17 maggio - Motosprint 20

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MAXI NOVITÀ MV Agusta F4 RR Corsacorta

20 17/23 MAGGIO 2011 Settimanale Anno XXXIV Fascicolo 1721

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SUPERBIKE Max Biaggi il perseguitato OFF ROAD GP Italia enduro GP USA cross

MOTOGP FRANCIA

Caccia alle streghe

L’ultima follia: regolamentare i sorpassi. Simoncelli alla sbarra già prima dell’incidente con Pedrosa. Per Dovi e Rossi la gioia del podio



Sommario numero 20/2011 1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

Leggici anche su iPad

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www.motosprint.it 16

1IN PISTA

MotoGP GP Francia. Tutto sulla quarta prova iridata dai nostri inviati a Le Mans Moto2 GP Francia 125 GP Francia Superbike Max Biaggi. Errori ed ommissioni

28 50 56 68

1FUORISTRADA

Cross MX1-MX2 GP USA a Glen Helen Enduro GP Italia a Francavilla di Sicilia (ME) Trial GP Germania a Gefrees Speedway GP Svezia a Goteborg Rally Italiano a Città di Cividale (UD) Supermoto Italiano a Viterbo Sportitalia Gare nazionali e campionati regionali

72 80 84 85 86 87 88

1SU STRADA

Novità MV Agusta F4 RR Prova novità Vespa PX 125/150 Attualità Il motore Husqvarna 900 Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

90 92 98 100 104

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 106

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Akira Nishimura Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

22 24 96 100 103

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

c.girotti@motosprint.it

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Collaborano

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motosprint

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Perdere un chilo* senza sforzo ?

La penalizzazione non è andata giù SONO un tifoso di Biaggi e sono molto dispiaciuto per come sono andate le cose per il mio pilota ma... non sarà che stia diventando scomodo anche in Superbike? Un in bocca al lupo a Max, un “buuu” alla Direzione gara (che dovrebbe giudicare con buon senso), perché non si punisce un pilota che tira dritto ai 300 orari con sei secondi di vantaggio, e... una dose di umiltà per Melandri. Giampaolo Firenze GUARDANDO le reazioni del pubblico alla prima variante di Monza, mi sono reso contro che spesso quello che chiamiamo “appassionato” ha bisogno di tifare contro e di insultare, senza capire che i piloti sono persone normali, con i loro pregi e difetti, e che vanno anche capiti per questo. Ma temo che nei confronti di Biaggi ci sia anche tanta invidia...Max il Mondiale può ancora vincerlo, ma non sta reggendo la pressione, al contrario di Checa, che non ha buttato neanche un punto. Roberto Vicenza ATTENDEVO il round di Monza con trepidazione, sperando di vedere uno spettacolo tutto italiano. Purtroppo ho visto tre situazioni imbarazzanti. In gara 1, Biaggi ha buttato al vento 5 punti con un errore che ha spianato la strada a Laverty. In gara 2, è stato penalizzato per non so quale ragione. Comunque ha sbagliato di nuovo... Ma la cosa che mi ha dato più da pensare, sono le dichiarazioni di Marco Melandri. Nel parco chiuso, appena sceso dalla moto, non ha parlato della sua prestazione o del motosprint

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problema (?) che ha avuto in Parabolica, ma ha sparato a zero su Biaggi! Diciamo che ha perso una buona occasione per stare zitto... Visto che ci sarebbe da chiedersi come mai le abbia prese dal suo compagno di squadra in entrambe le manche! Melandri mi ha deluso quanto Biaggi. Se in MotoGP ci sono dei bambini che si fanno i dispetti, qui forse siamo all’asilo! Alessandro Schonau A FRONTE del furto perpetrato a Monza ai danni di Max Biaggi, mi pongo e vi pongo una domanda: ma questi soloni burocrati che governano il nostro amato sport, non potrebbero tentare di tirare fuori gli attributi e confessare una volta per tutte che vogliono eliminare Max dal motociclismo? Silvio Dagnino Genova LA PENALIZZAZIONE inflitta a Biaggi a Monza è stata una vera e propria ingiustizia. Piuttosto fategli una multa, oppure mettete la ghiaia nella via di fuga! Paccio 74 RIDE THROUGH, una regola senza senso nel motociclismo. Una gara di F.1 dura mediamente un’ora e mezza, una della SBK poco più di un terzo, non c’è tempo per recuperare. E noi, in tribuna o sul divano, veniamo privati dei protagonisti. Non bisogna essere tifosi di Biaggi per rendersene conto. Angelo Bergamini SPESSO ho criticato i comportamenti in gara e “fuori” di Max Biaggi. Oggi invece non sono d’accordo con la penalità che gli è

Il sogno di tutti gli sportivi.

I primi a farci caso sono stati i telecronisti, segnalandolo a chi non avesse notato. Dani ha “sgranchito” il braccio un po’ intorpidito. Noi abbiamo avuto la riprova di quale controllo della moto abbiano i campioni veri.

stata inflitta, enormemente superiore al “reato” commesso. L’errore involontario di un concorrente in variante dovrebbe essere contemplato da un regolamento “sportivo” e non sanzionato da una regola tiranna, in grado di inficiare totalmente i reali valori in pista. Un pilota che è primo, in solitario e con un vantaggio importante come quello che aveva Biaggi, al di là dell’infrazione commessa, dalla quale non ha tratto alcun vantaggio, dovrebbe essere penalizzato senza snaturare i reali valori espressi in pista in una manche di levatura mondiale. Mi si risponderà “Dura lex sed lex” ma secondo me a Monza è stato penalizzato lo sport. Michele Pomilio Pergine (TN) È UNA vergogna! I burocrati dello sport stanno rovinando le nostre amate gare. A Monza abbiamo assistito al più clamoroso furto della storia sportiva, Biaggi è stato fatto oggetto di una palese ingiustizia, a cui difficilmente potrà essere resa giustizia. La Direzione gara dovrebbe amare lo sport che dirige, invece di coprirsi di ridicolo. Esorto chi ne ha com-

IN BREVE

IL POPOLO DI MAX GRIDA ALL’INGIUSTIZIA

VISTO PEDROSA CHE HA LASCIATO IL MANUBRIO? Sono un appassionato di motociclismo, tifoso di Valentino. Vorrei evidenziale il gesto di Pedrosa all’Estoril. Ricordate? Il braccio sinistro che si stacca dal manubrio a 200 km/h in piega! Nessuno ci ha fatto caso? Stefano Rondinelli

ECCOLI. SONO QUESTI I NUOVI GUARD RAIL! Eccoli! In provincia di Piacenza sono comparsi finalmente i nuovi guard rail (sotto), degni dell’Italia di oggi. Sono morbidi e se sbagli... fai solo una figura di m... Daniele Maggi Piacenza

QUESTO “IMBUTO” DISEGNATO SULL’ASFALTO DELIMITA LA CORSIA DI RIENTRO IN PISTA DOPO UN “DRITTO” ALLA VARIANTE. LA FRECCIA ROSSA INDICA LA TRAIETTORIA CORRETTA, LA BIANCA DOVE È PASSATO BIAGGI IN GARA 2.

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La vostra sportiva soffre di pesantezza nei cambi di direzione? Regalatele una terapia a base di MICHELIN Power Pure! Con l’ultima generazione della nostra tecnologia bi-mescola 2CT, nel momento in cui la moto va in piega, si dispone di una maggiore superficie di mescola morbida a terra e, di conseguenza, di maggiore grip. Ma la vera novità è la MICHELIN Light Tire Technology: Michelin Power Pure pesa 1 kg di meno dei suoi concorrenti*! Questo guadagno di peso aumenterà sensibilmente l’agilità della vostra moto. Il beneficio è amplificato dal fatto che questo kg è guadagnato sulle masse non sospese. Ulteriore prova delle performance di MICHELIN Power Pure, il fatto che tutte le tecnologie utilizzate sono state validate in competizione dal MICHELIN Power Research Team, il laboratorio itinerante più veloce del mondo. *Peso medio di un treno di pneumatici anteriore 120/70 ZR 17 e posteriore 190/50 ZR 17 MICHELIN Power Pure in rapporto al peso medio dei concorrenti seguenti a pari dimensione (in ordine alfabetico): Bridgestone BT-016, Dunlop Qualifier 2; Metzeler Sportec M3, Pirelli Diablo Rosso.

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Lettere carburanti e lubrificanti

petenza (il presidente FIM) a riflettere attentamente su chi siede nella stanza dei bottoni, per evitare che episodi come quello di Monza si ripetano in futuro. Filippo Dini EDIZIONE straordinariaaa!!! Monza Superbike. Decretata la fine della sportività! Ride trough comminato per un errore del pilota, che non ne ha tratto alcun vantaggio. La sanzione mortifica il gesto sportivo, la prestazione cristallina dell’uomo e del suo team e gli nega una vittoria che, tempi alla mano, avrebbe conquistato con diversi secondi di vantaggio. Migliaia di tifosi in pista assistono attoniti e lasciano il circuito con

MA BIAGGI SAPEVA? PERCHÉ NON ERA AL BRIEFING? SE GIOVEDÌ, al brefing con i piloti, Biaggi non c’era, vorrei sapere se almeno qualcuno dell’Aprilia era presente. Ignoro i motivi che hanno impedito a Max di presenziare alla riunione e mi piacerebbe conoscerli. Immagino saranno validi, visto che fa parte del suo lavoro. Ma è possibile che nessuno gli abbia riferito che in caso di “taglio” doveva transitare all’interno delle righe bianche? La punizione resta assolutamente priva di senso, ma se la regola è questa, Max doveva conoscerla, a mio avviso. C’è ancora tempo per rifarsi, forza Corsaro. Alessandro Tirelli

NON è la prima volta che al briefing non va il pilota ma il direttore sportivo, sicuramente più focalizzato sulle questioni regolamentari. Non v’è dubbio che Francesco Guidotti abbia relazionato Biaggi con pignoleria e dovizia di particolari. motosprint

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la sensazione di aver vissuto un evento irreale. Questa decisione rischia di gettare un’ombra sul senso di giustizia che anima i tifosi SBK, consci che questo campionato proprio su questo spirito di lealtà si fonda. Filippo VORREI esprimere la mia totale disapprovazione per quanto successo a Max Biaggi e Luca Scassa. Il ride through dato a Max lo trovo sbagliato perché non solo non ha guadagnato tempo o posizioni, ma passando al di là della riga bianca poteva transitare a velocità più elevata. Venendo a Scassa, trovo assurdo non farlo correre a Misano, anche perché, avendo corso tanti anni in Italia è un esperto conoscitore del circuito e quindi non sarà qualche giro su una R1 di serie a dargli un vantaggio. Si poteva negargli la partecipazione alle prove del venerdi ma infliggergli una punizione così severa è troppo. Luca Fermignano (PU) PER QUANTO i regolamenti siano inoppugnabili, credo che in certi casi vadano applicati con un minimo di buonsenso, per non snaturare le competizioni. Non si può condannare all’ergastolo un uomo che ruba una caramella... Mauro A MONZA ho assistito alla più grande ingiustizia che un pilota, una Casa motociclistica e un tifoso potessero subire. Ma vi immaginate lo stato d’animo di Biaggi, che con un dritto ha penalizzato se stesso e si ritrova a dover fare un ride through?! Provate a calarvi nei suoi panni: dopo aver dominato le prove, dopo aver fatto una bella gara 1, dopo aver lavorato per vincere gara 2, viene penalizzato da un regolamento assurdo e discutibile al punto di farci pensare a un boicottaggio. Ammiro la pazienza di Biaggi, che continua imperterrito a gareggiare per passione e per i suoi tanti tifosi. Per me è lui il vincitore di Monza: do-

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PRIMA IL PILOTA E POI LA MOTO

IMMAGINO che molti altri appassionati si siano accorti di quanto è successo durante il week-end del GP Portogallo. Sia nelle prove che in gara - e in tutte e tre le classi - ho visto brutti momenti. Durante le prove ufficiali della Moto2 ci sono state parecchie cadute, quasi tutte fortunatamente senza serie conseguenze per il pilota. Già, il pilota... Mi dico, quando vedi che un pilota cade, andrai bene a soccorrere lui, prima di occuparti della sua moto, no? Invece no. Un pilota della Moto2 è rimasto steso sulla pancia per qualche secondo... e io lì costretta a guardare il mashall che corre verso la moto! Come se non avesse nemmeno visto il pilota a pochi centimetri di distanza! La stessa cosa è successa durante le gare della 125 e della MotoGP (in questo caso era Barbera il pilota “non assistito”). Non conosco esattamente il ruolo preciso e i doveri che hanno i marshall, ma a questo punto gradirei molto saperli, perché credo di avere più buonsenso io di loro, anche se non sono mai andata a vedere una gara in circuito, ma seguo da ben dieci anni questo sport. Scusate lo sfogo, ma quando succedono certe cose qualcuno deve pur dire qualcosa. Alessia Reggio Emilia

NON volermene (e non me ne voglia Guido Meda, che temo ti abbia portato fuoristrada con l’istintivo e accorato appello “prima il pilota”, alla vista della caduta di Barbera). Compito dei commissari in caso di caduta è segnalare l’accaduto ai piloti che seguono e liberare il prima possibile la pista dai detriti. Del pilota, deve (sottolineo deve) occuparsi esclusivamente il personale medico, che sa come intervenire. Questo per non rischiare di aggravare la situazione con una “manovra” sbagliata. In passato abbiamo visto spesso piloti tirati su come sacchi ed è un bene non vederlo più. Anche se alle volte, purtroppo, succede ancora...

Dominatrice del Mondiale Superbike 2010 con Max Biaggi, RSV4 Factory APRC esprime al meglio la tecnologia esclusiva derivata dall’esperienza in pista, ridefinendo il concetto di supersportiva stradale. Merito dell’Aprilia Performance Ride Control, l’innovativo sistema di gestione elettronica della guida, che integra controllo della trazione regolabile in movimento, controllo dell’impennata, asservimento alla partenza e cambio elettronico. Una punta di diamante tecnologica che sfrutta al massimo il potente 4 cilindri a V stretta di 65°, garantendo emozioni da veri piloti.

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Lettere

PROTESTA ILLEGITTIMA PILOTI E PUBBLICO VANNO RISPETTATI NON sono una fan di Biaggi, ma porto rispetto a chi se lo merita e mi vergogno per come i fan di Max hanno protestato a Monza, senza rispetto per i vincitori e il pubblico. I tifosi di Biaggi non hanno permesso il regolare svolgimento della conferenza stampa a fine gara 2, con Fabrizio, Melandri e Laverty. Si ritenevano offesi per il “ride throught” inflitto al loro pilota per il taglio della prima chicane. Ma le regole nello sport sono garanzia di equità e sicurezza. Chi sbaglia paga. Il motociclismo si differenzia dal calcio per la passione del pubblico che lo segue, che prima “tifa” lo sport e poi il proprio beniamino, rispettando tutti i piloti. Chiedo scusa ai tre vincitori da parte del vero pubblico di Monza. Come ha detto Fabrizio: «Anche voi avete sudato e ci avete regalato forti emozioni, come solo veri centauri sanno fare». Claudia Parravicini

L’AUTOCELEBRAZIONE sulla sportività del pubblico del motociclismo bello, pulito, super partes la trovo pretestuosa e un po’ fuori dal tempo. Non tiriamocela troppo. In circuito non ci saranno gli ultras più beceri, ma fischi e tifo “contro” non sono una novità. Il popolo biaggista deluso e urlante non ha certo fatto bella figura, ma dobbiamo dire lo stesso di quanti hanno speso (male) il loro fiato per dileggiare il campione del mondo. motosprint

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NON ABBIAMO BISOGNO DI EROI MEDIATICI CIAO Stefano, scusami il “tu” colloquiale, ma dopo tanti anni di riviste acquistate e lette, lettere pubblicate, frequentazioni al vostro stand ai saloni... potresti presentarti stasera a casa mia, sederti a tavola e chiedere “Che c’è per cena?” e nessuno avrebbe nulla da obbiettare. Ti scrivo perché sei come il “caro amico” della canzone di Dalla, e non ti voglio parlare di moto, almeno non direttamente. Ti scrivo per farti un appunto. Una sorta di “sfottò”, di quelli che si fanno tra amici davanti a una birra. Il vostro Valentino non vince più. È finita un’era. E da ogni angolo, da mille commenti “tra le righe”, trasuda la vostra agitazione per aver perso “la gallina dalle uova d’oro”. Stoner si è permesso di parlar male di Rossi? Un bel (funereo) trafiletto lapidario, dove il “diretùr” in persona, ne prende le difese. “Non si deve permettere” è la sintesi di quelle righe. Quando era Rossi a insultare a destra e a manca (ricordo epiteti nei confronti di Biaggi, reo, secondo lui di avergli fatto una “rasa” a fine gara, mentre lui era impegnato a fare il coglione dopo il traguardo e Max ancora in gara; scazzottate prima del podio; poco eleganti commenti...), mai una parola se non qualche trafiletto teso a sottolineare la “sanguignità” del nove volte iridato. Ora, invece, il Re è nudo, e giù a cercare di farlo apparire un grande, anche quando, diciamoci la verità, ha fatto schifo. È tangibile la vostra delusione nel non poter scrivere di come “il pesarese” ha compiuto la sua ultima impresa, di come ha vinto anche con la “rossa”. Gli date 7 in pagella e lo chiamate “investimento” perché le altre Ducati vanno peggio, e dite che la colpa è della moto. Dimenticando che con la stessa moto Stoner ci ha vinto un Mondiale, e che quando non finiva per terra, un quinto era una “delusione” cocente. Nella mia ignoranza, immagino che ai vertici Ducati, pensando alla cifra spesa in virtù di un quinto posto, non paia proprio quello che si dice un “buon investimento”. Tu, Stefano, apri il tuo riquadro con «Valentino Rossi è un’icona» e poi bla bla bla su quant’è bello, quant’è bravo, quanto bene ha fatto al nostro sport. Se non avessi gli occhi foderati di prosciutto giallo (marca 46) forse noteresti che poi tutto ‘sto bene al “nostro” sport non l’ha fatto. Certo, ci ha

regalato gare bellissime; per questo, pur non amandolo (si è capito?) ammetto che ha scritto pagine memorabili. E per voi che apparecchiate la tavola con “l’indotto” delle gare, ha fatto un gran bene in termini di vendita di riviste, gadget, DVD, spazi pubblicitari. Ma dal punto di vista del puro appassionato, ha tirato dentro una tifoseria da stadio, milioni di inetti totali che non sanno neanche cosa c’è sotto la carena. L’importante è che vinca Vale. Quelli che fanno la ola quando cade chiunque gli sia davanti, quelli se lui è infortunato la gara non la guardano, quelli che criticano De Puniet e Bautista perché corrono pur zoppicanti e un anno fa osannavano Rossi per lo stesso motivo. Io invece godo, nel vedere che finalmente sta finendo un’epoca, orgoglioso di averla vissuta. Godo nel vedere Valentino tribolare, nel vederlo rilasciare interviste con i suoi sorrisi a denti stretti, che ho imparato a riconoscere, quelle in cui dice “va tutto bene” ma pensa “son cazzi”. Godo nel vedere la Ducati rendersi conto della cantonata che ha fatto, specie con Checa che con una moto privata domina la Superbike. E godrei se finalmente Valentino andasse in F.1, in SBK, nei rally, sul suo yacht, o dove diavolo vuole ma lontano dalla MotoGP, così finalmente torneremmo alle dirette RAI con due commentatori addormentati, a beneficio di un gruppo di appassionati veri, anziché di stormi di casalinghe che “Bè, io spero vinca il Valentino perché l’è tanto simpatico...” Perdonami lo sfogo, ma sono anni che l’apparato mediatico che gravita intorno alla MotoGP è di parte in maniera vergognosa, e di stampa di parte ne ho già abbastanza guardando “le cose serie” del nostro Paese. Rivoglio il nostro sport senza super eroi mediatici, ma con tanti super eroi reali, che invece del mantello hanno il casco. Samuel J. Kiumbo

AL DIRETAUR (se dialetto deve essere, lascia che sia il mio) ha scritto quello che pensa. Quello che penso di Rossi e di come il volerne screditare le capacità di guida mi appaia una battaglia persa in partenza, nonché impopolare. Il che non significa voler “zittire” in qualche modo Stoner. Sulle nostre pagine c’è spazio per le opinioni di tutti, appassionati puri e non, tifosi pro e contro, c’è spazio perfino per i “mal di pancia” di chi non è riuscito a digerire i successi della lunga stagione di Rossi. Un piatto bello pesante.

IO LA PENSO COSÌ

menica era il mio compleanno (55 anni) e il regalo più bello me lo avrebbero fatto lui e Aprilia. Dopo questa delusione è ora che me ne stia a casa, per evitare che mi vengano i capelli ancora più bianchi... E Melandri la smetta di fare dichiarazioni infantili su un grande campione come Max. Maurizio Savaglio Vogogna (VB)


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

LE BRONZINE NON SONO TUTTE UGUALI Differenze tra quelle di banco e biella HO SEMPRE pensato che le bronzine di banco e quelle di biella fossero uguali; un mio amico, invece, sostiene che sono diverse e non poco. Secondo lui, anche se le bronzine sono differenti dai cuscinetti a rotolamento, la “regola” è la medesima: quelli di biella e quelli banco non sono intercambiabili. Potreste darmi una spiegazione dettagliata? Marcello Angelini Roma

LE CONDIZIONI di lavoro dei cuscinetti di banco e di quelli di biella sono in effetti un poco diverse ma, nel caso delle bronzine, i MATERIALI ANTIFRIZIONE impiegati sono esattamente gli stessi. Però cambia la capacità di carico e ci sono delle differenze anche a livello di lubrificazione, tutto sommato. La ragione per la quale i costruttori dichiarano capacità di carico più elevate, a parità di materiale, se vengono impiegati nei cuscinetti di biella è legata al fatto che i cuscinetti di banco sono soggetti comunque a dei lievi (ma non completamente trascurabili) errori di allineamento a causa delle deformazioni elastiche dell’albero e del basamento. Per quanto riguarda la lubrificazione, agli alti regimi i cuscinetti di banco ricevono una maggiore quantità di olio nell’unità di tempo, ma a quelli di biella il lubrificante arriva in genere con una pressione superiore, grazie al contributo della forza centrifuga. Pure la temperatura è più alta. Fondamentale è poi il fatto che se, come accade quasi sempre, l’olio che viene inviato ai motosprint

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LE BRONZINE DI BANCO NON SONO INTERCAMBIABILI CON QUELLE DI BIELLA (SOTTO). PER QUESTE ULTIME SI USA UN MAGGIORE GIOCO DI MONTAGGIO (+ 25% CIRCA).

cuscinetti di biella entra nell’albero attraverso canalizzazioni radiali praticate nei perni di banco, le bronzine sulle quali lavorano questi ultimi sono dotate di una cava circonferenziale, e questo riduce la loro superficie portante e determina un aumento della pressione massima nel velo d’olio. Le canalizzazioni in questione talvolta vengono ri-

MATERIALE ANTIFRIZIONE

RMINE SI CON QUESTO TE TENERO E AL RI TE MA INDICA IL RTATO CHE VIENE RIPO ACCIAIO SUL GUSCIO DI NE RICAVATA E NEL QUALE VIE LAVORO DI IE IC RF LA SUPE E. PUÒ DELLE BRONZIN ITO DA DUE ITU ST CO RE SE ES POSTI, STRATI SOVRAP ERENTI FF DI RI SO DI SPES

cavate nei perni di banco e non nelle bronzine. Per migliorare la situazione, in certi casi (vedi il recente sei cilindri BMW) la scanalatura è presente solo nella metà meno caricata della bronzina. Pure il gioco di montaggio spesso è diverso; nei moderni motori di alte prestazioni, a parità di diametro dei perni, quello delle bronzine di biella è in genere maggiore rispetto a quello adottato per il banco. La differenza può essere anche dell’ordine del 25 – 30%, il che non è poi tanto poco. Occorre comunque tenere presente, a questo proposito, che nel passaggio dalla temperatura ambiente a quella di regime gli alloggiamenti delle bronzine di banco (lega di alluminio) si dilatano in misura decisamente maggiore, rispetto alle teste delle bielle, realizzate in acciaio.

UN TAGLIANDO PRESSO UN CONCESSIONARIO KAWASAKI È UN REGALO CHE FAI A TE E ALLA TUA MOTO.

SISTEMA MULTIAIR SI PUÒ USARE SULLE MOTO? IN QUESTA rubrica si parla tantissimo dei diagrammi di distribuzione: possono essere più o meno spinti, a seconda del “carattere” del motore che si vuole ottenere. Io vorrei avere delle informazioni più dettagliate sul sistema che sta utilizzando la Fiat sulle sue auto di ultima generazione, il Multiair, e sulla sua possibile utilizzazione nel campo motociclistico. Mi sembra molto valido, però non ho capito molto bene come funziona. Dalle animazioni che si trovano in rete, si comprende che i movimenti delle valvole di aspirazione sono gestiti da elettrovalvole, che ne variano l’alzata e la durata di apertura a seconda delle necessità. Ho addirittura notato che le valvole si possono aprire anche più di una volta nella stessa fase di aspirazione! Potrebbe essere utilizzato sulle moto di ultima generazione, o i regimi che raggiungono i motori motociclistici mal si sposano con il Multiair? Sandro Cimadon Ardea (RM)

IL SISTEMA Multiair è stato sviluppato dalla Fiat in diversi anni di lavoro, necessari per superare difficoltà tecniche di non poco conto. Si tratta di un sistema di comando delle valvole meccanoidraulico a controllo elettronico, in tutto analogo, come schema, a uno ideato nei primi anni Ottanta in Germania e presentato in un importante convegno motoristico internazionale. Non so se vi è stato un acquisto del brevetto originale o se ci sono stati degli accordi di qualche tipo. Fatto sta che la Casa torinese ha dimostrato di credere a questa soluzione al punto da dedicare ad essa un intenso programma di ricerca e di sviluppo che è sfociato poi nella produzione di serie. L’idea di base è quella di otte-

IN OMAGGIO 1 LITRO DI LUBRIFICANTE ELF.

Dal 2 maggio al 30 giugno 2011 le concessionarie ufficiali Kawasaki ti aspettano con un prezioso omaggio: effettuando un tagliando comprensivo del cambio olio, ti verrà omaggiato un litro di lubrificante ELF per i tuoi rabbocchi! Un’occasione da non perdere per te, un regalo di affidabilità per la tua moto. “Promozione valida presso le concessionarie ufficiali Kawasaki aderenti all’iniziativa”

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nere variazioni tanto della fasatura di aspirazione, e quindi della durata di apertura delle valvole, quanto della alzata. Le conseguenze sono di assoluto rilievo. Al punto che, almeno in teoria, il sistema consente di eliminare la valvola a farfalla e di gestire l’erogazione di potenza del motore parzializzando l’aspirazione mediante l’alzata delle valvole, che può essere variata a volontà. Fa una cosa del genere anche il sistema Valvetronic della BMW, che però è interamente meccanico. Si possono quindi avere alzate modeste ai piccoli carichi, ossia con il pedale dell’acceleratore premuto in misura limitata, e alzate cospicue quando si vogliono i cavalli (alti regimi, carico motore elevato). La fasatura di aspirazione può essere variata entro ampi limiti e questo ha conseguenze assai notevoli su emissioni e consumi, oltre che sul carattere della erogazione. In particolare, per quanto riguarda quest’ultimo, si deve ricordare che ad ogni regime di rotazione corrisponde idealmente una fasatura ottimale, ai fini dello sfruttamento delle onde di pressione e dell’inerzia dei gas. Dunque, un sistema che riesca ad variare anticipi di apertura e ritardi di chiusura a piacimento, adeguandoli via via alle diverse condizioni di funzionamento del motore, consentirebbe di ottenere il miglior riempimento dei ci-

motosprint

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FASATURA DI DISTRIBUZIONE

GLI ANTICIPI È COSTITUITA DA E VALVOLE LL DE RA DI APERTU DI ASPIRAZIONE DAI LORO E DI SCARICO, E SURA, IU CH DI I RD TA RI I MORTI. NT PU AI TO RISPET CATA DI IN RE PUÒ ESSE GRAFICAMENTE VIENE DETTA E IN TAL CASO DIAGRAMMA NE DI DISTRIBUZIO

lindri a qualunque regime e quindi curve di coppia e di potenza straordinariamente vantaggiose. I tecnici della Fiat hanno lavorato anche in questa direzione, ovviamente. Il Multiair viene gestito elettronicamente e oggi è impiegato solo all’aspirazione, ma teoricamente può essere adottato anche per controllare il movimento delle valvole di scarico. Il principio di funzionamento è molto semplice e si basa sul fatto che i liquidi sono incomprimibili (beh, non proprio perfettamente…). In questo caso tra l’estremità della valvola e la punteria, sulla quale agisce la camma, vi è un vano cilindrico che contiene olio, dotato di un foro di uscita controllato da una elettrovalvola. Se quest’ultima non si apre, il liquido agisce come se fosse un puntalino, ovvero un elemento interposto solido. Quando la punteria si abbassa, la valvola si apre, proprio come nelle distribuzioni convenzionali. I punti di inizio apertura e fine chiusura sono quelli determinati dal profilo dell’eccentrico (e quindi si ha la fasatura spinta) e l’alzata è massima. Se però a un certo punto l’elettrovalvola si apre, l’olio fuoriesce e di conseguenza il movi-

mento della punteria non viene più trasmesso alla valvola ma serve solo a spostare l’olio. Si può “modulare” il movimento della valvola in modo da farla sollevare considerevolmente e poi farla repentinamente richiamare dalla molla; si anticipa così il momento di chiusura (la fuoriuscita del liquido dal vano di lavoro fa sì che sulla valvola non agisca più alcuna forza, se non quella di richiamo della molla), o si può ridurre l’alzata. In questo secondo caso, per visualizzare la situazione, è come se tra la punteria e la valvola fosse interposto un puntalino di lunghezza minore. E via dicendo. Sono anche possibili, se opportune, delle aperture multiple (ma non ai regimi elevati). Dal punto di vista costruttivo il sistema è relativamente semplice. Il lavoro di sviluppo è stato impegnativo e ha richiesto molto tempo in quanto occorreva fare in modo che il sistema non risentisse delle variazioni della viscosità dell’olio causate dai cambiamenti di temperatura e occorreva anche evitare che la valvola tornasse a contattare la sede con una velocità troppo elevata (ci voleva, insomma, un certo “smorzamento”). Inoltre, il sistema doveva essere longevo e avere un’affidabilità assoluta e la gestione doveva essere estremamente precisa. Per quanto riguarda le moto, i sistemi di DISTRIBUZIONE con FASATURA variabile non hanno

mai avuto una grande diffusione. E pure quelli di aspirazione a geometria variabile (sempre del tipo con trombette telescopiche) vengono adottati solo su modelli di prestazioni particolarmente alte, con l’obiettivo di ottenere più tiro ai medi regimi, ovvero di riempire in una qualche misura la curva di erogazione, che altrimenti sarebbe molto “appuntita”. Insomma, sembra che per le moto, per la loro natura nettamente diversa da quella delle auto, e per il fatto di essere destinate ad un tipo di impiego decisamente differente, non sia molto sentita l’esigenza di sviluppare ed impiegare dei sistemi a fasatura variabile. E ancor meno, evidentemente quelli più sofisticati come il Multiair. È di fondamentale importanza non dimenticare che i motori delle moto sportive raggiungono velocità di rotazione elevatissime, per le quali i sistemi in questione non sembrano particolarmente adatti. E sono quanto di più simile ci sia ai motori di F.1. Dunque, fino a quando questi ultimi non adotteranno delle distribuzioni analoghe o simili a quelle delle quali stiamo parlando, non c’è da aspettarsi che le utilizzino anche i motori motociclistici di potenza specifica più elevata. Per quanto riguarda gli altri, usualmente l’erogazione sembra più che adeguata alle esigenze, e se serve, in genere basta aumentare la cilindrata.


Paddock A cura di Lucia Voltan

Soreca e Castellana già campioni

BUON inizio di stagione per l’enduro italiano, che ha conquistato due titoli nella prima prova del campionato europeo, disputata sabato 7 e domenica 8 maggio, a Kielce, in Polonia. Davide Soreca (Beta, nella foto) e Andrea Castellana (HM) si sono laureati campioni europei, rispettivamente nella 50 e 125 4T (titoli assegnati in prova unica). Grande gara anche per Maurizio Micheluz, che dopo una ventina d’anni ha riportato sul gradino più alto del podio la Fantic, il cui marchio è stato rilanciato dall’imprenditore trevigiano Federico Fregnan. A segno sabato Luca Rovelli (Fantic 125 4T), costretto al ritiro domenica e, tra le donne, Francesca Nocera (KTM), in ritardo però domenica per essere rimasta in una buca di fango. Buona prova per Jacopo Cerutti (Honda 250 4T) due volte terzo nella Junior E1, mentre Fausto Scovolo (Husqvarna 250 4T) ha chiuso due volte secondo nella Veteran.

Fenati quarto in Spagna A POCHI GIORNI DALLA VITTORIA AL CAMPIONATO ITALIANO A MONZA, ROMANO FENATI HA CENTRATO UN ALTRO BUON RISULTATO IN SPAGNA. AD ARAGON, NELLA SECONDA PROVA DEL CEV, IL QUINDICENNE DEL TEAM GABRIELLI HA CONQUISTATO UN QUARTO POSTO (GARA VINTA DA ALEX MARQUEZ). PER L’ITALIANO, STESSO PIAZZAMENTO DELLA PRIMA PROVA DEL CEV, A JEREZ. IL COMPAGNO DI SQUADRA DI FENATI, NICCOLÒ ANTONELLI È SESTO DAVANTI A FRANCESCO BAGNAIA E MASSIMO PARZIANI.

TROFEO 50 FMI

MINICROSSISTI NUOVO TROFEO GIOVEDI 2 giugno la pista di Santa Rita, Grosseto, ospita la seconda prova del nuovo Trofeo Italia Minicross 50 FMI. È riservata a piloti nati negli anni 2001, 2002, 2003, e comunque in possesso di Licenza Miniyoung. Un Trofeo che permette di correre comunque, una volta iscritti, indipendentemente dal risultato ottenuto nelle prove ufficiali, grazie all’eventuale divisione dei piloti in gruppi. Due le classi: 50 Sport e 50 Racing, 4 prove (2 gare per ogni prova), per ogni classe. motosprint

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UN PO’ DI BURLESQUE IN TESTA A FABRIZIO GRAFICA INEDITA (E SINGOLARE) PER MICHEL FABRIZIO, CHE A MONZA SI È PRESENTATO CON QUESTO CASCO. L’AUTRICE È GIOVANNA CASOTTO, DISEGNATRICE DI FUMETTI EROTICI, CHE HA CREATO UN PERSONAGGIO TRA IL PIN UP ED IL BURLESQUE, RIPRODOTTA IN POSIZIONI PROVOCANTI MA GIOCOSE.

MOTO CHIX

GLORIA DE CARLI PROMOSSA GLORIA De Carli (sopra) si è aggiudicata la vittoria al Red Bull Moto ChiX. Dal 6 all’8 maggio si è svolta la seconda edizione del camp di cross femminile, con sfida finale vinta dalla trentina, che ha preceduto Gaia Zanti e Martina Beltrandi. Istruttori d’eccezione Ivan Lazzarini e Steffi Laier. Con la vittoria, Gloria ha conquistato la possibilità di partecipare alla gara conclusiva del Trofeo KTM 2011 con una 250 SX-F fornita da KTM Italia per poi diventare pilota ufficiale KTM Italia nel Trofeo KTM MX 2012.

IN BREVE

BIS ITALIANO NELL’EUROENDURO

FLAT TRACK. TEST FIM SABATO 21 MAGGIO A LONIGO Sarà una gara particolare quella che si disputerà sabato 21 maggio, alle ore 21.00, nella pista di Santa Marina; il circuito di Lonigo (VI) ospiterà per la prima volta un Test FIM di Flat Track: sono attesi piloti provenienti da tutto il mondo. Gli italiani, capitanati dal super esperto Belli, dovrebbero essere cinque. Le prove sono in programma alle ore 15.00, mentre i cancelli d’ingresso per la gara saranno aperti alle ore 19.00. GARA DI MINIMOTO (E MOLTO ALTRO) PER RAGAZZI A RIMINI Il prossimo 22 maggio a Rimini, nei pressi di Piazzale Fellini, utilizzando una parte del vecchio tracciato cittadino degli anni ruggenti delle gare stradali il Nuovo Motoclub “Renzo Pasolini” di Rimini organizzerà una gara nazionale Minimoto, valevole anche come Campionato Regionale, suddivisa nella classi SAV, Junior A, Junior B, Junior C ed Open A e B. È prevista inoltre una iniziativa Hobby Sport – FMI per avvicinare alla specialità i ragazzi dai 7 ai 10 anni. Sono previste esibizioni e una mostra di moto storiche da competizione. Per ulteriori info è possibile consultare il sito www.motoclubpasolini.it QUALIFICAZIONI DI LONG E GRASS TRACK Sono iniziate nella pista tedesca di Muhldorf le qualificazioni per accedere ai GP di Long e Grass Track del 2012. Solo sei i posti utili per passare il turno ed entrare nel GP Challenge, che si svolgerà in Francia, nella pista di St. Colomb, il 25 settembre. Gara molto tirata e incerta, con vittoria del tedesco Rudolph, che ha preceduto il boemo Franc e il finlandese Mustonein. Qualificati anche i due olandesi Fabriek e de Jong, oltre al veterano dei piloti tedeschi Bernt Diener.

TM

Il Meglio di un Uomo


Paddock

FLAT TRACK FMI

MARCO BELLI AL COMANDO MARCO Belli si è imposto nella terza prova del Trofeo FMI di flat track, disputata nell’ippodromo San Artemio di Treviso. Belli balza così in testa al campionato con 15 punti di vantaggio su Vesprini, assente in questa gara e ben 23 su Monti (nella foto, l’entrata in prima curva: Belli in testa, inseguito da Andreotti e Zambon).

motosprint

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SCUOLA GUIDA (IN AUTO) PER HASLAM E CORSER Leon Haslam e Troy Corser amano le auto sportive e la BMW ha concesso loro di partecipare al corso Driving Experience che si tiene a Monaco con le 330i. Maestro d’eccezione, Jorg Weidinger, campione europeo Superturismo.

CON LA NUOVA TM

ZANOTTI TORNA ALLA DAKAR DOPO 3 tre stagioni con Aprilia, Alex Zanotti ha raggiunto un accordo con TM: oltre al Campionato Italiano, disputerà alcune prove del Mondiale rally. Già deciso anche il ritorno alla Dakar. «Tra pochi giorni inizieremo lo sviluppo della mia nuova moto per l’Africa racconta Zanotti - non è ancora certo, ma vorrei fare anche il Faraoni».

IMOLA PIÙ SICURA IL FAMIGERATO muro di gomme all’altezza della variante che immette sul rettilineo del traguardo non c’è più: ed è una bella notizia. Il circuito di Imola ne guadagna in sicurezza ed immagine. In pochi anni quella barriera ha collezionato tante critiche ed è costata la vita a due appassionati. Oggi, chi arriva lungo in variante ha davanti a se uno spazio libero asfaltato e un “imbuto” in materiale plastico tech pro che lo guida al rientro in pista a fine pit lane. Il tutto con la benedizione della FIM, che procederà nelle prossime settimane alla riomologazione per l’attività internazionale. La modifica, condivisa dalla FMI, sembra destinata a portare anche all’omologazione per l’attività nazionale, cosa che significherebbe alla copertura assicurativa per quanti hanno tessera Sport.

SPEEDWAY. GRANDI BATTAGLIE A KRSKO PER UN POSTO AI GP In Slovenia, nella pista di Krsko, sono iniziate le qualificazioni per accedere ai GP di Speedway 2012. 83 i piloti per soli 3 posti... e alla fine si sono rese necessarie due manche di spareggio per definire il podio. Il polacco Miedzinski ha battuto il favorito Zagar. Terzo il boemo Lukas Dryml, che ha avuto la meglio sull’esperto polacco Protasiewicz. Hanno avuto accesso alle semifinali anche Kus, Gustafsson, Gizatullin, Ruud e Magosi, mentre il padrone di casa Conda ha vinto lo spareggio per il posto di riserva.


Paddock IDENTIKIT

SIX DAYS A DABILL NICOLA MORRENTINO 1

JAMES Dabill (nella foto) ha regalato alla Beta il quarto successo consecutivo alla Sei Giorni di Scozia di trial, che ha compiuto 100 anni. Dabill ha preso il comando nella seconda parte della settimana, quando il tempo ha cominciato veramente ad essere... scozzese. Pioggia e vento hanno reso un po’ più difficili le zone e impegnativo il lungo trasferimento. Secondo Michael Brown (Gas Gas), che aveva iniziato molto bene, perdendosi un po’ nella fase centrale, per poi avere un acuto nell’ultimo giorno. Dougie Lampkin (Gas Gas) ha dovuto abbandonare, dopo essere stato per 2 giorni al comando, per un infortunio alla caviglia. Terzo Graham Jarvis (Montesa), a pari punti con il vincitore dell’anno passato Alexz Wigg (Sherco). Nell’occasione del centenario ha voluto esserci anche il pluri-campione italiano Diego Bosis, ritiratosi dalle competizioni 2 anni fa. Bosis dopo tre giorni era trentesimo e soddisfatto di come stava procedendo, ma dopo 10 zone del quarto giorno ha rotto il cambio e ha dovuto saltare le rimanenti 20 della giornata. Ha poi preso parte ai 2 giorni successivi ma con il pesante punteggio di 1000 penalità (50 per ogni zona saltata) da sommare a quanto meritato in zona. C’erano altri tre italiani Matteo Rochon (sessantunesimo), Andrea Soulier (settantatreesimo) e Michele Bosi (sessantacinquesimo).

«Andare in MotoGP e possibilmente andarci con una Yamaha. Questo è il mio vero obiettivo» Eugene Laverty (motoette.wordpress.com)

HUTCHINSON KO IL DOMINATORE assoluto del Tourist Trophy 2010, Ian Hutchinson, capace di vincere cinque gare in una sola edizione, non parteciperà quest’anno alla storica gara dell’Isola di Man. Il pilota della Yamaha non si è ancora completamente rimesso dal grave infortunio rimediato nel British Superbike a settembre 2010, dove si è fratturato malamente. Da allora si è sottoposto a ben 16 operazioni, compreso un trapianto di pelle. «Mi dispiace da morire non poter fare il TT, ma devo ascoltare i dottori e soprattutto pensare alla mia carriera, non solo all’immediato» ha spiegato Hutchinson. motosprint

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Dopo due anni al campionato italiano, finalmente è arrivata la prima vittoria, a Monza. Però solo dopo la squalifica di Federico Monti. Un successo a tavolino toglie un po’ di soddisfazione? Sì, in effetti è così. Ed è un peccato, perché era stata una gran bella gara, che ci siamo giocati fino all’ultima curva io, Monti e Lombardi. Intendiamoci, 25 punti mi fanno molto comodo, soprattutto dopo la rottura della frizione nella prima gara. Ma mi dispiace per Monti, che quella vittoria l’aveva proprio meritata.

2

Monti è stato squalificato per la presenza di materiale isolante non consentito sotto il serbatoio per evitare il surriscaldamento del carburante. Ma il ricorso non è stato presentato dalla tua squadra... No, e io non l’avrei fatto. Intendiamoci, le regole sono regole e devono essere rispettate da tutti. Però mi hanno spiegato che il vantaggio con questa modifica, per quanto non consentita, è irrisorio. Comunque ormai è andata così, e voglio utilizzare questo risultato per ripartire alla grande dopo due anni complicati.

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Perché tu, indicato da molti come una promessa, finora non hai ottenuto buoni risultati? Il primo approccio al campionato italiano è stato nella 125, non adatta a me, che sfioro il metro e ottanta e ho una certa stazza. Dopo due gare sono passato alla 600. E le cose sono migliorate. Speravo che il 2010 andasse bene, invece ho avuto problemi con la squadra. Ho cambiato team, ma il miglior risultato è stato un quinto posto sull’acqua.

4

Visto che le cose stanno andando meglio, hai fatto qualche progetto per il futuro? Vorrei andare al Mondiale Moto2. Ma più che un progetto, al momento, è solo una speranza.

NATO A

ARIANO IRPINO (AV) ETÀ

17 ANNI HA CORSO

MINIMOTO, TROFEO JUNIOR GP, CIV 125 E STOCK 600 QUEST’ANNO

CIV STOCK 600. PRIMO A MONZA


contromano

UNA TRENTENNE RICCA DI FASCINO Festa di compleanno per una splendida BMW R100CS. Con una lunga storia

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

COLORE ROSSO-NERO SFUMATO, OLTRE 99.000 CHILOMETRI PERCORSI DAL LONTANO 1981, ECCELLENTE STATO DI CONSERVAZIONE FRUTTO DI GRANDE AMORE PER QUESTA BMW R100CS.

BUON compleanno. Cento di questi anni, cara CS! Già, BMW R100CS, costruita nella Repubblica Federale Tedesca nel marzo 1981 nello stabilimento di Berlino Spandau. Località famosa anche per una fortezza dentro la quale era detenuto, come unico prigioniero, Rudolf Hess, ex delfino di Hitler, morto suicida in circostanze oscure all’età di 93 anni! Arrivata in Italia, la mia BMW venne venduta a Bologna e immatricolata nel maggio del 1981. Colore rosso-nero sfumato, lo stesso di oggi, qualche optional come l’avviamento a pedale, naturalmente incernierato orizzontalmente e che ancora riesco ad usare per avviare la vecchia moto. Sul contachilometri c’è una bella scritta: 99.000 e passa chilometri. Certo, ne poteva fare molti di più in trent’anni di attività, però bisogna considerare che, nell’ultimo decennio, l’ho usata pochissimo. Ma c’è anche da dire che il motore non è mai stato aperto da quel lontano 1981. La mia BMW ha una storia strana, ad esempio è stata la moto di due inviati. Già, prima di me l’aveva Roberto

Boccafogli, amico e giornalista, all’epoca inviato di Autosprint per la Formula 1. Un giorno mi venne a trovare al mare proprio in sella a quella moto e io dissi al mio collega a quattro ruote: «Non la tieni bene, questa te la devo comprare io». Non ho mai rifatto o riverniciato, ho solo conservato e sostituito i pezzi usurati e adesso è così, un po’ vissuta ma perfettamente funzionante, con gomme e freni nuovi come piacciono a me le moto d’epoca. Sfiora i 200, ma vado molto più piano, ha un suono meraviglioso, fa pochi giri e molta strada… Splendida e incedibile. Nella sua vita è stata nel sud della Sicilia e a nord di Berlino; in estate, forse, farà un viaggetto fino a Brno attraverso le Alpi. Mi sembra un bel modo di festeggiare trent’anni di attività. Una moto così vecchia ti fa pensare a tante cose, ad esempio al passaggio del tempo. Quando ho iniziato ad andare in motorino, qualche secolo fa, una moto di trent’anni era qualcosa di incredibilmente antico. Poteva essere una Guzzi con il fascio littorio inserito nella targa: roba di un altro mondo per davvero! Oggi è una moto d’epoca che spero mi sopravviverà e andrà nella mani di qualcuno che la ami come la amo io. Già, perché la mia CS ha ancora la pompa per gonfiare le gomme, la mostruosa trousse di attrezzi dell’epoca con i quali potevi davvero smontare tutta la moto e persino il kit di pronto soccorso ospitato in una scatola impermeabile nel sottosella. Ha un paio di “cosine” fuori ordinanza come le griglie antiscottature sugli scarichi e il cupolino aerodinamico, ma sono rigorosamente dell’epoca, made in Krauser. Sfoggia anche due antinebbia montati sul paramotore, accessori che all’epoca piacevano moltissimo e grazie ai quali riesco ad illuminare a giorno ancora oggi, sperdute stradine di campagna nella notte. E nemmeno una molecola costruita in Cina. Il giorno del compleanno la festa è stata così: pieno di benzina 100 ottani (così, per farle un regalino extra), duecento e passa chilometri attorno in giro per l’alta valle del Savio con pranzo in compagnia del babbo (mio) da quelle parti alle terme di Bagno di Romagna. Un bel sabato in famiglia, qualche complimento da parte di gente che ama le vecchie moto, qualche piega soft, una grande gioia nel cuore. Ringrazio chi progettò e costruì quella moto, Roberto che me la fece vedere e che me la vendette più di vent’anni fa e la mia costanza nel tenerla sempre curata nel mio garage. Riconfermata per i prossimi trenta.

Ducati Monster 1100EVO

The Ultimate Monster Evoluzione significa anche vivere nuove emozioni. Con il 1100EVO abbiamo perfezionato la formula che ha reso il Monster l’icona indiscussa delle naked. I 100 CV del Desmodue Evoluzione sempre sotto controllo del Ducati Safety Pack (ABS+ Ducati Traction Control) di serie, uniti al design sportivo del nuovo scarico e alla nuova posizione in sella, spingono il Monster 1100EVO verso emozioni di guida sempre nuove. Monster 1100EVO: possiamo descrivere le sue prestazioni, ma non le tue emozioni. ducati.it

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polvere di stelle

L’ORGOGLIO SOVIETICO PUNTAVA SULLA VOSTOK Fu l’espressione più avanzata del motociclismo russo Anni ‘60. Ma con risultati in gara modesti

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

LA VOSTOK 350 A 4 CILINDRI DEL 1964, DISTRIBUZIONE BIALBERO, CAMBIO A SEI MARCE, POTENZA DICHIARATA 59 CV A 13.000 GIRI. UN MEZZO DALLE AMBIZIONI DECISAMENTE SUPERIORI AI RISULTATI SUL CAMPO.

motosprint

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TRAGGO spunto da una lettera che mi ha scritto il lettore Roberto Fiorentino, parlandomi di un bolide russo degli Anni Sessanta, la Vostok 350 4 cilindri che, a suo parere, diede del filo da torcere alla MV di Giacomo Agostini. Che la Vostok meriti di essere “raccontata” non c’è dubbio: fu l’espressione più tecnologicamente avanzata del motociclismo russo del tempo; che abbia creato problemi alla MV Agusta, invece, è fantasia. L’origine della Vostok risale al 1942, quando a Serpuchov, un centinaio di chilometri a sud di Mosca, venne fondato un centro di ricerca e sviluppo al servizio dell’industria motociclistica sovietica, chiamato più tardi “Vniimotoprom”. Più che di ricerca e sviluppo la Vniimotoprom si occupò, almeno agli inizi, di replicare prodotti occidentali di successo adattandoli alle capacità produttive – assai limitate – delle fabbriche locali. Terminata la guerra, ed occupati i territori della Germania Est, i russi entrarono in possesso degli stabilimenti DKW di Zschopau; la DKW era stata nell’anteguerra una delle fabbriche di moto più grandi del mondo ed aveva portato

più avanti di tutti gli studi e la sperimentazione sul motore a due tempi, realizzando anche moto da competizione che avevano vinto moltissime corse in Germania e all’estero negli Anni ’30. Così la Vniimotoprom ebbe a disposizione materiale molto evoluto e su questo cominciò a lavorare nel dopoguerra, dovendo però fare i conti con l’abolizione del compressore decretata alla ripresa delle competizioni internazionali e dovendo quindi rinunciare a schierare le due tempi sovralimentate a cilindro sdoppiato, che aveva costruito partendo dalle DKW Ure e Uld. Tra il 1950 e il 1957 la Vniimotoprom, essendo il direttivo del partito comunista sovietico risoluto a partecipare alle corse con mezzi fabbricati in Russia, progettò e realizzò diverse moto da competizione con motori a 4 tempi 250, 350 e 500, tutti di ispirazione inglese. La prima uscita oltre la “cortina di ferro” avvenne nel 1957 al GP Finlandia con risultati deludenti, ma alla fine dell’anno, per compiere un salto di qualità, il centro studi di Serpuchov concluse un accordo di collaborazione con le cecoslovacche Jawa e CZ. L’11 maggio del 1961 il campione russo Sevastyanov regalò al partito il primo podio: terzo nella 350 del GP Finlandia, non valido per il campionato del mondo, una soddisfazione per i russi, ma priva di valore, considerando i risultati anche eclatanti che ottenevano le altre marche del blocco sovietico: Jawa, CZ e MZ. Nel 1964 fece la sua comparsa la Vostok 350 4 cilindri: alesaggio e corsa 49x46 mm, distribuzione bialbero, cambio a sei marce, potenza dichiarata, 59 CV a 13.000 giri, misurata con una buona dose di ottimismo, visto che la MV 3 cilindri di Agostini ne erogava 53 a 11.000 giri ed era di un altro pianeta... Quell’anno la Vostok fu vittima di continue rotture del motore, ma anche quando riuscì ad arrivare al traguardo, il suo quattro cilindri non riuscì a battere nemmeno le Aermacchi 350 monocilindriche ad aste e bilancieri. A quel punto le autorità russe bloccarono i finanziamenti e la Vostok scomparve in un magazzino fino al 1968, quando a sorpresa si rifece viva in una corsa internazionale in Finlandia con una nuova 4 cilindri portata a 500 cm3 e dotata di distribuzione a tre valvole per cilindro per la quale vennero dichiarati 80 CV. In quell’occasione, che fu anche l’ultima, il pilota Kiisa si tolse la soddisfazione di un giro in testa prima che il motore esplodesse, mentre Sevastyanov si classificò quarto, ma alle spalle di Agostini e di due Matchless monocilindriche vecchie di almeno quindici anni.


YAMAHA R125 CUP - A Mastrella il primo round

4

3

L’autodromo Riccardo Paletti di Varano de’ Melegari ha ospitato la prima delle sei tappe in programma di Yamaha R125 Cup 2011. Sedici giovanissimi concorrenti di età compresa fra i 14 e 18 anni si sono sfidati fra le curve del tortuoso circuito parmense, in configurazione “corta”, più adatta alle caratteristiche delle agilissime YZF-R125. A portare a casa il primo trionfo stagionale è stato il 14enne romano Emanuele Mastrella davanti a Simone Pellegrini e Nicodemo Matturro. Come per le passate edizioni, anche quest’anno i partecipanti di Yamaha R125 Cup hanno la grande possibilità di essere seguiti da vicino e imparare dagli istruttori della Scuola Federale Corsetti sia in pista durante le prove libere che dal muretto dei box e in aula dopo ogni turno di guida. Dopo le due sessioni di qualifica è stato il romano Simone Pellegrini a firmare la pole fermando il cronometro sul tempo di 57”234, seguito da Damiano Mencarelli in 57”420 e da Simone Gironi col crono di 57”678. La prima manche di Varano è stata ricca di sorpassi e continui cambi di posizione. A spuntarla è stato Simone Pellegrini che è transitato primo sul traguardo davanti a Emanuele Mastrella e Damiano Mencarelli. Fuori per una scivolata Flavio Tirocchi mentre era in lotta con Nicodemo Matturro per il quinto posto. Bagarre anche nella seconda gara di giornata, con una battaglia a quattro durata diversi giri fino a quando alla prima curva Simone Gironi con un gran sorpasso sugli avversari è passato al comando, ma poco dopo una sfortunata scivolata al ferro di cavallo lo ha messo fuori causa lasciando la vittoria a Emanuele Mastrella, secondo in Gara 1, seguito a sua volta da Damiano Mencarelli e Simone Pellegrini, quest’ultimo vincitore della prima gara. Sebbene a pari punti con Pellegrini, in virtù del miglior piazzamento in Gara 2 il vincitore di Varano è Emanuele Mastrella, alla prima esperienza in Yamaha R125 Cup dopo quattro anni di minimoto. La classifica di campionato lo vede ora al comando insieme a Simone Pellegrini (anche per lui 46 punti grazie al 1° e 3° posto nelle due gare), davanti a Nicodemo Matturro, terzo, che guadagna una posizione rispetto al verdetto della pista a seguito della squalifica di Mencarelli a causa di una irregolarità tecnica. Prima fra le ragazze Ylenia Scibetta, mentre Simone Gironi nonostante la scivolata in Gara 2 è riuscito a ripartire e a conquistare il primo posto tra i Rookie, riservata a coloro che sono alla prima esperienza agonistica su pista, davanti a Pietro Mangani e Federico Menozzi.

ROOKIE Pos.

Pilota

pt.

Pos.

1

Gironi S.

18

2

Mangani P.

15

3

Menozzi F.

10

4

De Pera G.

10

5

Falchetti L:

9

6

Bove S.

5

7

Terziani A.

0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Classifica Gara A Pos. 1

Pilota

1

Classifica di giornata

Classifica di giornata

dist.

Pellegrini S.

2

Mastrella E.

0.206

3

Mencarelli D:.

0.382

4

Gironi S:

0.753

5

Matturro N.

6.321

6

Elmessii S.

19.238

7

Scibetta Y.

27.540

Pilota

g.1

g.2

pt.

Mastrella E. Pellegrini S. Matturro N. Elmessii S. Scibetta Y. Gironi S. Mencarelli D. Santacroce S. Mangani P. Di Lonardo C. Sansanelli N. Menozzi F. De Pera G. Falchetti L. Bove S. Tirocchi F. Terziani A.

20 25 11 10 9 13 16 7 15 3 6 0 4 5 2 0 0

25 20 16 13 11 4 0 8 8 10 7 9 5 3 2 0 0

46 46 28 24 21 18 17 16 6 14 14 10 10 9 5 1 0

5

6

Viene assegnato 1 punto di partecipazione a tutti i presenti

2

Classifica Gara B Pos.

Pilota

dist.

1

Mastrella

2

Pellegrini S.

3

Matturro N

6.518

4

Elmessii S.

10.735

5

Scibetta Y.

21.079

6

D. Lonardo C.

21.341

7

Menozzi F.

21.917

0.447

1 Podio dell’assoluta: (da sx) Pellegrini, Mastrella e Matturro 2 Il vincitore Mastrella (13) in battaglia con Pellegrini (24), secondo ma a pari punteggio, inseguiti da Mencarelli (71)

3 Simone “Crash” Gironi (34) primo dei “Rookie” e veloce quanto i più esperti sfida la fisica con una piega incredibile. 4 Ylenia Scibetta, prima tra le ragazze e quinta assoluata a Varano, in griglia di partenza. 5 Podio dei Rookie: da sx Mangani, Gironi e Menozzi. 6 Prima gara 2011 e i protagonisti sono già amici nel paddock.

Varano de’ Melegari, 08 maggio 2011 Cronaca, risultati, foto e video su www.yamaha-racing.it

Next race: Latina, 29 maggio 2011


MotoGP Francia

di Enrico Borghi - foto Milagro

Armata a metà STONER DAVANTI A PEDROSA, OVVERO I DUE VOLTI DELLO STRANO WEEK-END DELLO SQUADRONE HONDA: L’AUSTRALIANO HA DOMINATO VINCENDO ALLA GRANDE, LO SPAGNOLO È FINITO ALL’OSPEDALE CON UNA CLAVICOLA FRATTURATA.

La gioia di Stoner, tornato alla vittoria, e la delusione di Pedrosa, di nuovo fratturato. Due volti della Honda, che festeggia Dovi secondo su Rossi

L

E MANS - L’armata Honda si era preparata a dominare, alla fine ha contato i danni. Be’, certo, per modo di dire: ha piazzato due piloti al primo e al secondo posto! Però i danni pesano: in particolare, l’infortunio di Pedrosa è un colpo molto duro visto che è uno dei piloti su cui in Honda si punta per la conquista del titolo. Ha uno strano destino, il Team Honda: questa è stata la seconda volta in quattro gare che un avversario abbatte uno dei piloti della HRC. Prima Stoner, adesso Pedrosa. Le immagini che provengono dal superteam Honda, quindi, sono molto diverse. Si va dall’amarezza di Dani Pedrosa, alla forza con cui Stoner ha dominato, passando per un Dovizioso che sta cercando di non rimanere schiacciato dalla forza di compagni di squadra potentissimi. «Avevo la traiettoria migliore, Marco mi è venuto addosso, mollando i freni, e io segue a pagina 32

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MotoGP Francia

il commento

Diretto... al punto

BUONI E CATTIVI Decidono i primi della classe

IN QUESTO primo scampolo di stagione, in MotoGP è palpabile la volontà dei primi della classe di fissare le regole di comportamento e distinguere i buoni dai cattivi. Il primo a finire dietro la lavagna è stato addirittura Valentino Rossi: Casey Stoner ne ha messo in dubbio sportività e correttezza ancora prima di correre il GP Qatar, rincarando poi la dose una volta abbattuto dal neo pilota Ducati in quel di Jerez. Dopodiché è toccato a Marco Simoncelli, che Jorge Lorenzo ha etichettato come “pericoloso” in modo preventivo, come lo ha visto avvicinare le posizioni che contano. Oggi, dopo l’errore di Le Mans, rilevato e (giustamente) punito dalla Direzione Gara, lo spagnolo ha tutti gli elementi per dire “ve l’avevo detto” e ribadire la sua tesi col piglio del professore. I primi della classe fingono di ignorare (perché in realtà lo sanno benissimo) che in MotoGP ci sono i migliori piloti del mondo, piloti vincitori di Gran Premi e titoli mondiali, e li richiamano al rispetto delle regole. Le “loro” regole, di cui si sono eletti difensori. Stoner lo fa con il piglio del bulletto, facendo la voce grossa soprattutto in prova, se qualcuno osa intralciarlo percorrendo la sua stessa strada, davanti o dietro poco importa. Aoyama si è preso un cicchetto sabato, De Puniet un richiamo più energico domenica, costato all’australiano 5000 euro di multa per eccesso di zelo. Della serie, ok redarguire i compagni distratti, ma teniamo giù le mani. Lorenzo adotta un altro metodo, molto diffuso all’asilo (oggi scuola materna): segnala i cattivi comportamenti alla “maestra”. Lo scorso anno ha chiesto alla Yamaha di rimproverare Rossi in Giappone, in Portogallo ha cercato la complicità della stampa, e non avendola trovata, in Francia ha portato il “problema Simoncelli” all’attenzione della Commissione Sicurezza, premurandosi di trovare qualche collega pronto a dargli man forte. Se il buon Sic avesse avuto più pazienza con Pedrosa, avrebbe zittito Lorenzo e saremmo qui a festeggiare il suo secondo posto. Invece…

JORGE LORENZO, NEL MIRINO DI ANDREA DOVIZIOSO E VALENTINO ROSSI. IL CAMPIONE DEL MONDO HA SUBITO L’ATTACCO DI ENTRAMBI.

Caccia alle streghe stre eghe

L’ultima follia: regolamentare il sorpasso. E tenere a freno Simoncelli. In via preventiva motosprint

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E MANS - La più bella, l’ha detta Rossi:

L

«A parte tutto, è stata una gran gara. Belle battaglie, grandi sorpassi, anche cattivi come quello di Lorenzo su Dovi e i miei con Dovi: queste sono le gare che ci piacciono». Valentino ha ragione. Ma quel «a parte tutto» conta. Eccome! C’è stato un venerdì pomeriggio con una riunione della Commissione Sicurezza in cui Marco Simoncelli è stato messo all’indice come pilota pericoloso. Una sorta di seguito delle polemiche dell’Estoril. E c’è stata una folle proposta, avanzata da Lorenzo, Stoner e Dovizioso, di istituire una sorta di “codice del sorpasso”. E questa è stata una colossale stupidaggine. Ma quello

che è successo a Le Mans è importante. Forse decisivo. Di fatto sono stati piantati i semi che hanno già prodotto i primi frutti. Si sta formando un nuovo ordine: si sta entrando nell’epoca della tolleranza zero. Tutti sotto osservazione, tutti puniti al primo passo falso. Tutti intimiditi, viene da concludere. Si dirà: è sempre stato così. Si può aggiungere: le scorrettezze sono state sempre punite. Sì, è vero, ma il clima che ha fatto da sfondo alle vicende di Le Mans dimostra che l’aria è cambiata. E la nuova generazione di piloti ha fatto molto, per arrivare a questo. Rossi parla del piacere che prova quando ci sono piloti che lottano e che sono anche cattivi. Valentino appartiene alla generazio-

ne di quelli che lottano, le danno e le prendono, e poi stanno zitti. Invece sta prendendo piede una generazione di piloti che le danno e le prendono, e poi si lamentano. La differenza è notevole. CI SI È CHIESTO perché Lorenzo, all’Estoril, si sia lanciato in quella crociata contro Simoncelli che apparve fuori luogo. Ci si è domandati perché lo spagnolo abbia continuato anche a Le Mans, con ulteriore durezza. Ed è stata grande, la sorpresa, nel vedere che Stoner e Dovizioso lo hanno appoggiato. Ma Lorenzo non è matto: qualcosa voleva ottenere. E l’ha ottenuto. Ha agitato la Race Direction, ha creato un problema – il

caso Simoncelli – prima ancora che si scatenasse, in modo che tutti fossero pronti a dare addosso al malcapitato – cioè Marco – al primo errore. E Marco, certo, ci ha messo del suo nell’alzare subito la palla... Poteva anche aspettare qualche curva e magari qualche giro, ad attaccare Pedrosa, tanto era più veloce di lui in quella fase della gara. E lo spazio che dice di avergli lasciato, non era sufficiente. Simoncelli ha sbagliato, ma quello che conta, purtroppo, è che c’è chi aveva già preparato le carte per il processo e aveva già allertato la giuria. Marco lo ha capito solo dopo, quando era tardi: «Me lo aspettavo, il ride through, dopo tutto quello che è successo in questo week-end». Già, è successo quel «a parte tutto» di cui ha parlato Valentino. Ecco, dunque, dove volevano arrivare Lorenzo e i suoi compagni di questa crociata: adesso Simoncelli è un avversario fortissimo in perenne stato di osservazione. E lui è

solo il primo, cioè l’esempio per tutti. Questa è la New Wave, il nuovo corso. GLI EPISODI che sono accaduti, le parole che sono state dette, gli atteggiamenti che sono stati tenuti, lasciano il segno. Lo hanno lasciato nel pilota (Simoncelli guida con la spada di Damocle sulla testa), poi nella Direzione Gara che è stata messa sotto pressione e adesso è obbligata ad usare la mano pesante. E, ovviamente, l’hanno lasciato anche nell’opinione pubblica. A Barcellona, nel 2009, Marco venne accolto come un delinquente perché sgomitava con Bautista e Barbera. Come lo accoglieranno adesso che ha abbattuto Pedrosa? L’idolo di casa, nonché dello sponsor della Honda? C’è da chiedersi dove stia andando questo sport. E la sensazione è che Rossi a Le Mans abbia vissuto solo un breve sogno, una parentesi di agonismo “old style” che gli ha nascosto, almeno per un attimo, la realtà. I bei tempi non sono tornati. E non torneranno più.


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il commento

Sicurezza e polemiche

BOCCIATO IL CODICE DEL SORPASSO LE MANS - Venerdì pomeriggio, nel paddock, Jorge Lorenzo, Casey Stoner, Andrea Dovizioso, Hector Barbera e Toni Elias, si sono riuniti in una hospitality per pianificare una linea comune. Poi si sono presentati alla riunione della Commissione Sicurezza e hanno proposto una sorta di codice di comportamento per i sorpassi. L’idea è stata subito bocciata dalla FIM e da Carmelo Ezpeleta, ovvero dalla Dorna, e dalla stessa Commissione Sicurezza, però alla luce di quanto è accaduto in gara domenica è diventata di grande attualità. Dovizioso si era preso la briga di spiegare perché alcuni piloti hanno chiesto di prendere in esame la questione “sorpassi”. Un problema che vede coinvolto Simoncelli, attaccato da tutti (o quasi) i piloti MotoGP, che considerano il suo modo di frenare ed entrare in curva troppo duro e aggressivo. «Lui non è cattivo, però il suo senso del limite è diverso da quello di tutti gli altri – ha detto Dovizioso –. E non si sta parlando solo di buttare per terra qualcuno: se uno guida in un certo modo, fa perdere posizioni agli altri, rovina delle gare a chi non ha colpe. In più, il problema non è il sorpasso duro, perché questo fa parte del gioco: la differenza la fanno la ripetitività delle azioni e l’intenzionalità. Se una mossa aggressiva arriva per caso, va bene; ma se è intenzionale e diventa un modo di gareggiare, allora va punita. Noi è questo, che abbiamo detto». Quello che dice Dovi, ha senso. Ma stabilire preventivamente i punti e le situazioni in cui si può, oppure non si può, tentare il sorpasso, è come negare l’essenza stessa di questo sport, basato sulla fantasia, sul coraggio, sulla forza e la furbizia di chi lotta. «Nessun pilota accetta di lasciare passare l’avversario senza lottare o reagire – ha commentato Ezpeleta –. Lo sport della moto è fatto così. Le regole che ci sono vanno bene. I piloti devono trovare un loro modo di comportarsi: è una cosa che devono risolvere tra di loro». «Fissare regole per definire come sorpassare e non sorpassare mi sembra una cosa assolutamente fuori luogo – ha detto Valentino Rossi -. Come si fa a capire quando, dove, e se superare? È una cosa un po’ strana, questa iniziativa. Alla fine non è cambiato niente, però bisogna capire se è un attacco personale a Simoncelli – e sembra così– oppure se c’è dell’altro». motosprint

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Alla sbarra SIMONCELLI (58) E PEDROSA APPAIATI. MARCO HA AVUTO FRETTA DI METTERSI ALLE SPALLE LO SPAGNOLO, CHE SI È VISTO CHIUDERE LO SPAZIO DI ENTRATA IN CURVA ED È FINITO A TERRA, FRATTURANDOSI UNA CLAVICOLA.

non ho potuto fare niente - ha raccontato Pedrosa – . Il risultato è che io me ne vado da qui con la clavicola rotta, e lui con un “ride through”. Buono per lui, direi! Io ero appena uscito da un incubo, dopo la recente operazione alla spalla sinistra, e adesso ci sono di nuovo dentro. Non è giusto, io credo di non meritarmi una cosa del genere». ALLA tristezza di Dani si contrappone il sorriso di soddisfazione di Casey Stoner. Che a Le Mans doveva dimostrare qualcosa. È il più veloce, è il candidato numero uno al titolo, eppure non è in testa al Mondiale – dove resta saldamente arroccato Jorge Lorenzo, che è in piena crisi eppure macina punti... – e vincere, negli ultimi tempi, non è stato così facile. Però ci sono

giorni in cui l’australiano è incontenibile. E questo è stato uno di quelli. «All’inizio ho cercato di scappare, ma non ci sono riuscito. Nonostante io forzassi, e fossi molto veloce, nessuno dei miei tentativi ha prodotto un effetto: Dani era sempre incollato a me. Ad un certo punto ho cominciato a pensare ad una tattica diversa e mentre cercavo un’idea, Dani ha calato un po’; quello è stato il momento in cui ho capito che dovevo forzare ancora, per poter prendere del vantaggio. E devo ammettere che, a quel punto, per me è stato tutto più facile». Ora Casey è a 12 punti da Lorenzo. La rincorsa continua, anche perché questo è il momento giusto per picchiare forte: la Yamaha non sembra in grado di produrre una reazione in tempi brevi, Jorge (che ha

]

SIMONCELLI NON CI STA

«Non è stata colpa mia!» LE MANS – Marco Simoncelli ha lottato con Pedrosa per la seconda posizione, dopo aver corso una gara bellissima. Poi, all’improvviso, a cinque giri dalla fine, è cambiato lo scenario. Pedrosa è finito all’ospedale, Marco si è visto infliggere un “ride through” che lo ha fatto passare dalla seconda alla settima posizione. E alla fine, dopo aver superato Hayden e Spies (alla velocità della luce!) è stato quinto. Dopo la gara Marco ha parlato con voce bassa e garbata, esprimendo il suo dispiacere per la caduta di Pedrosa, nella quale lo spagnolo ha riportato la frattura della clavicola destra. Ma non si è mosso di un centimetro rispetto alla sua posizione riguardo l’incidente. «Resto della mia idea: non è stata colpa mia. E non mi sento di essere andato al di

là del limite. Io l’ho passato, lui mi ha ripassato, quando siamo arrivati alla staccata lui ha cercato di attaccare; a quel punto io ho provato a stare davanti, ma non lo volevo chiudere. Il fatto è che lui si è scomposto, e mi ha colpito nella ruota posteriore. Io ho anche cercato di raddrizzare un po’, gli ho lasciato un metro perché potesse fare qualcosa per rientrare. Secondo me io sarei riuscito a fare comunque la curva, e lui poteva starci, solo che si è scomposto. Non ho voluto ostacolarlo: volevo fare la mia curva e basta. Secondo me la punizione è stata eccessiva, ma dopo quello che è successo nel week-end non avevo alcuna speranza di evitarla: è stato come sparare sulla Croce Rossa. Ma non voglio fare polemiche: dico solo che mi dispiace tanto che Dani si sia fatto male». motosprint

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il commento

Ducati e Rossi

LA MAGIA DEL PRIMO PODIO

Ma il team fatica a trovare la giusta messa a punto LE MANS - Il primo podio di Valentino Rossi con la Ducati è arrivato in una gara in cui, sulla carta, il pesarese aveva pochissime chance di farcela. Ma lui è Valentino Rossi, certe magie gli riescono. La magia, in questo caso, si è concretizzata in una modifica dell’ultimo minuto, una variazione nella messa a punto che ha garantito alla Desmosedici maggiore stabilità in frenata. Un’arma che il nove volte iridato ha usato abilmente: all’inizio per non perdere troppo contatto con il gruppo di testa, poi nella lotta per il podio. E per battersi, di nuovo, con Andrea Dovizioso. Che lo ha beffato nuovamente, conquistando la seconda posizione. Valentino non conosce ancora bene le reazioni della moto, lui e la sua squadra non hanno ancora ben chiaro il campo di azione entro il quale muoversi in materia di regolazioni.

Ecco perché perdono tanto tempo in prova. Però, appena la spalla ha smesso di tormentarlo e la sua moto è diventata un po’ più trattabile, è riemerso il campione. È nata così la sua bella prestazione: un podio in cui c’è tanto, ma tanto, del suo. «È stata la mia vendetta nei confronti di Lorenzo, per il sorpasso che mi fece qui un anno fa» ha spiegato Vale, e in effetti la vista di Lorenzo davanti a lui di pochi metri, nella seconda parte di gara, gli ha dato almeno un paio di decimi. Essersi accorto che lo spagnolo non riusciva a scappare, e che Dovizioso lo aveva attaccato e superato, gli ha poi dato la motivazione per attaccare a sua volta. E passarlo. È lì che Valentino si è trasformato. «Avevamo fissato in Lorenzo il nostro obiettivo» ha rivelato, e questo è il motivo della sua soddisfazione. Non che Valentino si accontenti di un podio, solo che il suo

realismo gli aveva imposto di non pensare nemmeno ai piloti dell’armata Honda. Sono troppo lontani, in questo momento. Buon per lui, se in un modo o nell’altro due dei quattro si sono eliminati. Ma quelli che non hanno avuto guai gli sono stati davanti. «Le Honda fanno paura: fanno uno sport diverso da quello degli altri» ha sospirato. Quanto vale, dunque, il primo podio giunto al quarto GP? Non è male, ma non è certo qualcosa per cui fare festa. La strada è ancora molto lunga, e lo si vede nelle prove. La squadra fatica molto a trovare una messa a punto efficace, Valentino è sempre in difficoltà e arriva alla gara col cuore in gola. Senza sapere che cosa potrà aspettarsi. È questo, il problema maggiore. Serve tempo, per accumulare questo tipo di esperienze. Ci vorrebbero molte giornate di prove, ma non ci sono più nemmeno queste.

L’uomo del giorno

corso con un dito ferito nella caduta avvenuta nel warm up) è in un evidente stato di crisi. LA GARA di Andrea Dovizioso, secondo dopo un bel duello con Valentino Rossi, è stata molto meno tranquilla. «Il mio problema è che all’inizio della gara io non sono mai incisivo; anche questa volta ad un certo punto mi sono trovato in difficoltà. Però non mi sono abbattuto. Anche quando ho subito un sorpasso molto aggressivo da parte di Lorenzo, sono stato calmo e sono riuscito a reagire. Il mio problema, nel finale, è stato di nuovo Valentino. Che è sempre molto forte in frenata. Quando ho capito che lui era più veloce di me nella parte finale della pista, cioè nelle ultime curve, ho studiato una strategia: sapevo che mi avrebbe potuto passare agevolmente, se lo avessi tenuto vicino fino alle ultime curve, così ho cercato di guadagnare un certo vantaggio nella prima parte della pista, per poter avere il margine nel finale. Ha funzionato, ed è per questo che mi sono piaciuto: sono riuscito ad applicare la mia strategia in modo perfetto».

PARTIAMO DA QUI È un podio importante. Darà morale alla squadra

LE MANS - Valentino è soddisfatto, a fine gara. E il primo pensiero è per chi sta lavorando sulla moto. «Il podio è molto importante: serve anche per il morale di chi sta lavorando sodo per questa avventura. E per dare la determinazione a spingere ancora di più». È la prima volta che sei davvero veloce. «In gara ho guidato la Desmosedici come mai prima. Quindi considero questo podio come il primo passo in avanti. Ci sono cose che puoi vedere solo in queste condizioni, quando tutti tirano al massimo. È li che ti rendi conto di qual è il tuo livello: puoi capire la moto e la maniera di metterla a punto. È per questo che sono soddisfatto». Te lo aspettavi, un podio? «Non avevo le idee chiare, prima di partire. E devo dire che il podio è arrivato anche per un aiuto esterno... L’obiettivo era stare con Lorenzo, e già questo non è stato semplice. Sono riuscito a non farmi staccare all’inizio, poi ad un certo punto l’ho raggiunto insieme a Dovi. E quando l’ho avuto vicino, ho deciso di attaccare». Che cosa è cambiato rispetto alle prove? «Siamo riusciti a trovare un buon grip sul posteriore, quindi potevo essere più efficace in ingresso curva. Ero forte in frenata e ho sfruttato questo punto. Inoltre, grazie a queste modifiche, sono diventato un po’ più veloce anche nelle chicane». Dove perdevi, invece? «Ero in difficoltà in accelerazione e questo mi ha rallentato. Qui siamo ancora indietro, c’è poco da dire. Le Honda sono impressionanti: quando i loro piloti aprono il gas è come se fossero su un dragster! Loro vanno via senza muoversi, e scompaiono, mentre la mia moto si alza e si muove ancora molto. La Honda ha fatto una moto incredibile». E adesso? «Dobbiamo stare almeno qui, al livello che abbiamo raggiunto. Poi, vedremo che cosa si può fare per migliorare ancora». Che dire dell’incidente tra Pedrosa e Simoncelli? «Marco ha sbagliato. Non ha lasciato abbastanza spazio a Pedrosa. Mi dispiace molto, per Dani: so cosa vuole dire farsi male. E mi dispiace anche per Marco, che è un amico; ma questa volta ha sbagliato. Però voglio aggiungere una cosa: anche Lorenzo ha fatto una brutta entrata su Dovizioso; se ci riferiamo a quello che è stato detto venerdì, in Commissione Sicurezza, anche lui avrebbe dovuto subire la penalizzazione».

Valentino Rossi «Oggi ho guidato la Desmosedici come non avevo mai fatto prima»

ANDREA DOVIZIOSO (4) TIENE ALLE SPALLE VALENTINO ROSSI. PROPRIO COME ALL’ESTORIL. MA QUESTA VOLTA SONO SALITI ENTRAMBI SUL PODIO.

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MotoGP Francia

Le pagelle di Marco Masetti

Fazioni e obiettivi

ULTIMI METRI DI GIRO D’ONORE A SPINTA PER CASEY STONER, CHE SI FA UNA “CORSETTA” DOPO LA VITTORIA NUMERO 25 IN MOTOGP. BEL TRAGUARDO.

LA FORZA DEL GRUPPO LE MANS – Quando in un giro vedi cinque sorpassi vuol dire che ci si diverte. Ma forse anche che il livello non è altissimo e che di errori se ne vedono tanti. Persino la compassata, e di solito molto attenta ai loghi e agli sponsor, regia internazionale non ha potuto fare a meno di rimanere affascinata dal maxi duello rusticano che ha visto in azione Barbera, Abraham, Elias, Bautista e Capirossi. I ragazzi, tra i quali mettiamo anche Capirex che ha ancora voglia di scendere in pista, hanno fatto davvero il massimo e ci hanno anche fatto divertire. Non solo: ci hanno fatto capire che dietro a tante dichiarazioni pseudotecniche della vigilia o a commento della gara, c’è una eco che ripete “bugie, bugie”. Già, provate a pensare alle differenze che corrono tra una Suzuki, una Honda satellite e una Ducati. Diversità tecniche, filosofiche e persino aerodinamiche, come conferma il fatto che nello stesso giro la Desmosedici di Abraham, con le sue appendici aerodinamiche, ha fatto segnare l’identico tempo di Barbera che invece non le usa! Niente da fare, tutti assieme, appassionatamente veterani come Capirossi e debuttanti come Abraham. La MotoGP, da un certo punto della classifica in giù, è la cosa più democratica che ci sia e vanno tutti uguale. Non importa mezzo click in più o in meno, un alettone oppure no, il risultato è lo stesso. Misteri della tecnica, della scienza e del pilota. Animale affascinante ma anche molto strano. Il gruppo è il filo rosso che unisce quasi tutti i fatti salienti di questo GP. Gruppo contro Simoncelli, gruppo contro la mafia italiana, gruppo contro le lagne (però molto produttive) di Lorenzo. Un gruppo che fa passare sotto silenzio il fatto che in tanti abbiano voglia di allestire un Claiming Rule Team (quelli che correranno con la formula CRT) per la prossima stagione, ma che per ora solo uno sia determinato a farlo. Molti gruppi, molte lobby, compresa quella, la più ragionevole, di quelli che non vogliono andare in Giappone, per paura delle radiazioni. Finalmente qualcosa si sta muovendo e riesce a unire la gente al di là delle fazioni: la paura. motosprint

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Jorge Lorenzo Gara terribile, incassa bordate a destra e a manca, le prende, sbaglia. Non gli bastava aver spaccato in due il paddock con dichiarazioni che aumentano la tensione, ha voluto anche rischiare nel warm up con una caduta che lo ha lasciato con una mano dolorante e una moto distrutta. Eppure c’è chi lavora per lui: l’odiato Simoncelli che abbatte Pedrosa.

Casey Stoner Un missile lanciato in mezzo alla campagna francese chiude i conti con i rivali in breve tempo. Troppo veloce per la concorrenza, troppo preciso. Adesso deve sobbarcarsi da solo anche i test della nuova 1000, un altro impegno per l’unico pilota Honda con un contratto per il futuro. Sarebbe da 10, ma due voti (e 5000 euro) li perde nel warm up con il pugno sferrato a De Puniet.

Pugno... di ferro 8

Andrea Dovizioso Fantastico nella seconda parte di gara, molto più abbottonato in avvio, porta a casa un secondo posto con ascendente fortunato. Meritato premio per un pilota che da due gare a fila piega Rossi sul filo di lana. Non è impresa da poco. Lo accusano di essere troppo attendista, ma dopo questa gara avrà sicuramente ricevuto un’iniezione di fiducia.

In gran forma 8,5

Valentino Rossi Primo podio in rosso: non male, anche se si materializza un po’ per grazia ricevuta. Alla fine il bomber con nove mondiali esulta come un ragazzino che vince la prima gara. Ha ragione a farlo perché i risultati inaspettati danno la gioia più grande. Insomma, la base adesso c’è, bisogna solo lavorare, molto, ma la direzione forse è stata trovata.

Vedo la luce 8

Sempre a galla 7

Marco Simoncelli

Hiroshi Aoyama

Andava forte, stava replicando con i fatti alle velenose insinuazioni della vigilia, stava anche conquistando il cuore della HRC. Ma in un attimo, combina una delle più colossali frittate della storia abbattendo l’unico spagnolo che non lo accusava di scorrettezza. Lo stesso Pedrosa, tradizionalmente molto forte nell’ambito Honda e uomo dello sponsor del team ufficiale. Diciamo che ha sbagliato tattica rispondendo al sorpasso, ma c’è anche una visione troppo d’attacco della gara.

Non è il week end giusto per il nipponico, che non va male, ma non riesce a fare i tempi che sembravano alla sua portata, su una pista favorevole alle Honda satellite. In ogni caso è uno che non molla mai e riesce ad evitare la battaglia del fondo classifica.

Esagerato 4

BenSpies

CHI LI HA VISTI? HAYDEN (69) E SPIES, SETTIMO E SESTO, ENTRAMBI AUTORI DI UNA GARA NON TROPPO INCISIVA. SOTTO, LOTTA IN CODA AL GRUPPO: BARBERA (8), CAPIROSSI (65) E PIÙ INDIETRO ELIAS (24) E ABRAHAM.

Denti stretti 6

Hector Barbera Si aggiudica la coppa degli ultimi battagliando con tutto e tutti. Non è stata una gara da buttare quella dello spagnolo, però il distacco dai primi ha contorni pesanti. Da ricordare che Hector rientrava dopo una brutta caduta in Portogallo.

Solo nella classifica si nota la sua presenza in gara. Impalpabile e incolore come una punta che non tocca un pallone in tutta la partita, il texano conquista 10 punti pesanti senza sudare troppo. Dà l’idea di essere in un momento di involuzione che dura da parecchio. Qualcuno insinua che non sia il fenomeno intravisto tempo fa.

In ripresa 6

e ER K ILV ri S LOO o l R o vi c N FIBE o u n RBO CA

Fantasma 5,5

Nicky Hayden Di buono c’è l‘impegno con il quale cerca puntigliosamente di mettersi in mostra con qualche giro buono durante le prove. In gara lo si vede praticamente solo quando incrocia Spies e Simoncelli in rimonta.

Volenteroso 6,5

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MotoGP Francia

Karel Abraham Va a punti, pochi ma buoni e non fa danni: il suo impatto con la MotoGP non sta andando male e in Francia si è permesso persino qualche sorpasso.

Meglio del previsto 6

Toni Elias Intanto non è ultimo e si è prodotto in qualche giro buono nel quale si è visto il suo spettacolare stile di guida. Poi si emoziona e rischia una caduta, ma si riprende. Insomma è la giornata buona per respirare un po’.

Sollevato 6

Alvaro Bautista Arriva ultimo nel duello sul fondo show, ma va considerato che, alla fine, risente dei postumi dell’infortunio. Azzecca la scelta tecnica del nuovo telaio con il quale la Suzuki non è poi così male.

Fanalino di coda 6

Colin Edwards Buon week-end rovinato da un pessimo finale. Caduta e fine dei sogni, un peccato perché Colin poteva onorare la presenza nel manifesto ufficiale del GP con un buon piazzamento e non con le briciole.

Sogni proibiti 6

Loris Capirossi Lotta ma con gente che non ha certo una carriera come la sua. Sembra un aristocratico decaduto che si mischia al popolino rimediando brutte figure. La sua gara finisce in anticipo, a ruzzoloni, nello spazio di fuga.

Nel tunnel 5

motosprint

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Cal Crutchlow Promette bene ma decide di esagerare e chiude con una caduta un week-end che poteva dargli soddisfazioni. Una delusione per i tanti inglesi venuti a sostenerlo e per il suo team manager che chiude la trasferta francese con un bottino modesto.

Delusione 5

Dani Pedrosa Era da podio e adesso è di nuovo alle prese con ospedali e fratture. Non merita una sfortuna del genere, ma dal suo mazzo escono spesso pessime carte. Ad esempio il 58 nero che lo toglie di mezzo e mette ombre pesanti sul suo mondiale.

Domenica bestiale 8

RandyDe Puniet La gara di casa lo tradisce in tutti i sensi. Il pugno ricevuto da Stoner mentre stava regolando il freno anteriore nel warm up, la caduta in gara che lo toglie prestissimo di scena. È amareggiato, in linea con il brutto momento della sua squadra, che lascia Le Mans a quota zero.

Che freddo! 5 NON PER TUTTI LE COSE SONO ANDATE LISCE: COLIN EDWARDS (SOPRA) È CADUTO PROPRIO NEL FINALE, RANDY DE PUNIET (SOTTO) INVECE È STATO IL PRIMO AD ABBANDONARE LA COMPAGNIA, SCIVOLATO DOPO UN SOLO GIRO, SENZA CONSEGUENZE.


MotoGP Francia

Australia

Honda

1'34"133

1'33"782

1'33"815

1'33"153

1'34"221

Italia

Honda

1'35"029

1'34"186

1'34"075

1'33"212

1'34"749

1. Casey Stoner

Giriveloci

Honda

Repsol Honda Team

in 44'03"955

1. Dani Pedrosa

Velocitàmassime

1'33"617

alla media di 160,932 km/h

117,180 km alla media di 159,551 km/h

3. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'34"808

1'34"705

1'34"244

1'33"621

1'35"070

2. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 14"214

2. Casey Stoner

4. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'34"431

1'34"478

1'34"545

1'33"683

1'34"996

3. Valentino Rossi

Ducati

Ducati Team

a 14"564

3. Marco Simoncelli

1'33"840

5. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'35"165

1'34"659

1'35"051

1'33"706

1'35"655

4. Jorge Lorenzo

1'34"269

1'33"671

6. Cal Crutchlow

G. Bretagna Yamaha

1'35"731

1'35"158

1'35"442

1'33"804

1'35"136

4. Jorge Lorenzo

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 21"075

5. Valentino Rossi

1'34"273

7. Colin Edwards

USA

1'35"871

1'34"939

1'35"281

1'34"063

1'35"448

5. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 31"245

6. Andrea Dovizioso

1'34"304

6. Ben Spies

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 31"609

1'35"721

1'34"652

1'34"954

1'34"277

1'34"863

11. Randy De Puniet

Francia

Ducati

1'35"687

1'34"998

1'36"091

1'34"351

1'35"489

12. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'36"510

1'35"992

1'35"979

1'34"513

1'36"982

13. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'36"448

1'34"959

1'35"645

1'34"612

1'36"352

14. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'37"036

1'35"902

1'36"268

1'34"650

1'37"900

15. Loris Capirossi

Italia

Ducati

1'36"410

1'35"383

1'36"370

1'34"866

1'37"246

16. Karel Abraham

Rep. Ceca

Ducati

1'37"154

1'36"327

1'35"799

1'35"010

1'36"799

17. Toni Elias

Spagna

Honda

1'36"997

1'36"304

1'36"467

1'35"433

1'37"923

7. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Team

8. Hiroshi Aoyama

Honda

San Carlo Honda Gresini

9. Hector Barbera

Ducati

Mapfre Aspar Team Ducati

a 1'03"731

10. Karel Abraham

Ducati

Cardion AB Motoracing

a 1'03"885

11. Toni Elias

Honda

LCR Honda MotoGP

a 1'04"068

12. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki

a 1'04"192

13. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

Casey Stoner (Honda) in 1'33"153 alla media di 161,733 km/h Pole 2010: Valentino Rossi (Yamaha) in 1'33"408 alla media di 161,292 km/h

1'34"805

11. Hiroshi Aoyama

1'35"400

12. Karel Abraham

1'35"604

13. Alvaro Bautista

1'35"699

14. Hector Barbera

1'35"736

15. Toni Elias

1'35"740

16. Loris Capirossi

1'35"828

17. Randy De Puniet

1'43"987

Pramac Racing Team

al 22. giro

Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

al 18. giro

Cal Crutchlow

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

al 7. giro

PRIMATO PRECEDENTE

Randy De Puniet

Ducati

Pramac Racing Team

al 2. giro

Valentino Rossi (Yamaha) nel 2008, in 1'34"215 alla media di 159,910 km/h

Lecadute

PILOTI AL VIA

Spagna Australia Spagna Italia Italia USA Giappone Italia USA Spagna

Yamaha Honda Honda Honda Ducati Ducati Honda Honda Yamaha Ducati

NUMERO GIRI

PO ma RT gg OG io 15 ALL FR ma O AN g CI gio 5 A CA giug TA n LU o 12 NYA GR giu AN gn B o 25 RET OL giu AGN A AN gn DA o

1

Jorge Lorenzo Casey Stoner Dani Pedrosa Andrea Dovizioso Valentino Rossi Nicky Hayden Hiroshi Aoyama Marco Simoncelli Colin Edwards Hector Barbera

3

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

SP apr AG ile NA

Campionatopiloti

20 25 16 13 9 7 6 11 8 4

25 — 20 4 11 16 13 — — 10

20 16 25 13 11 7 9 — 10 —

293,2 292,7 292,4 291,0 289,5 288,4 287,6 286,7 285,1 285,0 285,0 284,7 284,1 283,8 282,7 282,4 278,6

KIT PASSO 520 TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

17 28

Venerdì: Crutchlow. Sabato: De Puniet, Abraham, Elias. Domenica: (Warm-up: Lorenzo) De Puniet, Crutchlow, Edwards, Pedrosa, Capirossi.

Francia 15.05.2011 Le Mans

1'34"730

Ducati

20

nei tre giorni 176.200 nel 2010 82.270 (nei tre giorni 162.745)

a 2 giri

9. Nicky Hayden 10. Cal Crutchlow

Loris Capirossi

QA ma TA rz R o

88.400

a 51"502

RITIRATI

Poleposition SPETTATORI

a 35"566

17

29

6

Ducati

qualifiche warm up qualifiche gara gara qualifiche gara qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche gara qualifiche qualifiche qualifiche

VA nov LE em NC b IA re

USA

1'34"462 1'34"529

13 25 — 20 16 9 8 11 3 7

Punti in classifica rispetto al 2010 dopo 4 gare

78 66 61 50 47 39 36 22 21 21

-12 +42 -4 -8 -14 = +18 -1 +2 +2

95 78 52 13

+18 -17 = -6

11. Cal Crutchlow 21; 12. Ben Spies 20; 13. Karel Abraham 18; 14. Toni Elias 17; 15. Loris Capirossi 9; 16. Alvaro Bautista 7; 17. Randy De Puniet 6; 18. John Hopkins 6.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Repsol Honda Team Yamaha Factory Racing Ducati Team San Carlo Honda Gresini Monster Yamaha Tech 3

Campionatomarche 121 98 86 58 42

1. 2. 3. 4.

HONDA YAMAHA DUCATI SUZUKI

25 20 9 —

20 25 16 6

25 20 11 3

25 13 16 4

Mescola RC

Mescola SC

Mescola SA

Strada

10. Nicky Hayden

7. Ben Spies 8. Colin Edwards

io

1'35"478 1'35"007

14

1'34"206 1'34"206

Stoner Crutchlow Abraham Spies Aoyama De Puniet Rossi Dovizioso Simoncelli Hayden Bautista Elias Edwards Lorenzo Capirossi Barbera Pedrosa

RE ag P. os CE to 28 CA IN ag DI os AN to 4 APO SA sett LIS e N MA mb 18 RIN re AR se O AG tte ON m 2 o A bre GI tto AP b PO re 16 NE AU ott ST ob RA re 23 LIA MA ott LE ob SI re A

1'35"302 1'35"280

17

1'34"976 1'34"966

GE lug RM li A o 24 NIA US lug A l

1'35"743 1'35"414

3

Yamaha Ducati

ITA lug LIA lio

USA Italia

Pista/Strada

8. Ben Spies 9. Valentino Rossi

Pista

Yamaha

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

E

1. Casey Stoner 2. Marco Simoncelli

Altraguardo

TO TA L

QU A e LIF as ster ICA fa na ZI lto 1 ON 33 8° I °C C W AR M -U P

SA BA TO LI BE RE

Alvia

LI BE RE

LI BE RE

VE NE RD Ì

VE NE RD Ì

il tabellone

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MotoGP Francia

Pit walk

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MotoGP Francia

«La mia rivalità con Rossi era molto peggiore, rispetto a quella con Pedrosa»

Dai box

ENTUSIASMO A MILLE

In pista le moto per il 2012 LE MANS – Rispettando un programma già stabilito da tempo, la HRC farà provare a Casey Stoner la nuovissima RCV 1000 martedì 17 e mercoledì 18 maggio, a Jerez. Il test, a cui avrebbe dovuto partecipare anche Dani Pedrosa, sarà a porte chiuse. Pur se si tratta di un prototipo, la moto è arrivata dal Giappone già dipinta con i colori delle moto ufficiali. La Ducati ha già fatto provare a Valentino Rossi e Nicky Hayden il primo prototipo della Desmosedici 1000 subito dopo il GP Spagna, ora si attende la conferma dei programmi della Yamaha: non ci sono certezze, ma pare che si stia cercando di portarla al Mugello, per la giornata di prove prevista il 4 luglio, all’indomani del GP Italia. Nessuna notizia invece riguardo la Suzuki: pare che la GSV-R sia in costruzione, ma non si sa quando verrà fatta provare ad Alvaro Bautista. Di sicuro la giornata del Mugello sarà aperta anche alle 1000 cm3, per il resto si vedrà. Il problema è un altro: la corsa allo sviluppo della 1000 avviene con una lunga serie di limitazioni derivanti dalla drastica riduzione delle giornate di prova, e sempre a causa della crisi si sta ormai abbandonando lo sviluppo delle attuali 800. I costruttori hanno mentalmente messo in archivio le moto di oggi, e vi apportano modifiche – è il caso

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della Ducati, ma anche della Honda e della Suzuki – solo se i nuovi “pezzi” sono trasferibili sulla “mille”. Le Case si sono accordate per gestire 8 giorni di test con i piloti ufficiali, durante il campionato. La Ducati ne ha già usati due, la Honda si appresta a fare altrettanto. Proprio in relazione ai test della HRC, Stoner ha subito puntualizzato: «Non mi piace l’idea di provare una moto nuova a metà stagione, quando dobbiamo stare concentrati su quella attuale; secondo me la cosa migliore sarebbe stata provare la moto nuova alla fine del campionato». «Avere un’idea di come sta nascendo la nuova moto può essere utile, però non dobbiamo distrarci troppo, lavorando su una moto diversa, con gomme differenti, eccetera» è l’opinione di Pedrosa. Considerazioni che coinvolgono molti altri piloti, tra cui quelli della Yamaha, che biasimano il reparto corse di Iwata, reo di non investire più sul motore della 800 (perché tra qualche mese andrà in pensione). Un’evoluzione del motore è invece ciò che Jorge Lorenzo continua a chiedere. Ma questi non sono tempi per gli sforzi paralleli: la crisi sta obbligando i costruttori a fare delle scelte, ed è chiaro che si sta guardando più al futuro che non a ciò che tra poco verrà dismesso.

Jorge Lorenzo

Pole Position

IN ORDINE DI MOTO LE MANS – «Guardo la classifica e noto che ormai anche da noi le moto contano più del pilota» ha detto Valentino Rossi (solo nono, questa volta) commentando l’ordine delle prove di qualificazione. Le tre marche principali si sono divise equamente la graduatoria, come accade spesso in Formula 1 (Valentino si riferiva a questo). Quattro Honda davanti a tutti, poi quattro Yamaha, infine tre Ducati. Era dal GP Pacifico del 2003 che la Honda non piazzava quattro piloti davanti a tutti (all’epoca furono Biaggi, Tamada, Rossi e Gibernau). Per Stoner (nella foto) si è trattato della prima pole a Le Mans, ma della terza stagionale (in quattro gare). In prima fila, accanto all’australiano, due italiani: Simoncelli e Dovizioso.

UN PICCOLO RECORD PER LORENZO A Le Mans Jorge Lorenzo è diventato il pilota più giovane ad aver raggiunto la cifra di 150 gran premi corsi, in tutte le classi. Il record precedente apparteneva a Dani Pedrosa.

RINNOVATO L’ACCORDO

LA FRANCIA TIENE IL GP FINO AL 2016 LA FRANCIA mantiene il suo gran premio per altri cinque anni, ma non è detto che si svolgerà sempre sulla sua pista più celebre, quella di Le Mans. L’organizzatore, Claude Michy, ha rinnovato l’accordo con la Dorna fino al 2016 compreso. Ma il contratto con Le Mans scade nel 2014. Non è quindi scontato che si continui su questa pista.

TEST ALL’ESTORIL

LA SUTER 1000 A 3” DALLA MOTO2 LA SUTER 1000 attualmente gira ben 3” più lenta di una Moto2. Immaginatevi il distacco da una MotoGP... È il durissimo verdetto espresso dalla pista, cioè dai test che la Suter ha svolto all’Estoril la settimana seguente il GP Portogallo, con lo spagnolo Morales. C’è voluto molto tempo per farla funzionare, e uscire dal box, e in generale si sta faticando ad armonizzare la ciclistica, il motore BMW (di derivazione SBK) e la gestione elettronica, nonché le gomme Bridgestone (usate per la prima volta). È un dato interessante perché la Suter è il primo esperimento della futura categoria CRT. Che parte con molti dubbi.

MOTOGP SELVAGGIA

STONER E LORENZO

RIENTRATO in gara dopo il recente intervento al braccio sinistro (per risolvere il problema dell’indurimento dei muscoli dell’avambraccio, sotto sforzo), Cal Crutchlow si è detto deciso a resistere pur ammettendo che l’impatto con la MotoGP è duro: «Il problema è derivato dagli sforzi che ho fatto, in inverno, per compensare la mancanza di forza dopo l’operazione alla spalla destra. Ma la verità è che la MotoGP è tremenda: prima di venire qui pensavo che fosse una moto facile, perché è più leggera di una SBK. Invece è almeno due volte più difficile, e due volte più faticosa. La SBK si muove ma la tieni sempre; questa quando si muove lo fa davvero, e spesso ti scaraventa via all’improvviso. Lo sforzo che si fa con una MotoGP è incredibile, la gente neppure riesce a rendersene conto».

È STATO un warm up animato quello di Le Mans. Le prime emozioni, domenica mattina, le ha regalate Jorge Lorenzo (nella foto): dopo un minuto dall’inizio è volato nella sabbia e la sua Yamaha, colpendo il suolo più volte, ha finito per prendere fuoco; e in fumo è andato anche uno dei 6 motori disponibili per tutto l’anno. Ha continuato Casey Stoner, colpendo con un pugno (mentre lo stava affiancando sul rettilineo) Randy De Puniet, reo di aver cambiato traiettoria, ostacolandolo mentre era impegnato in un giro veloce. Sia Casey che Randy sono stati chiamati in Direzione Gara, ma il solo Stoner è stato multato, con un’ammenda di 5000 euro.

I PROBLEMI DI CAL CRUTCHLOW

PUGNI E FIAMME NEL WARM UP

PROTAGONISTA GUY COULON

TRAGEDIA SULLA STRADA

GUY COULON, capotecnico del Team Tech3, ha investito un motociclista, rimasto ucciso. Coulon era al pedaggio tra Tolone e Marsiglia con uno dei camion del team. Un’auto davanti a lui non aveva il biglietto, gli ha chiesto di fare retromarcia e lui ha eseguito senza accorgersi che dietro c’era un motociclista (un anestesista 54enne di Marsiglia) e lo ha travolto.

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MotoGP Francia

Dai box

GIAPPONE DORNA DICE SÌ, I PILOTI NO Le radiazioni fanno ancora paura LE MANS – La Dorna ha già contattato gli organizzatori del Qatar e c’è la disponibilità ad ospitare il GP Giappone il 2 ottobre; Carmelo Ezpeleta però ha annunciato: «Sicuramente andremo in Giappone, perché la situazione non è pericolosa». E questo ha scatenato una ribellione. Nessuno si fida e i piloti sono diventati il megafono di tutto il paddock. La preoccupazione per l’esposizione alle radiazioni, a seguito della catastrofe nucleare scatenatasi a soli 170 km da Motegi, è palpabile. E le rassicurazioni della Dorna non convincono. «Tanti piloti, e tanta gente, mi hanno detto che non vogliono andare – ha spiegato Valentino Rossi –. Hanno tutti una grande paura. E ce l’ho anche io. Ma ci hanno detto che al 90% si andrà... Claude Danis, della FIM, è andato a vedere la pista, ha scattato foto e ce le ha fatte vedere: stanno riasfaltando tutto, quindi la pista sarà pronta per ottobre. Il Giappone spinge perché il gran premio si faccia, ed Ezpeleta durante la riunione della Commissione Sicurezza ci ha detto che molto probabilmente si farà. Lorenzo è stato il primo a dire che non ci vuole andare e subito si sono uniti anche gli altri piloti presenti. La Dorna ha promesso di farci sapere qualcosa verso luglio, ma siamo scettici. Bisognerebbe parlare con qualcuno che conosce i problemi nucleari, e magari mandarlo giù a verificare la situazione; bisogna capire se andare in Giappone è una forza-

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tura, o se davvero non c’è nessun rischio». «È difficile valutare la situazione, ma vorrei che si andasse solo se siamo sicuri al 100% che non c’è nessun rischio – ha detto Casey Stoner –. Credo che una gara di moto non sia così importante, adesso, rispetto a quello che sta succedendo in Giappone». «Il problema delle radiazioni va considerato, eccome! – afferma Marco Simoncelli –. Ho un contratto con la Honda (proprietaria del circuito, quindi organizzatore dell’evento, ndr) ma non ho problemi a dire che non sarei felice di andare. Il problema è per tutti quelli che lavorano in questo ambiente, non solo per i piloti». «Ezpeleta ha detto di essere assolutamente sicuro del fatto che non ci sono problemi – ha aggiunto Andrea Dovizioso – però io parlo con i giapponesi della mia squadra e loro non sono così tranquilli. E allora mi chiedo: se loro, che sono giapponesi, sono titubanti, vuole dire che la situazione non è così sicura. E se sono preoccupati i giapponesi, penso che dovrei preoccuparmi anche io». Che fare, nel caso in cui il gruppo si spacchi? «Se in due o tre non andiamo, e gli altri vanno, come si farà? – butta lì Rossi –. L’unica è che tutti siano d’accordo, ma non so se riusciremo ad arrivare a questo. In ogni caso, lo ribadisco: a me nessun pilota ha detto che vuole andare. La Dorna e gli organizzatori dovranno pur tenerne conto!».

ÖHLINS

ANCHE STONER PASSA ALLA FORCELLA 2011 DOPO i test svolti a Estoril Casey Stoner si è convinto ad utilizzare la forcella Öhlins versione 2011. «Le differenze non sono marcate, rispetto alla 2010, ma il feeling è buono – ha spiegato – e quindi ho accettato di cambiare: si può lavorare un po’ meglio sulle regolazioni, tutto sommato è un passo avanti». Ora i giapponesi della HRC devono convincere l’ultimo scettico: Dani Pedrosa. Lo spagnolo resta il solo pilota della Honda a voler proseguire con la forcella 2010.

«In 25 anni di vita nel paddock ho visto e sentito tante polemiche; ma non hanno alcuna importanza» Jeremy Burgess

L’EMITTENTE francese NT1 ha ingaggiato Jean Alesi per commentare il Gran Premio di Francia. L’ex pilota di F1 (collaboratore della RAI per i gran premi auto) si è detto «molto eccitato e contento, perché io sono un appassionato di moto. Mi fanno paura, in verità, eppure mi attirano moltissimo. Il GP della MotoGP è un evento magnifico, anche se commentare dei piloti di moto non è per nulla semplice, nonostante io venga dalla F1».

LE MANS – La Commissione Sicurezza influenzata dagli italiani? Non si è capito bene da dove sia uscita la voce, in ogni caso Valentino Rossi ha voluto fare chiarezza su una questione che gli sta a cuore: «Stanno accadendo cose strane: mi danno molto fastidio, però, le voci secondo cui la Commissione Sicurezza sarebbe una mafia italiana, dove noi facciamo quello che ci pare, o cambiamo le regole a nostro vantaggio. Io, Capirossi, Simoncelli, ci siamo sempre; a volte arriva Hayden; Stoner e Lorenzo sono venuti qualche volta ma poi hanno smesso; ogni tanto viene qualcun altro. Insomma, è aperta a tutti i piloti. Ma noi italiani siamo quelli che ci sono sempre: facciamo un lavoro utile anche agli altri, perché parliamo di sicurezza. Ci diamo da fare perché i piloti abbiano voce in capitolo. La Safety Commission è un privilegio per noi tutti, perché ad esempio in F1 i piloti non hanno alcun potere e fanno quello che gli viene detto, e basta. Qua non succede. Noi chiediamo cose che fanno stare meglio tutti i piloti, e vorrei sapere quando c’è stato un vantaggio solo per me». Chi ha una risposta, si faccia avanti.

EVOLUZIONE MOTORE

BAUTISTA ENTUSIASTA

LA DUCATI di Valentino Rossi in Francia è scesa in pista in una configurazione “mista”: delle novità provate a Estoril, dopo la gara, aveva solo il telaietto anteriore, che comunque verrà ulteriormente modificato. Come ricorderete sulla Desmosedici il motore è portante e ci sono solo due strutture per collegarlo alle sospensioni, davanti e dietro. Quanto al motore, le parti modificate (tra le quali un albero motore più pesante, per addolcire l’erogazione) potrebbero essere pronte per la prossima gara: il GP Catalunya di Barcellona, in programma il 5 giugno. Per poter usare i nuovi pezzi, infatti, occorre punzonare almeno un terzo motore (dei sei disponibili).

ALVARO Bautista si è detto soddisfatto del nuovo telaio, spedito a Estoril per i test post-gara. Lo spagnolo lo ha voluto sulla sua GSV-R: «La Suzuki mi aveva già dato, in febbraio, un telaio molto migliorato, ma con questo il salto in avanti è notevole».

A BARCELLONA DUCATI CAMBIA

PER LA RETE FRANCESE NT1

JEAN ALESI COMMENTA LA GARA IN TV

SICUREZZA E MAFIA?

IL PEDAGGIO LO OFFRE L’ORGANIZZATORE La polizia francese è durissima con i “motard”, ai quali impone limiti rigidi e punizioni esemplari, nel week-end del gran premio, ma l’organizzatore si conferma magnanimo: anche quest’anno è stata mantenuta l’iniziativa in base alla quale chi arriva in moto non paga l’autostrada.

LA REPSOL COMPIE 40 ANNI... DI GRAN PREMI Nella settimana del GP Francia la Repsol ha festeggiato i 40 anni di sponsorizzazione nell’ambito del campionato mondiale di velocità. Si tratta dello sponsor più longevo nella storia di questo sport, ed è anche uno di quelli che hanno vinto di più: ha conquistato 25 titoli mondiali.

SUZUKI USA GIÀ IL NUOVO TELAIO

motosprint

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Moto2 Francia di Enrico Borghi

Dopo tre KO, Marquez fa una gara delle sue: ritmo incredibile, affondo finale e vittoria. Iannone a terra al primo giro. Bradl scappa in campionato

L

E MANS - Sull’ultimo rettilineo, quello che sfiora il bosco, prima delle ultime chicane, Marc Marquez si è voltato per osservare la distanza che aveva fissato tra lui e i suoi avversari. Due secondi erano più che sufficienti per farlo sentire tranquillo, ma lui voleva delle certezze. Voleva sentirsi più sicuro: «Dopo quello che è successo nelle prime gare, finalmente ero davanti e non mi sembrava vero che stesse andando tutto bene» ha spiegato, quasi per scusarsi. Ma uno come lui, cioè il talento forse più puro e promettente tra i piloti che si battono per farsi largo nelle classi più piccole (125 e Moto2) non dovrebbe preoccuparsi troppo. In fondo, ha corso nella maniera che tutti avevano previsto già durante i test invernali: cioè in modo veloce, aggressivo. Soprattutto, vincente. Marquez è approdato nella “middle class” con la spinta del suo talento e la forza dei suoi sponsor da MotoGP. Non ha mai nascosto le sue ambizioni e i suoi

piani. I suoi, e quelli di una squadra nata alla fine dello scorso anno per portarlo al titolo già al debutto. Il campione della 125 ha vinto con autorità. Più che essersela sudata, la sua prima vittoria in Moto2 l’ha costruita e concretizzata. Non è partito benissimo (era nono nel primo giro) ma è rimasto calmo, ha raccolto le idee, ha recuperato e poi raggiunto il gruppo di testa; infine, a cinque giri dalla fine è andato al comando ed ha subito aumentato il ritmo. Perché lui sentiva di averne di più. Aveva capito che questa sarebbe stata la sua gara. Ma in fondo non bisogna stupirsi se il diciottenne spagnolo ha esibito una tattica da veterano: ad essere inusuale erano

stati gli “zero” delle prime gare, avvenuti per errori suoi e per episodi sfortunati. Il Marc Marquez che vince con autorità è ciò che rasenta la normalità. Invece non è normale che Andrea Iannone non corra, eppure abbiamo visto anche questo. Andrea è partito, certo, solo che ha perso il controllo della sua Suter nel corso del primo giro, volando a terra in una chicane. «Non so che cosa sia successo – ha detto Andrea – . In quel punto ho frenato almeno 20 metri prima del solito, perché volevo essere cauto nelle prime fasi, e all’improvviso ho perso l’avantreno». Quindi il Gran Premio di Francia lo ha

visto dalla TV del suo box. Mancando lui, non è solo mancato un uomo in grado di dare spettacolo, ma anche il migliore degli azzurri. Un ruolo di cui si è fatto carico Simone Corsi, che alla fine è stato settimo. È stata una gara dura, bella, combattuta. Ben sei piloti sono andati in fuga, poi hanno cercato di giocarsi tutto negli ultimi giri. Dove Marquez ha fatto la differenza. Certo, nemmeno Yuki Takahashi si è tirato indietro. Il giapponese lo aveva dimostrato in prova, di poter puntare in alto, e ce l’ha fatta. Lo ha ammesso anche lui, che «Marquez era irraggiungibile», ma il giapponese non si è fatto spaventare dalla

solidità di Stefan Bradl – che ha provato ad andare in fuga, per metà gara, poi si è dovuto arrendere – e si è guadagnato, lottando anche con i denti, la seconda posizione. I due se le sono date fino all’ultima chicane, fino all’ultima curva, e il tedesco ha dovuto cedere. Il terzo posto va considerato come una sconfitta, almeno se si considera la classifica che conta: quella del campionato. L’autogol di Iannone ha dato al tedesco un aiuto consistente. E anche i guai di Thomas Luthi gli hanno dato una mano: lo svizzero è stato quinto, dopo aver lottato per tutta la gara con il freno posteriore che non ha mai funzionato a dovere. È

Buona Buona la quarta

]

LUTHI (12), TAKAHASHI (72), BRADL (65). NEGLI ULTIMI GIRI NESSUNO È RIUSCITO A TENERE IL RITMO DI MARQUEZ (93), CHE HA VINTO PER DISTACCO. motosprint

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motosprint

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Moto2 Francia

JULES CLUZEL PATRIOTTICO Solo una volta all’anno ad un pilota francese capita di correre in Francia. Per l’occasione Jules Cluzel ha cambiato la livrea delle carene della sua moto, che aveva gli stessi colori della bandiera francese (bianco, rosso e blu).

stato anche al comando, per sei giri, nel finale, poi ha dovuto arrendersi: alla fine è stato quinto. ORA Bradl guarda tutti dall’alto dei suoi 77 punti, e la novità è rappresentata dal suo nuovo inseguitore più ravvicinato: Julian Simon, quarto senza strafare, adesso è secondo, a quota 49 punti. Lo spagnolo ha quindi scavalcato Iannone, che è rimasto a 48 punti. Insomma, Bradl può già pensare a come gestire il suo campionato. E lo ha dimostrato anche con il suo commento dopo la gara: «Ho cercato di dare tutto, sono stato in testa per 15 giri e ho provato a vincere, ma ad un certo punto mi sono messo a pensare al campionato». Insomma, da buon tedesco fa poco spettacolo e bada al sodo, ma la tattica sta funzionando. Simone Corsi ha cercato di costruire un recupero ed ha lottato per quasi tutta la gara, poi ha pensato a difendersi anziché ad attaccare. E a portare a casa dei punti. Ma questa è stata una giornata negativa, per la nostra piccola armata. Michele Pirro ha navigato sempre a metà classifica, chiudendo infine in quattordicesima posizione. Raffaele De Rosa era a ridosso della top ten dopo il via (era dodicesimo), ma non ha trovato il ritmo giusto ed alla fine è stato diciannovesimo. Claudio Corti e Mattia Pasini sono stati, rispettivamente, solo ventiduesimo e ventitreesimo. Infine, Alex Baldolini è uscito di scena poco dopo Iannone. Quanto al sammarinese che sentiamo molto italiano, Alex De Angelis, ha corso una gara sofferta: alla fine è stato decimo, che non è un posto degno del suo potenziale.

BRADL (65) È PARTITO COME UN RAZZO ED HA TENTATO LA FUGA. POI, PERÒ, HA RINUNCIATO. IL MIGLIORE DEI NOSTRI È STATO CORSI (3), CHE NON HA SAPUTO SFRUTTARE LA SCIA DI UN MARQUEZ IN RIMONTA (93).

Le pagelle Marc Marquez Ha fatto ordine nella sua testa, ha recuperato la sua buona stella, ed ha ripreso ad essere efficace. La Moto2 ha trovato il protagonista che stava aspettando. ANCHE WEST PASSA ALL’ALLUMINIO. ORA LE MZ SONO DELLE... FTR Ancora cambiamenti tecnici nel Team MZ. Dopo Max Neukirchner, anche Anthony West è passato alla ciclistica FTR. Si tratta di un’unità del 2010, identica a quella usata dal tedesco. Per ora il telaio tubolare realizzato in Germania è stato accantonato.

Tornato protagonista 9

Yuki Takahashi Ha corso come un giapponese: sempre a testa bassa, senza mai darsi per vinto. Il secondo posto è meritatissimo.

Samurai 8

Stefan Bradl È tosto e solido come uno che si è preparato ad andare lontano. Il tedesco sembra davvero a proprio agio nel ruolo del nuovo leader della categoria.

Leader 7

Pole Position BRADL COME LORENZO LA TERZA PER TEROL STEFAN Bradl conquista la quarta pole consecutiva, un bel risultato per la classe di mezzo, visto che era dal 2006 che l’impresa non riusciva a qualcuno. E il “qualcuno” era Jorge Lorenzo! Per Nico Terol è la terza pole della sua stagione trionfale in 125. Al suo fianco il compagno di squadra Hector Faubel e, grande sorpresa, il sedicenne Maverick Vinales: solo quattro GP in carriera, ma già in prima fila!

NON SEMBRA, MA MARC MARQUEZ E NICO TEROL SONO DUE VETERANI GP numero 50 per Marc Marquez che lo ha festeggiato con il sesto tempo in prova (il suo peggior risultato da quando è in Moto2), ma con la vittoria della gara. Raddoppia l’obiettivo Nico Terol, che è arrivato a quota 100 GP. Il suo debutto nel 2004, a Valencia. 50 ANNI FA, LA PRIMA VITTORIA DI UN GIAPPONESE SU UNA HONDA Giusto mezzo secolo fa, con la vittoria al GP di Germania a Hockenheim nella 250, Kunimitsu Takahashi vinceva il primo GP per la Honda e per un pilota giapponese. I FRANCESI SFRUTTANO POCO IL “FATTORE CAMPO” La storia dice che solo quattro francesi hanno vinto in casa: Jean Aureal (125) nel 1969, Guy Bertin (125) nel 1979, Patrick Fernandez (350) del 1969 e Mike di Meglio (125) nel 2008.

Hanno detto Marc Marquez «NON sono partito bene, quindi in primo luogo mi sono imposto di stare calmo. Visto come sono andate le altre gare, non volevo gettare via tutto di nuovo. È stata questa la mossa vincente: stando calmo sono riuscito a trovare la concentrazione giusta e piano piano ho imposto il mio ritmo. Finalmente sono riuscito a guidare ad alto livello. Era da un po’ che ci provavo».

Yuki Takahashi «È STATA molto dura, ma anche molto divertente. Abbiamo lottato fino alla fine e me la sono proprio goduta! Non è stato facile stare con i primi ed alla fine, visto che a me sembrava di avere ancora del margine, ho deciso di dare tutto. Non ho vinto anche perché ho commesso qualche errore di troppo, ma devo anche dire che oggi Marquez era imbattibile».

Stefan Bradl «È STATA una gara molto difficile, per me: all’inizio pensavo di poter scappare, ma poi ho capito che sarebbe stato troppo rischioso, tirare come stavo facendo, visto che non riuscivo a liberarmi dei miei avversari. Ho provato di tutto, in frenata o in curva, ma non cambiava niente. Quando loro hanno spinto ancora di più, ho capito che oggi per me non era una grande giornata e allora ho pensato al campionato».

Simone Corsi «IL PROBLEMA è che io riesco ad essere veloce sul giro singolo, ma non posso mantenere un grande ritmo in gara. Dobbiamo lavorare, perché non riusciamo a sfruttare il motore. Però ho portato a casa dei punti utili per il campionato».

Andrea Iannone Ha percorso solo poche curve. Un po’ poco, per uno come lui. Giornata da dimenticare, c’è poco altro da aggiungere.

Subito fuori gara 4 motosprint

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motosprint

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1. Marc Marquez Suter in 43’03”308 108,810 km alla media di 151,633 km/h 2. Yuki Takahashi Moriwaki a 1”982 3. Stefan Bradl Kalex a 2”237 4. Julian Simon Suter a 2”349 Suter a 2”609 5. Thomas Luthi 6. Aleix Espargarò Pons Kalex a 12”295 7. Simone Corsi FTR a 18”739 8. Dominique Aegerter Suter a 18”918 9. Bradley Smith Tech 3 a 20”408 10. Alex De Angelis Motobi a 20”566 11. Jules Cluzel Suter a 23”255 12. Randy Krummenacher Kalex a 23”359 13. Pol Espargarò FTR a 23”676 14. Michele Pirro Moriwaki a 24”756 15. Max Neukirchner MZ-RE Honda a 25”063 16. Scott Redding Suter a 29”587 FTR a 32”803 17. Kenny Noyes 18. Xavier Simeon Tech 3 a 32”997 19. Raffaele De Rosa Moriwaki a 33”273 20. Yonny Hernandez FTR a 34”837 21. Esteve Rabat FTR a 35”765 22. Claudio Corti Suter a 41”502 23. Mattia Pasini FTR a 49”702 24. Ratthapark Wilairot FTR a 50”198 25. Anthony West MZ-RE Honda a 50”789 26. Kenan Sofuoglu Suter a 51”362 27. Kev Coghlan FTR a 51”471 28. Valentin Debise FTR a 1’01”904 29. Javier Fores Suter a 1’14”039 30. Robertino Pietri Suter a 1’14”338 31. Mashel Al Naimi Moriwaki a 1’28”827 32. Alexander Cudlin Moriwaki a 1’29”889 RITIRATI Tech 3 al 25. giro Mike Di Meglio Pons Kalex al 24. giro Axel Pons Moriwaki al 20. giro Ricard Cardus Suter al 15. giro Steven Odendaal Suter al 12. giro Alex Baldolini Suter al 5. giro Mika Kallio NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Suter Andrea Iannone FTR Santiago Hernandez

Poleposition Stefan Bradl (Kalex) in 1’38”357 alla media di 153,176 km/h Pole 2010: Kenny Noyes (Promoharris) in 1’39”234 a 151,822 km/h

PILOTI AL VIA

25 20 3 16 —

17

11 10 25 — 20

5

25 6 20 11 16

16

CA giu TA gn LU o N 12 YA GR gi AN ug BR no 25 ETA GN OL gi A AN ug DA no

1

PO ma RT gg OG io 15 ALLO FR m AN ag CI gio A

SP apr AG ile NA

3

Kalex Suter Suter Moriwaki Suter

20

Germania Spagna Italia Giappone Svizzera

QA m TA ar R zo

Campionatopiloti Stefan Bradl Julian Simon Andrea Iannone Yuki Takahashi Thomas Luthi

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

40 26

CATENE CORONE PIGNONI

1. 2. 3. 4. 5.

NUMERO GIRI

1. Marc Marquez 1’38”533 alla media di 152,903 km/h 2. Stefan Bradl 1’38”650 3. Yuki Takahashi 1’38”679 4. Thomas Luthi 1’38”722 5. Julian Simon 1’38”738 6. Aleix Espargarò 1’38”779 7. Alex De Angelis 1’39”010 8. Dominique Aegerter 1’39”062 9. Michele Pirro 1’39”153 10. Mike Di Meglio 1’39”162 11. Simone Corsi 1’39”198 12. Jules Cluzel 1’39”243 13. Pol Espargarò 1’39”253 14. Esteve Rabat 1’39”304 15. Max Neukirchner 1’39”362 16. Axel Pons 1’39”374 17. Kenny Noyes 1’39”387 18. Alex Baldolini 1’39”389 19. Bradley Smith 1’39”390 20. R. Krummenacher 1’39”407 21. Scott Redding 1’39”425 22. Claudio Corti 1’39”570 23. Ricard Cardus 1’39”588 24. Raffaele De Rosa 1’39”650 25. Xavier Simeon 1’39”656 26. Yonny Hernandez 1’39”683 27. Ratthapark Wilairot 1’39”750 28. Anthony West 1’39”876 29. Kenan Sofuoglu 1’39”922 30. Kev Coghlan 1’39”967 31. Mattia Pasini 1’40”033 32. Valentin Debise 1’40”440 33. Robertino Pietri 1’40”659 34. Javier Fores 1’40”804 35. Mashel Al Naimi 1’41”116 36. Alexander Cudlin 1’41”435 37. Mika Kallio 1’41”820 38. Steven Odendaal 1’42”474 PRIMATO PRECEDENTE Jules Cluzel (Suter) nel 2010, in 1’39”169 alla media di 151,922 km/h

20

16 13 — 20 11

E

1’38”357 1’38”402 1’38”540 1’38”560 1’38”655 1’38”679 1’38”706 1’38”799 1’38”819 1’38”849 1’39”005 1’39”031 1’39”064 1’39”122 1’39”138 1’39”221 1’39”223 1’39”394 1’39”481 1’39”485 1’39”491 1’39”542 1’39”561 1’39”576 1’39”655 1’39”689 1’39”809 1’39”849 1’39”916 1’39”917 1’39”949 1’39”987 1’40”016 1’40”361 1’40”639 1’40”641 1’40”774 1’41”666 1’41”875 1’41”897

TO TA L

1’38”709 1’38”912 1’39”294 1’39”152 1’39”148 1’39”236 1’38”888 1’39”196 1’39”261 1’39”513 1’39”169 1’39”248 1’39”269 1’39”895 1’39”877 1’39”870 1’39”354 1’39”607 1’39”655 1’40”335 1’40”071 1’39”659 1’39”857 1’40”114 1’40”234 1’39”919 1’39”631 1’39”568 1’40”138 1’39”770 1’40”328 1’40”404 1’40”363 1’40”226 1’40”327 1’41”029 1’40”961 1’41”657 1’42”210 1’42”128

GE lu RM gli AN o 14 IA RE ag P. os CE to C 28 A IN ag DI o AN st AP o 4 OL IS SA set N tem MA RI bre NO 18 AR se AG tte ON m A br 2 e GI otto AP b PO re N 16 E AU ot ST tob RA re 23 LIA MA ot LE tob SI re A

Germania Svizzera Giappone Spagna G. Bretagna Spagna Italia Italia Spagna Svizzera Francia R. S. Marino Italia Spagna Italia Svizzera G. Bretagna Thailandia Spagna Germania Italia Spagna Finlandia Spagna Turchia Italia Francia Italia Spagna Colombia Belgio Venezuela Australia USA G. Bretagna Colombia Francia Moriwaki Qatar Sudafrica

3

Stefan Bradl Thomas Luthi Yuki Takahashi Aleix Espargarò Scott Redding Marc Marquez Simone Corsi Andrea Iannone Julian Simon Dominique Aegerter Jules Cluzel Alex De Angelis Michele Pirro Axel Pons Mattia Pasini Randy Krummenacher Bradley Smith Ratthapark Wilairot Pol Espargarò Max Neukirchner Raffaele De Rosa Esteve Rabat Mika Kallio Javier Fores Kenan Sofuoglu Alex Baldolini Mike Di Meglio Claudio Corti Ricard Cardus Yonny Hernandez Xavier Simeon Robertino Pietri Anthony West Kenny Noyes Kev Coghlan Santiago Hernandez Valentin Debise Alexander Cudlin Mashel Al Naimi Steven Odendaal

Giriveloci

ITA lug LI lio A

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40.

Altraguardo

6

Alvia

VA nov LE em NC b IA re

LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 33 9°C °C

Moto2 Francia

77 49 48 47 47

6. Simone Corsi 46; 7. Alex De Angelis 32; 8. Bradley Smith 27; 9. Marc Marquez 25; 10. Dominique Aegerter 24; 11. Michele Pirro 17; 12. Aleix Espargaro 15; 13. Jules Cluzel 14; 14. Pol Espargaro 13; 15. Randy Krummenacher 13; 16. Esteve Rabat 9; 17. Alex Baldolini 8; 18. Kev Coghlan 8; 19. Max Neukirchner 8; 20. Mike Di Meglio 7; 21. Yonny Hernandez 6; 22. Claudio Corti 5; 23. Anthony West 5; 24. Ratthapark Wilairot 4; 25. Mattia Pasini 3; 26. Ricard Cardus 2; 27. Axel Pons 1. Distribuito da:

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ING motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com


125 Francia

di Marco Masetti

MOTO3 A 20.000 EURO

HONDA PRESENTA L’EREDE

Top Gun

VIÑALES (25) PASSA TEROL (18) E DOPO IL TRAGUARDO ESPLODE TUTTA LA SUA GIOIA. LA NUOVA STELLA DEVE IL SUO NOME, MAVERICK, AL FATTO CHE IL PADRE ERA UN FANATICO DEL FILM TOP GUN, E LO HA CHIAMATO COME IL PROTAGONISTA.

Con un ultimo, fulminante sorpasso, il giovanissimo Viñales ha stracciato l’esperto Terol

L

E MANS - Quando all’anagrafe di nome fai Maverick perché tuo padre si era appassionato a vedere Top Gun, un film di qualche anno fa con Tom Cruise nel ruolo di Maverick, pilota di jet militare, non sei proprio normale. Se poi sei di Figueras, il paese nel quale è nato uno dei grandi geni della pittura surrealista del secolo scorso, il geniale e folle Salvador Dalì, qualcosa di strano nel DNA ci deve essere. Mettiamo come tocco di classe (insomma, per modo di dire…) finale che lo sponsor della squadra per la quale corre Maverick è la celeberrima e ben poco talentuosa Paris Hilton e il quadro è davvero strano. Ma non saremmo qui a parlare di Maverick Viñales se non avesse vinto la prima gara mondiale a 16 anni compiuti da poco,

motosprint

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dopo solo quattro GP disputati e battendo in volata, come fosse un pivello, nientemeno che il pilota più forte e vincente dell’attuale 125, Nico Terol. Maverick è l’ultimo pilota di talento uscito dal vivaio iberico, ha vinto il campionato spagnolo classe 125 nella passata stagione e si è ripetuto nell’europeo. Come queste imprese riescano solo agli altri e non ai nostri è a dir poco un mistero di difficile soluzione se non fosse per una illuminante dichiarazione che arriva dalla stampa spagnola. Il manager del team, Ricardo Jové, lo descrive così: «Lui è venuto nel Motomondiale con l’obiettivo di diventare qualcuno. È una macchina, non un ragazzino che sogna di fare la bella vita. È nato per correre e sfidare i rivali, ha talento e attitudine».

Aggiungiamo che somiglia un po’ al prototipo del pilota dell’ultima generazione spagnola, al ragazzino veloce che pensa solo ad essere sempre più veloce, Marc Marquez. Un ragazzo con pochissimi grilli per la testa, uno che nella vita pensa solo alla pista e al setting. Certo, non è il massimo del divertimento, ma per sfondare nel motociclismo spagnolo bisogna dare sempre il massimo. Diciamo che se Maverick fosse dotato di passaporto italiano, sarebbe già una star. La gara è stata anche il trionfo della scaltrezza del giovane Viñales sul più esperto Nico Terol. Ha ragione il ragazzino quando parla di un miracolo o quasi: alla vigilia nessuno avrebbe mai pensato che una cosa del ge-

LA NSF250R, la Moto3 realizzata dalla HRC, è l’erede della RS125R, la storica “Hondina” che ha allevato generazioni di piloti. Dal 1976, anno di nascita della prima versione, la MT125R, al 2009, anno di fine commercializzazione dell’ultima RS125R, la Honda ha prodotto in totale 15.000 moto da corsa di questa cilindrata. In 34 anni, ha contribuito alla promozione dello sport motociclistico in Giappone e nel mondo, grazie ad una moto semplice e competitiva. Honda ha conquistato 29 titoli della classe 125 nel campionato All Japan, centrando 130 vittorie nel Mondiale GP, 11 titoli costruttori e 9 piloti con la RS125R. Anche Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, attuali piloti Honda HRC in MotoGP si sono laureati campioni del mondo proprio in sella alla Hondina, maturando una preziosa esperienza. La HRC, pur non schierando moto ufficiali, ha sempre supportato i clienti con la vendita di kit per rendere più competitivi motore e altre componenti della moto. La nuova NSF250R sarà presentata al circuito di Catalunya giovedì 2 giugno alle ore 15.30 nell’area relax del paddock MotoGP. È in programma anche il giro dimostrativo della NSF250R, con Alex Criville alla guida, venerdì 3 giugno alle ore 17 e domenica 5 dopo il warm-up. Prezzo, molto probabile, 20.000 euro.

Il vincitore Maverick Viñales nere fosse possibile: Terol, superleader del Mondiale con 100 gran premi corsi sulle spalle, aveva in pratica la gara in tasca. Partenza dalla pole, scatto deciso, un secondo di vantaggio dopo poche battute. Eppure, alle spalle, ecco arrivare una moto con il numero 25. Il ragazzino… Che non solo resta attaccato al leader, ma lo sorpassa, poi lo invita a ripassarlo, a far gara assieme per scongiurare il ritorno di Efren Vazquez, Hector Faubel e soprattutto di

Johan Zarco, tenacissimo e motivato pilota di casa, reduce da ottime prestazioni nelle ultime gare. Il capolavoro di Maverick è forse questo: far perdere lucidità al rivale e batterlo con un ultimo giro da campione vero. Con un sorpasso preciso come un laser e potente come una cannonata. È nata una stella e il pubblico francese, oltre 88.000 motard, ha apprezzato parecchio.

«PENSO di aver fatto una gara intelligente, pensando soprattutto alla seconda parte. Ho aspettato il momento opportuno per agganciare Terol e passarlo. Non è stato facile, e mi ha aiutato il fatto che lui abbia commesso un errore all’ultima curva per sorpassarlo e andare a vincere. Ovviamente non parliamo di Mondiale o di altri sogni. Adesso il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: essere il rookie dell’anno e lottare per questo. L’ho sempre sentito nelle interviste ma ho capito perché lo dicono tutti: devo davvero ringraziare la squadra e chi mi ha portato fino a questo punto». motosprint

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125 Francia NEXT ROUND: 2° SUD BINETTO ((BA)) 28-29/5 - 2° SIC FAVARA (AG) ( ) 21-22/5 - 3° NORD POMPOSA ((FE)) 11-12/6 es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 29 7°C °C

1’43”788 1’44”711 1’44”939 1’44”382 1’44”847 1’44”522 1’45”109 1’45”790 1’44”372 1’44”850 1’46”284 1’45”832 1’46”799 1’45”841 1’45”498 1’46”104 1’47”476 1’46”748 1’47”259 1’46”922 1’47”224 1’47”346 1’47”234 1’48”342 1’47”430 1’48”599 1’48”394 1’49”151 1’49”047 1’49”962 1’49”268 1’47”097 1’52”172

1. Maverick Vinales Aprilia in 42’00”505 100,440 km alla media di 143,456 km/h 2. Nicolas Terol Aprilia a 0”048 3. Efren Vazquez Derbi a 6”836 4. Hector Faubel Aprilia a 8”298 5. Johann Zarco Derbi a 8”590 6. Jonas Folger Aprilia a 10”236 7. Sandro Cortese Aprilia a 10”667 8. Sergio Gadea Aprilia a 15”642 9. Miguel Oliveira Aprilia a 22”838 10. Luis Salom Aprilia a 30”901 11. Alberto Moncayo Aprilia a 33”796 12. Simone Grotzkyj Aprilia a 34”413 13. Louis Rossi Aprilia a 34”696 14. Adrian Martin Aprilia a 41”236 15. Alexis Masbou Aprilia a 56”943 16. Hiroki Ono KTM a 57”409 17. Danny Kent Aprilia a 57”763 18. Jasper Iwema Aprilia a 57”823 19. Zulfahmi Khairuddin Derbi a 57”884 20. Luigi Morciano Aprilia a 1’02”089 21. Jakub Kornfeil Aprilia a 1’02”713 22. Taylor Mackenzie Aprilia a 1’25”418 23. Giulian Pedone Aprilia a 1’42”498 24. Francesco Mauriello Aprilia a 1’43”885 25. Peter Sebestyen KTM a 1’44”903 26. Alessandro Tonucci Aprilia a 1’45”536 27. Kevin Szalai Aprilia a 1 giro 28. Kevin Thobois Honda a 1 giro RITIRATI Aprilia al 21. giro Joan Perello Mahindra al 18. giro Danny Webb Mahindra al 18. giro Marcel Schrotter Aprilia al 14. giro Harry Stafford Aprilia al 4. giro Niklas Ajo

1’43”578 1’43”967 1’44”315 1’44”355 1’44”497 1’44”592 1’44”726 1’44”755 1’44”776 1’45”347 1’45”423 1’45”593 1’45”629 1’45”682 1’45”697 1’45”720 1’45”746 1’45”965 1’46”230 1’46”381 1’46”473 1’46”477 1’46”531 1’47”364 1’47”533 1’47”540 1’47”563 1’48”027 1’48”127 1’48”607 1’48”825 1’48”987 1’50”591

Campionatomarche 25 16 — —

22 6

17

GE lu RM gli AN o 14 IA RE ag P. os CE to C 28 A IN ag DI o AN st AP o 4 OL IS SA set N tem MA RI bre NO 18 AR se AG tte ON m A br 2 e GI otto AP b PO re N 16 E AU ot ST tob RA re 23 LIA MA ot LE tob SI re A

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25 20 10 11 13

Aprilia Aprilia Derbi Aprilia Derbi

1

Spagna Germania Francia Germania Spagna

3

Nicolas Terol Sandro Cortese Johann Zarco Jonas Folger Efren Vazquez

Tecnologia MotoGP

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

33 24

Interasse Variabile

Campionatopiloti

NUMERO GIRI

Pinza GP-4 RX

20 9 11 10 16

95 59 53 52 46

SuperSport

T-Drive

6. Maverick Vinales 45; 7. Sergio Gadea 28; 8. Hector Faubel 23; 9. Miguel Oliveira 22; 10. Luis Salom 22; 11. Danny Kent 17; 12. Alberto Moncayo 14; 13. Adrian Martin 13; 14. Jakub Kornfeil 12; 15. Simone Grotzkyj 12; 16. Taylor Mackenzie 11; 17. Zulfahmi Khairuddin 11; 18. Hiroki Ono 8; 19. Louis Rossi 6; 20. Jasper Iwema 4; 21. Marcel Schrotter 3; 22. Niklas Ajo 2; 23. Alexis Masbou 1; 24. Josep Rodriguez 1.

Z04

I VOLTI NUOVI E’ ancora la giornata di Andrea Boccacci, che con una doppia vittoria comincia ascrivere qualche lettera sulla stagione 2011 del Trofeo ScooterMatic delle Regioni Nord, che sta letteralmente dominando, anche se manca ancora più della metà del campionato. Primo in entrambe le gare senza neanche tante storie, Boccacci parte subito forte nelle crono e si aggiudica la pole, poi può pensare solo alle gare, e lo fa bene perchè nessuno riesce davvero a impensierirlo: Fordiani a Castelletto non è riuscito a dare la zampata di Varano, dove aveva dimostrato di giocarsela alla pari con Boccacci, ma non è ancora detta l’ultima. Chi invece potrebbe rovinare i sogni di gloria dell’attuale leader è Andrea Garlato, per la seconda volta a podio in terza posizione, mentre Gianluca Bruzzone, che a Castelletto ha esordito due anni fa arrivando subito a podio e salito questa volta sul secondo gradino paga un ritardo in classifica per aver saltato la gara di Varano. Boccacci è il leader delle crono di sabato, staccando il tempo che gli vale la pole con facilità e strappando così la leadership in partenza che era stata di Fordiani nella gara di Varano. Il toscano deve accontentarsi della piazza d’onore su Bruzzone e Garlato. Al gruppo si aggiunge domenica anche Chiaramonte che segna il secondo tempo di giornata ma il più veloce è sempre Boccaci, che conferma anche lui, come Pelloni nell’Italia, l’ottimo esordio stagionale della scorsa gara. Torna anche Borgna nella categoria, segnando il sesto tempo. Il vento che soffia sul Motodromo dà un po’ di fastidio ai protagonisti che non migliorano. Solo Chiaramonte,non avendo girato nel primo turno, con il suo tempo si piazza in quinta posizione. La griglia vede così Boccacci in pole in 1’23”129 su Fordiani, Bruzzone e Garalato. Nella prima gara, ultimo impegno del mattino dopo le prove, Boccacci con uno scatto felino guadagna subito 20 metri sul gruppo degli inseguitori. Fordiani si fa subito sotto ma viene passato nelle prime fasi da Garlato che stacca il toscano e cerca di portarsi sulla coda al leader, ormai imprendibile e in fuga. Fordiani non è tranquillo perchè Bruzzone incalza seguito da Borgna mentre Chiaramonte percorre solo un giro completo con il suo Zip, fermandosi prima del rettilineo del traguardo. Mentre Bocacci e Garlato fanno gara solitaria in prima e seconda posizione, Fordiani viene passato al quarto giro da Bruzzone ma non può stare ancora tranquillo perché lo Zio Bo, in splendida forma, si mette in scia inducendo il toscano all’errore nell’ovale dove cade

SUPERBOCCACCI La partenza del Trofeo ScooterMatic delle Regioni a Castelletto.

riprendendo la gara dall’ultima posizione. Cavalcata trionfale per Boccacci che vince in scioltezza su Garlato. Bruzzone è terzo su Borgna, Fordiani deve concludere ultimo. La seconda gara sembra la fotocopia della prima, con Boccacci che parte forte davanti a Garlato, uscito forte dal semaforo e in vantaggio su Bruzzone e Fordiani. Il toscano accusa qualche problema di troppo e dopo pochi chilometri lascia le posizioni da podio a vantaggio di Bruzzone e Borgna. Boccacci gira ancora solitario, mantenendo oltre un secondo di margine su Bruzzone, che a metà gara liquida Garlato passando all’interno sul tornantino dopo il traguardo. Fordiani perde terreno mentre Chiaramonte cerca d’impensierire Garlato. Arriva fortissimo alla staccata ma nel tratto misto prima del traguardo scivola ed è costretto a ripartire ultimo. Nulla da fare per gli altri: Boccacci vince anche la seconda gara su Bruzzone, che con il secondo posto guadagna anche il secondo gradino del podio. Terzo sul podio e in gara 2 Garlato. Alvise Ulrich

Boccacci ha fatto due gare semplicemente perfette, conquistando due vittorie. Sul gradino più alto del podio c’è un impeccabile Boccacci davanti a Bruzzone e Garlato.

Bruzzone (22) ha chiuso al secondo posto un weekend molto combattuto.

E

PILOTI AL VIA

100 61 8 3

TO TA L

1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. MAHINDRA

Nicolas Terol (Aprilia) in 1’43”578 alla media di 145,455 km/h Pole 2010: Nicolas Terol (Aprilia) in 1’43”719 alla media di 145,257 km/h.

1. 2. 3. 4. 5.

1. Nicolas Terol 1’44”083 alla media di 144,749 km/h 2. Maverick Vinales 1’44”094 3. Efren Vazquez 1’44”340 4. Sandro Cortese 1’44”392 5. Hector Faubel 1’44”437 6. Jonas Folger 1’44”527 7. Johann Zarco 1’44”555 8. Sergio Gadea 1’44”594 9. Miguel Oliveira 1’44”600 10. Luis Salom 1’44”879 11. Simone Grotzkyj 1’45”107 12. Alberto Moncayo 1’45”537 13. Louis Rossi 1’45”566 14. Adrian Martin 1’45”766 15. Danny Kent 1’45”846 16. Jasper Iwema 1’45”917 17. Zulfahmi Khairuddin 1’45”987 18. Luigi Morciano 1’46”135 19. Danny Webb 1’46”404 20. Hiroki Ono 1’46”419 21. Alexis Masbou 1’43”431 22. Jakub Kornfeil 1’46”650 23. Taylor Mackenzie 1’47”519 24. Harry Stafford 1’47”530 25. Francesco Mauriello 1’47”581 26. Niklas Ajo 1’47”618 27. Giulian Pedone 1’47”671 28. Joan Perello 1’47”755 29. Marcel Schrotter 1’47”903 30. Alessandro Tonucci 1’48”034 31. Peter Sebestyen 1’48”336 32. Kevin Szalai 1’48”672 33. Kevin Thobois 1’51”875 PRIMATO IMBATTUTO Marc Marquez (Derbi) nel 2010, in 1’43”787 alla media di 145,162 km/h

VA nov LE em NC b IA re

Poleposition

Pompa 19RCS

Giriveloci

ITA lug LI lio A

Spagna Spagna Spagna Germania Germania Francia Spagna Spagna Spagna Spagna Italia Portogallo Malesia Rep. Ceca Spagna Olanda Francia G. Bretagna Francia G. Bretagna Italia G. Bretagna Giappone Germania Italia G. Bretagna Finlandia Svizzera Ungheria Francia Italia Spagna Francia

CA giu TA gn LU o N 12 YA GR gi AN ug BR no 25 ETA GN OL gi A AN ug DA no

Nicolas Terol Hector Faubel Maverick Vinales Sandro Cortese Jonas Folger Johann Zarco Adrian Martin Sergio Gadea Efren Vazquez Luis Salom Simone Grotzkyj Miguel Oliveira Zulfahmi Khairuddin Jakub Kornfeil Alberto Moncayo Jasper Iwema Louis Rossi Danny Kent Alexis Masbou Danny Webb Luigi Morciano Harry Stafford Hiroki Ono Marcel Schrotter Francesco Mauriello Taylor Mackenzie Niklas Ajo Giulian Pedone Peter Sebestyen Kevin Szalai Alessandro Tonucci Joan Perello Kevin Thobois

Altraguardo

FOTOSPORT www.fotosport.biz

LI BE RE

Alvia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33.

Boccacci fa doppietta a Castelletto e saluta gli avversari; Bruzzone e Garlato vanno a podio dopo delle grandi bagarre.

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Trofeo ScooterMatic Extreme Nord 17 a Edizione - Autodromo R. Paletti - 03 aprile 2011

Classifica Gara Pos

Pilota

Team Boccacci

Classifica Trofeo Punti

1

82

Boccacci A.

2

22

Bruzzone G.

BO

20 22 42

3

8

Garlato G.

Joy Racing

22 20 42

4

6

Borgna M.

BO

18 18 36

5

16

Fordiani G.

Fordiani

15 16 31

6

138 Alpaca A.

BO

16 15 31

7

10

Perinelli Engines 1

Chiaramonte N.

www.

25 25 50

14 15

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

82 16 8 10 22 15 48 6 138

Pilota Boccacci Andrea Fordiani Graziano Garlato Gabriele Chiaramante Nicola Bruzzone Gianluca Lazzari Marco Vietina Matteo Borgna Marco Alpaca Alessandro

.com

Team Boccacci Fordiani Corse Joy Racing Perinelli Engines BO Ninja Ninja BO BO

Tot 97 78 78 45 42 36 28 36 31

Castelletto Brand Punti F1 F2 50 1 1 31 6 5 42 2 3 15 nc 7 42 3 2 36 4 4 31 5 6

Varano (PR) Punti F1 47 2 47 1 36 4 30 6 36 5 28 7 -

F2 1 2 4 6 3 7 -

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NEXT ROUND: 3° BINETTO (BA) 28-29 MAGGIO

Russo si piazza in testa a inizio della gara e nessuno riesce ad attaccarlo: vitttoria del toscano davanti a Zenari e Gabellini dopo una gara incredibile

Sopra: Davide Zenari (24) ha lottato come un leone ma il suo minor feeling con i tracciati tortuosi ha fatto sì che Russo fosse irraggiungibile. A sinsitra: Santo Russo (5) è arrivato a Castelletto con la determinazione delle grandi giornate e ha chiuso al primo posto una gara tutta grinta.

KING of the HILL VIETATO RESPIRARE! Seconda prova del Trofeo Nazionale Scooter Velocità sul Motodromo di Castelletto di Branduzzo con i big delle ruote piccole pronti a rimettere in discussione le già poche certezze di questo campionato: Zenari è il leader ma dietro scalpitano in tanti, ...troppi, tanto di rimescolare (se ce ne fosse bisogno) le carte in tavola. Il sole ha accolto il circus Malossi ed è stato una bella sorpresa dopo l’acqua della passata stagione. Nelle libere si mettono in evidenza Zenari e Santo Russo, con Mendogho che gira tranquillo. Fra i SuperScooter si aspetta la replica di Baldi e Russo al dominio di Gottardello a Varano de Melegari. Primo turno di prove cronometrate e vengono fuori le sorprese: Mendogho è una furia e piazza un giro record che lo porta in pole. Zenari prova a replicare ma non riesce ad avvicinarsi. Santo Russo è terzo davanti allo strepitoso Alessandro Berardi. C’è anche Gabellini in quinta posizione, arrivato appena in tempo per le qualifiche. E’ settimo il vincitore dello scorso anno: Nicola Anastasi è dietro a Boccardo ma avanti al campione MDC Alessandro Melone, mentre è in terza fila Grilli tranquillo del potenziale del suo team. Fra i SuperScooter Marco Russo è davanti insieme a Franco e Nicolò Baldi, mentre è in piena crisi Gottardello, ultimo e staccato dagli avversari: “un brutto attacco allergico dichiara il portacolori del Team L.G. Moto non riesco proprio a guidare” Secondo turno di qualifica con Mendogho che compie solo 3 giri, segnando comunque un buon tempo. La pista sembra più lenta del sabato e si mette anche il vento a dar fastidio.

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Pochi i piloti che riescono a migliorare: fra questi Zenari che guida in carena e rischia di fare una brutta sorpresa al poleman. Il veneto ferma i cronometri a pochissimo dal romano che si salva per 91 millesimi di secondo. Terzo posto in griglia per Santo Russo mentre sale in prima fila Gabellini che scalza Berardi proprio nel finale. Anche Grilli migliora e si porta in sesta posizione subito dietro il compagno di squadra, Boccardo e Anastasi. Melone apre la terza fila portandosi dietro i SuperScooter di Russo, Franco e Baldi. Al via della seconda prova del Trofeo Nazionale Scooter Velocità parte a fionda Gabellini, davanti a Zenari, Russo e Mendogho. Santo sente di avere il passo giusto e ad inizio del secondo giro passa in testa provando ad allungare. Ma il terzetto alle sue spalle non molla un metro. Gabellini prova un paio di volte a farsi vedere ed il toscano è bravissimo a chiudere i varchi al romagnolo. Zenari e Mendogho restano in attesa mentre dietro i due di ScooterNos, Grilli e Berardi, provano a rifarsi sotto. Fra i SuperScooter Baldi tiene bene la testa, in ottava posizione mentre alle sue spalle Gottardello stringe i denti e si porta in seconda posizione. Non ci sono grandi variazioni fino all’ottavo giro, quando Mendogho, attendista come al solito, comincia ad attaccare: il romano del team D&D segna il giro più veloce e comincia a pressare Zenari. Sembra un copione già visto ma questa volta l’epilogo è diverso: Zenari risponde con un altro giro veloce e si porta in seconda posizione passando Gabellini ma Santo Russo non si lascia sorprendere andando a vincere sul veneto, Gabellini e Mendogho che chiudono in un secondo: “sa-

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nalina ed ho passato Gabellini. Purtroppo non sono riuscito a fare altrettanto con Santo, ma va bene così”. Sul terzo Gradino del podio sale Paolo Gabellini: il riccionese ha vissuto una giornata memorabile: “la sfortuna oggi mi è stata lontana - afferma Gabellini - In scia non riuscivo ad avvicinarmi a Russo ma non ho mollato fino alla fine. Anche con Zenari non potevo oppormi, ma in fondo sono contento del risultato. Questo è un Trofeo difficilissimo e le somme si tireranno ad Adria”.

pevo di poter far bene a Castelletto - dichiara Santo Russo - e questa vittoria ha un sapore speciale. Sono in testa al Trofeo ed è un bel regalo per tutto il team Minischetti che mi ha messo a disposizione uno Zip straordinario. Non mi sono mai preoccupato, ne nelle qualifiche ne in gara. Al secondo giro sono passato in testa e nessuno mi ha impensierito più di tanto”. Ottimo secondo Zenari con lo scooter di Motauto: “Ho temuto all’ottavo giro quando Max si è avvicinato - dice il pilota veronese - è stata una bella scarica di adreFine settimana un po’ appannato per il campione in carica Max Mendogho (1) che aspetta Binetto e Vallelunga per ritrovare completamente il feeling; a Castelletto chiude quarto.

Quinto posto finale per Alessandro Berarardi (89), costante tutto il weekend ma ancora leggermente distante dalla vetta. In alto: i piloti del Nazionale hanno dato tutto al momento dello start a Castelletto. FOTOSPORT www.fotosport.biz

“Credevo e speravo di vincere a Castelletto ma non è andata così - dice il campione in carica Max Mendogho - Sono stato buono per tutta la gara e poi ho attaccato all’ottavo passaggio. Ho fatto il giro veloce e mi preparavo ad attaccare gli altri quando il mio scooter si è plafonato. E’ stato un peccato ma, pensando allo scorso anno, ho molti punti in più, quindi: voglio vedere il bicchiere mezzo pieno”. Berardi e Grilli si giocano la quinta piazza fino alla fine: i due piloti di ScooterNos fanno una gara di cuore e di intelligenza ma non riescono ad infilarsi nella lotta per la vittoria. All’ultimo giro Berardi è avanti all’umbro che prova ad attaccare nel curvone ma scivola perdendo 3 posizioni. Berardi chiude in quinta posizione e si chiede dov’è Gianluca: “Mi aspettavo un suo attacco ma non mi sono guardato dietro – racconta Berardi – ho pensato solo a finire la mia gara nel miglior modo possibile. Abbiamo fatto una brutta partenza poi abbiamo provato a tirarci per andare a riprendere gli altri ma non c’è stato nulla da fare”. Alle spalle di Berardi chiude Anastasi che precede Boccardo e Nicolò Baldi, primo dei piloti SuperScooter: “buona gara anche se mi aspettavo qualcosa in più – afferma il pilota preparatore di Bellizzi – il tracciato non è proprio l’ideale per il Runner, ma se fossimo partiti più avanti la storia poteva cambiare”. Gli fa eco Gottardello, secondo dei Super-

Scooter e decimo assoluto: “mi ha fermato l’allergia ed alla fine sono contento del secondo posto – ammette il piemontese – A Binetto dovremmo essere più competitivi e se ne vedranno delle belle. Baldi è un gran pilota ed oggi era decisamente più in palla di me”. Continua l’apprendistato di Alessandro Melone, dodicesimo al traguardo: “le prime due gare erano su piste che non conoscevo ma da Bari si cambia decisamente marcia – dice il tarantino della DPS – non spero di vincere il Trofeo ma a Bari punto al primo posto, poi si vede”. Il prossimo appuntamento con il Trofeo Nazionale Scooter Velocità è infatti sull’Autodromo del Levante i prossimo 28 2 29 maggio. Ilio Ascione

A sinistra: Sul podio Russo urla tutta la sua gioia per la ritrovata vittoria davanti a Zenari e Gabellini. Sotto: Paolo Gabellini (8) ha condotto le prime fasi di gara ma successivamente ha dovuto arretrare, accontentandosi della terza posizione.

Trofeo Nazionale Scooter Velocità 2 a Prova - Castelletto di Branduzzo - 8 maggio 2011

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

5 24 8 1 89 84 36 35 74 7 49 21 63 333 30

Pilota Russo Santo Zenari Davide Gabellini Paolo Mendogho Massimo Berardi Alessandro Anastasi Nicola Boccardo Sergio Baldi Nicolò Grilli Gianluca Gottardello Marco Franco Marco Melone Alessandro Russo Marco Minischetti Andrea Lipari Marcello

Classifica Trofeo Team Minischetti Motauto Racing Gabellini Moto D&D Moto Scooternos C.M. Motor Sport Boccardo Ni.Ba. Racing Scooternos L.G.Moto Fey Race D.P.S. Minischetti Minischetti Boccardo

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 1

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

5 24 1 89 74 84 36 8 35 21 7 49 63 333 30

Pilota Russo Santo Zenari Davide Mendogho Massimo Berardi Alessandro Grilli Gianluca Anastasi Nicola Boccardo Sergio Gabellini Paolo Baldi Nicolò Melone Alessandro Gottardello Marco Franco Marco Russo Marco Minischetti Andrea Lipari Marcello

Team Minischetti Motauto Racing D&D Moto Scooternos Scooternos C.M. Motor Sport Boccardo Gabellini Moto Ni.Ba. Racing D.P.S. L.G.Moto Fey Race Minischetti Minischetti Boccardo

Tot 47 47 38 32 30 28 28 26 24 24 23 17 17 15 11

Castelletto Brand Punti Pos 25 1 22 2 18 4 16 5 12 9 15 6 14 7 20 3 13 8 9 12 11 10 10 11 8 13 7 14 1 np

Varano (PR) Punti Pos 22 2 25 1 20 3 16 5 18 4 13 8 14 7 6 15 11 10 15 6 12 9 7 14 9 12 8 13 10 11

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NEXT ROUND: 2° SIC FAVARA (AG) 21-22/5 - 2° SUD BINETTO (BA) 28-29/5 - 3° NORD POMPOSA (FE) 11-12/6

Parodi conquista la vittoria a Castelletto dopo due fantastiche gare; secondo posto per lo sfortunato Pelloni davanti al SuperScooter di Franco

Sopra a sinistra, Marco Gottardello (7), vincitore a Varano, chiude al quarto posto dietro ad un incontenibile Franco. Sopra a destra, il graditissimo rientro di Stevis Bressan (91) lo porta subito nella “top five”. A sinsitra: sul podio Parodi alza la coppa del vincitore davanti ad uno sfortunato Pelloni e a Marco Franco.

PARODI alla RISCOSSA!

COLPI DI SCENA! Luca Parodi questa volta ce l’ha fatta: dopo opo essere arrivato a pari punti con Boccardo ardo nella prova di Varano ma sul secondo radino del podio, oggi con una vittoria e un gradino secondo posto sale sul gradino alto precedendo il leader delle crono Marco Pelloni, attardato in gara uno ma vincitore assoluto della seconda finale. I due precedono un sempre più convincente Marco Franco, che ha saputo trovare il giusto assetto per il suo Aprilia SR e che ha conquistato il terzo posto assoluto degli ScooterMatic, confermando quanto i ruote medie, che corrono anche con una classifica separata SuperScooter, siano sempre più vicini agli Zip in piste molto impegnative come quella di Castelletto. Franco ha preceduto un folto gruppo di SuperScooter come Gottardello, Bressan e i cugini Ferraguti. Giornata no per Sergio Boccardo, partito molto forte e secondo in gara 1, è stato costretto al ritiro per problemi elettrici nelle prime fasi della seconda finale, quando si trovava a lottare per le posizioni di testa, lasciando leadership di giornata e di campionato a Parodi. Subito nelle crono si capisce che Pelloni, quando tutto funziona, è ancora difficile da battere. Nel primo turno è proprio il numero 50 che con 1’22”884 si dimostra il più veloce della categoria, così come era già successo a Varano, con un leggero margine su Parodi. Boccardo, il leader della classifica, mantiene la prima fila concludendo le prove terzo su Marco Russo, in sella al Runner e primo dei SuperScooter.

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In alto: la partenza della ScooterMatic Extreme Italia sul tortuoso Motodromo di Castelletto di Branduzzo.

Nel turno di domenica, il primo che si corre ancora con pista fredda, vede ancora più veloci tra i SuperScooter i Runner di Marco Russo, Andrea Minischetti e Marco Gottardello mentre i più in forma tra gli Zip sono sempre Pelloni e Parodi, ma girano circa 3 secondi più lenti rispetto al sabato. Parodi aumenta il ritmo e si porta a 1”2 di ritardo rispetto al suo miglior giro del giorno prima, staccando Pelloni e Bressan, che ha cominciato a tirare forte e si sveglia a metà turno anche Boccardo. Girare in gruppo sui lunghi tratti lenti di questa pista non paga e i tempi, calcolando comunque le condizioni peggiori rispetto al pomeriggio, stentano ad arrivare. I migliori della domenica sono quindi stati Parodi, Boccardo, Pelloni e Russo, primo dei SuperScooter e viene così confermata la griglia di partenza del sabato che vede Pelloni davanti a Parodi, Boccardo e Marco Russo. Franco apre la seconda fila. Guardando la griglia di partenza viene confermata ancora una volta l’abbondanza di SuperScooter, in maggioranza rispetto agli Zip. Pelloni parte forte prendendo la testa davanti a Parodi, Boccardo, Gottardello. I primi tre provano subito la fuga. Il terzetto di testa allunga sul SuperScooter Gottardello, davanti allo Zip di Cipriani, e il Runner di Bressan, mentre parte male Marco Russo che al secondo giro è ancora nono. Gottardello cerca di attaccare Cipriani e Franco scavalca Bressan mentre escono dalla gara Andrera Minischetti e Marco Russo: il primo rientra ma il toscano deve

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mollare. Boccardo vuole punti e passa Pelloni che inizia ad accusare problemi e deve cedere terreno, cercando di resistere e di non far scappare il nuovo leader Parodi. Bella la gara anche per i SuperScooter dove Cipriani riesce a prendere vantaggio su Franco, Gottardello e Bressan. Boccardo segna il giro veloce per tenere la scia di Parodie si porta a soli 8 decimi dal suo avversario mentre tra i SuperScooter Franco è scatenato e va all’attacco di Pelloni, passandolo così come Cipriani e Gottardello al penultimo giro. In testa Parodi allunga su Boccardo e va a vincere, Franco terzo riesce ad aumentare il vantaggio su Cipriani incalzato da Gottardello, Pelloni e Bressan. Parodi parte forte anche in gara 2, seguito da Pelloni e Boccardo, ma l’autore della pole approfitta di un’incertezza di Parodi per passare ma Boccardo fredda entrambi e si porta al comando. Lotta aperta per le posizioni di testa. Tra i SuperScooter Gianni Ferraguti si porta davanti a Gottardello, Franco e Bressan con Cipriani unico Zip centrifugato tra i ruote medie. Parodi non ci sta e si riporta in testa su Boccardo e Pelloni ma le prime tre posizioni cambiano repentinamente. Boccardo ha problemi e al terzo giro è costretto al ritiro vanificando una possibile fuga in classifica. Pelloni allunga su Parodi mentre i SuperScooter

compatti dopo l’abbandono di Cipriani a causa di una scivolata danno battaglia con Franco che precede il trenino composto da Ferraguti, Gottardello, Russo . Franco ci crede e va all’inseguimento quasi proibitivo di Parodi mentre Gottardello vuole fare lo stesso e passa Ferraguti all’ingresso dell’ovale ma viene rimesso in coda al rettilineo successivo. Pelloni va in fuga ma die-

tro a Parodi e Franco la gara è tra gli altri SuperScooter dove Gottardello e Gianni Ferraguti si sorpassano a vicenda seguiti da Bressan e Marco Ferraguti. Bandiera a scacchi per Pelloni con gran vantaggio su Parodi e Franco. Nella volata finale Gottardello precede Gianni Ferraguti, Bressan e Marco Ferraguti. Alvise Ulrich

Luca Parodi (174) è rientrato quest’anno in grandissima forma e la vittoria di gara1 e assoluta a Castelletto ne sono la prova.

Trofeo Scootermatic Extreme Italia Nord 2 a Prova - Castelletto di Branduzzo - 8 maggio 2011 Marco Pelloni (50) vince gara2 dopo che in gara1 viene rallentato dallo stesso particolare meccanico che lo escluse da gara1 a Varano! Primo dell’armata dei SuperScooter, Marco Franco (49) chiude terzo assoluto sull’Aprilia SR Malossi, dimostrando che questo è un grande anno per lui.

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Pilota 174 Parodi Luca 50 Pelloni Marco 49 Franco Marco 7 Gottardello Marco 91 Bressan Stevis 61 Ferraguti Gianni 33 Ferraguti Marco 36 Boccardo Sergio 71 Spadoni Omar 333 Minischetti Andrea 124 Bruzzone Davide 34 Cipriani Marco 63 Russo Marco 38 Luongo Salvatore 30 Lipari Marcello

Team BO Martelli Motor’s Fey Race L.G.Moto ASD Peschiera S. Ferraguti Ferraguti Boccardo Fey Race Minischetti Bru L.G. Moto Minischetti Fey Race Boccardo

Classifica Trofeo Gara 1 1 25 6 15 3 20 5 16 7 14 9 12 8 13 2 22 10 11 12 9 11 10 4 18 nc 1 nc 1 np 1

Gara 2 Punti 2 22 47 1 25 40 3 20 40 4 18 34 6 15 29 5 16 28 7 14 27 nc 1 23 10 11 22 9 12 21 11 10 20 nc 1 19 8 13 14 12 9 10 np 1 2

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

174 7 50 49 36 33 34 71 124 155 30 91 61 333 26 63

Pilota Parodi Luca Gottardello Marco Pelloni Marco Franco Marco Boccardo Sergio Ferraguti Marco Cipriani Marco Spadoni Omar Bruzzone Davide Berlini Marco Lipari Marcello Bressan Stevis Ferraguti Gianni Minischetti Andrea Andreazzoli Maurizio Russo Marco

Team BO L.G. Moto Martelli Motor’s Fey Race Boccardo Ferraguti L.G. Moto Fey Race Bru M.T. Boccardo ASD Peschiera S. Ferraguti Minischetti Ninja Scooter Minischetti

Tot 87 75 66 65 65 56 53 44 31 33 29 29 28 21 24 14

9/5 Castelletto Brand PG F1 F2 47 1 2 34 5 4 40 6 1 40 3 3 23 2 nc 27 8 7 19 4 nc 22 10 10 20 11 11 2 np np 29 7 6 28 9 5 21 12 9 14 nc 8

11/4 Varano (PR) PG F1 F2 40 2 4 41 1 5 26 rt 1 25 8 9 42 3 2 29 6 7 34 7 3 22 9 11 11 11 rt 33 4 6 27 5 10 24 10 8 -

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NEXT ROUND: 3° BINETTO (BA) 28-29 MAGGIO - 3° NORD POMPOSA (FE) 11-12 GIUGNO

Franco è terzo assoluto e vince l’Italia mentre Baldi si conferma pericolosissimo nel Nazionale dove torna alla vittoria

Sul podio del Nazionale salgono Baldi, Gottardello e Franco, mentre su quello dell’Italia salgono Franco, Gottardello e Bressan.

SCOOTER sempre più SUPER

SUPERSCOOTER ITALIA Ormai è una costante in questa categoria categoria, ma oltre alla maggioranza di SuperScooter che hanno sfidato gli Zip, si è assistito ancora una volta a un avvicinamento delle prestazioni che non si vedono sul giro secco dove solo Marco Russo ha guadagnatola prima fila in griglia, ma nelle gare dove la migliore ciclistica rende lo scooter più efficace nel traffico e sul passo da gara, come si è visto con il terzo posto di Marco Franco che ha preceduto un nutrito gruppo di suoi compagni di categoria. Il podio ha visto Franco davanti a Gottardello e Stevis Bressan. Sono sempre i piemontesi i protagonisti della SuperScooter Italia: a Varano era stato Marco Gottardello, mentre a Castelletto è stato il turno di Marco Franco, pilota e preparatore che in entrambe le gare sempre è stato al passo con gli Zip. Fin dalle crono di sabato si mette in luce Marco Russo che porta il suo Runner fino al quarto posto assoluto, che vuol dire prima fila,lasciando Franco ad aprire la seconda. Il turno di domenica è il primo di giornata e i tempi stentano a scendere anche a causa di un fastidioso vento. Meglio così per il toscano che si mantiene davanti mentre Franco e gli altri SuperScooter partono dalla seconda fila. Nella prima delle due finali due dei protagonisti si eliminano quasi da soli: la gomma posteriore del Runner di Minischetti cede, coinvolgendo nella cauta anche Russo che fino a quel momento era andato all’attacco. Usciti a breve distanza i piloti più pericolosi l’armata delle ruote medie si compatta e vede il ritorno in grande forma di Gianni Ferraguti

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che affianca il cugino Marco e i sempre pre presenti Gottardello, Bressan e Franco. Alla fine ce la fa proprio l’Aerox giallo di Gianni Ferraguti a tagliare davanti a tutti in una volata che vede a pochi metri Gottardello tagliare secondo su Franco e Bressan. In gara 2 inizia dalle prime curve la lotta tra i SuperScooter con Gottardello che si fa passare da Gianni Ferraguti e i due sono davanti a Franco, Marco Ferraguti e Bressan mentre Marco Russo parte male e rimane indietro insieme a Minischetti e Spadoni. C’è gran battaglia tra il “giallo” Ferraguti e Franco ma Gottardello vuole bissare il successo di Varano e si rimette in scia. I tre vengono avvicinati anche da Bressan. Ferraguti e Franco non si risparmiano: sono loro a giocarsi il primo posto ma il cuneese trova a tre giri dalla fine lo spunto per scappare. Ferraguti è ora nelle mani di Gottardello, che lo passa ma alla fine deve cedere la posizione. Vince Franco con buon margine su Gottardello, Gianni Ferraguti e Bressan. Alvise Ulrich

SUPERSCOOTER NAZIONALE Gara nella gara ma sta diventando sempre più “gara” quella della categoria SuperScooter nell’ambito del Trofeo Nazionale Scooter Velocità Malossi. Anche a Castelletto di Branduzzo, pista non certo adattissima a questi mezzi si è assistito ad una riduzione significativa del gap che li separa dagli agilissimi Zip, con inserimento nella Top Ten ormai sistematico. Sul circuito lombardo lo spettacolo è stato ad altissimo livello con i protagonisti racchiusi, dopo qualifiche tiratissime, in un solo secondo.

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Bressan (91) rientra con un ottimo terzo posto nel Trofeo Italia.

Marco Gottardello (7) è risultato secondo in entrambe le classifiche SuperScooter, sia Nazionale che Italia.

non poco i piloti. L’unico che riesce a migliorarsi è Nicolò Baldi che accorcia le distanze con Marco Franco ma rimane sempre in terza posizione. Al via Baldi trova il varco giusto e si porta in testa ai SuperScooter, lottando con i più agili ScooterMatic. Dietro si accoda Gottardello, habituée delle partenze fulminanti, che dall’ultima fila salta alle spalle del salernitano e prova anche ad impensierirlo. Nel corso del primo giro nessun ci sta a perdere terreno e mentre il Runner di Ni.Ba. fa il passo, gli altri vanno in bagarre con Marco Russo che passa Gottardello con Marco Franco e Andrea Minischetti incalzano da vicino. Al terzo giro Gottardello approfitta di un’incertezza di Marco Russo e si porta in seconda posizione ma Baldi è già fuori portata. Anche Marco Franco si fa sotto e comincia ad attaccare con impeto il Runner di Russo che non riesce ad andare al meglio delle prestazioni: lo passerà nel finale andando a cogliere la terza piazza alle spalle dell’imprendibile Baldi e di Gottardello. Con la vittoria a Castelletto Baldi aggancia in testa alla classifica proprio Gottardello, riproponendo la battaglia che ha carat-

terizzato la scorsa stagione: “è stata una bella gara – commenta il salernitano – al via ci ho messo molto di mio per andare avanti e ci sono riuscito. Non mi sono preoccupato molto di quello che succedeva dietro di me. Mi interessava solo il risultato finale”. Gottardello scaccia la “crisi allergica” con un’altra prestazione superba: “Semplicemente ho cercato di non pensarci – racconta il 2 volte campione SuperScooter – Oggi Baldi aveva un passo superiore ed io dovevo solo stare attento a non perdere troppo terreno nei suoi confronti. Ci sono riuscito ed ora ci aspetta Bari”. Il più felice di tutti è Marco Franco: “Tutto perfetto oggi in gara – dice il piemontese della Fey Race – avevo uno scooter performante ed ho tirato fuori il massimo. Sono strafelice per me e per la squadra. Già dalla prossima possiamo migliorare ancora”. Non sono contenti invece i piloti del Team Minischetti: “nella precedente gara del Trofeo Italia mi è scoppiata una gomma e siamo finiti fuori io e Andrea – dice Marco Russo – Il team ha lavorato sodo ma oggi più di questo non si poteva fare. Peccato perché mi ero

preparato bene a questa corsa. Mi sto abituando alla guida del Runner anche se li davanti Baldi e Gottardello stanno andando veramente come fulmini”. Il prossimo appuntamento con Il Trofeo Nazionale SuperScooter è per il 28 e 29 magio sull’autodromo del Levante a Binetto in provincia di Bari. Ilio Ascione

Sopra: Marco Franco (49) ha vinto tra i SuperScooter Italia e ha conquistato il terzo posto assoluto tra gli ScooterMatic Extreme Italia! Ha anche chiuso terzo nella SuperScooter Nazionale. Sotto: Baldi (35) ha vinto nella SuperScooter Nazionale.

FOTOSPORT www.fotosport.biz

In alto: la grandissima SuperScooter “armada” a Castelletto di Branduzzo!

Trofeo Super Nazionale

Classifica Gara Pos.

Nel primo turno di prove spunta Marco Russo: il toscano è ritornato quest’anno nella categoria che lo vide esordire nei Trofei Malossi e sta ritrovando gli automatismi giusti per recitare il ruolo di protagonista. Ma alle sue spalle non ci sono nè Baldi nè Gottardello, bensì Marco Franco: il piemontese qui è in giornata di grazia e ben deciso a contrastare la presunta superiorità dei rivali. Al termine del primo turno ferma i cronometri a soli 15 centesimi da Russo ma è davanti a Baldi di oltre 3 decimi. Quarto tempo per Andrea Minischetti incollato allo scarico del campione e davanti a Marco Gottardello “assente giustificato” come prestazioni: “mi è scoppiata una forte rinite allergica e non riesco a guidare al meglio. Spero che domani vada meglio”. Secondo turno di cronometrate e la pista è più lenta per tutti. Le temperature sono buone ma un forte vento trasversale disturba

2 a Prova - Castelletto di Branduzzo - 8 maggio 2011

Pilota

Team

Punti

1

35

Baldi Nicolò

Ni.Ba.Racing

25

2

7

Gottardello Marco

L.G.Moto

22

3

49

Franco Marco

Fey Race

20

4

63

Russo Marco

Minischetti

18

5

333

Minischetti Andrea

Minischetti

16

Trofeo Super Scooter Italia

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6

35 7 63 49 333 35

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Russo Marco Franco Marco Minischetti Andrea Baldi Nicolò

Team Ni.Ba.Racing L.G.Moto Minischetti Fey Race Minischetti Ni.Ba.Racing

Classifica Trofeo

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Pilota Franco Marco Gottardello Marco Bressan Stevis Ferraguti Gianni Ferraguti Marco Spadoni Omar Minischetti Andrea Bruzzone Davide Russo Marco Luongo Salvatore

Team Fey Race L.G.Moto ASD Peschiera S. Ferraguti Ferraguti Fey Race Minischetti Bru Minischetti Fey Race

Castelletto Brand Varano (PR) Punti Pos Punti Pos 25 1 22 2 22 2 25 1 18 4 20 3 20 3 16 5 16 5 18 4 25 1 22 2

2 a Prova - Castelletto di Branduzzo - 8 maggio 2011

Classifica Gara 49 7 91 61 33 71 333 124 63 38

Tot 47 47 38 36 34 47

Gara 1 1 25 2 22 3 20 5 16 4 18 6 15 8 13 7 14 nc 1 nc 1

Gara 2 1 25 2 22 4 18 3 20 5 16 8 13 7 14 9 12 6 15 10 11

Tot 50 44 38 36 34 28 27 26 16 12

7 49 33 71 124 38 91 61 26 333 63

Pilota Gottardello Marco Franco Marco Ferraguti Marco Spadoni Omar Bruzzone Davide Luongo Salvatore Bressan Stevis Ferraguti Gianni Andreazzoli Maurizio Minischetti Andrea Russo Marco

Team L.G.Moto Fey Race Ferraguti Fey Race Bru Fey Race ASD Peschiera S. Ferraguti Ninja Scooter Minischetti Minischetti

Tot 94 88 78 62 42 42 38 36 36 27 16

9/5 Castelletto Brand PG F1 F2 44 2 2 50 1 1 34 4 5 28 6 8 26 7 9 12 nc 10 38 3 4 36 5 3 27 8 7 16 nc 6

11/4 Varano (PR) PG F1 F2 50 1 1 38 3 4 44 2 2 34 4 5 16 6 nc 30 7 5 36 5 3 -

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE race@raceservice.com


Superbike Max Biaggi “punito” di Paolo Gozzi - foto Zac

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UE GIORNI dopo la beffa di Monza, Max Biaggi è seduto di fronte alla sua Aprilia in un box di Misano. Gli occhi guardano nel vuoto, come fossero rimasti a Monza, puntati sul riferimento della frenata alla prima variante, la RSV4 che non rallenta a sufficienza, la traiettoria che non si chiude, il “dritto”. E, poco dopo, quel cartello giallo con il numero 1 che lo richiamava ai box. Max ha il cuore colmo d’ira ma ha scelto il silenzio. Ha preso la decisione più difficile: sbollire la rabbia in privato, incassare il colpo e rispondere in pista. Nel primo giorno di prove a Misano ha abbassato di quasi un secondo il record ufficiale di Cal Crutchlow, lasciando a bocca aperta gli avversari ma non chi lo conosce bene. «Lo hanno fatto veramente arrabbiare, d’ora in poi vedrete di cosa è capace Max» ha biascicato Giovanni Sandi, il capomeccanico di tante battaglie. La penalizzazione ha ribaltato il verdetto della pista e inciso pesantemente sulla classifica; in questo Mondiale che probabilmente si deciderà all’ultima curva, 17 punti in più o meno fanno un’enorme differenza. Monza è stata l’ultima stazione di una via crucis di controversie, penalizzazioni, squalifiche. Passano gli anni, cambiano le categorie e le situazioni ma il rapporto tra Max Biaggi e l’autorità sportiva resta difficilissimo. Il primo scontro risale al 28 giugno 1997, GP Olanda classe 250: Biaggi incappa nella prima squalifica. Sulla griglia di partenza di Assen decide all’ultimo di montare una gomma anteriore più dura, i tecnici del team Kanemoto non riescono a compiere l’operazione entro tre minuti dal via. Biaggi, partito dai box, dopo un paio di giri viene richiamato per scontare uno “stop and go” di dieci secondi. Non ubbidisce, tira dritto e la direzione gara lo ferma con la bandiera nera. A fine stagione vincerà comunque il quarto titolo con due punti di vantaggio sul tedesco Ralf

Waldmann. 20 settembre 1998, è la data dell’episodio più controverso, perché finirà per decidere il Mondiale 500. Si corre il GP Catalunya, Biaggi è primo in classifica con 4 punti più di Doohan. Al sedicesimo giro Katsuaki Fujiwara, pilota Suzuki, cade in fondo al rettilineo lasciando detriti sulla pista. I commissari espongono le bandiere gialle. Max e Alex Barros arrivano a tutta velocità e nel caos incrociano le traiettorie sorpassandosi a vicenda. Il direttore di gara Roberto Nosetto commina ad entrambi la penalità di “stop and go”. Barros entra al box per scontarla, Biaggi tira dritto, taglia il traguardo vincitore, ma viene estromesso dall’ordine d’arrivo. La vittoria è di Mick Doohan, che opera il sorpasso al vertice e diventerà campione. Le polemiche durano mesi, Nosetto finisce nell’occhio del ciclone per il sospetto di aver favorito la Honda HRC. La Dorna deciderà di licenziarlo. Le “bandiere nere” non finiscono qui: 5 maggio 2002, GP Spagna MotoGP: Biaggi, dalla seconda fila, scatta con un attimo d’anticipo. Lo richiamano ai box per scontare i dieci secondi di “stop and go” ma lui non si ferma e viene squalificato a fine gara. 9 maggio 2009, Superbike Monza gara 1. Max è in lotta per il podio quando arriva lungo alla variante della Roggia e, proprio come avvenuto due settimane fa, torna in pista senza seguire la “stradina” disegnata dal responsabile FIM Claude Danis, che è anche membro della direzione gara. Mancano tre giri alla fine e nell’impossibilità di comminare la penalizzazione “ride through” a Biaggi vengono inflitti 20 secondi di penalità. Dal terzo posto viene retrocesso all’undicesimo. Gli comunicano la decisione mentre sta salendo la scala che porta al podio. A causa di quell’episodio i rapporti tra Infront (organizzatore del campionato) e

Bandieranera

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IN FONDO È UN PO’ IL SUO COLORE. IL COLORE DEL CORSARO... NERO COME LA BANDIERA CHE SI È VISTO SVENTOLARE DAVANTI PIÙ VOLTE IN CARRIERA. PERCHÉ NON SEMPRE MAX BIAGGI HA ACCETTATO LE DECISIONI DELLA DIREZIONE GARA. PERCHÉ NON LE HA CONDIVISE, A VOLTE A TORTO, A VOLTE A RAGIONE, COME NEL 1998 (SOPRA) QUANDO LO “STOP AND GO” IMPOSTOGLI A BARCELLONA NEL GP CATALUNYA CLASSE 500 FU UNA VERGOGNA E COMPROMISE LE SUE POSSIBILITÀ DI VINCERE IL TITOLO IRIDATO (PRIMA DI QUELLA GARA, C’ERA LUI IN TESTA AL CAMPIONATO!). L’ULTIMA BANDIERA NERA È “FRESCA”, RISALE AL ROUND DI DONINGTON, POCO PIÙ DI UN MESE FA, DOVE MAX NON SI È FERMATO PER IL “RIDE THROUGH” DOPO UNA PARTENZA ANTICIPATA CHE POTEVA (CON UN PO’ DI INDULGENZA) ANCHE ESSERE PERDONATA...

Capitano tutte a lui. Oggetto a più riprese di sanzioni non sempre meritate. E... mai “digerite”

il perseguitato perseguitato

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Superbike Max Biaggi “punito”

Claude Danis diventano tesi e dopo un lungo braccio di ferro politico il belga viene estromesso dalla direzione gara e sostituito dallo sloveno Igor Eškinja. Danis però continua a fare danni anche senza esserci, perché il sistema delle “stradine” di rientro continua a sollevare polemiche... E Biaggi ci è finito di nuovo in mezzo (ma questa volta ha fatto il “ride through” passando da primo a undicesimo)... Ironia della sorte, prima della gara la Infront ha comunicato che nel 2012 Monza verrà riomologata con un sistema di barriere nello spazio di fuga delle varianti che imporranno un rallentamento automatico, come avviene nelle prove del CIV. Un mese prima dell’ultima beffa, il 27 marzo 2011 a Donington, Biaggi si è mosso con anticipo sullo schieramento, ed ha bloccato la sua Aprilia mentre il gruppo sfilava al suo fianco. Ma la partenza non “commuove” la Direzione gara. A Biaggi viene imposto il “ride through”, Max non si ferma nei tre giri prescritti e per lui scatta bandiera nera.

Settimana di test CARLOS CHECA PROTAGONISTA NEI TEST DI MISANO DEL 10 E 11 MAGGIO: CON LA GOMMA SOFFICE HA GIRATO IN 1’34”8, DUE DECIMI SOTTO LA SUPERPOLE 2010 DI CORSER (BMW) E CON QUELLA DA GARA IN 1’35”5, MEGLIO DI CRUTHCLOW (YAMAHA) 1’36”456. LA DUCATI ALTHEA HA RIVELATO CHE L’ANOMALIA AL MOTORE NEL GIRO FINALE DI GARA 2, CHE HA FATTO RETROCEDERE CHECA DAL SESTO AL DECIMO POSTO, È STATA ORIGINATA DAL CEDIMENTO DI UN PISTONE. BIAGGI HA PROVATO IL MOTORE EVOLUZIONE GIÀ IMPIEGATO A MONZA, RISULTANDO IL PIÙ VELOCE IL PRIMO GIORNO CON 1’35”6. IL GIORNO SEGUENTE LA SQUADRA HA PROVATO SOLUZIONI D’ASSETTO CHE NON HANNO DATO I RISULTATI SPERATI. LA BMW HA PORTATO ANCHE IL TESTER STEVE MARTIN, CHE HA PROVATO UNA NUOVA CICLISTICA CON MODIFICHE NELLA ZONA DEL CANNOTTO DI STERZO. LA YAMAHA HA INDICATO ARAGON COME PISTA TEST. SUL TRACCIATO POCO VELOCE PER LA GOMMA LASCIATA DALLE AUTO, MELANDRI HA GIRATO IN 1’59”3 MENTRE LAVERTY, ALLA PRIMA USCITA SU QUESTA PISTA, SI È FERMATO A 1’59”9. IN AUTUNNO MAX BIAGGI ERA STATO IL PIÙ VELOCE CON 1’58”0 PRECEDENDO CARLOS CHECA (1’58”3) E TOM SYKES (1’58”7.)

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Paolo Ciabatti Infront Motorsports

TIFOSI VI SCRIVO SCRIVO questa lettera aperta ai tifosi di Max Biaggi ed agli appassionati di Superbike. Lo faccio per spiegarvi i fatti accaduti a Monza durante il week-end dell’8 maggio. Innanzitutto, Monza è una pista particolare, in cui la Superbike deve convivere con un evento molto importante come la Formula 1. Non è pertanto possibile avere le vie di fuga delle varianti in ghiaia, perché questa soluzione è poco gradita nelle corse automobilistiche. Unica eccezione è la variante Ascari. Come è facile immaginare, se un pilota sbaglia l’ingresso all’Ascari e finisce nella ghiaia, o cade o perde veramente molto tempo per rientrare in pista, per cui non è stato necessario adottare alcun provvedimento particolare per questa variante. Diverso il discorso della prima variante e della variante della Roggia, che hanno vie di fuga in asfalto. Ormai da tre anni a Monza, nelle vie di fuga di queste due varianti sono state disegnate delle linee bianche a forma di imbuto che finiscono con una “stradina” larga circa un metro che obbliga, se percorsa, i piloti a rallentare ed anche a rientrare in pista fuori dalla traiettoria naturale di chi invece ha fatto la variante regolarmente. L’omologazione FIM della pista esclude espressamente la presenza di una barriera/chicane di balle di paglia nelle vie di fuga. La Direzione Gara, di cui faccio parte insieme ad Igor Eškinja e a Giulio Bardi, ha deciso per questo motivo di convocare i piloti giovedì pomeriggio per un briefing straordinario in cui spiegare a tutti (a chi aveva già corso a Monza e a chi affrontava il circuito per la prima volta) il modo corretto in cui riprendere il tracciato nel caso di errore in queste due varianti. Il briefing è durato quasi un’ora. Ai piloti è stato ribadito, con l’ausilio di due gigantografie delle varianti appese alle pareti della sala briefing, che in caso di errore avrebbero dovuto utilizzare tassativamente questa via “ad imbuto” per rientrare in pista, senza eccezioni, pena un “ride through”. Abbiamo inoltre spiegato che non avrebbero dovuto trarre vantaggio da questo “taglio”, né come tempo sul giro, né come posizione in gara, e che in quest’ultimo caso, alzando il braccio, avrebbero dovuto rendere la posizione ai piloti superati

involontariamente. Molti piloti hanno fatto delle domande specifiche ed abbiamo ribadito, fino quasi a diventare pedanti, che qualsiasi pilota fosse rientrato in pista senza seguire la via disegnata sull’asfalto sarebbe stato punito con un “ride through”, unica sanzione prevista dal regolamento FIM per queste infrazioni. Biaggi non era presente al briefing, per suoi impegni privati, ma a rappresentarlo c’era Francesco Guidotti, Team Manager Aprilia. In tutte le gare del week-end abbiamo sempre usato lo stesso metro di giudizio con tutti i piloti che hanno tagliato le varianti, in tutte le categorie. Questi sono i fatti. Probabilmente non vi avrò convinto, ma almeno ho spiegato con chiarezza ed onestà come sono andate le cose. Vorrei concludere con una nota personale: nella vita a volte la coerenza e la correttezza obbligano a prendere decisioni difficili e dolorose. Per me Max non è solo un grandissimo campione, oltre che un ragazzo molto intelligente e sensibile. È soprattutto un amico, con il quale ho condiviso tanti momenti, piacevoli ma anche difficili, sia in circuito che fuori. Vi lascio immaginare come sia stato difficile per me, insieme agli altri membri della Direzione Gara, prendere questa decisione. ECCO L’ATTIMO INCRIMINATO: BIAGGI RIENTRA IN PISTA DOPO IL “DRITTO”, TRA LUI E LA RIGA BIANCA ALLA SUA SINISTRA CI SARÀ SÌ E NO UN METRO.


Cross MX1 GP USA di Stefano Taglioni

DESALLE (25) SI RIPRENDE LA LEADERSHIP MOLLATA NEL GP OLANDA. LO FA CON DUE GARE PERFETTE DOMINATE SIN DAL VIA. CAIROLI (222) HA CONCLUSO ALLE SPALLE DEL BELGA NELLA PRIMA MANCHE, NELLA SECONDA È STATO “ATTERRATO” DA FROSSARD NEL PRIMO GIRO. HA CONCLUSO UNDICESIMO.

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LEN HELEN - Cambio al vertice, ancora una volta. La tabella rossa torna dai portanumero di Steven Frossard a quelli di Clement Desalle. Il belga si riprende la leadership, mollata al francese dopo un GP Olanda non entusiasmante, e lo fa con l’ennesima prestazione perfetta e con la seconda doppia vittoria stagionale. Impeccabile. Pole position e due manche dominate dal via alla bandiera a scacchi. A Glen Helen motosprint

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USA e getta

Clement va forte, già l’anno scorso era salito sul podio, terzo dietro a Cairoli e Alessi, stavolta sul terreno insidioso della prima manche (a tratti ancora viscido per la pioggia caduta in mattinata) e poi sull’asciutto della seconda non ha commesso errori. Solo Cairoli poteva impensierirlo. Tony ha fatto una gran prima manche, generosa, riuscendo a tenere Clement in apprensione fino all’ultima curva, ma in gara due non è riusci-

to a partire con i primi e poi è stato sfortunatissimo perché in un doppio in salita gli è saltato sulla schiena Frossard. Si era a metà primo giro, intorno alla decima posizione, ancora tutti in fila. Prima di quel doppio davanti a Tony si sono toccati Boog e Boissiere e sono atterrati corti. Cairoli se ne accorto prima di staccare dalla rampa ed è riuscito a rallentare ed evitare di saltare sui due quasi fermi. Purtroppo alle sue spalle Frossard

Doppietta di Desalle che conquista la tabella rossa. Cairoli lo tiene sotto tiro nella prima gara, ma nella seconda cade al via ed è costretto a recuperare

non se ne è accorto ed è finito, involontariamente, sulla schiena e sulla moto di Tony. Nonostante la botta, il manubrio molto piegato e la leva frizione danneggiata, Cairoli ha ripreso la corsa ed è riuscito a risalire fino all’undicesima posizione. Con la moto in quelle condizioni, i suoi tempi sul giro erano comunque in linea con i migliori. I dieci punti racimolati, insieme ai ventidue del secondo posto di gara uno gli permettono di risalire un gradino in classifica: adesso è terzo, con ventiquattro punti di ritardo, alle spalle di Desalle e del suo compagno di squadra Max Nagl. Il problema al ginocchio, che si trascina da Sevlievo, ormai dovrebbe essere un lontano ricordo e si può tornare a pensare al risultato, anche vedendo come guidava nella prima manche; sicuramente non è al massimo della condizione fisica perché non si è potuto allenare. Forse un pizzico in più di fiato gli avreb-

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Cross MX1 GP USA

be fatto comodo nell’assalto finale di gara uno. Il campionato è lungo e Cairoli c’è, sicuramente c’è anche Desalle che il suo ruolo di sfidante se l’è già guadagnato sul campo. E attenzione sempre a Nagl, che in sordina è al secondo podio consecutivo, in seconda posizione (terzo e secondo). È lui, per ora, l’inseguitore di Desalle, a soli otto punti, e inizia a sfruttare le caratteristiche della 350, mentre nelle passate stagioni soffriva nei finali di gara l’affaticamento di una 450 strapotente. Puntuale nelle partenze e molto regolare. Terzo di giornata (sesto e terzo), al suo primo podio in carriera è il russo del Team Martin Bobryshev, rivelazione della passata stagione e finalmente concreto. Si è ritrovato anche Strijbos, quarto e quinto. Trasferta invece da dimenticare per Steven Frossard, che a Glen Helen in MX2 aveva fatto podio (terzo) nel 2010, che fa retromarcia in classifica, da leader a quarto. Il francese ha ancora dolore al petto e alla spalla e non si è potuto allenare ma, condizione fisica a parte, non ha convinto sin dal sabato. È arrivato uno stop pesante con soli undici punti, frutto del decimo posto in gara uno. Philippaerts si è complicato la vita con due partenze sofferte e rimonte non facili su una pista con poche traiettorie buone. Alla fine è riuscito a raccogliere quanto basta per restare a ridosso dei primi. Pensando a Glen Helen 2010, bicchiere mezzo pieno. Solo tredici punti per Davide Guarneri che ha compromesso la trasferta con le cadute nelle cronometrate e nella qualifica: posizione al cancelletto impossibile e scarso feeling con la pista. Monni rientrato al mondiale ha raccolto due punti in gara uno. Per Manuel era importante ritrovare il clima di gara e nella seconda manche ha sofferto la stanchezza e si è fermato. Dodici punti per la TM di Tanel Leok, due volte quindicesimo. motosprint

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IL PILOTA PIÙ VICINO AL LEADER È NAGL (2), TERZO E SECONDO NEGLI USA. PHILIPPAERTS (19) NON È RIUSCITO AD ESPRIMERSI AL MEGLIO, COSÌ COME GUARNERI (39). PRIMA GARA DELLA STAGIONE PER MONNI (13), ANCORA LONTANO DALLA FORMA.

Le pagelle Clement Desalle Niente da dire, si riprende la tabella rossa con pieno merito. In gara uno resiste a Cairoli e nella due a Nagl. Torna convincente.

Travolgente 9

Maximilian Nagl Guida in modo diverso da Cairoli, ma ha imparato ad andar forte con la 350. È mancata la perfezione nelle partenze, ma la giornata è più che positiva.

Promosso 8

Evgeny Bobryshev Finora aveva raccolto un podio di manche a Kegums l’anno scorso. Ora si è sbloccato e potrebbe diventare un ospite fisso della zona alta.

Maturato 8

Steven Frossard Prova insufficiente per un leader del mondiale. Errori vari, già dalla prima manche. Assolto nell’episodio del tamponamento a Tony.

Incolpevole 5


Cross MX1 - MX2 Paddock

motosprint

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Regolamenti comuni con gli USA MEETING TRA ORGANIZZATORI (YOUTHSTREAM, SX PROMOTER), MSMA, FIM E AMA ALLA RICERCA DI UNA STRATEGIA PER UNIFICARE I REGOLAMENTI TRA I DUE CONTINENTI PER QUANTO RIGUARDA IL MOTOCROSS. UNO DEI PRIMI PROBLEMI DA RISOLVERE È QUELLO TECNICO: PER LA BENZINA SI DISCUTERÀ ANCORA MA C’È UN ORIENTAMENTO A DELLE SPECIFICHE LIBERE, E SI DECIDERÀ PRIMA DELLA PROSSIMA STAGIONE, MENTRE PER LE NORME FONOMETRICHE SEMBRA CERTO CHE SI UTILIZZERANNO, INIZIANDO CON LE GARE PRO, LE SPECIFICHE IN VIGORE IN EUROPA (SISTEMA TWO METER MAX). ANCHE PER IL PESO DELLE MOTO I LIMITI SARANNO UNIFICATI (SI PARLA DI SCENDERE DA 102 A 100 KG PER LA MX1).

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Mondialepiloti 1. Clement Desalle

Belgio

Suzuki

25/22 22/16 25/25

128

2. Maximilian Nagl

Germania

KTM

20/15 20/25 20/22

122

3. Antonio Cairoli

Italia

KTM

22/25 16/15 22/10

104

4. Steven Frossard

Francia

Yamaha

25/22 22/16

5. David Philippaerts

Italia

Yamaha

18/7

11/0

96

18/20 16/12

91

6. Rui Goncalves 89; 7. Evgeny Bobryshev 87; 8. Jonathan Barragan 78; 9. Kevin Strijbos 68; 10. Davide Guarneri 58; 11. Steve Ramon 56; 12. Xavier Boog 52; 13. Anthony Boissiere 51; 14. Tanel Leok 48; 15. Shaun Simpson 38; 16. Ken de Dycker 32; 17. Jason Dougan 26; 18. Christian Craig 21; 19. Carlos Campano Jimenez 16; 20. Marc de Reuver 13; 21. Gregory Aranda 11; 22. Martin Barr 8; 23. Gert Krestinov 6; 24. Matthias Walkner 6; 25. Loic Leonce 6; 26. Günter Schmidinger 4; 27. Weston Pieck 3; 28. Manuel Monni 2; 29. Yentel Martens 2; 30. Benjamin Townley 2; 31. Santtu Tiainen 1; 32. Herjan Brakke 1.

MX2 I primi tre sono già in fuga: Osborne a 54 punti da Roczen 1. Roczen (KTM) 14 giri in 42’56”413; 2. Herlings (KTM) a 36”739; 3. Searle (Kawasaki) a 1’01”005; 4. Osborne (Yamaha) a 1’22”834; 5. Anstie (Kawasaki) a 1’27”540; 6. Musquin (KTM) a 1’40”946; 7. Aubin (KTM) a 2’07”188; 8. Charlier (Yamaha) a 2’12”593; 9. Roelants (KTM) a 2’13”327; 10. Tixier (KTM) a 2’29”423; 11. Kullas (Yamaha) a 2’34”598; 12. Champion (Honda) a 1 giro; 13. Rauchenecker (KTM); 14. Lupino (Husqvarna); 15. Larsen (KTM); 16. Baker (Honda); 17. Guillod (KTM); 18. Petrov (Yamaha); 19. Cervellin (Husqvarna); 20. Tedder D. (Kawasaki); 21. Söderberg (Kawasaki); 22. Oldekamp (KTM); 23. Zanoni (Honda); 24. Rossi (Yamaha); 25. Lipanovich (Suzuki); 26. Tapia (KTM) a 2 giri; 27. Tedder M. (Kawasaki); 28. Ballari (Kawasaki) a 3 giri; 29. Thacker (Kawasaki); 30. Mitchell (Honda) a 9 giri; 31. Monticelli (Honda) a 12 giri; 32. Paulin (Yamaha) a 14 giri; 33. Tonus (Yamaha).

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1. Roczen (KTM) 13 giri in 43’17”168; 2. Herlings (KTM) a 13”326; 3. Anstie (Kawasaki) a 48”382; 4. Kullas (Yamaha) a 1’01”455; 5. Searle (Kawasaki) a 1’07”684; 6. Paulin (Yamaha) a 1’10”785; 7. Tonus (Yamaha) a 1’52”840; 8. Charlier (Yamaha) a 1’56”851; 9. Osborne (Yamaha) a 2’16”194; 10. Baker (Honda) a 2’27”808; 11. Petrov (Yamaha) a 3’10”745; 12. Aubin (KTM) a 3’16”403; 13. Tixier (KTM) a 3’22”646; 14. Roelants (KTM) a 1 giro; 15. Lupino (Husqvarna); 16. Larsen (KTM); 17. Guillod (KTM); 18. Rauchenecker (KTM); 19. Musquin (KTM); 20. Tapia (KTM); 21. Söderberg (Kawasaki); 22. Mitchell (Honda) a 2 giri; 23. Monticelli (Honda); 24. Tedder (Kawasaki); 25. Lipanovich (Suzuki); 26. Rossi (Yamaha); 27. Booker (KTM); 28. Zanoni (Honda); 29. Tedder (Kawasaki); 30. Oldekamp (KTM) a 3 giri; 31. Ballari (Kawasaki); 32. Thacker (Kawasaki) a 7 giri; 33. Raper (Kawasaki) a 8 giri; 34. San Andres (Suzuki) a 9 giri; 35. Cervellin (Husqvarna) a 12 giri.

GR a AN gos BR to ET AG 4 NA EU set RO te PA mb r

Secondamanche

22

MARTY MOATES CUP A ZAC OSBORNE È stato Zac Osborne a ritirare a Glen Helen la Marty Moates Cup, e relativo assegno di 5000 dollari, in quanto miglior statunitense nel GP dell’anno scorso: secondo nella MX2 (Mike Alessi secondo in MX1 ma con peggior risultato in gara due). Marty Moates, deceduto nel 2006 a quarantanove anni, è stato il primo statunitense a vincere un GP mondiale, nella classe 500, a Carlsbad nel 1980.

Primamanche

m

ESORDIO per due giovani italiani. Il vicentino Andrea Cervellin, vent’anni, secondo all’Europeo EMX2 l’anno scorso, e l’umbro Francesco Galligari, diciannove anni. Il primo sostituisce lo statunitense Leib nelle fila del team Ricci Husqvarna, e potrebbe proseguire anche la stagione, perché i problemi per Leib, trauma cranico a Faenza negli Internazionali d’Italia, non sembra si possano risolvere in tempi brevi. Sotto sforzo accusa degli appannamenti alla vista ed è giusto non anticipare il rientro. Galligari è nel team Honda Salucci, compagno di squadra di Monni. Anche per Manuel la trasferta statunitense è un esordio, ma solo stagionale. Il poliziotto perugino si era infortunato a Faenza, proprio nello stesso punto dove era caduto Leib, ed ha saltato le prime due prove.

PRIMO GP PER GALLIGARI E CERVELLIN

A

LA TRASFERTA americana diventa tripla dalla prossima stagione. Confermati USA (Glen Helen) e Brasile, Youthstream ha raggiunto un accordo di cinque anni con la federazione messicana (dove si prevede anche di correre il Nazioni nel 2016). Si pensa a tre gare in rapida successione nell’ordine: USA, Messico, Brasile.

DAL 2012 SI CORRERÀ ANCHE IN MESSICO

15

ESORDIO PER DUE

US

TRE LE GARE IN AMERICA

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PREQUALIFICHE cronometrate dominate da Herlings che affibbia un secondo a Osborne e a Roczen. Il tedesco risponde nella gara di qualifica andando a vincere con un distacco di più di dieci secondi su Herlings, diciotto su Musquin (holeshot per lui), e una trentina su Anstie e Paulin. Per Roczen seconda pole su tre. Lupino è diciannovesimo e Monticelli ventiquattresimo. L’esordiente Andrea Cervellin cade sul triplo al primo giro e si ritira, fortunatamente senza problemi fisici.

1. Desalle (Suzuki) 14 giri in 43’24”372; 2. Nagl (KTM) a 1”561; 3. Bobryshev (Honda) a 11”515; 4. Goncalves (Honda) a 12”887; 5. Strijbos (Suzuki) a 20”108; 6. Simpson (Honda) a 34”060; 7. Ramon (Suzuki) a 34”660; 8. Barragan (Kawasaki) a 35”550; 9. Philippaerts (Yamaha) a 52”794; 10. Boog (Kawasaki) a 56”262; 11. Cairoli (KTM) a 59”793; 12. Boissiere (Yamaha) a 1’14”020; 13. Craig (Honda) a 1’25”635; 14. Aranda (Kawasaki) a 1’28”691; 15. T. Leok (TM) a 1’30”396; 16. Guarneri (Kawasaki) a 2’26”628; 17. Dougan (Yamaha) a 2’36”874; 18. Peick (Kawasaki) a 2’41”647; 19. Campano Jimenez (Yamaha) a 2’43”992; 20. De Dycker (Honda) a 1 giro; 21.Tiainen (Kawasaki); 22. Borkenhagen (Kawasaki); 23. Frossard (Yamaha); 24. Schmidinger (Honda); 25. Steinbergs (Kawasaki); 26. Stapleton (Yamaha); 27. Sturm (Kawasaki) a 2 giri; 28. Monni (Honda) a 5 giri; 29. Gosselaar (Suzuki) a 11 giri; 30. Galligari (Honda) a 13 giri; 31. Brakke (Yamaha) a 14 giri.

25

SECONDO CENTRO PER ROCZEN

1. Desalle (Suzuki) 13 giri in 41’30”376; 2. Cairoli (KTM) a 2”908; 3. Nagl (KTM) a 45”473; 4. Strijbos (Suzuki) a 51”224; 5. Philippaerts (Yamaha) a 57”603; 6. Bobryshev (Honda) a 1’03”102; 7. Boissiere (Yamaha) a 1’20”482; 8. Craig (Honda) a 1’21”415; 9. Barragan (Kawasaki) a 1’36”743; 10. Frossard (Yamaha) a 1’48”422; 11. Dougan (Yamaha) a 1’51”204; 12. Goncalves (Honda) a 1’56”836; 13. Guarneri (Kawasaki) a 1’58”930; 14. Boog (Kawasaki) a 1’59”880; 15. T. Leok (TM) a 2’01”293; 16. Simpson (Honda) a 2’02”042; 17. Aranda (Kawasaki) a 2’39”358; 18. Campano Jimenez (Yamaha) a 1 giro; 19. Monni (Honda); 20. Brakke (Yamaha); 21. Borkenhagen (Kawasaki); 22. Tiainen (Kawasaki); 23. Steinbergs (Kawasaki); 24. Schmidinger (Honda) a 2 giri; 25. Sturm (Kawasaki); 26. Gosselaar (Suzuki); 27. Stapleton (Yamaha) a 3 giri; 28. Ramon (Suzuki) a 4 giri; 29. De Dycker (Honda) a 5 giri; 30. De Reuver (Yamaha) a 6 giri; 31. Peick (Kawasaki) a 7 giri; 32. Sleeter (KTM); 33. Aponte (Honda) a 8 giri; 34. Galligari (Honda) a 10 giri.

OL

MX2

GARA su pista asciutta, il sabato, e “Dr. Dubach” la fa da padrone sulla pista di casa: vince respingendo gli attacchi del neozelandese Darryll King, fratello maggiore di Shayne King, campione del mondo 500 nel 1997. Poi nel fango della domenica si risveglia lo svedese Mats Nilsson (foto), campione in carica e leader del campionato. Vince la seconda manche e, avendo fatto terzo nella prima, si aggiudica anche il GP. Due gli italiani in gara, Giorgio Arzani (Honda) e Guido Grandi (Honda), a punti nella seconda manche, rispettivamente diciottesimo e ventesimo.

Secondamanche

10

IL CIRCUITO si presenta come tutti si aspettavano: un gran bel “pistone”, veloce e molto ben lavorato. Fresato a fondo e poi inumidito a dovere. Quest’anno sono cambiati alcuni dei ripidi saliscendi ed altri tratti della pista, inoltre il fondo in diverse sezioni è più morbido, sabbioso. Nel primo turno di libere il più veloce è Cairoli davanti a Philippaerts: si gira intorno ai 2’44 e questo fa capire quanto sia lunga la pista. Il clima è ottimo, venerdì il caldo si faceva sentire, sabato la temperatura si è abbassata anche grazie ad una leggera brezza. Nelle prequalifiche miglior tempo di Aranda (rientrato dall’infortunio di Valkenswaard ) davanti a Ramon e Nagl. Cairoli ottavo, Philippaerts nono, Monni diciottesimo. Guarneri cade al primo tentativo di giro veloce e non rientra in pista. Nella gara di qualifica scatta in testa Boissiere seguito da Nagl, Bobryshev e Desalle. Bobrishev nel primo giro va davanti a tutti e Desalle lo segue. Dopo due giri il belga lo supera e allunga andando a guadagnare la sua prima pole stagionale. Anche Nagl nel finale supera Bobrishev e fa secondo. Terzo il russo davanti a Frossard e Goncaves. Gara in rimonta per Philippaerts e Cairoli, sesto e settimo. David non era partito con i primi, Tony al via era sesto ma è caduto nel primo giro. Caduta anche per Guarneri che si ferma. Monni diciassettesimo.

Nilsson continua a vincere

Primamanche

BU a LG pri AR le IA

POLE A DESALLE GUARNERI IN CRISI

MX1 Frossard affonda: da primo a quarto

10

MX1

VETERANS CUP

BU a LG pri AR le IA

Le prove

1. Ken Roczen

Germania

KTM

25/25 22/22 25/25

144

2. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

16/10 25/25 22/22

130

3. Tommy Searle

Gran Bretagna Kawasaki 22/22 20/20 16/20

120

4. Zachary Osborne

USA

14/18 15/13 12/18

90

5. Max Anstie

Gran Bretagna Kawasaki 13/15 11/12 20/16

87

Yamaha

6. Arnaud Tonus 81; 7. Paulin Gautier 80; 8. Harri Kullas 74; 9. Joel Roelants 67; 10. Christophe Charlier 62; 11. Nicolas Aubin 59; 12. Jordi Tixier 39; 13. Jeremy Van Horebeek 31; 14. Glenn Coldenhoff 31; 15. Nikolaj Larsen 30; 16. Alessandro Lupino 27; 17. Petar Petrov 26; 18. Pascal Rauchenecker 25; 19. Antonio Jose Butron Oliva 21; 20. Marvin Musquin 17; 21. Travis Baker 16; 22. Matiss Karro 15; 23. Valentin Guillod 10; 24. Scott Champion 9; 25. Nick Triest 8; 26. Ludvig Söderberg 7; 27. Mike Kras 6; 28. Lars Oldekamp 5. motosprint

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Cross MX2 GP USA di Stefano Taglioni

SECONDA DOPPIETTA DELLA STAGIONE PER ROCZEN (94), UNA VITTORIA CHE SEGUE DA VICINO QUELLA NELL’ULTIMA GARA DEL SUPERCROSS LITES. IN CLASSIFICA GLI RESTANO VICINO SOLO HERLINGS (84) E SEARLE (100).

Senza frontiere frontiere Doppietta di Roczen che ormai in California si sente a casa. Herlings limita i danni con due secondi posti. Arretra Searle

motosprint

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G

LEN HELEN - La strada è tornata spianata per Ken Roczen che ha ritrovato la doppietta. Come a Sevlievo, senza pietà per gli avversari, e stavolta con festa doppia: a Glen Helen per Ken è come vincere a casa. La California, la sua nuova patria, tanto che il mondiale per il diciassettenne tedesco è ormai da considerare una “lunga trasferta”. Se continua così dovrà soprattutto fare attenzione a evitare cali di concentrazione. A Glen Helen niente pericoli: è arrivato motivatissimo dalla splendida vittoria nell’ultima prova di Supercross, a Las Vegas. Motivato ma tranquillo, la condizione perfetta che gli ha permesso di dominare la gara di qualifica al sabato ed entrambe le manche della domenica. Nella prima, corsa con un terreno a tratti fangoso per la pioggia caduta in mattinata, ha rotto gli indugi sin dal via e alla fine del lungo rettilineo di partenza, cui segue la caratte-

ristica curva parabolica, è arrivato in testa, inseguito da vicino dal pilota che ha sostituito all’interno del team ufficiale KTM: Marvin Musquin. E dovrà cercare di ripeterne i successi. Musquin, due volte titolato in MX2, al rientro agonistico dopo l’infortunio al Supercross di Bercy, dove si ruppe i legamenti del ginocchio senza neanche cadere, era a Glen Helen solo per affinare la preparazione in vista del National che parte sabato ad Hangtown, California. Complice anche qualche scivolata, ha lasciato via libera senza creare problemi (diciannovesimo in gara uno e sesto nella due), e comunque avrebbe avuto pane per i suoi denti con il terribile duo Roczen-Herlings. PIÙ o meno stesso copione in gara due. Roczen si è preso 36” su Herlings. Jeffrey gli era rimasto a vista (tre secondi) fino a due giri dalla fine, dimostrando ancora una volta che lo sfidante è lì, proprio in casa, nello stesso team arancione, sembrava pronto ad attaccare sul filo di lana ma era cotto ed ha preferito evitare l’errore, dimostrando che non è così fuori di testa. Dietro Roczen e Herlings un vuoto preoccupante. Il resto del gruppo è distante un po’ troppo e dopo tre gran premi disputati comincia ad affiorare qualche delusione. Il terzo gradino del podio va ancora a Searle, stavolta in difficoltà in gara uno per una caduta (ha rimontato fino alla quinta posizione) e terzo in gara due ma ad un abisso da Roczen: un minuto. Siamo ancora in attesa di un suo acuto, mentre il suo compagno di squadra, anche lui inglese, Max Anstie, comincia a fare sul serio e raccoglie un bel terzo posto nella prima manche ed un quinto nella seconda, per un quarto posto di giornata, a pari punti con Searle ma con risultato peggiore nella seconda manche. Anstie è quinto in campionato ma ora insidia Osborne. L’americano protagonista a Glen Helen nella passata stagione (secondo dietro a Musquin) soffre il fango di gara uno e fa nono, mentre nella due è quarto. Giornata storta per Tonus e Paulin, piuttosto male in gara uno (settimo e sesto) e con uno zero per ciascuno in gara due. Ritiri per caduta. Niente di nuovo per le speranze italiane: Lupino non è a posto con una spalla e raccoglie tredici punti, quindicesimo e quattordicesimo. Cervellin, suo compagno di squadra nel Team Ricci, esordiente, raccoglie i suoi primi punti iridati, due (diciannovesimo in gara due, nella uno un sasso gli ha bloccato la catena). Non lontano dai punti anche Monticelli, ventitreesimo in gara uno. motosprint

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Enduro GP Italia di Dario Agrati

In Sicilia ai piedi dell’Etna vittorie di Salminen, Seistola, Aubert, Meo, Nambotin, Ahola. Dei nostri si salva Manzi

F

IN UNO SCENARIO FANTASTICO, CON SULLO SFONDO IL VULCANO IN ERUZIONE, I PILOTI DEL MONDIALE SI SONO DATI BATTAGLIA IN OGNI CLASSE. IL CONFRONTO PIÙ AVVINCENTE NELLA E3 CON AHOLA (20) E NAMBOTIN (4) CHE SI SONO DIVISI LA POSTA CON UNA VITTORIA E UN SECONDO POSTO A TESTA. TRA I GIOVANI CONTINUA A BRILLARE MANZI (61).

motosprint

80

RANCAVILLA DI SICILIA (ME) - Il mondiale enduro non ha offerto abbastanza spettacolo e colpi di scena nei precedenti due GP in Spagna e Portogallo? La contesa si è rifatta vibrante e spettacolare nel GP d’Italia. Un Gran Premio da mille e una notte, con tanti protagonisti: otto campioni del mondo in gara vincitori di 23 titoli mondiali (Salminen, Santolino, Oldrati, Meo, Aubert, Cervantes, Ahola, Ljunggren) a cui aggiungere un ex iridato cross MX3 (Renet), hanno lottato coi denti per il primato nelle proprie classi. E un giovane italiano in Maglia Azzurra, Manzi, ha ottenuto due vittorie nella Coppa del Mondo Under 21 della 125 2T, e ha fatto sue anche la terza e quarta posizione della EJ. Teatro dello spettacolo, un percorso mozzafiato e tre speciali che hanno messo in crisi anche i più preparati davanti allo splendido scenario dell’Etna in eruzione. Duelli per ogni posizione che conta, tempi da batticuore nelle 25 speciali disputate, tante sfide emozionanti in tutte le classi accompagnate dalla straordinaria passione del numerosissimo pubblico siciliano. Alla fine, anche la consolazione di qualche timido lampo d’azzurro grazie ad alcuni nostri giovani in Maglia Azzurra impegnati nella EJ. È invece ancora mancata la tanto attesa riscossa degli altri piloti della “pattuglia tricolore”. Una situazione che è ormai più di un campanello d’allarme per l’enduro italiano, che neppure l’aria e il calore del pubblico di casa sono riusciti ad aiutare. Oldrati nella E1, sabato ha accusato un calo fisico dovuto al caldo e non è riuscito ad andare oltre la sesta posizione, mentre domenica si è riscattato con un incoraggiante quarto posto a soli sei secondi dal podio di Salminen. Albergoni nella E2 ha nuovamente stentato a trovare confidenza con l’Husqvarna, raccogliendo due sesti posti un po’ stretti per un pilota del suo calibro. Dopo la sfortuna della Spagna e del Portogallo, Alex Salvini si è invece preso la soddisfazione di far registrare il miglior tempo nella speciale prologo del venerdì sera, finendo settimo e quinto nella E3. Due piazzamenti più che promettenti

per il pilota della Husqvarna in gara con la nuova TE 511 che senza una spettacolare caduta dal ponte della speciale estrema, domenica poteva anche salire sul terzo gradino del podio. Segni di ripresa anche per Fabio Mossini nella E3, sesto domenica. Nulla di più, se non i punticini rimediati nella E3 da Micheluz che ha chiuso decimo e undicesimo, mentre Botturi e Facchin domenica si sono ritirati. Due ritiri anche per Balletti nella E2 per problemi fisici dovuti al caldo. L’unica vera consolazione per i nostri, è così venuta da Manzi, protagonista di un’impresa, in una gara ad alta intensità. «Se penso che lo scorso anno ero ancora un pilota del Team Italia e oggi sto correndo da protagonista il mondiale della EJ con una moto più piccola rispetto a quella dei miei avversari, è davvero un sogno dopo la sfortuna che ha condizionato la mia carriera nel 2007 e all’inizio del 2010. Ora devo solo continuare a lavorare duro con Belometti che mi allena» ha detto Manzi al temine della due giorni siciliana. Obiettivo centrato, progressi confermati dalla serie dei buoni risultati ottenuti anche da altri portacolori della Maglia Azzurra. Redondi, infatti, al debutto con l’Husqvarna TE 310 4T domenica ha chiuso quinto dopo il decimo di sabato dovuto ad alcune cadute in speciale. NELLA E1 è continuato il dominio dei piloti finlandesi e della Husqvarna che hanno centrato una bella doppietta. Sabato, si è imposto Juha Salminen, domenica è invece stata la volta dell’ex crossista Matti Seistola che ha fatto sua la prima vittoria nell’enduro da quando nel 2009 ha lasciato la MX2. Una terza e seconda posizione per Eero Remes; domenica è stato protagonista di un duello stratosferico con Seistola che si è risolto in favore del pilota della Husqvarna per poco più di due secondi su un totale di oltre un’ora di prove speciali. Johnny Aubert e Antoine Meo hanno invece pareggiato nella sfida della E2 ottenendo una vittoria ciascuno. Aubert dopo il doppio ritiro della Spagna per l’impianto elettrico difettoso e le due nette vittorie,

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Lotta incandescente inc candescente

motosprint

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Enduro GP Italia T2 SU EUROSPOR IL GP D’ITALIA o dalle 18.30 alle 19.00 il gi Venerdì 20 mag Eurosport trasmetterà uno di secondo canale minuti sul GP d’Italia di nta speciale di tre Sicilia. Francavilla di

MONDIALE 2012 IN ARGENTINA E CILE Le prime due prove del mondiale enduro 2012 si dovrebbero svolgere a metà marzo in Argentina a Cordoba e la settimana successiva in Cile a Vina do Mar. Per questa doppia trasferta la FIM supporterà con tutta probabilità le spese aeree dei migliori piloti delle quattro classi in base alla classifica finale 2011 come già fatto per il GP del Messico del 2009.

NELLA DUE GIORNI SICILIANA OLDRATI (A SINISTRA) HA CONCLUSO CON UN SETTIMO E UN QUARTO POSTO IN E1; SALVINI (9)CON UN SETTIMO E UN QUINTO IN E3.

del Portogallo, qui in Sicilia non è però riuscito a tramortire la concorrenza anche se dalla settima posizione in classifica dopo il Portogallo, in Sicilia ha fatto un altro importante passo in avanti passando quinto. Meo, da parte sua dopo la seconda posizione di sabato dovuta ad alcuni problemi (cinque cadute in speciale, bloccaggio della pedana sinistra dovuta a una grossa pietra, rottura del carter frizione contro un masso) domenica non ha invece sbagliato nulla staccando Cervantes di quasi mezzo minuto. Aubert, domenica non è riuscito ad andare oltre la quarta posizione affaticato dal caldo e dalla durezza del percorso. Un terzo e un più che positivo secondo posto per Cervantes che è riuscito a superare in classifica Renet, la cui prova è stata condizionata da alcune cadute, portandosi in seconda posizione. All’insegna dello spettacolo e delle forti emozioni anche la E3. Sabato, è stato Nambotin a dare alla Gas Gas la prima vittoria stagionale imponendosi in otto speciali delle tredici disputate ed ottenendo la prima posizione malgrado una caduta nell’ultima prova in linea e un altro errore nella terza estrema. Secondo sabato, Ahola domenica si è subito preso la rivincita infliggendo oltre un minuto di distacco a Nambotin. Ahola è stato un vero e proprio caterpillar; si è infatti imposto in ben dieci speciali ed è terminato secondo nelle restanti due prove disputate. Due terzi e due quarti posti, infine, per Ljunggren e Tarkkala. La gara di Guillaume è invece stata condizionata dalle conseguenze della brutta caduta nell’ultima speciale di sabato mentre lottava per la terza posizione. motosprint

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SEISTOLA (4) E MEO (8), SONO I PILOTI CHE HANNO FATTO PIÙ PUNTI NELLE CLASSI E1 ED E2. ENTRAMBI CON UN SECONDO E UN PRIMO POSTO.

CAMPIONATI GIOVANILI

Salminen, Meo, Ahola i tre leader PRIMO GIORNO CLASSE E1: 1. Salminen (Husqvarna) in 1h08’24”24; 2. Seistola (Husqvarna) a 41”69; 3. Remes (KTM) a 1’03”21; 4. Santolino (KTM) a 1’38”26; 5. Planet (Sherco) a 1’38”30; 6. Thain (Honda) a 2’31”13; 7. Oldrati (KTM) a 2’47”59; 8. Gauthier (TM) a 3’12”03; 9. Deparrois (Kawasaki) a 3’32”39; 10. Robert (KTM) a 4’06”55; 11. Felicia (Yamaha) a 5’20”90; 12. Metge (Honda) a 5’36”02; 13. Beier (KTM) a 5’58”76. CLASSE E2: 1. Aubert (KTM) in 1h07’37”69; 2. Meo (Husqvarna) a 9”84; 3. Cervantes (Gas Gas) a 36”11; 4. Renet (Husaberg) a 48”82; 5. Guerrero (KTM) a 52”54; 6. Albergoni (Husqvarna) a 3’10”14; 7. Vogels (Husaberg) a 3’20”98; 8. Basset (Yamaha) a 3’45”10; 9. Goblet (Yamaha) a 4’03”39; 10. Reis (Honda) a 4’13”05; 11. Leok (TM) a 5’01”77; 12. Balletti (Beta) a 5’54”66; 13. Mangini (Beta) a 6’32”77; 14. Monleon (KTM) a 7’30”88. CLASSE E3: 1. Nambotin (Gas Gas) in 1h07’28”32; 2. Ahola (Honda) a 12”24; 3. Ljunggren (Husaberg) a 1’47”38; 4. Tarkkala (Husaberg) a 1’48”91; 5. Guillaume (Husqvarna) a 1’49”15; 6. Mena (Husaberg) a 2’27”53; 7. Salvini (Husqvarna) a 2’46”42; 8. Blazusiak (KTM) a 2’46”59; 9. Figueras (Gas Gas) a 3’16”31; 10. Micheluz (Fantic) a 3’46”71; 11. Mossini (Beta) a 3’52”34; 12. Botturi (Gas Gas) a 3’58”40; 13. Facchin (Honda) a 6’14”19; 14. Belotti (Husaberg) a 6’26”68; 15. Cotton (Gas Gas) a 6’50”88; 16. Morhed (Husaberg) a 11’18”42; 17. Zecchin (Fantic) a 20’07”68. CLASSE JUNIOR: 1. Hellsten (KTM) in 1h09’28”11; 2. Joly (Honda) a 32”81; 3. Manzi (KTM) a 45”85; 4. Dumontier (Yamaha) a 1’25”09; 5. Guerrero (Yamaha) a 1’25”34; 6. Roman (KTM) a 1’39”61; 7. Benavides (Husaberg) a 1’59”80; 8. Fortunato (Yamaha) a 2’00”24; 9. Blythe (Honda) a 2’14”48; 10. Redondi (Husqvarna) a 2’15”10; 11. D’Ambrosio (Honda) a 2’34”70; 14. Moroni (KTM) a 3’56”96; 18. Philippaerts De. (Beta) a 4’33”44; 24. Cutuli (TM) a 11’52”51; 25. Ricchiari (Husqvarna) a 12’03”34; 26. Mozzoni (KTM) a 13’00”97; 28. Giammona (KTM) a 17’04”07; 29. Mancuso (Husqvarna) a 37’09”30. CLASSE 125 2T: 1. Manzi (KTM) in 1h10’13”96; 2. Oliveira (Yamaha) a 2’08”93; 3. Mozzoni (KTM) a 12”15”12; 4. Giammona (KTM) a 16’18”22. SECONDO GIORNO CLASSE E1: 1. Seistola (Husqvarna) in 1h06’37”35; 2.

Remes (KTM) a 2”85; 3. Salminen (Husqvarna) a 18”12; 4. Oldrati (KTM) a 24”81; 5. Santolino (KTM) a 1’02”68; 6. Planet (Sherco) a 1’45”32; 7. Deparrois (Kawasaki) a 2’42”33; 8. Gauthier (TM) a 3’07”35; 9. Felicia (Yamaha) a 5’45”62; 10. Robert (KTM) a 5’49”09. CLASSE E2: 1. Meo (Husqvarna) in 1h05’27”57; 2. Cervantes (Gas Gas) a 36”37; 3. Guerrero (KTM) a 43”52; 4. Aubert (KTM) a 1’15”77; 5. Renet (Husaberg) a 1’51”02; 6. Albergoni (Husqvarna) a 1’58”94; 7. Vogels (Husaberg) a 2’50”00; 8. Basset (Yamaha) a 3’04”59; 9. Goblet (Yamaha) a 3’29”11; 10. Bozzo (Kawasaki) a 3’59”87; 11. Reis (Honda) a 4’34”33; 12. Mangini (Beta) a 7’37”54; 13. Antonuccio (KTM) a 20’04”22. CLASSE E3: 1. Ahola (Honda) in 1h04’50”29; 2. Nambotin (Gas Gas) a 1’07”88; 3. Ljunggren (Husaberg) a 2’06”56; 4. Tarkkala (Husaberg) a 2’22”81; 5. Salvini (Husqvarna) a 2’26”77; 6. Mossini (Beta) a 3’11”01; 7. Blazusiak (KTM) a 3’18”51; 8. Mena (Husaberg) a 3’20”13; 9. Guillaume (Husqvarna) a 3’33”27; 10. Figueras (Gas Gas) a 4’17”77; 11. Micheluz (Fantic) a 5’25”03; 12. Karlsson (KTM) a 6’02”56; 13. Cotton (Gas Gas) a 6’35”82; 14. Belotti (Husaberg) a 7’55”20. CLASSE JUNIOR: 1. Fortunato (Yamaha) in 1h07’43”98; 2. Joly (Honda) a 1”07; 3. Hellsten (KTM) a 7”35; 4. Manzi (KTM) a 42”48; 5. Redondi (Husqvarna) a 1’04”67; 6. Roman (KTM) a 1’25”39; 7. Bellino (Husaberg) a 1’25”42; 8. Oliveira (Yamaha) a 1’27”94; 9. Dumontier (Yamaha) a 1’58”87; 10. Guerrero (Yamaha) a 2’23”13; 12. D’Ambrosio (Honda) a 2’37”08; 22. Moroni (KTM) a 4’43”55; 25. Mori (TM) a 10’16”19; 26. Cutuli (TM) a 12’37”00; 28. Tringali (KTM) a 31’24”54. CLASSE 125 2T: 1. Manzi (KTM) in 1h08’26”46; 2. Oliveira (Yamaha) a 45”46; 3. Tringali (KTM) a 30”42”06. COSì IN CAMPIONATO Classe E1: 1. Salminen punti 142; 2. Remes 124; 3. Seistola 109; 4. Oldrati 97; 5. Thain 89. Classe E2: 1. Meo punti 137; 2. Cervantes 118; 3. Renet 114; 4. Albergoni, Guerrero 94; 5. Aubert 93. Classe E3: 1. Ahola punti 144; 2. Nambotin 131; 3. Ljunggren 105; 4. Tarkkala 96; 5. Mena 91. Classe JUNIOR: 1. Hellsten punti 145; 2. Joly 120; 3. Manzi 106; 4. Roman, Fortunato 92; 5. Guerrero V. 91. Classe 125 2T: 1. Manzi punti 147; 2. Oliveira 133; 3. Redondi 92; 4. Scott 62; 5. Burrel 49.

FINLANDIA E FRANCIA NEL MONDIALE JUNIOR

DOPO LA PAURA IN PORTOGALLO

LUCA CHERUBINI FINALMENTE A CASA

LUNEDÌ scorso Luca Cherubini è rientrato in Italia dopo il drammatico incidente stradale durante il GP Portogallo a Vale de Cambra. Cherubini è arrivato in Italia in treno, accompagnato della moglie Maria Elena, per evitare complicazioni al polmone perforato e alle quattro vertebre fratturate. Cherubini ha voluto ringraziare la famiglia portoghese di Victor e Lidia do Carmo per l’aiuto fornito durante la degenza nell’ospedale di Fexia, il personale dell’ospedale San Sebastiao e il team TM (nella foto).

UNA VITTORIA per il finlandese Antti Hellsten che non è riuscito a fare l’en plein come in Spagna e Portogallo finendo terzo domenica alle spalle dei francesi Benoit Fortunato e Jeremy Joly, quest’ultimo due volte secondo. Un terzo e un quarto per il nostro Jonathan Manzi che ha invece dominato la 125 2T Under 21. Per il resto della pattuglia italiana: decimo e quinto Redondi, undicesimo e dodicesimo D’Ambrosio, quattordicesimo e ventiduesimo Moroni. Dopo il diciottesimo di sabato, Philippaerts domenica si è invece ritirato.

OLDRATI ALLA SEI GIORNI NEL TROFEO JUNIOR Le prime voci sulle squadre dell’Italia per la prossima Sei Giorni in Finlandia vorrebbero Thomas Oldrati ritornare nella formazione del Trofeo Junior. Il quartetto del Trofeo Junior in Maglia Azzurra vedrebbe schierati: Oldrati, Manzi, Redondi e D’Ambrosio. Esclusa invece la presenza di qualche crossista nel Trofeo Mondiale per le concomitanze di agosto con gli ultimi GP. NESSUN TEST PRIMA DI UN GP PER AUBERT Dopo il GP di Spagna, è solo Sebastien Fortanier, meccanico di Johnny Aubert, a provare la KTM da gara del pilota francese prima di un GP. Una volta scelto il set-up della propria moto, Aubert non effettua per scaramanzia più nessun test come gli altri piloti. Al contrario, Aubert, è invece il solo dei protagonisti del mondiale a percorrere a piedi almeno quattro volte le speciali prima della gara. TRE IN LOTTA PER VINCERE LA TE 449 È grande lotta tra Meo, Ahola e Cervantes per portarsi a casa l’Husqvarna TE 449 in premio per il migliore pilota nella somma delle speciali estreme degli otto GP del mondiale. Al comando di questa classifica è Meo con 112 punti seguito da Ahola 108, Cervantes 107, Salminen 89, Ljunggren 82, Nambotin 81. Primo degli italiani, Oldrati decimo con 31 punti.

DOPO L’INFORTUNIO IN SPAGNA

GP D’ITALIA 2012 A CASTIGLION FIORENTINO Nel 2012 il mondiale enduro in Italia si disputerà a Castiglion Fiorentino. La FMI ha infatti assegnato pochi giorni fa l’organizzazione del GP d’Italia al club toscano che porta il nome dell’indimenticato Fabrizio Meoni. La gara si dovrebbe disputare a fine giugno.

DAVID Knight è stato operato sabato scorso all’anca sinistra infortunata un mese fa nel GP di Spagna. Tra cinque settimane Knight dovrà invece sottoporsi a un’operazione all’anca destra, per stabilizzare le due articolazioni. Knight dovrebbe ritornare alle gare al GP di Andorra di inizio settembre.

REDONDI PASSA ALLA 4T Giacomo Redondi dal GP d’Italia ha cambiato cilindrata lasciando l’Husqvarna 125 2T per la TE 310 4T dopo aver trascorso tre settimane con Meo ad allenarsi in Francia. Redondi continuerà invece a correre gli Assoluti d’Italia nella 125 2T anche perché il suo cambio di cilindrata era stato previsto prima dell’inizio del mondiale dal team manager Husqvarna, Fabrizio Azzalin.

DAVID KNIGHT OPERATO ALL’ANCA

Leclassifiche motosprint

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Trial GP Germania

Speedway Mondiale

di Mario Candellone

È

Il Mondiale comincia senza colpi di scena. Settimo Grattarola

Solito Bou G

EFREES - Come voleva il pronostico, Toni Bou (Montesa) ha cominciato il Mondiale outdoor a Gefrees, in Germania, con una vittoria netta, dimostrando di essere più forte dei regolamenti che tendono a penalizzarlo. Costretto dall’ordine di partenza ad aprire tutte le zone, diventate quest’anno più dure, avendo allungato il tempo di percorrenza a 90 secondi, il campione ha reagito da campione. Pur sbagliando e anche ruzzolando, come su un alto pietrone della zona numero tre, è riuscito a fare meglio di tutti i suoi rivali già al primo giro, quando ci si poteva anche aspettare non occupasse la prima posizione... Raga lo ha tallonato da vicino, ma non è riuscito a tenere il suo passo. Chi lo ha impensierito di più, facendo gara per conto suo, per un problema meccanico accusato addirittura prima della zona uno, è stato Albert Cabestany, che ha dovuto sostituire la bobina; ci è voluta quasi un’ora prima che i suoi meccanici risolvessero il problema, ma correre da solo ha fatto bene allo spagnolo, tanto che a metà gara si è trovato in seconda posizione, con soli 4 punti in più di Bou (25 a 21). Raga inseguiva a 28, con Fujinami e Fajardo appaiati a 35. Punteggi pesanti, anche perché, prima di disputare la gara col bel tempo, nella notte era scesa qualche goccia di pioggia, quel tanto che è bastato a rendere più viscide le zone, tracciate quasi tutte nella foresta, terreno tipico di questa zona. Nessun colpo di scena nella seconda tornata, a parte il magistrale punteggio di Fujinami, solo 8 errori. Un miglioramento dovuto all’asciugarsi del terreno, ma anche ad una sicurezza di guida che usava sfoggiare nei suoi tempi migliori. motosprint

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TUTTI SI ASPETTAVANO CHE VINCESSE SUBITO, E TONI BOU (SOPRA) NON HA DELUSO. ANCHE MATTEO GRATTAROLA (A FIANCO) HA INIZIATO COL PIEDE GIUSTO.

Saleri sul podio della “youth” WORLD

Bou ha ancora una volta fallito la zona 3, sua bestia nera, ma gli 11 punti totali gli sono valsi la prima vittoria della stagione. Cabestany ha mantenuto la seconda posizione, anche se girando a 17 alla fine solo un punto lo ha separato da Fujinami. Fuori dal podio Raga, non particolarmente in giornata, e dietro di lui Fajardo, che chiude il gruppo di piloti sotto le 60 penalità. Dal sesto in poi - oggi Dabill, ma con il nostro Matteo Grattarola immediatamente alle spalle - si trova un secondo gruppo di piloti il cui divario non è così netto come si potrebbe dedurre semplicemente leggendo le classifiche. Grattarola è la lieta sorpresa: ha lottato per fare zero su ogni zona, per niente intimorito dai nomi più blasonati. Era dai tempi di Bosis e Miglio che un pilota azzurro non saliva così in alto nella classe regina. Un’altra promessa italiana, Giacomo Saleri, sul podio Youth: è salito sul terzo gradino, cedendo all’inglese Sheppard e al francese Tempier. Nella Junior, podio completamente monopolizzato dagli spagnoli con Gomez vincitore davanti a Moret e Borrellas. Primo degli azzurri Poli, nono.

1. Bou (Montesa) p. 32; 2. Cabestany (Sherco) 42; 3. Fujinami (Montesa) 43; 4. Raga (Gas Gas) 50; 5. Fajardo (Ossa) 58; 6. Dabill (Beta) 85; 7. Grattarola (Gas Gas) 93; 8. Brown (Gas Gas) 96; 9. Lampkin (Gas Gas) 97; 10. Gubian (Gas Gas) 101; 11. Challoner (Beta) 109; 12. Stranghoner (Gas Gas) 116; 13. Wigg (Sherco) 120; 14. Iolitta (Beta) 129. IN CAMPIONATO: 1. Bou p. 20; 2. Cabestany 17; 3. Fujinami 15; 4. Raga 13; 5. Fajardo 11.

JUNIOR 1. Gomez (Montesa) p. 37; 2. Moret (Montesa) 47; 3. Borrellas (Gas Gas) 55; 4. Tarres (Gas Gas) 56; 5. Dagnicourt (Beta) 70; 6. Warenghien (Ossa) 70; 7. Richardson (Sherco) 72; 8. Mottin (Montesa) 84; 9. Poli (Ossa) 87; 10. Gyllenhammar (Montesa) 89; 11. Traviesa (Gas Gas) 90; 12. Sanz (Honda) 98; 13. Peydro (Gas Gas) 98; 14. Withaker (Beta) 99; 15. Pedersen (Sherco) 101; 16. Kammel (Beta) 101; 17. Kregeloh (Ossa) 101; 18. Andersen (Gas Gas) 104; 19. Tournour (Gas Gas) 104; 20. Schutte (Beta) 104; 21. Cotone (Gas Gas) 105; 22. Peters (Beta) 114; 23. Stetter (Gas Gas) 123; 24. Hemminger (Beta) 131; 25. Brockmeyer (Beta) 132; 26. Bertl (Beta) 135; 27. Locca (Beta) 137; 28. Huser (Ossa) 142; 29. Frolov (Gas Gas) 148. IN CAMPIONATO: 1. Gomez p. 20; 2. Moret 17; 3. Borrellas 15; 4. Tarres 13; 5. Dagnicourt 11.

YOUTH 1. Sheppard (Beta) p. 31; 2. Tempier (Sherco) 45; 3. Saleri (Beta) 51; 4. Karlsson (Gas Gas) 64; 5. Coquelin (Gas Gas) 66; 6. Rigaud (Gas Gas) 69; 7. Widschwendter (Sherco) 76; 8. Bury (Gas Gas) 83; 9. Thomas (Beta) 84; 10. Martin J. (Gas Gas) 84; 11. Cabrini (Beta) 89; 12. Pochez (Gas Gas) 93; 13. Martin I. (Gas Gas) 96; 14. Petit (Gas Gas) 96; 15. Waldi (Beta) 112; 16. Eliasson (Beta) 116. IN CAMPIONATO: 1. Sheppard p. 20; 2. Tempier 17; 3. Saleri 15; 4. Karlsson 13; 5. Coquelin 11.

Leclassifiche

STATA la pioggia la vera protagonista del GP di Svezia, disputato nell’Ullevi Stadium di Göteborg. Ha iniziato a piovere nel pomeriggio, e l’acqua ha continuato a infastidire tutti, piloti e pista, sino alla sedicesima manche, quando ha incominciato a cadere e dirotto, costringendo arbitro e race director a chiudere a gara con sette manche ancora da disputare. Al termine della sedicesima manche tutti i piloti ne avevano effettuate quattro e quindi tutti avevano avuto le stesse chance per guadagnare punti. Due i piloti che si sono trovati appaiati con il maggior numero di punti in testa alla classifica, l’ex campione del mondo Greg Hancock e il giovane australiano Chris Holder, entrambi a quota 10. Vista l’impossibilità di effettuare una batteria di spareggio, è stato preso in considerazione il punteggio di manche, che è risultato perfettamente uguale, due vittorie e due secondi posti per entrambi. Quindi si è controllato lo scontro diretto, avvenuto nell’undicesima manche, con Holder che aveva avuto ragione di Hancock: così gradino più alto del podio per l’australiano, secondo il californiano. Terzo Lindback, che aveva vinto le prime sue tre uscite alla grande, rimediando uno zero nell’ultima, la sedicesima. In una pista impegnativa, buone prove hanno fornito il polacco Kolodziej, il russo Sayfutdinov e la wild card Jonasson. Sfortunatissima la gara del tre volte iridato Jason Crump, vittorioso nelle sue prime due uscite e incappato in una scivolata nella terza, con gravi ripercussioni sulla spalla destra tanto da dover essere portato in ospedale per accertamenti. Dopo due GP la classifica vede al comando la coppia dei “quarantenni“ formata da Gollob ed Hancock. foto Tomba

Gollob e Hancock al comando COSÌ A GÖTEBORG 1. Holder punti 10; 2. Hancock 10; 3. Lindback 9; 4. Kolodziej 9; 5. Sayfutdinov 8; 6. Jonasson 8; 7. Crump 6; 8. Jonsson 6; 9. Gollob 6; 10. Lindgren 6; 11. Hampel 5; 12. Pedersen 4; 13. Harris 4; 14. Bjerre 2; 15. Holta 1; 16. Laguta 1; 17. Gustafsson 1; 18. Andersson 0.

COSÌ DOPO 2 GRAN PREMI 1. Gollob punti 24; 2. Hancock 24; 3. Sayfutdinov 22; 4. Pedersen 21; 5. Holder 19; 6. Hampel 17; 7. Lindgren 17; 8. Kolodziej 17; 9. Bjerre 12; 10. Crump 11; 11. Harris 11; 12. Jonsson 11; 13. Holta 10; 14. Lindback 10; 15. Laguta 1.

Leclassifiche

IL DUELLO DECISIVO TRA HOLDER (A SINISTRA) E HANCOCK.

L’australiano si aggiudica la gara, interrotta per pioggia dopo 16 round

Holder di misura Rinviato il campionato italiano a squadre a Terenzano

PIOVE, TUTTI A CASA IL MALTEMPO che ha interrotto in maniera improvvisa una calda primavera ha colpito particolarmente il Friuli, e quindi Terenzano, sede della seconda prova del campionato italiano a squadre. Ha cominciato a piovere di notte e non ha più smesso, compromettendo ogni possibilità di disputare la gara in programma. Alle ore 12.25 veniva presa la decisione di rinviare la prova a data da destinarsi. Ricordiamo che le cinque squadre erano presenti sul campo di gara e che la classifica dopo la prima prova vede in prima posizione il Moto Club Olimpia di Terenzano con sei punti di vantaggio sull’Hellas Verona, undici sulla Favorita di Sarego e tredici sui Cialtroni del Nord Est. Staccatissimo il Lonigo, che ha ben 23 punti di svantaggio. motosprint

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Rally Italiano

Supermoto Internazionali d’Italia

di Edoardo Bauer

Fratelli terribili Incubo pioggia Il maltempo è protagonista. Infortuni e disagi. Vince Pettinari

C

IVIDALE DEL FRIULI (UD) - La maledizione del maltempo che accompagna il Campionato Motorally si è abbattuta pesantemente sul terzo appuntamento friulano, rendendo l’ottima gara proposta dal Moto Club Morena una vera e propria odissea per i 205 piloti al via. Con alcuni dei big fuori gioco per errori o incidenti, a primeggiare è stato l’outsider Paolo Pettinari, in vetta alla classifica di giornata per soli otto secondi sul campione in carica Andrea Mancini. Quest’ultimo, partito cinquantesimo a causa del ritiro nella prova precedente, è stato il più veloce nell’unica prova speciale in linea disputata, ma si è dovuto arrendere all’ex compagno di squadra, ben più rapido nei due fettucciati. Un minuto, invece, il distacco del terzo classificato, il vicentino Fabio Benetti, che sui terreni difficili riesce sempre ad motosprint

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esprimersi al meglio. La gara di Cividale, a causa della pioggia e del vento che hanno accompagnato tutta la giornata, è stata un vero calvario per i piloti, soprattutto per colpa del terreno molto fangoso. Gli organizzatori hanno addirittura annullato la seconda prova in linea. Molti gli incidenti, tra cui quelli di Paolo Ceci (che si è fratturato la mano sinistra) e Niccolò Pietribiasi (infortunatosi ad una spalla), mentre Graziani, Cabass, Uslenghi e Ciarpaglini, a poche centinaia di metri dalla fine della prova speciale si sono infilati per errore in una situazione molto complicata: i primi due sono riusciti a limitare i danni, mentre Uslenghi ha bruciato la frizione e a Ciarpaglini sono scoppiati i tubi dell’impianto di raffreddamento del motore. Alex Zanotti ha ottenuto il quarto posto assoluto, davanti a Maurizio Cecconi e Matteo Vettovalli, mentre Matteo Graziani, settimo al traguardo, ha guadagnato la leadership nella classifica di campionato, che guida ora davanti ad Andrea Mancini e a Glauco Ciarpaglini. Il Campionato Motorally ritornerà a fine giugno, dopo la parentesi con il Mondiale Cross Country e l’Italiano Raid TT in Sardegna, con il doppio appuntamento di Demonte (CN), il programma il 25 e il 26.

Una vittoria a testa per i Chareyre. Gozzini il migliore degli italiani

PAOLO PETTINARI (SOPRA) HA BATTUTO IL COMPAGNO DI SQUADRA ANDREA MANCINI PERCHÉ È RIUSCITO A FARE LA DIFFERENZA NEI DUE FETTUCCIATI, CARATTERIZZATI DA UN FONDO MOLTO FANGOSO.

Graziani primo in campionato ASSOLUTA: 1. Pettinari (Rieju) in 36’41”95; 2. Mancini (Husqvarna) a 8”73; 3. Benetti (Yamaha) a 59”85; 4. Zanotti (TM) a 1’39”88; 5. Cecconi (Kawasaki) a 2’45”75; 6. Vettovalli (Husqvarna) a 2’46”52; 7. Graziani (Aprilia) a 2’50”59; 8. Zanzi (KTM) a 2’53”64; 9. Muccini (KTM) a 3’03”46; 10. Cabass (HM) a 3’14”70; 11. Martelozzo (KTM) a 3’38”17; 12. Ciotti (Rieju) a 3’39”73; 13. Job (Sherco) a 3’44”37; 14. Canestrari (Honda) a 4’14”56; 15. Cosentino (KTM) a 4’16”95; 16. Zanetti (HM) a 4’56”89; 17. Danesi (Fantic) a 5’03”11; 18. Piazza (Honda) a 5’18”25; 19. Falappi a 5’34”40; 20. Monini Bonini (Fantic) a 5’43”86; 21. Calesini (KTM) a 6’11”92; 22. Stragliotto (Kawasaki) a 6’37”70; 23. Scarella (Beta) a 6’51”56; 24. Caviglia (Suzuki) a 7’16”53; 25. Pavan (Honda) a 7’18”62; 26. Cremonini (Beta) a 7’31”02; 27. Carnelos (Honda) a 7’40”46; 28. Nagostinis (Honda) a 8’08”01; 29. Beretta (KTM) a 8’14”13; 30. Viviani (Honda) a 8’31”60; 31. Lucchese (Husaberg) a 9’29”43; 32. Poli (KTM) a 9’50”38; 33. Pastori (Sherco) a 9’55”03; 34. Mandelli (KTM) a 10’59”19; 35. Molon (KTM) a 11’59”47; 36. Fesani (Rieju) a 12’14”36; 37. Pietroni (Beta) a 12’29”12; 38. Ciarpaglini (Beta) a 12’32”04; 39. Banchetti (KTM) a 12’47”53; 40. Dalle Mule (Honda) a 13’14”84; 41. Bazzani (KTM) a 14’12”29; 42. Tarricone (Beta) a 14’13”95; 43. Malaguti (Yamaha) a a14’28”68; 44. Accaino (KTM) a 14’33”28; 45. Marchi (KTM) a 14’56”64; 46. Taviano (KTM) a 15’07”04; 47. Rimini (KTM) a 15’47”49; 48. Contarin (Honda) a 17’05”15; 49. Momesso (Beta) a 17’42”03; 50. Frassini (Fantic) a 17’54”20. IN CAMPIONATO: 1. Graziani punti 47; 2. Mancini 40; 3. Ciarpaglini 38; 4. Ceci 36; 5. Benetti 35; 6. Pettinari 33; 7. Uslenghi 27; 8. Zanotti 22; 9. Cabass 17; 10. Cecconi 16; 11. Pietribiasi 15; 12. Vettovalli 15; 13. Muccini 11; 14. Scarella 10; 15. Zanzi 10; 16. Lucchese 7; 17. Martelozzo 7; 18 Pierpaoli 6; 19. Molon 6; 20. Chiesa 4; 21. Job 4; 21. Ciotti 4; 22. Mendotti 3; 24. Zanetti 3; 24. Canestrari 2; 24. Pavan 1; 27. Cosentino 1.

Leclassifiche

V

ITERBO - Lotta in famiglia per il primato nel terzo appuntamento con gli Internazionali d’Italia. La famiglia è quella dei francesi Chareyre con l’ex iridato Adrien che porta a casa il miglior risultato della giornata con una vittoria e un secondo posto, mentre il fratello Thomas dopo un incolore settimo posto in gara 1, vince la seconda prova conservando con un buon margine il primo posto nella classifica del campionato. Per quanto riguarda il campionato italiano le migliori prestazioni parziali sono state le terze posizioni di Mattia Martella nella prima gara e di Ivan Lazzarini nella seconda con il pilota della Honda che conserva il primato in classifica. Il migliore in fatto di punteggio complessivo è stato invece Davide Gozzini che ha concluso con un sesto e un quinto posto.

ADRIEN CHAREYRE TALLONATO DA DAVIDE GOZZINI.

Molti i risultati altalenanti in questo appuntamento in quanto si è trattato di due gare rese ancora più impegnative dal cattivo tempo. L’aver anticipato la disputa delle gare ha solo in parte limitato l’inconveniente pioggia. Tra le vittime illustri Thierry Van Den Bosch che non è riuscito a ripetersi sugli ottimi livelli della seconda prova a Latina, nella prima gara è infatti caduto picchiando duro una spalla tanto che è stato costretto ad un doppio ritiro. Al via della prima gara, superate le concitatissime fasi iniziali, è stato Gozzini a prendere il comando al termine del primo giro seguito da Adrien e Thomas Chareyre, Occhini, Ravaglia, Balducci, Lazzarini e Winstanley. Gozzini e Adrien Chareyre si sono alternati al comando con le posizioni che si sono stabilizzate nel finale con il francese che ha vinto mentre l’italiano è retrocesso in sesta posizione per un errore di traiettoria a due giri dal termine. Tra i due si sono inseriti, al termine di prestazioni in rimonta, Winstanley e Martella, che conquistano il loro primo podio, Occhini e Bartolini. Prima della bandiera a scacchi sono invece finiti a terra Van Den Bosch, Balducci, Beltrami e Bussei. AL SECONDO via è Thomas Chareyre a scattare al comando seguito da Lazzarini,

il fratello Adrien, Bussei, Beltrami e Gozzini. In questa frazione la lotta per la vittoria c’è statta tra i fratelli Chareyre con Adrien che si è portato al comando a metà gara e Thomas che si è ripreso definitivamente la posizione due giri dopo. Sul podio è salito anche Lazzarini, il britannico Winstanley ha avuto la meglio in volata di Gozzini. Da questa gara è uscito malconcio Ravaglia due volte a terra e con una spalla lussata.

Lazzarini in testa al Tricolore S1 GARA 1: 1. A. Chareyre (Aprilia) 12 giri in 19’55”285; 2. Winstanley (Honda) a 1”152; 3. Martella (KTM) a 1”316; 4. Occhini (Suzuki) a 1”490; 5. Bartolini (Yamaha) a 2”573; 6. Gozzini (KTM) a 4”797; 7. T. Chareyre (TM) a 5”280; 8. Verderosa (Honda) a 5”555; 9. Hlad (Aprilia) a 6”941; 10. Salstola (Honda) a 7”916; 11. Monticelli (Honda) a 11”112; 12. Lazzarini (Honda) a 16”526; 13. Gaspardone (Honda) a 17”755; 14. Borella (Suzuki) a 19”570; 15. Marie Luce (KTM) a 29”985; 16. Sammartin (Suzuki) a 33”830; 17. Nastran (Honda) a 36”557; 18. Ravaglia (Suzuki) a 37”347; 19. Beltrami (Honda) a 50”714; 20. Bussei (Honda) a 1’07”242; 21. Balducci (KTM) a 1 giro; 22. Malachi (Honda); 23. Van den Bosch (Aprilia) a 3 giri; 24. Comellini (Rieju). GARA 2: 1. T. Chareyre (TM) 12 giri in 18’40”575; 2. A. Chareyre (Aprilia) a 3”017; 3. Lazzarini (Honda) a 7”361; 4. Winstanley (Honda) a 26”643; 5. Gozzini (KTM) a 26”911; 6. Balducci (KTM) a 31”794; 7. Beltrami (Honda) a 32”935; 8. Nastran (Honda) a 33”140; 9. Monticelli (Honda) a 33”670; 10. Bartolini (Yamaha) a 34”750; 11. Martella (KTM) a 39”054; 12. Borella (Suzuki) a 41”024; 13. Gaspardone (Honda) a 41”976; 14. Occhini (Suzuki) a 42”118; 15. Bussei (Honda) a 46”097; 16. Salstola (Honda) a 48”016; 17. Marie Luce (KTM) a 49”443; 18. Sammartin (Suzuki) a 53”283; 19. Verderosa (Honda) a 53”382; 20. Malachi (Honda) a 1’21”013; 21. Hlad (Aprilia) a 1’32”325; 22. Comellini (Rieju) a 1 giro. IL CAMPIONATO INTERNAZIONALE: 1. T. Chareyre p. 136; 2. A. Chareyre 117; 3. Lazzarini 100; 4. Winstanley 83; 5. Ravaglia 77; 6. Gozzini 75; 7. Beltrami 71; 8. Monticelli 65; 9. Bartolini 60; 10. Occhini 52; 11. Balducci 50; 12. Gaspardone 50; 13. Van den Bosch 47; 14. Sammartin 45; 15. Nastran 42; 16. Martella 42; 17. Marie Luce 39; 18. Borella 35; 19. Bussei 34; 20. Salstola 25; 21. Verderosa 23; 22. D’Addato 22; 23. Hlad 16; 24. Morelli 8; 25. Malachi 6; 26. Comellini 4; 27. Eriksson 2. IL CAMPIONATO ITALIANO: 1. Lazzarini p. 100; 2. Ravaglia 77; 3. Gozzini 75; 4. Beltrami 71; 5. Monticelli 65; 6. Bartolini 60; 7. Occhini 52; 8. Balducci 50; 9. Gaspardone 50; 10. Sammartin 45.

Leclassifiche motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

DUCATI CHALLENGE. RUSSO IN SBK Velocitàa Varano VARANO - Intensa giornata di gara all’autodromo di Varano, che ha presentato un programma molto variegato: Motomania Cup, Campionato Italiano MiniGP classe 80, Trofei Motorex, Ducati, Supertwins e Roadster. Tra le Mini 80, vittoria di Luca Marini, dopo una lunga lotta con Alessandro Delbianco, poi squalificato in sede di verifica tecnica. Il trofeo Motomania ha registrato la vittoria di Andrea Mantovani tra le 125, Massimo Accornero tra le Open e Antonino Di Gangi nel raggruppamento “Motorex”. Sugli scudi anche il Ducati Desmo Challenge; nel gruppo riservato al modello 848 e alla Pro-Twins vittoria per Luca Pini (assoluta e di classe 848): a Pasqualino Chindamo la Pro Twins. Tra le Superbike/Stock 1198, Emanuele Russo è primo assoluto al traguardo e tra le Superbike, mentre Valia si aggiudica la Stock. In pista anche Supertwins e Roadster Cup, con vittorie rispettivamente di Valter Bartolini e Denny Gelli. Nella Motorex Cup, suddivisa tra 600 e 1000, i migliori sono Flavio Carlini e Lorenzo Renaudo. Spettacolo nei sidecar con la vittoria dell’equipaggio sloveno/britannico Spendan/Hill (conosciuti anche a livello iridato). Nel trofeo Yamaha R125, vittorie parziali di Simone Pellegrini ed Emanuele Mastrella, che si è aggiudicato anche la giornata.

8 maggio Motomania Cup, Campionato Italiano MiniGP classe 80, Trofei Motorex, Ducati, Supertwins e Roadster - Organizzazione: MC Varano - Direttore di gara: Luigi Morandi.

Classifiche DUCATI DESMO CHALLENGE 848 STK + PROTWINS: 1. Pini 16 giri in 18’51”560; 2. Palleschi a 7”868; 3. Pietrobon a 9”6936; 4. Padovani a 14”425; 5. Sala a 15”434; 6. Brambilla a 16”213; 7. Ennemoser a 17”484; 8. Desci a 28”308; 9. Vieder a 35”093; 10. Di Giacomo a 42”866; motosprint

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11. Pietrobon a 43”151; 12. Rizzi a 1’06”364; 13. Rovati a 1’07”392; 14. Tinti a 1’07”515; 15. Giuffrida; 16. Brambilla; 17. Chindamo tutti a 1 giro. SBK + 1198 STK SBK: 1. Russo 16 giri in 18’28”643; 2. Grandi a 22”514; 3. Barbieri a 22”514; 4. Maggiori a 27”797; 5. Caspon a 29”680; 6. Cantalupo a 30”517; 7. Ariosto a 40”030; 8. Carassiti a 54”889; 9. Brugnone a 58”852; 10. Corno a 1’01”439; 11. Rinaldi; 12. Doria; 13. Martinazzi; 14. Blandino; 15. Della Volpe; 16 Di Somma tutti a 1 giro. ASSOLUTA: 1. Russo 16 giri in 18’28”643; 2. Grandi a 15”444; 3. Valia a 22”514; 4. Barbieri a 22”514; 5. Maggiori a 27”797; 6. Caspon a 29”680; 7. Cantalupo a 30”517; 8. Mauri a 33”496; 9. Rozza a 33”688; 10. Ariosto a 40”030; 11. Polo a 44”664; 12. Carasiti a 54”889; 13. Brugnone a 58”852; 14. Corno a 1’01”439; 15. Giuliani; 16. Rinaldi; 17. Doria; 18. Cappon; 19. Martinazzi; 20. Blandino; 21. Della Volpe; 22. Di Somma; 23. Ricci (tutti a 1 giro). SUPERSTOCK: 1. Valia 16 giri in 18’44”087; 2. Mauri a 18”052; 3. Rozza a 18”244; 4. Polo a 29”220; 5. Giuliani; 6. Cappon; 7. Ricci (tutti a 1 giro). MINI GP 80 R.A.: 1. Marini (Rmu) 13 giri in 11’46”375; 2. Carito (Grc) a 11”663; 3. Dalla Porta (Bms) a 20”527; 4. Tranchina (Grc) a 20”621; 5. Mancarella (Grc) a 20”968; 6. Rossi (Rmu) a 21”131; 7. Mazzotti (Seven) a 23”622; 8. Castelli (Rmu) a 24”744; 9. Giorgianni (Grc) a 25”445; 10. Groppi (Zpf) a 26”049; 11. Coppola (Rmu) a 29”212; 12. Mengone (Seven) a 49”442; 13. Latini (Grc) a 49”612; 14. Negri (Metrakit) a 1 giro; 15. Marsili (Rmu) a 1 giro; 16. Lasi (Metrakit) a 1 giro; 17. Gagliardi a 1 giro. MOTOREX CUP 600 ASSOLUTA: 1. Renaudo (Kawasaki) 16 giri in 18’43”108; 2. Miele (Honda) a 0”273; 3. Corsini (Yamaha) a 10”191; 4. Volpato (Yamaha) a 10”191; 5. Carzaniga (Honda) a 11”696; 6. Larini (Yamaha) a 15”011; 7. Frosi (Yamaha) a 16”111; 8. Cini (Yamaha) a 27”000; 9. Nocivelli (Honda) a 34”032; 10. Ferrari (Yamaha) a 39”737; 11. Bizzocchi (Honda) a 42”272; 12. Bovolenta (Yamaha) a 45”178; 13. Cabello a 49”022; 14. Fada (Triumph) a 52”054; 15. Trisorio (Kawasaki) a 52”146; 16. Ferrari (Honda) a 52”628; 17. Raimondi (Yamaha) a 53”799; 18. Chiappa (Honda) a 55”012; 19. Craviari (Kawasaki) a 1’00”284; 20. Ferrante (Honda) a 1’02”712; 21. Quirico (Yamaha) a 1’03”566; 22. Semiglia (Honda) a 1’03”770; 23. Ambroso (Yamaha) a 1’07”394; 24. Frusconi (Yamaha) a 1’10”830; 25. Grotti (Yamaha) a 1 giro; 26. Berselli (Honda) a 1 giro. OVER 40: 1. Corsini (Yamaha) 16 giri in 18’53”299; 2. Cabello a 38”831; 3. Frusconi (Yamaha) a 1’00”639. NEO LICENZIATO: 1. Trisorio (Kawasaki) 16 giri in 19’35”254; 2. Raimondi (Yamaha) a 1”653; 3. Chiappa (Honda) a 2”866; 4. Craviari (Kawasaki) a 8”138; 5. Frusconi (Yamaha) a 18”684.

WILD CARD: 1. Renaudo (Kawasaki) 16 giri in 18’43”108; 2. Miele (Honda) a 0”273; 3. Frosi (Yamaha) a 16”111; 4. Nocivelli (Honda) a 34”032; 5. Bovolenta (Yamaha) a 45”178; 6. Ferrari (Honda) a 52”628. FUTURO CAMPIONE: 1. Trisorio (Kawasaki) 16 giri in 19’35”254; 2. Ferrari (Honda) a 0”482; 3. Raimondi (Yamaha) a 1”653. TROFEO MOTOREX: 1. Corsini (Yamaha) 16 giri in 18’53”299; 2. Volpato (Yamaha) a 0”539; 3. Carzaniga (Honda) a 1”505; 4. Larini (Yamaha) a 4”820; 5. Cini (Yamaha) a 16”809; 6. Ferrari (Yamaha) a 29”546; 7. Bizzocchi (Honda) a 32”081; 8. Cabello a 38”831; 9. Fada (Triumph) a 41”863; 10. Trisorio (Kawasaki) a 41”955; 11. Raimondi (Yamaha) a 43”608; 12. Chiappa (Honda) a 44”821; 13. Craviari (Kawasaki) a 50”093; 14. Ferrante (Honda) a 52”521; 15. Quirico (Yamaha) a 53”375; 16. Semiglia (Honda) a 53”579; 17. Ambroso (Yamaha) a 57”203; 18. Frusconi (Yamaha) a 1’00”639; 19. Grotti (Yamaha) a 1 giro; 20. Berselli (Honda) a 1 giro. CUP 1000 FINALE: 1. Carlini (Honda) 14 giri in

LUCA PINI (96) VINCITORE DELLA 848 SUPERSTOCK ED EMANUELE RUSSO (199) PRIMO DELLA CLASSE SUPERBIKE DUCATI.

SUBITO UN ASSOLO DI MESCHINI Velocitàa Magione MAGIONE - Ha preso il via da Magione il National Trophy Marco Papa edizione 2011. Nella classe 600 Aperta, assolo di Fabrizio Meschini: giro veloce in gara e vittoria di larga misura. Seguono, nell’ordine, Thomas Palladino e Umberto Falaschi. Gianluca Torresi conquista la Stock 600 davanti a Marco Bovelli e Mirco Falconi, mentre nella Open 1000 vittoria di Andrea Conti dopo un bel duello con Andrea Di Giannicola; terzo - abbastanza staccato Christian Gipponi.

giri in 19’03”703; 2. Bovelli (Yamaha) a 7”234; 3. Falconi (Yamaha) a 14”759; 4. Paoli (Yamaha) a 1 giro. OPEN 1000: 1. Conti (Yamaha) 15 giri in 18’06”808; 2. Di Giannicola (Honda) a 0”519; 3. Gipponi (Honda) a 19”372; 4. Di Chiara (Yamaha) a 24”938; 5. Coltelli (BMW) a 25”678; 6. Tomassoni (KTM) a 26”514; 7. Capaldo (Yamaha) a 34”773; 8. Armiraglio (Yamaha) a 39”815; 9. Grassini (Ducati) a 1 giro; 10. Andriulli (Yamaha) a 1 giro; 11. Caprani (Honda) a 1 giro; 12. Rosadi (Yamaha) a 1 giro; 13. Fiorini (BMW) a 1 giro; 14. Orlando (Honda) a 1 giro; 15. Caggiano (Suzuki) a 1 giro.

8 maggio National Trophy Marco Papa, prima prova – Organizzatore: M.C. Spoleto – Direttore di gara: Raffaele Trapanese – Meteo: sereno

Classifiche 600 APERTA: 1. Meschini (Yamaha) 15 giri in 18’07”057; 2. Palladino (Yamaha) a 22”634; 3. Falaschi (Suzuki) a 52”120; 4. Luminari (Honda) a 1’05”330; 5. Carusi (Yamaha) a 1’07”204; 6. Noli (Kawasaki) a 1’07”479; 7. Roberti (Yamaha) a 1 giro; 8. Manieri (Kawasaki) a 1 giro; 9. Stopponi (Kawasaki) a 1 giro. 600 STOCK: 1. Torresi (Yamaha) 15

FABRIZIO MESCHINI IN AZIONE SULLA PISTA DI MAGIONE. NON HA AVUTO RIVALI NELLA CLASSE 600 APERTA.

16’39”427; 2. Pilia (Kawasaki) a 0”991; 3. Samari (BMW) a 7”561; 4. Cristini (BMW) a 7”561; 5. Serra (Yamaha) a 10”923; 6. Marcolongo (Aprilia) a 13”530; 7. Poggi (Honda) a 16”556; 8. De Luca (Honda) a 17”246; 9. Para (BMW) a 20”277; 10. Cavallini (Yamaha) a 22”226; 11. Piano (BMW) a 25”399; 12. Santini (BMW) a 30”175; 13. Pastorino (Kawasaki) a 33”119; 14. Parrillo (Yamaha) a 33”135; 15. Calderoli (Kawasaki) a 35”952; 16. Conte (Yamaha) a 40”272; 17. Franzoni a 42”090; 18. Fontanelli (Suzuki) a 52”224; 19. Gilioli (Suzuki) a 53”991; 20. Billi (Yamaha) a 55”531; 21. Perotti (Honda) a 1’05”925; 22. Stellin (Ducati) a 1’08”192; 23. Bello (Ducati) a 1’12”923; 24. Macchi (Honda) a 1’21”250; 25. Favaro (Ducati) a 1 giro; 26. Ferraro (Bimota) a 1 giro. PP MOTOMANIA CUP 125 SPORT: 1. Mantovani 12 giri in 15’20”232; 2. Baldassarre a 3”687; 3. Scagnetti a 17”907; 4. Calgaro a 18”352; 5. Villa a 59”774; 6. Facchetti a 1’13”850; 7. Casella a 1’30”755; 8. Theffo a 1 giro (tutti su Aprilia). NO LIMITS: 1. Accornero (Ducati) 15 giri in 17’31”605; 2. Vivaldi (BMW) a 3”830; 3. Corradi (Kawasaki) a 28”879; 4. Frigeri (Honda) a 35”360; 5. Aloisio (Suzuki) a 55”830; 6. Olimpo (Honda) a 1’00”061; 7. Savoldelli (Honda) a 1 giro. FINALE B: 1. Di Gangi (Kawasaki) 15 giri in 18’41”402; 2. Scalvini (Kawasaki) a 0”370; 3. Bani (Triumph) a 2”960; 4. Ricca (Honda) a 1 giro; 5. Serenari (Yamaha) a 1 giro. ROADSTER ASSOLUTA: 1. Gelli (KTM) 16 giri in 19’29”486; 2. Trimarco (Ducati) a 4”778; 3. Ruggiero (MV Agusta) a 15”346; 4. Scopetani (Aprilia) a 18”675; 5. Zattara (Yamaha) a 25”311; 6. Cherubini (Honda) a 34”096; 7. Pozzi (KTM) a 46”733; 8. Marlia (Triumph) a 47”049; 9. Panciroli (Triumph) a 47”416; 10. Toini (MV Agusta) a 47”809; 11. “Zaco” a 1’11”619; 12. Serio (MV Agusta) a 1’14”515; 13. Demaldè (Harley); 14. Marchesi (KTM); 15. Nosenzo (Harley); 16. Savelli (Ducati); 17. Cordioli (Bimota); 18. Caprara (Triumph); 19. Plenario (Ducati); 20. Guareschi (Moto Guzzi); 21. Di Cesare (Trimph); 22. Croci (Triumph); 23. Leoni (Suzuki); 24. Guffanti (Triumph); 25. Rovatti (Triumph); 26. Serafini (Triumph) (tutti a 1 giro); 27. Romagnoni (Triumph) a 2 giri; 28. Lecuyer (Moto Guzzi) a 2 giri. STEP 1: 1. Leoni (Suzuki) 15 giri in 20’50”707. STEP 2: 1. Gelli (KTM) 16 giri in 19’29”486; 2. Trimarco (Ducati) a 4”778; 3. Ruggiero (MV Agusta) a 15”346; 4. Scopetani (Aprilia) a 18”675; 5. Zattara (Yamaha) a 25”311; 6. Pozzi (KTM) a 46”733; 7. Toini (MV Agusta) a 47”809; 8. Marchesi (KTM) a 1 giro. ROAD AIR: 1. “ZACO” (Ducati) 16 giri in 20’41”105; 2. Cordioli (Bimota); 3. Caprara (Triumph); 4. Guareschi (Moto Guzzi); 5. Di Cesare (Triumph); 6. Croci (Triumph); 7. Guffanti (Triumph); 8. Rovatti (Triumph); 9. Serafini (Triumph); 10. Romagnoni (Triumph); 11. Lecuyer (Moto Guzzi). SIDECAR: 1. Spendal/Hill (Suzuki) 12 giri in 15’06”009; 2. Ozimo/Zanarini a 2”407; 3. Lazzarini/Polid (Suzuki) a 18”012; 4. Civetta/Scozzaf (Ecr) a 33”905; 5. Carlini / Di Biag (Suzuki) a 52”304; 6. Perracchino / Ton (Suzuki) a 58”318; 7. Coccetti/Valli (Rsr); 8. Cerrone/Asciert (Suzuki); 9. Zecchi/Bonelli (Suzuki) (tutti a 1 giro): 10. Caltagirone/Sav (Suzuki) a 2 giri; 11. Padoan / Padoan (Suzuki) a 2 giri. SUPERTWINS: 1. Bartolini (GPM) 16 giri in 18’39”268; 2. Pigliacelli (Bimota) a

11”819; 3. Bulai (Ducati) a 15”161; 4. Franco (Suzuki) a 38”152; 5. Ghezzani (Ducati) a 38”893; 6. Rizzi (Ducati) a 56”888; 7. Marziali (Ducati); 8. D’Amico (Ducati); 9. Gasparini (Ducati); 10. Bergamasco (Bimota); 11. Visani (Ducati); 12. Brajnik (tutti a 1 giro). YAMAHA R125 CUP GARA 1: 1. Pellegrini 10 giri in 9’48”681; 2. Mastrella a 0”206; 3. Mencarelli a 0”382; 4. Gironi a 0”753; 5. Matturro a 6”321; 6. Elmessi a 19”238; 7. Scibetta a

27”540; 8. Mangani a 34”121; 9. Santacroce a 37”901; 10. Sansanelli a 38”324; 11. Falchetti a 54”133; 12. De Pera a 55”836; 13. Di Lonardo a 1 giro; 14. Bove a 1 giro. GARA 2: 1. Mastrella 10 giri in 9’46”318; 2. Pellegrini a 0”447; 3. Matturro a 6”518; 4. Elmessii a 10”735; 5. Scibetta a 21”079; 6. Di Lonardo a 21”341; 7. Menozzi a 21”917; 8. Santacroce a 35”209; 9. Sansanelli a 35”522; 10. Mangani a 36”013; 11. De Pera a 49”743; 12. Gironi a 52”370; 13. Falchetti a 58”419; 14. Bove (a 1 giro).

GRATTAROLA TORNA PROTAGONISTA TrialAssoluti d’Italia CASTELLINANDO (CN) - La seconda prova degli Assoluti d’Italia di Trial rimescola le carte tra i protagonisti, con vittoria di Matteo Grattarola (Gas Gas) e piazza d’onore, a sorpresa, per Francesco Iolitta (Beta), che precede Daniele Maurino. Solo sesto il vincitore della prima prova Fabio Lenzi (Montesa). Nella categoria HTR2, che gareggiava su un percorso facilitato, vittoria del romano Pietro Pietrangeli. Bel risultato anche per Francesco Xompero (Beta) e Gabriele Giarba (Beta) che lo hanno seguito sul podio a dimostrazione dell’esistenza di giovani e promettenti nuove leve.

gio (Gas Gas); 6. Petrella (Gas Gas); 7. Ricci (Beta). B: 1. Fioletti (Beta); 2. Mortara (Beta); 3. Minot (Beta); 4. Delucchi (Beta); 5. Copetti (Scorpa); 6. Piccinini (Beta); 7. Grazioli (Beta); 8. Barrale (Beta); 9. Tasso (Gas Gas); 10. Corvi (Beta); 11. Raimondo (Gas Gas); 12. Monticello (Beta); 13. Madarena (Beta); 14. Meozzi (Beta); 15. Colombo (Beta); 16. Peaquin (Gas Gas); 17. Albertoni (Beta). C1: 1. Ciardo (Beta); 2. Vecchietti (Beta); 3. Bertolotti (Sherco); 4. Zana (Gas Gas); 5. Marchetti (Beta); 6. Castagnola (Beta). C2: 1. Bisogno (Beta); 2. Bono (Beta); 3. Bertuccelli (Beta); 4. Parodi (Beta); 5. Gandola (Gas Gas); 6. Spreafico (Gas Gas); 7. Franco (Gas Gas); 8. Di Pietro (Beta); 9. Pedrinazzi (Beta); 10. Lelli (Beta); 11. Pianezzola (Beta). D1: 1. Rabino (Gas Gas); 2. Moretto (Gas Gas). D2: 1. Spreafico (Beta); 2. Orlandi; 3. Marenghi; 4. Di Pietro; 5. Orlandi (tutti su Gas Gas). E: 1. Kossler (Gas Gas).

8 maggio Assoluti d’Italia trial, seconda prova – Organizzatore: M.C. Trial Park Varata – Direttore di gara: Ennio Piccolotto– Meteo: sereno

Classifiche HTR1: 1. Grattarola (Gas Gas); 2. Iolitta (Beta); 3. Maurino (Beta); 4. Orizio (Gas Gas); 5. Vaccaretti (Beta); 6. Lenzi (Montesa); 7. Tournour (Gas Gas); 8. Staltari (Beta); 9. Poli (Ossa); 10. Cotone (Gas Gas); 11. Whitaker (Beta); 12. Zuccali (Beta); 13. Saleri (Beta); 14. Catalin (Gas Gas); 15. Locca (Beta); 16. Cattaneo (Sherco); 17. Garnero (Beta); 18. Ferrari (Beta). HTR2: 1. Petrangeli (Beta); 2. Xompero (Beta); 3. Giarba (Beta); 4. Tosini (Ossa); 5. Panteghini (Beta); 6. Corti (Beta); 7. Andreoli (Montesa); 8. Fioletti (Scorpa); 9. Valenti (Beta); 10. Rembado (Gas Gas); 11. Cobuzzi (Sherco); 12. Bosi (Beta); 13. Fornara (Beta); 14. Ferrando (Gas Gas); 15. Colombo (Beta); 16. Fiorini (Beta); 17. Donaggio (Gas Gas); 18. Petrella (Gas Gas); 19. Ferrando (Gas Gas); 20. Ricci (Beta); 21. Gilardi (Sherco). FEMMINILE: 1. Trentini (Beta); 2. Balducchi (Beta); 3. Peretti (Gas Gas); 4. Porcu (Gas Gas). JUNIORES A: 1. Petrangeli (Beta); 2. Giarba (Beta); 3. Valenti (Beta); 4. Fiorini (Beta); 5. Donag-

MATTEO GRATTAROLA (SOPRA) E PIETRO PETRANGELI, CHE SI È IMPOSTO NELLA CATEGORIA HTR2.

Piemonte Pollein (AO) 17 aprile Campionato piemontese trial, terza prova – Organizzatore: M.C. Pollein – Direttore di gara: Emmanuelle Poli – Meteo: bella giornata primaverile

Classifiche TR2: 1. Garnero (Beta) 17; 2. Catalin (Gas Gas) 28; 3. Locca (Beta) 30; 4. Julita (Beta) 53; 5. Rochon (Beta) 69; 6. Dresco (Gas Gas) 71; 7. Gilardini (Sherco) 76; 8. Gaudino (Gas Gas) 86. TR3: 1. Coppi (Beta) 12; 2. Scalenghe (Beta) 40; 3. Mezzano (Gas Gas); 4. Cottellero (Gas Gas) 54; 5. Luppi (Beta) 57; 6. Vercellin (Beta) 62; 7. Gal (Beta) 68; 8. Vacchiero (Ossa) 72; 9. Borghezio (Gas Gas) 88; 10. Gilardi (Sherco) 103. TR3 Over 30: 1. Creux (Sherco) 31; 2. Soulier (Ossa) 33; 3. Duolo (Beta) 35; 4. Polo (Montesa) 37; 5. Fornara (Beta) 56; 6. Minuzzo (Montesa) 67; 7. Girardi (Sherco) 70; 8. Beroggio (Beta) 72; 9. Colliard (Montesa) 75; 10. Passarella (Gas Gas) 93; 11. Regis (Gas Gas) 94; 12. Perassolo (Sherco) 95. TR3 125cc: 1. Lavanche (Sherco) 61; 2. Rizzotto (Beta) 69; 3. Severino (Sherco) 74; 4. Ceschetti (Beta) 84; 5. Pignocco (Beta) 86; 6. Giambone (Beta) 93; 7. Labarbuta (Sherco) 108. TR4: 1. Piu (Scorpa) 3; 2. Rolle (Beta) 3; 3. Barre (Beta) 5; 4. Demartini (Beta) 5; 5. Sacco (Beta) 5; 6. Girello (Beta) 6; 7. Rovej (Gas Gas) 10; 8. Prina (Beta) 11; 9. Seziam (Montesa) 11; 10. Zanelli (Beta) 12; 11. Delfino (Gas Gas) 12; 12. Zaninetti (Beta) 12; 13. Lacitignola (Gas Gas) 13; 14. Regaldo (Gas Gas) 13; 15. Arato (Gas Gas) 14; 16. Pansa (Beta) 16; 17. Bocca (Ossa) 18; 18. Crestani (Gas Gas) 18; 19. Calcedoneo (Gas Gas) 19; 20. Faletto (Beta) 19; 21. Saia (Beta) 21; 22. Covolo (Gas Gas) 25; 23. Elta (Sherco) 26; 24. Viullermin (Gas Gas) 29; 25. Piazza (Beta) 32; 26. Rabino (Ossa) 34; 27. Guglielmina (Beta) 34; 28. Calcagno (Gas Gas) 34; 29. Veglio (Beta) 35; 30. Sivera (Gas Gas) 40; 31. Lauti (Beta) 40; 32. Previale (Montesa) 41; 33. Delfino (Gas Gas) 43; 34. Olivero (Gas Gas) 46; 35. Pernettaz (Sherco) 55. TR4 Over 40: 1. Destro (Beta) 4; 2. Sartoretti (Beta) 7; 3. Maina (Gas Gas) 7; 4. Francou (Beta) 8; 5. Rocco (Gas Gas) 8; 6. Adami (Beta) 9; 7. Rolandi (Beta) 10; 8. Piletta (Beta) 10; 9. Livera (Beta) 11; 10. Balocco (Montesa) 12; 11. Girardelli (Sherco) 16; 12. Raviglione (Gas Gass) 18; 13. Ferrero (Montesa) 20. TR5: 1. Milano (Beta) 9; 2. Belletto (Sherco) 9; 3. Moschini (Beta) 10; 4. Coello (Sherco) 11; 5. Lattanzio (Ossa) 15; 6. Colliard (Beta) 17; 7. Vola (Beta) 17. TR5 Over 40. 1. Titli (Gas Gas) 2; 2. Debernardini (Gas Gas) 4; 3. Malaspina (Montesa) 5; 4. Cerana (Beta) 6; 5. Gariazzo (Beta) 6; 6. Cena (Beta) 8; 7. Bosco (Montesa) 9; 8. Carvelli (Beta) 9; 9. Cottellero (Gas Gas) 12; 10. Agostini (Beta) 12; 11. Poi (Gas Gas) 14; 12. Lussiana (Beta) 14; 13. Orbaniello (Beta) 16; 14. Rocco (Gas Gas) 17; 15. Rolando (Montesa) 17; 16. Marcon (Beta) 18; 17. Terlizzi (Beta) 18; 18. Bllardone (Beta) 23; 19. Giordan (Beta) 23; 20. Paire (Montesa) 24; 21. Fanchini (Montesa) 26; 22. Banfo (Beta) 28; 23. Bosio (Montesa) 28. Femminile: 1. Peretti (Gas Gas) 15; 2. Caruana (Gas Gas) 25. Sport: 1. Pianasso (Beta) 0; 2. Dusailler (Montesa) 0; 3. Monteferrario (Montesa) 3; 4. Bounous (Gas Gas) 5; 5. Tosco (Gas Gas) 6; 6. Perazzolon (Gas Gas) 6; 7. Bertana (Gas Gas) 7; 8. Bertana (Gas Gas) 11; 9. Noussan (Beta) 11; 10. Rodigherò (Gas Gas) 18; 11. Scotto (Ossa) 19; 12. Olivero (Sherco) 22; 13. Sofia (Gas Gas) 23; 14. Sacco (Gas Gas) 45. Ospiti: 1. Tournour (Gas Gas) 16; 2. Ferrando (Gas Gas) 74; 3. Ferrando (Gas Gas) 95. motosprint

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Novità MV Agusta F4 RR Corsacorta di Riccardo Piergentili

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’ARRIVO di una F4 più potente, molto più potente, era nell’aria. Si sapeva che l’azienda varesina aveva un asso nella manica, ma nessuno si immaginava che questo valesse ben 201 CV a 13.400 giri/’ e 11,4 kgm a 9200 giri/’! Certo, si tratta di dati dichiarati dal costruttore, che vanno verificati, ma che comunque fanno impressione. Fino ad oggi, infatti, nessuna supersportiva di serie è riuscita a sfondare il muro dei 200 CV, il limite che ancora separa le moto di serie da quelle da corsa. Staremo a vedere se la MV Agusta sarà la prima a raggiungere questo ambizioso obiettivo. Per arrivare così in alto gli ingegneri hanno stravolto il motore, riprogettandolo quasi per intero. Infatti, a parte i carter, la disposizione dei cilindri e poco altro, il nuovo quadricilindrico della F4 ha ben poco a che spartire con la vecchia unità. L’alesaggio cresce (da 76 a 79 mm), valore ora secondo solo a quello della BMW S 1000 RR (80 mm), la corsa diminuisce (da 55 a 50,9 mm), come la velocità media del pistone, che passa da 24,7 m/s a 22,9 m/s. Per migliorare la respirazione del motore, sia le valvole di aspirazione, sia quelle di scarico (entrambe realizzate in titanio) hanno funghi di maggiore diametri (all’aspirazione si è passati da 30 a 31,8 mm Ø; allo scarico da 25 a 26 mm Ø). Importante l’introduzione dei cornetti di aspirazione a lunghezza variabile, che hanno consentito di non perdere il tiro ai bassi e medi regimi. Va inoltre aggiunto che, grazie ad un nuovo ingranaggio della trasmissione primaria, è stato possibile ri-

durre i regimi di rotazione del generatore e della pompa dell’acqua, limitando l’assorbimento di potenza rispetto al vecchio propulsore. Il cambio è estraibile, la frizione è abbinata ad un antisaltellamento di tipo meccanico e le pedane sono regolabili. Evoluta anche l’elettronica: il controllo di trazione segue è ora gestibile tramite un inedito comando posizionato sul semimanubrio sinistro, che rende meno macchinose l’operazione del cambio mappa e quella della variazione del livello d’intervento del traction control. Interessanti anche le novità a livello ciclistico. Dalla Öhlins arrivano la forcella con i piedini ricavati dal pieno, l’ammortizzatore (modello TTX 36), entrambi pluriregolabili, e l’ammortizzatore di sterzo, anch’esso regolabile. È inoltre possibile cambiare l’inclinazione del cannotto di sterzo, l’altezza del perno del forcellone e quella del retrotreno. Insomma, il pilota ha tutti gli strumenti per “cucirsi” la moto addosso come un vestito. I cerchi sono forgiati in alluminio e l’impianto frenante è firmato Brembo: pinze monoblocco ad attacco radiale all’avantreno, abbinate a dischi di 320 mm Ø; pinza a quattro pistoncini da 25,4 mm Ø al retrotreno, abbinata ad un disco di 210 mm Ø. Nonostante tutti questi componenti ultra pregiati, il peso dichiarato a secco non cambia : 192 kg. Due le colorazioni disponibili, una bianca ed una rossa/bianca con loghi color oro, un perfetto mix tra aggressività ed eleganza. La F4 RR Corsacorta costerà 22.900 euro f.c. e sarà disponibile da fine maggio.

Maggiore alesaggio, cornetti d’aspirazione a lunghezza variabile, cambio ravvicinato, sospensioni Öhlins e 201 CV. Per puntare al trono delle supersportive 1000

È IL MOTORE LA VERA NOVITÀ DELLA F4 RR, PERÒ ANCHE LE SOSPENSIONI SONO INEDITE: LA FORCELLA E L’AMMORTIZZATORE (A SINISTRA) ORA ARRIVANO DALLA ÖHLINS. SOPRA, IL NUOVO COMANDO PER CAMBIARE LA MAPPATURA E LA TARATURA DEL TRACTION CONTROL. motosprint

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F4 all’arrabbiata

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Prova novità Vespa PX 125/150 di Dario Ballardini

34 ANNI DOPO, LA VESPA PX SPICCA ANCORA IN MEZZO AL TRAFFICO. NON HA LE PRESTAZIONI DI UNO SCOOTER MODERNO, E NEMMENO LE SOSPENSIONI, MA IL FASCINO È INIMITABILE. TALE DA FARLA TORNARE IN PRODUZIONE.

ATI DATI DICHIAR .

ro f.c 25: 3350 Eu ro f.c. u E Prezzo PX 1 0 5 5 3 : 0 PX 15 125: 6,8 CV Potenza PX6000 giri/’ a iri/’ CV a 6000 g PX 150: 7,9 25: 1 kgm Coppia PX42150 giri/’ a giri/’ kgm a 4000 PX 150: 1,1 o 112 kg Peso a secc ro, o, bianco, ne Colori azzurr rosso

Uno scooter moderno non avrà mai la sua magia. Nè il cambio a mano, il motore a 2 tempi e la ruota di scorta

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Torna il mito m

OMA - Fuo-ri! Fuo-ri! Chiamata a gran voce come Vasco Rossi sul palco, è dovuta tornare fuori anche la Vespa PX. Era andata in pensione da sei anni e non ci stava bene per niente. Troppi ricordi, troppi momenti belli, troppi chilometri con la fidanzata su quella sella dritta come non usa più, nell’era delle selle a due piani. Troppi, soprattutto, quelli che si lasciano tentare dalla nostalgia molto più che dalle comodità, e non rinuncerebbero mai al fiero “clock” di uno scomodo cambio a mano per l’asettica praticità di una trasmissione automatica. Vox populi vox dei, e la Piaggio ha rimesso in produzione il più glorioso dei suoi scooter, il più longevo e anche il più venduto: era stato presentato 34 anni fa e nel frattempo ha venduto più di 3 milioni di esemplari. Ci credereste? Ha suscitato più curiosità il ritorno di una “vecchia” Vespa dell’avvento di parecchie novità, e sì che non è cambiata granché: le modifiche principali sono la sagomatura leggermente diversa della sella, l’imbottitura più confortevole e il ritorno al disegno della calandra che aveva accompagnato il primo modello. Pochine? Fin troppe, perché la PX è intoccabile come un totem, cambiarla avrebbe

rasentato il sacrilegio. Già fu duro accettare il freno a disco (solo anteriore) e l’introduzione dell’avviamento elettrico a fianco di quello a pedale, ed eravamo ancora nel millennio precedente. Dunque è rimasto tutto come allora, non solo la scocca in acciaio che è contemporaneamente telaio e carrozzeria, come su ogni Vespa degna di tale nome, ma anche il motore – “quel” motore – montato asimmetricamente, sul lato destro, protetto da uno dei due grandi coperchi asportabili con un macchinoso sistema di tiranti, e sotto il coperchio sinistro anche la ruota di scorta; optional, quella, ma chi avrebbe il cuore di rinunciarvi, pur con la quasi certezza che non l’utilizzerà mai? Perché la PX è fatta così e tale deve restare. Leggerissima, agile da lasciar di stucco e con una ciclistica che consiglia di guidare sulle uova perché precisione e stabilità non sono il suo forte. Fa benissimo il suo lavoro, è piacevolissima, dolce, però non è stata progettata per le pieghe e i lunghi viaggi, anche se molti li hanno fatti lo stesso. E nemmeno per le staccate da brivido, perché i freni sono discreti ma non hanno il morso cattivo, e le sospensioni morbidissime affondano e si muovono. Eppure quant’è bello andare in giro con il

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Prova novità Vespa PX 125/150

OLE IN POCHE PAR CI PIACE ó Fascino retr Agilità Tiro in basso E NON CI PIAC a st e d Stabilità mo ni o si n Sospe ano Cambio a m

Vespone. Quant’è bello il fischio da frullatore del suo motore a due tempi, che incredibilmente è generoso in basso quanto un quattro tempi moderno non sarà mai: tira sempre, magari piano ma tira. Dovrebbe essere il contrario ma la PX è un mondo a sé, fuori dalle regole comuni; in fondo stupisce pure che sia stato possibile catalizzarla al punto di fare rientrare un motore così datato nell’Euro 3, ma per la Vespa i miracoli sono all’ordine del giorno. LE PRESTAZIONI non sono cosa che tocchi in modo particolare chi ama la PX. È proposta in due cilindrate, 125 per sedicenni e patenti B, 150 per tangenziali e autostrade, e la differenza non è granché: la più grossa supera di poco i 100 all’ora indicati, corrispondenti a un po’ più di 90 reali, la 125 fa qualcosa di meno. C’è però una certa differenza nell’erogazione, a favore della “piccola” che è lineare e tira sempre anche in basso, mentre l’altra pomotosprint

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co sopra il minimo è “sporca” e irregolare, per cui scattando al semaforo ci vuole un po’ di attenzione: complice l’avantreno leggero, se scappa la frizione con la 150 si va via su una ruota sola. Comunque sia con la 125, sia con la 150, più che spingere alla morte un motore privo di allungo in fuorigiri conviene sfruttarne il tiro e mettere le marce – quattro in tutto – una dietro l’altra, badando alla posizione del polso perché qui il preselettore non c’è e dipende tutto dalla sensibilità; se si ruota poco il comando, o troppo, si salta una marcia. PX è anche un motore a due tempi in cui l’ammissione è controllata da una fessura sui volani dell’albero motore – un sistema efficientissimo ma ormai archeologia tecnica –, ed è miscelatore per la lubrificazione, rubinetto della benzina, freno posteriore a pedale efficace ma non troppo comodo e una sella sotto cui non c’è spazio per alcunché; per gli oggetti un cassetto nel controscudo dalla chiusura rudimentale come poteva esserlo 34 anni fa, ma solida. Un altro mondo appunto, che forse lascia interdetto chi fa “enti” ma non ha paragoni per chi è entrato negli “anta”. E non si preoccupa se le sospensioni ammortizzano il possibile e le ruote piccole non amano buche, pavé e rotaie, se il comfort di una volta non è paragonabile a quello di oggi, nè se i comandi di luci e clacson sono a destra invece che a sinistra. Stupidaggini, inezie al confronto dell’orgoglio impalpabile che dà cavalcare un mito. O forse è la propria giovinezza che si sta cavalcando. E quella, un asettico e perfettissimo scooter moderno non la potrà richiamare mai.

LA LINEA DELLA PX È SEMPRE QUELLA, INCONFONDIBILE, COSÌ COME I DETTAGLI: FRENO POSTERIORE A PEDALE E CAMBIO A MANO. LE UNICHE PICCOLE NOVITÀ SONO LA SELLA DAL PROFILO LEGGERMENTE DIVERSO E LA CALANDRA.

IDENTIKIT (tra parentesi i dati della 150)

1MOTORE Monocilindrico, 2T, raffreddato ad aria forzata. Alesaggio e corsa 52,5 x 57 (57,8 x 57) mm. Cilindrata 123,4 (149,6) cm3. Alimentazione a carburatore Dellorto SI 20 B, ammissione diretta nel carter controllata da una fessura sui volani dell’albero motore, con luci di travaso. Accensione elettronica CDI. Lubrificazione con miscelatore. Avviamento elettrico e a kick starter.

1TRASMISSIONE

Primaria e finale a ingranaggi. Frizione multidisco a secco. Cambio a 4 marce con comando manuale.

1CICLISTICA

Scocca in lamiera d’acciaio. Sospensioni: anteriore a braccetto oscillante con molla elicoidale e ammortizzatore idraulico a doppio effetto; posteriore con motore in funzione di parte oscillante e ammortizzatore a doppio effetto. Freni: anteriore 1 disco 200 mm Ø; posteriore a tamburo 150 mm Ø. Pneumatici: anteriore e posteriore 3.50” - 10”.

1DIMENSIONI

Interasse 1260 mm; lunghezza 1810 mm; larghezza 740 mm; altezza sella 810 mm. Capacità serbatoio carburante 8 litri.

Syntium Moto La nuova gamma di lubrificanti moto tecnologicamente evoluta di Petronas Lubricants. Syntium Moto è stato sviluppato grazie all’esperienza maturata nelle maggiori competizioni internazionali. In strada o fuori strada così come su pista, Syntium Moto assicura il massimo delle prestazioni ed elevata protezione a motore, frizione e cambio della tua moto.


qui giappone

LA OTTO ORE PERDE IL FASCINO DELLA NOTTE La partenza della gara che si disputerà a Suzuka sarà anticipata per risparmiare energia elettrica

di Akira Nishimura

SINO DALLA PRIMA EDIZIONE DELLA 8 ORE DI SUZUKA I PILOTI SONO SCATTATI PER RAGGIUNGERE LE MOTO ALLINEATE AL MURETTO ALLE 11.30. COSÌ L’ARRIVO ERA INTORNO ALLE 19.30, UN’ORA DOPO IL TRAMONTO.

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LA 8 ORE di Suzuka è sinonimo di estate. Alla fine di luglio frotte di appassionati visitano Suzuka per godersi dal vivo la “gara del momento”. Come sapete, la prova dura ininterrottamente per otto ore e i team sono composti da due o tre piloti. La corsa inizia alle 11.30 e termina alle 19.30. Siccome il tramonto, in questa stagione, è previsto per le 18.30, l’ultima ora è in sessione notturna. Con i fari accesi ogni moto continua la sua corsa sulla pista buia. Fari come luminosi nastri di luce, come scie di lucciole veloci che attraggono gli spettatori come fossero in un mondo di fiaba. Per i piloti, però, questa prova di endurance è veramente dura. Devono lottare non solo contro i loro avversari, ma anche contro un’umidità infernale e un caldo soffocante. Se vuoi vincere la gara non bastano le tue capacità, devi anche saper gestire il tuo fisico e mettere in campo tattiche intelligenti. Per questa ragione vincere una 8 Ore vale oro, anche se non è il Mondiale MotoGP. In effetti, molti piloti di MotoGP hanno partecipato e vinto, in passato, la 8 Ore. Kenny Roberts,

Eddie Lawson, Wayne Rainey, Mick Doohan, Daijiro Kato, e anche Valentino Rossi. Tutti loro, vincendo questa gara, hanno acquisito più velocità e maggiore sicurezza. Quest’anno, però, la 8 Ore potrebbe perdere un po’ del suo fascino. Pochi giorni fa Mobilityland, proprietaria del circuito di Suzuka, ha annunciato che anticiperà la partenza della 8 Ore 2011 di un’ora, ciò significa che la gara finirà alle 18.30 e non vi sarà quindi la sessione in notturna. Quando la 8 Ore ebbe inizio, nel 1978, gli organizzatori avevano ideato il programma in modo da potervi includere una sessione in notturna perché sapevano che avrebbe portato a un fantastico effetto scenografico. L’idea ebbe un grandissimo successo e di conseguenza gli appassionati di questa gara non riescono ad immaginarla senza la sua sessione notturna. Tuttavia, il disastro senza precedenti che ha colpito il Giappone lo scorso marzo ha avuto ripercussioni in tutte le zone, su tutte le industrie e su tutti gli eventi. A causa del gravissimo incidente alla centrale nucleare di Fukushima, per la prossima estate si prevede scarsità di energia elettrica nella zona di Tokyo e in quella di Tohoku. Infatti era proprio quella centrale nucleare a rifornire Tokyo di elettricità e Tohoku è l’epicentro del terremoto. Il risparmio energetico in queste zone è, quindi, comprensibile. Il circuito di Suzuka, invece, si trova nella prefettura di Mie, 500 km a ovest di Tokyo, e il fabbisogno energetico viene soddisfatto dal gestore elettrico Chubu, che non ha per nulla risentito del disastro e quindi, tecnicamente, il circuito di Suzuka non ha bisogno di risparmiare. Il portavoce del circuito di Suzuka ha spiegato la ragione del cambiamento apportato al programma, dicendo che non è giusto sprecare energia quando altre zone sono in difficoltà. «Avremmo potuto sospendere la 8 Ore quest’anno, o accorciarne la durata. La soluzione migliore ci è comunque parsa quella di mantenere inalterata la 8 Ore anticipandola solamente di un’ora». Nonostante questa spiegazione, la decisione avrebbe potuto provocare controversie, perché tutto sommato limitare il consumo d’energia in quella zona non sarebbe stato necessario. Pochi giorni più tardi le considerazioni del management del circuito di Suzuka si sono rivelate corrette. Il Primo Ministro Naoto Kan ha chiesto al gestore elettrico Chubu di chiudere la propria centrale nucleare. La decisione del circuito di Suzuka è stata quindi giustificata.


Attualità a cura di Dario Ballardini

Per un’endurona, progettata con BMW È IN ARRIVO una nuova Husqvarna stradale e non sarà un’altra monocilindrica motard superspecializzata, ma qualcosa di più grosso e più vicino al grande pubblico; una moto “normale”, relativamente tradizionale, anche se da Cassinetta di Biandronno non si sbilanciano. Dovrebbe comunque essere una moto a cavallo tra naked e supermotard, un’endurona stradale tutta grinta. Sono i primi frutti dell’acquisizione del Gruppo BMW e delle sinergie che ne sono seguite per lo sviluppo di nuovi modelli. Intanto cominciano a girare le foto del motore, che non è il futuristico tre cilindri a L presentato su una concept bike all’EICMA ma qualcosa di molto più concreto, derivato dal bicilindrico parallelo BMW 800 cm3 montato sulla F 800 R, abbondantemente modificato. La nuova Husqvarna dovrà avere un carattere piuttosto sportivo, e allora il motore è stato portato a 900 cm3 e sono stati modificati numerosi altri componenti interni per dargli una curva di coppia più vigorosa e una potenza massima più elevata; nuovi pure la scatola filtro e il disegno degli scarichi (che però non sono fotografati), il cui andamento è dettato non solo dalla ricerca delle prestazioni, ma anche da esigenze di distribuzione delle masse, a favore della guidabilità. Il lavoro è stato condotto sin dall’inizio in collaborazione tra i tecnici Husqvarna e quelli BMW, alcuni dei quali sono tra gli uomini che in passato erano stati impegnati nel progetto BMW F1. Viene promesso un motore lineare e motosprint

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progressivo in basso, ed esplosivo in alto, ma lo sviluppo è ancora in corso. In ogni caso è solo il primo passo delle sinergie del Gruppo: in un futuro non meglio precisato è già previsto lo sviluppo di nuovi modell stradali. IL MOTORE HUSQVARNA 900 DERIVA DAL BMW 800, MA È STATO MOLTO MODIFICATO, IN COLLABORAZIONE CON I TECNICI TEDESCHI.

50, TARGA NUOVA LE VECCHIE targhe esagonali dei ciclomotori non saranno più legali nel giro di poco tempo: bisognerà sostituirle con le nuove, quelle quadrate, come previsto dalla legge n. 120 del 29 luglio 2010, che stabilisce anche l’obbligo per i cinquantini del certificato di circolazione (il cosiddetto libretto); il certificato di idoneità (il vecchio libretto) va riconsegnato, ma chi lo vuole conservare ne può chiedere la restituzione dopo l’annullamento da parte della Motorizzazione. La scadenza delle vecchie targhe varia in base al primo numero in esse riportato: il 1° giugno per quelle con 0, 1 e 2, il 12 febbraio 2012 per le ultime, quelle con il 9. La multa per chi circolerà con un ciclomotore non regolarizzato andrà da 389 a 1559 euro.

IN BREVE

HUSKY STRADALE ECCO IL MOTORE 900

MCDRIVE, UN MENU CHE VALE UNA HONDA Un McMenu da McDonald’s può valere una Honda. Fino al 5 giugno acquistandone uno sulla corsia McDrive si può partecipare al concorso che mette in palio una Hornet, uno scooter SH 300 e un PCX 125, e numerosi altri premi. Bisogna conservare lo scontrino, collegarsi al sito www.mcdonalds. it , compilare la scheda con i propri dati e il codice riportato sullo scontrino. L’estrazione avverrà il 30 giugno.

EC-03 NEL PADDOCK

L’ELETTRICO IN MOTOGP

ANCHE LA BRUTALE VESTE TRICOLORE

150 esemplari dedicati all’Unità d’Italia A ROMA PREFERENZIALI APERTE ALLE DUE RUOTE Moto e scooter ammessi a circolare sulle corsie preferenziali nel Comune di Roma. È quanto è stato concesso in via sperimentale, per 3 mesi, limitatamente a quattro punti della città (via Cristoforo Colombo, viale Marconi, Lungotevere Sangallo, Largo di Torre Argentina), per verificare se sia una soluzione per migliorare la situazione del traffico. I tassisti hanno protestato, ma il vicesindaco Mauro Cutrufo ha annunciato che «se funziona il test, presto partirà la sperimentazione anche sul Grande Raccordo Anulare». AL SITO DELLA VESPA L’OSCAR DEL WEB Il sito web di Vespa ha vinto l’Oscar del web, il premio “People’s Voice” sezione automotive dei Webby Awards di New York. È stato selezionato tra 16.000 siti candidati ed era arrivato alla finale a 5 assieme ai siti di Subaru, Nissan e ai due di Mercedes. L’assegnazione è stata decretata da oltre 1.500.000 voti degli utenti provenienti da tutto il mondo. La premiazione avverrà a New York il 13 giugno. È la prima volta che un marchio automotive italiano conquista il prestigioso riconoscimento.

MOLTI costruttori hanno colto l’occasione costituita dai festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia per lanciare modelli particolari dedicati alle celebrazioni. Lo ha fatto anche la MV Agusta che ha presentato una serie speciale della sua

Brutale 990R. Ne sono stati realizzati soltanto 150 esemplari, che si distinguono per il puntale su cui spicca il tricolore così come sul copricruscotto in tinta con la carrozzeria e sul codino, che per questa serie è diventato monoposto.

Sulla piastra di sterzo superiore una targhetta con inciso il numero di serie della moto. Tre le colorazioni disponibili: bianca, rossa e nera. Il prezzo è di 15.890 euro f.c.; la versione standard costa 15.500 euro.

ASPETTANDO LA LUCE PER QUANTO riguarda le immatricolazioni il mese di aprile ha un andamento strano, perché il confronto con l’anno scorso risente dell’introduzione a partire dal giorno 15 degli incentivi, che invece nel 2011 non ci sono. Quindi prima parte del mese in attivo perché tutti stavano aspettando, e seconda parte col segno meno perché la corsa all’incentivo aveva portato su le vendite. Alla fine comunque anche aprile 2011 chiude in rosso: nel mese, 35.694 immatricolazioni, cioè -15%, con un andamento simile per moto (11.707, -14,2%) e scooter (23.987, -15,6%). Non c’è da sorridere ma ci consola il fatto che il deficit si sta ammorbidendo, come risulta dal confronto con i dati dell’intero quadrimestre: 94.685 veicoli e -19%, suddivisi in 35.202 moto (-9,2%) e 59.483 scooter (-23,9%). Tra le moto continuano ad andare bene le oltre 1000 (11.261, +7,4%) e resistono le 800-1000 (8968, -2,3%) mentre crollano 600 (3046, -31,4%) e 600-750 (6589, -24,9%); restano in calo sportive (3620, -29,9%), naked (11.574, -12,1%) ed enduro stradali (9793, -4,3%), bene le custom (4067, +9,2%).

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Immatricolazioni 2011 Honda 15.871 Piaggio 14.066 Yamaha 11.915 Kymco 9606 BMW 5840 Suzuki 4630 Aprilia 4270 Ducati 3580 Kawasaki 3573 Harley-D. 3136 altre 18.198 Totale 94.685

I modelli più venduti del 2011 Ciclomotori 2011 Honda SH 300 4868 1. Piaggio 5813 Piaggio Beverly 300 3875 2. Aprilia 2832 Piaggio Liberty 125 RST 3164 3. Kymco 2086 Yamaha TMax 500 Yamaha 2918 4. 1780 Yamaha X-Max 250 2350 5. Malaguti 1683 Honda SH 150 2092 6. Peugeot 841 Kymco Downtown 300 2008 7. SYM 680 Piaggio Vespa GTS 300 Super 1928 8. Honda 477 Honda SH 125 1759 9. Garelli 407 Yamaha X-City 250 1665 10. Beta 350 altri Il più venduto di aprile 2472 Honda SH 300 Totale 4868 19.421

L’ELETTRICO arriva anche in MotoGP ma solo come mezzo d’appoggio, non in pista. La Yamaha ha messo a disposizione della DORNA, detentrice dei diritti del campionato, una flotta di EC-03, lo scooter elettrico appena presentato. Sono stati personalizzati con grafiche e loghi dedicati e verranno utilizzati per gli spostamenti nel paddock, in sostituzione degli Yamaha Jog RR utilizzati finora.

PRONTO NEL 2014

UN AUTODROMO A PONTEDERA IL CONSIGLIO comunale di Pontedera ha approvato con 17 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astenuto il progetto presentato dalla Pluris per la realizzazione di un autodromo nella frazione Pardossi, sull’area della tenuta Isabella, proprietà della famiglia Giannetta. L’impianto avrà uno sviluppo di 3700 metri, ci saranno anche un albergo da 100 stanze e una discoteca. L’investimento dovrebbe essere dell’ordine di 30 milioni di euro. L’inizio dell’attività è previsto per il 2014, la convenzione con il Comune prevede non più di 5 gare di grande pubblico l’anno, l’impiego della pista anche per scuole di guida e forse come pista di prova della Piaggio.

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Motolandia donne e motori

Manifestazioni, viaggi e turismo

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QUELL’ARIA FAMILIARE DELLA SUPERBIKE MI HAI chiesto: “Ma cos’è che ci trova la gente nella Superbike? A me pare sia il rifugio di quelli che non hanno abbastanza coraggio o talento per giocarsela nella MotoGP”. Orpo, ma ti sembrano domande da farsi mentre ce ne stiamo stravaccati sul divano ad aspettare gara 2 a Monza? E io allora ti chiedo: “E tu perché la stai guardando?”. Mi rispondi che è per Melandri, e perché magari vedi Biaggi perdere, e la cosa ti divertirebbe assai. A caldo ti dico che anche questo è un motivo, però non posso credere che le migliaia di persone che seguono la Superbike con sfrenata passione lo facciano esclusivamente nella speranza di veder perdere qualcuno. E così ci ritroviamo a ragionare su un argomento apparentemente piuttosto faceto, ma che in realtà ha a che fare con le passioni, e quando si parla di passioni ogni faccenda va presa molto sul serio. Dici che secondo te la Superbike è l’ultima chance di avere a che fare con le moto per quelli che non hanno il fegato di stare nel Mondiale più blasonato. Certo, da quelle parti è tutto un via vai di piloti che se ne vanno da una parte per arrivare all’altra, e l’idea che nella Superbike si finisca prima di ritirarsi a vita privata potrebbe anche avere senso. Ma è solo un’idea. In Superbike le sportellate sono all’ordine del giorno, e così i sorpassi, e pure le gomitate anche solo metaforiche, e di fegato ce ne vuole a quintalate per sopravvivere là dentro. No, non sono d’accordo, contrapporre le due cose sul piano del pelo sullo stomaco non è il modo giusto per affrontare la questione. Provo allora a dire perché piace a me, ad esempio. Un paio di anni fa ho avuto la fortuna di assistere ad una intera giornata a Monza direttamente dalle tribune, e il fatto di averne assaporato sapori, puzze, gioie e dolori può certamente avere scatenato in me gli ormoni dell’innamoramento e finanche dell’amore quasi eterno. Finite le gare, poi, sono stata tra quelli che applaudivano i vincitori, seduti a pochissimi metri da noi e con i quali era possibile stabilire un contatto o addirittura scambiarsi battute come tra amici o persino nemici, proprio come è accaduto subito dopo gara 2 di domenica. Certo, i cori da stadio non sono mai apprezzabili, ma il fatto che Melandri abbia potuto ribattere e che si sia creato una specie di batti e ribatti con i tifosi è il rovescio di una medaglia tutto sommato bella da indossare. Ecco, alla tua domanda sul cosa ci trovi la gente nella Superbike risponderò che oltre al fatto che lo spettacolo non ha nulla da invidiare alla MotoGP, c’è questa aria ancora familiare che si respira in ogni angolo. Le gare sembrano quasi gare tra gli amici della piazza, i piloti sono meno chiusi nei loro ruoli, le tribune sono più vicine e i box sono quasi accessibili al pubblico e, ultimo ma non meno importante, il pubblico non è così numeroso, e non è ancora il “grande pubblico”. Pensa, alla fine si può perfino dire la propria a chi ha vinto o perso, e ci si può persino litigare. E se poi va a finire come domenica che Biaggi non ha vinto, beh, lo vedi che sei contento pure tu? Laura Cattaneo

BIKE WEEK A JESOLO Dal 20 al 22 maggio JESOLO Bike Week torna dal 20 al 22 maggio sulla Pista Azzura riproponendo la formula che ne ha decretato il successo nel 2010. Esposizione statica, con un centinaio di espositori distribuiti negli 80.000 mq dell’area, clima di festa in una delle località di vacanza più accoglienti d’Italia, e coinvolgimento del pubblico e dei motociclisti in tante iniziative. Tra le aziende che hanno confermato la presenza, Harley-Davidson, Headbanger e Victory. Numerose anche le “grandi firme” del settore custom tra le quali spicca quella dello svedese Joakim Krtantz (nella foto), esponente dell’esclusivo club dei Sinners. L’ingresso è gratuito, venerdì dalle 12.00 all’1.00, sabato 10.00 - 1.00 e domenica 10.00 - 20.00. Tutte le sere ci sarà un concerto. Numerosi i demo-ride che consentiranno al pubblico di

provare le novità del mercato nei percorsi stradali adiacenti la pista. Due i moto tour: venerdì quello che attraverserà la Marca trevigiana, puntando verso le terre del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene; sabato avrà come prima meta Caorle per poi scoprire Cimadolmo, patria dell’asparago bianco, percorrendo le incantevoli stradine che discendono il Piave. Info: www.jesolobikeweek.com

L’AVVENTURA

FIN DEL MUNDO IN VESPA ARTIGIANI, meccanici, impiegati, padri di famiglia, studenti: gente normale reclutata su internet per un viaggio folle. Da Buenos Aires fino a Ushuaia, all’estremità della Terra del Fuoco: 4500 chilometri con 24 Vespa, attraversando la Pampa e la Patagonia, lungo la Cuarenta, la strada in terra battuta che rappresenta la spina dorsale dell’Argentina, tra aneddoti, ricordi, spunti di riflessione e approfondimenti storici. Lorenzo Franchini ha raccontato tutto nelle 400 pagine di “Hasta la fin del muldo... in Vespa”, edizioni A.Car, corredato da numerose fotografie a ricordo di un’impresa memorabile. Al suo libro è dedicato anche un sito sul web, all’indirizzo www. findelmundovespa.tk.

TRAVEL EVENT ITALIA

WEEK-END CON TOURATECH

Multimedia SIETE angeli o diavoli? Chissà. Potete comunque scoprirlo entro maggio, sul sito Pirelli (www.pirellimoto.it). Cimentandovi in un simpatico gioco online in cui si possono vincere pneumatici Angel ST (quelli con la sagoma di un angelo e di un diavolo scolpiti nel disegno del battistrada) e una coppia di pass per la gara SBK di Imola del prossimo settembre. Il gioco procede a domande, come una sorta di RPG (role playing game), con situazioni e bivi motociclisticoesistenziali tra cui scegliere. Ed al termine della breve

SURFSEGNANA

“avventura” si riceve il proprio profilo, angelico o diabolico. Non è il massimo dell’interattività, ma i premi sono interessanti.

TRE giorni alla scoperta del mondo Touratech e degli splendidi scenari delle Dolomiti del Trentino. Questo promette il Travel Event Italia 2011, raduno organizzato dall’importatore italiano dell’azienda tedesca specializzata in accessori per i viaggi-avventura in moto. L’evento è in programma dal 20 al 22 maggio all’interno della struttura del Camping 2 Laghi di Levico Terme, a 20 chilometri da Trento. La sistemazione potrà essere in tenda o in bungalow, rispettivamente a 50 e 65 euro per le due notti, quota comprensiva di cena del sabato, T-Shirt e cartina degli itinerari motociclistici del Trentino. Per informazioni: info@touratech.it

PER GODERSI IL LAGO DI GARDA È INIZIATA il 16 aprile la 32a stagione al SurfSegnana di Torbole sul Lago di Garda. Riconosciuta a livello internazionale come la migliore e più attrezzata scuola di windsurf d’Europa, è pronta a ricevere gli appassionati ed i neofiti windsurfisti dai 5 anni in su. La competenza degli istruttori, la disponibilità del miglior materiale e le soluzioni didattiche nuove ed efficaci, concorrono alla realizzazione di una formula che consente di imparare divertendosi. Condizioni speciali per week end (da 169 euro per 2 notti con prima colazione, 2 giorni di corso e 3 di noleggio surf e bike) o settimana (a partire da 299 euro per 6 notti con prima colazione, 3 giorni di corso e 7 di noleggio surf e bike). www.surfsegnana.it

21-22 MAGGIO A RIETI

RIEVOCAZIONE DEL CIRCUITO L’ASSSOCIAZIONE Hobby Moto d’Epoca e il Moto Club 97 Santa Rufina organizzano la settima Mostra Statica Motocicli d’Epoca e la quinta rievocazione storica del circuito Rieti - Vazia Cantalice - Rieti. La rassegna proporrà circa 140 motocicli di interesse storico, costruiti dai primi decenni del Novecento agli anni Settanta. Dall’area antistante la mostra, domenica mattina prenderà il via la rievocazione del circuito che nel 1907 fu teatro di una gara di velocità. Previste anche due prove di regolarità. Al vincitore andrà il Trofeo Gianfranco Solle. Info: 347 3393953, www. motoclub97.net

Radunifino al 22 maggio 1Piemonte GIOVEDÌ 19 - SABATO 21 MAGGIO Festa Biker “15ª Motocelebration” a Bruino (TO) M.C. Lupi da Branco, tel. 349-4043162, 011-9086130, 338-6230321, fax 011-9086130, www.motoclublupidabranco.it, email motoclublupidabranco@ tiscali.it

SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO Manifestazione per moto d’epoca ASI “Made in USA” a Brescia MWVCC Musical Watch Veteran Car Club, tel. 030-3367781, fax 030-3367782, www.mwvcc.it, email info@mwvcc.it

DOMENICA 22 MAGGIO

3º Motoparty a Cogoleto (GE) M.C. Sciarborasca, tel. 347-0177069, 339-7247489, www.mcsciarborasca.it, email postmaster@mcsciarborasca.it

1º Motoraduno nazionale Frera a Tradate (VA) M.C. Tradate, tel. 335-5460126, www. motoclubtradate.it, email motoclub.tradate@gmail.com 1º Motoincontro a Gemonio (VA) M.C. Gemonio, via Trento 1, Gemonio (VA), tel. 339-1866248, 0332-610576 anche fax, www.motoclubgemonio.it, email info@ motoclubgemonio.it co 18º Motoraid storico C) Città di Merate (LC) oprova trofeo Regioonale Lombardo Moo toraid storico Gruppo 2 2. M.C. Merate 1932 Cav. Franco Marche-sani, tel. 039-9909581,, 338-2877175, www. motoclub-merate.it, email merate1932@ motoclubfmi.it Manifestazione benefica in favore di bambini e ragazzi down “più di ventuno... in moto” a CasC Legnano G. G sano Magnago (VA) M.C. Fagnani e Classic Bike Club, per info tel. 393-5148302, email mariateresacatroppa@virgilio.it 29º Raduno moto d’epoca a Cermenate (CO) a ricordo dei fratelli Angelo e Vittorio Borghi. Amatori moto d’epoca Cermenate, www.motoepocacermenate. it.gg, email motoepoca.cermenate@gmail.com 1ª motoconcentrazione storica Gruppo 1 Gippini Gian Tarcisio a Cadegliano Viconago (VA) M.C. Nino Manzoni, tel. 3454062894, 340-5955412, email m.c.germignaga@virgilio.it à 10º raduno nazionale Vespa Città di Mantova Vespa Club Mantova,, tel. 329-3709725, 335-6964478,, 338-5076931, www.vespaclub-mantova.it, email info@vespaclub-mantova.it

1Lombardia

1Veneto

VENERDÌ 20 DOMENICA 22 MAGGIO

VENERDÌ 20 - DOMENICA 22 MAGGIO V

SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO 1º motoraduno del Monferrato a San Giorgio Monferrato (AL) M.C. Daredevils, tel. 0142-806832, fax 0142-590006, www. daredevils.it, email info@daredevils.it 22ª Motocavalcata di Campo Canavese (TO) trial classico non agonistico. Domenica revival 11º Ossa Day M.C. Casalborgone in collaborazione con il M.C. Valle Sacra, per info Giovanni Dughera tel. 338-3200562, fax 011-3151815 dughera@ to.infn.it 3º raduno regionale Vespa “Memorial Michele Capocefalo” a Rivarolo Canavese Vespa Club Rivarolo Canavese, tel. 339-4428072, 0124-29280, www.vespaclubrivarolo.com, email segreteria@vespaclubrivarolo.com

DOMENICA 22 MAGGIO 1º Motoincontro due ruote classiche a Ciriè (TO) M.C. Ciriè, tel. 0123-346656, 366-4678294, fax 0123-346656, http:// www.facebook.com/MotoClubCirie, email motoclubcirie@libero.it 5ª Motocavalcata a Grana (AT) M.C. Grana Cunisiun Zero, tel. 338-7296247, fax 0141924301, www.cunisiunzero.com, email cunisiunzero@alice.it Manifestazione per moto d’epoca ASI “Le strade di Aleramo e della Bela Rosin” a Moncalvo (AT) Club Auto Moto Epoca Astigiano (CAMEA), tel. 0141-530923, email camea@cameaasti.it 1º raduno regionale a Casteldelfino (CN) M.C. Castellazzo Bormida, tel. 3382472845, 338-1484355, 335-7899368, email mototurismo@impiantifp.it

1Liguria SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO

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SABATO 21 MAGGIO S M Mototour in notturna del Polesine a T Trecenta (RO) M.C. 3 Centauri, tel. 3467 7008992, fax 0425-543579, www.trecentauri.it, email motoclub@trecentauri.it Pomponata 2011 in Valle San Liberale in occasione del 30º anniversario della carrozzeria Pesce M.C. Pompone, tel. 042353250, 0423-538933, fax 0423-538933, www.pompone.com, email club@pompone.com

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1Friuli Venezia Giulia SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO Festa Biker a Basaldella di Vivaro (PN) M.C. G.M. Nord-Est, tel. 0434-919276, email denis.leggend@tin.it

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SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO 3Âş Motopellegrino a Forlimpopoli festa aperta a tutti i tipi di moto. Tel. 3457042754, www.forlimpopolieventi.it, email info@forlimpopolieventi.it

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1Umbria SABATO 21 MAGGIO Motoraduno sulle strade del Gattamelata ad Amelia (TR) M.C. Il Magnete, tel. 347-5800901, umbropas@hotmail.com

1Lazio VENERDĂŒ 20 - DOMENICA 22 MAGGIO Raduno nazionale 3Âş Camel Day a Latina presso centro fieristico, evento FMI d’eccellenza aperto a tutti i tipi di moto. M.C. I Tuareg, tel. 348-5277457, 393-1017589, 339-1624902, 347-9848515, www.ituareg. it, email ituareg@alice.it

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DOMENICA 22 MAGGIO Motoraduno nazionale per moto d’epoca a Pico (FR) M.C. Ruote Libere Pico, tel. 338-9950220, tommasopezzella@libero.it M Motoraid d’epoca Gruppo 2 a Cantalice ((RI) e mostra statica moto d’epoca (sabato e domenica). M.C. ‘97 S. Rufina, tel. 3389 9074981, 346-3031170, www.motoclub97. n net, email motoclub97@libero.it

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1Calabria VENERDĂŒ 20 - DOMENICA 22 MAGGIO 17Âş Motoraduno d’ecccellenza CittĂ di Scalea (CS) M.C. Scalea, tel. 098590604, 338-6385692, 335-6092689, fax 0985-90710, www. motoclubscalea.it, @ email romanomoto@ tin.it

DOMENICA 22 MAGGIO 1Âş Vesparaduno re-gionale CittĂ di Rossb sano (CS) Vespa Club 8110914 email il Rossano Calabro, tel. 329 329-8110914, rossano@vespaclubditalia.it

1Sicilia SABATO 21 - DOMENICA 22 MAGGIO S Motoraduno “Sulle Strade della LegalittĂ â€? a Corleone (PA) M.C. I Saracini Corleone, tel. 333-4873200, 338-1032134, 3394 4367439, www.isaracinicorleone.com, email news@isaracinicorleone.com Raduno Vespa “Sapori del Tirrenoâ€? a Furnari (ME) Vespa Club Furnari, tel. 320-0397320, 347-7736986, www.vespaclubfurnari.it, email vespaclubfurnari@ hotmail.com 5Âş Etna Day Triumph a Catania per info www.etnadaytriumph.com

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CORSA A OSTACOLI ALLA FRONTIERA A volte possono essere violate con facilitĂ , altre si trasformano in trappole tremende LA SETTIMANA scorsa mi sono occupato dei brutti fatti di Marrakech, dunque resto in Marocco per solidarietĂ . Spero non vi dispiaccia. Anzi, stavolta voglio ripartire dal Marocco per raccontarvi di curiosi impicci burocratici e conseguenti storie di corse in moto ad ostacoli. SpecialitĂ di cui la FIM dovrebbe prima o poi occuparsi, istituendo apposito campionato nel quale potrei sicuramente piazzarmi bene. Degli ostacoli di cui parlo, infatti, che si chiamano frontiere e dogane, è pieno il mondo. Di piĂš, tutto il mondo è una specie di frontiera storta. Anche se l’unico scopo che razionalmente riesco a riconoscervi, oltre quello di spaccare i marroni ai motoviaggiatori, è di garantire la riproduzione pura e semplice dell’egoismo. Se ne vedete o ne sapete altri, di scopi delle frontiere, vi prego vivamente comunicatemeli. Il tal caso ve ne sarò grato, perchĂŠ vorrĂ dire che non avrò sbattuto via intere giornate della mia vita, condite da incazzature infinite, solo perchĂŠ il sistema di controllo autoreferenziale dei prepotenti di ogni latitudine, razza, colore e credo, potesse bellamente profittare di un diritto accampato sul suolo di Gaia che fino a prova contraria madre natura non ha mai concesso a nessuno, nĂŠ specie vivente, nĂŠ specie inanimata. Vabbè, torniamo nei ranghi. Il buffo delle frontiere/dogane è comunque che a volte possono essere violate con una facilitĂ disarmante, tanto che sei costretto a chiederti “tutto qui? siamo sicuri?â€?, mentre altre volte si trasformano in tremende macchine belliche, caricate con miscele letali di regolamenti borbonici, stupiditĂ , zelo, piĂš altri insondabili ingredienti a caso cucinati a fuoco lentissimo, in base alle circostanze del momento, all’aspetto del viaggiatore, al numero di mosche che ronzano nell’ufficio, alla posizione degli astri in cielo o al lavoro piĂš o meno riuscito dell’intestino crasso del doganiere di turno. Fa sicuramente parte del primo tipo l’esperienza in Marocco con cui voglio cominciare. Risalente ad appena l’anno scorso. Quando, dopo una rocambolesca traversata di Gibilterra con mare forza sette e vomito libero per tutti, arrivo a Tangeri coi meridiani ancora annodati attorno al collo e i paralleli infilati a mo’ di salvagente. E con una propensione al sorriso pari a zero... Esco scombussolato dalla nave, sgasando la mia “mukkaâ€?, mentre sul molo dilaga una ressa simile ad uno sbarco di profughi. Sono l’unico motociclista. Ad un tratto mi s’avvicina un cefalo in

IN MOLTE NAZIONI LE FRONTIERE SONO DEI LUOGHI OVE LA BUROGRAZIA REGNA SOVRANA. NON DI RADO SI RIMANE ALLA MERCÉ DI PREPOTENTI DI OGNI LATITUDINE, RAZZA, COLORE E CREDO. MA NON SEMPRE Ăˆ COSĂŒ...

borghese che mi chiede i documenti. Li chiede solo a me. Non ha però addosso alcuna mostrina, per cui lo mando per direttissima a cagare. Quello offeso se ne va. La calca degli sbarcati s’è fatta intanto infernale. Capire la logica della fila è impossibile, ci rinuncio. Esauriti i pochi minuti residui di pazienza, apro il gas e dribblo gipponi e caravan di turisti rassegnati, portandomi d’autoritĂ verso la zona uffici. Trovo un poliziotto inattivo, in divisa, e gli pianto in mano il passaporto. Lo guarda, mi guarda. Ci guardiamo. Quindi timbra con posata rassegnazione. Ăˆ bastato il mio occhio torvo. Riprendo il passaporto timbrato, inforco la moto, accendo il motore, supero la sbarra di confine, vado. Nessuno mi ferma, nessuna anima mi chiede niente. Sono a Tangeri cittĂ . Che sia diventato l’uomo invisibile in sella al primo prototipo di moto invisibile? Mi assale tuttavia un dubbio. Quale? Ve lo dirò la prossima settimana... (continua)

di Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it

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22 MAGGIO 2º Trofeo Città di Otricoli - Coppa FMI a Vallelunga: Trofeo Nazionale MaxiScooter, Premier National Cup, Trofeo del Centauro, SuperTwins, Roadster Cup, Continental Black Cup Gentlemen’s M.C., tel. 06-4958492, fax 06-4466600, 06-94810284, www.gmc-roma.it, email info@gmc-roma.it Trofei Honda MiniGP a Corridonia (MC) M.C. Drake, tel. 0733-435539, fax 0733432455, www.cogiskart.it, info@cogiskart.it Campionato Alpe Adria a Brno (Rep. Ceca) Automotodrom Brno A.S., tel. +420 5 46 216 216, fax +420 5 46 216 216, www.automotodrombrno.cz, amd@automotodrombrno.cz

1Cross 20 - 21 MAGGIO Mondiale - Campionato freestyle a Basilea (Svizzera) St. Jakobshalle Basel, tel. +41 (0)61 317 82 22, fax +41 (0)61 317 82 82, www.nightofthejumps.com

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Memorial G. Barzaghi interregionale a Bosisio Parini (LC) M.C. Parini, tel. 031865424, 031-876196 crossodromo, fax 031865424, www.motoclubparini.it Campionato trentino MX1-MX2 e minicross a Pergine (TN) M.C. Pergine, tel. 0461-534144, 328-3636093, fax 0461822604, motosalonetommasi@tin.it Campionato friulano cross e minicross a Cordenons (PN) M.C. Fanna, tel. 042777038, fax 0432-900456, fanna@motoclubfmi.it, motoclub.fanna@email.it Campionato veneto cross e minicross a Finale Emilia (MO) M.C. Mouse, tel. 3475154666, fax 0425-756759, www.motoclub. it, email mouse@motoclub.it Campionato abruzzese-molisano cross e minicross a Riccia (CB) M.C. Riccia, tel. 339-4366649, 328-3239858, 320-8691320. Campionato campano cross e minicross e Trofeo interregionale Ultracross a Ripi (FR) M.C. Ultracross, tel. 340-1547246, 348-7346568, fax 081-19319272, www.ultracross.it, email info@ultracross.it Campionato siciliano a Carlentini (SR) crossodromo Hi-Fly M.C. Carlentini, tel. 338-2462256, 327-8363862, fax 0909080127, email m.c.carlentini@alice.it

Campionato sardo minienduro a Maracalagonis (CA) M.C. Team Xtreme, tel. 3297218051, teamxtreme@motoclubfmi.it Trofeo Skube a Cravanzana (CN) Cross Club Montà, tel. 339-3210754, fax 017365233, email 2sp-moto@libero.it Italiano XCC Cross Country, terza prova a Pomarance (PI) M.C. Pomarance, tel. 3282167051, www.xcc-racing.com

1Supermotard

21 MAGGIO

22 MAGGIO Campionato toscano a Isola d’Arbia (SI) M.C. Siena, tel. 0577-42341, 338-1501964, fax 0577-41190, info@motoclubsiena.it Campionato sardo Supermotard e Trofeo Sardegna Quad ad Alghero (SS) M.C. Riviera del Corallo, tel. e fax 079 952974, email antonyspa@libero.it TTSupermotard, seconda prova a Moncalieri (TO) pista Club Des Miles Centaura. org, tel. 327-4563585, www.ttsupermotard. com Trofeo regionale Sicilia a Triscina di Castelvetrano (TP) Circuito Triscina, tel. 0924534489, 339-8134333, www.circuitotriscina. com. M.C. Dream Team, tel. 091-6721887 anche fax, email raffaele.pirri@libero.it

1Enduro 22 MAGGIO Italiano - Campionato Major a Brallo di Pregola (PV) M.C. Valli Oltrepò, tel. e fax 0383-365354, www.motoclubvallioltrepo. com, email ferro.home@gmail.com Campionato lombardo Minienduro e motoelettriche a Lumezzane (BS) M.C. Lumezzane, tel. e fax 030-872557, email motoclublumezzane@libero.it

1Trial 21 - 22 MAGGIO Mondiale - Gran Premio di Francia a Bréalsous-Montfort Acl Brealaise, tel. 00 33 609 703 998, fax 00 33 299 305 842, email yves@ acl-breal.com, www.trialonline.org

22 MAGGIO Master Beta nazionale, seconda prova a Montoso (CN) A.M.C. Gentlemen’s, tel. 0121-78049 anche fax, email gentlemens@ dag.it - www.masterbeta.it Gara Alltrial a Morgongiori loc. Is Benas (OR) M.C. Arborea, tel. 347-6890955, 3471915908, fax 0783-030195, www.motoclubarborea.com

1Speedway Mondiale - Campionato Junior under 21, round di qualificazione 4 a Malmö (Svezia) MK Taendstiftet, tel. +46 40 499 645, www. gnistorna.se, email info@gnistorna.se Mondiale - Campionato Junior under 21, round di qualificazione 5 a Gorican (Croazia) Speedway Club Unia, tel. e fax +385 406 55525, www.speedway-unia.hr, email darija.pavlic@gmail.com FIM Flat Track Test Meeting a Lonigo M.C. Lonigo, tel. 0444-831894, fax 0444-835144, www.motoclublonigo.com

1Minimoto 22 MAGGIO Trofeo Pasolini - La rotonda dei Campioni, gara nazionale sul lungomare di Rimini Nuovo M.C. Renzo Pasolini, tel. 0541-786660, fax 0541-786601, www.motoclubpasolini.it, info@motoclubpasolini.it

1Scooter 22 MAGGIO Trofei Malossi Sicilia scooter e ciclomotori a Favara (AG) Trofei Malossi: trofei.malossi. com. Pista di Favara: tel. 0922-416375, 3346106106, www.concordiakarting.it, email concordiakarting@libero.it

1Quad

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22 MAGGIO

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