SPECIALE Al Centopassi con Ducati Streetfighter S
33 18/24 agosto 2009 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1635
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SUPERBIKE Prime gare d’inverno Le Case vogliono provarci CROSS MX1 Cairoli, malato straordinario Due podi per Philippaerts
Senza RIVALI MOTOGP REPUBBLICA CECA La rinuncia di Stoner La caduta di Lorenzo Rossi, chi lo ferma più? CASEY E JORGE QUALE FUTURO? 250 Simoncelli scatenato. Batte Pasini, avvicina Aoyama e Bautista
Sommario numero 33/09
Questa foto mostra un pilota professionista in condizioni controllate in pista. Non imitate simili comportamenti di guida che potrebbero essere pericolosi per voi o per gli altri utenti di pista o stradali.
1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke
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1PADDOCK
Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto
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1IN PISTA
MotoGP GP Repubblica Ceca, commenti, pagelle, interviste e le foto più belle dei nostri inviati a Brno GP Repubblica Ceca 250 GP Repubblica Ceca 125 Superbike Mondiale d’inverno. L’idea piace ai team
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Cross GP Repubblica Ceca MX1 e MX2 a Loket Varie Cross: GP Francia MX3 ed Europeo MX2 Sportitalia I campionati regionali
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Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it
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Gare e raduni Gli appuntamenti in pista
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Lettere
di Stefano Saragoni posta@motosprint.it
HO UNA BMW F800R. VOGLIO LEGGERE LA VOSTRA PROVA Ho acquistato una BMW F800R. potreste aiutarmi ad individuare il numero della rivista con la prova di questa moto? Tiziano
Non devi andare troppo indietro nel tempo. La prova è sul n. 22 del 2009. IL SOGNO DI SCRIVERE SU MOTOSPRINT Ho un amico il cui sogno è poter scrivere un’articolo su Motosprint, la sua rivista preferita. Segue le moto da quando è nato, si ricorda date, campionati vinti e persi, ha conoscenze tecniche. Vorrei tanto renderlo felice... Sabrina
A VALENCIA 2006 HAYDEN C’ERA...
E prima della caduta di Rossi, volava! VI SCRIVO a proposito di una mia perplessità sul servizio del n. 28 riguardante le gare più importanti nella carriera di Valentino Rossi. Quando si parla di Le Mans 2006 si fa cenno anche al GP Valencia, dove Valentino cadde e perse per questo motivo il Mondiale. Ecco, tutti, Valentino compreso, la pensano così, perché nessuno considera mai che prima di cadere Rossi si trovava in settima posizione mentre Hayden in quel momento era secondo, aveva appena fatto segnare il giro più veloce e stava per attaccare Bayliss. Considerando che i due erano divisi solo da 8 punti, Rossi il titolo lo avrebbe perso anche se non fosse caduto. E sarebbe stato anche molto più bruciante. In fin dei conti Rossi si è evitato la disperazione dell’essere magari terzo, ma non riuscire ad avvicinare i primi due, Hayden e Bayliss, che andavano a tutta birra. Rossi li avrebbe rincorsi inultimente come già gli era successo sempre a Valencia nel 2005 e gli è capitato di nuovo nel 2008. Il problema di Hayden è che la caduta di Rossi ha svilito molto il suo titolo, infatti persino alla Honda HRC, già filo Pedrosa, hanno ritenuto quel titolo figlio della fortuna. Ma se si può dire che Valentino è stato sfortunato durante la stagione, con gli stop di Le Mans, Shangai e Laguna Seca, ma tutto ciò è stato bilanciato dall’incidente dell’Estoril. Secondo me si è più sfortunati nel venire tamponati dal motosprint
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proprio compagno di squadra che nel ritirarsi per colpa del motore. Ma siccome a Rossi è successo più volte, allora le sfortune dei due si bilanciano. Ritornando al discorso Valencia, mi fa sorridere Valentino che si rammarica perché Nicky ha concluso terzo pensando che lui poteva arrivare anche ottavo. Ma stiamo scherzando? Hayden stava preparando l’attacco a Bayliss ed ha rallentato sensibilmente quando gli hanno segnalato la caduta di Valentino. Che avrebbe comunque faticato ad arrivare terzo, visti i piloti Honda da sorpassare... Max - Catania
MAX ci propone il GP Valencia 2006 visto da un’altra angolazione. Dopo tanto parlare di come sarebbe finita senza la scivolata di Rossi, dopo le domande su cosa rallentò la sua Yamaha spingendolo a sbagliare, ecco quella gara riletta dal cupolino della Honda di Nicky Hayden. Max ricostruisce con i fatti ma anche con le supposizioni del caso, ciò che il pilota americano ha fatto e quanto avrebbe potuto fare in caso di bisogno. Perché non v’è dubbio che la caduta di Rossi lo abbia portato a modificare la sua strategia di gara, avendo un unico obiettivo: portare a casa il titolo iridato. È assolutamente vero che il GP dei se e dei ma poteva avere svolgimento e esito diversi per Valentino, ma anche per lui.
Se il tuo amico ha voglia di provarci... digli di mettersi al computer e di scrivere un articolo che non sia di stretta attualità; non la cronaca di una gara, per intenderci. Se il pezzo è bello... lo pubblicheremo. SE CI FOSSE UN’IMMAGINE DI SPORTOLETTI... Vi scrivo per farvi un piccolo appunto sul servizio riguardante le gare della Coppa Umbria svoltesi a Magione il 19 luglio. Avrei apprezzato un’immagine del mio compaesano Sportoletti, vincitore della 250 GP nonché autore del giro più veloce dell’intera domenica. Allora, vogliamo dedicare qualcosa in più di mezza riga a questo talento che ha cominciato a correre a vent’anni con molti sacrifici come accadeva in tempi ormai remoti? Claudio Ragni Santa Sabina (PG)
Accontentato! Ecco la foto di Alessio Sportoletti.
IN BREVE
L’ESPLOSIONE DI GIOIA DI NICKY HAYDEN. IL MONDIALE MOTOGP 2006 È SUO.
OPINIONI L’EX PILOTA SÌ CHE SA IL FATTO SUO RITENGO che un motociclista professionista abbia avuto la possibilità di vivere di persona tutti gli aspetti del mondo delle due ruote: tecnici, storici, competitivi, emotivi, ecc. e che ciò gli permetta di trasmettere le sue esperienze ad altri motociclisti non professionisti che sono comunque sempre pronti ad ascoltare chi racconta di vita vissuta in moto. Marco Lucchinelli, Nico Cereghini, Loris Reggiani, Randy Mamola e altri ancora, benché (credo) abbiano avuto una formazione non da giornalista, ma da motociclista, sono comunque l’esempio più attuale di abilità di parlare di moto catturando l’attenzione non solo degli appassionati ma anche di chi non lo è. La loro forza è uno stile genuino ma al tempo stesso ricco di ogni particolare che lascia trasparire entusiasmo, passione, conoscenza della materia e la capacità di esprimersi anche in chiave “motoraduno” senza millantare di essere giornalisti o commentatori di peso. A conferma di quanto sopra, quando ascolto in TV o leggo articoli dei personaggi che ho citato, ho la certezza di avere a che fare con un motociclista vero, sempre. Questo piace molto e non solo a me. In modo analogo, e vengo al dunque, un giornalista o commentatore TV che non ha avuto un passato da motociclista, professionista o meno, non dovrebbe pretendere di esserlo. Walter Mosca (Russia)
SE SOLO i piloti fossero in grado di “leggere” una gara, piuttosto che l’intero mondo delle due ruote, potrebbero commentarli esclusivamente loro. Ma a quel punto solo i calciatori dovrebberop scrivere di calcio, i politici di politica e via discorrendo.
La mia può sembrarti un’autodifesa, ma non avrei fatto questo mestiere se non fossi convinto che anche senza avere i numeri per correre da professionista sia possibile leggere, capire e raccontare il motociclismo. La passione è la stessa di chi è stato pilota professionista, e poi ci sono curiosità, capacità di emozionarsi per il gesto sportivo, curiosità e ammirazione per i protagonisti, la fortuna di dividere con loro il campo di gara. In presenza di tutto questo e di un buon articolo o un buon commento TV, perché avere preclusioni?
LICENZA PROMOSPORT UNO SFORZO PER LA SICUREZZA FACCIO riferimento alla mia lettera pubblicata sul n. 23 e a quelle di Ale Ratti (n. 28 e 30) in merito alla Licenza Promosport, che garantisce la copertura assicurativa nelle prove libere in pista. È mi sento di poter proporre una soluzione. Capisco che la FMI non possa imporre ai circuiti e agli organizzatori di prove libere di rendere la Licenza Promosport obbligatoria, ma secondo me con la buona volontà di tutti si può risolvere e colmare questa grossa lacuna. Basterebbe far sedere tutti i rappresentanti degli autodromi intorno a un tavolo, e attorno a quel tavolo, stilare un regolamento comune. Credo sia interesse anche loro colmare questo vuoto in merito alla responsabilità civile in pista così come credo che la sicurezza e la tutela dei partecipanti alle prove debbano essere poste in primo piano come problema da risolvere. Non credo che il costo della Licenza Promosport incida sulla voglia di ognuno di noi “piloti amatori” di entrare in pista, perché, diciamoci la verità, una sola giornata in pista costa molto molto di più. Insomma, credo
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I DUE GALLI IN UN POLLAIO L’IMPENNATA dei due piloti Yamaha sulla linea del traguardo è indubbiamente l’immagine simbolo del GP Germania del luglio scorso. Il monoruota di Rossi è espressione dell’immensa gioia per una vittoria stupenda quanto spietata, arrivata grazie ad una strategia impeccabile che non ha lasciato la minima possibilità all’avversario; quella di Lorenzo è la valvola di sfogo per la sconfitta subita. Perché Jorge le accusa eccome le sconfitte, ma al tempo stesso si rende conto di dover fare buon viso a cattivo gioco, essendo obbligato a mostrare forza e temperamento. Guai a lui se Valentino capisse che le sconfitte intaccano le sue certezze e la sua capacità di concentrazione! Proprio questa situazione fa sì che tra i due regni pace e reciproco rispetto, ma la realtà è che lo spagnolo si sente forte, fortissimo. E lo è. Il suo talento non si discute (un giorno molto probabilmente sarà campione del mondo) e i numeri dicono che è il compagno di squadra che ha battuto più volte Valentino nell’era MotoGP, ed ora che può sfruttare il momento chiede davvero molto a Yamaha (e lo fa con la sfrontatezza tipica dei grandi campioni): lo stesso trattamento tecnico dell’italiano ed il raddoppio dell’ingaggio. La prima richiesta pare ineccepibile, così come è invece improponibile la seconda, perché Yamaha non solo deve fare i conti con la profonda crisi economica dei mercati ma, giustamente, pretende ben altro dal centauro di Majorca: è vero che in questa stagione è il secondo miglior pilota, ma è vero anche che i suoi risultati non sono comparabili con quelli di Rossi: cifre che inducono alla riflessione, ed i giapponesi hanno riflettuto: Valentino ha un valore immenso, anche perché la M1, oggi la moto migliore del campionato, è figlia sua. Per questo chiunque altro può essere sacrificato. Ecco perché Lorenzo pare destinato ad andarsene. La storia dei due galli nel pollaio è sempre vera. Filippo Bianchi - Perugia
Lettere
I MIEI complimenti ad Antonio (n. 30) che è pure appartenente alle Forze dell’ordine. Anche al nord ci sono scippi, stupri, rapine, problemi di ordine pubblico e via discorrendo e sicuramente per compilare un verbale e annessi inclusi per mancato uso del casco due ore sono veramente troppe. Però al nord gli agenti “scrivono” eccome. Il problema del sud è la mancata educazione stradale degli utenti; se poi un verbale può scatenare ritorsioni e vendette contro le Forze dell’ordine, allora ha ragione Antonio, il sud è davvero un altro mondo. Io nel mio mondo allaccio volentieri il casco e me ne vanto. Dario
ENDURONA DUCATI MIO FIGLIO HA LE FOTO. MA... ULTIMAMENTE Motosprint ha pubblicato alcune foto “rubate” della futura endurona Ducati. A tal proposito, voglio raccontarvi il dialogo avuto ieri sera con mio figlio, motociclista moderno dotato della “stramoto” mille giapponese. Mentre gli raccontavo di un bel giro sulle colline piacentine e parmensi, lui mi ha detto di avere incontrato un collaudatore Ducati. E io... motosprint
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SOSPETTI E SE STONER NEL 2008... SCRIVO per parlare dell’argomento sollevato da Davide Brivio, durante la trasmissione “Sfide” andata in onda nel luglio scorso. Durante la stagione 2007 Valentino Rossi, uno dei “poteri forti” della MotoGP (è innegabile la quantità di denaro che muove un personaggio del suo livello), ha fatto il diavolo a quattro per assicurarsi la fornitura di gomme Bridgestone per l’anno successivo. Unico della squadra Yamaha. Dopodiché, nel 2008, in più occasioni Stoner ha inflitto regolarmente diversi decimi di secondo di distacco a Rossi nei giorni di prova, ma poi in gara (prendiamo ad esempio il tanto celebrato GP di Laguna Seca) non è riuscito a reggere il suo ritmo, tanto da cadere. Gli italici giornalisti hanno inquadrato il problema del ducatista nella “pressione che Valentino gli creava e che lui non riusciva a reggere”. Strano, perché nel 2007 in più di un’occasione vi era riuscito!
«Come fai a dirlo? Che era un collaudatore Ducati?». Lui. «Perché era con la nuova endurona Ducati». Io. «L’hai fotografata?». Lui. «Certo». Io. «Col telefonino?». Lui. «Il mio telefono non fa foto. Ho usato la macchina digitale». Io. «Hai le foto sul computer? Posso vederle?». Lui. «Se insisti...». La moto è stata immortalata in tutte le angolazioni possibili. C’è tutto il necessario per farci un bel servizio giornalistico. Così
Normalmente dovrebbe essere in svantaggio chi insegue, in questo caso Rossi, ma non è stato così. Addirittura si è arrivati a parlare di miracolo per definire i prodigi che la domenica mattina i tecnici Yamaha riuscivano a mettere in atto per portare la M1 a competere con la Desmosedici. Inutile dire che non esistono prove di un complotto anti Stoner, e mi guardo bene dal solo crederlo possibile, ma se si concorda col Brivio pensiero... Pier Paolo Chiappini
QUESTA è l’estate dei sospetti... retroattivi. E allora ci sta anche il dubbio che Bridgestone, dopo avere vinto il mondiale 2007 con Stoner e Ducati abbia voluto vincere quello 2008 con Rossi e Yamaha. E per far questo abbia affidato all’australiano, prima a Brno e poi a Misano, gomme prima efficaci e poi traditrici. Troppo contorto anche per chi ha preso gusto a pensar male...
gli ho chiesto: «Che fai? La mandi a Motosprint?». Lui. «Scherzerai? Non ho chiesto il permesso di farlo, semplicemente perché ho la passione per le moto e la fotografia. Queste foto sono roba mia. Dopo di te nessun altro le vedrà». Renato Perego Cavenago di Brianza (MI)
Che dire... ci teniamo la curiosità. Ormai è questione di poco, ci stiamo avvicinando alla versione definitiva... Sapremo pazientare.
Per tutti quelli che non sanno cos’è la mattina perché vanno a letto alle tre perché di sera la Harley ha bisogno di compagnia. Per quelli che hanno imparato prima ad andare in moto e poi in bici; per quelli che il primo dentino lo hanno perso in derapata, e per quelli che pensano che un figlio, una moglie, un marito, un cane siano una bella cosa... ma che anche il Monster li rende felici. Per tutti voi che, come me, siete convinti che Dio abbia creato il motocross e poi il fango per farci divertire. Per quelli che la domenica adorano Ben Spies... Per quelli che credono che San Valentino sia la festa nazionale di Vale Rossi; per quelli che hanno passato l’adoloscenza con vesciche dappertutto perché la marmitta brucia, ma il motore lo dovevano modificare a tutti i costi. Per quelli che il primo bacio, il primo amore, il primo giorno di scuola non se lo ricordano, ma il primo motorino sì... Per me che mentre mio cugino è in tournee in giro per l’Italia mi chiudo nel bar perché c’è la MotoGP proprio mentre lui suona; per quelli che sono convinti che nella dichiarazione d’indipendenza di ogni nazione ci sia scritto che l’uomo non è libero se non ha una moto. Per tutti quelli convinti, come me, che la moto non è una parte della vita, ma la vita è senz’altro parte della moto. Io, voi, insomma noi, sappiamo che la felicità la si può trovare sempre. Basta che ci sia benzina. Simona
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NORD E SUD METTO IL CASCO. CON ORGOGLIO
LE CADUTE HANNO CONDIZIONATO IL 2008 DI STONER. SECONDO IN CAMPIONATO, CASEY HA VINTO SEI GP.
FELICITÀ BASTA CHE CI SIA BENZINA
IO LA PENSO COSÌ
che chi vuole girare in pista, non si fermerà di certo perché deve fare la Licenza Promosport! Basta guardare il caso “DB Killer”. Nessuno di noi è stato contento nel dover per forza silenziare i propri scarichi, eppure dal momento in cui è diventato obbligatorio in tutti i circuiti, ci siamo dovuti adeguare. Quindi, secondo me, la stessa cosa si può fare tranquillamente per la licenza. Andrea Cucchi Antegnate (BG)
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Il Meglio od dii un n Uomo
Officina
di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it
LA GIUSTA MISCELA PER RAFFREDDARE L’acqua pura e gli additivi anticorrosivi IN RELAZIONE alla risposta da Lei data al lettore Foglia sul numero 28, vorrei chiederle ulteriori delucidazioni. Sulla quasi totalità delle moto enduro professionali, non è presente una ventola sul radiatore, essendo questi modelli (soprattutto quelli giapponesi) derivati da versioni cross, per le quali non sono previste in fase di progettazione frequenti soste al minimo oppure tratti percorsi molto lentamente ma con discreto carico e/o regimi elevati (cosa che avviene invece piuttosto di frequente nell’enduro). In tale ambito, appare quindi vantaggioso l’uso di sola acqua per poter scendere di qualche grado rispetto ai liquidi di raffreddamento tradizionali. Ipotizzando che il motore venga aperto almeno una volta l’anno, potrebbe essere sensato usare una miscela composta per la maggior parte di acqua e un poco di additivo, cosicché si possa assicurare al motore una minima protezione sufficiente a scongiurare quei fenomeni cor-
motosprint
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rosivi descritti e al contempo avere comunque un discreto abbassamento della temperatura del liquido stesso? Se si, che percentuale di miscela consiglierebbe, considerando 12 mesi come tempo massimo tra una sostituzione del liquido in questione e la successiva? E poi, sarebbe meglio usare acqua distillata o demineralizzata? (non so la differenza). Può spiegare meglio in cosa consiste un “anodo sacrificale”, dove reperirlo, come e dove installarlo? Infine, cosa pensa di prodotti tipo il water wetter? Lorenzo Angelucci
I MOTORI da competizione vengono revisionati, ossia “aperti” e “richiusi”, con notevole frequenza (molti addirittura dopo ogni gara, più relativi turni di prova). Questo consente l’impiego di acqua pura come liquido di raffreddamento. Nel suo caso la situazione è diversa. La sua idea di impiegare un liquido composto in prevalenza da acqua (e non
una miscela 50/50, come di consueto) e in minore percentuale da liquido per circuiti di raffreddamento (ossia additivo costituito da antigelo più inibitori di corrosione) non è affatto malvagia. So di piloti e appassionati che, in situazioni analoghe, impiegano con notevole soddisfazione una miscela nella quale quest’ultimo è presente in una misura dell’ordine del 30%. In questo modo si ottiene qualche vantaggio per quanto riguarda l’asportazione del calore dal motore e al tempo stesso si ha una efficace protezione nei confronti della corrosione. Tenga presente che sono di importanza fondamentale una accurata disperazione del circuito e la massima pulizia del radiatore (e di tutte le pareti metalliche a contatto con il liquido). I circuiti in pressione possono lavorare a temperature superiori ai 100 °C senza che l’acqua entri in ebollizione. L’acqua distillata, come dice il suo nome, viene ottenuta mediante distillazione, e quindi dovrebbe essere chimicamente
Soluzione
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pura (H20 e basta, insomma). In effetti, ci si va molto vicino, ma non si raggiunge la perfezione e in diversi casi si ricorre a una doppia distillazione. Le sostanze solide disciolte dovrebbero in tal modo essere completamente assenti (o quasi). C’è ad ogni modo da dire che viviamo immersi nell’atmosfera e l’acqua è un valido solvente anche nei confronti dei gas come l’ossigeno. L’acqua demineralizzata viene spesso ottenuta con metodi diversi dalla distillazione. Non dovrebbe contenere che quantità ridottissime di sostanze solide in SOLUZIONE. È quella che si trova in commercio con maggiore facilità e che viene comunemente impiegata per i ferri da stiro e per i rabbocchi delle batterie. Purtroppo pare che non tutte le acque vendute come “demineralizzate” siano effettivamente tali; in alcuni casi sembra che siano semplicemente non incrostanti, ovvero private di calcio. Per i nostri fini le vere acque demineralizzate vanno senz’altro bene.
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Officina
Gli anodi sacrificali sono semplicemente dei pezzi di zinco o (meno frequentemente) di magnesio che vengono piazzati in qualche punto del circuito di raffreddamento e che assicurano una protezione galvanica al metallo base, lasciandosi corrodere al suo posto. Li impiegano ad esempio i fuoribordo, per impedire la corrosione della lega leggera da parte dell’acqua, che in tali motori viene prelevata direttamente dall’esterno e che può pertanto essere molto “aggressiva”. Nel nostro caso, non vi è bisogno di usarli, se si utilizza acqua pura più una certa quantità di additivo. Il Water Wetter (prodotto dalla Red Line synthetic oil Co) è un additivo che abbassa la TENSIONE SUPERFICIALE dell’ac-
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A SA È COME SOTTILISSIM GRAZIE AD ES IN QUIETE VI FOSSE UNA E DI UN LIQUIDO TICA. È RESPONSABIL AS I FENOMENI PELLICOLA EL IONE DELLE GOCCE E DE M2. J/ AZ IN RM O FO M DELLA IME IN N/ ITÀ. SI ESPR DI CAPILLAR
qua e che quindi ne aumenta il “potere bagnante”. Un altro prodotto dalle caratteristiche analoghe, è il Purple Ice, importato in Italia dalla ditta Renox. Per avere un’idea di come funzionano questi additivi, piazzi una piccola quantità di mercurio su di una lastra di vetro: formerà una goccia alta e tondeggiante. Esso infatti non “bagna” la superficie (le forze interne, di
coesione, sono notevolmente superiori a quelle di adesione al materiale con il quale è a contatto). L’acqua, invece, si spande sul vetro, in quanto lo bagna. Con l’aggiunta del Water Wetter o di Purple Ice, il liquido bagna meglio le superfici metalliche. A quanto mi risulta, il secondo di questi prodotti è stato impiegato in Italia tanto su moto da cross quanto su mezzi da
QUANDO L’ASPIRAZIONE ERA IN TERZA LUCE POTETE spiegarmi che cosa significa “aspirazione in terza luce”? Ho trovato questa definizione nelle specifiche tecniche di una moto su una rivista di diversi anni fa, ma non so cosa vuol dire. Franco Rovati – Milano
PER DIVERSI decenni nei motori a due tempi impiegati sulle moto di serie a controllare l’aspirazione ha provveduto il pistone stesso, che col suo movimento alternato all’interno del cilindro ostruiva o scopriva nei momenti opportuni la luce praticata nella parete del cilindro, dalla quale la carica fresca poteva entrare nel motore. Per chiarire meglio le cose conviene comunque iniziare con alcune considerazioni di base. Ecco schematicamente cosa accade. Nei motori a due tempi la miscela ariabenzina viene aspirata nella camera di manovella (non per nulla si parla di “carter-pompa”!) quando il pistone sale verso il PMS, creando una depressione sotto di sé. Perché la miscela stessa possa entrare, l’apertura terminale del condotto proveniente dal carburatore (cioè la “luce” di
aspirazione) deve essere libera; questo accade proprio in seguito al movimento verso il PMS del pistone, il cui mantello a un certo punto “scopre” la luce stessa. Quando il pistone scende dal PMS verso il PMI, a un certo punto il mantello ostruisce la luce e quindi la carica rimane intrappolata nella camera di manovella e subisce una certa precompressione (dovuta essa pure al movimento del pistone, che fa diminuire lo spazio a disposizione dei gas sotto di sé). Quando il margine superiore del cielo del pistone scopre le luci di travaso, la miscela aria-benzina entra nel cilindro. Si parla di aspirazione “in terza luce” con riferimento allo schema impiegato per lungo tempo, in passato, che prevedeva la presenza nelle pareti del cilindro di tre sole luci (quella di scarico, quella di travaso e quella, appunto, di aspirazione), la cui apertura e la cui chiusura venivano controllate direttamente dal pistone. In questo caso il lavaggio era a corrente trasversale (con un solo condotto di travaso, collocato di fronte allo scarico). In seguito si è affermato universalmente il ben più redditizio
vvelocità, con risultati decisamente interessanti (abbassam menti di temperatura dell’ordim ne di 5 – 7 °C, pare). So pure che n diversi piloti e preparatori amed rricani li impiegano con soddissfazione. Quando si utilizzano questi additivi, è importante seq guire con scrupolo le prescriziog ni del produttore (ad esempio, n per il Purple Ice non viene spep cificamente raccomandato l’impiego di acqua demineralizzata, ma è consigliato quello di acqua oligominerale, non frizzante e con il minor contenuto di calcio possibile). Questi prodotti non offrono protezione antigelo, ma sono efficaci contro la corrosione. Personalmente, li proverei. Se utilizzerà l’uno o l’altro, la prego di informarmi in merito ai risultati ottenuti.
lavaggio a correnti tangenziali, con due condotti di travaso disposti lateralmente. L’evoluzione ha portato poi all’aumento del numero dei travasi, mantenendo però invariato questo sistema di lavaggio. È chiaro che quando l’aspirazione è in terza luce (ma è più corretto parlare di “aspirazione controllata dal pistone”), la fasatura è simmetrica. La luce si apre X gradi prima del PMS e si chiude X gradi dopo di esso. Ciò non è davvero il massimo, ai fini delle prestazioni e della ampiezza del campo di utilizzo del motore (ovvero, della sua elasticità). La fasatura che risulta più vantaggiosa per un dato regime non è certo tale per una velocità di rotazione sensibilmente più alta o più bassa! E anche il fatto che l’anticipo di apertura e il ritardo di chiusura siano perfettamente eguali non è sempre quanto di meglio ipotizzabile. L’avvento delle lamelle (apparse già attorno all’inizio degli anni Trenta ma affermatesi definitivamente solo nel corso degli anni Settanta) ha modificato radicalmente la situazione. Grazie ad esse infatti la fasatura di aspirazione è variabile: tanto l’anticipo di apertura quanto il ritardo di chiusura cambiano, automaticamente, in funzione delle condizioni di funzionamento, ovvero delle esigenze del motore. Oggi l’aspirazione controllata dal pistone è caduta pressoché totalmente in disuso. motosprint
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Paddock A cura di Lucia Voltan
Primo agli X-Games Supermoto «UN SOGNO che si avvera». Così un entusiasta Ivan Lazzarini (nella foto), primo italiano a vincere gli X-Games in una specialità motoristica. Non è la prima volta che il campione italiano di Supermoto partecipa alla grande fiera californiana degli sport spettacolari, ma mai aveva vinto. Sulla Honda CRF450R è partito in testa e lì è rimasto fino al traguardo. A nulla sono valsi i tentativi di sorpasso dell’americano Mark Burkhart, che ha sperato fino all’ultimo in un errore dell’italiano. Terzo il francese Adrien Chareyre. Alle prove ha partecipato anche James Stewart, ma il campione del Supercross si è infortunato alla spalla: niente di serio, ma ha preferito rinunciare alla gara e tornare a casa. La gara del Supercross è stata vinta da Josh Hansen (Kawasaki) davanti a Justin Brayton (KTM) e Kevin Windham. Settimo Jeremy McGrath. TRIAL D’EPOCA, UN TERZO POSTO PER GIULIO MAURI Come ogni anno il gruppo dei trialisti monzesi che corrono con le moto d’epoca ha affrontato una trasferta all’estero per misurarsi con i migliori piloti delle altre nazioni. Quest’anno hanno gareggiato a Bilstain, in Belgio, sul terreno del Domaine Enduro. I migliori risultati sono arrivati nella seconda giornata, con il podio di Giulio Mauri (Bianchi) nella categoria Pre 65 e il quinto posto di Roberto Inzoli (Ossa) nella categoria Twin Shock.
PASINI TEDOFORO PER I BEACH GAMES PASINI TEDOFORO AI “BEACH GAMES”, OVVERO LE “OLIMPIADI” DEI GIOCHI DA SPIAGGIA CHE SI SONO SVOLTE A INIZIO MESE SUL LITORALE ROMAGNOLO, CON EPICENTRO RICCIONE, LA CITTÀ DI MATTIA.
Vola a Misano per il GP VOLETE ARRIVARE AL GRAN PREMIO DI MISANO IN AEREO? IN OCCASIONE DEL GP, IN PROGRAMMA SUL CIRCUITO ROMAGNOLO DAL 4 AL 6 SETTEMBRE, È STATA VARATA UNA PROMOZIONE, UN PACCHETTO CHE COMPRENDE VOLO AEREO A/R DALL’AEROPORTO DI FORLÌ, SERVIZIO NAVETTA DI COLLEGAMENTO CON IL CIRCUITO E IL BIGLIETTO D’INGRESSO. PARTENZE DA CAGLIARI, CATANIA, OLBIA E PALERMO. PREZZI A PARTIRE DA 250 EURO. PER INFORMAZIONI: 0543-474990, WWW.FORLIAIRPORT.COM
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VITTORIA DI GIUSEPPETTI NELLA SBK TEDESCA L’ex pilota del mondiale Dario Giuseppetti ha vinto la sua prima gara in SBK. A Schleiz, nel campionato nazionale, l’italo tedesco ha preceduto l’ex iridato della SS Jörg Teuchert (Yamaha) in gara 1. Nella seconda manche, invece, è stato l’ungherese Gabor Rizmayer (Suzuki) a imporsi, davanti a Giuseppetti e Andreas Meklau. . ITALIANO TRIAL INDOOR A NEMBRO IL 26 AGOSTO La terza prova del campionato italiano di trial indoor, che si doveva svolgere il primo agosto, verrà recuperata il 26 a Nembro (BG), località Viana, presso il centro sportivo. L’inizio è alle 21, dunque gara infrasettimanale (il 26 agosto è un mercoledì) e in notturna. ECCO QUANTO PESA IL MINICROSS POLINI XP 65 R Il Polini XP 65 R, del quale avete letto la prova sul numero 30, non pesa 104,6 chili, ma 57. DOPPIETTA DI PEGRAM (DUCATI) NELLA SBK AMERICANA Assente Mat Maldin, che resta comunque leader di campionato, nella prova della Superbike americana in Kansas Larry Pegram (Ducati) ha fatto doppietta.
AL MUGELLO 2010 CON IL 30% DI SCONTO IL PROSSIMO GRAN PREMIO D’ITALIA AL MUGELLO È IN PROGRAMMA PER IL 30 MAGGIO 2010, MA I BIGLIETTI SONO GIÀ IN VENDITA. E COMPRARLI ADESSO COMPORTA UN GRAN BEL RISPARMIO: MENO 30 PER CENTO. INFORMAZIONI E ACQUISTO AL SITO WWW.TICKETONE.IT
125, MOTO2 E STOCK: TRE CLASSI NEL CEV 2010 Due classi saranno conformi al regolamento del mondiale, ovvero la 125 e la Moto2. La terza, Stock Extreme, avrà le stesse caratteristiche della Coppa FIM Superstock 1000: sono queste le categorie ammesse al campionato spagnolo del prossimo anno. Per quanto riguarda i limiti di età, alla 125 sono ammessi piloti dai 14 ai 23 anni, per la Moto2 bisognerà avere almeno 15 anni, 16 per la Stock. Tutte le altre informazioni al sito www.cevbuckler.com/en/ index.htm
IN BREVE
LAZZARINI FA L’AMERICANO
CHARLIER RESTA LEADER NELL’EUROPEO EMX2 L’olandese Jeffrey Herlings e il finlandese Harri Kullas sono i vincitori della tappa del cross EMX2 che si è corsa a Schwedt, in Germania. Un decimo posto per Andrea Cervellin. Con un ottavo e un secondo posto, il francese Christophe Charlier mantiene la leadership.
Paddock IDENTIKIT DURELLE E COVEZZI
PIKES PEAK TRIONFO APRILIA SECONDA vittoria consecutiva di Davey Durelle (58) con l’Aprilia SXV 5.5 bicilindrica nella Pikes Peak International Hill Climb, massacrante e spettacolare gara in salita che si disputa sulle montagne del Colorado (USA). All’attivo della Casa di Noale anche il quarto posto conquistato da Giuliano Covezzi nella categoria fino a 750: piazzamento che è valso all’italiano il titolo di “Rookie of the Year” (miglior debuttante dell’anno), assegnatogli dalla Direzione gara della Pikes Peak.
EUROPEO CROSS 85 VITTORIA DI RECCHIA Una vittoria e un secondo posto di Nicola Recchia: è il miglior risultato per l’Italia nella tappa del cross EMX 85 a Svendborg, in Danimarca. La prima manche è stata vinta dallo sloveno Tim Gajser. In campionato Recchia ha 232 punti contro i 309 del primo, Gajser. Nella EMX2 junior doppietta del danese Mathias Keller.
COPPA ITALIA VELOCITÀ
BONATI NUOVO LEADER
CAMBIO al vertice della Coppa Italia velocità. Dopo la caduta nella tappa di Franciacorta, Daniele Aloisi cede la leadership a Giovanni Bonati. Ecco i primi: 1. Bonati p. 65; 2. Aloisi 50; 3. Manfredi 45; 4. Mantovani 38; 5. Vignone 34; 6. Gamarino 31; 7. Tatasciore 30; 8. Tramarin 27; 9. Mestdagh e Luciani 26.
MLADIN SI RITIRA A 37 ANNI Mat Mladin, ha deciso di ritirarsi. Concluderà la stagione e poi basta. L’australiano ha avuto una bella carriera («positiva ben oltre le mie aspettative» ha detto commosso) che dura da quasi 20 anni. Ha vinto sei titoli AMA, negli ultimi tre anni è stato battuto solamente da Ben Spies, ma in questa stagione si trova di nuovo in testa. Gli europei lo ricordano soprattutto per il mondiale sulla Cagiva 500 (sotto) nel ‘93. Mladin ha corso 18 volte nel Mondiale SBK, l’ultima nel 2003 a Laguna Seca nell’US Round. Iscritto come wild-card del team Suzuki Yoshimura, si aggiudicò la pole, classificandosi quarto in gara 1.
«questo per me è un anno molto divertente. per dirne una, haga, il mio principale avversario, una sera è venuto a trovarmi e mi ha fatto il sushi». Ben Spies (superbikeplanet.com)
ITALIANO FEMMINILE
POLITA SENZA RIVALI
TRE gare disputate e altrettante vittorie per Alessia Polita, che ora viaggia a punteggio pieno (75 punti) nella classifica dell’ italiano femminile.Seguono: Jaworska p. 51; 3. Mermet 42; 4. Falzoni 31; 5. Fede 26.
IMOLA CELEBRA BAYLISS SABATO 26 SETTEMBRE IMOLA FESTEGGIA IL RITORNO DEL MONDIALE SUPERBIKE CON UNA SERATA DEDICATA A TROY BAYLISS. L’EX CAMPIONE SARÀ SUL PALCO IN PIAZZA MATTEOTTI SABATO 26 SETTEMBRE, DALLE 20,30. PREMIO ALLA CARRIERA, PROIEZIONE DELLE IMMAGINI DELLE SUE GARE MIGLIORI, MUSICA (CANTA ANCHE MARCO LUCCHINELLI) E SPETTACOLO.
VELOCITÀ IN SALITA
TRE SONO GIÀ CAMPIONI
GIUNTO alla penultima prova, la Sillano-Ospedaletto, il campionato italiano della montagna ha già eletto tre campioni. Stefano Manici, approdato quest’anno alla categoria naked, dopo otto titoli open, ha già conquistato anche questo nuovo obiettivo. Già campioni anche Stefano Bonetti (open) e Andrea Ravera (supermotard). Nelle altre classi i primi al traguardo sono: Marco Queirolo (125), Pierluigi Pieroni (250), Francesco Curinga (600 superstock), Alfredo Dini (1100 open), Sullo-Armanino (sidecar).
BIAGGI FESTEGGIA CON IL REPARTO CORSE APRILIA DOPO BRNO, MAX BIAGGI HA FATTO TAPPA A NOALE PER FESTEGGIARE INSIEME A TUTTI I DIPENDENTI APRILIA DEL REPARTO CORSE, CAPITANATI DAL RESPONSABILE SVILUPPO PRODOTTO E RACING LEO FRANCESCO MERCANTI, LA PRIMA VITTORIA DELLA RSV4. «SONO ORGOGLIOSO DI RAPPRESENTARVI SUI CAMPI DI GARA» HA DETTO IL CORSARO.
MATTEO GRATTAROLA 1 Primo nel campionato italiano, terzo all’europeo e terzo al mondiale junior. C’è una bella differenza rispetto all’anno scorso, dove hai combinato poco o nulla. È vero, non c’è confronto. Diciamo che adesso ho capito che se voglio fare questo sport per davvero mi devo comportare come un professionista. Quindi mi alleno sul serio, prima di tutto in palestra. Una gran preparazione in inverno. E poi tanta moto. Inoltre ho risolto un serio problema alle braccia, mi facevano male, avevo formicolii. Ho trovato il medico giusto.
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In campionato stai facendo meglio di Lenzi, che ha vinto sei titoli italiani, e di un veterano come Maurino. Insomma, è in atto un cambio generazionale? Con tutto il rispetto per questi grandi piloti, sì, è così. È proprio un modo di guidare diverso. I “vecchi” si risparmiano, noi siamo più spettacolari. Facciamo “numeri” con la ruota alzata anche nelle zone. Detto sinceramente, cerchiamo di imitare Bou, che è uno spettacolo da vedere.
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Dicono che il futuro del trial sia indoor. Sei d’accordo? Domanda difficile. Come pilota preferisco le prove all’aperto, quello è vero trial, molto tecnico, massacrante, con gare che durano fino a sei ore. Negli indoor te la cavi con due al massimo, poi le zone sono più facili, il terreno non cambia. E poi si guadagna qualcosa, il che non è male se si tiene conto delle cifre che girano nel trial...
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Insomma, si fatica tanto, si guadagna poco e non è una disciplina che ti renda famoso. Dunque, perché il trial? Questa volta la risposta è semplice: questo mi piace fare. Ho cominciato perché avevo un cugino più grande che faceva gare e io, piccolo e pieno di ammirazione, gli andavo dietro. Per dire la verità ho provato a fare cross per un anno ma ho preso una gran botta e ho capito che non era quello il mio sport.
NATO A
BELLANO (LC) ETÀ
21 ANNI HA VINTO
TITOLO ITALIANO TRIAL 125 (2006) QUEST’ANNO
ITALIANO TRIAL EUROPEO, MONDIALE JUNIOR motosprint
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un anno di EMOZIONE un anno di PASSIONE
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IL CIV RADDOPPIA
A Misano recuperano SBK e STK
SABATO 22 e domenica 23 agosto, doppio appuntamento a Misano con il campionato italiano velocità, che per il quinto appuntamento stagionale torna sul circuito romagnolo. Da qui era iniziata la stagione, il 19 aprile, una tappa bersagliata dal maltempo. Tanto che due gare, la Superbike e la Superstock 1000, non si erano potute disputare e verranno recuperate questa volta, al sabato (stessa griglia di partenza stabilita ad aprile). Si tratta della penultima data in calendario e tutti i titoli sono ancora in palio. Dunque, un appuntamento particolarmente interessante, arricchito da un ricco programma di appuntamenti collaterali. Ecco una piccola guida per goderne al meglio.
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CACIOPPO SHOW NEL PADDOCK IL SABATO, dalle 19,15, nell’Area Fun, c’è lo spettacolo affidato al comico di Zelig e Colorado Cafè Giovanni Cacioppo. Subito prima, alle 19 circa, premiazione delle pole. Alle 16,30, c’è la sessione di autografi. L’ingresso è gratuito per tutti gli appuntamenti in Area Fun.
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SPUNTARLA SULLO STRESS È UN’IMPRESA ARDUA Stoner non ha retto alla tensione dell’ambiente e pare vittima di un esaurimento psico-fisico
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
PER VINCERE SUI CAMPI DI GARA OCCORRE ESSERE FORTI NON SOLO DI MUSCOLI, MA ANCHE E SOPRATTUTTO DI TESTA. ECCO PERCHÉ SOLO I MIGLIORI RESTANO A LUNGO SULLA BRECCIA. E NON SOLO NELLO SPORT.
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«MA allora, il canguro è andato fuori di testa?». La domanda, al bar o in giro te la pongono in questi termini, duri e crudi. Chiedono a chi vive da vicino il mondo dei GP se Casey Stoner ha qualche problema “di testa”. Lo giuro, io rispondo sempre con un diplomatico ma sincero: «Non sono un medico, a me sembra un po’ nervoso, ma non ho le basi per poter fare una diagnosi attendibile». Però alla gente questa cosa interessa, eccome. Molto più del passaggio di Lorenzo alla concorrenza nipponica o di quello di Rossi alla Ferrari (argomento tra i più noiosi degli ultimi vent’anni). Capisco il motivo di tanta curiosità morbosa: viviamo nel mondo della notizia trash, del gossip, della vita messa in piazza, quindi l’argomento è ghiotto. Mettiamoci anche che un pilota, cioè un moderno supereroe, che accusa un problema psichico, va a solleticare la parte più antica della nostra curiosità. L’argomento Stoner è stato trattato male. Ho visto un po’ di morbosità da parte di una certa stampa, poca trasparenza da parte della sua squadra. Ma soprattutto
molto tempo perso prima di convincere il riottoso australiano a farsi dare un’occhiata da qualcuno di esperto. Lo so, non era facile, perché quando sei in giro per il mondo per buona parte dell’anno servono solo tre cose: una salute di ferro, scarpe comode e una carta di credito coperta. Non c’è tempo per farsi visitare e soprattutto non c’è il tempo per guarire. Per me resta solo un fatto: Stoner ha un carattere non facile, non ha molti rapporti personali, non si fida dei latini e, soprattutto, sente lo stress. Secondo me Casey non è stato il primo e non sarà l’ultimo dei piloti che “perdono la testa”. C’è chi va in depressione, chi si chiude, ma anche chi fuori di testa ci va per davvero. Non metto in piazza nomi noti e nemmeno quelli di gente della quale in pochi conoscono le sofferenze interiori. Dico solo che per lo stress, qualche pastiglia, un po’ di polverina, ci sono state carriere che hanno preso un’altra direzione. O che sono finite in un binario morto. Non è facile fare il mondiale a quindici anni. Certo, sei in un mondo fantastico, ma i tuoi coetanei, i tuoi amici, non ci sono, la famiglia non è sempre presente, a scuola non ci si va. Sono sacrifici ampiamente ripagati se le cose vanno bene, ma quanti arrivano al top? Pochissimi e magari gli altri sono “ex” a vent’anni. Difficile inventarsi una vita e un lavoro quando hai fatto il nomade per anni, complicato passare dal ruolo di colui che firma autografi a quello di lavoratore, magari precario. Hanno inventato un mondiale fatto di giovani, ma le regole sono quelle dure e spietate del mondo degli adulti e ci si trova in una giungla nella quale nessuno ti regala niente. Soprattutto quando le cose non vanno bene. Ecco perché le persone più intelligenti del mondiale sanno che, ogni tanto, c’è bisogno dell’aiuto di uno psicologo. E non si tratta di azzeccare la gomma giusta, ma di rimettere in forma il cervello. Lo sappiamo tutti che alle volte basta un buon risultato per risollevare il morale e probabilmente una vittoria ridarebbe il sorriso a Stoner, ma non va sempre così. Se è vero che il mondo della moto è sempre più giovane, bisogna anche permettere ai ragazzi di formarsi, non solo come piloti, ma come uomini. Non credo che “in alto” si senta molto questa esigenza, ma vi posso assicurare che, visti da vicino, i supereroi hanno i loro punti deboli. E così vi siete spiegati perché per vincere bisogna essere soprattutto forti di testa. Quando si vince e quando si perde.
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PER BMW IL MOTORE M2B15 FU IL PRIMO BUSINESS Dal 1922 l’azienda di proprietà di Camillo Castiglioni lo produsse anche per altre Case motociclistiche
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
LA HELIOS PRODOTTA NEL 1922 CON IL MARCHIO BMW. IL SUO MOTORE, PROGETTATO DAL TECNICO MARTIN STOLLE CON LA SUPERVISIONE DI MAX FRIZ, ERA UN BICILINDRICO DI 493 CM3 E POTENZA 6,5 CV A 3.000 GIRI.
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NEL 1922, dunque, la BMW si sdoppiò: una parte dell’azienda rimase di proprietà della Knorr Bremse e continuò a produrre componenti meccanici venduti con altri marchi, mentre il comparto motori, ceduto al finanziere e imprenditore Camillo Castiglioni, tornò alla produzione originaria e detenne in esclusiva il diritto di utilizzare il marchio BMW. Un parallelo che è impossibile evitare: il passaggio della BMW a Camillo Castiglioni ricorda inevitabilmente l’operazione che sessantacinque anni più avanti avrebbe coinvolto il Gruppo svedese Husqvarna. Qui venne ceduto il comparto motociclistico, con relativi progetti e disponibilità del marchio, all’imprenditore italiano Claudio Castiglioni (nulla a che vedere con Camillo, almeno per quanto ci risulti), mentre le altre aziende proseguirono l’attività in Svezia all’interno del Gruppo originale, potendo - e qui sta la differenza – continuare usare il marchio per i rispettivi prodotti non motociclistici. Due anni fa Claudio Castiglioni ha ceduto la Husqvarna-moto alla BMW...
Ma tralasciamo le curiose analogie e torniamo alla storia. La BMW venne acquistata da Camillo Castiglioni che la incorporò nella BFW, già da un anno di sua proprietà, dopodiché rinunciò al marchio BFW e le due industrie furono unificate sotto lo stemma e la ragione sociale BMW. Tra i prodotti della BFW, che nell’immediato dopoguerra aveva dovuto rinunciare alla produzione aeronautica, compariva dal 1920 la Flink, una bicicletta a motore spinta da un due tempi Kurier di 148 cm3. Un anno più tardi era stata messa in produzione anche una vera moto, la Helios, il cui motore era stato progettato per la BMW dal tecnico Martin Stolle sotto la supervisione di Max Friz. Si trattava di un bicilindrico contrapposto in senso longitudinale chiaramente ispirato all’inglese Douglas e denominato “M2B15”. Le principali caratteristiche erano: cilindrata 493 cm3 con alesaggio e corsa di 68 x 68 mm, distribuzione a valvole laterali, potenza 6,5 CV a 3000 giri, cambio a due velocità e trasmissione finale a catena. Il motore M2B15 fu dunque il primo motore motociclistico progettato e costruito dalla BMW, della quale recava il marchio sul carter. Flink e Helios erano marchi, non modelli della BFW, e la BMW se li trovò in dote quando, nel 1922, divenne l’azienda leader del gruppo di Camillo Castiglioni. La produzione del motore M2B15 a quel punto venne incrementata avendo ottenuto commesse anche da parte di altre Case motociclistiche tedesche, tra cui Victoria, SMW, Bison e SBD e rimasero in catalogo, ma con scarso successo commerciale, anche la Flink e la Helios. Sulla Flink non comparve mai il marchio BMW, mentre lo stesso non è certo per la Helios. Infatti alcuni esemplari sopravvissuti hanno il simbolo BMW anche sul serbatoio, oltre che sul motore. Il primo autentico “business” della rinata BMW-motori fu quindi subito motociclistico, ma Camillo Castiglioni era un grande appassionato di aviazione e aveva acquistato la BFW e la BMW ponendosi ambiziosi obiettivi. La BMW quindi, parallelamente alla produzione del “piccolo” motore da motocicletta avviò quella di motori sostitutivi e parti di ricambio per aeroplani. Inizialmente non ottenne successo, ma Castiglioni non si perse d’animo e alimentò i suoi personali profitti concludendo un vantaggioso accordo di licenza costruttiva dei motori BMW IIIa e IV con l’aviazione militare della neonata Cecoslovacchia. (3 - continua)
Gianluca Rapicavoli in sella al TMax del Team La Greca di Milano “kittato” con il variatore Maxi Speed Control a 12 rulli e impianto di scarico Polini, ha dominato la classe Supersport partendo dalla pole position e facendo registrare in gara anche il giro più veloce.
L’autodromo di Magione (PG) ha ospitato la seconda prova del Trofeo Nazionale Maxiscooter di cui la Polini Motori è da quest’anno partner principale. Il week-end umbro ha regalato una gara ricca di spunti tecnici e colpi di scena. Nella classe Supersport il milanese Gianluca Rapicavoli (Team La Greca) e Marvin Mendogho (Team Nonno Sport) non si sono di certo risparmiati; Rapicavoli ha infatti ottenuto sia la pole-position in 1’24”931 e con lo stesso tempo il nuovo record della pista, mentre Mendogho la seconda posizione 1’25”194. Al via era Rapicavoli a prendere il comando della gara per mantenerlo fino all’arrivo. Alle spalle di Rapicavoli, la seconda e terza posizione, era una questione privata tra Giordani e Farina. A transitare sotto la bandiera a scacchi in seconda posizione era Farina, mentre Giordani chiudeva terzo. Quarto era il siciliano Costanzo. Quinta posizione per il debuttante Giulio Di Carmine del Team Fabio Moto Club. Da sottolineare che lo scooter Yamaha TMax di Rapicavoli era equipaggiato con il variatore Maxi Speed Control a 12 rulli e impianto di scarico anch’esso
Polini. La cronaca della Superstock non ha avuto nulla da invidiare alla più blasonata Supersport in quanto autentica porta d’ingresso per i più giovani e sufficientemente economica perchè consente il montaggio sui vari maxi scooter del solo variatore e del terminale di scarico. Dominatore di questa classe è risultato Massimiliano Caminiti con anche il miglior tempo in qualifica e giro più veloce in gara. A sorpresa la seconda posizione è andata a Lucio Gatti dopo aver battagliato a lungo con Valentini, Caminiti e Costanzo. Terzo gradino del podio per Manuel Stefanoni. La terza prova del Trofeo Nazionale Maxi Scooter si disputerà il 27 settembre sempre a Magione. Maggiori info: www. trofeomaxiscooter.it
Il podio della Supersport con il vincitore Gianluca Rapicavoli, Andrea Farina secondo classificato ed il terzo Nazzareno Giordani.
MotoGP Repubblica Ceca di Enrico Borghi - foto Milagro
Senza rivali La rinuncia di La caduta d Stoner iL Rossi, chi lo orenzo. fe Il nono titolo rma più? iridato è nelle sue mani
RE IL MIGLIO GRANDE «IL PIÙ ORIA». T S A L L E PILOTA D ORENZO COSÌ L O ROSSI IT IN F E D HA ADUTA C A L O P E CHIUSO R DO E V A A R B CHE SEM DUE TRA I LA SFIDA motosprint
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MotoGP Repubblica Ceca
VALENTINO ROSSI
E io nemmeno. A Indy ci batteremo di nuovo BRNO – Sembra stanco, il dominatore, a fine gara. «Sì, perché su questa pista si usano molto le gambe, per spingere sulle pedane nei cambi di direzione; e poi, ho tirato il gruppo per un bel po’ di giri. Sì, è stata una gara tosta». Però nel finale ti sei rilassato. «Dopo la caduta di Lorenzo ho cominciato a godermi la pista, come fossi un turista; e mi sono goduto questo posto che mi piace moltissimo e dove ho grandi ricordi: io, qui, ho vinto la mia prima gara, era il 1996». Un altro capolavoro, quindi. «Una gara quasi perfetta. Nelle prove eravamo in difficoltà, ma come sempre la mia squadra mi ha aiutato a risolvere la situazione. Tra l’altro, quando è finito il warm up avevo molti dubbi perché le cose non erano andate bene: non avevamo trovato una buona soluzione». Cosa cercavate? «Qualcosa che mi permettesse di avere più feeling con la gomma anteriore». Quando l’avete trovata, questa modifica? «Dopo il warm up. Ci siamo messi a riflettere con calma, abbiamo cercato di ragionare. In gara, quando ho capito che la moto si lasciava guidare come dico io, mi sono caricato moltissimo e giro dopo giro mi sono preparato alla battaglia con Lorenzo». Lo aspettavi, ovviamente. «Sì, ed ero pronto. Infatti quando mi ha passato mi sono detto: “Adesso ci divertiamo, sarà un’altra battaglia all’ultimo sangue”». Comunque lui è sempre combattivo. «Quando l’ho attaccato, per passarlo, ho
PER ROSSI È IL QUINTO SUCCESSO STAGIONALE
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LORENZO È CADUTO IN UN PUNTO “SCOPERTO” DAI FOTOGRAFI, E NON SIAMO IN POSSESSO DELL’IMMAGINE DI JORGE CHE TENTA INVANO DI RIPRENDERE LA GARA. LA SUA MOTO NON ERA IN GRADO DI RIPARTIRE, MA NEPPURE LUI POTEVA FARLO… «L’AIR BAG HA FUNZIONATO BENE DAL PUNTO DI VISTA DELLA SICUREZZA - HA SPIEGATO LO SPAGNOLO - MA A SGONFIARSI, ANZICHÉ I 10 SECONDI PREVISTI, HA IMPIEGATO 15 MINUTI… SE LA MOTO ERA A POSTO AVREI DOVUTO ASPETTARE TUTTO QUEL TEMPO PER RIPARTIRE. IL SISTEMA È BUONO, MA DEVE ESSERE AFFINATO». motosprint
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RNO – Prima di pensare all’effetto, cioè alla sua situazione in campionato dopo la vittoria numero 102, Valentino Rossi si è occupato della causa, cioè di Jorge Lorenzo. Prima di fare i conti, e scoprire che a sei gran premi dalla fine lui ne ha già due di vantaggio (50 punti tondi tondi), «il più grande pilota della storia», come lo ha definito a fine gara Jorge Lorenzo, ha cercato di regolare i conti con l’ultimo degli irriducibili: il suo compagno di squadra. E questo confronto che non riguarda solo la leadership del campionato contribuirà a regalare ancora qualche emozione da qui a Valencia. Perché dopo un’altra gara bizzarra la situazione è nuovamente cambiata: i “fantastici quattro” non esistono più e il campionato è virtualmente concluso. È nelle mani di Rossi. Per arrivare al punto di costringere Lorenzo ad abbassare la testa ed ammettere che «a meno che non succedano cose incredibili, il campionato per me è perso» Valentino ha dovuto mostrare di nuovo il suo
volto più duro a lui e al resto del mondo, impartendo l’ennesima lezione di una materia che non tutti i suoi contemporanei sono riusciti a comprendere fino in fondo. Rossi ha vinto la sua quinta gara stagionale in un modo per lui classico: ha sorpreso tutti girando in gara con un ritmo mai esibito nelle prove e mettendo l’avversario (questa volta Jorge Lorenzo) sotto pressione. Lo ha aspettato, lo ha fatto stancare, lo ha fatto sbagliare. Ma questa è stata una gara che ha ampliato la distanza che lo separa da tutti gli altri. I diciassette piloti della MotoGP sono rimasti fermi nelle loro posizioni ad aspettare qualcosa che è avvenuto solo a sette giri dalla fine. Prima del sorpasso di Lorenzo su Rossi, questa gara sembrava una sonnecchiante giornata di test invernali. Ma quando i due della Yamaha hanno iniziato a battersi, allora hanno cominciato a darsi da fare anche gli altri. Lottando per la terza posizione e per quelle di rincalzo. Nessuno poteva nemmeno pensare di potersi inserire, al
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visto che ha allungato ulteriormente la frenata – e io stavo frenando forte! – Mi sono detto: “Se riesce a stare dentro, allora oggi sarà dura”. Ma non è stato dentro». Già, la seconda caduta consecutiva. «Sì, ma è stata diversa da quella di Donington. Là ci poteva stare, erano condizioni particolari, lui ha messo le ruote sulla riga bianca. Qui invece è stato diverso: Jorge stava tirando forte, si stava sforzando per stare con me. Aveva perso anche in Germania, e qui ha cercato di fare qualcosa di più che però non c’era». Pensi che abbia perso lucidità? «Be’, gli ho fatto fare un bello sforzo, per venirmi a prendere. Non è che lui sia venuto su forte e mi abbia passato: faceva fatica, era al limite. Del resto è dura andare più veloce di me, con lo stato di forma della mia moto e con la condizione in cui sto correndo io adesso. Al limite puoi andare come me, ma non di più. Lui ci ha provato, ma quando è arrivato io ero pronto». Quando ti sei messo dietro sembravi un po’ attendista. «No, avevo deciso di attaccarlo e di passarlo il prima possibile. Infatti quando è avvenuta la sua caduta io stavo passandolo. Era quello che avevo previsto. Anche oggi eravamo allo stesso livello: lui era molto veloce, e molto forte in frenata. Sarebbe stata davvero una grande battaglia. Sarebbe stato anche divertente». Per lui è stata un’altra mazzata. «Ma non credo che si demoralizzerà. Ma non mollo nemmeno io, infatti vado ad
Indy pronto per battermi di nuovo con lui». Ormai è una lotta a due. «Sì, è il mio avversario principale adesso. È molto bravo, guida molto bene. Anche oggi ha dimostrato di avere una grande velocità. E ha molta determinazione» E adesso, con 50 punti di vantaggio? «Pensare che sia fatta, sarebbe l’errore più stupido che potrei fare. Non è finita per niente, ci sono sei gare e vanno corse sempre con questa preparazione e con questo livello di concentrazione e impegno. Siamo competitivi, la moto va fortissimo, dobbiamo continuare a martellare».
l’uomo del giorno
JORGE NON MOLLA MAI
NDARE A A R U D «È DI ME. E C O L E V PIÙ PUOI AL LIMITE OME ME, C E R A D AN I PIÙ» MA NON D motosprint
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MotoGP Repubblica Ceca
LORENZO a Brno ha commesso il solito errore: ha fatto volare parole grosse alla vigilia della gara – frasi come «adesso vinco e ti vengo a prendere» – scegliendo ancora una volta una tattica sbagliata. Jorge continua a sfidare Valentino e continua a pagarla cara. Attacca, si agita, picchia. Poi finisce al tappeto. Lorenzo è un indomabile, però. Di fronte alla batosta (la seconda caduta consecutiva mentre era al comando, con Rossi alle spalle) ha detto: «in fondo mi sto avvicinando a Valentino, quindi vuole dire che sto migliorando». Ed è questo, il punto. Chi è intelligente, e Jorge lo è, considera la possibilità di viaggiare al ritmo di Valentino Rossi una condizione già di per sé straordinaria. Il campione del mondo lascia Brno nella stessa situazione in cui si trovava dodici mesi fa, cioè con un vantaggio di 50 punti da gestire in sei gare. Nel 2008 il malcapitato era Casey Stoner, oggi è Jorge Lorenzo. Il resto del gruppo sembra fare un altro sport. Chissà se Stoner ha guardato la gara, dalla lontana Australia. Chissà se si è curato di ciò che è successo in una corsa che è sembrata la copia di quella di dodici mesi fa. Nel 2008 a cadere fu lui, Casey, dopo essere stato messo sotto pressione da Valentino. Questa volta è toccato a Lorenzo. Jorge va fortissimo, guida benissimo, solo che non ha ancora l’esatta percezione del momento giusto per fare le scelte giuste in gara. Attacca quando non deve, fatica ad adattarsi ai cambiamenti repentini (cose in cui Rossi è un maestro). La strada per avvicinarsi davvero a Rossi è lunga, ma lui almeno ha deciso di provare a percorrerla tutta. Senza sapere dove lo porterà. È questo che piace, di Jorge Lorenzo. NEL GIORNO in cui Valentino ha messo le mani sul suo titolo mondiale numero nove (e lasciamo perdere l’ormai infinita serie di record) è necessario fare delle valutazioni. Perché, come ha detto lui, «se sono arrivamotosprint
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to a questo punto ci sono dei motivi». Quando è finita la gara, Valentino è apparso più sudato del solito, più agitato di quanto non dovesse essere, e persino un po’ affannato. Ma non era stanchezza fisica e neppure mentale. Rossi stava semplicemente lasciando uscire le energie che non ha usato. Si era caricato enormemente, perché era pronto e deciso ad affrontare Lorenzo nell’ennesimo duello. Era così concentrato, lucido, attento, da avere la necessità di sfogare questa pressione in un modo anomalo. In gara non ha potuto farlo, perché Lorenzo è caduto appena i due hanno cominciato a scambiarsi i primi colpi, e dopo la sua è stata solo una passeggiata: «guidavo come un turista, mi guardavo intorno» ha raccontato. Non ha avuto la possibilità di sfogare tutta la sua forza. La sua
duello. Lui vuole vincere più degli altri, sa come prepararsi e come riuscirci. È questa, la grande differenza. Valentino pensa, riflette, ragiona, si prepara. Si allena moltissimo, è un professionista straordinario. Non lo da a vedere, quanto si impegna e come si prepara a casa. Ma lavora come nessun altro. La sua dedizione al lavoro, la sua intelligenza, la sua conoscenza tecnica, l’inesauribile curiosità che lo spinge a cercare una miglioria fino a quando la moto non va sulla griglia di partenza, quel suo continuare a mettersi in gioco anche se è il più grande di tutti, è una lezione che i giovani dovrebbero studiare. Frena come nessuno, aggredisce come pochi, guida in modo maestoso, ha la sensibilità per gestire gomme e meccanica, “sente” la moto in un modo quasi viscerale. Tutto questo è un dono di natura, ma lui ci ha lavorato e continua a farlo. Per continuare a trarne vantaggio.
IMPOSSIBILE PER CHIUNQUE INSERIRSI NELLA SFIDA
IBILE IMPREVED A PRIMA NON È L E ROSSI VOLTA CH OSTICO PRON RIBALTA IL «MENTRE guido, rispetto agli altri io ho una visione più chiara e più lucida di ciò che succede; e questo è uno dei segreti della mia carriera. Così in gara io guadagno due decimi, e li tolgo gli avversari. Io lavoro per la gara, mai per i tempi. Provo, penso, sperimento, e alla fine io e la mia squadra mettiamo tutto insieme per fare la messa a punto per il momento della gara». Queste parole spiegano come abbia fatto Rossi a vincere a Brno una gara che dopo le prova si pensava sarebbe stata vinta a Lorenzo. Non è la prima volta che Rossi ribalta il pronostico. E i suoi avversari, persino Lorenzo, stanno capendo che devono aspettare che Valentino smetta di correre, perché solo allora verranno ridisegnati gli equilibri di questo sport.
L’ALBERO DELLA DISCORDIA
BRNO - Si può fare luce, finalmente, sul caso che Jorge Lorenzo aveva fatto nascere riguardo la differenza del materiale a sua disposizione, rispetto a Valentino Rossi. Nelle ultime settimane aveva affermato «Valentino ha dei pezzi che io non ho» e all’arrivo a Brno aveva detto: «adesso, finalmente, abbiamo la stessa identica moto». A cosa si riferisce Jorge? Di quali misteriosi pezzi si sta discutendo? Si tratta di un albero motore più pesante, che Valentino ha avuto a disposizione prima di Jorge (che invece ha usato fino ad ora quello più leggero). Jorge ha potuto usare l’albero più pesante già a Donington, in ogni caso adesso si capisce anche perché il team di Lorenzo aveva minimizzato, ed il team manager Daniele Romagnoli aveva gettato acqua sul fuoco, spiegando che... «si tratta di piccole cose, che non influiscono sulle prestazioni». L’albero più pesante addolcisce l’erogazione ai bassi regimi, ma comporta meno accelerazione. Lorenzo, con l’albero più leggero, avvertiva una risposta più pronta all’apertura del gas, e di fatto aveva più accelerazione; ma l’erogazione era un po’ più brusca. Comunque adesso i motori sono identici, anche per la norma che riguarda il contingentamento: visto che bisognava farli tutti nuovi, tanto valeva farli tutti con le stesse specifiche.
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punto che Toni Elias ha parlato di «regalo» commentando il suo terzo posto, e anche Pedrosa si è sentito in dovere di dire «oggi ho beneficiato della caduta di Lorenzo». Insomma, questa volta, forse più delle altre, si sono visti due campionati in uno. E la frase forte di Lorenzo: «io lotto contro il migliore pilota della storia» è al tempo stesso una resa ed una presa di coscienza di quello che non tutti hanno realizzato pienamente.
ATO RASSEGN SUCCEDONO «SE NON DIBILI, E R C IN E COS NATO IL CAMPIO è stata come un’azione incompiuta. Anche se ha vinto. È PERSO» ENZO Valentino Rossi ama vincere lottando, R battendosi, sconfiggendo l’avversario in JORGE LO
TRA ROSSI E LORENZO. MA ANCHE ALLE LORO SPALLE C’È STATA BAGARRE
DOVIZIOSO (4) HA PERSO LA SFIDA CON ELIAS (24) CHE VALEVA IL TERZO GRADINO DEL PODIO. ALLE LORO SPALLE HA SCALPITATO PER L’INTERA GARA UN GRINTOSO CAPIROSSI. SESTO POSTO PER HAYDEN (69), CHE HA AVUTO LA MEGLIO SU EDWARDS (5) E DE ANGELIS (15). motosprint
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MotoGP Repubblica Ceca
IL CASO STONER
Lo sponsor si è stufato La Marlboro non si fida di Stoner. La Ducati tratta con Lorenzo. Per lo spagnolo pronti 8 milioni di euro
BRNO - Adesso si sono arrabbiati davvero. Non lo danno a vedere, in casa Ducati, e soprattutto in casa Marlboro, ma questa volta Casey Stoner ha esagerato e qualcosa dovrà succedere. Non lo dicono in Ducati, dove tendono “a fare muro” per salvare la faccia e tenere i toni bassi. È dalla Marlboro che fanno sapere che la misura è colma, che Stoner ha passato il segno, che adesso è tutto in forse: il ritorno di Casey per gli ultimi GP della stagione (già, perché la sensazione è che non tornerà) ma soprattutto il 2010. C’è un contratto firmato, con Stoner, ma a questo punto non si può affermare con certezza che
l’australiano il prossimo anno correrà con la Ducati. Nel week-end del GP Repubblica Ceca emissari della Marlboro hanno trascorso la maggior parte del proprio tempo a raccogliere informazioni, e adesso anche loro stanno pensando al da farsi: qualcuno (non è stato stabilito se sarà qualcuno della Ducato o della Marlboro) andrà presto in Australia (è incredibile che nessuno lo abbia ancora fatto!) per capire come sta davvero Stoner, che cosa stia facendo laggiù, e soprattutto che cos’abbia intenzione di fare per il futuro. E questa è la questione più importante. Il futuro.
LA MARLBORO si è accorta, tardivamente, della gravità della situazione e adesso sta cercando di capire la vera entità del danno e le sue ripercussioni sul futuro. Bisogna capire se davvero Stoner vuole tornare; se il problema non stia nel fatto che vuole cambiare squadra; se davvero si potrà contare su di lui nel 2010. Perché la Ducati e la Marlboro devono pianificare, programmare, e con uno Stoner in queste condizioni questo non è possibile. Casa e sponsor, infatti, stanno vivendo in uno stato di fibrillazione e cominciano a ragionare come se Stoner fosse ormai perduto. La dimostrazione proviene dall’attacco, aggressivo, per conquistare Jorge Lorenzo (e, in secondo luogo, Dani Pedrosa). Nemmeno a Borgo Panigale la situazione è ben chiara. Ufficialmente viene ostentata grande sicurezza circa l’affidabilità futura di Stoner, ma in verità il suo modo di agire spaventa i suoi datori di lavoro. Che stanno, giustamente, cercando di parare un eventuale brutto colpo: la sua fuga definitiva.
«CASEY sta male, ha bisogno di stare tranquillo, lasciamogli il tempo di cui ha bisogno e tornerà forte come prima». È una bella frase – la ripete sempre Livio Sup-
po, responsabile del progetto Ducati MotoGP – che però non soddisfa la Marlboro. E nemmeno la Ducati. Perché è successo qualcosa di grave, nella prima settimana di agosto, quando in Ducati è pervenuta la notizia della decisione presa da Stoner. È grave che un pilota abbandoni una squadra in questo modo, con questa fretta, in questa situazione di classifica, senza dare spiegazioni a nessuno. È grave che si lasci al pilota la decisione dei destini di tutti. STONER potrebbe anche non riprendersi (un altro grandissimo, Freddie Spencer, quando è entrato in crisi non si è più ripreso) e al di là delle frasi di circostanza, questa paura regna sia negli ambienti della squadra che in quelli del suo sponsor. Altrimenti non si sarebbero buttati a capofitto alla conquista di Jorge Lorenzo. La trattativa con lo spagnolo è iniziata all’indomani della comunicazione di Stoner di non voler tornare per la ripresa del campionato. Questo significa che la Ducati e la Marlboro hanno paura di restare senza un top rider per il prossimo anno. Il ragionamento è
CASEY STONER FELICE A FINE GARA QUANDO TUTTO ANDAVA BENE. OGGI L’AUSTRALIANO NON È PIÙ UNA GARANZIA PER LA DUCATI, CHE DEVE GARANTIRSI UN TOP RIDER PER IL 2010. LORENZO (99) E PEDROSA (3) SONO ENTRAMBI INTERESSATI.
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questo: nella migliore delle ipotesi (cioè se Stoner torna) si avranno comunque due top rider, mentre nella peggiore (Stoner abbandona la MotoGP, oppure la Ducati) si potrà contare su un top rider come Lorenzo. Parlando della corsa allo spagnolo Livio Suppo ha detto che «non è ancora in corso alcuna trattativa», ha afferma che «adesso la priorità è il recupero di Casey, che è un talento pazzesco», ma poi ha ammesso anche che «è chiaro che se sul mercato è disponibile un pilota come Lorenzo, un’azienda come la nostra non può non parlargli». La trattativa esiste, è la Marlboro che la vuole, e Lorenzo la sta considerando con interesse. Perché lo spagnolo con la Ducati potrebbe ottenere ciò che sta cercando: molti soldi (l’offerta è di 6,5 milioni di euro a stagione, quasi il doppio rispetto a quanto gli è stato offerto dalla Yamaha, ma pur di averlo c’è la disponibilità a salire fino a otto!) e un ruolo di prima guida che in Yamaha, finché c’è in squadra Valentino Rossi, non potrà avere. Va aggiunto che Lorenzo farebbe molto comodo anche alla Marlboro, visto che la presenza della multinazionale del tabacco è molto forte sul mercato spagnolo. Allo stesso modo, fa comodo Dani Pedrosa, ed il suo atteggiamento – ha ripetuto per tutto il week-end «io e la Honda stiamo discutendo ma non abbiamo firmato alcun contratto» – dimostra che il ragazzo non è in sintonia con l’azienda (cioè la Honda) e sta guardandosi intorno. Pedrosa è anche pronto ad andare in Yamaha, se Lorenzo andrà via. Ma per la Ducati questo è un buon momento per attaccare. RIGUARDO le condizioni di Stoner, va detto che l’australiano non ha fornito molte notizie in più rispetto a quanto già noto. Dall’Australia ha fatto sapere che non riesce a stare su un cavallo (il suo sport preferito) per più di cinque, dieci minuti e quindi pensa di non poter guidare una MotoGP per un’intera gara. Sostanzialmente è questa la spiegazione che ha dato. È un po’ poco, per la Ducati e la Marlboro. Ma va detto che la squadra – ormai è evidente – non ha nessuna autorità nei confronti del suo pilota più importante. È dal 2007 che gli lasciano fare tutto ciò che vuole – per il fatto che lui è il solo pilota capace di sfruttare in un certo modo la Desmosedici – ma adesso l’azienda ne paga le conseguenze. motosprint
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MotoGP Rep. Ceca Le interviste
«HO PROVATO ad andare più forte, non è stato possibile. A metà gara ho cercato di spingere ancora di più, ma non ha sortito alcun effetto. Non sono riuscito a stare con Pedrosa, lottando con Elias nel finale il grip sull’anteriore è calato molto e per superare Toni avrei dovuto prendere troppi rischi. Non sono soddisfatto, anche se il quarto posto non è poi così male».
DanielPedrosa FORTUNATO MA SCONTENTO
«CREDEVO di poter fare di più, e ci ho anche provato, solo che non ci sono riuscito. Più spingevo, più le due Yamaha si allontanavano... In fin dei conti sono anche stato fortunato, perché la caduta di Lorenzo mi ha permesso di arrivare secondo. Ma è un risultato che, per come è stato ottenuto, non è che mi metta molta allegria addosso. C’è molto da lavorare sulla moto, adesso: dobbiamo farla funzionare meglio».
MichelFabrizio TROPPO DOLORE PER GUIDARE
«VENERDÌ ho preso una sbacchettata violenta in rettilineo e mi sono stirato i muscoli della spalla. Ho sbagliato io, non ho tenuto la moto con forza sufficiente. Ho provato a correre, ma al quinto giro non riuscivo più a frenare e ho preferito fermarmi. La Ducati non è male, sicuramente meno cattiva di come dicono, ma va messa a posto bene e tre ore sono davvero poche».
MarcoMelandri SILURATO E INSULTATO
«HO dovuto inseguire gente che aveva prestazioni migliori. Kallio era il mio obiettivo, l’ho preso all’ultimo giro: l’ho attaccato alla chicane dove ero sicuro di passarlo, ci sono riuscito ma poi ho sentito una gran botta dietro e mi sono ritrovato a terra. Quando l’ho visto venire verso di me, pensavo mi chiedesse scusa, invece mi ha mandato a quel paese... Penso che si debba dare una calmata». motosprint
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JorgeLorenzo
NON CI SONO SCUSE
BRNO – «Le condizioni sono cambiate, rispetto alle prove. La temperatura si è alzata di 8 gradi e tutti hanno girato più lenti rispetto alle prove. Tutti, tranne Rossi...». E tu? «Io non ero a mio agio come nelle prove». Che tattica hai scelto, questa volta? «Mi sono messo ad inseguire Valentino, ho cercato di prenderlo. E quando ci sono riuscito, l’ho attaccato. Il mio obiettivo consisteva nel cercare di scappare, di allontanarmi da lui». E cosa è successo in quella frenata? «Ho frenato molto tardi, davvero molto tardi. E la gomma non ha retto, ha perso aderenza». È finita, secondo te, per quanto riguarda il titolo? «Sì, il campionato è perduto. Ma io ho ancora qualcosa da fare quest’anno». Che cosa? «Ho tante cose da imparare e da migliorare: il mio stile di guida, ad esempio, e poi la gestione della gara. Voglio progredire decimo dopo decimo. Non mi interessa arrivare secondo, io LORENZO È SEMPRE ESTREMAMENTE AUTOCRITICO: «IN QUESTO MOMENTO - HA AFFERMATO CON SEVERITÀ NON SONO IO IL MIGLIORE».
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NON HO VOLUTO RISCHIARE
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AndreaDovizioso
voglio migliorare per diventare il primo». Allora devi fare i conti con Rossi. «Sì, esatto: io sto lottando contro il migliore pilota della storia. Lo si è visto tante volte, anche oggi la situazione è stata piuttosto chiara. È così, bisogna prenderne atto». Volevi scappare per non arrivare al confronto nell’ultimo giro, come a Barcellona e in Germania? «Sì, e se fosse stato per me avrei cercato di andarmene via prima. Solo che la rimonta mi è costata un po’, in termini di fatica, e poi Valentino andava forte. Quindi non sono riuscito a superarlo prima, e quando l’ho fatto ho poi commesso un errore». È sempre così: Valentino tiene sempre qualche decimo per la gara. «In realtà in gara ha girato più o meno sui suoi livelli del week-end, ma è quello che ha pagato meno i cambiamenti derivati dal cambio di temperatura. Io ho perso il feeling, avevo la sensazione che le gomme si muovessero molto di più». Non potevi aspettare ancora un po’, per attaccare? «Avevo paura che Valentino scappasse, e poi avevo bisogno di un’azione forte per poter chiedere al mio corpo uno sforzo ulteriore. La verità è che non ci sono scuse, e nemmeno le voglio cercare: io, in questo momento, non sono il migliore».
MikaKallio TRAIETTORIE INCROCIATE
«MELANDRI ha provato a passarmi in un punto impossibile, per cui le nostre traiettorie si sono incrociate. Però è stato un fine settimana interessante, e se riusciremo a trovare una soluzione per farmi guadagnare maggiore feeling con l’anteriore potremo fare ottime cose. Questa gara è stata discreta, né buona né cattiva». .
NickyHayden NON È STATO SEMPLICE
«LA MIA gara non è stata semplice, ad un certo punto mi sono avvicinato a Edwards e sono riuscito a passarlo. Ero sesto, vedevo tre piloti davanti a me, ma avevamo più o meno lo stesso ritmo: inizialmente ho anche provato a forzare, ma ho anche commesso un paio di errori, quindi ho pensato più che altro a mantenere la posizione»..
ToniElias E SEMBRAVA IMPOSSIBILE...
«LORENZO ci ha fatto un regalo, è vero, ma io e la mia squadra abbiamo lavorato duramente per tutto il week-end, migliorando ad ogni sessione di prova, e alla fine siamo riusciti in una impresa – lottare per le prime tre posizioni – che sembrava impossibile. Non è stato facile lottare con Dovizioso e la Honda ufficiale, ma ci sono riuscito. È un grande risultato per noi».
LorisCapirossi OTTO SORPASSI IN UN GIRO «IL NUOVO motore mi è piaciuto, la moto ha fatto un bel passo in avanti. Manca ancora un po’ di accelerazione, ma siamo messi bene. È arrivato un nuovo telaio, dopo averlo messo bene a punto saremo ancora più a posto. Ho fatto una bella gara, soprattutto all’inizio, quando nel primo giro ne ho passati otto. Il podio l’ho solo sfiorato, ma sono soddisfatto». motosprint
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MotoGP Rep. Ceca Le pagelle
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UN GIORNO DA LEONI?
BRNO - Nel mare magno del ferragosto ceco, tra gli echi del KO psico-fisico-sportivo di Stoner, tra gli evviva a Rossi che ha sgretolato la concorrenza, tra le bombe e le bombette di mercato, la vicenda di Michel Fabrizio è quasi passata sotto silenzio. I fatti sono questi: un pilota che si può giocare il titolo della Superbike, arriva in MotoGP e si ritrova ad annaspare sul fondo. Va bene che Michel si è fatto male il venerdì, strappandosi un muscolo di una spalla a causa di un’imbarcata, non potendo mai spingere più di tanto; ma vederlo lì in fondo ha fatto pensare. Ovviamente chi ha detto che i piloti della SBK sono delle pippe, non ha usato il cervello e ha dimenticato Bayliss vittorioso a Valencia nel 2006. Ma come mai Fabrizio, poche settimane fa, proprio sulla pista della Moravia aveva fatto una grande gara, ribadendo che Brno è il suo tracciato preferito?! Eppure oggi non andava… Senza vestire i panni dei difensori d’ufficio del romano, bisogna mettere sul piatto altri fatti. Ad esempio Michel è stato richiamato d’urgenza dalle vacanze per riempire il buco lasciato da Kallio nel team Pramac, ovviamente senza poter provare la moto. E qui salta fuori un grosso problema della MotoGP: con poco tempo a disposizione per provare, soprattutto durante una gara, non c’è modo di imparare tutti i segreti di queste “regine”. Dopo il primo turno il romano ha parlato di “riferimenti totalmente diversi”, per non dire delle gomme e dei freni in carbonio. Insomma, non si può salire al volo su una MotoGP e andare subito forte. E Michel aveva in testa il suo campionato. Sono venute in mente le parole di Rossi: «In MotoGP, anche se sai la pista a memoria e sei un pilota bravo, non puoi andare forte fino a quando non riesci a sfruttare tutto il pacchetto della moto, fino a quando non impari ad usarlo». Addio alle sorprese, alle wild card di Suzuka, ai Van Dulmen e agli Hartog imprendibili ad Assen: improvvisare è una parola vietata. Anche per Michel, che ha fatto bene a non rischiare.
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ValentinoRossi
ToniElias
DanielPedrosa
Pole position, vittoria e leadership quasi inattaccabile. Il Dottore lascia Brno con la certezza di aver ridimensionato anche l’unico rivale che gli era rimasto: Lorenzo. Applica spietato una regola vecchia come il mondo: essere il leader a casa e fuori. È come certi vini, invecchiando migliora.
È fortunato perché eredita il podio dopo la caduta di Lorenzo, ma fa capire di essere il solito pilota tutto orgoglio e senso dell’onore. Nel giorno in cui la sua squadra ingaggia Melandri (e quindi gli chiude la porta in faccia) conquista un podio e fa meglio di Dovizioso. Toni è uno che non si arrende mai.
A occhio sembrava più combattivo a difendere il posto del suo manager Alberto Puig che in pista. In prova aveva fatto vedere buone cose, ma in gara diventa molto più morbido. Qualche sprazzo in avvio, poi una resa, dignitosa, ma pur sempre di resa stiamo parlando.
RandyDe Puniet
JorgeLorenzo
È il solo rivale di Rossi, e questo non è poco. La grinta e la voglia di vincere non mancano, però gli errori oramai sono troppi. Lottare con Rossi non è facile e il ruzzolone, arrivato dopo un erroraccio in frenata, è li a dimostrarlo.
QUELLO CHE NON VA
Honda
Non parliamo di bielle e valvole, ma della solita pantomima causata da dirigenti che dichiarano una cosa, subito smentita dai piloti. Il capo della HRC, Suzuki, dichiara che Pedrosa e Dovizioso sono a posto per due anni; e subito dopo i piloti negano. E poi siamo ancora a definire il ruolo di Puig. Per favore...
QUELLA CHE NON VA
Due malleoli rotti due settimane fa, sette viti nella caviglia, le stampelle per muoversi, ma anche una gran voglia di esserci e di lottare. Alla fine crolla per il dolore e la fatica, ma fa capire a tutti di essere uno che non si tira indietro. Scrive una bella pagina di sport vecchio stile.
AlexDe Angelis
Prove combattive e buona gara, ma alla fine ha vinto la farfalla. Ovvero un simpatico insetto che si è infilato nel casco di Alex, ritrovatosi con la vista un po’ annebbiata e la concentrazione per un attimo in tilt. Nessun problema per il pilota, l’insetto sta molto peggio!
JamesToseland
LorisCapirossi
Cerca di cambiare faccia alla Suzuki e di far capire che uno come lui è indispensabile. Fa debuttare con successo il nuovo motore, fa un primo giro da leggenda con otto sorpassi e sfiora il podio in volata! Non sarà un ragazzino, ma per molti giovani talenti è ancora un incubo. E una certezza per chi lo ingaggia.
Avrebbe potuto fare anche una gara più interessante dal punto di vista della classifica, ma in avvio perde tempo e posizioni. Era una buona occasione e le buone occasioni non sempre si ripresentano.
MarcoMelandri Non è giornata: prima il lungo inseguimento a Kallio, poi il sorpasso all’ultimo giro con il finlandese che replica con un tamponamento. Quando si rialza dalla ghiaia, Marco vede il finlandese che gli va incontro. Ma non gli chiede scusa, anzi lo manda a quel paese. Domenica bestiale, caro Marco.
NickyHayden In fin dei conti è il secondo miglior risultato di stagione per l’americano che alla fine non è nemmeno troppo lontano dal podio, almeno contando i secondi. Forse lui sognava di più nella sua prima gara da team leader. Nessuno si aspettava che girasse veloce come Stoner, ma almeno la sufficienza l’ha portata a casa.
MichelFabrizio Scende in pista, si strappa un muscolo e corre cercando di non farsi troppo male ma proprio per questo si ferma prestissimo. Troppo poco per esprimere un giudizio “secco”.
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ChrisVermeulen Oramai il morale è sotto i tacchi: dopo una gara non certo esaltante, arriva la notizia ufficiale che Bautista sarà al suo posto il prossimo anno. L’avventura in MotoGP è finita.
NiccolòCanepa In prova qualche bello sprazzo, ma in gara, complice il pneumatico posteriore che slitta, i sogni sfumano in fretta.
GaborTalmacsi Mettiamola così: dopo Rossi era il pilota con il maggior numero di tifosi al seguito. Trentamila ungheresi in festa per soli tre punticini. Alle volte basta accontentarsi.
MikaKallio Da un lato l’esaltazione per essere arrivato nella squadra ufficiale, dall’altro molte aspettative a creare pressione. Morale: un finale sciagurato con il tamponamento a Melandri. Del resto non è facile sostituire Stoner.
AndreaDovizioso L’eroe di Donington ritorna sul pianeta terra. Il risultato non è malvagio, ma vedere Elias davanti non deve fare troppo bene al morale.
ColinEdwards La gara non è eccezionale, ma bisognerebbe seguire l’americano fin dal sabato, quando è arrivato in Clinica Mobile conciato male e bianco come uno straccio a causa di un virus molto combattivo. Ma anche il marine texano in fatto di grinta non scherza. motosprint
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MotoGP Repubblica Ceca Il tabellone
esterna 27°C asfalto 39°C
1’56”787
1’56”145
1’56”714
1’56”595
1’56”331
1’56”195
1’56”299
3. Dani Pedrosa
Spagna
Honda
1’57”584
1’56”462
1’56”528
1’57”208
4. Toni Elias
Spagna
Honda
1’58”295
1’57”495
1’56”817
1’57”417
5. Colin Edwards
USA
Yamaha
1’57”741
1’57”058
1’56”954
1’57”340
6. Andrea Dovizioso
Italia
Honda
1’58”172
1’58”008
1’57”108
1’58”019
7. Alex De Angelis
San Marino
Honda
1’58”497
1’58”111
1’57”775
1’57”697
8. Nicky Hayden
USA
Ducati
1’58”821
1’58”252
1’57”803
1’57”967
9. Loris Capirossi
Italia
Suzuki
1’58”582
1’57”384
1’57”811
1’57”711
10. Mika Kallio
Finlandia
Ducati
1’58”302
1’58”060
1’57”994
1’58”158
11. Chris Vermeulen
Australia
Suzuki
1’59”041
1’58”551
1’58”087
1’58”888
12. Niccolò Canepa
Italia
Ducati
1’59”531
1’58”518
1’58”208
1’58”938
13. Randy De Puniet
Francia
Honda
1’59”055
1’58”567
1’58”298
1’57”946
14. James Toseland
G. Bretagna
Yamaha
1’58”764
1’58”413
1’58”331
1’58”425
15. Marco Melandri
Italia
Kawasaki
1’58”739
1’58”368
1’58”477
1’58”591
16. Michel Fabrizio
Italia
Ducati
2’00”423
1’59”457
1’58”680
1’59”780
17. Gabor Talmacsi
Ungheria
Honda
1’59”979
1’59”645
1’58”749
1’59”854
1. Valentino ROSSI Yamaha Fiat Yamaha Team 118,866 km alla media di 165,283 km/h
43’08”991
2. Dani PEDROSA 3. Toni ELIAS 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13.
Poleposition
Honda Honda
Repsol Honda Team San Carlo Honda Gresini
a 11”766 a 20”756
Andrea DOVIZIOSO Loris CAPIROSSI Nicky HAYDEN Colin EDWARDS Alex DE ANGELIS James TOSELAND Randy DE PUNIET Chris VERMEULEN Niccolò CANEPA Gabor TALMACSI
Honda Suzuki Ducati Yamaha Honda Yamaha Honda Suzuki Ducati Honda
Repsol Honda Team Rizla Suzuki MotoGP Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini Monster Yamaha Tech 3 LCR Honda MotoGP Rizla Suzuki MotoGP Pramac Racing Scot Racing Team MotoGP
a 21”418 a 21”538 a 25”544 a 25”676 a 34”109 a 35”617 a 39”824 a 40”776 a 50”661 a 59”188
Mika KALLIO Marco MELANDRI Jorge LORENZO Michel FABRIZIO
RITIRATI Ducati Ducati Marlboro Team Kawasaki Hayate Racing Team Yamaha Fiat Yamaha Team Ducati Pramac Racing
2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
al 21. giro al 21. giro al 18. giro al 7. giro
Lecadute
PILOTI AL VIA
Venerdì: De Angelis. Sabato: Kallio, Rossi. Domenica: Lorenzo, Kallio, Melandri.
Yamaha Yamaha Ducati Honda Yamaha Honda Honda Kawasaki Suzuki Suzuki
20 16 25 5 13 11 6 2 — 9
20 25 13 16 4 11 5 10 9 6
16 20 25 — 10 13 8 5 11 6
5
14
17
3
CA giu TA g LU no NY 27 A OL giu AN gn DA o
— 25 11 16 9 13 2 20 8 10
31
25 — 16 20 9 8 13 11 10 6
a AP pri PO le NE
ITA ma LIA gg io
Italia Spagna Australia Spagna USA Italia Francia Italia Italia Australia
FR ma AN g CI gio A
Valentino ROSSI Jorge LORENZO Casey STONER Dani PEDROSA Colin EDWARDS Andrea DOVIZIOSO Randy DE PUNIET Marco MELANDRI Loris CAPIROSSI Chris VERMEULEN
SP ma AG gg NA io
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
26
Campionatopiloti
GI
Repubblica Ceca 16.08.2009 Brno
NUMERO GIRI
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
17 22
13
nei tre giorni 217.907 nel 2008 146.133 (nei tre giorni 239.371)
302,6 299,5 299,4 298,8 298,6 298,3 298,0 297,1 296,7 295,9 295,8 295,8 295,7 295,6 294,5 293,8 293,6
Casey Stoner (Ducati) nel 2008, in 1’57”199 alla media di 165,963 km/h
QA ap TA ril R e
138.096
1’56”694 1’57”228 1’57”949 1’57”964 1’57”994 1’58”056 1’58”105 1’58”110 1’58”140 1’58”153 1’58”471 1’58”493 1’58”775 1’58”835 1’59”020 1’59”147
Rossi Pedrosa Elias Capirossi Dovizioso De Angelis Kallio Hayden Edwards Melandri De Puniet Toseland Vermeulen Canepa Talmacsi Fabrizio
libere 2 gara qualifiche libere 2 warm up gara libere 2 warm up qualifiche qualifiche warm up warm up warm up gara libere 2 gara gara
Pedrosa Kallio Capirossi Rossi Melandri Dovizioso Lorenzo Fabrizio De Angelis Talmacsi De Puniet Elias Canepa Hayden Edwards Vermeulen Toseland
PRIMATO PRECEDENTE
Valentino Rossi (Yamaha) in 1’56”145 alla media di 167,469 km/h Pole 2008: Casey Stoner (Ducati) in 2’11”657 alla media di 147,738 Km/h
SPETTATORI
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
1. Lorenzo 1’56”670 alla media di 166,716 km/h
25 20 16 10 9 13 8 2 11 5
29
25 20 16 — 13 — 9 5 7 11
20 16 13 25 9 — 7 6 — 8
25 20 13 16 7 — — 9 5 3
11 — 2 7 20 25 16 9 5 3
25 — — 20 9 13 6 — 11 5
45
8
1’56”994
Yamaha
VA nov LE em NC b IA re
Yamaha
Spagna
Velocitàmassime
25
Italia
2. Jorge Lorenzo
Giriveloci
MA ott LE ob SI re A
1. Valentino Rossi
Altraguardo
to
P -U M AR W
6
NI IO AZ IC F I AL QU
SA sett e N MA mb r 4 o RINO e PO tto RT br OG e AL 18 LO AU ott ST ob RA re LIA
TO BA SA
19
RE BE LI
GE lug RM li AN o 26 IA GR lug AN lio BR 16 ETA GN RE ag A P. os CE to CA 30 US ag A os
RE BE LI
US lug A lio
Alvia
Ì RD NE E V
Punti in classifica rispetto al 2008 TOTALE dopo 11 gare
212 162 150 135 112 107 80 79 77 72
= +48 -37 -36 +12 +4 +40 +47 +16 -17
11. Alex De Angelis 68; 12. Toni Elias 63; 13. James Toseland 62; 14. Nicky Hayden 57; 15. Mika Kallio 34; 16. Niccolò Canepa 32; 17. Sete Gibernau 12; 18. Yuki Takahashi 9; 19. Gabor Talmacsi 8.
Topteam 1. 2. 3. 4. 5.
Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 Rizla Suzuki MotoGP
Campionatomarche 374 242 207 174 149
1. 2. 3. 4. 5.
YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI KAWASAKI
20 11 25 9 2
25 16 13 9 10
25 20 16 10 11
25 16 11 10 20
20 13 25 11 5
25 13 16 11 2
25 9 16 11 5
20 25 13 8 6
25 16 13 5 9
20 25 8 5 9
25 20 10 11 —
255 184 166 100 79
+14 -13 -26 -12 +27
motosprint
35
MotoGP Repubblica Ceca Pit walk
NEL PIT WALK DEL SACHSENRING C’È UNA “PANORAMICA” SCATTATA SUBITO DOPO IL VIA NELLA QUALE SI VEDONO TUTTI I PILOTI IN GARA, FATTA ECCEZIONE PER IL PRIMO DELLA FILA, VALENTINO ROSSI, CHE È STATO “CANCELLATO”... È L’ERRORE DEL GP GERMANIA.
,QGRYLQD O HUURUH VINCI V INCI
LO
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SBAGLI PUOI VINCERE
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Da spedire a: Motosprint “Indovina l’errore” - Via del Lavoro, 7 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Saranno valide per il GP Repubblica Ceca le cartoline pervenute in originale entro lunedì 31/08/2009. Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309 Firma _________________________________________________________________________
37
motosprint
MotoGP Repubblica Ceca Dai box
e
presentano
Il contratto ancora non c’è
INNOVAZIONE NEL PADDOCK
PENSILINA TELESCOPICA
Il Team Yamaha ha introdotto un’altra novità che farà sicuramente moda: il tettuccio antiacqua, e sole, nel paddock. In pratica, attraverso una struttura telescopica (progettata e realizzata dalla Kopron, ma con le specifiche del team Yamaha) è stato creato una sorta di spazio coperto anche tra i motor home officina-uffici che vengono disposti in modo longitudinale di fronte al retrobox. motosprint
38
PISTA ABRASIVA
LE GOMME PIÙ DURE DELLA STAGIONE Con la riasfaltatura della pista, effettuata lo scorso anno, la pista di Brno è diventata molto più abrasiva; di conseguenza la Bridgestone, fornitrice della monogomma, ha fatto scelte estreme per questa gara: «Abbiamo portato solo mescole dure ed extra-dure – ha detto Tohru Ubukata, il responsabile tecnico – e per l’anteriore abbiamo qui la gomma più dura mai portata fino ad ora».
VALE VOLA
BRNO – Valentino Rossi ha ritrovato una incredibile forza anche in prova, un campo in cui non era stato irresistibile negli ultimi anni. A Brno, nonostante una scivolata (nella foto DORNA) in cui ha riportato un ematoma al pollice della mano destra, ha centrato la sua quinta pole stagionale, la terza consecutiva. Non solo, il suo giro (1’56”145) è anche il più veloce mai fatto segnare da una moto su questa pista: la sua pole è sotto il record della pista che Valentino aveva fatto segnare nel 2006 con la “mille. È la prima volta che accade da quando è stata introdotta la monogomma. Da parte sua, Jorge Lorenzo (autore del secondo tempo) mantiene un ruolino di marcia impressionante: quest’anno non è ancora uscito dalla prima fila.
Pole Position
BRNO - Continuano ad accadere cose strane, nel mondo Honda. A Brno, il neo presidente della HRC, Tetsuo Suzuki, ha presentato se stesso e la sua squadra. Peccato che il team da lui annunciato per il 2010 sia assolutamente virtuale. Suzuki ha detto: «Abbiamo un accordo di massima con i due piloti, Pedrosa e Dovizioso, dobbiamo definire solo i dettagli» ed ha anche spiegato che non c’è ancora nemmeno la firma su un contratto con la Repsol. Perché annunciare una cosa che non è ancora avvenuta? Che cosa significa “accordo di massima”? Se la firma non c’è, perché dare l’annuncio? La Honda, probabilmente, ha voluto anticipare le mosse degli altri. Ha detto no a Lorenzo – Suzuki ha spiegato che «la situazione economica è ancora brutta, la HRC non si può permettere un investimento di questa portata; non può, cioè, fare un team con tre piloti» – prima che Lorenzo dicesse no alla Honda. Ha voluto sottolineare che è la Honda a scegliere i piloti, non lo sponsor. TETSUO SUZUKI, PRESIDENTE Suzuki ha fatto valere la sua autorità anche nei HRC: NO A LORENZO, SÌ confronti del vicepresidente Nakamoto, che è ai ferri A PEDROSA E DOVIZIOSO. PERÒ corti con Pedrosa (e Alberto Puig) e ha lottato a MANCA ANCORA LA FIRMA. lungo per avere Lorenzo. Ma la Honda non ha accettato le richieste dello spagnolo (molti soldi e posizione di primo piano nel team) e la Repsol si è mostrata incapace di gestire la questione: i soldi, infatti, avrebbe dovuto metterli lei. Perché è lei che voleva Jorge... L’annuncio di Tetsuo Suzuki è un modo per togliersi di dosso il problema Lorenzo. Ma c’è comunque ancora un caso Pedrosa. Dani si è dato da fare per spiegare a tutti di non aver firmato alcun contratto, perché lui è in lotta con buona parte della HRC; sta cercando di difendere la posizione di Alberto Puig, diventato un personaggio molto scomodo per la HRC, al punto che i giapponesi vogliono escluderlo dalla struttura del 2010.
(((((((((((((((
HRC ANNUNCIA DANI SMENTISCE
, SE LORENZO OI «MI DISPIACE HONDA. TRA N A L N O C A V NON E STATA » DUE SAREBB TERESSANTE UNA SFIDA IN OSSI VALENTINO R 40 GRAN PREMI A BRNO SOLO ASSEN NE HA DI PIÙ Brno ha un posto di rilievo nella storia di questo sport: è una delle tre località che hanno raggiunto la cifra di 40 gran premi, sia pure su due circuiti diversi. Brno ha eguagliato quest’anno Spa-Francorchamps, che è da anni fuori dal Mondiale. Irraggiungibile in vetta è Assen, che ha ospitato 61 gran premi. KALLIO PARCHEGGIA SULLE GOMME La caduta di Mika Kallio, nelle prove del sabato, resta una cartolina curiosa per ricordare il GP Repubblica Ceca. Il finlandese ha perso l’anteriore, la moto è scivolata verso la ghiaia e ha cominciato a rotolare finendo poi sulla pila di gomme di protezione. Una manovra difficile, forse irripetibile...
s s i M print
s o t Mo 2009 Sogni un giorno da Umbrella girl? Partecipa a Miss Motosprint. Potrai ritrovarti al fianco di un pilota della MotoGP sullo schieramento di partenza del GP San Marino Riviera di Rimini che si correrà il 6 settembre a Misano. Partecipare è facilissimo. Tutte le modalità per l’iscrizione le trovate sul sito internet www.motosprint.it.
Dopo una prima selezione che avverrà attraverso il sito, mercoledì 2 settembre ci sarà la sfilata delle finaliste in spiaggia presso l’AltaMarea Beach Village di Cattolica al termine della quale la giuria eleggerà Miss Motosprint 2009. Corri subito ad iscriverti su www.motosprint.it
MotoGP Repubblica Ceca Dai box
MOTORI CONTATI SI VA A ROTAZIONE E la Yamaha perde cavalli BRNO – Come stabilito dal regolamento 2009, a partire da questa gara è entrata in vigore la regola che impone l’utilizzo di soli 5 motori nelle restanti 7 gare del campionato. I reparti corse hanno lavorato tutta la stagione per rinforzare gli organi vitali del motore, ma quando si è trattato di punzonare i propulsori (i sigilli sono stati applicati al basamento, alle testate e ai motori) molti costruttori si sono rivelati conservativi e attendisti. Infatti la Ducati ha punzonato 4 motori, la Yamaha solo 3 e la Suzuki addirittura 2. È un modo per garantirsi la possibilità di sviluppare ancora il motore, in vista delle ultime gare della stagione. Infatti le Case giapponesi hanno usato il test di lunedì per fare ulteriori prove. I motori di Brno erano ovviamente tutti nuovi, ecco perché la Suzuki ha riportato in pista il propulsore “evoluzione” che era tornato in Giappone dopo il GP Italia: è stato irrobustito, perché cedevano le bielle. I team hanno anche riorganizzato il lavoro del week-end, nel senso che adesso è necessaria la rotazione dei motori per usare quelli più “freschi” in gara, gli altri nelle prove. Per quanto riguardo la guida, Valentino Rossi ha detto che «non cambia niente, però bisogna essere un po’ più gentili: bisogna stare attenti a fine gara, verificare sempre la temperatura dell’acqua, smettere di fare i burn out. Ora non c’è più la moto per la gara e quella per le
prove: una deve infatti restare sempre un po’ più fresca». Per quanto riguarda il calo delle prestazioni (per renderli più resistenti, i motori sono stati leggermente depotenziati) Rossi ha detto: «Mi preoccupa quello che dice Pedrosa, cioè che la Honda non ha perduto niente. Perché invece la Yamaha qualcosa lo ha perso: i giri sono rimasti gli stessi, ma abbiamo un po’ di cavalli in meno. Infatti dalla Honda prendiamo 5 km/h, e non era mai accaduto fino ad ora. I nostri ingegneri sanno che bisogna recuperare quei cavalli persi, infatti ci stanno lavorando».
INSEGUITO DAI FAN
TALMACSI QUASI UNA ROCKSTAR Il GP Repubblica Ceca è la gara di casa anche per i nuovi fan del motociclismo provenienti dalla vicina Ungheria, patria di Gabor Talmacsi. Da quando è diventato lo sportivo più seguito e amato del suo Paese, gli appassionati ungheresi (ne sono giunti a migliaia) sono un affare anche per Brno. Pochi giorni prima della gara Gabor è andato all’Hungaroring per girare un filmato pubblicitario per la Mol; la notizia è stata data da un sito, senza particolare enfasi, il giorno prima, ma già nella tarda mattinata c’erano sulle tribune ben 6.000 persone. COMPLEANNO CON TORTA UMANA: C’È UNA PERSONA NASCOSTA SOTTO LA PANNA DEL DOLCE PREPARATO PER FESTEGGIARE I 27 ANNI DI MARCO MELANDRI. LA VITTIMA DESIGNATA SE L’È CAVATA SFUGGENDO ALLE FORCHETTATE DEGLI INVITATI, MA UNA VOLTA SCOPERTO, È STATO BUTTATO SENZA TANTI COMPLIMENTI NEL CASSONETTO DEL PATTUME. AUGURI...
motosprint
40
ALLENAMENTO FUORISTRADA
CAVIGLIA FRATTURATA DE PUNIET... AVVITATO Randy De Puniet (nella foto) ha usato le stampelle, per camminare, a Brno. La sua caviglia sinistra non è in buone condizioni: è stato sottoposto ad intervento chirurgico per ridurre la frattura riportata mentre si allenava con la moto da cross, ad una settimana dalla gara, ed è stato necessario l’inserimento di ben 7 viti tra la parte inferiore della tibia e il malleolo.
ADDIO ALLE SHOWA?
LA HRC PROVA LE ÖHLINS
Una Honda ufficiale senza le sospensioni Showa appare un sacrilegio, eppure dalla prossima stagione (forse anche prima) le RCV del Team HRC potrebbero montare le Öhlins. La squadra ha inserito anche il materiale svedese tra le cose da provare nel test del lunedì. Alcuni test sono già stati effettuati dai collaudatori Okada e Akiyoshi in Giappone, e in ogni caso la HRC può contare sulle informazioni raccolte dal Team LCR e da De Puniet nel corso delle ultime due stagioni. È Pedrosa il più attivo sul fronte Öhlins: continua a lamentare un’insufficiente stabilità dell’anteriore e cerca nelle sospensioni una possibile soluzione.
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LORIS RESTA
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1°
BRNO – Loris Capirossi ha rinnovato l’accordo con la Suzuki. Resta la prima guida del team, nel senso che continuerà ad avere un ruolo importante nello sviluppo della GSV-R. Loris ha firmato un contratto annuale e il suo compagno di squadra sarà Alvaro Bautista. La nota interessante, per il romagnolo, è che la Suzuki vuole tenerselo legato anche quando si sarà ritirato dalle corse (presumibilmente alla fine del prossimo anno). Il tre volte iridato ha infatti ricevuto una proposta interessante per il 2011: potrebbe diventare il collaudatore della Casa, con un impegno limitato ai mesi invernali. Capirossi potrà quindi estendere i suoi record: il prossimo anno correrà la sua stagione iridata numero 22 (record assoluto) e potrà raggiungere la quota di 300 gran premi. Anche questo un record, naturalmente.
LA QUINTA DUCATI
TEAM ASPAR CON BARBERA Gli sponsor e la squadra sono spagnoli, quindi serviva uno spagnolo anche in pista. Jorge “Aspar” Martinez, dopo aver incassato il no di Bautista (che va alla Suzuki), ha raggiunto un accordo con Hector Barbera: sarà lui a guidare la quinta Ducati nel 2010.
700 CANDIDATE
L’OMBRELLINA DI VALE ARRIVA VIA... SMS
TEAM GRESINI
MELANDRI CORRERÀ CON SIMONCELLI
2° 3°
premio finale
Nessuna sorpresa nell’annuncio del Team Gresini che ha ufficializzato il ritorno di Marco Melandri: era atteso da tempo. Per Melandri si tratta del rientro in un gruppo dove è sempre stato apprezzato. Il ravennate ha corso con questo team per tre stagioni, dal 2005 al 2007. Affiancherà Marco Simoncelli. Nella foto, Gresini tra i suoi piloti del 2010.
MOTOGP PER LE STRADE DI VIENNA: IN AUSTRIA HAYDEN (NELLA FOTO), LORENZO, TOSELAND E TALMACSI HANNO SFILATO PER LA PARATA DI APERTURA DEL GP.
BMW M AWARD
ROSSI RAGGIUNGE LORENZO Con la quinta pole stagionale Valentino Rossi ha affiancato Jorge Lorenzo in vetta al BMW M Award: sono entrambi a 224 punti. Il terzo, Stoner, è fermo a 171; Pedrosa, quarto, è a 145.
ACCORDO PER DUE STAGIONI
schedina del GP Indianapolis
*Tra tutte le schedine giocate prima del GP Australia verrà estratto un week-end per due persone al GP Valencia
Vale
Discriminante: tempo del giro più veloce in gara del FYT
Jorge
____‘____ ‘‘____ Nome _________________________________________
Da spedire a: Motosprint “TotoFYT2009” Via del Lavoro 7, 40068 San Lazzaro di Savena (BO) entro sabato 29/08/2009 Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309
Posizione di Rossi e Lorenzo sullo schieramento
Cognome ______________________________________
Piazzamento di Rossi e Lorenzo al traguardo
Città __________________________________________ Cod. Postale __________ Tel. ______________________
Firma ____________________________________________________
Il più veloce dei due in gara
E-mail _________________________________________
Data _____________________________________________________
Via ___________________________________________
BAUTISTA HA SCELTO LA SUZUKI L’accordo informale venne raggiunto già un anno fa. Poi, mese dopo mese, quello tra Alvaro Bautista e la Suzuki è stato un attendersi, per definire il contratto. Che è arrivato, finalmente, facendo chiarezza sulla posizione del pilota, a lungo tentato dall’ipotesi di restare con il Team Aspar anche nella MotoGP. Invece alla fine ha scelto la Suzuki. Per due anni.
La ragazza ombrello per Valentino Rossi (nella foto), a Brno, è stata la vincitrice di un singolare concorso organizzato in Repubblica Ceca in collaborazione con la più importante radio del Paese: Radio Europa 2 (con sede a Praga). Il concorso è stato lanciato via web tre settimane prima della gara, le concorrenti hanno inviato tre foto che sono state collocate in una pagina dedicata. E ne sono arrivate ben 700! Il pubblico della Repubblica Ceca ha scelto la vincitrice votando con un SMS.
E PARLARE «NON MI PIAC O FORTUNA: DI SFORTUNA MPRE BENE, SE LAVORI SE RESCERE CONTINUI A C RORI, SEI TU E NON FAI ER INO». EL TUO DEST L’ARTEFICE D ZO JORGE LOREN CONSIGLI PREZIOSI PER MICHEL FABRIZIO I ragazzi del Team Ducati, preparando la Desmosedici (di Stoner) per Michel Fabrizio, hanno provveduto ad un accorgimento semplice ma di grande importanza: hanno applicato sulla piastra della forcella una scritta “prima in su!”. Il romano è abituato a guidare moto con il cambio stradale (prima in giù, le altre in su) mentre le moto da gran premio hanno il cambio al contrario. motosprint
43
250 Repubblica Ceca di Enrico Borghi
MATTIA PASINI (75) LANCIATO ALL’INSEGUIMENTO DI MARCO SIMONCELLI (58). I DUE HANNO ANIMATO IL GRAN PREMIO DELLA REPUBBLICA CECA
MarcoSimoncelli IO CI CREDO ANCORA «AVEVO scelto gomme dure, lo sapevo che avrei dovuto aspettare il finale per attaccare. E andato tutto secondo i piani. Mattia è un avversario forte e corretto: non mi ha regalato niente. Ho fatto la pole, il giro veloce, e ho vinto: non mi era mai successo, ed è stato bello. Adesso che ho ritrovato la “mia” moto, e le mie sensazioni, penso che questo titolo lo si possa ancora salvare».
MattiaPasini BELLO LOTTARE COSÌ «HO corso anche grazie al dottor Costa, che mi ha rimesso in piedi dopo che una influenza che mi aveva provocato una febbre molto alta. In gara è stato bello lottare con Marco: alla fine io ho commesso un errore nella seconda chicane e l’ho pagato caro. Lui frenava forte, guidava bene, non c’è stato niente da fare. Ma sono super contento lo stesso».
AlvaroBautista
i r a l o c a t t e Sp
B
RNO – Si è garantito un piccolo vantaggio per il finale, Marco Simoncelli, e il suo maggior merito consiste nell’averlo tenuto nascosto per diciannove giri. Solo all’inizio della ventesima, e ultima, tornata, infatti, il campione del mondo ha spinto davvero al limite. Cioè, al suo limite.
motosprint
44
E la gara si è conclusa in fretta. Ha guadagnato un piccolo margine su Mattia Pasini, che invece ha commesso un piccolo errore, e poi ne ha fatto un buon uso. È stata una bella gara, questa. Non esaltante, ma intensa. E sono state due prestazioni convincenti quelle dei due italiani, an-
che se forniscono indicazioni diverse. Marco ha ritrovato la messa a punto «che mi permette di spingere forte anche nel finale, adesso non distruggo più le gomme e penso che la corsa al titolo non sia ancora finita». Mattia è tornato «nelle posizioni dove è dura approdare quando sei messo come me: ar-
colpi a w o h s i in s a P e lli e Simonc o, rc a M ta n u p s a L i. s s di sorpa r il titolo e p a rs o c in ì s o c a che torn rivi in pista e non sai nemmeno se venerdì mattina c’è la moto nel box». La gara ha stabilito una gerarchia, però è stata corsa da due piloti che hanno svolto entrambi un grandissimo lavoro con correttezza e rispetto reciproco. Due ragazzi che sono riusciti a battersi senza rischiare, che sono stati aggressivi ma corretti. Due ottimi piloti, intelligenti ed esperti al punto da aver fatto una cosa inusuale: pur avendo lottato, non hanno permesso ad Alvaro
LA GOMMA SCIVOLAVA «NON ho mai avuto un gran feeling con la moto, sin dalle prove, e in gara alla fine la gomma posteriore ha iniziato a scivolare: ho preso un paio di rischi e ho deciso di mettermi tranquillo. Ho pensato al campionato. Per il resto, sarà per la prossima volta».
Bautista e ad Hiroshi Aoyama di beneficiare della situazione. Di solito in questi casi ci si ostacola, si va più piano, i rivali ti raggiungono. Mattia e Marco sono stati bravi anche in questo. «Ci siamo capiti al volo – ha raccontato Simoncelli – : senza dircelo, abbiamo deciso di superarci in frenata sfruttando la scia dei rettilinei; non abbiamo usato le curve strette e così facendo abbiamo tenuto gli altri a distanza». E Mattia, sentendo questa spiegazione, ha sorri-
]
HiroshiAoyama NON POTEVO FARE DI PIÙ «DICIAMO che ad un certo punto la mia moto era un po’... stanca. Pazienza, abbiamo fatto quello che potevamo, e io non sono demoralizzato. Ci rifaremo ad Indianapolis». motosprint
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250 Repubblica Ceca
NCELLI O IM S O C MAR A VINTO FINORA H IERA ARR 11 GP IN C O IN MENO PASINI UN so e annuito. Simoncelli era così contento, a fine gara, da aver addirittura deciso di affrontare un argomento che sembrava ormai tabù: le sue rinnovate chance di difendere il titolo. Il fatto è che Marco ha ritrovato le sensazioni (soprattutto sull’anteriore) che gli permettono di andare forte e la nuova messa a punto ha reso più equilibrata la sua Gilera, che adesso consuma un po’ meno le gomme. Questi due problemi, sono quelli che lo hanno maggiormente condizionato negli ultimi tempi. Mattia Pasini ha altri problemi, lui è apparso felice perché Imre Toth, il proprietario della sua squadra, sembra aver trovato il budget necessario a garantire la conclusione della stagione (Mattia correva a gettone, nel senso che Toth pagava gara per gara il
gare già quest’anno. «Per me questa prova è solo un gioco, inutile fare certi discorsi» ha chiarito lui, ma questo è comunque un buon segno. Significa che per Pasini si sta muovendo qualcosa, e questo gli farà un gran bene per il morale.
leasing della moto, e solo alla vigilia delle prove Pasini sapeva se avrebbe corso). Con l’arrivo dei soldi è tornata anche la serenità, che si traduce in un lavoro migliore riguardo la messa a punto. E Mattia, con la moto a posto, è un pilota che può correre su ogni pista nella maniera in cui ha corso a Brno. Si è rivelato di nuovo, come al Mugello, un avversario aggressivo e duro da battere, ed è stata la sua aggressività che ha garantito lo spettacolo e un po’ di incertezza fino alla fine. E alla fine Mattia è stato anche onesto, spiegando che «lo sapevo che per battere Marco, che andava davvero molto forte, sarei dovuto essere perfetto nel finale, ma non lo sono stato. Lui è stato più forte». Pasini si sta rivelando un protagonista proprio nel momento in cui gli sta passando vicinissima la possibilità di debuttare nella MotoGP. La prova con la Ducati del Team Pramac, prevista per il lunedì successivo la gara, potrebbe portarlo infatti nella massima categoria anche in gara. Tutto dipende dall’evolversi dell’affaire Stoner: Pasini, se Kallio resterà nel team ufficiale in sostituzione dell’australiano, potrebbe correre alcune
IMPENNATA FLOP. BAUTISTA DISARCIONATO
LE PAGELLE
10
motosprint
46
9,5
6
5
MarcoSimoncelli
MattiaPasini
AlvaroBautista
HiroshiAoyama
Ecco il vero Supersic. Capace di azzardare scelte tecniche (come le gomme dure) e di lottare contro chiunque. Spagnoli, giapponesi, riccionesi… Gran pilota, che torna a trionfare dopo qualche gara non perfetta.
Gli manca solo una cosa: un grande team e non parliamo della squadra tecnica, ma del proprietario. Uno come Mattia merita una squadra di serie A. Infatti in MotoGP si sono accorti di lui.
Grinta poca, qualche errore… Insomma gara fiacca per uno che lotta per il mondiale, ravvivata nel giro d’onore da un “capottone” degno di un amatore che esagera con le impennate.
Il giapponese non si vede quasi per nulla nelle fasi roventi della gara. Ma un problema c’è: la sua Honda soffre il caldo e il motore perde grinta. Così finisce quarto e Bautista adesso dista solo dodici punti.
VA QUELLO CHE
motosprint
NON VA46 QUELLO CHE
BASTA CHE UN PILOTA TERMINI LA GARA ANCHE SOLO DISCRETAMENTE CHE PARTE L’IMPENNATA. SINGOLARE È CHE FINISCA COME PER BAUTISTA: GAMBE ALL’ARIA. INSOMMA, UNA FIGURA UN PO’ COSÌ PER UN EX CAMPIONE DEL MONDO CON VELLEITÀ DI RIPETERSI. COMUNQUE LO SPAGNOLO L’HA PRESA IN RIDERE (ANCHE SE UN PO’ A DENTI STRETTI). NELL’ALTRA FOTO, DE ROSA (35), LOCATELLI (15) E BARBERA (40).
ALVARO Bautista e Hiroshi Aoyama questa volta sono usciti dalla lotta per la vittoria abbastanza presto. Bautista per un po’ si è avvicinato pericolosamente ai due italiani, nel sedicesimo giro, ma un’imbarcata causata dalla gomma posteriore ormai deteriorata gli ha fatto capire che questa volta sarebbe stato meglio calmarsi. Ma era scritto da qualche parte, che lo spagnolo sarebbe caduto: per sua fortuna, è successo solo dopo la bandiera a scacchi, quando Alvaro si è capottato mentre stava impennando in maniera esagerata. «È stata una brutta figura, mi scuso con i tifosi – ha detto lui, scherzandoci sopra – Ho dato l’idea di essere uno che non sa nemmeno impennare!». Però si è rallegrato pensando che ha recuperato punti nei confronti di Aoyama. Questa volta la tattica che Hiroshi e la sua squadra hanno scelto, l’attesa della seconda parte di gara per attaccare quando le sue gomme sono ancora in buone condizioni (la Honda le consuma meno, rispetto alle Aprilia e alle Gilera) non lo ha premiato. Hiroshi infatti nella seconda parte si è ritrovato troppo lontano dal duo di testa e in fondo anche dal podio. Infatti alla fine è stato quarto, e per lui non è un buon piazzamento. L’Italia è stata protagonista anche con Roberto Locatelli e Raffaele De Rosa. Il primo è stato anche in testa per due giri, grazie ad una partenza aggressiva, ma non aveva il passo per resistere. Infatti ha iniziato subito a perdere terreno, e alla fine si è comunque garantito la quinta posizione. Precedendo De Rosa, che si è tolto la soddisfazione di mettersi alle spalle Hector Barbera. Mike Di Meglio ha dato segni di risveglio. Ha corso in rimonta e a metà gara si è portato a ridosso dei primi; ma ha pagato un po’ l’ingenuità, o forse l’eccesso di foga, attaccando Aoyama quando invece avrebbe dovuto stare tranquillo. Il risultato? Quando Aoyama ha chiuso la porta, in frenata, il francese ha dovuto allargare la traiettoria e lì ha perso tutto. Alla fine ha concluso in nona posizione, ma stava invece risalendo verso il podio. Alex Baldolini è uscito di scena in fretta, cioè nelle fasi iniziali della gara. Ha commesso un errore dopo il via, e si è ritrovato ultimo. Dopo sei giri ha preso la via dei box. motosprint
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250 Repubblica Ceca LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 40 6°C °C
Tabellone
Alvia
Giriveloci
1. Marco Simoncelli Gilera in 41’06”490 108,060 km alla media di 157,720 km/h 2. Mattia Pasini Aprilia a 0”684 3. Alvaro Bautista Aprilia a 4”381 4. Hiroshi Aoyama Honda a 8”746 5. Roberto Locatelli Gilera a 9”721 6. Raffaele De Rosa Honda a 10”870 7. Hector Barbera Aprilia a 15”639 8. Jules Cluzel Aprilia a 18”411 9. Mike Di Meglio Aprilia a 18”563 10. Hector Faubel Honda a 19”958 11. Ratthapark Wilairot Honda a 20”084 12. Lukas Pesek Aprilia a 30”632 13. Shoya Tomizawa Honda a 37”118 14. Balasz Nemeth Aprilia a 1’17”484 15. Valentin Debise Aprilia a 1’24”684 16. Axel Pons Aprilia a 1’25”132 17. Imre Toth Aprilia a 1’46”925 18. Aitor Rodriguez Aprilia a 1’52”465 19. Vladimir Leonov Aprilia a 1’59”794 RITIRATI Honda al 13. giro Bastien Chesaux Aprilia al 10. giro Alex Debon Aprilia al 7. giro Alex Baldolini Honda al 2. giro Toby Markham NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Thomas Luthi Aprilia Karel Abraham
Italia 2’02”724 Marco Simoncelli 2’01”611 Giappone 2’02”511 Hiroshi Aoyama 2’01”961 Spagna 2’02”371 Hector Barbera 2’02”064 Spagna 2’03”125 Alex Debon 2’02”386 Francia 2’02”560 Mike Di Meglio 2’02”426 Italia 2’02”635 Roberto Locatelli 2’02”543 Italia 2’02”664 Mattia Pasini 2’02”561 Spagna 2’02”521 Alvaro Bautista 2’02”748 Italia 2’04”385 Raffaele De Rosa 2’02”768 Rep. Ceca 2’03”772 Karel Abraham 2’02”811 Spagna 2’02”994 Hector Faubel 2’02”899 2’03”277 Ratthapark Wilairot Tailandia 2’02”921 Svizzera 2’03”357 Thomas Luthi 2’02”932 Francia 2’03”484 Jules Cluzel 2’02”997 Rep. Ceca 2’03”699 Lukas Pesek 2’03”596 Giappone 2’03”741 Shoya Tomizawa 2’03”951 Italia 2’03”878 Alex Baldolini 2’04”100 Ungheria 2’06”509 Balasz Nemeth 2’05”493 Spagna 2’07”043 Axel Pons 2’06”350 Francia 2’06”568 Valentin Debise 2’06”571 Svizzera 2’06”745 Bastien Chesaux 2’07”088 Ungheria 2’07”652 Imre Toth 2’07”130 Russia 2’08”236 Vladimir Leonov 2’08”362 Spagna 2’08”165 Aitor Rodriguez 2’08”600 NON HA PRESO PARTE ALLE QUALIFICHE (ammesso ugualmente la via) G. Bretagna 2’08”478 Toby Markham —
20 13 25 —
ore 10 - 22
settembre Red Bull 3 Area Flamingo Ar Aqua Battle Ric Riccione
20 25 — 5 16 4 11 — — 8
25 20 16 13 10 6 — 2 7 11
20 25 — 16 13 7 11 6 — 10
25 — 16 20 — 6 10 8 11 —
13 16 25 11 — 7 20 10 6 8
25 20 13 8 16 9 10 6 3 7
13 16 25 9 20 10 — 6 11 —
o
Dedikato Po Portoverde
43 8
19
26
30
GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA
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GE lu RM gli AN o IA
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o
10 16 20 11 25 7 9 8 6 13
CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi AN ug DA no
8 13 25 5 — 10 — 20 16 —
17
ITA m LI ag A gi
GI
3
SP ma AG gg NA io
a
AP pr PO ile NE
26
12
13 9 — 25 — 11 2 5 7 10
3 settembre
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
VA nov LE em NC b IA re
NUMERO GIRI
FR m AN ag CI gio A
Honda Aprilia Gilera Aprilia Aprilia Honda Aprilia Honda Gilera Aprilia
QA ap TA ri R le
Campionatopiloti
ore 10
213 184 147 2
25 20 Giappone Spagna Italia Spagna Italia Italia Spagna Spagna Italia Svizzera
Casa 2 - 6settembre Pi della Libertà MotoGP Piazza San Marino Sa
PRIMATO IMBATTUTO
6
1. APRILIA 2. HONDA 3. GILERA 4. YAMAHA
PILOTI AL VIA
Hiroshi AOYAMA Alvaro BAUTISTA Marco SIMONCELLI Hector BARBERA Mattia PASINI Raffaele DE ROSA Alex DEBON Hector FAUBEL Roberto LOCATELLI Thomas LUTHI
04.09.09 - 06.09.09
Campionatomarche
Marco Simoncelli (Gilera) in 2’01”611 alla media di 159,942 km/h Pole 2008: Marco Simoncelli (Gilera) in 2’10”723 alla media di 148,794 km/h
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 9.
la settimana di eventi ufficiali del
Jorge Lorenzo (Aprilia), nel 2007 in 2’02”299 alla media di 159,043 km/h
SA set N tem MA R br 4 o INO e PO tto RT br OG e A 18 LLO AU ot t ST ob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A
Poleposition
1. Simoncelli 2’02”330 alla media di 159,002 km/h 2. Bautista 2’02”426 3. Pasini 2’02”485 4. Aoyama H. 2’02”686 5. Di Meglio 2’02”763 6. De Rosa 2’02”862 7. Locatelli 2’02”912 8. Barbera 2’02”919 9. Cluzel 2’03”436 10. Wilairot 2’03”481 11. Debon 2’03”511 12. Faubel 2’03”568 13. Pesek 2’03”990 14. Tomizawa 2’04”320 15. Debise 2’06”036 16. Pons 2’06”114 17. Nemeth 2’06”248 18. Baldolini 2’06”725 19. Chesaux 2’06”939 20. Rodriguez 2’07”442 21. Toth 2’07”559 22. Leonov 2’08”121 23. Markham 2’19”072
US ag A os t
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24.
Altraguardo
Misano Adriatico Mi ore 21
Grissin Bon 5 settembre International Pi Piazzale Roma Freestyle y Ric Riccione Contest ore 21.30
TOTALE 172 160 140 123 100 77 73 71 67 67
11. Mike Di Meglio 50; 12. Jules Cluzel 48; 13. Lukas Pesek 44; 14. Ratthapark Wilairot 43; 15. Karel Abraham 33; 16. Gabor Talmacsi 28; 17. Aleix Espargaro 22; 18. Shoya Tomizawa 21; 19. Alex Baldolini 17; 20. Imre Toth 12; 21. Shuhei Aoyama 10; 22. Vladimir Leonov 7; 23. Valentin Debise 6; 24. Balasz Nemeth 2; 24. Toby Markham 2; 24. Kazuki Watanabe 2; 27. Bastien Chesaux 1; 27. Stevie Bonsey 1.
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250-125 Repubblica Ceca
Presto riunione strategica in Austria
NEL SABATO che ha visto tre italiani in pole (Iannone, Simoncelli e Rossi) Marco ha conquistato la terza pole di stagione mentre Andrea ha colto il risultato per la seconda volta quest’anno. Per quanto riguarda la duemmezzo, partono in seconda fila Roberto Locatelli (sesto) e Mattia Pasini (settimo); nono tempo per Raffaele De Rosa. In 125, Simone Corsi è partito molto lontano dai primi (dodicesimo) mentre le due wild card italiane non si sono comportate niente affatto male: ventiseiesimo Luigi Morciano, ventisettesimo Alessandro Tonucci, si sono lasciati alle spalle diversi piloti e non solo altri “occasionali”.
BRNO, PISTA CARA ALLA FAMIGLIA BRADL La famiglia Bradl è molto legata a Brno e non solo per la vicinanza geografica (per i tedeschi la pista ceca è quasi un tracciato di casa). Lo scorso anno la 125 venne vinta da Stefan, mentre il padre Helmut conquistò il gradino più alto del podio della 250 nel 1991. ANCHE PER QUEST’ANNO NESSUNO HA BATTUTO... CECCHINELLO Uno dei più vecchi record dell’intero circus mondiale è quello stabilito nel lontano 2003 da Lucio Cecchinello durante la gara della 125 (2’07”836). Il suo tempo ha resistito anche agli attacchi dei ragazzi di questa stagione. Strano ma vero: nonostante l’evoluzione tecnica, il primato resiste, quindi la colpa è dei piloti di oggi.
CON DE GEA, PROSEGUE A BRNO LO SVILUPPO DELLE DUNLOP Lunedì, dopo la gara, ha girato a Brno David de Gea (ex pilota di 250 e MotoGP) in sella alla Moto2 della BQR. Obiettivo del test lo sviluppo delle gomme Dunlop in vista della prossima stagione. Secondo Jeremy Ferguson, responsabile sportivo del fabbricante inglese l’obiettivo è scegliere tra due profili e altrettante mescole. A occhio le gomme delle future Moto2 sono molto, ma molto, simili a quelle delle attuali 250. Un altro pilota contattato dalla Dunlop per sviluppare le coperture è Roberto Rolfo, per il quale potrebbe essere allestito un vero e proprio test team con il torinese che proverà usando la Moto2 allestita da Suter.
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motosprint
GIÀ PRENOTATE
CINQUE MOTO2 TARGATE APRILIA SONO già cinque le Moto2 marcate Aprilia (ma ovviamente con motore Honda) pronte per la prossima stagione. Due saranno in carico al team di Aspar Martinez che potrebbe affidarne una a Bradley Smith, una è stata prenotata da Karel Abraham, pilota 250, figlio del magnate proprietario del circuito di Brno, e due dal team che sta allestendo Luca Boscoscuro, attuale team manager della squadra Gilera.
Pole Position
BRNO - Quando iniziano a circolare voci di ritiro, il paddock si allarma e, viste le più recenti esperienze, non è un comportamento del tutto fuori luogo. A Brno è rimbalzata la voce che, dopo aver lasciato la 250 alla fine della passata stagione, la KTM sarebbe pronta a fare lo stesso anche con il progetto 125. La notizia è stata prontamente smentita dal coordinatore della Casa tedesca, Francesco Guidotti, che ha invece ricordato che nelle prossime settimane ci sarà una riunione in Austria per decidere la portata della partecipazione al mondiale 2010. La KTM ha portato interessanti sviluppi tecnici alla categoria, come l’iniettore supplementare e piloti di alto livello (Kallio, Aoyama e Talmacsi tanto per citarne qualcuno), quindi l’obiettivo è continuare a correre ad alto livello, magari tenendo stretto il talento spagnolo Marc Marquez (sotto).
L’ITALIA SI FA BELLA
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KTM SMENTISCE L’ADDIO ALLA 125
DUE I PROGETTI AL VAGLIO
ANCHE GRESINI VUOLE LA MOTO2
NON passa settimana che non si muova qualcosa dal fronte della 250. A Brno si è parlato del progetto della Engines Engineering (la Casa italiana che ha fatto correre le sue 125 con marchio Malaguti, prima e Loncin poi) che sta allestendo una ciclistica con telaio misto in tubi e piastre in lega leggera con l’obiettivo di affidarlo a un team esterno. Intanto il Team Scot (che corre in MotoGP con Talmacsi e in 250 con Aoyama) continua a lavorare su una ciclistica realizzata per la Moto2 che verrebbe gestita internamente. Il Team Gresini è ancora incerto sulla strada da prendere: si stanno vagliando (soprattutto i costi) di due possibili scelte: la prima riguarda un progetto interno, la seconda invece l’utilizzo di materiale Moriwaki.
PER INDIANAPOLIS?
PASINI PROVA LA DUCATI
MENTRE continua la tragicomica stagione in 250, con il Team Toth che a ogni gara lascia il pilota con l’incertezza di partire o meno a causa delle pendenze economiche con l’Aprilia, il management del pilota cerca di svincolare Mattia dal contratto con la squadra. A smuovere ulteriormente le acque, ecco l’offerta della Ducati che ha messo a disposizione di Pasini una Desmosedici per i test di lunedì dopo il GP. Visto che il sostituto di Kallio, Fabrizio, deve pensare al mondiale SBK, ecco che sulla seconda moto del team Pramac potrebbe salire, fin da Indianapolis, proprio Pasini.
DUE GLI ITALIANI, MORCIANO E TONUCCI
MAI VISTE SEI WILD CARD
ASSIEME a Luigi Morciano (nella foto) e Alessandro Tonucci, a Brno sono arrivate altre wild card: i cechi Karel Pesek e Ladislav Chmelik e il croato Ivan Visek. A questi si è aggiunto anche il tedesco Marcel Schroetter, talento che interessa a varie squadre del motomondiale. Il problema è che ha corso da wild card nonostante ce ne fossero già cinque (limite massimo per gara). Nella lista degli iscritti non c’è spiegazione alla sua posizione, mentre nel programma del circuito il tedesco viene descritto con “wild card aggiuntiva”, figura che non esiste nel regolamento…
VELOCITÀ MASSIME
NESSUNO VA FORTE COME BAUTISTA E OLIVE È LO SPAGNOLO Alvaro Bautista il pilota numero uno per quanto riguarda la speciale classifica delle velocità massime. In 250, è lui l’unico a passare i 256 km/h. Secondo nella top ten è il nostro Mattia Pasini, di un soffio più veloce di Luthi. Nella 125, il podio è composto da tre piloti racchiusi in pochissimo: Olive, Krummenacher e Terol, tutti intorno ai 223 orari. Tutte le moto sono (ovviamente) del Gruppo Piaggio, a parte Marquez, fanalino di coda della top ten con la KTM.
250 1. Bautista 2. Pasini 3. Luthi 4. Barbera 5. Di Meglio 6. Cluzel 7. De Rosa 8. Locatelli 9. Wilairot 10. Abraham
125 (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Honda) (Gilera) (Honda) (Aprilia)
256,2 255,6 255,3 255,1 255,1 254,5 254,1 253,3 252,4 252,2
1. Olive 2. Krummenacher 3. Terol 4. Gadea 5. Rabat 6. Cortese 7. Zanetti 8. Folger 9. Espargaro 10. Marquez
(Derbi) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Aprilia) (Derbi) (KTM)
223,7 223,4 223,2 222,7 222,4 222,2 222,0 221,6 221,6 221,4
IL TEAM ONGETTA NON MOLLA IL BRAVO TEDESCHINO FOLGER Un bel regalo di compleanno, è nato il 13 agosto, per il tedesco Jonas Folger (nella foto) uno dei più interessanti giovani di questa stagione e il più giovane vincitore di un GP (come pilota iscritto a tutta la stagione e non come wild-card). La sua squadra, il Team Ongetta di Fiorenzo Caponera, gli ha regalato un contratto per il 2010.
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125 Repubblica Ceca di Marco Masetti
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NicoTerol HO VINTO CON IL RITMO
«DAVVERO una grande giornata, la più bella dell’anno. Non è una vittoria arrivata per caso, perché da tempo ero vicino al successo, ma questa volta con la squadra abbiamo fatto il massimo con una ciclistica perfetta e un motore che spingeva sempre. La mia carta vincente è stata il ritmo: non ho mai mollato dal via al traguardo e non era facile andare più forte! Il titolo è lontano e io sono concreto e realista, quindi non ci penso, l’importante è arrivare a Indy e fare il massimo, poi si vedrà, ma Simon è davvero lontano in classifica».
AndreaIannone MA IO PESO 13 KG IN PIÙ...
i t n a s e p i t n u P Terol è imbattibile. Simon ipoteca il mondiale. Iannone sale sul podio malgrado le gomme e il peso
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B
RNO – Se i tifosi di Valentino Rossi esultano e pensano che il mondiale sia molto vicino, figuriamoci quelli di Julian Simon che vedono il loro beniamino allungare nella lotta per il numero uno della 125. Ma la più grande soddisfazione è vedere che oramai c’è solo un rivale tra Julian e l’ambito obiettivo. Con Bradley Smith che qualche errore lo fa sempre e non raccoglie più di un quarto posto, con Andrea Iannone alle prese con una moto che più di tanto non poteva fare senza massacrare le gomme, il gioco è quasi fatto. A meno di rivoluzioni e svolte clamorose, c’è solo Nico Terol a dare davvero fastidio al pilota di punta di Aspar Martinez. Un pilota strano questo ragazzo spagnolo, da anni
]
RSA LOTA NELLA MO 5. O IL NOSTRO PI 12 TT A SO LL E. DE I ON IST NN IA ON NTI A SIMON E LORO I PROTAG TERZO POSTO. TEROL (18) DAVA I DUE SPAGNOLI: SONO STATI L DE RE TA EN NT DE DOVUTO ACCO BRUZZESE SI È NEL FINALE L’A
«NON è stata una giornata facile, soprattutto nella fase finale, quando ho dovuto rallentare moltissimo perché le gomme avevano mollato. Mi si è chiusa davanti tre volte e a quel punto era meglio pensare a portare a casa il massimo. Dobbiamo continuare a crescere e non è facile, perché dobbiamo faticare di più. Ad esempio su questa pista il peso del pilota è determinante e io peso 13 chili in più rispetto a Terol… Non è facile essere veloci. Comunque faccio i complimenti a lui e a Simon, pensavo di poter stare con loro, ma ho dovuto mollare».
JulianSimon QUESTA È LA MIA STRATEGIA
«IL SECONDO posto per me è un grande risultato, visto che con questa pista non ho un grande feeling. Ci siamo preparati moltissimo per la gara e avevo una moto quasi perfetta. Rispetto a quella di Terol mancava un poco di accelerazione, ma per il resto eravamo davvero a posto. Nico è stato bravissimo perché ha mantenuto sempre un ritmo altissimo, non ha mai fatto un errore e all’ultimo giro ha chiuso senza pietà tutte le porte. Ho portato a casa il massimo e questa sarà la mia strategia da qui alla fine della stagione». motosprint
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125 Repubblica Ceca
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Una volta avrebbe attaccato Terol anche correndo dei rischi, adesso no, quando c’è un titolo mondiale nel mirino, anche il cavallino pazzo spagnolo mette la testa a posto...
Di più era impossibile fare, visto il gap prestazionale e le condizioni delle gomme, letteralmente crollate negli ultimi giri. Dopo la gara, la faccia era piuttosto buia: Brno era forse l’ultima spiaggia.
Il motore inizia a “murare” fin dal giro di allineamento e la situazione peggiora fino a costringere al ritiro il romano. Davvero una gran brutta giornata.
VA QUELLO CHE
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
Julian SIMON Nicolas TEROL Bradley SMITH Sergio GADEA Andrea IANNONE
Spagna Spagna G. Bretagna Spagna Italia
Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia
10 4,5 5,5 2 12,5
— 6 25 20 —
13 20 8 16 25
20 11 16 25 13
25 13 — 20 9
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NUMERO GIRI
ITA m LI ag A g
La gara perfetta, sotto tutti i punti di vista, in ogni momento. Se avesse perso meno punti per strada, sarebbe pericoloso per Simon. In ogni caso è il rivale di maggior spessore nel derby spagnolo.
237,5 107 66 15 14
36 19 Campionatopiloti
5
SimoneCorsi
25 11 8 — 3
PILOTI AL VIA
SP ma AG gg NA io
7
AndreaIannone
1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. LONCIN 5. HONDA
Andrea Iannone (Aprilia) in 2’08”171 alla media di 151,796 km/h Pole 2008: Gabor Talmacsi (Aprilia) in 2’09”870 alla media di 149,771 km/h
GI ap AP r PO ile NE
8
JulianSimon
Campionatomarche
FR m AN ag CI gio A
LE PAGELLE
10
NicoTerol
Poleposition
1. 2. 3. 4. 5.
1. Simon 2’08”640 alla media di 151,203 km/h 2. Terol 2’08”732 3. Iannone 2’08”746 4. Olive 2’08”951 5. Cortese 2’09”007 6. Marquez 2’09”016 7. Espargaro 2’09”020 2’09”169 8. Zarco 9. Smith 2’09”205 10. Bradl 2’09”209 11. Gadea 2’09”239 12. Folger 2’09”249 13. Rabat 2’09”487 14. Schrotter 2’09”490 15. Vazquez 2’09”725 16. Aegerter 2’10”375 17. Nakagami 2’10”403 18. Ranseder 2’10”414 19. Redding 2’10”427 20. Krummenacher 2’10”642 21. Webb 2’10”663 22. Corsi 2’10”756 23. Koyama 2’10”970 24. Salom 2’11”094 25. Savadori 2’11”102 26. Morciano 2’11”691 27. Tonucci 2’11”864 28. Sembera 2’12”384 29. Masbou 2’12”800 30. Vitali 2’12”894 31. Marconi 2’13”155 32. Pesek 2’13”189 33. Visak 2’16”936 34. Chmelik 2’17”129 35. Iwema 2’21”286 36. Zanetti 2’21”435 PRIMATO IMBATTUTO Lucio Cecchinello (Aprilia) nel 2003, in 2’07”836 alla media di 152,154 km/h
26
MORCIANO (61) PRECEDE TONUCCI (62), IN ALTO, TERMINERANNO VENTIDUESIMO E VENTITREESIMO. A SINISTRA SMITH DAVANTI A GADEA, POI L’INGLESE GUADAGNERÀ UN PO’ DI MARGINE.
Giriveloci
1. Nicolas Terol Aprilia in 40’57”378 102,657 km alla media di 150,390 km/h Aprilia a 0”168 2. Julian Simon 3. Andrea Iannone Aprilia a 8”719 4. Bradley Smith Aprilia a 12”443 Derbi a 16”006 5. Pol Espargaro 6. Sandro Cortese Derbi a 16”066 7. Stefan Bradl Aprilia a 17”105 KTM a 17”202 8. Marc Marquez 9. Sergio Gadea Aprilia a 17”223 10. Joan Olive Derbi a 17”244 11. Johann Zarco Aprilia a 17”618 Aprilia a 21”977 12. Jonas Folger 13. Marcel Schrotter Honda a 34”487 Derbi a 34”512 14. Efren Vazquez 15. Scott Redding Aprilia a 41”558 16. Danny Webb Aprilia a 43”098 17. Randy Krummenacher Aprilia a 43”121 18. Dominique Aegerter Derbi a 43”164 19. Takaaki Nakagami Aprilia a 43”453 Aprilia a 43”917 20. Michael Ranseder 21. Tomoyoshi Koyama Loncin a 50”710 22. Luigi Morciano Aprilia a 1’09”976 Aprilia a 1’10”633 23. Alessandro Tonucci 24. Alexis Masbou Loncin a 1’35”007 25. Luca Vitali Aprilia a 1’39”485 Aprilia a 1’39”739 26. Luca Marconi 27. Karel Pesek Derbi a 1’40”019 28. Ivan Visak Honda a 1 giro 29. Ladislav Chmelik Honda a 1 giro 30. Lukas Sembera Aprilia a 1 giro RITIRATI Aprilia al 13. giro Simone Corsi Aprilia al 9. giro Lorenzo Savadori Aprilia all’8. giro Esteve Rabat Honda al 6. giro Luis Salom Honda al 2. giro Jasper Iwema Aprilia al 2. giro Lorenzo Zanetti
Italia 2’09”347 Andrea Iannone 2’08”171 Spagna 2’09”099 Nicolas Terol 2’08”484 Germania 2’09”734 Sandro Cortese 2’08”507 Spagna 2’08”702 Julian Simon 2’08”542 G. Bretagna 2’08”914 Bradley Smith 2’08”957 Germania 2’09”265 Stefan Bradl 2’09”184 Spagna 2’09”618 Sergio Gadea 2’09”240 Spagna 2’08”387 Pol Espargaro 2’09”418 Spagna 2’10”229 Efren Vazquez 2’09”434 Francia 2’10”034 Johann Zarco 2’09”462 Spagna 2’09”898 Joan Olive 2’09”480 Italia 2’09”977 Simone Corsi 2’09”741 Austria 2’10”603 Michael Ranseder 2’09”962 Spagna 2’11”016 Luis Salom 2’10”024 G. Bretagna 2’11”352 Danny Webb 2’10”081 Spagna 2’09”977 Esteve Rabat 2’10”239 Germania 2’10”203 Marcel Schrotter 2’10”269 Germania 2’09”931 Jonas Folger 2’10”269 Giappone 2’10”027 Takaaki Nakagami 2’10”297 Spagna 2’09”324 Marc Marquez 2’10”471 Italia 2’11”270 Lorenzo Zanetti 2’10”500 G. Bretagna 2’10”349 Scott Redding 2’10”685 2’11”160 Randy Krummenacher Svizzera 2’10”752 2’10”945 Dominique Aegerter Svizzera 2’10”958 Rep. Ceca 2’10”616 Lukas Sembera 2’11”074 Italia 2’11”672 Luigi Morciano 2’11”122 2’12”903 Alessandro Tonucci Italia 2’11”332 Olanda 2’12”448 Jasper Iwema 2’11”387 Rep. Ceca 2’14”054 Karel Pesek 2’12”123 Italia 2’12”562 Lorenzo Savadori 2’12”286 Francia 2’13”230 Alexis Masbou 2’12”303 Italia 2’13”358 Luca Marconi 2’12”482 2’11”975 Tomoyoshi Koyama Giappone 2’12”840 Italia 2’14”612 Luca Vitali 2’13”176 Rep. Ceca 2’17”405 Ladislav Chmelik 2’16”667 NON QUALIFICATI (*Visak ammesso ugualmente al via) Croazia 2’16”879 Ivan Visak* 2’18”115 USA 2’10”793 Cameron Beaubier —
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protagonista della categoria. Faccia sveglia, modi educati e distinti, insomma, un classico ragazzo di buona famiglia. Che però, quando sale in moto, si trasforma in uno dei più veloci della categoria. Uno che sa tenere i gomiti alti, come si usa nel campionato spagnolo, grande scuola per i piloti emergenti, e che non ha paura dei contatti quando il gruppo si apre a ventaglio prima di una curva. Ma Terol, rispetto alla media dei piloti 125 (una media non troppo elevata, visto che nessuno si è nemmeno avvicinato al record in gara risalente al lontanissimo 2003 e stabilito da un ispiratissimo Lucio Cecchinello) ha qualcosa in più. È riuscito a fare un salto di qualità che lo ha portato molto in alto in classifica e lo ha fatto salire nella considerazione da parte del
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35.
QA ap TA ri R le
P JUNIOR G ANI LEVE V IO G E L SONO TERZO E O D N O IL SEC RRIVO ’A L L A O N ITALIA
team e, soprattutto, dei rivali. Per vincere serve soprattutto la costanza di rendimento su ogni pista e in tutto il week-end. Bene, adesso Terol è pronto per il grande salto. Quello che per ora manca a piloti veloci e di talento come Smith ed Espargaro, tanto per fare qualche nome. A Brno si è visto ancora una volta un pilota che ha velocità, grinta e costanza. Andrea ha fatto vedere in qualifica di essere veloce portando a casa la pole e in gara ha attaccato fino a quando ha potuto. Poi le gomme lo hanno costretto alla resa. Ma la frase giusta l’ha detta il pilota di Vasto a fine gara: “Io peso 13 chili più di Terol”. Una stazza che si fa sentire sulle prestazioni, soprattutto quando bisogna risalire la pista ceca dopo la “compressione”. E qui viene alla mente un nome: Marco Simoncelli. Un altro che era un grande talento della 125, ma che in quella categoria ha sempre raccolto meno di quanto meritasse a causa della taglia atletica. L’ultimo anno di Marco in 125 passerà alla storia come quello di un pilota che correva in sella ad una moto più leggera di lui! Il destino di Iannone, quindi è praticamente segnato: ancora sei gare in 125 e poi l’inevitabile salto in Moto 2, dove i cavalli del motore Honda 600 non dovrebbero risentire troppo dei chili di Andrea. Con il ritiro per motivi tecnici di Corsi, il secondo italiano in classifica, lo troviamo in 22esima posizione. Potrebbe essere una notizia tragica ma lo è solo in parte. Luigi Morciano, che ha battuto di un soffio il compagno di team Alessandro Tonucci era a Brno come wild card. Un ragazzino lanciato da Junior GP e che ora corre nel CIV. Il suo impatto (ma anche quello di Tonucci) è stato positivo, all’insegna di una crescita continua dal venerdì alla domenica. Non è molto ma è un segno positivo nella Waterloo dei nostri piloti. Zanetti e Savadori hanno chiuso in anticipo, Vitali e Marconi sono ancora più indietro in classifica.
Altraguardo
TOTALE 174 119,5 111,5 111 109,5
6. Espargaro 79,5; 7. Cortese 65; 8. Marquez 64; 9. Folger 58; 10. Bradl 53; 11. Olive 47; 12. Redding 45,5; 13. Aegerter 44,5; 14. Corsi 32; 14. Vazquez 32; 16. Zarco 24,5; 17. Webb 24,5; 18. Nakagami 24; 19. Zanetti 22; 20. Rabat 19; 21. Koyama 15; 21. Krummenacher 15; 23. Salom 13; 24. Savadori 7; 24. Schrotter 7; 26. Iwema 3; 26. Beaubier 3; 28. Glossop 2; 28. Fritz 2; 28. Di Carlo 2; 31. Kartheininger 1.
NON VA54 QUELLO CHE motosprint
Superbike Mondiale d’inverno di Paolo Gozzi
Sfruttare i primi tre mesi dell’anno per calamitare l’attenzione quando MotoGP e F.1 sono ferme. Case e team vogliono provarci
C
ORRERE il Mondiale d’inverno non si può, ma dilatare il calendario ed evitare di sovrapporsi alla MotoGP è un’esigenza per la Superbike di oggi. Lo chiedono le squadre e i responsabili delle aziende che abbiamo interpellato in merito all’intervista a Francesco Batta, manager del Team Suzuki Alstare, pubblicata sul numero 28 del 14 luglio. La tesi di Batta è che il Mondiale delle derivate di serie abbia bisogno di differenziarsi maggiormente dalla MotoGP per trovare le risorse necessarie a superare la grave crisi che stiamo attraverso. L’obbiettivo è coinvolgere nuovi sponsor e soprattutto aumentare l’audience televisiva, e di riflesso i proventi dei diritti televisivi. Con i quali il promoter Infront Motorsport potrebbe aiutare le squadre grandi e piccole. Secondo Batta, per valorizzare meglio il prodotto Superbike è necessario cambiare
il calendario in modo da evitare le sovrapposizioni con la MotoGP, quest’anno addirittura sette. Paolo Flammini, Amministratore Delegato di Infront Motorsport, organizzatore del campionato, sostiene che correre d’inverno sarebbe bello ma non si può. In realtà Batta non ha riproposto la “Superbike invernale” di cui si era già parlato nel 2000, cioè da autunno a primavera. Ha più semplicemente proposto di spalmare in date diverse le gare che ci sono adesso. Il Mondiale potrebbe cominciare a metà gennaio e chiudersi in ottobre: con più week-end disponibili sarebbe più facile armonizzare il calendario con quello della MotoGP. Batta chiede (in previsione 2011) di anticipare l’inizio del campionato (che nel 2010 partirà il 28 febbraio a Phillip Island in Australia) e di disputare in gennaio, febbraio e marzo quante più gare possiibile. Con
MotoGP e F.1 ancora ai box, la Superbike sarebbe in quel periodo l’unico campionato motoristico di alto livello in pista. Paolo Flammini ritiene che a Phillip Island non si possa correre a metà gennaio perché in Australia è tempo di vacanze e gli organizzatori della gara perderebbero pubblico. Questo fa pensare che gli interessi dei promoter locali pesino più della valorizzazione dei diritti televisivi. Strano, perché dallo scorso anno il campionato è di proprietà della Infront, multinazionale che gestisce diritti TV ed ha in portafoglio eventi come i Mondiali di calcio, la gestione dei diritti della serie A italiana e tedesca e molto altro. Finora l’arrivo del gigante svizzero non ha portato cambiamenti sostanziali. Per cui aziende e team, assillati dal momento economico difficile, sono in allarme. Il calendario è il solo argomento di di-
scussione. In realtà il paddock della SBK si chiede quale sarà il futuro di un campionato che in questo momento è in mezzo al guado. Con sette Case ufficiali al via e la griglia piena la sfida sportiva non è mai stata così esaltante, ma l’audience televisiva, lo spazio sui media e l’interesse degli sponsor non sono cresciuti di pari passo. E la Superbike non vuole più essere un campionato di nicchia, amato esclusivamente dai motociclisti. Vuole conquistare un pubblico più ampio, diventando uno spettacolo “per tutti”, come sono MotoGP e F.1. Le opinioni che abbiamo raccolto ci dicono che gli addetti ai lavori non sono soddisfatti del presente, in particolare degli ascolti televisivi, e vorrebbero venissero battute strade nuove. In fondo il segreto del successo Superbike sta nel non aver mai avuto timore di cavalcare il futuro. Con ambizione e coraggio.
DAVIDE TARDOZZI
Team manager Ducati Corse
SONO D’ACCORDO CON BATTA HO APPREZZATO moltis-simo la disanima fatta da a Francesco Batta su Motosprint e la condivido al cento per cento. Il calendario è da cambiare: otto concomitanze con la MotoGP non ci aiutano. Cominciare la stagione nel periodo gennaio-marzo, privo di eventi motoristici, ci darebbe una visibilità enorme.
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Giochiamo d’anticipo VERNO IN IN IA V IL K PARTE B S E L IA BBRAIO. E F E IN IL MOND F ISLAND A E IP L IL H P A IA È ESTAT L A R T S U IN A
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Superbike Mondiale d’inverno
In passato alcune squadre hanno chiesto di cominciare il campionato non prima di marzo per avere il tempo di sviluppare i loro modelli nuovi, ma io non vedo problemi. Si può ovviare cambiando le tempistiche di progettazione. In ogni caso al massimo è una difficoltà da affrontare solo ogni tre o quattro anni, che è il tempo medio di uscita di prodotti nuovi. Il calendario però non è tutto. Possiamo fare i cambiamenti che vogliamo ma se Infront non aiuta il suo prodotto a crescere non c’è speranza. Quando c’è stato l’annuncio del cambio di proprietà (gennaio 2009 a Portimao, ndr) Flammini e Blatter (Presidente di Infront, ndr) ci hanno fatto grandi promesse basate sulla potenzialità della società. Avevano assicurato che la nostra presenza sulle televisioni internazionali sarebbe migliorata drasticamente. Per adesso sono rimaste promesse.
MASSIMO MEREGALLI
Dir. sportivo Yamaha World SBK
SONO D’ACCORDO AD ALLARGARE RITENGO che allargare il calendario sarebbe fantastico. La vedo un po’ difficile da realizzare perché le aziende e i reparti corse dovrebbero cambiare completamente la temcom pistica. Il Mondiale pis 2010 20 comincerà il 28 febbraio e la settimana feb prima, sempre a Philpr lip Island, faremo i test precampionto. te Questo significa che Q le nostre R1 dovranno n essere pronte per la l spedizione nei primi m giorni del mese. Considerando che il C campionato 2009 fic nisce il 25 ottobre, dovremo fare i salti mortali, arrivando al pelo. Se si cominciasse a metà gennaio sarebbe i i tutto più difficile e anche per i reparti corse in Giappone potrebbero sorgere difficoltà. Però se ne valesse economicamente la pena, per il 2011 potremmo modificare le procedure e farci trovare pronti. motosprint
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LILLO TOMBOLINI Direttore di rete te
GIAMPIERO SACCHI
Dir. sportivo Gruppo Piaggio o
D’INVERNO? MERAVIGLIOSO O CORRERE nei mesi invernali? Meraviglioso. Anche dal punto di vista del marketing ci sarebbero grandi benifici perché gli appassionati vedrebbero le derivate dalla serie correre in gennaio, a ridosso della stagione degli acquisti. Non dimentichiamo che il pubblico della Superbike è fatto in gran parte da gente che la moto la usa, quindi d’estate magari preferisce farsi un giro anziché mettersi davanti alla televisione. Ad Aprilia piacerebbe anche che ci fossero gare in aree geografiche dove lo sport motociclistico ancora non è molto presente. Ovviamente ci vorrebbero risorse che adesso mancano. Nel 2009 abbiamo fatto solo quattro gare extraeuropee ed Aprilia, che è una nuova entrata come Casa costruttrice, non ha avuto dal promoter la copertura di costi di trasporto del materiale che invece vengono garantiti ai team storici. E questo ci è costato circa 450 mila euro.
BERTI HAUSER
Dir. sportivo BMW
COSÌ COM’È PROPRIO NON VA IL CALENDARIO cosìì com’è adesso non va a affatto bene. In maggio abbiamo disputato tre gare, Monza, Sudafrica e Stati Uniti, in cinque domeniche, ed è stato un tour de force pazzesco che ha devastato il nostro personale. Inoltre per un lungo periodo non siamo stati in grado di lavorare allo sviluppo della
Nel 2010 gli appuntamenti saranno 13
QATAR ADDIO. SOLO TRE LE GARE EXTRAEUROPEE LA MOTOGP ha già diramato la bozza di calendario 2010, la Superbike invece ha fatto sapere che non lo farà a breve. Qualcosa comunque è trapelato. Il Mondiale 2010 scatterà il 28 febbraio a Phillip Island e ci saranno tredici prove, una in meno di quest’anno: cancellato il Qatar, le gare extraeuropee scendono a tre. Salt Lake City (USA) resta in giugno mentre Kyalami (Sudafrica) non ha ancora una data. La Infront vorrebbe andare il 21 marzo ma l’organizzatore locale non è d’accordo perché due settimane prima sulla stessa pista c’è la A1 GP. Fuori gioco i mesi di maggio-giugno per il Mondiale di calcio, resta l’opzione autunno (quando là è tarda primavera)
che però non piace ad Infront. Cambierà data Magny Cours, programmata in luglio (al posto della F.1 che lì non va più) invece che ad ottobre. Confermate Monza, Misano e Imola, che è appena rientrata nel giro con un accordo di cinque anni. Finale a Portimao a metà ottobre. Tenendo conto delle tredici gare che verranno disputate nel 2010, abbiamo provato a stilare un calendario secondo la “proposta Batta”, cioè con inizio a metà gennaio e nessuna concomitanza con la MotoGP. Partendo prima, e quindi con un numero maggiore di week-end disponibili, sarebbe possibile evitare sovrapposizioni e sfruttare i primi mesi dell’anno per avere tutte le attenzioni degli appassionati di motori.
moto, perché la squadra è rimasta un mese e mezzo in giro per il mondo. Se cominciassimo il campionato a metà gennaio avremmo due mesi di grande ribalta, perché anticiperemmo MotoGP e F.1 e tutte le attenzioni sarebbero per noi. Non stiamo parlando di sottigliezze, perché il calendario è strategico per il successo della Superbike. Mi piacerebbe che di questo argomento discutesse a fondo nella prossima riunione tra team e organizzatore.
CARLO FIORANI
Resp. sport Honda Europa
BELLA IDEA MI PIACE MOLTO A LIVELLO teorico l’idea mi piace moltissimo. A livello pratico, in questo momento, ci sarebbe qualche problema perché le squadre Honda riceveranno le moto 2010 solo a fine dicembre. Però, se il promoter decidesse di cominciare il campionato 2011 a metà gennaio, come proposto da Batta, potremmo trovare il modo di cambiare le procedure. In futuro le Case non cambieranno i modelli con la stessa frequenza del passato, per cui sono convinto che ci troveremo a correre tre o quattro stagioni con la stessa moto. Basterebbe posticipare la data di omologazione, spostandola per ipotesi al 30 giugno anziché al 30 gennaio come adesso. In questo modo la squadra, volendo, potrebbe cominciare il Mondiale dia con la moto dell’anno precedente e cambiare modello nel corso della de stagione. Cercare periodi “morti” per far correre la Superbike è una bella idea pe e ne dovremo parlare presto tra Case, imporp tatori, team e promoter. t In I questo momento la SBK per certi aspetti S funziona benissimo ma il punto dolente è l’audience televisiva. In Italia facciamo la metà degli ascolti della 125 GP, per non parlare della MotoGP. Il campionato è di grande livello spettacolare, però ha un ritorno non all’altezza. È fondamentale studiare idee che ci permettano di far salire gli ascolti e trovare nuovi sponsor.
PER La7 VA BENE COSÌ
Le concomitanze? Irrilevanti I DATI d’ascolto danno ragione ai team: la concomitanza con la MotoGP è dannosa per la Superbike. La7 ha fatto il picco d’ascolto in occasione del round di Monza del 10 maggio. Quella domenica in TV c’era la F.1 (Barcellona) ma mancava la MotoGP. La7 ha registrato una media di 1,3 milioni di spettatori con uno share dell’8%, cioè il 70% in più rispetto allo share medio della Superbike (4,7%). Il round di Brno di domenica 26 luglio, in concomitanza con la MotoGP (Donington) e la F.1 (Budapest), ha fatto registrare ascolti molto inferiori. Gara 1, partita prima che cominciassero le corse di Donington, ha fatto di media 638.000 spettatori (share 6,4%), che in gara 2 (disputata tra la fine della 250 e la partenza della MotoGP a Donington) sono scesi a 545.000 (share 5,2%). Ma se aziende e team vogliono un calendario diverso per aumentare la visibilità della Superbike, per La7, che ha appena acquisito i diritti televisivi per l’Italia fino al 2012, le cose vanno bene così come sono. Sull’argomento abbiamo sentito il direttore di rete, Lillo Tombolini. «Il fattore concomitanze per noi è sta-
tisticamente irrelevante e ci va benissimo il calendario di adesso. Flammini gestisce la Superbike da tempo ed il massimo esperto della materia. Ci fidiamo delle sue scelte». Siete soddisfatti degli ascolti di quest’anno? «La7 trasmette la Superbike da parecchi anni e siamo di fronte a una continua ascesa degli ascolti. Le gare ci garantiscono una share (percentuale di telespettatori sintonizzati sulla rete, ndr) del 4,7% contro una media che per la nostra emittente è intorno al 3,4%. Quindi la Superbike ci premia». Davvero le concomitanze con la MotoGP non penalizzano gli ascolti? «Al contrario; pensiamo che ci sia un effetto trascinamento tra i due eventi». E se il Mondiale cominciasse in gennaio? «La trovo una proposta un po’ bizzarra. C’è un forte legame tra la Superbike e la produzione e la moto si comincia ad usare solo in primavera. Secondo i nostri indicatori, correre d’inverno non sarebbe efficace. Per lo stesso motivo per cui nessuna TV programma a ferragosto un film natalizio...».
GIORGIO BARBIER
Resp. sviluppo Pirelli
PER NOI NESSUN PROBLEMA NON avremmo alcun problema a fornire il materiale alle squadre se si dovesse correre la prima gara a metà gennaio. In dicembre i nostri stabilimenti chiudono solo per pochi giorni. Per noi è più difficile far fronte alle esigenze degli eventi programmati in settembre perché ad agosto la fabbrica chiude quasi tutto il mese. Le gomme per il Nur-
burgring (6 settembre, ndr) sono state preparate con grande anticipo. Sfruttare mesi motoristicamente “morti” mi sembra una bella idea, ben venga. Bisogna vedere se è realizzabile, cioè se le esigenze del promoter e degli organizzatori locali riescono a combiare con quelle del-le squadre. Noi di Pirelli saremmo pronti. motosprint
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Velocità Il ricordo di Lucia Voltan
Addio Beatrice È
DURATO tutto appena una manciata di secondi. Il tempo di entrare in una curva e non uscirne mai più. Beatrice Bossini, pilota di appena diciotto anni, è morta sul circuito di Rijeka, in Croazia. Beatrice era in vacanza con la famiglia, qualche giorno in agosto per riposare. Tranne lei, ovviamente, che aveva messo in croce il babbo Riccardo e la mamma Paola per portarsi dietro la moto. Perché Beatrice era un pilota e la stagione delle corse non si ferma che per pochissimo. Dunque, Croazia, per via del mare ma anche per la vicinanza con il circuito. Una pista che non gode di eccellente reputazione sotto il profilo della sicurezza, tanto è vero che non è inserita nei circuiti delle gare internazionali, ma un’occasione irresistibile per la voglia di Beatrice di migliorarsi. È così che si arriva a mercoledì 12, l’ultimo giorno della sua giovanissima vita. Con una Kawasaki 600 che si era portata dall’Italia, da San Giovanni Valdarno, messa a disposizione dal concessionario della zona, gran tifoso della piccola, Beatrice ha iniziato a inanellare giri. Non ha fatto in tempo a farne tanti. La dinamica dell’incidente è un po’ confusa. In pista c’erano alcuni piloti veloci, come lei, e altri decisamente più lenti. Uno di questi, Beatrice se lo è trovato davanti all’improvviso, ha frenato ma è finita per aria e, ricadendo, ha battuto la testa. Frammenti di un fatto del quale sono stati spettatori alcuni dei motociclisti in pista: dai box non si vedeva nulla. Il papà l’ha vista entrare in curva e mai più uscirne. È accorso disperato insieme ai soccorritori, ma la sfortunata ragazza è morta in pochi minuti per una frattura alla base del cranio. La scomparsa di Beatrice ha sconvolto la redazione di questo giornale. Perché la sua storia era profondamente legata a noi. Si era scoperta appassionata di moto fin da piccolissima Beatrice, e a sei anni già faceva le sue prime gare di motocross. Perché al sua passione aveva trovato una sponda favorevole nella sua famiglia. Era il tesoro di papà Riccardo, che aveva cominciato a sognare lo stesso sogno della figlia. Ed è a questo punto che entriamo in scena noi di Motosprint, con il trofeo sponsorizzato da questo giornale, Junior GP. Un progetto elaborato, che attraverso una serie di selezioni ha permesso a un gruppo di ragazzi-
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ni di accedere alle gare con una spesa relativamente modesta. La piccola Bossini ha partecipato alla prima edizione. Era il 2006 e lei aveva 15 anni, una ragazzina alta, magra, solare, con un bel sorriso. Un tipo di poche parole, ma con una grande grinta. Alle selezioni non era la sola ragazza, ma senza dubbio era una delle più determinate. E ce l’aveva fatta a entrare nei trenta “eletti”, lei che in pista c’era stata sì e no due volte, giusto per imparare a mettere le marce. Da lì non si era più fermata. Nello stesso anno aveva corso anche la Mototemporada. Ai circuiti era sempre di corsa. Via una tuta, indossava l’altra. Scendeva da una moto e saliva sull’altra. Due gare in un giorno, turni di prova serrati. Ma le piaceva così. Anche perché lei alla vita dura era abituata. Mica liceo, macché, si era scelta una scuola sui monti, un istituto di quelli che preparano i professionisti della natura, quelli che vivranno in mezzo ai boschi. Stava fuori cinque giorni alla settimana, poi il week end andava a girare in pista quando non alle gare. Dopo Junior GP era rimasta ancora un anno sulla 125, trofeo Honda più una gara di campionato italiano, al Mugello, diciannovesimo posto, unica ragazza. Ma la 125 non era la sua classe. L’anno scorso ha provato, un po’ per caso, una 600 e ha scoperto che, parole sue «era la moto fatta proprio per me». Per questa stagione Beatrice aveva tanti progetti. Trofeo Kawasaki, per prendere confidenza con le quattro tempi. Era già arrivata la soddisfazione di un terzo posto da wild card a Magione nell’italiano femminile. Poi c’era il CIV, Stock 600, la classe più affollata e combattuta, con la qualificazione sempre sfiorata «mi manca un cincinino così». E allora non c’erano neanche più le vacanze, perché la voglia di colmare quel “cincinino” era troppo forte. Alle volte, chiacchiere tra donne, si sfiorava anche l’argomento ragazzi. «Magari, ma adesso non ho tempo. E poi, che fretta c’è?» diceva sempre così. Ora che è tutto finito resta solo l’amarezza per quei suoi sogni interrotti. Ci mancherai proprio tanto, Bea.
Durante un test a Rijeka è morta Beatrice Bossini. Aveva 18 anni. La sua storia di pilota era iniziata con Junior GP
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Cross MX1 GP Repubblica Ceca di Stefano Taglioni
Raffreddato e febbricitante, Cairoli è sesto e secondo. Gran Premio a Desalle
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Malato sc catenato
OKET - Cairoli si prepara con cura il cancelletto di partenza. Scava un solco con il tacco dello stivale, poi pesta e compatta il fondo, prende con le mani un po’ di terra scura, più umida, e la stende nel canale, poi pesta ancora con gli stivali. Si ferma, alza lo sguardo dritto verso la prima curva e riprende a pestare la terra. Il preludio alla partenza non è il consumarsi di un rituale, di una consuetudine, ma un momento cruciale per l’esito dell’uscita dal cancelletto, per quei primi metri fondamentali che ti possono permettere di mettere i gomiti davanti ai due che hai al fianco e pensare solo a cercare la linea migliore verso la prima curva. Cairoli pesta forte con gli stivali, ma si vede chiaro che fatica. Suda molto, fa una pausa, riprende, poi si ferma a bere. Tony non sta bene, e si vede. Raffreddore e aspirine a go go, non respira al meglio; la prima cosa che si può pensare è ovvia: se fatica a “fare il cancelletto”, come potrà sopportare quaranta minuti di gara? E invece Cairoli ci ha regalato ancora due manche da protagonista, a difendere con i denti la sua leadership e dimostrare a tutti che quando è in sella, quando infila il casco, entra nella sua dimensione ideale, come un delfino in mare aperto. Grande Tony. Ora di cancelletti da preparare te ne restano solo quattro, due a Lierop e due a Canelinha, in Brasile. I punti di vantaggio in classifica sono 45, un “tesoretto” davvero niente male. Solo sei i punti concessi a Nagl, il primo inseguitore, a Loket, e solo per la sfortunata prima curva di gara uno. Cairoli, infatti, che nonostante il nono posto in qualifica aveva scelto un cancello più centrale, il sedicesimo, era partito molto
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Cross MX1 GP Repubblica Ceca
Hanno detto ClementDesalle
DAVID ATTENTO A PER IL TERZO TT NELLA LO SALLE E D ’È C O POST E DYCKER D A C L A V CHE SCA
VOGLIO VINCERE SEMPRE «HO FATTO la pole e ho scelto il primo cancelletto, che è interno alla curva, ma costringe a staccare prima: in gara uno non sono partito bene e ho fatto un paio di errori nei primi giri, così Nagl è andato via. In gara due non ho avuto problemi. Sabato prossimo, a Balen, voglio prendere la testa del campionato belga e poi vincere le ultime due gare del mondiale».
DavidPhilippaerts ORA SONO A POSTO
AntonioCairoli HO FATICATO PIÙ DEL SOLITO «SONO arrivato in Repubblica Ceca raffreddato, con una congestione nasale, non respiravo bene, avevo qualche linea di febbre. Ho, quindi, faticato più del solito. Alla prima curva, nella prima manche, Nagl mi ha costretto ad allargare, poi mi hanno praticamente buttato fuori pista ed è stata dura rimontare. La pista era molto scorrevole e facile, nei pochi punti dove si può sorpassare tutti sapevano come chiudere. Così, anche in gara due, non è stato facile passare Philippaerts, mentre davanti Desalle ha avuto strada libera. Tutto sommato è andata bene. Adesso è importante arrivare a Lierop in buone condizioni fisiche, vorrei provare a vincere e chiudere il campionato prima del Brasile». motosprint
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IL TEDESCO NAGL RECUPERA SEI PUNTI SU TONY A DUE GARE DALLA FINE DEL CAMPIONATO bene arrivando alla fine del rettilineo davanti a tutti, ma con Nagl all’interno e Swanepoel dietro, che ad occhi chiusi, in cerca di gloria, ha buttato Bill proprio addosso a Cairoli che così ha percorso una decina di metri sul bordo esterno della pista, un paio di metri più alto, per poi rientrare ma praticamente nelle retrovie. Al primo giro era già tredicesimo. Poi nella prima parte di gara ha faticato a superare Priem, Bill e anche Campano, ma nel finale, come sempre, ha dato
e David, finché, nel sedicesimo giro, il siciliano ha affondato il colpo, segnando anche il giro record della gara. Desalle davanti, troppo lontano, Cairoli e Philippaerts hanno finito secondo e terzo, con Nagl quarto. Il tedesco, che venerdì ha festeggiato il ventiduesimo compleanno con la torta regalatagli da Cairoli (tra i due c’è un ottimo rapporto), è scappato imprendibile in gara uno con la solita super partenza, ma in gara due, sesto al primo passaggio, ha superato solo Bill e Swanepoel nei primi giri e nel finale ha anche rischiato l’attacco di Coppins. Insomma, resta certamente in lotta per il titolo (ed ha ottenuto la settima vittoria di manche), ma Tony non vuole fargli altri regali, dopo la torta...
il meglio, passando Aranda, De Dycker e Leok. Ed ha finito sesto. In gara due ancora gran bella partenza per Tony, affiancato a Nagl e Philippaerts, ma all’esterno. Così alla prima curva in testa c’è andato David, poi si è infilato Desalle e altri, e Tony è passato tredicesimo, ma per tornare sesto dopo due curve. Mentre davanti Desalle infilava deciso Philippaerts, Cairoli è passato terzo. E almeno una decina di giri è durato il “corteggiamento” tra Tony
DAVID Philippaerts era atteso al riscatto
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LE PAGELLE
«NELLA qualifica abbiamo sistemato bene la moto per la gara e sono contento per il podio, ci voleva. Ho passato un mese di non perfetta condizione fisica, ma ora sono a posto. La pista di Loket è particolare e mi piace. In gara uno un gran duello con Coppins, complicato da un mio errorino, nella due sono partito in testa e poi ho fatto metà gara con Cairoli. Mancano due GP, la stagione non è stata il massimo, ma il mio obiettivo è tenere stretto il terzo posto finale».
MAXIMILIAN NAGL (5) HA VINTO GARA UNO, MENTRE LA SECONDA È ANDATA A CLEMENT DESALLE (25). SOTTO, PHILIPPAERTS (19), AUTORE DI DUE TERZI POSTI, IN LOTTA CON COPPINS (6).
dopo un periodo non buono ed una fase non facile anche dal punto di vista psicologico. La sua reazione e il podio sono la prova che il campione del mondo in carica resta un pilota al top ed ora deve combattere per mantenere il terzo posto nella classifica finale. Terzo posto che ha valore non solo sportivo, ma (praticamente su tutti i contratti) anche economico. David è a quota 428 e Desalle è vicino: 426. E la lotta è aperta anche a Coppins (quarto in gara uno e quinto in rimonta in gara due) e De Dycker (due deludenti ottavi posti, dopo il successo di Lommel), entram-
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bi a 409. Inutile dire che ora il favorito sembra Desalle, in un periodo di forma smagliante, che è a soli due punti da David. Per il belga di La Louviere (Vallonia) è arrivata, meritatissima, la prima vittoria di Gran Premio, a vent’anni, ed il quinto podio stagionale. Soprannominato “Panda” per la sua passione per la Nutella, guida stramaledettamente bene la sua Honda LS e il prossimo anno, in sella alla Suzuki ufficiale dei fratelli Geboers, è atteso alla prova del fuoco. Ha i mezzi per puntare al titolo, dovrà solo ambientarsi al cambio di scuderia, lui che è abituato ad un team molto familiare, con il padre sempre al fianco e la ragazza che gli fa da segnalatore in pit-lane. Sembra che a seguirlo sarà il tecnico sospensioni, con la novità in Suzuki-Teka del passaggio da Kayaba a Showa. A Loket si è risvegliato Swanepoel (quinto e settimo), ma forse è solo l’effetto che fa a certi piloti il ritrovarsi a piedi per l’anno successivo... Il sudafricano, mollato dalla Kawasaki, è in cerca di una moto e correrà ad Unadilla (USA) a Ferragosto per mettersi in luce. Ramon, fermato in gara uno da un problema al motore mentre era settimo, in gara due ha concluso sesto. Le Aprilia, in forma al sabato, non hanno entusiasmato domenica, con Bill e Priem decimo e undicesimo in gara uno, e in gara due Leonce decimo e Priem tredicesimo (con Bill fermato da un problema tecnico). Matteo Bonini, dopo la caduta del sabato, ha provato a correre gara uno, ma è stato costretto a fermarsi dopo pochi giri.
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Aldilà della prima vittoria di GP, è la sua guida da campione consumato ad assegnargli i gradi di sicuro protagonista non solo del campionato ma del futuro del mondiale motocross.
Ancora un risultato che merita un gran voto e che lo tiene in corsa per il titolo. Ma il tedesco conferma che quando non parte in testa, fatica. Insomma, ben altra cosa il nostro Tony.
Sul podio di Loket, prenotato da tempo, David non sale sul gradino più alto, ma, con un acceso duello tra compagni di team, tiene Coppins a distanza dal terzo posto in campionato.
Quando i tifosi azzurri l’hanno visto passare sul “cornicione” e poi saltar giù stile trial come niente fosse, forse hanno distrutto il divano…
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Cross MX1- MX2 Paddock
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2. Maximilian Nagl
Germania
KTM
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3. David Philippaerts
Italia
Yamaha
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4. Clement Desalle
Belgio
Honda
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5. Ken De Dycker
Belgio
Suzuki
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409
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6. Joshua Coppins 409; 7. Tanel Leok 347; 8. Gareth Swanepoel 218; 9. Jonathan Barragan 215; 10. Manuel Priem 178; 11. Aigar Leok 167; 12. Steve Ramon 153; 13. David Vuillemin 150; 14. Gregory Aranda 143; 15. Tom Church 105; 16. Billy Mackenzie 103; 17. Carlos Campano 100; 18. Julien Bill 98; 19. Kevin Strijbos 94; 20. Jason Dougan 85; 21. Mickael Pichon 81; 22. Shannon Terreblanche 72; 23. Loic Leonce 61; 24. Gert Krestinov 58; 25. Marc de Reuver 45; 26. James Noble 39; 27. Bryan Mackenzie 37; 28. Rob van Vijfeijken 37; 29. Filip Neugebauer 28; 30. Sebastien Pourcel 26; 31. Anderson 24; 32. Melotte 22; 33. Steinbergs 19; 34. Nunn 18; 35. Izoird 18; 36. Carlsson 17; 37. Correira 14; 38. Freibergs 12; 39. Potisek 10; 40. Martens 10; 41. Söderström 10; 42. Van Nooten 10; 43. Nemeth 9; 44. Wouts 8; 45. Richier 7; 46. Salaets 7; 47. Kadlecek 5; 48. Bonini 4; 49. Santos 4; 50. Livs 4; 51. Lindstrom 3; 52. Rose 3; 53. Reynders 3; 54. Thain 3; 55. Basaula 3; 56. Norlen 2; 57. Kempelis 2; 58. Beaudouin 1.
MX2 Goncalves recupera su Musquin
Secondamanche
1. Roczen (Suzuki) 21 giri in 39’15”961; 2. Musquin (KTM) a 5”598; 3. Goncalves (KTM) a 6”420; 4. Paulin (Kawasaki) a 17”945; 5. Boog (Suzuki) a 21”079; 6. Teillet (KTM) a 23”027; 7. Monni (Yamaha) a 28”750; 8. Sword (KTM) a 32”980; 9. Roelants (KTM) a 34”937; 10. Tonus (KTM) a 39”048; 11. Nicholls (KTM) a 48”689; 12. Guarneri (Yamaha) a 55”292; 13. Karro (Suzuki) a 59”215; 14. Soubeyras (Honda) a 1’08”608; 15. Van Horebeek (KTM) a 1’10”929; 16. Michek (TM) a 1’11”826; 17. Larrieu (Yamaha) a 1’16”575; 18. Kohut (KTM) a 1’18”038; 19. Klein Kromhof (KTM) a 1’19”881; 20. Smitka (KTM) a 1’25”705; 21. Bobryshev (Yamaha) a 1’28”148; 22. Rombaut (Kawasaki) a 1’41”207; 23. Verbruggen (Honda) a 1’48”247; 24. Ramette (Honda) a 1’48”792; 25. Deny Philippaerts (Yamaha) a 1’49”545; 26. Justs (KTM) a 1’51”492; 27. Clermont (Honda) a 1’52”668; 28. Osborne (Yamaha) a 1’59”460; 29. Pocock (Yamaha) a 1 giro; 30. Triest (KTM).
1. Paulin (Kawasaki) 21 giri in 40’16”555; 2. Boog (Suzuki) a 3”669; 3. Goncalves (KTM) a 4”985; 4. Teillet (KTM) a 12”512; 5. Aubin (Yamaha) a 23”197; 6. Van Horebeek (KTM) a 28”303; 7. Roelants (KTM) a 37”799; 8. Tonus (KTM) a 39”236; 9. Roczen (Suzuki) a 39”556; 10. Nicholls (KTM) a 44”187; 11. Frossard (Kawasaki) a 49”593; 12. Monni (Yamaha) a 51”548; 13. Kojima (Suzuki) a 55”241; 14. Guarneri (Yamaha) a 56”933; 15. Karro (Suzuki) a 1’01”085; 16. Sword (KTM) a 1’04”638; 17. Kohut (KTM) a 1’07”080; 18. Soubeyras (Honda) a 1’09”072; 19. Smitka (KTM) a 1’09”850; 20. Rombaut (Kawasaki) a 1’25”122; 21. Klein Kromhof (KTM) a 1’29”841; 22. Osborne (Yamaha) a 1’47”640; 23. Clermont (Honda) a 1’52”506; 24. Pocock (Yamaha) a 1 giro; 25. Spacek (Kawasaki); 26. Maddii (Suzuki); 27. Justs (KTM) a 5 giri; 28. Musquin (KTM) a 6 giri; 29. Penian (Yamaha); 30. Bobryshev (Yamaha) a 7 giri; 31. Michek (TM); 32. Deny Philippaerts (Yamaha) a 13 giri.
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3. Gautier Paulin
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5. Ken Roczen
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1. Marvin Musquin
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DALL’AMERICA arriva la notizia di una richiesta di risarcimento (640.000 dollari) da parte di Tommy Searle, nei confronti del team KTM MDK, a tutela del contratto di due anni con la squadra americana, ora che è certo che il team MDK non sarà confermato per il 2010.
TOTALE
1. Antonio Cairoli
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NUOVA DISPUTA LEGALE PER KTM
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AVVIATA DA TOMMY SEARLE
ALLA TM di Pesaro si è lavorato allo sviluppo e il nuovo 450 ad iniezione (sotto) è arrivato puntuale a Loket. TM ha un importante sponsor ceco, Casinò Bonver (società proprietaria di molte case da gioco e che aprirà a breve anche a Loket un casinò), ed è arrivata in forze con tre piloti in MX1: Thain (in sostituzione dell’infortunato Aigar Leok), Edmonds e Kadlecek. Thain ha preferito in gara la versione del motore a carburatore, avendo usato troppo poco quella ad iniezione. Il migliore alla fine è stato Kadlecek che ha raccolto un diciassettesimo e un ventesimo posto, mentre Thain è stato prima diciottesimo, poi si è fermato; per Edmonds solamente un ventunesimo e un ventitreesimo posto.
1. Desalle (Honda) 21 giri in 39’40”072; 2. Cairoli (Yamaha) a 16”564; 3. Philippaerts (Yamaha) a 24”609; 4. Nagl (KTM) a 29”833; 5. Coppins (Yamaha) a 33”593; 6. Ramon (Suzuki) a 40”831; 7. Swanepoel (Kawasaki) a 52”202; 8. De Dycker (Suzuki) a 1’03”342; 9. Aranda (Kawasaki) a 1’11”859; 10. Leonce (Aprilia) a 1’19”504; 11. Campano (Yamaha) a 1’25”676; 12. Church (CCM) a 1’27”297; 13. Priem (Aprilia) a 1’30”070; 14. Neugebauer (Kawasaki) a 1’34”452; 15. T. Leok (Yamaha) a 1’35”395; 16. Terreblanche (Kawasaki) a 1’46”449; 17. Mackenzie (Honda) a 1’51”034; 18. Krestinov (KTM) a 1 giro; 19. Van Vijfeijken (Yamaha); 20. Kadlecek (TM); 21. Edmonds (TM); 22. Schmidinger (Suzuki); 23. Steinbergs (Honda); 24. Sturm (Kawasaki) a 1 giro; 25. Bill (Aprilia) a 7 giri; 26. Dougan (CCM) a 8 giri; 27. Thain (TM) a 11 giri; 28. Melotte (Honda) a 18 giri; 29. Richier (Kawasaki) a 20 giri.
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LA CLASSICA estiva organizzata da Stefan Everts si terrà a Genk (Belgio) domenica 23 agosto. È la quarta edizione di un appuntamento a scopi umanitari molto seguito nei Paesi Bassi e avrà ospiti molti dei top-rider del mondiale. Per ora sono confermati Ramon, De Dycker, Barragan, Strijbos, Goncalves, Tanel Leok, Van Horebeek, Roelants, Simpson, Triest, Priem, Dierckx, le ragazze Laier, Papenmeier e Franke, i veterani Eric Geboers, Harry Everts, Graham Noyce, Toon Karsmakers, Jo Martens e André Vromans. Informazioni su www.evertsandfriends.com.
DEBUTTO TM CON IL 450 INIEZIONE
1. Nagl (KTM) 21 giri in 39’02”888; 2. Desalle (Honda) a 10”188; 3. Philippaerts (Yamaha) a 21”531; 4. Coppins (Yamaha) a 22”734; 5. Swanepoel (Kawasaki) a 23”854; 6. Cairoli (Yamaha) a 25”147; 7. T. Leok (Yamaha) a 32”151; 8. De Dycker (Suzuki) a 47”271; 9. Aranda (Kawasaki) a 51”509; 10. Priem (Aprilia) a 55”829; 11. Bill (Aprilia) a 59”347; 12. Campano (Yamaha) a 1’11”154; 13. Dougan (CCM) a 1’15”252; 14. Church (CCM) a 1’16”420; 15. Neugebauer (Kawasaki) a 1’17”303; 16. Terreblanche (Kawasaki) a 1’19”760; 17. Kadlecek (TM) a 1’21”966; 18. Thain (TM) a 1’35”068; 19. Melotte (Honda) a 1’56”597; 20. Leonce (Aprilia) a 1 giro; 21. Krestinov (KTM); 22. Van Vijfeijken (Yamaha); 23. Edmonds (TM); 24. Steinbergs (Honda); 25. Sturm (Kawasaki); 26. Cepelak (Yamaha) a 5 giri; 27. Mackenzie (Honda) a 9 giri; 28. Schmidinger (Suzuki) a 10 giri; 29. Bonini (KTM); 30. Richier (Kawasaki) a 21 giri.
TU
LA SORPRESA è che Musquin non è il più veloce in tutte le sessioni: nelle prequalifiche è Aubin a spuntarla. Marvin si rifà nella gara di qualifica dove è in testa sin dal via. A seguirlo come un’ombra Ken Roczen, settimo tempo nelle prequalifiche ma velocissimo in partenza. Terzo Aubin, poi Frossard e Goncalves. Monni parte quindicesimo e conclude decimo. Davide Guarneri cade nel quinto giro, mentre era tredicesimo. Niente di grave ma sarà trentanovesimo al cancelletto. Caduta anche per Boissiere. Bene Maddii, ventitreesimo. Deny Philippaerts trentunesimo.
IL 23 AGOSTO LA GARA VOLUTA DA EVERTS
LE ULTIME NOVITÀ IN MX1
Secondamanche
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MUSQUIN È SEMPRE IL PIÙ VELOCE
A GENK, IN BELGIO
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MX2
PREVISTO a Lierop l’annuncio ufficiale del programma Kawasaki 2010: in MX1 la novità è lo spagnolo Barragan che affianca Sebastien Pourcel, mentre Aranda viene preferito a Swanepoel; MX2 gestita dal team CLS con Frossard e VanHorebeek. A Livia Lancelot non è stata confermata l’opzione di rinnovo sul contratto e per ora è stata lasciata libera. È probabile che anche la Suzuki Teka a Lierop scopra le sue carte, che sembrano impostate ad un sensibile ridimensionamento. Liberati De Dycker, Ramon, Boog e Kojima. Non c’è più un budget a disposizione dal Giappone e Sylvain Geboers, che ha dalla sua lo sponsor tedesco Teka (produttore di cucine), potrebbe accontentarsi di Roczen in MX2 e Desalle in MX1… E non è poco, anche se si vocifera di un contatto con il giovane promettente svizzero Tonus come seconda guida nella MX2.
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TONY Cairoli è in balìa di un fastidioso raffreddore: nelle prequalifiche nono tempo, mentre il più veloce, Nagl, gli affibbia due secondi e mezzo. Secondo tempo per Desalle e terzo per Leok. Tredicesimo Philippaerts e ventiseiesimo Bonini. Nella gara di qualifica guizzo del siciliano che è davanti a tutti in fondo al rettilineo, ma arriva lungo nell’appoggio della prima curva e lo passano in tanti. La pista è scorrevole e poco selettiva, pochissimi i sorpassi, e sorprendono le Aprilia. Dopo un tentativo di fuga di Bill e poi di Nagl, è Desalle ad imporsi davanti a Nagl, Leok, Bill, Aranda, Swanepoel, Philippaerts, De Dycker, Cairoli (tutto sommato positiva la sua rimonta) e Priem. Coppins, scivolato alla prima curva, termina tredicesimo. Brutta caduta di Bonini che, a causa di un problema alla moto, si cappotta su un salto e riporta una forte contusione al braccio destro e la frattura dell’alluce del piede destro.
KAWASAKI 2010
IT m AL a IA rz o
TERZA POLE PER DESALLE
MX1 Per Desalle un primo e un secondo
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MX1
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415
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6. Steven Frossard 294; 7. Joel Roelants 248; 8. Nicolas Aubin 245; 9. Manuel Monni 245; 10. Xavier Boog 235; 11. Jeremy van Horebeek 209; 12. Marcus Schiffer 172; 13. Arnaud Tonus 155; 14. Loic Larrieu 151; 15. Anthony Boissiere 147; 16. Dennis Verbruggen 143; 17. Valentin Teillet 133; 18. Jake Nicholls 130; 19. Stephen Sword 105; 20. Evgeny Bobryshev 102; 21. Zach Osborne 100; 22. Shaun Simpson 97; 23. Matiss Karro 92; 24. Khounsith Vongsana 60; 25. Antonio Lupino 56; 26. Soubeyras 41; 27. Larsen 40; 28. Rombaut 38; 29. Kojima 37; 30. Smitka 33; 31. Pocock 32; 32. Butron Oliva 31; 33. Jorgensen 27; 34. Leuret 27; 35. Triest 25; 36. Avis 19; 37. Klein Kromhof 19; 38. Michek 14; 39. Maddii 13; 40. Kras 12; 41. Brakke 7; 42. Kohut 7; 43. Deny Philippaerts 6; 44. Heideke 5; 45. Tonkov 4; 46. Tarroux 3; 47. Justs 2; 48. Bradshaw 2; 49. Clermont 1; 50. Chiodi 1. motosprint
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Cross MX2 GP Repubblica Ceca di Stefano Taglioni
ZURRO Z A R IO L MIG MONNI IL EL SI È DIFESO MANU SETTIMO STO N U O D N OTTENE ESIMO PO IC D O D N EU
n i l u a P a t n u Risp Il francese riavvicina la vetta con un primo e un quarto posto. Il leader Musquin appiedato in gara due motosprint
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in gran forma, ed al suo livello in questo momento c’è solo il rookie Ken Roczen, che lo ha sconfitto proprio in gara uno. Il quindicenne tedesco si è incollato a Marvin sin dal via, entrambi all’inseguimento del fuggitivo Goncalves. Poi Ken ha avuto il coraggio di osare di più e di forzare, e a metà gara ha superato Musquin e nel giro successivo Goncalves, andando a vincere con autorità la sua seconda manche stagionale. Roczen, poi, in gara due è rimasto intruppato in partenza ed è transitato sedicesimo, ma è riuscito a risalire fino al nono posto finale. Il vincitore del GP è Gautier Paulin, tornato al successo dopo l’eccellente inizio a Faenza, grazie al quarto posto in gara uno (era partito decimo) e la vittoria in gara due, dove è scattato in testa. Gautier ha talento da vendere, ma non convince nell’ottica del rush finale al campionato Così restano più consistenti le possibilità di Goncalves, anche stavolta talmente solido da guadagnare il secondo gradino del podio con due terzi posti, nonostante avesse pro-
blemi di stomaco. Il terzo sul podio è Xavier Boog (quinto e secondo di manche), al secondo podio dopo Istanbul, reduce da una stagione a corrente alternata e da una recente appendicectomia. Da pochi giorni a Xavier è stato comunicato che non farà più parte del team ufficiale Suzuki, ed è in cerca di accasamento. Continua il buon periodo di Roelants, nono e settimo. Si sono messi in luce i giovani Teillet (sesto e quarto), Tonus (decimo e ottavo) e Nicholls (undicesimo e decimo),
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LE PAGELLE
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URA la vita per i leader di campionato. Anche con un buon margine di vantaggio l’imprevisto è sempre in agguato e Marvin Musquin lo sa bene. Prima lo ha fermato un tribunale (e salta le due gare di Uddevalla) ed ora, nella seconda manche di Loket, è il motore della sua fida KTM a lasciarlo a piedi. Il francese fa spallucce, è comunque tranquillo, dice che sono cose che in gara possono capitare, e i 20 punti di vantaggio sul compagno di squadra, il portoghese Rui Goncalves, e i 28 sul redivivo Paulin, gli bastano: vuole tornare a vincere già a Lierop, sabbione pauroso come e più di Lommel, dove ha stupito tutti con una doppietta. E c’è da credergli, d’altronde anche nel GP della Repubblica Ceca Marvin ha dimostrato di essere il pilota da battere. Fa la pole, è secondo in gara uno (con uno spietato sorpasso a Goncalves nell’ultimo giro), ed era secondo in gara due, sulle tracce di Paulin, quando il motore è calato e poi lo ha costretto a fermarsi nel sedicesimo giro. È
IL FRANCESE GAUTIER PAULIN (21), GIÀ VINCITORE A FAENZA, HA DOMINATO ANCHE A LOKET. SOPRA GONCALVES (5) PRECEDE ROCZEN (94) E MUSQUIN (25). A LATO, MONNI (13), IN LOTTA CON L’INGLESE SWORD (7).
mentre è andata ad Aubin, ottimo in qualifica, velocissimo (record in gara), ma costretto al ritiro da un problema alla moto nella prima manche mentre era terzo all’attacco dei primi, e buon quinto in gara due. Weekend non buono per Guarneri, che ci si aspettava più convincente sul duro ceco, ma già un errore al sabato gli ha compromesso la qualifica e, andando praticamente ultimo al cancello, le gare domenicali. Nella prima manche ha chiuso dodicesimo in rimonta, nella seconda, partendo ancora nelle retro-
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vie, è riuscito a salire fino alla quattordicesima posizione. Davide in classifica di campionato è sempre quarto, ma il terzo posto (Paulin) si fa duro. Il migliore azzurro di giornata è stato Monni, con un ottimo settimo posto in gara uno (era dodicesimo dopo il via), ed il dodicesimo di gara due, con scivolata. Manuel resiste bene nella top-ten. Stavolta, su terreno duro, preoccupanti gli zero punti totalizzati ancora da Deny Philippaerts e Maddii. Il futuro azzurro non promette granché.
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GautierPaulin
RuiGoncalves
ManuelMonni
DavideGuarneri
Dopo Lommel, dove ha sofferto non solo per sue colpe (leggi moto), Paulin ha trovato la forza di riavvicinarsi alla vetta. Si dice convinto di poter lottare fino all’ultima manche.
Il portoghese è un gran passista, ma almeno a Lierop dovrà tentare un colpo di coda. È il suo ultimo anno in MX2 ed il suo destino prevede la MX1: vorrebbe arrivarci da vincente.
Nelle prequalifiche fa il sesto tempo, nel warm-up il primo. Manuel su questo terreno poteva puntare al vertice, ma partendo dopo i primi dieci era impossibile far meglio.
Ancora un GP sofferto per il pilota bresciano. La classifica provvisoria non è male, ma a due GP dal termine non è ancora salito sul podio, e ne ha di certo il potenziale.
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Fuoristrada Varie
LA PIOGGIA FERMA SALVINI
Cross MX3. Renet nel GP Francia LACAPELLE MARIVAL - Dopo il successo al GP Germania, Alex Salvini lo aveva detto: «La prossima gara è in Francia e lì non sarà facile». Difatti non gli è andata per niente bene. In Francia, dodicesimo appuntamento con il Mondiale MX3, per l’italiano è stata dura; soprattutto la prima gara. Quando Salvini pronosticava una trasferta complicata pensava soprattutto a Renet, leader del mondiale, francese e dunque a suo agio sul circuito di casa. E difatti è stato lui ad aggiudicarsi entrambe le vittorie. Solo che a rendere ancora più complicate le cose è intervenuta la pioggia, battente, che ha ridotto a un mare di fango il campo di gara. Salvini è partito bene in gara 1, al secondo giro era davanti a tutti, ma poi per via del diluvio il motore della sua Husqvarna si è fermato e i tre punti che è riuscito a portare ugualmente a casa sono stati un mezzo miracolo. Molto meglio gara 2: un secondo posto. Così, a tre gran premi dalla fine, il distacco di Salvini da Renet («Mi piace la pioggia, sono abituato a correre in mezzo al fango») sale a 26 punti.
Il distacco sale a 26 punti GARA 1 1. Renet (Suzuki) 14 giri in 38’00”154; 2. Martin (Husqvarna) a 25”765; 3. Vanni (Honda) a 35”512; 4. Hansen (Suzuki) a 44”634; 5. Irt (Honda) a 58”335; 6. Basaula (Suzuki) a 1’06”854; 7. Gijsel (Kawasaki) a 1’23”505; 8. Jensen (Honda) a 1’32”759; 9. Lepine (Honda) a 1’37”110; 10. Sandouly (Honda) a 2’05”966; 11. Ruf (Suzuki) a 2’09”493; 12. Lozano (Yamaha) a 2’33”120; 13. Rodrigues (Aprilia) a 2’36”378; 14. Buffard (Honda) a 1 giro; 15. Buri (Honda); 18. Salvini (Husqvarna) a 9 giri.
GARA 2 1. Renet (Suzuki) 16 giri in 35’51”100; 2. Salvini (Husqvarna) a 42”927; 3. Pyrhonen (Honda) a 1’14”526; 4. Vanni (Honda) a 1’25”173; 5. Sandouly (Honda) a 1’39”499; 6. Lozano (Yamaha) a 1 giro; 7. Ruf (Suzuki); 8. Lepine (Honda); 9. Basaula (Suzuki); 10. Buffard (Honda); 11. Martin (Husqvarna); 12. Hansen (Suzuki); 13. Gijsel (Kawasaki) a 2 giri; 14. Jensen (Honda); 15. Buri (Honda) a 4 giri.
IN CAMPIONATO 1. Renet 463; 2. Salvini 437; 3. Pyrhonen 370; 4. Vanni 358; 5. Irt 341; 6. Martin 340; 7. Lozano 284; 8. Hansen 232; 9. Basaula 219; 10. Jensen 207.
Leclassifiche
ITALIA D’ARGENTO Cross Mondiale Junior
TAUPO - All’appuntamento con il mondiale junior in Nuova Zelanda l’Italia non ha deluso: Samuele Bernardini ha vinto una manche e grazie al quinto posto di gara uno si è piazzato secondo dietro all’australiano Jay Wilson nella classe 85; Giacomo Del Segato, quarto e nono, è stato sesto nel mondiale della classe 125 vinto dallo statunitense Eli Tomac. I buoni piazzamenti hanno permesso all’Italia di conquistare il secondo posto nella classifica a squadre alle spalle dell’Australia e davanti alla Nuova Zelanda (nella foto Del Segato, Bernardini e il coordinatore Bonfigli sul podio). motosprint
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SPEEDWAY
A GOLLOB IL GP SVEZIA MALILLA - Il detto “Il buon vino invecchiando migliora” è stato rispettato anche nello speedway. Infatti sono stati due terribili “vecchietti” delle ruote di traverso a dominare i due ultimi GP: in Lettonia Hancock e in Scandinavia, Gollob. Dopo una gara perfetta sia nelle batterie di qualificazione, dove ha chiuso in prima posizione con 13 punti, sia nella semifinale e nella finale, dove si è ritrovato come avversari il capo classifica Crump, Bjerre ed Andersen, l’inossidabile Tomasz Gollob (sotto mentre precede Nicholls) è riuscito ad avere la meglio su tutti. Nella pista resa pesante dalla pioggia caduta prima della gara, il polacco è riuscito a trovare quelle corsie esterne che gli altri non hanno osato affrontare. Ha vinto precedendo Crump, Andersen e Bjerre. Con questo risultato Gollob conquista la seconda posizione in campionato ai danni di Hancock e Sayfutdinov. Protagonisti di questo GP scandinavo, ma eliminati nelle semifinali, sono stati il padrone di casa Jonsson, la wild card Lindback, l’altro svedese Lindgren e l’inglese Harris. Solamente decima posizione, al rientro dopo l’operazione alla gamba sinistra, per il campione del mondo Nicky Pedersen, mentre negativa è stata la prestazione del russo Sayfutdinov che ha chiuso in quindicesima posizione Foto Tomba
PER POLONI ARRIVA IL TITOLO
Enduro europeo. Terza prova MEDZEV - La terza prova del campionato europeo, disputata nel week-end di Ferragosto in Slovacchia, ha laureato l’italiano Simone Poloni campione continentale della 125 4T. Il giovane pilota bergamasco del team Treviza ha fatto suo il titolo europeo vincendo alla grande entrambe le due giornate di gara davanti al francese Maximilian Bodescot in una classe che ha visto altri due giovanissimi azzurri terminare nella prime cinque posizioni. Andrea Bertolini ha infatti chiuso due volte terzo, mentre Alessandro Facchetti domenica è finito quinto. Alex Zanni, dopo aver fatto sua sabato la prima posizione della Senior
E2, domenica ha dovuto lasciare via libera al portoghese Felicia chiudendo quarto a causa di due scivolate nella speciale di cross dovute alla polvere alzata da un concorrente che lo precedeva. Stessa sorte per Andrea Beconi; dopo la terza posizione di sabato, domenica non è riuscito ad andare oltre il quinto posto rallentato anche lui da due scivolate in speciale e dalla polvere. In lotta per il titolo della Senior E1 con il polacco Szuster, Alessio Paoli è stato purtroppo rallentato dalla sfortuna, raccogliendo solo un quarto e quinto posto a causa di un’attacco influenzale che lo ha condizionato
SIMONE POLONI
per tutto il week-end. Terzo sabato nella Senior E3, Daniele Tellini domenica ha chiuso quinto per alcune cadute. Tutti a punti nella classe Veteran i vari Belloni, Mauri, Lucadamo, Zanardo, Di Martino, Morelli e Dal Pos. Bene i giovani del Team Italia, di cui Mangini è risultato il migliore, mentre gli altri sono andati a punti; nella junior E1, Marcotulli, Mori, Guido Conforti e nella Junior E2, Vittorio Conforti e Balboni. Sfortunato il neo tricolore under 23, Luca Bertolotti:; la sua prova è stata condizionata da un infortunio alla gamba sinistra. Dario Agrati
La classifica A MALILLA: 1. Gollob 22; 2. Crump 18; 3. Andersen 14; 4. Bjerre10; 5. Jonsson 10; 6. Lindback 10; 7. Lindgren 9; 8. Harris 8; 9. Hancock 8; 10. Pedersen N. 7; 11. Walasek 6; 12. Ulamek 5; 13. Adams 5; 14. Nicholls 5; 15. Sayfutdinov 5; 16. Holta 2. IN CAMPIONATO: Crump 126; Gollob 91; Hancock 87; Sayfutdinov 82; Jonsson 67; Lindgren 64; Bjerre 63; Andersen 61; Pedersen N. 59; Adams 47; Ulamek 46; Holta 43; Harris 43; Walasek 37; Lindback 27; Nicholls 25; Niels-Kristian Iversen 19; Hampel 9; Laguta 6; Kennett 4; Kus 1.
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Sportitalia I campionati regionali
SLAVEC RIBADISCE LA SUA SUPREMAZIA CrossIn Friuli UN’AGGUERRITA rosa di piloti, arricchita da un gruppo di ospiti fra i migliori del Triveneto, ha animato il Trofeo Segre. Ha vinto lo sloveno Erik Slavec, mentre Patrizio Belluzzo è tornato a vincere nell’Interregionale.
Friuli V. Giulia Bannia (PN) 26 luglio Trofeo Friuli Venezia Giulia, seconda prova – Organizzatore: M.C. Bannia – Direttore di gara: Raffaele Sandrin – Meteo: sereno
Classifiche SUPERCAMPIONE: 1. Slavec (Honda); 2. Dottori M. (Kawasaki); 3. Turchet (Suzuki); 4. Tessari (Suzuki); 5. Vidotto (Yamaha); 6. Bertuzzo (Yamaha); 7. Sonego (Suzuki); 8. Cescon M. (Honda); 9. Cescon A. (Honda); 10. Miconi (Honda); 11. Turitto A. (Kawasaki); 12. Cotti (Yamaha); 13. Zavagno (Yamaha); 14. De Cecco (Honda); 15. Gobbo (Kawasaki); 16. Mattiuz (Honda); 17. Da Dalt R. (Honda); 18. Tomasi (Honda); 19. De Pin M. (Honda); 20. Salvador (Honda); 21. Bortolin (Yamaha). INTERREGIONALE CLASSE A: 1. Belluzzo (Honda); 2. Lupato (KTM); 3. De Pin S. (Honda); 4. Borghese (Kawasaki); 5. Favret (Honda); 6. Morettin (Yamaha); 7. Diserò (Suzuki); 8. Corazza (Yama-
ha); 9. Scodellaro (Kawasaki); 10. Corradin (Yamaha); 11. Mascherin (Honda); 12. Dolcetti (Honda); 13. Confortin (Suzuki); 14. Benvegnù (Honda); 15. Salmaso (Yamaha); 16. Corazzin (KTM); 17. Macrì (Honda); 18. Basso C. (Yamaha); 19. Usardi (Honda); 20. Dall’Agnese (Honda); 21. Perosa (Honda). CLASSE B: 1. Basso (Yamaha); 2. Michelin (Honda); 3. Baradel (Honda); 4. Cattai S. (Honda); 5. Barbieri (Yamaha); 6. Aita (Suzuki); 7. Luchin (Honda); 8. Cattai A. (Yamaha); 9. Volpe (Suzuki); 10. Gardin (Honda); 11. Perini (Honda); 12. Cecchinato B. (Honda); 13. Bertoia (Honda); 14. Cecchinato M. (Honda); 15. Da Ros C. (Yamaha); 16. Pessot P. (KTM); 17. Copat (Honda); 18. Salvador (Kawasaki).
Minicross SENIOR: 1. Gava (KTM); 2. Quas (KTM); 3. Gri (Yamaha); 4. Lucchetta (KTM); 5. De Cecco M. (Honda); 6. Furlan (KTM). JUNIOR: 1. Gironi (Yamaha); 2. Desiderà (Kawasaki); 3. Pessot S. (KTM); 4. Roma (KTM); 5. Carlon (KTM); 6. Licchesi (Suzuki); 7. Pegoraro (KTM); 8. Minisini (KTM); 9. Sarri (KTM); 10. Babuin (KTM). CADETTI: 1. Grigoletto (KTM); 2. Berto
ERIC SLAVEC (Kawasaki); 3. Volpe (KTM); 4. Antoniazzi (KTM); 5. Sigoni (KTM); 6. Zanuto (KTM); 7. Zanchetta (KTM); 8. Quas R. (Kawasaki); 9. Sarri (KTM); 10. Palù (Kawasaki); 11. Stefanutti (KTM); 12. Botteon (KTM); 13. Copetti (KTM). DEBUTTANTI: 1. Temel (Kawasaki); 2. Cucciniello (KTM); 3. Perini (KTM); 4. Trevisiol (Kawasaki); 5. Lenarduzzi (KTM); 6. Lucchesi (Kawasaki); 7. Collino (KTM). Mario Pittoni
Lombardia Verolanuova (BS) 2 agosto Campionato lombardo minicross e interregionale over 40 – Organizzatore: M.C. Verolese – Meteo: sole e caldo
Classifiche MX2 UNDER 21: 1. Gallo (Honda); 2. Barbieri (Suzuki); 3. Vanini (Honda); 4. Grava (Yamaha); 5. Marzi (KTM); 6. Briccola (Suzuki); 7. Carnevale (Kawasaki); 8. Ascorti (Honda); 9. Manzoni (Kawasaki); 10. Porchia (Honda); 11. Quaglio (Yamaha); 12. Milesi (KTM); 13. Quarti (KTM); 14. Frigerio (Kawasaki); 15. Pozzi (Yamaha); 16. Premi (Kawasaki); 17. Mangiarini (Honda); 18. Zoetti (Yamaha); 19. Franzosi (Kawasaki); 20. Frignani (KTM); 21. Piccolo (Suzuki); 22. Sonzogni (KTM); 23. Giacomelli (Suzuki); 24. Cerevini (KTM); 25.
SupermotoQuinta prova del Trofeo Centro italia Battipaglia (SA) 19 luglio Trofeo Centro Italia, quinta prova – Organizzatore: M.C. Ufo Frascati – Direttore di gara: Fabio Pirolli – Meteo: sole
Classifiche S1 GARA 1: 1. Porfiri (Honda); 2. Monticelli (Honda); 3. Gorini (TM); 4. Salmaso (KTM); 5. Zamparini (TM); 6. Guerra (KTM); 7. Liciarelli (Suzuki); 8. Vittorio (KTM); 9. Marseglia (Yamaha); 10. Lapini (Aprilia). GARA 2: 1. Monticelli (Honda); 2. Gorini (TM); 3. Porfiri (Honda); 4. Salmaso (KTM); 5. Zamparini (TM); 6. Guerra (KTM); 7. Lapini (Aprilia); 8. Liciarelli (Suzuki); 9. Vittorio (KTM); 10. Marseglia (Yamaha). S2 GARA 1: 1. Girolami (TM); 2. Governatori (Aprilia); 3. Morelli (TM); 4. Di Feo (Yamaha); 5. Gnerre (Honda); 6. Zufferli (KTM); 7. Riccardi (Husqvarna). GARA 2: 1. Girolami (TM); 2. Governatori (Aprilia); 3. Morelli (TM); 4. Gnerre (Honda); 5. Di Feo (Yamaha); 6. Riccardi (Husqvarna); 7. Zufferli (KTM).
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S3 GARA 1: Perrone (Yamaha); 2. Draghi (Honda); 3. Di Fuccia (Yamaha); 4. Tummolo (Honda); 5. Astori (Honda). GARA 2: 1. Perrone (Yamaha); 2. Draghi (Honda); 3. Di Fuccia (Yamaha); 4. Astori (Honda); 5. Tummolo (Honda). S4 GARA 1: 1. Monticelli (Honda); 2. Giordano (KTM); 3. Vari (Suzuki); 4. Panetta (Suzuki); 5. Colella (Aprilia); 6. Marini (TM); 7. Suriano (Yamaha); 8. Cardinale (Honda); 9. Maura (Honda); 10. Di Carlo (Honda); 11. D’Angelo (Honda); 12. Boiano (KTM); 13. Migliorati (Honda); 14. Fontanesi (Aprilia); 15. Dambrosio (Honda); 16. Di Lorenzo (KTM); 17. Palumbo (Husqvarna); 18. Iacovella (Aprilia); 19. Frusciante (Honda); 20. Pompilio (Aprilia); 21. Bricca (Husqvarna); 22. Ciaglia (Yamaha); 23. Argenio (KTM); 24. Guadagnini (Honda); 25. Platini (Honda); 26. Lo Surdo (Aprilia). GARA 2: 1. Monticelli (Honda); 2. Vari (Suzuki); 3. Cardinale (Honda); 4. Giordano (KTM); 5. Panetta (Suzuki); 6. Maura (Honda); 7. Zallocco (Aprilia); 8. Marini (TM); 9. Migliorati (Honda); 10. Di Carlo (Honda); 11. Ciaglia (Yamaha); 12. Suriano (Yamaha); 13. Lo Surdo (Aprilia); 14. Frusciante (Honda); 15. Di Lorenzo (KTM); 16. D’ambrosio (Honda); 17. Boiano (KTM);
18. Palumbo (Husqvarna); 19. Bricca (Husqvarna); 20. Pompilio (Aprilia); 21. Iacovella (Aprilia); 22. D’Angelo (Honda); 23. Argenio (KTM); 24. Colella (Aprilia); 25. Fontanesi (Aprilia). S5 GARA 1: 1. Maccariello (Aprilia); 2. Perfetto (Kawasaki); 3. Pepe (KTM); 4. Picerno N. (Honda); 5. Lancia (Husqvarna); 6. Leoni (Honda); 7. Picerno L. (Honda); 8. Vicenti (Husqvarna). GARA 2: 1. Perfetto (Kawasaki); 2. Maccariello (Aprilia); 3. Pepe (KTM); 4. Picerno (Honda); 5. Leoni (Honda); 6. Lancia (Husqvarna); 7. Vicenti (Husqvarna); 8. Picerno (Honda). S7 GARA 1: 1. Promutico (Honda); 2. Squarcia (Honda); 3. Gente (KTM); 4. Vitillo (Roxon). GARA 2: 1. Promutico (Honda); 2. Gente (KTM); 3. Squarcia (Honda); 4. Vitillo (Roxon). PIT BIKE OVER 125: 1. Fortini (Roxon). OVER 150: 1. Pallotta (WT Motors); 2. Rienzi (Dream); 3. Morgera (Pit Bike); 4. Marinelli (Roxon); 5. Iuozzo (Roxon); 6. Pizziconi (Dream); 7. Forte (RSR); 8. Matonti (RSR). UNDER: Fratarcangeli (Roxon).
Castiglioni (Kawasaki); 26. Scandella (Suzuki); 27. Mora (KTM); 28. Riva (Honda); 29. Lazzaroni (Kawasaki); 30. Facchetti (Kawasaki). OVER 40: 1. Saglimbeni (Suzuki); 2. Sirtoli (Suzuki); 3. Martone (Kawasaki); 4. Terraneo (Honda); 5. Castellano (Suzuki); 6. Mometti (Honda); 7. Santagà (Honda); 8. Morosini (Honda); 9. Castiglioni (Husqvarna); 10. Massari (Suzuki); 11. Bertoli (Honda); 12. Saiani (Kawasaki).
Minicross CADETTI: 1. Baraiolo (Kawasaki); 2. Damian (KTM); 3. Dolci (KTM); 4. Simbula (Kawasaki); 5. Ballarini (KTM); 6. Pavoni (Kawasaki); 7. Mosterts (KTM); 8. Martelli (Suzuki); 9. Pasotti (KTM); 10. Quarti (KTM); 11. Pisano (KTM); 12. Capoferri (KTM); 13. Rossi (KTM); 14. Francinelli (Kawasaki); 15. Zappia (KTM); 16. Santomenico (KTM); 17. Lumina (Polini); 18. Colombo (Kawasaki); 19. Fiorani (Kawasaki); 20. Naldi (Kawasaki); 21. Lesiardo (Kawasaki). DEBUTTANTI: 1. Rossi (KTM); 2. Alberio (KTM); 3. Galluccio (Kawasaki); 4. Lugana (KTM); 5. Carlomagno (KTM); 6. Modini (KTM); 7. Tonoli (Kawasaki); 8. Venturini (KTM); 9. Schieppati (KTM); 10. Maffini (KTM); 11. Tita (KTM); 12. Ungaro (Kawasaki); 13. Zaccaria (Kawasaki); 14. Muciaccia (KTM); 15. Ghezzi (Kawasaki); 16. Pozzi (Kawasaki); 17. Bertelle (Kawasaki); 18. Gerelli (KTM); 19. Ghirardello (KTM); 20. Bellicati (KTM); 21. Deghi (KTM). JUNIOR: 1. Deghi (KTM); 2. Schito (KTM); 3. Canella (KTM); 4. Greguoldo (Kawasaki); 5. Cislaghi (Honda); 6. Cella (KTM); 7. Spinaroli (Suzuki); 8. Ierace (Honda); 9. Borghi (KTM); 10. Raso (Suzuki); 11. Buratti (Honda); 12. Fracchiola (Suzuki); 13. Passoni (Honda); 14. Zugno (Honda); 15. Anselmi (Honda); 16. Croci (KTM); 17. Andreis (Suzuki); 18. Menegozzo (Yamaha); 19. Tosadori (Yamaha); 20. Vanini (Honda); 21. Apollonio (KTM); 22. Quarti (Honda); 23. Pensini (KTM); 24. Bosis (KTM); 25. Villa (Yamaha); 26. Rovera (Suzuki); 27. Genoncelli (Suzuki); 28. D’Amico (Kawasaki); 29. Vilardi (Kawasaki); 30. Gitti (Suzuki). SENIOR: 1. Croci (KTM); 2. Ramon (KTM); 3. Mainardi (Honda); 4. Moretti (Suzuki); 5. Buccelleni (KTM); 6. D’Aniello (Suzuki); 7. Carosiello (Honda); 8. Villa (KTM); 9. Peraldini (Yamaha); 10. Borghetti (Kawasaki); 11. Toaldo (Suzuki); 12. Derocchi (Honda); 13. De Rosa (Honda); 14. Grigis (KTM).
Liguria Paroldo (CN) 2 agosto Campionato italiano minibike cross e Motocross Interregionale – Organizzatore: FX Action e M.C. Cario Montenotte – Direttore di gara: Pier Carlo Giai Minetti – Meteo: sereno
Classifiche MX1-MX2: 1. La Valle (KTM); 2. Garelli (Yamaha); 3. Carlini (Suzuki); 4. Amerio (Honda); 5. Cabutti (KTM); 6. Possenti (Honda); 7. Carlini (Kawasaki); 8. Danna (Yamaha); 9. Andrei (Yamaha); 10. Boggia (KTM); 11. Bassi (Kawasaki); 12. Mori (Kawasaki); 13. Andrei (Yamaha); 14. Carlini (Suzuki); 15. Faggio (Honda); 16. Adriano (Honda); 17. Bernini (KTM). AMATORI E PRO AGONISTI: 1. Buglioni (Holeshot); 2. Pezzuto (Mobster); 3. Bernini (Holeshot); 4. Cucini (Rotek); 5. Rolandi (Rotek); 6. Sonego (Pitbike); 7. Fulgoni (Bucci); 8. Fassio (Pbs); 9. Roasio (Pbs).
SpeedwayA Lonigo
Triveneto Lonigo (VI) 23 luglio
Campionato Triveneto Speedway, sesta prova – Organizzatore: M.C. Lonigo – Direttore di gara: Denis Nichele – Meteo: buono, caldo
Classifiche ASSOLUTA: 1. Castagna; 2. Maida; 3.
Gregnanin; 4. Tadiello Mattia; 5. Tadiello Simone; 6. Cavicchioli; 7. Novello; 8. Seren; 9. Marzotto; 10. Stevanini; 11. Pizzolato. IN CAMPIONATO: 1. Maida p. 76; 2. Gregnanin 61; 3. Tadiello Mattia 43; 4. Zambon 32; 5. Carpanese 32; 6. Novello 28; 7. Seren 28; 8. Tadiello Simone 24; 9. Cavicchioli 22; 10. Milanese 21; 11. Marzotto 18; 12. Castagna 17; 13. Bettali 13; 14. Mazzali 8; 15. Stevanini 6; 16. Baroni 6.
TrialNel Triveneto Arta Terme (UD) 2 agosto Campionato Friuli Venezia Giulia e Triveneto – Organizzatore: M.C. Carnico – Direttore di gara: Luigi Galizzi – Meteo: sereno
Classifiche SUPER: 1. Verdari (Scorpa); 2. Hauser (Gas Gas); 3. Carlini (Beta); 4. Foltran (Montesa); 5. Tabarelli (Scherco); 6. Feltrinelli (Montesa); 7. De Nardi (Gas Gas); 8. Gionchi (Montesa). EXPERT: 1. Craighero (Beta); 2. Parisi (Gas Gas); 3. Zampiero (Montesa); 4. Andreoli (Montesa); 5. Zozzoli (Beta); 6. De Paul (Gas Gas); 7. Pichler (Gas Gas); 8. Concina (Sherco); 9. Ebner (Gas Gas). BASIC: 1. Caldini (Beta); 2. Zanetti (Sherco); 3. Branca (Beta). CADETTI CLASSE A: 1. Xompero (Beta); 2. Marcon (Gas Gas); 3. Casagrande (Gas Gas); 4. Zampieri (Gas Gas); 5. Zambarda (Gas Gas); 6. Dal Linz (Beta); 7. Detomas (Sherco); 8. Vignola (Gas Gas); 9. Bortolani (Gas Gas); 10. Righetto (Sherco). CLASSE B: 1. Zotta (Gas Gas); 2. Cietto (Beta); 3. Valentini (Scorpa); 4. Sturz (Gas Gas); 5. Trentini (Gas Gas); 6. Bortolini (Gas Gas); 7. Brunner (Beta); 8. Maurberger (Beta); 9. Simonetto (Montesa); 10. Ebner (Gas Gas). MASTER CLASSE A: 1. Chisté (Beta); 2. Berger (Gas Gas); 3. Orlandi (Gas Gas); 4. Pasquali (Beta); 5. Zanetti (Montesa); 6. Durante (Gas Gas). CLASSE B: 1. Forer (Gas Gas); 2. Piol (Gas Gas); 3. Casagrande (Scorpa); 4. Maurbrger (Gas Gas); 5. Alberti (Sherco); 6. Faller (Gas Gas); 7. Zandonà (Montesa); 8. Pallaoro (Beta); 9. Carotta (Xispa); 10. Trinca (Sherco); 11. Casagrande (Gas Gas); 12. Schmid (Montesa); 13. Geiser (Gas Gas); 14. Bortoli (Scorpa); 15. Ipavez (Sherco). CLASSE C: 1. Favalessa (Gas Gas); 2. Righetto (Gas Gas); 3. De Toni (Sherco); 4. Maragon (Beta); 5. Fontanot (Beta); 6. De Bona (Gas Gas); 7. Zampieri (Gas Gas); 8. Poli (Sherco); 9. Rossato (Gas Gas); 10. Marcon (Scorpa); 11. Munari (Sherco); 12. Moscon (Gas Gas); 13. Rebez (Beta); 14. Bolzan (Sherco). JUNIORES CALSSE A: 1. Tenuti (Beta); 2. Zampieri (Beta); 3. Dal Dosso (Beta); 4. Barrale (Beta); 5. Minot (Beta); 6. Bordin (Sherco); 7. Marcon (Gas Gas). CLASSE B: 1. De Pecol (Beta).
Lombardia Forno d’Ono (BS) 2 agosto Campionato Lombardia – Organizzatore: M.C. Collebeato – Direttore di gara: Brignoli Augusto – Meteo: sereno
Classifiche SUPER: 1. Cominoli (Beta); 2. Sassella (Beta); 3. Cattaneo (Scorpa); 4. Poli (Trofeo Beta); 5. Tosini (Beta); 6. Pizzini (Sherco); 7. Gianoni (Beta); 8. Panteghini (Beta); 9. Pialorsi. MASTER: 1. Baschenis (Gas Gas); 2. Mazzola (Trofeo Beta); 3. De Angelis (Scorpa); 4. Marelli (Gas Gas); 5. Rottigni (Beta); 6. Corlatti (Beta). AMATORI CLASSE A: 1. Ratti (Beta); 2. Zilioli (Sherco); 3. Aldeghi (Montesa); 4. Agliati (Scorpa); 5. Danieli; 6. Pontiggia (Montesa); 7. Zanetti; 8. Corsini (Beta); 9. Boschi (Montesa); 10. Conti (Scorpa); 11. Ceciliani (Beta); 12. Gatti (Beta). CLASSE B: 1. Rossi (Gas Gas); 2. Mantovani (Montesa); 3. Ceruti (Beta); 4. Panzeri (Scorpa); 5. Noris (Beta); 6. Baschenis; 7. Giovanzana (Montesa); 8. Venturini (Scorpa); 9. Bassi (Beta). CLASSE C: 1. Pedrinazzi (Montesa); 2. Valsecchi Luca (Sherco); 3. Ceciliani (Gas Gas); 4. Valesecchi Lazzaro (Scorpa); 5. Panizzoli (Sherco); 6. Pezzotti; 7. Tarca (Beta); 8. Barni (Scorpa). CADETTI CLASSE 125: 1. Corti (Beta); 2. Zuccali (Beta); 3. Grossi (Xispa); 4. Giorgini (Sherco). CLASSE OLTRE: 1. Bianchini (Sherco); 2. Codega (Sherco); 3. Disetti (Beta). JUNIORES CLASSE A: 1. Saleri (Beta); 2. Cellati (Beta); 3. Sonzogni (Sherco); 4. Cobuzzi (Beta); 5. Cabrini (Beta); 6. Fioletti (Beta). CLASSE B1: 1. Marenghi (Trofeo Beta); 2. Giarba (Beta); 3. Grazioli (Beta); 4. Pialorsi (Beta). CLASSE C1: 1. Bugatti. CLASSE C2: 1. Corvi (Beta); 2. Petrella (Gas Gas); 3. Galbani (Beta); 4. Copetti (Gas Gas); 5. Colombo (Beta); 6. Monticello (Beta). CLASSE D: 1. Gandola (Gas Gas); 2. Ghidini A. (Beta); 3. Ghidini M. (Beta). CLASSE E: 1. Orlandi (Beta); 2. Pigazzi (Beta); 3. Bernasconi (Beta); 4. Pedrinazzi. VETERANI: 1. Trebeschi (Beta); 2. Malvestiti (Sherco). EPOCA: 1. Arrigoni (Fantic); 2. Sangiorgio (Beta); 3. Gatti (Fantic).
EnduroImpegnati i più piccoli
Lombardia Valverde (PV) 26 luglio Campionato lombardo minienduro – Organizzatore: M.C. Valli Oltrepò – Direttore di gara: Armando Sponga – Meteo: sereno
Classifiche ESORDIENTI: 1. Peverata (KTM); 2. Piccina (KTM); 3. Manzoni (KTM); 4. Bregoli (KTM); 5. Montini; 6. Cabini (KTM); 7. Trussardi (HM); 8. Agostani (Kawasaki); 9. Marenzi (KTM). ASPIRANTI: 1. Soreca (HM); 2. Aresi (KTM); 3. Cominardi (KTM); 4. Carbone (KTM); 5. Manarin (HM); 6. Maspero (Beta); 7. Spandre (HM); 8. Bonetta (KTM); 9. Signorelli (Fantic); 10. Corrù (HM); 11. Milesi (Fantic); 12. Trussardi (HM); 13. Ceccatelli (Beta); 14. Zanni (KTM); 15. Boccalari (HM); 16. Frigé (HM); 17. Ceresoli (KTM); 18. Cabini (KTM); 19. Albergoni (HM); 20. Gitti (KTM); 21. Bernini (KTM). OPEN: 1. Bernardi (KTM); 2. Marchesi (KTM); 3. Bossi (Honda); 4. Castellana (Honda); 5. Corli (Honda); 6. Giudici (Suzuki); 7. Rivoltella (Honda); 8. Taccolini (KTM); 9. Greguoldo (Kawasaki); 10. Apollonio (KTM); 11. Rovida (KTM); 12. Merli (Honda); 13. Pasinetti (KTM); 14. Consolini (Kawasaki); 15. Migliorati (KTM); 16. Ragazzoni (KTM); 17. Ciccotti (KTM); 18. Pezzoni (Kawasaki); 19. Derocchi (HM); 20. Bertolini (HM); 21. De Rosa (Honda); 22. Bruzzese (Suzuki); 23. Redaelli A. (KTM); 24. Ferraro (Honda); 25. Redaelli D. (KTM); 26. Cavalli (HM); 27. Baratella (KTM); 28. Galimberti (Kawasaki). BABY SPRINT: 1. Facchetti; 2. Lugana; 3. Pozzi; 4. Minelli S.; 5. Minelli T.; 6. Rumi (tutti su KTM). CADETTI 50: 1. Bruschi (HM); 2. Pellegrinelli (HM); 3. Bresolin (HM); 4. Trainini (HM); 5. Lazzarini (Fantic); 6. Favari (Beta); 7. Facchetti (HM); 8. Crippa (HM); 9. Pagliari (Beta); 10. Chioda (HM); 11. Bertanza (Beta); 12. Piccaroletti (Beta); 13. Padovani (Beta); 14. Mazzetto (HM); 15. Schio (HM); 16. De Battisti (HM); 17. Ferrari (HM); 18. Brambilla (Beta); 19. Mongelli (HM); 20. Bellassai (HM).
Piemonte Prunetto (AL) 26 luglio Trofeo Skube Verdeonline – Organizzatore: M.C. Cairo Montenotte – Meteo: sereno
Classifiche
ASSOLUTI: 1. Maule (Husaberg); 2. Grasso (KTM); 3. Rovelli (Gas Gas); 4. Boeri (Beta). CLASSE 125 2T: 1. Moretti (KTM); 2. Garzoglio (KTM); 3. Martini (KTM); 4. Gagliano (Husqvarna); 5. Bonetto (KTM); 6. Borreani (KTM); 7. Desirello (KTM); 8. Faraone (Suzuki); 9. Agnelli (Husaberg); 10. Ferratusco (KTM); 11. Candela (KTM); 12. Cavalli (Honda); 13. Ferrando (KTM); 14. Gaglione (Kawasaki); 15. Ziino (KTM); 16. Fogliacco (Yamaha); 17. Beretta (KTM); 18. Previotto (Suzuki); 19. Croese (Yamaha); 20. Bonifazio (Husaberg); 21. Marenda (KTM); 22. Caffa (KTM); 23. Pera (KTM); 24. Girini; 25. Trucchi (KTM); 26. Sapello (Honda); 27. Franco; 28. Ciccone (Husqvarna).
CLASSE 250 2T: 1. Dotta (Gas Gas); 2. Mazzocchi (KTM); 3. Bonetto (KTM); 4. Borreani (Honda); 5. Traverso (KTM); 6. Molinari (Honda); 7. Berretta (KTM); 8. Bottello (Honda); 9. Cristiani (KTM); 10. Pezzolla (Gas Gas); 11. Ferri (Honda); 12. Roggero; 13. Trucchi (KTM); 14. Del Ponte (KTM); 15. Luciani (Gas Gas); 16. Lagorio (KTM); 17. Scoppelliti (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Marino (Yamaha); 2. Introvigne (Suzuki); 3. Valdiserra (Honda); 4. De Luca (Suzuki); 5. Signetti (Suzuki); 6. Capello (Honda); 7. Marino (Yamaha); 8. Verbicara (Yamaha); 9. Buzzi (Beta); 10. Travaglio (Honda); 11. Frione (Honda). CLASSE 50 CODICE: 1. Grasso Luca (Beta); 2. Grasso Stefano (Fantic); 3. Arnellono (HM); 4. Viora (HM). CLASSE 80 ADULTI: 1. Vescia (TM); 2. Luciani (TM). CLASSE OPEN 4T: 1. Ciriale (BMW); 2. Raso A. (Beta); 3. Raso M. (Beta); 4. Molinari (Honda); 5. Barbero (Husqvarna); 6. Cairone (Beta); 7. Realini (Beta); 8. Savona (Honda); 9. Prati (Suzuki); 10. Calo (Yamaha); 11. Albertone (Husaberg); 12. Stilo (Honda); 13. Canepa (Honda); 14. Anselmi (KTM); 15. Caldarone (Beta); 16. Amoretti (Honda); 17. De Luca (KTM); 18. Cantini (Husaberg); 19. Turco (Beta); 20. Ferrero (Honda). PROMOSPORT: 1. Botti (Honda); 2. Jamal (Gas Gas); 3. Dieci (KTM); 4. Castellano (Yamaha); 5. Pistone (Honda); 6. Zuffada (Yamaha); 7. Mantovani (KTM); 8. Haia (Yamaha); 9. Ricchebuono (KTM); 10. Riga (Yamaha); 11. Serventi (KTM); 12. Porcile (KTM); 13. Orsini (TM); 14. Acquista (Kawasaki); 15. Fenoglio (Gas Gas); 16. Greco (KTM); 17. Gaggero (KTM); 18. Ferrarese (HM); 19. Cavallero (Husqvarna); 20. Ferrarese (Yamaha). EPOCA: 1. Terzoni (Gori); 2. Luciani (SWM); 3. Abate (Husqvarna); 4. Stilo (Beta); 5. Agnelli (Puka).
Minienduro CLASSE 50: 1. Freno (KTM); 2. Cogno E. (KTM); 3. Facaini (KTM); 4. Cogno V. (KTM). CLASSE 65: 1. Ravera (KTM); 2. Armellino (KTM); 3. Tamai (LEM); 4. Razza (KTM); 5. Ghandolfi (KTM); 6. Freno (KTM); 7. Mantovani (Kawasaki); 8. Facchini. CLASSE OPEN: 1. Anselmi (Honda); 2. Vescia (Kawasaki); 3. Scotti (Honda); 4. Massa (Kawasaki); 5. Mantovani (Kawasaki); 6. Cavalli (KTM); 7. Cristiani (KTM).
Toscana Pomaia (PI) 2 agosto Hard Race Città di Pomaia – Organizzatore: M.C. Rosignano – Direttore di gara: Alessandro Nofroni – Meteo: sereno
Classifiche COPPIE: 1. Paolanti-Beconcini (HondaHonda); 2. Laurenzi-Santoni (Suzuki-Honda); 3. Paoletti-Becucci (Yamaha-Yamaha); 4. Iozzelli-Bellini (Beta-Suzuki); 5. Mazzamuto-Parrini (Honda-Suzuki); 6. Tacconi-Lorenzelli (Husaberg-KTM); 7. Bertelli-Rocca (KTM-KTM); 8. Lucci-Meoni (KTM-Suzuki); 9. Carlesi-Poli (Yamaha-Honda); 10. Mastropasqua-Dundich (TM-Kawasaki); 11. Andreini M.-Andreini A. (KTM-KTM); 12. Maltry-Tabani (Suzuki-Yamaha); 13. Ghezzani-Pinna (Suzuki-KTM); 14. Bassi-Biondi (TM-Yamaha); 15. Carrai-Belloni (Suzuki-Suzuki). MARATHON: 1. Ciucci (KTM); 2. Bandini (Honda); 3. Crocchi (Beta); 4. Sprugnoli (Honda). motosprint
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OFFERTE E SCONTI PER CATTURARE I TURISTI Le strategie messe in atto dal nuovo Motorcycle Museum Ogano, sorto alla periferia di Tokyo era prevista per il 6 agosto, mentre i giornalisti americani di Transworld Motocross hanno pubblicato un video della prova il 21 luglio… MENTRE fino a qualche anno fa affittare una moto in Giappone era estremamente complicato, oggi si iniziano a far largo nuove soluzioni. In diversi negozi situati prevalentemente a Tokyo è ormai possibile prendere in prestito sia una Suzuki GSX1400 sia una Ducati Multistrada, oppure lo scooter da utilità con tetto Honda Canopy (230 euro per un mese intero!). Il servizio è davvero utile e potrebbe fornire uno spunto ai noleggiatori di moto di tutto il mondo… (sito www.rental819.com, solamente in lingua giapponese).
di Laurent Benchana Nippon News
NELLA PREFETTURA DI SAITAMA È NATO UN MUSEO SPECIALIZZATO NELLE MOTO ANTERIORI IL 1970. PER INVOGLIARE I MOTOCICLISTI A VISITARLO SONO STATE ANCHE DISTRIBUITE CARTINE DETTAGLIATE DELLA ZONA.
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CONOSCETE l’espressione «il calzolaio va con le scarpe rotte?». A grandi linee ciò significa che a volte, pur lavorando in un certo settore, si finisce per essere gli ultimi a trarne un vantaggio personale. Certo, non è sempre così, ma se parliamo di un giornalista che si occupa di moto in Giappone, allora questo discorso vale. Solo un esempio: su Internet si trovano delle immagini di Yamaha YZ250F e YZ450F modelli 2010 dal 21 luglio. E parlo di siti internet di moto sia europei sia del nord America. In Giappone il comunicato stampa è stato reso noto lo stesso giorno: il fatto di essere più vicini alla fonte non cambia una virgola, è impossibile riuscire ad ottenere le informazioni un po’ prima rispetto ai media stranieri. Per quanto riguarda le prove, poi, in generale va pure peggio. I nuovi modelli commercializzi nel mondo spesso arrivano nell’Arcipelago con mesi di ritardo. Per YZ250F e YZ450F, i media giapponesi questa volta hanno avuto più “fortuna”: la prova delle moto da cross
COME avviene in tutto il mondo, anche in Giappone i quad diventano sempre più popolari e, anche se a priori sono mezzi studiati per percorsi sterrati, se ne trovano sempre di più in città, soprattutto a Tokyo. Per per quanto possa sembrare strano, poi, in Giappone non è necessario indossare il casco per guidarli – proprio come per i trike. È evidente che il legislatore giapponese non si è mai seduto su questo mezzo di trasporto, perché se lo avesse fatto si sarebbe sicuramente reso conto che non è certamente meno pericoloso di quanto lo sia guidare di una moto… UN NUOVO luogo espositivo ha appena aperto i battenti nell’Arcipelago: si tratta del Motorcycle Museum Ogano nella prefettura di Saitama, alla periferia della capitale. Il museo, che dall’esterno assomiglia ad un piccolo castello, ha il suo punto di interesse nelle moto anteriori al 1970, con qualche pezzo raro (come DKW, NSU, Bridgestone 100TMX, ecc.). È vero, di musei ce ne sono già tanti, ma, in questo caso, va specificato che tutta la città di Ogano ha fatto un grande sforzo di promozione per attirare i motociclisti e rivitalizzare così l’industria locale. Solo un esempio: sono state stampate delle cartine stradali destinate ai motociclisti per fornire loro gli itinerari migliori del circondario, i ristoranti con il miglior rapporto qualità-prezzo, i bagni pubblici, i negozi di moto, ecc. Ai turisti arrivati in moto sono addirittura praticati sconti e viene offerto un piccolo regalo! Ecco un’iniziativa che risolleva un po’ il morale …
Vi portiamo sulla cattiva strada.
SETTEMBRE 2009 N. 6 Euro 3,00 Poste Italiane Sped. in A. P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, c. 1, DCB Bologna CH chf 10,0 - E ` 6,50
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CONFRONTO GOMME CROSS ENDURO MERCATO PILOTI ERZBERG
TEST ANTEPRIMA 2010 HUSABERG FE 390 HUSQVARNA TE 250 KTM SX 450 F
FREESTYLE DANY TORRES
Ogni mese, MX ti por ta sui circuiti, le dune e i salti più entusiasmanti. Chi ama il motocross, il freestyle, l'enduro, e le altre specialità off-road, troverà pane per i suoi denti e fango per la sua moto. E ancora le ultime novità, approfondimenti, inchieste esclusive, immagini spettacolari e le prove dei nuovi modelli, messi sotto torchio dalla nostra redazione di superappassionati.
Dalla passione di Motosprint, nasce una nuova emozione: MX Motosprint.
U.S.A. PIKES PEAK Il nostro Hoffman sul podio
> 86>GDA
BACIO D’ADDIO!
PASSAGGIO ALLA KTM PER IL 2010 E SI CONFESSA A MX
DAL 10 AGOSTO IN EDICOLA MX DI SETTEMBRE CON DOPPIO POSTER IN OMAGGIO
Novità Harley-Davidson
Quattro nuove proposte per quattro diversi tipi di motociclista. Ma sempre secondo la particolarissima filosofia di Milwaukee
T
RADIZIONALMENTE le novità Harley arrivano prima delle altre. Il mondo HOG (Harley Owners Group) ha tempi e regole tutti suoi, e allora a Milwaukee sono pronti già adesso, quando la maggior parte degli altri marchi stanno ancora ragionando su cosa svelare in autunno. E alla faccia della crisi le novità sono ben quattro, tutte incentrate sul motore due valvole ma suddivise in famiglie diverse. La più spettacolare della serie è l’Electra Glide Ultra Limited, ultima evoluzione della gloriosa saga delle mastodontiche touring super accessoriate, realizzata sulla base della Ultra Classic rispetto alla quale rappresenta un passo avanti sotto diversi aspetti: conserva il telaio monotrave introdotto nel 2009, l’impianto stereo e il cruise control, monta di serie alcuni componenti che in precedenza erano offerti solo in optional, come ABS, manopole riscaldabili, antifurto HD Smart Security System, griglia portapacchi sul bauletto, borse interne per le valigie laterali e presa a 12 Volt nel bauletto, ma soprattutto ha un motore diverso dagli altri modelli Tou-
ring. Era il Twin Cam 96 ed ora è il Twin Cam 103; portando l’alesaggio da 95,3 a 98,4 mm la cilindrata è salita a 1.690 cm3, ed è stato incrementato anche il rapporto di compressione con un miglioramento dell’11% della già poderosa coppia, portata così a 136 Nm a 3.500 giri. In questa applicazione, privo di contralbero, il motore è montato su supporti elastici. Il cambio a sei marce ha anche acquisi-
to l’ingranaggio della quinta elicoidale, modifica effettuata su tutte le novità; compresa la Fat Boy Special, l’unica del gruppo con il propulsore Twin Cam 96B, dotato di contralberi che ne permettono il montaggio rigido. Come la Fat Boy “base” fa parte della famiglia Softail, in cui la sospensione posteriore è celata per simulare un telaio rigido, ma ha un aspetto più dark dato dalla livrea nero opaco, la sella
ECCO LE NUOVE HARLEY: IN SENSO ORARIO, LA ELECTRA GLIDE ULTRA LIMITED (SOTTO), TURISTICA; LA PIÙ SPORTIVA XR 1200 X; LA FAT BOY SPECIAL (IN AZIONE), UNA CUSTOM: LA “CHOPPER OLD STYLE” DYNA WIDE GLIDE, COL SERBATOIO “FIAMMEGGIANTE”.
Capitan Americ a
VO HARLEY C O QUATTRO IN ARRIV IMITATA L IE R E S SPECIAL IN TE DALLA REALIZZA E CUSTOM DIVISION
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è più bassa ed il manubrio più stretto, ci sono pedane a mezzaluna e una fascia di pelle sul serbatoio. La Dyna Wide Glide invece punta su uno stile chopper vecchia scuola, manubrio drag bar e pedane avanzatissime, sospensioni ribassate rispetto agli altri modelli della serie Dyna e forcella inclinatissima, 34°, con gli steli molto distanti. Il motore è il Twin Cam 96, il serbatoio verniciato con le fiamme è a disponibilità limitata. Infine la più sportiva XR 1200 X, l’Harley meno Harley che ci sia, nata sulla base della XR 1200, progettata per il mercato europeo: anche il motore è fatto ad hoc, il V-Twin 1200, accreditato di 90 CV a 7.000 giri. La XR/X è una variante della standard da cui differisce per la colorazione nera, gli ammortizzatori Showa dalla taratura più sportiva, la forcella e i freni. motosprint
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Centopassi con Ducati Streetfighter S di Davide Calzolari - foto Stefano Gadda
LA CENTOPASSI È UN A MANIFESTAZIONE TURISTICA COMPETITIVA E RICHIEDE UN PO’ DI PRATICA CON IL ROADBOOK, SUL QUALE CONVIEN E SEGNARE I PUNTI CRITICI. L’ORGANIZZATORE DREAMENGINE 2 HA PREVISTO TUTTO: ANCHE LE UMBRELLA GIRL.
Innamorati passi
In gara nel più famoso degli eventi mototuristici per provare una naked aggressiva e fascinosa come poche. Agile e potente
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IVA DEL GARDA (TN) - Non tutti sanno che in Italia, assieme ai vari campionati in pista e in fuoristrada, ne esiste uno dedicato al turismo, con manifestazioni, gare, classifiche e premi. Un mondo a sé, quasi totalmente sconosciuto, che abbiamo voluto toccare con mano partecipando alla manifestazione “Centopassi”. E
non con una moto turistica o simile: troppo banale. C’è più pepe con una Ducati Streetfighter, ultima nata di Borgo Panigale, maxi naked estrema e potentissima. È irriverente caricare una moto del genere come un mulo, con borse laterali, zaino e borsa da serbatoio, ma è lo spirito del Centopassi. Ed è in quel modo che si parte
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Centopassi con Ducati Streetfighter S
UN SALTO in hotel per prepararsi e pronti per la partenza della prima tappa in notturna. Insieme a Walter Tortoroglio e Marco Bencini, anch’essi giornalisti (rispettivamente di Due Ruote ed Euromoto), decidiamo di iscriverci anche come squadra: il nome è significativo, Maltrainsema, che tradotto dal milanese dovrebbe significare qualcosa come “male assortiti” o “assortiti alla meno-peggio”. L’ora della partenza si avvicina e con essa i dubbi su come leggere le note al buio. Siamo gli ultimi a partire: noi di Motosprint con il numero 58, Marco e Walter 60 e 61. Ma questo permette di buttare lo sguardo sulla moto del concorrente davanti a noi, una Morini Camel 501… praticamente un pezzo da museo, reso ancor più curioso da uno strano congegno costruito con un freno da bicicletta che tramite una leva sul manubrio aziona un cronometro manuale analogico; per non parlare del porta-roadbook artigianale costruito con una cassetta di plastica da minuteria e due rotelle di sconosciuta motosprint
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provenienza; geniale, a modo suo. È pure gentile Matteo, il proprietario della Morini nonché ideatore di tutte le modifiche: al contrario di noi, ha già partecipato a parecchie manifestazioni di questo tipo e si offre di farci da traino. Alla prima prova di abilità l’organizzazione ha qualche difficoltà nello stabilire il tempo imposto per uno slalom: prima due minuti e mezzo, poi due ed infine uno e trenta. In ogni caso la Streetfighter non è proprio l’ideale per uno slalom a bassissima velocità, l’erogazione brusca ed irregolare sotto i 3.000 giri e la lunghezza della prima marcia costringono ad aiutarsi spesso con la frizione. È nata per gli spazi aperti, mica per le gimkane!
SSINI A M O T O PRIM YAMAHA A L A V A ID GU INTA TÉNÉRÉ V RSO ANNO LO SCO
NCE. CHI VA FORTE NON VIMENO EM CHI VA PIANO... N e non
manifestazion LA CENTOPASSI è una di regolarità do fon n gra agonistica di rio caratterizzato da turistica, lungo un itinera speciali, controlli prove di abilità e prove : l’obiettivo è il bro tim a li trol con orari e ta media oraria. cer una di o manteniment ono in un percorso sist con Le prove di abilità ro un tempo ent e delimitato da percorrer in anticipo o in a min ter si se to; bili presta i. ritardo si viene penalizzat ogna rispettare una Nella prova speciale bis un percorso di media prestabilita lungo dia risulta me la se i, etr lom chi i svariat itta una infl e vien e rior infe superiore o penalità. si è svolto in Il percorso di quest’anno da Riva del za ten par La rni. gio quattro belle località più le e cat toc o Garda, si son zzera, con Svi in fino do delle Alpi arrivan da un minimo di 130 percorrenze giornaliere etri al giorno. fino ad oltre 400 chilom
CENTOPASSI COS’È
alla volta di Riva del Garda. Il viaggio è di una monotonia imbarazzante, però la Streetfighter è capace di stupire: nonostante l’assoluta mancanza di un pur minimo riparo aerodinamico, in autostrada non è niente male alle velocità permesse dal codice, la posizione di guida tutta caricata sull’anteriore affatica avambracci e spalle ma la meta è raggiunta senza risentirne più di tanto. Hotel, sistemazione dei bagagli e poi al Palacongressi per le verifiche tecniche e la consegna del materiale per l’evento, compreso il roadbook della prima tappa in notturna che partirà di lì a poco. Certo, sarebbe d’aiuto avere già visto un roadbook almeno una volta nella vita, e magari anche avere idea di come si svolge la competizione... Lo sguardo tra il perplesso e il preoccupato attira l’attenzione di Vladimiro, un concorrente con alle spalle qualche esperienza in questo tipo di competizioni, che preso da compassione inizia a spiegare a grandi linee il da farsi. Le dimensioni minimaliste delle sovrastrutture della Streetfighter sono fonte di qualche problema perché proprio non c’è posto per attaccare i numeri di gara ma la soluzione viene dopo un rapido consulto con i ragazzi dell’organizzazione: sulla sella del passeggero e sui fianchi del serbatoio. Quanto al roadbook, non c’è altro che appiccicarlo sopra il serbatoio, dentro una busta di plastica trasparente.
SOLE, PIOGG IA LAGO, MUCCH , NEVE, E: NON È MANCATO NU LLA ALLA CENTOPASS I. NELLA FOTO GRAND E, I TRE COMPONE TEAM MALTR NTI DEL AI NELL’ORDIN NSEMA: E BE IL NOSTRO CA NCINI, LZOLA E TORTOROG RI LIO. A SINISTRA, IL CRONOMET RO “AUTARCHIC O” DELL’AMICO MATTEO.
Quando finalmente si parte, è un bel viaggiare attaccati alla coda di Matteo che guida il gruppo, infatti al primo incrocio sbagliamo strada… Scuse di rito e si riparte, in città l’estrema maneggevolezza della Ducati rende la guida piacevolissima, ci si può infilare dappertutto senza il minimo problema, basta pensare ad una manovra che viene subito eseguita. Lasciata la città, il percorso inizia a salire lungo strette stradine, attraverso piccoli paesini; ad ogni incrocio ci si ferma per un rapido consulto e via di nuovo, mentre il gruppo si fa via via più numeroso perché man mano si aggiungono altri concorrenti. Il buio arriva presto e il fanale della Streetfighter dissipa i dubbi, la luminosità è niente male. I chilometri scorrono regolari immersi nel buio, e Matteo con quel coso viaggia sempre a gas spalancato tenendo un passo che è difficile capire come faccia. L’arrivo alla prova speciale è in perfetto orario, in tempo per le spiegazioni sul suo svolgimento: bisogna percorrere circa 11 chilometri alla “pazzesca” media di 35 km/h. Sembra uno scherzo, soprattutto se si intende la prova speciale come “cervello scollegato e gas in fondo”, ma qui funziona così e allora via con un passo da pensione, il contachilometri che oscilla tra 30 e 40 all’ora e un braccio appoggiato sul serbatoio per sorreggere la testa; più rilassati di così... si
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Centopassi con Ducati Streetfighter S
LA MOTO dorme. Finito il giro si rientra alla partenza, breve briefing con gli altri due della squadra e poi in albergo. Per ora nessun problema fisico nonostante l’assetto estremo della Streetfighter IL SECONDO giorno inizia con un cielo che non promette niente di buono, ci sono da fare più di 400 chilometri passando anche per la Svizzera, iniziando con la solita prova di abilità. La mancanza di un porta-roadbook si fa sentire, ad ogni incrocio bisogna fermarsi e consultare la mappa; lo si potrebbe fare mentre si guida ma distogliendo lo sguardo dalla strada, con il rischio di infilarsi ingloriosamente in una macchina o in un fosso. Mentre i chilometri scorrono la Streetfighter si rivela impegnativa, alla iper-reattività dell’avantreno si aggiunge un motore poco pulito in basso ma pronto ad esplodere con tanti cavalli ai medi regimi: è quasi impossibile tenere la ruota anteriore a terra in uscita dai tornanti, e l’impianto frenante è esuberante. Bisogna guidare sempre con la massima attenzione e alla lunga il gioco diventa stancante sia fisicamente che mentalmente. Man mano che si sale l’aria diventa più fresca e dopo una breve sosta per un caffé bisogna aggiungere l’imbottitura nelle giacche, poco prima del Passo del Tonale inizia anche a piovere, si passa all’antipioggia e via sotto un vero e proprio diluvio. Sul bagnato la naked Ducati diventa ancora più impegnativa e due sonore sbandate con contraccolpo sul serbatoio - “quel” contraccolpo sono un ottimo incentivo ad inserire il controllo della trazione: per star sul sicuro posizione 8, la massima, funziona benissimo ma toglie un sacco di divertimento. Dopo un po’ di prove, in questa situazione il compromesso ideale risulta la tacca numero 3 che permette una guida fluida e regolare senza che l’anti spin risulti troppo invasivo. L’acqua trafila dove può sotto la tuta impermeabile e continua a piovere, a complicare la vita il percorso attraversa un sottobosco che la pioggia ha ridotto ad un pantano scivolosissimo. Un fondo fangoso tutt’altro che adatto alla Streetfighter la quale invece, sorprendentemente, si comporta benissimo; l’unica paura è per il puntale molto basso che racchiude il radiatore, c’è il rischio di danneggiarlo in un contatto con il terreno o con un sasso, ma tutto finisce bene. Bagnati e infangati come regolaristi proseguiamo imperterriti, senza nemmeno il tempo di ammirare i luoghi attraversati permotosprint
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UNA TIGRE AL GUINZAGLIO
Datidichiarati .
0 Euro c.m Prezzo 18.70 ) 5 CV (114 kW Potenza 15 a 9.500 giri/’ ) kgm (115 Nm Coppia 11,7 ’ i/ a 9.500 gir o 167 kg Peso a secc , nero Colori rosso
Oltre 140 CV effettivi
LA DUCATI STREETFIGHTER VERSIONE “S” È CARATTERIZZATA DALLE SOSPENSIONI ÖHLINS E DAL DISPOSITIVO PER IL CONTROLLO DI TRAZIONE. È SIMILE ALLA 1098 MA IL FORCELLONE È PIÙ LUNGO E IL CANNOTTO DI STERZO È PIÙ INCLINATO DI 1,1°.
LA STREETFIGHTER, presentata all’ultimo Salone di Milano, è una delle naked più aggressive in circolazione. La posizione di guida è decisamente raccolta, con il manubrio posizionato molto in avanti per caricare l’avantreno, mentre le pedane sono abbastanza arretrate e su strada non toccano l’asfalto nemmeno nelle pieghe più elevate; solo nella guida sportiva a volte il voluminoso impianto di scarico può interferire con il tallone destro costringendo il piede ad una posizione più aperta e poco naturale. In movimento si avvertono una reattività e una maneggevolezza elevatissime, quasi eccessive: l’accentuato carico sull’avantreno consente inserimenti in curva fulminei ma al prezzo di uno scarso feedback dell’anteriore che non trasmette una sensazione precisa dell’aderenza. Molto buono il settaggio delle sospen-
sioni: la forcella, una Öhlins completamente regolabile in ogni funzione e con gli steli dotati di riporto al TiN, offre un’ottima scorrevolezza insieme ad una resistenza all’affondamento adeguata, particolarmente nelle frenate più violente, mentre l’ammortizzatore, sempre Öhlins pluriregolabile, riesce a tenere a bada la cavalleria senza comprimersi troppo o risultare eccessivamente morbido; a questo contribuisce il forcellone monobraccio simile quello della 1098 ma riprogettato nella parte in cui si infulcra al telaio e più lungo di 35 mm. Anche il telaio somiglia a quello della 1098, ma non è uguale: ad esempio l’inclinazione del cannotto di sterzo è passata da 24,5° a 25,6°. Il motore 1098 Testastretta Evoluzione a corsa corta sfodera numeri impressionanti: 143,5 cavalli effettivi a soli 9.650 giri, e 500 giri più giù è il picco di coppia massima, oltre 11 kgm. Poco pulito sotto i 3.000 giri, il motore inizia a spingere con decisione dai 4.000 giri. La crescita è lineare, piena, rabbiosa fino ad oltre 9.000 giri, dopodiché conviene passare al rapporto successivo. Tra gli elementi qualificanti della Streetfighter il DTC, Ducati Traction Control: il controllo della trazione consta di una centralina, due sensori ruota ed un sofisticato software di gestione, e gestisce la coppia erogata dal motore in funzione di numero di giri, velocità delle ruote, apertura dell’acceleratore, parametri di iniezione e anticipo accensione. Al crescere dello slittamento, rilevato dalla differenza di velocità tra la ruota anteriore e quella posteriore, il sistema inizia a tagliare progressivamente la coppia motrice, inizialmente riducendo l’anticipo di accensione e poi togliendo corrente alle candele. Il sistema inoltre riconosce quando si inizia una impennata e in questo caso non interviene. Il cambio è a 6 marce, la frizione è a secco con comando idraulico.
La frenata è affidata a dischi Brembo di 330 mm Ø con pinze monoblocco a 4 pistoncini, ad attacco radiale; la potenza è elevatissima e su strada ci vogliono attenzione e delicatezza nell’azionamento. La dotazione è completata da pregevoli cerchi Marchesini a 10 razze in alluminio forgiati.
IDENTIKIT 1MOTORE Bicilindrico a V di 90° longitudinale, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 1.099,2 cm3. Alesaggio e corsa 104 x 64,7 mm. Compressione 12,5:1. Distribuzione desmodromica doppio albero a camme in testa comandata da cinghie, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica correlata all’accensione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido con pompa trocoidale e scambiatore di calore. Avviamento elettrico.
1TRASMISSIONE
Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco a secco con comando idraulico. Cambio a sei marce.
1CICLISTICA
Telaio a traliccio in tubi di acciaio. Sospensioni Öhlins: anteriore forcella a steli rovesciati 43 mm Ø pluri regolabile, corsa 127 mm, posteriore forcellone monobraccio in alluminio con leveraggi progressivi e singolo ammortizzatore pluri regolabile, corsa ruota 127 mm. Freni: anteriore due dischi semi-flottanti 330 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; posteriore un disco 245 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR 17”; posteriore 190/55 ZR 17”.
1DIMENSIONI
Interasse 1.475 mm, lunghezza 2.120 mm, altezza 1.114 mm, altezza sella 840 mm. Inclinazione cannotto 25,6°. Serbatoio 16,5 litri (di cui 1,8 riserva).
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la pagella
Centopassi con Ducati Streetfighter S
i rilevamenti Velocità max258,2 km/h
Linea9
Accelerazione da fermo
Può piacere o meno però ha grinta da vendere. C’è poco da fare, il fascino Ducati richiama gli sguardi come una calamita.
Di buon livello generale: finalmente su una naked i passaggi cavi sono ben curati e poco in vista. Una chicca le fascette sui tubi acqua in tinta col motore.
Componentistica9 Il meglio che si possa trovare sul mercato. Unica pecca l’ammortizzatore di sterzo: considerato il prezzo, si può chiedere di più.
Motore8 La potenza davvero non gli fa difetto. Però l’erogazione “sporca” al di sotto dei 3.000 giri dà fastidio.
Trasmissione9 La rumorosità che ha portato a cambiare la moto è da considerarere un fatto occasionale. La funzionalità è eccellente.
Sospensioni9 Di alto livello, ben tarate e scorrevoli. Perfette per una moto con queste caratteristiche.
SSI 2010 A P O UGLIO, T L N 8 E 1 C 4 1 : DATA C’È GIÀ LA ALIANE PI IT TRA LE AL SVIZZERE E QUELLE
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difficile: ci siamo persi in cima ad una montagna, nella nebbia, tra acqua, grandine e vento, quindi si mette pure a nevicare. Servono un tempo infinito, la fortuna e qualche sperduto contadino di passaggio, assieme a molti tentativi lungo tutte le strade che incontriamo, per ritrovare la direzione; arriviamo che i ragazzi del controllo stavano per andarsene…. Recuperare il tempo perso è un’impresa disperata, il nostro traino è lontano anni luce e a tutti gli incroci dobbiamo fermarci per leggere le note: quando arriviamo all’ultimo controllo non c’è più nessuno ad aspettarci. Tanto vale godersi un po’ la strada, ormai siamo fuori tempo e la fine della giornata è vicina. È anche una buona occasione per provare a cambiare stile di guida con la Streetfighter in modo da compensare l’eccessiva reattività dell’avantreno: staccata “impiccata”, ingresso curva in stile motard con ancora il freno in mano, si raddrizza immediatamente la moto e via di gas. Così
Freni8 facendo va un po’ meglio ma guidare in questo modo su strade aperte al traffico è molto impegnativo e troppo pericoloso, meglio ricollegare il cervello. All’arrivo la stanchezza è molta meno del giorno prima ma Matteo è lì da un pezzo, affacciato alla finestra della sua camera, in albergo, già pulito e profumato, e sbotta con un dolcissimo «Ma dove c... siete finiti?». È una storia lunga Matteo. Però ci siamo divertiti. E manca ancora una giornata. La mattina c’è un sole splendido, siamo quarti di squadra e si può puntare al podio; i tempi sono meno tirati e c’è spazio anche per foto e riprese, al gruppo si unisce anche Vladimiro: è una gara ma c’è spazio per socializzare. Quando arrivano le classifiche l’ultima sorpresa, piacevole: siamo riusciti ad arrivare terzi. Non resta che ritirare il trofeo, salutare la compagnia, caricare la moto e ripartire alla volta di Bologna. Massacrati e soddisfatti.
tempo in secondi
CRUSCOTTO DIGITALE MOLTO VICINO A QUELLO DELLA 1098, MOTORE QUATTRO VALVOLE TESTASTRETTA CON LE TERMICHE 1098 E I CARTER DEL 1198, PIÙ LEGGERI DI 3 CHILI, E DIETRO DUE SCARICHI DALL’ARIA AGGRESSIVA: IL CARATTERE NON MANCA.
variazione velocità in km/h
tempo in secondi
0-100 0-160
3”21 6”11
distanza in metri
tempo in secondi
variazione velocità in km/h
tempo in secondi
60-100 60-160
3”53 8”71
Peccato per lo scarso feeling trasmesso dall’anteriore che sconsiglia una guida poco attenta.
Prezzo6 Bella, fascinosa, componentistica di qualità, ma non è esente da qualche difetto, e per quella cifra si può avanzare qualche pretesa.
velocità uscita in km/h
183,3 236,9 distanza in metri
78,0 265,4
Scarto al tachimetro Velocità indicata
Velocità effettiva
50 km/h 100 km/h 150 km/h
46,4 km/h 94,3 km/h 138,2 km/h
Frenata
Peso effettivo
Guida7
44,2 151,1
0-400 11”51 0-1000 21”69
Strumentazione8
Buono ad andature medie; aumentando il ritmo le braccia ne risentono a causa della posizione molto caricata sull’anteriore, soprattutto in discesa.
distanza in metri
Misurata nel rapporto più lungo
da 60 km/h da 100 km/h
Comfort7
216,2 245,0
Ripresa da 60 km/h
L’anteriore ha potenza da vendere, in certe situazioni anche più del necessario. Molto modulabile ma poco potente il posteriore.
Nonostante le dimensioni minimaliste il cruscotto fornisce tutte le informazioni necessarie.
velocità uscita in km/h
0-400 10”79 0-1000 20”04
Finiture9
ché i tempi della tabella sono stretti e la pioggia fa il resto. Attraversato il Parco Nazionale dello Stelvio si entra in Svizzera per poi tornare in Italia; affamati come lupi ci fermiamo in un bar a mangiare qualcosa, la fatica inizia a farsi sentire soprattutto su collo, mani e avambracci. Stranamente, nonostante l’imbottitura striminzita la sella non crea alcun problema, anzi si rivela comodissima. Ripartiamo e dal carter arriva un rumore metallico con la terza marcia inserita; mancano ancora circa 200 chilometri nei quali è prudente evitare di utilizzare la terza, ma non è facile in discesa e sul bagnato: la seconda è troppo corta e la quarta troppo lunga... Serve sempre la massima attenzione e per finire in bellezza, la pioggia a volte si trasforma in grandine. Una giornata durissima, di quelle che ti fanno desiderare solo una doccia e un letto, invece prima c’è da risolvere il problema della moto. Telefoniamo alla Ducati e la decisione è di stare dal lato dei bottoni e cambiare moto, dopo avere avvisato l’organizzazione. Finalmente si può cenare, ma l’unico desiderio è quello di un letto.
L’INDOMANI la moto sostitutiva portata da Borgo Panigale è lì alla partenza che aspetta, puntuale come un orologio svizzero. Viene scaricata dal camion che contestualmente ritira l’altra. È comodo essere... quasi ufficiali. Tanto per cambiare il tempo è brutto e poco dopo la partenza inizia a piovere. Ma non è un problema: dopo ieri, cosa può succedere di peggio? Perdersi in una bufera per esempio!!! Alla speciale piove e tira un vento fortissimo che rende difficile rimanere in piedi, e non è bello scoprire dopo un po’ di aver sbagliato strada. Dietro front e via lungo un sentiero sterrato come indicato nelle note del roadbook; ad un incrocio, da una stradina laterale sbuca Walter ed è consolante avere qualcuno con cui condividere difficoltà ed incertezze. Quindi assieme prendiamo la strada di fronte a noi e dopo alcuni chilometri incontriamo Marco che sta tornando indietro: la strada da cui proviene finisce nel nulla. Tirare le conclusioni non è
distanza in metri
metri
12,8 36,5
196,4 kg Asse anteriore 94,2 kg Asse posteriore 102,2 kg
Con il pieno di carburante
il banco Potenza massima effettiva alla ruota
107,0 kW (143,5 CV) a 9.650 giri/’ Coppia massima effettiva alla ruota
108,4 Nm (11,0 kgm) a 9.150 giri/’ motosprint
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Motolandia
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IL PRIMO PASSO VERSO LA LIBERTÀ E FINALMENTE arrivano i tre anni. Che sono ben altro rispetto ai due, quando non sbrodolarsi addosso è ancora un successo o non mangiarsi i mattoncini lego è atto degno di una certa personalità evoluta. Finalmente arrivano i tre anni, che sono quelli che, su certe scatole di giochi particolarmente divertenti, sono da considerarsi l’età minima (36 mesi), sono quelli in cui si può dire concluso il primo ciclo scolastico, ovvero quello dell’asilo nido, e ci si può ritenere pronti per la scuola materna, e sono quelli in cui, presumibilmente, si è pronti per la prima bicicletta, altro che triciclo. E la prima bicicletta, altro che triciclo, è il primo vero atto di libertà e indipendenza, e non me ne vogliano le madri apprensive che popolano il globo. È naturalmente ovvio che la prima bicicletta, altro che triciclo, si porti dietro le prime vere sbucciature alle ginocchia o i primi ribaltoni o le prime capocciate, nonostante il caschetto assolutamente obbligatorio, tutte cose che le mamme in genere, per non parlare di quelle apprensive, non amano veder capitare ai loro pargoletti. Ma così è la vita, fatta anche di ginocchiate, capocciate, escoriazioni varie, e allora tanto vale sperimentarle quando di queste cose si è ancora piuttosto entusiasti. Perché la prima bicicletta è il vero salto di qualità nel mondo delle esperienze, è quell’oggetto capace di aprire mille porte rimaste fino a quel momento inesplorate, è il nastro trasportatore oltre i cancelletto di casa, là fuori dove, oltre ai mostri e ai fantasmi, ci sono anche parchi giochi e vialetti. Finalmente arrivano i tre anni, e ormai si è come dire grandi, oh yeah. Ed è così che in famiglia, durante ripetute riunioni serali quando il pargolo dorme – le stesse in cui si decidono le vacanze, le ore di televisione consentite o si litiga tra mamme e papà com’è normale che accada, ma sempre rigorosamente lontano dalle orecchie della progenie – si stabilisce che per l’imminente terzo compleanno della creatura il regalo sarà la bicicletta. Da quel momento partono le ricerche, e ovviamente le discussioni. Le mamme come sempre schierate dal lato dell’estetica, i papà da quelli della funzionalità, le mamme disposte a spendere un po’ di più per un porta-orsetto posteriore, i papà irremovibili sul freno a leva e non a pedale. Alla fine si giunge come sempre a un compromesso, che come tutti i compromessi non è necessariamente la cosa migliore in (futura) circolazione, ma accontenta più o meno tutti. Quello che conta è che faccia felice la creatura, che quando vedrà la sua sorpresa a due ruote più due si aprirà in un sorriso grande così, prefigurando fughe a perdifiato per il cortile dietro casa. Nonostante la bicicletta in questione, sempre per la storia del compromesso, appartenga alla categoria dei mezzi “giocattolo” e quindi dotati di ruota non in gomma, ma in una speciale lega in polistirolo compresso, che se non altro avrà il pregio di insegnare l’importanza della scelta delle gomme quando la creatura passerà a ben altra voglia di libertà a due ruote. Laura Cattaneo
WEEK-END ALLE 5 TERRE Mega raduno Majesty
DAL 11 al 13 settembre 2009 si svolgerà in Liguria, nella splendida cornice delle Cinque Terre, il Primo Raduno Nazionale Majesty, organizzato dal MajestyClub Italia A.S.D. Il club ufficiale Yamaha è nato nel 2007 e conta ad oggi più di 1.800 iscritti. Per la prima volta in assoluto in Italia, tutti gli amanti di Yamaha Majesty avranno la possibilità di riunirsi e di passare un week-end in sella al loro scooter, condividendo insieme a vecchi e nuovi amici la stessa grande passione. Il raduno, che è stato organizzato in collaborazione con TOM42, l’agenzia di La Spezia specializzata nella realizzazione e gestione di raid avventura e turistici in moto, prevederà un percorso itinerante che inizierà sabato 12 mattina e si concluderà domenica 13 al pomeriggio. Il tour toccherà tutti i punti nevralgici dell’incantevole tratto della costa ligure di levante: da La Spezia a Levanto, da Vernazza a Sestri Levante. Per info, disponibilità e iscrizioni: TOM42 - Tel. 335.8259532, www. majestyclub.it, www.yamaha-motor.it
MOTORRAD FUTA A SEGUITO delle tre edizioni del “Rock ‘n’ Bikes” (2005, 2006 e 2007), nelle giornate del 29 e 30 agosto presso gli impianti sportivi di Loiano, in provincia di Bologna, si terrà il Motorrad Futa Loiano. Si tratta di una manifestazione benefica con lo scopo di contribuire alle cure mediche di cui necessitano due giovani, Denis e Andrea. L’evento racchiuderà diverse attrazioni: una due giorni di curve lungo le strade dell’Appennino Tosco–Emiliano, lo show di motocross freestyle della Daboot Gang, il brivido di salire su auto da rally e l’occasione di ammirare la mostra del moto club “Due Ruote Storiche”. Inoltre sarà possibile
godersi il raduno delle Fiat 500 di un tempo, assistere alla “Partita del Cuore”, che vedrà la partecipazione di vari artisti di fama (Lucio Dalla, Fio Zanotti e molti altri) e ascoltare la musica della Rock&Blues Band formata da elementi di spicco nazionale. Non mancheranno la lotteria con premi motoristici, stand di specialità gastronomiche tipiche della zona accompagnate da birre speciali. Gli appassionati della MotoGP potranno seguire su un megaschermo le qualifiche del sabato e la gara della domenica del GP di Indianapolis. Per informazioni e prenotazioni Manuel 335/5212161.
30.000 VISITATORI, APPASSIONATI E MOTOCICLISTI DEL MARCHIO BMW MOTORRAD PROVENIENTI DA OLTRE 30 PAESI, HANNO RAGGIUNTO IL PITTORESCO RESORT SITUATO A GARMISCH PARTENKIRCHEN, AI PIEDI DI MONTE HAUSBERG, PER LA PIÙ GRANDE FESTA BMW MOTORRAD DEL MONDO E PER DIVERTIRSI GRAZIE AD UN VIVACE PROGRAMMA. IL VIAGGIO PIÙ LUNGO PER ARRIVARE ALLA TRE GIORNI TEDESCA È STATO QUELLO FATTO DA UN GRUPPO DI OTTO PERSONE GIUNTE DA PECHINO.
DAL 20 AL 23 AGOSTO
RADUNO INTERNAZIONALE A ROVERETO DAL 20 al 23 agosto Rovereto ospita il 38° Motoraduno Internazionale legato alla cittadina trentina. Alla manifestazione aderiranno numerosi partecipanti di diverse nazioni con lo scopo di conoscere il territorio, ma anche di stringere nuove amicizie fra appassionati biker. Da mercoledì a venerdì sono previsti giri panoramici del Trentino, con escursioni ai laghi, visite a cantine per degustazioni di vini e visite ai musei. Venerdì sera fiaccolata della pace per raggiungere la campana dei Caduti e sfilata nelle vie del centro. Domenica giro turistico, pranzo al camping “I Lavini di Marco” (dove è previsto anche il ritrovo) e premiazioni. Per info: moto club Pippo Zanini 0464/433835, sito www. mc-pippozanini.it, mail@mc-pippozanini.it
Multimedia I CELEBRI pickup americani, trasformati in “mostri” tramite gommoni da trattore, sono i protagonisti di “Bigfoot Collision Course”, videogame per Wii e DS distribuito da Halifax (rispettivamente a 42 e 32 euro). A disposizione tre categorie di monster truck con cui gareggiare (leggeri, Pro-Stock ed elaborati) e 17 circuiti fuoristrada, variamente ambientati, dove fare a sportellate. Peccato che la diversità dei fondi fango, terra, neve o ghiaccio non condizioni più di tanto
guida e trazione dei veicoli. Davvero poco entusiasmante poi la grafica, soprattutto considerando le potenzialità della piattaforma Wii.
GRANDI VIAGGI SENZA SPONSOR HO SALUTATO con viva partecipazione (chissà, forse anche con un pizzico d’invidia, però in senso buono) la partenza a inizio agosto dei friulani Italo Barazzuti - in sella all’inseparabile Gold Wing 1200 dell’86 di nome “Thelma”, già reduce da 300.000 km di raid in Europa e Asia - e Maurizio & Daniela De Biasio - coppia di sposi di Sacile che da anni gira i continenti con “Motina”, Guzzi Florida V65 da 250.000 km di avventure già felicemente portate a termine. Tutti loro, evviva la faccia dell’onestà, partono, viaggiano e si mettono in discussione solo a misura dei propri orizzonti personali e dei propri sogni. E non raccontano balle ipocrite. Italo, in particolare, cercherà di cavalcare come al solito i propri umani entusiasmi in una traversata completa delle Americhe, dall’Alaska alla Terra del Fuoco. Starà via quasi un anno. L’inossidabile duo Maurizio & Daniela, invece, ha deciso di veleggiare alla volta dell’Australia, dove soggiornerà circa un mese, cercando di assorbire il più possibile dell’affascinante continente australe. Motoviaggiatori sani, insomma, che per partire non stanno lì ad affannarsi dietro sponsor munifici cui cedere l’anima per contratto, né sentono il bisogno di crearsi la copertura della carità pelosa. Una moda, quest’ultima - fateci caso anche voi - che purtroppo si sta diffondendo in maniera che trovo alquanto irritante. Leggo infatti di viaggi in India che sperperano un mucchio di soldi sbandierando il fine di raccogliere fondi per una missione di suore, raid in Tagykistan usati come media per pubblicizzare un aggeggio elettronico con la scusante di donare laggiù uno scuola-bus, vacanze africane in sella a moto d’elite per veicolare ai bimbi locali segnali di speranza. E via di questo passo. Ormai, per dare un paravento ai propri piaceri effimeri – com’è quello di andarsene in giro in motocicletta in un mondo dove le diseguaglianze sono allucinanti ed un’enorme fetta di popolazione non soddisfa i bisogni più elementari – tanti hanno adottato la bella idea della “beneficenza”. Che detta così sembra cosa degnissima. Ma poi, riflettendoci un po’ sopra, viene fuori la realtà alternativa di chi, per mettersi a posto la coscienza mentre persegue lo scopo prioritario del divertimento, fa cascare dall’alto, qua e là, qualche sciocchezza simbolica. Come stillare una pietosa goccia d’acqua in un deserto mentre intanto a casa propria si sta sotto la doccia 24 ore su 24, o suggerire di offrire brioche a un popolo senza pane come fece Maria Antonietta d’Austria poco prima del bagno di sangue della rivoluzione francese. Sarò pure giacobino, e per nulla politically correct, ma a me fa questo effetto. Eppoi l’ipocrisia non m’è mai piaciuta, soprattutto quando tenta di approfittare dell’altrui debolezza. Certo, agli occhi del poveraccio che riceve anche solo un chicco di riso è tutto di guadagnato. Ma per chi viene dalla ricchezza occidentale, mi dite cosa c’è di tanto etico nel mascherare da buona azione un viaggio in moto che è sinonimo dell’edonismo voluttuario individuale? Suvvia, per cortesia, almeno siamo coerenti, se non seri. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it
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2009
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ITALIANO - Campionato Indoor in notturna a Nembro (BG) M.C. Lazzate, tel. e fax 02-96720762, sito Internet www.motoclublazzate.com, e-mail mclazzate@tiscali.it
MONDIALE - Campionato MX3 ed europeo MX2 a Vantaa (Finlandia) SML, tel. +358-9-34812253, fax +358-9-147742, sito www.moottoriliitto.fi, office@sml.slu.fi MONDIALE - Campionato Sidecarcross a Kivioli (Estonia) EMF, tel. +372-6-006343, fax +372-6-006342, www.msport.ee, email info@msport.ee Gara interrregionale a Tirano (SO) M.C. Alta Valtellina Racing, tel. 0342-861098, fax 0342-862577, mail saligarif@tiscali.it Campionato Trentino Alto Adige a Roncone (TN) M.C. Roncone, tel. 0465-901507, fax 0461-901881, roncone@motoclubfmi.it
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1Sardegna
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