29 GIUGNO - MOTOSPRINT 26

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CROSS MX1 In Lettonia vince Desalle. Cairoli perde solo 4 punti

26 29 GIUGNO 5 LUGLIO 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1678

2,50 Euro (Italy only)

SUPERBIKE MISANO Doppio successo e 37 punti su Haslam Max festeggia così i 39 anni Ora l’Aprilia può davvero sognare il titolo

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

Maxi Biaggi ROSSI DUCATI

SÌ ECCO PERCHÉ ADESSO SI PUÒ FARE

Lorenzo senza avversari MOTOGP OLANDA


Sommario numero 26/2010 1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP GP Olanda. Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati ad Assen Moto2 GP Olanda 125 GP Olanda Superbike Mondiale. Round San Marino a Misano Adriatico Supersport Mondiale a Misano Superstock Coppa FIM 1000 ed Europeo 600

28 48 54 60 72 74

1FUORISTRADA

Cross MX1-MX2 GP Lettonia a Kegums Trial GP Gran Bretagna a Fort William Rally Campionato Italiano in Umbria Cross Intervista a Pit Beirer (KTM) Sportitalia I campionati regionali

76 84 85 86 89

1SU STRADA

Prova novità Aprilia Shiver ABS Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

94 98 101 104

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 106

1GP GUIDA

Il calendario Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

20 22 100 102 103

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Collaborano

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Il ritorno delle cadute high side VI SCRIVO per dire la mia riguardo l’incidente occorso a Valentino. Si è detto che abbia sbagliato a tirare dopo aver lasciato raffreddare le gomme per un paio di curve, ed è qui che non capisco. Come è possibile che una gomma si raffreddi per un paio di curve condotte a bassa velocità? Se così fosse cosa dovrebbe succedere dopo la partenza, visto che stanno fermi un bel po’ prima del via e che di certo non limitano il gas i primi giri? Dalle foto si vede che la moto gli è partita via e che lui ha controsterzato, ma non cosa ha fatto: ha chiuso oppure si è fidato dell’elettronica e ha lasciato aperto sperando che il controllo trazione e gli altri controlli lo aiutassero a raddrizzare la moto? Se così fosse, vuol dire che la colpa è più dell’elettronica che della gomma. Ma non si era detto che l’elettronica serve innanzitutto per la sicurezza del pilota, perché evita incidenti come questi? E bisogna privilegiare la prestazione oppure la sicurezza? Credo che nessuno (a parte Rossi e la sua squadra) saprà mai veramente perché è caduto, come non si è mai saputo cosa avesse la sua moto a Valencia 2006, dove si addosso tutte le responsabilità di quella gara andata male. Franco Benny Trieste

LE TANTE DI CADUTE DI QUEST’ANNO, COME QUELLA DI ROSSI AL MUGELLO, HANNO SFATATO IL MITO CHE L’ELETTRONICA ABBIA CANCELLATO LA CADUTA HIGH SIDE.

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PARLANDO della caduta di Vale, qual è l’anello di congiunzione tra virgola nera, sbandata controllata, inserimento dell’elettronica, taglio della potenza e “disarcionamento” del pilota? Vincenzo

SULLA caduta di Rossi al Mugello si è detto e scritto molto. Enrico Borghi, su queste pagine, ha approfondito prima e meglio di chiunque altro (per una volta, lasciatemelo dire...) la responsabilità delle gomme e del loro riscaldamento. Certo è che le tante, troppe, cadute di quest’anno, oltre a sottolineare estremizzazione e limiti degli attuali pneumatici della MotoGP, hanno sfatato un “mito” sostenuto con convinzione da piloti e tecnici della MotoGP, ovvero che l’elettronica ha completamente cancellato la caduta high side, la più temuta perché la più pericolosa, come ci hanno purtroppo confermato gli infortuni di Rossi al Mugello e Aoyama a Silverstone. I fatti ci dicono che l’elettronica non è in grado di eliminare (non sempre perlomeno) le cadute high side. Se la gomma posteriore parte via non c’è “taglio” della potenza che garantisca al pilota di restare in piedi. Decisamente, la frase “con l’elettronica di oggi non cadi più neanche se vuoi” è stata surclassata dai fatti.

GP ITALIA AL MUGELLO. SERVE UN BIGLIETTO PER LE PROVE Venerdì 4 giugno mi sono recato al Mugello per vedere le prove del Motomondiale con mia figlia. Arrivati alla biglietteria mi hanno detto che i biglietti giornalieri sono disponibili solo la domenica. Vi sembra giusto? Non potevano comunicarlo in qualche maniera senza farci fare centinaia di chilometri? La loro paura è che chi entra il venerdì se ne stia dentro fino a domenica, allora io ero pronto a dare i soldi dei tre giorni e farmi restituire le quote di sabato e domenica all’uscita la sera, ma niente da fare. Mi sembra che il giornaliero per le prove sia da prendere in considerazione per gli anni venturi. Andrea Cesarone Arquà Petrarca (PD)

Sono d’accordo con lei. È brutto (seppur risaputo) che non vengano venduti i biglietti per le prove del venerdì e del sabato. È fuor di dubbio che la soluzione ideale sia aprire i cancelli del circuito la mattina e chiuderli la sera mandando fuori tutti... Ma il Mugello ha caratteristiche tali per cui una volta dentro si diventa “imprendibili”. Così viene data la possibilità di campeggiare all’interno ma tolta quella di entrare e... uscire. Una bella complicazione anche per gli organizzatori, costretti anche a fare i conti con un sabato notte “infuocato” del quale farebbero volentieri a meno e che tiene lontani molti appassionati, spaventati dalla prospettiva di una notte insonne.

IN BREVE

MA L’ELETTRONICA NON TAGLIA?

LA BELLEZZA INTERIORE DI CHI CORRE (E VINCE) IL TT Vorrei fare i miei più sinceri complimenti a Mario Donnini per il bellissimo pezzo che ha scritto sul TT. Da diversi anni mi sono appassionato alle corse su strada ed ai luoghi storici del motociclismo, e non nascondo che certi passi dell’articolo mi hanno commosso fino alle lacrime, per la bellezza interiore delle persone che vi partecipano, e la pura e inesauribile gioia che si deve provare nel partecipare, competere, sopravvivere, e addirittura vincere, in una corsa unica come il Tourist Trophy. Sacha Padovani

I caschi non sono tutti uguali. Solo tu conosci il piacere e l’emozione che l’andare in moto regala. In un lungo viaggio, in pista, o sul tuo scooter dribblando il traffico. Integrale, jet od offroad, ogni nuovo modello Arai migliora il comfort e la sicurezza del modello precedente. Senza compromessi. Il fatto che ogni modello Arai preveda test d’urto non solo nei 4 punti prestabiliti dall’omologazione in vigore1, ed almeno un secondo fino a 3 ulteriori impatti nello stesso punto2, offra l’aggiuntivo test di penetrazione non richiesto3, produca fino a 6 calotte esterne diverse a seconda della taglia e la calotta interna fino a 5 densità differenziate in un unico elemento, è solo per la tua tranquillità, comfort e migliorare il tuo piacere dell’andare in moto. Il tutto con 5 anni di garanzia4 e l’usufruire gratuitamente degli Arai Racing & Touring Service5. Non fare come lo struzzo, approfondisci su www.berracing.it/perchearai

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Lettere

CONTROMANO LA STUPIDITÀ SI PUÒ SCANSARE HO RILETTO almeno tre volte l’articolo intitolato “La stupidità di massa non paga“ di Marco Masetti sul n. 24 e poi l’ho letto ancora con i mie due figli motociclisti (ragazzo e ragazza), perché credo che si debbano finalmente dire parole chiare su ciò che ci circonda. Anche nel nostro ambiente. Ho 56 anni e ho macinato in moto tanti di quei chilometri che le acrobazie di qualche giovane centauro irrequieto ed incosciente mi fanno solo sorridere: sono lo specchio di questi tempi, tutto estetica e velocità. Per cui noi “vecchietti”, in moto possiamo competere piacevolmente solo per esperienza, capacità e durata: come nel sesso; non è poco. Hai perfettamente ragione, occorre avere il coraggio di scansarsi dal pessimo e tornare a percorrere le strade migliori assaporando il percorso e godendo delle sensazioni, del paesaggio e magari dei compagni di viaggio; tutto il contrario che rischiare la vita propria ed altrui sulle curve e sui tornanti per il puro gusto di sfidare il rischio. Purtroppo la mamma degli stupidi, motociclisti e non, è sempre incinta. L’importante è non scoprire di essere il padre. N.B. Sono un “bmwista”, di quelli che ci manca poco che in strada salutino anche le biciclette! Orlando Giorgi

NON CADE SOLO VALE RIALZARSI SI PUÒ. SERVE VOLONTÀ TAVULLIA, velocità 30 km/h, chi mi precede frena di colpo e l’unica cosa da fare è frenare. Causa strisce pedonali mi si chiude l’anteriore; sono per terra. Non curandomi delle ferite, il mio primo pensiero va alla mia piccola stesa per terra, mi rialzo e rialzo lei. Con la sola preoccupazione di non aver ammaccato il serbatoio. Accosto motosprint

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la moto, faccio un paio di piegamenti sulle ginocchia (pazzo!), vedo un foro profondo e largo un centimetro nel ginocchio, ma ho solo un po’ di dolore. Vado in ospedale per chiudere la ferita e mi fanno diverse lastre. “C’è una piccola fratturina della tibia, venga domani e la ingessiamo”, dice il dottore. Quando posso tornare in moto? È questa l’unica domanda che faccio al medico. La risposta è secca: “minimo ne avrà per due mesi”. La mattina dopo vado in ospedale e l’ortopedico vedendo le lastre dice:“frattura scomposta con affossamento del piatto tibiale, dobbiamo fare una TAC per vederci meglio e decidere il tipo di intervento”. Intervento?! Non ci volevo credere, il mio primo infortunio serio in vent’anni di due ruote! Dopo qualche giorno mi hanno operato, inserendo 2 viti da 7 centimetri. Chiamala piccola fratturina... In un giro di pochi giorni me ne son fatto una ragione, pensavo alle coccole della morosa, agli amici che non mi avrebbero lasciato solo, alle moto in TV... Coccole ce ne sono poche, gli amici li ho visti si e no una volta, la Ducati in Superbike è un disastro... Quando Valentino Rossi è caduto e si è fatto male al Mugello mi è venuto da piangere. Sul serio! Dopo lo sconforto, ho deciso di darmi una svegliata, avevo già l’OK dell’ospedale per togliere la ginocchiera, ma non lo avevo ancora fatto del tutto per timore; lunedì la svolta, dopo aver letto su internet di casi come il mio ho appreso che l’unico modo per guarire presto è la forza di volontà. Ho preso coraggio, ho piegato pianissimo il ginocchio, sono riuscito fino a 90°, dopo di che è arrivato un po’ di dolore e mi sono fermato. Domani inizio la fisioterapia, so che sarà dolorosa, ma tocca stringere i denti e avere voglia di guarire, il fattore psicologico è fondamentale, e questo di sicuro lo sa il mitico Valentino, cui va un “in bocca al lupo” speciale. Sass 46

TROPPO ROSSI E NIENTE WDW CON SOMMO rammarico, stamattina su Motosprint non ho trovato niente sul WDW 2010 svoltosi a Misano. Dire che è stato bellissimo è poco, tutto perfetto, anche il tempo! Non è giusto che questo settimanale di moto non parli d’altro che di Valentino Rossi, con 7 pagine dedicate a lui e al suo incidente; sono veramente nauseata. Non capisco perché gli si deve dedicare un giornale intero e nemmeno una mezza paginetta al raduno Ducati. Se fosse stato quello di Rossi sarebbe stato lo stesso? Non credo proprio! Comunque sono decenni che acquisto questo giornale e continuerò perché sono una motociclista convinta, ma cambiategli titolo, chiamatelo Valentino Sprint visto che non avete occhi che per lui. Sono felice che il raduno Ducati sia stato un tripudio di gente. Tutto il resto è noia! Paola Baffi SFOGLIANDO l’ultimo numero di Motosprint ho notato un paio di cose per le quali mi piacerebbe avere delle spiegazioni. Innanzitutto non capisco perché, tra campionati minori e trofei, manchi ogni riferimento al Ducati Desmo Challenge, mentre sono state dedicate pagine ad altre competizioni, come il Trofeo Siciliano e la Dunlop Cup. Tantopiù che la seconda tappa del Trofeo si è svolta in concomitanza con il WDW a Misano, altro evento di cui non fate parola, nonostante sia stata stimata una partecipazione di 60.000 persone! Greta

FORTUNA che le mail non menano... Comunque ho argomenti per difendermi dalle nostre arrabbiatissime lettrici. Se Greta avesse guardato con più attenzione le pagine di Sportitalia avrebbe scoperto che le gare di cui parla sono state corse domenica 6 giugno, una settimana prima di quella all’interno del WDW. Il mega raduno Ducati ha avuto il suo spazio la scorsa settimana, in Motolandia, rubrica dedicata a questi eventi. Le pagine che chiudiamo la domenica sono dedicate esclusivamente allo sport. Una scelta alla quale siamo fedeli da sempre...


Lettere

DECISIONE SOFFERTA C’È CHI LA CONDIVIDE SCRIVO per rispondere ad Alessandro Badeschi, che ha scritto sul n. 22. Ebbene Alessandro, ti faccio i miei complimenti, anche perché come te siamo in tanti. Vivo la moto come la più grande passione, ho 40 anni e vado in moto da 26. Credo che la tua decisione sia assolutamente matura e l’ho presa anch’io qualche tempo fa. In passato, tra le uscite in pista e le gite domenicali, ogni occasione era buona per salire sulla mia bella... Anche io ho una famiglia con una moglie che mi vuol bene e sta in ansia tutte le volte che salgo su una moto... E ho due cuccioli splendidi che sono la mia gioia più grande. Ho vissuto e sto vivendo la metamorfosi anch’io, e la vivo senza vergogna. Lo scorso anno non sono salito in moto prima di aver fatto l’assicurazione sulla vita, ma comunque non è più la stessa cosa. Quest’anno ho provato un paio di volte, ma il timore di farmi del male è diventato grande. Non sono ricco, mi tocca lavorare tutti i santi giorni e non mi posso permettere di stare a casa perdendo giorni di lavoro. Salire in moto di tanto in tanto ci sta, ma la passione vera colti-

vata da ragazzino, la voglia di correre su pista o su strada me la sono fatta passare. Secondo me è segno di maturità e responsabilità nei confronti di chi dipende da noi. Con tutto il rispetto per la moto i miei figli e mia moglie vengono prima. C’è un tempo per tutto e quello per la moto credo sia finito per me. A malincuore ma è finito. Salvatore Valerioti CARO Alessandro Badeschi voglio dirti che non sei solo e che ti capisco benissimo. Anch’io mi sono fatto un “esamino di coscienza” dopo aver avuto un incidente in strada con la mia “piccola” a quasi da un mese dalla nascita di mia figlia. Le mie ferite fortunatamente sono guarite e diciamo che ho dato anche una bella rimarginata anche a quella che sta dentro e che difficilmente pensavo potesse chiudersi. E adesso il mio “suggerimento”: hai mai pensato a qualcosa di più piccolo? Io ringrazio il mio meccanico Atos per avermi dato la possibilità di tornare a sognare su uno scooter preparato pista: dopo la prima uscita mi è tornato quel sorriso che pensavo perso... Costa meno di una moto e il divertimento è assicurato. Facci un pensiero! Ady Milano

STILI DA CAMPIONI A CONFRONTO... CON BOTTO FINALE. A SINISTRA, GEOFFREY DUKE A IMOLA NEL 1957; SOPRA, VALENTINO ROSSI AL MUGELLO PRIMA DELLA ROVINOSA CADUTA DI QUEST’ANNO.

DUKE E ROSSI STILI E DESTINI DI CAMPIONI È IMPRESSIONANTE vedere come a distanza di oltre 50 anni, con mezzi non paragonabili tecnicamente ma pur sempre da competizione, l’abilità di due grandi campioni porti al tentativo di controllo di un mezzo con perdita di aderenza. Nella foto in bianco e nero vediamo “Il Campionissimo”, come veniva chiamato allora Geoff Duke, ad Imola nel ‘57, in quella a colori Valentino Rossi, detto “Il Dottore”, al Mugello

. Marrttin DB9 n o t s A a n u a e vinci guida? Fatti strad metterti alla r e p la o g re Hai le carte in

nel 2010. In tutti e due i casi la scivolata continuerà, con conseguente caduta che terrà i campioni lontano dalle piste per alcuni mesi a causa di infortuni; possiamo solo intravedere in questi scatti che, comunque vada, il campione si vede anche nel momento della difficoltà. Valentino, pensa bene alla Ducati, perché alla Yamaha mi sa che si stanno (non si può dargli torto, visti i risultati) innamorando di Lorenzo, che è giovane e veloce. Sandro Zilio Romano D’Ezzelino (VI)

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Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

Alcune curiositĂ sulla BMW S 1000 RR HO LETTO con interesse il suo articolo riguardante la tecnica del motore della BMW S 1000 RR, e avrei alcune domande da sottoporle. A cosa serve quella â€?camera d’espansione“ dell’impianto di scarico? Sulla moto da competizione non esiste. Che cosa è, e a cosa serve, il riporto DLC che si trova sui bilancieri? Ho notato, dal disegno riportato a corredo dell’articolo, che i cornetti dell’impianto di aspirazione variabile sono solo i 2 dei cilindri centrali, mentre i cornetti dei cilindri esterni sono fissi. Come mai questa soluzione? Anche l’Aprilia sulle sue moto aveva la catena di distribuzione morse, mentre adesso ha gli ingranaggi; perchĂŠ gli ingegneri tedeschi preferiscono la catena? Roberto Fiorentino

I SISTEMI di scarico delle moderne moto di altissime prestazioni sono degli autentici capolavori, non solo dal punto di vista realizzativo, ma anche (e soprattutto) sotto l’aspetto progettuale. Sono in grado di offrire una minima contropressione, e quindi di ostacolare il flusso gassoso (e quindi di penalizzare la potenza) in misura estremamente limitata, ma al tempo stesso di abbattere le emissioni acustiche e di scarico in maniera drastica, portandole al di sotto degli attuali, ristrettissimi, limiti di legge. E c’è dell’altro. Grazie ad essi le prestazioni del motore possono addirittura essere migliori di quelle che questo potrebbe ofmotosprint

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frire se fosse completamente privo di sistema di scarico, ovvero se i condotti dalla testa scaricassero i gas direttamente nell’atmosfera. In effetti un sistema di scarico ben studiato permette una efficace “utilizzazioneâ€? dei fenomeni pulsatori che hanno luogo in seno alla massa gassosa. L’andamento delle curve di coppia e di potenza è fortemente influenzato dalle caratteristiche del sistema di scarico. I cosiddetti “tubi ad interferenzaâ€?, ossia gli elementi di collegamento tra i tubi discendenti dai quattro cilindri, ed eventuali camere di espansione nonchĂŠ valvole parzializzatrici, trovano la loro spiegazione nel fatto che consentono di migliorare l’andamento delle curve, almeno in corrispondenza di certi regimi, riempiendo dei “vuotiâ€? e “smorzandoâ€? eventuali ondulazioni (ossia, rendendo piĂš uniforme la geometria delle curve stesse). Pure l’abbattimento delle emissioni acustiche può beneficiare della loro presenza; questo vale in particolare per quanto riguarda la valvola parzializzatrice posta nelle immediate vicinanze del silenziatore terminale. Nel caso specifico, quella che lei chiama camera di espansione, ha anche l’importantissima funzione di alloggiare i due catalizzatori. La progettazione e la messa a punto dei complessi di scarico è materia da specialisti e risulta assai impegnativa in ogni caso. Il che spiega per quale ragione sia ben difficile riuscire a far meglio della Casa costruttrice‌ Certo, ci sono scarichi

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SVELIAMO GLI ENIGMI DI UNA REGINA

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UNO “SPACCATOâ€? DELL’IMPIANTO DI SCARICO DELLA BMW S 1000 RR. SULLA SINISTRA Câ€™Ăˆ LA VALVOLA PARZIALIZZATRICE CHE PRECEDE IL SILENZIATORE DALLA STRUTTURA COMPLESSA. LE NORMATIVE CONTRO L’INQUINAMENTO SONO SEMPRE PIĂ™ SEVERE E I COSTRUTTORI SI DEVONO ADEGUARE.

aftermarket che consentono un miglioramento delle prestazioni, ma non abbattono le emissioni acustiche (e di sostanze inquinanti) in misura analoga! Per le moto da corsa, come ovvio, la situazione è completamente diversa; ciò che conta sono le prestazioni di punta, unite ad una vigorosa erogazione ai regimi medio-alti, e non l’abbattimento della rumorositĂ e il miglioramento della geometria delle curve caratteristiche ai regimi inferiori, ossia al di fuori del campo di utilizzazione tipico dei mezzi da competizione. Le trombette di aspirazione sono eguali, e a lunghezza variabile, per tutti e quattro i cilindri; il disegno mostra bene ciò che accade a livello delle due

interne soltanto per motivi di chiarezza. Con la sigla DLC in effetti si indica una intera famiglia di riporti superficiali dotati di caratteristiche eccezionali. Nel settore motoristico questi rivestimenti hanno fatto la loro comparsa sulle Formula 1 alla fine degli anni Novanta. Dapprima sono stati impiegati sui bilancieri a dito, ma in seguito la loro utilizzazione si è estesa anche agli spinotti e ad altri componenti. I riporti in questione, che vengono applicati con sistemi PVD (Physical Vapour Deposition), sono costituiti da strati di carbonio amorfo o microcristallino, dello spessore di alcuni micron soltanto; hanno una durezza molto elevata (oltre 2000 PUNTI VICKERS) e un co-

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Officina

efficiente d’attrito estremamente basso. Si applicano su parti dotate di una finitura superficiale molto alta (meno di 0,10 micron Ra). Grazie alle loro caratteristiche consentono ai componenti di sopportare impunemente pressioni di contatto elevatissime e di lavorare anche in condizioni di lubrificazione ben lontane da quelle ottimali. La resistenza all’usura da strisciamento è eccezionale. Da qualche tempo i riporti DLC vengono impiegati anche su alcuni motori di serie di elevate prestazioni, come appunto il BMW in questione (bilancieri a dito) e certi KTM (spinotto), oltre che su diverse canne di forcella. Per quanto concerne infine la catena di distribuzione, occorre

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tenere presente che quella del BMW 1000 non prende il moto direttamente dall’albero a gomiti ma da un ingranaggio intermedio di rinvio, ed è quindi relativamente corta. Inoltre, il motore tedesco ha una architettura in linea e quindi la rotazione degli alberi a camme (ognuno dei quali aziona le valvole di quattro cilindri) è più uniforme, e pertanto meno soggetta a oscillazioni, rispetto a quella degli alberi di un motore che i cilindri li ha a V. Ciò detto, rimane il fatto che in linea di principio il comando a ingranaggi è sempre superiore, in quanto più “rigoroso”. All’atto pratico, i tecnici tedeschi non hanno ritenuto che valesse la pena adottarlo, come

del resto hanno fatto quelli delle quattro Case giapponesi. Può darsi che un successivo step evolutivo veda il passaggio a questa soluzione; per ora pare che non sia giustificata. E stia ben tranquillo che stiamo parlando di gente che sa perfettamente il fatto suo…

SPECIFICITÀ DEGLI OLI BASI ANALOGHE ADDITIVI DIVERSI HO NOTATO che vi sono oli il cui uso viene indicato indifferentemente per motori a benzina e motori diesel, altri invece sono specificati solo per motori diesel. Considerando che sono sempre semisintetici e di identica

gradazione, quali le differenze? Ho visto un olio, sempre semisintetico 10W 40, che riportava “per diesel in uso severo”; vi sono particolari additivi? Quali gli effetti sui motori? Che accadrebbe se un olio per diesel, specie l’ultimo, venisse impiegato su un motore a benzina? Claudio Lazzarini Bellaria-Igea Marina (RN)

PER gli oli destinati alla lubrificazione dei motori sono state messe a punto, da appositi enti internazionali, delle specifiche che ne indicano il livello prestazionale. Ad ognuna di esse corrisponde una serie di prove che il lubrificante deve superare. Ciascun livello prestazionale viene indicato da una

sigla di due lettere; per gli oli destinati ai motori a ciclo Otto a quattro tempi, la prima lettera è sempre una S, mentre la seconda cresce (come posizione alfabetica) mano a mano che il livello stesso diventa più severo. Per gli oli destinati ai diesel la prima lettera invece è una C. In molte lattine sono riportate entrambe le sigle, e ciò significa che l’olio è adatto ad essere impiegato su tutti e due i tipi di motore, anche se il livello prestazionale può essere differente nei due casi (ad esempio, molto elevato per i motori a ciclo Otto e meno per i diesel, o viceversa). Controlli questo sulla confezione del lubrificante al quale fa riferimento. La presenza di entrambe le sigle è la conferma

INCOLLAMENTO

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del fatto che, anche se specifico per i motori di un tipo, l’olio può essere impiegato con ottimi risultati anche sui motori dell’altro. Nella maggioranza dei casi è effettivamente così. La differenza tra gli oli destinati alle due tipologie di motore in questione è da ricercarsi negli additivi e non nelle basi, che

sono assolutamente analoghe. In particolare, nei diesel è molto sentita l’esigenza di evitare ogni rischio di INCOLLAMENTO dei segmenti nelle cave, anche in presenza di temperature locali particolarmente elevate, e quella di mantenere in sospensione, impedendone l’accumulo, le particelle carboniose. Si tratta di oli con una notevole percentuale di additivi detergenti-disperdenti. Tenga presente che non è diversa la tecnologia e che anche gli additivi impiegati sono fondamentalmente gli stessi. Quella che varia alla fin fine è la loro quantità, e la cosa non è di importanza trascurabile. Oggi i lubrificanti sono talmente specialistici che è praticamente impossibile realizzarne alcuni

in grado di raggiungere il massimo livello di prestazione previsto tanto per i diesel quanto per i motori a ciclo Otto. La cosa però è legata in larga misura ad esigenze relative alla necessità di contenere le emissioni (e quindi anche di compatibilità con i catalizzatori). Quelle che contano, e che ci dicono, almeno a grandi linee, quanto è “buono” un olio nell’impiego sui due tipi di motore in questione sono le sigle riportate sulla lattina. Per quanto riguarda l’utilizzo sulle moto di schema convenzionale (cioè con la frizione in bagno d’olio e il cambio in blocco), è importante che l’olio sia di tipo specifico, e che venga contraddistinto dalla sigla MA (o, meglio ancora, MA 2).

57 NATIONAL & INTERNATIONAL TITLES

motosprint

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Paddock

www.tcxboots.com

A cura di Lucia Voltan

Tra gare e spettacoli la quinta tappa DOPO il doppio appuntamento del Mugello, dal 2 al 4 giugno il campionato italiano velocità approda a Misano, per la quinta prova. Sarà un appuntamento particolare, soprattutto per il contesto. Il CIV sarà concomitante con la Notte Rosa, una serie di appuntamenti che coinvolgono varie località della Riviera Romagnola con musica, spettacoli ed eventi vari. Per l’occasione, Paola Cazzola avrà tuta e casco “colorati” di rosa, oltre a essere ospite sul palco, venerdì sera, del concerto di Samuele Bersani. Tra le altre iniziative in programma, sul lungomare di Misano, una mostra fotografica curata da

Fabrizio Porrozzi, dedicata ai piloti italiani, e l’allestimento di “DediKato”, spazio alla memoria del pilota giapponese, progetto benefico che raccoglie fondi per la Fondazione per la Fibrosi Cistica. L’ingresso al Misano World Circuit, venerdì 2 e sabato 3 luglio, per le prove, sarà come sempre gratuito. Domenica: 20 euro ridotto (donne, under 18 e tesserati FMI) 15 euro. Gli under 14 entrano gratis. Le gare saranno come sempre in diretta su Sportitalia 2 (SBK, SS e 125) dalle 13.50 e (le due Stock) su Nuvolari dalle 16.35. Il programma completo al sito www.civ.tv

Moto2 meglio della 250

ALPE ADRIA A RIJEKA

TOMMASINI E GNANI AL TOP LUCA Tommasini (sopra) primo nella Superstock 1000 e Gabriele Gnani nella 125 GP: sono questi i migliori piloti italiani del round Alpe Adria Cup che si è corso a Rijeka. Andrea Di Vora (secondo in SBK), Andrea Frescura (secondo in Stock 600), Stefano Schillaci e Nicolò Trevisan (secondo e terzo nella 125 SP) sono gli altri italiani sul podio. motosprint

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OTTIMI ASCOLTI PER LA GARA DELLA MOTOGP. NONOSTANTE L’ASSENZA DI ROSSI, IL GP GRAN BRETAGNA HA CONQUISTATO 4.325.000 TELESPETTATORI CON SHARE DEL 26.89%. RISPETTO AL 2009 (ALLORA DONINGTON, OGGI SILVERSTONE) CRESCONO GLI SPETTATORI (PIÙ 300.000) MA CALA LO SHARE (QUASI DEL 18%). LA MOTO2 (1.830.000, 16.08%) VA MEGLIO DELLA 250 DELL’ANNO SCORSO (1.340.000, 13,38%). 664.000 (ERANO 1.236.000) PER LA 125. CRESCE “FUORI GIRI”, 1.976.000 (PIÙ 486.000).

TRADIMENTO! DA BANDIERA della Suzuki a Manager della Honda. Kevin Schwantz sarà team manager di una squadra targata American Honda schierata nel Mondiale Moto2 come wild card a Indianapolis, il 29 agosto. Il pilota è il fratello minore di Nicky Hayden, Roger Lee, la moto è Moriwaki con motore (come da regolamento) Honda. «È un onore per me essere scelto come team manager, ho già guidato una Moto2 e l’ho trovata una gran buona moto». Campione del mondo nel 1993, Schwantz da allora è sempre rimasto nell’orbita Suzuki. Fino al “tradimento” di oggi.

MOTOTV REGIONE A PARTIRE DA LUGLIO MotoTV, il canale tematico di Sky (canale 237, a pagamento) offre spazio alle iniziative locali con un nuovo programma ”MotoTV Regione”. Va in onda ogni martedì alle 23,00, a partire dal mese di luglio.

IN BREVE

A MISANO IL CIV SI VESTE DI ROSA

AMATORI A FRANCIACORTA. UNA CHANCE IN PIÙ Per il round numero tre di Franciacorta, in calendario il 25 luglio, il Trofeo Italiano Amatori aumenta il numero delle griglie di partenza. Alle tradizionali quattro, una ciascuno per le classi 600 Base e Pro e 1000 Base e Pro, gli organizzatori ne aggiungeranno infatti una quinta nella quale potranno schierarsi, indistintamente, tutti gli esclusi delle quattro formule.

RANDY DE PUNIET Team LCR Honda

BULGARI PROTAGONISTI DELLA SUPERMOTO UEM Tutti bulgari i vincitori della Supermoto UEM Cup, che si è disputata a Arad, in Romania. Nella ES Junior si è imposto due volte Peev (ES Junior) e altrettante Karanyotov (ES Open).

SICUREZZA E FEELING QUANDO CORRO.

TRIAL, UN CORSO DI DUE GIORNI CON ADAM RAGA Due giorni di allenamento, con un corso di trial condotto da Adam Raga: è la proposta della Scuola Trial Valsesia per lunedì 26 e martedì 27 luglio. Tutte le informazioni al sito: www.scuolatrialvalsesia.net POCA FORTUNA PER FRANCHETTI A LUBIANA La pista di Lubiana non è mai stata particolarmente gradita ai piloti italiani, e anche nell’occasione della semifinale UEM di speedway individuale non è stata favorevole a Guglielmo Franchetti, quattordicesimo. La gara è stata vinta, dopo una grande manche di spareggio, dal pilota di casa Metej Zagar, che ha avuto la meglio sul polacco Ulamek. Altro spareggio anche per il terzo gradino del podio e vittoria del polacco Kielbasa nei confronti del croato Pavlic. Si sono qualificati per la finale di Tarnow, in Polonia, anche il polacco Miskowiak e il danese Vissing.

IL COMFORT, SEMPRE.

TCX®S-RACE CON TORSION E METATARSAL CONTROL SYSTEM . ANCORA PIÙ PERFORMANTI, SEMPRE PIÙ PROTETTI. ®

Ancora più sicuri, senza perdere nulla del piacere e dell’emozione della guida. Il nuovo S-Race monta la versione più evoluta del Torsion Control System®, studiata per garantire ancora maggiore flessibilità, e il nuovo Metatarsal Control System®, per offrire massima sensibilità durante la guida e prevenire i rischi di frattura nell’area metatarsale. Lo slider anteriore, costruito in speciale lega di alluminio “493” è altamente resistente all’usura e facilmente intercambiabile grazie al sistema integrato di viti nascoste. Ma S-Race non è solo sicurezza. La tomaia in microfibra morbida, la nuova imbottitura interna sagomata, costruita in gomma espansa a spessori differenziati, e la nuova forma di montaggio, più avvolgente, assicurano infatti un comfort senza confronti. E senza confronti è anche il prezzo: solo 229 Euro per uno stivale che non si risparmia sulla qualità e le performances.


Paddock

WILSON IN 250 RYAN Dungey alla grande nel National USA di cross. Il pilota della Suzuki si è imposto anche nella quarta prova, a Budds Creek, davanti ad Andrew Short e a Chad Reed, ma questa volta non ha dominato. In gara 1 Short ha centrato la prima vittoria della carriera nel National 450, precedendo Mike Alessi e Dungey. Nella seconda frazione, invece ha vinto Dungey, precedendo Reed e Ben Townley. In campionato Dungey allunga su Reed, mentre terzo resta Metcalfe, sesto assoluto in questa gara. In 250, vittoria assoluta per Dean Wilson (sopra), alla prima affermazione da professionista. Il pilota della Kawasaki ha preceduto Justin Barcia e il compagno di squadra Tyla Rattray. Nella prima manche si è imposto Christophe Pourcel, vincendo davanti a Rattray e Barcia. In gara 2 successo di Wilson davanti a Barcia e Rattray. Pourcel resta al comando.

11 LUGLIO A FRANCIACORTA C’È IL DUNLOP DAY DUNLOP DAY A FRANCIACORTA, L’11 LUGLIO. ANCHE QUEST’ANNO SI POTRANNO ACQUISTARE TURNI IN PISTA A 10 EURO (FINO A UN MASSIMO DI TRE PER OGNI PARTECIPANTE). CONDIZIONI RISERVATE A CHI MONTA GOMME DUNLOP: ANCHE GLI ALTRI POTRANNO ACCEDERE ALLA PISTA, MA NON ALLE STESSE CONDIZIONI ECONOMICHE. PER PRENOTARSI: WWW.PRIMAGUIDA.EU ZENATELLO DUE VOLTE SETTIMO AL CIV SBK HA FATTO UNA GRAN BELLA FIGURA FRANCO ZENATELLO, TESTER DELLE NOSTRE TESTATE. SI È PRESENTATO AL MUGELLO, PER IL DOPPIO APPUNTAMENTO CON IL CIV. CON UNA DUCATI DEL TEAM REXING HA CENTRATO DUE SETTIMI POSTI IN SUPERBIKE.

FRATTURE AL BACINO

INCIDENTE PER MARCHETTI GRAVE incidente per Dario Marchetti (sopra), domenica 20 giugno, nella SBK a Rijeka, in Croazia, gara di contorno al mondiale sidecar. Marchetti è uscito di pista al primo giro, per evitare due piloti a terra, ed è caduto riportando fratture al coccige, al pube e al bacino. Trasportato all’ospedale di Rijeka e subito operato, è poi rientrato in Italia, e ora è ricoverato al Maggiore di Bologna.

SPEEDWAY MONDIALE

SEMIFINALE A LONIGO SABATO 3 luglio, con inizio alle ore 21.00 (prove dalle 15,00) Lonigo ospiterà la seconda semifinale del mondiale individuale che promuoverà i primi cinque al GP Challenge di Vojens in Danimarca. Le nazioni partecipanti sono: Australia, Croazia, Danimarca, Gran Bretagna, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Svezia. L’Italia avrà due piloti in gara, Guglielmo Franchetti, che si è qualificato nel round di Terenzano, e Mattia Carpanese, ammesso di diritto. Biglietti: gradinata 25 euro (ridotto 22), prato 18 euro (ridotto 15). Ingresso gratuito ai minori di anni 14 (se accompagnati). Nello stesso giorno di Lonigo, si disputeranno anche le altre due semifinali; a Ostrow, in Polonia, e a Togliatti, in Russia.

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Paddock IDENTIKIT CROSS EMX2

SECONDA PROVA

DUE secondi posti per Michael Mercandino nella prova di cross europeo EMX2 che si è disputata a Senkvice, in Slovacchia. Entrambe le gare sono state vinte dallo svizzero Valentin Guillod, mentre in vetta al campionato resta Andrea Cervellin.

È SEMPRE più Matteo Grattarola il miglior interprete del trial nazionale. Nel secondo appuntamento con il campionato italiano indoor, che si è disputato a Santo Stefano D’Aveto (GE), Grattarola ha guadagnato la finalissima a pari punti - sei - con Fabio Lenzi. Ma nell’ultimo giro Lenzi ha commesso un errore, lasciando quindi campo libero a Grattarola. Terzo posto per Maurino, mai in lotta per la vittoria finale. Prossimo appuntamento il 7 luglio, a Castellanza (VA).

MERCANDINO SECONDO

SUPERMOTO AL CIRCUITO DI ORTONA SI CORRERÀ NEL NUOVO CIRCUITO DI ORTONA, IN ABRUZZO, LA QUARTA PROVA DEGLI INTERNAZIONALI D’ITALIA DI SUPERMOTO, IN PROGRAMMA IL 3 E 4 LUGLIO. SABATO IL BIGLIETTO (UNICO) COSTA 10 EURO. DOMENICA 15 INTERO E 10 RIDOTTO (FMI). SOTTO I 14 ANNI SI ENTRA GRATIS.

«Sono molto dispiaciuta per l’incidente di Valentino. Facciamo parte di un’Italia che vince e speriamo di diventare sempre più numerosi»

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Francesca Schiavone

GRATTAROLA NELL’INDOOR

ENDURANCE D’EPOCA

4 ORE DI SPA ALLA GUZZI

UNA Moto Guzzi, schierata dal team Guzzi Motorbox1 e pilotata dalla coppia iberica SegarraSegarra, si è aggiudicata la seconda prova del campionato del mondo endurance per moto d’epoca, disputatasi al circuito di Spa Francorchamps. La Moto Guzzi Le Mans 1000 del team spagnolo ha preceduto di un giro l’equipaggio olandese De Ridder-De Ridder, giunto secondo, e due di 2 la coppia anglo-belga Gysbrecht-Smith, sul gradino più basso del podio. EUROSPEEDWAY. ANDERSSON PRIMO IN SEMIFINALE LO SVEDESE ANDERSSON HA VINTO A PUNTEGGIO PIENO LA SEMIFINALE 3 DEL CAMPIONATO EUROPEO DI SPEEDWAY UNDER 19 CHE SI È DISPUTATA IN NORVEGIA, NELLA PISTA DI ELGANE. SECONDA POSIZIONE PER IL DANESE JENSENMENTRE. LO SPAREGGIO A TRE PER LA TERZA POSIZIONE HA PREMIATO IL DANESE ANDERSEN, CHE HA AVUTO LA MEGLIO SUL FINLANDESE LAHTI E SUL CONNAZIONALE TIRDAL. COME RISERVA PASSA LO SVEDESE EDBERG.

MIROSLAV POPOV 1

Un pilota ceco che arriva in Italia e le suona a tutti nella 125 nazionale suscita curiosità. Come hai scelto il nostro Paese? Correvo in Repubblica Ceca nella 125 sport production, ma avevo voglia di crescere. Sono andato in Spagna, dove ho conosciuto team Italiani. Ho scelto quello che secondo me è il migliore, una squadra che ha vinto il CIV per due volte negli ultimi tre anni. Abbiamo cominciato con qualche gara nei trofei lo scorso anno e adesso, con licenza FMI, ho cominciato anche il campionato italiano.

2

Come hai cominciato a correre? A me le moto e le gare sono sempre piaciute, così come a mio padre che mi ha sempre seguito e lo fa tutt’ora. Ho iniziato nel minicross - era il 2001 - per poi passare alle minimoto. Questa è un po’ la trafila che si fa in Repubblica Ceca. Poi però, quando cresci e devi fare il salto di qualità, diventa difficile ed è per questo che abbiamo deciso di andare a correre all’estero.

3

Due vittorie in due giorni al Mugello. Dando l’idea che fosse tutto facile. È stato proprio così? Guardando le gare l’impressione che si riceve forse è proprio quella, ma in realtà non è stato così semplice. Con il bagnato tutto si complica e ogni giro è diverso da quello prima. E poi ce ne sono di piloti forti in 125! Mauriello e Pontone mi hanno impressionato molto. Anche Tonucci è bravo e ha esperienza, molta più di me.

4

Adesso punti al titolo? E, guardando ancora più avanti, che progetti hai? Il titolo? No, è troppo presto, sono qui solo per fare esperienza, ho tanto da imparare. Per il futuro ho progetti abbastanza simili a quelli degli altri piloti: correre nel Motomondiale e, chissà, magari diventare campione del mondo. Ma non ho fretta... Per ora mi basterebbe una wild card, magari a casa, a Brno.

NATO A

DVUR KRÀLOVÉ (REP. CECA) ETÀ

15 ANNI QUEST’ANNO

AL CIV TEAM ELLEGI HA VINTO

ENTRAMBE LE GARE 125 AL MUGELLO


contromano

DI ROSSI CE N’È UNO, TUTTI GLI ALTRI SON NESSUNO Valentino fa notizia anche se non corre, mentre l’interesse per la MotoGP si assottiglia

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

IL POSTO VUOTO DI VALENTINO NEL BOX YAMAHA. SULLA SEDIA DEL PILOTA LA MAGLIETTA CON IL MESSAGGIO INDIRIZZATO AI TIFOSI: LA PROMESSA DI NON FARSI ASPETTARE A LUNGO.

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“MOTO – Oggi le libere a Silverstone del GP di moto senza Valentino Rossi”. Questo è tutto quello che ha scritto alla vigilia del GP di Gran Bretagna “La Repubblica”. “Ah, parti, ma c’è il GP? Sai se non corre Vale io non lo guardo”. Bar Via Vai, Ravenna, domanda di una barista. Immagino gli esperti di audience e sponsorizzazioni usare ben altri strumenti per analizzare la situazione causata dall’infortunio di Rossi, ma anche questi miei piccoli indicatori fanno capire che qualcosa non funziona nella MotoGP senza di lui. Quello che mi rende nervoso è che il numero “46” fa notizia anche se non corre: lo capisco dal fatto che la stampa parla del suo avvicinamento alla Ducati. La logica della nostra epoca è semplice: esiste solo il top, quindi chi non è primo non esiste o quasi. Un vero peccato, soprattutto in un campionato in cui esiste un solo produttore di gomme, un solo fornitore (salvo rare eccezioni) di sospensioni, un’elettronica (italiana) imitata da tutti. Per non parlare

della Moto2 nella quale c’è un solo motore. Esiste solo il top, il resto è poca roba, quindi se salta il pilota numero uno, tutto cala, senza pietà, visto che buona parte dello spettacolo è costruita su di lui. Certo, era così anche ai tempi di Agostini che ha comandato il branco per 15 volte, ma esistevano rivali amati e seguiti quasi quanto lui, come ricordano bene i fan di Pasolini, numerosi nonostante l’incredibile differenza tra le vittorie di Ago e quelle dello scomparso occhialuto pilota romagnolo. Mettiamoci anche il fatto che il regolamento non aiuta a superare il momento difficile. Se un pilota non certo celebrato e “arrivato” come Crutchlow rifiuta di sostituire un pilota della MotoGP, c’è qualcosa che non va. Certo, nessuno vuol rischiare e fare brutte figure, e imparare come si guida una MotoGP nello spazio di un week-end di gara. Certo, lo sport chiamato MotoGP è davvero strano: è l’unico nel quale uno non si può allenare, nel quale benzina e propulsori sono razionati come il pane durante la guerra. C’è qualcosa che non mi convince, nonostante autorevoli e manageriali pareri tentino di farmi ragionare in un altro senso. Sono convinto che restringere il numero dei motori, porre un freno allo strapotere dei gommisti, limitare le giornate di test e i turni di prove siano idee nate dal buon senso. Ma di buone intenzioni è lastricata la via che porta all’inferno, ripetevano i vecchi parroci. Certo, l’inferno (tradizionale) non dovrebbe essere male: almeno fa caldo. Il sospetto è che invece il nuovo inferno sia freddo come Silverstone con le nuvole che corrono spinte da un gelido vento del nord. Con un refolo d’aria che si infila in un box vuoto dove una moto attende invano il proprio pilota. La gente in Italia pensa ad altro: alla nazionale, alle trombette sudafricane, agli scandali della Repubblica democratica (un tempo) fondata sul lavoro. Lorenzo è simpatico e bravissimo ma non convince ancora il pubblico abituato agli eroi della tivù. Pedrosa non può esaltare le masse con la sua faccia triste da orfanello del dopoguerra. Dovizioso è mediaticamente leggero, come dicono gli esperti, un giudizio che nell’Italia di oggi equivale ad una condanna all’ergastolo. Melandri fa quel che può, Capirossi quel che può la Suzuki, cioè pochissimo. La Bridgestone continua a fare splendide gomme che con il freddo però sembrano le vecchie Ceat della Vespa, quelle con le quali i 20.000 chilometri erano il minimo della percorrenza. E Rossi non c’è. Piange lo schermo a cristalli liquidi.


polvere di stelle

CI SONO BARATTOLI DI VETRO ALLE ORIGINI DELLA HOREX L’industriale tedesco Friedrich Kleemann non pensava alle moto. Lo convinse suo fliglio Fritz

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

UNA DELLE PRIME MOTO PRODOTTE DALLA HOREX, UNA 500 CON MOTORE COLUMBUS A VALVOLE LATERALI. IL MODELLO RISALE AL 1926.

motosprint

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A METÀ giugno a Monaco di Baviera è stata presentata una nuova moto destinata all’ennesima nicchia, caratterizzata da un motore V6 molto originale di 1200 cm3. La notizia riguarda anche questa rubrica perché il marchio sul serbatoio è Horex, lo stesso che fino alla fine degli Anni ’50 distingueva alcune fra le più prestigiose motociclette prodotte in Germania. È dunque il caso di ricordare i trascorsi della Horex, che nel momento di massimo fulgore arrivò ad esportare in 59 Paesi e che ebbe il coraggio di realizzare anche modelli ispirati più alla scuola britannica, che a quella di casa propria. Friedrich Kleemann era un imprenditore di ampie vedute. L’azienda che aveva fondato dopo la prima guerra mondiale e che gestiva era la Rex, una fabbrica di contenitori in vetro per conserve alimentari con sede a Bad Homburg, a nord di Francoforte sul Meno, un settore che non coinvolgeva gli interessi del figlio Fritz, tutto preso dalle meraviglie della tecnica moderna e in particolare dalle automobili e dalle motociclette, che

guidava con perizia e passione. Fu Fritz a convincere il padre a diventare il principale azionista della Columbus Motorenwerke, una piccola fabbrica di motori, sussidiaria della fabbrica di propulsori aeronautici Columbus Flugmotorenbau. La Columbus aveva brevettato un motore ausiliario di 63 cm3 da applicare alle biciclette. Si chiamava “Gnom”, pesava pochissimo ed era affidabile e potente. Fritz Kleemann cominciò nel 1921 a montare questo motorino Columbus su telai ciclistici nella fabbrica di barattoli in vetro del padre, ma la sua aspirazione non poteva essere appagata da questa attività. Così, nel 1923, sempre con la partecipazione del padre, creò una società, la Horex, ricavandone il nome dall’unione delle prime due lettere della città di (Bad) Homburg col marchio della fabbrica paterna Rex. Un anno più tardi il marchio Horex fece il suo debutto sul mercato tedesco con una moto dalle caratteristiche sportive spinta da un monocilindrico, 4 tempi a valvole in testa di 248 cm3 progettato e prodotto dalla Columbus. Con questa prima moto Fritz Kleemann, assieme ad altri due piloti, Phillip Karrer e Henry Veit, allestì un team e cominciò a correre con successo nelle gare nazionali. L’apprezzamento del pubblico spinse quindi Fritz Kleemann a proseguire nell’impresa, allargando la gamma produttiva con modelli di cilindrata fino a 600 cm3 e dalle caratteristiche diverse per coprire i differenti segmenti del mercato tedesco. Nell’ambito di questa politica di espansione, la Columbus venne fusa con la Horex e trasferì il suo stabilimento da Oberursel a Bad Homburg. Di grande importanza si rivelò l’assunzione di un progettista di valore, Hermann Reeb, che nei primi Anni ’30 progettò e realizzò, tra l’altro, eccellenti bicilindrici paralleli fronte marcia di cilindrata da 598 a 796 cm3. Questi motori, molto simili a quelli che avrebbero reso celebre l’industria inglese nel secondo dopoguerra, avevano la distribuzione monoalbero in testa comandata da un giro di catena racchiusa in un carter sul lato destro. A metà degli Anni ’30, quando ormai la Horex figurava fra le più prolifiche e affermate marche europee e coglieva risultati eclatanti anche nelle corse di velocità, a fianco dei bicilindrici erano in catalogo anche monocilindrici tecnicamente molto evoluti, come l’S64 di 600 cm3 cui spettò il primato della distribuzione a quattro valvole su una moto di serie prodotta in Germania. 1. continua


NEXT ROUND: SICLIA 26-27/6 PIAN DELL’OCCHIO (PA) - NORD 3-4/7, BUSCA(CN) - SUD 10-11/7 SARNO (SA) La partenza del Trofeo Italia Sud: è la prima manche della terza tappa stagionale.

Antonio Paduano (69) ha vinto gara1 nonostante una frattura all’alluce, chiudendo secondo finale. Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA Sud Circuito del Sagittario (LT) - 20/6/2010

Classifica Gara Pos.

LA LINGUA assapora LATINA

Vittoria per il cassinate che passa in testa nel Trofeo; sul podio con lui Paduano e Melone

Max Mendogho (1) ha conquistato la pole e il secondo posto in gara2 ma la caduta alla prima curva di gara1 l’hanno tirato fuori dai giochi per la vittoria di gara.

Riccardo La Lingua (58) si pone in cima alla classifica di Trofeo con la splendida vittoria di Latina.

veloce nei primi giri è Paduano, con Mendogho che gli strappa la pole in 1’05”848 ma è costretto a fermarsi dopo 4 giri per un problema meccanico. Melone e La Lingua girano insieme mentre in seconda posizione si porta Sambucci scavalcando Paduano e lasciando la Lingua a chiudere la prima fila. Girare in gruppo frena gran parte dei protagonisti, e infatti chi continua a migliorare è Sambucci che non ha traffico che rafforza la seconda posizione. A fine turno Mendogho mantiene la pole, Paduano è terzo su la Lingua mentre Melone precede Anastasi in seconda fila. Mendogho è il più veloce anche nel secondo turno abbassando la sua pole di altri 4 decimi, a 1’05”4 davanti al compagno di squadra Anastasi che si porta a 6 decimi dal leader. Melone si gioca la terza posizione con Paduano, i due si alternano limando il loro tempo ma rimangono lontani da Anastasi mentre Sambucci e La Lingua non riescono a superare l’1’07. Lo schieramento finale vede Mendogho davanti ad Anastasi, Sambucci e Paduano. Melone parte dalla seconda fila con La Lingua.

Due gare incredibili Mendogho resiste in testa su Paduano solo una curva, poi scivola e la sua gara finisce lì. La Lingua scatta bene dietro a Paduano

58 69 21 84 55 83 1 35 32

Team

G1

G2

La Lingua R. Paduano A. Melone A. Anastasi N. Sambucci S. Del Mastro A. Mendogho M. Baldi N. Olivieri C.

D.P.S. Ni.Ba.Racing D.P.S. D&D Moto Sambucci Moto Fusco Racing D&D Moto Ni.Ba.Racing Olivieri

22 25 16 18 20 15 1 1 14

25 18 20 16 14 13 22 15 1

47 43 36 34 34 28 23 16 15

Classifica Trofeo Pos.

Sambucci (55) ha chiuso al quinto posto dopo un weekend positivo guastato da una scivolata in gara2 sotto la pioggia.

Una pista fortunata

La pista di Latina è una garanzia di successo per Riccardo La Lingua del Team D.P.S. che bissa la vittoria dello scorso anno quando aveva esordito nei Trofei Malossi lasciando tutti a bocca aperta. Il gradino alto del podio vuol dire per il cassinate anche la leadership del Trofeo ScooterMatic Italia Sud. Secondo sul podio sale Paduano, caduto nelle crono e zoppicante durante il warmup ma spietato in gara 1 vinta con grande esperienza e abile sull’acqua conquistando il terzo posto nella seconda finale. Terzo sul podio è Melone, sempre più convincente con il passare della stagione e autore di due gare concrete che gli portano punti importanti in classifica generale, mentre chi è contento solo a metà è Mendogho, caduto alla prima curva di gara 1 ma finalmente a suo agio anche sull’acqua come ha dimostrato nel diluvio di gara 2 dove ha rischiato di vincere su la Lingua. Mezza soddisfazione anche per Sambucci, pilota di casa e finora abile “nuotatore”, ma fregato proprio dalla pista scivolosa dopo aver ottenuto un ottimo terzo posto in gara 1. Alessandro Melone è uno dei più convincenti già nelle libere e diventa un osso duro anche per il suo compagno di squadra La Lingua, ma nelle crono il più

1 2 3 4 5 6 7 8 9

Pilota

Melone (21) chiude al terzo posto davanti ad Anastasi (84) quarto. A destra: la premiazione incorona Riccardo La Lingua vincitore davanti ad Antonio Paduano e a Alessandro Melone. e si porta in scia Sambucci. Il trio cerca di allungare seguito da Olivieri, Anastasi e Del Mastro. Sambucci comincia a impensierire La Lingua che aumenta il passo e va all’attacco di Paduano. Risale forte Anastasi, maestro dei recuperi mentre Baldi poco a posto col suo Runner si ritira. Melone risale al quinto posto mentre davanti La Lingua cerca ancora di passare Paduano con Anastasi dietro che rosicchia metri a Sambucci e al settimo giro entra in staccata passando terzo. Paduano allunga sul cassinate che sembra rassegnato, non fa lo stesso Sambucci che non molla un metro al siciliano e proprio all’ultimo giro passa di nuovo terzo. La Lingua recupera ma Paduano vince la prima gara segnando anche il giro veloce, Sambucci passa per 4 millesimi su Anastasi, Melone è quinto su Del Mastro.

Gli specialisti dell’acqua Sambucci e Anastasi partono bene davanti a Mendogho, La Lingua, Paduano e Baldi mentre Melone e Del Mastro si ritrovano nelle ultime posizioni. Il siciliano vincitore della gara del Nazionale a Castelletto allunga seguito da Mendogho che fa la pace anche con la pioggia e scavalca Sambucci nel secondo giro. Il pilota di Velletri scivola a metà del terzo giro ed è fuori dal podio, Anastasi prova la fuga approfittando dell’arrivo di Paduano su Mendogho. Al quarto giro scivola anche il leader Anastasi mentre Paduano passa al comando seguito da La Lingua che risvegliatosi a metà gara si porta in scia Mendogho. Nessuno riesce a fuggire mentre la pioggia rinforza. La Lingua passa al comando e Mendogho, che non vuole lasciare punti al cassinate forza la sua andatura e supera Paduano all’inizio del sesto giro. La forte pioggia fa decidere al direttore di gara di accorciare la seconda manche a 8 giri, quando Mendogho inizia a leggere gli adesivi di La Lingua e mentre dietro si ricompatta un terzetto con Paduano, Melone e Anastasi che ha recuperato la scivolata. Vince La Lingua che non si era accorto fino all’ultimo dell’arrivo del romano, terzo è Melone che passa Paduano, Anastasi chiude quinto. Alvise Ulrich

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 11

58 21 69 55 1 83 32 59 35 9 84 7

Pilota

Team

La Lingua R. Melone A. Paduano A. Sambucci S. Mendogho M. Del Mastro A. Olivieri C. Monaco C. Baldi N. Picca D. Anastasi N. Gottardello M. (w)

D.P.S. D.P.S. Ni.Ba. Racing Sambucci Moto D&D Moto Fusco Racing Olivieri Monaco Racing Ni.Ba. Racing D&D Moto D&D Moto Minischetti

125 115 109 103 100 73 69 66 46 34 34 --

(w) = Wild Card

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

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MotoGP Il futuro di Valentino di Enrico Borghi

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Ecco perché adesso si può fare davvero

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SSEN - Potrebbe essere la sua ultima magia, oppure il suo primo tonfo. In ogni caso, una cosa va detta adesso, prima che la retorica prenda il sopravvento: il probabile matrimonio tra Valentino Rossi e la Ducati è fondato sugli interessi, cioè sul bisogno di Rossi di vendicarsi della Yamaha. O, per meglio dire, di una parte di essa. Se la Yamaha avesse accettato ciò che lui voleva – sentirsi desiderato, nonché ancora il vero numero uno della squadra – oggi Valentino avrebbe già firmato il rinnovo. E se fosse amore, quello che il pesarese prova per la Ducati, allora avrebbe accettato la proposta della Rossa nel 2003, oppure tre anni dopo, infine due anni fa. Cioè in occasione delle tre proposte che la Ducati si è vista rifiutare. Infatti, dopo il GP Francia, Rossi aveva discusso il rinnovo del contratto biennale con Masao Furusawa, e sembrava andasse tutto bene. Subito dopo, però, il pesarese si è mosso in modo diverso. Alla vigilia del GP Italia, al Mugello, ha accettato di trattare seriamente con la Ducati. E lo scenario è cambiato completamente. Solo quattro mesi fa, cioè in febbraio, Valentino aveva detto: «Lo so che ai tifosi piacerebbe vedermi in Ducati, sarebbe una sfida romantica, ma c’è solo quello: arriva il momento in cui con le persone ci devi anche

lavorare, e io lavoro bene con la Yamaha». E quattro anni fa, invece, disse: «la sfida italiana l’ho già vinta con l’Aprilia, e in fondo ho italianizzato la Yamaha: siamo una squadra italiana, la sede del team è in Italia». Ma la frase che ha ripetuto di più, negli ultimi anni, è questa: «vorrei finire la mia carriera in Yamaha». Dunque, cosa gli ha fatto cambiare idea proprio adesso? «Io non lo so – dice Lin Jarvis, responsabile delle attività sportive della Yamaha, fortemente coinvolto in questa vicenda –. Posso pensare che ci siano stati dei fattori esterni che l’hanno allontanato da noi: so bene che noi non siamo soli, che ci sono anche la Honda e la Ducati che vogliono fare delle squadre forti. Ma solo Valentino sa cosa sta succedendo. Da parte mia, questa è una cosa che non posso controllare o gestire: la palla, adesso, è nelle sue mani. È lui che deve decidere che cosa vuole fare. Noi gli abbiamo detto che lo aspettiamo, che può prendersi il tempo che desidera. Noi siamo qui, e vogliamo che lui resti». I soldi non c’entrano. Ad Assen è circolata la voce secondo la quale la Marlboro gli avrebbe offerto 15 milioni di euro, ma il problema non sono i soldi, per uno dei trentenni più ricchi d’Italia. Tra l’altro, andando in Ducati Valentino perderebbe il suo sponsor personale, la Fastweb, perché la Ducati ha un contratto con TIM. Sì, potrebbe arrivare la Fiat (con un logo piccolo sulla moto e sulla tuta, come quello che c’è sulla Ferrari di F.1) ma questo è tutto da vedere. Si sa solo che la Fiat a fine stagione lascerà la Yamaha (che verrà sponsorizzata dalla Petronas) e vorrebbe però tenere un legame con Valentino. VALENTINO si sente costretto ad andare via dalla Yamaha perché l’ambiente non è più lo stesso, l’aria è diventata pesante, non è più felice e soprattutto non si sente più desiderato e amato. Due elementi, questi ultimi, che sono di fondamentale importanza per uno che ragiona, e che vive, come lui. Questa situazione deriva dal fatto che Jorge Lorenzo si è fatto largo in modo definitivo nel mondo Yamaha, al punto da aver ottenuto lo stesso status di Valentino. E molto dipende dal fatto che Masao Furusawa, grande amico di Valentino Rossi, ha deciso che a metà 2011 lascerà la Yamaha per andare in pensione. Masahiko Nakajima, attuale responsabile del progetto MotoGP, diventerà il capo del settore racing di Iwata ma non ha il carisma (e nemmeno l’interesse) per gestire tutto. Quindi si formerà un nuovo vertice, il

Rossi Ducati

cui punto di riferimento diventerà di fatto Lin Jarvis, che ha una visione completamente differente rispetto a quella di Valentino: il nuovo corso Yamaha, infatti, appare molto più dalla parte di Lorenzo che da quella di Valentino. E questo per il pesarese è difficile da accettare, visto quello che ha fatto per la Yamaha negli ultimi sette anni. Lorenzo fa giustamente il suo lavoro, punta ai suoi obiettivi e non guarda in faccia nessuno. È così che deve fare. È stata la Yamaha a commettere l’errore di mettere sotto lo stesso tetto due piloti del livello di Rossi e Lorenzo. E adesso ne paga le conseguenze. In Yamaha il nuovo corso prevede che si ragioni in termini di azienda, e quindi serve sì il presente (Rossi) ma è indispensabile il futuro (che è Lorenzo). Ecco cosa è cambiato: Valentino ha avuto la certezza che Lorenzo viene ritenuto indispensabile, e che quindi resterà. Lin Jarvis, però, ci tiene a fare chiarezza: «Non abbiamo mai cambiato la nostra posizione, né i nostri piani: noi vogliamo mantenere la stessa squadra che abbiamo adesso. Ho parlato con il management di Valentino e con quello di Jorge: entrambi hanno ricevuto una proposta, che stanno vagliando. Per quanto ci riguarda, noi sappiamo solo che Valentino ci ha chiesto di aspettare. E noi lo aspettiamo. Stiamo aspettando che lui ci dica cosa vuole fare: secondo me, questo dimostra quanto lo vogliamo con noi». Valentino pensa che la Yamaha gli abbia proposto di restare fino alla fine della carriera solo per un atto dovuto, e non perché lo vuole veramente. Se in Yamaha lo volessero davvero, pensa lui, allora accetterebbero di togliergli di torno Lorenzo. «Per noi Valentino è importantissimo – assicura invece Lin Jarvis –: sarebbe un grandissimo dispiacere se lui se ne andasse. Saremmo delusi, addolorati, ci mancherebbe molto; è facile immaginare cosa rappresenta Valentino per noi». È anche facile immaginare perché la Yamaha vuole mantenere la stessa squadra: con Valentino e Jorge ha infatti il passato, il presente e il futuro. Rossi voleva invece che la Yamaha facesse una scelta – insomma, “o io, o lui“ – invece la risposta è stata “vogliamo tutti e due“, e questo significa una sola cosa: Lorenzo resta, Rossi farà ciò che crede. È il segnale che il nuovo corso ragiona in modo diverso da come ragionava Furusawa, che invece ha sempre puntato solo su Valentino. La Yamaha di domani è un gigante industriale mondiale che ha appena fatto il computo dei danni subiti con la crisi, ha

quindi fatto le previsioni di sviluppo e crescita, nonché una pianificazione delle spese. E del risparmio. Perché il mondo è cambiato. «La Yamaha è un’azienda che non può permettersi di non pensare al suo futuro – spiega Lin Jarvis – ma sta anche pensando al suo presente: ecco perché ritiene che questa sia la squadra più forte del mondo, e quindi la miglior combinazione possibile per un’azienda. Ed ecco perché vorrebbe mantenerla così come è». Ma Rossi non vuole accettare il fatto che la Yamaha si sia messa a ragionare in modo “aziendalista”, così ha deciso di accettare le avance della Ducati. Che, da parte sua, dopo aver ragionato a lungo in modo aziendalista, adesso sembra disposta a comportarsi secondo i canoni che vuole Rossi: accetta di sottomettersi ai suoi voleri purché lui corra e vinca con una Desmosedici. Eh sì, il mondo è proprio cambiato, rispetto a sette anni fa... La Ducati è disposta a far sentire Rossi indispensabile, e questo fa breccia nel cuore di Valentino, convinto che una squadra debba avere una prima e una seconda guida. In Ducati infatti troverebbe Nicky Hayden, che è tanto bravo, buono, bello, e soprattutto non dà fastidio a nessuno. Tantomeno a lui. Un altro problema è quello degli ingaggi. La Yamaha ha proposto a Rossi di ridurre il suo, ma darà un aumento a Lorenzo. Lo spagnolo guadagnerebbe comunque la metà, rispetto al pesarese, ma Rossi lo ritiene un insulto. E una mancanza di riconoscenza. E poi Valentino Rossi è anche stanco di dover lavorare per Lorenzo. In inverno, e durante l’anno, Valentino sviluppa la moto che poi Lorenzo usa per cercare di batterlo. È difficile da accettare, per il pesarese. COSA sta succedendo, adesso? Sono iniziate le trattative e Valentino ha consegnato alla Ducati la lista delle sue richieste. Si va dai soldi, agli uomini che lui vuole portare con sé. Sono tanti, perché Valentino Rossi di solito porta con sé anche il cuoco e l’addetto stampa. Non solo i tecnici. La Ducati ha ricevuto dalla Philip Morris (proprietà del marchio Marlboro) l’ordine di accettare il maggior numero di richieste di Valentino, ma lui è un personaggio complicato e la Ducati è ancora più complicata. Quindi questa è una parte delicata. Ci sono gli impegni promozionali (devastanti per i piloti Ducati, visto il numero dei giorni imposti) ma anche altri dettagli che con uno come Valentino Rossi diventano importanti. Parlando della lista degli uomini che Valentino vuole portare con sé, si deve parlare

in primo luogo di Jeremy Burgess. Il capotecnico di Valentino è un punto importante della questione. Anche perché pare che, in una prima fase di discussione, abbia detto a Rossi che questa volta non intende seguirlo. Burgess è atteso questo fine settimana a Barcellona (dopo l’incidente del Mugello è tornato in Australia) e prima di arrivare in pista avrà un colloquio con Valentino. Si tratta di un faccia-a-faccia, e Burgess non ha nascosto la sua preoccupazione: «spero che non arrivi mai il giorno in cui Valentino mi chiede se voglio seguirlo in Ducati. Io vorrei restare in Yamaha, perché in questi ultimi sette anni abbiamo fatto un lavoro straordinario sulla M1, e non mi andrebbe di mollare adesso». In una squadra tutta italiana, Valentino parlerebbe in italiano con tecnici, meccanici, ingegneri, e Burgess si sentirebbe isolato. Ecco perché pare intenzionato ad accettare l’offerta che la Yamaha gli ha già fatto: se Rossi andrà in Ducati, il suo posto verrà preso da Ben Spies e Burgess diventerebbe il suo capotecnico. Sarebbe una sfida interessante e stimolante. E infatti lo attrae. In Ducati Valentino potrebbe parlare direttamente con chi progetta la moto, cioè Filippo Preziosi e il suo gruppo di ingegneri. E parlando la stessa lingua ci si capisce meglio. Però Rossi i suoi titoli della classe regina li ha vinti con i giapponesi della Honda e della Yamaha, la Ducati ha vinto il titolo della MotoGP del 2007 con l’australiano Stoner. Insomma, ad un certo livello non è che la lingua sia determinante. E poi, diciamolo subito: Valentino con la Ducati può vincere il titolo già al primo tentativo. In questi giorni si lavora per cercare di capire se l’accordo può essere soddisfacente per Rossi e per la Ducati. I tempi non saranno velocissimi, ma nemmeno troppo lenti: infatti si spera di definire tutto entro metà agosto, cioè prima che Valentino rientri in gara. Questa vicenda, anche per il fatto che ha avuto un’inversione di tendenza molto rapida, è ben lungi dall’essere chiara, ma per questo basta avere pazienza. Però, a ben pensarci, questa sfida italiana arriva con enorme ritardo, addirittura quando ormai non doveva più farsi (Rossi avrà 32 anni, una spalla malandata, solo 6 giorni di test invernali per sviluppare la Desmosedici 2011, e avversari feroci come Lorenzo e Stoner sostenuti da Yamaha e Honda). Questo fa pensare che non sia Rossi a sbattere la porta, ma Jorge Lorenzo che alla fine riesce a spingerlo fuori di casa. motosprint

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MotoGP Olanda

di Enrico Borghi - foto Milagro

CUI I PRIMI MOMENTO IN C’È STATO UN NO TROVATI A STRETTO NZO TRE SI SO POCO: LORE 6) A È DURATO OSA (2 DR PE E CONTATTO M TO DA (99) SE N’È AN CATO STONER (27). HA STAC

i l o p o z n e r Lo motosprint

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olo. n g a p s o ll e d ta is onqu c i d , a ti rr n te u p è 7 n 4 e s a s a A s e ro h Anc : Ped e c s re c a d n o H iloti Il vantaggio sui p Stoner il primo podio dell’anno Per Dovizioso a 51.

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SSEN - Come ci si sente, a vivere un week-end da Valentino Rossi? Jorge Lorenzo è l’unico uomo al mondo che può raccontarlo, perché ad Assen si è avvicinato moltissimo a questa condizione. Il dominatore del GP Olanda, infatti, non è più solo il leader della classifica, dove il suo vantaggio è ormai imbarazzante, ma soprattutto il mattatore del momento: è il riferimento della Yamaha e degli avversari, è il pilota che tutti vorrebbero battere senza che nessuno riesca nell’impresa.

Adesso Jorge Lorenzo vince alla maniera di Valentino Rossi. «Ho imparato da lui come si gestisce il ritmo di gara, e come si sorpassa senza rischiare», ha ammesso senza esitare, e sta infine sopportando l’insopportabile con grande fierezza. Eh sì, adesso tutti lo cercano, tutti lo vogliono, tutti hanno qualcosa da dirgli e da chiedergli, ci si aspetta un suo giudizio su qualsiasi cosa, una sua opinione su qualsiasi argomento: moto, gomme, presente e futuro, la situazione economica internazionale, il problema del nucleare, l’energia pulita, il calcio, le previsioni del tempo. Esattamente tutto quello che sopporta (e che tornerà a sopportare al suo ritorno) Valentino Rossi, che con il ruolo di

oracolo convive ormai da oltre dieci anni. Jorge Lorenzo si sta allenando per diventare superstar, in attesa di completare l’apprendimento per diventare quello che sogna da quando ha mosso i primi metri in minimoto: il numero uno delle due ruote. Questa volta ha piegato agevolmente la resistenza di Dani Pedrosa e ha tenuto a debita distanza Casey Stoner, e anche se la sua galoppata non è stata una passeggiata, lui stesso alla fine ha ammesso di avere sempre avuto la situazione sotto controllo. Ha avuto due soli brividi, all’inizio e poi a metà, per il resto non ci sono stati problemi: «Sapevo che Dani aveva la gomme “soft”, quindi pensavo che avrebbe cercato di scappare nei primi giri. Mi sono preoccupato quando l’ho visto molto vicino, ma non mi sono agitato: ho fatto scal-

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MotoGP Olanda

LOTTA A TRE DAVANTI, CON LORENZO CHE PRECEDE PEDROSA E STONER, E LOTTA A TRE ALLE LORO SPALLE: SPIES (11) HA FATTO UNA GRAN GARA ED HA CHIUSO QUARTO PRECEDENDO DOVIZIOSO (4) E DE PUNIET (14).

«Rossi manca alla parte di me che ama l’agonismo. Ma la parte egoista dice che è un avversario in meno» Jorge Lorenzo

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dare bene la gomma posteriore e poi ho cominciato a spingere». L’altro brivido è arrivato a metà gara, ma lì lo spagnolo ha fatto tutto da solo: «Sono entrato con troppa velocità nella chicane e quando ho cercato di recuperare la traiettoria, la gomma posteriore ha cominciato a scivolare e per poco non sono volato via. Mi è andata bene». GLI SARÀ anche andata bene, ma lo spagnolo ha meritato la vittoria, che è stata il frutto di un lavoro impeccabile. «Quest’anno mi sono preparato per questo: per essere costante nelle prestazioni, per andare forte sia in prova che in gara; senza calare e senza sbagliare, mai». Ecco perché dopo la vittoria ha percorso qualche metro con il passo e le movenze del robot: «Voglio essere perfetto, lavoro per cercare la perfezione, e questi passi erano un auspicio: uno stimolo ad essere sempre perfetto». Be’, in effetti Jorge è stato proprio perfetto. Sta correndo con la freddezza e la precisione di una macchina. In sei gare è salito sei volte sul podio, vincendone quattro, di cui due consecutive. Per gli amanti dei numeri «che - ha detto lui - a me non interessano, perché i record sono solo statistiche», va detto che il ragazzo di Palma di Maiorca ha ottenuto ad Assen la sua nona vittoria nella classe regina, eguagliando così Pedrosa e Gibernau tra i grandi di Spagna; ha conquistato anche la sua vittoria numero 30, in assoluto, quindi adesso Pedrosa (fermo a 32) dista solo due vittorie. Tanto per dare un’idea sul ritmo con il quale Jorge Lorenzo si sta apprestando a completare la scalata al vertice della MotoGP, si può sottolineare che a nemmeno metà della sua ottava stagione iridata Jorge ha già vinto più gare di quante Loris Capirossi ne abbia conquistate in 20 anni di Mondiale (il romagnolo è a quota 29). Ma Lorenzo non vuole pensare a queste cose. Deve occuparsi degli avversari che gli sono rimasti, cioè i due Honda boys. Solo che, anche in questo caso, la situazione è piuttosto confortante per lui: Pedrosa dista 47 lunghezze e Dovizioso (quarto dopo un duello con De Puniet all’ultima staccata) ben 51. Quindi la conclusione del discorso l’ha tirata proprio Jorge: «Questi numeri contribuiscono a rendermi tranquillo, ma voglio lavorare sempre per mantenere la massima concentrazione. E l’unico modo per riuscirci è cercare di vincere sempre». Pur avendo cominciato a vivere alla ma-

niera di Valentino Rossi, alla fine Lorenzo ha gettato la maschera e ha detto ciò che pensa realmente: «Se mi manca Valentino? Una parte di me, quella che ama l’agonismo, dice che mi manca la lotta con lui, visto che qui ormai non si lotta più con nessuno; ma un’altra parte di me, quella dell’egoista, dice che adesso lui è un avversario, e un problema, in meno». Non c’è nulla di cui scandalizzarsi: al diavolo i manager e la comunicazione “politically correct”, i piloti parlano così. La verità, infatti, è che tutti cercano di trarre vantaggio dall’assenza di Valentino. Jorge per primo. QUANTO può fare paura a Jorge Lorenzo, che sta guidando ampiamente entro i propri limiti, il ritorno sul podio di Casey Stoner? Per ora non gli fa né caldo né freddo. Un po’ perché l’australiano è lontanissimo – dista 89 lunghezze – e poi perché sta ritrovando la velocità, è vero, ma è ancora lontano dalla sua condizione migliore: «Il mio feeling con la moto è migliorato, anche perché il team ha fatto un lavoro fantastico, ma ci manca ancora il giusto grip in uscita di curva» ha spiegato l’australiano. Ma il problema è un altro: Stoner, che quest’anno non era ancora salito sul podio, adesso soffre di sindrome compartimentale, l’indurimento dei muscoli degli avambracci: «Le braccia hanno cominciato a farmi male a Silverstone, e quest’anno non era ancora successo. Mi hanno fatto male anche qui, sin da venerdì; forse perché tra le due gare non c’è stato tempo a sufficienza per riposarmi. Comunque, in gara, appena ho raggiunto Pedrosa e ho provato a forzare il ritmo, ho dovuto mollare». Quindi restano i ragazzi della HRC, a tenere un po’ in allerta Lorenzo. Ma dei due, solo Dovizioso mostra di non essersi ancora arreso: «Stiamo vivendo la fase della dominazione Yamaha-Lorenzo, ma non è ancora finita. Jorge vince, ma non lo fa in scioltezza, deve tirare anche lui. Quindi dobbiamo continuare a lavorare, e ad impegnarci per tenerlo sotto pressione: in questo sport può succedere di tutto». La MotoGP prosegue il suo viaggio, che la porterà a Barcellona per la terza gara in tre settimane. Una gara molto attesa da Lorenzo e Pedrosa, padroni di casa, ma anche da Dovizioso, che qui si trova sempre bene e può sfruttare il motore spettacolare della sua Honda. Vedremo se gli Honda boys saranno in grado di dare almeno qualche fastidio a Jorge Lorenzo. Sarebbe già qualcosa, visti i tempi che corrono. motosprint m oto ospri rin nt

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MotoGP Olanda

I segreti di De Puniet

PEDROSA (26) E DOVIZIOSO (4) SONO D’ACCORDO, LA HONDA È VELOCE MA NON È FACILE DA METTERE A PUNTO.

VIRTÙ... PRIVATE

Preparazione fisica e mentale

Il punto debole

HONDA ANOMALA È aggressiva, va guidata di forza

ASSEN - Dani Pedrosa, secondo, e Andrea Dovizioso, quinto a fatica, perché ha dovuto battersi con Randy De Puniet fino all’ultima chicane, sono i due avversari più pericolosi di Jorge Lorenzo e della Yamaha. Ad Assen si sono scambiati di nuovo la posizione in classifica di campionato ma restano comunque molto vicini: ora Pedrosa (secondo) ha 93 punti e Andrea (terzo) ne ha 89. Ma questa volta, più della loro rivalità, nel dopo gara hanno parlato della moto in modo nemmeno tanto negativo, dimostrando tra l’altro una certa condivisione delle idee. Insomma, forse per la prima volte le due RCV ufficiali si sono comportate allo stesso modo. Hanno avuto gli stessi problemi. Secondo Dovizioso «lo sterzo tendeva a chiudersi in ingresso curva, e anche durante la percorrenza; quindi la moto “pompava” molto, ed era difficile guidare in modo aggressivo e attaccare». Invece per Pedrosa «la moto non andava bene in ingresso, centro curva, e nemmeno in uscita». Quindi i due piloti hanno dato la stessa spiegazione, con il forlivese che ha aggiunto qualcosa di più: «La Honda non ha sempre questi problemi: capitano solo su certe piste, cioè in determinate condizioni. Comunque rispetto allo scorso anno la motosprint

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situazione è migliorata notevolmente». Dovizioso, rispetto a Pedrosa, ha anche pagato la scelta della gomma dura: Pedrosa con la “soft” è andato meglio. «Abbiamo scelto la “hard” perché pensavamo che la morbida avrebbe avuto dei problemi alla distanza, invece ha tenuto fino alla fine» ha detto Andrea. Che ha dato una spiegazione tecnica del vantaggio che ha Lorenzo: «Può permettersi di scegliere la gomma a seconda della strategia che vuole adottare, noi invece no. Lui, con la “hard”, ha fatto la gara controllando gli avversari, ma se avesse voluto andare in fuga per controllare poi la situazione, avrebbe potuto usare la “soft”. Noi non abbiamo questa possibilità». Pedrosa a fine gara è apparso stremato. E ha spiegato il perché: «È sempre la stessa storia: venerdì la moto è un disastro, così dobbiamo usare tutto il sabato per cercare delle soluzioni e arriviamo alla gara con il cuore in gola, senza sapere che cosa succederà. Ho vissuto un incubo anche questa volta, come tutte le altre. Da venerdì pomeriggio a domenica mattina abbiamo cambiato così tante cose che non ricordo nemmeno cosa è stato fatto, alla fine». In effetti Dani ripete queste cose dall’inizio del campionato. Lui, più di Dovizioso, fa sempre

molta fatica a trovare la messa a punto: «Sembra che si debba ripartire da capo ogni volta che arriviamo in circuito» e questo è anche il motivo per cui ha detto che «pensare a Lorenzo, quindi al campionato, adesso non ha senso: fino a quando non troveremo il modo per arrivare alle corse per preparare una strategia di gara e non per cercare di risolvere dei problemi, non potremo nemmeno pensare a certi obiettivi». Ma il limite di Pedrosa non è solo la messa a punto. Cioè, a lui serve una messa a punto più rigorosa, più precisa, forse più sofisticata, perché solo se la sua moto è davvero a posto lui può guidarla bene. Perché Dani non può permettersi di spendere troppe energie per guidare sopra i problemi. È il suo fisico minuto, che lo limita. Infatti Pedrosa in questo periodo appare un po’ più triste del solito perché ha capito che la nuova RCV è aggressiva, violenta, si muove moltissimo e va guidata anche con la forza. E lui, pur se si allena e se lavora in palestra, non ha la forza di un pugile. I piloti della Honda, in effetti, si stanno tutti rinforzando a livello muscolare: stanno cercando di far fronte ai problemi imposti dalla nuova moto. Ma Pedrosa è piccolino, lui non può puntare su una guida di forza. Ecco perché negli anni ha sviluppato quello splendido stile di guida che lo fa emergere in ogni circuito. Solo che mentre la messa a punto si può trovare, prima o poi, la moto non la si può cambiare. È questo, il vero problema di Pedrosa. Almeno fino a quando resta su una Honda.

ASSEN - Più di Ben Spies, che ha corso una gran bella gara, scavalcando Dovizioso e andando a conquistare una soddisfacente quarta posizione, in Olanda ha impressionato Randy De Puniet. Il francese è stato sesto, ma ha lottato con Dovizioso fino alla fine, mettendo in difficoltà il forlivese con le sue frenate al limite. E non è facile mettere in crisi Dovizioso in frenata, perché questa è una delle sue armi più potenti. De Puniet, tra l’altro, ha anche sbagliato la partenza, perché se fosse scattato meglio magari si sarebbe potuto risparmiare tanta fatica: «Ho lasciato la frizione troppo velocemente e la moto si è impennata. Ho sbagliato io. E poi, appena mi sono messo a spingere, la gomma anteriore ha cominciato a perdere grip e a quel punto ho dovuto adattarmi per non perdere il passo. Poi, finalmente, mi sono messo a tirare davvero». Dopo Silverstone, anche ad Assen il marsigliese è partito dalla prima fila ed è stato uno dei protagonisti della gara. Adesso il pilota del team LCR è sesto, nella classifica di campionato, a soli 5 punti da Nicky Hayden (questa volta piuttosto opaco e un po’ in confusione dopo la botta rimediata in prova). Ma De Puniet è soprattutto il migliore dei piloti privati, nonché uno che si sta mettendo alle spalle diverse star della categoria. Lui combatte per questo, cioè per restare il migliore dei privati, e sempre con l’obiettivo di tornare ad essere un “ufficiale”, status che ha perso quando è stato appiedato dalla

Kawasaki. De Puniet ha compiuto un deciso passo in avanti negli ultimi mesi, e il merito è certamente della sua squadra – che è piccola ma lavora bene, prendendo spesso delle strade nuove, per la messa a punto, che si rivelano azzeccate – ma anche del lavoro che il ragazzo ha svolto in inverno. Il francese due anni fa si è affidato a Yves Demaria, che è stato ingaggiato come

preparatore personale. Con al fianco l’ex iridato del cross, De Puniet ha cambiato i carichi di lavoro in allenamento, si è rafforzato a livello fisico, ha acquisito una preparazione che gli permette di mantenere una certa lucidità fino alla fine, anche quando è sotto sforzo. E poi, oltre al fisico, Randy De Puniet ha migliorato anche l’aspetto “mentale”, cioè la preparazione psicologica alla gara. Yves Demaria gli ha dato maggiore rigore e precisione nella preparazione della gara, anche a livello di tattiche e di gestione delle energie. Sorprende quindi che i due abbiano deciso di interrompere la collaborazione. Il loro accordo era in scadenza, ed è stato interrotto con qualche giorno di anticipo.

DE PUNIET (14), IL PRIVATO CHE FA SUDARE GLI UFFICIALI, COME DOVIZIOSO (4).

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MotoGP Olanda

Le pagelle di Marco Masetti

Piloti-riserve Jorge Lorenzo

BOMBER E MEDIANI ASSEN – L’immagine è impietosa. La telecamera cattura l’ingresso nella chicane Geer Timmer Boch di Kousuke Akiyoshi, sostituto del connazionale Hiroshi Aoyama sulla Honda RC212V del team Interwetten. Non bisogna essere grandi esperti e non c’è bisogno di sofisticate apparecchiature di acquisizione dati per capire che il nipponico sta entrando ad una velocità tremendamente più lenta rispetto a quella dei colleghi. In uscita occupa una porzione di pista che gli altri vedono da lontano. Loro, quelli che vanno forte, sono qualche metro più in là a sfruttare ogni millimetro di asfalto con il gas spalancato a far ruggire i 230 cavalli della loro 800. Sembra di capire che anche il ginocchio non striscia sulla pista, ma è bello alto. Non siamo al mototurismo, ma di sicuro Kousuke non esalta la folla. Ma non è colpa sua. Senza scomodare tutto il repertorio degli errori di un “sistema” – la MotoGP – che in effetti non è proprio perfetto e infallibile, le modeste doti di guida del giapponese bastano e avanzano per uno che di mestiere fa il test rider, il collaudatore. Akiyoshi probabilmente è un Vittoriano Guareschi con gli occhi un po’ più lunghi, abituato a girare per ore a Motegi e Suzuka per testare parti nuove, evoluzioni elettroniche e meccaniche, sospensioni e freni. A fine gara è partito da Amsterdam per il Giappone perché appena arrivato deve collaudare e deliberare le moto che correranno alla 8 Ore di Suzuka, la gara principe della nazione asiatica. Lui è uno regolare, un professionista al quale è chiesto di lavorare per chi dovrà poi correre nei GP. Uno stadio intermedio, importantissimo, quello del test rider, anello di congiunzione tra l’ingegnere e il pilota che corre nel mondiale. Ecco perché al posto degli infortunati, in gara ci devono salire piloti “veri”, gente che corre per vincere e non per chiudere la parata, con il cartello “fine colonna” come nei convogli militari. Il “sistema MotoGP” deve assolutamente risolvere (anche) questo problema, ne va della credibilità di uno sport e dello spettacolo. motosprint

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«Voglio essere perfetto come un robot» Un pilota che vuole imitare un automa fa pensare che il mondo (e la psiche di chi ha pronunciato la frase) abbia preso una brutta piega. Ma in pista non si è vista una piega sbagliata tra libere, qualifiche, warm up e gara. Nemmeno una piccola sbavatura, un’incertezza. Quando decide di vincere, Jorge non lascia speranze a nessuno.

Magnifico spietato 10

Dani Pedrosa «Alla fine non mi ricordavo più cosa avevo provato»

Casey Stoner

Andrea Dovizioso

«È la prima volta che riusciamo ad ottenere un risultato discreto»

«Speravo in qualcosa di meglio»

Usa la testa e porta a casa il primo podio della non esaltante stagione Ducati. È lo Stoner più soft mai visto da quando è salito per la prima volta su una moto. Le braccia gli fanno male e lo limitano moltissimo. Il suo nuovo corso non esalta, ma va a podio.

Canguro ragioniere? 7

Ben Spies «Sono felice, finalmente una bella partenza»

È il grido disperato di un pilota che nelle prove si ritrova sempre a ricominciare da zero e a perdere tempo in alchimie mentre gli altri migliorano. Pedrosa è bravissimo a rimediare, di classe, in gara, ma Lorenzo sta già festeggiando.

In effetti parte come un caccia dal ponte di una portaerei e fa capire che è bello carico. Purtroppo la scelta della squadra (gomma posteriore media e avantreno molto agile) non rende come sperato e Ben si ritrova spesso e volentieri largo. Capisce la situazione, trova l’equilibrio e porta a casa un bel piazzamento.

Splendido secondo 8

Equilibrista 7

E, aggiungiamo, ha anche rischiato di arrivare dietro la moto satellite di De Puniet. Si salva dall’insufficienza con un bel pressing finale sul francese e con il sorpasso. Ma il sapore che lascia in bocca la sua prova non è dolcissimo.

Amarognolo 6

Randy De Puniet «Ho mollato la frizione troppo in fretta…» La moto si impenna e la prima fila conquistata a prezzo di mille rischi in prova si trasforma in una sesta piazza. Nessun problema, come posseduto da forze aliene, il francese si mette alla caccia del podio. Con staccate da delirio, sbacchettamenti da paura, traversi e rischi di ogni tipo. Ha fatto divertire pubblico e addetti ai lavori.

Bravò, con l’accento! 8

Nicky Hayden «Peccato, il mio peggior risultato di stagione» Aveva iniziato il week end carico e tonico, ma una caduta in prova gli toglie smalto e certezze. In gara si deve accontentare di una settima piazza anonima.

Sconsolato 5

SETTIMO DAVANTI A EDWARDS, NON È IL PIAZZAMENTO CHE HAYDEN (69) SOGNAVA. MA UNA CADUTA IN PROVA LO HA RAFFREDDATO. INVECE LORENZO SALTA, SUL PODIO, TRA PEDROSA E STONER. ORAMAI È UN RITUALE, E VISTO COME STANNO ANDANDO LE COSE, SALTARE DI GIOIA NON GLI RIESCE DIFFICILE: NELLA CLASSIFICA IRIDATA È SEMPRE PIÙ SOLO.

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MotoGP Olanda Le pagelle

Mika Kallio

SIMONCELLI (58) STA TROVANDO IL FEELING CON LA MOTOGP, EDWARDS (5) È UN PO’ RINUNCIATARIO, MA È ESPERTO E GLI È ARRIVATO DAVANTI, OTTAVO.

«Ho lottato con Barbera e Capirossi» Magra soddisfazione quella del finlandese, vincere la battaglia sul fondo. Che non è una guerra tra sottomarini ma la parte bassa della classifica. E dire che lo scorso anno, al debutto in MotoGP, aveva sorpreso. Non è in forma, qualcosa non va e ha bisogno di ritrovare fiducia.

Colin Edwards «Potevo fare molto meglio» Francamente non è una dichiarazione inaspettata quella con la quale Colin alza, ancora una volta, bandiera bianca e corricchia anonimo e pigro. Sembra un giocatore dell’Italia di calcio. Tra i suoi problemi anche quelli ai freni: forse li ha usati troppo.

Sott’acqua 5

Hector Barbera «Sapevo fin dalle prove che sarebbe stata dura»

Frenato 5

Marco Simoncelli

Lo spagnolo fu buon profeta e alla fine può parlare, come uno studente che non si è preparato, di una garaccia senza capo né coda. Chiama in causa di tutto, dall’elettronica imbizzarrita a problemi suoi a capire il funzionamento della moto, fino a difficoltà a trasmettere le informazioni ai tecnici. Insomma, un disastro o quasi.

«A quel punto ho tirato i remi in barca» Voto di stima, ma risultato rovinato da una gomma difettosa che gli ha fatto passare qualche spavento oltre a limitarlo nell’azione. Buone prove e gara condotta coraggiosamente con la voglia – nonostante tutto – di arrivare in fondo.

Bocciato 5

Mastino romagnolo 6,5

Alvaro Bautista

Aleix Espargaró

«Una gara pessima, per un paio di motivi»

«Ho dovuto lottare per rimontare le posizioni perse in partenza» Rovina la gara con un brutto avvio, ma poi si getta alla rincorsa facendo vedere buone doti di guida e un’aggressività fuori dal comune. Tra l’altro chiude la corsa con il minor distacco dal primo da quando corre nella top class. Significa che il catalano ha un bel “delta” di crescita. Perde il duello con Simoncelli, ma di poco.

Gagliardo 6,5

motosprint

38

Il primo problema è un riacutizzarsi del dolore al braccio infortunato che costringe lo spagnolo ad una gara sofferta. Il secondo è una moto di colore azzurro con il numero 19 sulla carena. Non sono le condizioni ideali per affrontare le difficoltà di un debuttante.

Braccio disarmato 5 CAPIROSSI INSEGUE BARBERA E KALLIO, E IN QUESTO ORDINE I TRE HANNO TAGLIATO IL TRAGUARDO, MOLTO INDIETRO. LA SUZUKI PROPRIO NON VA E IL POVERO LORIS È COSTRETTO A STRINGERE I DENTI SENZA RICAVARNE SODDISFAZIONI.

Loris Capirossi

Kousuke Akiyoshi

«Appena cerco di andare più forte rischio di cadere»

«Ho fatto il mio lavoro e saluto Hiroshi»

La situazione è a dir poco sconsolante e c’è da capire la situazione di Capirossi che sognava un radioso finale di carriera e si dibatte sul fondo della classifica. La moto è impresentabile e Loris non può farci molto.

Buttato sulla moto dell’amico Hiroshi Aoyama, svolge con onestà il proprio compito. Non è colpa sua se la MotoGP non ha previsto piloti di riserva a buon livello. Un fedele e disciplinato test rider Honda. Che volete di più?

Momento tristissimo 5

Che volete di più? 6 motosprint

39


MotoGP Olanda il tabellone

esterna 23°C asfalto 42°C

Alvia

RE BE LI

Ì ED OV GI

RE BE LI

Ì RD NE E V

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

1. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'35"169

1'34"769

1'34"515

1'34"773

2. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'36"294

1'35"598

1'34"797

1'35"692

3. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'35"180

1'35"088

1'34"803

1'35"010

2. Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

a 2"935

2. Jorge Lorenzo

1'34"626

4. Ben Spies

USA

Yamaha

1'35"942

1'35"518

1'34"926

1'35"352

3. Casey Stoner

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 7"022

3. Casey Stoner

1'34"761

5. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'35"686

1'35"576

1'34"999

1'36"185

4. Andrea Dovizioso

1'35"063

6. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'35"868

1'35"626

1'35"015

1'35"461

4. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 13"265

5. Ben Spies

1'35"068

7. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'35"922

1'35"451

1'35"162

1'34"924

5. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 15"323

6. Randy De Puniet

1'35"266

8. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'36"002

1'35"965

1'35"283

1'36"379

6. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 15"772

7. Nicky Hayden

1'35"312

9. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'35"699

1'36"224

1'35"393

1'35"721

7. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 25"867

8. Marco Simoncelli

1'35"643

10. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'35"927

1'35"640

1'35"593

1'36"093

8. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 28"991

9. Aleix Espargaró

1'35"644

11. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'36"786

1'36"177

1'35"664

1'36"516

9. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 35"658

10. Colin Edwards

1'35"647

12. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'37"384

1'37"190

1'36"344

1'37"338

10. Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

a 35"837

11. Loris Capirossi

1'36"219

13. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'37"261

1'36"944

1'36"502

1'36"697

11. Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

a 56"769

12. Hector Barbera

1'36"281

14. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'36"735

1'36"388

1'36"569

1'37"160

12. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 56"890

13. Mika Kallio

1'36"450

15. Kousuke Akiyoshi

Giappone

Honda

1'41"332

1'39"379

1'38"198

1'40"230

13. Loris Capirossi

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 1'00"615

14. Alvaro Bautista

1'37"143

Italia

Honda

1'36"269

1'36"297

14. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 1'08"074

15. Kousuke Akiyoshi

1'38"056

15. Kousuke Akiyoshi

Honda

Interwetten Honda MotoGP

a 1 giro

Marco Melandri

1. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

in 41'18"629

1. Dani Pedrosa

118,092 km alla media di 171,518 km/h

1'34"525

alla media di 172,982 km/h

Velocitàmassime 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

Melandri Hayden Stoner De Puniet Espargarò Dovizioso Lorenzo Kallio Edwards Spies Capirossi Simoncelli Barbera Akiyoshi Pedrosa Bautista

libere 2 qualifiche qualifiche gara qualifiche gara gara qualifiche gara libere 2 qualifiche gara qualifiche qualifiche gara warm up

312,3 312,0 308,5 305,6 305,5 304,8 304,7 303,7 303,2 303,1 295,7 295,4 295,2 294,8 293,9 293,3

PRIMATO PRECEDENTE

NON PARTITO

Poleposition

Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

Circuito modificato.

Pinza GP-4 RX

Tecnologia MotoGP

Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'34"515 alla media di 173,001 km/h Pole 2009: circuito modificato.

Yamaha Honda Honda Yamaha Ducati Honda Ducati Yamaha Honda Yamaha

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

25 8 20 — 13 10 11 16 9 7

E

TO TA L

15

io

48

RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b 3 o A re GI tto AP b r PO e 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

20 25 16 — — 10 13 9 7 3

4

25 11 16 20 13 9 — — 6 4

23

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

25 20 10 16 13 7 11 — 5 4

20

20 9 16 25 13 10 — 11 5 8

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

ITA giug LIA no

6

Spagna Spagna Italia Italia USA Francia Australia USA Italia USA

23

1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Andrea Dovizioso 4. Valentino Rossi 5. Nicky Hayden 6. Randy De Puniet 7. Casey Stoner 8. Ben Spies 9. Marco Simoncelli 10. Colin Edwards

FR ma AN g CI gio A

Campionatopiloti

2

Olanda 26.06.2010 Assen

NUMERO GIRI

15 26

Factory Brakes

Dischi T-Drive

SP ma AG gg NA io

Giovedì: Hayden Venerdì: Melandri Sabato: Nessuno

PILOTI AL VIA

11

91.150

nei tre giorni 130.500 nel 2009 96.152 (nei tre giorni 138.707)

Lecadute

QA ap TA ril R e

SPETTATORI

25 20 11 — 9 10 16 13 7 8

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 6 gare

140 93 89 61 61 56 51 49 39 34

+34 +26 +20 -45 +42 +14 -55 deb deb -20

11. Marco Melandri 32; 12. Aleix Espargaro 28; 13. Hector Barbera 28; 14. Mika Kallio 20; 15. Hiroshi Aoyama 18; 16. Loris Capirossi 16; 17. Alvaro Bautista 14; 18. Kousuke Akiyoshi 1.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

201 Fiat Yamaha Team 182 Repsol Honda Team 112 Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 83 San Carlo Honda Gresini 71

Campionatomarche 1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

145 117 81 26

+5 +28 -25 -34

Distribuito da:

CATENE

CORONE

PIGNONI

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MotoGP Olanda Pit walk

QUESTA SETTIMANA BEN DUE SOLUZIONI... L’ERRORE DEL GP FRANCIA ERA FACILE: LA VELOCITÀ IMPOSTA NELLA PIT LANE È 60 KM/H E NON 70. MOLTO PIÙ TOSTO IL GP ITALIA: MANCA IL NUMERO 69 SULL’AVVIATORE DELLA MOTO DI HAYDEN.

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motosprint


MotoGP Olanda Dai box

ASSEN – Il problema della griglia di partenza esigua – hanno corso solo quindici piloti anche ad Assen – richiede una soluzione che però non è facile trovare. Almeno per ora. La Dorna conosce la faccenda meglio di altri, perché il suo primo pensiero va ai contratti con le emittenti televisive, che non sono soddisfatte. La televisione inglese a Silverstone non è stata per niente contenta di trasmettere un evento che ad un certo punto vedeva in pista solo tredici piloti. E il pubblico la pensava allo stesso modo... Invece ai costruttori sembra importare molto meno: lo dimostra la fermezza con cui vogliono mantenere le posizioni attuali, imponendo che nulla venga cambiato fino al 2012. La Dorna, così come i team privati, vorrebbe invece anticipare di un anno l’introduzione del nuovo regolamento (il passaggio alle “mille”) che permetterebbe l’ingresso a diverse engineering (come è avvenuto per la Moto2) e soprattutto a qualche nuovo costruttore. Se per l’organizzatore del campionato il problema è il numero esiguo dei partenti, per le squadre non ufficiali si tratta di cominciare a risparmiare molto denaro che viene adesso utilizzato per pagare le moto in leasing. Molti team sono pronti infatti a costruirsele in casa, così come sta accadendo per la nuova “middle class”. Pare però che questa strada non sia percorribile nel 2011, perché le Case fanno muro. E proprio per il motivo opposto: vogliono garantirsi ancora una stagione di introiti, per compensare gli investimenti (enormi) fatti per la (folle) classe 800. Del resto il regolamento dà ragione alle Case e blocca ogni manovra della Dorna: il cambio di cilindrata è previsto nel 2012. Si sta cercando di percorrere una strada

CHI NON VUOLE LE MILLE

Per DORNA subito, per le Case no alternativa, cioè una variazione regolamentare che permetterebbe il passaggio alla “mille” almeno alle squadre private, ma nemmeno questo si può attuare. Almeno per ora. La Dorna non vuole mollare la presa, pensa che entro la fine della stagione possa

succedere qualcosa. Ma è una battaglia difficile. Il promoter però è stanco di pagare i team privati – che quando non riescono a completare il budget, vanno a chiedere aiuto a Carmelo Ezpeleta – anche perché liberarsi di questo “peso” significa avere più risorse da investire nel campionato.

MELANDRI KAPPAÒ RIENTRATO dall’ospedale di Gröningen, Marco Melandri (sopra, con la fidanzata) ha chiesto di poter gareggiare. Ma è stato dichiarato “non idoneo”, quindi se ne riparlerà a Barcellona. Dove Marco vuole correre. In una caduta, avvenuta per “high side” (sabato mattina), ha riportato una lussazione alla spalla sinistra che è stata ridotta dal dottor Claudio Costa all’interno della Clinica Mobile. Poi Marco è andato a Gröningen per sottoporsi ad una risonanza magnetica che non ha evidenziato fratture. Ma la direzione gara gli ha negato il permesso di gareggiare. Questa volta la colpa del famigerato “high side” non è della gomma fredda: il ravennate è volato in aria quando la gomma ha ripreso il contatto con l’asfalto, dopo che Marco era transitato sull’erba per recuperare la pista dopo un “dritto”.

QUINDICI PILOTI AL VIA SONO POCHI E IL NUOVO REGOLAMENTO POTREBBE AIUTARE A RIEMPIRE LA SPARUTA GRIGLIA. MA BISOGNEREBBE PASSARE SUBITO ALLE 1000 CM3 E LE CASE INVECE VOGLIONO ANCORA RECUPERARE L’INVESTIMENTO FATTO PER LE 800.

RICORREVA L’80° GP OLANDA E PER L’OCCASIONE GIACOMO AGOSTINI, QUI ASSIEME A LORENZO, HA FATTO PASSERELLA CON LA YAMAHA YZR-OW23 CHE PORTÒ AL TITOLO IRIDATO 500 NEL ’75 E CON LA M1 CHE PUNTA A VINCERLO QUEST’ANNO. motosprint

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motosprint

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MotoGP Olanda Dai box

LORENZO NON HA FRETTA

Yamaha sì, ma alle sue condizioni ASSEN - «Il sentimento comune e la logica dicono che Jorge deve continuare con la Yamaha. Dobbiamo ancora parlare con Jarvis, ma più passa il tempo e meglio è: il tempo gioca dalla nostra parte». Così ha parlato Marcos Hirsh, manager di Jorge Lorenzo. E non c’è niente da eccepire. Il management ha iniziato la trattativa con la Yamaha e i punti centrali sono due: un aumento dell’ingaggio e un contratto per due stagioni. Lorenzo sta cercando stabilità, perché si è ben insediato nel mondo Yamaha, e perché ha raggiunto un grande feeling con la M1. La partenza di Valentino Rossi, poi, gli regalerebbe quel ruolo di prima guida assoluta che

lui cerca e che a quel punto la Yamaha gli darà. Lo staff di Lorenzo fa bene a non avere fretta di rinnovare; tanto più se Rossi se ne va, perché a quel punto la Yamaha sarà davvero costretta ad accettare ogni sua condizione e inoltre avrà a disposizione un notevole budget, visto il risparmio che ci sarebbe se non si dovesse pagare più l’ingaggio del pesarese. Quando il suo manager dice che il tempo gioca a favore di Jorge, ha ragione. Anche perché il nuovo compagno di squadra sarebbe Ben Spies, che per contratto ha diritto di passare nel team ufficiale nel caso se ne vada uno dei due attuali piloti.

TEAM INTERWETTEN

AOYAMA FUORI 2 MESI ARRIVA DE ANGELIS? HIROSHI Aoyama decide in questi giorni se farsi operare alla schiena – per ridurre la frattura della dodicesima vertebra – ma in ogni caso dovrebbe restare lontano dai circuiti fino a settembre, forse di più. Questo riapre la porta della MotoGP ad Alex De Angelis, che potrebbe diventare il suo sostituto se otterrà il permesso di lasciare la Moto2 dalla sua attuale squadra, il Team Scot. Il Team Interwetten per le gare di Assen e Barcellona ha ingaggiato Kousuke Akiyoshi, volenteroso collaudatore della HRC (nella foto), ma sta cercando un’idea per le prossime gare. E De Angelis può diventare un’ottima soluzione.

80 GRAN PREMI 244 GARE MONDIALI Assen ha celebrato degnamente, cioè con il pubblico delle grandi occasioni, l’edizione numero 80 del Dutch TT, che si corre dal 1925. Se si esclude la pausa dovuta alla Seconda Guerra Mondiale (dal 1940 al 1945) qui si è sempre disputato il gran premio di motociclismo. C’era già, Assen, nel circuito iridato, quando il campionato è nato: nel 1949. All’epoca il circuito era di 16,5 km. Dal 1949 ad oggi, ad Assen si sono disputate 244 gare di mondiale (considerando le varie classi).

PER FAR POSTO A STONER

UN TEAM A TRE MOTO PER LA HRC? LA HONDA sta pensando di creare una struttura allargata per il 2011, così da fare spazio a Casey Stoner. Dovrebbe infatti mantenere i suoi due attuali piloti – se Dovizioso rientra nei primi cinque, il rinnovo è automatico, e Pedrosa è sostenuto dalla Repsol che vuole uno spagnolo – quindi l’unica strada percorribile è portare una terza moto nel box. Potrebbero essere tre RCV Repsol, ma la HRC sta cercando uno sponsor che supporterebbe Stoner, il cui team potrebbe essere separato da quello della Repsol solo da una paratia.

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PILOTA-COLLAUDATORE

YOSHIKAWA TRE GARE. POI TORNA ROSSI LA YAMAHA ha ingaggiato il collaudatore Wataru Yoshikawa (nella foto) per tre gran premi: Barcellona (questo fine settimana), Sachsenring e Laguna Seca. Guiderà lui, la M1 di Valentino Rossi, e non potevano esserci mani più amorevoli: Yoshikawa ha 41 anni e non corre dal 2002 (wild card al GP Pacifico di Motegi) ma è uno dei collaudatori che durante l’anno girano in Giappone, sempre per sviluppare le moto da corsa della Yamaha, compresa la M1. Quanto a Valentino Rossi, a tre settimane dall’incidente del Mugello, e a due dal ritorno a casa dopo l’operazione per ridurre la frattura di tibia e perone della gamba destra, il pesarese ha cominciato ad appoggiare, pur se lievemente, il piede a terra. Cammina con le stampelle, segue sempre un rigidissimo e intensissimo programma di riabilitazione (che comprende sedute in camera iperbarica e alcuni tipi di esercizi in palestra) e le cose vanno meglio del previsto, come ha detto lui stesso attraverso un comunicato della Yamaha. Valentino sta lavorando anche sulla spalla destra, che rappresenta ancora un grosso problema, ma ha confermato la sua intenzione di rientrare in gara a Brno, a metà agosto, nel GP Repubblica Ceca.

Pole Position

OVVIAMENTE LORENZO ASSEN – Per la seconda volta consecutiva Jorge Lorenzo (nella foto) ha conquistato la pole davanti a Randy De Puniet. E non sorprendono le prestazioni dello spagnolo, quanto quelle del francese. La prima fila è stata completata da Casey Stoner, e nemmeno questo è un dato eclatante. Invece va segnalata la quarta posizione di Ben Spies, che rappresenta la sua migliore prestazione in prova da quando corre in MotoGP. Anche Marco Simoncelli ha ottenuto, con l’ottavo tempo, la sua migliore prestazione nella classe regina. Il migliore degli italiani è stato però Andrea Dovizioso, autore del sesto tempo.

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Moto2 Olanda

di Marco Masetti - foto Milagro

Imprendibil e A

SSEN – Erano in due ad avere motivazioni speciali alla vigilia del GP Olanda. Uno, Toni Elias, ha un bel passato mondiale in tutte le classi, 125, 250 e MotoGP, corre per una squadra che ha esperienza e tecnici navigati ed è il leader della classifica. L’altro, Andrea Iannone, viene da un anno caratterizzato da alti e bassi in 125, ha una gran voglia di emergere dopo un avvio di stagione in doppio zero e una squadra che ha iniziato in emergenza la stagione, dopo che l’Aprilia ha deciso di ritirarsi dalla Moto2 prima dell’inizio del campionato.

Toni Elias è il favorito nella corsa al titolo fin dai test di primavera. Andrea Iannone, manico e grinta, è uno dei pochi italiani vincenti in questo arido 2010. Una bella sfida, che potrebbe aiutare la crescita della Moto2, classe che in Olanda è stata più caotica che spettacolare, ma che ha il pregio di proporre sempre qualcosa di nuovo. L’avvio di gara, con il tailandese Wilairot in testa al gruppo, ha fatto pensare all’impresa storica del pilota che viene dall’Asia. Anche i segnali di risveglio dati da Fonsi Nieto, fino ad ora seguito soprattutto per le splendide fidanzate che

IANNONE È TORNATO AL SUCCESSO DOPO IL PASSO FALSO DI SILVERSTONE. IL PILOTA DI VASTO HA SBARAGLIATO LA CONCORRENZA: ANDREA È PARTITO IN POLE POSITION ED HA VINTO LA GARA, INFLIGGENDO UN DISTACCO PESANTE AD ELIAS.

]

«In campionato Elias è ancora lontano. Inoltre ha due vantaggi: è esperto e molto costante»

Andrea Iannone

]

Iannone domina come al Mugello. Ora è quarto nel mondiale a 33 punti da Elias, secondo davanti a Luthi. Tutti gli altri italiani fuori dalla top ten motosprint

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motosprint

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Moto2 Olanda

schiera nel box, è un segno che c’è vivacità e che i valori sono ancora tutti da definire. A livello tecnico Suter e Moriwaki (quest’ultima con due moto sul podio) comandano il gruppo, ma la vittoria è andata alla SpeedUp, moto realizzata in Gran Bretagna dalla FTR su specifiche della squadra e usata solo da Iannone, Talmacsi e dal ceco Abraham. Per non parlare di un nome storico come Bimota che ha sfiorato il podio con Wilairot e che, pur con un solo pilota in azione, sta facendo una bellissima figura. La classe di mezzo è un mondo strano, dove ci sono pochi soldi e nel quale un team come Scot, ultimo ad aver vinto il campionato mondiale della 250, rischia di chiudere. La classe di mezzo ha anche consentito il ritorno di un marchio storico come Motobi, che ha affidato le sue moto nelle mani di due piloti italiani, Corsi e Pasini. Nel futuro ci potrebbe essere anche un nuovo marchio italiano, Moto Morini, se si concretizzasse il tentativo di acquisizione del marchio e della fabbrica da parte di un gruppo imprenditoriale che vede in prima linea la ICP. Ma torniamo a Toni ed Andrea, la strana coppia che esce in trionfo da Assen. Beh, la parola trionfo va usata solo per Iannone, che ha fatto una gara alla… Iannone: pole position e gara da protagonista assoluto. Solo qualche momento per passare l’indiavolato Wilairot, poi 24 giri in fuga, terminata sotto la bandiera a scacchi. Tutto perfetto, semplicemente impeccabile. Non una sbavatura, nemmeno la minima incertezza, Andrea è partito in ritardo nella rincorsa al mondiale, ma sta recuperando alla grande: tre gare, due vittorie, un bilancio da capobranco implacabile. Toni Elias alla vigilia del GP Olanda aveva un problema. Era il leader della classi-

]

«Io spingevo, ma Iannone oggi era davvero troppo forte» Toni Elias

motosprint

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Andrea Iannone

Pole Position

NON È STATO FACILE

IANNONE E LA SPEED UP VOLANO QUANDO Andrea Iannone ha la moto a punto non ha davvero paura di nessuno. Ad Assen l’abruzzese è partito in pole. Solo Wilairot è riuscito ad avvicinare l’italiano. Terzo tempo per Debon, che però si è rotto una clavicola e non ha partecipato alla gara.Tomizawa (quarto) ed Elias (sesto) continuano a piazzarsi nelle posizioni di vertice. Discreta prestazione di Corti (nono). Più indietro gli altri italiani.

MANOVRA PERICOLOSA

3.000 EURO DI MULTA PER WILAIROT ANDARE a spasso sul cordolo durante un turno di qualifica non è il comportamento ideale per un pilota. E Ratthapark Wilairot l’ha fatta grossa, venerdì, quando si è trovato (quasi fermo) davanti a Debon che stava arrivando fortissimo. Lo spagnolo è riuscito miracolosamente ad evitare il conttato, ma è caduto rovinosamente, procurandosi la frattura della clavicola destra. Lo spagnolo ha preso l’aereo dopo una notte in ospedale, mentre il tailandese della Bimota è stato punito con una multa di 3.000 euro. È andata decisamente peggio a Debon e questo dovrebbe far pensare a nuove norme per punire chi guida in maniera pericolosa. I piloti della Moto2 rischiano. Tanto e spesso.

ORA C’È LA REGOLA

CAMBIO DI MOTORI: COME E QUANDO

RESTA macchinosa la procedura per la sostituzione anticipata dei motori in Moto2. A Silverstone Karel Abraham è caduto, per la rottura del propulsore. Il fatto grave è che il malfunzionamento era stato segnalato, ma l’organizzatore vietò la sostituzione del motore, che ora è consentita, prima delle prove e almeno trenta minuti prima della chiusura della pit lane della gara. Insieme alla richiesta, che deve essere scritta, va anche versata una cauzione di 20.000 euro.

TONI ELIAS (24) HA AVUTO IL SUO BEL DA FARE PER TENERE A BADA RATTHAPARK WILAIROT (14), IN CRESCITA INSIEME ALLA BIMOTA, E SOPRATTUTTO THOMAS LUTHI (12), AUTORE, DI UNA BELLA RIMONTA.

Le pagelle Andrea Iannone

Toni Elias

Thomas Luthi

Yuki Takahashi

Se continua così la stampa sportiva dovrà coniare un nuovo termine: vittoria alla Iannone. Pole, gara tutta in testa a parte un mezzo giro di gloria per Wilairot e una certezza: il ragazzo ha trovato la squadra giusta per dimostrare tutto il suo talento.

Il piccolo Toni, dopo la brutta figura di Silverstone, riprende il controllo della situazione con una gara senza sbavature, grintosa ma anche intelligente. Quello che deve fare uno che punta al numero 1. E al ritorno in MotoGP.

In 250 si era perso e sembrava un ectoplasma. Adesso, invece, lo svizzero ha ritrovato la grinta dei momenti buoni. Non dimentichiamolo, Thomas è stato campione del mondo. Insomma la classe c’è. Ed ora si vede.

A parte l’errore che gli ha fatto centrare l’incolpevole Corti, l’insufficienza va anche al progetto Tech3, fatto di una moto che scimmiotta la M1, ma solo nelle forme. Per essere figlia di un team MotoGP, la Mistral sembra un bel “pacco”.

Impressionante 10

Ragioniere 8

Grinta e talento 7

ANDREA, è stata una passeggiata? «No, è stata una gara molto difficile, perché Wilairot è partito bene. Per fortuna poco dopo sono riuscito a superarlo. È stata una buona mossa, perché era molto importante riuscire a scappare via». All’inizio i tuoi inseguitori hanno fatto molta resistenza. «Alle mie spalle Toni e gli altri avevano un passo molto veloce, non riuscivo a staccarli più di tanto. A metà gara, però, sono riuscito ad aumentare il ritmo ed ho preso un buon margine. Il merito è anche del lavoro della mia squadra: abbiamo trovato un’ottima messa a punto». Come affronterai la prossima trasferta? «L’importante ora è lavorare usando la testa per restare concentrati». Parliamo di mondiale. Elias non è più così lontano. «Toni, se guardiamo i punti, è molto lontano. Dobbiamo tentare di ottenere i migliori risultati possibili, perché lui ha due vantaggi: è esperto e molto costante». La prossima tappa sarà a Barcellona. Cosa pensi? «A Barcellona l’anno scorso ho vinto, ma eravamo in 125. La Moto2 è un’altra categoria, ci sono altri piloti, siamo tutti molto vicini ed ogni gara è una storia diversa. Alla fine vince chi riesce a mettere a punto la moto e chi spalanca di più il gas...».

Frastornato 5

motosprint

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Moto2 Olanda es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 41 3°C °C

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Moriwaki Suter Moriwaki Speed Up Suter

6

Spagna Giappone Svizzera Italia Spagna

23

Toni Elias Shoya Tomizawa Thomas Luthi Andrea Iannone Julian Simon

2

1. 2. 3. 4. 5.

QA ap TA ri R le

Campionatopiloti

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

38 24

Interasse Variabile

Pompa 19RCS

NUMERO GIRI

17

PILOTI AL VIA

1. Andrea Iannone 1’38”917 alla media di 165,302 km/h 2. Toni Elias 1’39”263 3. Ratthapark Wilairot 1’39”288 4. Thomas Luthi 1’39”414 5. Scott Redding 1’39”438 6. Julian Simon 1’39”621 7. Shoya Tomizawa 1’39”651 8. Jules Cluzel 1’39”673 9. Karel Abraham 1’39”805 10. Yuki Takahashi 1’39”958 11. Gabor Talmacsi 1’39”964 12. Mattia Pasini 1’39”978 13. Simone Corsi 1’39”981 14. Stefan Bradl 1’39”994 15. Mike Di Meglio 1’40”020 16. Yonny Hernandez 1’40”089 17. Roberto Rolfo 1’40”142 18. Fonsi Nieto 1’40”199 19. Claudio Corti 1’40”259 20. Alex Baldolini 1’40”310 21. Alex De Angelis 1’40”333 22. Sergio Gadea 1’40”553 23. D. Aegerter 1’40”577 24. Xavier Simeon 1’40”686 25. Kenny Noyes 1’40”699 26. Vladimir Ivanov 1’40”741 27. Arne Tode 1’40”803 28. Lukas Pesek 1’40”803 29. Raffaele De Rosa 1’41”119 30. Robertino Pietri 1’41”155 31. Hector Faubel 1’41”222 32. Niccolò Canepa 1’41”389 33. Valentin Debise 1’41”505 1’41”711 34. Bernat Martinez 35. Vladimir Leonov 1’41”750 36. Anthony West 1’42”089 37. Joan Olive 1’42”521 38. Mashel Al Naimi 1’42”572

re

TONI, è stata una bella battaglia? «Dopo i risultati negativi di Mugello e Silverstone, tornare sul podio è quello che ci voleva. All’inizio ho avuto problemi con Wilairot e Nieto ed ho perso secondi preziosi in soli due giri. Poi li ho passati entrambi ed ho aumentato il ritmo». Però Iannone è scappato via. «Pur tenendo un ritmo da qualifica non sono riuscito a recuperare terreno su Iannone perché lui andava veramente forte, più o meno come al Mugello. Il secondo posto è un risultato molto importante per il campionato, che dà morale a me ed alla squadra».

1. Andrea Iannone Speed Up in 40’00”383 109,008 km alla media di 163,485 km/h 2. Toni Elias Moriwaki a 4”492 3. Thomas Luthi Moriwaki a 5”390 4. Ratthapark Wilairot Bimota a 5”473 5. Shoya Tomizawa Suter a 7”405 6. Julian Simon Suter a 7”666 7. Jules Cluzel Suter a 16”023 8. Mike Di Meglio Suter a 16”122 9. Karel Abraham FTR a 16”959 10. Yuki Takahashi Tech 3 a 19”601 11. Scott Redding Suter a 20”187 Motobi a 20”423 12. Simone Corsi 13. Gabor Talmacsi Speed Up a 21”358 14. Mattia Pasini Motobi a 26”654 15. Yonny Hernandez BQR-Moto2 a 34”024 16. Alex Baldolini I.C.P. a 34”045 17. Claudio Corti Suter a 34”377 18. Dominique Aegerter Suter a 34”481 19. Stefan Bradl Suter a 37”283 20. Alex De Angelis Force GP210 a 42”525 21. Vladimir Ivanov Moriwaki a 43”395 Promoharris a 46”784 22. Kenny Noyes 23. Sergio Gadea Pons Kalex a 46”796 24. Niccolò Canepa Force GP210 a 59”324 25. Hector Faubel Suter a 1’00”168 26. Robertino Pietri Suter a 1’01”868 27. Raffaele De Rosa Tech 3 a 1’02”451 28. Bernat Martinez Bimota a 1’07”317 29. Vladimir Leonov Suter a 1’10”107 30. Valentin Debise ADV a 1’37”619 31. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’41”035 32. Joan Olive Promoharris a 1’41”545 RITIRATI Moriwaki al 24. giro Xavier Simeon Moriwaki al 17. giro Lukas Pesek Suter al 16. giro Arne Tode Suter al 15. giro Roberto Rolfo MZ-RE Honda all’11. giro Anthony West Moriwaki all’8. giro Fonsi Nieto NON PARTITI FTR Alex Debon Pons Kalex Axel Pons

1’39”092 1’39”307 1’39”584 1’39”664 1’39”671 1’39”711 1’39”755 1’39”777 1’39”798 1’39”829 1’39”856 1’39”990 1’40”025 1’40”043 1’40”085 1’40”225 1’40”232 1’40”246 1’40”262 1’40”313 1’40”413 1’40”427 1’40”475 1’40”578 1’40”659 1’40”660 1’40”676 1’40”708 1’40”716 1’40”762 1’40”888 1’40”968 1’41”006 1’41”218 1’41”316 1’41”368 1’41”953 1’41”967 1’42”643 1’43”072

3

SECONDO VA BENE

1’39”101 1’40”012 1’39”740 1’40”218 1’39”757 1’39”795 1’40”321 1’40”606 1’40”421 1’40”307 1’40”225 1’39”865 1’40”835 1’40”093 1’40”373 1’40”944 1’40”008 1’40”477 1’39”853 1’39”933 1’40”240 1’40”490 1’40”139 1’40”720 1’40”240 1’40”991 1’40”655 1’41”212 1’40”880 1’40”736 1’41”082 1’40”653 1’40”689 1’41”078 1’40”591 1’41”457 1’42”456 1’42”648 1’42”240 1’43”188

GI otto AP b PO re 10 NE MA ot LE tob SI re A

Toni Elias

Italia Thailandia Spagna Giappone Svizzera Spagna Spagna Spagna Italia Francia Rep. Ceca Rep. Ceca Giappone Italia Italia Germania Francia Australia Italia G. Bretagna Germania Colombia Ungheria Francia Spagna Rep.S.Marino Italia Italia Ucraina Belgio Italia Spagna Svizzera USA Spagna Venezuela Spagna Russia Spagna Qatar

Giriveloci

4

hanno faticato più del previsto, ma hanno chiuso nei primi otto. Un altro pilota di livello come Takahashi non riesce a stare nella top ten per colpa della non troppo riuscita Tech3 Mistral, che sta mettendo in crisi anche Raffaele De Rosa. Come non bastasse, il nipponico ha anche centrato Claudio Corti, facendogli perdere un piazzamento. Sempre in casa Forward, Cluzel, imprendibile a Siverstone, si è ridimensionato ed ha concluso al settimo posto. A punti Corsi e Pasini con le Motobi e con i soliti problemi tra Mattia e la squadra: ad ogni gara si parla di interruzione del rapporto, però fino ad ora pilota e team hanno continuato a lavorare insieme. Non va a punti Baldolini, mentre De Angelis riesce a finire la gara nonostante sia ancora segnato dall’infortunio, soprattutto muscolare, patito nella caduta di Silverstone. In difficoltà Canepa e Rolfo, fermato da un problema al cambio.

Altraguardo

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA RI bre 19 N AR se O AG tte ON m A b

fica iridata, ma veniva da due gare deludenti. Specie in Gran Bretagna dove in perfetta analogia con Iannone, aveva steccato di brutto. Lo spagnolo aveva assolutamente bisogno di un buon risultato e lo ha trovato, con un secondo posto che lo porta a quota 100 punti. Non è stata facile la giornata di Toni, che si è trovato sulla strada piloti combattivi, pronti a giocargli scherzi poco graditi. Wilairot, Tomizawa e soprattutto il ritrovato e sempre più autorevole rossocrociato Thomas Luthi, non erano in vena di regali ed Elias il podio lo ha conquistato di forza. Per un pilota caliente ed impulsivo come lui non deve essere facile fare il ragioniere, ma con gli anni si matura e si usa più la testa. In attesa di vedere un’altra grande prova di Iannone, che ha una sola strada per arrivare al titolo, la vittoria, guardiamoci attorno alla ricerca di altri spunti. Simon e Di Meglio, due ex campioni del mondo che corrono per il top team Aspar,

Andrea Iannone Ratthapark Wilairot Alex Debon Shoya Tomizawa Thomas Luthi Toni Elias Julian Simon Fonsi Nieto Claudio Corti Jules Cluzel Lukas Pesek Karel Abraham Yuki Takahashi Roberto Rolfo Mattia Pasini Stefan Bradl Mike Di Meglio Anthony West Simone Corsi Scott Redding Arne Tode Yonny Hernandez Gabor Talmacsi Valentin Debise Sergio Gadea Alex De Angelis Raffaele De Rosa Alex Baldolini Vladimir Ivanov Xavier Simeon Niccolò Canepa Axel Pons Dominique Aegerter Kenny Noyes Hector Faubel Robertino Pietri Joan Olive Vladimir Leonov Bernat Martinez Mashel Al Naimi

Factory Brakes

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

LI BE RE

Alvia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.

Dischi T-Drive

20 11 16 25 10

100 76 74 67 61

motosprint

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Mescola SC

Mescola SA

Strada

Pista

Mescola RC

Pista/Strada

6. Cluzel 55; 7. Corsi 55; 8. Gadea 47; 9. Debon 37; 10. Talmacsi 37; 11. Takahashi 27; 12. Wilairot 25; 13. Redding 23; 14. Rolfo 21; 15. Di Meglio 17; 16. Nieto 17; 17. Aegerter 15; 18. Pasini 12; 19. Bradl 11; 20. Hernandez 11; 21. Noyes 9; 22. Abraham 9; 23. Baldolini 9; 24. Simeon 8; 25. De Angelis 5; 26. Faubel 4; 27. Pesek 4; 28. Tode 2; 29. Corti 1; 30. West 1. Distribuito da:

motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com


125 Olanda di Enrico Borghi

Il vincitore

Marquez, Terol, Espargaró. Per la Spagna è il sedicesimo successo consecutivo

MARQUEZ: TRE DI FILA. GODO!

A

SSEN – Adesso, in Spagna, anche le star della MotoGP stanno seguendo le imprese degli scatenati ragazzini della ottavo di litro, che dominano in lungo e in largo e hanno portato alla Spagna la sedicesima vittoria consecutiva in questa categoria. In pratica, non perdono da un anno. Questa volta ad esporsi è stato Dani

Proprietà privata

sto genere di ragazzi che non si accontentano e non fanno mai calcoli. Questa gara non entrerà certo nella storia come la più spettacolare: Marquez si è portato Nico Terol in scia praticamente dall’inizio, ma l’attacco finale è stato vanificato da un doppiato (l’olandese Van de Bunt, wild card) che ha ostacolato Terol. In ogni caso, sarebbe stata dura battere Marquez, questa volta. Pedrosa: «Marquez è molto più freddo e molto più aggressivo di me, alla sua età» ha detto l’ufficiale della Honda, e se parla in questo modo uno che ha dominato la 125 e la 250 significa che il vincitore del GP Olanda sta facendo delle gran belle cose. Tra l’altro, è anche dura contestare Pedrosa: Marquez, con Assen, ha centrato la terza vittoria consecutiva. Questo baby professionista del vivaio iberico, che è nato nel febbraio del 1993, ha guidato di nuovo benissimo, con lampi di classe e momenti di alto motociclismo. È piccolo, è tutto sommato inesperto, ma la 125 è proprio la categoria fatta per quemotosprint

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ERANO talmente superiori, i due spagnoli, che dopo diciassette giri (quindi a cinque tornate dalla fine) hanno cominciato a doppiare. Terol ha corso in modo molto intelligente, perché questo secondo posto gli permette di consolidare la sua posizione di leader di classifica. Infatti il suo più diretto rivale, Pol Espargaró (spagnolo, ovviamente) si è dovuto accontentare della terza piazza, che ha occupato praticamente per tutta la gara (così come Marquez e Terol sono stati sempre primo e secondo). Ora però Marquez si avvicina, e il cam-

pionato spagnolo che si corre all’estero si preannuncia una lotta a tre: Terol guida il gruppo con 118 punti ma Espargaró è a quota 115 e Marquez è a 107. E mancano undici gare. Bradley Smith, quarto in gara e in campionato, appare come una wild card, in mezzo a tanta Spagna. L’inglese è diventato più costante, quest’anno, ma il suo problema è che non ha ancora compiuto quel cambio di passo che gli permetterebbe di lottare per la vittoria. Per ora, ne resta lontano. La regolarità infatti non può bastare di fronte a questo gruppo di spagnoli così veloce ed efficace. L’Italia, che in questa categoria sta soffrendo moltissimo, è stata di nuovo rappresentata da Simone Grotzkyj Giorgi, che si è inserito in nona posizione. Ed è stato anche l’unico azzurro ad aver tagliato il traguardo. Il pesarese è rientrato quest’anno nel Mondiale, tra l’altro in ritardo: ha debuttato solo al Mugello, e adesso è il migliore degli italiani. Si trova in diciassettesima posizione, e questo dà anche la

misura della situazione italiana nella ottavo di litro. Gli altri azzurri sono finiti tutti e tre in terra. Lorenzo Savadori non ha finito il primo giro, Luca Marconi è caduto nell’ottavo giro, e Marco Ravaioli nell’undicesimo.

LA LOTTA PER LA VITTORIA È RIMASTA UNA QUESTIONE TRA MARQUEZ (93) E TEROL (40). VAZQUEZ (7) È CADUTO, SMITH (38) È IL PRIMO NON SPAGNOLO, QUARTO. GROTZKYJ (15), NONO, È L’UNICO ITALIANO AL TRAGUARDO. SUL PODIO, DA SINISTRA, TEROL, MARQUEZ, ESPARGARÓ.

«IL DOPPIATO mi ha dato una bella mano, alla fine, ma Nico mi sembrava un po’ al limite e secondo me non sarebbe riuscito a passarmi. Ma io ho dato tutto, ho tirato più che potevo; non avevo molto di più da spendere. In ogni caso sono estasiato: per me, fino a pochissimo tempo fa, era già un sogno vincere un gran premio, invece adesso sto facendo i conti con la terza vittoria consecutiva. Mi godo questa soddisfazione, adesso, perché è troppo presto per pensare al campionato».

JASPER IWEMA

PORTABANDIERA DELL’OLANDA IN CRISI Ha un fan club ed è l’olandese più famoso del mondiale: si tratta di Jasper Iwema, 21 anni e 23 GP all’attivo (6 quest’anno). Il suo sesto posto in prova ha riacceso un po’ il tifo degli olandesi, che da parecchi anni non hanno un pilota di grido. L’ultimo che fece qualcosa di interessante, almeno in prova, fu Jurgen Van den Goorbergh, che partì in prima fila con il quarto tempo nel GP di Australia 500 del 2002. In gara Iwema ha concluso tredicesimo. motosprint

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Alvia

Altraguardo

Spagna 1’42”563 Marc Marquez G. Bretagna 1’43”382 Bradley Smith Spagna 1’43”146 Nicolas Terol Spagna 1’43”196 Pol Espargaró Germania 1’43”838 Sandro Cortese Olanda 1’45”069 Jasper Iwema Spagna 1’43”961 Efren Vazquez Spagna 1’43”980 Esteve Rabat Spagna 1’44”597 Alberto Moncayo Italia 1’44”909 Simone Grotzkyj G. Bretagna 1’44”312 Danny Webb 1’44”779 Randy Krummenacher Svizzera Francia 1’45”323 Alexis Masbou 1’44”844 Tomoyoshi Koyama Giappone Spagna 1’44”951 Luis Salom Rep. Ceca 1’45”717 Jakub Kornfeil Francia 1’44”913 Johann Zarco Germania 1’45”739 Marcel Schrotter Norvegia 1’45”956 Sturla Fagerhaug Spagna 1’46”241 Adrian Martin Francia 1’46”152 Louis Rossi Germania 1’46”503 Toni Finsterbusch Italia 1’47”066 Luca Marconi 1’47”124 Michael van der Mark Olanda 1’46”674 Zulfahmi Khairuddin Malesia Italia 1’47”671 Lorenzo Savadori Italia 1’48”395 Marco Ravaioli Olanda 1’48”109 Ernst Dubbink Olanda 1’48”532 Jerry van de Bunt 1’50”215 Pepijn Bijsterbosch Olanda NON QUALIFICATI Olanda 1’50”083 Roy Pouw Germania 1’44”959 Jonas Folger

1’42”191 1’42”775 1’42”865 1’43”299 1’43”480 1’43”670 1’43”752 1’43”934 1’44”106 1’44”224 1’44”225 1’44”282 1’44”427 1’44”671 1’44”671 1’45”193 1’45”204 1’45”321 1’45”365 1’45”731 1’46”201 1’46”257 1’46”725 1’46”882 1’46”941 1’46”960 1’47”760 1’48”385 1’48”711 1’49”044

1. Marc Marquez Derbi 99,924 km alla media di 158,545 km/h 2. Nicolas Terol Aprilia 3. Pol Espargaró Derbi 4. Bradley Smith Aprilia 5. Sandro Cortese Derbi 6. Randy Krummenacher Aprilia 7. Danny Webb Aprilia 8. Luis Salom Aprilia 9. Simone Grotzkyj Aprilia 10. Jonas Folger Aprilia 11. Alberto Moncayo Aprilia 12. Johann Zarco Aprilia 13. Jasper Iwema Aprilia 14. Tomoyoshi Koyama Aprilia 15. Jakub Kornfeil Aprilia 16. Adrian Martin Aprilia 17. Sturla Fagerhaug Aprilia 18. Marcel Schrotter Honda 19. Louis Rossi Aprilia 20. Toni Finsterbusch KTM 21. Michael van den Mark Lambretta 22. Zulfahmi Khairuddin Aprilia 23. Pepijn Bijsterbosch Honda 24. Ernst Dubbink Honda RITIRATI Aprilia Alexis Masbou Honda Jerry van de Bunt Aprilia Roy Pouw Lambretta Marco Ravaioli Aprilia Luca Marconi Aprilia Esteve Rabat Derbi Efren Vazquez NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Lorenzo Savadori

1’49”871 1’51”839

Poleposition

al 21. giro al 17. giro al 15. giro al 12. giro al 9. giro al 5. giro al 4. giro

Circuito modificato.

20 16 25 13 —

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TO TA L

13 20 25 16 7

22

17

20 16 25 13 9

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20 25 16 11 9

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

3

20 25 — 13 16

4

25 13 16 8 9

145 121 7 1

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GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

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SP ma AG gg NA io

2

Aprilia Derbi Derbi Aprilia Aprilia

11

Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Spagna

NUMERO GIRI

32 22 QA ap TA ri R le

Campionatopiloti Nicolas Terol Pol Espargaró Marc Marquez Bradley Smith Esteve Rabat

a 2”332 a 8”134 a 9”636 a 36”961 a 39”091 a 39”397 a 45”010 a 45”672 a 48”031 a 48”457 a 48”833 a 54”208 a 59”055 a 1’01”504 a 1’16”069 a 1’16”175 a 1’18”029 a 1’21”738 a 1’36”263 a 1’36”445 a 1’40”681 a 1 giro a 1 giro

1. Nicolas Terol 1’42”428 alla media di 159,636 km/h 2. Marc Marquez 1’42”446 3. Pol Espargaró 1’42”642 4. Bradley Smith 1’42”833 5. Esteve Rabat 1’43”402 6. Efren Vazquez 1’43”700 7. Sandro Cortese 1’43”813 8. Danny Webb 1’43”972 9. R. Krummenacher 1’44”050 10. Luis Salom 1’44”143 11. Simone Grotzkyj 1’44”195 12. Johann Zarco 1’44”342 13. Jonas Folger 1’44”436 14. Alberto Moncayo 1’44”582 15. Jasper Iwema 1’44”617 16. Jakub Kornfeil 1’44”739 17. Tomoyoshi Koyama 1’44”785 18. Alexis Masbou 1’45”032 19. Adrian Martin 1’45”145 20. Sturla Fagerhaug 1’45”228 21. Marcel Schrotter 1’45”631 22. Louis Rossi 1’45”888 23. Luca Marconi 1’46”118 24. Toni Finsterbusch 1’46”379 25. Z. Khairuddin 1’46”527 26. Michael v.d. Mark 1’46”582 27. Marco Ravaioli 1’48”061 28. Roy Pouw 1’48”082 29. Jerry van de Bunt 1’48”100 30. Pepijn Bijsterbosch 1’48”235 31. Ernst Dubbink 1’48”579 PRIMATO PRECEDENTE

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

IN AC IR

N

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A UB

25 20 — —

PILOTI AL VIA

G

1. 2. 3. 4. 5.

in 37’48”923

re

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. LAMBRETTA

Marc Marquez (Derbi) in 1’42”191 alla media di 160,006 km/h Pole 2009: circuito modificato.

T

Giriveloci

Campionatomarche

FR m AN ag CI gio A

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30.

LINEA MOTO

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 35 2°C °C

LI BE RE

125 Olanda

118 115 107 74 50

6. Efren Vazquez 49; 7. Randy Krummenacher 39; 8. Sandro Cortese 47; 9. Tomoyoshi Koyama 47; 10. Johann Zarco 37; 11. Danny Webb 33; 12. Alberto Moncayo 22; 13. Jasper Iwema 20; 14. Alexis Masbou 17; 15. Jonas Folger 16; 16. Luis Salom 15; 17. Simone Grotzkyj 10; 18. Marcel Schrotter 7; 19. Adrian Martin 4; 20. Jakub Kornfeil 3.



Superbike San Marino di Paolo Gozzi - foto Zac

ROMANI CONTRO, CON MAX BIAGGI DAVANTI A MICHEL FABRIZIO. A FINE GARA TRA I DUE C’È STATO PRIMA L’ABBRACCIO E POI... UNA POLEMICA A DISTANZA. I TIFOSI DI MAX ADESSO COMINCIANO CONCRETAMENTE A SPERARE.

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Quarta doppietta dell’anno. E ora, con 37 punti di vantaggio su Haslam, l’Aprilia può davvero sognare il titolo

Maxi Biaggi Biag ggi

M

ISANO – Forse non è la svolta del Mondiale, ma ci assomiglia molto. Max Biaggi e l’Aprilia aprono il girone di ritorno con un’altra strepitosa doppietta – la quarta della stagione – lasciando Leon Haslam 37 punti dietro. In due round (Salt Lake City e Misano) il britannico ha perso complessivamente 52 punti, un break che sa tanto di resa. In questo momento nulla lascia supporre che l’inseguitore riesca a rientrare in gioco: l’Aprilia è più competitiva della Suzuki, Biaggi è in forma super e Leon Haslam non riesce più a fare miracoli. Anche il calendario gioca a favore del binomio italiano: la prossima tappa sarà Brno, il circuito dove in parecchie occasioni Max ha girato dalla sua parte pronostici sfavorevoli. Figuriamoci stavolta che tutto pende dalla sua parte. Un anno fa Misano aveva impietosamente messo a nudo i difetti di gioventù dell’Aprilia: Biaggi era finito tredicesimo e decimo, ma da allora la RSV4 ne ha fatta di strada. Noale ha opportunamente scelto il toboga della Romagna come pista test e in quattro giornate (altre due erano saltate per maltempo) i tecnici hanno avuto tutto il tempo per adattare la quattro cilindri italiana alle particolari condizioni di aderenza, qui sempre molto precaria, specie con temperature torride. Certo, due settimane fa erano in pista anche Ducati, Yamaha e Suzuki. Ma l’Aprilia ha un intero reparto corse dietro e un metodo di lavoro perfezionato in tanti anni di vittorie nel Motomondiale. Biaggi, abilissimo nella ricerca maniacale della messa a punto migliore, ha fatto il resto sfruttando alla perfezione la nuova copertura introdotta in questa occasione dalla Pirelli. Si tratta di una posteriore morbida che si è rivelata perfetta per lo stile di guida dolce e pulito dell’ex iridato della 250. L’Aprilia ha sofferto solo in Superpole ma unicamente perché Troy Corser è un maestro del giro tutto-o-niente. La BMW per la gara ha optato per la posteriore siglata “625”, che fino a due gare fa era la soluzione più tenera e adesso è diventata la più dura tra le tre a disposizione. Il caldo avrebbe dovuto dare una mano all’australiano e invece Biaggi se lo è cucinato a fuoco lento. Lo ha seguito come un’ombra per due terzi di gara ma quando ha deciso che era ora di andare, a sei tornate dalla fine, Troy non è stato capace di abbozzare la minima reazione. E nel finale è caduto preda anche dell’ottimo Carlos Checa, altro pilota stilisticamente perfetto che – guarda caso – aveva azzardato la stessa gomma di Biaggi.

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Superbike San Marino Il commento

LA SECONDA sfida è stata leggermente più concitata solo perché SuperMax, partito a palla, è stato attaccato con rudezza nelle prime curve, ritrovandosi alle spalle di Corser, Checa e Fabrizio. Ma non è stato un dramma. Riordinate le idee e lasciato allungare il gruppo, l’asso della RSV4 ha impiegato appena cinque giri per tornare davanti. Michel, rientrato in pista molto bellicoso dopo il quarto posto iniziale, ha provato a resistere ma non c’è stato verso, l’Aprilia e Biaggi ne avevano decisamente di più. E una volta sgombrato l’orizzonte Max è volato via: quando può scegliere la traiettoria ideale il romano è fuori portata per gli attuali avversari Superbike. Okay, la RSV4 è un portento, il reparto corse è agguerrito e la squadra molto organizzata. Ma, osservando le difficoltà di Leon Camier (partito in quarta fila per arrivare sesto e undicesimo), si desume che una parte consistente del merito sia anche del pilota. Molta gente, in Superbike, non ha capito che stiamo parlando di un pilota che ha vinto quattro Mondiali in 250, perdendone un paio

L’uomo del giorno

HO GUIDATO DA IDIOTA

NON È STATA UNA GRAN DOMENICA PER I TRE PILOTI QUI SOPRA: HAGA (41), REA (65) E CAMIER (2). SOTTO, PROTAGONISTI DI GARA 1: CORSER INSEGUITO DA BIAGGI, CHECA E FABRIZIO. NELLA PAGINA A FIANCO, MAX E MICHEL SUL PODIO DI GARA 2.

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MISANO – Il Corsaro si ferma lungo la pista per regalare il casco ai suoi tifosi. Poi si gode il bagno di folla nel paddock show, ringraziando con un cerimonioso inchino. Sarebbe da parlare del trionfo, invece Max attacca per replicare alle accuse di Michel Fabrizio. «Non capisco questa polemica: in Superbike per tanti anni ha vinto solo la Ducati e il regolamento andava bene a tutti. Adesso che sono spuntate Aprilia e BMW le norme finiscono sotto accusa. In realtà ci sono stati sei vincitori diversi e le gare sono combattute e spettacolari». Tolto il sassolino dalla scarpa, si è dato la croce addosso da solo. «Già, ho guidato da idiota. Un pilota che si gioca il Mondiale non dovrebbe rischiare come ho fatto io. Se vinci va tutto bene ma se commetti il minimo errore sbatti il naso per terra. E io spero tanto di non farlo». Perché hai rischiato così? «Volevo questo risultato. È un momento cruciale in azienda e una vittoria come questa aiuta molto». Vuoi dire che Aprilia sta programmando lo sbarco in MotoGP? «Siete fuori strada, la MotoGP non è all’ordine del giorno». Allora c’entra il rinnovo del contratto… «I vertici del Gruppo Piaggio mi dicono che è una formalità. Dunque, aspetto». Come siete riusciti a farvi piacere anche Misano? «I test sono stati decisivi perché stavolta non siamo stati costretti a fare tutte le prove che di solito si fanno durante il week end di gara. Spesso finisci fuori strada, stavolta è andato tutto alla perfezione. Nei test abbiamo messo a posto la moto con calma, lavorando di fino. Io sono molto bravo a fare questo tipo di lavoro». Più dura la prima vittoria o la seconda?

«Ho fatto più o meno gli stessi tempi (gara 2 è stata 1”2 più veloce della precedente e il progresso sulla distanza 2009 è stato di ben 13”, ndr) ma con Corser davanti ero costretto ad adattarmi. Invece nella seconda sono andato davanti e ho potuto gestire cambiate e aderenza come preferivo. Ho una tecnica particolare: sfruttare la gomma in un angolo di piega particolare. Ma è un segreto, non vi dico di più…». Avevi già sbancato Monza. Più bella questa? «No, perché Monza è speciale. Ed ero salito sul podio con il presidente Roberto Colaninno. Emozioni che non si dimenticano». È la svolta del Mondiale? «Quando credi che sia tutto facile è la volta che commetti un errore. Non correremo il rischio di perdere concentrazione». Adesso arriva Brno e gli avversari tremano. «Quest’anno non ci abbiamo girato, preferendo fare tutti i test a Misano. Spero che bastino i dati dell’anno scorso e che il mio polso destro faccia tutto il suo dovere».

Max Biaggi Un pilota che si gioca il Mondiale non dovrebbe rischiare come ho fatto Le pagelle

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Max Biaggi

Carlos Checa

Leon Haslam

Luca Scassa

Michel Fabrizio Noriyuki Haga

James Toseland Kawasaki

Espugna per la prima volta la pista più difficile per l’Aprilia e spicca il volo verso il Mondiale. La moto va certamente forte ma di sicuro non vince da sola.

La Ducati Althea perdeva una vita sul dritto: non c’era proprio verso di battere l’Aprilia. Ma il catalano è stato bravo a crederci fino in fondo.

Ottimo secondo posto dopo una prima gara non impeccabile. Con questa Suzuki ha fatto più del massimo, ma per provare a battere Biaggi ci vorrebbe altro.

Il toscano è ormai una presenza abituale nella top ten e al Curvone era tra i più efficaci: uno spettacolo. Questo ragazzo ha coraggio e idee chiare.

Nel primo tempo ha preso di nuovo paga da Carlos Checa, ma nel secondo ha almeno provato ad arginare Max. Politicamente “scorrette” le accuse all’Aprilia.

Ogni volta ci fa ricordare quanto fosse bravo il suo precedessore Ben Spies. Partito il texano in Yamaha si è spenta la luce. Canta che ti passa.

Magistrale 10

Indomito 7,5 Combattivo 7

Emergente 7+

Polemico 7-

Prove discrete poi due gare incolori come il resto di questa disgraziata stagione, Valencia a parte. Viene il sospetto che non ne abbia più voglia.

Desaparecido 4

Disastroso 4

Vermeulen e Sykes si aggirano tristemente per la pista con una ZX-10R che, anziché progredire, fa passi indietro. La crisi è sempre più nera.

Inspiegabile 4

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Superbike San Marino Il commento

di nella classe regina per una serie di circostanze. La Suzuki ha tradito la voglia di riscatto di Leon Haslam. Problemi al freno motore e una messa a punto non ottimale del controllo di trazione hanno complicato la giornata del britannico, relegato in ottava posizione e poi risalito in seconda. La GSX-R se la gioca con gli avversari “normali” ma contro il missile Aprilia nulla può.

TROY CORSER (11) SCATTA BENE ALLA PARTENZA DI GARA 2. IN NESSUNA DELLE DUE CORSE PERÒ L’AUSTRALIANO È RIUSCITO A RESTARE DAVANTI.

A MISANO la Ducati ha fatto spesso la voce grossa (26 vittorie in 38 gare) ma anche stavolta è stato Carlos Checa (secondo e quinto) a totalizzare il punteggio più alto. Michel Fabrizio è andato molto forte nella seconda uscita ma – oltre a mollare Biaggi – ha finito per perdere anche il duello con Leon Haslam. Sorge un dubbio: cosa avrebbe potuto combinare Troy Bayliss, che nei test al WDW aveva girato quattro decimi più forte del giovane romano? Noriyuki Haga ha deluso anche stavolta (settimo e nono) prendendo sonoramente paga nella seconda uscita da Luca Scassa, privatissimo toscano che si sta meritando alla grande le attenzioni dei top team. Le altre giapponesi stanno ancora peggio. La Yamaha, campione del mondo, è stata tradita sia dall’acerbo Cal Crutchlow (caduta e quarto) che dal sempre più dimesso James Toseland (decimo e scivolata). La Honda era una biscia imbizzarrita che ha messo nei guai Jonathan Rea, mai cosi indietro in questa stagione già costellata di incredibili alti e bassi. La Kawasaki resta sconsolatamente ancorata sul fondo della classifica: ad Akashi hanno lasciato la MotoGP per togliersi soddisfazioni in Superbike, ma la top ten è ancora un miraggio.

DELUSIONE BMW

Parte bene ma finisce in calando MISANO – La BMW ha festeggiato a Misano la prima pole in 87 anni di storia ma l’esito della gara ha lasciato qualche faccia scura nel box. Quei diciassette giri al comando di gara 1 lasciavamo presagire ben altro che un terzo posto (come a Monza). Dall’inizio del campionato la S 1000 RR ha guidato il gruppo per 39 tornate ma i finali sono ancora una sofferenza. Per andare sul sicuro Troy

Corser ha puntato sulla gomma posteriore più dura ma poco oltre metà distanza è andato in crisi con l’anteriore, aprendo la strada all’attacco vincente di Max. Il nuovo leveraggio della sospensione posteriore ha migliorato la prestazione, ma non ha ancora risolto il problema dell’eccessivo consumo di gomma che dall’inizio di campionato è il tallone d’Achille.

Il caso La BMW ha portato a Misano anche un’ulteriore evoluzione di motore: da inizio 2010 sono già quattro e un’altra è in arrivo per Silverstone (primo agosto). Gara 2 è stata più difficile per uno strano contrattempo rivelato dallo stesso Corser. «Ho perso molto tempo per podio e impegni del dopo corsa per cui il briefing con il team è stato più breve del previsto. Hanno cambiato le regolazioni della forcella ma la moto è diventata troppo dura da guidare: non ci siamo capiti». Troy, partito forte, è arretrato in coda al gruppetto dei cinque di testa e all’ultimo giro è finito fuori al Carro, concludendo solo decimo. La squadra ha parlato di «errore di cambiata».


Superbike San Marino Le interviste

«SONO contento del podio sul quale, pur avendo 37 anni, ero incredibilmente il più giovane! Ci voleva una gara così, che uno dei miei tecnici ha definito la più lunga della stagione. In rettilineo facevo un po’ fatica a tenere il passo delle quattro cilindri, ma il week-end è stato positivo, visto che sono tornato in terza posizione».

JonathanRea SIAMO NEI GUAI FINO AL COLLO

«SE VI dicessi cosa penso davvero della mia gara e di come andava la moto, non riuscireste a pubblicare il mio commento, perché sarebbe troppo volgare... È veramente seccante, questa situazione. Poche gare fa siamo stati in grado di dominare ad Assen, mentre adesso ci troviamo nei guai fino al collo. Abbiamo un grande problema di chattering: cambiamo assetto e gomme ma le vibrazioni restano».

NoriyukiHaga

PROBLEMI DI GRIP IN ENTRAMBE LE GARE «IN GARA 1 il livello di grip è migliorato dopo alcuni giri e avevo più feeling, ma è stato difficile recuperare su Haslam. Alla fine sono riuscito a passare Leon e ho terminato settimo, ma speravo di fare meglio. In gara 2 sono uscito con l’altra moto, ovviamente molto simile nella messa a punto, ma con un’altra forcella. Ero comunque difficoltà: poca trazione, poco feeling. Ho fatto anche un paio di piccoli errori».

CalCrutchlow PECCATO AVER PERSO IL PODIO

«IN GARA 1 ho commesso un errore stupido e sono caduto. In gara 2, alla seconda curva, sono entrato in collisione con un avversario, perdendo tempo e posizioni. Sono ripartito e ho lottato per il podio. Peccato aver dovuto cedere la terza piazza a Fabrizio, ma a due giri dal termine ho perso il controllo del retrotreno all’uscita del Tramonto e lui ne ha approfittato». motosprint

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MichelFabrizio

LA RSV4 È UNA GP MISANO - Il paddock show fa festa, ma Michel Fabrizio la mette giù dura. «La Ducati se l’è giocata nella gara della Superbike, l’Aprilia ha vinto la MotoGP». Che significa? «La RSV4 è su un altro pianeta. Nei mega schermi vedevo Biaggi dietro di me. Ho preferito farlo passare perché volevo che facesse il ritmo per staccare gli altri, ma andava così forte che non mi sono quasi accorto del sorpasso e dopo due giri non l’ho visto più. Scomparso». Vuoi dire che Biaggi vince solo perché l’Aprilia è troppo superiore? «Quella moto è superiore a tutte le altre, ma neanche i mezzi migliori vincono da soli, quindi faccio i complimenti a Max». Sei deluso? «In gara 1 non potevo fare di più; in gara 2 ho lottato con il coltello tra i denti, riuscendo a salvare il podio dall’attacco di Crutchlow. Non ho vinto, però non mi posso lamentare». In Ducati che clima c’è? «Con i miei tecnici andiamo alla grande, lavoriamo duro. Loro sanno che fino alla fine darò il cento per cento, senza mollare un centimetro». Brno è la pista di Biaggi. «Ma lì vado forte anch’io. Diciamo che è la pista dei piloti romani».

LeonHaslam

SUZUKI, AIUTACI!

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SUL PODIO ERO IL PIÙ GIOVANE!

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CarlosCheca

MISANO - Leon Haslam ha perso ulteriore terreno da Biaggi, ma vede il bicchiere mezzo pieno. «Abbiamo avuto gravi problemi alla frizione ed alle mappature elettroniche e mi ero fatto l’idea che l’ottavo posto fosse il massimo a cui potevamo sperare.” Invece gara 2 è andata molto meglio. Cosa è cambiato? «La squadra è tornata all’assetto che avevamo in USA e in Sud Africa ed è stata la mossa giusta: grazie ragazzi! Però non è stata una passeggiata: mi sono venute le piaghe alle mani a forza di tirare. Corser e Fabrizio sono ossi duri e quando me li sono tolti di mezzo, Biaggi era troppo lontano». Pensi che il Mondiale sia già perso? «Biaggi sta guidando bene e l’Aprilia è la moto da battere. Io, però, sono convinto di potere ancora vincere. Se dal Giappone ci arrivasse una mano per migliorare qualche piccolo particolare della nostra moto, potremmo farcela. Io faccio il massimo, sono sempre andato a podio in tutti i round; era il mio obbiettivo. Adesso tocca ad altri fare la propria parte».

LeonCamier FRIZIONE KO, GARA COMPROMESSA «IN GARA 2 ho rovinato la frizione in partenza, compromettendo la gara. In quelle condizioni ho dato il massimo, ma non ero nelle condizioni ottimali. Peccato, perché gara 1 era andata bene e malgrado le difficoltà incontrate nelle prove siamo riusciti a fare un buon lavoro. Ora andiamo a Brno, sperando di far tesoro dell’esperienza del team su quella pista».

JamesToseland HO PROBLEMI IN ACCELERAZIONE «HO VISSUTO un altro week-end difficile. Fino a quando le gomme non si usurano tengo un buon ritmo, poi con il passare dei giri perdo troppo terreno in uscita di curva. Dobbiamo lavorare su questo aspetto. In gara 2 ho cercato di ritardare l’inizio delle staccate, ma ho esagerato e sono caduto. Brno è una pista più veloce, più adatta alla nostra moto, questo potrebbe esserci d’aiuto».

LorenzoLanzi DUE GARE MOLTO SFORTUNATE

«IN GARA 1 le cose non sono andate bene sin dall’inizio, perché ho sbagliato la partenza e tutto è stato più difficile. Dopo un decina di giri, poi, è calato il grip in maniera incredibile e facevo molta fatica a guidare. In gara 2 un violento contatto tra Xaus e Neukirchner mi ha obbligato a percorrere tutta la via di fuga prima della curva Del Rio. Sono ripartito ultimo ma avevo un buon passo».

LucaScassa AVERE HAGA DIETRO È STATO UN INCUBO

«IN GARA 1 ho sciupato tutto con una partenza disastrosa, ma al secondo start sono stato perfetto e sono rimasto a ridosso dei primi nelle fasi iniziali della gara. Lì davanti l’atmosfera è rovente e non sono mancati gli ingressi ed i sorpassi corretti, ma duri… Avere Haga dietro è stato un incubo; un fuoriclasse come lui non ha mai mollato un secondo ed ho dovuto dare il 200% per contenere il suo recupero». motosprint

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Superbike San Marino Dai box

BATTA VUOLE ANCHE LA MOTOGP “Per Suzuki sarebbe un vantaggio” MISANO – Il team Alstare proporrà alla Suzuki di gestire sia la Superbike che la MotoGP. Il perno del progetto sarebbe Troy Corser, designato ad occuparsi dello sviluppo della MotoGP. Con la squadra di Francesco Batta l’asso australiano ha vinto nel 2005 l’unica iride Suzuki nelle derivate dalla serie. «Nella MotoGP la Suzuki è allo sbando e gli importatori ci riferiscono che mancanza di risultati, affidabilità e organizzazione stanno avendo un impatto molto negativo sul marchio - spiega Batta - Per la Suzuki sarebbe un

vantaggio concentrare gli sforzi tecnici e finanziari su un’unica struttura di riferimento. Alstare (che ha base operativa nei dintorni di Liegi, in Belgio, ndr) sarebbe perfettamente in grado di gestire l’impegno nei due campionati. E potremmo attuare interessanti sinergie, tecniche e gestionali». La Suzuki ha fermato a dicembre lo sviluppo della GSX-R e resta da capire se i vertici giapponesi hanno intenzione di tornare sui loro passi. Batta spera: «Al 99,99% la Suzuki non lascerà la Superbike».

TEMPI A CONFRONTO

A SCASSA LO SCARICO DELLA DUCATI UFFICIALE LA DUCATI HA FORNITO AL TEAM SUPERSONIC DI LUCA SCASSA LO SCARICO TERMIGNONI IN TITANIO, LO STESSO UTILIZZATO SULLA 1198R UFFICIALE. È CIRCA TRE CHILI PIÙ LEGGERO E PERMETTE UNA DIFFERENTE COLLOCAZIONE DELLA ZAVORRA MIGLIORANDO LA DISTRIBUZIONE DEI PESI, OLTRE A GARANTIRE DUE CAVALLI IN PIÙ.

SBK PIÙ VICINA ALLA MOTOGP

LE SUPERBIKE stanno avvicinando le prestazioni della MotoGP. Con la pole in 1’35”001 Troy Corser (quasi 39 anni) sarebbe partito in seconda fila con il quinto tempo nel GP San Marino del settembre scorso. In quella occasione il più veloce era stato Valentino Rossi (Yamaha) in 1’34”338. Corser sarebbe partito davanti, tra l’altro, alla Honda ufficiale di Dovizioso, alla Ducati di Hayden e alle Suzuki di Capirossi e Vermeulen. È da sottolineare che in MotoGP la Bridgestone non porta coperture extrasoffici mentre il fornitore unico Pirelli ne assegna due per pilota.

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Pole Position

CORSER NELLA STORIA

MISANO – La BMW conquista la prima pole position mondiale in 87 anni di storia grazie a Troy Corser (sotto, col DS Tardozzi). L’australiano era a digiuno da Misano 2008, con la Yamaha. Sulla pista adriatica ha totalizzato 6 delle sue 43 pole, con quattro moto diverse: Ducati, Petronas, Yamaha e BMW. Tre di queste quando il tracciato girava al contrario! La prima fila è stata completata da Biaggi, Fabrizio e Crutchlow. Anche stavolta quattro moto diverse: BMW, Aprilia, Ducati e Yamaha. Gamberi di giornata Rea (quarta fila) e Vermeulen rimasto fuori dalla Superpole.

MOTORE “EVO” ARRIVERÀ A BRNO?

HASLAM RIMANDA LE NOVITÀ LEON Haslam a Misano non ha utilizzato il quattro cilindri “evo” che l’Alstare aveva allestito per il precedente round negli USA, ritenendo l’erogazione troppo brusca. Per Brno sarà pronta una seconda versione con nuovi particolari interni realizzati dall’austriaca Pankl. Verrà montato anche un radiatore più grande per abbassare la temperatura d’esercizio.

CONTATTI VIA INTERNET SAN MARINO COME SALT LAKE CITY. LE SBK SFILANO IN PIAZZA IL ROUND DI MISANO SI CORRE SOTTO LA BANDIERA DI SAN MARINO E LA PRESENTAZIONE SI È SVOLTA NELLA CITTÀ DEL TITANO. QUEST’ANNO ALCUNI PROTAGONISTI HANNO SFILATO CON LA MOTO DA GARA, AFFASCINANTE INIZIATIVA INAUGURATA DUE ANNI FA PER I VIALI DI SALT LAKE CITY, NEGLI USA.

MERCATO PILOTI

ITALIANI GRANDI FAN DELLA SBK PER molti anni la Superbike ha avuto in Gran Bretagna e USA i maggiori bacini di pubblico ma, stando ai dati pubblicati da Infront circa i contatti ottenuti dal sito ufficiale, adesso è l’Italia a fare la parte del leone. Tra i 4,7 milioni di contatti negli ultimi sei mesi 25% sono italiani, 16% britannici e 8 dagli USA. La pagina ufficiale Facebook, aperta tre mesi fa, ha già 32.000 fans, il 31% italiani.

LA BMW INSEGUE REA COMINCIA ad agitarsi il mercato piloti 2011. Con l’Aprilia quasi a posto con Biaggi (biennale?) e Camier, è la BMW a tenere banco. I tedeschi vogliono tenersi Troy Corser e sostituire l’opaco Ruben Xaus con un top rider: in cima alla lista c’è Jonathan Rea, che avrebbe un altro anno di contratto Honda ma può liberarsi con una (forte) penale. L’alternativa è Marco Melandri difficile da portare via alla MotoGP. La Suzuki ha blindato Leon Haslam e potrebbe confermare Sylvain Guintoli che va discretamente e costa poco: l’ingaggio attuale è sui 100.000 euro. Poi c’è il “sogno” Corser di cui leggete nella notizia di apertura... La Yamaha dovrà cercare il sostituto di Cal Crutchlow che al 99% andrà in MotoGP con Tech3. Fermento in Ducati: Michel Fabrizio potrebbe restare ma ci sarà da ricucire lo strappo con il responsabile Ernesto Marinelli. In bilico Noriyuki Haga che è in crisi di risultati e costa moltissimo: in questa stagione viaggia sugli 800.000.

C’È ANCHE BEN BOSTROM (IL SECONDO DA SINISTRA) TRA I FAN DI ROGER LEE HAYDEN.

TUTTI GLI UFFICIALI FANNO ROTTA PER IMOLA Martedi 29 e mercoledi 30 giugno tutte le squadre ufficiali Superbike gireranno a Imola per preparare il round iridato del 26 settembre. Notizie e tempi verranno pubblicati ogni giorno su www.motosprint. it. Sul prossimo numero della rivista troverete indiscrezioni ed interviste. IL DADO È LENTO, REA PRENDE A CALCI LA SUA MOTO Ripartendo dal box dopo una sosta durante la Q1 del venerdi, Jonathan Rea si è accorto che il semimanubrio sinistro era allentato. I meccanici di Ten Kate sono accorsi ma il nordirlandese, infuriato, ha colpito con un calcio la CBR-RR. Rea ha ripreso la pista dopo pochi secondi necessari per stringere il dado. SOLO CRUTCHLOW OLTRE I 250 ALL’ORA La fotocellula è piazzata poco dopo il Curvone, quindi più che la punta massima registra la velocità di percorrenza nel punto più impegnativo. Ecco i dati rilevati in Superpole: 1. Crutchlow (Yamaha) 250,2 km/h; 2. Neukirchner (Honda) 249; 3. Biaggi (Aprilia) 247,9; 4. Rea (Honda) 247,9; 5. Toseland (Yamaha) 247,9; 6. Fabrizio (Ducati) 246,7; 7. Guintoli (Suzuki) 245,6; 8. Corser (BMW) 245,6; 9. Smrz (Ducati) 245,6; 10. Haslam (Suzuki) 244,5; 11. Camier (Aprilia) 244,5; 12. Scassa (Ducati) 244,5; 13. Sykes (Kawasaki) 242,9; 14. Xaus (BMW) 241,8; 15. Haga (Ducati) 240,2; 16. Parkes (Honda) 240,2; 17. Hayden (Kawasaki) 239,6; 18. Lanzi (Ducati) 239,1; 19. Checa (Ducati) 238,6; 20. Byrne (Ducati) 234,4.

PAESE CHE VAI, PIRELLI CHE TROVI A PARTIRE DA MISANO LE COPERTURE SUPERPOLE DELLA PIRELLI HANNO UN’ETICHETTA SPECIALE CON LA BANDIERA DEL PAESE OSPITANTE. SULLA PISTA ROMAGNOLA SONO STATI DIPINTI I COLORI DELLA BANDIERA DI SAN MARINO. ANCHE I CLIENTI STRADALI POTRANNO PERSONALIZZARE LE DIABLO ROSSO CORSA SCEGLIENDO COLORI E DISEGNO NEL SITO WWW.PIRELLITYRE.COM/DRC. L’ETICHETTA ADESIVA VIENE SPEDITA DIRETTAMENTE A CASA AL COSTO DI 5 EURO.

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Superbike San Marino

Aprilia in 38’59”319 1. Max Biaggi 101,424 km alla media di 156,082 km/h Ducati a 0”387 2. Carlos Checa BMW a 0”822 3. Troy Corser

1’35”001 1’35”502 1’35”680 1’35”683 1’35”851 1’36”096 1’36”302 1’36”607 1’36”093 1’36”170 1’36”200 1’36”204 1’36”216 1’36”245 1’36”376 1’36”561 1’36”889 1’36”928 1’35”574 1’37”986

Michel Fabrizio Sylvain Guintoli Leon Camier Noriyuki Haga Leon Haslam Shane Byrne James Toseland Luca Scassa Lorenzo Lanzi Jonathan Rea Max Neukirchner Tom Sykes

Ducati Suzuki Aprilia Ducati Suzuki Ducati Yamaha Ducati Ducati Honda Honda Kawasaki

a 4”911 a 5”916 a 8”658 a 11”872 a 11”907 a 16”490 a 18”458 a 18”646 a 19”315 a 25”405 a 31”671 a 39”658

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Cal Crutchlow Carlos Checa Sylvain Guintoli Shane Byrne Luca Scassa Noriyuki Haga Troy Corser Leon Camier Jonathan Rea Lorenzo Lanzi Max Neukirchner Chris Vermeulen

Yamaha Ducati Suzuki Ducati Ducati Ducati BMW Aprilia Honda Ducati Honda Kawasaki

a 5”014 a 6”256 a 7”677 a 10”144 a 10”942 a 13”640 a 16”279 a 17”799 a 22”793 a 24”131 a 28”212 a 36”551

16. 17. 18. 19.

Kawasaki Chris Vermeulen Kawasaki Roger Lee Hayden Aprilia Federico Sandi Kawasaki Matteo Baiocco RITIRATI BMW Ruben Xaus Yamaha Cal Crutchlow Ducati Jakub Smrz SQUALIFICATO Honda Broc Parkes

a 48”137 a 56”316 a 56”667 a 57”218

16. 17. 18. 19. 20.

Kawasaki Tom Sykes Honda Broc Parkes Kawasaki Roger Lee Hayden Kawasaki Matteo Baiocco Aprilia Federico Sandi RITIRATI Yamaha James Toseland BMW Ruben Xaus Ducati Jakub Smrz

a 49”636 a 50”041 a 51”246 a 58”174 a 1’10”588 all’11. giro all’8. giro al 3. giro

GIRO PIÙ VELOCE Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’36”546 alla media di 157,579 km/h

PRIMATO PRECEDENTE Noriyuki Haga (Ducati) nel 2009 in 1’37”135 alla media di 156,620 km/h.

11/8 25/20 9/25 13/10 16/11 7/9 —/6 20/16 5/5 —/7

25/25 20/20 13/13 16/— 8/8 7/6 9/10 5/5 11/11 2/16

20/16 25/13 —/20 10/11 11/25 13/4 16/9 —/— —/— 9/7

10/13 5/20 13/10 25/25 6/— 11/11 20/16 3/4 16/— 8/—

25/25 13/20 2/5 —/— 5/10 8/16 20/— 9/— 11/13 16/—

13/16 16/25 20/11 11/20 —/6 4/9 9/10 25/8 10/— 8/13

25/25 8/20 20/11 3/4 9/7 16/6 6/— 13/16 10/5 —/13

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TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

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NUMERO GIRI

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PILOTI AL VIA

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PILOTI AL VIA

Campionatopiloti Italia Gran Bretagna Spagna Gran Bretagna Giappone Australia Gran Bretagna Italia Gran Bretagna Gran Bretagna

al 9. giro al 5. giro al 2. giro

GIRO PIÙ VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’36”670 alla media di 157,377 km/h

Troy Corser (BMW) in 1’35”001 alla media di 160,141 km/h Pole 2009: Jakub Smrz (Ducati) in 1’35”435 alla media di 159,413 km/h.

1. Max Biaggi 2. Leon Haslam 3. Carlos Checa 4. Jonathan Rea 5. Noriyuki Haga 6. Troy Corser 7. James Toseland 8. Michel Fabrizio 9. Leon Camier 10. Cal Crutchlow

Aprilia in 38’58”149 1. Max Biaggi 101,424 km alla media di 156,160 km/h Suzuki a 4”095 2. Leon Haslam Ducati a 4”631 3. Michel Fabrizio

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Poleposition

CATENE CORONE PIGNONI

Gara2

IT ma AL g IA gi

1’35”791 1’36”058 1’35”963 1’36”288 1’36”254 1’36”378 1’36”284 1’35”924 SUPERPOLE 2 1’36”320 9. Noriyuki Haga 1’36”200 10. Jakub Smrz 1’36”066 11. Lorenzo Lanzi 1’36”218 12. Ruben Xaus 1’36”602 13. James Toseland 1’36”696 14. Leon Camier 1’35”903 15. Shane Byrne 1’37”331 16. Jonathan Rea SUPERPOLE 1 1’37”249 17. Max Neukirchner 1’37”026 18. Tom Sykes 1’37”623 19. Broc Parkes 1’37”419 20. Roger Lee Hayden GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’37”638 21. Chris Vermeulen 1’38”109 22. Federico Sandi 1’38”287 23. Matteo Baiocco 1. Troy Corser 2. Max Biaggi 3. Michel Fabrizio 4. Cal Crutchlow 5. Carlos Checa 6. Sylvain Guintoli 7. Leon Haslam 8. Luca Scassa

Gara1

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Alvia

SU PE RP OL E

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Il tabellone

307 270 172 158 151 149 138 131 130 120

11. Guintoli (Suzuki) 116; 12. Byrne (Ducati) 97; 13. Smrz (Ducati) 61; 14. Xaus (BMW) 53; 15. Scassa (Ducati) 53; 16. Sykes (Kawasaki) 43; 17. Neukirchner (Honda) 35; 18. Lanzi (Ducati) 33; 19. Vermeulen (Kawasaki) 10; 20. Morais (Aprilia) 3; 21. Pitt (BMW) 3; 22. Hayden (Kawasaki) 2; 23. Brookes (Honda) 2; 24. Parkes (Honda) 2; 25. Baiocco (Kawasaki) 1.

Campionatomarche 1. APRILIA (25/25) p. 313 2. SUZUKI (11/20) p. 283 3. DUCATI (20/16) p. 250

4. YAMAHA (6/13) p. 177

5. HONDA (3/4) p. 169

6. BMW (16/6) p. 152

7. KAWASAKI (1/1) p. 47


Supersport San Marino

Con la quinta vittoria della stagione Laverty scalza Sofuoglu dalla vetta

EUGENE LAVERTY INSEGUITO DA LASCORZ (26) E SOFUOGLU (54).

Cambio della guardia M

ISANO – Il sogno di Michele Pirro è finito avvolto in una nuvola di polvere. Il pugliese, spinto dai 150 tifosi arrivati da San Giovanni Rotondo, ha vanificato la seconda pole position della carriera con una cattiva partenza. Sceso in sesta posizione il tre volte campione d’Italia ha forzato i tempi per risalire la corrente ma al quinto passaggio dalla Misano ha sbagliato il riferimento della frenata, andando addosso al britannico Gino Rea, campione europeo della Stock 600. Pirro ha perso l’opportunità di dare la svolta a una stagione finora sotto le attese, Rea ha vanificato la migliore prestazione della carriera. «Non so se avrei vinto ma il podio era alla mia

portata - si è rammaricato Pirro - ma spero di potermi riscattare già da Brno». Già, la speranza è l’ultima a morire. Ma intanto Misano è andata. L’uscita di Pirro ha privato del motivo italiano una corsa dominata dal velocissimo Eugene Laverty. Con la quinta vittoria in stagione, la nona della carriera, l’irlandese (ex 250) è tornato al comando del Mondiale, scalzando il turco Kenan Sofuoglu finito terzo. «Ho rovinato il week-end con una brutta qualifica, la Supersport adesso è molto competitiva e se parti dalla seconda fila è difficile tornare sotto» ha commentato l’ex iridato, che resta comunque a soli tre punti dalla vetta.

Tamburini quinto all’esordio 1. Laverty (Honda) 22 giri pari a 92,972 km in 36’46”369 alla media di 151,697 km/h; 2. Lascorz (Kawasaki) a 3”876; 3. Sofuoglu (Honda) a 6”557; 4. Davies (Triumph) a 12”815; 5. Tamburini (Yamaha) a 12”927; 6. Harms (Honda) a 14”248; 7. Roccoli (Honda) a 19”641; 8. Foret (Kawasaki) a 24”360; 9. Praia (Honda) a 36”260; 10. Salom (Triumph) a 36”598; 11. Lagrive (Triumph) a 36”845; 12. Iannuzzo (Triumph) a 59”036; 13. Palumbo (Kawasaki) a 59”301; 14. Dell’Omo (Honda) a 59”380; 15. Chesaux (Honda) a 1’15”632; 16. Vigilucci (Yamaha) a 1’30”639; 17. Menghi (Yamaha) a 1’39”776; 18. Cazzola (Yamaha) a 1 giro; 19. Toth (Honda). Giro più veloce: Sofuoglu in 1’39”239 alla media di 153,303 km/h. Pole position: Pirro in 1’38”444 alla media di 154,541 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Laverty p. 161; 2. Sofuoglu 158; 3. Lascorz 148; 4. Davies 97; 5. Salom 64; 6. Harms 61; 7. Pirro 58; 8. Rea 54; 9. Lagrive 49; 10. Fujiwara 48; 11. Foret 42; 12. Roccoli 41; 13. Praia 38; 14. Lundh 23; 15. Disalvo 21; 16. Tamburini 11; 17. Chesaux 8; 18. Dell’Omo 7; 19. Isaacs 5; 20. Iannuzzo 4; 21. Vizziello 4; 22. Palumbo 3; 23. Charpentier 3; 24. Boscoscuro 3; 25. Cazzola 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 195; 2. Kawasaki 148; 3. Triumph 107; 4. Yamaha 11.

Leclassifiche motosprint

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È ancora in gioco per il titolo anche il catalano Juan Lascorz, secondo in gara e terzo in campionato con la Kawasaki a 13 punti da Laverty. La nota positiva della giornata è venuta da Roberto Tamburini, diciottenne riminese, che ha battezzato il debutto nel Mondiale con un eccellente quinto posto. E poteva scapparci pure un clamoroso podio senza l’errore al Carro dopo appena due giri, quando è uscito nella via di fuga arretrando in decima posizione. Il fantastico recupero è una condanna per la gestione sportiva di Yamaha Europa che dopo l’iride di Crutchlow ha sacrificato l’impegno in Supersport. In realtà la YZF-R6, con pilota e squadra giusti, sarebbe stata protagonista anche quest’anno. La piccola Bike Service sta trovando i soldi per schierare Tamburini anche in altre gare oltre Imola (26 settembre) già sicura. C’è anche il rammarico di non aver potuto vedere in pista Ferruccio Lamborghini, dominatore del CIV e recordman del Mugello (dove ha girato più veloce della Moto 2…) che ha rinunciato alla wild card per non distrarsi dall’esame di maturità. Neanche la pista di casa ha messo fine alla crisi di Massimo Roccoli (settimo) mentre l’ex Superbike Vittorio Iannuzzo ha cominciato l’avventura con la Triumph dal dodicesimo posto.


Superstock San Marino

Quinto successo su altrettante gare per Badovini sulla BMW. Al terzo posto c’è Magnoni

D’Annunzio terzo in 600 COPPA FIM SUPERSTOCK 1000

AYRTON BADOVINI DAVANTI A TUTTI FIN DALLA PARTENZA. NELLA FOTO A SINISTRA, MICHELE MAGNONI, TERZO. IN BASSO A DESTRA, IL PODIO: CON BADOVINI E MAGNONI C’È IL FRANCESE BERGER. SOTTO, JEREMY GUARNONI (11) BALZA AL COMANDO DELL’EUROPEO 600.

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ISANO – Quando sarà la festa BMW? Ayrton Badovini marcia a tutto vapore verso il titolo Superstock – cinque vittorie su cinque – e a questo punto resta solo da sapere quanto in anticipo diventerà campione della under 24. Di questo passo potrebbe succedere a Silverstone, tra due gare, rendendo del tutto platoniche le ultime tre. Il talento piemontese, che da tempo si è trasferito in Romagna, non ha avversari. Aveva sbaragliato il campo su ogni tracciato e in ogni condizione e non c’era alcun dubbio che potesse ripetersi a Misano, dove la BMW Italia aveva girato due settimane prima insieme alla squadra ufficiale Superbike. La pole ottenuta durante una mezza simulazione di gara non lasciava speranze agli avversari e infatti la corsa ha preso subito la direzione che il gigante tedesco desiderava. Badovini è partito davanti, ha tirato due-tre giri e poi si è messo tranquillo a gustarsi il panorama estivo della Riviera. Anche stavolta ha portato a casa il massimo: pole, vittoria e giro veloce, setmotosprint

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Gigantesco te decimi sotto il primato di Alex Polita che resisteva da due stagioni. Intanto il plenipotenziario BMW Davide Tardozzi si sta dando da fare per preparare il rilancio di Ayrton nel Mondiale Superbike. Quasi sicuramente Badovini continuerà ad essere gestito dall’attuale, efficentissima struttura tecnica messa in piedi dalla filiale italiana: il ds Serafino Foti e il preparatore Rossano Innocenti stanno per mettere le mani sul quarto titolo Stock 1000 consecutivo (i primi tre con Ducati ufficiale) e danno piena garanzia. Con la marca italiana fuori dai giochi (Domenico Colucci dodicesimo), la Yamaha in difficoltà (Loriz Baz sesto) e la Suzuki poco veloce (Davide Giugliano ottavo) è la Honda l’unica marca a tenere testa: quattro CBR-RR alle spalle del missile tedesco. Michele Magnoni le ha provate tutte contro Maxime Berger ma non è riuscito a trovare il varco giusto. Bella anche la gara di Andrea Antonelli, riportatosi in fretta alle calcagna dei due compagni di marca, che però non è riuscito ad attaccare. Marco Bussolotti ha regolato il gruppo

degli inseguitori nel quale sono stati protagonisti anche La Marra, Giugliano, Barrier e Petrucci. La gara è stata fermata con bandiera rossa a due giri dalla fine per il rovinoso high side di Nico Vivarelli senza problemi per il pilota: le prime posizioni erano ormai acquisite. EUROPEO 600 – Terzo successo – secondo di fila – per il francese Jeremy Guarnoni nell’europeo Stock 600 e nel duello con il connazionale Florian Marino.

Sulla pista di casa gli italiani hanno clamorosamente mancato il podio. Aveva fatto ben sperare il convincente inizio di Riccardo Russo, diciassettenne promessa del monomarca Yamaha. Il campano però è scivolato al terzo passaggio, tentando di non far scappare i due transalpini. Il migliore dei nostri è stato Davide Fanelli quarto in volata davanti all’argentino Leandro Mercado e a Federico D’Annunzio che resta terzo in campionato. p.g.

1. Badovini (BMW) 11 giri pari a 46,486 km in 18’21”537 alla media di 151,924 km/h; 2. Berger (Honda) a 2”576; 3. Magnoni (Honda) a 2”807; 4. Antonelli (Honda) a 3”872; 5. Bussolotti (Honda) a 15”071; 6. Baz (Yamaha) a 16”266; 7. La Marra (Honda) a 16”449; 8. Giugliano (Suzuki) a 16”721; 9. Barrier (BMW) a 17”043; 10. Petrucci (Kawasaki) a 19”830; 11. Beretta (BMW) a 22”081; 12. Colucci (Ducati) a 23”659; 13. Mahr (Suzuki) a 28”801; 14. Lammert (BMW) a 28”960; 15. Della Ceca (Yamaha) a 29”153; 16. Tutusaus (KTM) a 30”983; 17. Jezek (Aprilia) a 33”490; 18. Sacchetti (KTM) a 34”044; 19. Leeson (Kawasaki) a 39”035; 20. Salac (Aprilia) a 43”560; 21. Walkowiak (Honda) a 43”979; 22. Svitok (Honda) a 48”277; 23. Andric (Honda) a 52”716; 24. Sletten (Yamaha) a 58”667; 25. Thiriet (Honda) a 58”746; 26. Stoklosa (BMW) a 1 giro. Giro più veloce: Badovini in 1’39”189 alla media di 153,380 km/h. Pole position: Badovini in 1’39”190 alla media di 153,378 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Badovini p. 125; 2. Berger 66; 3. Magnoni 63; 4. Giugliano 53; 5. Barrier 47; 6. Antonelli 41; 7. Baz 37; 8. Bussolotti 37; 9. Petrucci 36; 10. Tutusaus 25; 11. Baroni 22; 12. Mahr 22; 13. Beretta 21; 14. La Marra 20; 15. Lussiana 17; 16. Savary 16; 17. Jezek 13; 18. Barragan 8; 19. Lammert 7; 20. Vivarelli 6; 21. Colucci 4; 22. Lacalendola 3; 23. Walkowiak 3; 24. Leeson 3; 25. Fusco 2; 26. Salac 2; 27. Della Ceca 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 125; 2. Honda 93; 3. Suzuki 60; 4. Yamaha 39; 5. Kawasaki 36; 6. Ducati 26; 7. KTM 25; 8. Aprilia 13.

CAMPIONATO EUROPEO 600 SUPERSTOCK 1. Guarnoni (Yamaha) 10 giri pari a 42,260 km in 17’11”087 alla media di 147,549 km/h; 2. Marino (Honda) a 0”577; 3. Calero Perez (Yamaha) a 3”375; 4. Fanelli (Honda) a 8”412; 5. Mercado (Kawasaki) a 8”738; 6. D’Annunzio (Yamaha) a 8”778; 7. Lanusse (Yamaha) a 9”091; 8. Elliott (Kawasaki) a 15”531; 9. Major (Yamaha) a 17”283; 10. Krajci (Yamaha) a 22”360; 11. Lombardi (Yamaha) a 24”367; 12. Karlsen (Yamaha) a 27”550; 13. Pesek (Yamaha) a 31”102; 14. Rosini (Yamaha) a 31”801; 15. Vrajitoru (Yamaha) a 32”053; 16. Covena (Yamaha) a 32”365; 17. Della Biancia (Yamaha) a 50”276. Giro più veloce: Guarnoni in 1’41”746 alla media di 149,525 km/h. Pole position: Guarnoni in 1’41”810 alla media di 149,431 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Guarnoni p. 111; 2. Marino 86; 3. D’Annunzio 61; 4. Karlsen 51; 5. Calero Perez 44; 6. Lombardi 43; 7. Lanusse 39; 8. Fanelli 38; 9. Major 27; 10. Elliott 23; 11. Le Coquen 21; 12. Covena 17; 13. Vrajitoru 16; 14. Krajci 15; 15. Russo 13; 16. Carrillo 12; 17. Mercado 11; 18. Casalotti 11; 19. Carvalho 11; 20. Duwelz 11; 21. Cecchini 10; 22. Pesek 3; 23. Rosini 2; 24. Muresan 2.

Leclassifiche

motosprint

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Cross MX1 GP Lettonia di Stefano Taglioni

La miglior miglior difesa

Cairoli, quarto nella prima gara, attacca e vince la seconda. Desalle vince il GP ma recupera solo 4 punti

K

NELLA PRIMA MANCHE CAIROLI (222) HA SUBITO PERSO IL CONTATTO CON LA TESTA DELLA GARA, NELLA SECONDA HA SUBITO ATTACCATO E SUPERATO DESALLE (25) VINCENDO.

A 6 Gran Premi dal termine del mondiale il va ntaggio di Cairoli su Desalle è di 61 punti motosprint mo m otto oto o tos sp spri pri p nt pr nt

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EGUMS - Pole position e vittoria di Gran Premio: stiamo per raccontare il week-end ideale di Clement Desalle? Calma, calma. Il ventunenne belga ha tutto il diritto di festeggiare per la sua quarta vittoria di GP in carriera (seconda stagionale) e per aver ormai confermato le sue qualità che lo hanno in un paio di anni inserito di diritto nei top rider nella MX1. Podio, champagne e sorrisi. Ma il week-end gli ha anche riservato in gara due il sonoro schiaffo di “Tonino” Cairoli. Il segno delle dita siciliane sulla guancia si vede e c’è poco da sorridere… Certo uno schiaffo ci può stare, non ti rovina il settimo podio stagionale (su nove gare), né ti trasforma un week-end di champagne in un week-end di paura, e Clement probabilmente sta già meditando una risposta adeguata ad Uddevalla, prossimo week-end di passione. È evidente che Desalle in questa stagione è l’avversario numero uno di Cairoli. È maturato rapidamente, si è fatto una fama di osso duro, e sta lottando cercando di colpire il più possibile, per recuperare un gap consistente. Nella sua classifica pesa la caduta di gara uno a Valkenswaard. Doppio zero e infortunio, subito superato con la vittoria ad Agueda. Senza quello stop sarebbe comunque dietro a Cairoli, e ancora a una certa distanza, con ancora 300 punti da assegnare. Ma a quel punto probabilmente sarebbe diverso l’approccio alle gare di Cairoli. Tony nella passata stagione ha preso la tabella rossa ad Istanbul, terzo GP, e non l’ha più mollata. Ha imparato a gestire il campionato senza cercare la vittoria a tutti i costi come in MX2. Quello attuale è sicuramente un Cairoli attendista, pronto a raccogliere il più possibile senza patemi. Ma im-

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Cross MX1 GP Lettonia

hanno detto

provvisamente capace di trasformarsi nel Cairoli spietato e famelico di gara due, quando c’è bisogno di ristabilire le distanze e le gerarchie. Anche a Kegums Cairoli è stato il protagonista: dopo il quarto posto di gara uno la risposta in gara due è stata una vittoria netta e limpida, ci verrebbe da dire dimostrativa. Vittoria che gli ha permesso di salire sul secondo gradino del podio, subito sotto Desalle e sopra Ramon. LA PARTENZA di Kegums è un momento cruciale, anche perché la pista rispetto all’anno scorso è sembrata più scorrevole e veloce, con fondo sabbioso ma più compatto. La posizione ideale al cancelletto è la prima a destra con davanti un rettilineo breve e curva a destra ad U che porta ad un tratto di whoops. Con il primo cancelletto occupato da Desalle (pole), Cairoli nel secondo e Philippaerts nel terzo, il siciliano si è trovato nella morsa dei due, con Philippaerts come sempre velocissimo al via, che da sinistra in entrambe le manche ha subito chiuso la traiettoria. Curvando stretto al paletto, Tony è sempre comunque uscito con i primi. In gara uno ha prevalso la sua tattica attendista, e al primo passaggio era sesto dietro a Bobryshev, Ramon Albertson, Desalle e Philippaerts. È rimasto lì, dietro Philippaerts, per ben dieci giri, mentre davanti Desalle risaliva le posizioni fino ad arrivare nel finale alle spalle di un Bobryshev ormai esausto. Cairoli, appena superato Philippaerts, con la pista libera segnava il suo miglior cronometrico e tentava di riagganciare almeno Ramon in terza posizione. Ma ormai quelli davanti erano lontani e anche dalla pit-lane gli hanno consigliato di rinunciare. Quarto posto che ha fatto scattare il Cairoli 2, quello da week-end di paura. In gara due, partito alle spalle di Nagl e Desalle, in un giro li superava entrambi e se ne andava a suon di giri record tanto da accumulare in poche tornate una decina di secondi di vantaggio. Niente a che vedere con il Cairoli di gara

LE PAGELLE

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ClementDesalle CAIROLI TROPPO VELOCE IN GARA 2 «ANCHE l’anno scorso qui avrei potuto vincere ma in gara due ho avuto un problema con la frizione, così sono doppiamente contento di aver vinto in questa occasione. Nel finale della prima manche ho visto che Bobryshev stava calando il ritmo e ho spinto forte per superarlo. Ovviamente avrei voluto vincere anche la seconda manche, ma Cairoli era troppo veloce e ho pensato solo a concentrarmi per non commettere errori. La prossima è Uddevalla: un’altra pista dove posso fare bene».

AntonioCairoli

1, tutta un’altra musica. Musica da “paura”. Desalle manteneva agevolmente il secondo posto e si aggiudicava il Gran Premio. La sensazione è che la storiella potrà ripetersi e dovremo aspettarci un Cairoli 1 da “calma” o un Cairoli 2 da “paura” a seconda delle situazioni. Stavolta a fine gara Tony si è lamentato dell’amico-rivale Philippaerts, troppo deciso nello sbarrargli la strada in gara uno. Così si ritorna un po’ più rivali e un po’ meno amici, ma speriamo di non dover rivivere il clima del dopo Agueda 2009. David da parte sua non può essere contento del risultato di giornata. Sesto, con il quinto posto in gara uno e il sesto in gara due. Ma la pista non è delle sue preferite e l’anno scorso fece più o meno lo stesso, e in classifica di campionato ha guadagnato qualcosa su Nagl (settimo di giornata) ma ora alle sue spalle c’è Ramon in quarta posizione provvisoria. Il belga con due regolari terzi posti è salito sul terzo gradino del podio, a pari punti con il russo Bobryshev, grande protagonista nella trasferta lettone. Nono di giornata Guarneri (ottavo e decimo): su una pista per lui ostica ha tenuto duro e non ha commesso errori.

8

8

C’ERA DA GUIDARE E FATICARE

PHILIPPAERTS (19) HA TENUTO A LUNGO DIETRO CAIROLI NELLA PRIMA MANCHE MA ALLA FINE NON È ANDATO OLTRE UN QUINTO E UN SESTO POSTO. GUARNERI (39) CONTINUA A VIAGGIARE NELLA TOP TEN. BOBRYSHEV (777) È STATO UNO DEI PROTAGONISTI DELLA GIORNATA.

«SONO molto soddisfatto di gara due ma abbastanza scontento di gara uno. Questa pista mi piace, nelle ultime gare abbiamo visto solo tracciati monotraiettoria e finalmente ci siamo confrontati su una bella pista, anche se rispetto all’anno scorso il terreno è con sabbia meno profonda. Comunque soprattutto in gara due la pista era molto bucata e c’era da guidare e faticare. Purtroppo in gara uno nella fase iniziale i primi se ne sono andati e io sono rimasto bloccato dietro a Philippaerts. Non so perché, ma quando gli arrivo dietro fa di tutto per non farmi passare e chiude tutte le traiettorie. Certo lui fa la sua gara, ma in un paio di occasioni ho dovuto frenare altrimenti saremmo caduti ed è un peccato correre con questi problemi».

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ClementDesalle

AntonioCairoli

EvgenyBobryshev

KenDeDycker

Vittoria senza dubbio meritata. In gara uno si fa strada su Cairoli con un’entrata al limite. Chiede scusa nel salto successivo, intanto si invola. La grinta fa parte della sua guida, ma c’è anche sostanza.

L’anno scorso vincente su questa pista, stavolta è protagonista, quando serve tira fuori gli artigli e non ce n’è per nessuno. Dalla passata stagione in ventiquattro gare sedici podi e diciassette manche vinte.

Un russo in Lettonia sente l’aria di casa e si trasforma. Per chi non ricorda, Evgeny è proprio quello che stava vincendo gli Internazionali d’Italia MX2 2009, ma non si presentò all’ultima gara.

Incredibile Ken: dalla strepitosa vittoria di Teutschenthal alla deludente prestazione di Kegums. Decimo e quattordicesimo! Troppo difficile capirci qualcosa, non ci proviamo nemmeno…

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NON VA QUELLO CHE

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Cross MX1 - MX2 Paddock

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3. David Philippaerts

Italia

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4. Steve Ramon

Belgio

Suzuki

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5. Maximilian Nagl

Germania

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6. Ken de Dycker 269; 7. Xavier Boog 248; 8. Tanel Leok 207; 9. Evgeny Bobryshev 189; 10. Davide Guarneri 189; 11. Anthony Boissiere 134; 12. Kevin Strijbos 134; 13. Gareth Swanepoel 126; 14. Joshua Coppins 120; 15. Rui Goncalves 104; 16. Sebastien Pourcel 92; 17. Jimmy Albertson 82; 18. Jonathan Barragan 56; 19. Nicolas Aubin 49; 20. Cedric Soubeyras 49; 21. Manuel Monni 46; 22. Mike Alessi 40; 23. Marc de Reuver 40; 24. Matthias Walkner 34; 25. Tom Söderström 31; 26. Ben Townley 25; 27. Kyle Chisolm 20; 28. Alvaro Lozano Rico 14; 29. Grant Langston 12; 30. Filip Neugebauer 12; 31. Matteo Bonini 11; 32. Tom Church 11; 33. Julien Bill 9; 34. Manuel Priem 8; 35. Shannon Terreblanche 8; 36. Dean Ferris 7; 37. Kevin Wouts 7; 38. Günter Schmidinger 6; 39. Gregory Aranda 5; 40. Bobby Garrison 4; 41. Ryan Hughes 4; 42. Milko Potisek 4; 43. Yentel Martens 4; 44. Dimitry Parshin 2; 45. Justin Soule 2; 46. Antonio Balbi 2; 47. Mathias Bellino 2; 48. Loic Leonce 2.

MX2 Seconda vittoria di GP per Herlings 1. Herlings (KTM) 20 giri in 39’22”107; 2. Frossard (Kawasaki) a 2”998; 3. Roczen (Suzuki) a 5”224; 4. Paulin (Yamaha) a 39”306; 5. Osborne (Yamaha) a 48”873; 6. Roelants (KTM) a 50”140; 7. Musquin (KTM) a 53”176; 8. Tonus (Suzuki) a 1’06”550; 9. Charlier (Yamaha) a 1’11”730; 10. Nicholls (KTM) a 1’21”620; 11. Leib (Kawasaki) a 1’33”475; 12. Kullas (Yamaha) a 1’42”631; 13. Simpson (KTM) a 1’49”386; 14. Teillet (KTM) a 2’07”758; 15. Karro (Suzuki) a 1 giro; 16. Triest (KTM); 17. Pocock (Yamaha); 18. Tonkov (Suzuki); 19. Petrov (Honda); 20. Butron (Suzuki); 21. Justs (Husqvarna) a 2 giri; 22. Lupino (Yamaha); 23. Mitchell (Suzuki); 24. Larsen (Honda) a 8 giri; 25. Vongsana (KTM) a 11 giri; 26. Justs (Honda) a 13 giri; 27. Moroni (Yamaha) a 15 giri.

12

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Mondialepiloti

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1. Musquin (KTM) 21 giri in 40’02”269; 2. Roczen (Suzuki) a 0”701; 3. Herlings (KTM) a 10”349; 4. Frossard (Kawasaki) a 32”455; 5. Roelants (KTM) a 53”511; 6. Kullas (Yamaha) a 1’08”966; 7. Paulin (Yamaha) a 1’21”629; 8. Simpson (KTM) a 1’42”337; 9. Teillet (KTM) a 1’43”915; 10. Charlier (Yamaha) a 1’52”417; 11. Vongsana (KTM) a 2’05”823; 12. Tonus (Suzuki) a 1 giro; 13. Nicholls (KTM); 14. Karro (Suzuki); 15. Triest (KTM); 16. Larsen (Honda); 17. Pocock (Yamaha); 18. Tonkov (Suzuki); 19. Butron (Suzuki); 20. Petrov (Honda); 21. Lupino (Yamaha); 22. Moroni (Yamaha) a 2 giri; 23. Justs (Husqvarna); 24. Mitchell (Suzuki); 25. Van Horebeek (Kawasaki) a 7 giri; 26. Leib (Kawasaki); 27. Osborne (Yamaha) a 14 giri; 28. Justs (Honda) a 18 giri; 29. Klein Kromhof (Yamaha) a 19 giri; 30. Larrieu (Yamaha); 31. Alletru (KTM) a 20 giri.

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Secondamanche

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Primamanche

30

LA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA SCEGLIE IL CROSS PER LA PROMOZIONE “Turismo nel cuore del Mediterraneo” è la frase comparsa a bordo pista nel GP di Kegums. La Provincia di Reggio Calabria ha scelto il mondo del motocross per promuovere il turismo del proprio territorio. Oltre agli striscioni a bordo pista è stato allestito uno stand per distribuire il materiale pubblicitario e per la degustazione dei prodotti enogastronomici tipici della zona.

KTM

Belgio

US

MERCATO PILOTI: ATTESA PER LE MOSSE DI KTM E YAMAHA Iniziate le prime mosse delle squadre ufficiali. Honda è in attesa di valutare il budget (Ben Townley aspetta); Yamaha con il cresciuto impegno di Monster potenzierà i team in MX1 e in MX2; Kawasaki sembra a posto con Barragan e Boog in MX1, lascerà libero Pourcel; KTM deve sostituire Musquin nel team MX2. A Uddevalla si attende di sapere il destino di Nagl e Paulin, in scadenza di contratto e con diverse offerte dai top team.

Italia

2. Clement Desalle

9

15 maggio Australia - Broadford 29 maggio Olanda - da assegnare 5 giugno Gran Bretagna - da assegnare 19 giugno Germania - Teutschenthal 26 giugno Lettonia - Kegums 3 luglio Svezia - Uddevalla 17 luglio Spagna - Bellpuig 24 luglio Portogallo - Agueda 7 agosto Belgio - Lommel 14 agosto Repubblica Ceca - Loket 28 agosto Brasile - Campo Grande 11 settembre USA - Glen Helen 18 settembre USA - da assegnare 9 ottobre Bulgaria - Sevlievo 16 ottobre Italia - da assegnare MOTOCROSS DELLE NAZIONI 25 settembre Francia – da assegnare

1. Antonio Cairoli

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LA PRIMA stesura del calendario 2011 conferma le anticipazioni, con prima prova in Australia e due gare negli USA. La sorpresa viene dal Cross delle Nazioni, inserito due prove prima della fine del mondiale, che creerà qualche complicazione ai piloti in lizza per il titolo. Per il GP Olanda sono in corsa Valkenswaard e Lierop, per il GP Gran Bretagna Chepstow o Matterley Basin. C’è un GP in Italia, ma non è nota la località. Qualche problema per la data del primo GP negli USA: MX Sports (promoter del National USA) potrebbe posticipare l’ultima prova proprio all’11 settembre ed andrebbe a scavalcare il gentlemen agreemeent con Youthstream e AMA. Prime avvisaglie di un rapporto difficile da gestire…

Mondialepiloti

25

PRIMA BOZZA TRA CONFERME E DUBBI

1. Cairoli (KTM) 20 giri in 39’44”581; 2. Desalle (Suzuki) a 13”410; 3. Ramon (Suzuki) a 25”118; 4. Bobryshev (Honda) a 32”040; 5. Boog (Kawasaki) a 37”404; 6. Philippaerts (Yamaha) a 41”379; 7. Nagl (KTM) a 42”842; 8. T. Leok (Honda) a 44”219; 9. Goncalves (KTM) a 50”391; 10. Guarneri (Honda) a 1’09”611; 11. Boissiere (TM) a 1’11”865; 12. Swanepoel (Honda) a 1’16”517; 13. Strijbos (Suzuki) a 1’18”612; 14. De Dycker (Yamaha) a 2’08”195; 15. Walkner (KTM) a 1 giro; 16. Priem (Aprilia); 17. Söderström (Yamaha); 18. Soubeyras (KTM); 19. Parshin (Honda); 20. Schmidinger (Suzuki); 21. Steinbergs (Honda); 22. Freibergs (Honda); 23. Bonini (Yamaha); 24. Leonce (Suzuki); 25. Ivanovs (KTM); 26. Apfelbaums (Honda) a 2 giri; 27. Bucas (Honda); 28. Macuks (Honda) a 3 giri; 29. Suzuki (Honda); 30. Coppins (Aprilia) a 9 giri; 31. Sandberg (Kawasaki) a 11 giri; 32. Albertson (Honda) a 13 giri; 33. Wouts (Kawasaki) a 15 giri.

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MUSQUIN sembra voler regnare: miglior tempo nelle libere e nelle cronometrate. E nella gara di qualifica scatta in testa (nel primo giro segna il record di gara), mentre nel secondo giro impatta una balla di paglia a bordo pista e cade, ripartendo oltre la ventesima posizione. La lotta per la pole è tra Frossard e Roczen. Il francese resiste per metà manche poi cede al tedesco, che sembra ben carico e determinato dopo il successo nell’ultima manche di Teutschenthal. Terzo è Herlings con lo stesso passo dei primi, e quarto è Van Horebeek, anche lui molto veloce su questo terreno. Quinto Paulin. Musquin conclude la non facile rimonta al sesto posto. Lupino al solito è il migliore degli italiani ma parte dietro e non ha un gran ritmo: ventitreesimo.

IL CALENDARIO 2011 MX1 - MX2

1. Desalle (Suzuki) 20 giri in 38’54”633; 2. Bobryshev (Honda) a 12”451; 3. Ramon (Suzuki) a 24”131; 4. Cairoli (KTM) a 33”514; 5. Philippaerts (Yamaha) a 39”071; 6. Boog (Kawasaki) a 44”621; 7. Nagl (KTM) a 46”826; 8. Guarneri (Honda) a 48”973; 9. T. Leok (Honda) a 50”444; 10. De Dycker (Yamaha) a 54”965; 11. Goncalves (KTM) a 56”368; 12. Albertson (Honda) a 1’05”594; 13. Boissiere (TM) a 1’15”581; 14. Coppins (Aprilia) a 1’15”767; 15. Swanepoel (Honda) a 1’35”429; 16. Strijbos (Suzuki) a 1’55”755; 17. Söderström (Yamaha) a 1’57”472; 18. Soubeyras (KTM) a 1 giro; 19. Schmidinger (Suzuki); 20. Leonce (Suzuki); 21. Steinbergs (Honda); 22. Freibergs (Honda); 23. Parshin (Honda); 24. Macuks (Honda); 25. Sandberg (Kawasaki) ; 26. Ivanovs (KTM); 27. Bucas (Honda); 28. Apfelbaums (Honda) a 2 giri; 29. Suzuki (Honda) a 3 giri; 30. Priem (Aprilia) a 5 giri; 31. Walkner (KTM) a 8 giri; 32. Bonini (Yamaha) a 13 giri; 33. Wouts (Kawasaki) a 20 giri.

11

MUSQUIN CADE. ROCZEN NON SBAGLIA

A DUE gare dal termine Mats Nilsson allunga in classifica nella Coppa Veterans con una secca doppietta: ora ha 43 punti di vantaggio. Lo svedese, campione in carica, ha affibbiato in gara-1 trenta secondi al belga Bal, e in gara-2 altrettanti all’olandese Hendrickx. Gli stessi tre sono saliti sul podio nell’ordine: Nilsson, Hendrickx e Bal, questi ultimi due a pari punti. Pista ovviamente favorevole ai sabbiaioli, ma si sono difesi bene il francese Lheriteau (quarto e sesto) e il nostro Manlio Giachè (nella foto, nono e ottavo, ma sesto di giornata). Il marchigiano è settimo in classifica provvisoria.

Secondamanche

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MX2

Veterans. Vince ancora lo svedese

Primamanche

4

QUEST’ANNO il terreno sabbioso della pista di Kegums è risultato un po’ più duro, consistente e conseguentemente il tracciato è risultato meno selettivo. Il clima è ottimo. Nelle prequalifiche è il russo Bobryshev a mettere in chiaro i suoi propositi. Miglior tempo, davanti a Desalle e Boog. Quinto Cairoli e sesto Guarneri, con Philippaerts dodicesimo. Nella manche di qualifica il pilota di Rinaldi scatta in testa inseguito da Desalle e Bobryshev. Cairoli scatta male dal cancello ma alla prima curva gira stretto al paletto ed è subito all’inseguimento dei primi tre. Vince la manche Desalle con Cairoli che gli arriva alle calcagna, terzo Philippaerts. Guarneri è partito nelle retrovie e fa decimo. Bonini ventisettesimo. Per Desalle è la seconda pole stagionale.

NILSSON IN FUGA

BU ap LG rile AR IA

DESALLE CI HA PRESO GUSTO: ANCORA POLE

4

MX1

MX1 Con due terzi posti Ramon supera Nagl

BU ap LG rile AR IA

le prove

1. Marvin Musquin

Francia

KTM

25/25 25/25 13/16 25/25 14/25 25/25 25/25 25/22 25/14

404

2. Ken Roczen

Germania

Suzuki

22/22 22/20 22/22 22/15

20/16

5/14

16/25 22/20

330

3. Steven Frossard

Francia

Kawasaki 20/18 20/11 18/20 10/16 22/10 22/18

18/7

20/18 18/22

308

4. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

15/20 15/22 25/25 20/22

20/0

13/0

22/9

0/13

20/25

286

5. Zach Osborne

USA

Yamaha

13/14 16/16

9/0

18/22 20/12 18/20

0/16

249

11/8

16/20

25/0

6. Shaun Simpson 246; 7. Arnaud Tonus 236; 8. Joel Roelants 214; 9. Jeremy van Horebeek 209; 10. Harri Kullas 182; 11. Jake Nicholls 177; 12. Christophe Charlier 153; 13. Gautier Paulin 132; 14. Dennis Verbruggen 127; 15. Alessandro Lupino 111; 16. Valentin Teillet 84; 17. Matiss Karro 84; 18. Nikolaj Larsen 58; 19. Khounsith Vongsana 53; 20. Mel Pocock 44; 21. Nick Triest 33; 22. Petr Smitka 33; 23. Aleksandr Tonkov 26; 24. Loic Larrieu 25; 25. Michael Leib 21; 26. Jose Antonio Butron 19; 27. Axel Alletru 17; 28. Travis Baker 15; 29. Marcus Schiffer 11; 30. Nicolas Aubin 11; 31. Hugo Dagod 9; 32. Ceriel Klein Kromhof 9; 33. Max Anstie 9; 34. Martin Michek 8; 35. Vince Friese 8; 36. Gianluca Martini 6; 37. James Decotis 6; 38. Rudi Moroni 5; 39. Joey Rossi 4; 40. Petar Petrov 3; 41. Edward Allingham 2; 42. Michael Van Wezel 2; 43. Klemen Gercar 2; 44. Augusts Justs 2; 45. Glenn Coldenhoff 2; 46. Deny Philippaerts 1; 47. Alesandro Battig 1; 48. Dakota Tedder 1.


Cross MX2 GP Lettonia di Stefano Taglioni

HERLINGS (111), FROSSARD (183) E MUSQUIN (1) AGGREDISCONO LA PRIMA CURVA. I PRIMI DUE PASSANO, MUSQUIN FINISCE A TERRA. NELLA PAGINA A FIANCO ROCZEN.

Caduta e fuga f uga Musquin a terra al secondo via ma alla fine perde solo 3 punti. Vince Herlings. Sul podio anche Roczen e Frossard

motosprint

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K

EGUMS - Sei il campione del mondo ed hai tanti punti di vantaggio in classifica, ma l’imprevisto può aspettarti lì, alla prima curva… Così Musquin vince gara uno ma in gara due cade alla prima curva, bagnata di fresco dagli addetti. La moto stenta a mettersi in moto (la KTM 250 non ha l’avviamento elettrico come le sorellone 350 e 450) e Marvin riparte con più di venti secondi di ritardo dal gruppo. Rimonta fino alla settima posizione e alla fine i punti lasciati a Roczen, il

suo inseguitore in campionato, sono solo tre. Pochi, dall’alto dei suoi settantaquattro punti di vantaggio… Ma almeno si è vissuto un Gran Premio dal risultato incerto, combattuto e spettacolare fino all’ultimo giro. Musquin in gara uno è scattato al via alle spalle di Herlings e nei primi otto giri ha lasciato sfogare la furia olandese, studiandone punti deboli e traiettorie. Poi, avvertendo anche la pressione di Roczen, Musquin ha messo il turbo ed è passato a condurre la gara. Ritmo costante sull’1’51” con gli altri due altrettanto veloci ma non altrettanto regolari. Sembra tutto scontato ma nel finale Roczen dopo aver superato Herlings punta il mirino sul capoclassifica. Sembra il Roczen della seconda manche di Teutschenthal, affamato e convinto. Il sorpasso però non arriva, Musquin riesce a resistere, anche se a fatica, per soli 7 decimi. Musquin così colleziona la tredicesima vittoria di manche (su diciotto), mentre a Roczen è rimasto l’amaro in bocca. La sua eventuale vittoria sarebbe stata un segnale importante. Una di quelle occasioni che nell’arco del campionato non avrebbe toccato il risultato finale, ma avrebbe cambiato sensibilmente il rapporto di forza tra i due. Invece niente, si continua così, ma forse la seconda manche indica che Roczen ha accusato il colpo. Perché, con Musquin fuori gioco per la vittoria di manche, il tedesco non è comunque riuscito a vincere, e neanche a terminare secondo… Il più veloce al via di gara due è Herlings, con alle spalle Frossard, Roczen, Roelants, Nicholls, Paulin e con Musquin, come detto, in terra alla prima curva. Poi passa davanti Frossard ma la manche resta ancor più aperta e spettacolare, con i tre (Frossard, Herlings e Roczen) incollati e pronti a scambiarsi di posizione. Dopo oltre metà gara Frossard prende un po’ fiato e si porta al comando Herlings, scatenatissimo, e subito seguito da Roczen. Per l’olandese si tratta dell’affondo decisivo, ma la sorpresa viene da Frossard, che riesce a superare nel finale Roczen strappandogli la piazza d’onore. Herlings si aggiudica il secondo Gran Pre-

mio della sua stagione e della sua giovanissima carriera. Roczen è secondo sul podio (secondo e terzo), sul terzo gradino sale Frossard (quarto e secondo), quarto podio stagionale per lui che quest’anno è molto consistente ed è uno dei piloti promettenti per l’MX1 (nella prossima stagione sarà over 23 e quindi costretto a cambiare categoria). Per il leader Musquin c’è da accontentarsi del quarto posto di giornata. Tutto sommato, più che bene! A seguire Paulin, poco incisivo, e un regolare Roelants. Bene i giovani del Team Gariboldi, Kullas e Charlier, settimo e ottavo, mentre Simpson (decimo) fatica e Osborne è sfortunato al via di gara uno (cade e rompe la marmitta) ed è sesto in rimonta in gara due. Alessandro Lupino litiga con la pista sin dal sabato e per la prima volta in questa stagione raccoglie zero punti. Doppio zero anche per Rudy Moroni. Più sfortunato il compagno di squadra di Lupino, Larrieu: frattura tibia gamba destra (stagione finita). Van Horebeek è caduto in gara uno: forte colpo nella zona cervicale-dorsale con vasto ematoma ma senza conseguenze. Più grave l’infortunio incorso al francese Axel Alletru: lesione di una vertebra lombare. È stato ricoverato in Ospedale a Riga e si temono conseguenze gravi per la mobilità.

motosprint

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Fuoristrada Varie

BOU ALLUNGA NEL MONDIALE Trial. GP Gran Bretagna FORT WILLIAM - Fujinami e Bou si spartiscono il Gran Premio disputato in Scozia, a Fort William, sede della famosa Sei Giorni. Due piloti che ancora mancano nell’albo d’oro della storica classica del trial, ma, ironia della sorte, se entrambi hanno rifiutato l’esperienza di parteciparvi perché non gradivano la tipologia delle zone, eccoli obbligati a provarle in questo weekend iridato. Ben 12 sezioni di questa gara hanno ricalcato lo stile della Sei Giorni: torrentini da risalire con pietre viscide e piene di tranelli. Tutte dislocate sul famoso Ben Nevis, la montagna più alta di tutta la Gran Bretagna. Poi tre zone vicine alla partenza di stile indoor. Il tempo è stato quello tipico scozzese: pioggia, sole, pioggia, sole. Dopo l’ispezione del sabato, la maggior parte dei piloti sembrava non gradire il percorso, ma la loro opinione non ha più molto valore… Per il nuovo regolamento Raga è stato il primo a partire al sabato, avendo vinto l’ultima prova. Dovendo aprire tutte le zone, ha concluso la prima tornata solo al sesto posto. Bou, dopo una partenza in salita, ha infilato 8 zeri consecutivi nelle ultime otto zone e si è portato al comando con 14 errori in totale. Ottimo Lampkin (19) in seconda posizione, sicuramente a suo agio su queste zone “da guidare”. Alle sue spalle Fajardo (20) e Fujinami (22). Nella seconda parte della gara, alla zona 3, una di quelle artificiali, Raga ha fatto incidentalmente cadere un sasso, concludendo la zona a 1. Il sasso si è però posizionato su un muro di pietroni, in un punto tale da rendere problematica la risalita agli altri. Il direttore di gara ha deciso allora di cancellare la zona (ma non sarebbe stato più logico rimuovere il sasso?). Sta di fatto che la rimonta di Raga si è fermata al quarto posto, superato da un Bou ancora superlativo, da Lampkin esaltato dal pubblico di casa e da Fujinami che ha iniziato a prendere confidenza con questa diversa tipologia di zone. Domenica è toccato a Bou fare da “cavia”, ovvero entrare per primo. Su Lampkin c’era molta pressione, perché aveva la concreta possibilità di vincere la sua centesima prova motosprint

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mondiale. Purtroppo per lui, ha cominciato commettendo diversi errori. Bou ha retto bene il ruolo difficile di apripista e ha chiuso al comando la prima tornata, ma Cabestany gli era addosso. Dodici e tredici i rispettivi punteggi. Poi “Fujigas” con 16 davanti a Raga (18). Nella seconda parte, un incredibile giro a 5 di Fujinami ha proiettato il giapponese verso il suo secondo successo della stagione. Cabestany ha migliorato e, girando a 10, è salito sul secondo gradino del podio, mentre un Bou un po’ distratto è riuscito a fare sì 12 zeri, ma anche tre 5, così è sceso al terzo posto. In campionato ora ha 17 punti di vantaggio su Raga e 18 su Fujinami. Grattarola e Maurino sono stati i nostri portacolori al via. Il primo ha incamerato due noni posti, nonostante non abbia mai voluto provare l’ultima zona. Per Maurino un undicesimo e dodicesimo posto. Nella Junior, Gomez e Challoner (del team italiano Top Trial Team) si sono spartiti le vittorie. Poli e Cotone gli italiani a punti. Meglio nella Youth, dove a vincere sono stati Tarres e Sheppard, ma Giacomo Saleri è salito sul podio domenica. Anche Catalin, in quinta posizione domenica, si è fatto onore. L’11 luglio quinta prova in Francia. Mario Candellone

PRIMO SABATO E TERZO DOMENICA, LO SPAGNOLO TONI BOU (SOTTO) HA ORA 17 PUNTI DI VANTAGGIO SU RAGA.

Una vittoria per Fujinami WORLD SABATO: 1. Bou (Montesa) penalità 25; 2. Lampkin (Beta) 38; 3. Fujinami (Montesa) 39; 4. Raga (Gas Gas) 41; 5. Fajardo (Beta) 46; 6. Cabestany (Sherco) 52; 7. Dabill (Gas Gas) 71; 8. Brown (Sherco) 73; 9. Grattarola (Sherco) 86; 10. Wigg (Beta) 97; 11. Maurino (Gas Gas) 97; 12. Oliveras (Sherco) 110; 13. Gubian (Gas Gas) 115. DOMENICA: 1. Fujinami (Montesa) penalità 21; 2. Cabestany (Sherco) 23; 3. Bou (Montesa) 27; 4. Raga (Gas Gas) 30; 5. Dabill (Gas Gas) 47; 6. Lampkin (Beta) 52; 7. Brown (Sherco) 56; 8. Fajardo (Beta) 62; 9. Grattarola (Sherco) 68; 10. Wigg (Beta) 79; 11. Oliveras (Sherco) 84; 12. Maurino (Gas Gas) 87; 13. Gubian (Gas Gas) 115. IN CAMPIONATO: 1. Bou punti 125; 2. Raga 108; 3. Fujinami 107; 4. Cabestany 92; 5. Fajardo 85; 6. Dabill 70; 7. Lampkin 57; 8. Brown 44; 9. Gubian 38; 10. Grattarola 31; 11. Wigg 31; 12. Maurino 28; 13. Kuroyama 20; 14. Oliveras 19; 15. Ogawa To. 15; 16. Ogawa Ts. 11; 17. Shibata 6; 18. Shibuya 5; 19. Nozaki 5. JUNIOR SABATO: 1. Gomez (Montesa) penalità 39; 2. Challoner (Beta) 43; 3. Ferret (Sherco) 50; 4. Borrellas (Gas Gas) 55; 5. Dagnicourt (Beta) 57; 6. Moret (Montesa) 65; 7. Poli (Beta) 74; 8. Gyllenhammar (Gas Gas) 76; 9. Cotone (Gas Gas) 77; 10. Morton (Beta) 78; 11. Robinson (Gas Gas) 84; 12. Laniel (Gas Gas) 85; 13. Richardson (Sherco) 87; 14. Peters (Beta) 87; 15. Junklewitz (Beta) 89; 16. Johansson (Beta) 90; 17. Peydro (Beta) 90; 18. Mottin (Gas Gas) 93; 19. Pedersen (Sherco) 95; 20. Fry (Sherco) 95; 21. Wiggins (Gas Gas) 95; 22. Warenghien (Gas Gas) 96; 23. Wibberley (Gas Gas) 96; 24. Cominoli (Beta) 97; 25. Harvey (Gas Gas) 131; 26. Cook (Sherco) 142. DOMENICA: 1. Challoner (Beta) penalità 21; 2. Gomez (Montesa) 25; 3. Ferret (Sherco) 38; 4. Dagnicourt (Beta) 39; 5. Laniel (Gas Gas) 40; 6. Borrellas (Gas Gas) 40; 7. Morton (Beta) 46; 8. Moret (Montesa) 54; 9. Cotone (Gas Gas) 56; 10. Poli (Beta) 62; 11. Richardson (Sherco) 64; 12. Junklewitz (Beta) 66; 13. Pedersen (Sherco) 67; 14. Mottin (Gas Gas) 67; 15. Gyllenhammar (Gas Gas) 69; 16. Cominoli (Beta) 70; 17. Robinson (Gas Gas) 71; 18. Warenghien (Gas Gas) 75; 19. Fry (Sherco) 75; 20. Peydro (Beta) 76; 21. Peters (Beta) 86; 22. Wibberley (Gas Gas) 94; 23. Johansson (Beta) 97; 24. Wiggins (Gas Gas) 99; 25. Harvey (Gas Gas) 126; 26. Cook (Sherco) 131. IN CAMPIONATO: 1. Gomez punti 113; 2. Challoner 110; 3. Ferrer 99; 4. Moret 84; 5. Dagnicourt 67; 6. Borrellas 66; 7. Laniel 59; 8. Smage 47; 9. Richardson 42; 10. Cotone 41; 11. Gyllenhammar 28; 12. Warenghien 28; 13. Mottin 23; 14. Peters 19; 15. Poli 18; 16. Peydro 16; 17. Morton 15; 18. Nomoto 15; 19. Cominoli 7; 20. Robinson 5; 21. Junklewitz 5; 22. Takiguchi 4; 23. Pedersen 3; 24. Fujiwara 3. YOUTH SABATO: 1. Tarres (Gas Gas) penalità 51; 2. Sheppard (Beta) 54; 3. Tempier (Sherco) 71; 4. Traviesa (Gas Gas) 73; 5. Sadler (Sherco) 74; 6. Rigaud (Gas Gas) 75; 7. Saleri (Beta) 79; 8. Catalin (Gas Gas) 79; 9. Martin (Gas Gas) 82; 10. Short (Gas Gas) 83; 11. Castells (Gas Gas) 91; 12. Coles (Gas Gas) 106; 13. Battensby (Sherco) 122. DOMENICA: 1. Sheppard (Beta) penalità 27; 2. Tarres (Gas Gas) 32; 3. Saleri (Beta) 57; 4. Traviesa (Gas Gas) 65; 5. Catalin (Gas Gas) 65; 6. Tempier (Sherco) 67; 7. Martin (Gas Gas) 70; 8. Rigaud (Gas Gas) 72; 9. Sadler (Sherco) 75; 10. Short (Gas Gas) 78; 11. Castells (Gas Gas) 80; 12. Battensby (Sherco) 115. IN CAMPIONATO: 1. Tarres punti 127; 2. Sheppard 117; 3. Traviesa 108; 4. Saleri 78; 5. Rigaud 69; 6. Catalin 68.

Leclassifiche

MANCINI FA IL BIS E RIAPRE I GIOCHI Italiano Raid TT e Motorally FOLIGNO (PG) – Il quarto appuntamento stagionale con il Campionato Italiano Motorally è approdato in Umbria, a Foligno, zona di grande tradizione rallistica, il cui moto club è tornato quest’anno a proporre una delle consuete, splendide gare. Il protagonista assoluto della gara umbra è stato il perugino Andrea Mancini che, dopo la fantastica prova nel Mondiale corsa in Sardegna, si è presentato alla gara di casa in forma smagliante. Il pilota dell’Husqvarna ha dominato entrambe le prove speciali della giornata, aggiudicandosi la vittoria assoluta con un distacco importante, 1’41’’, sul secondo classificato, Paolo Ceci. Il tempo migliore alle spalle di Mancini sarebbe stato del compagno di squadra Mauro Uslenghi, ma l’esperto lombardo è stato penalizzato per taglio di percorso. Via libera così a Ceci, autore di una grande gara nella quale è riuscito a precedere il leader del campionato Matteo Graziani, terminato a oltre due minuti da Mancini. Niccolò Pietribiasi, altro protagonista del tricolore, con un’ottima seconda prova speciale è riuscito a portarsi in prossimità del podio, a soli quattro secondi da Graziani. Alle sue spalle la costanza è stata l’arma

migliore di Fabio Benetti, quinto assoluto davanti ad Alex Zanotti, che invece ha sofferto nella prima, viscida prova speciale, recuperando nella seconda. Il sammarinese ha concluso davanti a Massimo Chiesa e a Maurizio Monini Bonini, giovane pilota che è ormai maturo per risultati importanti. Glauco Ciarpaglini, la rivelazione del campionato 2010, ha chiuso la top ten. Un percorso di 160 chilometri, duro ma non impossibile nonostante la tanta pioggia del giorno prima, è stata la sintesi del lavoro del Moto Club Foligno, alla cui gara si sono presentati in 172, numero particolarmente elevato che comprendeva anche quindici iscritti al Trofeo Sport, l’iniziativa della Federmoto per agevolare l’avvicinamento alla disciplina. Con la vittoria di Foligno, Andrea Mancini ha di fatto riaperto la lotta in campionato. Ha quasi annullato lo “scivolone” della prima gara e ora si trova a sole cinque lunghezze dal leader Matteo Graziani, mentre terzo è Pietribiasi a un solo punto dal perugino. Il campionato italiano si sposta in Liguria, a Sanremo, dove l’11 luglio è in programma la quinta tappa. Edoardo Bauer ANDREA MANCINI (A FIANCO) HA VINTO NETTAMENTE LA QUARTA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO MOTORALLY, DAVANTI A CECI E A GRAZIANI. AL COMANDO DELLA CLASSIFICA DI CAMPIONATO C’È ANCORA GRAZIANI, MA MANCINI È ORA AL SECONDO POSTO A CINQUE PUNTI. TERZO È PIETRIBIASI.

3 piloti in 6 punti dopo 4 prove MOTORALLY ASSOLUTA: 1. Mancini (Husqvarna) in 51’13”82; 2. Ceci (BMW) a 1’41”13; 3. Graziani (KTM) a 2’05”98; 4. Pietribiasi (KTM) a 2’09”13; 5. Benetti (Honda) a 2’44”65; 6. Zanotti (Aprilia) a 2’59”65; 7. Chiesa (Husqvarna) a 3’05”58; 8. Monini Bonini (Rieju) a 3’29”78; 9. Ciarpaglini (Beta) a 3’31”09; 10. Zanetti (Honda) a 4’10’12; 11. Pettinari (Husqvarna) a 4’27”30; 12. Zanzi (KTM) a 4’31”78; 13. Ciotti (Beta) a 4’38”42; 14. Calesini (KTM) a 4’51”62; 15. Scarella (Beta) a 5’00”53; 16. Martelozzo (Kawasaki) a 5’07”66; 17. Mendotti (KTM) a 5’23”95; 18. Lucchese (Husaberg) a 5’28”97; 19. Muccini (KTM) a 5’30”34; 20. Danesi (KTM) a 6’16”85; 21. Vettovalli (Husqvarna) a 6’43”44; 22. Pavan (Yamaha) a 7’07”21; 23. Stragliotto (Kawasaki) a 7’51”66; 24. Semprini (KTM) a 8’21”24; 25. Canestrari (KTM) a 8’30”98; 26. Pietroni (Beta) a 8’32”55; 27. Salucci (KTM) a 9’16”78; 28. Colombo (Beta) a 9’31”37; 29. Cosentino (KTM) a 9’34”96; 30. Saletti (KTM) a 9’39”39; 31. Fesani (Rieju) a 10’14”76; 32. Giusti (Beta) a 10’17”46; 33. Molteni (Honda) a 10’31”00; 34. Piazza (Yamaha) a 10’34”33; 35. Viviani (Honda) a 10’55”65; 36. Pelloni (Aprilia) a 10’57”65; 37. Corradini (Husqvarna) a 10’59”29; 38. Contarin (KTM) a 11’03”22; 39. Tarricone (Beta) a 11’13”57; 40. Doretto (BMW) a 11’15”58; 41. Neri (Husaberg) a 11’33”40; 42. Vitali (Honda) a 11’36”96; 43. Beretta (Yamaha) a 11’39”47; 44. Malaguti (Yamaha) a 11’49”93; 45. Viesti (Beta) a 11’53”60; 46. Baldi (KTM) a 11’55”27; 47. Magnini (Suzuki) a 12’08”46; 48. Pario (KTM) a 12’11”04; 49. Fedeli (Fantic) a 12’19”58; 50. Frassini (Fantic) a 12’20”07; 51. Albano (KTM) a 12’23”56; 52. Berzigotti (Rieju) a 12’24”96; 53. Luini (TM) a 12’33”21; 54. Zacchetti (KTM) a 12’38”82; 55. Marchi (KTM) a 12’43”39; 56. Calandrini (Yamaha) a 12’49”16; 57. Candida (KTM) a 12’52”65; 58. Cason (Yamaha) a 12’54”13; 59. Pasquinucci (Beta) a 12’57”25; 60. Vendemini (KTM) a 12’57”93; 61. Bisi (Beta) a 13’12”22; 62. Castelnuovo (Axy) a 13’35”60; 63. Gambacorta (KTM) a 13’48”89; 64. Taviano (Yamaha) a 13’59”19; 65. Nagostinis (Yamaha) a 14’07”19; 66. Bertolami (Honda) a 14’50”92; 67. Devi (KTM) a 15’15”80; 68. Filosa (KTM) a 15’20”66; 69. Lanci (Rieju) a 15’21”86; 70. Predella (Honda) a 15’39”94; 71. Michelotti (KTM) a 15’58”84; 72. Pizzato (Yamaha) a 16’05”85; 73. Ravazzini (Beta) a 16’39”33; 74. Farres (Aprilia) a 16’49”38; 75. Cabass (Yamaha) a 17’34”53; 76. Catanese (Honda) a 17’34”99; 77. Romanò (KTM) a 17’38”44; 78. Zambelli (Yamaha) a 17’53”37; 79. Bonato (KTM) a 18’00”38; 80. Ferretti (Yamaha) a 18’06”16; 81. Manara (KTM) a 15’58”98; 82. Bottino (KTM) a 19’22”97; 83. Zamparini (KTM) a 19’30”64; 84. Bazzani (KTM) a 19’35”89; 85. Devalle (KTM) a 19’52”27; 86. Mangano (Axy) a 20’21”70; 87. Toniolo (Beta) a 20’31”09; 88. Carollo (KTM) a 20’37”72; 89. Burioli (KTM) a 20’51”42; 90. Golzi (KTM) a 21’22”64; 91. Sandrone (Fantic) a 21’51”13; 92. Menzani (KTM) a 22’14”17; 93. Cocon (KTM) a 22’17”85; 94. Caselli (Beta) a 22’21”97; 95. Cascioli (KTM) a 22’30”42; 96. Momesso (Beta); 97. Iob (KTM); 98. Sezzi (KTM); 99. Salvatore (Honda); 100. Rizzo (Gas Gas); 101. Mauri (KTM); 102. Mameli (Fantic); 103. Valsecchi (Honda); 104. Pitzoi (Fantic); 105. Musazzi (KTM); 106. Goi (Beta); 107. Fabiani (KTM); 108. Pario (KTM); 109. Accaino (KTM); 110. Trambusti (KTM); 111. Castaldi (Suzuki); 112. Gibertoni (Husqvarna); 113. Campione (KTM); 114. Ferri (KTM); 115. Vrech (Honda); 116. Perletti (Honda); 117. Tequila (Honda); 118. Chinaglia (Suzuki); 119. Brandolin (KTM); 120. Gaspari (KTM); 121. Turini (Yamaha); 122. Berrini (KTM); 123. Merlino (KTM); 124. Uslenghi (Husqvarna); 125. Grasso (Fantic); 126. Riverditi (Yamaha); 127. Faoro (Yamaha); 128. Erba (Yamaha); 129. Natoli (Honda); 130. Cremaschi (Honda); 131. Ronzoni (KTM); 132. Fulici (Beta). IN CAMPIONATO: 1. Graziani punti 77; 2. Mancini 72; 3. Pietribiasi 71; 4. Ceci 43; 5. Zanotti 37; 6. Ciarpaglini 31; 7. Chiesa 28; 8. Zanzi 22; 9. Pettinari 22; 10. Monini Bonini 22.

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Cross Pit Beirer

Il responsabile dell’attività sportiva off-road della KTM ha reagito da campione all’infortunio che lo ha paralizzato

I

L CROSS è uno sport duro. Faticoso e difficile dal primo momento che ne fai una passione. Come tutte le passioni ti può portare a vivere dei momenti unici, fatti di trionfi e cocenti delusioni. Così sulla pista dietro casa, così su un circuito del mondiale. Per pochi una professione, per molti un divertimento. Per tutti uno sport che segna, che lascia sul fisico spiacevoli ricordi che qualche volta si trasformano in incubi. La lesione midollare è il peggiore di questi incubi. Segna la vita. Quella di Pit Beirer è drasticamente cambiata dopo il terribile incidente sofferto durante il GP Bulgaria del 2003, sul veloce tracciato di Sevlievo. Il pilota tedesco era molto apprezzato per la sua guida aggressiva che gli permise di essere uno dei protagonisti nella vecchia quarto di litro e lo rese la punta di diamante della Germania molto prima che arrivassero Nagl e Roczen. Classe 1972, prima moto a dieci anni, il debutto nel mondiale 125 nel 1989 a Faenza grazie ad una colletta di parenti e amici. Trascorsero anni di successi, infortuni, titoli sfiorati ma mai vinti soprattutto nella 250, classe cui era passato nel 1995 (terzo nel 1997, 1998, 2000, secondo nel 1999). Everts, Tortelli, Bolley, Pichon le sue bestie nere. Aggressivo e tenace in ogni occasione, convinto di potersi confrontare con tutti i suoi avversari e poterli battere. Uno spirito che ha conservato anche nella sua nuova attività di direttore sportivo del settore fuoristrada della KTM. L’ascesa di Beirer al vertice dell’attività

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sportiva nell’offroad della Casa austriaca conta già alcuni capolavori, come gli ingaggi del dieci volte campione del mondo Stefan Everts, di Antonio Cairoli e del Team De Carli al gran completo, la creazione dell’innovativa 350 SX-F e il miglioramento del profilo dell’attività cross del costruttore austriaco proprio mentre venivano abbandonati numerosi progetti ed effettuati vari tagli per la crisi economica. Attualmente la Casa austriaca sta dominando in MX1 e MX2. Beirer trova anche il tempo di essere un attivo sostenitore della fondazione “Wings For Life” (Ali per la Vita), un’organizzazione che sostiene progetti di ricerca per la cura delle paralisi causate da lesioni al midollo spinale. Insieme a Dani Pedrosa, David Coulthard e molti altri sportivi, anche Pit è ambasciatore di questa organizzazione. Beirer è riuscito a riprendere le redini della propria vita. Da campione qual era, è riuscito a rialzarsi da quel terribile colpo dell’8 giugno 2003 alla fine del lungo salto in discesa che caratterizzava l’arrivo della pista bulgara di Sevlievo. «Anche i polmoni avevano subito gravi danni e cominciai una battaglia, durata un giorno intero, contro la morte - È il lucido ricordo di Beirer -. Vari giorni dopo ripresi conoscenza e, anche se sembra strano, non faticai molto ad accettare la paralisi: la gioia che provavo per il fatto di essere ancora vivo era di gran lunga superiore al dispiacere per la mia nuova condizione». Cosa determinò quella rovinosa caduta? «L’ambizione, che fino a quel giorno mi aveva portato così lontano, mi è quasi costata la vita. Semplicemente non riuscivo ad accettare l’idea che, su quel tracciato, ci fossero di piloti che potevano starmi davanti. Mi sono messo troppa pressione addosso e, così facendo, ho commesso un paio di errori fatali. Ero troppo largo mentre procedevo verso il panettone di arrivo, quindi sono stato costretto a infilarmi in un solco diverso da quello che avevo pianificato. E in questo solco c’era una buca che mi ha catapultato in avanti, oltre il manubrio. Dopo un volo di una trentina di metri sono atterrato e ho battuto la testa. Ho sentito un brivido, come se un fulmine attraversasse tutto il mio corpo. Ho subito capito che sarei rimasto paralizzato». Reagisti al dramma immediatamente, iniziando subito un’intenso programma di riabilitazione. Come si può nell’imme-

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BEIRER ALLA GUIDA DELLA MARTIN CONQUEST. A SINISTRA, DALL’ALTO: TRA LA CAMPIONESSA DEL MONDO LAIER E HARRY EVERTS; CON TONY CAIROLI; CON STEFAN EVERTS; IN SELLA ALLA KTM 250 NEL MONDIALE 2003.

Il bello o della vita

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Sportitalia

Cross Pit Beirer

diato trovare una forza così? «Avevo una bimba di sei mesi e sapevo che mia moglie Ilona aveva bisogno di me. Ovviamente, nei primi tempi non ero un granché utile in casa: stavo coricato tutto il giorno e riuscivo solo a muovere le mani. Poi seguirono tre mesi di fisioterapia intensa e in quel periodo dovetti dare un nuovo orientamento alla mia vita». Sei rimasto nell’ambiente, con un incarico di prestigio, con un’azienda importante che ti ha dato fiducia. Ma alla pista ci pensi ancora? «Si, mi mancano le corse ma, nella sfortuna, mi rendo conto che l’incidente è accaduto quando la mia carriera era quasi giunta al termine. Sapevo di aver già raggiunto il mio massimo, le stagioni del 1999 e del 2000 sono state il mio picco. Sapevo che stavo andando verso il fine carriera e questo mi ha dato una mano nell’affrontare l’incidente. Credo sia molto importante aiutare le persone ad avere una vita normale, che non diventi un entrare e uscire da ospedali e centri di riabilitazione. Se sei su una sedia a rotelle, hai un problema. Ma questo ti può aiutare a ritrovare un po’ di sana gioia di vivere». Cosa si prova ad aver contribuito a creare un gruppo che sta dominando il mondiale? «È semplicemente fantastico essere al comando in tutti e tre i campionati, siamo dominando in MX1, MX1 e nel femminile, non potevamo aspettarci di più. Ora dobbiamo incrociare le dita e lavorare veramente concentrati anche a casa. Sappiamo tutti che il motocross è uno sport rischioso e le cose possono cambiare rapidamente. Spero solo che tutti i nostri piloti restino sani e che possano essere protagonisti di un bello spettacolo e rendere felice il pubblico». Nei paddock del mondiale ti muovi in

I campionati regionali

sella a un quad, ultimamente hai anche collaudando a lungo la Martin Conquest 1200. Di cosa si tratta? «È un mezzo molto divertente ed è anche bello. Ha un bel design ed è abbastanza facile salirci sopra con la carrozzella. Il fatto che occorra solo salirci sopra senza l’aiuto di nessuno e partire è davvero una gran cosa. Chi guidava moto in precedenza non ha bisogno di nessuna istruzione particolare, la guida è comoda e facile. La posizione di guida è ottima. Paragonata a una moto normale, la Conquest offre una sensazione di maggior protezione». Un giudizio dal punto di vista tecnico? «L’ultima cosa che non vuole chi guida una moto su una sedia a rotelle è rischiare, per cui credo che le prestazioni del motore siano più che soddisfacenti, un buon compromesso. Chi guida la Conquest non cerca la prestazione estrema, la massima potenza, piuttosto un motore dolce e piacevole. Chi vuole la velocità, la trova, ma credo sia più una questione di godersi il viaggio e il panorama. Questa moto non è progettata per le prestazioni sportive e le alte velocità perché non è quel che chiede chi è su una sedia a rotelle. Anche quando sei costretto su una carrozzella, la vita va avanti e la cosa peggiore da fare è stare chiusi in casa aspettando che la vita ti porti qualcosa, perché non ti porterà niente. Bisogna uscire di nuovo e tornare a una vita il più normale possibile. Con la Conquest puoi tornare a farti un giro insieme ai tuoi amici con la moto o incontrarne di nuovi». TALE ST SI SALE IN TO SULLA CONQUE A PICCOLA UN ITE AM TR A AUTONOMI ANISMO RTA AD UN MECC RAMPA CHE PO LA EL QU È SE BA . LA DI BLOCCAGGIO IO BR NU MA IL 00 R. DELLA BMW R 12 . LE NA ZIO EN NV È DI TIPO CO

COME NASCE LA MARTIN CONQUEST

LA MARTIN Conquest, con sede a Manchester, è nata dagli sforzi del suo fondatore, Alan Martin. Lui cominciò a lavorare a un progetto che ha portato all’attuale versione del Conquest 1200 quando suo figlio, un giovane pieno di vitalità, rimase paralizzato dalla vita in giù in seguito a un incidente. Alan si buttò anima e corpo nella realizzazione di un veicolo che avrebbe ridato a suo figlio l’ineguagliabile sensazione di libertà e indipendenza che si provano guidando una moto. La Conquest è nata con un motore da 850 cm3 e appena furono creati i primi prototipi (con il coinvolgimento di Frank Williams, responsabile dell’omonimo team di F.1) l’innovativo progetto ha catturato l’attenzione di alcuni investitori. Per aiutare lo sviluppo e trasformare l’ambizioso progetto privato in un vero e proprio business, la Martin Conquest ha ricevuto fondi privati ma anche aiuti dal Governo Britannico. L’attuale versione è equipaggiata con l’avantreno e il motore della BMW R 1200 R. Dopo aver superato test molto rigorosi, nel 2008 ha ricevuto l’EU Type approval e l’omologazione USA. Martin Conquest vanta una selezionata rete di rivenditori in Gran Bretagna e in Europa e ha da poco firmato un accordo di licensing con MobilityWorks, che lancerà la Conquest 1200 negli USA attraverso i suoi 55 rivenditori mobility.

MARTINA LE SUONA A TUTTI VelocitàA Vallelunga CAMPAGNANO – Sole e caldo estivi per la seconda edizione del Trofeo del Presidente, organizzato dal Gentlemen’s Motor Club di Roma sul tracciato capitolino. Numerosi i partenti in tutte le classi del Trofeo del Centauro, giunto al secondo round. Nella 125 Sport Production, vittoria di Martina Fratoni, che ha replicato il successo colto a Franciacorta nel secondo round del Trofeo Moriwaki. La jesina è scattata dalla pole, ma al via è andato in testa Marco Guetti, al comando per le prime quattro tornate. A metà gara la diciannovenne Martina ha compiuto il sorpasso decisivo, siglando anche il giro veloce in gara. Fratoni vince l’assoluta e la classifica Moriwaki-Kawasaki, Alessandro Calgaro, sesto, si aggiudica la 125. Nella 600 Open, il poleman Sergio Russo ha ingaggiato un bel duello a suon di sorpassi con Giuliano Gregorini, che solo nelle ultime fasi ha tirato i remi in barca. Terzo Massimiliano Iannone per un podio tutto Yamaha. Nella 600 Stock, Francesco Cocco è partito bene dalla pole e si è alternato al comando con Gennaro Antonio Romano, che nelle ultime fasi ha segnato il giro veloce conquistando la vittoria. Terzo il nipote di Max Biaggi, Federico. Nella Open, Diego Tocca è andato subito in testa, siglando il miglior crono e facendo sua la gara davanti a Giovanni Rivieccio e Christian Rehburg. Nel Trofeo Promo Race Cup 600, al terzo round, Dario Lucente Pipitone su Kawasaki, autore del giro veloce in prova e in gara, ha vinto con ampio margine su Giovanni Altomare e Marco Calabrese. Nella Open, squalificato Alessandro La Spina, eredita la vittoria Andrea Di Martino davanti a Giuseppe Marsella, primo della classifica Aprilia. Terzo il poleman Alessandro Salemme. Nel Trofeo Maxi Scooter, vittoria a mani basse per Gianluca Rapicavoli su Yamaha TMax, mentre all’ultimo giro Ermanno Bastianini ha prevalso su Alessandro Alvisi, tutti della classe Supersport. Savoca, Pannone e Gianazza si sono aggiudicati rispettivamente le classi Superbike, Stock e Superstock. Fiammetta La Guidara

Campagnano (Roma) 12 giugno 2° Trofeo del Presidente – Organizzazione Gentlemen’s Motor Club di Roma - Trofeo del Centauro 125 SP, 600 Open, 600 Stock e Open, Trofeo Moriwaki, Promo Race Cup 600 e Open, Trofeo Maxiscooter- Direttore di gara: Claudio Bellini – Meteo: sereno

Classifiche 125 SP: 1. Fratoni (Moriwaki) 10 giri in 19’27”683 alla media di 126,712 Km/h; 2. Guetti (Moriwaki) a 3”872; 3. Giordani (Moriwaki) a 13”534; 4. De Simone (Kawasaki) a 27”538; 5. Bottani (Moriwaki) a 27”561; 6. Calgaro (Aprilia) a 28”051; 7. Baldassarre (Aprilia) a 28”181; 8. Drago (Aprilia) a 28”260; 9. Cangi (Moriwaki) a 28”517; 10. Del Piano (Moriwaki) a 28”593; 11. Toti (Aprilia) a 28”754; 12. Ritucci (Aprilia) a 37”930; 13. De Gruttola (Aprilia) a 37”933; 14. Cavalli (Kawasaki) a 39”733; 15. Betti motosprint

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SOPRA, MARTINA FRATONI. A FIANCO, IL PODIO DELLA 600 PROMORACE CON LUCENTE (PRIMO), ALTOMARE (SECONDO) E CALABRESE (TERZO). SOTTO, ROMANO DAVANTI A COCCO.

(Aprilia) a 41”350; 16. Corbisiero (Aprilia) a 42”649; 17. Preziuso (Aprilia) a 42”847; 18. Falanesca (Moriwaki) a 43”650; 19. D’Agostino (Aprilia) a 51”058; 20. Rinaldi (Aprilia) a 57”017; 21. Ghinfanti (Aprilia) a 1’29”740; 22. Tarantino (Aprilia) a 1’32”971; 23. Cavalli (Kawasaki) a 2’02”052; 24. Mascolo (Aprilia) a 1 giro. 600 OPEN: 1. Russo (Yamaha) 10 giri in 17’26”776 alla media di 141,348 Km/h; 2. Gregorini (Yamaha) a 0”478; 3. Iannone (Yamaha) a 8”086; 4. Ferroni (Kawasaki) a 8”423; 5. Pischedda (Yamaha) a 15”464; 6. Falaschi (Suzuki) a 17”827; 7. Ambrogioni (Honda) a 21”303; 8. Berardi (Yamaha) a 34”709; 9. Brandi (Yamaha) a 37”851; 10. Tedesco (Yamaha) a 38”876; 11. Passarelli (Yamaha) a 40”540; 12. Curatolo (Yamaha) a 46”239; 13. Manfredi (Honda) a 55”135; 14. Zugarini (Yamaha) a 1’03”425; 15. Caponera (Yamaha) a 1’03”702; 16. Polito (Honda) a 1’06”171; 17. Bono (Yamaha) a 1’07”206; 18. Taglialatela (Yamaha) a 1’10”374; 19. Gatti (Yamaha) a 1’20”512;

20. Faccenda (Yamaha) a 1’21”036; 21. Consalvi (Yamaha) a 1’26”828; 22. Atzori (Yamaha) a 1 giro. 600 STOCK: 1. Romano (Yamaha) 10 giri in 17’27”649 alla media di 141,230 Km/h; 2. Cocco (Yamaha) a 1”637; 3. Biaggi (Kawasaki) a 5”810; 4. Tocca (Yamaha) a 5”979; 5. Pavone (Yamaha) a 11”226; 6. Piccari (Honda) a 20”311; 7. Ermacora (Yamaha) a 21”627; 8. Lionetti (Yamaha) a 42”139; 9. Altomonte (Honda) a 42”336; 10. Lo Turco (Honda) a 1’01”936. OPEN: 1. Tocca (Yamaha) 10 giri in 17’29”747 alla media di 140,948 Km/h; 2. Rivieccio (Kawasaki) a 3”187; 3. Rehburg (Suzuki) a 5”889; 4. Ippoliti (Honda) a 7”320; 5. Piccoli (Suzuki) a 7”398; 6. Brocco (Honda) a 30”949; 7. Gentile (Suzuki) a 38”566; 8. Focardi (Honda) a 38”940; 9. Della Corte (Yamaha) a 57”937; 10. Giordano (Suzuki) a 1’16”346; 11. Andriulli (Yamaha) a 1’21”163; 12. Rossi (Yamaha) a 1’22”598; 13. Sorrentino (Suzuki) a 1 giro. PROMO RACE CUP OPEN PROMO: 1. Di Martino (Yamaha) 10 giri in 18’03”395 alla media di 136,570 Km/h; 2. Marsella (Aprilia) a 2”877; 3. Salemme (Aprilia) a 3”211; 4. Blunda (Aprilia) a 11”643; 5. Diprima (Kawasaki) a 26”877; 6. Ficarotta (Aprilia) a 30”481; 7. Lo Magno (Yamaha) a 37”851; 8. Villari (Honda) a 39”006; 9. Migliazzo (Yamaha) a 39”499; 10. Sciacchitano (Suzuki) a 52”957; 11. Francaviglia (Suzuki) a 53”378; 12. Cialona (Aprilia) a 59”578; 13. Licini (Suzuki) a 1’01”344; 14. Spadaro (Yamaha) a 1’04”691; 15. Piazza (Yamaha) a 1’07”101; 16. Di Natale (Honda) a 1’07”468; 17. Locelso (Honda) a 1’17”569; 18. Andreoli (Aprilia) a 1’17”636; 19. Mugnas (Suzuki) a 1’18”005; 20. Scalzo-

ne (Aprilia) a 1’22”958; 21. Rocca (Yamaha) a 1’33”393; 22. Sammito (Honda) a 1’33”732; 23. Oppedisano (Suzuki) a 1 giro; 24. Russo (Aprilia) a 1 giro. 600 PROMO: 1. Lucente Pipitone (Kawasaki) 10 giri in 18’07”379 Km/h; 2. Altomare (Yamaha) a 18”943; 3. Calabrese (Honda) a 19”596; 4. Dorata (Honda) a 24”157; 5. Zocco (Kawasaki) a 39”185; 6. Aglialoro (Yamaha) a 57”837; 7. Cascone (Yamaha) a 1’05”333; 8. Agosta (Honda) a 1’09”544; 9. Calabrò (Honda) a 1’11”012; 10. Manara (Yamaha) a 1’19”905; 11. Coco (Kawasaki) a 1’27”156; 12. Marchese (Yamaha) a 1’34”131; 13. Maniaci (Suzuki) a 1’42”906. MAXISCOOTER: 1. Rapicavoli 10 giri in 20’25”428 alla media di 120,741 Km/h; 2. Bastianini (Gilera) a 28”189; 3. Alvisi (Yamaha) a 28”684; 4. Valentini (Yamaha) a 30”329; 5. Gabrielli (Yamaha) a 30”433; 6. Mendogho (Yamaha) a 48”329; 7. Savoca (Gilera) a 49”992; 8. Pannone (Yamaha) a 50”459; 9. “Lupin” (Yamaha) a 53”358; 10. Panfili (Yamaha) a 53”821; 11. Fusto (Yamaha) a 55”116; 12. Pintus (Yamaha) a 1’01”195; 13. Farina (Yamaha) a 1’05”445; 14. Stefanoni (Yamaha) a 1’06”157; 15. Di Carmine (Yamaha) a 1’06”291; 16. Gianazza (Yamaha) a 1’07”830; 17. Del Mastro (Yamaha) a 1’09”532; 18. Risi (Yamaha) a 1’10”762; 19. Marrocco (Yamaha) a 1’26”753; 20. Boschetti (Yamaha) a 1’35”150; 21. Luperini (Yamaha) a 1’35”384; 22. Saraceno (Yamaha) a 1’35”809; 23. Triacci (Yamaha) a 1’44”901; 24. Turbino (Yamaha) a 1’45”116; 25. Pischedda (Yamaha) a 2’06”401; 26. Bardelli (Yamaha) a 1 giro; 27. Comin (Yamaha) a 1 giro; 28. Saraceno (Yamaha) a 1 giro; 29. Giuliani (Honda) a 1 giro. motosprint

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Sportitalia

SupermotoEmilia e Triveneto Adria 23 maggio Campionato emiliano romagnolo e triveneto motard, terza prova – Direttore di gara: Lucio Urbano – Meteo: sereno

Classifiche EMI ELITE + TRV TOP CLASS GARA 1: 1. Piva (Husqvarna); 2. Bartolini (Husqvarna); 3. Sammartin (Honda); 4. Marchesini (Suzuki); 5. Camanini (KTM); 6. Gattazzo (Honda); 7. Scalabrin (Suzuki); 8. Girardi (Suzuki); 9. De Vallier (Honda); 10. Medizza (Honda); 11. Danieli (Honda); 12. Compri (Kawasaki); 13. Marchesini (KTM); 14. Di Flumeri (Suzuki); 15. Iotti (KTM); 16. Lupini (Honda); 17. Rivi (Honda); 18. Curti (Yamaha); 19. Piccinato (Aprilia); 20. Solimeno (Honda). GARA 2: 1. Sammartin (Honda); 2. Medizza (Honda); 3. Piva (Husqvarna); 4. Marchesini (Suzuki); 5. Camanini (KTM); 6. Solimeno (Honda); 7. Gattazzo (Honda); 8. Girardi (Suzuki); 9. Bartolini (Husqvarna); 10. Scalabrin (Suzuki); 11. Di Flumeri (Suzuki); 12. Danieli (Honda); 13. Marchesini (KTM); 14. Lupini (Honda); 15. De Vallier (Honda); 16. Iotti (KTM); 17. Compri (Kawasaki); 18. Curti (Ya-

maha); 19. Rivi (Honda). EMI CHALLENGE GARA 1: 1. Covezzi (Honda); 2. Toumaniantz (Honda); 3. Farneti (Honda); 4. Brigliadori (Yamaha); 5. Giorni (Honda); 6. Rigon (Honda); 7. Righini (Aprilia); 8. Collini (Honda); 9. Ansaloni (KTM); 10. Baraldi (KTM); 11. Ferranti (KTM); 12. Bernabei (Suzuki); 13. Maiardi (Aprilia); 14. Dal Molin (Honda); 15. Dalaty (KTM); 16. Masoni (Aprilia); 17. Solmi (Husqvarna); 18. Piscaglia D. (Honda); 19. Brunelli (Honda); 20. Piscaglia A. (Yamaha); 21. Frisoni (Husqvarna); 22. Rubini (KTM). GARA 2: 1. Covezzi (Honda); 2. Farneti (Honda); 3. Ferranti (KTM); 4. Rigon (Honda); 5. Righini (Aprilia); 6. Brigliadori (Yamaha); 7. Collini (Honda); 8. Dal Molin (Honda); 9. Ansaloni (KTM); 10. Maiardi (Aprilia); 11. Delaty (KTM); 12. Bernabei (Suzuki); 13. Giorni (Honda); 14. Solmi (Husqvarna); 15. Piscaglia D. (Honda); 16. Masoni (Aprilia); 17. Brunelli (Honda); 18. Piscaglia A. (Yamaha); 19. Rubini (KTM); 20. Ciuffolini (Honda). EMI ROOKIES + FEMMINILE GARA 1: 1. Fellini (Aprilia); 2. Ravaioli (Honda); 3. Sut (Honda); 4. Verbeni (Honda); 5. Gavelli (Suzuki); 6. Lavalle (KTM); 7. Brunelli (Honda); 8. Campana (Kawasaki); 9.

Filippone (KTM); 10. Camilletti (Honda); 11. Furgeri (Honda); 12. Fiorentini (Aprilia); 13. Schipa (KTM); 14. Franciosi (Suzuki); 15. Girotti (KTM); 16. Bertuzzi (KTM); 17. Tedeschi (Honda); 18. Pavarelli (Honda); 19. Gianferri (Honda); 20. Soli (Honda); 21. Berti (Aprilia); 22. Mazzotti (TM); 23. Russo (Suzuki); 24. Bertacchini (Honda); 25. Versace (Honda). GARA 2: 1. Fellini (Aprilia); 2. Ravaioli (Honda); 3. Filippone (KTM); 4. Pavarelli (Honda); 5. Gavelli (Suzuki); 6. Campana (Kawasaki); 7. Lavalle (KTM); 8. Camilletti (Honda); 9. Verbeni (Honda); 10. Furgeri (Honda); 11. Franciosi (Suzuki); 12. Schipa (KTM); 13. Fiorentini (Aprilia); 14. Bertuzzi (KTM); 15. Girotti (KTM); 16. Tedeschi (Honda); 17. Gianferrari (Honda); 18. Russo (Suzuki); 19. Mazzotti (TM); 20. Bertacchini (Honda). E-EXPERT TRV GARA 2: 1. Sarazin (Yamaha); 2. Roselli (Honda); 3. Sabadin (Honda); 4. Zonin (Honda); 5. Sitran (Honda); 6. Tricarico (Aprilia); 7. Zabot (Aprilia); 8. Marchina (Kawasaki); 9. Brunello (KTM); 10. Braidotti (Suzuki); 11. Garbellotto (KTM); 12. Ukota (Honda); 13. Binotto (KTM); 14. Chiarlanti (Honda); 15. Vanin (Honda). D-TRV GARA 1: 1. Bertasi (Honda); 2. Minca (Honda); 3. Piccinato (Suzuki); 4. Perotto (KTM); 5. Calcagni (Honda); 6. Ramina (Aprilia); 7. D’Adam (Honda); 8. Mansoldo (KTM); 9. Bassetto (Honda); 10. Menegazzo (KTM);

11. Vivaldi (Suzuki); 12. Montanino (KTM); 13. Bianchini (Honda); 14. Schiavina (KTM); 15. Gatti (Yamaha). GARA 2: 1. Bertasi (Honda); 2. Piccinato (Suzuki); 3. Minca (Honda); 4. Menegazzo (KTM); 5. Montanino (KTM); 6. Vivaldi (Suzuki); 7. D’Adam (Honda); 8. Perotto (KTM); 9. Bassetto (Honda); 10. Bianchini (Honda); 11. Mansoldo (KTM); 12. Schiavina (KTM); 13. Gatti (Yamaha). B-TRV ROOKIES GARA 1: 1. Cagnin (TM); 2. Tiso (KTM); 3. Stefani (Honda); 4. Pradelle (Honda); 5. Molina (Husqvarna); 6. De Michel (Aprilia); 7. Babbolin (TM); 8. Milan (TM); 9. Dodich (Honda); 10. Weston (Aprilia); 11. De Cassan (Aprilia); 12. Conti (Yamaha); 13. Vanin (Honda); 14. Lazzari (Beta); 15. Zaia (KTM); 16. Zambotto (Husqvarna); 17. Polacco (Yamaha); 18. Brigo (Yamaha); 19. Micoud (Beta); 20. Cavallaro (KTM); 21. Dalla Costa (Honda); 22. Cortivato (TM). GARA 2: 1. Tiso (KTM); 2. Cavallaro (KTM); 3. Stefani (Honda); 4. Cagnin (TM); 5. Pradelle (Honda); 6. Lazzari (Beta); 7. Zaia (KTM); 8. Weston (Aprilia); 9. De Michel (Aprilia); 10. Zambotto (Husqvarna); 11. Babbolin (TM); 12. Conti (Yamaha); 13. Molina (Husqvarna); 14. Vanin (Honda); 15. Gardossi (KTM); 16. Dodich (Honda); 17. De Cassan (Aprilia); 18. Zarantonella (Husqvarna); 19. Brigo (Yamaha); 20. Nilan (TM); 21. Micoud (Beta); 22. Cortivato (TM); 23. Polacco (Yamaha); 24. Dalla Costa (Honda).

GALLINO SVETTA TRA I MASTER EnduroCampionato Italiano Major GLI UOMINI “duri” dell’Enduro, pur abituati alle insidie del maltempo, hanno dovuto fare i conti con la volubilità stagionale, che ha riversato sulla Valbormida, teatro di questa terza prova dell’Italiano Major, quantità industriali di pioggia. È stato Giuseppe Gallino a realizzare la miglior prestazione assoluta di giornata e a imporsi nella classe Master 1. L’esperto ligure ha preceduto nella graduatoria generale Fausto Scovolo, solitario protagonista della classe Elite, mentre nella Master 3 ottima prova per Pierluigi Surini, autore della terza miglior prestazione di giornata. Nella Master 2 Luca Politanò, campione Senior in carica, si è imposto su Malatesta. Il migliore tra gli Expert è stato Marco Feltracco, primo di classe 3, precedendo il campione dei rally Matteo Graziani. Le altre vittorie tra gli Expert sono andate a Occhiolini (su Gandolfo) in classe 1 e a Hriaz (su Calvi) in classe 2. Angelo Signorelli ha preceduto Fasola tra i Veteran mentre tra i Superveteran l’ha spuntata Fattori su Elmi.

Vesime (AT) 20 giugno Campionato italiano enduro major, terza prova – Organizzatore: M.C. Acqui Terme – Direttore di gara: Tommaso Guala – Meteo: variabile

Classifiche

IN AZIONE NELLA TERZA PROVA DELL’ITALIANO MAJOR: PIERLUIGI SURINI (302), LUCA POLITANÒ (205) E GIUSEPPE GALLINO (104).

motosprint

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ELITE: 1. Scovolo (Gas Gas). MASTER: 1. Gallino (Suzuki); 2. Zanchi (Honda); 3. Alberti (Gas Gas); 4. Spreafico (Suzuki); 5. De Felice (Kawasaki); 6. Brioschi (Honda); 7. Zanon (Yamaha); 8. Benda (Honda); 9. Scala (Honda); 10. Fondelli (KTM); 11. Agazzi (Husqvarna); 12. Rinaldi (Honda); 13. Benedetti (KTM); 14. Raggio (Suzuki); 15. Gallo (Honda); 16. Becchetti (Kawasaki); 17. Bonomi (KTM); 18. Pastorutti (KTM); 19. Pesenti (Honda); 20. Cornacchiari (KTM); 21. Faccini (KTM); 22. Boifava (Honda); 23. Scarfiello (Husqvarna). MASTER 2: 1. Politanò (SBR); 2. Malatesta (Beta); 3. Maggi (Honda); 4. Giordano (Beta); 5. Cabass (Yamaha); 6. Sibelli (KTM); 7. Guastini (Beta); 8. Mulazzi (Honda); 9. Ravagli (Beta); 10. Rossi (KTM); 11. Silvestrin (Kawasaki); 12. Uberti (Honda); 13. Pasotti (Beta); 14. Torlaschi (Kawasaki); 15. Muccioli (Rieju); 16. Boscarol (KTM); 17. Rasia Dal Polo (KTM); 18. Montagnini (KTM); 19. Elmi (Rieju); 20. Guido (KTM); 21. Tassano (Honda); 22. Gilardi (KTM); 23. Pestoni (Husqvarna); 24. Poletti (KTM); 25. Rechelli (KTM). MASTER 3: 1. Surini (Honda); 2. Ciarpaglini (Beta); 3. Giannettoni (KTM); 4. Zigliani (KTM); 5. Caprioli (KTM); 6. Burdizzo (Husqvarna); 7. Gallo An. (Gas Gas); 8. Zanotti (KTM); 9. Bertorelli (KTM); 10. Leoni (Gas Gas); 11. Ghilardi (KTM); 12. Ceretti (KTM); 13. Bordoli (KTM); 14. Travesraso (TM); 15. Filisetti (Gas Gas); 16. Scainelli (KTM). EXPERT: 1. 1. Occhiolini (Yamaha); 2. Gandolfo L. (Husqvarna); 3. Valenti (KTM); 4. Bertorello (KTM); 5. Franceschetti (Suzuki); 6. Mauri (Yamaha); 7. Tuani (Honda); 8. Mangili (Honda); 9. Chiesa (Husqvarna); 10. Bono (Honda); 11. Canali (Honda); 12. Martinelli (KTM); 13. Siragna (Kawasaki); 14. Rossi

(KTM); 15. Baldacchini (Husqvarna); 16. Monti (KTM); 17. Ferro (Suzuki); 18. Degli Alberti (KTM); 19. Odolini (Honda); 20. Cancialli (Honda); 21. Ferrari (Honda); 22. Ghioni (KTM); 23. Messaggi (KTM); 24. Dolfin (Yamaha); 25. Patuzzo (Yamaha). EXPERT 2: 1. Hriaz (Yamaha); 2. Calvi (Honda); 3. Racagni (Yamaha); 4. Metelli (Husaberg); 5. Giustini (Honda); 6. Ferrarini (Honda); 7. Cesareni (Suzuki); 8. Grammatica (KTM); 9. Bezzoli (Suzuki); 10. Gandolfo M. (Husqvarna); 11. Pegorin (KTM); 12. Boschini (Honda); 13. Bignardi M. (Honda); 14. Bonardi (Honda); 15. Salimbeni (Honda); 16. Gioia (KTM); 17. Dionisi (Husaberg); 18. Gabanelli (KTM); 19. Minetti (Honda). EXPERT 3: 1. Feltracco (KTM); 2. Graziani (KTM); 3. Mastrantonio (Honda); 4. Volpato (Gas Gas); 5. Maffeis (KTM); 6. Mastropietro (KTM); 7. Contessi (KTM); 8. Innocenti (KTM); 9. Segat (KTM); 10. Pesenti (KTM); 11. Belloni (KTM); 12. Ceresoli (Gas Gas); 13. Casella (Beta); 14. Culazzo (KTM); 15. Merola (Gas Gas); 16. Meraviglia (Gas Gas); 17. Dall’Osto (Gas Gas); 18. Martinelli G. (KTM); 19. Stevan (Gas Gas). VETERAN: 1. Signorelli (Yamaha); 2. Fasola (KTM); 3. Moscone (Honda); 4. Pegurri (KTM); 5. Martinelli R. (Honda); 6. Rivoir (Sherco); 7. Morosin (Kawasaki); 8. Viviani (Honda); 9. Ongaro (Gas Gas); 10. Bernardi (Honda); 11. Molinari (Honda); 12. Forchini (Honda); 13. Gasperini (KTM); 14. Plebani (Honda); 15. Zanardo (Honda); 16. Bignardi B. (Honda); 17. Ratti (KTM); 18. Boerio (KTM); 19. Ricci (KTM); 20. Canepa (Honda); 21. Mammarella (Honda); 22. Cervigni (KTM); 23. Cervetto (Beta); 24. Proto (KTM); 25. Bonomi (Honda). SUPER VETERAN: 1. Fattori (Husaberg); 2. Elmi (Rieju); 3. Brissoni (Husqvarna); 4. Gualtieri (Honda); 5. Fumagalli V. (KTM); 6. Orrea (Honda); 7. Marini (KTM); 8. Prato (Husqvarna); 9. Motta (KTM); 10. Marassi (KTM); 11. Chiesa (KTM); 12. Onesini (KTM); 13. Accongiagioco (Gas Gas); 14. Viscafè (Suzuki); 15. Facheris (KTM); 16. Morelli (Honda); 17. Fumagalli G. (KTM); 18. Beroja (Yamaha); 19. Bozzetto (Beta).

Liguria Sanremo (IM) 23 maggio Campionato ligure enduro, terza prova – Organizzatore: M.C. Sanremo – Direttore di gara: Bruno D’Elia – Meteo: sereno

Classifiche CLASSE 125 2T: 1. Casaretto (KTM); 2. Pavone (Yamaha); 3. Martini (Husqvarna); 4. Di Maria (KTM); 5. Ziino (KTM); 6. Garzoglio (KTM); 7. Bonetto (KTM); 8. Campalati (KTM); 9. Bellanova (KTM); 10. De Nuzzo (Husqvarna); 11. Poirè (Husqvarna); 12. Girini (KTM); 13. Forte (KTM); 14. Lo Nardo (KTM); 15. Berretta (KTM); 16. Pario (KTM); 17. Bonifacio (KTM); 18. Parodi (KTM); 19. Moreno (KTM); 20. Bottino (KTM). ASSOLUTI: 1. Dall’Ava (KTM); 2. Gallino (Suzuki); 3. Boeri (Husqvarna); 4. Boffa (SBR); 5. Rovelli (KTM); 6. Marmi (KTM); 7. Segre (Gas Gas); 8. Volpato (Gas Gas). CLASSE 250 2T: 1. Minazzo (KTM); 2. Rossi (Yamaha); 3. Rasia (KTM); 4. Sanguineti (HM); 5. Gennesi (KTM); 6. Pittaluga (KTM); 7. Borreani (KTM); 8. Ferratusco (KTM); 9. Molinari (Honda); 10. Malatto (KTM); 11. Spallarossa (HM); 12. Basilavechia (TM); 13. Trione (KTM); 14. Balestra (KTM); 15. Carlini (KTM); 16. Dellai (KTM); 17. Maggioli (KTM); 18. Bestagno

(KTM); 19. Muschietti (Husqvarna); 20. Vigne (KTM); 21. Santucci (Gas Gas); 22. Pario (KTM); 23. Vio (KTM); 24. Favali (KTM); 25. Gramegna (KTM); 26. Mazzia (KTM); 27. Raimondo (KTM); 28. Caprarella (KTM); 29. Cappi (KTM); 30. Piola (KTM); 31. Gotelli (KTM); 32. Volpi (Gas Gas); 33. Campana (HM). CLASSE 250 4T: 1. Desirello (Suzuki); 2. Scali (Suzuki); 3. Marconi (KTM); 4. Ludi (Husqvarna); 5. Raggio (Suzuki); 6. Vallino (Yamaha); 7. Sanguineti (HM); 8. Maia (Suzuki); 9. Perotti (HM); 10. Panarelli (KTM); 11. Perotti (HM); 12. Fata (Honda); 13. Parolini (Husqvarna); 14. Russi (Husqvarna); 15. Cuneo (HM); 16. Verbicara (Yamaha); 17. Messaggi (Sanremo); 18. Marino (Yamaha); 19. De Maestri (KTM); 20. Vanni (HM); 21. Gazzano (HM); 22. Maia (Suzuki); 23. Ameglio (Yamaha); 24. Melli (Honda); 25. Carnesecca (Yamaha); 26. Sità (KTM). CLASSE 450 4T: 1. Caramatti (HM); 2. Simonetti (Beta); 3. Oliva (Husaberg); 4. Peracini (KTM); 5. Lagorio (Honda); 6. Centanaro (Beta); 7. Dogliotti (KTM); 8. Nunez (TM); 9. Balbo (Husaberg); 10. Castellana (Yamaha); 11. Bruzzo (KTM); 12. Bandini (Suzuki); 13. Giancone (Honda); 14. Andreis (Husaberg); 15. Data (Husaberg); 16. Tassano (TM). CLASSE 500 4T: 1. Presutti (KTM); 2. Lagorio (Husqvarna); 3. Biancheri (KTM); 4. Vacca (Husaberg); 5. Rovere (Honda); 6. Pilò (Beta); 7. Volpe (Husaberg); 8. Realini (Beta). TROFEO COSTA LIGURE: 1. Ferretti (Zundap); 2. Volpi (TM); 3. Vescia (TM); 4. Montoli (TM); 5. Rachelli (TM); 6. Cottali (KTM); 7. Durbronner (Accossato); 8. Della Prima (Puch). VETERANI: 1. Buccheri (Husaberg); 2. Gasperini; 3. Guidetto; 4. Trirloni; 5. Martini; 6. Pelle; 7. Roggero (Yamaha); 8. Elena; 9. Guala; 10. Salvato; 11. Proto; 12. Biancheri (tutti gli altri su KTM). FUORI REGIONE: 1. Mattiauda (KTM); 2. Occelli (Yamaha); 3. Bongiovanni (Suzuki); 4. Corradini A. (KTM); 5. Galimberti (KTM); 6. Bergamasco (HM); 7. Corradini G. (KTM); 8. Zaccaria (Honda); 9. Candela (KTM); 10. Tognini (KTM); 11. Ravotto (KTM); 12. Diamuri (Honda); 13. Robiolo (Suzuki); 14. Rizzo (Suzuki); 15. Truffo (KTM); 16. Dall’Osto (Gas Gas); 17. Meytre (Honda); 18. Fraccari (Honda); 19. Del Ponte (KTM). FEMMINILE: 1. Grasso (Fantic); 2. Riverditi (Yamaha). SPORT: 1. Lorenzi (KTM); 2. Gheraldi (KTM); 3. Briatore (KTM); 4. Martini (TM); 5. Bottani (KTM); 6. Albarelli (TM); 7. Cambria (KTM); 8. Orengo (TM); 9. Ascheri (Yamaha); 10. Saettone (KTM); 11. Di Marco (KTM); 12. Traverso (HM); 13. Donatello (KTM); 14. Canavacciuolo (KTM); 15. Paschetto (Suzuki); 16. Mattiauda (Honda); 17. Saluzzo (Suzuki); 18. Megiovanni (KTM); 19. Lombardo (Gas Gas); 20. Isaia (KTM); 21. Rossato (Suzuki); 22. Favaretto (Husqvarna); 23. Mandrile (Honda); 24. Bottazzi (HM). 50 CODICE: 1. Favaretto (HM); 2. Garlet (HM).

Triveneto Manzano (UD) 2 giugno Campionato minienduro Triveneto/ Friuli Venezia Giulia, prima prova – Organizzatore: M.C. Manzano – Direttore di gara: Nelido Del Guerzo – Meteo: sereno

Classifiche ASPIRANTI 50: 1. Pietro Collovigh (Udine-Beta); 2. Massarotti (Honda).

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Sportitalia Marche A tutto campo con cross, enduro e trial Venarotta (AP) 23 maggio Campionato marchigiano enduro, terza prova – Organizzatore: M.C. Venarotta – Direttore di gara: Maurizio Belli – Meteo: sereno

Classifiche

NEGLI ASPIRANTI 50 FRIULANI NESSUNO HA TENUTO IL PASSO DI PIETRO COLLOVIGH. ASPIRANTI 85: 1. Nicola Garlatti (El CaiHonda); 2. Minisini (KTM); 3. Bergamin (KTM); 4. Volpe (KTM); 5. Palù (Honda); 6. Sarri S. (KTM); 7. Bosticco (Honda); 8. Zotti (Suzuki). ESORDIENTI: 1. Patrick Sarri (PradegaiKTM); 2. Tagliamento (KTM); 3. Verona (KTM); 4. Copetti (KTM); 5. Rasolo (Honda); 6. Collino (KTM); 7. Zamai (Kawasaki); 8. Candido (KTM); 9. Mellina (KTM); 10. Franchina (Kawasaki); 11. Perini (KTM); 12. Fregnan (KTM); 13. Digianantonio (KTM). BABY SPRINT: 1. Gabriele Spadoni (Trieste-KTM); 2. Iaglitsch (Kawasaki); 3. Coradazzi (Kawasaki); 4. Smaniotto (KTM).

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CLASSE 125 2T: 1. Mozzoni (KTM); 2. Schiappa; 3. Luzi (Husqvarna); 4. Eustacchi (KTM); 5. Barigelli (Husqvarna); 6. Pittà (KTM); 7. Vico (KTM); 8. Maccari (KTM); 9. Fiorile (KTM); 10. Di Donato (KTM); 11. Conti (Honda); 12. Colonnelli (KTM); 13. Melchiorre (Gas Gas); 14. Sampaoli (KTM); 15. Marchetti (KTM); 16. Riccioni (KTM); 17. Paoloni (TM); 18. Di Giovanni (KTM); 19. Matricardi (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Mantini (KTM); 2. Lucchesi (TM); 3. Pavoni (KTM); 4. Di Giosaffatte (Suzuki); 5. Sordi (KTM); 6. Lunelli (KTM); 7. Romanucci (KTM); 8. Garzarella (Honda); 9. Martinelli (TM); 10. Mammarella (Honda); 11. Di Marcello (KTM); 12. Addazi (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Capriotti (Honda); 2. Ulissi (KTM); 3. Pagnoni (TM); 4. Uccellini (Honda); 5. Balloni (Honda); 6. Moscone (Honda); 7. Traini (Honda); 8. Conti (Honda); 9. Baldacchini (Honda); 10. Cimei (KTM); 11. Federici (Honda); 12. Setta (Yamaha); 13. Tofani (Honda); 14. Scattolini (KTM); 15. Di Crescenzo (KTM); 16. Cardinali (Yamaha); 17. Di Pasquale (Yamaha); 18. Santoni (KTM); 19. Mucciola (KTM).

CLASSE 450 4T: 1. Bagaglia (TM); 2. Ronca (Honda); 3. Granocchia (KTM); 4. Cantenne (Beta); 5. Coppari (Yamaha); 6. Antonella (Kawasaki); 7. Flamini (Kawasaki); 8. Corradetti (Honda); 9. Giuliani (KTM); 10. Leonardis (KTM); 11. Lauri (Honda); 12. Lillini (Honda); 13. Resparambia (KTM); 14. Garzarella (KTM); 15. Coppari (Honda); 16. Di Berardino (Gas Gas); 17. Iezzi (KTM); 18. Perilli (KTM). CLASSE 500 4T: 1. Mercuri (Aprilia); 2. Mazzelli (KTM); 3. Dominici (KTM); 4. Calvani (KTM); 5. Iulianella (KTM); 6. Palumbo (KTM). VETERAN: 1. Baldini (Honda); 2. Ragni (TM); 3. Cervigni (KTM); 4. Onesini (KTM); 5. Conti (Honda).

Grottazzolina (FM) 30 maggio Campionato regionale Marche e Umbria cross, quarta prova – Organizzatore: M.C. Azzolino di Grottazzolina – Direttore di gara: Emanuele Grechi – Meteo: sereno

Classifiche TOP RIDER MX2 GARA 1: 1. Dolce (Kawasaki); 2. Amadio (Honda); 3. Della Mora (Honda); 4. D’Attilio (Yamaha); 5. Piunti (Honda); 6. Neri (TM); 7. Guglielmi (KTM); 8. Marcaccio (Honda); 9. Zaccaro (TM); 10. Ferazzani (Kawasaki); 11.

Casettari (Suzuki); 12. Fioretti (Honda); 13. Bazzucchi (Honda); 14. Pettinari (Kawasaki); 15. Ricci (Honda); 16. Mannocci (Honda); 17. Fiorgentili (Suzuki); 18. Morgoni (Suzuki). GARA 2: 1. Della Mora (Honda); 2. Dolce (Kawasaki); 3. Piunti (Honda); 4. Neri (TM); 5. D’Attilio (Yamaha); 6. Amadio (Honda); 7. Guglielmi (KTM); 8. Ricci (Honda); 9. Ferazzani (Kawasaki); 10. Pettinari (Kawasaki); 11. Zaccaro (TM); 12. Fioretti (Honda); 13. Fiorgentili (Suzuki); 14.Morgoni (Suzuki); 15. Mannocci (Honda); 16. Marcaccio (Honda); 17. Bazzucchi (Honda). AMATORI MX1 GARA 1: 1. Fritelloni (Honda); 2. Santori (Honda); 3. Balducci (Honda); 4. Gorgoroni (Honda); 5. Vagnoni (Honda); 6. Chiusaroli (Honda); 7. Principi (Yamaha); 8. Bonchio (Suzuki); 9. Donatini (Honda); 10. Amabili (Honda); 11. De Angelis (Honda); 12. Marcozzi (Honda); 13. Pecci (Honda); 14. Orsini (Honda). GARA 2: 1. Santori (Honda); 2. Balducci (Honda); 3. Fritelloni (Honda); 4. Gorgoroni (Honda); 5. Principi (Yamaha); 6. Donatini (Honda); 7. Amabili (Honda); 8. Centoscudi (Honda); 9. Di Ruscio (Honda); 10. Vagnoni (Honda); 11. Chiusaroli (Honda); 12. Bonchio (Suzuki); 13. De Angelis (Honda); 14. Marinsaldi (KTM); 15. Orsini (Honda). MX2 GARA 1: 1. Polidori (Yamaha); 2. Guerrini

(Kawasaki); 3. Felici (Honda); 4. Spitoni (Honda); 5. Ascani (Kawasaki); 6. Matteucci (Honda); 7. Soverchia (TM); 8. Aliberti (Honda); 9. Del Gatto (Honda); 10. Peruzzini (Yamaha); 11. Mariani (Kawasaki); 12. Manili (Suzuki); 13. Spagna (Yamaha); 14. Orielli (Honda); 15. Del Mastro (KTM); 16. Marilungo (Yamaha); 17. Martorelli (Suzuki); 18. Antognolli (Honda); 19. Bianchi (Honda); 20. Fausti (Suzuki); 21. Petruccioli (Yamaha); 22. Minelli (KTM); 23. Pierantozzi (Honda); 24. Faleri (Yamaha); 25. Ciarrocchi (Kawasaki); 26. Calise (Honda); 27. Latini (Kawasaki); 28. Bistocchi (Yamaha); 29. Amadio (Honda); 30. Cerquetella (Yamaha); 31. Giuli (Yamaha); 32. Massei (Honda); 33. Mandolesi (Honda); 34. Spurio (Honda); 35. Beccacece (Suzuki); 36. Contardi (Honda); 37. Cecchini (Honda); 38. Bittarelli (KTM); 39. Blanca (Yamaha). GARA 2: 1. Peruzzini (Yamaha); 2. Marilungo (Yamaha); 3. Aliberti (Honda); 4. Soverchia (TM); 5. Polidori (Yamaha); 6. Matteucci (Honda); 7. Spitoni (Honda); 8. Ascani (Kawasaki); 9. Guerrini (Kawasaki); 10. Cecchini (Honda); 11. Mariani (Kawasaki); 12. Bianchi (Honda); 13. Del Gatto (Honda); 14. Ciarrocchi (Kawasaki); 15. Spagna (Yamaha); 16. Del Mastro (KTM); 17. Giuli (Yamaha); 18. Martorelli (Suzuki); 19. Manili (Suzuki); 20. Latini (Kawasaki); 21. Calise (Honda); 22. Petruccioli (Yamaha); 23. Massei (Honda); 24. Mandolesi (Honda); 25. Minelli (KTM); 26. Pierantozzi (Honda); 27. Bistocchi (Yamaha); 28. Blanca (Yamaha); 29. Cerquetella (Yamaha);

30. Contardi (Honda); 31. Faleri (Yamaha); 32. Amadio (Honda); 33. Orielli (Honda); 34. Antognoli (Honda); 35. Spurio (Honda). SPORT GARA 1: 1. Orlandi (Kawasaki); 2. Balducci (Yamaha); 3. Bolotti (Honda); 4. Urbani (Honda); 5. Dini (Honda); 6. Pecci (Honda); 7. Rocchi (KTM); 8. Evangelisti (Honda); 9. Damiani (Honda); 10. Goffredi (Yamaha); 11. Romiti (Yamaha); 12. Cecchini (Honda); 13. Sbaffi (TM); 14. Ruffini (Kawasaki); 15. Spilli (Yamaha); 16. Galeazzi (Honda); 17. Palladino (Honda); 18. Pecci (Kawasaki); 19. Della Costa (Honda); 20. Troiani (Honda); 21. Rossi (Kawasaki). GARA 2: 1. Urbani (Honda); 2. Pecci (Honda); 3. Balducci (Yamaha); 4. Cecchini (Honda); 5. Goffredi (Yamaha); 6. Bolotti (Honda); 7. Orlandi (Kawasaki); 8. Dini (Honda); 9. Troiani (Honda); 10. Romiti (Yamaha); 11. Damiani (Honda); 12. Palladino (Honda); 13. Rocchi (KTM); 14. Ruffini (Kawasaki); 15. Evangelisti (Honda); 16. Sbaffi (TM); 17. Spilli (Yamaha); 18. Pecci (Kawasaki); 19. Galeazzi (Honda); 20. Della Costa (Honda); 21. Rossi (Kawasaki). TOP RIDER MX1 GARA 1: 1. Biondi (Kawasaki); 2. Vestri (Suzuki); 3. Maceratesi (Honda); 4. Pedica (Suzuki); 5. Carizia (Honda); 6. Paolanti (Honda); 7. Pietrella (Honda); 8. Mosca (Honda); 9. Giampieri (Honda); 10. Soccolini (Yamaha); 11. Ombrosi (KTM); 12. Mencarelli (Honda);

13. Magi (Kawasaki); 14. Gerboni (Yamaha); 15. Mosconi (Honda); 16. Ronca (Honda); 17. Rossi (Yamaha); 18. Prearsi (KTM); 19. Ceroni (TM). GARA 2: 1. Vestri (Suzuki); 2. Biondi (Kawasaki); 3. Maceratesi (Honda); 4. Paolanti (Honda); 5. Pietrella (Honda); 6. Mencarelli (Honda); 7. Carizia (Honda); 8. Ombrosi (KTM); 9. Magi (Kawasaki); 10. Soccolini (Yamaha); 11. Giampieri (Honda); 12. Mosconi (Honda); 13. Prearsi (KTM); 14. Ceroni (TM); 15. Rossi (Yamaha); 16. Mosca (Honda).

Borgo Pace (PU) 30 maggio Campionato marchigiano trial, quarta prova – Organizzatore: M.C. Tonino Benelli di Sant’Angelo in Vado – Direttore di gara: Giuliano Vernarecci – Meteo: sereno

Classifiche TR2: 1. Gasco (Beta). UNDER 30 TR3: 1. Turrioni (Beta); 2. Rossi (Beta); 3. Fioroni (Beta); 4. Gianni (Gas Gas); 5. Notari (Gas Gas). OVER 30 TR3: 1. Fugazza (Gas Gas); 2. Anastasi (Montesa); 3. Faggiolini (Scorpa); 4. Fazi (Gas Gas); 5. Dolci (Gas Gas); 6. Raponi (Gas Gas);

ALESSIO DELLA MORA, TERZO IN GARA 1 E VINCITORE DELLA SECONDA FRAZIONE DEL CROSS MARCHIGIANO. 7. Anastasi (Gas Gas); 8. Lippera (Gas Gas). UNDER 40 TR4: 1. Capucci (Montesa); 2. Tommasini (Gas Gas); 3. Gorgolini (Montesa); 4. Anastasi (Gas Gas); 5. Serafini (Montesa); 6. Capesciotti (Beta); 7. Gennaioli (Beta); 8. Bovi (Gas Gas); 9. Laghi (Gas Gas); 10. Parlanti (Gas Gas). OVER 40 TR4: 1. Toccacieli (Scorpa); 2. Mercatelli (Gas Gas); 3. Orfei (Beta); 4. Rosichetti (Montesa). UNDER 40 TR5: 1. Franceschini (Gas Gas); 2. Dini (Montesa); 3. Menichetti (Gas Gas); 4. Camilletti (Beta); 5. Pompei (Gas Gas); 6. Fischi (Sherco); 7. Moschetti (Gas Gas). OVER 40 TR5: 1. Barberini (Beta); 2. Marian (Gas Gas); 3. Vagnini (Montesa); 4. Donati (Gas Gas).

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Prova novità Aprilia Shiver ABS

RATI DATI DICHIA

di Marco Comellini

. 90 euro f.c Prezzo 8.3 ,9 kW) 95 CV (69iri/’ Potenza a 9.000 g ,9 Nm) 5 kgm (80 ’ i/ Coppia 8,2 a 7.000 gir .m. n.d. Peso in o.d /rosso o, argento s s ro / ro e Colori n

È cresciuta tanto, passo dopo passo: ora è perfetta. Bella guida, motore generoso, freni eccellenti

V

Stadio massimo ]

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ALBONNE (FRANCIA) – I primi schizzi della Shiver apparvero cinque anni or sono e il suo debutto sul mercato risale al 2007. Fin da subito, la stampa specializzata sollevò alcuni dubbi sulla gestione elettronica della futuristica neonata di Noale: la moto, a causa dell’acceleratore ride by wire ancora acerbo, aveva un accentuato ritardo di risposta. Inoltre il prezzo superiore a quello delle concorrenti non la aiutò a decollare nelle vendite. Ne seguirono aggiornamenti per smussare e affinare il ride by wire, offerto in seguito con tre mappature selezionabili, e poi una versione turistica GT e l’arrivo del sistema ABS. Un lungo processo di maturazione che ha dato vita oggi ad una Shiver model year ’10 molto diversa, che ora oseremmo dire tecnicamente perfetta. Inoltre ha guadagnato punti con la nuova veste grafica, il prezzo ridotto di ben 400 euro, l‘impianto ABS aggiornato e alcuni tratti somatici rinnovati (il nuovo cupolino), così che oggi la si può definire a buon diritto una naked piuttosto interessante. Altre novità sostanziali si gustano salendo a bordo. La vecchia sella alta che complicava la vita ai centauri di gamba corta è stata rimpiazzata dalla nuova seduta più snella sui fianchi di 2,5 cm per parte; così, nonostante si rimanga a quota 800 mm, ora è più comodo appoggiare saldamente il piede nelle soste e nelle manovre. Nuova anche la triangolazione con manubrio e pedane. Il primo ora è in ferro verniciato in luogo di quello in alluminio a sezione variabile (d’altronde se la nuova Shiver costa meno, da qualche parte occorre limare!) ed ha una diversa curvatura che consente di caricare maggiormente l’avantreno. Le pe-

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Prova novità Aprilia Shiver ABS

AROLE IN POCHE P

dane invece, prima con supporto unico a sorreggere gli appoggi di conducente e passeggero, sono ora divise. Quelle destinate alla guida sono anche state alzate per aumentare la luce a terra rispetto al modello precedente che in piega sfregava facilmente sull’asfalto, ed arretrate per poter tenere una posizione più sportiva. LA NUOVA architettura si percepisce già alle prime curve, la Shiver - che conferma una superciclistica in perfetto stile Aprilia permette di caricare meglio l’avantreno ed essere più incisivi in ingresso di curva e più rapidi nel raggiungere la corda. Migliora anche in agilità quando si affrontano le varianti strette e veloci. La ruota posteriore con canale più stretto sembra aver portato un contributo palpabile nella maneggevolezza. È un comportamento dinamico che farebbe venire voglia di un comparto sospensioni maggiormente personalizzabile, soprattutto se si ha intenzione di calcare la mano. Per gironzolare invece, e anche di buon passo, forcella e ammortizzatore sono ben accordati. In qualche curvone veloce, però, l’unità posteriore - priva di leveraggi fa sentire il tampone di fondo corsa sugli avvallamenti più accentuati. La cosa non disturba se si viaggia soli, ma potrebbe divenire un problema con un passeggero. Soddisfacente anche l’impianto frenante: se il primo ABS che equipaggiava la Shiver GT rendeva il comando al manubrio spugnoso, ora il feeling è ottimo e l’azione è assai modulabile. Inoltre l’intervento dell’antibloccaggio è ben tarato e consente di pinzare con vigore prima di entrare in funzione e compie il proprio lavoro senza farsi sentire troppo sulla leva di comando. Stesso comportamento tecnicamente perfetto per il freno posteriore, il cui feeling non è però al pari di quello anteriore: la corsa del comando a pedale è un po’ troppo corta.

CI PIACE e Erogazion i n io s n e p Sos ’ABS ll e d ta a n Fre CE NON CI PIAalità Sport d o m in e Erogazion a autonomia Scars isinseribile ABS non d sa alla prima apertura del gas, ma poi perde carattere nell’erogazione della coppia. Meglio la regolarità della “Standard”, più sfruttabile in tutto l’arco di utilizzo. Si potrebbe invece definire quasi inutile la “Rain”: taglia le prestazioni di un 30% per l’utilizzo su fondi scivolosi o mani poco esperte, ma la Shiver 2010 è una moto talmente facile da gestire che probabilmente anche un centauro alle prime armi non ne sente il bisogno. Inoltre è da applausi l’elasticità del propulsore, capace di riprendere senza strattonare con la sesta marcia inserita e l’ago del contagiri che fa capolino sulla tacca dei 2.000 giri. Molto del merito, in questo caso specifico, va al tanto criticato ride by wire che ora funziona alla perfezione. Dulcis in fundo, è utile sapere che prenotandosi preventivamente tramite internet (www.it.aprilia.it) è possibile effettuare un test raid gratuito della nuova Shiver, recandosi dal concessionario di zona più vicino. CRUSCOTTO ANALOGICO/DIGITALE, TERMINALI DI SCARICO A GOCCIA, AMMORTIZZATORE SU UN LATO: LA SHIVER NON MANCA DI PERSONALITÀ.

LA TECNICA

ATTENZIONE AI DETTAGLI

Solo piccoli interventi. Ma contano APRILIA mantiene invariate le soluzioni tecniche di ciclistica e motore della Shiver anche per la versione 2010. Quindi resta il telaio a struttura mista, cioè una parte anteriore in traliccio di tubi in acciaio unita per mezzo di viti a piastre pressofuse in alluminio che abbracciano posteriormente il motore. Qui è imperniato il forcellone, anch’esso in alluminio, dotato di capriata di rinforzo superiore. L’ammortizzatore è sul lato destro, decentrato per lasciare spazio al collettore e al catalizzatore, che precedono i terminali di scarico annidati sotto la sella del passeggero; su quello sinistro la feritoia per il passaggio della catena della trasmissione finale. Il reparto sospensioni mantiene una forcella a steli rovesciati di 43 mm Ø senza possibilità di regolazioni. L’ammortizzatore offre invece la possibilità di intervenire sul precarico molla e sul freno idraulico in estensione. Nuovi i freni che hanno dischi a margherita, le pinze anteriori ad attacco radiale marcate Aprilia ed il relativo comando con pistoncino maggiorato. L’impianto ABS non è disinseribile e la centralina (circa 2 kg) è nel puntale davanti al motore, per tenere basso il baricentro.

Il manubrio è ora in acciaio e i comandi idraulici di freno e frizione mantengono le leve regolabili. La capacità del serbatoio è rimasta di soli 15 litri, un po’ limitante nell’uso turistico. Invece è stato aggiunto un piccolo cupolino, la sella è più bassa e più stretta, sono nuove le pedane e la ruota posteriore che ora ha il canale di 5”5. Il motore è la nota unità bicilindrica a V di 90° che nasce a Pontedera, per la quale vengono dichiarati 95 CV ed una corposa coppia di 81 Nm. La distribuzione è a quattro valvole per cilindro con doppio albero a camme comandato da un sistema misto, ingranaggi e catena. L’alimentazione ad iniezione elettronica è comandata dal sistema ride by wire, nel quale l’apertura delle farfalle non viene controllata direttamente ma per mezzo di motorini passopasso, tramite la centralina elettronica; in questo modo è possibile avere una gestione dell’erogazione del motore parametrata a marcia, velocità e numero di giri. Degna di nota la strumentazione mista analogica (contagiri) e digitale, nella quale sul display LCD è possibile accedere a diverse “stanze” e personalizzare alcuni parametri e le relative videate.

IDENTIKIT 1MOTORE Bicilindrico a V di 90°, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 749,9 cm3. Alesaggio e corsa 92 x 56,4 mm. Compressione 11:1. Distribuzione doppio albero a camme in testa con comando misto ingranaggi/catena, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica correlata all’accensione digitale, comando gas rideby-wire. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA Telaio scomponibile in traliccio di tubi e piastre di alluminio. Sospensioni: anteriore forcella a steli rovesciati di 43 mm Ø, corsa 120 mm; posteriore senza leveraggi, un ammortizzatore regolabile nel precarico e nel freno in estensione, corsa ruota 130 mm. Freni con ABS: anteriore due dischi a margherita di 320 mm Ø, pinze a quattro pistoncini, posteriore un disco a margherita di 240 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR17; posteriore 180/55 ZR17.

1DIMENSIONI Interasse 1.440 mm, lunghezza 2.265 mm, larghezza 760 mm, altezza 1.135 mm, altezza sella 800 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 25,7°, avancorsa 109 mm. Serbatoio carburante 15 litri.

TRA LE MODIFICHE EFFETTUATE SULLA SHIVER 2010 C’È ANCHE QUESTO NUOVO CUPOLINO CHE GARANTISCE UN PO’ DI PROTEZIONE AD ALTA VELOCITÀ.

CILIEGINA sulla torta della nuova Shiver è il motore arrivato a completa maturazione. È diventato adulto e talmente ben accordato al comando elettronico dell’acceleratore che è ora capace di rendere le guida piacevole e semplicissima per chi è alle prime armi, e allo stesso modo farsi apprezzare da mani esperte. Be’, facile con tre mappature, direte voi… Ed invece dobbiamo dire che la mappatura standard non fa mai venire voglia di passare alla Sport e soprattutto alla Rain. La “Sport“ rende infatti la moto più rabbiomotosprint

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Attualità a cura di Dario Ballardini

SOGNI DA SEDICENNI BETA RR 125 LC Due versioni: Enduro e Motard

SALVATI IN MOTO LA PROTEZIONE CIVILE di Cerveteri schiera anche un Nucleo Enduristi che una settimana fa si è fatto onore: una squadra di tre moto, guidata da Roberto Gallo, è riuscita a rintracciare e soccorrere due escursionisti cinquantenni dispersi nei pressi del Sasso, su un territorio estremamente vasto e difficile da pattugliare. Per rintracciarli è stato chiesto loro di scattare una foto del paesaggio col telefonino ed inviarla a Gallo, che ha sommariamente riconosciuto il posto ed ha avviato le ricerche mentre in appoggio arrivava anche una seconda squadra fuoristrada. I due sono stati ritrovati allo stremo delle forze, uno anche ferito, ma tutto si è concluso bene. Il sindaco Gino Ciogli ha espresso il suo plauso e ringraziamento ai volontari intervenuti e a tutto il Gruppo Comunale. motosprint

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I PREZZI sono ancora in via di definizione, l’arrivo ai concessionari è previsto entro luglio. Sono le nuove Beta RR 125 LC nelle versioni Enduro e Motard, destinate ai sedicenni d’assalto. Ispirate alle moto da fuoristrada di maggior cilindrata del marchio toscano, hanno una linea aggressiva e un temperamento urbano, sono trattabili: moto da usare tutti i giorni. Condividono la stessa struttura di base: telaio in acciaio con montanti a sezione ovale, forcella a steli rovesciati di 41 mm Ø con perno avanzato, forcellone in alluminio con sospensione a leveraggi progressivi e un unico ammortizzatore regolabile; il motore è un 125 quattro tempi raffreddato a liquido con doppio radiatore ed elettroventola. Sono uguali anche le strumentazioni digitali multifunzione e le carrozzerie, a parte la lunghezza del parafango anteriore, più protettivo sulla fuoristrada. Le differenze tra i due modelli riguardano ruote e freni: 21”/18” con cerchi a raggi e dischi freno 260/220 mm Ø per l’enduro, 17”/17” con cerchi in lega e dischi a margherita 300/220 mm Ø per la stradale.

PARTNERSHIP MAGNETI MARELLI ED ELECTROJET Magneti Marelli e l’americana Electrojet produrranno un sistema di controllo motore che consenta di introdurre l’iniezione elettronica su veicoli a due e tre ruote di piccole dimensioni a costi contenuti. L’accordo è già stato sottoscritto ed è indirizzato soprattutto verso India e Cina. ASSICURAZIONI.IT IL RISPARMIO È COL WEB Secondo una dichiarazione di Alberto Genovese, CEO di Assicurazione.it, comparatore on line in Italia, chi ha usato il sito della società milanese per confrontare i preventivi online ha potuto risparmiare fino a 200 euro sulla sola polizza RC per assicurare la propria moto. CMC ITALIA DISTRIBUTORE ESCLUSIVO DEI QUAD DINLI CMC Italia è divenuta il distributore in esclusiva sul territorio italiano dei quad della taiwanese Dinli. La gamma comprende veicoli utility e sport con cilindrate da 50 a 700 cm3, a prezzi interessanti: il modello più pretenzioso, il 700 Centhor Long Base, costa 7.990 euro. CMC Italia si occupa anche dei ricambi e ha sede a Introbio (LC), via Vittorio Veneto 9a, tel. 0341-956128. NUOVA MODULISTICA PER IL REGISTRO STORICO FMI La FMI ha adeguato la modulistica per l’iscrizione dei mezzi al Registro Storico, a seguito dell’approvazione del decreto che ha modificato i requisiti richiesti ai veicoli di carattere storico e collezionistico. La nuova procedura è illustrata nel sito federale www.federmoto.it , sezione moto d’epoca.

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MV AGUSTA È IL MARCHIO PIÙ TRENDY DEL 2010 MV Agusta è stata giudicata il marchio più trendy nel mondo delle due ruote dal Gruppo inglese Superbrand. Votata attraverso il web e vari media tra i 1000 marchi giudicati più affascinanti e poi selezionata dalla commissione Cool Brands Council, composta da personaggi di spicco del marketing, dell’arte e della comunicazione, MV è stata nominata “Cool Brand 2010”.

YAMAHA AL SALONE

RITORNI DOC A MILANO

IMMAGINATE LA ZX-10R 2011 Primo disegno ufficiale Kawasaki

L’IMMAGINE davvero non è granché ma è quanto la Kawasaki ha fatto vedere per il momento della nuova ZX-10R 2011: una moto completamente riprogettata, come si intuisce anche dal bozzetto in cui spiccano le linee spigolose e il “becco” della carenatura, lo scarico di nuovo disegno e il forcellone a “banana”. Non è molto ma è quanto basta per creare una bella attesa; proprio quello che era l’obiettivo della Casa giapponese.

EICMA CHINA AVANTI TUTTA

La prima edizione è stata un successo SI È CONCLUSA la prima edizione di EICMA China, l’esposizione motociclistica organizzata a Pechino dall’italiana EICMA spa, da CIME (China Italy Motorcycle Exhibition) e dalle cinesi CCCM e Genertec: è stato un successo, nonostante le incognite che gravavano su una manifestazione organizzata in tempi record, praticamente in tre mesi.

L’evento si è tenuto dall’11 al 13 giugno presso il National Agricultural Exhibition Center ed ha visto una nutrita partecipazione di personalità politiche cinesi, tra cui il vice Ministro per il Commercio, Jiang Yaoping, e tra gli italiani il presidente di Confindustria-ANCMA, Corrado Capelli, e il direttore di ICE Pechino, Antonino La Spina.

Notevoli soprattutto le presenze delle Case a qualificare un salone che le dimensioni del Paese in cui è ospitato rendono importantissimo: a parte l’ovvia presenza dei costruttori cinesi, infatti, nei 20.000 metri quadri dell’area espositiva hanno allestito stand produttori del calibro di Yamaha, Suzuki e Peugeot, mentre la rappresentanza italiana è stata raggruppata in una “collettiva” con una selezione di prodotti di eccellenza. Tra i marchi tricolore, Ducati, MV Agusta, Malaguti, Magneti Marelli, Catene Regina, Gi.Vi, Ducati Energia, Caberg, Nolan, Luma, Oxygen.

Yamaha torna al Salone di Milano. L’EICMA si prepara a salutare il ritorno del colosso giapponese, che nel 2009, al pari di altri costruttori di peso, aveva rinunciato alla rassegna italiana, una delle più importanti dell’intero panorama internazionale. Già registrato con soddisfazione il ritorno della Honda, EICMA 2010, in programma dal 2 al 7 novembre nei padiglioni della fiera di Milano, ritrova insieme alla Yamaha quella completezza che le compete e le fa consolidare la propria rilevanza tra le manifestazioni del settore. Quest’anno, per la prima volta, EICMA avrà anche una importante presenza americana: il Padiglione Ufficiale dell’US Department of Commerce.

FRANCIACORTA 11/7

MONTA DUNLOP GIRI IN PISTA TORNA presso l’autodromo di Franciacorta (Castrezzato-BS) il Dunlop Day, l’evento che permette di girare in pista con 10 euro a turno (massimo 3 turni). È programmato per l’11 luglio ed è aperto a tutti coloro che sono gommati Dunlop, gamma Sportmax. Chi monta altre gomme può comunque girare nei turni rimasti liberi, alle condizioni dell’autodromo. I turni in pista possono essere prenotati direttamente sul sito dell’autodromo: www. primaguida.eu . Nella giornata sarà presente il servizio assistenza Dunlop, con possibilità di acquistare e montare i pneumatici. motosprint

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Manifestazioni, viaggi e turismo

GLI APPUNTAMENTI DI PURA PASSIONE Molto sentiti gli eventi celebrativi delle piccole aziende. Ritrovi in pista e nei boschi capito come un popolo così coscienzioso nel suo lavoro sia così sbadato quando si tratta di utilizzare parole straniere... eppure, è spesso così, credetemi!). La manifestazione era riservata a motociclisti di tutte le estrazioni in quanto ci sono anche le categorie per ogni moto: monocilindriche (con o senza carenatura), bicilindriche, tracker (Suzuki Volty, Yamaha FTR...), supermoto, 250 quattro cilindri di serie (Kawasaki Ninja 250), e varie classi per le Ducati. L’iscrizione in una sola categoria costava 23.500 yen (circa 210 euro). Per partecipare a due sessioni di prove e una gara di 20 minuti per un totale di 45 minuti in pista, non è poco...

di Laurent Benchana Nippon News

LA YAMAHA SEROW 250 ESPOSTA ALL’ULTIMA EDIZIONE DEL TOKYO MOTORCYCLE SHOW. QUESTO MODELLO È STATO REALIZZATO PER CELEBRARE IL 25° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL COSTRUTTORE.

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YAMAHA Serow si appresta a celebrare un anniversario che è una vera pietra miliare per l’azienda: il suo venticinquesimo anno di attività. Il fabbricante organizzerà il prossimo 4 luglio un incontro aperto a tutti i proprietari dei propri mezzi a Gotemba, una cittadina situata ai piedi del Monte Fuji. Il programma del Serow Natura Holiday (la manifestazione si chiama così) prevede café nel cuore della foresta, passeggiata off-road, sessione fotografica, mostra sulla storia dei modelli, e corsi d’iniziazione per i principianti... bene! Vediamo che non esiste una “piccola” moto per la Yamaha Giappone. La Yamaha Serow ha una storia fatta di passione, questo aspetto deve essere mantenuto! ANCHE il Japan Auto Sport Center festeggia: ha compiuto 40 anni! Per celebrare l’evento, la Fondazione ha organizzato il 25 giugno, sul circuito di Tsukuba, la gara Tsukuba Tourist Trorphy 2010. Si, sul sito ufficiale è scritto proprio così (da quando vivo in Giappone, non ho mai

CI SONO cattivi anche in Giappone. A Takatsuki City, vicino a Osaka, la Stradale ha inseguito e arrestato un motociclista - e il suo passeggero - che viaggiavano a 95 chilometri all’ora su una strada con il limite di velocità di 40 km/h. La polizia ha impiegato circa sette miglia prima di raggiungerli vicino le montagne del Hommachi e tutto questo verso le due di mattina. Il pilota aveva una scusa: non voleva essere fermato perché non aveva la patente... YOSHIMURA è pronto per 8 Ore di Suzuka! Daisaku Sakai e Nobuatsu Aoki su Suzuki GSX-R 100 Yoshimura, già vincitori della 8 Ore di Suzuka nel 2009, hanno vinto la 300 Km di Suzuka. Conosciuta in Giappone come la “Road to 8 Hours”, quest’anno la competizione è stata complicata dal tempo capriccioso e dalle mutevoli condizioni della pista a causa di una serie di scrosci di pioggia. La Yamaha France GMT, che ha chiuso al settimo posto, è la prima squadra non giapponese. Fa ben sperare per la 8 Ore di Suzuka del 25 luglio. Le squadre più importanti saranno, ovviamente, Yoshimura Suzuki, Honda Dream RT e FCC TSR Honda, che dovrebbe schierare il britannico Jonathan Rea, in arrivo dal mondiale Superbike. Ci saranno anche Yamaha Austria Racing Team, Svizzera Bolliger Team, BMP Racing 99 Elf Team. Da segnalare anche la partecipazione di una donna, la francese Magali Langlois, con il Team Frontier Club Wolf Clever. Due Ducati, tre Aprilia, e una BMW cercheranno di rovinare la festa ai favoriti. In questa edizione non sono previsti top rider provenienti dalla MotoGP (che corre a Laguna Seca), né moto dal passato glorioso come la Kawasaki Z1 Asahina, ma resta comunque un appuntamento interessante. Forse perché non c’è nulla di equivalente!

DA NON PERDERE I BMW DAYS

A Garmisch per i 30 anni della GS

RADUNO DOPPIAVELA

LA CARICA DEI 500... POLIZIOTTI SONO stati più di 500 i poliziotti motociclisti che si sono avvicendati nei tre giorni del 4° Raduno Doppiavela organizzato il primo week-end di giugno a Sanremo dal Moto Club Polizia di Stato. I poliziotti arrivati da tutte le regioni d’Italia hanno avuto modo di scoprire gli angoli più belli e spesso sconosciuti della Liguria. Nell’ocasione sono stati raccoli 2.000 euro devoluti all’associazione I Piagiassi che si occupa di portare un sorriso nelle corsie degli ospedali. Info sui programmi del club: www.mcps.it

LE PISTE DELLA LOCALITÀ SCIISTICA TEDESCA OSPITERANNO I PERCORSI DEI DEMO RIDE BMW.

IL CLASSICO raduno BMW Motorrad Days, dal 2 al 4 luglio a Garmisch Partenkirchen nota località sciistica tedesca dell’Alta Baviera nelle vicinanze del confine austriaco, avrà un’importante doppia valenza. Si celebreranno i 10 anni dell’evento e i 30 anni della serie GS. Naturalmente saranno proprio le BMW

GS al centro dell’attenzione generale con un concorso che premierà la moto più vecchia, quella che ha percorso più chilometri e la migliore personalizzazione. Tra i componenti della giuria anche Hubert Auriol, che con la GS ha vinto due Parigi-Dakar. Per tutti anche il solito, ricco programma di appuntamenti con demo ride, ci sarà la possibilità di provare una vasta gamma di modelli BMW e Husqvarna, di seguire corsi di specializzazione, assistere alle esibizioni dei piloti ufficiali e alle evoluzioni dei freestyler capitanati dal quattro volte campione del mondo stunt-riding Chris Pfeiffer. Ci saranno mostre di cui la più importante quella sulla storia della GS e uno spazio con oltre 60 espositoti provenienti da tutto il mondo. A disposizione dei partecipanti un campeggio attrezzato. Prenotazioni alberghiere: www.bmw-motorrad@gapa.de; per iscriversi ai demo ride: www. bmw-motorrad.com/testride.

Multimedia TOM TOM Urban Rider, il nuovissimo GPS per le moto, oltre ad avere uno schermo sensibile alla manipolazione con i guanti indossati (come del resto i precedenti modelli Rider) presenta anche un menù semplificato, molto più diretto, con due soli pulsanti: “Pianifica percorso” e “Scorri mappa”. Tra le funzioni di navigazione, la Guida Avanzata di Corsia, l’IQ Routes (ottimizza il tragitto in

base al momento della giornata e al giorno della settimana) e Map Share, per condividere le correzioni alle mappe tra utenti TomTom. Il prezzo è di 249 euro.

IL PICARI MOTORGROUP COMPIE VENTI ANNI Il Picari Motorgroup, fondato nel 1990, è in assoluto il più vecchio sodalizio biker dell’Umbria, ed uno dei pochi in Italia con venti anni di vita. Ormai la sede dei Picari, la Club House di Taizzano di Narni, (tel. 0744 735205; www. picarigroup.it) viene considerata dai motociclisti un punto di riferimento, luogo di accoglienza e di scambio d’esperienze. Gli undici componenti del sodalizio, capitanati da Maurizio Colasanti, sono molto conosciuti negli ambienti biker e le manifestazioni da loro organizzate si tramutano sempre in un successo. Appuntamento di grande rilievo, da diciotto anni nel secondo fine settimana di ottobre, è la “Picari Fest”, che richiama in media più duemila bikers italiani e del centro Europa. Particolarità dell’incontro è la finalità benefica.

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qui giappone

Motolandia

TERZA MOSTRA SCAMBIO DELLA VALLE DEL SAVIO Il Gruppo Moto d’Epoca Gualdo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Roncofreddo (Forlì) organizza il pimo week-end di luglio la terza edizione della mostra scambio di auto e moto d’epoca. Tutti gli espositori interessanti potranno usufruire gratuitamente degli spazi. Per arrivare a Gualdo di Roncofreddo (FC): da Cesena, E45 uscita Bivio Montegelli. Informazioni: tel 392-0703355, e-mail bosco@aol.it. TUTTI GLI HOTEL PER I MOTOCICLI ON LINE Su www.bikershotel.it è possibile travare oltre 1.000 strutture tra hotel, B&B e agriturismi, dedicati a chi viaggia in moto. Ma non solo. È infatti possibile pianificare un itinerario, scoprire i raduni organizzati in una particolare zona, conoscere le condizioni meteo del percorso, apprifittare di sconti e proposte last minute. Bikershoetl.it è anche su Facebook, con cui è possibile essere aggiornati sulle novità. A LISSONE IL RADUNO DEI VIGILI DEL FUOCO Il 17 luglio il Motoclub Milano 1904 organizza a Lissone (MB) il 1° motoraduno dei Vigili del Fuoco Volontari. Il ritrovo è presso la caserma di Viale Martiri della Libertà 77. www.motoclubmilano.it motosprint

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UNA LOGORANTE LUNGA ESTATE EPPURE a qualcuno l’estate non piace. Non piace per esempio a Giuseppe, che di lavoro fa il bagnino sulla spiaggia; un po’ è che non tutte le spiagge sono come quelle di Baywatch con Pamela Anderson e i suoi gommoni e un po’ che mentre tutti si spaparanzano lui no, insomma a Giuseppe quando viene l’estate gli girano. So per certo che l’estate non piace nemmeno a Laura, che della famosa prova bikini le importa meno di un fico secco, molto di più invece le importano gli aperitivi con le patatine fritte e le olive ripiene, che quelle con la prova bikini non è che ci azzecchino granché. Laura è bianca come una mozzarella in carrozza e carrozzata come una motocicletta da corsa, e cosa vuoi che le importi di stare bene in costume da bagno oppure no, tanto anche quest’anno se ne andrà probabilmente in montagna a fare le sue vacanze dove l’aspettano amici, cavalli e passeggiate in moto con una tuta intera di quelle che tanto non donano a nessuno. E del resto non è che l’estate debba piacere per forza a tutti. Non è che tutti debbano sentirsi eccitati per l’arrivo di giornate più lunghe o per l’inizio della stagione delle ciabatte infradito, pensiamo ad esempio ai vampiri o a chi ha dei piedi spaventosamente brutti. E che dire del caldo. Quello non necessariamente fa star bene tutti, anzi, a voler essere onesta conosco più gente che male lo sopporta di quella che se lo gode. In fondo a nessuno piace sudare dopo solo un quarto d’ora di maglietta pulita o anche non dormire di notte con le zanzare che ronzano sulla capoccia come avvoltoi sulla carcassa deceduta. Ebbene, è a questa povera gente a cui l’arrivo della stagione estiva sta più stretta di una maglietta del fratello piccolo che vogliamo dedicare queste poche righe. Noi che invece attendiamo le ciabatte più di babbo natale, che ci accontentiamo di mezzo grado in più per eliminare la maglietta della salute, noi che al primo occhieggiar di tiepido sole apparecchiamo fuori per un bicchiere all’aperto, fosse anche con la felpa, noi che appena si può ce ne scappiamo in moto con la maglietta che si gonfia sulla schiena, volgiamo il nostro accaldato pensiero a quella povera gente che non può permettersi di esternare la benché minima insofferenza verso la stagione da tutti definita come bella, salvo attirare sguardi perplessi se non addirittura diffidenti come se avessero appena detto a me non piace la mia mamma. E poi torniamo pure a farci la ceretta sulle dita dei piedi oppure a spalmarci il naso con la crema solare, ma prima di stenderci a pancia in giù sulla sabbia nell’attesa dell’annuale scottatura, riflettiamo sull’altra faccia del mondo che preferisce la tintarella di luna, quella color latte, e che non vede l’ora di partire verso i ghiacci eterni a rinfrescarsi le idee. Un saluto e via, e poi torniamo alle nostre attività come scegliere il gelato e accendere la musichetta di stagione, con la speranza – che è quasi una convinzione – che anche questa estate durerà per sempre. Laura Cattaneo

Radunifino al 4 luglio 1Piemonte e

DOMENICA 4 LUGLIO D M Motoraduno storico Gruppo 1 a Tradate (V (VA) M.C. Amatori Moto Frera, tel. e fax 03 0331-840105, email amatorimotofrera@ m motoclubfmi.it 5º raduno nazionale Vespa “Giro della Fr Franciacorta” a Chiari (BS) V.C. Chiari, tel. 34 348-9358456, 030-7101842, www.vespacl clubchiari.it, email rebecchi.andrea@alice.it

VENERDÌ 2 SABATO 3 LUGLIO Festa Bikers “19ª Treffen” a Cafasse (TO) M.C. Dirty Bikers 1989, tel. 338-8218399, fax 1786005099, www. dirtybikers.it, email info@dirtybikers.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 4 LUGLIO D

SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO 5º raduno “Camino è Vespa” Camino (AL) V.C. Camino è Vespa, tel. 0142-469372, 338-8642905, fax 0142-469330, email marcangeli@sogin.it

DOMENICA 4 LUGLIO Motogiro del Piemonte, seconda tappa a Valchiusella (TO) M.C. Alto Canavese, tel. 338-8348825, fax 0124-84211, www. motoclubaltocanavese.it, email ollador@ inwind.it maringioc@live.it “Motor Scambio”, mostrascambio a Fossano (CN) M.C. Drivers Cuneo, tel. 0171698894, fax 0171-694020, www.mcdriverscuneo.com, email info@mcdriverscuneo.com

Motoincontro a S. Margherita Moruzzo (UD) M.C. Mulinârs, tel. 349-7731366, fax 0432-202911, email mulinars@motoclubfmi.it Raduno di auto e moto d’epoca “4º Memorial Paolo Zavan” a San Pier d’Isonzo (GO), organizzato da l’Unità in Festa per il PD. Info: tel. 333-6374638, 333-3604568.

1Veneto SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO

Raduno nazionale “Vespa Tour 2010” a Ospedaletti (IM) V.C. Riviera dei Fiori, tel. 338-9123138 0184-266309, www.vcrivieradeifiori.it, email info@vcrivieradeifiori.it

Motoraduno nazionale “sulla strada dei vini del Piave” a Monastier (TV) M.C. Monastier, tel. 340-7651544, 328-1578714, fax 0422-1830999, www.motoclubmonastier.it, email info@motoclubmonastier.it 10º Trofeo “Claudio Cervato” raduno nazionale d’epoca Gruppo 1 a Panarella (RO) M.C. Panarella, tel./fax 0426-42488, www.motoclubpanarella.com Motoraid Audax Vespistico Dolomiti Del 1953 ad Auronzo di Cadore (BL) M.C. Vespaclub Treviso, tel. 349-2225578.

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1Liguria SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO

Motoincontro territoriale a Carcare (SV) M.C. G.M. Carcare, tel. 338-5341273, 3474966401, fax 019-515930, email ermanno. botta@yahoo.it 10º raduno nazionale Vespa Città di Chiavari (GE) V.C. Chiavari, tel. 0185-305557, 393-4407424, email il vc.chiavari@libero.it Cavalcata regola-rità d’epoca a Ta-- Domenica 4 Lug lio 2010 varone (SP) M.C.. Casarza Ligure, tel. 349-3311464, www. mccasarzaligure.it, email fede.giada@ gmail.com M.C.

Ligure sarza elli”

Caano Gian “Stef

Comune di Maissana

info cell. 349 33114

64 www.mccasarzaligure.it fede.giada@gmail .com

Come si raggiunge dall’ autostrada GENOVA - LA SPEZIA uscita Sestri Levante direzione Varese Ligure Orario iscrizioni: dalle ore 8:00 e partenza ore 10:00 Quota di partecipaz € 35,00 comprensiv ione finale con specialitào di ristoro e pranzo tipica “asado”

1Lombardia diia

Percorso circa 25 km e ampio da percorrere fettucciato a piacere

Gradito abbigliame

nto Vintage

Raccomandazioni: Bulloneria e... manetta serrata aperta!

VENERDÌ 2 - DOMENICA 4 LUGLIO 34º Motoraduno Internazionale “Stelvio International” a Bormio (SO) M.C. Storico Alta Valtellina, tel. 0342-901653, fax 0342-910684, www. motoradunostelvio. eu, indirizzo email giuseppe.spagnolo02@ alice.it 3ª “Brescia-Salò-Venezia” auto e moto d’epoca MWVCC Musical Watch Veteran Car Club, tel 030-3367781, fax 0303367782, www.mwvcc.it, email info@ mwvcc.it

SABATO 3, DOMENICA 4 LUGLIO 4º Valbrona Bike Day a Valbrona (CO) M.C. White Speed Team, tel. 333-1349544.

Motoincontro interregionale Città di Rovigo M.C. Due Torri Rovigo, tel. e fax 0425-460096, email duetorrirovigo@motoclubfmi.it 13º Automotogiro d’Epoca a Villa Del Conte (PD) Piazza Vittoria. M.C. Villa del Conte, tel. 347-4431321, 349-1816724 email info@motoclubvilladelconte.it 10º Mettinmoto a Sarmego di Grumolo delle Abbadesse (VI) per tutti i tipi di moto. Ritrovo ore 9. Moto Group Sarmego, tel. 347-5534133, www.motogroupsarmego.it, email info@motogroupsarmego.it

1Emilia Romagna VENERDÌ 2 LUGLIO Entroterra in Rosa, raduno per possessori di moto da turismo maxienduro e strada a Rimini e provincia in occasione de La Notte Rosa. info@transitaliatour. com, Mirco 348-0615440, tutti i dettagli su www.transitaliatour.com

SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO 6ª Mulatrial Alta Val Dragone e Dolo a Piandelagotti (MO) M.C. Crostolo RMU, tel. e fax 0522-323155, www.crostolo.it, email rostolo@crostolo.it 3ª mostra scambio della Valle del Savio a Gualdo di Roncofreddo (FC), per auto, moto, cicli e ricambi d’epoca. Gruppo Moto d’Epoca Gualdo, tel. 392-0703355, email bosco@aol.it

DOMENICA 4 LUGLIO 29ª rievocazione storica Bologna - San Luca, 50º anniversario dedicato a Tarquinio Provini su Moto Morini. CAMEBO (Club Auto Moto d’Epoca Bologna) tel. 3356169493, fax 051 601274, www.camebo.it, email nfo@camebo.com

“Moto Rigadéna” a Vecchiazzano (FC) presso il circolo ARCI, moto o ritrovo goliardico o aperto a tutti i tipi dii moto. Associazione e Otello Buscherini,i, tel. 335-5761614, email motorigadena@ gmail.com

1Toscana DOMENICA 4 LUGLIO Raduno d’epoca il Torrino a Empoli M.C. Guzzi Empoli, tel. e fax 0571-920378, www. motoclubguzziempoli.it, email motoclubguzziempoli@tiscali.it 3º raduno interregionale Vespa Città di Barga (LU) V.C. Barga, tel. 347-7167557, 0583-711403, www.vespaclubarga.it, email vespaclubarga@yahoo.it

1Marche SABATO 3 LUGLIO Motoincontro “Scottadito In Notturna” ad Amandola (AP) M.C. Aquile dei Sibillini, tel. 0736-848516, 338-5923318, 3335903918, 333-2508605, www.aquiledeisibillini.it, email info@aquiledeisibillini.it

SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO 13ª Motopasseggiata “Alla scoperta dei Colli Truentini” a Colli del Tronto (AP) M.C. Truentum, tel. 335-7269939, 3479102136, 348-9554326, www.motoclubtruentum.it, email truentum@tiscalinet.it

1Umbria SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO Motoraduno nazionale “Nel Paese dei muri dipinti” a Mugnano (PG) M.C. Mugnano, tel. 349-8884475, www.motoclubmugnano.com, email mugnano@motoclubfmi.it

DOMENICA 4 LUGLIO 13º motoincontro della Valnerina Città di Arrone (TR) per moto d’epoca, classiche, attuali e scooter. M.C. Arrone Nicola Marcucci, tel. 0744-389787, 328-2023334, fax 0744-387280, www.arronet.it Raduno nazionale Vespa “10 Anni in Vespa” a Città di Castello (PG) V.C. Città di Castello, tel. 339-5646356, 075-8556147.

1Lazio SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO 21º motoraduno nazionale “Città di Paliano (FR) M.C. Franco Attura, per informazioni e iscrizioni: tel. 333-4714851, 339-4646244, www.motoclubpaliano.it, email info@motoclubpaliano.it

1Molise DOMENICA 4 LUGLIO Raduno regionale a Roccaravindola (IS) Trofeo Turistico Molise. M.C. Roccaravindola, tel. 349-0669286, fax 0865-911024, email roccaravindola@motoclubfmi.it, cmc-info@alice.it Motocavalcata fuoristrada M.C. Isernia, tel. e fax 0865-460354, email marco.castiello@tin.it

1Campania SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO Motoraduno nazionale “nel cuore dell’Irpinia” a Torella dei Lombardi (AV) M.C. Wolves Bikers, tel. e fax 0827-44251, 3475860269, www.wolvesbikers.it, email motoclubwolvesbikers@libero.it

1Puglia SABATO 3 LUGLIO Festa Biker a Sannicola (LE) M.C. Alex, tel. 346-3157991, email annamaria.petruzzi@gmail.com

SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO Raduno interregionale a Molfetta (BA) M.C. Molfetta, tel. 080-3926718, fax 0802143127, email molfetta@motoclubfmi.it, oscardj74@libero.it

DOMENICA 4 LUGLIO 3º raduno nazionale Vespa Città di Conversano (BA) V.C. Conversano, tel. 3337845105, www.vespaclubconversano.it, email info@vespaclubconversano.it

1Basilicata SABATO 3 - DOMENICA 4 LUGLIO 2º motoraduno nazionale Città di Lauria (PZ) M.C. Domenico D’Angelo, tel. 3338877902, 338-8873948, 339-4389004, email mcl.dd@libero.it

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TURISTI, VIAGGIATORI E... PENDOLARI IL VIAGGIATORE sta al turista come l’uomo che seduce una donna sta a colui che paga una puttana. Parola convinta di Gionata Nencini. Che siate d’accordo o no, è questo il pensiero senza peli sulla lingua del simpaticissimo ventiseienne toscano, motociclistanon-motociclista, che da cinque anni gira il mondo come una trottola, senza una lira in tasca, in sella alla sua Transalp incidentata di terza mano, 240 mila chilometri sul groppone, le cui vicende epico-sentimental-umanitarie, a metà tra le gesta in sedicesimo del Che Guevara ed un film di Silvio Muccino, si trovano a profusione sul web, dove regna il suo blog (e dove è anche possibile sovvenzionare il ragazzo con libere donazioni tramite carta di credito, bonifico bancario o PayPal), nonché mensilmente sulle pagine di InMoto. Ho perso il conto, ma credo siamo arrivati alla ventinovemilaseicentoquarantaduesima corrispondenza. Puntata più, puntata meno. Torniamo a noi; forse la colorita equazione turista/puttana del nostro Nencini non è così matematica, ma è certo un interessante punto di partenza per l’argomento di cui voglio accennarvi questa settimana, essendo ormai giunto il periodo canonico delle grandi partenze. Turista, cioè, o viaggiatore? Come classificarsi? E qual è la differenza? Difficile dire. Ricordo una pubblicità di un paio d’anni fa, protagonista la Honda CBF 1000 nelle sue due versioni, base ed ST, tutta giocata su questo irrisolvibile dilemma. In ogni caso, poco a che vedere con presunti seduttori e donne a pagamento. Appellandomi alla definizione ufficiale del WTO, dipartimento delle Nazioni Unite, posso solo azzardare che il “tourist” è comunque un viaggiatore, mentre un viaggiatore, dai tempi di Vespucci, Livingstone e Goethe, non si sa più bene che cavolo sia. Io, per non sbagliare, m’astengo dal tranciare giudizi, anche se molti che vedo in giro, motociclisti o meno, mi sembrerebbero più adatti a restarsene a coltivare pregiudizi a casina propria (turisti?) che non a mettersi liberamente in discussione nel vasto mondo (viaggiatori?). Mondo che per alcuni inizia appena passato il confine di provincia, o di dialetto, mentre per altri occorre cercarlo minimo cinque paralleli e venti meridiani più lontano. Ma non è la distanza a fare la differenza, il problema vero è la nostra banalità quotidiana, il tran-tran assuefatto del nostro encefalo, la continua ripetitività dei nostri gesti e luoghi. Un recente studio dell’Università di Boston, pubblicato sulla rivista Nature, conferma che l’80% di noi, nell’arco della vita, consuma il 190% del tempo in un raggio non più grande di 10 kmq, ribadendo sempre gli stessi tragitti. Insomma, altro che turisti e viaggiatori, siamo un popolo di pendolari, monotono come una pallina da tennis. Tra le specie viventi, nemmeno le api d’allevamento risultano altrettanto scontate. E non basta recuperare con due settimane l’anno alle Maldive. Insomma, turisti o viaggiatori fa “i stess”, purché si schiodino mente e pneumatici dai soliti binari. Tutti i giorni. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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Mondiale - Qualificazioni - Race Off 2 a Lonigo (VI) M.C. Lonigo, tel. 0444-831894, fax 0444-835144, www.motoclublonigo.com, email info@motoclublonigo.com Mondiale - Qualificazioni - Race Off 1 a Ostrow (Polonia) PZM, tel. +48-22-8499361, fax +48-22-8487777, www.pzm.pl Mondiale - Qualificazioni - Race Off 3 a Togliatti (Russia) Motorcycling Federation of Russia, tel. +7 495 621 17 67, www.mfr.ru, email info@mfr.ru

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4 LUGLIO Mondiale - Gran Premio di Svezia MX1/ MX2 e campionato europeo 125 2T a Uddevalla Glimminge Motorstadion, tel. +46 522 661090, www.uddevallagp.com, email info@ bmkuddevalla.se www.motocrossmx1.com Mondiale - Gran Premio di Spagna MX3 a La Baneza La Baneza, tel. +34936392961, www.milaevents.com, email jroquer@milaevents.com - www.motocrossmx1.com Mondiale - Campionato sidecarcross a Genk (Belgio) AMC Genk, tel. 0032496372451, www.amc-genk.be Europeo - Campionato classi 85 e Open a Turi (Estonia) EMF, tel. +372-6-006343, fax +372-6-006342, www.msport.ee Europeo - Campionato classe MX2 a La Bañeza (Spagna) RFME, tel. +34-915625342, www.rfme.com, rfme@rfme.com Italiano - Campionato MiniBike, quarta prova, e campionato toscano minicross e 125 2T a Santa Rita (GR) loc. Case Rosse FX Action, tel. e fax 0584-267095, cell. 3387830809, www.fxaction.it, info@fxaction.it Campionato piemontese MX1 (Nazionali/ Territoriali/Major), Mini - Under 17 e moto d’epoca a Bellinzago (NO) M.C. Bellinzago, tel. 340-5021532, fax 0321-961469, email mcbellinzago@gmail.com Campionato lombardo MX2 under 21, campionato lombardo minicross e gara interregionale a squadre a Lodi M.C. Cairatese, tel. 0331-619171, fax 0331-612626, www.mccairatese.it, info@mccairatese.it Campionato triveneto TopRider e minicross a Recoaro (VI) M.C. Recoaro, tel. 3393549285, 0445-76242, fax 0445-780234, email daniele.zini17@libero.it Gara interregionale cross e minicross M.C. WMX Vejano (VT), tel. 06-30815180, fax 0639754091, www.wyssmxteam.com motosprint

114

3 - 4 LUGLIO Italiano - Campionati Assoluti d’Italia e Coppa Italia a Tolmezzo (UD) M.C. Carnico Tony Craighero, tel. e fax 0433-44290, www. motoclub-carnico.it, email info@motoclubcarnico.it

4 LUGLIO Trofeo Husqvarna e campionato umbro a Gualdo Tadino (PG) M.C. Gualdo Tadino, tel. 0742-74475, 347-4805630, fax 0759108186, www.motoclubgualdotadino.com, email pasquarelli.stefano@email.it - www. husqvarna-motorcycles.com Campionato lombardo Major, seconda prova a Pecorara (PC) M.C. Desio, tel. 3389777567, 340-4924496, fax 0362-360528, email info@enduroteamdesio.it Campionato regionale Abruzzo-Molise e Marche a Nocciano (PE) M.C. Lupi del Cigno, tel. 328-4556242, 328-8777997, fax 085-847566, www.lupidelcigno.it, email lupidelcigno@motoclubfmi.it Campionato provinciale Reggio Emilia, prima prova a Trinità (RE) M.C. Crostolo, tel. e fax 0522-323155, www.crostolo.it, email crostolo@crostolo.it Gara UISP Trofei Toscana e Umbria a Castel Fiorentino (AR) M.C. Tre Castelli UISP, tel. 333-6802912, 347-8712827.

1Trial 4 LUGLIO Italiano - Campionato outdoor (CITO) e juniores (CITOJ) a Crodo (VB) M.C. Domo 70, tel. e fax 0324-45056, 347-4315554, www. motoclubdomo70.it, email albinofac@tiscalinet.it

7 LUGLIO Italiano - Campionato Indoor - CITI a Castellanza (VA) M.C. Lazzate, tel. e fax 02-96720762, www.motoclublazzate.com, email info@motoclublazzate.it

1Quad 4 LUGLIO Trofeo FMI Hard-Race endurance quad a Ronco Biellese M.C. QuadForQuad, tel. 0433-88103, 334-6563165, fax 0433-886775, email gabriele.silino@federmoto.it, quadforquad@motoclubfmi.it - www.fmiquad.it

4 LUGLIO Europeo - Campionato individuale Junior, semifinale 2 a Herxheim (Germania) DMSB, tel. +49-69-6330070, fax +49-6963300750, www.dmsb.de, dmsb@dmsb.de Europeo - Campionato sidecar, semifinale 2 a Mulmshorm (Germania) DMSB, tel. +49-69-6330070, www.dmsb.de, email

7 LUGLIO Mondiale - Gold Trophy giovani classe 80 a Vojens (Danimarca) Speed Sport, tel. +45 74 504 441, fax +45 74 504 345, www.speedway.dk, oo@speedsport.dk

1Scooter

Responsabile trattamento dati (D.Lgs 196/2003): Stefano Saragoni Arretrati (disponibili dal 2004 in poi) euro 4,00 telefono 051-6227.282 - 051-6227.308 Abbonamenti Italia: annuale euro 93,00 semestrale euro 48,00 Estero: Europa euro 180,00 Africa/Asia/Americhe euro 260,00 Oceania euro 280,00 Modalità di pagamento: a) vaglia postale b) assegno bancario c) c/c postale 24966400, intestato a: Conti Editore S.p.A. - via del Lavoro 7 40068 - San Lazzaro di Savena (BO) Stampa: Poligrafici il Borgo - via del Litografo, 6 40138 - Bologna telefono 051-603.4001 Diffusione esclusiva per l’edicola in Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A via Cazzaniga 2 - 20132 Milano telefono 02-25821, fax 02-25825302 Distributore esclusivo per l’estero: Johnsons International News Italia S.p.A, via Valparaiso 4 - 20144 Milano, telefono 02-43982263, fax 02-43916430

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3 LUGLIO Trofeo Kinisia Scooter Cup a Rilievo (TP) (in notturna) Circuito Kinisia, tel. 0923-864053, www.kinisia.it, email info@kinisia.it

4 LUGLIO Trofei Malossi Nord: ScoterMatic Extreme, SuperScooter e GP80 a Busca (CN) Race Service, tel. 051-727098, 335-6281121, www.raceservice.com. Pista Kart Planet, tel. 0171-946644, www.kartplanet.it, email info@kartplanet.it

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TALUNYA MOTOGP CA VENERDÌ 2 0,50 Prove

SABATO 3

ix Moto 13,30 Grand Pr ove pr P 13,55 MotoG e 15,00 125 prov e ov 15,15 Moto2 pr

In televisione

1Cross

1Enduro

Motosprint: Registrazione n. 4472 del 6.9.76 presso il Tribunale di Bologna

DOMENICA 4

10,45 125 gara ra 12,15 Moto2 ga ra ga P oG ot M 13,30 ri 15,00 Fuori Gi

Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1 Italia 1

12,0 X1 gara 2 15,00 MX2-M

Sportitalia Sportitalia

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172.0014 MBK BOOSTER 172.0015 MBK BOOSTER

172.0016 YAMAHA AEROX APRILIA SR

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