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1 La Fiorentina ha il dovere di riscattare le “labbrate” di Bergamo
Editoriale
Reagire subito, con 3 punti di Mario Tenerani
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a sconfitta di Bergamo è stata una labbrata in pieno volto, uno schiaffo alle speranze di raggiungere una classifica europea. E’ stata anche una presa d’atto definitiva: l’Atalanta è più forte della Fiorentina, su questo non ci sono dubbi. Il pensiero dopo il campionato va al ritorno in Coppa Italia, sarà dura per i viola passare il turno a Bergamo, se i nerazzurri saranno tali e quali a quelli visti domenica scorsa. Adesso, però, ai viola non è concesso il lusso di abbattersi. Arriva la Lazio, squadra vera e in corsa per la Champions, dunque serve una partita di sostanza della Fiorentina.
Il pronostico dice Inzaghi, ma Pioli può rovesciare a proprio favore questa sfida. Intanto si giocherà al Franchi e questo non è poco, poi contiamo nello spirito di reazione dei viola. Con la Lazio vogliamo vedere una Fiorentina tosta, molto concentrata, senza errori. Vogliamo la partita perfetta per mettere alle spalle le sberle di Bergamo. Il decimo posto fotografa una classifica fallimentare per la squadra di Pioli e non vogliamo immaginare che sarà così alla fine di maggio. La Fiorentina deve fare tutto per risollevarsi, ha le carte giuste per riuscirci. Ricordiamoci che i viola sono partiti per migliorare il piazzamento dell’anno precedente e invece lo stanno peggiorando. Reagire subito, reagire con tre punti.
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Brividi Sportivi
Julio Botelho, in arte Julinho Inchiniamoci alla storia
di Massimo Mattei
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ggi si parla di padri. Si parla di palloni di cuoio intrecciati. Si parla di brillantina. Di finali di coppe dei campioni. Perse, ma che importa. Di scudetti vinti ed era il primo. Di una formazione che veniva letta come una poesia. Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, per poi arrivare a lui. Di una stanza a casa sua in Brasile che volle dipinta di viola perché Firenze non si dimentica. Si parla di una bandiera, la nostra, che volle sulla propria bara. Delle finte che sapeva fare e di quell'immagine che è nella nostra memoria collettiva dei due difensori che vanno chissà dove e lui che sa invece dove andare. Si parla di mio padre, di vostro padre, di vostro nonno forse. Delle loro felicità in anni in bianco e nero. Colorati di viola. Si parla di Julio Botelho detto Julinho. Inchiniamoci alla storia.
Muriel festeggiato a Bergamo dopo l’illusorio gol del vantaggio Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore
Tutti i diritti riservati: vietata la riproduzione, Tommaso Borghini anche solo parziale, di contenuti e foto di questa pubblicazione Chiuso in redazione il 06/03/2019 alle ore 13
Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744
Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it
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Hanno collaborato Alessandro Rialti, Giacomo Brunetti, Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Daniele Taiuti
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1 Lente d’ingrandimento
Partita difficilissima, ma non ci sono alternative. Serve solo vincere
L’ultimo treno per l’Europa
Corsa a ostacoli, la Fiorentina non può più sbagliare
di Alessandro Rialti
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Europa se ne sta andando via. In campionato adesso la Fiorentina è davvero più lontana. La sconfitta con l’Atalanta ha prodotto una frattura evidente e per ridurla costringe la squadra di Stefano Pioli a non sbagliare niente, assolutamente niente. Iniziando dalla gara di questa sera. Al Franchi, contro una Lazio che sta dimostrando di stare decisamente bene. Tanto dall’aver vinto nettamente il derby.
La squadra di Inzaghi ha davvero tutto per mettere in difficoltà i viola. Una sconfitta e la possibilità di arrivare ad una Coppa internazionale diventerebbe pressoché teorica. Sarà una gara difficile, terribilmente rischiosa. Chiesa e compagni devono vincere, ma basterebbe un errore, anche solo una distrazione e la Lazio potrebbe portare il colpo definitivo, da ko, tanto forte e decisivo da mettere i viola fuori da ogni possibile ritorno in corsa. Una sconfitta e la Fiorentina per davvero avere uno spiraglio europeo non avrebbe che la possibilità
di vincere a Bergamo in Coppa e poi aggiudicarsi pure la finale. Insomma contro la Lazio restano a disposizione le ultime possibilità di far tornare Firenze in Europa. E’ difficile, su questo non ci sono dubbi, però i ragazzi terribili di Pioli hanno dimostrato tante volte di avere la forza per rialzarsi, per non arrendersi, fino all’ultimo respiro. Questo è il tema, delicatissimo, di questa partita. Occorrerebbe un’impresa e la stanchezza per le tante battaglie sta portando via alla Fiorentina anche gran parte delle sue energie.
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1 Parola all’esperto
Francesco, figlio di Artemio: “Dobbiamo credere all’Europa. Lafont diventerà fortissimo”
Franchi: “Muriel, la marcia in più” di Giacomo Cialdi
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a Lazio arriva a Firenze dopo che per la Fiorentina si è conclusa la settimana di passione campionato-coppa: tre partite in cui poteva essere raccolto molto di più, ma che hanno dimostrato – qualora ce ne fosse stato ancora bisogno – che questa squadra ha cuore e attributi da vendere. Contro i ragazzi di Inzaghi la Viola dovrà tentare di vincere, per non abbandonare le speranze di raggiungere i posti in classifica che le permetterebbero di qualificarsi in Europa. Per parlare della gara con i biancocelesti, ma anche della stagione nel complesso e del momento dei gigliati, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Francesco Franchi, figlio del grande Artemio (a cui è intitolato lo stadio di Firenze) e tifosissimo viola. Francesco Franchi, che giudizio si è fatto sulla Fiorentina di questa stagione? «Ho un giudizio positivo sulla squadra di quest'anno, per più motivi. Innanzitutto perché è una squadra giovanissima, la più giovane del campionato, e l'idea di prendere dei ragazzi di talento e farli crescere mi piace tantissimo; poi perché è un grande gruppo, con carattere e cuore. Mi piace quasi tutto della Fiorentina, e può maturare ancora molto. Con l'arrivo di Muriel, inoltre, la squadra ha una marcia in più». Le piace quasi tutto... cos'è che invece non le piace?
«Non mi piace il fatto che si potrebbe fare qualcosina in più per migliorare il rapporto con i tifosi. È stato fatto un discreto sforzo, ma forse è Francesco Franchi stato comunicato male». Quanti meriti dà a Stefano Pioli per ciò che di buono stiamo vedendo? Fosse nella società, lo confermerebbe? «L'allenatore incide tantissimo in questa Fiorentina. Penso che se la squadra è grintosa dipenda molto anche da lui. Sulla conferma non ho dubbi: in giro non ci sono fenomeni, quindi meglio tenersi stretto Stefano, un mister serio e capace. Sta facendo benissimo. Pioli fa parte di un percorso cominciato lo scorso anno, è giusto che lo prosegua. Poi bisognerà capire cosa vuole fare la società con i suoi gioielli...». A proposito di gioielli, qual è il giocatore viola che le piace di più? «Me ne piacciono parecchi, ma direi Lafont. È un portiere molto giovane e dal futuro radioso. Deve migliorare sotto alcuni aspetti, spesso commette degli errori anche grossolani, ma sono convinto che crescerà molto. Ha bisogno di tempo per lavorare. Ripeto, mi piace tantissimo il gruppo. Ci sono diversi singoli che meriterebbero di essere citati, uno su tutti Chiesa, ma più di tutti mi piace il gruppo».
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Pochi istanti fa ha parlato del rapporto coi tifosi: cosa ne pensa della convivenza tra la città e i fratelli Della Valle? «Sarò franco, non vedo intorno a Firenze e alla Fiorentina imprenditori interessati a investire seriamente. I Della Valle stanno facendo un eccellente lavoro, basti pensare che quest'anno abbiamo una squadra giovane e tra le più entusiasmanti del campionato. Personalmente sono soddisfatto, quindi finché non ci saranno delle alternative valide ben venga la loro permanenza». Questa sera la Viola affronterà la Lazio, che gara si aspetta? «I ragazzi di Inzaghi sono temibili, un avversario davvero ostico. Immobile è un ottimo attaccante e, nel complesso, la Lazio ha tante individualità. Penso sarà dura per la Fiorentina, ma giocare in casa le sarà di aiuto. Mi aspetto una gara equilibrata: ce la giocheremo con le nostre armi, fino al triplice fischio, come sempre. È una di quelle partite che la Fiorentina deve provare a vincere per fare un passo in più in classifica». Dovesse fare una previsione, dove vede la Fiorentina a fine maggio? «Stiamo giocando bene, credo che con un pizzico di fortuna ci vedremo meglio di come ci vediamo oggi. Abbiamo una serie di sfide importanti che diranno molto sulla corsa all'Europa, ma credo che potremmo farcela. Non ci manca niente».
Per quanto riguarda il cammino in Coppa Italia? «Be', il 3-3 del Franchi favorisce l'Atalanta, ma abbiamo visto all'andata che questi ragazzi sanno gettare il cuore oltre l'ostacolo. Quindi, perché non crederci fino alla fine?». Infine, vorrei un suo giudizio sul Var e sulle polemiche delle ultime settimane... «Sono polemiche italiane, siamo bravissimi a creare discussioni faraoniche dal nulla. Credo che il Var sia arrivato tardi nel calcio, lo avrei voluto prima perché aiuta ad evitare una serie di errori
Luis Muriel
che l'arbitro, da solo, non è in grado di evitare. Detto ciò, però, dobbiamo imparare ad usarlo meglio: le interruzioni di due/ tre minuti, ad esempio, non sono una bella cosa neanche per il pubblico presente negli stadi. Utilizziamo il Var, ma facciamolo meglio».
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1 Il giornalista radiofonico di fede laziale: “Fiorentina divertente. Biancocelesti da ringiovanire”
La voce dello sport
Cucchi: “Fidatevi di Pioli!” di Giacomo Brunetti
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rmai ho dichiarato la mia fede laziale, dunque non ho problemi ad ammetterla”, parola di Riccardo Cucchi, storica voce di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’ e appassionato dei colori biancocelesti, proprio quelli che la Fiorentina si troverà davanti nella sfida del ‘Franchi’. C’è una pazza Viola che attende la Lazio. “La Fiorentina è una squadra che mi diverte molto, non se ne trovano tante in Italia. A capo di ciò vi è Stefano Pioli, sta svolgendo un lavoro straordinario in una piazza sensibile e difficile dal punto di vista delle esigenze. Sta crescendo giovani calciatori ed è l’uomo giusto per farlo”.
A Roma aveva più difficoltà: l’ambiente è particolare, ci sono molte tensioni e pressioni, oltre a una presenza massiccia di media. In Toscana ha trovato una dimensione di serenità, anche nella dirigenza. Si sta ritrovando, è un ottimo allenatore con un’idea di calcio moderna”.
Il noto giornalista radiofonico Riccardo Cucchi
Cosa pensa di chi etichetta Chiesa come “simulatore”? “Sarò decisamente netto: è la parte del calcio che detesto. È uno degli aspetti che deteriorano questo sport. Limitare il giudizio su un calciatore alle offese sui social è profondamente sbagliato. Chiesa deve crescere e deve essere guidato, ha un potenziale enorme ed è una risorsa non solo per la Fiorentina, quanto per tutto il calcio italiano”. Sulla panchina viola siede il già citato Pioli, allenatore anche della Lazio. “A Firenze sto rivedendo il tecnico di Bologna, altra piazza con una situazione complicata.
Dall’altro lato della contesa ci sarà una Lazio reduce dalla vittoria nel derby, ma fin qui altalenante. “Ho una mia interpretazione opinabile: la Lazio è schiava di un equivoco, prigioniera del passato. Tutti ricordano la squadra forte e bella della scorsa stagione, ma la formazione di quest’anno è diversa e ancora non sono stati trovati gli equilibri. E poi manca Felipe Anderson, stanno mancando MilinkovicSavic e Luis Alberto”.
“Entrambe possono centrare gli obiettivi di inizio stagione. Dalla loro parte hanno anche la Coppa Italia, sarà difficile arrivare in fondo ma possono farcela. Deve essere un obiettivo. Sono ancora in corsa per l’Europa: ho visto tante rimonte nella mia carriera, si deve attendere per giudicare fallito un obiettivo. Penso alla stessa Lazio che, nella scorsa stagione, ha perso la Champions League proprio negli ultimi minuti della gara contro l’Inter”.
Può essere un problema riconducibile anche all’età media? Penso al centrocampo, reparto anagraficamente di ultratrentenni. “E non solo, perché anche due senatori fondamentali come Lulic e Radu hanno un’età non trascurabile. Nel prossimo futuro, la Lazio dovrà affrontare un programma di rinnovamento. Il miglior acquisto della stagione, Acerbi, è anch’egli ultratrentenne: meritava maggior attenzione, anche a livello di Nazionale, quando giocava nel Sassuolo. Tecnicamente e umanamente lo stimo. Credo che la dirigenza abbia in mente un ringiovanimento della rosa”. Fiorentina e Lazio sono distanti due punti in classifica: dove possono arrivare?
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Appunti di viaggio
1 Caccia all’impresa da dedicare ad Astori, a un anno dalla scomparsa.
Nel nome di Davide e co di Francesca Bandinelli
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a una parte c’è Stefano Pioli, che sulla panchina della Lazio ha totalizzato 91 gare, dall’altra Simone Inzaghi, allenatore che in passato era stato tra i possibili candidati alla guida della Fiorentina. Le loro storie sportive tornano ad incrociarsi di nuovo. Il Franchi, intanto, si prepara a vestire i panni della festa, perché dopo gli oltre 60 mila visti tra Atalanta, semifinale d’andata di Coppa Italia, e Inter, la voglia di spingere la squadra alle soglie dell’Europa, potrebbe far registrare un nuovo record. C’è l’obiettivo di continuare a mantenere l’imbattibilità interna nell’anno solare e da provare a conquistare, finalmente, il primo successo interno stagionale contro una grande.
La coreografia dedicata dal Franchi a Davide Astori
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Tutti i temi caldi della sfida: dal confronto Pioli-Inzaghi, al ritorno di Badelj da avversario
n la spinta del Franchi La Lazio è reduce dal rotondo successo nel derby contro la Roma, l’entusiasmo è di nuovo alle stelle, dopo l’eliminazione dall’Europa, ma i giovani Viola non hanno intenzione di smettere di rincorrere un sogno. Nel nome di Davide, a pochi giorni dalla messa celebrata a San Pellegrino Terme, di nuovo stretti al fianco della famiglia dell’indimenticato capitano. Martedì sarà Firenze a ricordarlo, con una messa nel cuore della città, prima poi di volare a Cagliari, l’altra squadra che ha ritirato la maglia numero 13. Ha voglia di rivalsa il tecnico Viola: è vero, la classifica è tornata ad essere grigia ma già un anno fa questa squadra ha dimostrato di saper andare oltre a tutto, rendendo possibile quello che possibile non sembrava più. Per altro, tornerà al Franchi per la prima volta da avversario Milan Badelj, il primo ad ereditare la fascia che era stata di Davide e che a Roma, sponda bianco celeste, non è riuscito a trovare quel-
la continuità che forse si aspettava. Per lui saranno applausi e abbracci, perché la sua integrità morale nessuno qui l’ha dimenticata. Massima attenzione dovrà essere fatta a Caicedo, autore di tre degli ultimi 4 gol della Lazio, l’uomo che ha indirizzato il derby dalla propria parte. Inzaghi dei Viola non si fida, lo ha detto pure in tv: “Avremo una partita difficile contro la Fiorentina che vive un ottimo momento con ottimi giocatori e un ottimo tecnico”. Benché sia stato proprio lui a prendere il posto di Pioli sulla panchina biancoceleste, del collega non si fida affatto. Secondo la rivista ‘ForForTwo’, facendo riferimento al 2018, il migliore tra i due è stato il Viola: trentottesimo posto in classifica contro il quarantanovesimo del laziale. Stavolta, però, sarà tutta un’altra storia: la Fiorentina ha bisogno di tornare a vincere, non si può più sbagliare. Anche se di fronte c’è una Lazio tornata in corsa pure per l’Europa che conta.
Il 4 marzo la Fiorentina ha omaggiato Astori a un anno dalla scomparsa
L'abbraccio dell’ex capitano viola Milan Badelj ai famigliari di Astori
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1 Cuore viola Ha raccolto l’eredità di Astori, onorandone la fascia. Oggi sarà avversario
Il ritorno di Capitan Badelj nella mente, impossibile da cancellare. Poi l’addio alla maglia viola, anche quello sancito da una lettera nella quale Milan ha voluto spiegare a tutti il motivo della sua decisione: “Quelli che mi conoscono sanno che sono una persona che cerca sempre di andare oltre. Forse sbaglio ma anche oggi vorrei provare ad andare oltre, lasciando il luogo che considero casa mia, luogo dove ho trovato serenità, equilibrio e felicità. Ho ancora la voglia e l'entusiasmo di mettermi alla prova.Grazie Firenze! Sono stati momenti indimenticabili sia nel bene che nel male ma lo abbiamo sempre fatto insieme e questo mi fa essere orgoglioso e mi fa sentire parte di Voi”. Un addio da uomo vero, come ha dimostrato di essere in tutta la sua esperienza in viola. E oggi, ne siamo certi, il pubblico di Firenze saprà dargli il Milan Badelj con la fascia di Astori dopo giusto tributo.
di Tommaso Borghini
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he giochi o meno titolare fa lo stesso, perché Milan Badelj sarà, comunque, al centro della scena. Fiorentina – Lazio sarà anche, e soprattutto, la sua partita. L’ex regista viola tornerà per la prima volta a Firenze da avversario e, dopo 5 anni di onorata militanza in viola, questa è già una notizia. Ma la gara avrà un ulteriore e fortissimo carico di emozioni perché il destino ha voluto che Badelj tornasse al Franchi in una data molto vicina a quella della ricorrenza di un anno dalla morte di Davide Astori. Sono passati appena 5 giorni dalla toccante cerimonia di San Pellegrino dove Badelj è corso ad abbracciare gli ex compagni e i famigliari di Davide, l’uomo di cui ha raccolto, appena un anno fa, la pesantissima eredità della fascia di Capitano. E il croato quella fascia l’ha onorata davvero, sobbarcandosi sulle proprie spalle anche il difficile compito di affiancare Stefano Pioli nel ruolo di uomo di riferimento per un gruppo di ragazzi sgomenti da una tragedia che rischiava di travolgerli. Momenti drammatici vissuti a “cuore aperto” con il coraggio dei leader autentici. Impossibile dimenticare le sue parole nel giorno del funerale nella Basilica di Santa Croce: “Tu non sei come gli altri. Tu sei il calcio, quello vero, quello puro dei bambini (…) Tu sei luce, per tutti noi”. Frasi lette tra le lacrime, a nome di tutta la squadra, che hanno commosso chiunque le abbia ascoltate. E quella lettera oggi Badelj la custodisce gelosamente nella sua casa di Zagabria, in una bacheca che ha creato per onorare la memoria di Davide, nella quale c’è anche la sua fascia di Capitano, indossata per la prima volta nella partita interna con il Benevento, la prima giocata dalla Fiorentina dopo la scomparsa di Astori. Un pomeriggio che resta scolpito
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15 aprile 2000, Fiorentina-Lazio: rocambolesco 3-3 e la mamma di Vittorio per l’aplomb Una partita
una storia
La signora Valeria e il gesto dell’ombrello di Tommaso Borghini
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al 54’, con una conclusione delle sue, ristabilì la parità. Partita finita? Proprio per niente perché il meglio arrivò nella coda. L’arbitro Tombolini di Ancona, a un giro di lancette dal 90’, assegnò un calcio di rigore alla Lazio, trasformato dall’implacabile Sinisa Mihajlovic, anni dopo futuro tecnico della Fiorentina. A quel punto alla squadra viola rimaneva soltanto il recupero e, proprio al 3’ e ultimo minuto dell’extra time, ancora Batistuta scaraventò alle spalle del portiere Ballotta, con una punizione terrificante, il pallone del 3-3, ormai senza appello.
orreva l’anno 2000, l’ultimo di Gabriel Batistuta a Firenze. In panchina c’era Giovanni Trapattoni che dopo i fasti della Champions League cercava una qualificazione alla Coppa Uefa, per chiudere degnamente la sua esperienza viola. La stagione era agli sgoccioli e la Fiorentina ospitava una Lazio che aveva obiettivi molto diversi dai propri: i biancocelesti erano in piena corsa Scudetto, traguardo che si stavano giocando, punto a punto, con la Juventus. Quel pomeriggio del 15 aprile c’era un bel sole allo stadio Franchi e la Fiorentina partì forte, passando in vantaggio al 24’ con il solito Batistuta. Ma i biancocelesti, allenati dall’ex di turno Sven Goran Eriksson, non potevano perdere quella partita, anzi dovevano assolutamente vincerla. Così, nel giro di 3’, ribaltarono la gara grazie all’uno-due firmato da Nedved e Boksic, chiudendo in vantaggio il primo tempo. I viola, però, non avevano intenzione di Batistuta cedere il passo e dispoori premia Cecchi G a ri nevano di giocatori in grale Va La signora do di far male a qualsiasi difesa, vedi Enrico Chiesa, il babbo di Federico, che
Batistuta e Mihajlovic, protagonisti in Fiorentina-Lazio del 2000
In quel momento, dalla Tribuna d’Onore, dove seguiva sempre le partite interne della Fiorentina accanto al figlio Vittorio, la signora Valeria Cecchi Gori perse il suo tradizionale aplomb e si lasciò andare, mimando il gesto dell’ombrello, rivol-
to ai tantissimi tifosi laziali presenti al Franchi. Un gesto spontaneo che passerà alla storia, scatenando l’ira e le reprimenda di tutto il mondo sportivo. Ma che a Firenze piacque moltissimo, e la signora Valeria fu così catapultata in cima alla lista di gradimento della tifoseria gigliata. Al termine del campionato, poi, anche i laziali superarono lo choc, travolti dalla gioia per la vittoria dello Scudetto che arrivò lo stesso, nonostante quel destro impietoso di Batistuta e quel folcloristico gesto dell’ombrello della mitica signora Valeria Cecchi Gori.
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L’ex capitano gigliato: “Tutti i traguardi sono ancora alla portata d
Pellegrini: “Peccati di gioventù di Daniele Taiuti
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a Toscana da sempre fa del campanilismo uno dei suoi tratti caratteristici a livello storico-culturale. Dapprima, in tempi antichi, la rivalità fra le città del Granducato era riferita prettamente all’ambito sociale e geopolitico. Ai giorni nostri uno dei principali motivi di contesa è legato allo sport, e al calcio in particolare. Eppure parlando di questa disciplina non sono rari gli esempi di calciatori toscani che trovano la loro piena affermazione a Firenze, nella Fiorentina. Uno di loro è sicuramente Ennio Pellegrini. La sua esperienza con la maglia viola, dal 1970 al 1978, può dirsi una delle più significative nella storia del club gigliato in termini di trofei conquistati e qualità espressa. Con la Fiorentina, in una squadra ricolma di talento comprendente fra gli altri Antognoni, Roggi e Merlo, conquista una Coppa Italia ai danni del Milan nel 1975 e una Coppa di lega Italo-Inglese.
Pellegrini (quinto da destra) nella Fiorentina di Nereo Rocco
Senza dimenticarsi di citare poi alcune affermazioni mancate di pochissimo, perdendo le finali di Coppa Mitropa, Coppa delle Alpi e Coppa Anglo-Italiana. Con lui, sfruttando anche la sua competenza di tecnico maturata soprattutto nelle serie inferiori, andiamo ad analizzare adesso il momento cruciale della stagione viola, senza trascurare di disquisire sulla delicata partita contro la Lazio ormai prossima.
Ennio Pellegrini con la maglia dei 90 anni viola
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della squadra di Pioli. I miei ricordi? La Coppa Italia del 1975 l’emozione più grande”
, ma la Viola è viva e forte” a essere carente. Tuttavia complessivamente il rendimento dei gigliati fino a questo momento è positivo”. L’accesso all’Europa League da parte dei viola può passare esclusivamente dalla Coppa Italia? “La squadra è viva e forte per cui non si deve porre dei limiti. La Fiorentina ha nelle proprie corde la possibilità di recitare un finale di stagione da protagonista”.
Cosa ha rappresentato per lei l’esperienza in maglia gigliata? “E’ stata un’avventura straordinaria. Rammento con emozione, fra i ricordi più belli, la conquista della Coppa Italia nel 1975 a Roma. Per me poi è motivo di notevole vanto aver indossato la fascia di capitano della Fiorentina”.
La Fiorentina è la squadra di serie A che ha ottenuto più pareggi: da cosa può essere determinato questo dato? “E’ frutto soprattutto della casualità. In questa statistica può aver inciso anche qualche peccato di gioventù, tuttavia ritengo che gli episodi negativi a sfavore siano stati maggiormente rilevanti nel determinare questo risultato”.
Ennio Pellegrini, le criticità palesate dalla difesa viola in questo periodo sono da attribuire unicamente all’assenza di Pezzella? “L’argentino è un calciatore molto importante per questa squadra, però anche con lui in campo la Viola subisce gol. In questi casi non si può parlare di un problema difesa, è la fase difensiva
Arriva la Lazio: che partita si prefigura? “La squadra biancoceleste è una formazione ostica, che ha nella fisicità una delle sue qualità migliori. Occorre poi prestare molta attenzione, perché gli uomini di Inzaghi hanno più soluzioni offensive su cui contare. Prevedo quindi una gara complicata per i viola”.
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La prima pagina del Brivido Sportivo che festeggia la Coppa Italia viola del 1975
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Il doppio ex
1 “Contro la Lazio si decide la stagione. Se la Viola vuole l’Europa deve vincere”
Buso: “E’ la partita dell’anno” di Lucia Petraroli
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Firenze arrivò nel 1989 sfiorando, l’anno dopo, una clamorosa vittoria della Coppa Uefa. Alla Lazio ha giocato nel 1996-97, non trovando lo spazio che si aspettava. Renato Buso è un doppio ex della sfida di oggi, oltre che ex allenatore della Primavera viola con la quale è riuscito a vincere la Coppa Italia nel 2011. Renato Buso, a un anno dalla morte di Davide Astori, la Fiorentina ha acquisito una grande forza di carattere e non si arrende mai. Riuscirà a combattere ancora per l’Europa? “Dalla morte di Astori è passato un anno e nessuno si è dimenticato di lui. Davide ha unito la Fiorentina e Firenze. Ricordo ancora quella mattina, c’erano le elezioni e dovetti sedermi per il dispiacere. Quello di quest’anno è un campionato con alti e bassi, ma la squadra ci mette sempre il cuore, rispecchiando il suo capitano e onorando la maglia. La classifica oggi non è bellissima, ma 5 punti dall’Europa sono pochi e tutto ancora può succedere”. Mister Pioli è spesso preso di mira dalla critica, che ne pensa? “Stefano sta allenando la squadra più giovane d’Europa, con tutte le difficoltà che questo comporta. Ho letto critiche nei suoi confronti troppo pesanti, non può essere lui il capro espiatorio”. Dopo l’arrivo di Muriel, come giudica l’attacco viola? “L’arrivo di Muriel ha dato più qualità. L’unica pecca è che, quando giocano i tre attaccanti, la squadra concede troppo in fase di non possesso e fa fatica in difesa. L’assenza di Pezzella, poi, si è fatta sentire, lui è determinante”.
Renato Buso, con la Coppa Italia vinta da tecnico della Primavera viola
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Che pensa delle accuse di cascatore a Chiesa? “Non esiste. È un giocatore di estrema qualità che punta sempre l’uomo e che quando va in velocità, come lo sfiori, può cadere. È il miglior talento italiano.
Queste critiche fanno parte del gioco e passeranno. Chiesa sarà il nostro futuro, anche in Nazionale”. Che partita prevede contro la Lazio? “È la partita più importante dell'anno per la Fiorentina perché è il crocevia della stagione, da cui passano le possibilità di andare in Europa. La Lazio è in forma, ha vinto il derby e sarà avversaria difficile. La Fiorentina dovrà recuperare tutti i suoi giocatori migliori per provare a vincere la gara”. Ci sono più possibilità di arrivare all’Europa dal campionato o dalla Coppa Italia? “La via del campionato è quella da percorrere: 5 punti sono pochi, la Fiorentina può recuperarli. Mancano ancora molte partite. Anche in Coppa Italia tutto è aperto. La Viola non partirà battuta, l’Atalanta ha dimostrato che può vincere o perdere con tutti”. Che pensa del rapporto tifoseria-Della Valle? Si può ancora ricucire? “Dopo la tragedia Astori il rapporto è migliorato. Davide è riuscito anche in questo. Grazie a lui i Della Valle hanno capito cosa è Firenze. Un traguardo (come la Coppa Italia) per loro sarebbe davvero importante da raggiungere”. Buso sogna un ritorno alla Fiorentina? Sicuramente è il mio sogno poter di nuovo difendere i colori viola, da tecnico ho l’orgoglio di aver vinto cose importanti. E da giocatore è impossibile dimenticare quel gol in finale di Coppa Uefa a Torino”. Altri ricordi di Firenze e Roma, sponda Lazio? “Sono stato solo un anno a Roma, m’infortunai subito e giocai poco. Davanti avevo giocatori importanti come Signori e Rambaudi. Era una Lazio forte allenata da Zeman e poi da Zoff. Segnai comunque un gol contro l’Atalanta che ci portò alla Coppa Uefa. A Firenze ci vivo, ed è la città del mio cuore. Ricordo la finale Uefa quando giocavo e i successi con gli Allievi e la Primavera da allenatore. Con quei ragazzi avevamo creato un grande gruppo”.
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Andata 26/09/2018
Ritorno 24/02/2019
Ritorno 27/01/2019
3^ giornata
Andata 02/09/2018
0-3
2-0
Juventus-Lazio
2-1
2-1
Milan-Roma
1-1
Lazio - Napoli
1-2
3-2
Napoli-Milan
0-0
0-3
Bologna-Inter
1-0
0-1
Torino - Roma
2-3
1-0
SPAL-PARMA
3-2
1-2
Parma-Juventus
3-3
0-1
Bologna - Spal
1-1
2-2
Cagliari-Sassuolo
0-3
1-0
Fiorentina-Udinese
1-1
2-0
Empoli - Cagliari
2-2
6-1
Fiorentina-Chievo
4-3
0-1
Atalanta-Cagliari
1-0
2-2
Parma - Udinese
2-1
0-0
Frosinone-Bologna
4-0
0-0
Chievo-Empoli
2-2
1-0
Sassuolo - Inter
0-0
2-1
Genoa-Empoli
3-1
1-0
Lazio-Frosinone
1-0
4-0
Atalanta - Frosinone
5-0
2-2
Inter-Torino
0-1
3-0
Sampdoria-Napoli
0-3
1-1
Sampdoria - Fiorentina
3-3
1-0
Udinese-Sampdoria
0-4
5-3
Sassuolo-Genoa
1-1
2-1
Milan - Genoa
2-0
3-3
Roma-Atalanta
3-3
1-0
Torino-Spal
0-0
7^ giornata
Andata 30/09/2018
Atalanta-Torino
0-2
2-1
0-1
0-1
11
Empoli-Milan
0-3
2-0
2-0
Genoa-Chievo
0-0
1-2
2-1
Inter-Fiorentina
3-3
2-0
2-0
Juventus-Bologna
1-0
3-1
3-0
Napoli-Parma
4-0
1-0
4-0
Roma-Frosinone
3-2
3-1
0-2
SPAL-Sassuolo
1-1
2-1
1-2
Udinese-Lazio
-
1-4
Andata
12^ giornata
Ritorno 03/03/2019
Bologna-Udinese Chievo-Torino Fiorentina-Atalanta Frosinone-Genoa Inter-Cagliari Juventus-Napoli Parma-Empoli Roma-Lazio Sampdoria-SPAL Sassuolo-Milan
13^ giornata
Andata 25/11/2018
8^ giornata
Andata 07/10/2018
Ritorno 10/03/2019
9^ giornata
Andata 21/10/2018
Ritorno 17/03/2019
1-2
0-1
Atalanta-Sampdoria
2-2
0-3
2-0
Cagliari-Bologna
1-5
Chievo-Atalanta
1-3
0-2
Empoli-Roma
1-1
Fiorentina-Cagliari
0-0
1-3
Genoa-Parma
3-3
Frosinone-Empoli
1-2
1-0
Lazio-Fiorentina
1-0
Inter-Milan
2-1
3-1
Milan-Chievo
1-1
Juventus-Genoa
3-3
2-0
Napoli-Sassuolo
0-2
Parma-Lazio
0-3
1-2
SPAL-Inter
0-2
Roma-SPAL
2-1
3-2
Torino-Frosinone
0-0
Sampdoria-Sassuolo
0-1
0-2
Udinese-Juventus
0-3
Udinese-Napoli
Ritorno 14/04/2019
14^ giornata
Andata 02/12/2018
Ritorno 20/04/2019
Bologna-Torino
15^ giornata
Andata 09/12/2018
Atalanta-Inter
0-0
Bologna-Fiorentina
1-2
Atalanta-Napoli
2-2
Cagliari-Roma
2-2
Chievo-Bologna
0-0
Cagliari-Torino
1-1
Chievo-Lazio
2-1
Empoli-Bologna
2-1
Empoli-Udinese
3-2
Empoli-Atalanta
0-3
Genoa-SPAL
Frosinone-Fiorentina
1-1
Genoa-Sampdoria
1-1
1-0
Juventus-Inter
1-2
Genoa-Napoli
3-0
Inter-Frosinone
2-1
2-2
Lazio-Sampdoria
0-2
Milan-Juventus
2-0
Juventus-SPAL
2-2
4-1
Roma-Sampdoria
1-1
Lazio-Milan
4-1
1-1
Sassuolo-Lazio
0-0
Napoli-Chievo
0-0
2-2
SPAL-Cagliari
2-1
Parma-Sassuolo
2-2
1-2
Torino-Parma
1-0
Udinese-Roma
2-1
Fiorentina-Juventus Frosinone-Cagliari Milan-Parma Roma-Inter Sampdoria-Bologna Sassuolo-Udinese SPAL-Empoli Torino-Genoa
1-1
1-1
0-0
Milan-Torino
4-0
Napoli-Frosinone
1-1
Parma-Chievo
3-3
Sassuolo-Fiorentina
1-3
Udinese-Atalanta
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Ritorno 28/04/2019
4-1
ONORANZE FUNEBRI 24 H 24
Ritorno 03/02/2019
Chievo - Juventus
Cagliari-Sampdoria
Ritorno
26/08/2018
1-2
0-0
07/04/2019
2^ giornata
Andata
2-3
0-0
11/11/2018
Ritorno 20/01/2019
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Andata
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Ritorno 17/02/2019
CLASSIFICA Serie A
P
g
partite totali v n p
CLASSIFICA Serie A
P
g
partite totali v n p
1-1
Cagliari-Milan
0-3
2-0
Bologna-Roma
1-2
1
Juventus
72 26 23
3
0
11
Sassuolo
31 26
7
10
9
0-1
Empoli-Lazio
0-1
0-2
Chievo-Udinese
0-1
2
Napoli
56 26 17
5
4
12
Genoa
30 26
7
9
10
0-5
Frosinone-Sampdoria
1-0
3-0
Fiorentina-SPAL
4-1
Genoa-Bologna
Milan
48 26 13
9
4
13
Parma
30 26
8
6
12
1-1
0-2
Frosinone-Juventus
3
1-0
0-3
0-1
Inter-Parma
1-0
4-1
Lazio-Genoa
1-2
4
Inter
47 26 14
5
7
14
Cagliari
27 26
6
9
11
2-1
Juventus-Sassuolo
3-0
2-2
Milan-Atalanta
3-1
5
Roma
44 26 12
8
6
15
Udinese
25 25
6
7
12
1-0
Napoli-Fiorentina
0-0
2-0
Parma-Cagliari
1-2
6
Lazio
41 25 12
5
8
16
Spal
23 26
5
8
13
2-2
Roma-Chievo
3-0
0-1
Sampdoria-Inter
1-2
7
Torino
41 26 10 11
5
17
Empoli
22 26
5
7
14
2-0
SPAL-Atalanta
1-2
3-1
Sassuolo-Empoli
0-3
8
Atalanta
41 26 12
5
9
1-1
Udinese-Torino
0-1
1-3
Bologna
18 26
3
9
14
Torino-Napoli
0-0
18
9
Sampdoria
39 26 11
6
9
19
Frosinone
17 26
3
8
15
12
6
20
Chievo
10 26
1
10 15
28/10/2018
Ritorno 31/03/2019
11^ giornata
Andata 04/11/2018
3-0
Atalanta-Parma
1-2
Bologna-Atalanta
2-1
Cagliari-Chievo
0-2
Chievo-Sassuolo
1-2
Empoli-Juventus
1-1
Fiorentina-Roma
2-2
Genoa-Udinese
5-0
Inter-Genoa
0-3
Lazio-Inter
3-1
Juventus-Cagliari
3-2
Milan-Sampdoria
4-1
Lazio-SPAL
1-1
Napoli-Roma
5-1
Napoli-Empoli
2-2
Sassuolo-Bologna
0-0
Parma-Frosinone
0-3
SPAL-Frosinone
1-4
Sampdoria-Torino
1-1
Torino-Fiorentina
0-1
Udinese-Milan
16^ giornata
Andata 16/12/2018
Ritorno 05/05/2019
Ritorno
8
03/04/2019
Andata
17^ giornata
22/12/2018
Classifica Marcatori
10^ giornata
Andata
10 Fiorentina 36 26
Ritorno 12/05/2019
Andata
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
NOME
SQUADRA
RETI
RIGORI
Ronaldo Quagliarella Piatek Zapata Milik Caputo Immobile Pavoletti Petagna Gervinho Icardi
Juventus Sampdoria Milan Atalanta Napoli Empoli Lazio Cagliari Spal Parma Inter
19 19 18 16 14 12 12 10 10 9 9
5 5 0 1 0 2 3 0 2 0 3
18^ giornata
26/12/2018
Ritorno 19/05/2019
19^ giornata
Andata 29/12/2018
Ritorno 26/05/2019
1-0
Atalanta-Lazio
1-1
Chievo-Inter
2-2
Atalanta-Juventus
1-0
0-0
Bologna-Milan
2-4
Empoli-Sampdoria
0-2
Bologna-Lazio
0-1
Empoli-Inter
0-1
Cagliari-Napoli
3-1
Genoa-Atalanta
1-0
Cagliari-Genoa
0-0
Genoa-Fiorentina
3-1
Fiorentina-Empoli
1-0
Juventus-Roma
0-1
Juventus-Sampdoria
Frosinone-Sassuolo
3-1
Lazio-Cagliari
0-0
1-1
Lazio-Torino
1-0
Inter-Udinese
0-1
Milan-Fiorentina
1-0
3-2
Roma-Genoa
1-0
Napoli-SPAL
3-1
2-0
Sampdoria-Parma
0-0
Parma-Bologna
2-0
0-0
SPAL-Chievo
1-1
Sassuolo-Torino
0-0
0-1
Torino-Juventus
1-1
Udinese-Frosinone
3-0
Fiorentina-Parma Frosinone-Milan Inter-Napoli Roma-Sassuolo Sampdoria-Chievo SPAL-Udinese Torino-Empoli
2-1
0-2
Chievo-Frosinone
2-1
Milan-SPAL
3-2
Napoli-Bologna
0-2
Parma-Roma
2-6
Sassuolo-Atalanta
2-0
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10 marzo 2019 Fiorentina - Lazio
1
19
Probabili formazioni
Assalto ai biancocelesti FIORENTINA - LAZIO
STADIO ARTEMIO FRANCHI, 10.03.2019, ORE 20.30 Chiesa Veretout
F
ormazione-tipo per Stefano Pioli in una partita da dentro o fuori. La Fiorentina non ha alternative: per restare agganciata al treno Europa deve compiere l’impresa di battere la Lazio. Per questo il tecnico dovrebbe puntare, senza esitazioni, sull’undici titolare. Al momento della chiusura del nostro giornale, l’unico dubbio riguardava l’attacco: puntare su Gerson alle spalle di Chiesa e Muriel o su Simeone? Il brasiliano sembra destinato a vincere il ballottaggio, completando il reparto offensivo. Per il resto l’undici sembra scritto: davanti a Lafont la linea dei 4 difensori composta da Milenkovic, Hugo, Pezzella e Biraghi. A metà campo il trio Benassi-Edimilson-Veretout. In attacco il tridente già citato, a meno di un rilancio del Cholito.
Biraghi
FIORENTINA 4-3-3
Muriel Gerson
Edimilson
1 Lafont
Benassi
4 Milenkovic 20 Pezzella 31 Hugo 3 Biraghi
Hugo Lafont
24 Benassi 26 Edimilson 17 Veretout
Pezzella
8 Gerson 29 Muriel 25 Chiesa
Milenkovic
Allenatore: Stefano Pioli
A Disposizione: 23 Terracciano, 33 Brancolini, 2 Laurini, 5 Ceccherini, 16 Hancko, 14 Dabo, 6 Norgaard, 10 Pjaca, 9 Simeone, 11 Mirallas.
LAZIO 3-5-2 1 Strakosha 15 Bastos 33 Acerbi 26 Radu
27 Romulo 21 Milinkovic 6 Leiva 10 L. Alberto 19 Lulic
Correa
Immobile
Lulic
L. Alberto Radu
Leiva
Romulo Milinkovic Bastos
Acerbi
11 Correa 17 Immobile
Strakosha
Allenatore: inzaghi
A Disposizione: 24 Proto, 23 Guerrieri, 4 Patric, 14 Durmisi, 77 Marusic, 32 Cataldi, 25 Badelj, 16 Parolo, 66 Jordao, 30 Neto, 20 Caicedo.
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10 marzo 2019 Fiorentina - Lazio
20
Brivido nella storia
1 Fulvio Bernardini, cresciuto calcisticamente nella Lazio, è stato il tecnico del primo Scudetto1 viola
I miracoli del “Dottore”
di Tommaso Borghini
F
ulvio Bernardini lo chiamavano “Fuffo”, abbreviazione del nome di battesimo, ma anche “Il Dottore” perché era laureato in Scienze Economiche. Testimonianza, quest’ultima, di quanto nella sua vita non ci fosse solo il pallone. “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio”, ha recentemente detto Josè Mourinho, citazione che calza a pennello al personaggio Bernardini, uomo poliedrico dentro e fuori dal campo. Da calciatore lo era talmente tanto da aver ricoperto praticamente tutti i ruoli: dal portiere all’attaccante, passando per il centrocampista. Una versatilità che gli permise di raggiungere la Nazionale, nella quale collezionò 26 presenze. Poi decise di sedersi in panchina e, da allenatore, raggiunse l’apice, entrando nel mito del calcio, grazie al gioco arioso delle sue squadre, votate sì all’attacco, ma sempre ben protette in difesa. Arrivò a Firenze nel 1953 e la costruzione della sua Fiorentina, che diventerà la più grande di sempre, parte dalla linea difensiva: Sarti, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato. Il disegno tattico era il “Sistema”, allora in gran voga, ma con un correttivo: il libero. Un ruolo che, in viola, veniva interpretato da Beppone Chiappella che, solo nelle azioni difensive, retrocedeva a vertice basso, scalando dalla posizione di mediano.
L’altra mossa geniale fu quella dell’ala tornate, perfettamente interpretata da Maurilio Prini, inizialmente inserito per l’infortunio di Bizzarri e diventato, poi, titolare inamovibile per la sua straordinaria capacità di aiutare il centrocampo e di consentire all’estroso Miguel Montuori di accompagnare l’azione offensiva del centravanti “Pecos Bill” Virgili. Ma Bernardini non era solo uno stratega della panchina, aveva anche un gran fiuto nella scelta dei giocatori e così, quando andò in Svizzera a studiare i Mondiali, se ne tornò con un solo nome in testa, quello di Julinho. Il brasiliano, insieme a Montuori (pescato in Cile su segnalazione di un prete italiano) sarà il “fattore imprevedibilità” della sua meravigliosa Fiorentina che polverizzerà tutto i record, vincendo il campionato con 12 punti di vantaggio e perdendo solo una partita, l’ultima, a Genova contro il Genoa. Nelle sue 4 stagioni in viola arriveranno il primo tricolore della storia, due secondi posti e la finalissima di Coppa dei Campioni (la Fiorentina fu la prima squadra italiana a giocarla) persa a causa di incredibili torti arbitrali contro il Real Madrid del grande Di Stefano. Poi la decisione di separarsi e di accettare l’offerta della Lazio, squadra nella quale era cresciuto calcisticamente, fino a indossare la fascia di capitano. In biancoceleste arrivò un altro successo: la Coppa Italia del 1958, il primo trofeo
Bernardini intento a spiegare le sue idee di calcio
ufficiale della storia laziale vinto, ironia della sorte, battendo in finale proprio la Fiorentina. La sua carriera di allenatore proseguirà a Bologna (con la conquista dello Scudetto nel 1963-64) a Genova (sponda Samp)
e in Nazionale. Da Ct, nel 1974, sarà lui a far esordire Giancarlo Antognoni ad Amsterdam, nella sfida contro l’Olanda di Cruyff. L’ultimo regalo a Firenze del “Dottore dei sogni” viola.
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10 marzo 2019 Fiorentina - Lazio
1 Il 13 maggio 2017 la Fiorentina batte la Lazio, è l’ultima vittoria del portoghese
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Amarcord
L’acuto finale di Sousa di Ruben Lopes Pegna
L
a sfida dello scorso campionato al Franchi giocatasi mercoledì 18 aprile 2018 fu vinta dalla Lazio per 4-3 e spezzò la serie utile positiva della Fiorentina durata 8 giornate. La gara fu emozionante. Il portiere Sportiello fu espulso dall'arbitro Damato dopo 7 minuti. Pioli fece allora uscire Eysseric e Dragowski sostituì Sportiello tra i pali. Al 14' fu espulso anche il laziale Murgia. Poi con una doppietta di Veretout al 16' e al 31' (entrambi i gol furono segnati su rigore) la Fiorentina si portò sul 2-0. Luis Alberto accorciò le distanze al 39' prima del pareggio di Cáceres al 45'. Nella ripresa i viola andarono di nuovo in vantaggio con u n a rete al 9' di Veretout, autore dunque di una tripletta.
Paulo Sousa
Ma la Lazio negli ultimi 20 minuti ribaltò il risultato. Felipe Anderson al 25' siglò il gol del 3-3 e al 27' Luis Alberto quello del sorpasso che decretò la sconfitta della Fiorentina. L'ULTIMA VITTORIA VIOLA La Fiorentina battè la Lazio nel match giocatosi al Franchi nel campionato 2016/17 (il 13 maggio 2017). I viola si imposero per 3-2 in un match spettacolare con le cinque reti segnate in appena 26 minuti del secondo tempo. Dopo il gol di Keita al 10' ci fu il pareggio di Babacar al 22'. Poi Kalinic firmò il sorpasso al 28' e al 31' un autogol di Lombardi sancì il 3-1 per la squadra di Paulo Sousa. Infine al 36' Murgia siglò la rete del definitivo 3-2. Quella con la Lazio fu l'ultima partita vinta dal tecnico portoghese sulla panchina viola. LA VITTORIA VIOLA PIU' BELLA Fu quella del 18 settembre 1966, alla prima giornata di campionato. La squadra, allenata da Beppe Chiappella, si impose per 5-1 con tripletta di Hamrin e gol di Chiarugi e Brugnera. Tutte le reti furono realizzate nella ripresa, negli ultimi 32 minuti. LA VITTORIA CHE SALVO' LA PANCHINA DI ERIKSSON Il futuro allenatore della Lazio con cui vinse uno scudetto rischiò l'esonero quando guidava la Fiorentina. Nel campionato 1988/89 la squadra viola in 5 partite tra novembre e dicembre vinse solo una volta, subendo 4 sconfitte. La sfida con i biancazzurri dell'8 gennaio 1989 fu considerata quasi decisiva per la sua permanenza in riva all'Arno. La Fiorentina giocò una splen-
Astori abbraccia Kalinic, mattatore viola nel 2017
dida partita e vinse 3-0 con le reti di Borgonovo, Salvatori e Baggio. Eriksson naturalmente rimase saldo sulla sua panchina e a fine stagione portò i viola in Europa. LA FIORENTINA NELLE ULTIME 8 PARTITE AL FRANCHI BATTUTA 6 VOLTE Nel 2015/16 fu sconfitta 3-1 in una gara che si accese nei minuti di recupero. Dopo il gol di Keita nel primo tempo segnarono Milinkovic Savic al 92', Roncaglia al 94' e Anderson al 96'. Nel 2014/15 la Fiorentina perse 2-0 punita dalle reti di Djordevic e Lulic e nel 2013/14 la squadra di Montella fu sconfitta per 1-0 per il gol di Cana. La Fiorentina aveva perso 2-1 nel 2011/12. Dopo il gol di Cerci segnarono Hernanes e Klose.
Anche nel 2010/11 la Fiorentina perse 2-1 dopo essere andata in vantaggio con Ljajic. Allora furono Ledesma e Kozac a ribaltare il risultato. Questi successi della Lazio erano stati interrotti dalla vittoria viola per 2-0 nel 2012/13 grazie ai gol di Ljajic e Toni. L'ULTIMO PAREGGIO Risale al campionato 2009/10, l'ultimo di Cesare Prandelli sulla panchina viola. La partita finì 0-0. LA FIORENTINA HA VINTO CON LA LAZIO A FIRENZE UNA COPPA ITALIA Nella finale in gara unica dell'11 giugno 1961 i viola, che due settimane prima avevano conquistato la Coppa delle Coppe, si imposero per 2-0 grazie alle reti di Petris e Milan.
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L’anniversario
1 9 anni fa la Fiorentina sfidava il Bayern Monaco, sfiorando la qualificazione ai quarti di Champions League
L’ultima notte da Campioni di Ruben Lopes Pegna
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anca tanto la Champions alla Fiorentina. Nove anni e un giorno fa la squadra viola, allenata da Cesare Prandelli, disputava la sua ultima partita nella massima manifestazione europea. E' il 9 marzo del 2010 e al Franchi, davanti a 42.000 spettatori, in una serata gelida con vento e nevischio, va in scena la gara di ritorno degli ottavi di finale contro il Bayern di Monaco.
La Fiorentina che sfidò il Bayern Monaco il 9 marzo 2010
la Cesare Prandelli
L'allora tecnico vio
La Fiorentina è reduce dalla sconfitta patita all'andata in Germania per 2-1 con il clamoroso errore dell'arbitro Ovrebo che ha convalidato la rete di Klose segnata in palese fuorigioco. Prandelli manda in campo questa formazione schierata con il 4-2-3-1: Frey; De Silvestri, Natali, Kroldrup, Felipe (Pasqual dal 79'); Montolivo, Cristiano Zanetti; Marchionni, Jovetic, Vargas (Keirrison dal 82'), Gilardino. In pan-
china ci sono: Avramov, Comotto, Donadel, Bolatti e Santana. La Fiorentina gioca una partita accorta, non va all'attacco scriteriatamente. In fondo basta vincere per 1-0 per approdare ai quarti. E il gol arriva al 27'. Il tiro di Marchionni è respinto da Butt. Sul pallone si avventa Vargas che anticipa Van Buyten e porta in vantaggio i viola. In questo momento la squadra di Prandelli sarebbe qualificata. Il Franchi diventa una bolgia. Ma poco dopo ci vuole tutta la bravura di Frey che respinge la conclusione di Robben presentatosi da solo davanti a lui per salvare l'1-0. All'intervallo Firenze sogna. E nella ripresa le cose cominciano alla grande. Gilardino prima si divora
il gol del 2-0, tirando debolmente tra le braccia di Butt, ma poco dopo, al 9', serve un assist al bacio per Jovetic che trafigge Butt sotto la curva Fiesole. I tifosi adesso credono davvero alla qualificazione. Al 15', però, Van Bommel, su passaggio di Ribery, realizza la rete del 2-1. Con questo risultato si andrebbe ai supplementari. Jovetic, tuttavia, quattro minuti più tardi, al 19', firma la sua seconda doppietta in Champions dopo quella segnata al Liverpool, su assist di testa di Gilardino. Con il 3-1 la Fiorentina sarebbe di nuovo qualificata per i quarti. La gioia, però, dura poco. Un minuto dopo Robben compie un autentico capolavoro. Il suo tiro a giro di sinistro all'incrocio dei pali è imparabile per Frey. E' il gol del 3-2 che riporta il Bayern ai quarti di finale. Per la Fiorentina è un'autentica mazzata. La squadra piano piano si affloscia nonostante la spinta del Franchi. Con coraggio i ragazzi di Prandelli attaccano. Ma non è facile superare la retroguardia dei bavaresi. La partita così finisce con la vittoria dei viola per 3-2. Ma è una vittoria amara, perché ne sancisce l'eliminazione dalla Champions. E riaffiorano così i rimpianti soprattutto per il pareggio sfumato all'89' a Monaco nella partita d'andata per l'errore di Ovrebo. I tifosi applaudono la squadra per la bella prova e per l'impegno profuso e sciamano mesti dal Franchi. Avrebbero vissuto altre splendide notti europee come nel 2014/15 quando la Fiorentina arrivò in semifinale di Europa League. Ma la Champions sarebbe rimasta un sogno. Per ora almeno.
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Il personaggio Idolo dei laziali da calciatore. Vinse in viola da tecnico, ma l’amore non sbocciò
Tiri Mancini
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Mancini co
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della Lazi
di Tommaso Borghini
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uesta è la storia di un amore mai sbocciato. Eppure Roberto Mancini, nella sua breve esperienza da allenatore della Fiorentina ha pure vinto un trofeo che, particolare non trascurabile, è tuttora l’ultimo appoggiato sulla polverosa bacheca della sede viola. Ma Firenze è una piazza difficile da catturare e “Mancio” in riva all’Arno ci arrivò con l’etichetta di uomo scelto da Vittorio Cecchi Gori (in quel momento al minimo storico della popolarità) per sostituire un certo Fatih Terim che, in pochi mesi, era diventato idolo del popolo gigliato. Per non parlare dell’addio di Giancarlo Antognoni, che presentò clamorosamente le dimissioni in aperto contrasto con la decisione dell’esonero del tecnico turco, voluta dal presidente in accordo con Mario Sconcerti, grande giornalista che, per pochi mesi, decise di saltare la barricata, cimentandosi nell’esperienza di dirigente di una barca ormai alla deriva, com’era la Fiorentina di inizio millennio. In questo clima rovente arrivò Mancini, il 26 febbraio 2001. Fino a quel momento, la squadra non se la passava bene in campionato, ma in Coppa Italia ave-
va dato spettacolo, conquistando l’accesso alla doppia finale con il Parma. Per farlo sedere in panchina la società viola richiese una deroga alla Federazione perché l’ex “Bobby – gol” non aveva ancora il patentino da allenatore, circostanza che rafforzò la schiera dei suoi detrattori. In campionato le cose non cambiarono granché, anche se il gioco peggiorò notevolmente rispetto a quello spregiudicato e spettacolare di Terim. La Fiorentina si piazzò al nono posto, senza infamia e senza lode. Però c’era sempre la finale di Coppa Italia, anche se l’impresa appariva molto difficile contro il Parma, zeppo di campioni a differenza della rosa viola, orfana di Gabriel Batistuta, ceduto l’anno prima alla Roma. Ma il calcio non è scienza esatta, così la Fiorentina sbancò Parma, grazie al gol di Vanoli, e pareggiò per 1– 1 la gara di ritorno, con il portoghese Nuno Gomes che rispose al vantaggio parmense di Milosevic. Il Franchi, almeno per una notte, riuscì a godere e anche Mancini fu portato in trionfo col resto della squadra. Però l’idillo non scattò mai, perché il giorno dopo i meriti del trionfo vennero prevalentemente attribuiti a Terim. E nel frattempo la Fiorentina andò a rotoli, perdendo anche Rui Costa e Toldo, sacrificati nel vano tentativo di scongiurare un fallimento che fu solo rimandato. Mancini restò schiacciato fra un gruppo di giocatori depauperato e una società ormai allo sbando. La nuova stagione partì male, poi ci fu una ripresa fino alla mazzata definitiva: il
gravissimo infortunio di Enrico Chiesa (il babbo di Federico), unico vero trascinatore rimasto. Senza di lui iniziò la caduta libera e Mancini litigò pure con un gruppo di tifosi che lo aspettò sotto casa in cerca di spiegazioni per un confronto acceso, ma non violento. E il rapporto, mai decollato, fu definitivamente spezzato. Così finì l’avventura fiorentina del “Mancio” che deve, comunque, a Firenze i suoi esordi di tecnico. Una storia sbagliata, tutto il contrario di quella vissuta da calciatore, dopo una vita nella Samp, con la maglia della Lazio, avversaria di oggi dei viola. In biancoceleste vinse tutto ciò che si poteva vincere: Scudetto, due Coppe Italia, Supercoppa Italiana e Supercoppa Europea. E fu molto amato dai tifosi capitolini.
Roberto Mancini nei panni di tecnico viola
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A 50 anni dal secondo tricolore riviviamo la storia a puntate dell’epopea viola del ‘68-’69
Pesaola rilancia Chiarugi La Fiorentina è sola al comando di Ruben Lopes Pegna
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opo il pareggio di Bologna, la Fiorentina è sempre seconda in classifica insieme al Milan a una lunghezza dalla capolista Cagliari. Domenica 9 marzo 1969 al Comunale di Firenze in una giornata di sole e con un clima primaverile la squadra di Pesaola affronta il Lanerossi Vicenza terzultimo insieme al Pisa. I viola vanno in campo comunque sereni. Il Milan, infatti, il giorno prima ha pareggiato 0-0 a San Siro nell'anticipo con l'Atalanta. La Fiorentina dunque con un successo con il Vicenza staccherebbe di un punto la squadra di Rocco in classifica. Pesaola per questa partita deve fare a meno dello squalificato Amarildo oltre che di Rizzo. Rilancia così dal primo minuto Luciano Chiarugi che non gioca titolare da quasi tre mesi, ovvero dalla gara di Torino con i granata del 15 dicembre. Debutta in maglia viola in campionato con la maglia numero sette il trentenne Giancarlo Danova. Sin dall'inizio colpisce la condizione di Chiarugi, voglioso e determinato come non mai. Luciano va in gol al quarto d'ora su punizione (fatta ripetere due volte dall'arbitro Pieroni). Poi a tre minuti dall'intervallo raddoppia Maraschi. Ma la notizia più bella arriva al Comunale dalle radioline quando il secondo tempo è cominciato da poco. Il gol di Anastasi che porta in vantaggio la Juve a Cagliari è accolto con un autentico boato. Il match di Firenze si chiude con la vittoria della Fiorentina per 3-0, grazie a un altro gol di Chiarugi a dodici minuti dal novantesimo. La gente, però, non abbandona lo stadio. I tifosi stanno seguendo alla radio la partita di Cagliari iniziata con qualche minuto di ritardo. E quando il fischio di Lo Bello sancisce il successo della Juve all'Amsicora il Comunale di Firenze è in delirio. continua a pag 26
Luciano Chiarugi
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Il romanzo dello Scudetto /5
segue da pag 25
Grazie a questo risultato la Fiorentina è da sola in testa alla classifica con un punto di vantaggio sul Cagliari e sul Milan quando mancano nove giornate alla conclusione del campionato. Questo primato la squadra di Pesaola non lo mollerà più. Ecco perché anche chi scrive non dimenticherà mai la gioia di quella domenica primaverile vissuta allo stadio. Quel giorno in molti capiamo che il sogno dello scudetto sta diventando realtà. La settimana successiva la Fiorentina va a Marassi ad affrontare la Sampdoria, guidata da Fulvio Bernardini che sulla panchina viola aveva conquistato lo scudetto tredici anni prima, nella stagione 1955/56. La gara valida per la ventiduesima giornata sulla carta appare semplice perché la Samp è ultima in classifica. Ma il campo dice tutt'altra cosa. E dopo quattro minuti dall'inizio del secondo tempo i blucerchiati passano in vantaggio con una rete di Frustalupi. La Fiorentina nella quale naturalmente gioca Chiarugi si riversa tutta in avanti e trova il pareggio con il secondo gol in serie A della sua carriera (tutti in maglia viola) del libero Ugo Ferrante. Ferrante segna la rete del definitivo 1-1 di testa (la sua specialità) su azione di calcio d'angolo. Per fortuna anche le rivali della Fiorentina non vanno al di là del pareggio. Il Cagliari viene fermato all'Amsicora sullo 0-0 dalla Roma, mentre il Milan (che in settimana si è qualificato per le semifinali di Coppa dei Campioni vincendo a Glasgow con il Celtic per 1-0) viene raggiunto sull'1-1 a Vicenza dal Lanerossi a venti minuti dalla fine. Insomma a otto giornate dalla conclusione del campionato la Fiorentina rimane da sola in testa alla classifica con una lunghezza di vantaggio sul Milan e sul Cagliari. La settimana dopo, il 23 marzo, in una giornata invernale nonostante la primavera sia iniziata da due giorni e sotto il nevischio i viola al Comunale battono l'Inter per 1-0 con una rete di testa (cosa insolita per lui) di Luciano Chiarugi al quarto d'ora. Chiarugi segna il gol sotto la curva Fiesole. La Fiorentina mantiene il comando della classifica con una lunghezza di vantaggio sul Milan, vittorioso a San Siro sul Bologna per 4-0 e con due sul Cagliari, fermato a Torino dai granata sullo 0-0. A sette giornate dalla conclusione c'è l'ultima sosta del campionato per le partite della Nazionale. I tifosi viola la passano felici per il primato, in attesa della volata definitiva per la conquista dello scudetto.
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Le schede dei protagonisti
SALVATORE ESPO SITO
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i è l’unico che ei nuovi acquist ato dal Cariv Ar gioca titolare. del 1968 in e at st ll’e ne i gliar si e Mario rto be Al o cambio di Enric agione del seconst Brugnera, nella rtite, la disputa 27 pa do scudetto vio E’ il terzo goleador ti. re 6 realizzando i e Chiadopo Marasch della squadra ppietdo a su a ile è un rugi. Memorab nella li po Na contro il ta al San Paolo a per 3-1 in nt re Fio lla partita vinta da Dotasima giornata. alla venticinque e preciso, Pesaola rte to di un tiro fo nda delle necessico anlo impiega, a se o come ala torn la za ez m e m co tà, ai. m e tradisc te. E Rizzo non
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l mediano di To rre sostituisce Chiarug Annunziata i all’inizio della ripresa della parti ta casalinga con il Napoli alla decim a giornata e non esce più di squa dra. E’ il più dinamico del centrocam po viola, quello che di solito va a marcare il fantasista avversario. “Cicc io” non perde un colpo e nel campion ato del secondo scudetto disputa 22 partite. Ha ventuno anni quando la Fiorentina si laurea campione d’Italia ed è il più giovane del grupp o.
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n, ovvero il dife ’ il libero viola ro tutti et di na io az st sore che gni di reparto gli altri compa tura. Comini di marca senza impegn nell’aucere i capelli cia a farsi cres taglierà li e ch ce Di . tunno del 1968 a sconfitta. La Fioim solo dopo la pr lunga rderà più. E la rentina non pe e, sacrificata solo nt rra criniera di Fe a uno ochi fatti, rest nel a maggio a gi ile Ab . to et llo scud dei simboli de le partite e tte tu a ut sp di gioco aereo a Geun gol decisivo segna di testa po ci op rtr Pu ia. or mpd ni. nova con la Sa an 59 a to ppo pres ha lasciato tro
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Fuorigioco
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saltazione massima del “calcio spezzatino”, la ventisettesima giornata della serie A: cominciata venerdì, si concluderà lunedì. Tra anticipi e posticipi, in un groviglio quasi inestricabile di partite, stasera al Franchi si gioca un Fiorentina-Lazio fondamentale per l’Europa. Anche se ancora non si sa se per quella grande o per quella piccola, visto che il cammino traballante di Inter e Roma induce a pensare che i conti per la Champions siano tutt’altro che fatti. La Lazio arriva a Firenze dopo aver polverizzato i concittadini in un derby che nella capitale ricorderanno per anni. Se non altro per la faccia tetra di Totti, che dalla tribuna sarebbe sceso volentieri in campo a “bastonare” gli ex compagni, autori di una prestazione da tregenda (lontani i tempi in cui il Pupone, dopo un derby vittorioso del 1999, scriveva sulla maglietta «vi ho purgato ancora»...). Una Lazio che sembra essere tornata in buona salute dopo un periodo difficile legato, soprattutto, ai molti infortuni. Un avversario scomodo per la Viola, uscita dal dittico contro l’Atalanta con le ossa magari non proprio rotte ma di certo incrinate. Ha lasciato interdetti soprattutto la partita di Bergamo, dopo la tutto sommato buona prestazione in Coppa Italia il cui risultato però non lascia tantissime speranze per l’accesso alla finale. Sono venuti a galla problemi di tenuta di questa squadra, visto il numero di gol presi: se ne contano ben nove nelle ultime tre partite e non c’è da essere allegri nemmeno tornando indietro alle gare con il Sassuolo, il Chievo e la Sampdoria.
Troppi i gol incassati
rsione di tendenza
dai viola, urge un'inve
Fra gli addetti ai lavori cominciano così a serpeggiare grossi dubbi sull’effettiva solidità in difesa e a centrocampo. Finora questi dubbi erano stati coperti da un attacco che aveva sempre fatto molto più del proprio dovere. Ma domenica a Bergamo, dove la squadra ha preso i tradizionali tre gol, non è stato sufficiente il solo Muriel a riequilibrare la situazione.
E tutto l’entusiasmo cresciuto in questo periodo si è afflosciato come una gomma bucata. A dimostrazione che i problemi c’erano già, da un bel po’ di tempo, ma che erano stati rimandati a data da destinarsi. Da stasera sarà quindi necessaria una mentalità diversa: prendere un gol meno degli avversari e non provare sempre a farne uno di più. Insomma, un 1 a 0, per esempio. Quanto ci manca! Buona partita a tutti.
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Alimentazione e salute
Ermete
di Catia Cecchini Tra le sorgenti primarie della vita troviamo l’alimentazione. Un’alimentazione sbagliata può causare disturbi fisici e psichici. L’alimentazione ha dunque una notevole influenza sull’organismo e sui meccanismi biologici. Per la scienza dell’alimentazione la parola “Dieta ” significa “regime di vita”. Un equilibrato programma nutrizionale porta un riequilibrio psicosomatico. Nel 460 ac. A Coo nasce Ippocrate conosciuto come il Padre della Medicina. Tutto il suo prezioso sapere è raccolto nel Corpus Hermeticum composto da 53 libri. La salute psicofisica per Ippocrate non è altro che il giusto equilibrio degli umori. Questo equilibrio è influenzato anche dall’alimentazione. Addirittura Ippocrate sosteneva che alcune malattie si possono curare solo con una giusta dieta. Per alimentazione giusta si intende anche saper scegliere alimenti sani senza contaminazione o alterazioni chimiche. La forza dell’alimento sta proprio nella ricchezza di minerali, vitamine, ed oligoelementi. Il mondo vegetale coltivato in un terreno ricco di concimi tradizionali non alterati, dona proprio queste forze e nutrienti. La vitamina C viene assorbita dall’intestino è facilmente ossidabile quindi distrutta con la cottura essendo termolabile cioè viene persa nella bollitura, e nei recipienti di ferro e rame. Interviene nella sintesi del collageno, degli ormoni tiroidei, e corticosurrenali, nell’attivazione dell’acido folico, nella regolazione cellulare, nelle difese immunitarie, combatte i radicali liberi. Si perde nella sbucciatura, con la disidratazione dei vegetali, nell’essiccamento, nell’evaporazione , nella conservazione alla luce in bottiglie trasparenti, nei cibi preconfezionati. Si trova negli agrumi, pomodori, verza, fragole, patate, ravanelli, frutta e verdure in genere.
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La sua carenza provoca gravi problemi organici. Per esempio la percentuale di vitamina c in un pomodoro è proporzionale all’esposizione della pianta al sole. Quindi questa forza viva viene donata dal sole in modo naturale, perché la natura ha già in se tutto quello che serve, facendo il suo corso naturale. La vitamina E si trova negli olii vegetali, nei vegetali a foglia verde, nei cereali, nel pesce, nel latte, nella carne, e nelle uova, olio di arachidi, piselli, spinaci, fagioli, lattuga, prezzemolo. Non subisce modifiche durante la preparazione dei cibi, ma può avere delle alterazioni nella conservazione di alimenti e nelle scatole di latta. Rappresentata in natura da una serie di sostanze chimiche dette tocoferoli, diffuse nel regno vegetale (germe di grano), ha un ruolo fondamentale per proteggere alcune strutture biologiche e si inserisce nella catena respiratoria. La vitamina K è un composto naturale e sintetico necessaria per la sintesi della protrombina (che trasforma il fibrinogeno in fibrina) e di altri fattori che intervengono nel processo di coagulazione del sangue. Si divide in K1 e K2. La K1 è contenuta nelle foglie di molti vegetali, la K2 viene sintetizzata dai batteri della flora intestinale. La sua carenza può causare emorragie. La troviamo nei vegetali a foglie verdi, Studio Piazzale della Resistenza, 3 50018 - SCANDICCI (FI) Tel. 347.6378517 Tel. 055/252296 caduceodiermete@gmail.com
spinaci, pomodori. La vitamina F è rappresentata dagli acidi grassi che devono essere necessariamente introdotti con l’alimentazione cioè acido linoleico, linolenico, arachidonico. Si trova in oli vegetali, la sua carenza produce irregolarità nella sintesi dei fosfolipidi costitutivi della membrana cellulare, si manifesta con alterazioni cutanee. La vitamina B1 o Tiamina si trova nei cerali , maiale, fegato, lievito, latte, frutta, ortaggi, nel riso nella cuticola esterna che con la brillatura viene eliminata. Se si introduce alcool deve essere aumentato il fabbisogno giornaliero di questa vitamina. La cottura provoca una perdita di vitamina esempio delle patate o riso che viene fatta in molta acqua, che quindi è opportuno riutilizzare per fare le minestre. Anche la conservazione nella latta fa diminuire la quantità di vitamina nel cibo. Viene modificata ed interviene come coenzima in fondamentali reazioni biochimiche, esempio nel metabolismo glicidico. Infatti senza di essa si arresta la tappa dell’acido piruvico e si accumula nel sangue e tessuti , per la mancanza di acetato non viene sintetizzata l’acetilcolina mediatore chimico dell’impulso nervoso. La sua carenza provoca alterazioni cardiocircolatorie e nervose.
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dal 1927
10 marzo 2019 Fiorentina - Lazio
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1 MIDLAND
TRA CALCIO, BASKET E TENNIS:
ATTIVITA’ MIDLAND AL TOP E’
appena iniziato il mese di Marzo e le attività Midland sono in pieno svolgimento. I Campionati amatoriali di calcio a 5 e calcio a 7 stanno per eleggere i propri campioni. Poche giornate e sapremo quali squadre si potranno fregiare del titolo nei vari gironi della stagione 2018/19. Da Aprile cominceranno le fasi finali, si incroceranno le formazioni in base al posizionamento in classifica nel girone. A inizio Giugno avremo i nuovi campioni provinciali di Top League, Golden League e Silver League. Da metà Aprile oltre alle fasi finali, non potranno mancare i primi tornei. Si comincia con la manifestazione per i diversamente giovani, il torneo Over 35 di calcio a 5, giunto all’ottava edizione. L’iscrizione è gratuita ed è aperta fino al 4 Aprile, dalla settimana successiva si aprono le danze. Fino al 11 Aprile, le ragazze potranno iscriversi al torneo Firenze Estate Femminile. Il classico primaverile in rosa con iscrizione gratuita e trofei per le prime quattro classificate, la capocannoniera e la miglior difesa. Dal 15 Aprile sarà battaglia per il titolo conquistato dal Prato Sport F la scorsa stagione. Gli ultimi giorni di Aprile toccherà agli uomini cimentarsi nel Firenze Estate (calcio a 5 e calcio a 7). Anche in questo caso l’iscrizione è gratuita e il grado di difficoltà presunto è medio-basso. Unmimovo e Team Fiaschi saranno pronte a difendere il primo posto di un anno fa? Tutti i dettagli sono sul nostro sito nella sezione “prossime
manifestazioni”, ma siamo sempre disponibili su Whatsapp al 3703496415 per ogni dubbio e chiarimento. Vola il Basket 3vs3! E’ appena cominciato lo SprinGame 2019 dove otto squadre si contenderanno il titolo. Finalissima prevista per mercoledì 24 Aprile al PalaNicolodi, dove si svolgeranno tutte le partite del torneo. Il palazzetto di viale Bassi è ormai diven-
tato la casa ufficiale del nuovo sport amatoriale che sta coinvolgendo sempre più cestisti fiorentini e non solo. Go To Guy United, Jaguars Firenze, Capezzoli e Cavalli, T.S.O., Careggi State Warriors, Malavoglia Wizards, BBBallers e Ritmo&Basketblog sono prontissime a darsi battaglia a suon di canestri e stoppate. Una volta che lo SprinGame terminerà, siamo già
pronti con un nuovo torneo da metà maggio. Iniziate a chiamare amici ed ex compagni di squadra, vi stiamo aspettando. Il Tennis amatoriale non è da meno! Sono quasi 50 le squadre in corsa per i titoli dei tornei cominciati a metà febbraio. Campionato DDS, Campionato Veterani, Coppa Toscana Club e Coppa Toscana Amatori sono nel pieno della fase a gironi. E’ già tutto pronto e le iscrizioni sono già aperte per le prossime manifestazioni in partenza: dal 23 Marzo tornano i campionati giovanili Ludus Cup, le iscrizioni sono aperte fino al 13. Circa un mese dopo, l’appuntamento primaverili del nostro tennis è con la Coppa Primavera. Quattro categorie diverse in base alla classifica FIT: Top, Club, Amatori e Start. La Coppa Primavera è sia maschile che femminile. Tutte le informazioni sui tornei le trovate sul sito www.mgstennis.it e sulla pagina facebook Mgs Tennis.
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*Categoria Premium C-SUV motorizzazione 2.0L. Fonte dati: banca dati JATO Dynamics. Dati rielaborati da JATO sulla base di quelli comunicati dalle imprese produttrici. **I sistemi di sicurezza attiva del Lexus Safety System+ sono progettati per cercare di assistere il guidatore in talune situazioni di potenziale pericolo, ma non coprono tutte le variabili che possono intervenire in occasione della guida. Tali sistemi non sono in grado di evitare i rischi di incidente né di sostituirsi al conducente ed è necessario che quest’ultimo mantenga il controllo del proprio veicolo in ogni momento, senza distrazioni. Dovete pertanto guidare la vostra Lexus prestando la dovuta massima attenzione perché Lexus Safety System+ potrà aiutarvi, ma sarete sempre e solo voi gli artefici principali della vostra sicurezza e di chi vi sta intorno. Per maggiori info visitate lexus.it. Immagine vettura indicativa. VALORI MASSIMI NEDC CORRELATI RIFERITI ALLA GAMMA UX: CONSUMI DA 22,2 A 23,3 KM/L, EMISSIONI CO2 DA 97 A 103 G/KM. (NEDC - New European Driving Cycle correlati ai sensi del Regolamento UE 2017/1151).