Sport & Salute

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del 14 LUGLIO 2016 in collaborazione con

alute

Il settimanale delle eccellenze

INFORMAZIONE A CURA DI SPORT NETWORK

benessere

medicina

Niente cellulari, pc, social e posta: i cosiddetti millennial sono i più inclini a mettersi offline

La scoperta del San Raffaele fa il giro del mondo: linfociti T “armati” per battere la leucemia

Il fascino del cibo raccontato da chi vive le tradizioni: le esperienze del turismo enogastronomico

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Digital Detox Cellule killer in estate si stacca contro il cancro

Human Heritage dna italiano

food

golf, un salto nel futuro Onde cerebrali, radar, fasci ottici: la preparazione dei campioni del green è da fantascienza

salute

tendenze

Tachicardia i sintomi da "ascoltare”

Il Paddle conquista il Principato

Quando preoccuparsi e come riconoscere i segnali pericolosi

Montecarlo si prepara per la tappa mondiale dello sport più trendy

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2 sport & salute tuttosport

GIOVEDì 14 LUGLIO 2016

benessere

sempre connessi ma disposti a farne a meno Quasi la metà dei Millennial dichiara di essere disposto a staccare la spina dalle proprie abitudini digitali in vacanza

giovedì 14 LUGLIO 2016

sport-tech

sul green conta la neuroscienza

Minimizzare i rischi durante i viaggi

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onde cerebrali, radar, fasci ottici, robot: la preparazione dei golfisti professionisti è basata su tecnologia d'avanguardia

Attenti ai social: che si tratti della propria posizione o di un selfie, i criminali sono in grado di monitorare dove siamo attraverso l’attività social

di Bagger Vance/Will Smith sono una base – totale fiction – dalla quale partire per arrivare alla rivoluzione che ormai sta caratterizzando la disciplina. In quella finzione, c’era anche un po’ di realtà con la presenza di Walter Hagen e Bobby Jones. E proprio quest’ultimo, uno dei fondatori del Master di Augusta e unico giocatore ad aver completato un Grande Slam (seppur non nella forma attuale), aveva capito tutto: il buon golf si gioca in un campo di 14 centimetri, nello spazio tra due orecchie. Da lì, si è finiti lontanissimo.

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sorpresa: i millennial sanno disintossicarsi

secondo un rapporto sulla digital detox la generazione y è più incline a rinunciare all'utilizzo dei dispositivi mobili durante le vacanze estive luoghi comuni sono fatti per essere sfatati. Non sono i Millennial i più “drogati” di chat, social e interazioni virtuali. Durante le vacanze si dimostrano molto più propensi a staccare la spina del proprio smartphone. In un certo senso sono più inclini a “disintossicarsi”. Almeno secondo il rapporto “Digital Detox: Unplugging on Summer Vacation” (Disintossicazione digitale: “staccare” durante le vacanze estive) realizzato negli Stati Uniti da Intel Security per comprendere le abitudini degli utenti e i rischi per la loro identità e per i dispositivi personali. Secondo il 65% degli intervistati statunitensi essere scollegati significa non utilizzare internet per niente, mentre la metà ritiene di essere scollegata se non ha effettuato alcuna telefonata. L’indagine sfata un luogo comune secondo cui i Millennial, noti anche come Generazione Y, sarebbero i meno propensi a lasciare a casa i propri dispositivi al momento di andare in vacanza; il 49% di loro in realtà ha ammesso di essere disposto a staccare la spina in vacanza, mentre solo il 37% degli intervistati tra i 40-50 anni farebbe lo stesso. «Gli utenti si affidano alla tecnologia per rimanere in contatto con il proprio mondo fisico e digitale – sia che

work addiction Il 68% del campione statunitense controlla le e-mail di lavoro una volta al giorno anche quando è in ferie

in breve Il termine Un'astensione da dizionario Il termine “Digital Detox” è entrato a far parte da pochi anni dell’Oxford Dictionary Online con la seguente definizione: «Un lasso di tempo nel quale una persona si astiene dall’utilizzo di smartphone o computer per ridurre lo stress o focalizzarsi sull’interazione sociale nel mondo reale».

siano al lavoro, a casa o in vacanza», spiega Gary Davis, chief consumer security "evangelist" di Intel Security. «Le persone spesso utilizzano i dispositivi in vacanza per accedere alle informazioni sensibili senza considerare i potenziali rischi. Di conseguenza, è fondamentale suggerire alcuni comportamenti che favoriscano abitudini digitali sicure affinché gli utenti siano più sicuri anche in viaggio e in vacanza». In un mondo sempre connesso, è difficile per le persone staccare la spina. In effetti, il 68% degli intervistati negli Stati Uniti ha riferito di controllare la posta elettronica personale e di lavoro almeno una volta al giorno, ogni giorno, anche in vacanza. Gli americani sono i meno inclini ad astenersi dalla lettura dei messaggi di posta elettronica di lavoro (49%) mentre sono in vacanza rispetto ad abitanti di Singapore (61%), canadesi (60%), tedeschi (59%), messicani (59%), francesi (56%), olandesi (54%), brasiliani (53%) e spagnoli (52%).

Dove e quando condividere: è importante non far sapere pubblicamente dove o quando si andrà in vacanza. Meglio aspettare di essere tornati prima di pubblicare le foto

3 Connessioni Wi-Fi e Bluetooth? Con moderazione: il collegamento a dispositivi Wi-Fi e Bluetooth non protetti può rendere vulnerabili i dati personali

numero uno Il movimento perfetto nello swing di Jason Day

4 Monitorare i propri account bancari: è essenziale controllare frequentemente il conto corrente. Ci si potrebbe accorgere con troppo ritardo di eventuali intrusioni

come dentro un videogame in 3 dimensioni Sopra, tre momenti di utilizzo del K-Vest: i due maestri Patrizio Daveri e Juan Astiz del Circolo Golf San Siro mostrano come funziona l'elaborazione virtuale del tiro

Bodyism, più che una dieta una filosofia

nell'esclusivo hotel 5 stelle dell'isola Il trattamento wellness di James Duigan viene proposto in location esclusive: dopo Londra e le Maldive è l'ora del Capri Palace

l maestro Miyagi sul tatami con Daniel Larusso, Mickey Goldmill sul ring con Rocky, Tony D’Amato sul campo da football insieme agli Sharks: il cinema hollywoodiano ci ha regalato allenatori carismatici in grado di portare i propri atleti a completare imprese titaniche. Ma è finzione, e per quanto tutti ricordiamo con passione gli insegnamenti di chi ci ha formato nello sport - tra parole di incoraggiamento e durezze a fin di bene - la realtà è spesso meno romantica di quella raccontata sul grande schermo. A meno che, invece di trovarci in un film di Oliver Stone o Avildsen, ci si trovi in qualche adattamento liberamente ispirato a un racconto di Asimov o Dick. Anche il golf ha avuto al cinema i suoi guru fatti di maieutica per il green. Gli aneddoti

wellness

Clean & Lean, cioè pulito e magro. Il soggetto è il nostro corpo. La formula per ottenere questo risultato è il Bodyism, anche se forse sarebbe più corretto parlare di una vera e propria filosofia, o perlomeno di una way of life. A lanciarla, dieci anni fa, è stato James Duigan, ribattezzato il “guerriero”. L’ideatore del Bodyism promette miracoli: benessere, forma fisica e salute rivoluzionando le abitudini alimentari. Da una parte cibi e ingredienti vietati: zuccheri, bevande gassate. alcol, cibi troppo lavorati e caffeina. In quest’ultimo caso con uno strappo alla regola al mattino. Dall’altra parte verdure colte dall’orto, carne, frutta e pesce bio. Meglio se a breve scadenza, con il minor numero di conservanti. Si consigliano così una porzione di verdura e una di carne o pesce, da assimilare in maniera ordinata e len-

way of life Sbarca a Capri la tecnica inventata dieci anni fa da James Duigan: cibi biologici e attività fisica moderata sono i suoi capisaldi

ta, almeno in 20 minuti. Al cibo sano si affiancano integratori a base di concentrati di fibre, omega 3 e vitamine, oppure bacche per bruciare calorie, nonché frullati al cioccolato. Non manca l’attività fisica moderata, di qualità e rigorosamente all’insegna del divertimento. Gli esperti di Bodyism includono gli specialisti di performance sportive, massaggiatori, terapisti, nutrizionisti e guaritori olistici. Il Bodyism, attraverso un approccio olistico, tratta ogni cliente con l’obiettivo di sviluppare strategie e protocolli che accelerano il processo di combustione dei grassi, di riequilibrio, disintossicano e danno energia. L’esclusivo trattamento wellness viene proposta in location altrettanto esclusive, da Londra alle Maldive fino – new entry – al Capri Palace della splendida isola amata dai turisti di tutto il mondo.

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forma fisica tra qualità e divertimento L'approccio olistico del Bodyism consente di costruire strategie personalizzate per ogni cliente con l'obiettivo di dare equilibrio all'organismo, disintossicarlo e fornirgli energia. Il motto, non a caso, è Clean & Lean, vale a dire pulito e magro.

«In campo l’aspetto mentale conta tantissimo - spiega Patrizio Daveri, maestro Pgai al Circolo Golf San Siro e grande conoscitore dei nuovi metodi di training – Prendiamo come riferimento Jason Day, numero uno al mondo, che basa il proprio allenamento sulle neuroscienze: sei ore sul campo, quattro sono dedicate al green e al gioco corto per lavorare su visualizzazione e concentrazione». Il pensiero di Bobby Jones sembra resistere al progresso, nonostante siano passati quasi 90 anni. Ma l’applicazione è da romanzo sci-fi: «Questo aspetto ha portato l’allenamento a un nuovo livello. Tra poco, la nuova frontiera sarà rappresentata da tecnologie come il Focus Band. È una fascia che si indossa in testa e lavora sul concetto di neurofeedback: ha tre sensori che registrano l'attività cerebrale e permettono di autoregolare il livello delle emozioni. Inoltre aiuta ad allenare il quiet eye, la capacità di mantenere la visualizzazione dell'obiettivo».

dal bastone e dalla pallina, e ne elabora i cambi di frequenza tracciandone i movimenti – spiega – sfruttando lo stesso tracking dell’Hawk Eye, occhio di falco del tennis. È un sistema che veniva utilizzato nella balistica e che, a metà degli anni duemila, con l'introduzione del D-Plane, ha rivoluzionato il modo di insegnare golf, sfatando qualche mito tecnico e sta influenzando il modo in cui il bastone viene rilasciato sulla palla». Zepp

Un guanto che si collega allo smartphone per imparare il tiro

Swingbyte

Dati e connessione: si usa con il bastone e calcola dati utilissimi

FlightScope

Il suo launch monitor emette onde radar attraversate da bastone e pallina, e quindi ne traccia i movimenti

Track Man

La tecnologia al servizio del golf ha una sto- Con l'app dedicata si ria che parte da lontano: «Abbiamo inizia- possono rivedere i propri to negli anni Ottanta e Novanta con l’anali- colpi in slow motion si video, per poi arrivare alla prima evoluzione con le videocamere ad alta velocità per ottenere i super slow motion, presenti anche su Trackman e FlightScope». Proprio quest’ultima è una tecnologia IL FUTURO che il maestro Daveri conosce bene L'aspetto mentale e che utilizza duè diventato rante le sue lezio- Focus Band cruciale: si cerca ni: «Il launch mo- Una fascia che registra di lavorare sulla nitor emette onde l'attività cerebrale: radar che vengo- fantascienza e sport concentrazione no attraversate allo stato puro

K-Vest 3D

Un campo virtuale dove i movimenti vengono elaborati in tre dimensioni

Gears

Ricostruisce un'analisi 3D del giocatore grazie a otto videocamere e 32 sensori

Daveri prosegue la sua analisi storica della tecnologia nel training: «Nello stesso periodo, in parallelo si è sviluppata l’analisi biomeccanica, che cattura la sequenza dei movimenti del giocatore usando gli stessi sensori che vengono utilizzati per costruire i videogiochi, indicando così la postura. Il K-Vest 3D ne è stato il capofila e il dottor Kwon ancora il massimo esperto». Chi ha visto su Twitter il video di Tiger Woods alle prese con un allenamento indoor dopo l’intervento alla schiena, probabilmente avrà notato una pedana sotto i suoi piedi: «È una Force Plate – spiega Daveri – una tavola simile, come concetto, a quella utilizzata dalla Wii. Fornisce un’analisi delle forze applicate al terreno, cioè pressione e direzione, oltre allo spostamento del baricentro. C’è anche una sorella minore, la Balance Plate, che misura esclusivamente la pressione a terra. Naturalmente, come abbiamo visto per Tiger Woods, possono essere utilizzate outdoor e indoor». Arrivando ai nostri giorni, insieme all’applicazione delle neuroscienze, il futuro del golf è un sistema completo ad altissima definizione: «Parliamo di Gears, una tecnologia indoor che si basa sul motion-capture. Grazie a un tracking ottico con otto videocamere ad alta velocità e 32 sensori, costruisce un’analisi 3D del giocatore e del bastone, sezionandola in ogni minima parte. Quindi, ad esempio, si possono vedere i movimenti del polso al millimetro». Anche in Italia l’eccellenza dell’insegnamento del golf sembra avere un futuro indoor: «Uno dei migliori circoli è il Golf della Montecchia, a Padova, certamente ai livelli delle migliori academy americane. Il suo performance center è invidiabile». Bene la tecnologia al servizio delle prestazioni sportive, ma attenzione ai rischi di mettere tutto nelle mani di una macchina: «È ancora in fase sperimentale ma questa eventualità c’è con il RoboGolfPro – ammette Daveri – un vero e proprio robot che aiuta i movimenti del bastone e quasi si sostituisce al maestro». Con l’enfasi su “quasi”. La classe dei maestri di golf apprezzerà.

Come riconoscere e prevenire la rottura della cuffia dei rotatori La rottura della cuffia dei rotatori è una patologia che colpisce molto spesso la spalla. Essendo questa la zona più mobile del corpo umano, una lesione della cuffia porta a una limitazione della capacità di usare la mano nello spazio, incidendo considerevolmente nella vita del soggetto. «La cuffia dei rotatori si costituisce di un insieme di muscoli e tendini che, fondendosi tra loro sulla testa dell’omero – spiega il dottor Ettore Taverna, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia – Chirurgia della Spalla all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi - Le cause della sua rottura DIAGNOSI sono per il 90% di tipo degeneratiL'analisi del dottor vo e per il 10% di tipo traumatico. Ciò significa che la maggior parte Ettore Taverna, queste riconoscono sia cause inresponsabile di Ortopedia di trinseche come la progressiva dee Traumatologia-Chirurgia generazione del tendine dovuta a della spalla all'IRCCS cattiva vascolarizzazione, sia cauIstituto Ortopedico Galeazzi se estrinseche come la formazione di un’artrosi acromion claveare o di un appuntimento sul margine inferiore dell’acromion, ovvero le ossa poste al di sopra della cuffia che, creando attrito durante l’elevazione del braccio, possono portare a rottura. Le tipologie di rotture non sono tutte uguali, in quanto la geometria delle lesioni, la qualità dei tessuti e il numero di tendini coinvolti variano. In genere riconosciamo due fasce d’età: nei giovani, le lesioni sono quasi sempre traumatiche e i tessuti seppur rotti sono di buona consistenza, mentre nei soggetti al di sopra dei 40-45

anni le lesioni tendinee sono prevalentemente di tipo degenerativo». «Il sintomo caratteristico della lesione di cuffia – continua il dottor Taverna - è l’intenso dolore notturno, accompagnato da quello al movimento e ipostenia, cioè la mancanza di forza con debolezza e incapacità di sollevare gli oggetti o la mano stessa. Di solito, il paziente non si accorge di questa selettiva mancanza di forza della spalla a meno che non debba frequentemente compiere azioni che richiedano l’elevazione del braccio al di sopra della spalla stessa. I principali strumenti diagnostici per questa patologia sono l’ecografia, l’artro-risonanza e la radiografia tradizionale. Tutti questi esami contribuiscono a determinare la presenza e il tipo di lesioni che disturbano il paziente. Le rotture, anche parziali, dovrebbero essere diagnosticate precocemente per poter essere trattate tempestivamente, evitandone l’ampliamento nel corso del tempo e quindi l’aggravamento clinico». «Se una rottura a tutto spessore è sintomatica, soprattutto in una persona di media età, il consiglio è chirurgico tramite la riparazione della lesione e un’acromionplastica, ossia con la rimozione dei summenzionati appuntimenti scheletrici. Per quanto riguarda le rotture parziali, queste possono avere, soprattutto nei giovani, capacità cicatriziali e autoriparative. In questi casi – conclude il dottor Taverna - la terapia è osservazionale, ossia si controlla clinicamente nel tempo l’evolvere della lesione, con il consiglio di effettuare esercizi specifici per migliorare la forza dei muscoli della cuffia».

tornare al top dopo l'intervento «Nella fase riabilitativa dopo l’intervento di riparazione della cuffia rotatoria, che ormai viene prevalentemente eseguito per via mini-invasiva artroscopica – spiega Taverna - è bene evitare le attività con elevazione delle braccia prolungate, per almeno 2-3 mesi»


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RICERCA

cellule killer contro i tumori

“armare” i linfociti t per combattere le leucemie la scoperta del san raffaele fa il giro del mondo razie all’importante contributo dei ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, abbiamo un nuovo alleato nella lotta al cancro. È il sistema immunitario, la complessa rete cellulare pronta ad attivarsi per difenderci da microbi, virus e agenti patogeni. Da più di vent’anni diversi team di ricercatori in tutto il mondo sono al lavoro per capire come “armare” il sistema immunitario per fargli riconoscere e distruggere le cellule tumorali, che di solito passano inosservate perché parte dell’organismo stesso. La strategia messa a punto in laboratorio dai ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, molto apprezzata dalla comunità scientifica e ripresa dai media di tutto il mondo, sfrutta un sottotipo di linfociti T, cellule specifiche del sistema immunitario, che potrebbe essere modificato geneticamente e “armato” per combattere le cellule tumorali nel tempo, impedendo alla malattia di ripresentarsi. I risultati dello studio, finanziato da AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Science Translational Medicine. Il team di ricercatori è stato coordinato da Fabio Ciceri, primario di Ematologia e Trapianto midollo osseo, e Chiara Bonini, vicedirettore della Divisione di Immunologia, trapianti e malattie infettive e capo dell’Unità di Ematologia sperimentale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha presentato lo studio al congresso annuale dell’American association for the advancement of science, un’organizzazione internazionale senza fini di lucro che ha l’obiettivo di favorire l’innovazione e la divulgazione scientifica. «Questo studio – spiega Chiara Bonini – ci ha permesso di individuare le cellule del sistema immunitario che persistono più a lungo nel tempo. Se armate geneticamente contro i tumori, queste cellule potrebbero “ricordare” a lungo quelle tumorali e attaccarle in caso di recidive, proprio come succede con il virus di un ceppo influenzale che, una volta entrato nella memoria immunologica del nostro organismo, non può più colpirci». «Esistono diversi tipi di linfociti e ognuno di loro è specializzato e in grado di riconoscere un dato nemico – continua Chiara Bonini – Ogni linfocita possiede un recettore che riconosce un antigene specifico su un’altra cellula (come un virus o qualsiasi agente patogeno) e la attacca. Esistono an-

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che linfociti che riconoscono le cellule tumorali, ma sono rari e insufficienti a combattere efficacemente il tumore. Per questo abbiamo deciso di creare in laboratorio un esercito di linfociti ingegnerizzati che potrebbero essere in grado di riconoscere le cellule maligne ed eliminarle». L’ingegnerizzazione consiste nell’eliminare il gene che specializza i linfociti grazie a specifiche “forbici” molecolari. Una volta “nudi”, i linfociti possono essere dotati di geni anticancro, spiega Bonini, che precisa: «Questa terapia genica si è rivelata efficace in laboratorio, ma non è ancora stata avviata una sperimentazione sull’uomo». Per alcuni tipi di leucemia, la terapia potrebbe essere disponibile nel giro di pochi anni, assicura Chiara Bonini. «Sebbene la ricerca sia in fase avanzata – conclude – occorre terminare gli ultimi passaggi e trovare i finanziamenti. Sarebbe bello avviare le sperimentazioni proprio in Italia, dove tutto è cominciato».

le speranze dei ricercatori La terapia potrebbe essere disponibile in pochi anni Ma sono necessari i finanziamenti

un esercito creato ad hoc Nei laboratori è stato creato un esercito di linfociti ingegnerizzati in grado di riconoscere le cellule maligne

università nuovi indirizzi

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eccellenze

Prof. Roberto Mordacci preside della facoltà di Filosofia Università Vita - Salute San Raffaele

Filosofi del mondo contemporaneo «Le grandi aziende li richiedono per le capacità critico-analitiche» Nasce la nuova laurea in Filosofia del Mondo Contemporaneo dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Professor Roberto Mordacci (preside della Facoltà di Filosofia dell’Università Vita – Salute San Raffaele), dobbiamo dire addio al filosofo topo di biblioteca? «Sì, anche se forse il filosofo non è mai stato davvero un “topo di biblioteca”. La nostra è una disciplina che interroga il mondo, vuole comprendere radicalmente quello che accade. Questa laurea rappresenta in modo ancora più concreto la volontà di calare il sapere filosofico all’interno delle grandi questioni sociali, economiche, etico-culturali della contemporaneità grazie agli strumenti della filosofia». Nell’offerta formativa compaiono disciplil'obiettivo ne che normalmente non sono presenti Il prof. Mordacci: nei corsi di laurea in filosofia: diritto, economia, geopolitica, sociologia, teoria poli«Si impara Perché questa scelta? a calare il sapere tica. «L’apprendimento di nozioni fondamentafilosofico nelle li di queste discipline è cruciale per formare questioni sociali studiosi e intellettuali che capiscano concreed economiche» tamente il nostro tempo. A queste competenze tecniche si uniscono l’analisi del linguaggio, la messa in discussione del senso comune e dei presupposti “dati”, il metodo di ricerca proprio del sapere filosofico». Il corpo docente appare costituito da personalità di rilievo, ma non allineate sul piano delle posizioni culturali e politiche espresse. Questa disomogeneità non è una fonte di confusione per i laureandi? «Il pluralismo è sempre stato una delle caratteristiche distintive della nostra Facoltà, così come la libertà di ricerca di ciascun docente. Non c’è un indirizzo culturale determinato, ma le varie voci dialogano su tutti i temi, in un costante confronto. Il dialogo è reale e costante e vi è un denominatore comune: il

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rigore della ricerca e l’apertura verso ogni posizione bene argomentata. Ciò che unisce il nostro lavoro è l'attenzione ai problemi e alle questioni sostanziali piuttosto che solo alle teorie o alle scuole. La filosofia è pensiero del concreto e non dogmatismo». Dove potrà lavorare un laureato in Filosofia del Mondo Contemporaneo? «La metà circa dei nostri studenti vuole continuare a studiare, accedendo ai dottorati di ricerca. Come dimostrano i dati Almalaurea, il 40% dei nostri attuali laureati a un anno dalla laurea è iscritto a un dottorato in Italia o all’estero, contro una media nazionale del 12,8%. Un’altra metà di laureati opta per la carriera aziendale, con un percorso di crescita in ambito manageriale. Negli ultimi anni, è cresciuta da parte delle aziende pubbliche e private la richiesta di manager-filosofi, per alcune posizioni particolari, soprattutto nell’ambito della comunicazione, delle risorse umane, della responsabilità sociale d’impresa e del management a tutti i livelli. Specie nei momenti di crisi, essere capaci di sintesi, di un pensiero critico e creativo, è molto importante e molto ricercato». Come si accede alla nuova laurea? «È possibile inoltrare la propria domanda di ammissione se si è conseguita una laurea triennale in filosofia. Per i laureati triennali in altre discipline è possibile valutare la carriera pregressa ed essere ammessi integrando i crediti formativi necessari in alcune materie filosofiche. Sul sito dell’Università si trovano tutte le informazioni (www.unisr.it)». A quanto ammonta la retta annuale? «La retta della laurea triennale è di 5.440 euro all’anno, mentre per la magistrale è di 6.540 euro. Ma sono previsti dei premi per l’anno accademico 2016-2017, da concedersi sulla base di criteri di merito e di reddito e permetteranno di usufruire di 5.000 euro all’anno».

Sarà così il Brickell Flatiron, la torre del design italiano a Miami

sulle orme del gusto

Lusso italiano

una torre di eleganza conquisterà miami

Più di quattro italiani su dieci scelgono un viaggio di vacanza valutando le proposte alimentari della zona

Nascerà nella South Miami Avenue il Brickell Flatiron, una torre di 64 piani, che diventerà l’icona italiana del quartiere di Brickell, il distretto economico-finanziario della città statunitense. Tra gli obiettivi dell’architetto Ugo Colombo, padre del progetto, c’è quello di rappresentare l'idea di esclusività e lusso raggiungibile. Tutte le unità della torre saranno arredate secondo un progetto su misura e con arredi e finiture italiani di altissima qualità. Le cucine sono completamente accessoriate Snaidero, mentre i bagni avranno un doppio lavandino con rubinetti cromati Zucchetti, tutto importato dall’Italia. L’illuminazione è a incasso, i pavimenti in gres porcellanato italiano. Ogni abitazione sarà dotata di ampi balconi ellittici con vista panoramica e di numerosi sistemi tecnologici di ultima generazione. Perla di Brickell Flatiron, posizionata al 64esimo piano, è la Sky Spa, sospesa nel cielo con vista a 360 gradi su Miami, che comprende piscina panoramica, centro benessere e fitness con servizi terapeutici, bagno turco privato, sauna e spogliatoi. Presente anche una palestra di ultima generazione, di 586 metri quadri, che sarà dotata di attrezzi cardiovascolari e sollevamento pesi di alta tecnologia, di una sala aerobica, e dove sarà possibile frequentare corsi di pilates e yoga.

human heritage l'ingrediente in più il turismo enogastronomico punta sulla tradizione e sul patrimonio umano di chi propone piatti e ricette. e a settembre fari accesi su torino li esperti lo chiamano Human Heritage. E spesso è la chiave del successo di una realtà turistica. La nuova frontiera del viaggio, infatti, guarda all’antico, alle tradizioni e soprattutto al rapporto umano con chi vive il territorio e ne conosce i segreti. Così, lo Human Heritage supera spesso l’attrattività del lusso: si preferisce passare il proprio tempo in vacanza ospiti di una struttura che ci fa sentire a casa, piuttosto che in uno sterile hotel lussuoso. Ciò non vale soltanto per dove si dorme ma – soprattutto – per dove si mangia. Così, il turismo enogastronomico sposta la propria bussola verso chi sa unire a cibo sopraffino quel patrimonio tipico del territorio, fatto di ricette, alimenti ma anche di capacità di comunicare il “dna” del cibo. A metà del mese scorso, l’Osteria Francescana a Modena di Massimo Bottura è stata nominata il miglior ristorante al mondo nella classifica di “50 Best Restaurant”, uno tra i più importanti riconoscimenti nel mondo dell’alta cucina. Il premio va esattamente nella direzione di cui abbiamo parlato poco fa: conta la maestria dello chef ma anche la capacità di ancorare al territorio le specialità, offrendo un’esperienza di ampio respiro a chi cerca qualcosa in più di un semplice pasto. Il turismo enogastronomico è una delle voci più importanti del bilancio di settore italiano. E oltre alla blasonata locanda modenese, sono tante le tappe che chi ama il gusto può toccare in un viaggio lungo lo Stivale.

“Terra Madre Salone del Gusto” ribadirà il ruolo centrale delle Comunità del cibo: dal 22 al 26 settembre

D’altronde, se si tengono in considerazione soltanto i turisti italiani (per

tacer degli stranieri, dunque, che da sempre scelgono il nostro Paese in cerca di prelibatezze), più di quattro italiani su dieci hanno scelto un viaggio di vacanza all’insegna dell'enogastronomia, secondo i più recenti dati raccolti dalla Coldiretti. Un dato che conferma la posizione di leadership italiana: nessun Paese al mondo può vantare un’offerta così vasta di possibilità per chi sceglie una vacanza enogastronomica, completata dalla presenza di 21.000 agriturismi e oltre 6.600 fattorie.

nel cuore della capitale si vive la fotografia Un luogo ideale per vivere la fotografia a 360°: dalle ultime novità come la prima mirrorless professionale Leica SL, la Leica M-D, priva di monitor, ai modelli leggendari, Leica M e M-Monochrom, fino alle fotocamere digitali più “giovani” come la Leica T, Leica X-U e Leica Q. Il Leica Store di piazza di Spagna, aperto lo scorso mese, dà anche spazio a incontri con prestigiosi fotografi, workshop e letture portfolio e offre un’area bookshop con una straordinaria selezione di volumi fotografici italiani e internazionali.

Un marchio storico come Leica nel cuore di Roma, a piazza di Spagna

Il Paese vive poi di appuntamenti di livello internazionale, come il Salone del Gusto di Torino che, a partire da quest’anno, con la denominazione “Terra Madre Salone del Gusto”, ribadirà il ruolo centrale delle Comunità del cibo: dal 22 al 26 settembre, Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino celebreranno i 20 anni della manifestazione e il trentennale di Slow Food Italia uscendo dal polo fieristico per coinvolgere alcune tra le più belle e prestigiose sedi cittadine, come il Parco del Valentino e il Borgo Medievale, Palazzo Reale, il Teatro Carignano, il Circolo dei Lettori e la Reggia di Venaria Reale. La filosofia del cibo buono, pulito e giusto appartiene a tutti e deve andare incontro al più vasto numero possibile di persone. Per comunicare un patrimonio comune.

ricerca

Ogni anno colpiti 32mila italiani Lo studio sull’immunoterapia delle leucemie è frutto del lavoro pluriennale dei ricercatori e dei clinici dell’Unità di Ematologia sperimentale e dell’Unità di Ematologia e Trapianto midollo osseo dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, coordinati dalla professoressa Chiara Bonini e unità dal professor Fabio Ciceri. di ematologia Questo studio, in particolare, ha come primo autoI risultati re Giacomo Oliveira, che dello studio ha portato avanti il prosono il frutto getto durante il suo dotdi un lavoro torato in Medicina molecolare presso l’Università pluriennale Vita-Salute San Raffaele. I tumori del sangue, come i linfomi e le leucemie, sono le forme di cancro più frequenti e colpiscono ogni anno circa 32mila italiani, due terzi dei quali sopra i 65 anni. Da tempo l’immunoterapia, sotto forma di trapianto di midollo da donatore, si è dimostrata efficace per il trattamento di questi tumori, affiancando chemioterapia e radioterapia.

san raffaele Lo studio sui linfociti T è stato realizzato dai ricercatori e clinici dell’Unità di Ematologia sperimentale e dell’Unità di Ematologia e Trapianto midollo osseo

sostieni anche tu la ricerca del san Raffaele www.hsr.it/sostienici

«Prostata, dopo i 40 anni va programmata una visita» Le donne vanno regolarmente dal ginecologo, ma gli uomini? L’idea di farsi visitare suscita imbarazzo e vergogna, nonché reazioni scaramantiche che non fanno bene alla prevenzione. Il tumore alla prostata, la ghiandola che produce il liquido seminale, è il secondo più diffuso tra gli uomini e l’ipertrofia prostatica benigna, che consiste nell’ingrossamento della ghiandola, colpisce il 50% dei maschi sopra i 50 anni, con un aumento medio dell’incidenza pari al 10% ogni 10 anni. Sono numeri di un certo peso, che però non devono allarmare, bensì incoraggiare tutti gli uomini, già dopo i 40 anni, a programmare un incontro con l’urologo, lo specialista che si occupa della salute maschile.

Quando la prostata si ingrossa L’ipertrofia prostatica benigna, che interessa gli uomini dopo i 50 anni, coinvolge la prostata e ne causa l’ingrossamento, con sintomi che peggiorano con il tempo. «Tra i disturbi principali ci sono l’urgenza di urinare spesso, un flusso di urina debole e la sensazione di non svuotarsi del tutto», spiega il professor Francesco Montorsi, direttore scientifico e primario dell’Unità di

mono che avere l’ipertrofia prostatica significhi per forza sottoporsi a un intervento invasivo che comprometterà la loro vita sessuale» riprende Montorsi. «Non è così, per fortuna. Se i sintomi sono lievi e non compromettono la qualità di vita del paziente, si procede con un trattamento farmacologico che con il tempo riduce il volume della prostata» chiarisce lo specialista. Chi invece ha sintomi più invalidanti, come un getto quasi bloccato, deve sottoporsi all’intervento. «La gran parte degli interventi per l’ipertrofia prostatica benigna avviene per via transureterale, ovvero attraverso l’uretra, il canale che collega la vescica al pene» spiega Montorsi.

prevenzione I consigli del prof. Montorsi, primario dell'Unità di urologia dell'IRCCS San Raffaele L'ipertrofia prostatica colpisce il 50% degli uomini

Urologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele. Di fronte a questi disturbi, molti uomini preferiscono schivare l’esperto e abituarsi ad alzarsi più volte la notte o programmare il tragitto fino all’ufficio in base ai bagni che possono incontrare sulla strada. «Nulla di più sbagliato». «Spesso gli uomini te-

IRCCS San Raffaele

quanto contano l'alimentazione e lo stile di vita

Uno stile di vita sano e sportivo, una dieta sana e un’attività sessuale costante sono un ottimo modo per mantenere la prostata in salute. Meglio quindi evitare o limitare gli alimenti che possono infiammare la prostata (birra, peperoncino, insaccati, spezie, pepe, formaggio, burro, superalcolici, caffè, crostacei). Suggerito invece bere almeno due litri di acqua al giorno e consumare alimenti ricchi di vitamina A, come pomodori, spinaci, carote, e ricchi di vitamina E, che si trova nella frutta, nella verdura e nei cereali.

occhio al psa Se hai più di cinquant’anni, occhio al Psa. Questo acronimo sta per antigene prostatico specifico e viene dosato, tramite un esame del sangue speci- Per saperne di più sulla salute maschile, fico, per valutare lo stato segui #SaluteUomo, la rubrica radiofonica in di salute della prostata. onda ogni ultimo venerdì del mese dalle 11.15 «Questo valore non è utile solamente per identificare un tumore della prostata, ma anche per valutare l’ingrossamento della ghiandola per ragioni benigne» spiega Montorsi. «Io consiglio ai miei pazienti di fare questo test già a quarant’anni, quando la prostata è in buona salute. Questo aiuta a www.hsr.it/sostienici definire il “valore di partenza” e a tenere d’occhio quindi eventuali aumenti futuri».

sostieni anche tu la ricerca

alle 12.00 su Radio 24, durante la trasmissione Cuore e Denari, con il professor Andrea Salonia, urologo, andrologo e direttore dell’Istituto di Ricerca Urologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.


6 sport & salute tuttosport

Giovedì 14 LUGLIO 2016

in evidenza

pedalare fa bene con stile... è meglio

giovedì 14 LUGLIO 2016

in evidenza Eventi e tendenze

guinness, le gomme più costose del mondo 600 mila dollari

Il motto della Sync Bycicle potrebbe essere “pedalare con stile”. Non c’è dubbio, infatti, che la bicicletta nata con un crowdfunding di 10 mila euro sia al momento la regina del design. Linee sinuose e morbide per un modello da strada che non perde aggressività grazie alla posizione in seduta molto avanzata e al manubrio da corsa. All black, con finiture lucide, è in grado di assorbire tutte le asperità del terreno come una bicicletta da sterrato, grazie alla particolare struttura del telaio con sellino sospeso.

il modello spagnolo

Foglie d’oro da 24 carati applicate dagli artigiani che hanno lavorato al nuovo palazzo presidenziale di Abu Dhabi e diamanti selezionati da Joaillier Prive e dai suoi gioiellieri italiani incastonati nel pneumatico. Così Z Tyres e Z1, il suo speciale set di quattro penumatici da 600 mila dollari, si sono conquistati l’ingresso nel Guinness dei primati come “set di pneumatici vettura più costoso del mondo”.

Un modello di Sync Bycicle

7 sport & salute tuttosport

al polso di chi fa sport: tra moda e performance

In Italia il paddle sta guadagnando enorme popolarità: nella penisola iberica è passato in pochi anni da sport di nicchia a tre milioni di praticanti

Gomme da record: ecco le Z Tyres

I CONSIGLI degli ESPERTI del GSD

tachicardia quando preoccuparsi?

la tappa più glamour del World Paddle Tour (WPT): Montecarlo sarà il palcoscenico dal 6 all’11 settembre di uno dei momenti più attesi della stagione agonistica di paddle, lo sport che in poco tempo ha conquistato una vasta popolarità, anche nel nostro Paese. Per i pochi che non sapessero di cosa si tratta, due parole di spiegazione: le regole di base sono quelle del tennis, la racchetta è “quasi” un racchettone da spiaggia per misure ma è leggera e forata, si gioca su un campo di 20 metri per 10 circondato da pareti trasparenti su cui poter far rimbalzare la palla per mandarla nel campo avversario.

come riconoscere i sintomi benigni e maligni e distinguerli da altri segnali: risponde il dottor pusineri dell'istituto clinico sant'ambrogio a tachicardia, in senso generale, è un disturbo che interessa una buona fetta della popolazione. Molteplici possono essere le cause scatenanti di queste accelerazioni improvvise del battito cardiaco che, nella maggior parte dei casi, possono essere erroneamente interpretate come vera e propria malat-

tia del cuore. Il dottor Enrico Pusineri, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia e dell’ambulatorio di Ecocardiografia all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, ci ha dato alcune “dritte” per imparare a riconoscere i sintomi tachicardici benigni e maligni e a distinguerli da altre manifestazioni apparentemente similari. Cosa si intende per tachicardia? «La tachicardia è un’improvvisa accelerazione del battito cardiaco che, nella stragrande maggioranza dei casi, è percepita dal paziente, ma in altri, non viene avvertita se non tramite una verifica della frequenza cardiaca del polso o durante la misurazione della pressione. L’accelerazione del battito cardiaco, di per sé, non è sempre pericolosa: esistono alcune tachicardie che hanno un significato sicuramente patologico e altre che hanno un significato benigno. È chiaro, però che, se ci trovassimo di fronte a un paziente con importanti fattori di rischio cardiovascolare o che ha già avuto problematiche cardiologiche tra cui infarto, cardiomiopatia, malattia valvolare, ipertensione arteriosa o qualsiasi altra patologia cardiaca, ovviamente, anche aritmica, la com-

le due tipologie Le tachicardie si dividono in sopra-ventricolari e ventricolari, che sono più pericolose

ta, di un trattamento di tipo interventistico con procedure elettrofisiologiche (cioè attraverso l’introduzione di un catetere all’interno di una grossa vena del corpo fino ad arrivare al cuore, allo scopo di identificare il circuito anomalo da cui parte la tachicardia e interromperlo tramite un’ablazione) e le tachicardie decisamente più pericolose, dette ventricolari, che nascono dalle camere ventricolari e che spesso configurano diverse condizioni patologiche pericolose: una malattia aritmogena del ventricolo destro, una storia di cardiomiopatia o un pregresso infarto. Queste tachicardie possono determinare morte improvvisa. Nel caso in cui il paziente avvertisse o perdesse conoscenza in seguito a uno di questi episodi, fondamentali sono le manovre di primo soccorso sul luogo e in seguito il raggiungimento tempestivo del pronto soccorso più vicino (118). L’holter è uno strumento che serve per verificare se la tachicardia che il paziente riferisce è una semplice tachicardia benigna legata all’incremento dello stato d’ansia oppure se è una complicanza di una patologia cardiologica misconosciuta o nota». parsa improvvisa di una tachicardia deve ac- Come procedere a riguardo? cendere un campanello d’allarme». «Nel caso di una semplice tachicardia legata a fattori di stress e ansia, di solito, mettersi Quali tipi di tachicardia sono riscontrabili? tranquilli è quanto basta affinché il problema «Le tachicardie si dividono in due gruppi prin- si risolva. Nel caso in cui la persona che avvercipali: le sopra-ventricolari, più frequenti nel- te il cardiopalmo è consapevole di aver avula popolazione giovane, hanno solitamente to casi pregressi di aritmia o malattie cardiaun significato benigno e sono ben controlla- che che potrebbero favorire le tachicardie, è te con la terapia, necessitando, qualche vol- importante recarsi al pronto soccorso perché

gli strumenti per interromperle sono assolutamente rapidi, ma soprattutto perché, una volta fatta la diagnosi, è possibile impostare terapie farmacologiche per prevenirle. Esiste, per chi soffre di tachicardie molto gravi e potenzialmente mortali, la possibilità di impiantare uno strumento sottocute, detto defibrillatore automatico impiantabile, che, grazie a un algoritmo, è in grado di riconoscere le tachicardie pericolose e interromperle tempestivamente erogando una scarica di energia elettrica». È possibile confondere un’improvvisa accelerazione dei battiti con una tachicardia? «Qualche volta, quando il paziente sostiene di avere la tachicardia, in realtà, ha delle semplici extrasistoli (cioè contrazioni premature del muscolo cardiaco che alterano la regolarità del battito) che avverte come battito irregolare e che sono facilmente interpretabili come tachicardia. Le extrasistoli, come le tachicardie, possono essere provocate da ansia, da disturbi gastro-intestinali, da cattiva digestione, da malattie della tiroide. In alcuni casi, le extrasistoli possono essere dei segnali premonitori di una tachicardia potenzialmente grave. In caso di comparsa di cardiopalmo improvviso e non spiegabile con la presenza di semplice stato d’ansia, è sempre indicato rivolgersi al medico».

il momento in cui serve il medico «Nel caso in cui la persona che avverte cardiopalmo è consapevole di aver avuto casi pregressi di aritmia o malattie cardiache che potrebbero favorire le tachicardie, è importante recarsi al pronto soccorso perché gli strumenti per interromperle sono assolutamente rapidi, ma soprattutto perché una volta fatta la diagnosi, è possibile impostare terapie farmacologiche per prevenirle» spiega Pusineri

sostieni cor, la ricerca italiana sul cuore www.gsdfoundation.it

automobili vintage

Nostalgia a quattro ruote sulle Dolomiti

ETERNE 600 km di percorso per le auto storiche della Coppa d'Oro

Un evento dal respiro internazionale, una competizione sportiva capace di attrarre collezionisti da ogni dove, un appuntamento che riesce a catalizzare l’attenzione della stampa italiana ed estera. Dedicata a vetture costruite tra il 1919 e il 1961, con una categoria speciale riservata a vetture realizzate tra il 1962 e il 1965 che si sono distinte per meriti sportivi o di particolare interesse storico, evento La Coppa d’Oro delle DoloDal 21 al 24 luglio miti da quest’anno sarà internazionale anche nel persi corre la Coppa d'Oro corso: tra le novità dell’ediriservata alle vetture zione 2016, in programma storiche: tappa dal 21 al 24 luglio, ci sarà ananche a Lienz, in Austria che una tappa a Lienz, meta turistica austriaca al confine con l’Italia. «Il successo della Coppa d’Oro delle Dolomiti misura l’efficacia del nostro know how a vantaggio dell’automobilismo – ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia – che quest’anno sfoggeremo anche all’estero. Un risultato importante, frutto del percorso di innovazione a salvaguardia della tradizio-

emozioni Una competizione unica

ne intrapreso da Aci Storico, nuovo interlocutore diretto per i collezionisti e gli appassionati di auto storiche». Numeri importanti per una gara impegnati-

va, scandita da panorami suggestivi: 14 passi dolomitici, 600 km e tre regioni attraversate (Veneto, Alto Adige e Friuli), alle quali si aggiungerà la tappa in Austria con l’attraversamento dell’impegnativo Passo Stalle al confine per raggiungere Huben, Lienz e Sillian. Dopo il successo della scorsa edizione, anche in questa si disputerà una tappa in notturna, con la ripartenza da Cortina e l’attraversamento del Passo Valparola. Le abilità tecniche dei piloti saranno messe a dura prova quando, nel corso della seconda tappa, dovranno affrontare la Forcella di Monte Rest lunga ben 16 km e con 40 tornanti. Quasi a premiare l’impegno agonistico ci sarà, una volta scavallata la Forcella di Pala Barzana, la vista suggestiva del lago di Barcis. «Con la tappa a Lienz, la Coppa d’Oro delle Dolomiti – ha sottolineato Alessandro Casali, presidente del Comitato organizzatore – si conferma non solo evento internazionale ma anche brand affermato del Made in Italy da esportare all’estero per il fascino delle cime patrimonio Unesco, per l’adrenalina della competizione e per la bellezza di auto storiche senza pari».

Molto diffuso tra gli sport amatoriali (e indicato per l’attività aerobica che si compie praticandolo), ha anche un settore professionistico molto fervido, pieno di campioni che si contendono 16 trofei intercontinentali durante l’anno. Montecarlo è una delle tappe del circuito mondiale, di certo la più affascinante, con un tabellone che si snoda attraverso sei giorni di gare. Quest’anno si gioca la seconda edizione del Montecarlo Master, al quale parteciperanno le stelle del paddle, in base al ranking mondiale i big in campo che ricalca quello tennistico Tenorio, Reca, Lebron come funzionamento.

e Iglesias Segador: nel Principato si sfidano i protagonisti del ranking

Ad accrescere il carattere glamour del torneo, anche il premio: un trofeo intitolato a Fabrice Pastor, fondatore del Monte Carlo International Sports, e realizzato da Cartier: un lusso che possono vantare pochi tornei e pochi sport al mondo. Ma chi sono i fuoriclasse del paddle? I nomi, un tempo di nicchia, cominciano a essere noti agli appassionati: da Catalina Tenorio a Juan Lebron, da Gabriel Reca a Victoria Iglesias Segador. A farla da padrone sono atleti di origini latine: più che normale per uno sport che deve i proprio natali al Messico e che in quell’area ha conosciuto la sua prima fase di sviluppo, poi divenuta planetaria. Il modello di crescita del paddle in Italia è dunque quello spagnolo: nel paese iberico questo sport ha conosciuto un exploit che lo ha reso molto diffuso tanto che, secondo i rapporti della federazione, il numero dei praticanti supera i 2 milioni e 300 mila, completato da oltre un milione di giocatori occasionali all'anno. In Italia, gli ultimi anni sono stati davvero positivi: si è passati da una pressoché totale assenza di strutture a un vero e proprio movimento federale (e hobbistico) che è arrivato ad avere una serie nazionale, diventando una delle discipline più apprezzate per il tempo libero (il boom è nella pausa lavoro).

coinvolgente e trendy paddle-mania

Garmin Forerunner 735XT GPS multisport è progettato appositamente per chi fa triathlon. Compatibile con gli allenamenti avanzati per la corsa, il ciclismo e anche con il nuoto in piscina

Fitbit Blaze Smart Fitness Watch con funzionalità per il controllo del battito cardiaco continuo, GPS condiviso ed esercizi FitStar compatibili con smartphone

a settembre il circuito mondiale farà tappa a montecarlo: lo sport di moda incontra il glamour

QUANDO SI SEGNA UN PUNTO Polar V800 Training computer multisport con GPS: monitora l’attività di fitness quotidiana. Con Running Program e Index di valutazione delle performance

Il punteggio è identico a quello del tennis Una squadra perde il punto se: La palla rimbalza due volte sul campo prima di essere respinta. Un giocatore colpisce la palla al volo prima che questa abbia oltrepassato la rete e raggiunto il proprio campo. Un giocatore colpisce la palla e questa tocca le maglie o il pavimento del suo campo. La palla in gioco tocca il giocatore oppure qualsiasi cosa egli porti o usi, ad eccezione della racchetta.

Un giocatore tocca o colpisce la palla più di una volta nella risposta.

Un giocatore restituisce la palla in maniera tale da colpire al volo qualsiasi parete del campo contrario oppure la maglia metallica, o qualsiasi elemento estraneo al campo (la rete, i paletti di supporto, la cinghia centrale o la fascia) e poi cade sul campo avversario.

Entrambi i giocatori, simultaneamente o consecutivamente, colpiscono la palla.

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