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TESTATA COPERTINA SU FONDO TRASPARENTE

Allegato gratuito al numero odierno del

Numero 12 dicembre 2016

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Gli Omega-3 salva-cuore

Sesso

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Come si misura il piacere

Oroscopo Lo zodiaco del benessere

a n i l o r a C Rey un anno a tutto sprint

i.p. A CURA dell’università niccolò cusano e di sport network


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ecco come gli omega-3 modellano il cuore testatina per le pagine interne DX

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Uno studio tutto italiano al Policlinico Gemelli sugli acidi grassi essenziali

Fondazione Niccolò Cusano informa

L’esempio degli Inuit una popolazione dal cuore sano

ESITI

Negli anni ’70 in uno studio sugli Inuit, la popolazione nativa della Groenlandia, i ricercatori hanno osservato che, benché l’alimentazione di questa popolazione fosse molto ricca di grassi, gli Inuit avevano un cuore più sano e una salute migliore degli altri europei. Qual è stata la scoperta? I grassi presenti nella dieta degli Inuit provenivano principalmente da balene, foche, salmoni e altri animali marini, tutti ricchi di acidi grassi Omega-3.

I pazienti che hanno ricevuto giornalmente 4g di acidi grassi Omega-3 sono andati incontro, durante i primi 6 mesi dopo infarto miocardico, a un miglioramento sia del volume telesistolico del ventricolo sinistro sia della fibrosi miocardica non-infartuale

Da anni si conoscono i benefici nella riduzione del rischio cardiovascolare

si valutano I risultati ottenuti con l’impiego di farmaci Omega-3

Come integrarli grazie al pesce e ai legumi

L’

Omega-3 non solo fa bene al cuore, ma addirittura permette il “rimodellamento del muscolo cardiaco”. Una notizia fondamentale per i ricercatori che guardano in prospettiva alla ricostruzione del tessuto cardiaco dopo un infarto. A certificarlo è stato uno studio recentemente pubblicato su “Circulation” ha messo in luce gli effetti dell’assunzione di alte dosi di farmaci Omega-3 in pazienti che avevano subito un infarto miocardico acuto. Presso il Policlinico Gemelli di Roma, comincerà nei prossimi mesi una nuova ricerca, che valuterà il ruolo antiaritmico di prevenzione della fibrillazione atriale postoperatoria di questi farmaci nei pazienti che hanno beneficiato di un intervento di chirurgia valvolare cardiaca. Sono anni che si conoscono i possibili benefici degli Omega-3 per nella riduzione del rischio cardiovascolare e nella riduzione dell’ipertrigliceridemia, ma il nuovo studio va oltre, dimostrando la potenzialità di “riparare” i danni prodotti al cuore dall’infarto. I risultati sono stati ottenuti attraverso l’impiego di farmaci Omega-3 e non di integratori. I dati «sono particolarmente importanti - commenta Massimo Massetti, direttore dell’Uoc di Cardiochirurgia del Policlinico Gemelli e titolare della cattedra di Cardiochirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma - Infatti, dopo un infarto miocardico acuto si verificano delle alterazio-

in italia «Da qualche anno anche nel nostro Paese l’utilizzo di alti dosaggi di Omega-3 è sostenibile, anche in virtù del costo contenuto di questo farmaco»

ni del muscolo cardiaco che dipendono dal grado di sofferenza ischemica legata alla diminuzione dell’afflusso di sangue al cuore. Queste alterazioni vanno dalla necrosi del tessuto con successiva cicatrice fibrosa (infarto vero e proprio) a riduzioni della contrattilità regionale con conseguenti variazioni di forma e dimensioni del ventricolo sinistro». Cambiamenti morfologici che «possono essere reversibili, con appropriati interventi, nella fase iniziale dopo occlusione coronarica. Se non si interviene, o si interviene tardivamente - precisa Massetti - si instaura una progressiva dilatazione del ventricolo colpito dall’infarto, con peggioramento della performance contrattile. Questo processo viene definito di rimodellamento e, in base alla gravità, può condizionare la successiva prognosi della malattia». Lo studio “Omega-Remodel” è multicentrico, in doppio cieco verso placebo,

e ha coinvolto 358 pazienti che avevano avuto un infarto miocardico acuto. Sono stati suddivisi in modo casuale in due gruppi: a 180 sono stati somministrati per 6 mesi acidi grassi Omega-3 ad alto dosaggio, mentre ai restanti 178 è stato somministrato placebo. «I ricercatori - prosegue l’esperto - hanno utilizzato la risonanza magnetica nucleare per valutare la struttura cardiaca e le caratteristiche del tessuto prima e dopo terapia». I pazienti che hanno ricevuto giornalmente 4g di acidi grassi Omega-3 sono andati incontro, durante i primi 6 mesi dopo infarto miocardico, a un significativo miglioramento sia del volume telesistolico del ventricolo sinistro (-5,8%) sia della fibrosi miocardica non-infartuale (-5,6%) rispetto al gruppo placebo. «La risposta era dose-correlata, quin-

di i pazienti che hanno raggiunto il più alto aumento di Omega-3 nei globuli rossi hanno ridotto in modo significativo l’indice di volume sistolico ventricolare sinistro. Peraltro - riferisce ancora Massetti - non sono stati riscontrati eventi avversi associati alla terapia con acidi grassi Omega-3 ad alto dosaggio». In Italia lo studio “Olevia”’ prospettico di fase II, monocentrico, randomizzato in doppio cieco e controllato verso placebo a gruppi paralleli arruolerà invece 152 pazienti e avrà durata di 30 mesi. «Da qualche anno - conclude lo specialista - anche nel nostro Paese l’utilizzo di alti dosaggi di Omega-3 è sostenibile, anche in virtù del costo contenuto di questo farmaco oggi in versione equivalente». © Copyright Università Niccolò Cusano

Gli Omega-3 sono essenziali per noi, ma il nostro corpo non li produce a sufficienza. Per questo dobbiamo integrarli nella nostra dieta, con alimenti come noci, nocciole e mandorle, cereali, semi di chia e di lino e oli vegetali. Sono inoltre presenti nelle alghe, nei fagioli, piselli, lenticchie, ceci e soia. La fonte principale è però il pesce, in particolare acciughe, sardine, sgombro, salmone, tonno, pesce spada, halibut e krill. Perciò se ne raccomanda un consumo di almeno due volte a settimana. L’assunzione quotidiana di un integratore di omega-3 può contribuire ad aumentarne l’apporto giornaliero.


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sport, l’inverno è alternativo

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oglia di cambiare? State programmando la settimana bianca ma non vi va di andare a fare la fila sulla solita seggiovia, con i soliti sci per raggiungere piste più affollate dell’Autostrada del Sole a Ferragosto? Allora occhio a questi suggerimenti. Unicusano Up ha selezionato per voi i 10 sport invernali alternativi più divertenti, simpatici e “diversi” del momento, così da passare un inverno 2017 finalmente un po’ inusuale.

unicusano vi spiega che...

SNOWkiting

E’ uno sport invernale all’aperto dove le persone usano gli aquiloni per scivolare sulla neve o sul ghiaccio. E’ simile al kiteboarding sull’acqua, ma con le calzature adatte allo snowboard e allo sci.

© Copyright Università Niccolò Cusano

LUGE

K A cura di Caterina D’Ardia,

Psicologia dello Sviluppo e dell’educazione, Università Niccolò Cusano

C

ome ogni anno è arrivato il Natale e la conseguente ricerca dei regali, soprattutto, per i bambini. è il periodo in cui si vedono genitori, zii e nonni, che girano in modo frenetico cercando di interpretare, a volte attraverso le famose letterine altre volte attraverso quanto detto loro, quali sono i desideri dei bambini. Nelle librerie compare un reparto ad hoc dove si trovano libri che hanno come tema il Natale, dalle storie classiche come il Canto di Natale a quelle più recenti con personaggi noti alle ultime generazioni. La letteratura per l’infanzia ha, in tal senso, una lunga tradizione e ha contribuito a raccontare e tramandare la favola del Natale concentrandosi su temi quali l’essere più buoni, lo stare insieme alla famiglia e, ovviamente, sulla figura di Babbo Natale. In un certo senso, la storia di Babbo Natale è una delle storie più antiche, almeno nelle origini, che è stata progressivamente modificata (secondo alcuni anche grazie al contributo di una nota azienda di bevande americana) ma che rimane stabile sugli aspetti di base. Un anziano signore che, aiutato da elfi, prepara regali per i bambini e li distribuisce, grazie alle renne, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. I bambini credono a questa storia e non sembrano porsi domande, almeno fino ad una certa età, sul come sia possibile che questo signore consegni i regali in un’unica notte o su come faccia ad entrare nelle case senza camino o sul perché ci siano dei biglietti sui pacchi che citano genitori, zii e nonni. Probabilmen-

le feste e il senso ritrovato

è una piccola slitta per una o due persone, lo sterzare si ottiene flettendo i polpacci delle gambe ed esercitando una pressione delle spalle al sedile. I lugers possono raggiungere velocità di 140 km all’ora.

BISOGNA RIPARTIRE DALla gioia più bella: l’emozione dei bambini

© Copyright Università Niccolò Cusano

è uno sport che consiste nel correre giù per le piste con un veicolo, la motoslitta, adatto a viaggiare sulla neve. Divertente e adrenalinico allo stesso tempo.

BIATHLON

Il biathlon è una sessione di ski-and-shoot che inizia con una lezione di sci di fondo hour-long e si conclude con il tiro al bersaglio al poligono.

CURLING

Vi piacciono le escursioni estive in montagna, ma vorreste poter camminare anche d’inverno? Grazie alle racchette da neve, chiamate anche ciaspole, è possibile effettuare splendide escursioni invernali immersi nel silenzio dei boschi e delle piane innevate senza preoccuparsi di sprofondare.

SLEDDOG

negli adulti i ricordi più lontani

In questi anni in cui, purtroppo, sono quotidiane le immagini di bambini che vivono in realtà di guerra, di viaggi della speranza (a volte senza genitori), di povertà e di paesi che non li vogliono, forse, dovremmo provare a pensare come far provare la stessa gioia e la stessa emozione non solo ai “nostri” bambini ma anche a quelli meno fortunati. In questo senso, dovremmo cercare di fare tesoro di un insegnamento di Babbo Natale, ovvero che tutti i bambini hanno diritto ad un regalo sia che abbiano un camino oppure no.

SNOWMOBILING

TREKKING CON LE CIASPOLE

te, questo è il bello per noi adulti: vedere l’emozione, l’attesa e la gioia nei bambini e, forse, è in parte legato al fatto che attivi in noi il ricordo della nostra infanzia e dei nostri Natali passati, ecco in che quando tutto sembramodo la festa va possibile e quando tutto sembrava avere riattiva senso.

Per segnalazioni, commenti, informazioni e domande alla redazione del mensile UnicusanoUP potete scrivere all’indirizzo: ufficiostampa@unicusano.it

Avete presente Il Richiamo della Foresta di Jack London? Ancora oggi c’è chi va su slitte trainate dai cani e non solo per l’esigenza di spostarsi, bensì soprattutto per sport. Lo sleddog, escursione sulla neve a bordo di slitte trainate da splendidi cani, riscuote sempre più successo in tutto il mondo.

SNOWRAFTING E SNOWTUBING

Si scivola sulla neve come sulle onde di un torrente a bordo di un canotto o si scende a tutta velocità su un gommone come nei parchi di divertimento acquatici. Ci sono parchi di divertimento sulla neve come quelli di Roccaraso, in Abruzzo, o Sappada, sulle Dolomiti.

dimenticate i soliti sci o lo slittino: ecco le altre esperienze da provare sulla neve

In questo sport i giocatori fanno scorrere delle “pietre” su una lastra di ghiaccio con l’obiettivo di arrivare ad un’area bersaglio, suddivisa in quattro cerchi concentrici. Il Curling è conosciuto anche come “scacchi sul ghiaccio” o “bocce sul ghiaccio”.

SNOW BIKE

In bicicletta sulla neve. Uno sport ottimo per tenere in allenamento gambe e glutei, ma è anche semplice da imparare e la bici si controlla facilmente.

SNOWSHOEING

Combina insieme escursioni sulla neve e l’arte di costruire un’abitazione con le proprie mani. E non è nemmeno necessario andare dagli Esquimesi, basta restare in Italia: sistono scuole in cui alcuni esperti vi insegneranno a mettere in piedi una casa di ghiaccio per passare la notte.

Preparazione e controllo: ciò che serve Una preparazione fisica e mentale adeguata e l’abitudine a fare sport “in solitaria”. Sono questi i consigli di Aldo Grauso, docente di Psicologia dello Sport presso l’Università Niccolò Cusano di Roma, a chi volesse cimentarsi in sport invernali alternativi alla solita pista di sci. Secondo l’esperto «gli sport individuali necessitano un approccio con tecniche completamente diverse dagli sport di squadra», e questo a maggior ragione quando si svolgono discipline nuove e fuori dalle solite convenzioni. «Per lo sport di squadra - afferma il prof. Grauso - è molto importante lo spirito di gruppo, il movimento sincronizzato, il mutuo soccorso. Si lavora pensando agli altri e i propri movimenti sono legati a quelli dei propri compagni di squadra. Tutto il contrario negli sport individuali: qui è molto importante il linguaggio del corpo, che è già in generale fondamentale più di quello verbale. Ad esempio, in uno sport più comune come la scherma, è tutto poggiato sugli arti superiori, mentre in discipline come il bob o lo slittino, bisogna fare leva sulla parte inferiore del corpo. Avere un buon controllo del proprio corpo e degli arti è importantissimo per svolgere determinati tipi di discipline». Sugli sport invernali l’aggravante è anche quella del freddo. «Anche qui serve una preparazione fisica, ma ancora prima mentale – sottolinea il prof. Grauso – bisogna puntare sulla propria resilienza, sulla capacità di concentrazione e di superamento dei limiti fisici. Questo sia quando si fa sport a temperature molto basse che, al contrario, in zone molto calde. Io consiglio sempre esercizi di concentrazione». Infine un passaggio sulla psicologia sportiva: «Finora il calcio era l’unica disciplina dove non era stata introdotta la figura dello psicologo. Ora grazie al neo presidente della Figc, Carlo Tavecchio, la Lnd è stata la prima lega ad aver introdotto questo ruolo nell’equipe medico-sanitaria per tutte le nazionali giovanili». © Copyright Università Niccolò Cusano


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K Intervista alla dott.ssa Stefania Ruggeri,

nutrizionista e ricercatrice Crea

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frutta secca un tesoro per tutto l’anno

este natalizie, croci e delizie. Durante le festività si sa, è difficile resistere alle tentazioni e torna l’incubo di ingrassare troppo. Ma se vi aspettate la solita dieta post cenone o qualche consiglio per ritrovare la forma perduta dopo qualche abbuffata, siete fuori consigliata strada. Quindi per anche agli una volta mettesportivi te da parte i sensi di colpa. Stavolta, dopo l’attività infatti, vogliamo magari insieme parlarvi di un alimento che è certaal pane integrale mente tipico del Natale e che, invece, dovremmo cercare di reintrodurre nella nostra dieta tutto l’anno: la frutta secca. Per saperne qualcosa di più abbiamo chiesto aiuto alla dott.ssa Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea (Centro di Ricerca per Alimenti e Nutrizione). E il risultato è stato che, al netto di qualche svantaggio legato all’apporto calorico, sempre più innumerevoli sono i benefici che apporta alla salute.

archiviate le feste spesso dimentichiamo noci, mandorle, e pistacchi invece i benefici sono enormi e andrebbero introdotti nella nostra dieta

velli di colesterolo plasmatici e ridurre il rischio di infarto, ictus e alcune malattie neuro degenerative come l’Alzheimer; la frutta secca contiene, inoltre, una buona quantità di proteine e quindi ha un effetto saziante, molte vitamine del gruppo B, i folati soprattutto utili alla donna prima del concepimento e anche per l’uomo per ridurre il rischio cardiovascolare. Così come la vitamina E, uno dei più potenti antiossidanti. Inoltre non dimentichiamo che ha un ottimo contenuto di fibra. Lo svantaggio principale? è calorica, mediamente 500600 chilocalorie per 100 g. Dobbiamo quindi stare attenti e cercare di consumarne piccole quantità».

Dottoressa Ruggeri quanti tipi di frutta secca ci sono? «Noci, mandorle, nocciole, pistacchi, arachidi, anacardi, pinoli. Possiamo quindi sbizzarrirci, preferendo noci e mandorle e utilizzarli nella nostra alimentazione durante la settimana». Come e quando consumarli durante il giorno? «Io suggerisco di consumare la frutta secca come spuntino oppure in accoppiamento con insalate di verdura e frutta. Sfrutteremo così il loro potere saziante. Meglio evitarle a fine pasto per non appesantirci».

Differenze per lei e per lui? «Le differenze sono nella dose e nella frequenza: le donne hanno mediamente bisogno di meno calorie rispetto agli uomini, quindi: 20 g per le donne (2-3 volte alla settimana) e 30 g per gli uomini (3-4 volte alla settimana)».

Utile in particolare per chi soffre di colesterolo, per anziani e vegani A chi possono essere utili? «Questi alimenti sono utilissimi per chi soffre di colesterolemia alta, per gli anziani per la loro quota proteica e anche per i vegani e vegetariani per migliorare l’introito di proteine e di acidi grassi omega 3 (soprattutto i vegani che non mangiano pesce) direi però che dovrebbero diventare un alimento per tutti – bambini, giovani adulti- come ho detto senza abusare nelle quantità».

Se consumata regolarmente in modiche quantità allontana infarto, ictus e Alzheimer

Un ottimo spuntino per gli sportivi

Va n t a g g i e svantaggi della frutta secca? «La frutta secca come noci, mandorle, nocciole sono degli alimenti tipici della nostra dieta mediterranea, forse un po’ trascurati negli ultimi anni, ma che dobbiamo cercare di reintrodur-

re nella nostra alimentazione nel modo giusto. Il vantaggio principale è che tra la frutta secca noci e mandorle sono ricche di acidi grassi buoni, gli omega-3: numerosi studi hanno dimostrato che chi consuma, per esempio, con regolarità noci può ridurre i li-

Come introdurre questo alimento nell’alimentazione degli sportivi? «Per gli sportivi amatoriali valgono le stesse regole della popolazione. Il suggerimento è sempre quello di utilizzarle come spuntino dopo lo sport in questo caso, se l’attività è particolarmente intensa aggiungendo un pezzetto di pane integrale. Fondamentale la frutta secca per chi è vegetariano o vegano per migliorare l’apporto proteico e quello di acidi grassi omega-3». © Copyright Università Niccolò Cusano


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«Palestra e nuoto: così mi tengo in forma nel mio (poco) tempo libero»

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isarmante. Sorriso contagioso, grandi occhi blu e un’umiltà che negli ultimi tempi è davvero difficile da riscontrare e che forse costituisce il suo vero asso nella manica. Inviata del programma di scienza condotto da Alessandro Cecchi Paone “La settima porta” nonché volto noto di Rai Gulp, Carolina Rey sta vivendo un momento magico che la vede impegnata sia in tv che sul grande schermo con un cameo nel film “Poveri ma ricchi” diretto da Fausto Brizzi, in cui la 25enne romana interpreta se stessa impersonando una conduttrice televisiva. «Toglietemi tutto ma non la mia tisana» afferma convinta. Perennemente in viaggio per registrare le esterne del nuovo programma di Rete 4, Rey confida i suoi piccoli trucchi e rituali per mantenere l’equilibrio e sentirsi a casa anche in hotel.

Qual è la tua giornata tipo? «Dunque, partiamo dal presupposto che, grazie ai numerosi impegni degli ultimi tempi, non ho giornata tipo. Ognuna è diversa in base agli appuntamenti, i servizi da girare, le registrazioni. Si parte con una colazione a base di cereali, succo d’arancia e the, dopodiché ogni giorno è da scoprire. C’è però un dato certo: ogni due giorni prendo un treno». Cosa fai sul treno? «Amicizia. Oltre a leggere e guardare film, visto che gli impegni mi impediscono di andare al cinema come vorrei, chiacchiero con i compagni di viaggio. Mi piace conoscere persone nuove e ascoltare quello che hanno da raccontare».

sempre in treno: SULLA TRATTA ROMA-MILANO CAROLINA è di casa

Cosa non può mancare nella tua valigia? «La tisana alla liquirizia e un libro. Adesso sto leggendo Fai bei sogni di Gramellini». Perennemente on the road: riesci a controllare l’alimentazione? «è molto ma molto difficile. Bisogna impegnarsi e spesso la pausa pranzo è così breve che è facile cedere alla praticità di

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CAROLINA REY va di corsa tra set palco e tv si chiude un anno ricco di impegni professionali non potevo chiedere di più

i must I suoi compagni di viaggio: la tisana alla liquirizia e un buon libro

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radio cusano campus informa

CHI è CAROLINA REY biografia Conduttrice e volto di punta di Rai Gulp, muove i primi passi nel mondo della recitazione e della musica nel 2003. Un anno più tardi partecipa alle selezioni ed entra a far parte del Coro delle Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Negli stessi anni partecipa a 10 puntate, nei panni di canaglia, al programma televisivo Piccole canaglie in onda su Canale 5, condotto da Pino Insegno e Simona Ventura. Nel 2009 e 2010 è nel cast fisso di Festa italiana in onda su Rai 1, come cantante solista.

un trancio di pizza o un panino. Tuttavia cerco sempre di mangiare insalate ricche per poi compensare con un secondo e un contorno caldi a cena».

Nel 2011 recita in Un medico in famiglia 7 su Rai 1 e nello stesso anno è una delle protagoniste degli spettacoli Fame e Risate in corso per la regia di Claudio Insegno. Nel 2013 è la conduttrice del programma Tiggì Gulp in diretta tutti i giorni su Rai Gulp. Inizia poi una collaborazione con il Telefono Azzurro per cui conduce presso la Camera dei Deputati la Giornata Internazionale dei diritti dei minori, e ancora, l’Internet Safety Day e l’evento I ragazzi interrogano la politica presso Palazzo Montecitorio. Nel luglio del 2013 è attrice del video clip Movidindi della seconda classificata a Sanremo Giovani Ilaria Porceddu. Nel 2014 conduce, sempre per Rai Gulp, La TV Ribelle, un talk show per ragazzi in onda due giorni a settimana, e nell’estate 2014 conduce La TV Ribelle Web, magazine per ragazzi in streaming sul sito Rai.tv.

Nella prossima primavera sarà protagonista al cinema con una commedia

Nel 2015 conduce per Rai Gulp il programma Versus, format dedicato agli sport “minori” realizzato in collaborazione con il CONI ed altre federazioni sportive, e il programma culinario Ricette a colori, prodotto da Rai Expo e trasmesso due giorni a settimana per tutta la durata dell’Expo 2015.

Un 2016 di indiscussa crescita professionale. Te lo aspettavi? «Beh, il 2015 si è chiuso con il debutto su Rai Uno con lo Zecchino d’Oro. Ad oggi posso fare un bilancio anche dell’anno che finisce e, tirando le somme, posso dire di aver esordito in un programma in prima serata su Rete 4 in un progetto che mi coinvolge molto, poi il Cinema con Fausto Brizzi e il rapporto di continuità con la Rai che è un po’ la mia casa. Non potevo chiedere di meglio». Come passi il tempo libero? «Cerco di stare con i miei amici e di fare sport. Palestra e nuoto sono le mie valvole di sfogo e di recupero, anche se al momento il tempo è davvero poco» Carolina, se non ricordo male sei anche amante degli animali… «Esattamente, ho avuto anche la possibilità di presentare le due edizioni dell’Animal Aid Live, una maratona musicale dedicata ai diritti animali, e ho anche “un terzo fratello”: un bulldog francese che si chiama Rollo (Carolina ha due fratelli: Leonardo e Riccardo, due gemelli di 16 anni, ndr)». Heather Parisi o Lorella Cuccarini? «Senza dubbio Lorella Cuccarini». Artisti a cui ti ispiri e che in qualche modo sono per te delle guide? «Mi piace molto Paola Cortellesi, un’attrice eccezionale e poliedrica in grado di fare ridere, commuovere ed emozionare. Canta, conduce… una professionista a tutto tondo». La passione per il canto la devi a tua mamma, una cantante lirica «Sono cresciuta tra le prove dei suoi concerti e mi ha trasmesso questa passione per la musica. A dieci anni sono entrata nel coro delle voci bianche di Santa cecilia poi invece ho intrapreso lo studio della musica pop».

IN VOLO Carolina non si fa mancare nulla: in quest foto prova l’emozione di un volo in tandem con il paracadute

A chi volesse intraprendere la carriera artistica, cosa ti senti di dire? «Ripeto quello che è sempre stato detto a me: studiate. Artisti si nasce ma bisogna anche coltivare il talento, quello dell’artista è un mestiere a tutti gli effetti quindi ha bisogno di formazione, esercizio e quella giusta dose di grinta che ci porta a non arrenderci mai». Come festeggi questa sera, la notte più lunga dell’anno? «è una domandona. Probabilmente lo organizzo oggi pomeriggio…». Buoni propositi per il 2017? «Come Bridget Jones direi mettersi a dieta (sorride, ndr) e sul versante professionale continuare a lavorare con il massimo impegno e dedizione affinché continuino ad arrivare nuovi incarichi ed esperienze». © Copyright Università Niccolò Cusano

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K Intervista al professor Emmanuele A. Jannini,

presidente Siams

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e lo ricordate l’orgasmo simulato di Meg Ryan in Harry ti presento Sally? Chissà quanti di voi vedendo quella scena cult si sono posti la fatidica domanda: «Come capire se la mia partner finge sotto le lenzuola?». Perché diciamocela tutta, l’orgasmo femminile desta pruriginosa curiosità ma ancora se ne sa poco. Anzi. Fino a qualche anno fa non esisteva proprio. Poi vi fu il femminismo e finalmente si cominciò a parlare di piacere delle donne. Tuttavia, ancora sono pochi gli studi scientifici dedicati a questo argomento. Così come, a detta della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità, troppo poca è l’attenzione e l’assistenza da parte del sistema sanitario nazionale per la salute sessuale, in particolare per quella femminile. Ma oggi un team di ricercatori italiani, per la prima volta al mondo, ha messo a punto un test che sarà in grado di valutare in maniera semplice e immediata se e come la donna provi piacere. Come ci sono riusciti? Ce lo ha spiegato il Professor Emmanuele A. Jannini, presidente Siams e coordinatore del gruppo della ricerca presentata al congresso nazionale One, Two, Three: Sex! a Roma. Professor Jannini, ci spiega come è nata l’idea dell’orgasmometro? «L’orgasmo è una percezione soggettiva esattamente come il dolore. Le faccio un esempio: i ragazzi che uscivano dalle trincee durante la prima guerra mondiale pur crivellati di colpi, non sentivano il dolore fino alla fine della battaglia. Questo perché la paura e lo stress del combattimento erano capaci di coprire il dolore». E quindi? «Il piacere è una percezione esattamente come il dolore. Sulla base di questo, tutto quello che abbiamo fatto è stato semplicemente capovolgere uno strumento largamente utilizzato per misurare il dolore. La cosa interessante è che abbiamo considerato per la prima volta la funzione del piacere come una funzione di oggetto di studio, e quindi misurabile su una scala da 1 a 10». Avete già sottoposto il test a un campione di 500 donne. Cosa è uscito fuori? «Dai dati è emerso che quello che influisce di più sulla capacità orgasmica femminile è innanzitutto la conoscenza che la donna ha di se stessa. L’attività di masturbazione da questo punto di vista è quella che impatta meglio. Quelle che hanno conosciuto il loro corpo sono anche quelle che sono capaci di avere elevati livelli di piacere. Io dico sempre che lo strumento più potente che le donne hanno nelle proprie mani per vivere la propria sessualità è lo specchio». In che senso è utile lo specchio? «Le racconto un aneddoto che la dice molto lunga, un esperimento che faccio all’inizio di ogni corso. Durante la prima lezione, chiedo sempre alle studentesse di sessuologia, quindi stiamo parlando di ragazze grandi, colte e preparate sull’argomento, di disegnare i loro genitali in maniera schematica su un foglio del loro quaderno da appunti. Subito dopo, ritiriamo questi fogli e, con i

gli esperti: «ciò che influisce maggiormente è la conoscenza di se stessi»

il piacere non ha sesso ricercatori italiani hanno ideato un testal femminile denominato orgasmometro: ecco come funziona miei collaboratori, diamo un punteggio non certo artistico, ma di precisione anatomica, sia pur semplificata e schematica. Ebbene, ogni volta si avvicina alla realtà solo il 20% di loro: 1 su 5. Le altre 4 dimenticano il clitoride, non sanno dov’è l’uretra, non accennano alle piccole labbra, ecc. Questo la dice lunga sull’assoluto bisogno femminile di conoscere la propria sessualità. Autodeterminazione e conoscenza di sé erano degli insegnamenti importanti del femminismo che si sono completamente persi». Cosa altro è uscito fuori dall’orgasmometro? «Non molto di più ancora perché l’orgasmometro è stato presentato al Congresso Nazionale i primi di dicembre come assoluta novità e da qui partiamo. Quello che faremo è utilizzarlo in varie condizioni per esempio per donne che prendono la pillola, in varie fasi del ciclo, in donne transessuali». Ho letto che dai vostri dati la capacità di ottenere piacere sia attraverso penetrazione vaginale che stimolazione clitoridea garantisce un orgasmo più intenso… perché? «Questo è sempre legato al fattore conoscenza. Una minor conoscenza del proprio corpo e del proprio piacere da parte

di queste donne rispetto a coloro che provano anche orgasmi clitoridei. Si può supporre in altri termini che le donne con orgasmi vaginali tendano a sovrastimare il loro godimento. Se io conosco entrambe le modalità ho questa capacità di valutare e non sopravvalutare». Il grado di lubrificazione è importante? «è la manifestazione fisica femminile dell’eccitazione che è il corrispondente esatto dell’erezione maschile in termini fisiologici ma anche in termini fisiopatologici. I meccanismi sono gli stessi. E le stesse malattie che possono provocare problemi all’erezione possono provocarli alla lubrificazione. Con una differenza: l’erezione è necessaria perché avvenga il rapporto mentre per una donna no. Molte donne iniziano il rapporto nonostante il fatto che non ci sia una completa lubrificazione». Professore si parla tanto di sesso ma ancora ci sono pochissimi studi al riguardo e in special modo nell’indagine della sessualità femminile: come mai? «Ho più volte denunciato che, nonostante l’Organizzazione Mondiale della Sanità stabilisca che la salute sessuale sia indispensabile componente dello stato di salute generale, il sistema sanitario nazionale questa

si parte dal principio che il piacere come il dolore si può misurare in valori

cosa n o n l’ha minimamente recepita. E tutto ciò è ancora più grave per il femminile. Basti solo pensare che un paziente che ha un problema sessuale tipo un’impotenza o un’anorgasmia femminile si va a rivolgere all’urologo che è un chirurgo. E le disfunzioni sessuali hanno a che fare con la chirurgia veramente poco». Questo è anche frutto di un retaggio culturale… «Assolutamente sì, però mi lasci dire che è anche un po’ colpa delle donne che dovrebbero essere più esigenti e pretendere più informazione da questo punto di vista, per esempio dal loro ginecologo. Nel caso delle donne siamo ancora in uno stato di non conoscenza nemmeno delle basi epidemiologiche. Il primo farmaco per il più importante disturbo sessuale femminile da menopausa – l’ospemifene – è uscito solo pochi mesi fa. E a fine 2016 stiamo ancora tanto scoprendo sull’orgasmo femminile, come fosse una funzione di cui non si fosse mai parlato dal punto di vista scientifico». © Copyright Università Niccolò Cusano


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dai legumi un aiuto per l’ambiente

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Ma fagioli, ceci e i loro cugini sanno anche rispettare e tutelare l’ambiente. Dalla Fao fanno sapere «poiché i legumi aiutano a fissare l’azoto nel terreno, contribuiscono a rendere più sani e produttivi i terreni agricoli, lasciando gli agricoltori meno dipendenti dai fertilizzanti sintetici e causando un minore impatto ambientale. Inoltre, migliorando lo stato di salute generale del terreno, creano un ricco habitat per germi, insetti e batteri di vario tipo, che incrementano la biodiversità anche sotto la superficie del terreno. Nell’era del cambiamento climatico, i legumi hanno molto da offrire a chi cerca di adattare la produzione alle mutevoli condizioni climatiche». © Copyright Università Niccolò Cusanow

Dosi per 4 persone 800 g di sottofesa di vitello aperta a libro / 100 g di carne di vitello tritata / 100 g di lonza di maiale tritata / 100 g di salsiccia / 30 g di mollica di pane / 200 g di bacon a fettine / 2 dl di vino bianco secco / un ciuffo di crescione / 2 carote / una costola di sedano / 1 cipolla / 4 scalogni / 1 uovo / 300 g di lenticchie di Castelluccio / una foglia d’alloro / 30 g di burro / olio extravergine d’oliva / noce moscata un litro di brodo / sale / pepe

secondo la fao, contribuiscono a rendere più sani e produttivi i terreni agricoli fissando l’azoto

sono anche protagonisti indiscussi della cucina italiana

LO SAPEVATE CHE...

Tra mito e tradizione: ecco perché la lenticchia porta guadagno Già ai tempi degli antichi romani vigeva la tradizione di mangiare le lenticchie il primo giorno dell’anno per garantirsi ricchezze. Ma perché questa tradizione? La loro forma rotonda ed appiattita rievoca le monete d’oro. In aggiunta, il fatto che le lenticchie crescano durante il processo di cottura aumentando di volume richiama benessere e prosperità.

2016

Rotolo con le lenticchie: una ricetta per i lettori di Unicusano Up

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Organizzazione della Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura ha consacrato il 2016 come l’anno internazionale dei legumi. Sovrani indiscussi della cucina italiana - li ritroviamo in zuppe e minestre gustose - essi presentano pregiate proprietà nutritive e sono anche un toccasana per l’ambiente. Alla base di molti piatti non soltanto nostrani, anche a livello internazionale trovano ampio spazio nelle abitudini alimentari, le leguminose sono ricche di proteine (il doppio rispetto al grano e il triplo del riso), di vitamina B e sono decisamente economiche.

2016

pannelli Alimentazione, conoscenza e poesia: alla mensa della Cusano il buon cibo è servito con la cultura. Nel riquadro il passo di uno scritto di Alda Merini.

Preparazione Tritate finemente la mollica, mettetela in una ciotola con la salsiccia spellata e sminuzzata, le carni di maiale e di vitello tritate, l’uovo, una carota a dadini, sale, pepe e una grattata di noce moscata e amalgamate il composto. Disponete le fette di bacon su un foglio di carta da forno formando un rettangolo, adagiate sopra la sottofesa di vitello allargandola bene e spalmatela con il ripieno preparato. Lavate il crescione, scottatelo 2 secondi in acqua bollente salata, raffreddatelo in acqua ghiacciata, strizzatelo e tritatelo. Spolveratelo sul ripieno, unite gli scalogni tagliati a spicchi e arrotolate la sottofesa e il bacon sul ripieno con l’ausilio della carta da forno. Legate il rotolo con spago da cucina e rosolatelo nel burro spumeggiante, versate il vino e cuocete, con coperchio, per 40 minuti c.a unendo, se necessario, poca acqua bollente. Pulite la carota rimasta, il sedano e la cipolla, tagliateli a dadini e soffriggeteli in 4 cucchiai di olio; unite l’alloro, il brodo e le lenticchie e cuocetele secondo i tempi indicati sulla confezione. Salate e pepate. Togliete l’arrosto dal forno, affettatelo, irroratelo con il fondo di cottura e accompagnatelo con le lenticchie.

Limone, testa gialla, profumi la costa, dal naso minuto, annusi l’aria che arriva dal mare. Si riempiono i pori, rilasci le tue essenze, mentre veneri radiose, giocano con il sole, tra le liriche, che echeggiano nel vento di maestrale.

13

dicembre

le scuole si concentrino sulla lotta allo stress e sulla salute mentale

meno soldi più serenità

I

soldi? Per carità, aiutano sempre. Ma da qui a dire che “fanno la felicità” ce ne passa. Adesso ne sono convinti anche gli inglesi, precisamente i ricercatori della London School of Economics, che hanno realizzato uno studio secondo cui la salute mentale e il tasso di benessere nella popolazione non dipende dalla “povertà”, bensì dalla salute e dagli amici.

La maggior parte delle “miserie umane” può essere attribuita a relazioni fallite e malattie fisiche e mentali, piuttosto che a problemi di soldi e status economico, spiegano gli autori del lavoro. Eliminando la depressione e l’ansia si ridurrebbe l’infelicità del 20% - sostengono in base all’analisi rispetto ad appena il 5% in meno che si otterrebbe se i politici si concentrassero sulla riduzione della povertà. L’esperto che ha guidato il report, Lord Richard Layard, a supporto di questi risultati spiega anche che in media le persone negli ultimi 50 anni non sono diventate più felici nonostante i redditi medi siano più che raddoppiati. I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 4 Paesi, tra cui Stati Uniti e Germania. L’economista ed ex consigliere di Tony Blair e Gordon Brown aggiunge che lo studio, chiamato “Origini del-

la london school of economics conferma: curare ansia e depressione conta più di battere la povertà la felicità”, ha dimostrato che la misurazione della soddisfazione delle persone per la propria vita dovrebbe essere una priorità di tutti i governi. Non solo: la spesa extra per la riduzione delle malattie mentali sarebbe autofinanziata, hanno evidenziato gli esperti, perché il governo la recupererebbe attraverso una maggiore occupazione e l’aumento delle entrate fiscali, insieme a una riduzione dei costi del servizio sanitario nazionale legata a un minor numero di visite dai medici di medicina generale e di accessi ai pronto soccorso ospedalieri. «Affrontare la depressione e l’ansia - insiste Layard - sarebbe quattro volte più efficace di affrontare la povertà». E alla fine risulterebbe a costo zero. Il report guarda a diversi decenni e rileva che i fattori sociali e psicologici risultano più importan-

ti per il benessere individuale dei livelli di reddito. Gli autori affermano dunque che le istituzioni, scuole comprese, devono diventare più focalizzate sulla lotta ai problemi di ansia e salute mentale. «Tutto questo richiede un nuovo ruolo per lo Stato - dice Layard - non la creazione di ricchezza, ma la creazione di benessere. In passato lo Stato si è occupato di povertà, disoccupazione, istruzione, salute fisica. Ma altrettanto importanti sono ora la violenza domestica, l’alcolismo, la depressione e l’ansia, i giovani emarginati e molto altro. Temi che dovrebbero guadagnarsi il centro della scena», conclude l’economista che ha rigettato le accuse di voler argomentare contro la riduzione delle disuguaglianze, precisando che il messaggio del report è semplicemente che i miglioramenti nei servizi di salute mentale avrebbero un impatto maggiore». In conclusione, “chi trova un amico trova un tesoro”, oppure “basta la salute”, come azzarderebbe un Osho in versione social network. Di certo, è assai probabile che non doversi preoccupare (troppo) delle proprie condizioni economiche aiuti anche le relazioni sociali. © Copyright Università Niccolò Cusano

dalla facoltà di psicologia

Ma le patologie non guardano al conto in banca Essere ricchi non rende felici, e questo è un dato di fatto. Tuttavia, la “serenità economica” contribuisce alla serenità d’animo. Ne è convinta Gloria Di Filippo, psicologa e preside della facoltà di psicologia dell’Università Niccolò Cusano di Roma. Una visione che in parte conferma la ricerca inglese sui fattori che contribuiscono al benessere individuale, ma che comunque non sottovaluta l’aspetto economico, specialmente ove questo dovesse venire a mancare. «Purtroppo in questi anni abbiamo letto sulle cronache – spiega Di Filippo – episodi di depressione e anche di suicidi dovuti a problemi economici. Bisogna tener conto che nella società attuale il denaro permette di realizzare alcuni standard di vita minimi, come assecondare gli interessi e le predisposizioni naturali di un figlio o far vivere in armonia la famiglia. Non serve avere tanti soldi, ma quando la cosiddetta serenità economica viene a mancare ecco che si mettono a rischio anche i rapporti personali e si entra in una crisi individuale che rende precari anche i rapporti affettivi e, a volte, la salute». È evidente, dunque, secondo Di Filippo, che «come dice l’adagio, i soldi non fanno la felicità, ma aiutano». Tuttavia, come spiegano anche i ricercatori londinesi, la depressione è una patologia che non guarda al conto in banca. «Nel corso della mia carriera – spiega la docente - ho potuto fin qui seguire persone di tutte le fasce sociali. Fra quelle più sole e più problematiche, c’erano alcuni pazienti molto famosi che non avevano di certo problemi economici, ma di sicuro relazionali. Persone che soffrivano di una solitudine che nessun conto in banca poteva appagare». a cura di Gloria Di Filippo, psicologa e preside della facoltà di psicologia dell’Università Niccolò Cusano


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14

dicembre

2016

Segui Gioia Oddi su Facebook: Gioia Oddi e i suoi eventi astrologici

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o scrivi a: claireandjune2010@hotmail.com

per ogni segno una parola chiave da seguire

K A cura di Gioia Oddi

astrologa

P

er gli appassionati di astrologia, per quelli che “non ci credo, però non si sa mai…” e anche per i più scettici, UnicusanoUp ha pensato di regalare le previsioni astrologiche per un 2017 all’insegna del benessere e dell’equilibrio. Sulla nostre colonne l’oroscopo di Gioia Oddi, la quale da 25 anni si occupa di astrologia e ha pubblicato nel 2010 un libro dal titolo «la Cura Astrale».

lo zodiaco del benessere il 2017 sotto la lente degli astri: salute, fisico, sport, alimentazione. ecco le previsioni di up magazine per l’anno che comincia domani

2016

15

dicembre

CANCRO

LEONE

VERGINE

Inclini a somatizzare ogni tipo di disagio, sentirete la necessità di prendervi cura del vostro corpo. Giove, Urano e Plutone in orbita difficile da molti mesi continueranno a scardinare i vostri punti fermi, portando a galla emozioni rimosse e disagi trascurati. L’energia della rabbia e del rancore potrà attaccare il fegato, l’intestino e le vie urinarie. È consigliabile iniziare un percorso di depurazione profonda, volta a lasciar andare ogni forma di ristagno energetico. Parola chiave: ascolto

Guidati dalla spinta idealista ed espansiva di Giove in Bilancia e dalla saggezza di Saturno in Sagittario, godrete di una energia personale inarrestabile, grazie alla quale otterrete soddisfazioni personali e professionali. Con la primavera una battuta d’arresto e l’insorgere di molta stanchezza: sarà opportuno tutelare l’apparato respiratorio e la gola. Il corpo vi chiederà maggiori attenzioni, e anche se le prestazioni saranno buone, non sottovalutate i suoi segnali. Parola chiave: relax

È una fase per voi di cambiamento profondo, dopo la fatica degli ultimi mesi. Avrete ancora Saturno in orbita contraria, che crea qualche problema ad ossa e denti. Sembra necessario rivedere la propria struttura di vita e simbolicamente la schiena avrà bisogno di essere curata con un percorso di ginnastica posturale. Nettuno in Pesci potrà scatenare dei piccoli fastidi di natura psicosomatica, che vi costringeranno a considerare quanto le emozioni incidano sul corpo. Parola chiave: introspezione

22 giugno-22 luglio

23 luglio-23 agosto

24 agosto-22 settembre

BILANCIA

scorpione

sagittario

È un anno di trasformazione, complici i transiti dinamici di Urano e Plutone, che porteranno a galla una grande tensione interiore, con cui convivete ormai da molti anni. Il vostro punto delicato dove si concentrano i disagi è la zona renale, quindi sarà importante prendersi cura di sé, depurare il corpo e iniziare un percorso di disintossicazione. Sono in arrivo delle scelte importanti, legate anche allo spostamento geografico, e vi sarà richiesta una ottima forma fisica. Parola chiave: rinascita

Il nuovo anno sarà per voi il completamento del percorso iniziato mesi fa, grazie al quale siete riusciti a dare maggiore attenzione alle emozioni e alla cura personale. Travolti dai mille impegni della vita quotidiana, riuscirete a dedicare spazio al relax e all’armonia interiore, visti come dimensione di nutrimento e rigenerazione. Sarà un anno di riallineamento tra il cuore e la testa, tra l’introspezione e le prestazioni dinamiche a cui siete abituati: ascoltate i messaggi sottili. Parola chiave: crescita

Urano in Ariete travolgerà le ultime resistenze al cambiamento, e questa potente sollecitazione vi metterà nella condizione di vedere come spesso un corpo trascurato sia la causa di una lenta evoluzione personale. Saturno nel segno vi insegnerà a fermarvi, e a prendervi cura di voi, iniziando a sanare gli eccessi e gli squilibri. Preparatevi a fare una scelta importante, a partire da voi stessi, iniziando ad eliminare dalla vostra vita tutto ciò che vi è nocivo. Parola chiave: metamorfosi

23 settembre-22 ottobre

23 ottobre-22 novembre

23 novembre-21 dicembre

ARIETE

TORO

GEMELLI

capricorno

ACQUARIO

pesci

Il vostro livello di energia non è stato al massimo negli ultimi mesi, con Giove e Plutone in orbita complessa, che hanno contribuito a creare stress e malumore. Il nuovo anno inizia con una marcia in più, complice il sostegno di Marte nel segno che vi mette in condizione di cambiare abitudini alimentari e stile di vita, non più adatti a ciò che il vostro corpo necessita. Per alcuni di voi sarà l’inizio di un’attività sportiva, per altri la ricerca di un benessere interiore. Parola chiave: serenità

Il passaggio di Plutone in Capricorno metterà in evidenza una serie di sintomi che vi accompagnano da tanto tempo, a cui non avete prestato la giusta attenzione. È in atto un processo di cambiamento interiore ed energetico, che richiederà molta pazienza, e soprattutto un approccio al benessere totalmente nuovo. Qualcosa di profondo spinge per venire fuori e per avere la giusta attenzione. Dedicate una maggiore cura alle articolazioni e alla schiena. Parola chiave: ristrutturazione

Il transito di Nettuno in Pesci farà emergere dei sintomi poco chiari, di origine psicosomatica, per i quali sarete costretti a fare un percorso di ricerca e di focalizzazione dei vostri reali intenti personali. Già dal mese di febbraio sentirete una nuova spinta, volta a migliorare il vostro stile di vita e soprattutto l’alimentazione. L’azione di Saturno in Sagittario può essere utile per creare un contatto tra flusso interiore e razionalità, e comprendere i motivi della vostra stanchezza. Parola chiave: ricerca

Il passaggio di Giove in Bilancia durerà per molti mesi del nuovo anno, e potrà creare qualche disturbo di natura metabolica, legato agli eccessi o alle privazioni. Il punto di partenza sarà lo stile di vita, e il prendere dall’esterno solo ciò che dona benessere. L’energia fisica non mancherà, ma talvolta avrete delle cadute di rendimento, seguenti a prestazioni eccessive. Qualche dissonanza proverrà anche dal passaggio di Urano in Ariete, necessaria per sbloccare le cristallizzazioni. Parola chiave: ordine

Il vostro astro guida Urano ha ripreso il moto diretto e vi travolgerà in una serie di cambiamenti, a cui state lavorando da tempo. Saturno in Sagittario è un grande selezionatore, e vi metterà in condizione di fare una attenta scelta di ciò che deve essere coltivato. L’euforia del nuovo e l’indole curiosa potranno creare degli sbalzi pressori, di lieve entità. Provate ad entrare in contatto con il potere guaritore del respiro, e regalatevi un percorso spirituale e introspettivo. Parola chiave: evoluzione

Siete il segno dello Zodiaco che maggiormente risente di disagi di natura psicosomatica, a volte di difficile individuazione. Con i passaggi di Saturno e di Nettuno questo processo sarà decisamente in aumento, come se non possiate evitare di prendervi cura dei segnali che il vostro corpo e la vostra anima vi stanno mandando. E poiché spesso ritardate a prendere una decisione, questo processo di allarme rischia di diventare estremo. Focalizzate il percorso da seguire. Parola chiave: chiarezza

21 marzo-20 aprile

21 aprile-20 maggio

21 maggio-21 giugno

22 dicembre-20 gennaio

21 gennaio-20 febbraio

20 febbraio-20 marzo



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