21 settembre - Motosprint 38

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MOTO2 Andrea Iannone arrabbiato e vincente

38 21/27 SETTEMBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1689

2,50 Euro (Italy only)

SUPERBIKE Mondiale a Imola Emozioniamoci con Biaggi e Aprilia ANTEPRIMA MV Agusta F3

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Toro

Rosso

Ducati travolgente Stoner vince di forza Hayden strappa il podio a Lorenzo Yamaha in affanno Rossi deve operarsi


Sommario THE NEW TC449. COURAGE IS MY DRUG.

HUSQVARNA RACCOMANDA

numero 38/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP GP Aragon Commenti, foto, pagelle, interviste, dai nostri inviati in Spagna Moto2 GP Aragon 125 GP Aragon Superbike Verso il round Imola CIV Il Campionato Italiano a Misano

22 42 48 52 56

1FUORISTRADA

Cross delle Nazioni Squadra Azzurra, quanti problemi! Supermoto GP Bulgaria a Pleven Sportitalia I campionati regionali

60 64 66

1SU STRADA

Novità Aprilia Dorsoduro 1200 e Moto Guzzi V7 Racer Novità Kawasaki Z750 R Novità Suzuki GSX-R 600/750 e GSR 750 Prova Novità Hyosung Comet GT 650 Prova Novità Peugeot Geopolis 300 Attualità Le nuove TM cross Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

68 70 72 74 78 82 84 88 90

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

1RUBRICHE

Coaxial Traction System. Link rialzato. Sorprendente erogazione del motore. Sono alcune delle innovative soluzioni delle nuove TC/TE449 e TE511. Cosa c’è oltre i tuoi limiti? Tira fuori il tuo coraggio ed affrontali. Al resto pensa Husqvarna: Courage not included.

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

98 14 16 80 86 87

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Collaborano

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Bandiera rossa se il pilota resta a terra IN QUALSIASI gara di moto se un pilota resta a terra dobbiamo fermarci. Il Dottor Macchiagodena, medical director del Motomondiale, ha torto. Sapete meglio di me che chi soccorre non può farlo serenamente se pensa che di lì a poco gli piomberanno addosso una trentina di moto a 250 all’ora. Se un pilota resta a terra va data sempre la bandiera rossa e il dottore più vicino deciderà poi come fare il meglio per il pilota. Noi motociclisti siamo un mondo a parte, dove non si corre per soldi. Certo qualcuno ne guadagna tanti ma non corre per soldi. Ci sono migliaia di piloti che per correre ce li rimettono... eppure lo fanno lo stesso. Ci sono anche tanti motociclisti che hanno fatto della passione un mestiere, ma la molla che li ha spinti all’inizio è stata solo e unicamente la passione. Vale anche per voi. Pedrosa ha detto una cosa vera; ha detto che Tomizawa ha fatto quello che amava fare e per questo anche se il dolore è profondo dobbiamo essere sereni e felici che lui abbia potuto realizzare il suo sogno. Ma la corsa andava fermata, non ci sono sponsor, diritti televisivi, orari da rispettare che tengano: se un pilota resta a terra va data la bandiera rossa! Non possiamo rischiare di peggiorare le condizioni di un pilota per fare un intervento frettoloso.

Per come la penso io il modo migliore per onorare chi non c’è più non è andarsene ma risalire in sella e gareggiare, ma questo lo devono decidere i piloti, non gli sponsor né gli spettatori o chi sulle corse i soldi li fa davvero. Vi chiedo di esercitare il peso che avete per fare in modo che da oggi in poi se un pilota resta a terra la gara sia fermata, sempre, sia una gara di MotoGP, di Moto2, del CIV o di un trofeo amatori qualsiasi. Pochi secondi per decidere non sono una buona scusa per pulire e fare finta di nulla, pochi secondi sono sufficienti per alzare una bandiera rossa e fermare tutto. Furio Venarucci

CARO Furio, le tue parole sono ispirate da buoni sentimenti e dal dolore che la morte di Tomizawa ha lasciato in tutti noi. L’incidente è stato devastante e vedere il corpo inanimato di Shoya rimbalzare sull’asfalto, ma anche De Angelis e Redding volare in aria e ripiombare pesantemente a terra è stato uno shock. Anch’io ho pensato che avrebbero fermato la corsa. I soccorritori hanno operato in una zona pericolosa, ma chi ci dice che la rapidità del loro intervento non sia stata dettata dalle condizioni di Tomizawa, apparse subito gravissime? Chi sceglie di fermare o non fermare lo fa in pochi secondi, assumendosi la responsabilità del proprio operato. E in questo caso, la morte di un ragazzo di 19 anni ha fatto sì che l’episodio sia stato visto e rivisto all’infinito. E giudicato con maggiore severità di quando tutto finisce bene. Ma un uso smodato della bandiera rossa non credo farebbe bene al nostro sport. In questi giorni di dolore e ripensamenti, di discussioni e di proposte, si è parlato anche del possibile ingresso in pista della safety car, come in Formula 1, per rallentare i piloti e consentire ai soccorritori di intervenire senza temere di venire investiti. Ci si può riflettere. Ma un immediato sventolare di bandiere e agitarsi di commissari per far rallentare i piloti che sopraggiungono consente sicuramente ai soccorritori di intervenire più rapidamente. DOLORE E DOMANDE. IL TRAGICO INCIDENTE DI TOMIZAWA HA SCATENATO REAZIONI FORTI. MOLTI AVREBBERO VOLUTO VEDERE FERMATA LA GARA DI MISANO CON LA BANDIERA ROSSA.

motosprint

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STAVO leggendo come mia abitudine Motosprint (numero 36) e mi sento di dissentire dai commenti rilasciati dai nostri amici che si sono sentiti traditi dall’uscita della Ducati dal Mondiale Superbike. Premetto di essere stato collaudatore professionista per un’azienda che lavorava molto con Ducati e che per questo e tanti altri motivi mi sento Ducatista fin nelle viscere. Scusate, ma io non mi sento assolutamente tradito dalla decisione di Ducati di rinunciare in forma ufficiale al Mondiale SBK, anche perché comunque rimarrà presente nel campionato affidando le sue moto ufficiali a team selezionati, né più né meno di come fa la maggior parte delle altre Case costruttrici nel mondiale delle derivate di serie. È chiaro che la concomitanza della notizia con quella dell’arrivo di Rossi in Ducati fa pensare... ma chiaramente le strategie sono di competenza della Ducati. Comunque sia, almeno per quanto mi riguarda, continuerò come a tifare Ducati in tutti e due i campionati! Michele De Uffici Rovereto (TN)

IO LA PENSO COSÌ

SAREBBE GIUSTO FERMARSI SEMPRE

DUCATI VIA DALLA SBK NON MI SENTO TRADITO

LA PROTESTA QUELLA VIGNETTA MACABRA TROVO macabra e disumana, nonché senza un senso logico, etico e morale, la vignetta del numero 36 che ha per soggetto il povero Tomizawa. Non riesco a guardarla, vorrei strappare via la pagina. Vi seguo da anni senza perdere un numero del vostro giornale, di cui ho sempre trovato divertenti le vignette... Perché quello è il loro scopo: strappare un sorriso. Ma qui non vi era alcun sorriso da strappare, solo lacrime. Purtroppo. Perdonate quindi la mia leggittima domanda: ma come vi è venuta in mente una simile vignetta? me lo potreste spiegare voi il senso? sempre se un senso ce l’ha? Un saluto al piccolo grande Shoya. Ciao angioletto dal dolce sorriso. Stefania Savona

SCUSA Stefania, quando avrai strappato la pagina cosa avrai ottenuto? Pensi forse di vendicare la memoria dello sfortunato pilota giapponese, offesa da una irridente, macabra vignetta del cinico Matitaccia? Non ti è venuto in mente che possa essere l’esatto contrario di come l’hai vista tu? Non conoscevo personalmente Tomizawa, ma nei miei 33 anni di questo mestiere ho vissuto purtroppo tanti drammi del genere, e ti assicuro che non mi si è indurito il cuore, né mi abituerò mai alla scomparsa tragica di un pilota. Mai. E mai mi sognerei di farci dello spirito sopra. Adesso calmati e ragioniamo su quella che è la reazione istintiva di noi spettatori nel momento dell’incidente di gara, sia che assistiamo al fatto in circuito, sia in televisione. Urliamo, urliamo forte, col cuore in tumulto. La mia vignetta è l’urlo di tutti noi, un urlo di orrore, se vuoi un urlo al destino che ci ha portato via un giovane di 19 anni.

Questa è la chiave di lettura: Misa NOOOO! Non ho nulla, in coscienza, di cui vergognarmi, e ringrazio chi, in privato, si è complimentato per il mio modo di rendere omaggio a Shoya. L’unica cosa che mi auguro, e prego che il Cielo mi ascolti, è di non dover più usare in tal senso la matita. Lo prego da appassionato, da padre, da nonno, da persona semplice che ha grande rispetto per quelli che non ci sono più. Giorgio Serra (Matitaccia)

IL DUBBIO TOMIZAWA VERITÀ O BUGIE? LEGGO che l’autopsia sul corpo di Tomizawa rivelerebbe la morte del pilota giapponese già sull’ambulanza e non all’ospedale, come da comunicato ufficiale Dorna. Ebbene, scrivo questa lettera per esternare un sentimento di indignazione che penso e spero sia condiviso, e non intendo solo quello (ovvio) di tristezza e amarezza per avere visto trattata la morte “in diretta” di un pilota come un fatto di secondo piano rispetto alle esigenze televisive, ma anche quello di disgusto per come l’organizzatore della MotoGP veda noi appassionati come clienti a cui spillare denaro sotto forma di preferenze d’ascolto, pubblicità ed audience ad ogni costo, anche in barba alla vita di un ragazzo di 19 anni. Nascondere il vero orario della morte di Tomizawa per permettere la conclusione della Moto2 (che andava interrotta) e la partenza della MotoGP (che poteva venire cancellata in segno di lutto), non solo ha permesso ai vari sponsor e finanziatori di non perdere visibilità televisiva, ma ha “obbligato” noi spettatori a rimanere collegati a tutta la trasmissione - con relativi stacchi pubblicitari - per avere notizie certe e definitive sulle sorti di Shoya. Dopo questo, con la MotoGP ho chiuso: non credo la seguirò più

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È DIVENTATA MOSTROGP QUALCUNO si chiederà come passare sopra alla montagna di insulti e infamie riversati sul Motomondiale in questi giorni. Come sorvolare la vergogna e le sentenze inappellabili delle intellettuali inquisizioni scatenatesi a seguito della tragedia di Misano. Ci si chiede se sarà possibile rimettere in pista le moto, un giorno, senza che i piloti si debbano vergognare di impennare per la gioia. Più che le strazianti immagini dell’incidente di Tomizawa sarà difficile dimenticare la retorica dell’indomani. Non è facile. Non sarà facile per niente. Non lo sarà perché lasciare aperto il “recinto” delle corse, consentendo a qualunque marchio, a qualunque cravatta e a qualunque velina di entrare e prendere il proprio posto in prima fila ha finito per creare un Mostro. La MostroGP, appunto. Quello dei GP è un mondo a parte, una minoranza. E come tutte le minoranza merita rispetto, anche e soprattutto quando non ce lo si spiega. Come tutte le minoranze andrebbe protetto in tempi favorevoli, non difeso ad oltranza nel momento in cui il mondo gli punta il dito contro. Ciò non significa che sia necessariamente un bel mondo, anzi. Alle corse, nelle corse, si dicono le parolacce, ci si sporca, ci si fa male spesso. Alle corse c’è un intero popolo, quello dei GP, che ha perso la sua identità. Un mondo quantomeno “strano” che paga amaramente i compromessi degli ultimi dieci anni con il bel mondo. Quello della gente che ha le risposte, e quella che si indigna. Quella che accende la TV e se può farlo si riguarda il video della morte su Youtube dieci volte. Quella che non accetta la morte all’ora di pranzo. La tragedia di Tomizawa deve per prima cosa insegnare l’onestà intellettuale a chi gestisce l’immagine di questo sport, amato a parole da molti ma capito veramente solo da pochi. Deve ricordare a chi passa tutto l’anno sui circuiti che un regolamento, una procedura di sicurezza o un calendario non si fanno pensando più alla gente seduta davanti alla TV che a quella seduta sulla moto. Fabio Marangon Vanzago (MI)


Lettere

in televisione e sicuramente non andrò più a vedere la MotoGP dal vivo finché non cambierà la dirigenza di questo baraccone e non verrà abbandonato questo assurdo e falso atteggiamento commerciale stupidamente scimmiottato dalla F.1. Luca Vicenza

IL TEMA che sollevi è molto delicato, e trovo giusto affrontarlo per il rispetto che dobbiamo a Tomizawa, ma anche alle persone che hanno cercato invano di salvargli la vita. Per primi i sanitari che sono intervenuti a bordo pista, poi quelli che lo hanno preso in cura al centro medico di Misano e infine quelli che ne hanno constatato la morte all’ospedale di Riccione. Il Dottor Claudio Macchiagodena, medical director del Motomondiale, è uomo e professionista serio: se dice che Tomizawa è arrivato al centro medico di Misano con attività cardiaca propria non ho motivo di dubitarne. Così come credo al Dottor Claudio Costa, il medico dei piloti, quando con le lacrime agli occhi ci fa sapere che Shoya è morto alle 14.19. Tomizawa è andato in arresto cardiaco prima di quell’ora, ma i medici hanno continuato a rianimarlo assicurandogli assistenza respiratoria e cardio vascolare. È di fronte alla mancanza di reazione alle manovre del caso che sopraggiunge e viene dichiarata la morte. È triste dover scendere nei dettagli dei momenti di angoscia vissuti nel disperato tentativo di salvare la vita di Tomizawa, per difendere, come è giusto che sia, la professionalità e l’onore di persone come Macchiagodena e Costa, che ai piloti di moto hanno dedicato la vita e che anche a Misano hanno fatto la propria parte con la morte nel cuore. Davanti a drammi come questo è facile puntare il dito, trovare colpevoli, sparare sentenze. Ma non credo sia il modo giusto di onorare chi non c’è più. motosprint

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SUPERSPORT SQUALIFICA REA INFRONT PRECISA CARO Direttore, Vorrei fornire alcune precisazioni in merito all’articolo di Paolo Gozzi apparso alle pagine 70 e 71 del numero 36 di Motosprint, relativo alla gara del Campionato Mondiale Supersport del Nuerburgring. Il Direttore Tecnico FIM del Campionato, Ing. Fabio Fazi, durante i controlli tecnici post-gara verificava la presenza sulla Honda CBR-600 del Team Intermoto Czech, pilota Gino Rea, di un dispositivo montato tra sella e sotto-sella che non è stato ritenuto conforme a quanto previsto dal regolamento tecnico del Campionato Supersport agli articoli 2.5.1, 2.5.8.1 e 2.5.11. A questo punto l’Ing. Fazi inviava alla giuria della gara il suo rapporto, in cui segnalava questa infrazione commessa dal team. La Direzione Gara (composta da Max Deubel/FIM, Giulio Bardi/Teams Representative e dal sottoscritto/Infront), preso atto delle evidenze indicate nel rapporto del Ing. Fazi ha proceduto, come è norma, a convocare il pilota ed il team manager per spiegar loro l’accaduto e comminare al pilota la sanzione prevista dal regolamento, che consiste nella squalifica dalla gara. La comunicazione scritta è stata consegnata al team manager alle 16,55 informandolo che avrebbe avuto 30 minuti di tempo per presentare appello, cosa che non è avvenuta. Il nostro ufficio stampa, ricevuta copia della comunicazione emessa dalla Direzione Gara, l’ha messa a disposizione di tutti quei giornalisti che ne hanno fatto richiesta, ma ovviamente non è stato in grado di spiegare in dettaglio quale dispositivo fosse stato giudicato non conforme dai commissari tecnici della Federazione. Dal punto di vista personale e

sportivo ci è dispiaciuto molto dover comminare questa sanzione ad un pilota giovane e molto promettente come Gino Rea che, ricordiamo, è cresciuto nel nostro ambiente ed è il campione europeo Superstock 600 in carica, soprattutto dopo che aveva disputato una bellissima gara, ma è chiaro che tutte le moto in gara devono essere sempre conformi, nello spirito e nella sostanza, al regolamento tecnico FIM. Paolo Ciabatti Infront Motor Sports

L’ATTESA MAX A UN PASSO DAL TITOLO FINALMENTE Max Biaggi è veramente a un passo dal titolo! è da quando è arrivato in Superbike con la Suzuki che aspetto questo momento. Caro Max, già al primo anno sembravi maturo per il titolo, ma nonostante tutto non è arrivato, però la stagione è stata comunque positiva! Poi ci sono state tante amarezze e delusioni, con l’anno in Ducati Sterilgarda che sinceramente ti stava stretto! La rinascita con l’Aprilia, con podi e vittoria alla magica Brno al primo anno, e ora sei lì ad un passo dalla vittoria. Puoi diventare il primo italiano a vincere il World Superbike Championship! Ora non serve correre come a Monza, Misano o altre piste dove è arrivata la doppia vittoria, bisogna stare attenti a non fare errori e a portare a casa il titolo che tanto manca a tutti noi tifosi italiani. Sono anni che ti danno del “finito” e tu alla soglia dei quaranta ci regali ancora queste grandi emozioni; sei proprio forte Max! Marco

FISCHI A LORENZO CONTRARI E... FAVOREVOLI SONO una dei tanti appassionati che erano presenti al GP di Misano e sono tifosissima di Valentino Rossi. Domenica mi sono vergognata per il comportamento che molti hanno avuto nei confronti di Lorenzo. Non posso dire che il ragazzo sia simpatico e si faccia ben volere, però un pilota merita rispetto. Sempre. E domenica scorsa, dopo la tragedia, ho trovato indecoroso fischiare sul podio Jorge Lorenzo. Che ci piaccia o no se era lì è solo perché se lo è meritato. Valentina A TUTTI coloro i quali, giornalisti compresi, hanno criticato i fischi contro Lorenzo da parte dei tifosi di Rossi a Misano, voglio dire che, invece di fare i moralisti, di attribuire colpe alle persone e infangarle con le vostre stupidaggini, dovete dire come stanno veramente le cose. Sicuramente fischiare l’avversario non è un bel gesto, ma vi ricordo che sono stati proprio i fan di Valentino ad applaudire tutti i piloti al loro passaggio durante il giro d’onore e sono stati loro che a gara finita si sono fermati in pista e si sono riuniti in cerchio attorno ai due giovani che decoravano una bandiera giapponese là dove è caduto Tomizawa, esprimendo così il loro cordoglio. Miriam Landi Venezia

QUELLI che hanno fischiato Lorenzo sotto il podio non possono essere gli stessi che hanno condiviso il dolore con gli amici di Tomizawa. Quelli che hanno fischiato sono degli asini. Il loro raglio stonato non merita più di tanta attenzione, ma non trova alcuna giustificazione. Non cerchiamo di arrampicarci sugli specchi.


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

LA DISTRIBUZIONE NEL BOXER BMW

Schema tradizionale solo in apparenza OSSERVANDO con attenzione la distribuzione bialbero del bicilindrico della BMW R 1200 GS Adventure, non sono riuscito a spiegarmi come sia possibile che la catena lavori comandando due pignoni palesemente disassati. Dato che quel tipo di motore funziona perfettamente una spiegazione c’è. Qual è? Renzo Giunti

I DUE alberi a camme alloggiati in ciascuna testa del bicilindrico boxer BMW sono paralleli; le loro ruote dentate sono perfettamente complanari e giacciono anche sullo stesso piano sul quale si trova la ruota dentata che, posta all’interno del basamento, aziona la catena di comando. In altre parole, le regole della buona meccanica vengono rispettate perfettamente. Del resto, non potrebbe essere altrimenti. Ci sono altri motori, prodotti dalla stessa Casa bavarese, nei quali la catena di distribuzione aziona un solo albero a camme, che a sua volta comanda l’altro (mediante due ruote dentate in presa tra loro); questa scelta è dettata dall’esigenza di contenere l’ingombro. Nel caso dei bicilindrici boxer ai quali fa riferimento, come avrà potuto osservare, la situazione è però diversa. Pure lì c’è una grande necessità di ridurre al minimo l’ingombro; si tratta infatti di motori a cilindri orizzontali contrapposti, nei quali le teste devono essere particolarmente compatte e non sarebbe accettabile un’architettura bialbero di schema tradizionale. In motosprint

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SUI BICILINDRICI BOXER BMW BIALBERO, PER COSTRUIRE TESTATE PIÙ COMPATTE, GLI ALBERI A CAMME AZIONANO LE VALVOLE TRAMITE BILACERI A DITO.

quanta, realizzati con eguale architettura (si trattava infatti di bicilindrici boxer di 500 cm3) la Casa tedesca non aveva adottato una distribuzione bialbero per non avere delle teste eccessivamente ingombranti, ma aveva fatto ricorso ad uno schema “MONOALBERO SDOPPIATO”. Oggi l’esigenza di contenere l’ingombro delle teste ha portato i progettisti della BMW a realizzare un autentico capolavoro, che ha consentito di adottare una distribuzione che effettivamente è bialbero. In questo caso ciascun albero a camme ha un eccentrico di aspirazione e uno di scarico, leggermente tronco-conici, e le valvole, che sono azionate da bilancieri a dito, hanno una disposizione lievemente radiale. Il risultato è una compattezza straordinaria, non ottenibile altrimenti. Le lavorazioni, però, sono molto complesse e impegnative; ancor più che vantaggiosa dal punto di vista costruttivo o del contenimento dei costi, in questo caso l’adozione di camme riportate si è dimostrata pressoché indispensabile, tanto per fare l’esempio più eclatante.

una premessa: posseggo una Yamaha R1 del 2008. Al ritorno da una delle mie svariate gite, decisi di spegnere il motore per percorrere in folle una strada in discesa, lunga circa sei chilometri. Posso aver rovinato il cambio? Quali sono le moto con CAMBIO SEPARATO che non subiscono questi danni, in casi? Gabriele Torino

COME faccio a dire se le vostre moto hanno subito dei danni? Tra l’altro non mi dice neanche a quale velocità avete percorso il tratto di strada in questione. Siccome il fatto è avvenuto diverso tempo fa e in seguito non avete avuto alcun problema, né avete accusato

CAMBIO SEPARATO DERNI IN MOLTI MOTORI MO IATO IL CAMBIO È ALLOGG IN UN VANO RICAVATO NE NELLA STESSA FUSIO DEL BASAMENTO. TO COME IN PASSATO, E IN MO ICHE, DR ILIN BIC I ZZ GU LE RLEY HA LE E R XE BO LA BMW DATE DAVIDSON RAFFRED AD ARIA, IL CAMBIO , È INVECE SEPARATO O IAT GG LO AL TO AN IN QU IN UNA “SCATOLA” A SÉ STANTE

malfunzionamenti di sorta o rumorosità anomale, direi che vi è andata bene. In linea di massima, come ho detto nella risposta alla quale

fa riferimento, quasi tutti i cambi separati dovrebbero godere di una adeguata lubrificazione anche quando l’albero di entrata è fermo mentre invece gira quello di uscita. Le ruote dentate sono in presa due a due e qualcuna di esse dovrebbe sempre pescare nell’olio e lanciarlo attorno, mandandolo a lubrificare i vari componenti. Non posso però essere certo che questo si verifichi proprio in tutti i casi, in quanto non so come sono fatti tutti i cambi separati. Chi me le fornisce le sezioni con tanto di livello dell’olio? Il fatto che oggi, sempre più spesso, i due alberi non siano più sullo stesso piano orizzontale non semplifica la situazione. E tenga anche presente che in qualche caso, for-

se per ridurre le perdite dovute allo sbattimento, anche i cambi lubrificati da un olio a sé stante, diverso da quello del motore, possono essere dotati di una pompa, che in genere non viene azionata dall’albero di uscita e che quindi non è in funzione quando il motore è fermo. Era questo il caso, per fare un esempio illustre, delle Yamaha TZ 250 dei primi anni Ottanta. Insomma, dato pure che queste cose è difficile saperle, non rimane altro da fare che attenersi alle raccomandazioni riportate sul libretto di uso e manutenzione. O, meglio ancora, evitare in ogni caso di procedere per lunghi tratti (in discesa o al traino) con il motore spento.

IN DISCESA, IN FOLLE POTREI AVERE ROVINATO LA R1?

MONOALBERO SDOPPIATO

ZIONE SISTEMA DI DISTRIBU GO CHE PREVEDE L’IMPIE MME DI DUE ALBERI A CA LI, AFFIANCATI E PARALLE LE LVO VA LE O ON OV CHE MU TRAMITE BILANCIERI TO A DUE BRACCI. È STA DRICI ILIN BIC I SU ATO IEG IMP STRUITI BMW DA CORSA CO TRA GLI ANNI TRENTA TA E GLI ANNI CINQUAN E SUI MORINI REBELLO 55) PRIMA VERSIONE (19

quest’ultimo caso (non si dimentichi che l’angolo tra le valvole deve essere comunque ridotto) la larghezza del motore diventerebbe eccessiva, il che porrebbe anche dei problemi in fatto di possibilità di piega; inoltre, con le due valvole di aspirazione piazzate posteriormente e le due di scarico anteriormente, i due alberi a camme non potrebbero essere paralleli all’albero a gomiti o all’albero che aziona la catena di distribuzione. È anche interessante ricordare che per i suoi motori bicilindrici da GP degli anni Cin-

HO LETTO con molto interesse la lettera di Marco Delfino, pubblicata sul numero 34 di Motosprint, nella quale lei spiegava che percorrere lunghe discese in folle con una moto, a motore spento, potrebbe causare danni meccanici. Lo stesso problema si può verificare trainando una moto. Da quello che ho capito, con i propulsori che hanno il cambio in blocco, queste manovre sono da evitare. Se, invece, il motore ha il cambio separato, non dovrebbero esserci controindicazioni. Vengo alla domanda e faccio motosprint

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Junior, Veteran, Club, Team, 2 classi FINALE ricco di vittorie per l’Italia a Oliveira Do Hospital, in Portogallo, nella prova conclusiva del campionato Europeo Enduro. Nella classifica del Trofeo Junior per Nazioni la formazione in Maglia Azzurra composta da Massimo Mangini (KTM 125 2T), Jonathan Manzi (KTM 125 2T), Michael Pogna (KTM 250 2T) ha conquistato il titolo continentale.

L’Italia ha vinto anche la classifica del Trofeo per Nazioni riservato ai Veteran, con Gianni Belloni Pasquinelli (Husqvarna 250 4T), Fabio Mauri (Yamaha 250 4T), Andrea Di Martino (KTM 450 4T). Gli azzurri hanno inoltre vinto il titolo europeo della classifica per Club con i giovani Guido Conforti (KTM 125 2T), Tommaso Montanari (KTM 125 2T) e Nicolò Mori (KTM 250 2T), della classifica per Team con la formazione del team Italia KTM-GP Motorsport composto sempre dai giovani Mongini, Manzi, Pogna. Seconda posizione invece per l’Italia nella classifica del Trofeo delle Nazioni Senior con Alex Zanni (Yamaha 250 4T), Giuliano Falgari (Yamaha 125 2T), Alessio Paoli (Honda 500 4T) e Daniele Tellini (KTM 300 2T). Per quanto riguarda le singole classi, i piloti in Maglia Azzurra hanno vinto due titoli europei: Massimo Mangini quello Junior E1 e Zanni (nella foto) nella Senior E1. Seconda posizione in campionato per Michael Pogna nella Junior E2 e Alessio Paoli nella Senior E3, mentre Maurizio Gerini ha chiuso quarto nella Senior E1.

MONDIALE SIDECAR A MAGNY COURS

PÄIVÄRINTA E HÄNNI CAMPIONI IL BRITANNICO Tim Reeves e il suo passeggero francese, Gregory Cluze, si sono aggiudicati la vittoria della prova conclusiva del Mondiale sidecar, che si è disputata a Magny Cours, in Francia, a contorno del Bol d’Or. La gara è stata interrotta due volte per incidenti, nessuno dei quali con gravi conseguenze. Grazie al quinto posto, il finlandese Pekka Päivärinta e lo svizzero Adolf Hänni hanno conquistato il titolo.

CANARD IN 250 È TREY Canard (Honda, nella foto) il nuovo campione del National americano di cross 250, l’unico titolo in palio fino all’ultima prova, a Pala (California). Complice involontario del successo di Canard è stato Christophe Pourcel, che era primo con 7 punti di vantaggio. Ma in gara 1 il francese ha sbagliato un salto e si è lussato una spalla. Così a Canard sono bastati un quarto e un terzo posto per assicurarsi il titolo. Entrambe le gare sono state vinte da Dean Wilson (Kawasaki). Nella 450, anche l’ultima prova è andata a Ryan Dungey. Un secondo e un terzo posto a testa per i due piloti Honda Andrew Short e Brett Metcalfe. motosprint

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REED E LA KAWASAKI SI SEPARANO CHAD REED NON È PIÙ UN PILOTA KAWASAKI. LA NOTIZIA È STATA DATA CON UN COMUNICATO, NEL QUALE SI PARLA DI UNA DECISIONE CONGIUNTA. AL MOMENTO L’EX CAMPIONE DEL SUPERCROSS E DEL NATIONAL AMA NON HA ANCORA UNA NUOVA MOTO.

«Tony Cairoli è una gran bella persona ancora prima di essere campione. È uno sincero» Marco Melandri (Moto.it)

MARCHETTI BRUCIA I TEMPI. È GIÀ RISALITO IN MOTO Dario Marchetti è tornato in pista dopo il tremendo incidente di Rijeka che aveva fatto temere prima per la sua vita e poi per la possibilità di un recupero totale. Invece il pilota bolognese ha avuto una ripresa che ha sorpreso anche i medici ed è tornato in pista ad Adria sulla stessa moto con cui aveva avuto l’incidente, una Ducati 1198 R. Per evitare che la scapola vada fuori posto Marchetti è costretto a guidare con un tutore che lo limita nella mobilità e in ogni caso con grande affaticamento. L’obiettivo è essere in gara nell’ultima prova del campionato spagnolo Extreme, il 21 novembre a Jerez, per arrivare al massimo della forma in marzo, in vista della partecipazione alla 200 Miglia di Daytona, in Florida. SUPERBIKE INGLESE: HILL E LAVERTY TESTA A TESTA Tommy Hill e Michael Laverty, entrambi piloti Suzuki, sono i vincitori delle due gare della Superbike inglese nel round numero 10, che si è corso al circuito di Croft. Per entrambi, un primo e un secondo posto. Podio completato tutte e due le volte da Stuart Easton (Honda). In campionato, Hill è primo con 570 punti, seguito da Laverty a quota 554.

IN BREVE

EUROENDURO ITALIA CHE BOTTINO!

ENDURO CROSS AMERICANO. BLAZUSIAK BATTE QUATTRO Quarta vittoria per Taddy Blazusiak in America. Il polacco, specialista delle gare estreme, si è aggiudicato la prova di EnduroCross AMA Series che si è disputata Washington.

CEV AD ALBACETE

BENEFICENZA

UN PILOTA spagnolo sul podio del campionato spagnolo di velocità non è esattamente quel che si dice un fatto usuale. Ce l’ha fatta Mattia Tarozzi, terzo nella prova che si è corsa ad Albacete. L’italiano del Faenza Racing si è piazzato alle spalle del vincitore, Maverick Vinales e di Alex Rins. Nella Moto2, undicesimo posto per Gianluca Nannelli (gara vinta dallo spagnolo Carmelo Morales). Javier Fores ha portato il marchio BMW sul gradino più alto del podio nella Extreme.

TONY Cairoli festeggia il quarto mondiale con un’iniziativa benefica a favore di “Insieme per una solidarietà senza frontiere onlus”, associazione che sostiene le adozioni a distanza di 1500 bambini in India e 500 in Africa. Metterà in vendita una maglia commemorativa dei titoli vinti, in serie limitata. Le magliette saranno 222 e verranno vendute al prezzo di 22,2 euro al sito www.tonycairoli.com. La numero 222 verrà messa all’asta (prezzo base 22,2 euro) dal prossimo 22 settembre, sempre al sito del campione.

TAROZZI TERZO IN SPAGNA

SUMMER WHEELS

CRONOSCALATA A BALLETTI SESSANTA piloti al via della Summer Wheels, cronoscalata per moto da enduro e quad ideata da Nicola Dutto, con gran parte del ricavato devoluto al Comitato Italiano Paralimpico. Per quanto riguarda l’aspetto agonistico, ha dominato Oscar Balletti. Alle sue spalle si è piazzato Fabio Mossini che, pur non riuscendo mai ad impensierire l’avversario, è sempre rimasto in seconda posizione, accumulando alla fine un distacco minimo. Sul terzo gradino del podio è salito Mirko Gritti.

VUOI LA MAGLIA DI CAIROLI?

BIG A TERENZANO SARÀ un gran premio interessante quello che si disputerà nella pista friulana di Terenzano, il 25 settembre, perché potrebbe incoronare campione del mondo in anticipo il polacco Tomasz Gollob. Per il sesto anno consecutivo il mondiale delle ruote di traverso farà tappa in Italia, il secondo di fila a Terenzano. Questo sarà il decimo GP del 2010: Gollob, autore di una stagione fantastica, ha 19 punti di vantaggio su Crump e 20 su Hampel. Se nel GP friulano riuscirà a totalizzare 18 punti oppure a chiudere la gara con 7 punti di vantaggio su Crump e 6 su Hampel per lui è fatta! Lo speedway italiano non ha nessun pilota inserito fra i 15 titolari dei GP ma in questo saranno tre i nostri rapprentanti in gara. La wild-card Mattia Carpanese e le riserve di pista Mattia Cavicchioli e Andrea Maida. Le prove ufficiali si disputeranno venerdì 24 alle ore 15,00 mentre il rinnovato stadio friulano il giorno della gara aprirà alle ore 17,00. I biglietti di tribuna centrale numerati sono già esauriti mentre quelli di tutte le tribune non numerate costano 35 euro. Per i minori di 14 anni il biglietto costa 10 euro.

X-FIGHTERS, LA FINALE SU ITALIA 1 VERRÀ TRASMESSA IN TELEVISIONE, SU ITALIA 1, L’ULTIMA TAPPA DEL TOUR INTERNAZIONALE DI FREESTYLE X-FIGHTERS. LA GARA SI SVOLGERÀ ALLO STADIO FLAMINIO DI ROMA IL 2 OTTOBRE (E CHI VUOLE PUÒ ACQUISTARE I BIGLIETTI SU TICKETONE.IT) MENTRE LA DIFFERITA TELEVISIVA SARÀ DOMENICA 10, ALLE 15. TELECRONISTI ALBERTO PORTA E L’EX CAMPIONE DI FREESTYLE STEFANO MINGUZZI.

EUROSPEEDWAY. LE SEMIFINALI 2 E 3 Nella pista siberiana di Balakovo si è disputata la semifinale numero 2 del campionato individuale UEM di speedway. Gara stradominata dai piloti russi: sette nei primi sette posti. A vincere, dopo spareggio, è stato Povazhny, che ha avuto la meglio su Gizatullin, mentre il terzo gradino del podio è andato a Gafurov. La semifinale numero 3 si è corsa in Germania, a Berghaupten. Uno spareggio alla fine delle venti manche ha sancito la vittoria dell’ucraino Karpov, che ha battuto Kroner. motosprint

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Paddock IDENTIKIT

SARA... ONOREVOLE

NEL WEEK-END del Trial delle Nazioni, ad aprire la danze sono state le donne con la terza ed ultima prova del loro Mondiale. Quest’anno a Myslenice, in Polonia, i giochi per le prime tre posizioni erano già fatti: Laia Sanz campione per la decima volta, poi le inglesi Rebakah Cook e Joanne Coles. Alla gara partecipano solitamente tutte le ragazze impegnate poi il giorno seguente nel Trial delle Nazioni, per cui anche le 4 azzurre. Sara Trentini (sopra), lottando con determinazione su un percorso particolarmente scivoloso, è riuscita a ottenere un onorevole dodicesimo posto, su 33 classificate. Di poco fuori dalla zona punti Martina Balducchi, quindi Sara Rivera e Valentina Peretti GIOIELLI DEL PASSATO IN MOSTRA A FERMO AL GP DI FERMO GLI APPASSIONATI HANNO POTUTO AMMIRARE ALCUNE DELLE MOTO ITALIANE CHE NEGLI ANNI 70/80 HANNO FATTO LA STORIA DELLA SPECIALITÀ, PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE DI CLAUDIO BECCHIS. MODELLI “UNICI” COME LA GILERA BICILINDRICA DEL 1980 O LA SIMONINI MUSTANG DEL 1978, CHE A FERMO PER UN GIORNO HANNO RITROVATO I PILOTI CHE LE PORTAVANO IN GARA: GIUSEPPE ANDREANI (SOTTO) PER LA SIMONINI E FRANCO PERFINI PER LA GILERA (IN BASSO).

INDOVINA L’ERRORE I PRIMI VINCITORI ECCO I PRIMI VINCITORI DEL NOSTRO CONCORSO “INDOVINA L’ERRORE”, PROPOSTO A OGNI GRAN PREMIO DEL MOTOMONDIALE. HANNO VINTO UN PAIO DI STIVALI XP7 R DELLA SPIDI: LUIGI BRAMBANI VIMODRONE - MI (QATAR) LORIS VETTORELLO CALDERARA DI RENO - BO (SPAGNA) CHRISTIAN CALZOLARI REGGIOLO - RE (FRANCIA) LORENZO TEMPERINI ROMA (GRAN BRETAGNA) ALESSANDRO CALOGIURI LORETO - AN (ITALIA) RICCARDO ROSSI MARRADI - FI - (OLANDA) DAVIDE MANNUCCINI ORTIGNANO - AR (CATALUNYA)

CROSS UEM 125

BERNARDINI FINISCE TERZO UN SECONDO posto di Dawid Ciucci e un quinto di Samuele Bernardini: sono questi i migliori risultati italiani a Fermo, dove. a contorno del Mondiale, si è disputata l’ultima prova dell’europeo cross 125. A vincere entrambe le gare è stato l’austriaco Pascal Rauchenecker. Il titolo era già stato assegnato in anticipo al francese Jordi Tixier, Bernardini in campionato è terzo. motosprint

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FABIO LENZI 1

Il terzo posto al Nazioni è un risultato del quale tu, il capitano, dovresti essere orgoglioso. E lo sono! Anche perché bisogna guardare la cosa nel complesso. Per tradizione, Spagna e Gran Bretagna sono di un altro pianeta, dunque aver battuto Francia e Giappone significa essere primi tra... gli umani. Devo anche aggiungere che i francesi hanno fatto ostruzionismo. L’ultimo dei loro faceva di tutto per danneggiare le zone prima del nostro passaggio: un atteggiamento davvero poco sportivo.

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Comunque obiettivo raggiunto. Come pure ti sei già assicurato il titolo indoor. Adesso il campionato italiano all’aperto. Con quali prospettive? Esito incertissimo. Siamo tre piloti, io, Maurino e Grattarola racchiusi in pochissimi punti. E con pari possibilità.

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Tu, Maurino e Grattarola: sempre gli stessi nomi. Non è un buon segno per il futuro di questa disciplina. Oltretutto, anche al Mondiale sono proprio pochi i partecipanti. Sono due discorsi diversi. Al Mondiale le Case costruttrici - Gas Gas, Beta, Montesa e Sherco - schierano al massimo due piloti ognuno. Gli altri, i privati, lottano per il nono, decimo posto, dunque non hanno grande interesse a partecipare. In Italia ci sono segnali incoraggianti, la Federazione si sta muovendo bene per formare i giovani. Grattarola, per esempio, è un prodotto della Maglia Azzurra. Le prospettive per il futuro non sono così male.

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A proposito di futuro, ti sei dato un termine per l’agonismo? Sì, quando non riuscirò più a salire sul podio. Sono un atleta delle Fiamme Oro, poi ci sono i premi, insomma posso vivere di trial. In Italia succede al massimo a tre o quattro piloti.

NATO A

BRESCIA ETÀ

35 ANNI HA VINTO

6 TITOLI ITALIANI TRIAL OUTDOOR 8 ITALIANI INDOOR 1 HARD TRIAL QUEST’ANNO

TERZO CON LA NAZIONALE AL “NAZIONI”


contromano

IN SPAGNA SI COGLIE LA GRANDE OCCASIONE Il motociclismo può essere un grande business che va ben oltre l’evento agonistico

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

SERGIO GADEA DURANTE I TEST SUL CIRCUITO SPAGNOLO CHE SORGE NELLA COMUNITÀ AUTONOMA DI ARAGONA. IL MOTORLAND ARAGON È UNO DEGLI ESEMPI DI COME IN SPAGNA SI CERCHI DI VALORIZZARE UNA ZONA CON UNA PISTA E L’ATTIVITÀ LEGATA AI MOTORI.

motosprint

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MA GUARDA tu come è varia la vita: si va in Spagna! Quattro GP in stagione, senza contare i test (125 e Moto2, io guardo anche quelli) significano tanti giorni passati tra Barcellona e Jerez, passando per Valencia e Aragon. Devo essere sincero: è giusto che sia così. Il mondiale è organizzato da una società spagnola, vede al comando di tutte le classi piloti sudditi della corona spagnola. E poi in Spagna si sta bene, riesci più o meno a farti capire, non ci vogliono visti sul passaporto, prese strane per il computer e ci sono tanti collegamenti aerei. Già, Aragon, dicono che sia una pista in mezzo al nulla e magari è vero, ma è importante per questo. Mi spiego meglio: il circuito è il volano dello sviluppo di una zona che, a parte la coltura dell’olivo non ha molto. Alcaniz, che è la “città” più vicina, è un paese o poco più e la zona non offre molto. Ecco perché bisogna investire su qualcosa e un circuito può essere una buona scelta. Penso a cosa si potrebbe fare in Italia, ad esempio due impianti fantastici in Puglia o in Sicilia. Anche da quelle parti c’è bisogno di volani produttivi, di turismo e

c’è l’olivo. Che, come tutti sanno, cresce dove il clima è buono, quindi dove si può andare in moto per parecchi mesi l’anno. Esattamente come nel nostro Sud. Solo che da quelle parti di situazioni come Aragon Jerez, Almeria o, andando nel vicino Portogallo, Portimao, non ce ne sono, nemmeno all’orizzonte. Ed è un peccato, gravissimo. Un circuito fa conoscere una località in tutto il mondo, crea occupazione diretta (chi costruisce, chi tiene in funzione, chi pulisce, eccetera) ma anche indiretta. Si aprono strutture alberghiere nelle quali possono trovare lavoro persone che altrimenti sarebbero disoccupate, ristoranti, officine. In più si crea sapere, conoscenza, passione. Insomma, si va avanti. E stiamo parlando della Spagna, un paese che sta vivendo un periodo di crisi economica piuttosto serio, che non ha pozzi di petrolio, che ha un tasso di disoccupazione alto. Da loro c’è il federalismo da anni e le cose funzionano bene, almeno nel settore che noi conosciamo bene ma non hanno avuto bisogno di minacciare rivoluzioni per ottenerlo. Il confronto con l’Italia, sotto questo punto di vista, è impietoso e ve lo risparmio, ma se per un attimo smettete di farvi rimbambire da dichiarazioni di politici che hanno nella stasi la loro arma migliore, potete trarre le conclusioni. E capire perché nel Sud d’Italia, nessuno ha in mente di realizzare qualcosa di simile ad Aragon. Intanto il palinsesto va e passano belle paperine, reality, telegiornali più o meno taroccati e non si vede nulla, se non qualche sindaco ammazzato, una cosa che fa rabbrividire la coscienza di chi crede di vivere in un paese civile ed evoluto, in una nazione che è tra le “grandi” della Terra ma che è indietro, in tante, troppe cose. Se non volete le piste, va bene, impegnamoci nella banda larga, nella riqualificazione turistica, in un progresso che possa attrarre gente dal tutto il mondo con capitali ed idee e non solo disperati in cerca di una via fuga dall’inferno. Bene, si va in Spagna, quattro Gran Premi sono tanti, forse troppi, come sono troppi i facilmente intuibili tre campioni del mondo 2010 targati “E”, ma non dite che non si sono meritato tutto questo. Nel mondo nessuno regala niente, in pista come nella vita e la Spagna non fa eccezione. Del resto in TV, quando vedete i GP, ci sono inquadrati tanti cartelli con scritto “visit Spain”, visti da milioni di persone in tutto il mondo. Perché Rossi, inquadrato 24 ore su 24 non ha una scritta “Visit Italy” sulla tuta o sul cappellino? Coraggio, non ci vogliono lauree e master per capire che stiamo buttando via l’ennesima grande occasione.


polvere di stelle

VIAGGIO AGLI ALBORI DEL CIRCUITO DEL SAVIO Tra il 1923 e il ‘27 fu uno degli eventi motoristici più importanti. Vi corse anche Nuvolari. Che nel ‘26...

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

C’È TUTTO IL FASCINO DELLE CORSE PIONIERISTICHE IN QUESTA IMMAGINE DEI BOX DEL CIRCUITO DEL SAVIO, FAMOSO NON SOLO IN ROMAGNA MA IN AMBITO NAZIONALE.

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NELLE edicole della Romagna in questi giorni si può trovare l’ultimo numero del periodico “Il Romagnolo”, un mensile di storia e tradizioni locali, che dedica cinque pagine al Circuito del Savio, uno fra gli eventi motoristici più importanti in ambito nazionale tra il 1923 e il 1927. L’articolo, il cui autore è Gianluca Melandri, racconta dettagli importanti sulla nascita dell’iniziativa, ne racconta in modo molto sintetico la storia ed è corredato di fotografie e documenti rari e di notevole interesse. Ricordo che il Circuito del Savio, che vide alla partenza i più famosi campioni dell’automobilismo e del motociclismo dell’epoca, si svolgeva su un circuito di oltre 14 km di lunghezza dalla forma triangolare con pochissime curve (praticamente solo tre, più un curvone) raccordate da “eterni” rettilinei. La scelta del tracciato era coerente alle tendenze del tempo, che privilegiavano lo sviluppo delle massime velocità come elemento altamente coinvolgente per il pubblico. L’articolo merita l’acquisto del giornale (chi fosse interessato e non

riuscisse a trovarlo in edicola, può provare a richiederlo all’associazione culturale “Circolo del Merlo”, vicolo del Merlo, 18 – 48124 Madonna dell’Albero – RA), anche se ci sono un paio di errori non da poco. Scrive l’autore: “... durante il V Circuito del Savio (1926) l’allora sconosciuto Nuvolari che gareggiava su una moto Bianchi categoria 250 accusò un guasto alla catena. Cercò di smontarla senza riuscirvi e fu costretto ad abbandonare la competizione”. A prescindere dal fatto che Nuvolari nel 1926 era già notissimo come campione di calibro internazionale in moto, e che la categoria in cui gareggiava era la 350 con la famosa Bianchi Freccia Celeste, l’episodio della rottura della catena (ben tre volte) accadde nell’ultima edizione, quella dell’8 maggio 1927. Nel 1926 invece il “mantovano volante” fu costretto al ritiro da un avvenimento molto più drammatico. Subito dopo il via, Terzo Bandini, partito in testa con Nuvolari a ruota, sbagliò la prima curva e per evitarlo Nuvolari andò a sfregare con la mano sinistra contro un muretto riportando la frattura dell’anulare, dolorosissima, che il pilota, passato alla storia non solo per le sue vittorie in auto e in moto, ma anche per la sua straordinaria resistenza al dolore, ignorò per alcuni giri, durante i quali continuò a condurre la corsa realizzando anche giri velocissimi. All’ottavo giro la volontà non bastò più e il ritmo calò bruscamente; al decimo giro Nuvolari si fermò al box, stravolto, per il rifornimento. Voleva continuare, ma fu portato all’ospedale dove si oppose all’amputazione del dito, che i medici dicevano inevitabile. Fu accontentato e, dopo una rapida riabilitazione fu pronto per continuare il suo percorso nella leggenda. Ho fatto queste precisazioni perché raccontare la storia è una grossa responsabilità, visto che questi racconti costituiranno le fonti per chi domani vorrà approfondire determinati studi. Ciò vale naturalmente anche per me. A questo proposito dunque faccio autocritica per qualcosa che ho recentemente scritto a proposito della Cardani 500. Descrivendola, ho attribuito il telaio a Belletti, collaboratore di Fontana e di Jack Findlay nella realizzazione di quello della Jada-Suzuki, ma sono stato corretto da Domenico Pettinari, autorevolissimo protagonista del mondo milanese delle corse, che mi ha informato che l’autore del telaio fu Mc Intyre, lo stesso che aveva firmato il telaio della Matchless di Findlay. Ringrazio Domenico Pettinari e mi scuso coi lettori.

Un autunno ricco di novità in casa Harley-Davidson®. Dall’introduzione del nuovissimo Sportster® SuperLow™ al ritorno a grande richiesta di un classico senza tempo: il Softail® Deluxe. Dall’ABS di serie su tutti i modelli Softail® (ad eccezione del modello Cross Bones™) al motore Twin Cam 103™ da 1690cc ora di serie su tutti i modelli Touring. E allora cosa aspetti? Vieni a trovarci*, ti manderemo a fare un giro!!! © H-D 2010. Harley, Harley-Davidson e il logo Bar & Shield, sono alcuni dei marchi di proprietà di H-D Michigan, LLC. *Presso le concessionarie ufficiali che aderiscono all’iniziativa.


VALLELUNGA Tre titoli, uno spettacolo unico.

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Faccani, Segoni e Giugovaz volano verso la vittoria.

Con tutti e tre i titoli da assegnare, a Vallelunga le premesse per delle gare altamente spettacolari c’erano tutte e così è stato. Nella Hornet Cup, Zerbo, che per vincere deve sperare in un passo falso di Segoni si presenta subito con una pole stratosferica. Al pronti via però il più veloce è Lorenzo Segoni che chiude il primo giro in testa con Pacchiana, Galimberti e Bentivogli nella sua scia. Durante il secondo giro ecco il colpo di scena: Sebastiano Zerbo fa un “dritto” e rientra penultimo. Nelle posizioni di testa cade Galimberti mentre Pacchiana, Bentivogli e Segoni si alternano al comando con Di Lalla e Giusti a meno di un secondo. Nell’ultimo giro Pacchiana trova lo spunto vincente e in volata coglie la sua prima vittoria a coronamento di una stagione in crescita. Segoni secondo vince il campionato e Paolo Bentivogli conclude con il terzo posto in gara e campionato. Quarto Emilio Di Lalla davanti al giovanissimo Gollini protagonista di una stagione in cui la sua competitività è cresciuta gara dopo gara. Bellini è sesto davanti a Morosi e Zerbo che grazie alla sua entusiasmante rimonta, coronata dal giro più veloce, conserva il secondo posto in campionato. Nell’RS125 GP Trophy la lotta è tra Stirpe e Faccani. Il pilota romano è il più veloce al via seguito al primo giro da Torlaschi e nei giri successivi da Marco Faccani con l’inserimento tra il sesto e il settimo giro di Coletti. Nell’ultimo giro, al “Tornantino”, Faccani sferra l’attacco decisivo e si porta in prima posizione ma Stirpe reagisce ed i due tagliano il traguardo affiancati. Alla fine si aggiudica la gara per soli 16 millesimi di secondo Faccani che vince così il Trofeo con 1 solo punto di vantaggio su Stirpe. Terzo Coletti davanti a Caricasulo e Tucci che con questa posizione conserva il terzo posto in campionato. Sesto Migno davanti a Palluotto, Villani, Di Ciolo e i fratelli Tiveron. Sfortunato Torlaschi vittima di un contatto nell’ultimo giro. Altrettanto spettacolare anche la gara finale della CBR600RR Cup. Zerbo, autore della pole parte malissimo mentre al comando al primo giro transita Miele davanti a Zappa, Sassaro, Proietto e Giugovaz. Dal terzo all’ottavo giro prende la testa della gara Andrea Zappa con Miele, Sassaro e Giugovaz alle sue spalle mentre Zerbo, sofferente per le conseguenze del fuori pista nell’Hornet Cup, conclude la sua rimonta nel corso dell’ultimo giro riuscendo a conquistare la vittoria nell’ultima gara della CBR Cup 2010. Ma nell’ultimo giro succede di tutto e, nella lotta per la seconda posizione, a rimetterci è Sassaro che scivola al Tornantino perdendo cosi il Campionato che si aggiudica Giugovaz, secondo in gara davanti Zappa, Miele e Proietto. Vargas sesto è primo degli under. Settimo Zenatello che precede Omarini. Kevin Manfredi e Alessio Lo Turco, nono e decimo completano il podio Under.

> RS125 GP Trophy: Marco Faccani si aggiudica gara e trofeo sul filo di lana.

> HORNET CUP: Lorenzo Segoni vince il campionato al suo esordio su Honda.

> CBR600RR CUP: Vittoria finale all'ultima giornata a favore di Diego Giugovaz.

> La partenza delle ottavo di litro sul rettilineo di Vallelunga.

> Bagarre durante l'accesa gara della classe regina.

> Pacchiana (3) all'inseguimento di Segoni (52).

Dopo il successo dell’edizione 2010 che ha visto un sensibile aumento del numero di partecipanti ai Trofei Honda, tutti e tre i Campionati per il 2011 sono confermati e si preannunciano importanti novità che miglioreranno ulteriormente il livello tecnico ed agonistico. L’appuntamento è fissato per l’Eicma il giorno 6 novembre con la premiazione dei campioni Honda 2010. Le iscrizioni per il 2011 sono già aperte.

> Stirpe vice campione al fotofinish.

E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Cell: 349 15 23 135 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: e.eorganization@gmail.com

Si ringrazia:


Classifiche CLASSIFICA GENERALE

CLASSIFICA DI GARA 1. Faccani Marco 2. Stirpe Davide 3. Coletti Michael 4. Caricasulo Federico 5. Tucci Andrea 6. Migno Andrea 7. Palluotto Niccolò 8. Villani Francesco

alla media di 135,870 km/h a 0,016 sec. a 2,849 sec. a 6,432 sec. a 6,518 sec. a 33,215 sec. a 41,652 sec. a 1’24,248 sec.

CLASSIFICA DI GARA 1. Pacchiana Stefano 2. Segoni Lorenzo 3. Bentivogli Paolo 4. Di Lalla Emilio 5. Gollini Mattia 6. Bellini Fernando 7. Morosi Stefano 8. Zerbo Sebastiano

> RS125GP TROPHY: Faccani, Stirpe, Coletti.

punti punti punti punti punti punti punti punti

91 90 73 70 52 52 50 37

CLASSIFICA GENERALE alla media di 134,458 km/h a 0,039 sec. a 0,762 sec. a 1,966 sec. a 8,098 sec. a 12,737 sec. a 12,813 sec. a 14,651 sec.

CLASSIFICA DI GARA 1. Zerbo Sebastiano 2. Giugovaz Diego 3. Zappa Andrea 4. Miele Roberto 5. Proietto Juri 6. Vargas Raffaele 7. Zenatello Franco 8. Omarini C. M.

1. Faccani Marco 2. Stirpe Davide 3. Tucci Andrea 4. Coletti Michael 5. Torlaschi Alessandro 5. Caricasulo Federico 7. Migno Andrea 8. Cunti Elia

PILOTA-TEAM

1. Segoni Lorenzo 2. Zerbo Sebastiano 3. Bentivogli Paolo 4. Pacchiana Stefano 5. Di Lalla Emilio 6. Bellini Fernando 7. Papa Gelsomino 8. Morosi Stefano

1. Giugovaz Diego 2. Zerbo Sebastiano 3. Sassaro Alex 4. Zenatello Franco 5. Miele Roberto 6. Zappa Andrea 7. Lagiongada Nicolò 8. Proietto Juri

> HORNET CUP: Pacchiana, Segoni, Bentivogli.

San Carlo Junior Team Rossocromo-CRP San Carlo Junior Team San Carlo Junior Team Power Racing Team San Carlo Junior Team Team 44 Pos Corse

> I centauri della Hornet Cup durante le fasi iniziali di gara.

> Lotta in casa tra i piloti del San Carlo Junior Team.

> Momenti di preparazione della CBR600RR Cup prima del via.

> Ancora gran successo di pubblico davanti all'hospitality Honda.

> Premiazioni delle pole position con Zerbo e Stirpe.

> Staff organizzativo dei Trofei Honda.

CLASSIFICA CONCESSIONARIE punti 103 punti 78 punti 75 punti 70 punti 57 punti 45 punti 40 punti 39

CLASSIFICA GENERALE alla media di 139,701 km/h a 0,531 sec. a 1,138 sec. a 2,336 sec. a 2,767 sec. a 3,951 sec. a 4,033 sec. a 14,863 sec.

1. Faccani Marco 2. Stirpe Davide 3. Tucci Andrea 4. Coletti Michael 5. Torlaschi Alessandro 5. Caricasulo Federico 7. Migno Andrea 8. Cunti Elia

1. MEGA BIKE - Roma 2. GILPI - Bologna 3. VALDOMOTO PESCARA - Pescara 4. TOTTENE - Bassano del Grappa (VI) 5. GILPI 2 - Bologna 6. VALDOMOTO PESCARA 2 - Pescara 7. MARINO MOTO - Savigliano (CN) 8. DIEFFE MOTOR - Fermo

punti:243 punti: 142 punti: 135 punti: 115 punti: 69 punti: 54 punti: 53 punti: 52

CLASSIFICA CONCESSIONARIE punti punti punti punti punti punti punti punti

83 80 65 52 46 40 36 33

2. MEGABIKE - Roma 1. DINAMICA MOTO - Grandate (CO) 3. ESPRESSIONE MOTO - Genova 5. HONDA POINT BY TRESOLDI - Pessano C.B. (MI) 4. DALL'ARA - Bergamo 6. GALLO - Frosinone 7. VALDOMOTO PESCARA - Pescara 8. MARINO MOTO - Savigliano

> CBR600RR CUP: Zerbo, Giugovaz, Zappa.

punti: 152 punti: 144 punti: 92 punti: 83 punti: 65 punti: 62 punti: 58 punti: 56

E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Cell: 349 15 23 135 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: e.eorganization@gmail.com

Si ringrazia:


MotoGP Aragon

di Enrico Borghi - foto Milagro

Toro Rosso

IMENTI ONE E COMPL I ROSSI SODDISFAZI IN M UO TI. GLI IN CASA DUCA ATO DURO: HI HANNO PICC UN HA TROVATO FATTO STONER (27) IS DD SO HA E LO SETTING CH EPOTENZA PR DI O NT ED HA VI DROSA (26), DAVANTI A PE ENUTO IL PRIMO OTT HAYDEN HA NNO. ’A LL DE O PODI

Ducati travolgente: Stoner vince di forza, Hayden strappa il podio a Lorenzo. Yamaha in affanno. Rossi deve operarsi

Dopo 12 podi consecutivi Lorenzo è rimasto fuori: non ha eguagliato il record di Rossi motosprint

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motosprint

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MotoGP Aragon il commento

A

LCAÑIZ – Casey Stoner si è svegliato nel giorno in cui Valentino Rossi si è per la prima volta posto dei dubbi circa la sua situazione, e nel momento in cui Jorge Lorenzo ha mostrato il primo cedimento della stagione. Il GP Aragon non ha stravolto la situazione circa i distacchi al vertice della classifica di campionato, però l’interruzione della serie positiva del leader del campionato è una notizia. Così come la crisi (fisica, non psicologica) di Valentino Rossi. Jorge Lorenzo è sceso per la prima volta dal podio. È stato solo quarto, dopo aver subito l’attacco di Nicky Hayden. Non era mai accaduto, quest’anno. Quindi questo, per certi versi, è un segnale negativo per il pilota che da un po’ di tempo non è più in grado di vincere e convincere. E lui l’ha detto apertamente, dopo la gara, facendo pensare ad uno stato d’animo agitato. In effetti è da un po’ che i protagonisti sono altri: Pedrosa e la Honda a Indianapolis e a Misano, Stoner e la Ducati ad Aragon. Mentre Lorenzo e la Yamaha, i dominatori di tutta la prima parte del campionato, adesso soffrono. Se è presto per affermare che questa gara può aver incrinato le sue certezze, va considerato che da almeno un paio di gran premi il ragazzo di Palma di Maiorca appare meno sereno: guida in modo più contratto ed è palesemente impegnato a studiare le prestazioni della Honda, cercando di prendere pochi rischi. È giusto che guidi in modo conservativo un pilota che ha oggi un vantaggio di 56 punti sul secondo (Pedrosa, secondo anche in gara) e 129 sul terzo (Stoner), però è anche vero che Lorenzo sta vivendo male la fase di approccio a quel titoDAVANTI A UN MURO DI FOLLA, NICKY HAYDEN (69) HA STRAPPATO IL TERZO POSTO A JORGE LORENZO (99) NELL’ULTIMA “ESSE”, TENENDOLO POI DIETRO NELLA VOLATA.

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«Non ho perso la fiducia dopo la caduta nel warm up, e non ho mai temuto di non poter vincere» Casey Stoner

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MotoGP Aragon il commento

Il caso

ROSSI A DENTI STRETTI MA HA SENSO? La spalla fa male e lui non riesce a guidare

VALENTINO ROSSI (46) CONTINUA AD AVERE GRAVI PROBLEMI ALLA SPALLA E NON È ANDATO OLTRE IL SESTO POSTO, DAVANTI A MARCO SIMONCELLI (58) CHE PROSEGUE (BENE) IL SUO APPRENDISTATO IN MOTOGP.

«Per tre quarti di gara ho cercato di raggiungere Stoner. Quando ho visto che poteva tenere il mio passo ho mollato» Dani Pedrosa

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lo che è virtualmente suo dal maggio scorso. Pensa troppo alla Honda (che adesso va effettivamente molto forte) e pensa troppo poco a quello che invece lui ha, e che lo ha portato fino a qui. Tutto può ancora succedere, quindi? «Non credo proprio, la questione è ormai chiusa» ha detto Dani Pedrosa, l’unico che può ancora impensierire Lorenzo. E Nicky Hayden ha aggiunto che «Lorenzo vincerà perché se lo merita, visto il modo in cui ha guidato quest’anno». Certo, con Lorenzo è scesa per la prima volta dal podio anche la Yamaha, che ormai da due anni piazzava almeno una M1 nelle zone che contano, ma le elucubrazioni fanno male. Sarebbe meglio scacciare i cattivi pensieri, come fece Valentino nel 2004, badando solo a guidare come ha fatto fino ad ora. Per evitare che gli incubi possano diventare i suoi più pericolosi avversari.

CASEY Stoner ha fatto finalmente ciò per cui viene pagato: ha vinto una gara. È la prima volta, quest’anno. Ed è anche la prima volta dal GP Malesia 2009. L’australiano ha quindi reso onore al lavoro e all’impegno del Team Ducati: è stato veloce, costante, preciso, concentrato. Soprattutto, non ha commesso errori. Ed è questa la novità, considerando come ha corso fino ad ora. Stoner ha esibito quella sicurezza che ormai sembrava smarrita e forse il merito è dell’asfalto della pista di Aragon che garantisce molto grip e quindi ha permesso al team di trovare un assetto che gli infondesse fiducia nell’anteriore. Di certo la Ducati qui si è trovata subito a proprio agio, perché Nicky Hayden ha colto, con una gara molto aggressiva, il suo primo podio della stagione. Non che Nicky sia un pilota scarso, però se si è potuto permettere di restare incollato a Lorenzo, studiarlo, mettergli pressio-

]

ALCAÑIZ – La peggiore prestazione dell’anno di Valentino Rossi – settimo in prova e settimo in gara fino a quando, nell’ultimo giro, non è caduto Dovizioso – è stata determinata dal dolore alla spalla destra, dalla difficoltà nel guidare al limite, dalla mancanza di forza, nonché dallo scarso feeling che inevitabilmente sopraggiunge quando un pilota non riesce a guarire da un infortunio. Mentre il box Ducati esultava (considerando anche il terzo posto di Nicky Hayden) e nel garage della Yamaha piombava il silenzio (è stata la giornata più brutta della stagione, per Iwata), si sono fatte largo alcune domande: perché Valentino non si ferma, per curarsi e risolvere i suoi guai una volta per tutte? Perché continua così, soffrendo e prendendo rischi inutili senza ottenere risultati importanti? Sono domande che si è posto anche lui, e ne ha parlato, dopo la gara, con i suoi più stretti collaboratori. Poiché chiunque può dargli un consiglio ma solo lui può prendere una decisione, Valentino ha deciso: «Per ora vado avanti, correrò le prossime tre gare. In fondo correre non peggiora la situazione, non peggiora la spalla». Appena approdato nel deserto di Alcañiz il pesarese era stato chiaro: «Io voglio finire la

stagione». E in queste parole va letta la determinazione non solo ad onorare i propri contratti e il suo nome, ma va anche individuata la volontà di restare in pista almeno fino a quando non proverà la Ducati. Così da impostare bene il 2011. Però Valentino non sta bene. Infatti correre in questo modo, cioè per agguantare un sesto posto grazie alla caduta di un avversario (Andrea Dovizioso, in questo caso), non n è cosa da lui. E la sensazione è che la situazione non possa sa migliorare. Anzi. Anche che lui in fondo la pensa così, infatti quando ha lasciato il circuito, domenica pomeriggio, gio, le sue certezze per il futuro ro erano leggermente cambiate: ate: «Al limite posso pensare re di farmi operare dopo la tripla trasferta. Certo, rto, se non corressi a Estoril e a Valencia non potrei provare la Ducati (sempre ammesso che glie la lascino provare, ndr), però che senso ha provare una moto nuova se non sono in condizioni di spingere a fondo?». Anche questa è una domanda importante. Ma anche in questo caso, solo lui può trovare la risposta.

«Il problema è il tendine sovraspinoso (che passa sulla testa dell’omero): è rovinato, quindi non ho forza nella spalla e in più mi fa molto male mentre guido. Ormai sono passati dei mesi, avrebbe dovuto guarire, invece non è cambiato niente. Anzi... Quindi, se fino ad un mese e mezzo fa ero fiducioso sulle possibilità di evitare l’operazione,

poi ho cambiato opinione». La decisione di farsi operare, Valentino non l’ha ancora presa. Cioè, non è ancora convinto del tutto. Ma di certo ci si sta avvicinando. «Pensavo di poter sopperire aumentando la massa muscolare, ma non è possibile: si è lesionato un tendine, e anche un nervo, e sono cose che si mettono a posto solo operando». Però vuole continuare a correre, ed è questo che appare sstrano. Sempre ammesso che continuare a ammess correre non provochi altri bisogna chiedersi che danni, b gare potrà fare tipo di ga Valentino in Giappone, Valentin Malesia, Australia. Tra l’altro, con un problema in più, che lui stesso ha già s considerato: con «Con tre gare ga in sequenza avrò anche meno tempo per an far riposare la spalla, e fa purtroppo la prima p delle tre, Motegi, è la d pista che mi creerà i p maggiori problemi per m la l sua conformazione e le l sue caratteristiche». La L domanda iniziale resta re quindi di attualità: ha senso tutto att questo? que

VALENTINO ROSSI SI TIENE LA SPALLA DOLORANTE: L’OPERAZIONE SI IMPONE. SE NE STA CONVINCENDO... motosprint

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MotoGP Aragon il commento

«Non sono preoccupato per la classifica ma per il passo avanti della Honda» Jorge Lorenzo

IL DUELLO TRA SPIES (11) E DOVIZIOSO (4) È STATO UNO DEI MOMENTI PIÙ AVVINCENTI DELLA GARA. SI È CHIUSO BRUSCAMENTE CON LA CADUTA DELL’ITALIANO NELL’ULTIMO GIRO.

ne, infine attaccarlo e superarlo, significa che la Desmosedici ha compiuto un balzo in avanti. Ora ci si può chiedere se il ritorno di Casey Stoner possa rianimare l’ultima parte di una stagione che fino ad ora è stata noiosa. Ma ci si chiede anche come sia possibile che un pilota come lui impieghi quasi un anno per tornare a vincere. L’ultima sua affermazione risaliva infatti all’ottobre del 2009. Nel paddock ci si chiede da tempo cosa sia successo a Casey Stoner. Anche perché la perdita di feeling con l’anteriore non è apparsa sempre una spiegazione convincente ed esaustiva. Si era fatta largo, quindi, la sensazione che Stoner avesse deciso di approdare in Honda in piena salute, quinmotosprint

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di che avesse deciso di chiudere il gas perché con la Ducati di oggi non si può vincere senza prendere rischi. Invece con la Ducati si può vincere, e Stoner non ha perso il suo talento né la voglia di primeggiare. Perché, quindi, ci ha messo così tanto? Perché ha gettato al vento un campionato 2010 in cui avrebbe potuto essere protagonista? Forse la risposta non l’ha nemmeno lui. Questa volta Stoner ha fatto ciò che ha voluto. Ha impresso un ritmo elevato alla gara, nella sua prima fase, poi ha gestito in modo perfetto il ritmo di Pedrosa: aumentava il passo appena lo aumentava lo spagnolo. Riportava il distacco sulla stessa misura, appena Dani lo riduceva. Pedrosa ha ammesso: «Ad un certo punto ho mollato perché ho capito che non l’avrei preso» e lui, Stoner, ha detto che «non ho perso fiducia nemmeno dopo la caduta nel warm up: sì, mi sono un po’ innervosito, ma non ho mai temuto di non poter vincere». Non aveva mai parlato così, quest’anno. Cosa è cambiato, quindi? «Dopo tanto lavo-

ro, svolto nei mesi scorsi, abbiamo finalmente trovato un assetto che mi è congeniale» ha detto lui. La squadra ha lavorato sulla distribuzione dei pesi, sulla forcella. E Stoner finalmente ha ritrovato la sua guida. ORA ANCHE lui ha una grande voglia di verificare se la situazione è davvero cambiata: «Non posso essere sicuro circa il nuovo assetto: serviranno ancora un paio di circuiti per capire se la moto è a posto». In Giappone, nella prossima gara, avremo una prima risposta. Ma la Ducati sembra aver risolto i suoi guai, e questa è la sola bella notizia per Valentino Rossi perché la “sua” Desmosedici sarà sostanzialmente basata sulla moto che sta correndo in questa ultima parte di stagione. Adesso bisogna attendere che anche Valentino metta fine ai suoi problemi, così potremo cominciare a sognare un 2011 molto diverso dal campionato attuale. Sia per il pilota, che per la moto italiana.

Hanno detto

LA MOTO CONTA! ECCOME

La Honda va forte. Lorenzo è preoccupato ALCAÑIZ – I due spagnoli che stanno dominando il campionato avevano facce scure, domenica pomeriggio. I loro pensieri e le loro preoccupazioni erano diversi, ma ad unirli è stato un dato: hanno entrambi preso paga da una Ducati. Quella di Stoner, per Pedrosa; quella di Hayden, per Lorenzo. Jorge è apparso però molto più preoccupato, e il paradosso è che alla fine è stato Pedrosa a consolare il rivale, spiegando che «per me il mondiale è una possibilità assolutamente remota». Jorge Lorenzo ha detto invece: «Io non sono preoccupato per la classifica, ma per il fatto che la Honda ha compiuto un grande passo avanti e adesso va più forte della Yamaha». Ed è stata un’affermazione che Pedrosa non si è sentito di smentire: «Sì, la mia moto adesso va veramente bene, ed è per questo che non sono dispiaciuto troppo per la seconda posizione. Ora comincio a credere che con la nostra moto si possa andare forte ovunque, quindi voglio pensare con positività alle prossime gare». «Posso capirlo, se pensa positivo – ha detto Lorenzo –. Sono io ad avere una moto che non è veloce nei rettilinei come dovrebbe essere. Per tutto il week-end abbiamo avuto dei problemi di trazione, ma quello principale riguarda il motore. Che non va abbastanza forte». Pedrosa ha il problema opposto: «Dobbiamo trovare un’erogazione un po’ più dolce, perché il nostro motore è potentissimo ed è ancora molto aggressivo. Certo, le modifiche all’elettronica e quelle al telaio rendono la moto molto più equilibrata e finalmente posso sfruttarla in pieno». Lorenzo ha fatto richieste diverse ai giapponesi: «Spero che a Motegi mi consegnino un motore nuovo, più potente. Un motore in grado di arginare l’attacco che sta attuando la Honda. Ho spiegato agli ingegneri che il problema non è di oggi: lo abbiamo da

diverso tempo». La preoccupazione per il futuro ha fatto passare in secondo piano la peggiore gara di Lorenzo, fino ad ora: «Non me la prendo perché ho perso il podio, in fondo ci può stare. Sono preoccupato perché non riuscivo a contenere nemmeno la Ducati di Hayden. Nel suo ultimo attacco non ho chiuso del tutto la traiettoria perché tanto se lo avessi ostacolato in quella curva lui mi avrebbe passato sul rettilineo successivo...». Anche Dani Pedrosa ha ammesso di aver realizzato che oggi non era giornata: «Quando ho raggiunto Stoner ho capito che questa volta la sua moto era a posto, e anche lui

guidava bene. Io per poco non sono caduto in uscita dalla prima curva, ed è per questo che non sono partito bene. Ma mi sono subito dato da fare e ho recuperato, facendo dei bei sorpassi, fino a quando non mi sono trovato secondo. Ho deciso di spingere per raggiungere Stoner il prima possibile, ma appena l’ho avvicinavo lui ha allungato di nuovo. E siamo sempre andati avanti così. Ho provato per tre quarti di gara a raggiungerlo, ma quando ho capito che andavamo allo stesso modo e che quindi non sarei riuscito a prenderlo, mi sono detto che ci sono giorni in cui un secondo poto va benissimo. E questo è stato uno di quelli».

LORENZO DAVANTI A PEDROSA (26), HAYDEN (69) E SPIES. AD ALCAÑIZ NON È STATO INCISIVO COME AL SOLITO, LA YAMAHA È UN PO’ IN AFFANNO. motosprint

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MotoGP Aragon

Le pagelle di Marco Masetti

Yamaha in affanno

PEDROSA (26) A CACCIA DEL FUGGITIVO STONER, HA APPENA SUPERATO HAYDEN (69) E SPIES (11). SIMONCELLI (58) CONTINUA A CRESCERE SULLA MOTOGP, HA LOTTATO CON DOVIZIOSO (4) E CON ROSSI (46), ANCORA NON È COSTANTE MA È SULLA STRADA GIUSTA. DOVI INVECE NO, È CADUTO, E VALE LOTTA CON PESSIME CONDIZIONI FISICHE.

DIO SALVI LA REGINA ALCAÑIZ – Fino ad agosto la Yamaha era inavvicinabile. Era la moto più equilibrata, l’oggetto del desiderio di ogni pilota. Poi è successo qualcosa che ha completamente cambiato la direzione del vento e dai garage del team ufficiale, ma anche da quello della Tech3, si sente un mesto coro che dice più o meno così:“Va piano”. Una delle cose peggiori che si possano dire di una moto da corsa, una stroncatura senza pietà. E in effetti il lungo rettilineo di Aragon ha messo in evidenza qualche limite. Ma ci sono mai state delle Yamaha che hanno sverniciato le Honda e le Ducati in rettilineo? Questa non è una sciocchezza e nemmeno un luogo comune, è semplicemente la verità. Pensate un po’, dai tempi della prima M1 guidata da Max Biaggi, le Yamaha non sono mai state dei fulmini di guerra sul dritto. In compenso nelle curve, nel misto, nei cambi di direzione sono quasi sempre state le migliori. Fa un certo effetto, parlare in questi termini, se si considera che la Yamaha è in testa a tutte le classifiche (piloti, costruttori, team). Sembra un controsenso, eppure è proprio così, la regina ha perso il suo fascino. Nonostante il notevole vantaggio in classifica, persino Jorge Lorenzo è nervoso e lancia un grido di allarme. Valentino Rossi è più calmo, ma spiega che la Yamaha adesso è indietro mentre Honda e Ducati hanno risolto i loro problemi. Già, ma quali sono i problemi della Yamaha? Cosa è accaduto? Il sospetto è che sia accaduto poco o niente. Insomma, la Yamaha ha detto: questa moto sta dominando il campionato, per quale motivo dovremmo turbare l’equilibrio? Intanto gli avversari non stanno fermi, alzano di nuovo l’asticella e chiedono alla regina di saltare ancora più in alto. Ma in fondo la domanda è un’altra: è in crisi la moto, o sono in difficoltà quelli che la guidano? È un eterno dilemma, anche questo tipico della MotoGP.

Casey Stoner

Nicky Hayden

Ben Spies

«Anche in Qatar avevo la vittoria in tasca prima di commettere un errore…»

«Io però avevo deciso che un quarto posto non era abbastanza e ho attaccato»

«Mi piace correre così, senza dubbio la gara più divertente della stagione»

E questa volta invece no! L’australiano torna ad essere il Canguro Mannaro che terrorizzò il mondiale qualche anno fa e porta a casa pole position e vittoria, merce che mancava da parecchio in bacheca. Veloce, concentrato, meno ossessionato del solito, non lascia a Pedrosa un briciolo di speranza. Un voto in meno per la caduta nel warm up, quando cade toccando la linea bianca, ma per il resto perfetto.

Prova gagliarda e muscolare ma anche veloce di Nicky che torna sul podio dopo mesi di astinenza. Molto intraprendente fin dalle prove, in gara marca a uomo Lorenzo impedendogli di rilassarsi anche solo un secondo e infilandolo all’ultimo giro con una manovra davvero fulminante e di precisione chirurgica.

Bravo Ben, anche noi ci siamo divertiti a vedere il confronto, molto ben assortito, tra lo stile grintoso e “a tutta pista” del texano e quello pulitissimo e stretto di Dovizioso. L’americano, quando c’è bagarre, è davvero un osso duro ed è l’unico pilota Yamaha a non lamentarsi delle prestazioni del motore. Anche oggi ha ammaliato nuovi tifosi.

Dominatore 9

Dani Pedrosa «Dopo l’errore alla prima curva ho cercato di non cadere e di portare a casa un buon secondo posto» Gara di forza e di volontà che inizia con un brivido in uscita della prima curva, continua con una caccia senza quartiere a Stoner e finisce con il secondo gradino del podio. Troppo lesto l’australiano, ma Pedrosa non molla mai; si vede che è in gran forma e che darà battaglia in Asia.

Trasformato 8

Missile intelligente 8

Jorge Lorenzo

L’idolo della curva 8

«Il problema è che la Yamaha non è veloce sul dritto, lo dico da tempo» Sicuramente da tre gare consecutive, che sono poi il periodo di digiuno che lo spagnolo sta osservando, ben poco felice. Il circuito di Alcañiz non perdona e il motore fiacco della M1 non spinge a sufficienza sul lungo dritto, ma Jorge gioca troppo in difesa. Difficile dargli torto visto il vantaggio in classifica, ma lo spettacolo ne risente e intanto Pedrosa si avvicina.

Abbottonato 5,5 motosprint

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MotoGP Aragon Le pagelle

Valentino Rossi «Tutte le Yamaha hanno sofferto e non avevano velocità. Ma il problema sono io che non guido come vorrei. Non è tanto il dolore, quanto la forza che mi manca» Vedere il bomber azzoppato girare per la pista a ritmi per lui assolutamente non adatti fa davvero male. Un pilota veloce e aggressivo, talentuoso ed esaltante come lui deve potersi esprimere a livelli alti e per fare questo bisogna essere in forma. Adesso non lo è e c’è il sospetto che possa peggiorare. Valgono i vecchi proverbi:

La salute prima di tutto 5

Marco Simoncelli «Le gomme sono calate, ho perso il contatto con quelli davanti e ho fatto qualche errore» Ma nella sostanza resta una gara positiva per “Marcone” che lotta a tutto campo, le prende e le dà. È il solito repertorio di un grande combattente che deve solo migliorare i dettagli e acquistare maggiore attenzione. In pista non è sempre bellissimo da vedere ma è un leone.

Avanti tutta 6,5

Alvaro Bautista «Probabilmente la moto non era perfetta perché da metà gara in poi ho avuto problemi di grip. Ce l’ho messa tutta e l’ottava posizione non è male» La sua moto ha alti e bassi e non risponde sempre allo stesso modo, ma Alvaro cerca di restare attaccato ad un gruppetto nel quale si lotta duramente. Sembra incredibile, ma riesce a domare l’esperto Melandri e Barbera che ha una moto molto più veloce della sua. Sta vivendo un buon momento, forse non sufficiente a convincere la Suzuki ad impegnarsi molto anche il prossimo anno.

Volenteroso 6 motosprint

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MELANDRI (33) TIENE TESTA A DE PUNIET (14) ED ESPARGARÓ; NEL FINALE IL FRANCESE È CADUTO E L’ITALIANO HA CHIUSO NONO. A DESTRA DUELLO SPAGNOLO TRA BAUTISTA (19) E BARBERA (40).

Marco Melandri «È stato un fine settimana decisamente negativo e la gara è andata abbastanza male» Il pessimismo regna sovrano in casa Melandri. Marco non riesce a trovare il minimo feeling con una moto che sembra progettata per frustrare le grandi doti di staccatore del romagnolo, il quale si ritrova lontano dalle posizioni che contano. Ci sono parecchie cose che non funzionano nel crepuscolo della carriera di Melandri in MotoGP.

Questione di feeling 5,5

Aleix Espargaró «Nella volata finale, Melandri e Bautista mi hanno battuto di pochi decimi» Lotta, si impegna, si dimena, non è un mostro di stile ma ci prova. Forse si divertirebbe di più in Moto2, ma sta cercando di restare nella top class dove si raccoglie meno sportivamente ma l’ambiente è decisamente più di classe.

Irriducibile 5,5

Hector Barbera «Facevo fatica a dare gas perché la mia moto scivolava moltissimo…»

Colin Edwards

Mika Kallio

Andrea Dovizioso Randy De Puniet

«Ho fatto una brutta partenza e, subito dopo, una serie di errori stupidi»

«All’inizio pensavo fosse una gara buona, poi mi hanno passato in due e non ho più recuperato»

«Più che l’errore all’ultimo giro mi danno fastidio i due errorini all’inizio, alla curva 10»

Ma la cosa giusta l’aveva già fatta: un altro anno di contratto con il suo team per fare da balia a Cal Crutchlow. Il talento di Colin in pista ogni tanto si spegne, ma quando c’è da firmare sul pezzo di carta giusto non c’è possibilità di errore. Un grande professionista, ma ogni tanto un po’ di gas in più non guasterebbe.

Il finlandese spende una delle sue ultime apparizioni in MotoGP con l’ennesima gara incolore che si conclude con l’ultimo posto in classifica. E sì che nelle piccole cilindrate era qualcuno...

Irriconoscibile 5

Tutto il week end di Andrea non fa saltare di gioia: in prova non si illumina, in gara perde il treno del podio. Alla fine si impegna in un duello ai ferri corti con Spies che si conclude con la moto numero 4 da ricostruire.

Grinta! 5

«A 8 giri dal termine ho aperto troppo il gas e sono volato per aria. Fisicamente sto bene ma il morale è a terra perché gli ultimi due mesi sono stati duri per me» Per una volta ha detto tutto il pilota, noi possiamo solo dirgli una cosa: ripigliati Randy!

Demoralizzato 5

Micragnoso 4

Hiroshi Aoyama «Ho lottato con Kallio, provando a passarlo in ogni curva ma non ci riuscivo»

Pilota strano cui manca completamente la visione tattica della gara. In compenso è veloce e ha una manetta niente male. Ma ha sempre bisogno di qualcuno con il quale battagliare, altrimenti si spegne. Questa volta, però, subisce anche in bagarre.

Gli obiettivi di Hiroshi sono quelli che sono: lottare con Kallio non è il massimo delle aspirazioni, soprattutto per l’iridato 250 del 2009. Il giapponese sembra spaesato e tra prove, warm up e gara, non infila più di una decina di giri presentabili. Non è facile trovare qualcosa di positivo…

Assente 5

Vita dura 5 motosprint

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MotoGP Aragon

il tabellone

esterna 19°C asfalto 26°C

RE BE LI

2

RE BE LI

TO BA SA

I ON ZI CA FI I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

Velocitàmassime

1. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'51"195

2'01"710

1'50"115

1'48"942

1'50"806

2. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'50"928

2'02"278

1'50"764

1'49"251

1'50"464

3. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'50"506

2'05"394

1'50"452

1'49"343

1'50"362

2. Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

a 5"148

2. Casey Stoner

1'49"555

4. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'50"917

2'02"411

1'50"675

1'49"506

1'50"339

3. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Team

a 9"496

3. Nicky Hayden

1'49"935

5. Ben Spies

USA

Yamaha

1'52"141

2'03"874

1'50"843

1'49"565

1'51"437

1'50"116

6. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'52"340

2'03"801

1'50"986

1'49"952

1'52"308

4. Ben Spies

7. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

1'51"769

2'02"878

1'51"588

1'50"017

1'50"687

Honda

1'51"845

2'03"754

1'50"724

1'50"046

1'50"896

2'04"151

1'51"397

1'50"088

1. Dani Pedrosa

4. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 9"580

5. Andrea Dovizioso

1'50"234

5. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 13"771

6. Jorge Lorenzo

1'50"273

6. Valentino Rossi

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 27"330

7. Marco Simoncelli

1'50"688

7. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 28"511

8. Valentino Rossi

1'50"701

8. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 35"254

9. Alvaro Bautista

1'50"958

9. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 35"393

10. Hector Barbera

1'50"999

10. Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

a 35"467

11. Aleix Espargarò

1'51"035

12. Marco Melandri

1'51"145

13. Colin Edwards

1'51"292

14. Hiroshi Aoyama

1'51"306

15. Randy De Puniet

1'51"327

16. Mika Kallio

1'51"818

1'50"760

10. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'51"792

2'04"063

1'51"654

1'50"323

1'51"415

11. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'52"027

2'04"868

1'51"242

1'50"440

1'52"498

12. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'52"822

2'05"170

1'51"833

1'50"523

1'51"273

13. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'52"752

2'07"133

1'51"962

1'50"537

1'51"090

14. Marco Melandri

Italia

Honda

1'52"321

2'03"146

1'51"444

1'50"580

1'51"342

11. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 35"522

15. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'53"512

2'07"632

1'51"642

1'50"836

1'51"660

12. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 45"360

16. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'52"190

2'06"257

1'52"141

1'51"490

1'51"272

13. Hiroshi Aoyama

Honda

Interwetten Honda MotoGP

a 48"319

14. Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

a 58"047

RITIRATI

Poleposition

Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

al 23. giro

Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

al 16. giro

Yamaha Honda Ducati Yamaha Honda Yamaha Ducati Honda Honda Honda

NUMERO GIRI

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

20 25 13 — 16 9 — 10 11 7

25 8 11 — 20 16 13 10 — 9

25 20 16 — 11 13 9 10 — 7

39

re

io

4

25 11 — 20 16 — 13 9 10 6

23

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

25 20 11 16 10 — 13 7 8 5

20

20 9 — 25 16 11 13 10 3 5

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

ITA giug LIA no

FR ma AN g CI gio A

6

Spagna Spagna Australia Italia Italia USA USA Francia Italia Italia

23

1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Casey Stoner 4. Valentino Rossi 5. Andrea Dovizioso 6. Ben Spies 7. Nicky Hayden 8. Randy De Puniet 9. Marco Melandri 10. Marco Simoncelli

2

Campionatopiloti

SP ma AG gg NA io

25 20 16 — 2 10 8 13 7 —

20 25 16 13 11 8 9 — 6 10

25 — 20 16 13 10 11 — 8 —

25 20 16 11 — 13 10 6 8 5

16 25 — 13 11 20 10 3 — 9

20 25 11 16 13 10 — 3 6 2

13 20 25 10 — 11 16 — 7 9

284 228 155 140 139 131 125 81 74 74

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 13 gare

+77 +71 +5 -97 +6 deb +52 -7 -13 deb

11. Colin Edwards 70; 12. Hector Barbera 66; 13. Aleix Espargaro 50; 14. Alvaro Bautista 49; 15. Loris Capirossi 41; 16. Mika Kallio 33; 17. Hiroshi Aoyama 29; 18. Alex De Angelis 11; 19. Roger Lee Hayden 5; 20. Kousuke Akiyoshi 4; 21. Wataru Yoshikawa 1.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini

Campionatomarche 425 367 280 201 148

1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

25 20 16 11

20 25 16 5

25 13 20 6

25 20 16 —

20 25 10 8

20 25 11 8

13 20 25 8

293 265 195 72

-12 +45 +4 -48

Distribuito da:

GP-4 RX

Aragon 19.09.2010 Alcañiz

329,5 326,7 326,5 326,2 325,9 325,7 324,7 323,4 322,1 322,0 321,6 321,4 321,3 320,7 320,1 319,8

Factory Brakes

16 23

Factory Pads

Mescola Z04

11

Sabato: Bautista Domenica: Warmup: De Puniet, Stoner Gara: De Puniet, Dovizioso

QA ap TA ril R e

nei tre giorni 116.931

PILOTI AL VIA

19RCS

70.124

libere 3 qualifiche libere 3 libere 3 libere 3 libere 3 libere 3 warm up libere 3 libere 3 libere 3 libere 3 gara libere 3 gara libere 3

Dischi T-Drive

Nuovo circuito.

Lecadute Venerdì: Espargaró

Pedrosa Barbera Dovizioso Aoyama Melandri Stoner Bautista Kallio Espargarò De Puniet Hayden Simoncelli Edwards Lorenzo Rossi Spies

PRIMATO PRECEDENTE

Casey Stoner (Ducati) in 1'48"942 alla media di 167,803 km/h. Pole 2009: nuovo circuito.

SPETTATORI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

1'49"521

alla media di 166,915 km/h

3

1'51"768

in 42'16"530

M4

Honda

Ducati Team

15

9. Marco Simoncelli Italia

Ducati

116,794 km alla media di 165,761 km/h

RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b

8. Andrea Dovizioso Italia

1. Casey Stoner

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MotoGP Aragon Il ricordo di Tomizawa

Un minuto per Shoya

L’INTERO MOTOMONDIALE HA PRESO POSTO IN PISTA PER IL COMMOSSO RICORDO DI SHOYA TOMIZAWA. IN SILENZIO, DIETRO ALLA MOTO NUMERO 48, INSIEME A PILOTI, TECNICI, ADDETTI AI LAVORI, C’ERA ANCHE IL RE DI SPAGNA JUAN CARLOS. I PILOTI HANNO DEDICATO IL LORO PENSIERO A SHOYA ANCHE IN ALTRI MODI. MOLTI HANNO ATTACCATO ALLA MOTO L’ADESIVO FATTO REALIZZARE DA NOBBY UEDA PER RICORDARE L’AMICO. LORENZO HA CORSO CON UN CASCO SIMILE A QUELLO DI TOMIZAWA, IANNONE HA PERCORSO IL GIRO D’ONORE CON UNA BANDIERA DEDICATA A LUI.

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IL CONCORSO XPD “INDOVINA L’ERRORE” È RIMANDATO AL PROSSIMO NUMERO NEL ROUND IMOLA DEL MONDIALE SUPERBIKE

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MotoGP Aragon Dai box

HONDA E REPSOL AI FERRI CORTI Si discute sulle scelte e su Puig ALCAÑIZ – La Honda ha annunciato da sola, cioè senza la Repsol, il rinnovo del contratto con Dani Pedrosa. E non è un caso. Questa volta i dissidi sono tra Casa e sponsor, il pilota non c’entra. Ma è anche vero che Pedrosa è “uomo Repsol” per eccellenza, e il fatto che si sia accordato con la Honda prima della Repsol è una novità di non poco conto. È tutto in linea con l’aria che sta tirando in questo momento: la Honda vuole ridefinire alcune norme contrattuali. Per essere più libera nelle sue scelte, e per arginare il potere di Alberto Puig. Il caso Dovizioso – cioè il pasticcio in cui si è ficcata la HRC ingaggiando Stoner nonostante i due piloti attuali avessero la possibilità di far valere una opzione a proprio favore – ha portato allo scoperto una situazione che la Honda mal tollerava da tempo: la Repsol infatti impone, per contratto, che solo le moto del suo team siano ufficiali, quindi pretende che siano più evolute delle altre. La Honda ha deciso che questa clausola deve scomparire e poiché la Repsol non è dello stesso parere, ecco spiegato perché non si è ancora arrivati all’accordo tra questi due giganti che collaborano ormai da 16 anni. La Honda ha deciso (ed era ora) che in casa sua comanda lei, a maggior ragione adesso, cioè nel momento in cui bisogna

TRACCIATO NUOVO

TUTTI IN PISTA... MA CON LE STRADALI PRIMA di scendere in pista con le MotoGP, i piloti avevano già ben chiaro il tracciato: l’avevano provato, tutti, con le moto stradali. Normali supersportive senza modifiche o elaborazioni. Tutti i piloti hanno ammesso di essersi divertiti molto con le R1, le GSX-R, le 1098. E Valentino Rossi ha raccontato: «Era previsto che facessi una quindicina di giri, sufficienti per farsi un’idea. Ma mi divertivo così tanto che ho girato tutto il giorno e di giri ne ho fatti più di 50!». motosprint

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prendere decisioni importanti. La HRC vuole ridimensionare il potere della Repsol, e intende farlo in due modi. Primo: eliminando la clausola sulle moto ufficiali e realizzandone quindi quattro (meglio: per quattro piloti) divise in due squadre. Sarebbe il modo per risolvere il caso Dovizioso. Il forlivese avrebbe la garanzia, scritta, di poter partecipare allo sviluppo e quindi potrebbe adattare la moto alle sue esigenze. E questo è il punto su cui Dovizioso non vuole transigere, forte di un contratto che lo lega alla HRC anche nel 2011 (è stato rinnovato automaticamente a Laguna Seca in conseguenza di una clausola, perché allo scadere di luglio il forlivese era nelle prime tre posizioni della classifica di campionato). Secondo: togliendo ad Alberto Puig (uomo Repsol, oltre che fedelissimo di Pedrosa) ogni incarico all’interno della squadra (adesso è team manager). Invece secondo i piani della Repsol le due RCV ufficiali devono essere quelle di Pedrosa e Dovizioso. Lo sponsor dice che le cose stanno funzionando, che i due lavorano in pieno accordo e stanno migliorando la moto. Perché inserire Stoner, quindi? Se ne vada lui in un team satellite, visto che è la Honda che lo ha voluto. La Repsol (consigliata da Alberto Puig) teme che Stoner possa ricevere un trattamento migliore di quello di Pedrosa, cosa inaccettabile per uno sponsor che sostiene la Honda solo perché c’è Pedrosa. Nasce da qui, la tensione. La Honda non intende cambiare rotta, lo sponsor minaccia di andarsene. Come andrà a finire? Se riesce difficile pensare che la Honda lascerà andare la Repsol (anche se sono iniziati i contatti con la Telefonica, che ha appena detto “no” alla Yamaha) è altrettanto difficile credere che la Repsol possa smettere di impegnarsi in uno sport in cui solo negli ultimi cinque anni ha riversato più di 50 milioni di euro per sostenere Pedrosa. Il denaro però non c’entra nulla. È in atto una guerra di potere, e uno dei due dovrà abbassare la testa.

Pole Position

RITORNA STONER ROSSI, Dovizioso, Simoncelli sulla stessa fila. Peccato che fosse la terza. Lontani, incredibilmente distanti dai primi, i tre migliori azzurri sono risultati rispettivamente settimo, ottavo e nono nelle prove. Casey Stoner (sotto, con la moglie Adriana), l’uomo della pole position, è apparso irraggiungibile. Per l’australiano si tratta del ritorno in pole dal GP Qatar, la prima gara della stagione. Invece per Lorenzo (secondo miglior tempo) la prima fila è ormai un’abitudine: la frequenta sin dalla prima gara. La prima linea dello schieramento di partenza è stata completata da Dani Pedrosa.

OPERATO AL MIGNOLO

TEAM TECH3

CAPIROSSI TORNA A MOTEGI

EDWARDS RESTA E C’È CRUTCHLOW

LORIS Capirossi è rimasto a casa, questa volta. I postumi dell’intervento effettuato all’indomani del GP San Marino sono tali da impedirgli di guidare: «Il dolore è molto forte», ha spiegato lo stesso Loris. L’intervento ha interessato il dito mignolo della mano destra, del quale è stato anche ricostruito il legamento. Capirossi intende affrontare la trasferta in Giappone, dove (per ora) è deciso a prendere parte alla gara pur sapendo di non poter essere al meglio della condizione. Capirossi si è appena accordato con il Team Pramac Ducati per la prossima stagione.

SOLO un paio di mesi fa Colin Edwards (sopra) sembrava destinato ad uscire dalla MotoGP per cercare (forse) una alternativa in Superbike, invece ha salvato il posto. Almeno per un’altra stagione, cioè per il 2011. Il trentaseienne texano, che ad Aragon ha corso il suo GP numero 100 con la Yamaha, ha infatti rinnovato l’accordo con il Team Tech3, la squadra con la quale gareggia dal 2008, in cui verrà affiancato da Cal Crutchlow.

LA SPAGNA È IL PAESE CHE HA OSPITATO IL MAGGIOR NUMERO DI GP La Spagna che domina i tre campionati con i suoi piloti è anche il Paese che ha ospitato il maggior numero di gran premi: ben 91. Non solo, la Spagna è diventata anche l’unica nazione ad organizzare quattro gran premi nella stessa stagione. Questo Paese vanta ben sei circuiti entro cui ha già organizzato almeno un gran premio: oltre a quello di Aragon vanno segnalati Jerez (24 GP), Barcellona (19), Jarama (19), Montjuich (17), Valencia (11). QUANTO COSTA PARCHEGGIARE I CAMION OFFICINA! Dopo la corsa, le moto e il materiale dei team (e della Dorna) sono partiti subito per il Giappone, per la prima gara della tripla trasferta in Asia e Oceania. I mezzi dei team (camion officina, hospitality, motorhome) sono rimasti in Spagna in attesa di raggiungere il Portogallo a fine ottobre: sono stati trasferiti in vari circuiti (come Barcellona e Valencia) scelti in base ai prezzi richiesti per il posteggio. Un giorno di sosta per questi camion arriva a costare anche 40 euro: non è proprio un regalo, se si considera che stanno in giro per settimane.

A Imola 200 Miglia con la re un week-end di Imola, potrai vince rica della celebre a gli Mi 0 20 lla de ria rievocazione sto Se conosci la sto S ola in occasione della per due persone a Im o. p a tutte ga g ra e il casco AGV Ag tra quanti avranno risposto esattamente ndo co tto se tra il es e ch rrà an ve o rà mi he pre dic Il cesso o AGV Ago se lo aggiu le domande. Un casc l terzo al ventesimo posto si vincerà un ac da re. e ob ntr domenica 3 ott classificato, me rsone da venerdì 1 a al paddock per due pe

FINE NOVEMBRE

PROVE A JEREZ SOLO PER I ROOKIE LA TRE GIORNI di prove a Jerez di fine novembre è già stata eliminata. Al suo posto ci sarà una due giorni riservata ai rookie (che per ora sono solo Abraham e Crutchlow). È stata la MSMA, l’associazione dei costruttori, a far crollare il progetto; ha dato parere negativo perché ritiene che queste prove siano poco utili: a Jerez a fine novembre non si può girare per una giornata intera (fino a mezzogiorno l’asfalto è umido), e il rischio di pioggia è alto. Quindi la spesa non è ripagata dalla qualità del lavoro necessario per sviluppare una moto.

1 La 200 Miglia di Imola è sempre stata vinta dalla Yamaha

Nome ___________________________________________________________

tranne che in due edizioni. A quali Case è andato il successo? E in che anno?

Cognome ______________________________________ Età ______________

2 Quante volte ha partecipato Giacomo Agostini?

Città __________________________________________ Prov. _____________

E quante volte ha vinto?

3 Alla 200 Miglia di Imola comparve per la prima volta in Europa Kenny Roberts: che anno era?

4 Risale alla 200 Miglia di Imola la comparsa delle prime

gomme slick in Europa: che anno era, e quale marca le portò?

Via ______________________________________________________________

CAP ________________ Tel. _________________________________________ E-mail ___________________________________________________________ Da spedire a: Motosprint “A Imola con la 200 Miglia” - Via del Lavoro, 7 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno considerari validi tutti i tagliandi, in originale, pervenuti entro mercoledi 29/09/2010. Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309 Firma _________________________________________________________________________

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MotoGP Aragon Dai box

QUESTA PISTA È IL FUTURO

Per lo sviluppo di un’intera regione ALCAÑIZ – Per le autorità della Comunità di Aragon «il circuito è una fonte di lavoro, di reddito e di notorietà per l’intera regione, non potremo che trarne dei benefici», ed è con queste intenzioni che è stato stanziato il budget per costruire una cattedrale nel deserto, totalmente isolata. Il Motorland di Aragon è un impianto polivalente, nel senso che contiene piste di velocità, fuoristrada, kart, supermotard; e c’è un centro studi (il Techno Park) che dovrà diventare il

PROMOSSA LA NOVITÀ

QUATTRO TURNI PURE A ESTORIL E VALENCIA LA MOTOGP ad Alcañiz ha recuperato lo schema pre-crisi (si è tornati al turno di prove del venerdì mattina) e visto che questa novità ha fatto piacere a tutti i piloti si è deciso di replicare anche nelle ultime due gare del campionato: Portogallo (Estoril) e Spagna (Valencia). La durata dei quattro turni è di 45 minuti ognuno (prima erano tre di 60 minuti): è un compromesso, causa la norma che limita il numero dei motori (6 unità per pilota). Dal 2011 si tornerà ai quattro turni per tutto il campionato.

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fiore all’occhiello della regione. Infine, comprende anche un’area giochi, per le famiglie. Il Motorland di Aragon è stato inaugurato a fine ottobre 2009 e non è stato ancora completato. Per ora è in grado di ospitare una gara, ma mancano alcune strutture che completeranno l’architettura; le strade attorno all’impianto sono in costruzione, gli svincoli autostradali sono stati attivati solo il venerdì mattina. Ma soprattutto non c’è ancora una adeguata ricettività alberghiera, e quindi percorrere 40 minuti in auto per cercare un alloggio – quasi sempre case in affitto – è la normalità. Però il circuito è fatto bene: è bello, grande, le strutture sono buone. E la pista è molto tecnica. L’impianto, costruito nella località di Alcañiz, è frutto di un investimento del Gobierno de Aragon, che gestisce tutto. Il governo regionale non ha voluto incertezze per il primo grande evento di questo impianto, e ha disposto uno spiegamento di mezzi senza precedenti (tra polizia, militari, servizio di addetti al traffico e alla pista). Il governo pensa di poter contribuire a rilanciare una regione un po’ depressa, montagnosa e rocciosa, in cui non c’è un’industria fiorente né lavoro. Il circuito, con l’area di ricerca tecnologica nonché il parco giochi, è il primo passo: attorno a questa struttura dovrà svilupparsi l’intera area, il che significa anche hotel, ristoranti, locali.

INCONTRO IN GIAPPONE

LA RISPOSTA DOPO MOTEGI

SUZUKI IN MOTOGP FUTURO INCERTO IN OCCASIONE della trasferta in Giappone Carmelo Ezpeleta incontrerà i vertici Suzuki. All’ordine del giorno il futuro della Casa di Hamamatsu nella MotoGP: i giapponesi stanno parlando di una drastica riduzione del programma sportivo, pare intendano schierare una sola moto nel 2011, ma «c’è anche la possibilità che se ne faccia... zero!», ha detto Shinichi Sahara, responsabile tecnico del team. Sahara ha spiegato che «budget e programmi devono essere approvati dal top management, non solo dai vertici del reparto corse. E ora non regna un grande entusiasmo in quegli uffici». La Suzuki ha un contratto con Bautista per il 2011, ma il caso della Kawasaki fa capire che un costruttore può decidere ciò che vuole, in qualsiasi momento.

«Bisogna limitare l’elettronica: le moto sono diventate meno divertenti, perché sono degli oggetti computerizzati». Nicky Hayden

TEST ROSSI - DUCATI YAMAHA STA VALUTANDO PUNTI ESAURITI

ESPARGARÓ MULTATO E PROCESSATO ALEIX Espargaró (nella foto) ha subito un processo per direttissima, sabato alle 18.00, dopo che la polizia lo aveva fermato, e multato, per aver attraversato uno “stop” con troppa disinvoltura. Non sarebbe successo niente se l’agente non avesse constatato, via computer, che il pilota del Team Pramac stava guidando senza averne il permesso: aveva esaurito tutti i punti della patente! NUOVO CUPOLINO PIÙ AERODINAMICO MA SOLO PER STONER Il reparto corse Ducati ha portato ad Alcañiz un cupolino modificato nella parte superiore. Il nuovo “pezzo” è stato affidato solo all’australiano. QUARTA GARA IN SPAGNA MA I PILOTI SONO CONTENTI Il GP Aragon è il quarto gran premio in Spagna (anche se è ufficialmente una gara sostitutiva) ed è chiaro che nel futuro uno di questi dovrà “saltare”, ma ai piloti piace correre in Spagna. Il motivo lo ha spiegato Rossi: «La Spagna è ideale per correre in moto: per il clima, per l’alto livello delle sue piste e per il calore della gente che viene alle gare».

VALENTINO Rossi sta aspettando dalla Yamaha una risposta in merito al problema dei test del dopo gara di Valencia. Il pesarese vorrebbe il permesso di provare la Ducati, la Yamaha non ha ancora comunicato nulla. Pare però che la questione sia vicina ad una soluzione, in qualsiasi maniera... Il vertice della Yamaha ha fatto sapere che la decisione verrà comunicata dopo il week-end del GP Giappone a Motegi. NEL PADDOCK DI ARAGON C’ERA ANCHE LA INMOTEC, LA MOTOGP SPAGNOLA PRESENTATA LO SCORSO ANNO AL GP COMUNIDAD VALENCIANA, CHE PERÒ NON HA MAI CORSO. E PER IL MOMENTO NON C’È MOTIVO DI PENSARE CHE POSSA FARLO QUEST’ANNO... È UN BEL PROGETTO, CON UN MOTORE 4 CILINDRI A V, MA I COSTI IN MOTOGP SONO ENORMI...

VIA L’ERBA SINTETICA?

LA DORNA è disposta a battersi per eliminare dai circuiti l’erba sintetica e sostituirla con un ulteriore tratto di asfalto oltre il cordolo, se i piloti lo chiederanno all’unanimità. Ma per ora, resta. È quanto emerso dalla riunione della Safety Commission. I piloti ora devono discuterne tra di loro, perché non tutti pensano che sia deleteria. Quello su cui tutti sono d’accordo è che non si può considerare l’erba sintetica, o l’asfalto, come un pezzo di pista, quindi non si deve oltrepassare il cordolo. Un limite al tracciato, insomma, ci vuole. La Dorna sta anche pensando di utilizzare il sistema della safety car, come nella F.1, nei casi in cui ci siano incidenti con pezzi di moto in mezzo alla pista, anziché la bandiera rossa che blocca la gara.

ERNIA DISCALE, BRIVIO DOLORANTE RESTA IN ITALIA Davide Brivio non ha potuto affrontare la trasferta ad Aragon per l’improvviso insorgere di un’ernia discale. È rimasto a Milano per curarsi, così da poter affrontare la lunga trasferta in Asia e Oceania. Per contro, ad Aragon si è ripresentato Paul Denning il team manager della Suzuki che è reduce da un serio infortunio ad una gamba (avvenuto con la moto da cross).

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Moto2 Aragon di Enrico Borghi

La rabbia in corpo Iannone vince strapazzando gli avversari. Il terzo posto nel mondiale è di nuovo suo

A

LCAÑIZ - Andrea Iannone ha vinto con la rabbia che covava dentro ormai da settimane, con la grinta che lo sostiene da sempre, e con la velocità e la concentrazione con la quale riesce ad imporre un ritmo irresistibile per chiunque, sin dai primi giri. Andrea Iannone ha dominato la gara ed ha umiliato gli avversari. Così come aveva fatto altre volte, nell’unico campionato in cui c’è un italiano che vince in questo periodo. Andrea Iannone ha corso da solo. Il suo unico riferimento è stato il cronometro, con cui si è misurato per tutti i venti giri del GP Aragon. «Ho voglia di essere veloce», ha spiegato, e in effetti il suo passo di gara è stato assolutamente insostenibile: il ragazzo di Vasto è partito in testa, si è dato subito alla fuga, giro dopo giro ha aumentato il proprio vantaggio, e solo nel finale ha gestito il suo ritmo per conservare gomme e meccanica. Nessuno ha mai nemmeno potuto pensare di metterlo in difficoltà. Nessuno lo ha mai visto da vicino. Per rendere l’idea, basti pensare che fino a tre giri dalla fine Iannone ha

continuato ad allungare portando il divario a oltre 10 secondi. Lui è stato il solo che si è permesso il lusso di girare sotto il muro dell’1’55”: un’impresa che a Julian Simon, giunto poi secondo, è riuscita solo a due giri dal termine. Andrea Iannone è apparso scatenato, ed ha colto di sorpresa i suoi avversari, che pensavano che fosse ancora in difficoltà dopo i problemi a cui ha dovuto far fronte a Indianapolis e a Misano. «Ma io sono imprevedibile, e se sono arrabbiato posso anche essere spericolato», ha detto Iannone, sorridendo, dopo la gara. Il suo GP Aragon, in effetti, rispecchia un po’ questo suo stato d’animo. L’abruzzese era arrabbiato, quando è arrivato in Spagna. Soprattutto, «avevo una gran voglia di vincere». Lo si è visto bene, in gara. E se ne sono accorti anche i suoi avversari: «all’inizio ho provato a stare dietro ad Andrea, ma ho capito subito che non c’era niente da fare: lui aveva un altro passo», ha confessato Julian Simon. Andrea Iannone ha anche fatto un piccolo passo in avanti nella classifica di campionato: ha scavalcato Thomas Luthi (questa volta decimo) e adesso è terzo. Ora Andrea ha nel mirino Julian Simon, visto che lo spagnolo dista solo quattro punti. TONI Elias, invece, appare irraggiungibile nella classifica di campionato. Il leader del mondiale questa volta non ha trovato le condizioni ideali, ma si è confermato un grande attaccante: è partito male, ma non si è scoraggiato. Piano piano ha preso il suo ritmo e

Toni Elias ha contenuto i danni. Lo spagnolo è partito male, ma è stato autore di una bella rimonta motosprint

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] SOPRA, LA PARTENZA: DOPO POCHI METRI IANNONE (29) ERA GIÀ IN FUGA, INSEGUITO DA SIMON (60) E CORSI (3), CHE NEL FINALE HA PERSO IL DUELLO PER IL PODIO CON TALMACSI (2). ALLA PRIMA CURVA, COME SPESSO ACCADE, C’È STATA UNA CADUTA “DI GRUPPO”.

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Moto2 Aragon

SHOYA TOMIZAWA a metà gara si è portato alle spalle del gruppo che si stava giocando il podio. Nel finale Elias ha continuato ad attaccare, a spingere, ma alla fine non è riuscito ad agguantare Gabor Talmacsi e si è dovuto accontentare della quarta posizione. Un piazzamento che non lo danneggia più di tanto, pensando al titolo: Elias, infatti, vanta ancora 76 punti di vantaggio sul secondo, Simon, e Iannone dista 80 lunghezze. Insomma, ce n’è abbastanza per dormire senza incubi. Simone Corsi non è riuscito a restare sul podio, sul quale si era virtualmente insediato nella prima parte della gara. Il romano è partito in modo brillante, si è inserito alle spalle di Simon e sembrava in grado di potersi tenere alle spalle Talmacsi. Sembrava poter puntare anche al secondo posto, Simone Corsi, quando poco oltre la metà gara ha approfittato di un errore di Simon ed è passato in seconda posizione. Ma Corsi non aveva il ritmo per restare lì, infatti Julian Simon ha rimesso subito a posto le cose e poco dopo si è fatto aggressivo anche Talmacsi. Quindi il romano non è riuscito nemmeno a salvare la quarta posizione, che gli è stata strappata da Toni Elias. E alla fine è stato quinto. Gabor Talmacsi rischia il posto, per gli scarsi risultati conseguiti fino ad ora, e di sicuro a spingerlo sul podio è stata anche l’esigenza di dimostrare che non merita di andare a casa. Certo, dovrà sudare da qui alla fine. Però questa volta è stato bravo, e a fine gara era talmente euforico – questo è il suo primo podio nella Moto2 ed anche il ritorno sul podio dal GP Malesia 125 del 2008 quando vinse – da aver esagerato con l’ingresso in parco chiuso finendo a terra con la sua Speedup proprio nel posto in cui vengono sistemate le moto dopo la gara: a ridosso del podio. IN CASA Italia va registrata l’undicesima posizione di Claudio Corti, che era partito bene, ma poi ha perso un po’ il ritmo. La delusione maggiore è derivata da Alex De Angelis, che è caduto a causa del cedimento improvviso della gomma anteriore (si

PRESTO ARRIVERÀ ANCHE IN MOTO2?

è rotta la carcassa) dopo soli sei giri. Il sammarinese aveva lavorato bene in prova, e dopo il via si era inserito in quarta posizione. È stata una grande occasione sprecata. Invece Michele Pirro è stato bravo: ha corso con un polso malconcio, ma è riuscito a restare sempre a metà gruppo, si è battuto, e alla fine ha portato a casa un paio di punti iridati con il quattordicesimo posto. Il gruppo degli azzurri questa volta l’ha chiuso Roberto Rolfo, che è stato diciannovesimo: la sua è stata una gara difficile, perché all’inizio è stato buttato fuori pista. Raffaele De Rosa non ha visto il traguardo: è caduto nell’undicesimo giro. Ma il record spetta a Mattia Pasini e ad Alex Baldolini, che sono caduti nella prima curva, insieme ad altri piloti, in una delle tipiche “ammucchiate“ della Moto2 in questa particolare e delicata fase della gara.

QUEST’ANNO, IN MOTO2, IL PROBLEMA DEI CONTATTI E DELLE CADUTE DOPO LA PARTENZA SI È VERIFICATO QUASI SEMPRE. LA COLPA È ANCHE DEL NUMERO TROPPO ELEVATO DI PARTECIPANTI. LA DORNA LO HA CAPITO E STA LAVORANDO PER RISOLVERE IL PROBLEMA: IL PROSSIMO ANNO SI DOVREBBE RIDURRE LA GRIGLIA DI PARTENZA DI ALMENO OTTO PILOTI. MA INTANTO SI VA AVANTI CON QUARANTA PILOTI, SPERANDO CHE VADA SEMPRE TUTTO BENE.

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PER ricordare Shoya Tomizawa, ad Aragon ci sono state molte iniziative, dal minuto di silenzio sulla griglia di partenza ai tanti adesivi con il 48 presenti sui caschi e le moto. Ma si è fatto anche qualcosa di più: il numero 48 è stato ritirato dalla Moto2 e una targa simbolica verrà donata alla famiglia Tomizawa in occasione del GP del Giappone. Sempre a Motegi verrà ufficializzata l’assegnazione del trofeo Michel Metraux, riservato al miglior privato della stagione. Ma, visto che in Moto2 sono tutti privati, l’Irta aveva deciso di assegnarlo in base alle “nomination” dei piloti stessi. Toni Elias si è fatto promotore dell’assegnazione alla memoria a Shoya. Ovvio e unanime l’assenso dei colleghi e della famiglia Metraux.

TRACTION CONTROL

Troppi rischi alla partenza

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IL SUO NUMERO, IL 48, SARÀ RITIRATO

CLUZEL (16) E REDDING (45) SI SONO ACCODATI AD UN ELIAS (24) IN RIMONTA, PERÒ NEL FINALE NON SONO RIUSCITI A SUPERARE CORSI (3), QUINTO.

Pole Position IANNONE E MARQUEZ I PIÙ VELOCI QUINTA pole stagionale per Andrea Iannone, fatto abbastanza normale, visto che il pilota della SpeedUp è uno dei più veloci della Moto2. Grandi prestazioni anche per Scott Redding, per la terza volta di fila in prima fila. Bel debutto di Michele Pirro (con la Moriwaki di Gresini), ottavo in griglia. In 125 spettacolare qualifica di Marc Marquez, che per tutto il turno ha costantemente migliorato il proprio tempo, run dopo run.

Le pagelle Andrea Iannone Pole, gara, giro più veloce. L’abruzzese è il pilota più veloce del momento: quando non ha (o non si crea) dei problemi, è davvero molto difficile batterlo.

Speedy Gonzales10

LA MOTO2 non sembra così formativa, anche perché non ha nessun tipo di controllo elettronico ed i piloti che passeranno in MotoGP si troveranno senza dubbio in grande difficoltà, perché nella top class le “diavolerie” elettroniche abbondano. Per questo motivo è partita una proposta per modificare il regolamento ed introdurre sulle Moto2 almeno il controllo di trazione.

A 190.000 EURO

TALMACSI VENDE IL MOTORHOME HA SUSCITATO interesse l’annuncio di Gabor Talmacsi che, attraverso un sito italiano, ha messo in vendita il suo motorhome. Potrebbe essere un modo di liberarsi di quello vecchio per acquistarne uno nuovo, però c’è chi dice che questa cifra, circa 190.000 euro, serva all’ungherese per coprire uno sponsor che non ha chiuso il contratto.

Gabor Talmacsi

La sua squadra gli aveva chiesto una reazione. Che c’è stata. Il merito è della disperazione? La risposta arriverà nelle prossime gare

Sotto esame 7

L’intervista Andrea Iannone

HO SOFFERTO E RISCHIATO ALCAÑIZ - È la quarta vittoria stagionale, per Andrea Iannone. L’abruzzese è tornato protagonista. «Era la cosa a cui tenevo di più. Ci ho lavorato tanto. Questo è stato un grande week-end, ma non è stato facile fare la pole e dominare: ho sofferto, ho anche rischiato. È stato un modo per rifarmi della sfortuna di Indy, e anche di Misano». Quando vinci, di solito, domini. «In certe gare, come Indy, ho dovuto anche darmi da fare con i sorpassi. Però è vero che io cerco sempre di scappare, perché questa categoria è particolare. È fatta così...». In che senso? «Nel finale le gomme cedono sempre, quindi secondo me la cosa migliore da fare è accumulare un buon vantaggio da gestire alla fine». Quindi l’avevi preparata, una gara così? «Diciamo che volevo provarci, ma non ero sicuro del ritmo che sarei riuscito a tenere. Me ne sono accorto giro dopo giro, e mi sono confortato». Insomma, tutto facile. «Ho preso anche dei rischi. Sia in gara, che in prova, Sabato, nel giro in cui ho conquistato la pole, ho dato tutto me stesso, al punto da fare cinquanta metri con lo sterzo chiuso, pur di andare forte; per poco non finivo in tribuna con la moto!». Il peggio è alle spalle? «Ho del rammarico per la mia posizione in classifica: e per il distacco che ho dal primo. Non dovevamo allontanarci così tanto. Ma a Indy ho corso con lo scafoide rotto e un piede gonfio,

Michele Pirro

Convocato solo martedì, in sostituzione di Ivanov, se l’è cavata bene in qualifica e in gara. È entrato in zona punti. Nonostante un polso in pessime condizioni.

Coriaceo 7

così come a Misano. Diciamo che adesso mi sto riprendendo, e almeno qui ho ritrovato il feeling con la mia moto. La squadra ha fatto un grande lavoro, la mia moto questa volta era davvero a posto. A volte va bene, altre va in crisi: credo che il problema sia nel fatto che è nuova e va sviluppata. Ma anche io devo imparare ancora tanto di questa moto e di come metterla a punto. Dobbiamo continuare a crescere insieme». Sei il solo italiano che vince qualcosa. Che effetto fa? «Penso che noi italiani stiamo solo vivendo un periodo globalmente poco fortunato. Sono certo che tra poco ci riprenderemo tutti».

Raffaele De Rosa Ha appena iniziato ad andare forte, dopo una stagione piena di guai, e si è buttato subito per terra. Ha sprecato un’ottima occasione.

Sciupone 5 motosprint

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Moto2 Aragon LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 28 9°C °C

il tabellone

Alvia

Il bello comincia adesso.

Italia

1’55”666

1’55”148

Scott Redding Alex De Angelis Julian Simon Simone Corsi Claudio Corti Gabor Talmacsi Michele Pirro Stefan Bradl Raffaele De Rosa Dominique Aegerter Toni Elias Kev Coghlan Jules Cluzel Mike Di Meglio Yonny Hernandez Alex Baldolini Ricard Cardus Hector Faubel Thomas Luthi Ratthapark Wilairot Karel Abraham Roberto Rolfo Mattia Pasini Sergio Gadea Yuki Takahashi Alex Debon Anthony West Roman Ramos Axel Pons Santiago Hernandez Fonsi Nieto Valentin Debise Mashel Al Naimi Kenny Noyes Niccolò Canepa Robertino Pietri Yannick Guerra Joan Olive Kazuki Watanabe

G. Bretagna R. S. Marino Spagna Italia Italia Ungheria Italia Germania Italia Svizzera Spagna G. Bretagna Francia Francia Colombia Italia Spagna Spagna Svizzera Thailandia Rep. Ceca Italia Italia Spagna Giappone Spagna Australia Spagna Spagna Colombia Spagna Francia Qatar USA Italia Venezuela Spagna Spagna Giappone

1’56”424 1’56”056 1’56”284 1’56”504 1’56”335 1’56”891 1’56”809 1’57”420 1’57”017 1’56”388 1’55”931 1’55”896 1’56”515 1’57”171 1’56”757 1’56”488 1’57”465 1’56”774 1’56”655 1’57”056 1’57”111 1’57”160 1’56”368 1’56”977 1’57”655 1’57”464 1’57”584 1’57”215 1’58”144 1’56”757 1’58”281 1’58”623 1’58”375 1’58”839 1’59”404 1’58”280 1’59”238 1’58”891 1’59”823

1’55”189 1’55”194 1’55”364 1’55”499 1’55”585 1’55”627 1’55”752 1’55”752 1’55”794 1’55”819 1’55”838 1’55”859 1’55”882 1’55”941 1’56”036 1’56”045 1’56”069 1’56”111 1’56”124 1’56”220 1’56”223 1’56”251 1’56”341 1’56”411 1’56”440 1’56”574 1’56”584 1’56”596 1’56”691 1’57”063 1’57”159 1’57”191 1’57”474 1’57”524 1’57”582 1’57”796 1’57”948 1’58”052 1’58”258

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Spagna Spagna Italia Svizzera Italia

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Toni Elias Julian Simon Andrea Iannone Thomas Luthi Simone Corsi

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PRIMO PIANO Victory Roads & Country Husqvarna enduro 2011 Piaggio MP3 Hybrid 300

1. 2. 3. 4. 5.

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1. Andrea Iannone 1’55”003 alla media di 158,959 km/h 2. Toni Elias 1’55”460 3. Simone Corsi 1’55”545 4. Gabor Talmacsi 1’55”562 5. Julian Simon 1’55”563 6. Yuki Takahashi 1’55”580 7. Alex De Angelis 1’55”713 8. Scott Redding 1’55”794 9. Jules Cluzel 1’55”813 10. D. Aegerter 1’55”859 11. Thomas Luthi 1’55”904 12. Michele Pirro 1’55”992 13. Claudio Corti 1’55”993 14. Hector Faubel 1’56”029 15. Stefan Bradl 1’56”030 16. Ratthapark Wilairot 1’56”250 17. Mike Di Meglio 1’56”251 18. Raffaele De Rosa 1’56”277 19. Roman Ramos 1’56”314 20. Karel Abraham 1’56”412 21. Sergio Gadea 1’56”479 22. Santiago Hernandez 1’56”532 23. Roberto Rolfo 1’56”591 24. Anthony West 1’56”676 25. Kenny Noyes 1’56”679 26. Axel Pons 1’56”781 27. Alex Debon 1’56”909 28. Mattia Pasini 1’57”073 29. Yannick Guerra 1’57”251 30. Kazuki Watanabe 1’57”789 31. Niccolò Canepa 1’58”132 32. Robertino Pietri 1’58”152 33. Valentin Debise 1’58”194 34. Mashel Al Naimi 1’58”691 35. Joan Olive 1’58”786

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INMOTO A RICHIESTA IL BRACCIALETTO DEGLI SPORTIVI

Giriveloci

1. Andrea Iannone Speed Up in 40’33”264 106,638 km alla media di 157,770 km/h 2. Julian Simon Suter a 6”203 3. Gabor Talmacsi Speed Up a 6”276 4. Toni Elias Moriwaki a 7”123 5. Simone Corsi Motobi a 9”160 6. Jules Cluzel Suter a 12”881 7. Dominique Aegerter Suter a 12”987 8. Scott Redding Suter a 18”881 9. Stefan Bradl Suter a 20”893 10. Thomas Luthi Moriwaki a 21”171 11. Claudio Corti Suter a 21”426 12. Yuki Takahashi Tech 3 a 21”978 13. Mike Di Meglio Suter a 22”171 14. Michele Pirro Moriwaki a 24”747 15. Ratthapark Wilairot Bimota a 30”452 16. Roman Ramos Mir Racing a 31”716 17. Hector Faubel Suter a 33”594 18. Karel Abraham FTR a 33”801 Suter a 37”621 19. Roberto Rolfo 20. Sergio Gadea Pons Kalex a 39”428 21. Anthony West MZ-RE Honda a 43”799 22. Alex Debon FTR a 44”855 23. Santiago Hernandez Moriwaki a 45”164 24. Yannick Guerra Moriwaki a 59”926 25. Kazuki Watanabe Suter a 1’11”176 26. Niccolò Canepa Bimota a 1’11”208 27. Valentin Debise ADV a 1’11”364 28. Joan Olive Promoharris a 1’22”224 RITIRATI Pons Kalex al 14. giro Axel Pons BQR-Moto2 al 13. giro Mashel Al Naimi Promoharris al 13. giro Kenny Noyes Tech 3 all’11. giro Raffaele De Rosa Suter al 10. giro Mattia Pasini Suter al 9. giro Robertino Pietri Motobi al 7. giro Alex De Angelis FTR al 2. giro Kev Coghlan NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Moriwaki Fonsi Nieto I.C.P. Alex Baldolini Bimota Ricard Cardus BQR-Moto2 Yonny Hernandez

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Andrea Iannone

FR m AN ag CI gio A

OTTOBRE 2010

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.

Altraguardo

13 20 25 6 11

224 148 144 130 108

6. Talmacsi 95; 7. Cluzel 94; 8. Tomizawa 82; 9. Takahashi 76; 10. Gadea 59; 11. Redding 47; 12. Debon 46; 13. Aegerter 45; 14. Rolfo 43; 15. Bradl 43; 16. Nieto 41; 17. Abraham 33; 18. Wilairot 30; 19. Hernandez Y. 27; 20. Di Meglio 24; 21. Noyes 18; 22. West 17; 23. Corti 16; 24. Baldolini 14; 25. Pasini 12; 26. De Angelis 11; 27. Cudlin 9; 28. Simeon 9; 29. Faubel 8; 30. Di Salvo 7; 31. Pesek 5; 32. De Rosa 4; 33. Pirro 2; 34. Ranseder 2; 35. Pons 2; 36. Ivanov 2; 37. Tode 2; 38. Teshima 1. Distribuito da:

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125 Aragon di Marco Masetti

Atterrato

Subito dopo la partenza Marquez viene falciato da Krummenacher. Espargaró e Terol lo superano in campionato

A

LCANIZ – La Spagna tiene molto ai giovani talenti e persino il Re di Spagna, Juan Carlos di Borbone, ha passato in rassegna il futuro del suo sport preferito. La faccetta furba di Pol Espargaró, quella più seria ed educata di Nicolas Terol, ma soprattutto quella illuminata da uno sguardo che va già lontano, di Marc Marquez. È quest’ultimo il favorito della vigilia, quello che in prova ha fatto vedere di poter girare a ritmi infernali.

motosprint

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LA DISPERAZIONE DI MARC MARQUEZ (SOPRA) DOPO ESSERE STATO ESTROMESSO DALLA GARA PER LA MANOVRA (NELLA FOTO GRANDE) DI KRUMMENACHER. A DESTRA, POL ESPARGARÓ (PRIMO), NICO TEROL (SECONDO) E SMITH SUL PODIO.

Pronti via e il destino rimescola le carte e le idee di Randy Krummenacher, pilota svizzero, esperto e di buon livello che perde letteralmente la testa ed entra velocissimo all’interno della prima curva. Non girando stretto, ma proprio sull’erba. Taglio clamoroso di pista, caduta e la sua moto va a falciare da dietro quella di Marquez. Se fossimo nel calcio sarebbe stato cartellino rosso per l’elvetico, nel Motomondiale invece c’è la bandiera nera che viene esposta allo svizzero, ripar-

tito dopo la caduta. Impresa che invece non riesce a Marquez che si dispera nella via di fuga, in preda ad uno scoramento più che comprensibile. Nulla di compromesso nella classifica mondiale per il leggerissimo pilota della Derbi marcata Repsol ma con la vittoria di Espargaró adesso Marquez deve recuperare 11 punti a Terol, provvisorio leader di un Mondiale che ha contenuti notevoli.Ovviamente, tutti riservati alle stelle spagnole.

La gara è vissuta sulla sfida tra Espargaró e Terol, che hanno rifilato distacchi abissali a tutti gli altri, ma non c’è stato un solo attimo di noia. Terol sembrava molto più a posto e veloce del rivale: traiettorie pulitissime, ritmo infernale e dietro Pol che si muoveva molto sulla moto. Certo, Espargaró è molto grintoso nella guida e sembrava al limite. Impressione falsa che deve aver tratto in inganno anche Terol che ogni tanto faceva passare il rivale per “rilassarsi” un po’, facendosi tirare. Invece, all’ultimo giro, la stoccata vincente di Espargaró che alla fine del lungo rettilineo opposto all’arrivo, infilava all’esterno Terol andando a vincere dopo aver inserito la sua moto a velocità fotonica nel tecnico curvone finale. Un gesto tecnicamente ed emozionalmente di altissimo livello, giusto che lo abbia fatto il pilota della Derbi, uno dei più dotati nell’uno contro uno. Alla fine sul podio ci va Bradley Smith, bravo ma una spanna sotto i rivali, seguito con distacchi già importanti da Vazquez e Cortese, quest’ultimo con problemi di gomme sin dalle prime battute. Il resto lascia una traccia minima nella storia del motociclismo, se non in proiezione futura: Folger, Webb, Salom, Martin possono diventare buoni in vista della prossima stagione, l’ultima della 125, considerando che i tre tenori spagnoli hanno un approdo più o meno sicuro in Moto2. Di ciò che fu l’Italia della 125, all’arrivo c’è solo Marco Ravaioli con la Lambretta in diciottesima piazza. Simone Grotskyj Giorgi si deve ritirare nella seconda metà di gara. Una trasferta quella del pesarese che potrebbe essere l’ultima della stagione: il suo rapporto con il team Fontana potrebbe fermarsi sulle colline di Aragona e difficilmente proseguire nella lontana a costosa tripla trasferta tra Asia e Oceania.

ITALIANI, QUANTO CAOS

Hanno detto

GROTSKYJ GIORGI IN EXTREMIS

Pol Espargaró

RESTANO a casa due piloti italiani, quasi tre… La travagliatissima stagione di piloti e team italiani in 125 non conosce sosta. Restano in patria Lorenzo Savadori del team Matteoni, che ha una clavicola KO, sostituito da Alejandro Pardo, che ha passaporto italiano ma è nato a Barcellona, e Luca Marconi, che ha perso il posto nel team Ongetta. Per Simone Grotskyj Giorgi, miglior italiano della 125 un week-end stranissimo: il venerdì figurava tra i partenti, ma era in Italia, visto che il rapporto con la squadra, team Fontana, si era concluso con la gara di Misano. Poi è successo qualcosa, ad esempio l’arrivo di un nuovo sponsor e Simone è arrivato al volo (è il caso di dirlo) in tempo per le prove del sabato. Siamo davvero allo sbando, la nostra scuola si adegua.

Nicolas Terol

700 PASSI NELLA STORIA PER LA 125 Ad Aragon la 125 ha disputato il suo gran premio numero 700, traguardo importante per una classe che è iridata dal luglio 1949, quando corse per la prima volta a Berna nel GP di Svizzera, gara vinta da Nello Pagani, primo campione del mondo con la Mondial. Libera da vincoli tecnici fino al 1970 (quando venne imposta la limitazione dei due cilindri e delle sei marce) la 125 ha visto in azione moto a 2 e a 4 tempi di tutti i paesi, dalle italiane Mondial, MV, Ducati, Morini e giapponesi come Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki. Da non dimenticare i grandi exploit tecnici come le tedesco-orientali MZ a disco rotante e la favolosa Honda 5 cilindri. Dal 1988 si corre con l’attuale formula tecnica (monocilindrici) e tutto finirà nel 2012 con l’arrivo della nuova Moto3 monocilindrica 4 tempi di 250 cm3. Attualmente la categoria è nelle mani degli spagnoli e con la vittoria di Espargaró si è arrivati a quota 21 consecutive.

«Non venivo da un momento facile e temevo di trovare difficoltà. Invece abbiamo fatto un passo in avanti, soprattutto nella messa a punto, che andava forte, e mi ha permesso di stare con Terol e di attaccarlo in fondo al rettilineo. Ho fatto un bel sorpasso, vero? Con il ritiro di Marquez era importante arrivare davanti a Terol e ce l’ho fatta».

«Il sorpasso di Espargaró proprio non me lo aspettavo e pago caro un errore; quest’anno ne ho fatti tre a fine gara e mi sono costati cari. Mi consolo pensando che sono leader del mondiale, ma sono anche arrabbiatissimo».

Marc Marquez «Queste gare sono davvero tremende: andava tutto alla perfezione, la moto, io… Poi alla prima curva arriva uno che entra come un pazzo e mi butta giù. Mi ha rovinato una giornata che poteva essere meravigliosa».

motosprint

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125 Aragon

Alvia 1’59”992 2’01”596 2’00”786 2’01”561 2’01”313 2’01”637 2’02”020 2’03”510 2’03”282 2’01”893 2’02”434 2’02”835 2’02”593 2’03”658 2’04”237 2’03”349 2’04”248 2’04”524 2’03”825 2’04”667 2’05”415 2’05”306 2’08”439 2’07”768 2’05”846 2’06”650 2’06”939 2’05”505 2’16”032 2’05”628 2’07”656

1. Pol Espargaró Derbi 96,482 km alla media di 151,393 km/h 2. Nicolas Terol Aprilia 3. Bradley Smith Aprilia 4. Efren Vazquez Derbi 5. Sandro Cortese Derbi 6. Tomoyoshi Koyama Aprilia 7. Esteve Rabat Aprilia 8. Jonas Folger Aprilia 9. Danny Webb Aprilia 10. Luis Salom Aprilia 11. Adrian Martin Aprilia 12. Johann Zarco Aprilia 13. Marcel Schrotter Honda 14. Jakub Kornfeil Aprilia 15. Sturla Fagerhaug Aprilia 16. Zulfahmi Khairuddin Aprilia 17. Alberto Moncayo Aprilia 18. Marco Ravaioli Lambretta 19. Joan Perello Lambretta 20. Robin Barbosa Aprilia 21. Alejandro Pardo Aprilia 22. Josep Rodriguez Aprilia RITIRATI Aprilia Simone Grotzkyj Aprilia Louis Rossi Aprila Pedro Rodriguez Aprilia Peter Sebestyen Aprilia Jasper Iwema NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Honda Kevin Hanus Derbi Marc Marquez SQUALIFICATO Aprilia Randy Krummenacher NON PARTITO Lambretta Isaac Vinales

1’59”335 1’59”898 1’59”970 2’00”265 2’00”294 2’00”417 2’00”842 2’01”281 2’01”332 2’01”339 2’01”688 2’01”814 2’02”026 2’02”568 2’02”594 2’02”612 2’03”028 2’03”052 2’03”385 2’03”408 2’03”420 2’03”822 2’04”480 2’04”607 2’04”904 2’05”206 2’05”302 2’05”710 2’05”820 2’06”193 2’07”150

25 20 3 — —

al 16. giro al 14. giro al 12. giro all’11. giro al 9. giro

20 25 — 13 5

20 25 16 11 10

20 16 25 13 —

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Interasse Variabile

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20 10 25 13 11

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Aprilia Derbi Derbi Aprilia Derbi

11

Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Germania

NUMERO GIRI

30 19

Tecnologia MotoGP

Campionatopiloti

285 251 17 6 1

17

PILOTI AL VIA

Nicolas Terol Pol Espargaró Marc Marquez Bradley Smith Sandro Cortese

a 0”050 a 9”460 a 15”999 a 18”396 a 18”967 a 25”971 a 26”129 a 39”717 a 42”719 a 48”635 a 56”065 a 1’01”926 a 1’02”020 a 1’15”030 a 1’18”689 a 1’18”852 a 1’36”185 a 1’54”278 a 1’54”564 a 1 giro a 1 giro

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. KTM 5. LAMBRETTA

Marc Marquez (Derbi) in 1’59”335 alla media di 153,188 km/h Pole 2009: nuovo circuito.

1. 2. 3. 4. 5.

1. Pol Espargaró 1’59”509 alla media di 152,965 km/h 2. Nicolas Terol 1’59”611 3. Sandro Cortese 1’59”724 4. Bradley Smith 1’59”820 5. Tomoyoshi Koyama 2’00”578 6. Esteve Rabat 2’00”656 7. Efren Vazquez 2’00”676 8. Jonas Folger 2’00”868 9. Luis Salom 2’01”445 10. Alberto Moncayo 2’01”591 11. Johann Zarco 2’01”692 12. Danny Webb 2’01”812 13. Adrian Martin 2’01”876 14. R. Krummenacher 2’02”087 15. Simone Grotzkyj 2’02”212 16. Marcel Schrotter 2’02”584 17. Jasper Iwema 2’02”720 18. Jakub Kornfeil 2’03”054 19. Sturla Fagerhaug 2’03”396 20. Louis Rossi 2’03”835 21. Z. Khairuddin 2’03”852 22. Marco Ravaioli 2’04”338 23. Robin Barbosa 2’04”689 24. Josep Rodriguez 2’04”842 25. Pedro Rodriguez 2’05”417 26. Peter Sebestyen 2’05”446 27. Joan Perello 2’05”609 28. Alejandro Pardo 2’07”276 PRIMATO PRECEDENTE Nuovo circuito.

Campionatomarche

Poleposition

Pinza GP-4 RX

in 38’14”248

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

Spagna Germania Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Svizzera Francia Germania Giappone Spagna G. Bretagna Spagna Spagna Malesia Spagna Olanda Rep. Ceca Germania Spagna Italia Francia Spagna Norvegia Spagna Spagna Francia Ungheria Italia Italia Germania

Giriveloci

4

Marc Marquez Sandro Cortese Nicolas Terol Efren Vazquez Pol Espargaró Bradley Smith Randy Krummenacher Johann Zarco Jonas Folger Tomoyoshi Koyama Esteve Rabat Danny Webb Luis Salom Adrian Martin Zulfahmi Khairuddin Alberto Moncayo Jasper Iwema Jakub Kornfeil Marcel Schrotter Josep Rodriguez Simone Grotzkyj Louis Rossi Pedro Rodriguez Sturla Fagerhaug Joan Perello Isaac Vinales Robin Barbosa Peter Sebestyen Marco Ravaioli Alejandro Pardo Kevin Hanus

Altraguardo

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m b

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31.

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 27 0°C °C

LI BE RE

il tabellone

20 25 — 16 11

208 202 197 144 118

Distribuito da:

CATENE

CORONE

PIGNONI

motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com

Grafica: Zac s.r.l - Roma

6. Vazquez 110; 7. Rabat 108; 8. Koyama 102; 9. Krummenacher 79; 10. Webb 71; 11. Zarco 66; 12. Folger 56; 13. Moncayo 40; 14. Iwema 33; 15. Salom 31; 16. Masbou 20; 17. Martin 20; 18. Kornfeil 18; 19. Schrotter 17; 20. Grotzkyj 16; 21. Fagerhaug 8; 22. Kartheininger 6; 23. Savadori 5; 24. Khairuddin 3; 25. Rossi 2.


Superbike Verso Imola di Paolo Gozzi - foto Zac

Max Biaggi

RAGIONIERE? SE SERVE SÌ

MAX Biaggi ha vissuto una vigilia... terapeutica. Laser, Tecar, antinfiammatori. La botta in prova in Germania ha lasciato il segno, sotto forma di ematomi al polso sinistro. «Mi fa male a muoverlo, pensa a spingerci sopra» dice “provando” i movimenti che lo aspettano una volta in sella. Ma è di buon umore. Dispensa energiche strette di mano (la destra) a chi gli si fa incontro all’apertura del Piaggio Store in pieno centro a Milano. Il presidente del Gruppo, Colaninno, lo ha voluto al suo fianco. Una occasione importante, una vigilia ancora più importante. «Se si corresse all’estero l’avvicinamento sarebbe stato più semplice, dal punto di vista emotivo, però se tutti i pezzi del puzzle andranno a posto a Imola, sarà bello. Più bello. Ma l’importante è vincerlo, il titolo. In Italia o in Francia poco importa». Imola non è la tua pista preferita. «Non è una delle migliori. La variante è pericolosa, io l’ho detto, ma non sono stato ascoltato... Ci abbiamo provato in estate, abbiamo tutti un set up di base, non si potrà affinare più di tanto rispetto a quel test, e sarebbe stupido introdurre novità non sperimentate proprio adesso». Hai 58 punti di vantaggio. Correrai da ragioniere? «Da ragioniere consapevole di quello che mi sto giocando». Il titolo Superbike, dopo averne vinti quattro in 250, qualche anno fa... «Visto che andare in Aprilia non era un modo per andare in pensione? Ma sinceramente non mi sarei aspettato una stagione così fantastica. Ho trovato un gruppo di persone che ha come obiettivo vincere questo campionato. Se ci riusciremo il merito andrà diviso tra tutti quelli che ci stanno lavorando». Ti aspetti un’accoglienza speciale? «Non ho sentito nessuno del fan club. Non so che intenzioni abbiano. Credo non vogliano farmi sapere niente, meglio così». È vero che non hai ancora rinnovato? «È vero sì. Il buonsenso penso che alla fine ci porterà a fare questa cosa qua. Ma se non ci fosse il buonsenso...». Potresti cercare altre sfide? «Non vorrei cercare alternative. Se purtroppo dovesse succedere ci penserò». Stefano Saragoni motosprint

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LEON HASLAM (91) E CAL CRUTCHLOW (35) SCATENATI CONTRO BIAGGI (3). NON SARÀ FACILE PER MAX CHIUDERE LA PARTITA NEL PENULTIMO ROUND.

Max Biaggi ha 58 punti più di Haslam e può vincere il titolo davanti ai suoi tifosi

M

AX Biaggi non riuscì a dormire. Si alzò in piena notte, stanco di rigirarsi inutilmente nel letto, e si mise a stirare una camicia. Poche ore dopo, sulla pista australiana di Eastern Creek, fulminò il tedesco Ralf Waldamm e salì per la quarta volta sul trono della 250. Sono passati tredici anni. Il mondo è cambiato e la 250 non c’è più. Max c’è ancora. Più adulto e più saggio. Sempre veloce. Anche la vigilia sarà la stessa: agitata, tesa, probabilmente insonne. Al risveglio Massimiliano rivivrà i fotogrammi della sua seconda carriera, quella senza Mondiali. La 500 del ’98 perduta per una penalizzazione che grida ancora vendetta, i tormenti dell’era Valentino, la cacciata dalla Honda, il 2006 a piedi: senza moto, senza sfide e senza speranza. Poi quel 2008 da privato, lui che era sempre stata una star. Con il talento e la

determinazione, Max Biaggi ha fermato il tempo. Adesso è pronto per la rivincita. Otto anni dopo l’epico duello tra Colin Edwards e Troy Bayliss le colline di Imola sono pronte a scrivere altre pagine di leggenda, incoronando il primo italiano campione in ventidue stagioni di Mondiale SBK. Abbiamo aspettato una vita intera e potrebbe arrivare tutto in un pomeriggio. Perché con Max l’Aprilia potrebbe festeggiare in anticipo anche il primo titolo Costruttori nelle derivate dalla serie dopo i 26 già conquistati nelle cilindrate due tempi del Motomondiale.

COSA MANCA

IMOLA è la penultima fermata del campionato. La domenica successiva ci sarà Magny Cours, quindi restano 4 gare con 100 punti in palio. Biaggi ne ha 58 di vantaggio e sarà campione se riuscirà a non perderne più di

otto dall’inseguitore Leon Haslam nelle due sfide imolesi. Sembra scontato, ma non lo è, perché il britannico è indomabile e non ha ancora perso la speranza. Se la Suzuki vince due volte, per esempio, la festa è rinviata, perché anche finendo due volte secondo a Max mancherebbero due punti. Quindi, per chiudere i giochi, non ci saranno tanti calcoli da fare. Bisognerà andare forte, anzi fortissimo. Non c’è margine. La situazione è più o meno identica nel campionato Costruttori. L’Aprilia sbarca sul Santerno con 49 punti di vantaggio sulla Suzuki, quindi dovrà stare davanti per guadagnare il punticino che manca. Con un problema in più: Leon Camier si è fratturato lo scafoide destro nelle qualifiche del Nürbur-

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È qui la a festa?

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Superbike Verso Imola

in tv Sabato 10,45 SBK prove La7 14,50 Superpole La7/Eurosport 18,00 Stock 600 gara Dahlia 21,15 SBK Superpole Dahlia

gring e salterà Imola. L’Aprilia non ha trovato sostituti all’altezza della situazione, per cui ci saranno solo due RSV4 in pista: quella di Max e l’altra del “satellite” Jakub Smrz (team BG). Per la classifica Costruttori conta comunque il punteggio realizzato dal miglior piazzato di ogni singola Marca. Anche su questo fronte il destino è tutto nelle mani di Biaggi.

LA COSTANZA

HASLAM deve vincere e sperare in un passo falso del dominatore del campionato. Difficile la prima, improbabile la seconda. Perché Max ha fatto la differenza oltre che con i successi (finora sono nove in ventidue corse!) anche sulla costanza di redimento. Il peggior risultato 2010 è stato ottavo nella tormentata apertura di Phillip Island. Inoltre Biaggi va a punti ininterrottamente da 32 gare e ne manca solo una per battere il primato di John Kocinski ’96-97. Riassumendo: per Haslam tenere in vita il Mondiale fino all’ultima gara sarà molto difficile. Ribaltare la situazione è un affare ancora più complicato. Forse impossibile, se non subentreranno fattori impronosticabili: una scivolata, una collisione, un cedimento meccanico.

UNO TOSTO

«LO SO, è molto difficile. Sarebbe stato diverso se nella seconda metà di stagione non fossimo andati un po’ in crisi con l’aderenza - spiega Haslam. - Da quando la Pirelli ha introdotto nuove coperture da gara più soffici di quelle che erano disponibili fino al round di Kyalami (ultima delle sue tre vittorie, ndr) abbiamo perso un po’ la strada. Ma negli ultimi due round (Silverstone e Nurburgring, ndr) ho recuperato dieci punti. A Biaggi è venuto il braccino e noi siamo ancora vivi e battaglieri. Il mio piano è molto semplice, voglio vincere a Imola e rimandare tutto a Magny Cours. Lì, in una gara secca, può succedere di tutto».

I PRECEDENTI

BIAGGI non ama particolarmente il tracciato di Imola. Lo preoccupa soprattutto la nuova chicane che nei mesi scorsi ha tradito mortalmente due piloti amatori. Nello stesso punto, un anno fa, Max subì il duro sorpasso di Marco Simoncelli costatogli il podio. Nella prima gara però era finito secondo incollato alla Ducati di Noriyuki Haga. Nei test di luglio non ha spinto (nono tempo) ma sa che il potenziale della RSV4 è alto. Fanno poco testo i precedenti Suzuki che nel 2009 finì due volte fuori dalla top ten con motosprint

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Domenica 10,30 Stock 1000 gara Eurosport/Dahlia 12,00 SBK gara 1 La7/Eurosport/Dahlia Eurosport 13,00 SS gara 15,30 SBK gara 2 La7/Eurosport Dahlia 19,10 SS gara 20,15 SBK gara 2 Dahlia

l’incolore Kagayama e Muggeridge che sostituiva l’infortunato Neukirchner. Nel collaudo di luglio scorso Haslam è andato fortissimo in configurazione gara (terzo tempo) ma è finito due volte fuori: la prima alla Villeneuve, la seconda nella discesa della Rivazza per una incomprensione con Checa. La chiave: Leon deve fare la gara della vita, rischiando il 110%, ma non può permettersi il minimo errore.

LA DUCATI SALUTA

LA ROSSA gioca in casa e non fallirà per due motivi. Il primo è tecnico: la 1198R si adatta alla perfezione al saliscendi imolese. Lo scorso anno Haga dominò la prima uscita e nella seconda le Ducati finirono in parata, anche se nell’ordine sbagliato: il successo di Michel Fabrizio infatti privò il giapponese di cinque punti che sarebbero stati fondamentali nella gestione del Mondiale regalato a Ben Spies nella successiva finalissima di Portimao. Il secondo umano: Haga e Fabrizio non hanno ancora una moto 2011. Entrambi sono andati forte nei test di luglio (Fabrizio secondo, Haga quinto) ma anche Carlos Checa (sesto tempo) dirà la sua.

LE MINE VAGANTI

CAL Crutchlow è un altro atteso protagonista. Nei test estivi è stato fantastico, sbriciolando il primato della pista: il nuovo limite con le soffici è 1’47”478. Il britannico correrà per la prima volta da neoacquisto della MotoGP, visto che nei giorni scorsi è arrivata l’ufficializzazione del passaggio alla Yamaha Tech3 al posto di Spies. Inoltre Imola, pista da pelo sullo stomaco, sembra disegnata apposta per uno come lui che non ha paura di niente. Imola sarà uno spettacolo. E poi dopo, forse, una gran festa…

i prezzi

diretta diretta diretta diretta differita differita

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GLI ALTRI

FARANNO tutti il gioco di Biaggi. Com’è già successo al Nürburgring, Biaggi potrà permettersi di gestire la gara se qualcuno riuscirà a stare davanti ad Haslam impedendogli di fare bottino pieno. Il problema di Leon è che in questo momento c’è un Jonathan Rea in grandissima forma e una Ducati affamata di successo. Il nordilrlandese della Honda nelle ultime sei gare (due vittorie, quattro secondi) ha fatto 40 punti più di Biaggi e 61 più di Haslam. Ten Kate sembra aver risolto i problemi di assetto d’inizio stagione e adesso la CBR-RR è al livello delle migliori. A fare la differenza ci pensa Rea in progresso anche nella gestione della gara.

diretta diretta diretta differita

PADDOCK SHOW AL GIOVEDÌ Anche a Imola, si potranno incontrare i piloti, al giovedì pomeriggio. La sessione degli autografi comincia alle 14 e termina alle 16. I piloti Ducati (gli ufficiali Haga e Fabrizio, i privati Checa e Byrne) arrivano alle 14,10, Max Biaggi alle 15,10.

MONDIALE ELETTRICHE

PER THOMAS BETTI È QUASI FATTA NON c’è solo Max Biaggi a Imola. Potrebbe essere festa anche per Thomas Betti, 29 anni, capoclassifica della prima edizione del Mondiale E-Power riservato alle GP elettriche. Betti, che guida la Betti Moto costruita dal papà, ha vinto la gara d’apertura a Le Mans. Dopo quattro round, uno dei quali disputato a Laguna Seca insieme alla MotoGP, Betti guida la classifica con 74 punti e gli basterà un quarto posto per battere l’inseguitore Thijs De Ridder (Crystalyte). La gara delle elettriche parte alle 14.30.

Venerdì 10,10 Stock 600 12,00 Stock 1000 12,45 SBK 14,00 SS 15,00 Stock 1000 15,45 SBK 17,00 SS 18,00 Stock 600 Sabato 9,00 Stock 1000 9,45 SS 10,45 SBK 11,45 Stock 600 12,25 pit walk 13,50 SBK 15,00 SBK 16,05 SS 17,05 Stock 1000 18,00 Stock 600 Domenica 9,00 Stock 1000 9,20 SBK 9,50 SS 10,40 Stock 1000 11,10 pit walk 12,00 SBK 13,30 SS 14,30 E-Power 15,30 SBK

prove libere prove libere prove libere prove libere qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche libere qualifiche qualifiche qualifiche libere Superpole qualifiche qualifiche gara warm-up warm-up warm-up gara gara 1 gara gara gara 2

Venerdi Ingresso Circolare Incluso paddock Abbonamento 3 giorni Tribune M-I-R-A Tribune Tosa B, Acque Minerali D-E-F Superbiglietto*

Sabato Tribune Tosa B + Acque Minerali D E F Tribuna M Tribuna Rivazza R Tribuna I-A Supplemento paddock Supplemento Tribuna** Domenica Prato Rivazza Tribune Tosa B + Acque Minerali D-E-F Tribuna M Tribuna Rivazza I-A Supplemento paddock Supplemento Tribuna** Superbiglietto*

25 euro 120 euro 100 euro 180 euro

40 euro 50 euro 50 euro 50 euro 30 euro 10 euro

TEST E NOVITÀ 35 euro 65 euro 85 euro 85 euro 40 euro 20 euro 125 euro

(*) Superbiglietto: 3 giorni abbonamento o Domenica: tribuna Centrale A Coperta con Maxischermo, accesso paddock, accesso pit walk (**) Supplemento Tribune e Paddock disponibile solo in autodromo. Non in prevendita Sono previsti i seguenti sconti: 10% : Soci FMI, Mediaworld - Saturn - FNAC - CTS - Forze dell’ordine - Possessori biglietto Mirabilandia. 30%: Soci ACI “Show Your Card”. Ingresso gratuito per minori di anni 11 accompagnati da un adulto pagante. I biglietti si possono acquistare in prevendita (+5%) attraverso la rete di Ticket One (sia sul sito Internet che nei centri autorizzati). Oppure nel punto vendita all’entrata principale dell’Autodromo. Info: www.autodromoimola.it

PER KAWASAKI È GIÀ 2011 LA KAWASAKI ha cominciato a Valencia lo sviluppo dela ZX-10R. Hanno girato i collaudatori (Pere Riba e Katsuaki Fujiwara) ma nel box c’erano anche Joan Lascorz e Chris Vermulen (sopra) i piloti ufficiali 2011. SPECIALE SU LA7 In occasione della tappa italiana a Imola, La7 allunga le trasmissioni. Al termine di gara 2, ci sarà uno speciale di 20 minuti con interviste e “amarcord” della stagione che sta volgendo al termine. GIOVEDÌ ARRIVA IL VESCOVO Al GP Italia Superbike verrà in visita anche il vescovo di Imola, monsignor Tommaso Ghirelli. È atteso nel pomeriggio di giovedì, quando il paddock sarà aperto anche al pubblico: un saluto agli organizzatori e ai responsabili della pista, visita alle squadre e benedizione del tracciato, a indicare la vicinanza della Curia imolese al circuito e ai motociclisti.

Le wild card Stock Sette italiani nell’europeo Stock 600 (tutti con Yamaha) e 2 della FIM Stock Cup 1000. 600 Riccardo Russo Luca Salvatori Giuliano Gregorini Francesco Cocco Fabio Massei Nicola Morrentino Daniele Aloisi 1000 Riccardo Fusco (Yamaha) Michele Magnoni (Honda)

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Velocità CIV

di Paolo Gozzi - foto ZAC

Costola incrinata al Bol d’Or

M

ISANO - Campione italiano Stock nel 2005, iridato l’anno successivo: sembrava il decollo di una grande carriera, invece il volo di Alex Polita non è mai realmente cominciato. Atterrato dalla sfortuna con il terribile incidente di Donington 2007 ai primi passi in Superbike con la Suzuki Celani, poi messo a piedi dalla crisi economica prima dell’inizio del Mondiale 2009 nonostante l’ottima impressione suscitata nel precampionato di Portimao. L’anno scorso Polita si era barcamenato saltando da una carretta all’altra, nelle categorie più disparate.

RIVINCITA VIZZIELLO

Piazza Polita Alex campione Superbike. Gare a Mauriello, Vizziello, Gentile, Zanetti e Colucci

Ma il vento cambia in fretta se hai il talento per orientare le vele nella giusta direzione. Così, dopo l’anno orribile, Alex Polita ha festeggiato in anticipo la Superbike tricolore che neanche avrebbe dovuto disputare. Il team Barni, corazzata del CIV, lo aveva scelto per puntare alla Stock ma l’infortunio di Luca Conforti aveva fatto cambiare i programmi. E quando il bresciano, che aveva rischiato di perdere un occhio, era rientrato, il titolare Marco Barnabò non se l’era sentita di lasciare a piedi qualcuno. I destini di Polita e Conforti si sono di nuovo incrociati all’ultima curva di Misano. Polita stava faticosamente navigando in terza posizione, Conforti era davanti per tenere in vita la speranza fino alla finale del Mugello. La scivolata più incredibile, a pochi metri dal traguardo, ha fatto calare il sipario quando Alex, tenacemente al comando del plotone nei primi giri, non ci motosprint

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credeva più. Per la giornata perfetta sarebbe mancato il successo ma Polita, sempre salito sul podio, ha trovato sulla sua strada un Flavio Gentile impressionante. Stavolta il pugliese non ha sprecato il potenziale delle Dunlop da bagnato ed ha fatto il vuoto «balzando là dove avrei dovuto essere dall’inizio della stagione» ha poi commentato il portacolori della Ducati Althea. Anche Stefano Cruciani ha disperatamente lottato per rimandare il verdetto alla prova finale ma dopo un paio di avvertimenti ha perso il controllo lasciando il terzo gradino del podio all’ex campione Norino Brignola. La Ducati, sconfitta nel Mondiale, si è consolata monopolizzando il tricolore. Stavolta non si è vista l’Aprilia che aveva dominato a luglio con Federico Sandi stavolta solo ottavo: la Michelin aveva fatto la differenza con il gran caldo ma sull’acqua è andata a picco. SUPERSPORT – Sul bagnato Gianluca Vizziello non ha avuto rivali. È scattato come un fulmine e gli avversari l’hanno rivisto solo sotto il podio. Preciso, veloce, spietato. Con la Honda preparata da una piccola squadra fiorentina, la Velmotor 2000, Vizzy è balzato perentoriamente al comando del campionato approfittando della disastrosa giornata delle stelline Yamaha. Ferruccio Lamborghini, ex leader, è scivolato al quarto passaggio «perché ho sbagliato marcia e anziché finire dritto il freno motore mi ha tradito». Roberto Tam-

burini, che sulla pista di casa aveva fatto il vuoto nel round di luglio e accarezzato il podio nel Mondiale, è andato in crisi finendo solo ottavo. Ci sono appena tre punti tra primo e terzo in classifica e al Mugello non ci sarà bisogno di calcoli: chi vince centra anche il titolo. I tre sfidanti però dovranno stare attenti ad un Alessio Velini che ha risolto i problemi (secondo posto) e sulla pista favorita sarà temibilissimo. Le particolari condizioni meteo hanno portato alla luce il talento anfibio del ragusano Giuseppe Barone. Strepitosa la rimonta di Cristiano “Inox” Migliorati, arzillo quarantunenne della Kawasaki scivolato al primo passaggio e finito settimo. La pioggia ha di nuovo tradito Ilario Dionisi (tredicesimo) vanificando la sua pole asciutta.

SECONDO IN GARA DIETRO, FLAVIO GENTILE, ALEX POLITA (23) HA GIÀ FESTEGGIATO IL TITOLO SBK. SOTTO, DOMENICO COLUCCI DAVANTI A LUCA VERDINI E IVAN GOI.

STOCK 600 – Gli bastava controllare Lorenzo Zanetti ma evidentemente Fabio Massei non aveva troppa voglia di festeggiare in anticipo. Il dominatore della prima parte della under 25, intimorito dalle difficili condizioni della pista – né bagnata né asciutta – è partito a razzo ma l’ha presa con calma eccessiva facendosi risucchiare in ottava posizione. Tipica giornata di braccino. Ma, salvo imprevisti rovesci, avrà ragione lui perché ci sono ancora 20 punti di margine su Zanetti e al Mugello gli basterà un banalissimo undicesimo posto nel caso l’inseguitore faccia bis. È probabile che accada perché Zanetti sta andando fortissimo nella Stock 1000 iridata con la Ducati e non è da meno nel CIV Stock 600, con moto e gomme diverse.

Ha impiegato un paio di turni per riprendere gli automatismi e in gara ha recitato la parte del marziano. Se non avesse buttato via la vittoria di Monza, in condizioni di pista simili, la storia sarebbe stata diversa «invece adesso il titolo lo può solo perdere Massei» riconosce. Davide Fanelli, vincitore del precedente round sempre a Misano, stavolta ha fatto secondo tenendo a bada la sorpresa Pietro Maglioni, per la prima volta a podio. Impressionante il recupero di Nico Morelli dal quattordicesimo al quinto posto, con tanto di giro veloce della gara. E ancora di più quello di Federico Biaggi partito in fondo alla griglia per penalità (utilizzo di una copertura non punzonata in qualifica) e risalito al settimo, giusto davanti a Massei.

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MISANO – La domenica precedente, all’ultimo giro della 24 ore del Bol d’Or, Gianluca Vizziello era volato per il bloccaggio del motore. Una beffa atroce costata uno storico podio nella categoria Stock. Nel botto si era pure incrinato una costola. A Misano il trentenne lucano è partito con un’unica idea, batterli tutti: gli avversari, la pioggia e la sfortuna. «Le condizioni della pista erano difficili ma sono riuscito ad arrivare davanti alla prima curva, poi ho spinto come un matto e li ho seminati tutti - racconta -

CON LA VITTORIA IN GARA GIANLUCA VIZZIELLO È BALZATO AL COMANDO DELLA SUPERSPORT.

Il dolore? È destino che debba soffrire anche nelle giornate più belle. Ma ho fatto finta di niente e al Mugello mi gioco la gara della vita». Vizziello ha clamorosamente riaperto una Supersport che ormai sembrava un affare di famiglia tra Ferruccio Lamborghini e Roberto Tamburini rinviando i festeggiamenti Yamaha, proprio lui cresciuto a pane ed R6. La famiglia Vizziello, che ha base a Policoro (Matera) gestisce una delle più importanti concessionarie Yamaha del sud Italia: «Ho la Yamaha nel cuore ma al Mugello guiderò al 110% per far vincere la Honda». motosprint

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Velocità CIV

TAMBURINI E MASSEI

Goi quarto ma resta leader 125 GP 1. Mauriello (Aprilia) 11 giri pari a 46,486 km in 23’16”855 alla media di 119,805 km/h; 2. Stirpe (Honda) a 1”987; 3. Ono (Rumi) a 3”674; 4. Calia (Rumi) a 5”105; 5. Parziani (Aprilia) a 23”356; 6. Tonucci (Aprilia) a 23”589; 7. Morciano (Aprilia) a 37”175; 8. Giorgi (Aprilia) a 38”764; 9. Antonelli (Aprilia) a 41”210; 10. Faccani (Honda) a 58”480; 11. Tatasciore (Aprilia) a 1’06”309; 12. Fazzina (Aprilia) a 1’07”422; 13. Tucci (Honda) a 1’07”566; 14. Gabrielli T. (Aprilia) a 1’16”148; 15. Popov (Aprilia) a 1’30”967; 16. Pontone (Aprilia) a 1’34”551; 17. Gondo (Aprilia) a 1’50”728. Giro più veloce: Ono in 2’03”638 alla media di 123,050 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Popov p. 95; 2. Mauriello 90; 3. Pontone 70; 4. Tonucci 60; 5. Calia 47; 6. Ono 46; 7. Gabrielli T. 45; 8. Parziani 39; 9. Stirpe 38; 10. Bonati 37.

SUPERSPORT 600 1. Vizziello (Honda) 12 giri pari a 50,712 km in 23’37”534 alla media di 128,789 km/h; 2. Velini (Yamaha) a 4”969; 3. Barone (Yamaha) a 9”519; 4. Ciavattini (Honda) a 14”033; 5. Menghi (Yamaha) a 14”709; 6. Palumbo (Kawasaki) a 21”993; 7. Migliorati (Kawasaki) a 23”590; 8. Tamburini (Yamaha) a 24”925; 9. Lunadei (Honda) a 34”882; 10. Vino (Yamaha) a 47”529; 11. Marconi (Yamaha) a 47”810; 12. Pasetto (Honda) a 53”284; 13. Dionisi (Honda) a 53”795; 14. Pirazzoli (Honda) a 1’15”976; 15. Paoloni (Yamaha) a 1’18”195; 16. Clementi (Honda) a 1’21”318. Giro più veloce: Migliorati in 1’55”391 alla media di 131,844 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Vizziello p. 89; 2. Lamborghini 88; 3. Tamburini 86; 4. Migliorati 78; 5. Dionisi 73; 6. Velini 53; 7. Barone 53; 8. Ciavattini 40; 9. Clementi 36; 10. Giansanti 32.

SUPERBIKE 1. Gentile (Ducati) 12 giri pari a 50,712 km in 23’26”231 alla media di 129,824 km/h; 2. Polita (Ducati) a 5”506; 3. Brignola (Honda) a 5”750; 4. Saltarelli (Suzuki) a 11”375; 5. Lai (Honda) a 34”391; 6. Mauri (Ducati) a 36”073; 7. Pedersoli (Ducati) a 37”197; 8. Sandi (Aprilia) a 37”340; 9. Aldrovandi (Suzuki) a 43”876; 10. Caselli (BMW) a 1’42”323; 11. Faccietti (Kawasaki) a 1’43”491; 12. Poggi (BMW) a 1’43”917; 13. Ascanio (Yamaha) a 1’50”690; 14. Zannini (Honda) a 1 giro; 15. Ciacci (Yamaha); 16. Chiapello (Honda); 17. Milanese (Yamaha); 18. Pasqualato (Kawasaki). Giro più veloce: Gentile in 1’54”117 alla media di 133,316 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Polita p. 121; 2. Cruciani 85; 3. Conforti 77; 4. Petrucci 63; 5. Borciani 53; 6. Brignola 51; 7. Sandi 49; 8. Gentile 35; 9. Baggi 33; 10. Aldrovandi 33.

STOCK 600 1. Zanetti (Yamaha) 11 giri pari a 46,486 km in 21’26”972 alla media di 130,034 km/h; 2. Fanelli (Honda) a 4”386; 3. Maglioni (Yamaha) a 5”175; 4. Lorenzetti (Yamaha) a 6”386; 5. Morelli (Yamaha) a 7”118; 6. Lombardi (Yamaha) a 7”588; 7. Biaggi (Yamaha) a 15”881; 8. Massei (Yamaha) a 16”015; 9. Mercado (Kawasaki) a 17”479; 10. Marcheluzzo (Honda) a 19”088; 11. Spadaro (Yamaha) a 21”542; 12. Dittadi (Yamaha) a 21”921; 13. Lagiongada (Honda) a 25”900; 14. Vargas (Honda) a 27”977; 15. Paratore (Yamaha) a 29”278; 16. Vitali (Yamaha) a 29”333; 17. Gregorini (Yamaha) a 29”447; 18. Sancioni (Yamaha) a 31”564; 19. Monti (Yamaha) a 31”769; 20. Colandrea (Yamaha) a 31”805; 21. Sportoletti (Yamaha) a 31”982; 22. Leoni (Yamaha) a 32”368; 23. Caiani (Yamaha) a 35”734; 24. Zappon (Honda) a 40”621; 25. Morrentino (Yamaha) a 45”645; 26. Morbidelli (Yamaha) a 50”129; 27. Cocco (Yamaha) a 50”497; 28. Zanella (Honda) a 53”871; 29. Mariotti (Yamaha) a 54”233; 30. Ambrogioni (Yamaha) a 57”450; 31. Fabrizio (Honda) a 57”487.

MONDIALE SS CON YAMAHA

Giro più veloce: Morelli in 1’54”379 alla media di 133,010 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 124; 2. Zanetti 105; 3. Fanelli 79; 4. Lombardi 71; 5. Russo 45; 6. Marcheluzzo 45; 7. Biaggi 38; 8. Lorenzetti 32; 9. Mercado 31; 10. Farinelli 30.

STOCK 1000 1. Colucci (Ducati) 11 giri pari a 46,486 km in 19’57”122 alla media di 139,793 km/h; 2. Boscoscuro (Honda) a 1”332; 3. Dell’Omo (Suzuki) a 2”163; 4. Goi (Aprilia) a 2”497; 5. Salvatore (Yamaha) a 3”030; 6. Alfonsi (BMW) a 5”027; 7. Fusco (Yamaha) a 8”593; 8. Valsecchi (Aprilia) a 13”796; 9. Della Ceca (Yamaha) a 28”846; 10. Baiocco (Kawasaki) a 27”234; 11. Chiarello (Yamaha) a 28”565; 12. Muzio (Honda) a 36”171; 13. Verdini (Honda) a 42”859; 14. Rubino (Yamaha) a 48”894; 15. Berclaz (Honda) a 49”285; 16. Conti (BMW) a 49”473; 17. Di Donato (BMW) a 50”171. Giro più veloce: Dell’Omo in 1’44”328 alla media di 145,825 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 100; 2. Verdini 85; 3. Dell’Omo 69; 4. Bussolotti 68; 5. Colucci 62; 6. Baiocco 60; 7. Muzio 51; 8. Alfonsi 39; 9. Della Ceca 36; 10. Valsecchi 35.

R6 METZELER CUP 1. Russo 12 giri pari a 50,712 km in 22’30”827 alla media di 135,149 km/h; 2. Paoloni a 7”013; 3. Grandi a 12”299; 4. Avanzi a 15”630; 5. Minganti a 22”921; 6. Salvadori a 26”986; 7. Agnelli a 35”896; 8. Caloroso a 52”281; 9. Calvano a 53”907; 10. Cannizzaro a 54”605; 11. Sinistrario a 1’01”383; 12. Vigilucci a 1’03”365; 13. Diomedi a 1’04”579; 14. Civillini a 1’10”359; 15. Favi a 1’12”917; 16. Poma a 1’14”223; 17. Castello a 1’17”799; 18. Garofoli a 1’26”513; 19. Lagonigro a 1’44”673; 20. Larini a 1’45”300; 21. Cloroformio a 1’48”769; 22. Mercandelli a 1’50”080; 23. Ripamonti a 1’50”697; 24. D’Andrea a 1’58”261; 25. Agnoletto a 2’06”200; 26. Tibaldo a 1 giro. Giro più veloce: Grandi in 1’45”811 alla media di 143,781 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 770; 2. Paoloni 725; 3. Avanzi 681; 4. Poma 468; 5. Vigilucci 447; 6. Emili 445; 7. Agnelli 416; 8. Grandi 414; 9. Minganti 345; 10. Carta 328.

R1 LEOVINCE CUP 1. Laudati U. 12 giri pari a 50,712 km in 26’02”002 alla media di 116,878 km/h; 2. Gomiero a 18”284; 3. Cucci a 43”390; 4. Patanè 49”687; 5. Laudati G. a 1’09”559; 6. Benato a 1’18”099; 7. Filippini a 1’18”402; 8. Brunelli a 1’38”182; 9. Prattichizzo a 1’47”986; 10. Zuccarino a 2’01”806; 11. Sanca a 2’04”880; 12. Buccheri a 2’08”432; 13. Romagnoli a 1 giro; 14. Zaffelli; 15. Antonioli. Giro più veloce: Gomiero in 2’07”137 alla media di 119,883 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Laudati U. p. 115; 2. Prattichizzo 107; 3. Laudati G. 67; 4. Sanca 58; 5. Manici 56; 6. Gomiero 53; 7. Zerbo 51; 8. Cucci 41; 9. Rubino 34; 10. Benato 32.

PRIMA VITTORIA PER FRANCESCO MAURIELLO (43) NELLA 125. SOTTO, IL VINCITORE DELLA STOCK 600 LORENZO ZANETTI.

Zio Max Biaggi ha seguito la gara in diretta tv ed alla fine ha rivelato che «Federico si è allenato con me tutta l’estate con la Supermotard, avete visto come gli ha fatto bene?». STOCK 1000 – Luca Verdini rimpiangerà a lungo quell’ultimo giro della Stock 1000. Era terzo, davanti al rivale Ivan Goi, ma si è fatto prendere la mano al “Tramonto” volando in terra e pregiudicando la corsa al titolo partita ad handicap per non aver disputato l’apertura di Vallelunga causa mancato ingaggio. Ivan Goi, più smaliziato, è rimasto freddo: non ha cercato di resistere ai più veloci Colucci, Boscoscuro e Dell’Omo e con il quarto posto ha avvicinato l’Aprilia al titolo. Al Mugello gestirà 15 punti di vantaggio, quindi gli basta un quinto posto in caso di successo di Verdini. Sull’asciutto Domenico Colucci aveva ritoccato il record di Misano (pole in 1’38”065) e sull’umido è stato altrettanto efficace, guidando dall’inizio alla fine per completare la grande giornata della Ducati Barni. Il campione 2009 della Stock, Andrea Boscoscuro, partito nono ha bruciato il gruppo, piombando come una furia sui fuggitivi Verdini e Goi. Ma Colucci era ormai fuori portata. I migliori erano partiti con la rain anteriore e con la posteriore da asciutto mentre Danilo Dall’Omo si è fidato del guru dei meccanici, Ninetto Suriano,

puntando su due gomme da asciutto: terzo. La stessa scelta invece ha tarpato le ali al redivivo Lorenzo Alfonsi, sesto: la BMW cresce e al Mugello, dove il fiorentino gioca in casa, potrebbe far paura a tutti. Si rivede al vertice anche il campano Gino Salvatore: quinto. 125 – Anche Miroslav Popov era a un passo dal titolo, come Fabio Massei, ma non è stato altrettanto furbo. Non solo non ha festeggiato ma ha sprecato tutto il vantaggio rimettendo in partita il napoletano Francesco Mauriello, al primo successo nel CIV e salito a soli cinque punti dalla vetta. Il quindicenne ceco è scivolato al nono degli undici giri, portando a casa solo un magrissimo punticino. Mea culpa anche per Armando Pontone che avrebbe dovuto approfittare dell’errore del capofila è invece ha fatto anche peggio, cadendo due volte e restando con un pugno di mosche in mano. Il portacolori di Aprilia Junior GP è a -25 da Popov e già tagliato fuori per il computo delle vittorie. Giornataccia anche per Giovanni Bonati (due cadute) e Manuel Tatasciore (una): tra le promesse azzurre gli unici arrivati con la carena indenne sono stati Tonucci (sesto) e Morciano (settimo), di nuovo in difficoltà sul bagnato. È invece finita la lunga crisi di Davide Stirpe, secondo e migliore degli hondisti. Ma l’impresa più incredibile porta la firma della Rumi: Hiroki Ono è andato sul podio scattando dalla diciottesima posizione, Kevin Calia gli è arrivato in scia, rimontando dalla ventiduesima.

LA YAMAHA tornerà nel Mondiale Supersport 2011 con un team ufficiale gestito dalla riminese Bike Service con l’appoggio diretto della filiale italiana e della Federmoto. Roberto Tamburini, 18 anni, guiderà la YZF-R6 con la quale Cal Crutchlow ha dominato il campionato 2009. La formazione verrà completata da Fabio Massei, altra rivelazione del CIV sul quale la FMI punta forte. Ancora da decidere l’obbiettivo del diciottenne romano: europeo Stock 600 oppure direttamente il Mondiale per fare più velocemente esperienza. Il programma federale per il campionato a 4T verrà presentato nel prossimo week-end a Imola.

Yamaha R Series Cup

RUSSO BELLA SCOPERTA MISANO – Eccovi un’altra stella: Riccardo Russo è la nuova scoperta della Yamaha R Series, sempre più palestra dei campioni di domani. Il diciassettenne campano ha sbancato il quinto round della R6 Metzeler Cup a Misano, mettendo una seria ipoteca sul successo finale. Si tratta della terza affermazione stagionale dopo Vallelunga e nel precedente round di Misano, a luglio. Russo ha piegato gli altri aspiranti alla corona: Andrea Paoloni (Imperiale Moto) è arrivato secondo e Giampietro Avanzi (Bettega della Moto) quarto, preceduto anche dallo scatenato diciannovenne bolognese Manuel Grandi, al secondo podio 2010. Russo è già diventato

CON LA SUPERSPORT

NEL 2011 ARRIVA LA MOTO2 AL CIV COME anticipato da Motosprint la scorsa estate, la Moto2 correrà insieme alla Supersport nel CIV 2011, con classifiche separate. Il team Grillini, che quest’anno sta correndo il campionato spagnolo con Gianluca Nannelli, ha già presentato il diciassettenne Nicolas Stizza. È già pronta anche la Moto2 del team 44. Il regolamento sarà simile a quello del Mondiale, con monomotore Honda: ancora da decidere qualche dettaglio tecnico relativo al grado di preparazione permesso. Si profila però un pasticcio: le Moto2 correranno con la monogomma mentre nelle Supersport resterà in regime di concorrenza. La FMI dovrà anche riassegnare le monoforniture per Stock 600 e Stock 1000 visto che sono in scadenza i contratti con Dunlop e Pirelli.

RICCARDO RUSSO DAVANTI A TUTTI NELLA R6 CUP.

l’oggetto del desiderio di diverse squadre: punterà all’Europeo e al tricolore della Stock 600 dove già in questa stagione ha destato impressione. Nella R1 Leovinci Cup Ugo Laudati (Concessionaria Celestini) ha dominato sotto il diluvio strappando il primato a Maurizio Prattichizzo partito con la spalla destra lussata arrivando solo nono. Ma non è ancora finita: decisivo per entrambe le categorie l’ultimo atto al Mugello.

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Cross Nazioni di Stefano Taglioni

La squadra U SA è la favorit a. Francia, Belg e Germania c io ercano il colp L’Italia ha pers o grosso. o Philippaerts , lo sostituisce Monni

Caccia all’o ro ria o t t i v a esim n u t n e v lla a o n a t un p i s n e t i tun a t s i t o l i Ip IL NAZIONI È UNA COMPETIZIONE A SQUADRE MA L’ATTESA DI TUTTI SARÀ PER LO SCONTRO STELLARE TRA TONY CAIROLI (222) E RYAN DUNGEY (1).

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Tony Cairoli, Alex motosprint

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Lupino, Manu el Monni: forz a Azzurri!

EY EY-so-no-ne-hoe”, h ” “Grande “G d SpiS i rito, questo ti chiedo”, così iniziavano la loro preghiera gli Arapaho. Il Thunder Valley Park, tra Denver e le Th estese foreste di White River, è nelle antiche f terre degli de Arapaho. La tribù indiana, ora ridotta a 10.000 unità e relegata in una riserva nel W Wyoming, condivideva con i Cheienne parte dell’attuale Colorado, fino al 1860, dade ta d’iniz d’inizio della corsa all’oro. Nelle praterie dei Nativi Nativ Americani arrivarono più di centomila cer cercatori d’oro e cominciarono anche i soprusi sugli indigeni. Al Thunder Valley Park andrà in scena la Thu nostra ccaccia all’oro, al Chamberlain Trophy, alla vittoria che ci manca da otto anni. Nel 200 2002 in Spagna furono Chiodi, Puzar e Bartolini Bartolin a salire sul gradino più alto del podio de del Nazioni. Ma quello fu un Nazioni

atipico, con molte squadre assenti, quindi forse è più giusto vantarci del successo del 1999 in Brasile, con Chiodi, Bartolini e Federici. In ogni caso sappiamo bene cosa chiedere al Grande Spirito, e viste le varie vicissitudini trascorse prima ancora dello sbarco in USA, speriamo che d’ora in poi qualcuno dall’alto sia dalla nostra parte… L’ultima tegola per l’Italia e che David Philippaerts è stato costretto a rinunciare perché l’infortunio al ginocchio destro si è rivelato più serio del previsto. A sostituirlo è stato richiamato Manuel Monni. Franciacorta 2009 ha dimostrato che gli azzurri avevano le carte in regola per vincere, con una squadra fortissima, eppure non è bastato. A conferma che il Nazioni è una gara atipica, dove gli errori e le sfortune si pagano doppio. Difficile però disegnare la

tattica ideale. L’anno scorso vinsero gli americani con il terzo posto di Dungey (MX1) in gara uno (dietro a Cairoli e Reed) ed il primo posto in gara tre, l’ottavo di Weimer (MX2), ed un terzo ed un settimo posto di Tedesco (MX3). Ventidue punti: 3+1+8+3+7 (vale la somma di sette risultati sugli otto). Risultati non schiaccianti (una sola vittoria di manche), ma consistenti, considerando che nei sei risultati dei tre componenti di un team si può fare un solo scarto. La Francia fece seconda con trenta punti: Paulin 1+scarto (37), Musquin 5+5 e Frossard 14+5, e il Belgio terzo con trentanove: Desalle 4+scarto (27), Ramon 7+2, Roelants 15+11. L’introduzione da quest’anno della norma che prevede solo Under 23 nella categoria MX2, anche del Nazioni, non ci favorisce certo. La squadra ideale azzurra resterebbe anche in questa edizione quella di Franciacorta: Cairoli, Philippaerts, Guarneri. Ma Guarneri è over 23 e nella MX2 l’unico azzurro con l’età giusta è Alessandro Lupino. Il viterbese, diciannove anni, è al terzo anno di mondiale MX2 ed anche se da lui ci si aspetta sempre di più (con la piccola 85 a

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Cross Nazioni

RTITALIA O P S U S V A 26 IN T DOMENIC 21,00 MX1-MX2 ORE -OPEN 2 X M 0 ,3 2 ORE 2 X1-OPEN M 0 ,0 4 2 E OR INSIEME A CAIROLI INDOSSERANNO LA MAGLIA AZZURRA MONNI (13) E LUPINO (77). CI TENEVA MOLTO ANCHE PHILIPPAERTS (19) MA È STATO BLOCCATO DA UN INFORTUNIO.

L’Italia è ancora senza CT. La FMI ha nominato Cairoli Team Manager della squadra motosprint

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vo al mondiale MX2 del 2009, quest’anno era sedicesimo dopo la terza prova del mondiale MX1 (sua stagione d’esordio) e nella quarta prova si è gravemente infortunato con lesione ad una vertebra cervicale. La sua forza di volontà e capacità di recupero ha stupito anche i medici che hanno accettato il suo rientro anticipato alle competizioni. È tornato in gara nel GP di Fermo ed è subito andato a punti confermando di poter lottare nei primi dieci della categoria. Cosa possiamo chiedere a Manuel per il Nazioni? È già un’emozione ed una soddisfazione per tutti rivederlo in gara, e se la pista sarà a lui congeniale potrà far bene. È un generoso e possiamo aspettarci di tutto. CI SARÀ Antonio Cairoli. Inutile spendere parole per il quattro volte Campione del Mondo. Anche nel Nazioni si è fatto valere: è stato il primo a vincere una manche con la 250 4T (Matterley Basin 2006) e con il successo nella prima manche di Franciacorta è uno dei pochi al mondo a poter vantare due vittorie di manche al Nazioni. Se non ci saranno strascichi dall’infortunio alla caviglia sinistra incorso a Fermo, sarà sicuro protagonista. Nonostante i problemi, gli infortuni e le polemiche la squadra azzurra può dire la sua. A dirigere le operazioni nella veste di CT non sarà Andrea Bartolini, le sue dimissioni sono irrevocabili. La FMI ancora non ha comunicato chi sarà il sostituto ma ha assegnato per l’occasione il ruolo di Team Manager ad Antonio Cairoli. Anche altre squadre date per favorite segnano assenze importanti. A cominciare dagli statunitensi, che hanno scelto di fare a meno di Bubba Stewart. Con Dungey ci saranno Canard e Short. La Francia sarà senza Christophe Pourcel (infortunato nel Na-

tional), sarà sostituito da Gautier Paulin, con lui ci saranno Musquin e Boog che non è al 100%. La Gran Bretagna sostituisce l’infortunato Simpson con Mackenzie che affiancherà Wilson e Nicholls. Salgono così le quotazioni di squadre solide come il Belgio (Ramon, Horebeek e Desalle) e la Germania (Nagl, Roczen e Schiffer), ma i favoriti restano USA e Francia. Per LA FEDERMOTO sino a venerdì 10 settembre, vigilia del GP Italia, era nella ragione, assoluta. Come ente sportivo rispettava le leggi e gli interessi dello sport. Da sabato, dopo l’incontro di Fermo con Federazione Internazionale, team e promoter del mondiale la vicenda per la FMI ha preso una china sempre più scivolosa. Sostituire Monni e Guarneri, ai quali erano già state consegnate le Maglie Azzurre e i biglietti per gli States, con Cairoli e Philippaerts sul piano formale era discutibile, su quello sportivo e umano indifendibile. Però neanche i diretti interessati se la sono sentita di obiettare più di tanto: Cairoli e Philippaerts hanno vinto i mondiali MX1 degli ultimi tre anni, con loro l’Italia poteva ambire ad issare la bandiera sul pennone più alto. In America per giunta. Una soddisfazione per tutti, anche per Monni e Guarneri. Peccato che la decisione non sia stata presa, o quanto meno condivisa, dal CT della Nazionale Andrea Bartolini, uno che di mondiali e Nazioni se ne intende, avendoli vinti da pilota, uno che a questo punto della carriera e della vita preferisce rimanere coerente ai propri ideali e si è dimesso. Tutti, Bartolini a parte, hanno fatto buon viso a cattivo gioco anche perché Cairoli e

gli americani, come a Budds Creek tre anni fa, ci sarà anche il vantaggio di conoscere la pista, e di avere le moto perfettamente tarate, cosa molto importante per un tracciato che è ad una altitudine di circa 1600 metri. Per questa volta pare proprio che dovremo accontentarci del ruolo di outsider, e chissà che il Grande Spirito non ci metta lo zampino…

NAZIONALE SENZA FILTRO A casa Philippaerts, Guarneri e Andrea Bartolini Philippaerts erano in forma strepitosa. Erano, per l’appunto. Purtroppo sia Tony che David si sono infortunati sulla pista di Fermo. L’uno recupererà, l’altro no. Andava sostituito con Davide Guarneri, che ha concluso con uno strepitoso nono posto il suo primo campionato del mondo MX1. Invece no, gli è stato preferito Monni. Manuel è un pilota che dopo l’incidente di Agueda, il rischio di paralisi, la lunga riabilitazione, ha accettato la prima chiamata e con abnegazione ed entusiasmo (e rischiando non poco) è tornato in sella per dimostrare che ce la poteva fare, e a Fermo ha confermato che la volontà può avere la meglio anche sui problemi fisici. Uno così merita solo rispetto. Ma Guarneri non è meno motivato, e i risultati indicano che andava chiamato lui per sostituire Philippaerts. Non avrebbe accettato? Bisognava provare a convincerlo e lo si poteva convincere. Dire che ha rifiutato la convocazione per il Nazioni Europeo non basta. Chiunque, dopo la doccia fredda della sostituzione

all’ultimo momento avrebbe reagito male. Il dubbio è che Guarneri sia stato punito per quello che ha detto, o meglio scritto sul suo sito, per esternare, pacatamente, il suo stato d’animo. Se è così preferiamo la Federmoto vista prima del GP d’Italia. Preferiamo avere l’illusione che si pensi allo sport privilegiando gli ideali ad altri interessi. Il presidente della FMI Paolo Sesti difende le scelte fatte: «Le motivazioni della nostra scelta sono molto semplici. Dopo aver ricevuto risposta negativa dai Team di Cairoli e Philippaerts alla convocazione per il Cross delle Nazioni, abbiamo convocato Guarneri per i due Cross delle Nazioni, in USA e in Europa. Trovata la soluzione per Cairoli e Philippaerts al Nazioni USA, Guarneri ha comunicato di non essere disponibile per il Cross Europeo delle Nazioni. A fronte dell’infortunio di Philippaerts, la scelta della Federazione è stata dunque di riconoscere pubblicamente la disponibilità di Monni, offrendogli l’opportunità

di vestire la Maglia Azzurra al Motocross delle Nazioni negli Stati Uniti, che lui ha accettato con orgoglio e piacere». Davide Guarneri non vuole polemizzare ma ci tiene a chiarire: «Nessuna polemica da parte mia su quest’ultima decisione. La Federazione è stata corretta e mi hanno chiamato per informarmi prima ancora di comunicare pubblicamente la loro scelta del sostituto di Philippaerts. Però in giro ho letto cose sbagliate e vorrei chiarire: io non ho rifiutato la convocazione al Nazioni. In principio io avevo accettato la convocazione sia all’Europeo per Nazioni sia al MXdN. Poi, quando c’è stato da parte della FMI il cambio di direzione, a Fermo, io ho detto che non sarei andato, non andando al MXdN, neanche all’Europeo. Così loro hanno chiamato Monni che aveva dato comunque disponibilità per l’Europeo. Resta amarezza per tutta la vicenda ed anche le dimissioni di Andrea Bartolini credo indichino che non tutto è stato fatto al meglio». Giancarlo Giannobile

L’OPINIONE

quindici anni ha vinto tutto: italiano, europeo e mondiale), in questa stagione ha fatto vedere qualcosa di buono, come il terzo posto nella seconda manche di Bellpuig, e a volte ha lottato alla pari con piloti di vertice. Però anche molte gare nelle retrovie, spesso con partenze disastrose. Ha concluso in quattordicesima posizione il mondiale e gli si chiede una prestazione da gregario: portare a termine le due manche senza grossi errori. L’assenza di Philippaerts si farà sentire. David è stato nelle ultime edizioni uno dei migliori protagonisti azzurri, per qualità e continuità di risultato. Già nel 2005, ad Erneè (quattordicesimo e quarto), nel 2006 a Matterley Basin (settimo e terzo), nel 2007 a Budds Creek (due volte sesto), nel 2008 a Donington Park (terzo e ventiduesimo, con caduta), infine a Franciacorta dove nella classifica individuale è secondo assoluto con un secondo ed un terzo posto. Gli è mancata la vittoria di manche ma il suo apporto è sempre stato consistente e prezioso. Il sostituto è Manuel Monni, ventiseienne di Perugia, vincitore nel 2006 e nel 2007 (con Salvini e Deny Philippaerts) dell’Europeo per Nazioni e nel 2009 degli Assoluti MX2. Otta-

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Supermoto GP Bulgaria

KYLMAKORPI CONTROLLA E VINCE Long Track. Il finlandese iridato

Lotta a due GP a Hermunen. Van Den Bosch in difficoltà. In vetta alla pari Thomas Chareyre e Gozzini

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LEVEN - È considerata la più bella pista del mondiale, sempre teatro di gare spettacolari. Su questo tracciato i piloti si esaltano e a guadagnarci è il campionato. In occasione della penultima prova ad esaltarsi è stato il finlandese Mauno Hermunen che con un terzo posto e due nette vittorie, ha condotto la seconda e la terza gara dall’inizio alla fine, ha sbaragliato l’agguerrita concorrenza centrando la prima vittoria iridata della carriera. Un gran bel risultato e un altrettanto consistente bottino di punti per il pilota dell’Husqvarna che gli consente di avvicinarsi alle posizioni che contano (è quarto

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a sette punti da Van Den Bosch) ma non tanto da impensierire Davide Gozzini e Thomas Chareyre. Proprio il confronto tra i due piloti del Team TM Factory ha infiammato il campionato: secondo posto assoluto per il francese e terzo per l’italiano con sette punti di differenza, il che equivale allo stesso punteggio in cima alla classifica quando manca un solo GP alla fine del campionato. In Spagna, il 21 novembre a Salou, si presenterà con la targa rossa Chareyre per la migliore sequenza di risultati ma tutto si giocherà negli ultimi tre confronti. Gozzini in Bulgaria è partito fortisssimo dominando la prima gara ma non è riusci-

PRIMO GP VINTO IN CARRIERA PER IL FINLANDESE HERMUNEN (131) CON DUE PRIMI E UN TERZO POSTO. TRE SECONDI POSTI PER THOMAS CHAREYRE (4). UNA VITTORIA E DUE QUARTI PER GOZZINI (69).

to ad andare oltre due quarti posti nelle altre due frazioni. La costanza dei risultati è stata invece l’arma vincente del compagno di team che con tre secondi posti è riuscito a ricucire il divario in campionato. Thomas Chareyre aveva fatto capire sin dalle prove che avrebbe dato battaglia, sua la pole. Van Den Bosch non è riuscito a tenere il passo dei suoi diretti avversari, un quarto, un quinto e un sesto posto, una prestazione in calando che lo relega a 35 punti dalla vetta. Tutto è ancora possibile ma puntare al titolo è arduo. Sesto posto con caduta in gara uno per Ravaglia, solo dodicesimo per Andrea Occhini, ben lontano dal podio siciliano.

Manca un solo Gran Premio GARA 1: 1. Gozzini (TM) 10 giri in 14’15”231; 2. T. Chareyre (TM) a 4”310; 3. Hermunen (Husqvarna) a 4”915; 4. Van Den Bosch (Aprilia) a 6”709; 5. Ravaglia (Suzuki) a 7”351; 6. A. Chareyre (Husqvarna) a 7”573; 7. Bussei (Honda) a 8”739; 8. Lazzarini (Honda) a 10”729; 9. Hiemer (KTM) a 12”254; 10. Sammartin (Honda) a 18”104; 11. Gaspardone (Honda) a 19”236; 12. Occhini (Suzuki) a 22”342; 13. Tonchev (KTM) a 23”095; 14. Serafini (TM) a 39”555; 15. Beltrami (Yamaha) a 3 giri. GARA 2: 1. Hermunen (Husqvarna) 14 giri in 19’51”258; 2. T. Chareyre (TM) a 3”911; 3. A. Chareyre (Husqvarna) a 5”244; 4. Gozzini (TM) a 6”687; 5. Van Den Bosch (Aprilia) a 7”099; 6. Ravaglia (Suzuki) a 16”927; 7. Hiemer (KTM) a 17”465; 8. Sammartin (Honda) a 30”982; 9. Bussei (Honda) a 31”033; 10. Tonchev (KTM) a 32”600; 11. Occhini (Suzuki) a 36”052; 12. Lazzarini (Honda) a 40”723; 13. Beltrami (Yamaha) a 52”121; 14. Georgiev (KTM) a 53”945; 15. Gaspardone (Honda) a 57”208; 16. Serafini (TM) a 57”767. GARA 3: 1. Hermunen (Husqvarna) 14 giri in 19’48”657; 2. T. Chareyre (TM) a 2”894; 3. A. Chareyre (Husqvarna) a 3”479; 4. Gozzini (TM) a 7”622; 5. Ravaglia (Suzuki) a 12”697; 6. Van Den Bosch (Aprilia) a 12”905; 7. Hiemer (KTM) a 17”858; 8. Bussei (Honda) a 20”272; 9. Lazzarini (Honda) a 29”664; 10. Sammartin (Honda) a 32”008; 11. Gaspardone (Honda) a 32”299; 12. Tonchev (KTM) a 33”172; 13. Occhini (Suzuki) a 34”406; 14. Serafini (TM) a 51”340; 15. Beltrami (Yamaha) a 8 giri; 16. Georgiev (KTM). IN CAMPIONATO: 1. T. Chareyre p. 251; 2. Gozzini 251; 3. Van Den Bosch 216; 4. Hermunen 209; 5. Lazzarini 184; 6. Hiemer 178; 7. A. Chareyre 158; 8. Ravaglia 136; 9. Bussei 124; 10. Sammartin 122; 11. Occhini 119; 12. Gaspardone 91; 13. Delepine 89; 14. Beltrami 78; 15. Bolsec 56; 16. Serafini 50; 17. Balducci 44; 18. Borella 43; 19. Seel 39; 20. Winstanley 32; 21. Tonchev 28; 22. Mariani 24; 23. Van Drunen 22; 24. Verderosa 15; 25. Georgiev 12; 26. Vermeulen 11; 27. Pirri 10; 28. Thompson 10; 29. Rodriguez 8; 30. Salstola 5; 31. Hartley 2.

Leclassifiche

MARIANSKE LAZNE - Il tedesco Ste- SPEEDAWY ITALIANO A SQUADRE phan Katt ha vinto la sesta ed ultima prova del campionato del mondo di Long e Grass LA PIOGGIA ROVINA Track disputata nella pista della famosa LA FESTA DI LONIGO cittadina della Repubblica Ceca meglio LA GRANDE protagonista della quinta prova conosciuta come Marienbad. Ma quello del campionato italiano a squadre che era più interessante in questa gara era è stata ancora la pioggia, che cadendo quando il finlandese Joonas Kylmakorpi copiosamente tutto il venerdì notte ed sarebbe diventato campione del mondo il sabato mattina ha reso la pista visto il cospicuo vantaggio che aveva in Santa Marina di Lonigo impraticabile. classifica nei confronti dell’olandese Theo Il direttore di gara Nichele e l’arbitro Grandi Pijper. dopo vari controlli decidevano alle 19,30 Gareggiando con molta sagacia e non di rinviare la gara. Il Moto Club Lonigo, se rischiando niente il finlandese ha raggiun- la FMI sarà d’accordo, sarebbe disponibile to l’alloro mondiale al termine della sua per recuperare la gara domenica 24 ottobre terza uscita portando un titolo mondiale con inizio alle ore 15.00. della pista ovale per la prima volta nella sua patria. Oltre ad A KYLMAKORPI SONO BASTATI OTTO PUNTI essere stato il pro- PER VINCERE IL TITOLO. tagonista indiscusso nella pista lunga, ha vinto tre GP su sei, Kylmakorpi è un ottimo pilota di speedway che gareggia come professionista nei campionati di Lega in Inghilterra, Polonia e Svezia. La gara è stata molto combattuta e oltre a Katt, che ha vinto il primo e l’ultimo Gran Premio, si sono messi in evidenza l’inglese Appleton, i tedeschi Rudolph e Tebbe, il boemo Franc, che ha gareggiato come wild card, GP REPUBBLICA CECA: 1. Katt punti 27, 2. Applee l’inglese Phillips. ton 24, 3. Rudolph 27, 4. Tebbe 20, 5.Franc 19, 6. Phillips 14, 7. Kroger 12, 8. Pijper 12, 9. Janoschka La classifica generale vede oltre a Kyl12, 10. M.Tresarrieu 11, 11. Lespinasse 9, 12. Fabriek makorpi e Pijper che dopo il ritiro del cam8, 13. Kylmakorpi 8, 14. Speiser 7, 15. De Jong 6, 16. Wolff 3, 17. Pape 2, 18. Trofimov 1. pionissimo tedesco Gerd Riss, otto volte campione del mondo, per il grave incidenIN CAMPIONATO: 1. Kylmakorpi punti 140, 2. Pijper 120, 3. Speiser 103, 4. Appleton 102, 5. Katt 99, 6. te nel Gran Premio di Marmande, hanno M.Tresarrieu 91, 7. Tebbe 90, 8. Kroger 75, 9. De Jong gareggiato da grandi protagonisti. 71, 10. Phillips 61, 11. Janoschka 61, 12. Rudolph 58, Infine c’è da segnalare la terza posizio13. Fabriek 46, 14. Wolff 46, 15. Lespinasse 43. ne del giovane tedesco Speiser che ha preceduto Appleton, Katt e Matheu Tresarrieu. foto Tomba

La prima vittoria di un finlandese

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Sportitalia I campionati regionali

EnduroDue gare regionali

OPPEDISANO CADE MA FESTEGGIA Velocitàa Vallelunga CAMPAGNANO - Ci sono voluti quattro giorni per sapere il nome del vincitore della Coppa Italia di quest’anno. Tanti ne sono serviti al Giudice Unico Federale per esaminare il reclamo presentato da Luca Oppedisano contro Manuel Tatasciore. Oppedisano si era presentato al via dell’ultima prova, a Vallelunga, primo in classifica, ma in gara era caduto. Tatasciore invece aveva vinto, portandosi a casa la Coppa. Trofeo che ha dovuto poi restituire dopo che il reclamo per “irregolarità tecniche” è stato accolto e lui escluso dall’ordine d’arrivo.

SOTTO, MARTINA FRATONI (30) DAVANTI AD ANDREA ZANELLA. SOPRA, MANUELA LA LICATA (76) E LORENZO SEGONI (52) DAVANTI A TUTTI NEL TROFEO SUZUKI. IN ALTO, DI FIANCO AL TITOLO, LUCA OPPEDISANO, CHE HA CONQUISTATO LA COPPA ITALIA.

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NEL CHALLENGE Kawasaki vince Lorenzo De Simone, terzo al traguardo, ma il titolo va a Benito Tarantino, secondo sul podio. L’esordio del Trofeo Femminile FMI in prova unica ha visto la vittoria di Manuela La Licata, trentaquattrenne di Nuoro che ha duellato a lungo con Alessia Falzoni, insabbiatasi poi al penultimo passaggio al “Semaforo” nel tentativo di andare al comando. Seconda la sedicenne bolognese Rebecca Bianchi davanti a Cristina Peluso, rientrata dopo due stagioni. Quarta, ma prima delle Stock 1000, Letizia Marchetti. Nel Trofeo Moriwaki 250, davanti a Carlo Fiorani di Honda Europa e Genesio Bevilacqua del Team Althea, Martina Fratoni ha messo a segno la terza vittoria assoluta, ma per via di uno “zero” rimediato a Misano il titolo è andato ad Andrea Zanella, secondo in gara per due decimi. Luca Fabrizio, fratello di Michel, ha vinto gara e titolo nella Pre-GP su Metrakit, e ha dedicato il successo a Peter Lenz e Shoya Tomizawa. Nel penultimo round della Gladius Cup Lorenzo Segoni ha colto la quinta vittoria consecutiva aggiudicandosi la stagione con una gara d’antici-

po. Con un secondo posto alle spalle di Pacchiana, il fiorentino conquisterà poco dopo anche il titolo della Honda Hornet. Sebastiano “Nuccio” Zerbo vince la gara della CBR 600, mentre il trofeo va a Diego Giugovaz; nella Honda RS 125 Cup il fotofinish attribuisce la vittoria a Marco Faccani, che si aggiudica la stagione. Nel Kawasaki Ninja 600, Marco Morreale vince la gara, Roberto Antonello il trofeo e la over 30; i titoli under e over 25 vanno a Mariotti e Spigariol, l’over 40 a Casoni, la Ladies a Sharon Mermet. Nella 250 Junior Trophy, gara a Lorenzo De Simone e titolo a Benito Tarantino (come nel Challenge Kawasaki della Coppa Italia); nella Stock, gara a Francesco Magro, titolo a Federico Massa; Monica Ferrari vince la classifica Ladies. Nel Trofeo Metzeler 600, alla wild card Celestini la gara, a Simone Fornasari il trofeo e il giro veloce; nella 1000 Emanuele Russo su Ducati ha vinto davanti alla BMW di Stefano Cordara, primo delle Stock. A Francesco Sciacca il trofeo “Open”, a Simone Romaldi il titolo nella Stock 1000. Fiammetta La Guidara

12 settembre Coppa Italia 125 Sport, Campionato Femminile di Velocità, Trofei Moriwaki 250 4T, Italia Pre-GP, Suzuki Gladius, Honda RS 125, CBR 600 e Hornet, Kawasaki Ninja 250 e 600,, Metzeler 600, 1000 Stock e Open - Direttore di gara: Maurizio Orsola - Meteo: sereno

Classifiche 125 SP:1. Mantovani (Aprilia) 10 giri pari a 41,110 km in 19’29’’695; 2. De Simone (Kawasaki) a 8’’583; 3. Giacomini (Aprilia) a 9’’329; 4. Benini (Aprilia) a 12’’620; 5. Rinaldi (Aprilia) a 13’’169; 6. Tarantino (Kawasaki) a 13’’187; 7. Cintio (Aprilia) a 13’’279; 8. Gatti (Aprilia) a 13’’571; 9. Bastianelli (Aprilia) a 14’’044; 10. Cavalli (Kawasaki) a 15’’219; 11. Spedale (Aprilia) a 15’’312; 12. Veronesi (Aprilia) a 15’’920; 13. Tramarin (Aprilia) a 16’’800; 14. De Pretto (Kawasaki) a 17’’742; 15. Brignoli (Aprilia) a 26’’917; 16. Preziuso (Aprilia) a 30’’132; 17. La Manna (Aprilia) a 30’’221; 18. Bassani (Kawasaki) a 36’’236; 19. Betti (Aprilia) a 39’’354; 20. De Nigro (Aprilia) a 42’’328; 21. Basic (Aprilia) a 46’’388; 22. Crispino (Aprilia) a 59’’403; 23. De Vincentis (Aprilia) a 1’03’’525.

TROFEO MORIWAKI 250 4T: 1. Frantoni 7 giri in 13’33”090 alla media di 127,380 Km/h; 2. Zanella a 0”027; 3. Carbone a 5”719; 4. Bottani a 7”642; 5. Giordani a 7”737; 6. Arioni a 8”060; 7. Del Piano a 12”660; 8. Cangi a 25”607; 9. Fabrizio a 33”556; 10. La Giongada a 33”724; 11. Liberati a 42”205; 12. Falanesca a 42”696; 13. Antonelli a 43”265; 14. Fedi a 47”724; 15. Monaco a 47”754; 16. Somma a 1’30”100; 17. Auriti a 1 giro. TROFEO KAWASAKI 250: 1. De Simone 10 giri in 19’37”965 alla media di 125,606 Km/h; 2. Tarantino a 0”183; 3. Mazzina a 5”606; 4. Cavalli F. a 7”732; 5. Bassani a 7”909; 6. De Pretto a 25”896; 7. Magro a 33”544; 8. Massa a 44”095; 9. Balestra a 50”855; 10. Fugardi a 51”792; 11. Di Giacinto a 51”854; 12. Rossi a 59”445; 13. Ricca a 1’00”819; 14. Lovino a 1’19”520; 15. Cavalli M. a 1’24”393; 16. Nota a 1’24”590; 17. Seren a 1’49”757; 18. Ferrari a 1’52”089; 19. Carcano a 1’52”357; 20. De Simone a 2’01”650. TROFEO KAWASAKI 600: 1. Morreale 10 giri in 17’15”596 alla media di 142,874 Km/h; 2. Antonello a 0”549; 3. Toccacieli a 11”965; 4. Mariotti a 12”191; 5. Galdes a 17”561; 6. Ferroni a 19”071; 7. Lo Bartolo a 22”508; 8. Vallazza a 22”828; 9. Mantia a 25”859; 10. Casoni a 40”995; 11. Troiani a 45”558; 12. Spigariol a 47”691; 13. Trisorio a 49”811; 14. Guerriero a 56”361; 15. Vescovi a 56”518; 16. Bertolini a 57”676; 17. Zannini a 58”621; 18. Sterni a 59”077; 19. Boaretto a 1’08”998; 20. Cerri a 1’09”945; 21. Giangrande a 1’11”880; 20. Aimeri a 1’21”724; 20. Stopponi a 1 giro; 20. Di Gangi a 1 giro. TROFEO SUZUKI: 1. Segoni 10 giri in 18’57”775 alla media di 130,043 Km/h; 2. Marangon a 0”050; 3. Valentini a 10”512; 4. Donati a 14”721; 5. Trimarco a 14”746; 6. Tavella a 40”407; 7. Broglia a 1’04”320; 8. Natali a 1’10”399; 9. Tuttolomondo a 1’35”242; 10. Miraglia a 1 giro. TROFEO METZELER 1000: 1. Russo 10 giri in 17’22”904 alla media di 141,873 Km/h; 2. Cordara a 2”088; 3. Pilia a 4”998; 4. Romaldi a 7”211; 5. Sciacca a 16”116; 6. Bottari a 23”770; 7. Scarpati a 25”268; 8. Marsella a 37”727; 9. Agnetti a 40”698; 10. Tigani a 41”969; 11. Andolfatto a 42”375; 12. Marchetti a 52”623; 13. De Lucia a 55”749; 14. Fusco a 58”641; 15. Scalzone a 1’12”804; 16. Rapuzzi a 1’22”209; 17. Fanni a 1’22”431. METZELER 600: 1. Celestini (Yamaha) 10 giri in 17’25”991 alla media di 141,454 Km/h; 2. Fornasari (Yamaha) a 0”548; 3. Manieri (Yamaha) a 11”271; 4. Mottola (Yamaha) a 14”832; 5. Eccheli (Yamaha) a 15”860; 6. Desci (Honda) a 18”762; 7. Cannizzaro (Yamaha) a 18”927; 8. Lagonigro (Yamaha) a 26”823; 9. Caimi (Yamaha) a 27”919; 10. D’Angeli (Kawasaki) a 29”468; 11. Temporin (Yamaha) a 34”753; 12. Bovelli (Yamaha) a 34”843; 13. Casale (Honda) a 36”839; 14. Zarbo (Honda) a 42”747; 15. Tommassini (Yamaha) a 45”842; 16. Quinto (Honda) a 54”648; 17. Caravita (Yamaha) a 54”748; 18. Anastasia (Yamaha) a 55”626; 19. Buttironi (Yamaha) a 56”982; 20. Ostuni (Yamaha) a 1’05”394; 21. Aiello (Suzuki) a 1’11”737; 22. Serino (Yamaha) a 1’14”116; 23. D’Andrea (Yamaha) a 1’20”231; 24. Cu-

gini (Yamaha) a 1’22”521; 25. Pasina (Yamaha) a 1 giro. TROFEO HONDA 125 GP: 1. Faccani 10 giri in 18’08”981 alla media di 135,870 Km/h; 2. Stirpe a 0”016; 3. Coletti a 2”849; 4. Caricasulo a 6”432; 5. Tucci a 6”518; 6. Migno a 33”215; 7. Palluotto a 41”652; 8. Villani a 1’24”248; 9. Di Ciolo a 1’50”024; 10. Tiveron L. a 1’57”252; 11. Tiveron A. a 1 giro. TROFEO HONDA CBR 600: 1. Russo 10 giri in 17’39”112 alla media di 139,701 Km/h; 2. Giugovaz a 0”531; 3. Zappa a 1”138; 4. Miele a 2”336; 5. Proietto a 2”767; 6. Vargas a 3”951; 7. Zenatello a 4”033; 8. Omarini a 14”863; 9. Manfredi a 20”387; 10. Lo Turco a 20”895; 11. Ciannavei a 22”920; 12. Pagnoni a 23”988; 13. Bracci a 29”834; 14. Nespoli a 33”475; 15. Contaldo a 34”639; 16. Simoneschi a 39”073; 17. Sassaro a 39”690; 2. Altomonte a 45”211; 3. Airoldi a 45”741; 4. Rotolo a 45”908; 5. Amicucci a 46”099; 6. Miniero a 54”538; 7. Peano a 59”777; 8. Sorrentino a 1’00”471; 9. Crippa a 1’01”360; 10. Spaggiari a 1’04”727; 11.

Berionne a 1’14”844; 12. Marini a 1’22”161; 13. Agosta a 1’31”998. TROFEO HONDA HORNET: 1. Pacchiana 10 giri in 18’20”414 alla media di 134,458 Km/h; 2. Segoni a 0”039; 3. Bentivogli a 0”762; 4. Di Lalla a 1”966; 5. Gollini a 8”098; 6. Bellini a 12”737; 7. Morosi a 12”813; 8. Zerbo a 14”651; 9. Papa a 24”860; 10. Lucchini a 39”910; 11. Varanese a 50”634; 12. Marzo a 53”458; 13. Fugardi a 1’04”661; 14. Del Deo a 1’09”330; 15. Barbizzi a 1’25”590; 16. Pellegrini a 1 giro. TROFEO FEMMINILE FMI: 1. La Licata (Yamaha) 10 giri in 18’02”455 alla media di 136,689 Km/h; 2. Bianchi (Yamaha) a 24”207; 3. Peluso (Honda) a 29”251; 4. Marchetti (Suzuki) a 40”382; 5. Cordioli (Bimota) a 43”016; 6. Gola (Kawasaki) a 1’22”260; 7. Teran (Yamaha) a 1’22”289; 8. Speranza (Honda) a 1’22”692; 9. Chima (Yamaha) a 1’32”233; 10. Zaghini (Yamaha) a 1’41”855; 11. Venturi (Suzuki) a 1’46”447; 12. Nuti (Honda) a 1 giro; 13. Ferrari (Kawasaki); 14. Rampolla (Honda); 15. Marongiu (Yamaha); 16. Gambardella (Yamaha).

CASPON, MARCHESI E VALIA CAMPIONI DucatiDesmo Challenge CASTREZZATO - Ultima gara per il Ducati Desmo Challenge. William Marchesi si è imposto nella gara Stock (sotto, la partenza) aggiudicandosi anche il titolo. Resto del podio “sconvolto” dalla penalizzazione inflitta a Ennemoser e la squalifica di Scazzola. Al secondo e terzo posto, dunque Brambilla e Palleschi. Nella Protwins sfida tra Valter Bartolini e Alessandro Valia; al primo il successo di tappa, al secondo il titolo. Simone Bulai ha chiuso terzo. Tra le Superbike, Luca Pini ha firmato il successo di gara tentando fino all’ultimo la conquista del titolo, andato però a Marco Caspon, terzo in gara preceduto anche da Davide Grandi.

5 settembre Ducati Desmo Challenge, ultima prova - Direttore di Gara: Claudio Garzin Meteo : sereno

Classifiche DUCATI PROTWINS: 1. Bartolini (Gpm) 16 giri in 19’42”844 alla media di 122,665 Km/h; 2. Valia a 3”019; 3. Bulai a 27”379; 4. Melchionno a 54”945; 5. Tinti a 1’03”713; 6. Castegni a 1’21”292; 7. Visani a 1 giro; 8. Contigliozzi (Vyrus) a 1 giro; 9. Chindamo a 1 giro; 10. Buldrini (Vyrus) a 1 giro; 11. Moroni a 1 giro; 12. Pierazzi a 1 giro; 13. Parenti (Vyrus) a 1 giro; 14. Zanchi a 2 giri; 15. Ferraiuolo a 2 giri (tutti gli altri su Ducati). DUCATI STK: 1. Marchesi 16 giri in 19’49”973 alla media di 121,930 Km/h; 2. Brambilla a 22”485; 3. Palleschi a 28”472; 4.

Mauri a 29”293; 5. Sala a 29”673; 6. Gabrielli a 30”069; 7. Ennemoser a 38”051; 8. Rovati a 45”432; 9. Lenoci a 50”770; 10. Leoni a 54”739; 11. D’Amato a 1’20”061; 12. Avvisti a 1 giro; 13. Ricci-Bitti a 1 giro; 14. Rozza a 4 giri. DUCATI SBK: 1. Pini (Bimota) 16 giri in 19’34”187 alla media di 123,570 Km/h; 2. Grandi (Ducati) a 5”209; 3. Caspon (Ducati) a 10”328; 4. Barbieri (Ducati) a 13”911; 5. Boccelli (Ducati) a 16”238; 6. Rinaldi (Ducati) a 18”067; 7. Bertuzzi (Ducati) a 43”082; 8. Verderio (Ducati) a 53”933; 9. Cannizzaro (Ducati) a 1’03”721; 10. Corno (Ducati) a 1’03”995; 11. Principato (Ducati) a 1’04”178; 12. Vetturi (Ducati) a 1’04”425; 13. Oneda (Ducati) a 1’04”659; 14. Zanotto (Ducati) a 1’05”753; 15. Doria (Ducati) a 1’18”652; 16. Cavicchi (Ducati) a 1’26”467; 17. Baracco (Ducati) a 1 giro; 18. Alfonsi (Ducati); 19. Favaro (Ducati).

Triveneto Pavia di Udine (UD) 5 settembre Campionato triveneto enduro, sesta e ultima prova – Organizzatore: M.C. Udine – Direttore di gara: Nelido Del Guerzo – Meteo: sereno

Classifiche EXPERT: 1. Vanni Cominotto (Yamaha); 2. Cabass (Yamaha); 3. Hriaz (Yamaha); 4. Zoppas (KTM). CADETTI 50: 1. Luca Pellizzoni (HM); 2. Oliana (Fantic); 3. Battaino (Fantic); 4. Arzillo (HM); 5. Colladon (HM); 6. Sturm (Fantic); 7. Collovigh (Beta); 8. Bregant (HM); 9. Purinan (Beta); 10. Melotti (Beta); 11. Forte J. (Beta). CADETTI 125: 1. Nicholas Segnacasi (Honda); 2. Beggio (TM); 3. Cailotto (KTM); 4. Pezzetta (Husqvarna); 5. Buiatti F. (TM); 6. Alimonta (KTM); 7. Folledore (Husqvarna); 8. Pettinato (Suzuki); 9. Tondolo (KTM); 10. Buiatti R. (TM); 11. Manfrini (Husqvarna); 12. Dei Rossi M. (KTM); 13. Vendrametto A. (KTM); 14. Coelli (Husqvarna); 15. Hausberger (Husqvarna); 16. Novello M. (KTM); 17. Tomazic (Husqvarna). JS1: 1. Eric Rebellato (KTM); 2. Nappi (KTM); 3. Luvisetto (KTM); 4. Turra (KTM); 5. Bortolazzo (Husqvarna); 6. Rossi Mas. (Honda); 7. Baggio G. (KTM); 8. Valentinuzzi (Suzuki); 9. Zanotto A. (Husqvarna); 10. Di Sopra (Kawasaki); 11. De Marchi (Kawasaki); 12. Furlan (KTM); 13. Dei Rossi M. (KTM); 14. Stefanello (KTM); 15. Mattivi (KTM); 16. Michelon (Kawasaki); 17. Eremo (KTM); 18. Moletta F. (Honda); 19. Fabbro (KTM); 20. Ziber (Husqvarna); 21. Bertagnin (Honda); 22. Nimis (KTM); 23. Bortolotto (Kawasaki); 24. Di Giusto (Husqvarna); 25. Orioli (KTM); 26. Bignardi (Yamaha); 27. Buzzin (Honda); 28. Fietta (Husqvarna); 29. Crosilla F. (Honda); 30. De Monte R. (KTM); 31. Cortiana (Gas Gas); 32. Visintini (KTM); 33. Cicuto (KTM); 34. Lorettu (KTM). JS2: 1. Mattia Cargnel (KTM); 2. Cavalli (Beta); 3. Della Pietra (KTM); 4. Lorenzin (KTM); 5. Favero D. (Honda); 6. Battistin (KTM); 7. Taviano E. (Suzuki); 8. Martinis (Honda); 9. Lupato (KTM); 10. Zaccaria (KTM); 11. Puttin (Honda); 12. Casasola (Suzuki); 13. Panzarin (Yamaha); 14. Benini (Honda); 15. Cappozzo (KTM); 16. Rossetto L. (Honda); 17. Maioli (KTM); 18. Agosto (Honda); 19. Lughezzani (Yamaha); 20. Faggiana (KTM); 21. Calligaro (KTM); 22. Petris (KTM); 23. Mingotti (KTM); 24. Zorzettig (KTM); 25. Vecchiutti (Husqvarna); 26. Borsati (KTM); 27. Piccin (Honda); 28. Capitanio (Beta); 29. Faini (Beta); 30. Petrucco (Honda); 31. Rangan (Kawasaki). JS3: 1. Matteo Zecchin (KTM); 2. Nicoletti (Beta); 3. Coppola (KTM); 4. Marconato (KTM); 5. Brunetta M. (KTM); 6. Cescon A. (Husqvarna); 7. Pederiva (TM); 8. Caravita (KTM); 9. Temporin (KTM); 10. Cattarossi (KTM); 11. Sabbadini (Honda); 12. Segafredo (Honda); 13. Rizzato (KTM); 14. Orzan (KTM); 15. Rovatti (Husqvarna); 16. Tesser (KTM). M1: 1. Simone Zanon (Yamaha); 2. Dalla Zuanna (KTM); 3. Varutti (Honda); 4. Vardanega (KTM); 5. Rovere (Yamaha); 6. Rebellato D. (Honda); 7. Chiavelli (Honda); 8. Pastorutti (Honda); 9. Centis A. (Honda); 10. Carnelos (Honda); 11. Zorzettig M. (Honda); 12. Siragna (Kawasaki); 13. Molinaro (Husqvarna); 14. Toniut (Honda); 15. Facci (Kawasaki); 16. Pagano (Suzuki); 17. Minervini (Suzuki); 18. Consolini (Fantic); 19. Schiavon Gian. (Honda); 20. Dapit (Husqvarna); 21. Piasentin (Husqvarna); 22. Zarpellon (Kawasaki); 23. Pizzato (Yamaha); 24. Forte S. (TM); 25. Castaldo (Husqvarna); 26. Iride (Honda); 27. Barbieri M. (KTM); 28. Bergamin (Yamaha); 29. Covolan (Yamaha); 30. Virginio (Suzuki); 31. Scarso (KTM); 32. Covre (Yamaha); 33. Arman (KTM); 34. Narduzzi (Yamaha); 35. Spunton (KTM); 36. Tomasini R. (Husqvarna); 37. Marchiori (Honda); 38. Lazzarin (Yamaha); 39. Barone (KTM); 40. Tomasini

M. (Husqvarna). M2: 1. Marco De Rocchi (Yamaha); 2. Filipuzzi (Honda); 3. Silvestrin (Kawasaki); 4. Crivellari (Honda); 5. Piatto (KTM); 6. Framarin (KTM); 7. Cogato (KTM); 8. Boscarol (KTM); 9. Zamboni (Suzuki); 10. Colladon M. (Honda); 11. Dentesano (KTM); 12. Zamparutti (Yamaha); 13. Marconi (Yamaha); 14. Mellina (Yamaha); 15. Feruglio (Kawasaki); 16. Plozzer (TM); 17. Dal Cortivo (Honda); 18. Paglianti S. (Husaberg); 19. Brunetta L. (KTM); 20. De Anna (KTM); 21. Artusi V. (KTM); 22. Radovcich (KTM); 23. Laurencich (BMW); 24. Zorzenone (TM); 25. Caoduro A. (KTM); 26. Bresolin (KTM); 27. Urli (KTM); 28. Canuto (KTM); 29. Figaro (Husaberg); 30. Moro (KTM); 31. Pellizzer (Husaberg); 32. Tiziani (KTM); 33. Zanelli (KTM); 34. Dellai (Husqvarna); 35. Zanibellato (Husqvarna); 36. Antonello (KTM); 37. Marchetti (KTM); 38. Faccincani (Beta); 39. Urbano (Suzuki). M3: 1. Stefan Schrock (Gas Gas); 2. Grion (Husqvarna); 3. Feltracco (KTM); 4. Zoccolan (KTM); 5. Melandri (KTM); 6. Zaccheo (KTM); 7. De Monte A. (TM); 8. Masat (KTM); 9. Segat (KTM); 10. Zamarian (KTM); 11. Serravallo (KTM); 12. Brumat F. (KTM); 13. Tomaselli (KTM); 14. Madussi (KTM); 15. Rinaldi (Gas Gas); 16. Girotto (Husaberg); 17. Rugora (Husqvarna); 18. Peruzzo (KTM); 19. Brumat M. (KTM); 20. Canciani (KTM); 21. Lavagnoli (KTM); 22. Matteazzi (KTM); 23. Busatta (KTM); 24. Dario (Gas Gas). VETERAN: 1. Guerrino Zanardo (Honda); 2. Bernardi (Yamaha); 3. Morosin (Kawasaki); 4. Dal Sasso (Beta); 5. Ceccato (KTM); 6. Bacchin (KTM); 7. Stragliotto (Kawasaki); 8. Venzi (Husaberg); 9. Scapin (KTM); 10. Macorig (KTM); 11. Zanotto L. (KTM); 12. Carlon (Yamaha); 13. Gramola (Beta); 14. Driussi (KTM); 15. Cuzzit (Gas Gas); 16. Sferza (KTM); 17. Francescut (KTM); 18. Carollo (KTM); 19. Klanjscek (Honda); 20. Artusi S. (KTM); 21. Dapelo (KTM); 22. Brandolin (KTM); 23. Dal Pos (Fantic). SUPER VETERAN: 1. Gino Di Bernardo (KTM); 2. Chiozza (Yamaha); 3. Marassi (KTM); 4. Plesnicar (Yamaha); 5. Minen (KTM); 6. Martellozzo (Kawasaki); 7. Taviano M. (Suzuki); 8. Morelli (Honda); 9. Fabris (Husaberg); 10. Andreatta (Yamaha); 11. Gazzetta (KTM); 12. Vinante (TM); 13. Pivato (KTM); 14. Pasian (KTM); 15. Lunder (KTM); 16. Lazzarin A. (Honda); 17. Cattaruzza (Yamaha); 18. Pavanello (KTM); 19. De Piccoli (KTM); 20. Giacomini (Honda); 21. Valent (KTM); 22. Tadini (KTM); 23. Svara (KTM).

Piemonte Bergamasco (AL) 12 settembre Campionato piemontese minienduro, Organizzatore: MC Madonnina dei Centauri - Direttore di gara: Massimo Dellepiane - Condizioni meteo: sereno

Classifiche CLASSE ASPIRANTI 85: 1. Gardiol J. (Suzuki); 2. Costa (KTM); 3. Romaniello (KTM); 4. Ragazzoni (KTM); 5. Barbero (KTM); 6. Frisono (Suzuki); 7. Rossi (Suzuki); 8. Brezzi (KTM). CLASSE ASPIRANTI 50: 1. Carbone (HM); 2. Maioli (KTM) ESORDIENTI: 1. Agostani (Kawasaki); 2. Cogno E. (KTM); 3. Freno (KTM); 4. Milan (KTM); 5. Facchini (KTM); 6. Cogno V. (KTM); 7. Boretti (KTM); 8. Incorvaia (Kawasaki); 9. Borra (KTM); 10. Biolcati Rinaldi (KTM). BABY SPRINT: 1. Gardiol E. (KTM); 2. Oberto (Kawasaki); 3. Saporiti (KTM). BABY SPRINT MONO: 1. Corti (KTM); 2. Bisio (CH Racing) TESSERE SPORT: 1. Chiola (Honda); 2. Micheletti (HM). OSPITI 50: 1. Giacchero (Fantic); 2. Favaretto (HM). SQUADRE: 1. Alfieri; 2. 100 Torri Alba. motosprint

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Novità Aprilia e Moto Guzzi di Riccardo Piergentili

LA DORSODURO 1200, PROPRIO COME LA 750, HA IL TELAIO COMPOSTO DA UN TRALICCIO IN TUBI D’ACCIAIO, COLLEGATO A PIASTRE IN ALLUMINIO.

Sulla Dorsoduro di 1200 cm3 debutteranno il traction control e l’ABS a due canali. Aspetto muscoloso, 130 CV a 8700 giri e ben 11,7 kgm di coppia a 7200 giri

Quando la special diventa di serie

Bodybuilder L

A DORSODURO cresce, passando da 750 a ben 1200 cm3, cilindrata che consente ad Aprilia di entrare nel segmento delle maxi naked bicilindriche dalla porta principale. Fermarsi a parlare dell’incremento della cubatura è comunque riduttivo, dato che la nuova Dorsoduro è un concentrato di elettronica e soluzioni molto raffinate, come la maggior parte delle moto che Noale ha sfornato negli ultimi anni. Non potevano ovviamente mancare il comando gas ride by wire, soluzione sulla quale Aprilia ha investito tantissimo, molto più di altri costruttori, sin dal debutto della prima versione della Shiver 750. Anche sulla Dorsoduro 1200 c’è la possibilità di scegliere la mappatura della centralina (tre opzioni disponibili).

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MOTO GUZZI V7 RACER

La vera novità, però, è il debutto del controllo di trazione (che è un optional ed è denominato ATC, ovvero Aprilia Traction Control), abbinato ad un ABS a due canali, disinseribili autonomamente. Il sistema lavora insieme ad un impianto frenante di primissima qualità: pinze freno Brembo ad attacco radiale a quattro pistoncini e dischi di 320 millimetri di diametro, all’avantreno; pinza freno flottante Brembo a singolo pistoncino e disco di 240 millimetri di diametro, al retrotreno. Il propulsore è un bicilindrico a V di 90°, raffreddato a liquido, con la distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole e due candele per cilindro. Inoltre, sulla Dorsoduro 1200 è stato introdotto il radiatore dell’olio, posizionato sotto quel-

LA MOTO GUZZI V7 Racer può essere considerata una special prodotta in serie numerata e dotata una di targhetta identificativa posizionata sulla piastra superiore di sterzo. Senza dubbio la V7 Racer non passa inosservata: look racing delle moto di una volta con tanto di tabelle porta numero laterali e frontali, serbatoio cromato abbellito con una cinghia in pelle, telaio, forcellone e mozzi ruota di colore rosso, codino monoposto abbinato ad una sella rivestita in pelle scamosciata. La Moto Guzzi V7 Racing è equipaggiata con il famosissimo bicilindrico a V di 90° di 744 cm3. L’alimentazione è ad iniezione elettronica Weber Marelli e la distribuzione è ad aste e bilancieri con due valvole per cilindro. La potenza massima dichiarata è 48,8 CV a 6800 giri/’; la coppia massima è 5,6 kgm a 3600 giri/’. Come optional è disponibile un impianto di

scarico Arrow, non omologato per l’uso su strada. Il telaio è una struttura a doppia culla in tubi d’acciaio, con gli elementi inferiori imbullonati. Di serie vengono fornite le pedane regolabili ricavate dal pieno, gli ammortizzatori Bitubo a gas pluriregolabili. Più classica la forcella, che arriva dalla Marzocchi ed ha gli steli di 40 millimetri di diametro ed è dotata di due soffietti parapolvere. L’impianto frenante è fornito dalla Brembo: un disco di 320 millimetri di diametro ed una pinza a quattro pistoncini, all’avantreno; un disco di 260 millimetri di diametro ed una pinza montata sotto il forcellone, al retrotreno. I cerchi a raggi (quello anteriore è di 18” di diametro ed ha un canale di 2,5”; quello posteriore è di 17” di diametro ed ha un canale di 3,5”) ospitano pneumatici Pirelli Demon Sport.

LA MOTO GUZZI V7 RACER È OMOLOGATA IN VERSIONE MONOPOSTO. È DISPONIBILE UN KIT PER TRASFORMARLA IN UNA MOTO BIPOSTO.

lo del liquido di raffreddamento. Parlando di prestazioni, Aprilia dichiara una potenza massima di 130 CV a 8700 giri ed una coppia massima di 115 Nm a 7200 giri. Il telaio ha lo stesso schema costruttivo di quello della versione di 750 cm3: traliccio in tubi d’acciaio collegato a delle piastre in alluminio, stesso materiale con cui è stato realizzato il forcellone. La progressione della sospensione posteriore è interamente affidata all’ammortizzatore a gas (collegato al forcellone senza l’utilizzo di leveraggi), regolabile nel precarico molla, nei freni idraulici in compressione ed in estensione. Anche sulla forcella a steli rovesciati di 43 millimetri di diametro è possibile variare il precarico molla e tutti i freni idraulici.

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Novità Kawasaki Z750 R di Dario Ballardini

SOSPENSIONI E FRENI PIÙ EVOLUTI PER LA VERSIONE “R”, SULLA QUALE SPICCA PURE IL NUOVO FORCELLONE.

A grande richiesta richiesta Per tutto il mondo, ma come l’hanno voluta gli italiani. La ciclistica più raffinata dà pepe a una regina

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O

PERA (MI) - Questa l’avete voluta voi. Voi, gli appassionati, e la Kawasaki Italia che delle richieste si è fatta portavoce e anche di più, tanto da convincere il Giappone a produrre una versione molto più raffinata della Z750. Perché è vero che è stata un successo capace di vendere 125.000 pezzi in tutta Europa dal 2004 ad oggi; ma è altrettanto vero che la parte di utenza più smaliziata, o più esperta, pur apprezzandone le doti di base aveva chiesto maggior pepe, non tanto a livello di motore – per quello basta rivolgersi alla Z1000 – quanto per la ciclistica che ai palati fini lasciava qualche voglino insoddisfatto.

La risposta è questa versione R che arriverà a fine anno e dovrebbe avere un prezzo superiore di un migliaio di euro a quello della Z750 “base”, attualmente in listino a 7490 euro f.c. La differenza più evidente è nella livrea bicolore verde Kawasaki/nero, oppure nero opaco, ma quelle vere sono sostanziali: la finitura dorata dei foderi della forcella sottolinea che si tratta di un’unità nuova, sempre con steli di 41 mm Ø ma derivata da quella della Z1000 2009, con piastre a tre viti e un assetto più rigido nella seconda metà dell’escursione che garantisce una maggiore solidità a centro curva; sul-

la taratura in ogni caso si può intervenire con maggior precisione rispetto alla “base” perché qui la regolazione dello smorzamento in estensione è su entrambe le “gambe”, come già lo era il precarico. È “dorato” anche il nuovo ammortizzatore posteriore ad azoto con il serbatoio separato, “accordato” alla forcella e capace di meglio sopportare le sollecitazioni di una guida sportiva, ma in realtà è cambiato tutto il sistema della sospensione: salta all’occhio il forcellone in alluminio sagomato che ha sostituito il tubo squadrato in acciaio della Z750, ma è cambiata anche la lunghezza del tirante, da 174 a 172 mm,

per avere una differente progressione. Novità anche nei freni: restano le pinze anteriori a quattro pistoncini e i dischi a margherita di 300 mm Ø ma lo spessore di questi ultimi è passato da 4,5 a 6 mm, ci sono la pompa radiale e i tubi rivestiti in acciaio, con l’obiettivo di un’azione più aggressiva nell’inizio della frenata e di un maggior potere frenante; tubo rivestito in acciaio anche dietro, e per compensare l’aumento di efficienza è stata adottata una pinza con il pistoncino di minor diametro, 12,7 mm invece di 14. La ruota anteriore è a sei raggi, in stile Ninja. Tra le novità anche un cupolino più largo, un uso differente del nero per alcuni particolari e una diversa grafica del cruscotto, manopole più corte e più larghe, pedane in alluminio e gomme Dunlop 210. INSOMMA, più o meno tutto quello che serviva per trasformare la Z750 all’italiana, anche se verrà venduta in tutto il mondo. Non è un caso: Sergio Vicarelli, direttore commerciale e marketing, è uno dei pochi stranieri ammessi nel reparto prototipi di Akashi, uno di quelli cui vengono mostrati sketch e modelli, e su questo “step up” della Z750 aveva spinto parecchio. Ne è valsa la pena. Nessun intervento invece a livello di motore, nemmeno lo scarico, un po’ perché non ce n’era alcun bisogno e un po’ perché c’è una lista di optional lunga così. E comprende anche lo scarico Akrapovic, oramai un must in qualunque catalogo aftermarket.

IDENTIKIT 1MOTORE Quattro cilindri frontemarcia, 4T, raffreddato a liquido. Cilindrata 748,1 cm3. Alesaggio e corsa 68,4 x 50,9 mm. Compressione 11,3:1. Distribuzione DOHC, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica digitale correlata all’accensione elettronica, corpi farfallati Keihin 32 mm Ø con valvola secondaria. Lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando a cavo. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA

Telaio monotrave in tubi di acciaio. Sospensioni: ant. forcella a steli rovesciati 41 mm Ø regolabile nel freno in estensione e nel precarico, corsa 120 mm; post. Uni-Trak con forcellone a due bracci in alluminio e un ammortizzatore a gas regolabile nel freno in estensione e nel precarico, corsa ruota 124 mm. Freni: ant. due dischi a margherita 300 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; post. un disco a margherita 250 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: ant. 120/70 ZR17”; post. 180/55 ZR17”.

1DIMENSIONI

Interasse 1440 mm, altezza sella 815 mm, luce a terra 155 mm. Inclinazione cannotto 24,5°. Avancorsa 103 mm. Serbatoio 18,5 litri.

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Novità Suzuki GSX-R 600/750 e GSR 750 di Riccardo Piergentili

IL DESIGN DELLA NUOVA GSX-R RIPRENDE LE LINEE TESE E SPIGOLOSE DEL VECCHIO MODELLO.

Le vedremo a Colonia. La GSR 750 è tutta nuova la GSX-R 600/750 è stata evoluta

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LA SUZUKI GSR 750 SI DISTACCA DALLA 600 CM3 SIA A LIVELLO DI DISEGN CHE DAL PUNTO DI VISTA TECNICO.

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UZUKI ha lavorato in sordina, sviluppando modelli pensati per fare breccia nel mercato italiano. Si chiamano GSX-R, 600 e 750, e GSR 750; saranno svelati al Salone di Colonia. Le prime sostituiranno modelli già presenti in gamma; la seconda si affiancherà al modello di 600 cm3 ed entrerà in concorrenza diretta con la Kawasaki Z750 e la Yamaha FZ8. Quindi, mentre molti costruttori stanno puntando forte sul settore delle endurone stradali, di media e grossa cilindrata, Suzuki andrà avanti per la sua strada, la stessa per-

corsa fino ad oggi: niente prodotti premium, segmento nel quale la concorrenza europea sembra inattaccabile, e niente modelli rivoluzionari. In questo delicato momento del mercato, Suzuki ha deciso che la scelta migliore era quella conservativa. Una decisione comunque rischiosa, almeno riferendoci alle nuove GSX-R. Infatti il mercato delle supersportive è in forte calo e solo le maxi sembrano arginare la caduta.

Senza dubbio più interessante è l’arrivo della GSR di 750 cm3, una cilindrata che sembra essere molto apprezzata da coloro che vogliono una naked performante, ma hanno come budget massimo 8000 euro. Grazie alla Z750, Kawasaki sta dominando questo segmento (in cui tutte le altre Case del Sol Levante avevano puntato su modelli di 600 cm3). Con l’arrivo della GSR 750 Suzuki si scontrerà ad armi pari con la nuda di Akashi. ANCORA non abbiamo informazioni tecniche riguardo i nuovi modelli Suzuki, però osservando con attenzione i disegni ufficiali,

Armi convenzzionali

appare abbastanza chiaro che le GSX-R non sono state stravolte. Il loro design si ispira a quello dei precedenti modelli: cupolino protettivo, codino largo e schiacciato con gli indicatori di direzione integrati e, più in generale, linee tese e spigolose. La forma del faro è stata leggermente modificata per enfatizzare l’aggressività della moto, i condotti che portano l’aria nella scatola filtro sono ora ancora più visibili nella vista frontale e nelle feritoie ai lati della carena sono stati aggiunti dei convogliatori. Infine, il silenziatore resta montato lateralmente, ma sembra molto più compatto del precedente. Per ora è impossibile aggiungere altro. Molto più articolato è il discorso che riguarda la GSR 750, diversa dalla sorella di 600 cm3 in tutto e per tutto. Il disegno che la anticipa ci presenta un design senza dubbio appariscente, ma non particolarmente originale. Il frontale ricorda quello della Honda

CB 1000 R, mentre il codino si ispira a quello della Kawasaki Z750. Il motore non è molto inclinato verso l’avantreno ed il cambio è posizionato in basso. Soluzioni classiche, che si discostano molto dalla filosofia costruttiva delle GSX-R e che obbligano a posizionare il perno del forcellone dietro il motore. Quindi, a parità di interasse con la cugina supersportiva, la GSR 750 avrà un forcellone più corto. A giudicare dalle forme e dalle dimensioni importanti dei travi del telaio, sembra proprio che questo sia realizzato in alluminio. Le pinze freno sono ad attacco assiale. L’unico vero dubbio riguarda il motore: la logica lascerebbe intendere che Suzuki abbia utilizzato il quattro cilindri della GSX-R 750, però, stando a quanto si vede dalle foto, la testata ed i cilindri sono molto più grandi rispetto a quelli del propolsore utilizzato sulla supersportiva, che ha anche il cambio montato più in alto. motosprint

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Anteprima MV Agusta F3 di Riccardo Piergentili

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Formula

Si ispira alla F4, ma è molto più corta e compatta. È un model year 2012, che sarà svelato ai saloni del prossimo anno motosprint

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N

O, non bisogna illudersi. Anche se dalle foto sembra proprio che la MV Agusta F3 sia praticamente pronta per il debutto, in realtà la vedremo solo nel 2012. Per essere più precisi, sarà possibile ammirarla ai saloni del 2011, mentre per guidarla, come detto, bisognerà attendere il 2012. Già, perché la MV Agusta sta cercando di trovare l’equilibrio dopo la separazione con la Harley Davidson, pertanto la Casa varesina non sarà presente né al Salone di Colonia, né a quello di Milano. Claudio Castiglioni ed i suoi collaboratori hanno deciso di non mostrare subito la F3, perché sanno benissimo che avrebbero stuzzicato l’appetito della stampa, dei concessionari e degli appassionati, però la MV

Agusta non avrebbe potuto servire neppure l’antipasto. La nuova F3, infatti, ha ancora bisogno di tempo per crescere. Il programma di sviluppo si è prolungato per ovvi motivi: la difficile separazione dalla Harley Davidson ha avuto la precedenza su tutto, pertanto l’azienda non ha voluto fare il passo più lungo della gamba. Nonostante questo la F3 esiste, crescerà e debutterà. Quando sarà pronta. Non un giorno prima. Perché nel segmento delle supersport la competizione è forte e la F3 dovrà essere da subito la protagonista. Di sicuro lo sarà a livello di design, che come dimostrano le foto si ispira tantissimo a quello della F4. La F3, però, è molto più snella ed il suo essere esile

LA NUOVA F3 SEMBRA PRONTA, PERÒ I COLLAUDATORI HANNO ANCORA MOLTO LAVORO DA FARE, SOPRATTUTTO A LIVELLO DI MESSA A PUNTO DELLE MAPPATURA DELLA CENTRALINA.

sembra che sarà anche sinonimo di leggerezza. Sotto il codino non ci sono i silenziatori, come sulla F4, perché l’impianto di scarico termina sotto il motore, zona nella

Geopolis rinviato LE FOTO DELLA NUOVA MV AGUSTA F3 CI HANNO PORTATO A CAMBIARE I NOSTRI PROGRAMMI: LA PROVA DEL PEUGEOT GEOPOLIS 300, CHE TROVATE NEL SOMMARIO, SARÀ PUBBLICATA SUL PROSSIMO NUMERO DI MOTOSPRINT.

quale la carena nasconde bene l’elemento scatolato che ospita il catalizzatore. Il forcellone monobraccio, incredibilmente compatto, lascia in vista i leveraggi della sospensione posteriore progressiva. Il telaio ha lo stesso schema di quello della F4 (traliccio in tubi d’acciaio collegato a piastre in alluminio) ma è stato completamente riprogettato, dato che ora deve ospitare un motore molto più piccolo. Si tratta di un tricilindrico in linea che probabilmente stabilirà nuovi record a livello di ingombro longitudinale. Basta osservare con attenzione le foto per rendersene conto. I cilindri non sono molto inclinati verso l’avantreno, il cambio è montato molto, molto in alto, praticamente all’altezza della testata ed il pigno-

ne si trova poco più dietro dell’albero motore! Senza dubbio un’unità così estrema ha dato la massima libertà di azione ai telaisti, che hanno realizzato una moto paragonabile ad una GP, dal punto di vista delle dimensioni. Nessun compromesso neppure a livello di impianto frenante: all’avantreno si notano le pinze ad attacco radiale della Brembo, collegate ad una forcella di generose dimensioni. Proprio come sulla F4, il disco posteriore si trova tra il cerchio e la corona e la pinza è montata sotto il forcellone. Per saperne di più bisognerà aspettare, ma, viste le premesse, sembra che valga la pena avere pazienza... motosprint

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Prova novità Hyosung Comet GT 650

Ingresso libero

di Dario Ballardini - foto Delta

Brividi no, emozioni sì. È facile, costa poco e non ha complicazioni. Adattissima a chi comincia

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DUE DISCHI FLOTTANTI DI 300 MM Ø CON PINZE A DUE PISTONCINI ALL’ANTERIORE GARANTISCONO ALLA COMET UN’OTTIMA FRENATA. L’ALIMENTAZIONE A INIEZIONE IMPIEGA CORPI FARFALLATI DI PRODUZIONE MIKUNI.

YOSUNG è importata in Italia da diversi anni, tutti la conoscono e pochi sono in grado di andare oltre il nome familiare e (forse) il fatto che è coreana... Eppure Hyosung Motors è solo una delle perline più piccole di una collana molto grossa, un po’ come Kawasaki. Era una divisione del gigante Hyosung Corporation (plastiche e derivati del petrolio, macchinari industriali, costruzioni...) e dal 2007 è stata acquisita dalla S&T. Anche la Comet, la più conosciuta delle moto Hyosung, è nota ma pochi si spiegano perché somigli a una Suzuki. Non per un caso ma perché con la Suzuki c’era un accordo di cooperazione per lo sviluppo di veicoli completi, portato a conclusione nel 2003, lo stesso anno in cui il marchio coreano ha lanciato i nuovi modelli 650. Con motori molto simili nell’architettura, nelle misure e nelle varie componenti a quello della Suzuki SV 650, ma costruiti in Paesi e stabilimenti diversi, e non intercambiabili. La Comet è nata così, con un telaio a traliccio in acciaio che da lontano richiama quello della prima Suzuki SV, e poi sviluppata anno dopo anno e declinata in più versioni: carenata, semi carenata e questa naked dalla linea accattivante e dal prezzo decisamente sostenibile. Una moto d’accesso, poche sofisticazioni e pochi fronzoli, ma con la quale si può togliere qualche sfizio anche chi non ha guidato più di uno scooterino, o chi ha un budget a dimensione familiare. Rivoluzioni? Non scherziamo. Rispetto alla versione precedente è stata aggiornata nella parte centrale e posteriore della carrozzeria, e dotata di uno striminzito cupolino che protezione ne dà poca, ma cattiveria parecchia di più.Tutto qui, la Comet non ama le esasperazioni. Attenzione però: moto d’accesso e tecnicamente tradizionale non vuol dire che sia banale. Ha una sua personalità la Comet, e caratteristiche abbastanza spiccate. Forse

RATI DATI DICHIA .

80 Euro f.c Prezzo 57 W) 0 CV (59 k Potenza 8 ’ i/ ir g a 9250 Nm) kgm (66,9 0 ,9 6 ia p p i/’ Co a 7250 gir cco 185 kg Peso a se , bianco Colori nero

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Prova novità Hyosung Comet GT 650

IDENTIKIT non tutte rispondenti alla sua indole, perché la posizione rannicchiata delle gambe e l’angolo chiuso delle ginocchia richiamano più una sportiva che una naked, così come la sella dura e inclinata a spingere in avanti; però è un assetto che favorisce la guida perché sulle pedane si spinge bene davvero e anche dalla sella le sensazioni arrivano in maniera diretta. Se solo non venisse male al fondoschiena dopo un paio d’ore... Comunque è una moto facile, stretta e non troppo pesante, il busto dritto e il manubrio largo di grande aiuto per fare forza nello stretto. Nonostante sia leggera sulla bilancia, la Comet non è una piuma nella conduzione, però se la si porta con decisione si scopre che nei cambi di direzione è veloce e mantiene un buon equilibrio nelle curve dove la si può lasciar correre, neutra e stabile. Non particolarmente intuitiva, ma godibile e poco impegnativa. Non ama svisceratamenteil misto stretto e principalmente dipende dalla forcella con le molle molto morbide: in staccata affonda troppo e questo toglie sensibilità, un peccato perché non permette di sfruttare a fondo l’eccellente freno anteriore; poi nell’inserimento in traiettoria la forcella resta “chiusa” e l’avantreno molto caricato nelle curve lente fa perdere scorrevolezza. In compenso l’ammortizzatore è duro anche nella posizione di minor precarico disponibile; la potenza di una 650 non è tale da creare problemi di trazione e nei curvoni l’assetto è irreprensibile, la Comet non “pompa” e non si muove, però non “copia” bene i fondi sconnessi e le irregolarità si sentono parecchio. Insomma, è una moto che nel misto può essere divertente e nelle “esse” è veloce ma preferisce di gran lunga percorsi scorrevoli e lisci, è stabile ma non troppo incline a modificare la linea una volta che è stata impostata e per questo dà il meglio se condotta con pulizia e traiettorie precise. IL MOTORE è adattissimo a chi vuole qualcosa di divertente senza vivere col cuore in gola: è una motina da poco meno di 200 all’ora, brillante senza essere aggressiva e con un discreto tiro a tutti i regimi. Già da 2.000 giri non strappa, a 4.000 comincia a salire bene, a 6.000 diventa più vigorosa e da 7.500 spinge forte fino a 9.500; ci si può spingere anche più su per risparmiare una cambiata tra due curve, ma perde spinta. Piacevole appunto, divertente ma con prestazioni a misura di dilettante, un bel rombo e un’erogazione pulita; un po’ più di “schiena” non sarebbe disprezzabile ma anche motosprint

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È UNA MOTO ESSENZIALE MA C’È TUTTO QUELLO CHE SERVE: IL CRUSCOTTO ANALOGICO/DIGITALE, LA SOSPENSIONE POSTERIORE CON I LEVERAGGI PROGRESSIVI E UNA SILHOUETTE CHE NON PROPONE INNOVAZIONI STILISTICHE MA È GRADEVOLE ED ESTREMAMENTE LINEARE.

1MOTORE Bicilindrico a V di 90°, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 646,9 cm3. Alesaggio e corsa 81,5 x 62 mm. Rapporto di compressione 11,6:1. Distribuzione doppio albero a camme in testa comandata da catene, 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica, corpi farfallati Mikuni. Accensione elettronica digitaIe. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

PAROLE E H C O P IN

E CI PIAC ile c a f a Guid re ne linea o r E gazio o accessibile molt Prezzo PIACE NON CI tore duro a izz Ammort a morbida ll e c r o F alte Pedane

1TRASMISSIONE

Primaria ad ingranaggi a denti diritti, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a sei marce con ingranaggi a innesti frontali.

LA TECNICA

SEPARATE ALLA NASCITA

Somiglia alla Suzuki ma non è lei

così non è male. Il tutto abbinato ad una frizione morbida e progressiva e ad un cambio un filo duro ma abbastanza preciso e ben spaziato; solo la prima è molto corta, ma fa comodo nel traffico a passo d’uomo. Quanto alla frenata, sfruttarla bene è cosa che richiede un po’ di assuefazione ma può dare soddisfazioni: l’anteriore è molto potente e va usato con due dita, però è anche modulabile e il potenziale è elevato. Molto più pigro il posteriore, anche perché il ginocchio molto chiuso non aiuta a raggiungere la leva con naturalezza e a spingere con forza.

SE AVETE modo di fare il confronto la cantonata non dura più di quindici secondi: effettivamente la Comet somiglia alla Suzuki SV ma di intercambiabile non c’è una vite, nel motore e nel telaio. Salta all’occhio: la struttura portante è in traliccio con una parte posteriore sagomata ma è in acciaio invece che in alluminio, il disegno è diverso e diverse sono le misure dei tubi. Simile piuttosto è l’idea di fondo, che applica ad un traliccio lo stesso concetto del doppio trave superiore, con il motore appeso, e nella Hyosung fissato anche per i cilindri. Ma non si va molto oltre perché sono differenti anche le misure, qui l’interasse è leggermente più lungo e la sella più bassa. È una moto snella la Comet, stretta, anche se non particolarmente leggera: oltre 192 kg con il pieno. In queste versioni più recenti è dotata di forcella a steli rovesciati di 41 mm Ø regolabile nel freno in compressione ed in estensione, mentre l’ammortizzatore - che lavora tramite biellismi progressivi - è posto dietro al motore ed è regolabile nel precarico. Completano il quadro due freni a disco flottanti di 300

mm Ø con pinze a due pistoncini, davanti, e un disco di 230 mm Ø con pinza pure a due pistoncini, dietro. Quanto al motore, se è vero che si tratta di un bicilindrico a V di 90° e 650 cm3 come il Suzuki, e come esso posizionato in modo che il cilindro anteriore risulti abbastanza rialzato rispetto al suolo, basta però guardare le misure di alesaggio e corsa per togliersi qualunque dubbio: 81,5 x 62 mm contro 81 x 62,6 mm di quello giapponese. Differenza piccola ma sufficiente. Pressoché obbligata la scelta di una distribuzione doppio albero a camme in testa comandata da catene, una sul lato sinistro ed una su quello destro, con quattro valvole per cilindro; il raffreddamento è a liquido e la pompa sul lato destro, più in basso rispetto al motore SV. L’alimentazione già da tempo è passata dai carburatori all’iniezione elettronica, con corpi farfallati Mikuni. Scelte tradizionali anche per la lubrificazione a carter umido, la frizione in bagno d’olio a comando meccanico e il cambio a sei marce. Ma su una moto che fa della semplicità un punto d’orgoglio, trovare guizzi bizzarri sarebbe suonato strano.

1CICLISTICA

Telaio a doppio trave superiore a traliccio in tubi ovali di acciaio, con motore appeso. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica a steli rovesciati di 41 mm Ø regolabile nel freno in estensione e in compressione, corsa ruota 120 mm; posteriore a leveraggi progressivi con un ammortizzatore in posizione verticale, corsa ruota 130 mm. Freni: anteriore 2 dischi flottanti di 300 mm Ø con pinze a 2 pistoncini; posteriore 1 disco di 230 mm Ø, pinza a 2 pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/60 x 17”, posteriore 160/60 x 17”.

1DIMENSIONI

Interasse 1435 mm, lunghezza 2060 mm, larghezza 740 mm, altezza 1090 mm, altezza sella 795 mm. Capacità del serbatoio carburante 17 litri.

IL MOTORE È STATO STUDIATO ASSIEME ALLA SUZUKI MA NON HA NULLA IN COMUNE CON QUELLO DELLA SV 650.

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qui giappone

NON CI RESTA CHE... PENSARE AL FUTURO Crisi o non crisi, la Honda ha deciso di investire con sempre maggior convinzione nell’elettrico

di Laurent Benchana Nippon News

IL NUOVO STABILIMENTO DELLA HONDA REALIZZATO NELLE VICINANZE DI HAMAMATSU E DI RECENTE INAUGURAZIONE. AL SUO INTERNO SARANNO PRODOTTE LE TRASMISSIONI AUTOMATICHE AT E CVT. LA STRUTTURA È CARATTERIZZATE DA SOLUZIONI ECOCOMBATIBILI.

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L’8 SETTEMBRE Honda ha inaugurato ufficialmente una nuova unità di produzione vicino alla sua fabbrica di Hamamatsu. Quando avrà raggiunto la piena capacità, nel gennaio del 2011, dallo stabilimento usciranno circa 800.000 trasmissioni di tipo automatico AT e CVT (Continuously Variable Transmission). Quest’ultima ha il vantaggio di offrire maggiore coppia alla partenza permettendo anche di diminuire il consumo di carburante, non ha un numero definito di marce, ma usa costantemente il rapporto ideale a seconda dello stile di guida: decisamente un vantaggio! Questo tipo di trasmissione è destinato, secondo i progettisti della Honda, ad avere un roseo futuro perché è il sistema ideale da adottare sui veicoli ibridi ed elettrici, ma non solo, dato che la CVT viene montato sulla Honda DN-01 in commercio dal 2008. Il modernissimo stabilimento su due piani è un modello di tecnologia d’avanguardia nel suo genere, efficace ed ecologico, grazie a un sistema di climatizzazione che riduce le perdite della

vaporizzazione dell’olio e a un buon numero di pannelli solari collocati sul tetto che producono elettricità. Come se niente fosse, in due mesi il primo costruttore mondiale di moto ha annunciato due operazioni che ben dimostrano quanto investa per il futuro. Infatti oltre all’apertura di questa nuova fabbrica, in luglio è stato annunciato un altro avvenimento piuttosto spettacolare, il progetto verte su “Una dimostrazione di prodotti di mobilità individuale elettrica in condizioni reali e da attuare prima della fine dell’anno”, che comprende veicoli elettrici, scooter e altri veicoli ibridi. Questa sperimentazione si svolgerà nei centri urbani di Kumamoto e Saitama in Giappone. La collaborazione con le due prefetture si rivela piuttosto intensa dato che in questi ambienti urbani verranno installati una centrale a pannelli solari e altre tecnologie per ricaricare i motori elettrici dei veicoli. Lo scopo di questa operazione è da un lato verificare l’efficacia sia dei prodotti di mobilità individuale di seconda generazione sia dell’utilizzo dell’energia solare per arrivare ad avere una mobilità con scarse emissioni di carbonio, dall’altro studiare la mobilità individuale e i sistemi di trasporto urbano per migliorare la qualità della vita degli abitanti del luogo. LE CITTÀ di Kumamoto e Saitama non sono state scelte a caso: Honda possiede già in queste località delle fabbriche e il rapporto tra gli enti pubblici locali e il costruttore è piuttosto forte. Nonostante questa prova sia stata già programmata in Giappone è già previsto che venga esportata al di fuori dell’Arcipelago, negli Stati Uniti, prima della fine dell’anno. Dimostrazioni di veicoli elettrici ricaricabili con una presa dovrebbero essere condotte con partecipanti dell’università di Stnadord, dell’azienda Goodle Inc. e della città di Torrance in California, secondo un programma denominato Advanced Technology Demonstration Program. Forse l’annuncio di questi progetti e programmi dimostrativi è meno attraente di una nuova moto dallo stile estremo e dalla potenza assordante, ma ha almeno il vantaggio di dimostrarci che i mezzi di trasporto completamente elettrici stanno per diventare una realtà, e che se i nostri figli li useranno e ne abuseranno, noi, dal canto nostro, avremo la fortuna di poter vivere questa trasformazione della società.


Attualità di Dario Ballardini

COME CAMBIANO LE TM 2011 Interventi su motori e forcelloni NESSUNA rivoluzione ma parecchie novità nella gamma TM Racing 2011, che ha visto trasferite in produzione numerose soluzioni derivate dalle corse. Questa in fotografia è la MX 450F, la quattro tempi da cross, passata dall’alimentazione a carburatore all’iniezione elettronica, così come le versioni EN (enduro) e SMX (Supermotard competizione); restano invece a carburatore le motorizzazioni 530F. Cambiamenti più profondi per il propulsore 250Fi: testa fusa in conchiglia in luogo di quella in terra, carter accensione e frizione pressofusi, più belli e leggeri; nuove anche le mappature. Per quanto riguarda le due tempi, il motore 300 ha un gruppo termico esternamente uguale al modello 2010 ma con nuovi diagrammi di travaso e di scarico, e su tutta la gamma due tempi enduro è stata montata un’accensione Kokusan simile a quella delle moto ufficiali, più potente, per eliminare il generatore addizionale con vantaggi in termini di leggerezza ed ingombro. Rispetto al 2010 non sono cambiati i telai ma al posto del forcellone in alluminio tagliato e saldato ce n’è uno idroformato a sezione variabile, identico per motosprint

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tutti i modelli; invariati pure i leveraggi della sospensione progressiva e l’ammortizzatore che resta Sachs pluriregolabile, od Öhlins in optional; all’anteriore una forcella Marzocchi con steli di 50 mm Ø, pluriregolabile, con cartucce in pressione e doppie regolazioni. Tutti i modelli hanno

la stessa meccanica delle sospensioni ma tarature diverse, modificate rispetto al 2010. Nuove infine grafiche, cruna catena, pompa frizione e la piastra paramotore sui modelli MX ed EN. Da ottobre sarà in consegna la 250Fi nelle versioni MX ed EN, le altre arriveranno poco dopo.

LA CUSTOM PIÙ BELLA DA INTERMOT A STURGIS Saranno di scena anche le trasformazioni custom al Salone di Colonia: nell’area espositiva del padiglione 10.1 verranno schierati un centinaio di mezzi realizzati da trasformatori privati e designer professionisti. Una giuria di esperti eleggerà il “Best of the Show” che si qualificherà direttamente per il campionato mondiale di Customizing a Sturgis (USA) e riceverà un buono viaggio di 5000 euro. Il “Best of Category” votato dal pubblico riceverà l’invito per la Custombike 2010 di Bad Salzuflen.

BIMOTA DB7, IL NERO È DEL BIONDI Livrea nero cromo in serie limitata

IL TEAM DELLA BBC SI SPOSTA CON LA VESPA È il team di commentatori della TV di Stato britannica BBC per la Formula 1, composto da Jake Humphrey, dall’ex pilota David Coulthard e da Eddie Jordan, fondatore della scuderia che porta il suo nome; e tutti e tre sono in sella a delle Vespa GTS, messe a loro disposizione dalla Piaggio per il GP d’Italia F1 a Monza. Perché quattro ruote sono belle ma due sono impagabili per muoversi velocemente nel caos...

PIAGGIO IN VETRINA

MV TRICOLORE LA PATTUGLIA Acrobatica Nazionale ha compiuto 50 anni e la MV Agusta ha colto l’occasione per realizzare una serie speciale della sua moto più potente e prestigiosa, la F4. La versione dedicata alle Frecce Tricolori è allestita in soli 11 esemplari, come gli aerei della Pattuglia, con grafiche che riprendono quelle degli aerei, componenti in fibra di carbonio e titanio e sulla testa di sterzo una targhetta in argento numerata, con la sigla dell’aereo a cui l’esemplare è associato. La consegna avverrà presso l’aeroporto di Rivolto, base delle Frecce Tricolori, in un avvenimento dedicato. Per informazioni e prenotazioni: 800-364406.

IN BREVE

LA TM MX 450F 2011 ORA È STATA DOTATA DI INIEZIONE. PER TUTTA LA GAMMA DELLE MOTO PESARESI C’È PURE UN NUOVO FORCELLONE.

LA TERZA CLASSIFICA DI “IN VIAGGIO CON V-STROM” Si è concluso il terzo dei quattro concorsi fotografici legati alla Suzuki V-Strom Traveller. Il tema era “Tramonto estivo”, la classifica della giuria ha visto Giuseppe Scianni primo davanti a Michela Bassano e Domenico Schiano Morello; nella classifica del pubblico invece ha vinto Antonio Andrea Tanda, seguito da Giuseppe Avella e Daniela Tripaldi.

LA PRIMA a visitare lo show room del Gruppo Piaggio nel centro di Milano è stata Letizia Moratti, sindaco del capoluogo lombardo. Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato del Gruppo, ha definito Spazio Broletto 13 (in via Broletto 13): «Una porta aperta al pubblico, un punto d’incontro per chi ama la moto, non un punto vendita, ma dove tutti potranno entrare per chiedere informazioni». Colaninno ha espresso la propria soddisfazione «per avere portato il Gruppo Piaggio nel cuore della città più industriale d’Italia». Nell’occasione sono state svelate l’Aprilia Dorsoduro 1200 e la Moto Guzzi V7 Racer.

LA BIMOTA realizzerà una serie molto particolare della sua DB7, la supersportiva riminese spinta dal motore Ducati otto valvole. È la versione nero carbonio e sarà prodotta in soli 50 esemplari, caratterizzati da una livrea studiata da Alberto Del Biondi-Industria del Design: è completamente nera, ma impiega una vernice dall’originale effetto cromo, che per giunta non viene applicata in maniera diffusa ma solo sulle parti più sfuggenti e meno in vista, per sottolineare l’abbondante uso di fibra di carbonio, materiale lavorato e trattato a mano che costituisce la caratteristica principale della moto. Alberto Del BiondiIndustrial Design è un’azienda che impiega un centinaio di creativi, realizza tra 1500 e 2000 progetti l’anno e ha sedi a New York, Londra e Shanghai, oltre a quella principale di Padova.

FINO AL 9 OTTOBRE

LE KTM SONO SENZA IVA

LA KTM ha lanciato l’operazione Tax Free: fino al 9 ottobre gli acquirenti delle prime 1000 moto stradali in tutta Europa risparmieranno l’IVA. O più precisamente godranno di uno sconto sul prezzo d’acquisto pari all’IVA. Questi i modelli sui quali viene fatta la promozione: 450 SMR, 690 Enduro, 690 Enduro R, 690 SMC, 690 Duke, 990 Adventure, 990 Adventure R, 990 Adventure Limited Edition, 990 SM T, 990 SM T Limited Edition, 990 SM R, 990 Super Duke, 990 Super Duke R. Info presso i concessionari KTM o su www.ktm.it

SU YOUTUBE

SPOT BETA CHE RISATE! COLLEGATEVI a Internet e inserite questo indirizzo: http://www.youtube.com/ watch?v=oI27exLrW5Q. Vi permetterà di andare su Youtube e vedere lo spot realizzato dall’agenzia creativa milanese Ideificio per Beta. Si chiama “Life is in your hand” ed è una spiritosissima parodia dell’abitudine tutta italiana di parlare gesticolando. Un messaggio pubblicitario, certo. Ma ne vale davvero la pena.

SUPER PROMOZIONE

DAINESE BATTE IL FREDDO DAINESE contro il freddo: dal 20 settembre al 20 novembre acquistando una giacca o un pantalone in Gore-tex presso i D-Store Dainese e i rivenditori AGV e Dainese, con 1 euro in più si potrà avere anche un paio di guanti in Gore-tex; con un casco Dainese a scelta o un AGV integrale superiore a 200 euro, con un 1 euro in più si riceverà un “collare” in Windstopper.

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Motolandia Manifestazioni, viaggi e turismo

Rievocazione Circuito di Ospedaletti IL PASSO è incerto, la schiena rigida, ma l‘occhio ceruleo è vivace e rapace come sempre. È Paolo Campanelli da Pesaro, più di trent’anni di corse nel polso, uno dei tanti campioni che si vedono ormai ogni due anni a Ospedaletti per la rievocazione del circuito che oggi viene ricordato come il piccolo TT (Tourist Trophy) d’Italia. La partecipazione è qualificatissima, c’è chi si riconosce nella descrizione in apertura, altri no, ma sono ancora ben gagliardi e qualcuno non è neanche d’epoca: c’erano “figli d’arte” che si chiamavano Masetti, Pasolini, Patrignani… Poi c’era Lucchinelli che è a mezza stagionatura e un elenco di senatori che non vorremmo iniziare perché è lunghissimo e sarebbe incompleto (Venturi, Tenconi, Burlando, Balestrieri, Balaz, Lazzarini, Bonera, Tondo…). Molti danno la caccia lungo l’affascinante circuito a quell’Agostini che guida sempre magistralmente la sua MV, stavolta la 350 3 cilindri. Ma tra qualche anno arriverà dalla vicina Montecarlo Loris Capirossi che per ora ha solo partecipato, nonostante fresco di operazione alla mano inforunata al GP di Misano, all’incontro con il pubblico del sabato, quando tutte le manette degli anni “anta” si sono ritrovati per qualche sfottò che non fa altro che saldare le amicizie dopo le acerrime rivalità degli anni verdi. Perché il fine settimana di Ospedaletti già alla seconda edizione è un avvenimento che permette di stare con la crema del motociclismo internazionale ed ammirare lungo Corso Regina Margherita trecento moto scelte tra le quattrocento di cui è stata chiesta l’iscrizione. Tra i miagolii delle marmitte dei 2T e i boati baritonali delle 4T, il mare di frontiera tra Riviera di Ponente e Francia assiste ancora imperterrito all’incredibile sgusciare fuori dall’insulto delle chicane di questi campioni. Campioni per sempre. Ugo Passerini

PRESENZA FISSA DELL’EVENTO, ORGANIZZATO SOTTO L’EGIDA DELL’ASI, QUELLA DI GIACOMO AGOSTINI. SOTTO, UN NON MENO COMBATTIVO ROBERTO FERRERO (FOTO MARIO DAUDO).

PREMIO PATRIGNANI

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LE MANIFESTAZIONI della Rievocazione del Circuito di Ospedaletti sono state aperte dalla consegna del Premio Roberto Patrignani a Guido Meda. Patrignani è stato grande come giornalista e come motociclista, è stato pilota, viaggiatore estremo, detentore di record, ufficio stampa di grandi aziende, e viene ricordato con questo premio che quest’anno è andato a chi ha saputo inventare un nuovo modo di commentare il Mondiale velocità in televisione. Il premio è stato consegnato dalla vedova Patrignani, Conny (nella foto con Meda), insieme ai figli Franco e Marzia, che testimoniano oggi come un personaggio di spessore abbia potuto circondarsi di una famiglia amorevole e appassionata.

ON LINE IL MUSEO VIRTUALE DELLA MV AGUSTA Sul sito www.mvagusta.it c’è una nuova sezione dedicata al Museo Virtuale. Gli appassionati potranno “viaggiare” nella storia della Casa varesina con la possibilità di ammirare tutti i modelli, dalla prima MV 98 che segna la nascita della produzione motociclistica, ai mezzi che hanno corso dagli anni Quaranta agli anni Settanta. Ci sono le immagini delle moto, le schede tecniche e i vari capitoli della storia sia commerciale, sia sportiva. Foto e documenti sono scaricabili. Per un accesso diretto al Museo Virtuale: www.mvagusta.it/it/museovirtuale/

Multimedia

IN BREVE

IL TOURIST TROPHY DELL’ITALIA

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Dove i motori non si spengono mai.

DOPO sei lunghi anni di saga in salsa PC, l’arcade di corse automobilistiche TrackMania, giunto ormai al settimo titolo tra major release ed espansioni, approda questo settembre sulla piattaforma Nintendo Wii. Senza perdere né pelo né vizi. E per fortuna nemmeno il divertimento. Un videogame targato Nadeo tutto azione e sgommate, con un potentissimo editor di circuiti per costruirsi piste personalizzate anche fuori di testa, con rampe, salti, giri della morte. Per 50 euro di possono sfidare le proprie “ghost car” oppure gli amici, in epiche corse multiplayer e online, via Wii-Fi.

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QUEL TRAUMA DEL PRIMO GIORNO IL PRIMO giorno di “scuola della puntualità”, Mimmo arrivò in ritardo. Era un corso serale a cui l’aveva iscritto la fidanzata Paola, stanca di attenderlo per almeno un’ora ad ogni appuntamento. La scuola era fatta per fanciulle pigre, mamme disorganizzate, papà dormiglioni e giovani disattenti, categoria a cui apparteneva Mimmo. Il 13 settembre dell’anno 2010, giorno in cui più o meno tutte le scuole d’Italia avevano concordato di iniziare, Mimmo non si svegliò nonostante il corso fosse di sera ed entrò alla seconda ora, quella di “compilazione d’agenda”. Essendosi dimenticato a casa l’agenda, tornò a prenderla ma in quella scuola nessuno lo vide più, né in ritardo né in orario. Nello stesso giorno alle ore 11, data e ora d’inizio della scuola di volo, il pettirosso Pippo andò con la sua mamma. Era così preoccupato di non farcela a staccarsi dal nido che non dormì per tutta la notte e la mattina costrinse mamma pettirossa ad accompagnarlo, anche se la scuola serviva proprio per imparare a volare senza le mamme. Dopo le prime due ore di urla al cielo di decine di piccolissimi uccellini, il maestro pettirosso riuscì a riportare la calma e ad impartire le prime fondamentali regole del volo tipo aprite le ali e sbattetele fortissimo. Dopo la rivelazione, gli uccellini furono congedati e poterono tornare a casa a riflettere sulla loro propensione a staccarsi da terra e fare esercizio di sbattimento ali. Il 13 settembre 2010, primo giorno di scuola elementare anzi di prima elementare, la piccola Silvia restò muta per tutto il tempo della colazione, per tutto il viaggio da casa a scuola, per tutta la fase dei saluti a mamma e papà in lacrime, per tutta la fase di approvvigionamento del banco e di un compagno con cui condividere futuri gioie e dolori, per tutta la merenda e per tutta la prima lezione a cercare di scrivere il numero 1 sul quaderno a quadretti. Quando la maestra unica li salutò con un grande sorriso e la frase di rito ciao bambini ci vediamo domani, la piccola Silvia spalancò gli occhioni blu ma ancora restò muta. Quando poi se ne tornò a casa, subito domandò: bene, io a scuola ci sono stata, domani che facciamo? Nello stesso giorno, il 13 settembre 2010, quando tutte le scuole stavano per iniziare, iniziò anche la scuola guida per la piccola Sara. Lei poveretta non era mai stata molto portata per quel genere di cose, aveva paura di tutto, delle altre macchine, dei pedoni e persino dei semafori. Ma una vita passata a 20 chilometri dalla città l’aveva convinta che la patente era la cosa giusta per guadagnarsi un po’ di vita sociale oltre che di libertà e indipendenza, così alla fine si era convinta. Il primo giorno capì che non era cosa: i cartelli stradali erano per lei più oscuri dei logaritmi, il motore era una specie di mostro. Finita la prima lezione decise che avrebbe finto tutta la faccenda, un po’ come quelli che si compilano da soli i libretti dell’università. Sarebbe stata dura, certo. Ma sai com’è, quando tuo padre è un noto collaudatore di moto, mentire è più facile che farsi vedere prendere l’autobus. Laura Cattaneo

Radunifino al 26 settembre 1Piemonte SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 1º Epoca Day a Fara Novarese presso il crossodromo, manifestazione non competitiva con esposizione statica ed in pista. Per moto cross e regolarità di tutte le marche fino al 1990. Per info tel. 333-3541024 Alberto, 347-2433973 Ezio, 339-2410657 M.C. Tiger Fara, email info@hssport.it 4° Raduno Moto Guzzi Club Aquile Verce cellesi a Collobiano (VC) presso La Pi Piccola California, ap aperto a tutti i tipi di m moto, con campeggi gio, musica, moto togiro, spettacoli. Pe Per informazioni: M Marcello tel. 33384 8452750.

D DOMENICA 26 SETTEMBRE S 1 14º Motoradun no territoriale a San Maurizio d d’Opaglio (NO) ccon possibilità d di scelta tra due diversi giri turistici. M.C. Mad Cat ‘73, via Manzoni 24, Gozzano (NO), tel. Gino 032297180 - ore serali, Emilio 0322-97369, fax 0322-97279, www.madcat73.it, email info@madcat73.it, stancato.gino@libero.it “Vero Amico 2010” - 16ª edizione della Giornata dell’Amicizia tra Motociclisti e Disabili a Carmagnola (TO) Due Ruote In Libertà, Alba Chapter e Guzzisti NordOvest, per informazioni tel. 333-2664889 Mauro, 333-3337034 Bruno, 335-6367006 G.P., www.albachapter.com

1Liguria DOMENICA 26 SETTEMBRE 5º Motogiro Due Ruote... al Lago a Finale Ligure (SV) M.C. Ponente, tel. 3339880579, www.mcponente.org, email ponente@motoclubfmi.it MotoIncontro d’epoca a Savignone (GE) M.C. Vecchio Stampo, tel. e fax 0109761153, www.mcvecchiostampo.org, email vecchiostampo@motoclubfmi.it, info@vecchiostampo.org

1Lombardia SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 1º Motoraduno nazionale della Lomellina a Vigevano (PV) M.C. Vigevano, tel. 0381-83318, 0381-325301 dopo le 20,00, www.motoclubvigevano.net, email info@ motoclubvigevano.net 35ª Mostra Mos scambio aut auto, moto, ricam cambi d’epoca a Cremona pre presso Fiera Cà de Som menzi. M.C. To Torrazzo, tel. 33 334-2428600, w www.motocclubtorrazzzo.it, email in info@motocclubtorrazzzo.it M Manifesta-

zione turistica-culturale per moto ASI ante 1975 “Engiadina” Castello di Brianza - Lago Di Como - Svizzera. Antiche Moto di Brianza, email antichemotobrianza@ yahoo.it - www.asifed.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 26 SETTEMBRE

1Toscana VENERDÌ 24-DOMENICA 26 SETTEMBRE Chianti Majala Tour a Firenze e Sovicille (SI) Guzzi Club Fiorenza, tel. 328-8991465, www.guzziclubfiorenza.it, email info@guzziclubfiorenza.it

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE

1Veneto

5º raduno Happy Free Bikers a Sovicille (SI) presso camping la Montagnola, per informazioni tel. 389-0562195 Giovanni, 335-6114839 Paolo, www.happyfreebikers.it, email iannonegiovanni@happyfreebikers.it

VENERDÌ 24 - SABATO 25 SETTEMBRE

DOMENICA 26 SETTEMBRE

Motoraduno a Roveredo in Piano (PN) M.C. V&V, tel. 0434-949203, fax 0434960684, email sergiovian@alice.it

2º Bad Boys Run a Pastrengo (VR) presso Caserma Leopold, bike show, stand, campeggio, spettacoli. Ingresso libero aperto a tutti i tipi di moto. Per info tel. 347-7254972.

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 15ª mostra scambio internazionale presso il quartiere fieristico Expomar - Caorle (VE), esposizione auto e moto storiche clubs, ricambi, modellismo, automobilia. Epoca Car, tel. e fax 0421-311659, www. epocacar.com, email info@epocacar.com

DOMENICA 26 SETTEMBRE Raduno interregionale Porto Santa Margherita In Moto (VE) M.C. Caorle, tel. e fax 0421-83442, email info@automotoshopcaorle.com Raduno regionale “Moto de na Volta” a Paese (TV) M.C. Paese, tel. 335-1217876, 0422-959034, fax 0422-470411, email dalzilioinerti@tin.it 3º Motogiro nelle terre selvagge ad Adria (RO) Born To Be Wild Rovigo, tel. 393-7573334, 347-6957773, www.btbw.it, www.btbw.org

1Emilia Romagna VENERDÌ 24-DOMENICA 26 SETTEMBRE Laidoparty a Imola (BO), in occasione della gara di mondiale Superbike, Zona lungofiume via tiro a Segno vicino curva Tosa. I Laidi Motogruppo Imola, tel. 3476548345, www.i-laidi.com, email ilaidi@ilaidi.com

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 20º Mulatrial del Cimone a Montecreto (MO) manifestazione non competitiva. Per informazioni tel. 059-373226 fax 059373822, email info@lusuardimoto.com

DOMENICA 26 SETTEMBRE 1º Motoraduno Tontola Bikers presso il Tontola Beach (FC) con motogiro nelle colline romagnole, pranzo tipico, relax in piscina, musica, esibizioni trial. Per info tel. 348-9004554, www.tontolabeach.it Moto e Vino a Pianello Val Tidone (PC) M.C. Big Twin Italy, tel. 335-6112161, www.bigtwinitaly.it, email bigtwinitaly@ motoclubfmi.it Motocavalcata del Montefeltro a Gemmano (RN) percorso tra le vallate del Valconca e Valfoglia con risalita sui colli del Montefeltro. M.C. Montefeltro, tel. 333-8524060, fax 0541-382396, www.motoclubmontefeltro.com, email massimo. marcaccini@gsrspa.it 8º Raduno nazionale “Vespa Day 10º Anniversario del Vespa Club Casalecchio” Vespa Club Casalecchio, tel. 339-1223426, email magnirenzo@libero.it

1º Motoraduno territoriale a Porto Santo Stefano (GR) M.C. Torz Group Monte Argentario, tel. 338-9565995, 328-8338842, 328-0641718, w w w. t o r z g group.it, email s solari.ugo@ t tiscali.it M Motogiro enog gastronomico d dell’Agnello P Pomarancino a Pomarance (P in occasio(PI) ne della locale sa sagra. M.C. Pom marance, tel. 3282167051, em email motoclu clubpomarance@ ce@gmail.com

1Marche DOMENICA 26 SETTEMBRE Montainmoto party a Urbisaglia (MC) contrada Selva presso La Baita, iscrizioni ore 9:00. Per info tel. 392-2690026 Sara, www.montainmoto.com, email scrivimi@ montainmoto.com

1Umbria DOMENICA 26 SETTEMBRE 9º Bandiera Gialla ad Assisi, manifestazione turistica culturale per moto ASI dal 1950 al 1990. ASA (Automotoclub Storico Assisano), tel. 329-0535667, 339-2460997, 347-6810623, 338-5697355, www.asaclubassisi.com, email info@asaclubassisi. com, segreteria@asaclubassisi.com

1Lazio SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 10º Motogiro Della Tuscia a Viterbo, campionato italiano motoraid epoca e moderne, 7º Memorial Antonio Palazzetti (formula motoraid con arrivo in notturna), e 6ª prova campionato italiano Vesparaid. A.M.C. Viterbo, tel. e fax 0761-325469, www.amcviterbo.net, emaill mail@amcviterbo.net

SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 15º motoraduno Città di Aprilia (LT) T) con tour Terre Pontine. M.C. Apri-9, lia, tel. 348-7651920, 329-4352739, w. 333-2805652, 347-6469368, www. umotoclubaprilia.it, email motoclubaprilia2007@libero.it

DOMENICA 26 SETTEMBRE Rome Night Run da Roma a Ostia. Ritrovo a mezzanotte in piazza della Repubblica, corteo per le vie del centro, nella zona dei Castelli Romani, meta finale Ostia, ove si attenderà l’alba in riva al mare. Iniziativa aperta a tutti. M.C. Polizia di Stato, tel. 347-4300362, www.mcps.it, email mcps. freeshot@tiscali.it

1Abruzzo DOMENICA 26 SETTEMBRE 11ª Motocavalcata Valle del Cigno a Cugnoli (PE) M.C. Lupi del Cigno, tel. 3284556242, 328-8777997, fax 085-847566, www.lupidelcigno.it, email lupidelcigno@ motoclubfmi.it

1Campania DOMENICA 26 SETTEMBRE 1º Motoraduno territoriale “La Città dell’Agro” a Nocera Inferiore (SA) M.C. Pistoni Inossidabili, tel. 338-3374999, www.pistoniinossidabilifmi.it, email info@ pistoniinossidabilifmi.it Messa e benedizione del motociclista a Eboli (SA) Ass. Motociclistica Eboli 2 Ruote, tel. 347-38242010, email dueruoteeboli@yahoo.it

1Puglia DOMENICA 26 SETTEMBRE Raduno interregionale a San Giovanni Rotondo (FG) M.C. Alfredo Bucci, tel. 3663442344, fax 0882-452376, www.alfredobucci.it, email alfredobucci@motoclubfmi. it

1Calabria SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 5º Motoraduno nazionale Città di Belvedere Marittimo (CS) M.C. Road Sharks, tel. 348-9125054, fax 0985-89440, email roadsharks@motoclubfmi.it pasquale. adornetto@tiscalinet.it

1Sicilia SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 1º Motoraduno nazionale “Jonn Sciabbarrasi” a Caltanissetta in piazza della Repubblica. M.C. John Sciabbarrasi, tel. 0934-551649, 328-2623201, fax 0934551649, www.motoclubjonnsciabbarrasi. com, email sciabas@hotmail.com

1Sardegna SABATO 25 - DOMENICA 26 SETTEMBRE 15 15º Motoraduno naz nazionale del Cannon nonau e 1ª mostra sca scambio per moto d’e d’epoca a Dorgali (NU (NU) premi speciali per le migliori moto d’e d’epoca, Vespe, La Lambrette e Ducati. M M.C. Dorgali, tel. 34 349-7227013 Baddo dore, 347-7294926 Ta Tattanu, www.mottoclubdorgali.it, e email info@motocclubdorgali.it

ABBIAMO IN COMUNE SOLO LA PASSIONE TORNO su un argomento che ho già affrontato in passato e di cui sento già nostalgia. L’argomento è questo. Si dice che siamo tutti un solo popolo di motociclisti. Si dice che per quante differenze manifestiamo all’interno del nostro consorzio - a volte assai poco e mal consorziato - nel fondo del nucleo più nascosto di noi tutti che andiamo su due ruote s’annida qualcosa che ci accomuna. Un afflato, un segno segreto sotto pelle, un codice di appartenenza alla tribù come lo è l’essere circoncisi o vantare sulla carne le cicatrici dell’antico rito Sioux della danza del sole. Condividiamo per esempio l’entusiastica accettazione delle leggi fisiche dell’equilibrio dinamico, condividiamo la poesia di vivere col vento cucito addosso, condividiamo i calli al sedere, condividiamo la leggerezza delle distanze misurate a corpo libero, condividiamo i capelli dritti ad ogni curva quando sopraggiunge un cretino contromano, condividiamo e sopportiamo i capricci del meteo, condividiamo la misura del tempo scandendolo in compresse di adrenalina. Tutti uguali, insomma, una grande famiglia. Ma siamo sicuri che è davvero così? Mah! Vari segnali mi danno il lecito sospetto che forse la realtà è tutt’altra. Non so come la pensiate voi al riguardo, e mi piacerebbe tanto potermi confrontare, io però, quando incontro per strada qualche supposto “fratello” a cui il mio sincero saluto motociclistico sembra far schifo, oppure inciampo nel minorato mentale di turno che con un bidet di plastica della stabilità di una banana è convinto di potermi - e soprattutto dovermi - passare per forza in mezzo al traffico, quando avanti dieci metri c’è un semaforo rosso, oppure m’imbatto nell’appassionato senza compromessi o mezzi termini che, se non mostri slider grattati in curva o quella certa marca di moto sotto al deretano, ti presta la stessa attenzione che si concede ad un escremento di topo, beh, allora, confesso, mi prende lo sconforto di dover ammettere che sono tanti gli esemplari di “coglions coglionibus” che proliferano in mezzo a noi e coi quali non riesco proprio a trovare punti di contatto. Come del resto avviene per ogni categoria, a prescindere dal tipo e dal numero di ruote su cui si circola. Tanto che spesso mi sento molto più fratello di un tramviere o di un manovratore di pala meccanica che non di uno psicolabile con la manetta in pugno che abbia abdicato al dovere minimo di intelligenza della specia umana e la cui unica missione riconosciuta nell’universo sia di addolorare i sacrosantissimi al prossimo a propria esclusiva vanagloria. Non fa differenza su strada, in pista, in città, in collina o perfino fermi al parcheggio. L’argomento, riconosco controverso, mi apre comunque la via per gettarmi d’entusiasmo in una delle mie celebri inchieste inutili. Il cui tema, sempre rigorosamente inutilissimo, sarà (la prossima volta, visto che ormai lo spazio è finito): motociclette, creature del bene o del male? Se riuscite a sopravvivere al colpo basso di questa gigantesca idiozia, magari, se si va, scrivetemi pure liberamente la vostra opinione. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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Gp Guida Appuntamenti fino al 26 settembre

ULTIMA FATICA PER UOMINI DURI

In Francia termina il mondiale enduro 1Velocità 25 SETTEMBRE Campionato internazionale FIM e-Power (moto elettriche) a Imola, ultima prova Autodromo Enzo e Dino Ferrari, tel. 054265511, www.autodromoimola.com

26 SETTEMBRE Mondiale - GP Imola Superbike, Supersport, Superstock a Imola Autodromo Enzo e Dino Ferrari, tel. 0542-65511, fax 0542-30420, www.autodromoimola.com, email info@autodromoimola.com - www. worldsbk.com Coppa FMI al Mugello: Premier National Cup sesta prova, Trofeo Amatori, Trofeo Michelin, Trofeo Giampiero Vivaldi classi 600 ed Open, RC Cup, Trofeo TTXGP FMI Italia (moto elettriche) Autodromo Internazionale del Mugello, tel. 055-8499111, fax 055-8499251, www.mugellocircuit.it, email info@mugellocircuit.it Trofeo del Mediterraneo, campionato Siciliano, Trofeo Promo Race, Trofei Malossi Sicilia ScooterMatic Extreme e SuperScooter a Racalmuto (AG) M.C. Autodromo Valle dei Templi, tel. e fax 0922949462, www.autodromovalledeitempli. com. Malossi: www.raceservice.com

1Cross 25 SETTEMBRE Campionato emiliano-romagnolo MX4 a Faenza (RA) M.C. Faenza, www.motoclubfaenza.it - Iscrizioni tel. 327-5757076, fax 0521-271404, email mx.emiliaromagna@ federmoto.it

26 SETTEMBRE Mondiale - Cross delle Nazioni a Denver (Stati Uniti) Thunder Valley Motocross Park, tel. +1 303 988 5026, +1 303 6971003, www.2010mxon.com, www.mxthundervalley.com - www.motocrossmx1.com Europeo - Sidecarcross e quadcross delle Nazioni Europee a Sverepec (Slovacchia) SMF tel. +42 42 42 60 331, www.smf.sk Italiano - Campionato MX1/MX e Femminile a Faenza (RA) M.C. Faenza, tel. 0546662450, fax 0546-688224, www.motoclubfaenza.it, segreteria@motoclubfaenza.it Campionato trentino minicross e gara interregionale Trofeo FerLu MX1-MX2 e Sport a Storo (TN) M.C. Storo, tel. 0465296682, fax 0465-680850, www.motoclubstoro.it, segreteria@motoclubstoro.it Campionato triveneto a Cordenons (PN) M.C. Pedemontano, tel. 338-6260089, fax 0434-919327, www.mcpedemontano.it, email info@mcpedemontano.it Campionato toscano 125 2T e minicross e interregionale Sport a Rosignano (LI) M.C. Rosignano, tel. 0586-744220, fax 0586-745877, mcrosignano@hotmail.it Trofeo Barzaghi interregionale MX2 e MX1 a Bosisio Parini (LC) M.C. Parini, tel. 031-865424, 031-876196 crossodromo, fax 031-865424, www.motoclubparini.it motosprint

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Campionato provinciale MX1-MX2-MiniTrofeo 2T-Sport a Salmour (CN) M.C. Fossano, tel. 338-1403875, fax 0172695200, email berto_ba@libero.it Trofeo Umbria UISP motocross e minicross a San Mariano (PG) M.C. No Limits, tel. 335-6926094, fax 075-841129. Campionato lombardo AICS MX1-MX2 sesta prova ad Asti Cross Club Asti, tel. 0141-476104, fax 0141-351661, www.motocrossasti.com, info@motocrossasti.com

1Supermotard 26 SETTEMBRE Italiano - Ultima prova di campionato a Ottobiano (PV) Pista South Milano DBO, tel. 011-7727522, fax 011-7724857, www. italianosupermoto.it, email press@dborganization.it. Pista South Milano, tel. 0384496099, www.southmilanokarting.com

1Enduro 25-26 SETTEMBRE Mondiale - Gran Premio di Francia a Noiretable (anche femminile), ultima prova Montoncel Racing Competition, tel. +33 4 73940332, fax +33 4 73519934, montoncelracing@aol.com - www.enduro-abc.com

26 SETTEMBRE Trofeo nazionale Gruppo 5 regolarità e Trofeo Testori a Varzi (PV) M.C. Pavia, tel. e fax 0382-28379, email pavia@motoclubfmi.it, edoardo.zucca@ambientescuola.it Trofeo Centro Sud, quinta prova a Martirano Lombardo (CZ) valida come campionato interregionale Calabria M.C. San Mazzeo Enduro, tel. 347-0553694, 3388922112, fax 0968-99467, email eugeniottr@alice.it Campionato piemontese e valdostano, quarta prova a Ormea (CN) M.C. Ceva, tel. 348-3618270, 335-5828591, fax 0174721432, email marco.roatta@gmail.com Campionato lombardo Cadetti, Junior e Senior, 8º Enduro del Mincio M.C. Mincio, 347-4676569, 389-3454776, fax 0376605477, www.motoclubmincio.it, email info@motoclubmincio.it Campionato lombardo minienduro “1º Trofeo Gruppo Fassina” a Ospiate di Bollate (MI) M.C. Hornets, tel. e fax 029658161, www.mchornets.it, email info@ mchornets.it Campionato triveneto e friulano minienduro a Fagagna (UD) M.C. Moto Mas, tel. 335-5802871, 0432-800442 anche fax, www.motomas.it, email nicola.silva@tin.it Campionato veneto endurance off-road a Galliera Veneta (PD) M.C. Bull Riders, tel. 338-4241281, fax 049-5952337 - www. enduronordest.com Campionato emiliano-romagnolo a Gaggio Montano (BO) M.C. Al.Va.Re - Alta Valle del Reno, tel. e fax 0534-47286, 3290791819, email mcaltavallereno@libero.it Campionato toscano a Rapolano Terme (SI) A.M. Aretina, 347-6198480, 338-

2819279, 347-5171747, fax 0575-1949545, www.amaretina.com, amaretina@amaretina.com Campionato umbro e laziale a Terni (recupero gara del 5 settembre) M.C. Racing Terni, tel. 0744-221706, 339-2051434, fax 0744-227658, www.mcracingterni.it, email info@mcracingterni.it Campionato sardo enduro e minienduro a Siniscola (NU) M.C. Baronia, tel. 3486616728, fax 0784-878806, email motoclub.baronia@yahoo.it Gara minienduro al Col di Nava (IM) M.C. Imperia, tel. 0184-510427, 0184-514370, 393-3969517, 335-6089107, fax 0183400008, www.motoclubimperia.it, email info@motoclubimperia.it

1Rally 24 - 26 SETTEMBRE Europeo - Campionato Baja a Castelo Branco (Portogallo) FMP tel. 351-213936030, fax 351-21-3971457 www.fmportugal.pt, email fmp-geral@netcabo.pt

1Trial 26 SETTEMBRE Italiano - Quinta prova di campionato a Morbegno (SO) M.C. Val Com, tel. e fax 0342-670373, email albertlibera@libero.it

1Speedway 25 SETTEMBRE Mondiale - GP Italia a Terenzano (UD) M.C. Olimpia, tel. 335-1016210, fax 0432506343, www.motoclubolimpia.it email simone.terenzani@motoclubolimpia.it Mondiale - Campionato Long Track, Challenge finale a Forssa (Finlandia) Suomen Moottoriliitto ry, tel. +358 207 778 9960, fax +358 9 147 742, www.moottoriliitto.fi

1Minimoto 26 SETTEMBRE Italiano - Terza finale al Circuito di Borgo Carso (LT) M.C. Zeta Team, tel. 3927885055, fax 06-9254399, www.zeta-team. it, email pirolli.fabio@yahoo.it

1Quad 26 SETTEMBRE Trofeo Italiano Quad FMI Racing Sprint Centro a Sinalunga (SI) M.C. QuadForQuad, tel. 0433-88103, 334-6563165, www. fmiquad.it, quadforquad@motoclubfmi.it Campionato interregionale Nord FMI a Rivarolo Mantovano MX Rivarolo, tel. 3382957885, www.mxrivarolo.com

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2004 2004

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