Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma I.P. A CURA DELL’UNIVERSITà NICCOLò CUSANO e di SpoRTNETWORK
ALLEGATO AL NUMERO ODIERNO DEL
Settimanale di Scienza, Industria e Sport a cura della Cusano
Vaccini Un’infografica completa per fare chiarezza
martedì 12 settembre 2017 www.corrieredellosport.it
Grande Guerra Lavoro La scelta italiana L’occupazione aumenta contro la Germania ma solo per gli uomini
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> A pagina VII
> A PAGINA V
il punto
giusy buscemi
Dove nasce la notizia
L’ex Miss Italia torna in tv con “Il paradiso delle signore” e spiega: «Per noi giovani la determinazione è fondamentale, non dobbiamo avere timori»
il coraggio di scegliere
D
ove nasce la notizia? Su Radio Cusano Campus, la radio dell’Università Niccolò Cusano. Può sembrare presuntuoso, ma non lo è. Credetemi. Basta fare una ricerca online e scoprire tante notizie targate Unicusano, tante dichiarazioni rilasciate ai nostri programmi che hanno fatto discutere e monopolizzato per giorni il dibattito sull’attualità. Divulgazione culturale, approfondimenti e notizie sono i tre tasselli che compongono il palinsesto della radio da quattro anni. L’otto settembre del 2014 iniziava l’avventura della talk radio che ha cambiato il modo di ascoltare la radio, unendo la voglia di informare a quella di intrattenere e divertire gli ascoltatori. La radio della Cusano ha dimostrato che si possono raccontare l’attualità, la storia, l’economia, la politica, la psicologia con i ritmi che il mezzo radiofonico impone. Radio Cusano Campus, per dirla come il sociologo Anthony Giddens, ha trovato la “terza via”, quella che si percorre tra la talk radio pura e l’intrattenimento, una radio che adempie alla terza missione delle Università: didattica, ricerca e divulgazione all’esterno del sapere, quello prodotto ogni giorno nel Campus di Roma e che può essere d’interesse per la collettività. Tutto questo, insieme alla passione e all’entusiasmo che contraddistingue tutte le idee scaturite dall’Unicusano, ha fatto sì che ci fosse un progressivo e fortissimo incremento dell’ascolto, rendendo Radio Cusano Campus la radio di riferimento per chi ha voglia di ascoltare un’emittente che sappia coinvolgere e rendere più consapevole il cittadino, dando il proprio contributo allo sviluppo democratico e diffuso della conoscenza. Se non ci conoscete, metteteci alla prova..
> A PAGINA II
unicusano ternana
Al Liberati cresce la voglia di tifare > A PAGINA XI
Gianluca Fabi Direttore Radio Cusano Campus
cultura
II UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Stasera seconda puntata
il cast
La serie si ispira al romanzo di Zola
Zeno fra gli interpreti regia di Monica Vullo
La serie interpretata da Giusy Buscemi è ispirata al romanzo “Al paradiso delle signore” di Émile Zola, ma è ambientata a Milano. Ha preso il via ieri su Rai1, stasera la seconda puntata.
Insieme a Giusy Buscemi, nel cast della fiction “Il paradiso delle signore” figurano Giuseppe Zeno, Alessandro Tersigni, Andrea Osvart e Christiane Filangieri. La regia della serie è di Monica Vullo.
martedì 12 settembre 2017
giusy buscemi realizzare i sogni è una “scelta” La protagonista della fiction di Rai1 “Il paradiso delle signore”: «Una donna non dovrebbe mai rinunciare alle sue aspirazioni»
La determinazione? è tutto. Perché la bellezza non basta: neppure se hai vinto Miss Italia. Lo sa bene Giusy Buscemi: nata 24 anni fa a Mazara del Vallo, la più bella nel 2012 e oggi uno dei volti più amati dal pubblico. «Dopo il concorso ho inizato a studiato recitazione» racconta l’attrice che è tornata in tv, su Rai1, con la seconda stagione della fortunata fiction ambientata negli
re da parte l’idea di essere moglie e madre. L’ideale sarebbe riuscire a coincilare le due cose. Trovare una giusta via di mezzo: avere una famiglia, dedicare tempo a valori e tradizoni. E nello stesso tempo coltivare le proprie ambizioni. Realizzarsi». Ti vedremo presto anche al cinema? «Sì, con due film. “Smetto quando voglio 3” uscirà a novembre mentre a febbraio “Arrivano i prof”». Cinema, tv e vita matrimoniale. In Italia ci si sposa sempre meno ma tu a 24 anni hai fatto il grande passo… «Un’esperienza che consiglio e sponsorizzo! Credo che i giovani debbano fare scelte grandi e importanti nell’età più bella. Regalare gli anni più belli».
«La determinazione del mio personaggio appartiene anche a me: mettersi in gioco fa bene»
L’attrice siciliana Giusy Buscemi, 24 anni, è stata eletta Miss Italia nel 2012
anni ’50: “Il Paradiso delle signore”. «Mi sono fatta raccontare dalle mie nonne come si viveva dopo la seconda guerra mondiale. Sono state loro la mia fonte diretta. Ed è stato emozionante riaprire i loro armadi». Se in tv veste i panni di un’aspirante stilista, sul grande schermo sarà presto una blogger (in “Smetto quando voglio 3”) e poi un’insegnante di latino (nel film “Arrivano i prof” ). «Miss Italia è stato il passaggio che mi ha portato fin qui» dice Giusy, felice del percorso fatto finora. E felice pure di aver detto “sì” (a maggio si è sposata con il regista Jan Michelini): «Il matrimonio? Lo consiglio a tutti. Certe scelte vanno fatte nell’età più bella». Ne “Il paradiso delle signore” sei una donna determinata e coraggiosa. Il tuo personaggio ti assomiglia? «Teresa ha grandi aspettattive e cerca di fare di tutto per realizzare i suoi sogni. Ha voglia di fare, di met-
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Giusy Buscemi nei panni di Teresa nella fiction “Il paradiso delle signore”
tersi in gioco. Penso che la determinazione di Teresa appartenga anche a me. In questa stagione poi, appare più riflessiva e matura. Tutto l’istinto della prima serie si trasforma ora in maturità. C’è un cambiamento: da ragazza a donna». La fiction è ambientata negli anni ’50. Perché secondo te il pubblico ama i prodotti di costume? «Gli anni ‘50 sono uno spaccato dell’Italia che non può non affascinare. È un’Italia che sogna e che ha voglia di ripartire. Come nella prima serie il
racconto si intrecccia nella realtà storica. Questa volta parleremo della tv che entra nelle nostre case, ricorderemo la tragedia di Marcinelle. E poi la moda: come l’arrivo del jeans in Italia. Una fiction così funziona perché mescola storie leggere e d’amore (appezzate magari da un pubblco più romantico) a fatti realmente accaduti. Per i più giovani sarà l’occasione di conoscere e scoprire un pezzo di storia del nostro Paese». A proposito di moda. Che ne pensi dello stile
di quegli anni? «Credo che all’epoca la bellezza femminile veniva maggiormente esaltata e valorizzata. Quando vado a fare shopping sento che in me c’è rimasto ancora un po’ di Teresa: amo le gonne lunghe e a ruota». L’ emancipazione femminile è uno dei temi dalla fiction… «La donna ha conquistato diritti e grandi ruoli. Credo che una donna non dovrebbe mai riunciare ai suoi sogni e alle sue aspirazioni. E nello stesso tempo non dovrebbe mette-
Per segnalazioni, commenti, informazioni, domande alla redazione dei contenuti del settimanale Unicusano Focus – Sport & Ricerca, potete scrivere all’indirizzo: gianluca.fabi@ unicusano.it
martedì 12 settembre 2017
ricerca
UNICUSANO FOCUS III CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
la leucemia si combatte con l’ingegneria genetica
Il professor Ciliberto: «I linfociti T “armati” contro la malattia sono un grande passo avanti» Una nuova efficace cura contro la leucemia linfatica acuta ha fatto la sua comparsa pochi giorni fa grazie a una ricerca statunitense promossa dalla Novartis. La cura è risul-
Negli Usa la terapia si è rivelata efficace nell’83% dei casi: «Ma attenzione agli effetti collaterali» tata efficace nell’83% dei casi e dimostra gli enormi passi in avanti fatti in questo campo negli ultimi 15 anni. Ne ha parlato approfonditamente il professor Gennaro Ciliberto, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli. Professore, siamo davanti a una rivoluzione in campo oncologico? «è un trattamento completamente innovativo e molto complesso. Si tratta di una combinazione di terapia cellulare e ingegneria genetica sulle cellule dello stesso paziente. In pratica si prelevano i linfoci-
ti T dal paziente e li si “armano” contro il tumore introducendo all’interno di questi linfociti un gene capace di riconoscere il tumore stesso, al termine di questo processo si rinfondono i linfociti al paziente grazie a una sola infusione. Questo trattamento si è dimostrato capace di “curare” la malattia». Una remissione della malattia nell’83% dei casi. Un risultato senza precedenti. «Assolutamente sì, è sorprendente. Questi risultati erano già noti fra gli addetti ai lavori da circa un anno ma la vera novità è il fatto che la FDA (l’agenzia del farmaco statunitense, ndr) ha approvato la commercializzazione e ora questo trattamento può essere messo a disposizione per i pazienti, per ora solo in America però. è probabile che in Europa (Italia compresa) arrivi fra
genetica oggi, in onda su radio cusano campus La trasmissione “Genetica Oggi”, condotta da Andrea Lupoli, va in onda dal lunedì al venerdì su Radio Cusano Campus (89.1 in Fm a Roma e nel Lazio, in streaming su www.radiocusanocampus.it) dalle ore 12 alle 13.
Il trattamento presenta effetti collaterali? «La terapia non è scevra da effetti collaterali, il paziente deve essere tenuto in cura in centri particolari perché possono insorgere effetti collaterali imponenti».
trattate con terapie, come il trapianto, dai costi molto elevati spesso superiori alla cifra determinata per questo trattamento. Ci dobbiamo aspettare che questo tipo di costi, per terapie così personalizzate e complesse, diventeranno sempre più frequenti, prepariamoci dunque a situazioni analoghe anche in futuro».
Il costo di questa cura è molto elevato. Professore, può diventare un limite alla sua diffusione? «A mio parere non dovrebbe costituire un limite perché le leucemie sono già
Possiamo pensare un trattamento simile a questo anche per altri tumori? «L’approccio terapeutico utilizzato è in fase sperimentale anche per altre
circa un anno mantenendoci con i piedi per terra, speriamo non di più».
neoplasie, quello che si ritiene però nel campo è che questo tipo di terapia sia più efficace nelle neoplasie ematologiche rispetto ai tumori solidi. La ricerca però è aperta e si stanno ottenendo risultati interessanti come nel caso dei linfomi. Aggiungo come nel campo delle leucemie, nonostante i casi di leucemia fulminante, negli ultimi anni si sono fatti grandi passi in avanti perché sono, i tumori del sangue, più uniformi e si prestano meglio a rispondere alle terapie ad oggi disponibili». © Copyright Università Niccolò Cusano
IV UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
ricerca e università
martedì 12 settembre 2017
vaccini ecco le risposte
Nell’infografica dell’Università Niccolò Cusano tutti i dati e i chiarimenti sulla nuova legge Vaccini, quanti dubbi. Basterà la copia del libretto vaccinale del proprio figlio per iscriverlo a scuola? Bisogna avere già prenotato la somministrazione delle dosi richieste dal decreto? E chi non dovesse risultare in regola o decidesse volutamente di evadere l’obbligo verrà poi davvero allontanato? Chi si prenderà la responsabilità di allontanare chi non si allinea con le direttive del decreto?
Sono ancora tante, forse troppe, le domande che ancora tormentano genitori ed educatori di nidi e scuole dell’infanzia. Sembra essere tutto chiaro per il ministro della Salute Lorenzin che afferma: «La vaccinazione è requisito necessario per accedere. È molto importante che i genitori presentino la copia delle vaccinazioni o un attestato che accerti la prenotazione». Questo in teoria, ma
purtroppo nella pratica non è così. Lo strumento più utilizzato in questo periodo per uscire dall’impasse dovuta al disorientamento da iper-informazione è tornato ad essere il buon vecchio passaparola, con i quotatissimi gruppi di mamme che su WhatsApp danno libero sfogo a tutte le loro incertezze e perplessità. È così che la maggior parte dei genitori ha saputo infatti che basta l’autocerti-
ficazione o consegnare la fotocopia del libretto vaccinale oppure il foglio di prenotazione dei vaccini obbligati che però il bambino deve ancora fare. Proprio al fine di fornire uno strumento di orientamento utile alla conoscenza della materia, l’Università Niccolò Cusano ha deciso di lanciare in questi giorni l’infografica “Vaccini: sì o no? Tutto quello che c’è da sapere”, all’interno del-
la quale sarà possibile prendere visione di una panoramica generale sulla situazione della copertura vaccinale in Italia e nel mondo e, successivamente, conoscere tutti gli elementi di novità che strutturano la nuova legge rispetto alla situazione precedente. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la soglia di copertura vaccinale che possa rappresentare un livello minimo
di sicurezza, si attesta intorno al 95%. Al di sotto di tale riferimento si corre il serio rischio che gli agenti patogeni continuino a diffondersi nella società. Dall’attività dell’Istituto Superiore di Sanità si evince che in Italia questo limite non viene raggiunto per nessuno dei vaccini monitorati. Ad avvicinare la soglia richiesta (93%) solo i vaccini che avversano Epatite B, Tetano, Polio, Difterite, Per-
tosse, Hib. Di contro, è la varicella la malattia con minor copertura vaccinale (30%). Con l’approvazione del nuovo decreto per i minori da 0 ai 16 anni sarà obbligatorio effettuare determinate vaccinazioni, senza le quali verrà corrisposta una multa e sarà preclusa al minore l’ammissione all’asilo nido e alle scuole dell’infanzia. Scopri le novità della legge nel progetto di ricerca della Cusano.
cultura e ricerca
martedì 12 settembre 2017
UNICUSANO FOCUS V CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
PRIMA GUERRA MONDIALE LA sfida ALLA GERMANIA Il professor Berardi, docente di Storia contemporanea alla Cusano, spiega la decisione assunta dall’Italia 101 anni fa: «La presa di Gorizia creò enormi illusioni sulla nostra capacità militare» L’Italia, dopo aver deciso per la neutralità al momento dello scoppio della Prima Guerra Mondiale (luglio 1914), nel 1915, pur facendo parte della “Triplice Alleanza” con Germania e Austria-Ungheria, decide di entrare nella Grande Guerra al fianco dell’Intesa formata da Francia, Gran Bretagna e Russia. Un comportamento a dir poco singolare, motivato da alcuni obiettivi ben precisi: territori ben precisi da riconquistare o rivendicare. E per questo, ecco la seconda scelta singolare dell’Italia: dichiarare guerra solo all’Impero austro-ungarico e non pure alla Germania. Un atteggiamento che non piacque affatto agli Alleati subito spinti a pensare che l’Italia volesse portare avanti una sorta di “guerra parallela” contro l’Austria-Ungheria. LA SCELTA. Di come l’Italia
successivamente arrivò a dichiarare guerra anche alla Germania, si è parlato il 28 agosto scorso a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus, per il ciclo “I Grandi Anniversari della Storia”. Se ne è parlato esattamente 101 anni dopo la dichiarazione di guerra alla Germa-
nia da parte dell’Italia. Tra gli altri, al microfono di Fabio Camillacci è intervenuto Silvio Berardi, professore associato di Storia Contemporanea all’Università Niccolò Cusano: «Precisiamo subito - ha esordito Berardi - che la scelta italiana di entrare in guerra al fianco delle potenze dell’Intesa, pare per alcuni versi abbastanza logica. Non dimentichiamo infatti che per completare a livello geopolitico l’Unità d’Italia, mancavano dei territori che erano ancora sottoposti al giogo austro-ungarico. Nello specifico, la zona del Trentino Alto Adige e della Venezia Giulia; quindi, le famose terre irredente, cioè Trento e Trieste. Alla luce di questo, la scelta di allearsi con l’Intesa è anche la logica conseguenza della volontà, soprattutto degli ambienti militari italiani e in parte dei Savoia, di completare, come detto, da un punto di vista geopolitico l’Unità».
cia l’entrata nella Grande Guerra, al maggio di sangue del 1916. La cosiddetta “Strafexpedition” austriaca
(“spedizione punitiva”), ribattezzata anche “Battaglia degli Alti-
Una trincea italiana durante la Prima Guerra Mondiale
la didattica della cusano: il master
Salute, ecco gli esperti delle discipline olistiche L’Università degli Studi Niccolò Cusano ha attivato, in convenzione con l’Università Popolare A.I.Nu.C, il Master di I livello in “Operatore in discipline olistiche per la salute (operatore del benessere) - esperto in alimentazione naturale”, afferente alla Facoltà di Scienze della Formazione di durata pari a 1500 ore di impegno complessivo con relativa acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari. OBIETTIVI. Il Master si rivolge a
medici, biologi, farmacisti, dietisti, psicologi, tecnologi alimentari, infermieri, laureati in Scienze motorie, laureati in Tecniche erboristiche e in discipline attinenti la salute. Il Master si pone come obiettivo la creazione di figure professionali che sappiano, nel rispetto delle proprie competenze, preservare, educare e coltivare il benessere con particolare riferimento al settore dell’Educazione Alimentare. Al conseguimento del Diploma di Master, per poter esercitare la professione di opera-
Vicenza e Belluno rischiando di sbaragliare il campo. Una nuova offensiva russa in Galizia e il mancato arrivo di rinforzi tedeschi dal fronte occidentale, fanno però fallire l’azione austriaca. Oltretutto, la resistenza italiana è tenace, la controffensiva del nostro esercito addirittura brillante e culmina nell’agosto dello stesso anno con la presa di Gorizia frutto della “Sesta Battaglia dell’Isonzo”: la prima vera grande vittoria dell’Intesa nella Prima Guerra Mondiale. fronte orientale. Purtrop-
LA SPEDIZIONE. Dalle “ra-
diose giornate di maggio” del 1915, quando l’Italia dopo il “Patto di Londra” firmato ad aprile con le forze dell’Intesa annun-
piani”, coglie alla sprovvista l’esercito italiano che sbanda e subisce molte perdite. L’Impero asburgico invade il Veneto sui fronti di
tore in biodiscipline olistiche per la salute, l’allievo dovrà adempiere alle direttive previste dalla Legge n°4 del 14\01\2013: iscrizione a una Associazione professionale degli Operatori del Benessere (sindacato) che deve garantire l’osservanza dei principi deontologici della professione, tutelare legalmente il professionista nella sua attività, attivare uno sportello di informazione al cittadino sulla qualità dei professionisti; qualificare la propria professione, conseguendo il certificato di conformità alle norme tecniche UNI ISO rilasciata da un organismo accreditato; munirsi di polizza assicurativa per la responsabilità professionale. LA PROFESSIONE. La professione di operatore in biodiscipline olistiche per la salute, a seguito delle istanze europee sulla naturopatia, culminate nel 1997 con la risoluzione di Lannoye-Collins (Parlamento Europeo) è classificata come terza disciplina tradizionale dall’Oms ed è definita
in modo chiaro nel settore della prevenzione primaria attiva e della qualità della vita, nonché dell’educazione alla salute autentica. Con la recente Legge n°4 del 14\01\2013 sulle professioni non organizzate in ordini e collegi, l’operatore di discipline olistiche per la salute è inquadrato come un professionista che opera principalmente per preservare, educare e coltivare il benessere e poi, eventualmente, per trattare disturbi e disfunzioni. Il fulcro della formazione dell’operatore di biodiscipline olistiche per la salute è la salutogenesi e non la patogenesi. Le biodiscipline olistiche per la salute non lavorano a sopprimere i sintomi, ma cercano di ristabilire il flusso ottimale delle risorse di autoguarigione di cui ogni individuo è dotato, eliminando eventuali carenze o congestioni al fine di una guarigione completa e naturale. INFO. infomaster@unicusano.it © Copyright Università Niccolò Cusano
po, fu solo una grande illusione come ha confermato a Radio Cusano Campus il professor Berardi: «Grande illusione sintetizza ed esprime nel migliore dei modi quella che poi fu realmente la presa di Gorizia dopo l’entusiasmo iniziale. Certamente, va sottolineato lo sforzo patriottico nella conquista di questa città che peraltro aveva una posizione strategica fondamentale nell’ambito anche del controllo del fronte orientale di guerra. La realtà e la storia però ci dicono che purtroppo dopo questa grande affermazio-
Raccontare la storia per capire l’attualità La “Storia Oscura” in onda dal lunedi al venerdi dalle 13.00 alle 15.00 di Fabio Camillacci. Un programma nato per raccontare, analizzare e approfondire i fatti del passato: dalle origini ai giorni nostri. Obiettivo: far luce su fatti ed eventi storici avvolti nel mistero. D’altronde, la ricerca della verità è sempre stato il desiderio principale di Niccolò Cusano.
ne seguirà tutta una serie di sconfitte che porteranno dal fronte orientale la controffensiva austriaca e la conseguente incursione asburgica in territorio italiano. Ecco perché la battaglia per la presa di Gorizia non può essere considerata una battaglia decisiva in funzione della risoluzione del conflitto italo-austriaco, ma, può comunque essere considerata una grande vittoria patriottica dal grande valore simbolico. Non si può invece dire lo stesso del valore militare di questa affermazione italiana». PROPAGANDA. L’8 agosto
1916 crolla la difesa austriaca, le truppe italiane prendono Gorizia. Venti giorni dopo, il 28 agosto, sulle ali dell’entusiasmo per quella vittoria, l’Italia dichiara guerra anche alla Germania: «All’indomani della presa di Gorizia - ha sottolineato lo storico dell’Unicusano - si evidenzia tutta l’illusione che la guerra possa avere un’accelerazione e che quindi possa concludersi rapidamente o comunque in tempi relativamente brevi. La propaganda in quella fase storica si scatenò. La realtà come sappiamo purtroppo sarà molto diversa. In quel momento lì, la presa di Gorizia fa in qualche modo ipotizzare una capacità militare italiana superiore rispetto a quella che era la reale situazione della nostra forza militare». Nello stesso giorno, il 28 agosto del 1916, la Germania dichiarò guerra anche alla Romania. © Copyright Università Niccolò Cusano
VI UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
industria
martedì 12 settembre 2017
martedì 12 settembre 2017
società
UNICUSANO FOCUS VII CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
OCCUPAZIONE FEMMINILE ANCORA MOLTO DA FARE Il professor Drago, docente di Statistica alla Cusano, commenta gli ultimi dati Istat: «Lontani dalle best practice europee, ambire a posizioni direttive è un’impresa»
nell’angolo dei fiori l’unione fa la forza
L’azienda romana ha scelto di aderire al progetto Amici Unicusano: secondo la titolare Paola Sardone «fare rete rappresenta un’opportunità per tutti» L’unione fa la forza e il lavoro di squadra porta sempre a grandi risultati. Il progetto Amici Unicusano ha creato una rete fra le tante aziende e famiglie italiane che, nonostante anni difficili per l’economia, hanno resistito e continuato la loro attività, non senza sacrificio. Di questa rete fa parte l’Angolo dei fiori, realtà romana (in via di Torrevecchia) che fa consegne in tutto il mondo e di cui è titolare Paola Sardone, che ha saputo trasformare la propria passione in un lavoro. Paola, il lavoro del fioraio è sempre un po’ parti-
colare. I clienti entrano in un mondo di colori e profumi straordinari. Come nasce l’Angolo dei fiori? « Da sempre, ho avuto questa passione per i fiori e non appena mi si è presentata l’occasione di decidere quale strada dovesse prendere la mia vita ho optato per i fiori. Ho fatto dei corsi con grandi maestri fioristi perché credo che, qualsiasi attività si faccia, sia sempre importante non improvvisare».
Che cosa significa questo per un fioraio? «È importante conoscere il mondo dei fiori e delle piante. Nel nostro campo, professionalità significa saper dare il nome ai fiori che si stanno proponendo. Ovviamente, quando si riescono a dare i nomi alle piante, i clienti tornano volentieri perché ricevano delle informazioni per loro nuove». Tra i fiorai e i clienti si instaura un dialogo, spesso quasi un’amicizia. «Sono sempre molto propensa a spiegare bene
quali sono le regole per mandare avanti una pianta e vedo che i clienti tornano sempre soddisfatti da me. Io dico sempre che da me ci si capita per caso e ci si torna per scelta». L’Angolo dei fiori ha una storia e una clientela particolari. Fate anche consegne nazionali e internazionali. Che tipologia di clienti avete? «Sul nostro sito www.angolodeifiori.it è possibile conoscere tutta la nostra offerta. Tra i clienti ci sono ambasciatori, principesse, attrici come Edwige Fenech e cantanti come Julio Iglesias che, per esempio,
ci chiese di consegnare un cuore di rose per la morte di Lucio Dalla». Aderire al progetto Amici Unicusano significa entrare in contatto con l’Università Niccolò Cusano e altre imprese che magari si occupano di tutt’altro. Che cosa significa fare squadra? «Ho aderito perché ho conosciuto l’Università Niccolò Cusano e mi sono innamorata di questa grande famiglia. Il detto “l’unione fa la forza” non è casuale: essere in molti significa essere una grande squadra». © Copyright Università Niccolò Cusano
A luglio il numero degli occupati ha continuato a crescere, raggiungendo il livello di 23.063 migliaia di unità (+0,3% rispetto a giugno, 59 mila individui in più). Tale aumento è stato determinato esclusivamente dalla componente maschile (+0,6%, 86 mila unità in più) mentre l’occupazione femminile si è ridotta dello 0,3% (-28 mila unità)». Lo rileva l’Istat nella nota
Posti di lavoro in aumento solo per gli uomini: «E nei Cda le donne restano ai margini» mensile sull’andamento dell’economia italiana. Inoltre, a luglio la crescita dei lavoratori dipendenti (+0,2%, +42 mila unità) ha interessato sia i lavoratori permanenti (+0,2%, +23 mila unità) sia quelli a termine (+0,7%, +19 mila unità). Anche gli indipendenti sono tornati a crescere (+0,3%, +17 mila unità). Il tasso di occupazione è salito al 58% (+0,1%) con un aumento per tutte le classi di età a esclusione
di quella 35-49 anni per cui rimane stabile. l’analisi. Il ruolo delle donne nei consigli d’amministrazione, e in generale nel mondo del lavoro: questo l’argomento trattato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, con Carlo Drago, docente di Statistica dell’Università Niccolò Cusano, autore di ricerche sull’argomento. «Siamo ben lontani dalle best practice europee - ha dichiarato - La ricerca na-
sce da una questione ben riconosciuta e dibattuta nella letteratura scientifica riguardante il ruolo delle donne in società, e soprattutto sulla loro condizione nel mercato del lavoro. La discussione non dovrebbe essere relativa al mondo dei consigli di amministrazione, ma dovrebbe riguardare anche temi re-
lativi agli studi di genere, in generale. In particolare, laddove le politiche pubbliche nel corso degli anni abbiano cercato di incrementare il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro, molto rimane ancora da fare. Il tasso di occupazione femminile prosegue Drago - risulta essere particolarmente basso per l’Italia, andando a confrontare lo stesso con l’Europa. Un ulteriore problema è poi quello relativo alla carriera: esistono ancora molti osta-
coli in Italia che impediscono alle donne di progredire in carriera oltre un certo livello. Ad esempio per ambire a posizioni direttive». GAP DI GENERE. L’insod-
disfazione diffusa delle mamme conferma le incapacità del mercato del lavoro italiano di permettere, a queste stesse, di poter assolvere a più ruoli contemporaneamente. In relazione alla questione relativa al fatto che le donne non possano sempre garantirsi un percorso professionale di livello, Drago ha fatto sapere che «non c’è la controprova che non sia per questioni strettamente curriculari, bisogna capire se e quanto il gap di genere dipenda da fattori strutturali del mercato del lavoro e delle professioni. Questa discriminazione viene definita in letteratura “soffitto di cristallo”, dunque il gap di genere salariale, o l’avanzamento di carriera dipenderebbe da ragioni di genere. Il gap di genere può riguardare ad esempio le posizioni dirigenziali d’impresa. Lo studio delle community e del ruolo
delle donne, nel network dei consigli di amministrazione, mostra che queste stesse tendono ad avere un ruolo marginale. è possibile formulare un’ipotesi di associazione delle marginalità delle donne dentro la rete, e la crescita della loro posizione professionale, in primo stipendiale. Questo è coerente con la questione dei ruoli nei consigli di amministrazione in Italia». © Copyright Università Niccolò Cusano
#genitorisidiventa in onda tutti i giorni su radio cusano campus Ogni giorno, dalle ore 11 alle 12, va in onda il programma #genitorisidiventa, condotto da Annalisa Colavito. In collaborazione con le facoltà di Psicologia e Scienze della formazione dell’Università Niccolò Cusano, ai microfoni di Radio Cusano Campus, si alternano i maggiori esperti di psicologia, formazione e pediatria, per una trasmissione dedicata a tutti i genitori, a chi si sente imperfetto, a chi è bravo ma cerca conferme, a chi si trova in preda ai dilemmi educativi: insomma a tutti coloro che desiderano quotidianamente crescere con i propri figli.
martedì 12 settembre 2017
sport e disabilità
UNICUSANO FOCUS IX CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
rubina, quanti successi con special olympics
La 21enne piemontese ha superato difficoltà e timori grazie alla pallavolo e all’atletica, fino ai Giochi Nazionali Estivi: «Occasione unica per scendere in campo e stare insieme» Rubina ha 21 anni e pratica sport da quando ne aveva tredici. Rubina non ha una patologia ben definita. I suoi genitori si sono resi conto di alcune difficoltà durante il percorso di crescita, perché alcune tappe non venivano rispettate. Anche a scuola sono emerse criticità nella partecipazione a gruppi di persone e nelle amicizie. Ma papà Orlando e mamma Nadia si sono attivati immediatamente per far sì che la loro figlia potesse avere lo sviluppo migliore possibile, Nicole e Gaia, le sue sorelle, si sono impegnate moltissimo nell’affrontare la situazione con fermezza e serenità. I SUCCESSI. Al termine di una
visita dalla logopedista, Rubina esce dallo studio e inizia a correre. La dottoressa, stupita, chiede a Nadia: «Avete mai pensato a Special Olympics?». La famiglia non sa nulla di quella realtà, ma decide di bussare alla porta dell’associazione sportiva Rosa Blu di Vercelli. Pensano di trovare un “mondo tristissimo”, invece vengono immediatamente trascinati dall’energia e dalla gioia di volontari e tecnici. Così decidono di fare un passo ulteriore: conoscono Charlie Cremonte, direttore regionale Special Olympics Italia Team Piemonte e si apre una nuova pagi-
na, ancora più bella: mentre mamma Nadia è entrata a far parte del Team Asad Biella in qualità di referente per le famiglie, Rubina ci ha preso gusto e ha cominciato a gareggiare e vincere. Viaggia spesso per gli eventi sportivi tenendosi stretta tanti bei ricordi. Come il debutto ai Nazionali di atletica a Roma nel 2006 e la conquista della medaglia di bronzo ai Mondiali di atletica nel 2011 ad Atene. Poi una lunga sfilza di successi da far invidia ai campioni più blasonati. Rubina ha vinto 65 medaglie. Nel 2011 la doppia soddisfazione di ricevere il premio talento Coni e il premio “Fiaccola” Speciale. Rubina non intende fermarsi. Lo dimostrano le sue intense
cuni compagni di squadra. Rubina, infatti, è un’ottima motivatrice tanto che la sua allenatrice di pallavolo l’ha soprannominata “La Roccia”: è grazie a lei che un suo compagno di squadra ha imparato a correre in palestra. Proprio il volley non la annoia mai. Vuoi per il suo idolo, il nazionale azzurro Ivan Zaytsev, vuoi perché, anche se la battuta non è il punto di forza, lei ama giocare di squadra per socializzare e creare la giusta empatia con i compagni.
Alcune immagini di Rubina, Atleta Special Olympics
per Biella per fare ritmica. E in settimana sono impegnata a cucinare dolci, che mi piacciono tanto e che ogni tanto porto a casa per farli assaggiare».
Rubina ama l’atletica e la pallavolo
giornate, condite da una sana attività fisica e dal gusto di prelibatezze preparate in gran quantità grazie al corso di pasticceria che sta frequen-
tando e che potrebbe offrirgli un’opportunità lavorativa di prestigio: «Mi alzo alle 8, vado in palestra per allenarmi e torno per pranzo – confida – mangio e riparto
LE SUE PASSIONI. Pare che sia molto brava a cucinare meringhe, baci di dama, focacce e crostate, anche se la sua preferita è la torta millefoglie. Rubina se la cava benissimo con i treni: «Da Santhià, dove abito, vado a Biella o a Vercelli, non è difficile. Anche se molte volte arrivano in ritardo...». In una vita così frenetica, c’è spazio anche per il fidanzato nuotatore Andrea, per la musica e il suo cantante preferito, Bon Jovi, e per aiutare al-
STARE INSIEME. Rubina è generosa e preferisce condividere i bei momenti dentro e fuori dal campo. Certo non disprezza l’atletica, che le ha dato parecchie gioie: «Mi piacciono i 100 metri, nei 200 me la cavo anche se c’è quella curva da affrontare... e poi la staffetta. Mi piace perché siamo in quattro». Una passione per lo sport che si è fermata per circa un anno, nel 2012, quando Rubina è stata costretta a un lungo stop per guai fisici. Poi la ripresa, più forte di prima, verso un futuro carico di belle speranze. Rubina ha partecipato ai Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Biella. «È stato impegnativo, ma bellissimo, gioia e festa ovunque, un’occasione unica per scendere in campo e stare insieme». © Copyright Università Niccolò Cusano
il parere dell’esperto
A ciascuno il suo sport: vademecum per i ragazzi con disabilità Anche i bambini e adolescenti affetti da malattie croniche e disabilità possono e devono fare attività fisica, esattamente come i loro coetanei: il movimento, indipendentemente dallo stato di salute, è una necessità fisiologica per i giovanissimi. Il professor Francesco Maria Manozzi, titolare di un corso di formazione per Sanità in-Formazione, medico delle Federazioni Sportive Nazionali Coni e Cip e docente universitario, propone un vademecum che possa essere d’aiuto per individuare l’attività fisica più adatta in base alle caratteristiche individuali del giovane e al tipo di patologia e/o disabilità. IN ACQUA. Per quanto riguarda i di-
sabili fisici, le principali discipline sportive praticate ai fini della riabilitazione motoria sono: atletica, tiro con l’arco, scherma, tennis e tennis tavolo, basket e nuoto. Quest’ultimo, in particolare, è largamente utilizzato come metodica riabilitativa per molte disabilità motorie e si arricchisce dell’elemento psicologico della competizione. L’acqua si sostituisce agli
ausili nello svolgere funzione di sostegno per il bambino che potrà sperimentare nuovamente la completa libertà di movimento del proprio corpo. SPORTIVI E FELICI. Per i bambini
e i ragazzi affetti da sindrome di Down l’esercizio fisico contribuisce, unitamente a una corretta alimentazione, a raggiungere e a mantenere un giusto rapporto tra il peso e la statura, riducendo il rischio di sovrappeso o obesità e la conseguente possibilità di sviluppare in futuro arteriosclerosi e conseguenti malattie cardiovascolari. Le masse muscolari allenate diventano più forti, proteggendo le articolazioni in caso di lassità legamentosa presente a volte nella sindrome. Tra gli sport consigliati, la ginnastica, che sviluppa in modo simmetrico tutta la muscolatura corporea e aumenta l’agilità e la destrezza nei bambini; il nuoto, perché in acqua la forza di gravità è ridotta e nuotando si possono correggere le posizioni errate causa di scoliosi o altre patologie scheletriche; la pallavolo, che
migliora le capacità anaerobiche, la velocità e la potenza muscolare, nonché la coordinazione motoria. ATTIVITÀ ESTREME. I bambini e i ra-
gazzi asmatici non solo possono, ma devono svolgere attività sportiva, particolarmente in ambienti idonei, non inquinati e con basso indice di polveri, acari e muffa. Utili in tal senso gli ambienti “umidi” e quindi preferibili gli sport in acqua quali nuoto, pallanuoto, sincro e anche subacquea. PER I DIABETICI. Lo svolgimento di
un’attività fisica regolare è uno dei cardini della terapia del paziente diabetico in età evolutiva. Numerosi studi hanno dimostrato come il movimento induca un aumento dell’effetto ipoglicemizzante dell’insulina; un regolare esercizio fisico offre inoltre benefici effetti sulle condizioni generali del ragazzo diabetico e costituisce un importante momento di socializzazione, un miglioramento dell’autostima e una riduzione del peso psicologico della malattia stessa. © Copyright Università Niccolò Cusano
X UNICUSANO FOCUS CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
la cusano e il calcio
martedì 12 settembre 2017
fere, primo successo nel segno di angiulli
Il centrocampista rossoverde, autore del gol decisivo contro il Cesena, ha commentato a fine gara: «Mi è piaciuta la grinta dei miei compagni, se continuiamo così ci possiamo divertire» Grintoso e preciso: l’uomo da copertina per l’Unicusano Ternana è Fedrico Angiulli, che sabato scorso ha deciso il match con il Cesena, regalando la prima vittoria rossoverde dell’era Unicusano. Preciso lo è stato in occasione del gol, con un tocco di piatto alle spalle del portiere cesenate. Grintoso lo sta diventando, grazie alle sue ultime esperienze: «Di certo ho avuto gli ultimi allenatori di carattere e molto attenti alla fase di non possesso. Il gol al Cesena è stato frutto di una azione di qualità. E io sono stato bravo e fortunato a impattare bene la palla» spiega il giocatore. “DERBY”. Non a caso Pochesci ha avuto parole d’elogio per il centrocampista dopo
La gioia dei giocatori rossoverdi a fine partita stefano principi
La rete di Federico Angiulli al Cesena stefano principi
il match, sebbene a Salerno avesse deciso di non schierarlo. «Pochesci ama cambiare molto, nonostante le prestazioni e i risultati – spiega ancora Angiulli
- Questo ci dà enormi stimoli per allenarci sempre al massimo, perché lui sta attento a tutto in settimana e decide la formazione anche all’ultimo minuto». Per Angiulli la sfida con il Cesena era quasi un derby: «Io sono di Milano ma mia madre è di Cesena, ho tanti amici lì e ci passo anche le estati. Quasi un derby insomma. Tant’è che avevo scritto ai miei amici promettendo di non esultare. Poi non ce l’ho fatta: emozione e gioia hanno avuto il sopravvento. Giusto così». Il suo ruolo, nel tempo, è cambiato: da centrocampista di inserimento è diventato un autentico frangiflutti. «Mi sto adattando a questo ruolo e devo ringraziare sia Gattuso che Pochesci. In Lega Pro ho segnato anche diversi gol, in serie B è più difficile e bisogna saper fare bene en-
trambe le fasi». CINISMO. Piace ad Angiul-
li il carattere dell’Unicusano Ternana. Dopo aver creato e non finalizzato abbastanza nel pari con l’Empoli, con Salernitana e Cesena i rossoverdi hanno dimostrato un certo cinismo, sfruttando al massimo le occasioni da gol: «Dopo la prima giornata avrei detto il contrario, invece nelle ultime due partite siamo stati quasi perfetti. Anche se con il Cesena potevamo segnare un altro gol. Mi è piaciuto comunque vedere i compagni destreggiarsi con il pallone anche quando pressati; ci sono riuscite delle grandi ripartenze. Ora dobbiamo continuare così, perché siamo grintosi e se diventiamo anche efficaci possiamo divertirci» garantisce Angiulli. © Copyright Università Niccolò Cusano
Unicusano Ternana, sui social un filo diretto con i tifosi
La passione per le Fere corre anche sul web. Oltre al sito ufficiale della squadra (ternanacalcio. com), i tifosi rossoverdi possono aggiornarsi costantemente sugli impegni della squadra di Pochesci anche tramite la pagina Facebook e il profilo Twitter, che segue in diretta le partite dell’Unicusano Ternana. Proprio ieri, sui
canali social rossoverdi è stato pubblicato un videomessaggio di Marino Defendi agli studenti di Terni: «Ciao ragazzi, sta per iniziare un nuovo anno scolastico. Vi faccio un grande “in bocca al lupo”, ma mi raccomando non dimenticatevi di noi. Vi aspetto sempre numerosi allo stadio e forza Fere!».
martedì 12 settembre 2017
la cusano e il calcio
UNICUSANO FOCUS XI CORRIERE DELLO SPORT / STADIO
Curve piene al Liberati per le prime uscite dell’Unicusano Ternana stefano principi
si accende l’entusiasmo per l’unicusano ternana
La campagna abbonamenti si è chiusa con 2.077 tessere, un risultato che mostra una crescita evidente rispetto al passato. Sabato scorso erano oltre 5.000 al Liberati per spingere i rossoverdi L’entusiasmo che la nuova era targata Unicusano ha riportato a Terni si può riscontrare non solo guardando gli spalti del Liberati – come in occasione della vittoria con il Cesena – ma anche grazie al dato ufficiale della campagna abbonamenti, che la società ha comunicato sabato scorso. Gli abbonamenti sono stati chiusi il 2 settembre e il nu-
mero delle tessere sottoscritte è di 2.077. Un ottimo riscontro, che migliora di 600 abbonamenti quello della passata stagione, confermando la curiosità nei confronti del team e il ritrovato amore dei tifosi. IL PUBBLICO. Il pubblico
rossoverde ha risposto in modo massiccio agli inviti della società a sostenere l’Unicusano Ternana: sin
Già dal ritiro estivo di Norcia si è notata la voglia di stare vicino ai giocatori e alla nuova società
dal ritiro estivo di Norcia si è vista la grande voglia di stare vicini ai giocatori, di incitarli e seguirli; una risposta che - oltre a vedersi sugli spalti dove è tornato il calore dei supporter fatto di cori e tamburi – sembra aver dato i suoi frutti anche in campo, dove i ragazzi di Pochesci hanno dato il massimo in queste prime uscite. E lo stesso tecnico ha voluto ringrazia-
re i tifosi per il primo successo dell’era Unicusano, ottenuto contro il Cesena grazie a un gol di Angiulli. Già dalla prima uscita con l’Empoli, dove in più di 4 mila e 500 si erano presentati sugli spalti del Liberati, il continuo incitamento del popolo rossoverde aveva dato una carica in più. I 5.076 tifosi di sabato scorso invece hanno spinto la squadra alla vittoria.
COMMENTO. Dopo il primo
successo, a rinsaldare il legame con la tifoseria sono state proprio le parole del presidente Stefano Ranucci, commentando l’intensità che la squadra ha messo in campo in queste partite, che non è passata inosservata neanche da parte dei tifosi ternani: «La loro risposta è il simbolo di come si stia solidificando il rapporto tra la squadra e Terni. Il pubblico
ternano è fantastico, sugli spalti e in città. Le dimostrazioni di vicinanza sono fantastiche. E non le scopro certo io, perché anche in passato, anche quando i risultati non arrivavano, ho visto un attaccamento particolare a questi colori. Ecco perché ogni volta che riusciamo a fare prestazioni e risultati, dobbiamo dedicarle a chi ci segue e ci sostiene». © Copyright Università Niccolò Cusano
calcio a 5 femminile
E le Ferelle sono già in formato campionato Prima amichevole precampionato, prima vittoria per le Ferelle di mister Schindler che nel weekend hanno battuto 8-0 il Porto San Giorgio, formazione di A2. Primo tempo con tante occasioni da gol per le rossoverdi – fa sapere l’ufficio stampa della squadra - sprecona però la squadra di Capitan Neka che sfiora soltanto più volte il gol del vantaggio. Gambe pesanti, ma idee chiare; si vede anche se è passata solo una settimana la mano del mister romano: movimenti precisi, anche se un po’ lenti, difesa coordinata e attacco con appoggio al pivot, spesso e volentieri. IL TEST. Renata fa uno a zero concludendo con un lob dolce una fitta rete di
passaggi. Il Porto San Giorgio difende basso e fa buona guardia tenendo botta tutto il primo tempo, la prima frazione si conclude proprio uno a zero. Il secondo tempo inizia in modo più tambureggiante ed è la nuova Talita Bianchi a rubare l’occhio su una gran discesa sulla destra che finisce con un assist dolcissimo sui piedi di Neka che non sbaglia. Entra in scena Santos che in pochi minuti ne fa due, uno in coabitazione con Angeletti: giocata a carrello da manuale con il pivot reatino e Santos scarica con la sua solita potenza sotto la traversa. La partita ormai ha poco da dire anche se le marchigiane non si arrendono affatto, anzi provano a metterci il fisico e
Le ragazze dell’Unicusano Ternana hanno superato 8-0 il Porto San Giorgio CLAUDIO GIUSTI
sfiorano anche il gol della bandiera. Angeletti si prende la soddisfazione del gol buttando dentro un pallone fornito da Maite. Da segnalare il ritorno in campo a pieno regime di Ludovica Coppari che ha fatto un buon minutaggio e giocato anche da centrale. Tra i pali Trumino ha ben difeso la porta per tutto l’arco della gara lasciando a riposo Mascia. Riposo anche per Brandolini. Buon esordio per Lorenzoni che ha ben figurato in un paio di occasioni non solo nella sua posizione naturale, ovvero quella di centrale, ma anche in fase offensiva. Finisce 8-0 con poker di Renata, doppietta di Neka e un gol a testa per Santos e Angeletti. © Copyright Università Niccolò Cusano