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ACURADI SABRINA ORRICO

Il Costa Rica Athletic Center vince il premio Building of the Year 2021

Tra gli alberi di Nosara, in Costa Rica, è nato un piccolo villaggio sportivo e ricreativo, estensione del Gilded Iguana Hotel. Pensato come uno spazio pubblico, si integra nel paesaggio naturale ed è a disposizione degli abitanti locali e dei turisti.

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Il vincitore del premio Building of the Year 2021 - promosso da Archdaily - nella categoria Sports Architecture è il Costa Rica Athletic Center, progettato a Nosara dal locale Studio Saxe. Il Premio seleziona ogni anno gli edifici più intelligenti, creativi e pensati per essere al servizio della comunità, che rappresentino il meglio dell’architettura dell’anno, in diversi settori, dallo sport all’intrattenimento, dal sociale al medico. Per il settore sport nel 2021 ha primeggiato questo centro sportivo immerso nel paesaggio lussureggiante, in Costa Rica: qui lo spazio creato fa coesistere gli abitanti locali con i turisti, tra un surf-shop, un negozio di biciclette, una palestra e studi per massaggi, yoga e Ju Jitsu. L’attività economica dell’uomo viene fatta vivere in una relazione simbiotica con il mondo naturale, per accentuare il percorso verso il benessere.

Un progetto simbiotico con l’ambiente naturale

Nato nel 2004, lo studio di progettazione Saxe lavora con l’obiettivo di esplorare le relazioni con l’ambiente naturale attraverso l’architettura, nella convinzione che gli edifici debbano connettersi al loro paesaggio, che sia una giungla o un paradiso tropicale. Nel progetto dell’Athletic Center il risultato di queste scelte si è tradotto in una serie di spazi interni pubblici che connettono le persone alla natura, proteggendo nel contempo dal calore esterno e dal sole cocente. Grazie al lavoro congiunto con ingegneri strutturali ed elettrico-meccanici, la realizzazione, le fondamenta e i servizi si sono sviluppati intorno agli alberi, mantenendoli in vita e proiettando le strutture vicinissime alla vegetazione. Le strutture leggere in acciaio sono state prefabbricate in un ambiente controllato e poi assemblate velocemente, per creare il minor impatto possibile sulla proprietà e la massima efficienza di costruzione. Grande attenzione anche alla sostenibilità ambientale: il tetto protegge gli interni e permette la raccolta delle acque piovane, da utilizzare nell’edificio e per l’irrigazione esterna; i materiali usati combinano locale legno di teak rimboschito, con materiali durevoli.

Edinburgh Stadium, una nuova casa per il rugby cittadino

Un nuovo stadio di rugby che permetterà al club cittadino di Edimburgo di connettersi meglio con i fan e la comunità, creando un senso più profondo di appartenenza: queste le parole con cui il Managing Director di Edinburgh Rugby, Douglas Struth, ha descritto il nuovo Edinburgh Stadium, inaugurato nel mese di febbraio e progettato dagli architetti londinesi Holmes Miller. Nel suo discorso, Stuth ha aggiunto un ringraziamento allo Scottish Rugby, che ha supportato questa realizzazione partita nel maggio 2018. I lavori sono iniziati di fatto nell’ottobre 2019 e completati durante il 2020, superando tutte le difficoltà che ha messo in campo l’anno della pandemia. Edinburgh Rugby ha goduto di un periodo di rinascita sotto l’head coach Richard Cockerill, che ha preso le redini della squadra nel 2017, conducendola ai quarti di finale della Heineken Cup 2019, alla semifinale della Guinness PRO14 2020 e ai quarti di finale della Challenge Cup. In quel periodo il club ha vinto il 73% delle partite in tutte le competizioni dalla stagione 2017/2018.

Il nuovo stadio di rugby di Edimburgo

Il campo da 5,7 milioni di sterline si trova adiacente allo stadio nazionale Murrayfield e potrà ospitare 7800 tifosi, circa 5800 seduti e 2000 in piedi, tutti con posizione molto vicina all’azione e sotto tribune coperte sui quattro lati. La nuova struttura sportiva è ufficialmente la casa del club della capitale, la prima “permanente”, non solo dalla sua nascita come squadra professionale nel 1996, ma addirittura dalla sua fondazione nel 1872.Il completamento del progetto include la certificazione World Rugby per il gioco e l’allenamento a contatto sulla nuova superficie moderna 3G, che ha permesso di dare il via immediatamente al training dell’Edinburgh Rugby. Per ora l’impianto verrà usato solo per gli allenamenti della prima squadra. In attesa di poter inaugurare lo stadio e di ospitare i fan durante le partite, il club ha iniziato un processo di branding per adornare lo stadio con i colori del club rafforzandone l’identità e l’organizzazione di spazi e servizi che possano potenziare l’area esterna dello stadio.

Protocollo d’intesa per l’arena sportiva di Milano Santa Giulia

Nell’ambito di Milano Cortina 2026, è prevista la realizzazione del Pala Italia, un’arena che ospiterà le competizioni olimpiche maschili di hockey sul ghiaccio, oltre alla cerimonia di apertura delle competizioni paralimpiche. Con la firma del protocollo d’intesa per l’arena sportiva di Milano Santa Giulia, Regione, Comune e Città Metropolitana di Milano assicurano l’adozione dei provvedimenti necessari a portare avanti l’approvazione del progetto, con successiva realizzazione della struttura sportiva e delle infrastrutture connesse. Milano Santa Giulia S.p.A. a sua volta si impegna a finalizzare un accordo per la gestione dell’arena, con l’impegno della messa a disposizione dell’impianto in conformità agli standard tecnici previsti dal Comitato olimpico internazionale e dalle Federazioni Sportive. “Un ulteriore e importante passo avanti per la riqualificazione di una zona di Milano che diventa strategica anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026”, ha sottolineato Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia. “Sono soddisfatto del Protocollo di intesa che abbiamo sottoscritto”, ha dichiarato Giuseppe Sala, Sindaco di Milano. “Con questo documento, e grazie agli interventi di risanamento, diamo avvio alla realizzazione di un impianto sportivo strategico per il quartiere Santa Giulia e per la città. Ospitare i Giochi olimpici invernali Milano Cortina 2026 è un onore per tutti noi. Il Pala Italia Santa Giulia sarà una struttura funzionale e all'altezza delle importanti competizioni e cerimonie cui è destinata. Ma soprattutto sarà per sempre un punto di riferimento per tutti i milanesi e gli sportivi, luogo di crescita personale e centro di socialità”.

Il progetto complessivo e il Pala Italia

Il progetto del nuovo quartiere di Milano Santa Giulia copre una superficie di 1.200.000 metri quadrati. Nella zona sud, vicino alla stazione di Rogoredo, è stato realizzato un quartiere residenziale, già abitato, la sede di Sky, il parco attrezzato Trapezio, un asilo, una via commerciale. A breve sorgerà un centro per gli affari. La zona nord è ancora da realizzare e ospiterà un parco urbano, residenze e uffici, un centro commerciale e di intrattenimento, vie pedonali e piazze. Al confine est del quartiere sorgerà inoltre l’arena polifunzionale da 12.000/15.000 posti, che sarà dedicata a spettacoli, manifestazioni culturali ed eventi sportivi al coperto, oltre a concerti. Il Pala Italia sarà altamente flessibile, per permettere un rapido turnover e garantire una gestione efficiente del palinsesto degli eventi. L’arena sarà aperta per buona parte della giornata e tutti i giorni della settimana: collocata a ridosso del distretto commerciale e di intrattenimento, permetterà una forte integrazione con le funzioni commerciali dell’area e con il parco adiacente.

Sondrio Arena, verso le Olimpiadi 2026

Realizzato lo studio di fattibilità per la Sondrio Arena, premiato con un contributo statale di 900 mila euro, l’amministrazione comunale procede ora al bando per la progettazione esecutiva per realizzare un’arena adatta a ospitare manifestazioni sportive, concerti e convegni. Con le discipline del ghiaccio e dell’arrampicata in primo piano, l’arena potrà creare un importante indotto turistico per la città e la Provincia. Circa 17 milioni di euro è la cifra stimata per costruire quest’opera: il Comune ha già mosso i primi passi per cercare i finanziamenti, con uno sguardo attento ai Giochi Olimpici del 2026. Il sindaco, Marco Scaramellini, ha così commentato: “Ci sono le potenzialita ̀per creare un indotto importante per il comparto turistico, partendo da una struttura iconica che di per se ́ e ̀ un'attrazione. I passi compiuti finora sono importanti, ora continua il percorso di condivisione, poiche ́ le azioni portate avanti sul territorio devono essere alimentate da tutti. Il nostro obiettivo rimane quello di realizzare una struttura sostenibile economicamente nel medio e nel lungo periodo”. I plus del progetto sono la multifunzionalita dello stadio che potrà ospitare in contemporanea gare sul ghiaccio e di arrampicata e le opportunita che potrà offrire alla citta di Sondrio grazie a manifestazioni, sportive o musicali, che la Sondrio Arena potrà ospitare e che avrebbero una valenza nazionale, oltre che regionale.

Ghiaccio, arrampicata, eventi e nel futuro... le Olimpiadi?

L'area dove nascerà l’arena sportiva di Sondrio e ben collegata alla stazione e alla tangenziale e facilmente raggiungibile, vicina al campus scolastico, che rappresenta un bacino di riferimento. La Sondrio Arena ospiterà una pista omologata per il pattinaggio e una parete di arrampicata su uno dei lati lunghi della stessa pista. Il fondo si potrà trasformare facilmente per ospitare basket, volley e tennis e per lo svolgimento di concerti ed eventi, mostre e banchetti, con posti a sedere e in piedi. Ottime le prospettive ipotizzate dal presidente della Fisg, la Federazione italiana sport del ghiaccio, Andrea Gios: “Credo che la provincia di Sondrio si presenti con credenziali di prim'ordine, con questa struttura puo ̀ ambire a ospitare Campionati europei o tappe di Coppa del mondo: e ̀ importante questa scelta mentre ci avviamo alle Olimpiadi”. Soddisfazione e stata espressa anche da Sergio Schena, membro della Fondazione Milano Cortina 2026: “Questo progetto denota capacita ̀di progettazione e di visione ed e ̀importante la disponibilita ̀del presidente Gios perche ́la Federazione sport del ghiaccio puo ̀svolgere un ruolo fondamentale. Sarebbe un sogno poter ospitare a Sondrio una grande nazionale durante le Olimpiadi”.

Tennis d’autunno nel capoluogo piemontese: dagli ATP Finals alla Coppa Davis

Torino, Piazza d’Armi con il PalaAlpitour (foto Michele Vacchiano / Shutterstock). La Federazione Internazionale Tennis e Kosmos Tennis (partner della ITF per la Coppa Davis) hanno annunciato nei giorni scorsi il programma della fase finale del torneo che si svolgerà nel prossimo autunno. La città di Torino, che già si era assicurata (per i prossimi cinque anni) lo svolgimento delle ATP FInals, è stata designata, insieme con Madrid e Innsbruck, quale sede di due dei sei gironi da tre squadre, e di uno dei quarti di finale. Sarà Madrid, invece, ad ospitare le semifinali e la finale.

È l’occasione per l’ex Palazzo del ghiaccio progettato da Arata Isozaki per le Olimpiadi invernali del 2006, ora noto come Pala Alpitour, di consolidare la sua vocazione ai grandi eventi internazionali, e in particolare nei confronti del tennis, uno sport che richiede la posa di una pavimentazione con specifiche caratteristiche. Come per le ATP Finals svoltesi fino al 2020 a Londra e le finali di Coppa Davis a Madrid, si giocherà al PalaAlpitour su una superficie sintetica veloce GreenSet®. Gli allenamenti si terranno invece allo Sporting Circolo della Stampa. Il calendario prevede le ATP Finals dal 14 al 21 novembre, per le quali sono già in vendita i biglietti, nella convinzione che in autunno saranno superati i divieti per il pubblico in presenza. Si riprenderà il giorno 25 con il girone E della Davis, cui partecipano Italia, USA e Colombia, e il girone D con Croazia, Austria e Ungheria. Torino ospiterà quindi i quarti di finale tra i vincitori dei due raggruppamenti, prima del rush finale a Madrid. “Esprimo grande soddisfazione a nome del Governo - ha dichiarato la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali - per l’ennesimo riconoscimento non solo al tennis italiano ma anche al nostro Paese ed alle sue capacità organizzative in materia di eventi sportivi. Poter ospitare a Torino le fasi finali della Davis Cup è l’ennesimo successo del tennis azzurro in questo periodo peraltro già ricco di soddisfazioni grazie ai risultati dei nostri atleti. Il Governo e nello specifico il Dipartimento per lo Sport saranno al fianco della Federtennis e del Comune di Torino anche per questo evento, che seguirà di qualche giorno lo spettacolo delle Nitto ATP Finals”.

Sport e loghi: il valore di un’identità visiva

Anche all’interno delle realtà sportive italiane si fa sempre più largo la consapevolezza che un logo, o meglio ancora un’identità visiva coordinata, hanno un peso importante nelle strategie di branding e marketing di eventi o società. Si pensi, per esempio, alla Juventus, da anni all’avanguardia nel campo della comunicazione e dell’approccio commerciale al mercato, che dal 2017 ha come stemma un vero e proprio logotipo che niente ha a che vedere con gli stemmi storici delle squadre di calcio europee, tanto per il contenuto quanto per la forma. Così l’F.C Internazionale Milano ha deciso di seguire le orme dell’avversaria torinese, mettendo la progettazione grafica al centro dell’identità visiva della società. L’approccio, però, può essere anche opposto, come quello per cui ha optato il Comitato Olimpico Nazionale: il graphic design al servizio di una strategia marketing “nazional-popolare”.

Milano-Cortina 2026: il concorso dei loghi

Si chiama “Futura” il logo che rappresenterà le Olimpiadi Invernali del 2026, ed è stato annunciato durante una diretta Facebook dal Salone d’Onore del Coni. Il segno grafico, declinato in due diverse colorazioni per Olimpiadi e Paralimpiadi, rappresenta il 26 come traccia di un dito sulla neve e richiama idee di sostenibilità e basso impatto ambientale. Il logo scartato dalla votazione popolare, invece, ruotava attorno ad un tema in qualche modo più ludico, rivolto alle prossime generazioni di atleti: il 26 componeva due facce contigue di un dado, sovrastate da un fiocco di neve inscritto nella faccia superiore. Entrambi i concept, con relativi loghi e immagini coordinate, sono stati sviluppati dallo studio di comunicazione Wpp. Il concorso è stato lanciato con lo scopo di coinvolgere fan e spettatori in un processo decisionale per il quale generalmente non hanno nessuna voce in capitolo, e con tutta probabilità è parte di un piano di marketing che cerca di avvicinare e far “sentire proprio” l’evento agli italiani. Piano che si può dire in qualche modo riuscito, considerando che sono state espresse più di un milione di preferenze totali, anche se non del tutto senza polemiche.

“I M Football Club Internazionale Milano”: la nuova visual identity nerazzurra

Il nuovo logo dell’Inter e la sua relativa identità visiva sono stati progettati dallo studio Bureau Borsche, uno dei più importanti nel campo del design grafico, e giocano con le iniziali della squadra per esaltarne il suo legame con la città di Milano. Spariscono dallo stemma la F e la C, e rimangono I e M di Internazionale Milano, anche abbreviazione inglese per “I am” (“io sono”). Anche le storiche circonferenze che racchiudono il logotipo cambiano faccia, e presentano una nuova tonalità di blu. Nel complesso il nuovo logo appare svecchiato, minimale, ma soprattutto leggibile e riconoscibile. “L'obiettivo - si legge sulla pagina web della Società - è rendere il brand Inter rilevante e riconoscibile non solo per i tifosi, ma permettere anche a un'audience più giovane e internazionale di identificarsi nei valori di inclusione, stile e innovazione che caratterizzano l'Inter fin dalla sua fondazione”. Questo si traduce in una strategia che intende fare dell’immagine coordinata il cardine del proprio branding, a braccetto con la squadra e i risultati sportivi.

(Tomaso Grillini)

Arriva un centro di ricerca per lo sport al Progetto Manifattura

Il polo tecnologico di Rovereto (Tn) ospiterà a breve nei suoi spazi il Cersim, Centro ricerca sport montagna salute dell’Università di Trento, oltre al già presente corso di laurea magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica, promosso dalle Università di Trento e Verona. L’autorizzazione all’utilizzo degli spazi in comodato d’uso gratuito arriva dalla Giunta provinciale, su proposta dell’Assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli. “Un territorio che ha l’ambizione di crescere e innovarsi ha bisogno di luoghi di contaminazione positiva in cui si incontrano i mondi dell’azienda, dell’alta formazione e della ricerca”, ha spiegato l’assessore.

Un polo per lo sport-tech

Progetto Manifattura a Rovereto diventa sempre più un polo di eccellenza per lo sport-tech, le tecnologie applicate alla pratica sportiva: si va dai sistemi di allenamento a quelli di monitoraggio delle prestazioni atletiche, dai materiali sempre più nuovi e performanti allo sviluppo di tessuti e alimenti pensati per la pratica agonistica. Nell’edificio Ciminiera, nella parte storica della Manifattura Tabacchi di Rovereto, ha sede da giugno 2019 il corso di laurea magistrale in Scienze dello sport e della prestazione fisica e dal 2017 vi si trova anche Spin Accelerator Italy, acceleratore per startup dello sport, promosso da Trentino Sviluppo in collaborazione con Università di Trento e il network internazionale Hype Sports Innovation. La giunta provinciale, con l’approvazione della delibera, ha dato il proprio assenso a Cerism per utilizzare gli spazi di Progetto Manifattura per le sue attività di formazione e ricerca in ambito sportivo. Alti livelli di ricerca e formazione universitaria contribuiranno a consolidare la presenza del distretto sport-tech in Trentino, con un forte posizionamento del territorio nell’ambito della vacanza attiva, come una sorta di palestra a cielo aperto.

Il Centro di ricerca sport, montagna e salute nasce nel 2010 per mano dell’Università di Verona, per attività di ricerca di base e applicata nell’ambito dell’attività fisica e sportiva e attività didattica che comprende i corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti, i corsi post laurea per attività motorie in montagna, il Master internazionale in Outdoor activities for health, i corsi di formazione con la Scuola dello Sport del Coni Trentino. Non mancano inoltre incontri volti alla promozione dello sport e all’educazione sul tema. Cerism conduce inoltre attività di supporto medico e collabora con privati, istituzioni, enti e aziende per finalità di ricerca.

Una nuova vita per lo storico Stadion Feijenoord di Rotterdam

Con la presentazione del progetto per il nuovo stadio casalingo del Feyenoord Rotterdam, squadra di calcio dell’omonima città olandese, lo studio di architettura OMA ha avanzato una proposta di riqualificazione del vecchio impianto, soprannominato De Kuip (= La Vasca), con l’obbiettivo di conservare la struttura storica e consegnarla in uso ai cittadini del quartiere che lo ospita.

Lo stadio in questione risale al 1937, e nel corso degli anni ha subito una serie di opere di ammodernamento che ne hanno in alcuni casi cambiato radicalmente l’aspetto. Il progetto di OMA prevede lo smantellamento di alcune delle strutture più recenti, quali la copertura installata in occasione degli Europei del 1994 e alcune parti delle tribune, e il conseguente ritorno al design originale. Il nuovo De Kuip, elemento importante del piano ambizioso che è il progetto Feyenoord City, vedrà sorgere al posto dei suoi spalti una serie di unità abitative su tre livelli, accessibili attraverso gli otto elementi di risalita già esistenti, e un albergo da 3.750 mq, mentre molti degli ambienti che si trovano al di sotto del primo anello verranno destinati all’uso pubblico. Parcheggi e magazzini verranno poi convertiti in un parco che affiancherà la strada urbana di collegamento fra l’impianto storico e il futuro Feyenoord Stadium sulle sponde del Nieuwe Maas. Le scelte dei progettisti sono state orientate alla conservazione della memoria di un impianto che è un vero è proprio monumento per la città di Rotterdam, riqualificando un’intera area della città attraverso un “sodalizio architettonico” tra passato e futuro, con una soluzione in grado di far coesistere il De Kuip con un’infrastruttura sportiva all’avanguardia e di ultima generazione.

(Tomaso Grillini)

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