IL BRIVIDO SPORTIVO STADIO FIORENTINA-BOLOGNA DEL 13-03-2022

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GIORNALIERO PER FIRENZE CORRISPONDENTI PER TUTTA L’ITALIA SANTA CROCE SULL’ARNO SEDE 0571 486099 MAGAZZINO 0571 360511 URGENZE 335 7248082

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www.corrierelai.it

• EDITORIALE • di Raffaello Paloscia

E ORA VINCIAMO IL DERBY DELL'APPENNINO • Da pagina 3

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Cucina senza glutine


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Quante emozioni nei confronti fra due squadre che hanno scritto pagine calcistiche indelebili oggi è solo la Fiorentina a giocarsi un traguardo europeo stadio, guardiamo i lati positivi: copertura e curve più vicine

BS| 13 marzo 2022

EDITORIALE RUBRIcA

Il derby storico e il nuovo Franchi

Le idee di Italiano hanno portato i viola sulla strada giusta ma servono i gol

• RaFFaELLo PaLosCIa

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uccede da sempre: Fiorentina – Bologna è considerato l’unico derby di serie A fra due squadre di regioni diverse. Lo chiamano il derby dell’Appennino perché prima dell’apertura dell’Autostrada del Sole l’unica maniera per arrivare in macchina o in moto dal capoluogo dell’Emilia a quello della Toscana era l’attraversamento della Futa, una salita tortuosa e ricca di insidie. Ora tutto si è modernizzato: in treno basta poco più di mezz’ora per unire le due città e parlare di derby è pienamente giustificato. La rivalità tra Fiorentina e Bologna risale ai tempi pionieristici dell’istituzione del girone unico di serie A. Il primo derby fu disputato l’11 ottobre 1931 e i viola, appena promossi nella massima divisione, pagarono lo scotto dell’inesperienza perdendo per 3-1. Nei primi anni il bilancio dei risultai fu nettamente a favore del Bologna che vinceva uno scudetto dopo l’altro e per la sua forza venne definito “Lo Squadrone che tremare il mondo fa”. Poi le parti si sono rovesciate e da molto tempo è la Fiorentina che fa valere una superiorità tecnica quasi schiacciante come dimostra anche l’ultima vittoria al Dall’Ara nel girone di andata. Tra un paio di stagioni il derby dell’Appennino arriverà alla 150esima edizione e si parlerà giustamente di partita storica. • Continua a pagina 4

Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 09/03/2022 alle ore 13

Direttore Editoriale Luca calamai Direttore responsabile mario Tenerani Caporedattore Tommaso Borghini

Vincenzo Italiano Editore e pubblicità SPORTmEDIA info@brividosportivo.it n° ROc 26744

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Sinisa Mihajlovic stampa Baroni e Gori Foto massimo Sestini Foto storiche archivio Paolo melani

hanno collaborato Giacomo cialdi, Daniele Taiuti, Ruben Lopes Pegna


EDITORIALE

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Dai viaggi sulla Futa, ai trionfi di Bernardini... Quando il pallone rotolava lungo l’Appennino La speranza è che le due squadre, che da tempo stanno recitando una parte di secondo piano in campionato, tornino a essere autentiche protagoniste, come hanno saputo farlo parecchie volte in passato. La Fiorentina sembra sulla strada buona, grazie al paziente lavoro del presidente Rocco Commisso e alle idee di Vincenzo Italiano, allenatore rivelazione. Il confronto diretto in programma al Franchi è importante quasi esclusivamente per i viola. Mentre l’obiettivo del Bologna resta una tranquilla salvezza, la Fiorentina punta al posto in una delle coppe europee. Le ambizioni possono essere alimentate soltanto con una vittoria soprattutto dopo l’incredibile sconfitta con la Juventus che ha enormemente complicate le possibilità di conquistare l’Europa attraverso la Coppa Italia e dopo il deludente pareggio casalingo col Verona. Il pronostico è favorevole ai viola, ma occorrerà disputare – usando un’espressione tanto cara a Italiano – una “partita perfetta” perché la parola derby nel calcio è sinonimo di rivalità accesa, di partita combattuta dal primo all’ultimo minuto. L’allenatore e i tifosi sperano soprattutto che il trio d’attacco viola riesca a finalizzare con il gol il gioco brillante e coraggioso che la Fiorentina ha dimostrato di produrre finora anche nelle occasioni più sfortunate. Contro una difesa abbastanza perforabile come quella del Bologna le possibilità sono tante. Con la scomparsa del mitico collega Gianfranco Civolani, sono sicuro di essere rimasto il giornalista che ha visto il maggior numero di derby dell’Appennino. Potrei citare decine e decine di episodi, a cominciare da una lontanissima invasione di campo

Un giovane Raffaello Paloscia con il grande Fulvio Bernardini

(con l’inseguimento dell’arbitro Campanati fin sotto la Curva Fiesole) e centinaia e centinaia di protagonisti tra presidenti, allenatori e giocatori. Mi limito soltanto a ricordare il personaggio che è riuscito a entrare nella storia di tutte e due le società: Fulvio Bernardini che ha guidato prima la Fiorentina (1955-56) poi il Bologna (1963-64) alla conquista del traguardo più ambito: lo Scudetto. Lo ha fatto in maniera entusiasmante all’insegna del suo motto preferito: “Così si gioca solo in Paradiso”. La doppia, irripetibile, impresa mi fa considerare Bernardini il miglior allenatore italiano di tutti i tempi. PS Perché la Fiorentina torni tra le grandi del calcio è indispensabile risolvere il problema dello stadio. Il primo importantissimo passo è stato fatto con la presentazione del progetto della ristrutturazione del vecchio Franchi. Mi preme precisare che sono sempre stato favorevole al fatto che la Fiorentina continuasse a giocare allo stadio del Campo di Marte, purché ammodernato. È lì che ho trascorso, nel bene e nel male, i miei quasi 70 anni di giornalismo e sarebbe stato un grosso dispiacere distaccarmene.

Non ho la competenza per dare un giudizio sul “nuovo” Franchi e se sia stato scelto il migliore fra gli 8 progetti presentati. Non condivido, comunque, i pesanti e offensivi messaggi ricevuti a caldo dalle emittenti televisive e radiofoniche. È importante, infatti, mettere in evidenza due fattori positivi. Il primo è la copertura di gran parte dell’impianto, che finalmente eviterà la sgradita doccia ai tifosi nei giorni di pioggia. Il secondo è che il pubblico sarà più vicino al campo di gioco come succede negli stadi più importanti di tutte le altre nazioni, a cominciare dall’Inghilterra. La ristrutturazione, però, potrebbe comportare un grosso sacrificio per la squadra che potrebbe essere costretta, per almeno due campionati, a giocare le partite interne in campo neutro. Successe già nel 1990 e l’esperienza fu tutt’altro che positiva. A meno che, come dichiarato dai progettisti, non si riesca a organizzare il cantiere in modo che la Fiorentina continui a frequentare lo stadio di casa durante i lavori. Non resta che attendere.



LA cASA DEI TIFOSI

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I pannelli sulla copertura garantiranno energia sostenibile e irrigazione

• ToMMaso boRgHInI

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n grande ombrello sulla testa di tutti i tifosi viola, finalmente riparati dalle intemperie. Una copertura metallica sottile come una lama, avvolta da pannelli fotovoltaici che produrranno energia sostenibile per l’intero impianto e gli edifici del masterplan, consentendo il recupero dell’acqua piovana per l’irrigazione.

nuovo Franchi, ecco il progetto Un tetto “solare” e curve più vicine al campo con un grande parco verde dietro alla maratona I lavori del restyling ideato dallo studio arup Italia dovranno partire entro il 2023 per concludersi nel 2026

tivo (entrambi di 5mila metri quadri), di un albergo e, ovviamente, di parcheggi (3mila nuovi posti previsti nell’area ferroviaria). Il decongestionamento dal traffico sarà garantito dalla nuova tranvia, il cui completamento è previsto nel 2026. E, a proposito di date, il cantiere dovrà seguire una serie di tappe obbligate: la roadmap ha tempi certi e relativamen-

cantieri pensati per permettere alla Fiorentina di continuare a giocare in casa

Le immagini del rendering del progetto per il nuovo stadio Artemio Franchi

E’ questo il punto su cui si incentra il progetto dello Studio Arup, griffato dall’architetto David Hirsch, che ha vinto il concorso internazionale per il restyling dello stadio Artemio Franchi di Firenze. Scelto fra gli otto finalisti “per il rispetto di tutti i criteri di sostenibilità”, il progetto è stato definito “elegante e sobrio” e consentirà di mantenere la Torre di Maratona, le Tribune e le Scale Elicoidali dell’impianto originale di Pier Luigi Nervi, creando nuove curve (davanti a quelle esistenti) molto più vicine al terreno di gioco, oltre a nuovi spazi commerciali ed espositivi, un museo e un auditorium. Le novità non riguarderanno soltanto lo stadio, ma tutta l’area del Campo di Marte che sarà interessata da una profonda riqualificazione che prevede la creazione di un nuovo parco verde, al posto dei Campini dietro alla Maratona, di un polo commerciale e di un polo ricet-

te stretti: partenza entro il 2023 e chiusura entro il 2026. I progettisti hanno spiegato che i cantieri saranno organizzati in modo da consentire alla Fiorentina di continuare a giocare in casa, seppur con uno stadio a capienza ridotta. Per finanziare l’operazione nuovo stadio saranno utilizzati 95 milioni del Pnrr (e il Comune ne ha chiesti ulteriori 55), ma considerando tutta l’area da riqualificare, l’investimento complessivo salirà a circa 450 milioni di euro. La capienza sarà di almeno 40mila posti a sedere, saranno creati anche una serie di spazi di ospitalità, denominati “lounge” che includeranno open space, servizi igienici e spazi ristorazione, oltre a 28 nuovi skybox sospesi sopra la Maratona e 23 skybox riqualificati su due piani, lato Tribuna d’Onore con accessi dedicati e connessioni dirette al parcheggio interrato.

IL PROGETTISTA Lo Studio Arup ha realizzato, tra gli altri, lo stadio del Bayern Monaco, è una società che impiega 11mila persone e ha circa 90 uffici in 39 paesi del mondo. “Firenze ha uno skyline tutelato – ha spiegato l’architetto del gruppo Arup Filippo Minoara – per questo abbiamo creato una copertura sottile come una lama che va a integrarsi con la forma molto particolare del Franchi di Nervi. Un profilo basso ed elegante che lascia spazio alla Torre di Maratona e alla Tribuna, celebrando il disign originale con un disegno pulito e semplice. Abbiamo lavorato in 60 a questo progetto, siamo felicissimi di aver vinto e non vediamo l’ora di cominciare. Pensiamo che sia possibile che la squadra possa giocare al Franchi anche durante i lavori, seppur con lo stadio a capienza ridotta”.



LEnTE D’InGRAnDImEnTO

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Elegante e green, il progetto punta all’equilibrio fra funzionalità e bellezza

Un modello per il calcio italiano Prima il Viola Park, adesso il nuovo Franchi: Firenze è diventata un esempio nazionale E su queste basi non può che nascere in tempi brevi anche una Fiorentina vincente

Giovanni Malagò e Gabriele Gravina nel corso della presentazione del nuovo Franchi

• LuCa CaLaMaI

“F

irenze deve essere di esempio per altri stadi italiani. Il presidente della Federcalcio Gravina ha detto chiaramente che c‘è la piena condivisione per candidare l’Italia per l’Europeo nel 2023. Il rischio di restare fuori da questa manifestazione può accelerare il processo in altre città”. L’applauso del presidente del Coni Malagò è una medaglia che Firenze si cuce al petto. Il nuovo Franchi ci piace. Prima di tutto perché si inserisce all’interno della città con la necessaria eleganza. C’era il rischio che la prima reazione davanti al progetto vincente fosse di un pugno nello stomaco. Invece il disegno del nuovo stadio regala una sensazione piacevole: è elegante e green. Come speravamo. Quindi promosso a pieni voti. Un tetto solare, nuove curve, finalmente la copertura totale dell’impianto che eviterà ai tifosi viola dopo una vita di dover combattere con le domeniche di pioggia o con il sole a picco delle giornate estive.

Lo studio Arup Italia è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra funzionalità e bellezza. Riuscendo a “difendere” anche le scali elicoidali. Adesso il vincitore ha sessanta giorni di tempo per redigere il progetto di fattibilità poi, nella primavera del 2023 ci sarà la gara di affidamento dei lavori che partiranno a fine 2023 e si dovranno forzatamente concludere entro il 2026 per non perdere i 95 milioni di euro stanziati per il rinnovamento dell’impianto di Campo di Marte dal Pnrr. Siamo contenti che il “fischio d’inizio” del nuovo Franchi sia stato dato nella fantastica cornice del Salone dei Cinquecento. Ed è stato emozionante veder “giocare” anche se davanti a un microfono personaggi come Picchio De Sisti, Giancarlo Antognoni e Gabriel Batistuta. Campioni, di generazioni diverse, che hanno scritto alcune pagine leggendarie della storia viola. Ci auguriamo che il nuovo impianto possa celebrare presto le prodezze di altri campioni. L’importante sarà gestire al meglio i prossimi passi. Il sindaco Nardella ha rispettato le promesse fatte.

Ora deve avviare una seria collaborazione con la società di Rocco Commisso. Il nuovo Franchi ha bisogno di una squadra da ospitare. Anzi, ha bisogno della Fiorentina. Su questo fronte qualcosa si è già mosso. Ma servono passaggi ancora più importanti per entrare nel cuore dei vari problemi. Sinceramente non ci sono davanti ostacoli insormontabili. Tra l’altro il dato positivo è che nonostante i lavori la squadra viola non dovrebbe essere costretta ad andare in esilio per molti mesi. Un aspetto che sarebbe stato molto penalizzante dal punto di vista sportivo. Negli ultimi mesi Firenze è diventata un modello per tutto il calcio italiano. Tra meno di un anno dovrebbero spalancarsi le porte del Viola Park, uno dei centri sportivi più grandi e moderni d’Europa. Ora ha finalmente una faccia anche un Franchi ristrutturato, all’altezza degli impianti più all’avanguardia del mondo. Su queste basi non può che nascere in tempi brevi anche una Fiorentina vincente.



Il Re Leone

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“L’Europa? Non è facile però la squadra ha un gioco e può ancora farcela”

Batistuta: “Giusto restare al Franchi” Il grande ex: “Questo è da sempre lo stadio della Fiorentina sarebbe stato molto triste trasferirlo da un’altra parte Italiano? Ha capito il Mondo Viola e ha dato un’identità Piatek mi piace perché è uno che ha sempre segnato tanto”

• Tommaso Borghini

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er nove anni l’Artemio Franchi è stato casa sua. Quante partite ha vissuto sotto la Torre di Maratona e, soprattutto, quanti gol ha segnato sotto la Fiesole o la Ferrovia. Una montagna di reti che hanno fatto schizzare in alto migliaia di braccia viola. Destro, sinistro, testa, potenza, precisione o giustezza, per Gabriel Omar Batistuta non faceva alcuna differenza. Per il Re Leone lo stadio progettato da Pierluigi Nervi è davvero un monumento, il monumento all’emozione. Gabriel Batistuta, è felice che sia andata in porto l’idea del restyling dello stadio Artemio Franchi? “Se il nuovo stadio fosse stato fatto da un’altra parte sarei stato triste perché per me il Franchi è speciale. Quando giocavo non dovevo guardare la porta, mi bastava sapere dov’era la Torre di Maratona. C’è sempre stata differenza fra giocare in casa e farlo fuori e questo è merito dello stadio di Firenze. E pensare che quando arrivai ebbi un’impressione bruttina. Io e mia moglie venivamo dall’Argentina, dove tutte le case sono nuove e se ce n’è una vecchia la si butta giù. Non c’è la cultura che c’è qui. Sul raccordo di Firenze Sud dissi: ‘Ma dove siamo capitati?’. Ma tutto ciò durò meno di una settimana. Poi ci siamo innamorati, capendo lo spirito dei fiorentini. Oggi posso dire che questa è casa mia, mi sento fiorentino e ho più amici qua che in Argentina.

Gabriel Batistuta con Giancarlo Antognoni, nel corso della presentazione del progetto del nuovo Franchi

Adesso apprezzo anche di più la città quando ci torno perché non gioco più e ho meno responsabilità”.

Così potrò raccontare ai miei nipotini dove ho giocato e farglielo vedere. Il Franchi ha bisogno solo di una bella ‘pulitina’”.

Cosa pensa del progetto vincitore del concorso? “Tutti i progetti erano belli. Forse questo è tra i meno invasivi. Per me la cosa più importante era che il Franchi continuasse a vivere e che la Fiorentina continuasse a giocare in quello che è sempre stato il suo stadio.

Parlando della Fiorentina, come la vede nella corsa all’Europa? “Adesso è messa un po’ peggio delle concorrenti. Ma mancano ancora 11 partite e può ancora farcela. Non è facile però le possibilità ci sono. Non sempre si è lavorato in linea con le ambizioni. Se, però, i risultati non arrivano bisogna insistere. Ora la Fiorentina ha un’idea di gioco e può fare bene”.


BS| 13 marzo 2022

Merito di Vincenzo Italiano? “Penso che abbia capito come si muove il Mondo Viola. Si vede cosa vuole portare e su cosa intende lavorare e questo è positivo. Anche come personalità mi pare l’allenatore giusto per Firenze e per la Fiorentina”.

IL RE LEOnE

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Cosa pensa dell’avvicendamento fra Vlahovic e Piatek? “Di Vlahovic non so niente e non so cosa abbia nella testa. Di Piatek posso dire che è uno che ha sempre fatto gol e questo è molto importante per un attaccante. Se mantiene questo livello non può che farmi piacere”. L’ultima battuta sulla Coppa Italia. La Fiorentina può farcela contro la Juventus? “Ripeto: la squadra ha un’identità di gioco e dunque può far bene ovunque. Anche se contro la Juve è molto difficile”.

Batistuta esultante per un gol al Franchi

I

l sindaco Dario Nardella ha lavorato sodo per la soluzione del restyling dell’Artemio Franchi e non nasconde la sua soddisfazione per questa prima, fondamentale, tappa di assegnazione del progetto: “Sono molto contento perché non era facile, ma finalmente, ci siamo arrivati. Ringrazio la giuria internazionale, Il Coni, la Figc e Cassa di Risparmio di Firenze. E ringrazio anche la Fiorentina che si è dimostrata disponibile e felice per questo progetto. Joe Barone mi è sembrato positivamente colpito. La presenza di Gabriel Batistuta, poi, e dei grandi campioni viola del passato ci ha dato la spinta decisiva”. Parlando delle prossime tappe, determinante sarà quella

IL SInDAcO

nardella: “riqualificheremo tutto il Campo di marte” di inizio dei lavori: “Dovranno iniziare obbligatoriamente entro il 2023 e finire entro il 2026. Non ci sono alternative e faremo di tutto per rispettare le scadenze. Il progetto vincitore? Erano tutti belli i progetti, ha vinto quello che rappresenta al meglio la sobrietà di Firenze ed è più sostenibile, valorizzando la storia dell’architettura di Pier Luigi Nervi. Le vecchie curve saranno utilizzate per spazi congressuali e ricreativi. Mi piace molto anche la soluzione del nuovo parco del Campo di Marte. Perché, ricordiamolo bene, non stiamo parlando soltanto del nuovo stadio, ma anche della riqualificazione completa di un intero quartiere della città”. Il sindaco Dario

Nardella


1ª Giornata 20 set 2020 31 gen 2021

2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021

3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021

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5ª Giornata 25 ott 2020 28 feb 2021

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9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021

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14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021

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13ª Giornata dic 2020 21 apr 2021 BENEVENTO - GENOA

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16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021

12ª Giornata dic 2020 18 apr 2021 FIORENTINA - SASSUOLO

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4ª Giornata 18 ott 2020 21 feb 2021

18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021 ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA

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19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021

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Gelato Artigianale di Alta Qualità Aperti dalle 12 alle 24

FIRENZE • ViaToscanella 15/R www.gelaterialapassera.wordpress.com

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1ª Giornata 20 set 2020 31 gen 2021

2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021

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ATALANTA - SAMPDORIA

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BENEVENTO - NAPOLI

GIRONE DI RITORNO

BENEVENTO - INTER

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BOLOGNA - SASSUOLO

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BENEVENTO - BOLOGNA

CROTONE - JUVENTUS

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CROTONE - MILAN

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INTER - MILAN

JUVENTUS - SAMPDORIA

INTER - FIORENTINA

GENOA - TORINO

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MILAN - BOLOGNA PARMA - NAPOLI SASSUOLO - CAGLIARI UDINESE - SPEZIA HELLAS VERONA - ROMA

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5ª Giornata 25 ott 2020 28 feb 2021

4ª Giornata 18 ott 2020 21 feb 2021

FIORENTINA - TORINO

LAZIO - ATALANTA -

3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021

6ª Giornata 01 nov 2020 03 mar 2021 BOLOGNA - CAGLIARI CROTONE - ATALANTA

NAPOLI - GENOA

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SAMPDORIA - BENEVENTO

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7ª Giornata 08 nov 2020 07 mar 2021 ATALANTA - INTER BENEVENTO - SPEZIA

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FIORENTINA - BENEVENTO

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MILAN - SPEZIA PARMA - HELLAS VERONA SASSUOLO - CROTONE UDINESE - ROMA

8ª Giornata 22 nov 2020 14 mar 2021

INTER - PARMA

BOLOGNA - NAPOLI

INTER - TORINO

FIORENTINA - UDINESE

NAPOLI - SASSUOLO

CAGLIARI - SAMPDORIA

JUVENTUS - CAGLIARI

GENOA - INTER

ROMA - FIORENTINA

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ROMA - BENEVENTO 0

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JUVENTUS - HELLAS VERONA

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10ª Giornata 06 dic 2020 04 apr 2021 CROTONE - NAPOLI FIORENTINA - GENOA

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11ª Giornata 13 dic 2020 11 apr 2021

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ATALANTA - FIORENTINA

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12ª Giornata 16 dic 2020 18 apr 2021 BENEVENTO - LAZIO

BOLOGNA - ROMA

FIORENTINA - SASSUOLO

13ª Giornata 20 dic 2020 21 apr 2021 ATALANTA - ROMA

SAMPDORIA - LAZIO SPEZIA - FIORENTINA TORINO - CAGLIARI UDINESE - PARMA HELLAS VERONA - GENOA

ATALANTA - HELLAS VERONA BENEVENTO - JUVENTUS BOLOGNA - CROTONE CAGLIARI - SPEZIA GENOA - PARMA LAZIO - UDINESE MILAN - FIORENTINA NAPOLI - ROMA SASSUOLO - INTER TORINO - SAMPDORIA

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BENEVENTO - GENOA

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SAMPDORIA - SASSUOLO

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UDINESE - CROTONE

SASSUOLO - MILAN

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18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021 ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA

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14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021

CROTONE - SPEZIA

17ª Giornata 10 gen 2021 12 mag 2021

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INTER - BOLOGNA

16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021

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9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021

JUVENTUS - TORINO

15ª Giornata 03 gen 2021 02 mag 2021

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19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021 BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE GENOA - CAGLIARI JUVENTUS - BOLOGNA LAZIO - SASSUOLO MILAN - ATALANTA PARMA - SAMPDORIA ROMA - SPEZIA UDINESE - INTER HELLAS VERONA - NAPOLI

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FIoREnTIna - boLogna

sTaDIo arTEmIo FranChI DI FIrEnZE, 13.03.2022, orE 12,30

CLASSIFICA Serie A

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partite totali v n p

1

Milan

60 28 18

6

4

2

Inter

58 27 17

7

3

FIORENTINA 4-3-3

3

Napoli

57 28 17

6

5

1 Terracciano

4

Juventus

53 28 15

8

5

5

Atalanta

47 27 13

8

6

6

Roma

47 28 14

5

9

29 Odriozola 4 Milenkovic 98 Igor 3 Biraghi

7

Lazio

46 28 13

7

8

8

Fiorentina

43 27 13

4

10

9

Verona

41 28 11

8

9

10

Sassuolo

39 28 10

9

9

11

Torino

34 27

9

7

11

12

Bologna

33 27

9

6

12

13

Empoli

32 28

8

8

12

14

Udinese

29 26

6

11

9

15

Sampdoria

26 28

7

5

16

16

Spezia

26 28

7

5

16

17

Cagliari

25 28

5

10 13

18

Venezia

22 27

5

7

19

Genoa

18 28

1

15 12

20 Salernitana 15 26

3

6

15

17

CLASSIFICA MARCATORI NOME SQUADRA

RETI

Immobile Vlahovic Simeone martinez Abraham Dzeko Berardi Scamacca

20 20 15 14 13 12 12 11

Lazio Juventus Verona Inter Roma Inter Sassuolo Sassuolo

RIGORI 5 5

10 Castrovilli 18 Torreira 32 Duncan

PROBABILI FORmAZIOnI

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Gonzalez Duncan Biraghi

Piatek

Castrovilli Igor

11 Ikoné 19 Piatek 22 Gonzalez

Ikoné

Torreira

Terracciano

Milenkovic Odriozola

ALLENATORE: ITALIANO

A Disposizione: 69 Dragowski, 25 Rosati, 2 Quarta, 23 Venuti, 17 Terzic, 14 Maleh, 34 Amrabat, 7 Callejon, 8 Saponara, 9 Cabral, 33 Sottil.

BOLOGNA 3-4-3 28 Skorupski 5 Soumaoro 17 Medel 4 Bonifazi

29 De Silvestri 30 Schouten 21 Soriano 3 Hickey 7 Orsolini 9 Arnautovic 99 Barrow

Barrow

Hickey

Arnautovic

Orsolini De Silvestri

Soriano

Schouten Medel

Bonifazi

Soumaoro Skorupski

ALLENATORE: MIHAJLOVIC

3 2 5 1

A Disposizione: Bardi, 12 Molla, 31 Dijks, 15 Mbaye, 71 Kasius, 14 Viola, 32 Svanberg, 70 Raimondo, 20 Aebischer, 10 Sansone, 91 Falcinelli.


VIOLA AmORE mIO

BS| 13 marzo 2022

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“con la Fiorentina di malesani schierai 6 difensori contro 5 attaccanti e finì in pareggio”

ulivieri: “Vorrei vincessero tutte e due!” Il presidente degli allenatori, da sempre tifoso gigliato: “Tifo viola, ma la gara col Bologna per me è speciale Italiano ha dato un’identità e va preso così, nel bene e nel male Mihajlovic è un grande motivatore. Vedo un match equilibrato”

• DanIELE TaIuTI

U

n tempo capitali, adesso province del calcio italiano. Status che accomuna Fiorentina e Bologna, condizione che non deve far pensare al rinunciatario ma all’ambizioso, soprattutto dalla parte viola. Chi vede il proprio destino dipinto di vittorie, lottare per esse, non di mancate sconfitte, leggasi mediocrità. Alla loro guida due fra gli uomini più ricchi del pianeta, Commisso e Saputo, che hanno la possibilità di portare i due club, grazie alle loro conoscenze e smisurati patrimoni, al di là dei loro confini, siano essi bacini d’utenza o fatturati carenti, ai vertici del calcio italiano, facendo riassaporare almeno i fasti degli anni 90 ai propri tifosi, sembrano lontani i tempi scudettati non solo in sequenza cronologica, in cui uno dei protagonisti fu Renzo Ulivieri, “Renzaccio”, tifoso di entrambe le squadre, tecnico felsineo dal 1994 al 98 e, con intervalli di tempo, dal 2005 al 2007. Oggi presidente dell’Associazione Italiana Allenatori. Con lui parliamo dell’attualità viola e della partita in arrivo.

“Trovai l’accordo con cecchi Gori, ma i suoi rapporti con Gazzoni non erano buoni...”

Mister Ulivieri, come se lo immagina questo derby dell’Appennino? “La squadra gigliata penso sia in condizioni migliori, soprattutto a livello di gioco che di risultati. Il Bologna sta provando a rialzarsi dopo un periodo difficile, però ha al suo interno un potenziale notevole, e un allenatore che è un grande motivatore. Vedo una partita equilibrata, con la Viola favorita. Tifo per la Fiorentina, ma non in questa partita. Come dico sempre: “Quando moio, mi dovete mettere la tuta del Bologna”. Vorrei che vincessero tutte e due, ma purtroppo non è possibile”. Ha qualche aneddoto da raccontarci riguardo a questa sfida? “Ricordo un episodio tattico. Quando adottando una tattica non prevista da nessun manuale di Coverciano (ride n.d.r.) e modulo mai sperimentato nella mia carriera, schierai 6 difensori, costretto dalla Fiorentina di Malesani che giocava con 5 attaccanti. Come paradosso quella gara a dispetto della quantità della

Renzo Ulivieri

qualità degli attaccanti presenti in campo, Baggio e Batistuta su tutti, terminò 1 -1, entrambe le reti dal dischetto, Oliveira e il Divin Codino i marcatori”. Quante volte ha rischiato di viverla sulla panchina viola? “Penso a due occasioni. Una volta quando ero ragazzo allenavo la Fiorentina Primavera nel 1978. Avevo appena vinto il Torneo di Viareggio e c’era aria di promozione. Stavo facendo il master, ma Allodi mi impedì di fare il salto sperato. “Stai qui a studiare”. Mi disse. Poi da allenatore del Bologna, trovai l’accordo con Cecchi Gori e la dirigenza del tempo, Antognoni e Cinquini. E allora dissi: “Bene ragazzi, siccome sono

“Il problema del gol? Se si continuano a creare così tante occasioni sarà superato”

sotto contratto bisogna dirlo a Gazzoni adesso”. E in quel momento naufragò il mio approdo a Firenze, perché Vittorio non aveva in simpatia il compianto presidente rossoblu del tempo, non ci voleva parlare. In me erano presenti due sentimenti: il rammarico di vedere svanire la possibilità di allenare la Prima Squadra viola, un coronamento della mia carriera, e il piacere comunque di continuare nel Bologna dove sono stato benissimo”.

“La finale di coppa Italia non è un sogno All’andata la Juve ha sofferto molto”

Qual è la sua valutazione su Italiano? “Altamente positiva, è uno dei migliori tecnici italiani, ha dato una fisionomia chiara, un’identità, alla squadra. Sia nel bene sia nel male. Che comunque va accettato, perché nessun schieramento ti regala il 100 per cento dei vantaggi. Se la Fiorentina continua a giocare così bene, e prende qualche contropiede va messo in preventivo”. In cosa deve migliorare la Fiorentina per partecipare alla volata finale per l’Europa? “Sul piano individuale. Perché l’impianto di gioco è ottimo. Il problema del gol può essere migliorato col tempo, non è una cosa immediata, occorre insistere. La cosa importante è che le occasioni continuino a essere create, che davanti al portiere si arrivi sempre con questa facilità”. I gigliati possono ancora sperare di accedere alla finale di Coppa Italia? “Certo, basta vedere come si è svolta la partita di andata. La Juventus ha sofferto. Manca ancora tanto al ritorno, e bisogna vedere in che condizione si presentano gigliati e bianconeri all’evento, ma se la Viola conferma la qualità della prestazione, la finale non è un sogno”.



APPUnTI DI VIAGGIO

BS| 13 marzo 2022

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All’insegna del motto: oltre ogni limite, ampliando gli orizzonti

Un sogno dolce da cullare

La Fiorentina è ancora in corsa per l’Europa, non provarci sarebbe un delitto Intanto è partito l’iter per il nuovo Franchi, ci sarà da attendere, ma ne varrà la pena Krzysztof Piatek

• marIo TEnEranI

C PAROLA ALL’ESPERTO

i siamo, Firenze avrà un nuovo stadio. Dovremo attendere fino all'inizio del 2027, ma varrà la pena aspettare. L'iter è partito, finalmente, e al netto di tutte le complicazioni che in Italia sono all'ordine del giorno, stavolta dovremmo raggiungere l'obiettivo. Speriamo davvero che la Fiorentina non debba andare a giocare fuori casa per due anni:

ci hanno rassicurato che non sarà così e noi vogliamo fidarci. Intanto parla il campo e ci racconta che al Franchi arriverà il Bologna, per giocare un classicissimo derby dell'Appenino. La Fiorentina ha una grande voglia di correre perché nell'ultimo periodo ha camminato. È ottava, la posizione non è uno scandalo, ma vorrebbe fare meglio. Perché l'Europa è un sogno dolce da cullare, non provarci sarebbe un delitto. Anche per dimostrare che pure senza Dusan Vlahovic si possono ottenere dei risultati. La forza dei viola è nel gruppo, giocatori disposti ad andare oltre i propri limiti aumentando gli orizzonti. La Fiorentina piace anche per questo.

Zazzaroni: “sugli stimoli non c’è confronto” Il direttore del Corriere dello sport/stadio, simpatizzante del Bologna: “I rossoblù di mihajlovic hanno praticamente finito il campionato, la Viola ha più motivazioni e più qualità e non può fallire l’occasione Italiano? Può crescere di pari passo con la crescita della Fiorentina” • gIaCoMo CIaLDI

L

a Fiorentina ha di fronte a sé il derby dell'Appenino per continuare a tenere aperta una finestra con vista Europa. Una gara nella quale i ragazzi di Italiano sono chiamati a dare continuità, battendo un Bologna che, classifica alla mano, potrebbe avere meno motivazioni. Per parlare della gara e analizzare il momento della Viola, abbiamo intervistato in esclusiva Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport - Stadio e tifoso del Bologna. Ivan Zazzaroni, con quali aggettivi definirebbe la Fiorentina vista in questo ultimo periodo? «Bella e sfortunata, direi. La Fiorentina si sta confermando un'ottima squadra, composta da calciatori di talento e soprattutto con una propria filosofia di gioco. Allo stesso tempo, in alcune gare la fortuna si è voltata di spalle ai viola. Penso a partite come quella di Reggio Emilia contro il Sassuolo e di Coppa Italia con la Juventus sono state perse su episodi sfavorevoli». Nonostante la partenza di Vlahovic, la squadra di Italiano continua a macinare gioco, ad avere spesso il dominio del campo e portare a casa punti... «E' merito della filosofia di cui parlavo poco fa. Il gioco e i dettami tattici inculcati dal tecnico permettono alla Fiorentina di non risentire troppo dell'assenza di un giocatore, per quanto forte possa essere. La coralità ha supplito alla partenza di Vlahovic, e non era scontato». Come ha visto fino ad ora i sostituti del serbo, Piatek e Cabral? «Partiamo dal dire che i nuovi arrivati, presi singolarmente, non valgono Vlahovic. Italiano ha un'arma in meno, là davanti, perché nessuno dei due può garantire i gol del centravanti oggi alla Juventus. Detto questo, però, stiamo parlando di

buonissimi attaccanti, destinati ad inserirsi sempre meglio nello spartito tattico dell'allenatore. Fino ad ora Piatek ha giocato di più, segnando anche con discreta frequenza, ma lo stesso Cabral ha dimostrato di essere un profilo interessante. Ritengo possano fare bene a Firenze». Artefice principale della bella stagione della Fiorentina è, a detta di tutti, Vincenzo Italiano. A suo parere ha le carte in regola per diventare un allenatore top? «Ha le qualità per essere, ben presto, un eccellente allenatore. È preparato, cura i dettagli, ha idee chiare, ha numeri... non gli manca niente. Per diventare un top, però, ha bisogno di giocatori: sono i grandi calciatori che trasformano un eccellente allenatore in un grandissimo tecnico. Se la Fiorentina crescerà, aumentando costantemente il valore della rosa, allora Italiano potrà crescere con essa». Come si fa crescere una squadra, nel medio periodo e senza campagne acquisti faraoniche? «Si cresce inserendo un tassello per volta, aumentando un po' il tasso qualitativo degli interpreti ogni volta che ce n'è occasione. E poi con la maturità: questi ragazzi che oggi vestono la maglia viola, col tempo, cresceranno e impareranno dai propri errori, diventeranno più scaltri e smaliziati, riuscendo così ad evitare situazioni che anche recentemente hanno fatto perdere punti». A proposito di punti da non perdere, oggi al Franchi arriva il Bologna: che squadra è? «E' una squadra che fondamentalmente ha finito il campionato. Non rischia la Serie B e non può ambire all'Europa, per cui ha poco altro da fare. Quello di Sinisa è un gruppo che necessita di autostimolarsi, tant'è che a Bologna parlano di avere come obiettivo la parte sinistra della classifica, ma la realtà è che affrontarlo oggi è meno complicato».

Ivan Zazzaroni

“La coppa Italia? Risultato ribaltabile Bisogna crederci”

Che insidie potrebbe trovare la Fiorentina? «La Viola è più forte, ha più qualità e più motivazioni, per giunta gioca in casa... credo ci siano tutti i presupposti perché vinca la partita. L'insidia sta nella possibilità che la squadra si segga, si rilassi, sottovaluti l'avversario. Altrimenti, se gioca come sa, credo possa vincere». In conclusione, una battuta sulla Coppa Italia. A Firenze c'è molta attesa, tra tifosi speranzosi e altri invece negativi, per il ritorno a Torino: lei che idea si è fatto? «Anzitutto sottolineiamo il fatto che al Franchi è terminata 1-0, per cui ai viola basterebbe un solo gol per andare ai supplementari. Detto questo, mi pare che questa Fiorentina abbia tra le proprie caratteristiche gioco, entusiasmo e capacità di sfidare chiunque. Lo ha dimostrato, ad esempio battendo l'Atalanta a Bergamo. Quindi non capisco l'eventuale disfattismo: molto dipenderà dallo stato di forma delle due compagini, ma questa squadra può assolutamente ribaltare il risultato e conquistare la finale. I fiorentini devono crederci, non ho dubbi».


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I DOPPI EX

BS| 13 marzo 2022

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• RubEn LoPEs PEgna

C'

è un ex allenatore viola sulla panchina del Bologna. Sinisa Mihajlovic guidò la Fiorentina nella stagione 2010/11, portandola al nono posto. In quella successiva fu esonerato dopo la sconfitta di Verona con il Chievo a novembre e sostituito da Delio Rossi che, poi, nel 2015 portò il Bologna in serie A (dopo i playoff con il Pescara). Rossi, però, a Firenze non concluse la stagione. Infatti, fu mandato via il 2 maggio 2012 dopo la partita con il Novara al Franchi (finita 2-2) nella quale poco dopo la mezzora del primo tempo si scagliò contro Ljajic sostituito e richiamato in panchina. Nelle ultime due giornate di quel campionato la Fiorentina fu guidata da Vincenzo Guerini, ex tecnico rossoblu.

Tra i numerosi allenatori che hanno guidato Fiorentina e Bologna il più bravo di tutti è stato Fulvio Bernardini che vinse lo scudetto con entrambe le squadre. A Firenze sia laureò campione d'Italia nel 1955/56 e si aggiudicò anche la Coppa Grasshoppers nel 1957. In quell'anno arrivò anche alla finale di Coppa dei Campioni con il Real Madrid, persa a Madrid per 2-0. Inoltre ottenne anche due secondi posti in campionato. A Bologna Bernardini conquistò lo scudetto nel 1963/64 (quello fu l'ultimo tricolore vinto sotto le due torri) dopo lo spareggio con l'Inter campione

I grandi mister, viola e rossoblù

Bernardini vinse lo scudetto con Fiorentina e Bologna Pesaola trionfò in viola e alzò una Coppa Italia in Emilia mazzone conquistò l'Italo-Inglese e l'Intertoto... sono tanti i tecnici che hanno fatto bene in entrambe le piazze

Bruno Pesaola (Foto archivio Melani)

d' Europa all'Olimpico di Roma (successo per 2-0). Anche Bruno Pesaola, il tecnico che guidò i viola alla conquista del secondo scudetto nel 1968/69, allenò la formazione rossoblù, portandola alla conquista della Coppa Italia nel 1973/74, l'ultima vinta dal club felsineo. Tra i tecnici vincenti su entrambe le panchine una citazione va a Carletto Mazzone. Con la Fiorentina vinse la Coppa di Lega italo inglese nel 1975 nella doppia finale con il West Ham grazie ai successi per 1-0 sia all'andata a Firenze con gol di Guerini che a Londra nel ritorno con rete di Speggiorin. Con il Bolo-

gna si aggiudicò la Coppa Intertoto nel 1998. Renzo Ulivieri guidò le giovanili viola, vincendo il torneo di Viareggio nel 1978 nella finale con la Roma e poi il Bologna con il quale si aggiudicò i campionati di C1 e B, portandolo così in serie A. Roberto Mancini, invece, l'ultimo allenatore ad aver vinto un trofeo con la Fiorentina (la Coppa Italia nel 2000/01 nella doppia finale con il Parma) iniziò la propria carriera di giocatore professionista a Bologna, quando aveva appena sedici anni. Giuseppe Galluzzi fu, invece, il tecnico che conquistò il primo trofeo della storia della

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Fiorentina, ovvero la Coppa Italia del 1939/40 (finale con il Genova 1893, l'attuale Genoa, al Berta, l'attuale Franchi). Sotto le due torri allenò nel 1951/52. Hanno guidato le due squadre anche Eugenio Bersellini (nel 1986/87 alla Fiorentina ottenne la salvezza alla penultima giornata a Napoli nel giorno del primo gol di Baggio in serie A), Sergio Buso (a Firenze nel 2004/05 dopo l'addio di Mondonico e prima dell'arrivo di Zoff ), l'argentino Luis Carniglia (secondo posto sulla panchina viola nel 1959/60), Paolo Carosi (con la Fiorentina settimo posto nel 1978/79, sesto nel 1979/80, esonero nel 1980/81), Alberto Malesani (quinto posto a Firenze nel 1997/98), Stefano Pioli (in riva all'Arno ottavo posto nel 2017/18, mentre nella successiva si dimise), Oronzo Pugliese (condusse la Fiorentina alla salvezza all'ultima giornata nel 1970/71), e Gigi Radice (con i viola sesto posto nel 1973/74, dodicesimo nel 1991/92, esonero nel 1992/93). Non va dimenticato poi, tra gli allenatori che hanno guidato le due squadre, l'austriaco Hermann Felsner. Fu il primo tecnico della Fiorentina in serie A. Portò i viola, al debutto nel massimo campionato, nella stagione 1931/32 al quarto posto.

Una tradizione favorevole da mantenere intatta • Ruben Lopes Pegna

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ono state 69 le partite tra Fiorentina e Bologna disputate a Firenze. La squadra viola ne ha vinte 38, pareggiate 18 e perse 13. È finito 0-0 l'ultimo derby dell'Appennino giocato al Franchi, poco più di un anno fa, il 3 gennaio 2021. L'ULTIMO SUCCESSO VIOLA A FIRENZE Risale al 29 luglio 2020. La Fiorentina di Iachini vinse per 4-0 grazie a una tripletta di Chiesa e a un gol di Milenkovic.

UNA TRADIZIONE FAVOREVOLE Per i viola il derby dell'Appennino con il Bologna al Franchi è diventato una piacevole consuetudine. La Fiorentina, infatti, ha vinto 7 delle ultime 9 partite giocate a Firenze con i rossoblù. Nel 2017/18 si era aggiudicata il match per 2-1 grazie ai gol di Chiesa e Pezzella. Nel 2016/17 si era imposta per 1-0 con una rete di Babacar nella ripresa. Nel 2015/16 la squadra di Paulo Sousa vinse per 2-0 grazie ai gol realizzati da Blaszczykowski e Kalinic negli ultimi 19 minuti di gioco. Per entrambi quelle furono le prime 2 reti in campionato con la maglia viola. La Fiorentina si era aggiudicata il derby dell'Appennino anche nel 2013/14 per 3-0 con gol di Ilicic, Borja Valero e Pepito Rossi. Nel 2012/13 aveva vinto per 1-0 con gol di Jovetic (in entrambe le sfide il tecnico viola era Vincenzo Montella) e nel 2011/12 per 2-0 con gol di Gilardino e Cerci (sulla panchina gigliata sedeva l'ex Sinisa Mihajlovic). L'ULTIMO SUCCESSO DEL BOLOGNA A FIRENZE Risale a 12 stagioni fa, ovvero al 2009/10, quando sulla panchina viola sedeva Cesare Prandelli. I rossoblù si imposero per 2-1 con i gol di Gimenez e Di Vaio nel primo tempo. Al 6' della ripresa Mutu firmò la rete per la Fiorentina. Poi il risultato non cambiò più.

Fulvio Bernardini (Foto archivio Melani)

BS| 13 marzo 2022

Amarcord

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UNA SCONFITTA VIOLA INCREDIBILE Il 25 gennaio 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale, al Berta, l'attuale Franchi, la Fiorentina subì la sconfitta casalinga più pesante della sua storia con i rossoblù. La squadra viola andò in vantaggio con Valcareggi al 27'. Fu raggiunta da un gol di Biavati al 40'. Degano nella ripresa al 3' riportò in vantaggio la Fiorentina che, però, tra il 19' e il 45' subì 4 reti (doppietta di Puricelli e reti di Biavati e Arcari), perdendo così 5-2.

Milenkovic a segno nel 2020

LA PARTITA CON PIU' RETI È stata quella del 23 novembre 1958, nel campionato che vide la Fiorentina arrivare al secondo posto ed ottenere il record di gol segnati nei tornei di serie A a 18 squadre, 95. Il derby dell'Appennino con il Bologna regalò grandi emozioni e 5 reti in appena 10 minuti, tra l'8' e il 18' del primo tempo. All'8' Montuori portò in vantaggio la Fiorentina. Un minuto dopo Lojacono siglò il gol del 2-0. All'11' Pivatelli accorciò le distanze per i rossoblù e sessanta secondi più tardi su rigore pareggiò. Ma al 15', ancora dal dischetto, Cervato riportò avanti i viola e al 18' Petris realizzò la rete del 4-2. Nella ripresa al 9' Pivatelli segnò ancora per il Bologna. Poi, però, Hamrin al 15' e Lojacono al 27' chiusero definitivamente il match che vide la vittoria della Fiorentina per 6-3. I viola, allenati dall'ungherese Lajos Czeizler, si schierarono con questa formazione: Sarti; Robotti, Castelletti; Chiappella, Cervato, Orzan; Hamrin, Lojacono, Montuori, Segato, Petris. Non c'erano allora giocatori in panchina. Nelle file del Bologna militavano 3 giocatori che 5 anni più tardi avrebbero conquistato lo scudetto con Fulvio Bernardini in panchina: Pavinato, Fogli e Pascutti. Ma c'erano anche Maschio, futuro giocatore viola, e Fascetti che nel 2002/03 avrebbe dovuto guidare la Fiorentina nel campionato di serie B se la società non fosse stata cancellata dal panorama calcistico e costretta a ripartire dalla C2. L'UNICA SCONFITTA NELLA STAGIONE DEL SECONDO SCUDETTO Nel 1968/69, quando la Fiorentina si laureò campione d'Italia perse una sola partita in tutto il campionato. Fu quella a Firenze con il Bologna alla quinta giornata. I viola furono sconfitti per 3-1. Segnarono per i rossoblu Mujesan e Savoldi nel primo tempo. Nella ripresa accorciò le distanze Maraschi e poi Turra realizzò il terzo gol dei felsinei.


IL PUnGIGLIOnE

BS| 13 marzo 2022

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Stavolta ci crediamo Sì, ma soprattutto ci speriamo

Franchi 2.0? Ce lo siamo sudato! noi del Brivido, dal 1927, ne abbiamo viste di tutti i colori: modellini, briefing, plastici, rendering e brochure Vuoi vedere che il vero problema di tutti questi decenni era il vecchio motto “senza lilleri un si lallera”?

Campo di Marte nel futuro

• LuCa CaPannI

C

hissà quante volte l'ha sentito dire, Raffaello Paloscia (oggi nostro gradito editorialista) nella sua lunga carriera? «Faremo un nuovo stadio della Fiorentina nell'area X». Oppure: «Ristruttureremo lo stadio con l'ambizioso progetto Y». Meglio non saperlo quante volte, perché il numero potrebbe essere a doppia cifra. Noi del Brivido che, ebbene sì, siamo qui dal 1927 (fra cinque anni tutti invitati al compleanno del secolo! SarsCoV Putin-19 permettendo), c'eravamo anche la penultima volta: il relatore dell'evento era Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze e non ancora presidente degli Emirati Arabi. Cosa? Quest'ultima è una fake-new? E vabbè... Anche se non è vera basta che sia verosimile. Stadio nuovo da costruire nell’area Mercafir: questa era la proposta in attesa di candidature (con sguardo ai Della Valle ovviamente). C’era il plastico, c’erano brochure, briefing, rendering e tutte le parole di tendenza che volete. Luogo

della presentazione? Altro déjà vu: Palazzo Vecchio. Ma anche questa prospettiva si è rivelata verosimile e non vera, perché poi è subentrata una serie di vulnus, incomprensioni, divergenze ecc. ecc., tutto sommato riassumibili in “supercazzola come fosse antani”. Alla fine il ricordo più tangibile di quell’evento è stato tornare in redazione con una camicia non recuperabile nemmeno a lasciarla tutta la stagione in un campo di menta e lavanda. Era fine maggio 2012, il maggio più torrido dal big-bang in poi! Camicia sugli scudi, non ce l’ha fatta. Torniamo al presente: non stadio nuovo ma rinnovato. C’è un bel progetto, come le altre volte, e c’è un bel malloppo (dal Recovery Fund) a differenza delle altre volte. Vuoi vedere che il vero problema di tutti questi decenni era il vecchio motto "senza lilleri un si lallera"?. Intanto l’idea del Franchi 2.0, chiamiamolo così, ci intriga e ci risveglia un po' l’euforia fanciullesca, di quando eravamo bambini e sognavamo di abitare in zona Campo di Marte per essere ad un

passo dallo stadio. Sì perché, per inciso, viola lo si è fin da piccoli: la fede viola è un dono di nascita e non una scelta fatta a tavolino come accade per alcuni tifosi con la maglia a strisce. Sognavamo di abitare lì, dicevamo, ma ora che siamo adulti (più o meno!) ci rendiamo conto che, chi abita lì, sogna di non doversi trovare tre file di macchine parcheggiate davanti al passo carrabile per ogni evento sportivo. E chi non abita lì, sogna di non dover parcheggiare in tripla fila davanti al passo carrabile di chi abita lì. Ergo: non facciamoci sfuggire l’occasione, fra le altre cose, di rendere finalmente umane le soluzioni di parcheggio e di viabilità. È in programma anche questo, lo sappiamo, ma repetita iuvant. Nel frattempo, aspettiamo di appurare se questo nuovo bel progetto sarà vero o verosimile. Stavolta ci crediamo? Sì, sempre per il discorso dei lilleri. Ma soprattutto ci speriamo, visto che la lunga attesa ci ha già fatto sudare… le sette camicie.


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