7 giugno - Motosprint 23

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PROVA VERITÀ Triumph Street Triple R

23 7/13 GIUGNO 2011 Settimanale Anno XXXIV Fascicolo 1724

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Euro (Italy only)

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SUPERBIKE Bis di Checa negli USA Misano ultima spiaggia per Biaggi e Melandri CROSS Tra Cairoli e Desalle solo 6 punti RALLY Sardegna a Coma

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

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NUMERO SPECIALE 132 PAGINE

MOTOGP CATALUNYA Stoner picchia duro il primato di Lorenzo vacilla Dovi, Rossi e Simoncelli accusano il colpo

Mano

di pietra

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Sommario numero 23/2011

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

16

1IN PISTA

Superbike Round USA a Salt Lake City MotoGP GP Catalunya. Tutto sulla quinta prova del Mondiale a Barcellona Moto2 GP Catalunya 125 GP Catalunya

28 38 62 68

1FUORISTRADA

Cross GP Francia MX1 e MX2 a St. Jean d’Angely 82 Rally Sardegna Rally Race 90 Speedway Italiano individuale a Lonigo 96 Speciale Freddie Spencer in Italia per il flat track 98 Sportitalia Gare nazionali e campionati regionali 100

1SU STRADA

Prova verità Triunph Street Triple R Prova novità Honda CBR250R Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

104 110 114 116 120

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 122

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

130

1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Akira Nishimura Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

24 26 112 116 119

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

È diventato un Mondiale di signorine INVIO questa mail convinto che non verrà pubblicata ma scrivo ugualmente come sfogo, contro un Motomondiale da signorine (non me ne voglia il gentil sesso), privo di umanità e completamente piegato alle volontà di poteri forti quali sponsor, TV, ecc... Il mio sfogo parla di giornalisti che alimentano le polemiche, crisi che si cerca di arginare nel modo sbagliato (non sarebbe meglio meglio tagliare sulla fornitura di gomme o sulle hospitality, ricche ingombranti e dispendiosissime?), un ambiente che ha perso spontaneità (alle nove di sera il paddock è vuoto e i piloti parlano tra loro solo in sala stampa. In ogni fine settimana di gare a far parlare sono le polemiche, le scenette, i teatrini, inutili messe in scena che poco hanno a che fare con uno sport nel quale l’odore della benzina e le mani sporche dei meccanici (nemmeno loro si sporcano più) dovrebbero sovrastare i capricci dei piloti che con le loro polemiche sulla pericolosità dell’uno e dell’altro vogliono trasformare il nostro sport nella F. 1. Poi il bello è che entrambi imoralizatori si comportano nel modo che tanto deprecano. Nessuno ricorda cosa succedeva negli anni Ottanta e Novanta (e anche prima), ma io sì, i confronti anche duri, in pista ci sono sempre stati e la grinta è un bagaglio indispensabile in questo sport: senza slanci agonistici non si arriva da nessuna parte. IMMAGINE “RUSTICA” SCATTATA IN UN BOX DI UNA TRENTINA DI ANNI FA... DA ALLORA NON TUTTO È CAMBIATO IN PEGGIO.

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Infine, il pubblico, anche questo negli anni ha subito un abbruttimento radicale: sino a 15 anni fa (ma anche meno) il pubblico dei GP era poco ma buono, appassionati che avevano idea di cosa stavano vedendo, applausi per tutti i piloti, molte moto fuori dai cancelli e un atmosfera bellissima; oggi ci sono molti spettatori in più, dei quali più della metà non sa nulla di moto, sono lì per moda, il tifo è da stadio e prende di mira alcuni piloti fischiandoli ed insultandoli, e di moto ai gp se ne vedono sempre meno. La colpa la attribuisco (bonariamente) a Valentino Rossi che ci ha dato tante emozioni ma purtroppo ha avvicinato al motociclismo troppa gente. Spero solo che dopo Valentino passi anche quest’orda barbarica e si ritorni ai “Pochi ma buoni”. Marco Chioino

CON LA SUA lettera farcita di luoghi comuni e rimpianti, Marco “il moralizzatore” ci offre lo spunto per chiederci se si stava davvero meglio quando si stava peggio, oppure questa considerazione sia solo figlia dell’immagine “idilliaca” e non del tutto reale che abbiamo di un certo periodo della nostra vita. Negli anni Ottanta/Novanta Gardner non condivideva la stessa conferenza stampa con Lawson sebbene corressero per la stessa Casa (la Honda) e lo stesso sponsor; Rainey non voleva in squadra quel rompiscatole di Kocinski; I top rider della 500 se la prendevano con Chili “succhiascie”; qualche conto si regolava alzando le mani... Randy Mamola dispensava teatrini non sempre da ridere (una volta ad Assen cappottò nel “warm up lap” per dare spettacolo su una ruota...); il paddock dopo le nove era deserto. Oggi ci sono più organizzazione e più sicurezza; più soldi per tutti e più copertura televisiva, che non infastidisce chi nella grande stagione 1981 di Marco Lucchinelli ricorda di avere visto soltanto la metà delle gare perché questo passava il convento... Ci sono anche meno spettatori in circuito di allora, non di più, perché una volta se volevi vedere le moto era in pista che dovevi andare, mica potevi metterti bello comodo sul divano... Se qualcuno ha nostalgia della banda del telex me lo faccia sapere. Io ho cominciato con la “Lettera 35” e sono convinto che scrivere al computer e spedire il pezzo con un “clic” sia molto meglio... Ricordatemelo, quando in un rigurgito di nostalgia cercherò di convincervi che in quel foglio di carta che usciva dalla macchina da scrivere c’era più poesia...

IN BREVE

MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO

LA SBK IN DIFFERITA A NOTTE FONDA NON VA Una critica a La7. Si lamentano che la Superbike in TV non decolla, ma poi la gara in America va in differita a notte fonda. Gli appassionati vogliono la diretta, non la differita dopo mezzanotte, perché il giorno dopo si lavora! Maurizio ANCORA UN GUARD RAIL CHE DEFINIREI... CASUAL Vi invio queste foto di un altro guard rail (il primo è stato pubblicato sul n. 20) a mio avviso assolutamente non a norma. Si trova sulle colline parmensi in località Bore. Daniele Maggi Piacenza

IL FLAT TRACK NON SOPPIANTERÀ LO SPEEDWAY Noto con stupore che la specialità “flat track” starebbe soppiantando lo speedway. Ho visto la prova di Treviso dell’8 maggio ed ho notato, assieme all’esiguo pubblico, scarso interesse per questo nuovo tipo di specialità. Qualcuno sa spiegarmi dove sta la maggiore spettacolarità di questa nuova discliplina? Bruno Murer Valdobbiadene (TV)

Chi ha detto che il flat track soppianterà lo speedway? Magari può affiancarlo... MEGLIO CHE SIMONCELLI RIMUGINI TRA SÉ E SÉ... Leggo sul n. 21 che Simoncelli ne ha per tutti... Compresa la Honda che in passato ha dato il benservito a fior di campioni solo per semplici divergenze di opinione. Quindi il buon Sic misuri bene la lingua e se proprio ci tiene, rimugini tra sé e sé! Rossino Rosi

In realtà Marco, per la Honda, ha espresso solo parole di elogio e ringraziamento...

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SFIDA IL GIORNO. CONQUISTA LA NOTTE. BOSS BOTTLED E IL NUOVO BOSS BOTTLED. NIGHT. LE FRAGRANZE PER L’UOMO.


Lettere

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“GIALLO” A LE MANS QUEL SORPASSO PROIBITO...

Vorrei soltanto un’informazione completa, nel bene e nel male. Bastian Contrario

EBBENE SÌ, né sul numero 20 né sul 21 avete parlato del sorpasso fuorilegge di Valentino Rossi a Dovizioso a Le Mans, effettuato con le bandiere gialle sventolanti… Eppure sulla Gazzetta dello Sport abbiamo visto sia le foto che l’intervista che gli hanno fatto, dove lui chiaramente si è arrampicato sugli specchi… Capisco che Rossi sia un idolo, che abbia molti tifosi, ma per rispetto a quelli che non lo sono, almeno un accenno dovevate farlo. Anche lui commette degli errori ed invece si è parlato e straparlato degli errori di Biaggi & Simoncelli. Lo so, adesso mi manderete a quel paese, io, però non penso di aver detto un’eresia.

A PENSARE male ogni tanto ci si azzecca, ma non sempre... Non abbiamo scritto del sorpasso in questione semplicemente perché non c’è mai stato. Puoi verificare sul web, dove troverai le immagini che chiudono il caso.

JOEY DUNLOP COMUNICARE SENZA PAROLE

articolo, foto e palmares ci fanno capire che siamo di fronte a una leggenda. Non sapeva comunicare? Ma chi se ne frega?! Chi fa le curve a 250 km/h su uno stradale non ha bisogno di dire le stupidaggini che si sentono dai piloti di oggi. Non posso fare a meno di fare un confronto con i “bambini” capricciosi citati nelle pagine precedenti. E vogliamo mettere Dunlop con la sigaretta in bocca con il Biaggi che per far vedere il tetrapack dello sponsor in TV ogni due secondi fa finta di bere? Matteo Bertoldi Lavarone (TN)

HO APPENA finito di leggere per la seconda volta l’articolo su Joey Dunlop (n. 21). Prima di tutto complimenti a Mario Donnini che lo ha scritto: sono in camera mia ma dopo due righe mi pareva di essere all’isola di Man... Che personaggio, Joey Dunlop:

JOEY Dunlop è fascino e leggenda. È l’eroe di circuiti fuori dal tempo, un uomo di cui è inevitabile innamorarsi. Ma la storia del motociclismo è fatta anche di campioni giovani e un po’ ingrugniti, di sponsor e testimonial.

SPORT MASCHIO MA RICORDIAMOCI CHE CI SI FA MALE L’INCIDENTE tra Simoncelli e Pedrosa a Le Mans ha scatenato orde di giornalisti, commentatori, manager, ingegneri, tecnici, meccanici, esperti, opinionisti, psicologi, filosofi, e via dicendo. Ovviamente ognuno è convinto di possedere la verità assoluta e si sente in dovere di comunicarla al mondo. Così anch’io vorrei esprimere la mia opinione... Detto che Simoncelli ha causato la caduta di Pedrosa involontariamente, non mi è piaciuto il tentativo di molte persone di addossare la responsabilità dell’incidente a Pedrosa. Simoncelli è un ragazzo simpaticissimo, brillante e velocissimo (anche se cade un po’ troppo). Sarebbe stato bello che in una si-

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Lettere

tuazione del genere lui per primo avesse avuto la lucidità per dire: «Scusate ho commesso un errore». Perché imparando dai propri errori si diventa uomini migliori (non solo sotto l’aspetto sportivo). Vorrei anche che i “cosiddetti” addetti ai lavori la finissero di rompere le scatole con la storia del motociclismo sport “maschio” e del “correre in moto non è musica classica”. Sappiamo tutti che una gara ricca di sorpassi è più bella di una senza sorpassi, però le gare non possono diventare sfide tra gladiatori. Dobbiamo sempre ricordarci che una caduta non è mai piacevole. Paolo Barlaam Agrate Brianza (MB)

APRILIA MOTÒ LE BUONE RAGIONI DEL FIASCO COMPRENDERE il fiasco - meritato - della Motò, di cui scrive Rivola sul n. 19 è in realtà semplice, a mio avviso, e provo a sintetizzare così: i designer di cose “altre”, perfino Giugiaro, hanno praticamente sempre fallito con le moto, che richiedono cultura motociclistica; Starck è quanto di più lontano... In un’intervista, disse che nelle sue otto case teneva sei Kawaski W650, che gli piacevano molto, e un paio di Harley. La HD è la HD, divide nelle passioni e nei giudizi, ma è a suo modo intoccabile, ma con sei Kawasaki W650... non si può dire di essere lanciati verso l’innovazione. La Motò è barocca, ci sono componenti in plastica, come il porta attrezzi, che scimmiottano imperdonabilmente le forme meccaniche del propulsore. La sella è dello stesso colore grigio opaco della moto parte telaistica e parte carrozzeria, non c’è “stacco” tra le funzioni. E non dimentichiamo che la Motò non stava bene in strada e non “pescava benzina” quando il livello era sotto un certo... livello, nel serbatoio! Marco Franceschini

INGIUSTIZIA AMERICANA IL 3 FEBBRAIO 2010 mio marito Alessandro ha avuto un piccolo incidente con la sua moto, una Honda CBR 600RR, in autostrada in California. Ha subito chiamato e pagato (195 dollari) il carro attrezzi e la sua moto è stata trasportata presso un’officina non lontana, dove l’ha lasciata affinché venisse riparata. Contestualmente, ha firmato un documento con il quale richiedeva una stima dei danni. Nei giorni e mesi successivi Alessandro ha cercato di contattare telefonicamente e via e-mail l’officina senza mai riuscirci, ha lasciato numerosi messaggi nella segreteria, e non è maii stato richiamato. È andato là di persona, ma il proprietario e gestore, tal Victor Ruvalcaba, non era mai presente, e nessun altro sembrava sapere nulla della sua moto. A causa di impegni professionali e personali sono trascorsi alcuni mesi prima che nel mese di agosto andassi io all’officina. Ho chiesto notizie sulla moto e nessuno ha voluto rispondermi, così ho aspettato il famoso proprietario e gestore, Victor, il quale mi ha candidamente informata che il veicolo era stato venduto i primi giorni di marzo, senza avvisarci. Questo appellandosi a un presunto cartello esposto nel suo negozio (mai visto) in cui sarebbe stato scritto che i veicoli non reclamati venivano gravati di un costo giornaliero di 35 dollari per il deposito, e in seguito venduti per fronteggiare queste spese. La cosa incredibile è che ovviamente mio marito non aveva abbandonato la sua moto, ma l’aveva lasciata in consegna al negozio affinché la riparassero, ed ha tuttora il certificato di possesso del veicolo. Ma Victor si è rapidamente sbarazzato della moto dando mandato ad un “Lien Office” (ufficio di pignoramento) per la messa all’asta. Il “Lien Office” (Ritter Lien Sales) a sua volta avrebbe dovuto spedirci una lettera (in posta ordinaria, perché il veicolo era stato valutato meno di 4000 dollari) per avvertirci che il veicolo sarebbe stato messo all’asta se non reclamato entro circa trenta giorni. Le poste americane (USPS) sono un’agenzia indipendente del Governo degli Stati Uniti e funzionano egregiamente, al punto tale che qui è uso comune spedire tutto per posta, persino gli assegni. Eppure la lettera con l’annuncio della data dell’asta non è mai stata recapitata; viene da pensare che non sia mai stata spedita, ma

questo è impossibile da verificare. La moto è stata così venduta a un prezzo di gran lunga inferiore al suo reale valore di mercato, e poi rivenduta una seconda volta ad una cifra ancora inferiore, poi se ne sono perse le tracce. Abbiamo consultato un avvocato, che ci ha consigliato, data la cifra troppo “bassa” di difenderci da soli di fronte ad un giudice di pace, facendo un cosiddetto “small claim”. Abbiamo quindi denunciato Victor, ed a gennaio 2011 c’è stato un breve processo. Un mediatore autorizzato dalla corte si è offerto di cercare un accordo. In più di un’ora di colloquio abbiamo dovuto mostrare tutti i documenti in nostro possesso, e Victor ha detto di essere un onesto negoziante, che sapeva riconoscere i suoi clienti, e quando aveva visto mio marito (appena caduto dalla moto), aveva capito che non gli avrebbe pagato le riparazioni. Al termine dell’incontro, il mediatore ci ha comunicato che Victor ci offriva uno sconto su tutti i nostri prossimi acquisti presso il suo negozio! A quel punto siamo ricorsi al giudice, che è stato estremamente sbrigativo. Victor non ha portato nessun documento, ma in America tutto funziona “sulla parola” e la presunta “buona fede”, quindi il giudice si è fidato delle sue parole. Anche presentare reclamo presso il Better Business Bureau (una sorta di associazione dei consumatori) è servito a poco: ci è stato risposto che dopo due tentativi non hanno ottenuto riposta da parte dell’officina “Moto Club di Santa Monica”, e siamo stati informati che sussistono a carico della suddetta attività commerciale due reclami precedenti, anche questi non risolti. Questa è stata la nostra esperienza con la “giustizia” americana. Claudia Introno

Nuovo Ducati Diavel:

Sparire in un istante. Restando al centro dell’attenzione. Magica bellezza, muscolare e innovativa. Sorprendente seduzione di agilità e maneggevolezza. Irresistibile adrenalina di 162 CV sempre sotto controllo dei tre Riding Mode e del Ducati Safety Pack (ABS + Ducati Traction Control). Catturare ogni sguardo anche quando decidi di sparire in un istante. È questa la magia del Diavel. ducati.it

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di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

L’ALBERELLO DELLA DISTRIBUZIONE Soluzione funzionale ma poco diffusa VORREI che lei mi spiegasse i pregi ed i difetti del comando della distribuzione ad alberello e coppie coniche, soluzione raffinata ed elegante ma poco diffusa. Stefano Redolfi

IL MOTORE DELLA KAWASAKI W800 (SOPRA) MONTA ANCORA LA DISTRIBUZIONE AD ALBERELLO E COPPIE CONICHE, NEGLI ANNI ‘50 UTILIZZATA ANCHE SULLE NSU DA GRAN PREMIO.

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VERI e propri limiti tecnici non ce ne sono. Il confronto tra le cascate di ingranaggi ed i sistemi ad alberello e COPPIE CONICHE finisce alla pari, sotto l’aspetto della funzionalità. Questo non vuol dire, però, che non ci siano delle differenze. In primo luogo, a livello di prezzo. Fin da quando iniziarono a diffondersi le distribuzioni con uno o due alberi a camme in testa è stato chiaro che i sistemi di comando che si potevano adottare erano tre: quello a cascata di ingranaggi, quello, appunto, ad alberello e coppie coniche e quello a catena. Quest’ultimo era più economico, ma anche meno longevo, meno affidabile (dati i tempi) e meno rigoroso. Le catene tendevano ad allungarsi dopo chi-

lometraggi relativamente contenuti, a causa dell’usura che aveva luogo nelle articolazioni. La situazione era ovviamente peggiorata dalla forte irregolarità di rotazione degli alberi a camme nei motori monocilindrici o dotati di due cilindri a V. Il problema principale, però, era costituito dalla mancanza di sistemi di tensionamento efficaci e affidabili. Per questa ragione i tecnici hanno preferito per lungo tempo affidarsi agli altri due sistemi di comando. Che per molti anni se la sono giocata, in quanto a diffusione. Se si esamina la situazione in dettaglio, non è difficile rendersi conto del fatto che, per ottenere un funzionamento silenzioso, gli ingranaggi conici devono avere delle dentature elicoidali. Inoltre richiedono una notevole accuratezza non solo a livello di lavorazioni, ma anche per quanto riguarda il montaggio, il che ovviamente incide sui costi. In ciascuna delle due coppie è necessario regolare con

grande precisione non solo il gioco, ma anche il contatto tra i denti. Poi, occorre anche considerare il fatto che, data la forma conica degli ingranaggi, vi sono delle spinte assiali con le quali fare i conti. Ci vogliono almeno due cuscinetti per ogni coppia di ingranaggi, a sfere, dei quali almeno uno in grado di sopportare impunemente gli errori di allineamento creati dalla espansione termica dei componenti (la testa si dilata in misura maggiore, rispetto al basamento). La variazione della distanza tra gli assi dell’albero a gomiti e dell’albero a camme, causata essa pure dalla dilatazione, può essere compensata agevolmente dividendo l’alberello che collega le coppie coniche in due parti, vincolate per mezzo di un manicotto ed un giunto scanalato (o a baionetta, come nei motori Ducati di una volta), o di un giunto di Oldham. In conclusione, si tratta di un sistema affidabile e preciso, ricco di fascino dal punto di vista meccanico, ma costoso e complesso. Le cascate di ingranaggi sono complessivamente più semplici. Inoltre, hanno un minore ingombro assiale (e si tratta di una “voce” di notevole importanza!), che consente loro di essere agevolmente alloggiate in strette cartelle piazzate tra i cilindri, a lato della bancata o

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Officina

perfino dietro di essa. Storicamente, a parte notevoli eccezioni in campo aeronautico (dove la soluzione per la verità dominava la scena) e in motori automobilistici da competizione degli anni Trenta, i comandi ad alberello e coppie coniche hanno trovato principalmente impiego in motori a uno o due cilindri; generalmente si trattava di realizzazioni motociclistiche di alte prestazioni. Ricordo i mitici monocilindrici Norton e i Velocette, oltre ai nostri Ducati, tanto da competizione quanto di serie (questi ultimi, con distribuzione monoalbero. Gli ultimi sono stati i 1000 del 1985). La soluzione, inoltre, è stata a lungo particolarmente cara alla scuola mitteleuropea, da sempre amante della bella meccanica. Adottavano comandi ad alberello e

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COPPIA CONICA

DUE RUOTE COSTITUITA DA ESA DENTATE IN PR ENTE NS CO , RO LO TRA L MOTO DE NE IO SS LA TRASMI ENTI AV RI BE TRA DUE AL NE ASSI DI ROTAZIO RI, PERPENDICOLA ATI IN CL IN UE NQ O COMU ALL’ALTRO L’UNO RISPETTO

coppie coniche alcuni splendidi Jawa e CZ da competizione degli anni Cinquanta e Sessanta, tanto mono quanto bicilindrici, e i fantastici NSU da Gran Premio di 125 e 250 cm3, vincitori di quattro mondiali nel biennio 1953-54 e anni luce avanti rispetto alla concorrenza dell’epoca in quanto a prestazioni; in campo auto ci sono stati gli eccellenti Porsche 547 a quattro cilindri contrapposti (in ciascuno dei quali erano im-

piegati ben 11 ingranaggi conici!). Poi questa soluzione tecnica è stata abbandonata progressivamente. Gli ultimi motori di serie ad impiegarla, fino a qualche anno fa, erano stati i grossi bicilindrici Ducati. Poi è arrivato il bicilindrico parallelo Kawasaki W 650, evolutosi nell’attuale W 800, che la ha adottata per ragioni di marketing, assai più che per motivi tecnici. La Casa giapponese voleva infatti realizzare una moto old style che si distinguesse a livello estetico e magari anche per qualche soluzione particolare. Questa è ricca di fascino e non passa certo inosservata… Per completezza di informazione, ricordo che negli anni Sessanta è apparso un altro sistema di comando della distribuzione, largamente utilizzato in campo auto ma che ha trova-

to solo pochi (anche se rimarchevoli) impieghi nel nostro settore. Si tratta di quello a cinghia dentata, usato per la prima volta nel 1962 sul motore monoalbero della Glas 1004, progettato dall’ingegnere Ischinger, e successivamente adottato anche dalla Pontiac e, dal 1966, dalla Fiat. In campo moto questo sistema di comando è stato impiegato per la prima volta nel 1971 sulla bicilindrica Ducati 500 da GP, nella versione sperimentale sviluppata da Renato Armaroli. La prima moto di serie ad impiegarla è stata la Morini 3 ½, presentata nel 1971 ma entrata in produzione un paio di anni dopo. Nel 1975 è stata la volta della Honda Gold Wing. La Ducati Pantah, progenitrice di tutte le successive bicilindriche di Borgo Panigale, è apparsa alla fine del 1977, per

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Officina RADICE FILETTATA

entrare in produzione nel 1979. Le cinghie dentate non hanno veramente “sfondato” in campo moto (se si eccettuano le moto già dette, sono state impiegate solo sui motori Rotax monoalbero raffreddati ad aria e sui bialbero Gilera della serie iniziata con la non dimenticata Dakota). Ben diversa è stata la storia nel settore automobilistico, dove la loro diffusione è tuttora superiore a quella della catena. Una cinghia dentata è costituita da un corpo in gomma sintetica (oggi si impiega quella nitrilica idrogenata, contraddistinta dalla sigla HNBR), nel quale è annegata una serie di rinforzi, di norma costituiti da cords (tortiglie) in fibra di vetro. Sulla superficie di lavoro, al fine di proteggerla dall’usura, è applicato un tessuto in nylon.

LA CANDELA SU UN 2T COME PASSARE DA DENSO A NGK NON ho ancora capito come vengono classificate le candele dei motori a due tempi, pertanto non so quale scegliere per ottenere una migliore combustione e, quindi, un incremento delle prestazioni del motore. Io utilizzo una Sherco ST 290 del 2011, sulla quale monto una candela Denso W16EPR-U. Vorrei provare una NGK e non

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so se optare per una BPR 5 ES o una BPR 5 EIX. È vero che la lettera R nella sigla abbasserebbe il rendimento della bobina? Belletto Paolo Giaglione (TO)

TANTO che si tratti di una moto da trial quanto che si tratti di un modello di altro genere, resta il fatto che a far testo sono sempre le prescrizioni della Casa. Se le dimensioni, le varie “voci” (tipo di elettrodo, materiale, eccetera) e il grado termico sono quelli corretti, non ha in effetti importanza il tipo di impiego al quale viene adibita la moto. Dunque, che sia da trial, naked, da gran turismo o altro, non cambia le cose. I motori da trial sono ben poco spinti. Girano piano e hanno pressioni medie effettive modeste. Di conseguenza, non ci si deve sorprendere che i costruttori prescrivano per essi delle candele con grado termico piuttosto basso (come quelle che si impiegavano su molti motori di tipo “turistico” di una volta). Veniamo ora al suo caso specifico. Se la candela montata in origine era una Denso W 16 EPR–U, occorre attenersi alle tabelle di comparazione, fornite dai costruttori. Per motivi di sicurezza (un errore, benché assai improbabile, può sempre scappare…) facciamo un con-

DRICA È LA PARTE CILIN ICO LL TA ME O RP DEL CO A, DOTATO DELLA CANDEL ESAGONO DI UN APPOSITO E SI VA CH A, VR NO MA DI L FORO AD AVVITARE NE A. ST TE A DELL

fronto incrociato, basandoci tanto su quelle fornite dalla NGK, quanto di quelle della Denso. La candela che deve venire montata è dotata di resistore (per impedire disturbi radio) e ha l’elettrodo centrale prominente. La RADICE FILETTATA ha un diametro di 14 mm e una lunghezza di 19 mm. Il grado termico corrisponde a quello che la NGK indica con il numero 5. Se proprio vuole passare dalla Denso alla NGK, secondo le tabelle di entrambi questi produttori deve montare una BPR 5 ES. Non è ben chiaro cosa intenda per “rendimento” della bobina. Se la Casa raccomanda l’impiego di candele con resistenza interna, ci si deve atte-

nere alle sue prescrizioni e non si deve pensare che si possano ottenere risultati migliori impiegando quelle prive di resistore. Pure per quanto riguarda il fatto che cambiando il tipo di candela si potrebbe “migliorare” la combustione, lasciamo perdere. Semmai, si tratta di un discorso di accendibilità. E comunque i parametri in gioco sono svariati, a cominciare dalla distanza tra gli elettrodi e dalla dosatura della miscela aria-combustibile. L’argomento è complesso e impegnativo e richiederebbe molto spazio per essere trattato come si deve. Qui abbiamo a che fare con un motore di prestazioni modeste, destinato ad un tipo di impiego molto particolare. Meglio attenersi strettamente alle tabelle e lasciare stare ogni considerazione tecnica “profonda”. La NGK BPR 5 EIX corrisponde alla Denso IW 16; in entrambi i casi si tratta di candele con elettrodo centrale all’iridio. SUI MOTORI A 2T È SEMPRE MEGLIO MONTARE LE CANDELE CONSIGLIATE DALLA CASA, ANCHE SE IN COMMERCIO NE ESISTONO DI PIÙ COSTOSE (A SINISTRA UNA ALL’IRIDIO).


A cura di Lucia Voltan

Agli X-Fighters di Brasilia

L’AMERICANO Nate Adams (nella foto) si è aggiudicato la vittoria della tappa brasiliana degli X-Fighters di freestyle. Teatro della gara è stata la “Esplanada dos Ministerios”, il cuore delle funzioni governative nel centro di Brasilia, trasformata in arena per freestyler con 7300 metri cubi di terra, trasportati da 600 camion. Il ventisettenne californiano ha battuto in finale Robbie Maddison. Pubblico record: 100.000 spettatori («Mai visti così tanti» ha commentato Adams). Il norvegese Andre Villa, uno dei favoriti dopo che nel 2010 ha conquistato il secondo posto in classifica generale, si è dovuto arrendere in semifinale, mentre il diciannovenne neozelandese Levi Sherwood è quarto. Nate Adams ora guida la classifica generale con 165 punti, scavalcando Dany Torres, il pilota spagnolo che non ha potuto difendere il suo primo posto a causa di un infortunio che lo ha costretto al riposo forzato. Ora la prossima sfida sarà a Roma, il 24 giugno, allo Stadio Olimpico.

Monticelli nell’euromotard TRASFERTA PIÙ CHE POSITIVA PER TEO MONTICELLI, CHE A PLEVEN, IN BULGARIA, HA VINTO DUE GARE DELLA SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO EUROPEO DI SUPERMOTO. NELLA TERZA MANCHE DELLA CATEGORIA ES OPEN, MONTICELLI SI È PIAZZATO SECONDO. RISULTATI CHE PROIETTANO IL PILOTA ITALIANO IN VETTA ALLA CLASSIFICA, CON UN VANTAGGIO DI 19 PUNTI SU ALESSANDRO TOGNACCINI (DUE TERZI E UN QUARTO).

DE ANGELIS AL RALLY DI MONTECATINI GRANDE APPASSIONATO DI RALLY, COME DIVERSI ALTRI PILOTI DEL MOTOMONDIALE, ALEX DE ANGELIS HA APPROFITTATO DELLA PAUSA TRA I GP FRANCIA E CATALUNYA PER PRENDERE PARTE AL RALLY MONTECATINI TERME E VALDINIEVOLE. AL VOLANTE DI UNA CITROEN DS3 SI È PIAZZATO IN UNA (ONOREVOLE) POSIZIONE DI MEZZA CLASSIFICA. motosprint

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SPEEDWAY UNDER 21

QUELLI CHE VANNO IN FINALE NELLE piste di Diederbergen, in Germania, e Rawicz, in Polonia si sono disputate le due semifinali del Mondiale Speedway under 21 a squadre che hanno portato alla finale di Balakovo in Russia le prime classificate. In Germania è stata l’Australia, che, trascinata dal campione del mondo Darcy Warde ha chiuso a punteggio pieno, a salire sul gradino più alto del podio, precedendo la Danimarca di 5 punti, mentre molto staccate si sono classificate Finlandia e Germania. In Polonia la giovanissima formazione svedese ha dato scacco matto ai padroni di casa, campioni del mondo in carica, riuscendo alla fine di una gara fantastica a vincere con 4 punti di vantaggio; per gli svedesi grandi prove di Sundstroem e di Andersson.

HERMUNEN PRIMO NEL MOTARD TEDESCO Dominio incontrastato per Mauno Hermunen e la SM449 del team Zupin Husqvarna nella seconda prova del campionato tedesco motard svoltasi a Lichtenberg. Hermunen si è imposto con facilità in entrambe le manche della classe S1. GAS GAS A NOLEGGIO PER LA SEI GIORNI ENDURO La Gas Gas Spagna, in collaborazione col proprio importatore svedese, ha organizzato un servizio di noleggio moto per la prossima Sei Giorni Enduro che si disputerà in Finlandia, a Kotka-Hamina, dall’8 al 13 agosto. Sono offerti diversi pacchetti per i clienti Gas Gas; a 750 euro carburante, pasti, ricambi, bevande, supporto e assistenza tecnica. Per chi volesse un meccanico personale il costo è di 2600 euro a cui aggiungere il costo del noleggio di una 250 2T o 300 2T di 2.500 euro. Per informazioni e prenotazioni entro il 30 giugno: officegg@gasgasmotos.es. C0RSI DI ENDURO PER GIOVANI IN SICILIA Corsi di enduro per under 18 in Sicilia: ecco il calendario dei prossimi incontri gestiti dal settore Tecnico Federale FMI: 25 e 26 giugno a Messina (cadetti e mini), 10 e 11 settembre a Palermo (under 18 e mini), 15 e 16 ottobre a Trapani (allenamento collegiale under 18 e mini). Per maggiori informazioni telefonare al 340 2617569 o contattare l’indirizzo mail: sicilia@federmoto.it oppure il sito www.fmisicilia.it

IN BREVE

NATE ADAMS VOLA SUI 100.000

ANTOINE MEO SI IMPONE NELL’ENDURO FRANCESE Antoine Meo detta legge anche nel campionato francese di enduro, giunto alla terza prova. Il campione del mondo in carica, sabato ha effettuato un piccolo errore nell’ultima prova speciale ed ha mancato di un soffio la vittoria di giornata andata a Renet. Domenica, Meo si è riscattato vincendo la classe E2 con la TE310 e la classifica assoluta. Meo è al comando della categoria, a pari punti con Renet.

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MOTO ELETTRICHE

BATTISTINI SULLA CRP

IN PREVISIONE dell’inizio del campionato di moto elettriche TTXGP EU, previsto per il 18 giugno a Silverstone, la CRP Racing raddoppia. Al campione d’Europa 2010 Alessandro Brannetti nella gara inglese verrà affiancato Alex Battistini. Obiettivo dichiarato è dare un impulso allo sviluppo della moto. MONTALBINI BATTE IL FRANCESE COUPRIE NEL CAMPIONATO ITALIANO QUADCROSS A FAENZA, NICOLA MONTALBINI HA BATTUTO IL CAMPIONE D’EUROPA ROMAIN COUPRIE. TERZO AMERIGO VENTURA. NELLA QX2, TRIONFO PER MATTIA TORRACO.

NIENTE CIV A MISANO

CAZZOLA SOTTO I FERRI

LA PLURICAMPIONESSA italiana ed europea femminile Paola Cazzola (sotto) è stata operata d’urgenza lunedì 23 maggio per rimuovere una formazione neoplastica addominale. Tutto è andato per il meglio e la convalescenza sarà di circa 30 giorni, nei quali dovrà evitare sforzi fisici. La campionessa vicentina dovrà quindi saltare il doppio appuntamento del campionato Italiano, il 25 e 26 giugno a Misano.

REED ALLUNGA È CHAD Reed (Honda, sopra) il vincitore della seconda prova della classe 450 del National USA di cross disputata a Freestone. L’australiano della Honda ha centrato una doppietta, chiudendo l’assoluta davanti a Davi Millsaps (Yamaha), quarto e secondo, e Ryan Villopoto (Kawasaki), terzo e quinto. Solo ottavo il campione in carica Ryan Dungey (Suzuki), secondo nella prima frazione. In campionato Reed ha già un vantaggio notevole, 97 punti, contro i 76 del secondo, Villopoto. Nella 250 vittoria per l’ex iridato MX2 Tyla Rattray (Kawasaki), secondo e primo nelle due manche. Il sudafricano ha preceduto il capoclassifica Dean Wilson (primo e terzo) e Kyle Cunningham (terzo e quarto).

«Sono orgogliosa del mio pilota Maverick Vinales. Le moto sono eccitanti e divertenti ma io ho solo un Vespino rosa e sono molto prudente» Paris Hilton (The Tonight Show)

SALITA AL VIA DOPO l’annullamento della prima prova (RadicondoliMadonna Olli) parte la nuova stagione della velocità in salita. La prima delle sette gare rimaste nel calendario 2011 sarà la Carpasio-Pratipiani, in programma il 12 giugno. Seguiranno: Poggio-Vallefredda (26 giugno), Vellano-Macchino (10 luglio), Spoleto-Forca di Cerro (24 luglio), Sillano-Ospedaletto (7 agosto), Castione-Bazzano (28 agosto), Gorno-Oneta (4 settembre). Notizie e classifiche aggiornate al sito www.velocitainsalita.it. motosprint

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Paddock IDENTIKIT SBK INGLESE

LAVERTY RADDOPPIA

GIOVANNI SALA DALL’ENDURO ALLA... VESPA GIOVANNI SALA È STATO NOMINATO SOCIO ONORARIO DEL VESPA CLUB FAENZA IN QUANTO IL CINQUE VOLTE CAMPIONE DEL MONDO DI ENDURO POSSIEDE E SI MUOVE SPESSO CON UNA VESPA PRIMAVERA ET3. NELLA FOTO, SALA CON IL PRESIDENTE LUCA DUMINI.

MICHAEL Laverty (Ducati), fratello maggiore di Eugene, e Shane Byrne (Honda)si sono aggiudicati le due manche della terza prova del campionato britannico di Superbike che si è disputato a Thruxton. Nella prima frazione Laverty, alla prima vittoria nel BSB, ha preceduto Michael Rutter (Ducati), Byrne e John Hopkins (Suzuki). In gara 2 il pilota del team Honda HM Plant ha battuto Peter Hickman (Honda) e Hopkins. In campionato Byrne è al comando con 136 punti davanti a Hopkins, che ne ha 121.

12 GIUGNO A VALLELUNGA

COPPA ITALIA E TANTI TROFEI SI CORRERÀ domenica 12 giugno, a Vallelunga, il terzo appuntamento della Coppa Italia velocità. Più di 300 i piloti nelle dodici sfide in programma: oltre alla Coppa Italia, Trofeo Femminile FMI, Suzuki Gladius Cup, il Kawasaki Ninja Trophy 600 e le tre partenze Honda, Hornet Cup, CBR 600 Cup e CBR 600 F Cup ma anche il Trofeo Italia Pre Gp, il trofeo Italiano Amatori 600 e 1000 e il Trofeo Dunlop Cup, che vedrà schierati i piloti della 600, 1000 e 1000 Amatoriale. In vetta alla Coppa Italia, grazie a un secondo posto e a una vittoria, c’è il pilota del Team Italia Gabrielli, Michael Ruben Rinaldi (Aprilia). Biglietti: 10 euro al sabato, 15 la domenica. Info su www.civ.tv

AMA PER DUCATI LA DUCATI tornerà a correre in forma ufficiale nel campionato AMA Superbike. Nel 2012 la marca bolognese affiderà la nuova 1200 al Team Ferracci, che dopo aver lanciato piloti del calibro di Troy Corser, Doug Polen (entrambi campioni AMA con la Ducati) tornerà nella top class statunitense. A guidare la Ducati 1200 sarà il promettentissimo PJ Jacobsen, 17 anni, di Montgomery, nello Stato di New York, attualmente impegnato nella categoria SportBike con la 748 preparata da Ferracci. Nel quinto round di Miller, PJ è stato in testa fino a due giri dalla fine cedendo nel finale, per il degrado della gomma anteriore, a Josh Herrin (Yamaha). Da alcuni anni Ferracci aveva un accordo di collaborazione tecnica e commerciale con la MV Agusta, che aveva avuto anche riflessi sportivi con la partecipazione ufficiale al campionato nazionale USA con Luca Scassa. Ma il contratto scadrà tra pochi mesi e così Ferracci potrà tornare a tutti gli effetti ad essere la testa di ponte USA della Ducati. motosprint

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FRANCESCO CURINGA 1 Le gare sono combattute e spettacolari, ma la velocità in salita in Italia è una specialità di nicchia. Tu perché l’hai scelta? Nella mia zona, la Liguria, non ci sono circuiti e mio padre, che era un meccanico di moto molto bravo, oltre che un discreto pilota, era appassionatissimo di corse su strada. Mi portava a vedere le gare fin da quando ero piccolo e nel 2001 mi sono deciso. Peccato che lui, che purtroppo è mancato, non mi abbia visto vincere: sarebbe stato molto orgoglioso, io corro con il suo stesso numero, il 48.

2

Non è una specialità per giovani, siete un piccolo gruppo che si ripropone di anno in anno. È vero, anche se non poi così piccolo. Di media, circa 150 a gara. I ragazzi più giovani non sono attratti da queste gare, non le conoscono. Guardano i GP in TV e sognano la pista. Solo chi ha visto correre per strada gente come Agostini e Lucchinelli subisce il fascino della salita.

3

Un fascino che può sembrare perverso... Sì, sono gare pericolose. Noi cerchiamo di rendere i percorsi più sicuri possibile, la Federazione manda due incaricati che vengono a visionare il percorso. Oltre alle balle di paglia utilizziamo delle reti simili a quelle dello sci. Ma è ovvio che vie di fuga non ce ne sono...

4

Lancia il tuo “spot” in favore della salita. Questo è il motociclismo che piace a me, a noi. Qui c’è la stessa atmosfera che si respirava nei Gran Premi negli anni Settanta e Ottanta. Quella della battaglia in gara e dell’amicizia, del bicchiere di vino alla sera. Un ambiente bellissimo, dal mio punto di vista. E poi, sinceramente, correre così non costa poi molto: 80 euro a gara per l’iscrizione, un paio di treni di gomme a stagione. La mia moto, una Suzuki 600, l’ho comprata usata tre anni fa. E conto di farmela durare ancora a lungo.

NATO A

SANREMO (IM) ETÀ

36 ANNI HA VINTO

4 TITOLI ITALIANI VELOCITÀ IN SALITA QUEST’ANNO

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YAMAHA R125 CUP - A Latina il riscatto di Damiano Mencarelli

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Sul tecnico e tortuoso circuito laziale, le agilissime YZF-R125 si sono comportate benissimo, offrendo uno spettacolo unico agli appassionati accorsi ad assistere a questa manifestazione. Sole e un clima estivo hanno accolto i partecipanti che dopo la sessione di scuola con la Scuola Federale Corsetti si sono lanciati nelle due agguerrite qualifiche. Simone Pellegrini mette il sigillo sulla seconda pole position consecutiva. Dopo quella di Varano de Melegari, si conferma l’uomo da battere sul giro a bomba, fermando il crono sul tempo di 1’05”300. Marcato stretto da Damiano Mencarelli, Emanuele Mastrella e dal crescente Simone Gironi che chiude la prima fila. La prima delle due manche è vinta trionfalmente da Damiano Mencarelli su un gruppetto di inseguitori composto da Simone Gironi, Emanuele Mastrella e Simone Pellegrini che però esce di scena per una scivolata senza conseguenze compromettendo il risultato finale. Al traguardo passerà primo Mencarelli, seguito da Mastrella e Gironi. Momento di paura in partenza quando la moto di Ylenia Scibetta, vincitrice della classifica femminile, si impenna e scaraventa al suolo la pilotessa, senza però creare danni ne a lei ne al resto dei concorrenti. La concentrazione sale per gara 2. Tanta voglia di riscatto per Pellegrini e Scibetta. Allo spegnersi del semaforo Simone Gironi prende il comando tallonato da Damiano Mencarelli. Alle loro spalle si accende una lotta per il terzo posto fra Mastrella e Pellegrini. Per Ylenia Scibetta non è giornata, al primo giro perde la catena ed è costretta al ritiro, offrendo a Sofia Santacroce la certezza di vincere tra le ragazze. Dopo un lungo duello Damiano Mencarelli passa al comando e poi allunga su Simone Gironi che commette qualche sbavatura, tagliando nuovamente per primo il traguardo, seguito dallo stesso Gironi e da un ritrovato Simone Pellegrini. Dominatore di Latina è dunque Damiano Mencarelli, secondo Simone Gironi e terzo Emanuele Mastrella. Nella speciale classifica Rookie, primo Simone Gironi, secondo Federico Menozzi, terzo Pietro Mangani. Prima delle ragazze Sofia Santacroce. In campionato dopo due tappe conduce Mastrella seguito da Mencarelli, Pellegrini e Gironi che hanno dimostrato di essere i più in forma.

ROOKIE

Classifica di giornata

Classifica di campionato Pos.

Pilota

pt.

1

Gironi S.

55

2

Mangani P.

30

3

Menozzi F.

27

4

De Pera G.

17

5

Falchetti L:

15

6

Bove S.

8

7

Leonov D.

7

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Classifica Gara 1 Pos.

Pilota

dist.

1

Mencarelli D.

2

Mastrella E.

2.943

3

Gironi S..

9.383

4

Di Lonardo Cristian

15.128

5

Matturro N.

16.478

6

Elmessii S.

21.708

7

Menozzi F.

32.509

Campionato generale

Pilota

g.1

g.2

pt.

Mencarelli E. Gironi S. Mastrella E. Matturro N. Di Lonardo C. Elmessii S. Pellegrini S. Menozzi F. Mangani P. Santacroce S. Tirocchi F. Sansanelli N. De Pera G. Leonov D. Falchetti L. Bove S. Scibetta Y.

25 16 20 11 13 10 0 9 8 7 2 6 4 3 5 1 0

25 20 13 11 8 9 16 7 6 5 10 4 2 3 0 1 0

51 37 34 23 22 20 17 17 15 13 13 11 7 7 6 3 1

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17

Pilota

pt.

Mastrella E. Mencarelli D. Pellegrini S. Gironi S. Matturro N. Elmessii S. Di Lonardo C. Mangani P. Santacroce S. Menozzi F. Sansanelli N. Scibetta Y. De Pera G. Falchetti L. Tirocchi F. Bove S. Leonov D.

80 68 63 55 51 44 36 30 29 27 25 22 17 15 14 8 7

3

4

Viene assegnato 1 punto di partecipazione a tutti i presenti

1

Classifica Gara 2 Pilota

2 Prima curva di Gara 2: Gironi entra per primo inseguito da Mencarelli e il resto del gruppo. 3 Podio dell’assoluta: da sx Simone Gironi, Damiano Mencarelli ed Emanuele Mastrella. 4 Lezione in aula tra un turno di prove e il successivo: Claudio Corsetti illustra ai ragazzi la traiettoria ideale curva per curva. 5 Le bellissime R125 nel Parco Chiuso in attesa di essere minuziosamente controllate.

5 dist.

1

Mencarelli D.

2

Gironi S.

3

Pellegrini S.

4.502

4

Mastrella E.

12.478

5

Matturro N.

12.485

6

Tirocchi F.

17.450

7

Elmessii S.

23.270

3.999

1 Damiano Mencarelli (71) interpreta magistralmente il tracciato di Latina mettendo a segno una strepitosa doppietta.

Latina, 29 maggio 2011 Cronaca, risultati, foto e video su www.yamaha-racing.it

Next race: Busca, 17 luglio 2011


contromano

NON TUTTO IL PROGRESSO VIENE PER NUOCERE Le 500 erano moto splendide, ma con la MotoGP lo spettacolo ci ha guadagnato. In pista e fuori

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

MICHAEL DOOHAN, CINQUE MONDIALI DI FILA VINTI IN 500 (DAL 1994 AL 1998)- GRAN CAMPIONE, MA COME COMUNICATORE NON ERA IL MASSIMO...

motosprint

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MI PIACEREBBE proprio ricordare qualcosa di preciso di quell’ormai remoto 2002, prima stagione vera della MotoGP, la top class moderna, quella che pensionò le 500. Ovvero, la categoria inventata a tavolino da costruttori e promoter televisivi che uccise la storia del motociclismo, scrivendone, però, un’altra. Per quel che mi riguarda, questa categoria è riuscita ad appassionarmi molto di più rispetto agli ultimi anni della 500. Devo qualcosa a uno scritto recente di Nico Cereghini che, invecchiando, migliora, come fosse un nobile vino. Mi devo allineare a Nico: a me la 500 degli americani e, soprattutto, quella della dittatura di Doohan, non appassionava più di tanto. Moto splendide, ma si capiva che c’era qualcosa che stava per cambiare e che avrebbe rottamato la vecchia aristocrazia. C’erano i motori quattro tempi e i piloti latini dietro la porta. Quelli che sanno far spettacolo anche in conferenza stampa, contrariamente a Mick che, con tutto il rispetto per le sue eccelse doti di rider, per la sua tremenda storia da vero eroe moderno,

non è che brillasse nel raccontare emozioni e rivalità. Infatti il 2002 si concluse con Rossi che vinse il titolo dominando in lungo e in largo con 355 punti, davanti a Biaggi con 215. Un distacco tremendo, pesantissimo tra due piloti che sono ancora in attività. Ma in quella classifica finale trovo altri nomi interessanti, ad esempio Carlos Checa, quinto con la Yamaha identica a quella di Max e Capirossi, ottavo a fine stagione con la sua Honda 500 2T. C’è la prima delusione Aprilia, che con la rivoluzionaria Cube tre cilindri è solo diciannovesima nonostante sia stata la prima moto ad avere il ride-by-wire e una potenza spaventosa. Alla fine di quella stagione di rodaggio ci si chiedeva, con molta ingenuità, cosa sarebbe diventata la MotoGP. In parecchi avevano intuito che il modello era la F.1 e che la missione di trasformare il Motomondiale in una grande macchina da soldi era a dir poco impossibile, ma si poteva sognare. C’era chi pensava, sbagliando quasi del tutto, a soluzioni aerodinamiche mutuate dal mondo dell’auto. Altri sognavano grandi sponsor, ancora più grandi dei potenti e munifici tabaccai che imperversavano all’epoca. Venne fuori una delle storie più divertenti del secolo: l’arrivo di Bill Gates, il boss di Microsoft, nel Motomondiale. Una vera “carogna” (detto affettuosamente) inquadrò un “pollo”, ovvero un giornalista molto propenso allo scoop e gli fece credere che l’affare fosse alle porte e che Gates fosse pronto a stanziare una cifra folle per entrare da leader in MotoGP. Andò meglio del previsto: il giornale per il quale lavorava il “pollo” (detto sempre con molto affetto) pubblicò l’articolo, corredato da una bella foto del Bill, il re dei computer che nessuno vide mai nel paddock. Non era vero e qualcuno di noi rise per mesi. Oggi si sognano i grandi sponsor, ma andrebbero bene anche i piccoli e, soprattutto, si ride molto meno. Pare che la gente allegra, che mangia bene, beve un po’ ed è in grado di divertirsi anche a letto, sia considerata poco professionale. Strano, direte voi, con quelle splendide ragazze che girano per il paddock. Eppure è così, ve lo dico con la morte nel cuore, vista la mia grande passione per il genere femminile: salvo rarissime e applaudite eccezioni, vige la regole del “guardare e non toccare”, perfettamente in linea con la società di guardoni nella quale ci costringono a vivere. Ecco, questa “evoluzione” me la sarei risparmiata volentieri.

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di Luigi Rivola lurivola@tin.it

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motosprint

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QUESTA volta per riportare alla luce una storia industriale ben nata e mal finita andiamo in Francia e ci occupiamo della Motobecane. Nata nel 1924 per iniziativa di Charles Benoit, Jules Benezech e Abel Bardin, nel volgere di pochi anni era cresciuta tanto da occupare un posto di primissimo piano fra le fabbriche di moto del suo Paese. La sua gamma produttiva – differenziata sui due marchi Motobecane e Motoconfort – si era avviata con una 175 monocilindrica a due tempi, si era via via allargata ed aveva incluso modelli con motori 4 tempi. Nel 1930 si era spinta addirittura a proporre una 750 a 4 cilindri in linea longitudinale, sulla falsariga delle splendide moto americane contemporanee, ma con un motore più evoluto, grazie alla distribuzione monoalbero a camme in testa. Dopo la guerra, la Motobecane si era impegnata nella produzione di veicoli economici e nel 1949 aveva presentato il ciclomotore Mobylette, un capolavoro nel suo genere, che viene considerato il padre di tutti i cinquantini con cambio automatico a variatore.

Siamo arrivati così a inquadrare il marchio francese in un momento topico della sua esistenza, quando si riduce, a diventare, all’inizio degli Anni ’60, esclusivamente produttore di ciclomotori, anzi il più grande produttore di ciclomotori del mondo (il Mobylette sarà costruito in 14 milioni di esemplari). L’impegno industriale è notevole, ma i risultati economici, operando su un prodotto con scarso margine di utile, non sono soddisfacenti, specie quando, verso la fine del decennio, si riduce la richiesta di veicoli ultra-economici e si prospetta l’invasione dell’Europa da parte delle quattro più forti Case giapponesi. Così, dopo aver presentato un validissimo 125 bicilindrico a due tempi, che però ha lo svantaggio di un prezzo elevato, la Motobecane nel 1972 passa all’attacco esponendo al Salone di Parigi un modello 350 con motore a tre cilindri due tempi dalle caratteristiche sportive, in linea con le tendenze del mercato continentale. La nuova moto, denominata L3, è frutto di una scelta strategica del fondatore Charles Benoit e della “matita” del direttore tecnico Eric Jaulmes. Benoit, evidentemente impressionato da quel portento di tecnica duetempistica che è la Kawasaki 500 Mach III, da poco giunta in Europa e subito diventata mito per le prestazioni incredibili del suo motore a tre cilindri, aveva deciso che la strada da seguire era quella ed aveva agito di conseguenza. Jaulmes invece la pensava diversamente: avrebbe voluto sfruttare un motore a quattro cilindri quattro tempi già progettato a fondo perduto per una vetturetta, ma la sua posizione subordinata l’aveva obbligato ad accettare la scelta del Presidente e farla sua. Così nacque il clone europeo del missile Kawasaki, con cilindrata di 350 cm3, potenza dichiarata di 38 CV a 7000 giri, velocità massima di 160 km/h (la prova della rivista settimanale Moto Sport verificò 152 km/h) che però – soffocato dall’esplosione di eclatanti e relativamente poco costose novità giapponesi – non riuscì a destare l’interesse su cui la Motobecane aveva fatto affidamento. La moto mise in luce alcuni problemi di affidabilità, fu perfezionata, venne presentata nel 1973 una nuova versione con alimentazione a iniezione elettronica, che però non venne mai prodotta, e l’anno dopo si vide anche il prototipo di un motore di 500 cm3. L’evidente impegno della Casa francese non diede comunque i risultati sperati e la produzione della L3 cessò definitivamente nel 1976. In tutto ne furono costruiti meno di 800 esemplari.

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Negli anni Settanta venne presentata la L3, clone francese della Kawasaki. Durò solo pochi anni

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Superbike USA di Paolo Gozzi - foto Zac

Misano ultima ultim ma spiaggia Checa domina negli USA e va in fuga in campionato. Per Biaggi e Melandri la gara sulla Riviera Adriatica diventa l’ultima opportunità per fermare lo spagnolo

S

ALT LAKE CITY – Il sogno dei ragazzi degli anni ‘70 volava dalla via Emilia al West, quello di Marco e Max dovrà fare il cammino inverso. Perché l’America ha riservato solo amarezze e scavato un solco profondo tra i due inseguitori e un Carlos Checa tornato imprendibile tra le innevate

montagne dello Utah. Misano diventa l’imperdibile occasione di riscatto, la pista promessa per provare ad invertire la tendenza. Biaggi torna sulla pista dove un anno fa vinse di forza spiccando il volo verso il quinto iride. Melandri corre a pochi chilometri da casa, sull’asfalto dov’è diventato pilota e che

spesso gli ha portato fortuna. Il vantaggio di Checa – 61 punti su Marco, uno in più su Max – è tale che un altro passo falso sarebbe fatale per i nostri. Non sarà un fine settimana di calcoli, conterà solo vincere. Per continuare a sperare. Checa non è mai stato un pericolo per

]

Passaggio diconsegne? QUELLA TRA CHECA E BIAGGI, SUL PODIO DI MILLER, È STATA UNA STRETTA DI MANO CHE FA PENSARE AD UN PASSAGGIO DI CONSEGNE: LO SPAGNOLO HA GIÀ VINTO 6 GARE (SU 10) MENTRE IL ROMANO È ANCORA A ZERO. E ADESSO IL DISTACCO TRA I DUE È DI 62 LUNGHEZZE. IN SUPERBIKE CHECA HA VINTO 11 VOLTE SU 92 GARE DISPUTATE.

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Superbike USA

Le pagelle Carlos Checa É stato imprendibile sull’asciutto, sul bagnato e nelle due gare gestite alla perfezione. La Ducati 1198R sembrava finita, ma con lo spagnolo vola ancora.

Da paura 9

Michel Fabrizio

La Suzuki non s’impegna, lui si. Travolto da Xaus si rialza e torna in gara 2 decisissimo, compiendo una rimonta forsennata con passo da podio.

Encomiabile 8

Eugene Laverty

La Yamaha va in crisi ma lui ci mette una pezza guidando con il coltello tra i denti e la R1 costantemente di traverso. Il debuttante brucia le tappe.

Scalpitante 8

Ayrton Badovini

Conferma la bella impressione già suscitata a Monza e fa vedere i sorci verdi agli ufficiali Haslam e Corser. La BMW Italia sta facendo meglio dei tedeschi.

In ascesa 7

Max Biaggi

Paga l’irruenza di Rea ma non può perdere cinque posizioni in poche curve al primo giro. Poi prende paga dal compagno...

Si può fare di più 6-

Marco Melandri

La Yamaha non lo aiuta, ma lui non aiuta la Yamaha. La peggiore prestazione nella giornata magica di Checa complica la corsa al Mondiale. D’ora in avanti sarà vietato sbagliare.

Reagire, subito! 5

Jonathan Rea

La Honda finisce fuori gioco sulla pista dov’era venuta a girare in esclusiva e nella giornata più nera ha pure il demerito di aver centrato Biaggi. Di questo passo la MotoGP resterà una chimera.

Deludente 4 motosprint

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entrambi. Max lo ha sempre surclassato in 500, MotoGP e Superbike, Melandri ha fatto lo stesso negli anni della MotoGP. Ma adesso lo è: preciso, pulitissimo, spietato. A 38 anni lo spagnolo si è messo a viaggiare a passo da fenomeno: dieci gare, sei vittorie, due doppiette, tre terzi posti. Ha fallito solo a Monza ma si è ripreso tutto, e con gli interessi, nel suo giardino di casa. Gli avversari non hanno ancora capito come mai Carlos sia così veloce al Miller Motorsport Park e neanche lui sa spiegare la sua superiorità. Sul tracciato dello Utah dominò nel 2008 con la Honda che poi nelle tre edizioni successive è sparita dai radar. L’anno dopo fu l’unico a tenere testa a Ben Spies (o almeno a provarci...) e nel 2010 avrebbe fatto cappotto se la Ducati non si fosse ammutolita per capricci elettronici. La disavventura consegnò la più facile delle doppiette a Max Biaggi, che andò al comando della classifica per non mollarlo più. Anche stavolta Miller ha avuto il sapore della svolta. Checa infatti guida in maniera magistrale una Ducati semplicemente perfetta. L’azienda bolognese, impegnatissima in MotoGP dove finora ha raccolto poco, si sta togliendo enormi soddisfazioni in Superbike da dove ufficialmente è uscita. Ma basta il team Althea, due milioni di euro di investimento, per bastonare le corazzate avversarie. L’impressione è che Checa più vinca e più diventi pericoloso. «Vado a Misano per giocarmela» ha chiosato appena sceso dal podio. Non sono parole al vento, perché nei test del mese scorso è stato il più veloce sia con la gomma soffice che con quella da gara. Meglio di Biaggi, per intenderci, che però in quella occasione (forse) non scoprì le carte. Max era sbarcato in America per limitare i danni ma non gli è riuscito. In gara 1, dopo una partenza promettente, ha pagato l’irruenza di Rea incassando il secondo “zero” stagionale. Il podio successivo è stato una consolazione magra perché Max si è trovato davanti, oltre a Checa, anche il compagno di squadra Camier: altri 4 punti buttati via. La

BIAGGI (1) DAVANTI A LAVERTY (58) E NELLA POLVERE (SOTTO) DOPO ESSERE STATO COLPITO DA REA (4) IN GARA 1. SOTTO HAGA (41) LOTTA CON CAMIER (2), CHE NELLA SECONDA GARA SI È PERMESSO IL LUSSO DI PRECEDERE IL CAPOSQUADRA BIAGGI.

costanza doveva essere l’arma vincente, invece la classifica di Max piange e il digiuno di vittorie continua. «Ci vanno tutte storte, forse non è il nostro anno» ha commentato amaramente il direttore tecnico Luigi Dall’Igna. Ma tra Misano, Aragon (dove Max nei test di ottobre fu più veloce di Checa) e l’amata Brno, Biaggi può rimettere il suo campionato in carreggiata. Però bisognerà cominciare a vincere. Melandri non si è praticamente visto. Il meteo gli ha giocato contro perché pioggia, freddo (e addirittura neve a pochi chilometri dalla pista!) hanno cambiato le condizioni sessione dopo sessione. Ma le due gare si sono rivelate ben più difficili di quanto lui stesso non pensasse: un decimo e un sesto

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L’uomo del giorno

MI PIACCIONO QUESTE CURVE In alcuni punti faccio la differenza grazie alle mie traiettorie Carlos Checa «Voglio continuare a pensare solo alle singole gare».

SALT LAKE CITY – Ma come fai ad andare così forte al Miller Motorsport Park? «Io sono un montanaro e qui tra le montagne mi trovo bene. Scherzi a parte, neanch’io lo so. Credo che sia una cosa d’istinto, qui sono andato forte fin dal primo giro che ho fatto, nel 2008. Ci sono tante curve a sinistra, le mie preferite. Ed in effetti in alcuni punti mi rendo conto di fare la differenza, di percorrere linee che agli altri non riescono a fare». Tutti ti davano per favorito e da fuori è sembrato che, se fosse stato necessario, avresti potuto girare ancora più forte... «Non ci sono gare facili, l’ho capito a mie spese lo scorso anno. Sapevamo che qui saremmo andati bene ma è stato difficile mantenere la concentrazione, io e la squadra. I guai che abbiamo avuto nelle prime prove hanno fatto suonare il campanello d’allarme». Cos’è successo? «Nelle prove libere entrambe le 1198R si sono fermate e ho temuto che potesse finire come anno scorso. Invece da lì in avanti è andato tutto a meraviglia». La Ducati arriva da due anni di vacche magre. Perchè adesso la stessa 1198R domina? «Nel 2010 avevo la versione basic, sono arrivato terzo ed avevo capito che con il pieno appoggio dell’azienda mi sarei giocato il titolo. Adesso ho un ottimo pacchetto, la moto è molto stabile in frenata ed ha un assetto eccellente. Ci manca potenza e in rettilineo perdiamo. Però nelle curve facciamo strada e alla fine il conto torna». Adesso che hai 61 punti di vantaggio diventerai ragioniere? «Per giocarsi il titolo sarà importante non cambiare atteggiamento e pensare alla singola gara, non al campionato». Hai deciso cosa farai nel 2012? «Voglio provare la nuova 1200 per farmi un’idea del potenziale che potrei avere: io, la nuova moto e il team. Poi deciderò, ma senza fretta. Per adesso penso solo a dare il meglio di me, a restare concentrato e a giocare bene le carte nelle prossime 16 gare». Adesso arriva Misano, dove un anno fa Biaggi fece il vuoto. «Nei test siamo andati molto bene e arriverò in Riviera convinto di lottare per la vittoria». motosprint

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Superbike USA

Il caso Pirelli

Diretto… al punto

DUCATI FAVORITA?

L’America è lontana ESPORTARE il motociclismo negli Stati Uniti non è mai stato facile. Del “nostro” motociclismo, del Mondiale GP e pure della Superbike, molto più vicina a loro, gli americani non hanno mai sentito un grosso bisogno. Sono stati gli europei, gli organizzatori dell’una e dell’altra serie, ad insistere per varcare l’Oceano. Dai e dai ce l’hanno fatta, ad approdare negli USA, ma senza mai trovare dall’altra parte un reale entusiasmo, e venendo sempre a compromessi. Succede anche oggi: la MotoGP è la sola categoria in pista a Laguna Seca perché le altre due il promoter del GP USA non le vuole, Indy uscirà presto dal calendario perché il pubblico ha risposto in modo troppo tiepido all’offerta motociclistica e le imponenti tribune del “catino” sono rimaste desolatamente vuote. E la Superbike nello Utah deve assoggettarsi a correre di lunedì, perché il promoter vuole vendere qualche biglietto in più (pochi, a quanto si è visto…) contando su quanti approfittano del Memorial Day per prendersi una giornata di svago. Certo il mercato americano è importante, per motivi commerciali e perché la Superbike è un’invenzione loro, non dei fratelli Flammini, che sono stati bravi a pensare di fare diventare questa categoria un fenomeno mondiale. Riuscendoci. Fare tappa negli Stati Uniti è un po’ tornare dove tutto ebbe inizio, e le immagini del Miller Motorsport in effetti ci hanno riportato indietro nel tempo… Trappole di fango come spazi di fuga, moto seguite da poche telecamere lontane e distratte, pubblico appena percettibile, alle prese con il barbecue. Per gli americani lo sport deve essere comodità: posto a sedere, pop corn, hamburger, bibite ghiacciate. E spettacolo. Per questo il Supercross fa numeri da brivido. Per questo la velocità in pista in fin dei conti resta un fenomeno da festa di paese, oggi ancor più di trent’anni fa. s.s. motosprint

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Barbier nega: “polemiche sterili”

IN QUESTA FASE DELLA STAGIONE MELANDRI (33) STA SUBENDO: IN USA È STATO SOLO DECIMO E SESTO. INVECE AYRTON BADOVINI (86) È IN CRESCITA: SETTIMO IN GARA 1, È STATO NONO IN GARA 2. SOTTO, GUINTOLI DAVANTI A SMRZ: TERZO E SECONDO IN GARA UNO.

posto non servono a niente. La R1 non è stata competitiva ma preoccupa che Eugene Laverty, un debuttante, gli sia finito davanti negli ultimi due round. A Misano non dovrà succedere, altrimenti addio sogni di gloria. La Ducati ha addirittura monopolizzato il primo podio lanciando in orbita anche Jakub Smrz e Sylvain Guintoli, ristabilitosi dal grave infortunio di Phillip Island. La tripletta non si verificava da Imola 2010 (Checa, Lanzi e Haga) ed è un dato da tenere in considerazione perché Misano ha sempre esaltato le caratteristiche della V2 bolognese. Quindi i due piloti del team Liberty saranno mine vaganti sulla rotta di Marco e Max. La Honda arriverà a Misano ormai fuori dai giochi. Rea era partito per spaccare il mondo ma la CBR-RR, che continua ad avere un’elettronica non al livello delle avversarie, sta tradendo le attese. Neanche il nordirlandese, solo undicesimo nell’unica gara portata a termine, però sta brillando. In riva all’Adriatico ha già vinto e vedremo se l’erede di Joey Dunlop ritroverà la vena. Chi sta peggio di tutti è la BMW, che alla terza avventura in Superbike puntava al bersaglio grosso e invece sta andando peggio dello scorso anno. Leon Haslam è in rotta con i tecnici tedeschi, in prova è volato due volte e in gara è stato impalpabile. Il pilota che appena un anno fa, sulla Suzuki, si giocava il titolo con Biaggi, si è fatto beffare in volata dal debuttante Ayrton Badovini in chiaro progresso. Perdere il confronto con la squadra italiana è un’onta che i vertici di Monaco faranno fatica a mandare giù. Ancora più sconcertante l’esibizione di

Troy Corser, partito a razzo e poi affondato in tredicesima posizione tormentato dal solito problema di tenuta della gomma posteriore che lo affligge da tre stagioni. Poi è caduto firmandosi da solo la lettera di licenziamento a fine stagione. La Kawasaki ha dato segnali di vita con Tom Sykes (sesto e decimo) e a Misano riabbraccerà Chris Vermeulen, lo sfortunato australiano che ha saltato la gara di Miller per tentare di riacquistare un minimo di tenuta fisica dopo l’infortunio al ginocchio destro che lo tormenta da oltre un anno e il buco nel gomito sinistro conseguenza del botto nelle libere di Monza. Sole, emozioni, velocità, adrenalina e il Mondiale in bilico: Misano non tradirà.

PARAFANGHI ABS

SALT LAKE CITY - La Pirelli favorisce la Ducati? Dopo il podio di Gara 1 più di una squadra ha sollevato il dubbio che le gomme attuali non vadano bene sulle quattro cilindri. E facciano invece volare le 1198R, non solo quella dello scatenato Carlos Checa. Fa discutere anche il fatto che nelle ultime gare, Monza e Miller, tutti indistintamente siano partiti con la stessa identica soluzione. A qualcuno è andata bene, a molti altri no. «Sono polemiche sterili che non hanno fondamento tecnico – si difende il responsabile sviluppo dell’azienda italiana, Giorgio Barbier –. Finora abbiamo trovato condizioni di temperatura molto particolari a Donington, Assen e qui negli USA. Scoprendo che con il freddo le Ducati si sono adattate meglio al materiale disponibile. È una questione di messa a punto, non di gomme». In che senso? «In condizioni limite la Ducati è più versatile, riesce a gestire meglio il grip e la durata del pneumatico. In Gara 2 solo Checa, che qui è imbattibile, è scappato via. Smrz e Guintoli sono tornati nei ranghi e le 4 cilindri sono andate forte. Non solo le Aprilia, ma anche la Suzuki: Michel Fabrizio ha fatto un fantastico 1’49”311 all’ultimo giro». Perchè la BMW parte a razzo e dopo qualche giro va in crisi d’aderenza? «Sono tre anni che accade. Non riescono a mantenere la prestazione. Però, con la stessa moto, Badovini è andato molto bene sia a Monza che negli Usa. Evidentemente la BMW ufficiale ha problemi di diversa natura».

Anche la Yamaha si lamenta. «Però a Monza ha dominato. Quando sono a posto, le gomme funzionano. Eccome». Arrivano Misano e Aragon dove farà molto caldo. Cambierà qualcosa? «Sono convinto che le 4 cilindri torneranno davanti perché le condizioni di utilizzo delle gomme saranno completamente diverse. E magari saranno i ducatisti a fare qualche appunto, come a Monza». È mai successo che sia stata ritirata una gomma troppo favorevole ad una marca? «Lo scorso anno Biaggi riusciva a fare la differenza con la 516, una copertura molto soffice con cui gli altri non riuscivano ad arrivare in fondo. Ha vinto quattro manche di fila e abbiamo pensato che l’Aprilia avesse troppo vantaggio. Così abbiamo ritirato quella gomma. Ora non vediamo la necessità di prendere simili misure. È nostro interesse fare delle scelte che livellino il campionato». Però i distacchi stanno aumentando. In America si sono visti pochissimi sorpassi. «Quando non c’era il fornitore unico la Superbike è sempre stata un affare privato tra Honda e Ducati. Dal 2003 il Mondiale è stato vinto anche da Suzuki, Yamaha e Aprilia. Quindi noi abbiamo sempre messo tutte le squadre in condizione di giocarsela». Come si può migliorare la situazione? «Bisogna fare più test. Le squadre hanno chiesto di ridurli per tagliare i costi ma poi vanno a girare coi test team svolgendo un lavoro che per noi è inutile. Per il 2012 chiederemo di tornare all’antico».

. . . L A Q U A L I TA’ N O N E ’ U N D E T TA G L I O ! ! !

w w w . r a c i n g b i k e i t a l y . i t motosprint

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Superbike USA Le interviste

«LA PRIMA gara è stata molto sofferta, sono partito bene ma ho sbagliato una cambiata ritrovandomi in quindicesima posizione. Ho spinto per risalire ma ad un certo punto la gomma mi ha mollato e ho dovuto tirare i remi in barca. Nell’intervallo abbiamo fatto un assetto più conservativo, per non rovinare di nuovo la gomma, ma non avevo grip sufficiente per provare a raggiungere Biaggi. Ma è stato un buon week-end».

MichelFabrizio XAUS MI HA CENTRATO IN PIENO

«XAUS è partito carico a mille, al primo giro mi ha sfiorato lasciandomi una vistosa traccia di gomma sulla tuta, restando in piedi non so come. Poco dopo è entrato alla disperata, ha perso il controllo è mi ha centrato in pieno. Nella seconda gara mi sono divertito, se ci fossero stati altri giri avrei vinto! Io faccio il massimo, peccato perché se la Suzuki ci desse una mano ce la giocheremmo alla grande».

JonathanRea MI SONO SENTITO COME PEDROSA

«AL PRIMO giro sono stato vittima di un’intimidazione: ho provato a passare Biaggi all’interno ed ero già nella mia traiettoria, ma lui ha chiuso. E siamo caduti entrambi. È stata un’azione simile a quella di Simoncelli ai danni di Pedrosa e io purtroppo ero nei panni di Dani. L’unica consolazione è che stavolta torno a casa intero e non incerottato come un anno fa. Ma la Honda, qui, ha avuto troppi problemi».

AyrtonBadovini LAVORERÒ SULLA PARTENZA

«SONO contento, più di gara 2 che di gara 1. Mi sono messo alla prova anche fisicamente e devo dire che ho risposto bene. Sono soddisfatto del passo di gara e posso dire che siamo cresciuti molto dall’inizio della stagione. I ragazzi del team sono stati formidabili per tutto il week-end. L’unica cosa che ancora mi manca è la partenza e ora lavoreremo duramente su questo». motosprint

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MaxBiaggi

NON È MICA FINITA

SALT LAKE CITY - «Questa è andata, adesso aspetto Misano con ansia». Max Biaggi, colpito e affondato, non ha ancora abdicato il numero uno. «Il campionato non è chiuso, perché restano tante gare e adesso arrivano circuiti che potrebbero darci una mano. A Misano abbiamo girato il mese scorso, siamo andati bene e andiamo là con tante velleità». Ma intanto un’altra occasione è andata in fumo e la prima vittoria si fa attendere. «L’incidente con Rea ha compromesso tutto. Era il primo giro, non l’ultimo. Mi è entrato dentro, ha perso l’anteriore e mi ha travolto. La sua moto mi ha colpito con forza, sul torace e in testa. Il casco si è rotto e sono ripartito con contusioni e forse una costola incrinata». Il nordirlandese ha dato una versione opposta. «Mi è dispiaciuto molto che non abbia ammesso la sua responsabilità. Io dico che Jonathan deve darsi una calmata». Il terzo posto dietro Camier ha lasciato rammarico? «Sono partito un po’ cauto ma gli altri avevano già fatto una gara, io neanche mezzo giro. Si era messa malissimo e ho portato a casa un podio che non fa mai male. Aspettate a darci per sconfitti».

MarcoMelandri

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WEEK-END SOFFERTO, MA BELLO

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EugeneLaverty

LA MIA GARA PEGGIORE

SALT LAKE CITY - «E’ stata la mia peggior gara da quando sono in Superbike. Di questo passo il Mondiale ce lo scordiamo». Marco Melandri (sotto con l’ex iridato Scott Russell dopo le prove) non ci gira attorno, il sogno americano si è trasformato in un incubo. «Nella prima gara ne sono successe di tutti i colori. Prima lo scontro con Haga, che mi ha fatto perdere contatto coi primi, poi il colpo nel cordolo che ha fatto saltare il coperchio del carterino dell’alternatore. Usciva olio e non riuscivo più a cambiare bene. Da metà gara in poi anche la gomma ha cominciato a vibrare». Nella seconda cos’è successo? «Se possibile, è andata ancora peggio. Non riuscivo a guidare, è stata una grande sofferenza arrivare in fondo senza poter mostrare il nostro potenziale». Checa è in fuga. E adesso? «Sono convinto che sia io che la Yamaha abbiamo le carte in regola per giocarci il titolo, ma dovremo risolvere i problemi che abbiamo. È il mio primo anno in Superbike, molti sarebbero contenti di essere secondi nel Mondiale ma non mi basta».

TroyCorser LA GOMMA MI HA MOLLATO «ERO in testa e stavo guidando in pieno relax quando, dopo cinque giri, la gomma ha perso improvvisamente aderenza. Ho deciso di restare in pista per accumulare dati che potrebbero essere preziosi agli ingegneri. Al secondo via sono partito più calmo per non compromettere di nuovo l’aderenza ma mi sono ritrovato ottavo e quando ho forzato l’andatura per riprenderli mi è scappato l’anteriore».

LeonCamier HO SBAGLIATO UNA MARCIA!

«CI VOLEVA! In gara 1 ero veloce, avrei sicuramente lottato per il podio. Peccato per un problema nell’inserimento della marcia che mi ha fatto perdere secondi preziosi, mi sono dovuto accontentare del quarto posto. In gara 2 sono partito subito alle spalle di Checa e ho mantenuto un buon passo anche se raggiungerlo era impossibile. Devo ringraziare i ragazzi dell’ Aprilia, questi risultati sono anche merito loro».

NoriyukiHaga MI SONO MANCATE... LE PROVE

«IN GARA 1 abbiamo pagato la mancanza delle prove del sabato sull’ asciutto, quando avremmo dovuto lavorare per capire di più sull’usura delle gomme. Peccato, perché la moto andava veramente bene e sino a metà gara ero convinto di poter terminare entro le prime tre posizioni. In gara 2 abbiamo adottato un assetto più conservativo, purtroppo sono scivolato quando mi trovavo nuovamente in lotta per il podio».

RobertoRolfo PRIMA LA GOMMA, POI IL SERBATOIO

«PRIMA sono stato costretto a tornare al box per cambiare una gomma difettosa. Sono rientrato in pista solo per testare la moto e per essere pronto per gara 2, che era iniziata bene, ma purtroppo dopo pochi giri mi sono accorto che il serbatoio perdeva benzina e questo mi ha fatto perdere la concentrazione. Non abbiamo ancora trovato il set up giusto per me e dobbiamo lavorare molto per poterlo ottenere». motosprint

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Superbike USA

Superbike Verso Misano

Gara2

Ducati 38’46”915 1. Carlos Checa 103,047 km alla media di 159,425 km/h Ducati a 2”766 2. Jakub Smrz Ducati a 4”093 3. Sylvain Guintoli

1’58”315 1’58”390 1’58”609 1’58”860 1’59”069 1’59”262 1’59”736 1’59”827

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

2’00”303 2’00”477 2’00”643 2’01”127 2’03”232 2’03”382 2’03”397 2’04”156

Leon Camier Eugene Laverty Tom Sykes Ayrton Badovini Leon Haslam Noriyuki Haga Marco Melandri Maxime Berger Joshua Waters Troy Corser Joan Lascorz James Toseland

16. Mark Aitchison 17. Roberto Rolfo

Kawasaki Kawasaki

1’14”736 a 2 giri

Suzuki Honda

Michel Fabrizio Ruben Xaus

Ducati 38’22”082 1. Carlos Checa 103,047 km alla media di 161,145 km/h Aprilia a 7”194 2. Leon Camier Aprilia a 8”734 3. Max Biaggi 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Eugene Laverty Michel Fabrizio Marco Melandri Sylvain Guintoli Jakub Smrz Ayrton Badovini Tom Sykes Jonathan Rea Joan Lascorz Leon Haslam Maxime Berger Joshua Waters

16. Roberto Rolfo 17. Mark Aitchison 18. Ruben Xaus

al 17. giro al 17. giro

Yamaha Suzuki Yamaha Ducati Ducati BMW Kawasaki Honda Kawasaki BMW Ducati Suzuki

a 14”214 a 14”750 a 21”634 a 24”079 a 25”688 a 29”621 a 30”681 a 31”033 a 37”063 a 37”455 a 40”509 a 40”894

Kawasaki Kawasaki Honda

a 48”989 a 52”388 a 1’18”485

Aprilia BMW

Noriyuki Haga Troy Corser

GIRO PIÙ VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’48”827 alla media di 162,324 km/h

16/25 13/— 20/20 9/10 4/11 25/16 —/13 11/9 —/7 —/6

AL E

1 PO 6 o RT tto OG br e TO ALL O T

2

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2

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24/20

3 GR 1 lu AN gl BR io ET AG 4 NA GE se RM tte m AN b IA re

25/25 6/10 —/16 11/13 8/3 —/5 13/20 —/11 20/8 16/9

1 RE 0 lu P. gl CE io CA

io gg

o

7/6 13/20 20/8 25/25 16/— 10/— 8/— 11/16 6/— 4/9

SA g N iug M n AR o IN O 19 SP g AG iu NA gn o

16/25 25/20 9/— —/2 13/13 11/10 8/16 —/9 20/8 5/5

14/13

12

25/25 11/16 20/20 13/1 16/11 4/13 3/10 10/8 9/5 —/—

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

21/21 3

2

Ducati Yamaha Aprilia Yamaha BMW Honda Aprilia Suzuki Ducati Ducati

2

AU 7 fe ST bb RA ra LI io A

Campionatopiloti

GARA2

EU 7 m RO ar PA zo (G B) 17 OL a AN pr DA ile

GARA1

NUMERO GIRI

US 0 m A a

21 20

195 134 133 109 95 94 91 85 83 54

11. Noriyuki Haga (Aprilia) 54; 12. Ayrton Badovini (BMW) 51; 13. Tom Sykes (Kawasaki) 50; 14. Troy Corser (BMW) 49; 15. Joan Lascorz (Kawasaki) 39; 16. Ruben Xaus (Honda) 31; 17. Roberto Rolfo (Kawasaki) 15; 18. Maxime Berger (Ducati) 12; 19. Mark Aitchison (Kawasaki) 9; 20. Joshua Waters 8; 21. Barry Veneman 3; 22. James Toseland 2; 23. Fabrizio Lai 1; 24. Bryan Staring 1.

Campionatomarche 1. DUCATI (25/25) p. 202 2. APRILIA (13/20) p. 172 3. YAMAHA (11/13) p. 171

4. BMW (9/7) p. 117

A MISANO non ci sarà Luca Scassa, costretto a saltare una gara come penalizzazione per un test non autorizzato (era istruttore di guida, su una R1 stradale...). Ma la sua moto non resterà inutilizzata. Vi salirà infatti il suo team manager, Giuliano Rovelli (nella foto, i due sul podio) un passato nelle gare nazionali. Ma per un Rovelli che vuole divertirsi, ci sono numerosi giovani piloti per i quali Misano rappresenta un’opportunità ben più concreta. Wild card in Superbike per i due piloti del Team Barni-Ducati, il campione nazionale Alessandro Polita e Matteo Baiocco. In Supersport, gli italiani sono ben più numerosi: Ilario Dionisi, William Marconi, Stefano Cruciani e Mirko Giansanti, Alessio Velini, Iuri Vigilucci. Per quanto riguarda le categorie Stock, create proprio per offrire un palcoscenico internazionale ai più giovani, ci saranno Federico Dittadi, Luca Vitali, Giuliano Gregorini, Stefano Casalotti, Nicola Morrentino, Franco Morbidelli, Gennaro Antonio Romano e Marco Ravaioli nell’europeo 600. E nella FIM Cup Stock 1000: Michele Magnoni, Roberto Anastasia, Pietro Maglioni e Riccardo Fusco.

al 18. giro al 18. giro

PRIMATO IMBATTUTO Carlos Checa (Ducati) nel 2010, in 1’48”045 alla media di 163,499 km/h.

PILOTI AL VIA

Polita&Co. L’esercito delle wild card

NON PARTITO BMW James Toseland

GIRO PIÙ VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’49”779 alla media di 160,916 km/h

PILOTI AL VIA

CHANCHE IRIDATA PER I NOSTRI

RITIRATI

NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Honda Jonathan Rea Aprilia Max Biaggi

Carlos Checa (Ducati) in 1’58”315 alla media di 149,307 km/h Pole 2010: Carlos Checa (Ducati) in 1’47”081 alla media di 164,970 km/h.

Spagna Italia Italia Irlanda Gran Bretagna Gran Bretagna Gran Bretagna Italia Rep. Ceca Francia

a 8”885 a 15”718 a 20”477 a 22”170 a 22”267 a 24”087 a 27”150 a 29”422 a 33”428 a 36”573 a 1’05”369 a 1’14”382

RITIRATI

Poleposition

1. Carlos Checa 2. Marco Melandri 3. Max Biaggi 4. Eugene Laverty 5. Leon Haslam 6. Jonathan Rea 7. Leon Camier 8. Michel Fabrizio 9. Jakub Smrz 10. Sylvain Guintoli

Aprilia Yamaha Kawasaki BMW BMW Aprilia Yamaha Ducati Suzuki BMW Kawasaki BMW

8

1’48”260 1’49”683 1’50”136 1’49”708 1’50”140 1’49”552 1’49”306 1’49”881 SUPERPOLE 2 1’49”938 9. Noriyuki Haga 1’49”432 10. Tom Sykes 1’49”055 11. Leon Camier 1’50”159 12. Leon Haslam SUPERPOLE 1 1’49”621 13. Jonathan Rea 1’50”149 14. Ruben Xaus 1’49”855 15. Michel Fabrizio 1’50”153 16. Joshua Waters GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’50”195 17. Joan Lascorz 1’50”306 18. James Toseland 1’50”646 19. Mark Aitchison 1’50”717 20. Maxime Berger 1’51”586 21. Roberto Rolfo 1. Carlos Checa 2. Jakub Smrz 3. Marco Melandri 4. Eugene Laverty 5. Sylvain Guintoli 6. Troy Corser 7. Max Biaggi 8. Ayrton Badovini

Gara1

IT ma AL g IA gi

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

il tabellone

5. HONDA (—/5) p. 98

6. SUZUKI (4/11) p. 89

7. KAWASAKI (10/6) p. 69

isione v le te in o n a is M NO IUG SABATO 11 G 10,30 14,55

Prove Superpole

La7 La7

2 GIUGNO DOMENICA 1 rosport

Eu tock 10,30 Supers le SBK La7 11,20 Specia t La7/Eurospor ra 1 ga K SB 0 ,0 12 Eurosport port 13,00 Supers t La7/Eurospor ra 2 15,20 SBK ga

diretta diretta

diretta diretta diretta diretta diretta

I prezzi VENERDÌ Circolare Circolare ridotto*

30,00 27,00

SABATO Prato Prato ridotto* Tribune + Prato Tribune + Prato ridotto* Paddock + Prato Paddock + Prato ridotto* Differenza per Paddock Differenza per Tribune

43,00 39,00 55,00 50,00 65,00 58,00 22,00 12,00

DOMENICA Prato Prato ridotto* Tribune + Prato Tribune + Prato ridotto* Paddock + Prato Paddock + Prato ridotto* Differenza per Paddock Differenza per Tribune

55,00 50,00 80,00 72,00 100,00 90,00 45,00 25,00

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Prato Prato ridotto*

70,00 63,00

VENERDÌ+SABATO+DOMENICA Biglietto + Pit-Walk

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*Associati alla Federazione Motociclistica Italiana (FMI) e alla federazione Sammarinese Motociclistica (FSM), forze dell’ordine, soci Aci, minori di 16 anni, possessori di invalidità compresa tra il 34% ed il 73%, previa esibizione del documento ufficiale che attesti l’invalidità.

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MotoGP Catalunya

di Enrico Borghi - foto Milagro e Getty Images

Mano di pietra

Stoner picchia duro il primato di Lorenzo vacilla. Dovi, Rossi e Simoncelli accusano il colpo

ONTMELO - Valentino Rossi ha detto

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bene: «Abbiamo tutti un problema grandissimo, si chiama Honda», ma la sensazione è che il suo orgoglio di campione lo abbia indotto ad omettere un altro nome, quello di Casey Stoner, dominatore del GP Catalunya e soprattutto l’uomo che sta ormai braccando Jorge Lorenzo. Nella sua caccia allo spagnolo, Stoner ha conquistato la sua vittoria numero 26 nella classe regina, con la quale ha superato Kevin Schwantz. Quindi ora ci sono solo cinque piloti che hanno vinto più di lui: Giacomo

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LORENZO (1) È SCATTATO IN TESTA MA HA SUBITO DOVUTO CEDERE IL PASSO A STONER. E PRESTO È STATO COSTRETTO A LASCIARLO ANDARE. TROPPO VELOCE L’AUSTRALIANO DELLA HONDA. TERZO POSTO PER BEN SPIES (11).

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MotoGP Catalunya

il commento

A GRUPPO ANCORA COMPATTO È GIÀ EVIDENTE LA “PARTENZA FALSA” DI MARCO SIMONCELLI, CHE DALLA POLE È STATO RISUCCHIATO A CENTRO GRUPPO. LORENZO È RIUSCITO AD ATTACCARE STONER SOLO SUL PODIO, CON UN POTENTE GETTO DI CHAMPAGNE. IN MEZZO A LORO, C’È BEN SPIES.

Diretto... al punto

«Abbiamo tutti un problema grandissimo: si chiama Honda. La loro forza non è solo nel cambio ma in tanti fattori».

IL PESO DELLE PAROLE

Valentino Rossi

Agostini, Mike Hailwood, Eddie Lawson, Michael Doohan, Valentino Rossi. Sono solo numeri, è vero, eppure aiutano a capire di chi si sta parlando. Certo, Stoner può andare in crisi da un momento all’altro, dovessero riaffiorare le crisi nervose e i fantasmi che non ha mai veramente cacciato. Ma ci sono momenti in cui Casey è il più veloce del mondo in sella ad una moto, e se ha tra le mani una Honda RCV – che è tornata ad essere la moto migliore – allora il commento di Jorge Lorenzo diventa significativo: «Ho fatto quello per cui mi ero preparato, cioè il secondo posto, e spero che a Silverstone vada di nuovo in questo modo. Sto limitando i danni...». Il leader di classifica parla in questo modo, considera il secondo posto come il miglior risultato possibile, in questo momento. E se

Jorge Lorenzo

IL CUORE MI DICE CHE È DURA Sarà un’impresa confermarsi campione MONTMELO - Per certi versi, questa volta il secondo non è stato il primo dei perdenti. Jorge Lorenzo, insomma, esce dal GP Catalunya con la consapevolezza di avere fatto un grande lavoro: «Sono rimasto in testa al campionato, ed era quello che volevo». Di questi tempi, Lorenzo corre così. Un anno fa dominava – e dominò anche qui, a Barcellona – adesso deve tenere duro in attesa di una reazione motosprint

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della Yamaha. Il maiorchino è scattato al comando, dopo un solo giro ha dovuto cedere a Stoner e a quel punto si è messo dietro l’australiano; è rimasto buono, alle sue spalle, per tutta la gara. In attesa della bandiera a scacchi. Sono stati 24 giri in cui ha gestito il suo ritmo, controllando chi gli era alle spalle. Così come Ben Spies, terzo, non si è nemmeno occupato di Stoner e di Jorge, e

ha pensato solo a controllare Dovizioso e Rossi, alla stessa maniera il campione del mondo non ha mai pensato di poter attaccare Stoner. «Nel T4, la parte finale, Casey era irresistibile: in quelle curve faceva la differenza, non c’era niente da fare. Io lo sapevo già dalle prove. Sapevo che questa sarebbe stata una gara molto dura per me. Mi ero preparato, mentalmente, a correre

in difesa. Sto lavorato per fare accettare a me stesso che per adesso devo pensare solo a tenere i nervi saldi e a limitare i danni». Stare vicino a Casey: era questo, il suo unico obiettivo: «aspetto un miglioramento della moto, ma non so quando arriverà: stiamo lavorando sulla ciclistica, un motore più potente arriverà forse a Brno». Qui la sua squadra ha punzonato il quarto motore, una mossa obbligata dopo averne mandato in fumo uno nel warm up di Le Mans (quando Jorge cadde e la moto prese fuoco). «Ma era esattamente identico agli altri» ha detto lui. Jorge Lorenzo sembra un pugile che resta

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VOGLIO pensare che le minacce di morte a Marco Simoncelli non fossero che il delirio di un imbecille, al quale si è dato necessariamente peso perché è sempre meglio essere troppo prudenti che poco. L’imbecille si sarà sentito appagato sapendo di aver fatto passare giorni (e notti) di ansia alla famiglia di Simoncelli e di avere messo in allarme perfino l’Interpol. Certo è che vedere un pilota scortato da due agenti in borghese non è bello, ma meno bello ancora è che la peggiore delle minacce non abbia fatto scattare la piena soliONO darietà del pubblico nei confronti di Marco, MOTO SI S I. AS DELLA LL R E C LT N U O LI G IM costretto a passare un week-end surreale. OS NATI CONTR I fischi, gli striscioni minacciosi, ci hanno SCATE confermato che anche il motociclismo è diventato campo d’azione per il tifo più estremo, quello “contro” l’avversario, che fa proseliti tra gli stupidi bisognosi di dar sfogo alle proprie frustrazioni inveendo contro qualcuno. Simoncelli ha sopportato bene l’essere “beccato” a più riprese, e ha trovato un po’ di sollievo in chi gli ha manifestato solidarietà. Tra questi, parte del pubblico e alcuni dei suoi accusatori, che, seppure tardivamente, hanno realizzato potenza ed effetti delle loro parole. Il motociclismo si è sempre distinto per la libertà di espressione dei suoi protagonisti, che la F.1 e molti altri sport invece imbavagliano, costringendoli a recitare insipide veline. Questa libertà, tutta da salvaguardare, va però gestita con intelligenza da chi parla a un microfono. L’impatto mediatico di un campione è tale che se getta la croce addosso a qualcuno, rischia di venire preso maledettamente sul serio. E in fondo per accendere i facinorosi è sufficiente una mezza figura come Alberto Puig, fedelissimo di Pedrosa, che a Le Mans ha passato il segno con la frase «Simoncelli dovrebbe essere arrestato». Parole che in occasione del GP Francia non abbiamo stigmatizzato abbastanza, ritenendo fosse meglio sorvolare. Barcellona ci ha detto che anche tra il pubblico c’è chi la pensa come lui. Stefano Saragoni

in piedi nonostante una serie di pugni devastanti, round dopo round. Incassa, barcolla, ma resta in piedi. Cioè, rimane in testa al campionato. È questo, che da la dimensione della sua bravura: non è facile correre così. Ci vogliono i nervi saldi e le idee chiare. Jorge è furbo, calmo, veloce, ragiona, gestisce bene le sue risorse. Conosce i meccanismi del Mondiale, ha l’esperienza per non lasciarsi più trascinare in gare da correre col cuore in gola. È molto attento in partenza, riesce sempre a mettersi nei posti giusti senza prendere mai troppi rischi. E in ogni caso guida benissimo una moto che non è per nulla male. La Yamaha esce alla grande,

da Barcellona: ha piazzato due piloti sul podio. Non è una cosa che si può fare, se la moto ha dei problemi. Eppure, nonostante in gara Jorge si sia confermato un raffinato combattente, soprattutto solido come una quercia, sabato si era lasciato andare ad un momento di sconforto: «Il mio cuore mi dice che quest’anno sarà dura restare campione», aveva detto agli spagnoli. Un momento di debolezza? O di realismo? Per alcuni è solo pretattica. In ogni caso, i conti si faranno a Valencia, in novembre. E vedremo cosa succederà tra pochi giorni, a Silverstone, nel GP Gran Bretagna. motosprint

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MotoGP Catalunya

il commento

Valentino Rossi «Se non vai subito MI SA CHE NEPPURE davanti alla partenza, AL MUGELLO... ci vuole un attimo Saremo in grado di giocarcela... per perdere tre o quattro secondi. Che poi non recuperi più» Andrea Dovizioso

aggiunge «Sono partito in testa per non perdere il contatto con Stoner, non certo per scappare, visto che sapevo che mi avrebbe ripreso subito», significa che Stoner sta davvero facendo ciò che vuole. La sensazione è che sia entrato in quella fase in cui tutto riesce bene e con facilità. Ma Stoner ha un tallone d’Achille nell’instabilità caratteriale, ed è ciò a cui gli avversari si stanno aggrappando, prima che questo campionato diventi terribilmente noioso e scontato come è stato il GP Catalunya, una delle gare più brutte degli ultimi anni. CERTO, per ora ci vuole molto ottimismo per ipotizzare che un giorno di questi Stoner entrerà in crisi. Sta guidando entro i suoi limiti – perché la Honda, al contrario della Ducati, permette anche questo – e se non commette errori, non lo prendono più. La spiegazione che ha dato della sua tattica di gara la dice lunga: «Quando Lorenzo è andato davanti, nel primo giro, non mi sono agitato: ho pensato al passo che avevo nelle prove, mi sono detto che nessuno mi avrebbe potuto fermare. Ed è andata così». Sì, è andata proprio così. Stoner ha impiegato un solo giro per andare in testa, poi ha gestito il ritmo a suo piacimento. «Ho avuto un solo momento di spavento: quando ho visto sventolare le bandiere bianche, che segnalano pioggia. Ho calato un po’, volevo capire cosa avrebbe fatto Lorenzo, ma quando ho visto che lui non riusciva ad avvicinarsi e che in fondo c’era solo un po’ di umido nelle ultime curve della pista, ho ricomotosprint

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MONTMELO – Non siamo disfattisti, ma realisti: non è il caso di esaltarsi, per questa gara. Valentino Rossi ormai è guarito e sta aiutando la Ducati a crescere. Ma la crescita, beh, è lenta. Molto lenta. Valentino Rossi è stato quinto in una delle sue piste preferite, dove ha vinto con ogni moto e in ogni cilindrata. E ha detto: «Non possiamo essere certo felici per un risultato del genere». È stato però così bravo, quando si è tolto la tuta, da assicurare che c’è anche qualcosa di positivo in questo risultato: «Abbiamo dimezzato lo svantaggio dal primo, adesso siamo a sette secondi. È un passo avanti, rispetto a Le Mans». Ma può bastare, questo? Non certo a Valentino Rossi, il cui talento in questo momento è offuscato dai problemi della moto. Lui non lo dice, e fa bene, ma adesso che la spalla è guarita – «Questo è stato il primo week-end in cui ho corso senza l’ausilio degli antidolorifici», ha spiegato – emerge il problema maggiore: la Desmosedici non è in grado di reggere la concorrenza. La Honda è inavvicinabile e la Yamaha è lontana. Valentino è stato chiaro: «Il nostro livello, adesso, è questo. Se alle Honda e alle Yamaha va tutto bene, noi restiamo dietro». Su una pista dove Valentino era abituato a dominare, o comunque a lottare per la vittoria, quando aveva la Honda e la Yamaha, ha corso per difendersi da Marco Simoncelli e non è riuscito ad attaccare Andrea Dovizioso. E tantomeno Ben Spies. Non erano lontani, eppure non li ha presi. In altri tempi, li avrebbe fagocitati in pochi giri... «Abbiamo commesso un errore – ha detto –. Nel warm up abbiamo provato una regolazione, per avere maggiore stabilità, che ha funzionato bene. Abbiamo deciso di tenerla anche per la gara, ma questa si è corsa sull’asciutto; non sul bagnato, come il warm up. Speravamo funzionasse, non ha funzionato». Morale: la moto si muove molto in uscita di curva e ha poco grip. E come ha detto Valentino, «la coperta è corta: adesso la moto mi piace

ANCORA UN CONFRONTO RAVVICINATO TRA ROSSI E DOVIZIOSO. E ANCORA UNA VOLTA È STATO IL PILOTA DELLA HONDA AD AVERE LA MEGLIO...

abbastanza, come anteriore, solo che non va bene nel posteriore».

BISOGNA trovare un equilibrio tra i due punti estremi. Ma se è semplice dirlo, farlo, è tutto un altro paio di maniche. Infatti nonostante stiano lavorando su questa moto alcuni dei cervelli più illuminati della MotoGP – Filippo Preziosi, Valentino Rossi e Jeremy Burgess – la situazione non è che sia cambiata troppo. Di media, restano quasi un secondo di distacco in prova e poco meno di mezzo secondo in gara. Niente panico, certo. Bisogna lavorare, è vero. Ma su cosa? A Barcellona è stato utilizzato, per la prima volta, il motore “evoluzione”. Qualcosa ha contato. Per il resto, dopo aver costruito una parte anteriore caratterizzata da un livello minore di rigidezza, ci si sta adesso concentrando sulla parte posteriore (sistema progressivo e monoammortizzatore) perché la moto perde molto in accelerazione, in uscita di curva, rispetto alla concorrenza. «La forza della Honda non è solo nel cambio, ma anche in tanti altri fattori» ha detto Valentino. In circuito lui e la sua squadra lavorano sulla distribuzione dei pesi, sulle sospensioni, sulla gestione elettronica. Ma il problema è che non conoscono ancora bene questo progetto, non riescono a capire con rapidità le mosse da fare. Valentino è stato chiaro: «Le aree su cui lavoriamo sono chiare: la moto deve diventare più stabile. Nessuno di noi pensa di mollare questa stagione, dandola per persa, per concentrarci solo sul 2012. Abbiamo la capacità di seguire tutto. A me scoccia molto questa situazione. Io voglio che si migliori anche la moto di quest’anno. Bisogna tenere duro, in questa fase della stagione, in attesa di risolvere i nostri problemi». Ed eccoci alla domanda che tutti vorrebbero fargli: manca molto, a quel momento? «Mi sa di sì. Non so nemmeno se al Mugello saremo in grado di giocarcela con la Honda e la Yamaha. Credo che bisognerà aspettare la seconda parte di stagione».

Andrea Dovizioso

DELUSO DAL QUARTO POSTO Un anno fa su questa pista ero stato secondo MONTMELO - Andrea Dovizioso è l’italiano meglio piazzato nella classifica di campionato. Con il quarto posto di Barcellona, adesso il forlivese è terzo, con 63 punti. Lorenzo (98) e Stoner (91) sembrano di un altro pianeta, ma il forlivese è davanti a Pedrosa (che non ha corso e non correrà nemmeno a Silverstone) e a Valentino Rossi che è a quota 58 punti. Dovizioso sta diventando la bestia nera di Valentino Rossi. Ovunque si vada, ultimamente, se lo ritrova davanti. È la terza volta, quest’anno. E se nelle prime due occasioni, a Estoril e Le Mans, lo aveva superato nel finale, questa volta gli è stato

davanti per tutta la gara e ha resistito bene negli ultimi giri. Eppure Andrea non è soddisfatto: «Se guardo il risultato, la mia gara è stata deludente. Nel 2010 ero stato secondo... Ho sbagliato la partenza, è questo che ha cambiato la mia gara. Se non stai subito davanti, ci vuole un attimo per perdere tre o quattro secondi che poi non recuperi più. In gara c’era poco grip, la moto scivolava dappertutto. Il problema, per noi della Honda, è che dobbiamo usare le gomme dure perché la nostra moto derapa più delle altre. Non potevo spingere sull’anteriore, non mi fidavo, e non avevo grip sul

posteriore. Insomma, non è che fossi messo benissimo. Noi della Honda siamo andati più in crisi, rispetto ai piloti della Yamaha. Stando dietro a Spies ho visto che la loro moto aveva più trazione». Rimanere dietro a Spies, per tutta la gara, è stata una sorpresa. «È stato bravo, niente da dire. Mi ha sorpreso perché è stato costante per tutta la gara nonostante non avesse dei riferimenti. E poi è stato molto bravo a metà gara. Credo che avere davanti Lorenzo, che ha rappresentato per lui la classica carota da raggiungere, gli abbia dato la forza per restarmi davanti». motosprint

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MotoGP Catalunya

il commento

Marco Simoncelli

HO DECISO DI STARE CALMO Ero in difficoltà, rispetto alle prove MONTMELO - Inutile girarci intorno. Da lui, ci si aspettava una gara diversa. Lui stesso, se lo aspettava. Ma è andata male. Beh, male: un sesto posto non è così male, tuttavia dopo la pole del sabato era lecito aspettarsi qualcosa di più. Marco Simoncelli non aveva esibito un ritmo che facesse ì pensare alla vittoria, ma il podio pareva alla sua portata. Ma domenica la pista è cambiata: dopo la pioggia caduta per tutta la notte, l’asfalto non aveva più le stesse caratteristiche e il grip è fortemente diminuito. I piloti hanno dovuto affrontare insidie che hanno messo in difficoltà anche Marco. Che ha forse pagato proprio l’inesperienza. Di sicuro, il romagnolo è sembrato un pilota diverso dal solito. Ha esitato al via, non è riuscito ad organizzare una rimonta. Ha perso subito il contatto con la testa della corsa e non è stato mai in grado di reagire in modo deciso. «Forse ho gestito male la frizione nel momento del via, forse è

VICINI VICINI, ROSSI (46) E SIMONCELLI LO SONO STATI PER POCO. NEL MOMENTO DECISIVO MARCO NON È RIUSCITO A TENERE IL RITMO CHE AVEVA VALENTINO.

slittata; in ogni caso ho subito molti sorpassi. Vedevo che giravamo tutti un po’ più lenti, rispetto alle prove, ma io ero in difficoltà. E ho deciso di stare calmo». Marco ad un certo punto ha avvicinato Rossi, che era quinto. Solo che attaccare Valentino non è facile. «C’è stato un momento in cui ho deciso di provarci, e forzando sono arrivato a tre decimi da lui; ma a un certo punto ho preso un grosso rischio, nella parte finale della pista, quella più umida, e a quel punto ho deciso di lasciare perdere». Marco ha mantenuto fede alla promessa fatta sabato, dopo la pole: «ho tre priorità: primo, finire la gara; secondo, andare sul podio; terzo, se possibile provare a vincere». È stato di parola. Quando ha capito che nemmeno il podio era alla sua portata, ha cercato di arrivare al traguardo. Del resto è finendo le gare che si impara a gareggiare per vincere. Almeno, i talenti fanno così. E sul suo talento, nessuno può discutere.

minciato a tirare e a quel punto non ci sono stati ulteriori problemi». Detta così, sembra tutto facile. E quello che fa impressione, a ben vedere, è che forse per Stoner è stato davvero così. Facile. Adesso è a sette punti da Lorenzo, cioè dalla vetta. E prosegue col suo passo devastante: in cinque gare ha ottenuto tre vittorie e un terzo posto; se Rossi non lo avesse buttato a terra a Jerez, sarebbe già il leader del campionato. La sua caccia a Lorenzo non avrà ulteriori momenti di pausa: si corre questo fine settimana, l’adrenalina resta alta. Si continua nei boschi della Gran Bretagna e ci si appresta ad attraversare la Manica con la sensazione di andare ad assistere ad una sorta di caccia alla volpe.

«Forse ho gestito male la frizione. Forse è slittata. In ogni caso, al via ho subito molti sorpassi» Marco Simoncelli

PEDROSA MARCA VISITA

Il caso

Non sarà neppure a Silverstone MONTMELO - Dani Pedrosa è l’uomo del mistero. Maniaco della privacy, non fa mai trapelare niente che lo riguardi. Ecco perché durante il week-end del Gran Premio si sono rincorse le notizie più disparate. C’è chi sostiene che dopo l’operazione seguita all’infortunio di Le Mans si sia fatto male con la bici da corsa; altri con la mountain bike; altri ancora con il supermotard. Insomma, la sua decisione di non gareggiare deriverebbe dall’ennesimo infortunio. Invece c’è dell’altro. Pedrosa sarebbe stato in grado di correre a Barcellona, se avesse voluto. Da un punto di vista clinico, la frattura della clavicola destra, ridotta con l’intervento del 18 maggio scorso, non sarebbe stata un ostacolo insormontabile. È un infortunio dal quale si recupera in fretta. Molti piloti, e lo stesso Dani, in passato hanno corso in condizioni anche peggiori. Pedrosa si è trasferito nella sua casa in Svizzera, dove sta affrontando la rieducazione con un fisioterapista. Ma il problema è che Pedrosa ha deciso di prendersi una pausa di riflessione: riflette sul senso del mestiere che sta facendo e addirittura sulla convenienza, o meno, di continuare. Non è che abbia proprio pensato di ritirarsi, tuttavia è piombato in uno stato di avvilimento che sta preoccupando la Honda e soprattutto la Repsol. Quando Dani ha detto: «Non corro perché adesso ho bisogno di tempo per guarire bene», ha espresso un concetto che dice più di quanto non sembri. Dagli ambienti spagnoli più vicini al pilota trapela che Dani ha detto di essere stanco. Stanco di farsi male, di sopportare del dolore. È uno dei piloti più martoriati, tra quelli in attività: ha già subito addirittura 18 infortuni (alcuni gravi) in dieci anni! Nei giorni seguenti la caduta di Le Mans (provocata dalla collisione con Simoncelli) Dani ha accusato dolori molto forti per due

giorni e due notti, dolori che lo hanno esasperato: ecco perché ha deciso di farsi operare. All’inizio, non era previsto. Dani aveva pensato di attendere i normali tempi di calcificazione, invece all’improvviso ha scelto di finire di nuovo sotto i ferri. Per fare cessare il dolore. Dani avrebbe confidato le seguenti parole: “Sono stanco di cadere, sono stanco di farmi male, sono stanco di avere del dolore. Soprattutto, sono stanco del fatto che l’incubo in cui sto vivendo da sei mesi sia stato causato da altri”: prima la moto (in Giappone, ci fu un problema al sistema del comando del gas) e poi per altri piloti (Simoncelli a Le Mans). È il continuo farsi di nuovo male subito dopo essere guarito da un infortunio precedente, che lo sta destabilizzando. Ecco perché la Honda e la Repsol non hanno fiatato di fronte alla sua decisione di non prendere parte ad una gara che sarebbe stata importante. Come ha detto Jorge Lorenzo, «Deve essere successo qualcosa, se Dani ha deciso di non correre qui a Barcellona». In effetti, Pedrosa abita a 8 chilometri dal circuito. Lo scorso anno si fratturò la clavicola sinistra in Giappone, tornò subito in Spagna e si fece operare, e pochi giorni dopo affrontò un viaggio di 30 ore per raggiungere l’Australia; dove guidò solo venerdì, poi si arrese e rientrò in Spagna. Ecco, un pilota che affronta un viaggio così per fare un turno di prove libere non può esitare di fronte ad una gara che si corre su un circuito che potrebbe raggiungere a piedi... Nessuno pensa che Pedrosa mollerà, tuttavia Dani ha fatto sapere che non intende gareggiare nemmeno a Silverstone, questo fine settimana. E la HRC sta preparando un piano: l’idea (al momento in cui Motosprint va in stampa) consiste nello spostare Hiroshi Aoyama nel Team Repsol, sulla moto di Pedrosa, e di fare correre al suo posto, nel Team Gresini, il collaudatore Akyoshi. motosprint

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MotoGP Catalunya Le pagelle di Marco Masetti

Troppo pochi

13 NON PORTA FORTUNA MONTMELÓ - Chi si è divertito di più? i piloti sul podio impegnati a controllarsi a distanza in una specie di videogioco velocissimo e praticamente perfetto, oppure quelli che si son dati sane “roncolate” in una sfida ricca di muscoli e anche di qualche errore? Capirossi, Bautista, Barbera, Abraham si sono divertiti (e noi con loro) animando una sfida d’altri tempi: non vuol dire chissà cosa, ma che almeno abbiamo visto un pilota impegnato a cercare di sorpassarne un altro, magari azzardando una frenata e finendo clamorosamente fuori traiettoria e perdendo due posti. «Chissenefrega – avrà detto Loris quando è andato largo attaccando Karel – tanto recupero». Un po’ da Joe Bar, con qualche caduta di stile ma con tanto coraggio. E magari qualcuno tra il pubblico ha smesso per un attimo di guardare le rotondità dell’incantevole ragazza immagine, una delle mille che giravano per il paddock. Difficile distrarsi dallo spettacolo (delle ragazze, ovviamente) per seguire le evoluzioni di una Honda che non sbaglia nulla e da quattro tornate fa lo stesso tempo. Non è colpa di nessuno se la perfezione non esalta, se la gara perfetta qualche volta è noiosa, al pari della partita di calcio perfetta che, secondo il maestro Gianni Brera, finiva a reti inviolate, come dicevano i vecchi cronisti. Cioè sullo zero a zero. Probabilmente la colpa della gara poco divertente è da ricercarsi nelle poche moto in pista: tredici sparse nei 4727 metri della pista catalana, una ogni 363 metri. In televisione questo si vede meno, perché la regia cerca i protagonisti e le inquadrature migliori, ma chi guarda la gara dal vivo merita un po’ di più. Pensate un po’, mentre c’è l’unico sorpasso della gara, il bambino piange perché un insetto l’ha punto. Fatale distrazione: si rincuora il piccolo, e il sorpasso non c’è più. Che facciamo? Stiamo a casa oppure puntiamo il binocolo su Loris e gli altri combattenti della zona retrocessione? motosprint

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BEN SPIES (A DESTRA), TERZO, COMINCIA A FARE RISULTATI ALL’ALTEZZA DEL SUO BLASONE. CAL CRUTCHLOW (IN BASSO) SI STA RITAGLIANDO UN POSTO AL SOLE.

Casey Stoner Dominatore assoluto di un week-end che gli frutta il terzo successo di stagione e il numero 26 in carriera nella top class. Stiamo parlando di un campionissimo, di un pilota di livello stratosferico, tra l’altro molto convinto dei propri mezzi. Un voto in meno per essersi fatto scippare la pole da Simoncelli.

Quasi perfetto 9

Jorge Lorenzo Nel ruolo del marcatore implacabile è davvero bravissimo, visto che riesce persino a rallentare Stoner in avvio, unico pilota ad aver messo le ruote davanti alla moto dell’australiano. Poi lo segue, senza fare il minimo errore e difendendo il primato in classifica. Grande interprete della Yamaha, è abilissimo nel lamentarsi delle “modeste” prestazioni della M1.

Teatro e manetta 8,5

Ben Spies

Valentino Rossi

Il texano sembrava disperso nelle nebbie del centro gruppo, lievemente imbrocchito e depresso. Invece riprende in mano la situazione e porta sul podio la seconda Yamaha ufficiale. Adesso ha nel mirino due GP che gli piacciono molto: Silverstone e Assen. Tanta voglia di tornare ad essere Texas Terror, quello che non fa sconti a nessuno e corre per star davanti.

È molto più vicino a Stoner di qualche settimana fa, solo 7 secondi, e ogni tanto fa persino vedere i muscoli ai rivali. Ma ammette che se i rivali giapponesi sono a posto, ai ducatisti restano solo le briciole. Sta bene fisicamente, ha voglia di lottare, ma gli tocca di star dietro. Situazione che non ama fin dalla più tenera infanzia. Nonostante questo, il suo comportamento è molto maturo.

Torna il Terrore 8

Irriducibile 7,5

Andrea Dovizioso

Marco Simoncelli

Per essere un pilota della spettacolare Honda 212 ufficiale non porta a casa un grande risultato e non riesce ad agganciare le due Yamaha. Però il distacco da Stoner è davvero molto contenuto, solo 5 secondi; inoltre, per la terza domenica a fila, arriva davanti a Rossi, cosa che non tutti possono vantare in carriera. Bilancio positivo, ma l’acuto manca sempre.

È la vera delusione di questo GP. Dopo prove a dir poco strepitose, in gara non incide e sbaglia due momenti topici: la partenza e l’attacco a Rossi. Indubbiamente le tensioni, le paure e i clamori eccessivi della vigilia non hanno fatto bene all’equilibrio del pilota. E poi c’è la classifica che è davvero striminzita per un manico del suo livello.

Sottovoce 6,5

Il piatto piange 5

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MotoGP Catalunya Le pagelle

Cal Crutchlow

Nicky Hayden

Loris Capirossi

Non fa mai un giro uguale all’altro, prende rischi notevoli per stare con gli altri, guida con il cuore, ma alla fine porta a casa il miglior risultato della sua avventura in MotoGP. Parte per Silverstone molto motivato e felicissimo. È di un’onestà incredibile quando dichiara che passare Hayden e la Ducati era un sogno fino a poco tempo fa.

Arriva molto dietro a Rossi, precedendo solo le moto satellite: una posizione e un distacco dalla testa della corsa davvero troppo pesanti per un pilota che in stagione ha fatto vedere cose decisamente migliori. Magari è stata solo una giornata storta, ma questo sembrava un altro dei fratelli Hayden, non quello che ha vinto un mondiale!

Vince il derby dei poveri, ovvero la divertente bagarre tra i piloti delle Ducati satellite, unico momento frizzante in una gara di una noia mortale. Era da parecchio che non si divertiva così il vecchio Loris, e siamo felici di vederlo esultare come qualche anno fa. Certo, nel 2003 qui aveva vinto con la Ducati... Il tempo passa. Ma almeno la grinta, resta.

Cuore impavido 6,5

Orgoglioso 6,5 ]

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MotoGP Catalunya Le pagelle

Karel Abraham Nonostante un polso ammaccato in una caduta in prova, il ceco si batte facendo vedere qualche sprazzo positivo. È molto migliorato nella sua prima stagione in MotoGP, per di più in sella ad una moto non certo facile. Sufficienza più che meritata.

In crescita 6

Hector Barbera Perde la sfida e gli dispiace, ma gli servirà da lezione: ha sbagliato qualcosa nella gestione della lotta finale, sprecando il suo momento migliore. Ma ha lottato divertendosi. Resta un problema: non sembra proprio un top rider da MotoGP…

QUESTA CADUTA NELLE PRIME BATTUTE HA TOLTO DI GARA HIROSHI AOYAMA (SOPRA) E L’INCOLPEVOLE RANDY DE PUNIET.

Fuori posto 6-

Alvaro Bautista Attivo e determinato in prova, in gara perde completamente la direzione anche a causa di una moto che, rispetto al warm up, non si adatta più alla pista. Certo che per un pilota poco esperto come lui, dover seguire anche lo sviluppo non è cosa facile.

Impegnatissimo 5,5

Toni Elias

Randy De Puniet

Hiroshi Aoyama

Ancora ultimo, ancora un distacco pesante. La Honda clienti non è facile, ma arrivare ad un minuto è un po’ troppo. E a due passi da casa… Aspettando il miracolo, ultimo.

Colpito e affondato da Aoyama, è costretto a seguire il finale di gara dalla Clinica Mobile. La caviglia scricchiola, il morale pure.

Ne azzecca pochissime in questa trasferta e non si fa mancare nemmeno un rovinoso tackle ai danni del povero De Puniet. Colpevole!

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Alvia

LI BE RE

LI BE RE

VE NE RD Ì

VE NE RD Ì

il tabellone

1. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'44"404

1'43"468

1'43"130

1'42"413

1'55"292

2. Casey Stoner

Australia

Honda

1'43"918

1'42"940

1'42"691

1'42"429

1'56"122

Altraguardo 1. Casey Stoner

Giriveloci

Honda

Repsol Honda Team

in 43'19"779

1. Casey Stoner

Velocitàmassime

1'43"084

alla media di 165,080 km/h

118,175 km alla media di 163,640 km/h

3. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'44"643

1'43"810

1'42"813

1'42"728

1'59"068

2. Jorge Lorenzo

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 2"403

2. Jorge Lorenzo

1'43"416

4. Ben Spies

USA

Yamaha

1'44"646

1'44"859

1'43"478

1'42"742

1'56"820

3. Ben Spies

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 4"291

3. Andrea Dovizioso

1'43"506

5. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

4. Ben Spies

1'43"637

6. Cal Crutchlow

G. Bretagna Yamaha

5. Marco Simoncelli

1'43"684

1'44"730

1'43"603

1'43"628

1'42"749

1'56"095

1'44"797

1'45"136

1'43"883

1'43"202

1'56"113

4. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 5"255

5. Valentino Rossi

Ducati

Ducati Team

a 7"371

6. Valentino Rossi

1'43"709

7. Cal Crutchlow

1'44"049

7. Valentino Rossi

Italia

Ducati

1'44"844

1'44"944

1'44"364

1'43"223

1'55"409

8. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'44"799

1'45"715

1'43"669

1'43"228

1'55"943

9. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'46"860

1'45"751

1'44"504

1'43"447

1'56"387

10. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'47"832

1'46"501

1'44"762

1'43"656

1'58"229

11. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'45"332

1'45"666

1'44"642

1'43"734

1'59"110

12. Randy De Puniet

Francia

Ducati

1'45"821

1'46"126

1'44"541

1'43"764

1'57"277

13. Loris Capirossi

Italia

Ducati

1'46"136

1'46"366

1'44"457

1'44"068

1'58"762

14. Toni Elias

Spagna

Honda

1'46"714

1'45"760

1'44"963

1'44"510

1'58"367

15. Karel Abraham

Rep. Ceca

Ducati

1'47"587

1'46"280

1'44"510

1'45"661

1'58"475

USA

Yamaha

1'44"768

1'51"512

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 11"831

7. Cal Crutchlow

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 26"483

8. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Team

a 33"243

9. Loris Capirossi

Ducati

Pramac Racing Team

a 43"092

10. Karel Abraham

Ducati

Cardion AB Motoracing

a 43"113

11. Hector Barbera

Ducati

Mapfre Aspar Team Ducati

a 44"224

12. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki

a 45"239

13. Toni Elias

Honda

LCR Honda MotoGP

a 58"268

Poleposition

1'44"505

11. Alvaro Bautista

1'44"653

12. Loris Capirossi

1'44"723

13. Toni Elias

1'45"011

14. Randy De Puniet

1'45"317

15. Hiroshi Aoyama

1'45"626

Ducati

Pramac Racing Team

al 4. giro

PRIMATO IMBATTUTO

Honda

San Carlo Honda Gresini

al 4. giro

Dani Pedrosa (Honda) nel 2008, in 1'42"358 alla media di 166,251 km/h

Colin Edwards

Yamaha

gara gara libere 3 libere 3 gara libere 3 libere 3 qualifiche libere 3 qualifiche qualifiche libere 3 qualifiche libere 3 libere 3 libere 1

330,0 329,4 328,5 328,2 327,7 326,8 325,6 325,5 325,3 324,7 324,3 323,9 323,5 323,5 322,9 321,5

I AC IR

N

IO

Z BA

TU

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

Jorge Lorenzo Casey Stoner Andrea Dovizioso Dani Pedrosa Valentino Rossi Nicky Hayden Ben Spies Hiroshi Aoyama Marco Simoncelli Cal Crutchlow

Spagna Australia Italia Spagna Italia USA USA Giappone Italia G. Bretagna

Yamaha Honda Honda Honda Ducati Ducati Yamaha Honda Honda Yamaha

13 25 20 — 16 9 10 8 11 —

14

20 25 13 — 11 8 16 — 10 9

E

io

25

RE ag P. os CE to 28 CA IN ag DI os AN to 4 APO SA sett LIS e N MA mb 18 RIN re AR se O AG tte ON m 2 o A bre GI tto AP b PO re 16 NE AU ott ST ob RA re 23 LIA MA ott LE ob SI re A

20 16 13 25 11 7 — 9 — 8

17

25 — 4 20 11 16 — 13 — 8

20

GE lug RM li A o 24 NIA US lug A l

20 25 13 16 9 7 10 6 11 5

3

PO ma RT gg OG io 15 ALL FR ma O AN g CI gio 5 A CA giug TA n LU o 12 NYA GR giu AN gn B o 25 RET OL giu AGN A AN gn DA o

1

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

3

Campionatopiloti

ITA lug LIA lio

16 25

Venerdì: Edwards. Sabato: Rossi, Capirossi (libere); Abraham, Aoyama (qualifiche). Domenica: De Puniet, Aoyama.

TO TA L

NUMERO GIRI

6

PILOTI AL VIA

VA nov LE em NC b IA re

Lecadute

Catalunya 05.06.2011 Barcellona

NG

Monster Yamaha Tech 3

SP apr AG ile NA

nei tre giorni 146.718 nel 2010 81.426 (nei tre giorni 149.996)

10. Hector Barbera

Hiroshi Aoyama

20

81.838

1'44"263 1'44"453

Randy De Puniet

NON PARTITO

Marco Simoncelli (Honda) in 1'42"413 alla media di 166,162 km/h Pole 2010: Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'42"046 alla media di 166,760 km/h

SPETTATORI

8. Nicky Hayden 9. Karel Abraham

Aoyama Abraham Stoner Dovizioso Barbera Lorenzo Spies Elias Bautista Rossi Hayden Simoncelli De Puniet Crutchlow Capirossi Edwards

RITIRATI

(*) ammesso ugualmente al via

QA ma TA rz R o

* Colin Edwards

6. Marco Simoncelli

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

Punti in classifica rispetto al 2010 dopo 5 gare

98 91 63 61 58 47 36 36 32 30

-17 +56 -15 -12 -3 -5 = +18 = deb

11. Hector Barbera 26; 12. Karel Abraham 24; 13. Colin Edwards 21; 14. Toni Elias 20; 15. Loris Capirossi 16; 16. Alvaro Bautista 11; 17. Randy De Puniet 6; 18. John Hopkins 6.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Repsol Honda Team Yamaha Factory Racing Ducati Team San Carlo Honda Gresini Monster Yamaha Tech 3

Campionatomarche 159 134 105 68 51

1. 2. 3. 4.

HONDA YAMAHA DUCATI SUZUKI

25 20 9 —

20 25 16 6

25 20 11 3

25 13 16 4

25 20 11 4

120 98 63 17

+23 -22 -2 -6

Distribuito da:

CATENE

CORONE

PIGNONI

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MotoGP Catalunya

Pit walk

Indovina l'errore VINCI LO STIVALE della MOTOGP

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Individua i id lla ffoto t con l’l’errore. Puoi vincere lo stivale del GP Catalunya Tra tutte le cartoline compilate correttamente, quella estratta vincerà un paio di stivali XP3-S

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L’errore è

E-mail __ _ __ ____________ _ ___________________________________________________________

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Cognome e ______________________________________ ____________ ____________ __ _ Età ______________ Via _____________________________________________________________ ____________________ _____________ Cit ittt __________________ _____________ Città __________________________________________ Prov. _____________ CAP _________________ ______________ Tel ____________ ___ Tel. _________________________________________

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ANCHE SE

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IL PADDOCK DI BARCELLONA È SEMPRE GENEROSO DI BELLEZZE FEMMINILI, DALLE PIÙ FAMOSE, COME PARIS HILTON, ALLE PIÙ ANONIME (SI FA PER DIRE...) OMBRELLINE. PROSEGUE IL NOSTRO CONCORSO INDOVINA L’ERRORE. LA SOLUZIONE DEL QUESITO DEL GP PORTOGALLO (NUMERO 18) È LA “R” ROVESCIATA SUL CAPPELLINO DI JORGE LORENZO.

55 motosprint


MotoGP Catalunya

Dai box

GP GIAPPONE I PILOTI DICONO NO FIM chiede rilievi della radioattività MONTMELÓ – Jorge Lorenzo ha iniziato un braccio di ferro contro l’organizzazione della MotoGP che sembra decisa a mantenere in calendario il GP Giappone. La questione è diventata tesa quando la Dorna ha consegnato a piloti e team una relazione sul livello di radioattività nella zona di Motegi, dove sorge il circuito. La relazione dice che “il livello di radiazioni è inferiore a quello presente in città come Roma, Madrid, Londra”. Poiché questa affermazione ha il sapore della beffa – anche perché la relazione è stata redatta da una società giapponese – i piloti hanno alzato i toni. Sabato pomeriggio Lorenzo ha detto: «Io non voglio andare in Giappone, perché la mia salute è più importante della mia carriera. Sto cercando di convincere gli altri piloti, e ieri sera (venerdì, ndr) sono andato da Valentino Rossi per chiedergli di fare qualcosa insieme a me. Un’azione forte, per riunire i piloti contro questa trasferta. Io mi sono documentato sul disastro di Chernobyl, 25 anni fa, e adesso sono ancora più convinto di prima». Poche ore prima di ricevere la visita di Lorenzo, Valentino aveva già detto la sua opinione. Che è in linea con quella dello spagnolo: «Io non voglio andare in Giappone, non mi sento sicuro. E nel paddock incontro solo gente che mi dice che non vuole andare a Motegi. C’è un solo modo per risolvere la questione: noi piloti dobbiamo firmare un documento in

motosprint

56

cui ci impegnamo a non andare, poi vedremo che cosa succede». Poi c’è stata la Safety Commission, venerdì sera, ed è stato deciso di fare un altro tentativo: i piloti vogliono che venga inviata nell’area di Motegi un’altra commissione – questa volta indipendente e soprattutto straniera – per fare i rilevamenti. Sulla base dei risultati, i piloti decideranno. Ma questa linea è stata contestata da Lorenzo, che sabato si è scatenato: «Non mi fido di nessun governo e di nessuna cosa ci vengano a dire. I governi mentono, tutti, su certi argomenti. Lo abbiamo visto tante volte. Non mi fido di nessun rapporto scientifico, a Chernobyl dopo pochi giorni la nube radioattiva aveva già lasciato l’Europa: arrivò in America e in Giappone in poco tempo. Ci vogliono dire che la nube da Fukushima non è già arrivata a Motegi, che è a 170 km?! Non mi fido di niente, non mi interessa quello che verrà detto nemmeno dalla prossima commissione. Io dico che noi non dobbiamo andare là». Cosa ne pensa, la FIM? Vito Ippolito, il presidente, si espone in prima persona: «La FIM non vuole mettere nessuno in condizioni di rischiare la salute né vuole esporsi ad una figura tremenda, mentendo sulle condizioni dell’area di Motegi. Io e Carmelo Ezpeleta abbiamo già deciso di selezionare un’altra società di rilevazioni: professionisti stranieri, cioè non giapponesi, così da garantire maggiore indipendenza.

SILVERSTONE IN TV NO VENERDÌ 10 GIUG

Italia 1

CLAVICOLA DESTRA

sintesi

1,40

Prove

13,30 14,00 14,55 16,10

Italia 1 rubrica GP Moto Italia 1 diretta 125 prove lia 1 diretta MotoGP prove Ita Italia 1 diretta Moto2 prove

EDWARDS FRATTURATO CORRE A SILVERSTONE

NO SABATO 11 GIUG

IUGNO DOMENICA 12 G 12,00 14,00 14,50 15,30

Moto2 gara MotoGP gara Fuori Giri 125 gara

Italia 1 diretta Italia 1 diretta Italia 1 diretta Italia 1 diretta

Riceveremo delle offerte, valuteremo la società che ci ispira più fiducia. Abbiamo già ricevuto delle relazioni, dicono che la situazione là è buona, ma proprio per dimostrare che siamo seri ne cercheremo altre. Altre prove sulla situazione. Quando riceveremo il parere tecnico, lo divulgheremo; così tutti potranno controllare. E a quel punto decideremo cosa fare». Il presidente Ippolito sostiene che altre federazioni hanno dato fiducia ai giapponesi: «Sappiamo che la FIFA ha confermato il Mondiale di calcio per club che si svolgerà a Tokyo in dicembre, e che la federazione della ginnastica artistica ha mantenuto un evento di livello mondiale, sempre a Tokyo, una settimana prima del nostro gran premio. Certo, Tokyo è molto più a sud di Motegi, rispetto a Fukushima... Vorrei essere chiaro: vogliamo avere un evento mondiale in Giappone, ma non ad ogni costo. Abbiamo ricevuto un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Salute, che è positivo, eppure non vogliamo fidarci e finanzieremo altre ricerche. Stiamo prendendo la questione molto seriamente. E vogliamo toglierci, anche noi, ogni dubbio».

Pole Position

LA PRIMA DI SUPER SIC MARCO Simoncelli (nella foto) ha conquistato la sua prima pole da quando gareggia nella classe regina, diventando il quinto pilota Honda ad esserci riuscito nell’era della 800 (gli altri sono Pedrosa, Hayden, Stoner, Dovizioso). Inoltre solo Stoner, nel 2006, aveva messo in pole la Honda di una squadra satellite (accadde in Qatar). Infine, era dal 2005, con Sete Gibernau, che una Honda non si trovava in pole su questa pista. L’impresa stava per riuscire a Casey Stoner, beffato da Simoncelli a 30 secondi dalla fine del turno di qualifica. La prima fila è stata completata da Jorge Lorenzo, terzo tempo: si tratta della sua peggiore prestazione in prova su questa pista, dal 2003, quando correva in 125 e fu undicesimo. Valentino Rossi, settimo tempo e quindi in terza fila, ha ottenuto il suo miglior risultato in prova da quando corre con la Ducati.

COLIN Edwards (a destra) ha avuto il primo infortunio serio da quando corre in MotoGP (cioè dal 2003): si è fratturato la clavicola destra cadendo nel secondo turno di prove di venerdì, la stessa frattura di Pedrosa. Il texano è stato subito operato nella Clinica Dexeus di Barcellona e domenica si è presentato in circuito, da spettatore. Prima di lasciare l’ospedale aveva mandato un SMS ironico ai suoi meccanici: “Preparatemi la moto, sto arrivando”. E qualcuno lo aveva anche preso sul serio. Il texano non rinuncerà però al GP Gran Bretagna: ha fatto sapere che proverà a gareggiare questo fine settimana a Silverstone.

QUESTA SCIVOLATA IN STACCATA AD ALTA VELOCITÀ, NELLE PROVE DEL SABATO MATTINA, HA COMPLICATO LE COSE A VALENTINO ROSSI, MA PER FORTUNA NON CI SONO STATE CONSEGUENZE FISICHE.

motosprint

57


MotoGP Catalunya

Dai box

AIRBAG PER TUTTI FIM E DORNA hanno istituito un centro studi per la sicurezza dei piloti, relativamente all’abbigliamento protettivo. Si chiama FIM Institute e ha sede nel complesso del Motorland di Aragon. Si avvale della collaborazione di un gruppo di università della regione di Aragon (il governo è coinvolto nel progetto), in particolare dell’università di Saragozza. Si vuole creare uno standard per le tute (soprattutto per il sistema di airbag), poi per stivali e caschi. A Barcellona, rappresentanti di FIM e Dorna hanno avuto un terzo meeting (gli altri due erano stati a Jerez e a Estoril) con i rappresentanti di Dainese e Alpinestars, i due costruttori di tute che dispongono della tecnologia airbag più avanzata. L’obiettivo è che tutti i piloti dei GP possano disporre dell’airbag ma ci sono ostacoli da superare: le due aziende italiane non possono rifornire tutto lo schieramento. E il sistema, se anche venisse venduto, costerebbe circa 2500 euro. Non si vogliono infatti caricare di costi eccessivi i fabbricanti di tute che non dispongono delle strutture di Dainese e Alpinestars. In ogni caso questo è un primo passo verso la pianificazione di un percorso che FIM e Dorna intendono concretizzare in tempi brevi.

5 ISCRIZIONI

SUTER-BMW 1000

IL GP CATALUNYA doveva segnare la scadenza per la presentazione della lista dei team cosiddetti CRT. Le richieste sono arrivate, almeno 5, ma non sono stati effettuati gli indispensabili pagamenti della quota di 25.000 euro. La IRTA ha fatto sapere che la lista verrà diramata la prossima settimana a Silverstone. Secondo le indiscrezioni i piloti del 2012 saranno 22. Dunque sono state accettate 5 iscrizioni.

IL TEAM Marc VDS, impegnato nella Moto2 ma anche nello sviluppo della Suter MotoGP 2012, ha ottenuto il permesso di partecipare alla giornata di test sulla pista del Mugello, il 4 luglio, all’indomani del GP Italia. La Suter con motore BMW verrà portata in pista dall’australiano Damien Cludin. Il permesso è stato concesso perché è ora che il progetto inizi a essere sviluppato con le gomme Bridgestone.

LA LISTA DEI TEAM “CRT” IL TEAM VDS FARÀ ARRIVA A SILVERSTONE I TEST DEL MUGELLO

motosprint

58

HONDA AL RIALZO

IL PREZZO DELLE MOTO CAMBIA ANCORA PARE che per la 1000 del 2012 la Honda ritoccherà il leasing delle sue moto del 30%. Ovviamente, al rialzo. Si dovrebbe così raggiungere la cifra di 2.5 milioni di euro per un pilota (5 milioni per un team che ne ha due). Questo potrebbe portare tutti i team satellite a schierare un solo pilota. Per la Honda non sarebbe un problema, visto che venderebbe comunque le sue sei moto a stagione.

VISITA SPECIALE PER JORGE LORENZO: SI TRATTA DI XAVI, CENTROCAMPISTA DEL BARCELLONA, CHE HA APPROFITTATO DELLA VICINANZA PER FARE UN GIRETTO NEL PADDOCK E GLI HA PURE REGALATO LA SUA MAGLIA, AUTOGRAFATA.


MotoGP Catalunya

Dai box

«Una volta il motociclismo era una cosa da uomini». Valentino Rossi

ROSSI SPIEGA

ECCO PERCHÉ SONO PIÙ PERICOLOSI I SORPASSI SI PARLA molto di sorpassi (sotto, Capirossi e Bautista), in questo periodo. Rossi ha fornito una spiegazione tecnica interessante: «Se ci sono dei problemi, la colpa è della 800, delle Bridgestone e dell’elettronica. Con questo tipo di moto il sorpasso è più difficile, rispetto ai tempi della 500 e della 1000. Adesso si frena praticamente dentro la curva, non c’è più spazio per fare niente; prima, dal momento della frenata all’ingresso in curva, potevano restare 30-40 metri. E lì potevi attaccare senza fare danni. In sostanza, tutti i sistemi elettronici, l’antisaltellamento e il traction control, rendono la frenata una manovra più al limite, rispetto al passato. E di conseguenza è aumentata molto la possibilità di toccare un avversario».

motosprint

60

PER PROTEGGERE MARCO SIMONCELLI, DOPO LE MINACCE RICEVUTE ALLA VIGILIA DI BARCELLONA, SONO STATE INGAGGIATE DUE GUARDIE DEL CORPO. NONOSTANTE FOSSERO VESTITE CON LA CAMICIA DEL TEAM, PASSAVANO TUTT’ALTRO CHE INOSSERVATE...

CALMA RAGAZZI! MONTMELÓ – Dopo le minacce di morte, il coinvolgimento delle Polizie, la scorta, a Barcellona a Marco Simoncelli non è successo niente. Ci sono state scene di tifo ostile, ma anche ragazzi spagnoli che gli hanno chiesto l’autografo, di fare una foto, e anche applausi dalle tribune. E qualche conseguenza positiva, questa brutta vicenda l’ha avuta: Jorge Lorenzo nei giorni precedenti la gara ha parlato ai tifosi, attraverso i giornali e le TV spagnole: «Marco non ha ammazzato nessuno, non bisogna esagerare con lui. Va rispettato» ha ripetuto sempre. Certo, se Jorge non avesse sollevato la polemica sulla guida di Simoncelli a Estoril, dandole poi seguito a Le Mans (insieme a Stoner e Dovizioso), non saremmo arrivati a tanto... In ogni caso, se c’è una frase intelligente da riportare sull’argomento, è quella di Valentino Rossi: «Adesso i piloti, noi piloti, dobbiamo darci una calmata. Tutti! Dobbiamo abbassare i toni e dare il buon esempio. Dobbiamo essere consapevoli che poi, se ci agitiamo noi, è inevitabile che si agitino anche i tifosi».

SI LAVORA SUL POSTERIORE

GP CATALUNYA A RISCHIO

DOPO aver lavorato per diversi mesi sulla parte anteriore della Desmosedici, adesso il reparto corse Ducati si sta concentrando su quella posteriore: cioè quello che Valentino ha definito «Il nostro prossimo “step”. Stiamo lavorando sulle sospensione posteriore e sul sistema dei leveraggi perché abbiamo bisogno di maggiore stabilità». Poiché il reparto corse sta sviluppando la “mille”, che ha una sospensione posteriore diversa, c’è chi ha ipotizzato un trasferimento anticipato del nuovo sistema sulla 800; il problema è che bisognerebbe costruire nuovi carter (perché la sospensione è ancorata al motore) e questo non è possibile.

L’ORGANIZZATORE del GP Catalunya potrebbe non rinnovare l’accordo con la Dorna. La crisi, in Spagna, sta colpendo duro e il motociclismo non ne è esente. Il paradiso in cui ci si poteva permettere di organizzare 4 Gran Premi con più di un milione di spettatori (in totale) non esiste più. Il promoter dichiara di avere perduto, lo scorso anno, 5 milioni di euro; per questa edizione ha ridotto il prezzo dei biglietti, ma l’emorragia di pubblico appare inesorabile. E mentre la Dorna insiste, affermando che vuole restare a Barcellona per altri cinque anni, Valencia ha già iniziato una campagna promozionale: offre i biglietti con uno sconto del 20%.

I PROSSIMI PASSI LA MOTO IN SPAGNA DELLO SVILUPPO DUCATI SUBISCE LA CRISI


Moto2 Catalunya di Marco Masetti

Terza vittoria del tedesco Bradl, che prende il volo in campionato. Male Iannone, bene Corsi, quarto al traguardo e secondo in classifica generale

Herr grinta

M

STEFAN BRADL DAVANTI A JULIAN SIMON (60) E ALEIX ESPARGARÓ (40). NELLA FOTO PICCOLA, IL TEDESCO FA FESTA.

ONTMELÓ - Per uscire vincitori o anche solo per finire in piedi, nel serpentone della Moto2, ci vuole un po’ di fortuna; quella che è mancata a Julian Simon, che centrato da un’entrata folle di Kenan Sofuoglu, ha rimediato la tottura di tibia e perone destri. Il turco guida costantemente con una dose eccessiva di aggressività: verrà giudicato e probabilmente sanzionato nel week-end di Silverstone dalla Race Direction. Ma al pilota top non deve far difetto nemmeno il cuore, perché non è facile tenere aperto in certe situazioni, ma di sicuro non si può fare a meno della testa e della regolarità. Doti che non mancano a uno dei più lucidi prodotti del motociclismo di questo periodo, Stefan Bradl. Il tedesco, appetito da sponsor e dalla Dorna che cerca di vendere un prodotto non solo spagnolo, ha dimostrato di essere un vincente che è andato a segno tre volte su cinque, oltre ad un podio, a un quarto posto e a cinque pole. Con una media di oltre 20 punti a gara, Stefan, almeno nel rendimento, somiglia molto a Jorge Lorenzo, scusate se è poco. Inoltre, parla e ragiona molto bene. Ad esempio quando analizza l’aspetto tecnico determinante della prova: «A inizio gara la moto scivolava moltissimo sul posteriore e mi sono detto che l’unica cosa da fare era restare calmo e adattarmi alla situazione. Ci sono riuscito e, a quel punto, la differenza l’ha fatta anche la mia moto, che è davvero fantastica». Già, quella calma che è mancata a molti altri piloti, alle prese con lo stesso problema, un grip aleatorio. E adesso passiamo alla Kalex, piccola factory tedesca che lavora davvero bene, visto che ha due moto sul podio e tre nei

]


Moto2 Catalunya

primi cinque posti. Non è un caso se l’azienda è stata scelta come partner dalla KTM per realizzare la Moto3 per la prossima stagione. Bradl, oltre alle sue doti personali (guida davvero molto bene) e alla moto, sfrutta alla perfezione anche il momento non facile dei suoi rivali. Su tutti l’autentico black out che sembra aver colpito il più veloce e talentuoso del mazzo, Andrea Iannone. Il pilota del team Speedmaster ha portato a casa tra Portogallo, Francia e Catalunya la miseria di quattro punti, un risultato che è decisamente in controtendenza rispetto alle doti del pilota. In questo week end ha infilato giri veloci e si è prodotto in cadute banali, sempre lontano dall’obiettivo. Non bisogna essere dei grandi tecnici per capire che il pilota va “resettato” e fatto lavorare a livello psicologico per ritrovare equilibrio e consapevolezza nei propri mezzi. Anche perché Marc Marquez si conferma velocissimo e, dopo la vittoria di Le Mans, chiude al secondo posto, giusto davanti a Aleix Espargaró, pilota che abita a pochi chilometri dal circuito e ha sfruttato al massimo il fattore campo. E lo spagnolo è solo uno dei tanti talenti che viene dalla MotoGP di una categoria che ha parecchia gente interessante, quindi Andrea deve riprendere subito la linea di galleggiamento corretta. L’Italia però è soprattutto la faccia di Si-

Hanno detto Simone Corsi

mone Corsi, secondo nel Mondiale con la FTR del Team Ioda. Non è stata una gara facile per il romano, che prima ha attaccato poi si è difeso, portando a casa un buonissimo piazzamento e rinforzando la classifica. La sua squadra gli ha “regalato” un test a Brno la settimana prima della gara e Corsi ha valorizzato questo impegno. Lo stesso trattamento che vorrebbe ricevere dal team JiR Motobi Alex De Angelis, che ha rispolverato il telaio 2010, visto che la ciclistica 2011 non risponde come ci si sarebbe aspettato. Forse qualche test in più avrebbe sistemato le cose… Vanno a punti Pirro e Baldolini, mentre una caduta stoppa sul più bello una buona gara di Mattia Pasini, la cui posizione in squadra, e con un campionato nel quale le sostituzioni sono all’ordine del giorno, si fa traballante.

Le pagelle Stefan Bradl Un pilota senza apparenti punti deboli. Sa lottare e spingere per staccare i rivali e non si lascia prendere da emozione e sconforto. Tosto come un vero tedesco, ma con una classe latina nella guida. Pronto al grande salto in MotoGP? Lui nega e resta con i piedi a terra.

Concretissimo 10

Aleix Espargaró Retrocesso dalla MotoGP, non si lascia prendere dalla depressione e inizia a capire alla perfezione la sua moto che, nemmeno a farlo apposta, è una Kalex, come la cavalcatura di Bradl. Insomma, copia, ma lo fa molto bene!

Rigenerato 9

Marc Marquez Nel week-end commette una serie di errori, eppure, grazie a una velocità incredibile e a una grinta da lottatore, arriva sul podio.

Monello o campione? 8

Andrea Iannone

«DOPO la caduta nelle qualifiche di ieri e quella nel warm up ero quasi sfiduciato, perché avevo perso un po’ di feeling con la moto. Sbagliare era facile, invece la gara è andata abbastanza bene. Con una buona partenza mi sono posizionato nel gruppetto di testa, dando il massimo. I ragazzi del team hanno lavorato tantissimo e io non ho mollato un attimo. Nonostante qualche piccolo problema la moto era ottima e mi spiace non essere riuscito a salire sul podio, al quale ero davvero vicinissimo. In ogni caso sono contento del risultato, anche perché ora siamo secondi in campionato».

SOPRA, SIMON (60) ATTERRATO DA SOFUOGLU. A DESTRA, IN ALTO LA CADUTA DI AEGERTER, SOTTO, QUELLA DI PASINI.

Pole Position PER BRADL FANNO CINQUE QUINTA pole consecutiva per Stefan Bradl in Moto2, nella classe di mezzo era dai tempi (2003) di Toni Elias che non si vedeva una serie così lunga. Stecca clamorosamente le qualifiche Andrea Iannone, che cade dopo un solo giro e rischia di non poter ripartire. Ce la fa, ma riesce a fare pochissime tornate, chiudendo in ventiduesima piazza. Nico Terol conquista la quarta pole di stagione, confermando che il vero padrone della categoria è lui. TORNA TALMACSI? Nel paddock c’era Gabor Talmacsi, fermo dopo una difficile esperienza tra MotoGP e Moto2. L’ex campione del mondo 125 è pronto a portare una dote a un team di Moto2 per rientrare nel giro. RAFFAELE DE ROSA CERCA UN POSTO Dopo esser stato scaricato dal team Desguaces La Torre G22, Raffaele De Rosa è arrivato in Spagna per cercare un’altra moto per finire la stagione. Impresa non semplicissima, per ora, visto che i posti ci sarebbero, ma costano. Caro.

MONOGOMMA 2012-2014

MOTO2 E MOTO3 DUNLOP RADDOPPIA IL MATRIMONIO tra la Dunlop e il Motomondiale va avanti a gonfie vele. Dopo la fornitura alla Moto2, adesso arriva anche il contratto con la Moto3, la nuova formula che partirà il prossimo anno. Arriva una fornitura in blocco: Moto2 e Moto3 dal 2012 al 2014, compresi, con indubbi benefici per la produzione di serie, un po’ meno per la libertà di competizione tra produttori. Continua la regola del monogomma che, con questo contratto, si allarga a tutte le classi del Mondiale. Fino a ora, infatti, c’era teorica libertà di usare fornitori diversi in 125. TEST A BRNO PER PASINI, CORSI E IANNONE Prima del GP Catalunya ci sono stati due test, con diverso livello di segretezza. Il team Aspar e altre squadre iberiche sono stati a girare ad Aragon, mentre il team Ioda e SpeedMaster hanno portato Pasini, Corsi e Iannone sul tracciato ceco di Brno. Decisamente positivi i commenti dei piloti che ovviamente sono soddisfatti di poter avere le migliori soluzioni possibili in gara. Ma la Moto2 non doveva essere una categoria economica con pochi test?

Andrea Iannone «SONO molto dispiaciuto per i fan e per tutte le persone che credono in me. Come sempre, il nostro obiettivo era ottenere un buon risultato. La posizione in griglia non ci ha aiutati e il dritto non ha reso la situazione più semplice. Ce l’ho messa tutta e ho fatto il possibile, ma le cose sono complicate in questo momento. Spero solo che tutto si sistemi al più presto, di poter tornare a divertirmi e lottare con i piloti più veloci in pista».

Alex De Angelis «HO fatto tanti sorpassi e la moto in frenata era veramente a posto. Abbiamo lavorato bene e per questo ringrazio tanto i meccanici che mi hanno seguito tutto il week-end e hanno ascoltato e assecondato le mie richieste. Purtroppo abbiamo ancora un gap di motore rispetto agli altri, sia in accelerazione che in allungo. Spero che la squadra investa ancora soldi e tempo per dei test che ci permettano di lavorare e avere più tempo a disposizione per provare dettagli come assetti e parti aerodinamiche, che potrebbero fare la differenza».

Adesso bisogna analizzare senza paura e impietosamente i motivi che fanno portare a casa a un potenziale campione del mondo i risultati di un umile comprimario. C’è da lavorare, ma ne vale la pena. MARC MARQUEZ (93) STA COMINCIANDO A INGRANARE ANCHE IN MOTO2: SECONDO. BUONA GARA ANCHE PER SIMONE CORSI (3) RINVIGORITO DA UN TEST A BRNO. motosprint

64

Rimandato 4 motosprint

65


Stefan Bradl Aleix Espargarò Yuki Takahashi Thomas Luthi Marc Marquez Bradley Smith Mika Kallio Julian Simon Esteve Rabat Jules Cluzel Scott Redding Dominique Aegerter Javier Fores Michele Pirro Simone Corsi Axel Pons Kenan Sofuoglu Claudio Corti Randy Krummenacher Alex De Angelis Yonny Hernandez Andrea Iannone Carmelo Morales Max Neukirchner Pol Espargarò Valentin Debise Alex Baldolini Robertino Pietri Ratthapark Wilairot Mike Di Meglio Xavier Simeon Anthony West Kev Coghlan Mattia Pasini Santiago Hernandez Kenny Noyes Mashel Al Naimi Ricard Cardus

Germania Spagna Giappone Svizzera Spagna G. Bretagna Finlandia Spagna Spagna Francia G. Bretagna Svizzera Spagna Italia Italia Spagna Turchia Italia Svizzera R. S. Marino Colombia Italia Spagna Germania Spagna Francia Italia Venezuela Thailandia Francia Belgio Australia G. Bretagna Italia Colombia USA Qatar Spagna

1’47”606 1’47”544 1’47”549 1’47”383 1’47”457 1’47”424 1’47”621 1’47”600 1’48”598 1’47”629 1’47”466 1’48”047 1’48”300 1’47”737 1’47”373 1’48”074 1’48”215 1’48”318 1’47”759 1’47”513 1’48”449 1’47”487 1’48”303 1’48”278 1’48”059 1’49”469 1’48”543 1’48”916 1’47”960 1’48”187 1’48”276 1’48”776 1’48”686 1’48”545 1’49”463 1’48”830 1’50”399 1’48”711

1’46”753 1’46”867 1’46”978 1’47”068 1’47”154 1’47”207 1’47”226 1’47”355 1’47”426 1’47”456 1’47”527 1’47”558 1’47”741 1’47”765 1’47”781 1’47”817 1’47”846 1’47”861 1’47”937 1’47”954 1’47”988 1’48”005 1’48”068 1’48”081 1’48”087 1’48”156 1’48”179 1’48”213 1’48”234 1’48”282 1’48”331 1’48”487 1’48”631 1’48”755 1’48”841 1’49”048 1’49”926 -

Giriveloci

1. Stefan Bradl Kalex in 41’38”888 108,721 km alla media di 156,627 km/h Suter a 4”141 2. Marc Marquez 3. Aleix Espargarò Pons Kalex a 8”409 4. Simone Corsi FTR a 10”331 5. Randy Krummenacher Kalex a 11”661 6. Alex De Angelis Motobi a 12”383 7. Esteve Rabat FTR a 12”602 8. Mika Kallio Suter a 13”467 9. Yonny Hernandez FTR a 16”612 10. Max Neukirchner MZ-RE Honda a 16”735 11. Scott Redding Suter a 17”031 12. Michele Pirro Moriwaki a 18”460 Suter a 22”933 13. Alex Baldolini 14. Xavier Simeon Tech 3 a 23”416 15. Andrea Iannone Suter a 23”449 16. Pol Espargarò FTR a 24”070 17. Claudio Corti Suter a 24”111 18. Carmelo Morales Moriwaki a 25”351 19. Bradley Smith Tech 3 a 29”249 20. Valentin Debise FTR a 35”077 21. Santiago Hernandez FTR a 41”666 22. Anthony West MZ-RE Honda a 52”103 23. Jules Cluzel Suter a 1’02”492 24. Kev Coghlan FTR a 1’16”294 RITIRATI Pons Kalex al 17. giro Axel Pons Suter al 14. giro Julian Simon Suter al 14. giro Kenan Sofuoglu Suter al 14. giro Dominique Aegerter Suter al 10. giro Javier Fores FTR al 6. giro Mattia Pasini Suter al 4. giro Thomas Luthi Moriwaki al 4. giro Yuki Takahashi Tech 3 al 4. giro Mike Di Meglio Suter al 2. giro Robertino Pietri Moriwaki al 1. giro Mashel Al Naimi NON HA FINITO IL PRIMO GIRO FTR Kenny Noyes NON PARTITI FTR Ratthapark Wilairot Moriwaki Ricard Cardus

Poleposition Stefan Bradl (Kalex) in 1’46”753 alla media di 159,407 km/h Pole 2010: Andrea Iannone (Speed Up) in 1’47”493 a 158,309 km/h

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

16 9 — 13 20

32 6

17

GE lu RM gli AN o 14 IA RE ag P. os CE to C 28 A IN ag DI o AN st AP o 4 OL IS SA set N tem MA RI bre NO 18 AR se AG tte ON m A br 2 e GI otto AP b PO re N 16 E AU ot ST tob RA re 23 LIA MA ot LE tob SI re A

3

25 11 3 20 16

ITA lug LI lio A

11 16 25 10 —

5

25 10 20 6 11

22

CA giu TA gn LU o N 12 YA GR gi AN ug BR no 25 ETA GN OL gi A AN ug DA no

PO ma RT gg OG io 15 ALLO FR m AN ag CI gio A

SP apr AG ile NA

QA m TA ar R zo

Kalex FTR Suter Suter Moriwaki

1

Germania Italia Italia Spagna Giappone

3

Stefan Bradl Simone Corsi Andrea Iannone Julian Simon Yuki Takahashi

20

1. 2. 3. 4. 5.

NUMERO GIRI

36 23

Factory Pads

Campionatopiloti

Dischi T-Drive Factory Brakes

PILOTI AL VIA

Mescola Z04

1. Bradley Smith 1’47”762 alla media di 157,914 km/h 2. Aleix Espargarò 1’47”819 3. Kenan Sofuoglu 1’47”932 4. Stefan Bradl 1’47”944 5. Marc Marquez 1’47”989 6. Simone Corsi 1’47”994 7. Thomas Luthi 1’48”001 8. Julian Simon 1’48”010 9. Dominique Aegerter 1’48”014 10. Axel Pons 1’48”086 11. R. Krummenacher 1’48”146 12. Esteve Rabat 1’48”149 13. Yuki Takahashi 1’48”159 14. Alex De Angelis 1’48”183 15. Mika Kallio 1’48”274 16. Scott Redding 1’48”369 17. Michele Pirro 1’48”383 18. Andrea Iannone 1’48”444 19. Yonny Hernandez 1’48”535 20. Javier Fores 1’48”540 21. Pol Espargarò 1’48”597 22. Jules Cluzel 1’48”609 23. Carmelo Morales 1’48”609 24. Max Neukirchner 1’48”630 25. Claudio Corti 1’48”667 26. Mike Di Meglio 1’48”690 27. Alex Baldolini 1’48”780 28. Xavier Simeon 1’48”860 29. Mattia Pasini 1’48”946 30. Kev Coghlan 1’49”081 31. Valentin Debise 1’49”159 32. Santiago Hernandez 1’49”361 33. Anthony West 1’49”556 1’49”635 34. Robertino Pietri 35. Mashel Al Naimi 1’59”797 PRIMATO PRECEDENTE Andrea Iannone (Speed Up) nel 2010, in 1’47”543 alla media di 158,236 km/h

25 13 1 — —

E

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38.

Altraguardo

TO TA L

Alvia

VA nov LE em NC b IA re

LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 34 3°C °C

Moto2 Catalunya

102 59 49 49 47

6. Thomas Luthi 47; 7. Marc Marquez 45; 8. Alex De Angelis 42; 9. Aleix Espargaro 31; 10. Bradley Smith 27; 11. Dominique Aegerter 24; 12. Randy Krummenacher 24; 13. Michele Pirro 21; 14. Esteve Rabat 18; 15. Jules Cluzel 14; 16. Max Neukirchner 14; 17. Pol Espargaro 13; 18. Yonny Hernandez 13; 19. Alex Baldolini 11; 20. Mika Kallio 8; 21. Kev Coghlan 8; 22. Mike Di Meglio 7; 23. Scott Redding 5; 24. Claudio Corti 5; 25. Anthony West 5; 26. Ratthapark Wilairot 4; 27. Mattia Pasini 3; 28. Xavier Simeon 2; 29. Ricard Cardus 2; 30. Axel Pons 1.

M4

GP-4 RX

19RCS

Distribuito da:

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125 Catalunya

di Enrico Borghi

Quindi Zarco ha chiuso la gara in sesta posizione. Ha vinto Terol, che sul podio ha trovato il nome nuovo della 125, Maverick Viñales, e poi il tedesco Jonas Folger che era riuscito a vincere un confronto anche duro con il connazionale Sandro Cortese.

Il vincitore Nico Terol «HO DOVUTO cambiare tattica, ad un certo punto: non riuscivo a scappare, allora ho cercato di conservare la gomma, e anche un po’ di energie, per i giri finali. Lo sapevo, che avrei dovuto lottare fino alla fine. Secondo me ho vinto meritatamente e la decisione della Direzione Gara è stata giusta: Zarco è stato scorretto. Sono felice anche perché oggi ho saldato un conto aperto con questa pista: lo scorso anno mi sono fatto male, qui, e ho compromesso molte delle mie posibilità di vincere il titolo».

Zarco vince buttandolo fuori pista ma viene penalizzato e la vittoria passa allo spagnolo

Terol risarcito risarcito L’EPISODIO INCRIMINATO. IN USCITA DALL’ULTIMA CURVA, JOHANN ZARCO (5) SPINGE NICO TEROL (18) SULL’ERBA. QUESTA MANOVRA COSTA AL FRANCESE UNA PENALITÀ DI 20 SECONDI, CHE LO FANNO SCENDERE DAL PRIMO AL SESTO POSTO.

motosprint

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M

ONTMELÓ - Ha dato davvero tutto se stesso, Johann Zarco. Ci ha messo tutto il suo corpo, anche i gomiti. Ed è il motivo per cui alla fine non è stato lui il vincitore del GP Catalunya, pur avendo tagliato il traguardo per primo. Sul gradino più alto del podio ci era salito (virtualmente) da solo, ma è stata la Direzione Gara a farlo scendere (sempre virtualmente). Il francese si è visto infliggere un “ride through” quando aveva ancora il casco in testa e festeggiava una vittoria ottenuta con un sorpasso iniziato in modo magistrale ma concluso con troppa esuberanza: in uscita dall’ultima curva aveva infatti spinto Terol sull’erba, mentre lo spagnolo cercava di resistergli mantenendo la sua traiettoria. Il tutto, in piena

velocità. Una manovra scorretta, che ha creato una situazione di pericolo. Così l’ha vista, la Race Direction. In effetti, è così che è andata. Poiché Zarco non poteva più eseguire il “ride through”, in quanto la gara era finita, gli è stata inflitta la penalizzazione di 20 secondi perché si conviene che questo è il tempo che un pilota impiega normalmente per effettuare la manovra. Era stato un sorpasso bellissimo, quello di Zarco. Si è infilato all’interno, all’imbocco dell’ultimo curvone, con molto coraggio, e poi aveva tenuto il gas aperto affiancando Terol. Però non ha lasciato allo spagnolo lo spazio per difendersi: allargando sempre più la sua traiettoria ha finito per portarlo fuori pista.

TEROL non era comunque riuscito a mettere in pratica la sua strategia: «volevo rompere il gruppo, andare in fuga e gestire la gara, ma ho scoperto in fretta che non c’era alcuna possibilità. Maverick andava molto forte» ha detto Nico. «Sì, ma a metà gara ho avuto dei problemi con la gomma posteriore e Nico per me è diventato imprendibile» ha replicato Maverick. Terol è rimasto alle spalle di Viñales per sette giri, poi ha preso il comando. Sembrava in grado di attuare il suo piano – la fuga – invece ha dovuto accettare l’idea di giocarsi tutto nel finale. Lui pensava di doversela vedere con Viñales, che lo aveva beffato a Le Mans, invece si è trovato improvvisamente davanti Johann Zarco. Che, pur se virtualmente, alla fine gli ha fatto fare la stessa figura. Insomma, lo ha beffato nel finale. Il francese è stato davanti fino all’ultimo giro, quando Terol ha reagito ed è tornato in testa. Ma Zarco non ha mollato: lo ha tallonato e attaccato nell’ultima curva. Poi ha esagerato e la Direzione Gara lo ha punito. Terol quindi ha allungato ancora, nella classifica di campionato, ma dovrà guardarsi le spalle. Anche perché lui sta dimostrando di non essere una belva, nel corpo a corpo, ed è il motivo per il quale durante le prove cerca sempre degli assetti che gli possano permettere di andare subito in fuga. IL MIGLIORE degli italiani è stato Luigi Morciano, diciottesimo dopo aver recuperato dalla penultima (e ventinovesima) posizione nella quale si era ritrovato nel primo giro. Francesco Mauriello è stato ventesimo (anche lui è incappato in una partenza poco felice), mentre Simone Grotzkyj ha corso una gara agitata: era partito bene, era settimo, ma aveva azzardato la scelta della gomma. Aveva scelto la “rain” (la pista era ancora molto umida) e poco dopo ha dovuto rientrare per cambiarla. Ha poi cercato di recuperare ma non ce l’ha fatta: è stato solo venticinquesimo. Infine, Alessandro Tonucci, ventinovesimo, ha chiuso il gruppo che è arrivato al traguardo.

MOTO3 PER IL 2012

LA GRANDE SFIDA DI IODA

LA MOTO3 non vede solo l’impegno in grande stile della Honda e quello dei piccoli costruttori, c’è anche una possibilità intermedia e decisamente ambiziosa che si chiama Ioda. La factory (arricchita da tecnici provenienti da diverse esperienze racing) fondata da Giampiero Sacchi, ex capo dell’attività sportiva Aprilia e Piaggio, fa già correre una Moto3 nel campionato italiano. Ma questa moto è dotata di un motore TM capace di 46 cavalli, esattamente la stessa potenza della versione base del motore Honda 250, mentre per il prossimo anno è in arrivo una inedita unità motrice realizzata dalla EMIR. Il motore, realizzato in Emilia da tecnici collegati alla Ioda Racing, verrà presentato ufficialmente al Mugello in occasione del GP Italia ed è accreditato di ben 52 cavalli. Tra le caratteristiche di questo propulsore ci sono la distribuzione bialbero comandata da ingranaggi, la possibilità di montare il contralbero, il cambio estraibile e la frizione a secco. La ciclistica sarà un’evoluzione di quella attualmente usata nel campionato italiano.

PRESENTATA UFFICIALMENTE

LA MOTO3 HONDA COSTA 23.600 EURO

C’È già il prezzo “chiavi in mano”, 23.600 euro. Con questa cifra ci si porterà a casa una moto destinata a stabilire record di vendita. HRC l’ha battezzata NSR 250 (sotto) ovvero Next Racing Standard, ovvero il prossimo standard da corsa, ed è l’arma della HRC per la prossima stagione della Moto3. Presentata in pompa magna a Barcellona, con tanto di stato maggiore capitanato dal vice presidente esecutivo Nakamoto e dai project leader Hikaru Tsukamoto e Yoshiyuki Kurayoshi e testata da Alex Criville, la NSR ha convinto i tanti tecnici presenti.

motosprint

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Alvia 1’51”774 1’53”593 1’53”131 1’53”302 1’53”539 1’53”468 1’53”178 1’54”553 1’53”973 1’53”580 1’54”557 1’54”389 1’55”661 1’56”291 1’56”241 1’53”812 1’57”235 1’55”636 1’56”557 1’55”737 1’55”891 1’56”392 1’56”896 1’56”687 1’57”487 1’58”385 1’58”226 1’56”746 1’58”129 1’58”870 1’56”676 1’59”138 1’59”362 1’58”878

1. Nicolas Terol Aprilia in 42’29”647 103,994 km alla media di 146,835 km/h 2. Maverick Vinales Aprilia a 10”356 3. Jonas Folger Aprilia a 15”260 4. Sandro Cortese Aprilia a 15”670 5. Efren Vazquez Derbi a 15”942 6. Johann Zarco Derbi a 19”758 7. Hector Faubel Aprilia a 26”490 8. Sergio Gadea Aprilia a 26”681 9. Adrian Martin Aprilia a 36”134 10. Jakub Kornfeil Aprilia a 36”776 11. Danny Kent Aprilia a 37”936 12. Louis Rossi Aprilia a 1’10”840 13. Niklas Ajo Aprilia a 1’11”704 14. Alexis Masbou Aprilia a 1’11”798 15. Alberto Moncayo Aprilia a 1’15”709 16. Marcel Schrotter Mahindra a 1’22”005 17. Jasper Iwema Aprilia a 1’25”457 18. Luigi Morciano Aprilia a 1’25”628 19. Sturla Fagerhaug Aprilia a 1’55”296 20. Francesco Mauriello Aprilia a 1’55”382 21. Giulian Pedone Aprilia a 1’55”488 22. Peter Sebestyen KTM a 1 giro 23. Josep Rodriguez Aprilia a 1 giro 24. Kevin Hanus Honda a 1 giro 25. Simone Grotzkyj Aprilia a 1 giro 26. John McPhee Aprilia a 2 giri 27. Joan Perello Aprilia a 2 giri 28. Taylor Mackenzie Aprilia a 2 giri 29. Alessandro Tonucci Aprilia a 2 giri RITIRATI Aprilia al 17. giro Luis Salom NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Mahindra Danny Webb Aprilia Miguel Oliveira Derbi Zulfahmi Khairuddin Aprilia Harry Stafford

1’51”281 1’51”683 1’52”099 1’52”135 1’52”288 1’52”449 1’52”476 1’52”629 1’52”635 1’52”747 1’52”859 1’53”224 1’53”607 1’53”640 1’53”706 1’53”801 1’53”804 1’54”044 1’54”122 1’54”126 1’54”197 1’54”422 1’54”682 1’55”115 1’55”159 1’55”486 1’55”596 1’55”895 1’56”384 1’56”431 1’56”533 1’56”982 1’57”975 1’58”533

Campionatomarche 25 11 2 —

Spagna Germania Germania Spagna Francia

Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Derbi

20 9 10 25 11

17

25 20 11 13 16

5

25 10 20 — 16

25

25 13 16 20 10

E

19

CA giu TA gn LU o N 12 YA GR gi AN ug BR no 25 ETA GN OL gi A AN ug DA no

PO ma RT gg OG io 15 ALLO FR m AN ag CI gio A

SP apr AG ile NA

20

25 20 11 7 10

1

Nicolas Terol Sandro Cortese Jonas Folger Maverick Vinales Johann Zarco

3

1. 2. 3. 4. 5.

QA m TA ar R zo

Campionatopiloti

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

34 22

Factory Brakes

Dischi SuperSport

NUMERO GIRI

TO TA L

PILOTI AL VIA

125 72 10 3

6

1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. MAHINDRA

Nicolas Terol (Aprilia) in 1’51”281 alla media di 152,920 km/h Pole 2010: Marc Marquez (Derbi) in 1’50”543 alla media di 153,941 km/h.

VA nov LE em NC b IA re

Poleposition

1. Johann Zarco 1’52”621 alla media di 151,101 km/h 2. Nicolas Terol 1’52”664 3. Maverick Vinales 1’53”025 4. Sandro Cortese 1’53”184 5. Efren Vazquez 1’53”748 6. Jonas Folger 1’53”828 7. Sergio Gadea 1’54”253 8. Hector Faubel 1’54”309 9. Luis Salom 1’54”522 10. Jakub Kornfeil 1’54”553 11. Adrian Martin 1’54”659 12. Danny Kent 1’54”805 13. Louis Rossi 1’55”243 14. Alexis Masbou 1’55”331 15. Giulian Pedone 1’55”884 16. Luigi Morciano 1’55”995 17. Jasper Iwema 1’56”017 18. Simone Grotzkyj 1’56”088 19. Niklas Ajo 1’56”267 20. Alberto Moncayo 1’56”468 21. John McPhee 1’56”535 22. Marcel Schrotter 1’56”666 23. Peter Sebestyen 1’57”590 24. Sturla Fagerhaug 1’58”071 25. Francesco Mauriello 1’58”219 26. Alessandro Tonucci 1’58”220 27. Taylor Mackenzie 1’58”454 28. Joan Perello 2’00”140 29. Kevin Hanus 2’01”803 30. Josep Rodriguez 2’02”835 PRIMATO IMBATTUTO Pol Espargaro (Derbi) nel 2010, in 1’50”590 alla media di 153,876 km/h

GE lu RM gli AN o 14 IA RE ag P. os CE to C 28 A IN ag DI o AN st AP o 4 OL IS SA set N tem MA RI bre NO 18 AR se AG tte ON m A br 2 e GI otto AP b PO re N 16 E AU ot ST tob RA re 23 LIA MA ot LE tob SI re A

Spagna Spagna Spagna Francia Spagna Germania Germania Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Spagna Olanda G. Bretagna Rep. Ceca Portogallo Francia Italia Malesia Germania Francia Italia Finlandia G. Bretagna Spagna G. Bretagna Italia Svizzera Norvegia Ungheria Spagna Italia Germania G. Bretagna

Giriveloci

3

Nicolas Terol Hector Faubel Maverick Vinales Johann Zarco Efren Vazquez Sandro Cortese Jonas Folger Luis Salom Sergio Gadea Adrian Martin Danny Kent Alberto Moncayo Jasper Iwema Danny Webb Jakub Kornfeil Miguel Oliveira Alexis Masbou Simone Grotzkyj Zulfahmi Khairuddin Marcel Schrotter Louis Rossi Luigi Morciano Niklas Ajo Harry Stafford Josep Rodriguez John McPhee Francesco Mauriello Giulian Pedone Sturla Fagerhaug Peter Sebestyen Joan Perello Alessandro Tonucci Kevin Hanus Taylor Mackenzie

Altraguardo

ITA lug LI lio A

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34.

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 26 0°C °C

LI BE RE

125 Catalunya

120 72 68 65 63

6. Efren Vazquez 57; 7. Sergio Gadea 36; 8. Hector Faubel 32; 9. Danny Kent 22; 10. Miguel Oliveira 22; 11. Luis Salom 22; 12. Adrian Martin 20; 13. Jakub Kornfeil 18; 14. Alberto Moncayo 15; 15. Simone Grotzkyj 12; 16. Taylor Mackenzie 11; 17. Zulfahmi Khairuddin 11; 18. Louis Rossi 10; 19. Hiroki Ono 8; 20. Niklas Ajo 5; 21. Jasper Iwema 4; 22. Marcel Schrotter 3; 23. Alexis Masbou 3; 24. Josep Rodriguez 1. Distribuito da:

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4° VALLELUNGA (RM) 16-17 LUGLIO

Una gara “torrida” regala la vittoria ad un Russo determinatissimo davanti di un capello a Zenari e Melone

Davide Zenari (24) ha chiuso secondo per un soffio dopo una bagarre incredibile.

VOLATA INFER NALE BINETTO DELLE MERAVIGLIE Sempre più combattuto, con piloti sempre più determinati a vincere. Tutto deciso sul filo dei centesimi di secondo. E non si fanno sconti a nessuno. Se ne accorge il campione uscente del Trofeo Nazionale Scooter Velocità, Max Mendogho, che esce da Binetto con una prova più opaca rispetto a quello che ci ha abituato a vedere. La terza prova del TNSV lancia in testa alla classifica Santo Russo con un vantaggio esiguo su Davide Zenari, ma mette in mostra anche Alessandro Melone (al primo anno sugli autodromi), Alessandro Berardi (tornato il mastino di sempre) ed il solito, coriaceo, Paolo Gabellini. Le libere non danno responsi certi con i riders del Trofeo Malossi piuttosto abbottonati. Si gioca di tattica, come è normale in questa categoria, ma nelle prime cronometrate viene fuori di prepotenza Santo Russo, che piazza la zampata e conquista la pole position davanti a Zenari, Melone e Berardi. Alle loro spalle c’è Baldi che precede Gabellini Russo e Mendogho racchiusi in 3 centesimi di secondo. La seconda sessione vede Zenari sugli scudi: il veneto ce la mette tutta per prendersi la pole ma riuscirà solo ad avvicinarsi ulteriormente a Santo Russo. Al termine ferma i cronometri a soli 47 millesimi dal toscano con Melone e Berardi alle sue spalle. Seconda linea aperta dal Runner di Baldi che precede Gabellini, Marco Russo e Mendogho. In terza fila c’è Nicola Anastasi davanti a Grilli, Andrea Minischetti e Sergio Boccardo, distante 1 secondo e mezzo

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dalla pole. La cosa che impressiona di più è che i primi 10 sono racchiusi in 847 millesimi di secondo.

“Ero abbastanza tranquillo per la pole position – racconta Santo Russo – e ci siamo potuti dedicare a studiare gli avversari. Questa è una pista dove possono venir fuori delle sorprese. Infatti correrò anche nel Trofeo Italia per studiare gli avversari”. E’ invece tranquillo Davide Zenari: “non vedo chi possa impensierire me e Santo – afferma il veneto di Motauto – Ho un buon passo e non nascondo che proverò ad andar via subito”. Anche Baldi pensa in grande: “potrebbe essere la pista buona per noi con i Runner – dice il pilota della Ni.Ba. Racing – Ed infatti non siamo stati mai così vicino alla pole. In gara, per me e Marco Russo serve una grande partenza e poi si vedrà”. LA GARA Al via parte a fionda Davide Zenari, mentre Santo Russo deve inventarsi l’impossibile per farsi largo dopo uno start non buonissimo. Alla prima curva gira primo Zenari con qualche metro di vantaggio su Santo Russo e Nicolò Baldi che si era infilato fra i due dalla seconda fila. Il veneto prova a mettere spazio fra se e gli inseguitori ma Russo non gli lascia tregua ed attacca con determinazione entrando deciso alla Bari1. Stessa mossa per Berardi che riesce a sbarazzarsi di Baldi e si mette all’inseguimento della coppia di testa. Al giro succes-

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Trofeo Nazionale Scooter Velocità 3 a Prova - Autodromo del Levante - 25 maggio 2011

sivo anche Melone e Mendogho si liberano di Baldi e si lanciano all’inseguimento. Melone infila anche Berardi e si mette a tirare per agganciare Russo e Zenari e ci riesce, portandosi in scia gli altri due scomodi avversari. Solo Mendogho sembra non aver voglia di bagarre: il romano si lascia tirare non rischiando mai nemmeno una staccata. Dietro, abbastanza vicini ai primi, c’è lotta fra Baldi, Gabellini, Anastasi e Grilli, ma l’umbro scivola al quarto giro e deve rimet-

Classifica Gara

In alto: Una partenza da brividi per i piloti del Trofeo Nazionale Scooter Velocità a Binetto.

Max Mendogho (1) continua a soffrire in questo 2011, chiudendo quarto a Binetto.

Quinto posto per Alessandro Berardi (89) che a Binetto è sempre stato insieme ai più veloci.

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Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

5 24 21 1 89 8 84 35 7 36 30 31 74 333 63

Pilota Russo Santo Zenari Davide Melone Alessandro Mendogho Massimo Berardi Alessandro Gabellini Paolo Anastasi Nicola Baldi Nicolò Gottardello Marco Boccardo Sergio Lipari Marcello Governali Filippo Grilli Gianluca Minischetti Andrea Russo Marco

Team Minischetti Motauto Racing D.P.S. D&D Moto Scooternos Gabellini Moto C.M. Motor Sport Ni.Ba. Racing L.G.Moto Boccardo Boccardo L.G.Moto Scooternos Minischetti Minischetti

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 1

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16

5 24 1 89 21 84 8 36 74 35 7 333 30 63 49 31

Pilota Russo Santo Zenari Davide Mendogho Massimo Berardi Alessandro Melone Alessandro Anastasi Nicola Gabellini Paolo Boccardo Sergio Grilli Gianluca Baldi Nicolò Gottardello Marco Minischetti Andrea Lipari Marcello Russo Marco Franco Marco Governali Filippo

Team Minischetti Motauto Racing D&D Moto Scooternos D.P.S. C.M. Motor Sport Gabellini Moto Boccardo Scooternos Ni.Ba. Racing L.G.Moto Minischetti Boccardo Minischetti Fey Race L.G.Moto

Tot 72 69 56 48 44 42 41 39 38 37 35 22 21 18 17 9

Santo Russo (5) ha conquistato la seconda vittoria consecutiva in volata su uno strepitoso Zenari. dove ho già vinto. E’ il mio primo podio nel TNSV e me lo godo tutto, poi vedremo”. Non è proprio l’anno di Massimo Mendogho: “Beh, è andato tutto storto dalle prove e il quarto posto alla fine è un gran risultato – dice il campione in carica – di più non potevo fare e poi siamo arrivati in un fazzoletto. Bravo Santo, bravo Davide, bravi Melone e Berardi. Mancano due gare ed io ci proverò fino alla fine. La classifica è corta e le somme si tirano ad Adria”. Berardi non leva il casco, va a rifugiarsi Alessandro Melone (21) ha venduto cara la pelle sulla sotto la tenda e viene fuori dopo aver scapista di casa, conquistando un terzo posto che vale oro. ricato un po’ d’adrenalina: “Mi conoscete… - dice ridendo il pilota di ScooterNos – ero tersi ad inseguire. I due di testa non si risparmiano anche nero per l’opportunità persa ma poi, visto in perché gli inseguitori non danno tregua: quanto siamo arrivati tutti, ho capito di aver Berardi fa il giro veloce della gara al quarto fatto una grandissima gara. Mi ha ricordato passaggio ma è marcato stretto da Melone. Almeria... Lì è poi anche questione di fortuZenari prova più volte a passare Russo ma na. Grande scooter, grandi avversari, ma io il toscano risponde alla curva successiva. sono tornato!”. Melone si porta sotto e rimescola le carte. L’appuntamento con il Trofeo Nazionale All’ultimo giro Mendogho prova ad uscire: si sbarazza di Berardi e attacca i primi tre Scooter Velocità è a Vallelunga, i prossimi che però sono concentratissimi e guada- 18 e 19 giugno. Ilio Ascione gnano qualche metro: sul traguardo passa primo Santo Russo con Zenari a 91 millesimi e Melone a 191 millesimi. La vittoria lo Sul podio salgono Russo davanti a Zenari, Melone, proietta da solo al comando del Trofeo Na- Mendogho (non presente) e Berardi. zionale Scooter Velocità: “Gara durissima con grandi avversari – ammette il toscano del Team Minischetti – però vincere così da una grande soddisfazione. Credo che sia stata una gara bella anche da vedere fuori. Siamo in tanti che possiamo vincere ed oggi si è visto. E’ importante rimanere concentrati sull’obiettivo” Zenari stringe la mano al vincitore: “Bella gara anche se mi sta un po’ stretto il secondo posto – dice il “Zambo” - volevo vincere ma ho rischiato anche di finire più indietro. Nella volata mi aspettavo Mendogho ed invece è venuto sotto Melone che ha dimostrato gran pelo e buona preparazione”. E l’idolo di casa è soddisfatto: “Meditavo il colpaccio sulla mia pista ma va benissimo così – dice il tarantino – Ho fatto un bel salto in avanti in classifica e adesso ci sono Vallelunga ed Adria che conosco bene e ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE race@raceservice.com


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“SuperPann” Pannone firma il terzo sigillo consecutivo ma dietro di lui Fusto e Delmastro erano vicinissimi!

A sinistra: Luigi “Superpann” Pannone (41) a Binetto ha fatto il cannibale e ha portato a casa il terzo successo su tre gare! Sopra: sul podio festeggiano Pannone, Fusto e Delmastro dopo una gara in cui si sono dati battaglia ad ogni curva. A sinistra: “Capitan” Fusto (57) ha venduto carissima la pelle ma a Binetto si è trovato tra due fuochi e ha chiuso con un pesante secondo posto.

PETER…PANN!

A destra: Marco Delmastro (28) è scattato dal secondo posto in griglia e ha chiuso terzo, solo di un soffio dietro Fusto, praticamente impossibile da attaccare.

In alto: la partenza della TMax Cup a Binetto: una gara feroce!

TATTICA E ISTINTO Una stagione eccezionale per Luigi Pannone che mette il terzo sigillo personale consecutivo nella T-Max Cup Malossi e si lancia all’inseguimento del record personale di Cesare Fusto che, nel 2008, riuscì nell’impresa di chiudere l’anno imbattuto. Sull’autodromo del Levante di Binetto, in provincia di Bari, comunque, si è capito che i giochi non sono ancora chiusi e la tensione resterà alta fino all’epilogo in programma ad Adria, nel mese di ottobre. Nel primo turno di qualifica ci sono subito scintille fra Fusto e Pannone che si migliorano di giro in giro. Pannone piazza un gran tempo e si porta in pole ma a meravigliare è Marco Delmastro che annichilisce tutti portandosi a soli 2 millesimi dal campione romano. La reazione di SuperPann è al giro successivo quando si migliora e fa salire il margine ad un più rassicurante “2 decimi”. Fusto è terzo a 4 decimi dal romano, mentre a chiudere la prima fila sale Giuseppe Russo autore di un exploit nella scia di Pannone. Seconda fila per Ferrara, che precede D’Elia, Turbino e Gaggino, racchiusi soli 8 decimi. Secondo turno di qualifica la domenica mattina e Pannone coglie un giro perfetto andando a rinforzare la sua pole position, ma gli avversari sono li, pochi decimi, pronti ad approfittare della più piccola incertezza: “non è assolutamente facile questo Trofeo – ribadisce il rider romano – gli avversari sono “tosti”, Cesare non ha bisogno di presentazione, ma anche Marco è un gran

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pilota, velocissimo e poco incline all’errore. E poi dietro stanno crescendo tantissimo, mi sa che ad Adria saremo tutti racchiusi in pochissimi decimi”. Del Mastro è ancora secondo e si rammarica di non aver potuto fare di più: “In fondo al rettilineo mancavamo di velocità – spiega il piemontese di N’Gula Team – stiamo diventando matti a capire il problema. Senza questo potevo fare meglio”. Capitan Fusto è solo “terzo”: “non riesco a trovare il bandolo della matassa – dice il portacolori di Full Bike – ma è probabile che dipenda da me. Anche se vinco le tre gare rimanenti a Pannone basta arrivare sempre secondo ed io sono dietro in classifica”. D’Elia, con una grande progressione spedisce in seconda fila Russo, che precede Ferrara, Gaggino e Turbino. Fuori dai giochi Rossi per una scivolata nelle libere in cui ha “sistemato” il suo T-Max: “Dopo la scivolata pensavo che bastasse solo il cerchio posteriore ed un po’ di scotch per le carene – dice il romagnolo – non mi ero reso conto in che condizioni era il mio scooter… Ed ora mi tocca anche sentirmi il nipote (Marco Simoncelli – NdR) quando rientro a casa”. LA GARA All’orario previsto i T-Max si portano sullo schieramento. L’ultimo ad entrare in pista è Fusto, con lo sguardo “cattivo” delle sue giornate migliori. Ed infatti al via parte come una saetta andando a girare per primo alla

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Trofeo TMax Cup Malossi Yamaha 3 a Prova - Autodromo del Levante - 29 maggio 2011

Classifica Gara

Quarta posizione per Angelo D’Elia (77) ormai vicinissimo ai tempi dei battistrada. Francesco Ferrara (53) chiude quinto, confermandosi dopo la prestazione maiuscola di Castelletto.

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

41 57 28 77 53 87 67 9 59

Pilota Pannone Luigi Fusto Cesare Delmastro Marco D’Elia Angelo Ferrara Francesco Gaggino Marco Turbino Alessandro Russo Giuseppe Rossi PierPaolo

Team Superpann Full Bike N’Gula Racing Full Bike Full Bike Full Bike Full Bike Russo Racing Rossi

Punti 25 22 20 18 16 15 14 1 1

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

41 28 57 53 77 87 67 9 59 72

Pilota Pannone Luigi Delmastro Marco Fusto Cesare Ferrara Francesco D’Elia Angelo Gaggino Marco Turbino Alessandro Russo Giuseppe Rossi PierPaolo Caraci Giancarlo

Team Superpann N’Gula Racing Full Bike Full Bike Full Bike Full Bike Full Bike Russo Racing Rossi BO

Tot 75 62 60 51 50 49 39 30 25 12

prima curva. Il “Kaiser” prova anche ad andar via, lasciando in bagarre Pannone e Delmastro, ma i due sono ostinati a non lasciar andare via il portacolori di Full Bike. Intanto la corsa perde subito un protagonista: Giuseppe Russo entra velocissimo nella seconda curva e scivola fuori vanificando il buon lavoro fatto nel weekend. In quarta posizione c’è D’Elia, davanti a Ferrara, Gaggino e Turbino. Davanti sono scintille: al quinto giro Fusto, Pannone e Delmastro passano staccati di soli 3 decimi, con il piemontese che segna il giro più veloce e prova più volte ad attaccare il romano. A metà gara un’esitazione di Fusto lascia il varco a Pannone che si infila alla staccata del tornantino. Fusto prova a resistere ma SuperPann ha la traiettoria migliore ed allunga subito sugli avversari. Anche Delmastro punta il ligure ma questa volta Cesare non sbaglia più ed al piemontese manca ancora qualche chilometro di velocità in fondo al rettilineo. Al dodicesimo giro Pannone taglia il traguardo con 2 secondi di vantaggio su Fusto che respinge con successo l’ultimo attacco di Delmastro al tornantino. Quarto chiude D’Elia che riesce a tener dietro uno scatenato Ferrara, ed è in volata anche il sesto posto con Gaggino che brucia Turbino per due decimi di secondo. Luigi Pannone è felice ma frena gli entusiasmi: “Non è facile come sembra dal di

fuori – afferma il romano – Quei due sono cani da caccia e non mollano mai. Anche io sono un attaccante ma se mi mettessi ad amministrare rischierei ancor di più una scivolata. Da questo punto di vista io e Fusto siamo perfettamente uguali. Per assurdo ora potrebbe essere lui ad avere un piccolo vantaggio su di me: non ha nulla da perdere”. “Gran gara con grandi avversari anche se a me non piace molto la piazza d’onore – dice Cesare Fusto – Quando Luigi mi ha passato ho provato a replicare ma lui è stato “tosto”. Poi ho dovuto guardarmi da Delmastro che oggi ha guidato veramente fortissimo”. “Grazie per i complimenti, ma avrei voluto qualcosa in più – spiega il torinese – avevo un passo decisamente buono in gara anche se il mio scooter non riusciva a prendere velocità. Abbiamo controllato e cambiato qualsiasi cosa, ma siamo riusciti a risolvere parzialmente il problema. Ora c’è Vallelunga dove l’anno scorso ho fatto la pole: anche se è la pista di casa per Pannone, proverò a fargli una brutta sorpresa”. E sulla pista romana, i prossimi 16 e 17 luglio, ne vedremo delle belle: lotta al titolo apertissima, new entry annunciate ed alcune novità promozionali che coivolgeranno il “mondo” dei maxiscooteristi. Ilio Ascione

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Paduano torna a guardare tutti dal gradino alto del podio; dietro di lui due incontenibili Melone e Russo

il RITORNO di “PADUX”

UN WEEKEND DA INFARTO Antonio Paduano torna a guardare tutti dall’alto, sul primo gradino del podio di Binetto nel Trofeo ScooterMatic Extreme Italia, dopo aver battuto tanti campioni e qualche wild card d’eccezione, come Santo Russo, che è stato imprendibile solo in prova. Il cambio di team ha fatto bene al pilota salernitano che non vinceva dall’inizio della scorsa stagione, a Battipaglia. Ora corre per il Team Macera, che può festeggiare una doppia vittoria di giornata, avendo conquistato il gradino alto anche nel Trofeo ScooterMatic delle Regioni Sud, con Gargiulo. Sul secondo gradino del podio sale il pilota “di casa”, il tarantino Alessandro Melone, che raggiunge lo stesso punteggio di Paduano ma non riesce a guadagnare la vittoria per un peggior risultato nella seconda gara, ma che ha dimostrato, anche nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità, quanto gli piaccia il tracciato barese. Terzo la wild card Santo Russo, che ha fatto bene a confrontarsi direttamente con i suoi possibili avversari nelle finali di Vallelunga e Adria, ma anche con quelli del Trofeo Nazionale Scooter, e lo sa bene Davide Zenari che ancora si chiede come mai non l’abbia fatto anche lui. Il toscano ha dominato le prove, ma non è riuscito a dare la zampata in gara, nonostante si fosse giocato fino all’ultimo entrambe le manche. Santo ha però corso senza prendere punti per la classifica, liberando così il terzo posto al primo dei Runner in gara, quello di Niccolò Baldi,

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che ha voluto allenarsi con questo mezzo prima di tornare in sella allo Zip, con cui ha fatto piazza pulita degli avversari nella prima gara della stagione a Battipaglia. Nelle crono di sabato il forte acquazzone non permette a quasi nessun pilota di scendere in pista: l’unico nome che compare sui tabulati è Marco Imbastaro che gira in 1’16”, ma provando solo un’ipotetica parte di gara bagnata, che in realtà non toccherà questa categoria. Domenica è Santo Russo il più veloce fin dai primissimi giri davanti a Melone, Paduano e Mendogho. Baldi, che aveva fatto il vuoto a Battipaglia prende in mano il Runner a metà delle crono si guadagna la prima fila cacciando così Mendogho in seconda. Santo migliora ancora e diventa quasi imprendibile. Ci prova Melone a battere il tempo del toscano: 56”444, ma nonostante continui a limare il suo personale, non riesce nell’impresa. Tra i SuperScooter Marco Russo sembra addormentato e lascia tutta la gloria a Baldi, ma all’ultimo giro segna un tempo che gli vale la quinta posizione, assottigliando il distacco dall’altro Runner a poco più di mezzo secondo. La prima fila vede Russo davanti a Melone, Baldi e Paduano. LE GARA Ottimo lo spunto di Melone alla prima partenza ma Paduano all’esterno prende la testa del gruppo. Al secondo passaggio è Russo a tenere dietro il gruppo formato da

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Paduano, Melone, Del Mastro e Mendogho. Melone prende la scia di Russo, i due si avvantaggiano leggermente, alternandosi al comando, con il salernitano in terza posizione che per un po’ deve fare lo spettatore. Melone segna il giro veloce per portarsi avanti mentre tra gli inseguitori Mendogho e Delmastro si tirano a vicenda per recuperare terreno, staccati di 4”6 dalla testa. Al sesto giro Melone fredda Russo: i due stanno girando più lenti rispetto a prima e ne approfitta Paduano per avvicinarsi, con Delmastro più staccato in quarta posizione tallonato da Baldi che riesce a passare. La lotta per la testa si conclude all’ultimo giro quando Melone passa in staccata prima del tornantino sul toscano che cerca di entrare in staccata ma il pilota di casa chiude ogni porta e va a vincere. Paduano taglia terzo a pochi metri dal vincitore. Gara 2: Paduano prende subito la testa ma Melone e Russo attaccano dall’esterno. La nuova guida del team Macera prende qualche metro di vantaggio su Russo, ma chi è partito fortissimo è Donato Maggio, dalla terza fila ma subito in quinta posizione. Il podio vede la vittoria di Paduano davanti a Melone, Russo, Baldi e Morelli. Sotto: terzo posto per Santo Russo (5), wild card a Binetto. Il toscano era concentrato sulla gara del Nazionale ma non ha risparmiato nulla nelle due manche dell’Italia.

Paduano prova subito la fuga guadagnando altri 2 decimi, davanti a Santo Russo, Melone, Delmastro e Marco Russo che supera Baldi. La coppia di testa allunga e fa sgranare il gruppo: Melone si tiene attaccato al trenino in fuga mentre Delmastro si allontana e viene risucchiato tra i SuperScooter, già lontani dal podio. Russo si rimette in carena e a metà gara prova ad attaccare Paduano che risponde a tono. Cerca di approfittarne Melone, mentre Mendogho, uno dei protagonisti delle scorse stagioni sembra non avere più mire per il titolo, prendendo questa gara più come un allenamento, in attesa di far cantare di nuovo il suo Zip come ai bei tempi. Alla Bari 1, quando mancano 3 giri Santo attacca Paduano e passa mentre Melone cede e si fa riprendere da Delmastro. La coppia di testa fa il vuoto ma Russo, tiene la testa su Paduano che prova all’attacco al tornantino portandosi al comando; Russo risponde e i due si affiancano alla Bari 1, ma Paduano esce fortissimo e va a vincere sul toscano. Terzo è Melone su Morelli che sul finale fredda Baldi. Alvise Ulrich A sinistra: Alessandro Melone (21) ha vinto gara1 e ha chiuso secondo assoluto sul podio sulla pista di casa.

Sotto:Antonio Paduano (69) torna finalmente al successo ed è Binetto il circuito del suo ritorno al gradino alto del podio! Trofeo Scootermatic Extreme Italia Sud 2 a Prova - Autodromo del Levante - 29 maggio 2011

Classifica Gara

Nicolò Baldi (35) ha chiuso quarto assoluto e primo dei SuperScooter. Morelli (199) esordisce nei Trofei Malossi con un quinto posto veramente fenomenale nell’esasperatissimo Trofeo Italia.

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

69 21 5w 35 119 83 42w 88 32 63w 19 333w

Pilota Paduano Antonio Melone Alessandro Russo Santo Baldi Nicolò Morelli Nico Del Mastro Antonio Imbastaro Marco Mendogho Massimo Olivieri Costantino Russo Marco Maggio Donato Minischetti Andrea

Team Macera D.P.S. Minischetti Ni.Ba.Racing C.M. Motor Sport Accardo Racing Gabellini Moto D&D Moto Olivieri Minischetti M&M Minischetti

1m 20 25 22 18 14 16 12 15 13 1 1 1

2m Punti 25 45 20 45 22 44 16 34 18 32 15 31 13 25 10 25 11 24 14 15 12 13 9 10

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8

21 21 69 83 88 32 119 55

Pilota Baldi Nicolò Melone Alessandro Paduano Antonio Del Mastro Antonio Mendogho Massimo Olivieri Costantino Morelli Nico Sambucci Simone

Team Ni.Ba.Racing D.P.S. Macera Accardo Racing D&D Moto Olivieri C.M.Motor Sport Sambucci Moto

Tot 88 85 79 76 69 57 35 29

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Gargiulo si impone sul primo gradino davanti a Reale e D’Urso dopo due gare in cui è successo letteralmente di tutto!

Gargiulo sorride sul gradino più alto del podio davanti a Reale e D’Urso.

GARGIULO che GRINTA!

TROFEO DELLE REGIONI Campionati sempre più aperto per una categoria che per l’alto numero d’iscritti quest’anno ha rischiato più volte di essere divisa in due batterie. Dopo la vittoria di Reale a Battipaglia, sulla pista barese è il turno di Gargiulo, pilota di punta della categoria del team Macera, che oggi festeggia la doppietta, conquistando anche il gradino alto del podio nel Trofeo ScooterMatic Extreme Italia. Reale, altra bella scoperta del team DPS, non ha di che preoccuparsi, il secondo posto conquistato a Binetto grazie alla vittoria in gara 2 lo rende ancora uno dei pretendenti più accreditati al titolo finale, anche se i nomi di chi punta seriamente al titolo sono tanti. Uno di questi è sicuramente Antonio D’Urso terzo oggi con un ottimo secondo posto in gara 1 e la firma sulla pole position, purtroppo non confermato nella seconda. Ma la lista si allunga, basta scorrere la classifica: quarto Gennaro Adinolfi, che si è beccato a Binetto 30 secondi di penalità per partenza anticipata, più giù ci sono Coviello, Riccio, Rucci, Sciarrino, ma anche Telesca, oggi solo dodicesimo o Musella, addirittura penultimo, ben lontano dalle posizioni occupate negli scorsi anni. Ma un altro dato interessante di questo Trofeo arriva dalla velocità di questi piloti che in gran parte potrebbero fare ottimi piazzamenti anche

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nel Trofeo ScooterMatic Italia. Basta dar un occhio alle crono di Binetto: i primi 4 dell’Italia sono stati quasi dei marziani, complice anche la wild card Santo Russo, ma la seconda fila sarebbe stata tutta degli ScooterMatic Italia, che dal poleman D’Urso, fino a Sciarrino sarebbero partiti tutti dietro al vincitore dell’Italia, Antonio Paduano. Ma questo non è legato alle caratteristiche della pista di Binetto, perché già a Battipaglia era successa la stessa cosa. Nel primo turno corso il sabato pomeriggio sotto la minaccia di pioggia, lo schieramento è compatto con D’Urso che stacca la pole in 57”650 davanti a Reale, il più

costante e in pista per più giri, che segue staccato di un decimo. Terzo è Coviello, a 5 centesimi da Reale mentre Sciarrino chiude la prima fila. Gli altri girano tutti sopra i 58 secondi. Il turno di domenica si apre con uno Sciarrino in piena forma, che è anche il primo a scendere sotto i 59”, ma a metà turno si scatena il gruppo con Gargiulo che precede Scelzo, anche se la pole è ancora quella di sabato di Antonio D’Urso. Gargiulo comincia a fare sul serio e si porta a soli 6 centesimi dalla pole ma il tempo di sabato resiste per tutto il turno. Terzo è Reale, davanti a Coviello, anche lui con il tempo di sabato. Sciarrino apre la

In alto: il Trofeo ScooterMatic delle Regioni Sud a Binetto ci ha regalato una delle partenze più esasperate dell’intero fine settimana.

A sinistra: Coviello (14) si classifica in quarta posizione. A destra: Riccio (80) chiude in quinta posizione assoluta un weekend da protagonista.

Trofeo Scootermatic Extreme Sud 2 a Prova - Autodromo del Levante - 29 maggio 2011

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

58 93 20 14 80 69 67 15 77 11

Pilota Gargiulo G. Reale F. D’Urso A. Coviello R. Riccio A. Quartarone M. Rucci F. Di Michele A. Adinolfi G. Milito A.

Team Macera D.P.S. LL.CP. & DPS R.C.Motors Musella Racing LL.CP. & DPS Rucci Dimarese (M&M) A.G.R. Adinolfi Fusco Racing

Punti 25 20 22 7 11 13 10 14 16 9

22 25 18 20 15 12 14 9 5 11

47 45 40 27 26 25 24 23 21 20

Reale (93) chiude le volate di Binetto con un secondo posto finale.

seconda fila. Il secondo turno di crono vede così solo Gargiulo che spariglia al prima fila di sabato, infilandosi al secondo posto e lasciando così Sciarrino in seconda fila.

Reale scattano più forte ma il gruppo è più compatto di prima. D’Urso si porta al comando al tornantino su Reale, Scelzo e Gargiulo. I primi sei sono in pochi decimi. Gargiulo risale due posizioni e cerca di attaccare il leader riuscendoci poco dopo la linea del traguardo. Vince Gargiulo su D’Urso, Reale, Scelzo, e anche sommando i tempi si conferma l’arrivo del giro prima della bandiera rossa. Nella seconda finale parte come una fionda il numero 77 Adinolfi ma per questo prende una penalità di 30 secondi per partenza anticipata. Davanti a tutti è Scelzo su D’Urso, Reale e Gargiulo ma D’Urso vuole la vittoria che gli è sfuggita in gara 1 e si riporta al comando. Tentativo rimandato perchè il vincitore di Battipaglia si riporta in testa. Da questo momento l’alternanza al comando segue le staccate del tornantino, regalando sempre nuovi protagonisti in un gruppo di testa formato da ben 7 piloti. Gargiulo tiene il comando per gran parte della gara contro mastini come Coviello, Reale, D’Urso e Sciarrino. Negli ultimi due giri si rompono gli indugi: Reale è in testa su Gargiulo e Coviello, Vince al fotofinish Reale per soli 5 millesimi, su Gargiulo e Coviello. Alvise Ulrich

LE GARE Gara 1: grande lo spunto di Gargiulo, ma dopo l’allungo di D’Urso che si trova a comandare un quintetto compatto è Reale a guidare il trenino che rimane presto senza Sciarrino, fermato da una scivolata che lo costringe al ritiro. Si ritrova un quartetto, sempre comandato da Reale e D’Urso, Gargiulo e Scelzo. Coviello guida il gruppo degli inseguitori ma alla fine del secondo giro esce di pista e deve ripartire nelle retrovie. La pioggia che comincia a cedere nei primi giri rende la pista scivolosa e ricca di cadute. A metà gara Gargiulo si porta al comando su D’Urso, Reale, Scelzo e Adinolfi racchiusi in pochi decimi, ma quando le scivolate aumentano esce la bandiera rossa e si interrompe la gara. Mancano ancora tre giri completi da percorrere e alla fine dei delle due parti si sommeranno i tempi stilando la classifica. Praticamente impossibile fare pretattica per i piloti che occupavano le prime posizioni, racchiusi tutti in pochi decimi. Nella seconda parte di gara Scelzo, Gargiulo e

11. 86 Telesca R. (R. C. Motors) 12-8-20; 12. 43 Sciarrino I. (Accardo Team) 3-16-19; 13. 89 Scelzo G. (Macera) 18-1-19; 14. 12 Lotito L. (Lotito Moto/M&M) 4-13-17; 15. 110 Schena A. (Lotito Moto/M&M) 15-116; 16. 40 Barbato G. (Nerone Racing) 5-10-15; 17. 33 Capraro M. (LL. CP. Scooter) 6-6-12; 18.10 Magliulo N. (Accardo Team) 8-3-11;19. 27 Musella G. (Musella Racing) 2-7-9; 20. 7 Esposito M. (Lotito Moto/M&M) 1-4-5.

Gargiulo (58) ha conquistato la vittoria in volata dopo due gare durissime.

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

93 58 20 14 77 86 80 69 67 40

Pilota Reale Francesco Gargiulo Giuliano D’Urso Antonio Coviello Rocco Adinolfi Gennario Telesca Rocco Riccio Antonio Quartarone Mirko Rucci Federico Barbato G.

Team Fusco Racing Macera LL.CP. & DPS R.C. Motors A.G.R. Adinolfi R.C. Motors Musella Racing LL.CP. & DPS Rucci Nerone Racing

Tot 89 82 71 66 56 51 49 44 44 42

11. 43 Sciarrino Ivan (Accardo Team) 40; 12. 27 Musella Giuseppe (Musella Racing) 34;13. 12 Lotito Luca (Lotito Moto/M&M) 32; 14. 15 Di Michele A. (Dimarese/M&M) 30; 15. 11 Milito Alfonso (Fusco Racing) 28; 16. 110 (Schena Alessandro) (Lotito Moto/M&M) 27; 17. 4 Formisano Luciano (Formisano Racing) 22; 18. 89 Scelzo Gennaro (Macera) 19; 19. 33 Capraro Mirko (LL. CP. Scooter Team) 19; 20. 10 Magliulo Nunzio (Accardo Team) 16; 21. 13 Rossetti Federico (Sambucci Moto) 12; 22. 31 Luciani Danilo (Sambucci Moto) 8; 23. 7 Esposito Mattia (Lotito Moto /M&M) 5

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Sul terzo gradino del podio sale D’Urso (20).

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NEXT ROUND: NORD (SUPERSCOOTER) POMPOSA (FE) 11-12/6 - SUD LATINA (LT) 18-19/6

I SuperScooter si danno da fare e inscenano un grandissimo spettacolo a Binetto: vince Baldi davanti a Gottardello e Minischetti

Il pilota dello Spampy Team conquista la prima vittoria davanti a Buono e Simone Pellegrino

MASTROSIMONE conquista BINETTO

CHE DUELLI! New entry e qualche defaillance non cambiano la spettacolarità del Trofeo Malossi StockBike con i piloti impegnati che stanno facendo di tutto per rendere questo Trofeo sempre più avvincente. A Binetto si aprono subito le ostilità e nelle prime cronometrate Simone Pellegrino ribadisce che il campione italiano è lui piazzando un ottimo scratch e tenendo distanti gli avversari. Ci pensa un temporale estivo a interrompere il turno e così il giorno dopo ne approfitta Mastrosimone che va in progressione e strappa la pole all’avversario per soli 3 millesimi di secondo. A completare la prima fila c’è Donato Buono che scavalca il suo caposquadra Genny Barbato che chiude quarto. Ad aprire la seconda fila c’è Antonio Greco che precede Francesco Malandrino, entrambi al rientro stagionale, Angelo Chianese ed il debuttante Nicola Ritella, subito a suo agio con la Derbi kittata Malossi. LE GARE Nel giro di ricognizione il primo colpo di scena: Angelo Chianese è fuori alla Bari 1 e la corsa perde un sicuro protagonista. Al via parte velocissimo Pellegrino che prova ad allungare ma Mastrosimone non gli lascia spazio. Nella mischia si butta anche Barbato che, nonostante abbia più anni della somma dell’età dei due antagonisti, mette in pista tutta la sua classe e mangia decimi su decimi ai rivali. I tre viaggiano con un passo da qualifica, anzi, nettamente meglio, e mettono spazio con gli inseguitori. Donato Buono impiega qualche giro a vincere la resistenza dell’ottimo Ritella, mentre Malandrino si ritira nel corso del terzo giro. Ad inseguire ci sono Greco e Carlo Pellegrino. Negli ultimi giri Simone Pellegrino, Mastrosimone e Barbato si aprono a ventaglio alle staccate con il campione italiano che è costretto a difendersi con decisione. Barbato trova un varco e si porta in seconda posizione e prova ad attaccare la leadership nel corso dell’ultimo giro. Dalla Bari due escono fortissimo tutti e tre i piloti e Simone Pellegrino riuscirà a vincere per 1 decimo su Barbato e 2 su Mastrosimone. Gara 2 e Mastrosimone si mette in testa

tallonato da Pellegrino: i due allungano con decisione, mentre dietro Barbato si porta in scia Buono e Greco. Pellegriono è una furia e al secondo giro si riporta avanti ma non si scrolla di dosso Mastrosimone. Dietro intanto Barbato scivola e parte attardato mentre subito dopo si ferma ancora una volta la moto di Angelo Chianese: “Almeno questa volta non mi sono rotto io” – commenta sarcastico il campione sud, reduce da due infortuni. Intanto Buono risale fortissimo e si butta nella lotta per la prima piazza. Si ripete il copione di gara 1 con il napoletano che prende il posto del suo caposquadra. Al decimo giro Buono si porta in testa e Simone Pellegrino, nel tentativo di replicare, scivola e chiuderà la corsa in sesta posizione. La replica riesce invece a Mastrosimone che all’undicesimo ed ultimo passaggio segna il record della pista e vince davanti ad uno straordinario Donato Buono. Terzo in gara 2 è Antonio Greco che ritorna nel Trofeo Malossi con un altro podio. Bella la volata per la quarta piazza che vede Ritella precedere di 77 millesimi Malandrino. Per somma punti la vittoria della seconda prova del Trofeo Malossi Stock Bike è di Nikolas Mastrosimone, al primo centro in carriera:

Mastrosimone (95) ha ottenuto il suo primo successo sul selettivo autodromo del Levante di Binetto. Sotto: a sinistra, una grande prestazione di Donato Buono (8) che chiude secondo assoluto: a destra, il podio con il vincitore Mastrosimone davanti a Buono, Simone Pellegrino, Greco e Barbato. In alto: la partenza del Trofeo StockBike sul lungo rettilineo di Binetto.

La sfida del Trofeo StockBike Malossi continuerà a Latina il 19 maggio dove andrà in scena la terza prova. Ilio Ascione Trofeo Stock Bike 80

2 a Prova - Autodromo del Levante - 29 maggio 2011

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

95 8 18 63 44 25 19 30 40

Pilota Mastrosimone N. Buono D. Pellegrino S. Greco A. Barbato G. Ritella N. Pellegrino C. Malandrino F. Chianese A.

Team Spampy T.Racing Nerone Racing Pellegrino Racing Giemme Nerone Racing Ritella Pellegrino Racing Pellegrino Racing Nerone Racing

Classifica Trofeo 20 18 22 15 22 16 14 13 1

25 22 15 20 13 18 14 16 1

Punti 45 40 40 35 35 34 28 29 2

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

95 18 44 8 63 40 25 82 30 77

Pilota Mastrosimone N. Pellegrino S. Barbato G. Buono D. Greco A. Chianese A. Ritella N. Costabile U. Malandrino F. Bianculli G.

Team Spampy T.Racing Pellegrino Racing Nerone Racing Nerone Racing Giemme Nerone Racing Ritella Nerone Racing Pellegrino Racing BMK

Punti 87 87 80 74 35 35 34 31 29 0

Nicolò Baldi (35) si impone tra i SuperScooter, ottenendo la vittoria a Binetto.

BALDI VS GOTTARDELLO! VELOCISSIMI SuperScooter sempre più temibili nel Trofeo Nazionale Scooter Velocità che ha visto l’autodromo di Binetto ospitare la terza prova della serie promossa dalla Race Service Malossi. Anche se a ranghi ridotti, rispetto alle due prove precedenti, si sono fatti notare per velocità di punta e per tempi sul giro che gli hanno permesso di partire molto avanti nello schieramento. Altro punto di interesse è la sfida fra Nicolò Baldi, campione uscente, e Marco Gottardello, principale sfidante al titolo, in cui provano ad inserirsi il campione T-Max Marco Russo ed il giovanissimo Andrea Minischetti. Nel primo turno di prove Baldi è in gran forma e segna il miglior tempo fra i “ruota alta” a pochissimi centesimi dai migliori Zip del Nazionale. Non tarda a replicare nemmeno Marco Russo che conosce molto bene Binetto e vuole riscattarsi da un inizio di stagione non brillantissimo: il toscano si porta a 271 millesimi dal campano. Bene anche Andrea Minischetti: il “cucciolo dei SuperScooter sta crescendo in fretta ed è ad un secondo dal campione in carica, prendendosi il lusso di lasciare alcuni zip alle sue spalle. A Gottardello invece non ne va una dritta: perde l’aereo il giorno prima, arriva trafelato giusto in tempo per le prove ufficiali, entra in pista e si rompe il rotore nella parte più lontana del tracciato, ed alla fine riuscirà a fare un solo giro lanciato, peraltro buono. La domenica mattina la pista sembra in condizioni ottimali ma nessun abbassa il tempo al di fuori di Gottardello che rimane comunque quarto fra i Runner.

comincia ad effettuare sorpassi su sorpassi. Intanto al quarto giro abbandona Marco Russo e la terza piazza viene presa da Andrea Minischetti che negli ultimi giri preferisce non rischiare ed amministra fino al traguardo. Dopo 12 giri condotti sempre in testa Nicolò Baldi mette in carniere il secondo successo consecutivo e la testa del Trofeo in solitario: “Speravo di fare qualcosa di più nell’assoluta ma alla fine sono contento di questo risultato – racconta il portacolori di Ni.Ba. Racing – dopo tre prove il risultato è uguale allo scorso anno: io in testa con 3 punti di vantaggio su Gottardello. Mi dispiace per Marco Russo, costretto al ritiro, spero che a Vallelunga sia anche lui della partita”.

Marco Gottardello (7) chiude secondo alle spalle di Baldi. Andrea Minischetti (333) sale sul podio nella durissima gara di Binetto.

E sarà l’autodromo romano ad ospitare la quarta prova del Trofeo Nazionale SuperScooter Velocità il 16 e 17 luglio. Ilio Ascione Baldi festeggia la vittoria sul podio davanti al team manager del Team Cipriani in rappresentanza di Gottardello, e Minischetti, sul terzo gradino. Trofeo Super Scooter Nazionale 3 a Prova - Autodromo del Levante - 29 maggio 2011 Classifica Gara Pos. 1 2 3 4

35 7 333 63

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Minischetti Andrea Russo Marco

Team Ni.Ba.Racing L.G.Moto Minischetti Minischetti

Punti 25 22 20 1

Classifica Trofeo

LE GARE Al via della gara parte fortissimo Baldi che prova ad impensierire gli Zip più veloci. Ci riesce in parte, ma soprattutto tiene “Baldamente” la testa dei SuperScooter. Dietro, con una grandissima partenza dall’ultima fila, Marco Gottardello scarica tutta l’adrenalina accumulata in un weekend da dimenticare e

Pos. 1 2 3 4 5

35 7 333 63 49

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Minischetti Andrea Russo Marco Franco Marco

Team Ni.Ba.Racing L.G.Moto Minischetti Minischetti Fey Race

Tot 72 69 54 39 36

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Cross MX1 GP Francia di Stefano Taglioni

Frossard vince sulla pista di casa. Cairoli è secondo e si porta a 6 punti da Desalle, terzo. Philippaerts a terra in gara due

IN 30.000 HANNO SALUTATO IL PRIMO SUCCESSO DI FROSSARD (183). CAIROLI (222) NON SI È LIMITATO A OSSERVARLO, HA PROVATO A SUPERARLO IN GARA UNO MA È SCIVOLATO.

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T JEAN D’ANGELY - Una vittoria per sognare, per arrivare al 18 settembre, la data del Nazioni che si correrà proprio su questa pista, con una gran voglia di riascoltare la Marsigliese. Grazie Frossard: a urlarlo il gran pubblico di Saint Jean d’Angely che uno spettacolo così se lo merita. Un pubblico vero, appassionato, nazionalista ma sportivo, che non si fa spaventare da nubi cariche di pioggia e che viene premiato da una gran giornata, dal sole e dalla vittoria. La vittoria di Frossard proprio sul terreno amico, la sua prima in MX1, nella stagione d’esordio. Steven c’era già andato vicino al primo GP, a Sevlievo, e solo per il miglior risultato in gara due (discriminante in caso di parità di punteggio, nel motocross) la spuntò Desalle. Poi il quarto posto in Olanda (anche lì a pari punti col terzo, Philippaerts) nonostante una brutta caduta al sabato, e la sua prima tabella rossa. Poi le due trasferte americane sottotono, condizionate da un problema fisico (pollice mano destra lussato) e con un altro paio di cadute in gara due a Glen Helen con la tabella rossa passata nelle mani di Desalle. Frossard sembrava tornato nell’anonimato, ma eccolo rinascere nell’occasione migliore: il GP di casa. Il marsigliese è arrivato a Saint Jean d’Angely motivatissimo ma senza proclami, come suo carattere, e digerendo una qualifica del sabato un po’ storta senza grossi problemi, undicesimo. Sono le gare della domenica che contano e il pilota di Rinaldi sa soltanto che deve partire forte. Gara uno, è lui in testa in fondo al rettilineo, con Boissiere all’esterno che non può dar fastidio e con Cairoli che s’infila all’interno. Ma alla terza curva Frossard torna davanti a tutti ed inizia la sua fuga, spinto dai trentamila che motosprint

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il marsigliese marsigliese

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Cross MX1 GP Francia

Hanno detto StevenFrossard

TANTE CADUTE “ILLUSTRI” NEL GP FRANCIA. SOPRA, QUELLA DI DESALLE CON MONNI AL VIA DELLA PRIMA GARA. NELLA STESSA GARA SONO FINITI A TERRA ANCHE PHILIPPAERTS, A SINISTRA, E CAIROLI, SOTTO MENTRE CERCAVANO DI RAGGIUNGERE FROSSARD.

Le pagelle Steven Frossard Prima stagione in MX1, prima vittoria di GP. Potrebbe aver superato una breve fase d’involuzione senza grossi danni: è pronto per ogni obiettivo.

Maturo 9

Tony Cairoli Un secondo e un terzo posto possono non essere il massimo, ma anche stavolta è uno dei pochi ad aver cercato la vittoria a suon di giri record.

Arrempante 8

Clement Desalle Le prime fasi di gara sono concitate ma nella caduta di gara 1 non ci sembra ci siano responsabilità di altri piloti. Pronto riscatto in gara 2.

Caparbio 6

Gregory Aranda Miglior tempo nelle prequalifiche a Glen Helen, quarto tempo nelle prequalifiche a Saint Jean d’Angely, ma in gara sparisce, anche sulla pista di casa.

Disperso 4 motosprint

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già pregustano un Nazioni da sogno. Cairoli resta lì, alle sue spalle, fa un po’ l’elastico è certo che prima o poi gli arriva dietro e ci prova. Così è, con Cairoli che fa il record di gara al penultimo giro ed è ad un passo, poi però scivola e Steven riprende fiato, vince la sua seconda manche stagionale dopo la prima di Sevlievo. In gara due parte sempre con i primi, al primo passaggio è sesto, ma lentamente guadagna terreno, ogni sorpasso è un boato del pubblico. Supera Strijbos, Townley, Goncalves e Bobryshev ed è secondo, con Desalle ormai troppo lontano. Cairoli come al solito ci prova nel finale ma Frossard resiste. Il GP è suo. Secondo GP in carriera (Uddevalla in MX2 l’anno scorso), terzo posto in classifica provvisoria, insieme a Nagl, e una stagione di vertice che lo aspetta. Cairoli è ancora secondo, come in Brasile. Ma la giornata è positiva, in classifica passa secondo e la distanza da Desalle, ancora leader, è ridotta a sei lunghezze. La sbavatura della scivolata nel finale di gara uno ci può stare, stava forzando. Qualcosa ci dice che ad Agueda lo vedremo all’attacco, a caccia della tabella rossa. DESALLE dovrà difendersi e soprattutto evitare gli errori, diventati un po’ troppi tra Brasile e Francia, per uno che punta al titolo. Stavolta la caduta è arrivata alla seconda curva della prima manche. Partenza sbagliata, poi sbandata e contatto con Monni. Entrambi a terra. Poi ancora una scivolata nella rimonta e fa undicesimo. In gara uno si sveglia ed è perfetto, in testa dall’inizio alla fine, e guadagna anche il podio: terzo. Impressionante, ma per ora distontinuo. La giornata negativa è però per Philippaerts, per una sfortunata gara due. In gara uno conferma che su questa pista è tra i più

veloci (GP vinto l’anno scorso), parte con i primi e al secondo giro è terzo. Nel finale tenta l’assalto ai due davanti, supera Cairoli e si avvicina a Frossard, ma scivola nella curva prima della pit-lane e termina terzo. In gara due sbaglia la partenza, poi fa una gran caduta sul tratto ritmico. Riparte ultimo e finisce diciottesimo, solo la soddisfazione nel settimo giro del record di gara. Nagl sottotono: ventisei punti e gare anonime, e ancor peggio Ramon, solo quindicesimo con un pollice infortunato in qualifica. Quarto di giornata è così il francese Xavier Boog, che ha portato all’esordio, insieme a Barragan, la Kawasaki pre-serie 2012, e quinto è Bobryshev, fulmineo nelle partenze e regolare in gara. Townley, rientrato dopo i due turni di stop, è ottavo in gara uno e in gara due è caduto dopo un contatto con Nagl e si è ritirato, era settimo. Davide Guarneri non è ancora al 100% ma ha raccolto sette punti: diciannovesimo in gara uno con frizione finita e sedicesimo nella due. Anche per Monni frizione morta in gara uno e quindicesimo posto in gara due. La TM con Leok decima di giornata.

«OGGI è andato tutto bene, in gara uno ho fatto una partenza perfetta e ho vinto, in gara due non sono partito benissimo ma ho guidato molto bene, in modo pulito, così ho potuto superare diversi piloti. È fantastico aver ottenuto la prima vittoria in MX1 proprio davanti al mio pubblico, che mi ha aiutato molto. Ora devo continuare così per poter risalire nella classifica di campionato; prima d’ora ho perso diversi punti per cadute, mi è servito per capire che devo guidare con maggior concentrazione, rischiare di meno pensando gara per gara a raccogliere il massimo».

AntonioCairoli «IN GARA uno ho provato a vincere, ma nel momento in cui stavo forzando ho fatto un piccolo errore e ho perso la possibilità che avevo di attaccare Frossard. In gara due invece sono partito più in dietro e non era facile passare su questo circuito, il terreno era molto più duro e praticamente monotraiettoria. Tutto sommato è andata bene ed in classifica sono risalito alle spalle del primo. Fisicamente comincio a star bene e credo che presto potrò arrivare al top della forma».

PHILIPPAERTS (19) HA CONCLUSO AL TERZO POSTO LA PRIMA GARA, NELLA SECONDA È STATO COSTRETTO NELLE RETROVIE PER UNA CADUTA. DESALLE (25) HA RINMEDIATO AL MEDIOCRE PIAZZAMENTO INIZIALE CON LA VITTORIA NELLA GARA CONCLUSIVA. CAIROLI (A DESTRA SUL PODIO MENTRE INNAFFIA FROSSARD) È SEMPRE PIÙ VICINO.

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Cross MX1 - MX2 Paddock

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3. Steven Frossard

Francia

Yamaha

25/22 22/16

20/16 25/22

179

4. Maximilian Nagl

Germania

KTM

20/15 20/25 20/22 16/15 14/12

179

5. David Philippaerts

Italia

Yamaha

18/7

161

11/0

18/20 16/12 22/25

20/3

6. Evgeny Bobryshev 141; 7. Rui Goncalves 133; 8. Jonathan Barragan 115; 9. Kevin Strijbos 114; 10. Xavier Boog 109; 11. Steve Ramon 103; 12. Ken de Dycker 87; 13. Tanel Leok 81; 14. Anthony Boissiere 73; 15. Shaun Simpson 66; 16. Davide Guarneri 65; 17. Gregory Aranda 30; 18. Jason Dougan 26; 19. Marc de Reuver 23; 20. Christian Craig 21; 21. Manuel Monni 19; 22. Carlos Campano Jimenez 16; 23. Benjamin Townley 15; 24. Loic Leonce 10; 25. Günter Schmidinger 9; 26. Martin Barr 8; 27. Gert Krestinov 6; 28. Antonio Jorge Balbi 6; 29. Matthias Walkner 6; 30. Roberto Castro Miranda 5; 31. Weston Peick 3; 32. Joao Paulino da Silva 2; 33. Yentel Martens 2; 34. Santtu Tiainen 1; 35. Herjan Brakke 1; 36. Luis Correa 1; 37. Cedric Soubeyras 1; 38. Cedric Lieber 1.

MX2 Ken Roczen per la prima volta fuori dal podio 1. Roczen (KTM) 20 giri in 40’46”690; 2. Paulin (Yamaha) a 13”754; 3. Osborne (Yamaha) a 24”369; 4. Searle (Kawasaki) a 36”109; 5. Tonus (Yamaha) a 53”180; 6. Aubin (KTM) a 1’13”915; 7. Herlings (KTM) a 1’28”231; 8. Roelants (KTM) a 1’34”282; 9. Banks-Browne (Honda) a 1’48”937; 10. Kullas (Yamaha) a 1’54”521; 11. Nicholls (KTM) a 2’01”827; 12. Tixier (KTM) a 1 giro; 13. Coldenhoff (Yamaha); 14. Butron Oliva (KTM); 15. Rauchenecker (KTM); 16. Triest (KTM); 17. Anstie (Kawasaki); 18. Zecchina (Suzuki); 19. Söderberg (Kawasaki); 20. Lenoir (Yamaha); 21. Petrov (Yamaha); 22. Kras (Suzuki) a 2 giri; 23. Booker (KTM); 24. Zanoni (Honda); 25. Mitchell (Honda); 26. Plessers (Honda); 27. Lieber (KTM) a 6 giri; 28. Lupino (Husqvarna) a 7 giri; 29. Del Segato (KTM) a 8 giri; 30. Smitka (TM) a 10 giri; 31. Charlier (Yamaha) a 12 giri; 32. Monticelli (Honda) a 14 giri; 33. Cociu (Honda); 34. Oldekamp (KTM) a 15 giri; 35. Edmonds (TM); 36. Thacker (Kawasaki).

1. Searle (Kawasaki) 20 giri in 39’47”629; 2. Herlings (KTM) a 1”734; 3. Osborne (Yamaha) a 4”429; 4. Paulin (Yamaha) a 5”211; 5. Aubin (KTM) a 51”885; 6. Anstie (Kawasaki) a 58”504; 7. Tonus (Yamaha) a 1’15”537; 8. Charlier (Yamaha) a 1’24”505; 9. Kullas (Yamaha) a 1’32”280; 10. Roelants (KTM) a 1’35”299; 11. Roczen (KTM) a 1’51”433; 12. Triest (KTM) a 1’59”502; 13. Nicholls (KTM) a 2’04”015; 14. Lupino (Husqvarna) a 1 giro; 15. Coldenhoff (Yamaha); 16. Banks-Browne (Honda); 17. Rauchenecker (KTM); 18. Petrov (Yamaha); 19. Monticelli (Honda); 20. Butron Oliva (KTM); 21. Söderberg (Kawasaki); 22. Kras (Suzuki); 23. Booker (KTM); 24. Zanoni (Honda); 25. Oldekamp (KTM) a 2 giri; 26. Zecchina (Suzuki); 27. Del Segato (KTM); 28. Mitchell (Honda) a 3 giri; 29. Cociu (Honda); 30. Thacker (Kawasaki) a 6 giri; 31. Lenoir (Yamaha) a 11 giri; 32. Plessers (Honda) a 14 giri; 33. Tixier (KTM) a 16 giri; 34. Edmonds (TM) a 19 giri; 35. Lieber (KTM).

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Mondialepiloti

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Secondamanche

GR a AN gos BR to ET AG 4 NA EU set RO te PA mb r

Primamanche

BR m AS ag IL gi E o

PRESENTAZIONE ufficiale della maglia e della pre-selezione dei piloti che faranno parte della squadra francese al Motocross delle Nazioni in programma a Saint Jean d’Angely il 18 Settembre. Da valutare le condizioni di piloti come Marvin Musquin (infortunato ad una mano), Christophe Pourcel che è appena tornato alle gare del National. Nella selezione ci sono Christophe e Sebastien Pourcel (anche lui infortunato), Marvin Musquin, Xavier Boog, Steven Frossard, Anthony Boissiere, Gautier Paulin, Christophe Charlier, Valentin Teillet e Jordy Tixier. Intanto è partita la prevendita dei biglietti. Questi i prezzi: entrata 90 euro, accesso paddock 30 euro, accesso area camping 50 euro.

199

14/11 25/22 22/10 25/22 22/20

22

LA MAGLIA C’È, PER I PILOTI BISOGNA ASPETTARE

22/25 16/15 25/25 18/18 10/25

KTM

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TEAM FRANCIA PER IL CROSS DELLE NAZIONI

Suzuki

Italia

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DALLA telecamera alla fascia tricolore. Roberto Avogadro, personaggio noto nel paddock del mondiale, in Youthstream dal 2004, come giornalista, è costretto a lasciare la scena per ricoprire il ruolo di sindaco della splendida cittadina turistica di Alassio, nella Riviera dei Fiori in Liguria. Roberto, alla testa di una lista civica, si è infatti aggiudicato le elezioni locali. Congratulazioni!

Belgio

2. Antonio Cairoli

A

ROBERTO AVOGADRO SINDACO DI ALASSIO

1. Clement Desalle

15

DALLA PISTA AL COMUNE

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Mondialepiloti

GR a AN gos BR to ET AG 4 NA EU set RO te PA mb r

1. Desalle (Suzuki) 20 giri in 39’50”343; 2. Frossard (Yamaha) a 10”986; 3. Cairoli (KTM) a 13”765; 4. Goncalves (Honda) a 16”816; 5. Bobryshev (Honda) a 19”766; 6. Barragan (Kawasaki) a 21”768; 7. Boog (Kawasaki) a 25”968; 8. De Dycker (Honda) a 29”524; 9. Nagl (KTM) a 31”244; 10. T. Leok (TM) a 36”506; 11. Strijbos (Suzuki) a 47”317; 12. Simpson (Honda) a 1’01”821; 13. Boissiere (Yamaha) a 1’03”616; 14. Aranda (Kawasaki) a 1’04”105; 15. Monni (Honda) a 1’10”764; 16. Guarneri (Kawasaki) a 1’16”511; 17. Ramon (Suzuki) a 1’19”437; 18. Philippaerts (Yamaha) a 1’27”387; 19. Schmidinger (Honda) a 1’49”055; 20. Soubeyras (KTM) a 1’57”522; 21. Larrieu (KTM) a 2’01”271; 22. Townley (Kawasaki) a 1 giro; 23. Brakke (Yamaha); 24. Walkner (KTM); 25. Adam (KTM); 26. Barr (KTM); 27. Parker (KTM); 28. Delince (KTM); 29. Justs (Honda); 30. Steinbergs (Kawasaki); 31. Smith (Aprilia); 32. Tiainen (Kawasaki) a 2 giri; 33. Lieber (Suzuki) a 3 giri; 34. Schiffer (Suzuki) a 7 giri; 35. Leonce (Aprilia) a 15 giri.

US

NELLE prequalifiche in un secondo troviamo una decina di piloti, il primo è Desalle, poi Simpson, Philippaerts, Aranda, Goncalves. A seguire Cairoli, Frossard è ottavo, Guarneri quattordicesimo e Monni sedicesimo. Nella manche di qualifica in fondo al rettilineo sono in testa le 350 di Nagl e Cairoli, con Simpson e Frossard interni che alla prima curva sfilano secondo e terzo dietro al tedesco. Nel primo giro Desalle si fa strada con la forza prima su Frossard (che poi prende un sasso sugli occhiali), poi su Cairoli (nel contatto gli strappa la protezione della pinza posteriore) e passa secondo. Nagl sembra poter allungare ma nel finale si fanno sotto Desalle e Cairoli. Entusiasmanti gli ultimi due giri con Cairoli che ci prova ma è Desalle che ci riesce: vince la manche, secondo è Nagl per un soffio su Tony che nel penultimo giro ha segnato il tempo record affibbiando un secondo e mezzo a tutti. Per Desalle seconda pole stagionale. Quarto è Simpson, poi Bobryshev, Ramon e Philippaerts, autore di una orgogliosa rimonta dopo una partenza disastrosa. A seguire Goncalves e il rientrante Ben Townley. Positiva la qualifica di Monni che risale fino alla quattordicesima posizione, davanti a De Dycker (caduto nel primo giro), Aranda e Barragan. Guarneri è diciannovesimo.

ROAD 2 RECOVERY, LE INIZIATIVE PER AIUTARE I PILOTI IN DIFFICOLTÀ Road 2 Recovery è una associazione no-profit nata negli Stati Uniti per aiutare, con sostegni finanziari e assistenza, piloti professionisti di motocross e supercross, colpiti da infortuni gravi. Tra i promotori Bob Moore, Jamie Dobb, Roger De Coster, Stefan Everts, Giuseppe Luongo, Roger Harvey, Michele Rinaldi, Eric Geboers, Paul Malin, Jimmy Button, Chuck Baldwin e tanti altri ancora. Ora la fondazione ha iniziato ad operare anche in Europa. Negli obiettivi la creazione di un fondo di tipo assicurativo per i piloti che hanno avuto un infortunio che ne ha interrotto la carriera già a Saint Jean d’Angely è partita la fase di raccolta dei fondi con donazione fondi e un asta con capi d’abbigliamento offerto da alcuni piloti, per partecipare e avere ulteriori informazioni: www.road2recovery.com

1. Frossard (Yamaha) 20 giri in 39’43”001; 2. Cairoli (KTM) a 14”166; 3. Philippaerts (Yamaha) a 26”589; 4. Boog (Kawasaki) a 46”857; 5. De Dycker (Honda) a 55”476; 6. Bobryshev (Honda) a 57”385; 7. Nagl (KTM) a 58”511; 8. Townley (Kawasaki) a 1’12”515; 9. Strijbos (Suzuki) a 1’14”588; 10. T. Leok (TM) a 1’20”473; 11. Desalle (Suzuki) a 1’22”708; 12. Ramon (Suzuki) a 1’25”782; 13. Simpson (Honda) a 1’27”592; 14. Goncalves (Honda) a 1’33”931; 15. Barragan (Kawasaki) a 1’52”013; 16. Boissiere (Yamaha) a 1 giro; 17. Leonce (Aprilia); 18. Schmidinger (Honda); 19. Guarneri (Kawasaki); 20. Lieber (Suzuki); 21. Schiffer (Suzuki); 22. Barr (KTM); 23. Brakke (Yamaha); 24. Adam (KTM); 25. Walkner (KTM); 26. Steinbergs (Kawasaki); 27. Delince (KTM); 28. Parker (KTM) a 2 giri; 29. Tiainen (Kawasaki); 30. Smith (Aprilia); 31. Larrieu (KTM); 32. Soubeyras (KTM) a 10 giri; 33. Justs (Honda) a 11 giri; 34. Aranda (Kawasaki) a 14 giri; 35. Monni (Honda) a 17 giri; 36. Irwin (KTM) a 19 giri.

25

CAIROLI VELOCISSIMO DESALLE IN POLE

Secondamanche

OL a AN pri DA le

MX1

IL RUSSO Aleksandr Tonkov (foto), nuovo leader del campionato, si è trovato in lotta con gli scatenati francesi, motivatissimi sulla pista di casa, e ha guadagnato la tabella rossa con il secondo posto assoluto: secondo in gara uno e quarto in gara due. Il GP è andato a Romain Febvre, che ha vinto dopo una rimonta, sotto la pioggia, in gara uno ed ha concluso secondo in gara due, dietro un imprendibile Dylan Ferrandis, nettamente il più veloce in pista, ma fermato nella prima manche da un gusto. Il migliore tra gli italiani, settimo, è Andrea Cervellin sulla HusqvarnaRicci, dodicesimo in gara uno e settimo nella due. Quindicesimo Mercandino, diciassettesimo Terraneo, ventiduesimo Zeni, ventiseiesimo D’Angelo, ventisettesimo Ciucci. A zero punti Bertuzzo e De Bortoli.

Primamanche

10

LA PISTA di Saint Jean d’Angely resta uno dei tracciati più tradizionali della stagione iridata. Priva di emozioni la qualifica della classe cadetta con vittoria netta di Roczen, in testa dal primo giro. Herlings insegue e Osborne, partito in testa, fa terzo. Regolari Searle e Paulin, quarto e quinto. Il migliore degli azzurri è Giacomo Del Segato che parte bene e si qualifica diciottesimo, mentre Lupino, dopo una caduta nel primo giro, fa ventunesimo. Zecchina all’esordio è venticinquesimo, Monticelli ventisettesimo.

GP a Febvre, tabella rossa a Tonkov

BU a LG pri AR le IA

ROCZEN SENZA RIVALI NELLA QUALIFICA

MX1 Da due GP Tony Cairoli sale, Clement Desalle scende

10

MX2

EUROPEO 125

BU a LG pri AR le IA

Le prove

1. Ken Roczen

Germania

KTM

25/25 22/22 25/25 25/22 25/10

226

2. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

16/20 25/25 22/22 22/25 14/22

213

3. Tommy Searle

Gran Bretagna Kawasaki 22/22 20/20 16/20 18/18 18/25

199

4. Zachary Osborne

USA

Yamaha

14/18 15/13 12/18 16/16 20/20

162

5. Gautier Paulin

Francia

Yamaha

20/14 16/15

160

15/0

20/20 22/18

6. Arnaud Tonus 138; 7. Max Anstie 135; 8. Harri Kullas 119; 9. Joel Roelants 114; 10. Nicolas Aubin 104; 11. Christophe Charlier 102; 12. Jordi Tixier 70; 13. Pascal Rauchenecker 52; 14. Alessandro Lupino 47; 15. Glenn Coldenhoff 45; 16. Petar Petrov 34; 17. Jeremy van Horebeek 31; 18. Nikolaj Larsen 30; 19. Antonio Jose Butron Oliva 29; 20. Nick Triest 22; 21. Valentin Guillod 20; 22. Jake Nicholls 18; 23. Marvin Musquin 17; 24. Elliott Banks-Browne 17; 25. Travis Baker 16; 26. Matiss Karro 15; 27. Hector Assuncao de Freitas 14; 28. Ludvig Söderberg 12; 29. Scott Champion 9; 30. Jean Ramos 8; 31. Mike Kras 6; 32. Lars Oldekamp 5; 33. Simone Zecchina 3; 34. Thales Villardi 3; 35. Eduardo Ferreira de Lima 3; 36. Andrea Cervellin 2; 37. Ivo Monticelli 2; 38. Roberts Justs 2; 39. Julien Lieber 2; 40. Petr Smitka 1; 41. Dakota Tedder 1; 42. Tevin Tapia 1; 43. Steven Lenoir 1. motosprint

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Cross MX2 GP Francia di Stefano Taglioni

Il migliore è Searle. Roczen vince la prima gara ma cade nella seconda. Herlings non ne approfitta

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Riecco Tommy

T JEAN D’ANGELY - Negli ultimi anni di MX2 non è capitato spesso, anzi piuttosto raramente. Nel 2009 solo una volta, in Turchia, e anche nel 2010 solo una volta, a Fermo. Neanche una KTM sul podio: una data da segnare in rosso nel calendario! Quest’anno poi, con Ken e Jeffrey, proprio una sorpresa per tutti. Finora si erano spartiti le vittorie come fossero bravi compagni di squadra, e soprattutto entrambi avevano sempre scalato i gradini del podio. Stavolta a guardare, sotto il podio. E, ovviamente, ad approfittare dell’invito, è il terzo incomodo, Tommy Searle. Un ex KTM ufficiale, ora sulla Kawasaki CLS, che non riassaporava la vittoria in un GP iridato dalla Faenza 2008, ultima prova stagionale e per Tommy ultimo tentativo di strappare il titolo al compagno di squadra Tyla Rattray. Poi due anni da emigrante di lusso negli USA, con pochi alti e tanti bassi, un infortunio, e il rientro all’ovile. Searle festeggerà tra pochi giorni (il 13 giugno) ventidue anni, ed è senza dubbio uno dei cavalli di razza della categoria, che può vantare ora ben sette vittorie iridate, contro le sei di Roczen e le quattro di Herlings. È uno sfidante che merita rispetto, la vittoria francese lo riporta di fatto nel caldo clima delle battaglie di questa parte di mondo, come ai vecchi tempi con Rattray e Cairoli. Finora Searle era stato molto regolare e consistente, ma un po’ troppo defilato. Gli hanno lasciato libero uno spiraglio, e ci si è buttato con tutta la determinazione di cui è capace, pur se va detto che la vittoria di Searle, che comunque prima o poi sarebbe arrivata, è soprattutto una sconfitta di Roczen e Herlings. I due sono incappati in una giornata no, altrimenti di certo non avrebbero mancato l’appuntamento col podio. Ken

E SEARLE (100) LIA DEL 2008 CH ERA DAL GP ITA GP. PER ROCZEN NON VINCEVA UN AGIONE. IOR GP DELLA ST È STATO IL PEGG ORDIO DI ZECCHINA (12), ES TRA GLI ITALIANI R LUPINO (77). SETTE PUNTI PE

ha dominato la qualifica al sabato e ha vinto senza problemi e con ampio margine gara uno. Sembrava avviato all’ennesima gara in solitario anche in gara due. Partito in testa, tra lui e lo champagne poteva intrufolarsi solo qualche fantasma da gara due, modello Indaiatuba. Fantasma che è arrivato a metà primo giro, nel triplo in salita, con la moto che perde aderenza sulla rampa e conseguente caduta anche abbastanza pesante. Era in testa, già con un certo margine sugli inseguitori, e come in Brasile è arrivata una caduta che ha sorpreso lui stesso. Ora sembra nato in lui il sospetto che qualcosa da sistemare per questi problemi ci sia e si dice pronto a lavorarci sopra. Roczen dopo la caduta era risalito fino al settimo posto, per poi negli ultimi giri cedere fino all’undicesima posizione, per problemi alla moto. Aldilà di questo mezzo stop, Ken mantiene comunque la tabella rossa e ha perso da Herlings, secondo, soltanto un punto, e da Searle otto. Proprio Jeffrey Herlings si morde le mani:

era lui a dover approfittare del nuovo passo falso di Ken, e assestargli un bel colpo, invece ha bruciato l’occasione speciale già in gara uno, con una scivolata. Era quarto ed è finito settimo. In gara due era in testa ma nel finale si è visto “sfilare” da razzo Searle, e deve aver pensato: meglio stare buono, memore del gran volo dell’anno scorso davanti alla pit-lane. PER il secondo ed il terzo posto di giornata, pari punti tra Osborne e Paulin, con il primo che la spunta per il miglior risultato in gara due. L’americano ha sfoggiato ottime partenze e grinta da vendere: due terzi posti. Paulin ha entusiasmato i trentamila compatrioti andando in testa ad inizio prima manche, poi conclusa in seconda posizione, e nella seconda manche ha sofferto la velocità di Osborne ed è arrivato alle sue spalle, quarto. Dimostra comunque che quando parte con i primi è da podio. Si rivede nelle zone di vertice Aubin, sesto e quinto, spinto a bordo pista da Pichon.

Stop in gara uno per Lupino, per un sasso che gli ha bloccato il pignone (era quindicesimo), e quattordicesimo posto in gara due dopo una partenza nelle retrovie. L’esordio del diciassettenne Simone Zecchina al mondiale è premiato dai tre punti di gara uno, diciottesimo. Era sedicesimo ma nel finale ha perso due posizioni, comprensibilmente esausto. Il diciassettenne lombardo è stato chiamato dal team ufficiale Suzuki a sostituire Valentin Teillet, infortunatosi in Bulgaria. Un’occasione più che unica per Simone che con la Suzuki di Bertino Castellari si era messo in luce vincendo a Sevlievo la prima prova dell’Europeo 125, e nella settimana di Saint Jean d’Angely si è messo a disposizione del team belga. Per Zecchina è prevista la partecipazione anche ai GP di Portogallo e Spagna. Poi a Uddevalla tornerà all’Europeo dove deve difendere la tabella rossa. Primi punti iridati anche per Ivo Monticelli, come Zecchina classe ’94, diciannovesimo in gara due.

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Rally Sardegna di Edoardo Bauer

Lo spagnolo non sbaglia nulla e piega Despres. Il migliore degli italiani è Ceci, quinto assoluto

S

AN TEODORO - Non si è fatto distrarre dalla bellezza e dalla mondanità della Costa Smeralda Marc Coma. Lo spagnolo è stato semplicemente il pilota implacabile che tutti conosciamo e si è aggiudicato con grande merito il suo secondo Sardegna Rally Race, quarto appuntamento del Mondiale Cross Country. Nel giro di cinque mesi “el gran catalan” ha riportato in perfetta parità tutti i conti in sospeso con Cyril Despres, tre Dakar a testa, ed ora due Sardegna Rally Race ciascuno. Sono pochi i piloti in grado di vincere una tappa nei rally partendo per primi; Marc in questo è maestro, lo ha

ampiamente dimostrato sia alla Dakar sia negli altri rally, ma in Sardegna, nell’università della navigazione, l’impresa è ancora più difficile. Puoi fidarti solo del road-book e del tuo istinto, non hai riferimenti davanti a te e non puoi vedere neppure in lontananza la polvere di chi ti precede. Coma ha vinto alla sua maniera, dominando le due speciali della prima giornata e ripetendosi per altre tre volte. Insomma, un vero rullo compressore. Lo spagnolo ha dominato la quarta edizione della gara di Bike Village, certamente la più bella, con 71 piloti al via che rappresentavano la “crema” dei rally, e

non solo di quelli odierni. Il Sardegna Rally Race si è trasformato in un libro di storia, la storia dei miti della Dakar, passati e presenti. Sono bastati quattro piloti alla gara di Antonello Chiara e Gianrenzo Bazzu per sommare la bellezza di venti vittorie alla Dakar: non solo Marc Coma e Cyril Despres, il presente, con i loro tre sigilli a testa, ma anche Cyril Neveu, il numero uno della prima Dakar, nel lontanissimo 1979, il piccolo pilota di Orleans che successivamente ne vinse altre quattro. Ma soprattutto sua maestà Stephane Peterhansel, il recordman, sei vittorie in moto e tre in auto. E Stephane ha sempli-

cemente stupito. A 45 anni, tredici stagioni dopo la sua ultima, vittoriosa Dakar, Peterhansel non poteva certo ambire ad inserirsi nel duello Coma-Despres, ma quanto ci è andato vicino! Quarto assoluto, a meno di 27 minuti da Coma, con tanto tempo perso nella prima tappa per una caduta che gli ha anche messo fuori uso il trip master, essenziale in Sardegna dove le note si susseguono senza soluzione di continuità. Il grande sconfitto della Sardegna è Cyril Despres, non tanto per i quattro minuti accusati da Coma al traguardo, pochissimi in una gara dove giocarsi la vitto-

ria è questione di un secondo, di un bivio sbagliato. Despres, nonostante il primo posto in due speciali, non è sembrato mai in grado di avvicinare realmente il catalano, ha sbagliato di più, ma soprattutto ha trovato sulla sua strada un extraterrestre dai poteri sovrannaturali. Helder Rodrigues, fresco vincitore del Tunisia, è andato a far compagnia sul podio ai due eterni duellanti. Il portoghese non è un “mostro” nella navigazione, ma ovunque vada è ormai costantemente uomo da podio. Chi invece ha molto da recriminare è Andrea Mancini. In Sardegna il perugino

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L’isola di Coma MARC COMA, 35 ANNI, CATALANO DI AVIÀ, SI È AGGIUDICATO PER LA SECONDA VOLTA IL SARDEGNA RALLY RACE. A QUATTRO MINUTI DALLO SPAGNOLO, SI È PIAZZARTO CYRIL DESPRES (100).

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Rally Sardegna

dell’Husqvarna è stato l’unico a mettere pressione ai due campioni, secondo assoluto negli ultimi due anni, nel 2009 alle spalle di Despres, l’anno scorso dietro Coma. Ed anche quest’anno il “Mancio” stava mantenendo fede alle premesse, con il terzo posto nella prima giornata. Ma nella tappa successiva ha rotto la frizione, rimediando la penalità forfettaria e dando così l’addio ai sogni di gloria. Mancini è tornato all’attacco nelle ultime tre tappe, dovendo prendere parte anche al campionato italiano, ed è sempre stato al passo con i due “mostri” che aveva davanti. Il migliore degli italiani è stato così Paolo Ceci, quinto alle spalle di Peterhansel. Il modenese ha corso con una mano fratturata due settimane prima, nell’italiano Motorally, quindi la sua prova acquista uno spessore particolare. Paolo, alla vigilia dell’ultima tappa, era quarto e ha deciso di portare l’attacco a Rodrigues. Ma i suoi sogni si sono infranti su un errore di navigazione che gli ha fatto perdere anche il quarto posto. Ci si aspettava di più anche da Matteo Graziani, giunto settimo al traguardo, preceduto dal polacco Przygonski: il forlivese ha fatto qualche errore di troppo che lo hanno estromesso dalle posizioni che meriterebbe.

IL PORTOGHESE HELDER RODRIGUES, FRESCO VINCITORE DEL RALLY DI TUNISIA, È GIUNTO TERZO.

Rodrigues in testa al campionato

Sempre più consistente si è mostrato, invece, Manuel Lucchese, un promettente giovane che finora ha corso tutte le prove del mondiale. Nono alle spalle del portoghese Faria, anche Manuel ha da recriminare per una speciale corsa senza il trip master, ma il giovane romano è ormai lan-

ciatissimo verso traguardi sempre più importanti. Alle spalle di Lucchese l’ottimo Filippo Ciotti, mentre degna di nota è stata la prova del veterano Romano Caviglia, tredicesimo assoluto con una Suzuki DR 400 del 2004, acquistata usata per 2800 euro…

MARC COMA

LA SARDEGNA PORTA BENE Il catalano pensa già alla Dakar e sa che... LA MAGIA della Sardegna non ha solo prodotto una gara eccezionale, vinta da un pilota eccezionale, ma ha anche visto una certa distensione nei rapporti tra Marc Coma e Cyril Despres, che si sono pure stretti la mano sul podio. Chiaramente raggiante il catalano, che da gennaio ha vinto tutte le gare a cui ha partecipato: «È stata una gara magnifica, con pochissimi errori, e ho gestito bene l’ultima giornata. In Sardegna non si può mai essere tranquilli, basta sbagliare una nota, e sono tante, per vanificare il lavoro svolto fino a quel momento. Vorrei sottolineare che statisticamente chi vince in Sardegna, poi vince anche la Dakar successiva - e ride di gusto - Dopo questa motosprint

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vittoria mi prendo una pausa in attesa della nascita di mio figlio Luis, prevista per luglio. Poi probabilmente parteciperò al Pharaons Rally. Anche qui negli ultimi due anni chi è arrivato primo ha poi vinto la Dakar - e ancora ci scappa un sorriso compiacente - L’importante per me è allenarmi costantemente per poter essere nelle migliori condizioni per difendere il mio titolo in Sudamerica. Comunque il Sardegna Rally Race è stato eccezionale anche quest’anno, è una gara diversa dalle altre, ma non per questo meno impegnativa. Si stanno tante ore in sella ed è indispensabile non perdere mai la concentrazione. E non è cosa da poco...».

SFILATA DI CAMPIONI IN SARDEGNA: STEPHANE PETERHANSEL (12) SEI VITTORIE ALLA DAKAR, E CYRIL NEVEU (20) CHE DI DAKAR NE HA VINTE CINQUE. È STATO DELLA PARTITA ANCHE FRANCO PICCO (106), 56 ANNI, CHE SI È PRESENTATO CON UNA MOTO D’ANNATA, UNA YAMAHA SUPERTÉNÉRÉ CON CUI PARTECIPÒ ALLA DAKAR DEL 1990.

ASSOLUTA: 1. Coma (KTM) in 11h47’31”61; 2. Despres (KTM) a 4’15”81; 3. Rodriguez (Yamaha) a 23’54”38; 4. Peterhansel (Yamaha) a 26’58”07; 5. Ceci (Beta) a 27’22”63; 6. Przygonski (KTM) a 31’39”00; 7. Graziani (Aprilia) a 34’55”22; 8. Faria (KTM) a 37’05”65; 9. Lucchese (Husaberg) a 58’06”40; 10. Ciotti (Rieju) a 1h00’49”26; 11. Uslenghi (Husqvarna) a 1h05’52”04; 12. Farinello (Beta) a 1h17’27”28; 13. Caviglia a 1h21’53”11; 14. Czachor (KTM) a 1h27’46”28; 15. Verhoeven (BMW) a 1h30’10”37; 16. Frassini (Fantic) a 1h47’09”96; 17. Dabrowsky (KTM) a 1h47’10”54; 18. Gyenes (KTM) a 1h49’40”82; 19. Fasani (Beta) a 2h05’05”54; 20. Mugnaioli (KTM) a 2h06’30”34; 21. Pella (Husqvarna) a 2h06’57”48; 22. Toia (KTM) a 2h12’45”04; 23. Mayer (Yamaha) a 2h13’21”14; 24. Martelozzo (KTM) a 2’20”54”07; 25. Naumov (Honda) a 2h29’27”51; 26. Da Costa (Yamaha) a 2h37’17”88; 27. Tavernari (KTM) a 2h54’46”47; 28. Neveu (Beta) a 2h57’04”68; 29. Napoli (KTM) a 3h02’47”44; 30. Michelotti (Beta) a 3h05’08”34; 31. Bourgin (Husaberg) a 3h11’21”37; 32. Garbacea (KTM) a 3h16’30”08; 33. Ghitti (KTM) a 3h19’35”83; 34. Turchi (KTM) a 3h10’54”43; 35. Polli (KTM) a 4h02’10”18; 36. Berrini (KTM) a 4h11’39”83; 37. Riverditi (KTM) a 4h24’15”11; 38. Duverney Pret (Honda) a 4h31’03”79; 39. Procaccini (KTM) a 4h41’58”03; 40. Ghione (KTM) a 4h43’00”39; 41. Mameli (Fantic) a 4h50’03”95; 42. Batuza (KTM) a 4h55’46”84; 43. Pavlov (Honda) a 5h12’00”87; 44. Rodriguez Hernandez (KTM) a 5h47’08”98; 45. Connel (Husaberg) a 5h57’44”49; 46. Gallo (Yamaha) a 6h02’42”86; 47. Giannetti (KTM) a 6h05’14”85; 48. Ronzoni (KTM) a 6h14’37”05; 49. Calderay Gonzales (Honda) a 7h46’32”27; 50. Campione (KTM) a 7h54’43”64; 51. Zanotti (TM) a 8h12’57”30; 52. Pettinari (Rieju) a 8h31’43”24; 53. Almeida (Yamaha) a 9h02’27”10; 54. Mancini (Husqvarna) a 10h44’25”28; 55. Liparoti (Yamaha) a 11h12’32”04; 56. De Benedictis Neto (Beta) a 11h47’08”09; 57. Barbieri (Yamaha) a 14h17’04”63; 58. Picco (Yamaha) a 16h26’46”62; 59. Pagani (Bombardier) a 17h53’04”35; 60. Cangani (Outlaw) a 18h44’43”90; 61. Dalloca (Yamaha) a 20h23’21”18; 62. Manca (KTM) a 22h21’39”04; 63. Al Shamsi (KTM) a 31h16’11”09; 64. Vincent (Yamaha) a 20h22’16”64; 65. Lorenzetti (KTM) a 42h42’54”33. IN CAMPIONATO: 1. Rodriguez punti 69; 2. Przygonski 58; 3. Coma 50; 4. Czachor 43; 5. Lucchese 38; 6. Ceci 30; 7. Verhoeven 27; 8. Peterhansel 20; 9. Viladoms 18; 10. Ullevalseter 16; 11. Graziani 15; 12. Pages 15; 13. Faria 15; 14. Munk 14; 15. Fretigne14; 16. Uslenghi 13; 17. Farinello 12; 18. Caviglia 11; 19. You 11; 20. Naumov 10.

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Rally Sardegna

DOPO L’INCIDENTE ALLA DAKAR

1640 I KM E 9 LE SPECIALI

IN SARDEGNA il sassarese era al suo rientro nei rally dopo il terribile incidente accadutogli alla Dakar 2010. Luca, che aveva già disputato qualche gara di enduro, non ha voluto mancare all’appuntamento di casa. Manca ora fisicamente sta bene, gli mancano ancora gli automatismi tra guida e lettura del road-book, ma il “gigante” sardo ha comunque portato a termine la sua gara e nella seconda speciale della prima tappa è stato secondo assoluto. A fine giugno Manca parteciperà all’Erzberg Rodeo, poi i medici proveranno ad interrompere la somministrazione di medicinali contro l’epilessia. Dai risultati dipenderà il suo futuro agonistico, ma l’obiettivo è di essere al via della Dakar 2012.

1640 chilometri di percorso, 9 prove speciali per complessivi 650 chilometri. 2270 note disegnate sui road book delle cinque tappe e quasi 10.000 chilometri percorsi durante le ricognizioni. Il duo Valter Pinna-Giulio Fantoni ha fatto centro anche questa volta, tracciando una gara fantastica con un road book senza sbavature. I vincitori delle speciali sono stati Marc Coma (5), Cyril Despres (2) e Ruben Faria (1). A garantire l’assistenza sanitaria sono stati 12 medici del Racing Medical Team di Torino, 8 dei quali in moto.

SI RIVEDE IN GARA LUCA MANCA

LE RAGAZZE AL VIA

LA COMPETIZIONE IN ROSA PARTICOLARMENTE folta la presenza femminile in Sardegna. Oltre alla Mayer, c’erano Serena Ghione e Paola Riverditi, impegnate nel Campionato Motorally, alla loro prima esperienza in una gara mondiale. 22 anni la prima, 27 la seconda, le ragazze hanno portato a termine la gara rispettivamente al 30° e al 27° posto e sono salite sul podio della femminile assieme all’austriaca. Silvia Giannetti e Camelia Liparoti di esperienza ne hanno invece da vendere e quest’ultima aveva nel proprio team di quad anche la francese Claude Vincent. Dalla terza tappa si è poi aggiunta la nostra pilotessa più forte, Erika Burioli, per l’occasione in sella all’Husqvarna del team CF Racing. C’ERA ANCHE FRANCO PICCO IN PERFETTO STILE REVIVAL Dopo aver sentito della partecipazione di Peterhansel e Neveu, anche Franco Picco ha deciso di essere della partita e, in perfetto stile “revival”, si è presentato in gara con una Yamaha Superténéré del 1990 preparata per la Dakar di quell’anno, spinta dal bicilindrico di 850 cm3. Ovvio che un tale “mostro” non fosse la moto più adatta alle pietraie sarde, ma Picco ha comunque concluso la gara nonostante vari problemi. motosprint

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QUALCHE NUMERO DEL RALLY

IN UN EX CONVENTO

BIVACCO FINALMENTE SENZA PIOGGIA LA TAPPA marathon (senza assistenza) con notte in tenda è ormai una tradizione del Sardegna Rally Race. Tra la seconda e la terza tappa i piloti hanno dunque messo le moto nel parco chiuso allestito presso l’antico ex convento di Sa Itria, nei pressi di Fonni. Notte tranquilla in tenda per i piloti, in camera per i meccanici, ma soprattutto per la prima volta da tre anni a questa parte non ha piovuto.

LA COMPAGNA DI PETERHANSEL

ANDREA MAYER È LA PIÙ BRAVA

SE il mito dakariano al maschile è Peterhansel, quello al femminile non può che essere Andrea Mayer. E i due piloti sono compagni anche nella vita, con la biondissima austriaca che ha curato personalmente la partecipazione di Stephane al rally di Sardegna. Dopo tante Dakar in moto, altre in auto (l’ultima alla guida di uno dei camion di assistenza veloce del team X-Raid), Andrea ha voluto rimettersi in gioco al Sardegna Rally Race, dopo tantissimi anni dall’ultima gara in moto. Risultato? Prima della femminile e 23. assoluta. Brava e infaticabile.

Campionato Italiano Raid TT

Manc cini si consola Deluso dal mondiale, il perugino vince tutte le speciali e le tre giornate. Dietro di lui Ceci

A

PARTIRE dalla terza tappa al Sardegna Rally Race mondiale si è aggiunto il Campionato Italiano Raid TT. Mentre i piloti partiti due giorni prima da Porto Cervo erano impegnati in gara e diretti verso il bivacco di Sa Itria, mèta intermedia della tappa marathon, altri 28 rallysti hanno svolto le verifiche e si sono lanciati nella mischia. La sfida per il campionato italiano si è così dipanata per 63 piloti nelle tre tappe conclusive, assegnando ad ogni giornata il punteggio per il Campionato. A farla da padrone è stato Andrea Mancini: arrabbiatissimo per l’esito della gara mondiale, il perugino ha vinto tutte le speciali e di conseguenza tutte

ANDREA MANCINI (2) NON HA AVUTO RIVALI NELL’ITALIANO. DIETRO DI LUI SONO ARRIVATI PAOLO CECI (18) E MATTEO GRAZIANI (8).

le tre le giornate. Totale la sua supremazia sugli sterrati e le pietraie sarde, Andrea è stato il “Marc Coma” dell’Italiano. I piloti già iscritti al Mondiale partivano ovviamente con il grande vantaggio di avere già due giornate di gara alle spalle, quindi con il ritmo giusto già nel loro polso. Per questo le prime due tappe hanno visto lo stesso identico podio, con Mancini, Paolo Ceci e Matteo Graziani nell’ordine. Solo nella terza giornata si è fatto avanti Niccolò Pietribiasi che, in costante “crescendo” nella tappa conclusiva, è stato secondo assoluto alle spalle di Mancini e davanti a Manuel Lucchese. Ceci e Graziani hanno commesso qualche errore di troppo e sono risultati quarto e sesto, con Alex Zanotti nel mezzo. La classifica finale del Sardegna Rally Race “formato italiano” ha così visto primeggiare Andrea Mancini, con 8’13’’ di vantaggio su Paolo Ceci e 13’46’’ su Matteo Graziani. Distacchi “pesanti”, ma in Sardegna Mancini ha da qualche anno una marcia in più. Petribiasi e Lucchese sono rispettivamente quarto e quinto, davanti a Fabio Benetti, Simone Scarella, Filippo Ciotti, Massimo Chiesa e Roberto Zanzi. La situazione in campionato, data dalla somma delle due prove di Motorally in Piemonte, a fine giugno, vede Mancini con il titolo già in tasca, quando manca una sola giornata al termine. Con i 75 punti conquistati in Sardegna, al perugino mancano solo tre lunghezze per bissare il titolo assoluto che è stato già suo negli ultimi tre anni. Ceci è a quota 53, Graziani e Pietribiasi seguono appaiati a 42, mentre Lucchese è quinto a quota 39.

Matteo Graziani al terzo posto

ASSOLUTA: 1. Mancini (Husqvarna) in 6h47’55”51; 2. Ceci (Beta) a 8’13”49; 3. Graziani (Aprilia) a 13’46”55; 4. Pietribiasi (KTM) a 17’27”29; 5. Lucchese (Husaberg) a 18’36”79; 6. Benetti (Yamaha) a 22’07”05; 7. Scarella (Beta) a 24’25”58; 8. Ciotti (Rieju) a 28’54”78; 9. Chiesa (Husqvarna) a 29’34”67; 10. Zanzi (KTM) a 33’54”13; 11. Farinello (Beta) a 39’15”86; 12. Uslenghi (Husqvarna) a 40’54”83; 13. Caviglia (Suzuki) a 45’03”00; 14. Piazza (Honda) a 53’11”47; 15. Frassini (Fantic) a 54’06”10; 16. Pavan (Honda) a 57’34”83; 17. Salucci (KTM) a 57’39”85; 18. Mugnaioli (KTM) a 58’33”27; 19. Nagostinis (Honda) a 1h00’11”29; 20. Martelozzo (KTM) a 1h03’31”92; 21. Prazzoli (KTM) a 1h07’22”64; 22. Fasani (Beta) a 1h08’02”72; 23. Viesti (Beta) a 1h10’25”08; 24. Toia (KTM) a 1h12’51”02; 25. Vitali (Honda) a 1h14’02”88; 26. Pella (Husqvarna) a 1h16’12”10; 27. Pontiggia (KTM) a 1h16’44”69; 28. Caselli (Beta) a 1h17’51”55; 29. Taviano (KTM) a 1h21’23”38; 30. Burioli (Husqvarna) a 1h22’50”57; 31. Rampolla (KTM) a 1h28’19”50; 32. Molteni (Husaberg) a 1h29’36”67; 33. Tavernari (KTM) a 1h34’59”49; 34. Napoli (KTM) a 1h38’25”61; 35. Barbieri (KTM) a 1h48’09”99; 36. Michelotti (Beta) a 1h49’30”81; 37. Papa (Honda) a 1h52’55”45; 38. Ghioni (KTM) a 1h55’43”00; 39. De Filippo (Husqvarna) a 1h58’00”71; 40. Riverditi (KTM) a 2h04’10”71; 41. Ginepro (KTM) a 2h04’58”30; 42. Polli (KTM) a 2h07’17”55; 43. Gallo (Yamaha) a 2h07’36”69; 44. Berrini (KTM) a 2h19’58”10; 45. Mameli (Fantic) a 2h21’04”89; 46. Procaccini (KTM) a 2h27’29”01; 47. Ronzoni (KTM) a 2h29’38”56; 48. Ghione (KTM) a 2h37’42”37; 49. Giannetti (KTM) a 2h53’57”91; 50. Campione (KTM) a 3h37’32”10; 51. Zanotti (TM) a 5h34’36”88; 52. Accaino (KTM) a 5h39’25”26; 53. Pettinari (Rieju) a 5h45’17”22; 54. Venafro (KTM) a 5h53’02”90; 55. Baravalle (Beta) a 6h37’00”55; 56. Lano (KTM) a 6h39’50”46; 57. Cangani (Outlaw) a 6h52’14”17; 58. Pagani (Bombardier) a 7h23’24”73; 59. Manca (KTM) a 7h55’31”54; 60. Picco (Yamaha) a 8h40’15”33; 61. Dalloca (Yamaha) a 9h33’28”18. IN CAMPIONATO: 1. Mancini punti 75; 2. Ceci 53; 3. Graziani 42; 4. Pietribiasi 42; 5. Lucchese 39; 6. Benetti 28; 7. Scarella 24; 8. Zanotti 22; 9. Ciotti 19; 10. Chiesa 18; 11. Zanzi 17; 12. Uslenghi 12; 13. Farinello 11; 14. Pettinari 6; 15. Caviglia 5; 16. Pella 3; 17. Pavan 3; 18 Frassini 1.

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Speedway Italiano

Europeo IN PRIMO PIANO, CARPANESE IN LOTTA A LONIGO CON FRANCHETTI E CARRICA. IL SUCCESSO È ANDATO AL CAMPIONE IN CARICA.

CARPANESE COME UN MISSILE A Lonigo domina fin dal via LONIGO - Dopo aver vinto la prima prova a Terenzano, il campione italiano Mattia Carpanese si è ripetuto anche nella seconda, disputata nella pista di Santa Marina. Nella batteria di finale, ripetuta per una scivolata di Franchetti in prima curva, pur partendo da una corsia non ottimale il quattro volte campione italiano è riuscito ad entrare in curva per primo e, dopo breve duello con Franchetti, è riuscito a prendere la testa e conservarla sino al traguardo. Per il terzo posto Gregnanin, dopo un bel duello durato tutti e quattro i giri, ha avuto la meglio su Carrica. Con questa seconda vittoria Carpanese si trova al comando delle classifica a punteggio pieno, seguito da Franchetti a 6 punti e da Gregnanin a 10. Le venti manche di qualificazione, che hanno portato i miglior quattro punteggi alla finale, sono state davvero molto combattute e

Paco Castagna leader Under A LONIGO: 1. Carpanese punti 25; 2. Franchetti 22; 3. Gregnanin 20; 4. Carrica 18; 5. Covatti 16; 6. Cavicchioli 14; 7. Castagna 12; 8. Novello 11; 9. Seren 10; 10. Manev; 11. Del Torre 9; 12. Scagnetti 8; 13. Marzotto 7; 14. Maran 6; 15. Rizza 5; 16. Vicentin 4. UNDER 21: 1. Castagna punti 25; 2. Del Torre 22; 3. Vicentin 20. IN CAMPIONATO: 1. Carpanese punti 50; 2. Franchetti 44; 3. Gregnanin 40; 4. Carrica e Covatti 32; 6. Seren 28; 7. Castagna 24; 8. Cavicchioli 23; 9. Novello 22; 10. Del Torre e Scagnetti 16; 12. Marzotto 13; 13. Maran e Vicentin 9; 15. Rizza 5; 16. Stevanini 4; 17. Ugolini 2. UNDER 21 dopo 2 prove: 1. Castagna punti 50; 2. Del Torre 44; 3. Vicentin 40.

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hanno visto Franchetti chiudere al primo posto con 14 punti e tre piloti, quelli che hanno disputato la finale, appaiati in seconda posizione con 12 . Covatti, rientrato dopo la frattura del braccio sinistro, ha fallito la finale per una caduta rimediata nella sua prima uscita, Cavicchioli ha fornito una prova molto buona, come pure Paco Castagna, Novello e Seren, caduto e quindi squalificato nella sua ultima uscita, mentre cercava un sorpasso impossibile nei confronti di Scagnetti. Incoraggianti le prove dei giovani Del Torre, Maran e Vicentin. Nel campionato under 21, inserito assieme a quello open, vittoria di Paco Castagna nei confronti di Del Torre e Vicentin. Castagna guida la classifica generale a punteggio pieno. foto Tomba

L’ITALIANO NON PASSA

CHERVONOGRAD - Franchetti è stato eliminato dal campionato UEM individuale, non essendo riuscito a centrare l’obbiettivo minimo dell’ottava posizione per passare il turno. Dopo un secondo ed un terzo posto nelle prime due uscite, nella terza l’italiano è stato coinvolto in un incidente nel quale ha riportato varie ammaccature. A quel punto praticamente è finita la gara per Franchetti che ha rimediato due quarti posto nelle rimanenti manche. Il campionato EUM individuale è strutturato con tre round di qualificazione (questo ucraino era il numero 2), tre semifinali e la finale che si svolgerà nella pista di Lviv, sempre in Ucraina. La gara ha visto il nettissimo dominio dei piloti di casa che hanno conquistato i primi tre gradini del podio: Karpov ha vinto per un punto su Loktaev e due su Tchukanov. Quarta posizione per il polacco Miskowiak che ha preceduto il russo Gafurov, il lettone Puodzuks ed il russo Beczsastnov. Per l’ultimo posto disponibile, uno spareggio a tre ha premiato lo sloveno Kralic, il quale ha avuto la meglio sul connazionale Voldrih e sul polacco Kielbasa. CLASSIFICA: 1. Karpov punti 14; 2. Loktaev 13; 3. Tchukanov 12; 4. Miskowiak 11; 5. Gafurov 11; 6. Puodzuks 10; 7. Beczsastnov 9; 8. Kralic 7; 9. Voldrih 7; 10. Kielbasa 7; 11. Dubinin 5; 12. Gieruckis 3; 13. Franchetti 3; 14. Gavenda 3; 15. Wies 3; 16.Simota 2.

Il bello comincia adesso. INMOTO

Mondiale Under 21 in Slovacchia

LUGLIO 2011

Euro 4,00 (ITALY ONLY)

ELABORAZIONE IN MOTO

JENSEN PIEGA VACULIK ZARNOVICA - È stata una gara incerta fino all’ultimo quella slovacca. Lo spareggio per il gradino più alto del podio ha visto prevalere il danese Michel Jensen che, dopo quattro giri di fuoco, è riuscito ad avere ragione dell’eroe di casa Vaculik. Spareggio anche per il terzo posto, con lo svedese Andersson che è riuscito a mettere sotto il due volte campione del mondo under 21 Ward alla ricerca della “triplete” iridata in questa categoria. Qualificati anche per i quattro GP, ai quali parteciperanno questi sette piloti più gli altri otto della semifinale di Gniezno, i due piloti polacchi Dudek e Zmarzlik, mentre lo spareggio più importante per l’ultimo posto disponibile per passare il turno ha visto la vittoria di Tarasenko. Sorpresa per l’eliminazione dei due piloti inglesi Hart ed Auty, con quest’ultimo che aveva vinto a punteggio pieno il round precedente. CLASSIFICA: 1. Jensen M. punti 13; 2. Vaculik 13; 3. Andersson 12; 4. Ward 12; 5. Dudek 11; 6. Zmarzlik 11; 7. Tarasenko 8; 8. Pulczynski 8; 9. Sweetman 8; 9. Bielousov; 10. Nilsson 6; 11. Karawackis 4; 12. Holub 3; 13. Simon 2; 14. Auty 1; 15. Hadek; 16. Hart.

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LA STRADA PERFETTA

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SCOOP La nuova 1200 sorpresa in pista

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Speciale Spencer in Italia foto Tomba

IL NUMERO 19 È QUELLO DI UN TEMPO, MA TUTA E CASCO NON SONO GLI ORIGINALI E SPENCER È UN PO’ MENO SCIOLTO DEL “FAST” FREDDIE DEGLI ANNI OTTANTA. NELLE FOTO È CON MARCO BELLI, CHE INSIEME A PAOLO CHIAIA, HA PORTATO L’EX STAR DELLA 500 SU UN OVALE IN ITALIA.

Più che una esibizione, quella di Freddie nel flat track a Treviso è stata una giornata tra amici. Sui tipi di pista, e di moto, della sua adolescenza

motosprint

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T

REVISO - Lo vedi in tuta, poi in pista, e ti chiedi: come è arrivato a Treviso, per una esibizione di flat track, Freddie Spencer? Un tempo era impossibile anche solo parlargli, oggi è una leggenda vivente a cui piace intrattenersi con la gente. Potere degli anni che passano e delle vicende della vita. Il leggendario Fast Freddie ha l’esigenza – quantificata in 12.000 euro come “gettone” di presenza – di continuare a garantirsi un’esistenza dignitosa dopo le difficoltà finanziarie, e gli investimenti andati male, degli ultimi anni. Però è stato bello, vederlo di nuovo su una moto. È accaduto nell’ippodromo San Artemio di Treviso che ha ospitato le terza prova del Trofeo FMI di flat track. Una due giorni dai contenuti eccezionali, per questo tipo di manifestazioni, perché impreziosito da esibizioni di free style, con Michele Monti, drifting con i migliori team capeggiati da Graziano Rossi, stand mo-

tociclistici, musica dal vivo e, ciliegina sulla grande torta, il tre volte campione del mondo di velocità Freddie Spencer che ha dato vita ad un’esibizione in sella alla Zaeta. E tra una derapata e l’altra, ha raccontato come è approdato in Veneto. «Perché sono qui? La storia parte da lontano. Lo scorso anno, durante una manifestazione motociclistica negli USA, ho conosciuto Paolo Chiaia, costruttore della Zaeta, che mi ha proposto di venire in Italia in occasione di una gara di Flat Track. Il progetto ha preso consistenza quest’anno quando mi sono trovato con Chiaia e Marco Belli, un mio amico italiano, a Londra durante una manifestazione; lì ci siamo accordati sulla mia visita in Italia. Il “Flat” lo conosco da molto tempo perché anch’io, come Roberts, Lawson, Schwantz gareggiavo in questa specialità per affinare la tecnica di guida per la velocità». È una passione, ma anche una palestra?

Spencer....ato

«Ho cominciato all’età di 4 anni a frequentare gli ovali e a 16 sono passato nel professionismo di questa disciplina. In Europa, durante i miei anni nei gran premi, molti rimasero stupiti perché riuscivamo a derapare nell’asfalto con le moto da velocità, oppure riuscivamo a stare vicinissimi ad altissime velocità senza problemi: era la scuola del flat track, o del dirt track, che ci insegnava a fare queste cose». Come sei passato alla velocità su asfalto ? «Quando sono diventato professionista nel Flat Track ho avuto quasi subito una proposta dalla Kawasaki USA, per la velocità, ma non pensavo di essere pronto e ho rifiutato. Credo di aver fatto bene perché poi, a 17 anni, sono stato notato dai principali manager della Honda, i quali mi hanno proposto subito un contratto per correre la Superbike AMA; così ho potuto cominciare a lavorare subito con i più grandi professionisti». Cosa fa, oggi, Freddie Spencer? «A parte qualche esibizione, vivo il momento con la velocità reale... Cioè con la velocità d’informazione permessa dalla “Rete”. Uno degli aspetti che più mi colpiscono è che i giovani hanno la possibilità di vedere le mie gesta su Youtube insieme

ai loro papà che invece mi hanno visto gareggiare negli anni ’80 e ‘90. Giovani e meno giovani hanno la possibilità di raccontare comunque qualcosa degli eroi delle due ruote di un tempo, e questo grazie ad Internet. Che è una delle grandi differenze che noto oggi rispetto agli anni in cui gareggiavo». Riguardo le moto, fai ancora qualcosa? «Mi piace essere coinvolto in vari progetti in ambito motociclistico; ho aperto varie attività, fra le quali una scuola di guida. Ma mi occupo anche di cose che non riguardano le gare. In ogni caso, adesso sto aiutando qualche giovane pilota americano a crescere e a fare esperienza; sto aiutando anche una ragazza che gareggia nel flat track: avrei voluto portarla in Italia con me, invece è rimasta a casa perché sta recuperando un infortunio di gara». Diventare campione del mondo cambia la vita? «Se devo essere sincero, la più grande soddisfazione è stata quella di essere riuscito a battere Kenny Roberts. È stato importante quanto aver vinto il titolo della 500. Comunque, certo, il titolo mi ha cambiato. In tante cose. Nonostante le traversie della vita, mi considero ancora una persona fortunata». motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

CESCON PRIMO SENIOR E ASSOLUTO EnduroCoppa Italia MATTEO CESCON

FENER - La terza prova della Coppa Italia Enduro, disputata in concomitanza con gli Assoluti, ha visto la vittoria assoluta di Matteo Cescon (Honda 450 4T). Cescon ha fatto sua anche la prima posizione della classe Senior precedendo Alberto Dall’Era e Matteo Valentinuzzi. Nella Cadetti, vittoria del giovane Davide Beggio (TM 125 2T) davanti a Riccardo Crippa e Pietro Pini. La classe junior ha visto la netta affermazione di Nicolas Segnacasi (KTM 125 2T). Seconda posizione per Andrea Bassi e terza per Matteo Luison. Nella Major prima posizione per Marco De Rocchi (Beta 500 4T). Alle spalle del pilota triveneto hanno brillato Ivo Zanatta e Marco Daneloni. Dario Agrati

29 maggio Coppa Italia enduro, terza prova - Organizzazione MC Marca Trevigiana - Meteto: sereno.

Classifiche CADETTI: 1. Beggio (TM); 2. Crippa (Yamaha); 3. Pini (HM); 4. Sonzogni (Yamaha); 5. Lazzarini (KTM); 6. Favari (KTM); 7. Grigis (KTM); 8. Rizzini (KTM); 9. Trapletti (KTM); 10. Oliana (KTM); 11. Contenti (KTM); 12. Boffelli (KTM). JUNIOR: 1. Segnacasi (KTM); 2. Bassi (HM); 3. Luison (Beta); 4. Gheza (KTM); 5. Marazzi (Suzuki); 6. Cailotto (KTM); 7. Baggio (KTM); 8. Battistin (KTM); 9. Ghidini (Suzuki); 10. Cebula (HM); 11. Ghilardi (KTM); 12. Giorgini (HM); 13. Internò (TM); 14. Franzetti (KTM); 15. De Marchi (Beta); 16. Guarneri (KTM); 17. Ziber (Husqvarna); 18. Rossi motosprint

100

(Gas Gas); 19. Bracco (KL); 20. Ciarpaglini (HM); 21. Zambelli (KTM); 22. Crosilla (HM). SENIOR: 1. Cescon (HM); 2. Dall’Era (KTM); 3. Valentinuzzi (HM); 4. Ghidinelli (Gas Gas); 5. Peroni (Husqvarna); 6. Cavalli (Beta); 7. Urgnani (KTM); 8. Bortolazzo (HM); 9. Turra (Beta); 10. Luvisetto (Fantic); 11. Dalle Carbonare (Beta); 12. Galezzi (KTM); 13. Valsecchi (Yamaha); 14. Zanotto (Husqvarna); 15. Marchesi (Yamaha); 16. Pederiva (Fantic); 17. Finardi (HM); 18. Di Sopra (KL); 19. Caravita (KTM); 20. Morganti (Suzuki); 21. Guarneri (KTM); 22. Rota (KTM); 23. Casasola (HM); 24. Stefanello (KTM); 25. Dalle Mule (HM). MAJOR: 1. De Rocchi (Beta); 2. Zanatta; 3. Danelon (Yamaha); 4. Lenisa (KTM); 5. Toninelli (KTM); 6. Bertoli (KTM); 7. Siragna (HM); 8. De Polo (KTM); 9. Ongaro (HM); 10. Mauri (Yamaha); 11. Agazzi (Husqvarna); 12. Spiranelli (HM); 13. Carrara (HM); 14. Agazzi (Husqvarna); 15. Pizzato (Yamaha); 16. Zanchetta (Yamaha); 17. Stragliotto (KL).

Triveneto Gradisca d’Isonzo (GO) 17 aprile Campionato triveneto enduro, seconda prova – Organizzatore: M.C. Isontino – Direttore di gara: Franco Zotti – Meteo: sereno

Classifiche TOP RIDER: 1. Micheluz (Fantic); 2. Zanni (Honda); 3. Facchin (HM); 4. Feltracco (KTM); 5. Nicoletti (Beta); 6. Hriaz (Fantic). CADETTI 50: 1. Collovigh (HM); 2. Battaino (Fantic); 3. Sturm (Fantic); 4. Bregant (HM); 5. Dapit (Beta). CADETTI 125: 1. Beggio (TM); 2. Pellizzoni (Honda); 3. Oliana (KTM); 4. Purinan (KTM); 5. Alimonta (KTM); 6. Coelli (Husqvarna); 7. Novello (KTM); 8. Tomazic (Husqvarna); 9. Pastore (KTM); 10. Marcolin (KTM); 11. Dalla Verde (KTM); 12. Valent (KTM). JS1: 1. Segnacasi (KTM); 2. Bortolazzo (Honda); 3. Taviano (Suzuki); 4. Pizzutti (Suzuki); 5. Baggio (KTM); 6. Noacco (KTM); 7. Dionisio (Yamaha); 8. Luvisetto (Fantic); 9. Pezzetta (Husqvarna); 10. Borghi (Yamaha); 11. Dei Rossi (KTM); 12. Eremo (KTM); 13. Baradel (Yamaha); 14. Lucchini (TM); 15. Fabbro (Husqvarna); 16. Cicalò (Yamaha); 17. Nimis (KTM); 18. Brezzaro (Yamaha); 19. Mattioli (KTM); 20. Bortolotto (Kawasaki); 21. Mattivi (KTM). JS2: 1. Cescon (Honda); 2. Luison (Beta); 3. Cavalli (Beta); 4. Rebellato (KTM); 5. Panzani (Suzuki); 6. Morettin (Honda); 7. Battistin (KTM); 8. Della Pietra (KTM); 9. Zanotto (Husqvarna); 10. Cebula (Honda); 11. Lughezzani (Yamaha); 12. Arfiero (Beta); 13. Casasola (Honda); 14. Moletta (Honda); 15. Folledore (Husqvarna); 16. Del Pezzo (Husqvarna); 17. Magarotto (Yamaha); 18. Baggio (KTM); 19. De Marchi (Beta); 20. Grosso (Fantic); 21. Rossetto (Honda). JS3: 1. Valentinuzzi (Honda); 2. Dalle Carbonare (Beta); 3. Turra (Beta); 4. Marconato

(KTM); 5. Brunetta (Beta); 6. Fachin (KTM); 7. Pederiva (Fantic); 8. Martinis (TM); 9. Caravita (KTM); 10. Lorenzin (Fantic); 11. Zaccaria (Beta); 12. Rossi (Gas Gas); 13. Rinaldi (Beta); 14. Bensi (KTM); 15. Casagrande (KTM); 16. Cattarossi (KTM); 17. Osso (TM); 18. Bregant (Honda); 19. Cuciz (KTM); 20. Rizzato (KTM); 21. Bergamasco (Husqvarna); 22. Forza (KTM); 23. De Munari (KTM). M1: 1. Zoppas (KTM); 2. Zanon (Yamaha); 3. Corrent (Husqvarna); 4. Centis (Honda); 5. Chiavelli (Honda); 6. Vardanega (KTM); 7. Rovere (Yamaha); 8. Zorzettig (Honda); 9. Rebellato (Yamaha); 10. Molinaro (KTM); 11. Facci (Kawasaki); 12. Siragna (Honda); 13. Toniut (Honda); 14. Barbieri (KTM); 15. Minervini (Suzuki); 16. Caoduro (KTM); 17. Tagliamento (KTM); 18. Virginio (Honda); 19. Da Pit (Husqvarna); 20. Forest (KTM). M2: 1. Silvestrin (Kawasaki); 2. Dal Bello (KTM); 3. Crivellari (Honda); 4. Brollo (TM); 5. Danelon (Yamaha); 6. Framarin (KTM); 7. Dal Bello (KTM); 8. Mlakar (Honda); 9. Fantin (Honda); 10. Feruglio (Kawasaki); 11. Pagano (KTM); 12. Marconi (Yamaha); 13. Zamboni (Suzuki); 14. Lenisa (KTM); 15. Pastorutti (KTM); 16. Radovcich (Honda); 17. Plozzer (TM); 18. Brunetta (KTM); 19. Brunisso (KTM); 20. Mellina (Honda). M3: 1. Zanatta (Fantic); 2. Kocina (Gas Gas); 3. Zamarin (KTM); 4. Maestrello (KTM); 5. Zoccolan (KTM); 6. Zaccheo (KTM); 7. Brumat (KTM); 8. De Monte (Gas Gas); 9. Titton (KTM); 10. Serravallo (KTM); 11. Segat (KTM); 12. Novello (Gas Gas); 13. Laurencich (Husqvarna); 14. Atticciati (KTM); 15. Madussi (KTM); 16. Rinaldi (Gas Gas); 17. Magnabosco (KTM); 18. Simioni (KTM); 19. Dario (Gas Gas); 20. Girotto (Honda); 21. Piccolo (KTM); 22. Gasparotto (KTM); 23. Zanelli (KTM); 24. Brumat (KTM); 25. Leonardi (KTM); 26. Lazzari (Husqvarna); 27. Busatta (KTM); 28. Stabile (KTM); 29. Zanuso (KTM). SUPER VETERAN: 1. Zanardo (Honda); 2. Bernardi (Honda); 3. Dal Sasso (Beta); 4. Di Bernardo (KTM); 5. Lucadamo (Honda); 6. Peruzzi (KTM); 7. Minen (KTM); 8. Bettega (Honda); 9. Busolini (KTM); 10. Andreatta (Yamaha); 11. Fabris (Husaberg); 12. Gazzetta (KTM); 13. Svara (KTM); 14. Morelli (Honda); 15. Cappellaro (Yamaha); 16. Novello (HM); 17. Pivato (KTM); 18. Pasian (KTM); 19. Lazzarin (Gas Gas); 20. Sambin (Yamaha); 21. Vinante (Husqvarna); 22. Klaniscek (Honda); 23. Peschetta (KTM); 24. Boghetto (KTM); 25. Pavanello (KTM); 26. Faidutti (TM); 27. Ceretti (TM); 28. Marcon (KTM); 29. De Leonardis (KTM); 30. Tadini (KTM). SQUADRE: 1. Gaerne; 2. La Marca Trevigiana; 3. Scuderia Acelum La Marca Trevigiana; 4. Ardosa; 5. Trieste; 6. Pino Medeotto; 7. Albatros; 8. Manzano; 9. Varian Veloc; 10. Carso; 11. Pedemontano; 12. Romans; 13. Udine; 14. Bibione; 15. Scuderia Euroracing; 16. Il Grifo; 17. Isontino; 18. Tagliamento.

PIETRO COLLOVIGH

Toscana

Piemonte

Campo Tizzoro (PT) 1 maggio

Monleale (AL) 1 maggio

Campionato toscano enduro, seconda prova – Organizzatore M.C. Valdibuse

Campionato piemontese enduro, terza prova – Organizzatore: M.C. Alfieri sez. Valcurone – Direttore di gara: Alfredo Zani – Meteo: sereno

Classifiche CLASSE A: 1. Monnecchi (KTM); 2. Lorenzelli (KTM); 3. Brezzi (Husqvarna); 4. Arigoni (KTM); 5. Cacciatori (Husqvarna); 6. Florini (KTM); 7. Pizzirani (Yamaha); 8. Sandroni (KTM); 9. Pagnini (KTM); 10. Marziali (Husqvarna); 11. Sonnini (KTM); 12. Faraoni (KTM); 13. Pioni (KTM); 14. Di Renzone (Husqvarna); 15. Bencini. CLASSE C: 1. Gualtieri (Husqvarna); 2. Sassoli (KTM); 3. Brizzi (Gas Gas); 4. Ganozzi (KTM); 5. Tomei (KTM); 6. Pasquini (KTM); 7. Mattarozzi (TM); 8. Drigani (KTM). CLASSE Q: 1. Lucchesi (Yamaha); 2. Giorgini (Honda); 3. Bracco (Kawasaki); 4. Iozzelli (Beta); 5. Mucci (Kawasaki); 6. Stefanelli (KTM); 7. Scarpelli (Suzuki); 8. Bartoletti (Kawasaki); 9. Mazzuoli (KTM); 10. Evangelisti (KTM); 11. Liberatori (Honda); 12. Ciarpaglini (Honda). CLASSE E1S: 1. Matteoni (KTM); 2. Borghi (Husqvarna); 3. Marotta (Honda); 4. Incerti (Kawasaki); 5. Cortellessa (Suzuki); 6. Castelli (Kawasaki); 7. Piccioni (KTM); 8. Cintelli (Honda); 9. Giganti (Honda); 10. Sorbi (Yamaha); 11. Bartoletti (Honda). CLASSE E2S: 1. Stanghellini (KTM); 2. Venturi (Beta); 3. Girolami (Honda); 4. Donati (KTM); 5. Bolognesi (Honda); 6. Carli (Honda); 7. Varrocchi; 8. Bigiarini (KTM); 9. Peri; 10. Giusti; 11. Massai (Yamaha). CLASSE ES3: 1. Bacci (KTM); 2. Fagiolini (Husaberg); 3. Bicicchi (KTM); 4. Pardini (KTM); 5. Dreoni (Gas Gas); 6. Baccei (KTM); 7. Fiocchi (KTM). CLASSE E1M: 1. La Marca (Honda); 2. Tavanti (Suzuki); 3. Parrini (Suzuki); 4. Fondelli (KTM); 5. Ferrari (Suzuki); 6. Bargagli (KTM); 7. Pedrini (Honda); 8. Giovanchelli (KTM); 9. Falchi (Honda); 10. Alessandrini (KTM); 11. Taddei (Honda); 12. Ghezzani (Yamaha); 13. Lai (KTM); 14. Borghi (Suzuki); 15. Zanchi (Honda); 16. Barni (Honda); 17. Puccianti (KTM); 18. Branchetti (KTM); 19. Salimbeni (Honda); 20. Mauro (Yamaha). CLASSE E2M: 1. Belloni (KTM); 2. Malatesta (Husqvarna); 3. Perselli (Beta); 4. Conti (Honda); 5. Guidarelli (Yamaha); 6. Giannotti (Beta); 7. Toninelli (KTM); 8. Vanni (KTM); 9. Venuto (Honda); 10. Ducci (Beta); 11. Stasulli (Beta); 12. Messeri (Suzuki); 13. Fedeli (KTM); 14. Vignali (KTM); 15. Casotti (KTM); 16. Stabilito (Husqvarna); 17. Pizzi (Honda); 18. Bindi (Honda); 19. Del Carlo (KTM); 20. Severini (KTM); 21. Gianchi (Suzuki); 22. Bartolini (Beta). CLASSE E3M: 1. Ciuti (TM); 2. Giraldi (Husqvarna); 3. Lombardini (KTM); 4. Ducceschi (KTM); 5. Gandolfi (KTM); 6. Brezzi (KTM); 7. Carletti (Honda); 8. Modesti (Beta); 9. Manzini (Gas Gas); 10. Banci (Honda); 11. Sandroni (KTM); 12. Trallori (KTM); 13. Cavalletti (KTM); 14. Stradebianche (Gas Gas). CLASSE Z: 1. Fusi (Fantic). CLASSE V: 1. Bartolini (KTM); 2. Ravagli; 3. Gualteri (Husqvarna); 4. Mulas (Husqvarna); 5. Orrea (Honda); 6. Ricci (KTM); 7. Morizzi (KTM); 8. Bettini (Husqvarna); 9. Motto (KTM); 10. Fontanini (KTM); 11. Simeone (Beta); 12. Marcellino (Gas Gas); 13. Bucci (KTM); 14. Gualtieri (Honda); 15. Gallori. CLASSE E: 1. Beconi (Kawasaki); 2. Philippaerts (Beta); 3. De Felice (Kawasaki); 4. Serafini (Husqvarna); 5. Guastini (KTM); 6. Paoletti (Yamaha); 7. Lilli (Honda); 8. Zanchi (Fantic); 9. Malatesta (Beta); 10. Poli (Beta); 11. Maimone (Honda); 12. Giustelli (Honda).

RODOLFO BAREL

Classifiche ELITE: 1. Botturi (Gas Gas); 2. Ferrari (Suzuki); 3. Gritti M. (Suzuki). 50 CODICE: 1. Romaniello (Beta); 2. Abrigo (HM); 3. De Nadai (Beta); 4. Radaelli D. (HM); 5. Ciccotti (HM); 6. Cominardi (Honda); 7. Barbero (Rieju); 8. Clemente (Husqvarna); 9. Radaelli A. (HM). CADETTI- JUNIOR CLASSE E1: 1. Barel (KTM); 2. Fiore (KTM); 3. Giacchero (Fantic); 4. Musso (KTM); 5. Meli (KTM); 6. Fossati (Husqvarna); 7. Taramazzo (KTM); 8. Fassio (KTM); 9. Gavinelli (Yamaha); 10. Roasio (KTM); 11. Oberto (KTM); 12. Bosio (Husqvarna); 13. Moroso (KTM); 14. Coppo (KTM); 15. Fogliacco (KTM); 16. Lucotti F. (KTM); 17. Vodola A. (Fantic); 18. Previotto (Suzuki); 19. Bianco (Honda); 20. Mangini R. (Suzuki); 21. Cipriani (KTM); 22. Berri (KTM); 23. Vacchiero (KTM); 24. Mangini N. (KTM); 25. Talini (KTM); 26. Dighera (KTM); 27. Scabini (Gas Gas). CLASSE E2: 1. Peila (Beta); 2. Boffa

(SBR); 3. Porro (Gas Gas); 4. Gioria (KTM); 5. Bongiovanni (Suzuki); 6. Beltritti (KTM); 7. Oroli (Kawasaki); 8. Iacazzi (KTM); 9. Silva (KTM). CLASSE E3: 1. Sordo (KTM); 2. Omodei Zorini G. (Husqvarna); 3. Grangetto (TM); 4. Careglio (Gas Gas); 5. Cometta (Gas Gas); 6. Grillo (KTM). SENIOR CLASSE E1: 1. Galliano (TM); 2. Mazza (Yamaha); 3. Cappello (Honda); 5. Signetti (KTM); 6. Barroero (KTM); 7. Gilardi (Sherco); 8. Vola (TM); 9. Gaiero (KTM); 10. Borgese (Husqvarna); 11. Ganio Mego (KTM); 12. BaĂš (Suzuki); 13. Albesiano (Yamaha); 14. Prati (KTM); 15. Vaccari (Suzuki); 16. Cazzola (Honda); 17. Pezzolla (KTM); 18. Recchia (Kawasaki); 19. Revelli (KTM); 20. Laiolo (Honda); 21. Travaglio (KTM); 22. Gavioli (Suzuki); 23. Piccarolo (Husqvarna). CLASSE E2: 1. Giacobone R. (KTM); 2. Lucotti M. (Suzuki); 3. Pesante (KTM); 4. Celano (TM); 5. Crivelli (Honda); 6. Bignoli P. (Suzuki); 7. Tosco (Gas Gas); 8. Milani (Husqvarna); 9. Varalli (Suzuki); 10. Giacobone C. (Honda); 11. Borgarello (Shreco); 12. Carra (Suzuki); 13. Mecca (Suzuki); 14. Iorio (KTM); 15. Ravera (KTM). CLASSE E3: 1. Caffaratti (Fantic); 2. Scavino (Gas Gas); 3. Bignoli D. (KTM); 4. Achi-

no (Gas Gas); 5. Valorio (KTM); 6. Natta (TM); 7. Beltritti (KTM); 8. Trione (Beta); 9. Perassolo (Gas Gas); 10. Robboni (Husqvarna); 11. Picollo (KTM); 12. Caranzano (KTM). MAJOR CLASSE E1: 1. Bertorello (KTM); 2. Gianni (Suzuki); 3. Dracone (Suzuki); 4. Grosso (Gas Gas); 5. Carca (Honda); 6. Occelli (KTM); 7. Deglialberti (KTM); 8. Carena (Yamaha); 9. Valvavi (KTM); 10. Artuso (Honda); 11. Marchiondi (Yamaha); 12. Lucotti R. (Suzuki); 13. Menotti (SBR); 14. Albano (KTM); 15. Seghesio (KTM); 16. Milan (Honda); 17. Faccini (KTM); 18. Truffo (KTM); 19. Taverna (KTM); 20. Perin (Yamaha); 21. Brusa (Honda); 22. Rollè (Suzuki); 23. Papi (Yamaha); 24. Marangon (Honda). CLASSE E2: 1. Giordano (Beta); 2. Politanò L. (Suzuki); 3. Gallo An. (Suzuki); 4. Gallo Al. (KTM); 5. Valenza (Suzuki); 6. Bezzoli (Suzuki); 7. Lusso (Beta); 8. Torlaschi (Honda); 9. Bonamico (Beta); 10. Azzalin (Suzuki); 11. Marsilio (Honda); 12. Villari (Beta); 13. Margaglia (Huisaberg); 14. Peiretti (Suzuki); 15. Politanò V. (SBR); 16. Boer (Husqvarna); 17. Peila U. (KTM); 18. Lucat (TM); 19. Fasani (KTM); 20. Alberici (Husaberg); 21. Carossa (SBR); 22. Bacchetta (Honda); 23. Milone (Beta); 24. Meli (KTM); 25. Scarfiello (Husqvarna); 26. Cerruti (Husaberg); 27. Rezzaro (Beta); 28. Galassi (Sherco); 29. Cornero (KTM); 30. Chiavia (KTM); 31. Tosin (Honda); 32. Porta (Honda); 33. Radetti (Honda); 34.

Vallò (Beta). CLASSE E3: 1. Moretto (Husaberg); 2. Calvi (Beta); 3. Ravetta (Husaberg); 4. Burdizzo (Husqvarna); 5. Crivellari (KTM); 6. Damiano (Gas Gas); 7. Moscatelli (KTM); 8. Merola (Gas Gas); 9. Gerbi (KTM); 10. Demaestri (Gas Gas); 11. Olivari (Husqvarna); 12. Belloni (KTM); 13. Cardella (Gas Gas); 14. Doglio (KTM); 15. Battaglia (Gas Gas); 16. Devalle (KTM); 17. Rugari (KTM); 18. Bonello (KTM); 19. De Angelis (KTM); 20. Gaglione (KTM); 21. Grigione (Beta); 22. Bosi (KTM); 23. Anastasia (KTM). CLASSE LADIES: 1. Sappino (Honda); 2. Borra (KTM). CLASSE VETERAN: 1. Cavarero (KTM); 2. Dario (Beta); 3. Rivoir (Gas Gas); 4. Ceccotti (Suzuki); 5. Favaretto (Suzuki); 6. Adriano (KTM); 7. Pagliana (Gas Gas); 8. Vodola R. (Beta); 9. Luetto (Fantic); 10. Porro (Gas Gas); 11. Givonetti (KTM); 12. Fiore (KTM); 13. Baldi (KTM); 14. Beltritti (KTM); 15. Cattaneo (Honda); 16. Godi (KTM); 17. Pattono (KTM); 18. Tavella (Honda); 19. Natta (Beta); 20. Pregaglia (KTM); 21. Barbero L. (Yamaha); 22. Barbero G. (Gas Gas); 23. Salvai (Honda); 24. Capellino (KTM); 25. Aleo (Yamaha); 26. Caffaratti G. (Honda); 27. Tonello (Suzuki). CLASSE OSPITI: 1. Balboni (Honda); 2. Poloni (Husaberg); 3. Croci (Gas Gas); 4. Ferrari (Honda); 5. Serra (Gas Gas); 6. Pagliari (Husqvarna); 7. Crippa (Yamaha); 8. Valsecchi (Yamaha); 9. Pietranera Mar. (KTM); 10. Corradin (KTM); 11. Pietranera

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motosprint

101


Sportitalia

Mat. (KTM); 12. Agnelli (Husqvarna); 13. Fronte (KTM); 14. Martinelli (Gas Gas); 15. Lazzarini (KTM); 16. Colombo (Honda); 17. Trainini (Gas Gas); 18. Tagliani (Suzuki); 19. Frustagli (KTM); 20. Ciccotti (KTM); 21. Canali (Honda); 22. Marzi (KTM); 23. Mazzocchi (Suzuki); 24. Corli (KTM); 25. Bono (Honda); 26. Covati (KTM); 27. Costa (KTM); 28. Molteni A. (Husqvarna); 29. Castelli (Honda); 30. Tagliavini (Honda); 31. Troielli (KTM); 32. Guasco (Honda); 33. Arata (KTM); 34. Baracchi (Husqvarna); 35. Bossi M. (Beta); 36. Gaiardoni (Yamaha); 37. Dolfin (Honda); 38. Molteni G. (Husqvarna); 39. Accongiagioco (Gas Gas); 40. Vistarini (KTM); 41. Sturla (KTM); 42. Ravazzoli (KTM); 43. Bossi A. (Beta); 44. Camola (Honda); 45. Cordani (KTM); 46. Gabanelli (Husaberg); 47. Corradin (KTM); 48. Riverditi (KTM); 49. Gili (Gas Gas); 50. Bozzetti (KTM); 51. Maggi (KTM); 52. Grandi (Suzuki); 53. Sangalli (KTM); 54. Grasso (Gas Gas); 55. Maruffi (KTM); 56. Depaoli (KTM); 57. Berrini (KTM); 58. Patuzzo (Yamaha); 59. Cremaschi (Honda). CLASSE SPORT 2T: 1. Genovesio (KTM); 2. Grigato (Honda); 3. Dellagiovanna (Gas Gas); 4. Saracco (Honda); 5. Melia (KTM); 6. Boschetto (Gas Gas); 7. Claretto (Husqvarna); 8. Colombo (Husqvarna); 9. Azzolin (Gas Gas); 10. Favaretto (Husqvarna); 11. Tarchini (KTM); 12. Gallo (KTM); 13. Lunassi (Honda); 14. Corda (KTM); 15. Tabasso (Suzuki); 16. Dova (KTM); 17. Falabrino (Suzuki); 18. Devalis (KTM); 19. Ventura (KTM); 20. Goffi (KTM); 21. Zaimaj (Yamaha); 22. Guaschetti; 23. Botto (KTM); 24. Marchetti (Andrea); 25. Clerico (KTM); 26. Giraudo (Honda); 27. Belletti (KTM). CLASSE SPORT 4T: 1. Gelmini (Honda); 2. Oglina (Beta); 3. Gianelli (Suzuki); 4. Brezzi (KTM); 5. Ivaldi (Suzuki); 6. Marenco (Yamaha); 7. Pagliana (KTM); 8. Goffi (Yamaha); 9. Dalmasso (Yamaha); 10. Seghesio (KTM); 11. Rossato (Suzuki); 12. Fanzio (Yamaha); 13. Guglielminetti (Suzuki); 14. Allasia (Husaberg); 15. Saluzzo (Suzuki); 16. Cerutti (KTM); 17. Salvo (Honda); 18. Favaretto (Husqvarna); 19. Arcagni (Suzuki); 20. Ferraro (KTM); 21. Borzini (KTM); 22. Camoletto (Beta); 23. Sala (KTM); 24. Rossi (Yamaha); 25. Pattono (Yamaha); 26. Bardino (Yamaha); 27. Palermo (Honda); 28. Barbero (KTM); 29. Conterno (Honda); 30. Catone (Yamaha); 31. Reorda (Beta); 32. Molineris (Honda); 33. Claretto (Husqvarna); 34. Clemente (Beta). SQUADRE. 1. Dogliani; 2. V. Alfieri; 3. Granozzo; 4. 100 Torri Alba; 5. Acqui Terme.

Sardegna Dorgali (NU) 1 maggio Campionato sardo enduro, quinta prova – Organizzatore: M.C. Dorgali – Direttore di gara: Paolo Corona – Meteo: nuvoloso

Classifiche CLASSE 50: 1. Minas (Rijeu); 2. Monni (HM); 3. Rosa (HM); 4. Fronteddu (HM). CLASSE E1: 1. Mela (KTM); 2. Bagedda (KTM); 3. Lai (Honda); 4. Usai (Yamaha); 5. Meloni (Suzuki); 6. Ledda (Husqvarna); 7. Sanna (Yamaha); 8. Maulu (KTM). CLASSE E2: 1. Pusceddu G. (Husaberg); 2. Farinello (Beta); 3. Fadda (Husaberg); 4. Suella (Husaberg); 5. Pusceddu (Honda); 6. Schievenin (Husaberg); 7. Serius (KTM); 8. Spano (Kawasaki); 9. Zulli (Honda); 10. Monni (Honda); 11. Zedda (KTM); 12. Simotosprint

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yahpoosh (Husaberg); 13. Pistone (Beta); 14. Caboni (Honda); 15. Garau (Suzuki); 16. Meloni (KTM); 17. D’Alessandro (KTM); 18. Battino (Honda); 19. Frau (Husaberg). CLASSE E3: 1. Muzzin (KTM); 2. Cozzolino (Husaberg); 3. Collura (Beta); 4. Fancello (Honda); 5. Mulas (KTM); 6. Angius (KTM); 7. Corona (KTM); 8. Panetto (Beta); 9. Mulas (Beta). VETERAN: 1. Maiorca (Husaberg); 2. Dettori (KTM); 3. Stivaletta (Kawasaki); 4. Balzarelli (Yamaha); 5. De Riva (Husaberg); 6. Mocci (KTM).

Trofeo KTM Viano (RE) 1 maggio Trofeo KTM enduro – Organizzatore: Matoclub AMX - meteo: variabile.

Classifiche 125: 1. Montelaghi; 2. Giammona; 3. Pasta; 4. Lelli; 5. Bondavalli Joe; 6. Manfredi; 7. Roteglia; 8. Bondavalli Jorden; 9. Scandella; 10. Diamante; 11. Medici; 12. Vernagallo; 13. Pogliani; 14. Talamo; 15. Campoduni; 16. Ghilardi; 17. Paris; 18. Pini; 19. Martinelli; 20. Baldoni; 21. Oliana; 22. Bellio; 23. Bonacina; 24. Ghilardi; 25. Poletti; 26. Gandini; 27. Cattaneo; 28. Boscolo; 29. Ghezzi Marzio; 30. Ghezzi Matteo. SPORT: 1. Bettini; 2. Tognoli (Husaberg); 3. Gambarini (Husaberg); 4. Caretti; 5. Ballarini; 6. Raimondo; 7. Campeggi; 8. Merusi; 9. Leonardi; 10. Celotti; 11. Gasperini (tutti gli altri su KTM). OSPITI: 1. Oldrati; 2. Donelli; 3. Mazzoleni; 4. Urgnani; 5. Rolli; 6. Fiaccadori; 7. Colombo; 8. Maestrami; 9. Rossi; 10. Leoni; 11. Consonni. VINTAGE: 1. Benevelli; 2. Pavoni; 3. Cambianica; 4. Molteni. GENTLEMAN: 1. Storai; 2. Adofaci; 3. Terruzzi; 4. Citterio; 5. Zanetti; 6. Guberti; 7. Pilenga; 8. Locatelli; 9. Mezadri; 10. Montorsi; 11. Busi; 12. Zinutti; 13. Ciani; 14. Biagini (Husaberg); 15. Gatti; 16. Bianchi; 17. Molinari (Husaberg); 18. Zanotti; 19. Cavani; 20. Tinti; 21. Fedeli; 22. Razzi; 23. Carminati (tutti gli altri su KTM). E1: 1. Tigli; 2. Arronenzi; 3. Paghini; 4. Perletti; 5. Mandotti; 6. Ghislandi; 7. Zanre; 8. Noacco; 9. Boarolo; 10. Ripamonti; 11. Campoduni; 12. Valentini; 13. Orfei; 14. Polito; 15. Gabrieli; 16. Asci; 17. Franceschini; 18. Averame; 19. Persiani; 20. Pellegrinelli; 21. De Monte; 22. Gamberi; 23. Mazzanti; 24. Ghioni; 25. Selvetti; 26. Allegra; 27. Canaccini; 28. Battel; 29. Cristofori; 30. Verri; 31. Bombardieri; 32. Paleri; 33. Magagnoli; 34. Zambelli; 35. Crippa; 36. Troiani; 37. Peressini; 38. Camurri; 39. Stefanini; 40. Crippi; 41. Paoluzzi. E2: 1. Giannotti; 2. Ferrari; 3. Galezzi; 4. Bonato; 5. Giraldi; 6. Fedriga; 7. Piatto; 8. Ghislandi; 9. Stefanini (Husaberg); 10. Rimini; 11. Scandella (Husaberg); 12. Petrogalli (Husaberg); 13. Cogato; 14. Durante; 15. Tommaselli (Husaberg); 16. Magoni; 17. Zorzi; 18. Consolini; 19. Rota; 20. Paglianti (Husaberg); 21. Landi; 22. Pastorutti; 23. Calcagno; 24. Bellio; 25. Gilardi; 26. Lagostena; 27. Armanni; 28. Mauri; 29. Molteni; 30. Perfetti; 31. Merlani; 32. Meliddo; 33. Perrone; 34. De Anna; 35. Molinari; 36. Sala; 37. Bonilauri; 38. Rastrelli; 39. Chiari (Husaberg); 40. Bonomo; 41. Meloni; 42. Pestoni; 43. Iscra; 44. Flori; 45. Zanenga; 46. Barbieri; 47. Romuali; 48. Menzani; 49. Astori; 50. Bizioli; 51. Fontanelli; 52. Ghigliotto; 53. Mazzucchi; 54.

Crialesi; 55. Sangervasio; 56. Covello; 57. Bruno; 58. Radice; 59. Tornaghi; 60. Tanzi; 61. Gioia; 62. Teggi; 63. Orestano; 64. Pilenga; 65. Salvatore; 66. Zanola; 67. Tasso; 68. Invernizzi; 69. Villafane; 70. Di Benedetto; 71. Milesi; 72. Lerna; 73. Armanino; 74. Lumini; 75. Fortuna; 76. Riboli; 77. Napoli. E3: 1. Milani; 2. Loss; 3. Cosimini; 4. Alì S.; 5. Migliori; 6. Molon; 7. Piacenza; 8. Locatelli; 9. Alì F.; 10. Bertorelli; 11. Manzani; 12. Cacciavellani; 13. Di Rubba; 14. Fanticini; 15. Guido; 16. Invernizzi; 17. Bonacina; 18. Re; 19. Aldrovani; 20. Castagna; 21. Poli; 22. Resparambia A.; 23. Boerio; 24. Resparambia L.; 25. Forza; 26. Fumagalli (Husaberg); 27. Aloisi; 28. Resparambia C.; 29. Sonnoli; 30. Majuri (Husaberg); 31. Girotti; 32. Molteni; 33. Lorenzini; 34. Suffritti; 35. Bonato; 36. Biggio; 37. Ferri; 38. Bentivogli; 39. Fontana.

Liguria Cairo Montenotte (SV) 1 maggio Campionato ligure enduro, terza prova – Organizzatore: M.C. Cairo Montenotte – Direttore di gara: Gianni Culazzo – Meteo: sereno

Classifiche MOTOCLUB: 1. Alassio; 2. Della Superba. ASSOLUTI: 1. Gallino (KTM); 2. Dall’Ava (KTM); 3. Maule (KTM); 4. Gandolfo (Husqvarna); 5. Marmi (HM); 6. Volpato (Gas Gas). 125 2T: 1. Martini (KTM); 2. Di Maria (KTM); 3. Dellai (KTM); 4. Vescia (KTM); 5. Ziino (KTM); 6. Raggio (Husqvarna); 7. Postuma (KTM); 8. Rossi (KTM); 9. Grasso (KTM); 10. Bonifazio (KTM); 11. Girini (KTM); 12. Berretta (KTM); 13. Dellai (KTM); 14. Garlet (KTM); 15. De Vincenzi (Husqvarna); 16. Mezzacasa (KTM); 17. Gramegna (KTM); 18. Scosceria (Suzuki); 19. Nolasco (KTM). 250 2T: 1. Rossi (HM); 2. Compalati (KTM); 3. Marconi (KTM); 4. Ferratusco (KTM); 5. Rasia Dal Polo (KTM); 6. Malatto (KTM); 7. Molinari (HM); 8. Lagorio (KTM); 9. Maggioli (KTM); 10. Poirè (Fantic); 11. Sancio (KTM); 12. Ludi (Gas Gas); 13. Mazzia (KTM); 14. Ferrando (KTM); 15. Briatore (KTM); 16. Pario (KTM); 17. Bottazzi (HM); 18. Santucci (Fantic); 19. Manara (KTM); 20. Bestagno (KTM); 21. Trivella (Husaberg); 22. Data (KTM); 23. Favali (KTM); 24. Parodi (TM); 25. Vio (KTM); 26. Colombini (KTM); 27. De Luca (KTM); 28. Melli (KTM); 29. Gotelli (KTM); 30. Gregorace (KTM). 250 4T: 1. Scali (Suzuki); 2. Russi (Husqvarna); 3. Maia (Suzuki); 4. Panarelli (KTM); 5. Orbani (HM); 6. Fata (HM); 7. Cuneo (HM); 8. Tassano (HM); 9. Tissoni (Yamaha); 10. Perotti (HM); 11. Lo Nardo (HM); 12. Perotti (HM); 13. Forte (KTM); 14. Monteverde (HM); 15. Vanni (Honda); 16. Contrera (HM); 17. Verbicara (Yamaha); 18. Messaggi (KTM); 19. Avena (HM); 20. Cademartori (Husqvarna); 21. Grondona (KTM); 22. Maia (Suzuki); 23. Sità (KTM); 24. Sangiuneti (HM); 25. Gazzano (HM). 450 4T: 1. Criscione (Suzuki); 2. Oliva (Suzuki); 3. Gandolfo (Husqvarna); 4. Raso (Beta); 5. Dogliotti (Beta); 6. Mescia (HM); 7. Simonetti (Beta); 8. Chioino (KTM); 9. Bruzzo (Husqvarna); 10. Gazzari (Beta); 11. Castellana (Yamaha); 12. Foschini (Husqvarna); 13. Traversaro (TM); 14. Bandini (KTM); 15. Spallarossa (HM); 16. Vassallo

(Husqvarna); 17. Amoretti (Honda); 18. Balbo (Suzuki); 19. Giancone (HM); 20. Albertone (Husaberg); 21. Ottoboni (KTM); 22. Cantini (Husaberg); 23. Iannelli (Yamaha); 24. Peracini (KTM); 25. Andreis (Husaberg). 500 4T: 1. Lagorio (Husqvarna); 2. Presutti (KTM); 3. Porcella (Husaberg); 4. Berro (KTM); 5. Biancheri (KTM); 6. Realini (Beta); 7. Rovere (HM); 8. Castagnola (KTM). 50 CODICE: 1. Soreca (Beta); 2. Viglino. TROFEO 80: 1. Muraglia (Yamaha); 2. Volpi (TM); 3. Rachelli (TM); 4. Montoli (TM); 5. Vescia (TM); 6. Cottali (KTM); 7. Gaggero (TM). VETERANI: 1. Buccheri (Suzuki); 2. Grasso (KTM); 3. Pavone (TM); 4. Berardi (KTM); 5. Pelle (KTM); 6. Tirloni (KTM); 7. Canepa (HM); 8. D’Elia (KTM); 9. Martini (KTM); 10. Parodi (KTM); 11. Marchese (KTM); 12. Casalotti (Yamaha); 13. Guala (Beta); 14. Elena (KTM); 15. Ventarelli (KTM); 16. Mezzacasa (KTM); 17. Pasquali (KTM); 18. Casella (KTM). SPORT: 1. D’Angelo (KTM); 2. Bertorello (HM); 3. Canobbio (HM); 4. Demarchi (HM); 5. Cambria (KTM); 6. Righetto (Husqvarna); 7. Casali (Yamaha); 8. Grimaldi (KTM); 9. Traverso (HM); 10. Orengo (KTM); 11. Bona (KTM); 12. Viano (KTM); 13. Pittalis (KTM); 14. Di Marco (KTM); 15. Orsini (TM); 16. Stumpo (KTM); 17. Marino (HM); 18. Noris Bavoso (KTM); 19. Greco (Yamaha); 20. Pancini; 21. Sanguineti (KTM); 22. Ricchebuono (KTM); 23. Negro (Gas Gas); 24. Magini (KTM); 25. Gandolfo (Husqvarna); 26. Brescia (HM); 27. Capurro (KTM); 28. Celletti (KTM). FUORI REGIONE: 1. Ruggeri (Kawasaki); 2. Sala (KTM); 3. Cecconi (Kawasaki); 4. Pesenti (HM); 5. Mangili (Gas Gas); 6. Cerioli (Husqvarna); 7. Tunesi (HM); 8. Pisoni (HM); 9. Boschini (HM); 10. Sponsiello (Suzuki); 11. Ferrioli (KTM); 12. Dall’Osto (Gas Gas); 13. Bertucci (Suzuki); 14. Angelini (Husqvarna); 15. Giola (KTM).

Emilia-Romagna Savignano sul Panaro (MO) 1 maggio Campionato cross Emilia Romagna, prima prova – Organizzatore A.M. Modenese – Direttore di gara: Virgiglio Bassi – Meteo: sereno

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Bertugli; 2. Malimpensa; 3. Aldini; 4. Debbi; 5. Miani; 6. Tincani; 7. Comastri; 8. Zambon; 9. Tagliatini; 10. Orsi; 11. Agosti; 12. Donelli; 13. Pinotti; 14. Belloi; 15. Ghidini; 16. Merli; 17. Giorgi; 18. Puviani. GARA 2: 1. Bertugli; 2. Malimpensa; 3. Aldini; 4. Miani; 5. Comastri; 6. Ghidini; 7. Orsi; 8. Tincani; 9. Zambon; 10. Pinotti; 11. Belloi; 12. Merli; 13. Tagliatini; 14. Donelli; 15. Agosti; 16. Biagini; 17. Giorgi; 18. Puviani. MX1 - 2T GARA 1: 1. Bazzani; 2. Ferrini; 3. Fiaccadori; 4. Pilato; 5. Sangiorgi; 6. Papetti; 7. Spaggiari; 8. Santini. GARA 2: 1. Bazzani; 2. Sangiorgi; 3. Ferrini; 4. Fiaccadori; 5. Pilato; 6. Papetti; 7. Spaggiari; 8. Santini. MX2 GARA 1: 1. Faccioli; 2. Ciocci; 3. Montanari; 4. Dalla Libera; 5. Ferrari; 6. Coppellotti; 7. Casa; 8. Maurizi; 9. Franceschini; 10. Ghizzoni; 11. Salati; 12. Adani; 13. Mecagni; 14. Tamagnini; 15. Ferrari; 16. Fontana; 17. Bergonzani; 18. Gilli; 19. Vanti; 20. Marchetti; 21. Baraldi; 22. Vicini; 23. Biondi; 24. Cassanelli; 25. Rimondini; 26. Naldi; 27. Colombini; 28. Prosperi; 29. Zanti. GARA 2: 1. Ciocci; 2. Faccioli; 3. Dalla Libera; 4. Coppellotti; 5. Montanari; 6. Franceschini; 7. Ferrari; 8. Maurizi; 9. Tamagnini; 10. Salati; 11. Adani; 12. Casa; 13. Ferrari; 14. Credi; 15. Fontana; 16. Bergonzani; 17. Vanti; 18. Rimondini; 19. Mecagni; 20. Gilli; 21. Baraldi; 22. Marchetti; 23. Biondi; 24. Colombini; 25. Ghizzoni; 26. Prosperi; 27. Nal-

di; 28. Vicini; 29. Zanti; 30. Cassanelli. UNDER 17 GARA 1: 1. Chiletti; 2. Fattori; 3. Cavina; 4. Guatteri; 5. Conti. GARA 2: 1. Chiletti; 2. Fattori; 3. Guatteri; 4. Cavina; 5. Conti. 125 OVER 17 GARA 1: 1. Gatti; 2. Burana; 3. Pelloni; 4. Serri; 5. Tassinari; 6. Zibordi; 7. Comastri; 8. Mussi; 9. Mazzotti; 10. Rosselli; 11. Naldi. GARA 2: 1. Gatti; 2. Burana; 3. Serri; 4. Pelloni; 5. Mussi; 6. Tassinari; 7. Zibordi; 8. Mazzotti; 9. Comastri; 10. Naldi. UNDER 17 GARA 1: 1. Mantovani; 2. De Pietri; 3. Bersanelli; 4. Imolesi; 5. Tamagnini; 6. Cantergiani; 7. Gruppioni; 8. Longo; 9. Murtas; 10. Righini; 11. Sacchini; 12. Francucci; 13. Rinaldi; 14. Conciatori. GARA 2: 1. De Pietri; 2. Bersanelli; 3. Cantergiani; 4. Tamagnini; 5. Mantovani; 6. Longo; 7. Murtas; 8. Gruppioni; 9. Sacchini; 10. Francucci; 11. Rinaldi; 12. Conciatori; 13. Righini. MX4 125 GARA 1: 1. Mazzotti; 2. Ravaglia; 3. Baschieri; 4. Nosari; 5. Tondini; 6. Bonezzi; 7. Alfieri; 8. Focaccia; 9. Tinaglia; 10. Zibordi. GARA 2: 1. Mazzotti; 2. Ravaglia; 3. Baschieri; 4. Nosari; 5. Alfieri; 6. Tondini; 7. Focaccia; 8. Tinaglia; 9. Zibordi. OPEN GARA 1: 1. Castellari; 2. Ravaglia; 3. Gardini; 4. Ballati; 5. Coruzzi; 6. Salsi; 7. Merzari; 8. Casali; 9. Romagnoli; 10. Pini. GARA 2: 1. Castellari; 2. Ravaglia; 3. Gardini; 4. Merzari; 5. Coruzzi; 6. Ballati; 7. Casali; 8. Pini; 9. Romagnoli. OVER 50 GARA 1: 1. Zardi; 2. Cozza; 3. Canovi; 4. Giovanelli; 5. Rossano; 6. Rossi; 7. Giuliani; 8. Sforacchi; 9. Olivieri. GARA 2: 1. Zardi; 2. Canovi; 3. Rossi; 4. Rossano; 5. Giuliani; 6. Giovanelli; 7. Patacini; 8. Olivieri; 9. Sforacchi.

Piemonte Vercelli 1 maggio Campionato piemontese cross, seconda prova – Organizzatore: M.C. Nuova Bielliemme – Direttore di gara: Federica Mottin – Meteo: sereno

Classifiche UNDER 21 A: 1. Lagaren (Suzuki); 2. Marrazzo (Honda); 3. Cimberio (Suzuki); 4. Tabone (KTM); 5. Tesconi (Honda); 6. Gobbi (Yamaha); 7. Rabossi (Suzuki); 8. Bianchetti (Yamaha); 9. Marino (Honda); 10. Arbini (Suzuki); 11. Grammatico (Honda); 12. Muraca (Honda); 13. Alice (KTM); 14. Uda (Suzuki); 15. Callegaro (KTM); 16. Zocchi (Yamaha); 17. Gazzola (KTM); 18. Canepa (Honda); 19. Berutti (Yamaha); 20. Garelli (Suzuki); 21. Piantanida (KTM); 22. Bandi (Kawasaki); 23. Viale (Honda); 24. Rivetti (KTM); 25. Danna (Kawasaki); 26. Piredda E. (Kawasaki); 27. Perosino (Honda); 28. Ballesio (Suzuki); 29. Perucchini (KTM); 30. Di Piazza (Suzuki); 31. Montanaro (Honda); 32. Piredda D. (Honda); 33. Buchicchio (Honda); 34. Bonarelli (Suzuki); 35. Raggi (KTM); 36. De Faveri (Kawasaki); 37. Mucchi (Honda); 38. Scaglione (Suzuki); 39. Bagnaschi (Honda); 40. Peirone (Honda). UNDER 21 B: 1. Ros (KTM); 2. Magliano (Suzuki); 3. Bolognino (KTM). OVER 21 A: 1. Marra (Yamaha); 2. Orlandi (Yamaha); 3. Tacchini (Yamaha); 4. Ciriale (Honda); 5. Colombo (KTM); 6. Camaschella (Suzuki); 7. Guidotti (Yamaha); 8. Nosetti (Suzuki); 9. Selva (Suzuki); 10. Bassi (Suzuki);

11. Corani (Honda); 12. Franze (Yamaha); 13. Martinelli (KTM); 14. Giachino (Yamaha); 15. Bertola (Honda); 16. Ferrario (Honda); 17. Fresco (Suzuki); 18. Marchese (Honda); 19. Quarti (Suzuki); 20. Segale (Honda); 21. Camerra (Suzuki); 22. Milani (KTM); 23. Padrini V. (Kawasaki); 24. Reale (Honda); 25. Simontacchi (Yamaha); 26. Polimeno (Suzuki); 27. Campari (Suzuki); 28. Navaro (Yamaha); 29. Angiolini (Honda); 30. Paolini (Suzuki); 31. Pennino (Honda); 32. Magliano (Honda); 33. De Marchi (Suzuki); 34. Audisio (Yamaha); 35. Ballario (Honda); 36. Mossotti (Suzuki); 37. Ratti (Kawasaki); 38. Oda (Yamaha). OVERI 21 B: 1. Bongiovanni (Suzuki); 2. Italiano (Suzuki); 3. Zavattaro (Honda); 4. Rivetti (KTM); 5. Rummolo (KTM); 6. Marangon (Yamaha); 7. Carniato (Honda); 8. Padrini S. (Kawasaki); 9. Baudino (Suzuki); 10. Giacchetto (Suzuki); 11. Fois (Suzuki); 12. Magliano G. (Suzuki); 13. Gino (Suzuki); 14. Marcucci (KTM); 15. Mattioda (Suzuki); 16. Quattrocchi (Honda); 17. Giordano (Yamaha); 18. Alessi (Honda); 19. Ghia (Honda). OVER 21 ELITE. 1. Lombrici (Suzuki); 2. Pezzuto (KTM). OVER 40: 1. Osenda (Yamaha); 2. Manna D. (Honda); 3. Tescaro (KTM); 4. Milani (Honda); 5. Lombardi (Kawasaki); 6. Garzulino (Honda); 7. Pelissero (Honda); 8. Bassani (Suzuki); 9. Proverbio (Kawasaki); 10. Bessone (Kawasaki); 11. Pignataro (KTM); 12. Di Giorgio (Kawasaki); 13. Manna M. (Suzuki); 14. Lusardi (Suzuki); 15. Toppino (Honda); 16. Taricco (Suzuki); 17. Frati (Suzuki); 18. Smeraldi (Honda); 19. Antoniello (Yamaha); 20. Enrico (Yamaha); 21. Portoghese (Yamaha); 22. Tornaco (KTM); 23. Gasparella (Yamaha).

Supermotodal Lazio alla Sicilia

Lazio Rieti 1 maggio Trofeo centro sud Italia supermoto, terza prova – Organizzatore: Lucarin organization – Direttore di gara: Federico Capogna – Meteo: sole

Classifiche S6 GARA 1: 1. Pallotta (Bucci); 2. Bastari (Wt); 3. Giovannone (Bucci). GARA 2: 1. Pallotta (Bucci); 2. Bastari (Wt); 3. Giovannone (Bucci); 4. Fabrizi (Dream). S5 GARA 1: 1. Ciavatta (Honda); 2. Maccariello (Honda); 3. Di Clemente (Honda); 4. Belletti (Honda); 5. Attardo (TM); 6. Bastianini (Husqvarna); 7. Fuscà (Husqvarna); 8. Troily (KTM); 9. Dei Rocini (KTM); 10. Ventricini (Aprilia); 11. Ciavatta (Honda); 12. Lancia (Husqvarna); 13. Giannuzzi (KTM); 14. Tamantini (Honda); 15. Tardioli (Suzuki). GARA 2: 1. Ciavatta (Honda); 2. Ventricini (Aprilia); 3. Maccariello (Honda); 4. Di Clemente (Honda); 5. Attardo (TM); 6. Dei

Rocini (KTM); 7. Belletti (Honda); 8. Fuscà (Husqvarna); 9. Troily (KTM); 10. Bastianini (Husqvarna); 11. Tamantini (Honda); 12. Giannuzzi (KTM); 13. Lancia (Husqvarna); 14. Tardioli (Suzuki). S4 GARA 1: 1. Bastianini (Suzuki); 2. Fulgini (TM); 3. Clair (Honda); 4. Marseglia (Yamaha); 5. Perrone (Honda); 6. Bertini (Aprilia); 7. Lapini (Aprilia); 8. Pompilio (Aprilia); 9. Pacchiarotti (Aprilia); 10. Mattei (Honda). GARA 2: 1. Bastianini (Suzuki); 2. Clair (Honda); 3. Marseglia (Yamaha); 4. Lapini (Aprilia); 5. Bertini (Aprilia); 6. Fulgini (TM); 7. Perrone (Honda); 8. Pompilio (Aprilia); 9. Pacchiarotti (Aprilia); 10. Mattei (Honda). S3 GARA 1: 1. Venturi (Honda); 2. Gizzi (TM); 3. Rienzi (Honda); 4. Casamassima (KTM); 5. Gente (Yamaha); 6. Sena (Yamaha); 7. Di Fuccia (Yamaha); 8. De Luca (Honda); 9. Scaramella (Honda); 10. Pizziconi (Honda); 11. Aliberti (Honda); 12. Parronchi (Honda); 13. Mondello (KTM). GARA 2: 1. Gizzi (TM); 2. Rienzi (Honda); 3. Venturi (Honda); 4. Gente (Yamaha); 5. Di Fuccia (Yamaha); 6. Pizziconi (Honda); 7. Scaramella (Honda); 8. Casamassima (KTM); 9. Sena (Yamaha); 10. De Luca (Honda); 11. Aliberti (Honda); 12. Parronchi

(Honda); 13. Altobelli (Yamaha); 14. Mondello (KTM). S1 OPEN GARA 1: 1. Lapini (Honda); 2. Di Ciccio (Honda); 3. Ciaglia (Yamaha); 4. Cardinale (Honda); 5. Gorini (Honda). GARA 2: 1. Lapini (Honda); 2. Gorini (Honda); 3. Di Ciccio (Honda); 4. Ciaglia (Yamaha); 5. Cardinale (Honda).

Sicilia Kinisia (TP) 10 aprile Campionato siciliano supermoto, prima prova – Organizzatore: M.C. Dream Team, Racing Palermo e R. Pasolini – Direttore di gara: Dario Mangiameli – Meteo: sereno

Classifiche GARA 1: 1. Vallone; 2. Romano; 3. Amico; 4. Calandra; 5. Fasone; 6. Lo Presti; 7. Giammaresi; 8. Pirri; 9. Bonaccorsi. GARA 2: 1. Vallone; 2. Romano; 3. Amico; 4. Lo Presti; 5. Fasone; 6. Calandra; 7. Giammaresi; 8. Pirri; 9. Bonaccorsi.

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Prova verità Triumph Street Triple R di Alessio Aldrovandi - foto Delta

il numero perfetto Niente carena, tanto divertimento. Tre cilindri, gran tiro in basso, sound unico e agilità da riferimento

È DATI DICHIARATI

ro c.m. Prezzo 8990 eu V (78 kW) Potenza 106.7C00 giri/’ 11 a m (68 Nm) a Coppi 6,9 kggi ri/’ 00 91 a di marcia 189 kg Peso in ordine ro, rosso Colori bianco, ne

GUIDABILE, divertente ma soprattutto eccitante: ecco tre buoni motivi per farsi sedurre dalla Triumph Street Triple R. Tre, considerato il numero perfetto. Tre cilindri, una formula magica, con cui, qualche anno fa, la Casa Inglese ha dato una scossa al mercato, dove non c’era una naked di media cilindrata con questo frazionamento, che garantisce eccellenti caratteristiche di guida. La Street Triple R, oltre ad essere una perfetta moto da bar (ha un design che si fa notare senza scadere nel volgare), è capace di regalare tante emozioni su qualsiasi tipo di percorso e non è neppure impegnativa da gestire. Infatti, permette anche ai piloti non particolarmente esperti di divertirsi senza rischiare. Muovendo i “primi passi” ci si accorge che questa inglesina tutta pepe ha una grande agilità, è facile da gestire, sia durante le manovre, sia in mezzo al traffico, dove si ha la sensazione di essere alla

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Prova verità Triumph Street Triple R IDENTIKIT 1MOTORE

LA TECNICA guida su uno scooter. Nell’uso in città l’unica nota stonata è l’angolo di sterzo, non particolarmente ampio: quando si deve effettuare un’inversione, c’è bisogno di spazio. Un difetto, infiniti pregi, che rendono questa Triumph adatta anche all’uso di tutti i giorni. Nonostante le sorprendenti doti nell’uso urbano, la Street Triple R dà il suo meglio quando le curve diventano numerose ed impegnative. Il suo migliore pregio rimane la notevole maneggevolezza, grazie alla quale è possibile guidare bene senza faticare. Durante la fase d’inserimento in curva e nei cambi di direzione la moto è incredibilmente efficace e con il passare dei chilometri, quando si acquisisce la giusta padronanza del mezzo, curve lunghe e tornanti stretti vengono ingoiati e digeriti senza problemi. L’ottimo setting delle sospensioni aiuta non poco, infatti la forcella e l’ammortizzatore riescono sempre ad attutire qualsiasi sconnessione dell’asfalto. Grazie al buon lavoro della ciclistica, con la Street Triple R si riescono a disegnare traiettorie perfette. L’azzeccata distribuzione dei pesi, inoltre, permette di raggiungere delle elevate velocità di percorrenza delle curve senza avvertire fastidiosi ondeggiamenti, che comporterebbero la perdita della linea ideale. Anche in accelerazione la moto non ha reazioni anomale e, spalancando velocemente il gas, la sospensione posteriore riesce a mantenere il pneumatico incollato al terreno. È proprio la rassicurante sensazione di grip, l’altra dote che si apprezza in sella alla Street Triple R, che mantiene un ottimo equilibrio ciclistico, anche quando si va alla ricerca del limite. È in questi momenti che l’ottimo feeling con l’avantreno fa la differenza, ed è proprio grazie a questa fiducia che è possibile aggredire qualsiasi tipo di curva, anche quando il manto stradale non è in perfette condizioni. All’aumentare della velocità, non passa inosservata l’efficacia dell’impianto frenante, che deriva da quelli racing ed ha un rendimento sbalorditivo. Non solo potenza ma anche tanta modulabilità. Basta accarezzare la leva che azione le pinze anteriori per scoprire il suo funzionamento progressivo ma mai aggressivo. È per questo che, anche quando l’asfalto non assicura molto grip, è possibile sfruttare gran parte delle doti dell’impianto. Naturalmente anche la forcella, tarata davvero bene, svolge un ruolo importante: in staccata motosprint

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ABITO SUCCINTO ANIMO RACING

Freni radiali, sospensioni regolabili LA STRUMENTAZIONE (A SINISTRA) È RICCA. NEL DISPLAY DIGITALE, OLTRE ALLE INFORMAZIONI “STANDARD” (VELOCITÀ ISTANTANEA E CHILOMETRI PERCORSI), VENGONO VISUALIZZATE L’ORA, LA TEMPERATURA DELL’ACQUA E LA MARCIA INSERITA. IL CONTAGIRI È ANALOGICO.

TRIUMPH, rispettando la tradizione inglese, ha sempre badato di più alla sostanza che alla forma, utilizzando soluzioni poco convenzionali ma funzionali. Da questi punti di vista la Street Triple R non fa eccezione. La moto monta un tre cilindri in linea di 675 cm3, dotato del raffreddamento a liquido e della distribuzione a doppio albero a camme in testa con quattro valvole per cilindro. Sull’esemplare testato, che come detto era equipaggiato con lo scarico Arrow Low Boy, abbiamo rilevato una potenza massima alla ruota di 99,8 CV a 11.900 giri/’ e, fatto ancora più importante, una notevole coppia (6,57 Kgm a 9.400 giri/’), considerando il frazionamento e la cilindrata.

Il motore è abbracciato da un telaio a traliccio in tubi di alluminio, realizzati per fusione e poi saldati. Questa struttura è abbinata ad un forcellone (sempre costruito utilizzando componenti in alluminio realizzati per fusione e successivamente saldati) dotato di una capriata di rinforzo. In generale le finiture superficiali sono abbastanza buone, anche se le fusioni risultano un po’ troppo porose, non al livello di quelle delle migliori moto giapponesi. La sospensione posteriore è progressiva ed è abbinata ad un ammortizzatore completamente regolabile (precarico molla, freno idraulico in compressione ed in estensione), che deriva da quello montato sulla più sportiva Daytona. Anche la forcella Showa è completamente regolabile ed è dotata di piedini racing, ai quali vengono collegate pinze freno Nissin ad attacco radiale con quattro pistoncini contrapposti; anche la pompa freno anteriore con serbatoio del liquido separato (sempre fornita dalla Nissin) è di tipo radiale. I tubi freno in treccia metallica sono forniti di serie. La Triumph Street Triple R è disponibile in tre colori: Diablo Red, Phantom Black e Crystal White. Costa 8990 euro chiavi in mano (1000 euro in più della versione base), con il pieno di benzina incluso nel prezzo. Va ricordato che la moto usata nel nostro test era equipaggiata con alcuni optional: l’impianto di scarico Arrow (1155 euro), il cupolino (235 euro), i copri radiatori in tinta con la carrozzeria (108 euro) ed il copri sella (145 euro).

Tre cilindri in linea, 4T, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 74 x 52,3 mm. Cilindrata 675 cm3. Rapporto di compressione: 12,65:1. Distribuzione DOHC, 4 valvole per cilindro. Alimentazione ad iniezione elettronica sequenziale multipoint. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a 6 marce.

1CICLISTICA

Traliccio in tubi di alluminio. Sospensioni: anteriore forcella regolabile a steli rovesciati da 41 mm Ø, corsa ruota 120 mm; posteriore progressiva, un ammortizzatore regolabile, corsa ruota 126 mm. Freni: anteriore 2 dischi da 308 mm Ø, pinze ad attacco radiale a 4 pistoncini; posteriore 1 disco da 220 mm Ø, pinza flottante a 1 pistoncino. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR17; posteriore 180/55 ZR17.

1DIMENSIONI

Interasse 1385 mm. Lunghezza 2030 mm. Larghezza 755 mm. Altezza 1110 mm. Altezza sella 805 mm. Inclinazione cannotto di sterzo 23,9°. Avancorsa 92,4 mm. Capacità del serbatoio carburante 17,4 litri.

LE SOSPENSIONI DELLA STREET TRIPLE R DERIVANO DA QUELLE DELLA DAYTONA. SIA LA FORCELLA (SOTTO A SINISTRA), SIA L’AMMORTIZZATORE A GAS (A DESTRA), SONO REGOLABILI. SI PUÒ ANCHE VARIARE L’ALTEZZA DEL PERNO DEL FORCELLONE; PER FARLO BISOGNA ACQUISTARE DELLE APPOSITE PIASTRINE (SOTTO QUELLA ORIGINALE).

motosprint

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la pagella

Prova verità Triumph Street Triple R

i rilevamenti Velocità max227,8 km/h

Linea9

Accelerazione da fermo

È snella e si distingue per la sua aggressività, accentuata dallo scarico basso. Il telaio ed il forcellone incrementano il suo fascino.

Finiture7

lavora benissimo, evitando bruschi ed eccessivi trasferimenti di carico, che metterebbero in crisi l’equilibrio della moto. CICLISTICA promossa, dunque. Il motore, comunque, non è certo da meno. Anzi, il cuore della Street Triple R, un potente tre cilindri in linea, oltre ad essere unico nel suo genere, è perfetto nell’uso su strada. Il tiro in basso, infatti, abbonda, e l’allungo, pur non essendo paragonabile a quello di un quadricilindrico in linea, non è affatto male. Indipendentemente dalla marcia inserita, quando si decide di spalancare l’acceleratore, il propulsore inglese ha una risposta pronta ma mai scorbutica. La spinta è corposa ed in accelerazione si apprezza l’erogazione fluida e progressiva. Il grande vantaggio di questo motore è l’ampiezza del range di utilizzo. Per certi versi questo tricilindrico somiglia ad un bicilindrico, almeno nella prima parte dell’erogazione. Poi il carattere dell’unità inglese cambia ed il contagiri arriva velocemente a 13.500 giri/’, vetta inavvicinabile per un bicilindrico di serie. Va però fatto presente che, analizzando i nostri rilevamenti strumentali, abbiamo notato che il regime di rotazione effettivo è sensibilmente inferiore a quello indicato: Il limitatore, infatti, interviene a 12.500 giri/’ effettivi, che, come detto, corrispondono a 13.500 giri/’ indicati. La moto del test era equipaggiata con l’impianto di scarico Arrow (optional), che termina con un silenziatore montato in basso, anziché sotto il codino. Con questa configurazione, il retrotreno della moto risulta molto snello e slanciato. Sulla Street Triple R lo scarico sportivo è un accessorio a cui non si può rinunciare, anche perché enfatizza il già bellissimo sound del motore. Infatti il rombo di questo tricilindrico è fantastico ed in accelerazione le emozioni aumentano insieme al regime di rotazione. Per quanto riguarda la risposta al gas, quella del propulsore inglese è troppo brusca. È uno dei pochi difetti di questa moto, che crea qualche problema a centro curva, dopo il punto di corda, quando arriva il momento di iniziare ad aprire l’acceleratore. L’operazione va fatta con dolcezza, per evitare di perdere la linea ideale a causa della risposta del tricilindrico. Il cambio della Street Triple R pur non essendo contraddistinto da una precisione eccelsa, funziona bene. Gli innesti sono motosprint

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Come tutte le Triumph, bada più alla sostanza che all’apparenza. Fusioni un po’ troppo porose, spazi non sempre ben gestiti.

Componentistica9 Sospensioni completamente regolabili, freni da moto sportiva. Cosa chiedere di più ad una naked di media cilindrata?

Motore9,5 Dopo una prima risposta un po’ brusca, il tre cilindri in basso spinge fortissimo e agli alti regimi è sorprendentemente “allegro”.

Trasmissione7 Non è mai stata un punto di forza della Triumph è non lo è diventata. Innesti del cambio morbidi e precisi quanto basta.

Sospensioni9 Funzionano benissimo, anche guidando in modo sportivo. Degno di nota anche il rendimento sugli asfalti sconnessi.

Freni9

abbastanza morbidi e precisi; la ricerca del folle durante le soste non è un’operazione difficile e sbagliare una cambiata per colpa della meccanica è un evento raro. Le distanze tra la sella, il manubrio e le pedane sono ben calcolate, pertanto la Street Triple R risulta confortevole e facilmente controllabile, anche quando si vogliono effettuare manovre estreme. La strumentazione è di facile lettura, risulta estremamente intuitiva da usare ed è ricca di informazioni; c’è anche l’indicatore della marcia inserita, senza dubbio comodo, quando si guida in maniera sportiva.

Molto buono anche il rendimento dei pneumatici di primo equipaggiamento, i Pirelli Diablo Rosso Corsa, che oltre a fornire tanto grip, hanno un comportamento neutro e prevedibile e raggiungono velocemente la corretta temperatura di funzionamento. Insomma, la Triumph Street Triple R è una naked di media cilindrata che, più delle sue dirette competitor, ha delle doti da moto racing. Nonostante questo risulta adatta anche all’uso su strada, dove si apprezzano la sua incredibile maneggevolezza ed il tiro in basso del suo tricilindrico.

TUTTO L’IMPIANTO FRENANTE DELLA STREET TRIPLE R È FORNITO DALLA NISSIN (SOPRA LE PINZE ANTERIORI AD ATTACCO RADIALE). SOTTO: LE PEDANE SONO LAVORATE ED ALLEGGERITE, COME SULLE MOTO SPORTIVE. UTILIZZANDO LO SCARICO BASSO, IL CODINO DIVENTA ANCORA PIÙ SLANCIATO. SOTTO LA SELLA C’È UN PICCOLO PORTA OGGETTI.

tempo in secondi

0-400 11”49 0-1000 21”98 variazione velocità in km/h

tempo in secondi

0-100 0-160

3”33 7”33

distanza in metri

0-400 0-1000 variazione velocità in km/h

12”00 22”85

171,4 216,5

tempo in secondi

60-100 3”70 60-160 10”41

distanza in metri

82,4 327,5

Scarto al tachimetro Velocità indicata

Velocità effettiva

50 km/h 100 km/h 150 km/h

48,2 km/h 96,5 km/h 140,0 km/h

Frenata

metri

11,7 35,8

181,8 kg Asse anteriore 94,8 kg Asse posteriore 87,0 kg Con il pieno di carburante

il banco Potenza massima effettiva alla ruota

Agilissima, facile ed intuitiva e dotata di un gran bel motore. In sella a questa moto è impossibile non divertirsi.

73,4 kW (99,8 CV) a 11.900 giri/’

Prezzo8

Coppia massima

Costa 8990 euro chiavi in mano. Non è poco, ma considerando come va, sono soldi spesi bene.

47,9 193,9

velocità uscita in km/h

Peso effettivo

Guida10

distanza in metri

tempo in secondi

Strumentazione8

Mini cupolino, assetto sportivo, posizione di guida compatta. Quello che serve per divertirsi... non per viaggiare comodi.

189,5 215,9

Misurata nel rapporto più lungo

da 60 km/h da 100 km/h

Comfort6

velocità uscita in km/h

Ripresa da 60 km/h

Non mancano né la potenza, né la modulabilità. Gli accezionali dati dei rilevamenti strumentali parlano da soli.

Non è certo nuova o innovativa, però è chiara ed abbastanza ricca. C’è anche l’indicatore della marcia inserita. LA STREET TRIPLE R È MOLTO LEGGERA; PESA SOLTANTO 181,8 KG CON IL PIENO. È ANCHE PER QUESTO MOTIVO CHE, GUIDANDO AL LIMITE, LE REAZIONI DELLA MOTO SONO FACILMENTE PREVEDIBILI E CONTROLLABILI.

distanza in metri

effettiva alla ruota

64,4 Nm (6,6 kgm) a 9400 giri/’ motosprint

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Prova novità Honda CBR250R di Dario Ballardini

LA CBR250R RICHIAMA LA VFR1200F, SOPRATTUTTO NELLE FORME DEL FARO E DELLA CARENATURA, MA HA UN’ISPIRAZIONE PIÙ SPORTIVA: IL CONTAGIRI CAMPEGGIA AL CENTRO DEL CRUSCOTTO. LA VERSIONE CON ABS NON VERRÀ IMPORTATA IN ITALIA.

La voglia matta mattta A

LCALÀ DE GUADAIRA (SPAGNA) 250, che cilindrata è? Troppo perché la possa guidare un sedicenne e troppo poco per dare i brividi a un motociclista esperto. Ma la risposta è proprio lì: non è un punto d’arrivo, però può essere un bel punto di passaggio. Profumo di sportiva a un prezzo da scooter. Le 250 non corrono più nel motomondiale ma c’è chi ancora ricorda il successo commerciale delle Suzuki RGV 250 e delle Aprilia RS 250: piccole, cattivissime e stradali. Divertenti ma a misura di percorsi aperti al traffico. La Honda propone un’interpretazione dello stesso concetto in chiave quattrotempistica: una moto facile ma già con qualche velleità. Il primo passo “serio” per chi ha guidato solo lo scooterino e non vuole lanciarsi a occhi chiusi in un’avventura più grossa di lui. La moto del resto c’era già, costruita nelle filiali di Thailandia e India in risposta ai limiti di legge dei mer-

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Il primo passo “serio” dopo lo scooter e prima della moto vera. Economica, facile, generosa e... un po’ spartana

cati interni, e importata anche in Italia. Nella silhouette il richiamo alle Honda più grosse è evidente, meno nelle finiture, adeguate in rapporto al prezzo. La CBR250R comunque colpisce l’occhio, sportiva senza eccedere. Nonostante la carena va benissimo anche in città: non è leggera, per la sua cilindrata, ma sono solo 160 kg e il baricentro è basso, si sentono poco; ed è corta e stretta, la sella è bassa e si arriva bene a terra, non mette in difficoltà. Anche se la posizione di guida non è perfetta: la carena protegge poco e i semimanubri sono vicini,

di conseguenza alla lunga si affaticano le spalle. Il controllo comunque è buono, la CBR250R è facile anche quando la strada si fa sinuosa perché è maneggevolissima, si indirizza col pensiero e all’occorrenza scarta in maniera fulminea: sembra nata per giocare tra curve e controcurve, nello stretto. Non è rocciosa ma è stabile quanto serve, neutra a centro curva. Se ci si vuole togliere qualche sfizio, non si tira indietro: il telaio è ineccepibile e qualche bella piega non si nega a nessuno; la CBR250R è anche abbastanza stabile in velocità, per quanto

non sia quello il suo terreno preferito. Dove c’è spazio di miglioramente è nelle sospensioni. La forcella morbida è comodissima su fondi brutti ma propensa ad affondare: in staccata va giù e alleggerisce il posteriore, ma peso e prestazioni “umane” rendono tutto controllabilissimo, in frenata e in curva; dietro invece la moto non tende a sedersi ma la risposta è secca. Bene i freni, l’anteriore è morbido nell’attacco e potente quando si aumenta la stretta sulla leva, dietro bisogna pestare di più ma la risposta c’è; la moto di questo test però aveva comandi a intervento combinato e ABS, che non ci sono sulla versione importata in Italia. Di tutto il pacchetto la sorpresa più grossa è il motore. Diversissimo dai vecchi e rabbiosi due tempi, ma con un suo perché. Tira fin da basso e a 6000 giri la spinta si fa interessante, da lì sale progressivamente

fino a 10.500 giri; inutile spremerlo senza sugo fino agli 11.000 del limitatore, meglio cambiare e sfruttarne la generosità. Non ha un carattere spiccato ed è rumoroso ma è pieno, gustoso. Divertente nel misto, soprattutto con una ciclistica come questa che permette di giocare, provare e sperimentare. Il cambio a sei marce non brilla per precisione ed è duretto ma è ben spaziato; eccellente la frizione, modulabile e morbida. COME È FATTA - Sa di moto vera, la CBR250R, perché il richiamo alla carenatura, al fanale, allo scarico della VFR1200F è forte. Le somiglianze però si fermano lì perché la 250 è una moto progettata all’insegna della semplicità. Qua e là sbuca un tradizionalissimo telaio perimetrale in tubi di acciaio, così come sono tradizionali le sospensioni: forcella convenzionale con steli di 37 mm Ø – nemmeno tanto grossi – e dietro forcellone scatolato in acciaio con leveraggi ProLink e ammortizzatore regolabile nel precarico. Nulla di sconvolgente ma è tutto quel che serve, perché la CBR250 bada sia al sodo, sia a mantenere un buon equilibrio tra qualità e prezzo. Dunque i comandi hanno un disegno tutt’altro che inedito ma sono funzionali, e le finiture sono un po’ spartane: qualche tocco appagante nell’estetica generale, qualche particolare non troppo rifinito, per 4200 euro è un buon livello. Ha un’impostazione tradizionale anche il motore, monocilindrico a quattro tempi con distribuzione bialbero a quattro valvole, iniezione e raffreddamento a liquido; adeguato a una moto che non nasce per vincere il mondiale ma per dare tanta soddisfazione senza chiedere molto in cambio.

IDENTIKIT 1MOTORE Monocilindrico verticale, quattro tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 249,6 cm3. Alesaggio e corsa 76 x 55 mm. Compressione 10,7:1. Distribuzione DOHC, quattro valvole. Alimentazione a iniezione elettronica PGM-FI correlata all’accensione elettronica, corpo farfallato 38 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA

Telaio a doppio trave in acciaio. Sospensioni: anteriore forcella telescopica con steli 37 mm Ø, corsa 130 mm; posteriore forcellone scatolato in acciaio con leveraggi progressivi Pro-Link e ammortizzatore regolabile nel precarico, corsa ruota 104 mm. Freni: anteriore un disco 296 mm Ø e pinza a 2 pistoncini; posteriore un disco 220 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 110/70-17M/C; posteriore 140/70-17M/C.

1DIMENSIONI

Interasse 1369 mm, lunghezza 2030 mm, larghezza 709,5 mm, altezza 1127 mm, sella 780 mm. Cannotto 25°. Avancorsa 95 mm. Serbatoio 13 litri. Peso 161 kg.

1PREZZO

4200 euro f.c.

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qui giappone

MOTO TREMENDAMENTE IMBARAZZANTI Questo significa “Ita-tansha”. Eppure i giovani Otaku le trovano le modifiche più sfarzose che ci siano

di Akira Nishimura

I GIOVANI MOTOCICLISTI UNITI DALLA PASSIONE PER ANIME E MANGA SONO BEN FELICI DI POTER ESIBIRE LE LORO DUE RUOTE TAPPEZZATE CON L’IMMAGINE DEI PERSONAGGI PREFERITI. E SI SONO INVENTATI ANCHE UNA CONVENTION.

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LA MATTINA del 22 maggio, nella zona della baia di Odaiba, uno dei luoghi di intrattenimento più famosi di Tokyo, si sono radunate un migliaio tra auto e moto. Tutti i mezzi presenti erano in qualche modo modificati. L’intento dei ragazzi che si sono dati appuntamento qui era esibire il proprio veicolo alla convention “Ita G festa”. Le loro modifiche hanno un gusto un po’ diverso da quello dei normali appassionati di motori e così pure l’atmosfera che si respira a questa convention è diversa, perché quei ragazzi sono “Otaku” e i veicoli che loro modificano sono “Ita-sha” e “ita-tansha”. “Otaku” è un termine giapponese usato quando ci si riferisce a persone che hanno una grande passione per anime, manga, o giochi TV. Per chiarire meglio il concetto, potremmo chiamarli “nerd” o “geek” usando termini inglesi conosciuti. L’obiettivo delle loro modifiche non è quello di aumentare la velocità o le prestazioni. Modificare per loro significa decorare, modificare l’aspetto del loro mezzo per mostrare la loro passione profonda per

i personaggi del mondo di anime e manga. Sulle carrozzerie fanno bella mostra di sé i personaggi di questi cartoni animati. Mettono bamboline dappertutto all’interno dell’auto, ascoltano a tutto volume dallo stereo dell’auto le colonne sonore dei cartoni. Di solito i personaggi dei cartoni sono “graziose” giovanissime studentesse che in un certo qual modo hanno, però, uno stile molto “sexy” con improbabili grandi seni e braccia e gambe molto esili. Queste immagini talvolta imbarazzano chi non condivide gli stessi interessi. E quanto più è grande l’imbarazzo degli altri tanto più gli otaku si sentono soddisfatti per il loro esibizionismo. Proprio per questa ragione i loro veicoli vengono chiamati “Itasha”,”Ita-tansha”. In giapponese il termine “Ita-sha” significa auto tremendamente imbarazzante mentre “Ita-tansha” sta per moto tremendamente imbarazzante. In effetti, però, “Ita-sha” è un termine dialettale che originariamente significava auto italiana (infatti, “ita” è l’abbreviazione di italiana). Molti giapponesi considerano i veicoli italiani eccezionali, eleganti e molto veloci e di conseguenza il proprietario di “Ita-sha” viene considerato una persona che ha grande senso estetico in fatto di veicoli. Al contempo, in questi ultimi 5 anni si è, però, largamente diffuso l’utilizzo della stessa parola “Ita-sha” per indicare un’auto tremendamente imbarazzante. La cosa interessante è che questi due termini non sono solo omonimi, ma anche antonimi. Praticamente l’opposto. Ritornando alla “Ita-G festa” di Odaiba, le “itasha” e “Ita-tansha” esposte erano tante. C’erano molti ragazzi e ragazze “otaku”, alcuni di loro erano vestiti come i loro personaggi favoriti e scattavano foto ai veicoli esposti. Yamaha YZF-R1, Honda CB1100RR, NSR250, RVF/RC45, Kawasaki ZRX-1100, e Aprilia RSV4 con le carenature tutte ricoperte di immagini raffiguranti le ragazze di anime e manga. Gli appassionati di corse possono pensare che si tratti di cose orribili, ma per loro sono senza dubbio le modifiche più lussuose e sfarzose che esistano. In realtà loro guidano queste moto su strada, alcuni le portano in circuito per cimentarsi nella guida sportiva. In un certo senso vederle da lontano è divertente. Ma quando si tratta di gare, è difficile immaginare queste moto lottare per la vittoria in MotoGP o SBK anche se molti team stanno cercando di ottenere una buona sponsorizzazione.


Attualità a cura di Dario Ballardini

Tra endurona, motard e stradale LA HUSQVARNA continua a diffondere a piccole dosi immagini e informazioni sulla bicilindrica stradale che sta sviluppando a Cassinetta di Biandronno, nel suo reparto R&D: una moto che è anche il primo prodotto nato in collaborazione con la BMW dopo l’ingresso nel Gruppo del marchio tedesco, spinta da un motore derivato da quello montato sulla F 800 R ma abbondantemente modificato e portato a una cilindrata di 900 cm3, perché la nuova endurona dovrà avere un carattere molto brillante e una coppia molto vigorosa. Avete già visto le foto del propulsore “versione Husqvarna” su Motosprint n. 20, adesso è la volta della moto completa. È solo un disegno elaborato al computer per il momento, ma sufficiente a dare un’idea di quello che sarà il risultato finale: molto più filante di un’endurona ma più muscolosa di una motard, comunque piuttosto aggressiva come tutte le Husqvarna, e con una dotazione tecnica che – stando al disegno – appare di prim’ordine, soprattutto in tema di freni e sospensioni. Tra i particolari di maggior spicco il telaio a traliccio di tubi, il fanale anteriore triangolare in un’interpretazione molto personale, lo scarico 2 in 1 che esce basso e la carrozzeria dalle forme estremamente filanti, con il serbatoio dotato di due vistose prese d’aria laterali. Tutto naturalmente da verificare sulla versione definitiva, ma indubbiamente è una proposta interessante, e fascinosa. Adesso non resta che aspettare le immagini della moto reale... motosprint

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CARRUTHERS ALLA BENELLI VISITA DI UN CAMPIONE Kel Carruthers è stato a lungo uno dei tecnici di punta della Yamaha ai tempi della 500 GP, ma è anche il pilota che nel 1969 portò al titolo mondiale la Benelli 250 quattro cilindri. E alla Benelli è tornato per una visita... di cortesia, approfittando di un giro in Italia per partecipare all’ASI Motoshow di Varano. Ha incontrato l’amministratrice unica, Yan Haimei, la dirigenza e le maestranze, firmando autografi e facendosi fotografare con tutto il gruppo.

LO SPOT DEL DIAVEL RACCONTARE una Ducati Diavel in un minuto non è cosa facile, ma la Casa di Borgo Panigale lo ha fatto, realizzando uno spot girato in Sudafrica, a Città del Capo. Ha affidato il progetto al regista americano Bo Platt, direttore della fotografia Peter Tischhauser, che hanno selezionato i tre attori del filmato – un uomo, una ragazza e un bambino – e in 3 giorni e 60 ore di lavoro hanno realizzato l’opera, della durata di 60 secondi. Con risultati eccellenti: li potete vedere voi stessi su internet, all’interno del sito Ducati: www.ducati.it

TRIUMPH È ARRIVATA AL MEZZO MILIONE La Triumph ha festeggiato la costruzione della 500millesima moto dalla sua rinascita, nel 1991, anno in cui John Bloor ne acquisì i diritti e dette il via al rilancio. La prima moto assemblata fu una Trophy 1200 per il mercato tedesco. Oggi Triumph ha cinque stabilimenti e una produzione annuale di circa 50.000 moto. FINANZIAMENTO HONDA ALTRI 30 GIORNI La Honda ha prorogato fino al 30 giugno l’iniziativa del finanziamento senza interessi per l’acquisto di uno dei suoi modelli. Importo da 1500 a 5000 euro, dilazione fino a 24 mesi con prima rata a 30 gioni.

IN BREVE

HUSQVARNA 900 ECCO COME SARÀ

FUJII VICE-PRESIDENTE DI SUZUKI ITALIA Nobuo Fujii dall’inizio di maggio ha assunto la carica di vicepresidente della Divisione Motocicli di Suzuki Italia. 41 anni, laureato in lettere, è alla Suzuki dal 1993; nel suo ruolo, risponde direttamente al presidente di Suzuki Italia, Nobuo Fujita. Invece dal 13 maggio Vittorio Savini ha lasciato l’incarico di direttore commerciale della Divisione Motocicli.

IL SOGNO NERO GILERA BLACK SOUL Più grinta per il Runner. In tre cilindrate

SE LO volevate ancora più cattivo siete stati accontentati: è il Gilera Runner “Black Soul”, l’ultima frontiera dello scooter-piùmoto-che-c’è. In realtà le vere novità sono solo di carattere estetico: aggressiva livrea nero opaco con cerchi in nero lucido e filetti a contrasto, color oro, così come sono dorate le grafiche su sella e carrozzeria, e le scritte. Immutata invece la sostanza, incentrata sul telaio quasi motociclistico, con un tunnel altissimo che garantisce una eccezionale rigidità. Tre le motorizzazioni disponibili: 125 e 200 a quattro tempi con testate a quattro valvole, oppure il 50 a due tempi, che differiscono anche per le sospensioni: forcella con steli di 35 mm Ø e due ammortizzatori per i più grossi, steli di 30 mm Ø e un ammortizzatore per il 50, che ha anche freni più piccoli. I Black Soul sono già dai concessionari e costano 2670 euro f.c. il 50, 3890 il 125 e 3990 il 200.

LA MOTO DI STEVE MCQUEEN LA CASA d’aste Bonhams ha venduto v per 144.500 dollari una Husqvarna 400 Cross del de 1971 appartenuta a Steve McQueen, uguale a quella c cui era apparso a torso con nudo in una famosa copertina di Sports Illustrated. Il leggendario attore l’aveva acquistata p divertirsi in fuoristrada, per cosa che faceva con maestria: di lui Malcolm Smith, vincitore di 8 medaglie d’oro alla Sei Giorni, di 6 Baja 1000 e del Rally de l’Atlas, e coprotagonista nel film “On any sunday”, ebbe a dire: «Ho scoperto un pilota che probabilmente avrebbe potuto competere a livello professionale, se avesse scelto quella strada».

BENEFICENZA

BMW ALL’ASTA PER DUE VOLTE IN OCCASIONE del GP Monaco di F.1 la BMW ha donato una BMW S 1000 RR autografata dalla pop star britannica Taio Cruz (nella foto) e un invito VIP per la prova britannica del mondiale Superbike, da mettere all’asta in beneficenza. I proventi a favore di Special Olympics, che si occupa di persone con disabilità intellettuali e multiple. Si è aggiudicato il “pacchetto” James Stunt, fidanzato di Petra Ecclestone, ma generosamente lo ha ri-donato all’asta; l’acquirente finale è stato Dominic Bret e la raccolta, in totale, è arrivata a 38.000 euro.

SPONSOR TECNICO

PEUGEOT IN BICI CON LIQUIGAS IL GIRO d’Italia si è corso in bici ma la Peugeot ha partecipato con tre scooter, come partner del Team Liquigas-Cannondale. Tecnici e allenatori hanno seguito la squadra nelle tappe in sella a due Kisbee 50. La collaborazione comunque non si è esaurita con l’arrivo: per tutta la stagione la squadra avrà a disposizione un LXR e un Vivacity, entrambi di 125 cm3, per seguire allenamenti e gare.

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Motolandia donne e motori

Manifestazioni, viaggi e turismo

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QUELLA VOLTA AL BAR DI ELVIS EPPURE gli avevano detto di prendere l’uscita 14 e poi di svoltare a destra alla prima rotonda. Gli avevano detto che sarebbe stato semplicissimo, bastava imbroccare un’uscita, che ci vuole? Ci vuole l’uscita 14, si disse furente mentre andava avanti e indietro su quel tratto ormai da un paio di mezzore. Ebbene, l’uscita 14 non c’era. C’erano la 13 e la 15, ma non la 14. Tirò giù un paio di santi dal cielo e prese la 13, massì, chissene frega della superstizione, si disse. Prese l’uscita 13, pagò e arrivò alla prima rotonda e lì girò a destra. La moto sputacchiò appena, come perplessa dalla scelta. Smettila, gli rispose lui con il pensiero, si saranno sbagliati a darci l’indicazione, cosa vuoi che sia. E intanto pensava che se avesse saputo sputacchiare lo avrebbe fatto. La strada, da trafficata com’era, improvvisamente si era svuotata, e c’era un silenzio ma un silenzio di quelli che fanno un po’ paura. Si sentiva solo lo sputacchiare della sua moto e il rumore crescente della sua preoccupazione. Si era poi alzata una leggera nebbiolina, di quelle che nei videogiochi preludono all’uscita di zombie e mostri e orrendi fantasmi, per intenderci. Porcaccia, che situazione, si disse fermando la moto accanto ad un albero. Si guardò intorno e un brivido gli si arrampicò su per la schiena. Intorno non c’era anima viva. Non un trattore, una bicicletta, un topo di fogna, un batterio. Solo quella maledetta nebbiolina che ogni tanto mostrava un’insegna in fondo alla strada, di quelle luminose ma un po’ scassate, con solo alcune lettere che si illuminano mentre altre sono defunte chissà da quanto, ma tanto non importa niente a nessuno. Rimise in moto la moto e andò verso quell’insegna che sembrava lo chiamasse. C’era scritto: IL BAR DI ELVIS. Parcheggiò la moto sotto una tettoia cadente ed entrò, sperando che lì dentro ci fosse almeno qualcuno in grado di farlo uscire da quella situazione assurda. E in effetti qualcuno c’era per davvero, ed era Elvis. Stava passando lo straccio sul bancone, mentre Marylin Monroe raccoglieva i bicchieri sporchi da un tavolo. In un angolo, Jimi Hendrix stava guardando il suo profilo su facebook da un vecchio laptop, mentre Jim Morrison era al telefono con qualcuno che lo faceva ridere e non poco. Si avvicinò al bancone e ordinò un bicchiere d’acqua, convinto che fosse un’allucinazione provocata dalla rustichella mangiata qualche autogrill fa. Erano tutti un po’ più vecchi, certamente cambiati, ma erano loro, perdiana! Non sosia o imitatori o semplici buffoni, ma proprio Elvis, Marylin, Jimi e Jim in carne ed ossa. E allora è vero che non sono morti, si disse, è proprio come dicono nelle trasmissioni sceme di misteri. Mise un euro sul banco ed Elvis gli chiese «Ma com’è che non mangi niente? Abbiamo un cuoco fantastico che cucina bene giapponese, ti piace il sushi?» Lui non riuscì a dir altro che un sì, mentre dalla porta della cucina usciva Kato vestito da cuoco e con un sorriso grande così. È proprio vero che certa gente non muore mai, si disse. Dopodiché ordinò un sushi grande, buonissimo, e a casa non ci tornò mai più. Laura Cattaneo

BIKE WEEK PER 20.000 Nuovo record a Jesolo PER STABILIRE che il Bike Week di Jesolo è stato un grande successo basterebbe sottolineare che sono state registrate 5000 presenze in più rispetto allo scorso anno (siamo così arrivati a sfiorare le 20.000), ma la conferma è venuta dalla soddisfazione di chi ha preso parte ad un week-end (dal 20 al 22 maggio scorsi) che ha mantenuto le promesse. Tutto è stato di alto livel-

lo: ospiti, personaggi, musica, e soprattutto il Bike Show; che ha visto la partecipazione di 45 creazioni provenienti da tutta Italia, e anche da Svizzera e Germania, schierate sulla Pista Azzurra. Si è trattato di un “contest” di qualità, anche perché sono state esibite moto belle e anche “vissute”; molti partecipanti hanno infatti raggiunto Jesolo con le moto che poi hanno esposto.

DOLOMITI RIDE 2011

TRE GIORNI IN VAL DI FASSA SI SVOLGERÀ dal 24 al 26 giugno, in Val di Fassa (TN), il Dolomiti Ride, la tre giorni dedicata alle due ruote promossa da Yamaha Motor Italia. L’edizione di quest’anno presenta 5 temi principali: Yamaha Village a Canazei, test ride della gamma moto e scooter, il Motogiro, lo Yamaha Party al Fassa Park di Canazei, la lotteria Dolomiti Ride. Per ulteriori informazioni, 0462609666; infobooking@fassa.com

ROMA, 9-11 GIUGNO

IN MOTO SUI SET DEL CINEMA È APERTO a tutti, con ogni tipo di moto: si chiama Ciak QR ed è un tour sui set cinematografici romani; si svolgerà dal 9 all’11 giugno. Seguendo le tracce dei QR, i nuovi codici bidimensionali letti da cellulari, verranno scovati i set dove sono state girate le scene più memorabili dei film nella capitale. Per informazioni, motobistro@motocicliste.net

A NUMANA

Multimedia ASPHALT è più di un semplice racing game, è una saga arcade che ha venduto negli anni qualcosa come 20 milioni di copie. E questo “Asphalt 3D” per Nintendo 3DS, da poco uscito, sfoggia sulla carta ben 42 veicoli in licenza, 17 luoghi in tutto il mondo dove far danno col piede a tavoletta, una settantina di gare di vario tipo, suddivise in vari campionati e coppe, e diverse modalità di gioco, compreso il multiplayer online e locale. Per i fan, Asphalt è disponibile anche su AppStore in versione compatibile per

DEMO RACE DI GRAN CLASSE iPhone, iPod Touch e iPad. Comunque, gameplay non troppo originale e con qualche limite qualitativo.

NUMANA Superbike, iniziativa dei M.C. Occhio del Gallo e Matti di Corinaldo, per la Motoncentrazione Internazionale Numanese, ha offerto la Special Demo Race on the Sea: un tratto del lungomare è stato trasformato in paddock e griglia di partenza, con una dozzina di moto da competizione a dare spettacolo. Gli appassionati hanno potuto vedere i protagonisti del CIV Baiocco, Polita e Saltarelli. A completare la due giorni marchigiana erano presenti Marco Melandri e il tecnico Ducati Ernesto Marinelli.

Radunifino al 12 giugno 1Piemonte

1Lombardia

VENERDÌ 10 - SABATO 11 GIUGNO

VENERDÌ 10 - SABATO 11 GIUGNO

10ª MotoFestàsa 2011 a Carmagnola (TO) campo sportivo fraz. S. Michele. Old Mountains Group, tel. 338-1235341, 3396384267, www.oldmountains.it, email oldmountains@libero.it

3º Sgagna Manuber Fest ad Agnadello (CR) ingresso libero aperto a tutti. Info tel. 340-3775119, www.sgagnamanuber.com, email info@sgagnamanuber.com

VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 GIUGNO

VENERDÌ 10 DOMENICA 12 GIUGNO

Mostra scambio ciclo e motociclo d’epoca a Garbagnate Milanese presso area espositiva. M.C. Energy, info tel. 02-99073254 comune Garbagnate, 348-2208654 Enzo.

1Trentino Alto Adige

SABATO 11 GIUGNO

12º Warriors Days a Segonzano - Valle di Cembra (TN) loc. Venticcia, motoraduno e american cars. Warriors, tel. 348-3040523, 338-5267314, 333-8938246, www.warriors23.it, email warriors.tn@ libero.it

1º Moto incontro a S. Maria Maggiore (VB) Val Vigezzo. M.C. Moto Valley, www.motovalley.it, email eventi@motovalley.it

SABATO 11 - DOMENICA A 12 2 GIUGNO GIU UGNO O 4º Raduno Galli Cisalpini a Villarbasse (TO) frazione Corbiglia. Moto Guzzi Club Galli Cisalpini, tel. 0142-466922, 3382489230, www.gallicisalpini.it, email info@ gallicisalpini.it 7º Colline in Moto a Cortiglione di Robella d’Asti A.S. Cortiglionese, tel. 345-4461556, 338-9057145, email collineinmoto@libero.it Anni Ruggenti a Villanova Mondovì (CN) 2º raduno moto regolarità d’epoca - TM Day - mostra scambio auto e moto d’epoca. Info tel. 335-7307328, 339-8564066, 335-7233695, www.comune.villanovamondovi.cn.it

DOMENICA 12 GIUGNO Raduno nazionale a Bosco Marengo (AL) M.C. Il Monumento, tel. 338-5053030, 3496047798, 328-2388755, 335-6791754 ore serali, www.motoclubilmonumento.com, email ilmonumento@tiscali.it Mototour Gruppo 1 a Forno Canavese (TO) Centauro Club Forno Canavese, tel. 0124-7193, fax 0124-700956, www.centauroforno.com, email info@centauroforno.com Motocavalcata trial “Transculinaria della Val Gallenca” a Prascorsano (TO) M.C. Valli del Canavese Trial Team, tel. 3477521536, 335-7120614, 340-6678255, fax 0124-629368, www.vallidelcanavesetrialteam.it, email segretario@vallidelcanavesetrialteam.it Raduno nazionale “Biella in Vespa... Roads Riders and Wildness” Vespa Club Biella, tel. 333-5268634, 349-4392408, www.vespaclubbiella.it, email biella@vespaclubditalia.it Memorial Gianni Lessona a Vicolungo e Quarona (VC) X Cubic Inch Valsesia, tel. 338-6158688, 347-0678806, www.xcubicinch.com

1Liguria GIOVEDÌ 9 - DOMENICA 12 GIUGNO 5º International Liguria Sidecar Meeting a Finale Ligure (SV) M.C. Touring Genova ‘91, tel. 328-9445981, 347-4613466, www. touringgenova91.it, email touringgenova91@gmail.com

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO Raduno regionale d’epoca a Lavagna (GE) Tigullio Motor Club, tel. 335-6939811, 3475886258, fax 0185-261912, www.tigulliomotor.com, email tigulliomotor@libero.it

DOMENICA 12 GIUGNO Mototour regionale ad Albenga (SV) M.C. Centauri di Albenga, tel. 347-1755483, fax 0182-574592, www.centauridialbenga.it, email centauridalbenga@hotmail.it

Motobenefit - Festa Mad Pistons ad Acquanegra sul Chiese (MN) Mad Pistons, tel. 339-4462178, 333-4730547, 3343545819, www.madpistons.it, email madpistons@gmail.com

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO 18º Revival MV Agusta, 12º MV Agusta Owners Meeting e 7º Magni Owners Meeting a Cascina Costa di Samarate (VA) M.C. Internazionale MV Agusta, tel. 3454959067, 0331-220385, www.motoclubmvagusta.it, info@motoclub-mvagusta.it 3º Memorial a Roberto Patrignani - Vesparaduno a Monastero del Lavello - Calolziocorte (LC) www.robertopatrignani.it

DOMENICA 12 GIUGNO 21º Motoraduno dei Longobardi - 3º Nazionale - presso l’autodromo di Monza ingresso Biassono. M.C. Monza O. Clemencigh, tel. /fax 039-325103, 335-6636437, 340-8504847, www.motoclubmonza.it, email info@motoclubmonza.it Motoincontro Bikers Valley a Casatenovo (LC) rione Colombina, nell’ambito di “Croce Rossa in festa”. Info email sciaboloni@ libero.it, www.comune.casatenovo.lc.it 1ª Festa Bikers “2 Ruote a scoppio” a Villa Cortese (MI) M.C. 2 Ruote a Scoppio, tel. 0331-430042, 3335275317, www.2ruoteascoppio.it, email motoclub@2ruoteascoppio.it Motoraid storico Trofeo Regionale F.M.I. Gruppo 2 a Sondrio memorial Ruggero Gianoli. M.C. Moto Storiche in Valtellina, tel. 338-7755364, 0342-510426, fax 0342510426, www.motostoricheinvaltellina.it, email arnagal@tin.it 1º raduno nazionale Vespa “Tour dei Laghi MMXI” a Ternate (VA) Vespa Club Tre Laghi, tel. 345-2493841, www.vespaclub3laghi.net, trelaghi@vespaclubditalia.it 1º Motoincontro “Lady su due ruote” a Robbio (PV) incontro riservato a tutte le donne in moto. M.C. Robbio, tel. 3420362490, www.motoclubrobbio.it, motoclub.robbio@teletu.it 8º Sottocanna in circuito a Cremona, manifestazione per moto d’epoca ASI. CAVEC (Club Amatori Veicoli Epoca Cremona), tel. 0372-530463, fax 0372-458602, www.cavec.it Racing Day - Festa deii Motori, motogiro gratuito e aperto a tutti a Vedano Olona (VA) con ospite d’onore Troy Bayliss. Per info Silvia 347-7680226, 347-5417228 - www. sgagency.it/racingday, email racingday@sgagency.it ncy.it Motorock Castle Legend a Castelletto di Branduzzo (PV) presso Motodromo, tel. 347-8250770, 333-7748778

3º Raduno interregionale “Fuori di Vespa” a Sordio (LO) Vespa Club Sordio, tel. 335-311093, www.vespaclubsordio.com, email sordiolodi@vespaclubditalia.it 4º raduno nazionale “Un ponte di frutta in Vespa per il Malawi” a Ponte San Pietro (BG) Vespa Club Ponte San Pietro, tel. 342-1043455, www.vespaclubponte.it, email pontesanpietro@vespaclubditalia.it

VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 GIUGNO

DOMENICA 12 GIUGNO 8º incontro moto storiche a Rovereto (TN) M.C. Pippo Zanini, tel. 348-4424015, 335328352, www.mc-pippozanini.it, email motoclub.pippozanini@virgilio.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 12 GIUGNO Motoincontro enogastronomico a Villotta di Chions (PN) M.C. Aquile Rosse, tel. e fax 0434-935185, email aquilerosse@motoclubfmi.it 1º Motoincontro a Peressine di Prata di Pordenone, Amici della Contrada e Motopluto, www.motopluto.com, email info@ motopluto.com

1Veneto GIOVEDÌ 9 SABATO 11 GIUGNO 11ª Motorfest Bikes and Roses a Maccacari di Gazzo Veronese Bikes and Roses, tel. 393-3641001, www.bikesandroses.com

SABATO 11 DOMENICA 12 GIUGNO 22º Motoraduno nazionale “T “Tra Pi Piave e Montello” a Crocetta del Montello (TV) manifestzione d’Eccellenza FMI. M.C. Arditi del Piave Turismo, tel. 0423-86369, 333-2365934, 331-2557466, fax 042386369, www.arditidelpiave.it, email arditipiaveturismo@motoclubfmi.it 13º Motoprosecco a Corbanese (TV) Motoprosecco Group - M.C. O. Tenni, tel. 3386287050, 348-7940845, www.motoprosecco.it, email info@motoprosecco.it

DOMENICA 12 GIUGNO Motoincontro con sfilata a Istrana (TV) M.C. Le Torri Castelfranco Veneto, tel. 0423-495173, 0423-721430, fax 042304 495173, email motoclubletorri-cfv@tiscali. 49 it 6º Motoincontro “de la Motha” a Motta di Livenza (TV) M.C. I Cavalli di Frisia, tel. 393-9713034, 0422-768639, fax 0422te 768639, http://icavallidifrisia.blogspot. 76 com, email icavallidifrisia@motoclubfmi.it co 22ª Motoconcentrazione Città delle Rose 22 a Rovigo M.C. Due Torri Rovigo, tel. e fax 0425-460096. 04 Motoraduno del festeggiamento patroM nale a San Giovanni Lupatoto (VR) M.C. Nivola, tel. 045-8205095, fax 045-6151413, email rosnapp@libero.it

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Motolandia

1Emilia Romagna VENERDÌ 10 GIUGNO 14ª Motoconcentrazione notturna a Savarna di Ravenna aperta a tutti i motociclisti. M.C. La Torre, tel. 338-3352444, email mclatorre@libero.it Motor’s Time Party a Santa Maria Codifiume (FE) aperto a tutti i tipi di moto. Per info tel. 339-3404105.

VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 GIUGNO 6º Ruotesfonde a Bellaria Igea Marina (RN) presso parco Riogrande. Info tel. 338-4459527, www.ruotesfonde.it

SABATO 11 GIUGNO 6ª edizione di “Vecchio Tassello” a San Nicolò di Rottofreno (PC), rassegna di moto cross e regolarità d’epoca fino al 1990. Per info tel. 347-4120013, 3474153594, email stefano_nach@iol.it, cubasan@libero.it.

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO

DOMENICA 12 GIUGNO Motocavalcata “Un Svà Sò” a Predappio (FC) Off Road Predappio, tel. ore pasti 3331293269 Max, 392-1970304 Gatto, email motocavalcataunsvaso@libero.it Tiramolandia a Dodici Morelli (FE) manifestazione di beneficenza con motoraduno. Info tel. 340-5298024, www.tiramolandia.it

1Toscana VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 GIUGNO 8º Motoincontro Allodola in loc. Mandri – Londa (FI) M.C. Allodola, tel. 335-336355, 338-5916384, fax 055-8325309, www.motocluballodola.com, email info@motocluballodola.com motosprint

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Mototour dell’amicizia in ricordo di “Beatrice Bossini e Isaac Beoni” a Bibbiena e San Giovanni Valdarno (AR) M.C. Castelli del Casentino, tel. 338-3652094, www. mccastellidelcasentino.com, email mccastellidelcasentino@gmail.com. Bibbiena, tel. 335-7685101, www.beatricebossini.it Rievocazione della Coppa del Re ad Arezzo, manifestazione per moto d’epoca ASI. Il Saracino Club Automoto Epoca, tel. 333 4984880, fax 0575-259399, www.saracinoclub.it, email info@saracinoclub.it Raduno nazionale Vespa “Vagabondando da Empoli a Gambassi” Vespa Club Gambassi Terme, tel. 331-5662729, 3396960942, www.vespaclubgambassi.it, email presidenza@vespaclubgambassi.it

1Marche VENERDÌ 10 - SABATO 11 GIUGNO Old Wheels Bikers Event a Tolentino (MC) aperto a tutti i tipi di moto. Per info tel. 349-4056859, 349-7174695, email hdic. marche@alice.it 7º motoraduno e Rock fest a Furlo (PU) presso Parco Le Querce. M.C. Falchi del Furlo, tel. 338-6223772, 340-4909674, 338-2660593, email falchidelfurlo@gmail. com

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO 9ª Motoconcentrazione nazionale del Conero a Camerano (AN) manifestazione FMI d’Eccellenza. M.C. Occhio del Gallo, tel. 329-1785175, 333-8607135, fax 1782717138, www.occhiodelgallo.it, email info@occhiodelgallo.it Raduno internazionale Moto Guzzi a San Benedetto del Tronto (AP) M.C. Aquile Millenarie, tel. 340-8334871, 0735-86967 Guido Ranalli, www.aquilemillenarie.it, email info@aquilemillenarie.it Nippoday 2011 a Fermo, raduno moto giapponesi degli anni ‘70. Per info e prenotazioni: 329-0515890 www.nippoday.it, email nippoday@alice.it,

DOMENICA 12 GIUGNO Raduno regionale Vespa Città di Amandola (FM) Vespa Club Gli Angeli dei Sibillini, tel. 360-598778, email luca.mandozzi@ virgilio.it

1Umbria SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO Motoincontroberoide 2011 a Beroide Spoleto (PG) Info tel. 348-5191553, 3384582908, email motoincontroberoide@ libero.it 4º Motoamicizia a Umbertide (PG) centro storico. Associazione Motociclisti non Agitati, tel. 348-0463541, 335-7143636, 3921011024, www.nonagitati.org, email patrizia.tocci@email.it, info@nonagitati.org

DOMENICA 12 GIUGNO Enduriadi 2011 a Pian di San Martino - Todi (PG) manifestazione non competitiva. M.C. Aquile del Tevere, tel. 339-2254725, 335-7456307, email aquiledeltevere@motoclubfmi.it

1Lazio DOMENICA 12 GIUGNO Motoraduno a Ferentino (FR) M.C. Ferentino, tel. 333-2139689, 0775-246103, fax

0775-246103, www.motoclubferentino.it, email massimodatti@libero.it 1º motoraduno Città di Sabaudia (LT) e 1ª Motobenedizione Del Circeo Motoclub Gladiators, tel. 349-5468307, 3289263199, 328-4238076. 10º Motosisma a Cantalice (RI) motocavalcata non competitiva per moto da fuoristrada. M.C. Terremoto e Team Enduro Rieti, tel. 335-6882255, 333-2917748, 3471802017, www.motosisma.it

go (CS) auto, moto, ricambi e accessori d’epoca. Passione Retrò, tel. 349-5591344, 0984-838931 anche fax, www.passioneretro.it, email info@passioneretro.it

1Abruzzo

DOMENICA 12 GIUGNO

DOMENICA 12 GIUGNO Motoincontro “7ª Passeggiata Castellina” a Castel Frentano (CH) M.C. Ruote Libere, tel. 338-9442674, email c.amoroso67@alice.it Raduno nazionale Vespa “ai piedi della Maiella” a Guardiagrele (CH) Vespa Club Il Gigante, tel. 328-1260868, 0861-592282, email ilgigante@vespaclubditalia.it

1Molise DOMENICA 12 GIUGNO 12º Motoraduno nazionale Città di Riccia (CB) M.C. Riccia, tel. 393-3376872, www.fmimolise.it

1Campania a VENERDÌ 10 - DOMENICA 12 GIUGNO 2º Moto Meeting dell’Amicizia a Salerno ACSI Salerno, info tel. 339-7415060, 0896307074, email acsisalerno@tiscali.it

SABATO 11 GIUGNO 6ª Wild Normans Fest a Falciano del Massico (CE) motoraduno aperto a tutti i tipi di moto, per info tel. 347-0759470, 3381892511, email wildnormans@libero.it

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO Motoraduno nazionale a San Cipriano d’Aversa (CE) M.C. I Falchi Rossi, tel. 0818924825, 337-865817, 368-3532937, email ifalchirossi@motoclubfmi.it Motoincontro a Salerno M.C. Delle Ceramiche, tel. 347-7221690, 338-2790285, fax 089-793604, email delleceramiche@ motoclubfmi.it 2º motoraduno Black Vipers a Torre del Greco (NA) aperto a tutte le moto. Per info tel. 333-4143839, 333-1306680.

DOMENICA 12 GIUGNO Motoraduno storico nazionale per moto d’epoca a Eboli (SA) M.C. Tirseni, tel. e fax 0828-364878, email tirseni@motoclubfmi.it

1Calabria SABATO 11 GIUGNO S 3º Raduno Vespa e Lambretta a S. Anto tonio a Lamezia Terme (CZ) M.C. Scoote ter d’Epoca, tel. 368-7028669, fax 096846 461619, www.scooterdepocalamezia.it, em email scooterdepoca@motoclubfmi.it

SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO S 8º Motoraduno nazionale “Città di Morm manno” a Cida Pantano-Lago (CS), man nifestazione FMI d’eccellenza. M.C. Bikers M Mormanno, tel. 388-3440476, 360-856177, 328-2241999, fax 0981-80506, www.motoclubbikersmormanno.com, email info@ motoclubbikersmormanno.com Passione Retrò - 1ª Mostra Scambio del Regno delle due Sicilie a Montalto Uffu-

DOMENICA 12 GIUGNO 2º raduno nazionale Vespa Città di Pizzo Calabro (VV) Vespa Club Pizzo, tel. 3288111202, email pasmon17@libero.it

1Puglia Motoincontro a Bitritto (BA) M.C. Miglia Pazze, tel. 349-7508406, email migliapazze@libero.it Motoraduno d’epoca “Squadra Rialzo” a Monteroni di Lecce M.C. Valle della Cupa, tel. e fax 0832-323435, email v.cappello@ regione.puglia.it 3º raduno nazionale Vespa Città di Cerignola (FG) Vespa Club Cerignola, el. 3281850171, www.cerignolainvespa.it, email ccerignola@vespaclubditalia.it

1Basilicata SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO S 1 Motoraduno interregionale Città di 1º S Sant’Arcangelo (PZ) M.C. Lucania Wolves, te tel. e fax 0973-612017, www.lucania-wolvves.it, email roccopesce@lucania-wolves.it

SABATO 11 - SABATO 18 GIUGNO S M Motoraduno nazionale Autoferrotranvvieri a Marina di Nova Siri (MT) Motoclub Autoferrotranvieri, tel. 339-4605162, www. motoclub-atm.it, email info@motoclubatm.it

1Sicilia SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO Road Adventure In The Night a Catania Motociclisti Sicilia Orientale Muvemuni, tel. 095-531228, www.muvemuni.forumativo. com, email muvemuniragazzi@gmail.com

DOMENICA 12 GIUGNO Mototour Estremo Sud In Bike a Pachino (SR) M.C. Pachino in sella, tel. 3207180392, www.pachinoinsella.com 3º motoraduno d’epoca “22 Vintage Day” a Scordia (CT) Ass. Cluturale 22 Vintage, tel. 328-6560205, www.22vintage. jimdo.com, email gaetanotodero@hotmail.com 1º motoincontro Bikes and Friends a Nunziata di Mascali (CT) Guzzi Club Aquile dello Jonio, tel. 347-7206956, 3476126297, 328-8975711, www.aquiledellojonio.it

1Sardegna SABATO 11 - DOMENICA 12 GIUGNO 6º Motoraduno del Fiore Sardo - 1º nazionale - a Gavoi (NU) M.C. Gavoi, tel. 3478813225, 349-3613910, fax 0784-53284, email france.lavra@tiscali.it Motoincontro dei Vent’Anni ad Assemini (CA) M.C. Speed Assemini, tel. 070940251, 338-9966478, www.motoclubspeed.it, email info@motoclubspeed.it

DOMENICA 12 GIUGNO 6º Motoraduno regionale a Mogoro (OR) M.C. Su Nuraxi Mogoro, tel. 347-7463135, 0783-991855, www.motoclubsunuraxi. com, email info@motoclubsunuraxi.com Motoraduno d’epoca Gruppo 1 a Bolotana (NU) M.C. Bolotana, tel. 347-4365451, fax 0785-42312, www.motoclubolotana.it, email rpisanu74@vodafone.it

CHE BELLO ANDARE IN GIRO PER I COLLI BOLOGNESI Il gusto di un evento all’insegna della passione, con lo zampino della Ducati ma aperto a tutti BRAVI, bravi, bravi. Almeno tre volte bravi. Davvero. Sono sempre così contento quando un “brand” importante del nostro settore, magari uno di quelli talmente attenti alla comunicazione da finire col parlare spesso in neolingua orwelliana, sposa convinto un “concept” e crea un magnifico “riding event” tra le colline, qualcosa di memorabile che sia un po’ “fashion” e un po’ “passion”, magari anche un pizzico “challenge”, ma soprattutto molto “cool” e dove trovino pure spazio “experience” straordinarie, accoglienti “hospitality”, informali “catering” e mitiche “scrambler” con “look” anni ’70. Queste ultime intervenute sul serio in massa, come la carica dei 600 (anzi, delle 350), sebbene ammetto di non aver poi verificato la resa chiappe dei rispettivi proprietari al termine dei due giorni del “riding event” in questione. Non so se ho usato il linguaggio giusto, sapete bene che il “lifestyle marketing” non è esattamente il pane-mortadella-e-lambrusco col quale mi sono svezzato motociclisticamente negli ultimi setto-otto lustri. Chiedo venia. MA PARLIAMO ora del bellissimo giro in moto organizzato da un vero plotone di fuoco, composto da Provincia di Bologna, Società Turismo Area Imolese, Ducati Motor Holding e pure l’Autodromo di Imola che ci ha messo uno zampino birichino: “Passione in moto nelle terre di Bologna”. Evento stradale tutt’altro che di plastica, dedicato ai motociclisti, volto a far conoscere a fondo l’Appennino bolognese, il suo territorio, le sue tradizioni gastronomiche. Dove, senza tanti giri di parole marketing, dico subito che chi non è venuto, e poteva farlo, è stato poco furbo a rinunciare. Dunque, bravi innanzitutto gli organizzatori per l’idea, aperta a tutti indistintamente, senza steccati di casta, marchio o tipo di moto. Ed infatti dentro c’ho visto tutto e l’opposto di tutto. Con non uno, ma ben quattro diversi itinerari, di varie lunghezze e difficoltà, spalmati con “passion” sulle colline bolognesi e pensati per far gustare a tutti il piacere vivo delle due ruote. Anche se le guide con le pettorine in qualche punto si sono impegnate a rendere l’escursione più una processione che una sana smanettata. Grazie poi agli amici della Ducati per avermi fornito nell’occasione, pronta all’uso, una Monster 1100 Evo nata perfetta per queste curve, con cui mi sono infatti trastullato circa settecento chilometri di consistente

A IMOLA È STATO CELEBRATO IL RITORNO IN PATRIA DI PAOLO PIROZZI (CHE NELLA FOTO GUIDA IL “CORTEO” IN PISTA), DOPO UN ANNO IN GIRO PER IL MONDO IN SELLA A UNA DUCATI MULTISTRADA.

goduria. Facendomi stampare un tale sorriso dentro il casco da non farmi accorgere quasi della quantità di insetti ammazzati, dello sforzo sulle braccia caricate, dello scivolamento delle parti basse verso il serbatoio e dell’effetto griglia di forno che saliva dal motore ad ogni sosta. Effetto sufficiente, credo, per rendere gli attributi maschili uova sode durante gli usi agostani in città. Bravi infine ai pluricampioni Superbike ed al loro presidentissimo Gabriele Del Torchio, presente per l’occasione, per aver supportato con entusiasmo il giramondo napoletano Paolo Pirozzi - transfuga da un anno in sella a una Multistrada chiamata Lidia festeggiandone il ritorno a Imola con più enfasi di quanto si fosse fatto a Mosca, a suo tempo, con l’astronauta Yuri Gagarin, primo uomo nello spazio. Anche se l’amico, coccolatissimo, si è mostrato incapace di articolare un discorso più consistente di quello d’un tronista da salotti della De Filippi. Ma questo, ahimé, temo sia il nuovo corso della passione Desmo made in Facebook.

di Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it

14º Motoincontro a Vigarano Pieve (FE) M.C. La Diamantina, tel. 346-9897576, 05 0532-436097, www.ladiam mantina.it, email info@ladiam mantina.it 10 Mototigella a Carpi 10ª (M presso crossodromo. (MO) M Sport Uisp Carpi, info M.C. te tel. 347-3621977 Carlo, w www.mototigella.it, email ccarlo@mototigella.it 1 17º Biker Bikini Benefit a Cesenatico (FC) presso C Cafè degli Artisti. Info tel. 0547-673287, fax 0547673288, www.bikerbikinibenefit.it, email info@ i i cesenaticoturismo.com 9º Sidecar Foto Rally a Rimini Museo Nazionale del Motociclo, el. 0541-731096, 347-1844267, fax 0541-633287, www.museomotociclo.it, email info@museomotociclo.it Motoraduno “Birra e salsiccia” a Castell’Arquato (PC) M.C. Motofuria, tel. 388-3668901, email marco.corsini159@ virgilio.it

DOMENICA 12 GIUGNO

via col vento

Motoincontro di Sant’Antonio a Saletto di Vigodarzere (PD) M.C. Serenissimo, tel. 049-706452, fax 049-8873847, email serenissimo@motoclubfmi.it Motoralliepompone a dalla Valsugana alla Val Badia M.C. Pompone, tel. 042353250, 0423-538933, fax 0423-538933, www.pompone.com, email club@pompone.com 3º Motoincontro CCMotordays “In moto per non dimenticare i Bambini” all’Autodromo di Adria (RO) CCMotorday sezione Rovigo, tel. 331-3646516, email sezrovigo@ccmotorday.it

motosprint

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