28 settembre - Motosprint 39

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I DUBBI DI ROSSI Finire la stagione o operare la spalla?

39 28 SETTEMBRE 4 OTTOBRE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1690

2,50 Euro (Italy only)

CROSS DELLE NAZIONI Italia quinta. Vincono gli USA MOTOGP 2011 Honda avrà 4 piloti ufficiali PROVA NOVITÀ Harley-Davidson Forty-Eight

L’eroe

dei 2 mondi

Boicottato dalla MotoGP, Max Biaggi è il primo italiano campione del mondo Superbike dopo 4 titoli vinti in 250

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

SBK IMOLA


Sommario numero 39/2010 1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

12

1IN PISTA

MotoGP La task force Honda per il 2011 MotoGP Rossi si opera dopo il GP Giappone? Superbike Mondiale. Round Imola Supersport Mondiale a Imola Superstock Coppa FIM 1000 e Europeo 600

24 30 34 50 52

1FUORISTRADA Cross Nazioni a Denver (USA) Enduro GP Francia a Noiretable Speedway GP Italia a Terenzano (UD) Trial Italiano a Morbegno (SO) Supermoto Italiano a Ottobiano (PV) Sportitalia I campionati regionali

56 64 68 69 70 71

1SU STRADA

Prova novità Harley-Davidson Forty-Eight Prova novità Peugeot Geopolis 300 Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

74 78 82 84 88 90

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

98

1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

16 18 80 86 87

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Dove sta l’utilità agonistica e tecnica? DISCUTERE se era il caso o meno di fermare la corsa, se i soccorsi siano stati o meno idonei non ha più molto senso. Quel che è stato, purtroppo e tragicamente, è stato. Parlarne ancora sa di retorica. Purtroppo. Mi chiedo invece quale utilità ha agonisticamente e tecnicamente la Moto2. Agonisticamente, ci sono piloti che possono ambire a salire in MotoGP nel 2011? Tolto Elias, voglio dire, che con l’esperienza in suo possesso probabilmente guida questa moto come fosse una bicicletta. Ma anche lui, vinto questo Mondiale, tornerà in MotoGP? Ci sono piloti così forti da poter passare in MotoGP? Secondo me, no. La Moto2 mi sembra una sorta di cassa integrazione per piloti scaricati dalla massima categoria: De Angelis, West, Canepa, Rolfo, piloti dalla grande esperienza, che mi pare non stiano facendo niente di che, avvalorando i motivi per cui sono usciti dal motociclismo che conta. Inoltre i casi Spies, Hayden, Crutchlow, dimostrano che non esiste più la necessità di passare da 125, 250, o adesso Moto 2 per essere piloti forti e andare in MotoGP.

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Quanti piloti hanno vinto il Mondiale in 125 e 250 e poi non si sono confermati nella top class? Molti. Tecnicamente, si tratta di moto molto rudimentali. Meccanica CBR 600 e vari telai. Insomma, non credo siano superiori a quelle che gareggiano nel Mondiale Supersport e sicuramente non hanno nulla a che vedere con le 250. Ok, costano meno. E questo comporta la presenza di una marea di team, piloti di scarso livello, griglie di partenza intasate, tempi sul giro livellati. E pericoli enormi. Che senso ha schierare 40 moto, per poi vedere che troppi cadono e alcuni sono travolti? Se ormai conta solo la MotoGP e tutto il resto è contorno, allora si dovrebbe trovare una maniera diversa per preparare i piloti alla top class, perché per me vedere moto lente, pesanti, attaccate l’una all’altra, non ha niente di spettacolare. Per finire mi chiedo: oggi la MotoGP esprime davvero il meglio del motociclismo mondiale in fatto di piloti? Tolti i primi cinque, massimo sei in classifica, gli altri che meriti hanno? Ci sono vecchi che ormai non hanno più nulla da dare e giovani che

non stanno mantenendo le promesse. È veramente questo il gotha del motociclismo? Non ne sono convinto. Luca Emanuele

MI HAI riportato alla mente un vecchio spot che suonava così: “Lei è incontentabile? Sempre!”. Insomma Luca, sei critico all’ennesima potenza. Esageratamente critico, a mio avviso. Partiamo dalla Moto2. È molto probabile che il solo a passare in MotoGP nel 2011 sarà Karel Abraham, ma il valore di una categoria non si può giudicare solo da quanti dei partecipanti salgono a quella superiore. Non dopo una sola stagione. Non quando l’anno precedente sono arrivati in MotoGP dalla 250 ben quattro debuttanti, su 17 piloti totali. Il fatto che “ex” della classe regina non stiano facendo faville (ma Elias è in controtendenza...) può anche significare che il livello dei partecipanti non è poi così male e se devo fare il nome di un pilota che mi piacerebbe vedere in MotoGP, dico Andrea Iannone. Nel 2012. E poi va tenuto d’occhio Scott Redding, 17 anni, il miglior giovane d’Inghilterra. Tecnicamente abbiamo già

CADUTA AL VIA DELLA MOTO2. QUARANTA PILOTI SONO TROPPI PERCHÉ NON CI SIANO CONTATTI E INCIDENTI NELLE PRIME CURVE.

Secondo noi no. Le due ruote anteriori non sembrano essere soluzione indicata per le granturismo. Per ingombro, penetrazione aerodinamica, design, peso. Però... complimenti per la tua rielaborazione grafica.

CI SONO NOVITÀ SUL CIRCUITO DEL VENETO? Vi scrivo per sapere se ci sono novita sul Circuito del Veneto in progetto nella zona tra i comuni di Mantova e Verona. Noi motoclisti della zona aspettiamo con ansia... Mello

Ad oggi esistono tutte le autorizzazioni per costruire il circuito, ma mancano i soldi e soprattutto, prima di iniziare i lavori, è prevista (tassativamente) la realizzazione di tutta la viabilità che un simile progetto richiede. Ad esempio deve essere realizzato un apposito casello autostradale di cui ancora non c’è traccia. Quindi la cosa non sembra proprio imminente...

IN BREVE

QUESTA MOTO2 SENSO NON CE L’HA

CHE NE DITE DI QUESTA MOTO GUZZI... MP3? Secondo voi, al Gruppo Piaggio ci hanno mai pensato? Io non vedrei male questo sistema su una moto da turismo. Enrico Boves (CN)

discusso a lungo su quanto le 250 piacessero di più ai piloti, ai tecnici, ai giornalisti e al pubblico. Ma i costruttori (Aprilia a parte) hanno deciso di mettere una pietra sopra al motore a 2 tempi, e non è rimasto che adeguarsi. Quaranta piloti sono troppi. Continuiamo a ripeterlo e confidiamo che nel 2010 si scenda a una trentina. Ma le gare piacciono, lo dicono i dati d’ascolto. Non a te, non a tutti, ma piacciono. I meriti dei piloti della MotoGP sono “pubblici”. Le cifre parlano per loro. Di 17 piloti, 13 hanno vinto un titolo mondiale. Poco? Dici che molti piloti, vincenti in 125 e 250 non si sono confermati in MotoGP. Ma i primi della classe vengon tutti da lì. Hayden e Spies fanno eccezione. Perché sono cresciuti agonisticamente in America, vincendo (Spies più volte) il campionato AMA Superbike. E la Superbike è stata fino ad oggi la sola alternativa alla 250 come categoria “preparatoria” alla MotoGP. Il tempo ci dirà se rimarrà la sola o lo sarà anche la Moto2.

SOCCORSO IN PISTA L’AMBULANZA VADA AL PILOTA COME mi aspettavo la posta del n. 37 era incentrata sull’incidente del povero Tomizawa. Sulla questione “fermare o non fermare la gara”, secondo me solo un lettore ha detto una cosa giustissima: è l’ambulanza che deve raggiungere il ferito, non il contrario; con tutte le conseguenze che ne possono derivare. Questo secondo me è il punto principale della questione. Non esistono scuse. Nel servizio che segue, Franco Uncini poteva risparmiarsi quelle dichiarazioni. Un mesto “mea culpa” sarebbe d’obbligo da parte di tutte le persone che hanno fatto la scelta di continuare lo “spettacolo”. Mario

JUNIOR GP CHE PROMESSE SON QUESTE? DICIAMOCI la verità, ogni tanto. Ho appena letto l’articolo sul CIV 125 GP e mi stavo chiedendo con quale criterio scrivete. Cosa hanno vinto? Cosa stanno dimostrando per dire questo? Se le promesse italiane sono queste... non siamo messi molto bene. Perché la Federazione Italiana non inizia a vedere chi ha talento vero e non solo chi ha il portafogli gonfio? «Ci stiamo stancati di vedere davanti sempre gli spagnoli» ha detto il presidente FMI Sesti, ma come pensano di contrastarli? Con i piloti - fatalità - di Junior GP? Date la possibilità di dimostrare a tutti quanto valgono e non solo a pochi eletti. A Misano mi sembra che un pilota con la Honda abbia fatto secondo, restando in piedi fino all’ultimo; Mauriello ha vinto la gara e rischia di vincere il CIV... Ma visto che non hanno la valigetta da portare non vengono tenuti in considerazione. Sicuramente nel 2011 l’Italia col Team Italia farà una bella figura, con le nuove promesse provenienti da Junior GP... Spagnoli, iniziate a tremare! Silvana Bettoni Foligno (PG)

PARTO dall’accusa più grave, quella di avere inserito nella squadra di Junior GP piloti “con la valigia”, piloti che hanno pagato per entrarci. Pagato chi? La FMI? Il Presidente Sesti? Cara Silvana, questa accusa è tanto grave quanto falsa. Una “sparata” gratuita e infondata. Che ti potevi risparmiare. Nell’articolo di Paolo Gozzi sul n. 38, non c’è alcun elogio ai piloti di Junior GP, a meno che tu non prenda per tale «tra le promesse azzurre gli unici arrivati con la carena indenne sono stati...». E adesso veniamo al tema che

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LA DURA VITA DEI MARSHALL

SONO uno dei marshall che hanno prestato servizio a Misano al GP San Marino. Queste righe non vogliono essere una protesta contro qualcuno, ma semplicemente uno sfogo per l’amarezza e la delusione che ho dentro. Vorrei darvi qualche informazione su come noi commissari di pista veniamo trattati: ci osservano in ogni singolo movimento più di un sorvegliato speciale in carcere, pretendono da noi il massimo della concentrazione in ogni minuto (pause escluse, dicono, ma la mano sul fuoco non c’è la metto), ci vogliono sempre precisi negli interventi, ci chiedono massima velocità e tutta un’altra serie di cose che puntualmente ci dicono alla riunione prima della gara. Mettiamo in pista la massima professionalità come facciamo in tutte le gare, ma guardacaso la MotoGP pretende di più; e noi in cambio cosa otteniamo? Un trattamento pessimo: ci fanno entrare in pista circa 2 ore prima che i piloti inizino a girare per tutta una serie di procedure di cui non capisco la necessità e se abbiamo bisogno del bagno il più vicino è a diverse centinaia di metri. E guai a muoversi mentre i piloti girano, nonostante fossimo 300 commissari contro i 120/150 delle altre gare, Mondiale SBK escluso). Sono anni che chiediamo i bagni chimici ma ci viene detto che sono brutti da vedere nelle immagini TV... Si potrebbero benissimo coprire con i cartelloni pubblicitari. Non è passato nessuno a fornirci una bottiglia d’acqua (che di solito ci danno), e a ripararci da sole e pioggia c’è semplicemente un ombrellone. I famosi “gabbiotti” che chiediamo da tempo non ci verranno mai forniti... Tanto se non ci sta bene trovano qualcun altro... Purtroppo il Motomondiale mi ha deluso profondamente. Non c’è più nulla di quello che è lo spirito del motociclismo; l’unica cosa che “giustifica” il prezzo del biglietto è solo l’immagine “da film” che il pubblico vede. lettera firmata


Lettere

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Non so chi correrà il Mondiale 125 con il Team Italia nel 2011. So che chiunque sarà potrà far bene o male, so che le scelte della FMI saranno condivise da alcuni e contestate da altri, so che ci sono piloti che meriterebbero un aiuto e non lo avranno. Nonostante tutto questo val la pena di provarci.

HAYDEN TERZO NICKY CI CREDE. È UN GRANDE DESIDERO esternare la mia gioia per il terzo posto di Hayden. Sì, è vero, sono ducatista, ma la mia ammirazione non è per questo, avrei dovuto esultare principalmente per la vittoria di Stoner ed invece lo metto al secondo posto perché sono “saltata sul divano” per l’eccezionale sorpasso di Nicky, frutto di un’ottima strategia di gara. Ma il podio di Hayden mi porta a fare un’altra riflessione e cioè che in questi tempi un po’ “strani” in cui si vuole tutto e subito, in cui ti fanno sentire un fallito se non sei sempre al top, è bellissimo vedere che il duro lavoro, l’umiltà, la pazienza, la costanza e la speranza pagano sempre. Hayden ci ha fatto vedere quanto sia fondamentale crederci anche quando tutto gira a tuo sfavore! Bravo! Valeria Trapani

DUCATI SBK TROPPA POLEMICA PER IL RITIRO

SCELTE IO MI FIDO DEL MIO DOTTORE

QUANTA polemica i ducatisti per il ritiro dal Mondiale SBK. Voglio ricordare a tutti che la Ducati era la sola Casa ancora impegnata in forma ufficiale, se si escoludono Aprilia e BMW, che però sono arrivate due anni fa. Quindi... la Ducati si ritira perché adesso non è in grado di vincere contro i giapponesi e l’Aprilia. E poi mi sembra di ricordare che la gran parte dei ducatisti non abbia mai visto di buon occhio Valentino Rossi, anzi, era quasi un nemico di cui si poteva dire di tutto, come se quello che ha fatto e vinto non sia abbastanza, come se dovesse sempre dimostrare chissà che cosa. Adesso che è arrivato in Ducati c’è stata una sorta di retromarcia, una rivalutazione del personaggio... Ebbene, non sono un ducatista, ma sono un motociclista e anche un grande appassionato di sport, che capisce quando uno è veramente bravo in quello che fa, talmente forte che sarà sempre il numero uno. Ma sono anche un inguaribile sostenitore del nostro tricolore, quindi io sono felicissimo di avere il numero uno sulla nostra moto numero uno. Chiudo con una domanda: che fine ha fatto Luca Cadalora? Perchè non è ospite di Fuori Giri nelle tappe nostrane? Cristian Frosinone

COME volevasi dimostrare. Ora che Rossi è in Ducati dobbiamo incolparlo per la scelta della Casa bolognese di lasciare la Superbike. Se aumentano le tasse, se la squadra del cuore ha perso, se piove o nevica la colpa è di Valentino. Non credo che la Ducati sia rimasta “a secco” per potersi permettere Rossi e debba quindi rinunciare alla SBK. Penso invece che se un investimento non porta profitto non debba essere reiterato nel tempo, quindi se la Ducati lascia la Superbike forse è perché il gioco non vale la candela. Quindi, ragazzi miei, se la vostra amata bicilindrica un giorno non volesse saperne di partiree, non prendetevela con il Dottore, cambiate la batteria! Penso anche che l’operazione Valentino su Ducati venga supportata dagli sponsor con grande soddisfazione. Non so fino a che punto i partner della “Rossa” avrebbero contribuito a pagare lo stipendio a un pilota che promette ma in quanto a risultati ha scarseggiato fino al “risveglio” del GP Aragon. E poi, invece del binomio tutto italiano, preferiamo vedere sulla rossa australiani, inglesi o quant’altro? Certo, per noi italiani se un nostro connazionale è il piu bravo del mondo è solo perché è stato fortunato... Per i poco sportivi e i repressi, il prossimo anno se i risultati verranno il merito sarà solo della Ducati, e se non verranno sarà colpa di Rossi, ma io mi fido del mio Dottore… Otello Maiocchetti

CADALORA continua a dividersi tra la passione per le due e le quattro ruote. Si diverte in pista, dove ha semrpe un bel passo, lavora su moto e auto, e si fa vedere molto poco in giro per il Mondiale, anche quando fa tappa in Italia. Ecco perché non lo vedi in televisione, anche se sarebbe un ottimo opinionista, di quelli che sanno mettere pepe nei giudizi di fine gara.

IO LA PENSO COSÌ

merita un approfondimento: sappiamo bene che dare a tutti la possibilità di emergere è impossibile. Si può cercare di aiutare qualcuno che si pensa abbia i numeri per farcela, ma non è detto che i risultati arrivino. Non esiste garanzia. In Spagna la Movistar, con il suo trofeo, selezionò 6000 aspiranti piloti. Seimila! Da questi 6000 sono usciti Pedrosa, Bautista e Olivé. Gli altri 5997 fanno altro. In Italia, dal trofeo Junior GP, iniziativa promozionale di Aprilia (si correva con le RS 125) e FMI, cui Motosprint ha dato il proprio patrocinio, sono usciti molti dei piloti che oggi gareggiano nella Coppa Italia e nel CIV: alcuni di loro vincono anche, vedi Lamborghini, Massei, Tonucci e non solo. Il merito principale di quel trofeo è stato di mettere in pista tanti ragazzini che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di correre. Ai più promettenti si è voluta dare la possibilità di crescere, portandoli al CIV 125 e anche a qualche GP come wild card. Non hanno sfondato. È un fatto. Ma almeno si è provato, così come si proverà a portare due piloti al Mondiale l’anno prossimo. La FMI non nasconde la sua difficoltà nella scelta dei piloti, perché non c’è oggi in Italia un giovane che sia una “garanzia”. Lorenzo Savadori, che ha vinto Italiano ed Europeo nel 2008 non è riuscito a fare altrettanto bene al Mondiale, ma non lo vorremo considerare finito a 17 anni! Non si può pensare che siano tutti Valentino Rossi, c’è chi ha bisogno di più tempo, ma poi arriva, vedi Marco Simoncelli. La classifica di una sola gara (perdipiù sul bagnato) non basta a valutare un pilota, senza nulla togliere a Stirpe, secondo con la Honda a Misano e a Francesco Mauriello, che la gara l’ha vinta. Quest’ultimo, 16 anni, è sicuramente una bella sorpresa, da tenere d’occhio.



Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

MOLLE VALVOLE PNEUMATICHE

Ancora esclusiva dei motori da corsa VORREI sapere per quale ragione, sulle moto più sportive che hanno motori così simili a quelli da corsa, non si impiegano le molle pneumatiche. Eppure i quattro cilindri di 600 cm3 superano i 16.000 giri. Come fanno a funzionare correttamente con normali molle in acciaio? Per girare così forte, i motori da corsa (MotoGP e F.1) hanno dovuto adottare quelle pneumatiche, con la sola eccezione della Ducati, fedele alla distribuzione desmodromica. A questo proposito, potete spiegarmi, in modo semplice e sintetico, come sono fatte e come funzionano le molle pneumatiche? Ci sono altre soluzioni tecniche usate sui propulsori da MotoGP che i progettisti dei motori di serie non possono o non vogliono utilizzare? Franco Corradi Roma

RISPETTO a quelle meccaniche tradizionali, le molle pneumatiche hanno una parte mobile più leggera, in quanto non è costituita da un terzo delle spire metalliche più lo scodellino, ma si riduce solo a quest’ultimo, che funge anche da pistone; inoltre, non sono afflitte da problemi di vibrazioni (autentico tallone d’Achille delle molle tradizionali). Consentono di raggiungere regimi elevatissimi, ma a questo proposito occorre fare alcune considerazioni. Tanto per cominciare, una cosa è fare ruotare un motore a 20.000 giri/min se esso è dotato di valvole piccole, e quindi di motosprint

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massa modesta, e un’altra è farlo se invece le valvole sono grandi e pesanti. Già negli anni Sessanta c’erano dei motori che superavano, e non di poco, i 18.000 giri/min; si trattava degli Honda da competizione, dalla cilindrata unitaria ridottissima, che avevano valvole piccole e alzate modeste. Ben diverso è raggiungere regimi del genere con valvole di 40 mm di diametro e con alzate dell’ordine dei 16 mm, come accade nei moderni V8 di F.1! Già, perché si deve anche tenere conto dell’alzata delle valvole, e dell’angolo di rotazione dell’albero nel quale essa deve venire raggiunta. In altre parole, e con maggior rigore, delle accelerazioni che entrano in gioco. A parità di regime di rotazione, le accelerazioni delle valvole possono essere notevolmente diverse. Ciò è legato alla “legge” del moto delle valvole stesse, che come noto è determinata dal profilo della camma. Dunque, nei motori di serie si impiegano molle meccaniche in quanto ancora non c’è bisogno di quelle pneumatiche. Però, potremmo essere vicini al limite. Prima o poi, è probabile che su alcuni modelli di prestazioni particolarmente elevate possano venire adottate delle molle di tale tipo. Finora non sono state adottate sia per ragioni di semplicità, e quindi di costo (minori lavorazioni, niente passaggi per l’aria in pressione, valvole unidirezionali, eccetera), sia in quanto non è semplice eliminare completamente i trafilaggi, nel lungo termine.

VALVOLA UNIDIREZIONALE

LVOLA SI TRATTA DI UNA VA SSAGGIO CHE CONSENTE IL PA SENSO DI UN FLUIDO IN UN RO. ALT LL’ NE N MA NO RE PER I LIQUIDI IN GENE E SFERA. È DEL TIPO A MOLLA ENTE PER I GAS È USUALM LLE ME LA A O DEL TIP

NELLA MAGGIOR PARTE DEI MOTORI DI SERIE A QUATTRO TEMPI LE VALVOLE VENGONO RICHIAMATE DA MOLLE MECCANICHE, UNA SOLUZIONE SEMPLICE, AFFIDABILE, NON TROPPO COSTOSA, CHE NON RICHIEDE MOLTA MANUTENZIONE.

In altre parole, mentre per una gara, anche se lunga, non ci sono problemi di sorta, cosa può succedere dopo 20.000 km di percorrenza, o se la moto rimane inutilizzata, ad esempio, per sei mesi? È chiaro che servono un sistema di monitoraggio della pressione e uno in grado di compensare le perdite per trafilamento. In altre parole, un piccolo compressore con relativo serbatoio di accumulo. Le auto di F.1 e le MotoGP sono dotate di una piccola bombola, nella quale il gas è immagazzinato con una elevata pressione, ma il tipo di impiego è ben diverso da quello di un mezzo di serie, destinato a funzionare impeccabilmente per decine di migliaia di chilometri. Non è facile realizzare degli elementi di tenuta che, in condizioni di

lavoro impegnative come quelle in questione (in particolare sotto l’aspetto della lubrificazione), siano in grado di svolgere il loro compito in maniera assolutamente perfetta anche dopo anni (e/o milioni di cicli di funzionamento). Insomma, a questo punto dovrebbero essere evidenti i motivi che hanno impedito, fino ad oggi, l’impiego delle molle pneumatiche sui motori di serie. Una molla di questo tipo è costituita da un piccolo cilindro metallico, all’interno del quale scorre un pistone dotato di un elemento di tenuta anulare. In questo caso, il pistone è lo stesso scodellino, vincolato allo stelo della valvola mediante due semiconi o due semianelli. All’interno del cilindro, sotto il pistone, vi è del gas in pressio-

ne (aria o azoto). Quando la valvola viene aperta, lo spazio a disposizione del gas all’interno del cilindro della molla pneumatica diminuisce, e la sua pressione aumenta; è proprio quest’ultima a determinare il richiamo della valvola nella successiva fase di chiusura, quando il gas si espande. Come ovvio, oltre all’elemento di tenuta tra il pistone e il cilindro ve ne sono altri due, in corrispondenza degli accoppiamenti stelo/guida e stelo/pistone. La pressione del gas nel cilindro, a valvola chiusa, nelle esecuzioni attuali è dell’ordine di 10 – 15 bar. Le molle pneumatiche alloggiate nella testa sono collegate da una canalizzazione. Una VALVOLA UNIDIREZIONALE consente l’entrata del gas ma ne evita la fuoriuscita, mentre un’altra valvola ha la funzione di fare sfogare all’esterno il gas stesso nella malaugurata eventualità di una diminuzione del volume del cilindro, determinata da un ingresso di olio (i liquidi sono incomprimibili), il che causerebbe un aumento deleterio della pressione all’interno della molla. Per quanto riguarda la sua ultima domanda, la principale differenza tra i motori sportivi di serie e quelli delle MotoGP è costituita alla fin fine dal fatto

che in questi ultimi è tutto esasperato. Le moto destinate a circolazione stradale devono durare, ovvero funzionare impeccabilmente per molte decine di migliaia di chilometri; di conseguenza non possono essere “spremute” in maniera analoga, né possono essere dotate di componenti dal disegno e dal dimensionamento troppo “radicale”. Tutto sommato comunque, per quanto è stato possibile vedere e sapere, i motori da corsa sono decisamente simili a quelli di serie in quanto a soluzioni adottate e a schemi costruttivi. D Diversi sono alcuni materiali e diversa è la struttura di organi meccanici come il pistone e le bielle. I primi sono in genere del tipo box-n-box, sviluppato inizialmente dalla Mahle sul finire degli anni Novanta per impiego in F.1o. Le bielle (sempre in titanio) sono dotate di un disegno diverso da quelle di serie. Alcune hanno semplicemente il fusto con sezione ad H rovesciato mentre altre hanno una geometria più complessa. Il sistema di lubrificazione è sempre a carter secco, con camera di manovella in depressione; spesso il serbatoio dell’olio è ricavato in una profonda coppa posta sotto l’alloggiamento del cambio.

GUIDE DELLA BIELLA ESISTONO DUE SOLUZIONI HO letto che in alcuni motori la testa della biella è libera di muoversi lateralmente ed il compito di guida di questo organo meccanico viene affidato al piede della biella ed al pistone. Vorrei sapere se quello che ho letto è corretto e, in caso affermativo, per quale ragione. Marco Zanetti Roma

LE BIELLE possono essere guidate assialmente alla testa (cioè tra gli spallamenti dell’albero a gomiti) o al piede (ovvero, tra le portate del pistone). La prima è la soluzione classica, che assicura una guida assai precisa grazie a superfici di appoggio ampie. È di gran lunga la preferita per quanto riguarda i motori di serie, ma in quelli ultraveloci non di rado si preferisce l’altra, che determina una velocità di strisciamento nettamente più bassa (il piede della biella si muove ben poco, tra le portate del pistone, dato che l’arco di oscillazione della biella stessa è di poco superiore a una trentina di gradi). Questa soluzione per i motori a due tempi comporta un vantaggio non trascurabile in quanto agevola l’in-

gresso del lubrificante nel cuscinetto della TESTA DI BIELLA, grazie al maggiore spazio a disposizione da entrambi i lati. Inoltre, può dare luogo a perdite per attrito e a una produzione di calore leggermente minori. Complessivamente, appare più indicata per bielle relativamente corte. Con una biella guidata alla testa, è spesso possibile impiegare un pistone dotato di un mantello leggermente meno esteso. Insomma, come spesso accade in campo motoristico (e non solo) quando esistono due soluzioni alternative, ognuna ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli.

TESTA DI BIELLA DE È L’ESTREMITÀ GRAN VIENE DELLA BIELLA, CHE O DI MONTATA SUL PERN BERO A AL LL’ DE LLA VE NO MA CHIUSA GOMITI. PUÒ ESSERE BILE SA EN ISP (COSA IND SE IL CUSCINETTO È DOTATA A ROTOLAMENTO) O IBILE, OV AM O ELL PP DI UN CA IL CUI CENTRAGGIO NO E IL CUI FISSAGGIO SO I. ITIC ASSOLUTAMENTE CR QUESTA SECONDA OTTATA SOLUZIONE VIENE AD LITICO SE L’ALBERO È MONO

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Conclude il Mondiale Cross Country MANCANO pochi giorni alla partenza del Pharaons Rally, prova conclusiva del Mondiale Cross Country. Dopo due giorni di verifiche al Cairo, il 4 ottobre partirà l’interminabile cavalcata che dalle Piramidi di Giza porterà, dopo sei tappe, sulle coste del Mediterraneo, ad El Alamein, il 9 ottobre. La gara, ancora prima di partire, un record lo ha già stabilito: quello dei partenti nella categoria moto/quad, ben 90 piloti (58 gli italiani). Ma i tremila chilometri nel deserto egiziano saranno anche ricchi di contenuti agonistici. A partire dal duello tra Marc Coma e Jakub Przygonski per la vittoria nel Mondiale Open: al catalano bastano soli due punti per bissare il titolo dello scorso anno. La sfida nella 450 sarà catalizzata dai piloti Aprilia, con Chaleco Lopez (nella foto), Gerard Farres e i nostri Matteo Graziani (del quale leggete anche nella notizia a pagina 14) e Alex Zanotti a cercare gloria soprattutto nel confronto con le grosse 690, ormai prossime alla pensione per i top rider. Per seguire la gara “in diretta”: www.pharaonsrally.com

ELETTRICHE

BRANNETTI AL TTXGP ALESSANDRO Brannetti (sotto) sperimenta le gare di moto elettriche: è lui infatti il pilota scelto dalla CRP Racing per guidare la eCRP 1.2 al TTXGP. Il nuovo portacolori del team modenese scenderà in pista in entrambe le tappe del campionato, Assen e Brands Hatch.

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TITOLO SPAGNOLO ELITE A LONZANO Alvaro Lozano con la Yamaha ha conquistato il titolo spagnolo di motocross classe Elite. Ha preceduto in classifica Jonathan Barragan. OPEN DAYS, CAMBIA LA DATA DI LONIGO Variazioni di data degli “Open Days”, corsi di formazione allo speedway sotto l’egida della Federazione Motociclistica Italiana. L’appuntamento in programma a Lonigo il 24 ottobre è stato spostato a domenica 7 novembre. Stessa pista.

5 milioni per il GP Aragon 5.015.000 TELESPETTATORI, CON IL 31.69% DI SHARE PER IL GP ARAGON, NOVITÀ DEL CALENDARIO DEL MOTOMONDIALE DI QUEST’ANNO, IN DIRETTA DOMENICA 12 SETTEMBRE SU ITALIA 1. PICCO DI ASCOLTI ALL’ULTIMO GIRO: 5.295.000. LA MOTO2 È STATA VISTA DA 1.790.000 TELESPETTATORI (15,04%), E LA 125 DA 794.000 (12,07%). L’APPROFONDIMENTO DI FUORI GIRI REGISTRA 1.638.000 (12,29%).

TAPPA A GUARNERI

ROOKIES CUP

DAVIDE Guarneri vincitore dell’ultima prova e Steve Ramon campione nazionale: si è conclusa così l’ultima prova del campionato belga di cross. L’italiano ha fatto secondo in gara 1 e si è aggiudicato la seconda, mentre Ramon, che ha appena rinnovato per un’altra stagione con la Suzuki, ha un primo e un terzo.

SARANNO 4 i ragazzi italiani al via della Red Bull Rookies Cup 2011, il campionato giovanile che si corre a contorno della MotoGP. Dopo le selezioni, che si sono disputate a Monteblanco, in Spagna, Lorenzo Baldassarri, Andrea Migno e Stefano Valtulini andranno ad affiancarsi al “veterano” Niccolò Antonelli.

BELGIO. RAMON CAMPIONE

QUATTRO ITALIANI NEL 2011

MUGGERIDGE CAMPIONE DELLA SBK TEDESCA L’ex campione del mondo Supersport e pilota del Mondiale Superbike, Karl Muggeridge, ha vinto il campionato tedesco IDM in occasione dell’ultima gara corsa a Hockenheim. Nel corso della stagione, il pilota Honda del team Holzhauer Racing Promotion ha conquistato cinque vittorie e otto podi totali. Il trentaseienne australiano ha battuto un altro ex-pilota del Mondiale Supersport, Werner Daemen (BMW) mentre il titolo Costruttori è andato alla KTM. SUPERMOTO UEM ITALIANI BEN PIAZZATI Il bulgaro Angel Karanyotov ha fatto tripletta nella quarta tappa dell’europeo Supermoto: correva in casa, a Pleven, in Bulgaria. In testa alla classifica di campionato c’è lo sloveno Uros Nastran, in forte vantaggio (270 punti) su Fabrizio Bartolini (211) due volte quarto e poi classificato quindicesimo in gara. Terzo con 202 lunghezze c’è Teo Monticelli, quinto, secondo e poi quarto.

IN BREVE

PHARAONS RALLY L’ULTIMA SFIDA

COPPA ROMAGNA DI CROSS IL 7 NOVEMBRE A FAENZA Si terrà domenica 7 novembre sulla pista Monte Coralli di Faenza, la Coppa Romagna Motocross – Trofeo Nazionale. In programma le seguenti classi: MX1, MX2, 125 2 tempi, sport cross, minicross junior e senior. Per informazioni: 0546-622218, 347-5455525, bulldogboris@libero.it.

SPEEDWAY A COPPIE

DRYML, FRATELLI EUROCAMPIONI I FRATELLI Ales e Lukas Dryml hanno vinto per la terza volta, in quattro anni, il titolo UEM a coppie di speedway. La finale si è disputata nella pista tedesca di Stralsund. Quattro i punti di vantaggio alla fine delle 21 batterie in programma per i fratelli di Pardubice, Repubblica Ceca, nei confronti delle compagini di Germania e Croazia. I tedeschi si sono guadagnati il secondo gradino del podio grazie a Kroner, che ha vinto lo spareggio contro il craoto Pavlic. In quarta posizione si è classificata la Russia a un solo punto dal podio, precedendo, sempre per un punto, la Lettonia.

SCUOLA FMI CORSETTI

ASPIRANTI PILOTI TEST AD ADRIA VENERDÌ 1 ottobre, ad Adria, durante la giornata dedicata alle prove libere dell’ultima prova della Yamaha R125 Cup, porte aperte agli aspiranti piloti. I ragazzi tra i 13 e i 18 anni incuriositi dal trofeo monomarca Yamaha e desiderosi di testare la R125 in versione trofeo, potranno effettuare una prova gratuita in pista, supportati dai consigli e dall’assistenza degli istruttori della Scuola Federale Corsetti. Per prenotarsi, ecco il recapito telefonico: 347-7129476.

«Non c’è un pilota che non abbia paura delle punture. Preferiscono sopportare il dolore piuttosto che fare un’iniezione di antidolorifico» Claudio Costa (La Gazzetta dello Sport)

SECONDA AL CAMPIONATO FEMMINILE

REBECCA, BELLA SCOPERTA ESORDIO positivo per Rebecca Bianchi (a fianco) nell’italiano femminile. La sedicenne bolognese si è piazzata seconda nella prova (unica) di Vallelunga. Eppure Rebecca ha un’esperienza limitata. È cresciuta nel Trofeo Yamaha R125, dove ha conquistato la classifica femminile, sfiorando in più occasioni il podio nell’assoluta. Più qualche gara nel Trofeo Hornet. Per la rapidità dei progressi, sembra davvero che Rebecca possa essere il nome nuovo della velocità femminile.

siamo presenti

PAD. 4 STAND G86

MOTOTEMPORADA, ULTIMO ATTO A MISANO I PROSSIMI 1, 2 E 3 OTTOBRE, A MISANO, ULTIMA PROVA DEL TROFEO MOTOTEMPORADA ROMAGNOLA. INTENSO IL PROGRAMMA DI GARE. OLTRE ALLE TRE CLASSI DELLA MOTEMPORADA (125, 600 STOCK, OPEN), AL VIA ANCHE LA GLADIUS CUP SUZUKI, LA DUNLOP CUP G&G 600 E 1000, I TROFEI SUPERTWINS E ROADSTER, LA BLACK CUP CONTINENTAL 600, I TROFEI MARCO PAPA (600 STOCK, 600 OPEN, OPEN 1000) E MOTOESTATE (600 APERTA, 600 STOCK, OPEN E STOCK 1000). TUTTE LE INFORMAZIONI SONO DISPONIBILI SUL SITO WWW.MOTOTEMPORADA.IT

REDDING RICORDA SHOYA «NON ho potuto fare nulla per evitarlo»: Scott Redding, il pilota britannico coinvolto nell’incidente dove ha perso la vita Shoya Tomizawa, ad Aragon è riuscito a parlare della drammatica giornata di Misano. Non è stato facile superare quel tremendo episodio. «Nelle ventiquattro ore successive alla gara non ricordavo bene cosa era accaduto. Quando ho rivisto la gara in TV ho capito perché non ricordavo nulla. Addirittura non mi sembrava di aver vissuto quei momenti. Vedevo solo del rosso, del nero e del bianco, poi ho sentito di aver colpito qualcuno. Quel qualcuno era Shoya». motosprint

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HUSQVARNA RACCOMANDA

Paddock IDENTIKIT

ALEX POLITA 1 LAMBO IN MOTO2 IL TEAM Matteoni CP ha lasciato a piedi Pesek, sostituendolo ad Aragon con il colombiano Santiago Hernandez, ma nelle ultime gare del Mondiale Moto2 arriverà Ferruccio Lamborghini. Il bolognese non è digiuno della categoria, avendo corso con una Suter a Misano (nella foto). Disputerà le gare in Giappone, Malesia, Portogallo e Valencia, saltando Phillip Island «perché - spiega - si corre in contemporanea con l’ultima tappa del campionato italiano, al Mugello. E sono in piena lotta per il titolo».

I CUGINI LEOK INSIEME SULLA TM IN MX1 L’ESTONE TANEL LEOK NEL 2011 SARÀ ALLA GUIDA DELLA TM MX 450FI UFFICIALE NEL MONDIALE CROSS MX1. AL FIANCO DI TANEL, SUO CUGINO AIGAR LEOK TORNATO IN MOTO DOPO IL BRUTTO INFORTUNIO PATITO AD INIZIO ANNO. NELLA MX2, TM SI AFFIDA AL CECO PETR SMITKA: SOSTITUIRÀ MARTIN MICHEK CHE HA RAGGIUNTO IL LIMITE DI ETÀ PER MX2 (DA SINISTRA: SMITKA, TANEL E AIGAR LEOK).

LASCIA LA KTM

GRAZIANI CON APRILIA DOPO anni passati sotto le insegne della KTM, Matteo Graziani cambia e passa all’Aprilia. Il pilota di Forlì, che ha 42 anni, ha conquistato in carriera 55 titoli italiani. L’impegno per ora è circoscritto al Pharaons Rally, con il Team Giofil Aprilia, affiancando il cileno Francisco “Chaleco” Lopez, lo spagnolo Gerard Farres e il sammarinese Alex Zanotti. Dopo il Rally dei Faraoni, la Dakar? «Non abbiamo ancora accordi in tal senso - ha specificato Graziani Vediamo come va, come mi troverò con la moto e con il team, poi faremo il punto».

Cade Cruciani, cade Conforti e così è andata a finire che il titolo di campione italiano Superbike te lo sei già portato a casa tu, a Misano, con una prova di anticipo. Cruciani e Conforti sono i miei compagni di squadra e il titolo ce lo giocavamo noi tre. Prima di correre a Misano, la penultima prova della stagione, io ero primo con 16 punti di vantaggio su Cruciani e 24 su Conforti. Francamente ci speravo che toccasse a me, ma pensavo di chiudere la partita al Mugello, all’ultima prova. Invece è arrivato il diluvio ed è finita come sappiamo. Sinceramente? Mi è dispiaciuto per Luca, al quale devo molto.

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Già. Quest’anno avresti dovuto correre in Superstock, poi Luca Conforti si è seriamente infortunato a un occhio e tu hai corso le prime gare della stagione con la sua moto. Di questo sono grato al team, che mi ha concesso poi di proseguire, schierando tre moto in Superbike. E anche a Luca, che avrebbe potuto opporsi, vedendo che un altro pilota, soprattutto uno giovane e scalpitante, usava la sua moto. Lui è stato molto gentile, il primo a farmi i complimenti alla fine.

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Il successo è più gradito quando arriva dopo tante difficoltà? Il 2009 è stato tremendo. Dovevo correre il Mondiale SBK, avevo una squadra, ho fatto i test. Sono anche andati bene, tutti a dire finalmente un giovane italiano che va forte... Poi, a 20 giorni dal via mi hanno lasciato a piedi. Scusaci, non ci sono i soldi, abbiamo fatto male i conti... Mi fa ancora male parlarne oggi.

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E adesso? Adesso si parte alla ricerca di una moto per l’anno prossimo. Vorrei tornare al Mondiale Superbike. Ci sono già alcune squadre interessate, ma non mi faccio illusioni. Sarà difficile, anche perché non ho soldi. Ho vinto tutto in Italia, oltre a una coppa del mondo. Che devo fare più di così per meritare un posto?

NUOVA GAMMA X-LIGHT. FUTURO ESTREMO.

NATO A

JESI (AN) ETÀ

NOVITÀ EUROPEE RAGAZZINI (con la finale internazionale della Honda NSF 100 Cup) e moto elettriche (il TTXGP): sono queste le due novità per l’Europeo velocità del 24 ottobre, anche quest’anno in prova unica ad Albacete (Spagna). Tre le classi in pista: 125 GP, Superstock 1000 e Supersport 600. Vi potranno partecipare i migliori 5 classificati dei campionati nazionali in: Italia, Spagna, Francia, Germania e Olanda. Più i primi quattro del campionato Scandinavo, dei Balcani e dell’Alpe Adria. Le Federazioni nazionali potranno iscrivere wild card. motosprint

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26 ANNI HA VINTO

COPPA ITALIA 600 STOCK (2002) CIV STOCK (2005) FIM CUP 1000 (2006) QUEST’ANNO

CAMPIONE ITALIANO SBK (IN ANTICIPO)

La gamma Husqvarna X-Light si rinnova e supera se stessa. La nuova TE250 migliora le performances e si propone anche nella limited edition Antoine Meo Replica. Il motore più piccolo della categoria equipaggia da oggi la TE310 con un’erogazione piena e regolare fin dai bassi regimi. La TC250 sviluppa eccezionali incrementi di potenza lungo tutta la curva grazie al nuovo sistema di iniezione elettronica batteryless. Potenza e leggerezza sono diventate una cosa sola. www.husqvarna-motorcycles.com


contromano

SE LA SFIDA LANGUE, SPAZIO A LOTTE DI SERIE B Con Rossi fuori gioco, ci si occupa di aspetti collaterali. Come i contrasti tra team manager

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

LORENZO E PEDROSA NON ACCENDONO LA PASSIONE DEGLI APPASSIONATI E DEI MEDIA ITALIANI. LA LORO PERSONALITÀ NON È QUELLA DI ROSSI MA SONO CAMPIONI VERI. CE NE INNAMOREREMO?

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MI HANNO sempre detto che sono fortunato e forse hanno ragione. In fin dei conti mi pagano per seguire il mio sport preferito e ragionare sul mio hobby che mi tengo stretto fin da bambino e che continuo a chiamare “le corse dei motorini”. Ma cosa mi fece innamorare da bambino di questo strano, crudele, durissimo, esaltante, noioso, ipertecnico e emozionale (andate avanti pure voi con gli aggettivi, tanto ci stanno bene tutti)? Ve lo dico senza problemi. Non fu di sicuro la televisione, perché all’epoca le gare in TV si vedevano una volta ogni morte di Papa. E nemmeno il battage pubblicitario, il marketing (che non sapevo nemmeno cosa fosse), le valvole pneumatiche, i videogiochi e le gomme da tempo. Io lo so quello che mi attirò: la paura. Era uno sport pericoloso, veloce, spietato, nel quale ci si potevano rovinare la salute e i risparmi di tre generazioni. Nel quale il rumore regnava sovrano, i piloti accettavano con fatalismo indù qualunque verdetto della sorte e le ragazze non disdegnavano chi si esibiva in slalom tra

muretti e balle di paglia, anche se non avevano un quattrino. A me piaceva questo mix epico-sportivo e avevo già capito che non avrei fatto il meccanico, ma il pilota. Per fortuna, in pochi secondi capii che al massimo potevo fare il giornalista e l’appassionato. Il meccanico mai: quello è un lavoro nel quale non si inventa nulla, bisogna piegare la schiena e sporcarsi le mani. Sono i veri eroi e, qualche volta, persino i divi, della classe operaia. Ovviamente quando uno ha la testa come la mia, difficilmente si ritrova nella stanza dei bottoni, a far contratti, a muovere i soldi, i sghei, i piccioli, le palanche, la pilla, il danaro, la fresca e via discorrendo. Mi va bene lo stesso, a me non sono mai piaciuti molto. Ero in Spagna, seguivo una gara che di spunti ne aveva (almeno a essere lì mi sembrava) ma tutti mi chiedevano di Livio Suppo e Alberto Puig, della loro sfida per diventare i padroni della Honda in MotoGP, anzi gli esecutori principe dei dettami che arrivano da Tokyo. Ad Aragon interessava di più, almeno ai media, con qualche eccezione tra cui mi metto senza problemi, la lotta tra i due manager che la sfida tra due spagnoli per il Mondiale MotoGP. Mi sarei dato fuoco dalla disperazione, ma era così. Di chi è la colpa di questa situazione irreale? Qualche ideuzza in testa ce l’ho. Eccola. Pedrosa e Lorenzo sono i veri piloti di oggi: professionali, veloci, bravissimi, ma totalmente privi di pathos. Mai una volta che gli scappi: «Quello mi è antipatico», oppure una storia di corna, insomma, una rivalità vera e conclamata. Come due soci di un esclusivo circolo nobiliare non oltrepassano mai il muro della formalità più assoluta. A questo punto i cronisti crollano e, immagino pressati dai loro capi, si mettono di buzzo buono a gonfiare la sfida Suppo - Puig. È da un po’ che Rossi ha dei problemi, diciamo che dal GP Repubblica Ceca in avanti è sempre stato staccato dai primi. Inutile far finta che non sia così: se uno becca un secondo, bisogna parlare di quello che va più forte. Anche se è di un’altra razza, se non fa audience, se non piace alle mamme e alle nipotine e agli sponsor. Il mondo non si è mai fermato di fronte alla crisi (spero passeggera) dei numeri uno e persino di numeri 46. Il mondo va avanti, sempre e comunque. E noi abbiamo il dovere di far innamorare della moto nuovi fan. Di sicuro non ci riusciremo con la sfida tra manager.


polvere di stelle

CERCASI IDENTITÀ DI UNA MOTO MISTERIOSA Venne usata da Alfredo Traverso nella gara Voltri - Passo del Turchino che si corse nel 1952 GRAZIE a Tino Brenni, il mistero si chiarisce. La Moto che vinse all’Ulster non era dunque la Jada, ma una Suzuki special con telaio Seeley. O forse Findlay e Fontana l’avevano già chiamata Jada, ma non era ancora la versione che divenne nota con tal nome e che aveva caratteristiche diverse, tra cui un differente telaio. Sul motore della special che vinse all’Ulster, invece, permangono incertezze: su un sito molto documentato si dice che si trattava di un motore elaborato da Findlay stesso con pistoni speciali forniti dalla Suzuki GB, Brenni invece dice che era un motore Daytona, sostituito in seguito da un altro arrivato al concessionario Frankonia di Zurigo, che tra l’altro ben conosco perché mi ci sono recato personalmente più volte per acquistare pezzi di ricambio per la Suzuki 500 con cui correvo nel campionato italiano Juniores.

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

SOPRA, LA MOTO DA IDENTIFICARE: LA PARTE POSTERIORE SEMBRA ESSERE STATA PRESA IN PRESTITO DA UNA MOTO GUZZI DONDOLINO, MENTRE LA FORMA DEL MOTORE SEMBRA DI SCUOLA INGLESE. IL SERBATOIO E TUTTO L’AVANTRENO NON SONO RICONOSCIBILI.

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NELLA rubrica Polvere di Stelle pubblicata sul numero 35 di Motosprint si parlava della moto usata da Jack Findlay nel GP dell’Ulster del 1971. Con la Jada, Findlay riuscì a conquistare la sua prima vittoria al GP dell’Ulster, approfittando dell’assenza di Agostini, già campione del mondo. Quella del GP dell’Ulster fu anche la prima vittoria di una moto a 2T nella classe 500. Questa moto arrivò in Svizzera tramite un mio amico che correva nella classe 500 (Ernst Weiss) ed io la comprai per partecipare alle gare del campionato svizzero nel 1972. Il motore (500 cm3, tipo Daytona) venne sostituito con uno dei due che arrivarono al concessionario svizzero Frankonia. L’altro motore equipaggiò il sidecar dello svizzero Trachsel. Il telaio era Seeley, i freni Fontana. Partecipai alle varie gare di campionato svizzero per un paio di anni, poi mi ritirai dalle competizioni. La bella Suzuki Seeley si trova nella mia casa. Tino Brenni Mendrisio (Svizzera)

VORREI identificare la moto con cui correva mio padre nella Voltri - Passo del Turchino del 1952. Non so se è una Sarolea 500 o una Sunbeam, o altro. Vi allego la foto. Lettera non firmata

HO CERCATO un po’ dappertutto, ma non ho la risposta alla sua domanda. La moto sembra un assemblaggio di componenti di diversi modelli e diverse marche. La parte posteriore (sospensione, parafango, sella) dovrebbe essere di derivazione Guzzi (una Dondolino?); il serbatoio e l’avantreno non sono riconoscibili, infine il motore appare di chiaro stampo inglese, ma non sono riuscito ad identificarlo. Dovrebbe essere un 350-500 del secondo dopoguerra, evoluzione di un modello militare, ma ben più rifinito, come mostra il carter sinistro che si prolunga anche a proteggere il magnete. Non è un Sarolea (che non mi risulta abbia avuto monocilindrici “moderni” a cilindro completamente verticale) e nemmeno un Sunbeam. Chiedo aiuto ai lettori, pubblicando questa bellissima foto. Più fortuna ho avuto cercando in archivio i risultati della corsa in salita Voltri Passo del Turchino, che si svolse anche nel 1952 (era una “classica” delle cronoscalate) e precisamente domenica 8 giugno. Fra i classificati non risulta nessun Traverso, ma se può essere di suo interesse, i vincitori delle due categorie Sport e Turismo (classe da oltre 250 fino a 500 cc) furono rispettivamente Vittorio Silvestri su MM 350 e Giovanni Cardinale su Gilera 500.


CORRIDONIA Piccoli piloti infiammano l’ultima grande gara.

>

Bassani e Ferrari primi due selezionati per il San Carlo Junior Team 2011, attesa per la scelta del pilota HIRP.

Il kartodromo “Cogis Kart” di Corridonia ha decretato i vincitori del Junior Trophy e del trofeo Extreme: Axel Bassani e Matteo Ferrari vestiranno i colori del San Carlo Junior Team nella stagione 2011. Sebbene per Ferrari la vittoria rappresenti la conferma di poter entrare in quel team ufficiale i cui piloti primeggiano nei vari campionati a cui partecipano, per Bassani è il coronamento del serio lavoro di formazione a cui si è sottoposto, visto che la sua esperienza in moto si limita alle due stagioni appena passate con Honda. Entrambi ex-allievi HIRP, i neo campioni inizieranno a breve la serie di attività di allenamento invernale che li vedrà partecipare a stage di affinamento della tecnica di guida, compresa quella fuoristrada, e si sottoporranno anche a test di controllo della condizione fisica utili a personalizzare la preparazione atletica. Lo Junior Trophy ha visto ancora una volta disputarsi una gara emozionante. Prima del via cinque erano i piloti ancora in lizza per il titolo finale, fra i quali il belga Livio Loi, giunto subito fuori dal podio di gara, e Ruggero Samuel Ricco, che ha corso debilitato dai postumi di una caduta. Nonostante una bandiera rossa, che ha offerto la possibilità di ridiscutere la buona prima partenza di Bassani, Axel non ha praticamente mai offerto chance ai cinque piloti del gruppo di testa, vincendo con determinazione e maturità agonistica. Secondo è giunto Enea Bastianini, terzo Alessandro Zaccone, anch’essi aspiranti vincitori finali prima della partenza. Quinto in gara Mattia Medos.

> I piloti dell'HIRP in gara affrontano la prima curva.

> La griglia di partenza dello Junior Trophy.

La vittoria finale di Ferrari era tutt’altro che scontata. Si è dovuto aspettare il traguardo per decretare il vincitore del trofeo Extreme, poiché Alessandro Costantino avrebbe ancora potuto aggiudicarsi il titolo. Invece ancora una volta il “consistente” Alessandro ha chiuso al secondo posto, sia in classifica generale sia in gara, una stagione che ha visto passare primo sul traguardo di giornata proprio Matteo. Una bella sorpresa è il terzo posto di gara che un bravo Thomas Cicco ha conquistato con forza, cedendo solo alla veemente rimonta di Costantino mentre occupava la seconda posizione: per Thomas è la prima volta sul podio. La linea del traguardo è stata infine tagliata in quarta posizione da Fausto Mincione, mentre quinto è giunto Vittorio Sorrentino, quindi terzo nella classifica finale.

> TROFEO HIRP: Lorenzo Gabellini (n.10) vince sul circuito di Corridonia.

> JUNIOR TROPHY: Axel Bassani (n.13) primo in gara e in campionato.

> NSF100 EXTREME: Matteo Ferrari (n.111) campione indiscusso 2010.

Fine della stagione di formazione e svolgimento dell’ultimo “compito in classe” per gli allievi HIRP. La gara si è praticamente chiusa al fotofinish, laddove Lorenzo Gabellini (Team Mike Hailwood) l’ha spuntata per 21 millesimi su Fabio Esposto (Team Jim Redman), mentre a due decimi è arrivato terzo Paolo Grassia (Team Mick Doohan). Piccolissimi distacchi che sottolineano quanto sia stato proficuo per tutti il lavoro svolto durante la stagione di formazione. La gara è stata vinta dal team Jim Redman, seguito dal team Mick Doohan e quindi dai componenti del Mike Hailwood. Le due classifiche finali vedono vincitori Manuel Doria (Joey Dunlop) nella Individuale, che premia i migliori risultati realizzati in prove ufficiali durante la stagione, ed il team Jim Redman per i punteggi di gare apportati dai componenti, ovvero Fabio Esposto, Gianluca Mazzola e Fabio Spiranelli.

> Alessandro Costantino vice campione del Trofeo NSF100 Extreme.

> Gabellini (n.10) ed Esposto (n.16) in volata al traguardo.

SPORT RIDERS LAB Srl Via Germanico, 99 - 00192 Roma Tel +39 347.46.13.166 - 347.93.33.750 - Fax +39 06.233.243.417 e-mail info@sportriderslab.com

Si ringrazia:


Classifiche

TEAM Jim REDMAN

PILOTA

Pos.

Punti TOT.

TOT Team

Fabio ESPOSTO Gianluca MAZZOLA Fabio SPIRANELLI

2 4 8

20 13 8

52 40 80

172

Mike Lorenzo GABELLINI HAILWOOD Thomas DE MARINI Mattia AIELLO

1 11 14

25 5 2

120 20 6

146

6 3 7

10 16 9

38 66 35

139

Mick DOOHAN

Alessio SETARO Paolo GRASSIA Walter SULIS

Joey DUNLOP

Manuel DORIA Lorenzo VILLAMAGNA Matteo CIPRIETTI

9 NP 5

7 0 11

44 16 44

104

Freddie SPENCER

Fabio DI GIANNANTONIO NP Alberto NICOLETTI 15 Leo CERNO 17

0 1 0

61 9 3

73

CLASSIFICA GENERALE NSF100 JUNIOR TROPHY

CLASSIFICA GENERALE NSF100 EXTREME

1. Bassani Axel 1. Loi Livio 3. Bastianini Enea 4. Zaccone Alessandro 5. Ricco Ruggiero Samuel 6. Perseghin Manuel 7. Medos Mattia 8. Zanotti Andrea 9. Piscitello Dario 10. Santoni Nicolas 11. Di Rago Nicola 12. Promutico Lorenzo 13. Magliocchetti Alex 14. Saccio Salvatore Ruben 14. Bortoli Leonardo 16. Papapavlou Panagiotis 17. Balboni Giovanni

1. Ferrari Matteo 2. Costantino Alessandro 3. Sorrentino Vittorio 4. Coppola Alfonso 5. Matturro Nicodemo 6. D'Onofrio Bryan 7. Mincione Fausto 8. Arginò Kevin 9. Cicco Thomas 10. Mastrella Emanuele 11. Burlini Paolo 12. Del Vecchio Nicola Gerardo 13. Fuligni Federico 14. Masini Giordano

punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti punti

95 74 69 68 56 47 37 35 33 29 25 21 18 15 15 8 3

punti 100 punti 74 punti 58 punti 53 punti 49 punti 46 punti 43 punti 34 punti 32 punti 29 punti 27 punti 26 punti 18 punti 13

> HONDA NSF100: fedeli compagne di gara.

> I piloti Extreme scaldano i motori.

> Stanchi ma soddisfatti, i piloti condividono le emozioni.

ISCRIZIONI STAGIONE 2011.

> Podio HIRP: il Team Jim Redman si aggiudica gara e Trofeo.

> Podio NSF 100 JUNIOR TROPHY: Bassani, Bastianini, Zaccone.

> Podio NSF 100 EXTREME: Ferrari, Costantino, Cicco.

Il 30 settembre 2010 è il termine ultimo per inviare la domanda di partecipazione alle selezioni HIRP 2011. Le selezioni, pratiche e teoriche, si svolgeranno venerdi 15 e sabato 16 ottobre 2010 presso il Circuito Internazionale "Aprilia Race Kart" situato ad Aprilia (LT) in Via delle Valli, 37. Inoltre sono aperte le iscrizioni per l'edizione 2011 dell'NSF100 Junior Trophy e del Trofeo NSF100 Extreme. Le domande di partecipazione a questi due trofei devono essere inviate entro il 30 settembre 2010. Per il Trofeo NSF100 Extreme 2011 si prevedono ricchi premi ad ogni gara. Tutti i moduli di partecipazione sono presenti sul sito www.hondaitalia.com nella sezione Eventi&Community e devono essere inviati a info@sportriderslab.com o tramite fax allo 06 233 243 417.

SPORT RIDERS LAB Srl Via Germanico, 99 - 00192 Roma Tel +39 347.46.13.166 - 347.93.33.750 - Fax +39 06.233.243.417 e-mail info@sportriderslab.com

Si ringrazia:


a i g g a i p s a m i t l U MotoGP I piani HRC per il futuro di Enrico Borghi - foto Milagro

00 8 a l n o c o t n i la v o s a r a o n c u n aa sta h e r n e o L n . na da u n ia c o g a l H e t a l a a r t L e s r a ua m l s o a l c o e l c c E . 1 e vuo 1 0 2 : il à t i l i b i s s po

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A HONDA sta marciando con il passo di chi ha nella testa, nelle gambe e nelle braccia, un solo obiettivo: la conquista del titolo nella stagione 2011. Ed è un imperativo, non solo un progetto. La Honda non vince dal 2006, e sta soffrendo una situazione ritenuta intollerabile: non ha mai vinto nell’era della 800. Poiché la stagione 2011 sarà l’ultima della 800, il prossimo anno rappresenta l’ultima occasione per colmare una lacuna. E per evitare un’onta, una macchia indelebile. La Honda ha vinto in tutte le categorie del motociclismo moderno – soprattutto, ha

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Pokerd’assi NEL PROGRAMMA UFFICIALE DELLA HRC PER IL 2011 C’È TUTTO: OLTRE AD UNO SFORZO TECNICO ED ECONOMICO DI ALTISSIMO LIVELLO, POSSIAMO TROVARE L’ESPERIENZA (PEDROSA), L’AGGRESSIVITÀ (STONER), LA CONOSCENZA TECNICA (DOVIZIOSO), LA FRESCHEZZA (SIMONCELLI).

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MotoGP I piani HRC per il futuro

dominato in modo schiacciante la parte finale della 500 e quella iniziale della MotoGP, con le “mille” – ma con l’avvento della 800 è andata incredibilmente in crisi. Shuhei Nakamoto, il capo operativo della HRC, sa bene che il blasone, la storia, la forza, della Honda impongono la conquista anche del titolo della 800. A Tokyo non si può discutere su questo, infatti lui vuole portare a termine la missione. Gli è rimasta una sola possibilità – la stagione 2011, appunto

– ed è il motivo per cui la Honda sta lavorando per la prossima stagione con un investimento ed un programma superiori a quelli delle due rivali (Yamaha e Ducati). Ed ecco perché Nakamoto ha deciso di spingere ancora sull’acceleratore, organizzando per il 2011 una formazione potente: quattro moto ufficiali, una varietà di piloti in grado di rispondere ad ogni esigenza: ci saranno la certezza (Dani Pedrosa), il talento puro (Casey Stoner), l’ingegnere (Andrea Dovizioso)

e il giovane emergente (Marco Simoncelli). Ci sarà, poi, una RCV che raggiungerà il culmine dello sviluppo dopo anni in cui il progetto è stato modificato da capo a piedi, cioè dal telaio al motore. Una moto che è stata sviluppata per tutto il 2010 (sfruttando anche il grande lavoro di Dovizioso) e che all’inizio della prossima stagione dovrebbe diventare una moto quasi perfetta. Un’arma letale nelle mani dell’armata di Shuhei Nakamoto.

Dal confronto tra le loro prime 5 stagioni in HRC emerge un dato sorprendente...

PEDROSA COME DOOHAN LASCIARE andare Dani Pedrosa? Non adesso. Non ora che lo spagnolo sembra aver terminato il lungo apprendistato attraverso cui sono passati altri piloti illustri. Ecco perché Shuhei Nakamoto non ha solo voluto rinnovare l’accordo con lui: lo considera la punta di diamante della squadra anche per il 2011. Dani Pedrosa ha ormai piena conoscenza della HRC, della moto, della messa a punto, del modo di lavorare e ragionare della Honda. È cresciuto, ha trovato la guida ideale per sfruttare questa moto. Quindi, sta diventando vincente. Finalmente, verrebbe da dire. Ma è anche giusto ammettere che con lui il paddock è stato molto esigente. Insomma, è vero che il ragazzo di Barcellona è alla sua quinta stagione nella MotoGP e non ha vinto niente. È quindi innegabile che Valentino Rossi ci abbia impiegato due soli anni; è noto che Lorenzo abbia il titolo tra le mani al suo terzo anno; e vale la pena ricordare che Nicky Hayden è diventato (con la Honda) campione al quarto tentativo. Però va anche detto che ci sono precedenti illustri che dimostrano come il ruolino di marcia di Pedrosa non sia così inusuale: il grande Mick Doohan ha vinto il suo primo titolo della classe regina, con la Honda, al sesto tentativo. La stessa cosa ha fatto Alex Criville, il primo spagnolo iridato nella classe regina e quindi colui che ha aperto la strada ai talenti iberici di oggi. Doohan è arrivato in HRC nel 1989 e il suo primo titolo lo ha conquistato nel 1994. E Criville è entrato nella squadra ufficiale della Honda nel 1994 ed è diventato campione nel 1999.

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Doohan nel secondo anno ha vinto una Shuhei Nakamoto dice che «è grazie alla bravura di Pedrosa, se la nostra moto sem- gara sola, Pedrosa ne ha vinte due. bra migliore di quello che è». Non è solo il Doohan è diventato più forte di Pedrosa nel supporto al pilota più in forma del momento. terzo anno, quando ha vinto tre gare (PedroÈ una presa di coscienza: Casey Stoner è un sa, sempre due) e ha allungato nel quarto talento che può salire su una MotoGP e di- anno: l’australiano ha conquistato cinque GP ventare immediatamente il più veloce (lo ha e Pedrosa sempre due. fatto nel 2007 con la Ducati) ma potrebbe Nella quinta stagione Doohan ha vinto una anche impiegare più tempo del previsto, per- sola gara, mentre Pedrosa è già anno a quoché la storia dimostra che la Honda è una ta quattro. Nella sesta Doohan è diventato moto straordinaria ma spesso anche ostica. campione del mondo (ed è rimasto numero Capirla, non è così semplice. Non è così im- uno per altri quattro anni). mediato. Quindi c’è bisogno di Dani Pedrosa, Certo, Doohan ha vinto il titolo della mezzo che in questo momento è il solo pilota che litro al sesto anno con la HRC e poi ha cam“capisce” la Honda al cento per cento. biato la storia della 500. Ma Pedrosa nel I numeri delle prime cinque stagioni di 2011, alla sua sesta stagione con la HRC, Doohan e Pedrosa (riportati nella tabella) nella classe regina, può fare il salto definitisono sorprendenti: Doohan nel suo primo vo. È ciò che pensa, e spera, Shuhei Nakaanno non ha vinto un solo GP, Pedrosa ne ha moto. vinti due. IONATO PRIMO ANNO GP CORSI CAMP GIRI VELOCI LE PO 9. DI PO 15 VITTORIE 0 0 5. PILOTA 1 17 0 4 4 DOOHAN 8 2 PEDROSA 3. SECONDO ANNO 15 2 3 2. 5 18 1 3 5 DOOHAN 8 2 PEDROSA 2. TERZO ANNO 15 1 2 3. 14 17 3 2 2 DOOHAN 11 2 PEDROSA 2. QUARTO ANNO 9 5 6 3. 7 17 5 5 2 DOOHAN 11 2 PEDROSA 4. QUINTO ANNO 13 4 4 2. 6 13 1 7 4 DOOHAN 9 4 PEDROSA TOTALE GP CORSI PILOTA

DOOHAN PEDROSA

VITTORIE

10 12

PODI

POLE

GIRI VELOCI

33 47

15 17

12 21

67 82


MotoGP I piani HRC per il futuro

SHUHEI NAKAMOTO

SCHIEREREMO QUATTRO MOTO UFFICIALI NEL 2011

Lo abbiamo già fatto in passato, possiamo rifarlo SHUHEI Nakamoto piega le gambe, inclina il busto in avanti, appoggia le mani sulle ginocchia e assume la posizione del lottatore di Sumo quando si prepara a far fronte all’avversario. E poi comincia a ridere. Di gusto, ad alta voce, per molti secondi. Sì, il capo della HRC è così: una persona seria, con la passione per il gioco. Buon segno: vuol dire che il peggio è passato? «Non ancora. Ma va un po’ meglio: stiamo raccogliendo i frutti di un lavoro che è stato lungo. Ma che non è ancora finito». La Honda ci sta mettendo tanto tempo, per alcuni persino troppo, per uscire dai guai. Non è più la Honda di una volta? Nakamoto getta lo sguardo su una foto che ritrae la NSR 750 4T dei primi anni ‘80, appesa alla parete dell’ufficio della HRC, poi risponde sospirando: «in quell’epoca la Honda era la Honda... Ora c’è la crisi, ci sono meno soldi. E si reagisce con minor forza». A proposito, come va con il pasticcio in cui vi siete cacciati con la storia dei tre piloti ufficiali? «Abbiamo preso una decisione, c’è stato un importante cambio di strategia». Quale? «Nel prossimo anno costruiremo quattro moto ufficiali». E quanti team le gestiranno? Due, oppure uno? «Non abbiamo ancora deciso come distribuiremo le moto. Sarebbe fantastico, però, avere un team solo». Sarebbe anche uno sforzo senza precedenti. «Per la MotoGP di oggi sì, però nel passato, ai tempi della 500, abbiamo già fatto squadre così numerose. Ed era sempre il Team HRC Repsol. Nell’epoca della MotoGP abbiamo gestito moto ufficiali anche al di fuori del team HRC, come ad esempio ai tempi di Kato». Si dice che vi appoggerete al Team Gresini, proprio come ai tempi di Kato. motosprint

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gio della Repsol? Che sarebbe, all’atto pratico, proprio lo sponsor di Pedrosa? «Perché il pilota e lo sponsor sono due cose diverse: noi abbiamo prima pensato alla squadra, cioè ai piloti, ora la discussione con lo sponsor prosegue su un piano diverso. Le due cose non sono correlate». Perché? «Noi vogliamo vincere con Dani, pensiamo che adesso sia pronto per farcela. Quindi questo è l’obiettivo. Poi ci sarà Casey, che speriamo si adatti in fretta alla moto e che quindi risponda alle nostre aspettative. L’obiettivo era avere i piloti, cioè una squadra forte. Ora pensiamo allo sponsor».

SHUHEI NAKAMOTO (A DESTRA) INSIEME AL PROJECT LEADER DELLA RC212V SHINICHI KOKUBU: SONO DUE DEGLI UOMINI PIÙ IMPORTANTI DELLA HRC. NAKAMOTO È TORNATO NELLE MOTO DUE ANNI FA, PER RIPORTARE LA HONDA ALLA VITTORIA.

COME è possibile che non si possano avere più di 16-17 moto in griglia? «I costi delle moto sono diventati troppo alti, e non ci sono i team che possono permettersi di acquistarle e farle correre. E poi anche i costruttori devono limitare per forza la propria capacità costruttiva a causa del periodo economico molto difficile». Non ci sono più gli sponsor di una volta... «Già. Se avessimo gli sponsor che c’erano sei o sette anni fa, oggi ci sarebbero più moto. Ma adesso è dura, non ci sono i soldi. La situazione economica è ancora molto difficile, per tutti». Come va in Giappone? «Male, grazie».

«È una possibilità, ma non è stato ancora deciso». Quante moto costruirà, in totale, la Honda, per il 2011? «Sei». Non una di più? «No, per il 2011 non è possibile». E perché mai? «Perché saremo impegnati nella progettazione, costruzione, sviluppo, della nuova “mille” e quindi non potremo gestire più di sei 800. Quest’anno avremmo anche potuto costruirne otto, di 800... Ma nella prossima stagione non sarà possibile». Quattro moto ufficiali vuole dire che ogni pilota potrà fare le proprie scelte tecniche e prendere una propria direzione? «Sì, perché la Honda può farlo. E lo farà. All’inizio le sei moto saranno uguali, poi gli ufficiali andranno avanti nello sviluppo. E strada facendo miglioreremo anche le moto satellite. Abbiamo sempre fatto così».

«Nella prossima stagione potremo costruire solo 6 moto. Perché saremo impegnati nella realizzazione e nello sviluppo della nuova 1000»

Le moto ufficiale erano due. Non quattro. È davvero possibile riuscire ad accontentare quattro piloti ufficiali? Non la fa nessuno. «Pensiamo che sia possibile perché il lavoro che stiamo facendo sulla RCV ci porterà ad avere un moto ben collaudata e sviluppata. La moto sta migliorando, e migliorerà ancora. Quindi nel 2011 avremo una buona base che potrà soddisfare tutti i piloti». Insomma, si sfrutterà il grandissimo lavoro che è stato fatto tra il 2009 e il 2010. «Esatto. Non dobbiamo più trascorrere una stagione intera nello sviluppo della moto, come è accaduto quest’anno. Quindi, se ce la faremo, nel 2011 avremo una moto competitiva e collaudata, e allora potremo sostenere quattro piloti ufficiali». Perché la HRC ha annunciato il rinnovo del contratto con Pedrosa senza l’appog-

Ancora?! «Va un po’ meglio, in assoluto, ma adesso abbiamo il problema dello Yen che si è valutato molto. Questo incide negativamente sulle esportazioni, e il nostro è un Paese che vive sull’esportazione». La Ducati ha quasi terminato il progetto della sua “mille”. E la Honda? «Noi non siamo così avanti. Non abbiamo ancora definito il progetto». Vedremo un progetto nuovo, qualcosa di rivoluzionario, come accadde nella prima versione della 1000 con la V5? «Purtroppo quell’epoca è finita. Anche perché, a parte la crisi, va detto che il nuovo regolamento è molto restrittivo ed è fatto apposta per impedire ad una Casa di mettere in pista progetti di quel livello. Il numero dei cilindri è limitato, non si possono fare cose tipo “pistoni ovali”, non si possono avere pistoni superiori a 81 mm di diametro. Insomma, il regolamento non permette di fare delle grandi rivoluzioni». Ora nel paddock si dice che la Honda è il nuovo riferimento, per le prestazioni. «Non abbiamo ancora finito il nostro lavoro, non siamo ancora al livello che vogliamo raggiungere. La Yamaha è ancora la nostra rivale da inseguire». Non sembrerebbe, ascoltando i commenti dei piloti. «È Dani che sta facendo un grande lavoro, è grazie a lui che la nostra moto sembra così buona. Lui la sta interpretando in modo perfetto, la sfrutta al meglio. E ci mette tanto del suo. Sta facendo un grandissimo lavoro, in questo periodo». A che livello è, quindi, la RCV? «Il motore adesso ha la potenza sufficiente, ma ci sono alcuni problemi di erogazione. Stiamo lavorando sul sistema di gestione del motore, e direi che questo è il nostro target per il futuro: arrivare a permettere ai piloti di sfruttare meglio la potenza. Abbiamo appena introdotto un sistema completamente nuovo che richiederà tempo per essere sviluppato». E per il resto? «Continueremo a lavorare sulla ciclistica, per fare in modo che la RCV diventi ancora più stabile. Abbiamo impiegato diverso tempo per trovare una ciclistica che si possa considerare una base su cui lavorare, perché in inverno abbiamo preso due strade diverse: abbiano provato molte soluzioni nuove, e all’inizio Andrea (Dovizioso) ha fatto diversi progressi ma Dani ci ha

messo più tempo, ha avuto maggiori problemi, relativamente alla stabilità; per questo motivo abbiamo continuato a sviluppare progetti paralleli: perché volevamo essere sicuri di prendere la strada giusta. Ora che anche Dani ha cominciato ad andare molto bene, siamo certi di aver preso la direzione giusta. Continueremo su quella, anche perché è su questa base che costruiremo le moto per i piloti satellite». La RCV 2011, l’ultima 800, sarà molto diversa da quella che stiamo vedendo adesso? «Abbiamo alcune idee nuove, e le verificheremo nei prossimi mesi e durante l’inverno, ma la nostra moto sarà evoluta e non rivoluzionata. Ormai per la 800 non avrebbe un gran senso». La Suzuki pensa di ridurre l’impegno o addirittura di smettere. La Honda farà qualcosa per aiutarla? «Noi non possiamo darle né soldi, né tecnologia: non ne abbiamo abbastanza nemmeno per noi (e ride i nuovo)». Non era questo il senso della domanda... «Scherzi a parte, noi abbiamo sempre aiutato la Suzuki, in vari modi: abbiamo accettato che possa usare più motori degli altri, abbiamo permesso che possa schierare i “rookie”. È sui regolamenti, che la aiutiamo. E la Honda continuerà ad aiutarla anche nel futuro. Noi vogliamo che la Suzuki resti nella MotoGP. Ma se devo essere onesto, io non so bene quale sia la situazione della Suzuki, o il suo problema, perché io non sono nemmeno sicuro della situazione della Honda!». La Ducati ha lasciato la SBK. È un segnale della crisi? «Non posso parlare a nome delle altre aziende. Ripeto, mi bastano già i guai che ho io, nella gestione del nostro progetto (e ride di nuovo)». Ci si può almeno immedesimare. «Dico solo che dal 2003 supportiamo il Team Ten Kate ma non schieriamo delle SBK ufficiali. Continuiamo solo per la 8 Ore di Suzuka perché è una gara molto importante per noi, e perché ha regolamenti diversi. Sviluppiamo il motore per la 8 Ore di Suzuka perché in questo modo possiamo fare sviluppo anche per le moto della SBK: ma sono fondamentalmente di serie, e vengono preparate dai team privati. La Honda ha fatto questa scelta già alla fine del 2002». motosprint

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MotoGP Verso Motegi di Enrico Borghi

i dubbi di

Vale

Corre per onorare il contratto con la Yamaha. Ma potrebbe fermarsi, per farsi operare, dopo le prossime tre gare

L

A YAMAHA che sta effettuando il conto alla rovescia per il grande giorno di Jorge Lorenzo – il titolo potrebbe arrivare già durante lo svolgimento della tripla trasferta in Giappone, Malesia, Australia – si appresta anche a correre le ultime gare con Valentino Rossi. Quindi da un lato si sta organizzando una festa e dall’altro uno struggente addio. Anche in Yamaha ci si chiede se l’addio di Valentino alla M1 avverrà nei tempi previsti, cioè dopo il GP Valencia, oppure prima. Il pesarese potrebbe infatti farsi operare alla spalla destra prima del previsto, cioè dopo le prossime tre gare. Valentino ha comunicato alla squadra la sua intenzione di correre le prossime tre

gare. Dopo la prima, il GP Giappone, verificherà la situazione. Molto dipende da come reagirà con la spalla, nonché dalla decisione della Yamaha in merito al permesso di provare la Ducati dopo il GP Valencia. Valentino vuole onorare il suo contratto con il massimo impegno: perché lui è un grande professionista, perché il legame con la Yamaha è stato troppo importante per chiudere in modo triste; e perché non vuole che si pensi che lui ha già la testa in Ducati. È questo il motivo per cui ha pianificato la tripla trasferta in Asia, dove la Yamaha ha notevoli interessi. Sulla strada per Motegi – la gara di casa per la Yamaha – Valentino è atteso nella sede della Yamaha, ad Iwata. Poi le sue P.R. proseguiranno in circuito. Pochi giorni dopo il GP Giappone ci si sposterà in Malesia, il Paese dello sponsor della Yamaha: la Petronas. E va da sé che la presenza del pilota più carismatico sarebbe gradita. A quel punto ci si trasferirà a Phillip Island, un circuito che Valentino adora. Quindi il piano di Rossi è questo: tenere duro per queste tre gare, poi si vedrà. Certo, esiste l’imprevisto. Se durante il GP Giappone la spalla dovesse peggiorare, se la situazione cambiasse, se... Insomma, ci sono delle variabili che potrebbero fargli cambiare i piani, ma per adesso si parte con questa idea: tenere duro almeno per tre gare. Anche la faccenda legata al nulla osta a provare la Ducati, il giorno dopo il GP Valencia, passa in secondo piano: Valentino potrebbe rinunciare a provare la Ducati, se capirà che conviene anticipare l’intervento chirurgico alla spalla. Se poi la Yamaha gli comunicherà che non potrà provare la Desmosedici in novembre, questa scelta sarà praticamente obbligata. Oltre che logica. Vedremo cosa succederà a Motegi, questo fine settimana. LA SITUAZIONE della spalla destra è complicata. Fino al GP San Marino Valentino era convinto di poter sopperire al problema del tendine lesionato aumentando la massa muscolare e convivendo con il dolore. Dopo la gara, ha iniziato a cambiare opinione. Perché a Misano ha dovuto cambiare posizione in sella, e il suo modo di guidare, per poter entrare in curva senza soffrire troppo. Dopo qualche giro il dolore era diventato molto forte. È una cosa che fa ormai da diverse gare: dopo un po’ di giri deve assumere una posizione innaturale. Ma alla vigilia del GP Aragon lo staff medico che lo segue gli ha prospettato l’intervento chirurgico come strada obbligata, per risolvere i guai.

LORENZO È PREOCCUPATO Jorge vuole usare il motore 2011 già a Motegi I CONTI li hanno già fatti, in Yamaha: c’è rimasto un solo avversario da controllare, Dani Pedrosa. L’unico che può, almeno matematicamente, strappare il titolo a Jorge Lorenzo. Dal GP Aragon, gli altri sono tutti fuori dai giochi. Bisogna tenere sotto controllo la Honda, quindi: la grande rivale ha messo infatti nelle mani di Pedrosa una moto che in questo periodo appare inarrivabile. E lo ha fatto proprio quando Lorenzo e la Yamaha sembrano aver cambiato atteggiamento: se prima pensavano solo ad attaccare, adesso si difendono. Con gli ingegneri di Iwata che sembrano diventati più conservativi del pilota. La Yamaha sta cercando di gestire due problemi: i consumi (spada di Damocle che pende sulle MotoGP, ma sulla Yamaha in particolare) e l’affidabilità. Ed è anche per questo che le sue prestazioni sembrano inferiori a quelle delle concorrenti, Honda e Ducati. Jorge Lorenzo si sta agitando. Il leader della classifica vuole il nuovo motore, quello provato a Brno, in agosto, insieme al primo prototipo della M1 2011. E lo vuole già a Motegi. Fino ad ora il reparto corse ha tergiversato perché, essendo arrivati all’ultima parte del campionato, i team stanno cominciando a punzonare il quinto motore (sui 6 disponibili) e bisogna pianificare bene le novità tecniche. Una volta punzonato, il motore non si può cambiare. Il nuovo quattro in linea di Iwata non è una rivoluzione, ma ha qualcosa in più in termini di sfruttabilità e questo a Lorenzo basta. Se fino ad ora lo spagnolo era stato in silenzio, per non

creare alcun imbarazzo agli ingegneri, dopo la fare chiarezza prima che sia troppo tardi. Sa gara di Aragon ha alzato la voce. E si è anche che gli resta nelle mani un progetto eccelso, la lasciato andare ad una crisi di nervi. moto più equilibrata del momento, ma sa anGli anni passati hanno dimostrato che la Ya- che che la M1 non può restare ferma al punto maha non azzarda mai: Valentino, tante volte, attuale: perché non basterà, per continuare ad ha chiesto materiale nuovo che non è mai arri- essere competitiva. vato se non dopo essere stato supercollaudaLa Honda crescerà perché la HRC ha comto. piuto sforzi enormi, rifacendo la RCV da capo a Il nuovo motore è un prototipo, quindi po- piedi. La Ducati migliorerà perché quando artrebbe rompersi in gara. Cioè, in una delle riva Rossi con Burgess le moto migliorano prossime cinque gare. Il che rappresenterebbe sempre. una sciagura, se questo succedesse prima delLorenzo vuole capire quali siano i piani, e i la conquista matematica del titolo. margini, di sviluppo dell’ultima M1 800. Quella Non è un’ipotesi campata in aria. Accadde del 2011. E vuole capirlo ora, perché c’è ancora nel 2007, quando Valentino e gli ingegneri de- il tempo per lavorare. Ecco perché si agita: non cisero di prendere il rischio di usare in gara, a è tanto per l’oggi, ma per il domani. Misano, il nuovo motore a valvole pneumatiche. Che si ruppe, lasciando a piedi il peLORENZO HA PROVATO IL PROTOTIPO DELLA M1 2011 A BRNO, DOPO IL GP. sarese. Ma in quel periodo la Yamaha non si giocava nulla (il titolo era saldamente nelle mani di Stoner e della Ducati) invece adesso c’è in ballo il titolo. Ma ci sono altre cose che turbano i pensieri di Jorge Lorenzo. E riguardano il futuro. Fra pochi mesi spariranno i tre personaggi (Rossi-Furusawa-Burgess) che hanno realizzato e sviluppato la M1 dei miracoli, e Jorge vuole

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Filippo Corsi (34) e Matteo Tiraferri (45) sono stati i grandi protagonisti del Trofeo Scooter 70 Evolution Open dando vita a due gare davvero spettacolari ed emozionanti che solo alla fi ne hanno visto l’affermazione di Tiraferri.

Polini Italian Cup, ovvero i duelli per eccellenza del panorama delle gare in pista con gli scooter e delle pit bike. Una rivalità costruita gara dopo gara, che riscuote quel fascino che fa innamorare gli appassionati in una stagione emozionante, ricca di spettacolo e colpi di scena, che il 19 settembre a Pomposa ha assegnato anche i cinque titoli italiani in palio di questo campionato. Al via anche tre team Polini provenienti dall’Europa: il Diablo Blu Team dal Lussemburgo, il Polini CZ Team dalla Repubblica Ceca e il Polini Belgium Team. Tutti hanno accolto la sfida e portato a casa importanti risultati. SCOOTER 70 EVOLUTION OPEN È stato un fine settimana decisivo per tutti i vari Trofei anche se a dare spettacolo è stato ancora una volta più di tutti il Trofeo Scooter 70 Evolution Open, con due stelle che non solo sono brillate, ma sono esplose regalando uno spettacolo puro! Questa di Pomposa è stata un’ultima gara davvero

incredibile, che ha ricordato a molti il vero significato delle corse: determinazione, sfida, competizione, ma allo stesso tempo tanta sportività. In pista e nel paddock regnava passione e amore: un idillio impareggiabile, cuore e batticuore. Un freddo e determinato Matteo Tiraferri. Un aggressivo e deciso Filippo Corsi. I due piloti del Team Polini Scooter si sono dati del filo da torcere a vicenda, lasciando a bocca aperta e con i brividi sulla schiena tutti quanti. Una gara da cardiopalmo. Una lotta sino all’ultima curva, in cui, tra sorpassi e staccate, Tiraferri è riuscito ad avere la meglio ed a precedere il compagno di squadra. Corsi, ha provato in ogni modo a mettere i bastoni tra le ruote di Tiraferri per rovinare il suo piano di vittoria: ad ogni cordolo si raggiungeva il limite e ogni piccolo spazio era buono per incalzare l’acerrimo avversario. Ma in entrambe le gare Tiraferri alla fine ha fatto capire chi comanda: due gare ricche di emozioni e di colpi di scena nelle quali il giovane pilota romagnolo si è imposto, conquistando anche la prima posizione nella classifica finale di questo campionato italiano. Ma, Corsi, è comunque degno non solo di un applauso, ma anche di una standing

Da sinistra a destra i neo campioni italiani dei Trofei Polini Italian Cup 2010: Mathia Beatrizzotti (Scooter 94 Big Evolution), Matteo Tiraferri(Scooter 70 Evolution Open), Alessio Corneti (XP 110 4T-125 4T Street), Mirko Giovacchini (Scooter 70 Evolution Monomarca-Polini), Devis Catellani (XP 150 4T-XP 652T).

Mirko Giovacchini ha fatto suo il gradino più alto del podio nel Trofeo Scooter 70 Evolution MonomarcaPolini centrando anche la vittoria del titolo tricolore.

Mathia Beatrizzotti con due secondi posti alle spalle di Tiraferri, si è assicurato il titolo tricolore del Trofeo Scooter 94 Big Evolution.

ovation: ha regalato a questo campionato 2010 una marcia in più e tante belle sfide. Due volte secondo in gara 1 e 2, secondo nella classifica finale, Corsi ha incorniciato una stagione sempre ai massimi livelli. Terzo gradino del podio di giornata e di campionato Simone Bartolini al termine di una stagione molto positiva.

CON MOTORE MINARELLI-YAMAHA: BELLI E TECNOLOGICI Per gli scooter 50 cc con Minarelli-Yamaha orizzontale lungo arriva il nuovo Carter Polini Variatore Evolution caratterizzato da avanzate soluzioni tecniche e da quattro colorazioni fashion blu, nero, cromato, carbonio. Due le caratteristiche principali: la più importante riguarda l’albero primario con puleggia condotta del variatore. La Polini Motori ha studiato una lavorazione aggiuntiva sul carter in modo da poter inserire un cuscinetto supplementare che lavora su di un perno di prolunga d’avvitare sull’albero stesso. Grazie a questo vincolo supplementare si limita notevolmente la flessione del perno che in origine è totalmente a sbalzo. Seconda caratteristica è la creazione di alcuni punti di presa e sfogo d’aria per aumentare il raffreddamento del gruppo variatore. Per eliminare le impurità sul punto di presa d’aria è stata inserita una spugna filtrante di debita grammatura contenuta in un convogliatore appositamente disegnato . Grazie a queste evoluzioni tecniche si eliminano le fastidiose vibrazioni del gruppo variatore Minarelli e si riesce a sfruttare la corsa completa della cinghia sul variatore. Nei motori preparati per le competizioni si noterà anche un’importante incremento della velocità.

SCOOTER 70 EVOLUTION MONOMARCA POLINI Due gare da cardiopalmo, divertenti ed appassionanti. Leader indiscusso della giornata è stato Mirko Giovacchini, che con la determinazione di mantenere salda la sua leadership in campionato, ha dominato le prove libere, le cronometrate e le due gare. Dominatore assoluto ha fatto suo il titolo tricolore di questa classe. Altra star della giornata è stato Carlo Luigi Gurrieri: il giovane bergamasco ha disputato due gare al limite conquistando due secondi posti nonostante delle prove non brillanti. Una performance, confermata dalla vittoriosa sfida con il laziale Angelo Fontana. Il duello tra Guerrieri e Fontana ha avuto inizio in Gara 1 ed è continuato in Gara 2 anche se in entrambe le manche è stato il bergamasco ad avere la meglio. SCOOTER 94 BIG EVOLUTION Ricca di emozioni questa classe che ha visto il debutto di Matteo Tiraferri. Dopo aver conquistato la pole position, Tireferri si imposto anche in entrambe le gare, salendo sul primo gradino più alto del podio di giornata. Il leader di campionato, Mathia Beatrizzotti, ha provato in ogni modo ad ostacolarlo, ma il margine conquistato dal romagnolo nelle prime fasi di gara non gli ha lasciato possibilità di replica. Dopo due gare all’inseguimento Beatrizzotti con un terzo e un secondo posto ha comunque centrato l’obiettivo di fare sua la vittoria del tricolore di questo Trofeo. Alle spalle di Beatrizzotti, terzo gradino del podio di giornata per Federico Ciacci. La classifica di campionato è completata da Christian Mammi, in gara malgrado una spettacolare caduta delle prove della mattinata. CARTER POLINI EVOLUTION PER SCOOTER

TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION OPEN GARA 1 1. Tiraferri; 2. Corsi; 3. Bartolini; 4. Perazzini; 5. Gabellini; 6. Longo; 7. Boccacci; 8. Ziarelli; 9. Gellner; 10. Calce; 11. Bojmistruk; 12. Ferrir; 13. Bettucci; 14. Valappia; 15. Angeli; 16. Fogliani; 17. Desoignies. GARA 1 1. Tiraferri; 2. Corsi; 3. Bartolini; 4. Ziarelli; 5. Calce; 6. Boccacci; 7. Bettucci; 8. Bojmistruk; 9. Gellner; 10. Ferir; 11. Valappia; 12. Fogliani; 13. Desoignies. IN CAMPIONATO 1. Tiraferri 270; 2. Corsi 241; 3. Bartolini 165; 4. Ziarelli 131; 5.Calce 86; 6. Perazzini 71; 7. Sisti 65; 8. Gabellini 58; 9. Longo 50; 10. Fogliani 43; 11. Basile 39; 12. Leonardi 34; 13. Angeli 33; 14. Del Sorbo 29; 15. Picca 22; 16. Boccacci 19; 17.Urbano 15; 18. Bettucci 15; 19. Anastasi 14; 20. Mendogho 14; 21. Gandolfo 14; 22. Sambucci 8; 23. Rossetti 5. TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION MONOMARCA POLINI GARA 1 1. Giovacchini; 2. Gurrieri; 3. Fontana; 4. Linguerri; 5. Nardo; 6. Zaccaria; 7. Garzaro; 8. Fabbri; 9. Serventi; 10. Kozel. GARA 2 1. Giovacchini; 2. Gurrieri; 3. Fontana; 4. Garzaro; 5. Nardo; 6. Zaccaria; 7. Fabbri; 8. Kozel. IN CAMPIONATO 1. Giovacchini 190; 2. Gurrieri 172; 3. Fontana 168; 4. Fabbri 138; 5. Serventi 133; 6. Garzaro 127; 7. Nardo 120; 8. Linguerri 100; 9. Zaccaria 74; 10. Nardi 47; 11. Quartarone 40; 12. Ceriotti 37; 13. Delicato 32; 14. Iovine 25; 15. Valente 25; 16. Losappio 22; 17. Capraro 17; 18. Scimè 13; 19. Nardini 12; 20. Dalpiano 10; 21. Tognarelli 3. TROFEO SCOOTER 94 BIG EVOLUTION OPEN GARA 1 1. Tiraferri; 2. Beatrizzotti; 3. Ciacci; 4. Mammi; 5. Vitali; 6. Danieli. GARA 2 1. Tiraferri; 2. Beatrizzotti; 3. Vitali; 4. Ciacci; 5. Mammi; 6. Danieli. IN CAMPIONATO 1. Beatrizzotti 219; 2. Mammi 193; 3. Vitali 148; 4. Ciacci 94; 5. Danieli 92; 6. Tedeschi 86; 7. Fregoni 74; 8. Frisoni 63; 9. Carlotti 53; 10. Corsi 50; 11. Tiraferri 50; 12. Zanetti 37; 12. Zanetti 37; 13. Giannoni 24; 14. Moretti 20; 15. Nardini 20; 16. Rapicavoli 16; 17. Bruzzone 10; 18. Perina 4; 19. Cordioli 3; 20. Del Sorbo 0.

La Red Bull ha organizzato un party drink per l’ultima prova della Polini Italian Cup 2010.


Superbike Italia

di Stefano Saragoni - foto Zac

GIORNATA S MAX NEL B TORICA PER MAX BIA OX CON IL G LO STRISC TROFEO D GI E L’APRILIA. IONE CELE I CAMPION BRATIVO D IL RITORN E SBK, ELL O SUL PODIO DEL CORSARO, CON A CASA DI NOALE, “CIURMA” CON LA CO DI MPAGNA, E LEONORA TIFOSI, PEDRON.

Boicottato dalla MotoGP, Max Biaggi si è vendicato... È il primo iridato italiano della SBK dopo 4 titoli vinti nella 250

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L’eroe dei 2 mondi mondi

MOLA - Ragioniere consapevole, come si era immaginato data l’importanza della posta in palio, Max Biaggi lo è stato quando non serviva più. Quando il titolo mondiale, il primo di un pilota italiano in Superbike, il quinto di una carriera lunga e a tratti tormentata, era già suo. Max è stato ragioniere consapevole solo dopo che le residue speranze di Leon Haslam di rimanere aggrappato alla matematica per un’altra settimana, sono andate in fumo insieme al motore della sua Suzuki. Quando il risultato di gara 2 a Imola non contava più niente. Nei primi dieci giri di quella stessa gara 2 Max è stato invece il corsaro che abbiamo cominciato a conoscere ed apprezzare quando in sella ad un’Aprilia molto diversa da quella di oggi, con più capelli in testa, meno rughe sul viso, e la stessa sicurezza nei propri mezzi, cercava le prime affermazioni in un Mondiale GP di cui sarebbe diventato protagonista assoluto, bandiera dell’Italia motociclistica fino all’esplosione del fenomeno Valentino Rossi e anche dopo. Pochi giri con il coltello tra i denti, facendosi largo menando fendenti, indietreggiando anche, per troppa foga, ma restando nel cuore della battaglia, pronto a vendere cara la pelle, a rintuzzare ogni attacco del giovane Haslam. Max aveva provato ad essere ragioniere consapevole in gara 1, pasticciando a più riprese, al punto di ritrovarsi sul fondo della classifica e venire infine graziato da Haslam, che ingolosito dalla situazione favorevole ha

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Superbike Italia

DICONO DI MAX «Biaggi è il pilota che ho amato di più quando ero bambino. Per le sue linee, il suo stile, la pulizia. Quando dico che mi piace la guida “mantequilla”, al burro, penso a lui. Ha avuto una grande influenza su di me, e quando ho mosso i primi passi nel Motomondiale mi ha sempre dimostrato grande simpatia. Mi piace come pilota e come uomo. Ha vinto il quinto Mondiale a 39 anni e penso che sia un’impresa da grandissimo. Max, te lo sei proprio meritato!».

VALENTINO ROSSI

«Biaggi il titolo se lo merita. È quello che quest’anno è andato più forte».

LUIGI DALL’IGNA

DIRETTORE TECNICO APRILIA CORSE

«Il titolo è frutto di un lavoro molto impegnativo e difficile cominciato nel 2005. Per la prima volta siamo partiti con la progettazione della stradale e poi, a seguire, ci siamo occupati della versione Superbike. È stato un percorso nuovo per noi. Per Aprilia i motori a 2 tempi non avevano segreti, ma siamo riusciti a traghettare tutto il nostro bagaglio di esperienze nel settore dei 4 tempi, che non conoscevamo. Abbiamo dato un futuro all’azienda. Quindi è una data storica per Aprilia e il Gruppo Piaggio».

GIOVANNI SANDI CAPOTECNICO DI MAX

«Abbiamo vinto il primo Mondiale nel 1994. Allora Max era un ragazzino, molto grintoso ma con qualche difetto: riusciva a mettere a posto la moto a forza di tentativi. Adesso arriva all’obiettivo con un’attenzione quasi maniacale sui dettagli. È più

5 Mondiali e 10 perché

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1. LA QUINTA STELLA LA INSEGUIVO DA TEMPO 2. SONO IL PRIMO ITALIANO NELLA STORIA DELLA SBK A VINCERE UN MONDIALE 3. SONO STATO IL PRIMO ITALIANO A VINCERE UN MONDIALE IN 250 CON MOTO ITALIANA APRILIA E VOLEVO ESSERE IL PRIMO ITALIANO A VINCERE IN SBK CON MOTO ITALIANA APRILIA 4. HO LA COMPAGNA PIÙ GNOCCA DI TUTTI... E QUESTO AIUTA... 5. ENZO FERRARI SI SBAGLIAVA DI GROSSO... 6. NON FINIRÒ MAI DI RINGRAZIARE DUCATI PER IL NO RICEVUTO NEL 2009 7. APRILIA E PIAGGIO SONO LA MIA SECONDA FAMIGLIA 8. DIVENTARE PADRE MI HA DATO MOTIVAZIONI ECCEZIONALI 9. A 39 ANNI LI METTO ANCORA “IN RIGA” TUTTI 10. LO DOVEVO AI MIEI TIFOSI E A TUTTI GLI ITALIANI

esperto, più ù maturo, più ù adulto. Ma sempre decisamente veloce e costante. Quando abbiamo fatto il primo test con la RSV, a Valencia nell’inverno 2008, ho capito che ci sarebbe stata molta strada da fare. Max però ha accelerato lo sviluppo, dando le indicazioni più opportune. Nella prima parte del campionato non ha rischiato, ma nei momenti decisivi ha tirato fuori gli artigli. È stato perfetto».

ROBERTO COLANINNO PRESIDENTE E AD GRUPPO PIAGGIO (sotto con Fabrizio Frizzi e Teo Teocoli)

«Oggi abbiamo conquistato un risultato straordinario, che arriva al secondo anno dall’ingresso di Aprilia nel Mondiale Superbike e che conferma una volta di più l’eccellenza tecnica del reparto corse di Noale e del Gruppo Piaggio nel panorama mondiale del settore due ruote. Nella giornata di oggi

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JORGE LORENZO

segue da pag. 35

tentato e fallito l’abbordaggio a Checa, lasciando per strada buona parte dei punti che aveva recuperato. A Biaggi è stato sufficiente per capire che se voleva chiudere davvero la partita non poteva fare affidamento su quanto era stato capace di fare nel corso del campionato, ma doveva affrontare un’altra battaglia a viso aperto, con coraggio e concentrazione. Così è tornato a fregiarsi del titolo mondiale, cinque anni dopo avere subito il boicottaggio della Honda e della MotoGP, e la bellezza di sedici anni dopo il suo primo trionfo in 250. A 39 anni ci ha fatto vedere che sa ancora guidare i propri uomini, pronti a seguirlo con passione, pronti a soffrire e sacrificarsi, quando c’è da dare di più. Perché poi lui, il vecchio corsaro, ha la capacità di ripagarli con la vittoria.

era impossibile immaginare qualcosa di meglio. Abbiamo vinto il Mondiale Superbike su una pista italiana, con una moto italiana, un pilota italiano e uno sponsor - Alitalia - che porta l’Italia nel mondo. Non è mai successo in tutta la storia del Mondiale Superbike ed è un fatto che rende tutti noi ancora più orgogliosi».

ELEONORA PEDRON COMPAGNA DI MAX

«Ho provato un’emozione grandissima, pari a quella della nascita di nostra figlia Inès. Sono cose diverse, ma il pathos è stato lo stesso. Questo Mondiale è nato nel 2006, quando Max ha dovuto guardare gli altri correre alla TV. È stato un periodo duro perché non è facile vivere accanto ad un pilota senza moto e senza corse. Ma lì ho capito che Max è un grande uomo che ha una sola faccia. È proprio per questo che in MotoGP glie l’hanno fatta pagare. Con questo titolo si è preso la rivincita che ha inseguito per anni».

LA MOTOGP HA SBAGLIATO

Non dovevano mandarmi via IMOLA – Dalle tribune varano la nave, Biaggi indossa i panni del Corsaro e dal forziere volano in cielo le cinque stelle Mondiali. «È stata un’idea dei tifosi, non ne sapevo niente. Ero talmente emozionato che non mi sono neanche accorto che la nave è stata battezzata Inès, come mia figlia. Sono stati grandissimi». Cosa si prova a tornare il numero uno, tredici anni dopo? «Era il mio sogno più grande, da tanto tempo. Il merito è stato crederci sempre, anche nei momenti più duri. La cosa bella è aver vinto di nuovo con l’Aprilia, perfino con meccanici che c’erano allora e ci sono ancora oggi». Perché hai penato così tanto? «È stato il week end più complicato che potessi immaginare, roba da non augurare al peggior nemico. In prova abbiamo trovato pioggia, non siamo riusciti a provare quanto volevamo. Inoltre sapevamo che Imola ci avrebbe creato dei problemi: non è la nostra pista. Ero preparato a lottare fino a Magny Cours ma vincerlo qui ha tutto un altro sapore». Che problemi hai avuto in gara 1? «L’assetto non andava bene e i migliori sono andati via subito. Remavo, più che guidare. Nell’intervallo ho fatto cambiamenti profondi, modificando sia la geometria dell’avantreno che del posteriore. E abbiamo ripreso quota, anche se non eravamo vincenti. Ma è bastato così».

«Questo è un campionato virile, senza favoritismi. Le questioni si dirimono con una spallata. E nessuno fa drammi» Gli sono bastati due anni, per portare l’Aprilia RSV4 al titolo della Superbike, e con una maglietta che ci ha ricordato quella con cui Rossi, nel 2001, celebrò il titolo della 500, che lui ha solo accarezzato, Max ci ha spiegato il perché, ed ha ringraziato l’Aprilia per averlo aiutato a diventare e tornare grande. Chissà se all’Aprilia ora saranno pentiti di avere scritto nella “loro” maglietta celebrativa il suo nome così in piccolo... s.s.

L’intervista

Questo titolo ti ripaga delle amarezze del periodo 500/MotoGP? «Penso che avrei meritato di vincere anche là. Nel ’98 mi sono mancati pochi punti e recrimino ancora per la bandiera nera di Barcellona. Mancavano due gare e sono sicuro che senza la penalizzazione ce l’avrei fatta. Mi considero il vincitore di quel Mondiale». Hai vinto il quinto titolo nell’anno nero di Valentino. «Le situazioni cambiano in fretta. Rossi ha vinto per anni contro piloti più giovani che cadevano, adesso stanno in piedi e per lui è diventata più dura». Quando hai capito di potercela fare? «In Qatar, nel 2007. I primi test con la Suzuki Superbike non mi avevano convinto ma alla prima gara ho fatto subito primo, lì ho capito che avrei potuto fare bene. A fine stagione mi sono mancati pochi punti». Ti aspettavi che l’Aprilia crescesse così in fretta? «I primi tempi sono stati duri, siamo partiti da zero. Ma Aprilia è una grande marca, fatta da grandi uomini. Siamo stati perfetti e siamo diventati il binomio da battere più in fretta di quanto sperassi». Qual è stato il momento più bello? «La folla sotto il podio mi ha veramente emozionato. Tante volte, guardando il bagno di folla della Ferrari a Monza, mi sono chiesto cosa si provasse in una situazione simile. Adesso, nel mio piccolo, lo so». Che differenza hai trovato tra Motomondiale e Superbike? «Là ci sono piloti intoccabili, che non puoi battere. Se non hai l’aureola è tutto molto difficile. La Superbike è un campionato più virile, non ci sono favoritismi: qui le questioni in pista si dirimono con una spallata. E nessuno fa drammi». Torneresti in MotoGP? «Quel tempo è passato, adesso io sono un pilota Superbike. Hanno fatto un grosso sbaglio a mandarmi via». Paolo Gozzi motosprint

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Superbike Italia di Paolo Gozzi - foto Zac

L’EPISODIO E CH HA DECISO IL MONDIALE. AL DECIMO GIRO DI GARA 2 IL MOTORE DELLA SUZUKI DI LEON HASLAM SI ROMPE E L’INGLESE ARE DEVE ABBANDON O. IL CAMP A SINISTRA, LANZI (57) O NZ LORE LL NE A SCIA DI (7). CARLOS CHECA

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Haslam rompe, Biaggi festeggia. Lanzi secondo in gara 1. E con la Ducati che lascia, lo spagnolo, privato...

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Checa raddoppia

MOLA - Dicevano che non si sarebbe adattato ai duelli rusticani della Superbike. Che non attaccava, che aveva il braccino, che non si sarebbe adattato alle rudi Superbike, lui che ama guidare moto perfette. Dicevano che Max Biaggi ormai era vecchio e che non avrebbe vinto più. L’ex nemico di Valentino Rossi, l’altra faccia italiana del Motomondiale, non ha ceduto di un millimetro. Neanche quando lo hanno costretto a correre con una Ducati privata gestita da una piccola squadra, lui che era abituato alle luci della ribalta. È caduto, si è ferito ed ha incassato colpi. Ma si è rialzato sempre con la stessa voglia di stupire, anche quando sembrava finita. Aveva ragione, Max Biaggi. Ci voleva un supercampione ritrovato per portare a casa quel Mondiale Superbike che nessun italiano aveva mai conquistato. Il Corsaro è tornato all’arrembaggio tredici stagioni dopo l’ultima gemma in 250. Biaggi si è caricato sulle spalle le sorti sportive dell’Aprilia, ormai quasi esclusa dal Motomondiale, e ha fatto vincere la RSV4 più in fretta del previsto: primo centro lo scorso anno a Brno, al nono GP, il Mondiale al secondo tentativo. La BMW, che è un colosso industriale, è entrata insieme a Noale ma per adesso ha raccolto solo briciole. I tedeschi non hanno progettisti bravi come i no-

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Il migliore dei due piloti ufficiali Ducati è stato Haga, prima terzo, poi secondo motosprint

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Superbike Italia

Le pagelle

TOM SYKES (66) IN STATO DI GRAZIA HA REGALATO UN BUON GIORNO ALLA KAWASAKI. DIETRO DI LUI SCALPITANO BIAGGI, NORIYUKI HAGA, MICHEL FABRIZIO E LEON HASLAM.

Max Biaggi Ha scalato il Mondiale facendo vincere in fretta un’Aprilia da sogno grazie anche al suo lavoro di sviluppo. A Imola non è stato perfetto ma con nove successi e affidabilità totale (34 manche a punti di fila) ha dimostrato di essere il migliore.

Lombardi (progettista Aprilia)

EVOLUZIONI IN CORSO

Affidabile 10 e lode Carlos Checa L’infortunio di Jonathan Rea gli spalanca le porte del terzo posto nel Mondiale. La Ducati ha rinunciato al team ufficiale ma con il privato Checa può brillare anche il prossimo anno.

Brillante 9

Leon Haslam Non è stato perfetto ma qualche sbavatura ci può stare quando guidi tutta la corsa oltre al limite. Il Mondiale era segnato, lui ci ha dato dentro lo stesso. Lascia la Suzuki senza rimpianto e corre al capezzale BMW.

Lottatore 8 Lorenzo Lanzi

Il secondo posto non ha stupito chi si ricordava ancora di Valencia 2008, quando aveva fulminato Troy Bayliss all’ultimo giro. Il talento c’è, con moto e squadre giuste potrebbe tornare al top a tempo pieno.

Talentuoso 8 Tom Sykes

La Kawasaki forse non era così brutta e cattiva come i pessimi risultati lasciavano supporre. È bastata una giornata di grazia del pilota per balzare davanti. Gli uomini in verde non sanno se ridere o piangere.

Sorprendente 8 Troy Corser

Bruttissima giornata: è finito due volte fuori dai dieci e ha preso paga perfino dal compagno Xaus, già licenziato dalla BMW. Ha fama di grande collaudatore ma l’involuzione tecnica della S 1000 RR solleva forti dubbi.

Involuto 4

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stri. E non hanno Biaggi. Imola era il traguardo di un Mondiale ampiamente deciso. Con 58 punti di vantaggio su 100 disponibili c’erano ben pochi dubbi che Max non sarebbe riuscito a chiudere la partita davanti al suo pubblico. I problemi emersi durante prove avversate dal maltempo (un solo turno asciutto) e la tormentatissima prima uscita (undicesimo posto) hanno aumentato il pathos ma è bastata un’unica gara all’altezza (quinto posto) per spazzare via le speranze dell’indomabile Leon Haslam. Il britannico avrebbe meritato di giocarsi fino in fondo la sua partita impossibile ma il cedimento del motore della Suzuki («avevamo finito i ricambi...» ha commentato sconcsolato il boss del Team Alstare, Francesco Batta) glielo ha impedito. «Lavoro in questa squadra da sei anni e non abbiamo mai rotto il motore» ha detto Giacomo Guidotti, responsabile tecnico di Leon Haslam. Nelle ultime uscite, per reggere il confronto con Aprilia, l’Alstare ha utilizzato un quattro cilindri evoluto in proprio dai motoristi belgi con la collaborazione dell’austriaca Pankl. Ma se ci pensate la fumata bianca che ha

avvolto la GSX-R è stata più beffarda per Max che per lo stesso Leon. In quel momento (undicesimo giro) Biaggi era virtualmente campione da quattro giri, quindi aveva già risolto da solo la pratica e l’uscita di scena del grande avversario lo ha privato della gioia di battere Haslam sul campo. Dettagli. Nella prima uscita Biaggi aveva rischiato due volte di finire fuori pista, scivolando in coda alla zona punti (quattordicesimo!) dopo un contatto con Luca Scassa alla Rivazza. Mentre Max soffriva le pene dell’inferno, Haslam si è giocato la vittoria con un Carlos Checa in stato di grazia. Il catalano, caduto in Superpole, è partito in terza fila ma si è bevuto tutti con la stessa efficacia che aveva mostrato negli Stati Uniti, quando aveva perso una meritatissima doppietta per problemi tecnici. Imola è terreno di caccia Ducati, che qui anche un anno fa aveva dominato. Leon ha tentato di tutto, anche l’impossibile. All’ultimo passaggio dalla Rivazza ha puntato l’interno ma è finito nella sabbia sprecando il bonus da 25 punti. Il quinto posto gli ha fatto guadagnare solo sei punti nei confronti di Max. Non era giornata di miracoli.

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L’INGEGNERE Claudio Lombardi, progettista del V4 Aprilia, al termine della dell gara di Imola ha rivelato un particolare piuttosto interessante. inte «Il nostro quattro cilindri ha un alesaggio di 78 mm per perché lo abbiamo pro progettato nel 2005, quando ne nel regolamento del Mo Mondiale Superbike c’era qu questo vincolo. Ma adesso no non c’è più (è stato tolto nel 2009, 20 ndr) per cui stiamo già provando pr al banco un un’evoluzione con alesaggio m maggiorato a 80 mm. A Aumentare il diametro dei p pistoni è la strada più ve veloce per guadagnare p potenza». Nel 2011 l’Aprilia non potrà N più p utilizzare la distribuzione d a cascata d’ingranaggi d (ammessa a metà stagione tra le proteste degli avversari) e dovrà tornare a quella a catena. Ma Biaggi avrà comunque a disposizione un missile.

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Superbike Italia

Biaggi mondiale si è tolto anche il gusto di oscurare la strepitosa giornata Ducati, che ha monopolizzato il primo podio e ha fatto 1-2 nella seconda gara. Il privato Carlos Checa è stato micidiale, confermandosi per l’ennesima volta ben più veloce e affidabile degli ufficiali. Noriyuki Haga ha sprecato il jolly con una Superpole disastrosa (quindicesimo) ma anche se fosse partito più avanti non è detto che avrebbe piegato Carlos, autore pure del nuovo giro record. Michel Fabrizio ha raccolto pochissimo (settimo e caduta) mentre Lorenzo Lanzi è stato superlativo: secondo nella prima uscita. L’ex ufficiale sembrava

Lanzi: “taglio” non punito AL QUARTO GIRO DI GARA 1 LORENZO LANZI HA TAGLIATO LA VARIANTE ALTA E SUI MONITOR UFFICIALI È USCITA LA SCRITTA “UNDER INVESTIGATION”. PERÒ NON È STATA COMMINATA ALCUNA SANZIONE. PAOLO CIABATTI, UNO DEI TRE MEMBRI DELLA RACE DIRECTION (GLI ALTRI ERANO IL COMMISSARIO FIM CLAUDE DANIS E IL RAPPRESENTANTE DEI TEAM GIULIO BARDI, NDR) HA SPIEGATO PERCHÉ: «LANZI ERA GIÀ DAVANTI A SMRZ NELL’USCITA HA PERSO TERRENO SULL’INSEGUITORE. NON ERA DA PENALIZZARE».

Che avevano da esultare?

BATTA CONTRO LA DUCATI A FRANCESCO Batta (sotto con Dall’Igna) non è piaciuta l’esultanza del box Ducati quando Haslam è finito fuori all’ultimo passaggio dalla Rivazza. «Ma che avevano da esultare? Anche oggi hanno preso paga da un loro cliente ed il fuoripista di Leon ha avvicinato la rivale Aprilia al titolo. Non hanno proprio stile. Non lo scopriamo oggi, bastava leggere il comunicato con il quale hanno annunciato il ritiro ufficiale dalla Superbike, sputando sul campionato che li ha fatti conoscere». Dopo la gara, Filippo Preziosi, responsabile sviluppo Ducati, è andato nel box Suzuki a fare le sue scuse.

smarrito nei bassifondi, invece è tornato alla ribalta minacciando seriamente il primato del catalano. Chissà se basterà per trovare una buona guida 2011. Esce dal guscio, finalmente, anche la Kawasaki. Tom Sykes, autore di una pole magistrale sull’umido, ha guidato il plotone per dodici giri (sommando le due manche) finendo sesto e quarto. La ZX-10R ha fatto una bellissima figura e non si è capito se è merito degli aggiornamenti tecnici, magari sviluppati per la moto 2011 che è andata molto forte nei primi test, oppure della ritrovata vena di un pilota addormentato per quasi tutta la stagione. Sykes si è guadagnato la terza moto ufficiale 2011: mica male come premio gara… motosprint

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HASLAM IN UN FUORIPISTA. A FIANCO, IL VINCITORE (DALL’INGNA) CONSOLA IL VINTO (BATTA). SOPRA, CHECA (7), LANZI (57) E HASLAM (91). IN ALTO, CRUTCHLOW, FABRIZIO E SCASSA INSEGUONO TOSELAND. motosprint

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Superbike Italia Le interviste

«NON È stato facile e sono molto contento di essere arrivato sul podio in entrambe le gare. In questo circuito la prima curva è molto stretta e conquistare posizioni è difficile e rischioso; sono riuscito a recuperarne qualcuna comunque e poi pian piano ho trovato il ritmo giusto, migliorando fino alla terza, e seconda, posizione. Sarebbe stato bello vincere ma mi sarebbero serviti alcuni giri in più per farcela».

JamesToseland LA FORTUNA MI SNOBBA

«DOPO il warm up di questa mattina ero molto fiducioso di poter essere protagonista in entrambe le gare. Eravamo competitivi, ma in gara 1 ho avuto un problema tecnico quando stavo rimontando e il podio era alla portata. Anche nella gara del pomeriggio potevo ambire ai primi tre posti, ma sono caduto. La fortuna anche in questa gara mi ha girato le spalle, ora non resta che Magny Cours per vincere.».

CalCrutchlow È FINITA PROPRIO BENE

«SONO felice per come è finita. Dopo gara 1 ero deluso: avevo un passo da podio ma ho commesso un errore che mi ha fatto perdere parecchie posizioni e la possibilità di concludere con un buon piazzamento. La seconda gara è invece andata bene. Dopo una brutta partenza, ho iniziato una rimonta che mi ha portato al terzo posto alle spalle di Haga e Checa. Ho avuto una moto molto veloce per tutto il week end».

MichelFabrizio VOLEVO FARE MOLTO DI PIÙ

«AVREI voluto fare molto meglio sul circuito di casa della Ducati. In gara 1 sono riuscito a recuperare qualche posizione ma il feeling con la moto è progressivamente peggiorato e nella seconda parte della manche non avevo il passo necessario. Nella seconda gara ero fiducioso, ma quando Haslam ha rotto sono uscito di pista anche io, perdendo terreno. Poi un errore al 14° giro mi è costato la caduta». motosprint

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CarlosCheca

MAI COSÌ VELOCE

IMOLA – «È stata la gara più incredibile e più bella della mia carriera». Carlos Checa, 37 anni, ne ha fatte e viste tante ma la strepitosa doppietta di Imola gli resterà nel cuore. «La scivolata in Superpole aveva complicato i piani ma sapevo che avrei potuto giocarmi la vittoria perché sono stato veloce fin dalla prima sessione. Avevo un gran ritmo e il recupero è stato più facile di quello che pensassi». Sei stato di nuovo più veloce degli ufficiali. Il segreto? «Ho una squadra fantastica e io sto andando forte, forse come mai in precedenza. È stato un gran giorno perché ho vinto davanti ad un pubblico splendido, sulla pista della Ducati e in casa della mia squadra. Ho rinnovato il contratto per due anni perché sono convinto che insieme ad Althea mi toglierò parecchie soddisfazioni». Biaggi è stato anche tuo compagno di squadra in Yamaha MotoGP. Che ne dici? «Sono contento per lui, ha guidato da campione in parecchie gare ed ha sviluppato bene l’Aprilia. Ma lasciate godere anche me…».

LorenzoLanzi

È LA MIA RIVINCITA

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CI VOLEVA QUALCHE GIRO IN PIÙ

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NoriyukiHaga

IMOLA – Viene il sospetto che Lorenzo Lanzi sia stato scaricato un po’ troppo in fretta dalla squadra Ducati ufficiale. «Ho dimostrato quanto valgo. Ho cercato di prendere un minimo di vantaggio, mi sentivo più forte di tutti ma la mia Ducati è veramente standard e non è stato possibile scappare via. Quando Checa si è fatto sotto non potevo resistere ma finire davanti agli ufficiali è stata una grandissima rivincita». La 1098 R della DFX però era veloce. «Stavolta non era male, il motore spingeva forte. Il secondo posto mi ha fatto piacere anche per loro. Ma nelle altre gare non siamo stati a questo livello. Peccato». Perché non ti sei ripetuto in gara 2? «La gomma ha avuto un’usura strana, i tecnici stanno indagando. Dopo pochi giri non avevo più aderenza». Nel 2011 dove correrai? «Spero di restare con la DFX (che avrà le Aprilia ufficiali, ndr): ho dimostrato che con il potenziale adatto non sono secondo a nessuno».

JakubSmrz L’ASPETTAVO DA TEMPO!

«IN GARA 1 sono riuscito a partire bene e a mantenermi nel gruppo di testa. Sono soddisfatto, aspettavo da tempo di poter regalare alla squadra un buon risultato e sono riuscito a farlo proprio sulla loro pista di casa. Avrei voluto ripetermi in gara 2, ma ho accusato una contrattura all’avambraccio che non mi permetteva di portare la moto al limite. Ho stretto i denti alcuni giri, poi ho preferito rientrare ai box».

LucaScassa NESSUNO SCREZIO CON MAX «SAPEVAMO di non essere completamente a posto con la ciclistica sull’asciutto, non avevo feeling nelle chicane più lente. In gara 1 non c’è stato contatto con Max Biaggi alla Rivazza, siamo arrivati ambedue troppo forte e per non urtarci a vicenda siamo andati lunghi; nessun problema, ci siamo subito chiariti. In gara 2 mi hanno buttato fuori alla prima variante e sono ripartito praticamente ultimo».

TomSykes FINALMENTE IN SERIE A

«NON SPERAVO in una prestazione simile: prima Superpole e due solidi piazzamenti. Abbiamo trovato le condizioni giuste per andare forte: asfalto, temperature, messa a punto. Ed io ho ritrovato fiducia in me stesso. Abbiamo gareggiato per molte gare in serie B, ora siamo approdati in serie A, dimostrando che possiamo batterci contro chiunque. Ma è meglio restare coi piedi per terra».

TroyCorser IL PROBLEMA È L’ADERENZA

«È STATO un week end davvero difficile per noi. Abbiamo avuto alcuni problemi con il set-up, e questo ci ha impedito di andare forte. Il team ha lavorato duro ma non siamo riusciti a ottenere una buona messa a punto. Ho fatto due buone partenze e fin quando ho avuto aderenza la moto ha funzionato bene. Quando è calata ho dovuto mollare. È lo stesso problema che ci assilla dall’inizio dell’anno». motosprint

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Superbike Italia Pit Walk

DALLA MOTOGP ALLA SUPERBIKE. ANCHE IL PIT WALK, COME BIAGGI... PROPRIO NELLA GIORNATA CHE HA DATO A MAX E APRILIA IL PRIMO TITOLO SBK. IL PROSSIMO APPUNTAMENTO È CON IL GP GIAPPONE A MOTEGI.

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Superbike Italia Dai box

HASLAM COLPO GROSSO BMW

Badovini nel team satellite italiano COLPO grosso della BMW. Leon Haslam (nella foto) affiancherà Troy Corser nel Team ufficiale dell’anno prossimo. Haslam per dire la verità è stato vago («Sono stato a Monaco prima di arrivare a Imola, ma è stata una semplice visita di cortesia»), ma che sia fatta lo conferma Francesco Batta, boss della Suzuki Alstare: «Leon aveva un altro anno di contratto con noi ma i giapponesi riducono gli investimenti e non siamo in grado di trattenerlo». Haslam sarà seguito in BMW dal capo-

tecnico Giacomo Guidotti. Ma l’offensiva BMW prevede un altro fronte: la filiale italiana della Casa tedesca, la stessa che ha dominato quest’anno la Stock 1000, sta varando una squadra satellite. Uno dei piloti sarà Ayrton Badovini. La struttura tecnica (camion, officina, ospitalità) della squadra italiana è messa a disposizione dalla Feel Racing, la società bolognese di Daniele Casolari che dal ’98 assicura lo stesso servizio alla Ducati ufficiale che esce di scena.

DUE GP SE ROSSI SI OPERA

BORCIANI TEAM MANAGER

Pole Position

LA PRIMA DI SYKES IMOLA – Tom Sykes ha firmato la prima pole nella Superpole più pazza: umido in SP1, bagnato in SP2 e di nuovo umido nell’ultima chance. La Kawasaki non partiva davanti dal Lausitzring 2007 con Fonsi Nieto. In 12 round tutte le 7 Marche impegnate in Superbike hanno fatto almeno una pole. La prima fila è stata completata da Smrz, Haslam e Scassa, mai così avanti e primo ducatista (nella foto, da sinistra: Smrz, Syks e Haslam). Biaggi ha salvato la seconda fila (settimo) dopo aver rischiato l’eliminazione in SP2 (ottavo e ultimo posto disponibile).

HAGA SALIRÀ CAL CRUTCHLOW “SONO IN PREALLARME” SULL’APRILIA DFX CAL Crutchlow potrebbe sostituire Valentino Rossi in MotoGP ad Estoril e Valencia. «La Yamaha mi ha messo in preallarme perché pensano che Valentino si opererà alla spalla prima della fine della stagione. Avrei voluto prendere con calma le misure alla M1 ma se hanno bisogno non mi tirerò indietro». Crutchlow avrà la M1 della Tech3, la squadra satellite con cui correrà la MotoGP 2011 mentre Ben Spies prenderà il posto di Valentino nella formazione ufficiale.

NORIYUKI Haga ha trovato una moto per l’anno prossimo. Guiderà l’Aprilia RSV affidata al team satellite DFX. L’operazione è coperta dallo sponsor Pata, ex di Marco Borciani, che diventa ds della formazione veneta. DFX ha avuto da Noale la disponibilità di una seconda RSV4 ma il pilota è ancora da definire. Haga ha già gareggiato con Aprilia in Superbike (2002) e MotoGP con la Cube (2003).

SULLA YAMAHA A FINE STAGIONE

MELANDRI, PRIMO ASSAGGIO VALENCIA

LA HONDA Gresini ha negato a Marco Melandri il permesso di provare la Yamaha Superbike prima della fine della MotoGP. Il ravennate farà conoscenza con la YZF-R1 a Valencia l’11 novembre, in un’unica giornata che la squadra ha approntato appositamente. Il lavoro vero comincerà a Phillip Island a fine novembre.

CAOS CALENDARIO

MUGELLO LA TERZA TAPPA ITALIANA? PROBLEMI per il calendario 2011: è saltato l’accordo con la Malesia, che avrebbe dovuto sostituire il Sud Africa. La Infront sta cercando alternative extraeuropee perché con due soli round confermati – Australia e Usa – la Superbike non avrebbe sufficiente respiro planetario. Ancora da definire le date di Portogallo e Gran Bretagna e la sede della terza prova italiana: il Mugello è in vantaggio su Imola.

AMARCORD DELLO SPONSOR La Xerox, sponsor di Ducati, ha organizzato una festa d’addio. Nell’area ospiti erano esposte le 2V titolate negli ultimi anni. SPALLA LUSSATA, REA VA KO Jonathan Rea è incappato in un high side nella prima uscita Superpole. Con la spalla lussata è tornato ai box, è salito sul muletto e ha passato il turno prima di sottoporsi alle cure. Qualche minuto ed era di nuovo in pista per segnare il quattordicesimo tempo. Poi è volato di nuovo nel warm up, rinunciando alla gara.

RESTA KAWASAKI MA...

HAGA CONTRO IL BIRILLO Durante le prove libere del venerdi Noriyuki Haga ha centrato un birillo di delimitazione della Variante Bassa, accasciandosi nella via di fuga con la caviglia destra dolorante. Portato a braccia nel box, il ducatista si è ripreso ed è tornato in pista come se nulla fosse. Lo stesso inconveniente in prova è capitato ad altri otto.

LA KAWASAKI affiderà la nuova ZX-10R a Chris Vermeulen e Joan Lascorz ma Tom Sykes non finirà appiedato: il britannico correrà infatti con il team Pedercini che però sta ancora cercando il budget necessario. Per la seconda moto si è offerto il francese Sylvain Guintoli.

BADOVINI E XAUS A GENOVA Dalla pista al... mare. Ayrton Badovini e Ruben Xaus faranno tappa al Salone nautico di Genova, ospiti dello sponsor Faro Assicurazioni. Nello stand sarà esposta la BMW con la quale Badovini ha vinto il campionato Superstock, mentre i due piloti arriveranno sabato 9 ottobre (Area Nuova Marina - Stand SP76).

TOM SYKES VA CON PEDERCINI CHECA, ALTRI DUE ANNI CON ALTHEA PER FARE IL NUMERO UNO DUCATI Carlos Checa ha rinnovato per due stagioni con Althea Racing e sarà il pilota di punta Ducati nel Mondiale 2011. La formazione di Civita Castellata non ha ancora scelto l’altro pilota: piace Alex De Angelis. Althea approda anche nella Stock 1000 con il giovane romagnolo Lorenzo Baroni.

IL RITIRO DEL TEAM UFFICIALE DAL MONDIALE SUPERBIKE DEL PROSSIMO ANNO HA FATTO ARRABBIARE I TIFOSI DELLA DUCATI. CHE A IMOLA SI SONO ESPRESSI COSÌ...

TEAM ITALIA

LA FEDERMOTO Italiana allestirà una formazione nazionale che porterà i giovani più interessanti del CIV a fare esperienza nel mondo delle 4T. Il direttore sportivo sarà Cristiano Migliorati, 42 anni. Il presidente Paolo Sesti non ha svelato i prescelti che però sono in parte già noti: Roberto Tamburini, 18 anni, correrà il Mondiale Supersport con la Yamaha ufficiale; Fabio Massei, 18 anni, l’Euro Stock 600 (sempre Yamaha). Ci sarà anche una giovane promessa azzurra nella Stock 1000. TELECAMERE A BORDO Nel 2011 la Infront migliorerà la qualità delle riprese televisive con l’introduzione di sei on-bike camera. Il sistema di ripresa e trasmissione del segnale è stato sperimentato in anteprima proprio nel round di Imola.

SUZUKI RIDUCE, NON MOLLA La Suzuki riduce l’impegno ma non molla. Quasi sicuramente ci sarà una sola GSX-R «perché è meglio concentrare le forze su un unico pilota vincente che disperdere le forze e non combinare niente» ha detto Francesco Batta, boss della Suzuki Alstare.

MAGNY COURS IN TV SABATO 2 10,45 14,50 17,50 21,05

SBK prove SBK Superpole Stock 600 gara SBK Superpole

La7 La7 Dahlia* Dahlia*

diretta diretta diretta differita

DOMENICA 3 10,30 Stock 1000 (gara) Eurosport*/Dahlia* diretta 11,40 SBK gara 1 La7/Eurosport*/Dahlia* diretta 13,00 Supersport gara Eurosport/Dahlia* diretta 15,25 SBK gara 2 La7/Eurosport*/Dahlia* diretta * satellite e digitale terrestre

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w w w. ra c i n g b i ke i t a l y. i t motosprint

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motosprint

49


Superbike Italia

Ducati 38’27”631 1. Carlos Checa 103,656 km alla media di 161,708 km/h Ducati a 1”171 2. Lorenzo Lanzi Ducati a 1”472 3. Noriyuki Haga

2’07”341 2’07”392 2’08”273 2’08”427 2’08”490 2’09”842 2’09”924 2’10”482 2’11”117 2’11”130 2’11”150 2’11”271 2’11”395 2’11”558 2’11”601 2’11”706

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Jakub Smrz Leon Haslam Tom Sykes Michel Fabrizio Shane Byrne Sylvain Guintoli Cal Crutchlow Max Biaggi Ruben Xaus Luca Scassa Max Neukirchner Troy Corser

Aprilia Suzuki Kawasaki Ducati Ducati Suzuki Yamaha Aprilia BMW Ducati Honda BMW

a 6”691 a 9”584 a 10”979 a 15”023 a 15”913 a 17”025 a 20”795 a 21”243 a 25”860 a 31”551 a 31”689 a 44”349

2’13”823 2’15”026 2’15”268 2’20”464

16. 17. 18. 19.

Federico Sandi Ivan Lowry Matteo Baiocco Fabrizio Lai

Aprilia Kawasaki Kawasaki Honda

a 58”693 a 1’10”388 a 1’13”648 a 1’15”939

RITIRATI Yamaha James Toseland Kawasaki Roger Lee Hayden

all’8. giro al 2. giro

1’52”248 1’52”315

Poleposition

Jonathan Rea

Tom Sykes Max Biaggi Shane Byrne Lorenzo Lanzi Sylvain Guintoli Ruben Xaus Luca Scassa Troy Corser Max Neukirchner Federico Sandi Fabrizio Lai Matteo Baiocco

16. Ivan Lowry

Kawasaki Aprilia Ducati Ducati Suzuki BMW Ducati BMW Honda Aprilia Honda Kawasaki

a 5”762 a 7”025 a 12”147 a 14”212 a 18”029 a 18”249 a 19”446 a 23”674 a 34”804 a 53”540 a 1’03”102 1’07”185

Kawasaki

a 1’08”926

RITIRATI Michel Fabrizio Leon Haslam Jakub Smrz Roger Lee Hayden James Toseland

NON PARTITO Honda

Jonathan Rea

Ducati Suzuki Aprilia Kawasaki Yamaha

al 14. giro all’11. giro al 10. giro al 10. giro al 4. giro

NON PARTITO Honda

GIRO PIÙ VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’48”877 alla media di 163,208 km/h

25/25 20/20 16/— 13/13 2/16 8/8 9/10 3/7 5/5 7/6

20/16 25/13 10/11 —/20 9/7 11/25 16/9 7/10 —/— 13/4

13/16 16/25 11/20 20/11 8/13 —/6 9/10 6/1 25/8 4/9

25/25 8/20 3/4 20/11 —/13 9/7 6/— 11/10 13/16 16/6

20/25 8/6 25/20 7/10 16/2 10/11 9/13 13/9 —/16 —/—

11/10 16/13 20/20 9/6 25/25 2/3 8/11 4/9 13/— 6/—

13/11 10/16 25/20 20/— 16/13 —/25 —/8 8/10 —/— —/4

5/11 11/— —/— 25/25 6/16 16/20 —/— 7/8 9/— 1/5

TO TA L

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2

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25/25 20/— 2/8 —/— 5/16 16/13 7/— 8/10 —/7 11/11

1

25/25 13/20 —/— 2/5 16/— 5/10 20/— 6/9 9/— 8/16

28/41

GR ag AN os t BR o ET AG 5 NA GE se RM tte m AN b IA re

10/13 5/20 25/25 13/10 8/— 6/— 20/16 2/3 3/4 11/11

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21/25

SA g N iug M n AR o IN O 11 RE lu P. gl CE io CA

9

11/8 25/20 13/10 9/25 —/7 16/11 —/6 10/13 20/16 7/9

2

2

Aprilia Suzuki Honda Ducati Yamaha Ducati Yamaha Suzuki Ducati BMW

21/21

3

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21

US 1 m A a

GARA2

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

1 SU 6 m DA ag FR gi IC o A

GARA1

NUMERO GIRI

IT ma AL g IA gi o

PILOTI AL VIA

OL 5 a AN pr DA ile

PILOTI AL VIA

Campionatopiloti Italia Gran Bretagna Gran Bretagna Spagna Gran Bretagna Giappone Gran Bretagna Francia Italia Australia

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

PRIMATO IMBATTUTO Noriyuki Haga (Ducati) nel 2009, in 1’48”982 alla media di 163,050 km/h

21

CATENE CORONE PIGNONI

Ducati 38’24”452 1. Carlos Checa 103,656 km alla media di 161,931 km/h Ducati a 2”129 2. Noriyuki Haga Yamaha a 3”926 3. Cal Crutchlow

GIRO PIÙ VELOCE Leon Haslam (Suzuki) in 1’48”966 alla media di 163,075 km/h

Tom Sykes (Kawasaki) in 2’07”341 alla media di 139,543 km/h Pole 2009: Michel Fabrizio (Ducati) in 1’47”735 alla media di 164,938 km/h

1. Max Biaggi 2. Leon Haslam 3. Jonathan Rea 4. Carlos Checa 5. Cal Crutchlow 6. Noriyuki Haga 7. James Toseland 8. Sylvain Guintoli 9. Michel Fabrizio 10. Troy Corser

Gara2

2 PO 8 m RT ar OG zo AL LO 11 SP a AG pr NA ile

1’48”970 1’49”659 1’48”621 1’49”776 1’49”275 1’48”851 1’49”613 1’49”224 SUPERPOLE 2 1’48”178 9. Carlos Checa 1’48”667 10. Michel Fabrizio 1’49”622 11. Max Neukirchner 1’48”813 12. Cal Crutchlow 1’48”752 13. Shane Byrne 1’48”558 14. Jonathan Rea 1’48”660 15. Noriyuki Haga 1’49”560 16. Sylvain Guintoli SUPERPOLE 1 1’49”528 17. James Toseland 1’52”106 18. Roger Lee Hayden 1’52”200 19. Fabrizio Lai 1’51”641 20. Federico Sandi GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’52”248 21. Ivan Lowry 1’52”315 22. Matteo Baiocco 1. Tom Sykes 2. Jakub Smrz 3. Leon Haslam 4. Luca Scassa 5. Lorenzo Lanzi 6. Troy Corser 7. Max Biaggi 8. Ruben Xaus

Gara1

27

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

il tabellone

413 350 288 274 239 238 187 184 169 165

11. Camier 164; 12. Byrne 154; 13. Xaus 96; 14. Sykes 93; 15. Smrz 89; 16. Lanzi 83; 17. Scassa 70; 18. Neukirchner 47; 19. Hayden 10; 20. Vermeulen 10; 21. Parkes 9; 22. Brookes 6; 23. Baiocco 6; 24. Lowry 4; 25. Sandi 3; 26. Morais 3; 27. Pitt 3; 28. Lai 2.

Campionatomarche 1. APRILIA (13/11) p. 433 2. DUCATI (25/25) p. 392

3. SUZUKI (11/8) p. 379

4. YAMAHA (6/16) p. 307

5. HONDA (2/4) p. 305

6. BMW (4/7) p. 201

7. KAWASAKI (10/13) p. 100


Supersport Italia

Pirro ringrazia Michele approfitta della collisione tra Sofuoglu e Laverty per cogliere la prima vittoria

I

MOLA – Tra i due litiganti ha goduto Michele Pirro. Il ventiquattrenne pugliese, reduce dall’avventura in Moto2 ad Aragon, ha vinto la sua prima gara Mondiale approfittando della prevedibile collisione all’ultima curva tra Kenan Sofuoglu ed Eugene Laverty. L’irlandese, dodici punti di ritardo, non aveva altra scelta: doveva battere il turco e sperare che nel round finale di Magny Cours qualcuno si mettesse in mezzo. Laverty ha irretito Sofuoglu in ogni modo, cercando di rallentare la gara per sperare che il gruppo non si staccasse. Quando Kenan ha preso le redini, il neoacquisto della Yamaha Superbike è rimasto attaccato, meditando sul punto migliore

per sferrare l’attacco. «All’ultima chicane era impossibile frenare dopo di me e quando ho visto che Laverty veniva sotto ho capito subito che stava giocando a buttarmi in terra» ha accusato Sofuoglu. In effetti Laverty ha perso l’avantreno e ha travolto il rivale. Le due Honda sono finite nella sabbia, spianando la strada a un Pirro quasi incredulo di tanta grazia ricevuta. I due sfidanti hanno fatto a gara a chi si rialzava per primo ma anche in quello strano frangente Sofuoglu ha avuto la meglio, salvando il secondo posto davanti allo stesso Laverty. È stato un podio di ghiaccio e c’è da temere che il duello rusticano

Sofuoglu ha 16 punti in più

possa continuare anche nell’ultimo scontro a Magny Cours. Se non ci saranno colpi bassi o colpi di scena, per Sofuoglu è fatta: il pupillo di Ten Kate ha sedici punti di margine e potrebbe permettersi di arrivare settimo se Laverty vince. Massimo Roccoli è partito benissimo – terzo – ma la sua Honda privata non ha retto il ritorno delle due Kawasaki di Parkes e Fujiwara. Di stare con Laverty e i due

della Ten Kate neanche a parlarne, quindi il sesto è stato il massimo che il tre volte tricolore potesse fare. Encomiabile ottavo posto per Cristiano “Inox” Migliorati davanti a Roberto Tamburini che nel 2011 sarà suo allievo nel Team Italia Supersport: a 42 anni il bresciano lascia le corse per diventare guida dei ragazzini. p.g.

1. Pirro (Honda) 19 giri pari a 93,784 km in 36’07”906 alla media di 155,737 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 2”888; 3. Laverty (Honda) a 4”569; 4. Parkes (Kawasaki) a 4”865; 5. Fujiwara (Kawasaki) a 5”718; 6. Roccoli (Honda) a 6”102; 7. Aitchison (Honda) a 9”977; 8. Migliorati (Kawasaki) a 18”563; 9. Tamburini (Yamaha) a 19”987; 10. Vizziello (Honda) a 28”436; 11. Lagrive (Triumph) a 28”508; 12. Iannuzzo (Triumph) a 42”347; 13. Palumbo (Kawasaki) a 1’05”502; 14. Barone (Yamaha) a 1’05”930; 15. Lundh (Honda) a 1 giro. Giro più veloce: Laverty in 1’52”198 alla media di 158,377 km/h. Pole position: Sofuoglu in 1’52”397 alla media di 158,097 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Sofuoglu p. 243; 2. Laverty 227; 3. Lascorz 168; 4. Davies 137; 5. Pirro 91; 6. Salom 90; 7. Harms 87; 8. Rea 83; 9. Fujiwara 71; 10. Roccoli 71; 11. Lagrive 70; 12. Foret 65; 13. Praia 60; 14. Parkes 29; 15. Tamburini 25; 16. Lundh 24; 17. Disalvo 21; 18. Iannuzzo 15; 19. Dell’Omo 13; 20. Vizziello 10; 21. Aitchison 9; 22. Migliorati 8; 23. Palumbo 8; 24. Chesaux 8; 25. Lowes 6; 26. Westmoreland 5; 27. Isaacs 5; 28. Iddon 4; 29. McConnell 3; 30. Bukowski 3; 31. Charpentier 3; 32. Boscoscuro 3; 33. Cazzola 3; 34. Barone 2; 35. Toth 2; 36. Holubec 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 295; 2. Kawasaki 201; 3. Triumph 152; 4. Yamaha 30.

Leclassifiche

MICHELE PIRRO SOLO VERSO IL TRAGUARDO. SOPRA, LA CADUTA DI KENAN SOFUOGLU (54) ED EUGENE LAVERTY (50). ENTRAMBI SONO RIPARTITI: IL TURCO È ARRIVATO SECONDO E L’IRLANDESE TERZO.

motosprint

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10

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WORLD TITLES

NATIONAL & INTERNATIONAL TITLES

motosprint

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Superstock Italia

Vai con la nona Badovini esce per un contatto con Zanetti, recupera e vince

I

MOLA – Pochi giorni prima, da tester Superbike della BMW, Ayrton Badovini aveva diviso il Mugello con Troy Bayliss impegnato nel collaudo della Ducati. Nel confronto il neo campione Stock aveva pagato un solo decimo. Mica male… Tornato a sfidare i comuni mortali, Ayrton non si è fatto sfuggire il nono successo di fila, forse il più sofferto. Perché Lorenzo Zanetti, ex della 125, è ormai una realtà del vivaio 4T e riesce a saltare con disinvoltura dalla piccola Yamaha R6 (gommata Dunlop) con cui vince nel CIV, alla Ducati 1198 R (coperture Pirelli) con la quale

MASSEI (15) È STATO SECONDO IN STOCK 600 DAVANTI A MARINO, QUI ALLE SUE SPALLE. NELLA 1000 NONA VITTORIA DI BADOVINI (86) DAVANTI A ZANETTI (87). motosprint

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sta crescendo nella Coppa del Mondo. Badovini stavolta è partito bene ma Zanetti lo ha seguito. Al quarto passaggio, alla Variante Alta, le linee si sono incrociate e “Zorro” ha sfiorato la leva del freno di Badovini, finito dritto nella via di fuga. Tornato dentro con 2”9 di svantaggio, Ayrton si è riportato sul fuggitivo ristabilendo le distanze a tre giri dalla fine con un magistrale sorpasso alla Variante Bassa. Adesso resta un altro, piccolo passo per fare filotto. Intanto la BMW ha portato a casa anche il titolo Costruttori. Maxime Berger, superstite Honda, ha completato il podio meritandosi il passaggio in Superbike con la Supersonic, satellite Ducati, al posto di Luca Scassa. Imola ha sorriso anche a Davide Giugliano, quarto dopo una bella battaglia con Eddi La Marra, finito a terra alla Variante Alta. Sesto Lorenzo Baroni che nel 2011 avrà la Ducati di Althea Racing; il romagnolo ha preceduto Danilo Petrucci. Scivolata senza danni per Michele Magnoni. Un problema meccanico ha fermato Andrea Antonelli.

STOCK 600 – Assegnato in anticipo il titolo europeo della Stock 600 al francese Jeremy Guarnoni, diciassettenne di Tolosa cui è bastato un sesto posto. La gara più bella della stagione è vissuta sul serrato confronto tra l’argentino Leandro Mercado, il francese Florian Marino (unico avversario di Guarnoni per il titolo) e la promessa romana Fabio Massei, mattatore del CIV. Ha deciso tutto la Variante Bassa: Mercado è entrato per primo ma è caduto e Massei ha centrato la sua Kawasaki un attimo dopo aver superato Marino, che così si è trovato vincitore senza colpo ferire. Massei ha comunque raggiunto il traguardo in seconda posizione. Il podio è stato completato da Giuliano Gregorini, scattato dalla pole. Bene anche Riccardo Russo, scoperta della Yamaha R Series, quinto alla seconda uscita internazionale.

Guarnoni tira i remi in barca

COPPA FIM SUPERSTOCK 1000 1. Badovini (BMW) 12 giri pari a 59,232 km in 22’32”770 alla media di 157,629 km/h; 2. Zanetti (Ducati) a 0”960; 3. Berger (Honda) a 9”632; 4. Giugliano (Suzuki) a 19”747; 5. Barrier (BMW) a 20”836; 6. Baroni (Ducati) a 28”627; 7. Petrucci (Kawasaki) a 29”700; 8. Savary (BMW) a 29”841; 9. Colucci (Ducati) a 37”637; 10. Vivarelli (KTM) a 44”362; 11. Andric (Honda) a 1’04”230; 12. Tutusaus (KTM) a 1’04”274; 13. Salac (Aprilia) a 1’06”388; 14. Leeson (Kawasaki) a 1’07”970; 15. Svitok (Honda) a 1’08”887; 16. Berclaz (Honda) a 1’13”280; 17. Pagaud (BMW) a 1’14”153; 18. Sletten (Yamaha) a 1’17”008. Giro più veloce: Badovini in 1’51”535 alla media di 159,319 km/h. Pole position: Badovini in 1’51”528 alla media di 159,329 km/h. CAMPIONATO PILOTI: 1. Badovini p. 225; 2. Berger 122; 3. Magnoni 94; 4. Antonelli 89; 5. Giugliano 84; 6. Barrier 71; 7. Baz 65; 8. Petrucci 55; 9. Zanetti 53; 10. Baroni 43; 11. Mahr 42; 12. Beretta 38; 13. Bussolotti 37; 14. La Marra 33; 15. Savary 32; 16. Tutusaus 30; 17. Lussiana 18; 18. Lammert 18; 19. Jezek 18; 20. Vivarelli 16; 21. Colucci 11; 22. Boscoscuro 9; 23. Burrell 8; 24. Sembera 8; 25. Barragan 8; 26. Leeson 7; 27. Andric 5; 28. Salac 5; 29. Svitok 4; 30. Lacalendola 3; 31. Walkowiak 3; 32. Cox 2; 33. Fusco 2; 34. Thiriet 1; 35. Della Ceca 1. CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 225; 2. Honda 165; 3. Suzuki 100; 4. Ducati 79; 5. Yamaha 67; 6. Kawasaki 58; 7. KTM 36; 8. Aprilia 21.

200 MIGLIA DI IMOLA

TORNA IL MITO

In pista campioni leggendari C’È UN ALTRO appuntamento imperdibile sul circuito di Imola, il prossimo week end: è quello con la 200 Miglia, rievocazione di una gara che ha fatto la storia del motociclismo, una delle più importanti vittorie della Ducati (Paul Smart, 1972), la sfida che ha portato in Europa Kenny Roberts, poi tre volte iridato della 500, e molto altro ancora. È un evento per il quale torneranno in pista nomi mitici, tanti, e con le moto dell’epoca: l’elenco degli iscritti fa impressione, c’è Paul Smart con la Ducati 750 e Giacomo Agostini con la Yamaha 750, Kenny Roberts avrà la Yama-

ha 500 dell’83 e Marco Lucchinelli la Suzuki 500 XR34H, ci saranno Johnny Cecotto, Christian Sarron, che fu iridato in 250, Mario Lega, e anche il primo italiano vincitore a Daytona, nel ‘67: non era la 200 Miglia ma la 78 Miglia Novice e Silvano Bertarelli corse con licenza americana e lo pseudonimo Sam Bertoral. Ma l’elenco è lunghissimo, e citare tutti impossibile. Il primo atto venerdì 1 ottobre alle 20,30, per la presentazione in piazza Matteotti a Imola: filmati, mostra fotografica e incontro con i campioni. Gli uomini della 200 Miglia scenderanno in pista sabato 2 otto-

bre per le prove e domenica 3 per la rievocazione, che non sarà una gara ma una parata. Nelle stesse giornate, e anche il venerdì, scenderanno in pista pure numerose categorie di “storiche”: moto in pista dalle 9 di mattina alla sera. Domenica, alle 16.45, Agostini girerà con la Yamaha M1 (nella foto). L’ingresso in circuito è gratuito, solo l’accesso al paddock si pagherà: 10 euro il venerdì, 20 il sabato e la domenica, oppure 30 euro per l’intera manifestazione. Per informazioni la 200 Miglia ha un sito dedicato: www.200miglia.com

CAMPIONATO EUROPEO SUPERSTOCK 600 1. Marino (Honda) 10 giri pari a 49,360 km in 19’39”031 alla media di 150,714 km/h; 2. Massei (Yamaha) a 1”107; 3. Gregorini (Yamaha) a 8”442; 4. Egea (Yamaha) a 9”372; 5. Russo (Yamaha) a 10”416; 6. Guarnoni (Yamaha) a 12”818; 7. Fanelli (Honda) a 13”120; 8. Lanusse (Yamaha) a 13”660; 9. Major (Yamaha) a 14”077; 10. Lombardi (Yamaha) a 16”153; 11. Covena (Yamaha) a 17”768; 12. Karlsen (Yamaha) a 20”337; 13. D’Annunzio (Yamaha) a 33”710; 14. Morrentino (Yamaha) a 33”920; 15. Le Coquen (Yamaha) a 35”811; 16. Salvadori (Yamaha) a 36”003; 17. Cocco (Yamaha) a 42”172; 18. Calero Perez (Yamaha) a 43”245; 19. Vrajitoru (Yamaha) a 43”323; 20. Krajci (Yamaha) a 43”849. Giro più veloce: Mercado (Kawasaki) in 1’56”865 alla media di 152,052 km/h. Pole position: Gregorini in 1’56”518 alla media di 152,505 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Guarnoni p. 187; 2. Marino 159; 3. Lombardi 89; 4. D’Annunzio 82; 5. Fanelli 80; 6. Lanusse 68; 7. Karlsen 65; 8. Covena 53; 9. Calero Perez 51; 10. Le Coquen 43; 11. Major 40.

Leclassifiche motosprint

55


Protwins

Superbike

Superstock 1198

1° Alessandro Valia

1° Marco Caspon

1° William Marchesi

2° Valter Bartolini

2° Luca Pini

2° Claudio Brambilla

3° Simone Bulai

3° Davide Grandi

3° Roberto Luigi Rozza

4° Luca Pini

4° Giorgio Barbieri

4° Mattia Sala

5° Fabrizio Tinti

5° Federico Rinaldi

5° Paolo Mauri

Ducati Store

Ducati Store

Superstock 848

1° Officina Barni

1° Manuel Palleschi

Owners Club

2° Marcello Gabrielli

1° Squadra Corse

3° Giuseppe Lenoci

Ducati Roma

Owners Club 1°

Doc Borgo Panigale

Rookie

4° Daniele Avvisti 5° Lorenzo Leoni

Rookie

1° Alberto Baracco

Gentlemen’s

Ducati Store

1° Massimo Boccelli

1° Ducati Bergamo

Donne

Owners Club

Massimo Buldrini

Gentlemen’s 1°

Valter Bartolini

1° Letizia Marchetti

Desmodue Stock 1° Stefano Ferraiuolo

Marco Caspon

Ducati Club Torino

Rookie 1° Claudio Rovati

Gentlemen’s 1° Giuseppe Lenoci

Donne 1°

Irene Broggio

Claudio Brambillla

William Marchesi

Partenza dal circuito di Imola

Ducati Desmo Challenge 2010

Una stagione memorabile Dopo gare entusiasmanti e battaglie mozzafiato fino all’ultima curva, l’indimenticabile campionato Ducati Desmo Challenge 2010 è giunto al termine. Una stagione trionfale non solo per i campioni che hanno vinto le varie categorie, ma anche per tutti gli appassionati e tifosi che hanno accompagnato le gare su ogni circuito. E per la prossima stagione l’entusiasmo è già alle stelle, fatti trovare pronto. Non perdere il campionato 2011, scrivi a ducatidesmochallenge@sciaccagroup.it

Manuel Palleschi

Alessandro Valia, Walter Bartolini e Luca Pini

Davide Grandi

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Cross Nazioni di Stefano Taglioni

Ventunesimo successo degli americani con doppietta di Dungey. Sul podio Belgio e Germania. Quinta l’Italia

D

ENVER - Favoriti e vincenti. Stavolta con pieno merito, senza metterci in mezzo la fortuna come l’anno scorso a Franciacorta. Gli statunitensi, a casa loro, si sono dimostrati i più forti, anche contro qualche difficoltà come la caduta di Short in gara due. Il resto del mondo però qualcosa di buono ha fatto vedere. Da Roczen, a Cairoli, Townley, Desalle e Paulin, la distanza dai primi della classe non è più quella di una volta. Non c’è più il dream team dei Johnson, O’Mara e Bailey, quelli che arrivavano sul salto d’arrivo “mano nella mano” e hanno lasciato una traccia indelebile nella storia del motocross. Nella tana del lupo poche squadre potevano vantare una minima speranza di spuntarla. La Francia è crollata per il doppio ritiro di Musquin (un connettore dell’impianto elettrico in gara uno e ancora problemi elettrici nella due), che non aveva brillato neanche nelle prove, l’Australia ha sofferto l’assenza di Reed nonostante un ottimo Metcalfe. Belgio e Germania hanno meritato il podio ma non avrebbero potuto sperare in un risultato migliore. Il Belgio, con Desalle regolare e

È FESTA SUL PODIO DI DENVER PER LA SQUADRA STATUNITENSE. SULLA PISTA DI CASA DIFFICILMENTE LE ALTRE FORMAZIONI AVREBBERO POTUTO IMPENSIERIRE I MOTIVATISSIMI DUNGEY (1), CANARD (2) E SHORT (3).

positivo ma mai entrato in lotta con i primi, con Ramon non entusiasmante e con il terzo, Van Horebeek, un po’ sotto le sue possibilità. Il punteggio finale li vede sette misure sotto gli USA. Non è tanto ma il terzo ha fatto la differenza. In questo caso Canard contro Van Horebeek. L’aveva detto già al sabato Short: «Possiamo vincere, ma gli altri non sono lontani, e conterà il risultato di tutti, soprattutto del terzo». La Germania spunta il terzo posto per solo un punto sulla Gran Bretagna e nonostante il ritiro di Nagl in gara tre, mettendo in mostra anche Oltreoceano il talento cristallino di Ken Roczen, tra l’altro il più giovane partecipante a un Nazioni (e ha ricevuto il Ricky Carmichael Special Award). E, quale occasione migliore, Ken ha annunciato che verrà a correre il Supercross USA. La sorpresa tra le squadre è proprio quella inglese, con una formazione rimaneggiata ma che alla fine ha trovato nel giovane Dean Wilson (sesto e ottavo con la MX2) la punta di diamante. Subito dietro, a cinque punti dalla Gran

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USA invincibili

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Cross Nazioni

Bretagna, ecco l’Italia. Missione compiuta, potremmo dire. Anche i più ottimisti non avrebbero potuto chiedere di più e lo stesso Cairoli nelle dichiarazioni pregara era stato sincero e realistico: puntiamo ad entrare nei primi cinque e se ci riusciamo saremo soddisfatti. Cairoli con un secondo ed un quarto posto si è guadagnato il secondo posto assoluto dietro Dungey (doppietta per lui) ed esce da Thunder Valley a testa alta. Non dimentichiamo la vittoria nella manche di qualifica. Il suo duello con Dungey, l’evento più atteso del week-end, la sfida tra i due campioni separati da un Oceano, gli lascia l’amaro in bocca, ma in gara uno Tony ha dimostrato di essere l’unico in pista a poter lottare con il pilota del Minnesota. Gli ha recuperato terreno, lo ha attaccato, lo ha costretto a forzare e a guardarsi le spalle. Poi un atterraggio corto dal triplo in salita è costato a Tony un contraccolpo che gli ha spezzato il ritmo e lo ha costretto a mollare l’inseguimento. In gara tre Tony non ha brillato in partenza e in rimonta come suo solito ha dato il 100%. È riuscito a risalire dalla dodicesima posizione alla quarta. Nessuno come lui. Poi ha trovato il solito Desalle a sbarrargli la strada e non è riuscito ad agguantare il terzo posto. C’è da aggiungere che Tony ha dovuto soffrire più del solito. La pista vicino a Denver è a una altitudine di 1600 metri e la giornata di domenica è stata particolarmente calda. Antonio soffre di asma sin da quando era ragazzo ed in queste condizioni è al limite delle sue forze perché non respira al meglio. Non era quindi possibile vedere i mitici ultimi dieci minuti a cui il campione siciliano ci ha ormai abituato. Ma questo va soltanto a suo onore e dimostra ancora la sua forza d’animo e il suo carattere. Gli altri due ragazzi della squadra azzurra meritano un encomio e un ringraziamento. Dopo le vicende riguardanti la MaIL QUINTO POSTO È DA CONSIDERARE UN RISULTATO POSITIVO PER CAIROLI (16), LUPINO (17) E MONNI (18). I NOSTRI PILOTI (NELL’ORDINE DA DESTRA) HANNO TENUTO ALTO IL NOME DELL’ITALIA NONOSTANTE LE VICISSITUDINI DELLA VIGILIA. motosprint

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Hanno detto AntonioCairoli ABBIAMO FATTO IL MASSIMO

glia Azzurra, e l’infortunio al ginocchio che ci ha privato di un pilota di livello assoluto come David Philippaerts, agli altri due convocati, Alessandro Lupino, under 23 per la MX2, e Manuel Monni per la Open, non si poteva chiedere di fare miracoli. E Alessandro e Manuel hanno fatto le loro gare con grande impegno e con risultati più che onorevoli. Lupino, ventesimo in gara uno e venticinquesimo nella due, dove è anche rimasto coinvolto in una caduta alla prima curva, ha lottato al livello delle sue possibilità con grinta e determinazione e si è impegnato in due rimonte dopo partenze difficili. Manuel, che pochi mesi fa si era imbattuto nell’incidente di gara più grave della sua carriera, è stato eroico. Finalmente con partenze senza problemi, ha fatto due gare regolari, senza errori, ma senza risparmiarsi: ottimo il nono posto in gara uno ed anche il quindicesimo in gara tre, considerando che tra le due manche ha avuto poco tempo per riposarsi. Sfortunata la gara di Townley che dopo aver vinto alla grande gara due è caduto nella tre mentre era secondo all’inseguimento di Dungey pochi giri dopo aver superato Short.

«IERI è stato abbastanza facile vincere la qualifica anche perché il tracciato non era particolarmente segnato, oggi invece la pista era veramente dura ed ho accusato la stanchezza. Dopo la gara del Brasile non mi sono allenato come solito dato che non ero convocato per il Nazioni e nelle ultime due settimane non è che ho potuto fare più di tanto. Nella prima manche ho provato ad attaccare Dungey ma sono arrivato corto sul quadruplo prima dell’arrivo e ho accusato un duro colpo al collo e alla schiena. Mi sono serviti un paio di giri per riprendere fiato ma Dungey era troppo lontano per poterlo attaccare. Nella seconda manche sono partito male e dalla quindicesima posizione ho recuperato velocemente terreno ma quando sono arrivato dietro a Desalle ero stanco e non ho potuto fare di più. Come squadra credo che abbiamo fatto il massimo, e il nostro obiettivo di rientrare nei cinque è stato raggiunto, dobbiamo essere soddisfatti».

RyanDungey CORRERE QUI NON È FACILE «È STATA una vittoria fantastica. Correre davanti al tuo pubblico non è facile, c’è sempre tanta pressione e l’anno scorso a Franciacorta mi è sembrato più facile. Tutto è andato al meglio e voglio ringraziare il team, i tecnici e tutti componenti del Team USA. In gara uno, al secondo giro, ho preso la testa della corsa ed ho potuto fare le mie traiettorie. C’erano diverse linee buone. Poi Cairoli si è avvicinato e mi ha messo pressione. Ho continuato a spingere e poi ho visto che Cairoli aveva perso terreno e il finale è stato più tranquillo. In gara due dopo che ho passato Short nel terzo giro ho preso subito un buon margine e dai box mi segnalavano il vantaggio su Townley. Poi Ben è caduto, mi dispiace per lui ma è stato bellissimo per la squadra arrivare primo e secondo. Sapevo che per riuscire a vincere ci voleva un lavoro di tutta la squadra e così è stato». motosprint

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Cross Nazioni

LA PREMIAZIONE DEL CROSS

Dungey ne vince due Townley una

NON SOLO I CAMPIONI AGLI MX AWARDS

USA PRIMA E ITALIA SESTA IN QUALIFICA Cairoli vince la gara della MX1 LA FASE di qualifica del Nazioni inizia con il sorteggio della posizione di allineamento al cancelletto di partenza. Va bene agli azzurri che pescano il 3. Ancor meglio alla Francia, prima. Tredicesima posizione per gli USA e diciassettesima per il Belgio. La prima gara è quella della MX1. Pista preparata alla perfezione, sole e temperatura buona. La partenza è in salita. Occhi puntati su Dungey, ma in cima al salitone, alla prima curva sono in testa Paulin e Cairoli. Neanche mezzo giro e Tony passa in testa alla gara e va in fuga. Anche l’australiano Metcalfe supera Paulin. Dungey al primo giro è sesto dietro Ramon e Barragan e alla fine riesce a passare solo i due europei. Cairoli vince con ampio margine su Metcalfe, terzo Paulin, quarto Dungey. Più movimentata la qualifica MX2, con Musquin che alla prima curva (nella foto col numero 5) si lascia spintonare e passare da Canard, Roczen, Osborne e Van Horebeek.

Lupino scatta bene ma ha problemi di traffico alla prima curva ed esce quindicesimo. Davanti intanto bel duello Roczen–Canard. Il tedesco scalpita e colpisce a tre giri dalla fine ammutolendo il pubblico di casa. Ma proprio nel finale scivola e lascia via libera a Canard che riporta il sorriso agli americani. Van Horebeek è terzo davanti a Osborne e Musquin rimane quinto. Ottima la rimonta di Lupino che arriva fino all’ottavo. Nella qualifica MX3 partenza a razzo dell’idolo di casa Short. Lo inseguono Townley, Regal e Nagl e le posizioni non cambiano fino all’arrivo. Desalle cade alla prima curva con Boog, anche Monni è coinvolto ed è quattordicesimo. Rimonta, poi fa un’altra scivolata, e conclude undicesimo. Considerando che ogni nazione può scartare il peggior risultato, la classifica vede in testa gli USA davanti alla Germania e alla sorpresa Porto Rico (forte del duo Regal-Osborne). Quarto il Belgio, quinta la Francia, sesta l’Italia.

PER I SUOI 25 ANNI

CAIROLI FESTEGGIA IN SELLA AL TORO GIOVEDÌ 23 torta al Grizzly Rose, locale country di Denver, per Antonio Cairoli e poi sfida al toro meccanico con Townley, Goncalves, Barragan, Musquin. Anche fuori dalla pista Tony si è dimostrato velocissimo: solo ventidue secondi, il più veloce… a volare dal toro! Il più bravo Rui Goncalves che ha resistito trentacinque secondi. Dopo la sfida Tony da buon capitano azzurro è scappato via per essere con i compagni di squadra a cena.

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NELLA serata di sabato si sono tenuti gli Youthstream MX Awards alla presenza dei presidenti Youthstream Giuseppe Luongo, della FIM Vito Ippolito e della Commissione Cross FIM Wolfgang Srb (nella foto da sinistra con Cairoli e Musquin). KTM ha raccolto premi a mani basse, anche i neoistituiti award al Meccanico dell’anno (che è andato al tecnico Nazareno Properzi, romano del team di Claudio De Carli) e all’innovazione tecnologica, assegnata alla KTM 350. Nel corso dell’evento sono stati ricordati Danny “Magoo” Chandler e Andrew McFarlane, scomparsi quest’anno.

GARA 1 (MX1 + MX2)

LA GARA DELLE ESCLUSE

L’IRLANDA SI CONSOLA VINCENDO LA FINALE B LA GARA riservata alle squadre classificate nella qualifica oltre la diciannovesima posizione, è andata all’Irlanda. Seconda Ecuador e terza Svezia. Squadra irlandese composta da Martin Barr, Stuart Edmonds, Gordon Crockard. Il tre volte campione inglese protagonista del mondiale 250 a cavallo 2000. A vincere la gara però, in manche unica, è stato Martin Davalos (foto), ecuadoregno, affibbiando più di un minuto proprio a Crockard. NEL 2013 PER IL NAZIONI SI TORNA IN USA Youthstream ha annunciato il ritorno in USA per il Nazioni già nel 2013. Probabilmente a Glen Helen. Il prossimo anno si correrà a Saint Jean d’Angely in Francia, nel 2012 a Lommel in Belgio, nel 2014 a Kegums in Lettonia. Sempre più probabile che il GP Italia 2012 sia ancora a Fermo.

PREMIATI I PRIMI VINCITORI

DAL 1981 L’EPOPEA USA AL NAZIONI CONSIDERANDO la lunga storia del Motocross delle Nazioni si può notare che nonostante siano gli USA la nazione con più vittorie (21), la loro striscia vincente è iniziata abbastanza recentemente, nel 1981. Proprio i vincitori dell’edizione 1981 hanno ricevuto uno premio speciale. Una squadra mitica, composta da Chuck Sun (pilota cinese-americano), Danny Laporte, Donnie Hansen e Johnny O’Mara, che riuscì ad interrompere il periodo di dominazione belga.

KTM ALL’ATTACCO DEL PIANETA USA Dopo aver ufficializzato l’ingaggio di Roger De Coster che guiderà la struttura americana KTM, iniziano a delinearsi i piani d’attacco della casa Austriaca al pianeta USA. Sotto contratto Alessi, trattative in corso con Dungey, Reed e Christophe Pourcel. Nella classe Lite Musquin parteciperà al campionato Costa Ovest, probabilmente insieme a Roczen. Confermata la presenza a Bercy e Genova, Cairoli è intenzionato a prendere parte alle prime due prove del Supercross USA.

1. Dungey (Suzuki) 15 giri in 35’56”436; 2. Cairoli (KTM) a 5”598; 3. Metcalfe (Honda) a 22”000; 4. Barragan (Kawasaki) a 25”704; 5. Paulin (Yamaha) a 32”917; 6. Roczen (Suzuki) a 39”361; 7. Ramon (Suzuki) a 43”201; 8. Wilson (Kawasaki) a 47”329; 9. Goncalves (KTM) a 1’15”068; 10. Leok (Honda) a 1’22”218; 11. Coppins (Aprilia) a 1’24”056; 12. Canard (Honda) a 1’24”913; 13. Van Horebeek (Kawasaki) a 1’41”242; 14. Schiffer (Suzuki) a 1’43”782; 15. Osborgne (Yamaha) a 2’04”950; 16. Karro (Suzuki) a 2’07”774; 17. Walkner (KTM) a 2’15”740; 18. Ferris (Honda) a 2’15”846; 19. Kullas (Yamaha) a 1 giro; 20. Lupino (Yamaha); 21. Medaglia (KTM); 22. Butron (Suzuki); 23. Steinbergs (Honda); 24. Rauchenecker (KTM); 25. Benoit (KTM); 26. Eriksson (KTM); 27. Rätsep (Honda); 28. Guillod (KTM); 29. Groombridge (Honda); 30. Mihara (Kawasaki); 31. Basaula (Suzuki); 32. Barr (Honda); 33. Edmonds (TM); 34. Castro (Kawasaki); 35. Cidade (Kawasaki) a 2 giri; 36. Ruiz (Honda); 37. Nicholls (KTM) a 3 giri; 38. Narita (Yamaha) a 7 giri; 39. Musquin (KTM) a 10 giri; 40. Wicht (Honda).

GARA 2 (MX2 + OPEN) 1. Townley (Honda) 15 giri in 36’11”627; 2. Regal (Honda) a 6”246; 3. Roczen (Suzuki) a 7”235; 4. Desalle (Suzuki) a 30”171; 5. Nagl (KTM) a 37”809; 6. Wilson (Kawasaki) a 41”751; 7. Canard (Honda) a 56”298; 8. Anderson (Honda) a 58”070; 9. Monni (Yamaha) a 1’20”316; 10. Van Horebeek (Kawasaki) a 1’25”010; 11. Boog (Kawasaki) a 1’30”026; 12. Balbi (Kawasaki) a 1’38”624; 13. Short (Honda) a 1’41”129; 14. Osborne (Yamaha) a 1’43”884; 15. Atsuta (Suzuki) a 1’49”229; 16. Tonus (Suzuki) a 1’50”305; 17. Keast (Honda) a 2’28”877; 18. Marmont (Yamaha) a 1 giro; 19. Kullas (Yamaha); 20. Karro (Suzuki); 21. Lozano (Yamaha); 22. Correia (Yamaha); 23. Crockard (Kawasaki); 24. Rauchenecker (KTM); 25. Lupino (Yamaha); 26. Krestinov (Kawasaki); 27. Ferris (Honda); 28. Guillod (KTM); 29. Basaula (Suzuki); 30. Mihara (Kawasaki); 31. Söderberg (KTM); 32. Castro (Kawasaki); 33. Benoit (KTM); 34. Barr (Honda) a 2 giri; 35. Rätsep (Honda); 36. Groombridge (Honda); 37. Freibergs (Honda) a 5 giri; 38. Schmidinger (Suzuki) a 9 giri; 39. Butron (Suzuki) a 14 giri; 40. Musquin (KTM).

BEN TOWNLEY ha) a 1’05”494; 11. Anderson (Honda) a 1’08”244; 12. Nicholls (KTM) a 1’18”855; 13. Goncalves (KTM) a 1’33”133; 14. Coppins (Aprilia) a 1’36”261; 15. Monni (Yamaha) a 1’37”392; 16. Schiffer (Suzuki) a 1’38”121; 17. Balbi (Kawasaki) a 1’49”859; 18. Walkner (KTM) a 1’51”823; 19. Atsuta (Suzuki) a 2’07”032; 20. Leok (Honda) a 2’16”800; 21. Correia (Yamaha) a 2’22”646; 22. Wicht (Honda) a 1 giro; 23. Keast (Honda); 24. Crockard (Kawasaki); 25. Eriksson (KTM); 26. Schmidinger (Suzuki); 27. Söderberg (KTM); 28. Cidade (Kawasaki); 29. Steinbergs (Honda); 30. Edmonds (TM); 31. Lozano (Yamaha) a 2 giri; 32. Ruiz (Honda); 33. Freibergs (Honda) a 4 giri; 34. Narita (Yamaha) a 5 giri; 35. Townley (Honda) a 6 giri; 36. Regal (Honda) a 9 giri; 37. Barragan (Kawasaki) 38. Krestinov (Kawasaki) a 12 giri; 39. Nagl (KTM) a 13 giri.

CLASSIFICA NAZIONI 1. USA (Dungey-Short-Canard) punti 23; 2. Belgio (Desalle-Ramon-Van Horebeek) 30; 3. Germania (RoczenNagl-Schiffer) 44; 4. Gran Bretagna (Wilson-AndersonNicholls) 45; 5. Italia (Cairoli-Monni-Lupino) 50; 6. Australia (Metcalfe-Marmont-Ferris) 54; 7. Francia (Paulin-BoogMusquin) 71; 8. Nuova Zelanda (Townley-Coppins-Groombridge) 90; 9. Portogallo (Goncalves-Correia-Basaula) 94; 10. Porto Rico (Regal-Osborne-Ruiz) 99; 11. Svizzera (Tonus-Wicht-Guillod) 102; 12. Austria (Walkner-Rauchenecker-Schmidinger) 109; 13. Spagna (Barragan-LozanoButron) 115; 14. Finlandia (Kullas-Eriksson-Söderberg) 116; 15. Estonia (Leok-Krestinov-Rätsep) 118; 16. Canada (Keast-Medaglia-Benoit) 119; 17. Lettonia (Karro-Steinbergs-Freibergs) 121; 18. Brasile (Balbi-Cidade-Castro) 123; 19. Giappone (Atsuta-Mihara-Narita) 128; 20. Irlanda (Crockard-Edmonds-Barr) 142.

GARA 3 (MX1 + OPEN) 1. Dungey (Suzuki) 15 giri in 36’41”709; 2. Short (Honda) a 10”230; 3. Desalle (Suzuki) a 17”577; 4. Cairoli (KTM) a 22”593; 5. Metcalfe (Honda) a 27”187; 6. Ramon (Suzuki) a 29”778; 7. Boog (Kawasaki) a 31”946; 8. Tonus (Suzuki) a 33”135; 9. Paulin (Yamaha) a 58”530; 10. Marmont (Yama-

Leclassifiche

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Enduro GP Francia di Dario Agrati

Ahola e Meo campioni AHOLA (A SINISTRA) HA INIZIATO A VINCERE NEL 2007... E DA ALLORA NON HA PIÙ SMESSO! LA HUSQVARNA NON VINCEVA IL MONDIALE DAL 2003; GRAZIE A MEO (SOTTO) È TORNATA SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO.

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Quarto titolo consecutivo per il finlandese, che nel 2011 passerà alla E3. Per l'ex crossista francese il titolo della E1 è una scommessa vinta

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OIRETABLE - Lacrime, braccia alzate, urla di gioia, strette di mano e pacche sulle spalle. Un podio, mille sorrisi, tanta felicità. Un sogno che si avvera, un traguardo raggiunto dopo otto Gran Premi, sedici giornate di gara, almeno centoventi ore di guida, oltre centosettanta prove speciali. Mika Ahola nella E2, sabato ed Antoine Meo nella E1, domenica, sono i campioni del mondo 2010 (nella E3, David Knight si era laureato campione nel GP Turchia). In questa festa tutta Finlandese e Francese, c’è però tanta Italia: la Husqvarna ed il team CH Racing di Fabrizio Azzalin tutto “made in Varese” ed il team Honda-Zanardo di Franco Mayer con base a Piacenza. La Husqvarna che centra il suo quarantaseiesimo titolo iridato nell’enduro in vent’anni di presenza nel mondiale, dopo un digiuno che durava dal 2003, quando Anders Eriksson salì sul gradino più alto del podio con la 450 4T. Il team HondaZanardo, invece, ha vinto quindici titoli mondiali, quattro dei quali con Ahola, dal 2007 ad oggi. Sabato Ahola ha realizzato un capolavoro. Ha corso dimostrando di possedere una tecnica di guida superba, che gli ha permesso di avere la meglio sul francese Renet; Cervantes ha accusato quasi un minuto di ritardo ed è stato preceduto anche dal nostro Oldrati. «È una grande gioia, aver vinto il mio quarto titolo dopo quelli del 2007 e 2009, sempre nella E2, e quello del 2008, nella E1», ha raccontato Ahola, che ha poi aggiunto: «Non è stato un mondiale facile. Basta analizzare le classifiche per capire che, anche se sono arrivato davanti a tutti dieci volte, in almeno tre GP Cervantes mi è giunto molto vicino. Spesso ci siamo giocati la vittoria sul filo dei secondi, anzi su quello dei decimi! Credo di essere stato più costante rispetto a Cervantes, perché ho preparato ogni gara nei minimi dettagli. Prima di questa gara sono andato ad allenarmi in Finlandia, sotto la pioggia, nel fango, e con temperature di circa cinque gradi. È servito.

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Enduro GP Francia

IN BREVE Per il 2011 devo ancora definire alcuni dettagli con il team Honda-Zanardo, ma credo proprio che resterò ancora con questa squadra fantastica, anche se il mio obiettivo è cambiare classe e passare alla E3, per vincere il mondiale anche con la 500 4T. È un titolo che manca nel mio palmares». Messo al sicuro il risultato, Ahola domenica, si è preso una giornata di riposo, seguendo la gara da spettatore. Cervantes si è fermato subito dopo il via.

Oldrati e Albergoni sempre sul podio PRIMO GIORNO

SECONDO GIORNO

CLASSE E1: 1. Aubert (KTM) in 1h01’56”53; 2. Germain (Yamaha) a 7”68; 3. Meo (Husqvarna) a 21”56; 4. Remes (KTM) a 35”56; 5. Guerrero (Yamaha) a 1’17”73; 6. Deparrois (Kawasaki) a 2’00”52; 7. Seistola (Husqvarna) a 2’48”75; 8. Curvalle (Sherco) a 3’04”93; 9. Mossini (Honda) a 4’08”64; 10. Micheluz (TM) a 4’48”43; 11. Hollis (Husqvarna) a 5’26”24; 12. Robert (KTM) a 6’21”93; 13. Lorrain (Yamaha) a 8’46”94; 14. Pommier (Yamaha) a 9’28”66; 15. Horak (KTM) a 9’40”42; 16. Bozzo (Husqvarna) a 19’55”75. CLASSE E2: 1. Ahola (Honda) in 1’01’21”50; 2. Renet (KTM) a 9”60; 3. Oldrati (KTM) a 22”21; 4. Cervantes (KTM) a 53”23; 5. Bourgeois (Husqvarna) a 1’05”56; 6. Paganon (Kawasaki) a 1’23”73; 7. Thain (TM) a 1’49”31; 8. Ljunggren (Husaberg) a 2’23”06; 9. Balletti (Honda) a 2’51”30; 10. Salminen (BMW) a 2’51”64; 11. Santolino (KTM) a 3’16”92; 12. Goblet (Yamaha) a 3’19”16; 13. Figueras (Gas Gas) a 3’20”17; 14. Vogels (Husaberg) a 3’46”39; 15. Kantonen (KTM) a 4’21”84; 16. Devisy (Suzuki) a 5’37”83; 17. Cadillac (Yamaha) a 6’20”66; 18. Salonen (Husaberg) a 6’32”94; 19. Morhed (KTM) a 7’27”36; 20. Charbonnier (Suzuki) a 8’33”06; 21. Van de Broek (Suzuki) a 8’51”57; 22. Peyret (Husaberg) a 11’50”27. CLASSE E3: 1. Guillaume (Husqvarna) in 1h02’20”19; 2. Albergoni (KTM) a 8”96; 3. Nambotin (Gas Gas) a 28”44; 4. Oblucki (Husqvarna) a 1’02”22; 5. Mena (Husaberg) a 1’04”03; 6. Kadlecek (TM) a 3’10”73; 7. Kehr (KTM) a 3’23”83; 8. Letellier (Beta) a 4’52”96; 9. Botturi (Husaberg) a 5’34”10; 10. Barberger (Sherco) a 6’12”62; 11. Boyer (Gas Gas) a 9’12”26; 12. Hamard (Husaberg) a 19’15”72. CLASSE JUNIOR: 1. Joly (Honda) in 1h02’41”13; 2. Hellsten (KTM) a 1’44”04; 3. Dumontier (Husqvarna) a 2’23”14; 4. Price (KTM) a 2’37”75; 5. Basset (Husqvarna) a 3’01”59; 6. Roman (KTM) a 3’02”98; 7. Pallut (KTM) a 3’36”40; 8. Fortunato (Husaberg) a 3’48”28; 9. Carrier (Husqvarna) a 3’56”63; 10. Green (TM) a 5’00”76; 11. Rohmer (KTM) a 5’20”90; 12. Poyeton (Yamaha) a 5’38”11; 13. Bonnet (Sherco) a 5’55”62; 14. Sola A. (Gas Gas) a 6’14”45; 15. Rosse (Yamaha) a 6’19”12; 16. Redondi (KTM) a 6’40”86; 17. Pares (Yamaha) a 7’12”47; 18. Rallo (KTM) a 7’16”15; 19. Benavides (Husaberg) a 7’25”97; 20. Rouyet (Yamaha) a 8’14”05; 21. Carlsson (Beta) a 8’16”88; 22. Engel (KTM) a 8’38”05; 23. Sola M. (Beta) a 8’55”86; 24. Scott (TM) a 17’42”72; 25. Darlet (KTM) a 31’32”37.

CLASSE E1: 1. Meo (Husqvarna) in 1h00’14”80; 2. Gauthier (Honda) a 2”00; 3. Aubert (KTM) a 18”18; 4. Remes (KTM) a 25”08; 5. Germain (Yamaha) a 28”71; 6. Seistola (Husqvarna) a 1’51”27; 7. Deparrois (Kawasaki) a 2’59”97; 8. Curvalle (Sherco) a 3’50”00; 9. Micheluz (TM) a 3’56”91; 10. Hollis (Husqvarna) a 3’59”52; 11. Robert (KTM) a 5’59”78; 12. Bozzo (Husqvarna) a 6’28”38; 13. Horak (KTM) a 8’22”67; 14. Lorrain (Yamaha) a 11’26”79. CLASSE E2: 1. Renet (KTM) in 1’00’25”36; 2. Oldrati (KTM) a 1’36”20; 3. Thain (TM) a 1’48”11; 4. Balletti (Honda) a 1’59”56; 5. Paganon (Kawasaki) a 2’07”65; 6. Salminen (BMW) a 2’20”38; 7. Ljunggren (Husaberg) a 2’25”67; 8. Salonen (Husaberg) a 2’28”74; 9. Goblet (Yamaha) a 2’37”09; 10. Figueras (Gas Gas) a 3’03”68; 11. Vogels (Husaberg) a 3’20”94; 12. Kantonen (KTM) a 4’14”35; 13. Dini (Beta) a 4’39”58; 14. Devisy (Suzuki) a 5’38”01; 15. Morhed (KTM) a 6’57”73; 16. Charbonnier (Suzuki) a 7’54”85; 17. Cadillac (Yamaha) a 8’19”34. CLASSE E3: 1. Guillaume (Husqvarna) in 1h01’32”78; 2. Albergoni (KTM) a 1”15; 3. Knight (KTM) a 25”34; 4. Kehr (KTM) a 29”53; 5. Oblucki (Husqvarna) a 33”98; 6. Mena (Husaberg) a 1’51”55; 7. Hamard (Husaberg) a 10’40”12; 8. Boyer (Gas Gas) a 12’07”25. CLASSE JUNIOR: 1. Joly (Honda) in 1h00’11”28; 2. Hellsten (KTM) a 1’27”20; 3. Dumontier (Husqvarna) a 2’43”87; 4. Fortunato (Husaberg) a 3’06”39; 5. Roman (KTM) a 3’11”87; 6. Price (KTM) a 3’45”47; 7. Basset (Husqvarna) a 4’08”72; 8. Carlsson (Beta) a 4’17”58; 9. Carrier (Husqvarna) a 6’03”49; 10. Queyreyre (Husaberg) a 6’06”45; 1. Rosse (Yamaha) a 6’24”28; 12. Rohmer (KTM) a 6’44”16; 13. Rallo (KTM) a 6’52”27; 14. Redondi (KTM) a 6’59”61; 15. Touzain (Yamaha) a 7’04”86; 16. Benavides (Husaberg) a 7’04”91; 17. Pares (Yamaha) a 7’07”41; 18. Rouyet (Yamaha) a 7’20”26; 19. Sola M. (Beta) a 7’20”30; 20. Servajean (Honda) a 8’42”99; 21. Poyeton (Yamaha) a 8’50”97; 22. Engel (KTM) a 10’19”06; 23. Scott (TM) a 10’52”15.

Leclassifiche motosprint

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COSI’ IN CAMPIONATO Classe E1: 1. Meo punti 332; 2. Aubert 312; 3. Remes 312; 4. Seistola 243; 5. Guerrero 241. Classe E2: 1. Ahola punti 358; 2. Cervantes 323; 3. Oldrati 291; 4. Renet 286; 5. Ljunggren 228. Classe E3: 1. Knight punti 348; 2. Guillaume 313; 3. Albergoni 308; 4. Nambotin 271; 5. Kehr 245.

QUESTO GP per Antoine Meo ha avuto un finale a lieto fine. Un francese con l’Italia nel cuore, per via delle origini di suo padre Michele, un pilota che è stato costretto a lasciare il cross per passare all’enduro. Scelta obbligata, perché le ginocchia di Meo non erano più le stesse a causa di due gravi infortuni. Fabrizio Azzalin tre anni fa ha creduto in lui ed oggi la Husqvarna può festeggiare il suo primo titolo mondiale nella E1 con la TE 250, una moto nata bene. In questi ultimi due anni Meo ha inseguito la vittoria ed il titolo mondiale se l’è dovuto sudare, lottando come un leone fino all’ultima gara. Prima del GP Grecia, infatti, Meo aveva 42 punti di vantaggio in classifica su Remes, vantaggio sceso prima a 30 punti e poi, dopo il GP Turchia, a soli 11 punti. In Francia Meo è partito molto motivato e non si è fatto prendere dall’emozione: sabato ha tagliato il traguardo in terza posizione, guadagnando due punticini in classifica su Remes, che è invece finito quarto per una caduta nella prova estrema, e domenica si è letteralmente scatenato, andando a conquistare una splendida vittoria dopo un bel duello con Gauthier. Risultato: Team Husqvarna al settimo cielo, come gli oltre diecimila spettatori presenti al GP, malgrado il maltempo. Meo ha corso senza tirarsi mai indietro, ma allo stesso tempo è riuscito a non commettere errori. Quest’anno il campione francese sapeva cosa voleva ed ha trovato la strada migliore per raggiungere il suo obiettivo. «Se è sembrato un campionato duro da fuori, immaginate quanta fatica ho dovuto fare io, da dentro, speciale dopo speciale. Adesso che l’adrenalina è scesa, sono esausto. Devo dire grazie a tutta la squadra, ai tecnici ed a Fabrizio Azzalin, che mi ha convinto a passare all’enduro ed a correre con la Husqvarna», ha raccontato Meo, prima di essere letteralmente sommerso dal pubblico!

NEL GP Francia, però, anche altre stelle hanno brillato, e sono quelle dei nostri Thomas Oldrati, Simone Albergoni e Oscar Balletti. Oldrati, ottenendo un terzo e un secondo posto, ha fatto sua la terza posizione nel mondiale della E2. Albergoni, malgrado i due secondi posti conquistati alla spalle di Guillaume nella E3, non è purtroppo riuscito a mantenere la seconda posizione nella classifica di campionato. Giunto nono sabato, Balletti, domenica, ha invece fatto sua la quarta posizione ma senza una caduta nella prova estrema avrebbe potuto finire sul podio. Domenica, dopo delle cadute, si sono ritirati Mossini e Botturi. Dini si è ritirato sabato per una caduta e domenica è terminato tredicesimo. Un decimo e un nono posto, infine, per Micheluz nella E1. Va infine sottolineato che Knight, costretto al ritiro per una distorsione all’inguine nella giornata di sabato, è stato sfortunato anche domenica, infatti gli è stato inflitto un minuto di penalità a causa di un silenziatore troppo rumoroso. Senza questa penalizzazione Knight avrebbe vinto.

I CANDIDATI ALLA MAGLIA AZZURRA 2011 Sarebbe ormai stato definito dal coordinatore dell’enduro italiano Franco Gualdi, il ritorno del progetto Maglia Azzurra per quattro giovani nel mondiale 2011, giovani che saranno seguiti direttamente dalle rispettive squadre. Sfumata invece la possibilità di vedere Alex Belometti coinvolto nel progetto per altri impegni presi con il team KTM-Farioli, dopo essere stato sul punto di passare alla Husqvarna come pilota collaudatore. Questi i candidati a vestire la Maglia Azzurra: Giacomo Redondi, Jonathan Manzi, il crossista Rudy Moroni ed Edoardo D’Ambrosio. SALVINI: BASTA CROSS, PASSA ALL’ENDURO Il vicecampione iridato della MX3, Alex Salvini, ha ufficializzato nel paddock di Noiretable che nel 2011 lascerà il cross per dedicarsi a tempo pieno all’enduro. Salvini, che interessa molto anche alla TM, dovrebbe definire nei prossimi giorni l’accordo con la Husqvarna per correre in E2 con la nuova TE 449. LUDIVINE PUY PRIMA DONNA IRIDATA La francese Ludivine Puy è stata la prima donna a conquistare un titolo iridato enduro. La Puy si è imposta in entrambe le giornate di gara, precedendo la campionessa del mondo di trial Laia Sanz. Nelle tre prove valide per il mondiale donne disputate in Italia, Polonia e Francia, la Puy ha ottenuto complessivamente cinque vittorie e un quarto posto. LORENZO SANTOLINO DEBUTTA NELLA E2 Lo spagnolo Lorenzo Santolino, dopo aver vinto anticipatamente in Turchia il mondiale della EJ, ha debuttato nella E2 per preparare il mondiale 2011. Nella EJ, doppia vittoria per il francese Jeremy Joly. Redondi ha ottenuto un sedicesimo ed un quattordicesimo posto.

OLDRATI (SOPRA) SI È GUADAGNATO IL TERZO POSTO NEL MONDIALE E2. ALBERGONI (SOPRA A SINISTRA) HA PERSO LA VOLATA CON GUILLAME PER IL SECONDO POSTO NELLA E3.

LA VALLI BERGAMASCHE MIGLIORE GP 2010 Una classifica stilata dal promotore del mondiale Alain Blanchard e dalla stampa specializzata, ha eletto il GP d’Italia Valli Bergamasche migliore gara del mondiale 2010. I criteri di valutazione erano: l'organizzazione, i servizi, lo spettacolo e la presenza di pubblico.

ALBERGONI: 2011 CON YAMAHA

ACCORDO COL TEAM MO-TO RACING

ADESSO è ufficiale: il Team Mo-To Racing Yamaha dell’imprenditore trevigiano Ivo Zanatta e Simone Albergoni (sopra) hanno annunciato, alla vigilia del GP Francia, hanno dichiarato di aver trovato un accordo per il 2011. Il programma prevederà la partecipazione al Campionato Mondiale Enduro della classe E1, agli Assoluti d’Italia 250 4T ed al Mondiale Indoor. Albergoni avrà a disposizione la Yamaha WR 250 F 4T con il supporto di Yamaha Italia. Dopo due anni con la KTM, Albergoni ritornerà in sella ad una moto di Iwata. L’italiano, nel 2007 e 2008, aveva corso con le WR 250 F del Team Ufo.

MERCATO PILOTI IN FERMENTO

REDONDI CORRERÀ CON LA HUSQVARNA

COLPO grosso della Husqvarna, che è riuscita a strappare al Team KTM-Farioli il giovane Giacomo Redondi, che quest’anno ha corso il mondiale Junior. In KTM-Farioli arriveranno Jonathan Manzi ed il giovane crossista Rudy Moroni, mentre è stata abbandonata la trattativa con Balletti. Maurizio Micheluz lascerà la TM e sarebbe molto vicino a trovare un accordo con il team Honda-Zanardo. Sempre il team Honda-Zanardo si è già assicurato Rodrig Thain, mentre resta da definire l’accordo con Mika Ahola, che nel 2011 correrà sicuramente in E3. Mossini potrebbe passare alla TM. Lo spagnolo Cristobal Guerrero è passato alla KTM. L’ex iridato della MX3 Pierre Renet correrà con la Husaberg 4T in E2. Due le possibilità del giovane Edoardo D’Ambrosio: Iron Racing con Husaberg o Honda-Zanardo.

motosprint

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Fuoristrada Varie

COLPO GOLLOB A TERENZANO Speedway mondiale. GP Italia TERENZANO (UD) - Il campionissimo polacco Tomasz Gollob ha vinto il Gran Premio d’Italia di speedway; con questo successo, grazie anche alla poco positiva serata di Crump e di Hampel, quest’ultimo estromesso dalla finale dopo un controllo al fotofinish, Gollob ha conquistato il titolo mondiale, riportandolo in patria dopo ben 37 anni. L’unico pilota polacco che vi era riuscito prima di lui era stato Jerzy Szczakiel nel 1973, nella pista di Chorzow. È andato alla Polonia anche il titolo a squadre e nella stessa domenica di questa

gara di Terenzano, Sebastian Ulamek ha vinto il titolo individuale UEM nella pista di Tarnow; la Polonia ha anche un ricco vivaio di piloti ed uno dei campionati di Lega più interessanti d’Europa, con ben tre serie. Malgrado tutto questo, però, bisogna ricordare che Gollob ha 39 anni e i giovani talenti polacchi ancora latitano. Nelle venti manche di qualificazione il miglior punteggio lo ha guadagnato Gollob, 13 punti, che aveva iniziato non bene, collezionando un solo punto nella sua prima uscita. Grande la prestazione dell’in-

glese Harris, che con 12 punti ha preceduto Hancock, Hampel e Pedersen (9 punti); sono entrati nelle semifinali anche Holta, Jonsson ed Andersen con 8 punti. Nella prima semifinale vittoria netta di Gollob mentre il tre volte campione del mondo Nicky Pedersen è riuscito a tenere dietro il focoso Holta e Jonsson. Nella seconda semifinale, vittoria di Hancock e grande lotta per tutti e quattro i giri fra Harris ed Hampel, al fotofinish l’ha spuntata l’inglese. Grazie a questo risultato, che ha estromesso Hampel dalla finale, Gollob è diventato matematicamente campione del mondo, ma non si è accontentato e ha vinto anche la combattuta finale, con sorpassi incredibili, portando a quattro i GP vinti in questa stagione. In seconda posizione si è classificato Harris che è riuscito a vincere la “guerra” con Hancock; più staccato ha chiuso Pedersen. A questo GP erano presenti anche tre piloti italiani: Mattia Carpanese come wild card, Mattia Cavicchioli ed Andrea Maida come riserve di pista. Carpanese ha ottenuto un solo punto, mentre le due riserve non sono mai entrate in pista. foto Tomba

Hancock chiude il podio CLASSIFICA GENERALE (dopo 10 GP): 1. Gollob 163; 2. Hampel 131; 3. Crump 129; 4. Bjerre 102; 5. Holta 97; 6. Hancock 95; 7. Harris 94; 8. Holder 90; 9. Andersen 79; 10. Jonsson 78; 11. N. Pedersen 78; 12. Lindgren 76; 13. Zetterstrom 67; 14. Woffinden 45; 15. Sayfutdinov 33; 16. Davey Watt 19.

GOLLOB (2) HA RIPORTATO IL TITOLO IRIDATO IN POLONIA DOPO BEN 37 ANNI. L’ULTIMO A COMPIERE QUESTA IMPRESA ERA STATO JERZY SZCZAKIEL.

GP ITALIA: 1. Gollob punti 22; 2. Harris 18; 3. Hancock 14; 4. Pedersen 11; 5. Hampel 10; 6. Holta 9; 7. Jonsson 8; 8. Andersen 8; 9. Crump 7; 10. Holder 7; 11. Zetterstrom 7; 12. Watt 6; 13. Lindgren 6; 14. Woffinden 6; 15. Bjerre 4; 16. Carpanese 1; 17. Cavicchioli ==; 18. Maida ==.

Leclassifiche

Speedway. Campionato europeo in Polonia

ULAMEK GIOCA E VINCE IN CASA TARNOW - Continuano i successi polacchi in questa stagione: Sebastian Ulamek, che giocava in casa, si è assicurato il titolo individuale UEM con un successo a punteggio pieno; in seconda posizione, staccato di 3 punti, il boemo Ales Dryml motosprint

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ha preceduto l’ucraino Karpov, vincitore dello spareggio per la terza posizione con il russo Gafurov. Gizatullin, quinto, ha preceduto il polacco Miskowiak, il croato Pavlic e lo sloveno Zagar che era uno dei favoriti.

Le classifiche CLASSIFICA: 1. Ulamek punti 15; 2. A.Dryml 12; 3. Karpov 11 d.s.; 4. Gafurov 11; 5. Gizatullin 10; 6. Miskowiak 9; 7. Pavlic 9; 8. Zagar 8; 9. Povazhny 8; 10. Sitera 8; 11. Jaros 5; 12. Puodzuks 4; 13. Simota 3; 14. Kraljic 2; 15. Musielak 2; 16. Kielbasa 2.

IN CAMPIONATO GRATTAROLA È A UN SOLO PUNTO DA MAURINO. SARÀ DECISIVA L’ULTIMA PROVA, A BERCETO (PR).

GRATTAROLA NON MOLLA Trial. Campionato italiano MORBEGNO (SO) - Jack Challoner, fresco campione del mondo Junior, ha ottenuto il suo secondo successo consecutivo, segno che ormai l’inglese ha trovato la carburazione perfetta e può ancora sognare di vincere la categoria Internazionali, meno considerata rispetto alla TR1 (dove i protagonisti sono tutti italiani), ma altrettanto competitiva. Sta di fatto, comunque, che i quattro atleti azzurri che hanno conquistato il podio al Trial delle Nazioni, si sono dovuti arrendere di fronte ad uno straniero che al Nazioni non era neppure stato convocato. I britannici sono ancora il riferimento, però gara dopo gara, i talenti della scuola italiana si stanno avvicinando. NELLA consolidata formula di 2 giri e 15 zone, Challoner ha staccato il nostro Grattarola di soli 9 punti. Un vantaggio accumulato nel primo giro, chiuso a 11 penalità. Grattarola ha corso una gara d’attacco, visto che ormai non più nulla da perdere: il podio in campionato è praticamente assicurato, quindi bisogna solo pensare ad un obiettivo, il titolo italiano. Grattarola ha collezionato 19 errori, una prestazione migliore rispetto a quella dei suoi avversari: 24 errori per Maurino, 25 per Lenzi. Nel secondo giro, buona performance di Maurino, che era riuscito a ribaltare la situazione, almeno fino alla penultima zona. Poi, una inattesa distrazione fatale ha consegnato la vittoria al rivale. Nonostan-

te l’errore, Maurino ha eguagliato la migliore prestazione nella seconda tornata (che è di Challoner): 15 errori. Grattarola si è dunque guadagnato la vittoria nella classifica della TR1, ha sorpassato Lenzi nella classifica di campionato e Maurino non è più così lontano, ad una gara dal termine. Fra due settimane, a Berceto, in provincia di Parma, è lecito attendersi un finale incandescente. ANCHE nelle altre classi la situazione è rimasta incerta. In TR2 Luca Cotone, nonostante la vittoria, ha portato a 5 punti il suo vantaggio sul rivale Matteo Poli. Nella TR3, Filippo Locca, oggi ancora vincente, è ad un passo dal titolo. Nella classe riservata alle 125 cm3, Stefano Garnero ha scavalcato Samuele Zuccali ed ora guida la classifica con 10 punti di vantaggio. Ancora una vittoria per Sara Trentini fra le donne, più che mai vicina al titolo. La TR3 Over 30 è stata vinta da Andrea Soulier, che è ancora secondo in campionato, nonostante le sue quattro vittorie stagionali su cinque gare disputate. Soulier, infatti, lo scorso anno aveva conquistato il titolo della TR3 Over 30 e quest’anno si è ripresentato nella medesima categoria, accettando di iniziare la stagione con 20 punti di penalizzazione, come da regolamento. Pertanto Parisi è ancora il leader della classifica generale; il suo vantaggio su Soulier è di 5 punti. Mario Candellone

Challoner domina l’internazionale TR1: 1. Grattarola (Sherco) penalità 35; 2. Maurino (Gas Gas) 39; 3. Lenzi (Montesa) 49; 4. Orizio (Gas Gas) 53; 5. Vaccaretti (Beta) 63; 6. Iolitta (Beta) 73; 7. Mazzocchin (Beta) 79; 8. Sassella (Sherco) 149. IN CAMPIONATO: 1. Maurino punti 88; 2. Grattarola 87; 3. Lenzi 85; 4. Vaccaretti 56; 5. Iolitta 53. TR2: 1. Cotone (Gas Gas) penalità 16; 2. Poli (Beta) 20; 3. Garzoni (Beta) 25; 4. Cominoli (Beta) 30; 5. Catalin (Gas Gas) 38; 6. Saleri (Beta) 41; 7. Cattaneo (Gas Gas) 52; 8. Di Bacco (Beta) 53; 9. Postal (Gas Gas) 68; 10. Rochon (Gas Gas) 75; 11. Gilardini (Montesa) 97; 12. Baghino (Gas Gas) 111. IN CAMPIONATO: 1. Cotone punti 92; 2. Poli 87; 3. Cominoli 75; 4. Garzoli 61; 5. Saleri 57. TR3 + 30: 1. Soulier (Gas Gas) penalità 3; 2. Parisi (Gas Gas) 5; 3. Pizzini (Sherco) 8; 4. Andreoli (Montesa) 10; 5. Donchi (Beta) 10; 6. Fornara (Beta) 13; 7. Verdara (Scorpa) 14; 8. Balbo (Gas Gas) 14; 9. Ferrando L. (Gas Gas) 17; 10. Serafini (Beta) 18; 11. Balossi (Sherco) 19; 12. Marchisio (Sherco) 19; 13. Lazzaroni (Beta) 26; 14. Ambrogio (Gas Gas) 29; 15. Ferrando U. (Gas Gas) 29; 16. Merelli (Beta) 32; 17. Conteddu (Gas Gas) 36; 18. Bonetti (Gas Gas) 36; 19. Girardi (Sherco) 42; 20. Calcedoneo (Beta) 59. IN CAMPIONATO: 1. Parisi punti 82; 2. Soulier 77; 3. Andreoli 58; 4. Donchi 58; 5. Balbo 56. TR3: 1. Locca (Beta) penalità 3; 2. Pizzini (Sherco) 5; 3. Natta (Beta) 6; 4. Rembado (Gas Gas) 7; 5. Julita (Beta) 7; 6. Tosini (Montesa) 8; 7. Costa (Beta) 13; 8. Gelai (Beta) 15; 9. Panteghini (Beta) 15; 10. Bauce (Gas Gas) 15; 11. Codega (Sherco) 20; 12. Colombo (Beta) 23; 13. Disetti (Beta) 24; 14. Conti (Sherco) 24; 15. Gianoni (Sherco) 26; 16. Merelli (Beta) 28; 17. Salvagni (Gas Gas) 37. IN CAMPIONATO: 1. Locca punti 89; 2. Julita 73; 3. Tosini 57; 4. Rembado 56; 5. Panteghini 50. TR3 125: 1. Garnero (Beta) penalità 3; 2. Zaccagnini (Beta) 6; 3. Ferrari (Beta) 10; 4. Corti (Beta) 12; 5. Donaggio (Gas Gas) 14; 6. Zuccali (Beta) 16; 7. Casagrande (Gas Gas) 20; 8. Coppi (Beta) 23; 9. Colombo (Beta) 43; 10. Grossi (Xispa) 47; 11. Melano (Gas Gas) 55. IN CAMPIONATO: 1. Garnero punti 87; 2. Zuccali 82; 3. Zaccagnini 79; 4. Corti 66; 5. Ferrari 62. FEMMINILE: 1. Trentini (Beta) penalità 8; 2. Balducchi (Beta) 12; 3. Rivera (Beta) 21; 4. Peretti E. (Gas Gas) 22; 5. Peretti V. (Beta) 32; 6. Kasermann (Gas Gas) 36; 7. Porcu (Gas Gas) 42; 8. Macchiavello (Sherco) 49; 9. Pavlovic (Beta) 52. IN CAMPIONATO: 1. Trentini punti 97; 2. Balducchi 88; 3. Rivera 75; 4. Peretti E. 61; 5. Peretti V. 59. INTERNAZIONALI: 1. Challoner (Beta) penalità 8; 2. Grattarola (Sherco) 12; 3. Maurino (Gas Gas) 21; 4. Lenzi (Montesa) 22; 5. Orizio (Gas Gas) 32; 6. Vaccaretti (Beta) 36; 7. Iolitta (Beta) 42; 8. Mazzocchin (Beta) 49; 9. Sassella (Sherco) 52. IN CAMPIONATO: 1. Maurino punti 83; 2. Grattarola 82; 3. Lenzi 79; 4. Challoner 79; 5. Vaccaretti 52. TR4 + 40: 1. Rolle (Beta) penalità 2; 2. Prina (Gas Gas) 4; 3. Girello (Beta) 9; 4. Feltrinelli (Beta) 10; 5. Pasquali (Beta) 12; 6. Nobili (Beta) 12; 7. Adami (Beta) 13; 8. Marranci (Gas Gas) 13; 9. Bassi (Beta) 14; 10. Alberti (Sherco) 29; 11. Fabbri (Beta) 64. IN CAMPIONATO: 1. Feltrinelli punti 86; 2. Girello 63; 3. Nobili 61; 4. Marranci 58; 5. Rolle 57. TR4: 1. De Martini (Beta) penalità 5; 2. Valentini (Scorpa) 6; 3. Ciciliani (Montesa) 10; 4. Logi (Beta) 11; 5. Ansaloni (Beta) 13; 6. Pesenti (Beta) 14; 7. Conti (Gas Gas) 15; 8. Addis (Sherco) 15; 9. Del Dosso (Sherco) 17; 10. Scicolone (Beta) 17; 11. Aldeghi (Montesa) 19; 12. Vignola (Gas Gas) 19; 13. Riddi (Beta) 20; 14. Anghileri (Montesa) 50. IN CAMPIONATO: 1. Logi punti 92; 2. Ciciliani 62; 3. Scicolone 54; 4. Ansaloni 43; 5. De Martini 37.

Leclassifiche motosprint

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Fuoristrada Varie

Sportitalia

CHAREYRE FACILE LAZZARINI MENO

GRATTAROLA CHE FINALE!

I campionati regionali

Supermoto. Internazionali d’Italia OTTOBIANO - Le ultime due gare della stagionale nazionale hanno assegnato i titoli, quello internazionale come da pronostico è stato vinto da Thomas Chareyre che ha dominato l’ultimo dei sei appuntamenti, quello italiano da Ivan Lazzarini che ha piegato solo all’ultima gara Davide Gozzini centrando il settimo tricolore della sua carriera. Nella prima gara holeshot e fuga solitaria per Thomas Chareyre. All’inseguimento Lazzarini, Gozzini, Adrien Chareyre, Monticelli, Hiemer. Lazzarini scivola, perde alcune posizioni così per il secondo posto si accende la lotta tra Gozzini e Adrien Chareyre con l’italiano che riesce nel finale a precedere il francese e ad affiancare al vertice della classifica del campionato italiano Lazzarini che recupera sino alla quarta posizione. È sempre l’ufficiale TM del Team 747 Motorsport, Thomas Chareyre, a prendere la testa della corsa e involarsi lasciando agli altri solo il confronto per le posizioni di rincalzo con a capo Lazzarini seguito da Gozzini, Beltrami, Adrien Chareyre, Monticelli, Gaspardone, Sammartin. Come nella frazione di apertura, il transalpino ha preso di nuovo la strada giusta arrestandosi solo quando la bandiera a scacchi ha fermato la corsa. Dietro, Gozzini nel tentativo di superare Lazzarini cade

all’ingresso dello sterrato perdendo diverse posizioni. La sua rimonta non va oltre l’ottavo posto, lontano da Lazzarini che si conferma campione italiano tagliando il traguardo terzo alle spalle dei due Chareyre. In pista, come abitudine, anche altri campionati e trofei monomarca, in tutto sono stati oltre cento i piloti scesi in pista nell’ultimo appuntamento della stagione. Nel tricolore Open il lombardo Luca D’Addato, non si è accontentato di avere il titolo in tasca e ha dominato anche l’ultima prova precedendo sia nella gara pavese sia in campionato il marchigiano Massimiliano Porfiri (Honda). Ultimo gradino del podio di giornata per Matteo Piva (Honda). Nella Coppa Italia un altro marchigiano protagonista con Teo Monticelli (Honda) che si aggiudica gara e campionato. Piazza d’onore per Francesco Brizzolari (KTM) e terzo Paolo Salmaso (KTM) quest’ultimo secondo nella graduatoria tricolore. Ad Andrea Lupini l’assoluta del Trofeo HM Honda, con Mirko Cavalleri e Gianluca Guiotto rispettivamente secondo e terzo. Guiotto ha vinto il titolo nazionale davanti a Enrico Veglia che in gara ha concluso quinto. Infine il Trofeo Suzuki che ha visto Simone Marchini salire sul gradino più alto del podio di giornata davanti a Alessandro Ghirelli e Alessandro Scalabrin, mentre il titolo era già stato vinto da Thomas Gory.

GARE FOTOCOPIA PER THOMAS CHAREYRE (4) CHE HA DOMINATO DAL VIA ALL’ARRIVO ENTRAMBE LE FRAZIONI. PIÙ SUDATO IL TITOLO ITALIANO PER LAZZARINI (30), IN DIFFICOLTÀ NELLA PRIMA GARA PER UNA SCIVOLATA.

Gozzini si arrende solo alla fine

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19 settembre

INTERNAZIONALI S1 GARA 1: 1. Chareyre T. (TM) 15 giri in 18’45”509; 2. Gozzini (TM) a 2”525; 3. Chareyre A. (Husqvarna) a 3”367; 4. Lazzarini (Honda) a 4”185; 5. Van Den Bosch (Aprilia) a 10”018; 6. Hiemer (KTM) a 13”438; 7. Ravaglia (Suzuki) a 13”748; 8. Occhini (Suzuki) a 13”932; 9. Gaspardone (Honda) a 20”048; 10. Monticelli (Honda) a 20”178; 11. Beltrami (Yamaha) a 29”887; 12. Animento (Honda) a 31”381; 13. Sammartin (Honda) a 35”370; 14. Verderosa (Honda) a 38”331; 15. Tognaccini (TM) a 38”747; 16. Peroni (Husqvarna) a 48”202; 17. Guardalà (Honda) a 49”518; 18. Serafini (TM) a 55”987; 19. De Angelis (Honda) a 1’01”172; 20. Dondi (Aprilia) a 1’08”543; 21. Bartolini (Husqvarna) a 1 giro. GARA 2: 1. Chareyre T. (TM) 15 giri in 18’45”824; 2. Chareyre A. (Husqvarna) a 6”358; 3. Lazzarini (Honda) a 7”603; 4. Van Den Bosch (Aprilia) a 8”293; 5. Occhini (Suzuki) a 8”327; 6. Monticelli (Honda) a 14”472; 7. Gaspardone (Honda) a 15”933; 8. Gozzini (TM) a 16”337; 9. Beltrami (Yamaha) a 17”238; 10. Verderosa (Honda) a 20”044; 11. Sammartin (Honda) a 21”839; 12. Balducci (Suzuki) a 29”240; 13. Borella (KTM) a 36”004; 14. Ravaglia (Suzuki) a 37”287; 15. Tognaccini (TM) a 37”438; 16. Hiemer (KTM) a 38”671; 17. Peroni (Husqvarna) a 38”874; 18. Guardalà (Honda) a 45”031; 19. Animento (Honda) a 48”627; 20. Serafini (TM) a 50”267; 21. De Angelis (Honda) a 1’06”736; 22. Dondi (Aprilia) a 1’11”015; 23. Bartolini (Husqvarna) a 1 giro. COSÌ IL CAMPIONATO ITALIANO: 1. Lazzarini punti 279; 2. Gozzini 270; 3. Ravaglia 190; 4. Sammartin 170; 5. Bartolini 142; 6. Borella 137; 7. Occhini 131; 8. Monticelli 128; 9. Gaspardone 126; 10. Bussei 125; 11. Balducci 114; 12. Beltrami 102; 13. Verderosa 100; 14. Guardalà 78; 15. Mariani 77; 16. Dall’Era 75; 17. Tognaccini 72; 18. Dondi 63; 19. Serafini 61; 20. Morelli 55; 21. Peroni 45; 22. Animento 30; 23. Sconfietti 27; 24. De Angelis 27; 25. Spitaler 2. COSÌ IL CAMPIONATO INTERNAZIONALE: 1. Chareyre T. punti 259; 2. Gozzini 228; 3. Lazzarini 226; 4. Van Den Bosch 219; 5. Chareyre A. 172; 6. Heimer 165; 7. Ravaglia 140; 8. Sammartin 123; 9. Bartolini 99; 10. Borella 93; 11. Bussei 89; 12. Gaspardone 88; 13. Occhini 84; 14. Balducci 81; 15. Monticelli 79; 16. Verderosa 68; 17. Beltrami 66; 18. Seel 52; 19. Dall’Era 40; 20. Mariani 38; 21. Guardalà 38; 22. Tognaccini 36; 23. Hermunen 30; 24. Morelli 29; 25. Peroni 22; 26. Dondi 22; 27. Serafini 20; 28. Animento 13; 29. Sconfietti 12; 30. Nastran 10; 31. Bolsec 7; 32. De Angelis 2; 33. Thompson 2.

Leclassifiche motosprint

SCOPELLO - Si è concluso con la vittoria di Matteo Grattarola (nella foto) il campionato Hard Trial, giunto all’ultima prova con il finale ancora da decidere. È vero che Grattarola aveva un discreto vantaggio ma quando, al termine del primo giro, la classifica ha proposto primo Maurino, secondo Lenzi e solo terzo il capoclassifica, i giochi si sono riaperti. E il campione in carica Lenzi ha cominciato a sperare. Ma non è finita così. Subito dopo la partenza del secondo giro, già alla difficile zona 1 Grattarola con uno zero ha dimostrato di non aver mollato, poi un solo piede alla 7, chiudendo a 1, annichilendo gli avversari, facendo sua la gara e, per la prima volta, questo campionato. Nella HTR2 è campione Stefano Garnero, tra le ragazze Sara Trentini.

Campionato CIHT Assoluti d’Italia trial, ultima prova - Organizzazione: MC Valsesia - Direttore di gara: Enrico Terzi - Meteo: sereno.

Classifiche HTR1: 1. Grattarola (Sherco); 2. Lenzi (Montesa); 3. Maurino (Gas Gas); 4. Orizio (Gas Gas); 5. Challoner (Beta); 6. Vaccaretti (Beta); 7. Iolitta (Beta); 8. Poli (Beta); 9. Cotone (Gas Gas); 10. Cominoli (Beta); 11. Saleri (Beta). HTR2: 1. Garnero; 2. Locca; 3. Cabrini; 4. Zuccali; 5. Ferrari; 6. Julita; 7. Xompero; 8. Giarba; 9. Corti; 10. Ardissone (Gas Gas); 11. Gelai; 12. Petrangeli; 13. Cobuzzi; 14. Valenti; 15. Fioletti; 16. Fornara; 17. Colombo; 18. Donaggio (Gas Gas); 19. Ferrando (Gas Gas); 20. Colombo; 21. Fiorini (tutti gli altri su Beta). FEMMINILE: 1. Trentini (Beta); 2. Balducchi (Beta); 3. Peretti (Gas Gas); 4. Kasermann (Gas Gas); 5. Porcu (Gas Gas). JUNIORES A: 1. Cabrini; 2. Xompero; 3. Giarba; 4. Ardissone; 5. Petrangeli; 6. Cobuzzi; 7. Valenti; 8. Fioletti; 9. Fiorini (tutti gli altri su Beta).

EnduroCampania

Trofeo Sud Italia Senerchia (AV) 5 settembre Trofeo sud Italia enduro, quarta prova – Organizzazione Only Team A.S.D. - Direttore di gara: Onelio Salsano – Meteo: sole

Classifiche ASSOLUTA: 1. Consales (Husqvarna); 2. Lullo (Husqvarna); 3. Salvo (KTM); 4. Grosso (Gas Gas); 5. Eufemia (Honda); 6. Cristiano (KTM); 7. Piscitiello (Husqvarna); 8. Serviddio (KTM); 9. Dattilo (Honda); 10. Leggiero (Husaberg); 11. Mercurio (KTM); 12. Rio (KTM); 13. Capriati (Beta); 14. Pignata (KTM); 15. Pascale L. (KTM). CLASSE A1: 1. Serviddio (KTM); 2. Semeraro (KTM); 3. Piscitiello (KTM); 4. Caggiano (Husqvarna); 5. Martoccia (KTM); 6.

Laurino (KTM); 7. Coglianese (KTM). CLASSE A2: 1. Dattilo (Honda); 2. Capriati (Beta); 3. Iorio (KTM); 4. Pisaturo (Husqvarna); 5. Di Pietro (KTM). CLASSE A3: 1. Paesano (KTM); 2. Adamuccio (KTM); 3. Carriello (KTM); 4. Bottoni (Honda); 5. De Maio (KTM). CLASSE E1: 1. Eufemia (Honda); 2. Pignata (KTM); 3. Ielpo (Husqvarna). CLASSE E2: 1. Consales (Husqvarna); 2. Lullo (Husqvarna); 3. Grosso (Gas Gas); 4. Cristiano (KTM); 5. Rio (KTM); 6. Carbone (KTM); 7. Ferrara (Husqvarna); 8. Di Guida (KTM); 9. Musciacchio (BMW). CLASSE E3: 1. Salvo (KTM); 2. Piscitiello (Husqvarna); 3. Leggiero (Husaberg); 4. Mercurio (KTM); 5. Pascale L. (KTM); 6. Pella (Husaberg); 7. Chirico (KTM); 8. Brancaccio (KTM); 9. Gambini (Husaberg). CATEGORIA SPORT: 1. Bianchino (Honda); 2. Cerra (KTM).

Triveneto Sacile (PN) 12 settembre Campionato triveneto minienduro, terza prova – Organizzatore: M.C. San Giovanni di Livenza – Direttore di gara: Sergio Valent – Meteo: sereno

Classifiche BABY SPRINT: 1. Mattia Guadagnini (KTM); 2. Spadoni (KTM); 3. Smaniotto (KTM); 4. Pavan (Kawasaki). ESORDIENTI: 1. Lorenzo Macoritto (KTM); 2. Verona (KTM); 3. Zanuto (KTM); 4. Tagliamento (KTM); 5. Zanchetta (KTM); 6. Sarri P. (KTM); 7. Botteon (KTM); 8. Pellizzaro (Suzuki); 9. Bisogni (KTM); 10. Franchina (Kawasaki); 11. Rasolo (Honda); 12. Copetti (KTM); 13. Perini (KTM); 14. Mellina (KTM); 15. Dalla Nora (KTM). ASPIRANTI 50: 1. Pietro Collovigh (Beta); 2. Massarotti (Honda). ASPIRANTI: 1. Mattia Gemin (Suzuki); 2. Dal Pian (KTM); 3. Garlatti (Honda); 4. Bergamin (KTM); 5. Minisini (KTM); 6. Antoniazzi (KTM); 7. Volpe (KTM); 8. Sarri S. (KTM); 9. Palù (Honda); 10. Bosticco (Honda).

PIETRO COLLOVIGH

Hard TrialAssoluti d’Italia

Enduropiccoli di scena in Triveneto

Emilia Romagna Pecoraia (PC) 12 settembre Campionato Emiliano Romagnolo Enduro e Trofeo Husqvarna - Gara Regionale Località: Pecoraia (PC) - Organizzazione: Motoclub Valtidone

Classifiche CLASSE R2: 1. Rossi (Suzuki) in 16’36”84; 2. Losi (Suzuki) a 42”22; 3. Aguzzoli (Kawasaki) a 50”94; 4. Carta (Honda) a 53”25; 5. Evangelisti (KTM) a 1’04”94; 6. Alfieri (Suzuki) a 1’05”76; 7. Becchetti (Kawasaki) a 1’13”85; 8. Mucci (Kawasaki) a 1’18”98; 9. Consolini (HM) a 1’59”11; 10. Guglielmetti M. (Husqvarna) a 2’00”97; 11. Bercella (Honda) a 2’06”36; 12. Paratici (Kawasaki) a 2’10”66; 13. Ferri (KTM) a 2’17”69; 14. Marchionni (Suzuki) a 2’33”08; 15. Persiani (KTM) a 2’53”52; 16. Giannasi (Kawasaki) a 2’58”16; 17. Verri (Honda) a 3’20”47; 18. Felisi (Yamaha) a 3’33”00; 19. Guglielmetti P. (Honda) a 3’45”96; 20. Bartolomei (Yamaha) a 16’15”81. CLASSE R1: 1. Donelli (KTM) in 16’13”07; 2. Chiappa (Husqvarna) a 3”08; 3. Trevainini (HM) a 34”83; 4. Lelli (KTM) a 47”69; 5. Gatti (KTM) a 1’08”88; 6. Rossi (KTM) a 1’23”16; 7. Zaffaroni (KTM) a 1’27”89; 8. Agnelli (Husqvarna) a 1’41”84; 9. Gioia (Husky) a 1’43”28; 10. Arezzi (KTM) a 2’54”16; 11. Perissinotto (Husqvarna) a 4’20”01; 12.

Brambilla (KTM) a 6’24”63. CLASSE U: 1. Bruschi (HM) in 16’10”98; 2. Ferrari (KTM) a 29”98; 3. Bondavalli Jorden (KTM) a 42”14; 4. Montelaghi (KTM) a 51”73; 5. Manfredi (KTM) a 1’01”72; 6. Draghi (KTM) a 1’27”74; 7. Pini (HM) a 1’34”01; 8. Algeri (Yamaha) a 1’39”05; 9. Sereni (KTM) a 2’13”26; 10. Favari (KTM) a 2’17”77; 11. Mozzi (KTM) a 2’37”81; 12. Lambri (KTM) a 3’09”49; 13. Casolari (KTM) a 3’25”95; 14. Bondavalli Joe (KTM) a 3’28”98; 15. Naji (HM) a 4’21”15. CLASSE V: 1. Elmi (Rieju) in 17’38”57; 2. Cecchetti (Honda) a 23”97; 3. Trabucchi (Yamaha) a 49”21; 4. Righetti (KTM) a 1’05”17; 5. Dallarda (Yamaha) a 1’06”20; 6. Aimi (Yamaha) a 1’15”08; 7. Fontana (Husqvarna) a 1’27”87; 8. Orlandelli (Yamaha) a 1’36”41; 9. Municella (Honda) a 1’48”82; 10. Corbellini (Yamaha) a 2’03”98; 11. Cocchi (Gas Gas) a 3’37”20; 12. Molinari (VOR) a 6’23”36. CLASSE S: 1. Mion (?????????) in 9’10”68; 2. Picchedda (Kawasaki) a 1”95; 3. Vandini (KTM) a 11”84; 4. Mutti (Gas Gas) a 13”65; 5. Veneziani (KTM) a 27”56; 6. Cassinelli (KTM) a 35”24; 7. Carlappi (KTM) a 39”66; 8. Magistrati S. (KTM) a 42”88; 9. Iotti (Yamaha) a 43”02; 10. Fontana (KTM) a 44”05; 11. Calderoni (TM) a 44”14; 12. Carella (KTM) a 47”91; 13. Pozzi (Honda) a 49”20; 14. Fulcini (Husqvarna) a 51”32; 15. Petazzini (KTM) a 53”61; 16. Braghieri (KTM) a 54”22; 17. Morelli (KTM) a 55”71; 18. Ferri (Husaberg) a 1’01”29; 19. Lunini (Honda) a 1’04”07; 20. Magistrati G. (KTM) a 1’04”37; 21. Ardilli (Suzuki) a 1’25”92; 22. Levrini (KTM) a 1’29”68; 23. Cristofori (Husaberg) a 1’50”18. CLASSE Z: 1. Castellana A. (HM) in 8’59”54; 2. Armani (HM) a 16”01; 3. Castellana L. (HM) a 27”69; 4. Bernardi (HM) a 35”15; 5. Conciatori (Beta) a 53”65; 6. Boccacci (Beta) a 55”46; 7. Denadai (Beta) a 1’41”23; 8. De Battisti (Rieju) a 1’56”10; 9. Ori (Beta) a 2’05”44; 10. Rotelli (HM) a 16’45”47. CLASSE R3: 1. Bertolotti (Yamaha) in 16’37”58; 2. Fiaccadori (Suzuki) a 2”86; 3. Milani (KTM) a 12”46; 4. Casadei (Honda) a 16”51; 5. Lenzi (Gas Gas) a 19”82; 6. Sesenna (KTM) a 35”55; 7. Mazzocchi (KTM) a 43”16; 8. Vannucchi (KTM) a 56”64; 9. Bertorelli (KTM) a 1’13”77; 10. Stefanini (KTM) a 1’14”69; 11. Fantacini (KTM) a 1’16”85; 12. Zuffada (KTM) a 1’21”99; 13. Tanzi (KTM) a 1’27”84; 14. Bertuzzi (Suzuki) a 1’36”71; 15. Canovi (Gas Gas) a 1’38”32; 16. Dattaro (Gas Gas) a 1’42”52; 17. Calanchi (Gas Gas) a 1’49”56; 18. Mutti (KTM) a 2’01”29; 19. Gandolfi (Honda) a 2’07”11; 20. Giovanelli (KTM) a 2’10”21; 21. Mattarozzi (Kawasaki) a 2’19”17; 22. Ferri (Honda) a 2’41”69; 23. Bosio (Gas Gas) a 2’42”40; 24. Franchi (KTM) a 2’46”99; 25. Bracchi (Honda) a 2’50”32; 26. Mazzocchi (KTM) a 3’05”35; 27. Afroditi (KTM) a 3’12”81; 28. Bolzoni (KTM) a 3’20”50; 29. Mazzi (KTM) a 3’32”70; 30. Sangervario (KTM) a 3’46”27; 31. Ralli (Honda) a 4’35”18; 32. Mazzini (KTM) a 4’38”59. CLASSE R4: 1. Traversi (Suzuki) in 15’49”41; 2. Mulazzi (HM) a 54”76; 3. Elmi (Rieju) a 1’16”23; 4. Cravedi (HM) a 1’27”63; 5. Agostini (Honda) a 1’43”32; 6. Politi (Beta) a 1’45”20; 7. Bercella (Honda) a 1’53”08; 8. Radicelli (Husaberg) a 1’53”96; 9. Cesari (Aprilia) a 2’01”20; 10. Nigelli (Suzuki) a 2’01”60; 11. Tebaldi (Yamaha) a 2’30”34; 12. Capellazzi (Husqvarna) a 2’35”53; 13. Milani motosprint

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Sportitalia

(HM) a 2’38”91; 14. Valentini (KTM) a 2’38”98; 15. Fiocchi (KTM) a 2’40”42; 16. Lapina (KTM) a 2’50”23; 17. Fignani (Aprilia) a 3’10”46; 18. Sinibaldi (Beta) a 3’11”48; 19. Bosi (Yamaha) a 3’12”93; 20. Cavuoti (Husaberg) a 3’20”63; 21. Sorboni (KTM) a 3’42”36; 22. Ferretti (Beta) a 3’55”59; 23. Baistrocchi (KTM) a 3’57”49; 24. Cocchi (Suzuki) a 4’01”90; 25. Tanzi (KTM) a 4’19”86; 26. De Roma (KTM) a 4’27”88; 27. Mainardi (Beta) a 4’37”97; 28. Marina (Honda) a 4’50”44; 29. Gubellini (Husaberg) a 4’58”34; 30. Bottazzi (KTM) a 4’58”58; 31. Pavoni (Aprilia) a 5’05”51; 32. Pasini (Husaberg) a 5’09”43; 33. Girotti (KTM) a 5’50”18; 34. Elmi (KTM) a 5’52”55; 35. Gorini (Honda) a 5’57”57; 36. Stefanini (KTM) a 6’02”99; 37. Facincani (Beta) a 7’13”11.

Sicilia Piana degli Albanesi 12 settembre Campionato regionale enduro – Organizzatore: M.C. Tre Valli

Classifiche ELITE UNDER: 1. Ricchiari (KTM); 2. Cutuli (TM); 3. Lo Burgio (KTM). ELITE E1: 1. La Rosa (Honda); 2. Antoci (Kawasaki); 3. Zapparata (KTM); 4. Antonuccio (KTM). ELITE E2: 1. Scuderi (KTM); 2. Crea (Honda); 3. Bella (Honda); 4. Puleo (KTM); 5. Scibilia (TM); 6. Magro (Honda); 7. Puglisi (Yamaha). ELITE E3: 1. Lombardo (Beta); 2. Salvo (KTM); 3. Buda (Gas Gas). UNDER 21: 1. Giammona; 2. Talamo; 3. Occhipinti; 4. Aiello; 5. Calandra; 6. Giglio; 7. Vasta (TM); 8. Rubino; 9. Castelli (tutti gli altri su KTM). OVER 21 125 2T: 1. Tudisco (Husqvarna); 2. Asta (KTM); 3. Terruso (KTM); 4. Castrorao (KTM). 250 4T: 1. Meli (Honda); 2. Morana (KTM); 3. Lo Piccolo (KTM); 4. Raciti (Honda); 5. Balsano (Yamaha); 6. Denaro (KTM); 7. Stuto (KTM); 8. Bruno (Yamaha); 9. Lorefice (KTM); 10. Giacobbe (KTM). 250 2T: 1. Bonaccorso (KTM); 2. Fargione (Yamaha); 3. Capilli (TM); 4. Parla (KTM); 5. Zito (KTM); 6. Palilla (KTM); 7. Borgese (TM); 8. Pellegrino (TM); 9. Fiscella (KTM). 450 4T: 1. Stimpfl (Beta); 2. Vernagallo (KTM); 3. Garretto (Kawasaki); 4. Vargetto (KTM); 5. Pantò (Yamaha); 6. Torre (Beta); 7. Carbone (KTM); 8. Camarda (Beta).

motosprint

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500 4T: 1. Musumeci (Beta); 2. Puglisi (KTM); 3. Biondo (Beta); 4. Di Stefano (KTM); 5. Fazzese (Husqvarna). VETERAN V1: 1. Zapparata (KTM); 2. Bonincontro (TM); 3. Litrico (Husqvarna); 4. Monasteri (Yamaha); 5. Adragna (KTM). V2: 1. Castelli (Husqvarna); 2. Guglielmino (Beta); 3. Maltese (Beta); 4. Zocco (Aprilia); 5. D’Agata (KTM); 6. Cardile (KTM); 7. Bancale (KTM); 8. Schembari (Aprilia); 9. Cambria (TM); 10. Cerrito (Husqvarna). SUPERVETERAN: 1. Marano (TM); 2. Pagnano (KTM); 3. Sciortino (KTM); 4. Reina (Husqvarna). CODICE: 1. Di Pace (Beta); 2. Tringali (Honda); 3. Marchese (Beta). MINI BABY SPRINT: 1. Bottaro (KTM); 2. Crea (KTM). ESORDIENTI: 1. Marchese; 2. Vitale; 3. Rubino; 4. Modica; 5. Mafodda; 6. Cataldo Alessandro; 7. Cataldo Arturo (tutti su KTM). ASPIRANTI 50: 1. Bologna (KTM); 2. Conigliaro (KTM). ASPIRANTI 85: 1. Coniglio (KTM); 2. Albano (KTM); 3. Mammina (KTM); 4. Riccobono (KTM); 5. Mancuso (Honda); 6. Lembo (Kawasaki). SQUADRE: 1. Moto Club Laser; 2. Mc Monreale; 3. Mc Scicli; 4. Mc Aiello Acireale; 5. Sporting Race; 6. Vernagallo; 7. Mc Conca d’Oro.

Marche-Abruzzo Comunanza (AP) 19 settembre Campionato regionale enduro Marche-Abruzzo, quarta prova – Organizzatore: M.C. Aquile dei Sibillini – Direttore di gara: Maurizio Belli – Meteo: copertovariabile

Classifiche E1: 1. Ferroni (Honda); 2. Di Pierro (Honda); 3. Cucchi (KTM); 4. Procaccini (Honda). E2: 1. Ricci (KTM); 2. Rastelli (Yamaha); 3. Bartoccetti (Honda); 4. Travaglini (KTM); 5. Spinozzi (KTM). E3: 1. Ercolani (KTM); 2. Resparambia (KTM); 3. Sacchini (KTM); 4. Tisi; 5. Mozzoni (KTM); 6. Forlini (KTM). SPORT: 1. Bibi (Beta); 2. Catanossi (TM); 3. Tamburini (Husqvarna); 4. Re (Honda). 125 2T: 1. Vecchi (TM); 2. Mozzoni (KTM);

3. Giulietti (KTM); 4. Montanari (KTM); 5. Eustacchi (KTM); 6. Arronenzi (KTM); 7. Schippa (KTM); 8. Sampaoli (KTM); 9. Montanucci (KTM); 10. Casali (Suzuki); 11. Lametti (Husqvarna); 12. Riccioni (KTM). 250 2T: 1. Polidori (TM); 2. Mori (KTM); 3. Casedei (Honda); 4. Castagnoli (Husqvarna); 5. Boracchi (Yamaha); 6. Mancinelli (Husqvarna); 7. Montigiani (KTM); 8. Mercuri (Honda); 9. Fiorini (Husqvarna); 10. Radicchi (TM); 11. Cardinali (Husqvarna); 12. Ercolani (Husqvarna); 13. Sordi (KTM); 14. Mantini (KTM). 250 4T: 1. Uccellini (Honda); 2. Capriotti (Honda); 3. Chiatti (KTM); 4. Ulissi (KTM); 5. Pagnoni (TM); 6. Conti (Honda); 7. Pellegrini (Suzuki); 8. Balloni (Honda); 9. Grimani (KTM); 10. Federici (Honda); 11. Tofani (Honda); 12. Traini (Honda); 13. Stacchiotti (Suzuki); 14. Ortenzi (Suzuki); 15. Carmanti (KTM). 450 4T: 1. Ronca (Honda); 2. Rughi (TM); 3. Bagaglia (TM); 4. Cantenne (Beta); 5. Flamini (Kawasaki); 6. Muccioli (Rieju); 7. Corradetti (Honda); 8. Resparambia (KTM); 9. Orsini (Suzuki); 10. Marinozzi (KTM); 11. Coppari (Honda). 500 4T: 1. Pagani (KTM); 2. Bordoni (Husqvarna). ELITE: 1. Bazzurri (Husqvarna). VETERAN: 1. Bazzurri (Honda); 2. Ragni (TM); 3. Cervigni (KTM); 4. Montanucci (Honda).

Triveneto Selvis (PN) 19 settembre Campionato triveneto minienduro, quarta prova – Organizzatore: M.C. Udine – Direttore di gara: Nelido Del Guerzo – Meteo: variabile

Classifiche ASPIRANTI 85: 1. Mattia Gemin (Suzuki); 2. Garlatti (Honda); 3. Bergamin (KTM); 4. Minisini (KTM); 5. Palù (Honda); 6. Volpe (KTM). ASPIRANTI 50: 1. Pietro Collovigh (Beta); 2. Massarotti (Honda); 3. Sturm (Fantic). ESORDIENTI: 1. Lorenzo Macoritto (KTM); 2. Grigoletto (KTM); 3. Zanuto (KTM); 4. Verona (KTM); 5. Sarri P. (KTM); 6. Pellizzaro (Suzuki); 7. Botteon (KTM); 8. Franchina (Kawasaki); 9. Copetti (KTM); 10. Candido (KTM); 11. Mellina (KTM); 12. Rasolo (Honda); 13. Collino (KTM). BABY SPRINT: 1. Gabriele Spadoni (KTM); 2. Pavan (Kawasaki).

CrossRegionale

Emilia Romagna Castelvetro (MO) 12 settembre Campionato Emiliano Romagnolo motocross e minicross - Gara Interregionale 125 - Organizzazione: Motoclub La Quercia

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Malimpensa (Yamaha) in 25’09”374; 2. Bertugli (Yamaha) a 26”131; 3. Tincani (TM) a 35”564; 4. Ercoletti (Suzuki) a 42”507; 5. Avanzolini (Suzuki) a 56”763; 6. Ghidini (Kawasaki) a 1’02”108; 7. Miani (Yamaha) a 1’04”084; 8. Righi (Honda) a 1’14”919; 9. Bazzani (Yamaha) a 1’16”087; 10. Valentini (Honda) a 1’28”509; 11. Fossi (Husqvarna) a 1’29”109; 12. Comastri (Honda) a 1’29”472; 13. Ferrini (Suzuki) a 1 giro; 14. Sangiorgi (Honda); 15. Buscaroli (Honda) a 2 giri; 16. Papetti (Suzuki). GARA 2: 1. Malimpensa (Yamaha) in 24’13”827; 2. Bertugli (Yamaha) a 14”240; 3. Righi (Honda) a 20”705; 4. Miani (Yamaha) a 25”748; 5. Tincani (TM) a 29”088; 6. Avanzolini (Suzuki) a 29”373; 7. Bazzani (Yamaha) a 49”621; 8. Ercoletti (Suzuki) a 56”847; 9. Ghidini (Kawasaki) a 1’03”590; 10. Cattabiani (Suzuki) a 1’07”048; 11. Fossi (Husqvarna) a 1’23”303; 12. Ferrini (Suzuki) a 1’28”992; 13. Orsi (Kawasaki) a 1 giro; 14. Valentini (Honda); 15. Sangiorgi (Honda); 16. Papetti (Suzuki); 17. Buscaroli (Honda) a 2 giri. MX2 GARA 1: 1. Violi (Yamaha) in 24’32”012; 2. Aldini (Honda) a 1”763; 3. Debbi (Husqvarna) a 3”040; 4. Roncaglia (Yamaha) a 5”721; 5. Sozzi (Yamaha) a 21”284; 6. Parini (Kawasaki) a 25”735; 7. Coppellotti (Yamaha) a 29”125; 8. Casa (Yamaha) a 29”528; 9. Faccioli (Suzuki) a 1’01”596; 10. Gatti (Suzuki) a 1’03”217; 11. Maurizi (Honda) a 1’04”391; 12. Dalla Libera (Suzuki) a 1’06”346; 13. Chiletti (Honda) a 1’06”889; 14. Furlotti (Suzuki) a 1’19”917; 15. Boattini (Yamaha) a 1’23”066; 16. Manuppiello (KTM) a 1’24”238; 17. Rossi (Honda) a 1’24”814; 18. Naldoni (Honda) a 1’28”609; 19. Ciocci (Honda) a 1’34”319; 20. Petruz-

ziello (Honda) a 1’41”698; 21. Ciampi (Honda) a 2’01”975; 22. Ferrari (Honda) a 1 giro; 23. Furlotti (Honda); 24. Fattori (KTM); 25. Piatesi (KTM); 26. Placci (Suzuki); 27. Marchetti (TM); 28. Campani (Honda) a 2 giri; 29. Regalli (Yamaha) a 3 giri; 30. Zanti (Honda) a 4 giri; 31. Rossi (Yamaha) a 5 giri. GARA 2: 1. Violi (Yamaha) in 24’20”187; 2. Parini (Kawasaki) a 2”079; 3. Roncaglia (Yamaha) a 3”008; 4. Debbi (Husqvarna) a 6”123; 5. Coppellotti (Yamaha) a 20”585; 6. Furlotti (Honda) a 22”162; 7. Roncaglia (Yamaha) a 25”515; 8. Faccioli (Suzuki) a 34”762; 9. Casa (Yamaha) a 36”675; 10. Aldini (Honda) a 47”445; 11. Dalla Libera (Suzuki) a 1’02”929; 12. Ferrari (Honda) a 1’05”008; 13. Chiletti (Honda) a 1’09”991; 14. Maurizi (Honda) a 1’24”540; 15. Gatti (Suzuki) a 1’26”611; 16. Manuppiello (KTM) a 1’29”592; 17. Boattini (Yamaha) a 1’45”260; 18. Naldoni (Honda) a 1’52”978; 19. Rossi (Honda) a 1 giro; 20. Fattori (KTM); 21. Ciampi (Honda); 22. Guatteri (Kawasaki); 23. Furlotti (Suzuki); 24. Piatesi (KTM); 25. Marchetti (TM); 26. Placci (Suzuki); 27. Campani (Honda) a 3 giri; 28. Zanti (Honda) a 4 giri; 29. Sozzi (Yamaha); 30. Rossi (Yamaha). CLASSE 125 GARA 1: 1. De Pietri (Suzuki) in 18’48”340; 2. Serri (TM) a 48”043; 3. Burana (Honda) a 48”428; 4. Sanchini (KTM) a 59”475; 5. Mussi (Yamaha) a 1’23”034; 6. Credi (Suzuki) a 1’27”525; 7. Biagini (KTM) a 1’51”487; 8. Orlandi (Suzuki) a 2’04”957; 9. Conti (Husqvarna) a 1 giro; 10. Mazzotti (Yamaha); 11. Scaramagli (Suzuki) a 2 giri. GARA 2: 1. De Pietri (Suzuki) in 18’58”587; 2. Burana (Honda) a 45”174; 3. Serri (TM) a 48”681; 4. Mussi (Yamaha) a 57”473; 5. Credi (Suzuki) a 1’00”195; 6. Sanchini (KTM) a 1’19”478; 7. Orlandi (Suzuki) a 1’39”326; 8. Biagini (KTM) a 2’04”141; 9. Conti (Husqvarna) a 1 giro; 10. Mazzotti (Yamaha); 11. Scaramagli (Suzuki). CLASSE JUNIOR GARA 1: 1. Agosti (KTM) in 20’07”052; 2. Marini (Suzuki) a 2”523; 3. Righini (Suzuki) a 58”911; 4. Pavan (KTM) a 1’00”676; 5. Munari (Suzuki) a 1’01”963; 6. Bertozzi (Honda) a 1’04”570; 7. Santandrea (Suzuki) a 1’49”856; 8. Cassiani (KTM) a 1 giro. GARA 2: 1. Marini (Suzuki) in 20’11”951; 2. Agosti (KTM) a 54”068; 3. Righini (Suzuki) a 1’04”564; 4. Munari (Suzuki) a 1’14”733; 5. Pavan (KTM) a 1’24”037; 6. Santandrea (Suzuki) a 1’25”332; 7. Bertozzi (Honda) a 1 giro; 8. Cassiani (KTM). CLASSE SENIOR GARA 1: 1. Sanchini (KTM) in 19’48”508; 2. Cantergiani (KTM) a 16”576; 3. Longo (KTM) a 27”793; 4. Francucci (Suzuki) a 49”286; 5. Gruppioni (KTM) a 50”955; 6. Murtas (Suzuki) a 1’22”565; 7. Bersanelli (Yamaha) a 1 giro; 8. Trevisan (Suzuki). GARA 2: 1. Bersanelli (Yamaha) in 19’54”455; 2. Sanchini (KTM) a 2”230; 3. Longo (KTM) a 16”620; 4. Cantergiani (KTM) a 28”815; 5. Francucci (Suzuki) a 52”696; 6. Gruppioni (KTM) a 1’14”422; 7. Murtas (Suzuki) a 1’26”933; 8. Trevisan (Suzuki) a 1 giro. MX4 CLASSE 125 GARA 1: 1. Mazzotti (Suzuki) in 19’54”807; 2. Baschieri (Yamaha) a 27”342; 3. Buonpensiere (Suzuki) a 30”171; 4. Tondini (Suzuki) a 43”500; 5. Stefanini (Yamaha) a 1 giro. GARA 2: 1. Baschieri (Yamaha) in 20’15”329; 2. Mazzotti (Suzuki) a 4”110; 3. Buonpensiere (Suzuki) a 19”129; 4. Tondini (Suzuki) a 40”449; 5. Stefanini (Yamaha) a 1 giro.

CLASSE OPEN GARA 1: 1. Ravaglia G. (Suzuki) in 19’21”808; 2. Ravaglia M. (Suzuki) a 8”836; 3. Castellari (Yamaha) a 29”924; 4. Ballati (Yamaha) a 42”233; 5. Gardini (Honda) a 47”289; 6. Bortolotti (KTM) a 1’06”322; 7. Coruzzi (Suzuki) a 1’22”748; 8. Merzari (Honda) a 1’34”697; 9. Pedalino (Husqvarna) a 1 giro; 10. Pini (Suzuki); 11. Casali (Honda); 12. Stazzone (Honda). GARA 2: 1. Ravaglia G. (Suzuki) in 19’43”917; 2. Ravaglia M. (Suzuki) a 4”487; 3. Castellari (Yamaha) a 16”018; 4. Ballati (Yamaha) a 17”060; 5. Gardini (Honda) a 24”862; 6. Coruzzi (Suzuki) a 32”958; 7. Bortolotti (KTM) a 42”340; 8. Merzari (Honda) a 1’41”874; 9. Pedalino (Husqvarna) a 1 giro; 10. Pini (Suzuki); 11. Stazzone (Honda); 12. Casali (Honda) a 5 giri. CLASSE OVER GARA 1: 1. Cozza (Suzuki) in 20’36”435; 2. Canovi (Honda) a 44”727; 3. Placci (Honda) a 1 giro; 4. Patacini (Honda); 5. Olivieri (TM); 6. Sforacchi (Suzuki) a 2 giri. GARA 2: 1. Cozza (Suzuki) in 20’43”811; 2. Placci (Honda) a 49”886; 3. Canovi (Honda) a 1 giro; 4. Patacini (Honda); 5. Olivieri (TM); 6. Sforacchi (Suzuki). CLASSE CADETTI GARA 1: 1. Ragadini (KTM) in 13’23”933; 2. Zanotti (KTM) a 10”712; 3. Cattani (KTM) a 33”869; 4. Magnani (KTM) a 1’06”113. GARA 2: 1. Ragadini (KTM) in 12’48”174; 2. Zanotti (KTM) a 18”763; 3. Cattani (KTM) a 59”430; 4. Magnani (KTM) a 2 giri. CLASSE DEBUTTANTI GARA 1: 1. Manucci (KTM) in 14’02”077; 2. Monteleone (KTM) a 25”330; 3. Nicoli (KTM) a 46”753; 4. Fossi (KTM) a 1 giro; 5. Malagola (KTM); 6. Folli (KTM); 7. Cacchi (KTM) a 2 giri; 8. Maiolani (KTM) a 3 giri; 9. Melandri (KTM); 10. Balladini (KTM). GARA 2: 1. Manucci (KTM) in 13’41”557; 2. Monteleone (KTM) a 15”996; 3. Nicoli (KTM) a 1 giro; 4. Fossi (KTM); 5. Malagola (KTM); 6. Folli (KTM); 7. Melandri (KTM); 8. Cacchi (KTM) a 2 giri; 9. Maiolani (KTM); 10. Balladini (KTM) a 4 giri.

Liguria S. Bartolomeo (IM) 19 settembre Campionato ligure motocross, sesta prova – Organizzatore: FMI Commissione regionale motocross – Direttore di gara: Marco Bazzano – Meteo: sereno

Classifiche JUNIOR MX2: 1. Marino (Honda); 2. Pollara (Honda); 3. Andolfi (Honda); 4. De Faveri (Kawasaki); 5. Tesconi (KTM); 6. Robotti (KTM); 7. Managlia (Suzuki); 8. Introvigne (Suzuki); 9. La Valle (Husqvarna); 10. Robotti (KTM); 11. Piccardo (KTM); 12. Faggio (Honda); 13. Bertagna (Suzuki); 14. Bazzurro (Kawasaki); 15. Oda (Kawasaki); 16. Sturla (Yamaha); 17. Ferraris (Honda); 18. Fiorato (Honda). MX1: 1. Criscione; 2. Smeraldo; 3. Campanella; 4. Stilo; 5. Mescia; 6. Burlando (Suzuki); 7. Accinelli; 8. Ciriale (tutti gli altri su Honda). CADETTI: 1. De Luca (Suzuki); 2. Garzoglio (KTM); 3. Ferretti (Honda); 4. Oliveri (Honda); 5. Oliva (KTM); 6. Testone (Honda); 7. Mori (Honda); 8. Favaretto (Kawasaki); 9. Bossi (Honda); 10. Guardone (Suzuki); 11. Giordano (Kawasaki); 12. Andrei (Yamaha); 13. Mulè (Honda); 14. Geremia (Suzuki); 15. Viglino (Suzuki); 16. Trucchi (KTM).

SENIOR MX2: 1. Di Mario (KTM); 2. Fallabrino (Yamaha); 3. Brescia (Honda); 4. Genta (Honda); 5. Pisani (Suzuki); 6. Andrei (Yamaha); 7. Carlini (Honda); 8. Bisso (Suzuki); 9. Filippi (Kawasaki); 10. Sarri (KTM); 11. Ascone (Honda); 12. Berardi (KTM). MX1: 1. Terrile (Honda); 2. Meirana (Honda); 3. Paparella (Kawasaki); 4. Giacomini (Honda); 5. Paganini (Honda); 6. Oliva (Honda); 7. De Paoli (Honda); 8. Savoca (Honda); 9. Campanella (Yamaha); 10. Calcopietro (Honda). MINI 65 DEBUTTANTI: 1. Tommasi; 2. Gandolfi; 3. Spataro; 4. Ferraris (tutti su KTM). 65 CADETTI: 1. Armellino (KTM); 2. Tamai (LEM); 3. Oliveri (KTM). 85 JUNIOR: 1. Grillo; 2. Secco; 3. Vezzetti; 4. Chierico; 5. Pileio. 85 SENIOR: 1. Serventi (Kawasaki); 2. Mantero (Suzuki); 3. Viglino (Suzuki). FINALE INTERREGIONALE: 1. Gerini (Husqvarna); 2. Soreca (Yamaha); 3. Alassio (Honda); 4. Colangeli (Yamaha); 5. Gramegna (Honda); 6. Giordano (Yamaha); 7. Campello (Honda); 8. Quattrocchi (Honda); 9. Cotelucci (Yamaha).

Umbria Città di Castello (PG) 19 settembre Campionato umbro marchigiano motocross – Organizzatore: M.C. E. Baglioni – Direttore di gara: Pasquale Biancone – Meteo: sereno

Classifiche TOP DRIVER MX1+MX2 GARA 1: 1. Maceratesi (Honda); 2. Neri Gilles (Honda); 3. Carizia (Honda); 4. Pietrella (Honda); 5. Mancinelli (Yamaha); 6. Pettinari (Kawasaki); 7. Domenicucci (TM); 8. D’Attilio (Yamaha); 9. Paolanti (Honda); 10. Mosca (Honda); 11. Ferrazzani (Kawasaki); 12. Bazzucchi (Honda); 13. Pascucci (Honda); 14. Soccolini (Yamaha); 15. Pazzanesi (Honda); 16. Fiorgentili (Suzuki); 17. Neri Gabriele (TM); 18. Marcaccio (Honda); 19. Amadio (Honda); 20. Zaccaro (TM); 21. Lamponi (Honda); 22. Bistocchi (Suzuki); 23. Fattori (Honda); 24. Alunno (KTM); 25. Laurenzi (Honda); 26. Mengozzi (Kawasaki). GARA 2: 1. Paolanti (Honda); 2. Maceratesi (Honda); 3. Neri Gilles (Honda); 4. Pietrella (Honda); 5. Amadio (Honda); 6. D’Attilio (Yamaha); 7. Laurenzi (Honda); 8. Carizia (Honda); 9. Pascucci (Honda); 10. Pettinari (Kawasaki); 11. Mancinelli (Yamaha); 12. Mosca (Honda); 13. Fattori (Honda); 14. Zaccaro (TM); 15. Pazzanesi (Honda); 16. Soccolini (Yamaha); 17. Ferrazzani (Kawasaki); 18. Neri Gabriele (TM); 19. Lamponi (Honda); 20. Marcaccio (Honda); 21. Fiorgentili (Suzuki); 22. Bistocchi (Suzuki); 23. Alunno (KTM); 24. Bazzucchi (Honda); 25. Mengozzi (Kawasaki); 26. Domenicucci (TM). AMATORI MX1 + OVER MX1 – MX2 GARA 1: 1. Frittelloni (Honda); 2. Santori (Honda); 3. Balducci (Honda); 4. Bennati (Honda); 5. Donatini (Honda); 6. Bonchio (Suzuki); 7. Fiorucci Paolo (Suzuki); 8. Paterni (Yamaha); 9. Pelosi (Yamaha); 10. Principi (Yamaha); 11. Scalpelli (Honda); 12. Trebbi (Honda); 13. Jacopini (Honda); 14. Soverchia (Kawasaki); 15. Federici (Yamaha); 16. Vescovo (Honda); 17. Scelza (Kawasaki); 18. Menconi (Honda); 19. Fiorucci Fabrizio (Honda); 20. Di Ruscio (Honda); 21. Severini (Honda); 22. Nicosanti (Honda); 23. Gambrioli (Yamaha); 24. Antonelli (Honda); 25. De Angelis

MANUEL PAOLANTI (Honda); 26. Marilungo (Honda); 27. Manoni (TM); 28. Frustalupi (Kawasaki); 29. Cardoni (KTM). GARA 2: 1. Frittelloni (Honda); 2. Santori (Honda); 3. Balducci (Honda); 4. Bennati (Honda); 5. Bonchio (Suzuki); 6. Donatini (Honda); 7. Trebbi (Honda); 8. Pelosi (Yamaha); 9. Paterni (Yamaha); 10. Principi (Yamaha); 11. Fiorucci Fabrizio (Honda); 12. Fiorucci Paolo (Suzuki); 13. Marilungo (Honda); 14. Scalpelli (Honda); 15. Soverchia (Kawasaki); 16. Jacopini (Honda); 17. Gambrioli (Yamaha); 18. Menconi (Honda); 19. Federici (Yamaha); 20. Di Ruscio (Honda); 21. Severini (Honda); 22. Antonelli (Honda); 23. Vescovo (Honda); 24. Scelza (Kawasaki); 25. Nicosanti (Honda); 26. De Angelis (Honda); 27. Cardoni (KTM); 28. Frustalupi (Kawasaki); 29. Manoni (TM). AMATORI MX2 GARA 1: 1. Bianchi (Honda); 2. Minelli (KTM); 3. Capanni (KTM); 4. Gonfia (Suzuki); 5. Ascani (Kawasaki); 6. Aliberti (Honda); 7. Polidori (Yamaha); 8. Spitoni (Honda); 9. Soverchia Simone (TM); 10. Cola (Honda); 11. Vittori (Suzuki); 12. Manili (Suzuki); 13. Soverchia Emanuele (TM); 14. Cerquetella (Yamaha); 15. Marilungo (Yamaha); 16. Celesti (Honda); 17. Peruzzini (Yamaha); 18. Fodaroni (Yamaha); 19. Giovannelli (Suzuki); 20. Bistocchi (Yamaha); 21. Mazzoni (KTM); 22. Sotgia (Suzuki); 23. Buzzicotti (Yamaha); 24. Turchetti (Suzuki); 25. Luciani (Honda); 26. Denti (Yamaha); 27. Spoletini (Honda); 28. Cetra (Yamaha); 29. Spurio (Honda); 30. Beccacece (Suzuki); 31. Cavalli (Kawasaki); 32. Dionisi (Honda); 33. Pierantozzi (Honda); 34. Ceccarini (Kawasaki); 35. Mandolesi (Honda); 36. Fausti (Suzuki); 37. Amadio (Suzuki). GARA 2: 1. Polidori (Yamaha); 2. Spitoni (Honda); 3. Bianchi (Honda); 4. Aliberti (Honda); 5. Peruzzini (Yamaha); 6. Vittori (Suzuki); 7. Manili (Suzuki); 8. Celesti (Honda); 9. Matteucci (Yamaha); 10. Ascani (Kawasaki); 11. Cerquetella (Yamaha); 12. Soverchia Emanuela (TM); 13. Minelli (KTM); 14. Marilungo (Yamaha); 15. Gonfia (Suzuki); 16. Spoletini (Honda); 17. Soverchia Simone (TM); 18. Del Mastro (KTM); 19. Vola (Honda); 20. Capanni (KTM); 21. Beccacece (Suzuki); 22. Bistocchi (Yamaha); 23. Buzzicotti (Yamaha); 24. Mazzoni (KTM); 25. Spurio (Honda); 26. Amadio (Suzuki); 27. Denti (Yamaha); 28. Turchetti (Suzuki); 29. Cetra (Yamaha); 30. Luciani (Honda); 31. Dionisi (Honda); 32. Giovannelli (Suzuki); 33. Ceccarini (Kawasaki); 34. Cavalli (Kawasaki); 35. Pierantozzi (Honda); 36. Fondaroni (Yamaha); 37. Sotgia (Suzuki). TESSERA SPORT GARA 1: 1. Pecci (Honda); 2. Ruffini (Kawasaki); 3. Orlandi (Kawasaki); 4. Piermarini (Yamaha); 5. Romiti (Yamaha); 6. Dini (Honda); 7. Venturini (Honda); 8. Cozzari (KTM); 9. Balducci (Yamaha); 10. Cecchini (Honda); 11. Castellucci (Honda); 12. Massaro (KTM); 13. Gambrioli (Yamaha). GARA 2: 1. Orlandi (Yamaha); 2. Cozzari (KTM); 3. Baldicci (Yamaha); 4. Piermarini (Yamaha); 5. Dini (Honda); 6. Romiti (Yamaha); 7. Cecchini (Honda); 8. Venturini (Honda); 9. Castellucci (Honda); 10. Massaro (KTM); 11. Ruffini (Kawasaki); 12. Pecci (Honda). motosprint

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Prova novità Harley-Davidson Forty-Eight di Dario Ballardini - foto Delta

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ON È una moto per motociclisti normali questa. Comunque non per i re della Panoramica o i grandi viaggiatori. Però i passanti si voltano, gli automobilisti al semaforo sbirciano e gli amici si scoprono improvvisamente interessati alle due ruote. Potenza del mondo HOG – acronimo di Harley Owners Group ma anche “maiale”, in inglese, e quelli di Milwaukee ci giocano –; un mondo capace di toccare tasti che i motociclisti convenzionali non usano e di proporre una filosofia diversa, più edonistica, più spettacolare e forse anche più adatta a strade diventate troppo piccole per le prestazioni di una supersportiva. Se vi sembrano stupidaggini, la Forty-Eight a luglio era al 27° posto delle classifiche di vendita, davanti a fior di supersportive: per almeno 599 utenti non sono stupidaggini ma solo un diverso modo di godere la passione. È l’ultima evoluzione delle Sportster “grosse”, quelle col motore 1200 cm3, e fa riferimento ad una tradizione che risale al 1948: Forty-Eight (48, in inglese) è l’anno in cui per la prima volta la Harley produsse un modello col serbatoio “peanut”, a nocciolina, proprio come quello della moto attuale. Una moto che nell’interpretazione di Milwaukee è destinata all’uso urbano, non come si intenderebbe uno scooter perché nel traffico è impacciata, ma comunque su brevi distanze; quella che si potrebbe definire “una moto per andare in giro”, senza altra velleità che godersela. La posizione di guida del resto non consiglia imprese eroiche, gambe tutte allungate e manubrio avanzato che costringe a tenere le braccia quasi completamente distese, il coperchio del filtro che spinge sul polpaccio destro; un po’ folle per... voi gente ordinaria, meravigliosa per gli “hogger” e chi ha visto Easy Rider più di dieci volte. Anche se in effetti non troppo ergonomica: il piede deve fare un lungo percorso da terra alla lontana pedana per inserire la prima con un calcio – “clonck”, come ogni cambio da biker che si rispetti –, e la stessa scomoda distanza deve fare dal pedale del freno a terra quando ci si ferma, motivo per cui arrestandosi è più comodo usare l’anteriore. NON È solo questione di soste però. La posizione dei piedi non permette di spingere sulle pedane in una guida attiva e quindi bisogna agire solo sul manubrio. Eppure una volta fatta l’abitudine allo strano assetto di guida la Forty-Eight si rivela molto facile da portare e, ancora più sorprendente, maneggevole e bisognosa di uno sforzo al

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RATI DATI DICHIA .

Ridottoall’osso IL FASCINO DELL’ESSENZIALE: CRUSCOTTO SEMPLICISSIMO MA BEN LEGGIBILE E SELLA MONOPOSTO, NON TROPPO IMBOTTITA PER ESSERE PIÙ VICINI A TERRA; MA TRA GLI OPTIONAL C’È LA BIPOSTO, LA MOTO È OMOLOGATA ANCHE PER DUE.

y t r o F . . . o p p o r T Bella e particolarissima, una posizione di guida strana e un motore con un gran tiro. Tanto fascino da godere “on the road”

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Prova novità Harley-Davidson Forty-Eight

LA TECNICA manubrio molto modesto: con quasi 30° di inclinazione del cannotto e 256 kg effettivi sulla bilancia c’è motivo di gridare al miracolo. Eppure la Sportster 1200 si inserisce in traiettoria agevolmente e altrettanto agevolmente si lascia correggere, e garantisce un appoggio dell’anteriore solidissimo. Non è il caso di farsi prendere da fantasie sportive però, le pedane sono larghe, tanto larghe, e sfregano a terra con grande facilità. È pure molto lunga per cui bisogna insistere per farle chiudere la traiettoria, e se si va di fretta i cambi di direzione diventano macchinosi. Ancora una volta, è fatta per andare a spasso, tanto più che si è completamente esposti all’aria e la posizione di guida va benissimo fino a 90 all’ora, oltre ci si deve appendere al manubrio; a 180 all’ora, velocità massima effettiva, bisogna attaccarsi forte, così come bisogna farlo nelle accelerazioni vigorose perché la sella non ha appoggio posteriore e si scivola indietro. IL FATTO è che il motore spinge come un toro a tutti i regimi: certo non ha i cavalli di una sportiva ma ha un tiro che un quattro cilindri nemmeno sogna. Si può scendere di giri nell’ultima marcia, la quinta, fino a contare gli scoppi, e ancora riprende, pressoché senza strappi. E appena a regime scatena una bella forza, un’erogazione piena, appagante. Non ha un gran allungo in fuorigiri – è un bicilindrico 1200 a corsa lunga – ma non serve insistere, il meglio lo dà sfruttando il tiro una marcia dopo l’altra, con una coppia tale da portare sempre fuori di spinta dalle curve, con qualunque rapporto. Il consumo è ragionevole, 17 km/litro, ma con un serbatoio da 8 litri l’autonomia è inferiore a 140 chilometri; d’altro canto non è una moto nata per le lunghe distanze. Contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare, non vibra nemmeno: giù di giri ha le sue belle pulsazioni da grossa bicilindrica ma non c’è altro. Non è nemmeno troppo rumorosa allo scarico, un po’ di più nella meccanica; soprattutto si sentono gli innesti del cambio a cinque marce, ma al di là dell’effetto scenico il funzionamento è ineccepibile: corsa ragionevole, sforzo contenuto e una precisione assoluta, che significa non sbagliare una cambiata anche se la leva, larghissima, è là davanti. Allo stesso modo la frizione non ha il comando idraulico ma è morbida e molto progressiva, e la trasmissione a cinghia dentata è dolcissima. La Forty-Eight non ama le asperità, d’altronde la ridotta escursione degli ammortizzatori e il modesto spessore della sella – motosprint

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NON SEMBRA MA È MODERNA Look retró, soluzioni attualissime

che per giunta è monoposto – non permettono miracoli, e anche la forcella fa quel che può. Però non svergola in frenata, situazione nella quale la grossa Harley ancora una volta sorprende: i freni hanno una modulabilità notevole e una potenza soddisfacente, particolarmente il posteriore, trasmettono una sensazione di sicurezza. Certo, gli spazi d’arresto nella prova al limite sono nella media, ma il peso è quello che è. In definitiva la Forty-Eight è una moto molto diversa dai canoni consueti, è bellissima ma al primo impatto fa una strana impressione. Eppure se ci si abitua alla strana posizione di guida e la si prende per quello per cui è progettata, si scopre un mezzo eccellente. E si scopre pure che sulle Harley ci sono parecchie leggende e luoghi comuni da sfatare. Compreso quello del prezzo elevato: la Forty-Eight base costa 10.800 euro, appena più di un TMax.

L’IMMAGINE della Forty-Eight è essenziale ma dietro un’architettura che della tradizione fa un punto d’orgoglio c’è una tecnica moderna e raffinata. D’altronde le finiture minuziose qualcosa suggeriscono: particolari accurati, belle fusioni, saldature pulite e verniciature esemplari, comandi dal disegno elegante. Nulla è lasciato al caso, fuori e dentro. Come noto le Harley si dividono per famiglie (XL Sportster, Softail, Dyna, eccetera) all’interno delle quali motore e telaio sono gli stessi per tutti i modelli, differenziati dall’allestimento. La Forty-Eight è una Sportster, con il classico telaio a doppia culla chiusa in tubi e il cannotto di sterzo inclinatissimo, la sospensione posteriore a due ammortizzatori. Qui però per la prima volta c’è una ruota anteriore di 16”, come la posteriore, con un pneumatico molto largo che ha imposto una forcella con le piastre più

larghe di quelle della 883, irrigidita da un cavallotto. I cerchi sono a raggi ma con freni a disco, il parafango anteriore è quello della Nightster, così come il gruppo ottico posteriore inserito all’interno degli indicatori di direzione, a led; nuovi anche il serbatoio “a nocciolina” e i retrovisori appesi, bisogna guardarli da sotto le braccia invece che da sopra ma sono efficienti. Di serie la sella è monoposto ma c’è la doppia omologazione per montare la biposto (optional) e caricare un passeggero restando in regola. IL MOTORE è il bicilindrico a V di 45° della famiglia Small Block, che è montata solo sulle Sportster. Di base è lo stesso sia per le 883 che per le 1200, uniche differenze l’alesaggio (canne dei cilindri e pistoni) e le tarature dell’elettronica. È privo di contralbero ma è montato su supporti elastici basati sulla stessa tecnologia dei rotori degli eli-

PAROLE E H C O P IN E CI PIAC tico e t s e o t t Impa so o r o Tiro vig ità il b Sta

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cotteri, e contrariamente ai motori della serie Big Block (1550, 1650,1800 cm3) non ha il cambio separato ma in blocco unico; però è rimasta la trasmissione primaria a catena, non ad ingranaggi come è più frequente. Invece è a cinghia dentata quella finale, più dolce e silenziosa di una catena e anche molto più longeva: la sua sostituzione non è prevista tra le operazioni di normale manutenzione, Harley assicura che se non la si maltratta può durare quanto la moto. I due cilindri hanno una disposizione a V longitudinale di 45° e sono esattamente sullo stesso asse, uno dietro l’altro, perché le teste di biella non sono affiancate sull’albero ma concentriche: quella esterna ha una “fessura” per far passare l’altra. Il cilindro posteriore è investito da un minor flusso d’aria ma il raffreddamento è più che adeguto e problemi non ce ne sono mai stati. In più dal 2004 sotto i pistoni ci sono gli “spruzzatori”. La lubrificazione è a carter secco, con una pompa doppia; albero motore e imbiellaggio sono su cuscinetti a rulli. La distribuzione a due valvole per cilindro è ad aste e bilancieri ma ha il recupero idraulico del gioco, reso necessario dall’altezza dei cilindri che con le variazioni termiche hanno allungamenti dell’ordine di 0,6 mm. Nel basamento quattro assi a camme, uno per valvola: il primo riceve il moto dalla pompa dell’olio e tramite ingranaggi lo trasmette agli altri. Evolutissima anche l’elettronica: il sistema gestisce l’accensione e l’iniezione Delfi con unico corpo farfallato per i due cilindri, ma nella moto ci sono anche diversi accelerometri e in base alle loro indicazioni vengono comandati il rientro “intelligente” delle frecce (ad esempio dopo lo spostamento di un sorpasso ma non quando si è fermi al semaforo), l’intervento dell’antifurto se la moto viene spostata senza avere vicino il transponder che fa da portachiave, e anche la variazione di anticipo e carburazione per evitare sempre e comunque il battito in testa. Altro che Easy Rider...

I MOTOCICLISTI GUARDANO SOSPETTOSI LA TRASMISSIONE A CINGHIA MA È DOLCE, SILENZIOSA E ROBUSTA: LA HARLEY NON NE PREVEDE LA SOSTITUZIONE.

IDENTIKIT 1MOTORE Bicilindrico a V longitudinale di 45°, 4 tempi, raffreddato ad aria. Cilindrata 1201,7 cm3. Alesaggio e corsa 88,9 x 96,8 mm. Rapporto di compressione 9,7:1. Distribuzione ad aste e bilancieri con recupero idraulico del gioco e quattro alberi a camme separati nel basamento, 2 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica sequenziale ESPFI, un corpo farfallato Delfi sdoppiato. Accensione elettronica digitale. Lubrificazione forzata a carter secco con una pompa doppia. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria a catena, finale a cinghia dentata. Frizione a dischi multipli in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a cinque marce.

1CICLISTICA

Telaio a doppia culla chiusa in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica, posteriore forcellone oscillante a due bracci con due ammortizzatori idraulici. Freni: anteriore un disco con pinza a 2 pistoncini; posteriore un disco con pinza a 1 pistoncino. Pneumatici: anteriore MT90B16, posteriore 150/80B16.

1DIMENSIONI

Interasse 1520 mm, lunghezza 2255 mm, altezza sella 710 mm, luce a terra 100 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 29,9°. Avancorsa 119 mm. Capacità del serbatoio carburante 7,95 litri.

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Prova novità Peugeot Geopolis 300 di Dario Ballardini

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DETTAGLI IMPORTANTI: CRUSCOTTO SEMPLICE MA PIACEVOLE, UN IMPIANTO FRENANTE A COMANDI INDIPENDENTI CAPACE DI DECELERAZIONI ECCELLENTI E UN BEL MANIGLIONE PER IL PASSEGGERO.

Il punto di incontro tra ufficio e gitarella sono i 300 cm3, la chiave per il traffico è una ciclistica agile

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T

ORINO - Pian piano gli italiani dello scooter stanno scoprendo la loro cilindrata ideale, quella che garantisce il miglior compromesso tra ufficio e gitarella: in questo momento ad andare per la maggiore sono i 300, resi più godibili di un 250 da quel pugno di cm3 che basta a renderli più vigorosi ai bassi regimi. La risposta della Peugeot si chiama Geopolis 300, ha le ruote alte che nel nostro Paese sono irrinunciabili, una linea moderna disegnata con un gusto tutto italiano e il motore Piaggio Quasar nell’ultima versione; quella, appunto, di 300 cm3. Ciclistica studiata in Francia naturalmente, incentrata su un robusto telaio a doppia culla sovrapposta; nella sostanza la stessa della versione 250. Ma la maggiore godibili-

Geo...logico

tà del motore giustifica ampiamente la differenza di poche decine di euro nel prezzo: 40 euro in più per la versione Premium, la “base”, e 100 in più per la RS dalla colorazione sportiva e per la più elegante Geostyle, questa inedita: livrea vaniglia e sella color cuoio, cupolino fumé e una serigrafia sul frontale. PER TUTTE lo stesso propulsore da 22 cavalli, e questo può sorprendere se si considera che il 250 ha la stessa potenza; però è diverso il regime a cui viene erogata, 7250 giri contro 8000, e soprattutto è diversa la curva di coppia, molto più vigorosa ai medi regimi. Il 300 ha più “schiena” ed è talmente pronto nella risposta che a passo d’uomo sulle prime quasi sorprende, si ammorbidisce leggermente nella fase iniziale dell’accelerazione e poi continua a spingere con sempre maggior vigore fino al massimo. Proprio un bel motore, divertente anche se si capita su una strada di montagna. La guida del Geopolis non richiede alcuno sforzo ma a centro curva non si ha mai una sensazione di poca solidità, lo scooter Peu-

geot è equilibrato e preciso in traiettoria, oltre ad avere una agilità che per la sua categoria è eccellente. Bene in ingresso curva, bene nelle inversioni di inclinazione e bene in mezzo al traffico, perché passa dappertutto ed ha specchi grandi dall’ottima visibilità. Per quanto non troppo morbida, la sella larga assicura un buon appoggio che sulle lunghe distanze si apprezza; la stessa larghezza però porta a tenere le gambe leggermente allargate nelle soste, ma comunque chi è sul metro e settanta arriva a terra con entrambi i piedi, sebbene di misura. Di livello medio le sospensioni, che filtrano le asperità discretamente, ma non in maniera totale; i due ammortizzatori hanno una risposta abbastanza secca e la forcella affonda velocemente finendo per lavorare in una zona che non è la più efficace. Per questo il Geopolis sul pavé se la cava ma non fa sognare. Lo fanno invece i freni: notevoli! Avranno anche una risposta un po’ legnosa ma sono potenti ed efficaci sia davanti che dietro, a garanzia di un eccellente livello di sicurezza a cui contribuisce anche la lampadina del fanale anteriore: H7 da 55 Watt, la stessa della Peugeot 407, visibilità assicurata fino a 75 metri. Non mancano doppio cavalletto e apertura sella centralizzata a comando elettrico; a causa delle ruote di 16” lo scooter francese ha però dovuto rinunciare a un po’ di profondità dell’ampio vano nel quale possono trovare spazio due caschi jet, ma non con la visiera lunga. Ci sono anche un piccolo spazio dietro l’ampio sportello nel controscudo, e il classico gancio a molla che il tunnel non troppo alto permette di sfruttare convenientemente.

IDENTIKIT 1MOTORE Monocilindrico, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 278,3 cm3. Alesaggio e corsa 75 x 63 mm. Rapporto di compressione 11,5:1. Distribuzione monoalbero a camme in testa, quattro valvole. Alimentazione ad iniezione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

A cinghia trapezoidale con variatore continuo automatico, riduzione finale ad ingranaggi. Frizione centrifuga automatica.

1CICLISTICA

Telaio a doppia culla sovrapposta in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella teleidraulica con steli di 37 mm Ø; posteriore gruppo motore-trasmissione oscillante con braccio ausiliario e due ammortizzatori regolabili nel precarico molla (quattro posizioni). Freni: anteriore un disco di 263 mm Ø con pinza a due pistoncini paralleli; posteriore un disco di 226 mm Ø con pinza a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 110/70-16”; posteriore 140/70-16”.

1DIMENSIONI

Interasse 1520 mm, lunghezza 2170 mm, larghezza 770 mm, altezza 1475 mm, sella 805 mm. Peso 159 kg. Serbatoio 13,5 litri).

1PREZZI

Geopolis 300 Premium Geopolis 300 RS Geostyle 300

4090 euro f.c. 4300 euro f.c. 4300 euro f.c.

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qui giappone di Laurent Benchana Nippon News motosprint

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ACCHIAPPA BOSOZUKU ARMA SEGRETA DELLA POLIZIA Un inedito e complesso sistema per bloccare i motociclisti teppisti come... scarafaggi

LA POLIZIA DEL DISTRETTO DI FUKUOKA HA MESSO A PUNTO UN COMPLESSO SISTEMA PER BLOCCARE, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, LE MOTO DEGLI AFFILIATI AI GRUPPI DEI TEPPISTI MOTORIZZATI BOSOZUKU.

Questi fili si attorcigliano alla ruota posteriore e rallentano così la moto del motociclista-teppista fino a fermarla completamente. Questo sistema, decisamente inusuale, che in giapponese si chiama anche “nirinsha kousoku souchi”, non è nuovo: è stato creato dalla polizia del distretto di Fukuoka nel 1999. L’anno seguente la polizia aveva perfino ricevuto il primo premio per l’innovazione al concorso per il miglioramento delle attrezzature di polizia. Allora perché si è aspettato tanto tempo prima di utilizzarlo? Perché il comportamento dei bosozuku è cambiato nel tempo: qualche anno fa andavano in giro in gruppi di 30 o 50 motociclisti, ma nel corso degli anni il numero è andato man mano diminuendo e l’utilizzo della Bosozuku oï-oï dal punto di vista strategico non conveniva più. In effetti la trappola Bosozuku oï-oï va installata al suolo e questo implica che bisogna prevedere bene da dove passeranno i motociclisti. Quando erano una cinquantina preferivano le grandi arterie, i viali o le autostrade, ma ora, per gruppi di cinque o dieci persone vanno bene anche strade più strette. È più difficile in questo caso prevedere i loro tragitti… In questi ultimi tempi però la polizia si è avvalsa della sorveglianza con l’elicottero che può fornire informazioni alle forze dell’ordine a terra.

NEL 2007, secondo un censimento i Bosozuku (gruppi di teppisti motorizzati) in Giappone erano solamente 13.000, formati da 10-30 motociclisti ciascuno. Evidentemente il loro stile di vita oggi non attira più i giovani giapponesi inoltre la polizia, stanca del loro comportamento irrispettoso di ogni regola, ha escogitato una nuova arma per fermarli! Chiamato Bosozuku oï-oï , di un sistema che richiama la trappola anti-scarafaggi Gokiburi oï-oï’. Si tratta di un ingegnoso sistema messo a punto dalla polizia del distretto di Fukuoka che consente libero accesso all’intruso per poterlo, poi, fermare meglio. Ma mentre la trappola contro gli scarafaggi utilizza solo colla, la Bosozoku oï-oï si rivela, naturalmente, un po’ più complessa visto che bisogna fermare una moto in movimento. La trappola si presenta sotto forma di una specie di tappeto largo 40 cm e lungo 100 cm. Quando la ruota anteriore della moto vi passa sopra, si stacca e scopre dei cavi metallici ai quali sono attaccati dei pesi.

IN LINEA di massima, per la polizia, l’idea è quella di portare i bosozukus a «utilizzare strade sempre più strette bloccando l’accesso di alcuni percorsi, fino a che il motociclista non abbia più altra scelta che finire nella trappola del Bosozuku oï-oï… » spiega il responsabile della polizia del distretto di Fukuoka, Hidehiko Oshima. Il suo dipartimento ne ha a disposizione un centinaio di esemplari, e l’hanno adottato anche i dipartimenti di Kumamoto, Fukushima e Chiba. La polizia di Fukuoka l’ha usato recentemente contro il gruppo Kuchakai, dei Bosozuku più attempati che fanno “turismo” alla guida di moto e vetture d’epoca, rumorose e ultramodificate (in effetti i mezzi che usano sembrano usciti dal film Transformers!). Secondo molti media giapponesi questa tecnica avrebbe suscitato l’interesse anche dei corpi di polizia di paesi stranieri. Così siete avvisati: se un giorno la vostra moto rallentasse fino a fermarsi completamente nonostante il motore non abbia problemi, sappiate che probabilmente anche voi state commettendo una grave infrazione!


Attualità a cura di Dario Ballardini

Stessa tecnica, nuove grafiche

MUSEO MV ONLINE MV AGUSTA ha messo online il suo museo: un viaggio virtuale che comincia con la prima moto prodotta, nel 1945, e attraverso le immagini dei suoi modelli arriva fino al termine della prima fase dell’azienda, nel 1977. Esemplari gloriosi da strada e da corsa e il racconto di una storia che ha portato a 25 anni di successi (dal 1952 al 1976): 37 titoli mondiali marche, 38 mondiali piloti e 270 vittorie in gran premio, all’indirizzo http://www.mvagusta.it/it/museo-virtuale/ motosprint

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LA HONDA ha diffuso le immagini delle versioni 2011 delle enduro CRF450X e CRF250X, e la notizia è che non ci sono cambiamenti significativi: la cosa più evidente sono le nuove grafiche. Per il resto, la Casa di Tokyo ha ritenuto non fosse necessario intervenire su una base già soddisfacente, soprattutto per moto destinate ad un fuoristrada non agonistico. Le due CRF/X, monocilindriche a quattro tempi, sono entrambe caratterizzate dal meccanismo di distribuzione Unicam a singolo albero a camme, che attua direttamente due valvole di aspirazione e tramite un bilanciere sdoppiato le due di scarico. Tra le particolarità il sistema di lubrificazione a doppia mandata che separa il flusso dell’olio diretto ad albero motore, pistone e distribuzione dal flusso dell’olio diretto a frizione e cambio, così da tenere separate eventuali impurità e garantire una quantità costante di olio in circolazione. Per entrambe l’alimentazione è a carburatore. I telai sono in alluminio a doppio trave superiore con monoculla sdoppiata, le sospensioni sono Showa: forcella a steli rovesciati di 47 mm Ø a doppia camera e dietro un sistema ProLink con ammortizzatore regolabile nel freno in compressione alle alte e basse velocità e nel freno in estensione. Ancora da definire i prezzi ma non ci sono stati cambiamenti, dunque non dovrebbero scostarsi molto da quelli delle moto attuali, cioè 8990 euro f.c. per la 450 e 8490 euro f.c. per la 250. Saranno dai concessionari a partire da gennaio 2011

NIGHT OF THE JUMPS AL SABATO DELL’INTERMOT Ci sarà anche la Night of the Jumps tra le attrazioni dell’Intermot, il Salone di Colonia che si terrà dal 6 al 10 ottobre. L’evento, valido per il mondiale Freestyle, è in programma per sabato 9 ottobre presso la Lanxess Arena, inizio alle 19.30. Il biglietto darà diritto anche ad un accesso al Salone, in un giorno a piacere. LE SUZUKI SI VINCONO CON IL CALCIO-MERCATO La Suzuki Italia è sponsor di tre tornei di calcio-mercato virtuale per la stagione 2010/2011: Mister Calcio Cup con Corriere dello Sport, TuttoSport League con TuttoSport, Mediaset Premium Magic Cup abbinato a Gazzetta dello Sport. In palio rispettivamente una Gladius 650 (Torneo Classico) e un Sixteen 125 (torneo Estivo), una Gladius e un Sixteen al primo e al secondo del Torneo Generale, una GSR 600 Iron per il primo della classifica generale e un Burgman 200 per il solo girone di andata. SPYKE DIVENTA SOCIETÀ PER AZIONI Cambia l’assetto della Spyke, uno dei maggiori produttori di abbigliamento per moto. Dal 9 settembre l’azienda, che ha sede a Bassano del Grappa (VI), è stata ricapitalizzata ed è divenuta società per azioni, i cui soci sono il fondatore Fulvio Bizzotto e Aldo Zanin. Bizzotto è presidente del consiglio di amministrazione.

IN BREVE

LE HONDA CRF/X NON CAMBIANO

MOTO SPA AVVERTE: MONTESA HONDA STA BENISSIMO Moto s.p.a., importatore Montesa Honda, ha diffuso un comunicato per smentire voci non meglio specificate secondo cui “in alcuni ambienti circola la notizia della cessazione dell’attività da parte di Montesa Honda”. “Tali voci sono da considerarsi del tutto infondate” e “la fornitura e la distribuzione dei motocicli Cota 4RT e Cota Repsol continua regolarmente”. Infine Moto s.p.a. ha già confermato al Future Trial Team l’appoggio per il prossimo anno.

QUAD KYMCO PIÙ CATTIVI Arriva il Maxxer 450i

UNA proposta Kymco più specializzata, ma non estrema, per il settore dei quad: è il Maxxer 450i (nella foto) ed è completamente nuovo. Linea personale ed aggressiva, è spinto da un nuovo motore monocilindrico di 443 cm3 raffreddato a liquido, a quattro valvole, con trasmissione a variatore, marcia ridotta e retromarcia, trazione a quattro ruote motrici e possibilità di blocco del differenziale. Le sospensioni sono a quattro ruote indipendenti. Il prezzo è concorrenziale, 7499 euro f.c.. È stato rinnovato anche l’utility MXU 300 R (4899 euro), mentre l’MXU 500i IRS (7999 euro) ora ha l’alimentazione a iniezione e le sospensioni indipendenti anche al posteriore. Infine è arrivata l’iniezione elettronica anche per il side by side UXV 500i (9999 euro).

STREET PIÙ BELLE TRIUMPH Street Triple super equipaggiate: a partire dall’inizio di settembre le streetfighter britanniche di 675 cm3 vengono dotate di serie (cioè senza sovrapprezzo) di cupolino, pannelli copriradiatore e puntale verniciato in tinta. Il kit ha un valore di oltre 530 euro, la promozione è valida per un periodo di tempo che non è stato definito ma è comunque limitato, e riguarda sia la Street Triple “base” che la più raffinata versione R. Le tre cilindri sono accreditate di 108 CV a 11.700 giri, con un peso di appena 189 kg in ordine di marcia.

DUCATI PER IL PAPA LA DUCATI ha donato due Multistrada 1200 che verranno utilizzate dalla Gendarmeria Vaticana per il servizio di scorta del Papa, Benedetto XVI. La consegna delle chiavi al Pontefice è avvenuta presso la residenza di Castel Gandolfo, presenti il presidente di Investindustrial Andrea Bonomi, Carlo Bonomi e Gabriele Del Torchio, presidente di Ducati Motor Holding. Per la prima volta la Gendarmeria Vaticana userà delle moto per questo compito. Le Multistrada, personalizzate con i colori bianco/giallo del Vaticano, sono state equipaggiate con lampeggiante, sirena e radio.

PADIGLIONE 2

SCUOLA GUIDA

CI SARÀ un’area espositiva interamente dedicata alle custom all’EICMA, il Salone di Milano. Si chiama Custom City ed è un salone nel salone, attento ad un segmento che rappresenta il 17,5% delle vendite e continua ad aumentare. Custom City sarà collocato nel padiglione 2, lo stesso di Harley-Davidson, Big Bear, CR&S e Confederate.

I CORSI di guida organizzati dall’autodromo di Adria nel mese di agosto sono stati un successo: 14 giornate di lezioni e 312 allievi, con 15 istruttori guidati da Marco Lucchinelli, supervisore dei corsi. L’esperienza proseguirà nei prossimi mesi: sono previsti nuovi giorni di corso nelle date 25 settembre, 9 ottobre, 16 ottobre e 23 ottobre, al costo di 300 euro ognuno. Info e prenotazioni: Adria International Raceway, tel. 0426-941411, fax 0426-941441. Mail: eventi@adriaraceway.com

EICMA, ARRIVA CUSTOM CITY

PROVATELA A IMOLA

TEST TÉNÉRÉ ALLA 200 MIGLIA

NUOVI CORSI AD ADRIA

TAPPA straordinaria del Super Ténéré Experience a Imola, in occasione della 200 Miglia di Imola Revival. Il 2 e 3 ottobre, chi vorrà provare su strada la Super Ténéré dovrà semplicemente recarsi ai gazebo Yamaha Super Ténéré Experience 2010 munito di patente moto, casco ed abbigliamento moto. motosprint

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Motolandia Manifestazioni, viaggi e turismo

LA CARICA DEI 100.000

European Bike Week H-D IL ROMBO di 75.000 bicilindrici e la presenza di circa 100.000 cultori del mito HarlyDavidson hanno chiuso la stagione delle grandi adunate motociclistiche sulle rive del lago Faaker in Austria. Dal 7 al 12 settembre l’Harley Village ha offerto il meglio della produzione dell’industria americana, oltre a un gustoso menù fatto di spettacoli, attrazioni, esibizioni. Famosi preparatori come il tedesco Thunder Bike Niederrhein e molti altri provenienti da tutto il mondo hanno creato una Customizer area di grande interesse, presso la quale il sabato si è tenuto l’atteso Custom Bike Show affiliato al Campionato del mondo AMD di Custom Bike Building. Nella categoria custom proprio

Thunder Bike ha spopolato, gli è stato consegnato anche il riconoscimento per la “Best Modified Harley”. Per quanto riguarda gli italiani “Best in Show” per Garage 65 e “People’s Choise” per Betty Boop di Giorgio Bondi. Spettacolo nello spettacolo è stata la grande partecipazione, oltre al giro del lago, a tre tour alla scoperta della Carinzia e dei suoi paesaggi alpini oltre che all’infinita parata che il sabato mattina ha visto la partecipazione di 25.000 moto, per un flusso continuo di oltre tre ore tra i laghi di Faaker e Ossiacher. L’appuntamento per la quattordicesima edizione è dal 6 all’11 settembre 2011, come sempre aperto a tutti e a ingresso gratuito.

FOLLA DI PARTECIPANTI, SPETTACOLI, MUSICA E BELLE MOTO. UNA RICETTA SEMPLICE MA SEPRE DI SUCCESSO NEL MEGA RADUNO AUSTRIACO motosprint

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200 MIGLIA DI IMOLA REVIVAL SI AVVICINA il grande appuntamento rievocativo in programma dall’1 al 3 ottobre sul circuito di Imola e arrivano puntuali le conferme di partecipazione di quelli che sono stati i protagonisti della gara. Nel folto gruppo di stelle ci saranno Paul Smart, in pista con la Ducati 750 Desmo con cui trionfò nel 1972 e che per l’occasione lascerà il Museo Ducati, e Johnny Cecotto. Nell’occasione Yamaha Motor Italia ha in programma una serie di iniziative collaterali all’evento come l’ultima tappa del tour Super Ténéré Experience. Ci sarà l’opportunità di provare l’ultima nata di Casa Yamaha, basterà rivolgersi al gazebo dedicato, allestito nell’area dell’autodromo imolese.

Multimedia ITALIA – resto del mondo, la sfida è aperta. Di mezzo c’è una Ferrari F10, per il momento virtuale, ma con la possibilità, per chi si piazza al top, di andare sul serio a Maranello a partecipare ad un esclusivo corso di guida su vere Ferrari. Tutto inizia col simulatore per PC “Ferrari Virtual Academy 2010”, scaricabile per 14,90 euro dal sito ufficiale www. ferrarivirtualacademy.com. Il pacchetto base comprende la F10 e la pista di Fiorano, riprodotta nei minimi particolari. Successivamente saranno resi disponibili anche i circuiti del Mugello e del Nurburgring (a 9,90 euro l’uno). Chi entro fine anno realizzerà i tempi migliori, in modalità “hotlap”, s’aggiudica il corso di guida e altri premi.

IN TUNISIA CON TOM42

CAPODANNO TRA LE DUNE

LE STRADE della Tunisia da nord a sud e ritorno quando in Italia fa freddo ed in nord Africa sembra primavera, dal 27 dicembre al 7 gennaio. Tunisi, i tornanti delle oasi di montagna Chebika, Tamerza e Mides. Tozeur e il lungo rettilineo che attraversa e divide il chott El Djerid. La lingua di asfalto che si snoda fra le dune di El Farouar, Sabria e Douz. Le oasi di Smila e Djerba. Le curve lungo i saliscendi delle montagne del Dahar, infine, il mare di Hammamet.Tutte le sistemazioni sono previste in hotel 4 e 5 stelle, ci sarà assistenza tecnica e sanitaria al seguito e sono previsti tour nel deserto con auto fuoristrada. Viaggio andata e ritorno in nave. Il tour è aperto a tutte le moto: il percorso è interamente su asfalto. Prezzi: 1.550 euro pilota, 1.400 euro passeggero. Info: www.tom42.it


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UN TEMPO ERA VIETATO ANNOIARSI RICORDO quelle partenze per le vacanze come fosse ieri. Il papà si alzava alle 4 del mattino per far star dentro la macchina una quantità enorme di valigie enormi, anche se non è passato tanto tempo da quando la mamma mi ha confessato che capitava che spedissimo un baule al mare prima del nostro arrivo. Non avevamo un SUV, ma l’Alfetta, eppure ci stavamo dentro in cinque più tutti i bagagli, il mio orso Teddy, qualche muso adolescenziale e decine di numeri di Topolino. Terminato lo stivaggio, di cui mio papà si vantava di essere il re – e onestamente a ripensarci adesso mi domando come facesse ad incastrare tutto, quando io per andar via due giorni con una bambina di 4 anni mi porterei via la casa – si procedeva a veloce colazione, salita in macchina e partenza, previa conta di rito: ci siamo tutti? contiamoci: 1 diceva il papà, 2 diceva la mamma, 3, 4, 5 rispondevamo noi in coro neanche fossimo Qui, Quo e Qua. Ed era esattamente in quel momento che terminava la parte più divertente del viaggio. Nei miei ricordi, il resto erano ore di noia, qualche lettura, soste per farmi vomitare, soste per sgranchirci, soste per mangiare, soste per prendere la pastiglietta per farmi dormire, ore di sonno sulle ginocchia di mio fratello o mia sorella, qualche litigata, gran quantità di nervosismo, chili di quanto manca? E miliardi di chilometri. Quando finalmente arrivavamo, che so all’isola d’Elba, sembravamo lo sbarco in Normandia: morti e feriti ancora prima di toccare il suolo. Fortuna che poi quelli erano ancora tempi di vacanze lunghe un mese, di cui la prima settimana soltanto per disfare i bagagli, altrimenti all’idea di una ripartenza in breve tempo la famiglia si sarebbe disgregata come un cornetto algida lasciato sulla spiaggia. A guardare le famiglie di adesso, c’è da domandarsi come noialtri siamo sopravvissuti a questi viaggi. Questi di adesso se non hanno almeno 2 metri quadri di spazio a testa nemmeno si mettono in viaggio per andare a scuola. Ogni metro di percorso dev’essere pari al metro di spazio interno: dotato di tutti i comfort, quasi fosse impossibile per le nuove generazioni sopportare un po’ di disagi. Si deve poter cantare, mangiare, dormire, guardare, dire, fare, baciare, lettere e testamento, tutto dentro lì, in modo da non interrompere la distanza casa-vacanza con la bencheminima richiesta, nemmeno di tipo basica corporale. Io quand’ero piccola giuro non so cos’avrei dato per avere la televisione sulle ginocchia di mio fratello, e adesso ‘sti nanerottoli se non hanno il DVD portatile con dentro qualche ben ten non si muovono nemmeno per andare al parco giochi – dove non sanno cosa fare se non hanno con loro un pezzo ancora più portatile del DVD portatile. E di chi è la colpa? Ovviamente dei tempi, della televisione, del riscaldamento globale e anche un po’ dei genitori. Figuriamoci quelli. Quelli pare che sulle prossime macchine della General Motors potranno aggiornare il profilo facebook intanto che guidano. Non sia mai che si perdessero il video deficiente dall’amica del liceo intanto che il figlio dietro vomita la pastina. Laura Cattaneo

Radunifino al 10 ottobre 1Piemonte VENERDÌ 1 - DOMENICA 3 OTTOBRE 5º incontro “Moto... Concentriamoci “a a lPra Catinat Fenestrelrle (TO) M.C. Finis Ter4, rae, tel. 347-7596694, 338-1159338, 338-8079736, www.mc-finisterrae.it, emaill info@mcfinisterrae.it

DOMENICA 3 OTTOBRE Motoraduno territoriale a San Sebastiano no Po (TO) M.C. Casalborgone, tel. 338-8065135, 338-3200562, fax 011-9601593, www.mccasalborgone.com, email dughera@to.infn.it

DOMENICA 10 OTTOBRE Motoincontro a Cordenons (PN) M.C. Centauro Cordenons, tel. 0434-583082, fax 0434-932417, email baggio.silvio@ a alice.it

1Veneto SABATO 2 - DOMENICA 3 OTTOBRE S 3ª Mostra scambio Città di Villafranca 3 (VR) (V mercato ortofrutticolo, auto e moto rricambi, automobilia, libri, modellismo, co collezioni. Veteran Car Club Enrico Bern nardi, tel./fax 045-6302323, 340-6258968, w www.vccebernardi.it, email vccebernardi di@vccebernardi.it

DOMENICA 3 OTTOBRE

DOMENICA 10 OTTOBRE Motoincontro dei marroni a Vicchio di Mugello (FI) M.C. Aquile del Mugello, Vicchio in Mugello (FI), tel. 348-0468529, 3357407319 ore pasti, www.aquiledelmugello. it, email aquiledelmugello@virgilio.it

1Marche DOMENICA 3 OTTOBRE Motoincontro a Osimo (AN) M.C. Andrea Marchetti, tel. 071-7232512, fax 0717238035, email andreamarchetti@motoclubfmi.it, a-marchetti@hotmail.it Rievocazione Storica “Trofeo Riviera del Conero” ad Ancona Vespa Club Ancona, tel. 348-3248970, 335-8452313, www.vespaclubancona.net, email ancona@vespaclubditalia.it

1Lombardia

Raduno regionale “Cavriè In Moto” a Cavriè-San Biagio di Callalta (TV) M.C. Monastier, tel. 0422-798564, 340-7651544, 328-1578714, fax 0422-1830999, www. motoclubmonastier.it, email info@motoclubmonastier.it Motoraduno del Portello-Padova, d’epoca con gita pomeridiana. M.C. Padova, tel. e fax 049-604222, www.motoclubpadova. it, email segreteria@motoclubpadova.it

VENERDÌ 1 - DOMENICA 3 OTTOBRE

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE

Mototour “San Francesco d’Assisi” ad Assisi - Rocca Maggiore M.C. Jarno Saarinen, tel. 347-3557067, 348-3727566, 329-9035513, fax 075-8038928, www.motoclubjarnosaarinen.com, email jarnosaarinen@mediaspot.it

3ª Mostra scambio Città di Treviso auto moto cicli e ricambi d’epoca Associazione Sport Show, tel. 335-6610134, 3471343242, fax 0422-913140, www.sportshow.it, email sport.show@virgilio.it

Picari Fest 2010 a Narni (TR) Picari Motor Group, tel. 338-8033881, 338-4621800, www.picarigroup.it, email picari@picarigroup.it

DOMENICA 10 OTTOBRE Motoraduno territoriale a Collegno (TO) M.C. Leumann, tel. 011-4159543, 3357291176, fax 011-4059511, www.motoclubleumann.it

4º Meeting XV, festa biker FMI a Cesano M Maderno (MB) presso ve velodromo, per tutti i ti tipi di moto. XV Custom C Club, tel. 338-7119989 S Stefano, www.xvcustomcclub.it

SABATO 2 - DOMENIS CA C 3 OTTOBRE 3 31º Motoraduno nazzionale “della Casseulla” ad Inveruno (MI) M.C. Inverunese, tel. M 331-2168906, fax 0297270103, email inverunese@motoclubfmi.it

DOMENICA 3 OTTOBRE 19º Raduno di Triasso, auto, moto e sidecar d’epoca, Memorial Ezio Fabani. M.C. Moto Storiche in Valtellina, tel. 0342510426 anche fax, 338-7755364, www.motostoricheinvaltellina.it, email arnagal@ tin.it

DOMENICA 10 OTTOBRE Motocastagnata a Santa Mama (TV) M.C. Arditi del Piave Turismo, tel. 0423-86628, 333-2365934, fax 0423-86369, www.arditidelpiave.it, email arditipiaveturismo@ motoclubfmi.it

1Emilia Romagna SABATO 2 - DOMENICA 3 OTTOBRE 24ª Mostra scambio auto, moto e cicli d’epoca a Carpi (MO) piazzale Piscine. M.C. Carpi, tel. 338-4100514, www.motoclubcarpi.it, email info@motoclubcarpi.it

DOMENICA 3 OTTOBRE

2º Motogiro territoriale a Settimo Milanese (MI) M.C. Settimoto, tel. 335-7290695, www.settimoto.com, email settimoto@ libero.it Cavalcata delle Valli Orobiche a Bergamo M.C. Bergamo, tel. e fax 035-4592744, www.motoclub.bergamo.it, email info@ motoclub.bergamo.it

15º Memorial “Arnaldo Balzani” a Bagno di Romagna (FC) motocavalcata non competitiva interregionale suI sentieri dell’alta Romagna. Cesena Off Road sez. A.M.C. Città di Cesena, tel. 335-6813304 Maurizio, 0547-372142 Daniele ore ufficio, 054729943 Sergio ore pasti, www.cesenaoffroad.com, email cesenaoffroad@email.it 4º Mutòr & Paganell a Cesenatico (FC) piazza Spose dei Marinai - Ponente, motoritrovo per tutti i motociclisti. Per info tel. 340-8588817.

1Liguria

1Toscana

DOMENICA 10 OTTOBRE

SABATO 2 - DOMENICA 3 OTTOBRE

MotoTour a Varazze (SV) M.C. I Lupi Varazze, tel. 328-2143683, www.motoclubilupi.it, email info@motoclubilupi.it

La Toscana e le sue Genti – Auto e moto ASI a Lucca Balestrero VMCC, tel. e fax 0583-490790, www.balestrero.org, email segreteria@balestrero.org

1Friuli Venezia Giulia

DOMENICA 3 OTTOBRE

DOMENICA 10 OTTOBRE

DOMENICA 3 OTTOBRE Motoincontro “Motoraspo” aperto a tutti i tipi di moto a Baia di Sistiana (TS) M.C. Duino, tel. 333-6437137, www.motoclubduino.com, email info@motoclubduino. com, iducaferra@alice.it

8º Motoraduno territoriale “della castagna Ciola” a Castel del Piano (GR) M.C. Casteldelpiano, tel. Daniele 335-7227410, Renzo 335-7851472, Mirko 347-6807994, Giuseppe 328-7460219, fax 0564-957305, www.motoclubcasteldelpiano.it, email mc.casteldelpiano@virgilio.it

1Umbria SABATO 2 - DOMENICA 3 OTTOBRE

VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE

1Lazio DOMENICA 3 OTTOBRE Motoraduno a Morena (RM) in piazza Castrolibero. M.C. Fuori Giri, tel. e fax 0679840044, www.mcfuorigiri.it, email luigi. poli2@tin.it

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 20° Millennium Expo a Roma presso Ippodromo Le Capannelle Millennium Eventi, tel. 338-7229553, 335-6947195, 347-3089257, fax 06-96840758, www.millenniumeventi.it, email info@millenniumeventi.it

1Campania VENERDÌ 1 - DOMENICA 3 OTTOBRE Motoraduno “Isola d’Ischia” a Lacco Ameno (NA) M.C. Ischia Bikers, tel. 3314426565, fax 081-996843, www.motoclubisc schiabikers.com, email ischiabik bikers@gmail.com

DOMENICA 10 OTTOBRE D 2º Motoraduno Città di San G Gennaro Vesuviano (NA) M M.C. Gli Svalvolati, tel. 3381 1561900, 331-2946381.

5º Raduno auto e moto d’epoca Città di Palo del Colle (BA) M.C. Palo del Colle, tel. 080-626030, email palodelcolle@motoclubfmi.it

VENERDÌ 8 - DOMENICA 10 OTTOBRE Motoraduno nazionale “Orecchietta Day” a Bari, nona prova Trofeo Turistico nazionale. M.C. Bari, tel. 349-5862494, 338-4611202, 335-6505429, 340-3051235, www.motoclub-bari.it, email info@motoclub-bari.it

1Calabria SABATO 2 - DOMENICA 3 OTTOBRE Motoraduno nazionale “Terremodivino 7” a Torre Melissa (KR) M.C. I centauri della Torre, tel. Michele 393-9059106, Antonio 393-9054764, Luca 329-8652040, w. fax 0962-865242, www. il terremotodivino.it, email fotolonetti@alice.it

SABATO 9 - DOMENICA 10 OTTOBRE 4° Motoraduno Città dii Amendolara (CS) M.C.. I Lupi di Straface, tel. e fax 0981-915225, email crcimpresa@alice.it

1Sicilia SABATO 2 OTTOBRE 2º Octoberfest della Birra ad Augusta (SR) M.C. Augusta, presso club house di c/ da Serpaolo tel. 330-691864, 331-8315072, 335-7174108, 320-8611208, www.motoclubaugusta.com, email motoclubaugusta@hotmail.it

DOMENICA 3 OTTOBRE Rievocazione storica nazionale “4ª Moto Targa Vincenzo Florio” a Cerda (PA) M.C. Le Aquile Palermo, tel. e fax 091-7300140, 333-3217850, 392-9208212, www.leaquilepalermo.it, email info@leaquilepalermo.it Festa Bikers regionale a Belpasso (CT) M.C. Le Aquile di Belpasso, tel. 3476348080, fax 095-475044, www.leaquiledibelpasso.it, email leaquiledibelpasso@ motoclubfmi.it Mototour regionale a Palermo M.C. Mediterraneo, tel. 328-9163880, fax 0912530426, www.motoclubmediterraneo.it, email info@motoclubmediterraneo.it 2º Road Adventure a Gravina (CT) Motociclisti Sicilia Orientale Muvemuni, tel. 347-9410788, 334-9364668, email muvemuniragazzi@gmail.com

DOMENICA 10 OTTOBRE Mototour regionale ad Acireale (CT) M.C. Salvo Aiello Acireale, , tel. 338-9358800, fax 095-8035015, email info@motoclubsalvoaiello.it

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Mostra scambio d’epoca a Galatina (LE) M.C. Chirone, tel. 3281960444, 335-1330562, 329-4858381, fax 0836-566389, www.motoclubchirone.it, email info@motoclubchirone.it Motoraduno interregionale dei 2 Mari a Taranto M.C. Taranto, tel. 099-4004848, 393-9067785, 330-704440, 338-3271841, www.motoclubtaranto.it, email segreteria@motoclubtaranto.it

Motoraduno regionale “ 5º Memorial Marco Ambus” a Villasor (VS) M.C. Marco Ambus, tel. 070-9649034, email marcoambus@motoclubfmi.it Motocavalcata a Carbonia (CA) M.C. Carbonia, tel. 0781-62420, fax 0781-805959, email umbertostivaletta@tiscali.it Motocavalcata del Mirto a Olbia M.C. Gallura Off & Road, tel. 333-6266974, fax 0789-027120, email alemarzi@libero.it

VIAGGIO NELL’EX IMPERO DEL MALE SO CHE probabilmente ve ne potrà fregare quanto il dramma di un merluzzo cieco che muore affogato al largo di Reykiavik. Ma perdonatemi lo stesso se il tema che mi ero riproposto per questa settimana - un’inchiesta inutile sulla moto quale strumento ambiguo tra bene e male - lo dilaziono a data da destinarsi. La qual cosa, tra l’altro, consente a me di approfondire meglio tutti i risvolti dopo adeguata terapia psichiatrica, ed ai più solerti di voi di potermi mandare gentilmente a quel paese via email, oppure contribuire alla causa con graditissime testimonianze. È apprezzata soprattutto roba fuori di cocomero, tipo: “quella volta che il diavolo mi sverniciò non vestiva Prada”, oppure “dietro la curva m’apparve l’Arcangelo Gabriele brandendo un carburatore fiammeggiante, poi invece ricevetti una multa a casa”, o a anche “sono Zorro e cavalco in pista una supersport a difesa d più deboli”, piuttosto che “quel bastardo di Hannibal the dei c cannibal era nazista e circolava in enduro prima dei pasti”. Fate voi, non c’è limite, ma dovete darmi una spiegazione del p perché - e quando - la moto è un male o un bene. Tutta la quest stione mi nasce in testa stimolata da questo nostro mondo bis slacco – inteso sia come pianeta che come variegatissima com munità di appassionati – nonché ripensando ad alcuni viaggi effettuati al tempo in cui vecchi muri crollavano tra oriente e occidente, senza per altro migliorare un granché. Insomma, m’è successo che scartabellando tra appunti, pro memoria e resoconti di allora, è venuto fuori un simpatico materiale di avventure a due ruote che intanto ho pensato di condividere per alcune puntate. Poi magari della faccenda del bene e del male ne riparliamo. Sono certo che apprezzerete, almeno spero. Dunque, macchina del tempo indietro due decenni e andiamo a incominciare. Prego, prendere posto e zitti in sala. Il mio Trans Russia “anno zero” inizia in cima allo sperone del Carso, faccia a Trieste. Motore acceso, manetta tormentata, saluto quasi con affetto la linea azzurra del Golfo, prima di affrontare tutti gli spazi, gli sfasci, i granai, i trionfi di cemento, le taighe e le stradacce dell’ex “impero del male”. Nei pressi della frontiera i cartelli azzurri Anas indicano ancora Jugoslavia, ma qualcuno ha appena provveduto a correggere l’evidente menzogna con adesivi ovali bianchi. Sopra c’è scritto “SLO”, Slovenia, la nuova sigla automobilistica del più nuovo dei Paesi, creato di sana pianta un mese prima (nel 1991) sull’onda dello sfinimento antiserbo, dai confini alla moneta. Sembra quasi un gioco; al cambio con la lira si ricevono “Tolari” in mazzettine di biglietti tutti uguali, tranne il colore, come le banconote burla del Monopoli. “Provvisorie”, assicurano, così le stampano su cartaccia da giornale che dura si e no alcuni giorni prima di disfarsi. Passo il controllo del passaporto senza enfasi, la gabbia non c’è più; sono libero di andare anche all’Inferno, se voglio. Do gas e sfilo tra le guardie con la divisa nuova di sartoria, verso l’autostrada appena asfaltata che conduce a Maribor. (Continua) Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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1Cross 3 OTTOBRE Campionato delle Nazioni Europee MX1 MX2 e Open a Markelo (Olanda) Stichting Motorcross Markelo, tel. +31-547-364064, fax 361761, www.motorcrossmarkelo.nl Trofeo Italia MX1 e MX2 e Italiano 125 e a Castiglione del Lago (PG) M.C. Trasimeno G. Capecchi, tel. 075-9655651, 075-956706, fax 075-9653202, www.mctrasimeno.com Campionati internazionali d’Italia Supermarecross arenile lido Sobhà della Playa di Catania M.C. Taormina, tel. 0942-53718, fax 0942-53718, taormina@motoclubfmi.it Trofeo Gruppo 5 d’epoca a Savignano sul Panaro (MO) A.M. Modenese, tel. 059365225, fax 059-451677, email assmotmoden@virgilio.it Campionato piemontese MX2 a Paroldo (CN) M.C. Cairo Montenotte, tel. 019502098, 335-6226552, fax 019-5090979, email motoclubcairo@libero.it Trofeo Squadre e Topmini a Pietramurata (TN) M.C. Arco, tel. e fax 0464-507317, 336522101, www.motoclubarco.net Campionato ligure a Pinerolo (TO) M.C. I Lupi, tel. 328-2143683, www.ellemx.it Campionato abruzzese-molisano cross e minicross a Riccia (CB) M.C. Riccia, tel. 333-4770968, email riccia@motoclubfmi.it Supercampione MX2 e MX1 interregionale a Schianno (VA) M.C. Schianno, tel. 0332463282, 0332-870618, email schianno@motoclubfmi.it, mcschianno@libero.it motosprint

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Trofeo interregionale e campionato campano, sesta prova, a Castel di Sasso (CE) M.C. Ultracross, tel. 081-19721458, 3401547246, 348-7346568, www.ultracross.it - Castel di Sasso, tel. 0823-878310. 1º Memorial Giovanni Cadei minicross, esperti MX1/MX2 - agonisti MX1/MX2 M.C. Verolese, tel. e fax 030-9361802, 0309360661, www.mcverolese.it Gara Sport interregionale M.C. Lazio Racing, tel. 0773-637290, fax 0733-637488, email tuzi@libero.it 2º Trofeo Serrenti a Serrenti (VS) M.C. Il Centauro, tel. 070-881179, 070-492692, fax 070-456697, email info@ilcentauromoto.it

1Supermotard 3 OTTOBRE Mondiale - Supermotard delle Nazioni a Cahors (Francia) Terrain d’aviation de Cahors Lalbenque, www.supermotonations.fr - Moto Club Cadurcien, tel. +33 565202320, +33 629806664. www.supermotos1.com Husqvarna Cup a Castelletto di Branduzzo Motodromo Castelletto, tel. 0383-855008, 339-5484257, 331-2531660, www.motodromo.it - www.husqvarna-motorcycles.com Campionato triveneto ed emiliano-romagnolo a Jesolo (VE) Pista Azzurra Jesolo, tel. 0421-972471, www.pista-azzurra.com. www.supermotardtriveneto.it, tel. 3493581125, 340-7321490. Campionato toscano a Isola d’Arbia (SI) M.C. Siena, tel. 0577-42341, 338-1501964, fax 0577-41190, www.motoclubsiena.it Campionato sardo, interregionale M.C. Nuoro, tel. 0784-30384, 340-7052047, fax 0784-203519, www.motoclubnuoro.com

a Piano di Monte Verna (CE) M.C. Kaiatia, tel. 335-7205137, 347-5433265, fax 0823862115, www.motoclubkaiatia.it 15º Trofeo Skube a Revigliasco (AT) M.C. V. Alfieri, tel. 0141-275019, 335-5428219, www.mcalfieri.it, mcalfieri@libero.it

1Trial 3 OTTOBRE Trofeo Centro Sud e campionato toscano più interregionale a Castiglion Fiorentino M.C. Fabrizio Meoni Castiglion Fiorentino, tel. 347-8712827, fax 0575-658824, email castiglionf.nofabriziomeoni@motoclubfmi. it, b.angiolo@tiscali.it Italiano - Campionato epoca Gruppo 5 “5º Trial del Legnone” a Colico (LC) M.C. Monza O. Clemencigh, tel. e fax 039-325103, www.motoclubmonza.it Campionato piemontese e valdostano a Crevacuore (BI) M.C. Valsessera, tel. 3396424352, email valsessera@motoclubfmi.it Campionato ligure a Loano (SV) Loano Trial Team, tel. 019-67696078, fax 019-676714, email mauro@mobiliandmobili.it Campionato triveneto ad Arta Terme (UD) M.C. Carnico Tony Craighero, tel. e fax 043344290, www.motoclub-carnico.it Campionato emiliano-romagnolo a Regnano (RE) M.C. Crostolo, tel./fax 0522-323155, www.crostolo.it, crostolo@crostolo.it

1Speedway 2 OTTOBRE

2 - 10 OTTOBRE

Mondiale - Campionato under 21, finale 3 a Pardubice (Rep. Ceca) AMK ZP Pardubice, tel. +420-466-303628, fax +420-466-303351, email amk.zp@wo.cz Europeo - Club Champions Cup a Miskolc (Ungheria) MAMS tel. +36-1-4606873, fax +36-1-4606874, www.mams.hu

Mondiale - Pharaon’s Rally in Egitto JVD International, tel. 393-9030684, www.rallyedespharaons.it, email info@jvd.it

1Quad

1Enduro

3 OTTOBRE Trofeo Italiano Quad FMI Hard Race Endurance ad Alanno (AQ) M.C. QuadForQuad, tel. 0433-88103, 334-6563165, www.fmiquad.it, quadforquad@motoclubfmi.it

1Rally

2 OTTOBRE 9ª edizione “100 Guadi by Night” a Saline di Volterra (PI) Cavallaro Racing Team, tel. 328-4285273, 347-6420390, 349-4902388, www.100guadi.it.gg,

3 OTTOBRE Italiano - Campionato Under 23 e Senior a Fabriano (AN) M.C. Artiglio, tel. e fax 0732259883, email adele65@libero.it Campionato lombardo minienduro a Pianello Val Tidone (PC) M.C. Paolo Bianchi, tel. 0385-553190, fax 0385-246488, www. motoclubpaolobianchi.org Campionato veneto endurance off-road a Strigno (TN) M.C. Civezzano, tel. 0461858641, 349-3648370, email mccivezzano@ libero.it Campionato friulano hard-race e Trofeo hard-race a Lignano Sabbiadoro (UD) M.C. Sabbiadoro, tel. 338-8796145, fax 0431511231, email sabbiadoro@motoclubfmi.it Campionato campano APT, quarta e ultima

Motosprint: Registrazione n. 4472 del 6.9.76 presso il Tribunale di Bologna Responsabile trattamento dati (D.Lgs 196/2003): Stefano Saragoni Arretrati (disponibili dal 2004 in poi) euro 4,00 telefono 051-6227.282 - 051-6227.308 Abbonamenti Italia: annuale euro 93,00 semestrale euro 48,00 Estero: Europa euro 180,00 Africa/Asia/Americhe euro 260,00 Oceania euro 280,00

VENERDÌ 1 2,00 Prove

SABATO 2

e 5,55 125 prov ove pr 6,55 MotoGP e ov pr o2 ot M 8,10

DOMENICA 3

4,50 125 gara ra 6,15 Moto2 ga ra ga P oG ot 7,30 M 10,20 125 gara ra 11,20 Moto2 ga ra ga P oG ot M 0 ,0 14 ri 15,00 Fuori Gi

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