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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 La partita si prepara da sola, è l’ora di tornare a gonfiare la rete Editoriale

Per l’orgoglio e per la storia

di Mario Tenerani

rriva la Juventus, la partita si prepara da sola. Non c’è bisogno di spiegare che significhi per i fiorentini questa sfida. Ci sono 19 punti di differenza in classifica a favore dei bianconeri, ma i viola, se vogliono, possono cancellarli. Come? Giocando per l’orgoglio e per la storia. Ricominciando a segnare e far sognare i propri tifosi. Quella vittoria che manca dal 30 settembre potrebbe ricomparire magicamente proprio in questo primo sabato di dicembre. Ecco, il punto; tornare a gonfiare la rete. Banale, ma è la verità. Il capocannoniere è Benassi, centrocampista, che ha firmato 5 reti, cioè quanto hanno fatto in tre Simeone, Chiesa e Pjaca. E’ chiaro che c’è qualcosa che non torna nella Fiorentina. Dalla fine di settembre ad oggi una sconfitta e cinque pareggi. Anche a Bologna solito spartito. La squadra ha giocato abbastanza bene - soprattutto nella ripresa, quando la modestia del Bologna è emersa nitidamente - ma non ha colto i tre punti che avrebbe meritato. Morale: una manovra esiste, altrimenti non si creerebbero le situazioni pericolose per la porta avversaria, ma non si fanno i gol. Lo scopo del calcio è buttarla dentro. Ecco, è come se la Fiorentina avesse smarrito la sua meta. La Juve è l’occasione più bella per ritrovarla. Giovanni Simeone, a caccia di un

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Venivi dal mare e ci hai teso la mano Senza di te non sarebbe tornato il sogno

di Massimo Mattei

enivi dal mare. Come le leggende e le storie inventate. Dalle isole dove magari i palloni finivano in acqua perché non si calibra mai la forza quando si è bambini ed il più brocco va in porta. Il pescatore che la sera ritorna e ogni volta racconta una storia nuova. E la ingrandisce perché il mare è infinito come le nostre fantasie. Le sue, le nostre, le tue che non ci credeva nessuno ed invece ci hai riportato dove ci spettava. Come la barca che raccoglie il naufrago e dà i primi soccorsi. Non l'Anfield road ma Gualdo Tadino. Ci hai teso la mano a Montevarchi non a San Siro, ma senza te non sarebbe tornato il sogno. Sei tra le nostre stelle. Quelle che guardavi bambino. Quelle che un Dio avrà disegnato nella volta celeste. Quel Dio che crea e perdona. Lui sì. Te no. Grazie di tutto Christian Riganó.

gol che manca dal 19 settembre

Direttore responsabile Mario Tenerani Caporedattore

Editore e pubblicità SPORTMEDIA GROUP info@brividosportivo.it N° ROC 26744

Redazione redazione@brividosportivo.it Grafica e impaginazione Rossana De Nicola e Alexandra Barbieri grafica@brividosportivo.it

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Hanno collaborato Alessandro Rialti, Giacomo Brunetti, Francesca Bandinelli, Giacomo Cialdi, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Daniele Taiuti

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Lente d’ingrandimento

Contro l’acerrima nemica serve un miracolo che riaccenda l’entusiasmo

Ancora di più... la partita dell’anno Battere l’acerrima nemica di sempre, che anche quest’anno, si è aggiudicata il meglio del meglio, quel Cristiano Ronaldo che la Fiorentina aveva incroarà comunque, come sempre e da sempre, la partita dell’anno. ciato in amichevole, in occasione del Trofeo Bernabeu, nell’agosto 2017. Digerita la trasferta di Bologna non ci sarà il tempo di riflettere, Resta il fatto che, adesso, le certezze (degli altri) possono essere scardinate. di pensare, di valutare, perché ogni ora sarà piena solo di Juve. E’ Perché la piccola squadra di Pioli ha dalla sua la possibilità di dimostrare di sempre stato così e il mondo non è cambiato, almeno il mondo in cui vi- essere davvero capace anche di miracoli. Ancora ha dentro le gare di Napoli, vono i fiorentini e i tifosi della squadra viola. Ma questa non sarà «solo» di Milano (con l’Inter), quella di Roma sponda Lazio, sconfitte con mille rimla partita delle partite, sarà anche una formidabile occasione. Pioli lo pianti, ma gare vissute comunque da protagonisti. Sapore di fiele che una sa bene e come lui anche i suoi giocatori: quel che resterà della gara vittoria sulla Juve farebbe immediatamente dimenticare. Impossibile? Fordi sabato basterà a riempire buona parte del campionato. Perché se, ma quando si sogna si ha il diritto di immaginare anche di aver imparato è la Juve, certo e per noi è sempre stato così. Ma anche a volare. Se anche poi i numeri contano fino ad un certo punto, in ballo c’è perché la Fiorentina non solo ha urgenza soprattutto l’orgoglio. Nei tempi moderni, anche la Fiorentina di Prandelli, di punti, ma anche di un… qualcoquella che pure è stata capace di spingersi fino al quarto posto in classifisa che riaccenda l’ottimismo, la ca, nel 2005/06 fu fermata p r o p r i o dai bianconeri: i viola avevano somgioia di essere viola: battere mato 6 risultati utili consecuuna grande, al Franchi, tivi nel proprio Cristiano Ronaldo, nuovo davanti a tutti. simbolo della Juventus “fortino”. A violarlo, furono proprio loro, i nemici di sempre. Adesso, costringerli Il tecnico viola Stefano Pioli a ripiegare avrebbe pure un sapore di riwww.fabbricaitalianadroghe.it vincita. Doppia, per una squadra di giovani, più giovani di tutta Europa, e pure per una città impegnata a sostenerli.

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Record stagionale di presenze per la partitissima. E in Fiesole ci sarà anche Jorgensen Appunti di viaggio

Un Franchi d’altri tempi

sen seguirà la par tita

gen L'ex viola Martin Jor

Lo stadio Franchi, come sempre accade contro la Juventus, sarà vestito a festa di FRANCESCA BANDINELLI

olorare di viola il Franchi, farlo vibrare come accaduto la settimana passata a Buenos Aires alla Bombonera, la casa del Boca. Non è la partita del secolo: in palio non c’è nessun trofeo, ma l’orgoglio sì, dovrà essere lo stesso di una finale. Sarà un po’ la sfida tra Davide e Golia, tra la squadra più giovane d’Italia e d’Europa e quella che invece ha la terza rosa più…. matura della Serie A, ma l’entusiasmo e forse un po’ anche l’incoscienza, a volte, possono potare lontanissimo. Lo stadio sarà colorato a festa fuori e soprattutto dentro. Il record di presenze stagionali, quelle 31.000 registrate col Cagliari, sarà ampiamente superato.

Molti hanno approfittato della promozione con il biglietto valido per tre partite (Juventus, Empoli e Parma) all’insegna di un dicembre tutto viola, mentre altri si sono concentrati solo sulla sfida contro i bianconeri. Difficile arrivare al sold out, ma solo per l’orario, già che si giocherà alle 18 di sabato, giorno in cui molti sono alle prese col lavoro (specie nel primo sabato di dicembre). La sensazione è che si possa arrivare almeno a 35 mila presenze: la prima di Cristiano Ronaldo al Franchi non intende perdersela nessuno. C’è poi da mantenere inviolato il fortino viola ed anche per questo serve la spinta della città. Dopo gli oltre 1700 che si sono messi in viaggio verso Bologna, la trasferta notoriamente più vicina insieme a quella di Empoli, Firenze è pronta a

trasformarsi nel valore aggiunto per cercare di frenare le furie dei bianconeri, diabolici anche in trasferta. Sarà questa anche l’occasione per ritrovarsi ancora una volta contro una fetta di passato: ci sarà sicuramente Cuadrado, che in città, in molti avevano soprannominato la “vespa” per quella sua capacità di ronzare attorno agli avversari prima di trovare l’affondo decisivo, mentre Bernardeschi, cresciuto nel settore giovanile viola, è ancora alle prese con i problemi agli adduttori che lo hanno costretto a lasciare il ritiro azzurro in anticipo. In Curva Fiesole, insieme al cuore caldo del tifo, ci sarà anche un ospite speciale. Martin Jorgensen ha deciso infatti di sostenere la Fiorentina da lì, da dove in passato si sono levati cori anche nei suoi riguardi, verso il danese che, nel tempo, ha saputo conquistare pure gli occhi della esigente Firenze. Intanto, come sempre, sono arrivate richieste di accredito da ogni parte del mondo: il fascino di FiorentinaJuventus, pur con interpreti diversi, è sempre lo stesso, anno dopo anno.

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1 Esclusiva

Il difensore viola: “Sono un centrale, ma gioco dove vuole il Mister. Spero soltanto di dare il mio

Ceccherini: “Io sono pronto. Se Pioli mi di Tommaso Borghini

a vita, a volte, ti regala occasioni che non puoi fallire. La prima per Federico Ceccherini è arrivata domenica scorsa a Bologna, la seconda (ancora più importante) si materializzerà proprio in occasione della partitissima del Franchi contro la Juventus. Il difensore viola, fino a pochi giorni fa, non aveva trovato spazio, ma si è sempre comportato da professionista esemplare, continuando ad allenarsi con il massimo impegno, in attesa della sua chance. Mesi di duro lavoro, senza un briciolo di gloria, trascorsi con la consapevolezza che la crescita di un calciatore passi anche da momenti di apprendistaCeccherini è stato acquistato to, nei quali è necessario mordere dal Crotone per 3 milioni di euro il freno, continuando a “sgobbare” durante la settimana, per cercare di mettere in difficoltà l’allenatore nelle scelte. Ceccherini lo ha fatto, senza fiatare, anche perché per lui, livornese doc, la maglia viola rappresenta davvero un punto d’arrivo. Un sogno che, nel giorno della sua presentazione alla stampa, confessò candidamente di vivere con gioia e stupore. E quel sogno, se mister Pioli continuasse a puntare su di lui per sostituire German Pezzella, potrebbe trovare la sua piena realizzazione nel giorno che i tifosi viola attendono, da sempre, con il fiato sospeso: il giorno di Fiorentina – Juventus.

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Difficile entrare in un gruppo consolidato Credo di essermi adattato alla nuova realtà Federico Ceccherini nel suo primo giorno da viola

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contributo. Juventus fortissima, ma non siamo spaventati. Con l’aiuto dei nostri tifosi possiamo fare risultato”

chiama ancora, darò tutto per la maglia” Federico Ceccherini, al suo arrivo a Firenze ha dichiarato che si avverava un sogno, ci racconta come ha vissuto i primi mesi della sua avventura viola? “Entrare in un gruppo già consolidato ovviamente richiede tempo, ma credo di essermi adattato a questa nuova realtà. Essendo toscano conoscevo già benissimo Firenze e i miei compagni mi hanno aiutato a inserirmi facilmente in questo gruppo”.

Se il mister riterrà opportuno farmi giocare in quel ruolo, come detto, farò il massimo per essere utile alla squadra”.

Da livornese doc cosa ha provato la prima volta che ha indossato la maglia della Fiorentina? “Da toscano è un onore indossare la maglia della Fiorentina. Ma l’emozione è dovuta anche a sapere che questa maglia è stata indossata da grandissimi campioni e dalla responsabilità che, ovviamente, si ha nel momento in cui si rappresenta questa società”. Il malaugurato infortunio subito in Nazionale da Pezzella rappresenta per lei una grande occasione, si sente pronto a sfruttarla? “Innanzitutto mi dispiace tantissimo per l’infortunio di German, lui per noi è davvero fondamentale sia come calciatore che come capitano. Io mi alleno tutti i giorni per poter essere utile ai miei compagni. Il mio compito è quello di farmi trovare pronto. Se il Mister vorrà farmi giocare ancora, farò il possibile per aiutare la Fiorentina a ottenere risultati positivi”. Il suo ruolo ideale è quello di centrale difensivo, ma se mister Pioli le chiedesse di giocare da terzino destro? “Ho giocato in passato nel ruolo di esterno basso, anche se negli ultimi anni ho soprattutto giocato al centro della difesa.

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Pezzella, Hugo e Milenkovic fantastici Vorrei giocare il più possibile al loro fianco

”

Cosa pensa dei suoi colleghi di reparto Pezzella, Milenkovic e Hugo? “Sono giocatori importanti e nonostante siano ancora giovani, hanno già acquisito molta esperienza. E’ un piacere allenarsi con loro e spero di poter giocare il più possibile al loro fianco”. In questo periodo due giocatori viola stanno attraversando un momento difficile: Simeone e Pjaca. Lei che si allena ogni giorno con loro, come li vede? “Simeone e Pjaca sono due grandi calciatori e lo hanno già dimostrato. Entrambi si allenano ogni giorno con grande determinazione e non ho dubbi che, al momento giusto, riusciranno a imporre le loro qualità”.

Ceccherini a Bologna, nel giorno del suo debutto

Il primo dicembre giocherete la partita più attesa, da sempre, dai ogni tifoso viola, la sfida con la Juventus. Come sta vivendo l’avvicinarsi di questo grande appuntamento? “Ovviamente siamo tutti molto vogliosi di poterci confrontare con una delle squadre più forti d’Europa. Quest’anno poi con l’acquisto di Ronaldo hanno ulteriormente aumentato la loro qualità, ma questo non deve spaventarci, ma, al contrario, dev’essere uno stimolo. Posso solo promettere che daremo tutto per provare a dare una soddisfazione ai nostri tifosi”.

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segue da pagina 9 Se Pioli decidesse di puntare su di lei, si potrebbe trovare di fronte Cristiano Ronaldo. C’è un modo per fermarlo? “In realtà non credo ci sia un modo specifico per affrontare campioni del livello di Ronaldo o Messi, loro in qualsiasi momento possono inventare qualcosa di straordinario. Bisogna mettercela tutta, rimanere concentrati per tutta la durata della partita, senza distrarsi un secondo, pensare che possano essere pericolosi anche quando meno uno se lo aspetta, poi aggiungo che è necessaria anche una certa dose di fortuna e sperare che in quella gara non siano al top”. Tutti sanno che la Juventus è una corazzata, secondo lei ha qualche punto debole o è davvero imbattibile?

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“È inutile negarlo, la Juventus è davvero fortissima, lo dimostra l’andamento in Italia ma anche in Europa, poi però non bisogna mai partire battuti. Tutte le squadre hanno dei punti deboli e la storia del calcio lo dimostra, anche quest’anno il Ceccherini durante Genoa è riuscita a poruno stage con la Nazionale tare a casa un punto dallo Juventus Stadium, noi dobbiamo dare il massimo, per non avere nessun rimpianto a fine partita”.

Per fermare Cristiano Ronaldo Servono concentrazione e fortuna

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Il Franchi, come sempre accade contro i bianconeri, sarà una bolgia. La tifoseria viola può darvi la spinta decisiva? “Lo stavo dicendo rispondendo alla domanda di prima, un’altra carta che potremo giocare a nostro favore sarà il supporto dei tifosi, qui al Franchi non è mai facile per nessuno, i tifosi si fanno sentire sempre e ci danno una carica incredibile, speriamo di poter e saper sfruttare tutta l’adrenalina che ci trasmettono”. Firenze ama in modo viscerale la maglia viola, nella sua carriera le era mai capitato di imbattersi in un amore simile? “Fortunatamente nella mia carriera ho giocato sempre in squadre con tifoserie molto calde. Anche a Livorno e Crotone i supporter si fanno sentire tantissimo e danno una grossa mano alla squadra, devo dire che Firenze amplifica ancora di più tutto ciò, lo stadio è più grande, i tifosi sono di più ed il calore che trasmettono è, quindi, amplificato”. Ceccherini firma autografi a Scandicci Fiera

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Con Pioli ho un rapporto splendido da lui ho imparato tanto in questi mesi

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Che rapporto ha con mister Pioli? “Con il Mister ho uno splendido rapporto. All’inizio, come sempre quando si cambia squadra, non è stato facile perché bisogna entrare nel gruppo e capire i nuovi metodi di lavoro, il Mister è molto bravo e preparato e ci fa stare tutti sulla corda. Sto imparando davvero molto e spero di poter continuare a dare il mio contributo”.

Nei suoi primi mesi fiorentini ha avuto modo di conoscere bene la città. Qual è il suo angolo preferito di Firenze? “Io vivo in zona Ponte Vecchio che è sicuramente uno scorcio bellissimo di Firenze. Ma tutto il centro è fantastico, una vera meraviglia”.

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Per la partita con la Juventus il Brivido Sportivo sarà distribuito al pubblico del Franchi. Cosa si sente di dire ai tifosi viola alla vigilia della partitissima? “In realtà nulla di specifico o diverso dal solito. I nostri tifosi sono sempre spettacolari, non ci fanno mancare mai il loro sostegno, anzi li ringrazio per questo. Credo che ci saranno molto vicini anche per questa sfida, anzi sono sicuro che faranno sentire ancora di più il loro calore e vorranno spingerci verso un risultato positivo”.

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”

La scheda

FEDERICO CECCHERINI

(11 maggio 1992 Livorno)

Ruolo: difensore centrale Altezza: 1 metro e 87 cm Cresciuto nelle giovanili del Livorno 2011/2012 Pistoiese (serie D) 35 presenze 2012/2013 Livorno (serie B) 34 presenze 1 gol 2013/2014 Livorno (serie A) 33 presenze 2014/2015 Livorno (serie B) 28 presenze 1 gol

2015/2016 Livorno (serie B) 34 presenze 2 gol 2016/2017 Crotone (serie A) 36 presenze 1 gol 2017/2018 Crotone (serie A) 36 presenze 1 gol 2018/2019 Fiorentina (serie A) 1 presenza

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1 Viola in musica

Il cantante, tifosissimo viola: “Vedo troppi personalismi fra gli attaccanti.

Fogli: “Vorrei una Fiorentina di Giacomo Cialdi

ici Fiorentina-Juventus, e inevitabilmente pensi a decine di episodi e di sfide che hanno segnato la storia dei viola. Anche quest'anno la gara è sentitissima: vuoi perché la Juventus sembra – ancora una volta e più di altre volte – imbattibile, vuoi perché dalla scorsa estate ci gioca un campionissimo del calibro di Cristiano Ronaldo, il Franchi è pronto a diventare una bolgia. In palio c'è l'onore di non voler soccombe re contro la rivale di sempre e la voglia di proseguire una striscia di risultati utili

consecutivi di fronte al proprio pubblico arrivata a sei – quattro vittorie e due pareggi – e che nessuno nel mondo Fiorentina vuole interrompere, specie oggi contro i bianconeri. Per parlare della stagione dei ragazzi di Pioli e della super sfida del Franchi, il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Riccardo Fogli, cantante e bassista dei Pooh nonché tifosissimo viola. Riccardo Fogli, arrivati a un terzo della stagione che giudizio si è fatto sulla Fiorentina? «Quest'anno abbiamo una squadra molto giovane, vivace e coraggiosa... Purtroppo commettiamo degli errori e delle ingenuità dovute anche alla inesperienza, ma è un gruppo che mi piace molto. Mi piace l'idea di aver puntato su dei ragazzi di talento, sono certo che cresceranno bene». Quali sono i problemi della Viola secondo lei? Cosa non va? «Evidentemente facciamo pochi gol. È normale che i tifosi se la prendano un po' con gli attaccanti, ma non dipende solo da loro. A mio modesto parere arrivano poche palle in area di rigore, le punte non sono servite a dovere, e questo perché il centrocampo sta facendo più fatica di quello che credevamo: è in mezzo al campo che facciamo poco filtro e perdiamo

Fogli a Sanremo con Roby Facchinetti

troppi palloni. Gerson ha fatto il Gerson soltanto nella prima gara della stagione contro il ChievoVerona, ad esempio, e Veretout è impiegato in un ruolo diverso dallo scorso anno ed è comprensibile abbia bisogno di un po' di tempo. Poi c'è anche un pizzico di sfortuna, ma a quella noi cuori viola ormai siamo piuttosto abituati». In molti a Firenze criticano l'operato di Pioli, lei cosa ne pensa? «Assolutamente no. Pioli è un allenatore competente e un uomo perbene, non me la sento di dargli

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Tutti devono tornare a giocare per la squadra. Contro la Juve bisogna lottare su ogni pallone”

incavolata. E basta egoismi” gol facciamo insieme." Insieme è la parola-chiave, perché più di una volta il reparto offensivo mi è sembrato sfilacciato, intriso di egoismo e protagonismo, come se i tre attaccanti non legassero. Allora cercherei di farli legare, di superare l'individualismo che in alcune occasioni non ha fatto il bene della squadra».

delle colpe se Simeone non fa gol o Pjaca non è in forma. Il mister sta facendo il massimo con una macchina imperfetta, secondo me possiamo chiedergli poco di più». A proposito di Simeone e Pjaca, che consiglio darebbe ai due attaccanti viola? «Chiamerei a rapporto tutti e tre gli attaccanti, li farei sedere a tavola di fronte ad una bella bistecca al sangue e ad un bicchiere di Chianti e direi loro: "Ragazzi, questo è il momento di dirci tutto. Dovete capire che non è importante chi segna, ma quanti

rlo Fogli con Gianca

Antognoni

Che sensazione ha su Chiesa, crede rimarrà a Firenze anche il prossimo anno? «Egoisticamente, vorrei tenerlo con noi tutta la vita. D'altro canto, mi rendo conto che si tratta di un giocatore eccezionale, di un talento purissimo e che quindi è destinato ad altri palcoscenici. Mi auguro di riuscire a tenerlo un altro anno e poi magari lasciarlo andare al Barcellona».

Oggi al Franchi andrà in scena la partita delle partite per i fiorentini, ovvero la gara contro la Juventus. Che sfida si aspetta e che Viola crede vedremo? «La sfida di oggi, come spesso accade con i bianconeri, è impari. La Juventus è una squadra fortissima, allenata benissimo e con una rosa eccezionale... È una corazzata! Proprio per questo, però, i nostri ragazzi potrebbero stupirci: non abbiamo niente da perdere. Vorrei vedere una Fiorentina incavolata, con la bava alla bocca, che lotta su tutti i palloni. Spero che la Juventus non trovi la chiave giusta e che i viola la trafiggano in contropiede. Sogno di infliggerle due/tre pere... come successe con Pepito Rossi. Che goduria sarebbe!». Siamo ai primi di dicembre, ma facciamo uno sforzo: dove vede la Fiorentina a fine maggio? «In base a ciò che abbiamo visto, secondo me ci sono i margini per lottare per l'Europa League. Certo, sarà dura, non ce la regaleranno, ma possiamo farcela. Occorrerà una Fiorentina costantemente attenta, che ci crede giornata dopo giornata. E poi magari un briciolo di fortuna in più, che non guasta mai».

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Viaggio alle origini dello slogan ideato dal Brivido Sportivo il 16 maggio del 1982

Brivido nella storia

Meglio secondi che ladri! di Tommaso Borghini

6 maggio 1982. Quel giorno svanì il sogno della Fiorentina di conquistare il terzo Scudetto e s’interruppe un magico ciclo che aveva visto festeggiare il tricolore viola ogni 13 anni (1956-1969… 1982). Da allora di anni ne sono passati 36, ma Firenze non ha mai dimenticato quella clamorosa ingiustizia che ancora oggi grida vendetta. Un sogno infranto dall'arroganza del potere juventino che, grazie a clamorosi favori arbitrali, riuscì ad aggiudicarsi il titolo con un solo punto di vantaggio sui gigliati. La storia è nota e, ogni qual volta viola e bianconeri si affronteranno sul campo, noi del Brivido Sportivo saremo qui a ripercorrerla, anche perché dai soprusi subiti in quella giornata, nella giovane e spregiudicata redazione del Brivido Sportivo, nacque lo slogan-simbolo della tifoseria viola: “Meglio secondi che ladri!”. La Fiorentina giocava a Cagliari, la Juventus a Catanzaro. Le due squadre erano appaiate all’ultima giornata di campionato, in testa alla classifica. Ai gigliati venne annullato un gol regolarissimo di Ciccio Graziani dall’arbitro Mattei di Macerata che vide (solo lui) un’inesistente carica sul portiere Corti da La storica cope rtina del Brivi parte di Daniel Bertoni (in realtà l'argentino do del maggio 1982 venne spinto contro l’estremo dei sardi da un giocatore del Cagliari). Contemporaneamente la Juventus venne omaggiata dall’arbitro La Fiorentina non anPieri di Genova che non fischiò un rigore per il Cadrà mai più così vicina al titolo nella sua storia retanzaro, per evidente gomitata in piena area di Brio cente. All’interno della redazione del Brivido Sporsu Borghi. Rigore che, senza tentennamenti, assetivo, allora diretto da Paolo Melani, nel corso di una gnò poi ai bianconeri per un (netto) fallo di mano di concitata riunione, nacque il motto “Meglio Secondi Celestini su conclusione di Fanna. Brady (che era già che ladri!”. Poi stampato in migliaia di adesivi che si stato fatto fuori dalla Juventus per far largo a Platini diffusero in città a macchia d’olio e che ancora oggi e Boniek) spiazzò il portiere Zaninelli e fu il trionfo rappresenta il prototipo dello spirito ironico dei fiodell’ingiustizia. rentini.

Ma quello non fu l’unico 16 maggio “nero” della storia viola: nella stessa data del 1990, infatti, la Fiorentina disputò la finale di ritorno di Coppa Uefa. L’avversario era lo stesso, la Juventus. I viola furono costretti dalla Uefa a giocare sul “neutro” di Avellino (in realtà noto feudo di tifosi bianconeri) a causa della squalifica del proprio campo per l’invasione di un innocuo ragazzino, nel corso della semifinale di ritorno con il Werder Brema. Nel match d’andata , grazie all’aiuto dell’arbitro spagnolo Soriano Aladren (nomem omen) la Juventus aveva fatto man bassa, vincendo 3-1, e segnando un gol palesemente irregolare con Casiraghi (la sua goffa spinta su Celeste Pin andò in Eurovisione). Così la squadra gigliata, allenata, ironia della sorte, proprio da Ciccio Graziani (colui che 8 anni prima aveva segnato quel gol a Cagliari ingiustamente annullato), non andò oltre lo 0-0 e la Coppa finì nelle solite mani avversarie. Firenze ne uscì per l’ennesima volta beffata e ferita, ma camminerà sempre a testa alta, fedele al suo motto, ideato dal nostro giornale in quel lontano, ma indimenticabile, 16 maggio 1982: "Meglio secondi che ladri!".

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Esclusiva

Il portiere della Fiorentina Women’s che ha soffiato la Supercoppa alle bianconere:

Ohrstrom: “Forza ragazzi! La Ju di Lucia Petraroli

alla Svezia a Firenze per vincere in maglia viola. Stephanie Ohrstrom è nata a Trellerborg nel 1987, ma è ormai fiorentina d’adozione. Da quando è sbarcata sulle rive dell’Arno, nel 2016, ha già vinto uno Scudetto, 2 Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, strappata recentemente alla Juventus, in una finale che ha regalato un sorriso all’intera città. E, proprio alla viglia della supersfida del Franchi tra i colleghi della squadra maschile e i bianconeri, abbiamo incontrato il portiere della Fiorentina Women’s per un’intervista esclusiva. Una bella chiacchierata sul cammino delle ragazze viola, ma anche sui ragazzi di Pioli, attesi da un match che tiene col fiato sospeso tutta Firenze. Stephanie Ohrstrom, che campionato sta vivendo la Fiorentina Women’s? “Quello di quest’anno è un campionato equilibrato, ci sono più squadre in vetta. Abbiamo iniziato bene, a parte il passo falso di Milano. Ma siamo sempre lì nelle zone alte, dobbiamo recuperare una gara e col Tavagnacco è stato molto importante vincere per dimostrare che siamo un gruppo forte, unito in campo e fuori”. Ci racconta la soddisfazione che ha provato dopo la vittoria in Supercoppa contro la Juventus? “E’ stata una partita molto bella, dove si è giocato un bel calcio contro la squadra più forte. Una grande soddisfazione per noi, ma soprattutto per i fiorentini che a questa partita tengono in modo particolare”.

C’è rammarico per l’uscita dalla Champions League? “Sapevamo che sarebbe stato difficile passare il turno contro il Chelsea. A Londra avevamo fatto una partita quasi perfetta, forse la mia gara più bella della carriera, nella quale ho avuto anche la soddisfazione di ricevere i complimenti dei Blues. Purtroppo nel ritorno a Firenze non siamo riuscite a ripeterci e il risultato è stato fin troppo largo. Giochiamo un bel calcio, ma il distacco con le inglesi è ancora importante. Piano piano lo limeremo per avvicinarci al sogno Europa”. Qual è il vostro obbiettivo stagionale? “Vogliamo vincere il campionato, abbiamo una buona squadra uno staff ottimo come la società. Dobbiamo continuare a lavorare duro come stiamo facendo”.

Stephanie Ohrstrom, portiere della Fiorentina Women's

Oggi il vostro unico allenatore è Cincotta, come valuta la sua prima esperienza “da solo” sulla panchina viola? “Lo conosciamo già da due anni, sappiamo come lavora. In veste solitaria oggi può mettere il suo al cento per cento. E’ un allenatore molto tecnico e preciso non lascia niente al caso. Mette il cuore in tutto ciò che fa”. I tifosi viola vi hanno dimostrato sempre molta vicinanza...

“Loro sono la nostra spinta in più. Ci supportano sempre, anche quando in Champions abbiamo perso malamente. Mi fa commuovere tanto affetto. Li ringrazio”. Vuole fare un bilancio della sua carriera? “Sono molto contenta del mio cammino, ho raggiunto l’Italia 8 anni fa e il calcio femminile oggi sta facendo grandi passi in avanti. La società viola è stata la prima a partire in Italia, poi l’ hanno seguita le altre big.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

“La voglia di vincere di Firenze può fare la differenza. Lafont? E’ molto reattivo e crescerà tanto”

ventus si può battere con il cuore” Le piace Firenze? “Molto, prima ho vissuto a Verona e per certi versi le due città si assomigliano, sono entrambe a misura d’uomo. Ho conosciuto persone molto belle”.

I ragazzi di Pioli dovranno scendere in campo con la voglia di vincere, non solo per loro stessi, ma anche per l’intera città. Più che l’aspetto tecnico, sarà importante quello psicologico. Il cuore può fare la differenza”.

Passando alla Fiorentina maschile. Da portiere a portiere: che giudizio ha su Lafont? “E’ un giovane portiere che ha grandi potenzialità e continuerà a crescere, bravo con i piedi e molto reattivo”.

Le ragazze viola festeggiano la vittoria della Supercoppa Italiana ai danni della Juventus (Foto violachannel.tv)

Ora le tv si interessano ai nostri campionati. Il movimento si sta sviluppando. Sono felice di farne parte. Personalmente poi ambisco alla Nazionale, spero di poterci arrivare”. Oltre al ruolo di portiere, in passato è stata impegnata anche come giocatrice di movimento con ottimi risultati. Ci racconta come è andata? “In passato ho giocato anche in mezzo al campo e sono riuscita a segnare anche due gol. E’ stato molto divertente".

Cosa pensa della squadra di Pioli? “E’ un bel gruppo, con un allenatore che lavora tanto e dei singoli che possono fare la differenza”. Sabato al Franchi c’è Fiorentina-Juventus al maschile, che partita si aspetta? “E’ la partita dell’anno sia per la squadra femminile che maschile.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Noi siamo il Bene, loro esistono per ricordarcelo. Spingiamo i nostri ragazzi oltre i loro limiti L’angolo del tifoso

Fiorentina - Resto del Mondo Loro indossano una maglia, senza colore, peraltro, i nostri devono sentire il viola come una seconda pelle, in una partita in cui sarà importante la tattica, ma soprattutto conterà il cuore, la rabbia, la voglia di uscire da questo brutto momento, e di farlo proprio contro di loro, che a differenza nostra non rappresentano una città, ma un’idea di sport, quella che vincere è l’unica cosa che conta. E se parti con questo concetto, sarai probabilmente disposto a fare qualsiasi cosa, e dico qualsiasi cosa per vincere. Per noi la Fiorentina è l’unica cosa che conta, a prescindere dai risultati e a prescindere da quanto vinca. Quindi chiudo ricordando due delle partite per cui vale la pena nascere e morire Viola. Fiorentina-Loro 1-0 gol di Fuser con una punizione perfetta, dopo che la Fiesole ha fatto la coreografia più bella di tutti i tempi e Baggio si è rifiutato di battere un rigore e mentre usciva dopo la sostituzione ha raccolto una sciarpa Viola e se l’è portata con sè... FiorentinaResto del mondo 4-2 dopo che c’hanno fatto la mitraglia due volte nel primo tempo ed in dieci minuti gliene abbiamo fatti quattro. Questa è la settimana santa Viola. Noi siamo il Bene, loro esistono solo per ricordarcelo ogni volta che fanno il loro provocatorio giro di campo pre partita. Noi siamo Firenze e loro sono L'ex viola Federico Bernardeschi, il resto del mondo. oggi bianconero Forza Viola sempre!!!

di Andrea Bruno Savelli

ccoci! La partita. Non credete a quelli che dicono che siamo provinciali e che questo è uno dei motivi perché abbiamo vinto poco nella nostra storia. Anche loro la aspettano quanto noi, tanto da suggerire ai loro giocatori come esultare per rendere ancora più duro digerire un gol di questa gente che gira per i campi da calcio senza colore sulla maglia. Se abbiamo vinto poco buona parte della responsabilità è loro. Ed ora è inutile stare a ricordare tutto quello che è successo: l’82, il 90 e poi Roberto Baggio, in altri termini Federico Chiesa con la fascia di capitano, anche Bernarindossata a Bologna deschi. I nostri trofei sono, a n c h e, quella faccia di Conte dopo il terzo gol di Pepito, la gioia di un abbraccio con uno sconosciuto a cui ti lega un senso di appartenenza per un colore, l’amore infinito per una città. Tifare la Fiorentina è come salire sulla Cupola del Duomo, faticoso, impervio, stretto, ma quando finalmente poi esci sopra quella cupola, che oltre ad essere una delle più belle della storia dell’architettura, è anche un mistero mai risolto come resti su, ecco, una volta che si è fatta la fatica di arrivare in cima, si gode di un panorama impareggiabile, che non ha eguali al mondo. Noi dobbiamo portare per mano i nostri ragazzi “sulla cupola” dobbiamo spingere chiunque scenderà in campo con il viola addosso ad andare oltre i propri limiti.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Il personaggio

Il noto imprenditore, tifoso viola: “Con la Juve gara difficilissima eppure possiamo farcela. Io inter

Sandro Fratini: “Mettiamo in ca di Lucia Petraroli

e dici Sandro Fratini, dici Firenze. Il noto imprenditore fiorentino ha portato in alto il nome della nostra città in tutto il mondo. Socio del famosissimo brand Rifle e proprietario di 9 hotel in tutta Italia, di cui 7 solo a Firenze, Fratini rappresenta senz’altro la parte più attiva e feconda dell’imprenditoria gigliata. Con lui, alla vigilia della partitissima tra Fiorentina e Juventus allo stadio Franchi, abbiamo realizzato una bella intervista nella quale ci ha raccontato le sue grandi passioni: l’hotellerie, la collezione privata di pregiati orologi arrivata a quota 2000, ma soprattutto il colore viola.

poi a quello di Venezia, dove ho dato un richiamo alla vetreria di Murano, con orologi da polso in smalto. Il dettaglio è essenziale per i miei hotel. Presto ne apriremo anche a Roma. A proposito di orologi, la nota casa d’aste Christie’s ha fatto un libro sulla mia collezione di orologi, che conta 2000 pezzi unici. Ed è stato per me un vero privilegio”. Quali sono le sue ambizioni oggi? “Mi rimetto in gioco tutti i giorni, insieme a mio figlio Giulio... il mio erede. Con lui svilupperemo altri progetti nel settore alberghiero, che ci sta dando grandi soddisfazioni e nel quale siamo ormai attivi da 15 anni”.

Sandro Fratini qual è il segreto del suo successo? “Mi sono sempre impegnato a fondo nelle cose che mi danno felicità e che ho amato, come Rifle. Un marchio prestigioso, creato dalla mia famiglia che, purtroppo abbiamo dovuto vendere ad un fondo svizzero, perdendone la governance, ma restandone soci di minoranza. Oggi le mie attività si sono sviluppate in altri rami, come quello alberghiero che mi sta dando molte soddisfazioni. Il turismo è una risorsa molto importante e noi siamo stati bravi a realizzare alberghi con un tema a me molto caro: quello degli orologi. Partendo da l’O Hotel di Firenze, dove il vintage la fa da padrone, spostandoci

Il suo nome è stato spesso accostato alla Fiorentina, di cui è grande tifoso. In passato si è anche parlato di una cordata da lei guidata per rilevare la società. Il suo futuro imprenditoriale potrebbe essere tinto anche di viola? “Certo che mi piacerebbe, il mio umore del lunedì è determinato dall’andamento della partita della Fiorentina. Detto questo, io personalmente non potrò mai permettermi di acquistare la società. Oggi il calcio di serie A è un affare per giganti con i quali io non posso competere”.

Sandro Fratini

Abbiamo detto della sua grande passione per gli orologi e i jeans, le piacerebbe dedicarne uno alla squadra viola, ci ha mai pensato? “Non ci ho mai pensato francamente, ma potrebbe essere una buona idea, vestire la squadra piuttosto che fargli indossare i miei orologi, perché no...”. Lei ha iniziato la sua brillante carriera da giovane, poi tramandata anche a suo figlio, giovane come lo è oggi la Fiorentina. Che giudizio ha sulla squadra di Pioli? “L’investimento sui giovani lo condivido totalmente perché è un investimento sul futuro. Non possiamo competere con le big a livello di fatturati quindi è giusto questo tipo di progetto. Ricordo che il secondo scudetto lo abbiamo vinto proprio con la Fiorentina ye-ye”. Quali obiettivi può avere questa Fiorentina? “Se costruita bene, può ambire a lottare per l’Europa. Credo sia l’obbiettivo alla nostra portata.

Secondo lei il nuovo stadio si farà? E le piacerebbe investirci? “Lo stadio è una cosa importantissima, per la Fiorentina e per Firenze, perché da un investimento di questo tipo poi ne nasceranno altri a catena. Qualora venissi interpellato, potremmo decidere quale potrebbe essere il mio apporto, penso ad un hotel per esempio”.

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ressato alla Fiorentina? Sarebbe bello, ma non posso permettermelo. Stadio fondamentale. I Della Valle vogliono l’Europa”

mpo tutto il nostro carattere!” Ciò che si merita la città e a cui ambisce anche la Famiglia Della Valle”. Che partita sarà contro la Juventus? “Sarà una partita che dovremmo giocare col cuore. La Juve è nettamente più forte, ma la Fiorentina ha mostrato carattere, non diamo niente per scontato. Sono convinto che la nostra sia una buona squadra, soprattutto nel reparto arretrato. Purtroppo, molto probabilmente, ci mancherà il suo perno Pezzella, che non è una mancanza da poco. Però dobbiamo crederci lo stesso, sognare e sperare”.

o marchio Rifle

dato il famos ia Fratini ha fon

La famigl

Cosa risponde ai messaggi, più o meno velati, mandati in passato dalla famiglia Della Valle all’imprenditoria fiorentina? “Io con i Della Valle ci parlo direttamente. Sono vicino a loro con il cuore e anche fisicamente perché vado sempre allo stadio. Non so cosa volevano intendere con quei messaggi, ma non credo fossero diretti nei miei confronti. Con loro non ho mai parlato di questo argomento”.

Che messaggio si sente di lanciare, da fiorentino, ai tifosi viola? “Ovviamente i tifosi vogliono sapere che intenzioni hanno i Della Valle per questa squadra.

Io dico che, indubbiamente, la strada intrapresa coi giovani è ottima però bisogna fare attenzione a non mandarli via con troppa fretta. Sappiamo di non poterci permettere i big, ma almeno manteniamo i giovani che ci siamo costruiti con orgoglio in casa nostra”. Che giudizio ha sulla gestione Della Valle? “La famiglia Della Valle ha investito tantissimo sulla società viola, nella quale hanno messo molti soldi e passione, Andrea Della Valle è tifosissimo e mi dispiace sentire quando questo viene messo in dubbio, perché non è la verità. Condivido il loro lavoro fino ad oggi e, se avranno voglia di rilanciare, dico che noi non siamo inferiori a nessuno. L’anno scorso è stato un anno zero, siamo ripartiti e adesso si può iniziare a lavorare in maniera più centrata. Sarà un periodo di crescita, bisogna avere pazienza, so per certo che si è creato un gruppo molto unito e questa è una base importante”. Gli orologi della collezione di Fratini in un libro intitolato “My Time”

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Cosa pensa di Stefano Pioli? “Pioli è un allenatore molto bravo nel far crescere i giovani. Un tecnico preparato, adatto alla Fiorentina e a una realtà che conosce molto bene”.

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Oggi Fratini è proprietario di 9 hotel in Italia, 7 dei quali a Firenze

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 La ricetta del grande ex per superare la Juve: “La gioventù può essere l’arma in più”

Viola amore mio

Chiarugi: “Servono coraggio e spensieratezza” di Daniele Taiuti

arrivo a Firenze della Juventus rappresenta un'occasione per far riaffiorare alla mente ricordi di sfide memorabili fra viola e bianconeri; in cui sotto la torre di Maratona si sono affrontati campioni che hanno fatto la storia dei due club. Uno di questi è stato sicuramente Luciano Chiarugi, calciatore talmente estroso da essere ribattezzato "cavallo pazzo". Nella sua esperienza in maglia viola, dal 1965 al 1972, dimostra di essere uno dei migliori calciatori italiani del periodo, contribuendo in modo determinante alla conquista del secondo scudetto della storia della Fiorentina, vinto proprio sul campo della Juventus nel 1969. In viola poi si rende protagonista, con esperienze intervallate nel tempo fra il 1993 e il 2002, anche nella veste di tecnico. Con lui adesso, oltre a disquisire sul momento attuale della Fiorentina, ci soffermiamo a parlare dei suoi ricordi in merito alle sfide fra gigliati e bianconeri. Luciano Chiarugi, la Fiorentina nonostante le criticità palesate in questo momento può sempre puntare a un piazzamento europeo? "In questo senso ci sono squadre maggiormente attrezzate rispetto ai viola, ma questo conta fino a un certo punto. L'importante è che la squadra sia sempre coesa ed entusiasta. Un eventuale successo contro la Juventus potrebbe poi rilanciare il campionato dei gigliati". La difficoltà a far gol denunciata dalla squadra viola da cosa può essere generata? "E' tutta una questione di equilibri. La squadra ha dimostrato di curare meglio la fase di non possesso, rispetto a quella offensiva. Sono sicuro però che Pioli troverà il modo per ovviare al problema". Simeone saprà risollevarsi dal periodo di appannamento che sta attraversando? "Mi aspettavo un miglior inizio di campionato da parte sua. Il suo lavoro per la squadra è sempre prezioso, tuttavia deve affinare alcuni movimenti all'interno dell'area di rigore per diventare un vero bomber".

continua a pagina 26

Luciano Chiarugi con la maglia dei 90 anni viola

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

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Come possono i viola colmare il gap tecnico nei confronti della Juventus in questa partita? "La Juventus sa bene che, storicamente, il match di Firenze nasconde delle insidie notevoli. Si tratta da sempre di un incontro estremamente stimolante da giocare, che spinge chiunque indossi la maglia viola a dare qualcosa in più". L'11 maggio 1969, la Fiorentina conquista sul campo della Juventus il secondo scudetto della sua storia: cosa rievoca di quella giornata? "Le mie reminiscenze relative a quell'evento mi procurano ancora oggi delle emozioni fortissime. Nella settimana precedente la partita, nella squadra era manifesta la convinzione di poter raggiungere un traguardo storico. Giocammo quell'incontro con l'entusiasmo e la spensieratezza che ci contraddistinsero in quella stagione. Un entusiasmo e una spensieratezza che vorrei rivedere anche nella giovane Fiorentina di oggi".

Ha dei ricordi da raccontarci in relazione alle partite da lei disputate al Franchi contro la Juve? "Rievoco principalmente l'atmosfera che si respirava allo stadio prima della partita: unica. E' questo uno degli aspetti principali che caratterizza Fiorentina-Juventus da sempre".

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Andata 19/08/2018

6^ giornata

Andata 26/09/2018

Ritorno 24/02/2019

Ritorno 27/01/2019

3^ giornata

Andata 02/09/2018

2-0

Juventus-Lazio

2-1

Milan-Roma

Lazio - Napoli

3-2

Napoli-Milan

0-3

Bologna-Inter

0-1

Torino - Roma

1-0

SPAL-PARMA

1-2

Parma-Juventus

0-1

Bologna - Spal

2-2

Cagliari-Sassuolo

1-0

Fiorentina-Udinese

2-0

Empoli - Cagliari

6-1

Fiorentina-Chievo

0-1

Atalanta-Cagliari

2-2

Parma - Udinese

0-0

Frosinone-Bologna

0-0

Chievo-Empoli

1-0

Sassuolo - Inter

2-1

Genoa-Empoli

1-0

Lazio-Frosinone

4-0

Atalanta - Frosinone

2-2

Inter-Torino

3-0

Sampdoria-Napoli

1-1

Sampdoria - Fiorentina

1-0

Udinese-Sampdoria

5-3

Sassuolo-Genoa

2-1

Milan - Genoa

3-3

Roma-Atalanta

1-0

Torino-Spal

7^ giornata

Andata 30/09/2018

Atalanta-Torino

2-1 0-1

Empoli-Milan

2-0

Genoa-Chievo

1-2

2-1

Inter-Fiorentina

2-0

Juventus-Bologna

3-1

3-0

Napoli-Parma

1-0

4-0

Roma-Frosinone

3-1

0-2

SPAL-Sassuolo

2-1

1-2

Udinese-Lazio

1-4

Andata

12^ giornata

Ritorno 03/03/2019

Bologna-Udinese Chievo-Torino Fiorentina-Atalanta Frosinone-Genoa Inter-Cagliari Juventus-Napoli Parma-Empoli Roma-Lazio Sampdoria-SPAL Sassuolo-Milan

13^ giornata

Andata 25/11/2018

Ritorno 14/04/2019

8^ giornata

Andata 07/10/2018

Ritorno 10/03/2019

9^ giornata

Andata 21/10/2018

Ritorno 17/03/2019

0-1

Atalanta-Sampdoria

2-2

2-0

Cagliari-Bologna

1-5

Chievo-Atalanta

0-2

Empoli-Roma

1-1

Fiorentina-Cagliari

1-3

Genoa-Parma

3-3

Frosinone-Empoli

1-0

Lazio-Fiorentina

1-0

Inter-Milan

3-1

Milan-Chievo

1-1

Juventus-Genoa

2-0

Napoli-Sassuolo

0-2

Parma-Lazio

1-2

SPAL-Inter

0-2

Roma-SPAL

3-2

Torino-Frosinone

0-0

Sampdoria-Sassuolo

0-2

Udinese-Juventus

0-3

Udinese-Napoli

14^ giornata

Andata 02/12/2018

Ritorno 20/04/2019

Bologna-Torino

15^ giornata

Andata 09/12/2018

Atalanta-Inter

0-0

Bologna-Fiorentina

Atalanta-Napoli

Cagliari-Roma

2-2

Chievo-Bologna

0-0

Cagliari-Torino

Chievo-Lazio

Empoli-Bologna

2-1

Empoli-Udinese

3-2

Empoli-Atalanta

1-1

Frosinone-Fiorentina

1-1

Genoa-Sampdoria

1-2

Genoa-Napoli

3-0

Inter-Frosinone

0-2

Milan-Juventus

2-0

Juventus-SPAL

4-1

Roma-Sampdoria

1-1

Lazio-Milan

1-1

Sassuolo-Lazio

0-0

Napoli-Chievo

2-2

SPAL-Cagliari

2-1

Parma-Sassuolo

1-2

Torino-Parma

1-0

Udinese-Roma

Fiorentina-Juventus Frosinone-Cagliari Milan-Parma Roma-Inter Sampdoria-Bologna Sassuolo-Udinese SPAL-Empoli Torino-Genoa

Genoa-SPAL Juventus-Inter Lazio-Sampdoria Milan-Torino Napoli-Frosinone Parma-Chievo Sassuolo-Fiorentina Udinese-Atalanta

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Ritorno 28/04/2019

4-1

ONORANZE FUNEBRI 24 H 24

Ritorno 03/02/2019

Chievo - Juventus

Cagliari-Sampdoria

Ritorno

26/08/2018

1-2

0-0

07/04/2019

2^ giornata

Andata

2-3

0-0

11/11/2018

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Ritorno 17/02/2019

CLASSIFICA Serie A

partite totali v n p

Torino

18 13

Sampdoria

16 13

Cagliari

15 13

Genoa

15 13

Spal

13 13

Udinese

12 13

Empoli

12 13

Bologna

11 13

Frosinone

Chievo

Bologna-Roma

Juventus

0-2

Chievo-Udinese

Napoli

0-5

Frosinone-Sampdoria

3-0

Fiorentina-SPAL

Genoa-Bologna

Inter

28 13

0-2

Frosinone-Juventus

1-0 0-1

Inter-Parma

4-1

Lazio-Genoa

Lazio

23 13

2-1

Juventus-Sassuolo

2-2

Milan-Atalanta

Milan

22 13

1-0

Napoli-Fiorentina

2-0

Parma-Cagliari

Parma

20 13

2-2

Roma-Chievo

0-1

Sampdoria-Inter

Roma

19 13

2-0

SPAL-Atalanta

3-1

Sassuolo-Empoli

1-1

1-3

Sassuolo

19 13

Udinese-Torino

Torino-Napoli

Atalanta

18 13

10 Fiorentina 18 13

11^ giornata

Andata 04/11/2018

3-0

Atalanta-Parma

1-2

Bologna-Atalanta

2-1

Cagliari-Chievo

0-2

Chievo-Sassuolo

1-2

Empoli-Juventus

1-1

Fiorentina-Roma

2-2

Genoa-Udinese

5-0

Inter-Genoa

0-3

Lazio-Inter

3-1

Juventus-Cagliari

3-2

Milan-Sampdoria

4-1

Lazio-SPAL

1-1

Napoli-Roma

5-1

Napoli-Empoli

2-2

Sassuolo-Bologna

0-0

Parma-Frosinone

0-3

SPAL-Frosinone

1-4

Sampdoria-Torino

1-1

Torino-Fiorentina

0-1

Udinese-Milan

16^ giornata

Andata 16/12/2018

Ritorno 05/05/2019

Ritorno

29 13

03/04/2019

Andata

17^ giornata

22/12/2018

Classifica Marcatori

Ritorno 31/03/2019

partite totali v n p

2-0

Empoli-Lazio

10^ giornata

Cagliari-Milan

0-1

28/10/2018

37 13 12

1-1

Andata

CLASSIFICA Serie A

Ritorno 12/05/2019

Andata

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

NOME

SQUADRA

RETI

RIGORI

Piatek Ronaldo Immobile Insigne Mertens Icardi Caputo Defrel Mandzukic Pavoletti De Paul

Genoa Juventus Lazio Napoli Napoli Inter Empoli Sampdoria Juventus Cagliari Udinese

10 9 8 7 7 7 6 6 6 6 6

1 1 1 0 1 2 1 0 0 0 1

18^ giornata

26/12/2018

Ritorno 19/05/2019

19^ giornata

Andata 29/12/2018

Atalanta-Lazio

Chievo-Inter

Atalanta-Juventus

Bologna-Milan

Empoli-Sampdoria

Bologna-Lazio

Empoli-Inter

Cagliari-Napoli

Genoa-Atalanta

Cagliari-Genoa

Genoa-Fiorentina

Fiorentina-Parma Frosinone-Milan Inter-Napoli Roma-Sassuolo Sampdoria-Chievo SPAL-Udinese Torino-Empoli

Juventus-Sampdoria

Fiorentina-Empoli

Juventus-Roma

Frosinone-Sassuolo

Lazio-Cagliari

Inter-Udinese

Milan-Fiorentina

Roma-Genoa

Napoli-SPAL

Sampdoria-Parma

Parma-Bologna

SPAL-Chievo

Sassuolo-Torino

Torino-Juventus

Udinese-Frosinone

Ritorno 26/05/2019

Chievo-Frosinone

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Probabili formazioni

Assalto alla Vecchia Signora FIORENTINA -JUVENTUS

STADIO ARTEMIO FRANCHI, 01.12.2018, ORE 18 Chiesa Veretout

er la partita più attesa di Firenze, Stefano Piolli farà di tutto per recuperare German Pezzella. In base alle notizie al momento della chiusura del nostro giornale, l’argentino era considerato in forte dubbio a causa del problema muscolare rimediato in Nazionale che gli aveva fatto saltare la trasferta di Bologna. Non dovesse farcela, il tecnico viola punterà sulla difesa sperimentata al Dall’Ara: Milenkovic, Ceccherini, Hugo e Biraghi davanti al portiere Lafont. A metà campo si dovrebbe proseguire con il nuovo trio sperimentato in terra emiliana: Benassi, Edimilson e Veretout, per utilizzare in posizione più avanzata Gerson, sulla corsia di destra. Su quella opposta Chiesa, a supporto di un Simeone ancora a caccia del gol che manca ormai dal 19 settembre. Il croato Pjaca, invece, ancora alle prese con la lombalgia, potrebbe, per lo più, trovare spazio in panchina.

Biraghi

FIORENTINA 4-3-3

Simeone Gerson

Edimilson

1 Lafont

Benassi

4 Milenkovic 5 Ceccherini 31 Hugo 3 Biraghi

Hugo Lafont

24 Benassi 26 Edimilson 17 Veretout

Ceccherini

8 Gerson 9 Simeone 25 Chiesa

Milenkovic

Allenatore: Stefano Pioli A Disposizione: 69 Dragowski, 67 Ghidotti, 34 Diks, 2 Laurini, 14 Dabo, 16 Hancko, 6 Norgaard, 7 Eysseric, 11 Mirallas, 77 Thereau, 28 Vlahovic.

JUVENTUS 4-3-3 1 Szczesny

30 Bentancur 5 Pjanic 16 Cuadrado

2 De Sciglio 19 Bonucci 24 Rugani 12 Alex Sandro

11 Douglas Costa 17 Mandzukic 7 Ronaldo

Douglas Costa Ronaldo

Mandzukic

Cuadrado Alex Sandro

Bentancur

Pjanic Bonucci

De Sciglio

Rugani Szczesny

Allenatore: Allegri

A Disposizione: 22 Perin, 21 Pinsoglio, 3 Chiellini, 4 Benatia, 15 Barzagli, 37 Spinazzola, 14 Matuidi, 10 Dybala, 20 Cancelo, 18 Kean.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 L’ex attaccante che mise ko la Juve a 18 anni: “Il Cholito non deve temere nessuno”

Parola all’esperto

Desolati: “Simeone, scaccia la paura” Claudio Desolati, a Firenze è arrivata la partita dell'anno. "Sono altri tempi per i tifosi rispetto a quando giocavo io, ma scendere in campo contro la Juventus è da sempre una guerra. Bastavano un pareggio o una vittoria a far star bene la città venticinque giorni. I bianconeri, adesso, sono superiori in tutto: servono calciatori con mentalità per poterla battere, nonostante non stia mostrando un bel gioco, però meglio vincere giocando male che non prendere i tre punti esprimendo un bel calcio”.

l cconta del go ortivo che ra del Brivido Sp nel 1973 us nt ve Ju a La copertina i all simo Desolat del giovanis

di Giacomo Brunetti

a sua carriera è stata timbrata da grandi tinte viola: Claudio Desolati, dieci anni all’ombra della Torre Maratona e la prima gioia in un memorabile Fiorentina-Juventus 2-1. Era il 7 aprile del 1973, a pochi minuti dalla fine della sfida interna con la Juventus, raccolse l’assist di De Sisti, superò un difensore, mise a sedere un certo Dino Zoff, suggellando la vittoria sui bianconeri. Aveva solo 18 anni e mandò in visibilio il “Comunale” di Firenze, stracolmo di tifosi viola. Entrando di diritto nella storia della sfida con la S maiuscola.

La partenza viola non è stata delle migliori: riesce a dare una spiegazione? "La preparazione è stata fatta sicuramente bene, guardate come hanno iniziato: sei reti al Chievo all'esordio. La Fiorentina non deve vincere contro le grandi, bensì prendere il maggior numero di punti possibili con le squadre inferiori. E magari con tutti questi giovani serviva un pizzico d'esperienza in più: una volta al di sotto delle aspettative, certi giocatori vanno in crisi.

continua a pagina 34

Desolati in maglia viola

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

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Inoltre, ci sono calciatori fuori ruolo: un allenatore deve mettere i propri elementi in condizione di dare il meglio". E poi c'è l'allarme legato all'attacco. Cosa ne pensa? "Simeone dà l'anima, ma deve avere un robusto attaccante accanto, è sempre solo contro due o tre giocatori: prende botte, si rialza, poi quella volta che gli capita la pallagol non riesce a metterla dentro. Non vedo dialogo, gli arrivano pochi palloni, non ci sono più i cross dalle fasce, rientrano tutti. L'attaccante se non riceve palloni non può segnare". Gli servirebbe un gol come il suo contro la Juventus per ripartire... "Credo sia normale che quando un attaccante non segna, basta una rete per tornare quello di prima. I periodi negativi ci sono per tutti. Non è facile andare sempre in gol. Per segnare contro la Juventus, e in generale, gli dico: non deve aver paura degli avversari, sono loro che devono temerlo. Io facevo così. Vado lì per vincere e devo mettere in condizione la mia squadra per farlo". Il suo fu il primo con la maglia della Fiorentina, proprio con gli acerrimi nemici. Ci racconta che sensazioni si provano? "Avevo diciotto anni, entrai in campo davanti a migliaia di spettatori.

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Giocare insieme a gente come De Sisti o Merlo era un sogno: io, ragazzino che scese sul terreno di gioco e mise al tappeto la Juventus. Una cosa fuori dal normale. Che poi diventò normale, visto che quello era il mio lavoro". Al 'Franchi' sarà un rendez-vous per Marko Pjaca. "L'ho visto giocare poco, la scorsa stagione è andato in Germania e poi ai Mondiali, tutto dopo l'infortunio. Io quando giocavo mi ‘incavolavo come una belva’ se restavo fuori, però in allenamento davo tutto per riprendermi il posto. Se non va, bisogna toglierlo subito dal campo, non sostituirlo alla fine. Ti cambia la situazione e l'atteggiamento del calciatore".

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

351 Amarcord

Il 15 gennaio 2017 la Fiorentina di Sousa superò la Juve grazie alle reti di Kalinic e Badelj

L’ultimo acuto è di Paulo

di RUBEN LOPES PEGNA

uella di oggi è la seconda sfida dell’anno solare 2018 tra Fiorentina e Juventus al Franchi. Venerdì 9 febbraio la squadra di Allegri si impose per 2-0 grazie alle reti realizzate da Bernardeschi e Higuain.

UN’ALTRA PARTITA DI SABATO ALLE 18 Fu giocata sabato 6 marzo 2010, tre giorni prima del match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Fiorentina e Bayern. I viola di Prandelli persero 2-1 contro i bianconeri di Zaccheroni che passarono in vantaggio con Diego al 2’. Dopo il pareggio dell’ex juventino Marchionni al 32’ chiuse il match Grosso al 68’. DI SABATO IL PRIMO GOL DI DESOLATI IN SERIE A Il 7 aprile 1973 al Comunale la Fiorentina di Liedholm battè la Juve di Vycpalek, lo zio di Zeman, 2-1 dopo una splendida partita. La Fiorentina passò in vantaggio al 46’ con un gol di Saltutti. Poi ci fu il pareggio di Causio su rigore al 78’ prima della rete del definitivo 2-1 del centravanti diciottenne Claudio Desolati che prima di calciare in porta (sotto la Fiesole) mise a sedere con una finta Zoff. Per Desolati fu il primo gol nel massimo campionato. I PRECEDENTI IN SERIE A Sono state 79 le partite tra Fiorentina e Juventus giocatesi all’attuale Franchi, chiamato prima Berta e poi dopo la seconda guerra mondiale Comunale, nel campionato di serie A. I viola ne hanno vinte 27, pareggiate 30 e perse 22. NON SOLO SERIE A Una gara tra le due squadre è stata disputata nel campionato di divisione nazionale (1928/29). La Juve si impose allo stadio di via Bellini per 4-0. Le due formazioni si sono affrontate a Firenze anche 8 volte in Coppa Italia. La Fiorentina ha ottenuto 4 successi e 3 pareggi e subito una sconfitta. In 4 occasioni ha superato il turno e in 4 è stata eliminata. Due volte le due formazioni si sono incontrate in Europa League, ex Coppa Uefa in casa della Fiorentina. La prima nel 1989/90, ad Avellino in campo neutro (si fa per dire perché la città irpina è un covo di tifosi bianconeri) nella finale di ritorno di Coppa Uefa, finì 0-0, dopo la sconfitta a Torino all’andata per 3-1 (la Juve si aggiudicò il trofeo).

i prima Sousa saluta Allegr 2017 tus del gennaio en Juv a tin ren di Fio

La seconda al Franchi nel 2013/14, nella gara di ritorno degli ottavi di finale dopo l’1-1 dell’andata allo Stadium, vide il successo per 1-0 dei bianconeri e l’eliminazione della squadra di Montella. L’ULTIMO PAREGGIO Risale al 5 dicembre 2014, un venerdì. Il match tra i viola di Montella e la Juventus di Allegri terminò 0-0. L’ULTIMA VITTORIA VIOLA Risale al 15 gennaio del 2017, quando sulla panchina gigliata sedeva Paulo Sousa, che nella gara d’andata allo Stadium aveva fatto esordire in serie A Federico Chiesa. La Fiorentina si impose per 2-1 grazie alle reti di Kalinic al 37’ e di Badelj al 54’. Per la Juve accorciò le distanze Higuain al 58’.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Contro la Juve il Saluto alla Voce sarà ancora più solenne e coinvolgente Palchetti, capogruppo dei Musici: “Emozioni uniche per Firenze e per la Fiorentina”

Il corteo

Forza Viola e Viva Fiorenza! di Daniele Taiuti

a quest’anno ogni partita casalinga della Fiorentina è preceduta dal Corteo Storico della Repubblica Fiorentina che esegue il Saluto alla Voce sul tappeto verde dello Stadio Artemio Franchi. Un momento solenne e coinvolgente, oltre che emblematico di quanto il legame fra la Società Viola ed il Calcio Storico si sia fatto sempre più stretto e profondo. Per prepararci a gridare ancora più forte “Forza Viola e Viva Fiorenza!” noi del Brivido Sportivo abbiamo intervistato Gianni Palchetti, capogruppo dei musici del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina, dalle cui parole traspare un amore profondo verso Firenze. Palchetti mosso da questo sentimento dagli anni 90 inizia ad avvicinarsi ad una delle realtà che, maggiormente, rappresentano la città del Giglio nel mondo: il Calcio Storico Fiorentino. Le prime esperienze lo vedono impegnato nel ruolo di segretario prima e magazziniere poi nelle fila degli azzurri di Santa Croce. Dopo qualche anno di allontanamento, ritorna protagonista nel 2013 nella veste di tamburista nel gruppo dei musici del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina. Passato qualche anno in cui riesce progressivamente a impadronirsi del ruolo, dal 2016 ricopre il ruolo di capogruppo dei musici. Adesso ci guida alla scoperta di questa affascinante realtà. Gianni Palchetti, quali sono le origini storiche del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina? "Il corteo compare per la prima volta in occasione dei festeggiamenti del quarto centenario dell'assedio di Fi-

renze da parte delle truppe imperiali di Carlo V, intente a riportare i Medici ai vertici del governo cittadino. Gli abiti storici che caratterizzano la rassegna fanno riferimento a tale periodo storico". Ci può offrire una breve descrizione del suo ruolo all'interno della parata? "Io mi occupo prevalentemente di coordinare i 75 musici; suddivisi in chiarine, tamburi e pifferi. In aggiunta, è per me un grande onore fare le veci del Maestro quando questi per qualche motivo non può intervenire all'inGianni P alchetti terno di guida i M del Cort usi eo una maFiorentin Storico della Rep ci a allo sta nifestadio Franch ubblica i zione". L'essere uno dei protagonisti principali di una così prestigiosa realtà, quali emozioni le procura? "Ogni sfilata comporta per me delle emozioni nuove. Si tratta di momenti rari, difficili da spiegare perchè vanno a interessare una parte molto profonda del mio intimo.

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Per citarle un esempio, tutte le volte che suoniamo davanti al Gonfalone di Firenze ho le lacrime agli occhi".

Nel luglio 2018, il corteo è diventato "patrimonio materiale e immateriale di Firenze": cosa pensa a riguardo? "Sicuramente è una cosa molto positiva per tutto il movimento, ma anche per la città. E' un riconoscimento importante agli sforzi e alla passione che ogni singolo elemento del nostro gruppo profonde settimanalmente, nel tentativo di dimostrare sempre più il proprio attaccamento a Firenze".

Qual è il fattore principale che ha favorito l'avvicinamento fra il mondo del calcio storico e la Fiorentina negli ultimi anni? "La società in generale nell'ultimo periodo ha scelto in modo intelligente di aprirsi maggiormente al tessuto sociale di Firenze e, coerentemente con la linea intrapresa, non poteva trascurare un fenomeno come quello del Calcio Storico Fiorentino, da sempre parte integrante della città". Chi fra i calciatori viola impersonifica meglio lo spirito del calciante? "Senza dubbio Simeone. Il calciatore argentino, anche se sta vivendo una fase di appannamento, non fa mai mancare alla squadra il suo apporto in termini di agonismo e temperamento. Manifestando così un grande attaccamento alla maglia viola."

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Gli scenari mozzafiato disegnati dal cuore pulsante del tifo per Fiorentina - Juventus Le coreografie

Arte, storia e cultura... lo show della Fiesole ai suoi colori tradizionali, oppure la grande maglia viola disegnata il 17 marzo 2012 (purtroppo disonorata dalla squadra che si lasciò travolgere dai bianconeri per uno 0-5 che ancora oggi grida vendetta). Fino all’enorme giglio rosso in campo bianco e viola che fece da cornice all’indimenticabile 4-2 in rimonta del 20 ottobre 2013, firmato da Pepito Rossi. Poi il Leone del Marzocco, il simbolo del potere popolare, con la scritta: “Per esser di Firenze vanto e gloria”. Seguito dall’ultrà di viola-vestito dell’aprile 2016, con la mano protesa verso una delle bandiere della Fiesole. Emblema di una

di Tommaso Borghini

L’

ultima grande emozione, i ragazzi della Curva Fiesole, ce l’hanno regalata il 15 gennaio 2017, dedicando, per la prima volta nella storia di Fiorentina-Juventus, la coreografia a una sola persona: Giancarlo Antognoni. Un omaggio spettacolare alla Bandiera viola che, finalmente, rientrava in società, dopo 15 anni di assenza. “Unico 10” questa la scritta a caratteri cubitali in bianco e rosso su sfondo viola. Al fianco una cornice dorata con l’effige del Giancarlo calciatore e un lungo ed emblematico striscione: “Bentornato a casa… brillerà per sempre la tua stella”. Roba da pelle d’oca, anche per il diretto interessato, presente allo stadio, che non riuscì a trattenere le lacrime di commozione. E fu una coreografia baciata dalla buona sorte perché la Fiorentina riuscì anche a vincere quella partita grazie alle reti di Kalinic e Badelj, seguite dal gol del bianconero Higuain che ci fece soffrire fino all’ultimo minuto di recupero. Per questo il boato finale del Franchi fu ancora più forte. L’ultima di una lunga serie, perché allo stadio Franchi molti altri fantastici scenari hanno fatto da sfondo alla “la partita delle partite”, entrando nella storia calcistica della nostra città. Senza fare classifiche di gradimento, una delle più note è senza dubbio la coreografia del 7 aprile 1991. Chi non la ricorda? Il profilo dei monumenti di Firenze (il Duomo, Palazzo Vecchio e Ponte Vecchio) disegnati in Curva Fiesole nel giorno del ritorno da avversario di Roberto Baggio, venduto l’estate prima dai Pontello alla Juventus. Emozioni incancellabili, anche ricordando la vittoria sul campo, firmata dalla magica punizione di Diego Fuser, e quella sciarpa viola lanciata dagli spalti e raccolta da terra dal “Divin Codino”.

tifoseria che mette la maglia e i propri colori davanti a tutto e tutti. Nella scorsa stagione, in aperta polemica con i Della Valle e con la Questura, l’appuntamento con lo spettacolo della Fiesole saltò clamorosamente. Lo annunciarono con un comunicato i ragazzi del gruppo Unonoveduesei, invitando comunque tutti coloro che andarono al Franchi a portare una bandiera o una sciarpa "o qualsiasi altra cosa faccia colore" perché "stavolta - scrissero - saremo noi la coreografia".

Riavvolgendo il nastro della memoria, è impossibile non ricordare quell’enorme cuore che batte del 22 febbraio 1997. Un elettrocardiogramma gigante, che lasciò a bocca aperta l’Italia calcistica. Per non parlare della coreografia del 13 dicembre del 1998 che, quella volta, coinvolse tutto lo stadio, scol-

pendo la data di nascita della Fiorentina (1926) in Fiesole. Uno stimolo in più per una splendida squadra, guidata da Gabriel Batistuta, che trovò la forza di superare i bianconeri, facendo sognare a Firenze addirittura il tricolore. Sontuoso anche il sole che sorge del dicembre 2005, con la scritta “Come il sole risorgiamo sempre. Molti ci hanno visto nascere, nessuno ci vedrà morire”. Altrettanto spettacolari i riferimenti al Calcio Storico Fiorentino e

Stasera il libro delle scenografie gigliate potrebbe essere ulteriormente aggiornato, regalando nuove emozioni. Al momento della stesura di questo articolo non avevamo ancora notizie in merito, ma vada come vada, lo spettacolo sugli spalti non mancherà comunque. Ci sarà certamente una nuova illuminazione a led che colorerà gli spalti, rendendo ancora più magica l’atmosfera. Ci sarà anche Martin Jorgensen in Curva Fiesole, a tifare viola. E, come sempre, il pubblico gigliato farà sentire la pro-

pria passione il più forte possibile. Sperando che la Fiorentina sappia trasformarla in energia positiva per mettere al tappeto il colosso bianconero.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 L’ex mediano: “Oggi c’è più divario, ma a Firenze è dura e lo sarà anche stavolta”

La bandiera bianconera

Furino: “Per la Juve è sempre una partitaccia” di Giacomo Brunetti

E’

stato uno dei “nemici” più coriacei della Firenze sportiva. Giuseppe Furino ha combattuto mille battaglie a difesa dei colori bianconeri, soprattutto negli anni in cui la rivalità tra Fiorentina e Juventus diventava sempre più accesa. Piedi ruvidi, tutto grinta, polmoni e “cattiveria”, “Beppe” è diventato una bandiera della Juve, con la quale ha totalizzato 361 presenze in Serie A. Nato da madre usticese e padre napoletano, si trasferì a Torino all’età di quindici anni, legandosi per sempre a tale città, scrivendone la storia calcistica. Medaglia d’argento a Messico ’70, ci ha parlato dei bianconeri e di cosa aspetta la Fiorentina al ‘Franchi’.

Giuseppe Furino, un inizio da record per la Juventus: dodici vittorie, un solo pareggio, ancora meglio della stagione dei 102 punti. Il discorso Scudetto è già indirizzato? "Dipende dagli avversari, da quanto sono realmente attrezzati. Devono dimostrare di aver dentro la capacità di confrontarsi con le squadre importanti. In campionato, non deve crearsi una situazione in cui due o tre formazioni lottano per le posizioni di vertice, altre quattro o cinque per la salvezza e le altre rimangono in una terra di mezzo. Ho sempre nei ricordi le mie annate: niente era scontato, era difficile con tutte le squadre e chiunque si batteva. Anche e soprattutto a Firenze era una partitaccia". Quindi non c'è rassegnazione quando le avversarie affrontano i bianconeri? "Deve essere evitata. Le squadre devono fare la partita della vita ogni domenica, che si affronti la Roma o il Cagliari. Sempre uguale. Io non vedo rassegnazione negli altri, la Juventus è sempre sotto pressione: noto che chiunque la affronta dà sempre qualcosa in più per far bene".

Dopo il gol nella scorsa stagione, a Firenze tornerà Bernardeschi: è la stagione della svolta? "Non mi piace dire che ha fatto un salto di qualità. È molto bravo, ha la concentrazione adeguata. A volte ha guai fisici, ma può accadere se giochi con tanta continuità". Nella Fiorentina c'è Federico Chiesa, che è sulla bocca di tutti: come lo vedrebbe alla Juventus? "Bene, lo vedrei bene. È un giocatore determinato, potrebbe essere sicuramente una buona pista da seguire, è tra i giovani italiani più interessanti". Infine uno sguardo alla gara del 'Franchi': che gara si aspetta? "A Firenze è sempre difficile, è un campo ostico, con un ambiente caldo che ti fa sentire il fiato sul collo. Non mi aspetto un dominio bianconero, ma la Fiorentina che dà tutto e la Juventus che gioca di rimessa".

Questa è la stagione giusta per centrare il triplete? "La Juventus rispetta tutti, affronta una partita alla volta. Oggi c'è maggiore disponibilità di elementi in rosa: quando giocavo io, il gruppo era composto da circa sedici giocatori e tre o quattro della Primavera, e giocavano quasi sempre gli stessi". Cristiano Ronaldo è il tassello che mancava per scrivere nuovamente la storia in Europa? "Non credo che abbia elevato la squadra di Allegri, bensì ha dato una ulteriore opportunità. Un qualcosa in più, una cartuccia in più da sparare. Nella prima parte di stagione sta confermando ciò che è e perché è stato acquistato". Giuseppe Furino

Furino duella con Antognoni

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Lo storico doppio ex

1 In viola era un punto di forza della mitica squadra del 1955-56. Dal 1959 fu “costretto” a vestire bianconero

Cervato, l’uomo degli Scudetti

di Ruben Lopes Pegna

considerevole per l'epoca, anche se lui avrebbe preferito rimanere a Firenze (i giocatori all'epoca non potevano rifiutare i trasferimenti). E con la maglia bianconera con la quale giocò 2 stagioni (1959/60 e 1960/61) vinse due scudetti e due coppe Italia, una delle quali battendo in finale la Fiorentina. Dopo altri quattro campionati con la Spal in serie A a 36 anni si ritirò. Un altro scudetto comunque Cervato se lo aggiudicò da allenatore della Primavera viola nella stagione 1970/71 nella doppia finale con il Milan.

a vinto uno scudetto con la Fiorentina. Ed è stato anche il capitano dei viola a Madrid nella finale di Coppa dei Campioni. Sergio Cervato è stato uno degli eroi della squadra che ha fatto sognare Firenze. Poi a trent'anni è passato alla Juventus con la quale si è tolto altre soddisfazioni. In maglia viola ha giocato per undici stagioni, dal 1948/49 al 1958/59. Al suo attivo 315 presenze in campionato con 31 reti, molte delle quali realizzate su rigore o punizione. Era uno specialista nei calci da fermo il difensore di Carmignano di Brenta che ha cominciato la carriera da terzino sinistro (con la maglia numero tre si è laureato campione d'Italia con la Fiorentina) e l'ha conclusa da libero (uno dei due difensori centrali di ora). Dal dischetto tra l'altro segnò un gol nella sua ultima sfida tra Fiorentina e Juventus giocata a Firenze in maglia viola il 2 novembre 1958. La partita fu spettacolare con i bianconeri in vantaggio per 2-0 dopo 13 minuti (Ferrario e Nicolè). La rete di Cervato alla mezzora riaprì il match. Ma 120 secondi più tardi la Juve si portò sul 3-1 con un gol di Charles. Poi Montuori accorciò le distanze allo scadere del primo tempo prima del gol definitivo 3-3 di Lojacono al quarto d'ora della ripresa. Cervato che purtroppo è morto a Firenze, città nella quale si era stabilito a fine carriera, il 9 ottobre 2005 a 76 anni, ha disputato anche 28 partite in Nazionale (25 da giocatore viola), segnando 3 reti. Nella stagione del primo scudetto gigliato (1955/56) giocò 33 incontri (ne saltò solo uno), realizzando 5 gol. C'era lui in campo con la fascia da capitano, per l'assenza dell'infortunato Rosetta, il 6 maggio 1956 a Trieste, quando pareggiando 1-1 a Trieste con la Triestina la Fiorentina si laureò matematicamente campione d'Italia a 6 giornate dalla fine. Ed era sempre Cervato il capitano viola a Madrid, il 30 maggio 1957, quando lo squadrone di Bernardini fu sconfitto per 2-0 dal Real nella finale di Coppa dei Campio-

Sergio Cer

lia viola

vato in mag

ni, subendo le due reti (una su un rigore inesistente per un fallo di Magnini fuori area) negli ultimi venti minuti. Dopo lo scudetto, a Firenze arrivarono tre secondi posti consecutivi. Ma in riva all'Arno conquistò anche la Coppa Grasshoppers disputatasi tra il 1952 e il 1957. Poi nell'estate del 1959 Cervato fu ceduto alla Juventus per cento milioni di lire, una cifra

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

Il romanzo dello Scudetto /2

A 50 anni dal secondo tricolore riviviamo la storia a puntate dell’epopea viola della stagione 1968-69 L’inatteso ko interno nel derby dell’Appennino dà la scossa alla squadra di Pesaola. Inizia la cavalcata

Bologna corsaro a Firenze, ma sarà l’unica sconfitta...

la Viola cambia marcia

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opo l’eliminazione dalla Coppa Italia e il pareggio nella gara d’andata dei trentaduesimi di finale di Coppa delle Fiere (l’attuale Europa League) a Zagabria con la Dinamo (1-1 in rimonta con gol di Pirovano) il campionato della Fiorentina comincia il 29 settembre 1968 all’Olimpico di Roma, dove la squadra di Bruno Pesaola vince in rimonta per 2-1. Punita da un gol di Taccola dopo appena 33 secondi, i viola ribaltano il risultato nella ripresa. Amarildo al 13’ segna il gol del pareggio e Maraschi al 40’ quello che regala i primi due punti alla Fiorentina (il successo non viene ancora premiato con tre punti come ora). Tre giorni dopo la squadra di Pesaola supera il turno in Europa battendo la Dinamo al Comunale per 2-1 con reti di Amarildo e Maraschi. E alla seconda di campionato con l’Atalanta a Firenze i viola concedono il tris, battendo anche l’Atalanta per 2-1. I nerazzurri vanno in vantaggio al 25’ del primo tempo con una rete di Incerti. Quindici minuti dopo arriva l’1-1 grazie a un autogol di Signorelli. A sessanta secondi dal novantesimo Maraschi su rigore firma il gol che rega-

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus segue da pagina 45

Il romanzo dello Scudetto /2

nale alla quarta giornata, pareggiando 0-0. La Fiorentina rimane seconda in classifica (ora con l’Inter) a una lunghezza dai rossoneri. La settimana dopo, però, i viola subiscono la prima sconfitta di questo campionato (resterà l’unica) a Firenze con il Bologna per 3-1 nel derby dell’Appennino. I rossoblù segnano due reti nel primo tempo con Mujesan al 34’ e Savoldi al 40’. Maraschi accorcia le distanze al 14’ della ripresa ma Turra chiude il match a otto minuti dal novantesimo. La Fiorentina scivola al quarto posto insieme a Inter e Roma, a tre lunghezze dalla capolista Milan e a uno dalla coppia Cagliari-Juventus. Perde anche in Europa la squadra di Pesaola. A Rostock, nella gara d’andata dei sedicesimi di Coppa delle Fiere viene battuta dall’Hansa per 3-2 (gol di Maraschi e Rizzo). Alla sesta giornata, il 10 novembre, i viola non vanno al di là dello 0-0 a Vicenza e tornano al successo solo sette giorni più tardi, battendo al Comunale la Sampdoria per 1-0 con una rete di Amarildo. La Fiorentina è ora terza insieme a Inter e Juve a tre punti dalla capolista Milan e a due dal Cagliari. All’ottava giornata, la squadra di Pesaola conquista il secondo successo in trasferta, battendo l’Inter a San Siro per 2-1 grazie alle reti di Chiarugi al 33’ del primo tempo e di Amarildo al 9’ della ripresa. I nerazzurri di Foni accorciano le distanze tre minuti dopo con Domenghini. Tre giorni dopo i viola vincono la gara di ritorno dei sedicesimi con l’Hansa per 2-1 in rimonta con i gol di Rizzo e Merlo e volano araschi Mario M la o vi ti n agli ottavi dio finale. Sullo slancio il 1 dicembre, alla nona Il centrava giornata, la squadra di Pesaola conquista la terza vittoria consecutiva la alla squadra di Pesaola la seconda in campionato, superando al Comunale il Verona per 1-0 con un gol vittoria consecutiva in campionato e il primato in di Rizzo al 22’ del secondo tempo. Ora i viola sono secondi insieme al classifica insieme a Milan e Cagliari. E alla terza giornata la Fiorentina Milan a una sola lunghezza dalla capolista Cagliari. La strada verso lo aUtoMazionE indUStRialE gioca proprio a Cagliari dove pareggia 1-1. Al gol di Maraschi al 36’ del scudetto è ancora lunga ma è sempre più chiaro che nella battaglia per primo tempo replica Riva al 35’ del secondo. Fiorentina e Cagliari sci- la valvola 2/2 combinazione Cilindri standard conquista del titolo la Fiorentina se la dovrà proprio con il F.R.L. vedere  Utensili pneumatici ed accessori volano al secondo posto dietro il Milan, che i viola affrontano al Comu- Cagliari e il Milan.

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1 novembre 2018 Fiorentina - Roma

Fiorentina – Juventus nell’anno del secondo Scudetto Alla giornata numero 14, la penultima del girone d’andata, la Fiorentina affronta la Juventus allo stadio Comunale. E’ il 19 gennaio del 1969 e, in uno stadio gremito, la squadra di Pesaola passa in vantaggio al 21’ grazie al gol di capitan De Sisti. La Juventus riesce a pareggiare nella ripresa, al 60’, con Zigoni. Ma la formazione gigliata continua a cercare la vittoria, tornando definitivamente avanti al 73’ in seguito al gol del centravanti Maraschi. Dopo questa partita la Fiorentina è prima in classifica con il Cagliari.

Le schede dei protagonisti E SISTI GIANCARLO D do

nne quan pena ventiseie Il capitano, ap udetto, nella sc lo a st ui nq la Fiorentina co re gioca tutne del tricolo 2 gol in 2 magica stagio an rtite, segn do te e trenta le pa , alla Juve al Comunale utive partite consec 1 e a Varese dai viola per 2to vin ch nel mat squadra di la po quando la settimana do 2. E’ Picchio, campione ia 2Pesaola paregg Valcareggi Nazionale di la n co oco della d’Europa gi l de i ttare i ritm ico il nunel 1968, a de ss e da regista cla onto in Fiorentina. Fung pr e pr m se E’ gliato. pagni. m mero dieci gi co i de in soccorso de lotan campo a venire gr , insomma, e un E’ un generoso o. tir il na eg n disd tatore. E poi no

FIORENTINA: Superchi; Rogora, Mancin; Esposito, Ferrante, Brizi; Rizzo, Merlo (Cencetti dal 45’), Maraschi, De Sisti, Amarildo. 12° Bandoni. JUVENTUS: Sarti; Pasetti, Salvadore; Roveta, Castano, Leoncini; Sacco, Del Sol, Anastasi, Haller, Zigoni; 12° Anzolin, 13° Benetti. ARBITRO: Monti di Ancona Fiorentina-juventus 2-1

MARIO MARASCHI Il centravanti viola gio ca tutte e trenta le partite in quella magica stagione 1968/69. A ventinove anni è il bomber della squadra con 14 reti, 4 delle quali realizzate su cal cio di rigore. Da solo segna in quel cam pionato il 36,8 per cento delle reti de lla squadra. E va in gol in ben 13 partit e. Al suo attivo c’è soltanto una do ppietta al Pisa al Comunale alla ter zultima giornata. Nel match vinto da lla Fiorentina per 3-2 Maraschi realizz a 2 reti su calcio di rigore.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Classe operaia in paradiso

Galdiolo, Sacchetti, Tendi e Rebonato… eroi per un giorno contro la Vecchia Signora

I gregari che affossarono la Juve

di Tommaso Borghini

metri, 10’ più tardi. Un’autentica magia per un difensore ruvido, tutto grinta e polmoni. A nulla valse il gol del bianconero Bettega perché la Fiorentina vinse la partita, affossando una Juventus stranamente in crisi. L’ultima storia che vogliamo raccontarvi è quella di una delle meteore viola per eccellenza: Stefano Rebonato. Acquistato nel 1987 dal Pescara con l’etichetta di Rebo-gol (era stato capocannoniere del campionato cadetto), risultò una gigantesca delusione. Rebonato, infatti, realizzò solo due reti con la maglia della Fiorentina prima di essere ceduto a prezzo di saldo al Catanzaro. Ma uno dei due gol lo segnò proprio contro la Juventus a Firenze in una piovosa giornata di gennaio del 1988. Una rete in scivolata , su assist di Ramon Diaz, che valse l’1-1 (la Juve era passata in vantaggio con De Agostini) per un punticino che contribuì al raggiungimento del non certo esaltante ottavo posto finale.

na vita da gregari e un giorno da leoni. Tra le pagine del grande libro di Fiorentina – Juventus ci sono anche storie di calciatori “umili” che, nel giorno della partitissima di Firenze, si sono trasformati improvvisamente in eroi, vivendo una giornata da “Classe operaia in Paradiso”. Uno di questi è Giancarlo Galdiolo, grande amico di Giancarlo Antognoni, recentemente scomparso dopo un lungo calvario impostogli da una terribile malattia. Galdiolo era un difensore arcigno, dal fisico statuario, ma dai piedi non propriamente raffinati, tanto che i tifosi viola lo avevano soprannominato “Badile”. Il gol non era certo la sua specialità (ne segnò soltanto 3 in 229 partite di serie A), eppure quel 26 febbraio del 1978, nel corso della sfida al “Comunale” contro la Juventus, vestì inaspettatamente i panni di cannoniere. Al 40’ minuto svettò più in alto di tutti, stavolta non nella sua area ma in quella avversaria, infilando alle spalle di Zoff il pallone di un preziosissimo 1-1. La Juve era passata in vantaggio con Boninsegna e sembrava avviata a una facile vittoria. Ma per i bianconeri a Firenze non è mai stata vita facile e così quella Fiorentina, operaia e in lotta per la salvezza, riuscì a centrare un ottimo pareggio grazie al suo “Gigante buono”. Due anni più tardi, nel 1980, toccò ad altri due gregari punire la Juventus al Comunale di Firenze. Stiamo parlando di Gigi Sacchetti e Alessio Tendi. Il primo segnò in acrobazia al 19’ del primo tempo. Un gol bellissimo per il centrocampista calabrese che, cinque stagioni dopo, andrà a vincere lo Scudetto a Verona. Il secondo, fiorentino doc, realizzò il suo primo gol in maglia viola con una terrificante bordata dai trenta Giancarlo Galdiolo

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Tutte le emozioni delle sfide tra viola e bianconeri giocate allo stadio Franchi

L’alfabeto della partita

Fiorentina- Juventus dalla A alla Zeta di Ruben Lopes Pegna

iorentina-Juventus dalla a alla zeta. Attraverso i giocatori, i presidenti e gli allenatori ricordiamo alcune tra le sfide più importanti giocate a Firenze dalle due squadre in campionato (serie A). E' un excursus storico che parte dagli anni trenta del secolo scorso e arriva ai giorni nostri. Vogliamo celebrare quella che per la città e tutti i tifosi viola è la partita per eccellenza, quella con la P maiuscola. Da sempre. E per sempre. ALBERTO GILARDINO Nel giorno del suo debutto in campionato in maglia viola, il 31 agosto 2008, al Franchi contro la Juve all'89' segna il gol del pareggio nel match finito 1-1.

BAGGIO ROBERTO QuanRoberto Baggio do veste la maglia viola in bianconero, segna il suo primo alla Juve con la sciarpa a Torino il 15 maggio 1988 viola nel match dell'ultima giornata vinto dalla Fiorentina per 2-1. L'anno dopo a Firenze realizza il gol del pareggio su rigore nell'incontro che la squadra gigliata si aggiudica per 2-1. E sempre dal dischetto sigla il gol dell'12 nel 1989/90 nella partita poi finita 2-2. E' quella la sua ultima gara in maglia viola al Comunale di Firenze contro la Juve. L'ultima in assoluto con la maglia viola la disputa ad Avellino nella finale di ritorno di Coppa Uefa contro la Juve. La partita finisce 0-0 e il trofeo se lo aggiudicano i bianconeri. E' il 16 maggio 1990. Due giorni dopo Baggio diventa un giocatore della Juve. Quando torna a Firenze il 6 aprile 1991 con la casacca bianconera si rifiuta di battere un rigore, poi calciato da De Agostini e parato da Mareggini. E dopo essere stato sostituito, Baggio esce dal campo con una sciarpa viola al collo lanciatagli dalla tribuna, con mezzo stadio che lo applaude e mezzo che lo fischia.

CUADRADO JUAN GUILLERMO E' uno degli ex della partita. Gioca in maglia viola dalla stagione 2012/13 a gennaio del 2015 quando viene ceduto al Chelsea. Con la Fiorentina disputa 85 partite di campionato, segnando 20 reti. E' alla Juve dal 2015/16. DELLA VALLE I proprietari della società attendono la vittoria sulla Juve al Franchi per 8 stagioni. Al nono tentativo colgono un successo da sogno. Quello per 4-2 in rimonta del 20 ottobre 2013 rimane tra i più belli di tutta la storia della Fiorentina.

HAMRIN KURT Segna 4 reti alla Juve, sua ex squadra, al Comunale in 4 partite diverse. Va in gol nel match del 1959/60 vinto dalla Fiorentina per 1-0 e poi in quelli del 1960/61 e del 1963/64 in cui i viola si impongono rispettivamente per 3-1 e per 2-1. L'ultimo gol ai bianconeri lo realizza nella partita del 1966/67 persa dai gigliati per 2-1.

ERIKSSON SVEN GORAN L'allenatore svedese è imbattuto nelle 2 sfide con la Juve a Firenze. Ottiene un pareggio e un successo. Nella stagione 1987/88 il match finisce 1-1 grazie al gol in rimonta del centravanti Rebonato. Kurt Hamrin Nel campionato 1988/89 la Fiorentina, sotto di una rete, vince per 2-1. Roberto Baggio su rigore firma il gol dell'1-1 e Stefano Borgonovo di testa all'89' quello della IL TECNICO PORTOGHESE Paulo Sousa contro la vittoria. Juve, sua ex squadra da giocatore, al Franchi perde una partita ma ne vince anche una. FEDERICO BERNARDESCHI Per lui questa è la seconda JOAQUIN E' lui a firmare il gol del sorpasso (3-2) al stagione alla Juve. Nello scorso campionato al Fran33' della ripresa nell'emozionante match del camchi segna su punizione il gol che porta in vantaggio pionato 2013/14 vinto dalla Fiorentina per 4-2. i bianconeri prima del 2-0 di Higuain. Con la Fiorentina disputa 72 partite di campionato, realizzando KALINIC NIKOLA Segna il gol del momentaneo 1-1 14 reti. nell'ultimo incontro con la Juve giocato al Franchi il 24 aprile 2016. Poi sul finire della gara fallisce il GIORGIO CHIELLINI E' uno degli ex di questa sfida. rigore che avrebbe regalato ai viola il 2-2. All'andata Gioca solo un anno nella Fiorentina. E segna conallo Stadium firma il gol dell'1-1 poi vanificato dalla tro la Juve al Franchi il gol del momentaneo 2-1 nel match del 9 aprile 2005 finito 3-3. rete di Higuain.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 segue da pag 51

LANDUCCI MARCO E' il secondo di Allegri. E' portiere della Fiorentina dal 1986/87 al 1990/91. Disputa 126 partite in maglia viola.

riaccende le speranze bianconere. Ma Casarsa su rigore e Caso chiudono il match. La festa della Juve è rimandata di una settimana.

MANITA La Fiorentina ne fa due alla Juventus al Berta, l'attuale Franchi, in due settimane. Accade tutto nel 1941. Il 4 maggio, all'ultima di campionato, i viola battono i bianconeri 5-0 con un gol di Menti su rigore, una tripletta di Di Benedetti (unico giocatore gigliato insieme a Pepito Rossi a segnare 3 gol in una sola partita alla Juve) e una rete di Morisco. Due settimane più tardi nel match degli ottavi di finale di Coppa Italia (sempre al Berta e in gara secca) la Fiorentina vince 5-3 con gol di Penzo, Menti su rigore, doppietta di Morisco e rete di Di Benedetti.

RE LEONE Gabriel Batistuta segna 4 gol alla Juve al Franchi. Il più bello è il primo, quello realizzato nella sua prima stagione in viola (1991/92) di testa dopo sette minuti sotto la curva Fiesole nell'incontro poi vinto dalla Fiorentina per 2-0. Da quel giorno diventa un idolo per i tifosi gigliati. Va in gol poi nelle partite del 1994/95 (sconfitta viola per 4-1), 1998/99 (successo gigliato per 1-0) e del 1999/00 (1-1).

Il gol di testa alla Juve di Antognoni

NUNO GOMES Il 19 dicembre 2001 (un mercoledì) segna il gol del pareggio contro la Juve al Franchi nel match finito 1-1. ORIALI Gabriele E' tra i migliori nella partita del 6 aprile 1986 vinta dalla Fiorentina di Aldo Agroppi per 2-0 grazie alle reti di Passarella e Berti. Il mediano viola, spesso opposto a Platini, gioca un partitone. PEPITO ROSSI La tripletta segnata il 20 ottobre 2013 (secondo giocatore viola a realizzarla alla Juve a Firenze dopo Di Benedetti) nell'ultimo match vinto dalla Fiorentina con i bianconeri al Franchi per 4-2 resterà per sempre indelebile nella storia viola. La squadra di Montella si aggiudica il match in rimonta. Sotto di due reti, ribalta il risultato (di Joaquin l'altro gol). QUATTRO A UNO Finisce così l'incontro dell'11 maggio 1975 a Firenze alla penultima giornata tra Fiorentina e Juve. Se i bianconeri non perdono diventano campioni d'Italia con una settimana d'anticipo. Per questo portano le casse di champagne per festeggiare. E, invece, i viola si portano sul 2-0 grazie a un autogol di Zoff e a una rete di Antognoni nel primo tempo. Poi nella ripresa un autogol di Rosi

tuta segna alla

Re Leone Batis

Juve

S T E FA N O PIOLI L'allenatore viola gioca nella Juve tre stagioni, dal 1984/85 al 1986/87. Disputa tra coppe e campionato 58 partite. Vince uno scudetto, una Supercoppa europea, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. In quest'ultima manifestazione entra in campo al posto dell'infortunato Scirea. TENDI Alessio Segna nel primo tempo il gol del 2-0 con un tiro da lontano che sorprende Zoff (già battuto da Sacchetti) nel match della stagione 1979/80. La Fiorentina quel giorno vince l'incontro per 2-1.

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VICE CAMPIONE DEL MONDO Marko Pjaca arriva secondo con la Croazia ai mondiali di quest'anno. Pjaca con la Juve in serie A gioca 14 partite segnare. Il primo gol in serie A lo realizza in maglia viola alla Spal. X COME PAREGGIO Nelle sfide tra le due squadre a Firenze si è verificato 30 volte. ZOFF DINO Una bandiera della Juve, da giocatore e da allenatore. Da tecnico viola affronta al Franchi i bianconeri nella stagione 2004/05. L'incontro termina 3-3.

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UNICO DIECI Giancarlo Antognoni segna 2 gol nella sua carriera alla Juve al Comunale. Il primo nel 1974/75 nell'incontro vinto dalla Fiorentina per 4-1 alla penultima giornata. E' sua la rete del 2-0. Realizza poi di testa il gol dell'1-1 nel match della stagione 1983/84 finito 3-3. Lo stesso "Antonio" lo definisce tra i più belli della sua carriera.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

GUSTO E PREVENZIONE di Catia Cecchini

Il cacao e il cioccolato sono un’importante fonte di energia, e sono alimenti importantissimi per una corretta prevenzione.

I sali minerali hanno una funzione basilare per il nostro metabolismo, sopratutto sono basilari da un punto di vista psichico. Molti principi contenuti negli alimenti hanno il potere di mediare il funzionamento

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del sistema nervoso, inibendolo o stimolandolo, e quindi più in generale la capacità di mantenere o meno la buona salute. Per questo non possiamo non considerare lo stretto rapporto tra alimentazione e sfera psicologica e neurologica. Ad esempio la carenza di Vitamine del gruppo B (B1, B2, B3/o PP/, B5, B6, B12) può infatti provocare ansia, paura, problemi di umore (ad esempio depressione), demenza e/o disturbi psicotici. Parimenti un loro equilibrato consumo attraverso gli alimenti aiuta a tener lontani tali problematiche. Il cacao oltre ad essere gustoso è ricco proprio di molti principi nutritivi, contiene molti sali minerali come sodio 950 mg; potassio 1500 mg; ferro 14,2 mg; calcio 51 mg; fosforo 685 mg; zinco 6,8 mg. tiamina (vit. B1) 0,08 mg; riboflavina (vit. B2) 0,30 mg; niacina (vit. B3) 1,70 mg; acido folico (vit. B9) 38,00 mcg; vit. A 7 mcg. E non dimentichiamo la serotonina, tiramina, caffeina, teotrombina e feniletilamina. Il cacao e il cioccolato contengono acido stearico; questo grasso saturo unico nel suo genere, ha un effetto neutro sulla produzione di LDL (il colesterolo cattivo), anche con un consumo giornaliero moderato. Gli stessi studi dimostrano che l’acido stearico presente nel cioccolato può favorire la produzione di modeste quantità di colesterolo buono in alcuni soggetti. I flavonoidi presenti nel cacao possono contrastare l’ossidazione che trasforma il colesterolo buono (HDL) in colesterolo cattivo (LDL). Alcuni scienziati ritengono Studio Piazzale della Resistenza, 3 50018 - SCANDICCI (FI) Tel. 347.6378517 Tel. 055/252296 caduceodiermete@gmail.com

addirittura che i flavonoidi del cacao potrebbero avere un effetto antiossidante più forte rispetto a quelli del vino rosso. I polifenoli del cacao proteggono l’organismo dalle sostanze che danneggiano il sistema immunitario e causano i reumatismi e l’artrite; e producono una riduzione sia della glicemia a digiuno che della pressione arteriosa.

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1 dicembre 2018 Fiorentina - Juventus

1 Fuorigioco

Per fare lo sgambetto alla Vecchia Signora bisogna inventarsi qualcosa di nuovo

La partita del “cuore” di Duccio Magnelli

a madre di tutte le partite. O forse sarebbe il caso di dire la nonna, data l’età piuttosto avanzata delle due protagoniste. Fiorentina-Juventus non ha perso il suo fascino. Sebbene da tempo qualcuno tenti di sminuirne

Marco Benassi

il valore, per i tifosi viola è ancora la partita più sentita e più attesa del campionato. Ed è anche una delle gare clou della stagione calcistica, tanto che (non a caso) viene giocata alle diciotto per lasciare l’esclusiva a Sky, e non solo per ragioni di ordine pubblico. Ora poi, inutile girarci intorno, l’interesse è accresciuto dalla presenza in campo di CR7. L’acquisto fatto dalla dirigenza bianconera sembra essere stato un affare anche per le altre società italiane, che così, almeno una volta l’anno, riescono a riempire lo stadio. Il portoghese è una grande attrazione e i veri appassionati di calcio ambiscono a vederlo “dal vivo” almeno una volta nella vita.

E nonostante sia un avversario, e dei più malvisti vista la maglia che indossa, non si può negare che chi andrà al Franchi avrà uno sguardo di ammirazione per lui. Con il suo ingaggio la Juventus è comunque diventata quasi inaffrontabile: vincerà lo scudetto in carrozza – anche perché alcune presunte sfidanti arrancano in maniera preoccupante – ed è seriamente candidata alla conquista della Champions. Onestamente non sappiamo bene quante possibilità abbia la Fiorentina di uscire indenne da questa partita. La buona volontà vista nelle ultime gare potrebbe non bastare contro la capolista. La Juventus infatti è squadra tentacolare, dalle mille risorse, che può giocare praticamente con tutte le tattiche possibili senza perdere niente della sua forza. Inutile quindi sperare nella stanchezza dovuta alla Champions. L’unica possibilità è che proprio stasera arrivi, per la Viola, il tanto atteso salto di qualità. Magari per contrastare i bianconeri ci vuole un bel balzo triplo con avvitamento, più che un semplice salto, ma siccome siamo vicini a Natale, Pioli e i suoi ragazzi potrebbero fare un bel regalo anticipato ai tifosi. Anche perché il pareggio di Bologna ha complicato molto le cose in classifica: diciotto punti non sono

tanti, nessuno dice di guardarsi le spalle, ma il calendario da qui alla fine del girone d’andata non è certo agevole. Insomma bisogna inventarsi qualcosa di nuovo e provare a fare lo sgambetto alla Vecchia Signora. Mettendoci il cuore (quasi) tutto è possibile.

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