MV BRUTALE La prova verità della 920
18 3/9 MAGGIO 2011 Settimanale Anno XXXIV Fascicolo 1719
2,50 Euro (Italy only)
173002 771122 9
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf
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SUPERBIKE Biaggi e Melandri alla prova di Monza CROSS La sabbia d’Olanda rilancia Cairoli PROVA NOVITÀ Sull’Etna con la Ducati Monster 1100 Evo
MOTOGP PORTOGALLO
In ginocchio
illusioni e delusioni a raffica. Piloti italiani e Ducati non decollano. E rischiano di franare. A Pedrosa la sfida tutta spagnola con Lorenzo
Sommario numero 18/2011
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1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke
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www.motosprint.it
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1PADDOCK
Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto
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1IN PISTA
MotoGP GP Portogallo. Tutto sulla terza prova del Mondiale dai nostri inviati all’Estoril Moto2 GP Portogallo 125 GP Portogallo Superbike Verso il Round Italia a Monza CIV Seconda prova a Monza
28 50 56 60 64
1FUORISTRADA
Cross GP Olanda MX1 e MX2 a Valkenswaard Cross GP Bulgaria MX3 a Troyan Supercross USA Sedicesma prova a Salt Lake City Sportitalia Gare nazionali e campionati regionali
70 78 80 82
1SU STRADA
Prova novità Ducati Monster 1100 EVO Prova verità MV Brutale 920 Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori
88 92 98 100 104
1MERCATINO
Compravendita di moto e accessori 106
1GP GUIDA
Gare e raduni Gli appuntamenti in pista
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1RUBRICHE
Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Akira Nishimura Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo
18 20 22 100 102
Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI
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motosprint
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Lettere
di Stefano Saragoni posta@motosprint.it
Sconosciuti capaci di battere il “big” IN UN PERIODO di ristrettezze, dove nel Motomondiale la griglia di partenza è un affare per pochi e in Superbike le squadre ufficiali sono ridotte all’osso, schierare una moto in più anche per una gara soltanto è un impegno non indifferente e le gare finiscono per giocarsele sempre i “soliti”. Allora il ricordo va a quando piloti sconosciuti stupivano e dettavano legge nelle gare di casa, per un giorno di gloria agli occhi del mondo. Al tempo delle wild card. Non erano marziani ma “semplici” collaudatori e piloti che maggiormente si erano contraddistinti nei campionati nazionali. Non correvano tutto il Mondiale, ma quando il campionato faceva tappa nel loro Paese, i Costruttori pensavano bene di iscriverli al Gran Premio di casa e li dotavano di mezzi straordinariamente efficaci, moto che tante volte erano veri e propri banchi prova per i reparti corse. E non scendevano in pista solo per partecipare, conoscevano a memoria il tracciato e la moto che guidavano e spesso erano addirittura i favoriti per la vittoria o quantomeno pronti al podio. I vari piloti ufficiali “tremavano” in quegli appuntamenti, le gerarchie rischiavano di saltare nel giro di un turno di prove ad opera di ragazzini tremendi che non ci pensavano due volte a mettersi dietro il campione del mondo o il leader di campionato. Nel Motomondiale, ma forse ancora di più in Superbike, ci sono state parecchie “stelle per un giorno”, alcune delle quali sbocciate e consacrate al firmamento delle competizioni. Ma in pochi tra i Paesi toccati dai vari calendari le wild card erano così “letali”: Giappone su tutti ma anche Stati Uniti, motosprint
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Australia e Inghilterra erano, anche grazie al livello del campionato nazionale, fucine di giovani talenti, impazienti di scalare le classifiche mondiali nell’unica occasione a loro concessa. Non tutti sono rimasti nell’anonimato. Per alcuni di questi la carriera, iniziata con un guizzo vincente al momento giusto, ha preso il volo nel panorama mondiale. Forse in pochi sanno che fu anche grazie a due partecipazioni come wild card al Mondiale Superbike che un giovane australiano venne notato dagli addetti ai lavori e portato poi nel Motomondiale: era il 1988, e tra Sugo e Oran Park quel ragazzo vinse tre delle quattro gare a cui prese parte in sella ad una Yamaha. Si chiama Michael Doohan e nel suo palmarés figurano 5 titoli Mondiali in 500 con la Honda. E che dire di Noriyuki Haga, samurai che nel round Giappone SBK del 1997 mise in fila, tra gli altri, Fogarty, Kocinski, Russell e Slight? La Yamaha non ci mise molto a capire che quel ragazzo, che l’anno prima le aveva regalato la 8 Ore di Suzuka, aveva talento da vendere. Nel ’98 riuscì addirittura a salire sul podio a Suzuka in 500. La sua filosofia di gara “passo o cado” non lo ha abbandonato per molto tempo. Non ha mai vinto un Mondiale (e forse non lo vincerà più) ma i suoi tifosi li trovi un po’ dappertutto perché lui è un po’ così, tutto o niente. Altro illustre esponente della nobile stirpe delle wild card è stato Daijiro Kato, che quando il Mondiale arrivava a Suzuka ti portava a chiederti se guidasse davvero una 250 o una 500. Era una spanna sopra tutti. Tra i tanti non manca nemmeno
chi ha affrontato un giorno da leone per poi perdersi (o quasi) col passare del tempo, piloti che sembravano poter avere in mano il futuro della categoria ma che invece si sono spenti nell’arco di poco tempo. Giovani speranze in cui le Case avevano riposto sogni e ambizioni, poi svanite troppo precocemente. Yuichi Takeda rimane tuttora il più giovane vincitore in Superbike da quando, con la sua Honda RC 45, sbancò Sugo nel 1996 a 18 anni compiuti. Quell’impresa rimase l’unico acuto internazionale della sua carriera. Makoto Tamada fece doppietta nel 2001 e fu l’unico in tutto il campionato 2002 a vincere in Superbike al di fuori dei due titani (Edwards e Bayliss) che si contesero il titolo. Una vittoria e un secondo posto che fecero sgranare gli occhi alla Honda fino a portarlo in MotoGP. Da lì un paio di GP vinti con le gomme giuste e poi null’altro, fino a tornare in Superbike per terminare nell’anonimato. Neil Hodgson fece scalpore nelle tappe inglesi SBK nel 2000: due superpole e altrettante vittorie. Successivamente per lui arrivò anche il titolo mondiale e la promozione in MotoGP, anche se forse non riuscì a convincere mai appieno del suo talento: Ducati finì col spedirlo in America.
I VESUVIANI RICORDANO ENZO TAMMARO Enzo Tammaro, 25 anni, socio del Moto Club “I Vesuviani” è morto per un incidente stradale. Era un ragazzo schivo ma sempre sorridente, e la sua scomparsa ci ha lasciato un grande vuoto. Tutti i soci del club partecipano al grande dolore dei familiari. Giuseppe Mifsud I CAMPIONI (DUCATI) FINALMENTE SONO TORNATI I campioni sono tornati. Sì, sono tornati i campioni che fanno volare la Ducati, quelli che vincono comunque le gare e le sanno risolvere all’ultimo giro... I campioni che hanno risvegliato la nostra fede rossa addormentata da due anni. Forza Checa, forza Ducati. Quest’anno ci divertiamo come non mai! Raul Valentini Bastardo (PG)
NORIFUMI ABE WILD CARD NEL 1994 A SUZUKA, DOVE CORSE CON LA HONDA 500. IN SEGUITO VINSE 3 GP SULLA YAMAHA. È MORTO NEL 2007 IN UN INCIDENTE STRADALE.
IN BREVE
ELOGIO E NOSTALGIA DELLE WILD CARD
ANCHE UNA MOTO PUÒ METTERE LE RADICI Ecco cosa ho potuto ammirare a Rovereto (TN). Questa moto ha letteralmente piantato le radici... Cesare
Akira Ryo era un altro a cui bisognava chiedere il permesso prima di vincere in Giappone. Con la sua Suzuki era un osso duro per chiunque in Superbike, e nella gara di debutto della classe MotoGP, a Suzuka 2002, arrivò con poco più di un secondo di ritardo all’appuntamento con la storia: fu preceduto solo da un certo Rossi. Nel dimenticatoio c’è finito anche Ben Bostrom, uno dei re di Laguna Seca, che nel ’99 sorprese al punto da venire preferito a Anthony Gobert (altro genio e sregolatezza) dal team ufficiale Ducati. Una gran stagione nel 2001 e poi più nulla. E ancora Shinichi Itoh, John Reynolds, Doug Chandler, Peter Goddard e chissà quanti. Tante promesse mai mantenute. Non andò invece così quando nel 1997 a Phillip Island, nella gara che è rimasta nella storia per il quarto titolo consecutivo di Biaggi in 250, un altro canguro volante riuscì a farsi spazio in mezzo a gente ben più blasonata di lui. Era un ragazzo di 28 anni, guidava una GP a due tempi forse per la prima volta in vita sua e quella Suzuki non era certo un fulmine di guerra ma lui la portò comunque al sesto posto. Non fu un fuoco di paglia: anni dopo entrò nella storia del motociclismo e nel cuore di tutti gli appassionati. Chi può dimenticare Troy Bayliss? Ma uno degli esempi più belli lo abbiamo avuto proprio in casa nostra, quando il 17 maggio 1998 un giovanotto di 41 anni si mise in testa di mettere in riga la crema della 250 con la metà dei suoi anni sul “suo” circuito: il Mugello. Marcellino Lucchi, una vita da collaudatore valsa un giorno da numero uno. Oggi che la tappa nipponica SBK è sparita da troppi anni e che in regime di monogomma i vincoli sulle coperture sono un grande limite per l’iscrizione in una tappa del Mondiale, la bellezza di queste figure non si trova più. Così come è sparita l’incertezza di quel paio di gare all’anno così fuori dagli schemi, ma altrettanto emozio-
nanti grazie all’irriverenza di un ragazzo capace per un giorno di dare una lezione al Re. Davide Vassallo
DAVIDE mi ha chiesto di leggere questo suo “pezzo” (perché chiamarlo lettera è riduttivo) e di fargli sapere il mio parere. Insomma, di giudicarlo, perché gli piacerebbe scrivere di moto, gli piacerebbe sapere se ha i “numeri” per farlo, e avere qualche consiglio sul... dove cominciare. Innanzitutto ringrazio per la stima e la fiducia. Poi aggiungo che Davide si sarebbe accontentato di una risposta privata e che invece la pubblicazione vuole essere il segno tangibile del mio giudizio positivo. Buona la scelta dell’argomento e buona la conoscenza, così come l’esposizione. La lista è incompleta, ma questo mi permette di aggiungere un paio di nomi che mi sono senuti alla mente leggendo di wild card. Il piccolo (di statura) Jim Filice, vincitore del GP USA in 250 nel 1988 esecondo l’anno successivo, con la Honda ufficiale. Nobby Ueda, vincitore del primo GP disputato, a Suzuka. Succersso che lo convinse a correre tutto il campionato, e molti altri ancora... E quel matto (vero) di John Kocinski, che nel 1989 corse due soli GP, in Giappone e Stati Uniti, con la Yamaha 250, e li vinse entrambi! La wild card ci ha permesso di vedere in azione piloti a noi sconosciuti che ci hanno regalato gare indimenticabili; penso a Norifumi Abe nel 1994 a Suzuka con la Honda 500 (se volete rinfrescarvi la memoria cercate il filmato su Youtube) che quello stesso anno venne poi ingaggiato dalla Yamaha. Già, perché le wild card servirono anche ad aprire le porte dei GP a piloti sconosciuti o quasi fuori dai patri confini. È un vero peccato che la mancanza di moto per la MotoGP e la difformità di regolamenti per la Superbike ci abbia di fatto privato della “variabile” wild card (che ci sono ancora, ma non hanno più il “peso” di un tempo), facendo nel Motomondiale un “circolo” sempre più chiuso.
ABOLIAMO LA MONOGOMMA
VORREI parlare degli effetti del monogomma nella MotoGP. Quest’anno mi pare confermato il trend di quelli passati, la Bridgestone sviluppa poco le gomme e fornisce poche soluzioni, sino ad arrivare il monogomma da bagnato visto a Jerez. È giusto tutto ciò? Credo proprio di no; il monopolio mi pare sia del tutto contrario allo spirito delle competizioni, cioè cercare nuove soluzioni, svilupparle affinché si possa andare più veloci. L’ideologia delle competizioni è quella della libertà d’inventiva, di provare il nuovo affinchè si migliorino le perfomance. Quindi inserire le limitazioni mortifica l’essenza stessa della competizione; nella storia delle gare, esempi di alta tecnologia sono stati resi possibili dalla libertà di movimento dei tecnici. La Bridgestone è nella posizione attuale perché c’era la possibilità di scelta e qualcuno ha rischiato montando le sue gomme quando altri dominavano, oggi sarebbe impossibile. Quindi vengono ancora una volta mortificato l’intuito, il rischio, la genialità e il coraggio di andare controcorrente. Dato che il motociclismo è ancora uno sport (giusto?), concetti come business, visibilità del marchio, marketing, devono tornare in una posizione subalterna ai valori sportivi, ed un primo passo può essere proprio abolire il monogomma nell’ottica di limitare le limitazioni! Federico Forliti
SUL MONOGOMMA ci sono pareri discordi. Anch’io penso che la gomma possa e debba essere una variabile, che la competizione tra “gommisti” sia positiva, quanto il fatto che l’efficacia dei pneumatici possa incidere fortemente sul risultato finale, come è successo con la Ducati nel 2007. Ma c’è chi è convinto del contrario. I piloti per primi (quantomeno molti di loro) preferiscono eliminare questa variabile. Così con la Michelin in disarmo, è stato facile arrivare al monogomma Bridgestone. A quel punto, la Casa giapponese non ha più avuto bisogno di mettere in pista gomme avanzatissime, non avendo più concorrenza, ed ha ridotto all’osso la scelta. L’assenza di competitor ha azzerato lo sviluppo e spostato l’interesse su nuovi obiettivi. Il primo sembra essere contenere la spesa.
motosprint
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Lettere
HO APPENA finito di leggere l’intervista a Stoner e secondo il mio modesto parere molte persone, soprattutto i giovani, dovrebbero prendere ad esempio l’umiltà di questo ragazzo ed i grandi sacrifici che hanno fatto i suoi familiari, anche perché se non sbaglio pure la sorella aveva una vena artistica. Io credo che gli obiettivi raggiunti con sacrifici e molta passione siano quelli che maggiormente ricompensano, e Stoner ne é sicuramente un esempio, con pregi e difetti come tutti ma con molta umiltà. Dopo questa mia considerazione vorrei chiedervi il motivo per cui nel Motomondiale suonano solo gli inni nazionali dei piloti e non quelli delle case costruttrici. Francesco Saisi
CONSUETUDINE, oserei dire. La Superbike ha furbescamente introdotto anche l’inno della moto vincitrice. Per differenziarsi ed esaltare la rilevanza del mezzo ai fini del risultato.
SAPER SCEGLIERE SUPERSPORTIVA USATA. O NO? ATTUALMENTE posseggo una Honda Hornet 600 prima serie anno 2000 con circa 45.000 km che nonostante gli anni, i “pochi”cavalli assetati e i km percorsi, resta un’ottima moto per le mie gite e/o smanettate. La comprai usata due anni addietro con già circa 37.000 km, ma ero stato rassicurato dal rivenditore/meccanico (di fiducia) che di Hornet ne aveva vendute già ai suoi clienti senza mai riscontrare nessun tipo di grande problema. Si sa che i motori di queste Honda sono quasi infiniti, e infatti l’ho comprata senza esitare, anche perché era alla mia portata. Adesso sto pensando di cambiarla, dato che mi piacciono da motosprint
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matti le supersportive. Ed ecco la domanda: queste supersportive, che hanno motori più spinti, sia che si tratti di 600 che di 1000, sono più propense ad avere una vita breve? Una Yamaha R1, per esempio, è più propensa ad arrivare in fretta alla zona rossa, rispetto alla mia Hornet, e questo credo ne determini un’usura decisamente più rapida. Non potendomi permettere l’acquisto di una moto nuova, una supersportiva è meglio acquistarla con un chilometraggio non eccessivo? Tipo non più di 20.000, 25.000 km? Vi chiedo questo, perché ho pensato che il vostro consiglio è più saggio e utile di quello di un rivenditore, che magari, pur di vendere... Matteo
ECCO che con le ultime righe Matteo mi ha fregato... Ora mi sento in dovere di dargli il saggio consiglio che chiede, quando invece dargli una risposta è tutt’altro che facile. Il motivo è che chi acquista una supersportiva, in alcuni (molti?) casi, la usa anche in pista, dove un migliaio di “vale” quanto 10.000 su strada. Ci sono anche Yamaha R1 con all’attivo oltre 60.000 km che la pista non l’hanno mai vista. Ma non è la regola... Perché le supersportive, in genere, non hanno chilometraggi elevati, proprio perché vengono usate saltuariamente e per tratti brevi (ma intensi). È consigliabile cercare una moto con circa 10.000 km (se ne trovano diverse ed a prezzi interessanti) ed analizzarla con attenzione: se il motore non risulta rumoroso e il funzionamento del cambio/frizione è buono, la moto dovrebbe essere stata usata decentemente, ma è preferibile avere il conforto di un meccanico di fiducia. Un piccolo “trucco” per capire se il mezzo è stato usato in circuito è quello di confrontare l’usura della meccanica (carter motore, telaio e forcellone) con quella della carrozzeria di serie (normalmente i pistaioli la sostituiscono con le
carene in vetroresina). Il rischio di prendere una fregatura c’è sempre, ma è una variabile che non si può eliminare quando ci si rivolge al mercato dell’usato.
CROSS A “PASQUETTA” DOV’È FINITO IL GP OLANDA? OGGI, 26 aprile, acquisto Motosprint numero 17. Si è svolto il GP Olanda MX1 e MX2 e voi non ne avete parlato. Perché? Forse la ragione sono le festività? E allora perché non uscire un giorno dopo? Il nostro Antonio Cairoli ha compiuto una grande impresa vincendo il GP nonostante la pista ostica ed i problemi fisici, una grande giornata di cui i lettori di Motosprint non hanno potuto leggere e sapere nulla. Avreste fatto lo stesso se avessero corso la MotoGP o la SBK? Come se il fuoristrada fosse figlio di un Dio minore. Un fuoriclasse come Cairoli non merita un simile atteggiamento. Mi avete deluso. Gianni Costetti
IL MONDIALE cross in Olanda si è corso lunedì. E se lo avessimo “aspettato” saremmo andati in edicola con un giorno di ritardo. Se non due... perché di questi tempi la distribuzione delle riviste sta incontrando difficoltà a non finire e ci sono zone d’Italia dove l’uscita di Motosprint è slittata di un giorno. Non potevamo non tenerne conto, e seppure a malincuore abbiamo deciso di privilegiare la puntualità in edicola. Dimenticando (tirata di orecchie generale) di segnalare che lo trovate su questo numero. Per la MotoGP avremmo aspettato, ma questo non significa non avere rispetto di Cairoli; le logiche sono altre. Per la Superbike abbiamo ritardato l’uscita un anno fa in occasione del Round USA ma non so se ripeteremo l’esperienza.
COME LA CATTANEO ANCHE IO NON HO RIMPIANTI SONO a Vallelunga con un gruppo di piloti e mi trovo a leggere l’articolo di Laura Cattaneo. Così non posso fare a meno di raccontarvi questa storia. Primi di novembre 2011, mio marito ha ormai deciso di comprare la nuova Multistrada. Presto fatto, si va dal concessionario, si ordina, e visto che proprio come la vuole lui è in “pronta consegna”, basta il tempo di immatricolarla, fare l’assicurazione, e dopo due settimane si va a ritirare. Quindi si parte con la Ducati ST4S, si arriva dal concessionario, si paga, si salutano il meccanico e il rivenditore e… si deve (o quantomeno si dovrebbe...) salutare anche l’ST4 che rimane in conto vendita. La scena è stata questa: tutti intorno alla nuova Multristrada brillante e pronta a partire con il musetto puntato verso la strada, la ST4 con il musetto tutto pieno di moscerini rivolto verso il muro... Io rivolta verso mio marito con le lacrime agli occhi. Conclusione: ora sono tutte in garage amorevolmente accudite. Angela Barella
BELLA testimonianza d’affetto per una moto dalla quale Angela non è riuscita, o meglio non ha voluto, separarsi. Una scelta di cuore, come lo è stata quella di Laura di non vendere la sua amata, neppure quando da compagna di viaggio è diventata quasi un “peso”, così da decidere infine di affidarne la cura ad un amico, con la certezza che lui le avrebbe voluto altrettanto bene.
IO LA PENSO COSÌ
STONER BELL’ESEMPIO DI UMILTÀ
Officina
di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it
BRONZO
SEDI VALVOLE INDISTRUTTIBILI Eccezionali, sui motori da moto VI SCRIVO per avere informazioni in merito alle sedi delle valvole. Non mi sembra che questo argomento venga trattato spesso, ma ho letto che impiegando valvole in titanio si devono utilizzare sedi in materiali diversi da quelli tradizionali. Per quali ragioni? Perché, le altre non vanno bene? E, continuando a montare valvole in acciaio, quando si rende necessaria la sostituzione delle sedi? Sandro Martini Torino
PROBABILMENTE, in ambito moto, non ha mai sentito parlare neanche della rettifica degli alberi a gomito, operazione che molti costruttori del nostro settore non prevedono e che negli altri casi (ossia qualora risulti possibile) si rende necessaria solo dopo percorrenze talmente elevate da farla diventare pressoché sconosciuta, nel mondo delle due ruote. Se però accade un guaio, tipo un problema di lubrificazione, le cose cambiano… Per le sedi è esattamente lo stesso. Quelle oggi impiegate in campo motociclistico durano in genere quanto il motore. Hanno infatti una tale resistenza all’usura, pur lavorando in condizioni decisamente gravose, da non richiedere alcuna attenzione per decine e decina di migliaia di chilometri, come dimostrato, del resto, anche dal fatto che la regolazione del gioco delle valvole nei motori moderni si rende necessaria davvero di rado. E qualora, dopo percorrenze molto elevate, risultino opportuni degli interventi, in genere si tratta di ben poca cosa, in quanmotosprint
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LE SEDI VALVOLE DEI MOTORI SPORTIVI (SOPRA QUELLO DELLA SUZUKI GSX-R 1000) HANNO UNA VITA LUNGA QUANTO QUELLA DEL MOTORE. QUANDO LE VALVOLE SONO IN TITANIO, BISOGNA UTILIZZARE DELLE SEDI DI MATERIALE AD ESSO “COMPATIBILE”.
to essi si limitano alla lavorazione della superficie tronco-conica di tenuta ed alla relativa raccordatura da ambo i lati (condotto e camera), con modesta asportazione di materiale. L’operazione va affidata ad una officina di rettifica ben attrezzata, che la può eseguire agevolmente e con eccellente accuratezza. In seguito a questo intervento (che riporta la superficie di tenuta alla larghezza prevista, oltre ad eliminare piccoli difetti come scalini, ondulazioni e vaiolature), la valvola va a lavorare leggermente più indietro, rispetto alla posizione originale. Quando (cosa molto improbabile, in quanto sarebbe determinata da una rimozione di materiale davvero cospicua) la valvola risulta eccessivamente “incassata”, occorre procedere alla
sostituzione della sede, ovvero dell’inserto anulare nel quale è ricavata la superficie di appoggio della valvola. Questa operazione va effettuata, come ovvio, anche quando la sede risulta danneggiata seriamente (ad esempio, per formazione di crepe derivanti da sollecitazioni o shock termici o altro). Pure questa è una eventualità molto rara, a meno che il mezzo non venga adibito ad impiego agonistico. Le sedi devono essere sostituite anche se, nel corso di una elaborazione, si passa dalle valvole in acciaio o in superlega a quelle in titanio. I materiali con i quali si realizzano le sedi delle valvole sono svariati. Al mondo esistono più di una dozzina di grandi aziende che operano in questo settore specifico (ad esse si aggiungono varie ditte che producono parti
LEGA RAME–STAGNO IMPIEGATA SPESSO SSOLE PER REALIZZARE BU LE LVO VA LLE DE E GUIDE TE E COME COMPONEN IONE. DI MATERIALI ANTIFRIZ ICO AN CC ME O MP CA IN CHE HANNO IMPIEGO AN IO, I BRONZI D’ALLUMIN MO NEI QUALI QUEST’ULTI DERE EN PR Ò PU O NT ME ELE GNO IL POSTO DELLO STA
speciali per il tuning e per i motori da competizione), ognuna delle quali ha in catalogo, in media, una decina di diversi materiali per sedi valvola e quindi non penso che sia il caso di scendere in dettaglio, descrivendo la composizione di ognuno di essi. In sintesi, le caratteristiche più importanti, per quanto riguarda i materiali in questione, sono la resistenza all’usura ed alla corrosione, la durezza (specialmente a caldo), la conduttività termica, la stabilità chimica, la lavorabilità e il coefficiente di dilatazione. Gli inserti anulari possono essere ottenuti per fusione, partendo da tubo (o barra) o per sinterizzazione. La ghisa è tuttora piuttosto utilizzata, ma in molti casi si preferisce adottare acciai legati (che spesso sotto vari aspetti sono simili a quelli per utensili), con più o meno elevati tenori di cobalto, nichel, cromo e/o molibdeno. Una notevole diffusione hanno anche le leghe non ferrose, generalmente a base di nichel o di cobalto. Nelle sedi ottenute per sinterizzazione, in certi casi vi è del rame “infiltrato”, che assicura un notevole miglioramento della conduttività termica; inoltre, nel materiale possono essere dispersi dei carburi di elevata durezza, e talvolta vi sono anche piccole quantità di lubrificanti solidi. I BRONZI hanno avuto una non trascurabile diffusione in passato sui motori di elevate prestazioni, ma oggi sui modelli di serie non mi risulta che trovino impiego. Sono invece utilizzati ancora abbastanza ampiamente da diversi preparatori. Sulle moto da competizione le
valvole sono in titanio. Questo comporta la necessità di impiegare sedi realizzate con materiali “compatibili”, ovvero che non mostrano tendenza a dare origine a microsaldature, ingranamenti localizzati e/o usura sensibile lavorando a contatto con il titanio. Inoltre, trattandosi di motori di altissime prestazioni, nei quali anche le sollecitazioni termiche sono estremamente elevate, è necessario che i materiali delle sedi siano dotati di una grande conduttività termica, al fine di consentire un adeguato smaltimento del calore incamerato dalle valvole di scarico e quindi di evitare che esse possano raggiungere temperature troppo elevate. La cosa è di particolare importanza se le valvole stesse sono in titanio, dato che questo materiale non è
in grado di lavorare alle temperature che possono invece essere raggiunte senza problemi dalle superleghe a base nichel (nimonic, inconel). Per questa ragione nei motori di F.1 e delle MotoGP le sedi delle valvole da diversi anni a questa parte vengono realizzate invariabilmente in rame al berillio. In genere si impiegano due materiali diversi per l’aspirazione (più duro) e per lo scarico (con conduttività termica più elevata). Il berillio è un elemento molto nocivo per la salute. Per questa ragione, anche se nelle leghe in questione è presente in quantitativi modesti (non più del 2%, in genere), di recente sono stati messi a punto dei materiali che non ne contengono, ma che presentano caratteristiche analoghe. Come ovvio, pure nei motori di serie
che impiegano valvole in titanio i costruttori hanno prestato una adeguata attenzione alle sedi, utilizzando materiali adatti, specificamente studiati per questo tipo di impiego.
PALLINATURA LUNGA VITA AI COMPONENTI MI RISULTA che diversi organi meccanici vengano sottoposti a un trattamento che, se non sbaglio, è detto pallinatura. Ne avete parlato anche in questa rubrica, qualche tempo fa, ma vorrei avere una spiegazione più accurata. Maurizio Panelli Roma
LA PALLINATURA controllata, nota anche da noi con il termine
inglese “shot peening”, è costituita da un vero e proprio bombardamento con piccole sfere al quale vengono sottoposti alcuni organi meccanici. Si fa ricorso ad esso per migliorare la resistenza a fatica ed i risultati sono eccellenti, al punto che per certi componenti, come le molle delle valvole, tale trattamento è addirittura obbligatorio. Insomma, non se ne può fare a meno, pena una drastica ed inaccettabile riduzione della durata e dell’affidabilità. L’autentico martellamento che le superfici metalliche dei vari pezzi subiscono durante la pallinatura determina la creazione di una fitta serie di piccole “impronte”, con formazione di uno strato sottoposto a una notevole sollecitazione di compressione residua. Questa autentica “pelle” di materiale incrudito è
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omogenea e tenace e dà luogo a un forte aumento della resistenza a fatica. La vita utile di molti organi meccanici, in particolare nel caso di mezzi di altissime prestazioni, come le moto da competizione, è legata non tanto alla usura, quanto alla resistenza a sollecitazioni cicliche che si susseguono nel tempo. Le rotture causate da queste ultime sono dovute alla fatica del materiale, e hanno quasi invariabilmente inizio alla superficie del pezzo, assai spesso in corrispondenza di irregolarità di vario genere (graffi, tacche), come pure di fori con bordi non raccordati, spigoli vivi, eccetera... Queste fratture per fatica nascono sempre in zone sollecitate a trazione e di conseguenza la presenza di uno strato superficiale in compressione (ovvero sollecitato in maniera opposta) si rivela particolarmente efficace per evitare che esse si possano verificare. La pallinatura si effettua facendo investire le superfici dei pezzi da veri e propri getti di aria compressa che trasportano con sé delle piccole sfere, assai spesso in acciaio (ma in certi casi sono di vetro o di ceramica). I parametri principali di questo processo sono appunto il tipo e le dimensioni di questi “pallini”, l’intensità del trattamento, che si misura in GRADI ALMEN, e il grado di copertura della superfi-
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cie trattata. Si parla giustamente di pallinatura controllata in quanto tutti i parametri vengono accuratamente studiati e messi a punto per i diversi tipi di impiego (materiali dei pallini, loro diametro, velocità del getto, angolo di impatto, durata del trattamento e via dicendo) e sono scrupolosamente e continuamente tenuti sotto controllo. Lo shot peening deve quindi essere affidato ad aziende specializzate nel settore specifico, dotate delle necessarie attrezzature e di un ottimo know-how. Per avere un’idea dei risultati conseguibili, pensi che grazie alla pallinatura controllata la durata delle molle aumenta di oltre il 1300%; per le bielle l’incremento della vita utile può arrivare fino al 1000%. Altri componenti che vengono spesso sottoposti a questo trattamento (assolutamente vitale per il settore aeronautico!) nelle moto di prestazioni molto elevate sono gli ingranaggi e, in qualche caso, gli alberi a gomito.
GRADI ALMEN
VENGONO IMPIEGATI NSITÀ PER MISURARE L’INTE NDO EVA RIL , RA TU NA LLI DI PA TO EN AM RV L’INCU POSTO DI UN PROVINO SOTTO A TALE TRATTAMENTO E E ADOTTANDO SCAL STANDARDIZZATE
BRUTTE REGOLE IN MOTOGP NEL 2012 entrerà in vigore il nuovo regolamento tecnico per la MotoGP, studiato con l’obiettivo di ridurre i costi. Ma, mi chiedo: progettare e sviluppare un nuovo motore di 1000 cm3 non costa molto? Inoltre: perché lasciare il serbatoio da 21 litri e limitare l’alesaggio a 81 mm? Dimitri Bettella - Ferrara
QUESTA domanda mi porta sullo sport, e dunque leggermente “fuori tema”, ma mi “alza la palla” per un parere personale. Dunque, appare evidente l’intento di contenere i consumi. Montare sulle future 1000 serbatoi aventi la stessa capacità di quelli che si usano sulle moto di 800 cm3 equivale a ridurre la quantità di carburante a disposizione, in rapporto alla cilindrata. Se le lunghezze delle gare rimangono invariate, questo o pone un freno alla potenza massima (se non si riesce a scendere al di sotto di un determinato consumo specifico) o premia il costruttore che riesce ad ottenere il miglior rendimento (e quindi, per l’appunto, il consumo specifico più basso). Più o meno pare che siano tutti lì e d’altronde lo stato della tecnica sembra abbastanza analogo, con soluzioni generalizzate e prestazioni tutto sommato relativamente simili per i vari costruttori. Questa norma avrebbe un senso ben diverso (e di portata tecnica davvero rilevante) se il regolamento non ponesse altri vincoli, a cominciare da quello della cilindrata. Insomma, le gare durano tot, la benzina a disposizione è questa, fate quello che vi pare! Che è poi quello che sosteneva l’indimenticabile ingegnere Taglioni. In merito poi alla limitazione dell’alesaggio, la considero non solo ingiustificata ma, se devo proprio dirlo, una vera schifezza. Lo sviluppo tecnico dovrebbe continuare liberamente, a questo che si suppone sia il massimo livello, e non venire frenato da regolamenti ottusi (o di comodo). E non mi faccia pensare ai paletti a livello di materiali ed altro, ispirati, se non direttamente presi dallo stupidamente macchinoso regolamento della F.1, che da anni blocca lo sviluppo motoristico.
Paddock A cura di Lucia Voltan
L’inglese precede Matteo Grattarola UN CONFRONTO diretto tra Jack Challoner (nella foto) e Matteo Grattarola: questo dicevano le previsioni e questo, dopo la prima prova disputata a Civita Castellana, si è rivelato essere il campionato europeo di trial. L’inglese della Beta si è aggiudicato il primo posto, mentre alle sue spalle si è piazzato l’italiano della Gas Gas, che a sua volta ha preceduto lo spagnolo Francesc Mordet (Montesa). Un inglese, Jack Sheppard, davanti a un italiano, Giacomo Saleri, anche nella classe 125. Andrea Buschi primo nella Over 40. Tra le ragazze nessuno ha insidiato seriamente la leadership della super-spagnola Laia Sanz, mentre la prima italiana in classifica è Sara Trentini (sesta). Nella Youth, vittoria del giovane francese Steven Coquelin, con Gabriele Giarba quinto.
Trofeo Marco Papa al via SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALLA PRIMA PROVA DEL “NATIONAL TROPHY MARCO PAPA”, ORGANIZZATO DAL MOTO CLUB SPOLETO E INTITOLATO AL PILOTA PERUGINO DELLA VELOCITÀ. L’EDIZIONE 2011 DEL TROFEO, LA SETTIMA DELLA SERIE, SI ARTICOLERÀ SU TRE PROVE CON APERTURA FISSATA PER L’8 MAGGIO A MAGIONE. SEGUIRANNO LE GARE DEL MUGELLO (5 GIUGNO) E FRANCIACORTA (26 SETTEMBRE). QUATTRO LE CLASSI: 125 SPORT, 600 STOCK, 600 APERTA E OPEN. PREVISTE CLASSIFICHE SPECIALI PER AMATORI (OVVERO PILOTI LICENZIATI DAL 2009) E OVER 35. INFO: WWW.MOTOCLUBSPOLETO.IT/MARCO_PAPA.HTML
MICHELE CONTI SECONDO ALL’ALPE ADRIA BUON ESORDIO PER MICHELE CONTI, CHE QUEST’ANNO CORRE CON UNA HONDA NEL CAMPIONATO ALPE ADRIA 600 SUPERSPORT. ALL’HUNGARORING, IN UNA GARA INTERROTTA PER VIA DI UNA PERDITA DI OLIO, CONTI HA OTTENUTO IL SECONDO POSTO PER SOMMA DEI TEMPI. motosprint
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SICILIA IN LUTTO PER LA SCOMPARSA DI TOTÒ MORREALE Lo scorso 15 aprile, a 73 anni è morto Totò Morreale. Colonna portante del Team Sicilia Racing, Morreale ha contribuito a tutti i successi della sua squadra, grazie alle sue qualità di preparatore, maturate negli anni Ottanta, prima come pilota, poi come tecnico.
IN BREVE
EUROTRIAL. LA PRIMA È DI CHALLONER
CROSS UISP LIGURE. I VINCITORI DI CASELLA Una cinquantina di piloti nelle gare della domenica, oltre cento nelle prove del sabato, hanno partecipato, a Casella (Genova) alla prima prova del campionato regionale UISP. Questi i vincitori: Manuel Serventi (Mini 85 Expert), Giovanni Biggi (HC MX1 ), Roberto Benassi (Amatori MX1 ), Mauro Campanella (Esperti MX1 ), Nicola Timossi (HS MX2 ), Mattia Sturlal (Amatori MX2 ), Iankov Plamen (Esperti MX2 ), Alex Pacioretti (Agonisti MX2), Alessio Germano (Mini 85 Promo ), Cristiano Borsese (Mini 65 Promo ), Domenico Sant (Cross Country), Fabio Di Piazza (Cross Country B),
SBK INGLESE
SBK TEDESCA
TOMMY Hill ha vinto gara 2 del campionato britannico Superbike, che si è disputata sul tracciato “Indy” di Brands Hatch. Il britannico della Yamaha, secondo nella prima frazione, ora guida il campionato. La prima gara è andata al due volte campione inglese Shane Byrne, tornato nel campionato nazionale con la Honda del team HM Plant, che ha preceduto Hill e Tommy Bridewel; in gara 2 Hill si è imposto su Ryuichi Kiyonari (Honda) e Byrne. Quinto posto per John Hopkins (undicesimo al via, diciassettesimo nella prima frazione) in gara 2 («Né la migliore, né la peggiore gara della mia vita» è stato il suo commento).
DOPPIETTA di Martin Bauer con la KTM nella prima prova del campionato tedesco di Superbike. L’austriaco ha preceduto in entrambe le gare l’italio-tedesco Dario Giuseppetti, con un terzo posto a testa per Stefan Nebel (KTM) e per Karl Muggeridge.
HILL E BYRNE SUBITO TOP
DOPPIA KTM IN GERMANIA
UN SESTO PER RAVERA, UN QUINTO PER MERCANDINO Un sesto posto per Lorenzo Ravera nel terzo round del campionato di cross EMX85, che si è disputato a Troyan, in Bulgaria (gare vinte dallo spagnolo Zaragoza e dall’ucraino Voytsyckyy). A Valkenswaard, in Olanda, primo round della EMX2, con vittoria dell’olandese Van Wezel, del belga Getteman (un quinto posto per Michael Mercandino).
«Consigli da mio fratello? Mi ha detto solo: buona fortuna! E divertiti» Malcom Stewart (fratello di James, corre la Lites) cyclenews.com PER UNA FRANA, ANNULLATA LA SALITA DI RADICONDOLI LA GARA DI CAMPIONATO ITALIANO VELOCITÀ IN SALITA, IN CALENDARIO PER IL 14 E 15 MAGGIO A RADICONDOLI, È STATA ANNULLATA, CAUSA IMPRATICABILITÀ DELLA STRADA A SEGUITO DI UNA FRANA. NON SARÀ RECUPERATA.
GIUSEPPE CANNIZZARO
POLIZIOTTO E... AMATORE
“IL POLIZIOTTO volante”: l’appellativo è un po’ scontato ma Giuseppe Cannizzaro, 36 anni, da Latina, in servizio presso la Questura di Roma, se l’è guadagnato a Vallelunga disputando la sua più bella gara in occasione del primo round del Trofeo Italiano Amatori Pro K-Cup, classe 600. Quinto al via, Cannizzaro, in sella alla sua Yamaha rigorosamente di serie, ha concluso al comando il primo giro. Ha poi dovuto cedere la leadership al più veloce Vlasov, giovane pilota russo, ma non ha mollato, nonostante il caldo torrido, fino all’ultimo giro quando è riuscito a guadagnare la seconda posizione.
PROVE LIBERE AL MUGELLO IL 12 MAGGIO Una giornata di prove libere al Mugello è in programma per il prossimo 12 maggio. Costo: 300 euro. Informazioni e prenotazioni: michele@imola-race.com
TROFEO CENTAURO
ARIANNA, PILOTA E... FABBRO PRIMA in griglia a reggere l’ombrello, poi lei stessa pilota: si può riassumere così la storia di Arianna Venturi, unica donna al via della 125 Sport nel Trofeo del Centauro. 40 anni, di Pistoia, professione fabbro («È quella la mia palestra») Arianna, ha messo le ruote sull’asfalto nel 2006 con un secondo posto nel trofeo femminile esordienti classe 1000 (ma in sella a una R6) e tra infortuni e recuperi è arrivata al 2011 decisa a riprendere il cammino dalla ottavo di litro, in mezzo ai ragazzini («Sono sesta nel trofeo e non vedo l’ora di tornare in gara»).
È IL 33 IL NUMERO GIUSTO DI JONNI CUSUMANO Jonni Cusumano, vincitore della Michelin Cup 1000 al Mugello, corre con il numero 33, non con il 40, come indicato nella didascalia sul numero scorso. SPEEDWAY UNDER 21. ALL’INGLESE AUTY IL ROUND 1 La pista di Herxheim, in Germania, ha ospitato il round 1 del campionato del mondo di speedway under 21. Dopo uno spareggio, la vittoria è andata al pilota inglese Auty che ha così prevalso sullo svedese Anderson.
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Paddock IDENTIKIT
KNIGHT SI FERMA MONDIALE Enduro E3 finito per David Knight (nella foto) che sabato scorso si è fatto operare presso una clinica specializzata londinese per ridurre la sublussazione all’anca sinistra riportata nella prima giornata del GP di Spagna di un mese fa. I tempi di recupero di almeno quattro mesi, nessuna speranza per il pilota dell’Isola di Man di riconquistare il titolo. Knight dovrà inoltre sottoporsi ad un ulteriore intervento chirurgico all’anca destra per evitare in futuro ulteriori possibili lesioni. Nella E3 la KTM punta ora sul solo Taddy Blazusiak con la 300 2T anche se potrebbe essere schierato in extremis Alex Belometti con la 500 4T di Knight.
«La più grave minaccia di Batta? Se non farò un buon campionato mi regalerà un abbonamento alla Lazio»
Michel Fabrizio (tifoso della Roma, a La7) SPEEDWAY, CHE BOTTE! MOLTE CADUTE NEL MONDIALE DI SPEEDWAY A SQUADRE DI LONIGO. QUESTO INCIDENTE È AVVENUTO ALLA MANCHE NUMERO 24, CON IL PILOTA DELLA REPUBBLICA CECA, KUS, INVESTITO DAL LETTONE GIRUCKIS.
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DAVIDE GIUGLIANO 1
Prima gara dell’anno per la Coppa del Mondo Stock 1000 e prima vittoria per te. Che pure militi in questa categoria dal 2008. Come mai questa lunga attesa? Tanto per cominciare la preparazione invernale è stata radicalmente diversa: niente pesi, tanta bici e tanta corsa. Risultato: diciassette chili in meno. Una variazione di peso così consistente ha influito e non poco sul mio stile di guida. Adesso sono molto più elastico. Prima ero tutto irruenza, ma solo nei primi giri, ora ho imparato a gestire le energie per l’intera durata della corsa.
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E poi c’è la squadra nuova, il Team Althea, che sta dominando anche la Superbike con Checa. Entrare in un team vincente è fondamentale, ora ho una moto che va fortissimo. Ma non solo. Loro hanno una mentalità vincente, sempre positiva, che mi ha subito contagiato.
3 INCIDENTE IL 9 APRILE
CHERUBINI STA MEGLIO
BUONE notizie dal Portogallo per Luca Cherubini. Ha parlato per lui la moglie Maria Elena, confermando il netto miglioramento delle condizioni del marito dopo l’incidente stradale di sabato 9 aprile durante il GP Portogallo, seconda prova del Mondiale Enduro. Cherubini è sempre ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Feira dove proprio prima di Pasqua è stato risvegliato e ha anche iniziato a respirare autonomamente, senza più ossigeno. È decisamente migliorata anche la situazione clinica dovuta alla perforazione di un polmone e al drenaggio applicato. Prematura ogni previsione di rientro in Italia. Cherubini ha riportato la frattura di alcune costole, la perforazione di un polmone e la frattura di quattro vertebre, che non hanno fortunatamente interessato il midollo: la prima e sesta cervicale, la settima dorsale e la seconda lombare.
Dopo le prove eri piuttosto contrariato del secondo posto... Certo, perché con la pole avrei vinto un migliaio di euro, e mi avrebbero fatto parecchio comodo visto che sto andando a vivere da solo.
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Ad Assen l’unico dal quale hai rischiato di prenderle è stato Danilo Petrucci. Dunque, il titolo sarà un affare italiano? Dai, non scherziamo, siamo solo alle prime battute. Adesso arriva Monza, e non è la mia pista preferita, meglio, per me, i tracciati più guidati. A Monza si faranno valere le BMW, marca che l’anno scorso, con Badovini, ha dominato.
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A proposito di Badovini, lui si è guadagnato la promozione in SBK. Tu e la tua squadra avete toccato questo discorso? No, ma quando vogliono io sono qui...
NATO A
ROMA ETÀ
21 ANNI NEL 2010
QUINTO IN COPPA DEL MONDO FIM STOCK 1000 QUEST’ANNO
PRIMO AD ASSEN NELLA COPPA DEL MONDO FIM STOCK 1000
contromano
carburanti e lubrificanti
APPLICAZIONI E INSIDIE DELLA TECNOLOGIA Smartphone eleganti ma dai contenuti non sempre aggiornati. E c’è di più...
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
TRE SMARTPHONE DI DIVERSI PRODUTTORI. ABBONDANO LE APPLICAZIONI RIGUARDANTI I PILOTI, MA ANCHE QUELLE A PAGAMENTO A VOLTE SONO UN PO’ DELUDENTI.
LO SMARTPHONE è davanti a me. Sembra un’innocua mattonella di plastica, metallo o di qualche altro materiale mutante. In realtà è il simbolo di un’epoca, l’autentica bandiera della civiltà contemporanea. Al suo interno c’è una memoria spaventosa, capace di catalogare ogni genere di dati, suoni, immagini, filmati e altri mille algoritmici segnali di vita. Scusate la definizione “algoritmici segnali di vita” che probabilmente non significa nulla, ma mi piaceva troppo. L’ho inventata io, senza ausilio di nessuna tavoletta, non sarà il massimo, ma almeno è un autentico prodotto artigianale del mio cervello e non una delle infinite applicazioni grazie alle quali possiamo conoscere i dettagli riproduttivi del pangolino, seguire la vita di qualcuno, calcolare le distanze che separano infiniti punti dell’universo senza uscire dal nostro salotto. Oppure calcolare un’alimentazione perfetta continuando a mangiare cibi tossici. Ogni tanto seguo le applicazioni riguardanti i piloti:
belle, colorate, interessanti… Per qualche minuto e poi più, ma questo è un problema di contenuti. Ovvero, lo smartphone o la “tavoletta” sono strumenti fantastici, ma sono solo mezzi, quindi hanno bisogno che qualcuno li rifornisca di contenuti, altrimenti sono esattamente come giornali vecchi di mesi. Questo effetto fa particolarmente arrabbiare chi ha speso qualche euro per entrare in un’applicazione a pagamento e si ritrova a seguire le stesse cose che può trovare gratuitamente altrove, con l’ultimo aggiornamento (last update) che risale a qualche mese prima. Penso a cosa sarebbe uscito dall’interazione tra un vero genio con un moderno telefonino evoluto: Albert Einstein, ad esempio. Poi mi viene il dubbio che il genio della relatività, preso tra animazioni, applicazioni, siti di escort e altre distrazioni, avrebbe forse dimenticato l’uso del cervello. Cosa che capita spesso, soprattutto quando le informazioni sono troppe per la nostra mente. Penso alla ragazzina in scooter che volteggia in mezzo alle auto mandando messaggi o chattando con chissà chi. Non so che applicazione stia usando per rimanere viva, ma sono convinto che il suo angelo custode si stia sudando il salario. Del resto il cervello umano si è evoluto pochissimo rispetto ai telefoni. Quando sono nato io c’erano apparecchi neri in bachelite infissi al muro con i quali comunicavi con il mondo tramite centralino, dopo aver composto il numero facendo girare una rotella! Adesso posso fare tremila cose contemporaneamente, ma i neuroni sono sempre gli stessi. Ecco perché se leggete un messaggio dovete smettere di guidare: il cervello fa già fatica a seguire una cosa, figuriamoci due contemporaneamente! Ma qualche giorno fa ho avuto la conferma che il cervello umano è stato travolto dalla tecnologia. Dicono che un giovanotto, dopo avere settato la mappatura giusta della sua sofisticatissima moto appena ritirata dal concessionario, sia partito a manetta, ruota alzata e virgole nere sul divano (pare che i telecronisti urlino cose del genere in trasmissione) producendosi in uno spettacolare filotto (o strike, se al biliardo classico preferite il bowling) che ha mandato a terra una bella fila di moto nuove esposte nel piazzale della concessionaria. Non so quale applicazione abbia scaricato il titolare della concessionaria, ma credo che abbia a che fare con il tentato omicidio.
Dominatrice del Mondiale Superbike 2010 con Max Biaggi, RSV4 Factory APRC esprime al meglio la tecnologia esclusiva derivata dall’esperienza in pista, ridefinendo il concetto di supersportiva stradale. Merito dell’Aprilia Performance Ride Control, l’innovativo sistema di gestione elettronica della guida, che integra controllo della trazione regolabile in movimento, controllo dell’impennata, asservimento alla partenza e cambio elettronico. Una punta di diamante tecnologica che sfrutta
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al massimo il potente 4 cilindri a V stretta di 65°, garantendo emozioni da veri piloti.
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polvere di stelle
FEDERICO BATTISTONI. CHI NE SA QUALCOSA? Unico indizio una data: Forlì 1907, appuntata sulla fotografia appesa in una trattoria di Voghera
LA FOTO DEL MISTERO, APPESA SUL MURO DI UNA TRATTORIA. FINORA DI QUESTO PILOTA DELL’INIZIO DEL SECOLO SCORSO, CHE DOVREBBE CHIAMARSI FEDERICO BATTISTONI, NON È STATA SCOPERTA TRACCIA.
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
TI MANDO una foto scoperta sul muro di una trattoria molto speciale di Voghera. Si chiama Antica Trattoria Lombarda. Fanne ciò che vuoi, ma mi piacerebbe saperne di più sulla moto e sul pilota! Daniele Donati
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CHI segue da un po’ di tempo questa rubrica ha ormai capito che il periodo che più mi affascina è quello pionieristico che va dalla fine del 1800 allo scoppio della prima guerra mondiale. Inutile dire quindi che questa mail mi ha messo subito in agitazione per due motivi: la speranza del cacciatore di reperti, che mai rinuncerebbe ad esplorare una “cava” sperando di trovarvi non solo una moneta, ma un tesoro, e l’ansia di scoprire chi fosse il personaggio ritratto nella foto. Così, nel volgere di pochi giorni, sono andato a cena all’Antica Trattoria Lombarda, dove, dopo avermi saziato piacevolmente, il ristoratore mi ha gentilmente permesso anche di riprodurre la fotografia che, deludendo le mie speranze, era purtroppo “figlia
unica”. Nessuna notizia inoltre mi ha saputo fornire sul protagonista: che – stando a quanto si legge sulla foto stessa – dovrebbe chiamarsi Federico Battistoni. Vi si legge anche un luogo e una data: Forlì 1907, ma ciò non contribuisce per il momento all’identificazione. Ho nel mio archivio i programmi di corse in moto svoltesi a Faenza (a 15 km da Forlì) nel 1905 e 1906, con l’elenco degli iscritti, le moto con cui correvano e la città di provenienza, ma non vi compare nessun Battistoni. Una ricerca su internet ha pure dato esito negativo, anche se sono entrato in contatto con un Federico Battistoni (a volte capita che si dia il nome del nonno a un nipote) che si è molto incuriosito e sta facendo qualche indagine in famiglia. Anche la moto non è facilmente identificabile: è una splendida e tecnicamente raffinata bicilindrica a “V” longitudinale, che se non ci fosse quel “1907” collocherei appena dopo il 1910. Potrebbe essere di produzione francese (Alcyon?) in questo caso ci starebbe anche il 1907, oppure italiana, magari una Frera. A questo punto mi rivolgo a voi chiedendo aiuto. Chi è questo corridore, finito per caso in una trattoria di Voghera (la città di Carlo Bandirola), per poi mettermi tanta frenesia addosso a più di cent’anni dalle sue imprese sportive? IERI sono stato a Bellano, in ospedale, a trovare un mio amico motociclista, e lui mi ha mostrato un libro molto bello che gli avevano prestato da leggere. Si intitola “Guida alle moto da competizione”. Questo mio amico mi ha chiesto di acquistare il libro, ma una ricerca in rete e presso una libreria non ha dato alcun esito: il libro è esaurito. Saprebbe dirmi dove posso trovarlo, per acquistarlo? Roberto Degan
RISPONDO solo ora alla sua lettera del 7 gennaio perché neanch’io ero riuscito a trovare su internet il libro cui lei fa riferimento e che scrissi nel lontano 1977 per Mondadori. Oggi finalmente ne ho trovato uno: è in vendita su e-bay all’indirizzo http://cgi.ebay.it/ws/eBayISAPI.dll?Vi ewItem&item=270737318692&ih=017&category=2239&ss PageName=mem_guide:5&rd=1. L’asta – che parte da 10 euro – scade il 18 maggio. Sempre su internet, nel caso che le interessi, se ne trovano diverse edizioni in lingue straniere cercando sul sito www.abebooks.com .
TM
Il Meglio di un Uomo
qui giappone
TORNARE A GAREGGIARE PER RISOLLEVARSI Shigeki Honda, niente a che vedere con il colosso industriale, ha un team che gareggia in tutte le classi
di Akira Nishimura
SHIGEKI HONDA NEL SUO ESERCIZIO COMMERCIALE. È PROPRIETARIO DEL TEAM HARC-PRO RACING. GLI AMICI DA GIOVANE LO CHIAMAVANO L’INCREDIBILE HULK. IN GIAPPONESE HARC HA UNA PRONUNCIA SIMILE A HULK.
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HARC-PRO RACING è uno dei migliori team del Campionato Velocità giapponese. Ha iniziato la propria attività nel 1986 con moto Honda. Harc-Pro è il solo team che ha vinto tutte le classi del Campionato giapponese dalla classe regina JSB (Japanese Super Bike) alla 125, 250, ST600, e anche la 8 Ore di Suzuka. Per più di 20 anni ha partecipato anche al GP Giappone come wild card. Il pilota di MotoGP Hiroshi Aoyama e suo fratello Shuhei hanno corso per questo team quando gareggiavano nel campionato giapponese; Hiro è salito sul secondo gradino del podio nel GP del Giappone nel 2003 nella classe 250 a Suzuka, mentre Shuhei si è classificato sesto nel GP Giappone 2002. Il nome del proprietario è Shigeki Honda. Tutti i piloti di Harc-Pro corrono con moto Honda, ma non ci sono particolari relazioni tra Shigeki Honda e Honda Racing Corporation. Si tratta solo di una curiosa coincidenza perché Honda è uno dei nomi più diffusi in Giappone. Shigeki, che ha compiuto 60 anni lo scorso settembre ed è un uomo molto minuto, spiega come è
nato il nome del suo team. «Quando ero giovane, ho sollevato il pesantissimo motore della CBX1000 tutto da solo e i miei amici hanno visto la scena. Da allora hanno iniziato a chiamarmi “L’incredibile Hulk”, lo conoscete, vero? Il famoso eroe di cinema e televisione. Così ho dato al mio team il nome Harc, la cui pronuncia in giapponese è molto simile a Hulk. Harc è l’abbreviazione di Honda Automobile Racing Corporation». Quest’anno l’Harc-Pro Racing Team parteciperà a tutte le classi del Campionato giapponese, le cui gare però non sono ancora iniziate a causa del terremoto. La gara di apertura del campionato, inizialmente prevista per il 10 aprile, è stata cancellata. La seconda prova, che doveva essere una gara di 2 e 4 ruote, due classi regine, una per le due ruote, la JSB e l’altra per le 4 ruote, la Formula Nippon, è stata rimandata al 15 maggio. Altre classi come ST600, J-GP2, J-GP3 dovranno aspettare luglio per poter correre la loro prima gara. «È stato un disastro di enormi proporzioni e tantissima gente è ancora obbligata a rimanere nei centri di evacuazione, le nostre competizioni usano e consumano carburante, attrezzi e molti altri materiali di cui ha ancora bisogno. In considerazione di questo dobbiamo fare molta attenzione a quando ricominciare le nostre attività agonistiche anche se la situazione è migliorata rispetto a come era - dice Honda con un’espressione preoccupata sul viso -. Dall’11 marzo, quando è accaduta la tragedia, abbiamo sempre fatto ciò che abbiamo potuto per aiutare e fornire supporto alle persone che stavano lottando nelle zone devastate. D’altra parte anche noi abbiamo la nostra vita, dobbiamo darci da fare per provvedere a noi stessi. Non possiamo aiutare gli altri se non produciamo e questo significa che dobbiamo ritornare alla nostra vita di sempre, alle nostre gare, il più presto possibile». Honda continua, «I giapponesi generalmente sono persone modeste e tranquille e per questo alcuni tendono a pensare che dobbiamo evitare di impegnarci in attività che richiedono vigore e vivacità, ma io non sono d’accordo. I grandi atleti riescono a fare con facilità cose che per noi sono impensabili. Ed è per questo che li ammiriamo, per questo la gente si sente incoraggiata dai loro successi. Anche gli sport motoristici sono così e quindi vogliamo tornare il più presto possibile alle nostre attività agonistiche. Penso che sia il modo migliore per aiutare e sostenere chi ha subito questo grande disastro».
MotoGP Portogallo
di Enrico Borghi - foto Milagro e Getty Images
In ginocchio g
IL GP PORTOGALLO DI MARCO SIMONCELLI È FINITO COSÌ, DOPO SOLE QUATTRO CURVE. ANDREA DOVIZIOSO (4) HA STRAPPATO IL QUARTO POSTO A ROSSI SUL TRAGUARDO, DOPO ESSERGLI STATO ALLE SPALLE TUTTA LA GARA.
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I piloti italiani (e la Ducati) non decollano. Pedrosa piega Lorenzo
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STORIL - La maestosità della Spagna che guida e la forza del Giappone che costruisce, oggi contrastano con le difficoltà umane e tecniche di una regina – l’Italia della MotoGP – ormai di fronte allo spettro, raggelante, della decadenza. I nostri piloti pasticciano, soffrono, sbagliano, arrancano. La nostra moto di riferimento continua ad essere indietro, e soprattutto non risolve i suoi problemi. Inutile negare l’evidenza: siamo in difficoltà e bisogna cambiare la rotta, perché questa ci sta portando ai margini del Mondiale che conta. Le opinioni sono contestabili, certo. Persino i numeri possono essere interpretati a seconda dei punti di vista. Però ci sono i fatti. E quelli, sono davanti a tutti. Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa all’Estoril hanno fatto ciò che hanno voluto. Insomma hanno corso un’altra gara. E Casey Stoner, pur piegato (in tutti i sensi) da improvvise fitte alla schiena, ha comunque difeso il podio.
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MotoGP Portogallo il commento
DANI PEDROSA (26) CON L’INTERVENTO ALLA SPALLA HA RITROVATO FORZA E... CORAGGIO. E NEL FINALE HA MESSO ALLE CORDE LORENZO.
«Quando Pedrosa mi ha attaccato, ho capito che questa gara non l’avrei vinta. Dani è stato bravo. Molto bravo». Jorge Lorenzo
Il migliore dei nostri è Andrea Dovizioso, che ha strappato la quarta posizione a Valentino Rossi in volata. Dovi e Vale hanno fatto la stessa gara di Dani e Jorge. Peccato che il duello degli italiani si sia concluso a sedici secondi e mezzo di distanza da quello degli spagnoli. Vogliamo parlare di Loris Capirossi? Lotta per non finire ultimo. In questo caso, il sentimento prevalente è la malinconia. Infine, Marco Simoncelli. Fuori dopo quattro curve, dopo aver fatto sognare in prova. Quello che ha detto lui, con molta onestà, basta e avanza: «Nelle ultime due gare andavo forte e potevo fare grandi motosprint
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cose, invece porto a casa due zeri. Bisogna rifletterci su con calma». PARLIAMO di moto. Rossi, sabato pomeriggio, ha detto quello che dice dal novembre scorso: «Non ho feeling con l’anteriore, ho difficoltà in ingresso curva, se spingo rischio di stendermi». Ma in Ducati non si lavora giorno e notte? In gara Valentino all’inizio ha cercato di stare con i primi, poi si è dovuto arrendere: subiva, in certi tratti della gara, un distacco di oltre mezzo secondo al giro. Di media. Ancora una volta il pesarese ha dovuto pensare solo a difendersi. Le Hon-
da e le Yamaha erano agili nelle chicane, poi galoppavano sul dritto. La Ducati? Beh, andate a sbirciare la classifica per calcolare i distacchi degli altri “ducatisti”... È da novembre, e poi dai test invernali, che si va avanti così. Ed è da marzo che Valentino cerca di metterci una pezza, come si suol dire. Andrea Dovizioso ha percorso 27 giri (su 28) incollato alla Desmosedici di Valentino, e poiché lui è un pilota molto tecnico, le sue parole vanno tenute in considerazione: «Sulla Ducati Valentino non è proprio bellissimo da vedere. Combatte con la moto. È bello vederlo combattere, tanto
di cappello per come ci prova e per il ritmo che tiene, ma ha tanti problemi: pompaggio in uscita, gli va via l’anteriore. Insomma, soffre». Forse serve qualcosa in più di una modifica alla distribuzione dei pesi o un ripensamento sulle rigidezze. RIEPILOGHIAMO. Ci mancano le doti di guida? No. Ci mancano i mezzi? Beh, tre piloti su quattro guidano una moto ufficiale. Alla Ducati mancano i soldi? L’investimento fatto – a livello economico e umano – è il più alto di sempre per quest’azienda.
Quindi? Simoncelli deve ancora apprendere le lezioni importanti, indispensabili per concretizzare in questa categoria. Ecco perché in gara sta sprecando le occasioni che lui stesso, con la sua forza e il suo talento, si sta costruendo in prova. Dovizioso deve farsi forza: non basta agguantare l’avversario, bisogna poi attaccarlo e aggredirlo. Provarci, almeno. Perché i suoi compagni di squadra sono davanti, a lottare per il podio; territorio che Andrea deve assolutamente frequentare, quest’anno più che mai. Rossi sta guarendo, la spalla è quasi a
posto, ma sta scoprendo che la Ducati è tosta anche per uno intelligente e duro come lui. E Capirossi, beh, questo lui lo sapeva già. E da tempo. Valentino e Jeremy Burgess stravolgono, cambiano, provano, pensano, modificano, applicano, ragionano. E intanto le Honda volano e le Yamaha danzano. Perché la Ducati non fa né l’uno, né l’altro? Se c’è un ingegnere coraggioso, in giro, che ci illumini. Il fatto è che gli avversari allungano e noi restiamo indietro. Siamo partiti per vincere, ma non siamo ancora in grado di lottare per il podio. Ed è già maggio... motosprint
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MotoGP Portogallo il commento
Dani Pedrosa (e Jorge Lorenzo)
GRAN BEL SEGNALE
venerdì
Battere Lorenzo qui, dopo l’intervento alla spalla. Sono sollevato. Mi sento come rinato ESTORIL - Dani Pedrosa primo all’Estoril. E chi l’avrebbe detto! Lorenzo era sicuro di sé, del resto nessuno pensava che la vittoria gli sarebbe sfuggita. E ora che a batterlo è stato proprio il pilota che lui soffre di più a livello psicologico – Pedrosa, appunto – si aprono nuovi scenari. Dani lo sa bene, anche se vuole evitare il discorso. «Sinceramente, sono felice per questa vittoria, che non arrivava più da tanti mesi (l’ultima fu a Misano, lo scorso anno ndr) ma lo sono ancora di più per il modo in cui ha reagito il braccio. Adesso sono sollevato: mi sento come rinato». Capito perché Lorenzo era deluso dopo la gara? Potrebbero tornare i fantasmi che credeva di avere scacciato. «Non potevo fare di più, così ad un certo punto ho pensato al campionato. Un secondo posto è molto importante, soprattutto in un giorno in cui le cose non vanno come vorresti». Invece Pedrosa era di tutt’altro umore. «Sarei stato felice di un secondo posto, perché vincere è una cosa che non potevo immaginare. Dopo l’operazione alla spalla i medici mi hanno detto: è andato tutto bene, ma non possiamo garantirti niente per il rendimento in gara. Ho corso con questo pensiero nella mente, con la paura di crollare da un giro all’altro, come mi era successo nelle ultime gare. Invece è andata bene, anzi benissimo. Giro dopo giro, la spalla teneva; a un certo punto ho avuto un dolore al trapezio e ho temuto che fosse l’inizio della fine. Invece ho sempre avuto la forza giusta per guidare bene». Pedrosa ha seguito Lorenzo per 24 giri. La cosa stupefacente è che i due hanno viaggiato sempre con un distacco inferiore al decimo di secondo. Ogni volta che Jorge davanti spingeva, Dani replicava. Ad ogni giro veloce di Lorenzo, seguiva il giro veloce di Pedrosa. Sono andati avanti così, sempre incollati. Sempre studiandosi l’un l’altro. Ma a un certo punto Pedrosa ha capito che Lorenzo non ne aveva più, e lo ha azzannato: «Ho aumentato il ritmo e ho visto che Jorge non riusciva fare altrettanto; quando l’ho attaccato pensavo che lui avrebbe reagito, invece non ha fatto niente. Lì ho capito che potevo farcela». Lorenzo subito dopo l’arrivo era inferocito. C’è rimasto malissimo. Si
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è calmato, per modo di dire, solo dopo il podio. Dopo aver fatto sbollire la rabbia. «Dopo il via non ho avvertito sensazioni proprio confortanti, infatti i miei tempi erano più lenti di quanto avessi previsto. Dani è rimasto tranquillo dietro di me, invece la mia gara è diventata complicata dal momento in cui, circa a metà, non sono riuscito a creare un margine di distacco tra lui e me. Sinceramente, pensavo che ci sarei riuscito. Quando mi ha attaccato, ho capito che questa gara non l’avrei vinta». Pedrosa è stato furbo. Oltre che forte. E Lorenzo non ha esitato a segnalarlo. «Io non so che cosa mi è sia successo, secondo me ho guidato come sempre; sono partito bene e ho cercato di essere sciolto e veloce. Forse rispetto agli altri anni la mia moto era meno stabile. Di certo bisogna lavorare molto sul motore. Dani è stato bravo, però. Molto bravo». Pedrosa ringrazia. «Sì, devo ammettere che Jorge mi ha permesso di alzare il mio ritmo. Ammetto che la mia tattica, ad un certo punto, è stata questa: studiarlo per poi sorprenderlo. Mi è andata bene. Lui su questa pista guida benissimo, è proprio forte: batterlo qui, per me è un segnale importante». SORRISO STANZA O RC CI DI DI LORENZO A PEDROSA SUL PODIO. SCONFITTA LA MA E BRUCIA. ANCH ONE SE IL CAMPI ER RESTA LEAD CA. FI SI AS CL A DELL
sabato
AGGRESSIVO E VELOCISSIMO, MARCO SIMONCELLI MANCA ANCORA DI... EQUILIBRIO. HA IL PASSO DEI GRANDI, UN GRAN PASSO. PERÒ NON HA ANCORA TROVATO IL LIMITE. E HA PERSO UN’OCCASIONE.
domenica Marco Simoncelli
HO SBAGLIATO. MI DISPIACE Devo smettere di fare errori stupidi ESTORIL - È andato fortissimo per tutto il week-end, Marco Simoncelli. Ed è andato anche per terra, per tutto il fine settimana. Una volta al giorno, per la precisione. È finito a terra nelle prove del venerdì, ha fatto il bis nelle qualifiche del sabato; infine è volato via dopo quattro curve del primo giro della gara. È stata questa, ovviamente, la peggiore, la caduta che non ci voleva, perché ha rovinato il lavoro dell’intero fine settimana e ha lasciato l’amaro in bocca a tutti. In primo luogo, a lui.
«Non so che dire; nel senso che so bene di avere sbagliato. Mi dispiace. Mi dispiace proprio tanto. Ho buttato una grossa occasione». La sua gara, brevissima, ha preso immediatamente una brutta piega. «La prima avvisaglia l’ho avuta all’uscita della prima curva. La moto mi è partita leggermente, e poiché ho visto che anche Pedrosa e Stoner erano in difficoltà ho cercato di stare calmo. Infatti all’ingresso della curva 4 sono entrato in seconda, anziché in prima, proprio per
usare una marcia che rendesse il motore meno nervoso. La moto mi è partita all’improvviso, e mi ha lanciato in aria, quando ero in rilascio, a gas chiuso». Le gomme erano troppo fredde, l’hanno mollato di colpo. Capita. L’importante è fare tesoro di questa esperienza. «È stata una lezione dura, ma importante. È stato un errore mio, sicuramente. Devo imparare a stare più attento in ogni fase della gara. Sono errori stupidi, bisogna smetterla di farne. È l’unica cosa che posso dire». motosprint
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MotoGP Portogallo
LA BEFFA DI DOVI
il commento
Diretto… al punto
Italiani “contro”
Una guerra persa
LA BEFFA DI DOVIZIOSO
Toglie a Rossi il quarto posto negli ultimi metri ESTORIL - Valentino Rossi l’ha presa bene, la beffa negli ultimi metri. Ed è prodigo di spiegazioni. «Mi secca molto, aver perso alla fine il quarto posto; sarebbe stato il mio miglior risultato con la Ducati. Per ora. A parte questo, però, sono molto felice. Le modifiche rispetto a ieri in qualifica sono andate bene, ed è stata una bella gara; andavo bene anche in frenata, che per noi è molto importante. Sono molto contento anche per il mio rendimento fisico. Non sono al massimo, mi manca un 15 per cento di forza, ma finalmente riesco ad essere veloce fino alla fine. A Le
«Spiace aver tirato la carretta per 28 giri ed essere stato fregato alla fine» Valentino Rossi
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Mans non sarò al top, ma a Barcellona tra un mese sì». Anche Andrea Dovizioso è contento del modo in cui ha strappato la quarta piazza a Valentino. «Sono contento di avere battuto proprio lui, perché è un mostro di strategie e frenate; non è mai facile passarlo». Valentino ha spiegato come ha fatto a tenerlo dietro per tanto tempo: «Temevo che se mi avesse passato, poi mi avrebbe staccato. Ecco perché ho fatto di tutto perché restasse dietro. Non ho capito bene come mi ha superato, devo riguardare tutto, ma credo avesse un pelino più di margine. Certo spiace aver tirato la carretta per 28 giri ed essere stato fregato alla fine, Dovi ha fatto una “bastardata” (ma lo dice ridendo)». Andrea conferma ciò che ha detto Valentino. «Non è stata una mia scelta, aspettare l’ultima curva; è che non sono mai stato abbastanza vicino da provare a passarlo. A metà gara stava per andare via, ma gli è mancata la forza per lo strappo finale. Ho capito di potercela fare gli ultimi due giri. Volevo passarlo alla curva 10, in accelerazione, ma era fantascienza. Allora ho provato all’ultima curva. Sono andato volutamente un po’ largo, lo ha fatto anche lui ma ha commesso un errorino: è rientrato in traiettoria tardi e ha perso velocità. Diciamo che l’ho costretto a sbagliare». Andrea, però, sa anche che ci sono dei problemi da risolvere. «Sono molto contento della gara, però dobbiamo smetterla di lavorare male e andare fuori strada venerdì e sabato. Se giro come i primi in gara, perché non farlo anche in prova?». Ottima domanda. Perché? «Dipende più da me che dal team. I 16 secondi da Pedrosa sono un distacco importante se l’obiettivo è vincere il titolo. Quest’anno è tutto difficilissimo, la mia moto è molto competitiva ma ce l’hanno anche i miei compagni e loro la stanno sfruttando meglio. Però non è impossibile raggiungerli, non la vedo così impossibile».
I due italiani hanno parlato anche della situazione del campionato. «I favoriti per il titolo sono Lorenzo e Pedrosa – sentenzia Andrea – . Jorge è l’uomo da battere, ma non ho mai visto Dani così in forma. È sempre difficile interpretare Pedrosa prima di una gara, nessuno al mondo sa farlo, ma ce l’ho come compagno di squadra da anni e non l’ho mai visto così forte. Può solo migliorare. Stoner? Sarà sempre veloce: non lo metterei come favorito, ma è lì». «Non credo che il titolo sia impossibile, mancano ancora tante gare – afferma Valentino – . Se penso ai test invernali, non credevo di essere così davanti in classifica, addirittura quarto. Invece fisicamente speravo di stare già in Qatar come sto adesso. Nell’insieme sono abbastanza soddisfatto. Pedrosa è stato bravissimo, ha espugnato il feudo di Lorenzo in Portogallo e ha dimostrato che se il braccio sta bene può lottare con lui e Stoner. Non so chi dei tre sia il più forte, sono tutti molto bravi, ma la vittoria di Dani non mi stupisce, questa pista gli è sempre piaciuta». VALENTINO, a mente un po’ più fredda, ragiona anche sulla sua situazione tecnica: «Con questa moto devi lottare. Io vorrei renderla più facile e lottarci di meno. Stiamo lavorando in questa direzione. Una moto più dolce, intuitiva; una moto che fa quello che le dici di fare, mentre adesso è lei che fa un po’ quello che vuole e tu devi andarle dietro. La vorremmo più dolce come la Yamaha. Realisticamente oggi il quarto posto è il massimo che possiamo fare, ma non è il nostro obiettivo per tutta la stagione. Quest’anno parto meglio, questa è una moto che scatta bene e va veloce nei primi giri, per questo dobbiamo riuscire a partire più avanti. Il nostro tallone d’Achille sono le qualifiche. Invece la Honda alla partenza e nei primi giri soffre di più, Simoncelli è caduto e stavano per farlo anche Dovi e soprattutto Stoner. Se fosse piovuto sarei potuto andare a podio, ma una gara sull’asciutto vale più di mille test, perché per 28 giri metti alla frusta la moto e impari molte cose. C’è ancora tanto da fare, ma ci vuole tempo».
Casey Stoner
ERO... SCHIENATO
Dopo pochi giri ho sentito una fitta ESTORIL - Casey Stoner non ha paura di nessuno, di solito, ma questa volta ha dovuto abbassare la testa anche lui. A piegarlo, è stato il mal di schiena. «Dopo un po’ di giri ho sentito una fitta molto forte nella parte destra della schiena: era come se qualcuno mi pizzicasse, e il dolore in quel momento partiva in due direzioni: in alto e in basso, verso la gamba». Casey se l’è vista brutta, soprattutto perché non era proprio nella posizione più naturale del mondo. «Mi sono preoccupato, mi sono chiesto se fosse il caso di rientrare ai box; ma soprattutto, ho dovuto cambiare il modo di guidare perché nei cambi di direzione, quando bisogna esercitare maggior forza per spostare la moto, sentivo molto dolore». Ricordandosi di essere un duro, Casey ha deciso di non mollare. «Non potevo muovermi bene, eppure anche se ci ho messo due o tre giri, ho trovato un modo per stare comunque in sella. Certo, ho dovuto dimenticarmi dei due che stavano davanti». Ed è in questo che Stoner ha brillato: è riuscito a ragionare in gara. «Ho pensato che di punti ne ho già persi abbastanza, era il caso di portarne a casa un po’. Il podio va bene, anche perché nonostante le fitte, che non sono mai scomparse, riuscivo comunque ad essere abbastanza veloce per stare tranquillo nella mia posizione». In realtà Stoner sostiene che il contatto con Lorenzo e Pedrosa non l’ha perso per colpa sua. Cioè, per la schiena. «Subito dopo il via mi sono toccato con Simoncelli, poi alla quarta curva Marco è volato via davanti a me e ho dovuto chiudere per un attimo il gas. Poi ho ripreso il ritmo, ma intanto Jorge e Dani erano già in fuga. Mi dispiace per come è andata. In prova ho avuto diversi problemi, ma secondo me avevo il ritmo per potermi giocare la gara con loro. Ma questa volta tutto ha preso una piega diversa». Quindi anche la Honda ha dei problemi? «La mia, questa volta, non era perfetta in frenata e durante la fase di inserimento; non riuscivo, inoltre, ad avere il giusto grip durante la percorrenza della curva. Sono due cose su cui dobbiamo lavorare, ma non sono preoccupato. Si tratta di messa a punto. Niente di più».
VALENTINO Rossi è un’icona. Piaccia o no, a Stoner e non solo a Stoner, è il pilota simbolo del motociclismo dell’ultimo decennio e anche qualcosina in più. Ha reso popolare il nostro sport in case e Paesi dove se ne sapeva poco o nulla, ne è stato ambasciatore da un capo all’altro del pianeta, ha conquistato attori, musicisti, uomini politici, atleti di tutti gli sport. È il pilota che è diventato, a suon di vittorie, la bandiera del suo sport, uno degli sportivi più pagati del mondo, uno dei testimonial più ricercati. Nonostante tutto questo è rimasto un ragazzo semplice, che ama la moto e le corse come quando cominciò, ancora bambino. Uno che non cerca scuse, che è caduto e si è rialzato, che si è rotto ed è finito sotto i ferri, uno che non se la tira, che ti conquista perché ha sempre qualcosa di interessante da dire, uno con cui è un piacere passare un’ora a parlare di tutto e di niente. Valentino Rossi è diventato quello che è per la spontaneità e la simpatia, ma prima di tutto questo per le vittorie conquistate sul campo, tante, più di cento, per i nove titoli mondiali, per un palmares che sembra figlio di altri tempi, quando si correva in più classi. Tutto questo Stoner non può ignorarlo, anche se Rossi proprio non gli va giù e ha deciso di attaccarlo duramente in pista e a parole, ad ogni occasione. Nessuno glielo vieta, per carità: è forte, vincente, non ha paura del confronto. Ma voler far passare Valentino per un incapace, per un succhiaruote, per uno che non sa quel che fa, per una mezza tacca, è un’idea balzana e controproducente. Una battaglia persa, che rischia di distoglierlo anche dall’obiettivo che invece può centrare: il titolo mondiale. Stefano Saragoni motosprint
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MotoGP Portogallo Le pagelle di Marco Masetti
Tutto per l’audience
LITIGI IN STILE TALK SHOW ESTORIL – Godono i cronisti, nel bar forse si può inserire anche un discorso sulle moto tra campionato e coppa, tra aperitivo e caffè ma, dal punto di vista sportivo, la nuova tendenza della MotoGP è davvero di basso profilo. I litigi, le minacce (rigorosamente davanti a telecamere, registratori e taccuini) sono l’ultima frontiera dello sport. Meglio del monogomma, della centralina che tutto vede e provvede, meglio dei telai da rifare… Per essere in prima pagina e in apertura di TG non c’è bisogno di abbassare il record della pista o di staccare un metro dopo, basta essere bravi e mediatici. E scegliere il momento giusto per accusare qualcuno di scorrettezze, anche se commesse qualche anno prima. Come sempre, il “nuovo” viene dalla televisione che ha una regola, quella dell’audience. E se questa si abbassa, se la gente non si appassiona più, basta alzare la voce, e magicamente l’audience si impenna. Questo meccanismo va benissimo nei talk show (che basta non guardare in caso di mancato gradimento), ma nello sport stanca alla svelta. Attenzione, cari organizzatori del gioco, ma soprattutto, attenti piloti, vi pagano per correre, non per recitare. A proposito di attenzione, ce ne vuole di più anche nella gestione degli infortunati. Il rientro di Bautista ha contorni eroici, ma non è detto che l’eroismo sia la dote migliore per uno sportivo professionista. Vedere uno camminare come lui non è bello, soprattutto perché in pista va piano e rischia grosso. Anche la notizia di De Puniet che salta i test non è bella. La sua gamba malconcia ha bisogno di altri controlli, di un’altra operazione, forse. Non va bene così, ci vuole un altro approccio, più serio ed in sintonia con il periodo attuale. Si rientra in pista solo quando si è guariti completamente. Perché a vent’anni si può correre anche con una gamba rotta, ma poi, zoppicare tutta una vita non è piacevole e nemmeno tanto eroico. motosprint
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ENTRAMBI IN CRISI: DE PUNIET (14) HA UNA GAMBA KO, CAPIROSSI (65) NON HA TROVATO IL FEELING CON LA DUCATI.
Dani Pedrosa Lucido, spietato e capace di calcolare ogni dettaglio della gara. Capisce, giro dopo giro, che il suo fisico funziona bene, che la Honda ne ha di più rispetto alla Yamaha e che è la giornata adatta a tirare la stoccata giusta a Lorenzo. Un solo sorpasso, preciso al micron, un allungo perentorio e il campionato diventa il terreno di caccia ideale per il piccolo grande uomo.
Loris Capirossi Continua il momento no di Loris, che proprio non si trova con la Ducati Desmosedici 2011, nonostante un buon turno di libere. L’incomunicabilità tra il veterano italiano e l’avantreno della Ducati inizia ad avere dimensioni e contorni preoccupanti. Lui resta concentrato e propositivo, ma questa gara è da dimenticare, soprattutto per il distacco, oltre un minuto!
Spietato 9
Jorge Lorenzo È bravo a dare l’illusione a tutti di essere in grado di portare a casa la quarta vittoria consecutiva (preceduta dalla quarta pole) in Portogallo. L’impresa riesce quasi alla perfezione perché c’è uno che non ci casca, Dani Pedrosa, suo vero rivale in pista e nel cuore degli spagnoli. Venti punti, ma anche un po’ di amarezza.
Rabbuiato 8
Casey Stoner Non è un gran week-end quello del canguro, che si lascia innervosire dalle polemiche a mezzo stampa con Rossi, “specialità” nella quale non ha la classe e la resistenza dell’avversario. In gara viene colpito da fitte alla schiena che limitano concentrazione e rendimento ed alla fine il podio è il massimo risultato possibile.
Stonato 7
Andrea Dovizioso Fulmina Rossi sul traguardo dopo averlo seguito come un’ombra per una serie quasi infinita di giri. Ad occhio poteva passarlo molto prima, ma Andrea qualche volta ha incertezze incredibili. Alla fine è felice come se avesse vinto la gara, ma resta il più indietro in classifica dei tre piloti HRC, posizione un po’ scomoda per rilassarsi del tutto.
Stranamente felice 6,5
In ritardo 5
Valentino Rossi
Cal Crutchlow
Randy De Puniet
Alvaro Bautista
Meglio lui della moto, come conferma la desolante classifica degli altri piloti Ducati. Bravo a gestire la situazione fin dalle prove, quando si deve impegnare anche nella distruzione psicologica di Stoner. Dicono che sia uno degli sportivi più ricchi del mondo, ma dopo quello che si è visto in Portogallo, si tratta di soldi spesi davvero bene.
Lo stile è bello arrabbiato, molto superbike, e quando spinge forte sembra sempre che la sua moto finisca in tribuna. Insomma, guida un po’ con la clava e di certo non usa il fioretto, ma il Flintstone della MotoGP conferma le buone cose che da tempo si dicono di lui.
Non sta bene e si vede: la sua gamba sinistra sembra un campo di battaglia e, dopo un buon avvio, a fine gara crolla appena entrato nel box vinto dal dolore e dai legamenti bloccati.
Voto d’incoraggiamento, visto che ci ha fatto soffrire per tutto il week-end. In pista dopo 41 giorni da una brutta frattura al femore è una grande impresa, condita da un po’ di ingenuità e qualche rischio di troppo.
Investimento 7
Colin Edwards Ad inizio gara commenta i rischi corsi così: “Ho visto Casey passare un brutto momento e Simoncelli che aveva bisogno di un paracadute…”. Non solo colorito l’americano che, nonostante qualche problema di trazione, porta a casa un sesto posto che per un pilota privato è un ottimo risultato. Lo aspetta nel futuro immediato Le Mans, sua pista amatissima, e Colin è felice.
Preistorico ma bravo 6,5
Nicky Hayden Piace poco anche se ha qualche attenuante, come il cambio che si è subito indurito o qualche contatto proibito con Spies. Alla fine ammette che sarebbe stato meglio con il bagnato, ma da un pilota ufficiale c’è da aspettarsi molto di più.
Il bell’addormentato 5,5
Consigliamo riposo 6
Toni Elias Qui aveva vinto un GP, ma sembra un passato lontano. In ogni caso il Portogallo piace a Toni che fa vedere qualche timido segnale di ripresa, soprattutto quando vince un duello con Capirossi. Un evento che non capitava da inizio stagione. Un raggio di sole… Forse siamo alla fine del tunnel.
È uno dei pochi a considerare la parola spettacolo un concetto ancora vivo. Fa cose molto divertenti nella lotta con Crutchlow. Il pubblico si diverte e applaude il giapponese, privato ma con una grinta che qualche ufficiale non si sogna nemmeno.
Va al massimo 6,5
Ben Spies Ha parecchie attenuanti, visto che un meccanico dimentica una pinza dalle parti del freno anteriore. La cosa destabilizza Ben che alla fine si deconcentra e va fuori pista. Comprensibile, ma da inizio anno non incanta.
Miracolo cercasi 5,5
Ufficiale in crisi 5
e ER K ILV ri S LOO o l R o vi c N FIBE o u n RBO CA
Ottimismo! 6,5
Hiroshi Aoyama
Sofferente 6
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MotoGP Portogallo
VENGONO ENTRAMBI DALLA SUPERBIKE. BEN SPIES (11), VELOCISSIMO IN PROVA, IN GARA NON HA ANCORA TROVATO LA SUA DIMENSIONE. CAL CRUTCHLOW (35), HA UNO STILE DI GUIDA UN PO’ “PREISTORICO”, PERÒ È EFFICACE E, NONOSTANTE LA SCARSA ESPERIENZA, SI STA METTENDO IN MOSTRA.
Karel Abraham Un attimo di distrazione, una bagarre ed è subito caduta.
Poeticamente ritirato ng
Marco Simoncelli Difficile giudicare un pilota che non ha finito il primo giro, ma, quando si lotta per la vittoria e si affronta a muso duro il campione del mondo, bisogna evitare errori del genere. Secondo zero consecutivo in una gara che poteva finire sul podio.
Ricominciare da capo 4
Hector Barbera Una brutta schienata dopo un high side iniziato quasi in contemporanea a quello di Sic. La gara svanisce in un attimo, il dolore ha bisogno di più tempo.
Ammaccato ng motosprint
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MotoGP Portogallo Le frasi
Io ti odio e ti detesto... Rossi e Stoner. Scambio di battute al veleno Duro faccia a faccia tra Simoncelli e Lorenzo
H
ANNO cominciato Valentino Rossi e Casey Stoner, denigrandosi a distanza. Hanno finito Marco Simoncelli e Jorge Lorenzo, insultandosi direttamente. Dicendosi in faccia ciò che pensavano. Tra Valentino e Casey la causa scatenante si è verificata sul finire del secondo turno di prove, venerdì. Stoner ha preso in giro Rossi, dopo esserselo trovato in scia. «Visto che mi stava incollato gli ho fatto segno di seguirmi, come si fa con i cani segugi» ha detto Stoner. «Gli sono capitato dietro per caso. Se non vuole che qualcuno gli stia vicino, deve correre da solo» ha replicato Valentino. La tensione era aumentata di ora in ora, dopo che Stoner aveva detto: «Non mi piace che Rossi e Burgess parlino sempre male di me. Hanno detto che nel finale dello scorso anno non hanno potuto capire il potenziale della moto perché io non ero in forma. Però hanno in mano quella moto da mesi, eppure non hanno ancora capito come va guidata». Valentino ha replicato così: «A me non piacciono tante altre cose. Non mi va che lui parli del mio infortunio alla spalla come fosse un primario. Sembra che sappia tutto lui, invece non sa niente. Appena mi ha visto in difficoltà, nei test invernali, non ha esitato un momento a spararmi addosso; poteva anche aspettare almeno qualche gara, invece ha cominciato subito ad attaccarmi. Mi sa che ormai sono diventato la sua ossessione: continua a ripetere che sono scorretto, che non gli piace stare in pista con me. È evidente che non ha ancora superato il trauma di Laguna Seca 2008... Da allora ha iniziato a piangere, a lamentarsi di me, a cercare delle scuse. Noi quella volta non siamo stati scorretti. Lo sport è fatto così: uno vince e l’altro perde. Stoner dice che non gli è piaciuto che io sia andato a chiedergli scusa con il casco in testa, dopo
l’incidente a Jerez? Ho fatto una cosa che sentivo, non certo perché c’erano le telecamere. Non credo che esista un codice di comportamento per chiedere scusa con o senza casco. A Jerez sono andato da lui aspettandomi degli insulti diretti, anche pesanti, non certo delle dichiarazioni sul fatto che uso la spalla come una scusa». SIMONCELLI e Lorenzo hanno fatto dimenticare in poco tempo questo scambio di opinioni. Loro si sono
SE NON VUOLE CHE QUALCUNO GLI STIA VICINO DEVE CORRERE DA SOLO
Valentino Rossi
MI STAVA INCOLLATO, GLI HO FATTO SEGNO DI SEGUIRMI. COME SI FA CON I CANI...
Casey Stoner
troppo aggressivo, bisogna che si calmi e che stia attento. Spero che cambi e che non succeda niente in futuro. Altrimenti avrà un problema con me». Simoncelli, molto meno agitato di Lorenzo, ha reagito con durezza, pur senza alzare la voce. «Lorenzo dice delle cose sbagliate. A Valencia è lui che ha centrato me, visto che io ero davanti. È lui che per poco non mi ha fatto cadere; la prova è che nella mia tuta c’erano i segni delle sue gomme, dalla gamba alla spalla. Quanto alla mia guida scorretta, se qui c’è un pilota che in passato è stato squalificato, questo è proprio Lorenzo, non io». Jorge l’ha presa malissimo: «Io ho detto delle cose giuste. Ho fatto un esempio. Ma per me non c’è problema, vedremo che se certe cose si ripeteranno in futuro». Marco lo ha zittito: «Hai fatto un esempio sbagliato». Jorge ha cercato di reagire: «Hai avuto problemi con un sacco di gente, in passato!». Marco lo ha zittito di nuovo: «Non importa, tu hai detto delle cose sbagliate!». Ma Lorenzo ha cercato di replicare: «Io mi preoccupo per il futuro, non deve più succedere più niente». «Beh, in quel caso mi arresteranno!» ha chiosato Marco, facendo ridere tutti. E così l’ira di Lorenzo si è rivolta verso la platea: «Non c’è niente da ridere. Stiamo
SIMONCELLI E LORENZO NELL’ANIMATO SCAMBIO DI OPINIONI ALL’ESTORIL. NELLO SCONTRO VERBALE, MARCO HA AVUTO RAGIONE DELLO SPAGNOLO.
LORENZO DICE COSE SBAGLIATE. A VALENCIA È LUI CHE HA CENTRATO ME, VISTO CHE ERO IO DAVANTI
Marco Simoncelli
NON MI È PIACIUTO COME SIMONCELLI HA GUIDATO IN PASSATO. L’ANNO SCORSO A VALENCIA PER POCO NON MI HA FATTO CADERE
Jorge Lorenzo
parlando di cose che si fanno a 300 all’ora, in moto in certi momenti rischiamo la vita. Non siamo nelle minimoto». È finita con Marco che, tranquillissimo, ha continuato a spiegarsi con i giornalisti spagnoli, e con Lorenzo che ha proseguito con le sue invettive verso Simoncelli e gli italiani. «Ridete pure, voi (giornalisti); però chiedetevi perché tutti lo ritengono (Simoncelli) scorretto. Non solo io, ma anche Bautista, Barbera, Aoyama, Dovizioso, Pedrosa. Lo difende solo il vostro Valentino».
incontrati, e scontrati, nella sala delle interviste. Davanti ai giornalisti. L’unico elemento comune è che anche Marco ha risposto ad un precedente attacco. Lorenzo venerdì pomeriggio aveva detto: «Non mi è piaciuto come Simoncelli ha guidato in passato; lo scorso anno per poco non mi ha fatto cadere a Valencia. È motosprint
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MotoGP Portogallo
Spagna
Yamaha
1'38"413
1'37"724
1'45"079
1'37"161
1'48"877
Italia
Honda
1'38"032
1'37"663
1'49"117
1'37"294
1'48"209
1. Dani Pedrosa
Giriveloci
Honda
Repsol Honda Team
in 45'51"483
1. Dani Pedrosa
Velocitàmassime
1'37"629
alla media di 154,208 km/h
117,096 km alla media di 153,206 km/h
3. Dani Pedrosa
Spagna
Honda
1'38"259
1'37"727
1'48"102
1'37"324
1'48"934
2. Jorge Lorenzo
Yamaha
Yamaha Factory Racing
a 3"051
2. Casey Stoner
1'37"853
4. Casey Stoner
Australia
Honda
1'38"241
1'38"102
1'47"676
1'37"384
1'47"447
3. Casey Stoner
Honda
Repsol Honda Team
a 7"658
3. Jorge Lorenzo
1'37"865
4. Andrea Dovizioso
1'38"263
5. Valentino Rossi
1'38"318
5. Ben Spies
USA
Yamaha
1'38"895
1'38"563
1'52"111
1'37"866
1'49"306
6. Andrea Dovizioso
Italia
Honda
1'38"781
1'38"658
1'47"849
1'38"073
1'49"567
4. Andrea Dovizioso
Honda
Repsol Honda Team
a 16"530
5. Valentino Rossi
Ducati
Ducati Team
a 16"555
6. Colin Edwards
1'38"489
7. Cal Crutchlow
1'38"736
Italia
Ducati
1'38"569
1'38"102
1'46"481
1'38"271
1'47"714
10. Hector Barbera
Spagna
Ducati
1'39"042
1'38"611
1'52"704
1'38"363
1'51"600
11. Hiroshi Aoyama
Giappone
Honda
1'39"856
1'38"645
1'53"670
1'38"497
1'49"239
12. Karel Abraham
Rep. Ceca
Ducati
1'40"469
1'38"473
1'51"497
1'38"786
1'51"093
13. Nicky Hayden
USA
Ducati
1'40"199
1'38"596
1'45"955
1'38"922
1'47"945
14. Loris Capirossi
Italia
Ducati
1'39"848
1'39"021
1'44"515
1'38"934
1'49"339
15. Alvaro Bautista
Spagna
Suzuki
1'41"034
1'40"173
—
1'39"172
1'51"928
16. Randy De Puniet
Francia
Ducati
1'39"779
1'39"137
1'50"896
1'39"378
1'51"685
17. Toni Elias
Spagna
Honda
1'40"407
1'38"912
1'48"140
1'39"894
1'50"807
6. Colin Edwards
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 32"575
7. Hiroshi Aoyama
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 38"749
8. Cal Crutchlow
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 40"912
9. Nicky Hayden
Ducati
Ducati Team
a 54"887
10. Randy De Puniet
Ducati
Pramac Racing Team
a 59"697
11. Toni Elias
Honda
LCR Honda MotoGP
a 1'00"374
12. Loris Capirossi
Ducati
Pramac Racing Team
a 1'01"793
13. Alvaro Bautista
Suzuki
Rizla Suzuki
a 1'24"370
Ben Spies
Yamaha
Yamaha Factory Racing
al 13. giro
Karel Abraham
Ducati
Cardion AB Motoracing
al 2. giro
Marco Simoncelli
Honda
San Carlo Honda Gresini
Hector Barbera
Ducati
Mapfre Aspar Team Ducati
Lecadute
1'39"078
11. Randy De Puniet
1'39"131
12. Toni Elias
1'39"648
13. Loris Capirossi
1'39"720
14. Alvaro Bautista
1'39"888
15. Karel Abraham
1'50"239
PRIMATO IMBATTUTO Dani Pedrosa (Honda) nel 2009, in 1'36"937 alla media di 155,309 km/h
Spagna Spagna Australia Italia USA Italia Giappone G. Bretagna USA Spagna
Yamaha Honda Honda Ducati Ducati Honda Honda Yamaha Yamaha Ducati
20 16 25 9 7 13 6 5 8 4
25 20 — 11 16 4 13 8 — 10
20 25 16 11 7 13 9 8 10 —
3
PO ma RT gg OG io 15 ALL FR ma O AN g CI gio 5 A CA giug TA n LU o 12 NYA GR giu AN gn B o 25 RET OL giu AGN A AN gn DA o
1
Jorge Lorenzo Dani Pedrosa Casey Stoner Valentino Rossi Nicky Hayden Andrea Dovizioso Hiroshi Aoyama Cal Crutchlow Colin Edwards Hector Barbera
3
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
SP apr AG ile NA
Campionatopiloti
20
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
20
38 65 61 41 31 30 30 28 21 18 14
Punti in classifica rispetto al 2010 dopo 3 gare
-5 +21 +30 -30 -9 -12 +15 deb +2 -1
11. Karel Abraham 12; 12. Toni Elias 12; 13. Marco Simoncelli 11; 14. Ben Spies 10; 15. Loris Capirossi 9; 16. Randy De Puniet 6; 17. John Hopkins 6; 18. Alvaro Bautista 3.
Topteam 1. 2. 5. 4. 5.
Repsol Honda Team Yamaha Factory Racing Ducati Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini
Campionatomarche 96 75 61 39 39
1. 2. 3. 4.
HONDA YAMAHA DUCATI SUZUKI
25 20 9 —
20 25 16 6
25 20 11 3
70 65 36 9
T-Drive
Portogallo 01.05.2011 Estoril
NUMERO GIRI
17 28
CATENE CORONE PIGNONI
QA ma TA rz R o
Venerdì: Simoncelli. Sabato: Simoncelli. Domenica: Simoncelli, Barbera, Abraham, Spies.
PILOTI AL VIA
Z04
nei tre giorni 62.114 nel 2010 40.143 (nei tre giorni 61.520)
10. Ben Spies
NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO
Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'37"161 alla media di 154,951 km/h Pole 2010: Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'48"522 alla media di 138,729 km/h
40.123
1'38"783 1'38"877
325,4 325,3 325,1 324,9 324,9 324,7 322,6 319,2 318,8 317,4 317,3 316,6 315,7 313,9 312,8 312,7 311,8
RITIRATI
Poleposition SPETTATORI
8. Hiroshi Aoyama 9. Nicky Hayden
6
9. Valentino Rossi
libere 2 qualifiche libere 1 gara libere 2 qualifiche qualifiche qualifiche gara gara gara gara qualifiche libere 2 libere 1 qualifiche gara
VA nov LE em NC b IA re
1'46"727 1'48"942
SuperSport
1'38"080 1'38"189
io
1'51"611 1'53"872
14
1'38"203 1'38"760
Simoncelli Elias Rossi Stoner Hayden Spies Capirossi Pedrosa Edwards Dovizioso Lorenzo Aoyama Crutchlow Barbera Abraham De Puniet Bautista
RE ag P. os CE to 28 CA IN ag DI os AN to 4 APO SA sett LIS e N MA mb 18 RIN re AR se O AG tte ON m 2 o A bre GI tto AP b PO re 16 NE AU ott ST ob RA re 23 LIA MA ott LE ob SI re A
1'38"862 1'40"129
17
Yamaha
GE lug RM li A o 24 NIA US lug A l
USA
G. Bretagna Yamaha
ITA lug LIA lio
7. Colin Edwards 8. Cal Crutchlow
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
E
1. Jorge Lorenzo 2. Marco Simoncelli
Altraguardo
TO TA L
QU A e LIF as ster ICA fa na ZI lto 1 ON 26 8° I °C C W AR M -U P
SA BA TO LI BE RE
Alvia
LI BE RE
LI BE RE
VE NE RD Ì
VE NE RD Ì
il tabellone
+18 -10 -3 -4
Distribuito da:
motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com motosprint
43
MotoGP Portogallo Pit walk
C’È TRAFFICO MA NON IN PISTA: I CAMION SONO PARCHEGGIATI FUORI; L’EFFETTO È DOVUTO ALLO SCHIACCIAMENTO DEL TELEOBIETTIVO, MENTRE PASSANO LORENZO E PEDROSA. ROSSI SEGUE AOYAMA, CHE NON SI LAMENTA... DE PUNIET COPRE LE SPALLE A ELIAS.
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MotoGP Portogallo Dai box
MOTOGP 2012 BOOM DI ISCRIZIONI 21 richieste per la categoria CRT ESTORIL - La prima tappa verso la MotoGP della nuova era – cioè il campionato 2012 – è stata raggiunta con soddisfazione. Alla scadenza della data per presentare le nuove iscrizioni sono giunte richieste da 14 squadre per 21 moto. Il tutto, senza considerare le moto (17) già presenti. Si tratta di richieste per moto di tipo CRT – cioè che beneficiano di un regolamento diverso da quello, molto più restrittivo, che resta in vigore per le “mille” costruite completamente dalle Case – ma questa cifra non è destinata a restare tale. La Dorna vuole un numero massimo di 22 moto, di conseguenza il processo continua con la selezione dei team in base alle credenziali tecniche ed economiche. Il 14 maggio, a Le Mans, le squadre dovranno confermare la richiesta e fornire ulteriori credenziali, anche economiche. Dovranno presentare, insomma, una fidejussione bancaria. Il 3 giugno, a Barcellona, verrà stilata la lista dei team accettati. In seguito ci sarà la comunicazione ufficiale. L’IRTA (l’associazione dei team) non ha voluto fare anticipazioni sui nomi delle squadre, ma pare ve ne sia almeno una che ha manifestato l’intenzione di utilizzare una moto spinta da motore Aprilia. Da Noale non arrivano conferme, tuttavia il responsabile tecnico Gigi Dall’Igna ha fornito una indicazione interessante: «Noi non abbiamo ancora ricevuto una formale richiesta di acquisto di un motore, ma ci stiamo organizzando per questo. Dal prossimo anno lo venderemo (quello che gareggia attualmente in Superbike, ndr) e offriremo il pacchetto tecnologicamente più avanzato. Non esiste, però, un programma di
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46
Pole Position
LORENZO RECORD
AUTO IN PALIO
DOPO tre gare, cioè tre turni di prove di qualificazione, Casey Stoner è al comando del BMW Award; il trofeo che mette in palio una vettura della Casa tedesca per il pilota che accumula il maggior punteggio (simile a quello della gara) dopo la somma di tutti i suoi risultati in qualifica. L’australiano è in testa con 63 punti; seguono Lorenzo (57); Pedrosa (56); Simoncelli (44); Spies (44); Dovizioso (29); Edwards (23); Crutchlow (23); Barbera (19); Rossi (18); Aoyama (15); De Puniet (14); Hayden (11); Abraham (6); Capirossi (6); Bautista (1).
STILE DI GUIDA
I PROBLEMI IRRISOLTI DI TONI ELIAS
partecipazione diretta alla MotoGP». Il motore Aprilia può effettivamente diventare una valida alternativa al quattro cilindri BMW, per la categoria CRT. Le sue caratteristiche tecniche (come ad esempio il cambio estraibile) e la gestione elettronica avanzata lo rendono molto appetibile per una squadra privata. Sarebbe anche un modo per rivedere nei gran premi un marchio che ha contribuito a fare la storia recente di questo sport.
STONER COMANDA IL BMW AWARD
MOTEGI IN FORSE
ESTORIL – Jorge Lorenzo ha raggiunto quota 43 pole. Ha superato Aspar Martinez (fermo a 42) ed è diventato lo spagnolo che ha ottenuto il maggior numero di pole nella storia di questo sport. A Estoril, Lorenzo ha centrato la sua quarta pole consecutiva. Sentire il maiorchino affermare che «questa volta ce l’ho fatta per un pelo, non credevo che sarebbe stata così dura» fa pensare che Marco Simoncelli, la pole, gliel’abbia fatta sudare davvero. Nel finale il romagnolo stava attaccando, quando è caduto, perdendo l’anteriore. Ed era di nuovo su tempi da riferimento... Marco è rimasto comunque in prima fila, con il secondo tempo (ritrovandosi tra Lorenzo e Pedrosa) ed è stata la sua migliore prestazione in prova da quando corre nella classe regina. Marco ottenne il terzo tempo a Valencia, nel novembre scorso. Di delusi illustri, questa volta, ce ne sono stati diversi: Casey Stoner è stato solo quarto e Valentino Rossi addirittura nono (ad oltre un secondo da Lorenzo).
TONI Elias dice che «fino ad ora ho guidato la Honda come fosse una Harley», ma al di là delle battute lo spagnolo è visibilmente preoccupato per la sua inaspettata difficoltà nel riadattarsi alla MotoGP, dove ha corso cinque anni (dal 2005 al 2009) prima di correre, e vincere, in Moto2 nella passata stagione. Toni non riesce a mandare “in temperatura” la gomma posteriore. Colpa del suo particolarissimo stile, troppo avanzato e troppo agitato. Toni mantiene troppo peso sull’anteriore e non riesce a caricare la parte posteriore della moto. «Dovrei fare qualcosa per cambiare, ma non è facile. Stiamo provando di tutto, ma è molto difficile trovare un bilanciamento che possa risolvere il problema».
LA SQUADRA CRESCE
DUE DESMOSEDICI PER ASPAR NEL 2012 JORGE “Aspar” Martinez sta pianificando l’allargamento della squadra a due piloti, e ha iniziato a discuterne con la Ducati. Aspar non intende schierarsi tra i team CRT, ma vuole continuare con il sistema dei team satellite che gestiscono le MotoGP più tecnologicamente avanzate.
ESTORIL - Il paddock della MotoGP sta attendendo notizie circa il GP Giappone, che ha sempre meno possibilità di restare in calendario. Nessuno vuole affrontare questa trasferta: dilaga la preoccupazione per il disastro nucleare di Fukushima, che si trova a circa 170 km da Motegi, dove sorge la pista. La gara è stata posticipata al 2 ottobre ma nessuno ha voglia di prendersi il rischio di correrla. Almeno per quest’anno. L’impianto di Motegi ha subito danni a causa del terremoto, ma non è questo il maggiore dei problemi: la rete stradale è già stata rimessa in funzione e ci sarebbe ancora il tempo per riparare le strutture. Un altro punto da verificare è il manto della pista: il terremoto lo ha danneggiato e nonostante siano stati già effettuati dei lavori, presenta ancora degli avvallamenti. Recentemente Tadayuki Okada e Shinya Nakano hanno svolto una sessione di prove con una Honda CBR e i giudizi sono stati unanimi: per girare non c’è problema, ma se si tratta di gareggiare la situazione non è ideale. La Dorna sta attendendo. In luglio a Motegi si svolgerà una prova del campionato nazionale Superbike, e la FIM invierà comunque una delegazione, anche prima di quella gara, per fare delle verifiche. La Dorna ha quindi deciso di aspettare quel periodo per discutere con l’organizzatore della possibilità di disputare il Gran Premio. Da ciò che si avverte nel paddock, però, tutto fa pensare che alla fine la gara verrà annullata.
CONTRATTO DORNA
ESTORIL RINNOVA PER ALTRI 3 ANNI GLI ORGANIZZATORI portoghesi non se la passano benissimo, eppure stanno cercando di ottenere il rinnovo dell’accordo con la Dorna. Il piano è triennale, il contratto dovrebbe essere valido fino al 2014. Non è così scontato, però: la crisi da queste parti ha colpito duro, la Comunità della zona di Estoril – e le autorità della regione di Lisbona – contribuiscono fortemente all’investimento ma ogni anno diventa sempre più difficile. Anche perché non è che qui si faccia registrare sempre il tutto esaurito.
NIENTE GOMME IN PIÙ
LA BRIDGESTONE CONTIENE LE SPESE IL GP Portogallo ha riportato le gomme a mescola differenziata ma i piloti hanno chiesto – senza ottenerlo, per ora – un aumento della fornitura di “rain”. «Abbiamo chiesto qualche gomma “rain” in più, e dovremmo averla, forse, tra un po’ – ha detto Valentino Rossi –. Invece ci hanno detto “no” all’aggiunta di un ulteriore tipo di gomma. Qui la Bridgestone aveva una gomma “soft” ed una “intermedia”. Ma ci hanno detto che non è possibile».
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47
MotoGP Portogallo Dai box
CORRE SOLO CHI STA IN PIEDI
Stampelle vietate nel paddock ESTORIL – La direzione medica del campionato e il responsabile medico del circuito portoghese, Gonçalo Morales Samento, hanno dato il nulla osta ad Alvaro Bautista per la partecipazione al gran premio. Lo spagnolo si era fratturato il femore della gamba sinistra in Qatar. La decisione del medico del circuito è destinata ad aprire una nuova via riguardo il problema delle condizioni in cui i piloti ritornano in gara dopo un infortunio. Soprattutto, dopo tempi di recupero che sono sempre incredibilmente rapidi. Bautista è arrivato in circuito con le stampelle, ma gli è stato vietato di usarle per stare nel box; e per salire in moto. «Se lo fai, ti verrà revocato il permesso di girare» gli è stato detto. Il concetto è questo: o un pilota è in grado di camminare da solo, allora può correre, in caso contrario sta fermo. In questo sport siamo abituati a vedere piloti che stanno in piedi a fatica, eppure vanno in moto. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Valentino Rossi: nell’estate scorsa, quando riprese a gareggiare, mollava le stampelle solo dopo essere salito in sella. Nel 2008 Lorenzo venne addirittura preso in braccio e poi depositato in sella, perché non poteva nemmeno stare in piedi. La nuova presa di posizione dimostra che si sta cercando di invertire la rotta.
PROBLEMI DI GOMME
SPINTE SOLO FUORI PISTA
SABATO MATTINA TUTTI AI BOX POCHI piloti della MotoGP hanno partecipato alla prima sessione di prove, sabato mattina. E quelli che hanno girato, hanno aspettato che l’asfalto fosse asciutto, così da usare le slick. Il problema sono le gomme “rain” della Bridgestone: si distruggono in pochi giri se l’asfalto è umido ma non bagnato. Così i piloti non hanno voluto ritrovarsi nelle condizioni della gara di Jerez. Poiché in Portogallo i piloti avevano a disposizione lo stesso tipo di pneumatico, nessuno ha voluto distruggere le gomme per un solo turno di prove.
STONER E PEDROSA
LA HONDA 1000 GIRERÀ A JEREZ DOPO la Ducati, anche la Honda ha deciso di utilizzare la pista di Jerez per permettere ai suoi piloti ufficiali di provare il primo prototipo della “mille”. All’indomani del GP Francia, che si svolgerà a metà mese, la HRC organizzerà una due giorni di prove con Stoner e Pedrosa. Pare che Dovizioso per ora non la proverà, perché in questo momento non ha ancora un contratto per il 2012, contrariamente all’australiano e allo spagnolo.
REGOLAMENTI
ROSSI VORREBBE PROVARE DI PIÙ LE RESTRIZIONI relative alle prove – che non sono mai state così limitate come in questo periodo – stanno mettendo in difficoltà i team, e in particolare la Ducati. «Ci vuole tempo per modificare l’assetto della mia moto – ha detto Valentino – e il tempo non c’è. Il vero problema è che non si gira mai. Provare, per sviluppare le moto, sarebbe la cosa più logica, eppure i team ufficiali non possono farlo. A questo punto non è nemmeno una questione di costi: tanto si gira lo stesso, e si spendono ugualmente dei soldi, con la differenza che le squadre girano solo con i collaudatori».
ESTORIL – La Race Direction ha stabilito che il comportamento dei marshall di Jerez, al centro di polemiche perché Rossi era stato fatto ripartire prima di Stoner dopo la caduta, è stato «sicuro e appropriato». Quindi non è stato preso alcun provvedimento. Non c’è da stupirsi: nessuno pensava che i marshall spagnoli sarebbero stati sanzionati. Anche perché il loro lavoro l’hanno svolto bene. E poi non è questo che si voleva ottenere. I costruttori, ritrovatisi in Portogallo per la ripresa del campionato, hanno cercato di raggiungere un accordo sui tempi e i limiti di intervento dei marshall per fare ripartire i piloti caduti. Durante la riunione della Commissione Sicurezza, venerdì pomeriggio, è stato quindi stabilito che i marshall non entreranno in pista per aiutare il pilota fermo; lo aiuteranno solo se il pilota sarà all’esterno della pista. Questo significa che un pilota, dopo una scivolata, potrà essere aiutato (cioè spinto) solo se dopo il tratto di ghiaia, nella via di fuga, ci sarà un pezzo di asfalto. Se invece si ritroverà in mezzo alla pista, dovrà arrangiarsi da solo.
PROVE POST GP
HIROSHI YASUKAWA
I TEAM della MotoGP sono rimasti ad Estoril per un giorno di prove, in programma lunedì, ma la Suter ha esteso la sua permanenza fino al mercoledì. Ha infatti affittato la pista per altri due giorni, per dedicare un po’ di lavoro anche alla nuova “mille” con motore BMW. Dello sviluppo si occupa il collaudatore spagnolo Carmelo Morales.
L’EX CAPO della Bridgestone, Hiroshi Yasukawa, è stato ingaggiato da Carmelo Ezpeleta. È diventato il suo consigliere personale. A cosa serve, un consigliere personale giapponese? A migliorare le relazioni con i costruttori nipponici impegnati nella MotoGP. Yasukawa è stato a lungo in Formula Uno, ha l’esperienza per diventare un buon collegamento: in questo momento i rapporti tra la Dorna e i costruttori nipponici sono meno idilliaci del solito. La Dorna non riesce ad ottenere un contratto pluriennale, la crisi sta inducendo i giapponesi a rivedere i propri piani per il futuro. In più bisogna risolvere la questione dei leasing delle moto (troppo alti) e quella degli aiuti economici che la Dorna fornisce ai team. E che non intende più sostenere a lungo.
LA SUTER IN PISTA ANCHE CON LA “MILLE”
TEST LUNEDÌ
AVVIAMENTO A SPINTA
LA SUZUKI ha spedito in Portogallo un nuovo telaio, per Alvaro Bautista. Si tratta di una ciclistica con molte novità, che però è stata messa in pista solo nella giornata di prove, prevista lunedì. Bautista non è in condizioni di provare cose nuove in gara, visto che è appena rientrato in pista dopo la frattura del femore subita in Qatar. A dargli supporto, per i test, è arrivato dal Giappone il collaudatore Nobuatsu Aoki. La Suzuki confida molto in questo nuovo telaio, per permettere alla GSV-R di sfruttare meglio le gomme Bridgestone.
NELLE tre settimane di pausa del campionato il reparto corse della Honda ha modificato le regolazioni della frizione della RCV di Casey Stoner. In pratica, l’australiano si è adeguato al sistema già utilizzato dalle moto di Pedrosa e Dovizioso. Giovedì, in serata, la squadra ha effettuato una prova di avviamento a spinta, lungo la pit lane, e ha funzionato. Questo renderà un po’ più sereno Casey: prima di questa gara (e lo si è visto a Jerez) la sua moto aveva regolazioni tali che impedivano l’avviamento in caso di caduta.
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Moto2 Portogallo di Marco Masetti
Rimonta col botto botto Iannone stecca in qualifica. In gara rimonta fino a prendere il comando, poi cade e consegna la vittoria a Bradl
A DESTRA, LA CADUTA DI IANNONE (29) ALL’INGRESSO DEL TORNANTINO. PER RIMONTARE, ANDREA HA CHIESTO TROPPO ALLA GOMMA ANTERIORE, CHE ALLA FINE LO HA “ABBANDONATO”. PER PUNTARE AL TITOLO, IANNONE DOVRÀ ESSERE PIÙ VELOCE IN PROVA, IL PUNTO DI FORZA DI STEFAN BRADL (65).
E
STORIL - Nelle gare, di solito, sono i dettagli a fare la differenza. Per questo motivo, quindi, bisognerebbe non sottovalutare le prove libere, quelle di qualificazione ed il warm up. Questo è il problema di Andrea Iannone, che in Portogallo ha buttato via una gara che sembrava già vinta, rilanciando in classifica e nel morale il suo avversario più pericoloso, Stefan Bradl. L’italiano ed il tedesco sono i due migliori piloti della Moto2 e vederli in azione in
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50
questo periodo è un bello spettacolo. Entrambi hanno grinta da vendere; forse Bradl è meno veloce dell’italiano (in gara il giro migliore di Iannone è stato di 4 decimi inferiore al suo), ma più costante e lucido. E soprattutto in prova lavora bene. Basta guardare la griglia di partenza per capirlo: Stefan è partito dalla pole, fatto normale in questa stagione, mentre Andrea dalla mattonella numero 14. In gara, pertanto, Iannone è stato costretto, come
molte altre volte, a guidare sempre al limite (ed anche oltre...). E così facendo commettere qualche errore diventa più facile. L’errore, infatti, è arrivato a quattro giri dalla fine, quando Andrea si è steso all’ingresso del tornantino; a quel punto aveva terminato la sua rimonta, ed aveva preso il comando della corsa, che però ha tenuto per poco. Un vero peccato, perché 25 punti sono stati persi, un “capitale” che a fine anno potrebbe risultare fondamentale.
Iannone ed il suo team, comunque, non sono stati gli unici a commettere errori. Lo svizzero Thomas Luthi, uno che come minimo doveva salire sul terzo gradino del podio, si è steso come un principiante in avvio di gara, e Marc Marquez, il piccolo ma indisciplinato talento spagnolo, ha rimediato il terzo zero stagionale: ha effettuato un sorpasso disperato, buttando a terra anche un altro pilota di alto livello, Scott Redding. Continuando a citare i nomi di chi ha
commesso errori, arriviamo a Michele Pirro, che, dopo ottime prove, è caduto al primo giro perché Sofuoglu ha esagerato, è arrivato lungo creando una situazione di pericolo. Nella caduta Pirro si è ferito ad un dito ed ha danneggiato un carter della sua moto. In questo “error show” chi è salito sul podio ci è riuscito anche usando la testa. Stiamo parlando di Julian Simon, finalmente tornato a livelli di competitività degni del suo nome e della squadra per la
]
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51
Moto2 Portogallo
quale corre, e di Yuki Takahashi, forse il pilota più sorretto dal tifo, visto che tutti lo volevano sul podio per ricordare il fratello, scomparso in un incidente stradale mentre tornava da una manifestazione di beneficenza. SENZA dubbio la giornata dei piloti italiani risente della caduta di Iannone, ma qualcosa di interessante si è visto. Ad esempio la gara molto onesta e determinata di Simone Corsi, che chiude quinto alle spalle di Dominique Aegerter, svizzero che sta scalando la classifica della classe di mezzo. Corsi, con la moto del Team Ioda, sta portando punti preziosi alla sua squadra. Impresa che riesce difficile al compagno di squadra Pasini, che sta rischiando il posto. Per ora questa non è una notizia, ma una voce, sempre smentita. Alex Baldolini ritrova il feeling giusto con la moto dopo un avvio di stagione un po’ difficile, mentre Claudio Corti ed Alex De Angelis vanno a punti dopo essere ca-
duti, male, in qualifica. I due si sono piazzati davanti a Iannone che, nonostante la scivolata, fa meglio di De Rosa (sedicesimo), di Pasini (ventesimo) e di Pirro (ventiduesimo). In tema di giovani talenti, sesta posizione per Pol Espargaró, che fino ad ora aveva faticato parecchio ad entrare nella zona alta della classifica, fatto strano per un talento naturale come lui. Forse è un problema dei “fenomeni” quello di trovare il passo giusto ed un sistema di gestione del Gran Premio. E qui si torna a Iannone, il più talentuoso della categoria, a secco di punti in riva all’Atlantico. Piuttosto fa impressione che Andrea non sia già stato messo sotto contratto da un team della MotoGP per la prossima stagione. Ma qui si entra in un altro terreno minato, quello delle strategie dei manager delle squadre. Restiamo con i piedi per terra ed a Le Mans speriamo di vedere Andrea partire dalla pole. La gara, così, sarebbe più facile. Giusto? ALEX BALDOLINI (SOTTO ALLE SPALLE DI RABAT) È STATO PROTAGONISTA DI UNA BUONA GARA, CHIUSA ALL’OTTAVO POSTO.
Le pagelle
Hanno detto
Stefan Bradl
Andrea Iannone
Semplicemente perfetto, dal primo turno di prove. Un pilota giovane, veloce, eppure già maturo. Non è un caso che inizi ad interessare a diversi team della MotoGP.
«NON È ANDATA bene, sono caduto a tre giri dalla fine. Avevo le gomme “cotte”, soprattutto l’anteriore: avevo montato un pneumatico morbido, perché dovevo recuperare, ma ho preso una buca e l’avantreno si è chiuso. Oggi abbiamo dimostrato che, quando siamo a posto, andiamo davvero forte. Purtroppo partiamo troppo indietro, però, in questa gara, solo nel warm up abbiamo messo a posto la moto. Dobbiamo lavorare meglio in prova, perché non si può buttare via una gara come quella di oggi».
Consistente 9
Yuki Takahashi Un grande professionista, che scende in pista anche dopo un dolore tremendo come la perdita del fratello. Alla fine, solo sul podio, scoppia in lacrime, ma in gara è sempre stato molto tenace.
Un grande uomo 10
Andrea Iannone
Yuki Takahashi
Sarebbe da 10 e lode per la stratosferica rimonta, da fucilazione per la gestione delle prove. Non è difficile: il GP si articola su tre giornate e non solo sulla domenica di gara.
«SONO STATO un po’ fortunato, ma sono contento, perché ho potuto dedicare questo podio a mio fratello Koki, recentemente scomparso in un incidente stradale. Ricordarlo mi ha aiutato a dare più gas. In gara ho cercato di tenere il ritmo dei primi, non ci sono riuscito, ma questo terzo posto mi ripaga della settimana veramente difficile che ho trascorso. Alla fine ero emozionato ed ho anche pianto. Adesso voglio pensare al futuro, perché con questa moto possiamo fare veramente bene».
Sciupone 5
Simone Corsi Manca davvero poco al risultato di vertice ed il romano sta iniziando a capirlo. Bisogna sistemare i dettagli e continuare in questa direzione, poi arriverà il podio.
Quasi ci siamo 6,5 LA MZ CAMBIA IL TELAIO
ADDIO ACCIAIO, ORA È IN ALLUMINIO LA MZ ha portato in Portogallo un nuovo telaio a doppio trave in alluminio (quello vecchio era un traliccio in tubi d’acciaio). È stato realizzato dalla tedesca IAMT ed è piaciuto molto ad Anthony West, che potrebbe usarlo fino alla fine della stagione. La squadra tedesca è stranamente divisa in due, visto che l’altro pilota, Max Neukirchner, utilizza una FTR con il supporto tecnico della Pro Ride di Lucca. Il pilota tedesco si è infortunato a Jerez, rischiando l’amputazione del mignolo sinistro. Probabile il suo rientro a Le Mans. motosprint
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SCARICHI NUOVI... ANCHE PER LA CBR600RR Non si può lavorare molto sulla meccanica in Moto2, ma l’impianto di scarico è libero e questo, anche in ottica di forniture after market per le tante Honda CBR600RR sul mercato, interessa molto i produttori che collaborano strettamente con i team. A Estoril si è visto un nuovo scarico per la TSR di Alex De Angelis, mentre la MZ ha portato materiale realizzato dall’italiana Giannelli. MOTOCROSS? MEGLIO LASCIARLO PERDERE Continua ad allungarsi la lista dei piloti vittime di infortuni nel motocross. Prima della gara portoghese, Kevin Coghlan, talentuoso britannico della Moto2, si è infortunato al polso destro, presentandosi non in perfette condizioni. Come se non bastasse, Coghlan è caduto il venerdì. Dopo un tentativo di infiltrazione, il pilota ha deciso di ritentare a Le Mans.
Pole Position BRADL (E TEROL) COME AL SOLITO
CONTINUA la stagione dei dittatori in 125 e Moto2. Nella ottavo di litro, pole di Nico Terol; in Moto2 di Stefan Bradl, che è partito davanti a tutti per la terza volta consecutiva. Complicata qualifica per Alex De Angelis, a causa di due cadute nello stesso turno, precedute da un altro KO nelle libere del mattino. Nonostante queste disavventure, Alex è riuscito a cavarsela con un po’ di dolore nella zona lombosacrale e, soprattutto, al quadricipite destro. motosprint
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Germania 1’42”921 Stefan Bradl Svizzera 1’42”413 Thomas Luthi Spagna 1’43”155 Julian Simon Spagna 1’42”455 Marc Marquez 1’42”999 Dominique Aegerter Svizzera Italia 1’42”706 Michele Pirro Giappone 1’42”402 Yuki Takahashi Turchia 1’43”216 Kenan Sofuoglu Francia 1’43”495 Jules Cluzel Spagna 1’43”878 Pol Espargarò Spagna 1’43”557 Aleix Espargarò Italia 1’43”925 Alex Baldolini G. Bretagna 1’42”602 Scott Redding Italia 1’42”922 Andrea Iannone G. Bretagna 1’42”785 Bradley Smith Spagna 1’44”059 Axel Pons Italia 1’43”150 Simone Corsi Italia 1’43”863 Raffaele De Rosa Italia 1’43”624 Mattia Pasini Spagna 1’42”991 Ricard Cardus Belgio 1’44”680 Xavier Simeon Finlandia 1’42”780 Mika Kallio Spagna 1’43”207 Esteve Rabat 1’43”411 Ratthapark Wilairot Thailandia 1’44”097 Randy Krummenacher Svizzera Francia 1’43”561 Mike Di Meglio USA 1’43”751 Kenny Noyes R. S. Marino 1’42”940 Alex De Angelis Australia 1’43”616 Anthony West Italia 1’43”131 Claudio Corti Spagna 1’44”253 Javier Fores Francia 1’44”211 Valentin Debise Colombia 1’43”441 Yonny Hernandez 1’45”503 Santiago Hernandez Colombia Venezuela 1’45”933 Robertino Pietri Qatar 1’45”993 Mashel Al Naimi G. Bretagna 1’47”163 Kev Coghlan Sudafrica 1’48”179 Steven Odendaal NON QUALIFICATI Germania 1’44”739 Max Neukirchner
1’41”591 1’41”754 1’41”905 1’42”073 1’42”143 1’42”219 1’42”259 1’42”307 1’42”400 1’42”456 1’42”493 1’42”546 1’42”563 1’42”591 1’42”743 1’42”746 1’42”844 1’42”953 1’42”996 1’43”080 1’43”120 1’43”140 1’43”189 1’43”286 1’43”346 1’43”366 1’43”399 1’43”472 1’43”660 1’43”674 1’43”710 1’44”010 1’44”090 1’44”355 1’44”835 1’45”100 1’45”380 1’46”555
Giriveloci
1. Stefan Bradl Kalex in 44’40”765 108,732 km alla media di 146,016 km/h 2. Julian Simon Suter a 0”147 3. Yuki Takahashi Moriwaki a 6”188 4. Dominique Aegerter Suter a 16”822 5. Simone Corsi FTR a 17”076 6. Pol Espargarò FTR a 25”956 7. Randy Krummenacher Kalex a 26”102 Suter a 26”333 8. Alex Baldolini 9. Mike Di Meglio Tech 3 a 26”636 10. Esteve Rabat FTR a 29”077 11. Claudio Corti Suter a 39”637 12. Alex De Angelis Motobi a 39”913 13. Andrea Iannone Suter a 42”466 14. Ricard Cardus Moriwaki a 47”382 15. Axel Pons Pons Kalex a 47”406 16. Raffaele De Rosa Moriwaki a 48”025 17. Kenny Noyes FTR a 52”538 18. Yonny Hernandez FTR a 53”478 19. Javier Fores Suter a 53”938 20. Mattia Pasini FTR a 56”089 21. Marc Marquez Suter a 1’04”697 22. Michele Pirro Moriwaki a 1’04”890 23. Robertino Pietri Suter a 1’17”101 24. Santiago Hernandez FTR a 1’18”110 Suter a 1’26”190 25. Scott Redding 26. Xavier Simeon Tech 3 a 1’27”600 27. Anthony West MZ-RE Honda a 1’36”540 28. Mashel Al Naimi Moriwaki a 1 giro 29. Bradley Smith Tech 3 a 2 giri RITIRATI FTR al 24. giro Valentin Debise FTR al 22. giro Ratthapark Wilairot Suter al 19. giro Mika Kallio Pons Kalex al 19. giro Aleix Espargarò Suter al 18. giro Kenan Sofuoglu Suter al 12. giro Jules Cluzel Suter all’8. giro Steven Odendaal Suter al 5. giro Thomas Luthi NON PARTITI FTR Kev Coghlan MZ-RE Honda Max Neukirchner
—
Poleposition Stefan Bradl (Kalex) in 1’41”591 alla media di 148,194 km/h Pole 2010: Gabor Talmacsi (Speed Up) in 1’50”916, 135,735 km/h
PILOTI AL VIA
NUMERO GIRI
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Kalex Suter FTR Suter Suter
1
Germania Italia Italia Svizzera Spagna
3
Stefan Bradl Andrea Iannone Simone Corsi Thomas Luthi Julian Simon
20
1. 2. 3. 4. 5.
KIT PASSO 520
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
37 26 Campionatopiloti
1. Andrea Iannone 1’42”026 alla media di 147,562 km/h 2. Julian Simon 1’42”259 3. Stefan Bradl 1’42”420 4. Yuki Takahashi 1’42”457 5. Jules Cluzel 1’42”578 6. Kenan Sofuoglu 1’42”613 7. Scott Redding 1’42”873 8. Pol Espargarò 1’42”877 9. Marc Marquez 1’42”903 10. Dominique Aegerter 1’42”956 11. Mike Di Meglio 1’42”976 12. Alex Baldolini 1’42”991 13. Simone Corsi 1’43”010 14. Esteve Rabat 1’43”147 15. Michele Pirro 1’43”162 16. Bradley Smith 1’43”170 17. Thomas Luthi 1’43”176 18. R. Krummenacher 1’43”289 19. Alex De Angelis 1’43”403 20. Xavier Simeon 1’43”421 21. Ricard Cardus 1’43”485 22. Claudio Corti 1’43”551 23. Axel Pons 1’43”604 24. Yonny Hernandez 1’43”628 25. Ratthapark Wilairot 1’43”634 26. Valentin Debise 1’43”670 27. Mika Kallio 1’43”685 28. Raffaele De Rosa 1’43”803 29. Javier Fores 1’43”837 30. Mattia Pasini 1’43”925 31. Anthony West 1’43”936 32. Kenny Noyes 1’43”978 33. Aleix Espargarò 1’43”985 34. Santiago Hernandez 1’44”516 35. Robertino Pietri 1’44”622 36. Mashel Al Naimi 1’46”668 37. Steven Odendaal 1’49”092 PRIMATO PRECEDENTE Scott Redding (Suter) nel 2010, in 1’45”456 alla media di 142,762 km/h
E
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.
Altraguardo
TO TA L
Alvia
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LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 24 9°C °C
Moto2 Portogallo
61 48 37 36 36
Mescola SC
Mescola SA
Strada
Pista
Mescola RC
Pista/Strada
6. Yuki Takahashi 27; 7. Alex De Angelis 26; 8. Bradley Smith 20; 9. Dominique Aegerter 16; 10. Michele Pirro 15; 11. Pol Espargaro 10; 12. Randy Krummenacher 9; 13. Jules Cluzel 9; 14. Esteve Rabat 9; 15. Alex Baldolini 8; 16. Kev Coghlan 8; 17. Mike Di Meglio 7; 18. Max Neukirchner 7; 19. Yonny Hernandez 6; 20. Claudio Corti 5; 21. Anthony West 5; 22. Aleix Espargaro 5; 23. Ratthapark Wilairot 4; 24. Mattia Pasini 3; 25. Ricard Cardus 2; 26. Axel Pons 1. Distribuito da:
motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com
125 Portogallo
non ha dimenticato la lingua dei nonni, non lo si può certo definire un nome nuovo. Però sta guidando molto bene e ha saputo giocare d’astuzia strappando nel finale quel filo di vantaggio che gli è bastato per concludere secondo senza patemi, secondo anche in campionato. Qualche nome nuovo ad essere sinceri c’è, un paio di emergenti che però hanno ancora bisogno di lavoro per sgrezzare un talento sostenuto – per il momento – soprattutto dal coraggio. Gente come Zarco, il secondo nome italiano sul podio, ma di nome fa Johann e ha passaporto francese. Gentile e simpatico, e parla correntemente italiano pure lui, ma in pista non ha fatto complimenti; tenetelo d’occhio, e tenete d’occhio pure l’uomo che è arrivato in volata con lui e per 2 millesimi ha perso quella e pure il podio. Maverick Viñales è uno dei più interessanti in circolazione, e alle spalle ha un tecnico come Rossano Brazzi che se prende un pilota in
Un uomo solo E
motosprint
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cercarlo col lanternino? Nessuno mostra i muscoli e Nico Terol non vince, saccheggia. Ha vinto tutte le gare fino ad ora, in Portogallo addirittura ha fatto man bassa. Non c’è turno di prove che non abbia visto il suo nome in cima alla classifica, in gara i suoi avversari lo hanno visto solo sulla linea di partenza. Ha rallentato nel finale, ma aveva un vantaggio tale da potersi fermare a bere una birra come fece Carlqvist – ma nel cross – tanti anni fa. Il pilota di gran lunga migliore sulla moto del team più forte ha un bel da dire che il
MAHINDRA IN TEST
DOPO le prove della MotoGP a Estoril sono in programma i test della MotoGP Suter e della Moto2, ma ci sarà anche la Mahindra 125 che farà provare a Webb e Schrötter materiale evoluzione: carter laterali con pompa del liquido refrigerante, accensione e due ammortizzatori, uno dei quali made in Italy, della Paioli. TONUCCI KO, TORNA A LE MANS Estoril ha un punto molto pericoloso, specie quando la pista è umida: la curva 1, dopo l’arrivo, sempre molto scivolosa. In 125, tra le vittime, Alessandro Tonucci (Team Italia) che è scivolato a terra rimediando una forte botta alla spalla. Il referto medico parla di distacco del trochite omerale sinistro, che gli procura, al minimo movimento del braccio, forti dolori. Per Tonucci niente gara e convalescenza obbligata sino a Le Mans.
L’intervista Nico Terol
Terol è di un altro pianeta. E nessuno tiene il suo passo
STORIL - Spegnete pure la televisione, tanto il risultato si sa già anche prima dell’arrivo. E siccome la matematica non è un’opinione, possiamo dire che il Mondiale della 125 è già finito dopo tre gare, anche se alla fine ne mancano ancora 14 – o 13 se saltasse il recupero del GP Giappone, cosa non troppo improbabile – e sono disponibili ben più del quadruplo dei punti assegnati fino ad ora. Cosa ci si può aspettare da un campionato in cui è rimasto uno solo dei tre che avevano dominato l’anno precedente, e in cui non si vede un talento emergente a
MATERIALE EVOLUZIONE
TEROL È GIÀ IN TESTA ALLA PRIMA CURVA. E CHI LO PIGLIA PIÙ? INSEGUONO OLIVEIRA (44), CORTESE (11), SALOM, FOLGER (94) E FAUBEL (55), POI TOLTO DI GARA DA QUESTA CADUTA; VIÑALES (25) LO EVITA E ARRIVERÀ QUARTO, DIETRO A ZARCO.
campionato è ancora lungo e la squadra ha fatto un ottimo lavoro e bla bla bla: nonostante la sua modestia, a meno di un cataclisma ci aspettano molte gare in cui l’unico a divertirsi sarà lui. ATTENZIONE però che il suo dominio è anche il campanello d’allarme per una categoria che dà ben pochi segni di vitalità: in nessuna delle tre gare corse fino ad ora è stato abbassato il record della pista, cioè nonostante l’evoluzione si gira più piano degli anni precedenti, e se a Terol non se ne
può fare una colpa perché sarebbe stupido cercare guai forzando il passo inutilmente, non così si può dire degli altri. Il suo rivale più pericoloso avrebbe dovuto essere il suo compagno di squadra Hector Faubel ma nonostante l’esperienza non sembra avere capito bene come funziona il gioco perché tra errori e cadute è quindicesimo a 65 punti di distanza; era secondo qui in Portogallo, ma nella bagarre con Cortese, Zarco e Viñales è finito di nuovo a terra e il piatto piange sempre più. Quanto a Sandro Cortese, tedesco dalle origini italiane che
simpatia lo fa solo a ragion veduta. Un terzo nome da segnalare, che è anche una rarità, l’unico portoghese del campionato: Miguel Oliveira ha 16 anni e ha debuttato nel mondiale in Qatar, ma è stato coi primi e ha concluso settimo. Dispiace invece vedere che gli italiani veri, di passaporto, continuano a faticare. Ancora una volta il migliore dei nostri ha un nome straniero –Grotzkyj – ma è di Pesaro, e ha fatto una bella figura con il decimo posto. Ma gli altri? Qualcuno è saltato sulla sedia vedendo Gigio Morciano nei primi dieci, ma il ride through per partenza anticipata, e di parecchio, lo ha precipitato nei bassifondi della classifica. Francesco Mauriello non è riuscito a vedere nemmeno quelli, costretto al ritiro. Odore di zona punti invece per le due Mahindra che pur avendo un marchio indiano nascono in Italia, a Castenaso, a un passo dalla redazione di Motosprint: sedicesimo Danny Webb e diciottesimo Marcel Schrötter. Ancora un piccolo sforzo e ci siamo.
«HO SPINTO sin dal primo giro perché volevo fare subito un break tra me e gli altri. Quando si ha molto vantaggio il rischio è perdere la concentrazione, ma ora mi sento molto sicuro in moto e ho la situazione sotto controllo. È incredibile il modo in cui ho iniziato la stagione: questi risultati sono anche merito dei miei meccanici. Lo scorso anno, poi, sono cresciuto molto come pilota: lottando con Marquez ed Espargaró ho avuto modo di apprendere delle lezioni importanti e le sto mettendo in pratica».
motosprint
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Alvia
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125 Portogallo
Altraguardo 1. Nicolas Terol Aprilia in 41’21”986 96,186 km alla media di 139,513 km/h 2. Sandro Cortese Aprilia a 3”671 3. Johann Zarco Derbi a 4”466 4. Maverick Vinales Aprilia a 4”468 5. Jonas Folger Aprilia a 12”140 6. Efren Vazquez Derbi a 20”304 7. Miguel Oliveira Aprilia a 25”905 8. Luis Salom Aprilia a 46”316 9. Adrian Martin Aprilia a 46”395 10. Simone Grotzkyj Aprilia a 49”447 11. Zulfahmi Khairuddin Derbi a 51”071 12. Sergio Gadea Aprilia a 1’00”365 13. Jakub Kornfeil Aprilia a 1’00”479 14. Niklas Ajo Aprilia a 1’11”738 15. Danny Kent Aprilia a 1’13”752 16. Danny Webb Mahindra a 1’15”357 17. Hiroki Ono KTM a 1’18”155 18. Marcel Schrotter Mahindra a 1’27”900 19. Giulian Pedone Aprilia a 1’32”623 20. Joan Perello Aprilia a 1’35”088 21. Luigi Morciano Aprilia a 1 giro 22. Kevin Hanus Honda a 1 giro 23. Peter Sebestyen KTM a 1 giro 24. Sarath Kumar Aprilia a 2 giri RITIRATI Aprilia al 20. giro Hector Faubel Aprilia al 19. giro Harry Stafford Aprilia al 13. giro Jasper Iwema Aprilia al 9. giro Francesco Mauriello Aprilia al 7. giro Louis Rossi Aprilia al 5. giro Alberto Moncayo NON PARTITI Aprilia Taylor Mackenzie Aprilia Alessandro Tonucci
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29.
Spagna 1’46”385 Nicolas Terol 1’46”556 Germania 1’47”093 Sandro Cortese 1’47”270 Portogallo 1’48”010 Miguel Oliveira 1’47”405 Spagna 1’47”496 Hector Faubel 1’47”600 Spagna 1’48”250 Alberto Moncayo 1’47”750 Francia 1’47”449 Johann Zarco 1’48”353 Spagna 1’48”407 Luis Salom 1’48”498 Germania 1’48”269 Jonas Folger 1’48”557 Spagna 1’48”714 Efren Vazquez 1’48”594 Spagna 1’48”532 Adrian Martin 1’48”639 Spagna 1’48”615 Maverick Vinales 1’48”673 Spagna 1’49”234 Sergio Gadea 1’48”936 Francia 1’49”948 Louis Rossi 1’48”959 Italia 1’49”199 Simone Grotzkyj 1’49”237 1’49”936 Zulfahmi Khairuddin Malesia 1’49”607 Rep. Ceca 1’49”192 Jakub Kornfeil 1’49”638 G. Bretagna 1’50”603 Harry Stafford 1’50”090 G. Bretagna 1’49”606 Danny Webb 1’50”167 Finlandia 1’50”547 Niklas Ajo 1’50”195 Olanda 1’50”377 Jasper Iwema 1’50”197 Giappone 1’50”586 Hiroki Ono 1’50”433 Italia 1’50”254 Luigi Morciano 1’50”559 G. Bretagna 1’48”341 Danny Kent 1’50”587 Svizzera 1’51”075 Giulian Pedone 1’50”875 Spagna 1’52”147 Joan Perello 1’51”608 G. Bretagna 1’50”624 Taylor Mackenzie 1’51”803 Germania 1’51”030 Marcel Schrotter 1’52”280 Ungheria 1’52”855 Peter Sebestyen 1’53”508 1’52”877 Francesco Mauriello Italia 1’53”740 NON QUALIFICATI Germania Kevin Hanus (*) 1’54”875 Indonesia Sarath Kumar (*) 1’55”530 Alessandro Tonucci (*) Italia — (*) ammessi ugualmente al via avendo ottenuto il tempo nelle libere
Campionatomarche
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Aprilia Aprilia Aprilia Derbi Derbi
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Spagna Germania Germania Francia Spagna
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Factory Brakes
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
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N
A UB
Campionatopiloti
NUMERO GIRI
Dischi T-Drive
E
IN AC R I
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TO TA L
PILOTI AL VIA
G
ZIO
25 16 — —
6
1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. MAHINDRA
Nicolas Terol (Aprilia) in 1’46”556 alla media di 141,289 km/h Pole 2010: Bradley Smith (Aprilia) in 2’00”148 alla media di 125,305 km/h.
Nicolas Terol Sandro Cortese Jonas Folger Johann Zarco Efren Vazquez
1. Nicolas Terol 1’46”815 alla media di 140,946 km/h 2. Maverick Vinales 1’47”118 3. Hector Faubel 1’47”123 4. Sandro Cortese 1’47”146 5. Johann Zarco 1’47”298 6. Jonas Folger 1’47”451 7. Efren Vazquez 1’47”808 8. Miguel Oliveira 1’47”854 9. Luis Salom 1’48”622 10. Danny Kent 1’48”623 11. Adrian Martin 1’48”688 12. Simone Grotzkyj 1’48”947 13. Zulfahmi Khairuddin 1’49”013 14. Sergio Gadea 1’49”173 15. Jakub Kornfeil 1’49”371 16. Hiroki Ono 1’49”953 17. Harry Stafford 1’50”022 18. Danny Webb 1’50”040 19. Niklas Ajo 1’50”085 20. Louis Rossi 1’50”176 21. Jasper Iwema 1’50”194 22. Giulian Pedone 1’50”244 23. Marcel Schrotter 1’50”338 24. Luigi Morciano 1’50”546 25. Alberto Moncayo 1’50”609 26. Joan Perello 1’50”814 27. Peter Sebestyen 1’53”291 28. Francesco Mauriello 1’54”362 29. Kevin Hanus 1’54”420 30. Sarath Kumar 1’56”288 PRIMATO IMBATTUTO Gabor Talmacsi (Aprilia) nel 2007, in 1’45”027 alla media di 143,345 km/h
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Poleposition
1. 2. 3. 4. 5.
Giriveloci
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6. Sergio Gadea 20; 7. Maverick Vinales 20; 8. Danny Kent 17; 9. Luis Salom 16; 10. Miguel Oliveira 15; 11. Jakub Kornfeil 12; 12. Taylor Mackenzie 11; 13. Adrian Martin 11; 14. Zulfahmi Khairuddin 11; 15. Hector Faubel 10; 16. Alberto Moncayo 9; 17. Hiroki Ono 8; 18. Simone Grotzkyj 8; 19. Jasper Iwema 4; 20. Marcel Schrotter 3; 21. Louis Rossi 3; 22. Niklas Ajo 2; 23. Josep Rodriguez 1.
Superbike Verso Monza di Paolo Gozzi - foto Zac
IL PRIMO ROUND NAZIONALE, SULLA VELOCE PISTA DI MONZA, È PARTICOLARMENTE SENTITO DAI DUE ITALIANI DI PUNTA, MARCO MELANDRI (33) E MAX BIAGGI (1).
La resa dei conti co onti Biaggi contro Melandri, con Checa in difesa. Ma non solo. Ecco tutte le strategie in vista della grande sfida
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AX Biaggi torna là dove tutto è cominciato, Marco Melandri arriva dove tutto potrebbe cominciare. Monza è leggenda, velocità, adrenalina. Ma stavolta la culla italiana della Superbike diventa anche il viatico fondamentale per il Mondiale dei due grandi rivali italiani. Gli schiaffetti di Donington sono stati cancellati dalla (fugace) stretta di mano in diretta TV ad Assen ma la classifica mostra le ferite di un inizio di campionato non esaltante: Biaggi, in ritardo di 43 punti dalla vetta, piange il disastro britannico, Melandri la scivolata olandese (-49 punti). Poteva essere lotta in famiglia tra il campione in carica e l’ambizioso sfidante, invece a un quarto del cammino la priorità è riacciuffare lo scatenato Carlos Checa,
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che ha quasi un round di vantaggio sui dieci che restano. Il ducatista “satellite” è andato in fuga, correndo sei gare magistrali: ha calato il poker di successi e quando non si è trovato nella condizione tecnica per vincere ha comunque fatto due volte terzo. Un anno fa, proprio su questa pista, Biaggi prese il volo conquistando pole, doppietta e il nuovo primato assoluto di velocità a 330,5 km/h alla staccata della prima variante. La Ducati invece andò in crisi pagando il minore spunto in rettilineo. Da allora però le cose potrebbero essere cambiate. Se, e di quanto, lo sapremo solo all’arrivo perché a Monza – il tracciato più veloce del calendario – tutte le squadre porteranno interessanti novità.
APRILIA
Nel 2010 la RSV4 si rivelò imbattibile utilizzando il motore “evo” con il quale Biaggi riuscì a fare la differenza nella seconda parte del Mondiale. Anche stavolta a Noale hanno lavorato a fondo, migliorando il 4 cilindri V65° già testato sul tracciato il mese scorso dal collaudatore Alex Hofmann. «È una bomba» fece sapere la sera stessa il tedesco attraverso la sua pagina su Twitter. L’Aprilia ha perfezionato la preparazione affidando l’evoluzione a Biaggi e Camier in due giornate di collaudo al Mugello suggellate da prestazioni più che incoraggianti. Il campione del mondo ha girato in 1’51”1, vicinissimo al primato ufficioso stampato lo scorso anno da Troy Bayliss in 1’50”7 con la Ducati e la gomma soffice. Leon è stato un decimo più lento del caposquadra. Nonostante le limitazioni imposte dal regolamento 2011 (pompa benzina e iniettori di serie) l’Aprilia va ancora più forte e «siamo pronti per la rimonta» ha proclamato il direttore tecnico Luigi Dall’Igna. Con la solida prestazione di Assen (due secondi posti), su una pista poco adatta alle caratteristiche dell’Aprilia, Max ha fatto capire che non abdicherà tanto facilmente.
Max Biaggi
YAMAHA
Melandri userà lo stesso motore delle gare precedenti ma i 230 cavalli della R1 bastano per raccogliere la sfida dell’Aprilia. La priorità della squadra è migliorare la ciclistica e i controlli elettronici del quattro cilindri, in modo da poter utilizzare le stesse coperture morbide che hanno permesso a Checa di involarsi in Australia e di fare la differenza in gara 2 sia a Donington che ad Assen. Le novità approntate per Melandri sono state affidate in anteprima al tester Alex Gramigni schierato nella prova del CIV dello scorso week-end con la R1 laboratorio. Il titolare non ha potuto girare a Monza, in quanto la Yamaha ha indicato Aragon come unica pista prova.
KAWASAKI La marca di Akashi sta profondendo un impegno enorme per portare sul podio la promettentissima ZX-10R. Nella scaletta di sviluppo della nuova moto era stato previsto l’arrivo di un quattro cilindri ulteriormente evoluto proprio per Monza e nell’impossibilità di provarlo in Gran Bretagna, dove ha
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POTREBBE ESSERE IL MIO TURNO...
IL TEST Aprilia al Mugello in preparazione di Monza è andato molto bene, Max Biaggi però comincia con una precisazione. «Non siamo stati i soli a preparare questa gara al massimo delle possibilità, lo hanno fatto anche tutti gli altri. Arriveranno tutti bellicosi e temo che gli avversari siano andati avanti. Lo sapremo solo quando andremo in pista». Senti di poter ripetere il trionfo 2010? «Non fu una passeggiata, avevo la Yamaha alle calcagna prima che Cal Crutchlow finisse fuori per un problema tecnico. Ci sarà da stringere i denti anche stavolta». Il giro di pista dura 103 secondi, 53 dei quali sul filo dei 330 km/h. Monza richiede una particolare preparazione dal punto di vista fisico? «Ci sono decelerazioni fortissime e la pressione aerodinamica la senti sul collo e sulle spalle. Monza è particolare anche per questo». La Ducati andrà in crisi sul veloce? «Aspetto le prime prove con impazienza. Sentono la possibilità di poter vincere il Mondiale e come azienda mi sembrano più impegnati di quando correvano con la squadra ufficiale. Spero di non scoprire che Checa è vincente anche lì...». Il distacco in classifica è recuperabile? «Abbiamo fatto solo tre round su dodici, il ritardo di 43 punti è notevole ma si può recuperare. Checa arriva da sei gare impeccabili. È stato bravo e ha sfruttato alla perfezione tre circuiti molto favorevoli alla bicilindrica. A Monza potrebbe essere il nostro turno». motosprint
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Superbike Verso o Monza
In televisione GGIO SABATO 7 MA La7
sede il team PBM, dopo Assen la Kawasaki ha organizzato a tempo di record un provino ad Autopolis, in Giappone. Ad occuparsi del collaudo è stato Tom Sykes ma a Monza le novità saranno disponibili anche per Joan Lascorz e Chris Vermeulen, che sta lentamente recuperando dal gravissimo infortunio al ginocchio del luglio scorso. Il test del nuovo 4 cilindri in linea è andato così bene che il direttore tec-nico Ichiro Yoda si è lasciato andare:: «A Monza non ci mancherà certa-mente il motore...».
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HONDA
GLI ALTRI Il cambio nella struttura dirigenziale e l’arrivo di Leon Haslam non hanno dato finora i frutti sperati a una BMW plafonata sulle prestazioni della deludente stagione scorsa. I tedeschi hanno un supermotore che sui tracciati guidati spesso manda in crisi la ciclistica pregiudicando il consumo della gomma. A Monza sarà disponibile l’ennesima evoluzione con ulteriore potenza e maggiore dolcezza di erogazione necessaria in uscita dalle varianti. «In Olanda la connessione tra acceleratore e ruota motrice è migliorata ma ci manca ancora l’ultimo passo, il più difficile, perché la S1000RR è ancora troppo severa con la gomma»: ha commentato Troy Corser. Anche la Suzuki Alstare ha fatto qualcosa per Monza e in mancanza di aiuto da parte della casa madre il quattro cilindri è stato potenziato con la collaborazione della Pankl, fornitore austriaco impegnato ad altissimo livello anche in MotoGP e F1. Michel Fabrizio è andato molto forte ad Assen e su un tracciato da cuori impavidi potrebbe diventare la mina vagante e ambire al primo podio con la GSX-R.
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La7
MAGGIO DOMENICA 8 Eurosport 2
Gerrit ten Kate è un grande specialista nella preparazione dei motori e Jonathan Rea non arriverà impreparato al festival della velocità. Gli olandesi hanno preparato un nuovo scarico studiato per dare ulteriore allungo alla CBR-RR. Il successo di Assen ha rilanciato le aspirazioni del nordirlandese ma il vantaggio da Checa è ancora molto cospicuo (53 punti), per cui neanche Rea può permettersi ulteriori passi falsi sul tracciato dove nel 2010, con due ritiri, compromise la stagione.
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Prove Superpole
diretta diretta diretta diretta differita diretta
TRIBUNA APRILIA ALLA ASCARI Area riservata ai tifosi Aprilia alla Tribuna Ascari. I possessori di una moto o di uno scooter Aprilia che acquisteranno il biglietto online sul sito www.aprilia. casasbk.it potranno assistere alla Superpole del sabato e alle gare della domenica a 85 euro, comprensivi del parcheggio moto. Il biglietto per la sola domenica, costa invece 75 euro. FESTA SUPERBIKE GIOVEDÌ A MILANO Piloti e musica: giovedì 5 maggio si terrà una festa Superbike presso i Magazzini Generali (via Pietrasanta 16, Milano). Ingresso libero e gratuito dopo le 22,30. INGRESSO GRATUITO Per i ragazzi fino a 11 anni compiuti accompagnati da un adulto - ingresso gratuito con accesso a prato, tribune (ad eccezione di Ascari n.15, n.16 e tribune riservate), paddock.
IO L TG: PIÙ SPAZ DOPOGARA E NE E FREQUENZE DI LA7 LL ALLE MOTO SU e da anni trasmette ch sua La7, l’emittente le Superbike, prosegue nella dia dicato de io in chiaro il Mon az sp llo iamento de politica di ampl n ha inaugurato lo speciale se As Ad o. ot m le nando al otto da Luigi Vig e numerosi nd co 1, ra ga i ar dopo ol Sc a ad Gi ni con za e Mauro Sanchi ento si ripeterà anche a Mon m ta un e fin la al o ospiti. L’app fin i round europe (e in tutti gli altri . e) ion ag st al telegiornale della a novità, in coda uno spazio un è ta es qu e Inoltre, 0, ci sarà dizione delle 7,3 l quale le moto, del mattino, l’e o de rn te l’in al t, or dedicato allo sp del Mondiale Superbike, le soprattutto quel spazio. pio troveranno am
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Marco Melandri
L’EMOZIONE DI UNA PISTA SCONOSCIUTA MONZA è una pietra miliare della Superbike, ma per Marco Melandri è un territorio ignoto. «Ci ho corso solo una volta, nel ‘96 (aveva solo 14 anni, ndr) con la Honda 125. Non è un bel ricordo: in prova, sull’asciutto, feci solo cinque giri e in gara, sul bagnato, caddi alla prima variante. Per fortuna adesso è diversa...». Come si fa a imparare una pista sconosciuta? «Non credo che la playstation serva a qualcosa e neanche studiare il video delle gare precedenti perché dalla TV non riesci ad avere il senso delle distanze reali. Aspetto giovedi per girarci in scooter e farmi un’idea delle traiettorie e dei punti di frenata». Tutti si chiedono se la Ducati andrà in crisi sul veloce... «Non credo che Checa parta favorito ma mai dire mai. Se potrà sfruttare le gomme morbide a differenza degli altri com’è successo nelle gare precedenti, diventerà molto pericoloso. Con l’Aprilia così veloce sarà una gara difficilissima non solo per Checa, ma per tutti». Arrivi a Monza a -49 punti dalla vetta: la senti come ultima spiaggia? «Li ho persi in sei gare e ne mancano venti. Posso vivere alla giornata almeno per altre dieci gare». Sarà la prima volta in Italia da quando corri in Superbike. Emozionato? «Tanto, e per tanti motivi. E poi la Yamaha a Monza è di casa, ci terrei a fargli passare una bella giornata».
SUPERPROVA Bimota DB8 TECNICA MOTOGP Vi sveliamo il segreto del nuovo cambio rapido della Honda RC212V
SPECIALE La raccolta di tutti gli articoli dedicati alle piste italiane ed europee più frequentate dai motociclisti, con l’elenco completo delle prove libere
PASSIONE PURA PER VERI MOTOCICLISTI
Velocità CIV
di Paolo Gozzi - foto Zac
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ONZA - A una settimana dalla sfida Superbike più veloce dell’anno, la Ducati ha monopolizzato il podio di Monza, battendo l’Aprilia RSV4 guidata da Federico Mandatori (nipote di Max Biaggi). C’è stato sapore di Mondiale nel secondo round del CIV, che ha proposto cinque gare stupende tutte decise in volata. È stata la giornata delle prime volte: il quindicenne Romano Fenati ha rotto il ghiaccio nella 125, Lorenzo Zanetti ha fatto centro nella Stock 1000 con la BMW ufficiale mentre Alessandro Andreozzi ha rimescolato le carte nella Moto2 che si corre insieme alla Supersport, espugnata per la seconda volta di fila da Ilario Dionisi. Sarebbe stata la consacrazione anche per Federico Monti, che ha visto andare in fumo la vittoria nella Stock 600 per una squalifica.
le stesse Pirelli che domenica saranno nella lista disposizione dei piloti del Mondiale. Nel dettaglio, ha utilizzato l’anteriore che nel Mondiale sarà siglata A (soffice) e la posteriore B (media). Il marchigiano ha preso il comando anche in classifica ma Conforti, Polita e Sandi sono racchiusi in appena quattro punti. Simone Saltarelli non è partito per la rottura della leva del cambio nel giro di ricognizione, Alessio Aldrovandi con la BMW è risalito in ottava posizione scattando dall’ultima.
SUPERBIKE - Ducati contro Aprilia, Pirelli contro Michelin e Dunlop: la top class nazionale offre contenuti tecnici sempre più interessanti. Alex Polita, campione in carica e autore della pole, è rimasto intruppato (quinto al primo passaggio) permettendo al neo com-
MATTEO BAIOCCO (15) DAVANTI A TUTTI IN SUPERBIKE. SOTTO, CRUCIANI (12), TAMBURINI E GIANSANTI (32), LANCIATI ALL’INSEGUIMENTO DI ILARIO DIONISI (57).
Volate regali
STOCK 1000 - Anche a Monza è stata la gara di livello più elevato grazie anche alla presenza della BMW Italia che non farà tutto il CIV ma, come nell’apertura a Misano, è scesa in pista per preparare l’impegno di Coppa del Mondo. Sono stati dieci giri di battaglia furibonda decisa all’ultima staccata: poco più di un secondo tra il vincitore Lorenzo Zanetti e il settimo classificato Marco Bussolotti. E fino a poche curve dalla fine era in mezzo alla mischia anche l’argentino Leandro Mercado, poi scivolato senza conseguenze fisiche. Danilo Petrucci, ventenne vincitore di Mi-
sano, aveva capito in qualifica che aria tirava. «Le BMW hanno un motore assurdo, la mia Ducati paga 10 km/h su dritto ma attaccando in frenata cercherò di non farli andare via». Il ternano ha messo in pratica i suoi propositi ma all’ultimo passaggio le BMW si sono rivelate troppo veloci per poter ribaltare l’esito di una sfida già segnata. Doveva essere lotta in famiglia BMW Italia ma Michele Magnoni (BMW Mascheroni) le ha inquadrate nel mirino. Al penultimo giro ha superato Barrier e all’ultima staccata ci ha provato anche con Zanetti, puntando l’interno. Magnoni però ha allargato la traiettoria, spalancando la porta alla risposta del rivale. Con il quarto posto, Petrucci ha mantenuto il primato virtuale in classifica, visto che Zanetti, tre punti in più, non farà le prossime gare. La cavalleria BMW ha portato a un soffio dal podio anche l’eccellente Fabrizio Perotti (quinto) ma sono andate forte anche le Kawasaki ZX-10R del team Pedercini affidate all’australiano Brian Staring e a Marco Bussolotti. STOCK 600 - Federico Monti aveva coronato una strepitosa rimonta con la vittoria, ma
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Finali mozzafiato con i successi di Fenati, Baiocco, Dionisi, Andreozzi, Zanetti e Morrentino pagno di squadra Matteo Baiocco di attuare la tattica che preferisce, cioè fiondarsi davanti e tentare la fuga. Nel precedente round di Misano gli era andata male perché le gomme avevano ceduto di schianto. Stavolta invece “Baiox” ha resistito fino alla fine, approfittando della battaglia che si è scatenata alle sue spalle. Mandatori ha provato a tenere la velocissima Aprilia in scia al fuggitivo ma è stato fagocitato da Federico Sandi, Luca Conforti e un Polita molto aggressivo in frenata. Ad un terzo del cammino Mandatori si è rimesso Sandi alle spalle ma nulla ha potuto contro gli altri due ducatisti che, usciti dalla mimotosprint
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schia, si sono lanciati all’inseguimento di Baiocco. «Ci siamo ostacolati troppo a lungo e quando sono arrivato alle calcagna del battistrada ormai era troppo tardi» ha detto un Conforti sempre distaccato e sorridente comunque vada. Il pilota dell’Althea, la stessa squadra di Checa che nel CIV però utilizza le Michelin, nel rush finale aveva seminato un Polita comunque autore del giro più veloce in 1’45”183, un paio di secondi sopra al primato ufficiale di Biaggi. Il campione non è ancora al livello della passata stagione ma la Ducati Barni continua a vincere con Baiocco, che ha utilizzato motosprint
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Velocità CIV
i commissari tecnici hanno cancellato il successo, rilevando la presenza di materiale isolante non consentito sotto il serbatoio per evitare il surriscaldamento del carburante. I commissari sono intervenuti dopo il reclamo della Yamaha Martini Corse, la squadra di Berardino Lombardi in testa per quasi tutta la corsa e terzo all’arrivo. Peccato che una corsa così bella sia stata decisa a tavolino. All’inizio Lombardi, Nicola Morrentino e il russo Vladimir Leonov erano andati in fuga approfittando della cattiva partenza di Monti e della caduta del vincitore di Misano, Riccardo Russo, che ha coinvolto anche il promettente quindicenne Francesco Cocco. A tre giri dalla fine Leonov è scivolato alla Roggia per un problema alla leva del cambio ma i problemi per Lombardi e Morrentino non erano finiti perché all’Ascari Monti, recuperati i tre secondi, si è avventato come una furia passandoli entrambi. Inutile la replica in Parabolica di Morrentino che, pur sbandando vistosamente, è comunque riuscito a precedere Lombardi, costretto ad una brusca frenata per non investirlo. Dopo le verifiche Giuliano Gregorini ha guadagnato il terzo posto davanti a Dittadi, Vitali e Morbidelli. SUPERSPORT - Roberto Tamburini aveva dovuto saltare l’apertura di Misano per la restrizione imposta dal regolamento Mondiale (una sola pista prova) e il colpaccio di Monza gli avrebbe permesso di rimettersi in corsa per la difesa del numero uno. Il roma-
BMW A CONFRONTO CON LORENZO ZANETTI (87) DAVANTI AL FRANCESE SYLVAIN BARRIER (20).
gnolo della Yamaha Bike Service ha attaccato Ilario Dionisi all’ultimo giro ma in Parabolica il capoclassifica si è ripreso lo scettro bissando il trionfo di Misano e prendendo il largo in campionato. Nella prima parte Dionisi aveva cercato di sbarazzarsi della scomoda ombra di Tamburini e di un Mirko Giansanti, superlativo con la Kawasaki del team Puccetti. Il ternano nel finale però è stato costretto a rallentare il ritmo da un calo d’aderenza portando comunque a casa il terzo posto. Notevole il recupero di Cristiano Erbacci (Yamaha RBC), nono al primo giro e quarto finale davanti ad un Alessio Velini (Honda Velmotor) che sul veloce non ha fatto faville
NICOLA MORRENTINO, PRIMO IN STOCK 600. SOTTO, ALESSANDRO ANDREOZZI (21) VINCITORE DELLA MOTO2, E ROMANO FENATI (5) CHE SI È IMPOSTO IN 125.
tenendosi però a galla in campionato. Alessandro Andreozzi, sesto assoluto, ha firmato il primo successo in Moto2 con una FTR così in palla da permettergli di recuperare anche un “dritto” in prima variante, che aveva provvisoriamente aperto la strada a Danilo Marrancone, poi ricacciato al secondo posto con la Bimota. 125 - Anche la cilindrata più piccola si è risolta in una lotta a tre decisa all’ultimo giro. Kevin Calia, partito in pole, se l’è giocata a lungo con Romano Fenati, con il ceco Miroslav Popov, sornione, ma sempre lì attaccato. All’ultimo assalto in Parabolica lo scomodo ospite ha infilato l’interno e ha dato l’im-
Lorenzo Zanetti
FINALMENTE HO ROTTO IL GHIACCIO! MONZA - Lorenzo Zanetti, bresciano di 23 anni ed ex del Motomondiale 125, ha festeggiato la prima vittoria nella Stock 1000. «C’ero già andato vicino nelle cinque esperienze 2010 con la Ducati in Coppa del Mondo (con la Ducati del team Lazio, ndr) e finalmente ho rotto il ghiaccio. La cercavo, questa vittoria. E adesso me la sono presa». Un anno fa, al debutto con la 4 tempi, Zanetti aveva sfiorato la conquista del CIV Stock 600. Adesso l’obbiettivo è il Mondiale e non poteva esserci test più probante in vista della sfida iridata di Monza. motosprint
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«La BMW ha piazzato tre moto sul podio ed ora sappiamo che sui tracciati così veloci andiamo veramente alla grande. La BMW Italia non farà il CIV quindi eravamo in pista solo in ottica Mondiale. Non poteva andare meglio». Cos’era successo nel giro di allineamento? «La S1000RR perdeva olio dal coperchio della frizione e ho temuto di non poter prendere il via. Al box hanno risolto il problema in pochi minuti ma nei primi giri non ero tranquillissimo. Quando ho constatato che tutto era in ordine ho cominciato a darci dentro».
È stata una battaglia infernale. Chi è stato il più duro? «Io facevo la gara sul mio compagno di squadra Barrier, l’ho studiato a lungo. Ma poi è spuntato fuori Magnoni. È entrato fortissimo in Parabolica, sapevo che non avrebbe tenuto la linea. Ho tenuto i nervi saldi e ce l’ho fatta a ripassarlo». Perché al debutto iridato con la BMW ad Assen sei arrivato solo nono? «Lì ho pensato troppo al campionato, non ho rischiato abbastanza. Ho capito che facendo il ragioniere non si va lontano. Ho cambiato atteggiamento e mi sono sbloccato».
pressione di esser riuscito a beffare i due italiani. L’uscita di curva però non è stata brillante e Fenati sullo slancio è passato proprio sotto la bandiera a scacchi vincendo la prima gara importante per 109 millesimi. Insieme a Romano ha fatto festa il Team Italia FMI al
primo successo del nuovo corso. Entusiasta il commissario tecnico Ezio Gianola, un talento che ai suoi tempi faceva vedere i sorci verdi a sua maestà Angel Nieto: «Fenati è stato grande, ha solo 15 anni ma ha già la testa da pilota. Io credo tantissimo anche in Nicolò Antonelli che sbaglia ancora tanto ma potrebbe avere i numeri da fuoriclasse». In effetti il romagnolo, sceso in pista con il polso destro ancora dolorante per il botto di Misano, è stato autore del giro più veloce ma andato dritto un paio di volte alla Roggia, recuperando il quarto posto a meno di due secondi dalla vetta. Antonelli ha battagliato a lungo con Massimo Parziani, uscito a sua volta alla Roggia e poi quinto. Sfortunato Alex Giorgi, scivolato senza conseguenze. La Moto3 sarà anche il futuro ma per adesso prende 21 km/h sul dritto e oltre nove secondi al giro. «Ma siamo ancora in fase sperimentale, quindi per adesso va bene così» ha detto Armando Pontone, tester della Ioda TR001 e leader del challenge dedicato alla nuova categoria.
Romano Fenati
SPORTELLATE... TRA AMICI MONZA - Romano Fenati, 15 anni, ha fatto centro in 125 alla terza gara con il Team Italia. «Non me l’aspettavo proprio perché ero arrivato a Monza con l’influenza. Alla vigilia però abbiamo lavorato bene e mi sono fatto trovare pronto al momento della verità». Popov si era infilato dentro, in Parabolica, ma il ragazzino marchigiano è uscito più forte e ha avuto ragione lui. «È stato un colpo d’istinto perché la gara è stata così combattuta che non ho avuto tempo di pensare alla strategia. Ci siamo sportellati senza tregua ma va bene così, siamo tutti amici. E dopo ogni gara ci prendiamo a pacche sulle spalle»· Due settimane prima eri arrivato quarto a Jerez nel campionato spagnolo. Là vanno più forte? «Il livello è un po’ più alto ma io sono stato secondo tutta la gara, poi le gomme hanno mollato e ho finito quarto. Non ci sono marziani neanche là». Ti senti il favorito alla conquista del CIV? «No. Però ci proverò sempre». Chi è Romano Fenati? «Ho cominciato a correre a quattro anni. Ho fatto la stessa trafila di tanti altri ragazzini: minimoto, minigp. Nel 2010 ho debuttato in 125GP». Pensi solo alle corse? «Macchè, penso anche alla scuola. Faccio il liceo linguistico e me la cavo bene anche lì». motosprint
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Velocità CIV
AGO: I BEI TEMPI TORNERANNO
Il campione nella Hall of Fame MONZA - Giacomo Agostini, 18 tricolori conquistati (due dei quali junior) è entrato di diritto nella Hall Of Fame del CIV. E lui, che ha pure ha vinto 15 titoli Mondiali (più di tutti), si è emozionato: «Lo considero un grande onore ed è bello che sia successo proprio a Monza, dove nel 1966 ho conquistato il primo dei miei Mondiali nella 500 con la MV» ha commentato il sessantanovenne campionissimo bergamasco. Com’era l’Italiano ai bei tempi? «Non c’erano test invernali e il campionato nazionale serviva per preparare il debutto nel Motomondiale. Si correva spesso su tracciati cittadini, con la gente seduta sulle balle di paglia. Facevamo sei-sette gare l’anno, con decine di migliaia di spettatori. Era pericoloso ma affascinante e le sfide accesissime perché venivano a correre da noi anche i big di altre nazioni».
Come le sembra il CIV di adesso? «La Federazione ha fatto bene a rilanciarlo perché è da qui che dovranno uscire i campioni di domani. In Spagna si sono mossi prima e adesso hanno tanti grossi nomi dei GP. Dobbiamo recuperare terreno ma ce la faremo».
POLE POSITION
POLITA, DIONISI, CALIA, LOMBARDI E BARRIER UN LEGGERO scroscio di pioggia ha mandato in fumo l’ultima qualifica Superbike, con solo sei piloti scesi in pista. La pole è rimasta ad Alex Polita (Ducati) in 1’44”665, lontana dal 1’42”121 realizzato nella Superpole 2010 da Max Biaggi (Aprilia) in condizioni meteo perfette. Le altre pole: Stock 1000, Sylvain Barrier (BMW) 1’46”168; Supersport, Ilario Dionisi (Honda) 1’49”895; Stock 600, Berardino Lombardi (Yamaha) 1’50”907; 125GP, Kevin Calia (Aprilia) 2’00”668. GRAMIGNI PROVA LE NOVITÀ DI MELANDRI La Yamaha Italia ha iscritto il tester Alex Gramigni (sotto) in Superbike, affidandogli il collaudo delle novità per ciclistica ed elettronica che domenica prossima verranno affidate a Marco Melandri e Eugene Laverty. Il toscano, che da alcuni anni è collaudatore della YEC, la branca di Iwata che realizza i kit da competizione per i clienti, ha girato con la R1 laboratorio nelle libere del venerdi e nella qualifica di sabato mattina.
Yamaha R Series Cup Agnelli al fotofinish con la 600 MONZA - SPETTACOLARE SECONDO ROUND DI YAMAHA R SERIES CUP 2011. SUL VELOCE CIRCUITO DI MONZA LE TRE PARTENZE IN PROGRAMMA TRA R6 METZELER CUP E R1 AKRAPOVIC CUP HANNO REGALATO AL PUBBLICO UN’INTERA GIORNATA CONTRASSEGNATA DA BAGARRE, ADRENALINA ED EMOZIONI. È EMERSO AL FOTOFINISH IL TALENTO DEL BERGAMASCO ANDREA AGNELLI (SOTTO) TRIONFATORE DELLA PROVA DEDICATA ALLE 600 DI IWATA. ALLA RIBALTA LE QUALITÀ DEL VERONESE DANIEL BRUNELLI, VINCITORE DELLA R1 AKRAPOVIC CUP. PROSSIMO APPUNTAMENTO IL 24 GIUGNO A MISANO.
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125 GP 1. Fenati (Aprilia) 12 giri pari a 69,324 km in 24’20”616 alla media di 170,864 km/h; 2. Popov (Aprilia) a 0”109; 3. Calia (Aprilia) a 0”705; 4. Antonelli (Aprilia) a 1”764; 5. Parziani (Aprilia) a 10”064; 6. Pardo (Friba) a 38”600; 7. Carpi (Aprilia) a 38”753; 8. Gondo (Rumi) a 38”802; 9. Moretti (Rumi) a 38”823; 10. Fuligni (Aprilia) a 52”443; 11. Bastianelli (Friba) a 52”634; 12. Giacomini (Aprilia) a 57”604; 13. Bonati (Honda) a 1’05”666. Giro più veloce: Antonelli in 2’00”690 alla media di 172,319 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Popov punti 45; 2. Calia 36; 3. Fenati 25; 4. Parziani 22; 5. Carpi 18; 6. Giacomini 17; 7. Pardo 17; 8. Giorgi 16; 9. Antonelli 13; 10. Moretti 13; 11. Baldassarri 10; 12. Gondo 10; 13. Bastianelli 10; 14. Fulgini 9; 15. Valtulini 8.
MOTO 3 1. Pontone (TR 001) 12 giri pari a 69,324 km in 26’09”930 alla media di 158,967 km/h; 2. Stirpe (TR 001) a 16”119; 3. Zanella (Moriwaki) a 1 giro. Giro più veloce: Pontone in 2’09”747 alla media di 160,290 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Pontone punti 50; 3. Stirpe 20; 3. Zanella 16.
SUPERSTOCK 600 1. Morrentino (Yamaha) 10 giri pari a 57,770 km in 18’42”426 alla media di 185,288 km/h; 2. Lombardi (Yamaha) a 0”264; 3. Gregorini (Yamaha) a 5”379; 4. Dittadi (Yamaha) a 6”779; 5. Vitali (Yamaha) a 7”046; 6. Morbidelli (Yamaha) a 7”118; 7. Gamarino (Kawasaki) a 10”646; 8. Lagiongada (Honda) a 10”937; 9. Salvadori (Yamaha) a 11”337; 10. Lanusse (Yamaha) a 18”152; 11. Cassani (Yamaha) a 22”196; 12. Poma (Yamaha) a 25”662; 13. Leonov (Yamaha) a 27”950; 14. Ravaioli (Yamaha) a 28”067; 15. Fornasari (Yamaha) a 31”261; 16. Marchionni (Yamaha) a 31”307; 17. Aloisi (Yamaha) a 31”678; 18. Ferroni (Kawasaki) a 31”729; 19. Paratore (Yamaha) a 36”790; 20. Torrisi (Yamaha) a 36”804; 21. Cavalli (Kawasaki) a 44”508; 22. De Simone (Kawasaki) a 44”725; 23. Tibaldo (Yamaha) a 44”887; 24. Cazzola (Honda) a 45”498; 25. Lagonigro (Yamaha) a 45”753; 26. Basic (Yamaha) a 45”832; 27. Ponsson (Yamaha) a 54”937. Giro più veloce: Morrentino in 1’51”325 alla media di 186,815 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Lombardi punti 33; 2. Vitali 31; 3. Gregorini 26; 4. Morrentino 25; 5. Russo 25; 6. Morbidelli 18; 7. Monti 16; 8. Dittadi 16; 9. Gamarino 14; 10. Cocco 11; 11. Leonov 10; 12. Casalotti 9; 13. Lagiongada 8; 14. Salvadori 7; 15. Lanusse 6.
SUPERSTOCK 1000 WILD CARD BMW MA SOLO NELLA STOCK Perché la BMW Italia ha avuto la wild-card nel CIV a Misano e Monza che sono due tracciati della coppa del mondo? La partecipazione è stata possibile in virtù della norma del regolamento internazionale, che permette alle formazioni di stock di indicare tre piste prove: mentre ai team della Superbike ne è concessa una sola. 328,4 KM/H: LA DUCATI DI CONFORTI VOLA Carlos Checa teme i rettilinei di Monza ma può stare tranquillo perché il motorista della Ducati Althea Maurizio Perlini ha trovato la soluzione. Luca Conforti, pilota della formazione laziale nel CIV, ha ottenuto in gara la punta più alta transitando in fondo al rettilineo a 328,4 km/h, a un soffio dal primato assoluto ottenuto dall’Aprilia di Max Biaggi nel 2010 con 330,5 (senza scia). Nella stessa gara la BMW privata di Alessio Aldrovandi ha raggiunto 325,1 mentre l’Aprilia RSV4 di Federico Mandatori ha raggiunto 321,9.
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Pontone primo (di tre) in Moto3
1. Zanetti (BMW) 10 giri pari a 57,770 km in 17’57”350 alla media di 193,040 km/h; 2. Magnoni (BMW) a 0”037; 3. Barrier (BMW) a 0”203; 4. Petrucci (Ducati) a 0”306; 5. Perotti (BMW) a 0”852; 6. Staring (Kawasaki) a 0”863; 7. Bussolotti (Kawasaki) a 1”196; 8. Alfonsi (BMW) a 2”867; 9. Canepa (Kawasaki) a 7”730; 10. Fusco (BMW) a 9”351; 11. Muzio (BMW) a 9”535; 12. Clementi (BMW) a 10”603; 13. Morais (Kawasaki) a 11”593; 14. Castellarin (BMW) a 12”052; 15. Vizziello (Yamaha) a 23”988; 16. Sassaro (Kawasaki) a 25”265; 17. Vivarelli (Kawasaki) a 26”112; 18.
Moretti (Aprilia) a 26”363; 19. Addamo (Kawasaki) a 26”729; 20. Rubino (Kawasaki) a 29”012; 21. Maglioni (Kawasaki) a 29”831; 22. Antonello (Kawasaki) a 32”406; 23. De Luca (Kawasaki) a 33”001; 24. Berclaz (Honda) a 33”258; 25. Gabrielli (Aprilia) a 35”435; 26. Diviccaro (BMW) a 36”691; 27. Anastasia (Honda) a 40”992; 28. Rosso (KTM) a 44”749; 29. Mazzina (KTM) a 47”255; 30. Caiani (Kawasaki) a 47”598; 31. Spadaro (Honda) a 47”760; 32. Andriotta (Suzuki) a 47”913; 33. Pavanini (Aprilia) a 52”991. Giro più veloce: Morais in 1’46”902 alla media di 194,545 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Zanetti punti 41; 2. Petrucci 38; 3. Barrier 36; 4. Magnoni 31; 5. Bussolotti 18; 6. Clementi 17; 7. Perotti 17; 8. Alfonsi 15; 9. Fusco 11; 10. Staring 10; 11. Mercado 10; 12. Muzio 9; 13. Savadori 8; 14. Canepa 7; 15. Vizziello 4.
Perri (Honda) a 1’48”599; 17. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’48”650. Giro più veloce: Polita in 1’45”183 alla media di 197,724 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Baiocco punti 35; 2. Conforti 33; 3. Polita 32; 4. Sandi 31; 5. Rolfo 25; 6. Mandatori 18; 7. Mauri 17; 8. Gentile 17; 9. Aldrovandi 12; 10. Saltarelli 11; 11. Lai 10; 12. Goi 9; 13. Nannelli 6; 14. Borciani 6; 15. Chiarello 5.
SUPERSPORT 1. Dionisi (Honda) 14 giri pari a 80,878 km in 25’52”816 alla media di 187,505; 2. Tamburini (Yamaha) a 0”223; 3. Giansanti (Kawasaki) a 0”962; 4. Erbacci (Yamaha) a 11”039; 5. Velini (Honda) a 12”509; 6. Palumbo (Honda) a 22”830; 7. Marconi L. (Yamaha) a 23”494; 8. Cruciani (Kawasaki) a 29”022; 9. Gramigni (Yamaha) a 29”639; 10. Bugatti (Honda) a 44”507; 11. Menghi (Yamaha) a 44”587; 12. Covena (Yamaha) a 1’02”760; 13. Bonecchi (Yamaha) a 1’02”807; 14. Pirotta (Honda) a 1’04”098; 15. Pasetto (Honda) a 1’04”552; 16. Altomonte (Honda) a 1’31”947; 17. Blokhin (Yamaha) a 1’33”256; 18. Yurchenko (Yamaha) a 1’39”455. Giro più veloce: Tamburini in 1’50”389 alla media di 188,399 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Dionisi punti 50; 2. Giansanti 32; 3. Velini 31; 4. Palumbo 23; 5. Tamburini 20; 6. Erbacci 20; 7. Cruciani 19; 8. Gramigni 17; 9. Menghi 13; 10. Marconi L. 9; 11. Marcheluzzo 9; 12. Bonecchi 8; 13. Bugatti 6; 14. Marconi W. 6; 15. Covena 4.
MOTO 2 1. Andreozzi (FTR) 14 giri pari a 80,878 km in 26’08”974 alla media di 185,574 km/h; 2. Marrancone (Bimota) a 2”152; 3. Tarozzi a 6”465; 4. D’Annunzio (FTR) a 13”992; 5. Ciavattini a 18”970; 6. Lorenzetti a 25”800; 7. Stizza (Gapam) a 26”350; 8. Fanelli (Bimota) a 26”452; 9. D’Alessandro (Bimota) a 55”014; 10. Sanna (Gapam) a 1’05”236. Giro più veloce: Andreozzi in 1’50”613 alla media di 188,018 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Ciavattini punti 36; 2. Tarozzi 36; 3. Marrancone 30; 4. D’Annunzio 39; 5. Andreozzi 25; 6. Fanelli 21; 7. Lorenzetti 21; 8. Stizza 18; 9. Totti 8; 10. D’Alessandro 7; 11. Sanna 6.
SUPERBIKE 1. Baiocco (Ducati) 14 giri pari a 80,878 km in 24’45”084 alla media di 196,057 km/h; 2. Conforti (Ducati) a 0”429; 3. Polita (Ducati) a 4”420; 4. Mandatori (Aprilia) a 5”186; 5. Sandi (Ducati) a 5”785; 6. Mauri (Aprilia) a 13”568; 7. Gentile (Ducati) a 26”826; 8. Aldrovandi (BMW) a 27”958; 9. Lai (Honda) a 33”147; 10. Nannelli (BMW) a 33”921; 11. Chiarello (Ducati) a 36”768; 12. Faccietti (Kawasaki) a 51”729; 13. Baggi (Aprilia) a 1’04”878; 14. Milanese (Yamaha) a 1’20”391; 15. Maggiori (BMW) a 1’23”508; 16.
SUL PODIO DELLA SBK (DA SINISTRA): CONFORTI, BAIOCCO E POLITA. R6 CUP 1. Agnelli 10 giri pari a 57,770 km in 19’06”826 alla media di 181,346 km/h; 2. Caloroso a 0”057; 3. Paoloni A. a 1”667; 4. Poma a 2”035; 5. Muscari a 2”337; 6. Paoloni D. a 3”710; 7. D’Andrea a 7”234; 8. Cloroformio a 7”993; 9. Carta a 8”417; 10. Mercandelli a 8”788; 11. Favi a 9”217; 12. Nori a 9”462; 13. Garofoli a 10”908; 14. Mottola a 15”210; 15. Eccheli a 17”139; 16. Vlasov a 18”519; 17. Brignoli a 21”353; 18. Cannizzaro a 21”453; 19. Celestini a 21”642; 20. Tomassini a 21”919; 21. Agnoletto a 25”163; 22. Magnanelli a 25”400; 23. Scienza a 29”932; 24. Russo a 34”023; 25. De Gruttola a 38”171; 26. Ripamonti a 39”547; 27. Bolognesi a 1’37”971. Giro più veloce: Mercandelli in 1’53”100 alla media di 183,883 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Agnelli punti 170; 2. Paoloni A. 120; 3. Leuthe Biliotti 102; 4. Poma 100; 5. Caloroso 82; 6. Avanzi 82; 7. Muscari 73; 8. Carta 73; 9. D’Andrea 71; 10. Mercandelli 68; 11. Romano 60; 12. Eccheli 60; 13. Favi 60; 14. Cloroformio 58; 15. Vlasov 57.
R1 CUP 1. Brunelli 10 giri pari a 57,770 km in 18’33”812 alla media di 186,721 km/h; 2. Campedelli a 0”027; 3. Laudati a 3”379; 4. Tocca a 5”602; 5. Sanca a 7”430; 6. Manici a 13”937; 7. Marchesi a 14”615; 8. Benato a 22”241; 9. Brunelli a 31”207; 10. Papi a 32”666; 11. Bottari a 1’09”370; 12. Bilardo a 1’09”776; 13. Iudica a 1’26”701; 14. Zamboni a 1’43”293. Giro più veloce: Campedelli in 1’50”389 alla media di 188,399 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Brunelli p. 43; 2. Sanca 38; 3. Laudati 38; 4. Campedelli 33; 5. Tocca 28; 6. Manici 22; 7. Marchesi 19; 8. Benato 19; 9. Papi 15; 10. Bottari 11; 11. Brunelli 9; 12. Federici 8; 13. Iudica 8; 14. Marchi 6; 15. Zamboni 6.
Leclassifiche
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Cross MX1 GP Olanda di Stefano Taglioni
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In quattro sul podio TONY CAIROLI SOLLEVA IL TROFEO DEL GP OLANDA. CON LUI SUL PODIO IL COMPAGNO DI TEAM MAXIMILIAN NAGL, SECONDO, DAVID PHILIPPAERTS, TERZO, E STEVEN FROSSARD, CHE HA CONQUISTATO LA TABELLA ROSSA DI LEADER DEL CAMPIONATO.
Cairoli tira fuori dal cilindro una vittoria magica. A tenergli testa solo Nagl. Terzo Philippaerts
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Giochi di sabbia
ALKENSWAARD - Con un ginocchio infortunato si fa fatica a salire le scale, ed anche i gradini di un podio, soprattutto se si deve arrivare al gradino più alto. Un problema per Cairoli, perché il gradino più alto del podio di Valkenswaard è sua proprietà privata: è alla terza vittoria su questa pista terribile, unica; e il suo ginocchio destro non è messo bene. Da Sevlievo, prima manche, il menisco esterno ha una lesione, ma non è rotto, e il condilo femorale ha una piccola infrazione. Ormai Tony non sorprende più, lo abbiamo visto altre volte correre e vincere in condizioni fisiche difficili. Sa esaltarsi nelle difficoltà, come tanti protagonisti di questo sport fatto di sofferenza e terra. Anzi sabbia, stavolta. Sabbia con buche e canali ad ogni giro più impegnativi, difficile e massacrante dal punto di vista fisico, con in più un caldo insolito per l’Olanda. Cairoli ha comunque guidato alla sua maniera, navigando leggero sulle creste e le buche, in rimonta in entrambe le manche, sempre il più veloce sul giro. In gara uno, in testa dal nono giro dopo aver superato Frossard, fino alla bandiera a scacchi, ed in gara due risalito dall’ottava posizione fino al secondo posto finale, dietro al compagno di squadra Nagl, con la certezza della vittoria del Gran Premio, ed una doppietta storica per il suo team. Per qualche giro ha provato a colmare il margine dal tedesco, poi ha deciso che non era la situazione giusta per forzare, dimostrando ancora una volta di avere testa e capacità di gestire la gara. In altre occasioni avremmo visto un finale alla Cairoli, stavolta è stato giusto così. D’altronde l’infortunio a Sevlievo c’è stato, e ricominciare con una vittoria è più di quanto Tony potesse aspettarsi. Adesso, prima della doppia trasferta americana, c’è una pausa e Cairoli può lasciare riposare il ginocchio, anche se non potrà allenarsi al meglio. La classifica per ora va solo sbirciata, ma è già chiaro che gli 11 sofferti punti della seconda manche di Sevlievo sono serviti a tenersi vicino ai primi: il leader, Frossard, ha un vantaggio di 13 punti. Proprio Frossard è stato protagonista anche a Valkenswaard, dopo il bell’esordio di Sevlievo. Il francese, atteso da tutti alla prova della sabbia, ha dimostrato di andare fortissimo e di essere in forma strepitosa, più di quanto il risultato possa raccontare. Steven ha pagato un errore nel finale della manche di qualifica, dove (era primo)
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Cross MX1 GP Olanda
Le pagelle
Hanno detto
Antonio Cairoli
Antonio Cairoli
Dopo la giornata storta di Sevlievo ripartire da una vittoria è una gran medicina, anche per un ginocchio malmesso. Gran guida e prontezza di riflessi al cancelletto. Se ricordasse che c’è la prima curva…
«HO FATTO due partenze incredibili: ero nettamente in testa alla fine del rettilineo ma poi ho curvato largo, soprattutto nella seconda, e mi sono ritrovato dietro. Comunque è andata bene in gara uno, nella due ho perso tempo in rimonta e per riprendere Max avrei dovuto forzare molto, è stato meglio accontentarsi. Ora dovrei far riposare il ginocchio ma dovrei anche allenarmi in moto: vedremo».
Irruente 9
Max Nagl
David Philippaerts
Valkenswaard è un banco di prova significativo e conferma sensibili progressi sulla per lui nuova 350. Il compagno di squadra di Tony in ottica campionato resta un brutto cliente, che a volte viene sottovalutato.
Compagno scomodo 8
David Philippaerts Il primo podio stagionale conferma le sue possibilità di lottare per il vertice della classifica. Quest’anno sembra avere un maggior feeling con la moto e più convinto dei suoi mezzi.
Mai domo 7,5
Steven Frossard La sorpresa è finita. Il francese va forte su ogni terreno e parte sempre con i primi. Resta qualche incognita per errori come quello nella qualifica, ma un esordiente si può perdonare.
Conferma 8 PHILIPPAERTS (19) È STATO UN PO’ GUARDINGO ALL’INIZIO MA NON CI HA MESSO MOLTO A SFODERARE GLI ARTIGLI. UN TERZO POSTO E UNA VITTORIA PER NAGL (2). UNA CADUTA IN QUALIFICA HA LIMITATO FROSSARD (183). TOP TEN PER GUARNERI, A DESTRA. motosprint
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sbagliando traiettoria è caduto e la moto gli è rovinata sulla schiena. La mattina di gara era con le spalle bloccate e sembrava non dovesse correre. Poi, con antidolorifici e cure mediche, ha preso il via e ci ha regalato un’altra prestazione maiuscola: secondo in gara uno solo dietro a Cairoli, e quinto in gara due, con un paio di errori. Ora ha agguantato, per la prima volta nella sua carriera, la tabella rossa e da come la teneva stretta nella conferenza stampa dopogara, non ha intenzione di mollarla facilmente. Non è salito sul podio, perché con gli stessi trentotto punti totali il terzo posto è andato a Philippaerts per il miglior risultato in gara due. David come Tony si risolleva dai problemi di Sevlievo e si riavvicina giustamente al vertice della classifica, risale sul podio su una pista a lui poco congeniale, anche se già l’anno scorso aveva concluso terzo. Quarto in gara uno e terzo in gara due, dove è sembrato più aggressivo e convinto. Sul podio lo ha preceduto Nagl, terzo in gara uno e primo nella due. Max comincia a far sul serio sulla 350, ed ora ha raccolto la prima vittoria di manche passando al secondo posto nella generale a cinque punti dal primo. Sempre puntuale nelle partenze, e già in gran forma, sarà da tenere d’occhio. Partenze al fulmicotone anche per Goncalves, ottimo quinto di giornata, mentre dal compagno di squadra (Team Martin) Bobryshev dopo le qualifiche ci si aspettava un po’ di più: ottavo. Il vincitore di Sevlievo, Desalle, stavolta è rimasto nell’ombra: quinto e sesto, ma considerando che
l’anno scorso qui aveva segnato un doppio zero (e infortunio ad una spalla), si può anche pensare che i trentuno punti messi in cascina siano tutto di guadagnato. Hanno piuttosto deluso invece il suo compagno di squadra Ramon, considerando il secondo posto dell’anno scorso (ottavo e dodicesimo), il sabbiaiolo De Dycker, settimo e ottavo, e Barragan, sul podio a Sevlievo, quattordicesimo e decimo. Solite gare in rimonta per Tanel Leok: due noni posti. Guarneri ha corso con una sospetta incrinatura ad una costola ma raccoglie un dodicesimo posto in gara uno e un undicesimo in gara due, nonostante la non facile posizione al cancelletto e due partenze nelle retrovie.
«FORSE in gara uno sono stato un po’ troppo prudente, e così non ho preso mai un gran ritmo. In gara due ho cambiato strategia e ho attaccato, per un momento sono stato in testa alla corsa poi sia Nagl che Tony avevano qualcosa in più. Comunque il risultato è positivo, questa non è una delle mie piste preferite».
Steven Frossard «HO RISCHIATO di compromettere la gara con la caduta in qualifica: ho dovuto cambiare traiettoria all’entrata della chicane e passando all’interno ho trovato una gran buca e ho perso il controllo della moto che mi è finita sulla schiena. La mattina non riuscivo a muovermi ma anche grazie al medico ho provato a correre ed è andata bene, nonostante qualche piccolo errore. Il mio obiettivo era la tabella rossa, sono molto soddisfatto».
Townleydeluso IL CAMPIONE MX2 2004 È RIENTRATO DOPO UNA LUNGA PARENTESI IN USA MA NON È ANCORA A POSTO FISICAMENTE. GLI INFORTUNI, INFATTI, CONTINUANO A PERSEGUITARLO. SOLO UN DICIANNOVESIMO POSTO IN GARA UNO. UNA PRESTAZIONE CHE NON LO HA SODDISFATTO, TANTO CHE IL NEOZELANDESE HA DECISO DI SALTARE I PROSSIMI DUE GP PER MIGLIORARE LO STATO DI FORMA.
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Cross MX1 - MX2 Paddock
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3. Clement Desalle
Belgio
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4. Antonio Cairoli
Italia
KTM
14/11 25/22
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5. David Philippaerts
Italia
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18/7
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18/20
6. Rui Goncalves 62; 7. Jonathan Barragan 53; 8. Evgeny Bobryshev 52; 9. Davide Guarneri 45; 10. Steve Ramon 42; 11. Tanel Leok 36; 12. Kevin Strijbos 34; 13. Xavier Boog 34; 14. Ken de Dycker 31; 15. Anthony Boissiere 28; 16. Shaun Simpson 18; 17. Marc de Reuver 13; 18. Jason Dougan 12; 19. Carlos Campano Jimenez 11; 20. Martin Barr 8; 21. Gert Krestinov 6; 22. Matthias Walkner 6; 23. Loic Leonce 6; 24. Günter Schmidinger 4; 25. Yentel Martens 2; 26. Benjamin Townley 2; 27. Santtu Tiainen 1.
MX2 ll Team KTM Factory prende il sopravvento 1. Herlings (KTM) 20 giri in 39’55”351; 2. Roczen (KTM) a 37”452; 3. Searle (Kawasaki) a 45”031; 4. Tonus (Yamaha) a 47”152; 5. Paulin (Yamaha) a 1’01”981; 6. Osborne (Yamaha) a 1’19”739; 7. Kullas (Yamaha) a 1’22”253; 8. Roelants (KTM) a 1’24”197; 9. Aubin (KTM) a 1’29”839; 10. Anstie (Kawasaki) a 1 giro; 11. Larsen (KTM); 12. Coldenhoff (Yamaha); 13. Butron Oliva (KTM); 14. Charlier (Yamaha); 15. Kras (Suzuki); 16. Oldekamp (KTM); 17. Rauchenecker (KTM); 18. Tixier (KTM); 19. Söderberg (Kawasaki); 20. Guillod (KTM); 21. Booker (KTM); 22. Triest (KTM) a 2 giri; 23. Söderström (Suzuki) a 2 giri; 24. Klemen (Yamaha); 25. Meurs (KTM); 26. R. Justs (Honda); 27. Zanoni (Honda); 28. Kouwenberg (KTM); 29. Cociu (Honda); 30. Del Segato (KTM); 31. Thacker (Kawasaki) a 4 giri; 32. Mitchell (Honda) a 7 giri; 33. Monticelli (Honda) a 10 giri; 34. Petrov (Yamaha) a 12 giri; 35. Lupino (Husqvarna) a 20 giri; 36. Lieber (KTM).
1. Herlings (KTM) 20 giri in 41’04”993; 2. Roczen (KTM) a 11”010; 3. Searle (Kawasaki) a 31”875; 4. Tonus (Yamaha) a 42”303; 5. Roelants (KTM) a 58”448; 6. Paulin (Yamaha) a 1’09”328; 7. Kullas (Yamaha) a 1’18”048; 8. Osborne (Yamaha) a 1’46”443; 9. Anstie (Kawasaki) a 1’50”253; 10. Charlier (Yamaha) a 2’00”631; 11. Petrov (Yamaha) a 1 giro; 12. Larsen (KTM); 13. Coldenhoff (Yamaha); 14. Butron Oliva (KTM); 15. Tixier (KTM); 16. Söderberg (Kawasaki); 17. Triest (KTM); 18. Lupino (Husqvarna); 19. R. Justs (Honda); 20. Smitka (TM); 21. Zanoni (Honda); 22. Guillod (KTM); 23. Booker (KTM) a 2 giri; 24. Klemen (Yamaha); 25. Mitchell (Honda); 26. Cociu (Honda); 27. Thacker (Kawasaki) a 4 giri; 28. Lieber (KTM) a 14 giri; 29. Oldekamp (KTM); 30. Kras (Suzuki); 31. Del Segato (KTM) a 15 giri; 32. Monticelli (Honda); 33. Aubin (KTM) a 16 giri; 34. Söderström (Suzuki) a 17 giri; 35. Kouwenberg (KTM); 36. Rauchenecker (KTM) a 18 giri; 37. Meurs (KTM) a 19 giri. E TO TA L
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Mondialepiloti
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Secondamanche
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Primamanche
A
LIMPIDA comferma del campione in carica Mats Nilsson (1) nella prima prova della Veterans Cup. Per lui una doppietta nonostante i tentativi dei piloti dei Paesi Bassi. Il belga Pascal Bal ha ottenuto un terzo e un secondo posto, l’olandese Klaas Hofstede, un secondo e un quarto. Buono l’esordio di Vincenzo Lombardo, siciliano con un buon curriculum di endurista e di crossista. Ottava posizione in rimonta nella prima gara, quattordicesimo nella seconda. Un punto anche per il friulano Marco Polo.
Francia
2. Maximilian Nagl
15
MATS NILSSON PARTE CON IL PIENO
1. Steven Frossard
US
VETERAN WORLD CUP
Mondialepiloti
a AN pri DA le
IL PUBBLICO è tutto per Herlings che risponde con il miglior tempo nelle libere, nelle prequalifiche, e vincendo alla grande la manche di qualifica. Tempi sul giro impressionanti, distacchi pesanti (sedici secondi a Roczen), l’olandese volante non vuole lasciare nessuna chance agli avversari, primo su tutti il nemicocompagno di squadra Roczen. Il tedesco nonostante tutto si difende bene, fa secondo nella qualifica rimontando una partenza intorno alla decima posizione, e riesce a far meglio di Searle (anche lui non con i primi al via), quinto, e Paulin, quarto in partenza, e stessa posizione alla fine. Sorprende Anstie che, partito forte, regge il ritmo e fa terzo. Lupino è coinvolto in una caduta alla seconda curva, riparte ultimo, finisce ventunesimo. Monticelli, venticinquesimo. Caduta per Del Segato, trentasettesimo.
A SORPRESA È ARRIVATO L’ANNUNCIO UFFICIALE, DATO DA STEFAN PIERER, CEO KTM (IL SECONDO A SINISTRA NELLA FOTO): CAIROLI SARÀ LEGATO PER ALTRI DUE ANNI ALLA KTM, PER CONTINUARE A CORRERE NEL MONDIALE MX1. IL QUATTRO VOLTE CAMPIONE DEL MONDO, CHE ERA IN SCADENZA DI CONTRATTO ALLA FINE DI QUESTA STAGIONE, È STATO COSÌ SUBITO TOLTO DAL MERCATO. UN ACCORDO CHE ALLONTANA DEFINITIVAMENTE ANCHE OGNI TENTAZIONE STATUNITENSE... SIGNIFICATIVE LE PAROLE DI CLAUDIO DE CARLI, CHE HA SOTTOLINEATO IL LUNGO LEGAME DI CAIROLI CON LA SUA SQUADRA, INIZIATO NEL 2004 (CON YAMAHA), E CHE NEL 2013 ARRIVERÀ A DIECI ANNI: UN CASO NOTEVOLE NEL MONDO DEI MOTORI.
1. Nagl (KTM) 19 giri in 39’21”653; 2. Cairoli (KTM) a 14”447; 3. Philippaerts (Yamaha) a 22”047; 4. Goncalves (Honda) a 27”150; 5. Frossard (Yamaha) a 44”569; 6. Desalle (Suzuki) a 53”640; 7. Bobryshev (Honda) a 1’09”411; 8. De Dycker (Honda) a 1’15”250; 9. Leok (TM) a 1’21”478; 10. Barragan (Kawasaki) a 1’25”000; 11. Guarneri (Kawasaki) a 1’33”523; 12. Ramon (Suzuki) a 1’38”859; 13. Boissiere (Yamaha) a 1’53”340; 14. Boog (Kawasaki) a 1 giro; 15. Krestinov (Kawasaki); 16. Walkner (KTM); 17. Simpson (Honda); 18. Strijbos (Suzuki); 19. Dougan (Yamaha); 20. Tiainen (Kawasaki); 21. Brakke (Yamaha); 22. Schiffer (Suzuki); 23. Schmidinger (Honda); 24. Campano Jimenez (Yamaha); 25. A. Justs (Honda); 26. Irwin (KTM); 27. Steinbergs (Kawasaki); 28. Delince (KTM) a 2 giri; 29. Sandberg (Kawasaki) a 6 giri; 30. Leonce (Aprilia) a 10 giri; 31. Thuresson (KTM) a 11 giri; 32. Verhoeven (Honda) a 13 giri; 33. Barr (KTM) a 14 giri; 34. Martens (KTM); 35. De Reuver (Yamaha) a 17 giri; 36. Lynggaard (Kawasaki) a 18 giri.
25
HERLINGS NON REGALA NIENTE
Cairoli-KTM insieme per altri 2 anni
1. Cairoli (KTM) 20 giri in 40’49”442; 2. Frossard (Yamaha) a 6”303; 3. Nagl (KTM) a 10”631; 4. Philippaerts (Yamaha) a 34”320; 5. Desalle (Suzuki) a 43”305; 6. Goncalves (Honda) a 43”485; 7. De Dycker (Honda) a 57”195; 8. Ramon (Suzuki) a 59”698; 9. Leok (TM) a 1’02”322; 10. Bobryshev (Honda) a 1’23”387; 11. De Reuver (Yamaha) a 1’46”265; 12. Guarneri (Kawasaki) a 1’49”054; 13. Barr (KTM) a 1’50”558; 14. Barragan (Kawasaki) a 1’57”099; 15. Boissiere (Yamaha) a 2’01”533; 16. Strijbos (Suzuki) a 1 giro; 17. Boog (Kawasaki); 18. Dougan (Yamaha); 19. Townley (Kawasaki); 20. Simpson (Honda); 21. Schiffer (Suzuki); 22. Walkner (KTM); 23. Krestinov (Kawasaki); 24. Brakke (Yamaha); 25. Tiainen (Kawasaki); 26. Campano Jimenez (Yamaha); 27. Sandberg (Kawasaki); 28. A. Justs (Honda); 29. Irwin (KTM); 30. Steinbergs (Kawasaki); 31. Van Vijfeijken (Kawasaki); 32. Leonce (Aprilia) a 2 giri; 33. Martens (KTM); 34. Delince (KTM); 35. Thuresson (KTM); 36. Verhoeven (Honda) a 5 giri; 37. Schmidinger (Honda) a 12 giri; 38. Lynggaard (Kawasaki) a 15 giri.
OL
MX2
ESORDIO stagionale per l’Europeo MX2 che, da questa stagione, si disputa su sette prove concomitanti con le gare iridate. Ottanta i partenti. Sono stati gli specialisti dei terreni morbidi a farla da padrone. Ha vinto il pilota di casa Michael Van Wezel (foto) con un primo ed un secondo posto di manche. Alle sue spalle il belga Getteman e il russo del team italiano Moto Idea, Tonkov. Trasferta difficile per i nostri: solo Mercandino, Cervellin, Zeni, Bertuzzo e Battig hanno superato le qualifiche. A fine gara il migliore è stato Mercandino (Aldini racing), quinto in gara uno e sedicesimo nella due.
Secondamanche
10
NELLE prequalifiche svetta Bobryshev, con più di mezzo secondo su Cairoli, che tiene alla stessa distanza il terzo, Frossard, poi Nagl, Goncalves, Desalle, De Dycker, Philippaerts e Leok. Guarneri tredicesimo. Nella manche di qualifica Nagl non perde il vizio di partire forte, anche con la 350, e scatta in testa davanti a Goncalvese e Desalle. Alla seconda curva mucchio dove restano a terra anche Guarneri e Strijbos. Al primo passaggio Frossard è primo davanti a Nagl, Goncalves e Desalle. Frossard sembra aver il controllo della situazione e avviato a bissare la qualifica di Sevlievo, ma a tre giri dal termine sbaglia e cade. La moto gli rovina addosso: conclude la manche tredicesimo. Nagl ringrazia e si aggiudica la sua prima pole stagionale. Nel frattempo Bobryshev ha passato il compagno di squadra Goncalves ed è secondo davanti al portoghese. Cairoli quarto dopo la rimonta, quinto Philippaerts e sesto Desalle. Guarneri ventiduesimo.
A Van Wenzel la prima dell’europeo
Primamanche
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FROSSARD A TERRA NAGL IN POLE
MX1 Quattro diversi vincitori nelle prime quattro gare
10
MX1
ESORDIO GIOVANI
BU a LG pri AR le IA
Le prove
1. Ken Roczen
Germania
KTM
25/25 22/22
94
2. Jeffrey Herlings
Olanda
KTM
16/10 25/25
86
3. Tommy Searle
Gran Bretagna Kawasaki 22/22 20/20
84
4. Arnaud Tonus
Svizzera
Yamaha
18/13 18/18
67
5. Gautier Paulin
Francia
Yamaha
20/14 16/15
65
6. Zachary Osborne 60; 7. Max Anstie 51; 8. Joel Roelants 48; 9. Harri Kullas 46; 10. Nicolas Aubin 36; 11. Christophe Charlier 36; 12. Jeremy van Horebeek 31; 13. Glenn Coldenhoff 31; 14. Antonio Jose Butron Oliva 21; 15. Jordi Tixier 20; 16. Nikolaj Larsen 19; 17. Matiss Karro 15; 18. Alessandro Lupino 14; 19. Pascal Rauchenecker 14; 20. Petar Petrov 13; 21. Nick Triest 8; 22. Ludvig Söderberg 7; 23. Mike Kras 6; 24. Lars Oldekamp 5; 25. Roberts Justs 2; 26. Julien Lieber 2; 27. Valentin Guillod 2; 28. Petr Smitka 2. motosprint
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Cross MX2 GP Olanda di Stefano Taglioni
NONOSTANTE LE DUE VITTORIE, HERLINGS (84) È ANCORA STACCATO DA ROCZEN (94), CHE CON DUE SECONDI POSTI CONSERVA LA TABELLA ROSSA. SEARLE (100) SI È CLASSIFICATO DUE VOLTE IN TERZA POSIZIONE.
V
ALKENSWAARD - A quattro anni non puoi decidere il tuo futuro, ma se sulla sabbia, invece di scavare buche con paletta e secchiello, scavi solchi con la ruota posteriore della tua minicross, rischi di ritrovarti dopo qualche anno in lotta per il mondiale motocross. Non è tutto così semplice, c’è sempre di mezzo una variabile, chiamiamola talento. Quella cosa che a Jeffrey Herlings non manca. Sedicenne (del ’94, come Roczen, anzi qualche mese in meno), olandese, professione sabbiaiolo. Per ora, perché il suo curriculum parla chiaro e in poche righe: vincitore del GP di Valkenswaard e del GP di Kegums nel 2010, a Pasquetta ha concesso il bis sempre a Valkenswaard, nella sua Olanda. Ma attenzione, il talento funziona su ogni terreno ed è solo questione di esperienza: Jeffrey sta crescendo, migliorando, e sarà protagonista anche sui fondi più o meno duri del resto della stagione. È la nuova speranza per il pubblico olandese, arrivato in gran numero, che dopo Dave Strijbos e John Van Den Berk ha avuto un periodo scuro, illuminato solo a sprazzi da “Calimero” Mark De Reuver. Herlings ha concluso sesto la passata stagione, che per l’infortunio alla spalla destra si era interrotta a Loket, dodicesima prova. Irriverente, guascone e anche piuttosto eccentrico, Jeffrey aveva mal digerito la notizia dell’arrivo in squadra di Ken Roczen, divenuto prima guida nel team ufficiale KTM guidato da Everts.
Doppietta dell’olandese Herlings che vola sulla sabbia. Con lui danno spettacolo Roczen e Searle
Fattore campo campo Tra i due c’è proprio poco feeling, per non dir di peggio, e Jeffrey non aspettava altro che Valkenswaard per mollare un ceffone a Ken. Anzi due ceffoni, e molto sonori: Herlings in gara uno è scappato subito e gli ha affibbiato quaranta secondi, un abisso; in gara due è ancora partito in testa, poi a metà primo giro è caduto ed è stato superato proprio da Roczen. Ma in neanche due giri lo ha ripreso e sverniciato proprio davanti agli occhi di tutta la pit lane. Manche conclusa in souplesse, con undici secondi di distacco. Impressionante la sua guida su un tracciato così bucato. Ken Roczen stavolta ha dovuto abbassare
motosprint
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il capo, ma sul podio, anche se sul secondo gradino, con la tabella rossa c’era comunque lui.
SCHIAFFI o non schiaffi, la matematica dice che i punti guadagnati da Herlings sono solo sei; anche se sicuramente avrà ancora occasione di mettere le ruote davanti all’odiato tedesco, nell’ottica campionato resta davvero difficile ipotizzare qualcosa di diverso per il verdetto finale che non abbia il nome di Ken Roczen. Il più pericoloso avversario di Ken sarà piuttosto lui stesso, considerando che dopo Valkenswaard è subito volato negli USA per il
Supercross (Salt Lake City e Las Vegas) e ci andrà ancora nel corso della stagione. Insomma non è azzardato affermare che ci sono troppe distrazioni per mantenere la concentrazione su un mondiale lungo e difficile. Questa situazione preoccupa non poco capitan Everts, che già si ritrova con Van Horebeek fuori per infortunio (ne avrà per più di un mese), ma evidentemente Roczen in fase di rinnovo di contratto si è garantito una grande libertà d’azione. Il terzo sul podio è il secondo di Sevlievo, Tommy Searle. L’inglese alla fine, nonostante distacchi pesanti, ha limitato i danni e resta un autorevole contendente in
classifica. Ora è passato terzo, ma sta lì a guardare e avrà le sue occasioni. Tra gli altri ottima prova di Tonus (due quarti) che si conferma in crescita, è riuscito a far meglio del più quotato Paulin (quinto e sesto ma con problemi ai muscoli dorsali). Bene Roelants, sesto, e Kullas, il finlandese di Gariboldi, settimo. Solo tre punti per Alessandro Lupino che nella prima manche è caduto nel primo giro, con un altro pilota, nella seconda ha preso il via solo grazie ad antidolorifici per la botta alla spalla destra. Partito con gli ultimi, è risalito fino al diciottesimo posto. Zero punti per Del Segato e Monticelli. motosprint
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Cross MX3 GP Bulgaria
NELLA SECONDA MANCHE È SCATTATO IN TESTA PYRHONEN (213) SEGUITO DA POTISEK (5), BILL (2) E MADDII (153). DUE VOLTE SECONDO MICHEK (232).
Due podi fotocopia
T
ROYAN - Il campionato della MX3 ha il suo primo vincitore “totale”. Si tratta del francese Milko Potisek che in occasione della seconda prova ha iniziato con la pole per poi conclude con il pieno di punti riuscendo a conquistare anche la targa rossa di leader di campionato. Due vittorie comunque non facili perché gli avversari lo hanno tenuto sotto pressione sino alla bandiera a scacchi. In particolare il pilota della Repubblica Ceca Martin Michek, due volte secondo, sempre con il francese nel mirino. Al via della prima manche il più veloce ad uscire dal cancello è proprio Michek seguito fa Antti Pyrhonen e da Potisek che non impiega molto a raggiungere e superare i due che lo precedevano. Michek riesce a conservare la seconda posizione mentre il finlandese è superato prima da Bill poi, rallentato anche da al-
cuni doppiati, da Martin Zerava e Saso Krageli. La seconda manche è decisamente più combattuta. Pyrhonen scatta al comando seguito da Potisek che lo raggiunge e supera poi però cade. Da questo momento la lotta per la vittoria si anima tra Parshin, Michek, Bill, Pyrhonen e Potisek tornato in gara senza problemi. Nel finale, con i doppiati che ci si rimettono ancora di mezzo, si definiscono le posizioni con Potisek che torna in testa, seguito da Michek e Bill. Il terzo posto fa perdere allo svizzero la tabella rossa. Marco Maddii non è riuscito a ripetere la prestazione nella gara d’esordio, per lui due ottavi posti, ora è quinto nella classifica di campionato. I pilota della MX3 torneranno in pista nel week-end dell’11-12 giugno in Finlandia sulla pista di Vantaa.
Potisek vince tutto e conquista la tabella rossa. Sul podio Michek e Bill
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GARA 1: 1. Potisek (Honda) 20 giri in 33’38”892; 2. Michek (KTM) a 4”553; 3. Bill (Honda) a 20”786; 4. Zerava (Honda) a 43”230; 5. Kragelj (Yamaha) a 54”755; 6. Pyrhonen (Honda) a 1’05”632; 7. Parshin (Honda) a 1’10”227; 8. Maddii (KTM) a 1’14”905; 9. Laansoo (KTM) a 1’16”114; 10. Michalec (Honda) a 1’18”033; 11. Morozov (Kawasaki) a 1’21”191; 12. Kovalainen (Yamaha) a 1’32”468; 13. Lehtla (KTM) a 1 giro; 14. Roncin (Kawasaki); 15. Kumanov (Yamaha); 16. Rouhiainen (Yamaha); 17. Valente (KTM); 18. Arana (Yamaha); 19. Doeksen (KTM); 20. Gochev (KTM); 21. Havam (KTM); 22. Camus (Yamaha); 23. Totev (Kawasaki); 24. Ombrosi (KTM); 25. Angelov (Yamaha) a 2 giri; 26. Krastev (Yamaha); 27. Bekirov (Kawasaki) a 3 giri; 28. Chen (Yamaha); 29. Stoimenov (KTM) a 5 giri; 30. Yovchev (Honda) a 6 giri. GARA 2: 1. Potisek (Honda) 20 giri in 34’07”915; 2. Michek (KTM) a 2”538; 3. Bill (Honda) a 5”000; 4. Parshin (Honda) a 14”095; 5. Pyrhonen (Honda) a 23”043; 6. Zerava (Honda) a 30”795; 7. Laansoo (KTM) a 45”429; 8. Maddii (KTM) a 57”856; 9. Michalec (Honda) a 1’08”343; 10. Kovalainen (Yamaha) a 1’13”879; 11. Kumanov (Yamaha) a 1’26”149; 12. Lehtla (KTM) a 1’37”212; 13. Rouhiainen (Yamaha) a 1’39”291; 14. Roncin (Kawasaki) a 1 giro; 15. Camus (Yamaha); 16. Yovchev (Honda); 17. Gochev (KTM); 18. Valente (KTM); 19. Ombrosi (KTM); 20. Doeksen (KTM); 21. Havam (KTM); 22. Angelov (Yamaha) a 2 giri; 23. Bekirov (Kawasaki); 24. Krastev (Yamaha); 25. Chen (Yamaha) a 3 giri; 26. Stoimenov (KTM) a 5 giri; 27. Morozov (Kawasaki) a 9 giri. IN CAMPIONATO: 1. Potisek punti 68; 2. Bill 65; 3. Michek 56; 4. Parshin 54; 5. Maddii 46; 6. Pyrhonen 46; 7. Zerava 44; 8. Laansoo 36; 9. Kumanov 29; 10. Lehtla 26; 11. Michalec 23; 12. Kovalainen 20; 13. Rouhiainen 17; 14. Kragelj 16; 15. Staufer 16; 16. Fontanesi 14; 17. Roncin 14; 18. Camus 12; 19. Arana 11; 20. Morozov 10; 21. Skivalos 7; 22. Valente 7; 23. Yovchev 5; 24. Siafarikas 5; 25. Gochev 5; 26. Doeksen 4; 27. Havam 3; 28. Ombrosi 2; 29. Kosmas 2.
Leclassifiche
Colpo doppio
Supercross USA Salt Lake City foto GuyB
VILLOPOTO (2) HA TEMUTO UNA VITTORIA DI STEWART (7) SOLO PER SETTE GIRI. POI SI È DOVUTO PROTEGGERE DAL RECUPERO DI REED (22). L’AUSTRALIANO SARÀ L’AVVERSARIO PIÙ TEMIBILE A LAS VEGAS.
Finale rovente S
ALT LAKE CITY - Qualifiche, heat, holeshot: James Stewart ha dominato tutto sino al settimo giro, poi è finito a terra. A raccogliere il testimone è stato Villopoto che ha vinto la sesta gara della stagione e ha portato a nove punti il vantaggio su Chad Reed, secondo ad una manciata di metri dal vincitore. Ad ospitare la sedicesima prova di questo sempre più avvincente campionato è stato il Rice-Eccles Stadium, ove nel 2002 ci furono le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici Invernali. Il cattivo tempo ha fatto temere per le gare serali, invece l’unico momento veramente freddo della giornata è stata la lieve nevicata mattutina. La serata è stata infatti rovente per quello che si è visto in pista, sia nella
motosprint
80
finale della categoria principale sia in quella della Lites Costa Ovest. Al via della 450 è scattato al comando Stewart, seguito da Reed, Brayton, Villopoto e Dungey. Ancora un giro e le posizioni di testa si stabilizzano, con Stewart che già tenta la fuga seguito da Reed, Villopoto, Dungey e Short. Il settimo giro risulterà quello decisivo per la gara e, forse, per il campionato: Villopoto attacca Reed su una curva a destra che precede il traguardo e lo passa, pochi secondi dopo Stewart cade su una curva a sinistra, si rialza e riparte quando i migliori sono passati, inizia subito a recuperare ma cadrà di nuovo, è costretto a prendere letteralmente a calci l’avantreno che si è storto. Stewart quindicesimo e
Stewart cade quando è in testa. Villopoto vince per la sesta volta e incrementa il vantaggio su Reed, secondo
doppiato, Villopoto al comando. L’unico in grado d’impensierire il pilota della Kawasaki è Reed ma l’australiano sembra essere in crisi nel tratto delle whoops, così non riesce mai ad agganciare l’avversario. Ci riesce solo nel finale ma ormai è troppo tardi, Villopoto vince, Reed è secondo staccato di nove decimi, terzo Dungey. Stewart non riesce a recuperare oltre il decimo posto. La matematica non preclude ancora una tenua possibilità per Stewart ma i 23 punti di ritardo su Villopoto sono tantissimi quando al termine manca una sola gara. A Las Vegas sabato prossimo se la giocheranno soprattutto Villopoto e Reed, staccati di nove punti, con Dungey che con tre punti in più da recuperare può ancora sperare. ANCHE per la Lites Costa Ovest l’ultima parola sarà scritta nella capitale del gioco d’azzardo. Anche in questo caso si tratterà
di un gran finale con Broc Tickle e Eli Tomac che sono separati da due punti in vetta alla classifica. Proprio Tomac è stato il protagonista della giornata, scattato al comando è rimasto in testa per tutti e quindici i giri della finale. Nelle fasi iniziali Hansen, un altro dei pretendenti al titolo, ha cercato subito di contrastarlo, ma è finito a terra in una curva a destra nel secondo giro, ripartendo ultimo. Così alla caccia di Tomac si è lanciato il leader della classifica Tickle che però, non solo non è riuscito a raggiungere l’avversario, ma nel settimo giro ha dovuto anche cedere agli attacchi di Ken Roczen. Il tedesco, volato in America subito dopo il trionfo in MX2 al GP Olanda, ha seguito Tomac sino al termine. Alla fine Tickle si è dovuto accontentare del terzo posto. Solo tredicesimo Hansen che resta ancora in corsa per il titolo ma staccato di quattordici punti.
ROCZEN (194) HA FESTEGGIATO CON UN SECONDO POSTO IL RITORNO NEGLI STATES. TOMAC (19) VINCENDO SI È PORTATO A SOLI DUE PUNTI DA TICKLE, LEADER DELLA LITES COSTA OVEST.
Ci si giocherà tutto a Las Vegas SUPERCROSS USA A SALT LAKE CITY: 1. Villopoto (Kawasaki); 2. Reed (Honda); 3. Dungey (Suzuki); 4. Short (KTM); 5. Millsaps (Yamaha); 6. Windham (Honda); 7. Weimer (Kawasaki); 8. Hahn (Yamaha); 9. Brayton (Yamaha); 10. Stewart (Yamaha); 11. Wey (Yamaha); 12. Regal (Yamaha); 13. Byrne (Suzuki); 14. Blose (Kawasaki); 15. Bowers (Kawasaki); 16. Thomas (Suzuki); 17. Kiniry (Kawasaki); 18. Siebler (Kawasaki); 19. Lamay (Yamaha); 20. Alessi (KTM). IN CAMPIONATO: 1. Villopoto 318; 2. Reed 309; 3. Dungey 306; 4. Stewart 295; 5. Canard 255; 6. Short 214; 7. Windham 202; 8. Millsaps 172; 9. Brayton 153; 10. Wey 139; 11. Tedesco 134; 12. M. Alessi 114; 13. Metcalfe 107; 14. Regal 95; 15. Blose 94; 16. Byrne 67; 17. Hahn 66; 18. Izoird 63; 19. Stroupe 55; 20. Boni 48; 21. Chisholm 46; 22. Peick 45; 23. Thomas 34; 24. Simmonds 33; 25. Seely 31; 26. Roczen 27; 27. Friese 17; 28. Weimer 14; 29. Kiniry 13; 30. Grant 12; 31. Bowers 10; 32. Goerke 9; 33. Browne 7; 34. Partridge 6; 35. Siebler 6; 36. Reardon 5; 37. Lesage 4; 38. Clark 4; 39. J. Alessi 3; 40. Lamay 2; 41. Balbi 2.
LITES A SALT LAKE CITY: 1. Tomac (Honda); 2. Roczen (KTM); 3. Tickle (Kawasaki); 4. Seely (Honda); 5. Cunningham (Yamaha); 6. Rattray (Kawasaki); 7. Morais (Suzuki); 8. Davalos (Suzuki); 9. Baker (Honda); 10. Evans (Kawasaki); 11. Weeck (Honda); 12. Canada (Kawasaki); 13. Hansen (Kawasaki); 14. Ingalls (Honda); 15. Rutherford (Kawasaki); 16. Hinson (KTM); 17. Vawser (Kawasaki); 18. Powell (Honda); 19. Tapia (KTM); 20. Paluzzi (Yamaha). IN CAMPIONATO: 1. Tickle 165; 2. Tomac 163; 3. Hansen 151; 4. Seely 131; 5. Morais 124; 6. Rattray 111; 7. Roczen 105; 8. Cunningham 105; 9. Davalos 95; 10. Evans 68; 11. Decotis 67; 12. Baker 61; 13. Paluzzi 54; 14. Balbi 50; 15. Marmont 48; 16. Rutherford 44; 17. Canada 38; 18. Hinson 26; 19. Weeck 24; 20. Steinke 21; 21. Champion 19; 22. Ingalls 17; 23. Bright 17; 24. Smith 8; 25. Vawser 8; 26. Gilmore 7; 27. Mull 6; 28. Blair 6; 29. Eckman 6; 30. Beaton 5; 31. Tedder 5; 32. Powell 3; 33. Tapia 3; 34. Craig 3; 35. Nauditt 2; 36. Ikegaya 2.
PROSSIMA PROVA 7 maggio - Las Vegas
Leclassifiche motosprint
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Sportitalia
Speedway Italiano a Squadre
Svetta l’Olimpia La squadra di Terenzano s’impone con Carpanese, Franchetti e Kraljc
L
ONIGO - Nella pista di Santa Marina è iniziato il campionato italiano a squadre che ha visto la partecipazione di cinque formazioni. Due piloti italiani ed uno straniero in ogni squadra hanno offerto al poco pubblico presente un buono spettacolo. Alla fine delle 20 manche è stato il club dell’Olimpia di Terenzano a far sua questa prima prova grazie alle ottime prestazioni di Franchetti, Carpanese e dello sloveno Kraljc. Sono stati sei i punti di vantaggio dei friulani nei confronti dei campioni uscenti dell’Hellas Verona che è stata trascinata a questo risultato grazie al giovane polacco Staszweski ben aiutato da Gregnanin mentre Zambon, dopo aver vinto alla grande nella sua prima uscita, è stato investito in centro curva, nella sua seconda uscita, dal boemo Hadek non riportando fratture ma gareggiando poi in maniera non ottimale. In terza posizione ha chiuso, staccato di undici punti dai vincitori, il club della Fa-
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vorita di Sarego che ha pagato a caro prezzo il forfait dell’italo argentino Covatti costretto al riposo per la frattura al polso sinistro rimediata nel mondiale a squadre. L’inossidabile Maida è stato il migliore ben supportato dal boemo Hadek mentre Seren ha portato punti utili per raggiungere il terzo gradino del podio. Il club dei Cialtroni del nord est ha lottato sino all’ultima manche per cercare di soffiare il terzo posto alla Favorita ma per due punti ha fallito l’impresa; buone le prove dello sloveno Voldrih, dell’italo-argentino Carrica mentre Novello, anche se sfortunato, può dare sicuramente di più. In ultima posizione ha chiuso il team di casa del Moto Club Lonigo con l’austriaco Hauzinger caduto nella prima manche e che ha proseguito la gara senza grandi risultati, pure negative sono state le prove di Cavicchioli e del giovane Castagna. Foto Tomba
Miglior punteggio per Staszweski 1. M.C. Olimpia di Terenzano (Carpanese 11, Franchetti 12, Kraljc 11) punti 34; 2. M.C. Hellas Verona (Gregnanin 9, Zambon 3, Staszweski 16) 28; 3. M.C. La Favorita di Sarego (Hadek 9, Seren 4, Maida 10) 23; 4. M.C. Cialtroni del Nord Est (Novello 3, Carrica 9, Voldrih 9); 5. M.C. Lonigo (Castagna 0, Cavicchioli 2, Hauzinger 9) 11.
Laclassifica
I campionati regionali
CONFRONTO RAVVICINATO TRA, DA SINISTRA, CARPANESE (TEAM OLIMPIA), MAIDA (LA FAVORITA), CAVICCHIOLI (LONIGO) E CARRICA (CIALTRONI DEL NORD EST).
Mondiale individuale
FOLLETTO PEDERSEN LEZNO (POLONIA) - Il tre volte campione del mondo, Nicky Pedersen, ha vinto il primo Gran Premio della stagione disputato nel gremitissimo stadio di Lezno in Polonia. Dopo la mediocre stagione 2010, decima posizione finale con relativo ripescaggio da parte del Comitato dei GP, il “folletto di Odense” Pedersen aveva chiuso le venti manche di qualificazione con soli 9 punti ed ammesso alle semifinali dove veniva battuto dal campionissimo Gollob ma qualificandosi per la finale. Era stato lo statunitense Hancock a chiudere le elettrizzanti manche di qualificazione con il miglior punteggio; grazie ai punteggi guadagnati in queste manche si erano qualificati per le semifinali anche Gollob, Sayfutdinov, Hampel, Pedersen, Lindgren, Bjerre e Holta. Nella combattuta ed incerta semifinale uno era Hampel ad avere la meglio di Sayfutdinov mentre venivano eliminati Hancock e Holta. Nella seconda semifinale era Gollob ad imporsi su Pedersen con Bjerre e Lindgren eliminati. Nella finale grande partenza di Pedersen che riusciva a chiudere per primo seguito da Gollob, che totalizza il maggior punteggio per il campionato, e da Sayfutdinov.
Gollob in vetta IN POLONIA: 1. Pedersen N.; 2. Gollob; 3. Sayfutdinov; 4. Hampel; 5. Hancock; 6. Lindgren; 7. Bjerre; 8. Holta; 9. Holder; 10. Kolodziej; 11. Harris; 12. Crump; 13. Jonsson; 14. Balinski; 15. Lindback; 16. Laguta. IN CAMPIONATO: 1. Gollob punti 18, 2. Pedersen N. 17; 3. Hancock 14; 4. Sayfutdinov 14; 5. Hampel 12; 6. Lindgren 11; 7. Bjerre 10; 8. Holta 9; 9. Holder 9; 10. Kolodziej 8; 11. Harris 7; 12. Crump 5; 13. Jonsson 5; 14. Lindback; 15. Laguta 0.
AMADIO, DE ROSA E FONTANESI IN VETTA CrossTrofeo Italia FERMO - Chiara Fontanesi, Leonardo Amadio e Luca De Rosa sono i vincitori della prima prova del trofeo Italia Motocross, che si è disputata a Fermo. Le gare della Femminile hanno visto il dominio assoluto di Chiara Fontanesi, che si è aggiudicata entrambe le manche, mentre alle sue spalle si sono scambiate le posizioni Floriana Parrini, seconda in gara 1 e terza in gara 2, con Eleonora Rivetti terza in gara 1 e seconda in gara 2. Nella MX2, doppietta del pilota marchigiano Leonardo Amadio, che ha interpretato molto bene la pista, conquistando entrambe le manche e risultando anche il migliore della Under 21. Molto bravi anche altri due giovani che stanno crescendo di gara in gara: Luca Moroni, secondo in entrambe le frazioni e Angelo Fabbri, che si è piazzato al terzo posto assoluto. Nella MX2 Over 21 Giorgio Marincioni si aggiudica la vittoria di categoria dopo un sesto posto assoluto, seconda posizione di Gianluca Faccioli e terzo Ivo Orlandi. Buone le prove di Daniele Di Bari e di Davide Tomizioli, da sottolineare la ventiquattresima posizione assoluta di Chiara Fontanesi, presente anche nella MX2. Nella MX1 il pilota ceko Josef Kulhavy su TM, vincitore di gara 1, in gara 2 si è toccato con un doppiato quando era saldamente al comando, dovendosi così ritirare ma salvando comunque il risultato con un quarto posto assoluto. Della caduta del pilota straniero ha approfittato Luca Malimpensa (quinto in gara 1) e poi vincitore dell’ultima frazione. Con due secondi posti, il primo di giornata è Luca De Rosa.
24 aprile Trofeo Italia Motocross, prima prova - Direttore di gara: Emanuele Greghi Organizzazione: M.C MOnterosato - Meteo: variabile.
Classifiche MX1 GRUPPO A GARA 1: 1. Kulhavy (TM); 2. De Rosa (Honda); 3. D’Attilio (Yamaha); 4. Fontanesi (Yamaha); 5. Malimpensa (Yamaha); 6. Musso (KTM); 7. Laurenzi (Honda); 8. Carizia (Honda); 9. Pedica (Kawasaki); 10. Tomasi (Honda); 11. Castellucci (Suzuki); 12. Ercoletti (Suzuki); 13. Marzocchi (Yamaha); 14. Debbi (Suzuki); 15. Tincani (TM); 16. Di Luccia (Honda); 17. Capurso (KTM); 18. Fossi (Husqvarna); 19. Giampieri (Honda); 20. Prearsi (KTM); 21. Vittorini (Honda); 22. Ferrini (Suzuki); 23. Sallicati (Honda); 24. Fritelloni (Honda); 25. Roasio (Yamaha); 26. Zambon (Suzuki); 27. Bertolotti (Honda); 28. Balducci (Honda); 29. Gerboni (Yamaha); 30. Scelza (KTM); 31. Comastri (Honda); 32. Sensini (KTM); 33. Curti (Honda); 34. Santori (Honda). GARA 2: 1. Malimpensa (Yamaha); 2. De Rosa (Honda); 3. D’Attilio (Yamaha); 4. Debbi (Suzuki); 5. Tavelli (KTM); 6. Tinari (Honda); 7. Pedica (Kawasaki); 8. Carizia (Honda); 9. Fontanesi (Yamaha); 10. Musso (KTM); 11. Ercoletti (Suzuki); 12. Laurenzi (Honda); 13. Tomasi (Honda); 14. Di Luccia (Honda); 15. Comastri (Honda); 16. Fossi (Husqvarna); 17. Tincani (TM); 18. Capurso (KTM); 19. Vittorini (Honda); 20. Prearsi (KTM); 21. Fritelloni (Honda); 22. Bertolotti (Honda); 23. Balducci (Honda); 24. Roasio (Yamaha); 25. Ferrini (Suzuki); 26. Ger-
boni (Yamaha); 27. Zambon (Suzuki); 28. Scelza (KTM); 29. Sensini (KTM); 30. Curti (Honda); 31. Kulhavy (TM); 32. Marzocchi (Yamaha); 33. Sallicati (Honda). GRUPPO B OPEN GARA 1: 1. Nespoli (Honda); 2. Bondanini (KTM). GARA 2: 1. Nespoli (Honda); 2. Bondanini (KTM). MX2 GRUPPO A GARA 1: 1. Amadio (Honda); 2. Moroni (KTM); 3. Ciarlo (Suzuki); 4. Fabbri (Honda); 5. Cimberio (Suzuki); 6. Marincioni (Suzuki); 7. Montanari (Honda); 8. Faccioli (Suzuki); 9. Spongia (Honda); 10. Casa (Kawasaki); 11. Della Mora (TM); 12. Orlandi (Yamaha); 13. Ruzzi (Suzuki); 14. Iommi (Honda); 15. Di Bari (Honda); 16. Lagaren (Suzuki); 17. Lamponi (Honda); 18. Bersanelli (Yamaha); 19. Cittadini (Honda); 20. Tomizioli (Kawasaki); 21. Cristalli (Kawasaki); 22. Milizia (Honda); 23. Roncaglia (Husqvarna); 24. Arnò (Honda); 25. Gizzi (Suzuki); 26. Pascucci (Honda); 27. Massei (Honda); 28. Vittori (Suzuki); 29. Pettinari
(Kawasaki); 30. Del Federico (KTM); 31. Decarli (Honda); 32. Fontanesi (Yamaha); 33. Buongiorno (Honda); 34. Peruzzini (Yamaha); 35. Felici (Honda); 36. Pioli (Honda); 37. Bianchetti (KTM). GARA 2: 1. Amadio (Honda); 2. Moroni (KTM); 3. Della Mora (TM); 4. Fabbri (Honda); 5. Lagaren (Suzuki); 6. Cimberio (Suzuki); 7. Recchia (KTM); 8. Montanari (Honda); 9. Marincioni (Suzuki); 10. Casa (Kawasaki); 11. Faccioli (Suzuki); 12. Spongia (Honda); 13. Orlandi (Yamaha); 14. Tomizioli (Kawasaki); 15. Roncaglia (Husqvarna); 16. Ruzzi (Suzuki); 17. Di Bari (Honda); 18. Iommi (Honda); 19. Lamponi (Honda); 20. Arnò (Honda); 21. Cristalli (Kawasaki); 22. Decarli (Honda); 23. Pettinari (Kawasaki); 24. Milizia (Honda); 25. Massei (Honda); 26. Cittadini (Honda); 27. Vittori (Suzuki); 28. Ciuffetelli (Honda); 29. Del Federico (KTM); 30. Buongiorno (Honda); 31. Fontanesi (Yamaha); 32. Pioli (Honda); 33. Felici (Honda); 34. Peruzzini (Yamaha); 35. Bersanelli (Yamaha); 36. Bianchetti (KTM). GRUPPO B OPEN GARA 1: 1. Lini (KTM); 2. Franceschini (Honda); 3. Manupiello (KTM); 4. Iannarone (KTM); 5. Matteucci (Honda); 6. Spagna (Yamaha); 7. Micozzi (Yamaha); 8. Colombo (KTM); 9. Camaschella (Suzuki); 10. Morelli (Suzuki); 11. Celesti (Honda); 12. Ballariu (Honda); 13. Gabrielli (TM); 14. Gnoni (Honda); 15. Pierantozzi (Honda); 16. Malpassi (KTM); 17. Aliberti (Yamaha); 18. Paterni (Yamaha); 19. Padrini (Kawasaki); 20. Quas (TM); 21. Marchetti (Suzuki); 22. Berzoli (Suzuki); 23. Rossignuolo (Suzuki); 24. Carlucci (Honda); 25. Mometti (Suzuki); 26. Gallo (KTM); 27. Trevisan (Honda); 28. Aliberti (Honda); 29. Decarli (Honda); 30. Panetta (KTM). GARA 2: 1. Matteucci (Honda); 2. Manuppiello (KTM); 3. Lini (KTM); 4. Franceschini (Honda); 5. Micozzi (Yamaha); 6. Spagna (Yamaha); 7. Celesti (Honda); 8. Morelli (Suzuki); 9. Ballariu (Honda); 10. Malpassi (KTM); 11. Colombo (KTM); 12. Camaschella (Suzuki); 13. Gabrielli (TM); 14. Gnoni (Honda); 15. Bertoli (Suzuki); 16. Quas (TM); 17. Pierantozzi (Honda); 18. Aliberti (Honda); 19. Padrini (Kawasaki); 20. Aliberti (Yamaha); 21. Paterni (Yamaha); 22. Marchetti (Suzuki); 23. Trevisan (Honda); 24. Rossignuolo (Suzuki); 25. Mometti (Suzuki); 26. Gallo (KTM); 27. Decarli (Honda); 28. Carlucci (Honda). FEMMINILE GARA 1: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Parrini (KTM); 3. Rivetti (KTM); 4. Decarli (Honda); 5. Padrini (Kawasaki); 6. Sbrana (Honda); 7. Giudici (Kawasaki); 8. Lago (Suzuki); 9. Quas (Kawasaki); 10. Giorda (Suzuki); 11. Innocenzi (Honda); 12. Scaramagli (Suzuki); 13. Cimarra (KTM); 14. Rizzo (Honda); 15. Bettin (Honda); 16. Farolfi (KTM); 17. Grilli (KTM). GARA 2: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Rivetti (KTM); 3. Parrini (KTM); 4. Decarli (Honda); 5. Padrini (Kawasaki); 6. Sbrana (Honda); 7. Giorda (Suzuki); 8. Giudici (Kawasaki); 9. Lago (Suzuki); 10. Scaramagli (Suzuki); 11. Quas (Kawasaki); 12. Cimarra (KTM); 13. Innocenzi (Honda); 14. Farolfi (KTM); 15. Rizzo (Honda); 16. Grilli (KTM); 17. Bettin (Honda).
Marche-Umbria Cingoli (MC) 10 aprile Campionato regionale Marche-Umbria, terza prova – Organizzatore: M.C. Fagioli di Cingoli – Direttore di gara: Gabriele Morici – Meteo: sereno
Classifiche AMATORI GARA 1: 1. Di Leonardo; 2. Spitoni; 3. Vagni; 4. Mariani; 5. Mosconi; 6. Cantoni; 7. Iacopini; 8. Neri; 9. Soverchia; 10. Angeletti; 11. Bittarelli; 12. Del Mastro; 13. Giorgi; 14. Minelli; 15. Marcozzi; 16. Chiusaroli; 17. Fabbrizi; 18. Gorgoroni; 19. Turrini; 20. Ricci; 21. Bergini; 22. Lusa; 23. Ruggiero; 24. Rinaldoni; 25. Scelza; 26. Ascani; 27. Zannoni; 28. Fiorucci F.; 29. Fiorucci A.; 30. Giovannelli; 31. Sablone; 32. Lasagna; 33. Amabili; 34. Palazzi; 35. Turchetti; 36. Pistucchia; 37. Orsini; 38. Rabuffo; 39. Di Cintio. GARA 2: 1. Di Leonardo; 2. Spitoni; 3. Mosconi; 4. Vagni; 5. Neri; 6. Del Mastro; 7. Iacopini; 8. Mariani; 9. Angeletti; 10. Fabbrizi; 11. Soverchia; 12. Bittarelli; 13. Scelza; 14. Turrini; 15. Ascani; 16. Chiusaroli; 17. Lusa; 18. Giorgi; 19. Ruggiero; 20. Fiorucci; 21. Bergini; 22. Ricci; 23. Rinaldoni; 24. Lasagna; 25. Minelli; 26. Palazzi; 27. Zannoni; 28. Sablone; 29. Giovannelli; 30. Marcozzi; 31. Gorgoroni; 32. Amabili; 33. Cantoni; 34. Rabuffo; 35. Turchetti; 36. Pistucchia; 37. Orsini; 38. Di Cintio. MX2 GRUPPO A GARA 1: 1. Spagna; 2. Celesti; 3. Massei; 4. Cerquetella; 5. Bertuccioli; 6. Petruccioli; 7. Vittori; 8. Papa; 9. Beccacece; 10. Aliberti; 11. Turrini; 12. Felici; 13. Sotgia; 14. Bertuccioli; 15. Spoletini; 16. Acero; 17. Cognigni; 18. Antognoli; 19. Mariotti; 20. Blanca; 21. Ascenzi; 22. Soverchia; 23. Fausti; 24. Martorelli; 25. Bistocchi; 26. Faleri; 27. Denti; 28. Serena; 29. Rossetti; 30. Calise; 31. Quartucci; 32. Ferretti; 33. Cofani; 34. Gonfia; 35. Ruffini; 36. Orielli; 37. Luciani; 38. Milletti; 39. Ciarrocchi; 40. Amadio. GARA 2: 1. Spagna; 2. Celesti; 3. Bertuccioli; 4. Cerquetella; 5. Felici; 6. Turrini; 7. Papa; 8. Petruccioli; 9. Vittori; 10. Sotgia; 11. Massei; 12. Ascenzi; 13. Bistocchi; 14. Mariotti; 15. Amadio; 16. Quartucci; 17. Acero; 18. Denti; 19. Blanca; 20. Antognoli; 21. Martorelli; 22. Bertuccioli; 23. Soverchia; 24. Rossetti; 25. Luciani; 26. Fausti; 27. Faleri; 28. Aliberti; 29. Serena; 30. Spoletini; 31. Cofani; 32. Ciarrocchi; 33. Milletti; 34. Calise; 35. Ferretti; 36. Cognini; 37. Gonfia; 38. Ruffini; 39. Beccacece. GRUPPO B GARA 1: 1. Casettari; 2. Lucini; 3. Santi; 4. Speranza; 5. Spurio; 6. Contardi; 7. Germano; 8. Pantalei; 9. Sterza; 10. Reali; 11. Principi; 12. Scocco; 13. Padovani; 14. Giacomini; 15. Gasparri; 16. Broccoletti; 17. Sbaffi; 18. Innocenzi. GARA 2: 1. Casettari; 2. Lucini; 3. Germa-
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LUCA DE ROSA (A SINISTRA) VINCITORE DI GIORNATA DELLA MX1 E LEONARDO AMADIO, CHE HA FATTO IL BIS IN MX2. motosprint
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Sportitalia
no; 4. Speranza; 5. Santi; 6. Sassaroli; 7. Spurio; 8. Pantalei; 9. Padovani; 10. Scocco; 11. Contardi; 12. Reali; 13. Giacomini; 14. Sterza; 15. Broccoletti; 16. Gasparri; 17. Sbaffi; 18. Innocenzi. OVER 40 GARA 1: 1. Pelosi; 2. Astolfi; 3. Lorenzini; 4. Paterni; 5. Pinciaroli; 6. Innocenzi; 7. Marilungo; 8. De Biagi; 9. Massaro; 10. Giontella; 11. Lisi; 12. Inegito; 13. Papa; 14. Giannini; 15. Frustalupi; 16. Cardoni; 17. Vescovi; 18. Manoni; 19. Piccone. GARA 2: 1. Astolfi; 2. Pelosi; 3. Paterni; 4. Lorenzini; 5. De Biagi; 6. Marilungo; 7. Pinciaroli; 8. Innocenzi; 9. Lisi; 10. Giontella; 11. Inegito; 12. Papa; 13. Manoni; 14. Cardoni; 15. Vescovi; 16. Piccone; 17. Massaro. MX1 TOP RIDER GARA 1: 1. Vestri; 2. D’Attilio; 3. Ombrosi; 4. Procaccini; 5. Aceri; 6. Pedica; 7. Leonesi; 8. Mosca; 9. Pietrella; 10. Alunno; 11. Meoni; 12. Magi; 13. Fritelloni; 14. Carizia; 15. Domenicucci; 16. Prearsi; 17. Speranza; 18. Cecchini; 19. Mencarelli; 20. Balducci; 21. Fioroni; 22. Santori; 23. Donatini; 24. Gerboni; 25. Clò; 26. Soccolini. GARA 2: 1. Vestri; 2. D’Attilio; 3. Ombrosi; 4. Pedica; 5. Procaccini; 6. Meoni; 7. Carizia; 8. Pietrella; 9. Leonesi; 10. Mosca; 11. Alunno; 12. Fritelloni; 13. Gerboni; 14. Domenicucci; 15. Balducci; 16. Magi; 17. Prearsi; 18. Soccolini; 19. Santori; 20. Clò; 21. Speranza; 22. Donatini; 23. Mencarelli.
motosprint
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Toscana Ponte a Egola (PI) 10 aprile Campionato toscano cross, prima prova - Organizzazione: M.C Pellicorse - Località San Miniato (PI) - Crossodromo: Santa Barbara - Direttore di gara: Fabio Lami - Meteo: sole
Classifiche
GIAN MARCO SPAGNA (A SINISTRA) E MARTINO VESTRI, PROTAGONISTI DELLA TERZA PROVA DEL CAMPIONATO UMBRO-MARCHIGIANO CROSS. SPORT GARA 1: 1. Cardellini; 2. Carosi; 3. Palazzi; 4. Dini; 5. Urbani; 6. Veronese; 7. Gasparelli; 8. Vitali; 9. Piattella; 10. Cesaroni; 11. Inegito; 12. Galeazzi; 13. Fabbrizi; 14. Inegito; 15. Quittarrà; 16. Silenzi; 17. Castellucci; 18. Mascioni; 19. Pietrani. GARA 2: 1. Cardellini; 2. Veronese; 3. Dini; 4. Carosi; 5. Urbani; 6. Gasparelli; 7. Castellucci; 8. Inegito; 9. Palazzi; 10. Cesaroni; 11. Gasparri; 12. Vitali; 13. Inegito; 14. Gale-
azzi; 15. Piattella; 16. Barucca; 17. Silenzi; 18. Mascioni; 19. Pietrani. MX2 - TOP RIDER GARA 1: 1. Animento; 2. Dolce; 3. Neri; 4. Amadio; 5. Marincioni; 6. Ruzzi; 7. Pascucci; 8. Matteucci; 9. Pettinari; 10. Iommi; 11. Ferazzani; 12. Zanelli; 13. Lucaroni; 14. Zaccaro; 15. Francano; 16. Bazzucchi; 17. Vento; 18. Gennari; 19. Del Federico; 20. Peruzzini; 21. Marcaccio; 22. Ceroni; 23. Pierantozzi; 24. Spitoni; 25. Fiorgentili; 26. Manili; 27.
Gabrielli; 28. Cristalli; 29. Aliberti; 30. Fattori. GARA 2: 1. Neri; 2. Animento; 3. Marincioni; 4. Ruzzi; 5. Dolce; 6. Matteucci; 7. Pettinari; 8. Iommi; 9. Lucaroni; 10. Amadio; 11. Pascucci; 12. Ferazzani; 13. Francano; 14. Zaccaro; 15. Bazzucchi; 16. Marcaccio; 17. Cristalli; 18. Del Federico; 19. Peruzzini; 20. Ceroni; 21. Vento; 22. Fiorgentili; 23. Fattori; 24. Pierantozzi; 25. Manili; 26. Spitoni; 27. Gabrielli; 28. Zanelli; 29. Aliberti.
OVER 21 MX1 + MX2 GRUPPO A: 1. Paolini (Suzuki); 2. Patruno (Honda); 3. Mazzamuto (Yamaha); 4. Pioli (Honda); 5. Deotto (Honda); 6. Bruni (Honda); 7. Mengozzi (Kawasaki); 8. Ferrarini (Yamaha); 9. Biagi (Suzuki); 10. Bertagnini (Honda); 11. Golini (Honda); 12. Guarnieri (Honda); 13. Poccianti (Honda); 14. Acquafresca (Honda); 15. Burberi (Honda); 16. Cavuoti (Yamaha); 17. Arnetoli (Yamaha); 18. Rontini (Suzuki); 19. Bartalini (Honda); 20. Pasquini (Kawasaki); 21. Arrigo (Suzuki); 22. Vagnoni (Honda); 23. Ghiori (Honda); 24. Rossetti (Yamaha); 25. Zeppi (Honda); 26. Becucci (Yamaha); 27. Bonandi (Kawasaki); 28. Calabassi (Kawasaki); 29. Poli (Suzuki); 30. Pepe (Suzuki); 31. Magnaguagno (Honda); 32. Emma (Suzuki); 33. Amadei (KTM); 34. Falli (Suzuki); 35. Bettini (Honda); 36. Cinelli (Kawasaki); 37. Bindi (Honda); 38. Mirarchi (Honda); 39. Cerbo (Honda); 40. Bernacchioni (Suzuki). GRUPPO B GARA 1: 1. Lippi (Kawasaki); 2. Angelini (Yamaha); 3. Carli (Suzuki); 4. Continanza (Yamaha); 5. Bruchi (Husqvarna); 6. Ghezzani (Yamaha); 7. Frullanti (Honda); 8. Gonnelli (Suzuki); 9. Mugavero (Kawasaki); 10. Del Mira (Honda); 11. Cerri (Yamaha); 12. Santangelo (Kawasaki); 13. Barelli (Yamaha). GARA 2: 1. Angelini (Yamaha); 2. Carli (Suzuki); 3. Frullanti (Honda); 4. Bruchi (Husqvarna); 5. Gonnelli (Suzuki); 6. Lippi (Kawasaki); 7. Ghezzani (Yamaha); 8. Continanza (Yamaha); 9. Del Mira (Honda); 10. Santangelo (Kawasaki); 11. Mugavero (Kawasaki); 12. Cerri (Yamaha); 13. Barelli (Yamaha). OV21 MX1: 1. Patruno (Honda); 2. Mengozzi (Kawasaki); 3. Biagi (Suzuki); 4. Magnaguagno (Honda); 5. Zeppi (Honda); 6. Acquafresca (Honda); 7. Mirarchi (Honda); 8. Bertagnini (Honda). MX2: 1. Paolini (Suzuki); 2. Deotto (Honda); 3. Pioli (Honda); 4. Mazzamuto (Yamaha); 5. Bruni (Honda); 6. Golini (Honda); 7. Burberi (Honda); 8. Poccianti (Honda); 9. Guarneri (Honda); 10. Cavuoti (Yamaha); 11. Pasquini (Kawasaki); 12. Becucci (Yamaha); 13. Ferrarini (Yamaha); 14. Arrigo (Suzuki); 15. Bartalini (Honda); 16. Falli (Suzuki); 17. Pepe (Suzuki); 18. Vagnoni (Honda); 19. Arnetoli (Yamaha); 20. Rossetti (Yamaha); 21. Cinelli (Kawasaki); 22. Ghiori (Honda); 23. Bonandi (Kawasaki); 24. Rontini (Suzuki); 25. Poli (Suzuki); 26. Emma (Suzuki); 27. Calabassi (Kawasaki); 28. Bettini (Honda). OVER 40 MX1 GARA 1: 1. Grossi (Kawasaki); 2. Cancelli (Kawasaki); 3. Donati (Honda); 4. Forconi (Honda); 5. Caradente (Honda); 6. Pieroni (Honda); 7. Mastropasqua (Yamaha); 8. Margheri (Honda); 9. Bettini (Honda); 10. Barzagli (Honda); 11. Giovannoni (Honda); 12. Fravoli (Honda); 13. Cardelli (Kawasaki); 14. Margheri (Honda); 15. Tabani (Yamaha). GARA 2: 1. Grossi (Kawasaki); 2. Cancelli (Kawasaki); 3. Donati (Honda); 4. Pie-
roni (Honda); 5. Caradente (Honda); 6. Fravoli (Honda); 7. Forconi (Honda); 8. Barzagli (Honda); 9. Margheri (Honda); 10. Bettini (Honda); 11. Tabani (Yamaha); 12. Cardelli (Kawasaki); 13. Mastropasqua (Yamaha); 14. Margheri (Honda); 15. Giovannoni (Honda). MX2 GARA 1: 1. Bennati (Honda); 2. Caselli (Honda); 3. Guidi (Honda); 4. Cappellini (Suzuki); 5. Casola (Honda); 6. Grassi (Suzuki); 7. Giovannelli (Honda); 8. Parri (KTM); 9. Fanti (Yamaha). GARA 2: 1. Bennati (Honda); 2. Guidi (Honda); 3. Caselli (Honda); 4. Cappellini (Suzuki); 5. Casola (Honda); 6. Grassi (Suzuki); 7. Giovannelli (Honda); 8. Parri (KTM); 9. Fanti (Yamaha). TOP DRIVER MX1 GARA 1: 1. Galluzzi (Yamaha); 2. Casucci (Honda); 3. Mocini (Honda); 4. Liardi (Honda); 5. Lasagna (KTM); 6. Tozzi (Beta); 7. Nompari (KTM); 8. Laurenzi (Honda); 9. Lucchesi (Kawasaki); 10. Massini (Honda); 11. Morelli (Husqvarna); 12. Baldini (Suzuki); 13. Spanò (Honda); 14. Funghi (Honda); 15. Ricci (Yamaha); 16. Lumachi (Honda); 17. Fontani (Suzuki). GARA 2: 1. Mocini (Honda); 2. Nompari (KTM); 3. Laurenzi (Honda); 4. Galluzzi (Yamaha); 5. Massini (Honda); 6. Tozzi (Beta); 7. Morelli (Husqvarna); 8. Baldini (Suzuki); 9. Liardi (Honda); 10. Casucci (Honda); 11. Spanò (Honda); 12. Lasagna (KTM); 13. Lumachi (Honda); 14. Ricci (Yamaha); 15. Funghi (Honda); 16. Fontani (Suzuki); 17. Lucchesi (Kawasaki). MX2 GARA 1: 1. Galluzzi (Yamaha); 2. Cencioni (Honda); 3. Fondelli (KTM); 4. Petri (Suzuki); 5. Alamanni (Honda); 6. Lorenzoni (KTM); 7. Lippi (Suzuki); 8. Micozzi (Yamaha); 9. Romano (KTM); 10. Manzoni (Husqvarna); 11. Cherubini (KTM); 12. Grossi (Kawasaki). GARA 2. 1. Galluzzi (Yamaha); 2. Fondelli (KTM); 3. Manzoni (Husqvarna); 4. Cencioni (Honda); 5. Lippi (Suzuki); 6. Lorenzoni (KTM); 7. Petri (Suzuki); 8. Micozzi (Yamaha); 9. Romano (KTM); 10. Alamanni (Honda); 11. Cherubini (KTM); 12. Grossi (Kawasaki). UNDER 21 GARA 1: 1. Fornino (Suzuki); 2. Cencioni (Honda); 3. Lucci (KTM); 4. Frosali (Husqvarna); 5. Savini (Yamaha); 6. Lazzeri (Yamaha); 7. Ontelli (Suzuki); 8. Morelli (Suzuki); 9. Mugnai (Suzuki); 10. Alberini (Yamaha); 11. Vandelli (Yamaha); 12. Mattolini (Yamaha); 13. Mannucci (Honda); 14. Zazzeri (Suzuki); 15. Paoloni (Suzuki); 16. Fornino (Suzuki); 17. Viliani (Honda); 18. Contino (Suzuki); 19. Del Corso (Suzuki); 20. Freddiani (KTM); 21. Maltry (Suzuki); 22. Andreini (Suzuki); 23. Ricciarini (KTM); 24. Sutera (KTM); 25. Serafini (Yamaha); 26. Andrei (Yamaha); 27. Da Valle (Kawasaki); 28. Tacconi (KTM); 29. Raddi (KTM); 30. Cesare (Kawasaki). GARA 2: 1. Fornino (Suzuki); 2. Cencioni (Honda); 3. Savini (Yamaha); 4. Mannucci (Honda); 5. Lucci (KTM); 6. Da Valle (Kawasaki); 7. Lazzeri (Yamaha); 8. Frosali (Husqvarna); 9. Alberini (Yamaha); 10. Vandelli (Yamaha); 11. Morelli (Suzuki); 12. Ontelli (Suzuki); 13. Zazzeri (Suzuki); 14. Viliani (Honda); 15. Mattolini (Yamaha); 16. Freddiani (KTM); 17. Fornino (Suzuki); 18. Paoloni (Suzuki); 19. Andreini (Suzuki); 20. Dal Corso (Suzuki); 21. Ricciarini (KTM); 22. Serafini (Yamaha); 23. Tacconi (KTM); 24. Della Bidia (KTM); 25. Andrei (Yamaha); 26. Raddi (KTM); 27. Storti (KTM); 28. Mugnai (Suzuki).
Enduroregionale
Veneto Lago di Arsiè (BL) 27 marzo Campionato Hard Race Veneto, terza prova – Organizzatore: M.C. Pistoni Roventi – Direttore di gara: Ettore Fabbro – Meteo: variabile
Classifiche GARA: 1. De Rocchi-Nicoletti; 2. Bortolazzo-Rebellato; 3. Furlan-Puttin; 4. Moletta-Stenico; 5. Lenisa-Zanussi; 6. Martellozzo-Stragliotto; 7. Dall’Agnol-De Col; 8. Dal Sasso-Trentini; 9. Bortolotti-Bortolotti; 10. Michelon-Pau; 11. Comarella-Reziere; 12. Fabris-Tisato; 13. Dal Zotto-Zordan; 14. Baggio-Bresolin; 15. Bussolaro-Cerato; 16. Baggio-Simioni; 17. Busnello-Dal Negro; 18. Cecchin-Figaro; 19. ZordanDelai; 20. Antonello-Milan; 21. PizzatoPivato; 22. Vialardi-Micheletti; 23. FarinaFarina. GARA: 1. Fachin; 2. Zanon; 3. Schiochet; 4. Tronconi; 5. Pavan; 6. Facci; 7. Demattè; 8. Brunetta; 9. Rebuli; 10. Grando; 11. Grando; 12. Dalla Venezia; 13. Pavan; 14. Gatta; 15. Simioni; 16. Dalle Mule; 17. Cailotto; 18. Merlo; 19. Zanchetta; 20. Bridi; 21. Hausberger; 22. Boscato; 23. Peroni; 24. Soravia; 25. Pastore; 26. Ferro; 27. Catarinussi; 28. Marcon; 29. Pastore; 30. Merlino; 31. Varotto; 32. Bortolotti; 33. Consolini; 34. Tesser; 35. Faoro; 36. Luison; 37. De Nicolò; 38. Capra; 39. Gruber; 40. Roman; 41. Cogato.
Sicilia Canicattì (AG) 27 marzo Campionato siciliano enduro, seconda prova – Organizzatore: M.C. Canicattì – Direttore di gara: Sergio Butera – Meteo: sereno
Classifiche 125 2T: 1. Falla (Gas Gas); 2. Di Benedetto (KTM); 3. Terruso (KTM); 4. Migliore (KTM); 5. Pellegrino (TM). 250 2T: 1. Cutuli (KTM); 2. Fargione (Yamaha); 3. Palilla (KTM); 4. Malizia (Honda); 5. Parla (KTM); 6. Aprile (KTM); 7. Pellegrino (TM); 8. Camarda (Beta). 250 4T: 1. Utech (Kawasaki); 2. Meli (KTM); 3. Denaro (KTM); 4. Timperanza (Husqvarna); 5. Bruno (Yamaha); 6. Genova (Yamaha). 450 4T: 1. Governanti (Yamaha); 2. Musumeci (Beta); 3. Lupica (Beta); 4. Vargetto (Husqvarna); 5. Popolo (Beta); 6. Borgese (Beta); 7. Vinciguerra (KTM). 500 4T: 1. Ventura; 2. De Maria; 3. Lorefice; 4. Di Fazio; 5. Bivona (tutti su Beta). C5: 1. Albano (Beta); 2. Bologna (Beta). E1: 1. Musumeci (Honda); 2. Zapparata (KTM); 3. Monasteri (Yamaha); 4. Giacobbe (KTM); 5. Adragna (KTM). E2: 1. Guglielmino (Beta); 2. D’Agata (Husqvarna); 3. Maltese (KTM); 4. Fichera (KTM). E3: 1. Maltese (Beta); 2. Di Martino (KTM); 3. Cambria (TM); 4. Maieli (Beta); 5. Salatino (TM). ELITE: 1. Mancuso (Husqvarna). T1: 1. Antoci (Kawasaki); 2. Zapparata (KTM); 3. Morana (Husqvarna); 4. Bonaccorso
(KTM). T2: 1. Scuderi (KTM); 2. Magro (Beta); 3. Sicari (KTM); 4. Antonuccio (KTM); 5. Scala (Honda); 6. Puleo (Kawasaki). T3: 1. Santonocito (Beta). TU: 1. Ricchiari (Husqvarna); 2. Arcuri (KTM). UU: 1. Di Pace; 2. Tringali; 3. Aiello; 4. Saia; 5. Occhipinti; 6. Zapparata; 7. Pontei; 8. Agosta (Kawasaki); 9. Santagati (TM); (tutti gli altri su KTM). VV: 1. Marano (Yamaha); 2. Pagnano (KTM); 3. Battista (KTM); 4. Cocina (Yamaha); 5. Litrico (Husqvarna); 6. Antonuccio (TM); 7. Mammana (TM); 8. Gurrieri (Yamaha); 9. Lanzafame (Honda). M5: 1. Marchese (Honda); 2. Rubino (KTM); 3. Di Mauro (Kawasaki). M8: 1. La Cola; 2. Conigliaro; 3. Panarello (tutti su KTM). ME: 1. Vitale; 2. Crea; 3. Modica; 4. Bottaro (LEM); 5. Cataldo Alessandro ; 6. Riolo (Kawasaki); 7. Cataldo Arturo; 8. Terruso; 9. Mannina; 10. Taibbi (tutti gli altri su KTM).
Molise Roccaravindola (IS) 3 aprile Campionato Molise enduro sprint, seconda prova – Organizzatore: M.C. Roccaravindola – Direttore di gara: Roberto Faccenda – Meteo: sereno
Classifiche LICENZIATI: 1. D’Alessandro; 2. Incollingo; 3. Ricci F.; 4. Castiello. S1: 1. Cotugno; 2. Cavicchia; 3. Di Murro; 4. D’Agostino; 5. Panichella; 6. Guatieri; 7. Carozza G.; 8. Di Maria; 9. De Lisi; 10.Garofano; 11. Gentile; 12. Angelone; 13.Mastrovita. EXPERT SPORT: 1. Credico; 2. Santoro; 3. Olivieri; 4. Eliseo C.; 5. Ricci A.; 6. Riccio. S2+S3: 1. Sarafini; 2. Colella; 3. Di Cesare P.; 4. Picozzi; 5. Coco; 6.Di Sandro; 7. Colarusso ;8. Di Geronimo; 9. Miozzi; 10. Forte; 11. D’Antonio; 12. Tagliaferri; 13. Matteo. VETERAN: 1. Mucedola; 2. Messina; 3. Carozza A.; 4. Tilli; 5. Galasso M. BABY SPRINT + ESORDIENTI: 1. Galasso R.; 2. Eliseo Giorgio; 3. Eliseo Gabriele. ASPIRANTI 85: 1. Di Cesare F.; 2. Fornaro. BABY MONO: 1. Limonino.
Sardegna Siniscola (NU) 27 marzo Campionato sardo enduro, terza prova – Organizzatore: M.C. Baronia Sinisscola – Direttore di gara: Giorgiana Deiana – Meteo: sereno
Classifiche CLASSE 50: 1. Rosa (HM); 2. Froneddu (HM); 3. Congiu (Honda). CLASSE E1: 1. Mela (KTM); 2. Cabitza (Gas Gas); 3. Bagedda (KTM); 4. Muntoni (Husqvarna); 5. Lai (Honda); 6. Dentis (Rijeu); 7. Perseu (Yamaha); 8. Torchia (KTM); 9. Usai (Yamaha); 10. Ledda (Husqvarna); 11. Diana (Husqvarna); 12. Meloni (Suzuki); 13. Sanna (Yamaha); 14. Comida (Honda); 15. Meloni (Yamaha); 16. Scanu (Yamaha). CLASSE E2: 1. Farinello (Beta); 2. Pusceddu G. (Kawasaki); 3. Dentis (Husqvarna); 4. Schievenin (Husaberg); 5. Mulas (KTM); 6.
] motosprint
85
Sportitalia
Suella (Husqvarna); 7. Fadda (Husaberg); 8. Sanna (Honda); 9. Pusceddu A. (Honda); 10. Lai (Husaberg); 11. Serius (KTM); 12. Zedda (KTM); 13. Garau (Suzuki); 14. Spano (Kawasaki); 15. Battino (Honda); 16. D’Alessandro (KTM); 17. Pistone (Beta); 18. Mura (Beta); 19. Meloni (Yamaha); 20. Fadda (KTM); 21. Sechi (Yamaha). CLASSE E3: 1. Manca (KTM); 2. Muzzin (KTM); 3. Cozzolino (Husaberg); 4. Fancello (Honda); 5. Collura (Beta); 6. Mulas (KTM); 7. Ledda (TM); 8. Corona (KTM); 9. Mulas (Beta); 10. Panetto (Beta); 11. Gianni (KTM). VETERAN: 1. Maiorca (Husaberg); 2. Biondelli (Honda); 3. Balzarelli (Yamaha); 4. De Riva (Husaberg); 5. Stivaletta (Rijeu); 6. Dettori (KTM); 7. Solinas (Suzuki); 8. Malica (Beta).
Liguria Ligo di Villanova d’Albenga (SV) 3 aprile Trofeo Skube, seconda prova – Organizzatore: M.C. Riviera – Direttore di gara: Luigi Sappia – Meteo: soleggiato
Classifiche 125 2T: 1. Martini; 2. Soreca (Yamaha); 3. Bonetto; 4. Di Maria; 5. Ziino; 6. Grillo; 7. Bonifazio; 8. Berretta; 9. Mezzacasa; 10. Girini; 11. Nolasco; 12. Rizzoli; 13. Boscolo; 14. Pascale (tutti gli altri su KTM). 250 4T: 1. Rossi (Suzuki); 2. Capello (HM); 3. De (Suzuki); 4. Berardi (KTM); 5. Valdiserra (HM); 6. Fata (HM); 7. Panarelli (Kawasaki); 8. Giancone (HM); 9. Revelli (KTM); 10. Travaglio (HM); 11. Campana (HM); 12. Bellanova (KTM); 13. Megiovanni (KTM); 14. Revelli (KTM); 15. Realini (Beta). 50 CODICE: 1. Soreca; 2. Vinai; 3. Pieri (tutti su Beta). 80 OVER: 1. Luciani (TM). EPOCA: 1. Borra (Puch); 2. Carmiani (KTM); 3. Rapetti (Beta). FEMMINILE: 1. Rossi (HM); 2. Scola (KTM). MINI 65: 1. Freno; 2. Maioli; 3. Cogno; 4. Borra (tutti su KTM); 5. Corrado (Kawasaki). MINI 85: 1. Brunengo; 2. Freno; 3. Cogno; 4. Cha (tutti su KTM); 5. Marenzi (HM); 6. Martini (Kawasaki). MONOMARCIA: 1. Maioli (KTM); 2. Cogno (KTM). OLTRE 125 2T: 1. Rossi (KTM); 2. Vignola (Husqvarna); 3. Compalati (KTM); 4. Ferratusco (KTM); 5. Molinari (HM); 6. Sancio (Yamaha); 7. Gaglione (Kawasaki); 8. Enrico (KTM); 9. Pelle (KTM); 10. Bestagno (KTM); 11. Borreani (KTM); 12. Elena (KTM); 13. Data (KTM); 14. Caprarella (KTM); 15. Parodi (TM); 16. De Luca (KTM); 17. Luciani (Gas Gas). OLTRE 250 4T: 1. Oliva (Suzuki); 2. Vairo (HM); 3. Berardi (TM); 4. Raso (Beta); 5. Iannelli (Yamaha); 6. Molinari (HM); 7. Giancone (HM); 8. Berro (KTM); 9. Stilo (HM); 10. Castellana (Yamaha); 11. Vio (HM); 12. Rovere (HM); 13. Cantini (Husaberg); 14. Carmiani (KTM); 15. Volpe (Husaberg); 16. Bottello (HM); 17. Guala (Beta); 18. Calcopietro (HM); 19. Coppo (KTM). SPORT: 1. Savona (HM); 2. Fenoggio (HM); 3. Cha M. (KTM); 4. Raimondo (KTM); 5. Illiano (KTM); 6. Ganduglia (Husqvarna); 7. Cha D. (Husqvarna); 8. Freno (Husaberg); 9. Frione (HM); 10. Tesoro (Yamaha); 11. Viano (KTM); 12. Stumpo (KTM); 13. Aicardi (Husqvarna); 14. Roetto (KTM); 15. Corrado (Yamaha); 16. Ferraro (KTM); 17. Romanisio (Yamaha); 18. Scola (KTM); 19. Giannelli (HM); 20. Pieri (HM). motosprint
86
Lazio - Umbria
Piemonte
Soriano (VT) 27 marzo
Crevacuore (VC) 3 aprile
Campionato laziale umbro di enduro – Organizzatore: M.C. Soriano – Direttore di gara: Alberigo Pennella – Meteo: sole
Campionato piemontese di trial, seconda prova – Organizzatore: M.C. Valsessera – Direttore di gara: Enrico Terzi– Meteo: bella giornata primaverile
Classifiche
Classifiche
50 2T: 1. Giubettini (Honda). 125 2T: 1. Montanari (KTM); 2. Giulietti (KTM); 3. Lo Sasso (KTM); 4. Fantozzi (Husqvarna); 5. Palocci (KTM); 6. Ceci (TM); 7. Meloni (KTM); 8. Orsi (KTM); 9. Sbardella (KTM). OLTRE 125 2T: 1. Chiatti (KTM); 2. D’Ippolito (Honda); 3. Pasqualetti (TM); 4. Ricci (TM); 5. Patulli (Husaberg); 6. Teset (Husqvarna); 7. Palozzo (KTM); 8. Pieri (KTM); 9. Latini (Fantic); 10. Benedetti (Honda). 250 4T: 1. Boezi (KTM); 2. Incaini (TM); 3. Forini (Husqvarna); 4. Cardinali (Suzuki); 5. Paoliani (KTM); 6. Barchielli (Yamaha); 7. Radicchi (Honda); 8. Mammuccari (Honda); 9. Pizziconi (KTM); 10. Meschini (KTM). LADY: 1. Marrocco (Husqvarna); 2. Dionisi (KTM). 450 4T: 1. Castagnoli (Husqvarna); 2. Mastropietro (Beta); 3. Olivari (KTM); 4. Fantauzzi (Beta); 5. Incaini (KTM); 6. Mancinelli (Husqvarna); 7. Maggi (Beta); 8. Domicoli (Husqvarna); 9. Marini (Suzuki); 10. Grimani (Husqvarna). OLTRE 450 4T: 1. Mastrantonio (Beta); 2. Pierpaoli (Beta); 3. Mastripietro (KTM); 4. Ciacomo (Beta); 5. Marcellini (KTM); 6. Zenobi (Honda); 7. Bordoni (Husqvarna); 8. Spigarelli (Husqvarna); 9. Pelacci (Beta); 10. Luongo (Husqvarna). VETERAN: 1. Chiavini (KTM); 2. Carpisassi (Husqvarna); 3. Bufacchi (TM); 4. Biscottini (TM); 5. Libanchi (Beta); 6. Caravello (KTM); 7. Montanucci (Honda); 8. Diligenti (KTM); 9. Volpi (Husqvarna); 10. Ricci (Honda). SQUADRA: 1. Caervetus; 2. Terni; 3. Ceci Corse; 4. Colleferro; 5. Foligno; 6. Biagioli; 7. Pierpaoli.
TR2: 1. Garnero (Beta) 12; 2. Van Rheenen (Gas Gas) 13; 3. Locca (Beta) 16; 4. Catalin (Gas Gas) 19; 5. Julita (Beta) 29; 6. Gilardini (Sherco) 35; 7. Rochon (Beta) 38; 8. Gaudino (Gas Gas) 47. TR3: 1. Coppi (Beta) 12; 2. Scalenghe (Beta) 22; 3. Luppi (Beta) 23; 4. Vercellin (Beta) 23; 5. Mezzano (Gas Gas) 28; 6. Vacchiero (Ossa) 36; 7. Borghezio (Gas Gas) 39; 8. Sigot (Gas Gas) 54; 9. Gilardi (Sherco) 54. TR3 125cc: 1. Lavanche (Sherco) 31; 2. Giambone (Beta) 31; 3. Severino (Sherco) 33; 4. Rizzotto (Beta) 34; 5. Ceschetti (Beta) 35; 6. Pignocco (Beta) 57; 7. Melano (Gas Gas) 61; 8. Labarbuta (Sherco) 74. TR3 Over 30: 1. Soulier (Ossa) 6; 2. Natta (Beta) 10; 3. Brocco (Scorpa) 13; 4. Fornara (Beta) 15; 5. Duclos (Beta) 17; 6. Beroggio (Beta) 18; 7. Quartagno (Scorpa) 18; 8. Ramoni (Sherco) 20; 9. Creux (Sherco) 22; 10. Barre (Beta) 24; 11. Colliard (Montesa) 44; 12. Perassolo (Sherco) 45; 13. Girardi (Gas Gas) 45; 14. Girardi (Sherco) 45; 15. Passarella (Gas Gas) 61; 16. Regis (Gas Gas) 84. TR4: 1. Prina (Beta) 2; 2. Sacco (Beta) 2; 3. Piu (Scorpa) 3; 4. Zaninetti (Beta) 3; 5. Demartini (Beta) 4; 6. Rolle (Beta) 6; 7. Rovej (Gas Gas) 7; 8. Comba (Beta) 8; 9. Regaldo (Gas Gas) 9; 10. Girello (Beta) 10; 11. Bocca (Ossa) 13; 12. Comba (Beta) 13; 13. Delfino (Gas Gas) 15; 14. Zanelli (Beta) 16; 15. Crestani (Gas Gas) 17; 16. Arato (Gas Gas) 18; 17. Calcedoneo (Gas Gas) 18; 18. Rosso (Beta) 18; 19. Calcagno (Gas Gas) 25; 20. Covolo (Gas Gas) 30; 21. Seziam (Montesa) 30; 22. Meitre (Gas Gas) 36; 23. Delfino (Gas Gas) 37; 24. Pansa (Beta) 42; 25. Previale (Montesa) 43; 26. Guglielmina (Beta) 44; 27. Viullermin (Gas Gas) 45; 28. Pernettaz (Sherco) 46; 29. Veglio (Beta) 49. TR4 Over 40: 1. Francou (Beta) 6; 2. Adami (Beta) 6; 3. Destro (Beta) 7; 4. Balocco (Montesa) 8; 5. Ferrero (Montesa) 10; 6. Rolandi (Beta) 12; 7. Livera (Beta) 14; 8. Girardelli (Sherco) 15; 9. Maina (Gas Gas) 19; 10. Raviglione (Gas Gas) 22; 11. Aimaro (Ossa) 22; 12. Olivero (Gas Gas) 27; 13. Leria (Sherco) 36; 14. Rosso (Beta) 36. TR5: 1. Milano (Beta) 2; 2. Belletton (Sherco) 4; 3. Coello (Sherco) 7; 4. Scaciga (Beta) 9; 5. Pellegrini (Beta) 10; 6. Lattanzio (Montesa) 11; 7. Moscini (Beta) 13; 8. Pala amara (Gas Gas) 19; 9. Colliard (Beta) 20; 10. Vola (Beta) 25. TR5 Over 40. 1. Malaspina (Montesa) 1; 2. Titli (Gas Gas) 1; 3. Carvelli (Beta) 1; 4. Agostini (Beta) 4; 5. Debernardini (Gas Gas) 4; 6. Gariazzo (Beta) 4; 7. Bosco (Montesa) 4; 8. Cotellero (Gas Gas) 5; 9. Poli (Gas Gas) 5; 10. Orbaniello (Beta) 7; 11. Blardone (Beta) 7; 12. Cena (Beta) 7; 13. Ferraris (Beta) 10; 14. Marcon (Beta) 13; 15. Fanchini (Montesa) 13; 16. Bosio (Montesa) 20; 17. Giordan (Beta) 23. Femminile: 1. Peretti (Gas Gas) 2; 2. Caruana (Gas Gas) 18. Sport: 1. Monouso (Gas Gas) 1; 2. Mollar (Montesa) 1; 3. Monteferrario (Montesa) 2; 4. Mazzia (Beta) 3; 5. Tosco (Gas Gas) 6; 6. Prodigherò (Gas Gas) 9; 7. Bertana (Gas Gas) 10; 8. Scotto (Ossa) 10; 9. Sacco (Gas Gas) 13; 10. Grda (Beta) 16; 11. Bertana
Trialregionale
Toscana Gorfigliano (LU) 3 aprile Campionato toscano trial, prima prova – Organizzatore: M.C. Cairatese – Direttore di gara: Andrea Valenti – Meteo: sole
Classifiche TR2: 1. Trobbiani (Beta). TR3: 1. Biggio (Gas Gas); 2. Perotto (Gas Gas). TR4: 1. Riddi (Beta); 2. Cateni (Beta). TR4 OVER: 1. Carrai (Beta); 2. Perla (Ossa). TR5: 1. Leonelli (Beta); 2. Sacchelli (Beta). SPORT GIALLO: 1. Benelli; 2. Fiaschi; 3. Tintori; 4. Ceccarelli; 5. Tulipano; 6. Biagioni (tutti su Beta). BIANCO: 1. Catarozzolo. BIANCO: 1. Tarabella. VERDE: 1. Garibbo. JUNIORES B1: 1. Meozzi (Beta). JUNIORES C1: 1. Leonelli (Beta).
(Gas Gas) 20; 12. Sofia (Gas Gas) 22; 13. Morello (Gas Gas) 25; 14. Muratori (Beta) 28. Ospiti: 1. Mazzocchin (Beta) 17; 2. Tournour (Gas Gas) 19; 3. Staltari (Beta) 21; 4. Ferrando (Gas Gas) 28; 5. Ferrando (Gas Gas) 50; 6. Baghino 60. Junior B: 1. Tasso (Gas Gas) 20; 2. Mortara (Beta) 21; 3. Rajmondo (Gas Gas) 24; 3. Albertoni (Beta) 31; 5. Madarena (Beta) 32; 6. Bourlot (Gas Gas) 41; 7. Peaquin (Gas Gas) 55. Junior C1: 1. Zana (Gas Gas) 8; 2. Bartoletti (Scherco) 18; 3. Ciardo (Beta) 25; 4. Bertoluzzo (Gas Gas) 35; 5. Aprile (Beta) 61. Junior C2; 1. Bono (Beta) 6; 2. Bertuccelli (Beta) 19. Junior D1: 1. Rabino (Gas Gas) 7; 2. Pianezzola (Beta) 23. Junior D2: 1. Casella (Beta) 11.
Liguria Ceriale (SV) 20 marzo Campionato regionale liguria trial, prima prova – Organizzatore: M.C. Albenga – Direttore di gara: Sergio Parodi – Meteo: sereno
Classifiche BLU: 1. Ferrando; 2. Baghino; 3. Balbo; 4. Donaggio; 5. Rembado (tutti su Gas Gas). VERDE: 1. Raffaele (Gas Gas); 2. Lazzaroni (Trofeo); 3. Valeri (Trofeo); 4. Ferrando (Gas Gas); 5. Ansaloni (Trofeo); 6. Sciri (Gas Gas); 7. Biggio (Gas Gas); 8. Battistini (Gas Gas); 9. Balducchi (Beta); 10. De Luca (Gas Gas); 11. Martini (Gas Gas); 12. Perotto (Beta). GIALLO: 1. Donaggio (Gas Gas); 2. Palmerini; 3. Malatesta; 4. Comiotto; 5. Scarato; 6. Guidotti; 7. Molinaro; 8. Spiga (Gas Gas); 9.Battistini; 10. Rivera; 11. Castellotti; 12. Regoli; 13. Filetti; 14. Arata; 15. Castelotti; 16. Bo (Montesa); 17. Porcu (Gas Gas); 18. Bottaro; 19. Giannotti (Gas Gas) (tutti gli altri su Beta). BIANCO: 1. Brutto (Scorpa). NERO: 1. Balbo (Beta); 2. Repetto (Beta). JUNIORES GIALLO: 1. Delucchi (Beta); 2. Parodi (Beta). BIANCO: 1. Ghiglione; 2. Castagnola; 3. Ansaloni; 4. Castellotti; 5. Grattarola; 6. Moretto (Gas Gas); 7. Torre (tutti gli altri su Beta). NERO: 1. Bottini (Beta); 2. Botta S. (Beta); 3. Botta L. (Gas Gas).
Beta Master Ceriale (SV) 20 marzo Monomarca Master Beta, prima prova – Organizzatore: M.C. Albenga – Direttore di gara: Sergio Parodi – Meteo: sereno
Classifiche TR1: 1. Vaccaretti. TR2: 1. Locca; 2. Catalin; 3. Julita; 4. Zuccali; 5. Garnero; 6. Ferrando; 7. Cellati; 8. Coppi; 9. Baghino; 10. Balbo; 11. Donaggio; 12. Rembado. TR3: 1. Raffaele; 2. Scalenghe; 3. Duclos; 4. Beroggio; 5. Lazzaroni; 6. Valeri; 7. Ferrando; 8. Ambrogio; 9. Ansaloni; 10. Sciri; 11. Costa; 12. Rizzotto; 13. Feltrinelli; 14. Perassolo; 15. Ceschetti; 16.
Giambone; 17. Biggio; 18. Battistini; 19. Balducchi; 20. De Luca; 21. Martini; 22. Perotto. TR4: 1. Prina; 2. Trentini; 3. Girello; 4. Donaggio; 5. Carrai; 6. Comba; 7. Fobelli; 8. Palmerini; 9. Pellitteri; 10. Semeraro; 11. Comba; 12. Livera; 13. Malatesta; 14. Ciancia; 15. Rosso; 16. Adami; 17. Zanelli; 18. Rolandi; 19. Sartoretti; 20. Comiotto; 21. Scarato; 22. Guidotti; 23. Bocca; 24. Molinaro; 25. Bassi; 26. Reverberi; 27. Spiga; 28. Meloni; 29. Maggio; 30. Cella; 31. Battistini; 32. Pansa; 33. Saia; 34. Guglielmina; 35. Battistini; 36. Rozzi; 37. Peretti; 38. De Bernardi; 39. Castellotti; 40. Rabino; 41. Cavaglieri; 42. Regoli; 43. Rosso; 44. Cerana; 45. Filetti; 46. Arata; 47. Aini; 48. Barrotta; 49. Lauti; 50. Castellotti; 51. Nardi; 52. Bo; 53. Veglio; 54. Fabbri; 55. Bottaro; 56. Giannotti; 57. Loddo; 58. Faletto; 59. Aimonetto; 60. Olivero. TR5: 1. Bortoli; 2. Peretti; 3. Fontanot; 4. Blardone; 5. Orbaniello; 6. Ferraris; 7. Agostini; 8. Pellini; 9. Pellegrini; 10. Leonelli; 11. Scaciga; 12. Giordan; 13. Brutto; 14. Scatellotti. FEM: 1. Rivera; 2. Kasermann; 3. Pavlovic; 4. Porcu. TR6: 1. Bounous; 2. Balbo; 3. Sandrolini; 4. Repetto; 5. Reverberi; 6. Zanetti; 7. Bertana; 8. Muratori. CATEGORIA A: 1. Fiorini; 2. Zampieri; 3. Bianchi. B: 1. De Lucchi; 2. Mortara; 3. Piccinini; 4. Grazioli; 5. Colombo; 6. Madarena; 7. Albertoni. C: 1. Bono; 2. Bertuccelli; 3. Ghiglione; 4. Pianezzola; 5. Leonelli; 6. Lelli; 7. Castagnola; 8. Ansaloni; 9. Castellotti; 10. Parodi; 11. Grattarola; 12. Moretto; 13. Torre. D: 1. Rabino; 2. Casella; 3. Bottini. I: 1. Botta S.; 2. Botta L.
Umbria - Marche Gubbio (PG) 3 aprile Campionato umbro marchigiano, seconda prova – Organizzatore: M.C. Gas e Frizione – Meteo: sereno
Classifiche TR2: 1. Gasco Giacomo (Beta); 2. Turrioni (Gas Gas). TR3: 1. Andreani (Montesa); 2. Giannini (Gas Gas); 3. Fioroni (Gas Gas); 4. Tomassini (Gas Gas); 5. Capucci (Montesa); 6. Notari (Gas Gas); 7. Rossi (Beta); 8. Vignaroli (Beta). TR3 OVER 30: 1. Faggiolini (Beta); 2. Fugazza (Gas Gas); 3. Fazi (Gas Gas); 4. Ronca (Beta); 5. Anastasi Roberto (Montesa); 6. Raponi (Gas Gas); 7. Dolci (Gas Gas); 8. Dini (Gas Gas); 9. Anastasi Daniele (Gas Gas). TR 4: 1. Gorgolini (Montesa); 2. Gennaioli (Beta); 3. Pasquarelli (Montesa); 4. Serafini (Montesa); 5. Camilletti (Beta); 6. Capesciotti (Beta); 7. Pompei (Gas Gas); 8. Menichetti (Gas Gas); 9. Parlanti (Gas Gas); 10. Dini (Montesa). TR 4 OVER 40: 1. Toccacieli (Gas Gas); 2. Orfei (Montesa); 3. Tonnini (Sherco); 4. Rosichetti (Montesa). TR 5: 1. Mancini (Beta); 2. Fischi (Sherco); 3. Lazzerini (Gas Gas); 4. Parlanti (Beta); 5. Galeazzi (Gas Gas). TR 5 OVER 40: 1. Donati (Gas Gas); 2. Vagnini (Montesa); 3. Lega (Gas Gas). FEMMINILE: 1. Tonnini (Beta). PROMO SPORT: 1. Moscetti (Gas Gas).
Motardregionale
Campania Casalvelino (SA) 20 marzo Campionato motard della Campania, Trofeo Notorsannio, prima prova – Organizzatore: M.C. Motorsannio – Direttore di gara: Giuseppe Pizzo – Meteo: sole
Classifiche OPEN: 1. Giuseppe Le Noci p. 460; 2. Bruno p. 460; 3. Ferrara p. 310; 4. Suriano p. 170; 5. Guida p. 120. S1: 1. Gennaro Lettini p. 460; 2. Cafiero p. 340; 3. Ciaglia p. 250; 4. Di Feo p. 250; 5. Gnerre p. 250; 6. Matarazzo p. 240; 7. Guerra p. 210; 8. Tartaglione p. 190; 9. Perfetto p. 190. S4: 1. Maurizio Bustone p. 500; 2. Vitillo p. 420; 3. De Vito p. 340; 4. De Martinis p. 240; 5. Leonardo p. 240; 6. Boccella p. 230; 7. Gallo p. 200; 8. Errico p. 200; 9. Sambito p. 170; 10. Lemma p.164; 11. Cerulo p.154; 12. Nigro p. 154. S6 Open: 1. Salvatore Castellano p. 460; 2. Soricelli p. 290. S6 Over: 1. Giovanni Asta p. 500; 2. Esposito p. 420; 3. Anzalone p. 310; 4. Merola p. 280; 5. Apuleo p. 240; 6. Amaranto p. 190; 7. Martucci p. 177; 8. Di Donato p. 165; 9. De Palma p. 160; 10. Longobardi p. 157; 11. Aveta p. 157; 12. Iannaccone p. 146; 13. Viglioglia p. 144; 14. Mauta p. 140; 15. Rubino p. 110. S6 Under: 1. Sandro Migliorino p. 500; 2. Barone p. 380; 3. Ucar p. 320; 4. Pezzella D. p. 280; 5. Pezzella M. p. 280; 6. Greco p. 220; 7. Riccio p. 190; 8. Stanchi p. 180; 9. Molinario p. 177; 10. Varriale p. 160; 11. Summa p. 159; 12. Miele p. 153; 13. Audi p. 146; 14. Angrisani p. 145; 15. Varriale p. 142.
Lazio Latina 27 marzo Campionato laziale supermoto – Organizzatore: M.C. Latina – Direttore di gara: Fabio Pirolli – Meteo: buone
Classifiche CLASSE S3 - S7: 1. Gizzi (TM); 2. Sena (Yamaha); 3. Rienzi (Honda); 4. Gente (Yamaha); 5. Di Fuccia (Yamaha); 6. Pizziconi (Honda); 7. Aliberti (Honda); 8. Altobelli (Yamaha); 9. Parronchi (Honda); 10. Tummolo (Honda). CLASSE S4: 1. Fulgini (TM); 2. Panetta (Honda); 3. Migliorati (Honda); 4. Girolami (KTM); 5. Vavini (KTM); 6. Bastianini (Suzuki); 7. Bacaloni (KTM); 8. Zufferli (KTM); 9. Vari (Honda); 10. Mancini (KTM). CLASSE S5 - S8: 1. Venturi (TM); 2. Maccariello (Honda); 3. Di Mattia (Honda); 4. Scafoni (Suzuki); 5. Troyli (KTM); 6. Maimone (Honda); 7. Attardo (TM); 8. Rughetti (TM); 9. Fasolilli (Suzuki); 10. Ciavatta (Honda). CLASSE S7: 1. Giovannone (Bucci); 2. Fabrizi (Polini).
CASADEI CONCEDE IL BIS NELLA JUNIOR C Minimotocampionato italiano CASTELLANA GROTTE (BA) - Presso l’impianto “pista del sole” di Castellana Grotte (Ba), si è disputato il secondo round del campionato italiano minimoto. A dominare la gara della Open B è stato Andrea Forlani, alle sue spalle ha provato a contrastarlo fino a metà gara Francesco Ciotti, ma poi un leggero calo del motore ha spento ogni speranza. Nella Open A, Alessio Chessa non ha lasciato nulla agli avversari, conquistando prima la pole position e poi conducendo dal primo all’ultimo giro la gara. Passando ai più piccoli, secondo successo di Mattia Casadei nella Junior C. La categoria degli esordienti SAV (scuola avviamento velocità) è stata caratterizzata da due bandiere rosse a causa di cadute nelle battute iniziali tutte risoltesi senza grosse conseguenze per i piloti; al terzo via ha preso la testa della corsa Simone Serinaldi, tallonato da un serpentone di piloti che in ogni curva hanno provato a scavalcarlo: ci è riuscito solamente Raffaele Fusco, che ha conquistato la sua prima vittoria. La Junior A è stata appannaggio di Gennaro Izzo, che si è dovuto difendere per tutta la gara dagli attacchi di Dennis Foggia e da Riccardo Rodigari. Nella Junior B, successo di Kevin Zannoni.
Castellana Grotte (BA) 24 aprile Campionato Italiano minimoto, seconda prova - Direttore di gara: Fabio Sgarzi - Meteo: sereno.
Classifiche OPEN A: 1. Chessa (Dm) 24 giri in 11’59”528; 2. Mazzola (Polini) a 7”687; 3. Barani (Phantom) a 7”828; 4. Petrarca (Dm) a 8”143; 5. Carbonera (Dm) a 10”066; 6. Pisano (Zpf) a 11”273; 7. Paldini (Dm) a 21”611; 8. Costantino (Zpf) a 1 giro; 9. Innocenti (Phamtom) a 1 giro; 10. Borgognoni (Atm) a 2 giri; 11. Ponziani (Dm) a 3 giri. OPEN B: 1. Forlani (Dm) 24 giri in 12’26”269; 2. Ciotti (Polini) a 3”785; 3. Mancin (Dm) a 5”940; 4. D’Angelo (Phantom) a 8”200; 5. Miozzi (Dm) a 11”142; 6. Mantovani (Dm) a 11”208; 7. Bortone (Dm) a 11”383; 8. Bucciarelli (Dm) a 19”363; 9. Lozza (Dm) a 20”497; 10. Sbrana (Grc) a 1 giro; 11. Bruno (Iame) a 1 giro; 12. Cetrullo (Dm) a 1 giro; 13. Pizzoli (Dm) a 1 giro; 14. Mazzolai (Dm) a 1 giro; 15. Gabriele (Dm) a 1 giro; 16. Coveri (Dm) a 2 giri. JUNIOR A: 1. Izzo (Zpf) 14 giri in 7’15”133; 2. Foggia (Zpf) a 0”235; 3. Rodigari (Zpf) a 1”779; 4. Nepa (Sg) a 3”971; 5.
Spinelli (Sg) a 4”199; 6. Vietti (Polini) a 11”061; 7. Bernardi (Polini) a 12”471; 8. Scognamiglio (Grc) a 13”019; 9. Barberis (Sg) a 22”249; 10. Bonoli (Sg) a 22”510; 11. Donnini (Sg) a 25”604; 12. Tonassi (Zpf) a 30”090; 13. Imperiano (Zpf) a 31”403; 14. Mollicone (Dm) a 1 giro; 15. Rasa (Sg) a 1 giro; 16. Ferrara (Zpf) a1 giro. JUNIOR B: 1. Zannoni (Sg) 14 giri in 7’06”879; 2. Valequarantasei (Zpf) a 5”183; 3. Bastianelli (Zpf) a 5”851; 4. Di Costanzo (Zpf) a 6”747; 5. Facco (Sg) a 6”795; 6. Benfante (Zpf) a 12”866; 7. Morelli (Zpf) a 13”045; 8. Biancalana (Atm) a 21”949; 9. Filippo (Sg) a 22”030; 10. Ceccarelli (Dm) a 22”204; 11. Cecchi (Phantom) a 24”682; 12. Ruiu (Polini) a 25”411. JUNIOR C: 1. Casadei (Pasini) 24 giri in 12’45”966; 2. Vargas (Sg) a 3”783; 3. Pizzoli (Polini) a 13”211; 4. Bianucci (Sg) a 14”604; 5. Occhialini (Grc) a 27”107; 6. Ferroni (Dm) a 1 giro. SAV: 1. Fusco (Sg) 13 giri in 7’06”196; 2. Serinaldi (Polini) a 0”129; 3. Arcangeli (Grc) a 0”357; 4. Vocino (Zpf) a 0”486; 5. Scognamiglio (Grc) a 0”649; 6. Patella (Polini) a 11”825; 7. Cetara (Grc) a 16”148; 8. Cavaliere (Polini) a 19”741; 9. Bartalesi (Dm) a 1 giro.
ALESSIO CHESSA (1) VINCITORE DELLA OPEN A E MATTIA CASADEI (27), CHE SI È IMPOSTO NELLA JUNIOR C. motosprint
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Evoluzione continua Poco allungo, ma tanta coppia in basso. Migliorati maneggevolezza comfort e design. Tutto considerato, non costa neanche tanto
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ATANIA - Alla nostra sinistra l’Etna ancora innevato, alla nostra destra il mare, davanti a noi una strada tutte curve da percorrere con la Ducati Monster 1100 EVO ABS, l’ultima nata in una delle famiglie più famose del mondo. Uno stile inconfondibile, un gioiello di tecnologia, adatto a qualsiasi tipo di motociclista. È stata sempre questa la sua forza e continua ad esserlo ancora oggi. Questa volta Ducati ha addirittura calato il poker d’assi, portando la Monster alla sua massima EVO...luzione, meccanica ed elettronica. Insomma, una moto divertente, versatile; un classico moderno che, tutto considerato, è offerto ad un buon prezzo. La nuova 1100 EVO ABS a prima vista sembra la classica Monster, disponibile in rosso con fascia bianca ed in nero con fascia grigia ed arricchita dal logo Ducati Corse, bene in vista. Poi, però, l’occhio più esperto inizia a scoprire particolari e componenti degni di una moto di alta classe. Le differenze più evidenti rispetto al vecchio modello sono due. I silenziatori, ereditati dalla Diavel, che adesso si trovano sul lato destro e rendono il codino molto più snello e filante. Mossa azzeccata, perché non solo il retrotreno, ma tutto il design della moto ne trae enorme beneficio. Perché ora la Monster ha un aspetto minimalista che più si addice ad una naked. La seconda gradita novità riguarda le pedane del passeggero: finalmente non sono più collegate a quelle dal pilota tramite il lungo “piastrone” di alluminio, ma sono piccole e ben realizzate. LE MODIFICHE più interessanti, comunque, sono ben altre e per apprezzarle bisogna iniziare a guidare. La Monster 1100 EVO ABS è comoda: la sella è stretta e non eccessivamente alta, caratteristiche che consentono a chiunque di poggiare facilmente entrambi i piedi a terra. Il busto resta inclinato in avanti
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ro c.m 1.690 eu Prezzo 1 3,5 kW) 100 CVg(7 a z ’ n i/ te ir o P a 7500 m) m (103 N 10,5 kgg ’ i/ ir Coppia a 6000 kg ecco 169 Peso a s ro, rosso Colori ne
LA NUOVA MONSTER 1100 EVO È PIÙ COMODA DEL VECCHIO MODELLO. GRAN PARTE DEL MERITO È DELLA POSIZIONE DI GUIDA: UTILIZZANDO DEGLI SPESSORI, IL MANUBRIO È STATO ALZATO DI 20 MILLIMETRI. motosprint
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Prova novità Ducati Monster 1100 EVO ABS
quanto basta e sugli avambracci non si avverte un eccessivo carico. Il merito è del manubrio, che è stato rialzato di ben 20 millimetri montando degli spessori tra la piastra superiore di sterzo e gli attacchi manubrio. La nuova Monster, quindi, è più comoda della vecchia, sulla quale si era costretti a guidare con il busto molto più inclinato verso l’avantreno. Noi, addirittura, avremmo alzato il manubrio di un altro centimetro, ma già così il compromesso tra comfort e feeling con l’avantreno è buono. Appena avviato il motore ci si rende conto che gli ingegneri di Borgo Panigale non sono stati con le mani in mano e che la nuova posizione di guida è solo la punta dell’iceberg. Il sound della Monster 1100 EVO ABS non è più cupo e rassicurante, ma rabbioso, e la risposta all’acceleratore è incredibilmente pronta. Il Desmodue EVO sale di giri con estrema rapidità, ha un comando frizione finalmente morbido e modulabile ed un cambio caratterizzato da innesti precisi e da una contenuta corsa della leva. Il bicilindrico bolognese spinge forte sin da 2000 giri, ha un’erogazione fluida e progressiva fino ai 5000 giri, limite oltre il quale si scatena, regalando belle soddisfazioni fino a quota 8000. A questo punto interviene molto bruscamente il limitatore, ma da un due valvole non potevamo chiedere di più. Bisogna sempre ricordarsi che questo è l’unico motore bicilindrico raffreddato ad aria e con due valvole per cilindro capace di sviluppare oltre 100 CV di potenza. PRIMA, seconda, terza… è solo grazie all’ausilio del DTC (Ducati Traction Contol) che si riesce a mantenere la ruota anteriore a contatto con l’asfalto. La nuova Monster è divertentissima e con quel manubrio un po’ più alto si riesce sempre a mantenere la situazione sotto controllo. Iniziamo a “scalare” l’Etna e ci facciamo prendere la mano. Aumentando il ritmo, la moto continua a scendere decisa in piega ed a mantenere la traiettoria impostata. La taratura delle sospensioni è un po’ troppo rigida, specialmente quella della forcella; è per questo che nei cambi di direzione la moto risponde prontamente ai comandi ed è sempre per questo che le asperità dell’asfalto vengono mal digerite ed il comfort, ovviamente, ne risente. Comunque, considerando l’ottimo rendimento della ciclistica, qualche sacrificio si può anche fare! motosprint
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IDENTIKIT 1MOTORE IL NUOVO IMPIANTO DI SCARICO (SOPRA) HA DEI COLLETTORI CHE SOMIGLIANO A QUELLI DELLA DIAVEL. LA FORCELLA MARZOCCHI (SOTTO ED IN BASSO) È PLURIREGOLABILE ED È COLLEGATA A PINZE BREMBO AD ATTACCO RADIALE (IN BASSO).
Bicilindrico a L, quattro tempi, raffreddato ad aria. Alesaggio e corsa: 98 x 71,5 mm. Cilindrata: 1079 cm3. Rapporto di compressione: 11,3:1. Distribuzione desmodromica, 2 valvole per cilindro. Alimentazione ad iniezione elettronica. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
1TRASMISSIONE
Primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico e sistema antisaltellamento. Cambio a sei marce.
1CICLISTICA
IN POCHE PAROLE CI PIACE Design Rapporto qualità/prezzo Posizione di guida NON CI PIACE Scarsa visibilità degli specchietti Scarso allungo del propulsore L’ABS entra spesso in funzione
L’impianto frenante garantisce tanto mordente ed una buona modulabilità. Non poteva essere altrimenti, considerando che all’avantreno ci sono due dischi da 320 millimetri di diametro ed una pompa radiale Brembo. Anche le gomme (Pirelli Diablo Rosso II) svolgono egregiamente il loro dovere, garantendo tanto grip ed un comportamento sempre sincero. Le coperture italiane si sposano alla perfezione con la ciclistica della nuova Monster: in fase d’inserimento si può tranquillamente forzare ed anche avvicinandosi al limite si riesce a mantenere il controllo della situazione. Inoltre, in situazioni limite o di pericolo, l’ABS (di serie sulla nuova Monster) si rivela un alleato prezioso, anche se il suo intervento si avverte spesso e volentieri.
Telaio a traliccio in tubi d’acciaio, collegato a piastre in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella Marzocchi pluriregolabile a steli rovesciati da 43 mm Ø, corsa ruota 130 mm; posteriore progressiva, forcellone monobraccio in alluminio ed un ammortizzatore Sachs pluriregolabile, corsa ruota 148 mm. Freni Brembo con ABS: anteriore 2 dischi da 320 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; posteriore 1 disco da 245 mm Ø, pinza a 2 pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR17; posteriore 180/55 ZR17.
1DIMENSIONI
A SINISTRA DALL’ALTO: IL CRUSCOTTO È COMPOSTO DA DUE DISPLAY LCD. IL CODINO TERMINA CON UN FARO A LED. LE MANIGLIE PER IL PASSEGGERO SONO DISPONIBILI COME OPTIONAL.
Interasse: 1450 mm. Lunghezza: 2095 mm. Altezza: 1099 mm. Altezza sella: 810 mm. Inclinazione del cannotto di sterzo: 24°. Capacità del serbatoio carburante: 13,5 litri.
LA TECNICA
IL SAFETY PACK È DI SERIE
Include l’ABS ed il traction control UNA DELLE novità più interessanti della Monster 1100 EVO è il Ducati Safety Pack di serie. Il pacchetto che comprende l’ABS ed il traction control (DTC) regolabile su quattro livelli. Entrambi i sistemi, inoltre, sono disinseribili. Un altro aiuto nella guida arriva dalla frizione, in questo caso a bagno d’olio e munita di antisaltellamento: il comando al manubrio risulta finalmente morbido e modulabile, grazie agli interventi effettuati sul gruppo portadischi e sulla pompa radiale, esattamente come quella del freno anteriore. Entrambe
sono fornite dalla Brembo, che firma anche le pinze anteriori a quattro pistoncini. Per incrementare la potenza del motore, i tecnici sono intervenuti sia sulla mappatura della centralina, sia sulla distribuzione: sono aumentati l’alzata delle valvole, il tempo di apertura delle valvole di aspirazione (5% in più) e scarico (4% in più). È stato inoltre ridisegnato il cielo del pistone ed aumentato il rapporto di compressione, che ora è 11,3:1. Inedito l’impianto di scarico. Grazie a tutte queste modifiche la potenza dichiarata è lievi-
tata a 100 CV, un valore degno di nota per un motore raffreddato ad aria con due valvole per cilindro. Per quanto riguarda le sospensioni, la forcella è una Marzocchi a steli rovesciati da 43 millimetri di diametro; l’ammortizzatore un Sachs. Entrambe le unità sono pluriregolabili: si può variare il precarico molla, il freno idraulico in compressione e quello in estensione. Come sulle ultime nate a Borgo Panigale, anche su questo modello gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 12.000 km. La nuova Monster 1100 EVO ABS costa 11.690 euro chiavi in mano: considerando la qualità costruttiva, i materiali ed i componenti impiegati, non stiamo parlando di una cifra esagerata. Trattandosi di una Ducati, sono anche disponibili una vasta gamma di accessori: parti della carrozzeria in carbonio, impianto di scarico e centralina che assicurano incrementi prestazionali, cover serbatoio di diversi colori per personalizzare la grafica e tanto altro ancora. motosprint
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Prova verità MV Agusta Brutale 920 di Marco Comellini - foto Digital Photo Studio
L ATI DATI DICHIAR
0 Euro f.c. Prezzo 11.99 CV (96 kW) Potenza 11209.500 giri/’ a gm (95 Nm) Coppia 9,50k0 giri/’ a 81 o 190 kg Peso a secc ro opaco o opaco, ne Colori bianc
Sottocontrollo IL CRUSCOTTO DELLA BRUTALE 920 È IDENTICO A QUELLO DELLA 990: GROSSO CONTAGIRI ANALOGICO, CON FINESTRA PER LA TEMPERATURA DEL LIQUIDO REFRIGERANTE E INDICATORE DELLA MARCIA INSERITA; SULLA DESTRA, IL QUADRANTE A CRISTALLI LIQUIDI DELLO STRUMENTO MULTIFUNZIONE: TRA LE INDICAZIONI FORNITE CI SONO QUELLA DEL CONTROLLO DI TRAZIONE, IL CRONOMETRO E PURE UNA SCRITTA CHE SEGNALA L’APERTURA DELLA STAMPELLA LATERALE.
A CRISI c’è, molti tirano la cinghia ma pochi rinunciano totalmente ai prodotti di firma, così ripiegano sull’outlet. Le Case motociclistiche si adeguano, a modo loro, cercando di tentare chi non vuole fare il passo troppo lungo. E anche un marchio prestigioso come MV Agusta ha messo in produzione una entry level di lusso, che risponde al nome – noto – di Brutale. Solo “Brutale”, senza la sigla 920 ad indicare la nuova cilindrata che meglio la distinguerebbe dalle più costose versioni 990 e 1090. Se è un’abile mossa di marketing per evitare di far relegare la neonata “Brutalina” nel cantuccio dell’economico, è riuscita. Comunque la più nuova delle MV ha un prezzo che non spiazza come le altre: 11.990 euro, cioè 3.510 euro meno della 990, il gradino immediatamente successivo. Davvero una bella differenza, anche perché la 920 sfrutta interamente la base ciclistica e motoristica della sorella maggiore. Le differenze però ci sono, le più evidenti sono nelle sovrastrutture: la sella è in un pezzo unico, gli indicatori di direzio-
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Lo stesso blasone, lo stesso fascino, ma costa molto meno delle altre versioni. Anche con qualche finezza in meno resta una gran moto
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L’arte del risparmio
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Prova verità MV Agusta Brutale 920
LA TECNICA ne sono stati tolti dagli specchi retrovisori per tornare in posizione classica, a fianco del fanale, ed alcuni particolari sono privi di verniciatura. Inoltre al posteriore è montato lo stradalissimo pneumatico Pirelli Angel. Il motore è stato ridotto alla cilindrata di 921 cm3, senza però venire privato dei gingilli elettronici della doppia mappatura e del controllo di trazione. Salendo in sella è poco percepibile che il piano d’appoggio sia stato ribassato (solo di 5 mm), ma le sue forme consentono comunque di appoggiare bene i piedi a terra anche a chi non supera i 175 cm di statura. Invece si avverte subito il nuovo manubrio: risulta più comodo da manovrare e si è meno caricati in avanti. Rimane il fatto che negli spazi angusti la capacità di sterzata risulta molto scarsa e spesso le inversioni di marcia richiedono più di una manovra. L’avviamento è pronto ed autonomo: una volta premuto il pulsante non occorre insistere con la pressione del pollice, in quanto il motorino elettrico insisterà automaticamente fino al borbottio del motore. La frizione è tonica e l’innesto della prima è accompagnato da un avvertibile “clonck” che però non si presenterà più nell’innesto dei rapporti successivi. Il cambio è preciso, non eccessivamente morbido ma sicuramente rapido. Mettendo tutte le marce fino alla sesta a basso regime la prima sensazione è che l’elasticità del motore non abbia nulla da invidiare a quella (ottima) della 990. Osservando i rilevamenti, si nota che la Brutalina riesce addirittura a fare qualcosina di meglio in ripresa sulla distanza dei 400 metri. Ed anche riaprendo l’acceleratore senza troppi complimenti, a bassa velocità, il risultato è ottimo: la 920 riprende senza strattonare e con grande elasticità, con una progressione tale che viene il dubbio di non essere in sesta ma in una marcia inferiore. Eppure... QUINDI, se cilindrata, potenza e coppia sono diminuite (dai nostri rilevamenti la potenza è inferiore di 8,8 CV e la coppia è calata di 0,72 kgm), la fruibilità del nuovo propulsore non ne ha risentito ed è rimasta ottima. Le vibrazioni invece si avvertono maggiormente, soprattutto sono presenti quando si viaggia in autostrada a 130 km/h costanti, velocità alla quale si può rimanere a lungo senza problemi grazie all’effetto del piccolo cupolino sopra il fanale. Ovviamente ai quasi 240 motosprint
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km/h effettivi della velocità massima la situazione si fa decisamente più faticosa. Sensazioni diverse rispetto alla 990 si percepiscono anche dal freno anteriore nonostante sia dichiarato identico, mentre quello posteriore è al pari, ovvero trasmette poco l’entità di lavoro rispetto alla pressione applicata al pedale. Il comando freno al manubrio presenta una leva dalla corsa utile molto corta e più adatta ad un utilizzo corsaiolo che a quello stradale; potenza e modulabilità sono sempre elevate, ma occorre parecchia sensibilità per sfruttare bene la frenata anche se basta un solo dito per frenare forte. In-
] IN QUESTA VERSIONE DELLA BRUTALE LE LEVE DI FRENO E CAMBIO NON SONO REGISTRABILI, MA MANUBRIO E PEDANE RESTANO MONTATI SU SILENT BLOCK. L’AMMORTIZZATORE SACHS È REGOLABILE SOLO NEL FRENO IN ESTENSIONE E NEL PRECARICO DELLA MOLLA.
È CAMBIATA MA NON SI NOTA La differenza è nei dettagli LA BRUTALE (920) è molto simile alla 990 ma alcuni particolari estetici permettono di riconoscerla. Il fanale anteriore ha le medesime forme ma non ha la lente poliellissoidale, e la lampada è alogena. La sella è realizzata in unico pezzo, l’imbottitura ha una consistenza mirata maggiormente al comfort ed è ribassata di 5 mm. Al posteriore invece il fanale rimane identico e integrato alla “coda” pressofusa in alluminio, mentre gli indicatori di direzione sono a lampadina e non a led. Dal punto di vista tecnico le novità sono
meno evidenti. Manubrio e pedane rimangono montati su silent block antivibrazioni. Le sospensioni hanno una taratura differente: la forcella Marzocchi a steli rovesciati di 50 mm Ø totalmente regolabile ha nuove molle e differenti pacchi lamelle interni; l’ammortizzatore Sachs qui offre solo il registro idraulico del freno in estensione e quello consueto del precarico molla. Il telaio è costituito da una struttura a traliccio di tubi di acciaio che per questo modello sono saldati a filo continuo e non a Tig, e fissati alle piastre in alluminio che imbrigliano il perno forcellone. Quest’ultimo è già il modello nuovo rivisto nelle quote, più lungo e più leggero di 1,2 kg rispetto alle vecchie Brutale. I cerchi sono fusi e non forgiati e per la ruota posteriore è prevista l’omologazione anche del pneumatico con misura 190/55, per consentire l’installazione di una unità più sportiva. Leva freno e leva cambio sono prive di regolazione fine. La nuova cilindrata è stata ottenuta riducendo il solo diametro dei pistoni che sono ora di 73 mm Ø e sfruttano un inedito (per le Brutale) getto d’olio di raffreddamento. Nuovi anche il radiatore del liquido di raffreddamento e i relativi fianchetti. Non sono invece variati i corpi farfallati Mikuni di 46 mm Ø, l’elettronica Magneti Marelli 5SM dotata di traction control regolabile su 8 livelli di intervento e di doppia mappatura, e nemmeno gli scarichi con i terminali sovrapposti e tagliati a fetta di salame. Non c’è invece il sistema antisaltellamento sulla frizione. La strumentazione è uguale a quella della 990 e tra le altre cose offre l’indicatore della marcia inserita, la temperatura dell’acqua, il tasto hazard, l’indicatore del traction control e il cronometro.
IDENTIKIT 1MOTORE Quattro cilindri, 4T, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 73 x 55 mm. Cilindrata 920,8 cm3. Compressione: 13:1. Distribuzione DOHC, 4 valvole per cilindro. Accensione-iniezione Magneti Marelli 5SM, corpo farfallato Mikuni. Accensione elettronica a scarica induttiva. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
1TRASMISSIONE
Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio. Cambio estraibile a 6 marce.
1CICLISTICA
Telaio a traliccio. Sospensioni: ant. forcella a steli rovesciati 50 mm Ø completamente regolabile, corsa 125 mm; post. forcellone monobraccio in alluminio, leveraggi progressivi e un ammortizzatore regolabile nel precarico e nel freno in estensione, corsa ruota120 mm. Freni: ant. 2 dischi 310 mm Ø e pinze flottanti a fissaggio radiale a 4 pistoncini; post. disco 210 mm Ø, pinza a 4 pistoncini. Pneumatici: ant. 120/70 - ZR17” M/C (58W); post. 180/55 - ZR17” M/C (73W).
1DIMENSIONI
Interasse 1430 mm; lunghezza 2045 mm; larghezza 775 mm; sella 825 mm; avancorsa 103,5 mm. Serbatoio carburante23 litri.
LA LINEA È QUELLA DELLA BRUTALE MA SI NOTANO SELLA IN UN PEZZO SOLO E SPECCHI AL MANUBRIO. LA CUBATURA DEL MOTORE È STATA RIDOTTA PORTANDO L’ALESAGGIO A 73 MM.
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la pagella
Prova verità MV Agusta Brutale 920
i rilevamenti Velocità max239,2 km/h
Linea9
Accelerazione da fermo
È una moto che ha dato l’impronta a tutta la categoria delle naked. E anche in questa versione resta bellissima.
distanza in metri
0-400 11”04 0-1000 20”82
Finiture8 Stiamo parlando di una MV, quindi il livello è sempre elevato. Ma, inevitabilmente, non quanto quello delle versioni più costose.
Componentistica8 Idem come sopra: materiali di qualità, però il risparmio ha le sue regole e a qualche regolazione qua e là si è dovuto rinunciare.
Motore9 Il 990 è un gran motore e anche con qualche cm3 in meno non ha perso quasi niente. Peccato il leggero on-off con la mappatura sportiva.
Trasmissione8,5 Non è un cambio morbidissimo ma è rapido e preciso. Quanto alla frizione, presta il fianco a ben poche critiche.
Sospensioni8,5 Bene la nuova taratura della forcella, l’ammortizzatore invece appare un po’ morbido.
Freni7,5
somma è una gestione adatta a centauri esperti piuttosto che ad una moto entry level indirizzata a neofiti e a un utilizzo anche urbano. Pure qui i crudi numeri dei rilevamenti confermano le sensazioni, soprattutto con la frenata da 100 km/h che richiede uno spazio di arresto superiore di quasi un metro. MERITA invece un commento positivo il reparto sospensioni proprio riguardo all’utilizzo sugli accidentati fondi cittadini. L’ammortizzatore copia egregiamente le irregolarità che si incontrano solitamente nei centri storici e non fa soffrire la schiena. All’avantreno, i polsi non patiscono troppo anche se la forcella si percepisce un po’ meno confortevole. Continua invece a soffrire di una sensazione di precarietà il passeggero: nonostante la nuova sella non sta comodo e fatica ad ancorarmotosprint
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si alle poco funzionali maniglie ricavate nella parte inferiore del codino. Ma c’è anche l’aspetto sportivo della nuova Brutale, che non a caso dispone della mappatura Sport, selezionabile con una (poco immediata) procedura, tramite il tasto dell’avviamento. Innanzi tutto cambia il feeling con il comando dell’acceleratore e cambia anche il carattere della moto stessa, soprattutto nella prima parte dell’erogazione. La risposta del motore diventa più aggressiva, al punto che compare un po’ di fastidioso effetto on-off se si è troppo rapidi nel riaprire il comando gas dopo una frenata o un rilascio prolungato dell’acceleratore. La sensazione di maggior brio sembra però legata alla sola prima parte dell’erogazione; quella successiva rimane molto progressiva, emozionante e impegnativa nell’allungo.
Nell’impiego sportivo si rivaluta ed apprezza maggiormente il freno anteriore, ma si patisce un po’ di ondeggiamento del retrotreno nell’affrontare i curvoni veloci. È possibile modificare anche i parametri relativi al controllo di trazione, ma in ogni caso l’intervento avviene sempre in maniera dolce, non avvertibile. Molto buona la maneggevolezza nelle curve lente e a corto raggio, mentre nei cambi di direzione a velocità sostenuta la Brutale sembra un po’ meno maneggevole della Brutale 990, come se restasse un po’ più seduta in uscita di curva. La Casa la propone come la più facile delle sue naked ma, vista la grande versatilità della sorella maggiore 990, se non fosse per il risparmio economico, (che visti i tempi ha sicuramente un suo peso) di questa Brutale entry level non si sarebbe sentito il bisogno.
tempo in secondi
I PARTICOLARI CHE FANNO L’IDENTITÀ DELLA BRUTALE: SCARICO CON LE DOPPIE USCITE SOVRAPPOSTE, IL FANALE POSTERIORE INCASSATO NELLA CODA IN ALLUMINIO E IL CARATTERISTICO FANALE ANTERIORE, CHE QUI PERÒ NON HA LA LENTE POLIELLISSOIDALE.
variazione velocità in km/h
tempo in secondi
0-100 0-160
3”22 6”37
distanza in metri
tempo in secondi
0-400 11”52 0-1000 21”70 variazione velocità in km/h
tempo in secondi
60-100 60-160
3”50 8”80
Velocità indicata
50 km/h 100 km/h 150 km/h
186,2 230,6 distanza in metri
77,3 269,6
46,3 km/h 95,0 km/h 143,0 km/h
Frenata
metri
13,7 39,3
210,2 kg Asse anteriore 107,2 kg Asse posteriore 103 kg Con il pieno di carburante
il banco
Guida9
Potenza massima
Maneggevole, anche se leggermente meno della 990. Una moto che si adatta a tutti i livelli di esperienza.
87,8 kW (119,4 CV) a 10.200 giri/’
Economica non è nemmeno in questa versione d’accesso, ma finalmente c’è un prezzo in linea con quello delle concorrenti.
velocità uscita in km/h
Velocità effettiva
Peso effettivo
Prezzo7
45,0 160,5
Scarto al tachimetro
Strumentazione8,5
Quello del conducente è adeguato, siamo a livello delle naked giapponesi; il passeggero invece sta un po’ meno comodo.
distanza in metri
Misurata nel rapporto più lungo
da 60 km/h da 100 km/h
Comfort8
204,3 233,7
Ripresa da 60 km/h
L’anteriore è efficace ma ha poca corsa e richiede un uso attento, da rivedere il feeling di quello posteriore.
La consolle è ben leggibile e fornisce tutte le informazioni necessarie e anche di più. Poco visibili le spie di segnalazione.
velocità uscita in km/h
effettiva alla ruota
Coppia massima effettiva alla ruota
89,4 Nm (9,12 kgm) a 7900 giri/’ motosprint
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Attualità a cura di Dario Ballardini
Pochi danni, pochissimi ritardi RIMBALZA dal Giappone la notizia che a marzo la produzione automobilistica di Toyota, Nissan e Honda si è ridotta di oltre la metà rispetto allo stesso mese dello scorso anno, a seguito del terremoto e dello tsunami che hanno devastato il nord-est del Paese colpendo gravemente numerosi dei loro fornitori. Quella della Honda Auto, in particolare, si è ridotta del 62,9%. La cosa però non tocca assolutamente la divisione moto della Honda. Vito Cicchetti, direttore generale di Honda Italia, è stato lapidario: «La situazione della produzione motociclistica nella fabbrica Honda in Giappone è stabile». Nel dettaglio, significa che dal 28 marzo la produzione a due ruote nello stabilimento di Kumamoto è stata riavviata, dopo che era stata fermata non per danni materiali ma per la situazione del Paese (con razionamento dell’energia elettrica) e dei fornitori più colpiti dal sisma. La Honda, anzi, per le attività di soccorso e di recupero ha donato subito 300 milioni di yen (2.520.000 euro), 1000 generatori di elettricità e 5000 bombole di gas; per quanto riguarda i fornitori, piuttosto che chiedere a quelli in difficoltà un gravoso proseguimento delle forniture, si è lasciata loro la possibilità di lavorare alla ricostruzione, rivolgendosi a soluzioni alternative. Per la Casa motociclistica più grande del mondo l’interruzione della produzione è stata quantificata in 5000 tra moto e scooter, che saranno reintegrati nei prossimi mesi; nel frattempo i concessionari saranno riforniti con i mezzi prodotti prima del disastro. Anche la Honda comunque ha motosprint
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riportato danni a causa del sisma: i maggiori nello stabilimento di Tochigi, a 130 km dalla prefettura di Fukushima, dove ci sono il centro R&D e un circuito impiegato per i test che ha subito danni rilevanti.
Non sono previsti disagi per la fabbrica di Atessa, dove nascono gli SH, la Hornet, la Transalp: le scorte della componentistica proveniente dal Giappone sono sufficienti a garantire la continuità produttiva.
2 MILIONI PER IMOLA SONO previsti 2 milioni di euro di investimenti per migliorare lo stato e l’efficienza del circuito di Imola; in particolare vanno segnalati lavori di riasfaltatura, l’installazione di barriere antirumore e dispositivi di sicurezza passiva. È quanto previsto dal piano industriale approvato dal consiglio di amministrazione di Formula Imola per il triennio 2011-2013, e lo stanziamento va ad aggiungersi al1.500.000 euro già utilizzati, per un totale di 3.500.000 euro. Walter Sciacca. amministratore delegato e direttore dell’autodromo, ha stimato in 15 milioni di euro il fatturato complessivo del triennio in corso.
TELENOVA PREMIA LO SCOOTER POLINI PIÙ FASHION Griglia di Partenza, trasmissione motoristica di TeleNova condotta da Franco Bobbiese, premierà lo scooter personalizzato Polini “più racing e più fashion” tra quelli in gara nella Polini Italian Cup. La nomina nella trasmissione del 6 ottobre, cui saranno invitati i primi tre scooter selezionati. Per partecipare basta inviare una mail a griglia@ telenova.it con allegata la foto dello scooter, indicando nome del pilota, team, trofeo in cui gareggia, recapiti telefonici. DOMENICO LOJACONO DIRETTORE VENDITE PEUGEOT Domenico Lojacono è il nuovo direttore vendite di Peugeot Motocycles Italia. 38 anni, laureato in economia e commercio, negli ultimi 8 anni aveva lavorato per Yamaha Motor Italia. Tra i suoi incarichi lo sviluppo della rete commerciale e delle strategie di business. LA TESTA A POSTO COL GEL TAFT DUCATI La Taft ha presentato la special edition di Ducati Power Gel, gel per capelli la cui tenuta viene definita “illimitata”, resistente all’acqua; costa 4,89 euro al pubblico nella confezione da 300 ml. Fino al 30 novembre, acquistando uno dei gel Taft e andando sul sito www.taft.it si possono vincere tre Ducati Monster 696; in palio anche 30 biglietti per le tribune Ducati nelle gare italiane della MotoGP, 10 caschi Ducati e un pass VIP Village per il GP del Mugello.
IN BREVE
LA HONDA RESISTE AL TERREMOTO
LA S&S NON ABBANDONA I SUOI MOTORI È stata chiusa la Big Dog Motorcycle Company, che costruiva custom in America equipaggiandole con motori prodotti dalla S&S; la chiusura farebbe decadere anche la garanzia, ma la S&S ha annunciato che comunque continuerà ad offrirla. «Avremmo potuto semplicemente infischiarcene – ha detto George Smith Jr., presidente della S&S, – ma non me la sono sentita. Dopo tutto sono motori S&S, noi li abbiamo costruiti e noi continueremo a fargli assistenza».
MEGLIO GUIDARE MALE O TRUFFARE? Le percezioni degli italiani
A TUTTO SPORT SI CHIAMA Battlax R10 ed è nato per offrire migliore maneggevolezza e un maggiore angolo di piega rispetto al BT003. È il nuovo pneumatico supersportivo lanciato dalla Bridgestone ed offre un differente profilo del battistrada con scolpiture tridimensionali, e una carcassa di nuova costruzione che garantisce un riscaldamento più veloce. La copertura anteriore è disponibile solo nella mescola “media” e nella misura 120/70ZR17”; per quella posteriore le mescole disponibili sono due, “dura” e “media”, entrambe nelle misure 180/55ZR17” e 190/55ZR17”. L’arrivo sul mercato è programmato nel corso della primavera.
CURIOSI, i risultati di un’indagine sugli incidenti stradali effettuata dall’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione-ISPO: il 91% degli italiani condanna la violazione delle principali regole di convivenza civile, ma ai primi posti figurano le truffe verso il prossimo e verso lo Stato, mentre le violazioni del Codice della Strada sono solo al quinto posto. «È deprimente – ha commentato Sandro Salvati, presidente della Fondazione ANIA fra le imprese assicuratrici – constatare che nella considerazione degli italiani il rispetto delle regole della strada arrivi solo al quinto posto, dopo comportamenti sicuramente deplorevoli ma che non mettono a repentaglio la vita delle persone. Eppure sulle strade del nostro Paese nel 2009 si sono registrati un morto e 70 feriti ogni due ore. Nel 2009 solo a causa degli incidenti stradali ci sono stati 4237 morti, un milione di feriti e 20.000 paraplegici. Statisticamente l’80% dei sinistri è dovuto a errati comportamenti umani e a un mancato rispetto delle regole». Oltre il 70% degli automobilisti intervistati ha dichiarato di infrangere le regole, pur conoscendo rischi e conseguenze sociali ed economiche degli incidenti. Le infrazioni ritenute più gravi sono quelle che possono arrecare danno agli altri, in particolare la guida in condizioni di alterazione (76%), passare con il rosso (60%) e superare i limiti di velocità (52%). Le più frequenti sono l’eccesso di velocità, telefonare, guidare senza cintura di sicurezza e passare con il rosso. Cose di cui tenere conto, anche perché i motociclisti gli errori alla guida li pagano cari. Anche quando non sono i loro.
GUIDAREPILOTARE
LA SCUOLA DI STOHR
TORNANO i corsi di Guidare Pilotare, la scuola di guida fondata da Siegfried Stohr. Tre i livelli dei corsi moto: Guida Sicura (3/5-412 euro, 21/6 e 23/9-516 euro), Guida Sportiva (3/5-637 euro, 21/6-796 euro), Avviamento alla Guida in Pista (3/5-432 euro, 21/6-540 euro), tutti organizzati a Misano. Info: 0541-612540, commerciale@ guidarepilotare.com
LA STORIA SUL SITO
UN SECOLO DI BENELLI
LA BENELLI compie cent’anni e per l’occasione ha dedicato diverse pagine del suo sito a un secolo di storia gloriosa, suddivisa nelle sezioni “La storia”, “Uomini e luoghi”, “La produzione”, “Competizioni”. Se siete curiosi, l’indirizzo è: www.benelli.com/centenario
ASSISTENZA GRATUITA
IL TAGLIANDO DEGLI ARAI
FIN DAL 1991 la BER Racing, importatore dei caschi Arai, ha esteso ai suoi clienti il servizio gratuito di assistenza, controllo e pulizia che viene portato sulle piste. Ecco gli appuntamenti 2011: 14/5 S.Z., via Proventa 148/C, Faenza (RA); 21/5 Tutto Moto Racing, via Tiburtina Km 21,100, Tivoli (RM); 28/5 Ciclomotoforniture Mandelli, via Nuova Valassina 19/21, Giussano (MI); 28/5 WheelUp Brescia, via Cascina Fiorita 4/14, Roncadelle (BS); 11/6 Stavini, v.le F.lli Rosselli 22/24r, Firenze; 18/6 Moto Action, via Cardinal Lambertini 1, Imola (BO); 25/6 UnionBike, via Tolstoj 87, Milano; 1-2-3/7 GP d’Italia, Circuito Mugello; 2-3-4/9 GP San Marino, Circuito di Misano. motosprint
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Motolandia donne e motori
Manifestazioni, viaggi e turismo
motosprint
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IL RISVOLTO È BELLO LA STORIA È FALSA ERA una di quelle sere in cui alla televisione niente, gli amici tutti impegnati, la fidanzata a letto con l’influenza e il cane immobile sotto il tavolo. Così decise per una volta, giusto per quella volta, di perdere tempo sulla piazzetta di facebook a guardare da fuori i piccoli e grandi avvenimenti in corso, gli sciocchi e stupidi video postati dagli amici, le futili e inutili foto delle grigliate di pasquetta, le barzellette cretine, i commenti superflui e i “mi piace” a qualunque gruppo appena nato. Era sempre stato di quelli “contro” il grande mondo pettegolo e strano di facebook, forse perché non riusciva ad immergersi fino in fondo, tanto da prenderci gusto, ma piuttosto non lo capiva e lo osservava sempre troppo dall’esterno. Anche in quella sera in cui alla televisione niente, il suo approccio alla piazzetta virtuale era stato distaccato e sospettoso, come di chi guarda una festa dal buco della serratura, nonostante sia stato invitato. Quella sera, tra gli inviti a dare la sua amicizia a qualcuno di vecchio o nuovo, c’era quello di una tale Lorena Taldeitali, che nel profilo non metteva foto e nel messaggio faceva riferimento ad una gita scolastica di tanti, tantissimi anni prima, ai tempi della quinta liceo scientifico. Che flash! Come vide quel messaggio, un mondo di ricordi gli si spalancò davanti: che gita, quella gita. Ricordò la camera di quel triste alberghetto della periferia di Firenze dove erano stati confinati loro della quinta B insieme a quelli della H. Ricordò il viaggio in pullman, le canzonette cantate in coro, Carlo e Laura che si erano baciati per tutto il tempo, la migliore amica di Laura che aveva pianto guardandoli e il gruppetto degli “ignoranti” che aveva inviato nella loro direzione dei motti a dir poco sconci, che però erano passati totalmente inosservati dai due, che indifferenti avevano continuato a baciarsi o, meglio, a limonare duro. Ricordò che c’era una ragazza che forse sì, si chiamava Lorena, che l’aveva guardato per tutti quei primi indimenticabili giorni di libertà, in cui lui tra l’altro aveva fumato la prima sigaretta, si era preso la prima sbronza e durante quella si era forse innamorato per la prima volta, forse proprio di quella Lorena, con cui si erano guardati parecchio, ma nessuno aveva colto l’occasione per andare oltre gli sguardi. Ora, durante quella sera in cui alla televisione niente, si trovò ad avere finalmente quell’occasione, e decise di coglierla. Fu così che a quella richiesta d’amicizia rispose sì e a quel primo messaggio ne fece seguire altri. Lui e Lorena Taldeitali si dissero molte cose, si raccontarono molto, si scambiarono poesie e canzoni. Si dedicarono immagini, citarono video, si iscrissero a gruppi e forse, finalmente, s’innamorarono. Anche se a voler ben guardare lei non era quella Lorena e lui non era quel Paolo e non si erano mai incontrati in quella gita. Ma facebook è così, e così è soprattutto l’amore: arriva in quelle sere in cui alla tele non c’è proprio niente e poi non se ne va più. Laura Cattaneo
PRIMA VOLTA IN MOTO
Guida Michelin per le Alpi È LA PRIMA delle guide Michelin dedicata al mototurismo. La “location” è la zona alpina, su e giù attraverso quaranta passi con ventitré itinerari di varia lunghezza attraverso Italia, Svizzera, Francia, Austria e Germania. Il tutto personalizzabile attraverso varie possibilità di scelta, ad esempio tra le arterie principali e più rapide o le stradine seconda-
rie immerse nel verde per un viaggiare più flemmatico e gustoso. Ci sono infatti numerose informazioni per mangiare e anche dove dormire. Oltre alla carta generale staccabile, ci sono carte dettagliate per ogni itinerario con la localizzazione di duecento ristoranti e alberghi selezionati, punti panoramici ed eventuali passaggi difficili. Inoltre gli itinerari sono descritti nei road-book scaricabili dal sito ViaMichelin.fr, che indicano nel dettaglio le direzioni da prendere, il chilometraggio, le note sulla viabilità, Infine ci sono i file GPS, anche questi scaricabili dal sito, per la navigazione satellitare, file modificabili su computer ed esportabili sul proprio navigatore GPS. Naturalmente non mancano testi descrittivi e una serie di informazioni pratiche per ogni nazione attraversata. La Guida Le Alpi in moto, 224 pagine, è in vendita a 16 euro. Può essere acquistata anche sul sito www.michelin.it
Multimedia CORRERE con un mouse? Lo si può fare fino al 31 maggio, gratis, collegandosi al sito microsoftbluetrack.msn.it. Si tratta di “Blue Race”, l’originale gara di velocità online organizzata da Microsoft “a bordo” di alcuni dei suoi mouse di tecnologia BlueTrack. Si affrontano tre circuiti piuttosto improbabili - camera da letto, cucina e soggiorno - cercando di far segnare il miglior crono. Accelerazioni brucianti sul parquet, staccatone tra le
lenzuola, curve assassine in mezzo alle verdure, con bonus da raccogliere lungo il percorso. Nessun limite al numero di tentativi. Il primo classificato vince un soggiorno relax, dal secondo al quinto un Arc Touch Mouse.
Radunifino all’8 maggio 1Piemonte
1Veneto
1Toscana
VENERDÌ 6 - SABATO 7 MAGGIO
DA SABATO 7 A DOMENICA 8 MAGGIO
D SABATO 7 DA A DOMENICA 15 MAGGIO M
3ª Eagles Bikers Fest a San Maurizio Canavese (TO) motoraduno aperto a tutti i tipi di moto. M.C. Street’s Eagles, tel. 3456753822, 392-9316093, www.streets-eagles.it, email info@streets-eagles.it
SABATO 7 - DOMENICA 8 MAGGIO Motoconcentrazione regionale ad Acqui Terme (AL) M.C. Acqui Terme, tel. 3492111279, fax 0144-324860, email motoclubacqui@libero.it Motoraduno Gold Wing “sulle rive del Lago d’Orta” a Gozzano (NO) GWCI, tel. 335-355152, 339-1804739, www.gwci.org, email maxi@intercom.it
DOMENICA 8 MAGGIO Motoconcentrazione d’epoca Gruppo 1 “La Carica dei Cinquantini” a Casale Monferrato (AL) M.C. Italo Palli, tel. 348-8580776, fax 0142-456161, www.motoclubpalli.it, email info@motoclubpalli.it
1Liguria VENERDÌ 6 - DOMENICA 8 MAGGIO Week end con la Strega a Taggia, Pigna, Carpasio e Mendatica (IM) M.C. Valle Argentina, tel. 0184-475582 anche fax, 0184541867, www.mcva.it, email info@mcva.it
1Lombardia VENERDÌ 6 - DOMENICA 8 MAGGIO 2º Big Twin Event - American Bike e Car Show a Malpensafiere Busto Arsizio (VA) M.C. SS 33 Sempione, tel. 331-5705398, www.ss33sempione.it, email ss33sempione@motoclubfmi.it
DOMENICA 8 MAGGIO Mototour “I Contorni del Lario” a Merone (CO) 12º Trofeo Memorial Pileggi Giuseppe, quarta prova Trofeo Mototour. M.C. E Erba, tel. 347-5803949, www. m motocluberba.it, email motoc cluberba@libero.it 1 Trofeo della Bosinia a 18º Melzo (MI) motoraid storico Gruppo 2 valido per il Trofeo Regionale. M.C. Gessate, tel. e fax 02-95781262, www.motoclubgessate.it, email info@ motoclubgessate.it 2º Criterium Motociclistico Memorial Guido Leoni a Mantova, manifestazione per moto d’epoca ASI. Associazione Mantovana Tazio Nuvolari, tel. e fax 0376-648205, www.amams.org, email infoamams@ amams.org 11º raduno auto e moto d’epoca per beneficenza a Canedole di Roverbella (MN) Sono inoltre graditi tutti i tipi di moto. Gli Amici della Bassa, tel. 346-7543642, 3465277894, 349-2828466, email gliamicidellabassa@libero.it Motoparty a Missaglia (LC) fraz. Missagliola presso Biraus Bikers Pub, aperto a tutti i tipi di moto. Per info www.biraus.it
1Trentino Alto Adige SABATO 7 MAGGIO
18ª Motobenedizione delle Moto Guzzi a Bressanone (BZ) Guzzi Club DoloMitico, (BZ), tel. 335-268444, 347-1573210, www. guzziclubdolomitico.net
6ª edizione di Due Ruote nella Storia a Piazzola sul Brenta (PD) mostra scambio di moto e cicli d’epoca, auto e altro ancora. Comitato 2 Ruote nella Storia,, tel. 346-0101908 Francesca,, 328-4617265 Onofrio, faxx 049-8846396, www.duemi-@ laeventi.com, email info@ duemilaeventi.com
DOMENICA 8 MAGGIO Quattro Passi fra le Terme a Caldiero (VR) M.C. Nivola, tel. 045-8205095, fax 0456151413, email rosnapp@libero.it Scalata ai Bernuffi a Montecchio Maggiore (VI) M.C. Montecchio Brendola, tel. 338-9834566, email montecchiobrendola@ motoclubfmi.it Motoincontro 7º Memorial L. Borsari a Marghera (VE) M.C. Spinea, tel. 041990878, 338-6271106, fax 041-5411447, www.motoclubspinea-ve.com, email mcspinea@alice.it 1º raduno nazionale VespaClub 2 Tempi Città di Cittadella (PD) Vespa Club 2 Tempi Cittadella, tel. 339-1411129, 338-1450401, www.vespaclub2tempi.it, email info@vespaclub2tempi.it C Coppa Italia Gimkana Vespa, seconda prova a Jesolo (VE) Vespa Club Sei Giorni San Stino di Livenza, tel. 339-5619718, www.seigiorni.it, email seigiorni@vespaclub.it 10º Motoraduno d’epoca “a spassso con Enrico Bernardi” memorrial Simoncelli a Verona, maniffestazione per moto d’epoca ASI. V Veteran Car Club Enrico Bernardi, ttel./fax 045-6302323, 340-6258968, w www.vccebernardi.it, email vcceb bernardi@vccebernardi.it
1Emilia Romagna SABATO 7 MAGGIO 3ª Rievocazione della Predappio - Rocca delle Caminate per moto d’epoca Associazione Una Passione In Moto, tel. 3357560612, fax 0545-32736, www.rombidipasione.it, giovanni.bucchi@libero.it
SABATO 7 - DOMENICA 8 MAGGIO Mostra scambio auto e moto d’epoca a Gambettola (FC) e 5º raduno per moto d’ epoca in memoria di Zavatta Giuseppe. Comitato Mostrascambio Gambettola, tel. 0547-53912, fax 0547-58618, www.mostrascambio.org, info@mostrascambio.org 11º Motoraduno dei Lambruschi a Campagnola Emilia (RE) M.C. Reggiano sezione di Campagnola Emilia tel. 0522-669877, fax 0522-382120, motoclubreggiano@virgilio.it
DOMENICA 8 MAGGIO Mototagliatella a Predappio (FC), al sabato Mototagliatella Classic. Mototagliatella, Bar Caveja, tel. e fax 0543-921122, www. mototagliatella.com 13º Raduno nazionale Vespa Day a Bellaria Igea Marina (RN) Vespa Club Bellaria Igea Marina, tel. 339-1213827 Andrea 333-3650183 Massimo, www.vespabim.org, email andreacomanducci@hotmail.it 8° Cappellazzentreffen raduno a Budrio (BO) organizzato da Moto Bielle Lesse in occasione di Primaveranda. Tel. 3355430026, biellelesse@gmail.com
1 Mostra di moto d’epoca Città di Livor18º n presso la Fortezza Vecchia Medicea inno g gresso lato Stazione Marittima di Livorno. M.C. Livorno, tel. e fax 0586-889379, 3402727829 Mauro, www.motoclublivorno. com, postmaster@motoclublivorno.com
DOMENICA 8 MAGGIO 33º motoraduno nazionale FMI Città di Livorno M.C. Livorno, tel. e fax 0586889379, 360-610800, www. motoclublivorno. com, email postmaster@motoclublivorno.com 27ª Motoconcentrazione d’epoca Città di Empoli (FI) M.C. Guzzi Empoli, tel. 3478887072, 0571-920378, www.motoclubguzzi-empoli.it, motoclub-guzziempoli@tiscali.it Motocavalcata “ColleFollonica” a Colle val d’Elsa (SI) M.C. Follonica, tel. 347-4237832, 340-0736486, fax 0566-264394, email collefollonica@libero.it
1Marche DOMENICA 8 MAGGIO Motoraduno a Castelraimondo (MC) M.C. Castelraimondo, tel. 0737-640028, 0737642316, motoclubc-raimondo@tiscali.it Motopasseggiata a San Giacomo della Marca (AP) M.C. Vecchie Glorie, tel. 3396833976, fax 0735-701697, email vecchieglorie-pagliaredt@motoclubfmi.it
1Umbria DOMENICA 8 MAGGIO 13º raduno nazionale Vespa Città di Terni Vespa Club Interamna Terni, tel. 3286978211, www.vespaclubinteramna.com, email interamna@vespaclubditalia.it
1Lazio
SABATO 7 MAGGIO Motoraduno di apertura stagione 2011 a Segni (RM) M.C. Segni Centauri Saraceni, tel. 392-3193034, 349-5867972, 347bsegni.it, 9034850, www.motoclubsegni.it, info@motoclubsegni.it
DOMENICA 8 MAGGIO 5º Motoraduno Etruschi Bikers a Sutri (VT) M.C. Etruschi Bikers, tel. 331-2072323, www.etru-@ schibikers.it, email info@ etruschibikers.it n3º Motoincontro MadonM) na del Campo a Cave (RM) el. M.C. Cave I Bikers ‘09, tel. tti 06-9508129, marcoproietti. modi@alice.it Raduno regionale Vespa a Piedimonte San Germano (FR) “3º Memorial Vignola Mario”. Vespa Club Piedimonte S. Germano, tel. 339-6712486, tommy850@libero.it
1Molise GIOVEDÌ 5 - DOMENICA 8 MAGGIO Motovacanza “Statale 17 e Tour dei laghi”
C Comitato Regionale Molise Federmoto, ttel. 338-7100155, 348-9360385, 3662 2742036, fax 0874-438742, email molise@ fe federmoto.it, antonio.peccia@federmoto.it - www.federmoto.it/home/comitati-regionali/molise.aspx
1Campania SABATO 7 - DOMENICA 8 MAGGIO Motoraduno nazionale ad Agropoli (SA) M.C. Saraceni, tel. 339-7568051, fax 0974827057, www.motoclubsaraceni.it, email saraceni@motoclubfmi.it
DOMENICA 8 MAGGIO Raduno interregionale Vespa “Le Strade del Vino” ad Avellino Vespa Club Avellino, tel. 0825-36491, 335-7735785, email terminio.motori@dealer.piaggio.com 2º Motoraduno a Nola (NA) aperto a tutti i tipi di moto. Club I Cobra, tel. 338-8882533, www.icobra.it, moto@icobra.it
1Puglia DOMENICA 8 MAGGIO 5º Carosello, raduno regionale d’epoca ad Acquaviva delle Fonti (BA) M.C. I Mascheroni, tel. 080-762105, fax 080-3053476, email imascheroni@motoclubfmi.it
1Basilicata DOMENICA 8 MAGGIO Motocavalcata a Marsico Nuovo (PZ) M.C. Val d’Agri, tel. 331-7078334, email adriano169@alice.it
1Calabria SABATO 7 - DOMENICA 8 MAGGIO 13º Motoraduno nazionale d’eccellenza Città di Praia a Mare (CS) in loc. Fiuzzi M.C. Gli Amici, tel. 333-4048579, www.motoclubgliamici.it, info@motoclubgliamici.it
DOMENICA 8 MAGGIO 3º raduno interregionale Vespa “Riviera dei Cedri” a Scalea (CS) Vespa Club Scalea, tel. 338-5858600, 0985-90657, www.vespaclubscalea.it, e-mal vespaclubscalea@ libero.it
1Sicilia DOMENICA 8 MAGGIO 5º raduno d’epoca a San Pier Niceto (ME) M.C. D’Epoca Sicilia, tel. 349-3096725, fax 090-9975419, www.motoclubdepocasicilia. it, e email info@motoclubdepocasicilia.it
1Sardegna SABATO 7 - DOMENICA 8 MAGGIO SA 8º motoraduno Ittirriolos Motoclub a Itti (SS) con spettacoli di freestyle mototiri c cross con il team Daboot. Info email ittirr riolos@tiscali.it - tel. 340-7246409.
DOMENICA 8 MAGGIO D Motoraduno Bacu Abis a Carbonia (CI) M.C. Amico Mio Bacu Abis, tel. 3337685308, info@motoclubamicomio.com M Motoincontro del Corrasi a Oliena (NU) M.C. Oliena, tel. 349-7191864, fax 0784200266, www.motocluboliena.it, email motocluboliena@tiscali.it 3ª Motocavalcata del Sud-Ovest a Carloforte (CI) M.C. Carbonia, tel. 0781-62420, 0781-805959, umbertostivaletta@tiscali.it Motoincontro solo Vespe Città di Solarussa M.C. Bad Bikers Giorgio & Bruno, tel. 3409869648, www.badbikers.it, e-mail badbikersgiorgiobruno@motoclubfmi.it motosprint
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via col vento
MOTOCICLISTI IN PISTA COME CRICETI IN GABBIA Girare in tondo in un circuito a gas spalancato è come dannarsi su una ruota girevole. O no?
di Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it
UN MOTOCICLISTA CHE AMA L’AVVENTURA, I VIAGGI SENZA META E I PAESAGGI SCONFINATI, NON DOVREBBE AVERE LEGAMI CON GLI APPASSIONATI DELLE GARE MOTOCICLISTICHE. ALMENO COSÌ LA PENSA IL NOSTRO NUZZO.
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ALLERTATE la contraerea, se lo ritenete opportuno, e caricate con proiettili da 40 mm, perché stavolta farò irruzione non autorizzata in un campo che non mi compete. Purtroppo ho l’anima del kamikaze e sono pure talmente stupido da coltivare opinioni personali a prescindere dalle convenienze. Dunque, cari amici, considerato che con le vostre sempre gradite mail mi tirate spesso per la giacchetta - ultima in ordine di tempo la missiva del coloritissimo Siro (ciao, Siro, complimenti per la verve) - preparatevi anche a sopportare con pazienza i cocci sparsi in terra che la mia maldestria da elefante sicuramente provocherà una volta affrontato il delicatissimo argomento su cui mi sollecitate. Ovvero: le competizioni di motociclismo al top e loro pecche. Devo a questo punto ricordare a tutti che, sebbene sia ospitato nelle pagine del più figo settimanale sportivo motospecializzato - quello appunto che avete sotto gli occhi - sono pure l’alieno inclassificabile che per tacito
contratto può partire a piacere per la tangente, macinare chilometri a sfinimento, raccontare storie strane ma non occuparsi di gare, piloti e regolamenti sportivi di qualsivoglia specialità. Contraddizione senza logica apparente, la cui realtà è chiara almeno quanto quella delle particelle subatomiche nella teoria fisica quantistica. A causa di questa mia imbarazzante estraneità dal mondo delle corse, addirittura, una volta un conoscente, incontrandomi casualmente a Vallelunga, non riusci a trattenersi dal commentare: “E tu che ci fai qui?”. Già, che cavolo può farci un motociclista sulle tribune di una gara di moto? Qualche incursione un po’ malandrina, a dir la verità, me la sono già concessa in passato, in questa stessa rubrica. Per esempio quando scrissi che andare in tondo a manetta in un circuito è un po’ come per un criceto correre in una ruota girevole, chiuso in gabbia. Provocazione al vetriolo, meritevole di percosse e scotennamento, che fece infatti il suo bello scalpore. Ora però, visto che continuate a sollecitarmi manco fossi un oracolo, e che cercate di coinvolgermi a forza nelle vostre strampalate interpretazioni di politica agonistica, scenderò brevemente in campo a fare un po’ di fracasso anch’io. Pachiderma imbranato dentro una sfavillante cristalleria per sole mani esperte. Per rispondere a tal Oscar, dico allora che da quel che mi pare di aver capito negli anni, la possibilità di vittoria ai massimi livelli è sempre statisticamente determinata dal potere e dall’entità degli investimenti economici. Alla faccia di De Coubertain. Ooops, vedete? Ho già rovesciato per terra un bel cigno di Swarovski. Inoltre, se veramente vogliamo parlare di sportività, a prescindere dal manico di ogni singolo pilota, ritengo che i nostri osannati beniamini, come massimo esempio, dovrebbero innanzitutto evitare di rifugiarsi nei paradisi fiscali per pagare meno tasse, dal momento che i mezzi finanziari non gli mancano certo. A meno che, naturalmente, non si ritenga altamente sportivo il fatto che chi può se la spassi evadendo, mentre a sanare i disavanzi pubblici restino sempre e soltanto i soliti fessi che tirano a fine mese. Patatràc, ecco rotto pure un pregiato lampadario di Murano. Facciamo allora così: esco subito dalla cristalleria e torno ad occuparmi delle mie consuete storie. E voi, per piacere, non stuzzicatemi più con argomenti di natura così sovversiva.
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8 MAGGIO Mondiale - Campionato sidecarcross a Chernivtsi (Ucraina) FMU, fax +380 44 455 6080, email fmu.office@gmail.com Italiano - Trofeo Italia e campionato Femminile, seconda prova a Castiglione del Lago (PG) M.C. Trasimeno G. Capecchi, tel. 075-9655651 sede, 075-956706 pista, fax 075-9653202, www.mctrasimeno.com Trofeo Sud Italia, Trofeo nazionale MX Veteran Memorial Elio Villari e campionato siciliano a Noto (SR) M.C. Lanteri, tel. 3356588193, 347-6457166, www.motoclublanteri.it, email mcvlanteri@gmail.com Campionato piemontese MX1, Under 17, Minicross, Trofeo 2 Tempi e gara interregionale MX2 a Fara Novarese M.C. Tiger Fara, tel. 0321-829673, 339-2410657, fax 0321-84069, email mc.tigerfara@libero.it Campionato ligure MX Non Stop e minicross a Calvari di San Colombano Certenoli (GE) M.C. Calvari, tel. 0185-358177, 0185362846, 347-0093133, www.mccalvari.it motosprint
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Campionato lombardo MX2 fuoristradaover-elite a Lodi M.C. Emilio Marchi, tel. 337-282369, 329-2037335, fax 0373-72134, email emiliomarchi@motoclubfmi.it Campionato lombardo Minicross e Under 21 a Gazzada Schianno (VA) M.C. Schianno, tel. 0332-870618, fax 0332-8462596, email mcschianno@libero.it Campionato triveneto Top Rider e veneto minicross a Mantova M.C. Mouse, tel. 3475154666, fax 0425-756759, www.motoclub. it, email mouse@motoclub.it Campionato regionale Trentino Alto Adige minicross, gara interregionale cross Sport a Tenno (TN) M.C. Tenno, tel. 0464-521221, fax 0464-553945, www.motoclubtenno.com Campionato emiliano-romagnolo classi MX1 MX2 MX4 125 e minicross junior senior a Salsomaggiore (PR) M.C. Salsomaggiore, tel. 0524-579310, fax 0524-579963, segreteria@motoclub-salsomaggiore.it Campionato regionale Abruzzo - Lazio - Molise MX1 e MX2 e interregionale minicross e 125 2T a Colonnella (TE) M.C. I Guerrieri, tel. 338-8441075, fax 086170504, email marcel.deangelis@virgilio.it
1Supermotard 8 MAGGIO Campionato triveneto ed emiliano-romagnolo, seconda prova a Ottobiano (PV) Pista South Milano, tel. 0384-496099, fax 0384-496933. www.supermotardtriveneto.it Trofeo Motorsannio a Montalto Uffugo (CS) Tel. 0982-996896. M.C. Motorsannio, tel. 0824-40387, 347-6689895, www.motorsannio.it Campionato sardo Supermotard e Trofeo Sardegna Quad Road a Olbia (OT) M.C. Olbia, tel. 348-3267266, www.motoclubolbia. it, email cmx@hotmail.it
1Enduro 7 - 8 MAGGIO Europeo - Campionato europeo Prima prova a Kielce (Polonia) Kieleckie Towarzystwo Motorowe, tel. +48 509 925 919, fax +48 41 366 30 65, www.novikielce.pl - www. europeanendurochampionship.com
8 MAGGIO Italiano - Campionato Minienduro, seconda prova a Lajatico (PI) M.C. Valdera, tel. 0587-646668, 335-6075980, 338-2271356 fax 0587-644081, www.motoclubvaldera.it Trofeo nazionale Gruppo 5 regolarità d’epoca, Coppa Europa, Trofeo Testori a Lucinico (GO) M.C. Pino Medeot, tel. 0481532557, fax 0481-80028, www.motoclubpinomedeot.it, email sirotito@alice.it Husqvarna Enduro Cup e campionato interregionale a Capodacqua di Foligno (PG) M.C. Foligno, tel. 335-227593, 348-7948555, fax 0742-354064, www.motoclubfoligno.it Campionato veneto country Città di Lavagno - Trofeo Hominox a Lavagno (VR) loc. Lepia M.C. HRT Corse, tel. 346-7015501, www.hrtcorse.it, motoclub@hrtcorse.it Campionato ligure a Isolabona (IM) M.C. Gentlemen Bordighera, tel. 328-6399641,
348-4110052, www.motoclubbordighera.it, email gentlemenmotoclub@libero.it Campionato emiliano-romagnolo, prima prova a Febbio (RE) M.C. Crostolo, tel. 0522-323155, fax 0522-323155, www.crostolo.it, email crostolo@crostolo.it Campionato marchigiano e abruzzese a Comunanza (AP) M.C. Comunanza, tel. 392-8038915, fax 0736-847862, email motoclubcomunanza@gmail.com Campionato campano e interregionale a Giffoni Sei Casali (SA) M.C. Salerno, tel. 335-6112089, fax 089-405011, www.motoclubsalerno.it, info@motoclubsalerno.it Campionato calabrese, interregionale, a Motta San Giovanni (RC) M.C. Reggio Calabria, tel. 0965-332874, fax 0965-812188, email info@martinomoto.it
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1Trial 8 MAGGIO Italiano - Campionato Hard Trial Assoluti d’Italia CIHT e campionato Juniores CITOJ a Castellinaldo (CN) M.C. Real Trial Castellinaldo, tel. 0173-213474, fax 0173-214977, www.trialparkvarata.it, ox.alum@liberi.it Campionato marchigiano a Cantiano (PU) M.C. Cagli, Via del Trebbio, Cagli (PU), tel. 0721-790248, email motobaleani@libero.it Alltrial - Slowtrial a Valbrona (LC) M.C. White Speed Team Valbrona, tel. 3331349544, fax 02-61241526, www.whitespeedteam.it, mc.whitespeedteam@tiscali.it
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Grandi sfide nel Trofeo Scooter 70 Evolution AMATORI nel quale più dei risultati per il podio conta lo spirito di partecipazione alle gare in pista come per Giovanni Mancuso (31), Simone Ricciardi (9), Mirko Pulcini (17).
1861-2011: 150° anniversario dell’unità d’Italia. Le gare in pista degli scooter della Polini Italian Cup approdano in Sicilia per un’attesissima prima edizione della Sicilian Polini Cup ripercorrendo col moto Club Bergamo lo stesso itinerario della spedizione dei mille. Una tappa straordinaria, in programma l’8 maggio a Triscina (TP), nel sud dell’isola più grande del Mediterraneo, per la prima edizione della Polini Sicilian Cup 2011. Il paddock della Polini Italian Cup respirerà dunque il profumo degli aranci e dei limoni sotto il cielo splendente della Sicilia. Il sole e le temperature primaverili mediterranee non saranno gli avversari numeri uno con cui avere a che fare. Nell’evento che tutti gli appassionati siciliani attendevano da tempo, sarà sfida al cardiopalmo con i piloti del Team Polini Matteo Tiraferri e Filippo Corsi, come pure Simone Bartolini del Team GP Motor. Una sfida sino all’ultima curva sul circuito di Triscina, che rappresenta un punto di riferimento e di ritrovo per tutti gli appassionati degli sport motoristici della Sicilia su di una pista riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Una domenica di sfide da brivido nei quali i partecipanti si daranno battaglia sino all’ultimo nei tre Trofei Scooter Open; 70 Evolution, 94 Big Evolution, 70 Evolution Amatori e in un Trofeo Pit Bike 4T. Dopo i trionfi di Tiraferri nelle prime prove stagionali, ancora una volta gli alfieri del Team Polini Scooter promettono battaglia per regalare sicuramente nuove grandi emozioni agli spettatori. LO SCOOTER DELLA POLINI ITALIAN CUP PIU’ RACING E PIU’ FASHION PERSONALIZZATO POLINI SARA’ PREMIATO A GRIGLIA DI PARTENZA Griglia di Partenza, la celebre trasmissione motoristica di Tele Nova condotta da Franco Bobbiese, premierà lo scooter più racing e più
fashion che partecipa alla Polini Italian Cup 2011 personalizzato Polini. La nomination verrà effettuata nella trasmissione del 6 ottobre. A questa trasmissione saranno invitati a partecipare i primi tre scooter selezionati che si contenderanno la vittoria direttamente nel corso della serata. Per partecipare basta inviare una mail con allegata la foto dello scooter ed indicando chiaramente nome del pilota e del team di appartenenza, Trofeo in cui gareggia, recapiti telefonici. Mail da inviare a: griglia@telenova.it
essere montati sia sull’albero motore come pure sugli alberi primari delle trasmissioni CVT. Realizzati in VITON per resistere ai più elevati stress termici, hanno il labbro di tenuta rivestito in TEFLON; questa caratteristica, oltre a renderli maggiormente duraturi rispetto agli anelli di tenuta standard, fa si che abbiano un coefficiente d’attrito nettamente inferiore garantendo quindi minori dispersioni a causa dell’attrito ed al contempo mantenendo temperature più basse. Questi anelli di tenuta sono stati pensati per i motori da competizione ma si adattano perfettamente anche ai motori standard senza kit di potenziamento dove, proprio per la bassa potenza a disposizione, la riduzione dell’attrito permette di raggiungere regimi di rotazione più elevati. CARATTERISTICHE TECNICHE Corpo in viton. Armatura metallica in acciaio. Labbro interno rivestito in teflon a bassissimo coefficiente di attrito Prezzo al pubblico a partire da Euro 5,95 + IVA
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La Scooter 70 Evolution AMATORI a Castelletto di Branduzzo ha visto Valentino de Santis (22) salire sul secondo gradino del podio dopo un bel duello con Stefano Scribano (16), quest’ultimo finito terzo.