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del 15 settembre 2016 in collaborazione con
alute
Il settimanale delle eccellenze
INFORMAZIONE A CURA DI SPORT NETWORK
ortopedia
in pedana
Sport e cartilagini Scherma, i benefici cosa c'è da sapere sono immediati
neurologia
Alla scoperta della Tourette
I segreti dei tessuti fondamentali per il movimento: le patologie e i rimedi indicati dall'esperto
Assumere decisioni in tempi rapidi e saper leggere le situazioni sono virtù che valgono anche nella vita
Cosa si cela dietro ai cosiddetti tic? Conosciamo una sindrome con innumerevoli manifestazioni
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a tu per tu con la ricerca il 30 settembre e l'1 ottobre l'appuntamento annuale con MeetmeTONIGHT: gli eventi e le attività del gruppo gsd psichiatria
circolazione
Depressione l'importante è non ignorarla
SOS gambe evitare i rischi di trombosi
Saper distinguere un periodo negativo da un prolungato senso di impotenza è vitale
Obesità, abitudini sbagliate e sedentarietà rientrano tra i fattori modificabili
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salute
Meet me Tonight replica sull'onda del successo riscontrato lo scorso anno. In queste immagini alcuni dei momenti delle attività del Gruppo San Donato nella passata edizione
Il professor sansone dell'irccs istituto ortopedico galeazzi ricorda: «sportivi, attenzione alle patologie traumatiche»
Cos’è il tessuto cartilagineo? «Il tessuto cartilagineo è un tessuto molto resistente che riveste le ossa nel punto in cui esse si incontrano per formare un’articolazione in quello che è, appunto, lo snodo che consente il movimento. La cartilagine articolare, detta anche “iàlina”, possiede determinate caratteristiche - resistenza, omogeneità e levigatezza - che favoriscono, appunto, il movimento reciproco dei due capi articolari a bassissimo attrito garantendo, allo stesso tempo, un’usura molto ridotta. Essendo una struttura molto elastica, una delle sue funzioni principali, soprattutto per quanto riguarda le articolazioni degli arti inferiori, è di ammortizzamento delle sollecitazioni, creando una sorta di antitesi con l’osso che, al contrario, è molto più rigido. Inizialmente, non genera dolore ma, successivamente, crea una serie di scompensi all’interno dell’articolazione, dovuti alla perdita di omogeneità e levigatezza dei capi articolari, con conseguente aumento di attrito e successiva degenerazione dell’articolazione stessa per la progressi-
un tessuto resistente ma delicato Le cartilagini creano una sorta di antitesi con le ossa: l'usura può portare a una riduzione dello spessore della cartilagine fino a causare, molto lentamente, l'artrosi
Terapie IL Trattamento conservativo
va riduzione dello spessore della cartilagine. Questo è il processo che, molto lentamente, porta all’artrosi. A questo proposito, esistono sia patologie traumatiche sia patologie non traumatiche legate alla cartilagine: nelle patologie traumatiche, la degenerazione avviene a causa di urti diretti (tipicamente da sport) i quali possono portare a un distaccamento di parte del tessuto cartilagineo. Tra le patologie non traumatiche, le più frequenti sono quelle tipiche degli anziani, dovute a usura progressiva e ad artrosi. Però esistono anche altri tipi di patologie cartilaginee, relativamente frequenti anche tra i giovani, dovute più a problemi di tipo micro-circolatorio. In pratica, si verifica uno scarso afflusso di sangue all’osso sottostante la cartilagine e questo può, a lungo andare, portare a necrosi, cioè a un piccolo infarto dell’osso. Questo ha conseguenze sulla cartilagine che, essendo priva di vasi sanguigni, è nutrita solo dall’osso sottostante a essa e dal liquido sinoviale, che ha il compito anche di lubrificarne le superfici. Se l’osso su cui poggia la cartilagine va in sofferenza, di conseguenza va in sofferenza anche il tessuto sovrastante e si possono creare così, situazioni in cui il
Chirurgia Quando è necessaria la sala operatoria
Dal punto di vista farmacologico, le terapie si basano soprattutto sui cosiddetti condroprotettori, tra i quali i principali somministrati per bocca sono la glucosamina e il condroitin solfato, che sono poi le sostanze utilizzate dall’organismo per costruire la cartilagine. Un altro farmaco efficace è l’acido ialuronico che però, in genere, è somministrato per via intra-articolare. Grande spazio hanno anche gli stimoli fisici (campi magnetici e onde d’urto) i quali possono indurre l’organismo a produrre alcune sostanze ad azione benefica verso alcuni tipi di patologie, ovviamente in completa sinergia con gli altri tipi di trattamento. Molto spesso, infatti, l’integrazione di diverse terapie può portare a buoni risultati, che evitano il ricorso all’intervento chirurgico. Quando nulla di questo è sufficiente o, palesemente, si è di fronte a una lesione grave in un soggetto giovane, attivo e sportivo, si può intervenire chirurgicamente.
Il trattamento chirurgico è indicato soprattutto per le lesioni gravi, quelle che raggiungono l’osso, sono dolorose e creano condizioni di progressiva degenerazione articolare. La cartilagine, non essendo vascolarizzata, è incapace di guarire: non può formare un tessuto cicatriziale perché non arrivano né sangue, né nuove cellule. Spesso si tratta di lesioni circoscritte, di piccolo diametro e localizzate solamente su un versante dell’articolazione. Se sono piccole o superficiali, non provocano alcun fastidio al paziente, rendendo di fatto non necessario alcun tipo di intervento. Quando invece sono gravi e profonde fino all’osso, l’intervento chirurgico diventa il trattamento ideale per cercare di riparare la parte lesa. Questo è possibile attraverso tecniche che stimolano la guarigione, cercando di portare in quell’area cellule in grado di produrre un nuovo tessuto che ricostruisce quello danneggiato. In questo modo si crea una sorta di cuscinetto sull’osso che ammortizza le sollecitazioni ed elimina o almeno allevia il dolore.
accertamenti «Le lesioni sono molto difficili da diagnosticare, la risonanza magnetica costituisce un buono strumento per esaminare gli eventuali danni»
frammento di osso andato in necrosi e la cartilagine stessa si staccano dalla loro sede, dando vita al cosiddetto corpo mobile, il quale può avere cause sia traumatiche, sia dovute a queste particolari patologie che prendono il nome di osteonecrosi o osteocondrosi. Mentre quest’ultima si verifica nei giovani durante l’età dello sviluppo, l’osteonecrosi (una specie d’infarto del tessuto osseo, ndr), invece, colpisce l’adulto». Come si diagnosticano le lesioni alla cartilagine? «Le lesioni della cartilagine sono piuttosto difficili da diagnosticare. La risonanza magnetica, a questo proposito, costituisce un buono strumento per esaminare la cartilagine, anche se presenta alcuni limiti, in quanto è efficace solamente nel rilevare lesioni profonde e ampie. È però molto utile per accertare la presenza di un eventuale edema osseo, ovvero la presenza di liquido all’interno dell’osso sottostante la cartilagine, che spesso si associa alla sofferenza del tessuto cartilagineo. È comunque necessario associarla all’anamnesi del paziente (cioè la testimonianza dei sintomi)».
Il recupero fino a 90 giorni per guarire del tutto Dal momento in cui si attuano le metodiche chirurgiche, è necessario dar tempo al tessuto di attecchire e consolidarsi per un periodo di tempo che oscilla tra 45 e 90 giorni. In questo periodo, si consiglia di non caricare sull’arto operato e di aiutarsi nei movimenti con le stampelle. Questo tipo di intervento può essere gestito o in day hospital o con un giorno di degenza, a seconda del tipo di operazione e in base alla necessità di monitorare il paziente.
Lingotto Fiere, una settimana dedicata a sport e salute Il binomio sport e salute è una regola fondamentale per prevenire numerose patologie e adottare uno stile di vita sano. Non ci stancheremo mai di ripeterlo, e non si stancheranno anche le istituzioni che, da anni, si impegnano sul campo con momenti di aggregazione – rivolti soprattutto ai giovani – per far sì che l’attività fisica diventi un tratto basilare della nostra educazione e della nostra cultura. Con queste premesse, il Piemonte ha convogliato i suoi sforzi su un evento che, nato lo scorso anno, ha subito riscontato un successo di presenze. Così, dal 12 al 18 ottobre prossimi, avrà luogo, presso le strutture del partner Lingotto Fiere di Torino, la seconda edizione dell’Expo Sport & Salute. Expo Sport & Salute nasce dalla collaborazione tra GL events, CONI e Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e riunisce 55 Federazioni Sportive regionali per dare la possibilità ai ragazzi di provare le varie discipline e trasmettere l’importanza della
pratica sportiva per uno stile di vita salutare. Un messaggio fondamentale che, non a caso, ha come primo destinatario le scuole piemontesi, coinvolte con una serie di progetti studiati apposta per coniugare divertimento e stile di vita sport. Il Salone del Lingotto propone così dimoDal 12 al strazioni, prove e compe18 ottobre seguite da tecniil Salone darà tizioni, ci sportivi abilitati, oltre la possibilità a un calendario di corsi professionali, convegni ai ragazzi divulgativi e premiazioni. delle scuole E non manca la costandi provare te presenza dei campiovarie attività ni sportivi, che si prestano alle domande dei ragazzi diventando testimonial di uno stile di vita salutare. La prima edizione, quella dello scorso anno, ha raccolto consensi e numeri positivi: nato
attesa per la seconda edizione Nato per mettere al centro il valore dello sport, Expo Sport & Salute ha registrato, nell'edizione inaugurale dello scorso anno, la partecipazione di 4.000 bambini delle scuole piemontesi
eccellenze il successo della scorsa edizione
dentro ai segreti delle cartilagini
nei movimenti «Essendo una struttura molto elastica, una delle sue funzioni principali è di ammortizzamento delle sollecitazioni, specie negli arti inferiori»
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il punto
I CONSIGLI degli ESPERTI del GSD
a cartilagine è il più importante tessuto delle articolazioni ed è quello che favorisce il movimento tra i capi articolari e, in ultima analisi, permette al nostro corpo di muoversi. Nel momento in cui esso dovesse subire danni di qualsiasi entità, ed essendo un tessuto con minime capacità di autorigenerarsi, è fondamentale comprendere i meccanismi di riparazione e le soluzioni migliori per guidarlo verso la guarigione. Il professor Valerio Sansone, responsabile dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia – Clinica Ortopedica all’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, affronta questa importante tematica, distinguendo tra lesioni lievi e lesioni gravi e dando consigli e indicazioni utili su come affrontarla preparati.
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per mettere al centro il valore dello sport, Expo Sport & Salute ha offerto a 4.000 bambini delle scuole piemontesi la possibilità̀ di provare più di 30 diverse discipline sportive. Il successo dell’edizione inaugurale ha quindi convinto gli organizzatori che la strada intrapresa era quella buona; quest’anno, dunque, si bissa, grazie a uno stretto lavoro di collaborazione tra il Comitato Regionale CONI Piemonte e l’Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con il Consiglio Regionale del Piemonte, la Regione Piemonte e la partecipazione del CIP Piemonte. La manifestazione, oltre alle già citate aree di prova di innumerevoli discipline sportive, gestite da tecnici qualificati delle varie Federazioni sportive, prevedrà un’area specifica dedicata al progetto di eccellenza piemontese “Joy of moving”: eventi divulgativi, formazione e workshop tematici mirati a creare occasioni di confronto tra educatori del mondo della scuola, dello sport, della salute e dell’ambiente.
a ricerca è un settore cruciale su cui è bene investire non solo in fondi materiali, ma anche in termini di attenzione e conoscenza. Solo una maggiore consapevolezza del ruolo della ricerca potrà far sì che si instauri un circolo virtuoso che comprenda anche maggiori investimenti propriamente economici. Per avvicinare la gente comune a questo mondo affascinante e spesso sconosciuto, il mondo della ricerca si “presenta” al MEETmeTONIGHT, l’edizione milanese e lombarda della Notte Europea dei Ricercatori, in programma venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre ai Giardini Indro Montanelli di Milano. Un evento gratuito e aperto a tutti dove i ricercatori “metteranno la faccia”, la passione e la voglia di divertirsi per far capire che la ricerca è di tutti e per tutti. Un appuntamento da non perdere anche per chi non si occupa quotidianamente di ricerca, dunque, che permetterà di toccare con mano il lavoro svolto dai ricercatori, l’importanza dei risultati che raggiungono, l’impatto positivo sulle nostre vite.
IL GRUPPO GSD Grande protagonista è il Gruppo ospedaliero San Donato, che sarà presente con i suoi istituti scientifici, Ospedale San Raffaele, Policlinico San Donato, Istituto Ortopedico Galeazzi e con l’Università Vita-Salute San Raffaele. Una “squadra” di 70 persone tra ricercatori, medici, docenti e staff che si alterneranno nella due giorni milanese nelle quindici attività per il pubblico tra laboratori, giochi interattivi e conferenze all’interno di uno stand di 10 metri per 4. Citando Albert Einstein, il Gruppo Gsd ricorda che «è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio», e invita così tutti a superare i propri pregiudizi sulla ricerca e a incontrare gli uomini e le donne che ogni giorno lavorano fianco a fianco nei laboratori del più grande gruppo ospedaliero italiano.
La giornata mondiale del cuore
meet me tonight ricerca in festa
la Scienza è protagonista venerdì 30/09 e sabato 1/10 a Milano Il Gruppo San Donato in prima fila con dimostrazioni e attività
Anche quest’anno, durante la Notte europea dei ricercatori, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano offrirà un’apertura serale gratuita per tutti i cittadini. Saranno proposti oltre 30 incontri con più di 70 ricercatori e oltre 20 fra attività interattive, visite speciali e performance musicali. Si discuterà, tra l'altro, di Brexit, virus Zika, mental training, gestione delle emergenze sanitarie, sfide della fisica delle particelle, grafene per il ciclismo, creazione di un farmaco e differenze di genere.
www.hsr.it/sostienici
Noi del Gruppo ospedaliero San Donato abbiamo pensato che un giorno solo dedicato al cuore fosse troppo poco e così abbiamo deciso di dedicargli l’ultima settimana di settembre. Questo vuol dire che dal 24 al 30 settembre tutti gli ospedali del Gruppo (www.grupposandonato.it) apriranno le porte al pubblico, con informazioni utili e preziose elaborate dai nostri specialisti. Abbiamo già parlato delle malattie cardiovascolari e dello loro incidenza, ma sentiamo comunque il dovere di continuare a parlarne, perché solo un’informazione chiara e autorevole può fare la differenza e perché crediamo fortemente nella divulgazione della cultura della salute, soprattutto per quelle patologie che si possono prevenire adottando uno stile di vita corretto.
Proprio quest’anno abbiamo festeggiato l’intervento numero 50.000! Si tratta di un numero straordinario che ci consente di dare vita a un grande progetto di ricerca sulle malattie cardiovascolari (www.gsdfoundation.it), che si baserà su due punti fondamentali: una prevenzione più efficace e lo sviluppo di terapie innovative. Solo attraverso la ricerca saremo in grado di comprendere i meccanismi alla base delle patologie cardiovascolari per imparare a contrastarle, a curarle e, speriamo in un futuro non troppo lontano, anche a vincerle. *Presidente del Gruppo ospedaliero San Donato
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MEETmeTONIGHT
Gruppo San Donato tutte le attività in programma
Quando: venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre Dove: Milano - Giardini Indro Montanelli Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Informazioni: www.meetmetonight.it Social: l’hashtag #MMT16, su tutti social network (Twitter: @SanRaffaeleMi @grupposandonato @ MyUniSR; Facebook IRCCS Ospedale San Raffaele, Gruppo Ospedaliero San Donato e Università VitaSalute San Raffaele)
Il programma dei due giorni di MEETmeTONIGHT è denso di appuntamenti, a partire dalla mattina del 30 settembre che è dedicata alle scuole: i ragazzi presenti allo stand SS03 del Gruppo San Donato potranno estrarre dal vivo il DNA. Vestiranno poi i camici di investigatori-CSI e come provetti scienziati seguiranno gli indizi alla ricerca di Anastasia Romanov, l'ultima discendente della famiglia dello Zar di Russia, scomparsa senza lasciare traccia. Infine, proveranno a risolvere l’equazione alimentare perfetta, attraverso un gioco interattivo che insegnerà loro a mangiare in modo corretto e sostenibile senza rinunciare al gusto. Dalle ore 16.00 di venerdì fino alle 22.00 di sabato la tensostruttura rimarrà aperta al pubblico. I ricercatori del Gsd, in una staffetta non-stop, coinvolgeranno il pubblico con giochi interattivi, laboratori, dimostrazioni, conferenze e mostreranno quanto è speciale, unica e straordinaria la loro ricerca scientifica, una ricerca di eccellenza. Si potranno sbirciare le strategie di combattimento del nostro sistema immunitario e capire come l’immaginazione e la coordinazione motoria siano profondamente legate. Si potrà simulare una maxi emergenza e imparare semplici ma fondamentali manovre per salvare una vita. E ancora, ci si potrà teletrasportare nel futuro per scoprire le nuove frontiere della medicina per combattere il diabete. Si
giardini montanelli Venerdì mattina spazio alle scuole Poi un calendario fitto tra laboratori e giochi interattivi
sostieni anche tu la ricerca del san Raffaele
Il 29 settembre si celebra la Giornata Mondiale del Cuore, World Heart Day, come sempre promossa dalla World Heart Federation, in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La giornata è un’occasione importante per riflettere sulle patologie cardiovascolari, sul loro impatto e soprattutto sulla loro prevenzione.
Inoltre, il Gruppo San Donato annovera tra i suoi 18 ospedali il più importante centro di cardiochirurgia di questo Paese, un centro che, nato alla fine degli anni ‘80, è divenuto punto di riferimento per le patologie cardiache congenite e degenerative di adulti e bambini, per il numero e la complessità dei casi trattati: il Policlinico San Donato.
SUL WEB La presenza del Gruppo sarà anche digital: attraverso l’hashtag #MMT16, su tutti i social network (Twitter: @SanRaffaeleMi @grupposandonato @MyUniSR; Facebook IRCCS Ospedale San Raffaele, Gruppo Ospedaliero San Donato e Università Vita-Salute San Raffaele), è possibile restare aggiornati sulle novità con divertenti anticipazioni sull’evento.
Apertura serale al museo della scienza
di Paolo Rotelli*
potrà capire come la medusa dell’Oceano Pacifico sia stata fondamentale per comprendere i nostri processi biologici. E poi ancora si potranno provare i sedili di automobili intelligenti, si scoprirà come la nostra bocca la dice lunga sulla nostra salute e si potranno osservare i neuroni che compongono la nostra rete elettrica.
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ricerca
combattiamo LA DEPRESSIONE
il professor smeraldi, primario di psichiatria generale all'irccs san raffaele turro: «sbagliato ignorarla» a depressione è riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una tra le malattie maggiormente invalidanti a livello sociale. Compromette la vita di chi ne soffre sia in ambito socio-professionale sia in quello affettivo-relazionale. «È importante però distinguerla dalle fisiologiche fluttuazioni dell’umore legate alle esperienze vissute» spiega il professor Enrico Smeraldi, primario di Psichiatria generale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele Turro. «Nell’uso corrente il termine depressione è spesso utilizzato in maniera impropria ed è comune la tendenza a confondere la malattia depressiva con la malinconia o con fisiologici momenti negativi della vita». Le donne ne sono colpite in misura maggiore, con una diffusione 2-3 volte superiore rispetto agli uomini, e si presenta perlopiù in alcune dolore profondo fasi specifiche del ciclo vita«Bisogna imparare le della donna, quali i periodi post-partum e peri-menoa distinguere i periodi pausale. «Purtroppo ancora negativi della vita oggi, sebbene la depressiodal senso di impotenza ne sia un male antico, molte e frustrazione che porta persone tendono a ignorarla per vergogna o senso di colall'isolamento sociale» pa. Invece, è importante affrontare il problema perché esistono numerosi strumenti che possono ridurre e contenere il disagio», aggiunge Smeraldi. Come si distingue il senso di profonda tristezza o la malinconia dalla depressione vera e propria? «La sofferenza esistenziale che affligge una persona con malattia depressiva perdura nel tempo, anche mesi, ripetute volte nella vita, toglie la spinta vitale per lasciare spazio a un senso di impotenza e frustrazione. L’individuo depresso vive un profondo senso di indifferenza, come fosse incapace di provare sentimenti, e un dolore morale inspiegabile e immotivato che lo porta a isolarsi dalla società e dai familiari. Ha un’importante riduzione dell’attenzione e
la terapia della luce per l'umore
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La luce è il principale sincronizzatore dei ritmi circadiani umani: la terapia utilizzata al San Raffaele garantisce il corretto equilibrio tra attività e riposo
della concentrazione e rallentamenti nel flusso del pensiero. L’insieme dei sintomi presentati varia, tuttavia, in relazione alla personalità, al contesto e alla diagnosi. Molti pazienti non riferiscono sintomi psichici ma presentano sintomi somatici che sono espressione del malessere: dolori a varia localizzazione, astenia, dispnea, palpitazioni, vertigini». Ancora non si conoscono con precisione le cause. «Indubbiamente c’è una predisposizione genetica di base che rende alcune persone, e anche intere famiglie, più suscettibili. È rilevante il ruolo dei fattori ambientali e un peso notevole ha lo stravolgimento dei ritmi naturali. Nel soggetto depresso si verifica uno squilibrio nel cervello di alcuni neurotrasmettitori, serotonina, dopamina, noradrenalina, acetilcolina, che svolgono un ruolo rilevante nei meccanismi di
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in evidenza
quando succede agli sportivi Lindsay Vonn «Mi sentivo svuotata» «Nel 2008 mi sentivo svuotata e senza speranza» ha confessato quattro anni fa la sciatrice americana, che ha poi battuto il record di vittorie in Coppa del Mondo nelle ultime due stagioni.
Gary Speed La tragica scelta del mister L’allenatore del Galles, ex centrocampista, si è tolto la vita cinque anni fa a soli 42 anni, impiccandosi nella sua abitazione.
Ian Thorpe «Un'agonia che giace dentro» Jonny Wilkinson La partita più dura Il nuotatore australiano è riuscito a vincere la sua battaglia contro l’alcol e la depressione. «Quello che può apparire fuori è estremamente diverso dall’agonia che giace dentro» ha scritto in una lettera.
regolazione del tono dell’umore. Purtroppo non è chiaro il motivo per cui si verifichi questo squilibrio». Le terapie farmacologiche hanno l’obiettivo di riequilibrare l’attività dei neurotrasmettitori. «Oggi abbiamo a disposizione diversi principi attivi che permettono di personalizzare le cure con minimi effetti collaterali, che si risolvono in poco tempo. Non bisogna avere fretta, perché l’effetto delle terapie non è immediato, occorrono settimane prima di vedere dei risultati ed è importante che il paziente segua scrupolosamente le indicazioni dello specialista, informandolo costantemente sull’andamento, in maniera da personalizzare al meglio la terapia per ottimizzare i risultati». La grande innovazione che ha caratterizzato l’ultimo decennio delle cure psichiatriche è la scoperta e l’applicazione in clinica della terapia della luce. «Gli effetti della luce erano già conosciuti in era prefarmacologica ai primi psichiatri che si occupavano di disturbi affettivi, tuttavia lo studio scientifico sistemico delle potenzialità terapeutiche della luce è un filone di ricerca abbastanza giovane. Al San Raffaele la terapia della luce è prassi nel trattamento di alcune depressioni e dei disturbi dell’umore. La luce è il principale sincronizzatore dei ritmi circadiani umani – garantisce il corretto equilibrio tra attività e riposo – pertanto abbiamo pensato di sfruttarne clinicamente le proprietà. La luce viene somministrata in particolari stanze dotate di lampade che forniscono 10000 Lux. I pazienti vengono sottoposti alle sedute di luce secondo un piano terapeutico ben determinato che spesso prevede l’alternanza tra bagni di luce, terapia farmacologica e cicli di sonno/veglia». Nuove prospettive in ambito farmacologico vengono anche dalla natura. «Abbiamo scoperto in recenti studi scientifici le proprietà antidepressive dello zafferano. Utilizzato secondo prescrizione medica, essa ha la capacità di migliorare il tono dell’umore e non ha effetti collaterali».
Icona del rugby inglese, ha raccontato la sua lotta contro la depressione in una autobiografia, spiegando anche come è riuscito a superarla.
manipolazioni del sonno e protocolli clinici Alla base della depressione sembra esserci un’alterazione dei normali ritmi biologici: i risvegli mattutini precoci e/o l’ipersonnia, l’anergia e la sonnolenza nelle prime ore del mattino sono comuni nei pazienti affetti da depressione. Le manipolazioni del sonno, come la deprivazione totale e l’avanzamento di fase, sono tecniche cronobiologiche, non farmacologiche, in grado di garantire la remissione clinica della sindrome depressiva. I pazienti mantengono la veglia forzata dall’ora del risveglio per 36 ore consecutive (I ciclo). Segue una notte di recupero, in cui il paziente, al termine della veglia forzata, può coricarsi e risvegliarsi senza alcuna imposizione d’orario. Dal momento del risveglio dopo la notte di recupero ha inizio un nuovo ciclo (II) di deprivazione di sonno di 36 ore, cui segue nuovamente una notte di recupero. Generalmente i protocolli clinici di deprivazione di sonno prevedono lo svolgimento di 3 cicli strutturati. Da un punto di vista strettamente tecnico non si tratta, pertanto, di una vera e propria deprivazione di sonno, ma, più correttamente, di un allungamento del periodo del ritmo sonno-veglia da 24 a 48 ore.
il Fioretto vocazione junior
La Spada specialità meditata
La Sciabola è l'arma più dinamica
I più piccoli iniziano la scherma con quest’arma, che può colpire solo di punta ed è ritenuta da molti la più adatta per imparare le azioni fondamentali. Il bersaglio valido è tutto il tronco, coperto da un giubbetto conduttivo e parte della gorgiera della maschera.
Arma che può colpire solo di punta, in tutto il corpo. In caso di colpo doppio, possibile solo entro 40-50 millisecondi, si assegna un punto ad entrambi. È la specialità più matura e meditata ed è quella che più delle altre ha conservato alcune caratteristiche del duello terreno.
In questa specialità il bersaglio è più ampio, comprensivo di tutta la metà superiore del corpo. Si può colpire con tutta la lama, quindi di punta, di taglio e controtaglio. È l’arma più dinamica e veloce, da preferire per chi ha un temperamento vivace e aggressivo.
Muscoli tutta la forza dei quadricipiti Durante l'assalto, uno dei muscoli più sollecitati è il quadricipite della gamba posta davanti nella posizione di guardia. Addominali e muscoli dorsali sono utlizzati per l'equilibrio Fonte: Federazione italiana scherma
la stoccata vincente per sentirsi meglio
scherma, alle ultime olimpiadi la scuola italiana si è confermata al top: gli effetti benefici di una disciplina adatta a tutte le età
mente coinvolti nei rapidissimi cambiamenti di direzione dello schermitore. La muscolatura addominale e quella dorsale sono utilizzate per ritrovare continuamente l’equilibrio sia nei tentativi di evitare la stoccata che in quelli per portarla a segno. Braccio e avambraccio uniscono la forza alla destrezza nelle finte, controfinte, attacchi e parate che lo schermitore utilizza per colpire l’avversario. Oltre al fisico, la scherma sviluppa una capacità unica: quella di leggere le situazioni e, di conseguenza, assumere decisioni in tempi rapidissimi.
acrificio, determinazione, concentrazione, velocità e costanza. Si sente spesso parlare di una vera e propria “scuola italiana” nella scherma, disciplina che anche alle ultime Olimpiadi ha visto l’azzurro protagonista con una medaglia d’oro e tre d’argento. È vero che non si può essere tutti come i siciliani Daniele Garozzo, re del fioretto, e Rossella Fiamingo (seconda nella spada), fra le più liete sorprese della spedizione brasiliana, ma la scherma è uno sport che tutti possono praticare e che può aiutare gli adulti a tenersi in forma e i bambini a migliorare la coordinazione motoria, l’autocontrollo, il senso della misura e la dose di sicurezza.
destrezza Leggere le situazioni e prendere decisioni in tempi rapidi: la pedana sviluppa capacità utili anche nella vita quotidiana
TRADIZIONE In Italia, i tesserati – secondo i dati della Fis aggiornati al 2015 – sono poco meno di 20mila ma la tradizione della scherma nel nostro Paese ha radici profonde. In cento anni di storia delle Olimpiadi, da Parigi 1900 a Sydney 2000, la scherma italiana è salita ben cento volte sul podio. Ad Atene si è raggiunta quota 107 medaglie, implementata a 114 con le 7 conquistate a Pechino 2008, per poi giungere alle 121 totali grazie ai sette podi ottenuti sulle pedane di Londra 2012. Ad oggi il medagliere azzurro si attesta a quota 125, in virtù delle 4 medaglie conquistate nell’edizione dei Giochi Olimpici di Rio 2016, grazie a Daniele Garozzo, Elisa Di Francisca, Rossella Fiamingo e alla Nazionale di spada maschile.
il fisico Un tratto comune all’uso delle tre armi (fioretto, sciabola e spada) è la destrezza: le prestazioni sono intense, sulla pedana ci si muove rapidamente e ogni millimetro può essere determinante per dare la stoccata vincente. La scherma è fondamentalmente uno sport anaerobico e che, proprio come il tennis, sviluppa il fisico in modo asimmetrico. È quindi consigliabile, soprattutto in tenera età, che venga affiancato a un’attività compensatoria che solleciti i distretti corporei meno coinvolti in pedana. Si può iniziare a praticare la scherma dai 6-7 anni (la Federazione italiana scherma organizza tornei “prime lame”). Il muscolo più sollecitato, durante l’assalto, è il quadricipite della gamba che, nella posizione di guardia, è posta davanti, ma tutti i muscoli degli arti inferiori sono larga-
eventi Correre porta il corpo, la mente e lo spirito in un posto migliore. Il semplice fatto di mettere un piede davanti all’altro per andare avanti fa sentire in salute, più felici e fiduciosi. Nata per esaltare questa mission, la Maratona di New York ha una magia davvero palpabile. Non sarà la più antica (il primato è di Boston) né la più prestigiosa, ma la corsa che si snoda lungo i cinque distretti della Grande Mela è per certo la più ambita dai runner di tutto il mondo, la più multietnica, colorata, suggestiva e spettacolare. Come vuole la tradizione, si corre la prima domenica di novembre, quest’anno il 6.
A passo spedito verso la Grande Mela il 6 novembre la Maratona di New York Start
13 km
21.1 km
25,5 km
Finish
il percorso
Si parte da Staten Island, I corridori vicino al celebre ponte di attraversano Verrazzano, le cui imma- i cinque gini con i corridori ancora tutti uniti sono diven- distretti tate emblema della corsa. della città Dopo la discesa si attra- per arrivare versa Brooklyn per cir- nel cuore di ca 19 km. Qui i corridori passano attraverso una Central Park grande varietà di quartieri: Bay Ridge, Sunset Park, Bedford-Stuyvesant, Williamsburg e Greenpoint. Al km 21,1, ideale giro di boa, la corsa passa sul ponte Pulaski che segna la fine della prima metà di gara e l’entrata nel Queens. Dopo circa 4 km si attraversa l’East River sul temuto ponte di Queensboro, tra i passaggi più difficili della corsa, e si arriva a Manhattan. Raggiunto il cuore della Grande Mela, dopo
circa 25,5 km, la corsa procede su First avenue, quindi passa brevemente per il Bronx, raggiunto attraverso il ponte Willis Avenue per ritornare a Manhattan per il ponte Ma-
dison Avenue. La corsa procede dunque per Harlem giù per la Fifth avenue e Central Park, dove la corsa si conclude sotto gli “occhi” attenti di Fred Lebow: la statua del papà del-
la Maratona di New York posta sulla Finish Line per l’occasione, controlla il tempo sul suo cronometro. Ma, per la maggior parte dei corridori, conta soprattutto arrivare in fondo.
Salute maschile Nell'ambulatorio degli Istituti Zucchi Una rapidità d’intervento che copre in un unico accesso ospedaliero l’esatta diagnosi e l’inizio della terapia per tutte le principali patologie andrologiche, fino all’infertilità e alle disfunzioni sessuali: è l’approccio della “One Stop Clinic”, seguito dal nuovo Ambulatorio specialistico per la salute maschile degli Istituti Clinici Zucchi di Monza. Le attività ambulatoriali coprono due macro-aree: la prima, di Patologia andrologica e Fertilità, in collaborazione con il Centro di Medicina della Riproduzione – Biogenesi, offre un servizio di diagnostica e trattamento per l’infertilità maschile. «La peculiarità di questo ambulatorio – spiega il dottor Stefano Casellato, che ne è il responsabile – è che il paziente arriva da noi, fa una visita andrologica completa e può accedere direttamente a tutti quegli accertamenti, come ecocolordoppler one stop clinic scrotale o ecografia prostatica, che permettono di arrivare immedia«Il paziente ha accesso a tutti tamente, in solo un accesso, alla finale ed eventualmente gli accertamenti diagnosi a una terapia». La seconda area su fertilità e è quella di Patologia prostatica, prostata», spiega che si concentra sulla diagnosi e il dottor Casellato sul trattamento di problemi come infiammazione prostatica, ipertrofia prostatica benigna, fino al tumore maligno. «Anche in questo caso – continua il dottor Casellato – il paziente può fare in un’unica soluzione la visita, l’ecografia, l’uroflussometria fino anche alla cistoscopia, quindi tutti quelli che sono gli accertamenti specialistici che lo portano alla diagnosi definitiva. Lo facciamo nell’ottica di razionalizzare la perdita di tempo per il paziente e per ottimizzare la terapia, che parte prima». L’Ambulatorio specialistico per la salute maschile è aperto, previo appuntamento, tutti i venerdì dalle 15 alle 18.30. Per maggiori informazioni, consultare il sito zucchi.grupposandonato.it
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Giovedì 15 settembre 2016
ricerca
La presenza di qualche tic deve preoccupare? Assolutamente no. Non necessariamente la presenza di tic presuppone un’evoluzione in una Sindrome di Tourette. I tic isolati, episodici possono essere di eziologia psicogena ed essere transitori. Per fare diagnosi di Sindrome di Tourette sono, quindi, necessari: Presenza di tic motori e almeno un tic sonoro, anche se non simultaneamente; Presenza, più volte al giorno, dei tic, generalmente per un periodo più lungo di 12 mesi; Esordio dei tic prima dei 18-21 anni; Nessun trattamento medicamentoso che produca movimenti patologici; Valutazione dei tic sonori e/o motori da parte di
l'immobilità prolungata e l'obesità sono tra i fattori che possono causare coaguli pericolosi
Tourette scopriamo che cosa si nasconde dietro ai nostri tic tra componente genetica e disagio sociale, alcuni comportamenti rituali possono essere inquadrati come patologici. il professor porta spiega: «vivere la propria quotidianità diventa molto difficile»
Il professor Mauro Porta, responsabile del Centro Malattie Extrapiramidali e Sindrome di Tourette all’IRCCS Istituto Galeazzi e consulente presso gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi del Gruppo San Donato, getta luce su questa malattia che – per quanto sconosciuta ai più – ha portato, negli ultimi anni, a una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione tra la popolazione. Le pubblicazioni scientifiche su questo argomento sono innumerevoli e coinvolgono diverse aree, da quella neurofarmacologica a quella neuropsicologica e neuroradiologica. Il Centro è strettamente connesso con l’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’IRCCS Istituto Galeazzi, in particolare con la Neurochirurgia Funzionale, diretta dal dottor Domenico Servello, che si dedica all’utilizzo della Stimolazione Cerebrale Profonda in varie patologie cerebrali, in primis nella malattia di Parkinson.
Cosa si intende, al giorno d’oggi, per Sin- quelli che producono comportamenti ossesdrome di Tourette? sivo-compulsivi, che devastano la vita contri«La Sindrome di Tourette è una malattia neu- buendo a minarne la qualità». rocomportamentale che si presenta principalmente in soggetti giovani che, quindi, non Come esordisce la Sindrome? hanno ancora raggiunto la maturità del cer- «Va sottolineata, come già accennato, la prevello. Esordisce nella prima infanzia, a partire senza di una componente ereditaria, dunque dai 4-5 anni, e va via via affievolendosi spon- di fattori genetici. Da un punto di vista patogetaneamente, nel 70% dei casi, verso i 25 anni. netico, si ritiene possibile una correlazione tra Dovuta a un meccanismo alla base di un’al- la Sindrome di Tourette e infezioni da strepterata sinaptogenesi dopaminergica (altera- tococco beta emolitico che, in pazienti “porzione dei livelli della dopamina, ndr), questa tatori” e, quindi, predisposti geneticamente, sindrome costituisce spesso una condizione determina malattie come scarlattina, mal di di grave disagio sociale per il quale diventa gola, otite, che potrebbero veicolare la commolto difficile vivere la propria quotidianità parsa della Sindrome. Il bambino, da princiadeguatamente. Considerata fino a qualche pio, comincia generalmente a manifestare una condizione di ADHD (Sindrome anno fa come una malattia psichiatrica, essa coinvolge i gangli da Deficit di Attenzione e Iperattività), che lo porta – soprattutto in della base, strutture cerebrali si- lo specialista tuate a livello sottocorticale e ap- «Molti dei soggetti ambito scolastico – a manifestare partenenti al sistema extrapirami- affetti dal disturbo atteggiamenti di iperattività, calo dale, il quale ha il compito di ren- dimostrano grande di attenzione e di interesse, che dere i movimenti fluidi, coordinati. ne condizionano apprendimenNella Sindrome di Tourette avvie- creatività: un plus to e competenze. I bambini affetti ne esattamente l’opposto: a causa che può essere da ADHD vengono, spesso, identificati come soggetti “rumorosi”, di un malfunzionamento di questo ottimizzato» sgradevoli, con comportamensistema, i movimenti risultano incontrollabili. Anche i disturbi comti inappropriati e aggressivi. Soliportamentali sono dovuti a un’alterata attivi- tamente, i sintomi compaiono all’incirca 1-2 tà della dopamina, ossia un neuromediatore. anni prima della comparsa dei tic e perduraAltri mediatori sembrano essere, comunque, no, talvolta, negli anni. La condizione clinica coinvolti: fra questi serotonina e neuropeptidi. ticcosa va man mano esaurendosi verso i 20Non è raro che si possano generare compor- 25 anni, in coincidenza con la “maturazione” tamenti abnormi in termine di crisi di rabbia del cervello. All’interno del centro del IRCCS e stati ossessivi-compulsivi che raggiungono Istituto Ortopedico Galeazzi opera un’equiil culmine con il Non-obscene Complex So- pe di neuropsicologi, coordinati dalla dottocially Inappropriate Behavior (NOSI). Tra gli ressa Carlotta Zanaboni Dina, che ha dato e atteggiamenti molto spesso aggressivi e social- continua a dare largo spazio alla valutazione mente disagevoli del soggetto tourettiano vi della creatività del soggetto tourettiano. Quesono disattenzione, iperattività motoria e “at- sto aspetto, ottimizzato, può, di fatto, rappreteggiamenti di sfida”. La gravità dei quadri cli- sentare un plus per chi si trova a soffrire delnici è spesso data dai cosiddetti tic ideici, cioè la sindrome stessa».
gesti ripetuti La Sindrome di Tourette si manifesta con comportamenti rituali, dettati dal desiderio di compiere un’azione a tutti i costi
Centro specializzato
La problematica affrontata a 360 gradi
neuroimaging Intorno al centro gravitano circa 2.000 pazienti ambulatoriali
Professore, oltre a un’importante produzione scientifica, il Centro porta avanti anche una rilevante attività clinica? «Certamente. Il Centro Tourette dell’IRCCS Galeazzi è riuscito, nel corso degli anni, e riesce, tutt’oggi,
a produrre una significativa mole di lavori sia a livello congressuale (recentemente ha presentato un’importante relazione al I Congresso Mondiale dedicato alla Sindrome di Tourette, a Londra), sia in termini di pubblicazioni scientifiche su riviste prestigiose. Inoltre, intrattiene una collaborazione clinica e scientifica con il professor Eraldo Paulesu – docente ordinario all’Università degli Studi di Milano-Bicocca – e la sua collaboratrice, la dottoressa Laura Zapparoli, per quanto concerne i dati di neuroimaging ottenuti con la Risonanza Magnetica Funzionale, e con il professor Alberto Priori – attualmente nominato professore di Cattedra all’Ospedale San Paolo di Milano – con il quale si indagano i fenomeni neurolettici dei soggetti tourettiani».
Trombosi venosa profonda
a Tromboembolia Polmonare (TEP) è l’occlusione acuta, ricorrente o cronica, di uno o più vasi arteriosi del circolo polmonare, determinata – nel 90% dei casi – da un trombo proveniente da una vena degli arti inferiori (Trombosi Venosa Profonda) o dell’addome come conseguenza di altre patologie mentre, meno frequentemente, da un embolo di grasso conseguenza di traumi importanti degli arti inferiori. «L’incidenza di questa patologia – spiega il dottor Giorgio Serino, direttore del Pronto Soccorso e del Dipartimento di Emergenza e Accettazione all’IRCCS Policlinico San Donato – in Italia è di 70-100 ogni 100.000 abitanti: nel nostro Pronto Soccorso osserviamo e trattiamo almeno due TEP a settimana».
anatomia del sistema venoso degli arti inferiori si compone di tre elementi: il sistema venoso profondo, il sistema venoso superficiale e le vene perforanti. Il flusso venoso viene drenato dal superficiale al profondo, in modo unidirezionale, e le vene perforanti rappresentano dei sistemi di comunicazione tra i due. Lo spiega il professor Santi Trimarchi, responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare II dell’IRCCS Policlinico San Donato. «Una volta raggiunto il sistema venoso profondo – afferma l’esperto – il sangue viene drenato verso il cuore, in particolare, al cuore destro dove, spinto nei polmoni, verrà ossigenato per essere poi redistribuito a tutti i distretti corporei».
Dottore, come si può classificare la Tromboembolia Polmonare (TEP)? «La TEP si può classificare in: Embolia Polmonare Massiva, più grave, quando il trombo è di grosse dimensioni e, occludendo una grossa arteria polmonare, genera un episodio acuto anche mortale; Embolia Polmonare Submassiva, quando il trombo è di dimensioni intermedie e va a occludere un ramo più periferico; Embolia Polmonare Asintomatica, quando il trombo è di dimensioni ridotte e va a ostruire solo minuscole ramificazioni periferiche dell’albero arterioso polmonare dove, solitamente, non crea sintomi ma può portare, nel tempo, a una patologia cronica chiamata ipertensione polmonare». Quali fattori contribuiscono all’insorgere di una tromboembolia? «Lo sviluppo delle tromboembolie è in genere associato a tre fattori (triade Virchow): stasi venosa, causata per esem-
pio dalla permanenza a letto, da ingessature o tutori, da pronunciata mancanza di liquidi, da varici, gravidanza, viaggi aerei di lunga durata; danno endoteliale (l’endotelio è il sottile strato di cellule che riveste l’interno di tutti i vasi sanguigni), durante un intervento chirurgico, oppure da lesioni o infiammazioni (strappo muscolare, contusione o frattura, cateteri venosi, chemioterapia). Infine, aumentata tendenza alla coagulazione: per esempio a causa di determinate terapie farmacologiche, produzione di sostanze procoagulanti nei tumori o dopo il parto o nelle infezioni febbrili e alterazione congenita di fattori della coagulazione. In generale, il rischio di trombosi aumenta con l’età, con il sovrappeso, in gravidanza, nel puerperio e nei fumatori». Quali sono gli esami da effettuare per una corretta e tempestiva diagnosi di TEP? «L’iter diagnostico da seguire in questi casi comprende, oltre all’esame clinico, anche esami strumentali quali l’elettrocardiogramma, gli esami del sangue, la TAC al torace ma, soprattutto, l’ecocardiogramma che permette di osservare in maniera più approfondita e non invasiva la dilatazione e la conseguente sofferenza della parte destra del cuore. Una diagnosi definitiva di Tromboembolia Polmonare la si ottiene solamente attraverso l’angioTAC polmonare con mezzo di contrasto».
Professore, come si classificano le patologie venose? «Le patologie venose possono essere suddivise in croniche e acute: la malattia venosa cronica, rappresentata dall’insufficienza venosa, colpisce il sistema venoso superficiale degli arti inferiori e la sua manifestazione più frequente sono le varici. Quest’ultima viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una vena superficiale dilatata e tortuosa che, a causa di una perdita di elasticità e suo
sfiancamento, impedisce alla vena di svolgere un efficace drenaggio del sangue dagli arti inferiori con conseguente stasi venosa di distretto stesso. Le patologie acute sono, invece, rappresentate dalle trombosi venose che possono interessare sia il sistema venoso profondo (TVP) sia il sistema venoso superficiale (TVS). Queste ultime sono, in genere, meno gravi e rischiose per il paziente, tuttavia, se trascurate o non curate in maniera adeguata, possono estendersi al sistema venoso profondo trasformandosi, quindi, in TVP». Quali sono le cause della Trombosi Venosa e i fattori di rischio? «La maggior parte delle trombosi origina a livello di una vena degli arti inferiori o della pelvi (70-90%). Tra i maggiori fattori di rischio della Trombosi Venosa si riscontrano immobilità prolungata, età, stroke o paralisi, pregressa trombosi venosa, tumori o terapie antitumorali, interventi maggiori di chirurgia, traumi, obesità, scompenso cardiaco, gravidanza, insufficienza venosa, terapie ormonali e tabagismo». Si può parlare di prevenzione? «La prevenzione è basata su abitudini di vita quotidiane sane come la riduzione del sovrappeso o dell’obesità, l’astensione dal fumo, un adeguato apporto idrico, soprattutto nei mesi estivi, una moderata attività fisica e la riduzione della sedentarietà. In caso di gravidanza, è utile indossare calze a compressione graduata per ridurre la stasi venosa degli arti inferiori. Il paziente con varici degli arti inferiori è consigliabile che si rivolga allo specialista per stabilire eventuali indicazioni a terapie specifiche ed, eventualmente, a interventi chirurgici. Nel caso di familiarità per episodi di trombosi venosi e/o embolie polmonari, potrà anche essere il medico di famiglia a indicare eventuali valutazioni da eseguire per identificare un aumentato rischio trombotico».
università vita-salute san raffaele
La comunicazione nell’ambito della salute: il caso Fertility Day
irccs istituto ortopedico galeazzi
Il Centro Malattie Extrapiramidali e Sindrome di Tourette dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, coordinato dal professor Porta, è uno dei centri più importanti a livello europeo sia qualitativamente ma, soprattutto, quantitativamente poiché vi gravitano intorno circa 2.000 pazienti ambulatoriali. è attrezzato con consulenti in grado di assistere il paziente a livello giuslavoristico e penale, difatti il comportamento trasgressivo può causare problematiche legali.
Tromboembolia polmonare
Così “parte” dagli arti inferiori Si previene cambiando abitudini
nel mondo dei deficit neurologici
quanti sarà capitato di venire a contatto con una persona, un amico o un parente con tanti tic motori oppure sonori? Si tratta di movimenti o sonorizzazioni incontrollati e inusuali che, a partire da quello di più lieve entità (come il semplice ammiccare, il muovere involontariamente le mani, il toccarsi ripetutamente i capelli o lo schiarirsi continuamente la voce) possono, talvolta, trasformarsi in vere e proprie manifestazioni di disagio, soprattutto sociale, arrivando addirittura a imprecazioni (bestemmie, insulti) fino a toccamenti di vario genere. Il tutto accompagnato da il dato disturbi del compor- Lungi dall'essere tamento, ansietà, de- rara la Sindrome pressione, manie os- interessa l'1% sessivo-compulsive e, nei casi più estremi, della popolazione tendenze autolesioni- con differenti ste. La componente ri- gradi di gravità tuale, cioè il desiderio di compiere un’azione a tutti i costi, ad esempio l’essere obbligati a sistemare in una determinata maniera gli oggetti, il contare i quadri di una stanza ripetutamente o le mattonelle del pavimento, che - ricollegandosi a tic motori e sonori - avalla la diagnosi di Sindrome di Tourette. La componente genetica, laddove anche i parenti più prossimi presentino o abbiano presentato in passato tic o manie, è frequente ed è utile al fine di inquadrare correttamente la patologia. Generalmente, il sintomo di esordio della Sindrome di Tourette è rappresentato da irrequietezza motoria e incapacità a mantenere viva l’attenzione; ciò si identifica con la Sindrome detta da Deficit di Attenzione e di Iperattività, in inglese abbreviato ADHD (Attention Deficit Hyperactivity Disorder). Alla luce dei più moderni dati epidemiologici, la Sindrome di Tourette è ben lungi dall’essere rara: tocca l’1% della popolazione, con differenti gradi di gravità e con maggiore frequenza in età giovanile.
in evidenza
sos gambe i rischi da evitare
Portiere della nazionale Usa e del Manchester United nei primi anni del Duemila: Tim Howard ha saputo convivere con la Tourette, che non gli ha impedito di diventare calciatore professionista. «Una delle cose migliori che posso fare è stare in pubblico – disse a Neurology Now - Mi faccio vedere in televisione, coi tic e le contrazioni. Penso sia figo, in un certo senso». Al suo arrivo a Manchester, fu preso di mira dalla stampa proprio per la sua malattia.
La situazione clinica del soggetto tourettiano è assolutamente variabile nel tempo e nei suoi aspetti fenomenologici. Spesso, la diagnosi deve essere fatta su sintomi “riferiti”: frequentemente, infatti, durante la visita, il paziente non si muove per nulla, non produce alcuna sonorità abnorme e appare tranquillo. Ciò poiché molti sono i soggetti capaci di esplicare un’efficace autocontrollo. Per fare luce sulle sue condizioni, un soggetto tourettiano, è necessario si rivolga a uno specialista il quale, attraverso esami mirati, possa essere in grado di stabilire la portata della patologia e quale percorso terapeutico sia più idoneo e indicato.
7 sport & salute tuttosport
I CONSIGLI degli ESPERTI del GSD
numero uno senza tabù
un esaminatore e raccolta dei dati dai familiari; Disagio sociale.
Giovedì 15 settembre 2016
assistenza legale Il Centro Malattie Extrapiramidali e Sindrome di Tourette è attrezzato con consulenti in grado di assistere il paziente anche a livello giuslavoristico
Da quest’anno anche in Italia è disponibile un nuovo corso di laurea, nato dalla collaborazione fra due atenei di eccellenza, l’Università Vita-Salute San Raffaele e l’Università della Svizzera italiana, che ha l’obiettivo di formare psicologi cognitivi per la salute con una preparazione in campo neuropsicologico, che abbiano anche una conoscenza approfondita delle tecniche di comunicazione, strategie e management. Questa figura professionale, del corso Cognitive Psychology in Health Communication, messa a favore degli enti operanti nel settore sanitario, dovrebbe evitare che in futuro si possa ricadere, ad esempio, nelle enormi polemiche generate in questi giorni dalla campagna di sensibilizzazione del Fertility Day. Ne abbiamo parlato con la professoressa Clelia Di Serio, coordinatrice del corso di laurea, e con la dottoressa Elisa Galimberti, ricercatrice presso l’USI e docente di Psicologia della Salute. Professoressa Di Serio, quali sono secondo lei i difetti della campagna sul Fertility Day e perché è stata così male accolta? Di Serio: «Penso che l’origine della pessima comunicazione sia già nel tema che si vuole affrontare. Non fare figli non è dannoso né per sé né per gli altri e quindi sfugge alle logiche di campagne informative basate sia sulla prevenzione (screening, test, ecc.) sia sui corretti stili di vita (alcol, fumo, colesterolo, ecc.). Proprio perché non avere figli non danneggia nessuno è molto inadeguato aver impostato la campagna sulla colpevolizzazione. Sarebbe stato corretto fare una “campagna informativa” e di sensibilizzazione
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soft del tipo “guarda che se vuoi ave- cace e sensibile. Negli Stati Uniti, è da re dei figli devi tenere conto di que- circa 20 anni che il sistema universiste variabili” invece si è preferito an- tario offre corsi di laurea e di speciadare a toccare aspetti psicologici mol- lizzazione che formano professionisti to delicati. Dalla lunga esperienza di esperti esclusivamente di comunicacollaborazione con i colleghi di Psico- zione in ambito sanitario. Sono figulogia Sociale della mia Facoltà appare re con una formazione interdisciplinaevidente che i messaggi della campa- re, che posseggono le basi teoriche e gna come (tra altri) i seguenti: “Il rin- pratiche delle scienze della comunivio alla maternità porta al figlio uni- cazione, della psicologia cognitiva e co. Se arriva…” o “La fertilità è un bene hanno una conoscenza approfondicomune” oppure “La fertilità maschile ta delle metodologie e delle tecniche necessarie al raggiungimenè molto più vulnerabile di to dell’obbiettivo. Qualsiaquanto non sembri” cerchino di agire sulle pau- L'ANALISI si messaggio, anche se corre degli individui – la steretto, può essere completarilità che arriva, il tempo Gli esperti del mente distrutto e frainteso che passa inesorabile, la corso Cognitive se i mezzi scelti per la comunicazione non sono idonei. possibile perdita di “ruo- Psychology lo” del maschio che non in Health Comunicare un messaggio può procreare con tutte in maniera corretta ed efficace è difficile, ma comunile connotazioni devastan- Communication ti psicologiche che ne se- sugli errori care efficacemente su temaguono – e sulla presunzio- della campagna tiche relative alla salute lo è ne che qualcosa di molto ancora di più, data la natura estremamente sensibile privato come la decisione di avere un figlio possa diventare un dei contenuti». “bene comune” , bene per il quale pe- raltro la comunità non mette a dispo- Di Serio: «L’idea del corso di laurea in sizione sufficienti risorse di sostegno. Cognitive Psychology in Health ComSi tratta quindi di un messaggio che ha munication deriva proprio dalla concome unico risultato di produrre un sapevolezza che nel nostro secolo per senso di ansia enorme senza dare gli comunicare con efficacia qualunque strumenti per gestire quest’ansia. Evi- tema a livello di istituzioni e di sociedentemente chi ha ideato la campagna tà che abbia a che fare con la salute è ha puntato sull’analisi della dinamica necessaria una formazione trasverdel senso di colpa che secondo la psi- sale che tenga conto – utilizzando gli cologia coincide, in parte, con l’anali- strumenti della comunicazione – desi degli scopi attivati, ovvero il deside- gli aspetti psicologici della popolazione rio di espiazione e di riparazione. In target cui si rivolge, sia in grado anche altre parole: ti faccio sentire in colpa di valutare costi e benefici dei messagperché non hai figli e ti sentirai in do- gi veicolati alla popolazione sul tema vere di riparare». salute. Mettere in piedi anche solo una campagna che tocchi temi di salute inCosa occorre secondo voi per gestire dividuale è un’operazione complessa e articolata soprattutto se portata avanti una campagna informativa? Galimberti: «Per farlo nel pieno ri- da enti istituzionali. Occorre avere una spetto dell’individuo e delle sue atti- visione rigorosa del “dato sociale” ritudini è di fondamentale importan- ferito al tema che si vuole trattare per za affidare la progettazione e lo svi- impostare una campagna: nel caso del luppo delle campagne di sensibiliz- Fertility Day serviva un’attenzione per zazione in ambito sanitario a figure la transizione demografica che ha proprofessionali che posseggano tutte le fondamente trasformato i comportacompetenze e conoscenze necessarie menti riproduttivi e le strutture della per ottenere una comunicazione effi- popolazione italiana».