nostri atleti i segreti di questa disciplina. Questa tre giorni è stata un primo passo di un percorso che, come Circolo Italia, porteremo avanti sperando che anche altri sodalizi seguano questa strada, magari collaborando tutti insieme. L'augurio è che la federvela regionale della nostra zona, la V, possa inserire in calendario regate di match race”. Insomma, pur per pochi giorni, la Coppa America si è spostata nel golfo di Napoli. Mercuriali, già attore della sfida italiana di Azzurra prima e di Luna
Rossa poi, ha affiancato i due atleti del CRV Italia, autori della vittoria Luis Vuitton Cup ad Auckland 2000, per fornire quanta più esperienza è possibile ai sei equipaggi che, per otto ore al giorno, hanno provato, in acqua ed a terra, ad apprendere le tecniche del match race. Il campo di regata, preparato all’altezza del Castel Dell’Ovo, ha visto disputare sfide tra ragazzi compresi tra i 12 e 16 anni a bordo di imbarcazioni J22, mentre nel prestigioso salone dei trofei del Circolo del Remo e della Vela Italia, de Angelis e Borgstrom, coadiuvati da Marco Mercuriali, hanno impartito lezioni di teoria e regolamento.
Al via la Tre Golfi Torna anche quest’anno il fascino della Tre Golfi. La 55esima edizione della prestigiosa regata d’altura
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(nata nel 1954) è organizzata, come di consueto, dal Circolo del Remo e della Vela Italia e partirà dallo spazio d’acqua antistante il Castel dell’Ovo allo scoccare della mezzanotte di sabato 23 maggio. Quest’anno la Tre Golfi prevede la partecipazio-
ne record di circa 100 imbarcazioni, divise nei raggruppamenti Big Boats, ORC e IRC. La kermesse sarà celebrata sulle terrazze del Circolo Italia, alla presenza di armatori ed equipaggi, autorità cittadine e soci, con una cena di gala che precede la tra-
dizionale partenza illuminata a giorno dai fari delle fotoelettriche. Il percorso della 55a Regata dei Tre Golfi, valida anche per il Trofeo d’Altura del Mediterraneo, prevede di girare una boa nelle acque antistanti San Marco di Castellabate nel Gol-
fo di Salerno, poi il passaggio nel Golfo di Gaeta con periplo di Ventotene e San Marco e infine il rientro nel Golfo di Napoli, con arrivo a Capri dopo circa 170 miglia di navigazione. L’arrivo delle imbarcazioni più veloci è previsto per la sera
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del 24, mentre l’intera flotta dovrebbe giungere entro lunedì 25. Sulla linea di partenza ci saranno le barche più competitive del momento, incluse quelle che prendono parte al Trofeo d’Altura del Mediterraneo. “Per anzianità, la Tre Golfi è una delle maggiori regate del Mediterraneo – afferma il Presidente del Circolo del Remo e della Vela Italia, Roberto Mottola di Amato – ed inoltre è un evento che sta ritornando prepotentemente ad essere uno dei principali appuntamenti della stagione velica italiana, nonostante il calendario delle regate sia sempre più folto. In particolare, il momento della partenza delle barche dal nostro porticciolo rappresenta un inconfondibile spettacolo di luci e colori che risulta molto gradito al numeroso pubblico che si raduna in via Caracciolo. Inoltre – chiosa il Presidente del C.R.V.Italia -, questa competizione apre una settimana di appuntamenti con il mare che proseguirà a Capri dove, dal 27 al 30 Maggio, si assegnerà anche il Campionato Nazionale del Tirreno”.
CIRCOLO CANOTTIERI NAPOLI Unione vincente Si rinnova anche quest'anno la partnership tra il Circolo Canottieri Napoli e l'equipaggio Carpisa Yamamay di Diego Testa, che è stato di recente imnpegnato ad Abu Dabi nella terza tappa del campionato offshore classe 3\6 litri del Middle East, denominato X-Cat Championship. È il secondo anno che l’equipaggio napoletano affronta questa sfida sotto i colori giallorossi del club del Molosiglio, dopo i tanti successi nella classe 3\2 litri a livello nazionale ed internazionale. L’obiettivo di Testa è quello di fare esperienza e crescere ma già nelle prime due gare è arrivato un terzo po-
La Tre Gofi
sto per il team partenopeo: “Strada facendo cercheremo sempre di migliorarci – spiega Diego Testa –, anche se la concorrenza è fortissima. Per noi sarà importante sfruttare gli errori degli altri equipaggi per confermare quanto di buono fatto finora. Ringrazio gli sponsor, che credono nel nostro progetto nonostante corriamo in questa classe da solo due stagioni. Sia Carpisa che Yamamay ci sono vicini da anni ma anche, e soprattutto, il presidente del circolo Canottieri Napoli, Curzio Buonaiuto, che ci affianca per poter gareggiare sempre al meglio delle nostre possibilità”. Dopo l'impegno di Dubai, l’imbarcazione giallorossa tornerà in Italia per essere modificata in vista del mondiale che
quest’anno si disputerà a settembre a Nettuno. Intanto a maggio partirà il campionato italiano classe 3\2 litri proprio da Napoli, con l’organizzazione del circolo Canottieri, e
sarà quella l’occasione di vedere l’equipaggio Carpisa Yamamay competere per la vittoria nelle acque che l’anno scorso hanno già regalato l’oro europeo.
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22-04-2009
foto Antonio Costantini
cover febbrao 09
Quello che le donne non dicono Flavia Pennetta guida le tenniste azzurre alla conquista del sogno degli Internazionali d’Italia