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ecco la sfida con gli amici del Verona, un impegno ostico, ma la Fiorentina ha davanti a sé una grande occasione per allungare in classifica e mantenere il passo per l’europa tenendo a distanza quella che è diventata una vera e propria rivale
Torreira con
Il popolo viola si prepara a invadere ancora il Franchi
• marIo teNeraNI
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l Verona è nono a quota 40 punti, solo 2 in meno della Fiorentina. Qualcosa vorrà dire. Il Cholito, che in riva all’Arno conosciamo bene, si sta togliendo molte soddisfazioni. Simeone con 3 reti ha steso il Venezia ed ha raggiunto quota 15 gol in 27 giornate, stabilendo il primato personale di centri in serie A e superando il precedente di 14
Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 02/03/2022 alle ore 13
direttore editoriale luca Calamai direttore responsabile Mario tenerani Caporedattore tommaso Borghini
SportMedIA info@brividosportivo.it n° roC 26744
redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione rossana de nicola grafica@brividosportivo.it
Attenzione al Cholito Adesso è finito il tempo degli errori
nkovic Ikoné e Mile
fabbricato proprio a Firenze qualche campionato fa. Potremmo andare avanti nel redigere i meriti del Verona di Tudor, proprio per spiegare quanto dovrà faticare la Fiorentina per vincere con i gialloblu. I viola devono andare avanti, a testa bassa, implementando una classifica che è già appetitosa, ma potrebbe diventarlo molto di più. Il 22 dicembre fu pareggio al Bentegodi, senza non poche sofferenze.
editore e pubblicità
BS| 06 marzo 2022
A segno Castrovilli con un bel gol di testa in tuffo. Fu l’ultima gara prima della pausa di Natale, atto conclusivo del girone di andata, con 32 punti in saccoccia. Italiano che a Verona ha scritto pagine importanti della sua carriera da centrocampista di lotta e di governo, non vuole rallentare la corsa dopo la sconfitta immeritata di Reggio Emilia col Sassuolo. Avanti viola, adesso il campionato diventa davvero interessante.
Stampa Baroni e gori Foto Massimo Sestini Foto storiche archivio paolo Melani
Hanno collaborato lucia petraroli, giacomo Cialdi, daniele taiuti, ruben lopes pegna
edItorIAle ruBrICA
avanti viola, è il momento decisivo
Il Cholito
BS| 06 marzo 2022
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A Firenze non riuscì a entrare nel cuore dei tifosi
Giovanni Simeone, l’osservato speciale
L’argentino, nelle 2 stagioni in viola, non entusiasmò ma in gialloblù sta vivendo un momento d’oro Tanti gol e soprattutto una ritrovata fiducia Per questo i difensori non dovranno perderlo d’occhio
• LUCA CALAMAI
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l Cholito era piaciuto subito. Non poteva essere altrimenti. Giovanni Simeone aveva tutto per accendere l’entusiasmo di Firenze e dei tifosi viola. Intanto era figlio di un padre, il Cholo, che ha vinto nel calcio sfidando il Potere. Sì, quello con la “P” maiuscola. In Spagna competere contro Real Madrid e Barcellona vuol dire essere speciali. Poi, veniva da una scuola prestigiosa come quella del River Plate, capace di produrre fenomeni in numero industriale. Un simile marchio di fabbrica è sinonimo di garanzia. Infine, aveva avuto la benedizione di Gabriel Batistuta. Che aveva invitato tutti a non paragonarlo a lui ma che aveva garantito sulle doti di goleador del Cholito. E quando il Re Leone parla di attaccanti tutti devono ascoltare in religioso silenzio. In realtà Simeone è passato nel pianeta viola come una meteora. Non è mai stato criticato ma non ha acceso passioni. Forse proprio il confronto, non richiesto ma inevitabile, con Gabriel Batistuta ha finito per essere per Giovanni una montagna impossibile da scalare. Alla fine il Cholito ha chiuso la sua esperienza nella Fiorentina con settanta presenze e venti reti. I numeri non sono male. E Simeone non è male. Non è un bomber vero ma fa gol. Non ha un fisico statuario ma regge i duelli atletici. Non ha un dribbling micidiale ma ha piedi sudamericani che gli permettono di funzionare egregiamente anche come trampolino di lancio per i compagni di squadra.
Giovanni Simeone in viola
Fa tutto bene e niente benissimo. Di sicuro è stato benvoluto dentro lo spogliatoio per la sua educazione, il suo sorriso. E ha generato curiosità con alcune sue interviste quando ha raccontato perché si è avvicinato al buddhismo e quanto lui ritenesse fondamentale per essere protagonista in campo dedicare tanta attenzione alla “testa”. Riferito all’aspetto psicologico di questa professione. Il Cholito non è stato un affare ma, di sicuro, non ha neppure creato danni economici È stato acquistato dalla dirigenza viola nell’agosto del 2017 per 18 milioni ed è stato rivenduto due anni dopo al Cagliari per 16 milioni più bonus. Il suo momento più bello è
stata la tripletta rifilata a Napoli. La sua prima tripletta italiana. E con una doppietta partecipa alla goleada storica (7 a 1) contro la Roma in Coppa Italia. Ora torna al Franchi. Stavolta con la maglia dell’Hellas. A Verona il Cholito sta vivendo un momento speciale. Ha già segnato 15 gol in 24 gare. Una media altissima. E soprattutto ha ritrovato l’entusiasmo dei momenti migliori. Non viene da nemico ma da rivale. Viene per cercare di alimentare il sogno Europa che è lo stesso che accompagna la Fiorentina. Un consiglio ai difensori di Italiano: vietato perderlo di vista.
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Il personaggio
BS| 06 marzo 2022
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"La difesa gigliata? Rischi inevitabili giocando così alti"
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Pin: “L’Europa per il salto di qualità” 9 anni viola, 4 gialloblù... Parola al grande doppio ex: “La metamorfosi voluta da Italiano è quasi completata, ma serve qualificarsi per una competizione continentale L’Hellas è una sorpresa e gioca sempre a viso aperto” • Giacomo Cialdi
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l Franchi arriva il Verona di Tudor, in una sfida che per la Fiorentina si preannuncia tutt'altro che semplice. I ragazzi di Italiano, però, vogliono continuare a correre veloci, a raccogliere punti importanti, per alimentare dei sogni che a inizio stagione parevano impossibili. Per parlare del momento dei viola e analizzare la gara di oggi, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Celeste Pin, grande doppio ex di Fiorentina e Verona. In maglia viola Pin ha disputate ben 9 stagioni (1982-1991), con oltre 200 gare ufficiali. Vestendo anche la maglia gialloblù dal 1991 al 1995. Celeste Pin, qual è il segreto della Fiorentina di Italiano? «È una Fiorentina che va forte, almeno stando agli ultimi deludenti campionati, e lo fa soprattutto grazie alla coesione del gruppo. Lo spogliatoio è compatto intorno al proprio allenatore e ai principi di gioco che il tecnico ha professato fin dall'inizio della stagione. Anche dopo uno scivolone, vedi in trasferta contro il Toro, la squadra si è immediatamente rialzata, questo significa che ha grande autostima: sa di avere dei valori importanti, di poter dire la propria contro chiunque».
Celeste Pin
Continuare a questi ritmi dopo la partenza di un centravanti come Vlahovic era tutt'altro che scontato, tra l'altro... «Assolutamente, era difficile da prevedere una reazione così positiva. Quando il giocatore più importante se ne va a stagione in corso, la squadra può risentirne, può avere delle ripercussioni a livello psicologico, oltre che nel gioco. Invece questo non è successo, e il merito va dato nuovamente a mister Italiano: i suoi concetti di calcio sono così convincenti da persuadere il gruppo che si possa sostituire Vlahovic senza troppi problemi». In effetti Piatek in campionato sta facendo molto bene. Cosa dà di diverso alla squadra, rispetto al serbo? «Anzitutto continua a dare ciò che dava Vlahovic: i gol. E questo è l'aspetto più importante. Detto questo, sono due attaccanti molto diversi perché Vlahovic è più tecnico, gioca molto più spesso e meglio la palla, mentre Piatek è un bomber d'area di rigore... area piccola! È il classico rapinatore. Se da un lato, quindi, fatica maggiormente a giocare con la squadra, dall'altro segna regolarmente ed è ciò che conta per un centravanti». Da ex difensore, come vede la difesa viola in questo periodo? «La difesa alta è uno dei credi tattici di Italiano, e per definizione è soggetta a subire contropiedi e infilate.
BS| 06 marzo 2022
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piatek non farà rimpiangere vlahovic Che crescita questo Igor!"
Pin (terzo in alto da des.) nella Fiorentina della prima finale Uefa con la Juve
Difficilmente vedremo una difesa alta che non corre rischi, fa parte del gioco. La linea difensiva della Fiorentina però si sta comportando bene. Talvolta ha delle défaillance, pecca forse di scarsa concentrazione, ma in generale ritengo stia facendo bene. Anche grazie alla crescita individuale di Igor, che si sta ritagliando un ruolo importante». Da anni sentiamo parlare di salto di qualità. Questa stagione, a differenza delle ultime, arrivano risultati, c'è il gioco, c'è un allenatore che sembra essere in grado di aprire un ciclo molto positivo. È l'anno giusto? Cosa manca per il definitivo salto di qualità? «In questa stagione stiamo vedendo una metamorfosi completa rispetto agli ultimi anni, su questo non ci sono dubbi. Credo che il salto di qualità possa avvenire solo in un modo: con l'Europa. La Fiorentina ha bisogno di tornare a giocare le coppe europee, di tornare nel calcio che conta.
Disputare l'Europa League, per non parlare della Champions, permette ad una squadra di avere visibilità, più potere economico e, soprattutto, più appeal nei confronti di calciatori di categoria superiore. Solamente così, a mio avviso, la Viola può diventare grande».
È una squadra che gioca a viso aperto con chiunque, che cerca sempre di fare il suo gioco. È un avversario ostico. E ci sarà anche un Simeone in grande spolvero, da marcare con attenzione».
Che partita dobbiamo aspettarci? Ritiene che la Fiorentina possa essere Pin con la m aglia del Ve rona distratta, inconsciamente, dalla Coppa Italia? «Non credo la Fiorentina sarà In attesa, speriamo, dell'Europa, oggi al Fran- distratta. Ita- liano sa benissimo di dover chi arriva il Verona. Che squadra è quest'an- pensare una gara alla volta, per cui preparerà no? al meglio la sfida col Verona senza risentire del «Pensavamo che il Verona sarebbe incappato percorso in Coppa. Per questo penso verrà fuori in un'annata difficile, invece sta facendo bene. una bella partita, piuttosto combattuta. La Viola Tudor è riuscito a ridare fiducia ad un gruppo parte decisamente favorita sulla carta, ma conche non ha campioni ma che può contare sulla teranno la determinazione e la capacità di sbacoesione, sul collettivo.
gliare il meno possibile».
Il perSonAggIo
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Il tecnico viola è stato una bandiera del Verona con cui ha debuttato da calciatore a 19 anni era un playmaker col carattere da leader Prandelli e malesani i suoi maestri gialloblù
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A portarlo in riva all'Adige fu l'allora direttore sportivo rino Foschi
rItorno Al pASSAto
Italiano, 11 anni d’amore per l’Hellas
• tommaSo borGHINI
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Verona ho trascorso 11 anni e disputato 260 partite. Amo e amerò sempre questa città, l'Hellas e la sua maglia per la quale ho sempre sputato sangue». Parole e musica di Vincenzo Italiano, l’attuale allenatore della Fiorentina che sta riportando la squadra viola a lottare per traguardi degni di Firenze e della sua tifoseria. Una carriera, quella di tecnico, che sembra destinata a un grande avvenire, ma in questa sede vogliamo ripercorrere la storia dell’Italiano-calciatore, vicenda su cui è scritto a caratteri cubitali il nome del prossimo avversario di oggi dei viola, ironia della sorte, squadra la cui tifoseria è legata da un profondo rapporto di amicizia con quella gigliata.
l’allenatore va a caccia di 3 punti fondamentali contro i suoi vecchi colori Naturalmente stiamo parlando dell’Hellas Verona, la società alla quale il buon Vincenzo, nato quasi per caso in Germania a Karlsruhe e cresciuto in Sicilia, a Ribera in provincia di Agrigento, è legatissimo per una lunghissima militanza da calciatore. L’Hellas lo prelevò, su intuizione dell’allora direttore sportivo Rino Foschi, non ancora ventenne dal Trapani, nel 1996. Il primo anno fu di apprendistato, non era facile infatti riuscire ad imporsi in serie A per un ragazzo che proveniva dalla C1. Questo nonostante si intravedessero già quelle che saranno le sue doti migliori di calciatore: centrocampista tecnico e molto ordinato tatticamente.
Vincenzo Italiano
Un vero e proprio playmaker, capace di lunghi lanci di 30-40 metri che, nove volte su dieci, finivano precisi sui piedi dei compagni di squadra. Caratteristiche da vero e proprio leader che non sfuggirono a un allenatore esperto come Gigi Cagni che lo fece debuttare nel massimo campionato. Alla fine della stagione le presenze furono solo 4 e il torneo si concluse con la retrocessione dell’Hellas in serie B. Dall’anno successivo il suo impiego aumentò progressivamente, fino alla definitiva promozione da titolare che avvenne nella stagione 98-99, nella quale il Verona riuscì a conquistare la massima serie. I suoi “maestri” della panchina furono Cesare Prandelli e Alberto Malesani, guarda caso entrambi grandi ex viola, tecnici ai quali Vincenzo si legò profondamente, cominciando a studiarne le idee tattiche fin da allora, per poi riproporle da allenatore. Nel Verona il suo cammino proseguì fra alti e bassi. L’infortunio più grave lo subì nel 1999, problema fisico che lo rallenterà nella crescita, fino al ritorno in campo e al magnifico gol realizzato contro l’Inter, il 5
novembre 2000. Una botta dalla distanza (la specialità della casa) che festeggiò con troppo entusiasmo (già ammonito, l’arbitro Rodomonti lo espulse perché uscito dal rettangolo verde, applicando le regole dell’epoca). Da quel giorno la sua confidenza con la porta avversaria aumentò e alla fine i gol in gialloblù saranno 25, a fronte di 260 partite ufficiali. Quattro campionati di serie A e sette di serie B per un totale di undici lunghissimi anni, intervallati solo da un fugace prestito al Genoa, che ne faranno una vera e propria bandiera del club scaligero. Società che lo stesso Italiano non ha mai nascosto di portare nel cuore e che oggi dovrà affrontare da avversario con un solo obiettivo in testa: la vittoria. Perché i 3 punti sono troppo importanti per proseguire il cammino nella corsa all’Europa e Firenze ha troppo bisogno di tornare dove le compete. Vincenzo lo sa bene per cui, dal momento del fischio d’inizio, i sentimentalismi li lascerà fuori dal terreno di gioco.
I ItaLIaNo La SCHeda d aL VeroNa
7 dal 1996 al 200 : A Z N E N A M PER mpista RUOLO: Centroca PARTITE: 260 RETI: 25 /02/1997
DEBUT TO IN S
PALMARES
ERIE A: 02
1 promozione in
A (1998-99)
Il geMellAggIo
BS| 06 marzo 2022
All’inizio non erano rose e fiori poi il rapporto cambiò negli anni ‘70
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Viola e butei, fratelli da una vita
Viaggio agli albori del saldo rapporto di amicizia che lega gigliati e gialloblù, tra leggenda e realtà dalla pacifica irruzione in motorino nella curva scaligera, alla coreografia della Fiesole dedicata alle brigate Gialloblù
• tommaSo borGHINI
N
on sono sempre state rose e fiori. Anzi, in principio, le frange più calde della tifoseria viola e di quella gialloblù non andavano molto d’accordo. Tanto da lasciarsi andare persino a tafferugli e schermaglie quando Fiorentina e Verona incrociavano i tacchetti sul campo. Diverbi accesi ma che rispondevano ai canoni di “correttezza” della mentalità ultras degli anni ‘70. Paradossalmente, fu proprio da I tifosi viola al queste scaramucce che cominciò Bentegodi di Ve rona a maturare un rispetto reciproco sempre più profondo fra le opposte fazioni. E si racconta che fu un fatto ben preciso a far scoccare definitivamente la scintilla del gemellaggio, circostanza che (come testimoniato da alcuni siti internet specializzati in materia, tra i quali tuttocurve.com) risalirebbe al 1976, cioè a 46 anni fa, nel corso di una Hellas – Fiorentina che si giocava allo stadio Bentegodi di Verona. Durante quella gara, un mitico e compianto capo ultrà viola del passato, Stefano Biagini da tutti conosciuto come “Pompa”, si sarebbe reso protagonista di una spettacolare irruzione dentro la curva dei veronesi, addirittura in sella a un motorino. Un’azione, quella del capo tifoso alla cui memoria è dedicata una targa in Curva Fiesole, che non voleva essere una provocazione, ma un gesto di distensione e, come tale, sarebbe stato interpretato dalla tifoseria avversaria, sigillando così un’amicizia ormai diventata storica. Verità o leggenda metropolitana? Ci sono molti testimoni oculari che giurano che sia tutto vero. Altri, invece, fanno risalire il gemellaggio a un altro episodio, avvenuto nel 1973 quando alcuni tifosi del Verona si mescolarono tra i supporter viola nel corso di un Vicenza-Fiorentina, facendo il tifo insieme a loro in chiave anti vicentina. Ma, miti o leggende a parte, resta un fatto incontrovertibile: l’amicizia fra i tifosi viola e quelli gialloblù è salda e ogni volta che Fiorentina e Hellas Verona si sfidano, fuori dal cam-
po è sempre una bella festa. Memorabile quella andata in scena al Franchi nel 1991 un giorno nel quale accadde qualcosa di mai visto in uno stadio italiano: per onorare lo scioglimento delle Brigate Gialloblù, dopo 20 anni dalla loro fondazione, l’intera Curva Fiesole inscenò una coreografia mozzafiato dedicata al vecchio gruppo scaligero.
La coreografia della Fiesole dedicata alle Brigate Gialloblù (Foto tuttocurve.com)
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L’ex attaccante che ha vestito entrambe le maglie: “Piatek ha già dimostrato di essere all’altezza del compito Il Cholito troverà grandi motivazioni tornando a Firenze Cabral sta lavorando per ambientarsi e avrà il suo spazio” • Lucia Petraroli
S
auro Fattori è un doppio ex della sfida tra Fiorentina e Hellas Verona, in programma allo stadio Franchi, ma è soprattutto un fiorentino doc e da buon fiorentino ha costellato di successi la sua carriera in questa città. Dalle giovanili viola, fino alla squadra femminile che ha portato addirittura alla conquista dello Scudetto. Nel Verona di Osvaldo Bagnoli fece una bella stagione, vincendo il campionato di serie B 1981-82 in quella squadra che costituirà il nucleo della formazione dei futuri campioni d’Italia 1985. Sauro Fattori come giudica il momento in casa Fiorentina? “C’è entusiasmo, la squadra è in condizione ottimale, ora inizia la parte finale della stagione che è sempre la più tosta. Quindi bisogna tirare fuori il meglio”. Vincenzo Italiano è il valore aggiunto? “È stato lui la chiave di svolta, la società ha fatto un'ottima scelta dando fiducia a un tecnico emergente. E lui ha ripagato la fiducia sul campo dove sta dimostrando di essere un ottimo tecnico”. Dopo l’uscita di Vlahovic, adesso ci sono Piatek e Cabral. Da ex attaccante, come giudica i nuovi del reparto offensivo? “La cessione di Vlahovic è stata una mossa di mercato importante ed anche ben studiata dalla società. Piatek aveva già fatto bene in Italia e oggi sta dimostrando di essere all'altezza del compito. Cabral lo dobbiamo ancora vedere per bene, diamogli tempo. Viene da un campionato differente, più leggero del nostro e dovrà lavorare ancora per ambientarsi. Ha già segnato e troverà il suo spazio”.
BS| 06 marzo 2022
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“L’Europa? Bisogna vincere il recupero e allora...”
Il doppio ex
Fattori: “La sfida delle punte!”
Che partita prevede con l'Hellas? “Sarà una partita non facile perché il Verona è una squadra che gioca molto bene e ha un’impostazione collaudata. È una delle sorprese del campionato e può contare su una piazza che sa come caricare i propri giocatori. Io l'ho vissuta vincendo e conosco bene il seguito e il sostegno che la gente gialloblù sa regalare alla propria squadra. Stanno vivendo un momento positivo e la Fiorentina dovrà sudare per avere la meglio”. Simeone tornerà da ex, che pensa dell’attaccante argentino? “E’ ancora giovane e sta facendo bene perché a Verona ha trovato fiducia. È in una squadra dove gioca con più tranquillità, i numeri sono dalla sua parte. Non ha segnato molto ultimamente, e attenzione perché, come spesso succede, potrebbe trovare forti stimoli contro la sua ex squadra. Sarà una bella sfida a distanza con Piatek”. L'obbiettivo Europa è alla portata della Fiorentina di italiano? “Certo che sì, abbiamo da recuperare anche una gara contro l’Udinese. Vincendola diventeremmo seri candidati all'Europa”. Del passato in viola e gialloblù che ricordi ha? “Firenze mi ha lanciato nel grande calcio ed è la mia città, la Fiorentina è nel mio cuore. Ho ottenuto risultati importanti a livello giovanile e con la squadra femminile. Col Verona ho vinto il campionato di serie B nella squadra di Bagnoli e che da lì creò il Verona dello Scudetto. Ho ricordi molto belli”.
Nel calcio di oggi si tendono a mettere da parte le Bandiere. Che ne pensa? Come valuta la gestione societaria di Rocco Commisso? “Credo che andrebbero recuperate perché la storia è importante “Si sta mettendo a posto piano piano. Lui era un neofita come lo è conoscere l’ambiente dove si fa calcio. Il legame con la del calcio italiano e aveva bisogno di ambientarsi per caSauro Fattori nei panni maglia dà una marcia in più. Purtroppo le società di oggi prediligopire certe dinamiche e situazioni. I risultati di quest'anno di tecnico della Fiorentina Femminile stanno pagando”. no altri valori e fanno scelte che ne sono la conseguenza”.
1ª Giornata 20 set 2020 31 gen 2021
2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021
3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021
GIRONE DI ANDATA BENEVENTO - INTER
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Giornata nov 2020 07 mar 2021
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5ª Giornata 25 ott 2020 28 feb 2021
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9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021
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10ª Giornata dic 2020 04 apr 2021 CROTONE - NAPOLI
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17ª Giornata gen 2021 12 mag 2021
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JUVENTUS - FIORENTINA
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INTER - CROTONE
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BOLOGNA - ATALANTA
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ROMA - CAGLIARI
0
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14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021
LAZIO - NAPOLI
JUVENTUS - SASSUOLO
SPEZIA - HELLAS VERONA
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NAPOLI - TORINO
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INTER - SPEZIA
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1
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FIORENTINA - BOLOGNA
4
ATALANTA - HELLAS VERONA BENEVENTO - JUVENTUS BOLOGNA - CROTONE CAGLIARI - SPEZIA GENOA - PARMA LAZIO - UDINESE MILAN - FIORENTINA NAPOLI - ROMA SASSUOLO - INTER TORINO - SAMPDORIA
CROTONE - PARMA
CAGLIARI - UDINESE 5
HELLASVERONA - SAMPDORIA
ATALANTA - ROMA
FIORENTINA - HELLAS VERONA 2
UDINESE - CROTONE
13ª Giornata dic 2020 21 apr 2021 BENEVENTO - GENOA
INTER - NAPOLI 1
ATALANTA - SASSUOLO
BENEVENTO - LAZIO
2
GENOA - MILAN 2
16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021
12ª Giornata dic 2020 18 apr 2021 FIORENTINA - SASSUOLO
CROTONE - SPEZIA 2
SPEZIA - LAZIO
ATALANTA - FIORENTINA
1
CAGLIARI - INTER
INTER - BOLOGNA JUVENTUS - TORINO 1
Giornata dic 2020 11 apr 2021 BOLOGNA - ROMA
FIORENTINA - GENOA
15ª 03
SAMPDORIA - LAZIO
3
3
06
4ª Giornata 18 ott 2020 21 feb 2021
18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021 ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA
UDINESE - BENEVENTO HELLAS VERONA - INTER
19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021
0 0 1 1 0 2
BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE GENOA - CAGLIARI JUVENTUS - BOLOGNA
4
2
2
0
LAZIO - SASSUOLO
1
MILAN - ATALANTA
1
PARMA - SAMPDORIA
2
ROMA - SPEZIA
1 1
4 2 1
4 0 1 0 0
0
UDINESE - INTER
5
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HELLAS VERONA - NAPOLI
1
1
0
1
1
1
-
-
1
1
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1
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1
3
1ª Giornata 20 set 2020 31 gen 2021
2ª Giornata 28 ago 2020 07 feb 2021
O
1 3
1 1
ATALANTA - SAMPDORIA
1
BENEVENTO - NAPOLI
GIRONE DI RITORNO
BENEVENTO - INTER
BOLOGNA - PARMA
ATALANTA - CAGLIARI
BOLOGNA - SASSUOLO
CAGLIARI - LAZIO
BENEVENTO - BOLOGNA
CROTONE - JUVENTUS
GENOA - CROTONE
CROTONE - MILAN
FIORENTINA - SAMPDORIA
INTER - MILAN
JUVENTUS - SAMPDORIA
INTER - FIORENTINA
GENOA - TORINO
NAPOLI - ATALANTA
MILAN - BOLOGNA PARMA - NAPOLI SASSUOLO - CAGLIARI UDINESE - SPEZIA HELLAS VERONA - ROMA
3
5ª Giornata 25 ott 2020 28 feb 2021
4ª Giornata 18 ott 2020 21 feb 2021
FIORENTINA - TORINO
LAZIO - ATALANTA -
3ª Giornata 04 ott 2020 14 feb 2021
6ª Giornata 01 nov 2020 03 mar 2021 BOLOGNA - CAGLIARI CROTONE - ATALANTA
NAPOLI - GENOA
JUVENTUS - NAPOLI
2
ROMA - JUVENTUS
1
1
SAMPDORIA - BENEVENTO
0
5
-
0
SPEZIA - SASSUOLO
0
1
1
1
TORINO - ATALANTA
6
2
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HELLAS VERONA - UDINESE
2
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0
0
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2
3
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-
-
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2
4
1
2
2
0
7ª Giornata 08 nov 2020 07 mar 2021 ATALANTA - INTER BENEVENTO - SPEZIA
LAZIO - INTER
1
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2
0
0
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2
2
2
0
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2
4
CROTONE - LAZIO
4
1
FIORENTINA - BENEVENTO
1
1
MILAN - SPEZIA PARMA - HELLAS VERONA SASSUOLO - CROTONE UDINESE - ROMA
8ª Giornata 22 nov 2020 14 mar 2021
INTER - PARMA
BOLOGNA - NAPOLI
INTER - TORINO
FIORENTINA - UDINESE
NAPOLI - SASSUOLO
CAGLIARI - SAMPDORIA
JUVENTUS - CAGLIARI
GENOA - INTER
ROMA - FIORENTINA
GENOA - ROMA
CAGLIARI - CROTONE
ROMA - BENEVENTO 0
NAPOLI - MILAN
1
JUVENTUS - HELLAS VERONA
2
1
SAMPDORIA - GENOA
1
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LAZIO - JUVENTUS
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ROMA - PARMA
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1
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MILAN - HELLAS VERONA
1
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SAMPDORIA - BOLOGNA
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1
TORINO - LAZIO
1
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PARMA - FIORENTINA
0
0
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0
1
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2
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2
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2
2
1
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0
2
1
0
1
1
4 2 0
10ª Giornata 06 dic 2020 04 apr 2021 CROTONE - NAPOLI
0
2
0
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11ª Giornata 13 dic 2020 11 apr 2021
2
1
ATALANTA - FIORENTINA
1
2
2
2
2
1
2
1
12ª Giornata 16 dic 2020 18 apr 2021 BENEVENTO - LAZIO
SAMPDORIA - LAZIO SPEZIA - FIORENTINA TORINO - CAGLIARI UDINESE - PARMA HELLAS VERONA - GENOA
ATALANTA - HELLAS VERONA BENEVENTO - JUVENTUS BOLOGNA - CROTONE CAGLIARI - SPEZIA GENOA - PARMA LAZIO - UDINESE MILAN - FIORENTINA NAPOLI - ROMA SASSUOLO - INTER TORINO - SAMPDORIA
1
ATALANTA - ROMA
1 1 2
14ª Giornata 23 dic 2020 25 apr 2021 BOLOGNA - ATALANTA
FIORENTINA - GENOA
BOLOGNA - ROMA
FIORENTINA - SASSUOLO
BENEVENTO - GENOA
CROTONE - PARMA
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CAGLIARI - INTER
GENOA - MILAN
CAGLIARI - UDINESE
JUVENTUS - FIORENTINA
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CROTONE - SPEZIA
INTER - NAPOLI
FIORENTINA - HELLAS VERONA
MILAN - LAZIO
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JUVENTUS - ATALANTA
INTER - SPEZIA
NAPOLI - TORINO
ROMA - SASSUOLO
LAZIO - HELLAS VERONA
PARMA - CAGLIARI
LAZIO - NAPOLI
ROMA - CAGLIARI
SAMPDORIA - MILAN
MILAN - PARMA
ROMA - TORINO
PARMA - JUVENTUS
SAMPDORIA - SASSUOLO
SPEZIA - LAZIO
NAPOLI - SAMPDORIA
SPEZIA - BOLOGNA
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SPEZIA - GENOA
UDINESE - ATALANTA
SASSUOLO - BENEVENTO
UDINESE - CROTONE
SASSUOLO - MILAN
UDINESE - BENEVENTO
HELLAS VERONA - CAGLIARI
TORINO - UDINESE
HELLASVERONA - SAMPDORIA
TORINO - BOLOGNA
HELLAS VERONA - INTER
15ª Giornata 03 gen 2021 02 mag 2021
16ª Giornata 06 gen 2021 09 mag 2021
17ª Giornata 10 gen 2021 12 mag 2021
ATALANTA - SASSUOLO
ATALANTA - PARMA
BENEVENTO - ATALANTA
BENEVENTO - MILAN
BOLOGNA - UDINESE
FIORENTINA - CAGLIARI
CAGLIARI - NAPOLI
CAGLIARI - BENEVENTO
GENOA - BOLOGNA
FIORENTINA - BOLOGNA
CROTONE - ROMA
JUVENTUS - SASSUOLO
GENOA - LAZIO
LAZIO - FIORENTINA
MILAN - TORINO
INTER - CROTONE
MILAN - JUVENTUS
PARMA - LAZIO
JUVENTUS - UDINESE
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ROMA - INTER
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SAMPDORIA - INTER
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ROMA - SAMPDORIA
SASSUOLO - GENOA
UDINESE - NAPOLI
SPEZIA - HELLAS VERONA
TORINO - HELLAS VERONA
HELLAS VERONA - CROTONE
18ª Giornata 17 gen 2021 16 mag 2021 ATALANTA - GENOA BOLOGNA - HELLAS VERONA CAGLIARI - MILAN CROTONE - BENEVENTO INTER - JUVENTUS LAZIO - ROMA NAPOLI - FIORENTINA SAMPDORIA - UDINESE SASSUOLO - PARMA TORINO - SPEZIA
4 0 1 1 0
9ª Giornata 29 nov 2020 21 mar 2021
1
13ª Giornata 20 dic 2020 21 apr 2021
1
19ª Giornata 24 gen 2021 23 mag 2021 BENEVENTO - TORINO FIORENTINA - CROTONE GENOA - CAGLIARI JUVENTUS - BOLOGNA LAZIO - SASSUOLO MILAN - ATALANTA PARMA - SAMPDORIA ROMA - SPEZIA UDINESE - INTER HELLAS VERONA - NAPOLI
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| 15 | BS| 6 marzo 2022
FIoreNtINa - VeroNa
StadIo artemIo FraNCHI dI FIreNze, 06.03.2022, ore 15
CLASSIFICA Serie A
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partite totali v n p
1
Napoli
57 27 17
6
4
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Milan
57 27 17
6
4
FIORENTINA 4-3-3
3
Inter
55 26 16
7
3
1 Terracciano
4
Juventus
50 27 14
8
5
5
Atalanta
47 26 13
8
5
6
Roma
44 27 13
5
9
29 Odriozola 4 Milenkovic 2 Quarta 3 Biraghi
7
Lazio
43 27 12
7
8
8
Fiorentina
42 26 13
3
10
9
Verona
40 27 11
7
9
10
Sassuolo
36 27
9
9
9
11
Torino
33 26
9
6
11
12
Bologna
32 26
9
5
12
13
Empoli
31 27
8
7
12
14
Udinese
26 25
5
11
9
15
Sampdoria
26 27
7
5
15
16
Spezia
26 27
7
5
15
17
Cagliari
25 27
5
10 12
18
Venezia
22 26
5
7
19
Genoa
17 27
1
14 12
20 Salernitana 15 25
3
6
14
16
CLASSIFICA MARCATORI NOME SQUADRA vlahovic Immobile Simeone Abraham Martinez dzeko Scamacca Berardi Joao pedro
Juventus lazio h. verona roma Inter Inter Sassuolo Sassuolo Cagliari
RETI 20 19 15 12 12 10 10 10 10
Amrabat
Biraghi
Castrovilli Quarta
22 Gonzalez 9 Cabral 33 Sottil
Gonzalez
Terracciano
Milenkovic Odriozola
A Disposizione: 69 Dragowski, 23 Venuti, 98 Igor, 55 Nastasic, 17 Terzic, 32 Duncan, 11 Ikoné, 18 Torreira, 7 Callejon, 8 Saponara, 19 Piatek.
H. VERONA 3-4-2-1 96 Montipò 17 Ceccherini 21 Gunter 16 Casale
5 4
3 3
Cabral
Maleh
ALLENATORE: ITALIANO
RIGORI
2 3
10 Castrovilli 34 Amrabat 14 Maleh
Sottil
5 Faraoni 14 Ilic 61 Tameze 8 Lazovic 11 Lasagna 10 Caprari
Simeone Lasagna
Caprari Lazovic
Tameze
Faraoni
Ilic Gunter
Casale
Ceccherini Montipò
99 Simeone ALLENATORE: TUDOR
A Disposizione: 12 Chiesa, 22 Berardi, 29 Depaoli, 31 Sutalo, 42 Coppola, 30 Frabotta, 78 Hongla, 24 Bessa.
“
| 16 |
“Affrontare l’hellas degli ultimi 3 anni è un problema per tutti”
• daNIeLe taIUtI
F
irenze alla ricerca costante di un rappresentante, un condottiero a cui affidare le proprie ambizioni viola e la cura dei valori che la città nella sua simbiosi con la squadra vuole rappresentare sul terreno di gioco. Vincenzo Italiano partito ad allenare dalla provincia pallonara italiana, cresce nel suo percorso senza derogare la ricerca del bello alla vittoria. Requisito indispensabile per chi vuole allenare la Fiorentina e rappresentare Firenze. Insieme con mister Cagni, che lo ha allenato facendolo debuttare in serie A ai tempi dell'Hellas Verona, parliamo del mister viola e dell’attualità, tra cui la partita in arrivo. Mister Cagni, ci può dare la sua valutazione su Italiano tecnico? “Senza dubbio, uno dei giovani più promettenti, partito dalla categorie inferiori è riuscito farsi strada a suon di vittorie, come testimoniano i successi ottenuti a Trapani e a La Spezia, è un vincente”. Che ricordo conserva del giovane calciatore che ha avuto a Verona? “Era un ragazzo, ma già si potevano intravedere le sue doti: aveva una grande personalità, un leader in campo, notevole intelligenza tattica e un tiro potentissimo, saggiato anche dalla Fiorentina del tempo”.
Cagni: “Italiano, allenatore nato” Il tecnico che lo fece debuttare ai tempi di Verona: “Vincenzo ha sempre avuto personalità e intelligenza La sua mano nella Fiorentina si riconosce in ogni dettaglio adesso cercherà di dare più equilibrio alla squadra” Se vede giocare la Fiorentina, dove è riconoscibile prevalentemente la sua mano? “In ogni dettaglio. Soprattutto nel modo di interpretare le partite. Tutto è migliorabile lui è il primo a saperlo, crede molto nel lavoro. È molto intelligente. Per me le squadre che vincono sono quelle subiscono meno gol. Quelli che ha preso la Fiorentina non sono pochi. Ma l’importante è trovare l’equilibrio. Mi spiego l’Atalanta prende 60 gol, però ne fa 100… l’atteggiamento della squadra non si può discostare molto dal terminale offensivo a disposizione, deve avere facilità nel trovare la porta. Cosa che accomuna Vlahovic a Piatek”. Arriva l’Hellas, qual è la sua migliore qualità, dove invece la Fiorentina può fare male agli scaligeri? “Io penso che la qualità del Verona negli ultimi tre anni sia stata la frase che l’avversario di turno è solito ripetere: “C…o devo incontrare il Verona”. Devi adeguarti al suo ritmo, altrimenti ti massacra. La Viola deve fare molta attenzione a Caprari, perché a tratti è immarcabile. La Fiorentina però può contare su un organico qualitativo e omogeneo, in cui tutti possono far gol”. A Firenze ritorna Simeone, che opinione tecnica ha dell’argentino? “L’argentino rappresenta un tipo di attaccante generoso, che ha una maturazione sicura ma lenta. Con l’invecchiare vedono accrescere la propria qualità. Rispetto a Cabral e Piatek svaria di più, gli attaccanti gigliati sono più uomini d’area di rigore”.
AppuntI dI vIAggIo
amrabat, da Verona al Verona
La Viola può centrare il traguardo europeo? “Non so perché in generale io ero sicuro che l’Inter avrebbe vinto lo scudetto, e adesso non è più così automatico. Sono convinto di un fattore: qualsiasi obiettivo tu abbia, diventano fondamentali le ultime 7/8 partite. Se hai una grande qualità psico fisica, nessun traguardo è precluso. La squadra gigliata ha anche l’impegno della coppa, la doppia semifinale con la Juventus può togliere delle energie in relazione a una possibile qualificazione europea”.
Gigi Cagni
Il centrocampista, acquistato per 20 milioni più bonus, ha faticato a inserirsi senza mai raggiungere i livelli mostrati con la maglia scaligera, in coppia con Veloso Le cose sono cambiate a La Spezia. e adesso non può fermarsi • tommaSo borGHINI
P
er Rocco Commisso fu un colpo di fulmine. Il presidente se ne innamorò calcisticamente dopo averlo visto all’opera nel corso di una sfida tra i viola e l’Hellas Verona, allora allenato da Juric. Così Sofyan Amrabat divenne uno dei principali obiettivi del mercato della Fiorentina, a caccia di un centrocampista che alzasse il livello dell’intero reparto. In quel momento il marocchino era considerato universalmente il giocatore rivelazione della mediana e vantava medie-voto altissime, determinate da un rendimento sempre positivo e costante. Per averlo il patron gigliato dette carta bianca a Joe Barone e Daniele Pradè che trovarono l’accordo, promettendo di versare nelle casse gialloblù 20 milioni di euro più bonus. La trattativa fu conclusa a gennaio 2020, ma la Fiorentina lasciò Amrabat al Verona fino al termine della stagione, assaporando lentamente il gusto di poterlo avere a disposizione per la stagione successiva. E Sofyan continuò a macinare chilometri e giocate nella mediana scaligera, al fianco del portoghese Veloso. Un tandem perfetto che consentì all’Hellas di chiudere con una salvezza più che tranquilla. Tutto sembrava presagire per un’esplosione definitiva del nazionale marocchino a Firenze, ma le cose non andarono secondo le previsioni.
Sofyan incontrò difficoltà nell’inserimento in viola, soprattutto di ordine tattico. La sua predisposizione a giocare in un centrocampo a due venne soffocata dal rigido 3-5-2 di Beppe Iachini che gli chiese di giocare centrale davanti alla difesa, nella posizione di regista arretrato. Amrabat non si adattò e neppure l’avvento di Cesare Prandelli, che di fatto proseguì tatticamente sulla falsariga precedente, cambiò le cose. Così per lui arrivarono momenti difficili, attacchi della critica e l’etichetta con il prezzo del suo cartellino cominciò a pesargli dannatamente. La situazione non sembrò migliorare neppure con Vincenzo Italiano, noto per la sua capacità di rigenerare i giocatori in crisi. Le tante panchine sembrarono sfociare verso una inevitabile cessione sul mercato di gennaio. Ma, proprio quando tutto sembrava fatto, la Fiorentina ha deciso di cambiare strategia, optando per il prestito del collega di reparto Erick Pulgar al Galatasaray. Sofyan Amrabat
Italiano potrebbe concedergli un’altra chance proprio contro la sua ex squadra
AppuntI dI vIAggIo
pArolA All’eSperto
BS| 06 marzo 2022
Non sappiamo come il marocchino l’abbia presa, fatto sta che il destino gli ha offerto un’altra chance e Sofyan, stavolta, è stato bravo a sfruttare l’occasione. La squalifica di Torreira gli ha spalancato le porte della titolarità a La Spezia, una partita nella quale l’ex centrocampista del Verona ha dimostrato grandi progressi. Commettendo sì un errore che poteva costare la vittoria, ma rimediando da par suo con la rete che ha suggellato il successo in un finale incandescente. Da quel giorno qualcosa sembra essere cambiato e le sue prestazioni sul campo sono migliorate. Contro il “suo” Verona potrebbe essere di nuovo in campo, per un’altra sliding door da non sbagliare.
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Brivido nella storia
Quante storie tricolori tra viola e gialloblù: Pirovano, acquistato dal Verona, fu campione a Firenze di Gennaro, bruni e Sacchetti fecero il percorso inverso, diventando colonne dell’Hellas che trionfò nel 1985 PIROVANO Il terzino-mediano (ma all’occorrenza anche stopper, il difensore centrale di oggi) la Fiorentina lo acquistò dal Verona nell’estate del 1963. A Firenze rimase per sette stagioni, fino al 1969/70, collezionando 151 gettoni di presenza in campionato e realizzando 11 reti. Nel 1967/68, dopo la cessione di Hamrin al Milan, Pirovano divenne il capitano dei viola. Ma nella stagione successiva, quella dello scudetto, non giocando più titolare, la fascia passò a “Picchio” De Sisti. Il Verona campione d'Italia del 1985 Pirovano, comunque, in quell’annata favolosa disputò 7 partite e a • rUbeN LoPeS PeGNa 32 anni si laureò campione d’Italia. Aggiunse così un altro titolo in bacheca, dopo la rano belli gli anni in cui Fiorentina e Verona Coppa Italia e la Mitropa Cup, conquistate nella vincevano lo scudetto. I viola se lo sono agstagione 1965/66. giudicati per la seconda e ultima volta oltre mezzo secolo fa, nel 1969, i gialloblù nel 1985. A contribuire al trionfo viola ci fu un ex giocatore BRUNI E DI GENNARO I due centrocampisti, credell’Hellas, Giovan Battista Pirovano. Furono addisciuti nel vivaio della Fiorentina, furono protagorittura tre gli ex della Fiorentina che regalarono il nisti della memorabile impresa della squadra di sogno tricolore a Verona: Luciano Bruni, Antonio Osvaldo Bagnoli che nella stagione 1984/85 conDi Gennaro e Luigi Sacchetti.
BrIvIdo nellA StorIA
E
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BS| 06 marzo 2022
“dige” arrivò fino all’azzurro disputando i Mondiali di Messico ‘86
InCroCI trIColore
Quando ex fa rima con Scudetto
quistò un incredibile scudetto, perdendo soltanto due volte (ad Avellino e al Bentegodi con il Torino, che si classificò secondo staccato di 4 punti). Entrambi furono titolari inamovibili. In un campionato con 30 partite Di Gennaro (tra gli artefici anche della promozione in serie A dei veneti nel 1981/82) ne disputò addirittura 29, realizzando 4 reti. Bruni, che con la Fiorentina aveva vinto il torneo di Viareggio del 1978, giocò 27 gare, segnando un gol. Di Gennaro arrivò anche in Nazionale, disputando tra l’altro il campionato del mondo in Messico del 1986. SACCHETTI Era una riserva di lusso, uno dei ricambi fissi dei centrocampisti titolari della squadra di Bagnoli. Nella stagione dello scudetto gialloblù collezionò comunque 15 gettoni di presenza, siglando una rete. Sacchetti in maglia viola aveva vinto due tornei di Viareggio, nel 1978 (nella finale contro la Roma vinta dalla Fiorentina per 4-0 realizzò una rete) e nel 1979 da capitano.
rosetta, capitano di un sogno
Il leader della Grande Fiorentina del 1956, dopo aver giocato 9 stagioni in gigliato, si trasferì sulle rive dell’adige per chiudere la carriera in gialloblù • rUbeN LoPeS PeGNa
H
a concluso la carriera a Verona Francesco Rosetta, il capitano del primo scudetto della Fiorentina. Dopo aver giocato a Firenze per nove stagioni, dal 1948/49 al 1956/57, disputando 245 partite di campionato e segnando un gol (al Legnano nel torneo 1951/52) nell'estate del 1957 andò in riva all'Adige nel primo anno in serie A del club scaligero. Aveva tanta esperienza (35 anni), maturata sin da ragazzo (era nato a Biandrate in provincia di Novara nel 1922 ed è morto a Galliate, sempre in provincia di Novara, nel 2006 ) quando militò nel "grande" Torino di Valentino Mazzola e Romeo Menti, vincendo tra l'altro lo scudetto nel 1946/47 (13 presenze). Alla Fiorentina divenne il perno della difesa viola. Era il centromediano, uno dei due difensori centrali di adesso. Ma soprattutto era un esempio per i compagni. In campo era sempre nella posizione giusta.
La trovava da solo. Sbagliava poco o niente. Elegante nelle movenze, non commetteva quasi mai dei falli. Interveniva sugli avversari in modo corretto. Era un autentico capitano e indossò la fascia nelle sue ultime quattro stagioni a Firenze. Nel campionato dello scudetto Rosetta si infortunò dopo venti giornate. Saltò le ultime partite ma la squadra viola era già in testa alla classifica, lanciata verso la conquista del suo primo titolo di campione d'Italia. In maglia viola conquistò anche la Coppa Grasshoppers. A Verona Rosetta mise a disposizione dei compagni la sua esperienza maturata in tanti anni di carriera ad altissimi livelli. Disputò 23 partite, tra cui quella del girone d'andata allo stadio Bentegodi (quello vecchio che si trovava in centro) contro la Fiorentina del 17 novembre 1957 vinta dai viola per 1-0 con una rete di Lojacono. In quel torneo nelle file dell'Hellas esordì tra gli altri in serie A Pierluigi Cera (allora diciottenne), campione d'Italia con il Cagliari nel 1969/70 e vicecampione del mondo con la Nazionale di Ferruccio Valcareggi in Messico nel 1970. Il Verona, al termine di quel campionato,
Francesco Ro
setta
retrocesse in serie B e Rosetta appese le scarpette al chiodo. Aveva 36 anni ed era stato uno dei difensori italiani più forti del dopo guerra. Disputò anche sette partite in Nazionale, esordendo in maglia azzurra al Comunale di Firenze il 22 maggio del 1949 nell'incontro con l'Austria vinto dall'Italia per 3-1. Fu un giorno di grande commozione quello. Infatti, la Nazionale scendeva in campo diciotto giorni dopo l'incidente aereo di Superga nel quale era scomparso il "grande" Torino, la squadra nella quale Rosetta aveva conquistato il primo dei due scudetti della sua brillante carriera.
adesso che, purtroppo, una guerra ce l'abbiamo alle porte sarebbe il caso di calmarsi tutti, limitando le reazioni Non è più il tempo delle sceneggiate per un fuorigioco dimostriamo di essere più intelligenti di certi invasati...
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BS| 06 marzo 2022
Abbassare i toni può essere d'esempio e benvenuti agli amici gialloblù
Il pungIglIone
Lo “gnegnero” dei pulcini comuni
Lo stadio Artemio Franchi visto dall'alto
• LUCa CaPaNNI
ed a vagheggiare conquiste imperiali... Beh, lì la rile-
e che non accettano mai di perdere. Ben vengano,
vazione del quoziente intellettivo diventa davvero
in altri momenti, ma ora una guerra vera l’abbiamo
agghiacciante! Dopo due anni “tafazziani” di covid,
davanti agli occhi: l’ennesima nel mondo, purtrop-
sentivamo proprio il bisogno uno stronzio così (beh
po, ma particolarmente vicina e ben percepibile da
che c’è? è una metafora: lo stronzio è usato per gli
chiunque di noi.
esplosivi)!
Calmiamoci! Per un po’ limitiamo le nostre reazioni
Veniamo al calcio, perché è questo l’argomento
più esacerbate, abbassiamo i toni. Tutti noi “pulcini
che ci compete, e perché anche il calcio non può
comuni” facciamo vedere ancora una volta che sia-
prescindere da eventi bellici così rilevanti. La ri-
mo più intelligenti di certi pulcini che comandano
flessione che ci nasce spontanea è questa: quante
o vorrebbero comandare il mondo. Noi semplici
volte, in questo sport, abbiamo assistito a scenate
scribacchini di giornale, noi tifosi, ed anche i ragazzi
piuttosto… teatrali da parte di allenatori, giocato-
in campo nonché i… ragazzi un po’ cresciutelli che
ri, nonché opinionisti e protagonisti vari? Quante
fanno gli allenatori (ma che a volte sembrano tor-
di codesto discorso sullo “gnegnero” che si dirada
scenate di drammatizzazione per un fuorigioco in
nar bambini, a causa dell’intensità agonistica).
ai piani alti... ce n’eravamo già accorti anche senza
più o in meno, per un cartellino rosso anziché rosé,
Oggi ospitiamo una città gemellata calcisticamente
il “Grande Fratello” dei pennuti gialli! Il fatto è che,
per alcune punizioni assegnate di troppo o troppo
con la nostra, e che è stata anche, per motivi logisti-
purtroppo, con alcuni di quelli che ci comandano
poco, ecc. Per carità, il calcio è un gioco, una pas-
ci, uno dei primi punti d’arrivo e di accoglienza per
è impossibile non accorgersene. E se poi andiamo
sione ed uno show, ed anche la teatralità di alcuni
gli ucraini espatriati in Italia. Benvenuti agli amici
oltre i confini, nell’Est-Europa dove c’è chi si diverte
personaggi è il suo bello. Ci sono caratteri sangui-
gialloblù che, altra coincidenza, ricordano i colori
ancora, nel terzo millennio, a spostare carrarmatini
gni che interpretano ogni partita come una guerra
della bandiera ucraina. E buon calcio a tutti.
I
n seguito ad una recente osservazione sulla vita dei pulcini, il professor Giorgio Vallortigara (neuroscenziato dell’Università di Trento) ed altri
studiosi hanno dimostrato che gli individui di rango sociale più basso (e anche gli individui di genere femminile, per dirla tutta) sono più intelligenti di chi comanda o di chi comunque occupa posizioni superiori. Insomma, lo “gnegnero” abbonda alla base, fra la gente normale, pardon, fra i pulcini normali, e si dissolve ai piani alti. Professore, ehm… Lei è un uomo di scienza e le vogliamo bene, ma dobbiamo confessarle una cosa:
AMArCord
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• rUbeN LoPeS PeGNa
F
iorentina - Hellas Verona, una storia di amicizia fra due squadre sostenute da tifoserie gemellate, ma anche una storia di partite ricche di emozioni e di tan ti gol che andiamo a ripercorrere alla vigilia dell'ennesimo confronto allo stadio Artemio Franchi fra le due compagini. L'ULTIMA SFIDA Finì in parità, 1-1, l'ultima gara al Franchi tra Fiorentina e Hellas Verona giocatasi il 19 dicembre 2020. Veloso portò in vantaggio i veneti all'8' e Vlahovic pareggiò sempre dal dischetto al 19'.
L’ultimo successo è lontano quasi 9 anni Il 2 dicembre 2013 spettacolare 4-3 per i viola da quel giorno mancano i 3 punti interni con l’Hellas batistuta è il marcatore principe delle sfide L’ultimo ko risale al 28 gennaio 2018 Batistuta 4 volte a segno contro il Verona
Borja Valero e Pepito Rossi
L'ULTIMA VITTORIA VIOLA Risale a lunedì 2 dicembre 2013. La squadra di Vincenzo Montella si impose per 4-3. Fu una partita emozionante con il gol di Borja Valero al 5', il pareggio dell'ex Romulo al 6' e il sorpasso del Verona con Iturbe al 13'. Un minuto dopo Borja Valero firmò la rete del 2-2 e Vargas al 43' quella del 3-2. Poi nella ripresa segnarono Rossi su rigore al 9' e Jorginho al 27'. L'ULTIMA SCONFITTA VIOLA Risale al 28 gennaio 2018. La Fiorentina perse 4-1. Per il Verona segnarono Vukovic, Kean una doppietta e Ferrari. Il gol
BATI GOLEADOR DELLE SFIDE TRA FIORENTINA E VERONA Ha realizzato 4 reti al Franchi ai gialloblu il bomber argentino. Una nel 1991/92 e 3 nel 1999/00. A quota 3 ci sono Roberto Baggio, autore di una doppietta nel 1989/90 nel match vinto dai viola per 3-1 (l'altro gol fu di Di Chiara) e di una rete nel Enrico Chiesa 1988/89 (successo gigliato per 1-0) e Enrico Chiesa che siglò un SEMPRE VITTORIOSA LA FIORENTINA IN SERIE gol nel 1999/00 e una doppietta B In 5 occasioni le 2 squadre si sono affrontate nel nel 2000/01 quando la Fiorentina vinse la gara per 2-0. torneo cadetto. La Fiorentina ha sempre battuto UNA VITTORIA VIOLA CON GOL DI DI GENNARO FUTURO CAMPIONE D'ITALIA CON IL VERONA Nella stagione 1978/79 la Fiorentina di Paolo Carosi si impose per 1-0 con una rete del futuro numero dieci gialloblu che nel 1984/85 vinse lo scudetto con lo squadrone di Bagnoli.
viola fu realizzato sullo 0-3 da Gil Dias. ALTRE DUE VOLTE QUATERNA VIOLA In serie A è accaduto nei campionati 1991/92 con Gigi Radice in panchina e nel 1999/00, quando l'allenatore della Fiorentina era Giovanni Trapattoni. In entrambe le occasioni i viola si imposero per 4-1. Nel 1991/92 segnarono Carobbi, Batistuta, Dunga e Matrone, quest'ultimo all'esordio in serie A, mentre nel 1999/00 Batistuta firmò una tripletta e Enrico Chiesa realizzò una rete. Angelo Di Livio
la squadra veneta: 4-0 nel 1929/30 con gol di Staffetta, Luchetti, Galluzzi e Segoni, 2-0 nel 1930/31 con reti di Galluzzi e Luchetti, 3-0 nel 1938/39 con doppietta di Menti e gol di Celoria, 2-0 nel 1993/94 con reti di Zironelli e Banchelli e 1-0 nel 2003/04 con gol di Di Livio.
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