Come una prova generale
Non è un gran campionato per la Fiorentina, almeno fino a questo momento. Lo stop di Roma di domenica scorsa, che ha portato i viola a 11 punti dai giallorossi (settimi), ha spento molto le speranze per la squadra di Italiano di riagguantare l’Europa passando dalla classifica. Meno male che restano i quarti di finale di Coppa Italia col Toro, sì proprio l’avversario di questo sabato sera allo stadio Artemio Franchi, e lo spareggio in Conference League coi lusitani del Braga. Non è poco, anzi. Due fronti sono aperti, è bene ricordarlo. In campionato, come detto, gli entusiasmi sono vicino alla zero però la sfida con i granata potrebbe riaccendere qualcosa. Intanto i 3 punti servirebbero proprio per staccare la squadra di Juric, adesso
a pari merito. Poi questa sfida potrebbe diventare una sorta di test in vista del 1 febbraio in coppa, da disputarsi in gara secca tra le mura amiche. Una partita, dunque, dai molteplici risvolti. Una specie di “prova generale” e, non ultimo, un esame ulteriore per l’attacco viola, ormai un caso a tutti gli effetti. La Fiorentina è chiamata a segnare di più e purtroppo Cabral è ancora fuori per infortunio, mente Jovic anche all’Olimpico ha sparato a salve per l’ennesima volta. In tanti invocano Gonzalez come centravanti alternativo e a noi come idea piace. Potrebbe essere una giusta via dimezzo in attesa di tempi migliori. Magari in attesa anche del mercato, un modo per risolvere un problema che sta diventando il limite più grande di questa Fiorentina.
L’idea di avanzare Nico Gonzalez può essere giusta Aspettando il mercatoNico Gonzalez esultante dopo il gol al Sassuolo Mister Vincenzo Italiano
se il centravanti c’è, ma non si vede
dalla partenza di Vlahovic sono iniziati i problemi Cabral e Jovic non riescono a incidere con continuità e Kouamé ha dato il meglio di sé nel ruolo di esterno Col mercato aperto è indispensabile intervenire...
• ToMMASo BorGHiNiSi può giocare senza centravanti? Certamente sì e il calcio, ad ogni livello, offre esempi di squadre costruite senza la classica prima punta. Pep Guardiola un giorno disse: “Giochiamo senza centravanti perché il nostro centravanti è lo spazio”. E con il falso nueve ha vinto ciò che si poteva vincere, dettando legge in Europa. Ma anche lui oggi ha cambiato idea, decidendo di puntare sul centravanti per antonomasia: Erling Haaland. Perché una prima punta, fisicamente dotata e soprattutto con uno spiccato senso del gol, spesso ti rende la vita più semplice. Primo aiutando la squadra a salire, con la protezione del pallone; secondo creando spazi per gli inserimenti di trequartisti ed esterni; terzo (cosa forse più importante) sbloccando le partite con una zampata o un colpo di testa vincente. Insomma, avere un bel centravanti è fondamentale per costruire una buona classifica e anche lo stesso Vincenzo Italiano, nella sua storia di allenatore, un buon centravanti lo ha sempre avuto: Mbala Nzola che prima a Trapani, poi a Spezia, ha contribuito non poco ai suoi successi calcistici. Per non parlare della miglior Fiorentina del tecnico nativo di Karlsruhe che aveva in Dusan Vlahovic il proprio terminale offensivo… più centravanti di così! E proprio da quando Vlahovic non c’è più, cioè da circa un anno, sono sorti i problemi. Inizialmente mascherati grazie al gioco e alla insospettabile vena realizzativa di un centrocampista che oggi non c’è più (ricordate i 5 gol di Torreira?), ma oggi riaffiorati prepotentemente alla luce di una squadra incapace di concretizzare gran parte del volume di gioco prodotto. Semplicemente perché il centravanti della Fiorentina c’è fisicamente, ma non si vede. Lo testimoniano i numeri delle tre prime punte disponibili: Luka Jovic (media stagionale in serie A di una rete ogni 265’), Arthur Cabral (media stagionale in serie A di una rete ogni 207’) e Christian Kouamé (media stagionale in serie A di una rete ogni 608’) hanno segnato 8 gol in 3 nel massimo campionato. E se l’ivoriano ha giocato prevalentemente da esterno, offrendo un rendimento sufficiente, le prestazioni del serbo e del brasiliano sono state altamente deficitarie, ad eccezione di alcuni isolati lampi.
ARTHUR
1 gol ogni 207’
di gioco prodotto. Semplicemente perché il centravanti della Fiorentina
LUKA JOVIC
GARE in SERIE A: 16 GOL in SERIE A: 3 MEDIA: 1 gol ogni 265’
Non solo sul piano realizzativo, ma anche su quello dell’apporto per il gioco della squadra. Detto questo, con il mercato di gennaio in corso, la società ha l’opportunità per intervenire e dimostrare di voler ancora dare un senso a questa stagione nella quale (soprattutto nelle coppe) la Fiorentina ha ancora la possibilità di dire la sua. I buoni centravanti, se si vuole davvero investire, non mancano e neppure le risorse, viste le remunerative cessioni concluse in questi anni. Dunque non sarebbe giunta l’ora di trovare un degno erede di Dusan Vlahovic?
nel segno del Mondo
clara, la figlia di emiliano Mondonico: “il rapporto di papà con la gente viola e granata andava oltre il calcio e non si può spiegare a parole la chiamata a Firenze fu come vivere un sogno”
• LoreNZo MATTeucciEntrare nei cuori dei tifosi di una squadra ancor prima di poterla allenare: questo ciò che è successo a Emiliano Mondonico con quelli della
Fiorentina. E non solo. Ne abbiamo parlato con la figlia Clara che porta avanti l’impegno della Fondazione con il nome di suo padre.
Che legame ha con la Fiorentina e con Firenze?
«Ho un bellissimo ricordo della città e della tifoseria. Quella viola era la squadra del cuore di papà. Vedere il calore della gente per lui era motivo di orgoglio.
Non capita a tanti di essere osannato dove non sei mai stato. Anche quando allenava altre squadre, ogni volta che a fine partita passava sotto la Fiesole riceveva applausi e un saluto caloroso. Ricordo che quando lo incontravano per strada erano sempre baci e abbracci. Un rapporto che andava oltre al calcio, un qualcosa che non si può spiegare a parole».
cio, un qualcosa che non si può spiegare a parole».
Il momento più bello?
«Sicuramente la sera della promozione, l’abbraccio con Christian Riganò e la corsa per il campo. Dopo la partita sono corsa nella pancia dello stadio e quando l’abbracciai aveva ancora addosso l’accappatoio dopo il bagno negli spogliatoi. A livello personale credo sia stata la massima soddisfazione riportare in serie A la squadra per cui faceva il tifo».
Dopo
do l’abbracciai aveva ancora addosso l’accappatoio serie A la squadra per cui faceva il tifo». particolare
Un suo particolare ricordo?
Un suo personale ricordo?
insieme: io e lui. Mi chiama e mi dice: ‘Bimba mi hanno chiamato da Firenze, prepariamo la valigia. An-
«Quando la Fiorentina lo contattò eravamo a casa insieme: io e lui. Mi chiama e mi dice: ‘Bimba mi hanno chiamato da Firenze, prepariamo la valigia. Ancora adesso dall’emozione del momento non so dire cosa gli misi dentro, ricordo solo di aver chiamato mia madre per farmi dire dove trovare i vestiti, altrimenti sarebbe andato in tuta. Quella fu l’unica volta in cui vidi in mio papà dell’agitazione positiva».
«Nel primo anno di papà la squadra si qualificò in Europa mentre la Juventus di Gigi Maifredi no. Fu una soddisfazione doppia e ricordo che quel giorno la città di fede granata festeggiò alla grande».
Prosegue intanto il suo impegno nella Fondazione Mondonico.
all'inizio c'era un po' di preoccupazione visto che da
Torino e il Toro altro binomio cui siete legati. «Con Torino è stato amore a prima vista anche se all'inizio c'era un po' di preoccupazione visto che da un paese ci trasferimmo in una grande città. Quando arrivammo ero in prima media e avevo paura ma già dopo una settimana ero diventata amica dei nuovi compagni di scuola e ci siamo inseriti alla grande. Sono stati anni bellissimi. A Torino e tifando la maglia granata ho capito che, specie in quella città, si deve dare il mille per mille per arrivare vicini agli “altri” che, detto senza polemica, erano i
dopo una settimana ero diventata amica dei nuovi compagni di scuola e ci siamo inseriti alla grande. si deve dare il mille per mille per arrivare vicini più forti».
«Papà teneva tanto a questi ragazzi e non potevo permettere che finisse tutto. Una persona famosa, sebbene non si ritenesse tale, poteva fregarsene e invece era sempre a disposizione. Questo è stato un grande insegnamento, aveva tanta voglia anche quando non stava bene. Loro erano la sua spinta a tornare sempre sul campo. Mi piace ricordare due cose tra le tante fatte. La prima che la squadra che sosteniamo come Fondazione l’anno scorso è arrivata prima. La seconda è che nella “Homeless Cup” siamo arrivati quarti. Per il futuro non dico niente per scaramanzia ma di lavoro e impegni ne abbiamo tanti».
“La Fondazione? Lui teneva tanto a questi ragazzi Non potevo permettere che tutto finisse”Emiliano Mondonico Clara Mondonico
Agroppi: “Mancano i grandi campioni”
L’ex tecnico viola e bandiera granata: “Fiorentina e torino hanno buoni organici, ma non ci sono top player e uomini - gol Così è difficile primeggiare in classifica”
• GiAcoMo ciALdiSabato sera si affronteranno al Franchi nella gara valida per la 19esima giornata di campionato Fiorentina e Torino, due squadre unite da un forte gemellaggio e, quest’anno, anche da una situazione - classifica, difficoltà etc. - simile. Così la pensa Aldo Agroppi, bandiera del Toro con un trascorso sulla panchina viola, intervistato per l’occasione dal Brivido Sportivo.
Agroppi, cosa sta mancando alla Fiorentina vista fin qui? E cosa, invece, le è piaciuto?
«La Fiorentina sta facendo nel complesso un buon campionato, credo la società sia abbastanza soddisfatta. I tifosi, però, un po’ meno. Soprattutto per quelle che erano le aspettative in estate. Purtroppo non siamo di fronte a una grande Viola, anzi è una squadra che si perde con estrema facilità: è altalenante, tanto nel gioco quanto ovviamente nei risultati, per cui diventa difficile fare più di quanto sta facendo».
A suo parere la poca costanza di rendimento vista negli ultimi mesi da cosa dipende?
«Semplice: mancano i cosiddetti top players. Con Batistuta e Rui Costa era tutto molto più facile, ma oggi non li vedo a Firenze. Dobbiamo metterci in testa che senza grandi giocatori si va da poche parti».
È un problema soprattutto di gol secondo lei?
«Principalmente di gol, certo. Questo giochino è per alcuni aspetti molto banale: se segni vinci, se non segni diventa difficile. Alla Fiorentina scarseggiano i gol… e i giocatori che sappiano fare gol».
Né Jovic né Cabral la convincono, eh?!
«Non è questione di convincere, il punto è che non sono bomber.
O meglio, sono giocatori normali ma non eccelsi. Non risolvi i problemi con questi due attaccanti, credimi».
Indirettamente, quindi, è una critica all’operato degli uomini mercato viola… «Non voglio criticare niente e nessuno, ma è doveroso sottolineare come in organico non ci siano grandissimi giocatori. Se la società ha obiettivi ambiziosi, deve buttare dentro due centravanti da 30/35 gol complessivi, c’è poco altro da fare».
Veniamo al Torino, avversario questa sera della Fiorentina: che squadra le sembra? «Quest’anno possiamo fare un parallelo particolarmente calzante tra Viola e Toro: due buoni organici, ma non eccezionali. Entrambe hanno lacune notevoli, vedi la man canza di bomber: a Torino siamo rimasti ai tempi di Graziani e Pu lici. Non c’è molta differenza tra le due squadre al momento, come certifica la classifica».
Anche tra i due allenatori possiamo fare un parallelo? Chi le piace di più? «Chi mi piace di più? Il migliore, cioè Agroppi, non allena più, quindi non so dire chi sia il mio preferi to. Sono certamen te due buonissimi allenatori, dei seri professionisti accomunati dalla filosofia di provare sempre a giocare al calcio,
“
e stanno facendo entrambi piuttosto bene visto ciò che hanno tra le mani».
È lecito aspettarsi una partita aperta questa sera?
«Senza dubbio. Entrambe possono vincere, ma sarà un match combattuto. È una gara importante per la Fiorentina quanto per il Torino perché una vittoria permetterebbe di fare un salto in classifica. Ci divertiremo!».
A proposito di classifica, a suo avviso è giusto che le due compagini cullino ancora sogni d’Europa?
«Ci sono tre o quattro squadre decisamente superiori, ma le altre secondo me non hanno tanto di più di Fiorentina e Toro. Detto che senza grandi giocatori siamo destinati a ve dere rendimenti al talenanti, e quindi obiettivi poco concreti, è giusto che entrambe credano di poter arrivare in Europa.
M meraviglierei fos
“Sarà una partita molto aperta che possono vincere entrambe”Aldo Agroppi in viola Agroppi in maglia granata
CALENDARIO SERIE A
4ª Giornata (31 agosto 2022)
Atalanta – Torino
Bologna – Salernitana Empoli – Verona Inter – Cremonese Juventus – Spezia Napoli – Lecce Roma – Monza Sampdoria – Lazio Sassuolo – Milan Udinese – Fiorentina
8ª Giornata (2 ottobre 2022)
Atalanta – Fiorentina Empoli – Milan Verona – Udinese Inter – Roma Juventus – Bologna Lazio – Spezia Lecce – Cremonese Napoli – Torino Sampdoria – Monza Sassuolo – Salernitana
5ª Giornata (4 settembre 2022)
Cremonese – Sassuolo Fiorentina – Juventus Verona – Sampdoria Lazio – Napoli Milan – Inter Monza – Atalanta Salernitana – Empoli Spezia – Bologna Torino – Lecce Udinese – Roma
9ª Giornata (9 ottobre 2022)
Bologna – Sampdoria Cremonese – Napoli Fiorentina – Lazio Milan – Juventus Monza – Spezia Roma – Lecce Salernitana – Verona Sassuolo – Inter Torino – Empoli Udinese – Atalanta
Atalanta – Napoli Bologna – Torino Empoli – Sassuolo Juventus – Inter Milan
6ª Giornata (11 settembre 2022)
Atalanta – Cremonese Bologna – Fiorentina Empoli – Roma Inter – Torino Juventus – Salernitana Lazio – Verona Lecce – Monza Napoli – Spezia Sampdoria – Milan Sassuolo – Udinese
10ª Giornata (16 ottobre 2022)
Atalanta – Sassuolo Empoli – Monza Verona – Milan Inter – Salernitana Lazio – Udinese Lecce – Fiorentina Napoli – Bologna Sampdoria – Roma Spezia – Cremonese Torino – Juventus
Cremonese – Torino Fiorentina – Napoli Verona – Atalanta Juventus – Roma Lazio – Inter Lecce – Empoli Milan – Bologna Monza – Udinese Salernitana – Sampdoria Spezia – Sassuolo
7ª Giornata (18 settembre 2022)
Bologna – Empoli Cremonese – Lazio Fiorentina – Verona Milan – Napoli Monza – Juventus Roma – Atalanta Salernitana – Lecce Spezia – Sampdoria Torino – Sassuolo Udinese – Inter
Giornata (23 ottobre 2022)
Atalanta – Lazio Bologna – Lecce
Cremonese – Sampdoria Fiorentina – Inter Juventus – Empoli Milan – Monza Roma – Napoli Salernitana – Spezia Sassuolo – Verona Udinese – Torino
Bologna
Lecce
20ª Giornata (29 gennaio 2023)
Atalanta – Sampdoria
Bologna – Spezia Cremonese – Inter Empoli – Torino Juventus – Monza Lazio – Fiorentina Lecce – Salernitana Milan – Sassuolo Napoli – Roma Udinese – Verona
24ª Giornata (26 febbraio 2023)
Bologna – Inter Cremonese – Roma Empoli – Napoli Verona – Fiorentina Juventus – Torino Lazio – Sampdoria Lecce – Sassuolo Milan – Atalanta Salernitana – Monza Udinese – Spezia
28ª Giornata (2 aprile 2023)
Bologna – Udinese Cremonese – Atalanta Empoli – Lecce Inter – Fiorentina Juventus – Verona Monza – Lazio Napoli – Milan Roma – Sampdoria Sassuolo – Torino Spezia – Salernitana
Bologna – Juventus Cremonese – Verona Fiorentina – Sampdoria Inter – Lazio Lecce – Udinese Napoli – Salernitana Roma – Milan Sassuolo – Empoli Spezia – Monza Torino – Atalanta
21ª Giornata (5 febbraio 2023)
Cremonese – Lecce Fiorentina – Bologna Verona – Lazio Inter – Milan Monza – Sampdoria Roma – Empoli Salernitana – Juventus Sassuolo – Atalanta Spezia – Napoli Torino – Udinese
25ª Giornata (5 marzo 2023)
Atalanta – Udinese Fiorentina – Milan Inter – Lecce Monza – Empoli Napoli – Lazio Roma – Juventus Sampdoria – Salernitana Sassuolo – Cremonese Spezia – Verona Torino – Bologna
29ª Giornata (8 aprile 2023)
Atalanta – Bologna Fiorentina – Spezia Verona – Sassuolo Lazio – Juventus Lecce – Napoli Milan – Empoli Salernitana – Inter Sampdoria – Cremonese Torino – Roma Udinese – Monza
33ª Giornata (3 maggio 2023)
22ª Giornata (12 febbraio 2023)
Bologna – Monza
Empoli – Spezia
Verona – Salernitana Juventus – Fiorentina
Lazio – Atalanta
Lecce – Roma Milan – Torino Napoli – Cremonese Sampdoria – Inter Udinese – Sassuolo
26ª Giornata (12 marzo 2023)
Bologna – Lazio Cremonese – Fiorentina Empoli – Udinese Verona – Monza Juventus – Sampdoria Lecce – Torino Milan – Salernitana Napoli – Atalanta Roma – Sassuolo Spezia – Inter
Giornata (16 aprile 2023)
Bologna – Milan Cremonese – Empoli Fiorentina – Atalanta Inter – Monza Lecce – Sampdoria Napoli – Verona Roma – Udinese Sassuolo – Juventus Spezia – Lazio Torino – Salernitana
34ª Giornata (7
Maspero: “Senza un bomber, si fa dura...”
• LuciA PeTrAroLiClasse, talento e fantasia. Riccardo Maspero era un centrocampista sui generis, non esattamente sinonimo di continuità, ma che quando era in giornata era capace di cambiare le partite, magari con una delle sue punizioni, che sapeva battere come pochi. Il meglio di sé lo dette a Cremona, ma anche con la maglia granata del Toro riuscì a mettersi in luce. Poi l’esperienza a Firenze, sei mesi con la Florentia Viola in C2 e un anno in serie B. Fu l’ultima stagione da professionista, non memorabile, ma anche la Fiorentina gli è rimasta nel cuore. Oggi continua ad allenare oltre ad essere un imprenditore.
Maspero, che Fiorentina ha visto fino ad oggi?
“Sicuramente una squadra propositiva che, però, ha raccolto meno di quanto meritava e ci si aspettava. Certamente, con il doppio impegno in Europa, la rosa non è poi così completa e questo alla fine si paga, nonostante l’ottimo lavoro dell’allenatore”.
A questo punto, quali possono essere gli obbiettivi per i viola? “Non molti purtroppo. Bisogna cercare di andare avanti il più possibile in Conference, dove adesso sono entrate anche le big, ma bisogna provarci fino alla fine. In campionato i punti di distacco da squadre molto attrezzate, come per esempio l’Atalanta, sono troppi”.
“Un lavoro positivo, è un allenatore giovane che ha delle idee, cerca di utilizzare al meglio il materiale a disposizione e a volte è costretto a fare delle rotazioni, che possono non piacere, ma se si vuole andare avanti in tutte le competizioni va fatto. La rosa non è di grande qualità quindi delle battute d'arresto ci possono anche stare”.
Da ex fantasista, crede che serva più fantasia alla Fiorentina? “Quella serve sempre, soprattutto per sorprendere gli avversari. Ma più che altro oggi alla Fiorentina serve un bomber. Manca concretezza sotto porta e questo è diventato un problema”.
Dunque si aspetta un attaccante dal mercato di gennaio? “Sì, anche se in questo periodo non è facile. Il centravanti da 20 gol l'avevi ed è stato venduto l’anno scorso (Vlahovic ndr). Bisogna voler investire e trovare uno motivato a venire a Firenze”.
L'offerta fatta per Nico Gonzalez la prenderebbe in considerazione?
“Bisogna vedere l'interesse reale di Italiano per questo giocatore e se ci sono poi sostituti veri, puoi prendere soldi, ma poi devi saperli reinvestire altrettanto bene”.
A centrocampo cosa pensa di Bonaventura, Barak e Saponara?
“Bonaventura è una certezza, Barak mi piace, Saponara si attende sempre che esploda. Sicuramente ha qualità, può essere lui l' uomo di fantasia ma deve dimostrarlo sul campo”.
Che partita sarà Fiorentina-Torino?
“Il Torino corre e ha ritmo e intensità. Però, come la Fiorentina, manca di nomi importanti là davanti. A entrambe le squadre manca qualcosa per puntare all’Europa. Ci sono due ottimi allenatori che propongono un buon calcio, per questo credo che vedremo una partita bella e interessante sul piano tattico”.
Come giudica la gestione Commisso?
“Non si può giudicare da fuori. Però quando ci sono dei presidenti che investono nel calcio bisogna sempre dire grazie. Ovvio che il tifoso si aspetti sempre di più, ma i conti in tasca agli altri non si possono fare”.
Quali sono i suoi ricordi delle due piazze da doppio ex?
“Firenze la porto nel cuore, sono arrivato in serie C e l'abbiamo portata in A. L' obbiettivo dei Della Valle è stato raggiunto, come mi chiesero nel primo colloquio, e andarono anche oltre con la Champions League. A Torino ho passato due anni fantastici con la promozione dalla B alla A. Sono onorato di aver giocato in due società che in Italia hanno un valore specifico”.
L’ex fantasista viola con trascorsi al Torino: “s e non hai un uomo da 20 gol a campionato è difficile competere per un piazzamento in europa o biettivo? i o punterei sulla Conference l eague”Come valuta il lavoro di Mister Italiano?
"Italiano e Juric ottimi tecnici Sarà un bel confronto tattico"
“Riccardo Maspero con Christian Riganò
orlando, un solo anno ma da capocannoniere
l’ex centravanti giocò nella Fiorentina nel 1964-65, vincendo il titolo alla pari con Sandro Mazzola Poi il neo presidente baglini decise di puntare sui giovani e l’attaccante principe fu ceduto al torino
• ruBeN LoPeS PeGNAHa giocato sia con la maglia viola che con quella granata del Toro. Ma soprattutto è stato il terzo giocatore della Fiorentina ad aver vinto la classifica dei cannonieri in serie A dopo Petrone e Milani (il primo alla pari con Schiavio, il secondo con Altafini). Alberto Orlando, centravanti viola nella stagione 1964/65, si aggiudicò il titolo di capocannoniere insieme a Sandro Mazzola dell'Inter con 17 reti. Aveva 26 anni quando arrivò a Firenze dalla Roma, dove aveva iniziato la carriera da ala destra per poi andare ad indossare la maglia numero nove. Orlando era molto veloce ed era dotato di un buon dribbling. Inoltre era abile nel gioco aereo e bravissimo nel battere i calci di rigore. Iniziò il campionato alla grande. E già alla prima giornata realizzò una doppietta al Comunale contro il Foggia nel match vinto dalla Fiorentina per 3-1. Rimase a secco per più di due mesi, ritornando a segnare a
Firenze con il Cagliari nel giorno in cui il mediano viola Marchesi subì un grave infortunio. Poi non si fermò più. Orlando realizzò tra l'altro la doppietta con la quale la Fiorentina vinse a Catania 2-0, una tripletta al Comunale con il Genoa nel match che i viola si aggiudicarono per 5-0 e la doppietta a Firenze al Toro battuto per 2-0. Andò a segno anche nelle ultime tre giornate di campionato. E l'ultimo suo gol lo realizzò proprio negli ultimi novanta minuti a Marassi con il Genoa dove, però, la Fiorentina perse 4-1. Ma le cose in casa viola erano cambiate a febbraio. Nello Baglini era diventato presidente al posto di Enrico Longinotti. Aveva trovato una società piena di debiti. E così, d'accordo con l'allenatore Beppe Chiappella, aveva deciso di costruire una squadra giovane e di vendere alcuni giocatori di valore per portare denaro delle casse del club. Nelle giovanili viola tra l'altro c'erano già due ragazzi che giocavano come centravanti e che
Golia non veste viola
• LucA cAPANNiScusateci, forse siamo ripetitivi, forse siamo grulli ma… qualcosa ci sfugge. Ci sfugge tutta questa isterica acrimonia da parte di qualcuno (una minoranza, ci pare) nei confronti della proprietà o dell'allenatore. La critica va bene, sia chiaro, ed in queste pagine non è mai mancata. Però il tiro al piccione è un’altra cosa, ed è questo che ci sfugge. Ci sfugge tutto questo "Gobbisso", "peggior presidente della storia", "allenatore da calcio amatoriale" ecc. ecc. Perché qualcuno vuole esasperare? Qual è lo scopo? Nessuno, secondo noi. Secondo noi la risposta risiede nel fatto che, come scritto inizialmente, si tratta di una minoranza che recita la parte del leone nei commenti postati sui social e sui portali vari. È colpa nostra allora, che veniamo da una boomerrealtà dove le cose si dicevano mettendoci la faccia, magari scannandoci (verbalmente), ma non seduti su un divano lontano lontano con la tastiera in mano (per dirla in rima baciata). E secondo noi tutto questo fa parte della tendenza, ormai diffusa e fuori controllo, a sfogarsi sparando a zero su personaggi pubblici, magari approfittando di un passo falso (per poi mimetizzarsi fischiettando nei momenti di ripre-
sa). Esulando dal calcio, scopriamo ad esempio che anche le più avvenenti showgirls ricevono critiche assurde sull’aspetto fisico, che anche i più stimati luminari ricevono accuse grottesche sulla loro intelligenza o sulla loro buona fede. In una parola: offese. Ecco, alle offese buttate lì, nel calderone mediatico perché tanto ormai è facile, non ci abitueremo mai. Detto questo, diciamo la nostra anche sulle critiche, che rispettiamo se argomentate (ma anche non troppo argomentate purché non offensive, in fondo
avevano già debuttato in prima squadra: Nuti e Brugnera. Così nell'estate del 1965, dopo aver vinto la classifica dei cannonieri,
il calcio è uno svago e una passione, mica un simposio di fisica quantistica). Di errori questa società ne ha fatti, come tutti, così come ha fatto e sta facendo delle mosse interessanti. Di certo non ci pare di trovarci in una fase di tracollo e di abbandono. La proprietà non ha fatto un’entrata in scena roboante come altre in passato, niente deus ex machina con mercato iniziale ad effetto e promesse di scudetto a scadenza come lo yogurt (ed in questi casi lo yogurt, ricordiamolo, è sempre diventato ricotta). Ma se fosse meglio così? Se fosse meglio andarci piano, se per una costruzione fosse giusto pensare prima alle fondamenta (nelle quali mettere anche la malta di Italiano), anziché sbizzarrirsi subito sul barocco delle facciate e sulle fontanelle dei puttini urinanti in giardino?
Noi non abbiamo certezze, per carità. Magari il futuro sarà una bolla che scoppia e allora sì, sarà tempo di invettive massicce. Ma intanto cerchiamo di arrivarci, al futuro, e non azzanniamo il presente facendo gli snobboni caustici ad ogni momento di flessione. Anche perché... L’abbiamo dimenticato? La Fiorentina non è mai stata Golia, è sempre stata Davide. Però è quando Davide riesce a vincere che… l’impresa diventa biblica!
le critiche le rispettiamo se argomentate, ma alle offese non ci abitueremo mai... Questa proprietà di errori ne ha fatti eppure il futuro pare costruirlo dalle fondamentaiL PuNGiGLioNe
La Fiorentina è sempre stata Davide, però quando riesce a vincere l’impresa è biblicaIl presidente Rocco Commisso
Fu il terzo nella storia gigliata a primeggiare fra i bomberAlberto Orlando con Giancarlo Antognoni