PROVA NOVITĂ€ MV Agusta Brutale 990 e 1090
42 20/26 ottobre 2009 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1644
2,50
IN REGALO Il poster del CIV PROVA CROSS Yamaha e KTM di Cairoli SEI GIORNI Italia seconda
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf
Euro (Italy only)
MOTOGP AUSTRALIA
Fuori dai guai Ducati D ucati ri rritrova i rova iill mi m miglior igl glior SStoner tone Lorenzo sbaglia. Rossi a un passo dal Mondiale 250 Simoncelli super. Aoyama trema
125 Bravo Simon! Per Aprilia sono 35 titoli
Sommario numero 42/09
1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke
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1PADDOCK
Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto
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1IN PISTA
MotoGP GP Australia: commenti, pagelle, interviste e le più belle foto dai nostri inviati a Phillip Island Il pronostico del GP Malesia GP Australia 250 GP Australia 125 Superbike Haga-Spies l’ultima sfida TotoSBK la scheda per il Portogallo
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1FUORISTRADA
Enduro Sei Giorni Varie Cross: europeo supercross; Trial: campionato italiano; Speedway: GP Polonia e campionato italiano a squadre; Supermoto: GP Grecia Sportitalia Campionato italiano minimoto
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1SU STRADA
Attualità Eicma 2009 Prova novità MV Agusta Brutale Comparativa cross A confronto la Yamaha YZF 450F, campione del mondo con Toni Cairoli, e la KTM 450 SX-F Motolandia Epoca, turismo, viaggi Made in Abbigliamento e accessori
1MERCATINO
Compravendita di moto e accessori
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82 88 90 91
1GP GUIDA
Gare e raduni Gli appuntamenti in pista
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1RUBRICHE
Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo
18 20 74 88 89
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Lettere
COME PREMIO PER L’AIUTO DATO AD HAGA A IMOLA, TARDOZZI HA CONCESSO A FABRIZIO UNA GIORNATA DI RIPOSO. IN FRANCIA NON SI È VISTO
di Stefano Saragoni posta@motosprint.it
R. Corsi - Trieste
Mettere insieme MotoGP e SBK è dura HO APPENA letto l’articolo in cui proponi una sfida tra Nazioni in MotoGP e Superbike. Purtroppo (credo...) resterà solo un mio e tuo (ma anche di moltissimi altri) sogno, vista la “burocrazia” che regna in questi ambienti. Ma non posso dimenticare quanto è stato bello vedere Simoncelli ad Imola su una SBK. È vero che lì era tutto un pochino più semplice perché si trattava pur sempre di Aprilia, ma, cavolo, almeno per una volta al diavolo (bonariamente) gli sponsor (mi vengono in mente per prima cosa le gomme, di marca diversa in Superbike rispetto alla 250), ma che bello è stato vedere un nuovo sfidante “mischiarsi” tra i nomi leggendari della SBK! Ma perché ci tolgono il piacere e divertimento di vedere un mix tra MotoGP e Superbike? Tanto lo sappiamo, il perché... Sono sicuro che se un domani il Nazioni in circuito si farà, sarà sicuramente qualcosa che resterà per sempre nella memoria degli appassionati. In qualunque modo finisca. Vincenzo Rabuffetti PUBBLICO DELLE GRANDI OCCASIONI AL CROSS DELLE NAZIONI A FRANCIACORTA. L’ITALIA (A LATO, PHILIPPAERTS) NON HA VINTO MA SI È FATTA VALERE.
MI HAI battuto sul tempo! Era da un po’ che pensavo di proporre l’idea e… tac, mi hai fregato. Chi dorme ecc…ecc… Al di là degli scherzi e del regolamento (tutto da vedere) la cosa mi stuzzica non poco, anche perché attualmente quanto a “puledri” siamo messi bene. Si potrebbe pensare ad una gara unica a fine campionato (e perché no, a qualche gara da fare nella pausa invernale) oppure ad un punteggio che assegni un titolo Nazioni all’interno dello svolgimento dei GP. Insomma le idee sono tante e siamo tanti. Se la cosa andasse ai voti... potete contare sul mio! Sergio
L’IDEA (rilanciata anche sul nostro sito, motosprint.it) ha trovato consensi. Non sono mancate le perplessità sulle possibilità di realizzazione e sulla “formula”, ma sono arrivate diverse proposte su moto da impiegare, assegnazione del punteggio, e via discorrendo. Ne riparleremo.
Fatto. Ma dovrà comprare Motosprint per altri cento anni...
APPLAUDO SILVIA GIANNETTI PER IL SUO “FARAONI” A proposito dell’ultimo Rally dei Faraoni, mi preme far notare come nel resoconto di Edoardo Bauer non si faccia alcun cenno alla prestazione della mia conterranea Silvia Giannetti, che in sella alla sua KTM 525 si è classificata al ventiduesimo posto. Aldo Cappelletti SE VOLEVANO UN “INCOLORE” NON SCEGLIEVANO SUPERSIC Scrivo per dire la mia sulla lettera di Gianluca Delmonte che, da buon tifoso di Biaggi, non poteva che polemizzare su SuperSic a Imola. Se Giampiero Sacchi avesse voluto un pilota ‘’incolore’’ per sostituire l’infortunato Nakano, certo non avrebbe scelto Simoncelli, pilota brillante, spettacolare e determinato. Quello che SuperSic ha fatto nel fine settimana imolese ha dell’epico e noi appassionati lo ricorderemo con piacere ed entusiasmo. Claudia Zonta Bassano del Grappa (VI)
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IN BREVE
NAZIONI IN PISTA BELLA IDEA, MA...
50 ANNI E LA COLLEZIONE COMPLETA DI MOTOSPRINT Mio marito Alfredo compie 50 anni il 7 novembre 2009 e...possiede tutti i numeri di Motosprint da quando è nato il giornale. Vista questa fedeltà e lo spazio che occupate nella nostra casa, potreste dedicargli queste poche righe per dirgli che Lorenzo, Sara ed io gli auguriamo altri cento di questi anni, tutti in piedi sul divano? Lorenza Pesaro
PROTESTA PER MIO FIGLIO NIENTE TEST VI SCRIVO in relazione alla notizia da voi pubblicata sul n. 39 titolata “Test di minicross”. Come indicato, ho preso contatto con la signora Michela Colombo della Federmoto per avere informazioni ed ella mi ha risposto che avrei dovuto presentarmi con il bambino al crossodromo di Faenza o sabato 10 o domenica 11 dalle 10.00 alle 18.00 per fare effettuare al bambino la prova. Siamo arrivata carichi carichi il sabato mattina alle 9.45 e ci hanno informato che avremmo dovuto pagare un ingresso, le moto non c’erano e la prova si effettuava solo domenica! Molto dispiaciuto, ho preferito andare via e portare mio figlio a vedere le prove libere che si stavano tenendo a Imola, dove potevamo gustarci un po’ di sano rombo di desmodromici senza pagare. Purtroppo la delusione di mio figlio è stata tanta, anche perché corre da anni in pista e ci teneva tantissimo ad effettuare quella prova. Fabrizio Ferlini Risponde G. Copioli - FMI
CI DISPIACE leggere questa lettera, e soprattutto apprendere della delusione di un appassionato e di suo figlio. Crediamo che alla base di tutto ci sia un equivoco. Sia il comunicato stampa ufficiale che il volantino realizzato per l’occasione (e, di conseguenza, le notizie pubblicate su alcuni siti), indicavano chiaramente il pomeriggio di sabato come momento di inizio dell’evento. Se chi ha risposto ha dato un’indicazione differente si è trattato di un errore commesso in buona fede. È anche vero, peraltro, che una volta arrivati al crossodromo sarebbe stato facile prendere contatto con gli organizzatori e chiedere ulteriori informazioni, visto che tutti gli addetti all’evento si trovavano già all’interno del crossodromo dalle ore 8,30 del sabato, in-
tenti a completare la parte dell’impianto che il Moto Club Faenza ci aveva messo a disposizione e che si trovava poco distante dall’ingresso. Confermiamo, invece, che la prova è stata del tutto gratuita. Il biglietto di ingresso (tra l’altro “ridotto”) era invece richiesto dal MC Faenza per il genitore, che avrebbe dovuto necessariamente accompagnare il figlio minorenne; ciò in quanto contemporaneamente era in corso una manifestazione ufficiale (il Trofeo Minicross delle Regioni), che prevedeva appunto un ingresso a pagamento. Tra sabato e domenica, FMI e il MC Faenza hanno accolto e reso felici oltre 170 bambini. Avremmo incluso volentieri il piccolo Ferlini, se ce ne fosse stata data l’opportunità. Speriamo possa accadere in una prossima occasione, per la quale, se me ne sarà dato modo, provvederò invitandolo personalmente. Giovanni Copioli Presidente Comm. Sviluppo Attività Sportive FMI
MARZIA PATRIGNANI IN MOTO, COME PAPÀ ROBERTO
TUTTI I COLORI DEGLI “AZZURRI”
IN RELAZIONE alla lettera del signor Tomaso, pubblicata sul n. 41, vogliamo precisare quanto segue: il progetto Maglia Azzurra, presentato dalla Federazione Motociclistica Italiana nella stagione sportiva 2004, si è subito caratterizzato per un forte impatto comunicativo. Anche grazie all’uso della maglia. Come già accade, peraltro, in tutto il panorama sportivo, dove ogni squadra nazionale utilizza una “seconda maglia”, ogni volta che sia ritenuto opportuno o necessario, nel 2008, la FMI ha scelto di affiancare alla tradizionale Maglia Azzurra quella Bianca, intesa come omaggio ai colori della bandiera nazionale, utilizzandone ogni anno uno diverso. Nel 2009 la rotazione prevedeva l’utilizzo di quella Verde, così come nel 2010 è in calendario l’esordio della Rossa (stesso colore dei Caschi e tradizionale colore “da corsa” dell’Italia). Una decisione che esula dunque dalla scelta della Regione Lombardia, avvenuta in un momento successivo, di guardare con grande favore all’organizzazione di una gara di Campionato del Mondo nel proprio territorio. Anche se ovviamente abbiamo molto gradito l’attenzione del Governatore Formigoni e dell’Assessore Prosperini, che ci hanno permesso di portare lo sport motociclistico ed una Nazionale italiana oltre gli ambiti abituali, a cominciare dalla presentazione della squadra come ospiti del Grattacielo Pirelli, sede del Governo regionale. Una scelta, quella della Maglia Verde, gradita peraltro da un grande numero di appassionati, come testimoniano le continue richieste di poterla acquistare, come già era accaduto lo scorso anno con quella Bianca. Massimo Fiorentino FMI - Ufficio Comunicazione
QUALCHE mese fa ho comprato una moto, la mia prima vera moto. Il motivo è chiaro: vorrei ripercorrere le orme di mio papà, vorrei farlo contento, vorrei che lui, attraverso di me, continuasse la sua corsa. E allora, giunta alla fine dei miei primi quarant’anni, sono andata alla ricerca di una moto che più si avvicinasse alla mia… inesperienza motociclistica. Ebbene sì, nonostante a tre mesi fossi già in sella a una moto e, con l’andar del tempo, abbia “cavalcato” fior di moto, la mia guida effettiva si è limitata ad un motorino con cambio automatico per circa un ventennio. Non avevo ancora compiuto 14 anni che già mio papà mi aveva fornito di questo utile e adeguato mezzo su due ruote, apposita-
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Lettere
GIOCO DI SQUADRA VI RICORDATE DI ALZAMORA? ALZAMORA. Chi era costui? Per chi ha la memoria corta, torniamo un po’ indietro nel tempo. Anno 1999, classe 125, GP Australia. Alzamora è sedicesimo. Davanti a lui c’è Pablo Nieto, suo compagno di squadra. Ordine di scuderia! Al traguardo Alzamora arriva quindicesimo. Un misero punticino… che valse un Mondiale. La classifica finale della 125 ci consegnò Alzamora campione del mondo (zero vittorie) con un punto di vantaggio sul secondo (5 vittorie!). Andate a controllare chi è stato defraudato del titolo, prima di dire stupidaggini sugli ordini di scuderia. È alquanto singolare penalizzare un pilota che, al via, si muove di qualche centimetro motosprint
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seconda mano. Una moto, direi, tranquilla, riservata, accondiscendente e con una sua personalità. Memore dell’esperienza paterna con l’amata Honda VFR 750 del Tourist Trophy, non potevo certo utilizzarla solo per brevi tragitti nel circondario o per recarmi in ufficio. Dovevo appagarla con un’esperienza più interessante... Allora, nel mese di agosto, con l’approvazione di mio fratello, ho fatto un viaggetto con la mia nuova vera moto, soli io e lei. Da Mandello a Ospedaletti con tassativa esclusione dell’autostrada. Mi sono fatta guidare da mio papà e così ho fatto strade alternative e passi di montagna che mi hanno permesso di assaporare appieno il piacere del viaggio in sè. Sta di fatto che ho guidato per dieci ore, escluse brevi pause come quella per mangiarmi un panino sul Bric Berton in solitudine, all’ombra di un boschetto di castagni. Lo so è solo un inizio. Vorrei macinare chilometri e chilometri, vivere la strada, superare facil-
sulla griglia di partenza e non sanzionarne un altro per palese comportamento antisportivo! P.S. Un giornale serio ed autorevole come il vostro dovrebbe promuovere una campagna contro gli ordini di scuderia altrimenti si rischia di arrivare agli eccessi stile Briatore, che pur di far vincere un suo pilota non si fa nessuno scrupolo a provocare un incidente. Giorgio Scarpa Roma
PER PRIMA cosa, ricordiamo che il “defraudato” era Marco Melandri, poi che il Nieto era Gelete, fratello maggiore di Pablo, e infine che la mossa di Angel Nieto di frenare il figlio in nome della ragion di squadra gli è valsa il titolo mondiale. Una scelta che niente ha a che vedere con progetti truffaldini messi in atto per vincere con l’inganno.
mente le varie tappe che man mano si presentano. Ho in mente vari progetti: uno potrebbe essere il percorso della Via Francigena, di cui ultimamente parlava mio papà. Lo faccio io: respirando gli odori della strada, osservandone i colori, ascoltando i rumori, cogliendone le sfumature, proverò certamente le sue sensazioni. Marzia Patrignani
GARE E TV NON CAPISCO LA REGIA HO VISTO Agostini vincere ad Imola la sua prima 200 Miglia con la Yamaha 750, considerata un mostro all’epoca con i suoi 130 CV! Ho ancora nelle orecchie il meraviglioso sound della MV di Phil Read, vincitrice dell’ultimo mondiale per la Casa italiana. Eventi da tramandare a memoria, supportati da pochi scatti fotografici e ancora più rare, per l’epoca, riprese televisive. Oggi la televisione nel nostro sport è ben presente, tanto che tra prove e gara ogni domenica c’è di che gioire: inquadrature di tutto il possibile, da ogni lato. Ma mi chiedo perché rubare preziosi secondi gara per staccare l’immagine dalla pista e portarla sulle facce dei vari team per un sorpasso o qualsiasi altra azione più o meno spettacolare. A che serve? Quando ad ogni metro ci sono azioni spettacolari, perché inquadrare facce assorte? Il fenomeno dei registi “staccatori” è in preoccupante aumento, quindi propongo una raccolta di mail per dissuadere questi “maniaci delle facce da box” dal propinarci le loro idee in fatto di soggetti da inquadrare. Rossano Ferrari Prato
SONO il primo a sottoscrivere l’appello. Anch’io non sopporto di vedere scomparire le immagini dalla pista per inutili inquadrature dei box, proprio nei momenti cruciali della gara.
REGOLAMENTO PERCHÉ SPIES “SATELLITE”? VORREI esprimere il mio disappunto sul regolamento MotoGP che obbliga Spies a fare un anno in un team satellite prima di avere una moto ufficiale. Si lamentano che non ci sono talenti oltre i “Fantastici 4” e poi magari bruciano altri talenti parcheggiandoli in team satellite. Di contro, in Superbike hanno fatto correre con l’Aprilia ufficiale un pilota della 250 che, senza nessun problema di classifica, ha potuto rischiare il tutto per tutto e di arrecare danno ai due piloti che si stanno giocando il mondiale per una manciata di punti. Angelo Devil
LA SCELTA di obbligare i “nuovi arrivati” a disputare la prima stagione in MotoGP in forza ad un team “satellite” non mi piace. È stata presa per dare alle squadre che non sono diretta emissione delle Case, la possibilità di arruolare piloti forti, destinati ai team ufficiali. La norma non impedisce però alle stesse Case di dar loro la stessa moto dei compagni di marca di... “Serie A”. E questo nel 2010 avrà risvolti interessanti, perché Spies avrà la stessa M1 di Rossi e Lorenzo, così come Simoncelli, arruolato dal Team Gresini, guiderà la stessa RCV di Pedrosa e Dovizioso. A proposito di Marco, cosa vuol dire che ha potuto “rischiare il tutto per tutto?”. Un pilota non va in pista per arrecare danno a qualcun altro. Va per correre la sua gara. Sia che disputi l’intera stagione, sia che partecipi ad un solo evento.
IO LA PENSO COSÌ
mente rimaneggiato per affrontare le impervie e ripide strade che portano a casa. Ma mi sono fermata lì. Ho provato varie volte a chiedere a mio papà consigli su quale moto fosse più adatta a me, ma lui mi liquidava sempre gentilmente con frasi del tipo: “La moto è pericolosa” (non credevo alle mie orecchie!), oppure: “No… tu sei un po’ svagata” (già questa la condividevo di più). Effettivamente qualche germe di pazzia l’ho ereditato: ricordo che a volte mi piaceva guidare il fidato motorino per le vie più isolate del paese a occhi chiusi, dicendomi: “Non aprirli, non aprirli, tienili ancora chiusi, ancora un po’”. Intanto il motorino andava... Anni dopo ho raccontato questa prodezza a mio papà, che stranamente non ha commentato. Che forse in fondo mi capisse? Sta di fatto che il desiderio della moto si è fatto sempre più forte negli ultimi tempi e la mia scelta è caduta su una Suzuki GS 500 di
Officina
di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it
MOTORI A DUE TEMPI A DISCO ROTANTE
DISTRIBUTORE ROTANTE SEMPLICE ORGANO MECCANICO CHE MENTRE GIRA CONSENTE, O IMPEDISCE, NEI MOMENTI OPPORTUNI, IL PASSAGGIO DI UN GAS LUNGO UN CONDOTTO.
Perché poco diffusi sulle moto di serie? SONO sempre stato un grande appassionato dei motori a due tempi, oggi purtroppo caduti in disgrazia. Vi scrivo per avere qualche informazione in merito alle valvole a disco rotante, largamente impiegate in campo agonistico (vengono utilizzate sui bicilindrici 250 delle Aprilia/Gilera/Derbi da Gran Premio), ma da tantissimo tempo scomparse sulle moto da strada. Vorrei sapere come sono nate, quali sono stati i principali modelli di serie che le hanno impiegate e per quale ragione non hanno “sfondato”. Infine, anche se mi sembra che altri ve lo abbiano già domandato, alla luce dei grandi progressi compiuti nel campo dell’iniezione diretta a controllo elettronico, non pensate che in un futuro abbastanza vicino potremo assistere al ritorno dei motori a due tempi? Carlo Pozzi Milano
LE VALVOLE a disco rotante non hanno avuto la diffusione che probabilmente meritavano,
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sulle moto di serie. In effetti le Case e i costruttori di motori che le hanno impiegate sono stati pochi. I modelli più importanti sono la Suzuki Gamma 500 a quattro cilindri in quadrato, la Kawasaki Avenger degli anni Sessanta, la Maico 250 da cross e da regolarità (l’enduro si chiamava così, all’epoca), la deliziosa Guazzoni Matta 50 e il Rotax monocilindrico da enduro e da trial raffreddato ad aria. Come per quanto riguarda le valvole a lamelle, anche in questo caso si tratta di una soluzione alla quale i tecnici avevano pensato già nei primi decenni del Novecento. Ricordo proposte di questo genere da parte di Gerard (1906) e di Roder (motore Ziro del 1920). Stranamente, mentre hanno avuto a lungo una buona diffusione i DISTRIBUTORI ROTANTI del tipo a manicotto, per vedere l’affermazione di quelli a disco (sia pure limitatamente ai motori da corsa) si è dovuta attendere la seconda metà degli anni Cinquanta. La “riscoperta” delle valvole a disco rotante è
dovuta a un preparatore tedesco, Daniel Zimmermann, che nel 1951 modificò in questo modo le sue IFA 125 che gareggiavano nell’allora Germania Orientale. Gli eccellenti risultati ottenuti non sfuggirono alla Casa madre, che acquistò i brevetti; ben presto fecero la loro comparsa le MZ da competizione, progettate da Walter Kaaden (autentico padre del due tempi da corsa moderno), dotate appunto di ammissione a disco rotante. Con tutta probabilità queste valvole avrebbero ottenuto una più ampia diffusione se nel corso degli anni Settanta i tecnici non avessero “riscoperto” quelle a lamelle, economiche, facili da installare e, rispetto alla tradizionale ammissione controllata dal pistone, in grado di migliorare non solo le prestazioni ma anche l’erogazione del motore. Il principale punto debole delle valvole a disco rotante è costituito dall’ingombro trasversale del motore (che diventa notevole se esso ha due cilindri in linea frontemarcia) e dalla disposizione
laterale del carburatore. A questo si è ovviato, in alcune realizzazioni da competizione, disponendo i cilindri in tandem, ossia in linea longitudinale (MZ, Kawasaki, Rotax), oppure a V. È interessante osservare che nelle ultime Aprilia monocilindriche da GP il disco è piazzato sul dorso del carter. Per quanto riguarda la possibilità di un ritorno del due tempi, è vero che l’iniezione diretta risolve drasticamente il problema della fuoriuscita di carburante incombusto allo scarico, migliorando enormemente i consumi e le emissioni, ma è anche vero che il lavaggio rimane lontano dall’essere ottimale e, soprattutto, che la lubrificazione resta a tutta perdita. Sembra dunque principalmente quest’ultimo il punto sul quale occorre lavorare,
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Officina LAVAGGIO
UALE ANTE LA Q NO FASE DUR O D N E R CHI P I GAS FRES DI QUELLI TO S IL PO NO ALL’INTER COMBUSTI INDRO, DEL CIL NDONE COMPLETA NE. IO LS U P S E L’
dando per scontata la possibilità di disporre di sistemi d’iniezione davvero all’altezza della situazione. Fin qui abbiamo fatto riferimento a motori a due tempi di schema convenzionale, ovvero con aspirazione e precompressione nel carter, che hanno gli innegabili pregi della semplicità, della compattezza e del ridotto costo di fabbricazione. Tutti i problemi potrebbero venire risolti se si ricorresse a una pompa esterna e magari anche a un LAVAGGIO a corrente unidirezionale, come si fa da molti anni a
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questa parte sui diesel a due tempi. Una soluzione di questo genere consente di adottare un sistema di lubrificazione in tutto analogo a quello dei quattro tempi, e quindi anche di impiegare un albero monolitico e cuscinetti di banco e di biella a strisciamento (cioè, bronzine); inoltre, permette anche di effettuare il lavaggio con aria pura, che non trasporta con sé né carburante né goccioline di olio. La pompa di lavaggio può essere un semplice compressore Roots o, meglio, un Lysholm a flusso assiale. Questo sistema è stato di recente sperimentato in campo automobilistico da alcuni importanti costruttori. Il guaio è che in questo caso, rispetto alla soluzione convenzionale, aumentano tanto il costo quanto l’ingombro e il peso. Si perdono la tradizio-
nale semplicità e compattezza dei motori motociclistici a due tempi ma resta il vantaggio di avere una fase utile in ciascun cilindro ad ogni giro dell’albero.
PEZZI RICAVATI DAL PIENO GARANTISCONO DEI VANTAGGI? HO NOTATO che spesso, per moto particolarmente costose o di prestazioni elevate, si sottolinea la presenza di pezzi ricavati dal pieno, come se si trattasse di un “plus” importante. Vorrei sapere se tali componenti garantiscono effettivamente vantaggi e perché non si impiegano diffusamente e se esistono alternative valide a questi pezzi. Alberto Donati Firenze
PER prima cosa è bene precisare che i pezzi ricavati dal pieno sono quelli ottenuti, partendo dalla barra, dalla lastra o dal massello, mediante lavorazione alle macchine utensili (e quindi per asportazione di materiale mediante FRESATURA e/o tornitura). Questo procedimento produttivo consente di ottenere parti molto apprezzabili esteticamente e spesso dall’aspetto decisamente “racing”, e permette di impiegare materiali dalle elevate caratteristiche meccaniche. Il costo dei singoli pezzi è però elevato e la resa è bassa (in altre parole, ci vuole un tempo considerevole e lo spreco di materiale è cospicuo a dir poco). Questo fa sì che nessuno lo impieghi per le produzioni di grande serie. Il procedimento trova invece ampia applicazione quando si tratta di prototipi e/o di
FRESATURA
LAVORAZIONE ME CCAN CHE SI EFFETTUA ICA PER MEZZO DI APPOSITE MACCHINE DOTA DI UTENSILE RO TE TANTE.
mezzi da competizione, ovvero quando il numero dei componenti da realizzare è molto modesto e magari è necessario essere in grado di apportare modifiche dimensionali o geometriche in tempi brevissimi. Lo spiccato sapore racing deriva proprio dal fatto che le moto da competizione impiegano questo processo produttivo per svariati componenti, alcuni dei quali sono in bella vista, come i piedini delle forcelle, le piastre di sterzo, eccetera. All’interno dei motori da corsa, l’albero a gomiti
è l’organo che più tipicamente viene realizzato dal pieno. Spesso, però, si ricorre a questo sistema di fabbricazione anche per le bielle e, di recente, pure per i pistoni. Il motore della Yamaha M1 MotoGP ha addirittura il basamento ricavato dal pieno. Come già detto, i pezzi ottenuti con questo procedimento hanno un costo elevato. Le loro caratteristiche meccaniche sono notevolmente più elevate, a parità di dimensionamento e di materiale impiegato, di quelle dei pezzi ottenuti per fusione. In compenso, non sono proprio a livello di quelle delle parti ottenute per forgiatura, processo che non solo consente di ottenere una grana cristallina uniforme e fine unitamente a una totale assenza di microporosità, ma impartisce anche al materiale una evidente fi-
bratura. Realizzando i pezzi dal pieno, si taglia un numero molto elevato di fibre (presenti quasi sempre nel materiale di partenza), il che non è vantaggioso. È chiaro che se il numero di parti che deve essere realizzato è abbastanza alto, come avviene in tutte le produzioni di serie, il costo iniziale delle conchiglie e degli stampi viene “spalmato” opportunamente, ossia viene ripartito, andando a incidere in una certa misura (tanto minore quanto maggiore è il volume di produzione) su ogni singolo pezzo. Nelle produzioni di serie praticamente tutti i componenti metallici sono ottenuti per fusione (minor costo, possibilità di realizzare parti anche molto complesse geometricamente) o per forgiatura, ovvero per stampaggio a caldo. Questo secondo procedimento
comporta costi più elevati, ma permette di ottenere parti con caratteristiche nettamente migliori. Qualche parte può essere prodotta per SINTERIZZAZIONE, ove ciò risulti conveniente. Di ottenuto dal pieno in genere non c’è nulla. Solo per certe supersportive o per realizzazioni di particolare pregio si fa ricorso a parti realizzate con tale procedimento.
SINTERIZZA ZIONE PROCEDIM EN TO CHE PR L’OTTENIM EVEDE ENTO DEI PEZZI PARTENDO DA POLVER CHE VENG I O ALL’INTER NO SOTTOPOSTE, NO DI UNO STA AD ADEGU ATA PRESS MPO, IO E SONO Q UINDI POR NE TATE A ELEVATA TEMPERAT URA.
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al mondo
Paddock A cura di Lucia Voltan
Senza rivali a Las Vegas
LA NUOVA stagione del cross americano ricomincia da James Stewart. Il campione Supercross in carica, in sella alla nuova Yamaha YZ450F, si è imposto in entrambe le manche degli US Open indoor, tradizionale appuntamento pre-stagionale che richiama a Las Vegas molti dei migliori piloti. Holeshot in entrambe le gare per l’australiano della Honda Dan Reardon (122), ma ben presto Stewart (1) è passato al comando, precedendo al traguardo in gara 1 Davi Millsaps (Honda), con Reardon al terzo posto. Nella frazione successiva, il campione supercross in carica ha battuto, nell’ordine, Ryan Villopoto (Kawasaki) e Millsaps. «Non correvo una gara di Supercross dalla finale di Las Vegas, nel maggio scorso - ha detto il campione in carica - è stato bello tornare a battersi gomito a gomito con i migliori. La nuova moto? Va benissimo e l’ho dimostrato in gara». I prossimi impegni di Stewart sono in Europa: Bercy (dal 30 ottobre al 1 novembre) e Genova (28 novembre).
Paddock al Motor Show COMINCIA A PRENDERE UNA FORMA PIÙ DEFINITA IL MOTOR SHOW DI BOLOGNA IN EDIZIONE “STRAORDINARIA”. SARÀ UNA FIERA ALL’INSEGNA DELLO SPETTACOLO. INSIEME ALLE TANTE GARE CHE SI SUSSEGUIRANNO, GLI SPETTATORI AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI VISITARE IL MOTO RACING PADDOCK SHOW, DOVE SARÀ RICREATA L’ATMOSFERA CHE SI VIVE NEI BOX DELLE VARIE SQUADRE IMPEGNATE NELLE COMPETIZIONI. PER GLI APPASSIONATI SARÀ L’OCCASIONE PER VIVERE TUTTA L’EMOZIONE DEL “DIETRO LE QUINTE”. L’ELENCO DEI TEAM PARTECIPANTI È ANCORA IN FASE DI COMPLETAMENTO. LE SQUADRE CORSE INTERESSATE ALL’INIZIATIVA POSSONO CONTATTARE: SEGRETERIA@MOTORSHOW.IT
È TRASPARENTE LA NUOVA SAFETY CAR SBK AL MONDIALE SUPERBIKE HA ESORDITO UNA NUOVA SAFETY CAR. SI TRATTA DI UNA MITO ALFA ROMEO CON COFANO TRASPARENTE. LA VETTURA SFRUTTA LA NUOVA TECNOLOGIA MULTIAIR CHE, APPLICATA AL MOTORE, PERMETTE DI RIDURRE CONSUMI ED EMISSIONI. motosprint
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TROFEO INVERNO
ADESSO SI CORRE AL SUD L’ARRIVO dell’autunno coincide sempre con una buona offerta di gare negli autodromi del Sud. A Binetto torna il Trofeo Inverno con tre tappe a partire dal 24 e 25 ottobre, poi 7 e 8 novembre infine 21 e 22 dello stesso mese (telefono 080-9921148, sito www.autodromodellevante.net). Sul tracciato siciliano di Racalmuto si gareggerà il 31 ottobre e il 1° novembre, una gara nazionale valida per il regionale e la Promo Race Cup. In cantiere una gara di endurance a fine novembre (www.autodromovalledeitempli. com). In Sardegna, a Mores, appuntamento con l’ultima prova del Trofeo Sardinia il 30 ottobre e il 1° novembre (079-706665, info@autodromosardegna.net).
L’ITALIANO CROSS IN UN VOLUME “Cross Italia - Il libro sul Campionato Italiano Motocross 2009” è una raccolta fotografica sul campionato italiano, 102 pagine in formato 30x20 cm, con le immagini più belle scattate da Eugenio Cova. La pubblicazione, che sarà in vendita dai primi di novembre al prezzo di 45,00 euro (10 euro in più per la spedizione), dovrà essere prenotata via mail (mettete il vostro indirizzo e vi sarà recapitata in contrassegno). Inoltre sarà disponibile il ritiro presso la prossima EICMA a Milano. Ecco i recapiti per gli ordini: 3358252997, info@eccomunicazione. com, www.eccomunicazione.com LICENZA MOTOCROSS ELITE CAMBIANO LE REGOLE La Commissione Sportiva Nazionale della Federazione Motociclistica Italiana, comunica la modifica delle modalità di rilascio della Licenza Motocross Elite, a partire dalla stagione agonistica 2010. La Licenza Elite, assegnata d’ufficio per meriti sportivi ottenuti, e considerata fino ad ora senza limite di scadenza, diventa invece “a tempo”. Verrà assegnata in base ai risultati conseguiti nelle stagioni agonistiche precedenti. Esauriti i requisiti indicati, il pilota interessato può tornare nella categoria Fuoristrada. Le informazioni complete sulla norma citata verranno incluse nelle Norme Sportive 2010, pubblicate nell’annuario FMI e riportate nel sito internet federale. ITALIANO TRIAL INDOOR ANNULLATA L’ULTIMA PROVA La prova finale del campionato italiano di trial indoor, in programma a Varazze (SV) il 21 novembre, è stata annullata. LAMBORGHINI: EUROPEO E POI, FORSE, LA MOTO2 Secondo al campionato italiano Stock 600, con tre vittorie e due secondi posti, Ferruccio Lamborghini prenderà parte al campionato europeo nella classe Supersport. Ma il bolognese è pronto per progetti ambiziosi: «Ho offerte per la Moto2. È presto per dirlo, ma credo che andranno a buon fine».
IN BREVE
US OPEN DOPPIO STEWART
DAL FARRA A CASA A POCO più di un mese dall’incidente durante la realizzazione di un video, Alvaro Dal Farra ha lasciato l’ospedale. «Sono a casa e mi sento molto meglio anche se la ripresa sarà lunga» racconta il freestyler. Lungo l’elenco delle fratture: omero destro, cinque costole e bacino rotto in tre punti, oltre a lesioni al polmone e alla milza. «L’unico problema ancora da risolvere è al bacino, devo stare a letto per 20 giorni, aspettando che le fratture si saldino. Tra 20 giorni avrò un consulto con i medici. Se tutto andrà bene, potrò iniziare la riabilitazione.». E a tornare in moto, pensa già? «È un po’ presto, ma l’idea c’è eccome. La moto è la mia vita».
I VINCITORI DEL CROSS E TRIAL GIAPPONESE NARITA (YAMAHA) NELLA A1 E TAKESHI (KAWASAKI) IN A2 SONO I VINCITORI DELLA NONA PROVA DEL CROSS GIAPPONESE. IN PISTA ANCHE LA SESTA DEL TRIL, VINTA DA KUROYAMA (YAMAHA).
A BOU LA SECONDA PROVA DEL TRIAL INDOOR SPAGNOLO TONI BOU BATTE CABESTANY E FREIXA NELLA SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO SPAGNOLO DI TRIAL INDOOR. IN CAMPIONATO IL CAMPIONE MONTESA PRECEDE CABESTANY DI 4 PUNTI.
CAMIER PRIMO E SECONDO ALL’ULTIMA GARA GIÀ CAMPIONE IN ANTICIPO, LEON CAMIER HA CONCLUSO LA STAGIONE DELLA SUPERBIKE INGLESE AL CIRCUITO OULTON PARK CON UNA VITTORIA E UN SECONDO POSTO (IN GARA 1, BATTUTO DA STUART ELLISON).
QUAD CROSS
GIOVANELLI CAMPIONE EMANUELE Giovanelli ha conquistato il primo titolo italiano di Quad Cross FMI classe QX1: nell’ultima prova, a Marina di Carrara, ha battuto Frederic Clemente. Ennesima vittoria di giornata per Nicola Montalbini. Andrea Gianini e Giuseppe Refraschini sono campioni QM1 e QM3.
«Non ce l’ho con Spies per aver preso il posto in MotoGP. Ben lo meritava. E tra me e Edwards è più giusto che tocchi a me cedergli la moto». James Toseland (Motor Cycle News)
Paddock IDENTIKIT
STEFANO CRUCIANI 1 CAMPIONI PREMIATI SUBITO dopo la conclusione del CIV al Mugello, si è svolta la premiazione del campionato. Insieme ai cinque piloti che hanno conquistato il titolo italiano (da sinistra: Brignola, SBK, Pirro, 600 SS, Moretti, 125 e Boscoscuro, 600 Stock; manca il campione stock 1000, Cruciani), sono stati premiati team, case e i produttori di pneumatici. Alla famiglia Bossini è stata consegnata una targa in ricordo di Beatrice, scomparsa in prove libere a Rijeka. Alla memoria di Bea è stato intitolato un premio destinato al vincitore della speciale classifica riservata ai debuttanti nella 600 Stock, assegnato a Fabio Menghi.
KAGAYAMA TORNA NEL CAMPIONATO INGLESE TERMINATA L’AVVENTURA NEL MONDIALE SUPERBIKE, YUKIO KAGAYAMA TORNERÀ NEL CAMPIONATO BRITANNICO SUPERBIKE. SEMPRE SUZUKI PER IL GIAPPONESE, CHE VESTIRÀ LE INSEGNE DEL WORX CRESCENT TEAM. IN PRATICA, LUI E GUINTOLI, ARRUOLATO PER IL MONDIALE, SI SCAMBIERANNO LE MOTO.
AD APRILIA (LT)
HIRP, LE NUOVE SELEZIONI SABATO 24 e domenica 25 ottobre presso il kartodromo di Aprilia (LT) si svolgeranno le selezioni per la partecipazione all’Honda Italia Racing Project 2010. Il progetto, nato con lo scopo di formare piloti fin dalla giovane età, anche quest’anno darà la possibilità a 24 ragazzi, di età compresa tra i 9 ed i 12 anni, di partecipare a una stagione di allenamento, i cui costi sono sostenuti da Honda Italia. Per la verifica di eventuali posti liberi contattare: Yuppee Riders, 347-4613166, 347-9333750). motosprint
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PROGETTO MONDIALE
ALESSIA POLITA IN MOTO2?
POTREBBE esserci anche una ragazza al via della Moto2, nel 2010. Si tratta di Alessia Polita, in trattative per la nuova classe del Motomondiale. È la stessa campionessa italiana a confermare che «C’è una squadra interessata, ma le trattative sono ancora in corso. Ci rivedremo alla fine della stagione mondiale. Ma io ci spero tanto...».
SCUOLA GUIDA CROSS
A LEZIONE DA PHILIPPAERTS LEZIONI di cross di alto livello. Il 15 novembre, a Gattinara (VC), una giornata in pista con il campione del mondo 2008 David Philippaerts, mentre l’8 (a Albettone, VI) e il 22 (a Giavera del Montello, TV) sarà Michele Fanton a tenere i corsi di guida. Per informazioni potete contattare il numero 335-8016756 (Enrico) o la mail: info@mxsafe.it.
Cinque vittorie su sei gare: una stagione travolgente quella che si è conclusa con il titolo italiano Stoc 1000. Forte tu o “deboli” gli altri? Diciamo che è stata una felice combinazione di fattori ma soprattutto che il pacchetto moto-pilota-gomme-squadra ha funzionato a meraviglia. Gli avversari meglio non sottovalutarli mai.
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Per due stagioni, nel 2000 e nel 2001, sei sembrato imbattibile. Perché questa lunga pausa prima di vincere di nuovo un titolo? Ci sono stati due anni particolarmente difficili nella mia carriera, il 2003 e il 2004. Due stagioni nelle quali correvo il mondiale Supersport con una Kawasaki che non era per niente competitiva. Brutte prestazioni che mi hanno molto danneggiato. Dopo è stato piuttosto difficile risalire la china.
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L’episodio più famoso della tua vita sportiva è legato al titolo sfumato nel 1994: prima te l’hanno consegnato, poi tolto e dato a Valentino Rossi... Ci stavamo contendendo l’italiano 125 Sport Production. All’ultima gara io ho vinto, Valentino ha fatto terzo. Quindi il titolo era mio. Poi però il secondo in sede di verifiche tecniche è stato squalificato e campione è diventato Rossi. Ma dobbiamo ancora parlare di questa storia? Non ne posso più...
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D’accordo, basta col passato. Parliamo di futuro? Per dire la verità anche questo è un tasto dolente, perché nonostante sia campione in carica non ho ancora la minima idea di cosa fare l’anno prossimo. Insomma, sono a piedi. Finora ci sono state solo chiacchiere, e anche poche... fatti ancora meno, non so se mi spiego. Invece io ho bisogno di capire cosa fare del mio futuro. Perché finora ho lavorato come falegname, visto che con le gare a questo livello di sicuro non campo. E per fortuna che il mio datore di lavoro è mio cognato, dunque non ho avuto problemi a conciliare le due cose. Ma ora devo decidermi: o moto a tempo pieno, o lavoro. E se non salta fuori qualcosa, ho paura che sarà la seconda opzione...
NATO A
MACERATA ETÀ
30 ANNI HA VINTO
3 TITOLI ITALIANI 2000, 2001, 2009
Per ottenere le performance migliori occorre scegliere le tecnologie migliori. Per questo Polini dedica ai possessori di scooter 50 cc un concentrato di vera sportività, a cominciare dal nome. Parliamo di , un kit completo di variatore, rulli, molla di contrasto ed EVO-SLIDER, capace di rendere più grintoso e reattivo il temperamento del tuo scooter di serie, mantenendo al tempo stesso sicurezza e affidabilità. Per il tuo desiderio di prestazioni è davvero competitivo, anche nel prezzo.
Adrenalina al massimo e gas spalancato per il gruppone dei partecipanti al Trofeo Scooter 70 Evolution che affronta ancora compatto la prima curva per sgranarsi poco dopo.
5A PROVA POLINI ITALIAN CUP CIRCUITO INTERNAZIONALE DI POMPOSA 04-10-2009
Daniele Picca chiude alla grande la stagione 2009 che lo ha incoronato tricolore del Trofeo Scooter 70 Evolution. Ancora una volta sorpassi da brivido e batticuore. La Polini Italian Cup ha regalato sulla pista di Pomposa uno spettacolo di chiusura stagionale altamente avvincente. Chi conosce
Daniele Picca ha festeggiato nel migliore dei modi il titolo italiano conquistato matematicamente nella precedente prova di Viterbo centrando due nuove vittorie.
il sano agonismo che anima i protagonisti della sfida monomarca marcata Polini sapeva benissimo che, pur con il titolo tricolore del Trofeo Scooter 70 Evolution già vinto dal romano Daniele Picca, nessuno dei principali protagonisti si sarebbe comportato da ragioniere per cercare di guadagnare fino all’ultimo punti preziosi nella scalata alla classifica 2009. I fatti hanno confermato questi pronostici grazie anche alla presenza come wild-card, fuori classifica, dei piloti ufficiali del team PoliniScooter, Matteo Tiraferri, Niccolò Rosso e Cristian Mammi, quest’ultimo in gara con un’interessante prototipo sperimentale. Mattatore solitario dalla prima all’ultima tornata di entrambe le frazioni è stato Tiraferri; dietro di lui si è scatenato uno spettacolo pirotecnico che ha visto protagonisti principali il campione Daniele Picca, Rosso, Sisti, Ziarelli, Frisoni e Bartolini. In Gara 1, dopo aver lottato per un paio di giri con Rosso che è incappato in una scivolata, Picca ha preso subito la seconda posizione tenendo a bada senza grossi problemi i tentativi di inseguimento degli avversari. A giocarsi la terza posizione nei primi tre giri sono stati Adriano Sisti e Davide Ziarelli; al quarto giro i
due hanno però incrociato le loro traiettorie, tanto da finire entrambi a terra. Al loro posto, nella rincorsa al terzo e quarto posto, si sono quindi proposti Simone Bartolini ed Alessandro Frisoni che hanno concluso la gara uno dietro l’altro. Autori di una buona rimonta dopo le cadute, Sisti e Ziarelli hanno concluso rispettivamente sesto e settimo. Davanti a loro, si è piazzato Mammi, partito però dall’ultima posizione in griglia in quanto alla guida di un mezzo “evoluzione”. In Gara 2, lasciato in fuga solitaria Tiraferri, Picca e Bartolini si sono misurati per buona parte dei dodici giri in un duello avvincente; alla fine ad avere la meglio è stato ancora Picca, mentre Bartolini ha mostrato un calo negli ultimi quattro giri che ha permesso addirittura all’inseguitore Davide Ziarelli di soffiargli la terza posizione. Quinto dietro a Bartolini ancora una volta l’ottimo Mammi. Gara sofferta per Sisti, che a causa di una serie di errori ha chiuso sesto. POLINI SPONGE AIR FILTER PER SCOOTER 50 E MAXI SCOOTER Arriva la nuova serie dei “Polini Sponge Air Filter” per i più diffusi scooter di 50 cc e maxi scooter.
Simone Bartolini ha chiuso alla grande il campionato con un meritatissimo secondo gradino del podio
Daniele Picca (9) in sella alla Pit Bike Polini XP 4T 110 riservata ai vincitori dei Trofei della Polini Italian Cup. A sinistra, Simone Bartolini, secondo in campionato; a destra, Adriano Sisti, terzo.
G3-G4; con efficienza ponderale superiore al 90% in particolare di oltre il 50% con particelle di 1 micron. Maggiore capacità di trattanere le polvere impregnando il filtro con olio specifico per filtri in spugna. Possibilità di rigenerare e pulire il filtro con lavaggio ed asciugatura.
CARATTERISTICHE TECNICHE Filtri aria in spugna di elevata efficienza realizzati in poliuretano espanso flessibile a base poliestere, reticolato. Sono composti da due strati di spugna; uno più fine di colore azzurro con porosità di 60 PPI ed uno più aperto di colore nero con porosità di 30 PPI. Lo strato fine filtra solo le particelle di misura inferiore mantenendo più a lungo le sue caratteristiche in quanto non entrano in contatto con le particelle più grosse che non hanno superato la prefiltrazione effettuata dallo strato primario. La superficie esterna
si distingue per essere ondulata, quindi offrendo, una maggiore entrata dei flussi d’aria ma trattenendo al tempo stesso il 50% in più della polvere grossolana. Efficienza del filtro secondo le Norme Europee EN779 di grado
LE CLASSIFICHE GARA 1 1. Picca; 2. Bartolini; 3. Frisoni; 4. Sisti; 5. Ziarelli; 6. Gurieri; 7. Ceriotti; 8. Nardo; 9. Garlato; 10. Miniero; 11. Fabbri.
GARA 2 1. Picca; 2. Ziarelli; 3. Bartolini; MAGGIORI PERFOMANCE 4. Sisti; 5. Fabbri; 6. Frisoni; 7. I nuovi “Polini Sponge Air Filter” Gurieri; 8. Ceriotti; 9. Garlato; 10. sono intercambiali con quelli Miniero; 11. Nardo. originali migliorando i flussi dell’aria in fase di aspirazione. Grazie IN CAMPIONATO alla loro caratteristica di filtrare 1. Picca punti 232; 2. Sisti 151; perfettamente l’aria, ottimizzano la 3. Bartolini 137; 4. Ziarelli 114; miscela aria-benzina aumentandone 5. Secchini 106; 6. Frisoni 78, i valori così da rendere il motore 7. Fabbri 77; 8. Miniero 63; 9. decisamente più performante. Le Cannone 46; 10. Perazzini 41; caratteristiche dei “Polini Sponge 11. Ceriotti 41; 12. Nardo 29; 13. Air Filter” aumentano le prestazioni Mendogho 27; 14. Manco 26; 15. anche delle varie altre preparazioni Leporoni 20; 16. Gurieri 19; 17. in commercio. I “Polini Sponge Air Di Paolo 14; 18. La Lingua 10; Filter” sono disponibili per i vari 19 Nicolini 8; 20. Garlato 7; 21. scooter 50 e maxi scooter. Tognarelli 5; 22. Pelle 0.
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VADO A VALENCIA A RUBARE UNA 250 Dopo l’ultimo GP faranno posto alle Moto2. E forse saranno “pressate”. Ma sono gioielli da salvare
di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it
TANTI COSTRUTTORI DEL TELAIO, PER UN MOTORE HONDA DA 150 CV UGUALE PER TUTTI. È QUELLO CHE RISERVA IL FUTURO ALLA MIDDLE CLASS. SOPRA, IL PRESIDENTE FIM VITO IPPOLITO E ALEX CRIVILLE OSSERVANO UNA MOTO2.
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L’ARRIVO della Moto2 ha sconvolto gli equilibri del Motomondiale. Non passa giorno che non veda nascere da qualche parte del pianeta il progetto di una nuova creazione per questa categoria. Penso che si sia raggiunto (quando leggerete queste righe, probabilmente sarà anche oltrepassato) un numero di costruttori prossimo alla dozzina. Questo fa capire che in giro c’è voglia, professionalità, conoscenze tecniche, materiali e tanta gente in grado di realizzare una ciclistica da corsa. Già, e qui il mio ego romagnolo trionfa assoluto: non è che sia troppo facile costruire un Moto2? Dalle mie parti, ma anche da qualche zona nel Sud, la moto si chiama “motore”. Non è una dimostrazione di ignoranza o una bizzarria linguistica, ma semplicemente la presa di coscienza, avvenuta circa un secolo fa, che l’anima di una moto risiede nel suo propulsore. Perché a fare un telaio sono capaci in tanti, ma un motore no, è una cosa molto più complicata. Nel dubbio, ci ha pensato mamma Honda, che in Spagna ha già pronta un’offerta speciale per i team
della Moto2 che prevede una CBR 600 versione 2008 e un motore 2009. Così puoi fare i test, sviluppare la tua moto e, se va male, ti resta una Supersport per andare in giro! Ora, capisco che mi dovrò abituare a vedere un’Aprilia con motore Honda, ma questo non è un problema, visto che una moto made in Noale con motore Suzuki l’ho già guidata tanti anni fa. Era una 250 sportiva e aveva un bel motore Suzuki bicilindrico due tempi… Libidine pura. Quello che mi sconvolge è ciò che potrebbe succedere il lunedì dopo la gara di Valencia, ultimo GP con le 250 “vere” in pista. Immagino già nel paddock del “Tormo” un cassonetto per la raccolta di rifiuti speciali, costituiti dalle RSA e LE che non potranno più correre. Vedo già le faccine che esprimono commiserazione per lo scrivente, dipinto come sostenitore dell’Ancien Régime, protettore di tutte le moto vecchie. E invece questa scena è già successa. Eravamo a Valencia, qualche anno fa e al termine dell’ultima gara della stagione la Yamaha portò una specie di container nel quale furono buttate moto e ricambi della Yamaha 500. Avevo mille cose da fare, eppure rimasi lì un’ora buona, ad osservare gioielli di meccanica buttati come il peggior rottame ferroso. Mi urlava dentro la voglia di andare dal gerarca Yamaha dell’epoca e dargli un cazzotto in faccia. Un uomo che ama le moto non può vedere certe cose: le opere d’arte non si buttano. Da quella pulizia etnica salvai un pistone, con tanto di scatola originale con gli appunti. Usato da Jacque in Germania nelle prove, ora è nel mio studio e sono fiero di averlo rubato, salvandolo dalla pressa. Ecco, a Valencia io vado con una missione: salvare qualcosa di una RSA, magari tutta. Prometto che non la farò vedere a nessuno per almeno vent’anni; sarà il mio segreto. Di Aprilia 250 ce ne sono parecchie: cosa ne facciamo? Non sarebbe il caso di farle correre? Magari senza la pompa magna, i sorrisi di circostanza, il falso entusiasmo che circonda ogni uscita di qualunque prototipo della Moto2. Solo sport, solo gare, per vedere in azione moto splendide come le RSA. Per la gioia degli appassionati che sanno riconoscere a prima vista una moto da corsa da qualcosa d’altro, che magari funziona in TV, ma che difficilmente avrà quell’alone mistico che solo le vere GP hanno. Cara Aprilia, lo ripeto fino alla nausea: non pressare nulla. I vostri gioielli che hanno iniziato a vincere più di vent’anni fa, meritano la pista o, almeno, un amorevole collezionista.
polvere di stelle
IL SEGRETO DELLA BSA FU LA RICONVERSIONE Il passaggio dalla produzione bellica a moto e bici le impedì di risentire della crisi
di Luigi Rivola lurivola@tin.it
DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE, LA BSA INCONTRÒ MENO DIFFICOLTÀ RISPETTO AD ALTRE INDUSTRIE NEL TORNARE ALLA PRODUZIONE CIVILE. L’ATTIVITÀ MOTORISTICA, INFATTI, RIPRESE SUBITO A PIENO RITMO. SOPRA, LA BSA 557 DEL 1920.
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IL PRIMO approccio industriale col mondo della moto fu positivo per la BSA, che cominciò a fare programmi di ampliamento della gamma. A fianco del monocilindrico di 499 cm3 a valvole laterali comparve presto una versione maggiorata a 575 cm3 venduta anche accoppiata al sidecar. Altri progetti furono avviati, ma tutto fu messo da parte dopo l’attentato di cui rimase vittima l’arciduca Francesco Ferdinando d’Austria a Sarajevo il 28 giugno 1914, ucciso tra l’altro da una pistola FN, una fabbrica belga di Herstal gemella della BSA, in quanto produceva con egual successo armi leggere e motociclette. Scoppiò la prima guerra mondiale e il governo britannico coinvolse di nuovo la BSA nella produzione bellica. Fucili, mitragliatrici e proiettili ricominciarono ad essere prodotti in grandi volumi a Small Heath, mentre la fabbricazione di moto e bici, pur in configurazione militare, passò in sott’ordine per quasi cinque anni. A guerra conclusa, la BSA incontrò meno difficoltà di molte altre industrie nel tornare alla produzione civile.
La ragione fu senz’altro la grande fama acquisita prima del conflitto costruendo biciclette e moto di qualità, ma anche l’aver già affrontato e risolto più volte il problema della riconversione industriale dopo le guerre dell’Ottocento. L’attività motociclistica riprese quindi in pieno già nel 1919, anno in cui, oltre alle monocilindriche già note, la fabbrica di Birmingham mise in linea un modello inedito di 770 cm3 a due cilindri a V longitudinale di 50° destinato principalmente all’uso col carrozzino. Il modello conobbe un largo successo, tanto da diventare una delle moto più vendute in Gran Bretagna nell’immediato dopoguerra. Nel 1920 la BSA rilevò un’azienda aeronautica che il ritorno alla pace aveva portato al fallimento: la Airco, famosa per aver prodotto ottimi bombardieri leggeri progettati dall’ingegnere Geoffrey De Havilland. Non essendo interessata ad entrare nel mondo dell’aviazione, trattenne però solo gli stabilimenti e vendette a De Havilland tutte le competenze aeronautiche, dando modo al progettista di fondare l’industria che sarebbe diventata nel suo settore la più importante del Regno Unito. Dando prova di una vitalità che in realtà non trovava riscontro nella distribuzione dei dividendi ai soci, in considerazione di perenni difficoltà di ordine finanziario, la BSA nel 1921 tornò ad occuparsi di produzione automobilistica. Nel 1910 aveva acquistato la British Daimler di Coventry per produrre motori automobilistici in proprio, e con questo supporto avviò la costruzione di veicoli a tre e quattro ruote, dapprima con motori bicilindrici, poi a quattro cilindri. Non paga, nel 1930 decise di riavviare la produzione di armi, convinta che il clima internazionale si stesse nuovamente arroventando. Intanto la gamma motociclistica era cresciuta per numero e varietà. In particolare il progettista della Coventry Daimler, Harold Briggs, aveva firmato una brillante 350 monocilindrica sportiva a valvole in testa e il suo collega Harry Poole una 250 molto semplice, ma economica ed affidabile che si era subito diffusa come macchina da lavoro e per il primo approccio con la moto. Briggs progettò anche una 500 monocilindrica a valvole in testa chiamata Sloper, pendente, per il cilindro vistosamente inclinato in avanti. Anche questa moto ebbe un buon successo e fu prodotta per molti anni, ma il suo validissimo progettista non ebbe modo di disegnarne l’erede: una delusione amorosa lo portò al suicidio. (3 - continua)
MotoGP Australia
di Enrico Borghi - foto Milagro
i a u g i a d i r o u F r e n to S r o li ig m il Ducati ritrova tutto lia g a b s o z n e r o L diale n o M l a d o s s Rossi a un pa
a, e avere ass in Australia da un Casey ti n e d i to u ver batt nsa, vinta GP ha già ND – Dopo a to a molto inte HILLIP ISLAgara poco esaltante m Valentino Rossi, la Moo della festa porato una rfetta forma davanti a tesa di infilare il vestit Stoner in peamento da spiaggia in at rossima. domenica p bbigli a l’a m o m at ra ss g o d ro p in e evento in per il grand
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MotoGP Australia Il commento
CASEY STONER
Merito della pausa che ho preso Lorenzo finisce addosso a Hayden alla prima frenata e a terra alla prima curva
SOPRA, IL CONTATTO TRA LORENZO E HAYDEN. L’AMERICANO FINISCE FUORI PISTA MA PUÒ RIPRENDERE LA CORSA. IL PILOTA DELLA YAMAHA, INVECE, ROVINA A TERRA ALLA PRIMA CURVA. PER LUI UNA FERITA AL NASO E AL MIGNOLO DELLA MANO DESTRA.
Si sta viaggiando verso la Malesia, insomma, con la sensazione che non ci sarà un’altra possibilità per Jorge Lorenzo e che il Re della MotoGP non cambierà. Non quest’anno. Valentino Rossi, deluso e stizzito per non essere riuscito a vincere a Phillip island, ma confortato dal vantaggio di 38 punti derivante dallo “zero” del rivale, è stato chiaro: «Se ci rilassiamo adesso, allora vuole dire che siamo delle teste di...». Questa frase, non proprio raffinata ma sintesi perfetta della situazione, riassume il clima che si respira nel lato destro del motosprint
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box Yamaha: Valentino ha ripreso in mano la squadra, ha riportato il livello di attenzione alla soglia di massima allerta, conscio del fatto che solo in questo modo può evitare brutte sorprese. E a Sepang correrà per vincere la gara e chiudere la partita. Di errori ne ha già commessi troppi, quest’anno, di regali ne ha già fatti tanti. Basta così. Nei suoi piani c’è la determinazione a mettere al sicuro il titolo lontano dall’Europa, dalla bolgia spagnola di Valencia. Sa di poter sfruttare, per il suo primo match ball, una pista amica e sa anche che il peggior nemico non è più Lorenzo ma la riaffiorata tendenza della sua squadra a rilassarsi. «La colpa per il risultato di Estoril è di tutti, quindi anche mia – ha spiegato Valentino –. Abbiamo bisogno di un po’ di pressione, per dare il massimo, e forse è normale per gente che, come noi, ha vinto così tanto. In Portogallo abbiamo sbaglia-
to delle mosse, e sapevamo che qui avremmo dovuto mantenere la concentrazione. Sono contento non solo per i 38 punti di vantaggio, ma soprattutto per il modo in cui abbiamo lavorato. Ora si va a Sepang per provare a fare quello che ci è sfuggito qui, perché lì io vado forte e la M1 va bene». È la terza volta, quest’anno, che il campione richiama all’ordine la squadra. Era già successo ad Assen e Misano, è stato necessario strigliare il gruppo anche in Australia. A PHILLIP Island sono successe cose di rilievo. In senso assoluto, va segnalato il ritorno alla vittoria di Casey Stoner e la conquista di un piccolo record molto significativo per gli australiani: nessun “aussie” è infatti mai riuscito a vincere per tre volte consecutivamente a Phillip Island. Non ce l’aveva fatta nemmeno Mick Doohan. Ci è riuscito Stoner, grazie ad una gara molto
ICO AUTOCRIT LPA MIA. «È CO ESSO M M O C O H ERRORE E V A R G N U ZIONE» A T U L A V I D RENZO JORGE LO determinata. Non si deve parlare di impresa eroica, però. Avendo ritrovato un po’ di tranquillità, il ragazzo ha semplicemente ripreso a viaggiare ai suoi ritmi abituali. È stato sempre davanti, vicinissimo a Rossi, eppure sempre irraggiungibile. Primo dal secondo al ventisettesimo giro. Ed è questo, che ha stizzito il campione. Casey ha resistito alla pressione di Valentino, ha gestito il ritmo di gara e non ha sbagliato nulla. Si può dire di aver rivisto finalmente il solito Stoner.
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PHILLIP ISLAND – Felice senza esultanza, sorridente ma mai raggiante, Casey Stoner si gode il grande momento. «Mi ero dimenticato della sensazione che si prova a vincere: è bellissimo! Questa è davvero una vittoria speciale, ed è il risultato del periodo di pausa che ho preso». Non hai avuto un minimo calo fisico; ti sei ripreso davvero. «Se devo essere onesto, dal punto di vista fisico non ricordo un momento in cui mi sono sentito così forte dopo una gara. E questo dimostra che la decisione presa in luglio è stata quella giusta». Fermarsi per tre gare, però, ti ha tolto dalla lotta per il titolo. «Sì, e mi dispiace per questo. Ma non sarei riuscito a tornare a questi livelli così in fretta, se non l’avessi fatto». Una gara perfetta. «Sono andato al comando nel secondo giro, poi ho imposto il mio ritmo». È stata dura tenere Rossi alle spalle? Così vicino? «La moto era molto stabile in frenata, potevo guidare bene. Secondo me sarei stato anche più veloce, almeno è questa la mia sensazione, se durante le prove fossi riuscito a trovare maggiore grip sul posteriore. Ma la squadra ha fatto un lavoro eccezionale, in questa gara così come per tutta la stagione». A proposito: che obiettivi hai per le prossime due gare? «Sto correndo per risolvere tutti i problemi e per mettere a punto la mia condizione fisica in vista della prossima stagione: devo cominciare ad allenarmi bene, e con più
intensità, perché negli ultimi due mesi non ho praticamente fatto nulla. Devo guardare al prossimo anno, e prepararmi bene. E poi, naturalmente, c’è la moto nuova da sviluppare: adesso voglio raccogliere il maggior numero di informazioni possibile così da poter aiutare Filippo Preziosi a migliorare la nostra moto per il prossimo anno».
l’uomo del giorno
MI SENTO FORTISSIMO
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MotoGP Australia Il commento
In ogni caso, non è che l’australiano abbia umiliato Rossi. Il pesarese è stato sempre a pochi metri di distanza, e a forza di spingere i due si sono ritrovati subito a correre una gara nella gara: sono stati i soli a riuscire a viaggiare sul passo dell’1’30, rifilando una media di un secondo al giro persino al terzo classificato, Dani Pedrosa. Stoner e Rossi hanno guidato ad un livello diverso, con un ritmo differente. Insomma, un altro sport! MA LA NOTIZIA forse più eclatante, riguarda il quarto “zero” stagionale di Jorge Lorenzo, che ha commesso un grave errore subito dopo il via. Ha investito Hayden alla frenata dopo la partenza, ed è volato a terra. Una cantonata inaspettata, perché il
RIO O, PERENTO ILASSIAMO ADESS «SE CI R E SIAMO H C E IR D UOL ALLORA V ESTE DI...» DELLE T O ROSSI VALENTIN ragazzo negli ultimi tempi sembrava molto solido. «E stata colpa mia, ho commesso un grave errore di valutazione delle distanze» ha ripetuto più volte, mostrando molta onestà. Jorge, centrando la Ducati di Hayden, ha provocato la rottura del freno anteriore della sua Yamaha e quando si è attaccato ai freni è schizzato a terra in un istante. Dopo la vittoria a Estoril, con Rossi al quarto posto, Jorge si sentiva fortissimo. Ma adesso i punti di distacco sono passati
VALENTINO ROSSI
NON POTEVO SBAGLIARE
da 18 a 38, mentre il numero delle gare è sceso a due. In Malesia, questo fine settimana, a Valentino basterebbe controllare la gara di Lorenzo per portare a casa il nono titolo. Un vantaggio che però il pesarese non vuole sfruttare. Appunto, per non cadere nella tentazione di rilassarsi. QUANDO Valentino si è mostrato un po’ mogio, quasi triste, dopo la gara, c’è chi ha pensato di leggere nel suo sguardo la conseguenza delle terribili notizie giunte
Guai a stendermi di nuovo...
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ROSSI CAMPIONE IN MALESIA SE... Con 38 punti di vantaggio (e 6 vittorie contro le 4 di Lorenzo), Rossi può conquistare il suo nono mondiale in Malesia, indipendentemente dal risultato di Valencia in questi casi:
Lorenzo vince Rossi quarto Valentino deve conquistare 13 punti e quindi terminare almeno quarto. Lorenzo secondo Rossi nono In questo caso a Valentino bastano i 7 punti del nono posto perché se i due arrivano alla pari è campione perché ha più vittorie.
STONER HA PRESO SUBITO IL COMANDO DELLA GARA E NON LO HA MAI MOLLATO. IL SOLO A RESISTERGLI È STATO ROSSI, MENTRE PEDROSA (3) HA PERSO IL CONTATTO. PER QUALCHE GIRO LI HA SEGUITI DA VICINO ALEX DE ANGELIS (15) motosprint
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Lorenzo terzo Rossi tredicesimo A Valentino in questo caso può essere sufficiente finire tredicesimo. Vale sempre il discorso del maggior numero di vittorie. Lorenzo quarto Rossi non importa Lorenzo potrebbe al massimo arrivare pari in campionato. Se arriva quarto o più indietro, Valentino è comunque campione.
PHILLIP ISLAND - Valentino Rossi è serio, dopo l’arrivo. È deluso, per non dire arrabbiato. «Arrabbiato non è la parola giusta, però avrei preferito vincere». C’è mancato pochissimo. «Appunto…». Che cosa è mancato? «Qui Stoner e la Ducati sono sempre andati forte, in più lui si è preso anche un paio di mesi di vacanza, adesso è molto carico per il finale di stagione e non ha niente da perdere; queste cose psicologicamente sono importanti per fare una gara così al limite. Però gli faccio le mie congratulazioni: è stato forte, non ha commesso nessun errore. Ha meritato la vittoria». Tu, ovviamente, hai corso pensando al campionato. «Sì, infatti questo è stato uno dei secondi posti più divertenti della mia carriera. E comunque è stato bellissimo guidare qui, e lottare con Stoner. Tra l’altro siamo riusciti a fare anche delle belle derapate. Finalmente!». Era impossibile, vincere? «Ho cercato di vincere, e ci ho provato anche a tre giri dalla fine; ma ho capito che non sarei riuscito a superarlo. Non ho corso al risparmio, però è chiaro che ho pensato a quello che mi stavo giocando. Insomma, dopo la caduta di Lorenzo mi sono imposto di non fare errori». Cosa hai pensato quando hai visto il cartello dal box? «Mi sono chiesto che cosa fosse il caso di fare. E ho pensato: “Se mi stendo anche questa volta, allora è giusto che il titolo lo vinca lui. Ho cercato di andare forte e di non lasciar andare via Stoner, ma senza fare errori». Tecnicamente ti è mancato qualcosa? «Sulla sinistra scivolavo un po’ più di Stoner, che in quel caso aveva un piccolo vantaggio». Pensando al titolo, e quindi a Lorenzo, avevi una tattica particolare prima del via?
«Per scaramanzia, nessuno di noi voleva dire che Lorenzo avrebbe anche potuto fare un errore, ma lo pensavamo… Quindi ho chiesto a Burgess di segnalarmi la sua posizione. Ma lui mi ha detto: “Non ti segnalo niente, se lo vedi bene, altrimenti vuol dire che è dietro”. Jeremy è fatto così. Però poi il cartello lo ha messo, eccome, appena Lorenzo è caduto». Che progetti hai per Sepang? «Non vado certo là per correre in difesa. Non sono riuscito a vincere qui, proverò a farlo là». Ma non hai detto che devi correre pensando al campionato? «Sì, in effetti con 38 punti di vantaggio posso permettermi di arrivare dietro a Lorenzo. E se lui vince e chiudo in quarta posizione, sono comunque campione. Ma vincere il Mondiale con un quarto posto è un po’ triste, quindi voglio almeno il podio. Tra l’altro Sepang è una delle mie piste preferite e la M1 lì va sempre molto bene».
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MotoGP Australia Il commento
dall’Italia nella notte tra venerdì e sabato – il secondo marito di mamma Stefania ha perso la voglia di vivere e si è suicidato puntando un fucile contro se stesso – ma Valentino è abituato, sin da piccolo, a tenere per sé tutte le emozioni che riguardano la vita privata, sua di chi gli sta intorno. Al mondo esterno ha quindi mostrato la delusione per una vittoria sfumata, e non c’era alcuna finzione. La sua concentrazione è tale, in questo momento, da potergli permettere di isolarsi (è uno dei suoi punti di forza). Di certo, però, questo dramma giunge in un momento delicatissimo della stagione.
IL GP AUSTRALIA ha mostrato una situazione di grande confusione in casa Honda e soprattutto in casa Suzuki. Pedrosa non è mai stato in gara, Dovizioso ha arrancato (è stato sesto) e la colpa non è tutta dell’infezione intestinale che lo ha ridotto a uno straccio. La Honda sta utilizzando le ultime gare per provare materiale nuovo e per cercare una strada da seguire in vista del 2010, ma la sensazione è che si stia pasticciando un po’ troppo. Il forlivese comunque attende con ansia la prossima gara, perché a Sepang lui va forte e infatti lo scorso anno ottenne il suo primo podio nella MotoGP (con una RCV satellite).
IBERE L . .. E V O CANDO R R P E C A T S A L 2010 E N LA HOND E IR U A DA SEG PO D A R T S A L CIA TROP IC T S A P A M motosprint mo mot m moto ottospri oto otosp sp spr sp prrintt pri
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La Suzuki è messa molto peggio. Capirossi e Vermeulen si sono presi una media di oltre due secondi al giro dai primi, e spesso anche tre secondi e mezzo. La situazione è umiliante. La GSV-R regredisce anziché progredire e a questo punto servirebbe molto più che qualche “pezzo” nuovo: il reparto corse sembra allo sbando. A parte la Yamaha, tutti i Costruttori stanno lavorando per il prossimo anno. E nel suo piccolo, anche Alex de Angelis sta investendo sul futuro. Il suo. Lui va forte, guida bene, qui ha corso un’altra gara aggressiva e il quarto posto lo ha portato in settima posizione nella classifica di cam-
pionato. Alex sta battendosi per salire sull’unica moto rimasta libera per il 2010 – la Honda del Team Scot – e il Governo della Repubblica di San Marino, al quale ha chiesto aiuto, potrebbe (e... dovrebbe) dargli una mano: in fondo Alex è l’atleta sammarinese più importante, il più esposto a livello internazionale. Quando si infilerà la tuta, venerdì pomeriggio a Sepang, saprà già che cosa potrà aspettarsi per il futuro. La risposta che tutti aspettano, invece, arriverà solo domenica, quando sotto le palme di Sepang si giocherà una partita decisiva per gli equilibri della MotoGP.
I PILOTI DELLA MOTOGP SONO POCHI, MA SANNO DARE SPETTACOLO. BELLA LA LOTTA CHE HA VISTO IMPEGNATI DE PUNIET (14), KALLIO (36), DOVIZIOSO (4), MELANDRI (33), MA ANCHE EDWARDS ED ELIAS (SOPRA). A LATO, DE ANGELIS. motosprint
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MotoGP Australia Le pagelle di Marco Masetti
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CAPOLINEA SUZUKI
PHILLIP ISLAND - Rossi arriva secondo a 1”935 da Stoner. Insomma, un distacco molto contenuto. Pedrosa è terzo a 22” e siamo già a livello di guardia. De Angelis, brillante quarto, ha beccato più di un secondo al giro, e già nella top ten siamo a due secondi al giro: la MotoGP è arrivata ad un tale livello di perfezione che i distacchi si stanno facendo troppo marcati. In parole povere, significa che le gare non vedono colpi di scena. Ringraziamo tutti i piloti che a Phillip Island hanno dato il massimo pur sapendo che non avrebbero mai potuto avvicinare i due splendidi battistrada, soprattutto ringraziamo Vermeulen e Capirossi, due grandi professionisti. Il loro non è stato un week-end ma qualcosa che sta tra l’incubo conseguente a una cena a base di cozze avariate e il remake di un film di Fantozzi. Il titolo potrebbe essere “Fantozzi e Filini in Australia”. Si inizia bene, si fa per dire, con prove molto travagliate e prestazioni così così, per arrivare al warm up, nel quale Capirossi rompe l’ennesimo, fragilissimo motore. Bisogna mettere su quello extra, quindi Loris parte dal fondo dello schieramento. I piloti Suzuki sono già costretti a guidare, spesso e volentieri, disinserendo i controlli di trazione, per non perdere potenza per la strada. In più, a orecchio, sembra che il team abbia limitato un po’ la potenza per non spaccare altri propulsori. Come non bastasse, la moto non è proprio guidabilissima. Il risultato è che Vermeulen e Capirossi, rischiando parecchio, riescono a passare Talmacsi dopo una lotta con il coltello tra i denti. Il messaggio è chiarissimo: un’altra moto da buttare, da rifare radicalmente. Si parla di una nuova elettronica, di un nuovo telaio… Insomma, si parla di ripartire da zero. Però la Suzuki non ha più tanta voglia di rimediare figuracce spendendo un mucchio di soldi. Ricordate cosa fece la Kawasaki? Il sospetto è che, anche nelle alte sfere della Casa giapponese, si stia pensando ad un’uscita di scena alla fine del prossimo anno.
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CaseyStoner
DaniPedrosa
AndreaDovizioso
In sella a un destriero vestito con la bandiera australiana, inanella giri perfetti e sgommate furenti... Scusate, ma è stato uno spettacolo talmente emozionante che esce la vena poetica. Davvero grande, potente e tagliente. Il suo giorno migliore.
Parte piuttosto ammaccato, ma quando scatta al via sembra un missile. Certo, quando lo passano non ha grandi reazioni, ma porta a casa ancora un podio, il terzo consecutivo. Non aveva il ritmo per stare con i primi, quindi si adegua. Intelligente, come sempre. Ma non esalta, come (quasi) sempre.
Sufficienza stretta per un pilota che però ha le sue buone giustificazioni. Un virus lo ha mandato KO, mentre in prova e in gara deve sempre accordare le nuove sospensioni alla moto. Migliora nella seconda metà di una gara, la sua, che non passerà certo alla storia.
ColinEdwards
ValentinoRossi
Corre combattuto tra due sentimenti contrastanti: pensare al titolo o lottare con Stoner per la vittoria? Cerca di seguire il cuore e il cervello e fa una gara bella e spettacolare. Insomma, non fa il ragioniere ma porta a casa lo stesso 20 pesantissimi punti.
AlexDe Angelis Anche in Australia una gara di sostanza: seconda fila in qualifica, miglior tempo nel warm up e quarto posto. Il tutto con una moto satellite e con un futuro non certo roseo. Di sicuro c’è che quando uno va forte a Phillip Island un posto in MotoGP lo merita.
Si addormenta alla partenza e forse butta via una gara che poteva essere migliore. Ma invece di lamentarsi mette la testa nel cupolino e rimonta, infilando senza pietà quattro piloti. Un evento rarissimo nella MotoGP di oggi e la conferma di un veterano che ha ancora più birra di molti ragazzini. Sempreverde.
MarcoMelandri Onora l’impegno con una gara aggressiva e senza tatticismi. Si sbizzarrisce a duellare con De Puniet e Dovizioso e si diverte facendo divertire. Certo, non guida un missile, ma ha fatto vedere di essere pilota dalle doti notevoli. Un altro che sente il fascino di una pista spettacolare.
4 ng
NickyHayden
Ha solo una colpa: trovarsi davanti ad un pilota che cerca di passargli attraverso. Esattamente come fece De Angelis a Misano, in Australia tocca a Lorenzo. Se ci fosse il mondiale della sfiga, Nicky lo avrebbe già in tasca.
RandyDe Puniet Alla partenza si trova davanti Elias che lo stoppa, poi si ingarella con i ragazzi in lotta per il sesto posto. Nella seconda metà di gara la gomma posteriore scivola più del dovuto e il marsigliese deve accontentarsi dell’ottava piazza.
MikaKallio Parte molto bene e fa vedere muscoli e coraggio in bagarre. Poi la sua gomma anteriore si usura più del dovuto ed è costretto a remare per portare a casa la nona piazza. Insomma, non è per niente soddisfatto, ma ha fatto vedere di esserci.
LorisCapirossi Parte in fondo allo schieramento a causa dell’ennesima rottura meccanica. Poi si trova su una moto pessima. Vederlo lottare al coltello con Talmacsi fa male al cuore. È un grande professionista: al suo posto parecchi avrebbero infilato la corsia dei box fingendo un problema.
TRE UOMINI IN BARCA: VERMEULEN DAVANTI A TALMACSI E CAPIROSSI. LE SUZUKI HANNO DEI PROBLEMI E GABOR HA ANCORA BISOGNO DI ESPERIENZA SULLA MOTOGP.
ToniElias Avvio scoppiettante, poi il calo. Colpa di una gomma che si arrende prima del previsto e costringe Toni ad alzare bandiera bianca. Si consola con l’ingaggio in Moto2.
ChrisVermeulen Era il più motivato in pista, anche più di Stoner: voleva fare una bella gara davanti al suo pubblico e salutare la MotoGP con una bella prestazione. Peccato, era in sella alla moto sbagliata.
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GaborTalmacsi Non è ultimo e questa è una grande notizia, ma bisogna dire che Toseland e Hayden hanno avuto qualche problema. Insomma, l’ungherese continua a fare la comparsa.
JamesToseland Non ne infila una: questa volta poteva fare una buona gara, ma rovina tutto con una partenza anticipata. Un errore che pesa come un macigno.
JorgeLorenzo frizione Pronti via, prima dentro, i! Poche rtit Pa … nto pro s tirata, ga l’urto con centinaia di metri e poi sul naso ni, sog i no ma Sfu n. Hayde n brutta restano i segni. Una grail ragazzo ha giornata per Jorge. Ma ti e un grande avvenire davan alia servirà. str l’esperienza fatta in Au
E NON QUELLO CH
VA
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MotoGP Australia Le interviste
«HO SBAGLIATO la partenza, colpa mia. Praticamente dormivo, quando si è spento il semaforo, e mi sono ritrovato nono. Per fortuna ho preso un buon passo, giravo sull’1’31” basso, ma verso fine gara la gomma posteriore scivolava molto e non sono riuscito a raggiungere De Angelis. Sono stufo di arrivare quinto, ma ho di nuovo battuto Dovizioso, che è importante nella lotta per la quinta posizione in campionato».
DaniPedrosa IMPOSSIBILE STARE CON LORO
«È BELLO tornare sul podio, soprattutto dopo la botta che ho preso ieri, durante il turno di qualificazione. Ho dato il massimo in gara e sono riuscito a stare davanti, per un po’… Peccato che non diano punti a chi parte in testa. Stoner e Rossi erano troppo veloci, appena mi hanno superato non c’è stato verso di rimanere con loro. Ho cercato di tenere il mio ritmo e di arrivare al traguardo senza fare errori».
AndreaDovizioso TROPPO INDIETRO AL VIA
«PURTROPPO ho perso tempo a inizio gara: sono partito decimo e ho dovuto superare Kallio, De Puniet ed Elias. Da metà gara in poi il feeling con la moto è migliorato e penso che avrei potuto lottare con De Angelis e Edwards, se non avessi perso così tanto tempo prima. In ogni caso non è stato un week-end negativo e aspetto con impazienza la gara della Malesia».
MikaKallio HO FINITO L’ANTERIORE
«FINO a circa metà gara riuscivo a stare tranquillamente nel gruppo che stava lottando per il sesto posto, poi è successo qualcosa nella parte anteriore della moto che mi ha obbligato a ridurre il ritmo, e a quel punto ho soltanto cercato di arrivare in fondo alla gara. La gomma anteriore si è usurata troppo. Sono cose che possono capitare, ma la delusione rimane». motosprint
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JorgeLorenzo
NON SONO UN VINCENTE
PHILLIP ISLAND - Jorge Lorenzo è inferocito, dopo la gara. Mostra indifferenza nei confronti del titolo, si dice più deluso da se stesso. «Sì, oggi ho commesso un errore da pilota junior. Una cosa simile a me non deve succedere. Ho chiesto scusa a Hayden, perché è stata colpa mia. Non mi aspettavo che lui avrebbe frenato presto, io però ho sbagliato lo stesso. E sono dispiaciuto più per questo, che per il titolo». Però la conseguenza maggiore è che 0il titolo adesso è davvero lontano. «Sì, ma va bene così. Non voglio parlare troppo del titolo, perché non sono ancora pronto per vincerlo. Il secondo posto, per
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IN PARTENZA HO DORMITO
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ColinEdwards
adesso, è più giusto. Io adesso devo capire perché ho fatto un simile errore di guida». Nel warm up ti eri avvicinato, sembravi in grado di lottare almeno con Rossi. «Infatti mi ero rinfrancato, mi ero convinto che in fondo il ritmo di Valentino e Stoner era molto buono, ma io non ero così lontano. Invece ho fatto un gran casino già al via». In Malesia puoi rifarti. «Nemmeno ci penso alla gara. Penso a recuperare le botte che ho preso: il naso mi fa male, e ho anche una bella ferita al mignolo della mano destra». Hai qualche giorno di riposo. «Avevo pianificato di stare in Tailandia per un paio di giorni, ma non ho più voglia di andarci. Anche perché tanto non posso stare al sole, per via della ferita al naso. Soprattutto, adesso, vorrei stare un po’ con me stesso, lontano dal casino, perché devo riflettere. Diciamo che devo meditare sui miei errori».
LorisCapirossi I PRIMI GIRI SONO STATI UN INCUBO
«ABBIAMO faticato per tutto il week-end senza risolvere niente e, come se non bastasse, un problema al motore durante il warm-up ci ha costretti a prendere il via dall’ultima fila. Non sono partito male, ma i primi giri sono stati un incubo: non avevo per niente feeling con la moto. Ho raggiunto Vermeulen ma non sono riuscito a passarlo. Spero che a Sepang andrà meglio».
AlexDe Angelis UN WEEK-END FANTASTICO
«È STATO un week-end fantastico e in gara mi sono proprio divertito, soprattutto nei primi giri, quando ero coi migliori. Il loro passo era insostenibile, comunque sono riuscito a girare un po’ con loro, il che è servito anche a costruire un buon vantaggio nei confronti dei piloti dietro di me. A parte gli “zero” di Misano ed Estoril, dal GP Germania in poi sono sempre andato forte, finendo nei top 5 in ben quattro occasioni».
RandyDe Puniet HO BADATO SOLO AD ARRIVARE «SONO partito male e sono rimasto imbottigliato dietro a Elias per quattro giri. Poi ho preso un buon passo e lottato con Dovizioso, Kallio e Melandri per il sesto posto. A metà gara la gomma posteriore mi ha mollato e la moto ha cominciato a saltellare. Poi ho perso il feeling con l’anteriore, così ho solo cercato di arrivare al traguardo».
MarcoMelandri I SOLITI PROBLEMI DI CICLISTICA «LA GOMMA posteriore scivolava come se stessi guidando sul ghiaccio! Sono i soliti problemi di ciclistica di questa moto, che non c’è verso di risolvere. Però questa volta mi sono tolto qualche soddisfazione, sono abbastanza soddisfatto di com’è andata, in fondo mi sono divertito a lottare con altri piloti e sono riuscito a superare due volte De Puniet all’esterno». motosprint
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MotoGP Australia
Il tabellone
esterna 17°C asfalto 32°C
Alvia
RE BE LI
Ì RD NE E V
RE BE LI
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NI IO AZ IC F I AL QU
P -U M AR W
1. Casey Stoner
Australia
Ducati
1’31”167
1’30”626
1’30”341
1’30”930
2. Valentino Rossi
Italia
Yamaha
1’31”032
1’30”901
1’30”391
1’31”073
3. Dani Pedrosa
Spagna
Honda
1’31”528
1’30”674
1’31”070
1’31”346
4. Jorge Lorenzo
Spagna
Yamaha
1’32”077
1’31”427
1’31”071
1’31”204
5. Colin Edwards
USA
Yamaha
1’31”846
1’33”591
1’31”096
1’31”542
6. Alex De Angelis
San Marino
Honda
1’31”786
1’31”707
1’31”260
1’30”807
7. Nicky Hayden
USA
Ducati
1’32”771
1’32”403
1’31”325
1’31”917
8. Randy De Puniet
Francia
Honda
1’32”808
1’33”261
1’31”380
1’31”526
9. Mika Kallio
Finlandia
Ducati
1’32”572
1’31”969
1’31”384
1’32”153
10. Andrea Dovizioso
Italia
Honda
1’32”502
1’32”176
1’31”472
1’31”918
11. Toni Elias
Spagna
Honda
1’33”304
1’32”185
1’31”640
1’31”691
12. James Toseland
G. Bretagna
Yamaha
1’32”255
1’32”905
1’31”722
1’32”072
14. Marco Melandri
Italia
Kawasaki
1’33”422
1’32”303
1’32”190
1’32”555
15. Chris Vermeulen
Australia
Suzuki
1’33”504
1’33”017
1’32”338
1’32”724
16. Gabor Talmacsi
Ungheria
Honda
1’33”818
1’33”471
1’32”752
1’33”158
17. Loris Capirossi (*)
Italia
Suzuki
1’32”606
1’32”443
1’31”873
1’32”925
—
—
—
(*) retrocesso dal 13. al 17. posto per aver usato il sesto motore
Altraguardo 1. Casey STONER
NON HA PRESO PARTE ALLE QUALIFICHE Niccolò Canepa
Italia
Ducati
1’34”546
Ducati Ducati Marlboro Team 120,096 km alla media di 175,989 km/h
2. Valentino ROSSI 3. Dani PEDROSA 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.
Poleposition
Giriveloci
Yamaha Honda
40’56”651
Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team
Niccolò CANEPA
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.
1. Rossi 1’30”085 alla media di 177,752 km/h
a 1”935 a 22”618
Honda San Carlo Honda Gresini Alex DE ANGELIS Yamaha Monster Yamaha Tech 3 Colin EDWARDS Honda Repsol Honda Team Andrea DOVIZIOSO Kawasaki Hayate Racing Team Marco MELANDRI Honda LCR Honda MotoGP Randy DE PUNIET Ducati Pramac Racing Mika KALLIO Honda San Carlo Honda Gresini Toni ELIAS Suzuki Rizla Suzuki MotoGP Chris VERMEULEN Suzuki Rizla Suzuki MotoGP Loris CAPIROSSI Honda Scot Racing Team MotoGP Gabor TALMACSI Yamaha Monster Yamaha Tech 3 James TOSELAND Ducati Ducati Marlboro Team Nicky HAYDEN NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Yamaha Fiat Yamaha Team Jorge LORENZO
Velocitàmassime
a 32”702 a 35”885 a 38”482 a 44”461 a 44”941 a 54”345 a 1’01”205 a 1’05”417 a 1’05”950 a 1’17”951 a 1’17”985 a 1 giro
2. Stoner
1’30”092
3. Pedrosa
1’30”773
4. De Angelis
1’30”826
5. Edwards
1’31”273
6. De Puniet
1’31”443
7. Kallio
1’31”444
8. Dovizioso
1’31”570
9. Melandri
1’31”649
10. Toseland
1’31”666
11. Elias
1’31”802
12. Capirossi
1’32”555
13. Hayden
1’32”607
14. Talmacsi
1’32”608
15. Vermeulen
1’32”815
gara gara gara gara warm up gara warm up gara gara warm up warm up warm up libere 2 gara warm up gara libere 1
Kallio Stoner Rossi Toseland Elias Pedrosa De Angelis Dovizioso Melandri Edwards Lorenzo Hayden Talmacsi Capirossi De Puniet Vermeulen Canepa
328,1 326,4 326,2 325,6 324,5 324,1 323,5 323,4 322,9 322,6 321,0 319,6 318,9 318,5 318,2 318,2 314,0
PRIMATO IMBATTUTO Nicky Hayden (Honda) nel 2008, in 1’30”059 alla media di 177,803 km/h
NON PARTITO Ducati Pramac Racing
Casey Stoner (Ducati) in 1’30”341 alla media di 177,248 km/h Pole 2008: Casey Stoner (Ducati) in 1’28”665 alla media di 180,598 Km/h
Yamaha Yamaha Ducati Honda Honda Yamaha Honda Honda Suzuki Kawasaki
20 16 25 5 11 13 10 6 — 2
20 25 13 16 11 4 3 5 9 10
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
25 20 16 — — 13 6 9 7 5
20 16 13 25 — 9 5 7 — 6
11 — 2 7 25 20 13 16 5 9
25 — — 20 13 9 8 6 11 —
— 25 — 6 13 11 20 4 9 —
25 20 — 16 13 — — 4 11 8
13 25 20 16 9 11 — 5 — 4
20 — 25 16 10 11 13 8 4 9
8
25
MA ott LE ob SI re A
25 20 13 16 — 7 11 — 5 9
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31
19
5
17
3
14
25 20 16 10 13 9 4 8 11 2
16
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16 20 25 — 13 10 1 8 11 5
US lug A lio
— 25 11 16 13 9 5 2 8 20
CA giu TA g LU no NY 27 A OL giu AN gn DA o
25 — 16 20 8 9 2 13 10 11
31
ITA ma LIA gg io
Italia Spagna Australia Spagna Italia USA R.S. Marino Francia Italia Italia
FR ma AN g CI gio A
Valentino ROSSI Jorge LORENZO Casey STONER Dani PEDROSA Andrea DOVIZIOSO Colin EDWARDS Alex DE ANGELIS Randy DE PUNIET Loris CAPIROSSI Marco MELANDRI
SP ma AG gg NA io
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 7. 7. 10.
a AP pri PO le NE
Campionatopiloti
26
Australia 18.10.2009 Phillip Island
NUMERO GIRI
16 27
Venerdì: Kallio, Toseland, Canepa, Lorenzo. Sabato: De Angelis, Pedrosa. Domenica: Lorenzo.
GI
nei tre giorni 105.037 nel 2008 50.541 (nei tre giorni 108.182)
PILOTI AL VIA
13
50.094
Lecadute
QA ap TA ril R e
SPETTATORI
Punti in classifica rispetto al 2008 TOTALE dopo 15 gare
270 232 195 189 152 145 101 101 101 100
-42 +63 -25 -20 +16 +27 +46 +54 +5 +49
11. Toni Elias 96; 12. Chris Vermeulen 95; 13. James Toseland 87; 14. Nicky Hayden 82; 15. Mika Kallio 58; 16. Niccolò Canepa 38; 17. Gabor Talmacsi 17; 18. Sete Gibernau 12; 19. Yuki Takahashi 9; 20. Aleix Espargarò 8.
Topteam 1. 2. 3. 4. 5.
Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 San Carlo Honda Gresini
Campionatomarche 502 341 294 232 197
1. 2. 3. 4. 5.
YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI KAWASAKI
20 11 25 9 2
25 16 13 9 10
25 20 16 10 11
25 16 11 10 20
20 13 25 11 5
25 13 16 11 2
25 9 16 11 5
20 25 13 8 6
25 16 13 5 9
20 25 8 5 9
25 20 10 11 —
25 20 16 9 —
25 16 9 11 8
25 16 20 6 4
20 16 25 -5 9
350 252 236 121 100
+9 -7 -25 -38 +23
motosprint
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MotoGP Australia Pit walk
L’ERRORE MARINO DEL GP SAN INI M RI DI A ER RIVI ONE È NEL TABELL LUMINOSO A FIANCO RO: DEL SEMAFO I, IR G 26 INDICA GP MA LA MOTO ORSI 28. NE HA PERC
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STIVALE della motogp
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motosprint
MotoGP Australia
IDID
Dai box
PROPULSORI CONTINGENTATI
SESTO MOTORE LORIS PENALIZZATO
LA SUZUKI è stata la prima Casa a subire la nuova norma che penalizza chi usa più di cinque motori nelle ultime gare. In prova sulla GSV-R di Loris Capirossi ha ceduto anche il quinto propulsore, quindi il team è stato costretto ad usare il sesto. È stata immediatamente applicata la norma prevista: Loris è stato costretto a partire dell’ultima fila e la Suzuki ha ricevuto 10 punti di penalità nella classifica dei costruttori. motosprint
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– spiega Romagnoli –: io sono un tecnico, vengo da un tipo di mondo e di lavoro completamente diverso. Quando in Yamaha è arrivato Jorge, mi è stato chiesto di fare un mestiere che non è il mio: il team manager. A me non piace organizzare, gestire, passare la giornata a mandare delle email. A me piace l’azione». Cioè intervenire sulla moto. «Sono un elettronico, mi sono sempre occupato di acquisizione dati, poi ho lavorato come capotecnico e quindi sono stato sempre vicino alle moto. E questa cosa mi manca. Con Jorge ho fatto comunque un’esperienza interessante. Ho anche fatto la mia parte per aiutarlo, per dargli una direzione da seguire, e questo mi rende orgoglioso: quando è arrivato in Yamaha, lo scorso anno, Jorge era molto diverso. Era più selvatico, molto meno tranquillo di oggi. È cambiato parecchio, insomma, e in meglio». Non c’era alcuna possibilità di restare nella Yamaha? «No, perché non c’è nessun ruolo tecnico libero: la squadra ha tutto ciò che serve. Ci sono tante competenze, c’è gente brava, che lavora bene. Io ho dei contatti con alcune squadre, vedremo nelle prossime gare che frutti porteranno».
PHILLIP ISLAND - I tempi sono indicativi: durante le prove di qualificazione solo due piloti sono riusciti ad abbattere il muro dell’1’30 – Casey Stoner (nella foto, con la moglie Adriana), l’uomo della pole, e Valentino Rossi – e persino il terzo classificato, Pedrosa, ha subito un distacco imbarazzante (7 decimi). L’australiano ha beffato Valentino per un niente, solo 50 millesimi. Stoner non conquistava la pole dall’inizio del campionato: fece segnare il miglior tempo in Qatar, nella prima gara. Valentino invece ha guadagnato la prima fila per la decima volta, nella stagione. E Lorenzo (quarto) ha invece fallito la prima fila per la prima volta in questo campionato.
IL GOVERNO SCENDE IN CAMPO
MELANDRI CONTRO UN GABBIANO A 300 ALL’ORA Una comunità di gabbiani vive sulla pista di Phillip Island (sì, staziona proprio nei prati e addirittura sul nastro d’asfalto) e non è raro che si verifichi qualche collisione. L’episodio più “forte” ha visto per protagonista Marco Melandri, che ha centrato un gabbiano sul rettilineo, in sesta piena, a 303 all’ora (secondo i dati della telemetria). Il povero animale si è schiantato sulla parte sinistra del cupolino della moto del ravennate: «La botta è stata così grossa che si è quasi chiuso lo sterzo. Se mi avesse colpito a destra, dove c’è il comando del gas, chissà dove sarei volato».
MENTRE questo numero di Motosprint andava in stampa (lunedì 19 ottobre) c’è stato a San Marino un meeting tra Cirano Mularoni, proprietario del Team Scot, e una rappresentanza della Repubblica di San Marino. Mularoni lavora da mesi ad un progetto che punta ad unire le forze sammarinesi: la squadra c’è, è la sua, il pilota sarebbe Alex De Angelis. Ma mancano i soldi. Il Governo Sammarinese, dopo ripetuti incontri con i Ministri delle Finanze e dello Sport, si è detto sempre più favorevole a supportare l’operazione e adesso siamo all’atto finale.
21 ANNI DI GP AUSTRALIA SI CORRE DAL 1989 L’Australia è ormai una realtà nella storia del motociclismo mondiale. A parte i suoi grandi campioni, questo Paese fa parte del campionato mondiale ormai da 21 anni. Qui si corre, ininterrottamente, dal 1989. Delle 21 edizioni del GP Australia, 6 si sono svolte ad Eastern Creek e tutte le altre a Phillip Island. L’Australia ha diverse piste, ma solo due hanno strutture di livello internazionale: questa di Phillip Island, nella zona di Melbourne, e quella di Eastern Creek che è invece alle porte di Sydney. Solo tre australiani hanno vinto almeno una volta la gara di casa, nella classe regina: Wayne Gardner, Mick Doohan e Casey Stoner.
SAN MARINO IN AIUTO DI DE ANGELIS?
Gioca la schedina: 3 splendidi premi ad ogni GP e se sei fortunato... ti portiamo a Valencia*
Pole Position
PHILLIP ISLAND – «Ne ho parlato con i vertici della squadra, è una cosa che è stata discussa e condivisa. È tutto a posto: ci si lascia in perfetta armonia». Daniele Romagnoli è sereno, dopo aver annunciato, a Phillip Island, che uscirà dal Team Yamaha dopo l’ultima gara del 2009, il GP Valencia. Il tecnico pesarese – che lavora in Yamaha, nelle corse, dal 2002 – lascerà il suo incarico di team manager della squadra di Jorge Lorenzo, ruolo che ricopre dallo scorso anno, cioè dall’arrivo del pilota spagnolo. «Il problema è questo
ATTENTI A QUEI DUE
1° Giacca Yamaha Classic 2° Camicia Fiat Yamaha Team 3° Kit Fiat Yamaha Team Premio finale Casco Valentino o Rossi Rossi
1° 2° 3°
premio finale
schedina del GP Malesia
Il team manager via a fine 2009
(((((((((((((((
ROMAGNOLI LASCIA LORENZO
Vinci con noi !
Vale
Discriminante: tempo del giro più veloce in gara del FYT
Jorge
____‘____ ‘‘____ Nome _________________________________________
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Posizione di Rossi e Lorenzo sullo schieramento
Cognome ______________________________________
Piazzamento di Rossi e Lorenzo al traguardo
Città __________________________________________ Cod. Postale __________ Tel. ______________________
Firma ____________________________________________________
Il più veloce dei due in gara
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Data _____________________________________________________
Via ___________________________________________
MotoGP Australia Dai box
QUA È INVERNO SI DEVE CAMBIARE
Troppo freddo, i piloti protestano PHILLIP ISLAND - Ogni anno è la solita scena: la pioggia, il vento tagliente, il freddo (di notte si sono toccati i 5 gradi…), la pista insidiosa e la conferma che la MotoGP non riesce mai a sfruttare la meravigliosa pista di Phillip Island a causa di un problema del tutto superabile: la collocazione sbagliata di questa gara nel calendario. «Noi piloti lo diciamo da tre anni – ha detto Valentino Rossi –: qui, in ottobre, non bisogna venire. Ma non ci sentono. È freddo, piove molto, la pista è scivolosa. Insomma, questo non è il momento adatto. Qui si viaggia sempre ad altissime velocità, sempre piegati: ci sono punti in cui è davvero pericoloso. Bisogna spostare la gara, venire qui quando è più caldo. Questa è forse la pista più bella del mondo ed è un peccato venire a correrci quando il meteo è così poco favorevole».
ULTIME PROVE DEL 2009
TEST IRTA: A VALENCIA ANCHE LUNEDÌ L’IRTA ha cambiato di nuovo il programma dei test di Valencia. In origine il lunedì successivo alla gara doveva essere giornata di riposo, invece nel pomeriggio si girerà. Si proseguirà martedì, per tutta la giornata, e tutto si concluderà mercoledì mattina. Poi la pista dovrà essere libera per un evento di Formula 1. I test di Valencia sono diventati di fondamentale importanza: saranno gli ultimi giorni di lavoro delle squadre, con i piloti ufficiali, e in quell’occasione verranno messi in pista i prototipi delle moto 2010. Sino allo scorso anno era in programma anche una tre giorni di prove a Jerez, ma la crisi economica feroce si è portata via anche questa. Dunque, dopo Valencia, i piloti ufficiali torneranno in pista solo ad inizio febbraio 2010. motosprint
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Anche Carmelo Ezpeleta ne ha abbastanza, ma i problemi da superare non sono di poco conto. Il proprietario della pista non è l’organizzatore del gran premio – che affitta la pista per alcuni eventi – e quindi non può fare nulla contro il promoter che fa passare in secondo piano gli interessi del gran premio della MotoGP rispetto a quelli, ben maggiori, legati al GP di Formula 1. «È la F1, il problema – conferma Valentino –: hanno il gran premio a Melbourne al’inizio di marzo, a pochi chilometri da qui, e poiché l’organizzatore è lo stesso, non vuole due gare vicine nella stessa zona». Quindi: F1 in marzo, nel periodo migliore (in Australia è estate), e MotoGP in ottobre (cioè la fine dell’inverno), nel periodo peggiore. Non sarà facile, per la Dorna, spuntarla.
IA NOSTALG BAYLISS O DOOHAN, TORIA DELLA MOT ER: LA S E GARDN TRALIANA... ALL’AUS
LE RAGIONI DI UNA FIRMA
VERMEULEN IN SBK SI AFFIDA A YODA CHRIS Vermeulen si è detto «molto dispiaciuto» di essersi ritrovato a correre per l’ultima volta il GP Australia della MotoGP, però ha anche mostrato un certo ottimismo per il futuro, che lo vedrà fare ritorno nella Superbike. L’australiano correrà per la Kawasaki, e quando gli è stato chiesto il motivo per cui ha optato per una Casa che sta riducendo fortemente il suo impegno nelle corse, ha risposto: «Il motivo principale per il quale ho accettato, oltre al fatto che mantengo un contratto da pilota ufficiale, è che Hichiro Yoda sarà il capo del team, nonché il responsabile tecnico. È un ingegnere dell’azienda, diventerà quindi anche il project leader della moto. E questa è una garanzia». Yoda (che è cresciuto nella Yamaha, dalla quale è uscito alla fine del 2004) sta in effetti lavorando già da mesi per trasformare il Team Kawasaki in un grande protagonista della Superbike.
CADUTA IN PROVA
PEDROSA, CHE MALE DOPO IL VOLO! BRUTTA caduta durante le prove di sabato per Dani Pedrosa. Le conseguenze maggiori per il polso destro: notevole dolore, ma le radiografie non hanno evidenziato fratture. A completare l’opera anche altri ematomi e contusioni al polso e al piede sinistri.
CONFIDENZE DELL’AUSTRALIANO
DENTRO LA CRISI DI CASEY STONER
DECISIONE ENTRO IL GP VALENCIA
FINO AL 2012
ANDREA Dosoli, capotecnico di Marco Melandri nel Team Hayate, ha deciso di farsi portatore di una iniziativa diretta «a non buttare via l’esperienza acquisita da questo gruppo in tanti anni, nonché la possibilità di avere due posti garantiti dalla Dorna» e quindi sta cercando di allestire una squadra per la Moto2. L’iscrizione è firmata Hayate, ma il nome potrebbe cambiare visto che il marchio è registrato dalla Kawasaki, la quale potrebbe anche negare a questo gruppo il permesso di utilizzarlo. Se non si arriverà ad un accordo, la squadra cambierà nome. Ciò che conta, però, è il budget: «Per ora è coperto solo per il 50 per cento» ha detto Dosoli, che non ha negato le aspirazioni: «Vogliamo stare ad un livello alto, quindi vogliamo un pilota forte: stiamo trattando con Mattia Pasini». La deadline per la concretizzazione di questo progetto è il week-end del GP Valencia.
SECONDO quanto era stato deciso da Masao Furusawa nel settembre scorso, a Valentino Rossi è stato offerto il rinnovo del contratto per altre due stagioni – cioè fino al 2012 –, trasformando così questo accordo in una sorta di contratto «fino alla fine della carriera» come aveva anticipato l’alto dirigente Yamaha. «Furusawa mi ha chiesto di finire la mia carriera in Yamaha, ed è naturalmente una cosa che valuterò» è stata la sola frase che Valentino ha aggiunto. È da rilevare invece un’altra frase, detta sempre a Phillip Island: «Sinceramente, non so nemmeno se avrò ancora voglia di correre, nel 2011».
IL TEAM HAYATE PENSA ALLA MOTO2. E A PASINI
YAMAHA PROPONE IL RINNOVO A ROSSI
VALE SOLO AL COMANDO DEL BWM AWARD Valentino Rossi è passato al comando, da solo, del BMW M Award (che premia le pole): guida il gruppo con 305 punti, seguono Lorenzo (298). Pedrosa (219) e Stoner (212) sono lontanissimi.
CASEY Stoner non ha mai parlato tanto come nei giorni precedenti il GP Australia. La stampa nazionale lo ha assediato forse più di quando, nel 2007, arrivò qui da campione del mondo. Del resto, una volta in patria si è sentito più a suo agio, rispetto a quanto non gli accada all’estero. Il mercoledì precedente il gran premio, il promoter locale ha organizzato un evento nella città di Melbourne il cui grande protagonista è stato ovviamente Casey. Quando si è trovato a descrivere i suoi problemi, ha prima parlato di stanchezza cronica e ha raccontato che «anche i medici, appena sono arrivato qui, dopo la crisi di luglio, hanno verificato che il mio cuore non lavorava più in modo ottimale: i battiti non superavano mai una certa soglia, anche quando forzavo di più». Il pilota della Ducati ha rivelato anche di aver provato un senso di frustrazione, in pista, in estate, «quando ho capito che ero messo così male, in luglio, da essere diventato un intralcio e un pericolo. Per me e per gli altri». E ha raccontato, infine, di essersi trovato in un momento così triste da aver deciso «di non guardare le gare nemmeno alla televisione. Ho deciso di stare lontano da tutto, in tutti i sensi».
PROBLEMI INTESTINALI
LE NOTTI INSONNI DI JORGE E DOVI IL DOTTOR Claudio Costa ad un certo punto l’ha messa sul ridere, dicendo che «i ragazzi passano la notte in bagno: uno butta fuori dall’alto, l’altro dal basso!». Rispettivamente Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso, che da giovedì notte hanno dovuto far fronte a problemi di… messa a punto personale. Lo spagnolo è stato vittima di una intossicazione da cibo (in un ristorante dell’isola), il forlivese ha avuto una infezione intestinale. I due sono stati presi in carico dalla Clinica Mobile, che li ha messi nella condizione di affrontare comunque la gara. motosprint
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MotoGP Australia Dai box
TO POSTO, S E U Q E R IA A OD «COMINCIO O MODO ALLO STESS A NOSTRA MOTO». ZUKI DIA L IN CUI LO O G, TEAM MANAGER SU IN PAUL DENN
CANEPA KO, ESPARGARÓ OK NICCOLÒ Canepa (nella foto) non correrà il GP Malesia, e probabilmente nemmeno quello di Valencia. Il suo posto sulla Ducati del Team Pramac lo prenderà Aleix Espargaró (che è già sotto contratto per il 2010). Canepa è incappato in una brutta caduta venerdì pomeriggio, nel turno di prove libere. Si è procurato una vasta ferita al gomito del braccio destro, che ha richiesto un intervento chirurgico, effettuato sabato mattina in una clinica di Melbourne. I medici della Clinica Mobile hanno assistito il genovese subito dopo la caduta, ma la vastità della ferita è apparsa subito preoccupante. I chirurghi plastici di Melbourne hanno dovuto effettuare un trapianto di pelle, prelevando tessuto da una coscia.
IL PRONOSTICO della Malesia
Tuttii record MOTOGP Pole ‘08
Pedrosa (Honda) 2’01”548 alla media di 160,320 km/h Stoner (Yamaha) 2’02”108 alla media di 163,566 km/h Stoner (Ducati) 311,5 km/h
Record (2007) Velocità max Così 1. Rossi (Yamaha) in 43’06”007 nel 2008 2. Pedrosa (Honda) a 4”008 3. Dovizioso (Honda) a 8”536
250 Pole ‘08
Aoyama (KTM) 2’06”893 alla media di 157,398 km/h Bautista (Aprilia) 2’08”012 alla media di 156,022 km/h Luthi (Aprilia) 264,4 km/h
Record (2008) Velocità max Così 1. Bautista (Aprilia) in 42’56”428 nel 2008 2. Aoyama (KTM) a 2”586 3. Simoncelli (Gilera) a 8”343
125 Pole ‘08
Iannone (Aprilia) 1’14”676 alla media di 148,302 km/h Bautista (Aprilia) 2’13”118 alla media di 150,038 km/h Talmacis (Aprilia) 226,0 km/h
Record (2006) Velocità max Così 1. Talmacsi (Aprilia) in 43’00”716 nel 2008 2. Smith (Aprilia) a 3”416 3. Corsi (Aprilia) a 6”896
DUE COPERTURE SPECIFICHE
motosprint
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PISTA SPECIALE GOMME SPECIALI
MotoGPalle 14,00
LA BRIDGESTONE ha portato gomme speciali, realizzate per questo tracciato che impone le temperature d’esercizio più alte di tutto il campionato. «Abbiamo portato due nuove gomme posteriori – ha spiegato Tohru Ubukata, responsabile tecnico del marchio giapponese – perché nessuna pista del Mondiale è così stressante, per la gomma posteriore, come questa. La base è la stessa gomma del Sachsenring, ma è costruita con un procedimento diverso. Abbiamo sempre avuto chiaro il problema e ci abbiamo lavorato dall’inizio di stagione. Per l’anteriore abbiamo scelto le mescole “soft” e “media” perché garantiscono una maggiore stabilità in ingresso curva, che su questa pista è un fattore molto importante».
VENERDÌ 23 OTTOBRE 00,30
prove
IL GIORNO DELLA VENDETTA Stoner e Lorenzo all’attacco
IL GIORNO della vendetta? Forse. Certo la storia non parla a favore di Jorge Lorenzo: a Sepang Rossi e Stoner vanno forte, vi hanno già vinto con la MotoGP e lui no. Lo scorso anno aveva solo il terzo tempo in prova e al 13. giro è caduto. Ma ha il dente avvelenato dopo lo smacco di Phillip Island, ormai non ha quasi niente da perdere mentre Rossi sì. E potrà correre una gara col coltello tra i denti, mentre Valentino - ha già avvertito - avrà il titolo come obiettivo primario, e non la vittoria, almeno per questa volta. Se potrà vincere lo farà ma se ci fosse da rischiare oltre il limite del buon senso... ragazzi, andate pure pure. ) km 08 ,5 21 giri (116 rag I ragazzi però sono due, o forse tre: oltre ) ,960 km MotoGP 20 giri (110 Lo a Lorenzo c’è Stoner, che qui va come ) km 12 ,4 250 19 giri (105 f un fulmine ed è a sua volta assetato di 125 rivin rivincita dopo lo stop misterioso che lo 920 metri t ha tenuto fermo tre gare. Nemmeno lui eo in til ra Ret sinist ha nulla da perdere e tutto da pole Posizione in 5 ra st gua guadagnare: Stoner non si tirerà ni si a e Curv 10 ra ind indietro, è in forma ed ha una Ducati Curve a dest ch viaggia come un missile. che Re Resta Pedrosa, perché è ovvio che a gi giocarsi il successo sono sempre i s soliti quattro, e il quarto incomodo è p proprio lui. Educato in pista come ai b box, riservato, poco appariscente. FL M tremendamente concreto. Sì, Ma f forse il pretendente più accreditato è Stoner ma è meglio non dimenticare che lo scorso anno fu proprio Dani a concludere secondo. Tenetelo d’occhio.
Sepang tri 5.548 me
Vincente MotoGP ROSSI STONER LORENZO PEDROSA DOVIZIOSO EDWARDS DE ANGELIS HAYDEN
2,50 2,50 4,50 11,00 50,00 50,00 75,00 75,00
Vincente 250 SIMONCELLI BAUTISTA AOYAMA BARBERA PASINI DI MEGLIO DEBON DE ROSA
2,25 2,75 7,00 7,00 11,00 15,00 20,00 25,00
Vincente 125 SIMON SMITH TEROL ESPARGARO CORSI CORTESE IANNONE GADEA
2,25 4,50 7,00 7,00 9,00 12,00 15,00 20,00
sintesi
SABATO 24 OTTOBRE 7,05 8,05 9,05
prove 125 prove MotoGP prove 250
diretta diretta diretta
DOMENICA 25 OTTOBRE 5,00 6,15 8,00 9,00 10,20 11,25 14,00
gara 125 gara 250 gara MotoGP Fuorigiri gara 125 gara 250 gara MotoGP
diretta diretta diretta rubrica replica replica replica
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250 Australia di Enrico Borghi
A tutta forza
Simoncelli aggredisce, vince, recupera. E gli altri accusano il colpo Aoyama settimo, Bautista decimo. Adesso sì che il campionato è aperto motosprint
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P
HILLIP ISLAND – Quasi come una rivalsa, per essere stata bollata come merce in scadenza, la 250 sta attraversando il viale del tramonto a testa alta, come una signora di gran classe, accompagnata nel suo ultimo ballo dal suo re che sta regalando insieme a lei emozioni a non finire. Marco Simoncelli, uno che ha invece un grande futuro di fronte a sé, ha aumentato il passo nel momento in cui gli altri hanno
NTA! CHE RIMO A MENO 28 O ERA TERZ RCO È SECONDO ORA MA OYAMA A A D I T N A 12 PU rallentato a causa di errori o per la tensione. Il campione del mondo sta forzando, sta spingendo, aggredisce. Guida benissimo, vince, e soprattutto recupera. Piano piano, a suon di vittorie – siamo alla quarta affermazione nelle ultime cinque gare, e alla sesta stagionale – Marco è riuscito clamorosamente a riaprire il campionato. «Vincere questo Mondiale è impossibile!» ha detto dopo la gara, ma è una frase dettata più dalla scaramanzia. Certo, la tattica che ha scelto – «penso solo a vincere le singole gare, senza preoccuparmi degli altri» – sta comunque portando grandi frutti. Aoyama adesso è lì, a un passo: è ad appena 12 punti. Marco può ormai quasi sfiorarlo, basta ancora uno sforzo e gli è addosso.
La tattica di Marco si sta quindi rivelando perfetta, e lo ha detto anche Raffaele De Rosa, il compagno di squadra di Aoyama che è salito finalmente sul podio: «Hiroshi dovrebbe correre come sta facendo Marco, pensando solo a vincere e senza fare calcoli». Ma non è facile. Il giapponese è visibilmente nervoso, teso. Qui ha avuto «problemi di stabilità nelle curve veloci», come ha spiegato dopo la gara, ma è anche vero che non attacca più. Con questa gara ha perso la bellezza di 18 punti in un colpo solo, per un misto di errori ma anche per un pizzico di sfortuna. Era quarto, quando la gara è stata interrotta – perché la Gilera di Locatelli è rimasta in mezzo alla pista in una posizione perico-
]
MarcoSimoncelli IL TITOLO? IMPOSSIBILE. PERÒ... PHILLIP ISLAND – Marco Simoncelli è raggiante. E fa sempre più fatica ad evitare di pronunciare la parola “titolo”. «Parliamo della gara, che è stata bella…». Già, perfetta. «Sinceramente, prima del via me l’aspettavo, una gara simile. Ma di sicuro non potevo immaginare il gap che mi avrebbe diviso da Aoyama. Questa è stata una bella sorpresa». Sembri ormai incontenibile. «Questa volta non è stato così semplice. La gomma posteriore ha cominciato a scivolare già dal primo giro. Non è che questa volta fossi messo troppo bene, però sono stato fortunato visto che gli altri erano messi anche peggio». Andare in fuga sembra diventato il tuo nuovo modo di correre. «Avevo un buon ritmo, sin dall’inizio, e a un certo punto ho iniziato a spingere un po’ di più. Quando mancavano circa 8 giri alla fine, ho preso maggiore confidenza con la gomma posteriore e mi sono tranquillizzato. Insomma, ero abbastanza sicuro sul fatto che sarei rimasto davanti fino alla fine. Poi, ad un certo punto ho visto la bandiera rossa…». Una gara importante. «Sì, adesso Aoyama è molto più vicino». Allora ci pensi, al titolo?! «No, è impossibile vincerlo! Penso solo a dare tutto, gara per gara». Aoyama è in crisi. «L’avevo visto molto nervoso anche a Estoril. De Rosa, con la stessa moto, è andato sul podio: questo vuol dire che è lui, a essere in difficoltà». Il campionato è sempre più aperto. «Sì, è vero, ma vado a Sepang con lo stesso programma: bisogna cercare di mettere a posto bene la moto, poi si prova a vincere la gara. Vado avanti così, fino alla fine».
L’INTERVISTA
TESTA A TESTA TRA MARCO SIMONCELLI (58) E HECTOR BARBERA (40). PER IL MOTOCICLISMO ITALIANO È ARRIVATO IL SUCCESSO NUMERO 200 IN QUESTA CLASSE. A DESTRA, L’ABBRACCIO DI SIMONCELLI E DE ROSA SUL PODIO.
250 Australia
PRIMO podio di Raffaele De Rosa nella 250. Era nell’aria, una prestazione simile, dopo la pole del sabato. Infatti prima della gara De Rosa aveva detto che «ora è arrivato il momento di finire quello che avevo cominciato a Estoril». È stato bravo al via, poi ha saputo mantenere un buon ritmo, ha gestito la moto e le gomme, non ha commesso errori, ed è stato costantemente veloce. E alla fine la frase el giorno è stata la sua: «lo sognavo da tanto, il podio. Finalmente ce l’ho fatta, ma mi resta un po’ di rammarico: in un giorno come questo avrei voluto vedere anche la bandiera a scacchi». Bautista, scivolando nel diciassettesimo motosprint
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giro (che di fatto è diventato anche il penultimo, visto che la gara è stata poi interrotta) gli ha dato una mano; ma questa volta il ragazzo aveva il passo giusto e nel finale di gara se la sarebbe giocata. Infatti, parlando della possibilità di fare anche meglio del terzo posto, ha poi spiegato che «nel finale ero in difficoltà con le gomme, ma gli altri erano messi anche peggio: avrei potuto provarci, per il secondo posto, se la gara non fosse stata interrotta». A proposito di Locatelli, è stato suo malgrado un grande protagonista della gara. L’ha deciso, lui, di fatto, l’ordine di arrivo. Il compagno di squadra di Simoncelli è incappato in un high-side che lo ha lasciato a terra dolorante: ha battuto la schiena, dopo i primi accertamenti eseguiti in circuito, nella Clinica Mobile, è stato trasportato per precauzione nell’ospedale di Melbourne dove una TAC ha scongiurato ogni lesione. E andata bene, insomma. Invece è andata male a Mattia Pasini, che è caduto nell’ottavo giro mentre si batteva per l’ottava posizione: sulla sua Aprilia ha ceduto il freno posteriore. SOPRA, AOYAMA (4) PRECEDE FAUBEL, ABRAHAM (17), DI MEGLIO (63) E WILAIROT (14). SOTTO, ALVARO BAUTISTA (19) RIMESSO IN PISTA. A LATO, DE ROSA (35). A SINISTRA, IL VOLO DI PASINI (75).
Gioco disquadra? IL PAUROSO HIGH-SIDE DI ROBERTO LOCATELLI HA PORTATO ALL’ESPOSIZIONE DELLA BANDIERA ROSSA LA GARA È STATA INTERROTTA QUANDO SIMONCELLI ERA DAVANTI E AOYAMA SETTIMO. MA DOVE LO TROVI UN ALTRO COMPAGNO DI SQUADRA COSÌ? SCHERZI A PARTE... IL “LOCA” È FINITO ALL’OSPEDALE DI MELBOURNE PER ACCERTAMENTI. PER FORTUNA NON C’ERA NULLA DI GRAVE.
10
LE PAGELLE
losa – ma la Direzione di gara ha stabilito l’ordine di arrivo in base alla classifica del diciottesimo giro, quindi Aoyama ha concluso in settima posizione. Simoncelli ha anche regalato al motociclismo azzurro la vittoria numero 200 in questa categoria, ma quello che più conta è che siamo di fronte a un finale di stagione esaltate, con il campione del mondo che è tornato, e questa volta non virtualmente ma a tutti gli effetti, in corsa per un titolo che ha avvicinato e perso almeno due volte nel corso degli ultimi mesi. Aveva ragione lui, quando ha continuato a ripetere che è meglio correre senza pensare al titolo. E aveva ragione anche quando ha detto, e pensato, che «in questo sport non si sa mai che cosa può succedere, quindi bisogna crederci sempre». Simoncelli ha dovuto impegnarsi a fondo, complice anche la gomma posteriore che ha iniziato a scivolare molto presto. È stata una gara difficile, insomma, ma Marco l’ha gestita bene. A ben vedere, infatti, ha dominato: è rimasto in testa per tutta la durata della corsa, sin dal primo giro. Ora la partita è a due: Marco contro Hiroshi. Alvaro Bautista non è matematicamente escluso, ma più si va avanti e meno convince. Lo spagnolo ha sbagliato di nuovo, tra l’altro in un momento in cui stava andando forte e aveva recuperato dall’undicesima alla seconda posizione. Ma nel momento decisivo, quando cioè ha dovuto organizzare l’attacco a Simoncelli, ha sbagliato ed è finito a terra. «Ho la coscienza a posto, so di aver dato tutto e di averci provato» ha detto alla fine, dopo aver portato la sua Aprilia in decima posizione e aver portato a casa 6 punti. Ma è stata una disfatta, per lui: infatti adesso Aoyama dista 29 punti. Invece Simoncelli è ormai addosso al giapponese, che sente il suo fiato sul collo. Se non reagirà, a Sepang, allora per lui saranno guai.
9
8
5
MarcoSimoncelli
RaffaeleDe Rosa
JulesCluzel
HiroshiAoyama
Una gara perfetta. Siamo nella fase in cui non ci sono tattiche, e questa è la sua condizione preferita. Adesso Aoyama deve iniziare a preoccuparsi seriamente.
Una gara da top rider, quella del giovane napoletano: perfetto e preciso in prova, combattivo e costante in gara. Il suo obiettivo era il podio e l’ha centrato.
Combattivo e veloce, è riuscito a mantenersi nel club dei grandi. Ha sfiorato il podio, si è tenuto alle spalle un ex iridato come Di Meglio. Molto bravo.
Le prende e non reagisce. Il giapponese è chiuso nell’angolo, è in evidente difficoltà. Si sta giocando tutto. E rischia seriamente di perdere.
VA QUELLO CHE
motosprint
47 47
motosprint
250 Australia LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 23 3°C °C
Il tabellone
Alvia
Altraguardo
1. Raffaele De Rosa
Italia
1’34”344
1’33”389
2. Marco Simoncelli
Italia
1’34”649
1’33”614
1. Marco Simoncelli Gilera in 28’17”403 80,064 km alla media di 169,806 km/h
3. Hiroshi Aoyama
Giappone
1’34”862
1’33”633
2. Hector Barbera
Aprilia
a 2”434
3. Raffaele De Rosa
Honda
a 2”604
4. Jules Cluzel
Aprilia
a 12”118
5. Mike Di Meglio
Aprilia
a 12”192
6. Karel Abraham
Aprilia
a 12”413
7. Hiroshi Aoyama
Honda
a 12”455
8. Hector Faubel
Honda
a 13”112
9. Ratthapark Wilairot
Honda
a 13”560
4. Alex Debon
Spagna
1’35”037
1’33”886
5. Hector Barbera
Spagna
1’34”338
1’33”928
6. Mike Di Meglio
Francia
1’34”417
1’34”030
7. Ratthapark Wilairot
Tailandia
1’35”132
1’34”114
8. Mattia Pasini
Italia
1’34”021
1’34”192
9. Hector Faubel
Spagna
1’35”085
1’34”285
10. Alvaro Bautista
Spagna
1’35”074
1’34”588
10. Alvaro Bautista
Aprilia
a 27”779
11. Karel Abraham
Rep. Ceca
1’35”219
1’34”727
11. Thomas Luthi
Aprilia
a 28”222
12. Jules Cluzel
Francia
1’34”532
1’34”921
12. Lukas Pesek
Aprilia
a 28”657
13. Alex Baldolini
Italia
1’36”220
1’35”016
13. Alex Debon
Aprilia
a 33”892
14. Lukas Pesek
Rep. Ceca
1’35”849
1’35”018
14. Shuhei Aoyama
Honda
a 38”779
15. Thomas Luthi
Svizzera
1’36”002
1’35”374
15. Shoya Tomizawa
Honda
a 40”529
16. Shuhei Aoyama
Giappone
1’35”026
1’35”387
16. Balasz Nemeth
Aprilia
a 1’23”200
17. Roberto Locatelli
Italia
1’36”884
1’36”114
17. Bastien Chesaux
Aprilia
a 1’24”298
18. Shoya Tomizawa
Giappone
1’37”811
1’36”711
18. Imre Toth
Aprilia
a 1 giro
19. Axel Pons
Spagna
1’38”063
1’36”860
19. Valentin Debise
Honda
a 1 giro
20. Vladimir Leonov
Russia
1’38”395
1’36”901
21. Balasz Nemeth
Ungheria
1’37”791
22. Valentin Debise
Francia
23. Imre Toth
Ungheria
24. Bastien Chesaux
Svizzera
RITIRATI Roberto Locatelli
Gilera
a 30”515
1’37”525
Axel Pons
Aprilia
al 17. giro
1’38”817
1’37”984
Alex Baldolini
Aprilia
al 16. giro
1’38”222
1’38”346
Mattia Pasini
Aprilia
all’8. giro
1’39”778
1’38”893
Vladimir Leonov
Aprilia
all’8. giro
20 16 25 —
20 — 25 5 16 4 — — 8 11
25 16 20 13 10 6 5 2 11 —
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
20 — 25 16 13 7 2 6 10 11
25 16 — 20 — 6 5 8 — 10
25 13 20 8 16 9 11 6 7 10
13 25 16 9 20 10 7 6 — —
8
26
19
13 25 16 11 — 7 — 10 8 20
20 25 16 10 — 5 13 8 7 —
13 — 16 25 20 8 11 7 6 9
al SALONE DI MILANO Padiglione 4 dal 12 al 15 o m a i t t e /11/200 Ti asp 9
26
30
GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA
14
GE lu RM gli AN o IA
14
31
o
10 20 16 11 25 7 4 8 13 9
CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi AN ug DA no
8 25 13 5 — 10 — 20 — —
17
ITA m LI ag A gi
GI
3
SP ma AG gg NA io
a
AP pr PO ile NE
26
12
13 — 9 25 — 11 16 5 10 2
FR m AN ag CI gio A
Honda Gilera Aprilia Aprilia Aprilia Honda Aprilia Honda Aprilia Aprilia
QA ap TA ri R le
Campionatopiloti
da €
VA nov LE em NC b IA re
NUMERO GIRI
10.990
*
294 246 222 2
24 18 Giappone Italia Spagna Spagna Italia Italia Francia Spagna Svizzera Spagna
GSX-R 1000 YOSHIMURA
a DI go AN st AP o OL 6 IS SA set N tem MA RI bre NO 4 PO otto RT br OG e A 18 LLO AU ot t ST ob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A
1. APRILIA 2. HONDA 3. GILERA 4. YAMAHA
PILOTI AL VIA
Hiroshi AOYAMA Marco SIMONCELLI Alvaro BAUTISTA Hector BARBERA Mattia PASINI Raffaele DE ROSA Mike DI MEGLIO Hector FAUBEL Thomas LUTHI Alex DEBON
Alvaro Bautista (Aprilia), nel 2008 in 1’32”710 alla media di 172,719 km/h
Campionatomarche
Raffaele De Rosa (Honda) in 1’33”389 alla media di 171,463 km/h Pole 2008: Marco Simoncelli (Gilera) in 1’32”075 alla media di 173,910 km/h
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 8. 10.
1. De Rosa 1’33”519 alla media di 171,225 km/h 2. Bautista 1’33”520 3. Barbera 1’33”614 4. Simoncelli 1’33”703 5. Abraham 1’33”876 6. Cluzel 1’33”962 7. Di Meglio 1’33”986 8. Faubel 1’34”024 9. Wilairot 1’34”086 10. Aoyama H. 1’34”117 11. Pasini 1’34”180 12. Debon 1’34”342 13. Luthi 1’34”944 14. Locatelli 1’35”022 15. Pesek 1’35”073 16. Aoyama S. 1’35”125 17. Baldolini 1’35”221 18. Tomizawa 1’35”492 19. Pons 1’36”920 20. Nemeth 1’37”128 21. Leonov 1’37”270 22. Chesaux 1’37”833 23. Debise 1’38”034 24. Toth 1’39”891 PRIMATO IMBATTUTO
IN
Poleposition
A portata di polso!
Giriveloci
13 25 — 16 8 — 20 — 9 7
9 25 6 20 — 16 11 8 5 3
Performance Suzuki, sportività Yoshimura ad un prezzo da record La differenza si sente subito: una GSX-R con scarico Yoshimura è musica per le orecchie di chi ama la sportività e le grandi prestazioni. Ideato dagli stessi ingegneri che hanno sviluppato lo scarico per la MotoGp, rende ancora più racing una moto già nata per la pista. Da oggi GSX-R1000 con doppi scarichi GP EVO II e GSX-R750 con scarico GP EVO III ad un prezzo imperdibile presso tutte le concessionarie Suzuki che aderiscono all’iniziativa.
TOTALE 227 215 198 194 128 106 105 94 94 92
11. Jules Cluzel 82; 12. Roberto Locatelli 78; 13. Lukas Pesek 62; 14. Ratthapark Wilairot 60; 14. Karel Abraham 60; 16. Gabor Talmacsi 28; 17. Shoya Tomizawa 26; 17. Alex Baldolini 26; 19. Aleix Espargaro 22; 20. Shuhei Aoyama 16; 21. Valentin Debise 14; 22. Imre Toth 12; 23. Vladimir Leonov 8; 24. Axel Pons 3; 24. Balasz Nemeth 3; 26. Toby Markham 2; 26. Kazuki Watanabe 2; 28. Bastien Chesaux 1; 28. Stevie Bonsey 1.
GSX-R 750 YOSHIMURA
9.490
*
da € Lubrificanti
*Disponibile solo nella versione 2008, fino ad esaurimento scorte; prezzo franco concessionario.
www.suzuki.it
250-125 Australia
quattro cilindri Honda non riuscirebbe a resistere per tre gran premi, ovvero per il periodo tra una revisione e l’altra. E questo comporterebbe un ulteriore depotenziamento che renderebbe ancora più “fiacco” il motore. Insomma, per ora la Moto2 non convince i tecnici.
LA PRIMA DI DE ROSA
PRIMA in assoluto nella classe di mezzo per Raffaele De Rosa (sopra, a destra, con Simoncelli) che, sfruttando bene il “tiro” del fraterno amico Supersic, conquista un risultato che premia la sua costante crescita in questa stagione. In prima fila, oltre a Simoncelli, c’è anche Hiroshi Aoyama, altro pretendente al titolo. Stecca completamente Bautista, decimo e alla sua peggior qualifica in stagione. Due Honda in prima fila, non capitava dal GP del Giappone del 2007. In 125 prima pole di stagione per Pol Espargarò, e centesima partenza in 125 per Sergio Gadea.
DI SPAGNOLO IN SPAGNOLO
MARTINEZ INGAGGIA TEROL ROBERTO ROLFO, SOPRA IN UN TEST DELLA BQR, È UNO DEI TANTI PILOTI ITALIANI CANDIDATI A GAREGGIARE NELLA CLASSE DI MEZZO NEL 2010. A DESTRA, GRAN VOLO DI HECTOR BARBERA (4O) IN PROVA. LO SPAGNOLO HA CONCLUSO LE QUALIFICHE CON IL QUINTO TEMPO.
motosprint
50
MENTRE dall’Italia arrivano poche notizie sui team della 125, la Spagna continua a farla da padrona. Il maxi team di Aspar Martinez ha già messo sotto contratto Nico Terol, pilota che ha dato parecchio fastidio a Julian Simon durante questa stagione. Quindi niente di meglio che ingaggiare il “nemico” per essere sicuri di vincere anche nella prossima stagione.
TONI ELIAS CON IL TEAM PONS VISTO che non ha trovato un posto in MotoGP, Toni Elias si è accordato con Sito Pons per essere la prima guida della squadra che l’ex iridato della 250 sta allestendo per la Moto2 della prossima stagione. Elias percepirà un ingaggio di circa 400.000 euro, che è esattamente la metà di quanto intasca in questa stagione nella classe top. Il compagno di squadra di Elias sarà un altro spagnolo, Axel Pons, figlio del “padrone” della squadra; è incerta la marca della ciclistica che verrà utilizzata nella prossima stagione. Si parla di Aprilia o in alternativa, Moriwaki.
PER IL 2010 IN MOTO2
TECH3 PER DE ROSA, JIR VUOLE PASINI IL TEAM Tech3 di Hervé Poncharal ha contattato Raffaele De Rosa in vista della stagione 2010 in Moto2. Le trattative sono state avviate. Stesso discorso riguarda Mattia Pasini (sopra) interessa alla squadra (sempre di Moto2) che sta allestendo Luca Montiron, il Team JiR. Un altro pilota che sta planando verso un ingaggio in Moto2 è il ceco Lukas Pesek, che dovrebbe aver già chiuso con il Team Ajo.
VELOCITÀ MASSIME
TRA 125 E 250 OLTRE 30 KM/H CI SONO oltre trenta chilometri orari di differenza tra la più veloce delle 250, quella di Luthi (276,9 km/h) e la 125 di Terol (242,7 km/h). Simoncelli, dominatore in gara, nella speciale classifica delle velocità massime non compare nemmeno nella top ten: è undicesimo, con 272,3 km/h raggiunti nel warm-up. Tutte le dieci velocità di punta della 125 sono state centrate durante la gara.
250 1. Luthi 2. Barbera 3. Debon 4. Bautista 5. Locatelli 6. Abraham 7. Cluzel 8. Pasini 9. Di Meglio 10. Pesek
125 (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Gilera) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Gilera) (Honda)
276,9 276,8 276,0 275,8 275,4 275,4 275,2 275,1 274,9 273,4
1. Terol 2. Bradl 3. Cortese 4. Simon 5. Vazquez 6. Zanetti 7. Webb 8. Gadea 9. Corsi 10. Olive
(Aprilia) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Derbi)
242,7 241,7 240,2 240,2 240,1 239,0 238,7 238,5 238,5 238,2
MA QUANTO È NERVOSO AOYAMA 1000 DOLLARI DI MULTA Multa di 1000 dollari USA per Hiroshi Aoyama che, nel corso delle qualifiche ha avuto un gesto di stizza, mimando un calcio, nei confronti di Axel Pons. Il giapponese dimostra così di non essere in un grande momento, soprattutto a livello di tranquillità. In compenso Pons si conferma pilota che spesso “passeggia” nella traiettoria ideale.
IN BREVE
I MOTORI Honda destinati alla Moto2, almeno stando alle informazioni ufficiali diffuse tempo fa, dovrebbe erogare almeno 150 cavalli, ma da esperimenti fatti dai team e dai tecnici che ci stanno lavorando, sarà difficile avvicinarsi a 140. Ma anche a questo punto sorgono problemi: così potenziato il
Pole Position
Primi dati poco convincenti
(((((((((((((
INCOGNITA POTENZA SULLA MOTO2
INGAGGIO: 400.000 EURO
IL TEAM THAI NON CONVINTO: VUOLE CORRERE CON LA 250 Il Team Thai, che fa correre Wilairot con la Honda 250, dopo aver visto la poco esaltante prova delle Moto2 che corrono nel campionato spagnolo, ha tentato una manovra a sorpresa: ha chiesto alla Dorna di poter correre con la 250 due tempi nella prossima stagione (cosa possibile secondo il regolamento) ma la risposta è stata negativa: la squadra aveva già aderito al progetto Moto2 e tornare indietro, pare, non è possibile. SIMONCELLI CI METTE TRE GIORNI A RECUPERARE LA SUA VALIGIA Certo, Phillip Island non è propriamente dietro l’angolo e la trasferta dall’Italia è proprio molto lunga. Il record di durata lo hanno stabilito le valigie di Marco Simoncelli, che hanno raggiunto il pilota Gilera dopo tre giorni dall’arrivo del proprietario. Nel frattempo Marco si è arrangiato con abbigliamento recuperato in giro e qualche acquisto. Il problema è che nelle occasioni ufficiali e nel paddock bisogna indossare “quegli” abiti che in Australia non sono in commercio.
125che futuro? ORAMAI SE NE PARLA TROPPO SPESSO PER PENSARE CHE “SOTTO” NON CI SIA UN PIANO PRECISO: LA 125 POTREBBE LASCIARE IL POSTO A UNA NUOVA CATEGORIA CHE UTILIZZERÀ MOTORI A QUATTRO TEMPI DI 250 CM3 DI DERIVAZIONE CROSSISTICA. SI PARLA ANCHE DI UNA POSSIBILE DATA DI INTRODUZIONE, A PARTIRE DAL 2012.
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51
125 Australia di Marco Masetti
P
HILLIP ISLAND – Quando arrivò in Italia, nel 2003, ingaggiato dalla Malaguti per correre il mondiale 125, non fece una grande impressione. Il giorno della presentazione della squadra, quel ragazzino spagnolo era pelle e ossa, i capelli sembravano tagliati da un pazzo armato di forbici e poi quelle orecchie… Julian Simon sembrava una caricatura, ma Nicola Casadei, che era il manager della squadra e che con i piloti ha sempre avuto fiuto, giurava sulla sua manetta. Aveva ragione, come ha avuto ragione Julian Simon, 22 anni da Villacanas, vicino Toledo a scegliere di tornare in 125 alla fine della passata stagione. Si era fatto la fama di essere pilota veloce, ma anche incline all’errore, confermando questo, gara dopo gara, nelle quattro stagioni passate alla KTM. Sempre nella top ten, anche in 250, ma sembrava che tra Julian e la vittoria ci fosse un muro. La fortuna di questo ragazzo nato in una famiglia non certo benestante e abituato a soffrire e a stringere i denti, ha un nome, Jorge Aspar Martinez. Proprietario di un mega team che dal prossimo anno spazierà dalla 125 alla MotoGP, uno capace di schierare sempre moto e piloti che puntano alla vittoria. E Aspar voleva essere sicuro di vincere il titolo della 125. Con Smith e Gadea in casa, voleva la certezza assoluta, voleva Simon. Fin dai test invernali lo spagnolo era sempre il più veloce, il riferimento per tutti. E i piloti sanno sempre chi è quello che va forte, non hanno bisogno di leggere il computer per capirlo. Eppure non è stato tutto facile per Simon, del resto la sua vita non è mai stata semplice. Avvio buono ma non esaltante, poi cinque vittorie e il titolo, alla maniera di quelli bravi per davvero
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La scuola spagnola si esalta con Simon: gara e titolo. Quella italiana soffre. Il primo dei nostri è Corsi, quinto
HO DETTO: MAI PIÙ ERRORI IL NEO campione del mondo è il ritratto della felicità e non fa programmi a lungo termine. Come festeggerai? «Adesso ho solo una cosa per la testa: stare con la mia squadra per goderci questo momento bellissimo. Non mi chiedete cosa ho provato quando ho tagliato il traguardo; ero talmente felice e in confusione… Posso solo dire che è una sensazione splendida. Il mio primo pensiero è andato alla squadra: è grazie a loro che ho ottenuto questo». Hai vinto una grande scommessa passando dalla 250 alla 125, ti è andata bene. «Quando ho firmato il contratto in 125 non c’era niente che mi facesse pensare di aver fatto un affare, ma sapevo che ero arrivato nella squadra giusta per potercela fare e dimostrare le mie qualità». Gara facile o difficile? «È stata una gara complicata, nella quale poteva davvero succedere qualcosa di imprevedibile ad ogni curva. Io e Bradley, quando siamo andati in fuga, abbiamo fatto un ottimo lavoro. All’ultimo giro ho visto lo spazio e ne ho approfittato. Meglio in quel punto che all’ultima curva. Mi ero detto una cosa: mai più errori e sono stato di parola».
L’INTERVISTA
El tigre
JulianSimon
Dal crossall’iride
]
JULIAN SIMON È NATO VILLACANAS (SPAGNA), E HA 22 ANNI. DA PICCOLO HA VOCAZIONE PER IL MINICROSS, A 12 ANNI LE PRIME GARE SU STRADA, NELL’APRILIA CUP 50. SI FA LE OSSA NEL CEV, IL CAMPIONATO SPAGNOLO DI VELOCITÀ, POI L’ESORDIO NEL MONDIALE (NEL 2002). DAL 2003 È PILOTA DEI GP IN PIANTA STABILE: QUATTRO STAGIONI IN 125, POI IL PASSAGGIO ALLA 250 DOVE HA CORSO NEL 2007 E 2008 CON KTM. INFINE IL RITORNO IN 125. HA VINTO 6 GP (TUTTI IN 125) CINQUE DEI QUALI IN QUESTO SUO ANNO D’ORO.
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LI BE RE
es QUA as ter LIF fa na IC lto 1 HE 31 5°C °C
125 Australia
Alvia
Campionatomarche 1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. LONCIN 5. HONDA
Pol Espargaro (Derbi) in 1’37”770 alla media di 163,780 km/h Pole 2008: Mike Di Meglio (Derbi) in 1’37”553 alla media di 164,144 km/h
25 16 7 — —
PILOTI AL VIA
54
SimoneCorsi
PolEspargaró
Campione e vincitore, niente male. Un successo meritatissimo al termine di una stagione che lo ha visto grande protagonista. Dal prossimo anno sarà un grande anche in Moto2.
È un ragazzo intelligente e si vede all’ultimo giro, quando si fa passare con classe, senza dare adito a polemiche, senza inutili e pericolose reazioni. Si prepara ad essere leader della squadra di Martinez 2010.
Quinto e migliore dei nostri. Autore di un gran bell’avvio di gara, il ragazzo romano dimostra ancora una volta che c’è del buono e che resta uno dei top della categoria.
Un diamante in prova, molto meno lucido e incisivo in gara. Non c’è da disperarsi, il prossimo anno sarà lui l’uomo da battere, statene certi, ma intanto si può fare meglio.
VA QUELLO CHE
NON VA54 QUELLO CHE motosprint
Spagna G. Bretagna Spagna Spagna Spagna
Aprilia Aprilia Aprilia Derbi Aprilia
10 5,5 4,5 6,5 2
— 25 6 9 20
TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)
20 16 11 7 25
27
30
19
31
14
13 8 20 — 16
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16 25 20 13 5
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ITA m LI ag A g
BradleySmith
Julian SIMON Bradley SMITH Nicolas TEROL Pol ESPARGARÒ Sergio GADEA
12
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1. 2. 3. 4. 5.
QA ap TA ri R le
7
Campionatopiloti
FR m AN ag CI gio A
LE PAGELLE motosprint
9
NUMERO GIRI
33 23
POL ESPARGARÒ (44) PRECEDE SIMONE CORSI (24) E ANDREA IANNONE (29). IN ALTO, TESTA A TESTA TRA I DUE ASSI DEL TEAM ASPAR, JULIAN SIMON (60) A BRADLEY SMITH (38).
10
323,5 184 96 17 14
25 — 13 11 20
25 — 13 6 —
20 13 25 11 7
8
Poleposition
1. Cortese 1’37”869 alla media di 163,614 km/h 2. Smith 1’37”927 3. Corsi 1’37”971 4. Simon 1’37”978 5. Iannone 1’38”091 6. Vazquez 1’38”152 1’38”245 7. Terol 8. Espargarò 1’38”247 9. Gadea 1’38”517 10. Bradl 1’38”773 11. Rabat 1’38”786 12. Zanetti 1’38”868 13. Marquez 1’38”902 14. Webb 1’38”960 15. Redding 1’38”967 16. Aegerter 1’39”012 17. Krummenacher 1’39”030 18. Zarco 1’39”043 19. Folger 1’39”098 20. Nakagami 1’39”335 21. Olive 1’39”696 22. Ranseder 1’39”843 23. Koyama 1’39”969 24. Salom 1’40”300 25. Kornfeil 1’41”475 26. Iwema 1’41”566 27. Gross 1’43”190 28. Marconi 1’43”704 29. Vitali 1’44”078 30. Lawson 1’44”820 31. Day 1’45”541 32. Diles 1’45”730 33. Beaubier 1’47”189 PRIMATO IMBATTUTO Alvaro Bautista (Aprilia) nel 2006, in 1’36”927 alla media di 165,204 km/h
11 20 13 25 1
VA nov LE em NC b IA re
accompagnato sul podio il caposquadra, finalmente vincente e felice. La Spagna chiude giustamente con un campione del mondo, l’Italia ha il quinto di Corsi e l’ottavo di Iannone, gli altri sono fuori dalla zona punti. Oramai non siamo più una grande potenza della 125. Vince la Spagna che adesso ha il settimo campione del mondo della 125, Julian Simon: raccoglie l’eredità di Nieto, Martinez, Criville, Alzamora, Pedrosa e Bautista.
1. Julian Simon Aprilia in 37’55”798 102,304 km alla media di 161,830 km/h 2. Bradley Smith Aprilia a 0”313 3. Sandro Cortese Derbi a 2”057 4. Pol Espargarò Derbi a 2”161 5. Simone Corsi Aprilia a 2”330 6. Nicolas Terol Aprilia a 3”239 Derbi a 3”290 7. Efren Vazquez 8. Andrea Iannone Aprilia a 12”820 KTM a 22”355 9. Marc Marquez 10. Sergio Gadea Aprilia a 22”602 11. Scott Redding Aprilia a 29”181 Derbi a 29”199 12. Dominique Aegerter 13. Danny Webb Aprilia a 29”222 Aprilia a 29”396 14. Jonas Folger 15. Randy Krummenacher Aprilia a 29”461 16. Johann Zarco Aprilia a 29”709 17. Lorenzo Zanetti Aprilia a 31”251 18. Takaaki Nakagami Aprilia a 32”482 19. Luis Salom Aprilia a 58”333 Aprilia a 58”485 20. Michael Ranseder 21. Tomoyoshi Koyama Loncin a 1’19”017 22. Jasper Iwema Honda a 1’23”621 23. Jakub Kornfeil Loncin a 1’23”731 Yamaha a 1 giro 24. Brad Gross 25. Luca Vitali Aprilia a 1 giro 26. Luca Marconi Aprilia a 1 giro 27. Andrew Lawson Honda a 1 giro 28. Levi Day Honda a 1 giro RITIRATI Aprilia al 22. giro Esteve Rabat Aprilia all’8. giro Nicky Diles Aprilia al 3. giro Stefan Bradl Derbi al 3. giro Joan Olive KTM al 3. giro Cameron Beaubier NON PARTITI Aprilia Quentin Jacquet Honda Dylan Mavin
Spagna 1’38”435 Pol Espargarò 1’37”770 Spagna 1’38”717 Nicolas Terol 1’38”049 Spagna 1’38”816 Julian Simon 1’38”067 Italia 1’39”377 Simone Corsi 1’38”136 G. Bretagna 1’38”690 Bradley Smith 1’38”155 Spagna 1’39”057 Marc Marquez 1’38”292 Germania 1’39”081 Sandro Cortese 1’38”552 Italia 1’40”482 Andrea Iannone 1’38”568 Spagna 1’39”944 Joan Olive 1’38”578 Spagna 1’39”360 Esteve Rabat 1’38”588 Spagna 1’39”538 Efren Vazquez 1’38”663 Germania 1’39”590 Stefan Bradl 1’38”890 Italia 1’39”306 Lorenzo Zanetti 1’39”101 Giappone 1’40”562 Takaaki Nakagami 1’39”229 1’42”054 Tomoyoshi Koyama Giappone 1’39”237 Spagna 1’39”790 Sergio Gadea 1’39”274 1’41”481 Dominique Aegerter Svizzera 1’39”354 USA 1’41”763 Cameron Beaubier 1’39”370 Francia 1’40”258 Johann Zarco 1’39”390 Austria 1’40”635 Michael Ranseder 1’39”426 G. Bretagna 1’40”482 Danny Webb 1’39”521 1’39”844 Randy Krummenacher Svizzera 1’39”596 Germania 1’40”627 Jonas Folger 1’39”615 G. Bretagna 1’41”237 Scott Redding 1’39”990 Spagna 1’40”871 Luis Salom 1’40”545 Olanda 1’41”424 Jasper Iwema 1’41”646 Rep. Ceca 1’43”118 Jakub Kornfeil 1’42”082 Francia 1’45”540 Quentin Jacquet 1’42”965 Italia 1’44”231 Luca Vitali 1’43”436 Australia 1’45”415 Brad Gross 1’44”027 Australia 1’45”391 Nicky Diles 1’44”063 Italia 1’43”505 Luca Marconi 1’44”109 NON QUALIFICATI (ammessi ugualmente al via) Australia 1’45”115 Levi Day 1’44”984 Australia 1’47”849 Andrew Lawson 1’45”916 Australia 1’46”211 Dylan Mavin 2’06”661
a DI go AN st AP o OL 6 IS SA set N tem MA b RI re NO 4 PO otto RT br OG e A 18 LLO AU ot ST tob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A
Vazquez. E poi il vero rivale nella lotta al titolo, Bradley Smith, compagno di squadra ma anche avversario leale e corretto. I due ragazzi di Aspar sono andati in fuga, lasciando a Sandro Cortese la gioia di salire sul podio dopo una spettacolare rimonta iniziata dalla diciassettesima piazza e finita con un bel terzo posto. All’ultimo giro Simon ha visto un varco lasciato da Smith, una bella porta aperta nella quale infilarsi. L’inglese non ha fatto pazzie e ha
Giriveloci
IN
FA 35 L’APRILIA UESTO SONO 18 CON Q SOMMATI TTORI I. T O IL P I U I TITOL LI COSTR IA D N O M A 17
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32.
CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi u AN g DA no
che vincono la gara e portano a casa il numero uno. In mezzo qualche errore di troppo, come in Portogallo e la comica di Barcellona, quando alzò le braccia al cielo in atteggiamento da vincitore quando ancora mancava un giro alla fine. Brutti momenti quelli; ti prendono in giro, anche alla tv in Spagna era diventato una specie di tormentone la scena di Julian con le braccia alzate e gli altri che andavano sul podio. Chissà quante gare ha perso Simon, eroe umanissimo, quando correva nel minicross in Spagna. Uno che inizia a correre a sei anni ne ha di cose da raccontare! Simon viene dal cross ed è stato uno da top five a livello giovanile. Però era piccolo e magro, troppo. E venne dirottato in pista, nella coppa Aprilia. Quando si dice i casi della vita: dopo 10 anni dal debutto in pista con un’Aprilia 125 di serie, lo stesso pilota ha portato il titolo numero 35 alla Casa italiana. A Phillip Island non è stato facile passare primo sotto la bandiera a scacchi. In prova c’era un Espargarò scatenato, in gara un gruppone di quelli tremendi. Dove tutti cercano di passare, sempre e comunque. Gente tosta come Iannone e Corsi, un rivale come Terol, un outsider come
Altraguardo
25 16 20 — —
4 16 — 25 10
25 20 10 13 6
TOTALE 239 183,5 162,5 142,5 128
6. Iannone 117,5; 7. Cortese 112; 8. Marquez 94; 9. Bradl 85; 10. Olive 74; 11. Folger 73; 12. Corsi 68; 13. Aegerter 63,5; 14. Redding 50,5; 15. Vazquez 45; 16. Webb 38,5; 17. Nakagami 36; 18. Zarco 31,5; 19. Rabat 28; 20. Zanetti 27; 21. Krummenacher 22; 22. Salom 17; 22. Koyama 17; 24. Savadori 7; 24. Schrotter 7; 26. Ranseder 5; 27. Moretti 3; 27. Iwema 3; 27. Beaubier 3; 30. Glossop 2; 30. Fritz 2; 30. Di Carlo 2; 33. Kartheininger 1.
Superbike Aspettando l’ultimo round di Paolo Gozzi - foto Zac
P
ORTIMAO è una sfida senza domani: quarantaquattro giri per scrivere la storia o affondare nel rimpianto. Chi perde non potrà dire “mi rifaccio la prossima volta”. Perché Ben Spies, l’inseguitore, sta per approdare alla MotoGP e non è detto che in futuro gli ricapiti l’occasione di vincere il titolo Superbike; Noriyuki Haga, l’inseguito, ci sarà anche l’anno prossimo, con la stessa Ducati di adesso. Ma perdere il Mondiale per la quarta volta sarebbe una condanna. Un anno fa il predecessore Troy Bayliss arrivò in Portogallo con la terza iride già cucita sul petto, con l’unica preoccupazione di preparare la festa; NitroNori invece ha davanti la corsa della vita. Comunque vada, Haga contro Spies sarà leggenda, uno scontro tra giganti che richiama – per attesa, pathos e caratura tecnica dei protagonisti - la sfida di Imola 2002 tra Colin Edwards e Troy Bayliss. Quella volta c’era un solo punto tra i due (502 contro 501) ma l’inerzia era tutta dalla parte di
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Colin che arrivò sul Santerno sulla spinta di 7 vittorie consecutive. Bayliss, partito forte, si era afflosciato da metà stagione e la scivolata nella gara precedente, ad Assen, oltre a costare il sorpasso, aveva indirizzato il pronostico dalla parte dell’avversario. Stavolta il divario è maggiore (Haga 436 punti, Spies 426) ma la situazione è molto più intrigante di allora. Anche stavolta il destino è nelle mani dei protagonisti perché con la doppietta Texas Terror vincerebbe aritmeticamente il titolo, a prescindere dal piazzamento del rivale. Se Nori finisse due volte secondo, i due contendenti sarebbero entrambi a 476 e Ben vincerebbe per maggior numero di vittorie (15 contro 8). Quindi è probabile che non servano troppi calcoli: Spies è condannato a vincere, Haga pure. PRECEDENTI - La Superbike ha assegnato il Mondiale all’ultima curva 9 volte in 22 edizioni, compresa questa. Nel 1988 Fred Merkel (Honda) beffò Fabrizio Pirova-
Scon ntro frontale no e Davide Tardozzi nello spareggio di Manfeild, in Nuova Zelanda, ripetendosi l’anno dopo sullo stesso tracciato ai danni di Stephane Mertens. Il precedente più strano è quello del ’93: se la sarebbero dovuta giocare Scott Russell (Kawasaki) e Carl Fogarty (Ducati) ma la gara decisiva a Città del Messico venne annullata dopo le prove del sabato per inadeguatezza del circuito. Dodici mesi dopo Foggy si prese la rivincita su Russell a Phillip Island aggiudicandosi il primo dei suoi quattro titoli. Nel ’96, sempre in Australia, Troy Corser (Ducati) fulminò Aaron Slight (Honda) che perse anche l’anno dopo a Sugo il testa a testa con Fogarty. Sconfitta a domicilio che la Honda vendicò a Imola 2002 con Edwards campione su Bayliss.
Haga contro Spies. Chi vince porta a casa il titolo. Ecco cosa farà la differenza nella infuocata sfida di Portimao
Gli ultimi due precedenti riguardano Noriyuki Haga. Nel 2004 Magny Cours mandò in scena un incredibile spareggio a quattro con sorpasso di Toseland ai danni del compagno di squadra Ducati, Régis Laconi. Il giapponese, che allora aveva la Ducati satellite del team britannico Renegade, finì quarto dietro Vermeulen (Honda). Sempre in Francia, nel 2007, Haga (Yamaha) doveva vincere assolutamente per tentare di superare Toseland. Centrò il bersaglio ma il britannico, allora alla Honda, si salvò per 2 punti. Haga si sarebbe giocato il titolo all’ultima prova anche nel 2000 a Brands Hatch se la discussa penalizzazione per doping (un medicinale dimagrante contenente efedrina) non lo avesse privato dei punti necessari.
STRATEGIE – Stavolta non serviranno strategie e calcoli perché la situazione è chiara. Per ribaltare la situazione Spies deve vincere due volte, Haga deve fare in modo che non accada: quindi, nonostante i 10 punti di margine, anche lui sarà costretto ad attaccare. Ad Haga avrebbero fatto comodo i 5 punti che Michel Fabrizio gli ha strappato ad Imola. In questo caso al giapponese sarebbero bastati un secondo e un terzo posto, in caso di doppietta di Spies. Il mancato gioco di squadra ha lasciato Nori senza alcun margine di sicurezza.
FATTORE BEN – Il fattore decisivo però è un altro: Spies può vincere due volte? La statistica dice che è un evento molto probabile e la Ducati non dorme certo tranquilla.
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Superbike Aspettando l’ultimo round
Portogallo 25 ottobre
Gara 1 1.__________________________________ p.25 2.__________________________________ p.20 3.__________________________________ p.16 4.__________________________________ p.13 5.__________________________________ p.11 Gara 2 1.__________________________________ p.25 2.__________________________________ p.20 3.__________________________________ p.16 4.__________________________________ p.13 5.__________________________________ p.11 _____ Discriminanti 1 - Vincitore gara Supersport _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 2 - Tempo gara vincitore Supersport _ _ _ _ _ _ Nome ____________________________________ Cognome _________________________________ Via ______________________________________ Città _____________________________________ Codice postale ____________________________ Telefono ________________________ Età _______ E-mail ____________________________________ Da spedire a: Motosprint “Toto Superbike” Via del Lavoro 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO) Saranno valide per il “Toto Portogallo” le cartoline pervenute entro venerdì 23 ottobre Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario e promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a : CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel. 051.6227111 - Fax 051.6227309
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Gioca la schedina e vinci! Per voi 10 premi ad ogni round COME SI PARTECIPA
È sufficiente compilare la schedina che troverete qui a fianco indicando i primi cinque di ogni gara dei vari gran premi del mondiale Superbike. Si dovrà anche indicare il vincitore della gara Supersport e il tempo della gara che serviranno come discriminanti nei casi di parità.
IL PUNTEGGIO
Per ogni pronostico esatto si avranno gli stessi punti che sono in palio nel campionato, ovvero indovinando il vincitore si avranno 25 punti, col secondo 20, col terzo 16, col quarto 13 e indovinando il quinto 11. Importante: si vincerà solo indicando il pilota giusto al posto giusto. Verrà stilata una classifica per ogni gran premio sommando i punti totalizzati in gara 1 e quelli ottenuti in gara 2. Nel caso un concorrente invii più schedine per lo stesso gran premio saranno considerate tutte e quindi potrà vincere anche più premi.
UNA HONDA IL PREMIO FINALE Per ogni gran premio verranno premiati i primi dieci. A fine campionato tra tutti quelli che avranno inviato almeno una scheda verrà estratta una Honda CBR 600 RR.
Guardiamo i dati: Ben ha disputato 26 gare vincendone 13 (50%). Ma sul punteggio pesano parecchi episodi sfortunati. Ecco l’elenco: Australia 1, collisione al via; Monza 1, benzina finita all’ultima curva mentre era al comando; Kyalami 2, leva del cambio rotta mentre era terzo; Misano 2, frizione rotta; Brno 1, travolto da Fabrizio mentre era secondo; Magny Cours 2, problema al pneumatico anteriore. Ma i punti persi ormai non contano. Il fattore da considerare è che nelle giornate segnate dai ritiri, cinque volte su sei Spies ha
I HAGA NORIYUK O I CALCOLI: «HO FATT NE LUSIO LA CONC VO È CHE DE CERE» SOLO VIN
S BEN SPIE UCATI D «NEL 2008 OMINATO? HA D ACILE, TROPPO F O IO» NON C’ER vinto l’altra manche. Nel computo pesano anche le due cadute (Valencia 1 e Assen 2) che fanno il paio con gli incidenti capitati ad Haga (Monza 2, Donington 2), sul cui punteggio grava anche la collisione con Rea al Nurburgring. SCONTRI DIRETTI – Spies batte Haga 3-0 negli scontri diretti. Nelle tre gare concluse con duelli ravvicinati la Yamaha ha sempre vinto. Due volte (Assen 1 e Magny Cours 1) Spies ha battuto Haga all’ultimo giro, al Nurburgring comunque nelle fasi finali. È da mettere in conto anche il confronto di Donington quando, per non perdere la ruota di Spies lanciatissimo, Haga cadde alla Coppice Corner fratturandosi il braccio destro e la scapola sinistra. Sono precedenti interessanti perché la possibilità che Portimao regali uno spettacolare testa a testa è decisamente alta. Nei test di gennaio (con tutti i team in pista) Spies girò in 1’43”484 (secondo tempo assoluto), Haga in 1’43”487 (terzo). Appena 3 millesimi di differenza! In quella occasione il più veloce fu Shane Byrne, con la Ducati Borciani, in 1’43”294. ESPERIENZA – Haga si è già giocato due Mondiali allo sprint (2004 e 2007) senza mai spuntarla. Spies è al primo assalto iridato ma ha una solida esperienza di duelli ravvicinati perché nella serie Ama ha strappato
due volte (su tre) la corona all’ultima curva al compagno di squadra Mat Mladin, piegandolo in entrambe le occasioni. Texas Terror quest’anno è apparso molto a suo agio nelle situazioni difficili e, come tutti i fuoriclasse, è molto abile a mettere pressione all’avversario. Haga però non è un pivellino: ha recuperato in un baleno le gravi conseguenze dell’incidente di Donington, ha stretto i denti nel momento più difficile (Brno) e negli ultimi due round (Imola e Magny Cours) è andato fortissimo: due vittorie e due secondi posti. LE MOTO – Dal punto di vista tecnico la bilancia pende decisamente dalla parte di Haga. La Ducati ha dimostrato complessivamente di essere più competitiva della Yamaha. Con la stessa F09 Michel Fabrizio è salito quattordici volte sul podio, con due successi: lo scudiero di Haga è terzo in classifica ed è rimasto in lizza per il titolo fino alla penultima gara. Invece l’altra YZF-R1 affidata a Tom Sykes è ottava nel Mondale a 260 punti dalla vetta. Il britannico è arrivato solo sei volte nei primi sei in gara, con miglior piazzamento quarto ad Assen. Sykes non è un fenomeno ma c’è il fondato sospetto che la R1 non sarebbe dov’è se la Yamaha non avesse pescato l’asso Spies. Portimao inoltre potrebbe rivelarsi particolarmente amica della Ducati che qui un anno fa fece faville sia con Troy Bayliss (pole, doppietta e re-
cord sul giro) che con Michel Fabrizio (secondo). La Yamaha si salvò con un terzo posto di Troy Corser mentre per Nori Haga fu una giornataccia (ritiro e penalizzazione per partenza anticipata). LE VARIABILI – La prima è legata al meteo: a Portimao in autunno la pioggia non è un’eventualità remota. Le condizioni cambiano in fretta e c’è forte rischio di flag to flag, cioè di cambio di moto in corsa. In SBK finora è avvenuto una sola volta, a Misano 1: vinse Spies azzeccando la strategia. Secondo: un eventuale terzo incomodo (Max Biaggi? Jonathan Rea?) complicherebbe i giochi dell’inseguitore costretto a vincere ad ogni costo. Se Spies arrivasse due volte secondo il suo punteggio finale sarebbe 466 e ad Haga basterebbe finirgli dietro per portare a casa il titolo, con 468 punti. Terzo: le squadre. La Ducati ha già vinto 29 Mondiali (16 Costruttori, 13 piloti) e si è giocata il titolo all’ultima gara già 5 volte, perdendo solo a Imola 2002 (Edwards contro Bayliss). Diversi componenti del team, come il “capitano non giocatore” Davide Tardozzi, hanno vissuto in prima persona tutte e cinque le situazioni. Quindi è un gruppo espertissimo che saprà gestire al meglio i delicatissimi momenti del week end. La Yamaha invece ha vinto solo un Mondiale Costruttori nel 2007 e gioca per la prima volta una partita così delicata. motosprint
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Superbike Aspettando l’ultimo round
NEUKIRCHNER CON TEN KATE
Sostituirà Checa. Guintoli in Suzuki MAX NEUKIRCHNER doveva stare fuori quattro mesi. Invece lascia la Suzuki, va alla Honda e sarà in pista nei test di Portimao (27-28 ottobre). Il cambio di squadra più incredibile dell’anno ha una storia lunga e tormentata. Dopo quattro round decisamente sofferti, a Monza Neukirchner parte in testa ma viene travolto in prima variante: subisce una decina di gravi fratture al piede destro e resta fermo due mesi. Torna sulla K09 nei test di Imola (metà luglio) ma dopo pochi giri perde il controllo alla variante Tamburello: frattura di due vertebre. Nascono qui le prime perplessità della squadra. «È stato un rientro affrettato, Max visibilmente non era a posto per guidare e dall’acquisizione dati abbiamo visto che la caduta è stata anomala, come se fosse mancata la forza per controllare la moto» rivela il direttore tecnico Giacomo Guidotti. Neukirchner si fa operare all’ospedale di Chenmitz e si sottopone a lunghe sedute di terapia con l’obiettivo di rientrare in pista nel round di Magny Cours (4 ottobre). La settimana prima Max è a Imola dove viene accuratamente controllato dai medici della Clinica Mobile (i dottori Costa e Corbascio) e anche dal consulente esterno dell’ospedale Rizzoli, professor Bollini, neurochirurgo. I dottori italiani prescrivono al pilota altri quattro mesi di convalescenza perché le vertebre non sono saldate bene e un eventuale incidente potrebbe lasciare danni permanenti. Il team Alstare comincia a chiedersi se e
quando Neukirchner sarà in grado di tornare a correre. Il proprietario Francesco Batta si preoccupa soprattutto perché saltare i test di Portimao può pregiudicare lo sviluppo della K10, visto che durante l’inverno è prevista solo un’altra tappa di collaudo sempre a Portimao il 22-24 gennaio. La squadra chiede al pilota di sottoporsi ad un’altra visita presso un centro medico specializzato in Belgio ma Neukirchner non si presenta. Dopo Magny Cours (4 ottobre) il tedesco si offre alla Honda Ten Kate, che dà il benservito a Carlos Checa e lunedì 12 ottobre firma l’accordo con Max. Il quale intanto ha ottenuto l’idoneità dai medici che lo hanno operato e da un medico tedesco che fa parte dello staff della Federmoto Internazionale. Neukirchner ha già corso con la Honda (team Klaffi) nel 2005 (12° posto finale) e nel 2006 (18° posto). Lo stesso giorno l’Alstare Suzuki ufficializza l’arrivo di Sylvain Guintoli, che prende il posto di Neukirchner affiancando l’altro neoacquisto Leon Haslam. Il francese arriva dalla Suzuki Crescent, impegnata nel campionato britannico Superbike, che ottiene in cambio Yukio Yanagawa. Carlos Checa, dal canto suo, salirà su una delle Ducati gestite dal Team Althea che ha lasciato la Honda per approdare a Borgo Panigale. Con l’arrivo dello spagnolo cambiano anche i programmi di Jakub Smrz che doveva passare al team laziale e ora sta cercando di ricucire lo strappo con il Team Guandalini ma questo, a sua volta sta vagliando altre possibilità. SORRISI A INIZIO STAGIONE PER NEUKIRCHNER E BATTA, PROPRIETARIO DEL TEAM SUZUKI ALSTARE. POI È FINITO L’IDILLIO E IL TEDESCO È PASSATO AL TEAM TEN KATE.
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IL PRONOSTICO del Portogallo
UN ANNO FA DUCATI SU TUTTI
Tuttii record SUPERBIKE Superpole (2008) Qualifiche (2006) Record (2008) Sulla distanza (2008) In prova (2008) Record (2008) Sulla distanza (2008)
Bayliss (Ducati) 1’58”548 alla media di 139,447 km/h Fabrizio (Ducati) 1’43”609 alla media di 159,554 km/h Bayliss (Ducati) 1’43”787 alla media di 159,280 km/h Troy Bayliss (Ducati) 22 giri in 38’26”125 alla media di 157,705 km/h SUPERSPORT Sofuoglu (Honda) 1’45”156 alla media di 157,208 km/h Sofuoglu (Honda) 1’46”082 alla media di 155,834 km/h Kenan Sofuoglu (Honda) 20 giri in 35’39”851 alla media di 154,508 km/h
Bayliss dominò prove e gara
Cosìnel 2008 1. Troy Bayliss (Ducati) 1. Troy Bayliss (Ducati) SUPERSPORT 1. Kenan Sofuoglu (Honda) SUPERBIKE
e manche Superbike du rt Superspo 1000 Superstock Rettilineo pole Posizione in ra st ni si a e Curv ra Curve a dest
,024 km) 22 giri (101 0 km) 84 1, (9 20 giri 4 km) 12 giri (55,10 702 metri sinistra 6 9
.692 m Portimao 4
PORTIMAO, inaugurato nel 2008, è il teatro ideale per la sfida stellare che vedrà Noriyuki Haga contro Ben Spies. Il disegno della pista, realizzato dal proprietario Paulo Pineiro che è stato anche pilota di moto e auto, è di grandissimo impatto spettacolare: ci sono repentine variazioni altimetriche e curve di ogni genere. Il circuito è situato sulle colline dell’Algarve, a circa 20 chilometri dalla costa affacciata sull’Atlantico. Per questo motivo il meteo è variabilissimo, specie in autunno. Un anno fa Portimao fu terreno di conquista Ducati: all’ultima corsa della carriera, Troy Bayliss centrò superpole, doppietta e giro veloce. In quella occasione la marca italiana fece debuttare la F09 con acceleratore ride-by-wire piazzando sul podio (secondo) anche Michel Fabrizio (nella foto), uscito in gara 1 per un contatto al primo giro con Max Biaggi. La Yamaha, invece, incappò in una giornataccia: Noriyuki Haga ruppe in gara 1 e partì in anticipo nella successiva, finendo quattordicesimo dopo aver scontato il ride through.
Nei test del gennaio scorso (tre giorni) il più veloce è stato Shane Byrne (Ducati Borciani); Ben Spies (Yamaha) ha concluso con il secondo tempo, appena 3 millesimi meglio di Noriyuki Haga alla seconda uscita con la F09.
Vincente Superpole SPIES REA FABRIZIO HAGA BIAGGI CHECA HASLAM BYRNE
1,70 4,50 6,00 7,00 11,00 15,00 20,00 25,00
Vincente Gara1 SPIES HAGA REA FABRIZIO BIAGGI CHECA HASLAM BYRNE
2,25 2,75 5,50 9,00 11,00 15,00 15,00 25,00
Vincente Gara2 SPIES HAGA REA FABRIZIO BIAGGI CHECA HASLAM BYRNE
2,50 2,50 5,00 9,00 11,00 15,00 15,00 25,00
L eg arein TV Le gare SABATO 24 OTTOBRE 10,45 La7 14,50 La7-Eurosport DOMENICA 25 OTTOBRE 10,30 Nuvolari 11,45 La7-Eurosport* 13,15 Eurosport* 14,30 MotoTV* 15,25 La7-Eurosport* * satellite-criptato
Prove diretta Superpole diretta STK 1000 SBK gara 1 Supersport STK 600 SBK gara 2
diretta diretta diretta diretta diretta
motosprint
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Enduro Sei Giorni di Dario Agrati
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IGUEIRA DA FOZ - Qui c’è l’incanto e la magia. Una terra che ha sempre giocato con i destini degli uomini. La terra dove Cristoforo Colombo si era trasferito dalla natia Genova per non fare più ritorno in patria e dove preparò la sua impresa: attraversare l’Atlantico per trovare le terre orientali ed invece sulla sua strada trovò l’America. Il Portogallo è anche la terra dove la sabbia maligna delle dune in riva all’Oceano ha stregato l’Italia e per i sei in Maglia Azzurra non c’è stato proprio nulla da fare. Secondi dietro una Francia scatenata dopo sei giorni nei quali Simone Albergoni e Fabio Mossini nella E1, Alessandro Belometti e Oscar Balletti nella E2, Alex Salvini e Alessandro Botturi nella E3 ce l’hanno messa tutta per cercare di recuperare i poco più di quattro minuti che li hanno diviso dai francesi. Francia vincitrice per la quarta volta del Trofeo Mondiale nella storia della Sei Giorni e che ha bissato il titolo vinto lo scorso anno in Grecia. Nella Francia hanno
Vince ancora la Francia. Italiani secondi, in difficoltà sul fondo sabbioso. Trofeo Junior alla Spagna, quarti gli azzurri
Sabbia am ara ]
ANTE PUNTE DI DIAM A DELLA SQUADR STATI NO SO SE CE FRAN (12), RODRIG THAIN , PRIMO NELLA E2 E CHRISTOPHE NAMBOTIN (14), A E3. VINCITORE DELL ONI (20) SIMONE ALBERG IATO HA GAREGG CON LA SOLITA GENEROSITÀ CONCLUDENDO STO AL SECONDO PO NELLA E1.
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fatto la differenza Nambotin protagonista assoluto della classe E3 e Thain vincitore della E2. Anche Gauthier è sempre stato tra i migliori della E1 fino a venerdì quando è stato costretto al ritiro per problemi alla centralina; Germain e Bourgeois sono risultati regolari come degli orologi svizzeri nella E1 e E2 anche se i loro piazzamenti sono stati scartati due volte ciascuno. Germain ha portato a termine una gara stoica a causa di una grave infezione all’occhio destro. Gli ultimi tre giorni sono stati comunque da cardiopalmo con una volata mozzafiato dei sei in Maglia Azzurra primi nella classifica di giovedì dove sono però riusciti a recuperare solo sette secondi alla Francia. Venerdì, malgrado il ritiro di Gauthier, la Francia ci ha preceduto di poco più di cinque secondi riportando il vantaggio nella classifica generale a 4’26”14. Sabato i nostri sei ce l’hanno messa tutta ma ci sarebbe proprio voluto un miracolo per vincere. Salvini concluso quinto nella E3 stravincendo la sua manche della prova finale di cross, anche se Meo e Nambotin hanno contenuto il distacco. Belometti e Mossini hanno chiuso entrambi in terza posizione le loro manche di motocross delle classi E2 e E1, Balletti e Botturi, dodicesimi rispettivamente nella E2 e E3, mentre Albergoni tredicesimo nella E1. Nelle rispettive classifiche finali di classe, Albergoni ha concluso secondo, Mossini e Belometti quarti, Balletti quinti, Botturi sesto.
IL FINLANDESE EERO REMES (50) HA VINTO LA CLASSE E1. MINOR SODDISFAZIONE PER I PILOTI ITALIANI, COMUNQUE, NON LONTANI DALLA VETTA. ALESSANDRO BELOMETTI (23) E OSCAR BALLETTI (22) QUARTO E QUINTO NELLA E2; FABIO MOSSINI (24) QUARTO NELLA E1.
quarto Trofeo per la Francia TROFEO MONDIALE 1. Francia (Gauthier/Honda Germain/Yamaha, Thain/TM, Bourgeois/Husqvarna, Nambotin/Gas Gas, Meo/Husqvarna) in 15h44’24”56; 2. Italia (Albergoni/ KTM, Botturi/KTM, Balletti/Honda, Belometti/KTM, Mossini/Honda, Salvini/Husqvarna) a 4’22”69; 3. Finlandia (Remes/KTM , Salminen/BMW, Salonen/Husaberg, Kirssi/BMW, Tarkkala/BMW, Aro/KTM) a 23’35”62; 4. Australia a 23’48”22; 5. USA a 30’36”06; 6. Portogallo a 30’59”49; 7. Gran Bretagna a 48’06”62; 8. Olanda a 49’46”54; 9. Polonia a 1h04’49”79; 10. Germania a 1h20’27”40; 11. Svizzera a 1h59’14”02; 12. Svezia a 2h18’02”74; 13. Messico a 2h47’47”85; 14. Canada a 3h20’04”91; 15. Belgio a 4h46’46”69; 16. Spagna a 6h11’48”89.
TROFEO JUNIOR
ECISIVO D N O N O RITIR A PERSO H IA C N A LA FR AUTHIER JULIEN G INTO GIORNO NEL QU
1. Spagna (Guerrero/Yamaha, Mena/Husaberg, Santolino/KTM, Roman/KTM) in 9h48’13”77; 2. Francia (Bozzo/Husqvarna, Fortunato/Yamaha, Bossi/TM, Metge/Husqvarna) a 46”41; 3. USA (Bobbitt/KTM , Kamo/ KTM, Lanza/Kawasaki, Buttrick/KTM) a 4’44”87; 4. ITALIA (Manzi/Husqvarna, Pogna/KTM, D’Ambrosio/ KTM, Mangini/Husqvarna) a 8’30”82; 5. Svezia a 21’39”57; 6. Portogallo a 21’53”40; 7. Germania a 28’40”79; 8. Repubblica Ceca a 31’18”97; 9. Slovacchia a 31’47”11; 10. Argentina a 34’28”84; 11. Messico a 51’58”21; 12. Gran Bretagna a 1h03’52”60; 13. Australia a 2h12’57”04; 14. Belgio a 6h45’02”66; 15. Finlandia a 13h18’22”37.
FEMMINILE 1. Francia (Puy/Gas Gas, Rossat/Gas Gas, Bouisson/Yamaha) in 7h44’06”96; 2. Svezia a 8’47”14; 3. Australia a 14’43”48; 4. USA a 26’27”71; 5. Finlandia a 4h30’15”46.
Leclassifiche
L’ITALIA ha purtroppo perso subito terreno sulle speciali di sabbia disputate nei primi tre giorni; i sei azzurri, infatti, non sono mai riusciti ad essere veloci come i francesi e, pur rimanendo costantemente tra i primi delle rispettive classi, hanno inesorabilmente continuato ad accumulare quel distacco che alla fine è risultato determinante. Nelle prime tre giornate vinte sempre dalla Francia siamo inoltre stati terzi preceduti anche dalla Finlandia grazie alle grandi prove di Remes, Salminen e Aro. Salminen, mercoledì, proprio al via è stato poi costretto al ritiro per problemi tecnici cercando di riparare la sua BMW con attrezzi e ricambi vari che gli hanno passato i suoi meccanici. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi di motosprint
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DI CROSS E L A IN F GRAN VINTO A H I IN V L ALEX SA SPECIALE NAMBOTIN A IM T L ’U L O MEO E D N E D E C PRE
HANNO DETTO FrancoGualdi
SimoneAlbergoni
AlexBelometti
POCO INCISIVI SULLA SABBIA
INUTILE CERCARE SCUSE
HO PROVATO AD ATTACCARE
FIGUEIRA DA FOZ - Il responsabile
«Non ho mai gradito le speciali su sabbia e fin dall’inizio non sono mai riuscito ad andare forte come avrei voluto. Sulle poche prove con terreno duro sono invece riuscito a spiccare degli ottimi tempi. È comunque inutile cercare scuse se sono secondo nella E1 abbastanza lontano da Remes che è sempre andato forte fin dall’inizio riscattando anche la sua stagione».
«Lunedì sono andato un po’ piano chiudendo sesto ma poi ho subito recuperato. Martedì ero già terzo, poi mercoledì sono passato in seconda posizione malgrado abbia sentito un po’ la stanchezza. Anche giovedì e venerdì ho cercato in tutti i modi di attaccare Thain ma non c’è stato niente da fare».
AlexSalvini
OscarBalletti
DOVEVO RISCHIARE
UNA BELLA SODDISFAZIONE
«È stata una gran bella esperienza correre questa seconda Sei Giorni dopo quella del Cile nel 2007. Sono arrivato in Portogallo molto motivato e tutti i piloti della squadra hanno capito che non ho affatto portato via il posto a nessuno, come qualcuno ha pensato. Anche con Botturi, col quale ho condiviso la camera d’albergo per due settimane, c’è sempre stata una grande armonia. È un peccato che lunedì sia caduto quattro volte in speciale e tre volte giovedì facendo perdere circa due minuti alla squadra. Però qualcuno doveva rischiare per andare a prendere i francesi, credo di aver fatto fino in fondo il mio dovere vincendo la prova finale di cross davanti ai francesi Meo a Nambotin».
«Lunedì ho chiuso ottavo assoluto e quarto della E2. È stata una bella soddisfazione terminare subito dietro i migliori della mia classe. Martedì sono caduto due volte, mentre mercoledì, giovedì e venerdì sono rimasto sempre vicino ai miei avversari».
dell’enduro azzurro è moderatamente soddisfatto al termine della gara. Italia un po’ fiacca o sfortunata nel Trofeo Mondiale? «Siamo arrivati in Portogallo per puntare al podio e abbiamo centrato l’obiettivo, battuti solo da una grande Francia. Purtroppo nelle prime giornate non siamo riusciti ad essere incisivi sulla sabbia come speravamo. I nostri piazzamenti non sono da considerarsi come una sconfitta; ripeto solo che dovevamo crederci di più nelle prime tre giornate. Siamo finiti secondi d’un soffio arrivando a giocarci il tutto per tutto nella prova di cross dove per recuperare quattro minuti ci sarebbe però voluto un miracolo». Soddisfatti o delusi dei sei piloti della squadra azzurra? «Abbiamo dimostrato che la squadra in Maglia Azzurra è sempre una delle grandi protagoniste per il Trofeo Mondiale. Salvini ha cercato di recuperare ma i suoi rischi non sono stati premiati perdendo tempo per alcune cadute. Alla fine si è riscattato vincendo la propria manche di cross anche se il risultato nella classifica del Trofeo Mondiale non è cambiato. Mossini si è dovuto adattare a guidare una moto di differente cilindrata rispetto a quella del mondiale. Albergoni si è difeso ma anche lui ha sofferto la sabbia delle speciali. Belometti e Balletti hanno fatto il loro dovere nella E2. Stesso discorso per Botturi nella E3 che ha egregiamente sostituito l’infortunato Oldrati. Siamo stati competitivi ma non è stato sufficiente. In futuro dovremo prepararci con un allenamento specifico sul terreno dove andremo a correre perché qui la sabbia ha fatto la differenza». Vi aspettavate qualcosa in più dai giovani impegnati nel Trofeo Junior? «I nostri quattro giovani hanno fatto del loro meglio in un momento di emergenza per l’infortunio di Gritti. Si sono difesi ma battere la Spagna e la Francia quest’anno sarebbe stato un miraggio. Manzi, D’Ambrosio, Pogna e Mangini sono il futuro dell’enduro italiano, confermando i progressi dell’impegno di Maglia Azzurra che da tre anni sostiene la partecipazione al mondiale di alcuni giovani provenienti dal Team Italia». motosprint
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AlessandroBotturi SE MI HANNO CHIAMATO... «Non c’è stata nessuna polemica con Fossati e Gualdi per essere stato convocato solo all’ultimo momento nella squadra del Trofeo Mondiale per sostituire Oldrati che si è infortunato. Se mi hanno chiamato a vestire la Maglia Azzurra credo sia perché in nazionale ho sempre fatto il mio dovere cercando di fare il massimo per la squadra».
FabioMossini DIFFICILE TROVARE IL FEELING
FRANCO GUALDI, A DESTRA, RESPONSABILE DELL’ENDURO AZZURRO INSIEME AL PRESIDENTE FMI PAOLO SESTI. NELLA SPEDIZIONE ALLA SEI GIORNI ANCHE GIONNI FOSSATI, CT DELLE NAZIONALI, E TULLIO PELLEGRINELLI, CT DEGLI JUNIOR.
un commissario tecnico della FIM e del responsabile dell’enduro azzurro Franco Gualdi col quale il pilota finlandese ha avuto anche un acceso diverbio.
PASSAGGIO QUASI TRIALISTICO PER ALEX SALVINI (25) CHE HA CONCLUSO AL QUINTO POSTO NELLA CLASSE E3, NONOSTANTE UNA SERIE DI CADUTE QUANDO HA TENTATO IL TUTTO PER TUTTO PER RECUPERARE IL DIVARIO DAI FRANCESI. SESTO POSTO NELLA STESSA CLASSE PER ALESSANDRO BOTTURI (21).
NEL TROFEO Junior si è meritatamente imposta la Spagna che ha intelligentemente preferito puntare alla vittoria del Vaso d’Argento con Victor Guerrero, il campione mondiale della Junior Oriol Mena, Lorenzo Santolino e l’esordiente Mario Roman. Sul podio anche le squadre di Stati Uniti e la Francia. Quarta l’Italia. Massimo Mangini nella E1, chiamato a sostituire l’infortunato Mirko Gritti, alla sua prima Sei Giorni, si è difeso bene ma è caduto alcune volte sulla sabbia delle speciali finendo ventunesimo. Stesso discorso nella E2 per Jonathan Manzi, Michael Pogna ed Edoardo D’Ambrosio nella E3. Il migliore è stato proprio D’Ambrosio che ha chiuso diciannovesimo, Pogna e Manzi rispettivamente ventiduesimo e ventitreesimo. Degli altri tre piloti in Maglia Azzurra, Cherubini ha vinto la classe C2, Gerini ha chiuso secondo nella C1, Mori si è ritirato venerdì per una perdita di liquido dal radiatore, è comunque ripartito sabato per disputare la prova conclusiva di motocross.
«Purtroppo sono partito un po’ piano perché per tutto l’anno ho corso con la 500 4T e trovare da subito il feeling di guida con la 250 4T c’è voluto qualche giorno. Da giovedì ho migliorato costantemente i miei tempi in speciale anche se in una prova sono caduto perdendo parecchi secondi». motosprint
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Supercross Europeo
FRANCIA ANCHE NEL FEMMINILE LA FRANCIA ha vinto con Stephanie Bouisson (Yamaha), Audrey Rossat (Gas Gas) e Ludivine Puy (Gas Gas). Seguono nell’ordine: Svezia: Sandra Adriansson (Kawasaki), Vania Kollmann (KTM), Jessica Jonsson (Gas Gas); USA: Lacy Jones (Kawasaki), Maria Forsberg (KTM), Amanda Mastin (Yamaha); Finlandia: Marita Nyqvist (KTM), Esmeralda Vesterinen (KTM) (cugina del pluriridato di trial Yrjo Vesterinen), Charlotte Ljunglin (Suzuki).
PRESENZA RECORD
DOPPIETTA KTM TRA LE SQUADRE D’INDUSTRIA Dominio della KTM tra le squadre d’industria. Il terzetto composto dall’americano Caselli e dai finlandesi Remes e Aro si è imposto davanti a quello degli azzurri Albergoni e Belometti e del tedesco Kehr. Terza posizione per l’Husqvarna con i due azzurri Manzi e Salvini e l’italo-francese Meo. Quarta la squadra bresciana dell’Iron Racing Team-KTM con Botturi, Pogna, D’ambrosio. Alla KTM anche il record di moto al via: 199 su 427.
ITALIANO LO SPONSOR DELL’AUSTRALIA Medaglia d’oro alla Sei Giorni del 1981 all’Isola d’Elba, l’italiano Mauro Balzarini vive da oltre vent’anni in Australia per lavoro ma continua ad essere un grande appassionato di enduro. Quest’anno ha sponsorizzato con la sua impresa Wellard la nazionale dell’Australia (sotto) dopo aver supportato nelle ultime due stagioni una formazione di club di giovani australiani.
ASSENTI I TRE CAMPIONI DEL MONDO Assenti i tre campioni del mondo 2009 Mika Ahola (E1), Johnny Aubert (E2) e Ivan Cervantes (E3). Aubert per rimettersi dall’infortunio alla mano sinistra del GP di Grecia, Ahola e Cervantes per preparare il mondiale enduro indoor che inizierà a fine ottobre. IN MESSICO LA SEI GIORNI DEL 2010 La 85a Sei Giorni nel 2010 farà tappa in Messico dal 1 al 6 novembre a Morelia nello stato Michoacan nel centro del Paese, a circa 250 km da Città del Messico. Nel 2011 sarà la volta della Finlandia che già in Portogallo ha presentato la gara in programma dall’8 al 13 agosto a Kotka distante circa 130 km da Helsinki e 60 km dal confine con la Russia. Nel 2012 potrebbe essere la volta dell’Italia o dell’Australia.
TUTTI I PILOTI AL MEDICAL CENTER Lavoro in abbondanza per lo staff medico FMI diretto dalla dottoressa Lorena Sangiorgi. Praticamente tutti i piloti in Maglia Azzurra sono stati medicati per contusioni varie e bendaggi alle mani. Peggio è andata a Stefano Noris che è stato ingessato giovedì per le fratture della mano e del braccio sinistro.
ARANDA FA SUE LE QUATTRO FINALI Cucini primo fra i rookie MARSIGLIA (F) - Sono stati i padroni di casa a monopolizzare le finali delle prove marsigliesi, una due giorni affollata come non mai. Infatti questo ha comportato, nel pomeriggio, la sessioni di prequalifica per selezionare i 24 piloti che hanno partecipato al programma serale. È stato Gregory Aranda, su Kawasaki, il vincitore assoluto: Il francese ha vinto tutto, a partire dalle heat iniziali per finire a tutte le quattro finali disputate. Il pilota del Bud Racing è stato imprendibile e la sua leadership ha vacillato solo nella seconda finale quando Izoird è partito in testa, Aranda è riuscito a superarlo dopo un duello mozzafiato, proprio alla fine. Bella, comunque, la due giorni del campione europeo in carica Izoird, sempre alle spalle del vincitore. Terzo e quarto posto nelle due sere per Soubeyras, primo fra i piloti con motore 250 cm3, mentre Vanni, dopo l’opaca finale del venerdì, ha ottenuto un terzo al sabato.
Rookie italiana SX1
LA FAMIGLIA DEL MOTO CLUB INTIMIANO Tutta in famiglia la squadra di Club del MC Intimiano. A comporla (da sinistra) papà Sergio Paparelli (anni 52), il figlio Alessandro (anni 22), lo zio Carlo Rossini (anni 44). Sergio Paparelli e Carlo Rossini sono stati piloti di buona levatura degli anni ottanta.
LA CASA AZZURRA DAL MONDIALE SUPERBIKE Ammiratissima la Casa Azzurra che è arrivata dal mondiale Superbike, è lo stesso mega bilico utilizzato come hospitality da Max Biaggi con due tende di 65 m2, una adibita a ristorante, l’altra a ufficio, zona interviste e merchandising. Lo staff coordinato da Marco Bassi era composto dal cuoco Enrico Casadei, da Sabrina Giacobazzi e da altri tre addetti ai servizi. A fine Sei Giorni la struttura ha raggiunto Portimao per l’ultima prova del mondiale Superbike. (Nella foto la squadra azzurra schierata davanti a Casa Italia). motosprint
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ALBERGONI NEL 2010 ANCORA IN KTM Simone Albergoni alla vigilia della Sei Giorni ha raggiunto un accordo per restare nel 2010 ancora nel team KTM ufficiale. Con tutta probabilità Albergoni cambierà classe lasciando la E1 per passare alla E2 con la KTM 250 2T lasciata libera da Belometti; quest’ultimo correrà infatti solo gli Assoluti d’Italia. GLI ITALIANI ALL’ARRIVO Questi gli altri piloti italiani all’arrivo. Nella C1: Gerini 2°, Alessandro Paparelli 5°, Roggeri 6°, Rossini 23°, Lucadamo 48°, Consolini 50°, Dal Pos 53°, Ceruti 56°, Guberti 60°, Ghilardi 68°; nella C2, Cherubini 1°, Balboni 10°, Serra 27°, Galezzi 68°, Mori 83°, Rota 88°, Sergio Paparelli 92°; nella C3, Contenti 45°.
LA HONDA DI AHOLA IN PRESTITO A MOSSINI Dato inizialmente al via nella E3, Fabio Mossini in accordo col team Honda-Zanardo ha invece preferito correre nella E1 prendendo in prestito la CRE 250 4T che ha vinto il mondiale con Mika Ahola. Mossini ha voluto effettuare solo poche modifiche sostituendo la forcella, il mono posteriore e il manubrio con una piega diversa rispetto a quello di Ahola. Nessuna modifica invece per il motore e l’erogazione della potenza. VENTINOVE SEI GIORNI PER FREDETTE Grande amico del nostro Giovanni Sala, il cinquantunenne americano Jeff Fredette (sotto) ha corso in Portogallo la sua ventinovesima Sei Giorni battendo ogni record di partecipazione. L’anno prossimo in Messico ha promesso di pagare ai suoi amici 300 birre per festeggiare le trentesima Sei Giorni.
PRIMO GIORNO FINALE 1: 1. Aranda (Kawasaki); 2. Izoird (Suzuki); 3. Soubeyras (Honda); 4. Leuret (Honda); 5. Vanni (Honda); 6. Martin (Husqvarna); 7. Berthome (TM); 8. Bonini (Yamaha); 9. Lenoir (Yamaha); 10. Lopes (Honda); 11. Vongsana (Suzuki); 12. Valade (Suzuki). FINALE 2: 1. Aranda (Kawasaki); 2. Izoird (Suzuki); 3. Soubeyras (Honda); 4. Leuret (Honda); 5. Martin (Husqvarna); 6. Bonini (Yamaha); 7. Lopes (Honda); 8. Lenoir (Yamaha); 9. Berthome (TM); 10. Vongsana (Suzuki); 11. Vanni (Honda); 12. Valade (Suzuki). SECONDO GIORNO FINALE 1: 1. Aranda (Kawasaki); 2. Izoird (Suzuki); 3. Vanni (Honda); 4. Leuret (Honda); 5. Martin (Husqvarna); 6. Soubeyras (Honda); 7. Alberto (Suzuki); 8. Lopes (Honda); 9. Berthome (TM); 10. Sallefranque (Honda); 11. Valade (Suzuki); 12. Pellegrini (Suzuki). FINALE 2: 1. Aranda (Kawasaki); 2. Izoird (Suzuki); 3. Vanni (Honda); 4. Martin (Husqvarna); 5. Soubeyras (Honda); 6. Leuret (Honda); 7. Alberto (Suzuki); 8. Sallefranque (Honda); 9. Berthome (TM); 10. Lopes (Honda); 11. Valade (Suzuki); 12. Pellegrini (Suzuki). IN CAMPIONATO: 1. Aranda p. 60; 2. Izoird 48; 3. Soubeyras 35; 4. Leuret 34; 5. Martin 32.
Spettacolari le rimonte di Leuret, riuscito a conquistare un quarto posto la prima sera e un quinto la seconda. Fra gli italiani, Bonini ha ottenuto un sesto posto la prima sera, mentre la seconda è rimasto fuori dalla finale. Sfortunato Pellegrini, mai in sintonia con la pista: è riuscito, però, a qualificarsi per la seconda finale. Gli italiani hanno, invece, molto ben figurato nella classe Rookie, riservata alle moto 85 cm3. Cucini, Monticelli e Zecchina sono saliti, nell’ordine, sul podio. Cucini ha preso subito la testa mantenendola con autorità fino alla fine, mentre Monticelli ha recuperato dopo una partenza incerta, per poi uscire vincente dal duello con Zecchina. Dietro, Croci, De Pietri e Schito hanno completato il magico sestetto azzurro. Squalificato, invece, il campione francese Stauder, per aver cambiato la moto dopo le qualifiche. DALL’ALTO IN BASSO: CUCINI, PRIMO NELLA CLASSE ROOKIE, IZOIRD, SECONDO NELLA SX1, E ARANDA, DOMINATORE INCONTRASTATO DELLA PROVA MARSIGLIESE.
ROOKIE FINALE: 1. Cucini (KTM); 2. Monticelli (Suzuki); 3. Zecchina (KTM); 4. Croci (KTM); 5. De Pietri (Suzuki); 6. Schito (KTM); 7. Dhulst (Kawasaki); 8. Thorel (Yamaha); 9. Ramos (KTM); 10. Vanthuyne (KTM); 11. Zaragoza (Yamaha); 12. Houxet (KTM).
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Fuoristrada Varie
A GRATTAROLA IL TRICOLORE
Trial. Italiano. L’ultima prova a Lenzi
MATTEO GRATTAROLA, SOPRA, SI È LAUREATO CAMPIONE ITALIANO NELL’ULTIMA PROVA. FABIO LENZI, SOTTO, HA VINTO LA GARA COMASCA. TERZO POSTO IN GARA E IN CAMPIONATO PER DANIELE MAURINO, A DESTRA.
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MAGREGLIO (CO) - Nell’ultima prova del campionato, Matteo Grattarola, del Team PRT Sherco, si è portato a casa il titolo, grazie al secondo posto ottenuto dietro al campione uscente Fabio Lenzi. Forte dei 12 punti di vantaggio su Daniele Maurino, il pilota lecchese alla vigilia aveva ottime possibilità di diventare campione. Tuttavia, al primo dei tre giri previsti nel bosco di Magreglio, Grattarola si è complicato la vita, guidando nervosamente ed incamerando ben tre “cinque” per errori banali. Lenzi, dal canto suo, non avendo nulla da perdere, ha dato il meglio di sé, aprendo le zone con passaggi sicuri e precisi. Del nervosismo del leader non ne ha approfittato chi avrebbe ancora potuto soffiargli il titolo, ovvero Maurino, anch’egli condizionato dalla tensione della posta in palio. Dopo le dieci zone della prima tornata, Lenzi si è portato al comando con 15 punti, dietro Grattarola a 20, quindi Maurino con 27. Nel secondo giro, grazie alle zone diventate più familiari e alla tensione allentata, per i tre protagonisti i punteggi sono calati bruscamente. Solo 4 punti per Grattarola, 5 per Lenzi, 9 Maurino. Le posizioni non sono cambiate, rimanendo tali anche dopo il terzo giro, nonostante la prestazione di Grattarola (3 punti), che lo ha avvicinato a Lenzi (9). In campionato dietro a Grattarola, Lenzi ha scavalcato Maurino ed ha chiuso secondo. Quarto in campionato il pluri-campione Diego Bosis, che ha annunciato di volersi ritirare delle competizioni il prossimo anno. Nella TR2, assente Staltari, già campione e quindi alle prese con il salto in TR1, ha vinto Matteo Cominoli che, finalmente maggiorenne, ha potuto abbandonare la 125 per una più potente 250. Secondo Luca Cotone, terzo Daniele Postal. Vittorie di gara e di campionato per le restanti categorie. Matteo Rochon in TR3, Andrea Soulier nella Master e Martina Balducchi nella Femminile. . Mario Candellone
Soulier domina la Master TR1 1. Lenzi (Montesa) penalità 29; 2. Grattarola (Sherco) 33; 3. Maurino (Gas Gas) 44; 4. Mazzocchin (Beta) 76; 5. Orizio (Xispa) 80; 6. Vaccaretti (Montesa) 89; 7. Staltari (Gas Gas); 8. Tournour (Gas Gas) 106; 9. Bosis (Montesa) 109. IN CAMPIONATO: 1. Grattarola punti 151; 2. Lenzi 138; 3. Maurino 135; 4. Bosis 79; 5. Orizio 71; 6. Iolitta 65; 7. Mazzocchin 61; 8. Tournour 53; 9. Vaccaretti 49; 10. Staltari 9.
TR2 1. Comminoli (Beta) penalità 22; 2. Cotone (Beta) 35; 3. Postal (Montesa) 40; 4. Sassella (Beta) 51; 5. Garzoni (Beta) 59; 6. Dennis (Gas Gas) 64; 7. Poli (Beta) 82; 8. Cattaneo (Scorpa) 83. IN CAMPIONATO: 1. Staltari punti 140; 2. Cotone 132; 3. Cominoli 96; 4. Sassella; 5. Postal 78.
TR3 1. Rochon (Gas Gas) penalità 7; 2. Catalin (Gas Gas) 13; 3. Di Bacco (Beta) 15; 4. Nucifora (Gas Gas) 17; 5. Tosini (Beta) 21; 6. Gianoni (Beta) 24; 7. Bosi (Beta) 26; 8. Natta (Beta) 27; 9. Julita (Beta); 10. Locca (Beta) 31; 11. Hauser (Gas Gas) 42; 12. Colombo (Beta) 52; 13. Scalenghe (Montesa) 53; 14. Ferrando (Gas Gas) 65; 15. Conti (Beta) 78; 16. Silvestri (Sherco) 85. IN CAMPIONATO: 1. Rochon punti 143; 2. Catalin 122; 3. Di Bacco 104; 4. Tosini 96; 5. Nucifora 61.
MASTER 1. Soulier (Gas Gas) penalità 10; 2. Rolle (Beta) 13; 3. Andreoli (Montesa) 25; 4. Parisi (Gas Gas) 26; 5. Gilardini (Montesa) 29; 6. Ceccati (Gas Gas) 31; 7. Pichler (Gas Gas) 56; 8. Lazzaroni (Beta) 61; 9. Fornara (Beta) 66; 10. Monateri (Scorpa) 67; 11. Verdari (Scorpa); 12. Ferrando (Gas Gas) 72; 13. Merelli (Beta) 88. IN CAMPIONATO: 1. Soulier punti 133; 2. Rolle 119; 3. Ceccati 106; 4. Andreoli 96; 5. Parisi 90.
PER CRUMP IL TERZO IRIDE Speedway. GP Polonia BYDGOSZCZ - La “volpe rossa” Jason Crump ha vinto il titolo mondiale 2009 di speedway nella pista polacca di Bydgoszcz, strapiena di pubblico. Crump, arrivato a quest’ultima prova con 17 punti di vantaggio sul padrone di casa Gollob, è riuscito a far suo il titolo matematicamente dopo la vittoria della tredicesima manche. Questo è il terzo iride individuale vinto dal trentaquattrenne australiano. La gara, che sembrava a rischio per le recenti nevicate che hanno coinvolto il nord FRANCHETTI PRECEDE MIKOLAJCZAK. IN BASSO DA SINISTRA, TADIELLO, JABLONSKI E MIKOLAJCZAK.
Europa, si è disputata su una pista perfetta ed è stata vinta dal campione del mondo in carica Nicky Pedersen che ha avuto ragione del campione australiano Adams, al suo addio ai GP, e sul padrone di casa Ulamek, al suo primo podio mondiale. Quarto posto per Holta che, con questo risultato, è entrato fra i primi otto della classifica finale ed è stato ammesso ai GP del 2010. Gollob, che doveva superarsi per cercare vittoria e titolo, è stata invece squalificato nella semifinale dopo un contatto con Ni-
La gara a Niki Pedersen 1. Pedersen N. punti 18; 2. Adams 15; 3. Ulamek 16; 4. Holta 14; 5. Jonsson 12; 6. Gollob 11; 7. Crump 9; 8. Bjerre 8; 9. Hancock 8; 10. Sayfutdinov 8; 11. Miedzinksi 6; 12. Lindgren 6; 13. Nicholl 4; 14. Harris 3; 15. Walasek 3; 16.Andersen 3. IN CAMPIONATO: 1. Crump 159; 2. Gollob 144; 3. Sayfutdinov 139; 4. Hancock 121; 5. Jonsson 116; 6. Pedersen 110; 7. Holta 99; 8. Bjerre 98; 9. Lindgren 94; 10. Andersen 91; 11. Adams 81; 12. Ulamek 75; 13. Walasek 66; 14. Harris 62; 15. Nicholls 45.
Leclassifiche cky Pedersen. Per lui confermato il secondo posto in classifica iridata davanti alla grande rivelazione di questo mondiale, il russo Emil Sayfutdinov che, al suo esordio nei GP, è riuscito a salire sul gradino più alto del podio per tre volte.
LA FAVORITA COME PREVISTO
Speedway. Italiano a squadre
FEMMINILE 1. Balducchi (Beta) penalità 31; 2. Trentini (Gas Gas) 38; 3. Rivera (Beta) 40; 4. Porcu (Gas Gas) 78. IN CAMPIONATO: 1. Balducchi punti 165; 2. Trentini 146; 3. Porcu 87; 4. Rivera 84; 5. Pavlovic 63.
Leclassifiche
Jablonski il migliore 1. M.C. Olimpia di Terenzano punti 30 (Gregoric 15, Tadiello M. 10, Maida 5); 2. M.C.Lonigo 28 (Franchetti 13, Milanese 9, Tadiello S. 6); 3. M.C. La Favorita di Sarego 26 (Jablonski 18, Carpanese 8); 4. M.C. Abato di Badia Calavena 20 (Mikolajczak 10, Gregnanin 7, Cavicchioli 3); 5. Team Titano M.C. Lonigo 16 (Monberg 16). IN CAMPIONATO: 1. M.C. La Favorita di Sarego punti 140; 2. M.C. Olimpia di Terenzano 120; 3. M.C. Lonigo 81; 4. M.C. Abato di Badia Calavena 72; 5. Team Titano M.C. Lonigo 64.
Leclassifiche
TERENZANO - Nell’ultima sfida del campionato italiano a squadre, il club della Favorita di Sarego, che aveva vinto all’inizio di stagione il titolo a coppie, si è aggiudicata anche questo tricolore, terminando la trionfale galoppata con 20 punti di vantaggio sul club dell’Olimpia di Terenzano e di ben 59 su quello del Lonigo, campione uscente. La gara è stata combattuta ed incerta sino alla fine, con molti cambi ai vertici della classica. Alla fine a vincere sono stati i padroni di casa dell’Olimpia per 2 punti sul club di Lonigo e 4 sui neo campioni italiani della Favorita.
In quarta posizione ha chiuso il club Abato di Badia Calavena ed in quinta il team Titano. Per i vincitori ottime le prestazioni di Mattia Tadiello e dello sloveno Gregoric, mentre Maida non è riuscito ad esprimersi al meglio. Per il Lonigo grande prova di Franchetti, ben sostenuto in termine di punti da Milanese e Simone Tadiello, mentre per la Favorita grandissima prestazione del polacco Jablonski che ha chiuso a punteggio pieno. Bene Carpanese mentre Mora, alla sua ultima gara nella pista ovale, non ha avuto una giornata favorevole. In quarta posizione ha chiuso il club dell’Abato di Badia Calavena con Mikolajczak miglior pilota; buone la prove di Gregnanin e del giovane Cavicchioli. Nel team Titano a punteggio è andato solamente il danese Monberg, con Novello in giornata decisamente negativa e Baroni costretto al ritiro gara per una caduta nella sua terza uscita. Foto Tomba motosprint
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Supermoto. GP Grecia SALONICCO - Thomas Chareyre ha vinto, in Grecia, il suo terzo GP consecutivo facendo sue con prepotenza le due gare ed ora è terzo nella classifica generale S1 con 167 punti. In testa rimane Van Den Bosch, a quota 192, non particolarmente in forma a Salonicco con un quarto e un quinto piazzamento. Hanno completato il podio greco della S1 Lazzarini e Hiemer, con quest’ultimo di nuovo in gara dopo una squalificata. La S2 ha visto Delepine salire, per la prima volta in questa stagione, sul gradino più alto del podio, con Gozzini secondo davanti al leader del campionato Adrien Chareyre. Come sempre la S1 e S2 hanno corso assieme con classifiche separate.
Nella prima gara Thomas Chareyre è scattato dalla prima fila dopo aver conquistato la Superpole nella mattinata, Hiemer si è urtato con Gozzini, i due sono caduti bloccando l’entrata della “Sky section” ai piloti che seguivano, incluso Lazzarini. Al traguardo è giunto primo Thomas, seguito dal fratello Adrien e da Delepine, mentre Bussei ha avuto la meglio su Lazzarini. In gara 2, Thomas Chareyre è partito ancora molto bene, inseguito da Lazzarini e Gozzini. Poi, però, Gozzini è riuscito a passare Lazzarini. Rimonta di Hiemer che, a fatica, ha avuto la meglio su Lazzarini. Delepine ha terminato ottavo, ma secondo della S2 dietro Gozzini e davanti a Gaspardone.
I NUOVI PICCOLI LAUREATI
Minimoto. Campionato italiano POMPOSA (FE) - Con la prova svoltasi domenica 11 ottobre a Pomposa si è conclusa la stagione tricolore delle minimoto Nella Open A al poleman Biagiarelli sarebbe bastato arrivare quattordicesimo per laurearsi campione, mentre i sui diretti inseguitori, Chessa e Volpini, avrebbero dovuto vincere. In testa è andato Chessa, inseguito da Biagiarelli, costretto poi al ritiro per un problema tecnico. A questo punto Chessa
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ha amministrato il vantaggio su Volpini e si è laureato campione italiano. Bella gara anche quella della Esordienti che ha visto scattare in testa Zannoni, seguito da Foggia e Bastianelli. Arbolino (in basso a sinistra con il n° 44) non ha corso rischi mantenendo fino alla fine la quarta piazza che gli ha permesso di conquistare il titolo. Speziale è il campione tricolore Junior dopo aver ottenuto gara, pole e giro veloce. Spettacolare la Senior nella quale ha vinto Mazzola davanti ad trenino di otto piloti. Spedale (a lato con il tricolore) ha chiuso secondo conquistando il titolo. La Open B ha visto ancora il netto dominio di Forlani. Ottimo secondo posto per Di Berardino, che è stato l’unico ad impensierire il neo campione. Fabio Porreca
S1 GARA 1: 1. Chareyre T. (Husqvarna) 20 giri in 19’22”433; 2. Bussei (Honda) a 11”198; 3. Lazzarini (Honda) a 11”770; 4. Van Den Bosch (TM) a 13”018; 5. Hiemer (KTM) a 15”113; 6. Winstanley (Husqvarna) a 29”288; 7. Seel (Suzuki) a 31”698; 8. Bolsec (Honda) a 32”088; 9. Serafini (TM) a 35”140; 10. Hermunen. GARA 2: 1. Chareyre T. (Husqvarna) 20 giri in 19’21”024; 2. Hiemer (KTM) a 08”003; 3. Lazzarini (Honda) a 08”706; 4. Hermunen (Husqvarna) a 08”858; 5. Van Den Bosch (TM) a 18”511; 6. Bussei (Honda) a 20”896; 7. Bolsec (Honda) a 38”409; 8. Winstanley (Husqvarna) a 38”590; 9. Serafini (TM) a 38”933; 10. Seel (Suzuki) a 44”494. IN CAMPIONATO: 1. Van Den Bosch p. 192; 2. Hermunen 174; 3. T. Chareyre 167.
OGGI TOKYO DOMANI FORSE SHANGHAI Il salone della metropoli cinese ha tutte le carte in regola per imporsi a livello mondiale
S2 GARA 1: 1. Chareyre A. (Husqvarna) 20 giri in 19’29”559; 2. Delepine (Husqvarna) a 03”496; 3. Gaspardone (Honda) a 09”423; 4. Gozzini (TM) a 13”922; 5. Bartolini (Husqvarna) a 16”038; 6. Borella (KTM) a 16”580; 7. Georgiev (KTM) a 32”062; 8. Uros (Husqvarna) a 37”293; 9. Occhini (TM) a 39”847; 10. Hlad. GARA 2: 1. Gozzini (TM) 20 giri in 19’24”138; 2. Delepine (Husqvarna) a 18”149; 3. Gaspardone (Honda) a 20”521; 4. Chareyre A. (Husqvarna) a 21”099; 5. Occhini (TM) a 30”355; 6. Georgiev (KTM) a 35”232; 7. Hlad (Aprilia) a 1 giro; 8. Borella (KTM) a 1 giro; 9. Bartolini (Husqvarna) a 2 giri; 10. Uros (Husqvarna) a 17 giri. IN CAMPIONATO: 1. A. Chareyre p. 215; 2. Gozzini 188; 3. Delepine 174.
Leclassifiche A Chessa gara e titolo Open A ESORDIENTI: 1. Zannoni (Sg); 2. Foggia (Polini); 3. Bastianelli (Zpf); 4. Arbolino (Zpf); 5. Pasqualotto (Grc); 6. Facco (Grc); 7. Novali (Zpf); 8. Miletto (Bms); 9. Cretaro (Polini); 10. Patacca (Phanton); 11. Vandi (Sg); 12. Ruiu (Polini); 13. Petti (Stamas); 14. Valequarantasei (Grc); 15. Fermani (Dm). OPEN CLASSE A: 1. Chessa (Dm); 2. Volpini (Dm); 3. D’Angelo (Phanton); 4. Ciotti (Polini); 5. Bugatti (Bms); 6. Fiammenghi (Dm); 7. Miozzi (Dm); 8. Biagetti (Zpf); 9. Merlante (Dm); 10. Mantovani (Dm); 11. Amati (Grc); 12. Greco (Dm); 13. Innocenti (Dm); 14. Micochero (Dm); 15. Ceccucci (Dm); 16. Greco (Dm). CLASSE B: 1. Forlani (Dm); 2. Di Berardino (Phanton); 3. Siena (Dm); 4. Cintio (Dm); 5. Giberti (Dm); 6. Bruno (Bms); 7. Calisi (Dm); 8. Utzeri (Dm); 9. Milanese (Dm). JUNIOR: 1. Speziale (Zpf); 2. Di Giannantonio (Zpf); 3. Sintoni (Stamas); 4. Casadei (Pasini); 5. Bulega (Zpf); 6. Scalbi (Zpf); 7. Zanotti (Pasini); 8. Castellini (Polini); 9. Morelli (Stamas); 10. De Pascali (Pasini); 11. Spiranelli (Pasini); 12. Vargas (Polini); 13. Santi (Polini); 14. Ferrante (Zpf); 15. Bolognesi (Pasini); 16. Grassia (Zpf). SENIOR: 1. Mazzola (Polini); 2. Spedale (Dm); 3. Fuschini (Grc); 4. Mencarelli (Polini); 5. Pisano (Zpf); 6. Domenichelli (Dm); 7. Carbonera (Dm); 8. Petrarca (Dm); 9. Fedi (Pasini); 10. Bucciarelli (Dm); 11. Lozza (Phanton); 12. Paladini (Dm); 13. Corsani (Dm); 14. Nespoli (Grc); 15. Zambonetti (Zpf).
Leclassifiche
AL TOKYO MOTOR SHOW 2009 LA KAWASAKI, SOPRA UN’IMMAGINE DELLO STAND DEL 2007, NON CI SARÀ. IL VENTO DELLA CRISI SOFFIA SENZA INDULGENZA SUL MONDO DEI MOTORI: RISPETTO ALLA PASSATA EDIZIONE A TOKYO SI PRESENTERANNO 133 ESPOSITORI IN MENO.
di Laurent Benchana Nippon News
A GOZZINI UNA GARA S2
Per Bussei un secondo posto
qui giappone
Fuoristrada Varie
IL 21 e 22 ottobre, le due giornate iniziali riservate alla stampa, i giornalisti di tutto il mondo scopriranno le novità del Tokyo Motor Show 2009. E, a partire dal 23, il salone sarà aperto al pubblico fino al 4 novembre incluso. Questa manifestazione, che si tiene ogni due anni, ha sempre avuto un impatto molto importante nel settore motoristico perché tradizionalmente qui i costruttori giapponesi presentano la maggior parte di concept-bike o di moto pre-serie. I saloni europei (Parigi, Milano, Monaco), dal canto loro, sono gli spazi delle novità vere e proprie. Quest’anno, nonostante il salone di Tokyo non abbia ancora aperto i battenti, la sensazione generale che circola tra i giornalisti e tra gli appassionati è che il 2009 non sarà una grande annata. Mentre nel 2007 gli espositori erano 241, nel 2009 saranno solamente 108. Di costruttori di automobili stranieri ne saranno presenti solamente 3 contro i 26 di due anni fa! Nel 2007 si contavano 9 marche di moto, mentre oggi ce ne saranno 7. Le due grandi assenti si chiamano Kawasaki e Ducati.
I “verdi” non hanno mai, in dieci anni, presentato delle concept-bike inedite in patria, al massimo presentavano qualche novità importante (la Ninja 250 R, tanto per citarne una). Stavolta, però, Kawasaki ha annunciato la sua non partecipazione già diversi mesi fa: « Dato il forte impatto sull’economia mondiale della situazione commerciale in rapida evoluzione, Kawasaki ha immediatamente adottato delle contromisure per far fronte alla situazione. Con grande rammarico, per una rilocalizzazione delle risorse di gestione nell’ottica di una maggiore efficacia, abbiamo deciso di rinunciare a partecipare al Tokyo Motor Show 2009». Siate certi, comunque, che Kawasaki cercherà di raggiungere il più alto livello di soddisfazione dei suoi clienti lanciando sia dei modelli “passionali” che prodotti che rispettano l’ambiente. Considerata la sua assenza, anche la Ducati deve far fronte a delle difficoltà. È stato proprio a Tokyo che Ducati ha presentato la sua gamma Classic nel 2003. Pierre Terreblanche, famoso designer della Casa italiana, al tempo mi confidava: «I saloni di Milano e di Parigi permettono di presentare la gamma dei costruttori, ma il salone di Tokyo è quello in cui si presentano le concept-bike. Anche il fatto che il mercato giapponese sia sempre più importante per il costruttore italiano ha giocato un suo ruolo, perché, dopo Italia e Stati Uniti, è là che le Ducati si vendono di più». È CHIARO che la congiuntura economica attuale è il fattore principale ad aver spinto alcuni costruttori a rinunciare al Tokyo Motor Show, ma non è il solo. Come spiega un blogger giapponese appassionato di automobili: «Da qualche anno il Salone automobilistico di Shanghai funziona molto bene e l’edizione che si è tenuta in aprile ne è la prova. Alcuni costruttori che vi avevano partecipato hanno deciso di non venire a Tokyo. E se le cose continueranno in questa direzione, il salone di Tokyo finirà per essere completamente sostituito da quello di Shanghai». La città cinese dispone anche del salone moto-bici che si svolge in maggio (China International Motor & Parts Fair) anche se non è, ancora, un salone importante. Ma, siccome il mercato giapponese delle moto è in netto calo da diversi anni e costruttori come Honda o Kawasaki decentrano la loro produzione in altri paesi asiatici, secondo voi quale potrà essere il rischio? motosprint
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Attualità
La produzione, le leggi, le novità
Risposta drastica al calo delle entrate LE ENTRATE di Harley Davidson sono calate nel terzo trimestre del 2009 e la compagnia statunitense ha reagito in modo rapido ma non indolore, chiudendo la Buell e annunciando la cessione della MV Agusta. L’annuncio è stato fatto con la diffusione del bilancio del terzo trimestre, che ha segnato una diminuzione delle entrate a 26,5 milioni di dollari (contro i 166,5 milioni dello stesso periodo del 2008). Harley Davidson, quindi, ha deciso di concentrarsi solo sul marchio principale chiudendo, dopo 26 anni di vita, la Buell e mettendo in vendita a soli 14 mesi dall’acquisizione la MV Agusta. La chiusura di Buell (la maggior parte dei cento dipendenti resterà a casa dal prossimo 18 dicembre), dovrebbe pesare per 125 milioni di dollari (115 dei quali quest’anno); per la MV è già stata avviata la ricerca di un acquirente. «Il nostro obiettivo nell’acquisire MV Agusta lo scorso anno - ha dichiarato Matt Levatich, presidente e CEO di Harley Davidson in un comunicato - era di ampliare la
nostra presenza in Europa e questo è stato un riconoscimento del valore di MV Agusta. Benché la crescita in Europa e in altri mercati globali rimanga molto importante, crediamo che focalizzarci solo sul marchio Harley-Davidson sia la miglior soluzione per la crescita. Non è stata una decisione facile. MV Agusta è una grande azienda con un forte marchio e un’importante storia, eccellenti prodotti e un team appassionato che in questi 14 mesi ha conseguito ottimi risultati» Claudio Castiglioni, presidente della MV, non ha nascosto la sua sorpresa. «Non me l’aspettavo, dopo così pochi mesi. Ma ci sono problematiche che li hanno spinti a prendere questa decisione, che rispetto. So solo che la MV ha persone straordinarie e prodotti altrettanto straordinari. Troveremo sicuramente una soluzione che ci consenta di andare avanti: stiamo facendo ottime cose e i risultati stanno arrivando. Sono giustamente preoccupato, ma vedo per la MV un futuro importante». Significa che Castiglioni è in-
tenzionato a riprendersi l’azienda? Il presidente prende tempo. «Quello che dovevo dare l’ho dato, con passione ed entusiasmo. Se c’è da andare avanti ci sono, ma devo anche preoccuparmi della gente che lavora in MV. Sarò al loro fianco». Jon Flickinger, presidente della Buell, annunciando la fine dell’attività, ha ringraziato dipendenti, rivenditori e fornitori e tutti i possessori di Buell per il loro sostegno al marchio. Ha anche aggiunto che un numero limitato di moto resta in vendita fino alla chiusura dell’attività che avverrà il prossimo 30 ottobre. Inoltre tutta l’attività di garanzia, assistenza e ricambi continuerà a essere svolta dalla Harley Davidson. «Sarò sempre fiero di quanto abbiamo creato - ha dichiarato Erik Buell - è la testimonianza di cosa un piccolo gruppo di persone appassionate e ispirate può fare. Personalmente mi guardo intorno per esplorare se posso continuare a lavorare con Harley Davidson per dare ai motociclisti prodotti di alta tecnologia». Roberto Ronchi
IN ALTO A DESTRA, CLAUDIO CASTIGLIONI, ASSIEME A JIM ZIEMER, GIÀ CEO DI HARLEY DAVIDSON, E MATT LEVATICH, PRESIDENTE E CEO ATTUALE DELLA CASA STATUNITENSE; L’INCONTRO AVVENNE A SCHIRANNA NELL’APRILE DI QUEST’ANNO. QUI A DESTRA ERIK BUELL E A SINISTRA LA SEDE DELLA BUELL A EAST TROY NEL WISCONSIN. motosprint
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Fondata nel 1943 dal conte Domenico Agusta, la Casa è particolarmente nota per i successi sportivi mentre a livello commerciale, nello stesso periodo dei trionfi in pista, non ottenne particolari apprezzamenti. La MV Agusta ha interrotto la sua attività nel 1976 e dopo varie vicende, nel 1991 Claudio Castiglioni ha acquistato il marchio e lo ha rilanciato con una serie di modelli di grande successo. Malgrado i tanti apprezzamenti, la MV non navigava, tuttavia, in buone acque dal punto di vista finanziario e l’11 luglio dello scorso anno Castiglioni ha accettato l’offerta della Casa americana, cedendole tutte le attività e restando in MV solo come presidente. Quest’anno la MV ha venduto in Italia 701 moto.
IN BREVE
HARLEY CHIUDE BUELL E VENDE MV
MV AGUSTA
THE GREEN PLANET, SARÀ L’AREA DEDICATA AI MEZZI ELETTRICI E IBRIDI ALL’INTERNO DEL 67° SALONE DI MILANO.
SALONE DI MILANO TUTTO ESAURITO Si svolgerà dal 10 al 15 novembre MILANO - Mancheranno Honda e Yamaha, ma il Salone di Milano ha fatto di tutto per sopperire a queste importanti assenze allestendo dal 10 al 15 novembre una edizione ricca e interessante. Intanto sono confermate le cifre dello scorso anno: i padiglioni occupati sono sempre gli stessi sei (per un totale di 55.000 m2 che accoglieranno 1.290 marchi), ci sarà l’area MotoLive
che ospiterà test e gare e spettacoli motociclistici di ogni genere e l’europeo supercross, e ci sarà - e questa è una novità di questa edizione - The green planet, un’area espositiva dedicata ai veicoli elettrici e ibridi. Soddisfattissimo dei risultati ottenuti, Costantino Ruggiero, direttore generale Eicma, nel presentare il salone ha anche ricordato che lo spazio è tutto esaurito e 138 espositori sono
in lista di attesa; importante, inoltre, la presenza straniera che è salita al 49,49% (lo scorso anno era appena il 33,99%). Un po’ più esitante è stato quando ha parlato del biglietto d’ingresso, confermato a 18 euro come nel 2008, e per questo ha evidenziato le numerose possibilità che esistono per pagare il biglietto ridotto a 12 euro o, addirittura, entrare gratis, come potranno fare le donne nella
giornata di venerdì. L’Eicma continua a mantenere buoni rapporti con la politica e così a inaugurare questa edizione sarà ancora il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, mentre alla conferenza stampa era presente la parlamentare europea Cristiana Moscardini del Pdl. Buoni rapporti anche perché, come ha ricordato il presidente di Ancma, Corrado Capelli, «Le quote di mercato stanno diminuendo e le aziende aspettano un sostanzioso aiuto da parte del Governo». Infine Guidalberto Guidi, presidente di Eicma, dopo aver detto che questo salone era partito con preoccupazione e chiude con soddisfazione, ha anche ricordato che la prossima avventura di Eicma sarà in Cina a Canton, dove verrà allestita una fiera su richiesta degli associati europei di Ancma. Dopo i due giorni dedicati alla stampa e agli operatori, il Salone aprirà al pubblico dalle 10,00 alle 18,30 tranne venerdì quando, come negli anni scorsi, l’apertura si protrarrà fino alle 22,00. r.r.
BUELL
Erik Buell costruì la sua prima moto, la RW750, nel 1983 per partecipare alle gare americane di Formula Uno; con l’abolizione di questa classe da parte dell’AMA, la federazione motociclistica statunitense, Buell si impegnò nella realizzazione della RR1000 che utilizzava il motore della Harley Davidson XR 1000. Buell continuò ad utilizzare motori HD e il legame divenne sempre più stretto finché nel 1993 la Harley Davidson divenne socio di minoranza con il 49% e la Casa cambiò il suo nome in Buell Motorcycle Company. Il passaggio alla HD fu perfezionato nel 1998 ed Erik Buell divenne direttore del reparto tecnico Buell. Nei primi nove mesi del 2009 ha vendute in Italia 465 moto.
PREMIO CONTI A CPC E DALLARA MODENA - Sono state due aziende emiliane ad aggiudicarsi i premi Conti 2009 assegnati nell’ambito di Motorsport Expotech: la CPC Modelleria Meccanica di Modena ha infatti ricevuto il Casco per l’innovazione tecnologica, mentre alla Dallara di Parma è stato assegnato il Casco per la storia e la tradizione. “Per l’ottimo rapporto tra le dimensioni aziendali e la qualità delle innovazioni sviluppate” è la motivazione del casco alla CPC che è anche fornitrice ufficiale della Ducati. “Per il formidabile contributo fornito nel corso degli anni all’avanzamento della tecnica in un settore della massima importanza, ai fini non delle prestazioni ma anche della sicurezza” è invece la motivazione per la Dallara. I premi sono stati assegnati in collaborazione con Assomotoracing.
ALLA DALLARA, SOPRA, E ALLA CPC MODELLERIA MECCANICA, A SINISTRA, SONO ANDATI I PREMI CONTI PER IL 2009.
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Prova novità MV Agusta Brutale 990 R/1090 RR di Alessio Aldrovandi
RATI DATI DICHIA c.
euro f. 0: 15.500uro f.c. Prezzi 991 e 0 0 1090: 8.5 ’ 10.600 g./ 39 CV a .6 1 ’ : ./ 0 g 9 9 0 0 a z Poten : 144,2 CV a 10 ’ 1090 a 8.000 g./ 10,6 kgm8.000 g./’ : 0 9 9 ia p Cop kgm a 1090: 11,5 cco 190 kg Peso a se ro : rosso, ne Colori 99n0ero, rosso/argento co/ 1090: bian
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Potente, fascinosa, divertente. E tanto, tanto bella. La naked MV è alla terza generazione. In due cilindrate motosprint
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Galleria d’arte
ISANO - 8 anni, tanti ne sono passati dall’uscita della prima Brutale. Il suo arrivo fu una specie di terremoto, il suo fanale anteriore frutto dell’intuizione di Claudio Castiglioni e Massimo Tamburini ha fatto scuola. E tuttora la quattro cilindri MV è una delle naked più grintose in circolazione. Ma a Schiranna non si fermano ed è già pronta la terza evoluzione della Brutale, stilisticamente molto simile ma profondamente diversa visto che è stato riprogettato l’85% dei particolari che la compongono. Non una rivoluzione ma un lavoro di smussatura degli spigoli, con una particolare attenzione a non snaturare un progetto capace di vendere più di 15.000 esemplari dalla sua uscita. Come era avvenuto per tutte le altre edizioni della naked MV, vengono realizzate due differenti versioni: la 990 R è più alla portata di tutti sia per il prezzo sia per le prestazioni, di altissimo livello ma non estreme quanto quelle della 1090 RR, che vanta componentistica più pregiata e un temperamento più sportivo. La posizione di guida è stata modificata e la moto accoglie meglio il pilota, la sella è confortevole ed è stata alzata leggermente, le pedane sono posizionate ottimamente e permettono di fare pressione coi piedi, se l’uso è corsaiolo, ma anche di percorrere tratti di strada più tranquilli senza affaticare. Siccome la distanza rispetto alla seduta è leggermente corta, in pista si ha la sensazione di avere il manubrio in bocca, ma su strada questo permette di tenere una posizione più eretta, ottima per polsi e schiena. LA NUOVA Brutale ha perso quasi completamente le vibrazioni eccessive che caratterizzavano la precedente versione; qualcosa è rimasto solo sul-
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Prova novità MV Agusta Brutale 990 R/1090 RR
LA TECNICA la 1090 RR agli alti regimi, ma il passo avanti è notevole. È una moto stradale ma non troppo, infatti entrambe le versioni mantengono il carattere sportivo, la guida in strada è eccitante e piacevole ma l’esuberanza di tutti e due i motori rende stancante la guida. La 1090 RR vanta un’erogazione molto pulita e lineare ed è scomparso completamente l’effetto on-off della precedente versione, a differenza della 990 R che se l’è portato dietro, anche se in forma molto minore: ogni volta che si chiude il gas e lo si riapre la 990 ha un sussulto, questo non comporta un vero e proprio problema ma sporca la fluidità di guida. IL QUATTRO cilindri che spinge questa naked non ha nessun problema di potenza nella versione più “tranquilla” - ci mancherebbe, con un 1000 cm3 - e tanto meno in quella più sportiva. L’elettronica peraltro permette di scegliere tra due differenti mappature: la “sport” per la massima espressione della potenza, e la “normale” in cui la spinta è stata smussata per ottenere un’erogazione più docile, ottima per un uso stradale ma tale che a gas pieno la potenza è la stessa della versione sport. A spasso per le strade di tutti i giorni si riescono ad utilizzare marce molto lunghe senza tartagliamenti o problemi di erogazione, quinta e sesta marcia e la passeggiata è assicurata. Se invece ci si concede qualche velleità sulle strade di montagna, seconda e terza marcia e gli 11.500 giri arrivano in un lampo, con una progressione impressionante, soprattutto sulla 1090 RR. Al contrario di quello che ci si può immaginare, la differenza tra i due modelli nella pura prestazione motoristica non è eccessiva, infatti il numero dei giri è il medesimo e la differenza più sostanziale sta nel vigore con cui spingono fuori dalle curve: lì i quasi 100 cm3 di differenza si fanno sentire. In pista la cosa si avverte leggermente di più ma anche con la 990 R le accelerazioni sono quelle di una vera sportiva. Qui però manca la frizione antisaltellamento: solo la versione più prestigiosa è equipaggiata con il sistema meccanico che evita il bloccaggio della ruota posteriore in staccata. La Brutale a lezione di bon ton: anche per quanto riguarda il rombo è stato svolto un lavoro di affinamento, o meglio di... appiattimento in folle. Infatti con la valvomotosprint
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QUASI UGUALE ANZI RIFATTA
Stessa idea di base ma è nuova LO STESSO concetto per una nuova moto: i tecnici MV hanno scelto la strada dell’affinamento, nessuno stravolgimento per la nuova Brutale. Esteticamente molto simile, si differenzia però nella sostanza. Il telaio resta in traliccio di tubi di acciaio ma è stato leggermente modificato; il forcellone è stato riprogettato, è più lungo di venti millimetri, è sempre monobraccio in lega di alluminio ma pesa ben 1.200 grammi in meno. Un po’ per via dell’angolo di sterzo più aperto - è passato da 24,5° a 25° - e un po’ per il lavoro sul forcellone, l’interasse è aumentato di 18 mm arrivando a 1.438 mm, a vantaggio della stabilità; nuovi anche i cerchi, fusi per la R e forgiati per la RR. Sono cambiate anche le sospensioni, all’anteriore c’è una forcella Marzocchi a steli rovesciati di 50 mm Ø, al posteriore la sullo scarico tutte e due le versioni appena vengono messe in moto emettono un sibilo timido, ma appena si ingrana la marcia e si accelera la timidezza lascia il posto ad un rombo pieno e corposo degno del nome Brutale. Corposa e potente, la naked MV non tradisce le aspettative nemmeno per quanto riguarda la ciclistica, infatti la sua grande facilità permette un approccio piacevole sia in pista che su strada. In quest’ultima situazione le sospensioni lavorano molto bene, filtrano con efficacia le sconnessioni e con facilità si riesce ad ottenere una guida molto fluida, senza che sia necessario forzare la moto, docile ai comandi. Ci sono differenze tra le sospensioni della R e della RR ma il funzionamento stradale è pressoché uguale, ottimo in entrambe le versioni. Una differenza che invece si fa sentire sia su strada che in pista è la scelta dei pneumatici. La 990 R monta i Pirelli Diablo Rosso che risultano leggermente in-
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la 990 monta un ammortizzatore regolabile nel freno in compressione e in ritorno, e nel precarico della molla; invece sulla 1090 RR c’è un ammortizzatore più raffinato, con serbatoio esterno e la possibilità - oltre alle solite regolazioni - di tarare il freno in compressione alle alte e basse velocità. Sul motore è stato fatto un gran lavoro: completamente rivisto il basamento che pesa 600 grammi in meno, è stato adottato un contralbero equilibratore ed è stato rifatto il sistema di comando del cambio, per un miglior innesto ed una maggiore morbidezza della leva. Leggermente aumentata la cilindrata della R, passata da 982,3 a 998 cm3, invariata invece quella della RR che è rimasta di 1078 cm3. Sono cambiati pure i corpi farfallati che sono Mikuni ed hanno un diametro di 46 mm.
L’elettronica è Magneti Marelli e offre la possibilità di due differenti mappature del motore, in più gestisce il traction control su otto differenti livelli di taratura. Nuovo il cruscotto nel quale compaiono, oltre al tradizionale contagiri analogico, due display digitali che riportano numerose indicazioni tra le quali pure la pressione delle gomme (optional). Il peso della nuova Brutale è di 190 chili a secco e le prestazioni sono 139 CV a 10.600 giri con una coppia di 106 Nm a 8.000 giri per la 990 R, e 144,2 CV a 10.600 giri con una coppia di 115 Nm a 8.000 giri per la 1090 RR.
IDENTIKIT tra parentesi i dati della 1090 RR
1MOTORE Quattro cilindri, quattro tempi, raffreddato a liquido e olio con radiatori separati. Cilindrata 998,0 (1078,4) cm3. Alesaggio e corsa 76 x 55 (79 x 55) mm. Rapporto di compressione 13:1. Distribuzione a doppio albero a camme in testa, quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica integrata con l’accensione, corpi farfallati di 46 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.
1TRASMISSIONE
Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con comando idraulico (con dispositivo antisaltellamento). Cambio estraibile a sei rapporti. IL TELAIO A TRALICCIO IN TUBI È DIVERSO NELLA STRUTTURA E NELL’ANGOLO DEL CANNOTTO, IL FORCELLONE È PIÙ LUNGO DI 20 MM. IL FANALE HA MANTENUTO LA SUA CARATTERISTICA FORMA. MODIFICATO PROFONDAMENTE IL MOTORE, CHE NELLA VERSIONE 1090 HA LA TESTATA ROSSA MENTRE NELLA 990 È NERA. IL CRUSCOTTO È MISTO ANALOGICO/DIGITALE.
1CICLISTICA
Telaio a traliccio in tubi di acciaio. Sospensioni: anteriore forcella pluriregolabile a steli rovesciati di 50 mm Ø, corsa ruota 130 mm, posteriore progressiva con forcellone monobraccio controllato da un ammortizzatore pluriregolabile (in compressione alle alte e basse velocità), corsa ruota 120 mm. Freni: anteriore due dischi flottanti di 310 (320) mm Ø con pinze (monoblocco) a montaggio radiale a quattro pistoncini; posteriore un disco 210 mm Ø e pinza flottante a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/70-ZR17” M/C (58W); posteriore 190/55-ZR17” M/C (75W).
1DIMENSIONI
Interasse 1.438 mm, lunghezza 2.093 mm, larghezza 760 mm, altezza sella 830 mm, luce a terra 150 mm. Inclinazione di sterzo 25°, avancorsa 103,5 mm. Serbatoio 23 l.
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Prova novità MV Agusta Brutale 990 R/1090 RR
LIVREA MONOCOLORE PER LA 990 R (SOTTO), DISPONIBILE IN ROSSO E NERO, LA 1090 (A DESTRA) È BICOLORE: ROSSO/ARGENTO O BIANCO/NERO. DIVERSE ANCHE LE RUOTE.
E IN POCHE PAROL CI PIACE Fascino Motori vigorosi Finiture
NON CI PIACE 90 R) Effetto on/off (9 (990 R) to en m lla te No antisal 0 RR) Vibrazioni (109
feriori per grip e guidabilità ai Dunlop Qualifier RR che equipaggiano la 1090 RR. Il vero test alle sospensioni si effettua in pista: in sella alla 990 R bisogna prestare una maggiore attenzione, quando si spinge la regolazione delle sospensioni è troppo morbida e si innescano parecchi ondeggiamenti. Così nell’ingresso in curva il trasferimento di peso sull’anteriore motosprint
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prestazioni, più frenata idraulicamente e più sostenuta: la moto risulta sempre molto precisa nella guida, permette di impostare traiettorie pulite e veloci, così come è veloce nei cambi di direzione, con il conforto dell’ottimo sostegno garantito dal retrotreno che non affonda. Appena si spinge un po’ ci si accorge della maggior raffinatezza della ciclistica della 1090: non solo forcella e ammortizzatore ma anche i cerchi più leggeri e la presenza dell’ammortizzatore di sterzo.
mette in crisi la forcella, innescando spesso un ondeggiamento fastidioso che non permette di inserirsi in traiettoria con una linea precisa; avviene qualcosa di analogo in accelerazione, quando il carico a cui viene sottoposto fa “sedere” l’ammortizzatore per cui le uscite di curva ondeggianti non sono rare. Al contrario, la 1090 RR ha una taratura delle sospensioni molto più attenta alle
L’ASSENZA della frizione antisaltellamento e l’impianto frenante meno performante della 990 R fanno sì che la staccata sia il punto di maggior gap tra le due versioni della nuova Brutale: in sella alla 1090 RR si riesce a diminuire la velocità in minor spazio rispetto alla “piccola” che spesso innesca un fastidioso saltellamento in staccata. Se la maggior potenza di frenata che si ottiene con le pinze monoblocco aiuta parecchio in pista, al contrario su strada l’impianto frenante della 990 R, essendo meno aggressivo, è più facile da sfruttare e diminuisce il rischio di bloccaggio. Tra le chicche della nuova Brutale il controllo di trazione, di cui entrambe le versioni sono equipaggiate. Quello scelto dai tecnici MV è votato alla sicurezza più che alla prestazione e se lo si fa entrare spesso in azione i tempi ne soffrono, ma il suo intervento avviene in maniera dolcissima. Viene attivato da un innalzamento repentino del numero dei giri e grazie a questo non c’è bisogno di sensori di velocità o di piattaforme inerziali, e può essere utilizzato con qualsiasi tipo di pneumatico, contrariamente ad alcuni anti-spin più complessi.
Cross Moto ufficiali contro di Bruno Salina
Passato preparat e futuro di Tony a del Tea Cairoli. L m a Yamah De Carli della mo a è facile a struosa K confront TM uffici o ale di Ma x Nagl
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al lupo ! LA KTM È MOLT DI NAGL (SOT TO O IN TUTT IMPEGNATIV ) A E LE SIT L’UNICO UAZION I. IN CUI MOMENTO CI SI PU Ò RIPO È DURA SARE N LA YAM TE I SALTI! AHA DI (A SINIS CAIROL T I PIÙ FAC RA), È MOLTO ILE DA PERCH GUIDAR É E MENO HA UN MOTO , ESPLO RE SIVO.
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ORMAI noto. Cairoli nel 2010 cambierà “maglia”, volterà pagina. Lascerà la Yamaha e inizierà una nuova avventura con la KTM. Ripercorrendo brevemente la storia recente di Tony, quello che è accaduto ha dell’incredibile. Cairoli, infatti, ha lavorato sodo per essere competitivo nel 2009, utilizzando spesso la 450 durante il 2008, anno per lui difficilissimo, rovinato dal grave infortunio al ginocchio sinistro, avvenuto durante il GP del Sud Africa della MX2. Poi, tanta riabilitazione, un inverno difficile e, finalmente, un po’ di fortuna: una stagione 2009 chiusa con il titolo mondiale in tasca. Tutto sembrava tranquillo, invece, incredibilmente, è arrivato il divorzio tra la Yamaha e il campione siculo, approdato alla KTM. Ora il lavoro di Cairoli sarà davvero difficile. La Yamaha 450 del Team De Carli, infatti, è radicalmente diversa dalla KTM 450 SX-F Factory, sia a livello d’impostazione tecnica del veicolo che di componenti. Volendo fare un paragone con il pianeta MotoGP, è come se Valentino Rossi passasse dalla Yamaha M1 alla Ducati Desmosedici! motosprint
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Cross Moto ufficiali contro “PRIVATA” O S V E L IA UFFIC UNA MOT È F 0 5 4 Z LA Y alla guida, sembra un chopper: ARATA. “umano” P E R P bassa dietro, alta davanti e difficile da N E B IE DI SER in curva. Con un setting di questo , INVECE, inserire F X S 0 5 4 genere le piccole buche non vengono miLA nimamente digerite dalle sospensioni, Y BIKE R O T C A F A che trasmettono tante sollecitazioni alle N U È braccia e alle gambe del pilota. Nei tratti Per capire e ipotizzare quali saranno le difficoltà che incontrerà Tony, abbiamo pensato di realizzare un test molto particolare, mettendo a confronto la Yamaha 450 campione del mondo, ovvero la moto che Cairoli ha lasciato, con la KTM 450 SX-F ufficiale di Nagl (giunto secondo nel mondiale), cioè la base tecnica dalla quale sarà sviluppata la moto che Cairoli guiderà nel 2010. SULLA Yamaha numero 222 del Team De Carli, il serbatoio e il telaietto posteriore di serie sono stati sostituiti con componenti in carbonio, che hanno reso la moto più stretta e bassa. La sella, caratterizzata da un’imbottitura piuttosto rigida, posteriormente è più alta e ha il classico “scalino” utilizzato dai crossisti per evitare di spostare troppo il peso del corpo sul retrotreno in accelerazione. Le leve sono montate parallele al terreno e il manubrio è molto rialzato rispetto al piano di seduta. La taratura dell’ammortizzatore è piuttosto diversa rispetto a quella di un componente di serie, infatti la moto ha un affondamento statico notevole e tanto freno idraulico in estensione. La forcella ha buone doti di scorrevolezza ma è molto rigida, tanto che per farla “lavorare” bisogna entrare in curva ad una velocità elevatissima. Solo così facendo si può sfruttare il potenziale di questa Yamaha, che in normali condizioni di utilizzo, con un
molto sconnessi e soprattutto sulle rampe dei salti particolarmente rovinate, la musica cambia e questa singolare taratura rende la moto stabile e precisa, tanto che è addirittura possibile entrare a gas spalancato anche nei pettini. Il motore della moto di Cairoli è stato a lungo fonte di discussioni, perché c’era chi sosteneva che il Team De Carli avesse realizzato un monocilindro di cilindrata inferiore a 450 cm3. Dopo aver provato la moto si può tranquillamente affermare che la YZ450F di Tony è una 450; però è anche vero che il propulsore non ha quella cattiveria che ci si aspetterebbe. L’albero motore è molto leggero perché il monocilindrico sale rapidamente di giri appena si sfiora la manopola del gas. L’allungo non è eccezionale e per questo bisogna cambiare spesso marcia, operazione facilitata da un cambio davvero a punto e caratterizzato da rapporti molto ravvicinati. Inoltre, forse anche per merito del ridotto peso dell’albero motore, la moto risulta maneggevolissima, facile da piegare sui salti e rapida nei cambi di direzione. I freni sono buoni ma non eccezionali. Il segreto di questa YZ450F è riscontrabile nel suo equilibrio. La moto, che non ha un motore potente ma sospensioni efficaci, nelle mani di Tony è diventata un’arma vincente. CERTO è che se per vincere Cairoli ha bisogno una moto con le caratteristiche
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MOLTI COMPONENTI DELLA KTM DI NAGL SONO PRESENTI SUL CATALOGO
LA TECNICA
ALLUMINIO CONTRO ACCIAIO Nei telai le maggiori differenze PRIMA di descrivere tecnicamente la YZ450F di Cairoli e la 450 SX-F di Nagl, è doveroso fare una precisazione. La moto campione del mondo, ovvero la Yamaha, non è un mezzo ufficiale, bensì una moto di serie ben elaborata dal Team De Carli. La KTM, invece, è una moto Factory e come tale è stata elaborata e allestita all’interno del reparto corse della Casa di Mattighofen. Analizzando con molta attenzione le due moto, le qualità dei componenti e la notevole cura del dettaglio della monocilindrica austriaca risultano evidenti. Il mondiale, però, lo ha vinto un campione siculo in sella a una moto privata. È anche questo il bello del motocross. La differenza più evidente tra la YZ450F e la 450 SX-F è il telaio: quello della Yamaha è un perimetrale in alluminio, mentre quello della KTM è un monotrave sdoppiato in acciaio. Anche le sospensioni sono radicalmente diverse: sulla YZ450F di Cairoli ci sono delle Solva e l’ammortizzatore è collegato al forcellone tramite biellismi (sospensione progressiva), mentre la 450 SX-F di Nagl monta delle WP e
l’ammortizzatore è collegato direttamente al forcellone (sistema PDS). Differenze notevoli anche per quel che riguarda i freni. Paragonabile a quello di una moto da velocità l’impianto della KTM, caratterizzato da una pinza freno anteriore Brembo racing; meno evoluto l’impianto della Yamaha, sulla quali ci sono dischi freno maggiorati abbinati a pinze freno di serie. Il motore della YZ450F è molto simile a quello di serie: il Team De Carli ha lavorato i componenti interni, effettuato un montaggio accurato e utilizzato un leggero scarico racing. Comunque, nessuna rivoluzione. La 450 SX-F, invece, ha un motore profondamente elaborato che, a qualsiasi regime, è notevolmente più performante rispetto a quello di serie. Va infine fatto notare che sulla YZ450F c’è un comando frizione tradizionale, a cavo, mentre sulla KTM c’è un comando frizione idraulico. Per il momento sono diversi anche i fornitori di pneumatici (Michelin per Yamaha e Pirelli per KTM), impianti di scarico, cerchi, mozzi, plastiche, manubri, manopole e selle.
POWER PARTS E SI POSSONO ACQUISTARE
DA SINISTRA: IL ROBUSTO CANNOTTO DI STERZO IN ALLUMINIO DELLA YZ450F, AL QUALE SONO COLLEGATE PIASTRE DI STERZO RICAVATE DAL PIENO; IL PONTE DI COMANDO DELLA 450 SX-F, DOVE È MONTATO IL BOTTONE DELL’AVVIAMENTO ELETTRICO; L’AMMORTIZZATORE SOLVA, GRADITO DA CAIROLI, E LA SOSPENSIONE PDS SENZA LEVERAGGI. motosprint
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Cross Moto ufficiali contro E IN POCHE PAROL CI PIACE a Erogazione fluid a zz le vo ge eg an M che Stabilità sulle bu
NON CI PIACE Forcella rigida Allungo morbido Ammortizzatore
LA YAMAHA DI CAIROLI PUÒ ESSERE GUIDATA ANCHE DA UN COMUNE MORTALE. LA KTM DI NAGL NO DA SINISTRA: SULLA YAMAHA C’È LA PINZA FRENO DI SERIE, SULLA KTM C’È UNA BREMBO RACING. IL DISCO FRENO POSTERIORE DELLA YZ450F È DI TIPO TRADIZIONALE, QUELLO DELLA 450 SX-F È A MARGHERITA.
PIUMA A N U È F LA YZ MERITO R E P E H ANC MOTORE O R E B L A DI UN IN ARIA . O R E G G LE È MOLTO A H A M A LA Y GESTIRE A D E IL C FA sopra descritte, in KTM dovranno cambiare diverse cose per accontentarlo, perché la KTM 450 SX-F Factory numero 4 di Max Nagl ci ha lasciati senza parole e senza fiato, perché si è dimostrata a dir poco mostruosa. La 450 di Mattighofen non solo è decisamente più larga della YZ450F, ma ha anche un manubrio molto rialzato rispetto al piano di seduta. La sella... non è una sella, ma un sottile strato di gommapiuma sul quale è sconsigliato appoggiarsi perché troppo duro! C’è l’avviamento elettrico e la procedura di messa in moto è una delle poche manovre facili da portare a termine. Sin dai primi metri, infatti, si provano solo sensazioni forti, come paura, incredulità motosprint
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e impotenza. Il setting delle sospensioni è talmente rigido che la moto sembra tarata per girare sull’asfalto. Far lavorare la forcella è un’impresa impossibile e dato che una volta inserita la moto in curva è vietato appoggiarsi alla “sella”, le difficoltà aumentano anziché diminuire. La maneggevolezza non è male, anche se l’albero motore, più pesante rispetto a quello della Yamaha di Cairoli, penalizza un po’ questa KTM nei tratti lenti, rendendola però molto stabile in rettilineo e sulle rampe che portano ai salti, uniche occasioni in cui è possibile far lavorare la forcella e l’ammortizzatore. I freni sono potentissimi, fin troppo aggressivi e prima di sfruttarli bisogna prenderci la mano. Quel che intimorisce davvero e però il motore, più adatto a essere montato su un aereo che su una moto da cross. Le sensazioni che si hanno in accelerazione sono difficilmente descrivibili e spalancare completamente il gas è praticamente impossibile... almeno per noi! Infatti, a qualsiasi regime, anche con le marce lunghe, questo monocilindrico spinge fortissimo: nelle curve lente è vietato solo pensare di utilizzare i primi due
rapporti e non ci vergognamo a dire che non siamo riusciti neppure a mettere la quarta. “Solo” venti minuti in sella a questo mostro sono stati sufficienti a distruggerci fisicamente. Riportando la moto ai box e incrociando lo sguardo con quello di Nagl, abbiamo comunque avuto le energie per fargli i complimenti e domandargli come sia possibile gestire una moto del genere. Max, sorridendo, ci ha indicato che il segreto è bere tante lattine di energy drink. Non sappiamo perché, ma non crediamo sia quello il trucco! DAL prossimo anno toccherà a Tony domare il toro scatenato (lo sponsor presente sulle plastiche doveva farci capire qualcosa già prima del test...). Il suo non sarà un compito facile, perché KTM dovrà cambiare qualcosa nella moto, ma anche Cairoli dovrà adattarsi un po’ alla monocilindrica austriaca. Supponendo che Tony si presenti con questa moto al primo gran premio del 2010, non avrebbe sicuramente più problemi in partenza ma negli ultimi dieci minuti di gara, dove fino a oggi è sembrato inarrivabile, farebbe senza dubbio più fatica. Un’altra difficoltà
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che probabilmente Cairoli incontrerà saCI PIACE rà la gestione del Stabilità nel ve loce propulsore, perché Motore potente sulla KTM non si può Cura dei dettag spalancare il gas coli me è possibile fare NON CI PIACE sulla Yamaha. Le Frenata troppo aggres sospensioni e Sella durissima siva l’ a d a t t a m e n t o Sospensioni m olto rigide dell’impostazione di guida, nonostante il sistema PDS, che adesso funziona davvero bene, potrebbero essere i problemi minori, perché tra le due moto, a livello ciclistico esistono delle somiglianze. Insomma, la strada da percorrere per Tony e la KTM sembra lunga e tortuosa ma l’impressione è che la Casa di Mattighofen sia a completa disposizione di Cairoli e soprattutto di De Carli (che dal 2010 lavorerà sulla moto austriaca). Si parla con insistenza dell’arrivo di una moto nuova di 350 cm3 e di una sospensione posteriore progressiva. Quindi i mezzi e le persone per riuscire ad essere competitivi da subito ci sono. Una variabile in più per aumentare l’interesse del prossimo campionato del mondo.
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QUANTO È DI MODA ESSERE VINTAGE NELLA grande sala riunioni al centro dell’ufficio, là dove i più grandi cervelli del terziario avanzato (ma avanzato da cosa?) si scontrano, mostrando molto della loro atroce vacuità, c’è un tappeto marrone con una lampada arancio, un divanetto verdino di velluto a coste e un tavolino basso su cui è impossibile appoggiare un bicchiere senza sdraiarsi in terra. È una stanza che da qualunque parte la guardi è di una tremenda tristezza, con quel tripudio di verdi, arancioni, marroni, sembra uno di quei salotti della zia che quelli della mia generazioni probabilmente ricordano. Tutta roba a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, con le stoffe dalle geometrie in tre tipi di marrone e le tende spesse con i filapperi. Eppure il terziario ci sguazza in quel marrone, evidentemente perché rientra sotto quella fantastica parola che tutto giustifica e nobilita, persino un divanetto verde di velluto a coste larghe. La parola è vintage. Come certi vestitini che stanno bene solo con le scarpe che metteva la prozia di quella zia che stava nel salottino marrone-verde-arancio e con anche la borsetta della domenica. Mercatino del vintage, c’è scritto sulla locandina appesa ovunque. Se va a finire che ci si va, probabilmente si trovano delle cose semplicemente vecchie e certamente ammuffite. Cose tirate fuori dal baule nel sottoscala, qualche orrore salvato dagli anni ottanta, dei fuseaux (che adesso si chiamano leggings ma sono la stessa cosa) in lycra immettibile e spessa di un colore che va dal puffo abbronzato (quindi turchese scuro) al verde ramarro. Oppure il cappellino a tesa larga con sopra delle rose di stoffa ridotte ad uno straccio, ma che visto lì sembra di un’eleganza imprescindibile e che quando lo si porta a casa si affloscia come l’entusiasmo di chi l’ha comprato. Convinta di fare una cosa molto vintage già si immagina il cappellino con i jeans e le scarpe con il tacco decorato anni ’20 e poi invece non sta bene nemmeno con il più classico dei tubini neri. Essere vintage vuol dire tutto e niente, ma fondamentalmente significa dichiarare al mondo di essere capaci di andare al mercato e tornare a casa con qualcosa che vale ancora la pena di essere indossato. Essere vintage significa trovare che il marroncino e l’arancione stiano davvero sempre bene insieme, anche se è una tremenda giornata di novembre, fuori fa freddo e quel divanetto con quei colori farebbe venir voglia di farla finita anche ad Hello Kitty, la gattina più scema e felice che c’è. Essere vintage significa condire la propria esistenza con una certa nostalgia del passato, ma accettare tutto per il semplice fatto che appartenga al passato senza mai una volta pensare: ehi, fortuna che ‘sto colore tremendo è finalmente passato. Come, per esempio, quel giallino osceno che a voler essere gentili ricorda la senape e con cui qualcuno di mia conoscenza ci ha colorato la moto, dimenticando che quando eravamo piccole e vedevamo le macchine così facevamo il gesto come di vomitare e ancora adesso quando la vedo non è che mi senta molto meglio. Però ehi, questo è il vintage! Laura Cattaneo
Radunifino al 25 ottobre
SOLIDARIETÀ IN PISTA Divertirsi per la ricerca IL PROSSIMO 31 ottobre al circuito di Castelletto di Branduzzo, in provincia di Pavia, si svolgerà una giornata all’insegna delle due ruote e della solidarietà. L’iniziativa, a favore della Fondazione Fibrosi Cistica, è sostenuta da Matteo Marzotto, vice-presidente e testimonial della Fondazione. Gli istruttori della Top Ride High School sa-
ranno a disposizione per lezioni di guida pratiche e teoriche a tutti i livelli. Gli allievi potranno utilizzare la loro moto o una delle 15 messe a disposizione da Suzuki Italia. Anche Marzotto scenderà in pista con gli istruttori. Non mancheranno momenti di divertimento con ospiti di spicco. Per info: www.topride.it e www.fibrosicisticaricerca.it
1Piemonte DOMENICA 25 OTTOBRE Motoraduno territoriale a Serralunga di Crea (AL). M.C. Colli di Crea, via Madonnina 33, Serralunga di Crea (AL), tel. 0142940170, fax 0142-466837, e-mail mccollidicrea@libero.it Maico Day, meeting Gr. 1 a Gattinara (VC). Happy Cross, Via Vittorio Veneto 13, Gattinara (VC), tel. 0163-831018, fax 0163825642
1Liguria DOMENICA 25 OTTOBRE Motoincontro a Sestri Levante (GE). M.C. Tigullio Motor Club, viale Kasmann 10, Chiavari (GE), tel. 335-6470986, fax 0185384588, sito Internet www.tigulliomotor. com, e-mail tigulliomotor@libero.it
1Lombardia SABATO 24, DOMENICA 25 OTTOBRE Meeting in pista Gr. 3, 4, 5 a Franciacorta (BS). M.C. Daniel Bonara, Località Bargnana, Castrezzato (BS), tel. 030-7040677, fax 030-7040183, www.autodromodifranciacorta.it, danielbonar@motoclubfmi.it
DOMENICA 25 OTTOBRE
IN CONCOMITANZA CON EUROCHOCOLATE
IL CIOCCOLATO SI METTE IN MOTO La settima edizione del raduno “Il cioccolato si mette in moto” si terrà il 24 e 25 ottobre. Il ritrovo e le iscrizioni avranno luogo a Torgiano, presso la Sala Sant’Antonio. Sabato nel pomeriggio da Torgiano partirà un giro turistico per raggiungere Perugia dove sarà in svolgimento Eurochocolate. Domenica giro turistico lungo la strada dei vini che attraversa le valli del Tevere e del Chiasco e, su richiesta, visita al museo storico della Perugina. Tel info 347-3680157, 328-7319102.
1Veneto
Multimedia DICIANNOVE, uno sproposito. Tante sono le release della serie “Need For Speed” uscite dal 1994 ad oggi. Con “Shift”, disponibile da questo autunno per X360, PS3, PSP e PC, Electronic Arts torna sulla retta via delle gare disputate in circuiti e non sulle pubbliche strade inseguiti dalla polizia. Il modello fisico è più simulativo che non nei
Motogiro territoriale dei laghi a Misinto (MB). M.C. Misinto A. Bergamonti, via Marconi, Misinto (MI), tel. 02-96721208 anche fax, sito http://web.tiscali.it/moto_ club_misinto/, mail mc.misinto@tiscali.it Motoincontro d’autunno “Ducati in Lomellina”. Ritrovo a Villanova di Cassolnovo (PV). Ducati DOC Vigevano, corso Torino 8, Vigevano (PV), tel. 339-7714600, sito www.ducaticlubvigevano.it, e-mail fraduc@libero.it, solodesmo@tiscali.it Motoincontro del Grana Padano a Goito (MN). M.C. Mincio, via 25 Aprile - Bar Ancora, Goito (MN), tel. 0376-60361-38993454776, fax 0376-605067 , sito www.motoclubmincio.it, mincio@motoclubfmi.it
DOMENICA 25 OTTOBRE
precedenti episodi, comprende le forze di gravità e si può impostare il livello di difficoltà. 15 i circuiti reali su cui correre e 70 auto in licenza tra cui Lamborghini Murciélago, Bugatti Veyron, Maserati MC12 G McLaren GT1, F Pagani F1, Z Zonda, Aston M Martin DB9, Au Audi R8 ea altre su supersportive. A pa partire da 45 euro.
Incontro d’autunno a Spinea (VE). M.C. Spinea, via Bennati 15/7, Spinea (VE), tel. 041-990878, fax 041-5411447, www.motoclubspinea-ve.com, mcspinea@tin.it Motocastagnata a Ospedaletto d’Istrana (TV). M.C. Imega Team, via Muttoni 46, Ospedaletto di Istrana (TV), tel. e fax 0422969331, 348-8263080, e-mail imegateam@motoclubfmi.it Motoadunata in Cima Grappa (VI). M.C. Pompone, via Valle San Liberale 8, Paderno del Grappa (TV), tel. 0423-53250, fax 0423-538933, sito Internet www.pompone.com, e-mail club@pompone.com
1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 25 OTTOBRE “Motoraspo” a Sistiana (TS). M.C. Duino, via Malchina 52/c, Duino-Aurisina (TS), tel. 333-1444219 Diego, 335-6681386 Stefano, sito Internet www.duinomotoclub.com, email iducaferra@alice.it Motoincontro al santuario di Castelmonte. Ritrovo a Prepotto di Cividale (UD). M.C. Morena (UD), viale venezia 159, Udine
(UD), tel. e fax 0432-233966 martedì e venerdì ore 18:30-20:00, www.motoclubmorena.it , e-mail info@motoclubmorena.it
1Emilia Romagna DOMENICA 25 OTTOBRE Mostra scambio al museo del motociclo di Rimini (RN). Museo Nazionale del Motociclo, via Casalecchio 58/N, Rimini (RN), tel. 0541-731096, 347-1844267, fax 0541633287, sito Internet www.museomotociclo.it, e-mail info@museomotociclo.it Motocavalcata Memorial Annibale Batani a Santa Sofia (FC). M.C. A. Sgarzani Canonici, via Decio Raggi 26, Forlì (FC), tel. e fax 0543-403154, 338-4350921, sito Internet www.fmiforlicesena.it, e-mail motoclubsgarzani@libero.it Primo raduno dei vecchi canguri a Porcentico (FC). Stefano “GRAM”ellini, , tel. 335-5923059, e-mail gramellini@ivac.it Rievocaziona per moto da competizione a Lugo di Romagna (RA). Romagna Circuiti Classici, , tel. 340-8222698, 335-7560612, sito Internet www.rombidipassione.it
1Toscana DOMENICA 25 OTTOBRE Motocavalcata della Valchiana. Ritrovo a Torrita di Siena (SI). M.C. Torrita, Via Pascucci 4, Torrita di Siena (SI), tel. e fax 0577-685766, 340-8263587, 340-5336554, e-mail torrita@motoclubfmi.it
1Marche DOMENICA 25 OTTOBRE Motoraduno della castagna a Mogliano Marche (MC). M.C. 46 Mogliano, Viale XX Settembre 162, Mogliano (MC), tel. 0733557690, fax 0733-556867, e-mail 46mogliano@motoclubfmi.it Motostrapazzata con partenza da Calcinelli di Saltara (PU). M.C. Dragone, viale Oriani 68, Calcinelli di Saltara (PU), tel. 0721-820070, 335-295144, 0721-894442 , fax 0721-829753, sito www.motoclubdragone.it , e-mail info@motoclubdragone.it
1Umbria SABATO 24, DOMENICA 25 OTTOBRE Motoraduno nazionale “Il cioccolato si mette in moto” a Perugia (PG). M.C. Perugia “Marco Papa”, via San Pietrino 1b, Perugia (PG), tel. 328-7319102, fax 0755179233, sito www.motoclubperugia.it, email perugiamarcopapa@motoclubfmi.it
1Calabria DOMENICA 25 OTTOBRE Raduno interregionale a Torre Melissa (KR). I centauri della Torre, Via Fratelli Cervi, Torre Melissa (KR), tel. 0962865138, fax 0962-865242
1Sicilia DOMENICA 25 OTTOBRE Trofeo Motoraid Gruppo 2 per moto d’epoca a Isola delle Femmine (PA). M.C. Mediterraneo, via Alessio Narbone 50, Palermo (PA), tel. e fax 091-218645, 3289163880, www.motoclubmediterraneo.it, e-mail info@motoclubmediterraneo.it
UN FUTURO AL PASSO DI LUMACA SCENARIO fantascientifico numero uno. La mia moto ultimo modello ha, alla ruota, 700 cavalli di razza. Per poterli gestire tutti senza decollare, il comando ride by wire “pippo 2.0” s’incarica di ammorbidirli a randellate elettroniche, rendendoli simili a somarelli al trotto, grazie all’intervento combinato di tre centraline di calcolo a doppia pipeline, collegate tra loro da una rete neurale complessa interfacciata su meccanismo psionico direttamente sulla frequenza d’impulso delle mie onde cerebrali. Significa che, in buona sostanza, per ottenere un’impennata il sistema deve poter leggere nella mia mente una precisa volontà di suicidio. È vero, si potrebbe pur obiettare che, per muoversi secondo legge sulle nostre strade, ne basterebbero 15 di cavalli, e magari un po’ meno di somari in giro. Ma vuoi mettere di poterne vantare a disposizione ben 700? Vuoi mettere l’orgoglio di sapere che sulla scheda tecnica si recita: da 0 all’infinito in 3,5 nanosecondi? Poi, che importa se io all’infinito non ci arriverò mai, né in questa né nell’altra vita? Naturalmente per acquistare la moto ho dovuto sottoscrivere un mutuo ad interesse pari ad una percentuale fissa di pil meno ribor, fratto tan e taeg, moltiplicato mib e rapportato ad uno split di 0,7. Senza contare gomme, tagliandi, assicurazione e carburanti, che rendono i costi di percorrenza per singolo chilometro uguali a quelli di una cena, in compagnia di escort, a base di caviale, ostriche e champagne. Insomma sono diventato schiavo a vita dei debiti, ma felice. Così, un po’ per risparmiare, un po’ per non incappare nelle nuove misure antitutto, è finito che la moto pian piano l’ho parcheggiata come soprammobile in camera da pranzo. Ieri però ho letto che c’è già in uscita un nuovo modello che vanta il doppio delle prestazioni. Libidine. Quasi quasi ci faccio un pensierino… Scenario fantascientifico numero due. Causa l’alto tasso di incidenti e morti ammazzati, consumati ogni mattina ed ogni sera ormai fin dentro le rampe dei garage condominiali, la legge ha decretato una nuova, sonora stretta di vite. Imponendo tramite editto imperiale intergalattico il dimezzamento da subito dei limiti di velocità - per le nuove tabelle si farà riferimento ai tempi ufficiali di movimento delle lumache coltivate - e raddoppiando al contempo i sistemi satellitari di controllo di qualsiasi cosa targata, a motore e non, nonché centuplicando l’entità delle contravvenzioni per ogni eccesso superiore ad un limite di tolleranza di 0,01 (0,00 se il guidatore nelle ultime 24 ore è transitato a meno di 200 metri dalle vetrine di una rivendita di vini ed oli). Il pacchetto di nuove norme stradali, definito “per-la-vita-purché-si-paghi”, coinvolgerà pure i tricicli per l’infanzia, i monopattini a rotelle e gli sci da fondo. C’è solo una contraddizione, più che evidente. Se nel radioso futuro fantascientifico da me immaginato in queste righe balzane occorrerà muoversi tutti a velocità di lumaca coltivata, mi dite perché mai si continuano a rincorrere oggetti targabili da 700 cavalli di razza, se poi devono marciare come tanti somari? Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it
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25 OTTOBRE ITALIANO - Campionato Supermarecross a Catania Moto Club Taormina, via Giordano Bruno 2, Taormina (ME), telefono e fax 0942-53718, 349-6536282 Marco Mainardi, e-mail taormina@motoclubfmi.it Campionato piemontese ad Asti Cross Club Asti, Località valmanera 82, Asti (AT), telefono 0141-272987, fax 0141-351661, sito Internet www.motocrossasti.com, email info@motocrossasti.com motosprint
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1Enduro 25 OTTOBRE Trofeo delle Regioni a Terni Moto Club Racing Terni, via XX Settembre 122, Terni (TR), telefono 0744-221706, 339-2051434, fax 0744-227658, sito Internet www.mcracingterni.it, e-mail info@mcracingterni.it Trofeo Skube Verdeonline a Sestri Levante (GE) Trofeo Skube, (AL), telefono 347-7337651, sito Internet www.verdonline.com, e-mail skube@libero.it Campionato interregionale di minienduro a Granozzo con Monticello (NO) Moto Club Granozzo con Monticello, via Campo Sportivo 10, Granozzo Monticello (NO), telefono e fax 0321-55355, e-mail gianvom@ cheapnet.it Campionato triveneto hard race a Lignano Sabbiadoro (UD) Moto Club Sabbiadoro, via Lignano Sud 12 - Picchi, Pertegada (UD), telefono O431-73458, fax 0431-511231, e-mail sabbiadoro@motoclubfmi.it Campionato sardo minienduro a Dorgali
(NU) Moto Club Dorgali, casella postale 44, Dorgali (NU), telefono 349-7227013, fax 0784-929127 , sito Internet www.motoclubdorgali.it, e-mail motoclub.dorgali@ tiscali.it
1Rally 24 OTTOBRE MONDIALE - Rally del Marocco (fino al 30 ottobre) FRMM, Rue Rousvelt Route de la Base, Kenitra Morocco, telefono +212537373053 anche fax, sito Internet www. npo.fr/maroc2009
1Trial 25 OTTOBRE TrIal delle Regioni a San Pietro Mussolino (VI) Moto Club Trial Valchiampo, via Risorgimento 33, San Pietro Mussolino (VI), telefono 0444-563120, fax 0444-961979, sito Internet www.trialvalchiampo.com, email info@trialvalchiampo.com
1Speedway 22 OTTOBRE Campionato triveneto, ultima prova, a Lonigo (VI) Moto Club Lonigo, via S.Marina 25, Lonigo (VI), telefono 0444-831894 , fax 0444-835144, sito Internet www.motoclublonigo.com, e-mail info@motoclublonigo. com
1Supermoto 25 OTTOBRE MONDIALE - GP Lombardia ed europeo a Ottobiano (PV) DBO, Via Valgioie 60, Torino, telefono 011-7727522, fax 0117724857, sito Internet www.italianosupermoto.it, e-mail press@dborganization.it Trofeo Sud Italia a San Domenico di Talao (CS) Moto Club Cittadella Racing, via IV Novembre 2, Cittadella del Capo (CS), telefono e fax 0982-996896, 347-7750968, sito Internet www.cittadellaracing.it, email cittadellaracing@tiscali.it
1Minimoto
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25 OTTOBRE Campionato emiliano-romagnolo a San Mauro Mauro (RN) Nuovo Moto Club E. Cecchi, via San Crispino 76, San Mauro Pascoli (FC), telefono 0541-810269, 3383052727, fax 0541-930060, www.rubiconecorse.com, e-mail motoclubcecchi@ rubiconecorse.com Campionato toscano a Livorno Moto Club Elfi Squadra Corse, via Fonda 5/C, Lorenzana (PI), telefono e fax 0586-887049, email jorkie@boscodeglielfi.it Campionato laziale a Borgo Carso (ROMA) Moto Club Zeta Team, via Oglio 2/C, Tor San Lorenzo (Roma), telefono 392-7885055, fax 06-9254399, zetateam@ motoclubfmi.it
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