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BS|14 settembre 2019 editoriale
Mettiamoci alle spalle le prime sconfitte e affrontiamo la Juve con entusiasmo e con la spinta dei 40mila cuori viola del Franchi Sarà durissima, ma Firenze ci crede
Montella può finalmente pescare in una rosa quasi al completo
rapporti di forza sono nettamente sbilanciati a favore dei bianconeri, ma i quasi 40mila del Franchi, l’entusiasmo di Firenze, la voglia di stupire della nuova Fiorentina di Commisso, potrebbero diventare il carburante giusto per immaginare un’impresa. Che servirebbe come il pane a questa Fiorentina Maurizio Sarri alla prima al Franchi da tecnico bianconero
un po’ balbettante. Una iniezione di autostima rivitalizzante. I viola ci proveranno, spinti
• Mario tenerani
da Firenze e dalla rivalità antica con la Juven-
F
tus. Speriamo di non sbagliarci, ma siamo certi
acciamo finta che le prime due gare perse con Napoli e Genoa
che contro i bianconeri i viola faranno una grande
appartengano alla fase preliminare della stagione. Proviamoci.
prestazione. Arriverà anche Rocco direttamente da
E’ vero, contano i punti, zero in classifica, ma siccome siamo all’i-
New York. Troppo importante assistere dal vivo alla
nizio possiamo chiudere gli occhi. Arriva la Juventus al Franchi ed
sfida storica e troppo urgente stare vicino alla squa-
è come se il campionato cominciasse ora. Finito il rodaggio, con la
dra. Il presidente ha capito già tanto del calcio e di Fi-
rosa al completo, Montella può pescare titolari e alternative, ma-
renze. Ci sono dinamiche che non puoi disattendere.
gari schierando pure un centravanti come Pedro. Impegno proibi-
Sarà durissima contro la Juve, ma è come se iniziasse
tivo sulla carta perché la Juventus ha due squadre a disposizione, i Federico Chiesa pronto a sfidare la Juve Direttore responsabile Mario Tenerani Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione
Caporedattore Tommaso Borghini Chiuso in redazione il 10/09/2019 alle ore 20
Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744
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Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it
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Lente d’ingrandimento
Contro Ronaldo e soci è una gara molto complicata ma lo è anche per loro
Ecco perché è giusto crederci
Rialzare la testa nella sfida più difficile sfruttando la spinta della tifoseria, l’esperienza di Ribery e Caceres e, se sarà pronto, il talento di Pedro • Alessandro Rialti
E’
già successo nel passato, proprio quando la squadra viola era in difficoltà è arrivata la partita delle partite e i ragazzi viola hanno sovvertito il pronostico. Perché non sognare che possa accadere anche adesso? Ora che tutti si sentono ancora avviluppati dalla sconfitta assolutamente ingiusta rimediata contro il grande Napoli e soffocati dall’altra, quella molto più dolorosa inflitta dal piccolo Genoa. E’ inutile girarci intorno: in giro c’è paura. La Juve è la Juve, arriva con Cristano Ronaldo e con la sua voglia di restare in testa alla classifica. E’ da agosto che molti di noi fanno scongiuri ma si ripetono che un sorteggio così per l’inizio di campionato nessuno se l’era augurato. Vero, però rimane quella realtà, che proprio nei momenti più difficili la Fiorentina ha saputo rialzarsi menando colpi da orbi. E’ giusto crederci, anche perché Montella proprio con la Juve potrebbe mettere in campo la Fiorentina vera, più squadra, più esperta. Magari con Ribery uno che può stare accanto senza sfigurare anche con lo stesso Ronaldo.
Cristiano Ronaldo
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Con Pedro, se saprà recuperare in tempo, magari con Caceres che da ex di lunga data sa come affrontare i bianconeri. E magari con Chiesa, sperando che non sia sofferente della pubalgia che lo ha colpito da qualche tempo e che giocherà contro la squadra che da tempo spera proprio di portarlo via da Firenze. Sarà una gara difficilissima, ma è possibile che lo sia anche per la squadra bianconera. Un po’ come è successo proprio al Napoli. Sperando in una direzione arbitrale… più fortunata. Perché è possibile battere anche una squadra più forte di te, ma quando giochi anche… controvento tutto si fa maledettamente più difficile.
Franck Ribery
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I colpi last minute
E per la Primavera è arrivato l’attaccante Bobby Duncan, cugino del grande Steven Gerrard • Tommaso Borghini
I
Pedro fa sognare Caceres usato sicuro
Potente, bravo di testa e forte tecnicamente Il brasiliano è il gioiello del mercato viola L’uruguagio, invece, sarà il jolly della difesa E poi c’è Ghezzal, mancino tutto estro e fantasia del ginocchio, infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo fino allo scorso aprile. Il fisico è quello della classica prima punta, potente e forte di testa. Ma Pedro possiede anche tanta qualità tecnica che gli consente di destreggiarsi nello stretto e di calciare bene anche dalla distanza. Insomma un attaccante completo che in Brasile pronosticano prossimo centravanti della Selecao. Adesso sta a lui dimostrare di meritarsi tutti questi elogi e, soprattutto, dimostrare ai tifosi viola di essere degno di vestire la casacca numero 9 che fu del grande Gabriel Batistuta. Firenze lo aspetta con grande fiducia, come lo aspetta Montella che ha bisogno di calciatori in grado di dare alla sua Fiorentina maggiore efficacia in zona gol. L’altro colpo last-minute del mercato viola risponde al nome di Rachid Ghezzal. L’esterno offensivo, classe 1992, è stato acquistato dal Leicester in prestito oneroso (circa 300mila euro) con diritto di riscatto fissato a 9,7 milioni. Un’operazione lampo nata in seguito alle difficoltà, risultate insormontabili, per aggiudicarsi il cartellino di Rodrigo De Paul. Difficoltà che hanno spinto Pradè a virare sull’algerino, fratello di Abdelkader Ghezzal, ex giocatore di Siena, Parma e altre squadre fra serie A
l suo nome all’anagrafe è Pedro Guilherme Abreu dos Santos, ma in Brasile lo chiamano semplicemente Pedro. E’ lui il colpo di mercato più oneroso di Rocco Commisso: 15 milioni di euro più una percentuale del 20 per cento sulla futura rivendita da versare al Fluminense, che ne deteneva il cartellino (insieme a non meglio identificati fondi d’investimento). Per acquistarlo Daniele Pradè ha lavorato a lungo, riuscendo a fiaccare la resistenza dei brasiliani che non volevano scendere sotto i 20 milioni di euro, giusto sul filo di lana del gong di chiusura del calciomercato estivo. Il ragazzo, dopo il blitz romano per le visite mediche e la firma sul contratto, è sbarcato a Firenze il 7 settembre, mettendosi a disposizione di Montella da lunedì scorso per il primo allenamento col gruppo viola. La scelta della maglia, la mitica numero 9, dimostra la personalità del classe 1997 che, un anno fa era stato a un passo dal trasferimento al Real Madrid, opportunità Il brasiliano Pedro sfumata a causa della rottura del crociato
e serie B, oggi suo procuratore. Nei pochi minuti giocati durante l’amichevole di venerdì scorso contro il Perugia, Ghezzal ha già messo in mostra alcune delle sue qualità: mancino raffinato, buon dribbling e tendenza a rientrare da destra a sinistra per sfruttare l’abilità nella conclusione in porta. Nell’esperienza in Ligue 1, con le maglie di Lione e Monaco, il nuovo esterno viola aveva disputato ottime stagioni che avevano portato il Leicester a puntare su di lui come sostituto del connazionale Maharez. Ma nell’ultimo anno trascorso in Inghilterra Ghezzal si è un po’ perso, collezionando solo 19 presenze con il magro bottino di una rete. Esperienza malinconica che non ha fatto desistere Pradè, certo che il suo estro tecnico farà comodo alla Fiorentina. Per puntellare la difesa il diesse viola ha, invece, deciso di optare per l’usato sicuro, mettendo sotto contratto Martin Caceres. L’uruguagio, capace di giocare in tutti i ruoli del reparto arretrato e per questo definito un jolly, ha esperienza da vendere e potrà essere utilissimo alla causa viola, a patto che non sia tormentato dai problemi fisici che lo hanno limitato durante tutta la sua carriera. Caceres ha vestito, tra le altre, le prestigiose maglie di Barcellona, Siviglia e Juventus, vincendo sette Scudetti e una Champions League, oltre a svariate coppe nazionali. A 32 anni suonati (è nato il 7 aprile 1987) ha scelto Firenze per dimostrare di poter dire ancora la sua nel calcio che conta, firmando un contratto annuale (con opzione sul secondo). Tra gli affari messi a segno all’ultimo tuffo c’è anche il giovanissimo Bobby Duncan. L’attaccante inglese classe 2001, arrivato dal Liverpool per circa 1 milione (con il 20 per cento sulla futura rivendita) è famoso per essere il cugino del grande Steve Gerrard. Per lui, però, parlano anche i tanti gol realizzati nel campionato Under 18 con i Reds. Per il momento sarà aggregato alla Primavera, nella speranza che sappia farsi strada, quanto prima, verso la prima squadra.
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Mareggini: “Una parata che ha fatto storia”
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VIOLA AMORE MIO
L’ex portiere viola che intercettò il famoso rigore a De Agostini nel ‘91: “Commovente che dopo 30 anni quell’episodio sia ancora tramandato” tus rappresenta nel calcio italiano sotto l’aspetto
“Dragowski? Deve ancora dimostrare di essere da Fiorentina”
popolo viola nei confronti dei bianconeri si è acuito nel tempo a seguito della conquista dello scudetto da parte della Juventus il 16 Maggio 1982, alla fine di un vero e proprio testa a testa con la Fiorentina di Antognoni. Ancora oggi le decisioni arbitrali di quella giornata che penalizzarono i gigliati creano delle discussioni. Un protagonista importante delle sfide fra viola e bianconeri è stato senza dubbio Gianmatteo Mareggini. L’attuale preparatore dei
• Daniele Taiuti
portieri delle Nazionali giovanili azzurre ha legato
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uando viene ufficializzato il calendario della Serie A, l’occhio del tifoso viola corre subito a verificare la data dell’arrivo
alla Viola la parte più importante della sua carriera. Con la maglia gigliata disputa in totale nove campionati. Riuscendo a vincere due coppe Italia e una
della Juventus a Firenze. Perchè a queste latitudini
Supercoppa di Lega. Tuttavia uno degli episodi più
l’incontro con la Vecchia Signora non è una parti-
significativi che ha caratterizzato la sua esperienza
ta come le Studio: altre, non lo sarà mai. E’ un evento che Spinello Aretino, 18
a Firenze risale al 6 aprile 1991, quando in Fiorenti-
coinvolge l’intera città, che ha l’occasione per riba-
na-Juventus riuscì a parare un rigore a De Agostini
dire l’opposizione storica al potere, che la Juven-
dopo lo storico rifiuto di Baggio di calciarlo.
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Gianmatteo Mareggini in maglia viola
tecnico ed economico. Il sentimento di rivalità del
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Viola amore mio
“Chiesa, Sottil, Ribery e Boateng possono creare grosse difficoltà alla Juve di Sarri” Mareggini (a sinistra) con Tarozzi e Rossitto ai tempi della Fiorentina
Con lui adesso andiamo a rivivere sia quel momento sia a parlare dell’attualità viola. Gianmatteo Mareggini, in quale fascia colloca la Fiorentina in questo campionato? “La Viola quest’anno può lottare per un piazzamento europeo. Tuttavia visti i tanti cambiamenti avvenuti nell’organico, alla squadra occorre del tempo affinché trovi la necessaria quadratura. Mi aspetto tanto da Ribery e Boateng che a Firenze possono vivere una seconda giovinezza”. Condivide la stima di cui godono i giovani viola?
Qual è il suo giudizio su Dragowski? “E’ un portiere dotato di un’ottima struttura e buona personalità. Per dare un parere tecnico più preciso è necessario però aspettare la conclusione della stagione: a Empoli ha fatto molto bene, ma difendere la porta della Fiorentina non è la stessa cosa...”. Al Franchi arriva la Juventus: la Fiorentina come deve impostare la propria partita nel tentativo di ridurre il gap tecnico coi bianconeri? “A parer mio i guizzi di Chiesa e Sottil uniti ai colpi dei campioni come Ribery e Boateng possono creare non pochi problemi alla squadra di Sarri”.
della squadra, viste le loro qualità tecniche e carat-
A distanza di anni quali emozioni le procura il ricordo del rigore parato a De Agostini dopo la rinuncia di Baggio ad andare sul dischetto? “Mi commuovo se penso che quell’episodio, a distanza di quasi trent’anni, continua a essere tra-
teriali”.
mandato di generazione in generazione”.
“Certamente. Il livello tecnico di questi ragazzi è molto alto. Ranieri e Sottil ad esempio ben presto possono ritagliarsi un ruolo importante all’interno
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Il personaggio/1
“La Fiorentina di Commisso mi piace Ma ho dei dubbi sulla conferma di Montella”
Max Pisu: “Che vinca… il migliore!”
L’attore comico, tifoso bianconero: “Con Sarri la Juve è ballerina in difesa Ma è anche più divertente e spettacolare Al Franchi è dura. Decideranno gli episodi”
E questo a mio parere vale più di una vittoria o una sconfitta. L'italoamericano, purtroppo per noi, si è dimostrato un osso duro... non ci ha venduto Chiesa, mannaggia! [ride, ndr] Ha speso molto per acquistare il club, si è mosso bene sul mercato ed ha costruito un ottimo gruppo. Vediamo con il tempo e con il lavoro dove arriverà questa Viola. Casomai è un altro aspetto che non mi convince...».
• Giacomo Cialdi
C
oncluso finalmente il calciomercato, il Franchi è pronto ad ospitare il primo Fiorentina-Juventus dell'era Commisso. La partita più attesa dell'anno, a Firenze. I viola cercano la prima vittoria nel nuovo campionato dopo le sconfitte con Napoli e Genoa, mentre gli uomini di Sarri vogliono far capire alle inseguitrici che gli avversari da battere, dopo otto anni di successi, sono ancora loro. Per parlare della sfida e della stagione delle due squadre, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Max Pisu, attore comico e personaggio televisivo nonché grande tifoso bianconero. Pisu, che Juventus le sembra quest'anno? Le piace? «È una Juve un po' diversa rispetto a quella che conoscevamo, a quella di Allegri. Nelle prime due gare di campionato abbiamo visto una squadra un po' meno equilibrata, più ballerina in difesa e molto votata all'attacco. Più spettacolare, se vogliamo. Non ricordo con Allegri un 4 a 3, ma mi sono divertito col Napoli». È contento dell'arrivo di Sarri? Come ha preso la notizia del suo arrivo in bianconero? «Inizialmente ero un po' scettico, soprattutto per il suo trascorso a Napoli, per alcuni gesti e certe dichiarazioni. Poi però mi sono reso conto che ci sta, sono professionisti ed è normale che possano cambiare società senza troppi problemi. Se Conte può allenare l'Inter...».
Quale? «L'allenatore. Non ho niente contro Montella, ma il suo gioco non mi è mai piaciuto. Sono rimasto molto sorpreso della sua riconferma nel giugno scorso. Spero per la Fiorentina che mi smentisca e riesca a lavorare bene». Max Pisu
Crede sia l'anno giusto per la Champions League? «Me lo auguro davvero, sarebbe fantastico! Intanto sto toccando ferro in tutti i modi, glielo dico». [ride, ndr] Veniamo alla nuova Fiorentina di Rocco Commisso. Che impressione le ha fatto la Viola? «L'ho vista con il Napoli e devo ammettere che ha fatto una grande gara, mettendo in mostra un bello spirito e talenti eccezionali. Con il Genoa, invece, non ha fatto una buona partita. Quindi sono ancora un po' dubbioso sulla reale forza di questa squadra, aspetto conferme in un senso o nell'altro. Una cosa però è certa: Commisso è riuscito a riportare entusiasmo, passione, feeling tra società e città.
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Oggi al Franchi andrà in scena Fiorentina-Juventus, non una partita come le altre. Cosa dobbiamo aspettarci? «Fiorentina-Juventus, da sempre, ha un sapore particolare. Anche per noi tifosi bianconeri, perché a Firenze c'è sempre un clima da grande sfida e non è mai banale uscire indenni dal Franchi. Anche quest'anno mi aspetto una gara difficilissima, combattuta, decisa da qualche episodio, dalle giocate dei tanti talenti in campo. Spero che sugli spalti ci sia il clima giusto e venga fuori una partita spettacolare... In Italia abbiamo bisogno di tornare a divertirci guardando il calcio». Chi vincerà? «Vorrei dire "Che vinca il migliore!" ma in generale non ci credo, quindi dico "Dateci gol e spettacolo, il resto si vedrà!».
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Pupo: “Con la Juve ci rilanceremo”
Il cantante, grande tifoso viola: “Commisso incarna lo spirito fiorentino L’ho conosciuto 41 anni fa a New York Farà ottime cose per squadra e città”
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Il personaggio/2
“Siamo partiti male Ma è l’ora del riscatto Contro i bianconeri sarà una grande Viola” scritto moltissimo di Metello e delle Ragazze di San Frediano, storie di grande impatto popolare. Poi io sono un grande appassionato d’arte, in particolare di Ottone Rosai, che aveva qua il suo studio. Quindi ringrazio chi ha pensato a me per questo meraviglioso premio”.
Pupo tra i premiati del Torrino d'Oro 2019 • Tommaso Borghini
L’
ultima volta aveva cantato “Firenze Santa Maria Novella” in tribuna allo stadio Franchi, dopo il clamoroso 7-1 dei viola sulla Roma in Coppa Italia. Questa volta ha sfoderato il suo cavallo di battaglia sul palco in piazza del Cestello, al fianco di Rocco Commisso e Giancarlo Antognoni, riscuotendo grande successo tra i tanti presenti alla cena del Torrino d’oro 2019. Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, è un grande cuore viola e quando può lo dimostra, fiero che una delle sue migliori canzoni sia considerata una sorta di secondo inno viola (anche se quello originale di Narciso Parigi è, non ce ne vorrà l’artista aretino, assolutamente intoccabile e inarrivabile).
E fiero pure per aver ricevuto il riconoscimento del Torrino d’Oro, uno dei simboli della fiorentinità targata San Frediano. Pupo, che effetto le ha fatto ricevere il premio Torrino d’Oro? “Il Torrino d’Oro è rimasto uno dei riconoscimenti più prestigiosi perché unisce la cultura popolare di un quartiere bellissimo e ricco di storia come è San Frediano e la convivialità. Per me è davvero un grande onore riceverlo perché a questo quartiere io sono profondamente affezionato e lo sento mio, pur non essendoci nato. Questo borgo mi ricorda la mia cultura scolastica e un autore che ho amato moltissimo: Vasco Pratolini, che era di Santa Croce ma che ha
Cosa ne pensa di Rocco Commisso, il nuovo proprietario della Fiorentina? “Io ero amico dei Della Valle e li stimavo molto, ma penso che Rocco Commisso rappresenti ancora meglio di loro lo spirito della fiorentinità. E’ un uomo che proviene da un’altra estrazione sociale e che ci fa tornare ai tempi passati, vissuti con altri presidenti. Inoltre è anche un amico di vecchia data, visto che ho avuto la fortuna di conoscerlo 41 anni fa, nel 1978, quando feci un tour negli Stati Uniti e lui mi invitò a cantare nella sua discoteca. Se n’è ricordato e mi ha abbracciato non appena ci siamo visti”. La Fiorentina è partita col piede sbagliato, con due sconfitte consecutive in campionato. E adesso il prossimo avversario si chiama Juventus… “Siamo partiti malino, un po’ per demeriti nostri, ma un po’ anche per sfortuna ed errori arbitrali che ci hanno penalizzato. Ma ho fiducia nella squadra e sono sicuro che faremo un grande campionato. Penso che sarà proprio la gara con la Juventus a rilanciarci. Contro i bianconeri vedremo un’altra Fiorentina che ci darà grandi soddisfazioni”. E magari che riesca a fare anche i primi punti in campionato, da festeggiare allo stadio (rigorosamente dopo l’Inno Viola di Parigi) anche sulle note del suo cavallo di battaglia.
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Appunti di viaggio
Dopo due partite sfortunate e sofferte il presidente vuole assaporare il gusto della vittoria
La prima di Rocco contro la Juve
Commisso vivrà dalla tribuna del Franchi il match contro la Vecchia Signora che lo aveva ammaliato in gioventù ma che oggi è la nemica numero uno da battere
• FRANCESCA BANDINELLI
N
on appena emigrato, in America, l’unica squadra la cui eco arrivava di là dall’oceano era la Juventus. Ma a Rocco Commisso è bastato chiudere l’acquisto della Fiorentina per diventarne il primo tifoso, quello capace di organizzare in quattro e quattr’otto il viaggio itinerante della sua squadra in America, di raggiungerla a Chicago e di portarla in giro tra il Bronx e la down-town newyorkese, incluso il giro sul battello. Il suo affetto lo ha fatto sentire tutto, anche nelle due settimane vissute a Firenze, dalla gara col Genoa, la prima vista dalla tribuna di Marassi, a quella contro la Juve, perché anche se è dovuto rientrare in azienda una settimana fa, stasera sarà lì a spingere la sua squadra, provando a spezzare la maledizione degli zero punti. Nei giorni scorsi, ci ha anche scherzato: dovesse entrarci di mezzo la scaramanzia, sarebbe pronto anche a mettersi davanti alla tv, magari nel ventre del Franchi, perché ha sempre detto di non aver comprato la Fiorentina solo per renderla un soprammobile, vuole viverla da vicino e fare di tutto per renderla vincente. Il 14 settembre lo ha cerchiato sul calendario non appena è stato sorteggiato il campionato, lo ha confermato anche Joe Barone, spiegando che per tutta la nuova proprietà si tratta di un appuntamento speciale. Commisso ha sistemato la sua agenda in base alla sfida contro la Juventus e non solo. Di certo, vedrà il Franchi vestito come nelle grandi occasioni, con almeno trentacinque mila spettatori, forse anche di più e probabilmente con una coreografia come ai vecchi tempi, quando i colori di Firenze hanno
Rocco Commisso al Franchi
fatto il giro del mondo anche per la fantasia artistica dei suoi tifosi. Rocco, questo strano pomeriggio di calcio dopo due settimane di sosta, sogna di viverlo da protagonista cancellando in un solo colpo l’amarezza degli zero punti in classifica. Negli ultimi quarant’anni, il colpaccio contro la Signora, dopo un cambio di proprietà, è successo solo con Cecchi Gori: era già il girone di ritorno e, dopo un ko nella sfida d’andata, ci pensò Fuser a regalare una gioia ai suoi tifosi. Nell’era Pontello, arrivò la sconfitta sancita da Tardelli, mentre coi Della Valle, dopo il ritorno in Serie A partendo dalla C2, il finale al Franchi fu un rocambolesco 3-3, con Dainelli, oggi, dirigente,
che sì ribaltò il risultato sul 3-2 a favore dei viola, senza però calcolare la capacità balistica di Ibrahimovic, abile a far prendere ai bianconeri almeno un punto. Il patron, che già a Milano ha avuto modo di conoscere diverse proprietà e dirigenze, incontrerà anche i dirigenti del club di Corso Galileo Ferraris. Parlerà anche con loro dell'opportunità di portare la Lega (anche) a New York per incrementare il marketing della Serie A ma subito si calerà nei panni del primo tifoso, stringendo i pugni nei momenti di sofferenza, come accaduto anche a Genova, ma senza smettere di crederci mai. Aspettando l'emozione più grande, quella della vittoria.
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BS|14 settembre 2019
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ESCLUSIVA
“Higuain? E’ rimasto per lasciare il segno e sa cosa vuole Sarri”
Gentile: “Fiorentina, attacca la Juve!” Il grande doppio ex della partita: “Siamo all’inizio e le big non sono al top I viola devono giocarsela a viso aperto Così possono mettere in crisi i bianconeri”
• Giacomo Brunetti
S
ul tetto di Spagna ’82 c’era anche lui, difensore che ha scritto la storia della Juventus prima di approdare in maglia viola nel 1984. Claudio Gentile è stato uno dei terzini più forti del calcio italiano, in tempi di marcatura a uomo, arte nella quale era maestro implacabile, chiedere a Zico e Maradona, usciti malconci dalle sue cure al Mundial spagnolo. Gentile, poi, è stato anche un ottimo allenatore, soprattutto alla guida della Nazionale Under 21 con cui ha vinto il Campionato Europeo del 2004. Oggi commenta per il Brivido Sportivo la partitissima del Franchi nella veste di grande doppio ex. Gentile, la Juventus ha iniziato con due vittorie in altrettante partite. Grandi entrate sul mercato, poche uscite: come giudica l’estate bianconera? “Credo che esista questo problema degli esuberi, ho sentito che Emre Can, ad esempio, si è già lamentato per essere stato escluso dalla lista Champions. Questo non fa bene allo spogliatoio”.
Gentile marca stretto Maradona al Mundial 82
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| 15 | BS|14 settembre 2019 Esclusiva
“Chiesa? La società ha fatto bene a tenerlo Ora tocca a lui fare la differenza” Gentile in maglia bianconera con Tardelli e Cabrini
Un inizio buono, con un Higuain in più. Cosa, quest’ultima, che forse nessuno si aspettava... “Sarri lo conosce bene e, viceversa, il giocatore sa cosa il tecnico chiede. La partenza è stata ottimale, ha avuto la convinzione di rimanere e lasciare il segno. C’è molto bisogno di gente come lui, al di là del campionato. Quest’anno la Juventus magari non lo vincerà a marzo, ma un mese dopo… Il risultato importante dovrà essere in Europa”. Il colpo estivo è stato De Ligt, come giudica il difensore olandese? “Ho molte speranze su di lui, ha già fatto tanto per avere 19 anni: Champions League, Nazionale. In prospettiva dovrebbe essere un elemento importantissimo. Deve integrarsi nel contesto, diamogli un mese per l’inserimento”. A Firenze, invece, è iniziata una nuova era con Commisso. Cosa ne pensa? “Da quel che ho letto, ha grandi intenzioni per formare una squadra da alta classifica. Non so in quanto tempo possa riuscirci, ma può fare un campionato da protagonista.
Le basi ci sono: gli acquisti sono stati buoni, la partenza un po’ così ma si riprenderà. I viola contenderanno l’Europa alle avversarie”. Alla fine Federico Chiesa è rimasto alla Fiorentina. Se lo aspettava? “È arrivato un presidente ambizioso, che vuol costruire qualcosa di livello, se vendi i migliori, alzare l’asticella diventa difficile. Penso che Chiesa dovrebbe capire le esigenze e la volontà della società, che vuol rinascere. Lui potrebbe essere uno di quelli che cambia gli equilibri per raggiungere l’obiettivo”. La Juventus arriva al Franchi lanciata, la Fiorentina dopo due sconfitte. Che partita prevede? “Ho vissuto quelle vigilie, posso immaginare l’attesa dei tifosi viola per questa gara. Sperano di poter vincere, sarebbe già un campionato soddisfacente. In questo momento, le squadre blasonate non sono al 100%, quindi non si vedrà magari una gran partita: anche contro il Napoli, la Juventus nel secondo tempo è calata. La partita in sé dà buone motivazioni per fare una grande prestazione. E penso proprio che vedremo una bella Fiorentina che può sorprendere la Juve giocandosela a viso aperto”.
Claudio Gentile in maglia viola
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BS|14 settembre 2019
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Brivido nella storia
Meglio secondi che ladri!
La storia di uno slogan che ha fatto epoca Ideato nella redazione del Brivido Sportivo all’indomani dello scippo-scudetto del maggio ‘82 E’ ancora oggi simbolo dell’antijuventinità
• Tommaso Borghini
1
6 maggio 1982. Una data scolpita a caratteri cubitali nel grande libro della storia viola. Non per celebrare un successo. Tutto il contrario: quel giorno svanì il sogno della Fiorentina di conquistare il terzo Scudetto e s’interruppe un magico ciclo che aveva visto festeggiare il tricolore viola ogni 13 anni (1956-1969… 1982). Da allora di anni ne sono passati 37, ma Firenze non potrà mai dimenticare quella clamorosa ingiustizia che ancora oggi grida vendetta. Un sogno infranto dall'arroganza del potere juventino che, grazie a clamorosi favori arbitrali, riuscì ad aggiudicarsi quel titolo con un solo punto di vantaggio sui gigliati. La storia è stata raccontata in tutte le sue sfaccettature, ma ogni qual volta viola e bianconeri si affronteranno sul campo, noi del Brivido Sportivo saremo qui a ripercorrerla per l’ennesima volta, anche perché dai soprusi subiti in quella giornata, nella giovane e spregiudicata redazione giornalistica del Brivido Sportivo, nacque uno degli slogan-simbolo della tifoseria viola e dell’antijuventinità: “Meglio secondi che ladri!”. All’indomani del famoso gol di Ciccio Graziani a Cagliari, inspiegabilmente annullato dall’arbitro Mattei di Macerata e della gomitata in piena area di rigore di Sergio Brio al catanzarese Borghi, lasciata clamorosamente correre dall’arbitro Pieri di Genova, all’interno della redazione del Brivido, allora diretto da Paolo Melani, si svolse una concitatissima riunione. Come rendere in poche parole lo stato d’animo di un’intera città e di
La Fiorentina 1981/82
Il motto divenne subito popolarissimo e fu stampato su migliaia di adesivi una tifoseria ferita, defraudata ma allo stesso tempo orgogliosa della sua squadra? E la discussione “partorì” un motto geniale nella sua semplicità: “Meglio secondi che ladri!”.
La frase, accompagnata dalla realizzazione grafica del Leone del Marzocco, ironicamente intento a “spernacchiare” gli avversari, fu stampata su miglia di adesivi che ebbero un successo straordinario, diffondendosi in città a macchia d’olio. Lo slogan divenne famoso anche fuori dai confini di Firenze come simbolo della rivalità tra Fiorentina e Juventus, ma anche come emblema dello spirito proprio del popolo viola, che, nonostante i soprusi subiti nel corso di oltre novant’anni di storia, non ha mai abbassato la testa, rispondendo all’arroganza avversaria con la sua ineguagliabile ironia. Spirito di cui il Brivido Sportivo è, dal lontano 1927 (anno della sua fondazione), rappresentante orgoglioso e fiero.
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Baglioni: “La mia ballata per Rocco”
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Viola in musica
Il cantante, comico e tifoso viola: “Commisso ci ha ridato la voglia di sognare Per dargli il benvenuto gli ho dedicato una divertente canzone western-country” • Lucia Petraroli
L
orenzo Baglioni: toscano doc e soprattutto grande tifoso viola è la scelta di questo numero del Brivido Sportivo dedicato alla partitissima FiorentinaJuventus. Un artista a tutto tondo: cantante, attore di teatro e di cinema, ma anche comico, Baglioni, che ha una laurea in matematica, ha iniziato la sua carriera un po’ per caso, diventando poi artista di professione. La partecipazione a Sanremo, con la canzone “Il congiuntivo” lo ha reso molto noto a livello nazionale, ma i tifosi viola lo conoscevano da tempo, avendo apprezzato le sue opere dedicate alla Fiorentina: prima la canzone per i 90 anni di storia viola. Poi l’ultimo capolavoro: la ballata western dedicata a Rocco Commisso, popolarissima su you tube e assolutamente da non perdere. Lorenzo Baglioni, che giudizio si è fatto sulla nuova proprietà viola? “Il cambio di proprietà era necessario. L'entusiasmo di Commisso ha risvegliato la voglia di sognare dei tifosi viola. Il suo lavoro ci sta convincendo, soprattutto per il rapporto umano che sta instaurando con la città, la squadra e i suoi dirigenti. Questa era la cosa che mancava davvero a Firenze”. Come le è venuta l’idea di dedicare a Rocco Commisso una ballata in stile western? “Semplicemente mi piaceva dare il benvenuto alla nuova proprietà e ho pensato di farlo in questo modo. La figura di Commisso si presta bene per raccontare qualcosa di bello, divertente ed emozionante, quale è l'amore per la Fiorentina. Vengono dall'America quindi una ballata Western-country entusiasta e divertente era l’ideale. Abbiamo inserito personaggi reali, trasformandoli in pistoleri come per esempio Chiesa o in calzolai del paese, come Della Valle. Ma non voglio dire di più… andate a vedere il video su you tube e vi divertirete!”.
Si aspetta che i tifosi cantino la sua nuova canzone in Curva? “I cori in curva li devono scrivere i tifosi, sono divertentissimi!”.
BS|14 settembre 2019
“Contro la Juve saranno importanti gli uomini di esperienza come Ribery e Boateng” Lorenzo Baglioni ha dedicato a Rocco Commisso una divertente ballata in stile western-country
Che Fiorentina ha visto in questo primo inizio di campionato? “Una squadra pimpante e con idee di gioco. Mi piacciono molto i giovani come Vlahovic e Sottil, e il non più giovanissimo Chiesa, ormai un campioncino. Boateng e Ribery, poi, possono dare il contributo di esperienza che mancava”. E’ contento di quanto sta facendo il duo Montella - Pradè? “Non mi va di dare giudizi di pancia. Quando parlano mi convincono. Il fatto di non voler promettere non lo trovo banale, in questo momento è giusto non illudere la tifoseria”. Che ne pensa del mercato viola? “Senza l’Europa è difficile che i campioni vengano a Firenze. E’ stato fatto un buon lavoro creando il giusto mix di giovani e uomini d'esperienza”. Chiesa alla fine è rimasto a Firenze, che ne pensa? “Capisco che un ragazzo della sua età, corteggiato dalle big, possa aver avuto dei dubbi. Credo però che un altro anno a Firenze gli farà bene. È il simbolo viola e può crescere ancora”. Dopo due sconfitte arriva il match con la Juve. Cosa si aspetta? “Se ce la siamo già giocata col Napoli, seconda della classe, possiamo farlo anche con la Juve. Possiamo fare una grande partita”.
La Fiorentina può essere la sorpresa del campionato? “Me lo auguro. Vorrei diventassimo una nuova Atalanta”. La prossima canzone viola per chi la scriverà? “Mi piacerebbe scriverla sui nuovi arrivati, gli uomini d’esperienza che possono dare davvero tanto a questa squadra. Avere Ribery in rosa è da non credere. Vorrei celebrarne altri come lui!”. I suoi progetti futuri? “Seguitemi su Boing con L’isola degli Eroi, un programma rinnovato rivolto ai bambini ma non solo. L’altro format è un Palco per Due con Carolina Ray, un programma dove due grandi della musica si sfideranno sul palco”. Vuole fare un saluto ai tifosi viola? “Faccio un arrivederci alla fine del campionato per ritrovarci con un grande sorriso, sperando di aver trascorso una stagione entusiasmante, non solo a livello maschile… perché anche il calcio femminile ci sta dando grandi soddisfazioni!”.
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BS|14 settembre 2019
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Eroe per un giorno
“Le grandi imprese esaltano gli uomini Per battere i bianconeri occorre una prestazione super”
Tendi: “Più cattiveria in difesa” L’ex terzino che segnò un gran gol alla Juve: “Là dietro bisogna migliorare in aggressività I difensori viola devono imparare a farsi temere La mia rete storica? Rischiai e feci la cosa giusta”
• Giacomo Brunetti
U
na vita in maglia viola, cominciata con la trafila del settore giovanile. Il coro “picchia per noi!” che gli dedicava sempre la Curva. E un gol, rimasto impresso nella memoria di tutti. Alessio Tendi è uno dei simboli della Fiorentina in relazione alla sfida contro la Juventus: questo quello che ci ha detto in vista della partita del Franchi.
Partiamo dal più recente passato. La Fiorentina ha faticato in questo avvio: zero punti in due partite. “Ha fatto bene con il Napoli: una grande prestazione. Con il Genoa, è stata inferiore per aggressività e determinazione, doveva essere una sfida difficile e lo è stata. La squadra è nuova, dunque ci sono persone da amalgamare, tanti ragazzi”. Adesso arriva la Juventus: è fiducioso? “Servirà una grossa prestazione. Le grandi imprese esaltano gli uomini, la partita a Firenze è sentita in modo particolare: è come vincere lo Scudetto. Quando si giocava contro la Juventus, la città aspettava l’evento da due mesi”. Contro i bianconeri, lei ha segnato una storica rete da 30 metri… “Giocammo il giorno dell’Epifania, e quando parlavi di Juventus, parlavi della migliore squadra italiana, era composta per metà dalla Nazionale.
Alessio Tendi in maglia viola
Tendi (in basso a sinistra) nella Fiorentina del 1980/81
La sentivamo inconsciamente anche noi giocatori, ci pensavamo già un mese prima. Centuplicavi le forze, davi il meglio di te stesso. Con la massima volontà, affrontavi i giocatori più forti. Partii dalla mia area, dribblando tre colossi: prima Causio, poi Furino, infine Scirea. Poi ci sono momenti in cui decidi di fare una cosa e la fai: scelsi di calciare, la palla finì all’incrocio, alla sinistra di Zoff. Un gol stupendo, non me lo aspettavo”. Da difensore, quale valutazione dà al reparto arretrato viola? “Ho visto le due partite, chiaramente deve migliorare tanto in aggressività e agonismo. Deve farsi temere, è importante e chiaro. I giocatori devono ancora amalgamarsi, sono nuovi”.
E Ribery, invece? Si aspettava questo colpo? “È un calciatore che conosciamo tutti, sappiamo quale sia la sua forza. A 36 deve tornare nella condizione: come esperienza, può dare e fare tanto, aiutando i giovani. Può essere un valore aggiunto”. A proposito di giovani, c’è qualcuno che l’ha colpita? “In rosa ci sono diversi ragazzi giovani che provengono dalla Primavera. Devono maturare, ma credo che la conferma di Chiesa sia determinante, un valore aggiunto alla squadra. Gli avversari lo temono. Quando Federico sta bene, sicuramente gli altri hanno paura. È un giocatore da Nazionale, è un profilo su cui la società deve puntare. I compagni devono fare affidamento su di lui”.
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L’Aeroplanino imbattuto
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BS|14 settembre 2019
AMARCORD
Montella non ha mai perso al Franchi contro la Juve nelle sfide di campionato ottenendo una vittoria e due pari
Due risultati a reti bianche oltre allo storico successo in rimonta del 2013 COPPA ITALIA Il 7 aprile 2015, nella semifinale di ritorno, dopo aver vinto all'andata a Torino per 2-1 con doppietta di Salah, al Franchi la Fiorentina perse 3-0 punita dai gol dell'ex Matri, di Pereyra e Bonucci. Rimane questa una delle sconfitte più pesanti della prima esperienza di Montella a Firenze.
Vincenzo Montella • Ruben Lopes Pegna
L
a tradizione è favorevole. E già questo è un fatto positivo. Vincenzo Montella, infatti, è imbattuto nelle sfide giocate con la Juve al Franchi in campionato. Ha ottenuto una vittoria e due pareggi. Nella prima sfida con i bianconeri a Firenze, mercoledì 25 settembre 2012, il match si concluse in parità, 0-0. Con lo stesso risultato finì la gara di venerdì 5 dicembre 2014, l'ultima in campionato di Montella sulla panchina viola contro la Juventus. Tra queste due sfide c'è stata la storica vittoria in rimonta per 4-2 del 20 ottobre 2013 con la tripletta di Pepito Rossi e il gol di Joaquin. Una partita questa che resterà per sempre nella storia della Fiorentina.
MALE IN COPPA CON LA JUVE AL FRANCHI Montella, invece, con i bianconeri a Firenze, una volta in Europa League e una in Coppa Italia, ha subito due sconfitte che sono costate ai viola l'eliminazione. E c'è un'altra considerazione da fare. I due incontri del Franchi si sono in entrambi i casi giocati dopo quelli di Torino. E tutte e due le volte con un pareggio per 0-0 la Fiorentina si sarebbe qualificata. EUROPA LEAGUE Il 20 marzo 2014, nella gara di ritorno degli ottavi di finale dopo l'1-1 dell'andata allo Stadium ( con gol di Mario Gomez nel finale) la Fiorentina perse per 1-0. Decisivo fu un gol su punizione di Pirlo al 71' che costò alla squadra di Montella la qualificazione ai quarti.
IN CAMPIONATO A TORINO SEMPRE SCONFITTO La Fiorentina di Montella ha sempre perso con i bianconeri in trasferta. Fu sconfitta per 2-0 il 9 febbraio 2013 (gol di Vucinic e Matri), il 9 marzo 2014 per 1-0 (gol di Asamoah) e il 29 aprile 2015 per 3-2 (gol di Llorente e doppietta di Tevez per i bianconeri e gol viola di Gonzalo Rodríguez e Ilicic). Il 20 aprile di quest'anno, dopo il ritorno di Montella sulla panchina viola, alla vigilia di Pasqua, a Torino la Fiorentina ha perso 2-1. Dopo essere passata in vantaggio con una rete di Milenkovic, i viola sono stati trafitti da una rete di Alex Sandro e da un autogol di Pezzella. L'ULTIMA VITTORIA VIOLA A TORINO CON MONTELLA L'ultimo successo in assoluto allo Stadium la Fiorentina comunque lo ha ottenuto con l'Aeroplanino in panchina il 5 marzo 2015 nella semifinale d'andata di Coppa Italia. L'UNICO TROFEO DA ALLENATORE IN FINALE CON LA JUVE Montella, da tecnico del Milan, ha conquistato la Supercoppa italiana il 23 dicembre 2016 a Doha battendo i bianconeri ai calci di rigore.
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1^ giornata
25/08/19
6^ giornata
Andata 29/09/2019
Andata
19/01/20
01/09/19
2^ giornata
Ritorno 26/01/20
3^ giornata
Andata 15/09/2019
0-1
Cagliari-Brescia
2-3
Atalanta-Torino
Brescia-Bologna
3-4
Fiorentina-Napoli
1-0
Bologna-Spal
Fiorentina-JUVENTUS
1-1
Verona-Bologna
1-2
Cagliari-Inter
Genoa-Atalanta
4-0
Inter-Lecce
2-1
Genoa-Fiorentina
Verona-Milan
0-1
Parma-JUVENTUS
4-3
JUVENTUS-Napoli
Inter-Udinese
3-3
Roma-Genoa
1-1
Lazio-Roma
Napoli-SAMPDORIA
0-3
SAMPDORIA-Lazio
0-1
Lecce-Verona
Parma-Cagliari
2-3
Spal-Atalanta
1-0
Milan-Brescia
Roma-Sassuolo
2-1
Torino-Sassuolo
4-1
Sassuolo-SAMPDORIA
Spal-Lazio
1-0
Udinese-Milan
1-3
Udinese-Parma
Torino-Lecce
Andata
7^ giornata
06/10/2019
Ritorno 01/03/2020
Andata
8^ giornata
20/10/2019
Ritorno
Andata
8/03/2019
27/10/2019
9^ giornata
Atalanta-Lecce
Brescia-Fiorentina
Atalanta-Udinese
Bologna-Lazio
Cagliari-Spal
Bologna-SAMPDORIA
Lazio-Genoa
Brescia-Sassuolo
JUVENTUS-Bologna
Fiorentina-Lazio
Lecce Roma
Fiorentina-Udinese
Lazio-Atalanta
Genoa-Brescia
Milan-Fiorentina
Genoa-Milan
Milan-Lecce
Verona-Sassuolo
Napoli-Brescia
Verona-SAMPDORIA
Napoli-Verona
Inter-Parma
Parma-Torino
Inter-JUVENTUS
Parma-Genoa
Lecce-JUVENTUS Roma-Milan
sampdoria-Inter
Roma-Cagliari
SAMPDORIA-Roma
Sassuolo-Atalanta
Spal-Parma
Sassuolo-Inter
Spal-Napoli
Udinese-Bologna
Torino-Napoli
Udinese-Torino
Torino-Cagliari
Ritorno 11/04/2020
Andata
13^ giornata
24/11/2019
Ritorno 19/04/2020
Andata
14^ giornata
01/12/2019
Ritorno 22/04/2020
Andata
Ritorno 15/03/2020
JUVENTUS-Spal
10/11/2019
Ritorno 02/02/2020
Cagliari-Verona
12^ giornata
Andata
Ritorno 23/02/2020
Ritorno
15^ giornata
08/12/2019
Ritorno 26/04/2020
Brescia-Torino
Atalanta-JUVENTUS
Brescia-Atalanta
Atalanta-Verona
Cagliari-Fiorentina
Bologna-Parma
Cagliari-SAMPDORIA
Bologna-Milan
Inter-Verona
Verona-Fiorentina
Fiorentina-Lecce
Inter-Roma
JUVENTUS-Milan
Lecce-Cagliari
Genoa-Torino
Lazio-JUVENTUS
Lazio-Lecce
Milan-Napoli
Verona-Roma
Lecce-Genoa
Napoli-Genoa
Roma-Brescia
Inter-spal
SAMPDORIA-Parma Sassuolo-Cagliari
Parma-Roma
SAMPDORIA-Udinese
JUVENTUS-Sassuolo
SAMPDORIA-Atalanta
Sassuolo-Lazio
Lazio-Udinese
Spal-Brescia
Sassuolo-Bologna
Spal-Genoa
Napoli-Bologna
Torino-Fiorentina
Udinese-Spal
Torino-Inter
Parma-Milan
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Andata 22/09/2019
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5^ giornata
Ritorno
Andata
9/02/2020
25/09/2019
Ritorno 16/02/2020
CLASSIFICA Serie A
P
g
partite totali v n p
CLASSIFICA Serie A
P
g
partite totali v n p
Atalanta-Fiorentina
Brescia-JUVENTUS
1
Inter
6
2
2
0
0
11
Atalanta
3
2
1
0
1
Bologna-Roma
Fiorentina-SAMPDORIA
2
Juventus
6
2
2
0
0
12
Brescia
3
2
1
0
1
Cagliari-Genoa
Genoa-Bologna
JUVENTUS-Verona
Verona-Udinese
3
Torino
6
2
2
0
0
13
Milan
3
2
1
0
1
Lazio-Parma
Inter-Lazio
4
Lazio
4
2
1
1
0
14
Udinese
3
2
1
0
1
Roma
Napoli-Cagliari
5
Genoa
4
2
1
1
0
15
Milan-Inter
Parma-Sassuolo
6
Bologna
4
2
1
1
0
16 Fiorentina
SAMPDORIA-Torino
Roma-Atalanta
7
Verona
4
2
1
1
0
17
Sassuolo-SPAL
Spal-Lecce
8
Sassuolo
3
2
1
0
1
18
Udinese - Brescia
Torino-Milan
9
Parma
3
2
1
0
1
19
Lecce
0
2
0
0
2
11^ giornata
10
Napoli
3
2
1
0
1
20
Sampdoria
0
2
0
0
2
10^ giornata
30/10/2019
Ritorno 22/03/2020
Andata 03/11/2019
Atalanta-Cagliari
Brescia-Inter
Andata
Cagliari-Bologna
Bologna-Inter
JUVENTUS-Genoa
Fiorentina-Parma
Lazio-torino
Genoa-Udinese
Milan-Spal
Verona-Brescia
Napoli-Atalanta
Lecce-Sassuolo
Parma-Verona
Milan-Lazio
SAMPDORIA-Lecce
Roma-Napoli
Sassuolo-Fiorentina
Spal-SAMPDORIA
Udinese-Roma
Torino-JUVENTUS
16^ giornata
15/12/2019
Ritorno
Ritorno 03/05/2020
Andata
2
2
0
2
0
0
2
0
0
2
Spal
0
2
0
0
2
Cagliari
0
2
0
0
2
05/04/2020
17^ giornata
22/12/2019
Classifica Marcatori
Andata
Lecce-Napoli
Ritorno 10/05/2020
Andata
1 2 3 4 5 6 7 8 9
NOME
SQUADRA
RETI
RIGORI
Berardi Immobile Kouamè Muriel Zapata Kolarov Lukaku Insigne Pulgar
Sassuolo Lazio Genoa Atalanta Atalanta Roma Inter Napoli Fiorentina
3 2 2 2 2 2 2 2 2
0 0 0 0 0 1 1 1 2
18^ giornata
05/01/2020
Ritorno 17/05/2020
19^ giornata
Andata 12/01/2020
Bologna-Atalanta
Atalanta-Milan
Atalanta-Parma
Cagliari-Milan
Brescia-Lecce
Fiorentina-Roma
Bologna-Fiorentina
Fiorentina-Spal
Cagliari-Lazio
Inter-Genoa
Brescia-Lazio
Verona-Genoa
Fiorentina-Inter
Lazio-Verona
Genoa-Sassuolo
Inter-Atalanta
Genoa-SAMPDORIA
lecce-bologna
JUVENTUS-Cagliari
Lazio-Napoli
Verona-Torino
Parma-Brescia
Lecce-Udinese
Parma-Lecce
JUVENTUS-Udinese
SAMPDORIA-JUVENTUS
Milan-SAMPDORIA
Roma-JUVENTUS
Milan-Sassuolo
Sassuolo-Napoli
Napoli-Inter
SAMPDORIA-Brescia
Napoli-Parma
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| 23 | BS|14 settembre 2019 Probabili formazioni
FIORENTINA – JUVENTUS STADIO ARTEMIO FRANCHI, 14.09.2019, ORE 15
U
n asso in più per la partitissima. Franck Ribery scalpita per esordire dal primo minuto nella gara contro la Juventus, la più attesa dal popolo viola, e Vincenzo Montella potrebbe decidere di inserirlo tra i titolari per sfruttare la sua abilità tecnica oltre che la spinta psicologica che potrebbe trasmettere ai compagni. Al momento della chiusura del nostro giornale, questa era l’indicazione della vigilia per quanto riguarda l’attacco. Con il francese subito in campo, Chiesa dovrebbe spostare il suo raggio d’azione sulla fascia destra mentre al centro del reparto il favorito sembra essere Boateng, anche se Vlahovic potrebbe spuntarla sul filo di lana, come accaduto contro il Napoli. Da non escludere neppure la sorpresa Pedro, aggregatosi al gruppo da appena una settimana, ma voglioso di debuttare. Per il resto la formazione pare cosa certa, con l’unico dubbio riguardante la fascia mancina di difesa: Dalbert o Caceres? Molto dipenderà dalle condzioni fisiche dell’uruguagio che pare favorito nel ballottaggio. Il resto del pacchetto sarà completato da Lirola (a destra) e dalla coppia centrale Pezzella-Milenkovic. A metà campo il trio Castrovilli-Badelj-Pulgar.
Ribery
Boateng
Pulgar Badelj
Chiesa Castrovilli
Caceres Milenkovic Dragowski
Pezzella
FIORENTINA 4-3-3 69 Dragowski
8 Castrovilli 5 Badelj 78 Pulgar
21 Lirola 20 Pezzella 4 Milenkovic 22 Caceres
25 Chiesa 10 Boateng 7 Ribery
Lirola Allenatore: Montella
A Disposizione: 1 Terracciano, 17 Ceccherini, 29 Dalbert, 6 Ranieri, 23 Venuti, 15 Cristoforo, 14 Dabo, 24 Benassi, 9 Pedro, 18 Ghezzal, 11 Sottil, 28 Vlahovic.
JUVENTUS 4-3-3 1 Szczesny 13 Danilo 4 De Ligt 19 Bonucci 12 Alex Sandro
6 Khedira 5 Pjanic 25 Rabiot 11 D. Costa 21 Higuain 7 Ronaldo
Ronaldo
D. Costa Higuain Pjanic
Rabiot
Bonucci Alex Sandro
Khedira De Ligt
Danilo
Szczesny
Allenatore: sarri
A Disposizione: 77 Buffon, 31 Pinsoglio, 24 Rugani, 28 Demiral, 14 Matuidi, 30 Bentancur, 23 Emre Can, 16 Cuadrado, 33 Bernardeschi, 17 Mandzukic, 10 Dybala.
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Brividi sportivi
Cronaca di un pomeriggio passato alla storia: all’alba degli anni ‘90, in un Franchi mozzafiato Baggio torna da avversario in maglia bianconera ed è protagonista di un gesto indimenticabile • Massimo Mattei
Q
uel giocatore meraviglioso. Taluni lo chiamavano divino, ma senza scomodare i santi, chiunque ricorda come v’era qualcosa di magico nel suo modo di praticare il gran gioco del pallone. Quel giocatore. Proprio quello lì, adottato da Fiorenza come, anzi più, di un figlio. Quello maldestramente ceduto dai Pontello, proprietari della Fiorentina (così lontani nel tempo da essere ormai dimenticati). Ceduto troppo poco dopo la maledetta finale Uefa di Avellino in cui i viola erano stati sconfitti dalla Juventus. Ceduto troppo poco prima che la società passasse di mano a Mario Cecchi Gori. Ceduto a ‘lei‘. All’avversaria di sempre. Roberto Baggio insomma tornava a Firenze da giocatore della Juventus, dopo che la sua cessione ai bianconeri aveva scatenato perfino una sommossa popolare, coi fiorentini a dar l’assalto alla sede del club. Tornava per la grande sfida, ma stavolta dall’altra parte, quella priva di colore vero. Quella tristemente bianca e nera. Il Franchi era pieno, come sempre in queste grandi occasioni. Baggio per taluni era il fedifrago da fischiare, per altri, con la lacrimuccia nel rivederlo, il ragazzo macinato da un ingranaggio più grande di lui. Del resto in quell’alba dei ’90 era di là da venire la ciclonica ‘Legge Bosman’ che mutava le regole del mercato donando ai calciatori un’inedita libertà di decidere sui loro trasferimenti ad altri club. Ma vittima o carnefice, Roberto Baggio e soprattutto l’odiata rivale la cui maglia il fuoriclasse vestiva, meritavano di essere accolti con tutta l’argenteria di casa, per mostrare a lui cosa aveva perduto e a loro a casa di chi osavano presentarsi. E allora: nella bolgia del Franchi spiccava la curva Fiesole, tutta tinta di bianco per le bandierine bianche che sventolavano i tifosi. Fondo bianco quindi. Sul quale, in evidentissimo viola spiccava un disegno magico e memora-
BS|14 settembre 2019
Roberto Baggio in maglia viola
bile, la skyline dei monumenti di Firenze, stilizzati dalla mano di un tifoso- artista, il tutto organizzato dal glorioso club del ‘ Collettivo Autonomo Viola’. Lo splendido disegno rimane ad oggi la più bella coreografia mai vista in uno stadio italiano. E divenne disegno impresso nella memoria sentimentale di ogni fiorentino, nonché modello per tatuaggi, bandiere ed ogni tipo di gadgets. Entrò nella storia, come nella storia, degno dell’incredibile storia sportiva e umana di Roberto Baggio. Ma coreografie magiche a parte, bisognava giocare: Baggio è in campo. I tifosi viola sugli spalti. Che siano traditi, ma ancora innamorati o solo arrabbiati con lui, Baggio con quella maglia addosso non si può proprio vedere e quando un tifoso prova sdegno non c’è verso: buba e fischia. Roberto Baggio viene subissato dai fischi. Vuoi per questo, vuoi per l’orgasmo generale della giornata, la Juve di Maifredi gioca malino, Baggio pare l’ombra del campione che è. E la Fiorentina attacca la porta di Tacconi, al 41’ i viola vanno in vantaggio con una punizione di Fuser alla quale gli ospiti non sanno reagire. E’ il 50’ quando l’arbitro Lo Bello fischia, proprio a Baggio, un rigore dubbio. Il rigorista juventino sarebbe proprio lui, ma il numero 10 non se la sente e lo spiega ai compagni (pagherà poi cara quella scelta in termini di rapporti con club e tifoseria). Sul dischetto va De Agostini, calcia, Mareggini si distende e devia ritagliandosi un posto d’onore in questa splendida storia viola. Al 63’ Maifredi toglie lo spento Baggio e inserisce Alessio. E’ un momento di respiro trattenuto perché qualcosa accade nel cuore di tutti, anche dei più arrabbiati critici del campione. I fischi si placano e mentre Baggio s’avvia piano lungo la linea laterale del campo, dalla tribuna parte un applauso timido che però contagia tutto lo stadio. E’ un sollievo per tutti, rotto il ghiaccio, poter tornare a voler bene a Roby e ad applaudirlo.
Quella sciarpa raccolta da terra fu la vera vittoria viola sull’arroganza bianconera I battimani scrosciano, l’acme è vicino. Arriva quando, sempre dalla tribuna, una sciarpa viola vola in campo e s’adagia sull’erba, sui passi ancora nervosi di Roberto che la vede, si piega e la raccoglie con un sorriso. C’è un boato, ecco il gesto d’amore che ognuno s’augurava. Baggio sorride, anche lui finalmente disteso, saluta il pubblico che adesso lo acclama e se ne va negli spogliatoi riconciliato con la città che lo ama e sempre lo amerà. Per i viola è questa la vera vittoria sulla Juventus, non tanto l’1 a 0 ma quel poter dire “lui ama più noi che voi con tutti i vostri miliardi, le vostre vittorie, il vostro potere...”. Ama più noi.
Baggio ha appena raccolto da terra la famosa sciarpa viola
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BS|14 settembre 2019
Tutti i brividi della Fiesole
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Le coreografie
Arte, storia, cultura, solidarietà e ironia I fantastici show della tifoseria viola che hanno fatto da cornice alla partitissima lasciando a bocca aperta l’Italia calcistica
Dal profilo dei monumenti all’omaggio per l’Unico 10 Quante emozioni ci ha regalato la Curva • Tommaso Borghini
L’
ultima emozione i ragazzi della Curva Fiesole ce l’hanno regalata il primo dicembre del 2018, dedicando la coreografia di Fiorentina – Juventus a Riccardo Magherini, l’ex calciatore viola scomparso nel 2014 nel corso di un arresto al centro di un caso giudiziario, approdato oggi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. “I love Riky”, questa la scritta realizzata, grande testimonianza di solidarietà nei confronti della battaglia intrapresa dalla famiglia. Nel 2017 l’omaggio era stato per Giancarlo Antognoni, la Bandiera viola che, finalmente, rientrava in società, dopo 15 anni di assenza. “Unico 10” questa la scritta a caratteri cubitali in bianco e rosso su sfondo viola. Al fianco una cornice dorata con l’effige del Giancarlo calciatore e un lungo ed emblematico striscione: “Bentornato a casa… brillerà per sempre la tua stella”. Roba da pelle d’oca, anche per il diretto interessato, presente allo stadio, che non riuscì a trattenere le lacrime di commozione. E fu una coreografia baciata dalla buona sorte perché la Fiorentina riuscì anche a vincere quella partita grazie alle reti di Kalinic e Badelj, seguite dal gol del bianconero Higuain che ci fece soffrire fino all’ultimo minuto di recupero.
Per questo il boato finale del Franchi fu ancora più forte. Capitoli di una lunga storia, perché allo stadio Franchi molti altri fantastici scenari hanno fatto da cornice alla “partita delle partite”, entrando nella storia calcistica della nostra città. La più nota è senza dubbio la coreografia del 6 aprile 1991. Chi non la ricorda? Il profilo dei monumenti di Firenze (il Duomo, Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio) disegnati in Curva Fiesole nel giorno del ritorno da avversario di Roberto Baggio, venduto l’estate pri-
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ma dai Pontello alla Juventus. Emozioni incancellabili, anche ripensando alla vittoria sul campo, firmata dalla magica punizione di Diego Fuser, e a quella sciarpa viola lanciata dagli spalti e raccolta da terra dal “Divin Codino”. Riavvolgendo il nastro della memoria, è impossibile non menzionare quell’enorme cuore che batte del 22 febbraio 1997. Un elettrocardiogramma gigante, che lasciò a bocca aperta l’Italia calcistica.
| 27 | BS|14 settembre 2019 Le coreografie
Per non parlare della coreografia del 13 dicembre del 1998 che, quella volta, coinvolse tutto lo stadio, scolpendo la data di nascita della Fiorentina (1926) in Fiesole. Uno stimolo in più per una splendida squadra, guidata da Gabriel Batistuta, che trovò la forza di superare i bianconeri, facendo sognare a Firenze addirittura il tricolore. Sontuoso anche il sole che sorge del dicembre 2005, con la scritta “Come il sole risorgiamo sempre. Molti ci hanno visto nascere, nessuno ci vedrà morire”. Altrettanto spettacolari i riferimenti al Calcio Storico Fiorentino e ai suoi colori tradizionali, oppure la grande maglia viola disegnata il 17 marzo 2012 (purtroppo disonorata dalla squadra che si lasciò travolgere dai bianconeri per uno 0-5 che ancora oggi grida vendetta). Fino all’enorme giglio rosso in campo bianco e viola che fece da sfondo all’in-
dimenticabile 4-2 in rimonta del 20 ottobre 2013, firmato da Pepito Rossi. Poi il Leone del Marzocco, il simbolo del potere popolare, con la scritta: “Per esser di Firenze vanto e gloria”. Seguito dall’ultrà di viola-vestito dell’aprile 2016, con la mano protesa verso una delle bandiere della Fiesole. Emblema di una tifoseria che mette la maglia e i propri colori davanti a tutto e tutti. E oggi pomeriggio il libro delle scenografie gigliate potrebbe essere ulteriormente aggiornato, regalando una nuova testimonianza artistica. Al momento della stesura di questo articolo non avevamo ancora notizie in merito, ma vada come vada, lo spettacolo sugli spalti non mancherà di certo. Come sempre, il pubblico viola farà sentire tutta la propria passione, facendo il massimo per spingere la Fiorentina di Montella all’impresa che la catapulterebbe di diritto nella storia.
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BS|14 settembre 2019
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Guerra di religionE
Nel 1955 Magnini, Chiappella e Cervato gustano il piatto freddo della vendetta
91 anni di rivalità
L’antagonismo tra viola e bianconeri nasce nel 1928 dopo una goleada mai digerita Dagli anni ‘30 la sfida diventa “un derby” E l’amicizia col Toro acuisce i contrasti
• Ruben Lopes Pegna
H
a l’età del nostro giornale, il Brivido Sportivo, ovvero 91 anni, la rivalità tra Fiorentina e Juventus. Tanti credono che sia iniziata nel 1982, quando all’ultima giornata i bianconeri vinsero a Catanzaro e i viola pareggiarono a Cagliari, perdendo la possibilità quanto meno di disputare lo spareggio-scudetto. Allora si è sicuramente acuita. E’ aumentata sempre di più con la finale di Coppa Uefa del 1990 persa dai viola e con la successiva cessione di Baggio alla Juve. Ma questa rivalità, di fatto, è nata quando ancora i giocatori della Fiorentina indossavano la maglia biancorossa. Ed è proseguita fino ai giorni nostri. UNA SCONFITTA MAI DIGERITA Ancora non era nata la serie A nel lontano 1928 ma si disputava il campionato di divisione nazionale. Nel girone B, tra le altre, c’erano Fiorentina e Juve che si incontravano per la prima volta. Nell’incontro d’andata a Torino il 7 ottobre 1928 la Fiorentina, che giocava ancora in maglia biancorossa, perse 11-0. E’ stata questa la sconfitta più pesante mai subita dal club gigliato. Quel giorno cominciò la rivalità tra le due squadre, che aumenterà ancora di più di lì a poco, quando la Juve, nella prima metà degli anni trenta, conquisterà cinque scudetti di fila.
Il viola Prendato al tiro in una sfida degli anni ‘30
MANCANZA DEL DERBY A Firenze, dove il derby tra Club Sportivo e Libertas era un ricordo del passato dopo che la fusione tra i due club nel 1926 aveva portato alla nascita della Fiorentina, si sentiva la mancanza di una partita con la P maiuscola. La partita più importante diventò sin dall’inizio degli anni trenta del secolo scorso quella tra Fiorentina e Juve. Chi aveva la squadra della propria città in serie A per lo più sceglieva quella. E, infatti, a Firenze quasi tutti tifano per la Fiorentina. Gli altri (chi per contraddire
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il padre o il fratello o per distinguersi con gli amici) sceglievano di tifare per la squadra più forte, che anche allora era la Juve. Chi di noi non ha avuto un compagno di scuola, un vicino di casa, o un amico del padre che tifava per i “gobbi”? A Firenze, poi, dagli anni quaranta del secolo scorso, dopo la cessione dell’ala viola Romeo Menti (scomparso a nell’incidente aereo di Superga del 4 maggio 1949 con il resto della squadra) al Torino, molti supporter viola cominciarono a simpatizzare per il
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Lo scippo tricolore del 1982 scatena polemiche infinite e 8 anni dopo la rivalità sbarca in Europa
| 29 | Toro, il club che da sempre ha rivaleggiato con quello bianconero. Per la Juve tifavano (e tifano) inoltre buona parte dei toscani che vivono al di fuori del capoluogo (ma anche nel resto d’Italia la situazione è simile). Solo così pensavano di poter rivaleggiare in qualche modo con Firenze. E poi la Juve è stata praticamente da sempre la squadra degli Agnelli, mai troppo amati qui in riva all’Arno, anche perchè cominciarono a vincere uno scudetto dietro l’altro. LA PRIMA VITTORIA VIOLA Il primo successo della Fiorentina sulla Juve campione d’Italia al Berta, l’attuale Franchi, risale all’8 gennaio 1933. I viola vinsero per 1-0 con un gol di testa del centravanti uruguayano Petrone su assist di Prendato a un quarto d’ora dalla fine. E i tifosi festeggiarono la vittoria allo stadio e anche dopo la partita. Ricordo il racconto di un amico del mio nonno paterno presente quel giorno al Berta. “Dopo la gara andammo in migliaia in corteo fino in centro, cantando a squarciagola e sventolando le nostre bandiere. Fu una gioia straordinaria”. VIOLA UMILIATI A TORINO C’è un’altra data che aumentò la rivalità tra Fiorentina e Juve. E’ quella del 22 marzo 1953. L’allenatore Fulvio Bernardini che, poi, porterà i viola alla conquista dello scudetto tre anni dopo era da poco arrivato a Firenze. A Torino la Fiorentina finì la partita in nove, perché allora i giocatori infortunati non si potevano sostituire. Cervato si fece male in occasione del primo gol bianconero, Venturi sul 4-0. E la Juve, con gli avversari in nove, attaccò forsennatamente. Alla fine vinse 8-0. Questa è stata la sconfitta più pesante subita dalla Fiorentina in serie A nella sua lunga storia. A Bernardini logicamente l’atteggiamento dei bianconeri non andò giù. Giurò vendetta, sportiva si intende. E la vendetta arrivò il 2 ottobre 1955, quando i viola vinsero a Torino per 4-0. In campo quel giorno c’erano anche tre giocatori della Fiorentina presenti due anni e mezzo prima: Magnini, Cervato e Chiappella. Magnini segnò anche il gol del 3-0. Le altre reti portarono la firma di Montuori e Virgili (doppietta).
Passarella a contrasto con Tardelli in un match degli anni ‘80
MEGLIO SECONDI CHE LADRI E’ stato lo slogan ideato dal direttore del Brivido Paolo Melani dopo la conclusione del campionato 1981/82. Alla vigilia dell’ultima giornata Fiorentina e Juve erano appaiate in testa alla classifica. Il 16 maggio 1982 i viola
BS|14 settembre 2019
Guerra di religionE pareggiarono a Cagliari 0-0. Ma grida ancora vendetta un gol inspiegabilmente annullato a Graziani. I bianconeri, invece, vinsero per 1-0 a Catanzaro con un rigore (giusto peraltro) trasformato da Brady. Ai calabresi, invece, sullo 0-0 venne negato un penalty per una gomitata di Brio a Borghi. Se il gol della Fiorentina fosse stato convalidato e al Catanzaro fosse stato assegnato il rigore, la squadra viola avrebbe vinto il suo terzo scudetto. Invece le fu tolta quanto meno la possibilità di disputare lo spareggio per l’assegnazione del titolo. Dopo questo episodio la rivalità tra le due tifoserie aumentò moltissimo. MALEDETTO 16 MAGGIO Otto anni dopo stessa scena, stessi protagonisti. Nel 1990, per la squalifica dello stadio di Firenze, sul campo neutro (si fa per dire) di Avellino, da sempre noto feudo bianconero, si giocò la finale di ritorno di Coppa Uefa tra Fiorentina e Juve. Dopo la sconfitta per 3-1 all’andata a Torino (con il gol del 2-1 di Casiraghi realizzato dopo un evidente fallo su Pin), i viola non riuscirono a ribaltare il risultato. Il match finì 0-0 e la coppa prese la strada di Torino. Baggio giocò l’ultima partita con la maglia della Fiorentina. Ma era deconcentrato, quasi assente. Due giorni dopo fu annunciata la sua cessione proprio alla Juve. E’ inutile dire che la rivalità tra i due club e le due tifoserie si acuì notevolmente. LE PARRUCCHE VIOLA Antonio Conte, l’attuale allenatore dell’Inter ed ex tecnico bianconero, ha il parrucchino. A Firenze così molti tifosi lo accoglievano con le parrucche viola. Ma il 17 marzo 2012 ci fu poco da sfottere e da ridere. Al Franchi la Juve vinse per 5-0 e quattro gol li realizzò con la Fiorentina in dieci dopo l’espulsione di Cerci. Ma la vendetta, anche questa volta, arrivò abbastanza rapida. Dopo poco più di un anno e mezzo, il 20 ottobre 2013, i viola, in svantaggio di due reti alla fine del primo tempo, batterono la Juve al Franchi 4-2. Quel giorno Conte capì che a Firenze non si divertivano solo a sfotterlo. Quello era puro divertimento. La vittoria viola, invece, era storia. Bella solo per la Fiorentina.
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Quei bomber anti Juve
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BS|14 settembre 2019
Le statistiche
Montuori guida la classifica dei goleador viola contro i bianconeri al secondo posto seguono “Uccellino” Hamrin e “Pecos Bill” Virgili
• Ruben Lopes Pegna
La Fiorentina ha ottenuto 4 successi e 3 pareggi
E'
finita con una sconfitta della Fiorentina per 3-0 l'ultima sfida al Franchi giocata tra le due squadre sabato 1 dicembre 2018. Le reti per la Juve furono realizzate da Bentancur al 31', dall'ex Chiellini al 69' e da Ronaldo dieci minuti più tardi su rigore. Fu la seconda sconfitta consecutiva dei viola a Firenze dopo quella del 9 febbraio 2018. Allora la squadra di Stefano Pioli perse per 2-0, punita dalle reti dell'ex Bernardeschi al 56' e di Higuain all'86'. I PRECEDENTI IN SERIE A Sono state 80 le partite tra Fiorentina e Juventus giocatesi all'attuale Franchi, chiamato prima Berta e poi dopo la seconda guerra mondiale Comunale, nel campionato di serie A. I viola ne hanno vinte 27, pareggiate 30 e perse 23. La Juve è la squadra che ha inflitto più sconfitte alla Fiorentina sul proprio campo. NON SOLO SERIE A Una gara tra le due squadre è stata disputata nel campionato di divisione nazionale (1928/29). La Juve si impose allo stadio di via Bellini per 4-0. Le due formazioni si sono affrontate a Firenze anche 8 volte in Coppa Italia.
e subito una sconfitta. In 4 occasioni ha superato il turno e in 4 è stata eliminata. Due volte le due formazioni si sono incontrate in Europa League, ex Coppa Uefa in casa della Fiorentina. La prima volta è successo nel 1989/90. Ad Avellino in campo neutro (si fa per dire perché la città irpina è un covo di tifosi bianconeri) nella finale di ritorno di Coppa Uefa, finì 0-0, dopo la sconfitta a Torino all'andata per 3-1 (la Juve si aggiudicò il trofeo). La seconda è accaduto al Franchi nel 2013/14. Nella gara di ritorno degli ottavi di finale dopo l'1-1 dell'andata allo Stadium, ci fu il successo per 1-0 dei bianconeri e l'eliminazione della squadra di Montella. L'ULTIMO PAREGGIO Risale al 5 dicembre 2014, un venerdì. Il match tra i viola di Montella e la Juventus di Allegri terminò a reti bianche, 0-0. L'ULTIMA VITTORIA VIOLA AL FRANCHI Risale al 15 gennaio del 2017, quando sulla panchina gigliata sedeva l'ex giocatore bianconero Paulo Sousa, che nella gara d'andata allo Stadium aveva fatto esordire in serie A Federico Chiesa.
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Depositi stagionali
Gabriel Batistuta ha segnato 4 gol alla Juventus in maglia viola
La Fiorentina si impose per 2-1 grazie alle reti di Kalinic al 37' e di Badelj al 54', grazie anche una finta determinante di Chiesa che aveva ingannato Buffon. Per la Juve poi accorciò le distanze Higuain al 58'. Questa è stata anche l'ultima partita in cui i viola al Franchi hanno segnato una rete alla Juventus. BOMBER VIOLA Il giocatore della Fiorentina che ha segnato complessivamente più reti alla Juventus, considerando sia le partite giocate a Firenze che quelle disputate a Torino ma anche le gare di Coppa Italia, è Miguel Angel Montuori. L'attaccante argentino naturalizzato italiano (ha disputato anche 12 partite in maglia azzurra) ha realizzato ai bianconeri 6 reti. Al secondo posto ci sono Hamrin e Virgili con 5. Batistuta alla Juve ha, invece, segnato 4 gol.
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BS|14 settembre 2019
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La top 11 dei doppi ex
Difesa granitica e una batteria di fuoriclasse al servizio dell’unica punta Luca Toni • Tommaso Borghini
U
n gioco (speriamo) divertente, ma anche un modo per ricordare giocatori che hanno vestito entrambe le maglie e che ci hanno emozionato, ognuno a modo suo. Chi non ricorda le giocate sublimi di Roberto
I campionissimi viola e bianconeri
Ripercorriamo la storia della grande sfida del Franchi attraverso i migliori giocatori protagonisti con entrambe le maglie (scippatoci, guarda caso, proprio dalla Juve), poi difensore insuperabile della Juve di molti anni dopo. E gli inchini sotto la Fiesole di Adrian Mutuu o le zuccate di Luca Toni, Scarpa d’oro con la maglia viola e meteora con quella bianconera. Per non parlare del Claudio Gentile Nazionale, giunto a Firenze solo a fine carriera e, purtroppo, con il fiato corto. E, solo per i più fortunati che li hanno potuti godere dal vivo, ci sono i campionissimi del passato più lontano: i mitici Sarti, Cervato e Hamrin, leggendari interpreti di un calcio così diverso da quello di oggi, ma altrettanto affascinante. Insomma il nostro giochino di individuare la squadra top 11 di tutti i tempi dei doppi ex della partitissima di scena al Franchi, inaugurato alla prima giornata contro il Napoli, continua alla vigilia della Partita con la P ma-
spesso anche l’interno) in tandem con Cristiano Zanetti. Poi una tre quarti molto sbilanciata in avanti e tutta fantasia: Hamrin, Baggio e Mutu. Fenomeni dietro all’unica punta Luca Toni. Una squadra stellare (tatticamente difficile da sostenere, lo ammettiamo e che per questo affidiamo all’estro del tecnico Claudio Ranieri) che susciterà di certo molte critiche nei nostri lettori. Ma il bello di questo giochino è proprio questo… a ognuno la propria scelta!
MODULO 4-2-3-1
Mutu C. Zanetti Cervato
Baggio e quel gesto (la sciarpa viola raccolta da terra) nel suo primo giorno da avversario allo stadio Franchi. Oppure le scorribande sulla fascia di “Soldatino” Di Livio, prima simbolo della juventinità e, dunque, non certo amato dal popolo viola. Poi orgoglioso capitano della rinascita viola dalle ceneri del fallimento, sui campi polverosi della serie C 2. Oppure del “Russo” Vierchowod, giovanissimo mastino della Fiorentina del quasi Scudetto del 1982
Chiellini
Toni Baggio
Di Livio Vierchowod
iuscola, quella contro la Juventus. Per l’occasione abbiamo scelto il modulo 4-2-3-1. In porta c’è Sarti. La linea difensiva a 4 è formata da Gentile, Vierchowod, Chiellini e Cervato. A metà campo adattiamo Di Livio (che a Firenze ha fatto
Hamrin
Sarti
Gentile
A disposizione: Neto, Cuccureddu, Robotti, Pioli, M. Serena,Torricelli, Aquilani, Bernardeschi, Miccoli, Cuadrado , Quagliarella, C. Vieri
Allenatore: Ranieri
Adrian Mutu
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Bertolini: “Sarà testa a testa Fiorentina-Juve”
| 33 | BS|14 settembre 2019 Brivido in rosa
Serie A femminile ai nastri di partenza Il ct azzurro indica le contendenti al titolo E il capitano viola Guagni lancia la sfida: “Faremo di tutto per superare le bianconere” • Brunella Ciullini
“N
on ci sono dubbi, sarà il campionato più bello di sempre”. Sono in molti a concordare con l'ex calciatrice Katia Serra pensando alla Serie A femminile che prenderà il via in questo fine settimana proponendo subito due sfide di cartello, il derby tutto nostrano FlorentiaFiorentina Women's e Roma-Milan, mentre le campionesse d'Italia della Juventus ospiteranno l'Empoli Ladies. E' un campionato che arriva dopo il grande entusiasmo suscitato dall'Italia di Milena Bertolini arrivata fino ai quarti di finale ai Mondiali di Francia con prestazioni cuore & grinta. Un viaggio appassionante fermato solo dall'Olanda finalista poi sconfitta dalla nazionale statunitense di Megan Rapinoe. “Nulla sarà più come prima” hanno detto in coro le azzurre consapevoli che il calcio femminile italiano sia alla svolta. E il nuovo campionato si annuncia specchio di un movimento sempre più in crescita, cui manca solo di arrivare al professionismo, una conquista che appare ormai imminente. “Sarà una stagione importante perché il livello del campionato si è ulteriormente alzato grazie al grande lavoro dei club e perché sono certa su esso si rifletterà l'onda lunga del Mondiale - ha dichiarato al Brivido Sportivo Milena Bertolini -. Quanto alla griglia di partenza, la Juventus essendo la squadra detentrice del titolo rimane la favorita ma la Fiorentina come è stato in questi ultimi due anni lotterà testa a testa perché ha esperienza e una rosa di qualità. Non dimentichiamoci poi la Roma che si è molto rinforzata, il Milan, il Sassuolo e da quest'anno anche l'Inter. Sarà una Serie A insomma di livello molto alto”. Il ct azzurro non è rimasta sorpresa dalla scelta del capitano della Fiorentina Women's che ha rifiutato l'allettante offerta del Real Madrid per continuare a indossare i colori del cuore, quelli viola: “Non mi ha stupito perché so quanto sia forte l'attaccamento di Alia alla propria squadra e alla sua città. D'altra parte non è facile adesso lasciare club del calibro della Fiorentina o della Juve. Fare esperienza all'estero è importante ma finalmente anche in Italia si possono soddisfare ambizioni e crescita professionale. E' bello poi che almeno nel calcio femminile ci siano
Il presidente viola Rocco Commisso e Alia Guagni, capitano della Fiorentina Women's
ancora delle bandiere, delle giocatrici-simbolo. Alia da questo punto di vista è davvero un esempio”. Guidata da Guagni dunque la Fiorentina, sfortunata come pure la Juventus nel sorteggio Champions, riparte a caccia dello scudetto, della Coppa Italia e del bis in Supercoppa dopo il successo ottenuto l'anno scorso proprio contro la Juve. “Faremo di tutto per restare in corsa fino all'ultimo per tutti gli obiettivi - il grido di battaglia della capitana viola affidato al Brivido Sportivo - Non sarà facile perché la concorrenza è cresciuta e ogni partita sarà una battaglia, il campionato si annuncia ancor più avvincente di quello passato che ci ha visto contendere il titolo alla Juve fino all'ultima giornata, perdendolo (ahinoi) per un sol punto. Proprio con le bianconere si rinnoverà il duello pure stavolta perché abbiamo entrambe qualcosa in più a livello di esperienza, tuttavia non dovremo sottovalutare altre formazioni quali la Roma e il Milan”. Un Milan che ha in Valentina Bergamaschi uno dei suoi punti di forza. “Abbiamo voglia di dare del filo da torcere a Juve e Fiorentina che si confermeranno le squadre da battere in un campionato che, sono sicura, sarà bellissimo e incerto fino all'ultimo - ha affermato l'attaccante rossone-
Il ct della Nazionale femminile Milena Bertolini
ra - Sono arrivati tanti rinforzi dall'estero e tutte noi abbiamo un anno in più di esperienza”. Nell'attesa a tenere banco è stata anche e soprattutto la scelta di Alia Guagni di restare a Firenze respingendo l'assalto del Real, cosa che l'ha resa ancor più popolare tra i tifosi viola e non solo: il patron della Fiorentina Rocco Commisso l'ha chiamata subito Alia per congratularsi (“E' stata una scelta di cuore, non è stata difficile” ha ribadito la giocatrice) prima di farlo di persona qualche giorno fa quando ha voluto conoscere e pranzare allo stadio con tutta la Fiorentina Women's. “Il presidente ci ha fatto capire di voler fare grandi cose anche per la nostra squadra - ha spiegato Guagni - Penso che possa essere davvero l'inizio di qualcosa di grande”. Con il campionato che sta per cominciare miglior augurio non potrebbe esserci. Buon viaggio Fiorentina! CHAMPIONS LEAGUE Il nostro giornale è andato in stampa il 10 settembre scorso prima della gara di Champions League che ha visto le viola impegnate contro l'Arsenal.
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Le 10 vittorie più belle
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Dalla goleada da record del 1941 alla fantastica tripletta di Pepito Rossi I trionfi viola sulla Vecchia Signora che hanno fatto godere di più i tifosi
Dante Di Benedetti è il primo giocatore gigliato a realizzare una tripletta ai bianconeri
• Ruben Lopes Pegna
N
on è mai una partita come tutte le altre Fiorentina-Juventus. E' la partita, quella con la P maiuscola per i tifosi viola. Noi ne ricordiamo dieci tra le più belle e le più emozionanti. 4 MAGGIO 1941 FIORENTINA-JUVENTUS 5-0 E' il giorno della vittoria con il maggior numero di gol segnati alla "vecchia signora". Il Berta, l'attuale Franchi, applaude i viola per una "manita" storica. Romeo Menti, scomparso con il grande Torino nella tragedia aerea di Superga del 4 maggio 1949, apre le marcature al 21' su rigore. Poi, tra il 55' e il 73', Dante Di Benedetti realizza tre reti. Al 77' arriva anche il gol di Morisco. Di Benedetti è il primo giocatore viola a realizzare una tripletta alla Juve. Il secondo e ultimo sarà Pepito Rossi.
Giancarlo Antognoni segna in tuffo di testa alla Juventus
26 FEBBRAIO 1956 FIORENTINA-JUVENTUS 2-0 E' la stagione del primo scudetto viola. Lo squadrone di Bernardini non fa sconti a nessuno. E al Comunale batte i bianconeri nel finale. All'86' Montuori porta in vantaggio la Fiorentina. Due minuti dopo c'è il bis di Virgili.
Miguel Montuori celebrato dal Brivido Sportivo
19 GENNAIO 1969 FIORENTINA-JUVENTUS 2-1 E' un successo che dà alla squadra di Bruno Pesaola che vincerà lo scudetto la consapevolezza della propria forza. I viola vanno in vantaggio con un gol da trenta metri di capitan De Sisti sotto la curva Fiesole al 21'. Poi pareggia Zigoni al 60'. Ma al 73' il centravanti Maraschi realizza la rete della vittoria con il Comunale in delirio.
11 MAGGIO 1975 FIORENTINA-JUVENTUS 4-1 Al Comunale alla penultima di campionato, sotto una pioggia scrosciante, ai bianconeri è sufficiente un pareggio per aggiudicarsi lo scudetto con una settimana di anticipo. I dirigenti portano le casse di champagne per festeggiare, sicuri di ottenere almeno un punto. La Fiorentina di Nereo Rocco naviga a centro classifica ed è priva di alcuni titolari. Ma in campo si scatena. Va in vantaggio al 34' grazie a un autogol di Zoff. Poi raddoppia con una rete di Antognoni al 39'. Al 61' un autogol di Paolo Rosi riaccende le speranze della Juve. Durano poco, però. Al 73' Casarsa con un rigore calciato da fermo (come sua abitudine) batte Zoff e porta la Fiorentina sul 3-1. Non è ancora finita. Caso, infatti, al 78' fissa il risultato sul 4-1, facendo esplodere il Comunale. I festeggiamenti per lo scudetto bianconero vengono rinviati di una settimana. Le casse di champagne sono riportate chiuse a Torino. 27 NOVEMBRE 1983 FIORENTINA-JUVENTUS 3-3 Sembra mettersi male la partita per i viola di De Sisti. Dopo appena due minuti i bianconeri sono già in vantaggio grazie a un gol di Bonini. Ma la Fiorentina reagisce e al 12' pareggia con un gol di testa di Antognoni. La Juve, però, al 27' si riporta avanti con una rete di Platini. Poi nella ripresa si scatena Daniel Bertoni. Al 47' pareggia e al 56', dopo aver percorso quaranta metri spalla a spalla con il difensore bianconero Caricola, batte Tacconi (sotto la curva Fiesole) e porta la Fiorentina in vantaggio. La squadra di De Sisti insiste e il centravanti Monelli, su assist di Antognoni, colpisce la traversa. Dal possibile 4-2 per i viola si va, invece, al definitivo 3-3 per una fortuita deviazione di Contratto che batte Galli. continua a pagina 36
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10 partite 10 storie
una coreografia da brivido con i monumenti di Firenze disegnati sugli spalti. I viola di Lazaroni passano in vantaggio al 41' con un gol su punizione dell'ex granata Diego Fuser sotto la curva Ferrovia. Poi al 50' l'arbitro Rosario Lo Bello concede un rigore alla Juve per un fallo di Mareggini su Baggio. Tutti si attendono che sia l'ex viola a calciare dal dischetto. Invece, Roby non se la sente. E il rigore lo batte De Agostini. Ma Mareggini riesce a pararlo. Il Comunale esplode di gioia. Le emozioni sono grandi ma non sono finite. Al 64' Baggio viene sostituito da Alessio. E mentre sta per avviarsi verso gli spogliatoi dagli spalti gli viene lanciata una sciarpa viola. Baggio esce con quella mentre metà stadio lo applaude e l'altra metà lo fischia. 22 FEBBRAIO 1998 FIORENTINA-JUVENTUS 3-0 I viola di Malesani giocano che è una meraviglia. Al Franchi danno una lezione di calcio ai bianconeri, con una prova di forza straordinaria. Firicano segna il gol del vantaggio al 31'. Al 34' raddoppia Oliveira. E poi al 79', Robbiati subentrato da appena 13 minuti a Oliveira, cala il tris. La Fiorentina è sugli scudi. Per la Juve, che pure vincerà lo scudetto, è notte fonda.
La cover del Brivido dedicata al poker viola del 1975
15 GENNAIO 1989 FIORENTINA-JUVENTUS 2-1 I viola di Eriksson sono reduci da una bella vittoria al Comunale con la Lazio che ha salvato la panchina dell'allenatore svedese. Occorre una riconferma nel match con i bianconeri che, però, al 29' passano in vantaggio con un gol del portoghese Rui Barros. Al 39' Roberto Baggio su rigore porta la Fiorentina in parità. Nella ripresa i viola attaccano ma non sfondano. Poi all'89' Baggio va a battere un corner nell'angolo tra la curva Fiesole e la tribuna. La parabola è perfetta. E Borgonovo di testa segna il gol della vittoria. Il Comunale esplode, perché battere i bianconeri in rimonta e per di più con una rete all'ultimo minuto regala una gioia davvero indescrivibile.
13 DICEMBRE 1998 FIORENTINA-JUVENTUS 1-0 E' la seconda sfida dell'anno solare quella che va in scena al Franchi. Questa volta sulla panchina viola c'è Giovanni Trapattoni, l'allenatore più vincente
6 APRILE 1991 FIORENTINA-JUVENTUS 1-0 Si gioca di sabato pomeriggio (alle 16) questa partita speciale, perché è alla prima al Comunale da ex di Roberto Baggio. Prima del match la curva Fiesole fa
Pepito Rossi, autore di una magica tripletta alla Juventus
della storia bianconera. Ma soprattutto questa volta è la Fiorentina la squadra da battere, la capolista del campionato. I ragazzi del Trap non tradiscono le attese e vincono il match per 1-0 con un gol del bomber e capitano Batistuta. L'argentino va a segno al 58'. I viola consolidano così il primato in classifica. In questa notte di dicembre Firenze si sente più vicina allo scudetto. Ma purtroppo sarà solo un'illusione. 20 OTTOBRE 2013 FIORENTINA-JUVENTUS 4-2 E' la partita più bella di sempre. Su questo non ci sono dubbi. Le emozioni di quel giorno rimarranno indelebili per sempre nella memoria di ciascun tifoso viola. I bianconeri vanno
Il 13 dicembre del 1998 la storia si ribalta: la Fiorentina affronta la Juve da capolista del campionato e Batistuta la manda al tappeto in vantaggio al 37' con un rigore trasformato da Tevez e raddoppiano tre minuti più tardi con un gol di Pogba. I viola di Montella barcollano e all'inizio della ripresa il portiere della Fiorentina Neto compie un paio di parate decisive. Poi in un quarto d'ora succede di tutto. Al 66' Pepito Rossi accorcia le distanze su rigore. E 10 minuti più tardi ancora Pepito firma il gol del pareggio. La Fiorentina insiste. E al 78' Joaquin realizza la rete del sorpasso. Poi all'81' ancora Rossi firma la sua storica tripletta con il Franchi in delirio.
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Ritmo è salute
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Salute e benessere
Purtroppo ci stiamo allontanando sempre di più dal ritmo naturale della vita.
• cATIA cECCHINI
Lo abbiamo letto tante volte nei libri di scuola, ed è proprio così: il processo di digestione comincia in bocca, non solo con la masticazione del cibo ma con l’insalivazione, che è più abbondante quanto più è gradito l’alimento e quanto più lungo è il meccanismo della masticazione.
Il cortisolo dopo il risveglio raggiunge il valore massimo, rendendo la colazione uno dei pasti più importanti della giornata.
La saliva è ricca di enzimi digestivi esempio la ptialina (enzima necessario per la digestione degli amidi). A seconda dell’alimento che viene introdotto in bocca si mettono in funzione meccanismi diversi legati al pH.
La mattina, dopo il risveglio, è inoltre consigliato fare degli esercizi di respirazione, poiché stimolano delicatamente la circolazione e permettendo un inizio della giornata in armonia.
In base alla teoria degli organi, dalle 3 alle 4 di notte, abbiamo la massima produzione di melatonina, l'ormone che regola il ritmo sonno-veglia, e in questo orario sarebbe meglio riposarsi.
Dalle 11 alle 13, la curva del rendimento incomincia a calare, infatti ci avviciniamo all'orario del pranzo. Verso mezzogiorno lo stomaco si fa sentire, ma l'orario migliore per pranzare, per alcuni temperamento, è dalle 13 in poi.
Spesso, invece, la pausa pranzo viene sottovalutata e gli impegni ci costringono a mangiare in 5 o 10 minuti, o addirittura a saltare il pasto.
Inoltre, in questo arco di tempo, il rene lavora meno quindi sarebbe meglio non consumare cibi salati; l'intestino crasso, invece, ha la sua fase di massima attività fra le 5 e le 7, motivo per cui sarebbe meglio fare la colazione in questo orario.
Dalle 17 alle 19 abbiamo la fase di picco del rene, e la fase di riposo del grosso intestino, per tanto sarebbe bene non consumare la cena troppo tardi.
Questi errori causano dei danni al metabolismo, perché mangiare velocemente porta ad una riduzione della masticazione, importantissima per una buona digestione.
Appena alzati è sconsigliato il caffè, opportuno, di contro, un bicchiere di acqua a temperatura ambiente o tiepida.
C
i troviamo spesso ad adattare le nostre giornate agli impegni, siamo sempre raggiungibili, senza riposo, senza riflessione.
Lo stress, generato da queste attitudini, causa a molte persone disturbi del sonno, emicrania, problemi gastrointestinali, perdita di energia, sbalzi di umore e depressione. Tutto questo si potrebbe evitare, se comprendessimo una cosa molto importante: bisogna ascoltare il nostro corpo, il nostro orologio biologico. Ogni volta che ci allontaniamo dal ritmo biologico, agiamo in modo negativo sulla nostra salute. Potremmo incominciare con l’avere un giusto ritmo nei nostri pasti, soprattutto evitando di saltarli. Per mantenere l’equilibrio metabolico è importante fare una buona colazione, uno spuntino a metà mattinata, un pranzo senza fretta, una merenda a metà pomeriggio e una cena semplice.
Saltare la colazione comporta delle alterazioni metaboliche.
Ovviamente non tutti possono osservare questi orari, per via degli impegni quotidiani, però anche solo l'avvicinarsi al nostro ritmo biologico può aiutarci per un equilibrio psicosomatico.
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FUORIGIOCO
La necessità di far punti nella madre di tutte le partite
Anno di transizione? No, grazie Sarà una stagione di ricostruzione ma non deve essere di passaggio Anche perché uno come Commisso non può perdere tempo a “vivacchiare”
• Duccio Magnelli
L
a madre di tutte le partite, anzi la nonna vista la veneranda età delle protagoniste, si è trasformata in uno scontro all’O.K. Corral, ultima contro prima. Vero che dopo due giornate di campionato non si deve drammatizzare, ma è certo che non era nei piani della Firenze calcistica una situazione del genere. Si sarebbe fatto volentieri a meno di ritrovarsi nella necessità di smuovere la classifica contro la corazzata bianconera. Ma il risultato di Genova impone a chi va in campo di mettere il coltello fra i denti e partire lancia in resta, perché la terza sconfitta consecutiva comincerebbe a amplificare quei malumori che già dopo Marassi hanno cominciato a aleggiare, inutile negarlo, sulla testa di Montella. Vero che Commisso ha detto che il tecnico non si tocca. Ma il calcio è materia che sfugge a ogni logica e quello che è vero oggi può tranquillamente diventare falso il giorno successivo. La partita per la Viola è, inutile dirlo, complicatissima. La Juventus, quest’anno, appare strabordante, multiforme, eccessiva. Una piovra dai mille tentacoli, capace di giocare con tutti i moduli possibili e immaginabili. Magari, giusto per dare un po’ di speranza a chi insegue, potrebbe annidarsi qui il “limite” di questa squadra. Troppi giocatori di valore lasciati, per necessità, in panchina o a casa. Emre Can e Mandzukic messi fuori dalla lista Champions. Qualche borbottio è già venuto fuori, e chissà se basteranno i lauti ingaggi a silenziare tutto. Sarri sembra si sia lamentato per le poche cessioni, lui che era abituato a gestire i suoi tredici o quattordici fedelissimi.
Daniele Pradè, l'uomo mercato viola
A Firenze il problema della rosa è meno sentito. Purtroppo la Viola non deve fare le coppe e quindi quelli che ci sono dovrebbero essere sufficienti. La fine del mercato ha lasciato a qualcuno l’amaro in bocca, ma ci vuole pazienza. Non sarà un anno facile. Anno di ricostruzione, ma non di passaggio. Il calcio moderno impone ritmi esagerati e un altro anno senza Europa allontanerebbe ancora più Firenze dal calcio che conta.
Commisso è uomo dalle mille idee e, sembra, dalle risorse illimitate. Non riusciamo a immaginarlo a “vivacchiare” portando il mangime ai piccioni ai giardini. Uno che vorrebbe rifare il Franchi pagando di tasca propria, basta fare in fretta, non può prevedere nel suo vocabolario una parola come “transizione”. Anche per questo speriamo in un Fiorentina-Juventus diverso da quello degli ultimi anni. Buona partita a tutti.
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