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ANDREA ETRARI
Cinquantadue anni di storia, 21 squadre iscritte ai vari campionati, 650 praticanti: sono i numeri di Buster Basket, storica società veronese che è ripartita dopo un anno e mezzo di ‘quasi stop’ a causa della pandemia. Presentare Buster Basket significa partire dal 1969 quando è nata la Polisportiva Bruno Gaiga di Santa Lucia, diventata poi Adige 80 all’inizio degli anni ottanta e infine Buster Basket negli anni novanta. Buster Basket ASD non è altro che l’unione di più società: Adige 80, Povegliano Basket, Atletico Borgo Venezia, Basket 88 Castel d’Azzano e EffeBasket femminile Villafranca. “Unire le forze” - racconta il dirigente responsabile di Buster Group Gabriele Zuccher - “voleva dire essere più competitivi non solo tecnicamente ma dare forza ad uno sport di nicchia come il basket. Siamo stati bravi ad abbattere i campanili e devo dare atto al compianto Luciano Bonetti, cui a breve intitoleremo la palestra di Santa Lucia, di essere stato uno dei precursori di questa unione”. Una società molto radicata nel territorio che da qualche hanno è diretta da Nicoletta Caselin, ex giocatrice di serie A (15 campionati nel Famila Schio e 151 presenze Nazionale). “Il basket mi ha dato tante soddisfazion” – spiega Nicoletta – “ho forse più perso che vinto, ma è stata un’esperienza e un privilegio che sto cercando nel mio piccolo di restituire allo sport. La visione dello sport del Buster era molto vicino alla mia, pertanto non è stato difficile accordarmi con la società, anche se all’inizio mi ritenevo non pronta a questo incarico e avevo deciso di dire no. Sono partita in punta di piedi 5 anni fa ed eccoci qui: i valori sono quelli che ogni volta che un bambino entra in palestra non deve più uscire. Dare al ragazzo la possibilità di fare attività sportiva in un giusto contesto, con l’allenatore giusto, con la squadra giusta, per noi è una bella sfida”. Tra le sfide vinte dalla società è la creazione di Buster Ability, una ‘costola’ di Buster Basket e presiduta da Sandro Bordato che così la presenta: “Buster Ability nasce qualche anno fa quando ero presidente di Buster Basket e volevo far conoscere ai nostri ragazzi il basket in carrozzina. Da lì siamo partiti proponendo la pallacanestro agli “specialmente” abili e quindi oltre al basket in carrozzina abbiamo lavorato con ragazzi con problematiche cognitive ed è stato bello perché nella stessa palestra possono giocare ragazzi
normodotati e no. Un’esperienza più ai ragazzi normali che agli altri, uno sport inclusivo a 360° e il Buster diventa così uno strumento per fa crescere le persone”. La prima squadra di Buster Basket milita in serie D ed è composta, ovviamente, da cestisti tutti cresciuti nel settore giovanile biancoblù. “La nostra squadra di serie D” – spiega Zuccher – “ci piace chiamarla l’ultima giovanile. Però se all’età di 15-16 anni individuiamo qualcuno che può fare strada in questo sport, lo indirizziamo in società più attrezzate di noi o che fanno della pallacanestro la loro unica attività. Abbiamo così mandato nostri ragazzi a Treviso, a Cremona, in serie A sia maschile che femminile. Inutile tenere un ragazzo per vincere una partita o un campionato in più, ma preferiamo fargli fare un percorso formativo: siamo i loro primi tifosi e la domenica facciamo chilometri e chilometri per poterli seguire. Ricordo inoltre che, seppure a livello più basso, molte squadre veronesi di C/Silver e D sono infarcite di giocatori usciti dalle nostre giovanili”. La struttura societaria ha raggiunto una dimensione tale che si è dovuto procedere ad un frazionamento, come evudenzia Zuccheri: “Abbiamo dovuto, per opportunità, costituire altre società. Oggi Buster Group ha 5 società, cioè 5 ragioni sociali, 5 direttivi per un totale di 26-27 soggetti che sono coinvolti in prima persona. Buona partecipazione, buona condivisione di responsabilità e obiettivi. Non una struttura che fa capo a una persona: Nicoletta è il volano di questa struttura e ne siamo orgogliosi”. Il Buster Basket conta un importante settore giovanile. Nicoletta Caselin spiega come sono suddivise le squadre: “Partiamo dai nostri 6 centri minibasket che sono la base della nostra piramide e sono la parte dove dedichiamo la nostra maggiore attenzione. Il nostro settore giovanile comprende 17-18 squadre tra FIP, agonistico, e CSI, settore più amatoriale. Nel femminile continua la nostra evoluzione, mentre per quanto riguarda le squadre senior, oltre alla serie D, abbiamo la prima divisione maschile e la promozione femminile che sono quella continuità che vogliamo dare alle nostre giovanili”. La pandemia ha rallentato giocoforza il reclutamento di nuovi atleti. Ora però si torna a guardare al futuro con ottimismo e con progetti mirati e articolati. ”Entrando nella scuole” – prosegue Caselin – “non soltanto facciamo reclutamento e promozione della nostra attività sportiva ma parliamo anche di alimentazione, di raccolta differenziata e riutilizzo dei materiali, un progetto che abbiamo realizzato in collaborazione con AMIA. Tocchiamo dei temi facendo giocare i bambini con quell’argomento”. Per concludere, capitolo sponsor per il quale Nicoletta Caselin ha le idee chiare: “Oggi le aziende e le istituzioni vogliono qualcosa in più e di diverso. Dobbiamo essere bravi a farlo capire, dobbiamo migliorare e portare avanti i nostri progetti: se Rama, Melegatti o Fondazione Cattolica si fermano davanti a un progetto come il nostro, questo ci dà grande energia e grande forza per idearne altri, come “canestro sospeso”. Siamo riusciti a portare in palestra ragazzi seguiti dai servizi sociali, magari non faremo grandi numeri, ma sono importanti: prima del Covid ne avevamo inseriti una quarantina nelle nostre squadre”.
Va a Canestro Sospeso il Cangrande 2020
“Siamo più che onorati di aver ricevuto il prestigioso premio Cangrande per il progetto Canestro Sospeso, un traguardo che ci rende orgogliosi e che ci spinge a continuare a lavorare per coinvolgere all’interno di questo progetto ancora più ragazzi!”.
Con questo messaggio sulla sua pagina Facebook, il Buster Basket ha condiviso il momento di grande gioia in occasione della consegna del Premio Cangrande 2020, il premio più importante in ambito sportivo che l’amministrazione comunale di Verona consegna all’atleta, al dirigente o alla società che per impegno e risultati si sono distinti nella stagione precedente. Buster Basket è stato premiato per il sociale nello sport e nello specifico per il progetto Canestro Sospeso, programma realizzato in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Verona che permette a diversi ragazzi di poter scendere sul parquet assieme ai loro coetanei superando le barriere economiche e sociali. Un progetto di successo che coinvolge privati, fondazioni e imprese.
BASKET VERONA
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