Sport & Salute 01 settembre

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del 1 settembre 2016 in collaborazione con

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Un settembre a tutto fitness

Dire addio al fumo la scelta possibile

Futsal, l'ora dei campioni

Dalla Riviera romagnola alle spiagge di Bibione: gli appuntamenti top

All'IRCCS Policlinico San Donato un centro specializzato per abbandonare il vizio

Parte il 10 settembre in Colombia il Mondiale di calcio a cinque

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Cristiano Ronaldo durante una sessione di allenamento con la nazionale portoghese campione d'Europa

il segreto è allenarsi Sport e infortuni, la prevenzione esiste: dall'affaticamento muscolare alle lesioni ai legamenti, ecco come si possono evitare tenendosi in forma

in evidenza

medicina

L'eterna lotta contro il cronometro

Tempismo e stili di vita sono essenziali

I record di velocitĂ hanno segnato la storia del ciclismo da Egg a Wiggins

Prevenire o affrontare l'infarto miocardico acuto: i consigli preziosi

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2 sport & salute tuttosport

GIOVEDì 1 settembre 2016

salute

GIOVEDì 1 settembre 2016

salute

i consigli degli esperti del gsd uale sarebbe la definizione più corretta per spiegare gli infortuni sportivi? Da cosa sono determinati e quanto è importante una diagnosi precoce nel permettere all’atleta di tornare a praticare la propria attività il più presto possibile? A questo proposito, gli specialisti dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, il dottor Gianluca Melegati, responsabile dell'U.O. di Riabilitazione Specialistica I - Medicina Riabilitativa, e il dottor Herbert Schoenhuber, responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia - Centro di Traumatologia dello Sport e Chirurgia Artroscopica, gettano luce su alcune tra le patologie più frequenti in ambito sportivo mettendone in evidenza le cause, i sintomi e l’importanza dell’osservare tempi riabilitativi ben stabiliti per assicurare allo sportivo un ritorno in campo senza rischi e senza l’insorgenza di eventuali recidive.

uno stress a livello di fibre muscolari. Questo tipo di affaticamento è diverso da quello precedente che avveniva durante e subito dopo lo sforzo. In questo caso, il dolore si manifesta parecchie ore dopo lo sforzo: ciò prende il nome di DOMS - Delayed Onset Muscle Soreness ovvero l’esordio ritardato del risentimento muscolare.

Per riscontrare un affaticamento è sufficiente l’esame clinico dello specialista; solo nel caso in cui quest’ultimo non avesse ben chiara la situazione, e «Naturalmente - spiega il dottor Mele- se l’affaticamento si ponesse bordergati - ci sono anche sport che prevedo- line con una lesione, si renderebbeno un utilizzo importanro necessari ulteriori acte della parte del tronco e certamenti con risonanza magnetica o ecogradegli arti superiori come, cause fia. Nell’affaticamento è ad esempio, il tennis e la Il problema può pallavolo per cui l’affatica- essere determinato importante osservare 24 mento muscolare può ve- dalla risposta ore di riposo, reintegrarificarsi in egual maniera. re le scorte d’acqua, assuPer affrontare l’argomen- a uno sforzo oppure mere integratori (elettrolito dell'affaticamento mu- da un movimento tici), fare un po’ di esercizi scolare bisognerebbe pri- anomalo di stretching leggero e attima, però, parlare degli invità fisica blanda (cyclette, fortuni muscolari». Esicamminata). Il recupero stono due grandi gruppi avviene, solitamente, nel di infortuni muscolari: gli infortuni giro di 24-48 ore in tutti i casi di affamuscolari da trauma diretto e gli in- ticamento. In caso di lesione muscofortuni da trauma indiretto, ovvero gli lare, invece, si apre un mondo fatto di strappi e, in generale, l’affaticamen- valutazioni cliniche, esami strumentali to muscolare che può essere legato, molto accurati come l’ecografia statica come detto, a un tipo di risposta allo e dinamica, la risonanza magnetica o sforzo. Tipico esempio è la situazione la stessa radiografia. L’intervento chiin cui il soggetto, non essendo allena- rurgico, destinato esclusivamente alle to, pratica attività sportiva sostenuta, lesioni molto gravi, consiste nel riconsviluppando fatica e, quindi, dolore giungimento della fibra muscolare inmuscolare. Esiste un altro tipo di af- terrotta per più del 50% - se non totafaticamento muscolare che si verifica le - in quanto una rottura meno estequando si compie uno sforzo eccentri- sa potrebbe ripararsi, tendenzialmenco dovuto a un lavoro di allungamen- te, con il trattamento conservativo. to del muscolo (discesa in montagna, discesa prolungata delle scale oppu- Il trattamento conservativo prevede re sport che prevedono balzi con rica- un periodo di riabilitazione, anche dute). Quando scendiamo un gradi- in acqua, con allenamento in paleno, il nostro muscolo si allunga per so- stra, rinforzo,stretching, terapie fisiche stenere il peso del corpo provocando (tecar, laser ad alta potenza) e, soprat-

Usain Bolt OLIMPIADI in forse poi il trionfo Poco prima di Rio 2016, un problema muscolare ha messo in forse la partecipazione di Usain Bolt ai Giochi, poi i tre ori ori: 100, 200 e 4X100 m

tutto, recupero funzionale, con ripresa dell’attività sul campo. È molto importante, nel caso in cui il soggetto fosse un atleta, rispettare i tempi di riposo onde evitare la comparsa di recidive. I tempi di ripresa a seguito di intervento chirurgico per quadri clinici che prevedono la lesione di più del 50% del muscolo sono, generalmente, 3-4 mesi. Esistono migliaia di articoli e di programmi sulla prevenzione dell’affaticamento muscolare atti a migliorare le situazioni che spesso favoriscono le lesioni, come la scarsa flessibilità, la scarsa forza muscolare, lo scarso controllo propriocettivo, la scarsa stabilità del circolo pelvico, esercizi e allenamenti troppo strenui.

«I tendini - spiega il dottor Schoenhuber - sono le strutture terminali del muscolo che si inseriscono sull’osso e, nel momento in cui si realizza qualsi-

La lesione del tendine d’Achille, a dif-

il nome di Sportsman’s Hernia cioè ernia dello sportivo, e che consiste nello sfiancamento della parete posteriore del canale inguinale, all’interno del quale passano strutture che possono infiammarsi a causa dello stiramento della parete posteriore del canale stesso in seguito a microtraumi ripetuti, quindi patologie da sovraccarico come, ad esempio, l’azione del calciare, del correre o gesti tecnici del placcaggio e della spinta, come nel rugby. Esiste, poi, un terzo quadro legato proprio a un’infiammazione della sinfisi pubica, quindi di tipo osseo. Altri quadri, meno frequenti, possono andare dalla patologia degenerativa artrosica dell’anca, allo sviluppo tipologie della tendinopatia dell’ileDalla tendinopatia opsoas (muscolo profondo che sta proprio sopra degli adduttori l’articolazione dell’anca) all'ernia dello fino a quadri molto rari sportivo, esistono come patologie tumoquadri clinici rali dello scavo pelvico.

«Esistono tanti quadri – spiega il dottor Melegati – che possono favorire il dolore in quella zona». I principali sono tre: il primo, più frequente, è causato da una t e n d i n o - molto differenti patia inLa pubalgia, normalmenserziote, si manifesta con dolore nale denella zona inguinale e imgli adduttori a livello possibilità a deambulare. L’esame midel pube. Questo è il gliore per diagnosticare una pubalgia quadro che si verifica è certamente quello clinico. Succesmolto spesso nei cal- sivamente, si aggiungono esami struciatori in quanto co- mentali quali l’ecografia o la radiograstantemente sottopo- fia o la risonanza magnetica. Il trattasti a stress e a sovracca- mento iniziale è sempre conservativo rico. Il calcio è, infatti, uno in quanto il trattamento chirurgico viedi quegli sport in cui è so- ne destinato esclusivamente a soggetti lita l’insorgenza di una colpiti dalla sindrome da lungo tempo pubalgia proprio perché o quando il trattamento conservativo esistono forze di trazio- non è stato efficace. L’approccio conne a livello della sinfisi servativo si calibra in base alla tipolopubica che possono por- gia di pubalgia: per esempio, ci sono tare allo sviluppo di una soggetti che sviluppano una pubalgia tendinopatia. Un secon- perché hanno una differenza di altezdo quadro che può in- za maggiore rispetto ad altre persone staurarsi è quello legato e che grazie, quindi, a un buon esame a una patologia del cana- clinico si potrebbe correggere applile inguinale, che prende cando un rialzo; oppure, in caso di un ferenza della rottura del menisco o del legamento crociato, è imprevedibile: quasi sempre, nella maggior parte dei casi, e con una prevalenza tra persone dai 35 ai 50 anni, si rompe senza preavviso, senza precedenti episodi sintomatici, senza dolori particolari. Al rumore inconfondibile della rottura del tendine, seguono sempre un dolore acuto e intenso e la presenza al tatto della cavità tipica della lesione, con l’impossibilità di camminare. I soggetti più pre-

Quando il dolore arriva all'improvviso asi tipo di movimento che implica la contrazione del muscolo, fanno da leva sull’osso permettendo così la mobilità dell’articolazione. Il tendine d’Achille è il più grande tendine che abbiamo nel nostro corpo ed è quello che termina con i muscoli del polpaccio e si inserisce a livello della caviglia, permettendoci in questo modo di camminare, di stare in equilibrio sulla punta delle dita, di deambulare e, nel complesso, di condurre una vita normale. Possono esserci sia traumi diretti come, ad esempio, cadere con gli sci - o, nel calcio, attraverso un trauma importante da dietro - sia lesioni degenerative senza alcun tipo di sintomatologia, che si manifestano solo in fase di rottura».

«Il legamento crociato anteriore e posteriore - spiega il dottor Schoenhuber - sono due legamenti che prendono questo nome proprio perché, all’interno del ginocchio stesso, si incrociano: mentre il primo parte dal piatto tibiale anteriormente e si inserisce posteriormente sul condilo femorale laterale, il secondo va dal condilo femorale mediale verso il piatto tibiale posteriormente». Fondamentali per la stabilizzazione del ginocchio, questi legamenti svolgono un compito importante nella deambulazione (flessione ed estensione) perché regolano lo scivolamento e la rotazione del ginocchio, sia da

Il primo errore è sottovalutarla

Tendine d'Achille

a rottura del tendine d’Achille è un disturbo che interessa la parte posteriore della gamba, direttamente sotto il polpaccio. La particolarità di questa lesione, a differenza di tante altre lesioni legate sempre alle articolazioni inferiori, è che non si può in nessun modo prevedere né prevenire in quanto – nella stragrande maggioranza dei casi – accade all’improvviso, senza particolari influenze esterne o traumi.

e lesioni del legamento crociato anteriore sono molto più frequenti di quelle del legamento crociato posteriore: le prime sono legate perlopiù a traumi sportivi, le seconde avvengono – nella maggior parte dei casi – a seguito di incidenti stradali e, in alcuni casi, possono, a differenza del legamento crociato anteriore, guarire senza intervento chirurgico.

Pubalgia

a pubalgia è una sindrome dolorosa che interessa un’area anatomica circoscritta, la zona inguinale e, più precisamente, l’area addominopubo-crurale, partendo o dall’alto verso il basso (alla fine della muscolatura addominale) o a partire dal basso verso l’alto (alla fine della muscolatura adduttoria). Insomma, tutt’intorno a quell’area che ruota intorno alla sinfisi pubica, ovvero quell’articolazione che si colloca tra le due ossa pubiche.

Kobe Bryant gli 8 mesi più duri dell'ex asso nba Nel 2013, l'ex asso del basket Nba Kobe Bryant si rompe il tendine d'Achille: la stella dei Los Angeles Lakers torna in campo dopo 8 mesi

disposti alla rottura sono gli sportivi e coloro che hanno molto probabilmente un tendine maggiormente degenerato dal punto di vista genetico anche se, tendenzialmente, può capitare a chiunque. Al momento della rottura, è necessario intervenire con l’apposizione del ghiaccio sulla parte lesa e, successivamente, sottoporre il soggetto a visita medica e - a seconda dei casi - a esami specialistici. Dopo questi accertamenti, è fondamentale procedere in maniera tempestiva con un intervento chirurgico, la cosiddetta tenorrafia, che consiste nella sutura del tendine. Il periodo post-intervento al tendine di Achille è molto più complicato rispetto a quello legato, per esempio, alla rottura di un crociato: la presenza di punti di sutura, i quali richiedono propri tempi biologici per ricostituire la parte lesa e rimarginare la ferita, può richiedere un periodo di riabilitazione fino a 4-5 mesi. Durante le prime tre settimane a seguito dell’intervento, il paziente non può assolutamente appoggiare il piede operato; successivamente comincerà a sottoporsi a sedute di fisioterapia con un carico parziale per poi cominciare, piano piano, a muovere la caviglia, tornando tranquillamente alle proprie attività quotidiane, come già spiegato, dopo 4-5 mesi.

Marco Verratti NIENTE EUROpeo PER l'azzurro

Gli italiani amano lo sport.. in televisione Nadia Fanchini una carriera piena di ostacoli Una carriera piena di infortuni quella della sciatrice Nadia Fanchini, con la lesione di entrambi i legamenti crociati e collaterali delle ginocchia

Marco Verratti, centrocampista della Nazionale italiana e del Paris Saint Germain, ha saltato gli ultimi Europei di calcio in Francia a causa della pubalgia

mento di extrarotazione con il ginocchio flesso, sarebbe più che normale un'immediata lesione del legamento (meccanismo di valgo rotazione esterna); stessa cosa accade nello sci con gli attacchi e con la neve. Questo meccanismo rappresenta in assoluto la causa più frequente di rottura del legamento crociato anteriore. Manifestandosi spesso con il gonfio-

problema tendineo inserzionale, metodiche come il recupero della flessibilità, della forza e l’utilizzo di terapie fisiche (tecar, ultrasuoni, onde d’urto) sarebbero efficaci, così come l’idrokinesiterapia, cioè la fisioterapia in acqua che permetterebbe di riacquistare mobilità e forza muscolare in un ambiente dove i carichi sono più controllati. I farmaci vengono somministrati soprattutto in fase iniziale per contrastare il dolore, dapprima utilizzando paracetamolo e secondariamente – solo se ce ne fosse la necessità – utilizzando antinfiammatori non steroidei, fino ad arrivare al trattamento chirurgico che consiste nel cruentare la zona di inserzione del tendine all’osso attraverso micro-perforazioni e scarificazioni sul tendine. Questo tipo di intervento, che tiene lontano l’atleta dall’attività fisica per circa due-tre mesi con ripresa graduale, richiede sempre un periodo di fisioterapia. La prevenzione è un aspetto fondamentale con la quale si intende migliorare la situazione funzionale del soggetto e, quindi, aspetti legati alla flessibilità e alla forza della muscolatura che sta intorno al circolo pelvico, per un più veloce recupero della core stability, cioè della stabilizzazione del punto nevralgico centrale dell’organismo sito intorno al bacino.

un punto di vista meccanico sia da un punto di vista neurologico (perché sui re del legamenti crociati sono presenti le cellule neurologiche propriog i n o c cettive). La lesione del legamento chio e l'impotenza crociato anteriore è la più frequenfunzionale, per risconte soprattutto in sport come calcio e trare una lesione al crociato sci, dove circa il 20% di sportivi che praanteriore è necessario un esame tica queste attività a livello professiona- clinico con test di Lachman per testale ne viene colpito. Sono tanti i mecca- re la lassità del ginocchio – fondamennismi che possono portare tale poiché permette, fin alla rottura del legamento da subito, di avere una crociato anteriore come terapie diagnosi – una radiografia per riscontrare evenl’iperestensione e le iper- La chirurgia flessioni anche se, tenden- non sempre tuali lesioni ossee e una zialmente, l’episodio sca- è la prima scelta risonanza magnetica per tenante più frequente è osservare meglio i tessuti molli e l’interno dell’arla torsione del ginocchio. L'allenamento è fondamentale ticolazione. Il trattamenIl meccanismo più clas- per non rischiare to di una lesione del legasico di rottura è rapmento crociato anteriore è presentato da una la ricostruzione del legamento stesso (tramite la flessione, in un valgismo (cioè ginocchio sostituzione del legamento rotto con verso l’interno) o un’ex- un tendine prelevato sempre dal patrarotazione del pie- ziente), una procedura piuttosto stande. Nel calcio, ad esem- dardizzata con circa il 98% di succespio, giocando con scarpe coi tacchetti, so per una ripresa delle normali attiviaccade che se mai questi ultimi doves- tà e che va effettuata solo in Centri alsero rimanere incastrati nel terreno di tamente specializzati. Se, appunto, il gioco e il calciatore facesse un movi- paziente fosse giovane e avesse par-

imprevedibile La particolarità di questa lesione è che non si può prevenire Gli sportivi sono più predisposti

il punto

Come salvaguardare la salute del ginocchio

Gianluca melegati e herbert schoenhuber, specialisti dell'istituto ortopedico galeazzi, gettano luce sulle tipologie più frequenti

Le ricette contro l'affaticamento affaticamento muscolare è una situazione clinica molto comune che colpisce un gran numero di persone, che, per una qualsivoglia ragione, vanno incontro a condizioni di fatica, sovraccarico e quindi a un risentimento muscolare, che si può manifestare in vari gruppi muscolari compresi gli arti inferiori.

Crociato anteriore

SPORT E INFORTUNI la PREVENZIONE esiste?

Muscoli

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anteriore e posteriore Le lesioni al crociato anteriore sono più frequenti di quelle al posteriore: le prime sono legate perlopiù a traumi sportivi, le seconde, nella maggior parte dei casi, avvengono a seguito di incidenti stradali

Menisco

Una problematica per tutte le età

a lesione meniscale è una tra le più frequenti lesioni che si verificano nel ginocchio, soprattutto nello sportivo. Ammortizzando il peso del corpo nel momento in cui si deambula o si compiono azioni quotidiane, il menisco può andare incontro sia a traumi, comuni tra la popolazione giovanile, sia a fenomeni degenerativi, comuni tra i soggetti più anziani. «Il menisco è una cartilagine – spiega il dottor Schoenhuber - posta all’interno del ginocchio, tra femore e tibia, che serve per proteggere e ammortizzare il ginocchio stesso nel momento

in cui si deambula o si corre. I menischi (due per ogni ginocchio) hanno la forma a semiluna, sono in posizione esterna e mediale e sono sottoposti a grande stress nel corso della vita». Essendo, forse, la struttura più importante all’interno del ginocchio il quale ammortizza i movimenti impedendo a tibia e femore di collidere (evitando in tal modo fenomeni di artrosi), il menisco stabilizza e distribuisce in maniera equilibrata le forze su entrambe le ginocchia e, così facendo, aiuta a prevenire eventuali artrosi. La rottura può essere sia di tipo traumatico – più tipica nelle persone giovani – dovuta a incidenti o attività sportive, sia di tipo degenerativo – tipica nelle persone anziane – dovuta a uno stato di usura del menisco stesso e, quindi, della cartilagi-

Franco Baresi recupero lampo a usa '94 Ai Mondiali negli Usa del 1994, Franco Baresi si infortuna al menisco, ma con un recupero record scende in campo in finale con il Brasile

ne. Nel primo caso, in cui si verifica un trauma distorsivo del ginocchio, e che interessa soprattutto gli sportivi (calcio, pallavolo, sci e altri sport di impatto), la soluzione più frequente è quella chirurgica; nel secondo caso, in cui la rottura si verifica a causa di una degenerazione, soprattutto in soggetti anziani, l’operazione chir urgica rappresenta la procedura meno indicata in quanto p o t re b b e c o m p o rtare danni all’articolazione. La prima indicazione in questi soggetti non è mai chirurgica ma si cerca sempre di optare a una scelta riabilitativa fisioterapica che porti il soggetto, nel giro di 2-3 mesi, a ritornare alle sue attività quotidiane; in caso

di Paolo Rotelli* Si è appena conclusa la XXXI a edizione dei Giochi Olimpici svoltasi a Rio De Janeiro. Gli atleti italiani hanno collezionato in tutto 28 medaglie, di cui 8 d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo, che hanno consentito di posizionarsi al nono posto della classifica finale, così come avvenne per le scorse edizioni dei Giochi di Londra e Pechino. Complimenti ai nostri atleti, ma qual è il rapporto tra gli italiani e lo sport? Siamo un popolo di sportivi o preferiamo guardare lo sport in TV piuttosto che praticarlo? Non siamo un popolo di sportivi. A sentenziarlo sono i diversi studi compiuti negli anni, tra cui uno condotto da Eurobarometro che ci posiziona tra i popoli europei maggiormente sedentari, con i popoli nordici che sembrano essere i più virtuosi. Neanche la tanto raccomandata camminata quotidiana di 30 minuti riesce a fare breccia negli italiani, figuriamoci quindi un’attività sportiva continuativa e più impegnativa. La scarsa propensione all’attività fisica non riguarda solo gli italiani adulti, ma anche i bambini che fin da piccoli, con questo comportamento, aumentano il rischio di sovrappeso e obesità, condizioni che, se trascurate, facilmente si mantengono nell’età adulta, con conseguenti complicazioni car-

diovascolari. Ecco cosa raccomandano i nostri specialisti (www.grupposandonato.it) in prima linea ogni giorno per “educare” i pazienti, cercando di migliorare il loro stile di vita, introducendo comportamenti e abitudini salutari: l’attività fisica costante associata a un regime alimentare equilibrato diminuisce il colesterolo cattivo, aumentando il colesterolo buono, riduce i trigliceridi e aiuta a tenere sotto controllo il peso corporeo ed è anche un ottimo antistress. Sono scientificamente provati anche gli effetti diretti sul cuore, che, come tutti i muscoli, più è allenato più è efficiente. Quindi fare sport fa bene al cuore e alla mente e non si tratta di uno slogan. Inoltre integrare l’attività fisica nella propria vita quotidiana non porterebbe solo benefici per la salute e il benessere del singolo, ma anche vantaggi generali alla collettività, che si traducono infatti in meno ospedalizzazioni e di conseguenza meno costi per la sanità. Ancora oggi le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità nel mondo, ma per fortuna la maggior parte di queste è facilmente prevenibile attraverso scelte salutari che comprendano anche un’attività fisica costante e appropriata ad ogni fase della vita.

*Presidente del Gruppo ospedaliero San Donato ...

ticolari esigenze di riprendere al più presto l’attività sportiva e mantenere una buona qualità di vita, si consiglia l'intervento chirurgico. Non per forza, però, quest’ultimo rappresenta la prima indicazione: esistono, infatti, alcuni casi, in cui pazienti che, pur avendo il crociato anteriore rotto e non praticando attività sportiva a livello professionale, recuperano tranquillamente la funzionalità del ginocchio grazie a cicli di fisioterapia. Generalmente, a seguito di un intervento chirurgico, lo sportivo rimane a riposo almeno 4-5 mesi in quanto il tendine deve cominciare a svolgere gli stessi compiti che il legamento svolgeva prima di rompersi. In questi 4-5 mesi, il soggetto recu-

pera la forza e la mobilità in modo da cominciare subito dopo la preparazione sul campo. Ovviamente, tutto è soggettivo. Qualcuno rientra in campo e comincia la propria attività sportiva dopo 5 mesi, altri, invece, riprendono dopo 7. La cosa importante è osservare riposo nei 4 mesi successivi all'intervento chirurgico.

contrario, se la qualità di vita dovesse ridursi, si procede chirurgicamente.

dIAGNOSI La cartilagine può essere colpita sia da traumi che da fenomeni degenerativi, come negli anziani

Per diagnosticare una lesione meniscale è necessario, innanzitutto, un esame clinico; successivamente, si passa a una radiografia e, infine, a una risonanza magnetica. L’intervento chirurgico, in caso di lesione traumatica, viene effettuato tramite artroscopia che valuta accuratamente lo stato dell’articolazione del ginocchio per poi procedere o con la meniscectomia selettiva o, se possibile, alla sutura della lesione meniscale. Ai soggetti giovani (fino ai 3035 anni) viene proposto - quando c’è la necessità - un trapianto meniscale completo. Oltre a quella fascia di età, il trapianto potrebbe non attecchire e comportare una rottura. I tempi di ripresa nel post intervento dipendono molto dal tipo di operazione: in caso di flap meniscale (rottura di un piccolo frammento di menisco) frequente soprattutto nei giovani, il paziente nel giro di 3-4 settimane torna all'attività sportiva di prima, sempre facendo riabilitazione. Nella sutura meniscale, la ripresa è molto più lenta perché bisogna aspettare che il menisco si integri e cicatrizzi. Qui, il soggetto può deambulare, ma non può fare rotazione per almeno 8-9 mesi. In caso di sostituzione completa del menisco, il periodo di ripresa si protrarrebbe fino a un anno, un anno e mezzo.

Per quanto riguarda la prevenzione, è importante svolgere esercizi di allenamento e di propriocettività: è fondamentale non praticare, senza una buona preparazione atletica, fisica e psicologia, esercizi troppo sostenuti. Questo potrebbe essere utile anche nel prevenire altri tipi di traumi.


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in evidenza

i consigli degli esperti del gsd

palestre a cielo aperto

Cefalea tensiva o emicrania: come trattarle

Il festival del Benessere si tiene sulla Riviera romagnola dal 2 al 4 settembre. Dal 16 al 18 è invece il momento del Bibione Beach Fitness, in provincia di Venezia

da cattolica a bibione un mese di fitness

settembre denso di appuntamenti in riviera prima e sulle spiagge venete poi. con le ultime tendenze dell'aerobica e del benessere uello che ci apprestiamo a vivere sarà un settembre all’insegna del movimento. Per un benessere assicurato. A partire dalla Riviera romagnola, che diventerà una vera e propria palestra a cielo aperto, grazie al Festival del Benessere. L’occasione giusta per sperimentare, tutti insieme, uno spazio di conoscenza e condivisione dove il corpo e la mente si fondono e che rappresenterà il momento più esclusivo della stagione. Appuntamento per tutti, quindi, nel prossimo weekend (2-4 settembre) sulle rinomate spiagge di Riccione, Misano e Cattolica (tanto per citare le location più conosciute). In alcuni luoghi esclusivi, come il PlayHall di Riccione e in altri NEL WEEKEND di Cattolica e Misa- In Riviera spazio no, sarà infatti pos- a Body & Mind, sibile partecipare Functional a tutti gli eventi in cartellone sui pal- Training, Spinning, chi di Fitness Musi- FitBoxe e Zumba cale, Body & Mind, Functional Training, Spinning, FitBoxe e Zumba. Si tratterà della prima iniziativa in Italia capace di coinvolgere, sotto la tematica del benessere, un territorio così ampio e offrire al tempo stesso un’esperienza turistica unica nel suo genere. Ma gli appuntamenti col fitness non finiscono qui: Bibione Beach Fitness sarà l’evento imperdibile dedicato agli appassionati dell’esercizio fisico, che dal 16 al 18 settembre potranno scatenarsi a ritmo di musica nelle ultime giornate d’estate su un’avveniristica palestra all’aria aperta che si affaccerà sull’azzurro mare di Bibione, in provincia di Venezia. Una ghiotta occasione per tutti i turisti appassionati di fitness: la località organizza anche quest’anno una manifestazione

GIOVEDì 1 settembre 2016

sport e turismo

Un'occasione unica per unire un po' di vacanza al benessere

novità

Nei festival di settembre si potranno provare attività inedite

settembrina tra le più conosciute nel panorama sportivo, una tre giorni di duro allenamento, con un frizzante cocktail di discipline tutto da assaporare. A svolgere le lezioni saranno i migliori professionisti nazionali e internazionali provenienti da Stati Uniti, Argentina, Brasile, Spagna, Francia, Grecia, Svizzera e Albania. Sul palco dell’International Fitness Stage si alterneranno nomi di prestigio per il settore, come Laura Cristina, Ivan Robustelli, Ary Marques, Guillermo G. Vega. Le lezioni di Zumba saranno invece svolte da Loretta Bates, la maestra venuta appositamente dal North Carolina, che sarà accompagnata da Angela Verrelli, Hermann Melo, Clotilde Martin e dai jammers d’eccezione Alessandro Belletti e Carlo Onofrio. E poi palchi dedicati alla squadra di Les Mills, al team del World Jumping, del Combact e del Body&Mind, nelle discipline dello Yoga, Pilates e Olistic Workout. Ci sarà anche la possibilità di cimentarsi nello Schwin Indoor Cycling e nel Walkexercise. Per i più scatenati ecco invece Sambafit, Piloxing, Country Fitness, Jazzercise, Movida Fitness, Raggaetone, ReeJam, Bokwa e molto altro ancora. I numeri di Bibione Beach Fitness saranno davvero extra large: 10 mila metri quadri di pedane, sui campi del Villaggio Turistico internazionale, faranno da sfondo a questa manifestazione mai così attesa. Tra le novità di quest’anno ci sarà anche la formula all inclusive, che consentirà di accedere senza limitazioni a tutti i palchi in ciascuna giornata del weekend.

La cefalea è una tra le più frequenti patologie del sistema nervoso e ne esistono diversi tipi, come spiega il dottor Michele Sterlicchio, responsabile del Servizio di Neurofisiopatologia all’IRCCS Policlinico San Donato. «I più frequenti sono la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania. La cefalea è caratterizzata non solo da dolore ma anche da grave disabilità. In tutto il mondo, la World Health Organization ha riscontrato che solo l’emicrania è al 19° posto tra le cause di disabilità. Inoltre, i ripetuti attacchi e la costante paura dei successivi danneggiano la vita familiare, sociale e lavorativa. La diagnosi esatta del tipo di cefalea di cui soffre un soggetto è essenziale per poter instaurare una terapia corretta. Pochi sanno che la diagnosi è puramente clinica: dopo che il paziente è stato sottoposto a un esame medico generale e a un esame neurologico, solo il colloquio attento e approfondito consentirà di ricostruire le caratteristiche specifiche di un certo tipo di cefalea». «L’emicrania - continua Sterlicchio - è tra le malattie più diffuse. È un disturbo a carattere frequentemente familiare di cui soffre in media il 12% della popolazione mondiale con punte che sfiorano il 25% nelle donne in età fertile. L’emicrania compare sotto forma di attacchi periodici separati da intervalli di benessere e si manifesta con dolore di intensità moderata o severa, generalmente pulsante e unilaterale, che peggiora con la normale attività fisica ed è associato a nausea, vomito, fotofobia e fonofobia. La durata dell’attacco varia da quattro ore fino a tre giorni. La cefalea di tipo tensivo, distinta in forma episodica e cronica, è la tipologia di cefalea più diffusa. Colpisce prevalentemente il sesso femminile con una insorgenza, solitamente, intorno ai 30 anni. È caratterizzata da episodi di cefalea di durata variabile da minuti a vari giorni. Numerosi fattori organici o funzionali possono condizionare la comparsa della cefalea di tipo tensivo, quali fattori psicogeni, osteoarticolari, muscolari, masticatori, nonché l’abuso di farmaci. I fattori scatenanti più frequenti sono la tensione nervosa, lo stress, l’affaticamento mentale e il mantenimento prolungato di posture non idonee». Il primo accorgimento da tenere presente, conclude il dottor Sterlicchio, è la dieta: «Esistono numerosi alimenti, infatti, in grado di favorire l’insorgenza della sintomatologia dolorosa: i latticini (tanto i prodotti freschi quanto quelli più stagionati), le carni bianche e rosse, gli alimenti ricchi di grassi (soprattutto quelli saturi) e le bevande alcoliche. Agli accorgimenti dietetici è poi utile integrare modificazioni dello stile di vita, cercando di ridurre lo stress quotidiano con meditazione e stretching o opportune integrazioni di oligoelementi e prodotti di origine naturale».

GIOVEDì 1 settembre 2016

5 sport & salute tuttosport

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45,090 km Giuseppe Olmo 31 ottobre 1935

19 gennaio 1984

TAG HEUER

l'eterno confronto uomo-cronometro

Il mito di Ayrton Senna rivive nella collezione Tag Heuer con il Calibro 16 dedicato al pilota brasiliano. Sul quadrante si nota la S stilizzata che ricorda l’indimenticato campione di F1

nella storia del ciclismo la corsa contro il tempo ha sempre avuto un fascino particolare: da egg a wiggins, l'evoluzione dei record areggiare separatamente dagli altri per sconfiggere il tempo: nella storia del ciclismo, la corsa a cronometro ha un posto e un fascino particolari. La sfida a Cronos (il tempo) è in realtà una sfida a se stessi e ai propri limiti, che ogni volta sembrano raggiunti e ogni volta vengono invece superati. Misurando il tempo si sfida innanzitutto lo spazio. Alla fine del XIX secolo per la prima volta, in un velodromo, un ciclista percorse più di 40 chilometri in un’ora. Si arriva poi alla vigilia della Prima Guerra Mondiale e ai 44,247 chilometri dello svizzero Oscar Egg. Il suo record durò quasi vent'anni, finché negli anni Trenta il primato fu più volte superato dall’italiano Giuseppe Olmo che per primo oltrepassò la barriera dei 45 chilometri. Meglio di lui fece Fausto Coppi, che nel 1942 – mentre il mondo era in fiamme – al Vigorelli di Milano fissò il primato a 45,798 chilometri. Poi vennero i record firmati da altri mostri sacri del ciclismo, come Jacques Anquetil, Ercole Baldini, Eddy Merckx e Francesco Moser, il primo uomo capace di superare pedalando la barriera dei 50 chilometri. Oggi il record dell’ora appartiene al baronetto Bradley Wiggins, che l’ha fissato a 54,526 chilometri grazie alle proprie doti atletiche e a una bicicletta costata 200 mila euro, la Pinarello Bolide HR, un gioiello di aerodinamica (totalmente personalizzato) basato sulla Jaguar XE. La collaborazione con la casa automobilistica ha consentito a Pinarello un incremento della prestazione aerodinamica complessiva del 7,5%, in buona parte grazie al nuovo manubrio monoscocca in titanio sinterizzato, e al design specifico per forcelle e foderi. La storia della tecnologia e quella del ciclismo – nelle corse a cronometro – sono d’altra parte strettamente intrecciate. Oggi sarebbe impensabile affrontare una crono, su pista o su strada, utilizzando delle normali biciclette da corsa come accadeva fino agli anni Settanta. Anche la misurazione del tempo si è andata evolvendo. L’avvento della tecnologia al

Audemars Piguet

Un design che vanta caratteristiche divertenti e dinamiche, grazie a un’inedita scelta cromatica. Audemars Piguet si distingue come sempre con il Royal Oak Offshore: il nome è una garanzia

54,526 km Bradley Wiggins 7 giugno 2015

Rolex

l'impresa del baronetto

Cosmograph Daytona, il leggendario orologio dei piloti automobilistici firmato da Rolex. Un classico che trova una nuova affascinante veste: è stato tra i protagonisti del Baselworld 2016

Attualmente il primato dell'ora appartiene al baronetto Bradley Wiggins, che l'ha fissato a 54,526 chilometri grazie alle sue straordinarie doti atletiche e a una bicicletta da 200 mila euro basata sulla Jaguar XE

quarzo e poi di quella digitale, fino all’avanzata misurazione con orologi atomici e fotocellule, hanno mandato in pensione i vecchi cronometri meccanici, la cui produzione comunque continua per una nicchia di appassionati e intenditori. è cambiata molto, negli anni, la preparazione at- le origini letica. Le gare a cronome- A fine '800 tro nel ciclismo su strada, furono percorsi in particolare, oggi prepiù di 40 km vedono sistemi di allenamento adeguati alle carat- in un'ora teristiche degli atleti, dun- in un velodromo que diversi per scalatori, velocisti o passisti. In linea di massima si tratta di raggiungere un cadenza di pedalata che favorisca il miglior flusso sanguigno e prevenga la sensazione di fatica. I preparatori suggeriscono, per la fase di partenza, di non superare di oltre il 5% l’intensità media che sarà mantenuta durante la pro-

va e, durante la restante parte della gara, di ridurre al minimo i cambiamenti di ritmo. Per scegliere il giusto ritmo si fa ricorso alla critical power dell’atleta, un insieme di dati che permettono di ricavare la massima potenza sostenibile per un determinato periodo di tempo. Nel programmare una gara, è importante iniziare tecnologia la preparazione almeno tre Dalle biciclette mesi prima e avere come base di partenza un buon agli orologi fondo invernale. Durante la disciplina la preparazione invernale si proietta bisogna incrementare la verso il futuro forza muscolare attraverso sedute di allenamento di forza-resistente, che abituino il fisico a spingere rapporti più lunghi, sviluppando così più velocità. Da non trascurare sono anche le sedute di agilità, nelle quali avviene il recupero muscolare e le gambe riescono ad abituarsi a un’alta frequenza di pedalata. Nulla insomma è lasciato al caso.

Bulgari

Diagono Velocissimo, la perfetta sintesi tra eleganza e sportività, condita dall’immortale fascino del marchio Bulgari, dalle pietre e dai materiali usati. Un must per gli sportsmen

Nanoparticelle d’oro: chiavi biologiche contro i tumori Nanoparticelle d’oro che penetrano nei vasi sanguigni del tumore e come cavalli di Troia somministrano dosi mirate di farmaci tossici alle cellule del tumore. È quanto realizzato da un gruppo di ricercatori della Divisione di Oncologia Sperimentale dell’Ospedale San Raffaele, coordinati da Angelo Corti. La tecnica, apparsa sulle pagine di Nano Research a maggio di quest’anno, è stata sperimentata sui topi e si è dimostrata molto efficace, risultato che pone le basi per una sua futura applicazione sull’uomo. Il farmaco usato dai ricercatori si chiama TNF (fattore di necrosi tumorale), una proteina umana coinvolta nei processi di attivazione del sistema immunitario e dotata di potente attività antitumorale. «Il problema di sostanze come il TNF, e in misura variabile di molti farmaci antitumorali, è l’elevata tossicità: sebbene questa sia necessaria per uccidere le cellule tumorali, la stessa può essere pericolosa per l’organismo», spiega Angelo Corti, direttore della Divisione di Oncologia Sperimentale e professore dell’Università Vita-Salute San Raffaele. «Ecco perché è importante trovare strategie che permettano di concentrare dosi molto basse di far-

maco sul tumore, in modo che possa agire selettivamente e risparmiare i tessuti sani».

cavalli di troia La tecnica elaborata al San Raffaele prevede l'infiltrazione di farmaci tossici per il cancro

Una di queste strategie consiste nel legare il farmaco a nanoparticelle, particelle con dimensioni di un milionesimo di millimetro. Le nanoparticelle penetrano maggiormente nei tessuti malati rispetto a quelli sani (e vi rimangano intrappolate) grazie al fatto che i vasi sanguigni tumorali sono strutturalmente più disorganizzati e permeabili di quelli normali. La scelta dell’oro è dovuta alla buona tollerabilità di questo nanomateriale, già ampiamente testata in campo biomedico. L’unità coordinata da Angelo Corti – Biologia dei Tumori e Targeting Vascolare – si occupa da oltre quindici anni dello studio di nuove strategie che consentano l’azione selettiva dei farmaci anti-tumorali. Già nei primi anni 2000 il gruppo aveva pubblicato una serie di lavori su Nature Biotechnology e Journal of Clinical Investigation nei quali, per la prima volta, si mostrava la possibilità di somministrare in modo mirato dosi estremamente basse di TNF. Il farmaco prodotto attraverso questi primi studi colpiva selettivamente il tumore perché legato a pep-

tidi capaci di agire come “chiavi biologiche”, cioè molecole la cui forma specifica apre l’accesso proprio ai vasi sanguigni tumorali. A partire da quei primi studi, dopo dieci anni di ricerca, l’innovativo farmaco composto da TNF e da queste “molecole-chiave” è oggi arrivato alla terza e ultima fase di sperimentazione clinica sull’uomo, mostrandosi efficace e sicuro. Ma la ricerca scientifica non può mai accontentarsi dei risultati già ottenuti. Ecco perché le ricerche del gruppo di Angelo Corti si sono spostate sui nanomateriali, combinando le molecole-chiave con le nanoparticelle d’oro, e generando così nuovi nanovettori per il TNF. «Come dimostriamo in questo studio pubblicato su Nano Research, gli effetti delle due tecniche si sommano, producendo un farmaco più efficace a dosi ancora minori», conclude il professor Corti. L’obiettivo è ottenere terapie capaci di agire sui tumori risparmiando i tessuti sani, un vero e proprio sogno per la lotta ai tumori, considerati i pesanti effetti collaterali degli attuali chemioterapici. Un sogno la cui realizzazione appare oggi ancora più vicina.

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6 sport & salute tuttosport

GIOVEDì 1 settembre 2016

ricerca

tempismo e stili di vita per affrontare l'infarto

Enrico Pusineri, responsabile di Cardiologia all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio spiega le caratteristiche dell'infarto miocardico acuto e le misure preventive infarto miocardico è una delle manifestazioni dell’ampio spettro delle Sindromi Coronariche acute: l’infarto miocardico acuto è causato dal restringimento e occlusione dei vasi coronarici che portano il sangue e l’ossigeno al cuore. Negli Stati Uniti, questa patologia rappresenta la principale causa di morte mentre, in Italia, circa il 40% dei decessi è dovuta a malattie cardiovascolari. Abbiamo incontrato il dottor Enrico Pusineri, responsabile dell’Unità Operativa di Cardiologia e dell’ambulatorio di Ecocardiografia all’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, che ci ha spiegato nello specifico le caratteristiche e le cause di questa comune patologia ma, soprattutto, le migliori misure preventive da adottare. Dottore, cos’è l’infarto miocardico acuto e quali sono le sue manifestazioni tipiche? «L'infarto miocardico acuto è la morte di una parte del cuore e si verifica a causa dell'occlusione di un'arteria che porta il sangue alla porzione di cuore tributaria. La causa principale per cui un infarto si realizza è, sostanzialmente, la presenza dell'aterosclerosi delle arterie coronarie generata dalla formazione di placche (cioè ostruzioni che riducono il lume della coronaria e l'apporto di sangue al tessuto sottostante) provocata dai fattori di rischio delle malattie cardiovascolari. Quando una di queste placche si rompe, si verifica una trombosi acuta che occlude il vaso: si interrompe così il flusso di sangue alla porzione di cuore sottostante e si instaura il quadro drammatico che è, appunto, l'infarto miocardico. I sintomi più tipici dell’infarto sono il classico dolore toracico retrosternale irradiato alle braccia, sudorazione intensa, nausea e vomito. Spesso l'infarto si manifesta con sintomi che possono essere interpretati come provenienti da distretti diversi dal cuore, ad esempio: dolori alla mandibola, dolori infra-scapolari posteriori alla schiena, dolori più localizzati verso la parte inferiore del torace, nella zona gastrica. La cosa certa, è che il paziente, nel momento in cui avverte sintomi sospetti – dolore toracico, sudorazione intensa, sensazione di morte improvvisa - raggiunga il Pronto Soccorso nel minor tempo possibile (118). Se arriva a destinazione entro un'ora dalla comparsa dei sintomi, la probabilità di contenere il danno che l'infarto potrebbe generare è davvero molto alta, grazie soprattutto agli strumenti di pronto intervento di ultima generazione». Quali sono, quindi, i fattori “responsabili” degli infarti? «I fattori che provocano l'aterosclerosi delle coronarie e degli altri distretti arteriosi, sono quelli noti a tutti: il fumo di sigaretta, l’ipercolesterolemia, il diabete o l'ipertensione arteriosa. Vale la pena dividere i fattori di rischio per l'infarto miocardico e per le malattie aterosclerotiche, in due grosse categorie: quelli

l'occlusione dei vasi coronarici L’infarto miocardico acuto è causato dal restringimento e dall'occlusione dei vasi coronarici che portano il sangue e l’ossigeno al cuore

IL DATO Nel nostro Paese circa il 40% dei decessi è dovuto a malattie cardiovascolari

modificabili e quelli non modificabili. I primi sono quelli già citati incluso il cattivo stile di vita, i secondi invece - che non possiamo modificare - comprendono fattori quali la predisposizione genetica (presenza in famiglia di casi analoghi per i quali il paziente può presentare un tessuto vascolare più a rischio per la formazione di placche aterosclerotiche), l'età e il sesso (gli uomini si ammalano di più rispetto alle donne, queste ultime 'protette' fino alla menopausa dall’assetto ormonale). Va, tuttavia, segnalato che il numero di donne a rischio di infarto sta aumentando in modo progressivo a causa dello stress (le donne sono ormai inserite nella società con lavori di responsabilità e, purtroppo, ora fumano di più)».

l'urgenza Se si arriva al Pronto Soccorso entro un'ora dai primi sintomi, il danno si può contenere

Si possono, in qualche modo, prevenire? «Certamente, si possono prevenire correggendo i fattori di rischio correggibili: cambiare il proprio stile di vita in uno più sano, seguire un'alimentazione più corretta eliminando i grassi saturi, non fumare e fare attività fisica. Cercare, per quanto possibile, nella propria quotidianità, di ridurre le situazioni stressanti di tipo frustrante (grandi ansie per problemi che paiono irrisolvibili). È importante, inoltre, ridurre i comuni fattori di rischio come il colesterolo elevato, l'ipertensione arteriosa e affidarsi, oltre ai consigli già citati, a un'adeguata terapia farmacologica seguita con aderenza assoluta, cioè costanza e regolarità, per non creare fenomeni di rimbalzo pericolosi per la salute».

i sintomi che ci devono allarmare I sintomi più tipici dell’infarto sono il classico dolore toracico retrosternale irradiato alle braccia, sudorazione intensa, nausea e vomito

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i consigli degli esperti del gsd

Il vizio del fumo? Al San Donato si può dire basta All’IRCCS Policlinico San Donato, è attivo - da febbraio 2015 - il Centro Antifumo, un servizio rivolto a tutti coloro che si sono trovati più volte, nel corso della vita, ad affrontare un percorso difficile e pieno di ostacoli per smettere di fumare. «Qui da noi - spiega il professor Vincenzo Valenti, co-fondatore del Centro e responsabile dell’U.O. di Pneumologia all’IRCCS Policlinico San Donato - accogliamo tutte quelle persone l'esperto che nutrono il desiderio di Il prof. Vincenzo Valenti, abbandonare questa cattiva co-fondatore del Centro abitudine, aiutandole a intra- Antifumo al San Donato: prendere un percorso multidisciplinare di disassuefazio- «Alla base di tutto ne. Con una semplice impe- c'è la volontà del gnativa prescritta dal medico paziente di smettere» curante, il paziente contatta il nostro Centro per una prima visita di valutazione con lo psicologo e una successiva con lo pneumologo (lo stesso professor Valenti, ndr). Quest’ultimo visita il paziente attraverso un’anamnesi medica, indagando sulle malattie avute in passato e cominciando, poi, un trattamento di diverse fasi. Da un punto di vista medico, si comincia con l’assunzione di sostanze contenenti nicotina, la più for-

te componente che causa l’assuefazione del paziente al fumo di sigaretta. Interrompendo il consumo di sigaretta, in realtà, i livelli di nicotina rimangono elevati ed è per questo che il paziente ha sempre desiderio di fumare. Un qualsiasi evento, in genere uno stress, anche di modesta entità, può essere il fattore scatenante che può riportare l’ex fumatore a riprendere. In primo luogo, la cessazione del fumo di sigaretta deve essere accompagnata dall’utilizzo di queste sostanze che contengono nicotina. A esse, si associano le sostanze farmacologiche quali il Bupropione, farmaco antidepressivo usato in psichiatria e molto funzionale per smettere di fumare, e la Vareniclina, antagonista della nicotina che ne elimina gli effetti». «Alla base di tutto questo - continua - c’è, però, la volontà del paziente di smettere di fumare senza la quale nessun percorso può essere intrapreso. Parallelamente a questa fase farmacologica, subentra il counseling psicologico per il quale, tutte le settimane e per i successivi sei mesi dall’ultima sigaretta fumata dal paziente, quest’ultimo viene chiamato dallo psicologo al telefono, relazionandosi con lui e decidendo insieme se è il caso di apportare modifiche alla terapia. Dei nostri pazien-

l'importanza della psicologia Parallelamente alla terapia farmacologica, al Centro Antifumo si porta avanti un percorso di counseling psicologico per i successivi sei mesi all'ultima sigaretta fumata dal paziente

ti, almeno 7 su 10 hanno provato a smettere di fumare e ci sono riusciti. La sigaretta elettronica, molto diffusa di questi tempi, è un discorso molto complesso: non è consigliata scientificamente come metodo per smettere di fumare perché non toglie la gestualità, componente molto importante per il fumatore. Tutto dipende molto dalla sostanza che si inala perché molte di queste sigarette contengono nicotina, alcune spesso in quantità maggiori rispetto a una sigaretta vera e propria. È vero che tutte le sostanze nocive (che sono a migliaia) della sigaretta in quella elettronica non sono presenti, ma l’assuefazione, comunque, permane. Nonostante questo, vi sono alcuni casi in cui la sigaretta elettronica può essere consigliata, parallelamente alla terapia, solamente se le sostanze inalate non contenessero nicotina. Finché il fumatore non elimina anche la gestualità, continuerà a essere schiavo del fumo. La sigaretta, purtroppo, viene vista come un momento di socialità, di svago e valvola di sfogo per molte persone. Ci sono persone che si conoscono grazie alla pausa sigaretta». «In ogni caso - conclude il professor Valenti - stiamo ottenendo ottimi risultati: vedremo in futuro come evolverà la situazione».

GIOVEDì 1 settembre 2016

agli incontri tra amici ai campi professionistici internazionali, il Calcio a 5 rappresenta una disciplina in continua ascesa. Tutto è pronto per l'appuntamento clou atteso da tutti gli appassionati, l'ottava edizione della FIFA Futsal World Cup che si svolgerà in Colombia dal 10 settembre all'1 ottobre 2016. Le 24 squadre approdate alla fase finale affilano le armi in vista dell’inizio della competizione. Quest’anno saranno tante le novità previste da un torneo sempre più seguito a livello mondiale, con ben quattro nazionali esordienti: sarà la prima volta a un Mondiale per Uzbekistan, Vietnam, Azerbaigian e Mozambico. Il lotto delle partecipanti è molto variegato, con il Brasile campione del mondo in carica (trionfo verdeoro nell’edizione che si è svolta a Bangkok e Nakhon Ratchasima, in Thailandia, dall'1 novembre al 18 novembre 2012) nel ruolo ancora una volta di grande favorito. Ma attenzione anche a Colombia (nazionale ospitante) e Spagna. Nel lotto delle favorite c’è anche l’Italia, che vuole confermare e possibilmente migliorare il terzo posto conquistato quattro anni fa in terra thailandese. Gli azzurri di mister Roberto Menichelli proseguono in questi giorni la preparazione in vista del mondiale. Per l’Italia l’esordio alla Fifa Futsal World Cup ci sarà domenica 11 settembre a Cali contro il Paraguay alle ore 20 locali (le 3 di lunedì 12 settembre in Italia); secondo impegno, sempre al Coliseo El Pueblo, mercoledì 14 settembre alle 18 (l’una di giovedì 15 settembre in Italia) contro il Guatemala, mentre la sfida conclusiva del raggruppamento si giocherà a Bucaramanga sabato 17 settembre alle ore 18 contro il Vietnam (l’una di domenica 18 settembre in Italia). Ricordiamo che agli ottavi accedono le prime due di ogni girone e sono ripescate le quattro migliori terze. Intanto sono già state diramate le convocazioni: faranno parte della spedizione azzurra i portieri Mammarella (Acqua&Sapone Unigross), Miarelli (Luparense), Micoli (Real Rieti), Molitierno (Cioli Cogianco Futsal) e i giocatori di movimento Bordignon (Luparense), Cesaroni (Acqua&Sapone Unigross), Crema (Lollo Caffè Napoli), De Oliveira (Acqua&Sapone), Ercolessi (Kaos Futsal), Fortini (SS Lazio), Fortino (Sporting Lisbona), Giasson (SS Lazio), Honorio (Luparense), Kakà (Kaos Futsal), Leggiero (Pescara),

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eventi un torneo ricco di novità

per i più piccoli

Una palestra per il corpo e la mente

Tra le 24 squadre approdate alla fase finale del FIFA Futsal World Cup in Colombia figurano Uzbekistan, Vietnam, Azerbaigian e Mozambico. Agli ottavi accedono le prime due di ogni girone e sono ripescate le quattro migliori terze

futsal world cup al calcio d'inizio

L'ottava edizione della manifestazione in colombia dal 10 settembre all'1 ottobre: per l'italia di menichelli esordio contro il paraguay gli azzurri Nel lotto delle favorite anche la nostra Nazionale, che vuole migliorare il terzo posto di quattro anni fa

Lima (Acqua&Sapone Unigross), Merlim (Sporting Lisbona), Murilo (Acqua&Sapone Unigross) e Romano (Acqua&Sapone). Come detto, si parte il 10 settembre con la fase a gironi. Nel Gruppo A troveranno posto Colombia, Portogallo, Uzbekistan, Panama, nel Gruppo B Thailandia, Russia, Cuba, Egitto, nel Gruppo C Paraguay, Italia, Vietnam,

Guatemala, nel Gruppo D Ucraina, Brasile, Mozambico, Australia, nel Gruppo E Argentina, Kazakistan, Isole Salomone, Costa Rica e nel Gruppo F Iran, Spagna, Marocco e Azerbaigian. Il futsal, meglio conosciuto in Italia come “calcio a 5”, è uno sport che sta riscuotendo un successo sempre crescente, per via della grande spettacolarità che è in grado di produrre e della rilevanza tecnica dei campioni che disputano le gare. Le regole dal calcio a 5 nella loro base sono simili a quelle del calcio a 11: secondo le normativa FIFA, sono ammessi cinque falli cumulativi per ogni frazione di gara, oltre i quali verrà battuto un calcio di punizione diretto dal punto di “tiro libero”. Il portiere è libero di toccare la palla fuori dall'area di rigore con le stesse modalità di un normale giocatore ma non può controllare il pallone per più di quattro secondi nella propria metà campo. Regole semplici per emozioni sempre assicurate. La FIFA Futsal World Cup è alle porte: prepariamoci a vivere un grande spettacolo.

la disciplina Il successo crescente deriva dalla semplicità delle regole e dalla spettacolarità delle partite

Anche se non esente dal rischio di infortuni, sia il calcio che il calcetto rappresentano per i bambini una straordinaria occasione di socialità. I primi calci a un pallone si danno da quando si è in grado di stare in piedi. Non c’è bambino che non sia attratto da una palla che rotola, non c’è genitore che non abbia voglia di giocare con lui. Per passare dal gioco allo sport, però, ci vuole pazienza, perché il calcio è indicato dai sei anni insù. Il genitore deve essere una figura positiva, mai un tifoso sfegatato del proprio figlio: caricare di ansie, stress o attese di risultati il proprio bambino, o assistere alle sue gare comportandosi in modo incivile, sono gli errori più gravi, in grado di vanificare tutto ciò che di buono offre il calcio nella crescita, dal punto di vista fisico e sociale, rendendolo addirittura dannoso. Il calcio non ha controindicazioni, perché presenta una sufficiente completezza nella crescita cardiorespiratoria, ossea e muscolare. Prevede inoltre una buona resistenza agli sforzi prolungati: si corre, si salta, si scatta ma si tira anche il fiato. Inoltre, essendo uno sport di squadra, consente di ripartire le responsabilità con i compagni, alleviando il peso di eventuali errori. Per bambini sani, quindi, non esistono controindicazioni. Certo, parliamo di uno sport di contatto e come tale dobbiamo mettere in conto la possibilità di qualche piccolo infortunio, dato soprattutto dalle cadute o dalle contusioni per contrasti con i compagni di gioco. Comunque, niente di più di ciò che può accadere in un comune parco giochi. Se si vuole integrare il calcio con un’altra disciplina, il consiglio è di sceglierne una che dedichi attenzione agli arti superiori, che sono logicamente sottoutilizzati.

Save the date

Università Vita-Salute San Raffaele Nuove lauree magistrali e nuovi master per le esigenze del mondo contemporaneo Un ateneo relativamente piccolo e giovane, che si avvicina ai suoi primi vent’anni. Innovazione, dinamicità, attenzione ai cambiamenti della società, internazionalizzazione. L’Università Vita-Salute San Raffaele (www.unisr. it) riconferma ancora una volta il proprio impegno nel rispondere alle necessità della comunità. Nota forse più per l’importante scuola medica, che in questi giorni tiene le prove di ammissione per i corsi della Facoltà di Medicina e Chirurgia, quest’anno rinnova la sua offerta formativa soprattutto per gli aspiranti filosofi: Essere protagonisti – la nuova laurea in Filosofia del Mondo Contemporaneo La nuova laurea magistrale in Filosofia del Mondo Contemporaneo rappresenta la volontà di calare una solida preparazione nel sapere filosofico all’interno delle grandi questioni sociali, economiche, etico-culturali della contemporaneità. I laureati pertanto si inseriranno non solo nella ricerca filosofica, ma anche nell’elaborazione culturale e nei processi produttivi, contribuendo a ripensarli e trasformali nel concreto. Quello a cui si tende, spiega il preside della Facoltà di Filosofia, Roberto Mordacci è «rendere la nostra facoltà ancora più internazionale, ancora più aperta, ancora più attenta ai problemi della contempora-

neità. La nostra è sempre stata, per la sua collocazione all’interno del San Raffaele e per la novità che ha rappresentato nel panorama filosofico il suo progetto fondativo, una facoltà dove la filosofia dialoga con altri saperi. La responsabilità a cui vogliamo tendere è quella di formare “teste pensanti” capaci di interrogarsi sul senso del vivere comune e di dare un contributo concreto e responsabile alla dimensione del dibattito pubblico, forti degli strumenti critici e logici della nostra disciplina e della sua tradizione».

L'impegno L'Ateneo si avvia ai suoi primi venti anni di vita: ecco le offerte formative per aspiranti filosofi

Master in Retorica per le Imprese, la Politica e le Professioni: la rivincita delle buone argomentazioni Grazie alla collaborazione con il canale allnews TGcom24 di Mediaset, riparte per la sua seconda edizione il Master I livello in Retorica per le Imprese, la Politica e le Professioni: le ore di lezione e formazione sono affidate ai professori della Facoltà e a giornalisti televisivi e della carta stampata, a scrittori, politici e manager. Il master è ideato per studenti già in possesso di una laurea triennale o per professio-

nisti desiderosi di consolidare e perfezionare tecniche oratorie personali e capacità di gestione di linguaggi e forme di comunicazione scritta, orale, televisiva e multimediale. L’arte classica della retorica, riadattata alle esigenze della comunicazione contemporanea, è da sempre infatti lo strumento più efficace per condurre argomentazioni logiche e vincenti in molteplici contesti relazionali. Premi di Merito La formazione di altissimo livello della Facoltà di Filosofia conta per l’anno accademico 2016-2017 su alcune borse di studio, da concedersi sulla base di criteri di merito e di reddito, riservate a sei studenti eccellenti iscritti o che intendano iscriversi al primo anno del Corso di Laurea in Filosofia e del Corso di Laurea Magistrale in Filosofia del mondo contemporaneo e a tre studenti eccellenti iscritti o che intendono iscriversi al Master di I livello in Retorica per le Imprese, la Politica e le Professioni. Un’opportunità unica per valorizzare i migliori studenti e usufruire di 5.000 Euro all’anno (su una retta complessiva di 5.440 Euro per il Corso di Laurea in Filosofia, di 6.540 Euro per il Corso di Laurea Magistrale in Filosofia del mondo contemporaneo e di 5.000 Euro per il Master I livello in Retorica per le Imprese, la Politica e le Professioni). Tutte le info su www.hsr.it



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