18 Maggio - Motosprint 20

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ANTI ROSSI Non solo Stoner. Honda vuole anche Lorenzo

20 18/24 MAGGIO 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1672

2,50 Euro (Italy only)

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

LE PROVE Honda VFR1200F Suzuki Gladius

SBK KYALAMI

Leon graffia

DUCATI A METÀ Fabrizio domina gara 1 Haga in crisi nera

Haslam vince due volte la sfida con Biaggi Ora per Max i punti da recuperare sono 15

NOVITÀ Aprilia RSV4 Biaggi Replica. 200 CV 50.000 euro


Sommario numero 20/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP Jorge Lorenzo MotoGP Verso il GP Francia Superbike Mondiale SBK, sesto round a Kyalami, in Sudafrica Supersport Mondiale in Sudafrica

28 32 36 55

1FUORISTRADA Cross MX1-MX2 GP Spagna a Bellpuig Sportitalia I campionati regionali

56 64

1SU STRADA

Novità Aprilia Racing RSV4 Max Biaggi Replica Prova verità Honda VFR 1200 F Speciale Con Suzuki Gladius sulle strade del Marocco Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it

68 70 76 82 84 88 90

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

20 22 24 86 87

Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Collaborano

DARIO AGRATI darioagrati@pp-communication.com enduro GIULIO BERNARDELLE tecnica da corsa MARIO CANDELLONE mario.c@phototrial.it trial GIORGIA CANTELLI grafica PAOLO GOZZI p.gozzi.sbk@libero.it superbike MARCO MASETTI fagnigol@yahoo.it motogp GIORGIO SERRA vignette GIANNI TOMBA gianni.tomba@tin.it speedway Laurent Benchana, Laura Cattaneo, Giovanni Carlo Nuzzo, Ezio Pirazzini, Max Regazzi. Tonino Abramo, Ilio Ascione, Edoardo Bauer, Leonardo Boarini, Sandro Callegaro, Alessandro Camera, Marco Chilà, Marina Cima, Paolo Ciri, Massimo Delpiano, Giovanni B. De Nisi, Fabio Di Giorgi, Giuliano Diligenti, Roberto Dorillo, Fabio Fazi, Francesco Fiorani, Giovanna Guiso, Fiammetta La Guidara, Gianluca Landi, Salvatore Ledda, Giorgio Lever, Oscar Malugani, Diego Mancuso, Marco Marcellino, Eugenio Mascioli, Roberto Motta, Carlo Orlandi, Mario Pittoni, Fabio Porreca, Raffaele Sala, Vito Scarpitta, Enzo Tempestini, Andrea Valenti, Secondino Veglio, Giovanni Verduci, Roberta Zoli.

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Ha portato Rea in barella all’ambulanza DOMENICA mi sono recato a Monza per assistere al GP Italia della spettacolare Superbike. Io e due amici ci siamo appostati all’estrema destra della tribuna esterna alla prima variante dopo il rettilineo. Gare spettacolari, tanti colpi di scena, e anche una brutta caduta proprio sotto i nostri occhi all’inizio di gara 2. Non ho ancora avuto modo di vedere il replay della scena, per farmi un’idea esatta di cosa sia realmente successo. So solo che il mio idolo, Ruben Xaus, mi è passato sotto il naso mentre si trascinava dietro Rea! Quando poi ho visto Toseland a terra immobile e Rea che faceva fatica ad alzarsi ho capito che la botta doveva essere stata di quelle che lasciano il segno. Ruben Xaus intanto, una volta capito che la sua BMW non voleva saperne di ripartire, ha chiamato i soccorsi e si è fiondato con i medici a soccorrere Rea, portando lui stesso la barella fino all’ambulanza. La nostra tribuna, al pari di quella di fronte a noi, si è alzata in piedi ad applaudire il magnifico gesto, che richiama lo spirito di solidarietĂ e di amicizia che contraddistingue i motociclisti. SolidarietĂ sconosciuta a quanti hanno esultato alla caduta di Crutchlow mentre inseguiva Biaggi in gara 2 (non si esulta mai quando cade un pilota!). Vi prego di pubblicare l’unica foto che ho fatto, che riprende Ruben Xaus mentre aiuta i soccorritori a caricare la barella di Jonathan Rea sull’ambulanza. Gente, qui c’è molto da imparare! Michele Levati motosprint

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IN BREVE

UN PLAUSO A XAUS SOCCORRITORE

BATTESIMO ((DELLA MOTO)) CON I FIOCCHI A Monza mia figlia Margherita ha assistito per la prima volta dal vivo a una gara di moto. Non poteva essere piĂš fortunata: ingresso al paddock, foto con Toseland, doppietta di Biaggi e festeggiamento sotto il podio. Ăˆ stato proprio un battesimo con i fiocchi. Oscar Varese ANDRĂ’ AL MOTORLAND ARAGON. MA I BIGLIETTI? Vorrei avere informazioni sui biglietti per il GP che si correrĂ il 19 settembre sul circuito Motorland Aragon. Dove posso trovarli? Pietro

Sul sito del circuito: www.motorlandaragon.com. Ma dovrai aspettare ancora qualche settimana, perchĂŠ la prevendita non è ancora iniziata. TITOLO PER LA SBK A MONZA: 1OO PER 100 ITALIA! Ho appena visto la splendida gara di Monza, e visto che ascoltate i suggerimenti che vi vengono proposti volevo proporre un titolo per la doppietta di Max e dell’Aprilia: “100% Italiaâ€?. Cosa ne pensate? Mattia

RUBEN XAUS A MONZA SI Ăˆ IMPROVVISATO BARELLIERE, ACCOMPAGNANDO JONATHAN REA, CADUTO CON LUI AL VIA DI GARA 2, ALL’AMBULANZA DIRETTA AL CENTRO MEDICO.

ROSSI E “LATO B� UNA TESI INSOSTENIBILE SONO vostro lettore dal lontano 1990, anno in cui (a 15 anni) decisi che da grande volevo praticare lo sport motociclistico. Nel 1994 con moltissimi sacrifici e grazie ad un lavoro stabile come poliziotto sono finalmente riuscito a gareggiare nel monomarca Suzuki RGV 250, per poi passare ai vari trofei nazionali sino al 1998. Oggi, a quasi 35 anni, seguo costantemente SBK e MotoGP con enorme passione, rimpiangendo i periodi fantastici passati in pista. Tornando al 1994, quell’anno ebbi la fortuna di vedere da vicino un certo Valentino Rossi. Chi poteva immaginare che quel ragazzino sarebbe diventato il pi-

lota piĂš grande della storia motociclistica? Leggere che Valentino vince grazie al suo “Lato Bâ€? mi fa sorridere. CosĂŹ vorrei dire a chi sostiene questa tesi che Valentino in alcune gare ha sĂŹ beneficiato degli “erroriâ€? e non della “sfigaâ€? degli altri, ma che solo lui è riuscito a rimanere al vertice per tutti questi anni in un campionato arrivato a livelli di competitivitĂ impressionanti. Che Stoner e Lorenzo siano gli avversari piĂš veloci e temuti da Rossi non ci sono dubbi. Che spesso siano piĂš rapidi di Rossi nessuno lo nega‌ ma per rimanere al vertice per tutti questi anni non basta essere veloci, ed è in questo che Valentino è unico. Ultima cosa: è giusto tifare per una Casa motociclistica o

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I suggerimenti sono sempre graditi. Ricordate di farli arrivare in redazione la domenica sera! SBK A MONZA, IO, REA E MOTOSPRINT A Monza ho fatto questa foto che mi ritrae con Rea e Motosprint. Che ne dite di pubblicarla? Davide Cerutti Borgomasino (TO)

Accontentato. E nominato nostro ambasciatore presso p Rea...

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Lettere

automobilistica storica come Ducati e Ferrari, ma ricordiamoci che le vere imprese (almeno nel motociclismo) le fanno ancora i piloti. Anche in questo il nostro Rossi ha dato il suo contributo, dimostrandolo con i fatti. Daniele Floridi Alba Adriatica (TE)

APRILIA E BIAGGI MACCHÉ RAZZO. È UN MAX SUPER CI RISIAMO, con le solite illazioni su Max Biaggi, tipo che adesso guida un razzo, che la differenza la fa solo sul dritto, ecc. Ci sarà pure una volta che ci mette del suo. O l’Aprilia va da sola? Poi permettetemi di fare un’osservazione sulla gara di Monza: se non sbaglio il circuito ha circa 10 curve, moltiplicate per 36 giri fanno circa 360 curve. Ne avranno avute di possibilità di superare ‘sto razzo, in 360 curve. E come dice Max, le gare non si vincono solo sul dritto. Lui lo ha dimostrato. Massimo Colleferro (Roma) VORREI porre l’attenzione sulla gara di Monza del Mondiale SBK e sul commento di Marco Simoncelli, ospite dei com-

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motosprint

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STONER E DESMOSEDICI DIAMANTI GREZZI DEVO raccontarvi di un’emozione incredibile. Sono un grande estimatore di moto e piloti, pietre preziose del nostro sport. In quanto tali li stimo tutti. Più del diamante finito, però, mi piace la pietra grezza, quella in cui vedi il valore che c’è ma è da tirar fuori. Va intagliata, smussata e levigata fino a farla apparire in tutto il suo splendore. Chi meglio di Stoner interpreta questo mio pensiero? Valore inestimabile su cui lavorare, smussare, intagliare ed incastonare su quello splendido gioiello della Ducati Desmosedici. Lo ricordo in 125 con i brufoli, in 250 sempre veloce ma poco concreto. La pietra si sta smussando, la luce penetra e i riflessi iniziano a vedersi. Devo ringraziare Stoner e Ducati per le emozioni forti, belle e 0 bruciano dolorose (Valencia 2009 e Qatar 2010 ancora da morire). Devo ringraziarli soprattutto per il regalo che mi hanno fatto per il mio compleanno. Il 1. maggio è il mio trentottesimo compleanno. Il giorno 27 (è destino) aprile c’è stata l’inaugurazione di un Ducati store a Cusago in provincia di Milano. Ci sono stato con la mia bimba, Martina. Sinceramente ero impreparato a tale impatto: c’era la Desmosedici #27. Bella da morire, intrigante, sinuosa, spavalda e tremendamente da corsa. Trasuda competizione pura da ogni bullone. Le parlo dandole del lei; sai, a chiunque le ha dato del tu che non sia Casey ne porta ancora le cicatrici. È ip-notica… Venendo meno alle disposizioni del el

concessionario chiedo ed ottengo dopo lunga insistenza di poterla “indossare”. La D16 si indossa, è questione di pelle. Sigillo il tutto con una foto venerata e assicurata ai Lloyd di Londra. Chiudo un attimo gli occhi stringendo il manubrio, la mia mente ne ripercorre la storia... Li riapro, la guardo ancora e noto che anche lei come il suo profeta sta subendo quel processo di lavorazione del diamante. Da violenta e cattiva sta diventando efficace e malleabile, da incontrollabile e scorbutica a precisa e stabile... Dopo averla fotografata da ogni angolo, immortalata nelle mie emozioni, la saluto dandole del tu. Da ferma me lo permette. Agostino Malagnino


Lettere

DAN Pedrosa parte primo e lo insegue Valentino. Dietro Hayden, Kentuckyano, non ha voglia di andar piano. Poi c’è Stoner al quarto posto la Ducati non è a posto ha un procedere un po’ spento il suo ritmo appare lento. Ha qualcosa che non quadra pie’ veloce della squadra. Dalle file con ardor esce fuori “El Matador”. È Lorenzo e già lo sa la vittoria in tasca ha. Dopo tanto ritardare c’è bisogno di attaccare. Stabilito ha già un bel piano ed annienta l’australiano ma i minuti son contati e si avvia all’altra Ducati. Terminata la missione passa in terza posizione. La Yamaha, strana sorte, sembra andare assai più forte or di quella del campione. Valentino non è in palla gli fa male ancor la spalla e poi forse vi è il sospetto che non abbia il giusto assetto. Ma Pedrosa, sempre in testa, la tenacia non arresta. Dani e Jorge sono tosti la vittoria a tutti i costi! La battaglia si fa ardita infuocata ormai è la sfida Jorge punge, poi lo incolla, ma Pedrosa ancor non molla. Ma Lorenzo è micidiale con il suo connazionale la staccata è mostruosa, e fa arrendere Pedrosa. Dani assai sportivamente cede il passo al contendente che contento e soddisfatto al traguardo dà di matto. In classifica ora è primo lì davanti a Valentino. Quel che in vero appare strano è che Jorge parte piano, poi piuttosto lentamente la sua moto si riprende e al tappeto tutti stende. Elena Santini Livorno motosprint

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mentatori di LA7, che a proposito della vittoria di Max ha fatto riferimento alla velocità dell’Aprilia. Per carità, la RSV4 va forte, ma Max è un pilota veloce a prescindere dal mezzo e nessuno come lui riesce a tirar fuori il meglio nel veloce! Le velocità in gara si differenziavano solo per i numeri dopo la virgola, quindi Suzuki, Yamaha e Aprilia erano alla pari. I piloti romagnoli saranno attapirati, ma la realtà è che non esprimono nulla in Superbike e in MotoGP, Rossi escluso, fanno solo numero. Rode il fatto che i migliori siano romani (io sono napoletano ) ma è la verità! Carlo

E VAI di sano campanilismo! P.S. Rossi non è romagnolo. È marchigiano.

BAGNATO E BASTONATO JORGE LASCIA PERDERE I TUFFI A JEREZ abbiamo potuto scoprire le due facce di Jorge Lorenzo: quella del grande pilota che gli è naturale e quella del personaggio mediatico che si sforza di avere. Secondo voi è normale rischiare la vita tuffandosi tutto imbragato con casco, tuta, stivali, ecc. quando anche un bambino sa che non si può sperare di nuotare conciato così?

Lorenzo, pensa a fare il pilota (cosa che ti viene decisamente bene) e lascia a Valentino il ruolo di guascone, che lì è assolutamente inavvicinabile! Tonino Pierantoni Corridonia (MC)

DUBBI DA CORSA FANTASTICI 4 O FANTASTICI 2? NON È che i Fantastici 4 in realtà sono i Fantastici 2? Valentino è sempre il Re e Lorenzo gli si sta molto avvicinando. Detto questo, Stoner e Pedrosa sono davvero così fantastici? In fondo Casey ha vinto un solo mondiale (dopodiché Vale lo ha sempre battuto) e vediamo che mentalmente non regge molto la pressione. Pedrosa nonostante la Honda lo assecondi in tutto non è ancora riuscito a fare granché e continua a lamentarsi... Se contano i risultati, allora credo che di fantastico ci sia solo Vale. E poi, visto e considerato che Hayden per il suo mondiale non è mai stato considerato piú di tanto, mi chiedo: Stoner ha vinto qualcosa di più? Chicca Parma

DIREI DI SÌ. 27 Gran Premi (di cui 20 in MotoGP) contro i 3 di Hayden. Non è poca cosa... JORGE LORENZO NUOTA (O MEGLIO ANNASPA) NELLO STAGNO DI JEREZ. PER LUI VITTORIA E... COLPO DI SCENA.

DUCATI SBK INSISTERE COL V2 NON VA L’ITALIA s’è desta! A parte l’enfasi dovuta al particolare momento di avvio delle celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, dopo tanti anni di attesa in Superbike a Monza abbiamo celebrato un avvenimento che più tricolore non si poteva. Anzi, se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo quasi certamente per assistere alla conquista del mondiale 2010 piloti e marche da parte di una grande industria nazionale e di un mitico, grandissimo campione nostrano. Paradossalmente, sorge prepotentemente un nuovo astro, l’Aprilia RSV4, e inizia il tramonto della Ducati bicilindrica. La cosa non fa piacere, ma a Borgo Panigale hanno fatto finta di non sentire i preoccupanti scricchiolii del 2009, continuando ad insistere con il V2 pur avendo la possibilità di mettere in strada ed in pista modelli superperformanti motorizzati Desmosedici. Noi appassionati italiani possiamo consolarci almeno con un passaggio di consegne tutto in casa. Rolando De Cesaris Ascoli Piceno

IN LINEA con un campionato riservato alle derivate di serie, appoggio in pieno la scelta Ducati di schierare la sua bicilindrica. Il V4 è un motore studiato per la MotoGP e là deve rimanere. Certo la Ducati sarà costretta ad una attenta analisi di cosa l’ha portata, nel giro di pochi mesi, a perdere il suo ruolo di protagonista del Mondiale SBK. Per tornare ad esserlo al più presto.

IO LA PENSO COSÌ

POESIA LORENZO EL MATADOR

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La tecnologia Honda ottiene sempre i migliori risultati.


Officina

di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it

CENERI VULCANICHE MOLTO ABRASIVE Danneggiano i motori degli aerei

CONOSCENDO la sua preparazione, ho pensato che lei potesse spiegarmi cosa accade di preciso nei motori degli aerei quando aspirano la cenere emessa da un vulcano. Perché può causare gravi danni? Cristian Tiraboschi Oltre il colle (BG)

LE POLVERI emesse dai vulcani e portate ad elevata altezza sotto forma di autentiche “nubi” sono quasi tutte di natura fortemente abrasiva. Un MOTORE A REAZIONE è tipicamente costituito da un compressore assiale a più stadi (formato da una serie di rotori discoidali muniti di palette, che si alternano con degli statori, essi pure palettati), da una o più camere di combustione (ove viene immesso il motosprint

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UNA DELLE RECENTI ERUZIONI DEL VULCANO ISLANDESE EYJAFJALLAJOKULL. LE CENERI CHE SI GENERANO DA QUESTI EVENTI NATURALI SONO ALTAMENTE “INDIGESTE” PER LE PALETTE DEI MOTORI A REAZIONE.

carburante) e da una turbina assiale, di norma a due o tre stadi. La combustione ha luogo in maniera continua. I turbofans, impiegati attualmente su tutti gli aerei di linea, a monte del compressore, ossia subito dietro la presa d’aria, sono dotati di una o più “ventole” (giranti di grandi dimensioni che da un certo punto di vista possono essere ritenute delle vere e proprie eliche intubate). I motori a reazione, tanto turbogetti quanto turbofans, aspirano una quantità di aria impressionante, che li “attraversa” ad elevata velocità ed è

soggetta, al loro interno, a fortissime variazioni di temperatura. Nel nostro caso si potrebbe pensare che in un certo senso quello che può accadere sia analogo a ciò che si verificherebbe in un motore a pistoni, se esso funzionasse senza alcun filtro dell’aria, in un ambiente nel quale l’aria è assai carica di particelle abrasive. In effetti la situazione è più grave. Ciò è innanzitutto dovuto al fatto che l’aria si muove con elevata velocità; per di più girano assai forte anche i rotori del compressore assiale. Ciò porta le particelle

MOTORE A REAZIONE

Perdere un chilo* senza sforzo ? Il sogno di tutti gli sportivi.

È UN MOTORE A COMBUSTIONE INTERNA IMPIEGATO PER LA PROPULSIONE AEREA. FORNISCE LA SPINTA GRAZIE A UN GETTO DI GAS AD ALTA VELOCITÀ EMESSO DAL SUO UGELLO DI SCARICO

abrasive ad urtare con notevole forza contro le palette delle quali sono dotati i rotori stessi, con conseguenze che possono essere assai serie. Oltre all’usura, si possono verificare dei piccoli danneggiamenti localizzati che possono costituire un “innesco” di rottura a fatica o comunque indebolire fortemente le palette. E se usura e danneggiamenti non hanno luogo in maniera uniforme, l’equilibratura dei rotori del compressore può risentirne in maniera drammatica. Le faccio presente che per mettere fuori uso un motore a reazione basta rompere una paletta (della turbina o del compressore) e che l’ingestione di volatili è non di rado causa di problemi assai gravi (in effetti, ha fatto precipitare più di un aereo). Una prova assai severa che i costruttori devono affrontare in fase di omologazione dei loro motori riguarda proprio quest’ultima voce; si effettua utilizzando un cannone “sparapolli” appositamente studiato. Nelle camere di combustione le particelle (che in genere sono tutte di natura silicea) possono fondere o comunque esercitare un’azione assai dannosa non solo di natura abrasiva, arrivando anche a ostacolare il flusso gassoso. Quello delle ceneri vulcaniche non è un problema nuovo per gli aerei. Basta ricordare che l’eruzione del Galunggung di Giava nel 1982 causò tre avarie serie e che quella del Redoubt (in Alaska) nel dicembre del 1989, causò un drammatico atterraggio di emergenza di un aereo, costretto a ripiegare su Anchorage.

La vostra sportiva soffre di pesantezza nei cambi di direzione? Regalatele una terapia a base di MICHELIN Power Pure! Con l’ultima generazione della nostra tecnologia bi-mescola 2CT, nel momento in cui la moto va in piega, si dispone di una maggiore superficie di mescola morbida a terra e, di conseguenza, di maggiore grip. Ma la vera novità è la MICHELIN Light Tire Technology: Michelin Power Pure pesa 1 kg di meno dei suoi concorrenti*! Questo guadagno di peso aumenterà sensibilmente l’agilità della vostra moto. Il beneficio è amplificato dal fatto che questo kg è guadagnato sulle masse non sospese. Ulteriore prova delle performance di MICHELIN Power Pure, il fatto che tutte le tecnologie utilizzate sono state validate in competizione dal MICHELIN Power Research Team, il laboratorio itinerante più veloce del mondo. *Peso medio di un treno di pneumatici anteriore 120/70 ZR 17 e posteriore 190/50 ZR 17 MICHELIN Power Pure in rapporto al peso medio dei concorrenti seguenti a pari dimensione (in ordine alfabetico): Bridgestone BT-016, Dunlop Qualifier 2; Metzeler Sportec M3, Pirelli Diablo Rosso.

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Officina ERGAL

TRATTORINO TOSA ERBA PERCHÉ IN SALITA NON FUNZIONA? HO UN PROBLEMA con un motore, che però non è montato su una motocicletta, ma su un banale, ma per me molto utile trattorino tosa erba. Il propulsore in questione è un monocilindrico quattro tempi e “lavora” ormai da dieci anni (in media è stato utilizzato un’ora al giorno, cinque mesi all’anno). Il problema è che, se il suddetto trattorino non è posizionato in piano, la miscela fatica ad arrivare alla camera di scoppio ed il propulsore si spegne in meno di un minuto. Quando però uso il trattorino in discesa, non ho riscontrato problemi. Anche dopo aver eseguito la manutenzione del caso (la puli-

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zia del carburatore, del filtro dell’aria e di quello della benzina, oltre alla sostituzione della candela) non ho risolto nulla. Qualcosa è cambiato quando ho sigillato il serbatoio della benzina creando nello stesso una leggera sovrapressione tramite un compressore elettrico. In questo modo il motore funziona, però non vorrei che, a lungo andare, il mio “congegno” causi dei danni. Quale potrebbe essere l’origine dei mali del mio trattorino? Guido Nesi Montespertoli

I DATI che fornisce consentono solo di fare delle ipotesi. È comunque ovvio che si tratta di un problema di alimentazione, che fondamentalmente chiama in causa il carburatore. La sola

VALVOLA A SPILLO ITO DISPOSITIVO COSTITU TERNO DA UN CORPO ALL’IN IATO DEL QUALE È ALLOGG PUNTA UN ELEMENTO CON CONICA (LO “SPILLO”) SUL QUALE AGISCE IL GALLEGGIANTE. HA LA FUNZIONE DI CONTROLLARE L’INGRESSO DEL CARBURANTE NELLA VASCHETTA

pulizia non basta, in questi casi. Occorre smontare il carburatore stesso e procedere a una serie di controlli molto accurati, a cominciare dal livello del carburante nella vaschetta e dal corretto funzionamento della VALVOLA A SPILLO e del galleggian-

te. Si accerti che quest’ultimo sia perfettamente libero nei suoi movimenti. La valvola a spillo deve fare una tenuta perfetta, una volta in posizione di chiusura. Il suo rimedio provvisorio porta come ovvio ad una alterazione della dosatura della miscela aria-carburante e c’è il rischio che possa dare luogo, se non addirittura a un dilavamento del velo di lubrificante dalle pareti del cilindro, perlomeno a una “contaminazione” dell’olio nella coppa, che va sostituito con una frequenza maggiore di quella usuale. Per quanto riguarda l’usura del gruppo pistone/segmenti/cilindro, se le prestazioni rimangono adeguate e se il consumo di olio non risulta elevato, non ci dovrebbe essere alcuna ragione di preoccuparsi.

VITI IN ERGAL HO FATTO BENE A MONTARLE? HO SOSTITUITO le viti del motore della mia R1 del 2008 con altre in ERGAL, però non sono sicuro di aver effettuato correttamente l’intervento. Il cambio di queste viti comporta delle conseguenze al motore? Se per sfortuna il propulsore si dovesse danneggiare, mi verrebbe riconosciuta la garanzia? Potrei aver rovinato le guarnizioni che si trovano tra il basamento ed i vari coperchi? Ho fatto bene a montare delle viti in ergal o avrei fatto meglio a lasciare quelle originali. Lettera firmata

NON si deve preoccupare, quello che ha fatto non dovrebbe

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WORLD TITLES

NATIONAL & INTERNATIONAL TITLES

LA R1 DEL 2008 NON MONTAVA BULLONERIA IN ERGAL, LEGGERA MA ANCHE DELICATA.

CON QUESTO TERMINE SI INDICA UN GRUPPO DI LEGHE DI ALLUMINIO CON NOTEVOLE TENORE DI ZINCO DALLE ELEVATE CARATTERISTICHE MECCANICHE, DESTINATE A LAVORAZIONE PLASTICA. LA PIÙ NOTA È LA 7075, CONOSCIUTA ANCHE COME ERGAL 55

essere causa di alcuna preoccupazione, in quanto le viti in questione non sono sollecitate in misura degna di nota, servono a fissare parti che non sono strutturali e sono state sostituite senza rimuovere i componenti in oggetto e senza disturbare le guarnizioni. Per quanto concerne la garanzia, non so cosa dirle (del resto questa è una rubrica tecnica, no?). Le viti in ergal non sono meglio di quelle originali per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche, e infatti si impiegano solo per i coperchi laterali del basamento e eventualmente quello della testa; sono però assai più leggere. E poi hanno un look decisamente racing…

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Prima vittoria nel National Flat Track IMPRESA Ducati: in sella a una Hypermotard modificata per il dirt track, Joe Kopp (nella foto) si è aggiudicato la prima vittoria nella serie Grand National Flat Track, prima prova del campionato USA, sabato 3 maggio, sul circuito dello Yavapai Downs Mile. Si è così interrotto il dominio Harley Davidson, che in questo campionato durava da 17 anni. La prossima gara per il team ENI USA R&M Lloyd Brothers Motorsports Ducati sarà la celebre Springfield Mile, in calendario il prossimo 30 maggio, che vedrà la partecipazione di Larry Pegram su una seconda moto, a fianco di Kopp.

ALPE ADRIA CUP

PELLIZZON RADDOPPIA È FABRIZIO Pellizzon (sotto) il migliore italiano nella seconda prova dell’Alpe Adria Cup, che si è corsa a Rijeka, in Croazia. Il pilota Aprilia si è imposto sia nella Superbike (secondo Andrea Di Vora), sia nella Stock 1000 (terzo Luca Tommasini). Sul podio sono saliti anche Gabriele Gnani, secondo in 125 GP, Alessandro Sirianni (secondo 125 SP) e Andrea Frescura, terzo nella Stock 600.

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Tonucci terzo in Spagna PODIO ITALIANO NELLA SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO SPAGNOLO CORSO AD ALBACETE. ALESSANDRO TONUCCI (JUNIOR GP RACING TEAM) SI È PIAZZATO TERZO NELLA GARA DELLA 125. PARTITO DALLA PRIMA FILA, SI È PIAZZATO IN TESTA; DOPO SEI GIRI HA INIZIATO A PIOVERE E HA CALATO IL RITMO, CONCLUDENDO ALLE SPALLE DEL VINCITORE VINALES E DI OLIVEIRA. NELLA MOTO2, A PUNTI GIANLUCA NANNELLI (DODICESIMO). LA GARA È STATA VINTA DA KEV COGHLAN. NELLA EXTREME SI È IMPOSTO JAVIER FORES CON LA BMW.

ALLA MANO SINISTRA

TROFEO PARKINGO

HIROSHI Aoyama è stato operato a Barcellona alla mano sinistra. «Spesso perdevo sensibilità» ha spiegato il campione 250, ora in MotoGP. L’intervento è ben riuscito: «I medici mi hanno detto che recupererò in tempo per correre il GP Francia a Le Mans».

MICHAEL Mazzina è il terzo vincitore del Trofeo ParkinGo, che è disputato a Monza, gara di contorno del Mondiale Superbike. Mazzina ha preceduto al traguardo Franco Zenatello, Matteo Marzotto e Samuela De Nardi.

AOYAMA OPERATO

MAZZINA A MONZA

TRIBUNA “TEXAS TERROR” AL MUGELLO Il fan club di Ben Spies, Texas Terror Fan Club, nato lo scorso anno con il pilota americano in Superbike, prosegue la sua attività. Tra le iniziative del sodalizio, l’organizzazione delle Tribune Texas Terror: primo appuntamento del 2010 al Mugello, curva Materassi. Informazioni al sito: www.texasterrorfanclub.com NIENTE ASSOLUTI PER MEO, GUILLAUME E DINI Defezioni illustri alla tappa degli Assoluti d’Italia enduro disputati a Varzi. Antoine Meo e Sebastien Guillaume sono rimasti in Francia. Meo, come previsto dai programmi Husqvarna, ha partecipato solo alla prima prova degli Assoluti. Guillaume si è fermato per non compromettere la guarigione della mano destra operata a metà marzo dopo una caduta. Mancava anche Fabrizio Dini, al quale i medici hanno consigliato di non correre per assorbire meglio un piccolo ematoma causato da un trauma cranico a seguito di una caduta nel GP del Portogallo. AMATORI IN PISTA A VALLELUNGA Il trofeo italiano Amatori scenderà di nuovo in pista domenica 23 maggio a Vallelunga, per disputare la seconda prova.

IN BREVE

IMPRESA DUCATI IN AMERICA

UNA KTM A NOLEGGIO PER LA SEI GIORNI DI ENDURO Per la Sei Giorni di enduro che si svolgerà in Messico dall’1 al 6 novembre, la KTM propone un servizio di noleggio. Disponibili EXC 2011 ed i modelli di serie XC-W, con tutte le caratteristiche proprie dei modelli “Six Days”: 2 tempi: 250 EXC, 300 EXC (versioni europee) Six Days; 4 tempi: 250 XCF-W, 450 XC-W, 530 XC-W (versione USA). Il prezzo è di 2.000 euro per le moto 2 tempi, e di 2.300 euro per i modelli 4 tempi. I moduli di richiesta si trovano presso i concessionari KTM. Il termine ultimo per il noleggio scade il 15 giugno. Maggiori informazioni al sito: www.ktm.it


Paddock

BODGANOV NELLO SPEEDWAY UNDER 21 DUE MANCHE DI SPAREGGIO, ALLA FINE DELLE VENTI BATTERIE, HANNO SANCITO LE PRIME QUATTRO POSIZIONI NEL ROUND 4 DEL MONDIALE SPEEDWAY UNDER 21 DISPUTATO NELLA PISTA SLOVENA DI LENDAVA. A SALIRE SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO È STATO IL LETTONE BOGDANOV DAVANTI AI POLACCHI PYSZNY E DUDEK. VILLOPOTO SALTA (QUASI TUTTO) IL NATIONAL SECONDO INTERVENTO ALLA GAMBA PER COMPORRE LA FRATTURA RIMEDIATA NEL ROUND DEL SUPERCROSS A SAINT LOUIS PER RYAN VILLOPOTO. L’OPERAZIONE È RIUSCITA BENE, MA LA CONVALESCENZA SARÀ LUNGA E PER VILLOPOTO LA STAGIONE ALL’APERTO È COMPROMESSA. SE TUTTO ANDRÀ BENE, CORRERÀ SOLO LE ULTIME TRE PROVE DEL NATIONAL. TALMACSI E FAVARO SECONDI NEL RALLY GABOR TALMACSI E IL SUO MANAGER ITALIANO, STEFANO FAVARO, HANNO PRESO PARTE ALLA RÁBAKÖZ CUP, GARA AUTOMOBILISTICA DI RALLY DELLA DURATA DI TRE GIORNI, A BORDO DI UNA MITSUBISHI. QUASI 400 I CHILOMETRI: ALLA FINE TALMACSI E FAVARO (NELLA FOTO SOTTO) SI SONO PIAZZATI SECONDI DI CATEGORIA E SETTIMI ASSOLUTI.

«Il paddock della F.1 è molto glamour, ma in pista c’è molto meno spettacolo rispetto alle moto»

Jorge Lorenzo (spettatore al GP Spagna F.1)

IMOLA È OK L’AUTODROMO Enzo e Dino Ferrari di Imola ha ottenuto ufficialmente per il 2010 l’omologazione da parte della Federazione Motociclistica Internazionale. Al termine dell’ultima ispezione, lunedì 10 maggio, Claude Danis (a sinistra nella foto con il direttore dell’autodromo, Walter Sciacca) responsabile per la sicurezza dei circuiti della FIM, ha espresso parere positivo, non riscontrando la necessità di alcun intervento rispetto al 2009 per quanto riguarda gli standard necessari alla concessione dell’omologazione. L’ufficializzazione da parte della FIM conferma di fatto gli appuntamenti internazionali presenti nel calendario dell’autodromo, test ufficiali della Superbike il 28, 29 e 30 giugno e la disputa della gara del Mondiale SBK nel fine settimana dal 24 al 26 settembre.

POLSO DESTRO

GP SPEEDWAY

COPPA ITALIA ENDURO

NUOVO intervento per John Hopkins. L’ex pilota MotoGP e SBK è tornato a correre in America, con la Suzuki, ma si è dovuto fermare subito e sottoporsi a un’operazione al polso destro per rimuovere parti di tessuto cicatrizzato. Ma il dolore era rimasto e si è così resa necessaria la seconda operazione. Salterà altre 3 gare del campionato AMA.

A GOTEBORG (Svezia), il danese Kenneth Bjerre si è agggiudicato la vittoria del secondo Gran Premio di speedway. Nella finale, gran duello con vari sorpassi per la posizione di testa fra Bjerre e Gollob, con il danese che alla fine è riuscito ad avere la meglio sul campionissimo polacco, sul padrone di casa Jonsson e su Hancock.

A VARZI (PV) secondo appuntamento con la Coppa Italia Enduro abbinata agli Assoluti. Tra i cadetti vittoria per Davide Cutuli (nella foto) davanti a Paolo Ghidini e Giovanni Gheza. Nella Junior si è imposto Andrea Corsini seguito da Gianlorenzo Lucchesi e Luca Spinelli. Tra i Senior prima posizione per Matteo Scaburri, davanti a Matteo Cravedi, terzo Marco Lucotti. Vittoria per Marco De Rocchi nella Major, dove che ha preceduto Stefan Schrock e Matteo Pedersoli.

HOPKINS, NUOVA OPERAZIONE

BJERRE IN SVEZIA

GP ITALIA ENDURO SI SVOLGERÀ sabato 22 e domenica 23 il GP d’Italia-Valli Bergamasche, terza prova del Mondiale enduro. Il percorso si articolerà su un anello di circa 50 km, da ripetere tre volte nelle due giornate con passaggi nei comuni di Bossico, Costa Volpino, Rogno, Songavazzo e Cerete. Sono previste quattro diverse prove speciali; due di cross, una linea e una extreme, mentre venerdì dalle 18 alle 20 si disputerà la speciale prologo. Tutte le speciali sono segnalate e al pubblico basterà seguire le indicazioni. Info: www.motoclub.bergamo.it Tel: 339-1166440.

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CUTULI TRA I CADETTI


Paddock IDENTIKIT

WIGG IN SCOZIA ALEXZ Wigg (nella foto) si è aggiudicato la classica di trial Sei Giorni di Scozia, svoltasi dal 3 all’8 maggio. Un’edizione molto combattuta, con un colpo di scena già al primo giorno, per i problemi meccanici che hanno fermato il vincitore delle ultime 2 edizioni, Doug Lampkin. Lampkin si è preso 30 punti per il tempo del primo giorno e ha iniziato la seconda giornata sessantacinquesimo: scalando posizioni su posizioni è giunto ottavo, davanti a Cabestany. Due gli italiani in gara, Michele Bosi (quarantaquattresimo) e Matteo Rochon (settantaduesimo). 270 i partenti, sorteggiati fra 400 richieste, 30 zone al giorno e 7-8 ore di moto tutti i giorni.

Cinque gare, quattro di Coppa del Mondo e una di CIV, cinque vittorie. Ayrton Badovini è irrefrenabile. Eppure di BMW in pista ce ne sono diverse. Merito, oltre che del pilota, anche della squadra? Merito di un mix perfetto, come spesso succede quando si vince. La migliore moto, un gran pilota e sì, anche una squadra che funziona. Un gruppo collaudato insieme da cinque anni.

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La stessa squadra che ha vinto la Coppa del Mondo negli ultimi tre anni. Solo che allora eravate Ducati. Tu sei sempre stato considerato un po’ il pupillo di Davide Tardozzi. Ti ha convinto lui a passare in BMW? Veramente il primo sono stato io, che ho firmato a ottobre, mentre lui lo ha fatto a gennaio. Certo, tra noi c’è stima e amicizia, i suoi consigli per me sono preziosi. Ma siamo entità separate: io dipendo dalla BMW Italia, lui dalla casa madre in Germania.

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PROVE IN PISTA

SCONTO A IMOLA CON PIRELLI SABATO 29 e domenica 30 maggio sarà possibile girare nel circuito di Imola, acquistando un treno di gomme Pirelli dai rivenditori autorizzati. Con i modelli Dragon Supercorsa PRO, Diablo Supercorsa o Diablo Superbike PRO si avrà diritto a tre turni in pista da 20 minuti a un prezzo vantaggioso. All’atto di acquisto presso il rivenditore ufficiale Pirelli verrà fornito un codice voucher da utilizzare in fase di prenotazione telefonica al numero 06-90172206 (lunedì-venerdì, 9.30-12.30 o 15.30-18.30) per selezionare l’orario dei turni. LUCA MARCONI SI INFORTUNA MENTRE FA CROSS INFORTUNIO PER LUCA MARCONI UNO DEI POCHI PILOTI ITALIANI RIMASTI NEL MONDIALE 125. DUPLICE FRATTURA AL MALLEOLO TIBIALE SINISTRO MENTRE SI ALLENAVA CON LA MOTO DA CROSS. SECONDO IL COMUNICATO DIFFUSO DALLA SQUADRA «LUCA HA MOLTO DOLORE MA VUOLE ASSOLUTAMENTE ESSERE IN PISTA AL GP FRANCIA». motosprint

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SERAFINO FOTI 1

ITALIANO 600 STOCK

LORENZETTI ANCORA A PIEDI STAGIONE tormentata per Tommaso Lorenzetti. Ha cominciato il CIV 600 Stock con il Real Racing Team «che poi ha chiuso i battenti», racconta. A Monza, la seconda prova, ha corso con Elle2 Ciatti, ma, dice: «Sono ancora a piedi e spero tanto in un posto fisso».

Sei stato un discreto pilota, hai corso molti anni, ma senza troppa gloria sul piano internazionale. Insomma, hai vinto di più come manager. Un ruolo che ti si addice di più? Dico sempre che da team manager mi sono tolto tutte le soddisfazioni che sognavo da pilota. Però l’esperienza delle corse in prima persona è fondamentale. Tutto quello che non ho avuto io cerco di darlo ai miei piloti. Le migliori soluzioni tecniche, mentre io da quel punto di vista non è avessi sempre il top. E poi li tratto come avrei voluto avessero fatto con me. Il pilota è sempre al centro del progetto, si lavora per lui. Bisogna capirlo, volergli bene, farlo sentire al sicuro.

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Se, come appare molto probabile, Badovini vincerà il titolo, pilota e squadra passeranno in Superbike l’anno prossimo? Ne stiamo parlando proprio in questi giorni, direi che Ayrton se lo meriti.

NATO A

TORINO ETÀ

43 ANNI HA VINTO

CAMPIONATO ITALIANO SBK (1997) QUEST’ANNO

MANAGER TEAM UFFICIALE BMW FIM STOCK CUP 1000


contromano

CHE COSA NE SARÀ DI LORO DOPO LA PENSIONE? Capirossi? Manager del figlio. Lorenzo attore. Pedrosa comico. E Rossi? Lui è imperscrutabile

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

L’ULTIMA VOLTA CHE REGIS LACONI È SALITO IN MOTO È STATO AI TEST SBK DI PORTIMAO, DOPO L’INCIDENTE IN SUDAFRICA LO SCORSO ANNO HA DOVUTO DIRE ADDIO ALLE CORSE.

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REGIS Laconi è un pilota che mi è sempre piaciuto. Uno tosto, forte, visto da fuori, ma con qualche punto di frattura all’interno, come è giusto che sia perché non siamo divinità, ma uomini. Uno che ha guidato una moto impossibile come l’Aprilia RS Cube nel mondiale MotoGP, rischiando davvero la vita, uno che ha vinto meno di quanto meritasse, che ha perso un Mondiale SBK che sembrava già in tasca, uno che si è spaccato. Il termine è forte ma veritiero, Regis si è fatto davvero male, molto male e ha dovuto dire basta con le gare. Lo hanno avvistato a Monza per la gara della SBK, sulla griglia di partenza. Aveva la faccia, mi dicono, di quello che si sarebbe messo tuta e casco e sarebbe salito in sella a pestare come un fabbro, a stracciare il filo del gas, generoso, anzi, di più. Il momento più difficile per un pilota è quando devi dire basta, quando metti sui piatti della bilancia i pro e i contro e decidi che la fatica è maggiore del gusto, come diciamo in Romagna. È un gran brutto momento quello del ritiro.

Magari per un po’ apprezzi i momenti liberi, la tensione che si allenta, il week-end con la famiglia e gli amici. È giusto, un uomo ha bisogno di questo: di lasciare che la pancia si riempia un po’ più del dovuto davanti a un bicchiere che si svuota, di vedere i figli crescere, di non vivere con la valigia sempre pronta. Però la nostalgia è canaglia e basta ritrovarsi assieme agli altri, a quelli che stanno per partire, per ritrovare la voglia di correre. Regis quella voglia l’aveva dipinta in faccia, ma di corse non se ne parla più: troppe “botte”. E penso a quando verrà il momento dello stop per i big di oggi, e soprattutto a cosa faranno dopo. Per Loris Capirossi il momento arriverà presto, ma nessuno può dire quando. Uno che ha fatto più di 300 GP farà una fatica tremenda a smettere. Me lo vedo un po’ più stempiato, rilassato, con il tempo per fare affari, per lavorare su motori di ogni tipo e tentare di far correre il figlio. Ingrid non sarà d’accordo su questo, ma Loris me lo vedo proprio come quei babbi che fanno i tifosi-meccanicisegnalatori al seguito dei figli. Rossi non è facile da decifrare, troppo imprevedibile. Lo posso immaginare sindaco di Tavullia eletto con il 95% e pronto ad una carriera che lo potrebbe portare al Quirinale, ma non mi sorprenderebbe vederlo in TV a condurre programmi, a Las Vegas ospite di un concerto degli Stones, al via di Montecarlo F. 1… Con lui non sai mai cosa possa capitare, ma mi aspetto grandi cose. Casey Stoner lo vedo in Australia, con il vicino di casa a 400 chilometri, in giro per battute di caccia con il fido cane, magari un po’ più in carne ma lontano dalle moto. Lorenzo può solo diventare un grande attore. Lo vedo tra film d’azione e storie “d’amor y pasion”, idolo del mondo latino. Ah, dimenticavo Dani Pedrosa. Se è vero che nella vita si può cambiare, per lui il dopo gare è nel mondo dello spettacolo, in un ruolo assolutamente impensabile: il comico numero uno della Tv spagnola. Dopo anni di mutismo, di interviste iniziate con un “bueno” e finite dopo tre parole tra mugugni e silenzi, finalmente verrà il momento delle battute esilaranti. Al suo fianco, nel ruolo della spalla, un altro che per adesso ha risparmiato sorrisi, Alberto Puig. Del resto, dopo una vita di espressioni accigliate e di grinta all’eccesso, una sana risata non potrà che ristabilire la parità. In ogni caso, cari piloti miei, un futuro sereno è il mio augurio.


polvere di stelle

TRISTE DECLINO DEL TOURIST TROPHY D’ITALIA Guerra e crisi economica furono i principali responsabili della fine del circuito del Lario

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

GNI SERAFINI, BENI IO GL BU RE E (DA SINISTRA NELLA FOTO) I CON LA BIANCH . RO BE AL BI 0 50 IN SELLA A QUESTA MOTO I DORINO SERAFIN SE VIN 1935. AL “LARIO” NEL

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L’ADDIO al Circuito del Lario da parte di Nuvolari e Varzi dopo la decima edizione, nel 1930, fu solo il preludio di un periodo di “stanchezza” della grande corsa. Difatti l’edizione 1931, nel pieno della crisi economica, vide la defezione di Bianchi, Gilera e Moto Guzzi, la qual cosa comportò un calo di interesse e quindi di spettatori. Terzo Bandini, valente pilota forlivese, fu primo assoluto quell’anno in sella a una Rudge 500 4 valvole; in tutte le categorie ci furono appassionanti battaglie, ma dal punto di vista organizzativo l’insuccesso fu pesante, come pesante fu il disavanzo economico, che la Gazzetta dello Sport e l’associazione degli industriali italiani della moto non si sentirono più di colmare. Le difficoltà ben presto si rivelarono superiori alla pur buona volontà del Moto Club Milano, così si giunse a due anni di sospensione del Circuito del Lario, che fu riproposto solo nel 1934 e 1935 prima di interromperlo per altri due anni. Vincitore assoluto nel 1934 fu Carlo Fumagalli con la Bianchi 500 bialbero, moto che trionfò anche l’anno

successivo guidata da Dorino Serafini. Nella 250 il 1934 vide l’ultima di sei vittorie da parte di Ugo Prini, un agente di polizia stradale che meritatamente si sarebbe potuto fregiare del titolo di “Re del Lario”. Il 10 luglio 1938, trovata la copertura economica e sanate le dispute sulle strategie da adottare per il futuro del “Lario”, la corsa riprese con la quattordicesima edizione. La novità più eclatante fu l’arrivo sul percorso Lariano della moto più potente del mondo, la Gilera 500 a 4 cilindri sovralimentata, una “belva” da oltre 80 CV che Dorino Serafini non mancò di portare alla vittoria stabilendo anche uno strepitoso primato sul giro a 88 km/h di media, favorito dalla quasi completa asfaltatura del tracciato. La corsa, ritornata agli antichi fasti con la partecipazione ufficiale delle Case, ottenne anche un grande successo di pubblico, il che spronò gli organizzatori a proporre la quindicesima edizione, che fu messa in calendario per il 30 luglio 1939. Durante gli allenamenti ufficiali, il 27 luglio, Omobono Tenni, alla guida della Guzzi 250, uscendo da una curva nei pressi di Barni si trovò la strada sbarrata da un carro. Per evitarlo andò a sbattere contro un paracarro fratturandosi un braccio e una gamba. Il pilota e la sua macchina finirono in un fossato e nessuno si accorse dell’incidente fin quando furono avviate le ricerche. Tenni fu infine ritrovato mentre, in stato di semi-incoscienza, cercava di lavarsi il viso annerito dal terriccio. La corsa vide nuovamente la presenza del formidabile binomio Serafini – Gilera 500 4 cilindri. La Guzzi gli contrappose Nello Pagani in sella a una 500 monocilindrica “Condor”, rinnovando la sfida fra potenza e agilità. Scattato in testa, Pagani fu presto superato da Serafini, quindi fu anche costretto a fermarsi per sostituire la candela. Nonostante ciò, Pagani si riprese e rimontò costringendo Serafini a dare il massimo per non venire superato. Avrebbe probabilmente ottenuto la seconda vittoria consecutiva se non fosse stato costretto all’abbandono per la banalissima rottura del filo del gas. Vinse così Pagani, che fu primo assoluto, mentre le altre classi furono appannaggio di Guglielmo Sandri (Moto Guzzi 250) e di Michele Mangione (MM 350). Poi venne la guerra e per la storia del Circuito del Lario, il “Tourist Trophy d’Italia”, arrivò l’epilogo definitivo. Chi volesse approfondire l’argomento potrà farlo procurandosi lo splendido libro “Le moto da corsa al circuito del Lario”, dell’ingegner Sandro Colombo.


qui giappone

NAUFRAGIO NIPPONICO NESSUNO SI SALVA La produzione delle moto crolla di oltre il 40%. Stesso risultato negativo per vendite e esportazioni state invece vendute 22.199 unità, pari a un - 49.6%; questo segmento è stato quello più pesantemente colpito. In altre parole l’Italia possiede già un mercato moto più importante di quello giapponese, nonostante il Bel Paese sia due volte meno popoloso del Paese del Sol Levante! E se si continuerà di questo passo l’anno prossimo si vedranno meno moto in Giappone che in Turchia o in Romania!

di Laurent Benchana Nippon News

ANCHE LA HONDA È STATA A COSTRETTA A RICHIAMARE MEZZI DI PROPRIA PRODUZIONE. CIRCA 12.000 CB 400 SUPER BOL D’OR (NELLA FOTO) E SUPER FOUR PER UN PROBLEMA ELETTRICO. NIENTE A CHE VEDERE CON GLI OTTO MILIONI DI AUTO RICHIAMATE DA TOYOTA.

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IL BILANCIO del mercato motociclistico giapponese relativo all’anno fiscale 2009 (il periodo di dodici mesi che va da aprile 2009 a marzo 2010) non è mediocre… è catastrofico. Nel corso di questi dodici mesi di riferimento nel Paese del Sol Levante sono state costruite 604.823 moto, pari a un calo del 44,3% rispetto all’anno precedente. Sono interessate tutte le cilindrate, da meno di 50 cm3 (91.940 unità fabbricate, che equivale a un - 40,0%) a oltre i 250 cm3 (331.093 unità, - 48,2%). Il Paese registra così il quarto anno consecutivo di calo. Anche le esportazioni sono in affanno (467.877 moto esportate, - 47,8%). Dal punto di vista delle vendite non si può certo dire che le cose vadano meglio. Anche qui si registra il quarto anno consecutivo in calo (374.482 moto nuove vendute, - 44,3%). Questo andamento, anche in questo caso, riguarda tutte le cilindrate, tutte hanno faticato a trovare acquirenti: delle cilindrate comprese tra i 126 e 250 cm3 sono state vendute 35.119 unità pari a un - 32,6% , di quelle di cilindrata oltre i 250 cm3 sono

LA POLIZIA della prefettura di Shizuoka ha messo in guardia gli abitanti della zona contro i furti di auto, di moto e perfino di biciclette. Nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2010, sono stati commessi circa 977 furti di veicoli e nel 55% dei casi questo è accaduto perché il conducente aveva lasciato la chiave nel cruscotto. Generalmente i ladri si concentrano nei parcheggi dei piccoli supermercati. La media nazionale per lo stesso tipo di reato è di solo il 36%... Secondo voi, a quale conclusione si può arrivare? Che ci sono più ladri in azione nella zona di Shizuoka? Da parte mia, sono più propenso a credere che gli abitanti siano molto più rilassati che altrove, malgrado la forte probabilità di terremoti e di tsunami nella regione e che, per questa ragione, non pensano al peggio… L’ANNO 2010 rimarrà nella memoria anche per i richiami “globali” di autovetture da parte della Toyota (oltre 8 milioni di veicoli in tutto il mondo, una cifra notevole!). Anche la Honda in Giappone è stata costretta a un richiamo, anche se in questo caso non si tratta di veicoli a quattro ruote. A metà aprile Honda ha infatti deciso di richiamare 11.826 modelli di CB 400 Super Bol d’Or e CB 400 Super Four, prodotte nel periodo compreso tra il 17 dicembre 2007 e il 18 marzo 2010, per un problema all’impianto elettrico che interessava in particolare le luci di arresto. A causa di una cattiva tenuta stagna del sistema, in alcuni casi la luce di arresto non si accendeva quando si frenava con il freno posteriore. In totale pare si siano verificati solo sei casi di malfunzionamento dell’apparato elettrico, e secondo il MLIT (Ministry of Land, Infrastructure, Transport and Tourism) nessuno di questi casi accertati ha provocato incidenti. Come potete constatare ancora una volta, in Giappone con la sicurezza non si scherza neanche un po’…



MotoGP Jorge Lorenzo di Enrico Borghi - foto Milagro

La stessa moto di Rossi e gli stessi obiettivi. Per batterlo lavora su meditazione e concentrazione

È

APPENA arrivato, eppure Wilco Zeelenberg, ex pilota e neo team manager di Jorge Lorenzo, appare già perfettamente integrato nella parte. A Jerez, infatti, ha ripetuto senza errori la solita frase di rito pronunciata ormai da due anni da chi sta vicino allo spagnolo: «Certo che Jorge ha la possibilità di diventare campione, ma se non sarà quest’anno andrà bene anche il prossimo. Tanto, lui ha tempo». Sono balle. Bugie dette perché la MotoGP è stata invasa da un’ondata di puritanesimo che impone di nascondere sentimenti combattivi: insomma, si fa ma non si dice. Nella parte di Yamaha che sostiene Lorenzo, poi, si pensa che Jorge sia già inquieto per conto suo, quindi bisogna evitare che si crei ulteriore pressione. Ma questa tattica è ormai poco efficace, e il primo a saperlo è proprio Jorge. Che infatti ha fretta, perché non ama perdere il suo tempo. Jorge vuole il titolo, e lo vuole adesso, cioè nel 2010, così come avrebbe voluto vincerlo prima, cioè lo scorso anno e addirittura nel 2008, quando debuttò nella classe regina. Se non fosse così evidente, la fretta con cui Jorge vuole portare a termine la sua missione, non ci sarebbe un muro nel box del Team Yamaha... E in fondo non è nemmeno questa, la novità. Ciò che è nuovo, è il metodo con cui Lorenzo ha lavorato durante l’inverno. Un programma stabilito e poi seguito con grande determinazione, il cui risultato non è tanto l’attuale situazione di classifica – dopo due gare, è lui il leader del campionato – quanto il suo nuovo approccio alle gare. Proprio perché Jorge sa bene che il problema non consiste tanto nell’andare davanti, quanto restarci fino a novembre, ha cambiato il suo modo di vivere, mangiare, allenarsi, pensare, gareggiare. E proprio per il solito motivo: lui ha fretta. E lo ha detto proprio a Jerez: «voglio vincere motosprint

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LORENZO GUIDA LA CLASSIFICA DI CAMPIONATO, DAVANTI A VALENTINO ROSSI. LO SPAGNOLO HA CONQUISTATO LA LEADERSHIP CON LA VITTORIA DEL GP SPAGNA.

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GP disputati 130 Vittorie 27 Podi 58 Pole 35 motosprint

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MotoGP Jorge Lorenzo

Nelle prime due gare è partito con calma, attaccando nel finale. Pare la sua nuova tattica adesso perché un titolo vinto con Valentino in pista ha un valore doppio o triplo rispetto a quello che si vincerà quando lui se ne sarà andato». Jorge Lorenzo è uno dei tre piloti più forti del mondo. Quindi è uno dei due più pericolosi rivali di Valentino Rossi (l’altro è Casey Stoner, ovviamente). Per certi versi, però, Lorenzo sembra l’avversario più completo: perché ha un metodo, ha più fame di risultati, sembra più concentrato, nonché determinato a fare l’impossibile pur di riuscirci. Jorge Lorenzo ha usato una metafora molto calzante, usando il suo sport preferito, il calcio, per spiegare che cosa significhi gareggiare contro Valentino Rossi: «è come per un calciatore capitare nell’era di Pelé o Maradona: è più dura emergere, ma se ce la fai la tua impresa vale molto di più». Quello era uno dei momenti in cui fatica a frenare il suo impeto, infatti appena se n’è reso conto ha aggiunto: «comunque se non sarò campione quest’anno, di sicuro ci andrò molto vicino». Fa sorridere anche per questo, Jorge Lorenzo: per la sua continua difficoltà nel mantenersi in linea con la MotoGP di oggi, in cui è considerata una mancanza di rispetto urlare che si pensa di essere il più forte e quel pilota che vince sempre comincia a stare proprio sulle scatole. È diventato “politico” persino Valentino, perché le polemiche lo hanno stancato più delle quattordici stagioni di battaglie che ha già affrontato. Anche Jorge adesso affronta la questione del muro e del divieto di condividere i dati della M1 di Valentino in modo diverso: «Il muro? Ah, sì... Lo ha voluto lui (Valentino) per mettere fine alla comunicazione tra di noi, ma lo capisco: anche io lo avrei voluto, se fossi stato al suo posto. Quanto alla telemotosprint

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metria non condivisa, non è un problema particolare non vedere i suoi dati: tanto abbiamo uno stile di guida diverso e quindi usiamo anche regolazioni differenti». ANCHE QUESTA è una simpatica bugia. Gliene importa, eccome. Infatti li guarderebbe, i dati di Valentino, perché fanno sempre comodo. Se la mancanza di quell’appoggio si rivelerà irrilevante, comunque, lo si vedrà andando avanti nella stagione, cioè nei week-end in cui si fa di tutto ma proprio non si riesce a trovare la messa a punto (succede a tutti, prima o poi). Comunque, in attesa di scoprirlo, Lorenzo ha modificato la sua preparazione e il suo modo di allenarsi. E anche quello di affrontare le gare: «uso tecniche di concentrazione e di rilassamento, che includono anche la respirazione, perché mi aiuta quando devo smaltire il nervosismo». La riflessione, quindi, non serve solo ad essere più precisi e concentrati in gara; può aiutare anche a fare le mosse azzeccate nei momenti difficili. Certo, lo spagnolo resta un grande attaccante ma è conscio del fatto che per vincere un mondiale bisogna usare anche la calma e la testa. E le regolazioni giuste, in ogni pista. «Sono più tranquillo, adesso, perché sono più cosciente di quello che mi succede: in moto, come nella vita. Prima

ero troppo istintivo. Non voglio dire che mi sono snaturato, perché tanto uno non cambia mai radicalmente, però ho cominciato a ragionare molto di più su ogni cosa che faccio. Credo che sia un segnale di maturità». Ma come dice lui, uno cambia fino ad un certo punto: «il fatto è che io sono un pilota offensivo: mi piace giocare all’attacco, come fa il Barca – spiega, mantenendo una terminologia calcistica che ha assimilato a forza di frequentare i giocatori del Barcellona –. Non mi piace stare agganciato a uno e restare lì ad aspettare il finale di gara, oppure stare davanti per chiudere tutte le porte. Invece Valentino sa usare, all’occorrenza, sia la tattica offensiva che quella difensivista: è per questo che lui è così forte». In effetti, poco importa se sia la meditazione oppure l’esperienza, Jorge sta cominciando a capire cose importanti: «ho capito che dalle vittorie non si impara molto, le vere lezioni le apprendi dalle sconfitte». Che sono state poche – Jorge ha una media di una vittoria ogni 4,8 gran premi disputati – ma effettivamente pesanti. Jorge Lorenzo è intelligente, quindi studia i suoi avversari e in primo luogo Valentino Rossi. Sa che il segreto per crescere consiste nel sapersi evolvere. E sa anche che la difficoltà consiste nel sapere trovare un piccolo miglioramento anche quando si è già a livelli estremi. «Conosco i miei difetti, so dove ho sbagliato in passato e so dove dovevo cambiare adesso» ha detto alla fine del 2009, la prima stagione in cui ha davvero lottato per il titolo della classe regina. Infatti sta andando alla scoperta del suo margine, consapevole del fatto che nonostante i 23 anni di età il suo limite è già vicino. Jorge guida in modo magnifico, curva in modo eccelso, ha capito che la “pulizia” è il segreto per sfruttare al meglio la M1 ma resta un attaccante formidabile. Quindi nello scorso inverno non ha lavorato sulla tecnica di guida – anche se sta cercando di migliorare il controllo della moto con il dirt track – quanto sull’aspetto “mentale”. È una parola che ricorre ormai in modo ossessivo, tra le giovani star di questa generazione ossessionata dalla forza psicologica di Valentino Rossi.

«Io però non mi concentro sugli avversari, ma su me stesso: lo faccio per smaltire la tensione e per trovare la lucidità» spiega Jorge, che sta cercando di imparare a stare più calmo in gara. Del resto questo è stato il suo limite maggiore, da quando corre nella MotoGP: «questo è uno sport in cui si va al limite, quindi è impossibile non cadere mai. Non bisogna pensare che si starà sempre in piedi, ma solo che bisogna cercare di andare per terra il meno possibile». Sembra banale, invece questa frase un senso ce l’ha. Infatti Jorge nelle prime due gare della stagione ha dato l’idea di correre con questo concetto nella testa. È diventato un pilota che parte con calma, non esagera, aumenta il ritmo progressivamente, non sbaglia, non si getta in terra per rimontare (come fece proprio a Jerez, nel 2009) e attacca negli ultimi giri. Lo ha fatto sia in Qatar che in Spagna, dove è apparso il più veloce in pista.

continuità, perché è questo il punto su cui si gioca il titolo mondiale in un campionato così equilibrato come questo. In inverno, quando si è fratturato il polso destro cadendo mentre si allenava, è riuscito a reagire con freddezza: dopo essersi fatto operare è stato calmo durante la fase di rieducazione, e nei test di Doha è riuscito a mettere un freno al suo carattere focoso, quindi non ha commesso altri danni, salvaguardando il lavoro fatto in inverno. «Sto diventando meno inquieto, perché mi bastano già i rischi che corro in pista, e ci vuole davvero un attimo per mettersi nei guai. In inverno mi è andata bene. Di solito sto molto attento a non prendere rischi quando mi alleno, e sto attento persino se gioco a calcio. Infatti mi sono messo a giocare a ping pong, perché credo che sia molto valido per allenare i riflessi e non rischiare le ginocchia».

È PRESTO per dire se questa sia la sua vera, nuova, tattica. Si sono corse infatti solo due gare. Lui stesso a Jerez ha spiegato: «non ho ancora capito perché vado molto forte solo alla fine, anche se credo sia un problema che riguarda me più che la moto». In realtà Jorge lo sa, il perché: è una delle conseguenze del suo nuovo tipo di preparazione diretta ad eliminare i punti deboli. Nel 2008, ma soprattutto nel 2009, Jorge è infatti incappato spesso in due errori che lo hanno penalizzato: cadeva all’inizio, per la troppa foga, e poi calava il suo rendimento nella fase finale delle gare e soprattutto del campionato. Quindi sta lavorando per trovare la

ORA SI TORNA alla domanda iniziale: uno che ragiona così, vi sembra un ragazzo che non ha alcuna fretta di vincere? Ovviamente no. Questo è un mondo di giovani che sono chiamati a ragionare da adulti. Loro lo sanno, lo hanno accettato. La selezione è spietata, i posti sono pochi e le richieste sono tante, ci si può trovare fuori senza accorgersene (anche se questo non è un problema che tocca Lorenzo): «si chiede tutto subito, e si tende a bollare come fallito un giovane pilota che affronta i suoi primi problemi» si

WILCO ZEELEN BERG (A DESTRA), OLANDESE, EX PILOTA, DA QUEST’ANN O È TEAM MANAGE R DELLA SQUADR A DI LORENZO.

lamenta Loris Capirossi. Che oggi è un veterano e parla in modo saggio, ma a suo tempo anche lui scrisse pagine memorabili riguardo la fretta: vinse il mondiale 125 al debutto, a 16 anni, e l’anno dopo bissò il titolo. Nella MotoGP di oggi si considera vecchio uno che ha 30 anni, del resto a 15-16 anni si lotta per la vittoria nella 125 e a 20-21 si va in MotoGP. Il “Sistema” vuole campioni e volti freschi, e stancano persino i venticinquenni. Infatti Lorenzo ne ha appena compiuti 23, eppure ha già una notevole esperienza al vertice (oltre essere il vicecampione della MotoGP): sta infatti disputando la sua nona stagione di Mondiale. Del resto, Casey Stoner alla sua età era già stato campione del mondo della MotoGP, Dani Pedrosa era pluricampione delle classi a due tempi, e non parliamo di Rossi: aveva già conquistato i titoli mondiali di ogni categoria (125, 250, 500, MotoGP) cioè ciò che ogni pilota sogna di conquistare in una carriera intera. Ma torniamo a Jorge Lorenzo. Nel 2002 dovette aspettare le prove del sabato, per scendere in pista nel GP Spagna 125, perché quello era il giorno in cui compiva i 15 anni necessari per correre nei gran premi. Ma se fosse stato per lui, si sarebbe gettato nella mischia ben prima. Nel 2008, dopo la sua prima gara della MotoGP conclusa in seconda posizione dopo essere partito dalla pole, era arrabbiato con se stesso «perché avrei dovuto vincere». Vinse la terza gara, dopo tre pole consecutive. Poi cominciò a cadere e a farsi male, «perché volevo andare ad un ritmo per il quale non ero preparato». Di che pasta fosse fatto Jorge Lorenzo, gli uomini del suo team lo capirono a fine 2007, il giorno in cui gli venne fatta provare per la prima volta la gomma da qualifica. Aveva lasciato da pochi giorni la 250, dopo il secondo titolo consecutivo: realizzò un tempo strepitoso e quando rientrò nel box si lamentò per il fatto che la moto non era ben regolata: «avrei potuto fare di meglio» disse lui, quasi stizzito. E lì si capì che Jorge Lorenzo lo puoi tenere calmo fin che vuoi, ma tanto alla fine fa quello che vuole.

«Ho capito che si impara di più dalle sconfitte che dalle vittorie». Jorge Lorenzo

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MotoGP Mercato piloti infuocato di Enrico Borghi

Stoner da solo non le basta, la HRC vuole pure Lorenzo. Ducati e Yamaha in pressing su Rossi e anche su Jorge

CASEY STONER E JORGE LORENZO SONO IN CIMA ALLA LISTA HONDA: LA HRC SOGNA L’AUSTRALIANO, LA REPSOL IMPONE UN PILOTA SPAGNOLO.

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A RAGIONE il team manager della Ducati, Vittoriano Guareschi: «Che vadano dove vogliono, quei tre fenomeni là, basta che si decidano in fretta perché altrimenti questa stagione diventerà ingestibile: abbiamo un intero campionato da correre». E la riprova del fatto che questa confusione non potrà che aumentare, se non verranno prese delle decisioni in tempi brevi, la si avrà questo fine settimana a Le Mans dove si prevede un week-end agitato: non per la gara, che vede favoriti Rossi e Lorenzo, ma per l’insaziabile voglia di sapere che sta attanagliando l’ambiente. Ma in Francia ci sarà ancora calma, rispetto a quello che avverrà dopo: il peggio lo sentiremo nei giorni che porteranno verso il GP Italia perché la gara del Mugello è il periodo che Valentino Rossi ha fissato, già nello scorso autunno, per annunciare la sua decisione. Del resto il buffo, per non dire insulso, calendario 2010 della MotoGP prevede lunghissime pause e poi all’improvviso abbuffate di gran premi, così nell’attuale vuoto di gare è normale che si pensi ad altro. Certo, ci sono anche dei fatti. La Repsol è uscita allo scoperto e ha fatto conoscere il suo vero piano: vuole Jorge Lorenzo, accanto a Casey Stoner, così da veder realizzato quel dream team al quale aspira da anni. L’attuale leader di classifica è infatti l’uomo su cui la Repsol vuole puntare, visto che la lunga relazione con Dani Pedrosa è ormai agli sgoccioli (non a caso Dani sta puntando verso la Yamaha, con la quale il suo manager Alberto Puig aveva parlato sul finire del 2009). Lo sponsor, che impone almeno un pilota iberico, non si pone il problema della gestione di un team così forte, e la Honda ancora meno. Da queste parti non si sa nemmeno cosa siano parole come “pragmatismo“, “sensibilità“, “gestione delle risorse umane”, perché si ragiona in modo militare: il pilota deve ricevere dal reparto corse la motosprint

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Dream team

Honda Honda

GELLO SCOOP AL MU ANNUNCERÀ ROSSI AL GP ITALIA IONI. LE SUE DECIS O NEL 2009... Ì HA DETT S O C O N E M L A motosprint m mot moto oto ospri sp p int

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MotoGP Mercato piloti infuocato

miglior moto, con cui lui deve vincere. Quindi in attesa di una risposta da Stoner (la proposta di contratto è stata consegnata a suo padre, Colin, durante il GP Spagna), la Repsol ha messo sul tavolo la richiesta per il “suo” pilota ed ora la HRC deve muoversi di conseguenza. Se entrambi i ragazzi accettassero – bisogna vedere, infatti, se hanno intenzione di stare nella stessa squadra – Honda e Repsol si garantirebbero due piloti dalla velocità e dalla forza stupefacenti. La squadra, insomma, sarebbe fortissima. Questa notizia porta a pensare che in questo momento sia Jorge Lorenzo, più di Valentino Rossi, l’uomo del mercato. Ma solo in apparenza. Infatti Rossi è sempre al centro di tutto. Ad esemAGNA E LORENZO, LA CAMP pio, la notizia che fa finalmente luce sui SEY STONER E JORG CA O I, SS NN RO IRA O FIN TIN RI LEN I COSTRUTTO piani della Repsol potrebbe affievolire i TRE UOMINI D’ORO: VA . SECONDO ALCUNI, DI DANIEL PEDROSA, A ATTORNO A LORO RIBASSO LE AZIONI IN O. TAT ON sogni del partito “Rossi in rosso”, per- ACQUISTI RUOT SC SÌ CO È N DA ALLA YAMAHA... AR NO GU MA E , A. ELI ND RS MATO DALLA HO FER ON RIC ché se Lorenzo decidesse davvero di PER DIVIDE E NIR VE N E RISCHIA DI NO lasciare la Yamaha per la Honda, per CH Valentino non ci sarebbe nessun motivo Sempre in tema di vicende che hanno di lasciare la sua squadra attuale. Restare questi piloti hanno personalità molto parin Yamaha, con un compagno di squadra ticolari, è impossibile che accettino di sta- una logica solo in teoria, c’è un’altra conun po’ meno aggressivo, è infatti il suo re nella stessa squadra; quindi alla fine siderazione da fare: il teorema attualmenognuno dei tre costruttori top avrà comun- te più popolare – “Stoner va in Honda obiettivo. quindi Rossi va in Ducati e allora Lorenzo que uno dei tre piloti top. È un ragionamento perfetto sulla carta, resta in Yamaha” – potrebbe non concreSUL FRONTE Ducati, si sta attendendo la risposta di Valentino all’ennesima offer- ma non è detto che sia così anche nella tizzarsi mai, perché non dipende dalla lota (la Casa bolognese ha già incassato due pratica. Primo: avere Rossi oppure uno gica o dalle richieste dei tifosi e di una “no“, il primo nel 2003, il secondo nel degli altri due fa una differenza notevole. parte dei media ma esclusivamente dai 2006) e si vive una situazione molto più Secondo: Rossi potrebbe accettare di con- personaggi che ne sono protagonisti. Certo, darebbe una bella sveglia a quedifficile rispetto a quella della Honda. Per- tinuare la convivenza con Lorenzo (infatti ché la Ducati ha molto più da perdere, ri- la Yamaha in questo periodo sta discuten- sta MotoGP in profonda carenza di fantaspetto alla Casa di Tokyo: non può stare do anche di questo, sia con Valentino che sia, ma va anche detto che si stanno fasenza un top rider, sta cercando di tratte- con Jorge) e Lorenzo potrebbe accettare di cendo i conti senza l’oste: cioè, senza connere Stoner ma allo stesso tempo sta fa- andare in Honda con Stoner. Quindi, all’at- siderare cosa pensa Valentino Rossi. Percendo un grande pressing su Valentino e to pratico, la Ducati rischia di restare sen- ché Valentino dovrebbe lasciare l’invidiabile posizione che si è costruito in ormai ha fatto un’offerta anche a Jorge Lorenzo. za un top rider. E sarebbe un disastro. sette stagioni con la Yamaha? Perché doNiente di straordinario, ovviamente. Era vrebbe imbarcarsi, a 32 anni suonati esattamente ciò che doveva fare, infatti (quanti ne avrà tra un anno) in un’avventunessuno si stupisce del fatto che a Jerez i ra con la Ducati che ha molti rischi e che vertici della squadra abbiano parlato con gli porterebbe una pressione enorme, al il manager di Jorge Lorenzo. Però la Dupunto da stravolgergli di nuovo la vita? cati sta agendo con molta cautela perché IL 6 GIUGNO SI CORRERÀ IL GP ITALIA rischia davvero di perdere Stoner. Sì, la Non sono mica tutti come Casey StoAL MUGELLO E L’ORGANIZZAZIONE logica vuole che Valentino la sceglierebbe, ner che considera la moto «un pezzo di RICORDA CHE CHI SARÀ IN POSSESSO DI UN ABBONAMENTO PER I TRE se decidesse per un’altra sfida clamorosa ferro che non metterei mai in casa mia» GIORNI DEL GRAN PREMIO - PROVE (il pesarese sulla Honda sarebbe infatti un (frase che l’australiano ha pronunciato E GARA - POTRÀ PARTECIPARE deja vu, come lui stesso ha detto a fine dopo aver vinto il titolo nel 2007). Invece ALL’INIZIATIVA “PIT LANE APERTA”: 2009), ma la Ducati sa anche che il pluri a Valentino la sua Yamaha piace da matVENERDÌ 4 GIUGNO, DALLE 9.30 campione del mondo potrebbe benissimo ti... E chissà, magari gli piace anche il ALLE 10.45, SARÀ POSSIBILE restare in Yamaha. gruppo che si è creato attorno. Però è ACCEDERE ALLA PIT LANE, OVVERO LA CORSIA DAVANTI AI BOX. La Ducati ragiona in questo modo: ci giusto, provare a tentarlo con nuove sfisono tre Case top e tre piloti top, e poiché de: non si sa mai che accetti.

Un giro in pit lane al GP Italia

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Superbike Sudafrica di Paolo Gozzi - foto Zac

Leon grafffia Haslam, piega due volte Biaggi e porta a 15 punti il suo vantaggio in campionato. Fabrizio domina gara 1, invece Haga va a fondo

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YALAMI - La Ducati era risorta ma l’urlo di Michel Fabrizio è rimasto strozzato in gola. Leon Haslam, invece, si godrà questa giornata a due facce per molto tempo, perché il terzo successo con la Suzuki è di quelli che lasciano il segno. Sia nella testa del pilota, sempre più convinto dei propri mezzi alla prima avventura da ufficiale, sia sulla classifica. Il dominio di Monza aveva avvicinato Max Biaggi e l’Aprilia alla vetta del Mondiale (meno 3 punti) ma il britannico ha ristabilito le distanze battendo l’ex iridato in entrambe le sfide di Kyalami. Nulla di definitivo, comunque: il Corsaro adesso è a meno 15, quindi sempre in piena lotta. Fabrizio si è caricato sulle spalle la Ducati ormai “orfana” di un Noriyuki Haga sempre più imbarazzante ed ha disputa la gara perfetta, «La migliore che abbia mai fatto, ha gestito gomme, meccanica ed avversari da campionissimo» ha chiosato il respon-

sabile del team, Ernesto Marinelli. È un giudizio importante perché il pilota romano è in rotta da mesi con il numero uno della squadra. Pare addirittura che i due non si parlino, scorie del “fattaccio” di Imola, quando la vittoria di Michel era costata 5 punti a Noriyuki Haga, impegnato nella corsa al titolo con Ben Spies. Il venticinquenne romano ha replicato la prestazione 2009 (per l’esattezza ha abbassato il tempo sulla distanza di 43 millesimi!) mentre il caposquadra è completamente mancato all’appello, fallendo la zona punti. Il pilota ha messo all’indice la copertura posteriore, stesso problema capitato a Michel Fabrizio in gara 2 (ottavo posto). La Pirelli ha negato, ma resta il fatto che anche Leon Camier si è dovuto fermare ai box, dopo appena otto giri di gara 2, completamente senza grip.

LEON HASLAM ESULTA TAGLIANDO IL TRAGUARDO DI GARA 2 DAVANTI A BIAGGI, REA E CRUTCHLOW, POI SI SCATENA DI NUOVO SUL PODIO. BIAGGI APPLAUDE, MA APPARE UN PO’ PERPLESSO: SODDISFATTO A METÀ...

NELLA seconda uscita, con la copertura perfetta, Haga non è andato molto meglio, finendo decimo a quasi 17 secondi dal vincitore. Quindi la crisi è sempre più grave e la Ducati a metà stagione si trova non solo esclusa dalla corsa al titolo ma anche con una squadra 2011 praticamente da rifondare perché Haga non va e Michel Fabrizio non ha fatto mistero di voler cambiare aria a fine stagione. Anche se le vittorie sono la panacea ideale per risolvere contrasti e problemi interni…

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Una vittoria e tre piazzamenti lontano dal podio. La Ducati continua ad avere alti e bassi motosprint

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Superbike Sudafrica Il commento

Leon Haslam

«La migliore gara che Fabrizio abbia PESTO DURO! mai fatto: ha gestito Che fatica contro Biaggi e Rea da campione moto e gomme» Giorgio Barbier (Pirelli)

FABRIZIO (84) HA FATTO VOLARE LA DUCATI: IN GARA 1 HA VINTO DAVANTI A CHECA (7). REA (65) A RAZZO IN GARA 2: HA STRAPPATO IL SECONDO A BIAGGI (3), FINENDO DIETRO AD HASLAM (91).

Fabrizioaccusa «IN GARA 2 HO FATTO LA STESSA SCELTA DI GARA 1 MA LA GOMMA ERA DIFETTOSA, NON AVEVO GRIP. LA STESSA COSA È SUCCESSA AD HAGA IN GARA 1. È STRANO CHE CAPITINO DUE COPERTURE CHE NON VANNO BENE ALLA STESSA SQUADRA NELLA STESSA GIORNATA». MICHEL FABRIZIO HA TIRATO PESANTEMENTE IN BALLO LA PIRELLI CHE, TRAMITE IL PORTAVOCE KEVIN ALLEN, HA DATO LA SUA VERSIONE. «FABRIZIO HA FATTO LA SCELTA DI MOLTI ALTRI PILOTI CHE NON HANNO LAMENTATO ALCUNA ANOMALIA DI RENDIMENTO. ABBIAMO CONTROLLATO ATTENTAMENTE LE GOMME DI FABRIZIO ED HAGA SENZA RISCONTRARE ALCUNA ANOMALIA STRUTTURALE. TENGO A PRECISARE CHE LE COPERTURE CHE PIRELLI FORNISCE NEL MONDIALE SUPERBIKE SONO REALIZZATE CON UNA PROCEDURA INDUSTRIALE CHE ASSICURA UN LIVELLO QUALITATIVO ALTISSIMO».

IL SECONDO tempo del match sudafricano è stato decisamente migliore del primo. Ad accendere la miccia ci ha pensato lo strepitoso Jonathan Rea che, reduce dal quinto posto in gara 1, ha scatenato una successione di sorpassi da cineteca. Si è perfino sbarazzato di Haslam e Biaggi in un colpo solo prendendo le redini di una corsa incertissima dal primo all’ultimo metro. Leon e Max spingevano, cercavano il varco, ma l’erede di Joey Dunlop non mollava la presa, guidando magistralmente una Honda fortissima in accelerazione. Nel finale la lotta è diventata feroce. Biaggi non ama il corpo a corpo ma stavolta non si è tirato indietro, prendendo una bella dose di rischi. Per vincere serviva entrare dentro ad occhi chiusi sperando di trovare Rea ormai alla frutta con il grip. “Cuor di Leon” al penultimo giro non ci ha pensato troppo su e in un colpo solo ha preso i due piccioni con un unico, eccezionale sorpasso: ha fatto abbassare la cresta al connazionale e ha vendicato la doppietta monzese del rivale diretto per il Mondiale. «Sul veloce Leon

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Le pagelle

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E allora come hai fatto? «Il problema è che nei punti dove avrei voluto passare lui entrava di traverso e così finiva per chiudermi la strada. A due giri dalla fine ho finto di allungare in un paio di posti sorprendendolo dove meno si aspettava. Poi l’ho bastonato duro fino all’arrivo». Eri convinto di vincere? «Jonathan e Max avevano un ritmo fantastico, siamo andati veramente forte. Pensavo che sarebbe stato difficile stare davanti ad entrambi, perché mentre studiavo Rea avevo Biaggi alle spalle che spingeva. Ma non mi sono accontentato di un piazzamento ed è stata la scelta giusta». Com’è andata la Suzuki? «Noi non abbiamo il motore più veloce e forse neanche la ciclistica migliore del lotto. Ma non mi lamento perché complessivamente la GSX-R è una bella moto. Penso però di avere la squadra numero uno: siamo un gruppo eccezionale, con una voglia incredibile di provare a vincere questo Mondiale. Dal pilota fino all’ultimo dei ragazzi». Perché in gara 1 hai fatto solo terzo? «Non mi fidavo troppo dell’avantreno. Nell’intervallo abbiamo cambiato l’assetto caricando il davanti e alzandola dietro. Direi che l’esperimento ha funzionato alla grande». Che opinione hai di Max Biaggi? «Ci ho corso insieme in 500 quando avevo 17 anni ed ero nessuno mentre lui era un super top rider. Non avrei mai pensato che un giorno mi sarei giocato il titolo con lui».

Leon Haslam

Michel Fabrizio

Jonathan Rea

Max Biaggi

Carlos Checa

Luca Scassa

Cal Crutchlow

Noriyuki Haga

La Suzuki non è la migliore moto in pista, né la più ufficiale. Ma lui se la fa bastare. Sulla pista più pericolosa vince di forza e consolida il primato.

Pista perfetta per la Ducati ma lui ci mette del suo comandando dall’inizio alla fine. C’era aria di doppietta ma non è la stagione giusta.

La sensazione è che gli manchi solo un pizzico d’esperienza. Ha classe, amore del rischio, voglia di emergere. È anche giovane: l’ideale per la MotoGP?

Tiene testa ad avversari agguerritissimi su una pista poco adatta alla RSV4: ottimo segnale. È mancato il colpo di genio ma forse ha ragione lui.

Continua a fornire prestazioni d’eccellenza mantenendo il team privato Althea nelle posizioni di rango del campionato. Tenetelo d’occhio.

La valutazione può sembrare esagerata per un pilota finito fuori dalla top ten. Invece il ragazzo, per i mezzi che ha, sta andando molto forte.

Sul giro secco sta migliorando i riferimenti di Spies, scusate se è poco. Però è acerbo e sbaglia spesso la preparazione della gara. Ma quando azzeccherà…

È l’oggetto misterioso. I suoi risultati sono talmente modesti che trovare una spiegazione tecnica è impossibile. Il motivo è nella testa?

Felice a metà 9

Smaliziato 8,5

Spericolato 9 motosprint

KYALAMI - Mamma Ann quasi sviene in sala stampa quando Leon Haslam si getta all’assalto di Jonathan Rea. Ma ne vale la pena: sulla pista britannica il rischio premia. «È stata la gara più combattuta che abbia mai corso - rincara la dose Leon dopo l’arrivo -, con Rea abbiamo rischiato di tirarci giù in parecchie occasioni. L’ho passato due volte ma ero costretto sempre ad allargare la traiettoria, così tornava davanti».

Abbottonato 8

Inossidabilde 8

Emergente 8

Immaturo 7

Scomparso 4 motosprint

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Superbike Sudafrica Il commento

La crisi di Haga

CHE SUCCEDE?

Il pilota Ducati si è perso del tutto IN GARA 1 LUCA SCASSA (99), PRIVATO DUCATI, HA STACCATO NORIYUKI HAGA (41), UFFICIALE. QUALCOSA NON QUADRA...

non aveva chance perché la Suzuki non ha lo stesso spunto dell’Aprilia ma sapevo che a Kyalami ci avrebbe fatto godere: Aprilia ha la moto ma la Suzuki ha il pilota migliore» ha graffiato Giacomo Guidotti, attuale ingegnere di pista di Haslam ed ex di Biaggi. Dite che il Corsaro avrebbe dovuto almeno provarci? Già, facile a parole. In realtà quei due davanti erano scatenati e su un tracciato con troppe buche per il precisissimo telaio della RSV4, Biaggi – facendo due calcoli – ha pensato che il rischio non valeva la candela. Se fosse scivolato (un paio di grosse imbarcate le ha prese…) come avreste commentato? Max sa che il cammino è lungo e che le prossime piste sono favorevoli: Salt Lake City ha un rettilineo da oltre un chilometro, come Monza, poi viene Misano dove l’Aprilia ha girato due volte d’inverno. Quindi sarà la volta di Brno, il giardino di casa di Biaggi. Non mancheranno le occasioni. LA DUCATI ha brillato anche con il privato Carlos Checa, terza forza del Mondiale (alla pari con Rea) grazie ad un secondo e un quinto posto. La Yamaha dominatrice in prova esce invece ridimensionata. Crutchlow ha avuto problemi di gomma, poi, caricando maggiormente il posteriore, è finito in scia ai magnifici tre. James Toseland, sceso in pista con il rachide cervicale dolorante per il gran botto di Monza, ha fatto sesto e settimo: anche quando non è velocissimo passarlo è un incubo. Luca Scassa, privato coraggioso, ha accarezzato due volte la top ten: l’aretino va forte, nel paddock molti ne parlano bene. Speriamo che qualcuno, oltre ai complimenti, tiri pure fuori una moto ufficiale 2011.

«Sapevo che ci saremmo divertiti: l’Aprilia ha la moto, la Suzuki ha il pilota migliore, Haslam» Giacomo Guidotti (Suzuki)

Ducatialleggerite KYALAMI - IL PODIO DI GARA 2 TUTTO A QUATTRO CILINDRI HA FATTO SCATTARE PER LA PRIMA VOLTA DAL 2008 IL COMPLICATO MECCANISMO DI REVISIONE DEGLI HANDICAP REGOLAMENTARI CUI DEVE SOTTOSTARE LA BICILINDRICA 1200 DUCATI. IN OGNI ROUND VIENE STILATO UN COEFFICIENTE DI PUNTEGGIO MEDIO TRA LE PRESTAZIONI DELLE PRIME DUE QUATTRO CILINDRI E LE PRIME DUE BICILINDRICHE. SE LA MEDIA SUPERA 5 PUNTI I VALORI DEGLI HANDICAP CAMBIANTO. DOPO KYALAMI LA MEDIA PUNTEGGIO È -6,92 QUINDI DAL PROSSIMO ROUND NEGLI USA TUTTE LE DUCATI TOGLIERANNO 3 CHILI DI ZAVORRA PASSANDO DA 168 A 165. IL PESO LIMITE DELLE QUATTRO CILINDRI È 162 CHILI.

KYALAMI - Il caso Haga si ingarbuglia sempre più. La crisi è nera, nerissima, inspiegabile. Per il pilota di punta della Ducati, beffato all’ultima gara 2009 da Ben Spies, doveva essere la stagione della rivincita, invece ha faticato fin da subito a fare risultato, una vittoria a Valencia non è servita a dargli fiducia e continuità. Fuori dalla corsa al titolo mondiale, oggi è anche fuori posto in una categoria che lo ha visto protagonista fino a ieri. Dopo il disastro di Kyalami Nori ha parlato solo attraverso il comunicato stampa della squadra. Il mistero resta: perché il campione non va più? Cerchiamo di trovare qualche risposta. Il mondiale di Haga non era partito malissimo: podio in Australia e vittoria nel terzo round di Valencia. Poi la luce si è spenta e il rendimento è in progressivo, disastroso calo: negli ultimi tre round 6 punti ad Assen, 11 a Monza, altri 6 a Kyalami dove nel 2009 aveva fatto doppietta, dominando contro Ben Spies. La crisi non è una questione di circuiti. Il raffronto dei tempi del Sudafrica è impietoso: se avesse ripetuto il suo stesso tempo del 2009 sulla distanza, Haga avrebbe vinto anche stavolta. Senza contare che la Pirelli ha introdotto gomme più competitive. A Monza Haga aveva tirato in ballo la scarsa velocità di punta della 1198F10. Ma non è questione di moto: Carlos Checa ha fatto 35 punti più di lui e a Kyalami Michel Fabrizio ha comandato gara 1 dalla prima all’ultima curva. Chi lavora a stretto contatto con il giapponese riferisce che Haga cambia drasticamente atteggiamento quando cominciano le prove: diventa cupo, preoccupato, quasi indolente. Dopo la fine di gara 2 torna di buonumore, anche se i risultati sono stati pessimi. Come se la fine del week-end, a prescindere dal risultato, fosse una liberazione. Dopo la Superpole di Kyalami, conclusa con un pessimo 16. tempo (quarta fila), Nori si è messo a sparare magliette in mezzo al paddock, scherzando con gli spettatori.

Una volta per un risultato simile avrebbe messo il box a soqquadro. Nel paddock si mormora che non abbia legato con il nuovo ingegnere di pista, Luca Ferraccioli. Ma non è esatto. Tra l’altro Ferraccioli dipende da Ernesto Marinelli, neo responsabile della squadra e ingegnere di pista di Haga lo scorso anno. Nel box Ducati assicurano che non c’è alcuna frizione con tecnici e meccanici. Che ci sia qualcosa che non va, tra Haga e Ducati, lo si desume dal fatto che la voce di un possibile ritiro a metà a stagione è scaturita proprio da Borgo Panigale. Haga che getta la spugna e libera il posto per il rientro di Bayliss farebbe risparmiare alla Ducati una bella somma: Haga ha un ingaggio di circa 800.000 euro. Haga ha paura? Potrebbe essere. La collisione con Ruben Xaus nel warm up di Phillip Island è stata terribile e potrebbe aver lasciato strascichi. Kyalami è un tracciato pericoloso e non si va forte senza rischiare. C’è un problema fisico? Difficile crederlo, perché i piloti di un team organizzato come la squadra ufficiale Ducati sono costantemente monitorati dai medici. Inoltre alle gare Superbike c’è la Clinica Mobile che sa tutto di tutti. Haga potrebbe essere caduto in depressione? Non è da escludere: in Sudafrica è circolata la voce che la Ducati avrebbe intenzione di chiedergli di sottoporsi all’esame di uno specialista.


Superbike Sudafrica Le interviste

«IN GARA 1 dopo una decina di giri ho avuto problemi con la gomma posteriore. Non c’era molto da fare, senza grip non si va da nessuna parte. In gara 2 abbiamo cambiato piccole cose sulla moto ma tenuto la stessa copertura. Avevo più feeling e da metà gara ho potuto spingere sempre di più. Il problema è che i piloti del gruppo davanti a me erano già scappati; mi servivano alcuni giri in più per raggiungerli».

JakubSmrz

SODDISFATTO PERCHÉ STAVO CON I PRIMI

«IN ENTRAMBE le manche sono riuscito a partire bene, ma nella concitazione dei primi giri ho perduto qualche posizione. Sono rimasto nel gruppo di testa, ma non sono riuscito a recuperare sui piloti in lotta per il podio sui quali ho perso progressivamente terreno. Sono comunque soddisfatto, siamo rimasti con i primi tutto il week-end e spero in America di poter migliorare ancora».

CalCrutchlow DISCRETO IL RISULTATO DI GARA 2

«ABBIAMO fatto davvero tutto il possibile su una pista che per noi era ostica e decisamente difficile. Il risultato di gara 1 è stato falsato da un comportamento anomalo delle gomme. Nella seconda frazione invece sono riuscito a tenere un buon ritmo fino alla fine, centrando un soddisfacente quarto posto che mi rende fiducioso per la prossima gara».

TroyCorser SE CI FOSSE STATA GARA 3...

«LA BMW non teneva bene la linea in uscita di curva e mi sono dovuto arrangiare remando con le ginocchia. Anche il motore stavolta non era il massimo, forse abbiamo sofferto più degli altri gli effetti dell’altitudine. Inoltre ci ha detto male con la scelta di gomme: in gara 1 ho rischiato montando la soffice, nella seconda, con la copertura adatta, siamo tornati più o meno al nostro standard. Se ci fosse stata gara tre...». motosprint

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MaxBiaggi

GABBIA DI MATTI

KYALAMI – «Là in mezzo era un recinto di matti». Max Biaggi descrive in maniera colorita il clima della battaglia con Rea e Haslam. «Non ho nulla da rammaricarmi perché ci ho provato in ogni modo. In prova avevamo avuto delle difficoltà ed essere lì, a giocarcela, è stato comunque tanto». Cos’è cambiato tra le due gare? «Principalmente la partenza, la seconda l’ho indovinata alla grande e ho evitato il problema Toseland che in gara 1 è stato molto difficile da superare, anche se non andava forte». Cosa serve per far andare l’Aprilia sempre come a Monza? «Gli alti e bassi sono naturali per un progetto così giovane. Corriamo da appena un anno e mezzo contro marche che fanno la Superbike da decenni. Deve stupirvi il fatto che siamo già davanti in così poco tempo». Quindi soddisfatto del bilancio? «Torno a casa più che contento. Con Haslam ci rivediamo in America».

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PROBLEMI CON LA GOMMA

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Noriyuki Haga

JonathanRea HASLAM È STATO UN PO’ DURO

«LA PRIMA parte di gara 1 è stata difficile perché non avevo aderenza. Poi però anche gli altri sono calati e nel finale ho potuto recuperare parecchie posizioni. Nella seconda mi sono divertito di più: bella partenza, bei sorpassi. Ho spinto al massimo perché ero convinto di potermene andare ma non è stato possibile e alla fine Haslam è entrato dentro un po’ duro portandomi via la vittoria».

MichelFabrizio

VADO SU E POI GIÙ

KYALAMI – Michel Fabrizio riceve dall’organizzatore locale due palloni da calcio. Però manca la coppa di gara 2. «È stata una doppietta buttata via. Era la mia giornata e con una gomma perfetta avrei ripetuto la stessa gara di prima». Cose che capitano nelle stagioni no… «Si, è vero. La doppietta avrebbe chiuso definitivamente un momento difficile. Purtroppo è come se avessi un elastico legato alle spalle: quando prendo slancio, c’è sempre qualcosa che mi riporta indietro». Con la Ducati va tutto bene? «Con la mia squadra di meccanici si, lavoriamo bene e tutto fila alla grande. Di tutto il resto non mi frega niente». E adesso? «Ci riprovo la prossima volta. Avete visto che quando tutto fila per il verso giusto Michel fila eccome. Salt Lake City mi piace molto, ci proverò anche là».

JamesToseland NIENTE MALE, DOPO IL BOTTO DI MONZA «HO LOTTATO in entrambe le manche contro il poco grip delle gomme ed è stata una sfida impegnativa. I due piazzamenti non sono male considerando che venivo dalla brutta caduta di Monza. In tanti hanno sofferto la mancanza di aderenza e alla fine non mi posso lamentare dei punti conquistati. Il team come sempre ha svolto un lavoro fantastico, il mio collo è andato migliorando di giorno in giorno».

CarlosCheca BISOGNA MIGLIORARE L’ACCELERAZIONE

«IN GARA 2 non siamo riusciti a trovare subito il grip e le 4 cilindri sono scappate. Con loro è difficile recuperare perché in accelerazione vanno via. In gara 1, tutto bene, con un ottimo grip. Performance uguali in ambedue le gare, ma la posizione non è stata la stessa. Dobbiamo migliorare l’accelerazione e speriamo che il regolamento ci dia una mano. È evidente che le nostre moto sono inferiori».

LucaScassa BRUTTE PARTENZE, BELLE RIMONTE

«A MANCARE sono state le partenze, in gara 1 per un mio piccolo errore, in gara 2 perché nella bagarre della prima curva è successo di tutto. Sono contento comunque per le due veloci rimonte, con il passo gara che ho tenuto potevamo tranquillamente finire nelle prime 10 posizioni. Ho girato con una differenza di poco meno di un secondo rispetto al giro record della pista, una bella soddisfazione». motosprint

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Superbike Sudafrica Dai Box

BAYLISS VUOLE TORNARE con la Ducati del test team?

IL TEST con record al Mugello di Troy Bayliss (sotto) ha aperto diversi interrogativi. L’australiano ha girato in 1’51”9, un limite che nessuno prima aveva mai avvicinato. Il mese scorso Michel Fabrizio, in condizioni meteo ideali, aveva fatto 1’52”6. Bayliss invece ha girato sull’asciutto solo per un paio d’ore, sufficienti per sbalordire («Avevo qualche dubbio ma adesso so che sono veloce quanto prima. E voglio correre») potrebbe tornare a Misano, il 27 giugno, con una terza 1198F10 ufficiale, magari la stessa moto “laboratorio” utilizzata al Mugello con l’assistenza dei tecnici del test team. La Ducati nelle scorse settimane aveva escluso questa possibilità ma adesso che Fabrizio e Haga sono fuori dalla corsa al Mondiale i toni sono cambiati. «Dal punto di vista organizzativo è difficile schierare tre moto, ne dovremo parlare in azienda» ha detto il responsabile del team, Ernesto Marinelli, che al Mugello ha seguito il test, rimandando all’ultimo il volo verso Kyalami: «Troy ha un contratto da uomo immagine con scadenza fine 2011. Girerà altre due volte con il team sviluppo: al WDW (che, guarda caso, si tiene due settimane prima del round iridato di Misano, ndr) e successivamente di nuovo al Mugello». Bayliss si è portato avanti, chiudendo accordi con sponsor personali che prevedono la sua partecipazione al Mondiale 2011...

SIA TEST CHE GARA

IMOLA CONFERMATA

IL ROUND Mondiale a Imola (26 settembre) si correrà regolarmente. La Infront ha perfezionato l’accordo con il commissario straordinario per la procedura fallimentare di Formula Imola, la società di gestione del circuito. Confermati anche i test (29-30 giugno), due giorni dopo la tappa di Misano.

Pole Position

MANCA POCO AI MONDIALI DI CALCIO IN SUDAFRICA E I PILOTI HANNO FATTO UN SALTO SUL CAMPO. ECCOLI IN POSA CON LA MASCOTTE.

CRUTCHLOW CHE TRIS

KYALAMI – Cal Crutchlow ha firmato la terza pole in sei round, migliorando di 45 millesimi il primato 2009 di Ben Spies. La Yamaha ha fatto doppietta con James Toseland secondo. Sulla prima fila più serrata di sempre – appena 125 millesimi tra primo e quarto! – anche le due Ducati di Carlos Checa e Michel Fabrizio. I due sfidanti per il Mondiale, Leon Haslam e Max Biaggi, sono scattati in seconda fila con il quinto e settimo tempo. Strepitosa qualifica di Luca Scassa che con la Ducati Supersonic è andato ad un soffio dall’accesso in SP3: nono tempo. NIENTE PIÙ SUPERBIKE A KYALAMI Addio Kyalami, la Superbike non tornerà sul tracciato alle porte di Johannesburg: la precedente amministrazione della regione del Guateng aveva sottoscritto un contratto di cinque anni con la Infront, ma il nuovo governo ha chiesto la revoca dopo due edizioni, accollandosi una forte penale. Peccato, perché in Sudafrica ci sono interessi e pubblico. La Infront, intenzionata a mantenere almeno tre round intercontinentali nel calendario 2011, sta studiando la possibilità di spostare il round sudafricano a Welkom, che in passato ha ospitato sei volte la MotoGP. BLITZ DI MORAIS CON L’APRILIA AL MONDIALE Sheridan Morais, 25 anni, ha corso a Kyalami con l’Aprilia ufficiale. Il campione nazionale Superbike in carica ha guidato la RSV4 del test team, affidata abitualmente al tedesco Alex Hofmann per i collaudi di parti evoluzioni, con l’assistenza di tecnici del reparto corse. L’operazione è stata caldeggiata dall’importatore sudafricano Aprilia. Il “noleggio” della RSV4 laboratorio non verrà ripetuto nei prossimi round.

APRILIA SPERIMENTA

TEST A GIUGNO

L’APRILIA ha portato a Kyalami un motore con rapporto di compressione più spinto per limitare la perdita di potenza determinata dall’altitudine di Kyalami, 1500 metri sul livello del mare. A questa quota l’ossigeno è più rarefatto e la diminuzione di prestazione per un motore 1000 quattro cilindri è valutabile in circa il 10%. Il motore “evo” di Aprilia è andato bene sia al banco che nei test effettuati dal collaudatore Alex Hofmann e sarà utilizzato anche nei prossimi round a livello del mare. A partire del GP USA (31 maggio) sullo stesso propulsore verrà montata la distribuzione a ingranaggi invece che a catena.

JAKUB Smrz proverà la BMW S 1000 RR ufficiale al Mugello il 10-11 giugno. Dividerà la moto del test team con Troy Corser. Non è un mistero che il pilota della Repubblica Ceca, 27 anni, sia nel mirino del gigante di Monaco. Con la BMW si è fatto avanti anche il Team Borciani-Guandalini che sta valutando alternative alla Ducati 1198R. La squadra italiana potrebbe offrire anche l’opportunità di promuovere al Mondiale Ayrton Badovini, pupillo della BMW Italia e capoclassifica della coppa del mondo Stock con quattro vittorie su quattro. L’alternativa BMW sarebbe affidare gli stessi piloti in gestione alla struttura satellite di Serafino Foti, la stessa che in questa stagione sta dirigendo il progetto Superstock con Badovini e Daniele Beretta. Alla BMW si è offerto anche Max Neukirchner che è in rotta con la Honda Ten Kate.

MOTORE “EVO” IN ALTITUDINE

DOPO IL GRAN BOTTO DI MONZA CINQUE GIORNI E... TOSELAND ERA IN MOTO James Toseland è tornato regolarmente sulla Yamaha YZF-R1 dopo soli cinque giorni dal drammatico incidente al secondo via di Monza. Nel groviglio di moto il britannico si era incastrato sotto l’Aprilia di Leon Camier rimediando una forte contusione al rachide cervicale. «Ho guidato sopra al dolore ma il problema più grosso è che non venivo a Kyalami da parecchio tempo e ho trovato il tracciato molto più sconnesso di quanto me lo ricordassi» ha commentato l’inglese.

SMRZ PROVA LA BMW

L’ODISSEA DI HAGA PER RAGGIUNGERE IL SUDAFRICA Non è un momento fortunato per Noriyuki Haga. Per un ritardo del volo di avvicinamento il pilota Ducati è rimasto 24 ore in attesa all’aeroporto di Parigi atterrando in Sudafrica appena in tempo per le prime prove.

REGOLAMENTO 2012

DUCATI PUNTA AL RISPARMIO

RIDURRE i costi sta diventando impellente. A Salt Lake City, tra due settimane, la Infront convocherà tutte le aziende per raccogliere proposte: il regolamento tecnico 2011 è già fatto ma per il 2012 (e oltre) se ne può parlare. La Ducati presenterà un’idea interessante, cioè fissare un numero massimo di motori utilizzabili, seguendo la strada già tracciata dalla MotoGP dove si possono usare massimo sei unità per tutta la stagione. È grottesco che in MotoGP siano stati limitati il consumo, il numero di motori e la disponibilità di gomme (solo due scelte, contro quattrocinque della SBK) mentre nel Mondiale per derivate di serie non ci siano vincoli. Il contingentamento dei motori non fermerebbe lo sviluppo ma sarebbe un forte freno all’utilizzo di materiali speciali e anche alla realizzazione di motori speciali a seconda delle caratteristiche della pista. LA PIÙ VELOCE È SEMPRE L’APRILIA (DI BIAGGI) Kyalami ha il rettilineo più corto del Mondiale, 470 metri, e la velocità massima non è un fattore decisivo. Anche qui l’Aprilia è stata la più veloce. Ecco i dati rilevati in Superpole: 1. Biaggi (Aprilia) 253,9 km/h; 2. Crutchlow (Yamaha) 251,6; 3. Rea (Honda) 251,6; 4. Toseland (Yamaha) 251; 5. Guintoli (Suzuki) 251; 6. Corser (BMW) 251; 7. Fabrizio (Ducati) 250,4; 8. Xaus (BMW) 249,8; 9. Haslam (Suzuki) 249,8; 10. Sykes (Kawasaki) 249,3; 11. Vermulen (Kawasaki) 248,7; 12. Morais (Aprilia) 248,7; 13. Camier (Aprilia) 247; 14. Smrz (Ducati) 247; 15. Haga (Ducati) 246,4; 16. Neukirchner (Honda) 245,9; 17. Parkes (Honda) 245,9; 18. Checa (Ducati) 244,8; 19. Byrne (Ducati) 242,6; 20. Scassa (Ducati) 242,6.

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Superbike Sudafrica

NEXT ROUND: 12-13 GIUGNO, POMPOSA (FE)

Ducati in 39’48”343 1. Michel Fabrizio 101,904 km alla media di 153,602 km/h Ducati a 1”098 2. Carlos Checa Suzuki a 5”049 3. Leon Haslam

1’37”243 1’37”260 1’37”296 1’37”368 1’37”401 1’37”561 1’37”613 1’38”148 1’37”756 1’37”875 1’37”953 1’38”206 1’38”210 1’38”404 1’38”471 1’38”496 1’38”917 1’39”037 1’39”317 1’40”713

Max Biaggi Jonathan Rea Leon Camier James Toseland Cal Crutchlow Jakub Smrz Sylvain Guintoli Luca Scassa Troy Corser Sheridan Morais Ruben Xaus Shane Byrne

16. 17. 18. 19.

Kawasaki Tom Sykes Ducati Noriyuki Haga Kawasaki Chris Vermeulen Honda Max Neukirchner RITIRATI Kawasaki Roger Lee Hayden Honda Broc Parkes Kawasaki Matteo Baiocco

a 6”974 a 13”710 a 13”848 a 16”064 a 16”231 a 16”580 a 23”100 a 24”561 a 25”504 a 27”073 a 27”273 a 30”692 a 34”008 a 35”948 a 44”030 a 48”382

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Cal Crutchlow Carlos Checa James Toseland Troy Corser Michel Fabrizio Jakub Smrz Noriyuki Haga Ruben Xaus Luca Scassa Shane Byrne Tom Sykes Sylvain Guintoli

Yamaha Ducati Yamaha BMW Ducati Ducati Ducati BMW Ducati Ducati Kawasaki Suzuki

a 0”991 a 1”479 a 13”324 a 13”740 a 14”250 a 15”190 a 16”790 a 21”101 a 22”670 a 24”506 a 31”301 a 31”836

16. 17. 18. 19. 20.

Kawasaki Chris Vermeulen Honda Max Neukirchner Honda Broc Parkes Kawasaki Roger Lee Hayden Kawasaki Matteo Baiocco RITIRATI Aprilia Leon Camier Aprilia Sheridan Morais

a 33”710 a 35”203 a 55”929 a 56”074 a 1’08”481

al 14. giro al 12. giro al 7. giro

al 18. giro all’11. giro

GIRO PIÙ VELOCE Jonathan Rea (Honda) in 1’38”658 alla media di 154,935 km/h

PRIMATO PRECEDENTE Michel Fabrizio (Ducati) nel 2009 in 1’38”548 alla media di 155,110 km/h.

25/20 11/8 13/10 9/25 —/6 16/11 7/9 20/16 —/7 5/5

20/20 25/25 16/— 13/13 9/10 8/8 7/6 5/5 2/16 11/11

25/13 20/16 10/11 —/20 16/9 11/25 13/4 —/— 9/7 —/—

5/20 10/13 25/25 13/10 20/16 6/— 11/11 3/4 8/— 16/—

13/20 25/25 —/— 2/5 20/— 5/10 8/16 9/— 16/— 11/13

Un acquazzone bagna la pista a metà gara1; alla fine delle due manche è Pedretti a imporsi di nuovo davanti a Pelloni e Garlato Imprevedibile! Giuseppe Pedretti sale ancora sul gradino alto del podio, grazie a due secondi posti e malgrado una scivolata nella prima finale, recuperata alla grande. Il leader del trofeo che ha dimostrato di amare anche le gare sotto l’acqua allunga ancora sul gruppo degli inseguitori che rimane compatto con Marco Pelloni, secondo sul podio e vincitore di gara 2 e Gabriele Garlato, che conferma l’ottimo esordio di Varano. Più staccati ma hanno lottato sempre per il podio Mattia Miniero e Filippo Tognarelli, molto concreti in gara, mentre è ancora in crisi con il suo Zip Graziano Fordiani, che non è riuscito a prendere parte alla seconda finale. Pedretti è subito il più concreto nel primo turno di crono e ci mette pochi minuti a prendersi la pole position su Miniero, Garlato e Pelloni, che sale in seconda posizione a metà turno. Fordiani apre la seconda fila davanti a Chiaramonte e Berlini, ma nella seconda parte delle crono Tognarelli si fa vedere in prima fila con il terzo tempo. Garlato è quarto, il suo vantaggio su Fordiani è di solo 2 decimi. Pedretti ha girato poco nel primo turno ma gli è bastato per tenersi la pole in 1’23”112, Pelloni è dietro di 2 decimi su Tognarelli e Garlato. Non migliorano i tempi nel turno di domenica, dove il più veloce è Tognarelli che mantiene la pole virtuale per tutto il turno. L’unico a migliorare tempo e posizione è Marco Tosi, che guadagna l’ottavo posto ai danni di Chiaramonte, mentre Fordiani ha qualche problema e Miniero si alterna tra giri lenti in ultima posizione e soste ai box. In alto: la seconda partenza degli ScooterMatic Nord, sull’acqua. Pedretti (21) porta a casa un’altra vittoria in questo 2010!

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16/25 13/16 11/20 20/11 9/10 —/6 4/9 25/8 8/13 10/—

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TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

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PILOTI AL VIA

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PILOTI AL VIA

Campionatopiloti Gran Bretagna Italia Gran Bretagna Spagna Gran Bretagna Giappone Australia Italia Gran Bretagna Gran Bretagna

Suzuki in 39’52”870 1. Leon Haslam 101,904 km alla media di 153,311 km/h Honda a 0”522 2. Jonathan Rea Aprilia a 0”601 3. Max Biaggi

GIRO PIÙ VELOCE Michel Fabrizio (Ducati) in 1’38”170 alla media di 155,705 km/h

Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’37”234 alla media di 157,190 km/h Pole 2009: Ben Spies (Yamaha) in 1’37”288 alla media di 157,117 km/h.

1. Leon Haslam 2. Max Biaggi 3. Jonathan Rea 4. Carlos Checa 5. James Toseland 6. Noriyuki Haga 7. Troy Corser 8. Michel Fabrizio 9. Cal Crutchlow 10. Leon Camier

Aprilia Honda Aprilia Yamaha Yamaha Ducati Suzuki Ducati BMW Aprilia BMW Ducati

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Poleposition

CATENE CORONE PIGNONI

Gara2

IT ma AL g IA gi

1’38”529 1. Cal Crutchlow 1’39”656 2. James Toseland 1’38”878 3. Carlos Checa 1’38”477 4. Michel Fabrizio 1’38”856 5. Leon Haslam 1’38”292 6. Jakub Smrz 1’38”904 7. Max Biaggi 1’39”228 8. Leon Camier SUPERPOLE 2 1’39”249 9. Luca Scassa 1’39”156 10. Sylvain Guintoli 1’38”665 11. Jonathan Rea 1’39”336 12. Tom Sykes 1’38”896 13. Troy Corser 1’39”399 14. Sheridan Morais 1’39”494 15. Ruben Xaus 1’39”306 16. Noriyuki Haga SUPERPOLE 1 1’39”680 17. Max Neukirchner 1’39”281 18. Shane Byrne 1’40”006 19. Chris Vermeulen 1’40”555 20. Broc Parkes GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’40”981 21. Roger Lee Hayden 1’41”526 22. Matteo Baiocco

Gara1

2 OL 5 a AN pr DA ile

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

Il tabellone

222 207 141 141 125 106 105 95 86 82

Ottimo secondo posto per Pelloni (50).

11. Guintoli (Suzuki) 77; 12. Byrne (Ducati) 62; 13. Smrz (Ducati) 61; 14. Xaus (BMW) 42; 15. Sykes (Kawasaki) 37; 16. Lanzi (Ducati) 26; 17. Scassa (Ducati) 25; 18. Neukirchner (Honda) 23; 19. Vermeulen (Kawasaki) 5; 20. Morais (Aprilia) 3; 21. Pitt (BMW) 3; 22. Hayden (Kawasaki) 2; 23. Brookes (Honda) 2; 24. Parkes (Honda) 1; 25. Baiocco (Kawasaki) 1.

Campionatomarche 1. SUZUKI (16/25) p. 222 2. APRILIA (13/16) p. 213 3. DUCATI (25/11) p. 185

4. HONDA (11/20) p. 150

5. YAMAHA (9/13) p. 135

6. BMW (4/9) p. 108

7. KAWASAKI (—/2) p. 39

LEZIONI di NUOTO Trofeo Scootermatic Nord

All’improvviso la pioggia Nella prima finale dominata da nuvole minacciose Pedretti parte subito forte seguito da Pelloni, Garlato e Tognarelli, ma il motore del numero 50 non sale di giri e Pelloni scende in poche curve al quarto posto. Garlato fa pressione su Pedretti che scivola all’ingresso dell’ovale, ma in testa dopo qualche curva si porta Tognarelli seguito da Garlato, Pelloni e Berlini che però scivola al quarto giro ed è costretto al ritiro. Pedretti si riporta sotto al trio di testa e tutto rimane invariato fino all’ottavo giro, quando comincia a scendere qualche goccia di pioggia, che non spaventa Pedretti, l’unico a mantenere il tempo dei giri asciutti. Quando il temporale rinforza Pedretti si porta immediatamente al comando, ma Tognarelli non ci sta e ripassa in testa. L’arrivo è in volata al limite della tenuta delle gomme: Tognarelli precede di 1 decimo Pedretti, seguito da Garlato e Pelloni. Nella seconda finale Fordiani lascia il suo posto vuoto in griglia, mentre Tognarelli è il più veloce nello scatto e resiste all’attacco di Pelloni che passa al comando alla prima staccatona dopo il rettilineo. Dietro c’è subito Pedretti seguito da Garlato e Miniero. Il nuovo leader ha qualche metro di vantaggio sul gruppo mentre Tognarelli viene passato nella stessa staccata anche da Pedretti al secondo giro e deve chiudere la traiettoria per non far infilare Garlato. Davanti Pelloni non riesce a fuggire perché Pedretti sta girando più veloce e già dopo due giri è pronto alla bagarre. Dietro segue compatto il trio: Tognarelli, Garlato e Miniero mentre Chiaramonte, che era riuscito a infilarsi nel gruppo scivola e perde il contatto. Pelloni ha qualche esitazione sull’ultima curva prima del traguardo e fa avvicinare Pedretti, ma riguadagna terreno dopo il primo tornantino, che Pedretti percorre a velocità doppia. Per qualche giro non cambiano le posizioni di testa, solo Garlato riesce ad approfittare di un’indecisione di Tognarelli e passa terzo. Pelloni aumenta il vantaggio a fine gara, più fluido nelle curve prima del traguardo e infatti arriva puntuale il giro veloce. Vince davanti a Garlato, Miniero, poi Chiaramonte e Tognarelli. Alvise Ulrich

2 Prova - Motodromo Cast di Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Pilota 21 Pedretti G. 50 Pelloni M. 8 Garlato G. 19 Tognarelli F. 18 Miniero M. 10 Chiaramonte N. 222 Scarrone T. 150 Chiappin E. 65 Tosi M. 155 Berlini M. 16 Fordiani G.

Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

Pilota 21 Pedretti G. 50 Pelloni M. 8 Garlato G. 18 Miniero M. 10 Chiaramonte N. 65 Tosi M. 150 Chiappin E. 19 Tognarelli F. 222 Scarrone T. 16 Fordiani G. 155 Berlini M. 15 Lazzoni M.

Team MVT Ferraguti Motauto R. D&D Moto Erremmeracing Perinelli E. Fey Race Garda Moto M.T. M.T. Fordiani Corse

G1 22 18 20 25 15 16 12 13 14 1 1

G2 22 25 20 15 18 16 13 12 11 14 1

Tot 44 43 40 40 33 32 25 25 25 15 2

Classifica Trofeo Team MVT Ferraguti Motauto R. Erremmeracing Perinelli E. M.T. Garda Moto D&D Moto Fey Race Fordiani Corse M.T. NS

Tot 94 85 74 71 61 54 50 40 38 35 31 25

Sul podio salgono Pedretti, Pelloni e Garlato

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NEXT ROUND: 29-30 MAGGIO, BINETTO (BA) Trofeo Nazionale Scooter Velocità Malossi

Al momento della partenza del Nazionale il fondo era bagnato, rendendo più difficile la vita ai piloti impegnati

2a Prova - Motodromo Cast. Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

84 24 8 5 36 46 74 4 1 7 35 34 33 333

Pilota Anastasi Nicola Zenari Davide Gabellini Paolo Russo Santo Boccardo Sergio Calabrò Letterio Grilli Gianluca Bortolato Omar Mendogho Massimo Gottardello Marco Baldi Nicolò Cipriani Marco Ferraguti Marco Minischetti Andrea

Team D&D Motauto Gabellini Moto Minischetti Boccardo Lillo Calabrò Scooternos Motauto Racing D&D Minischetti Ni.Ba.Racing LG Moto Ferraguti Minischetti

5 8 84 74 46 1 36 4 35 7 24 333 34 61 33 97

Pilota Russo Santo Gabellini Paolo Anastasi Nicola Grilli Gianluca Calabrò Letterio Mendogho Massimo Boccardo Sergio Bortolato Omar Baldi Nicolò Gottardello Marco Zenari Davide Minischetti Andrea Cipriani Marco Ferraguti Gianni Ferraguti Marco Magrone Marco

Team Minischetti Gabellini Moto D&D Scooternos Lillo Calabrò D&D Boccardo Motauto Racing Ni.Ba.Racing Minischetti Motauto Racing Minischetti LG Moto Ferraguti Ferraguti Nord Ovest

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7

Classifica di Trofeo

la prima

Marco Gottardello (7) chiude al primo posto per i SuperScooter.

1

VOLTA

..non si scorda mai! Anastasi ottiene il suo primo successo nel Nazionale davanti al rientrante Zenari e a Gabellini

2

Colpi di scena! L’aveva detto prima della gara Nicola Anastasi che voleva lasciare il segno, e dopo un weekend in cui il suo numero 84 è andato sempre più forte ha vinto la seconda prova del Trofeo Nazionale Scooter Velocità corsa su un fondo reso viscido dalla scarica di pioggia del mattino. Il siciliano ha preceduto all’arrivo due vecchie conoscenze dei Trofei Malossi, entrambi poco allenati sugli Zip, Davide Zenari, tornato al cambio automatico dopo oltre 2 anni di assenza e seguito dal team Motauto e Paolo Gabellini, costante e molto abile a piazzare la zampata da podio in extremis. Già dopo la prima gara si era capito che il Trofeo Nazionale Scooter Velocità sarà uno dei campionati più belli e spettacolari degli ultimi tempi: solo uno dei piloti del podio di Varano è riuscito a salire anche su quello di Castelletto. Russo e Grilli per alterne vicende hanno tagliato il traguardo più indietro, mentre non riescono ancora a trovare il giusto ritmo, ma non sono per niente tagliati fuori dalla classifica Max Mendogho, in crisi sull’acqua e Omar Bortolato, che deve sconfiggere il “virus” che sta colpendo il suo Zip. Cambio sul gradino alto del podio anche per i Superscooter che si dimostra un campionato

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più equilibrato: Niccolò Baldi, vincitore a Varano e più veloce nelle crono deve cedere in gara al ritmo di Marco Gottardello, a sua volta secondo nella prima gara della stagione. Momento difficile per il campione in carica Ribul: il pilota Beta Racing non è riuscito neanche stavolta a tagliare il traguardo per problemi al suo scooter, che ha dato risultati soddisfacenti solo in prova.

3

La presenza di tanti piloti forti rende spettacolari anche le qualifiche: Boccardo è il più veloce ma il suo tempo viene subito spazzato via da Santo Russo, con 1’21”437 seguito a ruota da Grilli. Dopo 8 minuti di crono l’umbro riesce a portarsi in pole con 2 decimi di vantaggio su Russo mentre Anastasi comincia il suo show e conquista il terzo posto in griglia. Russo si avvicina, a soli 8 centesimi da Grilli, Mendogho è sesto mentre Zenari, che si toglie un po’ di ruggine strappa il terzo posto ad Anastasi. A fine turno Grilli mantiene la pole grazie a un giro strepitoso in 1’21”216 e nonostante una caduta che non gli ha più permesso di ritoccarlo, davanti a Russo, Zenari e Anastasi. Boccardo e Mendogho sono in seconda fila; Gabellini e Bortolato in terza.

1- Grande prestazione per Zenari (24) che rientra e conquista la seconda piazza dopo due anni di stop con gli scooter. 2 - Baldi (35) ha chiuso secondo dei SuperScooter. 3 - Terzo posto per Gabellini (8) che chiude sul podio dopo una grande lotta.

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Mendogho e Gabellini sono i primi a tirare nelle crono di domenica, ma il traffico in pista non agevola il giro record. Tra i SuperScooter Ribul è il più veloce della giornata, riuscendo subito a confermare il tempo di sabato. A metà turno finalmente Mendogho riesce a migliorare e sale di 2 posizioni, a pochi millesimi dalla prima fila. Anche Boccardo recupera mentre Anastasi a pochi secondi dalla bandiera a scacchi con 1’21”8 riesce a scavalcare Zenari e si piazza terzo. Confermata la prima pole nel Trofeo nazionale Scooter per Grilli su Russo, Mendogho apre la seconda fila su Boccardo e Gabellini. Parte fortissimo Russo prova ad allungare su Grilli mentre Mendogho si fa subito sotto, ma comincia ad accusare qualche problema di troppo e perde terreno. Il gruppo è compatto, dietro a Grilli c’è subito Anastasi, seguito a ruota da Zenari e Boccardo mentre Gabellini è decimo. Il primo dei SuperScooter è Gottardello. Grilli è in palla anche sul bagnato e con un gran numero degno del migliore Russo del 2009

passa proprio Santo all’ultima curva prima del traguardo e si porta in testa mentre Anastasi tiene la terza posizione su Zenari e Boccardo. Mendogho sta iniziando la sua discesa, girando 4 secondi più lento dei primi. Santo ha più problemi del solito mentre Grilli allunga cercando di liberarsi dal contatto di Anastasi e Zenari e segna anche il giro veloce. E’ il momento di Anastasi: prima passa Santo Russo, che cede subito altre due posizioni e al sesto giro sorprende Grilli all’ultima staccata, che contiene una derapata sul traguardo e prova a rifarsi sotto. I due di testa hanno un vantaggio di oltre un secondo su Zenari mentre quarto rimane Russo. Grilli ancora in battaglia con Anastasi scivola al penultimo giro e lascia il podio a Zenari e Gabellini, ma quando risale in sella si trova già decimo. Vince Anastasi, su Zenari e Gabelllini, con Russo quarto che mantiene la testa della classifica. Grilli taglia settimo mentre il primo dei SuperScooter è Gottardello, che contiene il recupero di Baldi, secondo. Delusione per Ribul, costretto ancora al ritiro. Alvise Ulrich A destra: il podio del Nazionale incorona Anastasi davanti a Zenari e Gabellini mentre per il SuperScooter Nazionale la spunta Marco Gottardello davanti a Baldi e Bressan. Prima vittoria tutta di tenacia per Nico Anastasi (84).

Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

Punti 43 42 40 34 31 30 28 27 23 22 22 16 10 10 9 1

Trofeo Super Scooter Nazionale

2a Prova - Motodromo Cast. Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Assoluta Cla 1 2 3 4 5 6

Pilota 7 Gottardello Marco 35 Baldi Nicolò 91 Bressan Stevis 34 Cipriani Marco 33 Ferraguti Marco 333 Minischetti Andrea

Team Minischetti Ni.Ba Racing ASD Peschiera S. LG Moto Ferraguti Minischetti

Cla 1 2 3 4 5 6 7 8

Pilota 7 Gottardello Marco 35 Baldi Nicolò 333 Minischetti Andrea 33 Ferraguti Marco 91 Bressan Stevis 61 Ferraguti Gianni 34 Cipriani Marco 97 Magrone Marco

Team Minischetti Ni.Ba Racing Minischetti Ferraguti ASD Peschiera S. Ferraguti LG Moto Nord Ovest

Punti 25 22 20 18 16 15

Classifica di Trofeo Punti 47 47 33 32 20 20 19 1

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NEXT ROUND: SICLIA 22-23/5 PIAN DELL’OCCHIO (PA) - SUD 29-30/5 BINETTO (BA) - NORD 12-13/6, POMPOSA(FE) Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA Nord

La partenza degli ScooterMatic Italia Nord

2a Prova - Motodromo Cast. Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara Pos.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

57 36 8 20 12 71 91 49 49 30 30 27

Pilota

Team

G1

G2

Fusto C. Boccardo S. Gabellini P Sartori R. Scattolini D. Spadoni O. Bressan S. Parodi L. Franco M. Lipari M. Marconato L. Ribul N.

Borgna Scooter Team Boccardo Gabellini Moto Motauto Racing Perinelli Engines Fey Race ASD Peschiera S Borgna Scooter Fey Race Team Boccardo Motauto Racing Beta Racing

25 18 20 22 16 13 14 15 12 1 1 1

22 25 20 16 18 14 13 11 12 15 1 1

47 43 40 38 34 27 27 26 24 16 2 2

Classifica Trofeo

Alle spalle della partenza sono attimi di tensione!

Pos.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

8 36 12 20 174 71 30 49 57 26 91 30 27 51 97

Pilota

Team

Gabellini P Boccardo S. Scattolini D. Sartori R. Parodi L. Spadoni O. Lipari M. Franco M. Fusto C. Andreazzoli M. Bressan S. Marconato L. Ribul N. Vitali J. Magrone M.

Gabellini Moto Team Boccardo Perinelli Engines Motauto Racing Borgna Scooter Fey Race Team Boccardo Fey Race Borgna Scooter Ninja Scooter T ASD Peschiera S Motauto Racing Beta Racing Cristofolini Moto Nord Ovest

90 79 76 73 59 58 50 49 47 30 27 24 4 2

il RITORNO di CAPITAN Fusto torna al successo... ma nella ScooterMatic Italia vincendo davanti a un durissimo Boccardo e a Gabellini sempre costante Attenti all’acqua! Un esordiente di lusso e altri due senatori dei Trofei Malossi occupano il podio della seconda prova del Trofeo ScooterMatic Italia Nord. Sul gradino alto del podio, all’esordio con uno Zip preparato dal team Borgna ma con anni di esperienza tra SuperScooter e Maxi di cui è stato campione nel 2008 c’è Cesare Fusto, tornato alla grande e vittorioso nella prima finale. Al secondo posto, con una splendida vittoria in gara 2 sul bagnato resistendo agli attacchi di Fusto c’è Sergio Boccardo, fortissimo fin dalle crono e in una delle sue migliori stagioni nell’anno dei suoi 40. Terzo è Paolo Gabellini, costantemente sul podio e sempre incisivo, quest’anno ancora più attento alla classifica finale, che si gioca anche nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità. Tra i volti “nuovi” della Scootermatic Italia il più interessante della giornata è sicuramente Riccardo Sartori, secondo in gara 1 e autore di una scivolata nella seconda finale mentre stava insidiando le posizioni di Fusto e Boccardo.

FUSTO

Gabellini (8) chiude sul gradino basso del podio anche nell’Italia.

Nella Superscooter Italia vince Omar Spadoni, sempre marcato stretto da Bressan e Marco Ferraguti mentre Ribul si ritira ancora; un brutto momento per il campione in carica. Nelle crono c’è subito grande battaglia per la pole perché lo schieramento della prima finale comprenderà anche i velocissimi piloti del Trofeo Nazionale Scooter Velocità. Nei primi giri Boccardo è il più veloce degli Scootermatic ma deve ancora scaldare bene le gomme Fusto che a fine turno riesce a migliorare di 14 millesimi il tempo del piemontese finendogli davanti. Tra i SuperScooter Ribul attacca subito per fare il miglior tempo,. Ma a fine turno è Bressan a partire davanti, anche se in quarta fila. A fine turno Fusto riesce a tenere la prima posizione tra gli ScooterMatic Italia, di fianco a Boccardo e Gabellini, mentre Scattolini che si è messo in luce conquistando il podio a Varano è una fila dietro. Il turno di domenica non modifica le posizioni. Nella prima finale con la pista scivolosa per l’acqua appena caduta è Boccardo a portarsi davanti, seguito da Parodi, mentre Gabellini è subito costretto a recuperare ma tra i più veloci si fa vedere subito Sartori. Dopo i primi giri in silenzio dal centro del gruppo si risveglia Fusto, che con una serie di sorpassi e segnando il giro veloce scala posizioni e si porta facilmente al

Secondo Bressan (91) che rientra con una bella prestazione da un infortunio al braccio.

Trofeo Super Scooter Italia Nord

2a Prova - Motodromo Cast. Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara Pos.

Chiudono primo e secondo dopo due manche in lotta Fusto (57) e Boccardo (36). comando tra gli ScooterMatic. Sartori è sempre più in palla e si porta al secondo osto dietro a Fusto mentre Gabellini è riuscito a scavalcare avversari ed è subito dietro. Finisce così alla bandiera a scacchi: Fusto vince nella gara d’esordio davanti a Sartori e Gabellini. Nella seconda finale sempre su pista bagnata parte fortissimo Fusto con Gabellini che cerca di resistere ma tra i due s’infila Boccardo. I due di testa staccano al limite e vanno in fuga: Boccardo è il più aggressivo mentre rinviene Sartori che riesce a passare Gabellini. Tra i Superscooter Spadoni, Ferraguti e Ribul fanno l’andatura, con il sanremese che rimane al passo con gli altri solo peri primi minuti. Boccardo vuole vincere e nel secondo giro sorprende Fusto passando al comando e prende qualche metro di vantaggio sul ligure; Sartori cerca di riavvicinarsi a Fusto tallonato da Parodi, Scattolini e Gabellini. Fusto si rimette all’attacco e tenta di raggiungere il piemontese che gli risponde con un giro veloce, allontanandosi ancora di qualche metro e intanto dal terzo posto Sartori si avvicina pericolosamente. Gabellini è in recupero su Parodi e segna due giro record a metà gara, il romagnolo sente odore di podio e si porta in scia ai primi. Boccardo controlla Fusto mentre Ribul si ritira, e Gabellini approfitta della caduta di Sartori per guadagnarsi il terzo posto in bagarre ser-

ratissima con Parodi. Vince Boccardo su Fusto, Gabellini in recupero finisce terzo. Tra i SuperScooter Spadoni vince su Brassan e Ferraguti, che fulmina Marco Franco all’ultima curva. Alvise Ulrich

1 2 3 4 5 6

71 91 33 49 333 7

Team

G1

G2

Spadoni O. Bressan S. Ferraguti M. Franco M. Minischetti A. Gottarello M.

Fey Race ASD Peschiera Ferraguti Fey Race Minischetti Minischetti

20 22 18 16 15 25

25 22 20 18 16 1

45 44 38 34 31 26

Classifica Trofeo Pos.

A destra: vanno a podio Fusto, Boccardo e Gabellini per la ScooterMatic e Spadoni, Bressan e Ferraguti per la SuperScooter. Sotto: Spadoni (71) chiude una performance maiuscola con il primo posto, qui davanti a Ferraguti (33), terzo

Pilota

1 2 3 4 5 6 7 8 9

71 7 49 26 91 33 333 27 97

Pilota

Team

Spadoni O. Gottarello M. Franco M. Andreazzoli M. Bressan S. Ferraguti M. Minischetti A. Ribul N. Magrone M

Fey Race Minischetti Fey Race Ninja Scooter T ASD Peschiera Ferraguti Minischetti Beta Racing Nord Ovest

83 73 72 47 44 38 31 4

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NEXT ROUND: 29-30 MAGGIO, BINETTO (BA)

Delmastro (28) conduce le danze durante le prime fasi di gara; alle sue spalle Luperini (7) aveva un bel passo ma una scivolata l’ha eliminato dalla bagarre.

sull’acqua... SANTO subito!

Santo Russo si impone di nuovo, questa volta in grande bagarre con Delmastro secondo e sempre più coriaceo; terzo posto per Gianazza all’esordio nella TMax Cup Attenti al fondo!

Una gran gara sull’acqua permette l’allungo in classifica da parte di Santo Russo, ancora vittorioso ma aggiunge tra i pretendenti al titolo anche Marco Delmastro, sempre più abituato ai podi e lancia nella mischia un esordiente subito a podio, Roberto Gianazza, che conclude terzo davanti a un altro Russo, Giuseppe, che lascia Marco nelle retrovie, vittima di un cattivo assetto al suo TMax che non gli ha permesso di puntare neanche al podio. Deve metterci più impegno Santo Russo per vincere anche la seconda gara della TMax Cup Malossi, disputata sul motodromo di Castelletto di Branduzzo allagato da un acquazzone. La prima guida del Team Mi-

nischetti è andato forte come al solito, sempre all’attacco, ma stavolta ci ha messo qualche giro in più prima di imporre il suo ritmo impossibile – 17 secondi di vantaggio al traguardo – perchè a inizio gara è stato tallonato e superato dal sempre più aggressivo Marco Delmastro, pilota del Team DFR Alberix, seguito da un ex campione di specialità, Francesco Albera. Delmastro, uno dei pochi piloti del Trofeo a girare con il TMax penultima versione, parte subito all’attacco in prova, staccando di qualche decimo Santo e Marco Russo che attendono la seconda parte del turno per accelerare. Anche Gianazza ci mette poco per tirare fuori il suo giro veloce, e dai primi minuti si piazza stabilmente in prima fila. Santo ci impiega poco di più e verso metà turno è saldamente in pole, staccando nettamente anche il fratello Marco. Russo senior è infatti il più bravo a fare scorrere il suo TMax sull’ovale, uno dei punti in cui molti perdono terreno. Marco Russo scavalca Delmastro e avvicina i tempi del fratello che conserva la pole in 1’23”2, chiude la prima fila Gianazza. Dopo la pioggia notturna di domenica mattina la pista comincia a scaldarsi nel secondo turo di prova e i piloti riescono ad abbassare i tempi del sabato. Santo Russo mantiene la testa della giornata su Marco, Del mastro è sempre terzo con Gianazza che conferma l’ottimo feeling con il suo mezzo. Tra i due fratelli Russo che girano in coppia c’è meno di un secondo di distacco, sempre a favore del maggiore mentre Delmastro è staccato di un altro secondo. Gianazza prende fiato verso metà turno ma questo gli costa la

1

2

T-Max Cup Malossi Yamaha

2a Prova - Motodromo Cast. Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara

Santo Russo (5) ha fatto segnare tempi incredibili durante le crono e ha vinto sull’acqua dopo aver lottato con Delmastro. prima fila, strappata da Luperini. A fine turno Santo abbassa ulteriormente la pole di un decimo, 1’23”176, con Marco in seconda posizione davanti a Del mastro e Luperini. Chi è preparato per la gara bagnata si vede anche in griglia, come il team di Delmastro che sembra già avvantaggiato prima della partenza (potete trovare un’immagine della performance del pilota e del suo team in griglia!), ma il piemontese non tradisce neanche dopo lo spegnimento del semaforo, trovandosi subito a suo agio e passando addirittura al comando al secondo giro davanti a Santo. Marco Russo non riesce a spingere il suo TMax sull’acqua, complice un assetto sbagliato e comincia a perdere posizioni, Luperini, partito dalla prima fila scivola quasi subito, lasciando passare Gianazza che guadagna una posizione da podio seguito da Giuseppe Russo che è riuscito a scavalcare Marco Russo. Santo si riprende la testa della corsa e si rimette a fare sul serio cominciando a staccare

giri veloci: in pochi passaggi il suo vantaggio sale a oltre 7 secondi su Delmastro, che comincia a mollare la presa per assicurarsi i punti della piazza d’onore. Gianazza tiene il terzo posto su Giuseppe Russo mentre Marco nella seconda metà di gara trova un ritmo migliore e va all’attacco del quarto posto, ma già il giro dopo accusa ben 7 secondi di distacco da Giuseppe. Santo domina e mantiene la leadership con un vantaggio che sale a 10 secondi a metà gara su Delmastro e continua ad aumentare. Gianazza e Giuseppe Russo si contendono il podio, Marco continua a perdere terreno. Le prime due posizioni sono salde mentre per il terzo posto Giuseppe Russo cerca in tutti i modi di passare Gianazza. Vince ancora Santo Russo con un vantaggio di 17 secondi su Delmastro, terzo è l’esordiente Gianazza su Giuseppe Russo. L’altro Russo, Marco è solo quinto con un ritardo di 1’02. da Santo. La prossima gara si correrà a Binetto a fine maggio, dove lo scorso anno Marco Russo ha sigillato il Trofeo 2009 vincendo su Fusto e dove Delmastro ha ottenuto un ottimo secondo posto. Alvise Ulrich

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Pilota 5 Russo Santo 28 Delmastro Marco 88 Gianazza Roberto 9 Russo Giuseppe 1 Russo Marco 53 Ferrara Francesco 222 D’Elia Angelo 58 Rossi Pierpaolo 7 Luperini Cristian

Team Minischetti GFR Alberix Show Bike Russo Racing Minischetti Show Bike Scooter Gp Rossi Nuovo Team

Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Pilota 5 Russo Santo 28 Delmastro Marco 1 Russo Marco 9 Russo Giuseppe 222 D’Elia Angelo 58 Rossi Pierpaolo 88 Gianazza Roberto 7 Luperini Cristian 53 Ferrara Francesco 12 Pannone Luigi 73 Felici Paride

Team Minischetti GFR Alberix Minischetti Russo Racing Scooter Gp Rossi Show Bike Nuovo Team Show Bike Superpann Moto & Co

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12

Classifica Trofeo Punti 50 42 38 33 30 27 20 19 15

Il podio con Santo Russo davanti a Marco Delmastro e Roberto Giannazza.

Delmastro (28) è ormai specializzato nelle coreografie; qui è in compagnia dei “sub” in accappatoio, dopo la “suora” di Binetto 2009!

3

1- Roberto Gianazza (88) al suo esordio nella TMax Cup strappa un ottimo terzo posto. 2- Giuseppe Russo (9) ha portato il suo TMax al quarto posto finale. 3- Marco Russo (1) è incappato in una giornata storta e ha chiuso al quinto posto.

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Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9

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NEXT ROUND: 12-13/6, POMPOSA (FE)

La prima partenza della GP80 si è disputata sull’asciutto, mentre gara2 è stata dichiarata bagnata

VITTORIA da LONTANO Da Salerno con furore!

Simone Pellegrino del team Pellegrino Racing vince la seconda prova del Trofeo GP80 Nord comandando il gruppo dei piloti dei Trofei Sud che anche a Castelletto, come a Varano, monopolizzano il podio. Sul secondo gradino sale infatti “l’ospite” Francesco Pellegrino, imprendibile come sempre sulla pista asciutta ma più in crisi dopo l’acquazzone del pomeriggio, in cui ha lottato per il terzo posto con Villani mentre al terzo posto c’è il compagno di team di Simone, Valerio Gammino. Fuori dal podio Francesco Villani, malgrado conosca bene la pista e abbia vinto proprio qui lo scorso anno battendo il campione 2009 mentre ha approfittato della pioggia Massimiliano Volpi, centrando un ottimo secondo posto in gara due, che però non gli è valso il podio. Nelle crono di sabato Francesco Pellegrino parte subito a mille, ma Villani è in forma e si ancora al secondo posto. I due vanno forte per metà turno, poi Pellegrino torna ai box dopo 5 giri buoni con la pole praticamente in tasca mentre Villani rimane in pista a cercare il tempone ma gira più lento. Cerca di approfittarne Simone Pellegrino

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Vince Simone Pellegrino (18) davanti a Valerio Gammino (72), terzo finale. Francesco Pellegrino (17), wild card al Nord, ha chiuso secondo.

che si porta a un solo centesimo dal bolognese. Volpi e Gammino chiudono lo schieramento. Il secondo turno è il primo di domenica mattina, con una pista ancora umida dalla pioggia notturna: in due fratelli Pellegrino non scendono in pista, Villani è il più veloce, ma gira sull’1’29, anche Volpi e Gammino sono lontani dai tempi di sabato. Nella prima finale Francesco Pellegrino ci mette meno di un giro per recuperare la partenza veloce di Gammino dalla seconda fila, mentre Villani si ritrova subito dietro ai tre piloti del sud. Pellegrino senior gira forte ma non riesce ad allontanarsi rimanendo con 2 secondi di vantaggio sui due compagni di team che si danno battaglia per tutta la gara. Le posizioni rimangono invariate fino al settimo giro quando Gammino nel tratto misto prima dell’ovale passa Simone, ma il salernitano riprende la sua posizione già all’uscita dall’ovale. Villani che ha tenuto sempre d’occhio gli avversari prova ad avvicinarsi staccando il giro record della gara, ma nel secondo tratto della pista perde troppo e non riesce ad arrivare forte alla staccata. Alla bandiera a scacchi Pellegrino senior precede la volata comandata da Simone, che lascia alle spalle molto vicini Gammino e Villani. Il bagnato dà nuova forza a Volpi, che parte fortissimo e nei primi giri è secondo dietro a Simone Pellegrino. Il gruppo si sgrana presto, Francesco Pellegrino è terzo ma al secondo giro viene passato da Gammino che si tiene in scia Villani. Il bolognese insidia il leader del Trofeo Sud 2009 che non si trova a suo agio sulle traiettorie bagnate ed è il più lento in pista mentre Volpi vuole mantenere il passo di Simone e al secondo giro stacca il miglior tempo. All’ultima staccata del secondo giro Villani è già nella coda del 17 Pellegrino mentre Simone allunga con un giro veloce su Volpi. Al quarto giro prima dell’ovale Villani passa Pellegrino che però risponde subito e i due si avvicinano pericolosamente a Gammino. Volpi recupera bene su Simone Pellegrino ma rimane secondo. Il bolognese ci prova all’ottavo giro nella terza curva: si tocca con il salernitano e ha la peggio perché cadendo danneggia la sua GPR e deve abbandonare la gara. Vince Simone Pellegrino su Volpi, bravissimo a tentare il recupero fino all’ultimo. Alvise Ulrich

Simone Pellegrino agguanta la vittoria davanti al fratello Francesco e a Valerio Gammino Trofeo GP80 Nord

2a Prova - Motodromo Cast.Branduzzo - 9/5/2010

Classifica Gara Cl 1 2 3 4 5

18 17 72 24 49

Pilota Pellegrino Simone Pellegrino Francesco Gammino Valerio Volpi Massimiliano Villani Francesco

Team Pellegrino Rac. Ni.Ba Racing Pellegrino Rac. Volpi Villani

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25 18 20 22 1

Tot 47 43 40 38 19

Classifica Trofeo Cl 1 2 3 4 5

18 72 24 49 17

Pilota Pellegrino Simone Gammino Valerio Volpi Massimiliano Villani Francesco Pellegrino Francesco

Team Pellegrino Rac. Pellegrino Rac. Volpi Villani Ni.Ba Racing

Tot 100 86 78 59

Sul podio salgono Simone Pellegrino davanti al fratello Francesco (con in braccio il figlio Giuseppe!) e a Valerio Gammino

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22 25 20 16 18

Supersport Sudafrica LAVERTY (50) HA APPENA SUPERATO SOFUOGLU (54) E COMINCIA LA FUGA VERSO LA VITTORIA. TERZO POSTO PER DAVIES (7) CON LA TRIUMPH.

Ricominciamo Laverty vince ancora davanti a Sofuoglu. Gara noiosa ma si riapre il campionato: tre piloti in 5 punti

K

YALAMI - La gara vera è durata tre curve. Kenan Sofuoglu è partito a razzo ma non è bastato per cambiare il destino di una corsa segnata dalla supremazia di Eugene Laverty. Il ventitreenne irlandese ha mantenuto la calma e alla prima occasione ha puntato l’interno sfilando facilmente l’ex iridato. Una volta, quando la Supersport era una categoria di successo piena piloti e di agonismo, sarebbe stata la prima scintilla della bagarre. Invece è stato l’unico lampo di una corsa soporifera: Laverty ha guadagnato inesorabilmente decimi di secondo fiaccando la tenacia del turco e le speranze di riscossa della Honda Ten Kate. Sofuoglu si è consolato balzando al comando della classifica ma il salto più grosso lo ha compiuto Laverty, risalito ad 1 punto. La Honda, al 74. successo in 136 gare Supersport, ha strappato il primato in campionato ad una Kawasaki mai in partita. L’ex leader Juan Lascorz ha limitato i danni con il quinto posto, il suo peggior risultato del 2010, mentre l’altra ZX-6R affidata al veterano Katsuaki Fujiwara è

affondata in dodicesima posizione. A metà cammino la serie cadetta riparte praticamente da zero perché Lascorz, pur uscito ridimensionato, non è certo fuori dai giochi: è a 5 punti dalla vetta. LA KAWASAKI ha preso paga anche dalla Triumph che ha centrato con il britannico Chaz Davies il terzo posto, come a Valencia. La Triumph ha portato al traguardo anche il dolorante Matthieu Lagrive, sesto davanti al compagno di squadra David Salom. L’approdo alla Honda Ten Kate doveva essere la svolta per la carriera di un Michele Pirro che invece non decolla. Il pugliese, terzo in qualifica e in avvio di gara, ha perso subito la ruota di Laverty e Sofuoglu finendo successivamente nelle grinfie di Davies. Il terzo posto di Portimao per adesso resta un lampo isolato. Trasferta sfortunata anche per Massimo Roccoli, che stava disputando la miglior gara dell’anno (settimo posto) quando è scivolato senza danni. Paolo Gozzi

Sofuoglu balza al comando 1. Laverty (Honda) 23 giri pari a 97,658 km in 39’13”215 alla media di 149,399 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 4”184; 3. Davies (Triumph) a 9”609; 4. Pirro (Honda) a 12”912; 5. Lascorz (Kawasaki) a 23”383; 6. Lagrive (Triumph) a 25”252; 7. Salom (Triumph) a 25”315; 8. Harms (Honda) a 27”087; 9. Rea (Honda) a 32”358; 10. Praia (Honda) a 32”476; 11. Isaacs (Honda) a 35”347; 12. Fujiwara (Kawasaki) a 36”882; 13. Lundh (Honda) a 48”961; 14. Chesaux (Honda) a 1’06”978; 15. Boscoscuro (Honda) a 1’29”261. Giro più veloce: Sofuoglu in 1’41”054 alla media di 151,262 km/h. Pole position: Laverty in 1’40”812 alla media di 151,625 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Sofuoglu p. 117; 2. Laverty 116; 3. Lascorz 112; 4. Davies 71; 5. Salom 49; 6. Pirro 47; 7. Rea 47; 8. Harms 43; 9. Lagrive 40; 10. Fujiwara 38; 11. Roccoli 29; 12. Praia 29; 13. Foret 28; 14. Lundh 22; 15. Disalvo 16; 16. Chesaux 7; 17. Isaacs 5; 18. Dell’Omo 5; 19. Vizziello 4; 20. Charpentier 3; 21. Boscoscuro 3; 22. Cazzola 3. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 145; 2. Kawasaki 112; 3. Triumph 81.

Leclassifiche motosprint

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Cross MX1 GP Catalunya di Stefano Taglioni

EL LEOK (40) SECONDA GARA. TAN O NEL FINALE DELLA CADUTA A CIS DE UN . È SI LTE IO VO E EM DU PR IL GRAN NAGL (2) È CADUTO RE NT TS (19) ME ER O PA ND ILIP MA PH . CO RA HA PRESO IL (222) NELLA PRIMA GA LI SIZIONI. IRO PO CA E IME CH PR AN HA RALLENTATO MPRE STATO NELLE NO MALCONCIA È SE MA A UN E NT STA NO NO

o t r e p a A gas eok. L l e n Ta e c in V . tta lo in ti ilo p Tanti Cairoli e l g a N . o d n o c e s è s rt e a p Philip ute d a c a d ti ta n lle ra i b m a tr n e sono

il manubrio, uno ba dritta infilata sotto vero, la curva doe qu cin in oti il pil e e ettacolo! Poi, a dir ELLPUIG - Cinqu o troppo forte… nti in più o in sp punti. Con un paio di pu re sei giù. po l’ha sbagliata entrand“full gas”». pu op pre dio sem po meno sei sul ma Tanel è cosi, te esagera, alta di mano di più Sì, Tanel “full gas” a vol più spesso, ma La vittoria è lì, a porta ta. A spuntarla è dio po l su vol be sta trimenti sareb piloti, mai come giro giusto, mettendo ente, ma con solo Tanel Leok, meritatam paerts e un altro quando indovina il migliori, è uno dei un punto in più di Philipe Desalle sono lì, insieme le sue curve a sua terza vittoall È li o. più veloci al mond in più di Nagl. E Cairo 08 mio, dopo Irlanda nel 20 altri due punti sotto. é ria di Gran Preno scorso. Stavolta non gli rch pe , tto de mo bia ab e Faenza l’an Meritatamente, che stava vincendo, i ok si può solo dire quando vince Tanel Le uno dei piloti che avevano segnalato complicati e sarebbe meritatamente, essendo per quanto met- calcoli si facevano nel finale per far salbastato un sorpasso ha sempre raccolto pocoè veloce. ndo la to an qu r Tanel è arrivato festeggia pe e te in pista mine tare tutto. di manche e dopo l’arrivo gli ter al a tav con rac li sua vittoria Proprio Cairo va vinto il Gran Prete: «Ho visto Tanel delle prove cronometra dopo la pit-lane hanno detto che avepensava di aver vinto, mio. Lui stesso non davanti a me fare la curva Neanche Carmi- perché in gara uno era rimasto intruppato o. nd mo al no ssu ne e com meglio. La maso solo settimo. Vitchael avrebbe potuto fara a terra, la gam- al via ed aveva conclu iav isc nopola sinistra str

B

atone c te n o M i d to a z liz ia c e p s o e al centr n io z ta ili b ria la to ia iz in i ià g nni. Ha o M l e u n a M r e p i lis ra a p lo Scongiurato il perico ]

motosprint

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Cross MX1 GP Catalunya

SODDISFAZIONE A METÀ PER GUARNERI (39) COSTRETTO AL RITITRO IN GARA DUE. PRIMI PUNTI IRIDATI PER BONINI (36). GRAN QUARTO POSTO PER BOISSIERE (10) CON LA TM NELLA PRIMA GARA. COPPINS (6) FATICA ANCORA A TROVARE IL FEELING CON L’APRILIA.

toria. I suoi gelidi occhi azzurri sono per un attimo andati a cercare nel vuoto, attraversati da un bagliore. Sua moglie Karolina non c’era ad aspettarlo sotto al podio: è a casa in Estonia con il secondogenito Travis, un mese compiuto solo da due giorni. Papà Tanel è a correre, mestiere di famiglia, come hanno fatto il nonno, la nonna, il padre, lo zio e il cugino Aigar, ora in convalescenza per un infortunio. E Tanel è a raccogliere la prima vittoria stagionale per i colori Honda, per i colori del team CAS, l’anno scorso l’unica squadra a segno per la casa alata, con Desalle, due volte. UNA MANCHE buona e l’altra così e così, una giornata strana per Tanel che ha vinto ma anche per gli altri. Per Tony Cairoli, che resta leader ma deve mordersi le mani per la prima manche, buttata al vento (era secondo non lontano da Nagl) con una caduta. Per Max Nagl, ancorpiù, vincitore di gara uno ed era in testa anche in gara due, quando è caduto ed è ripartito sesto (sarebbe bastato per vincere il Gran Premio, ma è incredibilmente caduto ancora, all’ultimo giro, finendo nono!). Per David Philippaerts, tranquillo secondo in gara uno ma “solo” quinto nella due, impossibilitato ad attaccare De Dycker davanti a lui nel finale per una fastidiosa fitta alla schiena: se avesse passato il belga avrebbe vinto lui. E ancora per Boog, il francese già protagonista ad Agueda (quarto) capace di fare secondo in gara due, ma con un tredicesimo posto in gara uno. E proseguendo anche per Desalle e De Dycker, il primo con un terzo ed un sesto, il secondo con un ottavo ed un quarto. Infine anche per Boissiere, portacolori TM, quarto in gara uno e sfortunato al via di gara due spinto su una balla di paglia alla prima curva (quattordicesimo) e Bobryshev, quinto e decimo. Insomma un Gran Premio aperto ad ad-

LE PAGELLE

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TanelLeok UNA GRAN BELLA SORPRESA «NON sapevo di essere in testa al Gran Premio, è stata una bella sorpresa all’arrivo. Mi sono trovato bene su questa pista perché fisicamente sono in ottima condizione e non ho sofferto la stanchezza e il primo caldo. Posso risalire in classifica ma devo assolutamente migliorare nelle partenze».

DavidPhilippaerts ANCHE UN COLPO ALLA SCHIENA

dirittura una decina di piloti. Aperto e combattuto, ma resta la sensazione che anche in questa quinta prova mondiale il più in forma, l’uomo da battere, era Tony Cairoli da Patti. La conferma viene dai fatti: miglior giro in gara uno, quand’era all’inseguimento di Nagl, e miglior giro in gara due, sulle tracce di De Dycker per raggiungere il terzo posto. Ed aggiungendo che non ha brillato in partenza ed è stato comunque uno dei pochi a rimontare in entrambe le gare (caduta a parte), i conti tornano. Cairoli era il più veloce in pista, ma non ha raccolto quanto poteva, anzi ha lasciato al diretto inseguitore, il compagno di squadra Nagl, due punticini… pensare che prima di cadere in gara due il tedesco ha avuto un po’ per le mani la sua tabella rossa. Philippaerts irrobustisce la sua terza posizione in campionato ma anche lui ha qualche rimpianto, considerando che la

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«NON ho avuto tempo da Agueda a qui per farmi fare le lastre alla mano ma sicuramente non è a posto. Poi si è aggiunta una fitta alla schiena dopo un salto e dovrò farmi vedere anche quella… insomma non è un periodo molto fortunato per cui il podio non è proprio da buttare!».

vittoria di Gran Premio gli è sfuggita per solo un punto. Solo una settimana prima in Portogallo si è infortunato ad una mano cadendo in gara uno. Come se non bastasse, qui in gara due, senza cadere, ha preso una forte compressione alla schiena che pure necessita di controlli medici. Se due più due fa quattro quando sarà a posto fisicamente David potrebbe non accontentarsi più del secondo gradino del podio… Per quanto riguarda gli altri italiani in gara, Guarneri, ha ben fatto in gara uno, decimo, ma ha raccolto uno sfortunato primo zero della stagione in gara due: era ancora decimo quando il motore l’ha lasciato in una nube di fumo bianco. Primi punti stagionali (tre) per Matteo Bonini, diciottesimo in gara uno. L’avventura mondiale dell’americano Laninovich (Aprilia) è iniziata male: caduta nella prima manche con microfrattura della terza vertebra cervicale. Si escludono conseguenze gravi.

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AntonioCairoli UN ERRORE PROPRIO STUPIDO «HO FATTO un errore stupido in un punto neanche difficile, ma c’era qualche canale e ho sbagliato la traiettoria. Poi dovevo far meglio in partenza ma purtroppo su questa pista fare una buona qualifica non premia perché la partenza è strana e non c’è una posizione ideale al cancello».

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TanelLeok

DavidPhilippaerts

AntonioCairoli

MaximilianNagl

L’Estonian Express quando gli altri soffrono ha ancora tanto carbone da buttare nella caldaia, e vola! È solo ottavo in campionato ma ha poco da invidiare tecnicamente da piloti molto più quotati di lui.

Non è al 100% ma riesce comunque a lottare nelle posizioni di vertice, grazie anche a grandi doti in partenza. Nel finale è sofferente e si vede, è costretto alla difensiva ma non molla: secondo come nel 2009.

Bellpuig in MX1 non gli porta bene, anche nella passata stagione una gara sofferta. Ma con gran classe limita i danni, anche stavolta. Ha il cuore dell’attaccante, ma a volte dovrebbe accontentarsi.

A caccia di Cairoli, è lui che deve osare di più. E attacca. Parte come un razzo, è la sua grande forza. Ma non è la prima volta che sbaglia quand’è solo in testa. Braccino del tennista?

VA QUELLO CHE

hanno detto

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Cross MX1 - MX2 Paddock

le prove

MX1 Guarneri guadagna una posizione, è decimo.

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4. Clement Desalle

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Suzuki

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5. Ken de Dycker

Belgio

Yamaha

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22/18 20/13 22/16 0/0

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145

13/18

6. Steve Ramon 144; 7. Xavier Boog 136; 8. Tanel Leok 135; 9. Evgeny Bobryshev 106; 10. Davide Guarneri 84; 11. Joshua Coppins 78; 12. Sebastien Pourcel 75; 13. Kevin Strijbos 70; 14. Gareth Swanepoel 67; 15. Anthony Boissiere 62; 16. Jimmy Albertson 59; 17. Jonathan Barragan 56; 18. Manuel Monni 46; 19. Marc de Reuver 40; 20. Rui Goncalves 38; 21. Cedric Soubeyras 26; 22. Nicolas Aubin 19; 23. Tom Söderström 19; 24. Alvaro Lozano Rico 14; 25. Tom Church 11; 26. Julien Bill 7; 27. Matthias Walkner 6; 28. Kevin Wouts 6; 29. Gregory Aranda 5; 30. Filip Neugebauer 5; 31. Yentel Martens 4; 32. Matteo Bonini 3; 33. Günter Schmidinger 3.

MX2 Su dieci manche Musquin ne ha vinte sette 1. Roczen (Suzuki) 20 giri in 38’57”864; 2. Frossard (Kawasaki) a 2”124; 3. Herlings (KTM) a 34”476; 4. Paulin (Yamaha) a 49”908; 5. Roelants (KTM) a 51”333; 6. Simpson (KTM) a 53”492; 7. Musquin (KTM) a 53”624; 8. Van Horebeek (Kawasaki) a 1’00”660; 9. Nicholls (KTM) a 1’27”533; 10. Kullas (Yamaha) a 1’34”574; 11. Teillet (KTM) a 1’35”704; 12. Osborne (Yamaha) a 1’36”761; 13. Tonus (Suzuki) a 1’36”907; 14. Verbruggen (KTM) a 1’43”465; 15. Karro (Suzuki) a 1’46”341; 16. Lupino (Yamaha) a 1’47”542; 17. Triest (KTM) a 1’47”559; 18. Larsen (Honda) a 1’50”124; 19. Smitka (KTM) a 1 giro; 20. Alletru (KTM); 21. Klein Kromhof (Yamaha); 22. Dagod (KTM); 23. Pocock (Yamaha); 24. Battig (Honda); 25. Vongsana (TM); 26. Justs (Honda); 27. Larrieu (Yamaha); 28. Tonkov (Suzuki); 29. Gercar (KTM); 30. Petrov (Honda); 31. Ullrich (Honda); 32. Martinez Ruiz (Yamaha); 33. Cortes (Kawasaki); 34. Kouwenberg (Suzuki); 35. Lozano (Honda) a 3 giri; 36. Moroni (Yamaha); 37. Leib (Kawasaki) a 15 giri.

1. Musquin (KTM) 20 giri in 40’54”002; 2. Roelants (KTM) a 18”932; 3. Lupino (Yamaha) a 23”692; 4. Simpson (KTM) a 31”630; 5. Nicholls (KTM) a 33”720; 6. Kullas (Yamaha) a 35”570; 7. Van Horebeek (Kawasaki) a 38”942; 8. Teillet (KTM) a 50”779; 9. Verbruggen (KTM) a 52”780; 10. Paulin (Yamaha) a 55”014; 11. Frossard (Kawasaki) a 55”358; 12. Dagod (KTM) a 1’15”761; 13. Larsen (Honda) a 1’22”402; 14. Karro (Suzuki) a 1’27”747; 15. Tonus (Suzuki) a 1’28”216; 16. Klein Kromhof (Yamaha) a 1’29”325; 17. Tonkov (Suzuki) a 1’47”966; 18. Alletru (KTM) a 1’54”301; 19. Justs (Honda) a 1’54”973; 20. Vongsana (TM) a 2’02”602; 21. Triest (KTM) a 2’26”764; 22. Pocock (Yamaha) a 1 giro; 23. Larrieu (Yamaha); 24. Gercar (KTM); 25. Ullrich (Honda); 26. Cortes (Kawasaki); 27. Martinez Ruiz (Yamaha); 28. Moroni (Yamaha); 29. Lozano (Honda) a 2 giri; 30. Roczen (Suzuki) a 6 giri; 31. Osborne (Yamaha) a 8 giri; 32. Smitka (KTM) a 14 giri; 33. Battig (Honda) a 16 giri; 34. Herlings (KTM); 35. Leib (Kawasaki) a 17 giri; 36. Kouwenberg (Suzuki); 37. Petrov (Honda) a 18 giri. E TO TA L

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Primamanche

1. Marvin Musquin

Francia

KTM

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2. Ken Roczen

Germania

Suzuki

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3. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

15/20 15/22 25/25 20/22

20/0

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4. Steven Frossard

Francia

Kawasaki 20/18 20/11 18/20 10/16 22/10

165

5. Shaun Simpson

Gran Bretagna KTM

14/12 14/13 20/14

18/0

15/18

6. Arnaud Tonus 130; 7. Jeremy van Horebeek 128; 8. Zach Osborne 123; 9. Joel Roelants 118; 10. Harri Kullas 109; 11. Jake Nicholls 104; 12. Christophe Charlier 81; 13. Dennis Verbruggen 79; 14. Alessandro Lupino 70; 15. Matiss Karro 53; 16. Nikolaj Larsen 45; 17. Valentin Teillet 38; 18. Gautier Paulin 29; 19. Mel Pocock 29; 20. Petr Smitka 29; 21. Nick Triest 22; 22. Loic Larrieu 16; 23. Aleksandr Tonkov 15; 24. Francisco Jose Butron 14; 25. Marcus Schiffer 11; 26. Nicolas Aubin 11; 27. Khounsith Vongsana 10; 28. Axel Alletru 10; 29. Hugo Dagod 9; 30. Ceriel Klein Kromhof 9; 31. Gianluca Martini 6; 32. Rudi Moroni 5; 33. Edward Allingham 2; 34. Michael Van Wezel 2; 35. Augusts Justs 2; 36. Glenn Coldenhoff 2; 37. Alesandro Battig 1; 38. Deny Philippaerts 1. motosprint

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BUONE notizie da Manuel Monni (infortunato ad Agueda: lesione della sesta vertebra cervicale) che è già rientrato in Italia. La sua riabilitazione è iniziata presso il centro di Montecatone (BO), specializzato in traumi spinali. Il pilota perugino è in buone condizioni generali, ha ancora poca sensibilità alle mani, ma secondo i medici migliorerà presto. Manuel ha raccontato che l’incidente è stato causato da un’entrata “eccessiva” del russo Bobryshev che lo ha colpito sulla ruota anteriore in curva.

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3. David Philippaerts

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MANUEL MONNI INIZIA LA RIABILITAZIONE

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25/22 20/20 18/15 25/16 25/12

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QUATTRO vittorie su quattro manche disputate, questo il bottino del diciassettenne Jordy Tixier. Alle sue spalle si sono dati battaglia il connazionale Yohan Lafont, secondo al termine della giornata e l’austriaco Pascal Rauchenecker. Podio sfiorato per Samuele Bernardini e Dawid Ciucci che hanno concluso appaiati a solo un punto dal podio. In campionato Tixier guida a punteggio pieno mentre Ciucci e Bernardini sono rispettivamente terzo e quinto.

È GIÀ A MONTECATONE

16/25 22/25 25/25 16/25 15/20

KTM

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TIXIER IN FUGA CIUCCI INSEGUE

KTM

Germania

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CAMPIONATO EUROPEO

spalla sinistra. Anche il francese Aranda si è fatto male in qualifica: nella prima curva ha perso il controllo della moto sulla prima gobba di una serie (che è una novità sulla pista di Bellpuig e sicuramente non è nel punto giusto: subito dopo il via) ed è stato colpito da un paio di moto riportando la frattura di tibia e perone della gamba destra. Ne avrà per tre mesi.

Italia

2. Maximilian Nagl

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INFORTUNATI ANCHE ALBERTSON E ARANDA Purtroppo il “bollettino di guerra” si aggiorna con l’infortunio di Albertson e Aranda. L’americano, in forze al team Martin, nell’ultimo giro della qualifica, stava per essere doppiato ed è finito, per un suo errore, nella traiettoria di Nagl e Ramon che lo hanno centrato. Ha riportato la lussazione della

1. Antonio Cairoli

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ALESSANDRO PUZAR TORNA IN “PISTA” È tornato al lavoro (responsabile in pista della Progrip), abbracciato da tutti nel paddock, Alex Puzar. La sua brutta avventura è alle spalle. Si è anche rivisto, da spettatore, Jonathan Barragan, anca lussata in allenamento prima di Valkenswaard. Spera di rientrare al GP di Germania.

Mondialepiloti

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NELLE prequalifiche su pista asciutta il più veloce è Musquin davanti a Roczen e Osborne. Decimo tempo per Paulin Gautier, all’esordio stagionale dopo l’infortunio, ed undicesimo per Lupino. La pioggia rende viscida e fangosa la gara di qualifica con i tempi sul giro più lenti di dieci secondi. Parte in testa il belga Triest inseguito da Frossard e Kullas. Dopo pochi giri passa a condurre il francese che vince con buon margine su Herlings in rimonta, Osborne lo ha seguito come un ombra e conclude terzo. Musquin, al via intorno alla decima posizione, non fa meglio di settimo, giusto davanti al rivale Roczen. Lupino undicesimo, trentesimo Battig e trentaquattresimo Moroni.

CONTINUA l’inarrestabile marcia di Stefi Laier verso la conferma del titolo. L’ufficiale KTM ribadisce il suo stato di forma con una doppietta e la terza vittoria su tre GP. In entrambe le manche netta la sua superiorità: nella prima (nella foto la partenza in testa), corsa il sabato con pioggia e pista fangosa, ha preso subito un netto vantaggio; nella seconda, sotto il sole domenicale, ha ancora dominato dopo aver superato nei primi giri la Lancelot, che con due secondi posti si porta in seconda posizione di campionato davanti alla Franke. Prima manche sfortunata per Chiara Fontanesi (è stata chiusa subito dopo il via) conclusa in undicesima posizione ma si è rifatta nella seconda: quinta. In campionato è sesta. A punti anche Francesca Nocera (quattordicesima e nona), tredicesima in campionato.

1. Leok T. (Honda) 20 giri in 39’32”274; 2. Boog (Kawasaki) a 1”651; 3. Cairoli (KTM) a 6”265; 4. De Dycker (Yamaha) a 9”584; 5. Philippaerts (Yamaha) a 13”111; 6. Desalle (Suzuki) a 15”946; 7. Ramon (Suzuki) a 19”924; 8. Strijbos (Suzuki) a 20”609; 9. Nagl (KTM) a 24”243; 10. Bobryshev (Honda) a 44”403; 11. Swanepoel (Honda) a 52”004; 12. Goncalves (KTM) a 53”341; 13. Coppins (Aprilia) a 1’01”462; 14. Boissiere (TM) a 1’01”848; 15. Soubeyras (KTM) a 1’16”487; 16. Lozano Rico (Yamaha) a 1’27”588; 17. Bill (Aprilia) a 1’31”260; 18. Neugebauer (Kawasaki) a 1’31”597; 19. Wouts (Kawasaki) a 1’34”748; 20. Walkner (KTM) a 1’48”091; 21. Aubin (Kawasaki) a 1’55”156; 22. De Reuver (Suzuki) a 2’02”769; 23. Bellino (KTM) a 1 giro; 24. Bonini (Yamaha); 25. Sandberg (Kawasaki); 26. Kempelis (Honda) a 2 giri; 27. Guarneri (Honda) a 12 giri; 28. Schmidinger (Suzuki) a 13 giri; 29. Steinbergs (Honda).

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FROSSARD LA SPUNTA SU HERLINGS

Femminile. Tre vittorie su tre gare

1. Nagl (KTM) 21 giri in 40’45”406; 2. Philippaerts (Yamaha) a 8”082; 3. Desalle (Suzuki) a 15”097; 4. Boissiere (TM) a 17”617; 5. Bobryshev (Honda) a 19”920; 6. Cairoli (KTM) a 22”043; 7. T. Leok (Honda) a 24”025; 8. De Dycker (Yamaha) a 42”355; 9. Aubin (Kawasaki) a 43”148; 10. Guarneri (Honda) a 49”322; 11. Strijbos (Suzuki) a 50”510; 12. Lozano Rico (Yamaha) a 56”574; 13. Boog (Kawasaki) a 1’01”757; 14. Coppins (Aprilia) a 1’06”012; 15. Ramon (Suzuki) a 1’06”149; 16. Goncalves (KTM) a 1’07”552; 17. Soubeyras (KTM) a 1’46”681; 18. Bonini (Yamaha) a 1’47”476; 19. Schmidinger (Suzuki) a 1’50”154; 20. Neugebauer (Kawasaki) a 1’58”848; 21. Bill (Aprilia) a 2’19”731; 22. De Reuver (Suzuki) a 1 giro; 23. Swanepoel (Honda); 24. Bellino (KTM); 25. Walkner (KTM); 26. Wouts (Kawasaki); 27. Steinbergs (Honda); 28. Sandberg (Kawasaki); 29. Kempelis (Honda) a 2 giri; 30. Pourcel (Kawasaki) a 6 giri; 31. Laninovich (Aprilia) a 15 giri.

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MX2

LAIER OGNI TEMPO

Secondamanche

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KEN DE DYCKER dà spettacolo nelle prequalifiche (miglior tempo davanti a Nagl, Leok e Aubin; Guarneri sesto, Cairoli nono e Philippaerts sedicesimo), ma nella gara di qualifica, corsa sotto un acquazzone e con forti folate di vento, parte male e fa dodicesimo. Al via il più veloce è Cairoli seguito da Strijbos e Ramon. La manche sembra scontata con l’italiano davanti, finché sul fondo molto insidioso arriva una scivolata. Passa Strijbos e nel finale ancora un colpo di scena: cade ancora Cairoli e nello stesso giro Ramon e Nagl. Così Cairoli riesce a tornare secondo. Nagl è terzo mentre Ramon cede il quarto posto a Bobryshev. Philippaerts è sesto, Guarneri diciottesimo in rimonta (coinvolto nella caduta di Aranda al via) e Bonini ventiduesimo. Per Strijbos è il ritorno alla pole dopo quasi tre anni: Svezia 2007.

Primamanche

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STRIJBOS IN POLE DOPO QUASI TRE ANNI

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MX1

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Cross MX2 GP Catalunya di Stefano Taglioni

PER MUSQUIN (1) PRIMA MANCHE CONDIZIONATA DA UNA CADUTA. HA CONCLUSO SOLO SETTIMO, ROCZEN (94) HA VINTO E SI È PORTATO A UN PUNTO. MA IL RITIRO IN GARA DUE HA VANIFICATO LA RIMONTA. SEDICESIMO E TERZO PER UN LUPINO (77) IN CRESCITA.

L’italiano terzo in gara 2. Roczen si ferma per un guasto, Musquin vince a allunga

B

ELLPUIG - Si rivede un po’ d’azzurro. Finalmente un italiano sul podio, anche se solo di manche, nel mondiale MX2. Sembrava, dopo le prime gare, un’impresa impossibile, invece è Alessandro Lupino, diciottenne viterbese, a riaccendere un filo di speranza nel futuro della generazione tricolore post Cairoli-Philippaerts. Alessandro ci regala una seconda manche da incorniciare, in lotta a denti stretti con piloti di livello come Osborne e Roelants, senza mollare un metro e con promettente autorità. Alessandro è riusci-

to a concludere terzo anche per un pizzico di fortuna, che non guasta (ritiri di Osborne e Roczen, entrambi per problemi al motore), ma stare davanti significa prendere il passo di quelli buoni; ora deve assolutamente ripetersi. La stoffa c’è (Lupino è stato Campione Mondiale Junior 85 nel 2006 davanti a Roczen). Il ragazzo del team Ricci tra l’altro è stato sfortunato in gara uno: partito bene, ottavo, da metà manche ha dovuto calare il ritmo perché la fasciatura alla mano sinistra (infortunata prima di inizio stagione)

Lupino c’è

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ha cominciato a stringere sempre più e non riusciva a guidare: sedicesimo. NELLA lotta tra i titani, a Bellpuig è andato in scena l’attacco di Ken. Attacco fallito… Roczen voleva riprendersi la tabella rossa. Con la grinta, con il cuore, con le unghie, è sceso in pista a testa bassa e andando dritto al bersaglio. All’attacco di Musquin. Andato a segno in gara uno, grazie anche ad un episodio sfortunato che ha coinvolto il capoclassifica: nel secondo giro (era quinto) si ritrovava la moto di

Osborne in traiettoria e perdeva molto per ripartire, costretto a rimontare da oltre metà gruppo. Roczen ha approfittato, raccogliendo il massimo che poteva: dalla quarta posizione, divorando prima Frossard poi Herlings, che era partito in testa, e vincendo in scioltezza la sua prima manche stagionale. A un punto solo dalla tabella rossa. È stata gara due a lasciargli l’amarezza del mancato sorpasso. Partito forte, secondo dietro Musquin, si è messo subito sulle tracce del francese. Ha provato l’affondo, ma Musquin ha resistito. Giravano sullo stesso passo e il pubblico già assaporava il duello finale. Niente da fare, a 5 giri dalla fine la Suzuki di Roczen si è ammutolita per un problema all’iniezione. Musquin ha vinto manche e GP e si è allontanato in classifica: più 26. La guerra non è finita certo qui e se Marvin ha confermato gran solidità e maturità, Ken avrà le sue occasioni per rifarsi. Ha perso molti punti anche Herlings. L’olandese, in gara uno dopo aver menato le danze per metà tempo ha mollato il colpo sugli arrembanti Roczen e Frossard e si è dovuto accontentare del terzo posto. In gara due è rimasto coinvolto in una caduta alla prima curva dopo la partenza

(con Frossard, Van Horebbek, Paulin e altri), ha poi sbagliato del suo nel corso del primo giro con un bel volo: la moto non era a posto ed è stato costretto a fermarsi. Lo stesso Frossard, che in gara uno aveva ottenuto la seconda posizione dimostrando chiaramente di poter lottare alla pari con i tre terribili, in gara due è rimasto vittima della caduta al via e nonostante una generosa rimonta (undicesimo) non ce l’ha fatta a salire sul podio. Per un solo punto glielo ha soffiato, terzo, l’inglese Simpson, anche stavolta non esaltante ma abbastanza regolare: sesto e quarto. La sorpresa di giornata è il belga Roelants, secondo, non perché non sia uno da podio (è già stato secondo l’anno scorso a Lommel), ma perché si porta ancora il marchio di sabbiaiolo e Bellpuig si presentava invece, nonostante un sabato piovigginoso, bella dura. Roelants è stato bravo in gara uno a rimontare dalla dodicesima posizione fino alla quinta, e in gara due ha sfruttato una buona partenza e ha concluso secondo. Quinto nell’assoluta è Paulin Gautier, che al rientro dall’infortunio prestagione si è subito inserito con i migliori. Quarto in gara uno è rimasto anche lui nel mucchio al via di gara due ed è comunque risalito fino al decimo posto.

motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

TROFEI, COPPA FMI E MOTOTEMPORADA Velocitàa Misano MISANO - 450 piloti impegnati al Misano World Circuit per la Coppa FMI e la seconda prova della Mototemporada Romagnola; in gara anche alcuni trofei che hanno inziato il loro cammino agonistico 2010. Tra questi l’taliano Amatori che ha visto le vittorie di Alessandro Rossi nella Base 600 e Alessandro Clivio nella Pro 600. Tra le 1000, successi di Simone Fadigati e Claudio Papi. Apertura stagionale anche per la Michelin Power Cup 600 con vittorie di Emanuele Vidoli tra le 600 e Matteo Armetti tra le 1000. Al via anche il trofeo Dunlop by TMR , dove il pilota di casa Stefano Togni si è aggiudicato la 600; a Stefano Cordara è invece andata la 1000, ripartita dopo l’esposizione della bandiera rossa. Hanno proseguito il loro cammino stagionale la Bridgestone Cup e la Mototemporada Romagnola. Nella 1000 Bridgestone, l’ormai collaudatissimo Sebastiano Zerbo non ha avuto particolari difficoltà ad imporsi. Emanuele Viglieno, in lotta con Lorenzo Garofoli per praticamente tutta la gara, ha avuto la meglio nella 600. Conclusione con la Mototemporada Romagnola, che ha registrato le affermazioni di Samuel Maggiori (Open), Tommaso Totti (Stock 600), Andrea Mantovani (125 Sport) e Marco Guetti (Challenge Mototemporada). Massimiliano Regazzi

Misano (RN) 9 maggio Coppa FMI e Mototemporada romagnola; Trofei: Amatori, Bridgestone, Michelin – Direttore di gara: Raffaele de Fabritiis – Meteo: variabile

Classifiche MOTOTEMPORADA OPEN: 1. Maggiori (Yamaha); 2. Della Ceca (Yamaha); 3. Caselli (Yamaha); 4. Pedoni (Yamaha); 5. Serri (BMW); 6. Zerbo (Yamaha); 7. Zerbo (Yamaha); 8. Sellone (Ducati); 9. Morelli (Yamaha); 10. Grilli (Yamaha); 11. Menghi (Kawasaki); 12. Zuccarino (Yamaha); 13. Focardi (Honda); 14. Sassi (BMW); 15. Cabassi (Suzuki); 16. Rosetti (Honda); 17. Maineri (Ducati); 18. Di Somma (Yamaha); 19. Gambatesa (Yamaha). STK 600: 1. Totti (Yamaha); 2. Marchelluzzo (Honda); 3. Marconi (Yamaha); 4. Gregorini (Yamaha); 5. Celestini (Yamaha); 6. Sigillino (Yamaha); 7. Romano (Yamaha); 8. Miele (Honda); 9. Toccacieli (Kawasaki); 10. Maestri (Honda); 11. Tosetto (Kawasaki); 12. Iacucci (Yamaha); 13. Magnani (Kawasaki). 125 SPORT: 1. Mantovani; 2. Calgaro; 3. Aloisi; 4. Andreozzi; 5. Luciani; 6. Gamarino; 7. Spedale; 8. Benini; 9. Milioli; 10. Tramarin; 11. Bugatti; 12. Zonca; 13. Scagnetti; 14. Giacomini; 15. Betti; 16. Di Girolamo; 17. Cintio; 18. Bertolasio; 19. Zanini; 20. Garofali; 21. Ritucci; 22. D’Agostino; 23. Maccesi; 24. Costa; 25. Romeo; 26. Ragazzi (tutti su Aprilia). CHALLENGE: 1. Guetti; 2. Cangi (tutti su Moriwaki). MICHELIN POWER CUP 1000: 1. Armetti (Honda); 2. Castellarin (Suzuki); 3. Dal Piaz (Honda); 4. Conti (Suzuki); 5. Villa (Suzuki); 6. Gualtieri (Suzuki); 7. Abati (Honda); 8. Banfi (MV Agumotosprint

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sta); 9. Fagioli (Kawasaki); 10. Barolo (Honda); 11. Erba (Suzuki); 12. Grasselli (Suzuki); 13. Mei (Suzuki); 14. Piatti (Yamaha); 15. La Face (Kawasaki); 16. Cusumano (Yamaha); 17. Fornasiero (Ducati); 18. Fortunato (Yamaha); 19. Chiodi (Ducati); 20. Occhipinti (Yamaha); 21. Caruso (Yamaha); 22. Tosoni (Suzuki); 23. Capra (Ducati); 24. Ceroni (Ducati); 25. Zani (Ducati); 26. Ferri (Ducati); 27. Cedra (Honda); 28. Iemali (Suzuki). POWER CUP 600: 1. Vidoli (Honda); 2. Greco (Yamaha); 3. De Pasquale (Yamaha); 4. Altomonte (Honda); 5. Del Canuto (Yamaha); 6. Fasanella (Triumph); 7. Antoni (Yamaha); 8. Troiani (Yamaha); 9. Segantin (Yamaha); 10. Resta (Yamaha); 11. Carusi (Yamaha); 12. Innamorati (Triumph); 13. Quirico (Yamaha); 14. Di Simone (Yamaha); 15. Malaspina (Yamaha); 16. Storai (Yamaha); 17. Gori (Yamaha); 18. Taschini (Yamaha); 19. Luminari (Honda); 20. Luzzi (Yamaha); 21. Tartarini (Yamaha); 22. Mattioli (Honda); 23. D’Amore (Yamaha); 24. Noli (Kawasaki); 25. Bonomi (Kawasaki); 26. Merendi (Yamaha); 27. Sarandrea (Yamaha); 28. Mailli (Suzuki); 29. Carra (Honda); 30. Cenciotti (Yamaha); 31. Gottardi (Honda); 32. Colombo (Yamaha); 33. Bianchi (Kawasaki); 34. Lattavo (Yamaha). DUNLOP 1000: 1. Cordara (BMW); 2. Pilia (Suzuki); 3. Coltelli (Yamaha); 4. Mantoni (Honda); 5. Pelonara (Yamaha); 6. Pennesi (Honda); 7. Angilella (Suzuki); 8. Neri (Honda); 9. Di Chiara (Yamaha); 10. Tamburini (Yamaha); 11. Brocco (Honda); 12. Valgiusti (Suzuki); 13. Di Salvo (Suzuki); 14. Fontanelli (Yamaha); 15. Natale (Yamaha); 16. La Cavita (Yamaha); 17. Laquale (BMW); 18. Di Lello (Yamaha); 19. Di Somma (Yamaha); 20. Bartoli (Suzuki); 21. Brocco (Suzuki); 22. Balzani (Suzuki); 23. Andriulo (Suzuki); 24. Zanotti (Suzuki); 25. Selvatici (Suzuki). DUNLOP 600: 1. Togni; 2. Cocco; 3. Pallini; 4. Brignoli; 5. Cimica; 6. Piccari (Hon-

da); 7. De Noni; 8. Pallini; 9. Stasi (Triumph); 10. Valentini; 11. Ferri; 12. Ercoli; 13. Ambrogioni; 14. Margotti (Honda); 15. Di Pietro; 16. Ostuni; 17. D’Arielli; 18. Iacone; 19. Soricetti (Honda); 20. Sparvoli; 21. Lombardi (Suzuki); 22. Scalambra (Honda); 23. Galli; 24. Gentile; 25. Facchini (Suzuki); 26. Ricci (Honda); 27. Lippi; 28. Sereni; 29. Mancini (tutti gli altri su Yamaha). BRIDGESTONE 1000: 1. Zerbo (Yamaha); 2. Clementini (Yamaha); 3. Tortora (Yamaha); 4. Barbieri (Yamaha); 5. Albanese (Yamaha); 6. Tommassoni (KTM); 7. Celli (Suzuki); 8. Mulattieri (Suzuki); 9. Oliva (Suzuki); 10. Di Donato (Honda); 11. Billi (Kawasaki); 12. Baglioni (Yamaha); 13. Anghetti (Honda); 14. Liverani (Suzuki); 15. Caproli (Honda); 16. Bronzetti (Honda); 17. Sirveni (Yamaha); 18. Brandoni (Yamaha); 19. Montrone (Suzuki); 20. Fiorini (Yamaha); 21. Venanzetti (Honda); 22. Rapuzzi (Ducati); 23. Danti (Suzuki); 24. Del Buono (Suzuki). BRIDGESTONE 600: 1. Viglieno (Yamaha); 2. Andreoli (Honda); 3. Ferro (Yamaha); 4. Giovannini (Honda); 5. Del Grosso (Suzuki); 6. Garofali (Yamaha); 7. Troiani (Yamaha); 8. Lagonigro (Suzuki); 9. Chiurchiu (Kawasaki); 10. Colfafranceschi (Kawasaki); 11. Baci (Yamaha); 12. Leo (Honda); 13. Renzi (Honda); 14. Vannetti (Yamaha); 15. Vincenzini (Kawasaki); 16. Del Grosso (Honda); 17. Speranza (Honda); 18. Stopponi (Kawasaki); 19. Mazza (Yamaha); 20. Lagonigro (Suzuki); 21. Maurizio (Honda); 22. Romano (Yamaha); 23. Bove (Yamaha); 24. Esposito (Honda); 25. Pelabasto (Honda); 26. Ferri (Kawasaki); 27. Teran (Honda); 28. Ferri (Yamaha); 29. Antonelli (Yamaha); 30. Malagoli (Suzuki); 31. Piras (Kawasaki); 32. Nuti (Honda); 33. Marongiu (Yamaha). AMATORI PRO 1000: 1. Fadigati (Suzuki); 2. Serri (BMW); 3. Piccoli (Suzuki); 4. Ursic (Honda); 5. Franchi (Ducati); 6. Milloch (Yamaha); 7. Tozzi (Honda); 8. Del Vecchio (Yamaha); 9. Cirotto (Yamaha); 10. Carrieri (BMW); 11. Di Foggia (Kawasaki); 12. Perini (Suzuki); 13. Matteotti (Suzuki); 14. Mansuino (Yamaha); 15. Del Podio (Yamaha); 16. Bertagna (Suzuki); 17. Barone (Suzuki); 18. Giuliani (Kawasaki); 19. Tartari (Suzuki); 20. Migliorini (Suzuki); 21. Bonzanini (Yamaha); 22. Lisanti (Yamaha); 23. Giugni (Aprilia); 24. Seren Rosso (Honda); 25. Caggiano (Suzuki); 26. Pignotti (Yamaha); 27. Lattanzi (Suzuki); 28. Gilberti (Suzuki); 29. Fiorini (Honda); 30. Guzzonato (Aprilia); 31. Galasso (Kawasaki); 32. Ciarrocchi (Suzuki); 33. Gallicchio (Aprilia). PRO 600: 1. Clivio; 2. Pirrone; 3. Loriga; 4. Mercante (Honda); 5. Pinna (Honda); 6. Spinazzola (Honda); 7. Leoni; 8. Stabile (Honda); 9. Torresi; 10. Galasso; 11. La Licata; 12. Sartori (Kawasaki); 13. Guzzonato; 14. Zambino (Triumph); 15. Bizzarri; 16. Abbruciati; 17. Faggioli; 18. Colleoni (Honda); 19. Ticini; 20. Canelli; 21. Torretta; 22. Berton; 23. Campanile (Honda); 24. Sassi; 25. Parigi; 26. Lunghi; 27. Bianchini; 28. Zucconi (Honda); 29. Sessa; 30. Chiavuzzi (Suzuki); 31. Uglia; 32. Gabrielli; 33. Orsini (tutti gli altri su Yamaha). BASE 1000: 1. Papi (Kawasaki); 2. Arghittu (Ducati); 3. Girlanda (Suzuki); 4. Valsecchi (Honda); 5. Turina (Honda); 6. Beretta (Suzuki); 7. Rossi (Honda); 8. Raspanti (Suzuki); 9. Villani (Suzuki); 10. Manservisi (Ducati); 11. Gramisci (Suzuki); 12. Massetti (BMW); 13. Bozzetti (Suzuki); 14. Morosi (Yamaha); 15. Figliossi (Suzuki); 16. Menossi (Suzuki); 17. Ferraris (Yamaha); 18. La Barca (Yamaha); 19. Illuminato (Suzuki); 20. Rigamonti (Kawasaki); 21. D’Andrea (Ducati); 22. Prencipe (Honda); 23. Verrascina

(Suzuki); 24. Aloi (Ducati); 25. Levada (Ducati); 26. Framarin (Honda); 27. Russo (Kawasaki); 28. Mirolo (Suzuki); 29. Marzi (Ducati); 30. Zanirato (Kawasaki); 31. Napolitano (Yamaha). BASE 600: 1. Rossi (Yamaha); 2. Giannuzzi (Yamaha); 3. Villani (Honda); 4. Golia (Suzuki); 5. Guerrini (Yamaha); 6. Biscotti (Kawasaki); 7. Vacondio (Yamaha); 8. Ferro (Honda); 9. Valentini (Honda); 10. Bongi (Kawasaki); 11. Lyubimova (Yamaha); 12. Barattini (Yamaha); 13. Buttafarro (Honda); 14. Zampedri (Honda); 15. Madeddu (Yamaha); 16. Di Ghionno (Yamaha); 17. Cesali (Kawasaki); 18. Giorgini (Yamaha); 19. Frascari (Kawasaki); 20. Sorbello (Yamaha); 21. Corvo (Honda); 22. Scalcione (Yamaha); 23. Benzoni (Yamaha); 24. De Favero (Yamaha); 25. Cucco (Honda); 26. Rudelli (Honda); 27. Russo (Yamaha); 28. Fiorentini (Yamaha); 29. Grassi (Yamaha); 30. Pandolfo (Yamaha); 31. Yakhnich (Yamaha); 32. Saporito (Yamaha); 33. Vernetti (Kawasaki); 34. Palamides (Yamaha); 35. Boccuni (Kawasaki); 36. Zani (Yamaha); 37. La Tassa (Yamaha); 38. Pisacane (Honda); 39. Consalvi (Yamaha).

DALL’ALTO: MATTEO ARMETTI, TOMMASO TOTTI E STEFANO TOGNI: TRE VINCITORI IN AZIONE A MISANO.

MANUEL PAGLIANI (96), ALEX MARZOCCHI (16) E GIANLUCA ZIMBONE (13) IN LOTTA NELLA MINIGP CLASSE SENIOR 70.

MiniGP Corridonia (MC) 9 maggio Campionato italiano MiniGP, seconda prova - Direttore di gara: Federica Tiburzi - Meteo: sereno.

Classifiche SENIOR 70 GARA 1: 1. Pagliani (Zpf); 2. Marzocchi (Grc); 3. Bastianini (Honda); 4. Locatelli (Honda); 5. Marini (Honda); 6. Pascoli (Metrakit); 7. Caruso (Honda); 8. Fenati (Rf); 9. Tranchina (Grc); 10. Rossi (Zpf); 11. Costantino (Honda); 12. Mancarella (Grc); 13. Vesprini (Conti); 14. Mincione (Honda); 15. Sgroi (Grc); 16. Ferretti (Metrakit); 17. Caravella (Metrakit); 18. Valtulini (Zpf); 19. Nocco (Seven); 20. Dalla Porta (Metrakit). GARA 2: 1. Pagliani (Zpf); 2. Marzocchi (Grc); 3. Zimbone (Grc); 4. Ferrari (Honda); 5. Delbianco (Zpf); 6. Locatelli (Honda); 7. Cavalieri (Honda); 8. Rossi (Zpf); 9. Costantino (Honda); 10. Fenati (Rf); 11. Tranchina (Grc); 12. Pascoli (Metrakit); 13. Sgroi (Grc); 14. Caravella (Metrakit); 15. Caruso (Honda); 16. Mancarella (Grc); 17. Mincione (Honda); 18. Ferretti (Metrakit); 19. Arginò (Rf); 20. Vesprini (Conti); 21. Valtulini (Zpf). JUNIOR 50 GARA 1: 1. Manzi (Honda); 2. Zaccone (Honda); 3. Di Giannantonio (Honda); 4. Bulega (Zpf); 5. Gabellini (Honda); 6. Malone (Seven); 7. Montella (Seven); 8. Gravina (Honda); 9. Giordano (Honda); 10. Castellini (Zpf); 11. Speziale (Bi Zeta Motor); 12. Scalbi (Zpf); 13. Tiezzi (Seven); 14. Adragna (Metrakit); 15. Latini (Grc); 16. Setaro (Honda); 17. Bortolozzo (Honda); 18. Ciulla (Metrakit); 19. Lasi (Bi Zeta Motor); 20. Ciprietti (Bi Zeta Motor); 21. Ferrante (Zpf); 22. Litrico (Grc); 23. Cicco (Honda); 24. Romeo (Rf). JUNIOR 50 GARA 1: 1. Manzi (Honda); 2. Gabellini (Honda); 3. Zaccone (Honda); 4. Giordano (Honda); 5. Malone (Seven); 6. Bulega (Zpf); 7. Montella (Seven); 8. Scalbi (Zpf); 9. Ferrante (Zpf); 10. Litrico (Grc); 11. Bortolozzo (Honda); 12. Adragna (Metrakit); 13. Tiezzi (Seven); 14. Cicco (Honda); 15. Setaro (Honda); 16. Ciulla (Metrakit); 17. Gravina (Honda); 18. Ciprietti (Bi Zeta Motor); 19. Di Giannantonio (Honda); 20. Speziale (Bi Zeta Motor); 21. Castellini (Zpf); 22. Lasi (Bi Zeta Motor); 23. Latini (Grc); 24. Romeo (Rf). GARA 2: 1. Manzi (Honda); 2. Zaccone (Honda); 3. Giordano (Honda); 4. Gabellini (Honda); 5. Di Giannantonio (Honda); 6. Gravina (Honda); 7. Montella (Seven); 8. Romeo (Rf); 9. Scalbi (Zpf); 10. Ferrante (Zpf); 11. Castellini (Zpf); 12. Adragna (Metrakit); 13. Cicco (Honda); 14. Litrico (Grc); 15. Tiezzi (Seven); 16. Malone (Seven); 17. Setaro (Honda); 18. Ciulla (Metrakit); 19. Bortolozzo (Honda); 20. Ciprietti (Bi Zeta Motor); 21. Lasi (Bi Zeta Motor). SENIOR 70: 1. Bezzi (Honda); 2. Calì (Metrakit); 3. Suvio (Grc); 4. Campioni (Grc);

5. Mengoni (Seven). 80 RUOTE ALTE: 1. Bagnaia (Rmu); 2. Caravella (Metrakit); 3. Groppi (Metrakit); 4. Valtulini (Zpf); 5. Gobbi (Seven); 6. Masoni (Rmu); 7. Giannelli (Conti); 8. Antonelli (Metrakit); 9. Laghi (Mjl); 10. Rousseau (Bms); 11. Leotta (Metrakit).

Sardegna Padru (SS) 2 maggio Campionato sardo cross MX1-MX2, quarta prova – Organizzatore: M.C. Padru – Direttore di gara: Carlo Fadda – Meteo: nuvoloso

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Asole Gian Mario (Yamaha); 2. Medda (Honda); 3. Asole Giovanni (Honda); 4. Mulas (Yamaha); 5. Monaco (Yamaha); 6. Piemonte (Yamaha); 7. Argiolas (Honda); 8. Fadda (Honda); 9. Puddu (Honda); 10. Canu (Yamaha); 11. Mariotti (Honda); 12. Dassu (Yamaha); 13. Depau (KTM); 14. Mura (Honda); 15. Farci (Kawasaki). GARA 2: 1. Asole Gian Mario (Yamaha); 2. Asole Giovanni (Honda); 3. Monaco (Yamaha); 4. Piemonte (Yamaha); 5. Argiolas (Honda); 6. Fadda (Honda); 7. Puddu (Honda); 8. Canu (Yamaha); 9. Mariotti (Honda); 10. Mura (Honda); 11. Farci (Kawasaki). MX2 GARA 1: 1. Angius (Yamaha); 2. Spano (KTM); 3. Muggianu (Honda); 4. Azara (Honda); 5. Cadeddu (KTM); 6. Figoni (Honda); 7. Sotgiu (Honda); 8. Manzottu (Kawasaki); 9. Asole Giuseppe (Honda); 10. Porcu (KTM); 11. Alvisa (Kawasaki); 12. Loi (Yamaha); 13. Mundula (Honda); 14. Picciau (Honda); 15. Corda (Honda); 16. Farci (KTM); 17. Muglia (Honda); 18. Fodde (Honda); 19. Azara (Honda); 20. Secci (KTM); 21. Vargiu (Yamaha); 22. Giorda (Kawasaki); 23. Pipi (Yamaha); 24. Atzori (Honda); 25. Fiori (KTM); 26. Pisanu (Yamaha); 27. Mannu (Honda); 28. Sechi (KTM); 29. Floris (Honda); 30. Sottile (Yamaha). GARA 2: 1. Angius (Yamaha); 2. Muggianu (Honda); 3. Spano (KTM); 4. Azara (Honda); 5. Fodde (Honda); 6. Figoni (Honda); 7. Cadeddu (KTM); 8. Manzottu (Kawasaki); 9. Asole Giuseppe (Honda); 10. Alvisa (Kawasaki); 11. Mundula (Honda); 12. Sotigu (Honda); 13. Muglia (Honda); 14. Picciau (Honda); 15. Loi (Yamaha); 16. Azara (Honda); 17. Secci (KTM); 18. Giorda (Kawasaki); 19. Pipi (Yamaha); 20. Atzori (Honda); 21. Vargiu (Yamaha); 22. Pisanu (Yamaha); 23. Sechi (KTM); 24. Mannu (Honda); 25. Sottile (Yamaha); 26. Fiori (KTM); 27. Floris (Honda). QUAD GARA 1: 1. Zanda (Honda); 2. Tuppone (Pol); 3. Molino (Yamaha); 4. Ghiani (Suzuki). GARA 2: 1. Zanda (Honda); 2. Tuppone (Pol); 3. Molin-o (Yamaha); 4. Ghiani (Suzuki); 5. Sollai (Suzuki).

Friuli

Lombardia

Cordenons (PN) 2 maggio

Misinto (MI) 25 aprile

Campionato cross Friuli Venezia Giulia, terza prova – Organizzatore: M.C. Pedemontano – Direttore di gara: Raffaele Sandrin – Meteo: variabile

Campionato lombardo minienduro – Organizzatore: M.C. Misinto – Direttore di gara: Armando Sponga – Meteo: variabile

Classifiche

Classifiche

MX1: 1. Alessandro Turitto (Raptor Racing-Honda); 2. Liva (Honda); 3. Vidotto (Yamaha); 4. Sonego (Honda); 5. Givani (TM); 6. Gurizzan (Honda); 7. Mattiuz (Honda); 8. De Lazzari (Kawasaki); 9. Villini (Honda); 10. Raffaglio Y. (Honda); 11. Belluzzo (KTM); 12. Argiolas (Honda); 13. Quaino (Suzuki); 14. Cebula (Honda); 15. Sonego (Honda); 16. Bortolotto (Honda); 17. Ciot (Yamaha); 18. De Cecco A. (Honda); 19. Benvegnù (Honda). MX2: 1. Matteo Peruch (Tre Pini-Honda); 2. Cescon A. (Honda); 3. Cescon M. (Honda); 4. Cotti (Yamaha); 5. Villanova (Yamaha); 6. Gava (KTM); 7. Miconi (Honda); 8. Chiarotto (KTM); 9. Zamato (Honda); 10. Quas (TM); 11. Fanna (Kawasaki); 12. Cudini (Honda); 13. Rizzetto (Yamaha); 14. Pilot (KTM); 15. Da Dalt R. (Honda); 16. Cossar (Kawasaki); 17. Zavagno (Yamaha); 18. Pivetta (Honda); 19. Brusadin (Honda); 20. Cecchinato (Honda); 21. Sabbadin (Kawasaki); 22. Borghese (Kawasaki); 23. Blocher (Yamaha); 24. Gabbino (Yamaha); 25. Dordolo S. (Yamaha). HOBBY MX1: 1. Michele Sandrin (CanevaHonda); 2. Masutti (Honda); 3. Mittone (Honda); 4. Facca (Yamaha); 5. Francesco (Yamaha); 6. Zamarian (KTM); 7. Fieghl (Kawasaki); 8. Miscolini (Suzuki); 9. Ferrari (Honda); 10. Battel (Suzuki); 11. D’Andrea (Suzuki); 12. Paravano (Honda); 13. Mottes (Suzuki); 14. Turitto R. (Kawasaki); 15. Anastasia (Suzuki); 16. Bassan (Honda); 17. Rivignassi (Honda); 18. Peruzzo An. (KTM); 19. Gabatel (Honda); 20. Bisinella (Yamaha); 21. Springolo (Yamaha); 22. Panzarin (Yamaha); 23. Peruzzo At. (KTM); 24. Scuderin (Suzuki); 25. Bassetto (Honda); 26. Danieli (Suzuki); 28. Snaidero (TM); 29. Marin (Honda); 30. Da Ros C. (Yamaha); 31. Giuntini (TM); 32. Marchesi (TM). HOBBY MX2: 1. Paolo Scodellaro (Pedemontano-Kawasaki); 2. Favret (Honda); 3. Mascherin (Honda); 4. Barbieri (Yamaha); 5. Campaniello (Yamaha); 6. Talon (Kawasaki); 7. Mauri M. (Honda); 8. Sperandio (Kawasaki); 9. Corazzin (KTM); 10. Mauri A. (Honda); 11. Infanti (Honda); 12. Gerussi (Honda); 13. Marzotto (Yamaha); 14. Nicoloso (Honda); 15. Rossi N. (Suzuki); 16. Segato (Honda); 17. Dordolo L. (Honda); 18. Confortin (KTM); 19. Morettin (Yamaha); 20. Tassan (Suzuki); 21. Macrì (Honda); 22. Gaspardo (Honda); 23. Basso C. (Yamaha); 24. Belluzzo L. (Suzuki); 25. Meggiolaro (Honda); 26. Gubiani (Husqvarna); 27. Faitini (KTM); 28. Mauro I. (Honda); 29. Scomparin (Kawasaki); 30. Brondani (Suzuki). HOBBY MX2 Gr. B: 1. Polo A. (Yamaha); 2. Sattolo (Honda); 3. Basso S. (Yamaha); 4. Padovano (Suzuki); 5. Bertoia (Honda); 6. Schiavon Giac. (Kawasaki); 7. Pramparo G. (Honda); 8. Volpe (Suzuki); 9. Orazi (Yamaha); 10. Colle (Yamaha); 11. Simatz (Suzuki); 12. Foschia (Suzuki); 13. Perini A. (Honda); 14. Cucchiaro (KTM); 15. Aita S. (Suzuki); 16. Perini W. (Honda); 17. Cattai A. (Yamaha); 18. Ius (Suzuki); 19. Cuttin (Suzuki); 20. Aita I. (Kawasaki); 21. Sturni (Honda); 22. Cargelutti (Honda); 23. Furlan (TM); 24. De Nardo (TM); 25. Rui (Yamaha); 26. Molinaro (Yamaha); 27. Marchesi (TM); 28. De Cecco M. (Honda); 29. Saincich (Suzuki); 30. Ban (TM); 31. Cargnelutti (Kawasaki); 32. Tavian (Honda); 33. Altan (Husqvarna).

ASPIRANTI 85: 1. Giudici (Suzuki); 2. Cominardi (Honda); 3. Apollonio (KTM); 4. Zanni (KTM); 5. Signorelli (KTM); 6. Merli (Honda); 7. Pimpinella (Honda); 8. Francinelli (Kawasaki); 9. Pezzoni (Kawasaki); 10. Cattane (Kawasaki); 11. Golutti (KTM); 12. Ragazzoni (KTM); 13. Anziano (KTM); 14. Martinelli (KTM); 15. Bussandri (Kawasaki); 16. Gitti (KTM); 17. Marenzi (Honda); 18. Colleoni (KTM); 19. Jannone (KTM); 20. Raggio (KTM). ASPIRANTI 50: 1. Bernardi (HM); 2. Manarin (Fantic); 3. Spandre (HM); 4. Aresi (HM); 5. Maspero (Beta); 6. Carbone (HM); 7. Zanni (KTM); 8. Croci (Beta); 9. Frigé (Honda); 10. Bonetta (KTM); 11. Brioschi (Sherco); 12. Pasinetti (KTM); 13. Boccalari (HM); 14. Ceresoli (KTM); 15. Ghedini (Fantic); 16. Albergoni (HM); 17. Ciccotti (HM); 18. Contenti (Fantic). ESORDIENTI: 1. Macorito (KTM); 2. Peverata (KTM); 3. Piccina (KTM); 4. Pavoni (Kawasaki); 5. Capoferri (KTM); 6. Cabini (KTM); 7. Minelli (KTM); 8. Rumi (KTM); 9. Pozzi (Kawasaki); 10. Marangoni (KTM); 11. Bonazzi (KTM); 12. Zerla (KTM); 13. Agostani (Kawasaki); 14. Maffi (KTM); 15. Facchini (KTM); 16. Parolini (KTM); 17. Rottigni (KTM). LADY: 1. Cabini (KTM); 2. Montini (KTM). BABY SPRINT: 1. Minelli (KTM); 2. Ravizzola (KTM); 3. Pedersoli (KTM); 4. Tuani (KTM); 5. Pellizzari (Suzuki); 6. Pintossi (KTM); 7. Mazzetto (KTM). BABY MONO: 1. Corti (KTM); 2. Servalli (KTM); 3. Ghidini (KTM). OSPITI: 1. Corli (HM); 2. Milesi (Fantic); 3. Consolini (Fantic); 4. Natali (Fantic); 5. Contenti (Fantic); 6. Picaroletti (Beta); 7. Redaelli (HM). SQUADRE: 1. Costa Volpino; 2. Hornets; 3. Presolana Enduro; 4. Treviglio.

MATTEO PERUCH SI È AGGIUDICATO LA VITTORIA NELLA MX2 NEL CROSS FRIULANO. motosprint

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Sportitalia

Emilia Romagna Bobbio (PC) 2 maggio Campionato enduro Emilia Romagna, prima prova – Organizzatore: M.C. Bobbio Meteo: variabile

Classifiche SPORT: 1. Bronzoni (KTM); 2. Mion (Yamaha); 3. Mutti (Gas Gas); 4. Mutti (Honda); 5. Pozzi (Honda); 6. Chiesa (Honda); 7. Dallarda (Yamaha); 8. Negri (Husaberg); 9. Cassinelli (KTM); 10. Perani (KTM); 11. Segalini (Honda); 12. Iotti (Yamaha); 13. Calderoni (TM); 14. Morelli (KTM); 15. Repetti (Honda); 16. Malvicini (KTM); 17. Fulcini (Honda); 18. Zini (Husqvarna); 19. Scarpetta (Honda); 20. Asinara (KTM); 21. Scarpetta (KTM); 22. Veneziani (KTM); 23. Vandini (KTM); 24. Ferri (Husaberg). FINO 500 2T E FINO 125 4T: 1. Lazzarini (Beta); 2. Armani (Honda); 3. Castellana (HM); 4. Conciatori (Beta); 5. Boccacci (Beta). FINO 144 2T: 1. Chiappa (Husqvarna); 2. Donelli (KTM); 3. Trevainini (Honda); 3. Fulcini (Husqvarna); 4. Lelli (KTM); 5. Comastri (TM); 6. Zaffaroni (KTM); 7. Pietranera (Yamaha); 8. Rovero (KTM); 9. Gatti (KTM); 10. Agnelli (Husqvarna); 11. Agnelli (Husqvarna); 12. Ciccotti (KTM); 13. Degli Alberti (KTM); 14. Rossi (KTM); 15. Broggio (TM); 16. Gioia (Husqvarna); 17. Vezzosi (TM); 18. Ferri (TM); 19. Arezzi (KTM); 20. Perissinoto (Husqvarna); 21. Alfieri (KTM); 22. Coggi (KTM); 23. Vitadini (KTM); 24. Bichicchi (Husqvarna). FINO 250 4T - DA OLTRE 144 2T FINO 200 2T: 1. Scotti (Husqvarna); 2. Pasquali (Honda); 3. Rossi (Suzuki); 4. Traversi (Suzuki); 5. Brioschi (Honda); 6. Morandi (Husqsvarna); 7. Losi (Suzuki); 8. Avanzini (Honda); 9. Paghini (KTM); 10. Aguzzoli (Kawasaki); 11. Grosso (Gas Gas); 12. Carta (Honda); 13. Mucci (Kawasaki); 14. Cavanna (Honda); 15. Tagliani (KTM); 16. Tampieri (Kawasaki); 17. Evangelisti (KTM); 18. Campanella (Suzuki); 19. Marchionni (Suzuki); 20. Alfieri (Suzuki); 21. Elmi (Honda); 22. Mucci (Kawasaki); 23. Ghezzi (Honda); 24. Paratici (Kawasaki); 25. Orfei (KTM); 26. Tunesi (Honda); 27. Caprioli (TM); 28. Lombardo (Yamaha); 29. Odolini (Honda); 30. Monti (KTM); 31. Bercella (Honda); 32. Boifava (Honda); 33. Del Soldato (KTM); 34. Guglielmetti (Honda); 35. Gabriele (Suzuki); 36. Persiani (KTM); 37. Biggio (Honda); 38. Sigalini (Honda); 39. Albasi (Suzuki); 40. Felisi (Yamaha); 41. Dini (Sherco); 42. Dolfin (Yamaha); 43. Patuzzo (Yamaha); 44. Elmi (KTM). OLTRE 200 2T: 1. Lenzi (Gas Gas); 2. Mayr (KTM); 3. Camisani (Honda); 4. Fiaccadori (Suzuki); 5. Mazzocchi (KTM); 6. Sesenna (KTM); 7. Vannucchi (KTM); 8. Tanzi (KTM); 9. Pedrini (Honda); 10. Scorta (KTM); 11. Fanticini (KTM); 12. Chinosi (Husqvarna); 13. Zuffada (KTM); 14. Dallatomasina (KTM); 15. Cangini (KTM); 16. Galli (TM); 17. Biserni (KTM); 18. Carpena (Gas Gas); 19. Bertorelli (KTM); 20. Bettini (Gas Gas); 21. Bertuzzi (Suzuki); 22. Frustagli (KTM); 23. Mattarossi (Kawasaki); 24. Salti (Gas Gas); 25. Pisani (KTM); 26. Serenari (Honda); 27. Aldrovandi (KTM); 28. Lerna (KTM); 29. Sfortunati (KTM); 30. Mutti (KTM); 31. Calanchi (Gas Gas); 32. Ricotti (KTM); 33. Castagna (KTM); 34. Pegorin (KTM); 35. Canovi (Gas Gas); 36. Cacciavillani (KTM); 37. Bosio (Gas Gas); 38. Mazzocchi (KTM); 39. Menzani (KTM); 40. Sereni (KTM); 41. Ferri motosprint

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(Honda); 42. Bosi (Yamaha); 43. Garilli (Honda); 44. Lorenzini (KTM); 45. Gandini (KTM); 46. Cardani (Gas Gas); 47. Fiocchi (KTM); 48. Giublesi (Gas Gas); 49. Franchi (KTM); 50. Sanfelici (KTM); 51. Previsani (KTM); 52. Menchi (KTM); 53. Guglielmi (TM); 54. Afroditi (KTM); 55. Montanari (KTM); 56. Biasoli (Gas Gas); 57. Sartori (Honda); 58. Muzio (Honda); 59. Molteni (Husqvarna); 60. Santini (KTM); 61. Micco (KTM); 62. Gaioli (Honda); 63. Sangervasio (KTM). OLTRE 250 4T: 1. Traversi (Suzuki); 2. Mulazzi (Honda); 3. Pelizzeni (Husqvarna); 4. Elmi (Rieju); 5. Cravedi (Honda); 6. Agostini (Honda); 7. Ferrari (Honda); 8. Bercella (Honda); 9. Migliori (KTM); 10. Occhialini (Honda); 11. Calesini (KTM); 12. Cesari (Aprilia); 13. Valentini (KTM); 14. Nigelli (Suzuki); 15. Tedaldi (Yamaha); 16. Milani (Honda); 17. Viglio (KTM); 18. Sordini (KTM); 19. Lombardi (Husqvarna); 20. Vignali (KTM); 21. Reverberi (KTM); 22. Orsi (KTM); 23. Pradelli (KTM); 24. Bignardi (Honda); 25. Veggetti (KTM); 26. Davighi (KTM); 27. Prandini (KTM); 28. Radicelli (Husaberg); 29. Sorboni (KTM); 30. Marina (Honda); 31. Merlani (KTM); 32. Capelazzi (Husqvarna); 33. Lapina (KTM); 34. Ghigliotto (Honda); 35. Ferretti (Beta); 36. Baistrocchi (KTM); 37. Sinibaldi (Beta); 38. Carlotti (Husaberg); 39. Tanzi (KTM); 40. Veggetti (KTM); 41. Mainardi (Beta); 42. Deroma (KTM); 43. Agrati (KTM); 44. Roncarati (KTM); 45. Camerini (Suzuki); 46. Bertarelli (KTM); 47. Guglielmetti (Husqvarna); 48. Minucci (KTM); 49. Bigatti (Honda); 50. Dini (Husaberg); 51. Uberti (Honda). VETERAN: 1. Elmi (Honda); 2. Uslenghi (Husqvarna); 3. Motta (KTM); 4. Pagliani (KTM); 5. Fontana (Husqvarna); 6. Aimi (Yamaha); 7. Corbellini (Yamaha); 8. Matarozzi (KTM); 9. Orlandelli (Yamaha); 10. Gaiardoni (Yamaha); 11. Municella (Honda); 12. Evasi (Yamaha); 13. Golzi (KTM); 14. Scalercio (KTM); 15. Malaguti; 16. Trussardi (KTM); 17. Molinari (Husaberg); 18. Roncarati (KTM). UNDER 18: 1. Bruschi (Honda); 2. Bondavalli (KTM); 3. Montelaghi (KTM); 4. Mozzi (KTM); 5. Draghi (KTM); 6. Algeri (Yamaha); 7. Casolari (KTM); 8. Molteni (Husqvarna); 9. Medici (KTM); 10. Battini (Husqvarna); 11. Manfredi (KTM); 12. Lambri (KTM); 13. Fava (Honda); 14. Guasti (Husqvarna). ELITE + STRANIERI: 1. Bernardi (Husqvarna). MOTOCLUB: 1. Trial Fornaroli; 2. Bobbio; 3. Crostolo; 4. Ponte Dell’Olio; 5. Castiglione dei Pepoli; 6. AMX; 7. Val Luretta; 8. Collina Motori.

Piemonte Rivarolo Canavese (TO) 9 maggio Campionato piemontese cross, seconda prova – Organizzatore: M.C. Rivarolo – Direttore di gara: Marco Bazzano– Meteo: variabile

Classifiche NAZIONALI: 1. Vindrola (Honda); 2. Roman (KTM); 3. Scabrosi (Suzuki); 4. Daziano (Honda); 5. Lorenzon (Kawasaki); 6. Franceschi (Kawasaki); 7. Tacchini (Honda); 8. Roasio (Yamaha); 9. Riccio (Yamaha); 10. Zucca (Yamaha); 11. Antoniello (Yamaha); 12. Barale (Honda); 13. Lamperti De Vecchi (Kawasaki); 14. Sclavo (Yamaha); 15. Altare (Yamaha); 16. Marchese (Honda).

CLASSE MAJOR. 1. Traversa (Honda); 2. Gatti (Honda); 3. Parodi (Honda); 4. Garzulino (Honda); 5. Miletto (Yamaha); 6. Di Giorgio (Kawasaki); 7. Pomella (Honda); 8. Magnino (Honda); 9. Imarisio (Honda); 10. Cremonini (Yamaha); 11. Adamini (Suzuki); 12. Marchisio (KTM); 13. Astesano (Honda); 14. Bessone (Kawasaki); 15. Cardone R. (Honda); 16. Costa Laia (Honda); 17. Antoniello (Yamaha); 18. Cardone O. (Honda); 29. Masante (Yamaha). CLASSE TERRITORIALI; 1. Paire (Kawasaki); 2. Ratti (Kawasaki); 3. Amadio S. (Suzuki); 4. Barbierato (Honda); 5. Pioppo (Honda); 6. Tortora (Suzuki); 7. Pasta (Kawasaki); 8. Novarino (Suzuki); 9. Boggio (Honda); 10. Peira (Honda); 11. Montorro (Kawasaki); 12. Amadio E. (Suzuki); 13. Castelli (Yamaha); 14. Ala (Honda); 15. Cavenaghi (Honda); 16. Marangotto (Honda); 17. Fenoglio (Yamaha); 18. Momo (Honda); 19. Marocco (Kawasaki); 20. Paschero (Honda); 21. Abello (Honda); 22. Daniele (Suzuki); 23. Maio (Suzuki); 24. Varani (Suzuki); 25. Bongiovanni (Kawasaki); 26. Bordese (Honda); 27. Flesia (Honda); 28. Fissolo (Honda); 29. Carati (Honda); 30. Mazzon (Honda); 31. Rosso (Suzuki); 32. Mattioda (Yamaha). CLASSE UNDER 17: 1. Lagaren (Suzuki); 2. Tabone (KTM); 3. Alice (Honda); 4. Montanari (Suzuki); 5. Cavalli (Yamaha); 6. Bianchetti (Yamaha); 7. De Faveri (Kawasaki); 8. Nicola (Kawasaki); 9. Sanfilippo (KTM); 10. Macaluso (Husqvarna); 11. Chioda (Kawasaki); 12. Cosenza (KTM); 13. Di Piazza (Honda); 14. Inversini L. (Honda); 15. Rimossi (KTM). MINICROSS CLASSE SENIOR: 1. Callegaro (KTM); 2.

Contessi (Honda); 3. Porro (KTM); 4. Inversini E. (Honda). CLASSE JUNIOR: 1. Tropepe (KTM); 2. Arbini (KTM); 3. Valsangiacomo (Suzuki); 4. Diotallevi (KTM); 5. Accornero (KTM); 6. Fornara (Kawasaki); 7. Frisoni (Suzuki); 8. Capriolo D. (KTM); 9. Antoniotti (KTM). CLASSE CADETTI. 1. Bianchi (Suzuki); 2. Cantele (KTM); 3. Capriolo G. (KTM). CLASSE DEBUTTANTI: 1. Scuteri (KTM); 2. Ulivi (KTM); 3. Veiluva (KTM); 4. Ossola (KTM).

Liguria Isolabona (IM) 2 maggio Campionato ligure enduro, seconda prova – Organizzatore: M.C. Gentleman Bordighera – Direttore di gara: Luigi Sappia – Meteo: sereno

Classifiche 125 2T: 1. Ordine (KTM); 2. Martini (Husqvarna); 3. Cassaretto (HM); 4. Di Maria (KTM); 5. Zarzoglio (KTM); 6. Compalati (KTM); 7. Pavone (Yamaha); 8. Bonetto (KTM); 9. Pancini (KTM); 10. Faraone (Kawasaki); 11. Grasso (KTM); 12. Bellanova (KTM); 13. Zino (KTM); 14. Bonifazio (KTM); 15. Poire (Husqvarna); 16. Girini (KTM); 17. Grasso (KTM); 18. Messaggi (KTM); 19. Forte (KTM); 20. Leonardo (KTM); 21. Beretta (KTM); 22. Boretti (TM); 23. Mezzacasa (KTM); 24. Parodi (KTM); 25. Pera (KTM); 26. Trucchi (KTM); 27. Moreno (KTM).

Trofeo Sud Italiaenduro Campobasso 2 maggio Trofeo Sud Italia di enduro, seconda prova – Organizzatore: M.C. Molisenduro – Direttore di gara: Bruno D’Innocenzo - Meteo: sereno

Classifiche CLASSE A1: 1. Cimei (KTM); 2. Fiorile (KTM); 3. Di Pasquale (Yamaha); 4. Sarro (KTM); 5. Fiore (KTM); 6. Martoccia (KTM); 7. Marotta (Husqvarna); 8. Incollingo (KTM); 9. Di Donato A. (KTM); 10. Fragola (KTM); 11. Pignotti (Honda); 12. Credico (Husqvarna); 13. Di Donato F. (KTM); 14. Matricardi (KTM); 15. Cavallaro (KTM); 16. De Lutis (Yamaha); 17. Urbano (Suzuki); 18. Olivieri (KTM); 19. Rutolo (KTM); 20. Iorio G. (KTM); 21. Mucciola (KTM); 22. La Rovere (KTM). CLASSE A2: Stimpfl (Beta); 2. Leonardis (KTM); 3. Capriati (Beta); 4. Gualini (Yamaha); 5. Altobelli (KTM); 6. Iorio R. (KTM); 7. Gaglia (KTM); 8. D’Alessandro (Beta); 9. Petrarca (KTM); 10. Garzarella P. (KTM); 11. Stella (Gas Gas); 12. Di Pietro (KTM); 13.Giuliani (KTM); 14. Iezzi (KTM); 15. Brocca (KTM); 16. Farinelli (Honda); 17. Civitillo (Tm); 18. Adorante (Honda); 19. Ciarelli (KTM); 20. Placidi (KTM); 21. Pisaturo (KTM). CLASSE A3: 1. Garzarella A. (Gas Gas); 2. Adamuccio (KTM); 3. Di Marcello (KTM); 4. De Maio (KTM); 5. Schettini (KTM); 6. Pantalone (KTM); 7. La Bella (Husqvarna); 8. De Simone (KTM); 9. Botolini (KTM). CLASSE E1: 1. Cutuli (Tm); 2. Schiappa (KTM); 3. Eufemia (Honda); 4. Di Gregorio (Husqvarna); 5. Moscone (Honda); 6. Luzi (Husqvarna); 7. Corrado (KTM); 8. Pittà (KTM); 9. D’Abbraccio (Husqvarna); 10. Cardinale (Honda); 11. Ieppo (Husqvarna); 12. Cristiano (KTM); 13. Pignata (KTM); 14. Dell’Orto (KTM); 15. Setta (Yamaha); 16. Carmando (KTM). CLASSE E2: 1. Della Rossa (Honda); 2. Lunelli (KTM); 3. Lauri (Honda); 4. Caterini (Honda); 5. Mammarella (Honda); 6. Di Giosaffatte (Suzuki); 7. Ferrara (Husqvarna); 8. Di Berardino (Gas Gas); 9. Rufolo (KTM); 10. Golia (KTM); 11. Carbone (KTM); 12. Tronci (KTM); 13. Pagliara (Honda). CLASSE E3: 1. Ricci Federico; 2. Salvo; 3. Piscitiello (Husqvarna); 4. Leggiero (Husaberg); 5 . Dominici; 6. Mazzelli; 7. Calvani; 8. Basileo (tutti gli altri su KTM). CLASSE SPORT: 1. Caramanico (KTM); 2. D’Alessio (KTM); 3 . Ricci Feliciano (KTM); 4. Pietropaolo P. (Beta); 5. Bianchino (Honda); 6. Lo Muzio (Husqvarna); 7. Vurciaio (Husqvarna); 8. Ricci Antonio; 9. Capece (KTM); 10. Tasillo (Beta); 11. Pietropaolo G. (Tm); 12. Eliseo (KTM); 13. Cipolla (Yamaha); 14. Di Prinzio (Yamaha); 15. Manocchio (KTM); 16. Trentalance (KTM).

ASSOLUTI: 1. Gallino (Suzuki); 2. Boffa (SBR); 3. Dall’Ava (KTM); 4. Gandolfo (Husqvarna); 5. Rovelli (KTM); 6. Boeri (Hussqvarna); 7. Barel (KTM); 8. Marmi (KTM); 9. Segre (Gas Gas); 10. Volpato (Gas Gas); 11. Sanino (Husqvarna). 250 2T: 1. Minazzo (KTM); 2. Rossi (Yamaha); 3. Sanguinetti (HM); 4. Rasia Dal Polo (KTM); 5. Carlini (KTM); 6. Molinari (Honda); 7. Ferratusco; 8. Borreani (KTM); 9. Perotti (HM); 10. Basilavecchia (TM); 11. Bestagno (KTM); 12. Dellai (KTM); 13. Spallarossa (HM); 14. Tirone (KTM); 15. Pario (KTM); 16. Parodi (KTM); 17. Vio (KTM); 18. Santucci (Gas Gas); 19. Maggioli (KTM); 20. Contrera (HM); 21. Cappi (KTM); 22. Muschietti (Husqvarna); 23. Castagnola (KTM); 24. Scarsi (KTM); 25. Raimondo (KTM); 26. Campana (HM); 27. Colombini (KTM); 28. Favazi (KTM); 29. Genesi (KTM); 30. Volpi (Gas Gas); 31. Caprella (KTM); 32. Gottelli (KTM); 33. Grillo (KTM); 34. Gregorace (KTM); 35. Gramegna (KTM). 250 4T: 1. Sanguinetti (HM); 2. Desirello (Suzuki); 3. Vallino (Yamaha); 4. Raggio (Suzuki); 5. Russi (Husqvarna); 6. Panarelli (KTM); 7. Cuneo (HM); 8. Perotti (HM); 9. Fata (HM); 10. Ludi (Husqvarna); 11. Di Mario (KTM); 12. Verbicara (Yamaha); 13. Marino (Yamaha); 14. Scali (Suzuki); 15. Parolini (Yamaha); 16. Gandolfo (Husqvarna); 17. Vanni (HM); 18. De Maestri (KTM); 19. Maia (Suzuki); 20. Gazzano (HM); 21. Medina (KTM); 22. Realini (Beta); 23. Carnesca (Yamaha); 24. Sità (KTM). ELITE: 1. Grasso (KTM). 450 4T: 1. Oliva (Husaberg); 2. Gandolfo (Husqvarna); 3. Simonetti (Beta); 4. Raso (Beta); 5. Dogliotti (KTM); 6. Mescia (HM); 7. Peraccini (KTM); 8. Sciamanda (HM); 9. Chioino (KTM); 10. Tassano (HM); 11. Lagorio (Honda); 12. Numez (TM); 13. Sciamanda (HM); 14. Iannelli (Yamaha); 15. Centenarop (Beta); 16. Bruzzo (KTM); 17. Castellana (Yamaha); 18. Bandini (Suzuki); 19. Giancone (Honda); 20. Albertone (Husaberg); 21. Armanni (HM); 22. Calcopietro (HM); 23. Andreis (Husaberg); 24. Data (KTM); 25. Rovere (Honda). 500 4T: 1. Porcella (Husaberg); 2. Presutti (KTM); 3. Berro (KTM); 4. Pilò (Beta); 5. Mondino (HM); 6. Vacca (Husaberg); 7. Biancheri (KTM); 8. Traversaro (TM); 9. Realini (Beta); 10. Volpe (Husaberg); 11. Cugge (KTM). TROFEO 80: 1. Muraglia (Yamaha); 2. Volpi (TM); 3. Ferretti (Zundapp); 4. Vescia (TM); 5. Montoli (TM); 6. Dubronner (Accossato); 7. Rossi (Zundapp); 8. Sala (TM); 9. Cottali (KTM); 10. Tagliaffero (HM); 11. Rachelli (TM). FEMMINILE: 1. Guaschetti (Gas Gas). SPORT: 1. Briatore (KTM); 2. Albarelli (TM); 3. Gheraldi (KTM); 4. Martini (YM); 5. Cantini (Husaberg); 6. Donatello (KTM); 7. Ascheri (Yamaha); 8. Bottazzi (HM); 9. Saettone (KTM); 10. Traverso (HM); 11. Di Marco (KTM); 12. Venzano (HM); 13. Spidalieri (HM); 14. Canavera (Suzuki); 15. Lombardo (Gas Gas); 16. Bottani (KTM); 17. Leonardi (KTM); 18. Saluzzo (Suzuki). VETERANI: 1. Buccheri (Husaberg); 2. Gasperini (KTM); 3. Guidetto (KTM); 4. Tirloni (KTM); 5. Pelle (KTM); 6. Delia (KTM); 7. Martini (KTM); 8. Roggero (Yamaha); 9. Adofaci (HM); 10. Riga (Yamaha); 11. Siro (KTM); 12. Elena (KTM); 13. Proto (KTM); 14. Ottoboni (KTM); 15. Biancheri (KTM); 16. Negro (KTM). SQUADRE MOTOCLUB: 1. Alassio; 2. Due Valli; 3. Sanremo. TEAM INDIPENDENTI: 1. Moto Tecnica Racing; 2. Enduro Team Promotor; 3. Team Camper.

Umbria S. Anatolia di Narco (PG) 9 maggio Campionato enduro Umbria, Lazio, Marche, Abruzzo, terza prova – Organizzatore: M.C. Spoleto – Direttore di gara: Roberto Romoli – Meteo: sereno

Classifiche CLASSE 125 2T: 1. Mozzoni (KTM); 2. Vecchi (TM); 3. Giulietti (KTM); 4. Eustacchi (KTM); 5. Barigelli (Husqvarna); 6. D’Ippolito (TM); 7. Maccari (KTM); 8. Arromenzi (KTM); 9. Schippa (KTM); 10. Vico (Husqvarna); 11. Meloni (KTM); 12. Conti (Honda); 13. Fantozzi (Husqvarna); 14. Colonnelli (KTM); 15. Sampaoli (KTM); 16. Versace (TM); 17. Molinari (TM); 18. Montanucci (KTM); 19. Lametti (Husqvarna); 20. Paolini (TM); 21. Marrocco (Husqvarna); 22. Sbardella (KTM); 23. Riccioni (KTM); 24. Macioni (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Torresi (Kawasaki); 2. Castagnoli (Husqvarna); 3. Pasqualetti (TM); 4. Caprioli (KTM); 5. Mantini (KTM); 6. Ali S. (KTM); 7. Forini (Husqvarna); 8. Cardinali (Husqvarna); 9. Mancinelli (Husqvarna); 10. Pileri (KTM); 11. Montigiani (KTM); 12. Pavoni (KTM); 13. Ali F. (KTM); 14. Marucci (Gas Gas); 15. Biaggi (Honda); 16. Romanucci (KTM); 17. Mancini (Gas Gas); 18. Mascioli (TM); 19. Abbate (KTM); 20. Gioa (KTM); 21. Sordi (KTM); 22. Meloni (KTM); 23. Paesano (KTM); 24. Mosca (KTM); 25. Ercolani (Husqvarna); 26. Cerro (KTM); 27. Bianchi (TM); 28. Fermani (TM); 29. Ottavi (TM); 30. Cavaliere (KTM); 31. Caravello (TM). CLASSE 250 4T: 1. Capriotti (Honda); 2. Pagnoni (TM); 3. Uccellini (Honda); 4. Incaini (TM); 5. Pellegrini (Suzuki); 6. Balloni (Honda); 7. Tigli (KTM); 8. Cianfarani (KTM); 9. Conti (Honda); 10. Benda (Kawasaki); 11. Pieri (KTM); 12. Caciotti (KTM); 13. Latini (Yamaha); 14. Rinaldi (Honda); 15. Cianfrocca (Husqvarna); 16. Grimani (KTM); 17. Saraceni (Honda); 18. Federici (Honda); 19. Traini (Honda); 20. Paoliani (KTM); 21. Minicucci (KTM); 22. Tofani (Honda); 23. Caramanti (KTM); 24. Mammuccari (Honda); 25. Cardinali (Yamaha); 26. Sessa (Suzuki); 27. Gerlini (Honda); 28. Asci (KTM); 29. Drago (KTM); 30. Deledda (Honda); 31. Cucchi (Yamaha); 32. Barbonari (KTM); 33. Minnucci (Honda); 34. Santoni (KTM). CLASSE 450 4T: 1. Cianfarani (KTM); 2. Ronca (Honda); 3. Rughi (TM); 4. Bagaglia (TM); 5. Antonella (Kawasaki); 6. Cantenne (Beta); 7. Coppari D. (Yamaha); 8. Incaini (KTM); 9. Corradetti (Honda); 10. Foti (Honda); 11. Olivieri (KTM); 12. Rossi (Husqvarna); 13. Galasso (KTM); 14. Resparambia (KTM); 15. Toniolo (KTM); 16. Alessandrini (Honda); 17. Orsini Federici (Suzuki); 18. Gauzzi (KTM); 19. Masuzzo (KTM); 20. Marinozzi (KTM); 21. Martini (KTM); 22. Coppari M. (Honda); 23. Colasanti (KTM); 24. Quaresima (Honda); 25. Paccoia (Beta); 26. Posa (Beta). CLASSE 500 4T: 1. Mastrantonio (Honda); 2. Pagani (KTM); 3. Mastropietro (KTM); 4. Pierpaoli (Beta); 5. Mancini (KTM); 6. Mercuri (Aprilia); 7. Bordoni (Husqvarna); 8. Dominici (KTM); 9. Sansoni (Husaberg). VETERAN: 1. Ragni (TM); 2. Baldini (Honda); 3. Cervigni (Honda); 4. Carpisassi (Husqvarna); 5. Onesini (KTM); 6. Belli (Honda); 7. Conti (Honda). 50 CODICE: 1. Giubbettini (Fantic); 2. Marinozzi (Beta); 3. Maccari (Honda). TROFEO E1: 1. Di Pierro (Honda); 2. Ferroni (Honda); 3. Peseresi (Honda); 4. Procaccini

ALEXANDER TORRESI (83) E TOMMASO MOZZONI (2) PROTAGONISTI IN UMBRIA. (Honda); 5. Catanossi (TM); 6. Curzietti (KTM); 7. Romanelli (Honda). E2: 1. Lanci (KTM); 2. Domicoli (KTM); 3. Lampa (Honda); 4. Tamburini (Husqvarna); 5. Marini (Husqvarna); 6. Bartoccetti (Honda); 7. Gatti (Honda); 8. Bibi (Husqvarna); 9. Gaia (Beta); 10. Andrenelli (KTM); 11. Cioci (KTM); 12. Rulli (KTM); 13. Ventanni (KTM); 14. Rastelli (Yamaha); 15. Fratini (KTM); 16. Spinozzi (KTM); 17. Vinciguerra (Suzuki); 18. Valentini (Gas Gas); 19. Martini (Gas Gas); 20. Ricci (KTM). E3: 1. Ercolani (KTM); 2. Mozzoni (KTM); 3. Resparambia A. (KTM); 4. Forlini (KTM); 5. Paoloni (Honda); 6. Resparambia C. (KTM); 7. Mozzoni (Honda); 8. Luzietti (Honda).

Toscana Isola d’Arbia (SI) 2 maggio Campionato toscano supermotard, prima prova – Organizzatore: M.C. Pegaso – Direttore di gara: Andrea Valentini – Meteo: pioggia

Classifiche 125 GARA 1: 1. Gazzarri (TM); 2. Masi (Honda); 3. Carapelli (Aprilia); 4. Monterosso (Kawasaki); 5. Semplici (Kavasaki); 6. Draghi (Honda); 7. Vigni (Honda); 8. Cortigiani (Suzuki); 9. Piazzi (Husqvarna); 10. Terzuoli (Yamaha); 11. Andrei (Honda). GARA 2: 1. Gazzarri (TM); 2. Masi (Honda); 3. Carapelli (Aprilia); 4. Semplici (Kavasaki); 5. Draghi (Honda); 6. Vigni (Honda); 7. Monterosso (Kavasaki); 8. Cortigiani (Suzuki); 9. Terzuoli (Yamaha); 10. Da Frassi (Yamaha); 11. Piazzi (Husqvarna); 12. Andrei (Honda). PIT BIKE FINALE 1: 1. Pieroni (Mobster); 2. Croci (Drimbike); 3. Butini (Holeshot); 4. Bianchi (Mobster); 5. Meattini (Mobster); 6. Murzi (Mobster). FINALE 2: 1. Pieroni (Mobster); 2. Bianchi (Mobster); 3. Butini (Holeshot); 4. Croci (Drimbike). SPORT FINALE 1: 1. Sani (Yamaha); 2. Mulas (Husqvarna); 3. Lapini (Aprilia); 4. Frizzi (Beta); 5. Parlani (TM); 6. Boschi (Husqvarna); 7. Bigiarini (KTM); 8. Rossi (Suzuki); 9. Capecchi (Honda); 10. Masi (Honda); 11. Magini (Aprilia); 12. Razzi (Aprilia); 13. Brami (Honda); 14. Renzetti (Yamaha); 15. Cammelli (KTM). FINALE 2: 1. Sani (Yamaha); 2. Brami (Honda); 3. Lapini (Aprilia); 4. Frizzi (Beta); 5. Bigiarini (KTM); 6. Parlani (TM); 7. Masi (Honda); 8. Mulas (Husqvarna); 9. Boschi (Husqvarna); 10. Capecchi (Honda); 11. Bresciani (Honda); 12. Razzi (Aprilia); 13. Magini (Aprilia); 14. Cammelli (KTM); 15. Renzetti (Yamaha).

Piemonte Arnad (AO) 2 maggio Campionato piemontese trial, seconda prova – Organizzatore: M. C. Pollein – Direttore di gara: Emmanuelle Poli – Meteo: pioggia

Classifiche TR2: 1. Tournour (Gas Gas) 32; 2. Catalin (Gas Gas) 35 ;3. Gilardini (Montesa) 66;4. Ferrando (Gas Gas) 84; 5. Dresco (Gas Gas) 87; 6. Baghino (Gas Gas) 99. TR 3: 1. Garnero (Beta) 7; 2. Natta (Beta) 19; 3. Coppi (Beta) 26; 4. Scalenghe (Beta) 44; 5. Valeri (Beta) 71; 6. Gal (Beta) 71; 7. Mezzano (Gas Gas) 75; 8. Vercellin (Montesa) 76; 9. Pignocco (Beta) 80; 10. Cottellero (Gas Gas) 83; 11. Vacca (Sherco) 99. TR 3 Over 30: 1. Soulier (Gas Gas) 10; 2. Polo (Montesa) 39; 3. Creux (Gas Gas) 42; 4. Beroggio (Gas Gas) 54; 5. Piu (Sherco) 58; 6. Colliardd (Gas Gas) 60; 7. Minuzzo (Montesa) 61; 8. Girardi (Sherco) 81; 9. Perassolo (Sherco) 84. TR4: 1. Rolle (Beta) 3; 2. Prina (Gas Gas) 9; 3. De Martini (Beta) 21; 4. Lavanche (Sherco) 25; 5. Melli (Gas Gas) 31; 6. Luppi (Beta) 33; 7. Terzi (Sherco) 38; 8. Arato (Gas Gas) 41; 9. Repetto (Beta) 42; 10. Borghezio (Gas Gas) 44; 11. Comba (Beta) 44; 12. Crestani (Gas Gas) 46; Rosso (Beta) 48; 14. Comba (Beta) 49; 15. Livera (Beta) 50; 16. Bruno Franco (Montesa) 50; 17. Seziam (Montesa) 56; 18. Gianinatti (Beta) 59; 19. Vuillermin (Gas Gas) 59; 20. Belletto (Sherco) 62;21. Zaninetti (Beta) 63; 22. Milano (Beta) 67; 23. Covolo (Gas Gas) 67; 24. Meytre (Montesa) 67; 25. Veglio (Sherco) 72; 26. Rolando (Montesa) 64; 27. Cerana (Sherco) 75; 28. Leria (Sherco) 79. TR 4 Over 40: 1. Boggio (Sherco) 15; 2. destro (Montesa) 24; 3. Adami (Beta) 29; 4. francou (Beta) 38; 5. Maina (Beta) 42; 6. Gaiardelli (Sherco) 43; 7. Balocco (Montesa) 46; 8. Crisapulli (Scorpa) 46; 9. Aimaro (Montesa) 53; 10. Tessa (Gas Gas) 53; 11. Rosso (Montesa) 60; 12. Bordese (Gas Gas) 63. TR 5: 1. Agostani (Beta) 30; 2. Moschini (Beta) 31; 3. Coello (Sherco) 33; 4. Montrucchio (Sherco) 34; 5. Lattanzio (Montesa) 38; 6. Pansa (Gas Gas) 40. TR 5 Over 40: 1. Pianasso (Beta) 6; 2. Malaspina (Montesa) 17; 3. Monteferrario (Montesa) 20; 4. De Bernardini (Gas Gas) 23; 5. Megetto (Montesa) 25; 6. Cottellero (Beta) 26; 7. Poi (Gas Gas) 27; 8. Bounous (Montesa) 29; 9. Peretti (Gas Gas) 30; 10. Fanchini (Montesa) 32; 11. Cena (Beta) 34; 12. Giordan (Beta) 39. FEMMINILE: 1. Peretti (Gas Gas) 25; 2. Porcu (Gas Gas) 37; 3. Caruana (Gas Gas) 42. TR 6: 1. Rabino (Montesa) 13; 2. Bosco (Montesa) 15; 3. Bertana (Gas Gas) 21; 4. Perazzolo (Gas Gas) 21; 5. Vola (Beta) 25; 6. Mazza (Sherco) 28; 7. Sacco (Gas Gas) 31; 8. Muratori (Beta) 38; 9. cargnino (Beta) 43; 10. Allara (Montesa) 52. motosprint

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Novità Aprilia RSV4 Biaggi Replica

IDENTIKIT 1MOTORE

Pronto

corse In produzione la replica della moto di Max. Sviluppata dal settore Racing solo per la pista. Costa 50.000 euro

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A MOTO di Biaggi, proprio quella no. Ma qualcosa che si avvicina parecchio, e con il non trascurabile vantaggio che si può comperare. È l’Aprilia RSV4 Biaggi Replica, una vera Superbike da 50.000 euro, sorella gemella della moto con la quale Max vince nel mondiale per le derivate di serie. Una vera pronto-gara destinata al solo uso in pista, nella quale si condensa la tecnologia del Reparto Corse di Noale. Gigi Dall’Igna, direttore tecnico e sportivo di Aprilia Racing, la presenta così: «Con la RSV4 Biaggi Replica proponiamo una moto che è quanto di più vicino alla RSV4 che Max porta in pista nel Mondiale Superbike. In

Quattro cilindri a V di 65°, 4T, raffreddato a liquido. Cilindrata 999,6 cm3. Alesaggio e corsa 78 x 52,3 mm. Distribuzione DOHC, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica correlata all’accensione, ride by wire e cornetti a lunghezza variabile, corpi farfallati Weber-Marelli 48 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido con doppia pompa trocoidale. Avviamento elettrico.

DERIVA DALLA RSV4 FACTORY CHE A SUA VOLTA ERA DERIVATA DALLA RSV4 SUPERBIKE... HA I COLORI DEL TEAM UFFICIALE MA VIENE CONSEGNATA ANCHE CARBON LOOK. TRA LE MODIFICHE, QUELLA DELLA PIASTRA DI STERZO SUPERIORE.

questo progetto, che si è sviluppato parallelamente al nostro rientro in SBK, abbiamo riversato tutto il nostro sapere, tutti gli anni di esperienza sulle piste dei campionati mondiali. Ne è nata questa moto, pensata e sviluppata all’interno di Aprilia Racing, per offrire all’utente smaliziato sensazioni assolutamente uniche». DERIVA dalla versione stradale, certo, ma non nasce in catena di montaggio: la RSV4 Biaggi Replica viene costruita su ordinazione e anche il prezzo di 50.000 euro è puramente indicativo, perché è possibile richiedere personalizzazioni di tutti i tipi, attingendo al catalogo racing di Aprilia. Già così com’è comunque differisce parecchio dalla moto standard. La Biaggi Replica ha il telaio di serie che già dà la possibilità di regolare posizione e inclinazione del cannotto di sterzo, altezza del motore e del perno forcellone, altezza delle pedane e dei semimanubri. Qui però sono differenti le

sospensioni: la forcella pluriregolabile sembra invariata ma dentro ci sono le cartucce pressurizzate Öhlins racing ed è diversa la piastra di sterzo superiore; quanto all’ammortizzatore, è stato sostituito con un Öhlins TTX36 regolabile in tutte le funzioni. Sembrano uguali anche i freni, davanti dischi di 320 mm Ø con pinze monoblocco a quattro pistoncini, ma non sono uguali le pastiglie - qui racing -. Cambia anche la misura delle ruote, ai cerchi di 17” di serie sono stati preferiti dei Marchesini forgiati a sette razze di 16,5”, per montare gomme slick. E ancora carena in carbonio, sella monoposto e codone in fibra di vetro e protezioni motore in kevlar, con la possibilità di avere tutto sia in versione “carbon look”, sia nella livrea Alitalia del team ufficiale SBK. PER CHI in tasca ha parecchi soldi e nel cuore tanta voglia di divertirsi in pista, per qualche collezionista facoltoso ma anche un’ottima base di partenza per la Superbike:

1TRASMISSIONE

così com’è la RSV4 Biaggi Replica ha 200 cavalli - 20 più della versione di serie - e pesa 175 kg, grazie ad una bella cura dimagrante che ha interessato anche l’impianto elettrico, e lo scarico che ora è Akrapovich in titanio 4-2-1, con unico silenziatore laterale in carbonio e titanio. Diversa pure l’elettronica. La centralina digitale APX realizzata dal Reparto Corse Aprilia permette l’utilizzo di strategie avanzate nella gestione del veicolo, tra le quali controllo di trazione, cambiata assistita, sistema antibackflash (il ritorno di fiamma), freno motore e velocità in corsia box, è possibile intervenire sia dalla pulsantiera sul manubrio che con un palmare in dotazione. La RSV4 Biaggi Replica ha anche il sistema di acquisizione dati. Particolare non trascurabile: ogni moto viene consegnata con un set-up e un allestimento personalizzati secondo le esigenze del pilota, e va ritirata presso Aprilia Racing. Perché il legame con il reparto corse non è solo immagine.

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con antisaltellamento, comando meccanico. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA

Telaio a doppio trave superiore in alluminio. Sospensioni Öhlins: anteriore forcella a steli rovesciati 43 mm Ø pluri regolabile, corsa 120 mm, posteriore forcellone a due bracci con leveraggi progressivi e un ammortizzatore TTX36 pluri regolabile, corsa ruota 120 mm. Freni: anteriore due dischi flottanti 320 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; posteriore un disco 220 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/75 R 420 17”; posteriore 190/65 R 420 17”.

1DIMENSIONI

Interasse 1.440 mm, altezza sella 880 mm. Cannotto di sterzo 24,5°. Avancorsa 105 mm. Peso in ordine di marcia senza carburante 175 kg. Serbatoio 17 litri.

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Prova verità Honda VFR1200F di Zep Gori - foto OMR

Di stirpe gloriosa. Potente, versatile con una spiccata personalità. Molto accogliente, generosa, diventa aggressiva se si apre davvero

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A NUOVA Honda VFR è diversa. Della prima versione, infatti, mantiene solo l’architettura a V del suo quattro cilindri e un marchio nato quando la prima 750 voleva essere una sportiva adatta soprattutto all’uso stradale. Dopo quasi vent’anni il mondo è cambiato e chi amava la vecchia VFR oggi ha bisogno di qualcosa di diverso, perché sono cambiate le strade e il modo di interpretare un’uscita in moto. E allora anche la nuova VFR è cambiata radicalmente, tanto che non ha praticamente nulla in comune con nessuno dei precedenti modelli. Diversa. Nella cilindrata, nello stile, nel peso e nel comfort. La V4 Honda si è trasformata in una vera sport tourer, degna erede di un’altra pietra miliare: la CBR 1100 XX. La VFR è la maturazione “stilosa” dell’indimenticabile Blackbird, una potente e sfruttabile granturismo per affrontare con brio qualunque montagna, senza teme-

re i trasferimenti autostradali o i cordoli di un circuito. La VFR è diventata molto più versatile e, considerando la sua stazza importante, ha l’unico limite nel buon senso di chi la usa. Le esagerazioni velocistiche di una Blackbird sono acqua passata, oggi anche una moto autolimitata a “solo” 250 chilometri orari è già molto più di quanto serva per ridurre la patente a coriandoli. Uno stile elegante e ricercato, maggior cura nei dettagli (è la prima Honda con la sella preformata e modellata per iniezione), sospensioni ineccepibili, frenata combinata e ABS e, finalmente, un rombo degno di questo nome. Con quella voce roca e graffiante la VFR è riconoscibile, personale, amabile senza infrangere la legge e il buon gusto. Anche le borse originali della moto si integrano bene nel look generale e nonostante la grande capienza non rovinano affatto le linee, armoniose e morbide.

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Invenzionedell’aria calda CARENATURA A DOPPIO STRATO PER TENERE LONTANA DALLE GAMBE L’ARIA CALDA ESTRATTA DAL MOTORE, E FUNZIONA DAVVERO. LE FRECCE ANTERIORI SONO SUL RETRO DEGLI SPECCHIETTI, UNA SOLUZIONE CHE LASCIA PIÙ “PULITA” LA CARENATURA.

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Dynasty

RATI A I H C I D DATI f.c.

Euro 15.500 o z z e r P 27 kW) 3 CV (1 7 1 iri/’ a z g Poten a 10.000 m) (129 N m g k ,1 13 ’ Coppia a 8.750 giri/ 267 kg o.d.m. in o s ato, Pe etallizz m o s s o o c r Colori rgento, bian a

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Prova verità Honda VFR1200F

LA TECNICA IDENTIKIT 1MOTORE Quattro cilindri a V di 76°, 4T, raffreddato a liquido. Cilindrata 1.237 cm3. Alesaggio e corsa 81 x 60 mm. Compressione 12:1. Distribuzione Unicam 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione PGM-FI. Lubrificazione a carter umido. Avviam. elettrico.

1TRASMISSIONE Primaria a ingranaggi, finale ad albero cardanico. Frizione multidisco in bagno d’olio a comando idraulico con antisaltellamento. Cambio a sei marce.

quindi senza connessione meccanica (cavo) fra manopola dell’acceleratore e farfalle. Questa scelta permette di ottimizzare i tempi di accensione e di iniezione in funzione dell’azione del pilota sul gas. Il silenziatore è posto molto in basso per migliorare la centralizzazione delle masse, è provvisto di catalizzatore e contiene una valvola parzializzatrice che ai medi regimi libera il passaggio dei gas di scarico.

INSERITA la prima, la frizione stacca progressivamente e c’è talmente tanta coppia che si può partire senza neppure accelerare. Il motore ha un’erogazione regolare, una risposta al gas un filo brusca ma non per questo troppo fastidiosa. Dopo avere appoggiato i piedi sulle pedane il considerevole peso miracolosamente lascia spazio a quella guidabilità neutra e armoniosa che per la Honda è quasi un marchio di fabbrica. Il peso c’è ma non si sente, almeno fino a quando non si vuol intendere quanto potente sia la frenata. Con il significativo interasse e una direzionalità a prova di qualsiasi malformazione stradale, la VFR trasmette un senso di padronanza assoluto; anche grazie al sistema di frenata combinata e all’ABS, la moto in staccata si “accuccia” su entrambe le ruote e mantiene sempre la linea impostata. La massima decelerazione si ottiene usando entrambi i comandi, perché col solo freno al manubrio si azionano solo due dei sei pistoncini di ogni pinza anteriore. Così facendo non sempre il mordente a disposizione è sufficiente. Quando si inizia ad aprire davvero il gas, ci si rende conto che la coppia e i cavalli abbondano, però aumenta anche la rumomotosprint

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AVANGUARDIA TECNOLOGICA Unicam, ride-by-wire e... cardano PER HONDA essere innovativa, realizzare prodotti all’avanguardia ma comunque accessibili per prezzo e soprattutto fruibilità, è una vera missione. In tal senso la VFR1200F è un buon esempio, col suo stile originale, caratterizzato da un fanale a X (realizzarne lo stampo dev’essere stata una bella sfida) e dalla carenatura a due strati per deviare l’aria calda proveniente dal motore. Senza dimenticare il propulsore, un quattro cilindri a V pensato per essere il più compatto possibile. Quindi, distribuzione monoalbero Unicam (sistema mutuato dai motori delle Honda CRF da motocross), angolo più stretto fra le bancate (76°). L’Unicam è più compatto rispetto a un sistema bialbero

perché le camme agiscono direttamente sulle due valvole d’aspirazione e tramite un lungo bilanciere su quelle di scarico, che sono sempre due. Con un alesaggio non estremo (81 mm) e una corsa di 60 mm si ottengono 1.237 cm3. Da notare che i cilindri anteriori sono posizionati più larghi e i posteriori ravvicinati, e che le bielle non sono affiancate due a due, ma i perni di manovella di una stessa bancata sono separati da un angolo di 28°, per una migliore erogazione ai regimi medio-bassi e una risposta al gas più pronta. I quattro corpi farfallati del sistema di alimentazione ad iniezione indiretta (doppio iniettore) vengono gestiti dal pilota con un comando definito ride-by-wire,

PASSANDO alla ciclistica, non si può non notare una meravigliosa struttura di elementi misti fusi ed estrusi in alluminio che avvolge la meccanica e unisce il perno del forcellone a un cannotto di sterzo generosamente dimensionato. La forcella è una Showa upside down con steli cromati di buon diametro (43 millimetri), regolabile nel precarico molla; al posteriore c’è un ammortizzatore con serbatoio gas integrato regolabile nel precarico molla e nel freno idraulico in estensione. Il cambio è a sei rapporti e la frizione con comando idraulico è dotata di sistema anti saltellamento. La caratteristica più raffinata della trasmissione però è la configurazione del cardano (una novità per la VFR), con i fulcri studiati per rendere la risposta il meno brusca possibile, sia in accelerazione che in staccata. L’impianto frenante è dotato di serie dell’ABS con sistema di frenata integrale. All’avantreno ci sono due dischi di 320 mm Ø, abbinati a due enormi pinze a sei pistoncini: per farli funzionare tutti bisogna utilizzare sia il comando al manubrio che quello a pedale. Da segnalare che per la VFR1200F i tagliandi sono previsti ogni 12.000 km (o una volta all’anno), e che Honda offre 3 anni di garanzia contro i 2 di legge.

1CICLISTICA Telaio doppio trave in alluminio, struttura a diamante. Sospensioni: ant. forcella HMAS con steli 43 mm Ø regolabile nel precarico, corsa 120 mm; post. Pro-Link con ammortizzatore HMAS regolabile nel precarico e nel freno in estensione, corsa ruota 130 mm. Freni a intervento combinato, con ABS: ant. due dischi 320 mm Ø, pinze a sei pistoncini; post. disco 276 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneumatici: ant. 120/70 ZR 17” M/C (58W); post. 190/55 ZR 17” M/C (75W).

1DIMENSIONI Interasse 1.545 mm, lunghezza 2.250 mm, larghezza 755 mm, altezza 1.220 mm, sella 815 mm, luce a terra 125 mm. Cannotto 25,5°, avancorsa 105 mm. Serbatoio 18,5 l.

PARTICOLARE NELLA LINEA COME NELLE SOLUZIONI TECNICHE. DALL’ALTO, LA MANOPOLA PER REGOLARE IL PRECARICO DELL’AMMORTIZZATORE, IL CRUSCOTTO CON DUE SCHERMI LCD E IL BELLISSIMO CERCHIO POSTERIORE. SOPRA, LO SCARICO, DOTATO DI VALVOLA PARZIALIZZATRICE.

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la pagella

Prova verità Honda VFR1200F

i rilevamenti Velocità max251,5 km/h

Linea9,5

Accelerazione da fermo

Finalmente una sport tourer originale e un fanale anteriore veramente nuovo. Volumi e proporzioni importanti, in linea con la classe della moto.

distanza in metri

Verniciatura di gran qualità, plastiche perfettamente accoppiate, che non scricchiolano. È una Honda e lo dimostra in ogni dettaglio.

Componentistica9 Motore8,5 Potente quanto basta, tanta coppia e una voce personale. Grazie agli scoppi irregolari del V4 l’erogazione è perfetta per il turismo. Beve un po’.

Trasmissione8 Spaziatura del cambio perfetta ma il comando al manubrio della frizione è un po’ duro. Si avverte un po’ di rumorosità meccanica.

Sospensioni9,5 Forcella e ammortizzatore sono eccezionali, in ogni situazione. Si potrebbe chiedere solo qualche regolazione elettrica al manubrio.

Freni8

rosità meccanica del propulsore, sempre sopra la media. In città ci si destreggia facilmente nel traffico e, dopo aver inserito la terza, si può utilizzare la moto scordandosi del cambio. In montagna, soprattutto salendo in quota, si può guidare sia in maniera “rotonda”, utilizzando i rapporti lunghi, o con aggressività, tenendo il motore su di giri. In questo caso serve un po’ di malizia e mestiere, perché le sospensioni sono perfettamente tarate anche per un impiego sportivo e il quattro cilindri della VFR è pur sempre un 1200 molto potente. Insomma, per andare forte bisogna avere dimestichezza con la velocità. Soprattutto se si riesce a tenere il propulsore sopra i 6.000 giri, per evitare “l’effetto turbo” quando la valvola parzializzatrice apre completamente lo scarico e l’erogazione del motore si trasforma, ci si diverte e non poco. Oltrepassando i 1.000 metri di altitudine questo salto nel passaggio dai motosprint

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bassi agli alti regimi si accentua e soprattutto viaggiando con passeggero e bagagli diventa naturale sfruttare il tiro ai bassi, cambiando marcia sotto i 6.000 giri. Da soli, invece, questa impennata di grinta diventa pure gustosa, un po’ come lo era l’entrata in coppia della vecchia VFR 800 V-Tech. DANDOCI dentro con il cambio e con i freni nei percorsi tortuosi, o in mezzo ai tornanti, per guidare bene bisogna faticare molto, anche perché la frizione, nonostante il comando idraulico, non è morbidissima, e a furia di cambiare le marce i muscoli dell’avambraccio tendono ad indurirsi. L’autostrada e le scorrevoli statali di fondo valle sono l’habitat più gradito alla VFR. La protezione aerodinamica per le persone di media statura è soddisfacente, mentre quelle più alte sentiranno troppa pressione sulle spalle. L’abitabilità è buona; gambe e ginocchia sono ben protette negli ampi incavi a

prova di giocatore di basket. Doveroso segnalare che quando il motore raggiunge elevate temperature di esercizio ed entrano in funzione le ventole di raffreddamento (in città sono spesso attive), non si avvertono fastidi alle parti intime (problema che affligge molte sport touring di grossa cilindrata), neppure utilizzando pantaloni leggeri. Una gradita sorpresa arriva dalla strumentazione, leggibile quando si guida col sole negli occhi e luminosa quanto basta di notte, condizione nella quale si apprezza l’efficacia del fanale. I comandi al manubrio sono di nuovo disegno e aprono un capitolo diverso in casa Honda: pulsanti dal disegno classico, ampi, facili da attivare, anche indossando i guanti invernali. Un difetto però c’è: i più prudenti, quelli abituati a tenere sempre l’indice sinistro sul bottone del lampeggio, dovranno tirare la leva frizione con cautela, onde evitare di schiacciarsi le altre dita.

variazione velocità in km/h

tempo in secondi

0-100 0-200

2”93 9”38

IMPIANTO FRENANTE DI ALTO LIVELLO PER LA VFR, CON INTERVENTO COMBINATO E ABS; ALL’ANTERIORE BELLE PINZE A SEI PISTONCINI CONTRAPPOSTI. DI SERIE LE VALIGE LATERALI, SMONTABILI. I COMANDI AL MANUBRIO SONO STATI RIDISEGNATI: LA DISPOSIZIONE È CLASSICA, IL RISULTATO ESTETICO MOLTO PIACEVOLE.

distanza in metri

tempo in secondi

variazione velocità in km/h

Rispetto alla VFR 800 o alla CBR 1100 XX è meno sportiva ma più omogenea. Guidarla è piacevole e rilassante. Pesa molto, ma non si direbbe.

Prezzo9 Per quello che costa si compra tanto, e la qualità è fuori discussione. Nessun’altra moto di questa categoria offre tanto a (relativamente) poco.

velocità uscita in km/h

173,1 233,9

tempo in secondi

60-100 4”76 60-200 16”05

distanza in metri

105,6 586,6

Scarto al tachimetro Velocità indicata

Velocità effettiva

50 km/h 100 km/h 150 km/h

46,3 km/h 93,5 km/h 139,4 km/h

Frenata

Peso effettivo

Guida9

42,0 326,7

0-400 12”47 0-1000 22”87

Strumentazione9

Protezione sufficiente anche per piloti alti. Qualche fruscio sulle spalle, ben protette ginocchia e gambe. Sella un po’ dura nella parte passeggero.

distanza in metri

Misurata nel rapporto più lungo

da 60 km/h da 100 km/h

Comfort8,5

212,2 246,6

Ripresa da 60 km/h

Potenti, modulabili, ad azione combinata e con un ABS ben tarato. Quando si aziona solo il freno anteriore, a volte manca potenza.

I due display laterali LCD forniscono molte informazioni e il classico contagiri ben troneggia al centro enfatizzando la sportività del veicolo.

velocità uscita in km/h

0-400 10”66 0-1000 20”01

Finiture9,5

Blocchetti elettrici al manubrio nuovissimi, luci di posizione integrate nelle frecce, sella sagomata con lo stampo. Lo sforzo c’è e si vede.

tempo in secondi

metri

13,5 39,4

275,2 kg Asse anteriore 135,6 kg Asse posteriore 139,6 kg

Con il pieno di carburante

il banco Potenza massima effettiva alla ruota

109,1 kW (148,4 CV) a 10.100 giri/’ Coppia massima effettiva alla ruota

112,0 Nm (11,4 kgm) a 8.900 giri/’ motosprint

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In Marocco con la Suzuki Gladius 650 di Giovanni Carlo Nuzzo

IARATI H C I D I T DA f. c.

uro 6.390 e W) Prezzo V (53 k’ C 2 7 a i/ Potenz a 8.400 gir Nm) gm (6’4 k ,5 6 giri/ Coppia a 6.400 2 kg rcia 20 a m i d ordine osso, ianco//rrosso, Peso in b , lu b / , nero bianco Colori /rosso, grigio nero , e d io r e grig nero/v

Classe

economica Agile, versatile, potente il giusto. Nata per divertire nel misto stretto, è adatta anche al turismo “hard” motosprint

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M

ARRAKECH – Non è un caso che i progettisti della Suzuki Gladius 650, la naked bicilindrica presentata a fine 2008 e riproposta quest’anno in due nuove colorazioni (grigio/rosso e nero/rosso, meno “giocattolose” delle precedenti), si siano ispirati alla corta spada a doppio taglio in dotazione ai legionari romani. Il gladio era infatti un’arma robusta e di basso costo, custodibile in poco spazio; poteva essere maneggiata facilmente da chiunque, si faceva apprezzare negli spettacoli circensi tra le mani esperte dei gladiatori e all’occorrenza affettava come un rasoio. Compatta. Economica. Maneggevole. Versatile. Divertente ma anche temibile. Buona per ogni polso. Insomma, le caratteristiche migliori della celebre spada romana si tro-

vano ben travasate in questa nuda di Hamamatsu, che segna appunto il grande ritorno alle armi bianche di Casa Suzuki dopo la mitica Katana degli anni ‘80. E chissà, forse un altro piccolo mito è già tra noi. Una moto che il marketing ufficiale spinge verso un pubblico femminile, ma che nei fatti si rivela adatta sia a motociclisti alle prime armi che ai veterani. Per verificarlo abbiamo approfittato del recente “Raid di Primavera” di Motosprint, organizzato da Tom42 in Marocco, dove la Gladius è stata sottoposta ad ogni tipo di “tortura”: 1.600 chilometri di test a largo raggio su strade asfaltate e non, senza remore né sconti. Risultato? Sorprendente. Al primo incontro con la Gladius siamo rimasti colpiti dall’allegro accostamento cro-

] motosprint

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In Marocco con la Suzuki Gladius 650 IN POCHE PAROLE CI PIACE Motore io generale ibr uil Eq Doti ciclistiche

LA TECNICA

NON CI PIACE Sella troppo dura so no Freno anteriore spug tici Troppi “orpelli” este matico 2010, col traliccio centrale in tubi tondi messo in evidenza dalla bella verniciatura rosso vivo, che contrasta con il grigio del serbatoio da 14,5 litri, le cui linee morbide s’allungano e si completano nelle fiancatine, rastremate sotto la sella nera, bassa e fin troppo sottile. Certo, le dimensioni non suggeriscono il passeggero tra le priorità, ma all’occorrenza questi trova sicuro conforto nei robusti maniglioni color alluminio, utilizzabili anche per ancorare un piccolo bagaglio. Lo scarico basso, dall’inedito taglio obliquo, libera poi la fiancata destra dalla presenza ingombrante del tradizionale “tubo di stufa”, presente su altri modelli, alleggerendo il look e agevolando la collocazione di una coppia di borse laterali. Viaggiatori serviti, dunque. L’occhio del purista, attirato dal prezioso V2, dovrà invece rassegnarsi alle forme pesantucce del parafango posteriore, che tuttavia si fa apprezzare sulle strade poco pulite, proteggendo dall’inevitabile sporcizia sollevata dal pneumatico posteriore. Per salire a bordo l’ascensore è superfluo. In sella, da fermi, sia nani che giganti trovano saldo appoggio a terra con entrambi i piedi. Il peso in ordine di marcia di 205 chili non dà alcun fastidio, grazie al baricentro basso ed alla ottima distribuzione dei pesi. I neofiti e le signorine ringrazieranno. ALL’AVVIO il sound convince. Le pulsazioni del bicilindrico, ereditato dalla SV 650, dicono subito che alla Suzuki hanno fatto miracoli soprattutto ai regimi medio-bassi. Grazie a condotti di aspirazione rivisti, un albero a camme ridisegnato, quattro candele all’iridio (due per cilindro) ed altri interventi, i valori massimi di coppia e potenza sono ora raggiungibili a un minor numero di giri, mentre la curva di erogazione è diventata più dolce e progressiva, tanto che spremere subito tutti i 72 cavalli disponibili è addirittura più facile e gratificante. Non è neppure necessario dover infastidire il limitatore (11.000 giri), il cui intervento è peraltro brusco, perché già a 9.000 giri il meglio è già stato dato. In marcia, l’agilità e la maneggevolezza della Gladius non si discutono. La frizione è motosprint

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]

IL MOTORE DERIVA DAL V2 DELLA SV

Tante piccole modifiche nel 2009 SEMPLICITÀ e funzionalità. Sono questi i segreti della Suzuki Gladius 650, una moto che s’ispira alla vecchia e fortunatissima SV 650, dalla quale è stato preso in prestito il motore (che comunque è stato evoluto), non la ciclistica, la quale è stata oggetto di una profonda rivisitazione tecnica. Il propulsore della Gladius è il famoso bicilindrico a V di 90° di 645 cm3, un’unità nata bene, che è riuscita a sopportare il peso degli anni, anche grazie ai numerosi aggiornamenti tecnici fatti tra il 2008, anno del debutto della Gladius, e il 2009. Per ridurre gli attriti, la canna del cilindro è stata rivestita con un trattamento (definito SCEM); diversi anche gli elementi di tenuta, gli stessi utilizzati sulla potentissima GSX 1300 R del 2008. Per ridurre il carico inerziale, ogni valvola è richiamata in sede da una sola molla

(prima ce ne erano due); inoltre sono stati cambiati i profili degli alberi a camme, ora più spinti, per garantire un maggiore allungo, esaltato da una trasmissione finale accorciata e caratterizzata da componenti più leggeri (sono stati risparmiati 200 grammi). Altre importanti modifiche hanno riguardato l’albero motore, il cui peso è stato incrementato del 5% per rendere l’erogazione ancora più fluida, il radiatore dell’olio, sostituito da uno scambiatore di calore, e il radiatore dell’acqua, più sottile e abbinato ad un’elettroventola di maggiori dimensioni. Va infine aggiunto che il bicilindrico della Gladius, caratterizzato dalla doppia accensione, monta un impianto d’iniezione elettronica composto da iniettori a 10 fori, doppie farfalle e un sistema (chiamato TI-ISC) che consente di controllare automaticamente il regime del minimo,

IDENTIKIT

sistema grazie al quale è stato possibile ridurre le emissioni inquinanti. COME noto, la ciclistica si differenzia moltissimo rispetto a quella della SV 650, che aveva il telaio in alluminio (sia la prima, che la seconda versione), mentre la Gladius è passata all’acciaio. Sia sulla forcella con steli di 41 millimetri di diametro, che sull’ammortizzatore, collegato al forcellone tramite leveraggi, è possibile variare il precarico molla; non è possibile cambiare la taratura dei freni idraulici in compressione ed in estensione. Sull’impianto frenante anteriore è stata modificata la pompa freno anteriore, che ha un pistoncino di 14 millimetri di diametro (anziché di 15,87 millimetri); diverse anche le dimensioni dei pistoncini delle pinze freno, passati da 30,23 millimetri a 27 millimetri di diametro, e del disco freno posteriore, passato da 220 a 240 millimetri di diametro.

1MOTORE Bicilindrico a V di 90°, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 645 cm3. Alesaggio e corsa 81 x 62,6 mm. Rapporto di compressione 11,5:1. Distribuzione: doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio a sei marce. LE PINZE FRENO ANTERIORI A DUE PISTONCINI (IN ALTO) SONO FLOTTANTI. SULLA FORCELLA SI PUÒ VARIARE IL PRECARICO MOLLA.

1CICLISTICA Telaio a traliccio in tubi d’acciaio, forcellone a doppio braccio in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella regolabile con steli di 41 mm Ø; posteriore progressiva con un ammortizzatore regolabile. Freni: anteriori due dischi semiflottanti di 290 mm Ø, pinze flottanti a due pistoncini; posteriore un disco di 240 mm Ø, pinza flottante a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR17” (58W); posteriore 160/60 ZR17” (69W).

1DIMENSIONI Interasse: 1.445 mm, lunghezza: 2.130 mm, larghezza: 760 mm, altezza: 1.090 altezza sella: 785 mm. Avancorsa: 106 mm. Capacità del serbatoio carburante: 14,5 litri.

LE STRUMENTAZIONI SUZUKI SONO SEMPRE RICCHE DI FUNZIONI. QUELLA DELLA GLADIUS (SOPRA) NON FA ECCEZIONE. ALL’INTERNO DEL TACHIMETRO C’È ADDIRITTURA L’INDICATORE DELLA MARCIA INSERITA. LE MANIGLIE DEL PASSEGGERO FUNGONO ANCHE DA ELEMENTO DI DESIGN DEL CODINO (IN ALTO).

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In Marocco con la Suzuki Gladius 650

un burro, il cambio un bigné. La leva sinistra si aziona con un dito e le marce entrano una dopo l’altra con una facilità incredibile. Non occorre avere gli arti di un gibbone per mantenere gomiti flessi ed un perfetto controllo del mezzo. Il manubrio si afferra con naturalezza, i comandi sono al posto giusto. Condizionato anche dalle pedane poco arretrate, il busto resta eretto, ma questo fatto non compromette il feeling con la moto quando si guida in maniera sportiva. Purtroppo la sella tende a far scivolare il corpo in avanti, non solo in frenata, quindi bisogna spesso stringere le ginocchia al serbatoio per risolvere il problema. Come tutte le moto della sua categoria, anche la Gladius non è un vettore spaziale. In rettilineo si può andare alla ricerca della velocità massima (in sesta marcia e gas spalancato circa 200 km/h indicati), perché la media bicilindrica Suzuki non vibra e non mette mai in imbarazzo. Però, pensare di affrontare una lunga trasferta mantenendo medie orarie elevate è impensabile. Il vento torna amico solo lontano dall’autostrada. In tal caso si può anche programmare il giro del mondo, sicuri di avere sempre pronta nel manico una bella riserva di potenza per effettuare riprese degne di questo nome. Le sospensioni garantiscono un buon equilibrio tra comfort e precisione di guida. Alle alte velocità, però, la Gladius ha messo in evidenza una scarsa propensione dell’ammortizzatore ad incassare dossi e asperità. Non tanto per l’assetto della moto, quanto per il fondoschiena del pilota, messo alla frusta dall’eccessiva rigidezza della sella. In piedi sulle pedane, anche grazie all’onesto

lavoro della tradizionale forcella con steli di 41 millimetri di diametro, avventurarsi sugli sterrati riserva piacevoli sorprese e ci si può addirittura permettere qualche numero. Non è certo il campo d’azione di questa Suzuki, ma ci si diverte. L’ASSETTO rigido della Gladius trova piuttosto il proprio “clima” nelle curve a serpentina dei passi di montagna. Come il Col du Tichka sull’Alto Atlante. Rapida nei cambi di direzione, stabile in fase di percorrenza della curva, precisa nel mantenere la traiettoria impostata, la si riesce sempre e comunque a far stare dove si vuole, con ampie possibilità d’interpretazione nel misto. Il notevole grip dei Dunlop Sportmax Qualifier di primo montaggio, unito al corto interasse, permette una gestione assolutamente fluida e intuitiva delle curve, tanto che raggiungere in piega il limite del battistrada è un gioco da ragazzi. A questo quadro positivo va ad aggiungersi un impianto frenante senza troppi fronzoli (niente pinze o pompe freno radiali) ma in grado di svolgere egregiamente il suo dovere. A volte si sentirebbe l’esigenza di avere a disposizione un maggiore mordente. Salvo scoprire che, alla lunga, quella spugnosità delle leve non è affatto un limite, ma una precisa scelta costruttiva, pensata per consentire a chiunque di sfruttare la potenza a disposizione. Concludendo: gli snob potrebbero non trovare eccessivi elementi di vanità davanti al bar, però va detto che non c’è nulla che questa Gladius 650 non possa fare. Turismo, sport, e regalare anche scariche di adrenalina. Altro che semplice entry level!

LA GLADIUS NON È STA TA SUGLI STERRATI BATTU PENSATA PER L’USO OFF ROAD. TI, COMUNQUE, NON SE LA CAVA MALE.

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LLE STRADE ENTIAMO DE E POI CI LAM O MAROCC RTELLO ITALIANE! IN PPURE IL CA NON C’ERA NE RSO! CO DEI LAVORI IN NON È MAI TR O CERTO, LA TA PPO PRESTO PER INIZIA RE... GLIA DELLA G ANCORA AD ATTA A QUEST LADIUS NON SEMBRA O BAMBINO!

TESI IL TEST IN SIN SA: 1.600 KM RCOR DISTANZA PE .260 METRI. 2 : O L L E IV L IS D A, SABBIA R R E T , O T L A F FONDI: AS 6 KM/LITRO ,6 1 2 : IO D E M CONSUMO LTO GNA NON È MO LA PRIMA INSE ? RE DA .. AN A. VE DO COND SEGUIRE LA SE CHIARA. MEGLIO

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Attualità a cura di Dario Ballardini

Più agile la nuova gomma Pirelli ASSEN (NL) - La filosofia di tutti i pneumatici del Gruppo Pirelli fa capo a due punti fermi: equilibrio fra anteriore e posteriore nel comportamento con assetto e pressioni standard, e grande supporto da parte della carcassa al lavoro della mescola. Come prassi il maggior studio ha interessato il pneumatico posteriore dove la cintura a zero gradi, biglietto da visita tecnologico del marchio italiano, viene avvolta variando il passo fra una spira e la successiva per modificare la rigidità della carcassa. Le spire sono più distanziate a centro battistrada e più vicine sulla spalla per aumentare la rigidità; inoltre viene variata la mescola fra il centro, ricco di silice per garantire aderenza sul bagnato, e i lati, interamente realizzati in “carbon black” per la massima costanza di rendimento all’aumentare delle temperature di utilizzo. All’anteriore lo stress della guida sportiva induce variazioni termiche più ridotte ed è quindi stato possibile adottare una mescola unica con il necessario contenuto di silice che garantisce, a dire di Piero Misani, direttore R&D del settore Moto Pirelli, un comportamento soddisfacente in ogni condizione. L’OBIETTIVO del lavoro di sviluppo è stato quello di ottenere un prodotto semplice da usare, che non richiedesse assetti dedicati, e in grado di garantire confidenza al pilota facendogli percepire al meglio l’approssimarsi del limite di tenuta. Il Diablo Rosso Corsa va usato su strada alle pressioni di gonfiaggio consigliate a libretto e solo nell’uso più estremo in pista gradisce una riduzione di qualche decimo di bar. Ne segue un tempo motosprint

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di warm up ridottissimo con un buon grip dopo poche curve condotte ad andatura sostenuta, grip che aumenta rapidamente consentendo già dopo un giro di pista di spingere a fondo. Piace, e molto, il feedback dell’anteriore, soprattutto perché il sostegno che offre anche nelle entrate in curva più decise è stato ottenuto senza adottare una carcassa eccessivamente rigida; ne segue che il feeling non viene mai a mancare e di conseguenza ci si sente autorizzati ad osare sempre di più. Buona anche la resa del posteriore sia in accelerazione e frenata, quando a contatto col suolo si trova la mescola più dura e ricca di silice, sia in piega, quando la spalla morbida garantisce un ottimo grip che permette accelerazioni anche in piena curva. Ovviamente le prestazioni non potranno essere quelle di uno slick, ma le perdite di aderenza non sono mai repentine e, dosando l’acceleratore con un minimo di accortezza, è possibile controllare senza patemi l’innescarsi della derapata. Il posteriore chiaramente è pensato per sopportare una guida sportiva e offre il meglio quando la temperatura dell’asfalto non è troppo bassa, nessun problema invece di surriscaldamento anche spremendolo a fondo sulle potenti mille quattro cilindri. Senza critiche comunque il comportamento su tutte le moto, indipendentemente dalla cilindrata e dal frazionamento. Stupisce, come detto, l’anteriore, che si è sempre comportato in maniera irreprensibile coniugando una stabilità sul dritto che definire esemplare è riduttivo, con una velocità di discesa in curva sconosciuta ai diretti concorrenti. È la maneggevolezza insomma il punto di forza

Arriva la versione di 300 cm3

MISURE ILI DISPONIB

del Diablo Rosso Corsa e da questo punto di vista è notevolissimo il passo in avanti compiuto rispetto al predecessore Diablo Corsa III che non difettava per grip, ma era sicuramente migliorabile per feeling trasmesso al pilota. Francesco Gulinelli

CONCORSO HONDA

RE ANTERIO (58W) TL C / M 7 1 R 120/70 Z IORE POSTER C (69W) TL / M 7 R1 L 160/60 Z 17 M/C (73W) T R L Z T ) 5 5 W / 3 0 18 /C (7 M 7 1 R Z T ) L 190/50 M/C (75W 7 1 R Z 5 5 190/

ROBIN HOOD PER LA CB1000R NELL’AMBITO di un progetto dii promozione del film Robin Hood, nella sale in questi giorni, Honda Italia e Universall Pictures Italia lanciano il concorso “Vinci con Honda e Robin Hood”. In palio una CB1000R e 20 DVD de “Il Gladiatore”. Fino al 30 maggio il modulo di partecipazione è su www.metronews.it, e va consegnato presso le concessionarie Honda.

UNA NUOVA versione per l’Atlantic, lo scooterone Aprilia di taglia media. Si chiama semplicemente Atlantic 300, sostituisce il 250 e va ad affiancare il 125 già in listino. Per l’occasione è stata rivista la grafica della strumentazione ed è stato adottato un parabrezza di diverso colore, ma soprattutto è stata ridisegnata la sella, con una conformazione più ergonomica. Il motore monocilindrico quattro valvole garantisce la stessa potenza del 250 ma con un tiro molto maggiore, e ad un regime più basso di 500 giri, con vantaggi per il consumo e l’affidabilità. L’Atlantic 300 è già dai concessionari e costa 3.550 euro f.c.

TRIAL A SCUOLA È STATO portato a termine per il secondo anno il progetto “Trial a scuola” presso l’istituto superiore “C. Battisti” di Salò (BS): un’iniziativa nell’ambito del programma di educazione fisica voluta dal professor Fausto Orizio, papà del pilota Michele, con la collaborazione del professor Enrico Inzoli. Lezioni teoriche in aula sulla preparazione fisica e sulle regole del trial, con visione di videocassette e DVD, poi una dimostrazione sul campo fatto da Michele Orizio. A corso completato la Federazione Motociclistica è intervenuta con istruttori e personaggi qualificati per far provare ai ragazzi la guida di una moto da trial. 1100 i presenti all’esibizione di Diego Bosis. Certo che così studiare diventa piacevole...

IN BREVE

SALE IL LIVELLO DELL’ATLANTIC

ROSSO CORSA CHE PROGRESSO!

L’ABBIGLIAMENTO HARLEY SI VEDE SU INTERNET Vetrina on-line per l’abbigliamento Harley-Davidson, all’interno del sito ufficiale www.harleydavidson. it . Nella home page c’è il banner “Esplora MotorClothes® Merchandise” con tutte le collezioni, è possibile vedere i capi anche nei dettagli. Versioni in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Il sito permette anche di localizzare il concessionario Harley più vicino e verificare la disponibilità dei vari capi. LA MALAGUTI COMPIE OTTANT’ANNI 2.300.000 veicoli prodotti in tutto l’arco della sua attività, oltre 30.000 unità nel 2009, 2 stabilimenti, 230 addetti e 4 linee di montaggio. Sono i numeri della Malaguti che festeggia gli 80 anni di attività. L’inizio fu nel 1930, costruendo biciclette. Tra i suoi modellli di maggior successo il Fifty, l’F10 e il Phantom, del quale sono state prodotte oltre 450.000 unità.

MADE IN ITALY

DUCATI ALL’EXPO DI SHANGHAI PER L’EXPO di Shanghai 2010, dal 1. maggio al 31 ottobre, sono state selezionate 45 città di tutto il mondo; tra di esse Bologna, e in questo contesto è stata chiamata ad esporre anche la Ducati, come ambasciatore del made in Italy. Gli organizzatori dell’Expo prevedono di raggiungere 70 milioni di visitatori in 184 giorni.

I FILTRI ARIA KS SONO IMPORTATI DA EURO-RACING Dallo scorso mese di marzo EuroRacing è divenuta importatrice ufficiale dei filtri aria KS, sviluppati correndo nel mondiale endurance ed utilizzati anche in Moto2. L’azienda ha sede a Gabicce Mare (PU), in via Romagna, 20, tel. 0541 830695 - fax 0541 830002, email: info@euro-racing.it LINEA URBANA AXO SPORT ANCHE NEI NEGOZI COIN Axo Sport, uno dei maggiori produttori di abbigliamento motociclistico, ha concluso un accordo con il Gruppo Coin: dall’inizio di maggio presso i punti vendita Coin, nel Reparto Uomo, sono disponibilli anche diversi prodotti della linea Urbana Axo Sport, dai caschi jet alle giacche.

TESTIMONIAL ANIA

LA SICUREZZA E... ZERO ASSOLUTO ZERO Assoluto testimonial della guida sicura. La band romana ha firmato un accordo con la fondazione ANIA Sicurezza Stradale e per un anno promuoverà le iniziative della Fondazione. Il claim che accompagnerà questa collaborazione sarà “La rivoluzione è l’attenzione”. «Perché è proprio l’attenzione a quel che si fa quando ci si diverte a fare la differenza» aggiungono Matteo Maffucci e Thomas De Gasperi degli Zero Assoluto. motosprint

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Motolandia Manifestazioni, viaggi e turismo

CAMPIONI IN PISTA PER UN MITO

La 200 Miglia di Imola torna in ottobre LA SPERANZA è di rivedere in pista i migliori piloti del mondo per un confronto vero. Nell’attesa (e speranza) si potrà rivivere uno dei capitoli più spettacolari del periodo d’oro del motociclismo. Ad ottobre (dall’1 al 3) tornerà sulla pista di Imola la 200 Miglia, non si tratta di una competizione ma di un revival al quale potranno partecipare tutti i possessori di moto e side di cilindrata superiore ai 125 cm3, purché prodotti prima del 1980. Tanti i turni di prove libere previsti nei tre giorni mentre sabato e domenica scenderanno in pista anche numerosi campioni del passato in sella alle moto con cui hanno fatto la storia (nel programma ci sono quattro 200 Miglia Parade). L’elenco ufficioso degli iscritti alla 200 Miglia Imola Revival è “sontuoso”, tanto per citarne alcuni: Giacomo Agostini, Kenny Roberts, Mick Doohan, Marco Lucchinelli, Virginio Ferrari, Phil Read, Graziano Rossi, Johnny

Ceccotto, Paul Smart. Proprio l’inglese nel 1972 fu il vincitore, su una Ducati, della prima edizione della gara, una creatura di Checco Costa. Suo figlio Claudio, il dottor Costa, sta è stato tra quanti hanno presentato questo evento eve e commosso ha ricordato: co «L’amore che mio pa padre nutriva per i piloti na nasceva dalla loro capacità di affrontare il dramma de della vita con un sorriso, di mostrare la loro anima. Q Questo sentimento è la s eredità e con questa sua r rievocazione potremo t tramandarlo». La rievocazione sarà organizzata o Dg Sport che riproporrà r a Imola la form mula che ha caratterizz zato la Bikers Classics, proposta da otto anni a S Spa-Francorchamps. Per informazioni e iscrizioni: tel. 051-0988932, info@200miglia.com, www.200miglia.com

GRANDE BIKER FEST 17-20 MAGGIO. Un week-lungo da segnare sull’agenda. È quello della 24a Biker Fest International che sarà organizzata presso il Parco del Rivellino a Osoppo (UD). Un appuntamento sempre più internazionale per uno dei raduni più frequentati d’Europa con la presenza di molti customer di fama mondiale. Ci sarà anche la Honda Italia con l’intera gamma di novità, con lo Shadow Owner Club Italia che tenterà di battere il record mondiale di partecipazione con questo modello. Tra musica, esibizioni, mostre e quant’altro ci sarà uno spazio importante anche per la sicurezza con il progetto Biker School. Info: www.bikerfest.com. motosprint osprint

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CURVE & TORNANTI

NON C’È TRE SENZA QUATTRO LA SERIE delle originali guide tascabili, a metà tra un fumetto e un road book, si arricchisce di una quarta proposta: Alpi dal Brennero al Sempione. La pubblicazione racconta e descrive, curva dopo curva, i più entusiasmanti itinerari che collegano i passi di montagna tra Italia, Austria e Svizzera. Anche in questa occasione la guida è stata scritta da Gianni Giorgi e illustrata da Carlo Cianferoni, ha collaborato Tommaso Pini. Visto il successo sono stati ristampate le prime tre guida. Acquistabili anche on-line: www.libreriadellautomobile.it, www.giorgionadaeditore.it, www.curveetornanti.it, www. giuntialpunto.it.

Multimedia EXCITEBIKE è un titolo storico di Nintendo, uscito per la prima volta in Giappone nel 1984 e subito diventato un piccolo cult. Ora riappare per la piattaforma WiiWare ed è scaricabile via Wii-Fi Connection dal sito ufficiale Wii Shop per 1000 Wii Points. Si tratta di una sfida motocross molto arcade che ci riporta allo stile ed al divertimento dei primi videogame. “Excitebike World Challenge” propone 16 piste piene di ostacoli con possibilità di disegnarne di

proprie grazie ad un intuitivo Track Editor. Sfide semplicistiche ma immediate. Meglio se in multiplayer e online.

HI-SPEED. COMPLETO DI TUTTO, EMOZIONI COMPRESE. H Q Quando si parla di prestazioni non si può non parlare di emozioni. HI-SPEED di Polini, studiato per gli scooter 50cc, è pura emozione perché tira fuori il lato più sportivo dello scooter senza compromettere sicurezza e affidabilità. Un mix di adrenalina pura completo di variatore, rulli e, novità assoluta, molla di contrasto con EVO-SLIDER. Se po poi lo scooter deve correre in pista la versatilità di HI-SPEED consente con poche e semplici modifi che di ottenere il ma massimo in termini di prestazioni. Appaga la tua voglia di competizione, HI-SPEED ti emozionerà anche nel prezzo!

SPEED CLUTCH 3G FOR RACE. LA FRIZIONE DA COMPETIZIONE. S St Studiata per gli scooter 50 cc, la nuova frizione Polini SPEED CLUTCH 3G FOR RACE regala partenze brucianti, ma maggiore ripresa e accelerazione in allungo, offrendo al tempo stesso una sorprendente resistenza agli stress te termici e all’abrasione. La frizione è facilmente regolabile per essere tarata su misura delle esigenze del pilota.


motosprint

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UN MONDO COPERTO DALLA CENERE A QUEL punto, erano ormai anni che il vulcano islandese Sfrzkëöolla stava eruttando cenere. Il mondo aveva imparato a convivere con le sue esplosioni improvvise, le discese ardite di lava, le risalite di fumo, e lo spargimento di cenere tutt’intorno. Per esempio, se qualcuno, puta caso in Giappone, sentiva un rumore lontano era ormai abitudine consolidata dire: Sfrzkëöolla fa le bizze. Se Napoli si sentiva tremare si diceva: Sfrzkëöolla s’è svegliato storto. Se a Parigi ci si ritrovava con una crêpes ricoperta di cenere invece che di panna, il cuoco alzava le spalle con uno sputacchio e sentenziava: oh parbleu, Sfrzkëöolla! Insomma dopo tutti quegli anni di convivenza, il vulcano era diventato un capro espiatorio per ogni evento incontrollabile, persino quelli che niente avevano direttamente a che fare con le eruzioni vulcaniche, si vedano ad esempio la corruzione politica o inciuci adulterini. Cielo mio marito! Non c’entro, è colpa del vulcano! Si udiva talvolta esclamare da mogli fedifraghe colte in flagrante, per dire come l’umanità abbia fatto della sua capacità di adattamento un’arte sopraffina. Ma il vulcano non era solo foriero di disastri. Con il tempo, la sua esplosività a singhiozzo aveva cancellato per sempre alcune attività. Il Festival di Sanremo, per dirne una, non faceva più parte della tradizione italiana. Dopo alcuni scivoloni sulla cenere di cantanti e soubrette, la famosa kermesse fu definitivamente eliminata. E a niente valsero le proteste o le proposte di eliminare il mitico ingresso sul palco dalla scala: si preferì piuttosto lasciar perdere e inventarsi un festival a piedi nudi. Stessa cosa accadde con il Grande Fratello. Durante la serata finale della ormai 28^ edizione, il vulcano Sfrzkëöolla schiantò la casa sui suoi abitanti che bestemmiarono in coro, mentre l’ormai passatella conduttrice scivolava a terra mostrando il pannolone invece che il perizoma. La vergogna fu tale che si preferì chiudere lo show e non parlarne più. Gli aerei, invece, non volavano e basta. Dopo i primi anni a tentare di mantenere alta la situazione, le compagnie aeree tornarono – come si suol dire – con i piedi per terra: il vulcano era troppo pericoloso, tanto valeva riciclarsi tutti in compagnie di trasporto più efficaci ed ecologiche come il teletrasporto. Fu così che anche il pericolo del surriscaldamento terrestre con conseguente fine del mondo fu scampato, anche grazie alla drastica diminuzione delle auto, troppo sensibili alle ceneri. Scienziati e compagnie telefoniche si spesero per trovare la soluzione alle ceneri depositate sugli schermi degli smartphones, ma si arenarono ben presto restituendo così all’intera popolazione mondiale l’ormai dimenticata libertà di non essere trovati al cellulare. E che dire delle moto: sparirono dalle strade ma finirono dentro fantastici circuiti di dirt track sulla cenere, dove uomini, donne e bambini potevano divertirsi senza paura di farsi male, a bordo di moto leggerissime e capaci di volare, saltare, rotolare al ritmo del vulcano Sfrzkëöolla, ormai diventato perfetto compagno di giochi. Laura Cattaneo

Radunifino al 23 maggio 1Piemonte GIOVEDÌ 20 - SABATO 22 MAGGIO 14º Motocelebration a Bruino (TO) M.C. Lupi da Branco, tel. 335-5304342, 3494043162, 347-2535714, 338-6230321, 0119086130, www.motoclublupidabranco.it

SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO 4ª Torino Motorfest a Torino presso Oval Lingotto. Magic for Fun, tel. 011-9108919, 334-5975136, www.torinomotorfest.it

DOMENICA 23 MAGGIO 1º Porchetta in Moto a Bibiana (TO) M.C. Edelweiss, tel. 338-3177023, 0121-55700, 338-5063624, www.edelweissmotoclub.it Raduno nazionale Vespa a Villa S. Secondo (AT) V.C. Vespentruppen, tel. 335-7193122, 349-7925317, www.vespentruppen.com Raduno nazionale Vespa “Due ruote per l’Orsa Maggiore” a Biella palazzo Boglietti, a scopo benefico, aperto a tutte le moto. V.C. Biella, tel. 339-6724261, 333-5268634, 3283326002, www.vespaclubbiella.it Raduno moto ASI ante 1945 “Le Strade di Aleramo” ad Asti CAMEA, tel. 0141-530923, email camea@cameaasti.it

1Lombardia VENERDÌ 21 - DOMENICA 23 MAGGIO 34º Motoraduno nazionale del “Parco del Ticino” a Castano Primo (MI) - 3^ Prova T.T.N. 2010. M.C. Europa, tel./fax 0331801685, 339-5473519, www.motoclubeuropa.org, email mceuropa@hotmail.com

DOMENICA 23 MAGGIO Raduno storico Gruppo 1 a Cantello (VA) M.C. Cantello, tel. 349-6807002,0332335996, email paolo-v71@libero.it 7º “Tutti In Sella” ad Arosio (CO) per moto ASI ante 1989. Veteran C.C. Como, tel./fax 031-763395, www.veterancarclubcomo.it Raduno regionale Vespa “Sebinata Giro del Lago Sebino” a Sale Marasino (BS) V.C. Sale Marasino, tel. 328-2247067, email vespaclubsalem@libero.it 2º raduno nazionale Vespa a Sordio (LO) V.C. Sordio, tel. 335-311093, www.vespaclubsordio.it 6º raduno della Bassa Gottolengo al Santuario di Comella. M.C. Amici Trenzano, tel. 030-9977147, mcamiciditrenzano@libero.it Raduno benefico a San Biagio (MN) per tutti i tipi di moto. Ducati Club Mantova, tel. 3478606386, www.ducatimantova.it Manifestazione benefica a Cassano Magnago (VA) con giri turistici, in favore di bambini e ragazzi down. Info: tel. 393-5148302.

1Friuli Venezia Giulia SABATO 22 MAGGIO Festa biker a Basaldella di Vivaro (PN) M.C. G.M. Nord-Est, tel. 0434-919276, email denis.leggend@tin.it

DOMENICA 23 MAGGIO Motoincontro a Visinale di Pasiano (PN) M.C. V&V, tel. 0434-949203, fax 0434960684, email sergiovian@alice.it

1Veneto

DOMENICA 23 MAGGIO Incontro regionale a Castelfranco Veneto (TV) M.C. Le Torri, tel./fax 0423-495173, 0423-721430, motoclubletorri-cfv@tiscali.it Raduno regionale “Memorial Robertino e Roberto “a Fossalta di Portogruaro (VE) M.C. Gruppo Nutria, tel. 334-8168075, email gruppo.nutria@gmail.com

2º raduno regionale “Il Grifone in Vespa” ad Arzignano (VI) V.C. Arzignano, tel. 347-0446940, vespaclubarzignano@libero.it

1Emilia Romagna VENERDÌ 21 - DOMENICA 23 MAGGIO 8º Honda4Fest a Cereglio (BO) raduno gratuito dedicato alle Honda CB Four e aperto a tutte le moto. Honda4Fun, tel. 393 3367852, www.honda4fun.com

SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO 1º Festa Biker’s a Poviglio (RE) presso circolo sportivo Kaleidos. XV Custom Club, tel. 0362-522489, 338-7119989, www.xvcustomclub.it, mattia@ xvcustomclub.it Riccione Motofest 2010 M.C. Città di Riccione, tel. 328-4919838, 3281113398, 339-5711127, www.motoclubcittadiriccione.it Bologna Auto & Moto presso Pala Nord, ricambi, accessori, mezzi d’epoca e restaurati, modellismo. Tel. 0545-27548, 3489030832, www.expositionservice.it Motor & Show a Faenza (RA) presso centro Fieristico. Errani Team, tel. 0546-620577, fax 0546-621238, www.erraniteam.com

DOMENICA 23 MAGGIO 1ª Motociacciata, concentrazione per ogni tipo di moto a Montese (MO) stand, gastronomia, spettacoli. Info: 328-8438288, 339-5934673, 333-2964223, fax 059-970192, www.comune.montese.mo.it Raduno territoriale a Campagnola (RE) M.C. Reggiano, tel./fax 0522-382120, 3493769081, 335-8370955, email motoclubreggiano@virgilio.it Raduno nazionale Vespa “5º Rally Freccia dell’Appennino” a Varano de’ Melegari (PR) V.C. Parma, tel. 338-3468079, 3474189565, www.vespaclubparma.it, email vespaclubparma@yahoo.it Motoparty Modena presso Centro Direzionale 2000. Info: 059-332860, 347-4318302, www.motopartymodena.it, info@motopartymodena.it 10ª motoritrovo “Gli Amici di Daniele” I ragazzi persi per strada.... a Villanova Bagnaavallo (RA). Info: tel. 3487224509 e-mail ebassini@yahoo.it

1Toscana SABATO 22 MAGGIO 1º Motoincontro territoriale “Dei Cento Guadi” a Saline di Volterra (PI) per tutti i tipi di moto. M.C. Evandro Viti, tel. 0588-85257, www.motoclubvolterra.com, email info@ motoclubvolterra.com 1º Motoincontro Rossoverde ad Arezzo, aperto a tutti i motociclisti. Numero Tre Arezzo, tel. 335-7714641, 349-2246725, 3385930543, email fulvio98@interfree.it

SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO 4º raduno Moto Guzzi in piazza della Vittoria a Vicchio di Mugello (FI) M.C. Aquile del Mugello, tel. 348-0468529, 335-7407319 ore pasti, www.aquiledelmugello.it, email aquiledelmugello@virgilio.it

DOMENICA 23 MAGGIO Motoraduno territoriale “Motosgassata del Montecucco” a Montenero d’Orcia (GR) M.C. Casteldelpiano, 335-7227410, 335-

7851472, 347-6807994, 328-7460219 www. motoclubcasteldelpiano.it Motoincontro territoriale “IIº Coppa Masetti” a Vinci (FI) M.C. Vinci, tel. e fax 0571568144, 348-9030527, info@motoclubvinci.it 32º Motoraduno territoriale FMI “Città di Livorno” presso la “Fortezza Vecchia” Porto Mediceo. Inoltre dal 22 al 30 maggio XVIIº Mostra moto d’epoca. M.C. Livorno, tel./fax 0586-889379, 340-2727829, 336-709246, www.motoclublivorno.com, email postmaster@motoclublivorno.com 1º raduno nazionale Vespa “dalle mura alle colline lucchesi in Vespa” V.C. Lucca, tel. 335-6180226, www.vespaclublucca.it, email lucca@vespaclubditalia.it 13º edizione “100 Guadi”, motocavalcata amatoriale e raduno quad, a Saline di Volterra (PI) Cavallaro Racing Team, tel. 320-5633640, 328-4285273, 320-4124830, 347-6420390, www.100guadi.it.gg 3º raduno a Ramini di Pistoia presso Circolo ARCI Ramini, info tel. 333-6976976, 3138245761, email pieruccim@yahoo.it

1Marche VENERDÌ 21 - DOMENICA 23 MAGGIO Motogiro Sperimentale nazionale “Sulle Orme del Verdicchio” a Serra dè Conti (AN) M.C. Dragone, tel./fax 0721-829458, 3349935674, www.motoclubdragone.it, www. collinedelverdicchio.it.

SABATO 22 MAGGIO 2º motogiro US Acli a Pesaro U.S. Acli Pesaro, info: tel. 06 5840561/566 fax 06 5840564, www.usacli.org Bikerfest motoraduno “Svalvolati in cantina” a San Paolo di Jesi. Per info tel. 3483654352, 335-6890387, 338-4110275, www. prolocosanpaolodijesi.it/bikerfest

SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO Campionato Europeo Vespa Raid ad Ancona Vespa Club Ancona, tel. 348-3248970, 335-8452313, www.vespaclubancona.net, email ancona@vespaclubditalia.it

1Umbria DOMENICA 23 SABATO 29 MAGGIO Rievocazione storica “Motogiro d’Italia” organizzata dal Moto Club Terni “L. Liberati - P. Pileri”, telefono 0744403365, 330-883852, 335-370928, fax 0744403365, www.motoclub-terni.it, info@ motoclub-terni.it

1Lazio SABATO 22 MAGGIO MotoFest Roma presso Sole Luna Café in via Nomentana 972 (zona Montesacro) dalle ore 20. Motobranco, tel. 347-3636543, www.motobranco.com

DOMENICA 23 MAGGIO Motoraduno “Zavorrina Day” a Veroli (FR) M.C. Free Spirit, tel. 327-6681777, www. freespirit-fmi.it, email info@freespirit-fmi.it Mototour a Latina per tutti i tipi di moto M.C. I Tuareg, tel. 347-9848515, 348-5277457, www.ituareg.it, email ituareg@alice.it Raduno d’epoca Città di Rocca di Papa (RM) M.C. FuoriGiri, tel. e fax 06-79840044, www. mcfuorigiri.it, email luigi.poli2@tin.it

1Puglia SABATO 22, DOMENICA 23 MAGGIO Raduno nazionale ”Monte Sant’Angelo in Vespa” a Mattinata (FG) V.C. Foggia-Gargano, tel. 328-9131528, www.vespaclubfoggiagargano.it, info@vespaclubfoggiagargano.it

DOMENICA 23 MAGGIO 18º raduno interregionale “Le Torri Normanne” a Bisceglie (BA) M.C. Bisceglie, tel./fax 080-3926262, www.motoclubbisceglie.it, email info@motoclubbisceglie.it 1ª motocavalcata di Primavera ad Accadia (FG), riservata a moto enduro e quad. M.C. Accadia, tel. 349-5636459, 349-7435774, 340-5783890, www.motoclubaccadia.it

1Molise SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO 1ª mostra scambio di Campobasso, presso il Polo Fieristico di Selva Piana. Tel. 0874482521, 331-6780839, fax 0874-484952, epoca.expomolise.com, email epoca@expomolise.com

1Campania DOMENICA 23 MAGGIO Motoraduno territoriale a Camigliano (CE) M.C. Campania in Moto, tel. 338-9251671, fax 0823-326036, info@campaniainmoto.it Raduno nazionale Vespistico a Pontecagnano Faiano (SA) V.C. Costa del Sole, tel. 339-7853440, www.vespaclubcostadelsole. com, costadelsole@vespaclubditalia.it

1Basilicata DOMENICA 23 MAGGIO Raduno interregionale a Nova Siri (MT) M.C. Siritide, tel./fax 0835-877838, email mcsiritide@libero.it

1Calabria SABATO 22 - DOMENICA 23 MAGGIO 2º Motoraduno interregionale dei Cedri a S. Maria del Cedro (CS) Moto Club Riviera dei Cedri, tel. 320-6293103, www.motoclubrivieradeicedri.com, rivieradeicedri@motoclubfmi.it

DOMENICA 23 MAGGIO Motoincontro Strade Blu a Crotone M.C. Ugo Gallo, tel/ fax 096222675, motoclubcrotone@tiscali.it

1Sicilia DOMENICA 23 MAGGIO Festa Biker regionale a Priolo Gargallo (SR) M.C. I Lupi dei Climiti, tel. 338-9710809, email massimobri81@ alice.it Mototour regionale a Messina Jonio Motor Club, tel. 339-6267952, email cutroneo@infinito.it 1º raduno regionale Vespa Città di Furnari (ME) V.C. Furnari, tel. 320-0397320 0941-34196, www.vespaclubfurnari.it, email vespaclubfurnari@hotmail.com

1Sardegna DOMENICA 23 MAGGIO Motoraduno regionale a S. Antioco (CA) M.C. Isola di Sant’Antioco, tel. 349-1020657, email mcisoladisantantioco@tiscali.it Motoraduno regionale a Sennori (CA) M.C. Scarenati, tel. 328-0426568, email ip.po. happy@live.it Raduno itinerante Assemini - Serri (CA) M.C. Speed Assemini, tel. 070-940251, 3389966478, www.motoclubspeed.it

RIFARE TUTTO SISTEMARE NIENTE ERA Era un po’ che non passavo per la direttrice Terni-Foligno-Fabriano-Ancona e scopro che nel frattempo è diventata una gran bella schifezza. Dall’estinzione dell’ultimo dinosauro del cretaceo alla mia più recente traversata in moto per le colline del Verdicchio dev’essere successo qualcosa che m’è sfuggito. Ricordo ancora benissimo che la trama delle carrozzabili tra i Sibillini e i limiti del Montefeltro, habitat di epici motoraduni, tartufi, vigne, boschi, eremi, curve, nonché pane, amore e fantasia, non contemplava certo l’alta velocità dello shinkansen - di cui non credo fregasse un granché ai cultori dello slow food e delle belle pieghe serene - però lo stesso, con un minimo di piglio e regolarità, consentiva un molto piacevole trasferimento in tempi del tutto accettabili. Forse escludendo gli autisti ubriachi di autoarticolati balcanici delle dimensioni di road-train australiani. Beh, evidentemente hanno vinto costoro. Mi sono ritrovato infatti sotto le ruote un percorso minato di asfalti groviera, fatto di vecchie strade mai rinnovate e di strade nuovissime nate già vecchie, con grandi e scombinati lavori di costruzione, modello tela di Penelope, che - s’intuisce - difficilmente approderanno mai a qualcosa di razionale. Al posto delle pittoresche statali che ricordavo, ho trovato cantieri faraonici impiantati con la scusa della velocità, ma di fatto aperti solo per malcollegare a cemento impoverito e asfalto sottodimensionato pezzi disarticolati di un Paese allo sbando, comunque costretto per legge ad andare a 90 all’ora quando va bene. Tanto che su certi tratti a doppia carreggiata e quattro corsie di scorrimento veloce (naturalmente si fa per dire, sia per la faccenda dello scorrimento che per quella del veloce) ho incontrato limiti anche di 70 e addirittura 50. Magari nascosto c’era pure un velox per multare i pazzi suicidi che sul disastro delle buche si fossero azzardati a sorpassare una lumaca. Opere che senza chiedercelo mettono mano al portafogli di ciascuno di noi tassati, per miliardi e miliardi di euro, allo scopo di regalarci stradoni sconquassati perennemente galleggianti su costosissimi cavalcavia (ma perché non si possono più aggirare le colline come si faceva una sana volta?) e che all’atto pratico non migliorano un tubo. Dicono che le strade delle Marche erano ferme agli anni ‘60 e che quelle del resto d’Italia non siano messe molto meglio. Magari! Ho invece come l’impressione che stiamo tutti riprecipitando verso il cretaceo inferiore. Mi chiedo: non sarebbe meglio, e più sano, ripavimentare con qualità drenante e duratura le strade che già ci sono, invece di moltiplicare svincoli e carreggiate su piloni che durano mediamente quanto tra quaresima e Pasqua e che passano via come bypass cardiaci, ma senza guarire il malato d’infarto? A chi serve, a cosa serve, fabbricare una tangenziale per ogni campanile di parrocchia e poi nel mezzo appendere sgangherati asfalti tutti pezze e buche? Devo ancora raccogliere la testimonianza dei camionisti bulgari, ma ho buoni motivi per ritenere che la maggior parte dei motociclisti non sia affatto contenta. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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Trofeo Italia, seconda prova a Gazzane di Preseglie (BS) M.C. G.S. Galaello, tel. 0365860334, 0365-860337, fax 0374-84197, www. galaello.com, email myky13@libero.it Trofeo Sud Italia e Trofeo nazionale MX Veteran memorial Elio Villari, al crossodromo S. Anna di Laureana di Borrello (RC) M.C. Tirreno, tel. 340-7314117, fax 096652612, email tirreno@motoclubfmi.it MX Cup Husqvarna a Faenza (RA) campo cross Monte Coralli M.C. Faenza, tel. 0546662450, fax 0546-688224, www.motoclubfaenza.it - www.husqvarna-motorcycles.com Campionato piemontese MX1 (Nazionali/ Territoriali/Major) - Mini - Under 17 a Salmour (TO) M.C. Fossano, tel. 338-1403875, fax 0172-695200, email berto_ba@libero.it Campionato friulano, più gara hobby a Pasiano (PN) M.C. Pedemontano, tel. 3386260089, fax 0434-919327, www.mcpedemontano.it, email info@mcpedemontano.it Campionato veneto cross e triveneto minicross a Occhiobello (RO) M.C. Mouse, tel. 347-5154666, fax 0425-756759, www.motoclub.it, email mouse@motoclub.it 1º Trofeo Veteran Memorial Alberto Morresi e campionato umbro minicross a Castiglione del Lago (PG) M.C. Trasimeno G. Capecchi, tel. 075-9655651 fax 075-9653202 www.mctrasimeno.com Campionato laziale cross e minicross a Ripi (FR) M.C. Lazio Racing, tel. 0773-637290, fax 0733-637488, email tuzi@libero.it Campionato abruzzese-molisano e Trofeo Marche cross e minicross a Colonnella (TE) M.C. Palazzese, tel. 338-8441075, 0861-82303, marcel.deangelis@virgilio.it Campionato sardo MX2-MX1 e minicross a Riola Sardo (OR) M.C. Motor School Oristano, tel. 331-3775885, fax 0783-412100, www.motorschoolriola.com Coppa Italia AICS al Ciglione di Malpensa (VA) M.C. MV Gallarate, tel. 0331-730573, 393-9410188, 340-8816857, fax 0331731153, www.motoclubmvgallarate.it

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23 MAGGIO Enduro Cup Husqvarna a Faenza (RA) Monte Coralli M.C. Faenza, tel. 0546-662450, fax 0546-688224, www.motoclubfaenza.it Campionato piemontese a Canelli (AT) M.C. Vittorio Alfieri, tel. 0141-275019, 3355428219, fax 0141-214347, www.mcalfieri.it Campionato ligure a Ormea (CN) M.C. Sanremo, tel. 0184-507839 martedì sera, fax 0184-507839, www.motoclubsanremo.it Campionato friulano hard-race M.C. S. Giovanni Livenza, tel. 0434-76229, 0434569804, 393-0481874, fax 0434-768969, email sangiovannilivenza@motoclubfmi.it Campionato marchigiano e abruzzesemolisano a Venarotta (AP) M.C. Venarotta, tel. 335-7746572, 339-5087594, fax 0736362647, venarotta@motoclubfmi.it Campionato laziale e umbro a Cantalice (RI) M.C. Terre-Moto, tel. 0746-653476, 3356882255, 335-5963993, fax 0765-841562, terre-moto-cantalice@motoclubfmi.it Italian Cross Country Championship a Casale Monferrato (AL) M.C. Palli, tel. 3386088940, 339-4236603, www.xcc-racing.com Campionato IEC - Italian Endurocross Championship a Finale Emilia (MO) LMO, tel. 335-6080633, www.lmorganization.it

1Trial 23 MAGGIO Europeo - Campionato trial, Junior e Over 40 a Krzeszowice (Polonia) PZM, tel. +4822-8499361, www.pzm.pl, office@pzm.pl Trial Masters Beta a Fanano (MO) M.C. Taro Trial, tel. 338-8350001, fax 0521-493200, tarotrial@motoclubfmi.it - www.masterbeta.it Campionato toscano, prima prova a Polcanto (FI) www.polcantosport.com - M.C. Firenze, tel. 055-480553, fax 055-480710. Trial in Valsesia, gara APT FMI a Scopello (VC) M.C. Valsesia, tel. 333-1038310, 3491629501, 348-3009104, fax 0163-71344, email valsesia@motoclubfmi.it

1Speedway 22 MAGGIO

Husqvarna Cup a Milano, circuito cittadino PMT Racing, tel./fax 0577-849242, www. husqvarna-motorcycles.com

Mondiale - Campionato individuale, GP Rep. Ceca a Praga AK Marketa, tel. +420233-358487, www.speedway-prague.cz

23 MAGGIO

Coppa del mondo - round di qualificazione 2 ad Abensberg (Germania) MSC Abensberg, www.speedway-abensberg.de Europeo - Campionato Junior a squadre, semifinale 1 a Norden (Germania) DMSB, tel. +49-69-6330070, www.dmsb.de

Trofeo Centro-Sud Italia a Viterbo (anche campionato laziale e abruzzese-molisano) M.C. Ufo Frascati, tel. 339-2268142, fax 069421731, www.trofeocentrosuditalia.com Campionato triveneto ed emiliano-romagnolo ad Adria (RO) Adria Int. Raceway, tel./fax 0426-941411, www.supermotardtriveneto.it, tel. 349-3581125, 340-7321490.

1Enduro 22 - 23 MAGGIO Mondiale - GP Italia - 41ª Valli Bergamasche, terza prova a Lovere (BG); inoltre campionato Junior, Coppa Giovani 125 2T, Coppa del mondo Femminile M.C. Bergamo, tel./fax 035-4592744, www.motoclub. bergamo.it, info@motoclub.bergamo.it

24 MAGGIO

1Quad 23 MAGGIO Italiano - Terza prova ad Asti M.C. Three Eyes, tel. 0721-854653, fax 0721-857413, www.quadcross.it, www.motocrossasti.com

1Gimkane 23 MAGGIO Coppa Italia Vespa Gimkana V.C. Taranto, tel. 0995-334389, www.vespaclubtaranto.com

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