POSTER DA COLLEZIONE Le 100 vittorie di Valentino Rossi
26 30 giugno 6 luglio 2009 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1629
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SBK DONINGTON Brutta botta per Haga. Spies è a 14 punti
Valentino Rossi Yamaha M1 2009
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Inoltre su questi modelli è stato adottato il sistema dell’albero di trasmissione disassato che, in combinazione con un gruppo motore ridisegnato, contribuisce a rendere questa nuova generazione di motori, ed in particolare il DF90, i fuoribordo più piccoli e leggeri della loro classe, con una riduzione del peso fino al 18% (DF90).
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Sommari ommariO O 26.2009 LE UNICHE SUPERSPORT CON QUALCOSA IN PIÙ.
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MotoGP GP Olanda, commenti, foto, pagelle dai nostri inviati ad Assen GP Olanda 250 GP Olanda 125 Superbike Europa a Donington Mondiale supersport Velocità Coppa FIM Stock 1000 Trofeo del Mediterraneo
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Agguato al parcheggio
IO LA PENSO COSÌ MAX, PROVA A VINCERE!
Motociclisti multati alla superbike di Misano
DOPO UN VIAGGIO di circa 300 km, mi sono recato al circuito di Misano, in compagnia di mia moglie, per partecipare all’incontro del giovedì, con i piloti della categoria superbike. Purtroppo a causa di qualche disguido, siamo arrivati al circuito verso le 15, allora quando siamo stati all’ingresso del circuito ci siamo affrettati a parcheggiare, il nostro Majesty 250 dove c’erano già parcheggiate altre moto, sopra un marciapiedi, comunque molto largo. Prima di abbandonare lo scooter mi sono preoccupato di verificare che il nostro mezzo non intralciasse il passaggio dei pedoni, ma soprattutto il passaggio delle carrozzine. Oltre a questo un addetto all’ingresso del circuito ci ha confermato che non c’era nessun problema a parcheggiare lo scooter in quel punto. Dopo aver finito di verificare questi accorgimenti, ci siamo spostati di fretta e furia all’interno del circuito e lì, è iniziato il tour nel paese delle meraviglie per ogni ottimo appassionato che si rispetti. Dopo qualche ora che eravamo all’inter-
no, tra gli autografi dei campioni e i bolidi dei sogni, un microfono, verso le 17,30, annuncia che all’esterno del circuito c’erano da spostare delle moto e delle automobili, perché la polizia locale stava effettuando delle multe. Mia moglie, non molto tranquilla di questa cosa, è uscita a controllare la situazione e quando è stata allo scooter ha trovato una bella multa compilata verso le 17 della somma di 78 euro. Guardandosi intorno ha visto che non eravamo gli unici, ma alla fine c’erano circa 130 motociclisti multati (forse anche più), che non riuscendo a trovare un parcheggio aperto come nel nostro caso hanno parcheggiato in prossimità dell’entrata del circuito dove anche a loro l’addetto all’ingresso del circuito indicava di sistemare i mezzi senza problemi, bastava solo che fossero da una parte. Una volta fuori tutti, noi insieme agli altri, abbiamo chiesto delle spiegazioni agli agenti, perché ci sembrava fosse una cosa organizzata, per fregare noi appassionati e allora abbiamo fatto convocare il capitano della polizia locale. Questi
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UN OSTACOLO AI PEDONI? ECCO COME ERANO PARCHEGGIATE LE MOTO NEI DINTORNI DELLA PISTA DI MISANO IL GIOVEDÌ PRIMA DELLA GARA. A QUALCUNO DAVANO FASTIDIO E DOVEVANO ESSERE MULTATE!
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CARO Max Biaggi, ti abbiamo amato, osannato e supportato. Ti abbiamo preferito a Rossi quando sarebbe stato facile essere dalla sua parte. Ti abbiamo compreso in tutti i tuoi guai e in tutti i tuoi problemi. Abbiamo tifato per te anche quando per un anno non hai corso caldeggiando, sostenendo e pregando per il tuo ritorno. Ci siamo spostati in massa a seguire la SBK. Ci siamo esaltati (e anche un po’ illusi) sulla tua Suzuki (ma era il tuo primo campionato in SBK). Ti abbiamo seguito (e ci siamo anche un po’ illusi) anche sulla Ducati dell’onesto Team Borciani (ma la moto non era ufficiale, il team piccolo etc etc). Qualcuno non ti ha voluto sulla Ducati ufficiale ma noi abbiamo continuato a volerti bene, avremmo tifato te anche se avessi corso su un cinquantino coreano. Adesso che hai una situazione economica invidiabile, un team di professionisti esperti e a te graditi (e che parlano italiano), una condizione psicologica serena (una splendida compagna e un figlioletto in arrivo), dei commentatori alla tv che ti rispettano e ti danno lo spazio che meriti. Infine hai la nostra assicurazione e il nostro sostegno incondizionato fino a fine carriera ed oltre… insomma: per cortesia, vuoi provare a vincere qualche gara? Con affetto e stima Peppino Crea Roma
Per ottenere le performance migliori occorre scegliere le tecnologie migliori. Per questo Polini dedica ai possessori di scooter 50 cc un concentrato di vera sportività, a cominciare dal nome. Parliamo di , un kit completo di variatore, rulli, molla di contrasto ed EVO-SLIDER, capace di rendere più grintoso e reattivo il temperamento del tuo scooter di serie, mantenendo al tempo stesso sicurezza e affidabilità. Per il tuo desiderio di prestazioni è davvero competitivo, anche nel prezzo.
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l’unica cosa che ci ha potuto dire è che ha dovuto multarci, perché un cittadino si era lamentato (non si sa bene di cosa). A questo punto visto che il capitano non poteva farci nulla, certi di noi l’indomani mattina si sono recati dal sindaco, alcuni hanno telefonato dal proprio paese, ma nessuno è riuscito a raggiungere una conclusione favorevole. Consapevole che non bisognerebbe parcheggiare sui marciapiedi (dove non previsto), pagherò la mia multa, perché la legge va rispettata. Mi rimane solo una certa amarezza perché in certi casi e in questi momenti, che di denaro non ne gira molto non sarebbe male se qualche volta fossero più indulgenti. Volevo inoltre aggiungere che la mia lamentela non è riferita alla polizia che compie il suo lavoro giustamente ma a quelle persone che tentano di fregarci. Alvaro Castiglione d. S. (MN) QUESTO è lo striminzito articolo sul giornale di oggi: “Rimini, 19 giugno 2009. Raffica di proteste fra i motociclisti che si sono recati all’autodromo di Misano, per il mondiale di Superbike. Sono state circa 130 le contravvenzioni emesse ieri...” Sono uno di questi multati. sono di Ravenna e frequento il circuito di Misano da circa 20 anni ma una cosa come questa non me la sarei mai aspettata, vorrei sapere quando ci sarà un po’ di buon senso da parte delle forze dell’ordine ma anche da parte di persone che contano... si perché la causa di tutto è di un “pezzo da 90” che ha potere nella zona, cosa confermata dai Vigili Urbani sul posto ma che con la scusa della privacy non si sognano neanche di nominare, non li biasimo per questo, comunque è una vergogna che chi gestisce il circuito permetta questo visto che siamo noi motociclisti e a volte non solo, a portargli la “grana” o forse c’è
Grazie Vale, ci voleva un sorpasso come quello per sostituire nella mia polverosa memoria l’entrata di Schwantz su Rainey al Motodrom nel 1991! Rolando Bevilacqua, Sovico (MI)
anche il loro zampino? Sono disoccupato da più di due mesi e con la scusa che l’ingresso era gratis mi sono recato là portandomi dietro mio figlio per la prima volta a fargli vedere l’ambiente della SBK, certo che questa vicenda non gli ha fatto bella impressione, ora mi vedrò la gara alla TV pagando il biglietto d’ingresso, perché 78 euro; di multa è quasi il prezzo dell’ingresso al circuito. La foto che vi mando documenta le condizioni sul posto... veramente ridicolo. Gianfranco Ravenna
NON È PROPRIO questa la calda accoglienza romagnola che dovrebbe trovare gli appassionati di moto a Misano e la foto inviata dal nostro lettore prova quanto ingiuste siano state le multe comminate. Misano riceve grandi vantaggi economici dalla presenza di tanti motociclisti e sarebbe giusto che il Comune si preoccupasse di più della loro accoglienza, predisponendo parcheggi dedicati alle moto in numero sufficiente proteggendoli con i suo vigili dai ladri, invece di punire chi non ha trovato un posto dove parcheggiare.
In due sul motorino: legge e consigli VI SCRIVO per un problemino capitato a mio figlio che ha 14 anni. I vigili di Lugo lo hanno fermato mentre trasportava un passeggero . Nella contravvenzione i vigili hanno scritto che la madre “in qualità di esercente la potestà genitoriale consentiva che il figlio minore... circolasse con il suddetto ciclomotore trasportando un passeggero minorenne” ciò non corrisponde al vero in quanto noi entrambi genitori non abbiamo mai consentito che lui caricasse qualcuno sulla moto. Inoltre gli hanno sequestrato la moto per un periodo di 90 giorni invece dei 60 previsti dalla legge. Cosa mi consigliate di fare? lettera firmata Risponde l’avvocato Sandro Callegaro QUELLA della confisca del veicolo è evidentemente una delle conseguenze, derivanti dalle violazioni stradali con correlata sanzione amministrativa accessoria, che provocano maggior interesse nel mondo dei guidatori. E se ciò è senza dubbio dovuto alle conseguenze che una simile sanzione può provocare nella vita quotidiana di ognuno di noi, in parte tale fatto è evidentemente addebitabile alle recenti riforme che ne hanno esteso a dismisura l’ambito di applicazione. Sin d’ora anticipo che il quesito posto, seppur riconnesso ad un errore commesso nell’applicazione della disciplina codicistica ed al di là della risoluzione del caso concreto, offre certamente la possibilità di compiere delle valutazioni che, forse, non appariranno prima facie strettamente giuridiche, ma che spero possano essere uno spunto di riflessione, che personalmente reputo necessario. Rispondendo, anzitutto, a quanto chiesto circa i rimedi pos-
sibili al caso concreto, e sperando di aver ben compreso la questione, è importante partire dal dato oggettivo rappresentato dal fatto che l’art. 170 del Codice della Strada stabilisce espressamente al comma 2° che “Sui ciclomotori è vietato il trasporto di altre persone oltre al conducente, salvo che il posto per il passeggero sia espressamente indicato nel certificato di circolazione e che il conducente abbia un’età superiore a diciotto anni”. Pertanto, a prescindere da quanto riportato nel verbale in esame, e nulla rilevando le affermazioni rese in tale sede dal minore circa possibili conseguenze sui genitori, la condizione di minore età del conducente, sorpreso alla guida di un ciclomotore nell’intento di trasportare con sé un passeggero, è necessaria e sufficiente affinché incorra nella sanzione prevista dal comma 7° del medesimo articolo che stabilisce che “Alle violazioni previste dal comma 1 e, se commesse da conducente minorenne, dal comma 2, alla sanzione pecuniaria amministrativa consegue il fermo amministrativo del veicolo per sessanta giorni, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI; quando, nel corso di un biennio, con un ciclomotore o un motociclo sia stata commessa, per almeno due volte, una delle violazioni previste dai commi 1 e 2, il fermo amministrativo del veicolo è disposto per novanta giorni.”. Appare del tutto evidente che, salvo il caso in cui, per improbabile dimenticanza, il lettore non abbia considerato l’ipotesi prevista all’ultimo punto del comma 7° e cioè della reiterazione della medesima infrazione per la terza volta negli ultimi due anni, una sanzione che preveda oltre il massimo stabilito di 60 giorni la durata della confisca sia del tutto
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in Breve illegittima e pertanto possibile oggetto di ricorso. In particolare avverso il provvedimento di fermo amministrativo del veicolo è ammesso ricorso al prefetto del luogo della commessa violazione, da presentarsi all’ufficio o comando cui appartiene l’organo accertatore ovvero da inviarsi agli stessi con raccomandata con ricevuta di ritorno, nel termine di sessanta giorni dalla contestazione o dalla notificazione, qualora non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta nei casi in cui è consentito. Qualora il ricorso, il cui solo deposito non comporta ovviamente la sospensione dell’esecuzione della sanzione, dovesse essere correttamente depositato nel termine, l’accoglimento avrebbe come effetto l’emissione di un’ordinanza che certo non estinguerebbe del tutto la sanzione accessoria, con conseguente restituzione del veicolo, ma che ridurrebbe a sessanta, come stabilito per legge, la durata della sanzione amministrativa. Quale ultima considerazione pratica è però doveroso sottolineare il fatto che i tempi della Giustizia italiana, come noto particolarmente significativi soprattutto in centri abitati di medie e grandi dimensioni, sono purtroppo spesso tali da vanificare ricorsi di questo genere, con ordinanze che vengono emesse ben oltre il termine degli effetti della sanzione.
Fatte queste basilari osservazioni, riterrei però opportuno compiere alcune osservazioni che, come anticipato, potranno sembrare distanti dal ruolo di difensore, ma che reputo comunque doverose soprattutto con riferimento ai tempi correnti. Le riforme del Codice della strada, in particolare l’ampliamento dell’ambito di applicazione della confisca amministrativa, al di là dei paventati profili di incostituzionalità della normativa ancora tutti da dimostrare, sono certamente uno dei nodi dolenti per la vasta categoria dei guidatori italiani, se non altro perché spesso esigenze lavorative o comunque quotidiane, sono colte da un provvedimento che stravolge fortemente l’organizzazione della propria esistenza, creando non pochi disagi. Per questo motivo, la previsione di una confisca a fronte del non avere il libero uso delle braccia, delle mani o delle gambe, dell’essere seduti in maniera scorretta o, ancora, di un trasporto di oggetti non solidamente assicurati è stato accolto come un irrigidimento eccessivo dalla maggioranza dei cittadini italiani. Tuttavia, pur comprendendo le obiezioni formulate e, nel caso in esame le necessità che possono spingere ad un ricorso volto ad ottenere legittimamente la riduzione della durata della sanzione, credo sia importante un’ulteriore riflessione, dovuta soprattutto al
Stagione bruciata? UN INCORAGGIAMENTO speciale al mio amico Francesco Ciacci pilota del team Byrt Racing protagonista della sfortunata disavventura durante le prove della classe Superstock 1000 a Vallelunga. Dopo una semplice scivolata il contatto con le barriere in gomma ha provocato un incendio evitabilissimo se solo la moto fosse stata spostata in tempo. Risultato: moto e (spero di no) stagione in fiamme. Non voglio polemizzare con i soccorritori ma sappiamo tutti quanto sia difficile sopravvivere in questo bel campionato e quanto sia difficile per i piloti imporsi quando il talento non basta ma sono i budget a fare la differenza. Sergio Zaccaria Amendolara (CS)
fatto che in questo caso specifico il soggetto nei confronti del quale operano gli effetti della sanzione è un minore. Ebbene, come noto la partecipazione alla circolazione stradale è, nelle prime fasi di vita un momento molto importante lungo la strada della propria libertà individuale, poiché consente, più di tante altre cose, la possibilità di affrancarsi un poco dall’ausilio dei genitori, di avere in mano in modo differente il proprio tempo libero e, in buona sostanza, di avviarsi verso una maggiore autonomia. Ma al tempo stesso, ed è questo il punto, tale momento rappresenta per molti ragazzi uno dei primi confronti con le proprie responsabilità, con un sistema che forse addirittura in modo più incisivo della scuola, richiede rispetto e sanziona le violazioni delle proprie regole. In questo senso un corretto approccio alla circolazione stradale è certamente essenziale, potendo porsi come base sui cui intavolare la futura vita sociale dell’individuo. È infatti importante tenere presente che il numero di incidenti giornalieri nel nostro paese è oltremodo elevato e che se quanto prima non ci si renderà conto dell’importanza di interiorizzare il pieno rispetto delle regole, anche di quelle stradali, il numero di oltre 650 incidenti giornalieri, diventerà una consuetudine destinata ad aumentare, anziché un triste ricordo. È in quest’ottica, che svestendo i panni del difensore che mi sono propri, quasi mi sentirei di proporre a chi ha la potestà sul ragazzo di non cercare di ricorre contro una sanzione in parte illegittima, ma piuttosto di impartire una lezione di legalità, una volta tanto anche oltre il rispetto delle norme, così che tale episodio possa rimanere impresso nella mente di un giovane cittadino, che magari pur non apprezzando nel presente, potrà trarne beneficio nel proprio futuro.
TOTO SBK: NON C’È CLASSIFICA GENERALE Vorrei sapere se, visto che siamo al “giro di boa” del Toto Superbike, potreste pubblicare su una classifica generale, giusto per vedere come siamo messi a punteggio noi assidui “giocatori” . Fabio Tombari
Non è possibile soddisfare la sua richiesta: questa classifica non è stata elaborata. DIFENDO SIMONCELLI CONTRO I FALSI TIFOSI Siamo arrivati al punto di offendere i piloti: mi riferisco allo striscione creato da “tifosi” se si possono chiamare tifosi (avevano una bottiglia di vino in mano erano ubriachi di sicuro, pagina 51 di motosprint 24). Siamo ai livelli del calcio! Da buon italiano difendo il grande Marco Simoncelli, forza Marco e fagli vedere come si fa ad andare in moto. Alessandro Salmi - Ferrara PERCHÉ LOCATELLI NON PASSA IN MOTOGP? Colgo il fatto del salto che ha fatto Gabor Talmacsi in MotoGP nel Team Scot con la Honda clienti. Perché un pilota di esperienza come Roberto Locatelli non fa il grande salto nella classe regina e lascia la 250? Una possibilità potrebbe essere un team con super Sic. Mattia FORZA VALE! CONTINUIAMO LA FESTA Ogni promessa è debito! Abbiamo avuto la fortuna d’incontrare il grande Vale di persona, abbiamo scambiato due chiacchiere, e ci ha salutato dicendoci di tifare sempre per lui, e che ci saremmo visti alla tele. Noi ci siamo a festeggiare, adesso tocca a te a continuare la festa! Forza Vale Carlo e Jarno - Modena
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di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it
La fasatura variabile COME mai nessuno ha ancora pensato ad adottare nella MotoGP o nella Superbike (mi riferisco in particolare a BMW) una distribuzione a fasatura variabile? Non credo che sia la complessità meccanica a impedire l’uso di questa tecnologia, infatti il Desmo, che quanto a complessità ne ha da vendere, non procura particolari problemi, anzi. È forse l’elettronica a rendere superflua l’adozione della fasatura variabile? Fabio Avossa Napoli
PER PRIMA cosa ritengo opportuno sottolineare che l’elettronica in questo caso non c’entra nulla. Se a un determinato regime la miscela aria-carburante ha la dosatura più favorevole e se la FASATURA D’ACCENSIONE è quella più vantaggiosa ai fini delle prestazioni, non c’è modo di aumentare la potenza che il motore eroga. Se questi due parametri sono ottimizzati in ottica prestazionale a tutti i regimi, non è pos-
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Perché è poco diffusa nelle moto? sibile incrementare la coppia (e quindi la potenza) in qualche zona del campo di utilizzazione facendo ricorso all’elettronica. Quest’ultima può essere invece impiegata per ridurre le prestazioni, ovvero per “modulare” l’erogazione in certe zone del campo stesso, cioè in determinate condizioni di utilizzo. Occorre dire subito che nelle moto di serie la dosatura della miscela e la fasatura di accensione sono ottimizzate ai fini del contenimento delle emissioni acustiche e di scarico, in buona parte del campo. Se si ottiene un
Pirelli Diablo Rosso. Le emozioni non dovrebbero avere limiti.
Dosatura È il rapporto tra la massa d’aria e quella di carburante della miscela combustibile fornita al motore
miglioramento agendo sulla stico (dove essa abbonda) già la centralina è perché si riducono utilizzerebbero da tempo a questo delle limitazioni e non perché si fine. Non è così e si impiegano, migliora qualcosa che già era invece, sistemi di aspirazione a ottimizzato sotto l’aspetto pre- geometria variabile, oppure sistemi di distribuzione a fasatura vastazionale! Mi spiego meglio: se a un riabile. Il fatto che di spazio sotto il determinato regime il motore è cofano ce ne sia in abbondanza e già alimentato con una miscela che i regimi di rotazione non siano aria-carburante avente dosatu- tanto elevati facilita l’impiego di ra tale da fornire la potenza più entrambe le soluzioni. In campo moto tutto è più esaelevata e se lo stesso vale per l’anticipo di accensione, come è sperato e secondo molti tecnici, di possibile fargli erogare più caval- distribuzioni a fasatura variabile li? L’elettronica agisce su questi non ce ne è bisogno. Se proprio si due parametri e se essi sono già vuole che il motore abbia più quelli più vantaggiosi, non può fa- “schiena” ai medi regimi, basta adottare sistemi di aspirazione re nient’altro. C’è anche da dire che se l’elet- con trombette di lunghezza variatronica potesse davvero cambiare l’andamento delle curve di coppia e di poPerché la combustione abbia modo di svolgersi tenza, nel senso nel modo più vantaggioso, la scintilla deve di “riempirle” scoccare con un certo anticipo rispetto al punto maggiormente morto superiore. La fasatura è costituita, ai bassi e medi appunto, da tale anticipo, espresso regimi, in camin gradi di rotazione dell’albero. po automobili-
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V4 V-TECH IL PROPULSORE DELLA HONDA VFR È DOTATO DELLA DISTRIBUZIONE A FASATURA VARIABILE.
ciclistici. E sembra pure che abbia preso in seria considerazione la cosa. Staremo a vedere… Anche la Yamaha, due o tre anni fa, ha depositato un interessante brevetto relativo a una distribuzione del genere (un po’ macchinosa, per la verità, ma senz’altro interessante). Insomma, non è che i tecnici non ci stiano pensando. Ho visto di persona qualcosa del genere qualche mese fa; si trattava di una distribuzione, molto razionale, destinata a un prototipo. La testa era singola e quindi si trattava di un monocilindrico o di un bicilindrico a V. Per quanto mi riguarda, mi è sempre piaciuta la soluzione studiata a suo tempo
dal professor Titolo e provata anche dalla Ferrari, con camme troncoconiche a geometria complessa, alberi a camme spostabili assialmente e punterie a bicchiere con pattino basculante, che consente di variare tanto la fasatura quanto l’alzata e che non prevede l’impiego di bilancieri o di leve intermedie. Gli attuali motori policilindrici sportivi, però, hanno punterie leggerissime e in questo modo le masse in moto alterno aumenterebbero in misura non trascurabile. Dunque, il riempimento della curva si otterrebbe rinunciando a qualcosa in termini di potenza massima. A meno che, impiegan-
do delle molle pneumatiche… Per concludere, si potrebbe fare una ulteriore considerazione. Le auto di serie impiegano diffusamente i sistemi di distribuzione a fasatura variabile, realizzati con vari schemi. I motori di Formula Uno, però, non li usano, in quanto evidentemente non ne hanno bisogno. E i motori delle odierne pluricilindriche supersportive sono molto simili ad essi.
MOTORE A UN TEMPO VORREI SAPERNE QUALCOSA IN PIÙ SONO un ragazzo di 20 anni e mi è già capitato un paio di volte di scrivervi in merito a questo argomento. Ho comperato la “Enciclopedia tecnica della motocicletta” e in un paragrafo si parlava sinte-
ticamente del motore Fillols, detto anche motore a un tempo. Non approfondisce l’argomento e a me incuriosisce molto sapere come potrebbe essere assemblato un motore del genere, come funziona il manovellismo e perché non è stato portato avanti il progetto. Jacopo Ciabattini Milano
A FIANCO di informazioni importanti e di descrizioni dettagliate, l’autore dell’opera in questione riportava spesso, nei suoi libri, delle autentiche curiosità, senza scendere nei particolari (anche in quanto le notizie a suo tempo pubblicate sulle riviste in molti casi si limitavano a poche righe). Il motore al quale fa riferimento rientra appunto in questa categoria. Si trattava cioè della curiosa proposta, avanzata
da parte un non meglio identificato inventore, che non ha avuto alcun seguito (non c’era da dubitarne, del resto). Nel 1971 la prestigiosa Institution of Mechanical Engineers organizzò un convegno sui motori inconsueti come struttura, sistema di funzionamento, eccetera. Se ne videro delle belle, ma del motore in oggetto, nessuna traccia. Se ne è parlato una volta soltanto, ovvero quando è stato presentato (nel 1956), ed è stato anche troppo. Va anche detto che non è stato l’unico a fare, in pratica, una sola apparizione, non seguita da alcuni sviluppi, a testimonianza del fatto che una grande percentuale degli inventori non ha una adeguata preparazione a livello motoristico (se non addirittura serie lacune in fatto di fisica di base) e talvolta manca perfino di buon senso.
Tornando al motore “a un tempo” (il che è una panzana, in quanto al suo interno si svolgevano tutte e quattro le fasi di un normale motore a ciclo Otto. Avvenivano contemporaneamente, in “zone” diverse, ma allora come dovremmo definire il Wankel, nel quale mentre in una delle tre camere ha luogo l’aspirazione, nelle altre due si svolgono la compressione e lo scarico?), se ne sa quanto riportato nel libro in suo possesso. Dal quale si desume chiaramente che il rapporto di compressione non poteva essere elevato e che la forma della camera di combustione era tutt’altro che favorevole. Dunque, il rendimento di un motore siffatto, ammesso che sia mai stato costruito e messo in funzione, doveva essere assai basso. In merito alla parte meccanica, nulla è
Cilindrotoroidale A forma di toro, che come noto ha una geometria analoga a quella del classico salvagente. Un cilindro toroidale è quindi in pratica un tubo ripiegato a ciambella.
dato sapere. Certo, nelle pareti del carter (nel quale erano ricavati due CILINDRI TOROIDALI) dovevano esserci delle aperture per gli organi che collegavano i due pistoni discoidali all’albero (il che fa sorgere problemi di tenuta). Se è vero che il sonno della ragione genera mostri, in questo caso si dovrebbe poter dire che quando la fantasia si accoppia con la mancanza di una solida preparazione, il risultato è analogo: mostruosità tecniche…
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bile, come già fanno alcuni costruttori per certi loro modelli, le cui curve di erogazione sarebbero altrimenti più “appuntite”. In passato, comunque, sono state realizzate delle distribuzioni a fasatura variabile anche in campo motociclistico, da costruttori del livello di Honda, ma hanno avuto solo poche applicazioni e sono scomparse abbastanza rapidamente dalla scena. Quindi, almeno per il momento e nella maggior parte dei casi, non ve ne è realmente bisogno. Per quanto riguarda la BMW, ha una esperienza straordinaria in questo settore, come dimostrato anche dallo sviluppo, con successiva messa in produzione in campo auto, del sistema Valvetronic. Dunque, la Casa tedesca non avrebbe alcun problema a realizzare una distribuzione a fasatura variabile anche per i motori moto-
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I
C E N T A U R I
S C A T E N A N O
I
C A V A L L I .
ad Alessandro Mazzotti e Nicodemo Matturro nell’NSF100 Junior Trophy e Michael Coletti, primo nella categoria Extreme davanti ad Andrea Locatelli e Romano Fenati, tutti e tre del San Carlo Junior Team. I loro sono nomi che tra qualche anno potrebbero figurare nelle classifiche di campionati più prestigiosi… Il prossimo appuntamento è fissato per il 10, 11 e 12 luglio a Corridonia (MC).
In una pista “da grandi”, Il Sagittario di Latina, che ospita anche prove del campionato mondiale supermotard, i ragazzi dell’HIRP non si sono fatti per nulla intimidire e con le loro NSF100 hanno dato spettacolo. Su un tracciato estremamente tecnico ed insidioso, con curve in sequenza che richiedono precisione e lucidità, è arrivata la conferma dell’altissimo livello
n HIRP, Enea Bastianini del Team Jim Redman ha conquistato la sue seconda pole.
medio dei piloti del progetto della Honda Italia. Sotto gli occhi visibilmente soddisfatti degli istruttori e del personale dell’Honda Italia Racing Project, si sono messi in evidenza il Team Bob Mc Intyre, primo nella classifica a squadre, Enea Bastianini, autore anche della “pole” nella gara a squadre del Trofeo HIRP, Brian D’Onofrio, vincitore davanti
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TEAM
PILOTA
Bob Mc INTYRE
Manuel PERSEGHIN Matteo FERRARI Stefano MANZI Alessandro DELBIANCO
Jim REDMAN
Mick DOOHAN
Freddie SPENCER
Punti
TOT.
6a 5a 3a 7a
10 11 16 9
10 31 19 20
1a 12b 11a 9b
25 0 5 0
50 4 15 0
Thomas CICCO 10b Samuele CAVALIERI 10a Alfonso COPPOLA 4a Lorenzo DALLA PORTA 9a
0 6 13 1
0 6 29 8
Enea BASTIANINI Christian FISCETTA Alessandro ZACCONE Mario BORTOLOZZO
Gianluca ZIMBONE Gianluca TRANCHINA Riccardo CARUSO Axel BASSANI
Pos.
1b 8a 11b 3b
9 21 0 8
80
69
43
38
CLASSIFICA NSF100 JUNIOR TROPHY
CLASSIFICA NSF100 EXTREME
1. Bryan D'ONOFRIO
punti 38
1. Andrea LOCATELLI
punti 45
2. Alessandro MAZZOTTI
punti 36
2. Michael COLETTI
punti 38
3. Salvatore LUCCHESI
punti 31
3. Luca MARINI
punti 27
4. Alessandro COSTANTINO
punti 25
3. Romano FENATI
punti 27
4. Nicodemo MATTURRO
punti 25
5. Federico CARICASULO
punti 20
6. Alessandro BEZZI
punti 17
5. Luciano LEOTTA
punti 20
7. Simone RINALDI
punti 16
7. Fausto MINCIONE
punti 13
8. Mattia MEDOS
punti 15
8. Riccardo ROSSI
punti 11
9. Salvatore COCO
punti 14
9. Kevin ARGINÒ
punti 9
9. Nicola Gerardo DEL VECCHIO punti 14
10. Marco ANDREOTTI
punti 8
11. Mattia GOLLINI
punti 10
11. Jacopo NEGRI
punti 6
11. Alessandro BENELLI
punti 10
12. Emanuele MASTRELLA
punti 5
13. Salvatore CANTARELLA
punti 7
13. Agostino SANTORO
punti 0
n Stacca, piega, apri. I 3 comandamenti della NSF 100 EXTREME. n Podio HIRP. Team: Bob Mc Intyre, Jim Redman, Mick Doohan.
Si ringrazia:
3 8 0 1
TOT Team
n Podio NSF 100 Junior Trophy. Trophy Brian D'Onofrio, Alessandro Mazzotti e Nicodemo Matturro.
n Podio NSF 100 Extreme. Micheal Coletti, Andrea Locatelli e Romano Fenati.
PaddocK
a cura di Lucia Voltan
Cross MX3 a Faenza
SHORT TRACK
CARPASIO-PRATI PIANI
L’OVALE ceco di Marianske Lazne ha ospitato la prima prova della Mefo Sport Cup di short track. Marco Belli (sotto) ha dominato fin dalla prima curva, imponendo alla gara un ritmo palesemente insostenibile per i suoi avversari. Nella seconda gara, disputata il giorno dopo a Heidenreichstein, in Austria, Belli è caduto riportando la frattura di una clavicola e di quattro costole.
L’UNICA cronoscalata ligure del 2009, la Carpasio - Prati Piani, salita a partecipazione nazionale organizzata dal MC Imperia, si è corsa il 14 giugno davanti a un discreto pubblico. Hanno vinto: nella 125 Carmine Sullo, nella 250 Pierluigi Mutti, nella 600 Stock Francesco Curinga, nella 600 Open Paolo Rossini, nelle Naked Franco Federigi, nella Open Ivano Magnano, nelle Supermotard Andrea Ravera, tra i Sidecar Dionigi Sullo e Vittorio Armanino, nella Epoca 250 Marco Burlando, nelle Classiche 500 Carlo Leoncini.
BELLI, VITTORIA POI FRATTURA
16 motosprint
LIGURIA IN SALITA
in Breve DOPO la prova dello scorso 29 marzo, il GP Italia MX1 e MX2 pesantemente condizionato dal maltempo, il cross torna al circuito “Monte Coralli” di Faenza. Il 4 e 5 luglio la pista ospiterà l’ottava prova del mondiale MX3; come contorno, il settimo appuntamento dell’europeo EMX-2 e il trofeo KTM. La gara iridata è molto attesa, visto che il pilota ufficiale Husqvarna, Alex Salvini (nella foto) sta inseguendo il leader della classifica, Julien Vanni, che guida una Honda preparata dalla struttura piemontese MB Team. Vanni è al comando della classifica con 292 punti contro i 250 di Alex Salvini; terzo Pierre-Alexandre Renet a quota 242. Su Salvini pesa la tradizione: nelle ultime due edizioni della MX3 in Romagna, infatti, le vittorie sono sempre state tricolori: Cristian Beggi (2006) e Manuel Monni (2007) Nell’europeo EMX-2, il primo pilota italiano in classifica è Roberto Lombrici, sesto a 122 punti contro i 254 del primo, Nicolas Charlier, portacolori del team lombardo Gariboldi Racing . Il programma: sabato prove libere e prove ufficiale. Domenica prove di partenza, warm up e gare, due per categoria .I prezzi: sabato 10,00, euro. Domenica 25,00 euro intero; ridotto (donne, under 16, tesserati FMI) 20,00 euro. Sabato+domenica 25,00 euro (ridotto 20,00 euro). Gli under 13 entrano gratis. GOTTASECCA 400 ECCO I VINCITORI È stato il moto club Il Faro a riproporre la “Gottasecca 400”, gara di enduro estremo con formula atipica. Si è trattato, in pratica, di una mega prova speciale, ricavata su un percorso con tutte le difficoltà dell’enduro. Dominio dei piloti del Team Thommy Racing, che hanno occupato le prime due posizioni della classifica assoluta. Partito subito fortissimo, Thomas Gianotti si è portato in testa fin dalle fasi iniziali, battendo il compagno di squadra Stefano Caffarati, secondo assoluto. Sul terzo gradino del podio è salito Jacopo Cerruti.
AI VERTICI DELL’ENDURO GENOVESE Sabato 13 giugno si è svolta a Isoverde (GE) la prima delle tre prove del campionato provinciale Enduro. Nelle tre categorie hanno prevalso Paolo Canobbio (Promosport), Alessandro Vescia (Unica Under & Over 21), Giacomo Marmi (Top Class), mentre nella finalissima, il Supercampione, Zeno Compalati ha battuto Giorgio Grasso e Alessandro Vescia. SUPERMOTO UEM, BULGARI IMPRENDIBILI Tutti bulgari i piloti che si sono aggiudicati le vittorie delle varie classi della Supermoto UEM che si è corsa a Pleven, in Bulgaria. Nella Junior, prima si è imposto Stanimir Iliev, poi Michael Ivanov. Nella classe S1, doppio successo di Angel Karanyotov. Nella Open, doppietta di Rosen Tonchev. HERLINGS E CHARLIER SI CONTENDONO LA EMX 2 Il titolo del cross europeo EMX-2 è ormai un affare ristretto a due piloti: l’olandese Jeffrey Herlings, che si è aggiudicato la prima manche nel sesto round disputato a Markelo (Olanda) e il francese Christophe Charlier, vincitore della seconda. In campionato Charlier è primo con 254 punti, Herlings segue a quota 243. Migliori italiani in gara , Roberto Lombrici, che ha concluso undicesimo gara 1 e Andrea Cervellin, 15° nella seconda frazione. AVVIAMENTO ALL’ENDURO 110 ALLIEVI PER LA SCUOLA Oltre 110 allievi hanno preso parte alla Scuola Avviamento all’enduro FMI a Monticello d’Alba. Si sono svolti sia un corso di primo livello che uno di secondo.
Supermoto cambia DALL’ANNO prossimo il mondiale Supermoto tornerà ada avere una sola classe come era fino al 2003. Il cambiamento era nell’aria da tempo, e già quest’anno, per via dell’esiguo numero di partecipanti, le due categorie corrono insieme, pur se con classifiche separate. Dal 2010 invece ci sarà un’unica classifica.
SBK inglese DOPPIA VITTORIA DI LEON CAMIER NELLA PROVA DEL CAMPIONATO INGLESE SUPERBIKE CHE SI È DISPUTATA A SNETTERTON. NELLA PRIMA MANCHE, IL PILOTA YAMAHA HA BATTUTO EASTON (HONDA) E BROOKES (HONDA), NELLA SECONDA ELLISON (YAMAHA) E BROOKES. IN CAMPIONATO CAMIER RAFFORZA LA SUA LEADERSHIP.
SALA NON CORRE PIÙ MA È SUPER IMPEGNATO OLTRE ALL’IMPEGNO CON LA KTM IN TUTTO IL MONDO PER TOUR E SCUOLE, GIOVANNI SALA ANCHE NEL 2009 SEGUE IL MONDIALE ENDURO COME RESPONSABILE FIM DEI PERCORSI PER LA SICUREZZA E LO SPETTACOLO. COMPITO DEL SEI VOLTE IRIDATO È COLLABORARE E VERIFICARE CON GLI ORGANIZZATORI DEI GRAN PREMI L’ADEGUATEZZA DEI TRASFERIMENTI E DELLE PROVE SPECIALI.
MONDIALE ENDURANCE
CAMBIO AL TEAM RT RACING IL FRANCESE Cedric Tangre correrà la prossima gara del mondiale endurance con la squadra italiana RT Racing. Alla 8 Ore di Albacete in programma il 4 di luglio, sostituirà David Morillon. Morillon tornerà in gara per il Bol d’Or, mentre in Spagna sono confermati gli altri tre componenti della squadra i francesi Frédéric Jond e Jean-Louis Devoyon più lo svizzero Raphaël Chèvre (SUI). Dopo aver conquistato il terzo posto nella seconda prova, la 8 Ore di Oschersleben (sul podio: Morillon, Devoyon, Jond e il team manager Roberto Ruozi) ora il team RT Racing è secondo in classifica.
MARCELLINO SI DIMETTE DAL GRUPP RALLY FIM Marco Marcellino non è più Coordinatore del FIM Working Group Cross Country Rally: si è dimesso per “motivi personali”.
Foto versione Yoshimura
PaddocK
IL RUSSO TONKOV CAMPIONE DI CROSS EUROPEO EMX OPEN Con la conquista del titolo da parte del russo Vitaly Tonkov (vincitore della prima manche e secondo nella successiva) si è concluso a Glogov (Polonia) il campionato europeo di cross EMX open.
Credo che alla gente interessi l’opinione di uno sportivo anche su argomenti fuori dallo sport. Ma bisogna stare attenti perché spesso le risposte vengono strumentalizzate
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Matteo Zoppas NATO A
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35 ANNI
HA VINTO
1 CAMPIONATO TRIVENETO ENDURO
QUEST’ANNO
2° COPPA ITALIA 3° ITALIANO MAJOR
1
Tanto per cominciare: che cosa ci fa un manager che lavora in una serie di aziende di famiglia, perdipiù laureato alla Bocconi, in un mondo rude come quello dell’enduro? Si vede che sono un po’ rude anch’io! Questo è un ambiente molto bello, che punta su valori semplici ma autentici. Mi piace lo spirito di sacrificio che è parte integrante di questo sport, mi piace fare fatica, anche tanta, per raggiungere uno scopo.
HASLAM BATTE TUTTI NEL BEACH TENNIS RELAX SPORTIVO PER I PILOTI DEL MONDIALE SBK, IL GIOVEDÌ PRIMA DEL ROUND DI MISANO. SULLA SPIAGGIA, AL BAGNO ROMINA (QUELLO DI PIERFRANCESCO CHILI) SI SONO SFIDATI A BEACH TENNIS, IN SQUADRE MISTE FORMATE DA UN PILOTA E UNO SPECIALISTA DELLA DISCIPLINA. HANNO VINTO LEON HASLAM E IVAN TOGNI, DAVANTI A MICHEL FABRIZIO CON STEFANO SPERANZINI.
SPEEDWAY, LE SEMIFINALI DELL’UNDER 21 A Miskolc, in Ungheria, l’inglese Woffinden ha vinto la semifinale 1 del campionato del mondo speedway under 21. Staccato di un punto il danese Hougaard mentre uno spareggio a tre ha premiato il russo Laguta nei confronti dell’inglese Bridger e dell’australiano Ward. Qualificati per la finale anche Pavlic, Geruckis e Mitko.
QUELLO CHE IL CIV HA FATTO IN KENIA Si sta ultimando il progetto di solidarietà realizzato con gli oltre 11.000 euro raccolti nel corso del CIV 2007 e destinati al Kenia. Sono stati costruiti due pozzi per l’acqua potabile ed è in fase di ultimazione l’aula di una scuola. I due pozzi si trovano nei pressi del villaggio di Mbitini mentre l’aula andrà a completare una scuola di Bandari, frequentata da oltre 600 studenti.
TEUCHERT SEMPRE LEADER NELLA SBK TEDESCA IL TEDESCO ARNE TODE (HONDA) E L’UNGHERESE GABOR RIZMAYER (SUZUKI) SI SONO AGGIUDICATI LE DUE MANCHE DELLA QUARTA PROVA DEL CAMPIONATO TEDESCO SUPERBIKE, GARA CHE SI È DISPUTATA AL SACHSENRING. IN VETTA ALLA CLASSIFICA RESTA SALDAMENTE JORG TEUCHERT.
ITALIANO QUADCROSS
MONTALBINI FA DOPPIETTA
L’ITALIANO Quadcross ha corso, presso il crossodromo comunale di Castellarano, il suo quinto round stagionale. Nella QX1 ancora una doppietta di Nicola Montalbini che in sella al suo Suzuki ha preceduto il leader della classifica generale Emanuele Giovanelli (nella foto) Yamaha, e il francese Frederic Clemente, Honda. Nella QX2 trionfo di Alessandro Fontanazzi, sempre più vicino al titolo, davanti al giovane Igor Cerra e a Roberto Casalini.
2
Come e quando hai iniziato ad avvicinarti alle moto? Ne sono sempre stato affascinato. Ero piccolissimo e già mi ricordo in sella a una vecchissima moto di mio zio, Leonardo Mondadori, che aveva la ruota davanti bucata e perdeva i pezzi. Ci giravo nel giardino di casa. Poi è arrivato il cinquantino, che usavo per andare e tornare da scuola. A 16 anni, avevo appena ricevuto il foglio rosa che già rubavo il 125 a mio fratello per andare a fare le gare.
3
Hai vinto parecchie gare, ma alla fine solo un campionato regionale. Perché? Sono stato un po’ limitato da un problema di salute piuttosto serio. Ogni tanto ero costretto a smettere per curarmi. Così succedeva che dovevo mollare una stagione a metà e ricominciare quando ormai era tardi per il titolo. E poi ci sono gli impegni di lavoro. Tre anni fa avevo quasi vinto la Coppa Italia, ma alla vigilia dell’ultima giornata mio padre mi ha spedito all’estero da un grosso cliente. Senza possibilità di replica ed era giusto così. Che potevo fare? Ho telefonato al secondo in classifica e gli ho detto: complimenti, ce l’hai fatta.
4
Quest’anno hai almeno due obiettivi alla tua portata. Spero tanto di farcela soprattutto in Coppa Italia, il problema è che non ho mai tempo per allenarmi. Vado qualche volta a correre a piedi oppure in moto nell’unica pista da cross vicino a casa che chiude tardi la sera. Il CT Gionni Fossati mi prende sempre a esempio: dice agli altri, se ce la fa Zoppas, che non si allena mai, non potete non farcela voi. Sono soddisfazioni...
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NEXT ROUND: SUD 27-28/6 LIMATOLA, NORD 4-5/7 BUSCA (CN), SICILIA 11-12/7 VITTORIA (RG) La partenza della ScooterMatic Extreme Sicilia a Racalmuto durante la terza prova
||||||||||| TROFEO SCOOTERMATIC EXTREME SICILIA 1a Edizione
Autodromo Valle dei Templi - 21 giugno 2009 CLASSIFICA ASSOLUTA
Pos 1 2 3 4 6
Pet 28 169 31 21 72
Pos 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Pet 28 72 169 46 6 2 128 831 21 87
Pilota Bona F. Seminerio F. Gelso A. Faila G. Milone D.
Team Pino Racing Seminerio Pino Racing
Fin1 25 22 20 16 1
Fin2 25 22 20 18 1
Tot 50 44 40 34 2
CLASSIFICA TROFEO Pilota Bona F. Milone D. Seminerio F. Cusenza N. Morreale E. Mancuso G. Contaldo M. Gelso A. Failla G. Scianna V.
Team Pino Racing Pino Racing Seminerio Gugliuzza Baiamonte Seminerio Albano Contaldo TZT Racing
Tot 143 84 82 74 63 61 45 40 34 34
||||||||||| TROFEO SCOOTERMATIC EXTREME NAZIONALE SICILIA 1a Edizione
Autodromo Valle dei Templi - 21 giugno 2009 CLASSIFICA ASSOLUTA
ATTENTI all’ OSPITE Consoli (2) ha vinto la classifica speciale riservata agli Special Guest, piloti fuori classifica; qui tallonato da Castello (31), protagonista nel Trofeo Sud e terzo in questa categoria a Racalmuto.
Consoli vince l’assoluta e la classifica Special Guest a Racalmuto; Pintacoda è il vincitore per il Nazionale mentre per il Trofeo Sicilia è di nuovo luce su Bona SCINTILLE IN PISTA! Non finisce di stupire il Trofeo Scootermatic Malossi che, anche nel girone Sicilia, continua ad esaltare con griglie piene e gare che si risolvono sotto la bandiera a scacchi. Sul magnifico autodromo Valle dei Templi di Racalmuto, in provincia di Agrigento, il Trofeo promosso dalla Race Service ed i suoi protagonisti con le “ruote piccole” non si sono smentiti e, grazie anche all'inserimento di alcuni ospiti, le due gare sono risultate molto combattute, dando vita a tre classifiche valide per il Trofeo Sicilia, il Trofeo Nazionale e una classifica “una tantum” destinata a premiare gli Special Guest provenienti da altri gironi dei Trofei Malossi e partiti in griglia durante questa terza prova siciliana. Nelle prove spunta subito il nome di Alberto Consoli: il pilota della VR2 trova il tempo con una facilità disarmante portandosi subito in testa. Gli altri devono soffrire per avvicinarsi e, soprattutto nel primo turno di qualificazione, i distacchi sono importanti. L'unico che alla fine si avvicina è Francesco Bona che riesce a portarsi a soli 2 decimi di
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secondo da Consoli. A completare la prima fila ci sono Seminerio e Milone, piuttosto staccati, mentre in seconda fila si piazzano Catanese, Bonomo, Pintacoda e Mancuso. Gara 1 e sono subito scintille: Consoli prova ad andare via, forte dei tempi segnati nelle prove, ma la domenica gli altri riescono a trovare il setup giusto per Racalmuto. L'attacco al leader della corsa è costante con Bona, Seminerio e Castello (partito dalla terza fila) che lo insidiano ad ogni curva. Più dietro Catanese prova a non perdere contatto e l'altro trenino, con Bonomo, Pintacoda, Raspanti, Gelso e Di Pisa, si danno battaglia aprendosi a ventaglio ad ogni curva. Dopo 8 giri a ritmo di qualifica è Francesco Paolo Bona a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Consoli e Seminerio. Andrea Castello è quarto con la soddisfazione del giro veloce, davanti ad Orazio Rocco Catanese, Bonomo, Pintacoda, Raspanti, Gelso, Di Pisa e Mancuso in bella lotta fra loro. Gara 2 e si ripete il copione: partono a razzo Bona, Consoli e Seminerio dalla prima fila e si accoda ancora una volta Castello che lotta con i suoi avversari nonostante porti ancora i punti per un recente intervento. Catanese rimane imbrigliato nel gruppone, mentre per Milone c'è il secondo ritiro della giornata. Davanti le posizioni cambiano ad ogni giro e la bagarre favorisce Catanese che riesce a recuperare il gap con i quattro fuggitivi. Dietro si lotta per la sesta piazza: Raspanti, Bonomo e Pintacoda si alternano a tirare duellando per la vittoria della classifica del Nazionale.
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Per la Sicilia vince Bona (28) davanti a Seminerio (69), secondo.
Pet 57 29 170 380 109 85 64 22 47 42
Pos 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13
Pet 170 380 109 29 57 81 7 85 47 114 64 22 42
Mario Pintacoda (57) ha colto la giornata positiva per accaparrarsi la vittoria nel Nazionale a Racalmuto.
Pilota Pintacoda M. Bonomo F. Raspanti A. Mottola A. Di Pisa V. Alongi S. Rizzo P. Pace V. Musarra S. Urrata C.
Team Pintax no Limits Marmitta TZT Racing Motosport LaBella Vito Racing Marmitta Vito Racing Musarra -
Fin1 22 25 20 15 18 14 13 12 16 1
Fin2 25 20 22 18 15 16 14 12 1 13
Tot 47 45 42 33 33 30 27 24 17 14
CLASSIFICA TROFEO
I RISULTATI Dopo otto giri da paura Alberto Consoli va a vincere gara 2, anche grazie al giro veloce al penultimo passaggio che gli permette di mettere luce fra se e gli avversari, e si aggiudica la classifica Special Guest della terza prova del Trofeo Scootermatic Sicilia Malossi. Alle sue spalle finisce a 8 decimi Francesco Paolo Bona, vincitore della classifica Sicilia su Seminerio, quarto al traguardo, e Gelso, rimontato molto forte dall'ultima fila, dopo i problemi in prova. Catanese chiude terzo assoluto in gara 2 davanti a Seminerio e all'altro “ospite” Castello che, dopo i guai delle prove, dimostra la sua classe con un'ottima performance. Mario Pintacoda è sesto al traguardo ma primo dei piloti del Nazionale Sicilia dopo un weekend in cui ha sempre viaggiato ad altissimi livelli personali, al di sopra di problemi del suo Zip. Alle spalle del palermitano chiudono il leader della classifica Antonio Raspanti e Franceco Bonomo, staccati di pochissimi centesimi di secondo.
Seconda piazza per Bonomo (29) per la gara del Nazionale.
Pos 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Il prossimo appuntamento con il Trofeo Scootermatic Sicilia Malossi è per il 12 luglio sulla pista Soleluna di Vittoria, in provincia di Ragusa. Ilio Ascione A sinistra, dall'alto: - vittoria per la classifica Special Guest per Consoli, davanti a Catanese e Castello. - solleva la coppa del vincitore al cielo Pintacoda, sul podio insieme a Bonomo, Raspanti, Mottola e Di Pisa; - vincitore per la Sicilia è Bona davanti a Seminerio e Gelso.
FOTOSPORT - www.fotosport.biz ORGANIZZAZIONE-COMUNICAZIONE raceservicemalossi@fastwebnet.it
Pilota Raspanti A. Mottola A. Di Pisa V. Bonomo F. Pintacoda M. Catarinicchia L. Morgante A. Alongi S. Musarra S. Nizza M. Rizzo P. Pace V. Urrata C.
Team TZT Racing Motosport La Bella Vito Racing Marmitta Pintax no Limits Vito Racing Peppino Morgante Marmitta Musarra Damy e Veggio Vito Racing -
Tot 139 99 87 85 80 77 59 54 49 45 27 26 14
||||||||||| TROFEO SCOOTERMATIC EXTREME SICILIA 1a Edizione
Autodromo Valle dei Templi - 21 giugno 2009 CLASSIFICA UNITA
Pos 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
Pet 23 28 169 33 331 57 29 170 31 380 109 85 84 64 2 21 47 22 42 72
Pos 1 4 5 13
Pet 23 33 31 84
Pilota Consoli A. Bona F. Seminerio F. Catanese O.R. Castello A. Pintacoda M. Bonomo F. Raspanti A. Gelso A. Mottola A. Di Pisa V. Alongi S. Anastasi N. Rizzo P. Mancuso G. Failla G. Musarra S. Pace V. Urrata C. Milone D.
Team Pino Racing Seminerio Catanese Castello Pintax no Limits Marmitta TZT Racing Motosport LaBella Vito Racing Marmitta Picca Seminerio Musarra Vito Racing Pino Racing
Fin1 22 25 20 16 18 14 15 13 12 8 11 6 7 5 10 4 9 3 1 1
Fin2 25 22 18 20 16 15 13 14 11 12 9 10 7 8 1 6 1 4 5 1
Tot 47 47 38 36 38 29 28 27 23 20 20 16 14 13 11 10 10 7 6 2
Fin1 25 20 22 18
Fin2 25 22 20 18
Tot 50 42 42 36
CLASSIFICA SPECIAL GUEST Pilota Consoli A. Catanese O.R. Castello A. Anastasi N.
Team Catanese Castello Picca
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
Il business da solo non serve a nulla Solo la F.1 ha imparato la lezione 24 motosprint
LA RICORDATE la grande legge della tecnologia? È più o meno così: essa (la tecnologia) discende in cascata dall’alto verso il basso. Quindi, l’industria aerospaziale inventa qualcosa o utilizza un materiale nuovo. Questo arriva poi alla F.1 che, in seguito, lo gira al motomondiale e infine al mondo della bicicletta. Così è e così sarà. Ma leggendo tra le pieghe si scopre che non c’è solo la tecnologia a essere interessata da questo “effetto cascata”. Seguendo le prove della F.1 in Inghilterra, grazie a una trasmissione ben curata da Sky, ho ascoltato un po’ di interviste a piloti e a team manager della serie A del motore. Ho capito che loro sono molto più avanti di noi. Non parlo ovviamente dell’incredibile ricerca aerodinamica e prestazionale, della cura dei dettagli apparentemente più insignificanti e nemmeno del fatto che i piloti, inglesi a parte, parlano almeno cinque lingue. Mi ha colpito il fatto che loro si sono accorti che quel grande show ha bisogno degli ingredienti primari e che, dopo la sbandata del “il business prima di tutto”, bisognava decisamente girare lo sterzo dall’altra parte. Quindi sono venute fuori esigenze come: “Circuiti veri e classici come Monza, Spa, Silverstone”. Ma anche: “Bisogna abbassare i prezzi dei biglietti e riportare un gran numero di appassionati sugli spalti”. E poi: “C’è bisogno di team di alto livello con piloti al top”. Ho chinato il capo e ho capito la lezione al volo, con una punta di soddisfazione: quando io parlo di queste cose nel mio paddock, passo per un nostalgico sognatore, magari un po’ snob che non ha capito (o che proprio non vuol capire) le regole del business. Bene, adesso queste cose le dicono anche persone che muovono in un giorno la quantità di soldi che nella MotoGP, tutta assieme, si muove in un anno intero! Grazie Ecclestone, grazie Briatore (a sinistra insieme ad Alonso), mi avete tolto la patente di sognatore che qualcuno mi aveva dato. Di colpo ho capito quanto siano vecchi i sogni di gloria che in tanti fanno in MotoGP, tipo piloti di etnie interessanti sotto il profilo dei contratti TV che meritano più interesse di un manico vero. Ho capito che le cattedrali nel deserto, gli autodromi nel deserto, gli spalti vuoti non sono il futuro, ma una cosa vecchia, superata. Nessuno dice che non bisogna correre nel Golfo Persico, ma lo si può fare con classe, magari evitando le figuracce fatte a Doha, a inizio stagione. Nessuno dice che il denaro è lo sterco del demonio, ma che per far appassionare la gente bisogna fargli toccare con mano il giochino. Fargli vedere i piloti e le macchine, possibilmente da vicino. Che più bravi sono gli attori e migliore è lo spettacolo. Insomma, non credo ci voglia la reincarnazione di Leonardo da Vinci per capire questo, basta semplicemente pensare un po’ più in grande e ragionare non solo sul breve periodo. Bisogna avere il coraggio di dire “no” a qualche costruttore molto grande che tende un po’ a fare la voce grossa e a comandare. Parlando chiaro: la Honda è senza ombra di dubbio un protagonista del mondiale, non è il mondiale. Strano, ma da quella cronaca delle prove ho capito che alla fine dei conti la magia dello sport con il motore è splendida e prevede meccanismi psicologici molto articolati. Ma facili da capire: si può fare il tifo per Rossi perché è il numero uno, ma amare alla follia uno che fatica ad andare a punti, solo perché usa il tuo numero preferito o perché ha la faccia da buono. Si può amare una moto rossa oppure odiarla. Si può seguire una gara in una pista disegnata da Tilke, ma esaltarsi per una serie di curvoni appoggiati sulle colline toscane. Capire che è giusto correre dove ci sono i soldi, ma non dimenticare mai che per il pilota il momento più bello è ricevere l’omaggio di centomila persone che sono in delirio per lui. Bene, la Formula 1 ha fatto intendere di aver capito questo. Adesso attendo un segnale anche dalla MotoGP. Perché, se non l’avete capito, se non si ragiona così, tempo qualche annetto e si comincerà a parlare di estinzione.
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
CARO Rivola, ho letto su una rivista che tempo addietro esisteva il “Circuito di Mestre” e, visto che è la mia città, sarei curioso di sapere, se possibile, dove si svolgeva la gara e come si snodava il circuito stesso. Mauro Moro – Mestre (VE)
Caproni dagli aerei alle moto Nel Dopoguerra aveva due marchi
IL PRIMO “Circuito delle Industrie di Marghera”, organizzato dal Gentlemen’s Moto Club Mestre, si svolse nel maggio del 1952. Le cronache riportano che il tracciato era lungo 2,616 km, con un lungo rettilineo, quattro curve a largo raggio e un rettilineo opposto, con una “esse”. Non ho trovato però una planimetria del percorso. Posso aggiungere che in fondo al rettilineo delle tribune doveva esserci anche la ferrovia, poiché sulla leva di uno scambio perse la vita, durante una prova solitaria il giorno della gara, il pilota modenese Libero Borsari dopo una caduta nella curva in fondo, appunto, al rettilineo delle tribune. L’edizione dell’esordio vide vincitori Bruno Ruffo con la Guzzi 250 e Giuseppe Colnago con la Gilera Saturno 500. Nel 1953 la corsa fu replicata, intitolata a Libero Borsari, e venne inserita nel calendario nazionale come valida per il campionato italiano delle classi 250 e sidecar. La corsa fu disputata su un tracciato modificato (le mie fonti non chiariscono le modifiche) e fu vinta ancora da Ruffo con la Guzzi 250 e da Celeste Cavaciuti con la Norton Sidecar. Nel 1954 il circuito di Mestre fu rovinato dalla pioggia. Le due classi in programma: 125 e 500, furono appannaggio di Ubbiali con la MV e di Masetti con la Gilera 4 cilindri. Il sole tornò nel 1955, quando la corsa fu spostata a fine stagione (settembre) ed ebbe valore come ultima prova di campionato italiano delle classi 125-25-500. Nella cronaca del 1955 troviamo qualche indicazione utile sul tracciato: il giornalista spiega che i box erano rudimentali a causa del poco spazio disponibile ai margini della pista, delimitata da un lato dal muro di cinta degli impianti industriali e dall’altro da un canale navigabile e dalle relative banchine erbose percorse dai binari. Quell’anno le tre classi furono vinte, nell’ordine, da Ubbiali (MV), Venturi (MV) e Liberati (Gilera-4). Per quanto mi risulta, quella del 1955 fu l’ultima edizione disputata. Sul sito del Club Motociclistico Mestre si legge: “...fondato nel 1970 dopo che il precedente Motoclub Mestre aveva chiuso le attività in seguito a un incidente mortale occorso durante una competizione, che il Motoclub stesso organizzava su un circuito tracciato nelle vie del Porto Industriale di Marghera”. HO APPREZZATO molto la storia di quelle grandi industrie motociclistiche italiane che avevano un passato importante come costruttrici di altri beni, in particolare, come si è visto, aeroplani. Viceversa, ci sono state anche industrie aeronautiche molto importanti che poi hanno tentato la strada della motocicletta con minor successo rispetto alla Piaggio, alla Aermacchi o alla MV Agusta. Cito ad esempio la Caproni, che produsse ottime moto negli Anni ’50, di una delle quali sono felice e orgoglioso possessore. Luigi Gambetti
CONFERMO che quelle di cui mi sono occupato sono solo alcune delle fabbriche dal grande passato in altri settori, poi passate alle moto e non sono più in attività. Ho seguito questo filo conduttore: prima quelle oggi note in campo motociclistico, poi le altre. Prima le italiane, poi le straniere. Non dimentichiamo, ad esempio, che la BMW in questi giorni sta festeggiando i novant’anni dal suo primo record mondiale, che ottenne nel 1919 con un aeroplano dotato di un suo motore, e che il suo marchio automobilistico e motociclistico riproduce graficamente un’elica in vorticosa rotazione. La Caproni fu una fabbrica di primaria importanza nello sviluppo dell’aeronautica e dopo la guerra entrò nel settore motociclistico non con uno, ma addirittura con due marchi: Aeromere-Caproni e Caproni Vizzola. La fotografia di questa pagina ritrae un AeroCaproni Capriolo 75, modello originale e di grande successo nei primi Anni ’50.
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Luca Dallaglio (9) e Giordano Rosi (11) partecipano al Trofeo Nazionale Maxi Scooter con i Suzuki Burgman. Dallaglio e Risi non sono solo piloti del Team Blub Bike di Reggio Emilia; Dallaglio, infatti, divide la sua passione per le corse in pista coi maxi scooter con l’impegno di presidente del Suzuki Burgman Community Club, mentre Risi è il coordinatore della regione Lazio.
Il Team Blu Bike di Reggio Emilia è composto da due piloti; Luca Dallaglio, presidente del Suzuki Burgman Community Club e Giordano Risi, coordinatore della regione Lazio. La prima prova del Trofeo 2009 sulla pista di Franciacorta, ha offerto ottime prospettive. “E’ stata un’esperienza davvero interessante correre con i nostri Suzuki Burgman personalizzati Polini sulla pista di Franciacorta sulla quale abbiamo girato per la prima volta” - Dallaglio ci ha raccontato - “I nostri Burgman sono stati preparati eseguendo degli interventi radicali di tuning per adattare il mezzo alla pista ottenendo un effetto estetico molto gradevole. Scoprire le possibilità ed i limiti di questo maxi scooter è stato avvincente. Chi avrebbe mai immaginato di piegare con il ginocchio sull’asflato e battagliare con i TMax per di più anche sul bagnato. A Franciacorta ci siamo anche tolti la soddisfazione di arrivare secondo e terzo nella categoria Superstock grazie ai suggerimenti dei tecnici della Polini. Quest’anno il nostro obiettivo è di finire nelle prime quattro posizioni del Trofeo Nazionale Maxi Scooter”. Soddisfatto anche Risi del suo esordio stagionale - ”Il terzo posto mi ha pienamente ripagato dell’impegno profuso e delle ore di lavoro dei nostri preparatori per ridurre il gap che nella scorsa stagione ci separava dai TMax della Superstock. I tecnici della Polini ci hanno dato importanti consigli
per il set-up. I nostri Burgman sono gli unici in Italia a correre in pista e costituiscono un ottimo banco di prova a disposizione della Polini sulla quale sperimentare soluzioni tecniche più performanti delle originali. Sono molto soddisfatto del mio Burgman 650; è un mezzo fantastico che può passare dall’uso turistico stradale alla pista
senza temere il confronto. La partenza da fermo è migliorata molto e la prima prova del Trofeo è stata la conferma; la nostra frizione attacca ad un regime superiore ai 2.500 giri e lo scooter mi ha dato anche l’impressione di essere più stabile in curva rispetto ai TMax e di poter sfruttare sul diritto tutti i nostri 50 CV”.
MOTOGP OLANDA
di Enrico Borghi foto Milagro
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Rossi centra un traguardo storico, ma... l’obiettivo è vincere il nono titolo
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SSEN – Dopo gli abbracci con la squadra e il briefing tecnico con gli ingegneri, andando di corsa verso l’aereo che lo avrebbe riportato a casa in tutta fretta la sera stessa, quando ancora era palpabile l’aria resa elettrizzante dalla grande impresa, Valentino Rossi ha espresso un concetto che spiega il perché del suo apparente debole interesse per la centesima vittoria, che lo ha portato là dove nessuno si era mai spinto a parte Giacomo Agostini: «Io adesso voglio usare queste cento vittorie, tutte insieme, per raggiungere il mio vero traguardo: un altro titolo mondiale». Eccolo, il senso delle corse, per Valentino Rossi. Uno che guarda soprattutto avanti, verso orizzonti che solo lui può vedere. Ed ecco, quindi, perché i suoi pensieri e le sue riflessioni si sono soffermati soprattutto sulla conquista del GP Olanda che «è stata la gara perfetta», come lui stesso l’ha definita, e che rappresenta un avanzamento al quale
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MOTOGP OLANDA IL COMMENTO
Subito in testa, Rossi ha gestito il suo ritmo controllando costantemente Lorenzo
Ho scelto le persone giuste ASSEN – È scontato che Valentino Rossi sia felice e orgoglioso per le cento vittorie, però a fine gara non sembra aver voglia di festeggiare questo traguardo con particolare enfasi. «Perché la centesima vittoria va benissimo, ma io penso al campionato: che sarà tostissimo, ormai l’ho capito». Ma da due gare sembri irresistibile. «Da due gare riesco a guidare come piace a me, perché ho la moto a posto. Adesso la Yamaha va veramente forte. Qui, addirittura, era ancora più a punto che a Barcellona». È una cosa che dà morale. «Infatti adesso mi sento un po’ più forte: di solito gare come questa, in fuga, non sono il mio genere; ne ho vinte di più lottando fino all’ultimo giro. Ma questa volta non ho fatto nessun errore. Sicuramente anche la
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motivazione della centesima vittoria mi ha aiutato. Ed è uscita la gara perfetta». Il tuo compagno di squadra è una motivazione extra? «Certamente. La lotta che c’è nel box è una motivazione extra perché nessuno dei due vuole stare dietro. Quindi arrivi ad un punto che cerchi di limare anche il centesimo». E la Ducati, come ti sembra? «Un po’ in difficoltà. Ma adesso iniziano delle piste buone per Stoner, circuiti dove l’anno scorso è andato molto forte». Secondo te che cosa ha Stoner adesso? «Sinceramente, non lo so dire. Forse soffre un po’ la pressione». Si può star male a quel livello a causa della pressione?
CENTO vittorie: che effetto fa? «È un grande traguardo, in più sono solo il secondo al mondo che ce l’ha fatta. Vincere per così tanto tempo, passando per periodi difficili come il 2006 e il 2007, è bellissimo. E poi questa è la pista in cui c’è più storia, e qui vinse anche mio padre Graziano con la 250. È bello, quindi, essere riuscito ad arrivare ad un traguardo del genere proprio qui. Mi sembra il posto ideale per un’impresa come questa». L’hai subito condivisa con un po’ di persone. «Certo, perché non sei mai solo quando arrivi a 100 vittorie: devo ringraziare la Yamaha, per il grande lavoro che ha fatto e che sta facendo; e poi il mio team, con il quale sono ormai da oltre dieci anni; e i miei amici più stretti, insieme alla mia famiglia, perché mi hanno sempre dato le motivazioni per superare ogni cosa e per andare sempre avanti». Che pensieri vengono in mente, in un momento come questo? «Ripensi un po’ a quello che hai fatto, a come lo hai fatto. E per quanto tempo, lo hai fatto. Io sono stato uno dei primi ad iniziare presto il campionato mondiale, dove sono arrivato a 17 anni. Ho preso una strada che adesso prendono tutti, ma allora era molto meno frequente. Quindi ho incontrato varie generazioni di piloti, tanti rivali forti: è stato un lungo percorso. Mi riempie di orgoglio considerare
AGOSTINI... RISCHIA GIACOMO AGOSTINI È ANCORA LONTANO, CON IL SUO RECORD DI 123 GP VINTI MA NON INATTACCABILE... ROSSI INTANTO SI GODE I SUOI 100 SUCCESSI. IL LUNGO CAMMINO È COMINCIATO IL 18 AGOSTO 1996 A BRNO, REPUBBLICA CECA.
che, a parte il 1996, sono sempre partito per vincere il titolo mondiale; e da quel momento, sono sempre riuscito a vincere almeno una gara in ogni stagione». E non è solo questione di manetta. «Per me il merito è di un sacco di fattori. E anche di mosse: io, ne ho sbagliate poche». Esatto: moto e team sempre al top. «Sì, ho avuto moto sempre competitive e sono stato sempre nei team forti. Ma non ho mai sbagliato la scelta delle persone con cui lavorare, e soprattutto sono riuscito a lavorare anche con persone difficili, gente con le quali altri piloti si sono trovati male ma che hanno un grosso potenziale. Insomma, Noccioli e Brazzi con me si sono trovati benissimo». Già, non si vincono 100 gran premi solo andando forte in pista. «Bisogna essere bravi anche fuori dalla pista: bisogna saper scegliere le persone giuste. Soprattutto, bisogna saper instaurare un rapporto giusto con chi lavora per te e con te, così da dare tutti insieme il cento per cento ogni volta». Cosa c’è, oggi, del Valentino che vinse la sua prima gara a Brno nella 125 nel 1996? «Sono cambiato molto perché sono più grande, e sarebbe un problema se fosse il contrario. Quando hai 20 anni pensi solo a guidare, te ne freghi del resto. Poi diventi grande ed è sempre più difficile, ma anche più bello. Ma è cambiato molto anche questo sport: prima era più festoso, c’era meno tensione e meno pressione. Però penso che siano cambiati anche tutti gli altri sport, non solo il nostro». Te la ricordi ancora, la prima vittoria? «Sì, benissimo. Dalla gioia, per poco non sono andato a finire contro un muro! E dopo, mi ricordo che mi sono detto: “Allora se ne ho vinta una, ne posso vincere altre...”. Ma di certo non potevo immaginare che sarei arrivato fino a qui. Però devo dire che l’emozione che provo sulla linea del
traguardo, ogni volta, è più o meno sempre la stessa». Qual è stata la tua vittoria più bella? «Le mie tre vittorie più belle sono Welkom 2004 (la prima gara con la Yamaha), Laguna 2008 e Barcellona due settimane fa». Sicuro? «Ce ne sono una decina che sono un capolavoro. Io ho detto quelle tre perché probabilmente sono le gare che mi ricordo adesso.... Ma c’è, ad esempio, Donington 2000, con la Honda 500, partendo undicesimo; Phillip Island 2003, dopo la penalizzazione; e poi ancora a Phillip Island contro Gibernau nel 2004 e contro Biaggi nel 2001: due vittorie con le quali ho vinto due volte il titolo». Arrivando a quota cento, non si può non pensare che mancano altre 22 vittorie per raggiungere Agostini. «Lui dice che ne ha vinte 123, ma del resto lui va anche a dire in giro che ha 55 anni... (ne ha 67 ndr). Io dico che il record è 122, ma comunque cambia poco. Ci si può provare, ma è dura. Pensare ad Agostini è stimolante, ma non corro solo per quello. Se parliamo di titoli, però, posso dire che di sicuro non arriverò a 15. Ne ho vinti 8 in 13 anni, sarei a metà strada; quindi dovrei correre altri dieci anni, e non ce la faccio». A proposito, per quanto tempo pensi di correre ancora? «Parlandone adesso, dico che continuerò anche dopo il 2010. Ma non lo so, bisogna vedere... L’anno scorso, quando ho rinnovato l’accordo con la Yamaha, ho pensato di firmare un contratto di un solo anno, ma visto che mi stavo divertendo e mi sentivo di poter vincere ancora l’ho firmato di due. Ho deciso che farò la stessa cosa anche il prossimo anno, di questi tempi, quando penserò a cosa fare: vedrò se mi starò divertendo, e poi deciderò il da farsi. Dovrò capire quale sarà la mia voglia e soprattutto il mio livello di competitività».
L’uomo del giorno
il pesarese teneva moltissimo. Al di là dei record. Valentino continua quindi a ragionare da quell’impareggiabile condottiero qual è: non vuole che l’esaltazione per una vittoria pur significativa – «95 o 100 fa poca differenza», sono parole sue! – possa mettere a rischio il bottino più importante: «un altro titolo mondiale». Insomma, Valentino vuole tenere uniti i ranghi: nessuno deve rilassarsi perché non è ancora arrivato il momento della festa. Il lavoro non è finito. Non è nemmeno a metà. Il nuovo record di Valentino Rossi, quindi, ha agitato le folle e i media, ma non lui. Il campione è apparso più che mai a caccia di calma, vuole mantenere la concentrazione sul suo obiettivo – il titolo – quindi ha liquidato (per quanto sia stato possibile) la questione delle cento vittorie cercando di «pensare al modo per rilassarmi un po’ prima della gara di domenica prossima, a Laguna Seca, perché sarà dura». Gli avversari sono tanti, e sono tosti. E come ha detto lui «ho vinto tre gare, ma altri due piloti ne hanno vinte due. Lorenzo e Stoner sono vicinissimi, quindi bisogna restare concentrati e andare avanti così». Ci si muove fra le insidie e le trappole della fase “calda”, adesso. Siamo entrati nella parte discriminante della stagione, quella in cui ci si gioca il campionato. Un periodo, e Valentino lo ha ben valutato, che comprende piste (Barcellona, Assen, Laguna, Sachsenring, Donington) sulle quali lo scorso anno Stoner fece paura. Circuiti che, almeno lo scorso anno, erano stati tutti favorevoli all’australiano. Ecco perché Valentino, con Barcellona, ha cominciato una serie di gare che vuole vincere per infliggere una mazzata pesante ai suoi avversari irriducibili. In Olanda Rossi si è confrontato di nuovo con Lorenzo (e Stoner è stato ancora sul podio, pur sentendosi nuovamente male) ma in modo diverso: se a Barcellona aveva vinto di forza, ad Assen si è imposto sul piano dei nervi, quello della strategia di gara e della precisione della guida: è partito bene, si por-
Non ho vinto da solo
«Sì, è possibile. Ognuno la scarica a suo modo, a lui forse fa questo effetto. Però io non posso dirlo con certezza».
Valentino Rossi
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MOTOGP OLANDA IL COMMENTO
CHE BATTAGLIA PER IL SESTO POSTO! CON LE PRIME POSIZIONI FUORI DISCUSSIONE, HANNO DATO SPETTACOLO I PILOTI IN LOTTA PER IL SESTO POSTO. L’HA SPUNTATA JAMES TOSELAND (52) DOPO CHE KALLIO (36) HA VISTO VANIFICATI I SUOI SFORZI PER UNA CADUTA IN VISTA DEL TRAGUARDO. DE PUNIET, SOTTO CON HAYDEN (69), È STATO IL MIGLIOR PILOTA HONDA, SETTIMO.
]PEDROSA HA 67 PUNTI. UN ANNO FA 135 tato subito in testa, ha imposto e gestito il suo ritmo controllando sempre il suo avversario, che si è messo nei guai con una brutta partenza che lo ha subito allontanato da Valentino. Ma Lorenzo impara in fretta, ed è questo che preoccupa il pesarese. Lo spagnolo ha fatto tesoro dell’errore di Jerez, quindi... «quando ho sentito la gomma anteriore scivolare troppo, ho capito che non era giornata: non volevo certo che finire di nuovo per terra». Lorenzo attacca e risponde a Valentino non solo in pista. Quando Rossi l’ha messa sul ridere, come al solito, per non dare l’idea di essersi impegnato a fondo (invece si è impegnato moltissimo) e ha quindi detto che «questa volta ho cercato di scappare perché non volevo fare una gara come quella di Barcellona, avrei fatto del male a chi soffre di cuore, magari a mia nonna!», Lorenzo ha riso insieme agli astanti e ha aggiunto: «infatti il motivo per il quale ho chiuso il gas e l’ho lasciato scappare è proprio perché ci tenevo alla salute di sua nonna». Sono battute, certo, ma dimostrano che lo spagnolo non subisce. Rossi lo sa benissimo,
ecco perché non vuole un calo di concentrazione. Infatti quando ha detto «userò le cento vittorie per vincere anche questo titolo» ha confermato ciò che sta già facendo: gareggia sfruttando l’immenso e impareggiabile patrimonio accumulato in tredici anni di Motomondiale, caratterizzati da 8 titoli in quattro categorie, con cinque tipi di moto diverse, 156 podi (in 217 GP...), 53 pole e 80 giri veloci. Valentino vuole battere tutti adesso, in questo periodo, in questa serie di gare, per dare uno strappo alla classifica. Senza l’errore di Le Mans oggi sarebbe molto più solo in vetta alla classifica. Valentino ha capito l’importanza del tempo che scorre veloce quanto lui: «Voglio vincere altri titoli mondiali subito! Corro questa stagione, correrò la prossima, e poi si vedrà...». Questa frase dimostra che il campione ha fretta. ANCHE perché se Lorenzo cresce a vista d’occhio, Stoner prima o poi guarirà e tornerà ad aggredire. Eh sì, l’australiano sta male. Infatti, andando verso Laguna Seca la notizia più discussa è la misteriosa malattia che lo
ha colpito. Ha avuto lo stesso problema che lo ha colpito a Barcellona: si è sentito male dopo metà corsa, quindi ha cercato solo di salvare il terzo posto guidando tra crampi allo stomaco e spasmi simili al conato di vomito. Si è parlato di grastroenterite virale, ma la realtà è diversa. I sintomi porterebbero a questa conclusione, ma la realtà è differente. E i virus non c’entrano. Stoner scarica sullo stomaco la tensione e la pressione che si stanno accumulando da tempo e che stanno anzi aumentando da quando i risultati non sono più quelli del 2007. Non ha nessuno che lo segue davvero da vicino, cioè come amico e consigliere di fiducia; arriva a sbagliare anche l’alimentazione, ha un modo di vivere lontano anni luce da quello di uno sportivo di successo della sua età. È un ragazzo particolare, l’australiano: la sua adolescenza non è stata facile, in Europa è solo con la moglie ventenne e il suo carattere nervoso e sospettoso non si adatta alle relazioni. Vive, da sempre, isolato in un mondo oscuro che lui stesso si è creato. E dal quale nessuno riesce a toglierlo. Avrebbe
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STONER STREMATO AL TRAGUARDO UNA VOLTA TAGLIATO IL TRAGUARDO CASEY STONER SI È SENTITO MALE. PER LUI NIENTE CONFERENZA STAMPA.
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MOTOGP OLANDA I CASI
Due anni con la Honda
Sic-Gresini è già ufficiale ra ben più di metà del campionato. Si può affermare che entrambi stanno deludendo le aspettative, quindi in fondo se lo meritano, però c’è la vicenda dello sponsor: si sapeva che la San Carlo era fortemente interessata a Simoncelli, ma che penseranno gli sponsor del Team Gilera vedendo che da questa gara c’è anche il marchio San Carlo sulla tuta di Marco? È assolutamente legale questa manovra, perché Marco aveva ancora uno spazio libero sulla tuta e poteva riempirlo a suo piacimento, però anche in questo caso è evidente che persino lo sponsor del Team Gresini non crede più nei suoi attuali piloti (sempre De Angelis ed Elias) visto che si è buttato su Simoncelli appena ha potuto. E poi, il Team Gilera: nessuno ha fiatato, non hanno fatto nulla nemmeno per proteggere i loro stessi sponsor. Fatte queste considerazioni, va aggiunto che Marco Simoncelli ha raggiunto un accordo biennale (che prevede la possibilità di un suo trasferimento nel Team HRC, quello ufficiale di Pedrosa e Dovizioso, se la Casa ne farà richiesta per il 2011), in virtù del quale riceverà poco meno di due milioni di euro a stagione. E anche di questo non c’è da stupirsi, visto che Simoncelli è il pilota più importante della 250. Con buona pace degli spagnoli. BENVENUTO IN SQUADRA FAUSTO GRESINI SORRIDE A MARCO SIMONCELLI. LA SUA SQUADRA NEL 2010 AVRÀ IL PILOTA CHE PIACE ALLO SPONSOR, CHE... GLI HA GIÀ MESSO ADDOSSO IL SUO MARCHIO. CERTO L’ANNUNCIO È ARRIVATO MOLTO PRESTO...
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bisogno ad esempio di un ambiente più sereno anche sul lavoro, ma in Ducati la pressione è sempre a livelli alti (la si va a cercare anche quando non c’è, sono fatti così...) e questo non aiuta. Casey avrebbe bisogno di un entourage capace di farlo sorridere, di renderlo più sereno, sdrammatizzando la situazione. Infatti non ha bisogno di medicine, Stoner: ma di una vita meno chiusa e più divertente. Dopo la gara di Assen, Casey si è deciso a fare un passo che anche solo a Barcellona sembrava inimmaginabile: ha chiesto aiuto. Ha accettato la mano che gli hanno teso gli italiani della Clinica Mobile e in particolare Claudio Costa e Claudio Macchiagodena (che è il Medical Director della MotoGP). Stoner ha cominciato ad aprire le porte del suo mondo. E poiché stiamo parlando di personaggi che hanno fatto miracoli nel campo del recupero psicologico di un pilota, questa appare davvero una mossa azzeccata. Anche perché tra pochi giorni si corre a Laguna Seca. Un luogo che per lui è pieno di fantasmi. Dodici mesi fa arrivò sicuro di sé, sull’onda emotiva di vittorie a ripetizione, quindi deciso a battere di nuovo Rossi per ridurre ulteriormente il distacco. In prova volava, era certo che nulla avrebbe potuto fermarlo. Invece Rossi attuò la sua trappola, reagì di colpo, sconfisse Casey e soprattutto incrinò le sue certezze. E da lì, fu il tracollo. Ma nelle corse tutto può essere ribaltato in un istante. Capite, adesso, perché Valentino, ad Assen, alla vigilia del GP USA a Laguna Seca, è stato quasi sbrigativo sulle cento vittorie e ha invece richiamato la sua truppa all’ordine? Lasciando il circuito, ha detto... «dopo 100 vittorie, non voglio ripartire da zero perché non si possono certo dimenticare. Io voglio solo continuare così. Certo, se ripenso a quelle cento gare e alle 13 stagioni di Mondiale, se dovessi individuare un errore che non farei più, se potessi tornare indietro, mi viene in mente Valencia 2006...». Appuntamento in California, allora, domenica prossima. Per continuare la storia.
PRIMO STOP DI DOVIZIOSO UNA CADUTA HA FERMATO DOVIZIOSO (4), SOPRA CON VERMEULEN (7) E EDWARDS (5). ANDREA CONSERVA IL QUARTO POSTO IN CLASSIFICA, MA È LONTANO DALLA VETTA.
I due galli della Yamaha ASSEN - Il manager europeo più importante della Yamaha, Lin Jarvis, ha toccato un argomento di notevole importanza: la posizione della Yamaha di fronte al crescente dualismo dei suoi piloti, Rossi e Lorenzo. I rapporti tra i due stanno peggiorando, ma fino ad ora i loro duelli sono stati corretti e i sorpassi sempre puliti. Eppure è lecito chiedersi se sarà sempre così. Anche perché Lorenzo cresce a vista d’occhio e non si accontenta di stare dietro, Rossi non vuole mollare niente. «Siamo molto attenti nel tenere ben monitorata la situazione – ha detto Jarvis – e per ora è tutto sotto controllo. E tutti noi, in Yamaha, saremo limpidi e professionali». Ma il timore che il dualismo porti guai alla Casa stessa, ci sono. «Quando si mettono due grandissimi piloti nella stessa squadra c’è sempre la possibilità che nascano dei ei problemi. Valentino e Jorge sono molto intelligenti, sanno no che e l’alnon devono prendere rischi solo per danneggiare tro. Ma nello sport può succedere di tutto». Jarvis, di fatto, ha lasciato intendere che si sta andando dando verso una situazione in cui non ci sarà più una primaa guida, e sarebbe la prima volta da quando Rossi è entrato trato in Yamaha. E sa bene che un’azienda di questo calibro deve pensare al presente ma anche al futuro. Non è un caso, quindi, se la situazione dei piloti Yamaha è questa: Rossi con Lorenzo, il presente insieme al futuro, è il frutto di una scelta ragionata. «Valentino ad un certo punto si fermerà: non sappiamo quando, ma succederà. E noi dobbiamo metterci nelle condizioni di poter continuare a vincere. Lorenzo rappresenta il futuro, in questo senso».
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ASSEN - Sarà colpa della crisi, ma di certo la vicenda legata al trasferimento (nella prossima stagione) di Marco Simoncelli nella MotoGP è un segno dei tempi che cambiano. Dimostra che il mercato piloti è partito con incredibile anticipo, ma soprattutto che c’è un autentico assalto alla diligenza: quel poco che c’è è bene prenderselo il prima possibile. Ad Assen il Team Gresini, alla vigilia della gara, cioè dopo soli sei gran premi, ha infatti mostrato una incredibile fretta nell’annunciare nello stesso tempo il rinnovo del contratto con lo sponsor (San Carlo) e l’accordo con Simoncelli. Non è insolito, l’accordo tra un team e un pilota con grande anticipo. Non è però così normale l’aver definitivamente sepolto quello che alcuni chiamano “fair play”. Cioè, il rispetto. Insomma, l’annuncio in tutta fretta dell’accordo con Simoncelli, aggiungendo che l’operazione è stata fortemente voluta dalla San Carlo che ha addirittura messo immediatamente il suo marchio sul casco e sulla tuta di Simoncelli, venerdì mattina, dimostra che non c’è più ritegno nemmeno per la forma. Con questa mossa, ma soprattutto con questo annuncio, sono stati di fatto scaricati i piloti attuali (Toni Elias e Alex De Angelis) che però dovranno correre anco-
Stoner scarica sullo stomaco la tensione e la pressione. E sbaglia anche l’alimentazione
Jarvis non sembra preoccupato circa il muro che divide i due nel box. «Questa squadra è nata col muro, perché lo scorso anno usavamo due marchi di gomme diversi. Probabilmente Jorge sarebbe stato più felice senza il muro, ma era necessario». Dopo, però, il muro è rimasto. «Il motociclismo, in fin dei conti, è uno sport individuale e ognuno cerca sempre di garantirsi un suo mondo entro il quale sentirsi tranquillo. È questo, il motivo per cui lo abbiamo lasciato».
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MOTOGP OLANDA LE INTERVISTE
«VISTA la scarsa fortuna che ho avuto negli ultimi tempi, direi che la cosa positiva è che nella caduta non mi sono fatto male. Questa è stata decisamente una sorpresa perché per tutto il week-end non avevo avuto avvisaglie. Peccato, però: non penso che avrei potuto vincere, ma secondo me il podio era alla mia portata. Comunque nelle prime gare eravamo più forti, e più forti ritorneremo in futuro».
AndreaDovizioso CHE DELUSIONE LA CADUTA!
«ERO partito bene. Ci ho messo un po’ a superare un gruppetto di piloti ma poi giravo sui tempi delle prove. Pensavo che sarei arrivato quarto, per questo sono molto deluso per la caduta. Ero proprio a metà della curva 1, nel momento di massima piega, quando ho perso l’anteriore. Ma non stavo frenando! Meno male che tra una settimana andiamo a Laguna: mi piace quella pista e sono certo che recupereremo».
ChrisVermeulen UN BEL PASSO AVANTI
«QUESTO è il miglior risultato della stagione per me. Con i test di Barcellona abbiamo fatto un buon passo avanti per quanto riguarda la ciclistica. In più la pista di Assen, e le due che seguiranno, non penalizzano tanto il nostro motore che manca di potenza: richiedono più che altro una buona maneggevolezza, quindi siamo più competitivi. E adesso spero di correre così anche a Laguna Seca».
LorisCapirossi SPERAVO ANDASSE MEGLIO
«È INIZIATA male, subito, per colpa mia. A un certo punto sono stato spinto fuori e ho dovuto riacchiappare il mio gruppetto. Nell’ultimo giro ho guadagnato tre posizioni ed ero dietro a Kallio quando è caduto; a quel punto ero sesto. Non sarebbe stato male, ma Elias ha cercato di passarmi e mi ha colpito, così mi sono ritrovato nono. Sono arrabbiato, ed è quasi inutile dire che speravo in un risultato diverso».
JorgeLorenzo
Era la sua giornata
ASSEN – Ha perso nuovamente la sfida, Jorge Lorenzo, eppure appare persino contento. «Sì, diciamo che sono contento perché so di aver fatto il possibile. Più di così, oggi, non si poteva fare». Ti inchini di fronte al vincitore, quindi? «Rossi oggi era fortissimo. Io ho provato ad agguantarlo, e devo dire che andavo forte anche io. Solo che al via ho perso subito due secondi, e non sono più riuscito a recuperarli. Il mio problema maggiore è stata la brutta partenza». A volte sembravi guadagnare. «Sì, ma poi Valentino riprendeva quei decimi che magari gli prendevo io. No, niente da fare: questa volta c’erano dei punti in cui lui era più veloce di me». Come l’ultima parte. «Non sono mai riuscito ad interpretarla bene. Mi sono riguardato diverse volte, in video, e nel warm up ho cercato di trovare qualche traiettoria migliore. Ma non è stato facile perché si viaggia a 280 allora. Sì, il T4 per me è da dimenticare». È strano che tu abbia mollato. «Eh no, mica tanto. Ad un certo punto la gomma anteriore ha iniziato a scivolare, e mi sono ricordato di cosa è successo a Jerez. E a quel punto mi sono calmato. Mi sono detto: questo è il suo giorno».
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TORNEREMO PIÙ FORTI
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DanielPedrosa
ColinEdwards QUEST’ANNO È DURISSIMA «QUEST’ANNO è durissima! Non avevo mai corso impegnandomi e faticando così tanto prima di oggi, in MotoGP, ma sono felice perché sono stato battuto dai migliori. Il lato destro della gomma anteriore mi ha dato qualche problema: ieri era difficile da prevedere una cosa simile, poiché non abbiamo fatto una simulazione di gara. Però sono rimasto concentrato e non ho commesso errori. Va già bene così».
AlexDe Angelis STIAMO ARRIVANDO
«NEI TEST di Barcellona abbiamo fatto progressi e qui si sono visti: la trazione è migliorata parecchio. Sono partito bene e sono rimasto in lotta per la settima posizione per tre quarti di gara. Poi purtroppo la gomma anteriore ha cominciato a dare segni di cedimento, così ho deciso di portare a casa almeno qualche punto. Sono fiducioso, però: arriverà presto anche il nostro momento».
LORENZO SA PERDERE A TESTA ALTA LORENZO (SOPRA) HA PERSO, MA CON CLASSE. SOTTO, ANCORA LO SPAGNOLO, CON ROSSI E STONER. È LA CONFERENZA STAMPA PRE-PROVE, A QUELLA DOPO LA GARA STONER, CHE STAVA ANCORA MALE, NON È ANDATO.
NickyHayden S’È ALLENTATO IL MANUBRIO «PARTENDO tredicesimo, avrei dovuto fare un miracolo per un risultato migliore di questo. Ho guidato il secondo gruppetto fino a quando ho perso un po’ il ritmo e ho subìto un paio di sorpassi. Poi, verso metà gara, il manubrio si è allentato. So che quest’anno sembra tutto una scusa, ma posso assicurare che un manubrio che tende a svitarsi fa venire i brividi...».
JamesToseland SONO PROPRIO CONTENTO «SAPEVO di avere un buon assetto per la gara, ma correre con una nuova regolazione per la frizione – come ha dimostrato il mio volo nel giro di riscaldamento – mi rendeva nervoso. Ho lottato per stare al comando del mio gruppetto: quando Elias ha toccato Capirossi, all’ultimo giro, è venuto fuori un gran caos e ho perso e riguadagnato in un baleno il sesto posto. Sì, questa volta sono proprio contento!».
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MOTOGP OLANDA LE PAGELLE di Marco Masetti
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Chi sta fuori dalla lotta... ASSEN - La differenza fra un trialista e un pilota di velocità è evidente. Meno clamorosa è quella che intercorre tra un pilota che viene dai gran premi e uno della Superbike. A occhio non ci dovrebbero essere diversità tra Toseland e Melandri, eppure ci sono. Lo scopri quando Toseland o Vermeulen vanno in crisi di fronte alla tremenda complessità della MotoGP, che quando si entra alla voce “setting e regolazioni” richiede un manuale di istruzioni di almeno mille pagine. Impresa che riesce più facilmente a chi viene dall’altro mondo. Eppure non può essere tutto così semplice e non si può nemmeno affermare che tutti i piloti Superbike sono zucconi tremendi. Ci deve essere dell’altro. E in effetti c’è: basta passare dalla Spagna del Montmelò all’Olanda di Assen per ritrovare Edwards non troppo lontano dal podio. Quello che ha dell’incredibile è vedere Vermeulen deciso e determinato pennellare splendidi cambi di direzione o, incredibile, vedere Nicky Hayden tenace e battagliero come nelle sue stagioni migliori. Non è possibile che sia l’aria che si respira nella Drenthe, la provincia settentrionale dell’Olanda, ad operare il miracolo. Le mucche beneficiano dell’atmosfera, fornendo ettolitri di latte, ma i piloti non dovrebbero risentire della qualità dell’aria o del foraggio. Eppure, come per incanto, i piloti di scuola Superbike ritrovano la voglia di correre e di appassionare il pubblico. Di sicuro gli ex SBK hanno bisogno di una robusta bagarre per dare il massimo. Magari anche di qualche “kriiik” proveniente da una carena in carbonio che si crepa dopo un contatto. Magari anche di gomme uguali a quelle dei rivali, che vuol dire guidare meno di fino e con qualche improvvisazione in più. Certo, Rossi e Lorenzo sono avanti, molto avanti, ma il pubblico, quello sulle tribune e quello che segue da casa in TV, si è divertito molto a seguire la rovente bagarre dei piloti in lotta per la sesta piazza. Lontani dal podio, vicini al cuore della gente.
7 10 8 CaseyStoner
ValentinoRossi
Come minimo con lode, ma meriterebbe un bel 100 in pagella, come le sue vittorie. In gara non c’è nessuno in grado di fare quello che a lui viene con la massima naturalezza, quindi vince in fuga solitaria. Il più veloce del mondiale spesso deve ballare solo. Ma di questo si devono preoccupare gli altri.
Non stava male: stava malissimo. Sarà la pressione, oppure un virus, ma la salute di Casey non è ideale per battersi alla pari con i due piloti Yamaha. L’australiano porta a casa un podio eroico. Però adesso curati!
ColinEdwards Il primo degli umani fa una bella gara, gagliarda, senza timori reverenziali e con tempi interessanti. Non va a podio ma apre bene la doppietta che preferisce, quella composta dalle piste amiche di Assen e Laguna Seca. E conferma che anche nelle sue mani la M1 è una gran moto.
ChrisVermeulen
JorgeLorenzo
L’unico rivale rimasto a Rossi sbaglia solo una cosa: la partenza. Ma questo gli è fatale. Quel paio di secondi condizionano tutta la sua prestazione. Alla fine anche Jorge è rimasto toccato dalla grande giornata del compagno/rivale, dalle storiche cento vittorie. Quindi non è riuscito a rovinargli la festa; ma a Laguna Seca ci sarà, eccome.
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DanielPedrosa Il tempo di partire, di fare qualcosa di buono, e poi viene issata bandiera bianca. Purtroppo dopo una scivolata che lascia ancora una volta Dani in mezzo alla ghiaia. Tra ferite, dolori e delusioni tecniche, continua la stagione terribile del piccolo spagnolo.
quello che non va
Bel ritmo, grinta e non solo. L’australiano che ha lontane origini olandesi e ad Assen è amato come fosse un pilota locale, si lascia trascinare dal tifo e fa la più bella gara di stagione. Fosse più costante sarebbe davvero un ottimo pilota.
JamesToseland Sarà la pista o l’ambiente, il perfetto setting della sua Yamaha, ma il Pianista ritorna ad essere pilota vero. E quando c’è la bagarre, si esalta. Deciso senza essere grezzo.
RandyDe Puniet Non fa una gara, ma una battaglia: tra i tanti rischi, anche due contatti decisi con Elias e Toseland. Però il ragazzo che piace pure alla Ducati per la sua combattività, non è solo grinta e rischio, visto che con una moto non troppo veloce lotta a lungo nel gruppo infuocato per la sesta piazza.
6
LorisCapirossi Il motore nuovo non fa miracoli e la Suzuki non permette a Loris di fare la gara che sognava, cioè dalle parti del podio. In compenso il veterano aggancia il gruppo degli scatenati e partecipa a una sfida divertentissima. Poi arriva Elias che gli rovina un buon piazzamento.
AlexDe Angelis Ha trovato il modo di domare la Honda e la prima metà di gara è di buonissimo livello. Nella seconda parte la gomma anteriore molla costringendolo a qualche acrobazia e a rallentare. In crescita.
MikaKallio Gran bella prestazione, sfortunata per la caduta a fine gara che gli costa una dolorosissima ferita alla mano, ma restano buoni ricordi del suo GP di Olanda.
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AndreaDovizioso
MarcoMelandri
Così non va: è costretto a rischiare perché la Honda è impacciata in curva e finisce a terra. La situazione è questa: non drammatica, ma un po’ deprimente.
Alla fine dei conti è sfortunato perché perde molto tempo a causa di altri piloti che esagerano con l’agonismo. Si vede pure che il problema in pista è la moto, bisognosa di aggiornamenti tecnici per stare nel gruppo che conta.
YukiTakahashi Pochi lampi di luce e una gara molto “light” per il giapponese che ha la sola fortuna di avere un compagno di squadra più scarso di lui.
ToniElias Brutto avvio, grande rimonta e un eccesso di ardore nel finale che danneggia Capirossi. Impietosa, la Direzione Gara lo punisce con 20 secondi di penalità, rovinandogli del tutto il sabato.
SeteGibernau Gara sofferta per il veterano iberico, alla ricerca di una condizione accettabile che gli dia le motivazioni giuste per chiudere la stagione con qualche buon risultato. Per ora quest’ultimo aspetto latita…
NiccolòCanepa Un’altra gara non certo esaltante, e non sarebbe niente, ma oramai si iniziano a sentire voci che parlano di sostituzione. Nel paddock si parla molto a vanvera, ma un fondo di verità c’è sempre. Ci vuole una prova d’orgoglio per zittire i gufi.
4 4
HondaHRC
Ascolti i piloti che parlano di scarsa sintonia tra la moto e le gomme. Probabilmente è vero, ma dalla più grande Casa del mondo, dal fornitore numero uno della MotoGP, e in futuro della Moto2, ci si aspetta molto di più.
quella che non va
GaborTalmacsi È un grande professionista, serio e puntuale. Però è lento, lentissimo. Va bene che di fatto è passato dalla 125 alla MotoGP con un solo breve intermezzo in 250. Ma la lentezza resta.
NickyHayden Decisamente la miglior giornata da quando è arrivato a Borgo Panigale per “Kentucky Kid”, che regala bei momenti di sport. La sua squadra ha fatto i miracoli per dargli una moto in linea con i gusti del pilota e c’è riuscita. Nella bagarre succede di tutto, ma la top ten è arrivata.
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MOTOGP OLANDA IL TABELLONE
esterna 23°C asfalto 28°C
1’36”025
1’37”035
1’36”110
1’37”380
1. Valentino ROSSI
Yamaha
Fiat Yamaha Team
3. Jorge Lorenzo
Spagna
Yamaha
1’38”061
1’36”756
1’36”393
1’36”928
2. Jorge LORENZO
Yamaha
Fiat Yamaha Team
a 5”368
4. Casey Stoner
Australia
Ducati
1’37”877
1’37”178
1’36”633
1’37”324
3. Casey STONER
Ducati
Ducati Marlboro Team
a 23”113
5. Colin Edwards
USA
Yamaha
1’38”205
1’37”617
1’36”760
1’38”001 4. Colin EDWARDS
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 29”114
5. Chris VERMEULEN
Suzuki
Rizla Suzuki MotoGP
a 33”605
6. James TOSELAND
Yamaha
Monster Yamaha Tech 3
a 39”347
7. Randy DE PUNIET
Honda
LCR Honda MotoGP
a 39”543
8. Nicky HAYDEN
Ducati
Ducati Marlboro Team
a 39”823
6. Loris Capirossi
Italia
Suzuki
1’38”429
1’38”123
1’36”953
1’38”189
7. Chris Vermeulen
Australia
Suzuki
1’38”350
1’38”322
1’37”194
1’38”711
8. Andrea Dovizioso
Italia
Honda
1’38”092
1’37”248
1’37”237
1’37”827
9. James Toseland
G. Bretagna
Yamaha
1’38”379
1’37”939
1’37”323
1’37”963
10. Randy De Puniet
Francia
Honda
1’37”842
1’38”439
1’37”473
1’38”108
11. Alex De Angelis
San Marino
Honda
1’38”495
1’38”104
1’37”637
1’38”368
12. Mika Kallio
Finlandia
Ducati
1’39”464
1’38”887
1’37”749
1’38”801
9. Loris CAPIROSSI
Suzuki
Rizla Suzuki MotoGP
a 40”673
10. Alex DE ANGELIS
Honda
San Carlo Honda Gresini
a 46”010
13. Nicky Hayden
USA
Ducati
1’38”928
1’37”924
1’37”759
1’38”100
14. Marco Melandri
Italia
Kawasaki
1’39”597
1’39”016
1’37”948
1’38”871
11. Marco MELANDRI
Kawasaki Honda
Hayate Racing Team
a 57”777
San Carlo Honda Gresini
a 59”774
15. Toni Elias
Spagna
Honda
1’39”642
1’38”455
1’38”136
1’38”537
12. Toni ELIAS
16. Sete Gibernau
Spagna
Ducati
1’40”151
1’39”582
1’38”453
1’38”938
13. Sete GIBERNAU
Ducati
17. Niccolò Canepa
Italia
Ducati
1’41”020
1’39”197
1’38”605
1’39”651
14. Niccolò CANEPA
Ducati
Pramac Racing
a 1’09”897
18. Yuki Takahashi
Giappone
Honda
1’40”185
1’39”862
1’38”619
1’39”362
15. Yuki TAKAHASHI
Honda
Scot Racing Team MotoGP
a 1’09”930
19. Gabor Talmacsi
Ungheria
Honda
1’41”380
1’40”338
1’39”407
1’40”593
16. Gabor TALMACSI
Honda
Scot Racing Team MotoGP
a 1’25”099
Poleposition
RITIRATI
Valentino Rossi (Yamaha) in 1’36”025 alla media di 170,768 km/h Pole 2008: Casey Stoner (Ducati) in 1’35”520 alla media di 171,670 Km/h
al 26. giro
Andrea DOVIZIOSO
Honda
Repsol Honda Team
al 11. giro
Dani PEDROSA
Honda
Repsol Honda Team
al 5. giro
Lecadute
NUMERO GIRI
14
CA giu TA g LU no NY 27 A OL giu AN gn DA o
31
17
3
ITA ma LIA gg io
FR ma AN g CI gio A
SP ma AG gg NA io
a AP pri PO le NE
Campionatopiloti
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
24
30
GI
TOTALE Italia 20 20 25 — 16 25 25 Valentino ROSSI Yamaha 131 Spagna 16 25 — 25 20 20 20 Jorge LORENZO Yamaha 126 Australia 25 13 16 11 25 16 16 Casey STONER Ducati 122 Italia 11 11 8 13 13 13 — Andrea DOVIZIOSO Honda 69 Spagna 5 16 20 16 — 10 — Dani PEDROSA Honda 67 USA 13 4 9 9 10 9 13 Colin EDWARDS Yamaha 67 Italia — 9 10 8 11 11 7 Loris CAPIROSSI Suzuki 56 Italia 2 10 11 20 5 2 5 Marco MELANDRI Kawasaki 55 Australia 9 6 6 10 6 5 11 Chris VERMEULEN Suzuki 53 Francia 6 5 13 2 8 8 9 Randy DE PUNIET Honda 51 11. James Toseland 39; 12. Alex De Angelis 31; 13. Nicky Hayden 27; 13. Toni Elias 27; 15. Mika Kallio 26; 16. Niccolò Canepa 12; 16. Sete Gibernau 12; 18. Yuki Takahashi 9. 1. 2. 3. 4. 5. 5. 7. 8. 9. 10.
Topteam 1. 2. 3. 4. 5.
Fiat Yamaha Team Ducati Marlboro Team Repsol Honda Team Rizla Suzuki MotoGP Monster Yamaha Tech 3
296,9 295,4 295,3 294,5 294,4 294,4 293,4 292,7 292,4 292,3 291,9 291,7 290,2 290,9 290,3 288,4 288,2 287,6 287,2
Casey Stoner (Ducati) nel 2008, in 1’36”738 alla media di 169,509 km/h
19 26
Giovedì: Takahashi. Venerdì: De Puniet, Canepa. Sabato: Toseland (warm-up), Pedrosa, Dovizioso, Kallio.
Olanda 27.06.2009 Assen
1’36”755 1’36”903 1’36”918 1’37”262 1’37”375 1’37”613 1’37”883 1’37”904 1’37”909 1’37”934 1’37”941 1’37”955 1’38”200 1’38”487 1’38”873 1’39”120 1’39”126 1’39”318
Lorenzo Stoner Pedrosa Dovizioso Edwards Vermeulen De Puniet De Angelis Kallio Toseland Capirossi Elias Hayden Melandri Canepa Gibernau Takahashi Talmacsi
qualifiche qualifiche gara qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche libere 1 qualifiche libere 2 gara qualifiche libere 2 qualifiche qualifiche gara
Pedrosa Hayden Rossi Kallio Elias De Puniet Edwards Stoner Lorenzo Vermeulen Capirossi Takahashi Dovizioso Melandri Gibernau Canepa De Angelis Toseland Talmacsi
PRIMATO PRECEDENTE
PILOTI AL VIA
26
nei tre giorni 138.707 nel 2008 94.978 (nei tre giorni 135.071)
Pramac Racing
13
96.152
Ducati
QA ap TA ril R e
SPETTATORI
2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19.
Grupo Francisco Hernando a 1’05”366
Mika KALLIO
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19.
1. Rossi 1’36”558 alla media di 169,825 km/h
42’14”611
118,430 km alla media di 168,210 km/h
8
1’37”490 1’37”861
VA nov LE em NC b IA re
1’37”847 1’38”194
25
Yamaha Honda
Velocitàmassime
MA ott LE ob SI re A
Italia Spagna
Giriveloci
to
1. Valentino Rossi 2. Dani Pedrosa
Altraguardo
6
P -U M AR W
SA sett e N MA mb r 4 o RINO e PO tto RT br OG e AL 18 LO AU ott ST ob RA re LIA
NI IO AZ IC F I AL QU
19
RE BE LI
GE lug RM li AN o 26 IA GR lug AN lio BR 16 ETA GN RE ag A P. os CE to CA 30 US ag A os
Ì ED OV GI
5
RE BE LI
US lug A lio
Alvia
Ì RD NE E V
Punti in classifica rispetto al 2008 dopo 7 gare
-11 +32 +30 +12 -68 -2 +5 +26 +13 +33
Campionatomarche 257 149 136 109 106
1. 2. 3. 4. 5.
YAMAHA DUCATI HONDA SUZUKI KAWASAKI
20 25 11 9 2
25 13 16 9 10
25 16 20 10 11
25 11 16 10 20
20 25 13 11 5
25 16 13 11 2
25 16 9 11 5
165 122 98 71 55
+5 +25 -37 8 +20
40
41
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MOTOGP OLANDA ILPIT COMMENTO WALK
CULTURA CALCISTICA PER L’ERRORE NEL PIT WALK DI BARCELLONA LA SIGLA BFC CAMPEGGIAVA SULLO STEMMA DEL BARCELLONA INALBERATO DA LORENZO. MA SIGNIFICA “BOLOGNA FOOTBALL CLUB”. QUELLA GIUSTA È FCB, “FOOTBALL CLUB BARCELLONA”.
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L’errore è
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TOTO
MOTOGP OLANDA DAI BOX
ASSEN – I team sembrano ormai tutti d’accordo nel cancellare il classico appuntamento di pre-campionato che viene chiamato ufficialmente Test IRTA ma che nel paddock viene definito “GP Zero”. Nella prima bozza di calendario dei test invernali 2010 – redatto tenendo presente la parola d’ordine: risparmio! – non compare più la due giorni spagnola (all’inizio fu Barcellona, poi negli ultimi tempi Jerez). Se ci sarà anche l’approvazione definitiva, i team nel 2010 proveranno soltanto tre volte, sempre con sessioni di due soli giorni, in febbraio e in marzo. Si comincerà in Malesia, a Sepang – prima il 3-4 febbraio e poi il 24 e 25 febbraio –, poi si andrà in Qatar il 17 e 18 marzo: per quest’ultima occasione, l’idea
sarebbe di provare per 4 ore di giorno e per altre 4 di notte, visto che la gara si svolge in notturna. Poi basta, si aspetterà la prima prova del campionato. In Qatar. Il “GP Zero” era una sorta di prova generale: arrivavano le livree definitive, tornavano le hospitality nel paddock, e si riattivava anche la copertura televisiva con la diretta dell’ora di prove che assegnava la BMW all’autore del miglior tempo. Ma adesso bisogna risparmiare, al punto che è stato eliminato anche il test di Jerez di fine novembre. Si proverà quindi per due giorni a Valencia, immediatamente dopo l’ultimo gran premio della stagione. Poi basta, fino al febbraio 2010.
EXPLOIT NELLE LIBERE
RANDY DE PUNIET DAVANTI A TUTTI, MA SOLO GIOVEDÌ Randy De Puniet ha stupito tutti nel primo turno di prove libere, giovedì: ha ottenuto il miglior tempo, mettendosi dietro anche le Honda ufficiali. «Il mio capotecnico, Ramon Forcada, ha detto che secondo lui Randy ha fatto un giro alla morte» ha commentato Lorenzo. Più tecnico Pedrosa: «È piuttosto raro che una Honda satellite stia davanti alle ufficiali, ma Randy usa una moto che di base è la mia del 2008 e rispetto allo scorso anno la RCV non è cambiata così tanto».
REDMAN E READ LEGGENDE DI ASSEN Il giorno della gara l’organizzatore del Dutch TT ha festeggiato i 45 anni esatti dalla grande impresa di Jim Redman, che vinse 125, 250 e 350 diventando il primo pilota a vincere tre gare nella stessa giornata. Redman percorse complessivamente 392 km gareggiando dunque per un totale di 2 ore e 48 minuti. Il pilota che ha corso di più ad Assen è Phil Read: ben 28 gare, con 5 vittorie e 18 podi. Ma stiamo parlando di numeri, e di storie, di un’altra epoca rispetto a quella attuale...
((((((((((((((( Pole position
Saltano i test pre-campionato
Occhio alle spalle
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Gioca la schedina: 3 splendidi premi ad ogni GP e se sei fortunato... ti portiamo a Valencia*
ASSEN – Più della pole di Valentino Rossi, che ha preceduto Pedrosa e Lorenzo in prima fila (Jorge è in prima fila dall’inizio di stagione), ha fatto discutere la ritrovata polemica sulle scie e sui piloti che si ostacolano nel giro “buono” (nella foto, Lorenzo e Gibernau fianco a fianco). Stoner ha mandato platealmente a quel paese Gibernau, De Angelis se l’è presa con Capirossi, Rossi ha detto che «finalmente questa volta sono riuscito a non farmi fregare da nessuno: di solito a dieci minuti dalla fine ci sono 6-7 piloti che cominciano a cercarmi per attaccarsi...». A livello regolamentare, si può al limite punire un comportamento palesemente scorretto ma nulla di più. Come ha detto anche Lorenzo: «Questa è una questione che non si risolverà mai, è sempre stato così: chi è meno veloce cerca i migliori per avvantaggiarsi un po’». Anche Rossi ha ribadito il concetto: «Non so proprio come si possa fare per risolvere il problema». E Pedrosa ha detto che «si potrebbe introdurre la penalità per chi ostacola gli altri, oppure si potrebbe cercare qualche nuova regola».
1° Giacca Yamaha Classic 2° Camicia Fiat Yamaha Team 3° Kit Fiat Yamaha Team Premio finale oR ossi Casco Valentino Rossi
1° 2° 3°
premio finale
44 motosprint
schedina del GP Stati Uniti
*Tra tutte le schedine giocate prima del GP Australia verrà estratto un week-end per due persone al GP Valencia
Vale
Discriminante: tempo del giro più veloce in gara del FYT
Jorge
____‘____ ‘‘____ Nome _________________________________________
Da spedire a: Motosprint “TotoFYT2009” Via del Lavoro 7, 40068 San Lazzaro di Savena (BO) entro sabato 4/07/2009 Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309
Posizione di Rossi e Lorenzo sullo schieramento
Cognome ______________________________________
Piazzamento di Rossi e Lorenzo al traguardo
Città __________________________________________ Cod. Postale __________ Tel. ______________________
Firma ____________________________________________________
Il più veloce dei due in gara
E-mail _________________________________________
Data _____________________________________________________
Via ___________________________________________
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MOTOGP OLANDA DAI BOX
BOCCIATA LA NORMA
Difficoltà economiche
Il team Tech3 chiede aiuto ASSEN - Le Yamaha resteranno quattro, anche per il 2010. E la Casa madre terrà fede al contratto esistente con il Team Tech3, che gestisce le due M1 satellite. Non è il periodo ideale per fare sforzi ulteriori, quindi Jorge “Aspar” Martinez, che doveva schierare la quinta, ha già iniziato a muoversi verso il pianeta Honda. Per avere una M1 a disposizione, Aspar può quindi solo sperare nell’insolvenza di Hervé Poncharal (il patron del Team Tech3), che non versa in buone condizioni economiche. Come la maggior parte dei team privati, del resto. Infatti Poncharal ha chiesto al vertice della Yamaha un aiuto economico per portare a termine la trattativa con Alvaro Bautista. Lo spagnolo ha
JORGE LORENZO ANCORA LEADER NEL BMW AWARD Jorge Lorenzo resta ampiamente al comando del BMW M Award, il trofeo la cui classifica viene stilata in base ai risultati delle prove di qualificazione: lo spagnolo è sempre in testa con 143 punti, seguito da Rossi (129) e Stoner (126). Pedrosa (88) è già molto lontano.
avuto un lungo incontro col manager francese nei giorni scorsi a Barcellona, e questa sta diventando la seconda trattativa più importante dopo quella che ha portato Marco Simoncelli alla Honda e al Team Gresini. Bautista, una volta accasatosi Simoncelli, è ora il più ricercato tra i piloti della 250. L’aiuto della Casa al team satellite non è certo inusuale: accade anche nel mondo Honda e per tornare alla Yamaha va detto che Colin Edwards è di fatto pagato da Iwata. Poncharal vorrebbe quindi mantenere questo accordo ma sostituire l’americano con Bautista. Anche Toseland è fortemente a rischio, quindi la squadra ha virtualmente due posti liberi.
L’UNICA PISTA CHE HA VISTO TUTTI I MONDIALI Valentino Rossi si è lasciato scappare che il circuito Van Drenthe, cioè la pista di Assen, «era l’università della moto», facendo suo il pensiero di tutti i piloti che hanno conosciuto la versione “primitiva” di questo tracciato le cui curve particolari (recentemente modificate o addirittura “spianate”, visto che
presentavano una sorta di sopraelevazione) lo rendevano unico. Ma per quanto modificato il tracciato di Assen continua a vantare un record irripetibile: quest’anno ha festeggiato il suo 61esimo gran premio, il che significa che è la sola pista ad aver sempre ospitato una prova del Mondiale, sin dalla sua istituzione datata 1949.
Gli sviluppi non funzionano
LA MOTO UNICA NON PASSA Non si parlerà più della moto unica: i piloti hanno vinto la loro battaglia, la norma discussa tempo fa (che prevedeva una sola moto per pilota) non verrà applicata. Questa ipotesi non era legata solo alla riduzione dei costi delle squadre: sarebbe servita a trovare altre moto per arricchire la griglia di partenza. Ma avrebbe prodotto problemi di non facile soluzione, come il caso del flagto-flag, oppure di un grave danneggiamento della moto in caso di caduta nel warm up.
PIEDI TROPPO GRANDI
CANEPA FRENA CON IL POLLICE
Niccolò Canepa ha fatto montare sul manubrio della sua Ducati un comando per azionare il freno posteriore con il pollice sinistro (nella foto). «Lo uso da quando sono in MotoGP – ha spiegato –: con questa moto si usa moltissimo il freno posteriore per guidare, e poiché ho i piedi grandi (4445, che è molto per un pilota di velocità), quando sono in piega il piede tocca l’asfalto e non riesco quindi a usare bene il freno».
IN PISTA IL COMMISSARIO MONTALBANO AD ASSEN CERA ANCHE L’ATTORE LUCA ZINGARETTI, OSPITE DELLA DUCATI.
MIGLIORE IN STACCATA
UN NUOVO TELAIO PER LE HONDA La HRC ha portato ad Assen tre dei nuovi telai: due sono stati assegnati a Pedrosa, uno a Dovizioso. Appare ormai chiaro quindi che per la HRC Pedrosa è il responsabile dello sviluppo della RCV: un po’ per blasone, un po’ per anzianità di servizio (è alla quarta stagione nella squadra giapponese) e anche perché conosce meglio la RCV. Sul nuovo telaio, comunque, lo spagnolo ha espresso giudizi molto simili a quelli di Dovizioso: «La moto è migliorata molto in frenata, dove è più stabile e permette di staccare un po’ più tardi. Invece nei cambi di direzione siamo allo stesso livello dell’altro. Ma la cosa ancora più positiva, è che adesso abbiamo un buon margine di miglioramento».
PROVE LIBERE
IL VENERDÌ UN SOLO TURNO ANCHE NEL 2010 Il programma del venerdì resterà immutato anche nel 2010: non verrà quindi ripristinata l’ora di prove cancellata venerdì mattina. C’è chi, tra i team, aveva avanzato l’ipotesi di effettuare un turno di 30 minuti ma alla fine questo sembra non convincere nessuno. Meglio provare bene per un’ora, e poi rimandare tutto al sabato. Nel 2010 i motori dovranno “sopportare” tre gran premi, quindi provare meno in fondo aiuta.
«Nessuno dei tre ha passato quello che ho passato io in questo periodo».
Suzuki, progressi a marcia indietro ASSEN – Loris Capirossi evita di entrare nei dettagli della questione, però la sensazione è che il nervosismo in casa Suzuki stia aumentando. Le cose non stanno andando bene, e non è solo questione di risultati. Il materiale nuovo non dà gli effetti sperati, il lavoro del reparto corse non sta rispondendo alle aspettative e c’è chi inizia a chiedersi se in Giappone stiano effettivamente lavorando. La crisi ha colpito tutti e non c’è più nessun costruttore che produce novità a getto continuo. Ma il problema della Suzuki è che non sembra funzionare nemmeno quel poco che viene fatto. Il caso più eclatante, adesso, riguarda il misterioso nuovo motore. Primo: pare che poi tanto nuovo non sia; secondo: si rompe; terzo (ed è la cosa peggiore): pare che non siano stati ancora realizzati un numero di ricambi sufficienti. Lo si deduce dai fatti avvenuti tra la gara di Barcellona e questa di Assen. La Suzuki aveva spedito in Europa due soli motori, cioè uno per Vermeulen e uno per Capirossi. Quello dell’australiano si è rotto nell’ultimo giro della gara: ha ceduto una biella, e questa rottura pare abbia causato un macello all’interno del motore. Che ne è uscito distrutto. Il responsabile tecnico ha deciso di rimandare immediatamente in Giappone non solo il motore di Vermeulen ma anche quello di Loris (che in gara non aveva avuto problemi), però in Olanda la squadra si è vista recapitare solo il motore di Loris; a Vermeulen è stato detto di usare di nuovo quello vecchio. Il motivo? Pare che ad Hamamatsu non ci siano pezzi di ricambio a sufficienza per costruirne uno nuovo per Chris.
QUANTO al rendimento del nuovo materiale, Capirossi si è dimostrato molto evasivo, piuttosto deciso a tagliare corto sull’argomento: «Il motore nuovo va meglio, ma non così tanto meglio. Il miglioramento si avverte appena appena... Lo usiamo anche qui, ma su una pista come questa i benefici si avvertono poco. Si vedono di più nei rettilinei molto veloci e qui non ce ne sono, quindi non sarà molto utile nemmeno a Laguna Seca. Ma è migliore nell’erogazione, ed è già qualcosa». Insomma, sembra sia difficile fare progredire in modo significativo la GSV-R. In-
ESPERIMENTO FALLITO IL NUOVO TELAIO PER LA GSV-R È STATO RISPEDITO IN GIAPPONE
fatti Loris ha fatto chiarezza anche sul nuovo telaio, provato nei test di Barcellona il lunedì successivo al gran premio: «L’abbiamo rimandato indietro, non ci serve. Si tratta di una ciclistica che avevano costruito in Giappone, per conto loro, e hanno voluto farmela provare. Nel complesso il rendimento è inferiore rispetto alla ciclistica che hanno costruito con le mie indicazioni, quindi preferisco andare avanti con questa».
Dani Pedrosa, parlando di Rossi, Lorenzo e Stoner
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MOTOGP OLANDA DAI BOX
il Pronostico del GP USA
Tuttii record MOTOGP Pole ‘08
MOTO VINCENTI, MA DI MOLTI ANNI ADDIETRO... LORENZO SULLA YAMAHA DI SAARINEN, VERMEULEN SULLA SUZUKI DI SHEENE, EDWARDS SULLA YAMAHA DI VAN DULMEN, IWEMA SULLA MAICO, TALMACSI SULLA HONDA.
PEDANE PIÙ GRANDI PER HAYDEN
CARENA TRAFORATA PER STONER
Casey Stoner ha lamentato problemi col vento sin dal primo turno di prove; per questo ha chiesto di usare la carena traforata che di solito viene usata a Phillip Island. Hayden ha continuato ad usare la solita carena, in compenso ha ottenuto delle pedane poggiapiedi speciali, che hanno una maggiore superficie di appoggio.
LÜTHI CHIEDE UNA RCV PER IL 2010 La Honda ha fatto sapere che la HRC può costruire almeno una moto in più nella prossima stagione, e lo sponsor di Thomas Lüthi (Caffè Latte) ha subito chiesto una RC212V da affidare allo svizzero. La lotta per la settima Honda sarà serrata. Talmacsi si è già fatto avanti, e bisognerà vedere cosa vorrà fare la Honda che tende a favorire la presenza di almeno un pilota giapponese: se verrà messo da parte Takahashi, all’orizzonte c’è comunque Aoyama.
FAVORISCE LO SPETTACOLO
ROSSI PROMUOVE LA MONOGOMMA
Valentino Rossi era rimasto sempre vago, a proposito della monogomma, ma ad Assen ha promosso senza esitazione la nuova regola: «Ha portato molto più equilibrio. Anche se non tutte le gare corse fino ad ora sono state come quella di Barcellona, in diversi casi il distacco tra il primo e il secondo è stato meno di due secondi; penso proprio che vedremo sempre più delle grandi battaglie. I distacchi, anche qui, in prova, sono stati di qualche millesimo, il che significa che c’è un grande equilibrio; a tutto vantaggio dello spettacolo».
Jorge Lorenzo
MotoGP Rettilineo Larghezza pole Posizione in ra st ni si a Curve ra st de a e rv Cu
,520 km) 32 giri (115 966 metri 15 metri destra 7 4
ca Laguna Strei 3.610 me
TEST A BARCELLONA
MELANDRI INFORTUNATO AD UNA MANO Marco Melandri si è presentato ad Assen con la mano destra malconcia: a Barcellona, nella giornata di test, dopo la gara, è caduto riportando una infrazione del quinto metacarpo. La mano era molto gonfia, durante il week-end di Assen.
ANCHE MELANDRI CON GRESINI?
«Questo è uno dei campionati più “talentuosi” della storia: c’è un sacco di talento, adesso, nella MotoGP».
1. Rossi (Yamaha) in 44’04”311 2. Stoner (Ducati) a 13”001 3. Vermeulen (Suzuki) a 26”609
FL
SETTE HONDA AL VIA
Record (2008) Velocità max Così nel 2008
Stoner (Ducati) 1’20”700 alla media di 161,140 km/h Stoner (Ducati) 1’21”488 alla media di 159,483 km/h Stoner (Ducati) 262,8 km/h
DE ANGELIS ED ELIAS POSTO A RISCHIO
Marco Melandri sta lavorando per ritornare nel Team Gresini, dove affiancherebbe il neoacquisto Marco Simoncelli. Il ravennate infatti sta ormai perdendo le speranze di un ripensamento della Kawasaki e di un suo intervento diretto. Invece pare siano in partenza sia De Angelis che Elias, anche se Fausto Gresini non ha escluso che uno dei due possa alla fine restare.
Si brinda al Cavatappi Una pista irta di difficoltà
ARRIVANDO a Laguna Seca la memoria non può cancellare il sorpasso epico dello scorso anno, il numero da brivido con cui Valentino Rossi piegò la resistenza di Casey Stoner mettendo le basi - soprattutto psicologiche - di una vittoria che lo condusse poi al titolo mondiale. Quel giorno l’australiano capì che Vale era troppo forte mentalmente, che era capace di tenere un ritmo elevatissimo senza perdere mai la concentrazione, che all’occorrenza poteva inventare qualcosa di impensabile; soprattutto, che non sarebbe stato disposto a mollare, mai. Da Laguna Seca, da quel sorpasso sulla terra con appoggio sul cordolo, il campionato prese un’altra piega. Se potesse parlare, il “Cavatappi” ne avrebbe di cose da raccontare, e non solo a proposito di Rossi. Ma la famosissima chicane non è che uno dei punti critici di un circuito particolarissimo, difficilissimo, irto di curvoni veloci, saliscendi e punti pericolosi, che proprio per la sua originalità in passato ha visto le performance sorprendenti di illustri sconosciuti (per noi europei), piloti finiti nel dimenticatoio, ma che lì hanno bastonato i mostri sacri: se non ricordate Jim Filice, sappiate che comunque fu lui a vincere il GP USA 250 ‘88, e nell’89 fu secondo, dietro a John Kocinski. Laguna è pista da specialisti; Rossi ha già dimostrato di esserlo, ed è carico come una molla, per cui è lui ad avere i favori del pronostico. Ma non sottovalutate Stoner: se riuscirà a superare in tempo i problemi fisici che nelle ultime due gare lo hanno ridotto a uno straccio, ha un conto in sospeso e una voglia matta di saldarlo. E poi naturalmente attenzione a Lorenzo, la sua determinazione è qualcosa che può spingerlo a buttare il cuore oltre l’ostacolo ovunque, anche sul difficile toboga californiano, mentre appare più difficile la situazione di Pedrosa che non è certo nel suo momento migliore, e di Hayden, impegnato a domare la Ducati. Occhio invece a Edwards, tuttora in buona forma, e americano: coi suoi, Laguna è sempre stata generosa.
Vincente MotoGP ROSSI STONER LORENZO PEDROSA EDWARDS DOVIZIOSO HAYDEN CAPIROSSI
1,75 4,50 5,00 15,00 25,00 33,00 33,00 66,00
Miglior tempo nelle qualifiche STONER LORENZO ROSSI EDWARDS PEDROSA HAYDEN CAPIROSSI VERMEULEN
2,75 3,00 3,50 9,00 12,00 25,00 66,00 80,00
Diretta suItalia 1 VENERDÌ 3 LUGLIO 00,45
prove
sintesi
VENERDÌ 4 LUGLIO 23,00
prove MotoGP
diretta
DOMENICA 5 LUGLIO 22,45 gara MotoGP diretta 24,00 Fuorigiri rubrica * Il GP USA, libere del venerdì comprese, è visibile a pagamento sul digitale terrestre.
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250 OLANDA
Bautista tampona Aoyama e finisce a terra. Scintille anche tra Sic e Barbera
O T N A I P agnolo sp
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VOLEVO SCAPPARE
«MI ERO un po’ preoccupato, all’inizio, perché non riuscivo a trovare il ritmo. Poi però, giro dopo giro, le cose sono migliorate e ho cominciato a sentirmi più sicuro. E ad andare forte. Una volta in testa ho anche cercato di scappare, ma Bautista non me lo ha mai permesso. Però è andata alla grande lo stesso».
MarcoSimoncelli LA GOMMA SCIVOLAVA
A
VARO NDO AL LI QUA HIROSHI IO C C O A SO LI SG ADDOS GLIATO A È AG LA GAR A (19) FINISCE NON HO SBA O T R BAUTIS (4). «DI SICU , CHE PERDE A O AOYAM LO SPAGNOL ATO. N À IO» DIR DEL CAMPIO TA LA TES
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IA ] SECONDA VITTOR TTA OPPIE D A IM T L ’U L . A M A Y O A DI 07 Hiroshi 0 2 L E N I” V O D “ N O C A HOND Aoyama
di Enrico Borghi - foto Milagro
SSEN – Resterà, forse per sempre, una questione tra piloti. Un affare tra Hiroshi Aoyama e Alvaro Bautista. Un episodio del quale solo loro due conoscono la verità. È stata una manovra malandrina, quella di Aoyama? O Bautista ha perso lucidità e il controllo della situazione? Lo sa solo il giapponese, e anche le persone con le quali può eventualmente Dop la gara, dopo aver festegconfidarsi. Dopo vittori e quasi scusandosi per giato la vittoria, pa in causa di un episodio essere stato parte cambiat la situazione al vertice del che ha cambiato campionato, A Aoyama ha cercato di spiegarsi: «Non ho fatto scorrettezze, mi dispiace per que quello che è successo: sono arrivato un po’ più veloce del solito, all’ingresso di quell quella chicane, e per correggere la traiettoria ho dovuto calare il gas altrimenti non ci sarei sa stato dentro». Bautista, a distanza, d dopo aver smaltito il nervosismo iniziale, non ha cercato la polemica ma ha h fatto una precisazione: «non so cosa sia successo, forse lui ha problema con la moto, ma di siavuto un proble curo io non ho fatto un errore». In ogni caso, quello che resta è il clamoroso tamponam tamponamento, avvenuto a un giro dalla fine, che ha modificato non solo l’ordine di arriv arrivo della gara ma anche la clas classifica generale. Marco Simo moncelli si è ritrovato sul po-
]
«HO PENSATO che avrei vinto io, perché ero partito bene, deciso, avevo ritrovato il feeling con l’anteriore e quindi andavo forte. Ho cambiato opinione quando, dopo una decina di giri, la gomma posteriore ha iniziato a scivolare. Ed è via via peggiorata. Deve essere stata una gomma difettosa, perché con quello stesso tipo, in prova avevo girato tanto e non c’erano mai stati problemi».
HectorBarbera IO SCORRETTO, MA...
«HO PERSO molto tempo per superare Simoncelli, che riusciva sempre a chiudere la porta. La mia moto era perfetta, volevo andare più avanti ma restavo indietro. Per farmi spazio ho dovuto superarlo in modo non corretto, ma non vedevo cosa altro fare».
AlvaroBautista GUARDO AVANTI
«MI ERO preparato a lottare con Aoyama nell’ultimo giro, invece... Ho perso anche la testa del campionato, però voglio guardare solo avanti: anche questa volta sono andato molto forte e devo solo continuare così».
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250 OLANDA
NON SARÀ MICA COLPA MIA? AL DECIMO GIRO MATTIA PASINI (75) E THOMAS LUTHI (12) SONO FINITI A TERRA. SI CONTENDEVANO L’UNDICESIMA POSIZIONE E OGNUNO DEI DUE RITIENE DI AVER RAGIONE.
le Pagelle
dio, ad esempio. E Aoyama adesso è il nuovo leader di classifica. Il finale di gara è stato la parte più emozionate: quando Bautista ha centrato Aoyama, all’ingresso della chicane, nel punto in cui esiste una sola traiettoria, lo spagnolo è volato a terra con la parte anteriore della sua Aprilia distrutta, mentre il giapponese si è scomposto un po’ ma poi ha potuto continuare. Una marmitta della sua Honda era distrutta, ma Hiroshi aveva ben otto secondi di vantaggio nei confronti di Barbera e questo gli è bastato per gestire la situazione. È andata quindi bene al giapponese, e molto bene a Simoncelli che infatti a fine gara era più felice di Aoyama. Marco ha guadagnato qualcosa nei confronti di Bautista, che resta il suo riferimento anche se il nuovo leader di campionato è Aoyama.
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Adesso Aoyama è primo in campionato. Simoncelli è quarto a 44 punti dal giapponese Anche Hector Barbera ha corso finalmente una gara costantemente di alto livello, chiusa in seconda posizione (anche grazie all’uscita di scena di Bautista). Solo che, ancora una volta, c’è stato qualche strascico polemico. E sempre perché italiani e spagnoli non ce la fanno proprio a non punzecchiarsi. Simoncelli infatti ha voluto precisare che «Barbera mi ha col-
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pito, quando mi ha superato» e lo spagnolo lo ha riconosciuto: «alla fine ho superato Marco con un sorpasso non corretto». Marco: «Premetto che secondo me non è successo niente, è stato solo un episodio di gara così come lo era stato quello tra me e Bautista al Mugello. Ma visto che lo ha persino riconosciuto anche Barbera, che il suo sorpasso non è stato correttissimo, mi domando perché la Direzione di Gara non gli ha dato nemmeno una multa, come hanno fatto con me al Mugello. Se non lo puniscono, allora questa è davvero la prova che qui ci sono due pesi e due misure. Detto questo, non ne vorrei parlare più». Anche Mattia Pasini ha protestato, a fine gara, per un episodio di gara. Solo che lui se l’è presa con uno svizzero. Anzi, è lo svizzero se l’è presa con lui. Pasini e Luthi
7
5
HiroshiAoyama
HectorBarbera
MarcoSimoncelli
AlvaroBautista
Ha la faccia di uno che se ne frega di tutto e di tutti. Guida molto bene, non molla mai, sa recuperare e superare. E la sua Honda non è niente male. Ha vinto con pieno merito.
Ogni tanto ce la fa, a correre bene sia le prove che la gara. Questa è stata una di quelle volte. Non si discute la sua velocità, ma se vuole stare con i primi dovrà essere più regolare.
Ha provato a scappare, l’ha fermato la gomma posteriore. Nonostante tutto, ha cercato di salvare il podio, ha lottato con Barbera. È terzo con un po’ di fortuna, ma ha corso bene.
È stato troppo fiducioso: ha creduto di vedere un piccolo varco, quando Aoyama è andato largo, e ci si è buttato. Solo che la porta si è chiusa. Una svista, un errore. Ma nulla di più.
o cchhee vvaa l l e u o Q l l e u Q
non va Quello che
sono finiti a terra nel decimo giro mentre si stavano giocando l’undicesima posizione. E come nel caso di Bautista e Aoyama, ognuno dei due ritiene di avere ragione. «Quando ci siamo alzati, Luthi mi è venuto vicino e mi ha chiesto: ma che cosa hai fatto?! Io l’ho guardato e gli ho risposto: ma che cosa hai fatto tu?!». Pasini è entrato velocemente in una curva da quarta «e poi non so che cosa sia successo: andava tutto bene, mi sono ritrovato a terra... Mi ha toccato lui, e siamo volati via». Pasini, al di là di questo episodio, sta correndo in condizioni molto difficili: se Imre Toth, il proprietario della sua squadra, paga le rate all’Aprilia Mattia corre la gara. Se no, resta a guardare gli altri. Questa situazione lo sta logorando, non lo mette nelle migliori condizioni per esprimersi in pista. E allora non è fantascienza ipotizzare che potrebbe anche finire la stagione su di una Ducati nella MotoGP. Il Team Pramac, deluso dai risultati di Niccolò Canepa, si sta infatti interessando a lui. Quindi la squadra ha dato a Canepa solo qualche gara per dimostrare una reazione, altrimenti potrebbe prendere provvedimenti radicali. A PARTE le cadute e le polemiche, va sottolineato che anche Aleix Espargarò ha corso molto bene. Lui è fuori dal mondiale, quest’anno, infatti corre il campionato spagnolo. In Olanda ha preso il posto dell’infortunato Nemeth, nel Team Balatonring, e si è battuto con grinta. Infatti alla fine è stato quarto. Ha corso bene anche Roberto Locatelli, che ha concluso quinto. Piano piano, senza clamore, Locatelli ha saputo trovare un buon ritmo grazie al quale ha corso in rimonta. Raffaele De Rosa ha corso risalendo da oltre metà gruppo e alla fine è stato decimo. Ha preceduto Mike Di Meglio, il campione della 125 che nella prima parte di gara si era ritrovato nel gruppo di testa e sembrava poter fare una bella gara. Invece piano piano ha ceduto, ha calato il ritmo. Anche Alex Baldolini è riuscito ad entrare in zona punti, con la tredicesima posizione, e tutto sommato è stato bravo. Peccato per Pasini, perché se fosse rimasto in gara avremmo avuto tutti gli azzurri in zona punti. E non capita in tutte le gare.
NIENTE MALE QUESTI DUE TRASFERTA SODDISFACENTE QUELLA DI ROBERTO LOCATELLI (15) CHE IN OLANDA SI È PIAZZATO QUINTO. ANCOR MEGLIO SE L’È CAVATA ALEIX ESPARGARO (41) ALLA SUA PRIMA GARA MONDIALE DI QUEST’ANNO.
OGA ] SIMONCELLI SI SF E” UR “ “DUE PESI E DUE MIS
DI ESSO HA AMMESSO CELLI (58). «SE LUI ST ON LO SIM N NO CA AC HÉ RC ATT ) PE (40 BARBERA NTATO SIC CORRETTO - HA LAME E MISURE!». ESSERE STATO POCO SONO DUE PESI E DU CI ? LLO GE MU AL PUNISCONO COME ME
LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 28 3°C °C
250 OLANDA Alvia
Altraguardo
Giriveloci
1. Hector Barbera
Spagna
1’41”002
1’40”019
2. Hiroshi Aoyama
Giappone
1’40”642
1’40”192
1. Hiroshi Aoyama Honda in 40’44”008 109,320 km alla media di 161,027 km/h
3. Alvaro Bautista
Spagna
1’40”817
1’40”210
2. Hector Barbera
Aprilia
a 4”424
3. Marco Simoncelli
Gilera
a 10”339
4. Aleix Espargaro
Aprilia
a 11”383
5. Roberto Locatelli
Gilera
a 11”596
6. Alex Debon
Aprilia
a 14”265
7. Karel Abraham
Aprilia
a 17”982
8. Hector Faubel
Honda
a 19”012
9. Ratthapark Wilairot
Honda
a 20”926
4. Marco Simoncelli
Italia
1’41”080
1’40”320
5. Aleix Espargaro
Spagna
1’41”507
1’40”796
6. Alex Debon
Spagna
1’41”680
1’40”830
7. Raffaele De Rosa
Italia
1’42”201
1’41”023
8. Mattia Pasini
Italia
1’40”956
1’41”055
9. Mike Di Meglio
Francia
1’41”472
1’41”072
10. Lukas Pesek
Rep. Ceca
1’41”832
1’41”190
10. Raffaele De Rosa
Honda
a 21”033
11. Ratthapark Wilairot
Tailandia
1’41”938
1’41”235
11. Mike Di Meglio
Aprilia
a 32”128
12. Roberto Locatelli
Italia
1’41”944
1’41”347
12. Lukas Pesek
Aprilia
a 41”329
13. Hector Faubel
Spagna
1’42”077
1’41”462
13. Alex Baldolini
Aprilia
a 1’05”321
14. Karel Abraham
Rep. Ceca
1’41”556
1’41”533
14. Valentin Debise
Aprilia
a 1’12”451
15. Thomas Luthi
Svizzera
1’42”283
1’41”545
15. Imre Toth
Aprilia
a 1 giro
16. Shoya Tomizawa
Giappone
1’42”809
1’42”038
16. Vladimir Leonov
Aprilia
a 1 giro
17. Jules Cluzel
Francia
1’41”628
1’42”628
18. Stevie Bonsey
USA
1’45”193
1’42”697
19. Alex Baldolini
Italia
1’42”625
1’43”075
20. Axel Pons
Spagna
1’44”381
1’43”470
21. Valentin Debise
Francia
1’44”662
1’43”653
22. Imre Toth
Ungheria
1’45”039
23. Bastien Chesaux
Svizzera
24. Vladimir Leonov 25. Toby Markham
RITIRATI Alvaro Bautista
Aprilia
al 23. giro
Bastien Chesaux
Honda
al 20. giro
Axel Pons
Aprilia
al 17. giro
Toby Markham
Honda
al 15. giro
Stevie Bonsey
Aprilia
al 14. giro
1’43”913
Mattia Pasini
Aprilia
al 14. giro
1’45”481
1’44”704
Thomas Luthi
Aprilia
al 11. giro
Russia
1’45”424
1’44”743
Jules Cluzel
Aprilia
al 6. giro
G. Bretagna
1’46”564
1’46”758
Honda
Campionatomarche 20 25 16 —
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
13 9 25 — — 10 11 5 7 2
25 20 13 16 10 11 6 2 7 —
20 25 16 — 13 10 7 6 — 11
25 — 20 16 — — 6 8 11 10
o
26 8
6
26
19
GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA
22
GE lu RM gli AN o IA
14
31
o
10 16 11 20 25 13 7 8 6 9
17
8 13 5 25 — — 10 20 16 —
CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi AN ug DA no
GI
3
SP ma AG gg NA io
a
AP pr PO ile NE
26
20 25 5 — 16 8 4 — — 11
ITA m LI ag A gi
Honda Aprilia Aprilia Gilera Aprilia Aprilia Honda Honda Gilera Aprilia
FR m AN ag CI gio A
Giappone Spagna Spagna Italia Italia Svizzera Italia Spagna Italia Spagna
12
Campionatopiloti
QA ap TA ri R le
25 24
VA nov LE em NC b IA re
NUMERO GIRI
SA set N tem MA R br 4 o INO e PO tto RT br OG e A 18 LLO AU ot t ST ob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A
PILOTI AL VIA
153 133 84 2
30
1. APRILIA 2. HONDA 3. GILERA 4. YAMAHA
Hector Barbera (Aprilia) in 1’40”019 alla media di 163,948 km/h Pole 2008: Alvaro Bautista (Aprilia) in 1’39”510 alla media di 164,787 km/h
US ag A os t
Poleposition
Hiroshi AOYAMA Alvaro BAUTISTA Hector BARBERA Marco SIMONCELLI Mattia PASINI Thomas LUTHI Raffaele DE ROSA Hector FAUBEL Roberto LOCATELLI Alex DEBON
PRIMATO IMBATTUTO Alvaro Bautista (Aprilia), nel 2008 in 1’40”340 alla media di 163,424 km/h
NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Shoya Tomizawa
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
1. Aoyama H. 1’40”706 alla media di 162,830 km/h 2. Barbera 1’40”748 3. Simoncelli 1’40”814 4. Di Meglio 1’40”873 5. Bautista 1’40”901 6. Debon 1’41”278 7. Locatelli 1’41”370 8. Wilairot 1’41”378 9. Pasini 1’41”488 10. Abraham 1’41”556 11. Luthi 1’41”573 12. Espargaro A. 1’41”589 13. De Rosa 1’41”610 14. Faubel 1’41”660 15. Baldolini 1’41”786 16. Cluzel 1’41”889 17. Pesek 1’41”951 18. Debise 1’43”562 19. Pons 1’43”856 20. Chesaux 1’44”094 21. Bonsey 1’44”193 22. Toth 1’45”294 23. Leonov 1’45”782 24. Markham 1’46”271
TOTALE 121 108 95 77 64 52 51 49 47 43
11. Ratthapark Wilairot 38; 12. Jules Cluzel 33; 13. Mike Di Meglio 32; 13. Lukas Pesek 32; 15. Karel Abraham 31; 16. Gabor Talmacsi 28; 17. Shoya Tomizawa 14; 18. Aleix Espargaro 13; 19. Imre Toth 12; 19. Alex Baldolini 12; 21. Shuhei Aoyama 10; 22. Vladimir Leonov 7; 23. Valentin Debise 5; 24. Toby Markham 2; 24. Kazuki Watanabe 2; 26. Stevie Bonsey 1.
250-125 OLANDA DAI BOX
IN FIN dei conti è andata a finire bene, con un happy end che ha riportato in pista moto e pilota. Ma la storia di Mattia Pasini, dei debiti di Toth e dell’Aprilia senza centralina, merita davvero di finire tra le tragicommedie del nostro sport. Tutto inizia a Barcellona,
MATTIA, NO MOTO, NO PARTI L’APRILIA FERMA AI BOX SENZA CENTRALINA E L’UMORISMO FORZATO DI PASINI. POI TUTTO SI È RISOLTO.
56 motosprint
quando l’Aprilia “sequestra” le moto del Team Toth, le RSA di Pasini e Imre Toth. Troppi “scoperti” da parte della squadra ungherese, quindi stop. Le moto, per fortuna, sono arrivate ad Assen, ma sono state private del cruscotto che funge da centralina elettronica. Irremovibili i responsabili Aprilia che hanno applicato la regola: niente soldi, niente musica. E si è arrivati al giovedì, alle prove. Moto nei box, ferma, in attesa di un bonifico dall’Ungheria e dell’ok da parte della Piaggio. Mattia ha preparato un cartello con scritto “no moto, no parti”. Gli anglofoni hanno fatto notare il presunto errore, ma Pasini ha spiegato che non si trattava di una festa, cioè di un party, ma del verbo partire. Pronte anche le carte per una briscola nel box, ma a metà turno, ecco la notizia: si può partire, i soldi, circa 100.000 euro sono arrivati. E Mattia è andato in pista, dimostrando che lui i nervi li ha a posto. Ma il futuro qual è? Si può immaginare una scena ricorrente, visto che Toth sembra pronto a pagare gara per gara e questo non sarebbe il massimo. Segno che per correre a livello professionistico non bisogna comportarsi così. Non diamo colpe al team, del resto “provarci” fa parte dello spirito umano, e nemmeno del Gruppo Piaggio, che costruisce e vende moto e non le regala. Piuttosto all’organizzazione: a inizio stagione ai team va chiesta una fideiussione seria a copertura di imprevisti.
((((((((((((((( In evidenza
La tragicomica storia di Pasini
La prima di Cortese
SECONDA pole consecutiva per Hector Barbera, ancora il più veloce della 250, davanti a Hiroshi Aoyama, partito con un sogno, essere il primo pilota Honda a vincere al TT di Assen dopo Tohru Ukawa, che si impose nel 2000. Da segnalare la bella prova di Aleix Espargaro, che alla prima gara di stagione chiude le prove al quinto posto. In 125 Sandro Cortese, calabrese di Germania, conquista la prima pole della sua carriera. Un tedesco in pole non lo si vedeva dal 2004, quando Steve Jenkner (ora tecnico Bridgestone in MotoGP) andò in pole al GP Italia.
IN MANCANZA D’ALTRO, IL PUBBLICO SI SCATENA PER IWEMA La scuola olandese ultimamente non ha prodotto molti talenti. I tempi di Van Dulmen e Middelburg sono lontani e il pubblico supporta con calore Jasper Iwema, che corre con la Honda del Team Racing Germany. Ci sono fan con le magliette del pilota e un gruppo di graffittari che hanno decorato ponti dell’autostrada con scritte di incoraggiamento al loro pilota.
250-125 OLANDA DAI BOX
Aprilia-Honda in Moto2 TRA i costruttori di ciclistica per la Moto2 ci potrebbe essere anche l’Aprilia che, dopo contatti avvenuti ad Assen con i vertici HRC e con il Team Martinez, potrebbe realizzare una ciclistica (il motore dovrà essere Honda) per correre la prossima stagione. Le implicazioni sono piuttosto stimolanti, visto che un costruttore che ha scritto la storia della 250 nei GP si ritroverebbe a far da telaista per i motori Honda. Martinez, che ha un rapporto di stretta collaborazione con la Casa italiana (da anni è il cliente numero uno), potrebbe continuare a usare prodotti e conoscenze made in Noale. Si tratterebbe di un progetto di alto livello, viste le esperienze dall’Aprilia nei GP dove ha sviluppato ciclistiche molto raffinate per le sue moto. Da ricordare che non è la prima volta che Aprilia utilizza un motore giapponese: la RSV 250 stradale di qualche anno fa aveva un motore Suzuki. L’ingegner Dall’Igna, responsabile tecnico del Gruppo Piaggio, da Donington, dove seguiva il mondiale SBK, non ha smentito né confermato, pur non negando il possibile interesse per l’operazione.
32 PILOTI IN MOTO2
MONOGOMMA DUNLOP IN una riunione dell’Irta, l’associazione dei team, sono stati definiti nuovi punti fermi per il regolamento della Moto2. Il motore avrà un prezzo inferiore, ma non di molto, a 75.000 dollari. Il numero degli iscritti verrà scremato da 38 a 32 moto in griglia. Curiosa la vicenda delle forniture di gomme e carburante. Alla Dorna sarebbe piaciuto avere più
fornitori, invece ci sarà la monogomma (Dunlop). Naturalmente a pagamento, con un prezzo vicino ai 100.000 euro a stagione. Il prototipo di pneumatico per la nuova classe verrà provato in Francia il 31 luglio e l’1 agosto. Roberto Rolfo sarà il tester. Si va verso un “monobenzina”, sempre a pagamento, con la Repsol nel ruolo del fornitore. In questo caso però si potrà usare anche un altro marchio. Magari dentro il serbatoio c’è il pieno di Repsol, ma sulla moto si possono attaccare adesivi di un altro “petroliere”.
DALLA SPAGNA ALL’OLANDA, LO SHOW DELLA MOTO2 BQR HONDA Alla vigilia delle qualifiche del sabato c’è stato il gran debutto in società della Moto2. Tutti i gerarchi schierati, Ezpeleta, Ippolito, il presidente della federazione spagnola. E la BQR Honda, che normalmente corre nel campionato spagnolo, è arrivata ad Assen per un test nelle mani di telecronisti TV ed ex piloti. Grandi sorrisi, facce orgogliose, ma nessun tempo attendibile. Era normale, ma il futuro della classe di mezzo è già presente. La moto ha girato con piloti del calibro di Alex Criville (sotto) e di Jurgen van den Goorbergh e ha raccolto buone recensioni. È agile e potente, hanno detto i piloti e il sound del quattro in linea Honda ha convinto anche Rossi.
SIMONCELLI FUORIPISTA MARCO SIMONCELLI A TERRA DOPO UN VOLO NELLE PROVE LIBERE DEL GIOVEDÌ.
BAUTISTA: IO INVIDIOSO DI SIMONCELLI IN MOTOGP? NO, ANZI, SE SI DISTRAE, MEGLIO... I giornalisti spagnoli hanno interrogato Alvaro Bautista, chiedendogli se si sentiva invidioso nei confronti di Simoncelli che ha già firmato per un team MotoGP per la prossima stagione. Lo spagnolo non si è scomposto e ha precisato: «A me non cambia nulla, questo è un suo problema. Io cercherò una sistemazione di alto livello. Ma io corro pensando al presente (cioè al mondiale) in questo modo il futuro è assicurato. E poi se lui pensa già alla MotoGP e si distrae, per me è solo un vantaggio». DA ZARCO UN OMAGGIO A JACQUES HUTTEU Johann Zarco, pilota del team WTR è molto legato a Jacques Hutteu, ex pilota del mondiale e ora rappresentante in pista della Elf. Zarco è sceso in pista con un casco identico a quello dell’amico che si è commosso fino alle lacrime.
DOPO L’ENNESIMO CAMBIO
ALEIX ESPARGARO CON BALATONRING
LA MOTO del Team Balatonring è destinata a passare velocemente di mano. Dopo aver iniziato la stagione con una RSA affidata a Talmacsi (poi passata a Di Meglio), la squadra ha ingaggiato l’ungherese Nemeth dotandolo di una LE. Ma il pilota si è infortunato in Spagna e quindi è arrivato Aleix Espargaro, fratello di Pol.
VELOCITÀ MASSIME
LOCATELLI BATTE SIMONCELLI C’È anche Roberto Locatelli nella top ten delle velocità di punta dell’evento. Con 254,6 km/h è terzo. Simoncelli è molto più giù... Nella 125, nessuno ha raggiunto i 220,8 km/h di Danny Webb.
250 1. Bautista 2. Aoyama H 3. Locatelli 4. Pasini 5. Luthi 6. Barbera 7. Cluzel 8. Di Meglio. 9. Debon 10. Toth
125 (Aprilia) (Honda) (Gilera) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia)
256,3 255,3 254,6 253,6 253,2 253,2 252,7 252,1 251,7 251,6
1. Webb 2. Terol 3. Bradl 4. Rabat 5. Vazquez 6. Corsi 7. Espargaro 8. Smith 9. Olive 10. Marquez
(Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Derbi) (KTM)
220,8 220,0 219,8 219,1 219,0 218,8 218,0 217,9 217,7 217,6
61 motosprint
di Marco Masetti - foto Milagro
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AR P S A I D A R D A U Q S A L ] TO IA G G E T S E F A H Z E IN T R MA IO IL DUECENTESIMO POD
125 OLANDA
SergioGadea
DIGIUNO INTERROTTO
«FINALMENTE ho interrotto un digiuno che durava dal gran premio del Qatar dello scorso anno. La vittoria è frutto di una partenza perfetta, di un ottimo lavoro fatto dalla mia squadra e da una condotta di gara molto regolare. Adesso devo continuare su questa strada, essendo più incisivo durante le prove».
JulianSimon
PORTATO FUORI PISTA
o c c a t t A A D I C I U S Terol semina il panico: rovina la sua gara e quella di Simon. La vittoria va a Gadea
62 motosprint
A
SSEN - Nico Terol questa volta l’ha fatta grossa. All’ultimo giro ha tentato un sorpasso impossibile ai danni di Julian Simon, che, per non essere abbattuto, è stato costretto a mettere le ruote nella via di fuga asfaltata. Anche Terol si è salvato nella stessa maniera, rientrando però in un modo quanto meno sconsiderato e rischiando di colpire l’incolpevole Sergio Gadea, che a quel punto si era ritrovato in testa alla corsa. Alla fine Terol, giunto secondo al traguardo ma penalizzato di venti secondi dalla direzione gara, ha fatto un incredibile regalo ad Aspar Martinez, che, nel giorno del duecentesimo podio conquistato dalla sua
]
DOPPIA COPPIA A SINISTRA, LA VOLATA PER IL PRIMO POSTO TRA GADEA (33) E TEROL (18), CHE A FINE GARA SUBIRÀ UNA PENALIZZAZIONE DI 20 SECONDI. SOPRA, SMITH (38) CONTROLLA DOV’È IANNONE L’INGLESE HA VINTO LA VOLATA PER SOLI 44 MILLESIMI.
«LE MOTO di Terol e Gadea erano più veloci della mia, ma riuscivo comunque a tenere il loro ritmo. All’ultimo giro io sono entrato in curva con decisione, staccando il più tardi possibile. Anche Terol ha fatto lo stesso e, quando ha mollato i freni, mi ha portato fuori pista. La penalizzazione è giusta. Già da giovedì ci avevano avvisato che se avessimo tagliato in quel punto saremmo stati puniti».
AndreaIannone
LA MOTO NON VA
«COSÌ non va. La mia moto sul dritto non è al livello di quelle dei miei rivali. Era difficile fare meglio di questo piazzamento, ma la situazione non è facile, visto che devo combattere contro piloti che guidano dei missili. Non è tanto un problema di velocità di punta, ma di accelerazione. Non posso rischiare in tutte le curve».
COMPAGNO SFORTUNATO A SINISTRA, SIMON DAVANTI A GADEA, CHE IN QUESTA OCCASIONE È STATO BACIATO DALLA FORTUNA. SIMON, INVECE, È STATO PRESO DI MIRA DA UN TEROL FUORI CONTROLLO!
63 motosprint
64 motosprint
Non è un fenomeno, ma quando è a posto e parte bene diventa pericoloso. Dimostra di essere in un buon momento ed ora pensa al mondiale.
o cchhee vvaa l l e u o Q l l e u Q
JulianSimon Non vince, però a giocarsi la gara c’è sempre. Anche in prova è il più sveglio. Non è un mostro di tattica e lucidità, ma la manetta è da serie A.
Iannone
Si dispera per non essere stato a giocarsi la vittoria, ma ha dimostrato di essere sempre combattivo. Fa un capolavoro, tenendo sempre a distanza il branco degli inseguitori.
NicoTerol
Ha una moto che va fortissimo, e lui è in gran forma. Forse avrebbe dovuto tentare prima l’attacco decisivo. Ha rovinato la sua gara e anche quella Simon.
non va Quello che
1. 2. 3. 4. 5.
Julian SIMON Bradley SMITH Andrea IANNONE Sergio GADEA Nicolas TEROL
Spagna G. Bretagna Italia Spagna Spagna
Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia
10 5,5 12,5 2 4,5
20 6 25 — —
— 25 — 20 6
13 8 25 16 20
20 16 13 25 11
162,5 72 55 5 4
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
21
24 8
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19
6
GE lu RM gli AN o 26 IA GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA 30 US ag A os
14
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16 25 — 5 20
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25 13 9 16 7
31
Campionatopiloti
17
5
NUMERO GIRI
34 22 3
6,5 Andrea
25 7 6 2 —
PILOTI AL VIA
SP ma AG gg NA io
PROPRIO COME ERA ACCADUTO AL GP CATALUNYA, ANCHE AL GP OLANDA LORENZO SAVADORI HA CONCLUSO ANZITEMPO LA SUA GARA A CAUSA DI UNA CADUTA. L’ITALIANO HA SENZA DUBBIO TALENTO, MA NON È UN GRANDE STRATEGA. ANCORA GLI MANCA ESPERIENZA.
1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. HONDA 5. LONCIN
Sandro Cortese (Derbi) in 1’45”430 alla media di 155,534 km/h Pole 2008: Simone Corsi (Aprilia) in 1’45”533 alla media di 155,382 km/h
GI ap AP r PO ile NE
Di nuovoa terra
1. Simon 1’45”537 alla media di 155,376 km/h 2. Gadea 1’45”797 3. Terol 1’45”799 4. Iannone 1’46”232 5. Smith 1’46”240 6. Marquez 1’46”253 7. Folger 1’46”449 8. Zarco 1’46”459 9. Rabat 1’46”507 10. Vazquez 1’46”530 11. Cortese 1’46”550 12. Espargaro 1’46”631 13. Olive 1’46”743 14. Corsi 1’46”760 15. Bradl 1’46”977 16. Zanetti 1’47”778 17. Fritz 1’47”878 18. Nakagami 1’47”947 19. Aegerter 1’48”279 20. Sembera 1’48”379 21. Salom 1’48”444 22. Van Der Mark 1’48”511 23. Iwema 1’48”671 24. Koyama 1’48”889 25. Beaubier 1’49”332 26. Pesek K. 1’49”789 27. Bijsterbosch 1’49”898 28. Marconi 1’50”038 29. Vitali 1’50”644 30. Krummenacher 1’55”517 31. Savadori 1’57”057 32. Redding 1’57”140 33. Masbou 2’21”302 PRIMATO IMBATTUTO Sergio Gadea (Aprilia) nel 2006, in 1’45”098 alla media di 156,025 km/h
Campionatomarche
26
8
Poleposition
1’54”484
ITA m LI ag A gi
Gadea
Martinez, Simon e Smith, con Iannone in terza piazza davanti a Terol, Gadea e Marquez: difficile immaginare qualcosa di diverso da una sfida quasi impossibile di Andrea a tutti gli altri. Il pilota italiano è nervoso, sente che la sua moto non va come le altre e ha il sospetto che il potente team di Martinez goda di attenzioni maggiori da parte dell’Aprilia. L’erba del vicino sembra sempre più verde e probabilmente lo è. Martinez ha uno staff e un budget da MotoGP. Inutile sperare che i soldi finiscano. L’unico modo che Iannone ha per vincere è dare sempre il massimo. Punto e basta. Tecnicamente si vede solo Aprilia, visto che la KTM ha un solo pilota valido, il giovanissimo Marquez, che in Olanda è giunto decimo. In compenso è andato a punti (2) il tedesco Marvin Fritz con una Honda non certo all’avanguardia della tecnica, ma ben preparata. Ecco, in parecchi dovrebbero buttare un occhio a questo tipo di risultati, frutto di passione e impegno.
Giriveloci
1. Sergio Gadea Aprilia in 39’07”577 100,210 km alla media di 153,671 km/h 2. Julian Simon Aprilia a 0”901 3. Bradley Smith Aprilia a 12”356 4. Andrea Iannone Aprilia a 12”400 5. Nicolas Terol Aprilia a 20”078 6. Stefan Bradl Aprilia a 20”468 7. Jonas Folger Aprilia a 20”755 8. Simone Corsi Aprilia a 21”263 9. Pol Espargaro Derbi a 21”558 10. Marc Marquez KTM a 21”941 11. Joan Olive Derbi a 23”605 12. Efren Vazquez Derbi a 28”406 13. Dominique Aegerter Derbi a 1’00”312 14. Marvin Fritz Honda a 1’00”355 15. Lorenzo Zanetti Aprilia a 1’00”615 16. Luis Salom Honda a 1’00”629 17. Takaaki Nakagami Aprilia a 1’00”997 18. Michael Van Der Mark Honda a 1’01”030 19. Jasper Iwema Honda a 1’08”795 20. Lukas Sembera Aprilia a 1’09”076 21. Johann Zarco Aprilia a 1’14”817 22. Karel Pesek Derbi a 1’30”729 23. Luca Marconi Aprilia a 1’46”244 24. Pepijn Bijsterbosch Honda a 1 giro 25. Luca Vitali Aprilia a 1 giro RITIRATI Aprilia al 12. giro Esteve Rabat Loncin al 10. giro Tomoyoshi Koyama KTM al 6. giro Cameron Beaubier Derbi al 5. giro Sandro Cortese Aprilia al 2. giro Randy Krummenacher Aprilia al 2. giro Lorenzo Savadori Aprilia al 2. giro Scott Redding Loncin al 2. giro Alexis Masbou NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Danny Webb
1’45”430 1’45”441 1’45”644 1’45”679 1’45”712 1’45”911 1’45”956 1’46”063 1’46”125 1’46”164 1’46”188 1’46”214 1’46”278 1’46”681 1’46”812 1’46”888 1’47”087 1’47”311 1’47”341 1’47”728 1’47”728 1’47”933 1’48”217 1’48”505 1’48”510 1’48”664 1’48”777 1’48”784 1’48”801 1’49”413 1’49”863 1’49”922 1’51”578 1’51”811
12
9 Sergio
LA RESURREZIONE DI CORSI UNO DEI PILOTI PIÙ ATTESI AD ASSEN ERA SIMONE CORSI (SOPRA BRACCATO DAL PROMETTENTE FOLGER). IL RITORNO AL TEAM FONTANA HA FATTO BENE AL ROMANO, DI NUOVO NELLA TOP TEN.
Germania 1’47”280 Sandro Cortese Spagna 1’46”378 Julian Simon Spagna 1’46”518 Nicolas Terol Germania 1’47”717 Stefan Bradl G. Bretagna 1’46”113 Bradley Smith Italia 1’46”333 Andrea Iannone Italia 1’46”677 Simone Corsi Spagna 1’46”248 Pol Espargaro Spagna 1’45”994 Sergio Gadea Spagna 1’46”723 Marc Marquez Spagna 1’46”929 Joan Olive Spagna 1’47”562 Esteve Rabat G. Bretagna 1’46”635 Danny Webb 1’47”448 Randy Krummenacher Svizzera Spagna 1’46”738 Efren Vazquez Francia 1’48”354 Johann Zarco G. Bretagna 1’47”233 Scott Redding Germania 1’49”608 Jonas Folger 1’48”034 Dominique Aegerter Svizzera USA 1’47”688 Cameron Beaubier Italia 1’47”941 Lorenzo Savadori Spagna 1’49”121 Luis Salom Italia 1’47”706 Lorenzo Zanetti 1’49”359 Michael Van Der Mark Olanda Germania 1’49”438 Marvin Fritz Olanda 1’49”483 Jasper Iwema Giappone 1’48”100 Takaaki Nakagami Francia 1’49”096 Alexis Masbou Rep. Ceca 1’49”861 Karel Pesek Rep. Ceca 1’50”175 Lukas Sembera Italia 1’50”555 Luca Marconi 1’50”023 Tomoyoshi Koyama Giappone Italia 1’53”036 Luca Vitali 1’51”589 Pepijn Bijsterbosch Olanda NON QUALIFICATO Olanda 1’54”651 Roy Pouw
FR m AN ag CI gio A
le Pagelle
L’ITALIA, in fondo, è tutta qui, visto che Lorenzo Savadori, unico talento giovane, è caduto in avvio, confermando che per ora manca un po’ di equilibrio strategico. Mettiamoci il punticino portato a casa da Lorenzo Zanetti, la fine del gruppo che vede Marconi e Vitali a lottare sul fondo e siamo a posto così. Ad Assen si è parlato soprattutto spagnolo, dal team ai piloti e anche la classifica si adegua. Al comando i due piloti di
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34.
QA ap TA ri R le
squadra, ha anche piazzato tre uomini al vertice del GP Olanda: Gadea, poi Simon e Smith. Per gli altri solo le briciole.. Terol ha commesso un errore, ma è stata la configurazione della curva numero sei del circuito di Assen a consentirgli di tentare la manovra impossibile. In quel tratto, infatti, è facile sbagliare in fase d’inserimento e arrivare lunghi. Per fortuna non c’è la ghiaia, ma un tappeto di erba sintetica e, soprattutto, una stradina asfaltata che poi si reimmette nel tracciato. Infilare questa “variante” richiede un bel colpo d’occhio, ma per i ragazzi della 125, che guidano le moto più agili del mondo è davvero molto semplice. E, fin dalle prove, in parecchi ne hanno approfittato, creando parecchi problemi al momento del rientro in pista. Anche Andrea Iannone, in una giornata difficile, ha dovuto ringraziare Terol e la direzione, che gli hanno regalato il quarto posto. La moto di Andrea, forse condizionata dai dieci chili in più sulla bilancia, causati dal fisico robusto dell’abruzzese, non ha la stessa accelerazione delle altre 125, fatto che ad Assen non ha lasciato scampo all’italiano. Che in avvio ci ha provato a stare con i primi, ma alla fine ha dovuto alzare bandiera bianca. Per sua fortuna e naturalmente con abilità, Iannone è riuscito a tenere a distanza un gruppo di giovani scatenati composto dai tedeschi Bradl e Folger, da Simone Corsi, finalmente in sella a una moto competitiva e pronto a uscire dal tunnel dell’involuzione vissuta nelle ultime gare alla corte di Sito Pons.
Altraguardo
SA set N tem MA R br 4 o INO e PO tto RT br OG e A 18 LLO AU ot ST tob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A
Alvia
VA nov LE em NC b IA re
LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 25 2°C °C
125 OLANDA
TOTALE 104 98,5 84,5 84 68,5
6. Marquez 55; 7. Folger 54; 8. Espargaro 51,5; 9. Cortese 45; 10. Bradl 44; 11. Aegerter 29,5; 12. Redding 28,5; 13. Vazquez 23; 14. Olive 21; 15. Rabat 19; 16. Zarco 16,5; 16. Webb 16,5; 18. Nakagami 13; 18. Zanetti 13; 20. Corsi 12; 21. Krummenacher 10; 22. Savadori 7; 23. Koyama 4; 24. Iwema 4; 25. Fritz 2; 25. Di Carlo 2; 27. Beaubier 1.
] CON LA MOTOGP A DONINGTON SPIES ARRIVÒ 14°
SUPERBIKE EUROPA di Paolo Gozzi - foto Zac
BruttaBOTT TTA Spies vola, Haga cade malamente: solo 14 punti tra i due. Biaggi esalta l’Aprilia
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ONINGTON - Adesso alla Ducati non resta che sperare che Noriyuki Haga possa rimettersi in piedi molto prima di quanto i medici abbiano previsto. Il Samurai è stato spesso più forte del male e del dolore. Un anno fa a Salt Lake City si ruppe la clavicola destra in prova e il giorno dopo, tra lo stupore generale,
tornò in sella e arrivò sesto. Adesso serve un altro miracolo per tenere la Ducati in gioco nel Mondiale. Anzi, a pensarci bene, ce ne vorrebbero due: un recupero alla Nitro-Nori, e poi trovare il modo di fermare lo scatenato Ben Spies. Il ciclone texano si è abbattuto sulle speranze Ducati con una vio-
CORPO A CORPO IN GARA 1 UNO STREPITOSO MAX BIAGGI (3) NON HA DATO RESPIRO A BEN SPIES (19) NELLA PRIMA GARA; IL ROMANO HA PROVATO A RIPETERSI IN GARA 2 MA È STATO BLOCCATO DA UNA CADUTA.
lenza incredibile. La Yamaha lo aveva fatto arrabbiare per quella frizione rotta causa del mezzo passo falso. In Riviera Ben era andato fortissimo e si era trovato con un pugno di mosche in mano. Donington, una delle poche piste europee che già conosceva, si è trasformata nella rampa di lancio
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SUPERBIKE EUROPA IL COMMENTO
Max era sempre lì È stata davvero dura
NIENTE DA FARE IN GARA 2 BIAGGI HA CERCATO DI RIPETERE LA BELLA PERFORMANCE DI GARA 1 (SOTTO LA PARTENZA) MA È INCAPPATO IN QUESTA CADUTA. SI È RIALZATO E RIENTRANDO IN PISTA SI È TOCCATO CON POLITA. HA CHIUSO ULTIMO.
verso il primo titolo iridato. Pole (ottava della serie), giro veloce e doppietta (totale di dieci vittorie su diciotto corse) avrebbero comunque pesato come un macigno sulle spalle di un Haga sempre più in difficoltà e a secco da sei gare. L’incidente, probabile conseguenza della pressione esercitata dal mastino texano, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Spies, che tre GP fa era sprofondato a -88 punti da Haga, è risalito a -14 e sarebbe virtualmente nuovo leader qualora Nori fosse costretto a saltare qualcuno dei prossimi appuntamenti. La prognosi medica acquista un’importanza fondamentale perché nei prossimi due mesi si corre solo una gara (Brno, 26 luglio) e prima che cominci il rush finale (Nurburgring, 6 settembre) Haga potrebbe essere già tornato a posto e in grado di giocarsela nei match conclusivi di Imola,
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PRONTI, VIA. BIAGGI È UN FULMINE E SCAVALCA SPIES IIN POCHI METRI
care un’occasione come quella. Inoltre temevo queste due gare ravvicinate, tra viaggi e impegni ho avuto poco tempo per allenarmi. Per fortuna adesso abbiamo due settimane di sosta prima dei test di Imola, ho bisogno di ricaricare le batterie». La Yamaha stavolta ha funzionato alla grande. «La squadra ha fatto un gran lavoro, non abbiamo avuto problemi. Sono felice anche per loro. Ma dobbiamo tenere alta la tensione, perché abbiamo visto che qualcosa può ancora capitarci. Le gare passano e non avremmo più tempo di recuperare». Ad un certo punto hai temuto di non farcela? «Non puoi cambiare il passato, solo
Non ho ancora vinto il mondiale, in classifica sono secondo dietro ad Haga e Fabrizio non è lontano La seconda, senza Biaggi e Haga, è sembrata una passeggiata. «La difficoltà è venuta dalla temperatura più alta che ha reso la pista molto più scivolosa di prima. Ad un certo punto ho visto che il mio vantaggio era salito di colpo e ho capito che Haga era fuori. A quel punto la cosa più difficile è stata mantenere la concentrazione». Misano era andata male, tutto cancellato? «Era stato veramente seccante spre-
impegnarti per far si che il futuro ti sorrida. Ci stiamo provando». Pensi di avere il Mondiale in tasca? «No, sono ancora secondo dietro Haga e Fabrizio non è lontano». Sei al centro delle trattative di mercato 2010, come vivi questa situazione? «Con distacco. Adesso sono un pilota Yamaha, abbiamo un Mondiale da vincere e tutti ci stiamo impegnando allo spasimo. Ma devo anche pianificare il futuro nel miglior modo possibile. Se dopo la gara mi cercano in venti, io parlo con tutti».
L’uomo del giorno
Magny Cours e Portimao, tra fine settembere e fine ottobre. La strepitosa supremazia di Spies ha trasformato la sfida SBK in una specie di F.1, nel senso che è stato fondamentale l’attimo della partenza. In entrambe le occasioni l’Aprilia RSV4 ha fiondato Max Biaggi come un missile ma in gara uno Mr. Gomito-a-terra ha rimesso la testa davanti azzeccando la migliore traiettoria d’ingresso alla Redgate. Nella seconda circostanza Max ha resistito per tutta la curva, ma poi Ben si è lanciato come una furia nel discesone della Craner, la curva più impegnativa, per l’unico sorpasso necessario in 46 giri complessivi. Spies ha guidato da talento vero, stampando un cronologico da pilota computer. In gara uno, per la verità, forse non si aspettava di dover fare i conti con il miglior Biaggi mai visto in SBK. I detrattori malignavano che Max avesse perso mordente e aggressività. Che a 38 anni (appena compiuti) non fosse più lui. Invece, appena la RSV4 si è messa a volare, il romano è tornato Corsaro. È stato un confronto di un’intensità da MotoGP: Ben spingeva per fare il break ma
DONINGTON – «Poteva essere una giornata fantastica ma non è bello parlare di gare quando sai che il tuo avversario principale si è fatto male». Le prime parole di Ben Spies sono per il grande avversario ferito. «La prima gara è stata tesa. Avevo studiato la situazione e mi aspettavo di dover fare i conti con Fabrizio, che in prova era andato forte. Quando mi sono voltato e ho visto Biaggi mi sono sorpreso di vederlo lì. E visto che era riuscito ad incollarsi e tenere il mio passo, ho temuto che potesse farmi qualche spiacevole sorpresa». È stata dura tenerlo dietro? «Moltissimo. Io spingevo, ma lui era sempre lì. Però qui eravamo molto a posto e alla fine ce l’ho fatta».
Ben Spies
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SUPERBIKE EUROPA IL COMMENTO
Polso (operato) e scapola destri
DONINGTON – La curva Coppice aveva già indirizzato il Mondiale 2007 pregiudicando la rincorsa di Troy Bayliss su James Toseland. Stavolta cala come una mannaia sulle speranze Ducati togliendo di scena il capofila del mondiale Noriyuki Haga. Fino a quando, ancora non si sa, perché con il passare delle ore la diagnosi dei medici – che nei primi momenti era impietosa – è diventata meno negativa. La svolta al quinto giro di gara 2. Il giapponese, evitato Max Biaggi scivolatogli
davanti al tornantino, stava tentando di non perdere contatto dallo scatanato Ben Spie che dopo quattro passaggi aveva già 2”1 di vantaggio. La Coppice, nella parte alta del tracciato, si affronta in terza, sui 190 km/h. Nori ha perso il controllo in uscita, in un classico high side, picchiando violentemente sull’asfalto. Mentre scivolava sulla sabbia la F09 gli è finita addosso, colpendolo sul fianco destro. La dinamica, a prima vista, è stata simile all’incidente di due anni fa. «Ma l’innesco è
CADUTO AL QUINTO GIRO MENTRE ERA IN RIMONTA IN GARA 2, NORIYUKI HAGA È CADUTO E LA MOTO LO HA PESANTEMENTE COLPITO SUL FIANCO DESTRO.
le Pagelle
Biaggi era sempre lì, in agguato. Solo a due giri dalla fine Max ha un po’ mollato, poi in vista del traguardo ha rischiato il secondo posto causa noie alla pompa della benzina. Il piazzamento fa grande morale per lui, la squadra e l’azienda. Adesso, mancherebbe solo la vittoria… Gara due si era messa nell’identico modo ma è durata solo quattro giri, fin quando Biaggi non ha perso l’appoggio al tornante Melbourne, finendo giù proprio nel punto che aveva indicato come il più difficile per l’attuale assetto elettronico e ciclistico della RSV4. Max ha ripreso la pista proprio mentre arrivava Alex Polita, c’è stato uno scontro violento e la pedana della Suzuki ha provocato una leggera infrazione al piede destro del pilota Aprilia. Che, stringendo i denti, è arrivato menomato al traguardo anche se ultimo. La
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In gara 1 un confronto di grande intensità: Spies cercava il break ma Biaggi non mollava Race Direction gli ha comminato 2.000 dollari di multa, giudicando pericoloso il suo precipitoso rientro. Si erano visti tantissime volte episodi simili e nessuno aveva mai battuto ciglio… Spies ha rivelato che anche in Gran Bretagna si sarebbe aspettato di doversela giocare con Michel Fabrizio. Invece il romano è incappato in una giornataccia cau-
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sa il cambio rimasto senza prima marcia. Nelle tre curve più lente la F08 è andata spesso in folle, quindi senza innescare il freno motore, finchè Michel non ha cominciato a percorrerle in seconda, perdendo – dai calcoli fatti dalla squadra – circa 1”5 al giro. Il risultato è stato un dodicesimo posto che ha allontanato il 24enne romano dai due di testa. Nella seconda manche è stata fatale una partenza disastrosa, che ha fatto perdere il treno degli inseguitori e la ruota di Haslam, brillante secondo e di nuovo leader dello squadrone Honda. I Ten Kate invece hanno deluso, compreso Rea che veniva dal trionfo di Misano. L’aveva detto che Donington non gli piaceva. Tra i locali invece ha brillato, per la seconda gara di fila, uno Shane Byrne in crescita esponenziale, giusto premio per gli sforzi della Ducati Borciani.
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Due fratture per Haga
SFIDA IN... FAMIGLIA BELLA PROVA PER I DUE INGLESI LEON HASLAM (91) E SHANE BYRNE. MICHEL FABRIZIO, A DESTRA È ANDATO SUL PODIO IN GARA 2.
stato differente perché Troy cadde a gas chiuso, perdendo appoggio sul posteriore, mentre Haga è volato via a gas aperto - ha spiegato Luca Bartolini, ingegnere di pista Ducati che ha escluso la possibilità di un problema tecnico - Dovremo analizzare bene i dati ma a prima vista sembra tutto normale, probabilmente Nori ha un po’ esagerato». La moto non ha subito danni ingenti, invece il pilota ha pagato un prezzo salato anche se a prima vista le conseguenze sembravano da nulla. «Via radio i medici del soccorso in pista ci hanno comunicato che Haga aveva rifiutato qualunque aiuto, anche il collarino, e che pretendeva di raggiungere i box con il motorino - ha raccontato il responsabile medico SBK Massimo Corbascio - poi lo hanno convinto a salire in ambulanza. Appena è arrivato al centro medico l’ho visto terreo, piegato su un fianco. Era estremamente dolorante ed ho capito subito che si era fatto male: Nori lo scorso anno negli Usa si ruppe la clavicola destra, non battè ciglio e il giorno dopo corse». Il Samurai è stato portato in elicottero nel vicino ospedale di Derby dove la risonanza magnetica avrebbe evidenziato alcune lesioni vertebrali, ma risalenti al passato. I danni, quindi sono il polso destro fratturato, e operato lunedì mattina mentre motosprint andava in macchina, e la scapola destra rotta che, però, non dovrebbe rappresentare un problema. È prevista la dimissione dall’ospedale mercoledì o giovedì, il rientro in gara potrebbe avvenire anche a Brno
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Sicurezzain pista
ShaneByrne
NoriyukiHaga
Voto che equivale al totale delle sue vittorie. Ha sbancato la gara che ha cambiato il destino del Mondiale, guidando da fuoriclasse contro avversari di grande levatura. Inarrestabile.
Nella prima sfida ha fatto sudare sette camice al talento americano mettendo le ali all’Aprilia. Senza la caduta in gara 2 sarebbe stato da dieci.
Troppe occasioni sprecate. Per provare a battere Spies ci voleva il cambio a posto e due partenze migliori. Sempre che a sbagliare sia stato lui e non il launch control…
Dopo un paio di gare opache il diavoletto della Honda Stiggy è tornato a farsi apprezzare. Ha vinto nettamente il derby che lo opponeva a Jonathan Rea (voto 5)
Il 21enne americano non è giudicabile: troppo inesperto per questi livelli. È arrivato ultimo, staccatissimo. Schwantz lo aveva presentato come il nuovo Spies…Forse è presto.
Laconi carriera finita, Muggeridge due vertebre rotte, Neukirchner fuori tre mesi, Hopkins due, Haga mondiale compromesso. Le gare SBK sono diventate pericolose?
Il ragazzo cresciuto nell’estrema periferia londinese sta tornando a tirare fuori gli artigli. Con la pioggia sarebbe stato il pilota da battere, ma pure sull’asciutto è andato forte.
Negli USA si era salvato da un volo analogo, stavolta ha pagato un conto salato. È fortissimo ma non riesce a gestire la tensione di un intero campionato.
o cchhee vvaa l l e u o Q l l e u Q
non va Quello che 71 motosprint
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ShaneByrne
PROBLEMI AL FRENO IN GARA 1
«In gara 1 avrei potuto rimanere con Haga per giocarmi il podio. Invece dopo tre giri ho accusato un problema al freno, che non mi consentiva di essere efficace in staccata. In gara 2 il problema è stato risolto, così nonostante la partenza non ottimale, sono riuscito a rientrare sul gruppo in lotta per il podio. È stata lotta fino alla fine, in tre ci siamo giocati il podio: questa volta è andata meglio agli altri».
LeonHaslam
UN PODIO ATTESO A LUNGO
«Negli ultimi round abbiamo sofferto perché non conoscevamo i circuiti ma oggi desideravo tantissimo salire sul podio. Sto bene, sono ovviamente dispiaciuto per Haga perché ero dietro di lui ma il secondo posto è un ottimo risultato. Nella prima gara abbiamo avuto problemi di chattering ma durante tutto il week-end ho sentito il supporto del team che voglio ringraziare di cuore».
JohnHopkins
NON SONO ANCORA IN FORMA
«Sono partito molto bene ma non ho fatto il primo giro con la mia solita aggressività. Poi l’adrenalina è tornata in circolo, però a metà gara ha cominciato a farmi male l’anca infortunata ad Assen, sentivo un male tremendo negli spostamenti sulla sella. È stato bello tornare a correre. Però non sono ancora in forma e ho preferito non prendere il secondo via. Per Brno spero di essere di nuovo io».
LorenzoLanzi
DEVO MIGLIORARE IN PROVA
«Oggi è stata una domenica importante non solo perché ho concluso ambedue la manche in zona punti ma anche per il miglioramento del feeling con la moto. In gara non va male, il problema è tutto nelle prove perché non riesco ancora a dare la zampata vincente. Partendo più avanti non distruggi le gomme per recuperare e alla fine te la giochi con i migliori».
MichelFabrizio
Volevo fare di più
DONINGTON – «Partendo così male era impossibile pensare di poter battere Spies. Onestamente, sarebbe stato difficile anche se fossi scattato meglio»: al termine della doppia prestazione in Inghilterra, Michel fabrizio esamina il suo week-end con la consueta franchezza. Il problema al cambio ha decisamente complicato tutto. «Mi ero accorto nel giro di allineamento che c’era qualcosa che non andava ma a quel punto entrare in pit lane e cambiare moto avrebbe pregiudicato completamente la gara. Ho sperato che tutto filasse per il meglio, invece la prima non entrava. E su questo tracciato è molto difficile fare i tornantini in seconda». Nella seconda gara si poteva fare qualcosa di più? «Nei primi giri ho spinto come un pazzo per risalire il gruppo, ho preso un paio di grossi rischi e quando ho visto Haga volare via ho cominciato a ragionare. Era meglio non combinare altri danni e portare a casa un podio». Hai avvicinato di quattro punti Haga, che resta sempre in testa alla classifica di campionato… «Ero convinto di poter fare un salto ben più grande in classifica. Ho recuperato troppo poco. Ma restano cinque gare, e guardo avanti».
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LE INTERVISTE
ShinyaNakano BUONA LA PRIMA
«Il risultato di gara 1 è buono, considerando i problemi avuti nelle prove. In gara 2 sono partito molto meglio e vedevo che potevo mantenere il ritmo dei primi, ma al secondo giro è partito il posteriore della mia moto e mi ha lanciato per aria. Sto bene, anche se sono dispiaciuto per come è andata. Adesso andiamo a Brno per migliorare il feeling e sviluppare la RSV4 in vista del prossimo round».
MaxBiaggi
Grande risultato
DONINGTON – «È un grande risultato, dopo prove difficili abbiamo trovato la gomma giusta ed il giusto bilanciamento». Max Biaggi, al terzo podio 2009, ha ritrovato la RSV4 che piace a lui. «Abbiamo fatto una bellissima gara girando costantemente sotto il record della pista, devo fare i complimenti a Ben perché ha fatto un ritmo incredibile. All’ultima chicane mi si è spenta improvvisamente la moto, poi fortunatamente ha ripreso a camminare e anche grazie al vantaggio accumulato su Haga sono riuscito lo stesso a tagliare il traguardo in seconda posizione». I tecnici dell’Aprilia hanno accertato che l’anomalia è stata causata da un problema alla pompa della benzina, subito risolto. «Nella seconda manche sono aumentate le vibrazioni probabilmente per via del calo di grip della pista, che ha causato anche le tante cadute. Sono partito bene, avevo un buon ritmo anche se non come quello di Spies, ma al quarto giro sono entrato come sempre nel tornantino e a metà di questo ho perso l’anteriore. Sono riuscito a non far spegnere la moto, ma rientrando dalla parte del cordolo esterno sono stato colpito da un altro pilota, rimediando una piccola infrazione al piede. Mi dispiace perché poteva prospettarsi un altro podio».
AlexPolita
NON AVEVAMO GRIP
«Sapevamo che alla domenica, con l’innalzamento della temperatura, avremmo avuto un problema in più ma certo non di queste dimensioni. In gara 1 ho provato ad arrivare in fondo, cercando, se non altro, di percorrere quanti più chilometri possibile; ma in gara 2 la situazione è divenuta insostenibile. Non avevamo assolutamente grip. Il contatto con Biaggi? Normale routine di gara».
JonathanRea
PIÙ DURA DEL PREVISTO
«Ero consapevole che qui sarebbe stato difficile ma non fino a questo punto. Donington è una pista molto impegnativa per gli assetti, ci sono punti veloci e curve da prima. Non siamo mai stati efficaci nei tornantini, nell’intervallo ho cambiato link della sospensione ma i problemi sono rimasti più o meno gli stessi che già avevamo venerdi. Quando sono caduto non ero frenato e avevo il gas chiuso, ma l’anteriore è scappato via».
RubenXaus
CI SONO ANCORA PROBLEMI
«Un altro week-end difficile. Al momento la BMW è molto impegnativa da guidare, richiede una concentrazione enorme. Sono abbastanza contento di essere finito nono, ma lo sarei stato ancora di più se io e Corser fossimo finiti nei primi sei. Andavamo bene nel veloce ma nel misto abbiamo ancora problemi. Però non ci scoraggiamo, a luglio faremo molti test e sono convinto che ne verremo fuori alla grande».
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SUPERBIKE EUROPA DAI BOX
LA CBR DI REA DAVANTI A TUTTI
DURANTE la Superpole, le velocità massime sono state rilevate nel rettilineo prima della chicane. Le Aprilia sono sempre velocissime, ma questa volta davanti a tutti c’è una Honda: 1. Rea (Honda) 269,6 km/h; 2. Nakano (Aprilia) 267,5; 3. Biaggi (Aprilia) 266,9; 4. Haga (Ducati) 266,9; 5. Spies (Yamaha) 266,2; 6. Corser (BMW) 265,6; 7. Checa (Honda) 264,9; 8. Kiyonari (Honda) 264,3; 9. Kagayama (Suzuki) 264,3; 10. Xaus (BMW) 264,3; 11. Byrne (Ducati) 263,6; 12. Fabrizio (Ducati) 263; 13. Sykes (Yamaha) 263; 14. Hopkins (Honda) 262,3; 15. Smrz (Ducati) 261,7; 16. Haslam (Honda) 261,1; 17. Lanzi (Ducati) 261,1; 18. Lavilla (Ducati) 260,4; 19. Camier (Yamaha) 260,4; 20. Ellison (Yamaha) 259,8.
Ben Spies corteggiato DONINGTON - La Yamaha sta cercando di convincere Ben Spies a rinnovare il contratto. «L’idea è offrirgli un altro anno in Superbike e il passaggio automatico in MotoGP nel 2011» ha spiegato il direttore sportivo di Yamaha Motor Italia Massimo Meregalli. Che ha aggiunto: «Ci vedremo nei prossimi giorni a Gerno di Lesmo. Ben ha molte richieste ma siamo convinti che alla fine resterà con noi». In Gran Bretagna il texano ha parlato con Giampiero Sacchi: «Il nostro problema è che non possiamo offrirgli la MotoGP», ha detto il responsabile corse del gruppo Piaggio. Alla Casa di Noale, che nel 2010 schiererà quattro RSV4 Factory, piace
molto anche Cal Crutchlow, gioiello della Supersport che ha già corso (e vinto) con la Superbike nel campionato inglese. Spies sta abilmente cavalcando il momento magico: «Sono un pilota Yamaha, proverò a dare il meglio per loro sino a fine stagione, ma voglio scegliere con calma la soluzione che mi assicuri il futuro migliore. Sto parlando con tutti». Ben piace anche ai team della MotoGP: dopo l’interesse di Fausto Gresini è spuntato anche quello della Ducati. Però, a causa della nuova regola che impedisce ai rookie di correre nei team ufficiali, Spies dovrebbe accontentarsi di finire al team satellite Pramac.
YAMAHA ITALIA FORNISCE I PEZZI
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HONDA BEFFA APRILIA
Texano volante
DONINGTON - E con questa sono otto. Ben Spies, battuto a Misano da Jakub Smrz, si è ripreso lo scettro di specialista del giro veloce. Il texano è riuscito ad anticipare anche le gocce d’acqua che hanno fermato prima del tempo la decisiva SP3. Ha giocato bene le carte anche l’Aprilia, che ha piazzato Biaggi secondo (miglior prestazione in prova eguagliata) e Nakano quarto. Prima fila completata da Shane Byrne, migliore pilota Ducati. Solo seconda fila per Fabrizio (quinto) e Haga (sesto). Nella SP2 il romano ha ottenuto il nuovo primato del circuito in 1’29”664. Fabrizio, avendo utilizzato subito le due coperture soffici, nella SP3 non è riuscito a rispondere agli attacchi di Spies, in pole con 1’28”846.
CIRCUITO GIÀ VISTO ED È SUBITO RECORD Ben Spies aveva già gareggiato a Donington lo scorso anno in MotoGP con la Suzuki dell’infortunato Loris Capirossi. Arrivò 14°. Nelle prove libere del venerdì il texano ha impiegato solo venti giri per scendere sotto il primato in gara siglato da Bayliss nel 2007. Nella stessa sessione sono scivolati senza danni Rea, Nakano e Iannuzzo. NEL 2010 TOSELAND VUOLE RESTARE IN MOTOGP «Sono tornato per gustarmi le gare, non per cercare una moto per il 2010». James Toseland, ospite di lusso a Donington, ha messo subito le mani avanti: «Negli ultimi giorni ho parlato con la Suzuki Alstare, la Honda Ten Kate e la Ducati ufficiale e tutto questo interesse mi fa molto piacere. Però la mia intenzione è restare in MotoGP, ho ancora molto da dire là. Specie adesso che la Yamaha ha cominciato a darmi una mano».
NON MALE ANCHE NEL MONDIALE LEON CAMIER, CHE STA DOMINANDO IL BSB, IN GARA 2 HA OTTENUTO UN OTTIMO SESTO POSTO.
È sufficiente compilare la schedina che troverete qui a fianco indicando i primi cinque di ogni gara dei vari gran premi del mondiale Superbike. Si dovrà anche indicare il vincitore della gara Supersport e il tempo della gara che serviranno come discriminanti nei casi di parità.
IL PUNTEGGIO
Per ogni pronostico esatto si avranno gli stessi punti che sono in palio nel campionato, ovvero indovinando il vincitore si avranno 25 punti, col secondo 20, col terzo 16, col quarto 13 e indovinando il quinto 11. Importante: si vincerà solo indicando il pilota giusto al posto giusto. Verrà stilata una classifica per ogni gran premio sommando i punti totalizzati in gara 1 e quelli ottenuti in gara 2. Nel caso un concorrente invii più schedine per lo stesso gran premio saranno considerate tutte e quindi potrà vincere anche più premi.
GSE SCHIERA CAMIER ED ELLISON LE WILD CARD si stanno riaffacciando in Superbike. Dalla passata stagione anche nel campionato inglese Pirelli è fornitore unico di pneumatici e così a Donington la Yamaha GSE ha potuto schierare Leon Camier, 8 vittorie in 10 gare, e James Ellison. La GSE ha gestito per molti anni le Ducati ufficiali, sia in patria che nel Mondiale: è la squadra che ha scoperto Neil Hodgson e James Toseland ed ha portato al titolo inglese, nel 1999, un certo Troy Bayliss. Il disimpegno Ducati dal campionato britannico ha spinto la GSE a passare alla Yamaha. Ottenuto l’appoggio (anche economico) della filiale europea, cioè la stessa struttura da cui dipende il team che corre nel Mondiale, la GSE si è rivolta alla Yamaha Italia per acquisire tutti i componenti necessari per la realizzazione delle YZF-R1. Compresa la centralina Magneti Marelli MHT (la stessa utilizzata in MotoGP) e gran parte dei software di controllo. Camier ed Ellison hanno lo stesso pacchetto di Spies e Sykes, a parte i motori che vengono sviluppati in proprio. Nel 2010 la Yamaha Italia venderà la stessa tecnologia ai team privati, con costi da definire.
COME SI PARTECIPA
SPIES C’È SEMPRE I RIVALI SI ALTERNANO... MA SUL PODIO DELLA SUPERPOLE SPIES NON MANCA MAI. SUL GIRO SECCO È UN FENOMENO.
NEUKIRCHNER STA MIGLIORANDO. POTREBBE TORNARE A BRNO Max Neukirchner sta recuperando più velocemente del previsto dal grave infortunio di Monza, costatogli la frattura di femore e piede destri. Il tedesco tornerà sulla Suzuki nei test di Imola, il 15-16 luglio. Se tutto andrà bene correrà a Brno due settimane dopo.
UNA HONDA DI PREMIO FINALE Per ogni gran premio verranno premiati i primi dieci. A fine campionato tra tutti quelli che avranno inviato almeno una scheda verrà estratta una Honda CBR 600 RR.
I 10 vincitori di San Marino
2°
Leonardo Tamburini - Cesena - p. 88 Due pass paddock per una gara Superbike in Italia Laura Berti - S. Piero a Sieve - p. 77 Un set di attrezzi Home Bag Plus Beta
3°
Marco Tintinelli - Sauze d’Oulx - p. 77 Un casco Suomy Jet Light Brand
4°
Maurizio Canella - Salussola - p. 77 Un paio di occhiali WSBK
1°
5°
Mauro Carletti - Serra de Conti - p. 77 Paolo Tortorlo - Roma - p. 77 A pari merito, sarà sorteggiato un videogioco WSBK 2009 per Playstation e una polo WSBK Official Merchandising (www.sbkofficialstore.com)
7°
e
9°
Massimiliano Trosino - Sarzana - p. 77 Un DVD “SBK 2008 Troy Bayliss Story”
10°
8°
D. Gissi - Montebello V. - p. 77 S. Baroni - Porto Tolle - p. 77 L’Official Book 2008/2009
Francesco Potenza - Milano - p. 77 Due biglietti per il Salone Internazionale del Ciclo e Motociclo validi dal 10 al 15 novembre 2009
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a 18”843 a 19”125 a 21”286 a 23”644 a 32”849 a 32”904 a 33”192 a 34”535 a 35”093 a 35”441 a 39”034 a 41”067
4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.
Shane Byrne Tom Sykes Leon Camier Ryuichi Kiyonari James Ellison Ruben Xaus Simon Andrews Lorenzo Lanzi Matthieu Lagrive Yukio Kagayama Broc Parkes Jonathan Rea
16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25.
Honda a 46”452 Matthieu Lagrive Suzuki a 47”924 Yukio Kagayama Kawasaki a 48”246 Broc Parkes Kawasaki a 50”932 Luca Scassa Kawasaki a 55”032 Simon Andrews Kawasaki a 55”216 Jamie Hacking Suzuki a 1’02”758 Alessandro Polita Kawasaki a 1’02”977 David Salom Yamaha a 1’12”255 David Checa Suzuki a 1’12”531 Blake Young RITIRATI BMW al 22. giro Troy Corser Yamaha al 14. giro James Ellison Suzuki al 14. giro Roland Resch Yamaha al 14. giro Tom Sykes Ducati al 8. giro Gregorio Lavilla NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Honda Vittorio Iannuzzo GIRO PIÙ VELOCE Ben Spies (Yamaha) in 1’30”575 alla media di 159,898 km/h
16. 17. 18. 19. 20. 21.
Luca Scassa Blake Young Gregorio Lavilla David Salom Troy Corser Max Biaggi
Poleposition
Ben Spies (Yamaha) in 1’29”846 alla media di 161,196 km/h Pole 2008: Troy Bayliss (Ducati) in 1’42”013 alla media di 141,970 km/h
1. Noriyuki Haga 2. Ben Spies 3. Michel Fabrizio 4. Jonathan Rea 5. Leon Haslam 6. Max Biaggi 7. Tom Sykes 8. Jakub Smrz 9. Carlos Checa 10. Shane Byrne
Giappone USA Italia G. Bretagna G. Bretagna Italia G. Bretagna Rep. Ceca Spagna G. Bretagna
Ducati Yamaha Ducati Honda Honda Aprilia Yamaha Ducati Honda Ducati
a 7”349 a 8”145 a 13”463 a 15”751 a 16”837 a 22”891 a 30”347 a 30”622 a 31”562 a 32”148 a 32”607 a 32”806
Kawasaki a 34”269 Suzuki a 40”644 Ducati a 40”956 Kawasaki a 41”302 BMW a 42”856 Aprilia a 47”769 RITIRATI Honda al 16. giro Vittorio Iannuzzo Suzuki al 16. giro Roland Resch Suzuki al 7. giro Alessandro Polita Honda al 6. giro Carlos Checa Yamaha al 6. giro David Checa Ducati al 5. giro Noriyuki Haga Ducati al 3. giro Jakub Smrz Aprilia al 2. giro Shinya Nakano Kawasaki al 2. giro Jamie Hacking NON PARTITO Honda John Hopkins GIRO PIÙ VELOCE Ben Spies (Yamaha) in 1’30”631 alla media di 159,800 km/h
25/20 —/25 13/11 11/7 10/16 5/1 6/6 7/9 4/3 —/—
20/20 25/25 —/— 4/8 5/5 16/16 9/11 —/— 11/3 10/4
20/25 25/— 7/13 9/11 16/20 11/— 13/10 10/16 —/9 5/8
20/— 1/25 25/20 11/13 —/9 5/11 10/10 4/8 7/6 2/—
25/25 16/— 20/20 13/16 —/13 11/11 6/7 2/6 10/10 7/—
7/8 25/25 16/20 11/16 6/— 10/13 3/7 8/10 20/— 5/6
11/16 25/7 16/20 9/25 4/8 3/6 8/9 13/13 5/11 20/10
16/— 25/25 4/16 9/1 13/20 20/— —/11 7/— 5/— 11/13
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20/23 25/35 2
GARA2
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
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GARA1
NUMERO GIRI
6
PILOTI AL VIA
GE se RM tte AN mb IA re
PILOTI AL VIA
31 30 23/23
Campionatopiloti
Ducati Yamaha Yamaha Honda Yamaha BMW Kawasaki Ducati Honda Suzuki Kawasaki Honda
PRIMATO PRECEDENTE Troy Bayliss (Ducati) nel 2008, in 1’31”575 alla media di 158,152 km/h
SP ap AG ril NA e
SBK A DONINGTON FINO AL 2013 La Superbike correrà a Donington almeno fino al 2013 e dalla prossima stagione su un tracciato modificato. Sempre che il proprietario Simon Gillett trovi i 118 milioni di Euro necessari. «Avevamo un accordo con la Goldman Sachs (importante banca d’affari USA, ndr) che si è tirata indietro e stiamo rinegoziando il prestito con un altro istituto», ha spiegato Gillett. «Sono convinto che riusciremo a completare almeno la pista, mentre i nuovi paddock e i box saranno pronti in seguito».
1’31”176 1’31”215 1’31”217 1’31”260
Leon Haslam Shane Byrne Shinya Nakano Jonathan Rea John Hopkins Jakub Smrz Ryuichi Kiyonari Carlos Checa Michel Fabrizio Leon Camier Lorenzo Lanzi Ruben Xaus
o
SUPER VERNICE PER GUANDALINI Il team Guandalini sta sperimentando su una delle due 1098 RS di Jakub Smrz, già confermato per il 2010, una vernice di derivazione aeronautica, che migliora di circa il 10% il coefficiente di penetrazione aerodinamica (CX). Lo stesso componente, provato anche da alcuni top team MotoGP, trova vasta applicazione sulle auto da corsa, dove le superfici esposte all’aria sono più ampie. Nelle moto, invece, sembra che i vantaggi non siano importanti, perché la carena è piccola e l’assetto varia di continuo in base ai movimenti del pilota.
1’30”159 1’30”229 1’30”272 1’30”387 1’30”612 1’30”816 1’30”916 1’31”120
Honda Ducati Aprilia Honda Honda Ducati Honda Honda Ducati Yamaha Ducati BMW
Yamaha in 35’14”788 1. Ben Spies 92,529 km alla media di 157,512 km/h Honda a 6”622 2. Leon Haslam Ducati a 6”816 3. Michel Fabrizio
4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.
5
È STATO un flop (ampiamente prevedibile) il debutto nel Mondiale di Blake Young, ventunenne del Wisconsin che corre il campionato AMA con la Suzuki ufficiale a fianco di Mat Mladin. Young non aveva mai visto Donington e si è trovato a dover prendere velocemente confidenza con una GSX-R 1000 K9 molto diversa dalla moto utilizzata in America. «Il regolamento da noi è più restrittivo e non ero abituato a tutta questa elettronica», ha spiegato Young. Che ha aggiunto: «Nel Mondiale si utilizzano cerchi di diverso diametro (16.5 pollici invece di 16) e non conoscevo le Pirelli, visto che negli USA, da quest’anno, il fornitore unico è Dunlop. Mi sono trovato a dover gestire tutte queste novità e al tempo stesso capire dove girasse la pista. Non è stato facile ma sono convinto che sia stata un’esperienza positiva». Sarà. Ma intanto Young non figura nella lista dei piloti 2010 che Francesco Batta discuterà nelle prossime settimane coi vertici giapponesi. I principali candidati ad affiancare Neukirchner sono: Toseland, Vermeulen e Nicky Hayden.
Gara2
Yamaha in 34’57”230 1. Ben Spies 92,529 km alla media di 158,831 km/h Aprilia a 7”156 2. Max Biaggi Ducati a 10”968 3. Noriyuki Haga
1’29”846 1’30”080 1’30”535 1’30”671 1’30”734 1’31”023 1’31”342 1’34”797
1
VENERDÌ 26 GIUGNO MAX BIAGGI HA TAGLIATO IL TRAGUARDO DEI 38 ANNI, FESTEGGIATI NEL BOX APRILIA.
A BATTA PIACCIONO ALTRI PILOTI
1’30”695 1’31”243 1’31”311 1’31”457 1’30”493 1’30”671 1’31”736 1’31”533 SUPERPOLE 2 1’30”803 9. Leon Haslam 1’30”957 10. Tom Sykes 1’31”382 11. John Hopkins 1’30”782 12. Jonathan Rea 1’31”028 13. Gregorio Lavilla 1’31”476 14. James Ellison 1’31”668 15. Troy Corser 1’31”352 16. Ruben Xaus SUPERPOLE 1 1’31”454 17. Leon Camier 1’31”637 18. Yukio Kagayama 1’30”961 19. Lorenzo Lanzi 1’31”629 20. Ryuichi Kiyonari GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’31”874 21. Luca Scassa 1’31”887 22. Broc Parkes 1’32”183 23. David Salom 1’32”243 24. Matthieu Lagrive 1’32”245 25. Jamie Hacking 1’32”343 26. Simon Andrews 1’32”584 27. Alessandro Polita 1’32”735 28. Blake Young 1’32”811 29. David Checa 1’33”374 30. Roland Resch 1’33”408 31. Vittorio Iannuzzo 1. Ben Spies 2. Max Biaggi 3. Shane Byrne 4. Shinya Nakano 5. Michel Fabrizio 6. Noriyuki Haga 7. Carlos Checa 8. Jakub Smrz
QA 4 m TA a R rz
TAMADA RIPRENDE IL POSTO DI HACKING È già finita l’avventura mondiale di Jamie Hacking. Il pilota anglo americano ha deluso le aspettative della Kawasaki e dai test di Imola (15-16 luglio) la ZX-10R tornerà nelle mani di Makoto Tamada, feritosi nell’incidente al via di Monza ma in via di guarigione.
BLAKE YOUNG HA DELUSO
Gara1
1
PIRELLI AMPLIA LA SCELTA DEI PNEUMATICI La Pirelli ha ampliato la scelta di gomme. Per l’anteriore è stata portata una quarta soluzione siglata A1 (una medio soffice) derivata dalla SC2. Fra le tre posteriori disponibili, la A e la C sono soluzioni rispettivamente soffice e dura, abitualmente impiegate nelle gare del BSB, dove Pirelli è fornitore unico dal 2008. La B era invece una soluzione intermedia già disponibile in diverse gare precedenti.
TEN KATE DICE DEFINITIVAMENTE ADDIO ALLE SOSPENSIONI WP La Ten Kate è passata definitivamente alle sospensioni Öhlins Andreani, cessando la collaborazione con la WP. A Misano Rea ha vinto con il materiale svedese messo a punto dalla engineering pesarese e anche Checa ha utilizzato gli stessi componenti. Adesso, ottenuto il permesso dalla HRC, anche Kiyonari ha cambiato sospensioni. «Con la WP abbiamo vinto moltissimo ma in questo momento non sono in grado di fornirci la collaborazione di cui abbiamo bisogno», ha commentato Ronald Ten Kate. Che ha aggiunto: «È stata una decisione difficile, ma necessaria. È come se il nostro Mondiale cominciasse adesso».
Alvia
AU ma ST rz RA o LI A
TEST IN VISTA PER APRILIA E BMW L’Aprilia girerà l’1 e 2 luglio a Brno per preparare la gara del 26 luglio. Biaggi e Nakano saranno soli in circuito, perché Brno è stata scelta dalla squadra di Noale come test track. La BMW, invece, lavorerà al Mugello l’8 e il 9 luglio: la squadra tedesca sta valutando se partecipare, come wild card, alla prova del CIV che si correrà sullo stesso tracciato il 12 luglio. La settimana successiva (15-16 luglio) Imola ospiterà, sul nuovo tracciato, le prove in cui saranno impegnate tutte le squadre di SBK e Supersport. Su www.motosprint.it pubblicheremo ogni giorno notizie, tempi e video dei collaudi.
PR OV E
DAI BOX
SU PE RP OL E
SUPERBIKE EUROPA
TOTALE 308 294 257 177 167 155 141 115 114 113
10. Kiyonari 113; 12. Kagayama 94; 13. Nakano 81; 14. Laconi 77; 15. Neukirchner 75; 16. Xaus 50; 17. Corser 36; 18. Parkes 27; 19. Hopkins 17; 20. Camier 13; 21. Lavilla 12; 22. Lagrive 10; 23. Hacking 9; 23. Lanzi 9; 25. Ellison 8; 25. Morais 8; 25. Nieto 8; 28. Andrews 6; 28. Hill 6; 30. Muggeridge 4; 31. Roberts 3; 31. Rolfo 3; 31. Scassa 3; 31. Baiocco 3; 35. Tamada 2; 36. Polita 1; 36. Zemke 1.
Campionatomarche
1. DUCATI (16/16) p. 383 2. YAMAHA (25/25) p. 337 3. HONDA (13/20) p. 273 4. APRILIA (20/—) p. 162
5. SUZUKI (—/3) p. 131
6. BMW (1/7) p. 70
7. KAWASAKI (—/6) p. 47
76
77
motosprint
motosprint
SUPERSPORT EUROPA
Crutchlow sbanca L’inglese prende il largo DONINGTON – Cal Crutchlow vince a Donington, festeggia il poker Supersport e ipoteca il Mondiale approfittando del passo falso del rivale diretto Eugene Laverty, scivolato e quinto in rimonta. Il 23enne di Coventry (sopra, nella foto davanti a Lascorz) è un talento cristallino che nella categoria cadetta pare quasi sprecato. In qualifica aveva stampato un impressionante 1’31”701, tempo da far invidia alle SBK. In gara, Juan Lascorz, pupillo Kawasaki, ha resistito qualche giro, poi ha mollato gli ormeggi ed ha veleggiato verso un tranquillo secondo posto. Ha invece entusiasmato l’inossidabile Garry McCoy che, a 37 anni, ha portato la Triumph nella storia conquistando – proprio in casa – il primo podio iridato Supersport della tre cilin-
dri 675. L’australiano ha piegato l’ex iridato Sofuoglu e la Honda Ten Kate che, per adesso, non ha tratto gran giovamento dal cambio di sospensioni, da WP a Öhlins Andreani: ma dopo il test di Imola, fondamentale per la messa a punto del nuovo materiale, la situazione potrebbe cambiare radicalmente. Con la stessa moto, Andrew Pitt, campione in carica, è finito decimo prendendo paga da Gianluca Vizziello, alla prima gara efficace della stagione (settimo). Il lucano si è lasciato dietro Gianluca Nannelli, con l’altra Triumph, ed un Danilo Dall’Omo in vistosa crescita. Michele Pirro è scivolato nelle battute iniziali, concludendo quindicesimo. Una caduta ha fermato anche Massimo Roccoli. Fuori dai punti Flavio Gentile, diciassettesimo.
Laverty scivola e finisce quinto 1. Crutchlow (Yamaha) 22 giri pari a 88,506 km in 34’15”876 alla media di 154,981 km/h; 2. Lascorz (Kawasaki) a 5”391; 3. McCoy (Triumph) a 14”918; 4. Sofuoglu (Honda) a 22”248; 5. Laverty E. (Honda) a 37”054; 6. Veneman (Honda) a 39”079; 7. Vizziello (Honda) a 39”978; 8. Nannelli (Triumph) a 42”733; 9. Dall’Omo (Honda) a 43”030; 10. Pitt (Honda) a 47”422; 11. Westmoreland (Triumph) a 50”207; 12. Vostarek (Honda) a 50”474; 13. Coghlan (Yamaha) a 50”763; 14. Kennaugh (Yamaha) a 58”147; 15. Pirro (Yamaha) a 59”756; 16. Vos (Honda) a 1’16”315; 17. Gentile (Honda) a 1’26”650; 18. Smrz (Triumph) a 1’27”976; 19. Guerra (Yamaha) a 1 giro; 20. Laverty M. (Honda) a 2 giri. Giro più veloce: Crutchlow in 1’32”449 alla media di 156,657 km/h. Pole position: Crutchlow in 1’31”701 alla media di 157,935 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Crutchlow 185; 2. Laverty 157; 3. Sofuoglu 121; 4. Lascorz 106; 5. Pitt 79; 6. West 75; 7. Foret 63; 8. Aitchison 61; 9. McCoy 55; 10. Pirro 49.
Leclassifiche
n°
al mondo79 motosprint
SUPERSTOCK EUROPA
Trionfa Simeon 600: Bussolotti promosso DONINGTON – E dopo quattro secondi posti venne il giorno della Ducati. Xavi Simeon, autore di tempi strepitosi in prova, è andato in testa a metà del primo giro ed ha mantenuto saldamente il controllo fino alla bandiera a scacchi. Il belga guadagnava soprattutto nei tre tornanti, sfruttando al meglio la sofisticata elettronica della 1098 R che fa mugugnare gli avversari. «La Stock è stata fatta per scoprire talenti, dovrebbe costare pochissimo, invece la Ducati corre con una moto che di serie costa oltre 35mila euro» ha polemizzato Francesco Batta, manager Suzuki e mentore di Claudio Corti, arrivato secondo e adesso a -11 in campionato. Il piazzamento vale oro per il comasco che, nel turno unico di qualifica avversato dalla pioggia, era tra i sedici piloti finiti oltre la barriera del 107 %, ammessi dalla Race Direction in base alla nuova norma salvagente istituita quest’anno. Corti è dovuto partire in quinta fila come l’altro candidato al titolo Maxime Berger, portacolori della Honda Ten Kate e terzo incomodo per il titolo. Entrambi hanno risalito furiosamente il gruppo: Corti esaltando per le micidiali frenate, Berger per l’aggressività pagata a tre giri dalla fine quando è finito nell’erba alla chicane per superare Barrier. Ha ripreso subito la linea, ha recuperato come un lampo due posizioni, ma Corti era ormai fuggito via. L’altra Ducati di Daniele Beretta, esordiente nella 1000, è finita in settima posizione: il bergamasco è stato efficace nel finale, con tempi in linea con quelli di Simeon. Loriz Baz, gioiellino francese di 17 anni dominatore lo scorso anno nell’Europeo 600, disputerà le tre prove restanti del CIV con la Yamaha del team Trasimeno. Il tifosissimo di Loris Capirossi sta cominciando a prendere le misure alla 1000 e sulla pista inglese ha fatto sesto, miglior piazzamento 2009 eguagliato. La MV Agusta ha fatto di nuovo le bizze e il sedicesimo posto è una sentenza per le speranze di Davide Giugliano, che era
tra i candidati alla corona. Giornata nera anche per l’Aprilia: Federico Biaggi non si è qualificato, mentre Federico Sandi è caduto senza conseguenze mentre occupava la diciottesima posizione. 600 STOCK – Marco Bussolotti, impegnato negli esami di maturità, è arrivato all’ultimo momento. Giusto il tempo di fare le prove, vincere la gara e tornare davanti alla commissione. Chissà se per la votazione finale gli insegnanti valuteranno il primo successo 2009 che riporta il marchigiano in gioco per l’europeo. La svolta al secondo giro, quando Vincent Lombois, partito al comando, ha sbagliato il tornante Melbourne, facendosi
A Bussolotti la 600 Stock COPPA FIM SUPERSTOCK 1000 1. Simeon (Ducati) 12 giri pari a 48,276 km in 18’54”713 alla media di 153,161 km/h; 2. Corti (Suzuki) a 1”600; 3. Berger (Honda) a 2”110; 4. Fores (Kawasaki) a 2”522; 5. Barrier (Yamaha) a 3”433; 6. Baz (Yamaha) a 5”596; 7. Beretta (Ducati) a 9”556; 8. Schouten (Yamaha) a 10”646; 9. Black (Yamaha) a 10”950; 10. Savary (Honda) a 11”252; 11. Napoleone (Suzuki) a 11”933; 12. Jezek (Honda) a 12”621; 13. Mahr (Suzuki) a 14”915; 14. Lammert (Suzuki) a 19”942; 15. Burrell (Honda) a 21”417; 16. Giugliano (MV Agusta) a 22”865; 17. Rosso (Yamaha) a 23”303; 18. Cummins (Yamaha) a 23”775; 19. Barragan (Honda) a 24”752; 20. Johansson (Yamaha) a 26”926; 21. Massei (Yamaha) a 30”025; 22. Sletten (Yamaha) a 34”516; 23. Pouhair (Yamaha) a 34”751; 24. Verdini (Yamaha) a 42”004; 25. Antonelli (Yamaha) a 47”194; 26. Ortega (Kawasaki) a 56”220; 27. Thiriet (Honda) a 1’01”499; 28. Andric (Yamaha) a 1’36”694. Giro più veloce: Berger in 1’33”516 alla media di 154,870 km/h. Pole position: Simeon in 1’38”120 alla media di 147,603 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Simeon p. 105; 2. Corti 94; 3. Berger 82; 4. Fores 64; 5. Barrier 54; 6. Beretta 45; 7. Baz 33; 8. Jezek 32; 9. Magnoni 19; 9. Burrell 19; 11. Giugliano 18; 11. Savary 18; 13. Schouten 14; 14. Antonelli 12; 14. Mahr 12; 16. Ortega 11; 17. Verdini 9; 17. Jones 9; 19. Sandi 8; 20. Black 7; 20. Valsecchi 7; 22. Napoleone 6; 23. Barragan 5; 23. Lammert 5; 25. Biaggi 4; 26. Bridewell 3; 27. Morelli 2; 27. Pouhair 2; 29. Rosso 1. CAMPIONATO MARCHE: 1. Ducati p. 105; 2. Suzuki 94; 3. Honda 92; 4. Kawasaki 64; 5. Yamaha 62; 6. MV Agusta 18; 7. Aprilia 8.
EUROPEO SUPERSTOCK 600
NEL QUINTO APPUNTAMENTO SIMEON (19), IN TESTA DAL PRIMO GIRO, HA VINTO LA STOCK 1000, BUSSOLOTTI (5) HA FATTO SUA LA 600
infilare da Danilo Petrucci. Alla curva dopo – nella fuga di recuperare – il belga è entrato dentro di brutto perdendo il controllo e travolgendo il ternano. Il caos non è finito. Al sesto dei dieci giri La Marra, subentrato al comando, è caduto nello stesso punto lasciando a giocarsi la vittoria Bussolotti e Gino Rea, domato solo sul traguardo. Petrucci e Lombois, tornati in pista, hanno continuato a darsele per conquistare l’ottava posizione, andata al belga. La Marra, in rimonta, è arrivato dodicesimo. A metà stagione la corsa riparte da zero, con Petrucci sempre in testa al campionato e cinque piloti in diciotto punti. p.g.
1. Bussolotti (Yamaha) 10 giri pari a 40,230 km in 16’18”425 alla media di 148,022 km/h; 2. Rea (Honda) a 0”213; 3. Guarnoni (Yamaha) a 2”126; 4. Guittet (Honda) a 6”948; 5. Kerschbaumer (Yamaha) a 11”136; 6. Morelli (Honda) a 14”695; 7. Chmielewski (Yamaha) a 14”780; 8. Lonbois (Yamaha) a 16”782; 9. Petrucci (Yamaha) a 16”997; 10. Cecchini (Honda) a 18”251; 11. Burns (Yamaha) a 21”083; 12. La Marra (Honda) a 26”965; 13. Karlsen (Yamaha) a 29”434; 14. Calero (Yamaha) a 29”958; 15. Manfrinati (Honda) a 32”667; 16. Vrajitoru M. (Yamaha) a 39”185; 17. Latr (Honda) a 40”666; 18. Vrajitoru B. (Yamaha) a 1’22”236. Giro più veloce: Lonbois in 1’36”429 alla media di 150,191 km/h. Pole position: Petrucci in 1’35”997 alla media di 150,867 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Petrucci p. 82; 2. Rea 78; 3. Bussolotti 71; 4. Guarnoni 70; 5. Lonbois 64; 6. Kerschbaumer 43; 7. Guittet 40; 8. La Marra 39; 9. Litjens 38; 10. Chmielewski 30; 11. Lombardi 23; 12. Morelli 21; 13. Cecchini 19; 14. Boscoscuro 10; 14. Gregorini 10; 16. Tamburini 9; 17. Van Leuven 8; 17. Calero 8; 19. Von Gunten 7; 20. Burns 5; 20. Fanelli 5; 20. Ott 5; 20. Manfrinati 5; 24. Farinelli 4; 25. Karlsen 3; 26. Van Huisstede 2.
Leclassifiche
Campione si diventa Trofeo MediterraneoIn Sicilia RACALMUTO (AG) - Per il terzo appuntamento del Trofeo Mediterraneo 101 piloti sono scesi in pista, complici il Trofeo Malossi e la Promo Race Cup. Nella classe 125, la più combattuta, Federico Fazzina l’ha fatta da padrone. Vittoria di Valerio Campione nella 600 Open e di Alfio Tricomi nella 1000. Nella Stock 1000 si è imposto Vittorio Ferdico, nella Naked Giuseppe Comune. Fabio Di Giorgi
21 giugno Trofeo Mediterraneo, terza prova – Organizzatore: M.C. Autodromo dei Templi – Direttore di gara: Attilio Greco – Meteo: sereno
Classifiche 125 SP: 1. Fazzina 12 giri in 14’43”086 alla media di 114,960 Km/h; 2. Arena a 4”369; 3. Marcantonio a 10”214; 4. De Luca a 10”844; 5. Priulla a 13”683; 6. Gervasi a 23”997; 7. Violante a 35”870; 8. Arancio a 1 giro (tutti su Aprilia). NAKED: 1. Comune in 17’05”480 alla media di 115,497 Km/h; 2. Sabella G. a 17”721; 3. Sabella F. a 28”839 (tutti su Ducati). OPEN CLASSE 600: 1. Campione in 16’43”611 alla media di 126,443 Km/h; 2. Arcuri a 17”264; 3. Tricomi a 53”383 (tutti su Yamaha). CLASSE 1000: 1. Tricomi (Yamaha) in 16’36”354 alla media di 127,364 Km/h; 2. Ferdico (Honda) a 10”210; 3. Stabile (Suzuki) a 12”104. STOCK CLASSE 600: 1. Sciavarrello (Honda) in 17’56”965 alla media di 109,975 Km/h. CLASSE 1000: 1. Ferdico (Honda) in 17’07”081 alla media di 123,554 Km/h; 2. Comune (Ducati) a 58”646; 3. Lamia (Honda) a 1’04”176; 4. Barbera (Ducati) a 1’15”877; 5. Coccellato (Ducati) a 1 giro.
PROMO RACE CUP CLASSE 600 GARA 1: 1. Lucente (Kawasaki) 10 giri in 10’59”517 alla media di 128,275 Km/h; 2. De Pasquale (Yamaha) a 7”321; 3. Lentini (Kawasaki) a 10”718; 4. Torrisi (Yamaha) a 12”376; 5. Farinato (Yamaha) a 23”177; 6. Vaccaro (Yamaha) a 23”330; 7. Aglialoro (Yamaha) a 23”590; 8. Zocco (Kawasaki) a 25”153; 9. Colini (Yamaha) a 27”375; 10. Triscari (Yamaha) a 28”634; 11. Sorbello (Yamaha) a 36”860; 12. Blancato (Kawasaki) a 39”228; 13. Marchese (Yamaha) a 43”183; 14. Cascone (Yamaha) a 43”358; 15. Bilardo (Yamaha) a 46”853; 16. Cardali (Suzuki) a 49”632; 17. Bellingheri (Yamaha) a 56”549; 18. Calabrò (Honda) a 59”478; 19. Intelsano (Kawasaki) a 1’02”305; 20. Palmieri (Kawasaki) a 1’04”793; 21. Giorgio (Yamaha) a 1’09”996; 22. Di Leonardo (Yamaha) a 1’27”357; 23. Pitrolo (Yamaha) a 1 giro; 24. Pruiti (Honda); 25. Stabile (Honda). Giro più veloce: Lucente in 1’05”163 alla media di 129,826 Km/h. GARA 2: 1. Lucente (Kawasaki) 10 giri in 11’03”763 alla media di 127,455 Km/h; 2. De Pasquale (Yamaha) a 3”345; 3. Lentini (Kawasaki) a 8”533; 4. Torrisi (Yamaha) a 14”472; 5. Zocco (Kawasaki) a 19”787; 6. Farinato (Yamaha) a 25”868; 7. Colini (Yamaha) a 30”536; 8. Sorbello (Yamaha) a 32”465; 9. Marchese (Yamaha) a 32”717; 10. Casco-
HR 1200Trophy Varano de’ Melegari (PR) 21 giugno
FEDERICO FAZZINA
Harley Davidson HR1200 Trophy, quinta e sesta prova – Direttore di gara: Sineri Salvatore – Meteo: variabile
ne (Yamaha) a 40”104; 11. Blancato (Kawasaki) a 43”352; 12. Bilardo (Yamaha) a 48”319; 13. Bellingheri (Yamaha) a 48”471; 14. Calabrò (Honda) a 50”183; 15. D’Aguanno (Yamaha) a 51”001; 16. Intelisano (Kawasaki) a 55”282; 17. Cardali (Suzuki) a 55”743; 18. Palmieri (Kawasaki) a 1’01”178; 19. Di Leonardo (Yamaha) a 1’04”479; 20. Coco (Honda) a 1’06”643; 21. Giorgio (Yamaha) a 1’07”974; 22. Stabile (Honda) a 1’09”132; 23. Pruiti (Honda) a 1’12”218; 24. Pitrolo (Yamaha) a 1 giro. Giro più veloce: Lucente in 1’05”197 alla media di 129,760 Km/h. CLASSE 1000: GARA 1: 1. Zappalà (Yamaha) in 11’09”578 alla media di 126,348 Km/h; 2. Aronica (Honda) a 1”150; 3. Blunda (Aprilia) a 1”854; 4. Diprima (Kawasaki) a 12”162; 5. La Spina (Scooter) a 16”169; 6. Porto (Kawasaki) a 19”089; 7. Migliazzo (Yamaha) a 28”701; 8. Pavia (Kawasaki) a 29”035; 9. Di Marco (Kawasaki) a 30”098; 10. Falzone I. (Kawasaki) a 34”277; 11. Lucini (Kawasaki) a 42”826; 12. Locelso (Honda) a 47”862; 13. Falzone W. (Kawasaki) a 47”922; 14. Infantino (Suzuki) a 57”845; 15. Blandina (Suzuki) a 1 giro; 16. Liotta (Suzuki); 17. Schiacchitano (Suzuki). Giro più veloce: Zappalà in 1’05”756 alla media di 128,657 Km/h. GARA 2: 1. Ascari (Suzuki) 10 giri in 11’07”298 alla media di 126,779 Km/h; 2. Aronica (Honda) a 2”778; 3. Blunda (Aprilia) a 4”164; 4. Zappalà (Yamaha) a 5”010; 5. La Spina (Scooter) a 11”988; 6. Diprima (Kawasaki) a 12”321; 7. Porto (Kawasaki) a 31”038; 8. Schiacchitano (Suzuki) a 31”165; 9. Migliazzo (Yamaha) a 33”810; 10. Pavia (Kawasaki) a 34”374; 11. Falzone I. (Kawasaki) a 40”227; 12. Lucini (Kawasaki) a 40”833; 13. Locelso (Honda) a 42”469; 14. Falzone W. (Kawasaki) a 50”312; 15. Infantino (Suzuki) a 1’00”845; 16. Russo (Yamaha) a 1’01”083; 17. Blandina (Suzuki) a 1 giro; 18. Liotta (Suzuki). Giro più veloce: Ascari in 1’05”704 alla media di 128,759 Km/h.
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Classifiche PRO CLASS GARA 1: 1. Pedersoli 10 giri in 12’28”846 alla media di 114,175 Km/h; 2. Traversaro a 0”399; 3. Zerbo a 0”571; 4. Giachino a 9”011; 5. Blora a 9”500; 6. Pizzo a 16”563; 7. Valentini a 17”117; 8. Iommi a 22”566; 9. Perri a 34”941; 10. Ciani a 46”893; 11. Paoletti a 48”634; 12. Jones a 51”619. Giro più veloce: Zerbo in 1’13”932 Km/h. GARA 2: 1. Zerbo 10 giri in 12’28”257 alla media di 114,265 Km/h; 2. Traversaro a 1”551; 3. Blora a 8”549; 4. Perotti a 8”615; 5. Giachino a 11”064; 6. Pizzo a 15”311; 7. Valentini a 24”985; 8. Iommi a 37”420; 9. Perri a 40”253; 10. Ciani a 47”044; 11. Paoletti a 52”638. Giro più veloce: Traversaro in 1’14”043 alla media di 115,473 Km/h. CHALLENGER GARA 1: 1. Balucani 10 giri in 12’42”134 alla media di 112,134 Km/h; 2. Mariani a 1”875; 3. Frosi a 2”893; 4. Cappello a 21”831; 5. Zannino a 26”483; 6. Anastasio a 30”190; 7. Negri a 30”447; 8. Costoli a 39”153; 9. Bozzetti a 39”735; 10. Borelli a 46”377; 11. Roselli a 48”069; 12. Gesmundo a 50”726; 13. Bonaventura a 50”936; 14. Annoni a 57”701; 15. Caso a 1’01”726; 16. Tornati a 1 giro. Giro più veloce: Demaldè GARA 2: 1. Balucani 10 giri in 12’43”466 alla media di 111,989 Km/h; 2. Cappello a 0”830; 3. Mariani a 1”481; 4. Poggi a 1”755; 5. Menegaz a 4”869; 6. Frosi a 8”335; 7. Negri a 25”554; 8. Anastasio a 28”414; 9. Costoli a 36”583; 10. Bozzetti a 43”848; 11. Bonaventura a 49”011; 12. Gesmundo a 50”605; 13. Roselli a 51”448; 14. Borelli a 51”570; 15. Caso a 1’00”111; 16. Annoni a 1’00”996; 17. Tornati a 1 giro.
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]DESALLE, 19 ANNI, IL PIÙ GIOVANE NELLA TOP TEN
CROSS MX1 GP LETTONIA di Enzo Tempestini
BRUTTE PARTENZE, GRANDI RECUPERI ANTONIO CAIROLI (222) CONTINUA A NON PARTIRE BENE, ANCHE A CAUSA DI QUALIFICHE DIFFICOLTOSE. IN GARA SI TRASFORMA, IL SUO PASSO È TRAVOLGENTE. SOLO CLEMENT DESALLE GLI HA RESISTITO NELLA PRIMA MANCHE.
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EGUMS - La prima volta del mondiale MX1 in Lettonia e l’ottava meraviglia di Cairoli (tante le manche vinte). Anche se è presto per tirare le somme, dopo l’affermazione del siciliano, secondo e primo nelle due manche, qualcuno costretto a fare i conti già c’è: i suoi avversari, tutti seriamente candidati alla seconda posizione. Quarto GP vinto con Cairoli che aumenta il vantaggio in classifica (+57 su Nagl) e sfiora la doppietta. Stesso copione della gara in Germania,
Spettacolare quarta vittoria di Cairoli. Il suo vantaggio sale a 57 punti. Sulla difensiva Philippaerts malconcio 82 motosprint
ma a contrastare il siciliano per la vittoria nella prima manche è stato Clement Desalle che ha stretto i denti nell’ultimo giro riuscendo a stento a tenere dietro Tony ma meritando comunque la sua prima vittoria di manche iridata. Antonio non era scattato bene dal cancello, come spesso gli è capitato quest’anno ed è rimasto a guardare per i primi tre giri ma dal momento che ha piazzato il mirino della sua Yamaha sul numero 6 di Coppins la musica è cambiata e si è visto.
Con una progressione impressionante, ha sorpassato il neozelandese, che era quinto, e si è portato alla caccia di Philippaerts e di Tanel Leok. Sbrigate le due pratiche in due passaggi, Tony si è focalizzato su Nagl, secondo alle spalle di Desalle. Erano circa cinque i secondi che separavano Tony dal tedesco e oltre otto quelli di distacco dal vertice ma lo sguardo di Antonio, in volo, cercava i riferimenti dei due per capire se il recupero era fattibile. Poco da capire invece ha avuto Nagl
S ShowMAN
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CROSS MX1 GP LETTONIA LOTTA IN FAMIGLIA TRA COPPINS (6) E PHILIPPAERTS (19), QUESTA VOLTA È ANDATA MEGLIO AL NEOZELANDESE, TERZO NEL GP. SECONDO DESALLE (25), VINCITORE DI GARA 1. GP DI CASA PER AGAIR LEOK (111) E TANEL LEOK (8).
Hanno Detto
TERRENO TRADITORE «Temevamo un po’ questo circuito perché lo abbiamo affrontato per la prima volta ma avevamo preparato la moto a puntino facendo dei test dedicati alle sospensioni prima di venire in Lettonia. Il risultato si è visto, hanno funzionato alla perfezione e mi hanno permesso di poter sostenere un ritmo di gara elevatissimo. Il terreno era traditore, sembrava soffice ma sotto era abbastanza duro e bisognava affrontarlo con decisione. Nella prima manche ho accusato un leggero calo e ho mollato per riprendere fiato, quando sono tornato all’attacco era un po’ tardi. A inizio stagione non ero in forma, ora mi sento in una condizione quasi perfetta».
DavidPhilippaerts SETTIMANA DIFFICILE «Ero al 40% , non di più. È stata una settimana difficile a causa di una infezione allo stomaco che mi ha debilitato e non mi ha permesso di allenarmi. In qualifica ho dato tutto quello che potevo ma ho capito subito che sarebbe stata dura. Oggi ho cercato di dare tutto quello che avevo nei primi minuti di gara cercando di capitalizzare al massimo le partenze. Il circuito è stato il più difficile di quelli che abbiamo affrontato, bello come conformazione ma non mi è piaciuto come sono stati fatti i salti e le wave. Ho perso parecchi punti ma non mollo, continuo a crederci e lo farò fino in fondo».
ClementDesalle DURA MA FANTASTICO «È la mia prima vittoria in un GP ed è stata fantastica. Nell’ultimo giro, Cairoli mi è arrivato addosso a una velocità impressionante ed è stata veramente dura tenerlo dietro nell’ultima curva e nell’ultimo tratto prima del traguardo».
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quando se lo è visto piombare addosso. Nel momento esatto che gli altri iniziano a stentare Antonio, che sembra essere diventato un tutt’uno con la quattroemmezzo come lo era con la più piccola duecentocinquanta, cambia passo. Un cambio repentino, disarmante, che ha lasciato di stucco Nagl e ha costretto Desalle a raschiare il fondo del barile delle sue energie per contrastare l’ultimo giro di Antonio che è risultato poi il giro record della manche. Duecentocinquantotto millesimi, il distacco tra i due, che nel cross sono un’inezia. Cairoli non ce l’ha fatta ma ha dimostrato di essere il più veloce. Alle sue spalle Nagl, Coppins e Philippaerts. Ventitré secondi il distacco sul tedesco e un minuto e diciassette su David, questo la dice lunga sul ritmo di gara che Cairoli ha dovuto sostenere per riprendere Desalle. Ottima la prova di Coppins che dalla settima posizione iniziale è riuscito a recuperare fino al quarto posto. Segni inequivocabili di affaticamento invece, per Philippaerts. Affetto da una infezione (i sintomi sono affiorati il lunedì dopo la gara di Teutschenthal) che gli ha attanagliato lo stomaco debilitandolo oltre modo per tutta la settimana e durante le due giornate trascorse in Lettonia. David, consapevole della difficile situazione ha stretto i denti fino in fondo cercando di amministrare le forze e soprattutto il vantaggio acquisito nei primi passaggi sul gruppone degli avversari. Chi invece non è riuscito proprio ad amministrarsi è stato De Dycker che al secondo giro ha cercato di resistere al sorpasso di Desalle con una manovra delle sue ma stavolta ha avuto la peggio, cadendo. Ripartito oltre la ventesima posizione è riuscito a recuperare fino al settimo posto. Nella seconda manche, ennesimo hole shot di Nagl che ha dovuto lasciare subito il passo a Desalle che ha dimostrato di gradire particolarmente il tortuoso e sof-
fice tracciato di Kegums. Nagl, in chiaro debito di energie, si è fatto sorpassare anche da De Dycker e Philippaerts. Ancora una partenza in sordina per Cairoli che è transitato settimo al primo giro iniziando il suo recupero dopo aver fatto stabilizzare il ritmo di gara. Tanel Leok, Coppins, Nagl, De Dycker e Philippaerts si sono dovuti inchinare alla stratosferica rimonta di Tony. Eloquente il gesto del campione del mondo in carica che, affiancato da Antonio nello stesso punto dove lo aveva passato nella prima manche, ha indicato a Tony la via più sicura per il sorpasso. Cairoli in pieno attacco e Philippa-
le Pagelle
AntonioCairoli
Philippaerts, debilitato da un’infezione allo stomaco, ha cercato di limitare i danni
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erts sulla difensiva, questo il motivo dominante del GP numero10 della MX1. Cairoli che ha comunque completato la sua opera quando a tre quarti del tempo di gara ha deciso di sbarazzarsi di colui che nella prima manche lo aveva privato della vittoria, Desalle. Nel momento di dover contenere l’attacco dell’italiano, il diciannovenne belga si è trovato senza l’ausilio della frizione con il cavo che gli si sganciato dalla leva. Una notevole penalizzazione, soprattutto per riuscire a mantenere la seconda posizione che invece è andata a vantaggio di Coppins sempre più in “palla”. Terzo De Dycker che ha recuperato in
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parte la debacle della prima manche. Soltanto settimo David Philippaerts che dai venti minuti ha messo in “riserva” ed ha cercato di limitare al massimo il passivo di gara. Passivo che gli è costato comunque la seconda posizione in campionato a favore di Nagl con Coppins che lo incalza a meno tredici e Desalle a meno diciotto. Tre piloti in diciannove punti. Un buon risultato per Aigar Leok, con la TM, che ha conquistato il settimo posto nel GP (ottavo e settimo). Bene a metà l’Aprilia. Priem ha chiuso ottavo (undicesimo e nono) e Bill fuori dalla zona punti in entrambe le manche.
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Ad essere pignoli e cercare il dettaglio, macchia la sua prestazione con il mancato sorpasso di Desalle all’ultimo giro di gara 1 ma ha dominato.
In pochi GP il “cavallo pazzo” del mondiale si è trasformato in un pilota costante e redditizio e dimostra di crescere gara dopo gara diventando il pezzo pregiato del mercato piloti.
La sua condizione fisica precaria lo limita e si vede. La grinta del campione non conosce ostacoli però e si è battuto come un leone fino a che ha avuto le forze.
C’è sempre qualcosa che non va e con la stessa moto con la quale Priem si trova a ridosso della top ten del mondiale non ne imbrocca una. Misterioso il ritiro di gara 2.
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CROSS MX1-MX2 PADDOCK
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1. Cairoli (Yamaha) 19 giri in 39’10”586; 2. Coppins (Yamaha) a 5”777; 3. De Dycker (Suzuki) a 14”985; 4. T. Leok (Yamaha) a 17”525; 5. Desalle (Honda) a 32”897; 6. Nagl (KTM) a 51”444; 7. David Philippaerts (Yamaha) a 1’00”833; 8. A. Leok (TM) a 1’05”582; 9. Priem (Aprilia) a 1’15”691; 10. Campano (Yamaha) a 1’29”377; 11. Dougan (CCM) a 1’35”663; 12. Swanepoel (Kawasaki) a 1’38”606; 13. Mackenzie (Honda) a 1’39”695; 14. Freibergs (Yamaha) a 1’40”417; 15. Leonce (Aprilia) a 1 giro; 16. Van Vijfeijken (Yamaha); 17. Church (CCM) ; 18. Steinbergs (Honda); 19. Livs (Yamaha); 20. Kempelis (Honda); 21. Aleksandrovics (Kawasaki); 22. Carlsson (Suzuki) a 8 giri; 23. Terreblanche (Kawasaki) a 9 giri; 24. Bucas (Honda) a 11 giri; 25. Aranda (Kawasaki) a 13 giri; 26. Bill (Aprilia) a 14 giri; 27. Richier (Kawasaki) a 18 giri.
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1. Desalle (Honda) 20 giri in 40’05”568; 2. Cairoli (Yamaha) a 0”258; 3. Nagl (KTM) a 23”770; 4. Coppins (Yamaha) a 44”151; 5. David Philippaerts (Yamaha) a 1’17”536; 6. A. Leok (TM) a 1’27”503; 7. De Dycker (Suzuki) a 1’38”978; 8. Aranda (Kawasaki) a 1’41”537; 9. Swanepoel (Kawasaki) a 1’46”161; 10. Campano (Yamaha) a 1’49”773; 11. Priem (Aprilia) a 1’54”333; 12. Church (CCM) a 1 giro; 13. Carlsson (Suzuki); 14. Steinbergs (Honda); 15. Terreblanche (Kawasaki); 16. Freibergs (Yamaha); 17. Leonce (Aprilia); 18. Van Vijfeijken (Yamaha); 19. Livs (Yamaha); 20. Kempelis (Honda) a 2 giri; 21. Dougan (CCM) a 3 giri; 22. T. Leok (Yamaha) a 6 giri; 23. Mackenzie (Honda) a 11 giri; 24. Bill (Aprilia); 25. Aleksandrovics (Kawasaki) a 13 giri; 26. Vuillemin (Kawasaki) a 14 giri; 27. Richier (Kawasaki) a 17 giri; 28. Bucas (Honda).
TOTALE
1. Antonio Cairoli
Italia
Yamaha
16/— 14/18 25/25 25/20 25/25 13/25 11/13 14/22 22/25 22/25
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UN’OPPORTUNITÀ PER I PIÙ GIOVANI
2. Maximilian Nagl
Germania
KTM
14/— 20/16
18/14 14/22 18/25 25/25 25/20 20/15
328
3. David Philippaerts
Italia
Yamaha
12/— 16/20 18/22 15/15 16/— 20/20 25/22 22/18 18/18 16/14
327
4. Joshua Coppins
N. Zelanda
Yamaha
15/— 22/22 13/13 11/16 14/18 18/13 16/18 15/14 20/16 18/22
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Eric Geboers ripropone l’evento denominato MX Rookie. Al suo secondo anno, questa iniziativa è stata creata per dare l’opportunità a giovani talenti di gareggiare al cospetto di tutti i manager del mondiale MX. In occasione del GP di Lommel del 2 agosto prossimo, gli ammessi (400 al massimo, con iscrizione gratuita) disputeranno una serie di qualificazioni che li porterà alla finale che si svolgerà venerdì 31 Luglio. La premiazione dei primi tre classificati verrà effettuata sul podio del mondiale la domenica, dopo le gare.
5. Clement Desalle
Belgio
Honda
20/—
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15/8
11/6
10/4
12/12 12/13 20/20 22/14 22/20 18/15 16/15 25/16
6. Ken de Dycker 298; 7. Tanel Leok 270; 8. Jonathan Barragan 215; 9. Aigar Leok 167; 10. Gareth Swanepoel 151; 11. David Vuillemin 137; 12. Manuel Priem 117; 13. Gregory Aranda 104; 14. Billy Mackenzie 103; 15. Steve Ramon 100; 16. Kevin Strijbos 82; 17. Mickael Pichon 81; 18. Tom Church 78; 19. Carlos Campano 63; 20. Julien Bill 62; 21. Jason Dougan 53; 22. Gert Krestinov 47; 23. Marc de Reuver 45; 24. James Noble 39; 25. Shannon Terreblanche 37; 26. Loic Leonce 34; 27. Rob van Vijfeijken 27; 28. Sebastien Pourcel 26; 29. Bradley Anderson 24; 30. Carl Nunn 18; 30. Fabien Izoird 18; 32. Johan Carlsson 17; 33. Ivo Steinbergs 16; 34. Bryan Mackenzie 15; 34. Filip Neugebauer 15; 36. Luis Correira 14; 37. Lauris Freibergs 12; 38. Cedric Melotte 10; 39. Kornel Nemeth 9; 40. Kevin Wouts 8; 41. Florent Richier 7; 42. Hugo Santos 4; 42. Davis Livs 4; 44. Jordan Rose 3; 44. Hugo Basaula 3; 46. Filips Kempelis 2; 47. Raphael Beaudouin 1
CROSS DELLE NAZIONI
Secondamanche
1. Musquin (KTM) 20 giri in 39’56”178; 2. Goncalves (KTM) a 5”504; 3. Roczen (Suzuki) a 5”765; 4. Frossard (Kawasaki) a 12”918; 5. Paulin (Kawasaki) a 16”400; 6. Roelants (KTM) a 17”077; 7. Guarneri (Yamaha) a 35”406; 8. Verbruggen (Honda) a 35”870; 9. Monni (Yamaha) a 36”058; 10. Bobryshev (Yamaha) a 59”012; 11. Aubin (Yamaha) a 1’02”638; 12. Schiffer (KTM) a 1’09”039; 13. Karro (Suzuki) a 1’11”486; 14. Boissiere (KTM) a 1’22”286; 15. Butron Oliva (Suzuki) a 1’26”538; 16. Teillet (KTM) a 1’28”189; 17. Tonus (KTM) a 1’28”931; 18. Larrieu (Yamaha) a 1’28”958; 19. Kojima (Suzuki) a 1’32”266; 20. Rombaut (Kawasaki) a 1’40”874; 21. Justs (KTM) a 1’51”367; 22. Klein Kromhof (KTM) a 1’55”259; 23. Pocock (Yamaha) a 1’59”761; 24. Smitka (KTM) a 2’04”712; 25. Soubeyras (Honda) a 1 giro; 26. Nicholls (KTM); 27. Clermont (Honda); 28. Larsen (Suzuki); 29. Deny Philippaerts (Yamaha); 30. Uusna (KTM); 31. Macuks (Honda); 32. Maddii (Suzuki).
1. Goncalves (KTM) 20 giri in 40’32”203; 2. Musquin (KTM) a 14”133; 3. Paulin (Kawasaki) a 23”789; 4. Guarneri (Yamaha) a 46”401; 5. Roczen (Suzuki) a 50”211; 6. Roelants (KTM) a 51”150; 7. Verbruggen (Honda) a 1’27”441; 8. Schiffer (KTM) a 1’33”664; 9. Bobryshev (Yamaha) a 1’36”924; 10. JButron Oliva (Suzuki) a 1’37”871; 11. Van Horebeek (KTM) a 1’48”724; 12. Karro (Suzuki) a 1’50”665; 13. Tonus (KTM) a 1’57”661; 14. Teillet (KTM) a 1’59”395; 15. Larrieu (Yamaha) a 2’01”172; 16. Nicholls (KTM) a 2’04”174; 17. Tonkov (Suzuki) a 1 giro; 18. Larsen (Suzuki); 19. Rombaut (Kawasaki); 20. Soubeyras (Honda); 21. Justs (KTM); 22. Macuks (Honda); 23. Smitka (KTM); 24. Uusna (KTM); 25. Clermont (Honda); 26. Deny Philippaerts (Yamaha); 27. Pocock (Yamaha); 28. Klein Kromhof (KTM) a 7 giri; 29. Michek (TM) a 9 giri; 30. Aubin (Yamaha) a 13 giri; 31. Maddii (Suzuki) a 14 giri; 32. Frossard (Kawasaki) a 16 giri; 33. Monni (Yamaha) a 17 giri.
Francia
Kawasaki 25/— 22/22 25/14 14/18 18/13
5/5
20/18 13/18 16/20 16/20
322
3. Rui Goncalves
Portogallo
KTM
—/—
22/25 22/25 25/16 14/22
11/9
14/18 22/25
301
4. Davide Guarneri
Italia
Yamaha
18/— 16/16 13/15 20/13 16/20 18/14 18/11
7/20
18/11 14/18
296
5. Steven Frossard
Francia
Kawasaki 8/—
20/7
25/16 18/—
264
9/15 —/25
—/7 —20
20/22 16/15 22/20
13
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371
2. Gautier Paulin
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25/25 25/25 15/25 25/22
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20/— 25/20 16/22
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Francia
10
PO m RT ag OG gi AL o LO 17 CA m TA ag LU g NY io A 31 G. m BR ag ET gi AG o NA 7 FR giu AN gn CI o A
1. Marvin Musquin
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Mondialepiloti
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Primamanche
a RC pri HI le A
Rientrate le dimissioni del CT Andrea Bartolini, a Kegums è stato presentato il Team Italia per il prossimo Motocross delle Nazioni che si svolgerà a Franciacorta il 4 ottobre. Dieci anni dopo la vittoria in Brasile di Indaiatuba con Bartolini protagonista insieme a Chiodi e Federici, la nostra nazionale tenterà l’ennesimo attacco agli Stati Uniti, detentori del trofeo. Guarneri (MX2), Cairoli (MX1) e Philippaerts (Open) saranno i titolari della formazione azzurra. Sono stati messi in pre allarme anche Monni (MX2) e Salvini (MX1 – Open) come riserve. Nella foto, da sinistra: il commissario tecnico Bartolini, Cairoli, Guarneri, Philippaerts e Avenoso (FMI).
MX2 Guarneri cede il terzo posto a Goncalves
12
ITALIA CON GUARNERI, PHILIPPAERTS E CAIROLI
TU
Qualifica dominata da Rui Goncalves che è riuscito a capitalizzare al meglio l’hole shot. Alle sue spalle battaglia tra Boog, Frossard e Musquin che non si sono risparmiati nel tentativo di prevalere l’uno sull’altro. È stato Frossard a seguire il portoghese sul traguardo con Musquin, terzo, alla sua ruota. Ottimo il quarto posto di Boog seguito da Paulin e da Guarneri, in rimonta dal diciottesimo posto del primo passaggio. Gran recupero anche per Monni che ha chiuso la qualificazione decimo (era ventiduesimo al primo giro). Da segnalare la caduta di Roczen al primo giro. Dopo essere transitato ultimo, il tedesco ha rimontato fino all’undicesimo posto. Trentesimo e trentaduesimo Deny Philippaerts e Maddii.
MX ROOKIE
Secondamanche
5
GONCALVES PARTE IN TESTA E CI RIMANE
BOOG SALTA LA GARA PER UN ATTACCO DI APPENDICITE Dopo aver ottenuto la seconda posizione in qualifica, Xavier Boog è stato costretto a saltare la gara a causa di un attacco di appendicite. Affetto da dolori allo stomaco da qualche GP, il pilota francese è stato visitato dai sanitari presenti in pista che gli hanno diagnosticato i sintomi classici dell’appendicite. Il francese con molta probabilità sarà costretto ad operarsi.
Primamanche
BU ap LG rile AR IA
MX2
Assente il campione in carica Peter Iven, per l’infortunio in allenamento che lo terrà fuori definitivamente dalla lotta per la riconferma del titolo (tibia e perone fratturati) è stato lo svedese Mats Nilsson (nella foto) a dominare le due manche del campionato del mondo Veteran, giunto alla penultima prova. Nilsson in qualifica aveva fatto segnare la pole con oltre cinque secondi di vantaggio sul secondo. Agevolato dalle condizioni del fondo sabbioso, ha condotto dal primo all’ultimo passaggio la prima manche (disputata il sabato) e si è ripetuto la domenica. Alle sue spalle hanno concluso Ervin Hendrickx, in entrambe le manche al secondo posto, e Christophe Lheriteau, quinto e terzo. Con la doppia vittoria in terra lettone, Nilsson si è portato in testa al campionato con 182 punti e precede Iven fermo a quota 144, terzo il francese Lheriteau a 134.
MX1 Nagl supera Philippaerts. Si avvicina anche Coppins
29
Partenza concitata con Cairoli e Coppins che hanno allargato la traiettoria alla prima curva aprendo la strada a De Dycker e Philippaerts che si sono portati al comando. Al secondo passaggio Tanel Leok e Desalle hanno scalzato Philippaerts dalla seconda piazza che si è accodato allo scatenato terzetto capitanato da un De Dycker imprendibile. I quattro hanno concluso nell’ordine. Cairoli, dopo il “lungo” in partenza, ha recuperato bene, da ventesimo fino a quarto, ma nel tentativo di passare Desalle ha subito la contromossa del belga ed è scivolato a terra. Pronto il recupero del siciliano che si è riportato a ridosso di Philippaerts e Desalle ma l’errore di un doppiato, quando aveva già iniziato il sorpasso, lo ha costretto ad un’altra caduta che gli è costata due posizioni ed ha chiuso settimo.
ASSENTE IVEN DOMINA NILSSON
IT m AL a IA rz o
CAIROLI PARTE MALE E CADE DUE VOLTE
MONDIALE VETERAN
29
MX1
IT m AL a IA rz o
le Prove
TOTALE
6. Ken Roczen 200; 7. Nicolas Aubin 197; 7. Xavier Boog 197; 9. Manuel Monni 165; 10. Jeremy van Horebeek 157; 11. Joel Roelants 146; 12. Marcus Schiffer 135; 13. Loic Larrieu 124; 14. Anthony Boissiere 122; 15. Arnaud Tonus 120; 16. Zach Osborne 100; 17. Shaun Simpson 97; 18. Stephen Sword 87; 18. Dennis Verbruggen 87; 20. Valentin Teillet 83; 21. Evgeny Bobryshev 80; 22. Jake Nicholls 76; 23. Khounsith Vongsana 60; 24. Alessandro Lupino 56; 25. Matiss Karro 49; 26. Loic Rombaut 33; 27. Jose Antonio Butron Oliva 31; 28. Nikolai Larsen 28; 28. Yohei Kojima 28; 30. Pascal Leuret 27; 31. Cedric Soubeyras 26; 32. Petr Smitka 23; 33. Wyatt Avis 19; 34. Ceriel Klein Kromhof 14; 35. Marco Maddii 13; 36. Mike Kras 12; 37. Mel Pocock 11; 38. Martin Michek 9; 39. Herjan Brakke 7; 40. Deny Philippaerts 6; 41. Agnus Heideke 5; 42. Nick Triest 4; 42. Aleksandr Tonkov 4; 44. Jeremy Tarroux 3; 45. Neville Bradshaw 2; 46. Jason Clermont 1; 46. Alessio Chiodi 1.
86
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motosprint
motosprint
] SEMPRE A PUNTI SOLO MUSQUIN, PAULIN E GUARNERI
CROSS MX2 GP LETTONIA di Enzo Tempestini
PARI PUNTI, LA SECONDA MANCHE VALE IL GP UN PRIMO E UN SECONDO POSTO PER MUSQUIN (25) E GONCALVES (5), LA VITTORIA DELLA SECONDA MANCHE PREMIA IL PORTOGHESE. GUARNERI (39) SEMPRE CON I MIGLIORI MA HA PERSO, PER CINQUE PUNTI, IL TERZO POSTO IN CAMPIONATO.
Domina l’arancione KTM. Vincono Musquin e Goncalves
88 motosprint
K
EGUMS - Il mondiale dei “piccoli” si tinge sempre più del colore arancio delle KTM e il resto del gruppo fa fatica a rimanere attaccato al treno buono che porta al capolinea del titolo 2009. La fermata di Kegums sorride a Rui Goncalves che fa suo il GP di Lettonia nonostante una piccola sbavatura. Con la vittoria il portoghese sembra aver assorbito definitivamente l’arrivo di Musquin in seno al team KTM Factory del quale si era trovato a prendere le redini dopo l’infortunio di Simpson. Alla terza affermazione dopo quelle di Valkenswaard e Agueda, Rui si è ripreso la terza posizione in classifica di campionato
e sembra intenzionato ad effettuare un forcing su Paulin, che progressivamente perde terreno. Marvin Musquin ha guadagnato altri punti su Paulin. Sono quarantanove le lunghezze che lo separano da Musquin ma soltanto ventuno i punti che gli fanno precedere l’arrembante Goncalves. Per stessa ammissione di Rui, è stato un suo errore a compromettergli la possibilità di lottare per la vittoria della prima manche con Musquin. Rui è caduto ma è riuscito a recuperare la seconda posizione ai danni di Roczen che ha di nuovo fatto valere il suo talento. Il tedesco ha tenuto “botta” anche sul difficile Zelta Zirgs di
le Pagelle
TintaFORTE
9
9
Kegums conquistando un ottimo terzo posto. Chi non si è concesso tanto è stato Frossard, quarto, che ha navigato in sordina per tutto il tempo perdendo la terza posizione a due giri dal termine. Bene Guarneri, settimo, soprattutto in considerazione del fatto che il pilota di Ricci è partito a centro gruppo transitando tredicesimo al primo giro ed effettuando un buon recupero su un terreno di certo a lui non congeniale. Non male anche la prima manche di Monni che è partito settimo ed ha concluso nono. Nella seconda manche assolo di Goncalves che ha suonato la carica a Musquin facendogli comunque capire che da qui a fine campionato dovrà fare i conti anche con lui soprattutto in proiezione dei due GP su sabbia, quella vera, di Lommel e Lierop. Musquin non si è lasciato comunque intimorire e ha provato anche a forzare il ritmo per recuperare terreno sul compagno di squadra ma la ragione ha prevalso e si è accontentato del secondo posto chiudendo comunque la giornata a pari punti con il portoghese. Chi di punti ne ha persi parecchi è stato Frossard autore di una pesante caduta proprio davanti alle ruote di Guarneri che per poco non lo centrava in pieno. Per il francese un forte colpo alla testa che lo ha costretto al ritiro e a brutto zero in classifica. Terzo posto perso da Guarneri a favore di Goncalves. Il bresciano ha concluso quarto un’ottima manche ma paga pegno nei confronti di Rui che con il bottino di punti lettone gli soffia la posizione per cinque punti. Seconda manche sfortunata per Manuel Monni costretto al ritiro al secondo giro, per un problema elettrico. Niente da fare per Deny Philippaerts e Marco Maddii ancora una volta fuori, e molto lontani dalla zona punti.
7
4
RuiGoncalves
MarvinMusquin
GautierPaulin
AnthonyBoissiere
Passato lo scotto dell’arrivo di Musquin nel “suo” team, Rui ritrova se stesso su un terreno a lui congeniale. Soffia il terzo posto a Guarneri con una vittoria di autorità.
Pari merito con Goncalves inevitabile. Forse era più veloce ma ha ragionato e pur di non compromettere il risultato si è “accontentato” del secondo posto.
Sale sul terzo gradino del podio ma sembra aver perso il ritmo dei primi. Deve recuperare in fretta se non vuole far scappare il galletto francese Musquin.
Compromette tutto con la caduta del sabato in qualifica. Parte male in entrambe le manche. Solo quattordicesimo nella prima manche si ritira per caduta nella seconda.
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89 motosprint
FUORISTRADA VARIE
Fajardo ferma Raga in rimonta Trial. GP Andorra LA RABASSA - La prima vittoria stagionale per lo spagnolo Jeroni Fajardo è arrivata nel principato di Andorra, alla terzultima prova della serie 2009. Per la cronaca, in zona il primo a transitare è stato Toni Bou. Nessun problema con cartellini immacolati fino alla cinque, dove un lastrone di pietra al culmine di un muretto di terra ha messo in crisi tutti. Solo Fujinami è riuscito a strappare un tre. Poi si è passati alle zone del bosco, nella parte alta del percorso. Fatale per Fuji la zona 7: arrivare un po’ corto sull’ultimo sasso gli è costato un cinque e la perdita del momentaneo primato. A questo punto Bou è passato a condurre, grazie ad un applauditissimo zero. Ma i colpi di scena non erano ancora finiti. Fiasco di Bou due zone dopo, alla nove, con zeri sia di Raga sia del sornione Fajardo. Ancora il pilota Beta protagonista nelle ultime zone del giro che si è trovato a condurre
con pieno diritto: 8 punti contro i 15 di Raga e Bou appaiati, Fujinami e Lampkin pari a quota 21. Nel secondo giro, gran battaglia a colpi di zeri per i primi tre, con Fajardo che è riuscito ad avere la meglio sui rivali, autori di un errore ciascuno. Raga ha “pagato” alla zona 12, mentre per Bou è stato fatale il sasso della 14. Due piedi in più per Bou hanno poi aperto la strada a Raga per la piazza d’onore. Nella Junior, Grattarola nel secondo giro ha consegnato il cartellino con una sola penalità. Purtroppo gli 11 errori della prima parte lo hanno costretto a soccombere allo spagnolo Alfredo Gomez. Nella Youth, è partito bene Luca Cotone (primo giro a 2), ma i 6 punti della seconda tornata gli sono costati il podio: per lui quarto posto. In crescita Gianluca Tournour (9°), davanti a Matteo Poli (10°). Mario Candellone
Junior Grattarola è secondo WORLD 1. Fajardo (Beta) penalità 15; 2. Raga (Gas Gas) 21; 3. Bou (Montesa) 23; 4. Fujinami (Montesa) 43; 5. Lampkin (Beta) 44; 6. Dabill (Gas Gas); 7. Cabestany (Sherco) 51; 8. Freixa (Gas Gas) 59; 9. Oliveras (Gas Gas) 74; 10. Brown (Sherco) 83; 11. Gubian (Gas Gas) 131. IN CAMPIONATO: 1. Bou punti 167; 2. Raga 155; 3. Fujinami 113; 4. Fajardo 106; 5. Cabestany 106; 6. Lampkin 104; 7. Dabill 86; 8. Freixa 76; 9. Gubian 59; 10. Brown 56.
JUNIOR 1. Gomez (Montesa) penalità 4; 2. Grattarola (Sherco) 12; 3. Moret (Gas Gas) 18; 4. Danby (Gas Gas) 21; 5. Ferrer (Sherco) 22; 16. Staltari (Gas Gas) 55. IN CAMPIONATO: 1. Wigg punti 163; 2. Gomez 147; 3. Grattarola 142; 4. Challoner 115; 5. Ferrer 81.
YOUTH
LA PRIMA AL SESTO GP LO SPAGNOLO DELLA BETA JERONI FAJARDO HA CENTRATO LA SUA PRIMA VITTORIA STAGIONALE NEL PRINCIPATO DI ANDORRA.
90 motosprint
1. Warenghien (Sherco) penalità 2; 2. Morphett (Beta) 4; 3. Richardson (Sherco) 5; 4. Cotone (Beta) 8; 5. Traviesa (Gas Gas) 8; 9. Tournour (Gas Gas) 17; 10. Poli (Beta) 17; 14. Catalin (Gas Gas) 22; 17. Cominoli (Beta) 29. IN CAMPIONATO: 1. Richardson punti 162; 2. Warenghien 125; 3. Traviesa 118; 4. Mottin 115; 5. Cotone 99.
Leclassifiche
Ancora Crump Speedway NELLA pista chiamata “ La casa dello speedway”, il Millenium Stadium di Cardiff, si è disputato il quinto GP della stagione che ha visto salire sul gradino più alto del podio, per la terza volta in questa stagione, Jason Crump. Per “la volpe rossa australiana” è stata una gara perfetta, sette manche con altrettante vittorie conseguite con una facilità impressionante. Con questo risultato Crump aumenta di 31 punti il vantaggio nei confronti del giovane Sayfutdinov incappato in una serata poco felice e anche autore di un gesto increscioso. Alla conclusione della quinta manche di qualificazione, prima dell’entrata ai box, Sayfutdinov è venuto alle mani con l’inglese Nicholls, reo, secondo il pilota russo, di averlo ostacolato durante un sorpasso apparso a tutti regolare. Per questo le classifiche di gara e generale sono “ sub judice”, il fatto sarà valutato dalla disciplinare della CCP. Molto interessanti e combattute le venti manche di qualificazione disputate davanti a 42.000 presenti. Nella finale grande partenza di Crump che, presa subito la testa, non è stato più disturbato dagli avversari che hanno lottato sino all’ultimo giro per le altre posizioni: è stato Lindgren ad avere ragione di Andersen ed Hancock.
Le classifiche A CARDIFF: 1. Crump 24; 2. Lindgren 16; 3. Andersen 15; 4. Hancock 14; 5. Gollob 9; 6. Harris 9; 7. Pedersen N. 8; 8. Ulamek 8; 9. Bjerre 7; 10. Sayfutdinov 7; 11. Holta 7; 12. Nicholls 6; 13. Jonsson 5; 14. Kennett 4; 15. Adams 3; 16. Walasek 1. IN CAMPIONATO: 1. Crump 98; 2. Sayfutdinov 67; 3. Hancock 59; 4. Gollob 53; 5. Pedersen 52; 6. Jonsson 51; 7. Lindgren 49; 8. Andersen 38; 9. Bjerre 38; 10. Ulamek 35; 11. Holta 34; 12. Adams 31; 13. Harris 30; 14. Walasek 25; 15. Nicholls 17.
SportitaliA
I Campionati Regionali
Soreca imprendibile MinienduroCampionato italiano
DAVIDE SORECA
PONTE NOSSA (BG) - La pioggia, scesa con abbondanza il venerdì e il sabato precedente la gara, ha condizionato fortemente la prova tricolore svoltasi in quel di Bergamo. Per il fango e il terreno estremamente scivoloso, gli instancabili organizzatori del moto club M.G. sono stati anche costretti ad annullare il cross-test del tracciato enduristico permanente “La Scalvina”, giudicato inagibile Fra gli Aspiranti, successo di Davide Soreca che non ha dato chan-
ces agli avversari dominando tutte le 8 speciali. Nella gara riservata agli Esordienti lotta fra Lorenzo Macoritto e Simone Peverata, andata per soli 4 secondi a Marcoritto, che incrementa il vantaggio in campionato. Paolo Lugana ha conquistato meritatamente la prima vittoria stagionale davanti al leader Lemuel Pozzi nella Baby Sprint. Infine nella Open si sono contesi il successo Jordi Gardiol, Michele Marchelli e Jonathan Marchesi, finiti nell’ordine.
21 giugno Campionato Italiano minienduro – Organizzatore: M.C. Manzoni Giacomo – Meteo: variabile
Classifiche ASPIRANTI: 1. Soreca (HM); 2. Corli (HM); 3. Pampaloni (Beta); 4. Aresi (KTM); 5. Manarin (HM); 6. Trussardi (HM); 7. Carbone (KTM); 8. Signorelli (Fantic); 9. Spandre (HM); 10. Corrù (HM); 11. Cominardi (KTM); 12. Zanni (KTM); 13. Bonetta (KTM); 14. Bologna (KTM); 15. Ceccatelli (Beta); 16. Frigè (HM); 17. Bernini (KTM); 18. Ma-
spero (Beta); 19. Brescianini (KTM); 20. Ceresoli (KTM); 21. Boccalari (HM); 22. Bisio (Beta); 23. Gitti (KTM); 24. Ottavio (HM); 25. De Nadai (KTM). BABYSPRINT: 1. Lugana (KTM); 2. Pozzi (KTM); 3. Razza (KTM); 4. Freno (KTM); 5. Gardiol (KTM); 6. Ravizzola (HM); 7. Minelli (KTM); 8. Rumi (KTM); 9. Riolo (HM); 10. Minelli (KTM); 11. Cataldo (KTM); 12. Cataldo (HM). ESORDIENTI: 1. Macoritto (KTM); 2. Peverata (KTM); 3. Manzoni (KTM); 4. Piccina (KTM); 5. Croci (KTM); 6. Bonaccorsi (KTM); 7. Marchese (KTM); 8. Favari (KTM); 9. Cabini (KTM); 10. Capoferri (KTM); 11. Montini (KTM); 12. Trussardi (HM); 13. Tagliamento (KTM); 14. Martinelli (KTM); 15. Terranova (KTM); 16. Facchini (KTM); 17. Marenzi (KTM); 18. Agostani (KL). OPEN: 1. Gardiol (KTM); 2. Marchelli (KTM); 3. Marchesi (KTM); 4. Bossi (HM); 5. Castellana (HM); 6. Giudici (Suzuki); 7. Bernardi (KTM); 8. Rivoltella (HM); 9. Battaino (KTM); 10. Costa (KTM); 11. Ierace (Honda); 12. Favaretto (KL); 13. Rovida (KTM); 14. Taccolini (KTM); 15. Migliorati (KTM); 16. Pasinetti (KTM); 17. Bertoletti (KTM); 18. Cattane (HM); 19. Golutti (KTM); 20. Apollonio (KTM); 21. Albano (KTM); 22. Viale (KL); 23. Sartori (HM); 24. Rizzoli (Yamaha); 25. Pezzoni (KL); 26. Bussandri (Kawasaki); 27. Bertolini (HM); 28. Lavelli (KTM); 29. Redaelli (KTM); 30. Ficetti (KL).
Lombardia Costa Volpino (BG) 14 giugno Campionato lombardo minienduro – Organizzatore: M.C. Costa Volpino – Direttore di gara: Giovanni Baiguini – Meteo: sereno
Classifiche 50 CODICE: 1. Pellegrinelli (HM); 2. Trainini (HM); 3. Bresolin (HM); 4. Martinelli (Fantic); 5. Bruschi (HM); 6. Crippa (HM); 7. Spanò (Fantic); 8. Castellana (HM); 9. Facchetti (HM); 10. Dell’oro (HM); 11. Barcella (HM); 12. Savoldi (Beta); 13. Piccaroletti (Beta); 14. Contenti (Beta); 15. Padovani (Beta); 16. Bertanza (Beta); 17. Natali (HM); 18. Pagliari (Beta); 19. Pedretti (Fantic); 20. Belssai (HM); 21. Mazzetto (HM); 22. Brambilla (Beta); 23. Chioda (HM); 24. Ferrari (HM); 25. Negri (HM); 26. Gabusi (HM). ASPIRANTI: 1. De Nada (KTM); 2. Spandre (HM); 3. Manarin (HM); 4. Cominardi (KTM); 5. Maspero (Beta); 6. Rocchi (HM); 7. Bonetta (KTM); 8. Corru (HM); 9. Milesi (Fantic); 10. Zanni (KTM); 11. Brioschi (Sherco); 12. Signorelli (Fantic); 13. Frigé (HM); 14. Trussardi (HM); 15. Albergoni (HM); 16. Ceresoli (KTM); 17. Boccalari; 18. Ghedini (Fantic); 19. Gitti (KTM); 20. Ottavio (HM); 21. Ceccatelli (Beta). OPEN: 1. Castellana (Honda); 2. Corli (Honda); 3. Giudici (Suzuki); 4. Taccolini (KTM); 5. Merli (HM); 6. Ferrarini (Honda); 7. Rovida (KTM); 8. Ierace (Honda); 9. Migliorati (KTM); 10. Cattane (Honda); 11. Pasinetti (KTM); 12. Apollonio (KTM); 13. Golutti (KTM); 14. Derosa (Honda); 15. Bertolini (HM); 16. Anziano (KTM); 17. Ciccotti (KTM); 18. Ragazzoni (KTM); 19. Contenti (Kawasaki); 20. Derocchi (Honda); 21. Pezzoni (Kawasaki); 22. Zerla (KTM); 23. Ferraro (Yamaha); 24. Redaelli (KTM); 25. Rivoltella (Honda); 26. Pertoni (Yamaha); 27. Incorvaia (Kawasaki). ESORDIENTI: 1. Peverata (KTM); 2. Piccina (KTM); 3. Cabini (KTM); 4. Martinelli (KTM); 5. Trussardi (HM); 6. Bregoli (KTM); 7. Perletti (KTM); 8. Facchini (KTM); 9. Marenzi (KTM); 10. Agostani (Kawasaki). BABY SPRINT: 1. Facchetti (KTM); 2. Lugana (KTM); 3. Pozzi (KTM); 4. Minelli (KTM); 5. Razza (KTM); 6. Ravizzola (HM); 7. Minelli (KTM); 8. Rumi (KTM); 9. Pintossi (KTM); 10. Maffi (KTM).
Speedway
Triveneto Lonigo (VI) 11 giugno Campionato Triveneto speedway, terza prova – Organizzatore: M.C. Lonigo – Direttore di gara: Giorgio Zaramella – Meteo: bello; caldo
Classifiche 1. M.Tadielllo punti 20; 2. Maida 17; 3. Milanese 15; 4. Zambon 12; 5. S.Tadiello 11; 6. Cavicchioli 11; 7. Seren 9; 8. Novello 8; 9. Mazzali 7; 10. Bettali 6; 11. Marzotto 6; 12. Stevanini 4.
Ravera fra i cadetti MinicrossQuarta prova PONTE A EGOLA (PI) - Quarto atto del tricolore, con oltre 190 concorrenti. Tra i Senior, vittoria di Samuele Bernardini. Nella Junior, Riccardo Righi protagonista con un primo e un secondo posto, Lorenzo Ravera si conferma mattatore fra i Cadetti, Andrea Gorini nella Debuttanti.
Ponte a Egola (PI) 21 giugno Campionato Italiano minicross, quarta prova – Organizzatore: M.C. Pellicorse – Direttore di gara: Marcello Padovani – Meteo: variabile
Classifiche CADETTI GARA 1: 1. Ragadini (KTM); 2. Ravera (KTM); 3. Furbetta (KTM); 4. Grigoletto (KTM); 5. Soave (KTM); 6. Lauretti (KTM); 7. Baraiolo (Kawasaki); 8. Lapucci (KTM); 9. Hsu (Kawasaki); 10. Ricciutelli (KTM); 11. Zonta (KTM); 12. Damian (KTM); 13. Facchetti (KTM); 14. Berto (Kawasaki); 15. Poggi (KTM); 16. Vitaliani (KTM); 17. Lumina (Polini); 18. Callegaro (Polini); 19. Sanna (KTM); 20. Tagliareni (KTM); 21. Gubbiotti (KTM); 22. Verona (KTM); 23. Mosterts (KTM); 24. Paolucci (KTM); 25. Susini (Kawasaki); 26. Lesiardo (Kawasaki); 27. Bianchi (Suzuki); 28. Antonelli (KTM); 29. Marzovilla (KTM); 30. Pierantozzi (KTM). GARA 2: 1. Ravera (KTM); 2. Furbetta (KTM); 3. Ragadini (KTM); 4. Baraiolo (Kawasaki); 5. Soave (KTM); 6. Lapucci (KTM); 7. Hsu (Kawasaki); 8. Poggi (KTM); 9. Lumina (Polini); 10. Facchetti (KTM); 11. Sanna (KTM); 12. Zonta (KTM); 13. Ricciutelli (KTM); 14. Grigoletto (KTM); 15. Callegaro (Polini); 16. Vitaliani (KTM); 17. Lauretti (KTM); 18. Berto (Kawasaki); 19. Mosterts (KTM); 20. Paolucci (KTM); 21. Pierantozzi (KTM); 22. Gubbiotti (KTM); 23. Tagliareni (KTM); 24. Susini (Kawasaki); 25. Bianchi (Suzuki); 26. Verona (KTM); 27. Lesiardo (Kawasaki); 28. Damian (KTM); 29. Antonelli (KTM). JUNIOR GARA 1: 1. Righi (Honda); 2. Savioli (Suzuki); 3. Tropepe (KTM); 4. Gemin (Suzuki); 5. Pacifici (KTM); 6. Marini (KTM); 7. De Nicola (KTM); 8. Cantergiani (KTM); 9. Bubola (Yamaha); 10. Stoppa (KTM); 11. Schito (KTM); 12. Miotto (KTM); 13. Simeon (Suzuki); 14. Bersanelli (Yamaha); 15. Deghi (KTM); 16. Borghi (Suzuki); 17. Galdi (KTM); 18. Bertuzzi (KTM); 19. Caruso (KTM); 20. Salomoni (Suzuki); 21. Gaiffi (KTM); 22. Longo (KTM); 23. Greguoldo (Kawasaki); 24. Imperiale (Honda); 25. Carboni (KTM); 26. Canella (KTM); 27. Callegaro (KTM); 28. Della Bidia (KTM); 29. Passoni (Honda); 30. Spinaroli (Suzuki); 31. Buratti (Honda); 32. Gaudino (Suzuki); 33. Cislaghi (Honda); 34. Papa (KTM); 35. Mattolini (KTM); 36. Facchetti (KTM); 37. Beati (KTM). GARA 2: 1. Deghi (KTM); 2. Righi (Honda); 3. Romaniello (KTM); 4. Gemin (Suzu-
ki); 5. Pacifici (KTM); 6. Frosali (KTM); 7. Savioli (Suzuki); 8. Salomoni (Suzuki); 9. Bersanelli (Yamaha); 10. Cantergiani (KTM); 11. Marini (KTM); 12. Miotto (KTM); 13. Papa (KTM); 14. Greguoldo (Kawasaki); 15. Borghi (Suzuki); 16. Tropepe (KTM); 17. De Nicola (KTM); 18. Simeon (Suzuki); 19. Carboni (KTM); 20. Buratti (Honda); 21. Galdi (KTM); 22. Schito (KTM); 23. Imperiale (Honda); 24. Cislaghi (Honda); 25. Longo (KTM); 26. Callegaro (KTM); 27. Canella (KTM); 28. Passoni (Honda); 29. Gaiffi (KTM); 30. Della Bidia (KTM); 31. Bubola (Yamaha); 32. Bertuzzi (KTM); 33. Gaudino (Suzuki); 34. Spinaroli (Suzuki); 35. Beati (KTM); 36. Stoppa (KTM). SENIOR GARA 1: 1. Cervellin (Honda); 2. Cavallo (KTM); 3. Babbini (Honda); 4. Bernardini (KTM); 5. Fabbri (Honda); 6. Moroni (KTM); 7. Monticelli (Suzuki); 8. Cucini (Honda); 9. Paganini (Honda); 10. Recchia (KTM); 11. Croci (KTM); 12. Zecchina (KTM); 13. Mantovani (KTM); 14. Vendramini (Honda); 15. Vitaliani (KTM); 16. Vandelli (Honda); 17. Sbrocca (KTM); 18. Girardi (KTM); 19. Brugnoni (KTM); 20. De Pietri (Suzuki); 21. Tamagnini (KTM); 22. Amadio (Honda); 23. Bonci (KTM); 24. Zenere (Suzuki); 25. Biliato (KTM); 26. Manili (KTM); 27. Nicola (Honda); 28. Susini (Honda); 29. Gazzola (KTM); 30. Torelli (KTM); 31. Buongiorno (Honda); 32. Cadeddu (KTM); 33. Andreini (KTM); 34. Zenato (KTM); 35. D’Aniello (Suzuki); 36. Ramon (KTM); 37. Perotti (Kawasaki); 38. Cinquini (KTM); 39. Zamboni (KTM); 40. Meconcelli (KTM); 41. Pierantozzi (KTM). GARA 2: 1. Bernardini (KTM); 2. Babbini (Honda); 3. Cavallo (KTM); 4. Moroni (KTM); 5. Paganini (Honda); 6. Monticelli (Suzuki); 7. Cucini (Honda); 8. Zecchina (KTM); 9. Croci (KTM); 10. Mantovani (KTM); 11. Vandelli (Honda); 12. Vendramini (Honda); 13. Fabbri (Honda); 14. Girardi (KTM); 15. Sbrocca (KTM); 16. Zenere (Suzuki); 17. Brugnoni (KTM); 18. Vitaliani (KTM); 19. Tamagnini (KTM); 20. Cervellin (Honda); 21. Biliato (KTM); 22. Bonci (KTM); 23. Manili (KTM); 24. Gazzola (KTM); 25. Amadio (Honda); 26. Ramon (KTM); 27. Torelli (KTM); 28. Tesconi (Honda); 29. Nicola (Honda); 30. Buongiorno (Honda); 31. De Pietri (Suzuki); 32. Meconcelli (KTM); 33. Susini (Honda); 34. Pierantozzi (KTM); 35. Andreini (KTM); 36. Zamboni (KTM); 37. D’Aniello (Suzuki); 38. Zenato (KTM); 39. Perotti (Kawasaki); 40. Cinquini (KTM); 41. Farci (Honda); 42. Recchia (KTM). DEBUTTANTI GARA 1: 1. Zanotti (KTM); 2. Gorini (Polini); 3. Magnani (Polini); 4. Salvatori (KTM);
5. Tamai (LEM); 6. Modini (KTM); 7. Vertua (KTM); 8. Scuteri (Polini); 9. Antoniazzi (LEM); 10. Dell’Orletta (Kawasaki); 11. Paradisi; 12. Cantele (KTM); 13. Puccinelli (KTM); 14. Algati (KTM); 15. Bisogni (KTM); 16. Cigli (KTM); 17. Nicoli (KTM); 18. Monteleone (KTM); 19. Calgaro (Kawasaki); 20. Guarise (Suzuki); 21. Venturini (KTM); 22. Dolce (KTM); 23. Pellizzaro (Suzuki); 24. Del Coco (KTM); 25. Baldini (KTM); 26. Maselli (KTM); 27. Tommasi (KTM); 28. Bellecati (KTM); 29. Piazza (KTM); 30. Pieri (KTM); 31. Ricci (KTM); 32. Crepaldi (KTM); 33. Cangialosi (KTM). GARA 2: 1. Gorini (Polini); 2. Rossi (KTM); 3. Zanotti (KTM); 4. Dell’Orletta (Kawasaki); 5. Gigli (KTM); 6. Crepaldi (KTM); 7. Tamai (LEM); 8. Vertua (KTM); 9. Scuteri (Polini); 10. Modini (KTM); 11. Magnani (Polini); 12. Oteri (Kawasaki); 13. Del Coco (KTM); 14. Dolce (KTM); 15. Antoniazzi (LEM); 16. Algati (KTM); 17. Paradisi; 18. Calgaro; 19. Cantele (KTM); 20. Ricci (KTM); 21. Nicoli (KTM); 22. Polito (Suzuki); 23. Monteleone (KTM); 24. Bisogni (KTM); 25. Venturini (KTM); 26. Baldini (KTM); 27. Pellizzaro (Suzuki); 28. Puccinelli (KTM); 29. Maselli (KTM); 30. Salvatori (KTM); 31. Bellecati (KTM); 32. Guarise (Suzuki); 33. Tommasi (KTM); 34. Pieri (KTM); 35. Girolimetto (Kawasaki); 36. Piazza (KTM).
IN TOSCANA, A PONTE EGOLA LORENZO RAVERA (22) HA DOMINATO NELLA CADETTI, RICCARDO RIGHI (99) FRA GLI JUNIOR.
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di Laurent Benchana Nippon News
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MOTOCICLISTICA ITALIANA DIVISIONE GUIDA SPORTIVA L’estate della Scuola Motociclistica Italiana è caldissima. In luglio e agosto vi aspettiamo su due delle piste più affascinanti e spettacolari del mondo. Prima ad Imola, con il doppio appuntamento del 10 luglio e 3 agosto, poi al Mugello, il 6 agosto. Guidati da Claudio Corsetti e dagli istruttori federali della SMI potrete riassaporare i mitici saliscendi del circuito romagnolo o perfezionare il vostro stile di guida sfruttando le interminabili pieghe della pista toscana a prezzi davvero invitanti!
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Quale ibrido per Yamaha? Sarà svelato al Tokyo Motor Show 94 motosprint
Il 41° Tokyo Motor Show 2009 si avvicina a grandi passi e ci si interroga quindi legittimamente sulle novità che vi si potranno scoprire a partire dal 21 ottobre (giornata per la stampa). Le voci più numerose riguardano la Yamaha. Il marchio dei diapason potrebbe presentare un modello di serie simile al prototipo GenRYU (nella foto) presentato al Salone nel 2005. Per rinfrescarvi la memoria, il Gen-RYU si trova a metà strada tra uno scooter e una moto come l’Honda DN-01. E se la sua posizione di guida ricorda quella di una custom, l’accelerazione si avvicina di più a quella di un dragster dato che la concept bike monta un 4 cilindri della YZF-R6 associato ad un motore elettrico. Ma da un prototipo a un modello di serie, la strada da fare a volte è lunga. Ciò che scopriremo il prossimo ottobre sarà una cosa più modesta: l’opzione più verosimile sembra quella di un motore a 4 tempi, monocilindrico, di 250 cm3, abbinato a un motore elettrico, ed è comunque già qualcosa. Per quanto riguarda l’accelerazione, i motociclisti che viaggiano su dei “vecchi” 500 cm3 termici dovranno diffidare! A priori, se c’è una cosa per la quale questo Gen-RYU (in attesa di un nome ufficiale) potrebbe soffrire, sarebbe l’autonomia: con i soli 100 km annunciati da Yamaha, sembra perfino difficile prospettare delle gite nei week-end in compagnia! Ma la realtà può essere diversa. Il motore termico serve sia per spingere la moto, ma anche per ricaricare le batterie. A bassa velocità funzionerà solamente il motore elettrico, ma quando sarà necessaria una maggiore potenza il motore termico si rimetterà in moto automaticamente. La partenza e l’arresto di quest’ultimo avverranno molto dolcemente e chiaramente in modo automatico, il pilota infatti dovrà preoccuparsi solamente di accelerare e frenare. A meno che non venga proposto anche un sistema di cambio sequenziale, come sull’Honda DN-01. Se siete fan della meccanica, posso consigliarvi di visitare il sito americano “Patent and Trademark“ (www.uspto.gov/). Il brevetto depositato da Yamaha (numero 7.431.112) e approvato il 7 ottobre 2008 descrive la creazione di un sistema ibrido di piccole dimensioni per moto, con numerosi schemi tecnici. Ciò che si trova attorno a questo sistema, e cioè il telaio, ha tutto dell’architettura di uno scooter… e perché no, di un motore che assomiglia al Gen-RYU. Se il modello di serie non avrà il fascino del prototipo, allo stesso tempo hightech ed elegante, speriamo che ne conservi lo spirito, perché la tecnica “ecologica” da sola potrebbe non essere sufficiente ad attirare i potenziali clienti…
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PICCOLO viaggio nel tempo. L’11 settembre 2008, il giornale Nikkei riportava questa informazione: Yamaha ha previsto di lanciare una – o forse più – moto elettriche nel 2010, in grado di percorrere una distanza di 100 km con una sola carica, cosa paragonabile alle due ruote a motore da 50 cm3. Il quotidiano rivelava anche che Honda era al lavoro sullo stesso tipo di progetto, senza però disporre di altre informazioni. Sappiamo che da anni i costruttori di moto giapponesi sono al lavoro sui loro mezzi utilizzando sistemi diversi dal motore a scoppio. Il Tokyo Motor Show del 2005 e del 2007 ha dato l’opportunità di verificare una moltitudine di prototipi presentati: motore elettrico su batteria; collegato a una pila a combustibile; con tecnologia ibrida (motore a scoppio + motore elettrico).
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Linea Silhouette più sportiva, più spinta in accelerazione e un carattere “morbido”
T
ORINO - Le auto non corrono più sul tetto del Lingotto. Il vecchio stabilimento della FIAT è diventato un centro multifunzionale con uffici, negozi, un ristorante di lusso. Ma da quella che fu la pista di prova delle auto uscite dalle linee di montaggio, il traffico soffocante di Torino appare piccolo e lontano, metafora di quanto il nuovo Majesty 400 promette. Se il concetto non è inedito, la Yamaha lo ha comunque espresso in maniera originale, facendo cominciare dall’alto del quarto piano il test di uno dei suoi cavalli di battaglia. Non il più grosso della famiglia - c’è anche il TMax 500 - ma
siamo già tra le taglie forti, gli scooter che in cambio di un ingombro significativo permettono di affrontare a cuor leggero lunghe percorrenze; col vantaggio che per 5 cm3 la cilindrata resta sotto il limite dei 400 e consente così un risparmio dell’ordine di 200 euro sull’assicurazione, proprio come il concorrente diretto Honda SW-T400. Guarda caso, il prezzo è esattamente lo stesso, 6.690 euro f.c., e 7.190 per la versione con ABS, questa più economica dell’Honda di 10 euro e disponibile solo con la livrea bianca. Esisteva già dal 2004 un Majesty 400, alternativa meno costosa e più leggera al
ABS: 7 u .190 Ero f.c. uro f.c Poten . za 34 C V a 7.000 (25 kW) giri/’ Coppia 3,7 kgm a 6.000 (36,3 Nm giri/’ ) Peso in o .d con AB .m. 220 k g S: 223 Colori kg bianco , nero, antrac ite
TMax; esisteva e andava piuttosto bene. Ma era giunto il momento di mettervi mano. Una ventata di rinnovamento nella carrozzeria e nelle prestazioni, dopo il primo intervento del 2006 che aveva portato all’adozione del secondo disco freno anteriore e degli ammortizzatori regolabili nel precarico. Il Majesty non è stato stravolto ma ha una faccia nuova. Resta forte il richiamo al vecchio modello ma questo è più filante, più sportivo; più adatto a un pubblico in cui negli ultimi anni i giovani sono aumentati passando dal 25 al 35% degli utenti. Nuovi la parte anteriore dello scudo, le fiancate e gli spoiler posteriori a dare al Majesty un’aria molto accattivante, nuovo il sistema delle bocchet-
Avantic’è posto CRUSCOTTO ELEGANTE E SOTTO IL PIANO DI SEDUTA LO SPAZIO PER SISTEMARE DUE CASCHI. CURIOSAMENTE IL VANO È DIVISO IN DUE SETTORI, PER CONTENERE L’ALTEZZA, E LA SELLA È INCERNIERATA ALLA ROVESCIA PER AGEVOLARE LO STIVAGGIO. GLI SPAZI ABBONDANO: NEL CONTROSCUDO CI SONO ALTRI DUE CASSETTI, IL PIÙ GRANDE SOTTO CHIAVE.
te nel controscudo per eliminare le turbolenze dietro il parabrezza, cosa che avviene in maniera molto efficace. Sono arrivate anche nuove leve freno regolabili nella distanza dal manubrio su cinque posizioni. IL MOTORE non è stato toccato ma la trasmissione sì. La potenza del monocilindrico quattro valvole andava bene già così com’era, con 34 CV e quasi 150 all’ora effettivi il Majesty ha tutto quello che può servire anche volendo affrontare trasferte lunghe; c’era però una flessione della spinta in accelerazione dovuta alla curva di intervento del variatore. Dunque sono stati cambiati l’ingranaggio dell’albero intermedio - quello tra
l’albero motore e la trasmissione primaria -, e poi la forma della puleggia, la cinghia e i rulli del variatore, modifiche anche alla frizione. Adesso il Majesty lavora più su di giri perché il rapporto totale risulta leggermente accorciato ma la frizione innesta prima e il variatore lavora diversamente; il risultato è che il 400 costruito ad Iwata non si siede più nella prima fase dell’accelerazione. Non si è trasformato in un dragster ma è più pieno e più gustoso, se per un sorpasso c’è bisogno di una manata sul gas risponde a tono e con una spinta che ora è progressiva, lineare, soddisfacente. Tempestiva la progressione del variatore, che a manopola spalancata tiene il motore
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zatori affondano parecchio in frenata e in curva, pur restando controllati. Equilibratissimo anche a passo d’uomo, il Majesty ha freni potenti e modulabili, l’anteriore leggermente meno tempestivo del posteriore per prevenire gli errori da panico. Assolutamente soddisfacenti. Le finiture sono discrete ma non da urlo: plastica dispensata con abbondanza e qualche sportello che nella chiusura va accompagnato, anche se poi svolge egregiamente il suo lavoro, oppure i comandi al manubrio che sono efficientissimi e robusti ma già visti e rivisti. Bella e ben visibile la strumentazione, e abbondante lo spazio di carico: due cassetti nel controscudo e sotto la sella due spazi, ognuno per un casco integrale. Siccome sono due separati, una borsa non ci sta. Ma qui si tratta proprio di essere incontentabili...
Primaria a cinghia trapezoidale con variatore continuo, riduzione finale a ingranaggi. Frizione centrifuga automatica.
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Notte rosa dieci anni?
Che differenza sono
Il 4 luglio in Romagna
QUASI dieci anni di differenza fanno la differenza, non c’è niente da dire. Dieci anni di differenza sono che mentre uno nasce piangendo per la prima volta in faccia al mondo, un altro ha quasi finito la scuola elementare. Sono che mentre uno ha già l’età per andare a votare, un altro aspetta i voti sulla pagella. Fanno che mentre uno è pronto per uscire di casa, un altro rientra in casa a mangiare la cotoletta della mamma. Questi sono quasi dieci anni di differenza. E quasi dieci anni tra l’uno e l’altro avevano Giorgio e Tino. Uno nasceva e l’altro andava a scuola. Uno andava a votare e l’altro aspettava la pagella. Uno usciva con le ragazze e l’altro aveva come ragazza la mamma. Tutto perfettamente normale in quel piccolo paese dove tutto questo avveniva alla luce del sole di centro Italia. Giorgio e Tino, due ragazzini cresciuti con lo stesso suono delle campane, con lo stesso oratorio vicino casa, con gli stessi sogni di gloria e motori sotto il cuscino. Il carattere, quello invece era impossibile che fosse più diverso. Giorgio, il più piccolo, era introverso, di pochissime parole, con due occhi ben aperti ma mai divertiti, serio come una messa della domenica mattina. Tino, quello più grande, invece era casinaro, giocherellone, estroverso fino alla quasi follia e sempre in pista qualunque fosse l’argomento in ballo. Da che era venuto al mondo, piangendo pochissimo come ricorda l’ostetrica che lo aiutò ad uscire, Giorgio aveva cominciato a seguire le gesta di Tino come fosse una specie di faro nella sua diversissima vita. La sua idea non era di diventare come lui, ma di ottenere quello che lui aveva ottenuto, ma con diverse modalità, carattere, modo di essere. Finalmente, superate ognuno le difficoltà date da età così diverse, ci fu un momento della loro vita in cui si conobbero. Nello stesso bar, un sabato sera, a tampinare la stessa ragazza. Giorgio la studiava con i suoi grandi occhi quasi inquisitori e aspettava il momento giusto per far colpo su di lei e con la frase giusta. Tino invece metteva in scena uno dei suoi tipici spettacoli fatti di battute, sorpassi azzardati, colpi di genio. Alla fine la ragazza, come nelle migliori tradizioni, scelse un terzo pretendente e se ne andò. E come nelle migliori tradizioni, Giorgio e Tino, rimasti soli al tavolo con una mezza birra davanti, diventarono quasi amici. No, amici no. Diciamo che andarono oltre a quanto sapevano l’uno dell’altro per sentito dire e iniziarono a rispettarsi. Per fortuna fu sempre quel rispetto reciproco conquistato davanti ad una birra a tenerli così lontani e così vicini quando si trovarono a combattere ancora una volta sullo stesso campo di battaglia. Dieci anni di differenza, due caratteri diversissimi, l’esperienza di Tino, la voglia di vincere di Giorgio. Quale sia il campo non è così importante da sapere: una donna, una partita a scacchi, una gara di bocce, una corsa in moto oppure a cavallo, che importanza ha. Alla fine della storia, una cosa l’abbiamo capita: due galli in un pollaio sono troppi. Tranne che per le galline. Laura Cattaneo
PER il terzo anno consecutivo, torna sulla riviera romagnola la notte rosa, il capodanno dell’estate, che quest’anno si svolgerà il 4 luglio. Spettacoli, concerti (a Rimini Fiorella Mannoia, a Igea Marina Arisa, a Rimini Terme Morgan, Franco Battiato a Riccione), feste sui lungomari e sulla spiaggia, look rosa ovunque, fuochi d’artificio: insomma un’ondata di divertimento investirà la riviera. I motociclisti potranno unirsi agli amici del moto club Città di Riccione, attivi come sempre, oppure ai Vespa club della riviera che organizzano il raduno “La Romagna in Vespa” (www.vesperomagnole.com).
DAL 5 LUGLIO AL 17 SETTEMBRE Mototour internazionale di Provenza e Camargue con partenza da Costigliole d’Asti (AT). FMI Ufficio Turistico, tel. 06-324488215, fax 06-32488250, sito www.motoclubitaliatouring.org, e-mail turismo@federmoto.it
VENERDÌ 3, SABATO 4 LUGLIO Festa Biker a Cafasse (TO). M.C. Dirty Bikers 1989, via C. Miglietti 38, Germagnano (TO), tel. 0123-28988, fax 178-6005099, www.dirtybikers.it, info@dirtybikers.it
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DOMENICA 5 LUGLIO Raduno territoriale a Casalborgone (TO). M.C. Casalborgone, via Bongiovanni Siro 65, Casalborgone (TO), tel. 338-6691639, fax 011-9185005, sito www.mccasalborgone.com, e-mail gobettogp@ciaoweb.it Raduno Amici su due Ruote a Villanova Biellese (BL). Pro loco Villanova tel. Luigi 340-1614078, life76@tiscali.it
]Liguria
DOMENICA 5 LUGLIO Incontro a Passo della Scoffera (GE). M.C. Alta Val Trebbia, via Casanova 1, Rovegno (GE), tel. 348-8537889, fax 010-94430, sito Internet www.mcaltavaltrebbia.com, email info@mcaltavaltrebbia.com
]Veneto
DA GIOVEDÌ 2 A SABATO 4 LUGLIO Wild Life Run a Tezze sul Brenta (VI). M.C. Born to be wild, tel. 333-2062711, 3479763228, sito Internet www.btbw.it
SABATO 4, DOMENICA 5 LUGLIO Motoraduno Nazionale Vini del Piave a Monastier di Treviso (TV). M.C. Monastier, piazza Marconi 7, Monastier (TV), tel. 0422-798564 ore pasti, 340-7651544, fax 0422-898716, www.motoclubmonastier.it, e-mail info@motoclubmonastier.it
DOMENICA 5 LUGLIO Auto Moto giro d’epoca a Villa del Conte (PD). M.C. Villa del Conte, Via Villanova 10,
DOMENICA 5 LUGLIO Motoincontro dello scottadito a Fermo (AP). M.C. Aquile dei Sibillini, via Angelo Biondi 94, Amandola (AP), tel. 3355903918, fax 0736-847020, www.aquiledeisibillini.it, e-mail info@aquiledeisibillini.it Motoraduno del Verdicchio a Matelica (MC). M.C. Number One, via a Giovani 23H, Matelica (MC), tel. e fax 0737-86545, email numberone@motoclubfmi.it Motoincontro a Colli del Tronto (AP). M.C. Truentum, via Roma 24, Colli del Tronto (AP), tel. 335-7269939, http://web.tiscalinet.it/truentum, truentum@tiscalinet.it Motoraduno a Pesaro . M.C. T. Benelli di S. Angelo, via Pratello S. Maria, S. Angelo In Vado (PU), tel. 0722-818403, 338-5436434, fax 0722-819070, e-mail t.benelli-s.angeloinvado@motoclubfmi.it Tour motociclistico Morbidelli a Pesaro. M.C. Morbidelli, Via Lago Maggiore 100, Villa Ceccolini Pesaro (PU), tel. e fax 0721282402, 333-6256738, e-mail motoclubmorbidell@hotmail.it
]Emilia Romagna
Radunimostre ]Piemonte
]Marche
SABATO 4 LUGLIO
Villa del Conte (PD), tel. 349-1816724, email villadelconte@motoclubfmi.it Raduno a Papozze (RO). M.C. Panarella, via San Giacomo 1, Panarella Papozze (RO), tel. 335-8074858, fax 0426-42488, sito Internet www.motoclubpanarella.it, e-mail motoclubpanarella@libero.it Memorial Paolo Zavan. Raduno di auto e moto d’epoca a San Pier d’Isonzo (GO). Memorial Paolo Zavan, tel. 340-0799966, 333-3604568
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SABATO 4, DOMENICA 5 LUGLIO Revival MV Agusta -Motoconcentrazione Nazionale a Cascina Costa di Samarate (VA). M.C. Internazionale MV Agusta, c/o Trattoria Cascina Costa, Via Cascina Costa 2, Samarate (VA), tel. 0331-220030, sito www.magni.it/mvagusta
DOMENICA 5 LUGLIO Trofeo Gr.5 per moto d’epoca a Pecorara (PC). M.C. Desio, via Conciliazione 15, Desio (MI), tel. 0362-630295, e-mail desio@ motoclubfmi.it Raduno territoriale a Valbrona (CO). M.C. White Speed Team Valbrona, Valbrona (CO), tel. 031-661458- 333-349544, fax 02-61241526, sito www.whitespeedteam. com, e-mail info@whitespeedteam.com
]Friuli Venezia Giulia DOMENICA 5 LUGLIO
Motoincontro a Mussons (PN). M.C. Morsano al Tagliamento, via Morsano 17, Cordovado (PN), tel. 339-1621566, fax 0434690527, e-mail 76igor@aliceposta.it
]Toscana
DOMENICA 5 LUGLIO Trofeo Gr. 5 per moto d’epoca a Polcanto (FI). M.C. Firenze, via Paoletti 52, Firenze, tel. 055-480553, fax 055-480710, www. promoracing.com, e-mail motoclubfirenze@promoracing.com Motoincontro a Ponte a Serchio (PI). M.C. Pontasserchio, tel. 050-861052, fax 050862104, sito www.motoclubpontasserchio. it, e-mail pontasserchio@motoclubfmi.it
Vespa Tour in Romagna. M.C. O. Tenni (RA), via Petrosa 224, San Pietro in Campiano (RA), tel. 0544-576440, e-mail o.tenni@motoclubfmi.it Motoincontro a Riccione (RN). M.C. Città di Riccione, via Viggiano 2, Riccione (RN), tel. 339-5711127, 329-4919838, 3281113398, fax 0541-475217, sito Internet www.motoclubcittadiriccione.it
SABATO 4, DOMENICA 5 LUGLIO Mostra Scambio Valle del Savio a Roncofreddo (FC) Gruppo Moto d’Epoca Gualdo Tel. 392-0703355.
DOMENICA 5 LUGLIO Motoparty a Crevalcore (CO). M.C. Bologna Ruggeri, via Agucchi 248-250, Bologna (BO), tel. 051-6344879, fax 051-6344879, e-mail bolognaruggeri@motoclubfmi.it
Motoraduno a Pico (FR). M.C. Ruote Libere Pico, Via Leuciana 19, Pico (FR), tel. 338-9950220, e-mail ruoteliberepico@ motoclubfmi.it Motoraduno interregionale a Vetralla (VT). M.C. I Diavoli della Tuscia, via Cassia 132, Vetralla (VT), tel. 338-9942701, fax 0761-461069, sito www.idiavolidellatuscia. it, e-mail diavoli@idiavolidellatuscia.it Motoparty a Segni (RM). M.C. Centauri Saraceni , corso Vittorio Emanuele 115, Segni (RM), tel. e fax 06-9766553, www. motoclubsegni.it, info@motoclubsegni.it
]Abruzzo
DOMENICA 5 LUGLIO Mororaduno nazionale d’epoca a Canzano (TE). M.C. F. Pietrinferni , via Cairoli, Canzano (TE), tel. 0861-4726465, e-mail f.pietrinferni@motoclubfmi.it
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DOMENICA 5 LUGLIO Motoraduno interregionale a Fagnano Castello (CS). M.C. I lupi in sella, Via Margherita 106, Fagnano Castello (CS), tel. 0984-525369, www.ilupiinsella.it, e-mail info@ilupiinsella.it
]Lazio
]Sardegna
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Motoconcentrazione Nazionale d’epoca a Boville Ernica (FR). M.C. Boville Ernica, Piazza San’Angelo 24, Boville Ernica (FR), tel. 0775-379266 anche fax, e-mail bovilleernica@motoclufmi.it
Raduno “10° delle Dune” a Sant’Anna Arresi (CA). M.C. Le Dune (CA), via Is Domus, S. Anna Arresi (CA), tel. 328-1054355, fax 0781-966674, www.motoclubledune.it, motoclubledune@motoclubledune.it
Pompone in visita L’ATTIVISSIMO moto club Pompone, con sede a Paderno del Grappa, in provincia di Vicenza, martedì 16 giugno ha organizzato una trasferta in moto a Bologna. Obiettivi: la Ducati e Motosprint. Così una settantina di affezionati lettori hanno osservato da vicino il lavoro di redazione, scoprendo come nasce il nostro settimanale.
La dichiarazione di un reo confesso EBBENE sì, confesso: sono un dannatissimo serial killer. Di più, un atroce genocida. Signor giudice, signori della corte, giurati, amici lettori, non nego la mia colpevolezza, la mia assoluta determinazione nel compiersi dell’atto brutale ogni qualvolta mi metto a macinare chilometri, ma faccio appello alla vostra clemenza, alla vostra umana comprensione e vi domando solo di non lasciarvi suggestionare dai particolari truculenti dei miei eccidi, dai macabri dettagli che ora riferirò, giungendo subito a conclusioni affrettate. Perché vi garantisco che, sebbene abbiate di fronte a voi un assassino confesso, per di più non intenzionato a smettere, nel profondo del mio cuore alberga la più sincera amarezza ogni qualvolta mi soffermo a contemplare i resti del massacro da me stesso appena compiuto. Che volete sapere? Il mio primo atto di violenza, signor giudice, si perde nella notte dei tempi. Fu superando quel livello critico di spazio-tempo che restituisce al nostro incedere la forza di una calamità e ci mette nudi al cospetto delle dure leggi di natura che s’agitano lungo le strade extraurbane. D’un tratto, durante un sorpasso - non senza un certo voltastomaco - produssi l’esplosione di un piccolo sole giallo di residui organici, proprio davanti agli occhi, come se Matisse avesse dato una spennellata di colore nel punto più esposto del cupolino. Uno schifo! Mi chiede cosa era successo, signor giudice? Ma lo sa anche lei: avevo appena eviscerato una creatura, ne avevo spalmato le budella sul plexiglas e disperso nel vento i succhi vitali, disintegrato un corpo, annientato una vita. Capita, d’accordo, e non solo ai motociclisti. Ma io non mi sono fermato, non mi sono limitato a qualche tafano aspirante suicida o a qualche moschino qua e là, casualmente, ogni tanto. No, io sono diventato il terribile terminator Nuzzenegger, serie T-800, una macchina da macelleria messicana degna di un thriller di fantascienza, l’incubo degli insetti volanti. E non solo di quelli. Il mio milione di chilometri attraverso i cinque continenti s’è macchiato della terminazione di un numero spaventoso di esseri viventi, rettili, uccelli, mammiferi. Perfino uno scoiattolo. Una colpa che prima o poi dovrò sicuramente espiare in qualche girone dell’aldilà. Non ne faccio mistero, quella crosticina uniforme di ali morte, cellule sfatte e liquami rappresi, risultato delle mie sgroppate a ritmo di treno attraverso monti e campi, fa ormai parte della routine. Succede soprattutto d’estate, all’ora del tramonto, la mia preferita. Ogni uscita falcio più vite io della bomba di Hiroshima. Spesso non basta nemmeno il raschietto della stazione di servizio a restituire luce al faro e trasparenza alla visiera, mentre intanto alla cruenta operazione assistono con sospetto i benzinai e ribrezzo gli automobilisti. Forse, signor giudice, è già questa una condanna. Per non parlare dell’odore acre di tutti quei cadaveri spiaccicati addosso, dalla punta degli stivali alla calotta del casco. Un orrore di cui mi pento, giuro, ma che d’altra parte non mi fa desistere dal continuare. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it
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