MotoSprint#43

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C’È IL POSTER! Doppio e da collezione: Rossi e Spies campioni

43 27 ottobre 2 novembre 2009 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1645

3,00 Euro (Italy only)

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

e si s o R Insiem i lo d o t i t l a arrivale SBK dia pies n o M il con S

Yamaha

FEST

MOTOGP MALESIA Stoner senza avversari nel diluvio di Sepang Per Valentino è festa anticipata TUTTE LE TAPPE DEL TRIONFO 250 Simoncelli, sogno (quasi) infranto

SBK PORTIMAO Haga cade in gara1 Spies vince, poi controlla Alla Ducati non basta la doppietta in gara2

SPECIALE Le novità di Honda, Yamaha, Suzuki dal Salone di Tokyo


Sommario numero 43/09

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP Dai nostri inviati a Sepang, commenti, interviste, pagelle, curiosità e le più belle foto del GP Malesia MotoGP, 250 e 125 Superbike Commenti, foto, interviste e pagelle dall’ultimo round del mondiale in Portogallo a Portimao Supersport in Portogallo Velocità Coppa FIM Superstock ed europeo Coppa FMI a Misano e Trofeo Giacobetti a Vallelunga

28

72 86 87 88

1FUORISTRADA

Cross Europeo supercross a Bilbao Supermoto GP Lombardia Sportitalia I campionati nazionali e regionali

90 90 92

1SU STRADA

Attualità Le novità presentate al Salone di Tokyo, in Giappone Motolandia Epoca, turismo, viaggi Made in Abbigliamento e accessori

96 102 104

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 106

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

22 24 26 102 103

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

IL NUOVO STONER È PIÙ FORTE DI PRIMA

Pasqualato Pasq Pasq Pa squa qua uala lato to o Alex A ex Al x

Le difficoltà non risparmiano i campioni che se Stoner non avesse avuto problemi, sarebbe stato il vero antagonista di Rossi, dato che Lorenzo deve ancora dimostrare di poter stare davanti a due come Rossi e Stoner, e soprattutto deve essere più sereno, per evitare i troppi errori commessi quest’anno. Sono felice di aver rivisto lo Stoner di sempre: forte, veloce, in grado di prendersi la sua rivincita su tutta la gente che lo considerava finito. Chiudo questa lettera con la speranza che Stoner non abbandoni mai questa Ducati, che a parer mio, neanche Rossi riuscirebbe a domare. Andrea Cellini - Perugia VOGLIO esprimere tutta la mia gioia e la mia soddisfazione nel dire “Grande Casey e grande Ducati”. Non voglio essere retorica, ma il cuore mi impone di dire con assoluta certezza che un campionato lo si può vincere anche senza essere in

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TRE FANTIC CABALLERO 200 ALLA SEI GIORNI Lo scorso anno finii sul mio giornale preferito, in occasione della Sei Giorni a Serres, fotografato sdraiato sul lettino dei medici... Quest’anno abbiamo portato al traguardo di Figueira da Foz i tre Caballero 200 con cui siamo partiti. Dopo quasi 20 anni la Fantic Motor è tornata alla Sei Giorni di enduro grazie alla passione del suo proprietario che ha fatto rivivere un mito tutto italiano, che ha colpito in Portogallo per la solidità dimostrata! Grazie a Federico Fregnan. Noi abbiamo aggiunto la nostra alla sua passione. Claudio Lucadamo Team Dolomiti BELLA LA NUOVA VFR. MA NON È PIÙ UNA VFR... Bella la novità Honda Sport Touring 1200, interessante e di sicura qualità, con soluzioni tecniche degne di nota. Ma non è un VFR. Ne ho una dell’86, sognata sui banchi del liceo appena uscita; finalmente nel 1995 l’ho avuta e oggi è la mia moto d’epoca. So di parlare da nostalgico, ma questa moto è nata come oggetto stupefacente, che quando uscì fece scalpore (se non sbaglio è stata esposta al Guggenheim Museum), che con Fred Merkel vinse il primo Mondiale Superbike: è nata sportiva! L’evoluzione dei modelli è sicuramente un cardine della soddisfazione del motociclista. Tuttavia, in questo caso, nel corso degli anni, non ha avuto luogo una semplice evoluzione, ma si è snaturata una moto. Bastava non chiamarla più VFR... Giampiero De Donato

IN BREVE

DETERMINAZIONE, derapate da urlo e grande convinzione. È questo che ho visto nella gara di Stoner in casa sua! Anche i campioni possono avere momenti di difficoltà nella vita (vedi Valentino nel 2007), ma solo chi ha davvero qualcosa di speciale dentro di sè può tornare più forte di prima. Sì, perché Stoner è un campione ed è lui il vero antagonista di Rossi, più di Lorenzo alla guida di una Yamaha, a mio parere la moto migliore del circus. Si è detto che Stoner cadeva troppo, che subiva la lotta psicologica e che è merito della Ducati se andava forte, anzi fortissimo. Ma per ora la Ducati e tutti i suoi tifosi devono solo ringraziare il “canguro”, capace di portare la Ducati al titolo mondiale (visto che solo lui la sa guidare). E parlando di cadute, quest’anno Lorenzo e Rossi hanno fatto diverse scivolate, anche ingenue. Sono convinto

Villa Vill Vi lla ll la Fabio Fabi Fa bio bi o Pavanini Pava Pa vani va nini ni nii Luca Luca a

Armetti A me Ar m tt ti Matteo M tt Ma t eo

Vitellaro Vite Vi te ellar lllar aro o Alberto Albe Al bert be rtto Piano Pian Pi ano an o Riccardo Ricccar Ricc Ri ardo ardo

1000 Semistock 1° Villa Fabio - 2° Conti Claudio - 3° Lavizzari Marco 600 Semistock 1° Fasanella Domenico - 2° Banfi Alessandro - 3° Cabello Cesare 1000 Over 35 1° La Face Alberto - 2° Montanari Michele - 3° Conti Claudio 600 Over 35 1° Vitellaro Alberto - 2° Cabello Cesare - 3° Semiglia Alessandro

17 ottobre 2009, Vallelunga: Michelin si complimenta con i vincitori della Power Cup 2009 e ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione. La passione non conosce sosta. L’edizione 2010 è già ai blocchi di partenza con una formula ancora più performante e più vantaggiosa per i piloti. Tutte le novità all’EICMA, presso lo stand Motosprint Padiglione 10 Stand F92

CASEY STONER IN AZIONE A PHILLIP ISLAND, SULLA SUA DUCATI DI BIANCO VESTITA. L’AUSTRALIANO, REDUCE DA TRE GP DI STOP E DAL SECONDO POSTO OTTENUTO IN PORTOGALLO, AL RITORNO IN PISTA HA FIRMATO IL TERZO SUCCESSO CONSECUTIVO NEL GP AUSTRALIA. motosprint

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Fasanella Fasa Fa sa ane ell lla a Domenico Dome Do meni me nico ni co


Lettere

na Fabio - Bolog

cima alla classifica. Voglio dire che per tutto ciò che è successo in questa stagione, per me la Ducati ha vinto, è arrivata prima per “carattere, umanità, grinta, forza, sincerità e rispetto”. Non so quante altre squadre si sarebbero comportate come ha fatto la Ducati nei confronti di un pilota che realmente non stava bene! Sì, è vero, sono di parte perché guido una Ducati, quando posso vesto Ducati, faccio il tifo per i piloti Ducati. E in questo momento lasciatemi la libertà di dire “Che bello è essere ducatista”. Valeria - Trapani

CI VOLEVA, il ritorno di Stoner alla vittoria. Ci voleva perché la Ducati ha bisogno di lui, perché la MotoGP senza di lui non è la stessa cosa. È un gran bene che sia tornato. Però qualcosa continua a non convincermi, neppure dopo avere letto l’analisi del Dottor Costa, massimo esperto del Motomondiale, in tema di fragilità e psicologia dei piloti (la trovate in queste pagine). Stoner a Phillip Island ha sottolineato che se è tornato così forte è merito della pausa che si è preso. Che la sua è stata la scelta giusta. Sicuramente stare alla larga da un ambiente che lo aveva saturato, ricaricare le batterie, gli ha fatto bene; ed anche correre senza più impegni di classifica è sicuramente un sollievo. Tuttavia la sua scelta, peraltro non concordata con la Ducati (ci tengo a sottolinearlo), ma presa in totale autonomia, praticamente imposta, continua a lasciarmi perplesso. Ma è un sollievo che un pilota professionista travolto dal “mal di correre”, guarisca così bene così in fretta. motosprint

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MISCELA VINCENTE SE C’È EQUILIBRIO C’È SPETTACOLO VORREI dare anche la mia risposta a Diego Farfanelli, che attribuiva lo scarso spettacolo offerto dalla MotoGP alla presenza di “troppi piloti non all’altezza”. Premesso che anch’io trovo spesso più divertente la Superbike, credo però che l’analisi proposta sia criticabile. Se mettiamo a confronto il parco piloti delle due classi notiamo che storicamente quello della SBK è mediamente un po’ inferiore perché generalmente i giovani più promettenti finiscono al Motomondiale e l’età media dei piloti vincenti è alta. Inoltre, se guardiamo i risultati ottenuti da chi provenendo dalla SBK è approdato alla MotoGP, notiamo che questi sono inferiori a quelli cui erano abituati. Al contrario, i piloti che dalla MotoGP sono passati alla SBK hanno più o meno primeggiato Questo però non è determinante ai fini dello spettacolo televisivo, che secondo me è maggiore là dove c’è maggiore equilibrio tecnologico a disposizione dei contendenti. Per questo le gare più spettacolari sono quelle della Supersport. Tonino Pierantoni Corridonia (MC)

CIV SU MOTOSPRINT NUMERI UNO O NUMERI DUE? PREMESSO che il giornale è vostro e che avete il diritto di scriverci quello che volete, non si può non notare come l’articolo sull’ultima del CIV sia quantomeno sbagliato. Scrivere “Siamo i numeri 1” e mettere le foto dei numeri due non è la scelta giusta né per l’articolo né per rispetto di quanti hanno partecipato. A mio modesto modo di vedere meglio sarebbe stato mettere prima i “primi veri” poi magari i

secondi in un secondo tempo e poi, per giustizia, gli altri, perché a tutti i partecipanti spetta un po’ di pubblicità, visto che senza di loro, quel grande spettacolo che è il campionato italiano, in tutte le forme e formule, non esisterebbe. Mi spiace essere così duro ma senza di loro non esisterebbero neanche i nostri campioni. E anche dedicare un servizio ai team che tanto ci mettono in cuore, tempo e denaro, ogni tanto non farebbe male. Vedere la propria moto e i propri colori avrebbe fatto tanto piacere anche a chi ha sostenuto squadre e piloti. E sarebbe stata una giusta presenza, al posto dei numeri due o tre della FMI. Ildo Fontolan Cavarzere (VE)

A TE SPIACE essere duro, a me fa piacere essere franco. Tecnicamente il titolo è legato all’articolo, ed anche “ispirato” dalla foto di Moretti con il gigantesco numero uno “Rossi style” sulla schiena. Nelle cinque pagine dedicate al CIV ci sono le foto dei vincitori della gara (meritata, no?), le foto dei campioni e anche quella dei ragazzini di Junior GP, terzo, quinto e sesto classificato, tre in un colpo solo. Junior GP è un progetto che questa rivista ha sposato, promosso, condiviso. La foto dei “nostri” tre ragazzini è una mia scelta. Mi è piaciuto quello scatto. Continuando ad essere molto franco, non sono mica convinto che “per giustizia” a tutti i partecipanti al CIV o a qualsiasi altra gara “spetti” un po’ di pubblicità. Motosprint scrive di moto e di gare in moto. Per soddisfare i suoi lettori. Ecco, questo è il nostro impegno. Far sì che quanti spendono 2,50 euro per acquistare Motosprint trovino articoli interessanti e continuino a considerarci una rivista “autorevole”, scritta da appassionati per altri appassionati.

PROVE LIBERE PAGHI QUATTRO GIRI TRE SABATO 10 ottobre abbiamo prenotato il turno mattutino (dalle 9 alle 13) per girare in pista in quel di Imola. Arrivati in orario, ci avvertono che la partenza è posticipata alle 10 per pista scivolosa. E il semaforo all’uscita della pit lane è sul rosso. Le ragazze dell’organizzazione ci dicono che anziché dalle 9 alle 13 gireremo dalle 10 alle 14. Quindi tutto OK. Alle 13 scatta la bandiera a scacchi e una volta tornato al box insieme ad un’altra trentina di persone vado a prendere il braccialetto per l’ingresso in pista nell’ora da recuperare, ma ci informano che l’ora persa non verrà né risarcita economicamente né recuperata, come assicuratoci qualche ora prima. G&G Service, organizzatore delle prove libere, dice che è colpa dell’autodromo e che quindi non ci rimborsano l’ora persa. Ora io dico: abbiamo pagato 230 euro per 4 ore. Quindi o ci viene messa a disposizione la pista per quattro ore, oppure mi deve essere risarcito un quarto della somma sborsata. Michele Bacchilega Medicina (BO)

IL RAGIONAMENTO è ineccepibile. Pago quattro, giro quattro. Altrimenti, mi rimborsi l’ora persa. A meno che nel “contratto” firmato con l’organizzatore delle prove non è specificato che non si ha diritto a rimborso nel caso l’autodromo sia giudicato inagibile... E poi la pista era scivolosa, ma forse non impraticabile. Perché non era aperta a chi voleva prendersi il rischio di girare (con gomme adeguate) con l’asfalto umido?

IO LA PENSO COSÌ

GER I TEAM MANA LE SBK DEL MONDIA AI PIÙ IN LÀ GUARDANO M SO? DEL LORO NA DEL 2010 LE SQUADRE RETTE SONO SQUAD


Lettere

Hornet 600.

Bella come Honda l’ha fatta.

L’emozione delle curve continua.

Tutto con finanziamenti personalizzati

IL DOTTOR COSTA SCRIVE A STONER

BENTORNATO CASEY TI AVEVAMO perduto, come un fulmine a ciel sereno, prima a Barcellona poi ad Assen. Si! Perduto. Perché alle soglie della premiazione di queste gare che disertasti eri già partito per l’esilio. Poco ti era servito finire la gara a Laguna Seca aiutato dai medici della Clinica Mobile, perché un mare gelato si era formato dentro di te, gelo divenuto impenetrabile con il freddo e la pioggia di Donington. Allora te ne sei andato, sei fuggito, perché l’esilio era la tua unica speranza di salvezza. Salvezza da che cosa? Da malattie che non avevi mai avuto? Da misteriosi morbi che non hanno mai abitato il tuo corpo? No! Niente di tutto questo. Le cause del tuo malessere sono state spiegate in mille modi diversi, ma nessuno ha compreso umanamente il tuo sconvolgimento interiore. Disagio che ti aveva privato delle certezze che fino a quel momento della tua vita ti avevano sorretto. È come se un elemento sconosciuto fosse entrato nella tua vita per sospingerla in una realtà diversa che non rispondeva più alle tue fantasie e ai tuoi desideri. Il dubbio che la realtà del mondo del motociclismo non fosse più la tua e che la tua vita sportiva fosse diventata troppo angusta, soffocante e inadeguata ti ha fatto perdere la tua preziosa autenticità. Di fronte a questa minaccia hai avuto la sensazione che il tuo corpo ti abbandonasse, hai cercato di negarlo in quanto, pur innocente, lo consideravi il contenitore colpevole delle tue angosce e del dolore di sentirti diverso di come ti eri fino a quel momento creduto.

e l’ineluttabiliDa qui nacque o in Australia, tà del tuo viaggio dove un giorno nascesti trovando quel nutrimento affettivo che aveva plasmato e forgiato il tuo essere che la realtà maligna della vita ha poi cercato di devastare e indebolire. Lasciarsi die-tro le vie cono-sciute per im-a boccare la strada udell’esilio ha avuito in sè una tragica bellezza. Infatti, per afrsa frontare l’avversa realtà della vita,, te ne sei andato per ilità avere la possibilità di conquistare la più completa coscienza di questa sconcertante scoperta e così hai fatto la scelta giusta: fuggire nella solitudine, per scrutare la tua anima e con un nostalgico sguardo dispiegare da questo luogo portentoso “il meraviglioso” che si trova dentro ad ogni creatura umana, senza più attribuire al fato e alla cattiveria del mondo la responsabilità del tuo stato. Il tuo è stato il destino di chi cerca la propria autenticità nella solitudine. La fuga ti ha allontanato dalla rossa Ducati, dai tuoi tifosi, da tutti quelli che ti amavano e che ti amano ancora tuttora, ma quest’esilio ti ha riconciliato con te stesso, con le tue vertiginose, inquietanti profondità e nello stesso tempo sei diventato tramonto e splendida

aurora dei tuoi orizzonti. La nuova alba ti ha dato la forza per trasformarti, per prendere in mano nuovamente la responsabilità della tua vita. Il non avere chiuso gli occhi di fronte al dramma che ti aveva soffocato e cancellato l’immagine di eroe fino a quel momento costruita, ti ha donato la coscienza vera di te stesso e ti sei avviato più in là di tutte le terapie che i luminari della medicina ti avevano prospettato per raggiungere quella parte sconosciuta di te stesso da cui nascevano tutti i tuoi disagi. Hai compromesso la tua esistenza, ti sei sporcato le mani come non mai, ma al contempo, hai reso immacolata e candida la tua anima, dimostrando con quanto coraggio hai saputo

vincere la tua tenebra per conquistare la luce e una forza che prima di questo inquietante avvenimento non sapevi di possedere. Il viaggio che hai fatto non è stato ritornare geograficamente in Australia ma lo hai fatto in tutt’altra direzione: sei sceso in te stesso mettendoti a confronto con quelle parti che ti erano sconosciute e che probabilmente non ti piacevano. Una discesa agli inferi che ti ha trasformato. Ora per te correre non è la ricerca del premio, non è la ricerca della vittoria ma ritornare al meraviglioso che hai trovato dentro te stesso attraverso il coraggio della fuga, dell’esilio e della solitudine. Bentornato Casey. Claudio Costa Clinica Mobile

, anche senza interessi Tan 0,00% Taeg Max 5,80% con assicurazione incendio e furto inclusa nelle rate.

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Salvo approvazione AGOS S.p.A. Avvisi e fogli informativi disponibili presso le concessionarie Honda aderenti all'iniziativa. Valido sino al 31 dicembre 2009.

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Officina

di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it

LA VYRUS MI HA CONTAGIATO!

Ancora sul braccio oscillante anteriore HO LETTO con molto interesse il suo articolo sui pregi e difetti del braccio oscillante rispetto alla soluzione tradizionale della forcella. Otre ad essere un addetto ai lavori sono un grande appassionato di moto, ho sempre avuto moto sportive e non, tutte modificate in modo radicale nella ciclistica con prodotti di primissimo livello di derivazione SBK. Questa estate a Rimini, durante le vacanze estive, ho avuto la fortuna o sfortuna di provare una Vyrus. Un giro di circa 150 chilometri nell’entroterra romagnolo. Mi creda, ridevo come un matto sotto il casco mentre piegavo e acceleravo con una Vyrus due valvole. Non ho mai provato una tale sensazione di sicurezza, facilità e sincerità nella guida. La sensazione di legame con l’avantreno si percepisce immediatamente, appena si innesta la prima, ed anzi, più la velocità aumenta, più si stressa l’avantreno, più si mette la moto alla frusta e più viene trasmessa sicurezza. Appena ho terminato il mio tour e dopo aver ringraziato il titolare della Vyrus, il sig. Rodorigo, per

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FORCELLA EARLES E BRACCI PREVEDE DU FERIORI, IN I NT LA OSCIL ISCONO AG LI SUI QUA I MOLLADUE GRUPP RATI TORE, FULC AMMORTIZZA RMENTE, IO ER POST ZA VOLE DISTAN A UNA NOTE LLA RUOTA. IL DE RE DAL MOZZO ANCHE ESSE FULCRO PUÒ PARAFANGO, L NE RICAVATO RA TO IN LAMIE SE REALIZZA TO UA EG AD AVENTE UN E MA IN GENER À SPESSORE, TREMIT ES LA AL TO È RICAVA DI ACCIAIO, DI DUE TUBI INDIETRO, L’ RIVOLTI AL ENTE SONO RM O RI PE SU CHE L’ASSE AL TI LA O VINC RCELLE DI FO LE . DI STERZO O AVUTO NN HA QUESTO TIPO USIONE FF DI LE UNA NOTEVO NQUANTA. CI NI AN NEGLI

avermi messo disposizione una moto, ho chiamato, eccitato, tutti i miei amici smanettoni raccontando loro l’emozione di guidare un oggetto del genere. Dopo avere provato una Vyrus tutte le altre moto sembrano preistoria! Sono sicuro che se lei avesse provato una Vyrus prima di scrivere l’articolo, avrebbe modificato alcuni giudizi: meno efficace, più pesante... sicuramente più complesso ma le sensazioni che dà sono entusiasmanti e la moto è leggerissima. Spero di non averla contrariata, la mia vuole essere una testimonianza un po’ in controtendenza rispetto quello che ha scritto, ma provata effettivamente cavalcando un bellissimo oggetto. Sarei curioso di vedere un telaio del genere all’opera in Moto2, scommetterei parecchio su Vyrus. L’ occasione mi è gradita per salutarla e per invitarla a provare una Vyrus. Bruno Zanini

fatto che le sospensioni a braccio oscillante, impiegate in pista in più versioni e a più riprese da oltre venticinque anni a questa parte, non hanno mai vinto niente, ottenendo al massimo dei discreti piazzamenti. Insomma, una vera superiorità rispetto alla forcella telescopica in pista non l’hanno mai dimostrata. Ricordo nomi come Elf, Nico Bakker (QCS) e RB

LA RINGRAZIO della interessante lettera e sono contento che la moto le sia piaciuta. Rimane il

LA VYRUS HA SCELTO LA SOSPENSIONE ANTERIORE A BRACCIO OSCILLANTE PER LA SUA DUE VALVOLE. NON È ECONOMICA MA HA OTTENUTO CARATTERISTICHE DI GUIDA SORPRENDENTI.

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Officina

Projects, oltre ovviamente alla Bimota Tesi. La Honda ha acquistato i brevetti della Elf ed ha effettuato lunghe prove; alla fin fine però l’unica soluzione che ha impiegato è stata la sospensione posteriore a braccio oscillante singolo. E le posso assicurare che si tratta di gente che sa il fatto suo… I tester delle varie riviste parlano più che bene delle moto che adottano la soluzione in questione, il che significa che questo tipo di sospensione funziona ottimamente; di veramente entusiasta non ho visto nessuno, però. Di grande interesse reputo l’iniziativa della Yamaha, che con la sua GTS ha proposto una sospensione anteriore a braccio oscillante non per impiego in pista o ultrasportivo, ma granturistico. La moto però non ha avuto un buon successo commerciale, segno che probabilmente le sospensioni di questo genere non piacciono. Prendo comunque atto di quanto mi segnala e giro il suo parere a tutti i lettori. La ringrazio anche del cortese invito, che ricambio suggerendole di provare una BMW R 69 S, grande moto degli anni Sessanta dotata di FORCELLA EARLES; se la impiega in maniera non esasperata, potrebbe avere una piacevole sorpresa, per quanto riguarda le sospensioni e la guida… Questo per dire che il fattore soggettivo esiste sempre, al di là delle considerazioni puramente tecniche. Anni fa in tre abbiamo fatto un lungo giro con tre sportive di generazioni differenti per realizzare un articolo; gli altri due all’inizio mi sembravano un po’ scettici, ma dopo aver provato la R 69 S hanno cambiato atteggiamento. Al punto che poi litigavamo perché tutti e tre volevamo guidarla. Le forcelle moderne sono formidabili, ma il piacere di guida che può dare una Earles non è da sottovalutare. E forse varrebbe la pena di fare una prova comparativa che tenga conto anche di questo aspetto, ossia del divertimento, per quanto riguarda la sospensione a braccio oscillante.

FONDAMENTALI DI TECNICA ALIMENTAZIONE, CONSUMO, TELAI: DOMANDE A RAFFICA VORREI proporle un po’ di domande di interesse generale. A qualcuna ha già dato in precedenza spazio ma, per noi appassionati e un po’ ignoranti, un riassunto farebbe bene. Rapporto stechiometrico: esiste anche per il gasolio? Alimentazione qualitativa/ quantitativa: differenze? Telai da gara: a parte le possibilità di posizionamento del motore, quali le differenze? Consumo di aria nei motori a combustione interna: differenze benzina e diesel e come calcolarlo. Stefano

IL RAPPORTO stechiometrico esiste per tutti i combustibili. Si tratta del rapporto, tra la massa di aria e quella del carburante, che consente di ottenere la combustione completa, al termine della quale non rimangono più molecole libere di ossigeno e del carburante stesso, in quanto tutte quelle presenti si sono combinate tra di loro. In altri termini, nella miscela non vi sono né ossigeno né combustibile in eccesso o in difetto, ma vi è proprio la quantità corretta, dal punto di vista chimico, di ognuno di essi. Per il gasolio, costituito come la benzina da una miscela di idrocarburi, il rapporto stechiometrico di miscela con l’aria è dell’ordine di 14,7:1. L’erogazione di potenza dei motori a ciclo Otto (tanto a due quanto a quattro tempi) si effettua quantitativamente, ovvero agendo sulla quantità di miscela ariacarburante fornita ai cilindri. La DOSATURA non si discosta sensibilmente da quella stechiometrica. La regolazione si effettua agendo sulla respirazione del motore, ovverosia “soffocando” l’aspirazione in misura maggiore o minore ai carichi parziali, mediante la valvola del gas, in genere del tipo a farfalla (ciò ovviamente causa un notevole aumento delle

perdite per pompaggio). Di recente in campo auto sono stati realizzati dispositivi che, variando non solo la fasatura ma anche l’alzata delle valvole, consentono di fare a meno della valvola a farfalla; il sistema di regolazione però rimane quantitativo. Ad ogni fase di aspirazione il pistone aspira nel cilindro lo stesso volume (pari alla cilindrata unitaria) di aria o di miscela aria-benzina, ma mano a mano che si chiude la valvola del gas la densità di quest’ultima diminuisce. In altre parole, il volume che entra è lo stesso, ma la massa diventa sempre minore. La regolazione qualitativa della erogazione di potenza viene impiegata per i motori diesel. In tal caso non vi è una valvola del gas e quindi la respirazione del motore è sempre libera. Nei cilindri viene immessa la massima quantità di aria che essi sono in grado di aspirare a quel dato regime; quella che varia è la massa di combustibile fornita dall’iniettore ad ogni ciclo. Dunque, la regolazione si ottiene variando la dosatura della miscela, ed è pertanto di tipo qualitativo. I motori diesel funzionano con miscele magre, cioè sempre con aria in eccesso. Quando l’acceleratore è premuto a fondo la quantità di gasolio iniettata è massima e quindi il titolo della miscela si avvicina sensibilmente a quello stechiometrico. Mano a mano che si diminuisce il carico, la quantità di gasolio viene ridotta e la dosatura della miscela diventa sempre più magra, allontanandosi enormemente da quella stechiometrica. I telai da corsa non sono strutturalmente diversi da quelli delle sportive di serie. Sono però sviluppati con un singolo obiettivo, e sono come il motore esasperati al massimo. Inoltre, sono soggetti a una continua evoluzione, che comporta lievi variazioni del disegno. Tenga presente che l’obiettivo dei tecnici, come accade del

resto per le moto di serie, non è ottenere la massima rigidezza a tutti i costi e in tutte le zone del telaio. Ovviamente le geometrie sono radicali, e vengono scelte tenendo conto delle indicazioni dei piloti. Nel caso dei telai per le moto di serie la voce “costo” ha notevole importanza e in genere si ricorre a parti ottenute per fusione (stiamo parlando dei telai in lega di alluminio e non di quelli a traliccio in tubi); certe volte l’intera struttura è formata da un ridotto numero di parti fuse, opportunamente saldate tra loro. I telai delle moto da corsa in genere sono in lamiera sagomata e saldata

DOSATURA

E TITOLO, DETTA ANCH TA UI IT ST È CO O, IN PESO, DAL RAPPORT À DI ARIA NTIT TRA LA QUA CARBURANTE DI A LL E QUE LLA MISCELA NE PRESENTI MOTORE AL FORNITA

e impiegano anche parti ottenute dal pieno, soluzione costruttiva che consente di apportare modifiche in tempi brevissimi. Per quanto riguarda infine la quantità di aria aspirata dai motori, per calcolarla basta conoscere il rendimento volumetrico, la cilindrata e il regime di rotazione. Il problema è costituito dalla prima di queste tre voci… Per i motori a ciclo Otto il calcolo potrebbe essere effettuato anche conoscendo la quantità di benzina consumata e la dosatura della miscela. In genere però la quantità di aria si misura direttamente, impiegando appositi dispositivi di non difficile reperibilità. Nei sistemi di iniezione, la mappatura viene effettuata al banco, dalla Casa, che informa la centralina in merito alla quantità di benzina che, nelle diverse condizioni di funzionamento (cioè, in corrispondenza delle diverse combinazioni carico/regime), deve essere fornita al motore. Note la massa di carburante e la dosatura, è automaticamente nota anche la quantità di aria aspirata. motosprint

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www.bmw-motorrad.it VirtualCenter Rider’s Point

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È arrivata sulla Terra la prima supersportiva di BMW Motorrad. 4 cilindri, 193 CV e 112 Nm di coppia sportiva mai provata prima. Race ABS e DTC (Dynamic Traction Control) per garantire la massima per affrontare la prima moto di un altro pianeta? Nuova BMW S 1000 RR: Open Day 5 dicembre

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Tanti gli italiani al via ad Albacete

CRESCE IL PUBBLICO DELLA MOTOGP IN AUSTRALIA 1.272.000 SPETTATORI PER LA MOTOGP IN AUSTRALIA, 46,41% LO SHARE (ASCOLTI IN CRESCITA RISPETTO AL 2008, QUANDO LA CLASSE REGINA AVEVA OTTENUTO 1.037.000). PER LA 125 IL PUBBLICO È STATO DI 108.000 (13.95%), LA 250 È STATA VISTA DA 155.000 (20.26%). PER QUANTO RIGUARDA LE REPLICHE: LA 125, 650.000, LA 250, 808.000 E LA MOTOGP 2.920.000. PER FUORIGIRI, 1.276.000 TELESPETTATORI (9.29%).

ONLINE A 12 EURO

MOTOR SHOW IN PREVENDITA È INIZIATA la prevendita online (www.motorshow.it, www. bestunion.it e www.omniticket. it) dei biglietti per il Motor Show di Bologna, che quest’anno in “edizione straordinaria” durerà solo cinque giorni (4-8 dicembre) e sarà incentrato sulle gare. Prezzo: 12 euro (più 60 centesimi di commissioni).

Per Pellegrini gara di VIP “UNA GARA PER LUCA”: COSÌ È STATO INTITOLATO L’APPUNTAMENTO CHE SI SVOLGERÀ IL 22 NOVEMBRE IN FRANCIACORTA. NON C’È BIGLIETTO, MA UNA SORTA DI LOTTERIA CON VARI PREMI IN PALIO, IL CUI RICAVATO VERRÀ CONSEGNATO A LUCA PELLEGRINI, IL GIOVANE PILOTA DI CROSS CHE STA AFFRONTANDO UNA COMPLICATA E COSTOSA RIABILITAZIONE. LA FORMULA PREVEDE GARA A COPPIE, UN PILOTA DI CROSS E UNO DI VELOCITÀ. LE ADESIONI SONO DI TUTTO RISPETTO: CI SARANNO, TRA GLI ALTRI: SIMONCELLI, DOVIZIOSO, CAPIROSSI, MELANDRI, DE ANGELIS E, SULL’ALTRO FRONTE: CAIROLI, PHILIPPAERTS, GUARNERI, SALVINI, CHIODI.

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TRE classi, 125, Supersport 600 e Stocksport 1000, con titoli assegnati in una sola giornata, il primo novembre, ad Albacete (Spagna): questo l’europeo velocità nella nuova versione, varata lo scorso anno. Vi prendono parte piloti selezionati nei campionati nazionali (compreso quello italiani) più Alpe Adria e campionato Eastern Europe. Ecco gli italiani in 125: Riccardo Moretti, Alessandro Tonucci, Luigi Morciano, Armando Pontone, Gennaro Sabatino, Marco Ravaioli e Nicolas Stizza, Nicholas Marturiello, Manuel Pardo. Supersport: Alessio Velini, Mirko Giansanti, Ferruccio Lamborghini, Roberto Tamburini , Gino Salvatore, Stefano Casalotti. StockSport 1000: Stefano Cruciani (nella foto, 3), Danilo Petrucci (11), Riccardo Della Ceca, Alessandro Polita, Fabrizio Pellizzon. L’europeo ha un sito internet: www.europeanchamp.com.

CON HUSQVARNA

SALVINI RESTA IN MX3 ALEX Salvini (sotto) prenderà ancora parte al mondiale cross MX3 con l’Husqvarna. Nel caso di vittoria del titolo iridato, nel 2011 vorrebbe passare definitivamente all’enduro.

IN BREVE

EUROVELOCITÀ LA CARICA DEI NOSTRI

NON PIÙ 15, IN MINICROSS FINO A 14 ANNI La Commissione Sportiva Nazionale della Federazione Motociclistica Italiana comunica che, a partire dalla stagione agonistica 2010, cambia l’età massima per partecipare a competizioni minicross. Era 15, diventerà 14. A partire dalla stagione 2010 verrà rilasciata la licenza Juniores Minicross Senior a piloti di età compresa tra i 12 e i 14 anni. I piloti nati prima del 1 gennaio 1996, quindi, dovranno obbligatoriamente transitare alla licenza fuoristrada e alle specialità previste.

un anno di EMOZIONE un anno di PASSIONE

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GUIDA SULLA SABBIA, LE LEZIONI DI FABIO FASOLA Corso di perfezionamento di guida sulla sabbia, con lezioni di Fabio Fasola: l’appuntamento è fissato per novembre, dal 3 al 5, a Riola Sardo (OR). Chi vuole saperne di più contatti: 035-3233850, info@fasola.com IL PIÙ VELOCE DELLA SBK GIAPPONESE Daisaku Sakai (Suzuki) si è imposto nella sesta prova del campionato giapponese di SBK.

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ECCO I CAMPIONI DELL’ITALIANO MINIBIKE MOTARD Con Edoardo Santoro già campione, nell’ultima gara, a Castelletto di Branduzzo, si sono assegnati i titoli di categoria dell’italiano Minibike Motard. Alessio Finello (boymotard), Alceste Pallotta (stock agonisti), Michele Cannistraro (open). MEMORIAL MICELLONE L’8 NOVEMBRE Gare in fuoristrada (cross, enduro, quad, moto d’epoca e minicross) nel “Memorial Valerio Micellone”, in programma per l’8 novembre a Sant’Ambrogio di Torino. Info: 011-9399353.

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Autorizzo la Conti Editore S.p.A. ad inserire i miei dati per l’invio di materiale informativo, pubblicitario o promozionale ed anche ai fini di informazione e promozione di prodotti e servizi di terza società. In ogni momento, a norma D.Lgs. 196/2003, potrò avere accesso ai miei dati per prenderne visione, chiederne la modifica o la cancellazione oppure oppormi al loro utilizzo scrivendo a: CONTI EDITORE S.p.A., via del Lavoro, 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Tel.051 6227111 Fax 051 6227309

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Paddock

NEL CIV STOCK 1000

PETRUCCI PRIMO UNDER 23 ALESSANDRO Tonucci è il vincitore della speciale classifica under 18 al campionato italiano di velocità, classe 125. Il primo under 23 della 600 stock è il campione assoluto, Andrea Boscoscuro, mentre nella stock 1000 si è imposto Danilo Petrucci (nella foto). La 600 Supersport ha sia una classifica under 21 (primo Raffaele Vargas) che esordienti (Diego Ciavattini). Stesso discorso nella SBK: esordiente Flavio Gentile e under 25 Matteo Baiocco.

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MATTEO BAIOCCO CONFERMATO AL TERZO POSTO Ci sono state contestazioni sul terzo o posto di Matteo Baiocco al CIV Superbike: era da considerarsi wild card? Per chiarire (e confermare) la sua posizione, la Federmoto ha diramato questo comunicato: «Matteo Baiocco ha partecipato a 4 prove del CIV 2009. La prima volta a Vallelunga come wild card della classe Superbike per il Team DFX. Nelle tre prove successive come pilota del Team Guandalini, accreditato in via permanente al CIV 2009. Per motivi strettamente amministrativi, la sua iscrizione è sempre pervenuta attraverso la compilazione del modulo di “richiesta wild card”, ma l’abbinamento al Team, titolare del posto in griglia, lo ha elevato a iscritto permanente, così come avvenuto per Riccardo Moretti, wild card alla prima gara di Misano. Si conferma, pertanto, la classifica finale del campionato che vede il pilota Baiocco in terza posizione».

«Sono stato protagonista di un reality, il Bubba Show. Le telecamere mi seguivano ovunque. Ma non mi ha dato fastidio. Anzi, è stato divertente e... lusinghiero». James Stewart

WILD CARD CON IL TEAM JUNIOR GP

LORENZO SAVADORI A VALENCIA LORENZO Savadori ha trovato una moto per correre l’ultima prova del mondiale 125 a Valencia. Con l’appoggio della Federazione Motociclistica italiana, sarà wild card su un’Aprilia gestita dal Junior GP Racing Dream. Savadori ha corso con il Team Fontana due terzi della stagione, prima di essere appiedato per carenza di budget. «Credo che Savadori abbia dimostrato di valere - ha detto il presidente FMI Paolo Sesti - e spero che questa opportunità gli permetta di trovare una squadra per l’anno prossimo».

CROSS EPOCA

Concorso “Toto FIAT Yamaha”

SBERZÉ PRIMO IN CLASSE A FIORELLO Sberzè (classe A), Gianluca Gallingani (Classe B), Sergio Gandolfi (Classe C), Franco Ulivi (classe D ed E2) , Roberto Cancelli (E1), Massimo Trollo (E3), Roberto Mamprin (F1) e Gianluca Gonnelli (F2): sono questi i campioni italiani di motocross epoca gruppo 5, dopo la disputa dell’ultima prova, al circuito Monte Coralli di Faenza. La gara era valida anche come Trofeo delle Regioni, vinto dalla formazione Toscana 1 (Giorgio e Alessandro Orbati, Franco Ulivi, che ha gareggiato in due categorie). Seguono “Veneto 1 “e, al terzo posto “Lombardia 1”.

ECCO CHI HA VINTO CAMPIONE MX3

RENET PASSA ALL’ENDURO PIERRE Renet (sopra) vincitore quest’anno del mondiale cross MX3, si è accordato con la KTM Francia per passare nel 2010 a tempo pieno all’enduro. Renet ha preso il posto di Fabien Planet, il quale, lasciato libero dalla filiale francese della Casa austriaca, disputerà il mondiale della classe E3.

È SABRINA Tontini, di Coriano (RN) la fortunata vincitrice di un week-end al GP Valencia, superpremio messo in palio dal concorso “Toto Fiat Yamaha”. Si trattava di compilare la schedina pubblicata in concomitanza con i gran premi. Oltre al superpremio finale, appunto il week-end a Valencia, c’erano anche premi gara per gara. Ecco i nomi dei vincitori. GP Germania: 1. Massimo Mazza-Stradella (PV); 2. Nicola CiceroBarcellona (ME); 3. Vincenzo Barigione-Genova. GP Gran Bretagna: 1. Mauro Visani-Faenza; 2. Giuseppe Castelnuovo-Valmadrera (LC); 3. Stefano Francioni-Roma. GP Repubblica Ceca: 1. Luca Simoni-Boccaleone (FE); 2. Nicolò Tonon-Conegliano (TV); 3. Raffaele Pozzobon-Spresiano (TV). GP Indianapolis: 1. Giuseppe Castelnuovo-Valmadrera (LC); 2. Roberto Mori-Genova; 3. Diego Buompane-Capua (NA). GP San Marino: 1. Domenica Fasano-S. Capriano Piacentino (SA); 2. Gianni Tiezzi-Montepulciano (SI); 3. Francesca Lopez-Margherita di Savoia (FG). GP Portogallo: 1. Massimiliano Trosino-Sarzana (SP); 2. Roberto Brambilla-Giussano (MB); 3. Fabio Faggion-Carpi (MO).

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Paddock

ELIO GUBERTI 1 A DAYTONA

MARCHETTI TERZO RESTARE in testa alla gara per 7 ore e 20 minuti non è stato sufficiente: Dario Marchetti (sopra) ha visto sfumare la vittoria nella 8 Ore di Daytona, gara valida per il campionato americano di endurance AMA Suntrust MotoGT, a un soffio dal traguardo. Marchetti divideva la Ducati con Ryan Stokes e Frank Shockley. Quando sembrava ormai fatta, Stokes è rientrato con la moto ammutolita per un problema elettrico, la sosta è costata alcuni giri e alla fine l’equipaggio italo-americano ha ottenuto il terzo posto della categoria GT2. 24 ORE DI GLEN HELEN AL TEAM CAMPBELL IL TEAM “JOHNNY CAMPBELL RACING” FORMATO DA COLTON UDALL, NICK BROZOVICH, RYAN DUDEK E RYAN ORR, SI È AGGIUDICATO LA 24 ORE DI GLEN HELEN (CALIFORNIA) CON LA HONDA.

PIENONE ALLA CAVALCATA DELLE VALLI OROBICHE NUOVO RECORD DI PARTECIPANTI ALLA CAVALCATA DELLE VALLI OROBICHE CON 1.400 MOTOCICLISTI REGOLARMENTE ISCRITTI (CUI VA AGGIUNTO UN MIGLIAIO DI ABUSIVI CHE SI SONO AGGREGATI SENZA VERSARE LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE...).

8 ORE DI DOHA

IDENTIKIT

A quasi 60 anni sei stato il pilota più vecchio al via della Sei Giorni di enduro. Ma chi te l’ha fatto fare? Ecco, è proprio questa la domanda che mi facevo ogni volta che mi trovavo a spingere la moto su quei salitoni. In realtà la risposta è molto semplice: sono appassionato matto per questo sport. Dico sempre che in famiglia siamo quattro: io, mia moglie, mia figlia e la moto, non so se mi spiego.

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Passione sfegatata che nasce... Quando avevo 16 anni: ho iniziato a lavorare in un’officina dove c’era un meccanico che praticava quella che allora si chiamava regolarità. Ho cominciato ad andare con lui ed è andata a finire che dal 1972 a oggi ho sempre rinnovato la licenza: ormai la Federazione dovrebbe darmi la pensione! Ho fatto sempre garette: regionale, trofei, due o tre volte ho vinto, poi qualche piazzamento. Ma soprattutto mi sono divertito tanto, anche se era faticoso, soprattutto all’inizio. Pochi soldi, stivali di gomma, si partiva alle quattro del mattino con una tanica di benzina sulle spalle.

ENDURANCE PER POLITA

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NON ci sarà Ayrton Badovini (assente per «motivi familiari») nell’ultima prova del mondiale endurance, la 8 Ore di Doha, in Qatar. Al suo posto sotto le insegne del Team Amadeus X-One ci sarà Alessandro Polita. «Non ho esperienza di gare di durata - ha detto Alex - ma sono sicuro che i miei compagni Tessari e Gruy, molto esperti, saranno prodighi di suggerimenti».

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Dal regionale alla Sei Giorni il passo è lungo. Non è un’idea nata quest’anno. Avevo già fatto delle Sei Giorni, ma come assistenza, non come pilota. Questa volta mi sono detto: ora o mai più. Siamo partiti in tre per il motoclub Desio: io, un ragazzo molto forte, Davide Ruggeri, e un altro... stagionato, Maurizio Dominella.

La Sei Giorni è massacrante. Come hai retto il colpo? Mi sono preparato con tanta moto e tanta bici, sono pensionato e ho tempo libero. Ma in effetti non mi aspettavo che fosse così massacrante. C’era tanta sabbia, terreno per me inusuale e molto faticoso. Media giornaliera di sei ore e mezzo in moto. Alla fine, sessantesimo di categoria, su circa 80 partenti, 73 al traguardo. Sono strafelice. Anche se non so se lo rifarei...

NATO A

DONNE&DUNE È PARTITA la selezione di Desert Logic Marocco per la composizione del Team Ladies First. Le quattro ragazze che supereranno le due fasi selettive potranno partecipare alla quinta edizione del rally (dal 6 al 12 dicembre) in sella alle KTM 450 EXC messe a disposizione dall’organizzazione. Per partecipare alla prima selezione è necessario compilare il modulo scaricabile dal sito www. fasola.com, e inviarlo, debitamente compilato, unitamente ad una foto, entro e non oltre il 15 novembre 2009, via fax al numero 02-56810824 oppure via mail all’indirizzo info@fasola.com. Le richieste saranno vagliate entro il 18 novembre da una apposita commissione, che convocherà le otto prescelte per il secondo turno di selezione (prova in moto, il 27 e 28 novembre nella tenuta toscana del Ciocco). I loro nomi saranno pubblicati sul sito www.fasola.com (ulteriori informazioni: 02-5391.579).

SABBIONETA (MN) ETÀ

59 ANNI CORRE

REGIONALE ENDURO LOMBARDO DAL 1972 QUEST’ANNO

HA DISPUTATO LA SEI GIORNI motosprint

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contromano

FINE DELLA STAGIONE MA NON DELLA CRISI Anche nel Motomondiale si tira la cinghia. E c’è chi non prende lo stipendio da mesi...

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

SI SA, LA CRISI È MONDIALE E, PURTROPPO, NON HA RISPARMIATO NESSUN SETTORE. NEL MONDIALE GP AD ESSERE TOCCATI NON SONO CERTO LE STAR, BENSÌ COMUNI MORTALI CON MUTUI E FIGLI A CARICO.

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CHE SIAMO arrivati alla fine della stagione si vede dall’abbigliamento di qualche team. Magliette e felpe hanno colori meno squillanti rispetto alle gare di inizio campionato. Qualche logo di sponsor si è un po’ degradato, screpolato, sbiadito. Speriamo solo che continui a pagare. Troppi lavaggi, pochi capi a disposizione, ecco la causa di questa perdita di brillantezza. Ma anche troppe gare in un campionato che, ricordiamocelo, era iniziato con una parola che compariva sempre: crisi. Però, prima di cancellare qualche gara, ricordiamoci che Phillip Island, magari in un periodo meno freddo dell’anno, deve restare. Il GP di Australia è la “gita” per eccellenza del Motomondiale, la trasferta più lunga. Come non bastasse il chilometrico volo dall’Europa, appena si arriva bisogna prendere un’auto a noleggio e guidare contromano per un bel po’. Ci sono varie tecniche per affrontare la trasferta: partire a testa bassa e staccare solo quando si arriva a San Remo,

ovvero al ponte che unisce l’isola alla terra ferma, oppure fare più tappe. Le ho provate tutte, con infinite varianti e alla fine arrivo laggiù sempre fulminato come una lampadina rotta. La gita ha un aspetto molto positivo: annulla le differenze di classe e ci si ritrova tutti assieme a mangiare, dormire e vivere. Più o meno negli stessi posti e senza tante storie: il Motomondiale ritorna ad essere qualcosa di vero, di autentico. Una specie di ritorno al passato che, qualche volta, non è nemmeno tanto male. E poi a fine anno ci si gioca davvero il titolo e conta solo questo. Non c’è altro, mi spiace, anche se qualcuno cerca di dare grande peso a notizie che riguardano i cambi di personale nel box. Ci si gioca una stagione in una gara secca e poche storie. Per questo c’è chi ama questo sport! Fa effetto mangiare in un tavolo dove c’è Simoncelli e scambiare due battute con la squadra di Aoyama che sta tagliuzzando la pizza a due passi di distanza: un effetto piacevole. Come è sublime veder arrivare Locatelli, acciaccato da un high side da Guinness dei primati, e scoprire che è ancora intero. Lo saluto con affetto, cercando ovviamente di non rifilargli una pacca sulle spalle… Sarebbe troppo. In un attimo si passa allo scherzo, accusando il suo ds, Luca Boscoscuro, di averlo fatto cadere apposta per fermare la gara, facendo vincere Simoncelli, con Aoyama indietro in classifica. Una cosa alla Briatore, insomma. Con la differenza che da noi le cose sono vere e non ci sono piloti telecomandati in pista. Dico questo con grande orgoglio: il motociclismo ha una componente sana che va preservata. Lo so, andrebbero preservati anche i colori dell’abbigliamento di qualche team e il problema non è nel programma di lavaggio. Li chiamano budget ristretti o, come preferisco dire io che non sono molto politicamente corretto, abitudine a tirare la cinghia. Cosa che capita anche nel Motomondiale. Certo, qui nessuno muore di fame, ma di gente che da tempo non prende lo stipendio in giro ce n’è. Gente che ha mutui e bollette da pagare e figli da far studiare. In giro per il mondo, con gita di fine anno, non ci sono solo star planetarie, ma anche tanta gente normale, magari un po’ rincoglionita dai fusi orari, con una felpa che tende a una tonalità di colore diversa da quella vista a inizio stagione. Gente che merita un grandissimo rispetto, anche se non avrà mai un titolo in prima pagina.


polvere di stelle

LA PRIMA “STELLA D’ORO” NELLA STORIA DELLA BSA Risale agli anni 30 la prima edizione del fortunato modello Gold Star. Che ha una storia curiosa

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

LA GOLD STAR DEGLI ANNI TRENTA, DERIVATA DALLA M24 E CAPOSTIPITE DELLA PIÙ CELEBRE SERIE DI MODELLI PRODOTTI DALLA BSA.

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NEGLI Anni ’30 la BSA incrementò la produzione motociclistica, iniziando a farsi conoscere anche all’estero. Comparvero in listino le nuove Blue Star, monocilindriche sportive di 250, 350 e 500 cm3, ma a causa della Grande Depressione, la crisi economica mondiale, fu messa in produzione anche la “Model X” di 150 cm3 a valvole in testa, di brillanti prestazioni ma economica nel prezzo d’acquisto e nella manutenzione. Nel 1931 la BSA acquistò la Lanchester Motor Company, una prestigiosa fabbrica di automobili di Birmingham, e ne trasferì la produzione a Coventry negli stabilimenti della British Daimler, già di sua proprietà, ma l’interesse della BSA per il mercato automobilistico era in netto declino e cessò del tutto nel 1936. Il marchio Lanchester comunque sopravvisse e dopo numerosi passaggi, nel 2008 è stato ceduto all’indiana Tata. Tornando alle moto, nel 1933 al salone motociclistico Olympia Show di Londra la BSA presentò una moto particolare di 500 cm3 con trasmissione idrodinamica,

frizione automatica e cambio epicicloidale Wilson a tre velocità con preselettore sul manubrio. Per il conservatore pubblico inglese fu una rivoluzione troppo ardita per essere accettata, per cui questa interessante realizzazione rimase allo stadio di prototipo. Una grande novità, nella seconda metà degli Anni ’30, fu l’arrivo alla BSA, col ruolo di progettista, di Val Page, notissimo tecnico inglese che aveva firmato i motori della Brough Superior SS 100, della Ariel Red Hunter e del primo bicilindrico parallelo Triumph. Val Page, appena arrivato a Small Heath, mise mano a una serie di monocilindriche sportive che furono inserite in catalogo come “Serie M”, ottime moto che però i motociclisti britannici, sensibili alle vittorie in pista, che la BSA non poteva vantare, accolsero con limitato entusiasmo. A quel punto entrò in campo Bert Perrigo, ex pilota di moto di buon valore, che venne nominato responsabile del reparto corse BSA e che, d’accordo con Val Page e con altri manager, puntò ad una grande affermazione sportiva per mutare l’opinione dei motociclisti inglesi nei confronti della BSA. Perrigo era socio del Midland Aero Club, lo stesso sodalizio frequentato dal celebre corridore inglese Wal Handley, ritiratosi dalle corse dopo aver vinto un po’ tutto in Inghilterra e anche all’estero. Handley, che dopo aver appeso il casco al chiodo si era dedicato agli aeroplani, venne convinto da Perrigo a tornare in sella e il 30 giugno 1937 si presentò, alla guida di una BSA Empire Star, a Brooklands, il celebre autodromo-salotto di Londra, e vinse la corsa alla media di 164,5 km/h, col giro più veloce ad oltre 173 km/h. Al termine della gara, Handley ricevette dagli organizzatori una stella d’oro, che veniva attribuita al pilota capace di superare le 100 miglia orarie (160 km/h) di media girando sull’ovale sopraelevato di Brooklands. Quella stella d’oro – Gold Star in inglese – divenne il nome ufficiale di un nuovo modello, derivato dalla M24 e capostipite della più famosa e fortunata serie di modelli costruiti dalla BSA negli anni a seguire. Alla vigilia della seconda guerra mondiale la BSA era diventata un gruppo colossale che operava in 67 stabilimenti. Questa sua enorme forza produttiva, unita all’esperienza unica fatta in più settori industriali, la rese uno dei punti di forza dell’esercito inglese allo scoppio del conflitto. La BSA continuò a produrre moto per i corpi motociclistici e tornò ancora una volta alla produzione di armi e munizioni. (4-continua)

Per ottenere le performance migliori occorre scegliere le tecnologie migliori. Per questo Polini dedica ai possessori di scooter 50 cc un concentrato di vera sportività, a cominciare dal nome. Parliamo di , un kit completo di variatore, rulli, molla di contrasto ed EVO-SLIDER, capace di rendere più grintoso e reattivo il temperamento del tuo scooter di serie, mantenendo al tempo stesso sicurezza e affidabilità. Per il tuo desiderio di prestazioni è davvero competitivo, anche nel prezzo.


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UN SALONE NEL SEGNO DELL’ECOLOGIA Tante moto elettriche o ibride al Tokyo Motor Show. Ma quanto sapranno coinvolgere gli utenti?

di Laurent Benchana Nippon News

L’HONDA CUB ELETTRICO È UNO DEI TANTI MEZZI A EMISSIONI ZERO IN PASSERELLA A TOKYO (VEDI ANCHE IL REPORTAGE A PAGINA 96). ECOLOGICI MA NON AFFASCINANTI COME LE MOTO “NORMALI”.

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PIÙ CHE UNA tendenza, un leit motiv. È evidente: tutte le industrie interessate al settore dei trasporti si impegnano a creare dei veicoli “puliti”. Lo slogan adottato dagli organizzatori del Tokyo Motor Show, d’altronde, è: “Guida divertente per noi, guida ecologico per gli altri”. E durante una conferenza stampa, nella prima giornata dedicata alla stampa, il presidente e CEO della Nissan, Carlos Ghosn, non ha forse dichiarato: “La corsa per le emissioni zero è cominciata”? Ed è proprio vero. Girando per il Salone, si possono scoprire in ogni stand veicoli elettrici o ibridi che gareggiano per tecniche futuristiche, sempre più puliti e silenziosi. I motori ultrapotenti, esteticamente audaci, i concetti innovatori, ma non apprezzati da tutti, hanno lasciato il posto a degli omologhi ultra moderni, ma che non provocano più la sorpresa e lo stupore degli anni precedenti. Questa trasformazione del Tokyo Motor Show illustra, secondo gli specialisti, la rivoluzione in corso nel mercato automobilistico giapponese e mondiale.

Un cambiamento che è stato accelerato dalla crisi economica e dall’arrivo di una generazione di conducenti molto più preoccupati dei problemi dell’ambiente. La recessione ha ugualmente spinto i costruttori a ritirarsi dagli sport del motore, che erano un mezzo per associare veicolo, velocità e virilità... In numerosi Paesi, le leggi per la circolazione stradale si è fatta più rigida e a forza di colpire là dove fa più male, il portafoglio, i governi sono riusciti a cambiare i comportamenti dei conducenti. Con i loro mezzi, i costruttori sembrano anche incitarci a ripensare al nostro modo di muoverci. L’auto, come la moto, lascerà poco a poco il suo ruolo di oggetto virile e non sarà più un segno esteriore di ricchezza per (ri)diventare un semplice mezzo di locomozione. In un dispaccio dell’agenzia AFP si poteva, d’altronde, leggere questo commento di un analista indipendente, Tatsuya Mizuno: «Il concetto di vettura sta per cambiare. Fino ad ora, l’auto era un simbolo di posizione sociale. Più soldi avete, più la vostra vettura è grossa. Ora, la gente acquista una vettura essenzialmente per spostarsi e non più per il design o la velocità». Questo commento vale ugualmente per il settore moto? Si avrebbe la tendenza a dire di no a priori, perché se la scelta di utilizzare una vettura per spostarsi è banale, comune, quella di effettuare i propri spostamenti su due ruote motorizzate rivela un certo impegno, nelle società fortemente industrializzate in tutti i casi. Questo impegno è la scelta di accettare che si prendano più rischi che in automobile, ma anche di sentirsi più liberi, perché meno dipendenti dagli altri, più attivi e c’è anche il piacere di guidare, anche senza correre, e di trovare la proprio moto eccitante ogni volta che ci si sale sopra. I ciclomotori elettrici presentati dalla Yamaha o dalla Honda o lo scooter Burgman a celle combustibili della Suzuki, se fossero commercializzati domani non cambierebbero le abitudini dei propri utilizzatori. Perché questo mutamento abbia inizio, i costruttori hanno tutto l’interesse a proporci delle moto abbordabili come prezzo e almeno eccitanti quanto quelle che sono già nella loro gamma. Nel precedente Tokyo Motor Show avevano creato queste speranze, ma quest’anno il Salone è soprattutto nel segno dell’ecologico. C’è da chiedersi se è per mancanza di mezzi o per aver compreso che l’elettrico non è per i motociclisti.

Marving Mendogho è stato protagonista con Gianluca Rapicavoli di un duello mozzafiato riuscendo ad avere la meglio in volata sul suo avversario

Tensione e batticuore fino all’ultimo nella terza prova del Trofeo Nazionale Maxi Scooter disputata sulla pista di Magione. Nella classe Supersport vittoria in volata per Marvin Mendogho (Team Nonno Sport) su Gianluca Rapicavoli (Team Le Greca). È stata una gara tutta da incorniciare per Marvin Mendogho che all’arrivo ha così commentato la sua vittoria: ”Sono felice di questo risultato che mi ha risollevato il morale e quello della squadra dopo lo zero della precedente prova. Il confronto con Rapicavoli è stato impegnativo ma leale. Ora spero di potermi ripetere nella prosisma gara di Vallelunga”. Da parte sua Rapicavoli ha tentato di resistere agli attacchi di Mendogho ma alla fine ha dovuto cedere il passo al suo avversario. ”È stata veramente dura combattere con Mendogho. Gli faccio i miei complimenti. Con il risultato di oggi ho incrementato di altri 20 punti la mia prima posizione in classifica e potrò presentarmi a Vallelunga con uno spirito più sereno”. La Terza posizione è andata a Yari Valentini (Team Gabrielli Moto) che ha preceduto nell’ordine Andrea Farina (Team DPM Moto) e Nazzareno Giordani (Team Di Carlo

avanzatissimo centro di lavoro che ha permesso di eliminare ogni possibile vibrazione. Questa caratteristica assicura maggiore affidabilità all’intero gruppo trasmissione. Lo scooter TMax risulta ancora più grintoso nelle partenze e straordinariamente “cattivo” nell’erogazione della potenza.

Moto) che ha mantenuto la seconda posizione in campionato Supersport. Nella Superstock si sono sono imposti come wild-card senza quindi prendere punti in campionato, padre e figlio, Mauro e Yuri Boschetti. Terza posizione per Lucio Gatti davanti a Massimiliano Caminiti (Team Ceccarelli Racing) che è rimasto leader della classifica. Prossimo appuntamento l’8 novembre a Vallelunga.

POLINI AIR SPEED T-MAX

I migliori team in gara a Magione con i vari TMax hanno utilizzato il nuovo Polini Air Speed che completa la trasmissione con il variatore e la molla di contrasto. Il kit rende l’accelerazione bruciante mantenendo in contemporanea, sicurezza ed affidabilità, non solo se si utilizza il variatore Polini Maxi Speed Control a 12 rulli, ma anche con i vari variatori in commercio per TMax e con quello originale. Polini Air Speed per TMax si distingue per l’inedita semipuleggia in alluminio

pressofuso. E’ caratterizzata dalla particolare inclinazione della superficie su cui scorre la cinghia che consente di aumentare tutte le prestazioni e migliorare il raffreddamento. Questa particolarità rende la cambiata dello scooter più rapida e costante nel tempo. La semipuleggia è bilanciata con un

Marving Mendogho sul gradino più alto del podio insieme al secondo classificato Gianluca Rapicavoli ed al terzo Yari Valentini. Quarto e quinto, Andrea Farina e Nazzareno Giordani


MotoGP Malesia

di Enrico Borghi - foto Milagro

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Altro che brodo... Valentino Rossi dopo 14 stagioni da protagonista resta il pilota dalle uova d’oro. Lucidità, capacità di gestire ogni situazione, voglia di misurarsi, lo hanno portato a festeggiare in anticipo il nono titolo motosprint

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FESTA A BORDO PISTA CON I FEDELISSIMI DEL FAN CLUB. FESTA AL BOX CON LA SQUADRA. FESTA ANCHE A TAVULLIA, CON PIENONE IN PAESE (FOTO FRATERNALI).

AVREBBE VOLUTO VINCERE GARA E TITOLO. LA PIOGGIA E STONER LO HANNO COSTRETTO AD “ACCONTENTARSI” DEL SECONDO. MA ROSSI NON HA MANCATO L’OBIETTIVO PODIO: TERZO ALLE SPALLE DI PEDROSA.


MotoGP Malesia L’intervista al campione

Il frutto della pas ssione S

EPANG - «Si dice sempre che la gallina vecchia non fa più uova, che è buona solo per il brodo... Invece ne ha fatto un altro, è il mio nono titolo». Valentino la racconta così, la gag celebrativa del suo titolo. Poi parla della gara. «Il primo giro è stato difficile. Ho cercato di stare lontano dai guai, poi mi sono organizzato. È un peccato che sia piovuto: con l’asfalto asciutto avremmo fatto una grande battaglia, ce la saremmo giocata in quattro, questa vittoria. Ma la pioggia ha cambiato tutto: ho aspettato un po’, prima di spingere, perché volevo capire la moto. E volevo anche capire dov’erano i punti più insidiosi». Si poteva andare oltre il terzo posto? «Forse sì, c’erano dei punti in cui ero molto veloce, ma Pedrosa andava forte e io non volevo prendere rischi. Ho pensato che in

fondo ero sul podio, e sarebbe cambiato poco dal secondo al terzo posto». Ripensando alle gare del 2009, che cosa si può dire? «È stata una stagione diversa dalle altre, perché ci siamo dovuti abituare a lavorare in un modo totalmente diverso: ora ci sono molti meno test, le gomme sono uguali per tutti, e poi mi sono fatto male in inverno e ho fatto i test sempre con il piede gonfio». C’è un momento decisivo, da ricordare? «Questa stagione è da dividere in varie parti. Si è capito subito che Lorenzo sarebbe stato difficile da battere, poi ci sono state la crisi di Stoner, le grandi vittorie, come Barcellona o Misano, e i grandi errori come quello di Indianapolis. E poi, il Portogallo: quello è stato il momento in cui è arrivata la pressione maggiore. Jorge ha vinto, è arrivato a 18 punti, sembrava lanciatissimo».

Ma avete reagito, tu e la squadra. «Io, la squadra, gli ingegneri della Yamaha. Siamo riusciti a restare concentrati per diversi mesi. Ed è questo, il difficile». È stato anche l’anno di Lorenzo, in fondo. «Ho trovato nel mio compagno di squadra un avversario fortissimo, che mi ha messo in difficoltà tante volte. Ha un bell’approccio alle gare, non molla mai. È forte. Io e Jorge abbiamo spinto molto, siamo andati sempre al limite e molte volte abbiamo battuto i record della pista nonostante la monogomma. E questo è anche il motivo per cui abbiamo commesso diversi errori. Tutti e due». Lorenzo è stato leale, alla fine. Si è complimentato. «È stato bello, vedere Lorenzo che è venuto a darmi la mano. Non siamo certo fratelli, visto che siamo i peggiori nemici in pista, ma ci rispettiamo è questo che conta».

La tua longevità agonistica da dove deriva? «Da tante cose. Dalla mia passione per la moto, dal gusto che provo nel guidare e nel battagliare con gli avversari. Mi piace esprimermi sulla moto, mi esalta misurarmi con gli altri. Ho tante motivazioni, naturalmente; e poi ho trovato un buon equilibrio anche nella vita normale. Bisogna avere molta voglia di allenarsi, e cercare di migliorarsi sempre». La rivalità è un buon propellente. «C’è una grande rivalità con Pedrosa, ma soprattutto con Lorenzo e Stoner. Lorenzo lo dice sempre, ma credo che lo pensi anche Stoner, che battere me vale doppio. Questi avversari per me sono una grande motivazione per il prossimo anno. Hanno dalla loro l’età, io ho l’esperienza. Nel 2010 i valori in campo saranno sempre questi, però: quattro piloti e tre Case. I rookie ci

Sono arrivato fin qui grazie all’amore per la moto e le sfide metteranno un po’ ad arrivare a questo livello». Questa è anche una vittoria dell’esperienza? «In verità se avessi fatto valere la mia esperienza non avrei fatto certi errori... L’esperienza l’ho usata nel 2008, per battere Stoner. Quest’anno ho fatto anche degli errori da novellino. L’esperienza la uso per sapere cosa mi serve per andare forte, significa conoscenza delle piste, e poi aiuta essere stato tantissime volte nella condizione di chi si gioca il Mondiale». Qual è la tua maggiore dote, come pilota? «La mia maggiore qualità forse è nel corpo a corpo: riesco sempre ad avere la lucidità per fare le mosse giuste». Non sei ancora stanco, di questa vita? «Non sono logorato. A casa, poi, ho poca pressione e posso

rilassarmi. In fondo io quando vado a casa faccio quello che mi pare e quindi non ho mai grossi problemi. E poi, mi piace allenarmi e prepararmi per la gara seguente». Che pensi, riguardo al futuro? «Dovessi decidere adesso, direi che sono pronto per fare anche altre due stagioni. Poi, nella prossima estate vedrò. Vedrò se fare contratti di due anni o di uno solo, ad esempio. Ma penso che continuerò, perché non mi vedo in pensione a 31 anni». La Yamaha si è sbilanciata: vuole che tu resti fino alla fine della carriera. «Sarebbe bello anche per me, io mi sento un pilota Yamaha. Queste cose sono sempre in grandissima evoluzione. Vedremo come si configureranno le varie situazioni».

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MotoGP Malesia Il commento

Stoner tempe estoso

L’australiano è un motoscafo. Per la Ducati è il secondo successo in otto giorni. Rossi controlla Lorenzo

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EPANG - Per certi versi è il suo titolo più sofferto, visto che questa è stata una stagione di errori e di complicazioni, oltre che di virtuosismi. Eppure alla fine, nemmeno Valentino Rossi è riuscito ad esaltarsi troppo. Felicità, sì. Soddisfazione, certo. Orgoglio, naturalmente. Ma sta prevalendo l’abitudine. La consuetudine nel vederlo, e nel vedersi, a braccia alzate con la maglietta celebrativa sopra la tuta, segno inequivocabile del titolo appena acquisito. Insomma, è normale che alla fine prevalga lui; il più grande della sua epoca. È un vero peccato, però, che sia così. Perché non c’è nulla di scontato e niente di normale in quello che fa Valentino Rossi. Partire sapendo che un secondo posto è considerato una sconfitta (infatti la sua terza posizione in gara è stata accolta dai più come un risultato sotto tono!), che niente ti verrà perdonato e che ogni tua azione verrà giudicata, fa salire il prezzo del suo successo a livelli immensi. Cioè, al livello della sua bravura. È più agevole correre senza avere nulla da perdere, come ha fatto Lorenzo, o

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MotoGP Malesia Il commento

CASEY STONER

LA TERZA posizione ottenuta alle spalle del dominatore Stoner e di Dani Pedrosa – che è stato così bravo, sul bagnato, da stupire per primo se stesso – è un sogno per la quasi totalità dei piloti della MotoGP di oggi, per Rossi è stato invece il minore dei mali. Infatti lui lo ha cercato, risalendo dalla decima posizione, per onorare il titolo. Lorenzo era alle sue spalle, in quarta posizione, non c’era alcun bisogno di fare calcoli. Ma Valentino voleva il podio per una questione di orgoglio. Lui i suoi Mondiali li ha conquistati spesso vincendo anche la gara (6 volte su 9) e quindi aveva preparato il GP Malesia per divertire, divertirsi, stupire. È stato l’acquazzone tropicale che si è scatenato a mezz’ora dal via (e che ha costretto gli organizzatori a posticipare la motosprint

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UN’IDEA MERAVIGLIOSA

Scappare via in fretta... SEPANG - «Quando sono partito non avevo le idee chiare su come sarebbe andata. E di sicuro non pensavo che avrei vinto in questo modo». Che cosa è cambiato? «Alla fine del primo giro ero al comando, e sono riuscito a trovare subito un buon ritmo al punto che avevo un certo vantaggio già dopo un solo giro. A quel punto ho trovato l’idea che cercavo». La fuga? «Ho provato a scappare. Ecco perché ho forzato molto nel secondo giro: volevo capire se potevo prendere un buon margine in fretta. Giro dopo giro ho continuato ad allungare e a quel punto il problema è diventato un altro: mantenere la concentrazione». Sei sembrato sempre molto sicuro. «In queste condizioni fare un errore è un attimo. Comunque ad un certo punto ho calato un po’ perché avevo già un grande vantaggio e non aveva senso tirare ancora. Ho trovato un buon ritmo, pur senza prendere rischi». Un altro grande giorno, per te. «Per me e per la squadra. Non siamo stati sempre fortissimi sul bagnato, quest’anno, ma tutti hanno fatto un grande lavoro e si sono visti i risultati». Però c’è chi ha festeggiato di più... «Sì, ho fatto i complimenti a Valentino, perché quando uno vince nove titoli mondiali vuole dire che ha fatto qualcosa di straordinario».

O APPAGAT O DOVIZIOSO «QUAND O TIRATO H O T U D È CA BARCA. I REMI IN TERZO O O D N O » SEC A NIENTE V IA B M A NON C ROSSI O IN T N E VAL

l’uomo del giorno

senza alcuna responsabilità, come il vincitore del GP Malesia, Casey Stoner, di nuovo su tutti, come sette giorni prima in Australia. Questa volta impeccabile sul bagnato che tre mesi fa lo aveva mandato in crisi. Valentino ha sempre qualcosa da perdere o da dimostrare. Fa parte della sua leggenda, e a lui va benissimo perché non sbaglia quasi mai. Questa è la sua stagione iridata numero 14 e ha vinto nove titoli con cinque tipi di moto diverse. Forse è per questo che nemmeno lui si esalta più tanto. O forse, rimanere al vertice nonostante gli anni e gli avversari giovani, stanca parecchio. In ogni caso, resta il più forte, il più grande. Lo dicono anche i suoi rivali: Stoner, Lorenzo, Pedrosa. Perché lui ha il talento, ma soprattutto una mente spettacolare. Quello che separa Valentino Rossi dal resto del mondo (dei piloti) è la testa. La lucidità, la capacità di valutare le situazioni, la rapidità nell’elaborare dati e informazioni, la capacità di gestire la pressione. Poi, certo, ci sono la destrezza nella guida, l’esperienza nella messa a punto, l’inarrivabile forza in frenata, il cuore selvaggio e la grinta che il ragazzo trentenne mette nel corpo a corpo. E la sua incredibile fame di vittoria, che non si placa nemmeno di fronte a numeri che fanno pensare a bulimia da vittoria. Il nono titolo, conquistato in un pomeriggio buio e piovoso, permette a Valentino non solo di raggiungere Mike Hailwood e Carlo Ubbiali, ma soprattutto di confermarsi l’unico pilota dell’era moderna ad aver raggiunto numeri da capogiro: 103 gare vinte sulle 226 disputate, 58 pole, 83 giri veloci, 163 podi.

STONER (27) SUBITO IN FUGA. AD INSEGUIRLO, SENZA SUCCESSO, È PEDROSA (3). SULLO SFONDO, CAPIROSSI (65). motosprint

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MotoGP Malesia Il commento

IL CASO

SUZUKI STENTA LORIS TIENE DURO Ma i risultati non arrivano A L’OFFERT STO A ROSSI «HO CHIE ERE DI CHIUD I. A CON NO R IE R R A LA C TEAM» L E D R E D DA LEA SAWA U R U F O A MAS LORENZO ALLE PRESE CON HAYDEN. L’AMERICANO DELLA DUCATI HA CHIUSO AL QUINTO POSTO. MELANDRI (33) È STATO ANCHE DAVANTI A ROSSI PRIMA DI CHIUDERE IN OTTAVA POSIZIONE.

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gara) a rendere poco esaltante questo gran premio storico. Perché ha eliminato la lotta e ha tolto bellezza all’evento. Anche se, ovviamente, non gli ha tolto l’importanza. Il terzo posto di Rossi è il frutto di una rimonta organizzata con calma e perseguita con determinazione. Valentino già alla prima curva si è trovato in difficoltà e così ha saggiamente alleggerito la pressione sulla manopola del gas. Per rimanere fuori dai guai. Allo stesso modo, ha poi guidato con calma, senza curarsi di Stoner che stava prendendo il largo, ma puntando su Dovizioso che era terzo. Quando il forlivese è caduto, la gara ha vissuto sulla rincorsa del pesarese a Pedrosa. Ma è durata poco: Valentino, ormai tranquillo in terza posizione, con Lorenzo lontano, ad un certo punto ha mollato la presa «perché tanto, secondo o terzo non sarebbe cambiato niente per me». In questa stagione costellata anche da errori, Valentino non poteva permettersi una leggerezza. Anche perché voleva assolutamente chiudere qui la faccenda, per non arrivare nella bolgia di Valencia con il rischio di finire come nel 2006: «una stagione che ho rimosso dalla mia mente» dice sempre lui, scherzando.

NON SIAMO al dominio imbarazzante del 2002 e del 2003, e certamente non alla gloria del 2004. In fondo, è svanito anche il senso del grandioso ritorno, celebrato nel 2008 dopo due anni di guai. Ora siamo al consolidamento di un dominio impressionante. Siamo alla maturità agonistica, quella che ha permesso a Rossi di trasformare in positivo una stagione che improvvisamente era diventata piena di insidie e piuttosto incerta. Ogni anno si celebrano nuovi talenti. Ogni stagione propone qualcuno che si candida al ruolo di sfidante, per mettere fine ad un dominio (anche psicologico) che dura dal 2001. Ma non si trova mai uno che ce la fa con continuità. Stoner sembrava un superuomo, invece è velocissimo ma psicologicamente fragile. Lorenzo è apparso come un guerriero implacabile, ma in fondo combina ancora un sacco di pasticci. E Pedrosa? Doveva essere la nuova speranza della Honda che adesso, dopo aver deciso che cambierà diversi tecnici nel team ufficiale, sta cercando un nuovo contatto con Rossi. E non parliamo della Ducati: è in ginocchio da Stoner, certo, ma intanto è partita una nuova (ed è la terza!) caccia a Valentino. Perché non si sa mai che si stanchi della Yamaha, a fine 2010.

Il grande capo della Yamaha, Masao Furusawa, l’uomo che qui, nel gennaio del 2004, quando iniziò la grande avventura con Valentino, disse «lui è il nostro dottore, noi siamo i suoi pazienti» ha definito “incredibile” il quarto titolo piloti in sei stagioni (per non parlare dei titoli “costruttori” e per “team”) e ha dichiarato: «ho chiesto a Valentino di chiudere con noi la sua carriera: gli offro la nostra tecnologia, della quale non ho alcuna intenzione di parlare in pubblico, e anche la leadership nella squadra». Il riferimento alla rivalità con Lorenzo era chiaro. Valentino ha esibito un’espressione soddisfatta, ma non ha fatto commenti. Ha cercato invece di rispondere ai giornalisti, che continuano a chiedergli: ma come fai a vincere ancora? E non è mancato un pensierino ai suoi avversari, che invece stanno chiedendosi: ma quand’è che te ne vai? «Deciderò nell’estate prossima – ha detto lui – ma credo che un pilota possa correre a questi livelli fino a 34-35 anni». Una gran brutta notizia, per Lorenzo, Stoner e Pedrosa. Ma del resto, qui non c’è nessuna pietà per gli sconfitti. Chi vince, cioè Valentino Rossi, prende tutto.

SEPANG - Loris Capirossi non ha ancora perso del tutto la fiducia, circa la ripresa della Suzuki, ma di sicuro il suo entusiasmo sta calando. Gli sforzi fatti in queste ultime due stagioni sembrano non sortire alcun effetto, e non è che all’orizzonte ci siano delle rivoluzioni. «Sì, effettivamente c’è tanto, ma tanto, da fare. E la situazione tecnica non cambierà molto: ad esempio, manterremo la gestione elettronica Mitsubishi, che è ancora indietro rispetto alla concorrenza. E quello dell’elettronica è uno dei nostri problemi maggiori». In Malesia questa moto va meglio. Perché? «Perché è caldo, quindi le gomme riescono a lavorare bene. Quando è freddo, o comunque non molto caldo, la moto va in crisi. E questo, oltre all’affidabilità del motore, resta il problema principale. Da sempre». Ma dov’è il problema? «Nel telaio: non riesce a caricare le ruote, non riesce a far aderire bene le gomme al terreno. Quindi se la pista è fredda le gomme non riescono ad andare in temperatura e quindi la moto non ha grip. Quando è caldo, come qui a Sepang, invece va molto meglio». Sono problemi che lamenti già da un po’. «Esatto, da quando sono qui. Cioè ormai

da due anni. È sempre stato il maggiore dei guai di questa moto». Com’è possibile che non si riesca a risolverlo? «Adesso il reparto corse sta definendo un telaio nuovo, con una diversa distribuzione dei pesi, con differenti rigidezze, e con il motore riposizionato. Lo sta provando Nobuatsu Aoki in Giappone e verrà spedito a Valencia per i test dopo la gara: spero proprio che questa nuova ciclistica possa migliorare le cose. Anche se restano i problemi al motore». Appunto. «Non è che sia così male, come potenza e anche come erogazione. Il problema è l’affidabilità. Lavoriamo molto su questo, infatti a Brno abbiamo preso la decisione di rischiare e non ci siamo curati troppo del problema del contingentamento dei motori. Sapevano che c’era il rischio di romperli tutti e cinque, e così è stato. Ma noi lavoriamo per il 2010, tanto quest’anno ci giochiamo poco». Avrai anche il nuovo motore, nei test di Valencia? «Mi sa di no, perché ci sono ancora problemi di durata. Gira in Giappone, però. Oltre al fatto che dovrà diventare più affidabile, pare che vada anche meglio rispetto a quello attuale. In effetti è un po’ diverso, quindi penso che faremo un passo avanti».

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MotoGP il cammino iridato di Rossi di Enrico Borghi - foto Milagro

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Una stagione ricca anche di errori. Però Rossi ha vinto quando doveva e ha saputo reagire nei momenti difficili motosprint

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E TAPPE della stagione di Valentino Rossi, viste attraverso un grafico virtuale, dimostrano che per la prima volta nemmeno lui ha potuto permettersi una regolarità estrema al vertice. Insomma, anche il campione ha commesso degli errori. E, novità assoluta, ben più di uno nella stessa stagione. In generale, però, Rossi ha vinto quando doveva e ha saputo reagire nei momenti difficili: che sono stati almeno tre: dopo il Mugello, quando la M1 sembrava difficile da mettere a punto e quando la sua squadra ha dato un segno di rilassatezza preoccupante; dopo Indy, quando di nuovo la M1 è apparsa imprecisa e poco stabile, e quando Valentino ha commesso un errore grave gettandosi a terra; e poi dopo Estoril, quando la sua squadra è apparsa di nuovo poco lucida. La conferma che questa è stata una stagione di alti e bassi arriva proprio da Valentino: «è stata una delle mie stagioni più tirate. Tutte le altre volte sono arrivato al titolo prima della penultima gara: è successo solo al mio debutto in Yamaha nel 2004 di vincere il titolo nella penultima. Quest’anno abbiamo fatto delle grandi gare ma anche errori grossi. Ci sono state anche delle delusioni».

Battiti irregolari

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MotoGP il cammino iridato di Rossi

Qatar Alle spalle di Stoner. Per cominciare... IN UNA notte surreale (la gara si è corsa di lunedì, perché domenica un nubifragio l’ha fatta rimandare, cosa mai successa nella storia di questo sport) Valentino si trova in sella ad una M1 che consuma troppo la gomma anteriore e finisce per mettere in crisi anche quella posteriore. E deve accontentarsi del secondo posto, alle spalle di Stoner. «Sarebbe stato meglio correre domenica: lunedì la pista era più pulita, dopo la bufera della sera prima, l’asfalto aveva molto più grip e la mia gomma si consumava molto più in fretta. Fino allo scorso anno usavo una gomma molto dura, se l’avessi avuta stasera la mia gara sarebbe stata ben diversa. Ma adesso c’è la monogomma, bisognerà adattarsi. Dovremo lavorare sulla messa a punto, NO A perché anche la posteriore non era perfetta. V A S N E «P Quando ero alle spalle di Stoner, ho iniziato a E TUTTI CH IN perdere, di colpo, dai sei agli otto decimi al giro. O T A T SAREI S E visto che per due volte ho rischiato di cadere, N O N À T L DIFFICO ho deciso che 20 punti non sono niente male». FATTO AVENDO La saggezza permette a Valentino di iniziare la IONI stagione in un modo migliore rispetto a dodici SIMULAZ .» .. E INVEC . A R mesi prima. A completare il podio arriva Jorge A G I D TONER S Lorenzo, molto preso dall’adattare se stesso e Y E S A C la sua M1 alle gomme Bridgestone, con cui corre la sua prima gara. Il primo podio stagionale dello spagnolo annuncia già i valori in campo.

Giappone Primo confronto (perso) con Lorenzo A MOTEGI Valentino deve nuovamente limitare i danni. Questa volta subisce Lorenzo, ed è l’inizio del confronto che durerà tutta la stagione. Le parole di Valentino: «Sono contento per la squadra, che ha fatto primo e secondo, ma io avrei preferito un ordine diverso...», sono indicative. «A metà gara ho perso il feeling, non riuscivo a guidare bene. Già avevo capito, quando ero in testa, che non sarei riuscito a scappare, ma me la sarei giocata. Invece ho dovuto cedere a Jorge. Quando, nel finale, sono riuscito a ritrovare le mie traiettorie, era tardi per attaccarlo». Valentino deve difendersi anche da Pedrosa, ma la sua attenzione è tutta per il compagno di squadra: «Qui è sempre stato veloce: interpreta molto bene questa pista. È stato bravo. Io torno in Europa senza aver vinto ancora una gara, ma due secondi posti vanno bene. Adesso arriva Jerez, una pista che amo: ci riprovo là». Poi, si lascia ANO andare in una profezia: «quest’anno «MI AVEV I dipenderà molto dalla pista, o dalla DETTO D , O temperatura, o da come si riesce a far M L STARE CA VO lavorare la gomma. Sarà un bel E MA POT campionato. Inoltre sono contento che ci E CI HO sia qualcuno che possa vincere, oltre a me VINCERE ONO e Stoner: mi aiuta, questa situazione». PROVATO. E S motosprint

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TO COSÌ» CONTEN ORENZO JORGE L

Spagna A segno in casa del “nemico” SULLA pista amica di Jerez Valentino non sbaglia nulla e conquista la prima vittoria stagionale. Approfitta, inoltre, del primo “zero” di Lorenzo – che «LO VOLEVA RENZO cade mentre insegue Stoner per giocarsi la terza IL PODIO , posizione – e i ranghi si ricompattano, in vetta alla DAVANT I classifica. «Abbiamo fatto un grande lavoro – ALLA SU A GENT E. sostiene Rossi –. Negli ultimi giri me la sono POSSO C APIRLO, goduta, ma prima non è stato facile. Quando ho SE HA C ER raggiunto Pedrosa avevo uno svantaggio di circa DI DARE CATO un secondo, ho deciso di restare lì vicino, per VALENT TUTTO» INO ROS aspettare gli eventi. Lui ad un certo punto SI è andato in crisi, io invece sono riuscito ad aumentare il ritmo. Con le gomme finite la moto si guidava ancora meglio, nel finale ero veloce». Nonostante la vittoria netta, i problemi non sono scomparsi del tutto e la squadra sta ancora cercando la soluzione giusta: «Qui ci siamo dati da fare e ce l’abbiamo fatta, adesso il livello è così alto che se non hai la moto a posto prendi paga senza pietà. Forse questa modifica (un nuovo bilanciamento dei pesi) potrà andare bene anche per le altre piste, almeno è quello che spero. Sono in testa al campionato ma cambia poco: ci vuole concentrazione in ogni pista. Ora arrivano gare importanti per noi, dobbiamo essere pronti ad approfittarne e poi limiteremo i danni in quelle meno favorevoli».

Francia Ultimo! E fuori dalla zona punti. Un record

«IN PRAT ICA A PARI PU SIAMO NT TUTTI. DO I. PO AVER CO RSO 4 GP È UN PO’ COME RICOMIN CIARE DACCAPO ...» VALENTIN O ROSSI

L’ASFALTO reso infido dalla pioggia mette Rossi in difficoltà: Valentino commette un errore dopo il cambio di moto e finisce a terra. Riparte per conquistare almeno qualche punto, invece finisce sedicesimo. Cioè, ultimo. «Questa battuta d’arresto non ci voleva. In quella curva andavo pianissimo, ma era un po’ troppo bagnato. In questa condizione non sono mai stato a posto e stavo perdendo tempo dietro a Lorenzo; e poi c’erano Dovizioso e Melandri che erano un po’ più veloci. La scelta di fermarsi presto non è stata un errore, anche perché in altre occasioni ha sempre vinto chi si è fermato per primo: il vero errore è stata la caduta». Valentino e la sua squadra dimostrano di non essere riusciti ancora a risolvere i problemi di assetto della M1. E questo “zero” riporta equilibrio al vertice della classifica. «Anche qui abbiamo fatto troppa fatica. Mi aspettavo di essere più veloce, invece abbiamo avuto problemi e non siamo stati competitivi. Ma sono a un punto dalla vetta, alla pari con Stoner, e Pedrosa è un po’ dietro». Vince Lorenzo, e Valentino ha già ben chiara la situazione: «Ci sono quattro piloti che vanno molto forte e ce ne sono due o tre che si possono inserire: è un campionato difficile, ecco perché sarebbe stato meglio portare a casa un po’ di punti». motosprint

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MotoGP il cammino iridato di Rossi

Italia Persa l’imbattibilità casalinga. Dopo 7 anni È IL GIORNO di Stoner e della Ducati, invece il Team Yamaha e i suoi piloti fanno grossi regali a tutti. E Valentino (terzo) subisce anche da Lorenzo e perde un’imbattibilità “casalinga” che durava da sette anni. Di nuovo, il problema è la pioggia a intermittenza che rende la pista non bagnata ma non asciutta. «Non sono mai stato forte in queste condizioni, ma nella prima parte sul bagnato andavo molto bene. Poi sono rientrato in pista con l’anteriore troppo dura e ho perso tanto tempo per portarla in temperatura. E così mi sono giocato la gara. Dopo quello che era successo a Le Mans sono state anche prudente, ma non riesco ancora a guidare la mia M1 come vorrei. A Jerez pensavamo di aver risolto i nostri problemi, invece non è così». La scelta ridotta delle gomme, ora che c’è la TORIA monofornitura, sta creando un problema in più. IT V A T S E «QU «Lo scorso anno eravamo bravi nello scegliere OSA È QUALC la gomma giusta. Adesso il problema non si E DI GRAND R pone perché tanto ce ne sono solo due. E P PER ME E E per noi non c’è quasi mai la gomma ideale. I U Q I. T Non siamo ancora al 100 per cento, con LA DUCA . E VINCER questa moto: non sappiamo ancora come VOLEVO » IA L sfruttarla al meglio. Si sente la mancanza A IT IN NER O T S delle gomme del 2008: con queste, per noi Y E S CA è più difficile lavorare».

Catalunya La vittoria “più” della stagione LA GARA più esaltante della prima parte di stagione, un vero duello tra Rossi e Lorenzo, con Valentino che impartisce una dura lezione al giovane, fortissimo, compagno di squadra. Lo dice anche il vincitore. «Lorenzo è forte. Oggi mi è piaciuto molto... pure troppo! È difficile da battere perché è intelligente e aggressivo. E guida molto bene. Io sognavo questo sorpasso da un bel po’; e sorpassare lì, ma soprattutto nell’ultimo giro, è incredibile: non sapevo se ce l’avrei fatta, ma c’ero già riuscito in passato con Stoner e ci ho provato. Ho infilato la moto a 180 all’ora in 35 centimetri di spazio, quindi penso che ci sia stata una buona manualità nella guida». Rossi vince per pochi metri, dopo il sorpasso capolavoro. «Il sorpasso più bello della mia carriera, per come è stato eseguito». E il campionato si conferma DI OGGI equilibratissimo: «sabato Jeremy mi ha «QUELLO detto: “se vinci tu, Lorenzo fa secondo È STATO e Stoner terzo sarete tutti a 106 punti“. SSO PIÙ IL SORPA E ci ha preso. È stata la vittoria della ELLA BELLO D volontà e della motivazione, ma soprattutto IERA. MIA CARR abbiamo cambiato a livello tecnico. Dopo le EÈ PER COM prove, tra noi ci siamo detti: finalmente O» domani corriamo sul serio!». STATO ESEGUIT motosprint

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O ROSSI VALENTIN

Olanda Cento vittorie. Traguardo magico VALENTINO conquista la vittoria numero 100 ed è un’affermazione netta. Però, dopo aver «LE MIE VITTORIE festeggiato, pensa subito alle cose concrete: PIÙ BEL LE SONO «penso al campionato, che sarà tostissimo. WELKO Voglio usare le mie 100 vittorie, tutte insieme, M 2004, LAGUNA per conquistare la cosa che più mi interessa: SECA un altro titolo mondiale». 2008 E BARC Valentino vince andando in fuga. ELLONA «Di solito gare come questa non sono il 2009» mio genere; ne ho vinte di più lottando fino VALEN TINO RO . SSI all’ultimo giro. Ma questa volta non ho fatto alcun errore, ed è uscita la gara perfetta». Ormai si parla apertamente di rivalità con Lorenzo, che questa volta è secondo. Lo spagnolo sta diventando il nuovo rivale di Rossi, e sta sostituendosi a Stoner, che dal GP Barcellona appare in difficoltà. Anche Valentino ammette che il compagno di squadra è adesso un nemico da combattere con determinazione. «La lotta che c’è nel nostro box è una motivazione extra perché nessuno dei due vuole stare dietro. Quindi arrivi ad un punto che cerchi di limare anche il centesimo. Stoner è un po’ in difficoltà, ma adesso arrivano circuiti dove l’anno scorso è andato molto forte. Non so che cosa abbia, ma forse adesso soffre un po’ la pressione».

USA Pedrosa la spunta tra i due litiganti TRA I DUE litiganti, Rossi e Lorenzo, la spunta il terzo: Pedrosa. Che domina inaspettatamente in California. Lorenzo però corre con una spalla malconcia, e Valentino si ritrova a guidare una M1 che non è per niente a punto. «Non sono mai riuscito a guidare bene, la moto non ha mai avuto la stabilità necessaria. Soprattutto nella prima parte della gara, quando il serbatoio era pieno. Abbiamo lavorato fino al warm up, non siamo mai riusciti a trovare una buona messa a punto. Dopo il primo giro mi sono accorto che qualcosa era cambiato: Dani andava via con facilità, aveva un passo notevole. E io, in compenso, non avevo feeling. Ho dovuto aspettare che il serbatoio si svuotasse un po’, ma avevo perso il contatto con Dani. Lui gestiva bene il suo vantaggio, infatti anche quando mi sono messo a tirare un po’ di più il distacco rimaneva più o meno sempre lo stesso. E poi, ad un certo punto Jorge si è anche fatto sotto». La gara in difesa di Valentino dimostra che questo è un campionato in cui «HO SBA GLIATO bisogna anche sapersi accontentare. IL MOME NTO «Pensando alla classifica, oggi è andata DELL’ATT AC bene. Avremmo potuto fare di più, A VALENT CO INO. è vero, però adesso bisogna restare SE LO AV concentrati: arrivano due gare molto ESSI PASSATO importanti per il campionato». , FO

RSE AVREI VIN TO IO» JORGE L ORENZO

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MotoGP il cammino iridato di Rossi

Germania Ancora un testa a testa. Vinto in volata AL SACHSENRING Valentino centra un’altra vittoria, dopo un altro grande duello con Jorge Lorenzo. E a fine gara esclama «Tatticamente, sono stato proprio bravo! Sapevo di essere veloce. E di poter rispondere agli attacchi. Ero pronto. Sono riuscito a fare una grande partenza. Sono andato davanti e ho spinto forte, sono rimasto in testa per tre quarti di gara: diciamo che ho tirato il gruppo io, questa volta. In alcuni momenti mi sono fatto sorprendere da Stoner e da Lorenzo, però quando sono tornato davanti, ripassando Stoner, speravo che Lorenzo ci mettesse di più prima di liberarsi anche lui. Invece me lo sono ritrovato vicino in un attimo». E a quel punto, Valentino trova la tattica giusta. O T A «Alla fine, quando ho deciso di attaccare, sono S S A «HO P O P uscito bene dall’ultima curva e ho fatto una P O R T I ROSS I S S superstaccata in fondo al rettilineo. A quel punto, E V L’A PRESTO. dovevo solo evitare degli errori». , O P FATTO DO BE Siamo ancora nella fase in cui la lotta è a quattro EB «e quando si lotta e si sta così vicini per tutta la NON AVR TEMPO gara, come abbiamo fatto io, Lorenzo, Pedrosa AVUTO IL E» e Stoner, è divertente ma anche dura». DI REAGIR ENZO Valentino vince di nuovo in volata e capisce che R O L E G JOR Lorenzo fa sul serio: «Lui è forte, non si abbatte, è veloce, ed è quindi un bel problema lottare con lui. Comunque la sfida continua. Adesso si va a Donington, dove io ho già fatto tante belle gare».

Gran Bretagna Vale sbaglia, Lorenzo pure LE ASPETTATIVE di Valentino sono alte, ma mal riposte: a Donington prende infatti una gran paga. Certo, alla fine la mette sul ridere, ma la caduta costa caro. Di nuovo, come a Le Mans, a tradirlo è una pista infida, per metà asciutta e per metà bagnata. «Non si capiva che cosa fare. La visiera si bagnava, ma la pista no. Io, in ogni caso, avrei dovuto essere un po’ più intelligente. Avrei dovuto mettermi dietro Dovizioso e stare lì, lasciando che fosse lui a prendere i rischi. Ma questo non è il mio modo di correre. Non l’ho mai fatto, e non intendo cominciare adesso. Quando Jorge è caduto, io stavo correndo per vincere e ho continuato anche dopo». Vince Dovizioso, Valentino limita i danni conquistando 11 punti, e guadagna comunque nei confronti di Lorenzo che incappa invece in un uno “zero”. Stoner, poi, in piena crisi, sbaglia la scelta delle gomme e si autocondanna ad una gara disastrosa. Ma per Valentino, il rammarico resta. «Questa era una gara che si poteva VALE «QUANDO TO vincere. In questo senso, ho U MI È CAD parecchio rimpianto. Però ripenso A DAV NTI, anche alle condizioni, molto difficili, TO in cui abbiamo corso e quindi HO TEMU SE S E preferisco considerare questi undici CHE POT RE E D punti come un regalo». SUCCE motosprint

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ME» ANCHE A O IO DOVIZ S ANDREA

Repubblica Ceca Massimo vantaggio. 50 punti LA PISTA di Brno continua a portare fortuna a Valentino: che vince e beneficia dell’ennesimo errore di Lorenzo. «Dopo la sua caduta ho cominciato a godermi la pista, e mi sono goduto questo posto dove ho grandi ricordi: qui ho vinto la mia prima gara, era il 1996. Nelle prove eravamo in difficoltà, cercavo qualcosa che mi permettesse di avere più feeling con la gomma anteriore. Dopo il warm up ci siamo messi a riflettere con calma e il team ha fatto un lavoro incredibile. In gara, quando ho capito che la moto si lasciava guidare come dico io, mi sono caricato moltissimo e giro dopo giro mi sono preparato alla «IL CAMPIONA TO È battaglia con Lorenzo: quando mi ha passato mi DA CONSID ERARSI sono detto: adesso ci divertiamo, sarà un’altra PERDUT O battaglia all’ultimo sangue. Quando l’ho attaccato, MA IO H O ANCO per passarlo, ho visto che lui ha allungato RA QUALCO ulteriormente la frenata – e io stavo frenando SA DA FARE forte! – e mi sono detto: se riesce a stare dentro, . QUEST’A allora oggi sarà dura. Ma non è stato dentro». NNO». J O R G E LOREN Stoner non c’è, ha rinunciato a correre (e starà ZO fuori per altre due gare) così Valentino lascia la Repubblica Ceca con 50 punti di vantaggio sullo spagnolo che è ufficialmente il suo più pericoloso rivale. «Ora il mio avversario è lui. È bravo, guida molto bene. Ha una grande velocità e molta determinazione. Non si demoralizzerà per questa caduta, ma non mollo nemmeno io».

Indianapolis Errore fatale. Margine dimezzato ROSSI lancia la sfida a Lorenzo, ma la perde. Cade, il suo rivale vince, e il vantaggio in campionato si dimezza. «La caduta mi ha sorpreso, all’inizio non avevo nemmeno capito che cosa fosse successo. «DOPO B Sono arrivato largo alla curva a sinistra, RNO CREDEVO la prima, e nella seconda curva quando sono tornato in traiettoria ero più largo, cioè FOSSE F INITA. all’esterno, almeno di un metro e mezzo. OGGI DIC O La pista era sporca, non c’era il grip giusto. Era CHE È DIF FICILE. meglio portare a casa 20 punti, anche perché MA NON oggi sarebbe stato difficile stare con Lorenzo. IMPOSSIB Sia lui che Pedrosa avevano un passo migliore ILE» JORGE L di 2-3 decimi. L’avevo capito subito, che sarebbe ORENZO stata dura. Mi ero già quasi messo il cuore in pace. Il rammarico in realtà è questo: non siamo riusciti a trovare la messa a punto, non abbiamo lavorato bene. Bisogna capire perché». Rossi manda un messaggio a Lorenzo: «Dice che al titolo non pensava, invece ci ha sempre creduto. È una buona tattica, dire di non crederci, perché poi quando torni in lizza è tutto di guadagnato. Ma davanti ci sono ancora io, con 25 punti. Adesso diventa ancora più divertente anche per chi guarda le gare». La sfida, quindi, a questo punto si fa tesa ed estrema. Valentino quindi cerca di serrare i ranghi, richiama la squadra alla compattezza in vista di Misano. motosprint

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MotoGP il cammino iridato di Rossi

San Marino Altro che somaro. L’asino vola!

motosprint

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in gara

2 20 Qatar 2 20 Giappone 25 Spagna 1 16 0 Francia 3 16 Italia 25 Catalunya 1 25 Olanda 1 2 20 USA 25 Germania 1 5 11 G. Bretagna 25 Rep. Ceca 1 Indianapolis caduto 0 25 San Marino 1 4 12 Portogallo 2 20 Australia 3 16 Malesia

in campionato posizione

ESTORIL esalta Lorenzo e SI «IO E ROS penalizza Valentino. Il pesarese T R FO E chiude solo in quarta posizione, alle ANDIAMO TTO. U spalle del rivale, Stoner e Pedrosa. DAPPERT E «Non mi sono buttato per terra, ed SOLO CH V è l’unica consolazione. Ho avuto un P IG A IN ALCUN LTRI problema con la gomma posteriore, IN A PIÙ LUI E ma non è colpa del pneumatico. PIÙ IO» O D A V Il problema era la messa a punto ORENZO della moto: avevamo tutti le stesse JORGE L gomme e il problema l’ho avuto solo io. La gomma non è mai andata in temperatura, non si è scaldata abbastanza, scivolava molto. Il problema è che adesso se prendi due o tre decimi venerdì, poi te li porti dietro anche in gara. Gli altri hanno azzeccato tutto, noi no. Insomma, è successo tutto l’opposto rispetto a Misano». Valentino non salva nessuno, nel suo team: «Abbiamo sbagliato: il setting della nostra moto non era giusto, quindi la gomma posteriore si è scaldata tanto e ho perso subito molto grip. L’assetto scelto era troppo influente sul grip della gomma posteriore. Più che pensare al podio perduto, adesso bisogna concentrarci sulla messa a punto della moto: il livello di noi quattro è così alto che se qualcosa non è a posto finisci quarto».

Rossi “ai punti” Sempre al comando da Barcellona punti

Portogallo Lorenzo torna sotto. È a meno 18

SULLA pista di casa Stoner si rivela imbattibile. A Phillip Island le sue derapate, con la Yamaha di Valentino sempre incollata alla sua Ducati, e anche lei sempre di traverso, sono l’immagine del gran premio. «Qui «NON VO Stoner e la Ducati sono sempre andati forte, in più G PARLAR LIO lui si è preso anche un paio di mesi di vacanza E DEL e adesso è molto carico per il finale di stagione TITOLO. SONO P NON e non ha niente da perdere: queste sono cose che RONTO psicologicamente sono importanti per fare una PER VINC ERLO. H gara così al limite. Però gli faccio le mie FATTO UN ERR O ORE congratulazioni: è stato forte, non ha commesso DA JUN nessuno errore. Ha meritato la vittoria». IO R». JORGE L ORENZO Valentino cerca di vincere ma poi prevale il pragmatismo e si accontenta del secondo posto, che gli vale un notevole vantaggio in classifica visto che Lorenzo, apparso in difficoltà per tutto il week-end, cade alla prima curva. «Questo è stato uno dei secondi posti più divertenti della mia carriera. Siamo riusciti a fare anche delle belle derapate. Finalmente! Io ho cercato di vincere, solo che ho capito che non ce l’avrei fatta a superarlo. Ho pensato: “se mi stendo anche questa volta, allora è giusto che il titolo lo vinca lui. Ho cercato di andare forte e di non lasciare andar via Stoner, ma senza fare errori. Adesso, con 38 punti di vantaggio posso permettermi di arrivare dietro a Lorenzo. Ma vado in Malesia per attaccare».

all’arrivo

IN ROMAGNA il campione reagisce: pole, vittoria, giro veloce. Non ce n’è per nessuno. Lorenzo può solo limitare i danni, e con il secondo posto ci riesce benissimo. «È stato il week-end perfetto. E se devo essere sincero, non mi aspettavo di dominare in questo modo, su questa pista. All’inizio ho avuto qualche difficoltà. Mi hanno passato in frenata, mi sono ritrovato in quarta posizione. Ma sono rimasto tranquillo: avevo solo una paura, che Dani riuscisse a scappare, ma per il resto sapevo che piano piano avrei ritrovato il mio ritmo. Ero in ottime condizioni, ero concentrato, e in più avevo una moto messa perfettamente a punto». Oltre alla sua, è arrivata anche la reazione della O T squadra: «Avevamo sentito un segnale, dopo la A T S «ROSSI È gara di Indy: sapevano che dovevamo reagire. . E T R IL PIÙ FO Senza la caduta di Indy probabilmente non . A BAST PUNTO E saremmo arrivati qui con questo livello di determinazione e concentrazione. In fondo, è NON C’È LTRO A E T umano rilassarsi un po’: dopo Brno avevamo 50 N IE N SULLA , E punti di vantaggio, Lorenzo era caduto di nuovo, IR D A D ORIA» abbiamo pensato che ci si potesse rilassare». SUA VITT ZO Ma Lorenzo da ancora prova di solidità. N E R O L JORGE «È stato più intelligente di me: io a Indy ho buttato via 20 punti, lui qui sapeva che non avrebbe potuto vincere ma ha portato a casa 20 punti. D’ora in poi la cosa che conterà di più, sarà andare a podio».

Australia Lorenzo regala. Diventa tutto facile

distacco/vantaggio

2 2 1 2 3 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

-5 da Stoner -1 da Lorenzo +11 su Stoner -1 da Lorenzo -9 da Stoner pari con Lorenzo e Stoner +5 su Lorenzo +9 su Lorenzo +14 su Lorenzo +25 su Lorenzo +50 su Lorenzo +25 su Lorenzo +30 su Lorenzo +18 su Lorenzo +38 su Lorenzo +41 su Lorenzo


MotoGP Malesia Le pagelle di Marco Masetti

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LA STRATEGIA DEL MURO

SEPANG - Non ci si riesce a spiegare, forse ce la faranno gli storici tra qualche decennio, a capire la morbosa attrazione che la stampa di mezzo mondo ha avuto per il muro “eretto” all’interno del box Yamaha per dividere Rossi e Lorenzo. Ci hanno ricamato in parecchi, tra prime pagine, web e televisione. A parte che in passato ci sono stati tanti esempi di compagni di squadra divisi e ferocemente rivali (al confronto della rivalità che c’era tra Read e Agostini o tra Villa e Uncini, quella tra Vale e Jorge è cosa quasi impercettibile), ma il risultato è quello che conta. I due piloti Yamaha hanno portato a casa il titolo mondiale e il secondo posto nella top class. Ci troviamo di fronte a un aspetto positivo: il muro fa bene alla squadra, poche storie! Un’altra leggenda metropolitana che ci ha accompagnato in questo finale di stagione riguarda un’ipotetica “alleanza” tra Stoner e Pedrosa per dare una mano a Lorenzo nella sfida con Rossi. Visti i risultati di Phillip Island e Sepang si può solo dire che Stoner, nel dubbio, ha vinto entrambe le gare e che Pedrosa è arrivato davanti a Rossi in Malesia. Quindi funziona la “santa alleanza”? Non molto, visto che ci si è dimenticati di un aspetto strano quanto fondamentale dello sport motociclistico. Che è sport di squadra, ma fino ad un certo punto… Ovvero, fino al via della gara è realmente uno sport di squadra, nel quale team e pilota devono andare di pari passo. Anche durante le prove un pilota può “tirarne” un altro per aiutarlo a fare il tempo o, magari, restare in traiettoria quando passa il rivale. Il problema è costituito da un semaforo che, quando si spegne, lascia soli i piloti a giocarsi il tutto per tutto. C’è stato un grande esempio di alleanza riuscito: nel 1990 in Australia e gli italiani, tra i quali Gresini, trascinarono alla vittoria del mondiale 125 un giovanissimo Capirossi. Ce lo ricordiamo perché da qual giorno, di sante alleanze, ne abbiamo viste ben poche.

motosprint

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10 8

7

5

CaseyStoner

JorgeLorenzo

NickyHayden

MikaKallio

Saluta tutti poco dopo il via e inizia a girare con tempi stratosferici che annichiliscono i rivali. Un dubbio sorge spontaneo: qualcuno aveva avvisato l’australiano che si correva sul bagnato? Lui nel dubbio dava gas come fosse sull’asciutto. Da paura!

Fa un errore da principiante rientrando ai box con la pit lane chiusa, cosa che lo condanna a partire in fondo allo schieramento. Ma come d’abitudine, incassa il colpo in un attimo e parte all’attacco con una serie di sorpassi che riscrivono i contorni di una rimonta spettacolare. Poi capisce che non è giornata per sognare, però il ragazzo ha un carattere d’acciaio. Non molla mai, un vero duro.

Quinta piazza strameritata per l’americano che con la pioggia, spesso e volentieri ha guidato molto bene la Ducati. Ha combattuto, le ha prese e le ha date, riuscendo a stare davanti a un “tonno” come Vermeulen. Ma lui non è contento: dopo cinque quarti posti a Sepang, si sente declassato!

Combattivo in prova, in gara si perde. Accusa il retrotreno di scarsa collaborazione, ma anche il pilota non qualche colpa ce l’ha.

ValentinoRossi Gli capita la gara più “impestata” della storia per vincere un titolo. Inizia a piovere prima del via e dentro, con il setting da indovinare a tavolino. Avvio impacciato, poi, mestiere, classe ed esperienza portano a casa il nono titolo e anche il podio. Nervi d’acciaio.

9

DanielPedrosa Non è certo una gara leonina la sua, ma è pur sempre secondo nella giornata in cui porta a casa il suo primo podio sul bagnato. Una bella sorpresa, anche per il pilota spagnolo, straordinariamente sorridente nel dopo gara.

4

JamesToseland

tutti: Alla fine chiede scusa a , agli dra ua sq a all al pubblico, plicemente spettatori… In gara è semma che vaga las op ect un e, bil inguarda barazzanti. per la pista con tempi im

E NON VA H C O L L E U Q

NIENTE VOTO PER DE PUNIET (SOTTO) CADUTO NEL SECONDO GIRO. INSUFFICIENZA PER DE ANGELIS (15) E KALLIO (36) IN DIFFICOLTÀ SUL BAGNATO.

ChrisVermeulen È sempre stato un mago della pioggia e lo conferma con una bella gara nella quale gioca da protagonista nelle posizioni di rincalzo. La sua sensibilità acquatica è davvero degna di nota.

ToniElias Il piccolo iberico non è famoso per essere un mago della pioggia, invece trova l’equilibrio giusto e fa una gara più che positiva. È molto carico e sogna di restare il MotoGP: miracoli di un contratto che potrebbe arrivare.

MarcoMelandri Il finale non è un gran che, ma l’avvio è bello spumeggiante e Marco fa vedere belle cose, incrociando le traiettorie con molti piloti. La Kawasaki mestamente sta chiudendo la sua avventura in MotoGP, ma ha un pilota che la porta nella top ten. Bravo.

LorisCapirossi Splendido in avvio quando fa davvero sognare i tifosi guidando nel gruppo di testa. La voglia di fare bene è a mille, il coraggio pure. Poi la trazione se ne va e un altro week-end amarognolo scivola via.

AleixEspargaro È onesto quando dichiara che in avvio era fermo come un palo della luce. Poi si sveglia e inizia a fare belle cose. Niente male per un debuttante su una pista difficile e allagata.

ng g

RandyDe Puniet

Parte benissimo, chiude il primo giro in quinta piazza poi decolla. All’atterraggio non ricorda cosa sia successo. Per fortuna non si è fatto nulla.

AlexDe Angelis Sul bagnato è uno di quelli che detta legge, ma a Sepang rema con la moto che pattina. Partenza non brillante, una buona fase centrale e poi il crollo finale.

ColinEdwards Infila una delle sue proverbiali giornate. L’anteriore non è preciso, le pozzanghere sono troppo profonde, il posteriore pattina. Va bene che ama guidare di fino, ma qualche volta esagera.

GaborTalmacsi Gara così così, leggera e impalpabile. Di buono c’è che Gabor non fa danni e mette dietro Toseland. Di cattivo, ci sono i tempi sul giro.

AndreaDovizioso La moto non andava male, ma Andrea si sentiva sempre al limite, sul filo del rasoio. Quella brutta sensazione che prima o poi si trasforma in certezza: quella di ruzzolare a terra.

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MotoGP Malesia Le interviste

«AVEVAMO bisogno di questo podio, vista la situazione. Sono delusissimo. Non ero partito bene, ma nella parte mista, dopo il via, ero molto rapido e sono stato in grado di superare diversi avversari. Il mio primo giro è stato buono, mi sono inserito subito in terza posizione. Mi ero messo ad andare forte, avevo Dani vicino. Ma poi, nel quindicesimo giro, l’anteriore si è chiuso più del solito e sono caduto».

LorisCapirossi ACCIDENTI AL DILUVIO!

«È INCREDIBILE, il team ha fatto un ottimo lavoro, per la prima volta avevo la moto giusta per fare qualcosa di buono, ed è venuto il diluvio! Per i primi dieci giri non sono riuscito a trovare un buon feeling nella parte sinistra della gomma. Mi sono ritrovato in tredicesima posizione, e a quel punto ho reagito: ne ho passati quattro, e sono entrato nella top ten. Ma il nono posto non mi soddisfa per niente».

NickyHayden PROBLEMI CON I FRENI

«STARE nei primi cinque non è male. Ero contento quando ho visto la pioggia, perché di solito in queste condizioni vado bene. Solo che all’inizio ho avuto problemi con i freni, e ho perso diverse posizioni. Poi però mi sono ripreso, ho fatto dei bei duelli, ma non sono riuscito a trovare il ritmo per andare a prendere Lorenzo. Nel finale mi sono dovuto difendere da Vermeulen, che con il bagnato è molto veloce».

DaniPedrosa SEGNALI POSITIVI

«IL MOTIVO per il quale sono felice, a parte la seconda posizione, è che io non sono mai riuscito a concretizzare molto sul bagnato. Anzi, sono sempre andato piano, oppure sono finito per terra. Invece questa volta sono stato veloce, costante, ho guidato bene, non ho commesso errori. È il mio primo podio in queste condizioni. Il che è una cosa già positiva per me». motosprint

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JorgeLorenzo

COMPLIMENTI A VALENTINO SEPANG - «Appena è finita la gara non ho potuto fare altro che dire: ci vediamo il prossimo anno. Che potevo fare? Valentino è il campione, se lo è meritato. Infatti gli ho fatto subito i complimenti. Se li merita, eccome!». La pioggia ha stravolto la gara. «Infatti, anche se qui piove spesso, io proprio non me lo aspettavo. Abbiamo corso senza nemmeno aver mai provato in queste condizioni, non è stato facile all’inizio». Cosa è successo prima del via?

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SONO DELUSISSIMO

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AndreaDovizioso

«La moto uno, nel giro di allineamento ha avuto un problema e ho dovuto prendere l’altra. Ho girato per rodare le gomme e sono arrivato quando la pit lane era chiusa. Quindi sono stato retrocesso sul fondo dello schieramento». Ma sei partito alla grande! «Sono migliorato molto, nelle partenze. Alla prima curva ho fatto una staccata incredibile e ne ho passati almeno otto, poi in breve tempo mi sono trovato quarto». E li ti sei fermato. Perché? «Non avevo il grip per attaccare ancora, la gomma posteriore pattinava molto. Ma va bene così: Valentino è stato il più bravo. È forte, non solo tecnicamente ma anche a livello mentale. Io adesso devo studiarlo, per capire dove mi ha battuto in questa stagione».

ChrisVermeulen NON MALE IL SESTO POSTO

«QUESTA volta si poteva anche finire nei cinque, comunque va bene lo stesso. Il sesto posto non è male. Sono partito bene ma nei primi quattro o cinque giri non mi sono fidato troppo della gomma posteriore, perché non avevo feeling nella parte sinistra. Poi ho preso un buon ritmo e la moto ha funzionato bene fino a quando, nella parte finale della gara, la pista non si è un po’ asciugata. Li sono ricominciati i problemi».

MarcoMelandri NIENTE DA RECRIMINARE

«AD UN certo punto ho avuto dei problemi con il comando del gas, quindi più di così era difficile fare. Quando piove io sono contento, perché la pista bagnata livella le prestazioni delle moto e io con la mia sono un po’ meno in difficoltà rispetto al solito. Manca una sola gara, adesso, poi finirà questa esperienza con la Kawasaki. Non ho nulla da recriminare, abbiamo fatto quello che si poteva vista la situazione».

AlexDe Angelis HO PERSO UN’OPPORTUNITÀ

«PENSAVO di poter fare una bella gara, ma non avevo la messa a punto necessaria. Il posteriore scivolava molto e ho cercato solo di portare a casa dei punti. È un peccato perché questa poteva essere una buona opportunità per consolidare la posizione in campionato. Sono a soli tre punti dalla settima posizione, il mio obiettivo per la gara di Valencia».

ToniElias PIÙ DI QUANTO SPERAVO «ALLA FINE il settimo posto è più di quanto speravo, viste le condizioni. Sono contento, anche perché le gare sotto la pioggia non sono proprio il mio forte. Forse per la temperatura dell’asfalto, che era alta, ero abbastanza a posto e il grip non era male. Purtroppo non sono riuscito a tenere il passo dei primi ma in generale dobbiamo essere contenti per quanto abbiamo fatto oggi». motosprint

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MotoGP Malesia

Il tabellone

esterna 34°C asfalto 51°C

RE BE LI

TO BA SA

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

1. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

2’02”864

2’01”446

2’00”518

2’01”774

2. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

2’02”180

2’01”804

2’01”087

2’01”996

3. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

2’02”758

2’01”427

2’01”254

2’01”635

4. Casey Stoner

Australia

Ducati

2’02”244

2’01”485

2’01”455

2’01”408

5. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

2’03”253

2’02”825

2’01”716

2’02”286

6. Toni Elias

Spagna

Honda

2’03”294

2’02”181

2’01”918

2’02”540

7. Nicky Hayden

USA

Ducati

2’03”426

2’02”416

2’01”980

2’02”299

8. Randy De Puniet

Francia

Honda

2’04”664

2’02”993

2’02”098

2’02”372

9. Colin Edwards

USA

Yamaha

2’03”739

2’02”425

2’02”195

2’02”543

10. Alex De Angelis

San Marino

Honda

2’04”042

2’03”220

2’02”274

2’03”248

11. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

2’03”142

2’02”076

2’02”362

2’02”195

Altraguardo 1. Casey STONER

Giriveloci

Ducati

Ducati Marlboro Team

3. Valentino ROSSI

Honda

Repsol Honda Team

Yamaha

a 14”666

Fiat Yamaha Team

a 19”385

2. Pedrosa

2’13”765

3. Stoner

2’14”120

4. Lorenzo

2’14”157

5. Dovizioso

2’14”423

4. Jorge LORENZO

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 25”850

6. Vermeulen

2’14”820

5. Nicky HAYDEN

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 38”705

7. Hayden

2’15”258

6. Chris VERMEULEN

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 41”061

8. Melandri

2’15”678

7. Toni ELIAS

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 48”555

9. Capirossi

2’15”854

8. Marco MELANDRI

Kawasaki

Hayate Racing Team

a 55”557

9. Loris CAPIROSSI

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 1’00”303

Pramac Racing

a 1’00”440

12. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

2’03”785

2’02”607

2’02”435

2’03”005

13. Aleix Espargarò

Spagna

Ducati

2’05”336

2’03”458

2’02”859

2’03”819

10. Mika KALLIO

Ducati

14. Chris Vermeulen

Australia

Suzuki

2’03”763

2’03”181

2’03”032

2’02”849

11. Aleix ESPARGARO

Ducati

Pramac Racing

a 1’01”655

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 1’01”847

10. Kallio

2’15”894

11. Elias

2’15”958

12. Espargarò

2’16”158

13. De Angelis

2’16”402

14. Edwards

2’16”769

15. Talmacsi

2’17”072

15. Marco Melandri

Italia

Kawasaki

2’04”274

2’03”732

2’03”088

2’02”958

12. Alex DE ANGELIS

16. James Toseland

G. Bretagna

Yamaha

2’05”218

2’04”078

2’03”528

2’04”299

13. Colin EDWARDS

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 1’10”778

16. Toseland

2’18”824

17. Gabor Talmacsi

Ungheria

Honda

2’05”289

2’04”492

2’03”874

2’04”092

14. Gabor TALMACSI

Honda

Scot Racing Team MotoGP

a 1’15”851

17. De Puniet

2’28”718

15. James TOSELAND

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 1’50”672

PILOTI AL VIA

NUMERO GIRI

Yamaha Yamaha Ducati Honda Honda Yamaha Kawasaki Suzuki Honda Honda

20 16 25 5 11 13 2 — 10 7

20 25 13 16 11 4 10 9 3 1

— 25 11 16 13 9 20 8 5 6

16 20 25 — 13 10 5 11 1 2

5

14

3

17

31

25 — 16 20 8 9 11 10 2 7

a AP pri PO le NE

ITA ma LIA gg io

Italia Spagna Australia Spagna Italia USA Italia Italia R.S. Marino Spagna

FR ma AN g CI gio A

Valentino ROSSI Jorge LORENZO Casey STONER Dani PEDROSA Andrea DOVIZIOSO Colin EDWARDS Marco MELANDRI Loris CAPIROSSI Alex DE ANGELIS Toni ELIAS

SP ma AG gg NA io

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 7. 9. 9.

26

Campionatopiloti

21

CA giu TA g LU no NY 27 A OL giu AN gn DA o

17

Venerdì: nessuno. Sabato: nessuno. Domenica: De Puniet, Dovizioso.

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

25 20 16 10 13 9 2 11 4 —

25 20 16 — — 13 5 7 6 4

20 16 13 25 — 9 6 — 5 10

27

22

25

Lecadute

Malesia 25.10.2009 Sepang

314,6 314,4 313,0 312,2 311,1 310,6 309,5 309,3 308,5 308,2 307,6 307,5 307,0 305,9 305,8 305,7 305,3

Casey Stoner (Ducati) nel 2007, in 2’02”108 alla media di 165,566 km/h

MA ott LE ob SI re A

al 2. giro

19

al 15. giro

LCR Honda MotoGP

GI

nei tre giorni 102.255 nel 2008 38.560 (nei tre giorni 50.152)

Repsol Honda Team

Honda

13

59.206

Honda

Randy DE PUNIET

QA ap TA ril R e

SPETTATORI

Andrea DOVIZIOSO

GE lug RM li AN o 26 IA GR lug AN lio BR 16 ETA GN RE ag A P. os CE to CA 30 IN ag DI os AN to A 6 s POL IS SA ett e N MA mb RI re NO 4 PO otto RT br OG e AL 18 LO AU ott ST ob RA re LIA

Valentino Rossi (Yamaha) in 2’00”518 alla media di 165,724 km/h Pole 2008: Dani Pedrosa (Honda) in 2’01”548 alla media di 164,320 Km/h

warm up qualifiche qualifiche warm up libere 2 qualifiche libere 2 libere 2 warm up qualifiche qualifiche qualifiche qualifiche warm up qualifiche warm up libere 2

Stoner Pedrosa Kallio Rossi Elias Lorenzo Hayden Capirossi Melandri Edwards Dovizioso De Angelis Toseland Espargaro De Puniet Talmacsi Vermeulen

PRIMATO IMBATTUTO

RITIRATI

US lug A lio

Poleposition

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

1. Rossi 2’13”694 alla media di 149,391 km/h

47’24”834

116,508 km alla media di 147,435 km/h 2. Dani PEDROSA

Velocitàmassime

25 20 13 16 — 7 9 5 11 10

11 — 2 7 25 20 9 5 13 —

25 — — 20 13 9 — 11 8 16

— 25 — 6 13 11 — 9 20 7

25 20 — 16 13 — 8 11 — 10

13 25 20 16 9 11 4 — — 10

20 — 25 16 10 11 9 4 13 6

8

RE BE LI

VA nov LE em NC b IA re

Alvia

Ì RD NE E V

16 13 25 20 — 3 8 7 4 9

Punti in classifica rispetto al 2008 TOTALE dopo 16 gare

286 245 220 209 152 148 108 108 105 105

-46 +76 -19 = -4 +23 +68 +4 +48 +21

9. Chris Vermeulen 105; 12. Randy De Puniet 101; 13. Nicky Hayden 93; 14. James Toseland 88; 15. Mika Kallio 64; 16. Niccolò Canepa 38; 17. Gabor Talmacsi 19; 18. Aleix Espargarò 13; 19. Sete Gibernau 12; 20. Yuki Takahashi 9.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 Rizla Suzuki MotoGP

Campionatomarche 531 361 330 236 213

1. 2. 3. 4. 5.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI KAWASAKI

20 11 25 9 2

25 16 13 9 10

25 20 16 10 11

25 16 11 10 20

20 13 25 11 5

25 13 16 11 2

25 9 16 11 5

20 25 13 8 6

25 16 13 5 9

20 25 8 5 9

25 20 10 11 —

25 20 16 9 —

25 16 9 11 8

25 16 20 6 4

20 16 25 -5 9

16 20 25 10 8

366 272 261 131 108

+5 -3 -19 -36 +24

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MotoGP Malesia Pit walk

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MotoGP Malesia Dai box

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NOVITÀ INMOTEC UNA V4 PER IL 2010

ROSSI Ha già girato con il tester Ivan Silva FA SCINTILLE Oscar Gorría, del quale fanno parte Nicolas Reyner, ex direttore dello sviluppo del telaio per il team di Kenny Roberts, e George Vukmanovich, responsabile tecnico di piloti come Freddie Spencer, Randy Mamola, Luca Cadalora e Max Biaggi. Il prototipo, guidato da Ivan Silva (pilota che corre nel campionato spagnolo), è già sceso in pista per le prime prove sul circuito di Navarra. Il motore è stato progettato e realizzato dalla engineering francese Akira Technologies s.a.r.l. di Bayonne, già nota nell’ambiente perché dal 2007 si occupa dello sviluppo dei motori Kawasaki ufficiali in Superbike e dal 2008 lavora anche su quelli delle Kawasaki 600 Supersport. Si tratta di un 4 cilindri a V con valvole pneumatiche. «A livello di motore la moto sembra molto potente e facile da guidare - ha commentato Ivan Silva dopo il primo test - ed è ovvio che il suo potenziale è ancora tutto da scoprire. Parlando di ciclistica la moto è molto stabile, rapida nei cambi di direzione e agile. Non vedo l’ora di poterla provare nuovamente e vedere come risponde portandola più al limite». La moto verrà presentata ufficialmente a Valencia, in occasione dell’ultimo GP del 2009, e potrebbe partecipare alla due giorni di test che seguirà la gara. IL PRIMO TEST DELLA INMOTEC È STATO SUL CIRCUITO DI NAVARRA. IVAN SILVA SE NE È DETTO MOLTO SODDISFATTO (FOTO HUTTEAU).

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SEPANG – Rossi ha corretto lo speaker, durante la conferenza stampa dopo le prove, con una scenetta simpatica: lo speaker gli ha fatto i complimenti per la sesta pole, il pesarese ha immediatamente alzato le mani e mostrando i palmi ha sollevato sette dita. Esprimendo un sorriso divertito, ma anche di reprimenda, La settima pole è arrivata grazie ad un giro strepitoso: Rossi è stato l’unico a scendere sotto il limite di 2’01”, e ha battuto anche la sua prestazione del 2006, quando però c’erano le “mille” e le gomme da qualifica. 2’00”518 è il giro più veloce mai fatto registrare da una moto sulla pista di Sepang. I distacchi inflitti agli avversari sono stati umilianti: Lorenzo si è ritrovato a quasi 6 decimi. Pedrosa a 7 decimi, Stoner ha preso quasi 1 secondo! Adesso Valentino Rossi ha raggiunto Mick Doohan anche nel numero delle pole: con questa, infatti, il pesarese è arrivato a quota 58. Come l’australiano.

GRAVE LUTTO PER DANIELE ROMAGNOLI Una notizia drammatica ha raggiunto in Malesia Daniele Romagnoli, team manager di Jorge Lorenzo. Domenica è scomparso il papà. A Daniele le condoglianze della redazione di Motosprint. ROSSI È AD UN PASSO DALLA BMW M3 Rossi è ad un passo dalla vincita della BMW M3 in palio per il migliore nelle prove: ha ulteriormente allungato nella classifica del BMW Award che ora guida con 330 punti: solo Lorenzo (318) può insidiarlo. Pedrosa, terzo con 235 punti, non fa più paura.

Pole Position

LA INMOTEC Consultora Técnica S.L. ha annunciato che nel 2010 parteciperà al Mondiale MotoGP con una moto di propria costruzione, la Inmotec GPI 10. Il progetto, al quale si lavora da circa tre anni, è stato sviluppato a Pamplona, nel nord della Spagna, da un team di tecnici diretto da

SESSIONE STRAORDINARIA

I ROOKIE PROVANO... COME TEST TEAM DURANTE una riunione della MSMA è stato deciso di organizzare una due giorni di prove straordinaria (presumibilmente a fine novembre, a Jerez) riservata ai piloti che debutteranno nella MotoGP. Quindi, cinque piloti. Il tutto avverrà senza una eccessiva spesa, in quanto i “rookie” dovranno usare solo gomme da prelevare tra la dotazione riservata al test team (cioè 240 gomme per una intera stagione). I piloti in questione sono Simoncelli, Barbera, Bautista, Aoyama, Spies.

SCELTA DI GOMME

LA PISTA PIÙ LUNGA E PIÙ CALDA LA BRIDGESTONE ha portato a Sepang una fornitura di gomme basata su una posteriore più soffice del solito, mentre per l’anteriore è stata scelta una gomma sostanzialmente dura. «Questa è la pista più lunga del campionato – ha spiegato il responsabile del marchio, Tohru Ubukata – e anche quella in cui la gomma raggiunge la più alta temperatura di esercizio: si passano i 50 gradi sull’asfalto, qui. E in un paio di frenate i piloti impongono alle gomme una decelerazione violentissima, si passa dai 300 agli 80 km/h. Abbiamo indicato una gomma posteriore morbida, per massimizzare l’aderenza soprattutto sulla “spalla”; ma molto del peso viene scaricato sull’anteriore, che deve essere quindi molto più dura».

DE ANGELIS ASPETTA SCOT SEPANG – La situazione legata al dream team sammarinese non si è ancora sbloccata, ma ormai potrebbe trattarsi solo di pochi giorni: il proprietario del Team Scot, Cirano Mularoni, sta infatti attendendo la decisione del Governo di San Marino che si è detto disposto a sostenere la carriera di Alex De Angelis. Il Team Scot vuole però un contratto vero e proprio – un accordo verbale non può bastare – e solo a quel punto si potrà dare il via all’operazione. Se invece questo accordo non verrà finalizzato, per De Angelis resteranno aperte le strade per la Moto2 oppure per la Superbike (con l’Aprilia). La Honda del Team Scot è libera da quando Gabor Talmacsi ha deciso di andare nella Moto2, ma il progetto “dream team sammarinese” è allo studio da tempo. Infatti la squadra aspetta De Angelis, e ha scoraggiato sul nascere l’iniziativa del tutto personale intrapresa da Toni Elias. Lo spagnolo (che non si vuole arrendere alla certezza di dover lasciare la MotoGP) in Malesia si è offerto al Team Scot facendo sapere di avere alle spalle un’agenzia di sponsorizzazioni pronta a lavorare per trovare il budget necessario a pagare il suo posto nella squadra. Il team sammarinese ha però declinato l’offerta. Va segnalato, infine, che nell’attesa per la risposta del Governo di San Marino, il Team Scot ha allegramente ignorato la deadline imposta dalla Honda per le ordinazioni della RCV 2010: la HRC aveva fissato il limite alla mezzanotte di giovedì 22 ottobre (assieme all’ordinazione, bisogna anche provvedere al versamento della prima rata) ma il Team Scot ha chiesto una proroga, in attesa degli eventi. Al di là delle deadline, la HRC aspetta. Per diversi motivi: primo, non sono tempi per le imposizioni; secondo, Carmelo Ezpeleta ha a che fare con il problema del numero esiguo dei piloti, e se si tratta di salvarne uno si farà aspettare anche la Honda.

SCOMMESSA CON CAPIROSSI

EZPELETA GIURA: 2010 AL BALATONRING DURANTE la riunione della Safety Commission, venerdì, Loris Capirossi ha chiesto a Carmelo Ezpeleta informazioni sullo stato dei lavori del Balatonring sostenendo che secondo lui la gara salterà di nuovo. Ezpeleta ha risposto che si farà di sicuro, e ne è nata una scommessa: chi avrà torto, dovrà pagare una cena a tutti i membri della Safety Commission. In Malesia si sono visti alcuni rappresentanti dell’organizzazione ungherese e pare che verrà presto ultimato il nastro di asfalto per fare la pista. Poi, alla fine dell’inverno, si costruiranno le strutture del circuito. La gara è prevista per l’autunno del 2010.

CONCOMITANZE 2010 ZA N E R E F IF D A «L I DUE GP IN ITALIA , A T S E T A L CAMBIANO DATA A LA F I A F A L CON l’ufficializzazione del calendario 2010 E QUELLA TE della Formula 1, la Dorna si vede adesso . costretta a modificare alcune date di quello CON LA VITA R E V O della MotoGP per evitare il più possibile D I MI CAPITA D Dunque verranno spostati BLEMI lein concomitanze. O R P avanti di una settimana i GP di Francia E R E V L RISO (che passerà dal 16 al 23 maggio), Italia INO (dal 30 maggio si va al 6 giugno) e di CHE VALENT O conseguenza quello d’Inghilterra (dal 6 al T A T N O R 13 giugno). Il GP San Marino verrà invece HA GIÀ AFF » anticipato al 6 settembre, per evitare la E T L O V VENTI sovrapposizione con il GP Italia F1 in O Z N E R O programma a Monza il 12 settembre. L E G JOR motosprint

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Jorge

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Posizione di Rossi e Lorenzo sullo schieramento

Cognome ______________________________________

Piazzamento di Rossi e Lorenzo al traguardo

Città __________________________________________ Cod. Postale __________ Tel. ______________________

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Il più veloce dei due in gara

E-mail _________________________________________

Data _____________________________________________________

Via ___________________________________________

Tester e coordinatore del team SEPANG – Imparare un mestiere nuovo non è facile, ma di sicuro Vittoriano “Vitto” Guareschi ha davanti a sé una bella prospettiva: il collaudatore della Ducati sarà il team manager della squadra MotoGP di Borgo Panigale a partire dalla prossima stagione, «senza però abbandonare l’altra attività», come tiene a sottolineare. «Stoner lo ha detto subito: è contento per il mio nuovo ruolo, ma vuole continuare a lavorare con me allo sviluppo della moto. Così continuerò ad andare in pista. Ma non credo che lo farò ancora per molto: ho 38 anni, tra un paio d’anni dovrò smettere». Guareschi è arrivato in Malesia per cominciare a capire qualcosa di più sugli equilibri e le problematiche del nuovo incarico. «Vado ad occupare un vuoto, nel senso che nel Team Ducati questa figura (il team manager) non c’era. Farò da collegamento tra i piloti e Filippo

Preziosi (il responsabile tecnico, ndr). Starò vicino ai piloti, andrò in pista a vedere che cosa succede e potrò essere per loro un consigliere. Infine, mi occuperò anche della gestione del lavoro nel box». Guareschi è in Ducati sin da quando è nato il progetto MotoGP, ed è da sempre il collaudatore della Desmosedici. «Sono arrivato in Ducati nel 2001, ed ero presente il giorno in cui, nel 2002, il motore della Desmosedici è stato acceso per la prima volta. E poi ne sono stato il collaudatore sin dall’inizio, quindi questa moto la conosco benissimo. In questo caso, posso davvero dare una mano ai piloti. È per questo motivo che Casey vuole che continui a fare anche i collaudi». Diventerà un team manager assolutamente anomalo: non esiste da nessuna parte un team manager che va forte quasi come i piloti. «Be’, sì, sottolinea quel “quasi”».

BURGESS RISPONDE

premio finale

Discriminante: tempo del giro più veloce in gara del FYT

GUARESCHI MANAGER DUCATI

SEPANG – Jorge Lorenzo aveva puntualizzato, un paio di gare fa, che «non è Rossi che mette a punto la mia moto, lo facciamo io e Ramon Forcada». Ora c’è la risposta di Jeremy Burgess: «La M1 è una moto sviluppata da Valentino, ed è stata sviluppata così bene che possono guidarla tutti. I team Yamaha hanno accesso ai dati raccolti col lavoro che noi abbiamo fatto in questi anni, in particolare con la Bridgestone nel 2008. Ed è chiaro che limitarsi a guidare una moto già sviluppata è molto più facile che svilupparla. Infatti in Yamaha abbiamo un pilota che la sviluppa, Valentino, e dall’altro lato del garage c’è un ragazzo, Lorenzo, che si limita a guidarla».

AVRÀ IL NUMERO 11

A VALENCIA LA M1 PER SPIES SARÀ BLU PER non creare problemi con gli sponsor dei due team Yamaha, la M1 con cui Ben Spies, neo-iridato in Superbike, correrà nella prossima gara MotoGP sarà tutta blu, quindi “vestita” con i colori della Casa. La moto, a Valencia, verrà però gestita all’interno del garage del team satellite Tech3 che diventerà poi anche la nuova squadra del texano. Spies a Valencia porterà anche il suo attuale capotecnico nel campionato SBK. Il texano sarà in gara con il numero 11.

CAPOTECNICO TOM JOJIC

STA NASCENDO IL TEAM PER AOYAMA STA prendendo forma il nuovo team che lo svizzero Daniel Epp (attualmente gestore del Team Caffélatte, la squadra di Lüthi in 250) sta allestendo per portare in MotoGP Hiroshi Aoyama con la Honda. In Malesia si è presentato infatti il tecnico americano Tom Jojic (alle sue spalle esperienze con il Team KR e con il test team della Kawasaki) che ha appena assunto il ruolo di capotecnico. Jojic ha iniziato a fare... spesa: ha contattato meccanici, tecnici vari, telemetristi, per formare in tempi brevi lo staff che lavorerà con Aoyama nella prossima stagione.

CON UNA FORD FOCUS

ROSSI CORRERÀ IL RALLY DEL MESSICO VALENTINO Rossi riprenderà a gareggiare nei rally automobilistici del campionato del mondo nel marzo del prossimo anno (dal 7 al 10), quando correrà il Rally del Messico. Sarà sempre al volante di una Ford Focus. 19 ANNI DI MONDIALE IN MALESIA MA LA FORMULA 1 TIRA DI PIÙ La Malesia ha ospitato il suo diciannovesimo gran premio di motociclismo. Se si considera che è anche il luogo in cui si prova di più, in inverno, ne consegue che è senza dubbio un Paese molto legato al motociclismo, eppure i suoi abitanti fremono soprattutto per la Formula 1. Insomma, la moto qui attecchisce poco. Prima di approdare a Sepang (la pista è stata inaugurata nel 1999) si è corso a Shah Alam (dal 1991 al 1997) e a Johor (solo nel 1998). motosprint

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250 Malesia di Enrico Borghi

S

Con il terzo posto per Simoncelli il titolo diventa una possibilità remota. Mentre per il vincitore Aoyama è a portata di mano

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EPANG – Lo ha detto anche Marco: «questa volta il titolo se ne è andato davvero». Anzi, lui è stato ancora più preciso nel sottolineare che «in fondo l’avevo perso da tempo». L’ultimo campionato mondiale della 250 si è di fatto concluso. Almeno, si è conclusa la lotta per il titolo. Salvo eventi clamorosi, a Valencia, sarà un binomio tutto giapponese, ma con una squadra italiana, a mettere il sigillo ad una categoria gloriosa, che ha allevato talenti e regalato momenti di grande spettacolo. Hiroshi Aoyama e la Honda hanno messo le mani sul titolo grazie ad una gara bella tirata, corsa benissimo da colui che l’ha avuta in pugno sin dalle prove. Aoyama ha vinto con pieno merito, usando i muscoli e la testa. Simoncelli è stato solo terzo. Ha tagliato il traguardo appaiato a Barbera, per i due stesso tempo, ma il secondo posto è andato allo spagnolo, autore del giro più veloce. E il vantaggio di Aoyama nei confronti del romagnolo è così salito a 21 punti: quasi una gara di vantaggio, con una sola da correre. L’Aprilia, comunque, si consola con il titolo costruttori (è il nono in 250, il numero 36 in assoluto), vinto grazie al secondo posto di Barbera. È iniziata a sportellate ed è finita a gomitate. Senza scorrettezza, però, ma con il giusto agonismo. Solo che è finita male per l’Italia. Almeno, per gli italiani che seguono Marco Simoncelli. Invece per quelli del Te-

am Scot, che stanno aiutando Hiroshi Aoyama a tenere duro, questo è stato un giorno indimenticabile. Proprio nel momento in cui sembrava in grande difficoltà, il giapponese ha saputo ritrovare la forza e la grinta e in un sol colpo ha ribaltato la situazione. Lo sapeva, Aoyama, che questa rappresentava per lui l’ultima possibilità. Nelle prove è apparso chiaro che questa pista è favorevole a lui e alla sua Honda, ed è invece ostile a Marco e alla Gilera. Era chiaro quindi, che doveva attaccare e reagire adesso oppure mai più. Il merito di Aoyama è quello di aver ritrovato se stesso, al punto d’aver corso una gara impeccabile che è forse il primo, vero, capolavoro della sua stagione. HANNO cominciato subito, i protagonisti della 250, a fare a sportellate. Sembrava che avessero tutti una grande fretta. Il caldo non ha né spaventato né rallentato nessuno. Dopo dieci giri, quindi a metà gara, a lottare per la prima posizione sono però rimasti solo Simoncelli (in testa) e Aoyama. Con Barbera sempre incollato. Erano già fuori gioco il sempre più deludente Bautista, caduto, Di Meglio (che si è messo a sgomitare sin dalle prime curve finendo anche lui a terra dopo pochi giri), e il generoso Cluzel che è stato l’ultimo dei protagonisti ad andare fuori. Barbera ha dato subito l’idea di aver deci-

FIN DALLE PROVE, AOYAMA (4) HA FATTO CAPIRE CHE LA PISTA DI SEPANG GLI ERA CONGENIALE. E COSÌ È STATO. IL GIAPPONESE SI È IMPOSTO SU BARBERA (40) E SIMONCELLI (58), CHE HANNO TAGLIATO IL TRAGUARDO APPAIATI.

HiroshiAoyama DEVO RESTARE CONCENTRATO SEPANG – Il vincitore si gode il momento, sa che questo è un passo decisivo, ma cerca giustamente di stare calmo. Il lavoro non è ancora finito. «È stata durissima, non è andata proprio come pensavo. Mi ero preparato per andare via in fretta, non volevo la bagarre». Temevi di dover prendere rischi? «Sì, e anche perché queste condizioni sono molto dure: mettono in difficoltà il pilota, le gomme, la meccanica della moto. Insomma, una gara tirata qui è un po’ pericolosa. Ma è andata bene». Qual è stato il momento peggiore? «Ad un certo punto ho dovuto gestire le gomme, perché erano finite e avevo paura che anche il motore potesse andare in crisi: mi sono messo a guidare con cura, ma non potevo nemmeno calare troppo. Insomma, lì non è stato proprio semplice». Adesso, per il titolo, è quasi fatta. «A Valencia voglio fare finta di niente, quindi cercherò di attaccare. Non mi voglio mettere troppa pressione, devo restare concentrato. Nelle gare non si sa mai, può succedere di tutto».

l’intervista

ANDE TTESIMO O T N E V O FESTA GR A U NO DEL S YAMA NON POTEV R IO G L E N NNO AO A E L P M O C MEGLIO E R IA G G FESTE

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Sogno infran to

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MarcoSimoncelli LA COSCIENZA È A POSTO SEPANG – Marco Simoncelli l’ha presa abbastanza bene. «Non potevo fare altro che provarci, e ci ho provato. È andata male, ma ho la coscienza a posto. Comunque il titolo non l’ho comunque perso qui». C’è del rammarico? «Beh, di errori ne ho fatti. E i due più importanti, sono di sicuro le cadute di Barcellona e Misano. E quella di Barcellona è stata la peggiore. Però mi sono rotto il polso ad inizio stagione e non ho corso in Qatar, e poi quel cerchio rotto in Giappone...». Meglio guardare avanti? «Mi sto preparando a lasciare la 250 in modo degno, a Valencia cercherò di fare comunque una bella gara. In generale, porterò con me ricordi incredibili, un notevole bagaglio di esperienza. Quest’anno è andata peggio, però forse ho imparato di più». Aoyama ha reagito, te lo aspettavi? «Qui, sì. Nelle prove si vedeva che gli riusciva tutto bene. Io ho cercato di tenerlo dietro, non volevo lasciarlo scappare perché sapevo che poi sarebbe stata dura. Quando mi ha passato, all’inizio del tratto in salita ho perso il contatto e lui ne ha approfittato subito». Che dire, a questo punto? «Che probabilmente è finita. Faccio i complimenti a Aoyama: in primo luogo per questa gara, e se vincerà anche il titolo se lo sarà certamente meritato. Lui è stato bravo ad approfittare dei momenti in cui ho sbagliato io».

ECNICO T O IV T O IL M NCELLI O IM S I D FRENATA A R IN E E IL IL G B A A L ST NON ERA LA DIFFERENZA FATTO A H O T S E QUE

so di restare alle spalle per aspettare gli eventi, e infatti ha assistito in modo ravvicinato al grande duello, a suon di sorpassi, spallate, sportellate, che ha visto per protagonisti Simoncelli e Aoyama. I due sono andati avanti così per qualche giro, fino al quattordicesimo passaggio. A quel punto Aoyama ha trovato l’attimo giusto per trarsi d’impaccio. Ha dato un colpo di reni, ha allungato di qualche metro e ha guadagnato mezzo secondo che piano piano ha incrementato. È stata la svolta della gara. Nel quindicesimo giro, infatti, Aoyama è riuscito ad allungare ancora e poi nel sedicesimo ha fatto addirittura segnare il giro veloce. La gara, di fatto, si è conclusa lì. Anche perché Simoncelli non è riuscito a reagire, era già al limite, e ad un certo punto ha dovuto iniziare a difendersi dagli attacchi di Barbera. Aoyama si è permesso il lusso di infliggere quasi un secondo e mezzo al giro ai due inseguitori, quindi in poche tornate il suo vantaggio è diventato molto ampio. Incolmabile. Il finale è stato intenso, con Simoncelli che ha cercato di chiudere ogni porta, per impedire a Barbera di passare, e alla fine i due hanno tagliato il traguardo perfettamente appaiati, al punto che gli è stato attribuito lo stesso tempo. Lo spagnolo è stato classificato in seconda posizione, Simoncelli terzo. ADESSO il titolo è virtualmente nelle mani del giapponese. «Sono sereno – ha detto Marco – Ho dato il massimo e me la sono giocata. Ma a lui riusciva tutto facile, io invece faticavo parecchio: dopo le prove, temevo che gara sarebbe andata anche peggio di come poi è effettivamente andata». Questa è la sintesi perfetta. Sin dalle prove, infatti, Simoncelli è apparso in grande difficoltà, mentre il giapponese sembrava in condizioni tali da poter dominare. «Infatti

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BELLA LA GARA DI ALEX BALDOLINI (25), SOPRA DIETRO IL GIAPPONESE TOMIZAWA (48). L’ITALIANO È RIUSCITO A CHIUDERE NONO. IN ALTO, SIMONCELLI (58), IN TESTA ALLA GARA, PRECEDE AOYAMA (4) E CLUZEL, USCITO DI SCENA ALL’UNDICESIMO GIRO.

LE PAGELLE

l’intervista

250 Malesia

ero partito per questo, per scappare via subito – ha raccontato Aoyama – solo che non ce l’ho fatta. Allora ho dovuto cambiare tattica, ho accettato di combattere». Simoncelli non aveva la moto giusta, questa volta. La sua Gilera non è mai stata stabile in frenata, infatti Aoyama la differenza l’ha fatta lì. È andata male anche agli altri italiani. Raffaele De Rosa ha avuto dei guai sin dal via: durante il giro di allineamento, il motore della sua Honda ha accusato un problema alla valvola sullo scarico. Giro dopo giro la situazione è anche peggiorata e per il compagno di squadra di Aoyama non c’è stato altro da fare che prendere la via dei box. Mattia Pasini è caduto a metà gara, quan-

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do era nono, e si è ritirato. Era partito già in cattive condizioni per i postumi della caduta delle prove. «Stavo recuperando, ero in rimonta, ad un certo punto si è chiuso lo sterzo ed è finita lì...». Anche Roberto Locatelli ha preso la via dei box anzitempo, per una caduta dovuta ad un contatto causato da Karel Abraham: il bergamasco si è procurato la frattura dello scafoide della mano destra. Nonostante questo infortunio, Roberto vorrebbe essere al via di Valencia, per correre l’ultimo GP della 250. Va, infine, segnalata la bella gara di Alex Baldolini che è riuscito ad inserirsi nella top ten, con la nona posizione.

8

4

HiroshiAoyama

MarcoSimoncelli

JulesCluzel

AlvaroBautista

Forse il miglior GP della sua carriera: pole, giro veloce, vittoria e il titolo mondiale a portata di mano. Il giapponese ha fatto vedere classe e muscoli.

Ci ha messo l’anima e anche qualcosa in più. A Marco questa pista non piace e la sua moto non era perfetta. Eppure ha guidato sopra i problemi. Uomo vero, anche nei momenti difficili.

Esaltante a dir poco, in un avvio di gara nel quale il francese cresciuto alla corte di Matteoni ha lottato alla pari con i big. Jules si è prenotato un ruolo da protagonista in Moto2.

Il finale della stagione è stato disastroso: cadute, momenti bui, rari sprazzi di luce. Con una scivolata saluta definitivamente i sogni iridati. Una di una lunga serie…

VA QUELLO CHE

motosprint

63 ON VA 63 N E H C O L L E QU

motosprint


250 Malesia LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 49 4°C °C

Il tabellone

Alvia

Altraguardo

1. Hiroshi Aoyama

Giappone

2’07”160

2’06”767

2. Jules Cluzel

Francia

2’08”602

2’07”099

1. Hiroshi Aoyama Honda in 42’55”689 110,960 km alla media di 155,087 km/h

3. Mike Di Meglio

Francia

2’07”973

2’07”232

2. Hector Barbera

Aprilia

a 6”397

3. Marco Simoncelli

Gilera

a 6”397

4. Thomas Luthi

Aprilia

a 14”871

5. Hector Faubel

Honda

a 19”177

6. Ratthapark Wilairot

Honda

a 19”567

7. Alex Debon

Aprilia

a 20”255

8. Lukas Pesek

Aprilia

a 34”561

4. Hector Barbera

Spagna

2’07”485

2’07”301

5. Alvaro Bautista

Spagna

2’08”159

2’07”371

6. Ratthapark Wilairot

Tailandia

2’07”927

2’07”662

7. Hector Faubel

Spagna

2’08”209

2’07”828

8. Marco Simoncelli

Italia

2’07”727

2’07”916

9. Thomas Luthi

Svizzera

2’08”296

2’07”949

9. Alex Baldolini

Aprilia

a 50”937

10. Raffaele De Rosa

Italia

2’08”071

2’07”953

10. Shuhei Aoyama

Honda

a 1’04”186

11. Alex Debon

Spagna

2’07”888

2’07”998

11. Balasz Nemeth

Aprilia

a 1’08”917

12. Mattia Pasini

Italia

2’07”870

2’08”159

12. Karel Abraham

Aprilia

a 1’10”616

13. Roberto Locatelli

Italia

2’08”970

2’08”836

13. Valentin Debise

Honda

a 1’17”945

14. Alex Baldolini

Italia

2’08”590

2’08”841

14. Bastien Chesaux

Aprilia

a 1’29”669

Aprilia

1’43”536

Honda

a 1 giro

15. Karel Abraham

Rep. Ceca

2’08”795

2’08”908

15. Vladimir Leonov

16. Shoya Tomizawa

Giappone

2’09”334

2’09”148

16. Shoya Tomizawa

17. Lukas Pesek

Rep. Ceca

2’08”555

2’09”336

18. Axel Pons

Spagna

2’10”304

2’09”392

19. Shuhei Aoyama

Giappone

2’09”501

2’09”654

20. Balasz Nemeth

Ungheria

2’11”149

2’11”611

21. Bastien Chesaux

Svizzera

2’11”336

22. Valentin Debise

Francia

23. Vladimir Leonov 24. Imre Toth

RITIRATI Raffaele De Rosa

Honda

al 17. giro

Jules Cluzel

Aprilia

al 12. giro

Mattia Pasini

Aprilia

al 12. giro

Mike Di Meglio

Aprilia

al 9. giro

2’11”941

Alvaro Bautista

Aprilia

al 7. giro

2’11”518

2’12”171

Roberto Locatelli

Gilera

al 6. giro

Russia

2’13”159

2’12”813

Axel Pons

Aprilia

al 3. giro

Ungheria

2’14”116

2’14”831

Imre Toth

Aprilia

al 2. giro

20 25 16 —

20 — 5 25 16 8 4 — — 11

25 16 13 20 10 11 6 5 2 —

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

20 — 16 25 13 10 7 2 6 11

25 16 20 — — — 6 5 8 10

25 13 8 20 16 7 9 11 6 10

13 25 9 16 20 — 10 7 6 —

8

26

19

13 25 11 16 — 8 7 — 10 20

20 25 10 16 — 7 5 13 8 —

13 — 25 16 20 6 8 11 7 9

al SALONE DI MILANO Padiglione 4 dal 12 al 15 o m a i t t e /11/200 Ti asp 9

47

30

GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA

31

GE lu RM gli AN o IA

14

31

o

10 20 11 16 25 13 7 4 8 9

CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi AN ug DA no

8 25 5 13 — — 10 — 20 —

17

ITA m LI ag A gi

GI

3

SP ma AG gg NA io

a

AP pr PO ile NE

26

12

13 — 25 9 — 10 11 16 5 2

FR m AN ag CI gio A

Honda Gilera Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Honda Aprilia Honda Aprilia

QA ap TA ri R le

Campionatopiloti

da €

VA nov LE em NC b IA re

NUMERO GIRI

10.990

*

314 271 238 2

24 20 Giappone Italia Spagna Spagna Italia Svizzera Italia Francia Spagna Spagna

GSX-R 1000 YOSHIMURA

a DI go AN st AP o OL 6 IS SA set N tem MA RI bre NO 4 PO otto RT br OG e A 18 LLO AU ot t ST ob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A

1. APRILIA 2. HONDA 3. GILERA 4. YAMAHA

PILOTI AL VIA

Hiroshi AOYAMA Marco SIMONCELLI Hector BARBERA Alvaro BAUTISTA Mattia PASINI Thomas LUTHI Raffaele DE ROSA Mike DI MEGLIO Hector FAUBEL Alex DEBON

Alvaro Bautista (Aprilia), nel 2008 in 2’08”012 alla media di 156,022 km/h

Campionatomarche

Hiroshi Aoyama (Honda) in 2’06”767 alla media di 157,555 km/h Pole 2008: Hiroshi Aoyama (KTM) in 2’06”893 alla media di 157,398 km/h

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 8. 10.

1. Aoyama H. 2’07”597 alla media di 156,530 km/h 2. Barbera 2’08”087 3. Simoncelli 2’08”244 4. Bautista 2’08”290 5. Cluzel 2’08”392 6. Luthi 2’08”408 7. Debon 2’08”438 8. Pasini 2’08”638 9. Di Meglio 2’08”653 10. Abraham 2’08”768 11. Faubel 2’08”822 12. Wilairot 2’09”079 13. Pesek 2’09”594 14. Tomizawa 2’09”770 15. Locatelli 2’09”781 16. Baldolini 2’09”800 17. Nemeth 2’10”806 18. Aoyama S. 2’10”837 19. Debise 2’10”995 20. Pons 2’11”230 21. Chesaux 2’11”505 22. Leonov 2’12”619 23. De Rosa 2’16”677 24. Toth 2’27”805 PRIMATO PRECEDENTE

IN

Poleposition

A portata di polso!

Giriveloci

13 25 16 — 8 9 — 20 — 7

9 25 20 6 — 5 16 11 8 3

25 16 20 — — 13 — — 11 9

Performance Suzuki, sportività Yoshimura ad un prezzo da record La differenza si sente subito: una GSX-R con scarico Yoshimura è musica per le orecchie di chi ama la sportività e le grandi prestazioni. Ideato dagli stessi ingegneri che hanno sviluppato lo scarico per la MotoGp, rende ancora più racing una moto già nata per la pista. Da oggi GSX-R1000 con doppi scarichi GP EVO II e GSX-R750 con scarico GP EVO III ad un prezzo imperdibile presso tutte le concessionarie Suzuki che aderiscono all’iniziativa.

TOTALE 252 231 214 198 128 107 106 105 105 101

11. Jules Cluzel 82; 12. Roberto Locatelli 78; 13. Ratthapark Wilairot 70; 13. Lukas Pesek 70; 15. Karel Abraham 64; 16. Alex Baldolini 33; 17. Gabor Talmacsi 28; 18. Shoya Tomizawa 26; 19. Aleix Espargaro 22; 19. Shuhei Aoyama 22; 21. Valentin Debise 17; 22. Imre Toth 12; 23. Vladimir Leonov 9; 24. Balasz Nemeth 8; 25. Bastien Chesaux 3; 25. Axel Pons 3; 27. Toby Markham 2; 27. Kazuki Watanabe 2; 29. Stevie Bonsey 1.

GSX-R 750 YOSHIMURA

9.490

*

da € Lubrificanti

*Disponibile solo nella versione 2008, fino ad esaurimento scorte; prezzo franco concessionario.

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250-125 Malesia

UN ANNO IN 125, POI MOTO2

SAVADORI CON IL TEAM ONGETTA RIVEDREMO Lorenzo Savadori e non solo nel ruolo di wild card a Valencia. Il pilota romagnolo si è accordato con il Team ISPA Ongetta di Fiorenzo Caponera, dove farà coppia con il tedesco Jonas Folger, che è stato riconfermato e che, dopo la fine del mondiale, proverà l’Aprilia RSA che guiderà il prossimo anno. Finalmente una buona notizia per una categoria che in pochi anni è passata da feudo dei piloti italiani a territorio decisamente ostile. L’idea è quella di fare un anno di 125 per passare alla Moto2, come conferma lo stesso manager Caponera: «Savadori è molto alto per la sua età e sfiora il metro e ottanta. Non gli chiederemo la luna, l’anno prossimo: vogliamo che ottenga i migliori risultati possibili in vista del passaggio in Moto2». Curiosamente il Team Ongetta non è nuovo a schierare piloti di alta statura, ha fatto gareggiare Simoncelli e Iannone.

motosprint

66

DESTINAZIONE MOTO2

C’È QUALCHE speranza di rivedere in Moto2 uno dei piloti di più alto livello espressi dal motociclismo giapponese, Yuki Takahashi, che aveva iniziato la stagione sulla Honda del Team Scot MotoGP per lasciare poi il posto a Gabor Talmacsi, meno dotato nella guida, ma più robusto in banca. Adesso all’orizzonte di Yuki si sta profilando il Team Gresini, che si è interessato al giapponese. L’unico problema è che il team italiano ha un po’ raffreddato gli entusiasmi nei confronti della nuova categoria, soprattutto dopo aver fatto una botta di conti e scoperto che i costi sono molto più alti del previsto. Per Takahashi, quindi, la lotta per il posto è ancora aperta.

NEL fluidissimo mercato della Moto2, sempre più fatto di voci incontrollate e di costruttori che spuntano dal nulla, ecco una notizia di mercato che sembra avere un po’ di spessore che riguarda il 2010 di Mattia Pasini. Il pilota romagnolo potrebbe approdare alla squadra che sta costituendo Luca Montiron, che già aveva un team in MotoGP. La ciclistica scelta è la giapponese FCC, prodotta dall’omonima azienda che costruiva telai e parti speciali per la Honda 125 e 250 a due tempi e molto attiva a cavallo tra gli anni ’90 e 2000.

TAKAHASHI ARIA DI RIENTRO

PASINI-MONTIRON LA TRATTATIVA VA AVANTI

VELOCITÀ MASSIME

NESSUNO COME CORSI IN 125 MODIFICHE ALLA CARENA HONDA

ANCHE LE MOTO SOFFRONO IL CALDO

IN MALESIA si parla molto dei problemi causati dalle elevate temperature, ma sempre considerando gli effetti sui piloti. Ma anche le moto soffrono, e nemmeno poco. Soprattutto la Honda 250, moto che con il crescere della temperatura diventa fiacca nell’erogazione. Il team Scot, oltre a cercare una carburazione perfetta per le condizioni ha anche allestito una carena modificata che favorisce soprattutto l’evacuazione dell’aria calda attorno al motore. Questa modifica è già stata usata da Aoyama e De Rosa anche a Misano.

SIMONE Corsi non ce ne voglia, ma non è frequentissimo vederlo in vetta a una classifica. Eccolo qui invece, il simpatico pilota romano, svettare nella speciale graduatoria delle velocità di punta riferite all’intero week-end: con 227,7 km/h raggiunti in gara, è in cima alla top ten della 125. Leader della 250 è Thomas Luthi: 261,6 km/h per lo svizzero.

250 1. Luthi 2. Debon 3. Barbera 4. Cluzel 5. Pesek 6. Di Meglio 7. Pasini 8. Locatelli 9. Abraham 10. Bautista

125 (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Aprilia) (Gilera) (Aprilia) (Honda)

261,6 261,1 260,8 260,3 259,7 259,6 258,1 257,9 257,6 257,6

1. Corsi 2. Cortese 3. Espargarò 4. Smith 5. Vazquez 6. Rabat 7. Terol 8. Olive 9. Gadea 10. Bradl

(Aprilia) (Derbi) (Derbi) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Aprilia) (Derbi) (Aprilia) (Aprilia)

227,7 226,5 226,3 225,5 225,1 224,9 224,6 224,4 224,3 224,3

ARTURO DI MEZZA, PILOTA-ATLETA CHE ALLENA DE ROSA In Malesia, a seguire la gara di Raffaele De Rosa, c’era anche Arturo Di Mezza, nazionale italiano di marcia, che si piazzò quarto all’Olimpiade di Atlanta nel 1996. L’ex atleta è il preparatore del pilota napoletano, ma è anche un pilota dilettante di buon livello. Milita nel supermotard e nel trofeo KTM Duke con buone prestazioni nonostante corra in moto da pochi anni.

in breve

GABOR Talmacsi ha deciso di scendere di categoria dopo la poco esaltante esperienza in MotoGP con il Team Scot e ha firmato per la prossima stagione in Moto2 con il Team Speedup di Luca Boscoscuro che schiererà, con moto Aprilia, anche Andrea Iannone (nella foto). L’esempio è quello di Julian Simon, che l‘anno scorso si autoretrocesse dalla 250 alla 125, vincendo il titolo. Analoga operazione per Toni Elias, che sta cercando di chiudere con Sito Pons, il quale ha scelto la ciclistica Kalex per la prossima stagione in Moto2.

HIROSHI Aoyama, dopo un periodo opaco, torna in pole position, giusto alla vigilia del suo ventottesimo compleanno, tra l’altro con il record della pista. Continua il buon momento dei piloti francesi, che piazzano Cluzel al secondo posto e Di Meglio al terzo. Non c’erano due transalpini in prima fila della 250 dal 2003, quando l’impresa riuscì a Valencia a De Puniet e Guintoli. Sepang è pista amica per la KTM: pole position di Marc Marquez quest’anno e storica prima vittoria in 125 nel 2004 con Casey Stoner. Per l’undicesima volta Julian Simon chiude le prove in prima fila.

Pole Position

Sull’Aprilia del Team Speedup

AOYAMA È TORNATO

(((((((((((((

IANNONE IN MOTO2 CON TALMACSI

CON GRESINI IN MOTO2?

DUE MALESI CERCANO FORTUNA IN 125 Debutto nel mondiale per i malesi Elly Ilias e Muhammad Zulfahmi (nella foto) entrambi wild card, il primo con l’Aprilia e il secondo con una Yamaha. Entrambi vengono dai campionati asiatici, ma sognano un futuro in 125. In attesa di questo evento, si sono presentati con uno sponsor che farebbe gola a molte squadre della MotoGP, l’Air Asia, compagnia aerea low cost, leader assoluta nel ricco mercato asiatico. Dal prossimo anno Zulfahmi potrebbe correre stabilmente il mondiale con l’Aprilia del team ISPA Ongetta. CI SONO PROBLEMI CONTRATTUALI DIETRO IL RITARDO DI BARBERA Inizio polemico delle prove per Hector Barbera, che ha tardato un po’ prima di vestire la tuta e salire in moto: «Un modo per mettere pressione al team e far andare avanti le cose sul piano contrattuale». Il pilota spagnolo ce l’aveva con Sito Pons che, secondo Hector, deve ancora mettere a punto la chiusura del suo contratto.

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125 Malesia di Marco Masetti

PolEspargaró

GARA IN SALITA

«HO FATTO una gara tutta in salita, condizionata da una caduta in prova. Sono partito dietro e ho anche avuto un problema in partenza, insomma, non è stato facile. Sono convinto che avrei anche potuto spingere di più, ma non stato facile risalire tutto il gruppo. Alla fine è arrivato un terzo posto che non è niente male e che mi permette di avvicinarmi a Terol in classifica».

BradleySmith

STAVOLTA HO SBAGLIATO

«LA SCORSA settimana ho perso perché Simon ha guidato alla perfezione. Questa volta invece è stata anche colpa mia, perché ho fatto un errore all’ultima curva. Spero di ritrovarmi a tu per tu con il mio cmpagno di squadra anche nell’ultima gara a Valencia, ma questa volta vorrei proprio essere io ad uscire vincitore dalla sfida».

S

EPANG - La differenza tra un campione e un buon pilota la fa l’ultimo giro, il momento della verità, gli ultimi chilometri da percorrere a testa bassa e senza lasciare spazio all’avversario fino alla bandiera a scacchi. Non c’è possibilità di rifarsi in caso di errore, non c’è un altro giro da percorrere, ci si gioca tutto, nella splendida crudeltà delle gare. E ancora una volta si sono trovati, faccia a faccia, i due più bei nomi della 125. Il neocampione Julian Simon, tornato dall’Australia con il numero uno (che però non porterà in gara il prossimo anno, visto che migra in Moto2) e il suo compagno Bradley Smith, talento emergente dell’ex florido vivaio britannico (Smith è in realtà agonisticamente cresciuto in Spagna). Il ragazzo ha un grande futuro davanti, non è difficile trovare in lui i geni del campioncino, ma nel confronto diretto il britannico ha dovuto incassare una pesante sconfitta. Infilato all’ultimo giro a Phillip Island, più per abilità di Simon che per ipotetici ordini di scuderia, stoppato senza pietà a Sepang nell’ideale rivincita della gara precedente. Niente da fare, si vedeva lontano un chilometro che Simon sarebbe salito sul gradino più alto del podio. Più forte in staccata, con una moto molto performante, la testa sgombra da pensieri di classifica, Simon ha iniziato l’ultimo giro senza problemi, sicuro di portare a casa la vittoria. Sia nel caso fosse restato alle spalle (e qui con una staccata decisa avrebbe chiuso la partita) oppure davanti. Perché a Sepang, dove la pista è larga come un’autostrada a quattro corsie, è impossibile “chiudere la porta”, soprattutto in sella ad

motosprint

68

]

Hanno detto

Simon non si accontenta e piega ancora una volta Smith. Terzo Espagaró. Iannone è il primo degli italiani, all’ottavo posto

JulianSimon UN WEEK-END PERFETTO

IL CAMPIONE DEL MONDO (60) NON SI È ACCONTENTATO DEL TITOLO VINTO IN ANTICIPO. VUOLE VINCERE ANCHE GLI ULTIMI GP, LA VITTIMA DI TURNO È STATA SMITH (38).

Indoma Indomabile abile

«SONO convinto che sarei potuto andare molto più forte di come siamo andati. In prova ho capito di avere un passo addirittura superiore a quello che mi ha permesso di vincere, ma questa non è stata una gara veloce. In ogni caso, e qui devo ancora una volta ringraziare la mia squadra che è stata davvero fantastica, questo è stato un week-end perfetto, nel quale tutto è andato nel verso giusto. Nel giro finale volevo lasciare Bradley davanti e passarlo all ultim staccata, ma all’ultima sono usc uscito molto bene dalla curv curva che immette sul rett rettilineo parallelo a quello d’arrivo e a quel punto ho con continuato a stare davanti fino alla bandiera a scacchi».

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LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 55 3°C °C

125 Malesia

Alvia

motosprint

70

SimoneCorsi

BradleySmith

Sicuro di sé e quasi infallibile, il neocampione ha vinto d’autorità. Ha imposto il ritmo, ha gestito la gara a piacimento. Niente da fare, questo è il suo anno.

Ancora un podio, ma soprattutto un’altra gara da vero combattente. Il ragazzino spagnolo si conferma come il nome più interessante di questo finale di stagione.

È caduto, ma va premiata la voglia di lottare e di andare sul podio. Erano condizioni difficili, queste, si pagava la minima incertezza. E lui l’ha pagata.

L’inglese aveva tra le mani un’altra bella occasione, e l’ha sprecata. È già la seconda gara, che perde nel finale. E uno come lui, adesso, deve cominciare a vincere.

VA QUELLO CHE

motosprint

70

NON VA QUELLO CHE

348,5 200 96 17 14

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

Julian SIMON Bradley SMITH Nicolas TEROL Pol ESPARGARÒ Sergio GADEA

Spagna G. Bretagna Spagna Spagna Spagna

Aprilia Aprilia Aprilia Derbi Aprilia

10 5,5 4,5 6,5 2

20 6 — 16 —

— 25 6 9 20

20 16 11 7 25

25 — 13 11 20

25 — 13 6 —

20 13 25 11 7

8

30

a DI go AN st AP o OL 6 IS SA set N tem MA b RI re NO 4 PO otto RT br OG e A 18 LLO AU ot ST tob RA re L 25 IA MA ot LE tob SI re A

48

IN

19

31

14

13 8 20 — 16

33

GE lu RM gli AN o 26 IA GR lu AN gli BR o ET 16 AG NA RE ag P. os CE to CA

16 25 20 13 5

io

25 13 7 — 16

17

Campionatopiloti

CA gi TA ug LU no N 27 YA OL gi u AN g DA no

33 19

11 20 13 25 1

VA nov LE em NC b IA re

NUMERO GIRI

ITA m LI ag A g

PolEspargaro

25 16 — — —

PILOTI AL VIA

3

5

JulianSimon

1. APRILIA 2. DERBI 3. KTM 4. LONCIN 5. HONDA

Marc Marquez (KTM) in 2’13”756 alla media di 149,322 km/h Pole 2008: Andrea Iannone (Aprilia) in 2’14”676 alla media di 148,302 km/h

1. 2. 3. 4. 5.

1. Smith 2’14”068 alla media di 148,975 km/h 2’14”105 2. Folger 3. Espargarò 2’14”273 4. Simon 2’14”314 5. Corsi 2’14”390 6. Vazquez 2’14”440 2’14”510 7. Gadea 8. Cortese 2’14”546 9. Rabat 2’14”548 10. Terol 2’14”631 11. Marquez 2’14”693 12. Olive 2’15”071 13. Iannone 2’15”079 14. Zanetti 2’15”144 15. Nakagami 2’15”198 16. Ranseder 2’15”793 17. Zarco 2’15”909 18. Krummenacher 2’16”160 19. Salom 2’16”348 20. Aegerter 2’16”551 21. Ilias 2’16”783 22. Redding 2’16”845 23. Beaubier 2’17”267 24. Iwema 2’17”716 25. Kornfeil 2’18”161 26. Marconi 2’19”141 27. Zulfahmi 2’20”074 28. Leigh-Smith 2’20”457 29. Vitali 2’20”870 30. Jacquet 2’21”907 31. Koyama 2’27”762 PRIMATO IMBATTUTO Alvaro Bautista (Aprilia) nel 2006, in 2’13”118 alla media di 150,038 km/h

Campionatomarche

SP ma AG gg NA io

6

Poleposition

GI ap AP r PO ile NE

8

Il primo, con un’Aprilia è arrivato ad un soffio dalla storica impresa, mancando per una manciata di secondi la zona punti, mentre il secondo, in sella ad una Yamaha che sul dritto metteva in mostra prestazioni da sport production si è persino salvato dal doppiaggio. Tra quelli che invece hanno esagerato con il gas c’è lo spettacolare tedesco Jonas Folger, sempre all’attacco, deciso e intraprendente. Un po’ troppo, visto che ha concluso con una capriola il suo GP, ma almeno ha messo in mostra doti di guida non comuni, mentre il poleman Marquez è stato fermato da un grippaggio dopo uno scoppiettante avvio di gara. Marconi e Vitali non sono arrivati al traguardo. Per loro un’altra gara da dimenticare.

Giriveloci

1. Julian Simon Aprilia in 42’50”916 105,412 km alla media di 147,606 km/h 2. Bradley Smith Aprilia a 1”114 Derbi a 6”293 3. Pol Espargarò 4. Sergio Gadea Aprilia a 8”003 Aprilia a 8”485 5. Nicolas Terol 6. Sandro Cortese Derbi a 10”188 7. Esteve Rabat Aprilia a 15”114 8. Andrea Iannone Aprilia a 22”151 9. Joan Olive Derbi a 26”388 10. Lorenzo Zanetti Aprilia a 27”113 11. Takaaki Nakagami Aprilia a 27”859 Aprilia a 34”838 12. Michael Ranseder 13. Randy Krummenacher Aprilia a 41”829 14. Dominique Aegerter Derbi a 42”433 Aprilia a 51”635 15. Luis Salom 16. Elly Ilias Aprilia a 59”854 KTM a 1’07”131 17. Cameron Beaubier 18. Jasper Iwema Honda a 1’14”171 19. Jakub Kornfeil Loncin a 1’27”651 20. Muhammad Zulfahmi Yamaha a 1’58”779 21. Blake Leigh-Smith Honda a 2’06”062 22. Quentin Jacquet Aprilia a 1 giro RITIRATI Aprilia al 18. giro Simone Corsi Aprilia al 18. giro Johann Zarco Derbi al 18. giro Efren Vazquez Aprilia al 15. giro Luca Marconi Aprilia al 14. giro Luca Vitali KTM al 13. giro Marc Marquez Aprilia all’11. giro Scott Redding Aprilia all’11. giro Jonas Folger Loncin al 3. giro Tomoyoshi Koyama NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Stefan Bradl Aprilia Danny Webb

2’13”756 2’13”811 2’14”209 2’14”231 2’14”403 2’14”686 2’14”816 2’14”920 2’14”975 2’14”992 2’15”019 2’15”219 2’15”282 2’15”374 2’15”436 2’15”455 2’15”484 2’15”529 2’15”533 2’15”951 2’16”278 2’16”364 2’16”530 2’16”533 2’17”952 2’18”348 2’18”572 2’18”749 2’19”624 2’19”655 2’19”868 2’21”127 2’21”148

FR m AN ag CI gio A

LE PAGELLE

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sarebbe stato della battaglia, ma si consola pensando che il favorito della 125 edizione 2010 sarà senza dubbio lui. Si rivede nei quartieri alti della classifica Gadea, Terol paga un contatto in mischia che gli fa perdere tempo, i nostri non hanno certo il sorriso sulle labbra. Il migliore è Iannone, ottavo, mentre Zanetti chiude decimo: il bilancio di una nazione che da grande potenza della 125 è diventata uno staterello. Poteva fare qualcosa di interessante, magari arrivando al podio, Simone Corsi che ha corso con generosità e senza risparmio. Purtroppo la sua corsa si è conclusa con una scivolata a due giri dalla fine. Se non altro il romano può dire di averci provato. Tra le novità esotiche di questa gara ci sono le due wild card malesi Ilias e Zulfahmi.

2’14”191 2’13”459 2’14”332 2’14”742 2’14”394 2’15”082 2’14”657 2’15”446 2’14”765 2’14”681 2’14”409 2’15”437 2’15”263 2’15”845 2’15”718 2’15”711 2’16”044 2’14”451 2’15”422 2’17”098 2’15”836 2’15”925 2’17”362 2’16”781 2’18”653 2’17”226 2’19”519 2’18”656 2’20”823 2’19”885 2’20”061 2’21”151 2’22”955

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una 125. Bene, ha detto Julian, anche questa è fatta, in attesa della festa finale a Valencia davanti ai suoi tifosi, mentre a Smith si deve essere accesa una spia rossa che gli segnala che c’è bisogno di un ulteriore step di crescita per essere vincente. Il ragazzo è veloce, ma cade spesso ed è ancora un gradino sotto piloti più esperti quando c’è da gestire un duello diretto. Ma il tempo c’è. Il tempo che è mancato a Pol Espargaro, l’altro che si è issato sul podio, dopo una rimonta fantastica iniziata fin dalla griglia di partenza. Il ragazzo prodigio della Spagna a due ruote ha fatto vedere le sue doti di salmone, risalendo la corrente e riuscendo ad uscire vincitore dalle infuocate battaglie nel gruppone. Lo sa anche lui che senza lo stentato avvio e le prove sofferte

Spagna Spagna G. Bretagna Germania Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Spagna Germania Spagna Svizzera Italia Italia Giappone Italia G. Bretagna Spagna Germania Spagna Svizzera Francia Austria USA Malesia Giappone Olanda Rep. Ceca Australia Malesia Italia Italia Francia

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STARE E R I D O R «SPE I ESSERE E D E E T R O F NTE ANCH IO E C IN V N U 2. MA IL M O T O M A NELL RIVARE R A È O IV OBIETT OGP» T O M A L L A ON JULIAN SIM

Marc Marquez Julian Simon Bradley Smith Sandro Cortese Nicolas Terol Esteve Rabat Joan Olive Danny Webb Efren Vazquez Jonas Folger Pol Espargarò Randy Krummenacher Andrea Iannone Lorenzo Zanetti Takaaki Nakagami Simone Corsi Scott Redding Sergio Gadea Stefan Bradl Luis Salom Dominique Aegerter Johann Zarco Michael Ranseder Cameron Beaubier Elly Ilias Tomoyoshi Koyama Jasper Iwema Jakub Kornfeil Blake Leigh-Smith Muhammad Zulfahmi Luca Marconi Luca Vitali Quentin Jacquet

QA ap TA ri R le

BOTTINO MAGRO PER GLI ITALIANI. IANNONE (29) HA CONCLUSO ALL’OTTAVO POSTO, CORSI (24) È CADUTO A DUE GIRI DAL TERMINE. RITIRI ANCHE PER FOLGER (94), CHE HA OSATO UN PO’ TROPPO, E PER IL POLEMAN MARQUEZ (93), FERMATO DA UN GRIPPAGGIO.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33.

Altraguardo

25 16 20 — —

4 16 — 25 10

25 20 10 13 6

25 20 11 16 13

TOTALE 264 203,5 173,5 158,5 141

6. Iannone 125,5; 7. Cortese 122; 8. Marquez 94; 9. Bradl 85; 10. Olive 81; 11. Folger 73; 12. Corsi 68; 13. Aegerter 65,5; 14. Redding 50,5; 15. Vazquez 45; 16. Nakagami 41; 17. Webb 38,5; 18. Rabat 37; 19. Zanetti 33; 20. Zarco 31,5; 21. Krummenacher 25; 22. Salom 18; 23. Koyama 17; 24. Ranseder 9; 25. Savadori 7; 25. Schrotter 7; 27. Moretti 3; 27. Iwema 3; 27. Beaubier 3; 30. Glossop 2; 30. Fritz 2; 30. Di Carlo 2; 33. Kartheininger 1.


Superbike Portogallo di Paolo Gozzi - foto Zac

Haga cade in gara1, Spies affonda il colpo, vincendo. E il titolo è suo. Inutile doppietta Ducati in gara2

P

BEN SPIES (19) ALLE PRESE CON HAGA, FABRIZIO E BIAGGI IN GARA2. IL TEXANO HA CHIUSO AL QUINTO POSTO. NON GLI SERVIVA FARE DI PIÙ.

ORTIMAO – È finita come doveva finire. Ben Spies ha meritato di conquistare quel Mondiale che è rimasto in bilico fino all’ultima giornata unicamente perché la Yamaha lo ha lasciato cinque volte a piedi. Se tutto fosse filato liscio il texano avrebbe potuto archiviare la pratica a fine estate, invece ha dovuto sudarsela fino all’ultima curva. «In un pomeriggio sono invecchiata di vent’anni» ha confessato mamma Mary, stravolta dalla tensione e dalla gioia. Ben è stato il più forte ma, per come si erano messe le cose, l’armata Ducati avrebbe potuto sovvertire il pronostico e beffare la Yamaha per l’ennesima volta. Noriyuki Haga, dopo aver fallito quattro volte il bersaglio con la marca di Iwata, è mancato all’appello anche con il razzo bolognese. La F09 è stata

o t a t . . . e i p S

otoGP M la tta e sp a lo ra O . e ik rb e p u ondiale S M l e n o n n a o rim p o su l a isputate d 8 2 lle su re a g 4 1 to n vi a h Il neo-iridato

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Superbike Portogallo Il commento

LA PRIMA gara è stata la rappresentazione di quello che sarebbe diventata la Superbike 2010 se la Yamaha non avesse deciso di spedire subito Spies in MotoGP, con un anno d’anticipo sul previsto. Texas Terror doveva vincere e non ha dato scampo. Ha sbaragliato gli avversari su una pista dove aveva girato due volte nei test invernali (a novembre e a gennaio), quindi coi riferimenti che gli erano mancati su undici dei quattordici circuiti del campionato. Pensate cosa avrebbe potuto fare con una stagione d’esperienza. Messa al sicuro l’undicesima pole (un record) è schizzato via fin dalla prima curva, senza voltarsi mai. La squadra lo ha avvertito immediatamente che Haga era fuori e lui, sentendo odore di Mondiale, ci ha dato dentro con convinzione ancora maggiore. Rea e Biaggi erano scomode ombre alle sue spalle, ma ha mantenuto le distanze con precisione assoluta. La quattordicesima vittoria ha cambiato motosprint

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BEN SPIES

LUI SI RIFARÀ. IO FESTEGGIO Sapevo che sarebbero stati decisivi i dettagli

SCENE DI UN TRIONFO: BEN SPIES ESULTA IN MEZZO ALLA SQUADRA CHE HA PORTATO AL TITOLO, E SUL PODIO FA BRINDARE FABRIZIO IN UNA MANIERA UN PO’ PARTICOLARE. SOTTO, L’ABBRACCIO COMMOSSO CON LA MADRE, MARY, CHE LO SEGUE SU TUTTE LE PISTE.

PORTIMAO – Ben Spies non è il tipo da gag “valentiniane” e quelli del suo staff non si sono spremuti troppo le meningi per disegnare la maglietta celebrativa. Soltanto un grande numero uno e la scritta “Superbike World Champion” (quella di Haga, finita nella spazzatura, sarebbe stata decisamente più emozionante…). Il primo pensiero del vincitore è per lo sconfitto. Ma Ben parla con il solito tono cantilenante e non si capisce se dice sul serio oppure c’è una sfumatura un po’ canzonatoria. «Nori sfortunatamente è caduto ma si rifarà nel 2010. Io intanto vado a festeggiare tutta la notte». Perché in gara 2 ti sei accontentato? «La situazione si era messa bene e avevo la possibilità di gestire il vantaggio. Ero un po’ nervoso prima della partenza e non troppo sicuro che mettere le mani sul titolo sarebbe stato facile. Mi aspettavo il colpo di coda della Ducati. Ho preferito non rischiare, prendere il minimo dei rischi. A quel punto commettere un errore sarebbe stato ridicolo». Ti aspettavi Haga così in difficoltà? «Temevo molto la capacità di reazione della Ducati, ero convinto che i tempi delle prove non fossero molto attendibili. Per questo ho scelto di non rischiare niente, mi interessava soltanto controllare Nori. Tra l’altro i piloti di testa erano tutti molto caldi, facevano delle entrate decise e non volevo essere coinvolto in qualche errore di qualcuno. Se Haga fosse diventato pericoloso avrei avuto modo di cambiare strategia». Nelle prove hai fatto in modo di non svelare il potenziale, mascherando i tempi con rallentamenti deliberati a settori alterni. Per quale motivo? «Con il mio capotecnico Tom Houseworth avevamo parlato a lungo della migliore strategia. Sapevamo che questo week-end sarebbe stato deciso da qualche dettaglio e abbiamo fatto in modo di non dare alcun riferimento agli avversari. Siamo rimasti al

coperto finchè non è stato il momento». Hai dominato la stagione: 11 pole, 14 vittorie… «Mi piacciono i record e sono sicuro che quando avrò smesso di correre e sarò più anziano sarà bello ripensare a questi momenti e ai risultati che sono stato capace di fare. Le stagioni in America erano state esaltanti ma il primo Mondiale resterà indelebile nella mia mente». Che idea ti sei fatto del potenziale della Yamaha R1? «Ho appena rinnovato per due anni con la Yamaha quindi non posso parlare male della moto (sorride, ndr). È difficile dare un’opinione perché è un progetto nuovo e non abbiamo riferimenti. Posso dire che la squadra ha fatto un ottimo lavoro: cambio e sospensioni erano gli stessi del precedente modello, siamo partiti da lì. Poi

siamo andati avanti con lo sviluppo. E visto il risultato direi che non siamo andati male». Qual è stato il momento più emozionante della stagione? «Quando ho tagliato l’ultimo traguardo e sono diventato campione del mondo, ovviamente. Ma è stato grande anche il sorpasso all’ultimo giro di Assen (ai danni di Haga, ndr). Lì ho capito che avrei potuto vincere il titolo. Ripensandoci, anche Phillip Island non è stata male: pista mai vista e debutto nel mondiale con pole e vittoria». Da febbraio vivi in Italia: come ti trovi? «Mi piace il carattere degli italiani, cambiare aria è stato importante non solo perché ho vissuto a contatto con la squadra, ma anche come esperienza di vita. E poi ho trovato un team stupendo, che ha reagito bene anche nei momenti duri. Alla mia squadra devo molto».

il campione

anche stavolta la moto complessivamente migliore – velocissima ed affidabile – e il titolo costruttori (il 16° della serie) non è mai stato in discussione. Il Mondiale piloti però è rimasto un miraggio. Haga ha fallito l’appuntamento più importante evidenziando in un colpo solo tutte le sue debolezze. Ha complicato la situazione con prove disastrose e continui errori d’assetto, poi ha sbagliato scelta di gomme e, non soddisfatto, ha spianato la strada a Spies con una caduta nelle fasi iniziali della prima gara. Un disastro su tutta la linea. Neanche la squadra più forte però è stata perfetta. Il mancato gioco di squadra di Imola un peso sull’esito del Mondiale l’ha avuto. Se quell’arrivo in parata fosse stato ribaltato, cioè se Fabrizio avesse ceduto vittoria e 5 punti ad Haga, i cultori della lealtà sportiva avrebbero storto la bocca ma il campionato avrebbe potuto prendere una piega ben diversa. Il giapponese è arrivato alla resa dei conti in vantaggio di 10 punti ma con Spies che vincendo due volte sarebbe diventato campione. Nori è partito per il Portogallo minato dal tarlo di dover battere Ben a tutti i costi. I punti di Imola invece gli avrebbero permesso di gestire la situazione con maggiore calma: avrebbe fatto una bella differenza, specie per un pilota come Haga che in passato aveva manifestato una certa fragilità psicologica nei momenti topici.

OTOGP M A H A M YA NTENTO O C O N O S « FORTE, A D A V E H C ON LORO C O T A M HO FIR ANNI...» E U D R E P È stata una giornata storica per la Yamaha: tre titoli Mondiali in sette ore. «Già. Mi voglio congratulare con Valentino Rossi e Cal Crutchlow. Sono contento che la Yamaha stia andando forte, visto che starò almeno altri due anni con loro. È bello essere dalla parte dei vincitori». Adesso viene il bello: tra pochi giorni debutti in MotoGP con la Yamaha. «Rossi, Lorenzo e Stoner sono ultraveloci e hanno tantissima esperienza. So che per me sarà molto dura, specie all’inizio. Mi sto preparando anche al cambio di clima: qui in Superbike mi hanno voluto tutti molto bene, è un ambiente magnifico. La MotoGP è diversa, là nessuno ti parla. Mi adatterò». motosprint

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Superbike Portogallo Il commento

radicalmente la situazione riportando la Yamaha davanti con 15 punti di vantaggio. A quel punto a Ben sarebbe bastato il sesto posto ma visto il potenziale ci saremmo aspettati di vederlo dominare per la seconda volta. Invece si è messo tranquillo alle spalle dei migliori, tenendo stretta la posizione precisa per chiudere la giornata senza patemi. In gara 1 aveva rischiato tanto, in gara 2 trasformarsi in ragioniere è stata la scelta più razionale. Forse l’unica, perché la Yamaha R1 neanche in questa occasione è apparsa la migliore moto in pista. Spies lascia il posto a James Toseland e abbiamo l’impressione che sarà un’eredità pesantissima da raccogliere. Esattamente come quella che ha pesato fino al termine sulle spalle di Noriyuki Haga messo al posto del vincitutto Troy Bayliss. Un anno fa, su questo tracciato, l’australiano era arrivato da tre volte campione del mondo, quindi senza l’obbligo di spingere a tutti i costi. Eppure aveva fatto cappotto sul veloce saliscendi di Portimao, rivelatosi ideale per esaltare le doti del bicilindrico Ducati. Il ds della Casa bolognese, Davide Tardozzi, ha accusato la Pirelli di non aver portato in Portogallo la gomma con la quale Haga aveva fatto faville al Nurburgring, Imola e Magny Cours. Ma, dati alla mano, non è stato certo questo il fattore determinante. Neanche Bayliss 2008 aveva la gomma “evo” rimpianta per tutto il week-end. Tra l’altro lo scorso anno la motosprint

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pista era nuovissima, quindi poco veloce, e si era gareggiato in un week-end non perfetto dal punto di vista meteo. Stavolta asfalto e temperature erano ideali. Eppure Haga è stato meno efficace pur guidando una F09 decisamente più evoluta rispetto a quella che Troy aveva portato al debutto un anno fa facendo il record in gara in 1’43”787. Poco prima di cadere, Haga ha stampato 1’43”786 mentre in gara 2 si è fermato a 1’44”132. Nella stessa corsa il tempo sulla distanza di Nori è stato di appena 6 secondi più veloce di Bayliss 2008, troppo poco per sperare di ribaltare le sorti del campionato.

GOMME O T L E C S «AVEVO URE, TROPPO D OCO GRIP AVEVO P LATO» O IV C S O E SON I HAGA NORIYUK LE SPERANZE IRIDATE DI HAGA SONO SVANITE CON QUESTA CADUTA. IN GARA2 HA CONCLUSO SECONDO ALLE SPALLE DI FABRIZIO (84).

QUINDI restiamo col dubbio: Spies è un talento, ma se sulla Ducati ci fosse stato ancora il vecchio Troy come sarebbe finita? L’esito dell’ultima galoppata della stagione è una condanna per il pilota, perché la Ducati, tecnicamente parlando, ha di nuovo dominato la scena. Michel Fabrizio, che nella prima uscita aveva portato a casa un modesto quinto posto per un calo d’aderenza, con le stesse gomme e un assetto diverso ha dettato il ritmo disponendo a piacimento degli avversari. Ha cercato di infastidire Rea in modo che Haga potesse rifarsi sotto e puntare al successo finché all’ultimo giro il nordirlandese è finito fuori traiettoria spalancando la porta. Ma a quel punto non c’era più modo di indicare a Fabrizio di lasciar passare il compagno di squadra dietro di lui. E in

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Superbike Portogallo Il commento

BAGARRE FURIBONDA IN TESTA ALLA GARA CON SPIES (19) DAVANTI A BIAGGI (39), HAGA (41), FABRIZIO E HASLAM (91). SOPRA, IL SORPRENDENTE REA (65), UN SECONDO E UN TERZO, DAVANTI A BYRNE (67), DUE VOLTE QUARTO. SOTTO, CAMIER (22), UN SETTIMO E UN OTTAVO, QUI DAVANTI A CHECA (7) E SMRZ (96).

ogni caso il cambio di posizione, con Spies saldamente quinto, avrebbe soltanto reso più grottesca e amara questa evitabile sconfitta. Ai margini del rocambolesco duello che ha deciso il campionato si è ammirato uno stoico Max Biaggi: salito in sella pieno di lividi per lo spaventoso highside del sabato, è riuscito a portare l’Aprilia sul primo podio, a meno di 3 secondi da Spies. Il successivo sesto posto ha garantito il

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quarto posto finale, piazzamento non preventivabile per la debuttante RSV4. La quattro cilindri di Noale è cresciuta in maniera esponenziale nella seconda parte del campionato: nelle ultime dieci gare Biaggi è sempre finito tra i primi sei e altrettante volte sul podio. Nel 2010 sarà lui l’antagonista principale delle Ducati? Che l’Aprilia sia da considerare una moto top lo dimostra anche la solida prestazione di Leon Camier, sesto e settimo alla seconda

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uscita: in gara2 è arrivato a 7 secondi dal primato pagandone solo 2 al caposquadra Max. A QUESTO ruolo aspira anche Jonathan Rea, salito nell’olimpo da quando la Honda Ten Kate ha adottato le sospensioni Öhlins-Andreani. Il ragazzino è ancora un po’ acerbo, le sue prestazioni non sono mai perfette, ma secondo e terzo è un bottino considerevole.

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In Portogallo è piaciuto moltissimo Shane Byrne, autore di prestazioni maiuscole concluse con un doppio quarto posto. Ad onore del coraggioso britannico (che nei test di gennaio era stato il più rapido di tutti) bisogna sottolineare che il risultato è arrivato nel momento più difficile per la Ducati Borciani, ancora alla ricerca dei soldi per il 2010. Byrne quindi è a piedi: strano che nessuna squadra ufficiale ci abbia pensato.

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7

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BenSpies

ShaneByrne

MichelFabrizio

MaxBiaggi

JonathanRea

LeonCamier

Ducati

Velocissimo, determinato, spietato. È stato tutto l’anno il più forte in pista riacciuffando per i capelli un Mondiale che a metà cammino sembrava compromesso. Va in MotoGP con l’idea di battere tutti.

Con la 1098 R gestita da Borciani è stato il miglior ducatista in gara1. Su un tracciato da pelo sullo stomaco si è fatto notare, eccome. Sarebbe un delitto lasciarlo a piedi.

Autorevole vittoria nella seconda manche dopo una prima uscita da dimenticare. Le doti ci sono ma manca ancora la continuità per fare il salto decisivo e diventare un pilota da titolo.

Senza il pauroso incidente in prova avrebbe reso la vita difficilissima a Spies perché stavolta l’Aprilia era veramente a posto. Ha stretto i denti da sportivo di razza. E ne è valsa la pena.

Il giovane irlandese ormai è una presenza stabile nel gruppo che conta. Non ha paura di niente e di nessuno ma commette ancora troppi errori. Però tenetelo d’occhio, ne vale la pena.

Era un esame importantissimo perché l’Aprilia non ha ancora deciso chi affiancare a Biaggi. Alla seconda uscita con la RSV4 e senza conoscere il circuito è andato forte: sesto e settimo. Da rivedere.

Non fare il gioco di squadra ad Imola è stata una scelta sbagliata che ha finito per pesare sul risultato finale. Ma il peccato originale è stato aver preferito Haga a Biaggi. Da meditare...

VA QUELLO CHE

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NoriyukiHaga Era la gara della vita, da non fallire. Invece è andato male in prova, ha sbagliato gomme ed ha mandato tutto in fumo con una scivolata. Disastro totale.

NON VA79 QUELLO CHE

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Superbike Portogallo

TANTE DISGRAZIE. EPPURE....

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LucaScassa

«NELLA caduta in Superpole ho rovinato la moto numero uno e la seconda non era così performante. In gara 1 sono scivolato, sono rientrato ai box per sistemare la moto e nonostante la sosta sono riuscito a terminare a punti. In gara 2 sono partito bene e anche se il mio ritmo non era veloce quanto speravo, sono arrivato ancora in zona punti».

JonathanRea MAI ANDATA COSÌ BENE

«È STATO il mio miglior fine settimana e sono molto contento perché la Honda sta migliorando ed è un ottimo segnale in vista del 2010. Peccato l’errorino nel finale che mi ha impedito di giocarmi la vittoria con Fabrizio fino all’arrivo. Nella gara precedente ero riuscito a superare Biaggi ed ero convinto di potermi riprendere il quarto posto nel Mondiale».

MichelFabrizio MI DISPIACE MOLTO PER HAGA

«HO SBAGLIATO la partenza di gara 1 e ho cominciato a spingere per recuperare. Poi, seguendo Haga, ho visto la sua caduta ed ho perso concentrazione. In gara 2 ho fatto una bella lotta con Rea, l’ultima volta che abbiamo corso insieme così, a Misano, è stato lui a vincere, oggi è toccato a me. Mi dispiace molto per Haga, comunque abbiamo dimostrato di essere forti».

MaxBiaggi

CHE RISULTATO NELL’ANNO DEL DEBUTTO

«ABBIAMO avuto alcuni piccoli problemi alla moto, ma io... ci ho guidato sopra. In gara 2 abbiamo apportato modifiche, ma non hanno aiutato. La mia condizione fisica poi ha peggiorato la situazione. Sono comunque contento perché sono riuscito a difendere il quarto posto in classifica, ottimo risultato nell’anno del debutto».

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NoriyukiHaga

DRAMMI? NO RIPROVERÒ PORTIMAO – La disamina di Noriyuki Haga è disarmante. «Subito dopo la partenza ho capito che sarei caduto. C’erano dei grossi problemi al posteriore e non ero in grado di controllare la Ducati». Perché? «Nella seconda manche sono partito con lo stesso identico assetto, cambiando solo le gomme. E la situazione è nettamente migliorata. Durante le prove le abbiamo provate tutte, ho cercato in ogni modo di adattare l’assetto alle coperture che avevamo ma non ha funzionato». Com’è successo? «Non c’era la gomma che abbiamo utilizzato nelle ultime gare e che sulla nostra bicilindrica andava benissimo. Non voglio dire che sia stato un errore della Pirelli. Non voglio fare alcuna considerazione». Pensi che i cinque punti di Imola avrebbero fatto comodo? «Non mi piacciono affatto gli ordini di scuderia. Preferisco vincere le gare

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Le interviste

da solo e giocarmi i mondiali con le mie mani. Se avessimo fatto i giochetti e fosse finita male lo stesso, allora si che sarebbe stata una sconfitta cocente». La Ducati ha detto che sei partito in condizioni fisiche precarie. «Sabato stavo come se fossi influenzato. Non ho dormito molto tranquillo e tra le due gare avevo la febbre a 37.6. In clinica mobile mi hanno rimesso in sesto. Non è stato questo il problema». Tra gli avversari che hai incontrato è più forte Spies o Bayliss? «Ben ha vinto il Mondiale alla prima stagione, senza conoscere i circuiti. È stato molto tosto». Ti secca che la Yamaha abbia vinto il Mondiale adesso che tu non sei più con loro? «Spies ha guidato una bella moto. Mi ha detto un ingegnere della Yamaha che hanno utilizzato tutto l’anno gli assetti che avevo deliberato io». Che bilancio fai del tuo primo anno in Ducati? «Gli amici milanesi mi dicevano di non firmare, secondo loro mi sarei trovato male perché in Ducati sono un po’ “mafiosi”. Invece mi sono trovato benissimo, abbiamo vinto molto ed è stata tutto sommato una bella stagione». E adesso? «Niente drammi, ci riprovo il prossimo anno».

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LeonCamier HO TENUTO TESTA AI PIÙ ESPERTI

«IN GARA 1 sono partito bene, ma ho commesso qualche errore, che mi ha comunque aiutato a capire meglio la moto. In gara 2 sono stato meno aggressivo, ho trovato subito un buon passo e ho commesso meno errori. Sono contento di com’è andata anche perché nel finale delle gare sono riuscito a tenere a bada avversari più esperti di me».

ShaneByrne LA MOTO ANDAVA BENISSIMO

«HO DATO tutto e mi sarebbe veramente piaciuto finire sul podio, ma più di così era impossibile fare. Durante tutto il week-end, la squadra ha fatto un buon lavoro fornendomi una moto con la quale ho potuto competere con i piloti ufficiali per le prime posizioni. Voglio ringraziare tutti i componenti del team che hanno dato il massimo, non solo adesso ma sempre».

MatteoBaiocco NIENTE MALE I MIEI TEMPI

«SONO partito in quarta fila, migliore prestazione in prova quest’anno. In gara 1 l’obiettivo era entrare nei primi dieci e ci sono riuscito. In gara 2 avevo un ritmo migliore e sarei stato più costante fino alla fine ma purtroppo sono scivolato proprio nel momento in cui ho realizzato il mio miglior giro; mi dispiace perché giravo con tempi abbastanza vicini ai primi».

JakubSmrz UNA CADUTA POI UNA SODDISFAZIONE

«IN GARA1 stavo combattendo per la sesta posizione con Camier e Checa, ho commesso un errore in frenata e sono caduto. In gara 2 abbiamo dovuto cambiare la moto, perché quella con la quale mi trovavo meglio aveva il motore che non mi assicurava le performance dei giorni precedenti: comunque è andato tutto bene e ho concluso all’ottavo posto».

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Superbike Portogallo Dai box

Le novità del regolamento tecnico rere con modelli non ancora commercializzati, come ha fatto quest’anno la BMW. Dal 2010 ci sarà un’unica misura di cerchio posteriore (6,25x16,5 pollici) e due di cerchio anteriore (canale di 3,50 oppure 3,75 con misura unica 16,5 pollici). Diverse norme vietano particolari speciali ma solo sulle moto di nuova omologazione, su quelle attuali non cambia niente. In particolare dal 2010 saranno vietati: il ride by wire se non montato sulla versione stradale; il cambio elettronico (ma non il gearshift) e i sistemi di assistenza idraulica frizione; qualunque modifica all’air box; ammortizzatore di sterzo a controllo elettronico; impianto frenante con ABS se non utilizzato sul modello stradale. Dal 2011 per tutti sarà obbligatorio l’uso di iniettori, pompe e pressioni del carburante identici al modello stradale.

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UN GRAN VOLO PER BIAGGI NELLE LIBERE MAX BIAGGI È INCAPPATO IN UNA ROVINOSA CADUTA NEI MINUTI FINALI DELLE LIBERE DI SABATO POMERIGGIO. L’EX IRIDATO È ATTERRATO DI SCHIENA MA IL CONTROLLO IN CLINICA MOBILE HA ESCLUSO DANNI. TANTO CHE MAX HA PRESO PARTE REGOLARMENTE ALLA SUPERPOLE PARTITA POCHI MINUTI DOPO, OVVIAMENTE CON LA MOTO DI RISERVA.

FUORI DA TEN KATE

IN “ESILIO” IN GIAPPONE

È FINITA l’avventura di Riyuichi Kiyonari (a sinistra) sulla Honda Ten Kate. Il giapponese si era rifratturato la clavicola destra nelle qualifiche di Magny Cours e in Portogallo ha gettato la spugna dopo una sofferta giornata di prove. Nel 2008 aveva vinto tre gare ma quest’anno non si è mai trovato, neanche dopo l’adozione delle sospensioni Ohlins-Andreani al posto delle WP, che ha risolto i problemi di Checa e Rea. Ten Kate non lo confermerà ma la Honda Europa gli sta cercando posto in un team satellite.

L’APRILIA aveva proposto a Nakano di venire a Portimao da spettatore ma Shinya, appreso che non ci sarebbe stata una RSV4 per lui, è rimasto in Giappone. Nakano, che soffre ancora per i misteriosi dolori al collo che lo avevano messo fuori causa in Germania potrebbe lasciare le corse.

FUTURO DIFFICILE PER KIYONARI

motosprint

BEN Spies ha salutato la Superbike aggiudicandosi l’undicesima Superpole stagionale, meglio di Doug Polen ’91 che si era fermato a dieci. Il fantastico texano ha girato in 1’42”412, nove decimi sotto il primato 2008 di Troy Bayliss. In prima fila anche Byrne (che qui era stato il più veloce nei test di gennaio), Fabrizio e Rea. Dramma Noriyuki Haga escluso in SP2 e relegato al decimo posto (terza fila). Max Biaggi, sceso in pista con la RSV4 di riserva, ha chiuso con il sesto tempo.

NAKANO VERSO IL RITIRO

Superpole

PORTIMAO – La Superbike Commission (Infront, FIM e i team) ha ufficializzato le novità del regolamento tecnico. Dal 2010 serviranno 2.000 moto stradali per l’omologazione: il doppio delle attuali ma meno delle 3.000 stabilte in precedenza. Rivisti i criteri della prima omologazione per favorire l’ingresso di aziende che non hanno mai fatto la SBK: interessa alla KTM che sta sviluppando la RC8-R. Serviranno 125 esemplari già in vendita prima dell’ispezione FIM, 500 entro fine giugno, 1.000 entro la fine del campionato, 1.500 entro fine giugno del secondo anno e 2.000 entro la fine del secondo campionato. Le industrie che hanno già gareggiato in SBK dovranno produrre 250 moto (e metterle in vendita) prima dell’ispezione, 1.000 entro fine giugno e 2.000 entro fine campionato. In futuro sarà impossibile cor-

L’ULTIMA È DI SPIES

(((((((((((((((

2.000 STRADALI PER CORRERE


Superbike Portogallo

Poleposition

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

Ben Spies (Yamaha) in 1’42”412 alla media di 161,419 km/h Pole 2008: Troy Bayliss (Ducati) in 1’58”548 alla media di 139,447 km/h

USA Giappone Italia Italia G. Bretagna G. Bretagna Spagna G. Bretagna G. Bretagna Rep. Ceca

Yamaha Ducati Ducati Aprilia Honda Honda Honda Ducati Yamaha Ducati

Kawasaki Kawasaki RITIRATI Ducati Matteo Baiocco Honda Leon Haslam Honda Carlos Checa BMW Ruben Xaus Ducati Fonsi Nieto Honda Vittorio Iannuzzo NON PARTITI Suzuki Roland Resch Yamaha Tom Sykes Honda Ryuichi Kiyonari

a 1’30”818 a 4 giri al 16. giro al 9. giro all’8. giro all’8. giro all’8. giro al 4. giro

PRIMATO PRECEDENTE Troy Bayliss (Ducati) nel 2008, in 1’43”787 alla media di 159,280 km/h

—/25 25/20 13/11 5/1 11/7 10/16 4/3 —/— 6/6 7/9

25/25 20/20 —/— 16/16 4/8 5/5 11/3 10/4 9/11 —/—

16/— 25/25 20/20 11/11 13/16 —/13 10/10 7/— 6/7 2/6

25/25 7/8 16/20 10/13 11/16 6/— 20/— 5/6 3/7 8/10

25/7 11/16 16/20 3/6 9/25 4/8 5/11 20/10 8/9 13/13

25/25 16/— 4/16 20/— 9/1 13/20 5/— 11/13 —/11 7/—

—/25 8/10 —/16 25/20 16/13 9/4 20/11 13/8 —/9 10/7

25/20 20/— 9/7 11/13 13/25 10/11 16/16 6/— 7/8 3/5

13/11 25/20 16/25 20/13 9/10 10/8 —/6 —/9 7/4 8/7

25/13 20/25 13/3 16/20 —/16 11/11 10/7 8/9 —/— 6/—

2 PO 5 o RT tto OG br AL e LO

2 GR 8 g AN iug BR no ET AG 26 NA RE lu P. gl CE io CA

o

1/25 20/— 25/20 5/11 11/13 —/9 7/6 2/— 10/10 4/8

SA g N iug M n AR o IN O

gi

25/— 20/25 7/13 11/— 9/11 16/20 —/9 5/8 13/10 10/16

1

—/20 25/25 20/16 8/8 —/3 11/11 —/10 7/5 9/6 —/2

21

IT 0 m AL a IA gg (M io on za 17 ) SU m DA ag FR gi IC o A 3 US 1 m A ag

28/30 33/42 2

GARA2

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

IT 7 s AL et IA te (Im m b ol re 4 a) FR ott AN ob CI re A

GARA1

NUMERO GIRI

6

PILOTI AL VIA

GE se RM tte AN mb IA re

PILOTI AL VIA

2 OL 6 a AN pr DA ile

1. Ben Spies 2. Noriyuki Haga 3. Michel Fabrizio 4. Max Biaggi 5. Jonathan Rea 6. Leon Haslam 7. Carlos Checa 8. Shane Byrne 9. Tom Sykes 10. Jakub Smrz

a 5”553 a 5”842 a 7”374 a 9”658 a 10”434 a 17”010 a 24”509 a 27”195 a 34”825 a 35”135 a 1’01”842 a 1’09”782

GIRO PIÙ VELOCE Michel Fabrizio (Ducati) in 1’43”720 alla media di 159,383 km/h

24 23 22/22

Campionatopiloti

Ducati Yamaha Aprilia Aprilia Ducati BMW Suzuki Suzuki Kawasaki Honda Kawasaki Yamaha

Shane Byrne Ben Spies Max Biaggi Leon Camier Jakub Smrz Troy Corser Sylvain Guintoli Yukio Kagayama Broc Parkes Matthieu Lagrive Luca Scassa David Checa

16. Makoto Tamada 17. David Salom

GIRO PIÙ VELOCE Michel Fabrizio (Ducati) in 1’43”529 alla media di 159,677 km/h

SP ap AG ril NA e

GLI UFFICIALI RESTANO A PORTIMAO PER I TEST Le squadre ufficiali sono rimaste a Portimao per due giorni di test, martedi e mercoledi, mentre Motosprint raggiungeva le edicole. È stata l’occasione per vedere in pista gli abbinamenti 2010: Toseland e Crutchlow sulle Yamaha, Haslam (e Guintoli) sulle Suzuki, Neukirchner (e Rea) sulle Honda Ten Kate. Sulla Kawasaki ha debuttato Tom Sykes mentre Chris Vermuelen non ha avuto il nulla osta dalla Suzuki: l’australiano sarà comunque presente. Tempi e notizie sono disponibili sul nostro sito, www.motosprint.it

o

LE VELOCITÀ a Portimao sono state rilevate all’ingresso della prima curva. La fotocellula è stata posizionata molto vicino al punto di frenata, quindi il dato, più che lo spunto delle moto, è indicativo di chi staccava più tardi. 1. Spies (Yamaha) 302,5 km/h; 2. Biaggi (Aprilia) 301,7; 3. Kagayama (Suzuki) 300,8; 4. Haga (Ducati) 300; 5. Rea (Honda) 296,7; 6. Camier (Aprilia) 296,7; 7. Baiocco (Ducati) 296,7; 8. Guintoli (Suzuki) 296,7; 9. Checa (Honda) 295,1; 10. Scassa (Kawasaki) 294,3; 11. Xaus (Bmw) 294,3; 12. Smrz (Ducati) 295,5; 13. Corser (Bmw) 293,5; 14. Byrne (Ducati) 293,5; 15. Haslam (Honda) 292,7; 16. Fabrizio (Ducati) 291,9; 17. Lagrive (Honda) 290,3; 18. Nieto (Ducati) 288,8; 19. Parkes (Kawasaki) 288; 20. Tamada (Kawasaki) 287,2.

1’44”453 1’44”458 1’44”483 1’44”851

5

PER I GIORNALISTI IL FAVORITO ERA SPIES Prima della gara i giornalisti accreditati a Portimao hanno scommesso sul vincitore del Mondiale: 11 hanno puntato su Spies, 6 su Haga.

QUATTRO OLTRE 300 ALL’ORA

SPALLA (ROTTA) DOLORANTE SYKES RINUNCIA A CORRERE Tom Sykes ha gettato la spugna dopo prove calvario. «La spalla destra fratturata a Magny Cours nella collisione con Carlos Checa mi fa ancora troppo male - ha spiegato il britannico della Yamaha. - Da venerdi la situazione è peggiorata e non avrebbe avuto senso rischiare la vita per un ventesimo posto».

1’43”240 1’43”377 1’43”406 1’43”461 1’43”671 1’43”717 1’44”050 1’45”439

Ducati in 38’19”654 1. Michel Fabrizio 101,024 km alla media di 158,148 km/h Ducati a 1”195 2. Noriyuki Haga Honda a 1”494 3. Jonathan Rea

Ducati a 2”757 Shane Byrne Ducati a 14”753 Michel Fabrizio Aprilia a 20”044 Leon Camier Honda a 25”634 Carlos Checa BMW a 31”104 Ruben Xaus Honda a 36”689 Matthieu Lagrive Ducati a 39”331 Matteo Baiocco Kawasaki a 41”827 Broc Parkes Kawasaki a 41”882 Makoto Tamada Kawasaki a 54”967 David Salom Yamaha a 1’38”533 David Checa Kawasaki a 4 giri Luca Scassa RITIRATI Suzuki al 20. giro Roland Resch BMW al 17. giro Troy Corser Honda all’11. giro Leon Haslam Ducati al 9. giro Jakub Smrz Suzuki al 9. giro Sylvain Guintoli Honda all’8. giro Vittorio Iannuzzo Ducati al 7. giro Noriyuki Haga Ducati al 4. giro Fonsi Nieto NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Suzuki Yukio Kagayama NON PARTITI Yamaha Tom Sykes Honda Ryuichi Kiyonari

1

INCOGNITA DONINGTON NEL CALENDARIO 2010 Potrebbe cambiare la sede del round britannico in programma il primo agosto 2010. Il tracciato di Donington dovrebbe subire una serie di modifiche richieste della F.1 ma la società di gestione ha problemi economici ed è tutto sospeso. «A noi il tracciato va già bene così, abbiamo un contratto plurieannale con Donington ma nelle prossime settimane valuteremo come comportarci» afferma il promoter Paolo Flammini. Non è da escludere il ritorno a Brands Hatch, però serve l’omologazione FIM.

VELOCITÀ MASSIME

PARENTI E AMICI DI HAGA ARRIVATI DAL GIAPPONE Noriyuki Haga è stato raggiunto a Portiamo da un folto gruppo di parenti e amici. C’erano anche papà Nobuo, al secondo viaggio in Europa dopo Imola, e Yoshide Toda che è stato per molti anni capomeccanico di Haga in Yamaha.

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

QA 4 m TA a R rz

SISTEMATI i team ufficiali, stanno andando a posto anche le pedine delle formazioni satellite. Il Team Guandalini ha confermato Jakub Smrz mentre la Ducati DFX non ha ancora deciso: nei test di martedi e mercoledi la formazione veneta ha rimesso in sella Règis Laconi, ancora non perfettamente ristabilito dal drammatico incidente di Kyalami. In lista ci sono anche Fonsi Nieto e Shane Byrne. Quest’ultimo potrebbe restare dov’è se Marco Borciani riuscirà a reperire il budget necessario dopo la perdita di Sterilgarda, passata in toto alla Yamaha Italia.

SCELTE DIFFICILI PER IL TEAM DFX

Gara2

Yamaha in 38’15”390 1. Ben Spies 101,024 km alla media di 158,442 km/h Honda a 1”697 2. Jonathan Rea Aprilia a 2”113 3. Max Biaggi

1’42”412 1’42”996 1’43”015 1’43”126 1’43”523 1’43”526 1’43”553 1’44”719

1

LA PIRELLI ha svolto un’indagine sulla gomma anteriore utilizzata da Ben Spies a Magny Cours in gara 2. Il pilota texano, arrivato quarto a oltre diciotto secondi dal vincitore Noriyuki Haga dopo aver trionfato nella precedente, aveva sollevato il dubbio che la copertura fosse difettosa. «Ci siamo fatti consegnare i dati dell’acquisizione di bordo della Yamaha e abbiamo svolto accurati esami - spiega il reponsabile sviluppo Pirelli, Giorgio Barbier. - La gomma era perfetta sia all’esterno che all’interno e non abbiamo rilevato problemi di materiali e costruzione. Il comportamento in curva ci è sembrato nella norma, eccetto la frenata: in gara 2 Ben staccava molto prima, come se non avesse stabilità. Ma non è detto che sia stato un problema di gomma, potrebbe essersi trattato anche dell’assetto».

ERA OK LA GOMMA DI SPIES IN FRANCIA

1’43”870 1’43”885 1’43”597 1’43”458 1’43”943 1’43”714 1’44”005 1’44”039 SUPERPOLE 2 1’43”796 9. Jakub Smrz 1’43”803 10. Noriyuki Haga 1’44”569 11. Sylvain Guintoli 1’43”945 12. Carlos Checa 1’44”264 13. Leon Camier 1’44”087 14. Yukio Kagayama 1’44”938 15. Makoto Tamada 1’44”903 16. Matteo Baiocco SUPERPOLE 1 1’44”214 17. Matthieu Lagrive 1’44”487 18. Broc Parkes 1’44”755 19. Ruben Xaus 1’44”010 20. Luca Scassa GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’44”978 21. Tom Sykes 1’45”153 22. David Salom 1’45”518 23. Vittorio Iannuzzo 1’45”676 24. Ryuichi Kiyonari 1’46”006 25. David Checa 1’46”596 26. Roland Resch 1. Ben Spies 2. Shane Byrne 3. Michel Fabrizio 4. Jonathan Rea 5. Leon Haslam 6. Max Biaggi 7. Fonsi Nieto 8. Troy Corser

Gara1

AU ma ST rz RA o LI A

LACONI, NIETO, BYRNE

in breve

LA DIFESA DELLA PIRELLI

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

Dai box

25/11 —/20 11/25 16/10 20/16 —/— 9/— 13/13 —/— —/8

TOTALE 462 456 382 319 315 241 209 192 176 169

11. Kiyonari 141; 12. Kagayama 128; 13. Corser 96; 14. Nakano 86; 15. Laconi 77; 16. Neukirchner 75; 17. Xaus 74; 18. Parkes 51; 19. Lagrive 34; 20. Camier 32; 21. Nieto 22; 22. Muggeridge 21; 23. Hopkins 17; 24. Baiocco 17; 25. Simoncelli 16; 26. Lanzi 15; 27. Tamada 12; 28. Lavilla 12; 29. Scassa 11; 30. Hacking 9; 31. Ellison 8; 32. Morais 8; 33. Guintoli 6; 34. Andrews 6; 35. Hill 6; 36. Salom 5; 37. Checa D. 4; 38. Roberts 3; 39. Rolfo 3; 40. Iannuzzo 2; 41. Polita 1; 42. Zemke 1.

Campionatomarche

1. DUCATI (13/25) p. 572 2. YAMAHA (25/11) p. 505 3. HONDA (20/16) p. 431 4. APRILIA (16/10) p. 329

motosprint

84

5. SUZUKI (—/6) p. 173

6. BMW (8/7) p. 141

7. KAWASAKI (5/4) p. 76


Supersport Portogallo

PER CRUTCHLOW UNA FORMALITÀ L’iride all’inglese. La gara a Laverty

PORTIMAO – Il Mondiale Supersport di Cal Crutchlow ha completato lo storico tris Yamaha che, in sette ore, ha festeggiato anche i titoli di Valentino Rossi e Ben Spies. La Marca di Iwata ha interrotto la serie di sette successi consecutivi Honda Ten Kate. Il ventitreenne di Coventry è arrivato alla resa dei conti con 20 punti di vantaggio e il titolo già in pugno. Bastava non fare pazzie, come quella di Imola che aveva rimesso in corsa l’inseguitore Laverty che, a sua volta, si era steso a Magny-Cours, vanificando la possibilità di giocarsi tutto sulla pista di casa del team portoghese Parkalgar. Eugene Laverty ha vinto a mani basse, ma Crutchlow non è caduto nella trappola. Ha lasciato scappare il rivale, non si è curato troppo del turco Sofuoglu, terza forza del campionato ma oramai fuori da giochi, ed ha evitato perfino il duello con McCoy che ha portato per la seconda volta sul podio la Triumph della italiana Be1. Il quarto posto è stato più che sufficiente al pilota, ma non è bastato alla Yamaha per vincere il titolo Costruttori. Crutchlow piaceva al team Gresini per la Moto2, ma l’inglese ha preferito restare nell’orbita Yamaha e dividere YZF-R1 ufficiale con il connazionale James Toseland. Che CON IL QUARTO POSTO DI PORTIMAO, IL VENTITREENNE BRITANNICO CAL CRUTCHLOW, A LATO, HA VINTO IL CAMPIONATO SUPERSPORT. LAVERTY (50) HA VINTO ALLA GRANDE LA GARA.

MARCO BUSSOLOTTI (5) HA DETTATO LEGGE DAL PRIMO ALL’ULTIMO GIRO ED HA PRECEDUTO SUL TRAGUARDO LONBOIS (55) E REA (55).

non avrà vita facile perché Cal è giovane (23 anni), ma ha già fatto due stagioni Superbike nel campionato nazionale con la Honda ufficiale, finendo secondo (da wild card) nel round Mondiale 2008 a Donington. Un tipetto che il “Pianista” farà bene a non sottovalutare... La Yamaha è riuscita a trovare il budget per confermare l’impegno ufficiale in Supersport: al posto di Crutchlow ci sarà Anthony West che ha provato la R6 questa settimana a Portimao. Ormai condizionata dall’eccessivo divario prestazionale tra moto ufficiali e standard (ma non dovrebbero essere strettamente derivate dalla serie?), la Supersport ha offerto anche stavolta sorpassi col contagocce. Il duello più intenso è stato quello tra l’australiano Mark Aitchison e Michele Pirro che, partito terzo, è finito sesto in crisi d’aderenza per scelta di gomma troppo aggressiva. Il pugliese cerca un posto da ufficiale, ma finora nessuno gli ha dato certezze. L’alternativa potrebbe essere la Moto2. È finita con una scivolata (senza danni fisici) la buona stagione di Massimo Roccoli che, nel 2010, resterà alla Honda Intermot.

Titolo marche alla Honda 1. Laverty E. (Honda) 20 giri pari a 91,840 km in 35’17”044 alla media di 156,172 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 3”443; 3. McCoy (Triumph) a 13”874; 4. Crutchlow (Yamaha) a 15”144; 5. Aitchison (Honda) a 16”608; 6. Pirro (Yamaha) a 20”008; 7. Davies (Triumph) a 22”007; 8. Foret (Yamaha) a 22”034; 9. Veneman (Honda) a 23”031; 10. Praia (Honda) a 24”002; 11. Pitt (Honda) a 31”794; 12. Cardenas (Honda) a 31”811; 13. Fujiwara (Kawasaki) a 32”218; 14. Laverty M. (Honda) a 33”196; 15. Coghlan (Yamaha) a 1’02”386; 16. Pradita (Yamaha) a 1’06”401; 17. Dell’Omo (Honda) a 1’08”010; 18. Guerra (Yamaha) a 1’18”977; 19. Gentile (Honda) a 1’19”080; 20. Four (Honda) a 1’22”144; 21. Muresan (Triumph) a 2’06”258; 22. Walkowiak (Yamaha) a 1 giro. Giro più veloce: Lascorz (Kawasaki) in 1’45”186 alla media di 157,162 km/h. Pole position: Laverty E. in 1’44”836 alla media di 157,686 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Crutchlow p. 243; 2. Laverty E. 236; 3. Sofuoglu 189; 4. Lascorz 163; 5. Foret 123; 6. Pitt 119; 7. West 117; 8. McCoy 98; 9. Aitchison 93; 10. Fujiwara 73; 11. Roccoli 70; 12. Pirro 70; 13. Veneman 58; 14. Lagrive 45; 15. Praia 40; 16. Nannelli 31; 17. Harms 30; 18. Vizziello 29; 19. Dell’Omo 27; 20. Davies 22; 21. Morais 10; 22. Laverty M. 10; 23. Vostarek 9; 24. Four 8; 25. Pradita 8; 26. Coghlan 6; 27. Westmorland 5; 28. Battaini 5; 29. Gentile 5; 30. Cardenas 4; 31. Migliorati 4; 32. Vos 3; 33. Wahr 2; 34. Kennaugh 2; 35. Gunther 1; 36. Guerra 1; 37. Polita 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 297; 2. Yamaha 284; 3. Kawasaki 186; 4. Triumph 114; 5. Suzuki 30.

Leclassifiche motosprint

86

Simenon non si accontenta COPPA FIM SUPERSTOCK 1000

PER BUSSOLOTTI È UNA BEFFA

Europeo 600 a Rea per un punto PORTIMAO – Marco Bussolotti ha perso l’europeo Stock 600 per un punto, bissando lo stesso piazzamento dell’anno scorso. Ha girato tutto male in stagione al diciannovenne marchigiano e la collisione con il compagno di squadra Danilo Petrucci ad Assen ha finito per essere fatale. Era destino che dovesse vincere Gino Rea, ventenne britannico con padre italiano. Nel giro di lancio, Rea ha chiuso bruscamente la traiettoria a Eddi La Marra, facendolo cadere. L’emergente pilota laziale sarebbe dovuto partire dalla pole e ovviamente c’è rimasto malissimo. Rea, arrivato in Portogallo al vertice della classifica, si è salvato e nelle prime battute si è agganciato alla ruota di Bussolotti e del belga Vincent Lombois, staccato di soli 7 punti. Bussolotti ha dettato il ritmo dal primo all’ultimo giro, ma, avendo 10 punti da recuperare, oltre a vincere avrebbe dovuto sperare che Rea finisse dal quarto posto in giù. Quindi l’uscita di scena di La Marra, ormai escluso dai giochi, è stata fondamentale. Bussolotti all’ultimo giro ha fatto la differenza facendo il pieno di punti, ma Rea, con il terzo posto, ha fatto festa comunque. L’Italia ha mancato per il secondo anno consecutivo il bersaglio causa l’inspiegabile giornataccia di Danilo Petrucci che è arrivato a Portimao a soli tre punti da Rea. Il ternano è sceso in pista nervoso, si è compli-

cato la vita con una qualifica disastrosa e non è mai stato nel vivo della gara, concludendo in una inutile quinta posizione. La Infront, preso atto del calo di partecipanti, ha proposto di ridurre le prove 2010, ma le squadre non sono d’accordo. Ufficiale invece l’anticipo al sabato, in modo che gli under 20 tornino a casa in tempo per non saltare la lezione scolastica del lunedì. STOCK 1000 - Nella coppa del Mondo Stock 1000 il titolo era già assegnato a Xavier Simeon. Il belga della Ducati Junior Team, tutt’altro che appagato, ha raggiunto il fuggitivo Claudio Corti e, facendo valere il potenziale della Ducati 1098R, ha preso il volo verso il quinto sigillo stagionale in dieci gare. La Suzuki non è così sofisticata come la V2 italiana che adotta il controllo di trazione, quindi Corti, secondo anche in campionato, ha fatto quello che poteva. Il podio è stato completato da Javier Fores che ha piazzato la Kawasaki Pedercini davanti alla Suzuki del tedesco Renè Mahr, ex della KTM. Ai margini della top ten bel duello tutto italiano tra Massei, Antonelli, Sandi e Sacchetti finiti nell’ordine. Bilancio finale: la Stock 1000 non soffre la stessa carenza di partecipanti della 600, ma il livello è basso. Fatto è che nessuno dei protagonisti ha trovato posto in Superbike 2010. Almeno per il momento.

1. Simeon (Ducati) 12 giri pari a 55,104 km in 21’26”494 alla media di 154,198 km/h; 2. Corti (Suzuki) a 3”594; 3. Fores (Kawasaki) a 4”566; 4. Mahr (Suzuki) a 4”779; 5. Berger (Honda) a 11”496; 6. Baz (Yamaha) a 12”115; 7. Barrier (Yamaha) a 12”166; 8. Jezek (Honda) a 16”196; 9. Lammert (Suzuki) a 17”816; 10. Barragan (Honda) a 19”824; 11. Massei (Yamaha) a 20”050; 12. Antonelli (Yamaha) a 21”540; 13. Sandi (Aprilia) a 21”619; 14. Sacchetti (Honda) a 23”857; 15. Burrell (Honda) a 27”254; 16. Johansson (Yamaha) a 27”320; 17. Baroni (Yamaha) a 29”324; 18. Tutusaus (KTM) a 33”926; 19. Ortega (Kawasaki) a 39”553; 20. Pouhair (Yamaha) a 39”974; 21. Vivarelli (KTM) a 46”035; 22. Leeson (Kawasaki) a 46”071; 23. Millet (Yamaha) a 47”885; 24. Cerny (Yamaha) a 48”227; 25. Dias (Yamaha) a 59”402; 26. Biaggi (Aprilia) a 59”624; 27. Thiriet (Honda) a 1’02”689. Giro più veloce: Simeon in 1’46”223 alla media di 155,627 km/h. Pole position: Berger in 1’46”316 alla media di 155,491 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Simeon p. 225; 2. Corti 168; 3. Berger 138; 4. Fores 132; 5. Barrier 92; 6. Beretta 85; 7. Jezek 76; 8. Baz 61; 9. Mahr 48; 10. Giugliano 43; 11. Savary 39; 12. Magnoni 35; 13. Antonelli 25; 14. Lammert 24; 15. Burrell 23; 16. Schouten 22; 17. Barragan 18; 18. Baroni 15; 19. Sandi 15; 20. Ortega 14; 21. Massei 11; 22. Saltarelli 10; 23. Lundh 9; 24. Verdini 9; 25. Jones 9; 26. Lowes 8; 27. Black 7; 28. Valsecchi 7; 29. Napoleone 6; 30. Johansson 5; 31. Lussiana 4; 32. Biaggi 4; 33. Sacchetti 4; 34. Bridewell 3; 35. Morelli 2; 36. Pouhair 2; 37. Millet 1; 38. Rosso 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Ducati p. 225; 2. Honda 172; 3. Suzuki 170; 4. Kawasaki 132; 5. Yamaha 126; 6. MV Agusta 26; 7. Aprilia 15.

CAMPIONATO EUROPEO SUPERSTOCK 600 1. Bussolotti (Yamaha) 10 giri pari a 45,920 km in 18’07”948 alla media di 151,948 km/h; 2. Lonbois (Yamaha) a 0”455; 3. Rea (Honda) a 0”507; 4. Karlsen (Yamaha) a 12”942; 5. Petrucci (Yamaha) a 13”069; 6. Guarnoni (Yamaha) a 13”304; 7. Marino (Honda) a 13”314; 8. Morelli (Honda) a 13”630; 9. Guittet (Honda) a 13”662; 10. Kerschbaumer (Yamaha) a 14”023; 11. Carvalho (Yamaha) a 30”852; 12. Cecchini (Honda) a 34”158; 13. Chmielewski (Yamaha) a 34”915; 14. Calero (Yamaha) a 37”256; 15. Batista (Kawasaki) a 37”272; 16. Salac (Yamaha) a 39”896; 17. Moser (Triumph) a 40”113; 18. Martinez (Honda) a 40”114; 19. Vrajitoru M. (Yamaha) a 41”764; 20. Ferrer (Kawasaki) a 47”396; 21. Pesek (Honda) a 54”381; 22. Latr (Honda) a 54”455; 23. Pagaud (Honda) a 55”312; 24. Romero (Honda) a 1’01”999; 25. Nervo (Yamaha) a 1’17”349; 26. Vrajitoru B. (Yamaha) a 1’40”010. Giro più veloce: Bussolotti in 1’47”940 alla media di 153,152 km/h. Pole position: La Marra n 1’48”445 alla media di 152,439 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Rea p. 154; 2. Bussolotti 153; 3. Lonbois 151; 4. Petrucci 146; 5. La Marra 104; 6. Guarnoni 104; 7. Guittet 78; 8. Kerschbaumer 76; 9. Karlsen 43; 10. Morelli 42; 11. Chmielewski 42; 12. Marino 40; 13. Litjens 38; 14. Cecchini 30; 15. Lombardi 23; 16. Gregorini 19; 17. Tamburini 17; 18. Calero 17; 19. Von Gunten 13; 20. Bulle 10; 21. Boscoscuro 10; 22. Van Leuven 8; 23. Lamborghini 7; 24. Pagaud 6; 25. Moser 6; 26. Carvalho 5; 27. Major 5; 28. Martinez 5; 29. Burns 5; 30. Fanelli 5; 31. Ott 5; 32. Manfrinati 5; 33. Chevaux 4; 34. Krajci 4; 35. Farinelli 4; 36. Vrajitoru M. 4; 37. Schact 2; 38. Salac 2; 39. Svitok 2; 40. Van Huisstede 2; 41. Batista 1; 42. Egea 1; 43. Latr 1.

Leclassifiche motosprint

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Sportitalia Velocità nazionale

CENTAURO: DRAGO, MESCHINI, PETRILLI VallelungaTrofeo del Presidente CAMPAGNANO (RM) - Pioggia e clima invernale sulla prima edizione del “Trofeo del Presidente”. Quinto e penultimo round per il Trofeo del Centauro che, nella 125 Sport, ha visto la supremazia di Federico Drago su Kevin Manfredi. Nelle classi 600 Stock, 600 Open e 1000 Open, insieme al Trofeo del Centauro, si è disputata anche l’ultima prova del Trofeo Marco Papa, organizzato dal M.C. Spoleto. Nella 600 Stock gran partenza di Alessia Polita, che ha corso con la moto danneggiata dalla caduta all’ultima gara del CIV. Subito in testa il poleman Tommaso Lorenzetti, mentre Paola Cazzola e Alessia Polita hanno chiuso sui gradini laterali del podio. Primo del Trofeo Papa Nicola Scienza, che si è aggiudicato anche la classifica generale davanti a Temporin. La 600 Aperta è andata a Fabrizio Meschini davanti a Massimiliano Iannone, primo del Trofeo del Centauro. Andrea Conti, non partito dopo una scivolata in prova, si è aggiudicato il Trofeo Marco Papa. Nella Open, Fabrizio Petrilli si è imposto su un febbricitante Federico Clementini, il quale si è aggiudicato gara e titolo nel Trofeo Marco Papa. Nel Trofeo Michelin, la 600 ha sancito il successo di Domenico Fasanella che si è aggiudicato il Trofeo nella classe Semistock. Alberto Vitellaro, settimo e primo degli Over 35, ha vinto l’assoluta e la Over. Alex Pasqualato ha vinto gara e titolo nella 1000, a Fabio Villa e Alberto La Face vittoria e titolo nella Semistock e nella Over 35. Nel Trofeo Amatori 600 “base”, Francesco Piccoli ha vinto in volata su Marco Zambino dopo la scivolata di Berionne e Gabbrielli. Zambino si è aggiudicato il titolo assoluto e Over 35, Alessandro Clivio, nono, è il campione della classe Semistock, Piccoli della Over 40. Nella 600 Pro Mirko motosprint

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Temporin ha preceduto Abati e Carrieri. Roberto Zarbo, settimo, ha vinto l’assoluta, Abati la Semistock, nella Over 35 gara a Carrieri e titolo a Guido Ticini, nella Over 40 gara a Meschiari e titolo a Pietro Spagnulo. Nella classe 1000 “base” vittoria per Diego Milloch su Paolo Tortora, che si è aggiudicato la stagione e la classe Semistock. Bonzanini è stato il primo degli Over 35, ma il titolo è andato a Mauro Perini, mentre Perotti, nonostante il ritiro, ha vinto la classifica Over 45. La 1000 Pro è andata a Giacinto Capaldo, insieme a gara e titolo nell’assoluta e nella Over 35. Paolo Adriani, undicesimo, è stato primo della Semistock e si è aggiudicato la stagione, mentre Gilberti ha vinto tra gli Over 45; il titolo è andato a Danilo Ursic. Titoli già assegnati all’ultimo round del Trofeo Bridgestone, dove nella 600 Emanuele Viglieno ha preceduto i fratelli Roberto e Alessandro Pallin. Nella classe 1000, vittoria per la wild card Federico Clementini davanti a Pezzuolo e Celli. Sandro Caprara non ha concesso niente agli avversari nella Thruxton Cup. Con il quarto posto, Niccolò Pasquini ha conquistato il titolo. Fiammetta La Guidara

18 ottobre 1° Trofeo del Presidente – Organizzatore: Gentlemen’s Motor Club di Roma – Direttore di gara: Federica Tiburzi å– Meteo: pioggia al mattino, poi sereno

Classifiche TROFEO CENTAURO 125 SPORT: 1. Drago 9 giri in 20’01”778 alla media di 110,805 Km/h; 2. Manfredi a 23”116; 3. De Luca a 51”593; 4. Bertolasio a 1’05”927; 5. Corbisiero a 1’06”556; 6. Toti a 2’13”083; 7. Casella a 1 giro; 8. Esposito a 1 giro; 9. De Vincentis a 1 giro; 10. Simoneschi a 1 giro (tutti su Aprilia). Giro più veloce: Drago in 2’11”925 alla media di 112,154 Km/h. 600 OPEN: 1. Meschini 9 giri in 15’40”203 alla media di 141,633 Km/h; 2. Iannone a 2”213; 3. Vino a 4”579; 4. Evangelisti (Honda) a 11”724; 5. Bonecchi Borgaz a 11”979; 6. Celestini a 20”112; 7. Falaschi (Suzuki) a

23”087; 8. Di Simone a 23”147; 9. Tedesco a 34”232; 10. Gallo (Suzuki) a 37”029; 11. Brandi (Honda) a 37”055; 12. Pedrini (Honda) a 37”243; 13. Noli (Kawasaki) a 37”578; 14. Gori a 48”989; 15. Troiani a 57”331; 16. Russo a 59”303; 17. Sarandrea a 59”457; 18. Corvo (Honda) a 59”627; 19. Carusi a 1’00”007; 20. Ignatov a 1’35”136; 21. Ferri a 1 giro. Tutti gli altri su Yamaha Giro più veloce: Iannone in 1’42”514 alla media di 144,331 Km/h. OPEN: 1. Petrilli (Yamaha) 10 giri in 17’18”233 alla media di 142,511 Km/h; 2. Clementini (Yamaha) a 4”955; 3. Diviccaro (Yamaha) a 6”031; 4. Rufoloni (Suzuki) a 6”373; 5. Tocca (Yamaha) a 14”442; 6. Buccheri (Yamaha) a 14”552; 7. Capitanucci (Suzuki) a 17”087; 8. Nardini (Yamaha) a 18”374; 9. Tomassoni (KTM) a 20”132; 10. Coltelli (Yamaha) a 21”046; 11. Ippoliti (Yamaha) a 23”365; 12. Armiraglio (Yamaha) a 33”580; 13. Colella (Yamaha) a 35”902; 14. Biggi (Suzuki) a 39”953; 15. Pasquali (Suzuki) a 40”976; 16. Castaldi (Ducati) a 41”228; 17. Pica (Honda) a 43”897; 18. Pagnoncelli (Honda) a 51”409; 19. Zuzolo (Yamaha) a 51”645; 20. Tigani (Yamaha) a 51”729; 21. Nunzi (Suzuki) a 1’01”752; 22. Crescenzi a (Yamaha) 1’02”040; 23. Marinozzi (Suzuki) a 1’02”290; 24. Guarino (Yamaha) a 1’02”458; 25. Passarelli (Kawasaki) a 1’12”585; 26. Pica (Yamaha) a 1’13”270; 27. Prestanzio (Yamaha) a 1’25”387. Giro più veloce: Petrilli 1’42”151 alla media di 144,844 Km/h. TROFEO AMATORI CLASSE 600 PRO: 1. Temporin (Yamaha) 9 giri in 20’07”191 alla media di 110,308 Km/h; 2. Abati (Honda); 3. Carrieri (Yamaha) a 18”123; 4. Catallo (Yamaha); 5. Greco (Yamaha) a 42”076; 6. Meschiari (Triumph) a 44”673; 7. Zarbo (Honda) a 45”892; 8. Luzzi (Yamaha) a 51”294; 9. Quirico (Yamaha) a 56”311; 10. Campanile (Honda) a 1’03”341; 11. Ferrante (Honda) a 1’26”353; 12. Zugarini (Yamaha) a 1’30”450; 13. Pierguidi (Yamaha) a 1’44”101; 14. Sereni (Yamaha) a 1’45”521; 15. Abbruciati (Yamaha) a 1’56”991; 16. Soricetti (Honda) a 2’15”378; 17. Gatti (Yamaha) a 3’22”301; 18. Ticini (Yamaha) a 1 giro. CLASSE 600: 1. Piccoli (Suzuki) 10 giri in 23’10”559 alla media di 106,403 Km/h; 2. Zambino (Triumph) a 0”153; 3. Sereni (Yamaha) a 18”534; 4. Vieri (Kawasaki) a 25”00; 5. Zambelli (Yamaha) a 25”542; 6. Gabrielli (Yamaha) a 44”685; 7. Della Corte (Honda) a 48”043; 8. Guerrero (Yamaha) a 52”365; 9. Clivio (Yamaha) a 1’08”833; 10. Benzoni (Yamaha) a 1’09”401; 11. Franzese (Yamaha) a 1’16”929; 12. Ivagnes (Honda) a 1’19”733; 13. Biffi (Yamaha) a 1’20”289; 14. Gabrielli (Yamaha) a 1’27”518; 15. Orsini (Yamaha) a 1’28”963; 16. Consalvi (Yamaha) a 1’34”522; 17. Cristofari (Yamaha) a 1’34”636; 18. Di Ghionno (Yamaha) a 1’37”467; 19. Aiello a 1’38”790; 20. Palamides (Yamaha) a 1’59”205; 21. Manetti (Honda) a 2’04”024; 22. Torresi (Yamaha) a 2’07”424; 23. Boccuni (Suzuki) a 2’13”549; 24. Giorgini (Yamaha) a 2’17”938; 25. Storniolo (Suzuki) a 1 giro; 26. Vannoni (Triumph). CLASSE 1000: 1. Milloch (Yamaha) 10 giri in 20’52”819 alla media di 118,101 Km/h; 2. Tortora (Yamaha) a 12”239; 3. Cirotto (Yamaha) a 53”266; 4. Bonzanini (Yamaha) a 58”693; 5. Di Somma (Yamaha) a 1’00”944; 6. Liverani (Suzuki) a 1’01”204; 7. Anastasio (Suzuki) a 1’30”600; 8. Lattanzi (Suzuki) a 1’51”342; 9. Verrascina (Suzuki) a 1’57”627; 10. Bocci (Yamaha) a 1’57”754; 11. Lisanti (Yamaha) a 2’00”127; 12. Fadigati (Suzuki) a 2’02”321; 13. Matteotti (Suzuki) a 2’16”670; 14. Girlanda (Suzuki); 15. Stel-

lini (Ducati); 16. Russo (Kawasaki); 17. Ferraris (Yamaha); 18. La Tassa (Suzuki); 19. Giovanniello (Suzuki); 20. Schiavone (Kawasaki) tutti a 1 giro. Giro più veloce: Milloch in 2’01”021 alla media di 122,259 Km/h. CLASSE 100 PRO: 1. Capaldo (Yamaha) 6 giri in 12’03”154 alla media di 122,762 Km/h; 2. Zuccarino (Yamaha) a 8”492; 3. Incalza (Suzuki) a 12”917; 4. Serri (Yamaha) a 16”358; 5. Falaschi (Suzuki) a 16”635; 6. Franchi (Suzuki) a 16”983; 7. Esposto (Honda) a 17”409; 8. Gilberti (Suzuki) a 37”732; 9. Del Vecchio (Yamaha) a 41”657; 10. Marmotta (Suzuki) a 43”458; 11. Adriani (Honda) a 51”583; 12. Caggiano (Suzuki) a 51”670; 13. Corti (Suzuki) a 52”307; 14. Conflitti (Suzuki) a 53”162; 15. Ursic (Honda) a 1’01”315; 16. Barone (Aprilia) a 1’28”230; 17. Pasotti (Suzuki) a 1’45”814. Giro più veloce: Capaldo in 1’57”120 alla media di 126,331 Km/h. THRUXTON CUP: 1. Caprara 10 giri in 19’51”282 alla media di 124,202 Km/h; 2. Fasanella a 8”252; 3. Bombarda a 13”030; 4. Pasquini a 13”235; 5. Recchi a 18”435; 6. Olivi a 20”957; 7. Intermesoli a 21”013; 8. Bombarda a 24”398; 9. Croci a 48”325; 10. Recchi a 48”825; 11. Montaldo a 50”593; 12. Visconti a 51”105; 13. Guffanti a 53”512; 14. Venturini a 53”959; 15. Tasso a 59”687; 16. Romagnoni a 1’00”169; 17. Otna a 1’22”606; 18. Serafini a 1’23”234; 19. Germano a 1’23”278; 20. Gambino a 1’23”538; 21. Simonassi a 1’31”652; 22. Ciovacco a 2’00”696; 23. Pierucci a 1 giro. Giro più veloce: Caprara in 1’57”734 alla media di 125,673 Km/h. TROFEO MICHELIN CLASSE 600: 1. Fasanella (Triumph) 10 giri in 19’45”692 alla media di 124,787 Km/h; 2. Banfi (Triumph) a 2”932; 3. Troiani (Yamaha) a 14”840; 4. Noli (Kawasaki) a 15”377; 5. Carusi (Yamaha) a 21”811; 6. Iacobelli (Honda); 7. Vitellaro (Honda) a 24”640; 8. Antoni (Yamaha) a 29”083; 9. Furega (Yamaha) a 41”326; 10. Semiglia (Yamaha) a 46”092; 11. Piano (Yamaha) a 47”860; 12. Storai (Yamaha) a 51”415; 13. Golia (Suzuki) a 56”194; 14. Beghi (Honda) a 1’01”004; 15. Rangeri (Honda) a 1’05”207; 16. Crocicchia (Honda); 17. Di Simone (Yamaha) a 1’19”126; 18. Masoni (Triumph) a 1’48”452; 19. Tosoni (Yamaha) a 1’58”659; 20. Taschini (Kawasaki) a 1 giro; 21. Monzo (Yamaha); 22. De Simone (Suzuki); 23. Lattavo (Yamaha); 24. Petitti (Suzuki) a 1 giro. Giro più veloce: Vitellaro in 1’55”562 alla media di 128,035 Km/h.

CLASSE 1000: 1. Pasqualato (Kawasaki) 10 giri in 18’56”476 alla media di 130,191 Km/h; 2. Villa (Honda) a 0”044; 3. Cusumano (Prato) a 0”354; 4. La Face (Kawasaki) a 13”159; 5. Nasso (Ducati) a 19”788; 6. Gentili (Suzuki) a 20”971; 7. Montanari (Suzuki) a 23”868; 8. Armetti (Honda) a 27”893; 9. Pavanini (Ducati) a 28”328; 10. Focardi (Kawasaki) a 43”049. Giro più veloce: Villa in 1’49”551 alla media di 135,060 Km/h. TROFEO BRIDGESTONE CLASSE 600: 1. Viglieno (Yamaha) 10 giri in 18’19”811 alla media di 134,532 Km/h; 2. Pallini R. (Yamaha) a 0”265; 3. Pallini A. (Yamaha) a 1”847; 4. Bene (Triumph) a 18”427; 5. Richeldi (Yamaha) a 23”317; 6. Valeri (Yamaha) a 32”672; 7. Resta (Honda) a 35”138; 8. Mazza (Yamaha) a 35”674; 9. Scampoli (Triumph( a 38”009; 10. Renzi (Honda) a 54”328; 11. Colafranceschi (Kawasaki) a 54”912; 12. Ferro (Yamaha) a 59”340; 13. Romano (Yamaha) a 1’05”542; 14. Petri (Kawasaki) a 1’26”626; 15. Ferri (Yamaha) a 1’29”471; 16. Fagiolo (Kawasaki) a 1’32”429; 17. Vincenzini (Kawasaki) a 1’37”368; 18. Del Grosso (Honda) a 1’40”701; 19. Antonelli (Yamaha) a 1’46”629; 20. Valentini (Honda) a 1’52”448; 21. Braglia (Kawasaki) a 1 giro; 22. Ferri (Kawasaki) a 1 giro; 23. Altomonte (Honda) a 1 giro. Giro più veloce: Pallini in 1’48”650 alla media di 136,180 Km/h. CLASSE 1000: 1. Clementini (Yamaha) 10 giri in 17’53”562 alla media di 137,821 Km/h; 2. Pezzuolo (Ducati) a 35”784; 3. Celli (Suzuki) a 36”437; 4. De Lucia (Yamaha) a 44”182; 5. Billi (Kawasaki) a 45”129; 6. Bruscella (Yamaha) a 48”791; 7. Armogida (Honda) a 1’00”333; 8. Petruio (Suzuki) a 1’04”210; 9. Brandoni (Yamaha) a 1’04”353; 10. Mulattieri (Suzuki) a 1’24”372; 11. Colozzi (Kawasaki) a 1’27”471; 12. Bronzetti (Ducati) a 1’30”546; 13. Oliva (Suzuki) a 1’41”433; 14. Venanzetti (Honda) a 1 giro; 15. Riccioni (Yamaha) a 1 giro; 16. Roberti (Ducati) a 3 giri. Giro più veloce: Clementini in 1’44”705 alla media di 141,311 Km/h.

DA SOPRA, IN SENSO ORARIO: ROMANA FEDE E GINO MAURO ANTONELLI, PROTAGONISTI A MISANO, FABRIZIO PETRILLI ED EMANUELE VIGLIENO, VINCITORI A VALLELUNGA. (FOTO OLIVER)

UN’ALTRA CONFERMA DI TATASCIORE MisanoMototemporada Romagnola MISANO ADRIATICO (RN) - Parata di gare per l’ultima prova della Coppa FMI e della Mototemporada al Misano World Circuit, a cui si sono aggiunti la Termo Race Cup e i tanti trofei nazionali. La gara del campionato italiano femminile ha visto primeggiare Romana Fede. Assente la campionessa 2009 Alessia Polita, impegnata a Vallelunga. La Rookies Cup Moriwaki ha aperto l’intensa giornata di gare con Gino Mauro Antonelli ipressoché in solitario. Al secondo posto Alessio Lo Turco, autore di una furibonda rimonta dopo una caduta iniziale, e terzo il leader Luca Fabrizio. Nel Kawasaki Ninja Trophy classe 250 vittoria sul campo di Filippo Benini, il quale, tuttavia, non prende punti per il campionato in quanto è impegnato solo nello sviluppo. Bottino pieno, quindi, per Benito Tarantino, che ha anche festeggiato la conquista del titolo assoluto, oltre che la Under 16. Nella 600 vittoria del poleman De Luca; l’esperto Roberto Antonelli, con il quinto posto, ha confermato la vittoria del titolo 2008. Nel Trofeo KTM vittoria di Danny Gelli e titoli a Sauro Valentini (Senior), Paolo Mangano (classe 132 R) e Christian Maggiorana (Open). All’olimpionico di marcia Arturo Di Mezza , terzo nella senior, andrà comunque il primo premio in palio nella senior in quanto i riconoscimenti non sono cumulabili. Simone Bulai, secondo in gara, ha conquistato il titolo Supertwins; la gara l’ha vinta Sandro Giangiacomo. Nella Roadster Cup a Franco Zenatello vittoria in gara e titolo. Nella Mototemporada Romagnola, classe 125 Sport, Manuel Tatasciore ha onorato il titolo conquistato nel precedente round. Nella 600 Stock Fabio Manghi ha dato lezione di guida sul tracciato di casa, classi-

fica generale a Raffaele Filice, settimo. Nella Open ritiro di Samuel Maggiori a causa della rottura della frizione. Successo di giornata per Davide Caselli, secondo posto e titolo per Luca Pini. Max Regazzi

18 ottobre Mototemporada romagnola, C.I. femminile, Termo Race Cup, Roadster Cup, Trofei Moriwaki, Kawasaki e KTM - Organizzatore: Gruppo Mototemporada Romagnola – Direttore di gara: Raffaele De Fabritiis – Meteo: nuvoloso con vento

Classifiche MOTOTEMPORADA 125 SPORT: 1. Tatasciore 10 giri 19’51”956 alla media di 127,64 Km/h; 2. Pizzo a 1”677; 3. Aloisi a 21”391; 4. Mantovani a 27”916; 5. Bastianelli a 32”738; 6. Scagnetti a 43”138; 7. Apollonio a 44”834; 8. Galletti a 45”363; 9. Venturini a 1’05”040; 10. Rinaldi a 1’05”471; 11. Cintio a 1’13”628; 12. Luc a 1’22”006; 13. Rizzo a 1’22”958; 14. Rossi a 1’36”135; 15. Tosetto a 1’36”320; 16. Facchetti a 1’39”384; 17. Gasparelli a 1’39”910; 18. Maccesi a 1’39”970; 19. Magro a 1 giro; 20. Ferigo a 1 giro; 21. Cerulli a 1 giro; (tutti su Aprilia). Giro più veloce: Mantovani in 1’57”362 alla media di 129,630 Km/h. OPEN: 1. Caselli 12 giri in 20’22”842 alla media di 149,29 Km/h; 2. Pini (Bimota) a 2”392; 3. Gugnali (Suzuki) a 13”007; 4. Laviola (Honda) a 14”445; 5. Zannini (Honda) a 14”577; 6. Di Vora (Honda) a 27”383; 7. Cantagallo a 31”298; 8. Rinaldi (Suzuki) a 32”184; 9. Tottia 34”928; 10. D’Alessandro a 47”193; 11. Pelonara a 58”026; 12. Lazzari (Aprilia) a 1’00”718; 13. Cavallini a 1’05”834; 14. Damiani (Suzuki) a 1’13”882; 15. Paoletti (Suzuki) a 1 giro; 16. Carrara (Ducati) a 1 giro. Gli altri su Yamaha. Giro più veloce: Caselli in 1’40”941 alla media di 150,718 Km/h. CAMPIONATO ITALIANO FEMMINILE: 1. Fede 12 giri in 136,18 Km/h; 2. Mermet (Triumph) a 11”780; 3. Jaworska a 12”423; 4. La Licata a 32”715; 5. Falzoni a 35”666; 6. Lyubimova a 39”356; 7. Papi (Honda) a 1’02”087; 8. Rampolla (Honda) a 1’17”865; 9. Marolo (Honda) a 1’23”473; 10. Gola (Kawasaki) a 1’23”473; 11. Zaghini (Suzuki) a 1 giro; 12. Teran (Honda) a 1 giro.Gli altri su Yamaha. Giro più veloce: Jaworska in 1’47”033 alla media di 142,139 Km/h. TERMORACE CUP OPEN: 1. Guarino (Honda) 10 giri in 17’42”586 alla media di 143,18 Km/h; 2. Poggi a 11”950; 3. Pennesi (Suzuki) a 15”697; 4. Pelonara a 17”5749; 5. Rossi a 31”504; 6. Barbieri a 32”056; 7. Zazzaro (KTM) a 32”742; 8. Tamburini a 35”734; 9. Rehburg (Suzuki) a 36”110; 10. Di Foggia

(Kawasaki) a 39”662; 11. Rogosic (Suzuki) a 45”551; 12. Fontanelli a 52”878; 13. Bruno (Honda) a 53”430; 14. Baldazzia 1’02”697; 15. Laquale (Honda) a 1’07”603; 16. Alfano (Yamaha) a 1’14”952; 17. Baraccoa 1’15”346; 18. Gesuelli (Honda) a 1’16”571; 19. Gramisci (Suzuki) a 1’29”780; 20. Papacci (Suzuki) a 1’44”446; 21. Spirandelli (Ducati) a 1’54”728; 22. Brocco (Honda) a 1’57”198; 23. Di Ciommo a 1 giro. Gli altri su Yamaha Giro più veloce: Guarino in 1’44”472 alla media di 145,624 Km/h. 600 OPEN: 1. Torrisi) 10 giri in 18’12”971 alla media di 139,19 Km/h; 2. Vargas (Honda) a 4”408; 3. Togni a 7”062; 4. Sanca a 11”860; 5. Trovò a 18”354; 6. Fossa a a 21”190; 7. Benedetti a 21”256; 8. Landi a 25”570; 9. Pizzetti (Honda) a 57”744; 10. Morini (Honda) a 1’05”104; 11. Castello (Suzuki) a 1’18”445; 12. Costantini a 1’19”190; 13. Schirripa a 1 giro. Gli altri su Yamaha. Giro più veloce: Sanca in 1’46”589 alla media di 142,731 Km/h. MORIWAKI CUP: 1. Antonelli 10 giri in 21’34”223 alla media di 117,55 Km/h; 2. Lo Turco a 4”191; 3. Fabrizio a 6”006; 4. Zanella a 10”459; 5. Somma a 10”980; 6. Mercandelli a 11”104; 7. Falanesca a 11”428; 8. Bottani a 12”714; 9. Angeletti a 19”223. Giro più veloce: Lo Turco a 19”223. ROADSTER CUP: 1. Zenatello (Morini) 10 giri in 17’53”619 alla media di 141,70 Km/h; 2. Cordara (KTM) a 19”063; 3. Ascanio (Morini) a 19”140; 4. Ruggiero (Aprilia) a 28”812; 5. Toini (MV Agusta) a 51”578; 6. Galimberti (Honda) a 53”974; 7. Del Deo (Honda) a 1’17”856; 8. Cordioli (KTM) a 1’37”281; 9. Rapuzzi (MV Agusta) a 2’00”456; 10. Trigila (Ducati) a 1 giro; 11. Fugardi (Honda) a 1 giro. Giro più veloce: Segoni in 1’44”904 alla media di 145,024 Km/h. TROFEO KTM SUPER DUKE: 1. Gelli 10 giri in 18’36”176 alla media di 136,30 Km/h; 2. Trimarco a 4”372; 3. Valentini a 6”323; 4. Brunetti a 14”871; 5. Raho a 14”960; 6. Bertolini a 19”959; 7. Di Mezza a 20”425; 8. Maggiorana a 21”243; 9. Pozzi a 27”528; 10. Mangano a 53”036; 11. Di Filippo a 57”198; 12. Bendinelli a 1’01”482; 13. Balestri a 1’03”892; 14. Cordioli a 1’08”723; 15. Algisi a 1’08”887; 16. Righi a 1’53”862; 17. Marchesi a 1’58”666; 18. Vizzini a 1 giro. Giro più veloce: Trimarco in 1’50”104 alla media di 138,175 Km/h. KAWASAKI NINJA TROPHY CLASSE 250: 1. Benini10 giri in 20’32”187 alla media di 123,47 Km/h; 2. Tarantino a 21”606; 3. Toccacieli a 31”821; 4. Favi a 32”454; 5. Tomassini a 32”490; 6. Cucco a 34”261; 7. De Simone a 44”211; 8. Cavalli a 47”374; 9. Massa a 48”155; 10. Vanzo a 1’00”826; 11. Blumetti a 1’08”306; 12. Adolfatto a 1’08”823; 13. Doria a 1’08”898; 14. Ferrari a 1’42”695; 15. Fugardi a 1’43”144; 16. Guglielmetto a 1 giro. Giro più veloce: Benini in 2’01”632 alla media di 125,079 Km/h. CLASSE 600: 1. De Luca 10 giri in 17’35”827 alla media di 144,09 Km/h; 2. Morreale a 2”270; 3. Renaudo a 5”808; 4. Mariotti a 9”501; 5. Antonello a 9”553; 6. Casoni a 10”532; 7. Spigarol a 12”547; 8. Vallazza a 16”962; 9. Tondini a 19”988; 10. Costantini a 27”556; 11. Galdes a 32”523; 12. Trisorio a 33”216; 13. Castioni a 34”180; 14. Lo Bartolo a 34”275; 15. Di Giannicola a 34”529; 16. Pietrobon a 35”049; 17. Floris a 40”926; 18. Graziani a 47”430; 19. Frisanco a 53”972; 20. Pietrobon a 54”208; 21. Barbieri a 54”501; 22. Vella a 1’00”603; 23. Vescovi a 1’43”164. Giro più veloce: De Luca in 1’44”121 alla media di 146,115 Km/h. motosprint

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È IN EDICOLA IN MOTO NOVEMBRE 2009

LAZZARINI NON DÀ TREGUA Mondiale Supermoto in Italia

IVAN LAZZARINI (30) È STATO IL DOMINATORE INDISCUSSO DEL GP LOMBARDIA, PENULTIMA PROVA DEL MONDIALE. LA S2 L‘HA VINTA ADRIEN CHAREYRE, SOPRA A SINISTRA.

OTTOBIANO (PV) - Con un successo perentorio in entrambe le gare, Ivan Lazzarini ha vinto il GP della Lombardia, sesta prova del mondiale. Il pilota pesarese si è così portato al secondo posto nella classifica del mondiale S1 dietro al leader Van den Bosch. Nella S2 ha dominato Adrien Chareyre, ma per lui, per quattro punti, non c’è ancora la certezza del titolo. Dovrà, infatti, attendere l’ultima prova in programma in Spagna il prossimo 15 novembre. Secondo in campionato è ora Delepine, mentre Gozzini, squalificato in gara 1, è scivolato in terza posizione. Nella prima gara, Lazzarini, autore della pole position, è stato in testa dall’inizio alla fine, mantenendo i fratelli Chareyre sempre dietro. Sesto posto per Verderosa, davanti a Beltrami e Delepine. Come detto, squalificato Gozzini per aver ricevuto assistenza dopo una caduta. La seconda gara ha visto ancora scattare in testa Lazzarini, seguito da Thomas Chareyre fino al traguardo. Terzo e primo della S2 Gozzini. Gaspardone è stato abbandonato dalla moto quando stava per conquistare il terzo gradino del podio. motosprint

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A Gozzini una gara S2 S1 GARA 1: 1. Lazzarini (Honda) in 20’36”797; 2. Chareyre T. (Husqvarna) a 4”272; 3. Van den Bosch (TM) a 9”238; 4. Seel (Suzuki) a 11”540; 5. Verderosa (Honda) a 16”844; 6. Beltrami (Aprilia) a 25”144; 7. Ravaglia (Aprilia) a 32”506; 8. Hermunen (Husqvarna) a 33”556; 9. Winstanley (Husqvarna) a 36”124; 10. Bussei (Honda) a 37”646; 11. Bolsec (Honda) a 42”281; 12. Dondi (Aprilia) a 57”515; 13. Serafini (TM) a 1’04”696. GARA 2: 1. Lazzarini (Honda) in 20’31”629; 2. Chareyre T. (Husqvarna) a 0”705; 3. Van den Bosch (TM) a 19”737; 4. Seel (Suzuki) a 20”044; 5. Ravaglia (Aprilia) a 25”448; 6. Verderosa (Honda) a 26”403; 7. Hermunen (Husqvarna) a 31”612; 8. Beltrami (Aprilia) a 40”615; 9. Winstanley (Husqvarna) a 44”081; 10. Bussei (Honda) a 46”414; 11. Bolsec (Honda) a 51”100; 12. Dondi (Aprilia) a 1’09”451; 13. Serafini (TM) a 1 giro. IN CAMPIONATO: 1. Van den Bosch punti 232; 2. Lazzarini 213; 3. Chareyre T. 211; 4. Hermunen 201; 5. Seel 172.

Leclassifiche

NOVEMBRE

COMPARATIVA CASCHI DA ENDURO TURISTICO

Europeo Supercross

COULON RADDOPPIA BILBAO (SPAGNA) - La città principale dei Paesi Baschi ha ospitato la terza gara dell’ europeo Supercross in un’arena affollata da ventimila appassionati. Le due finali sono state infiammate dai continui sorpassi fra Coulon e Aranda. I due piloti francesi non si sono risparmiati, tanto che, per la troppa foga, alla seconda curva della prima finale Coulon ha centrato Bonini al termine di un salto. In quel momento il pilota italiano era in testa. Purtroppo Bonini è rimasto ferito seriamente ad una spalla ed è stato subito trasportato in ospedale. È stato Coulon (nella foto) a uscire vincitore da entrambe le due finali, riuscendo così a battere Aranda. Dietro i due francesi, lo spettacolo non è comunque mancato. Izoird ha lottato strenuamente ed è riuscito a terminare terzo, seguito da Martin. Sallefranque è stato autore di una bellissima gara che lo ha visto piazzarsi quinto. Sfortunato Pellegrini, urtatosi con Soubeyras e costretto a recuperare, ma a due giri dal termine, quando era quinto, la sua moto si è fermata. L’appuntamento per il quarto round è a Milano il 14 novembre, all’interno dell’area Motolive dell’EICMA.

S2 GARA 1: 1. Chareyre A. (Husqvarna) in 20’43”272; 2. Delepine (Husqvarna) a 17”854; 3. Gaspardone (Honda) a 20”391; 4. Borella (KTM) a 30”379; 5. Burkhart (KTM) a 31”795; 6. Tognaccini (Aprilia) a 49”632; 7. Bartolini (Husqvarna) a 50”432; 8. Deridder (KTM) a 50”906; 9. Occhini (TM) a 57”634; 10. Hlad (Aprilia) a 1 giro; 11. Gozzini (TM). GARA 2: 1. Gozzini (TM) in 20’44”194; 2. Chareyre A. (Husqvarna) a 6”160; 3. Delepine (Husqvarna) a 8”036; 4. Occhini (TM) a 14”427; 5. Burkhart (KTM) a 33”273; 6. Deridder (KTM) a 38”297; 7. Bartolini (Husqvarna) a 39”731; 8. Borella (KTM) a 43”360; 9. Hlad (Aprilia) a 1 giro; 10. Tognaccini (Aprilia); 11. Gaspardone (Honda) a 7 giri. IN CAMPIONATO: 1. Chareyre A. punti 262; 2. Delepine 216; 3. Gozzini 213; 4. Gaspardone 173; 5. Borella 161.

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DI

Le classifiche FINALE 1: 1. Coulon (Suzuki) in 9’01”155; 2. Aranda (Kawasaki) a 6”495; 3. Izoird (Suzuki) a 17”231; 4. Barragan (KTM) a 21”708; 5. Soubeyras (Honda) a 26”855; 6. Martin (Husqvarna) a 32”552; 7. Sallefranque (Honda) a 1 giro; 8. Mannevy (Suzuki) a 2 giri; 9. Pellegrini (Suzuki) a 4 giri; 10. Lopes (Honda) a 8 giri; 11. Bonini (Honda); 12. Vongsana (Aprilia). FINALE 2: 1. Coulon (Suzuki) in 9’06”158; 2. Aranda (Kawasaki) a 0”506; 3. Martin (Husqvarna) a 8”302; 4. Izoird (Suzuki) a 10”937; 5. Sallefranque (Honda) a 1 giro; 6. Lefrancois (Honda); 7. Mannevy (Suzuki); 8. Lopes (Honda); 9. Pellegrini (Suzuki) a 3 giri; 10. Soubeyras (Honda) a 8 giri; 11. Vongsana (Aprilia) a 12 giri; 12. Barragan (KTM). IN CAMPIONATO: 1. Aranda punti 84; 2. Izoird 67; 3. Martin 49; 4. Soubeyras 46; 5. Leuret 34; 6. Coulon 30; 7. Vanni; 8. Lopes 25; 9. Sallefranque 22; 10. Berthome 18; 11. Bonini 14; 12. Alberto 12; 13. Mannevy 11; 14. Barragan 10; 15. Pellegrini.

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Sportitalia I campionati regionali

COMPAGNONE NON SBAGLIA CrossCampionato italiano FERMO - Sul tracciato Monterosato di Fermo si è disputato l’ultimo appuntamento stagionale. Il fango è stato assoluto protagonista del week-end marchigiano, in particolare nel paddock, dove ancora non sono terminati i giganteschi lavori di ampliamento, in vista del GP Italia di cross che inaugurerà la stagione 2010. Nella MX1 ancora un’ennesima doppia affermazione per Felice Compagnone . Il pilota laziale nella prima manche ha assunto il comando sin dalle primissime fasi, andando a transitare per primo sotto la bandiera a scacchi di fine gara, precedendo Stefano Dami e Federico Bracesco,. Nella manche finale, corsasi domenica, il portacolori del team Pardi ha dovuto faticare di più per aggiudicarsi il successo, messo a segno soprattutto per un calo di ritmo di Federico Bracesco. Nella MX2 chicca della giornata è stato il debutto del più giovane dei fratelli Philippaerts, Deny, in sella alla Suzuki del team Rossi. Debutto tutto sommato positivo per l’imolese che ha centrato il successo in gara 1, mentre in gara 2, per un inconveniente tecnico, è stato costretto anzitempo alla via dei box. Il successo nella manche finale è andato ad Andrea Cervellin, in sella all’Husqvarna, mentre è stato Roberto Lombrici, su Yamaha, ad aggiudicarsi il successo assoluto di giornata. Francesco Fiorani

18 ottobre Campionato italiano motocross – Organizzatore: M.C. Monterosato di Fermo – Direttore di gara: Costantino Gagliardini – Meteo: pioggia - variabile

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Compagnone (Honda); 2. Dami (Honda); 3. Bracesco (Honda); 4. Beconcini (Honda); 5. Scabrosi (Suzuki); 6. Pignotti (Honda); 7. Biondi (Honda); 8. Tivedmotosprint

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du (Honda); 9. Malimpensa (Honda); 10. Bertugli (Yamaha); 11. Pagliacci (Honda); 12. Mastronunzio (Honda); 13. Vestri (KTM); 14. Paolanti (Honda); 15. Nompari (Suzuki); 16. Roman (Yamaha); 17. Pegoraro (Honda); 18. Lorenzon (Kawasaki); 19. Tedesco (Honda); 20. Tavelli (Yamaha); 21. Ombrosi (KTM); 22. Saletti (Honda); 23. Maggiore (Honda); 24. Milani (KTM); 25. Medda (Honda); 26. Pasqua (Yamaha); 27. Venturini (TM); 28. Pedica (Honda); 29. Mario (Yamaha); 30. Fiorgentili (Suzuki); 31. Sallicati (Honda). GARA 2: 1. Compagnone (Honda); 2. Bracesco (Honda); 3. Dami (Honda); 4. Pagliacci (Honda); 5. Beconcini (Honda); 6. Bertugli (Yamaha); 7. Scabrosi (Suzuki); 8. Vestri (KTM); 9. Paolanti (Honda); 10. Pignotti (Honda); 11. Tedesco (Honda); 12. Pegoraro (Honda); 13. Roman (Yamaha); 14. Malimpensa (Honda); 15. Mastronunzio (Honda); 16. Pedica (Honda); 17. Saletti (Honda); 18. Tavelli (Yamaha); 19. Biondi (Honda); 20. Ombrosi (KTM); 21. Nompari (Suzuki); 22. Milani (KTM); 23. Giaché (Honda); 24. Venturini (TM); 25. Medda (Honda); 26. Tiveddu (Honda); 27. Pasqua (Yamaha); 28. Mario (Yamaha); 29. Fiorgentili (Suzuki); 30. Sallicati (Honda); 31. Bagnarelli (Honda); 32. Maggiore (Honda); 33. Guarini (Kawasaki); 34. Messina (Yamaha); 35. Lorenzon (Kawasaki). MX2 GARA 1: 1. Philippaerts (Suzuki); 2. Lombrici (Yamaha); 3. Bertuzzo (Yamaha); 4. Pezzuto (Suzuki); 5. Mercandino (Honda); 6. Redondi (Suzuki); 7. Mancuso (Honda); 8. Aperio (Honda); 9. Doria (Honda); 10. Cervellin (Husqvarna); 11. Valente (Suzuki); 12. Terraneo (KTM); 13. Cimberio (Suzuki); 14. Marincioni (Suzuki); 15. Peverieri (Yamaha); 16. De Bortoli (Honda); 17. Gruarin (Honda); 18. Mencaroni (Kawasaki); 19. Bacci (Honda); 20. Cogo (Kawasaki); 21. D’Angelo (Honda); 22. Faccioli (Suzuki); 23. Anichini (KTM); 24. Violi (Yamaha); 25. Muratori (Suzuki); 26. Turchet (Suzuki); 27. Aldini (Honda); 28. D’Attilio (Yamaha); 29. Ruzzi (Kawasaki); 30. Di Pauli (KTM); 31. Dolce (KTM); 32. Milizia (Honda); 33. Di Santo (Honda); 34. Cavallini (Honda); 35. Moroni (KTM); 36. Martini (Suzuki). GARA 2: 1. Cervellin (Husqvarna); 2. Aperio (Honda); 3. Lombrici (Yamaha); 4. Martini (Suzuki); 5. Mercandino (Honda); 6. Doria (Honda); 7. Pezzuto (Suzuki); 8. Mancuso (Honda); 9. Valente (Suzuki); 10. Redondi (Suzuki); 11. Cimberio (Suzuki); 12. Turchet (Suzuki); 13. Dolce (KTM); 14. Bacci (Honda); 15. Peverieri (Yamaha); 16. D’Angelo (Honda); 17. Di Santo (Honda); 18. Muratori (Suzuki); 19. Giuliano (Honda); 20. Cogo (Kawasaki); 21. D’Attilio (Yamaha); 22. Violi (Yamaha); 23. Aldini (Honda); 24. De Bortoli (Honda); 25. Ruzzi (Kawasaki); 26. Marincioni (Suzuki); 27. Mencaroni (Kawasaki); 28. Di Pauli (KTM); 29. Faccioli (Suzuki); 30. Moroni (KTM); 31. Milizia (Honda); 32. Sommaruga (Honda); 33. Terraneo (KTM); 34. Philippaerts (Suzuki); 35. Cavallini (Honda).

ANCORA UNA DOPPIETTA DI FELICE COMPAGNONE (5). IL PILOTA LAZIALE DEL TEAM PARDI HA VINTO ENTRAMBE LE GARE DELL’ULTIMA PROVA DEL TRICOLORE, SVOLTASI A FERMO.

Toscana Montevarchi (AR) 11 ottobre Campionato toscano, quinta prova – Organizzatore: M.C. Brilli Peri – Direttore di gara: Guido Barbesi – Meteo: sole

Classifiche MX1 TOP DRIVER - OVER 21 GARA 1: 1. Beconcini; 2. Lasagna; 3. Galluzzi; 4. Nompari; 5. Paolanti; 6. Mocini; 7. Massini; 8. Fontani; 9. Coturri; 10. Baldini; 11. Lumachi; 12. Di Fabio; 13. Cencioni; 14. Cancelli; 15. Gigliotti; 16. Rossi; 17. Scordo; 18. Micchi; 19. Spanò; 20. Casucci; 21. Acquafresca; 22. Magnaguagno; 23. Arnetoli; 24. Baldini; 25. Masi; 26. Zeppi. GARA 2: 1. Beconcini; 2. Paolanti; 3. Lasagna; 4. Galluzzi; 5. Massini; 6. Fontani; 7. Baldini; 8. Cencioni; 9. Nompari; 10. Cancelli; 11. Lumachi; 12. Coturri; 13. Spanò; 14. Gigliotti; 15. Magnaguano; 16. Micchi; 17. Baldini; 18. Casucci; 19. Acquafresca; 20. Ricci; 21. Zeppi; 22. Masi; 23. Arnetoli; 24. Di Fabio. MX2 GARA 1: 1. Manzoni; 2. Bandini; 3. Bacci; 4. Tozzi; 5. Galluzzi; 6. Mencaroni; 7. Pettinari; 8. Volpi; 9. Zanelli; 10. Micozzi; 11. Pepe; 12. Bruni; 13. Casaglia; 14. Lucaccini; 15. Bistocchi; 16. Grossi; 17. Fiorucci; 18. Angeloni; 19. Calabassi; 20. Finocchi; 21. Rossetti; 22. Gonnelli; 23. Naldi; 24. Peri; 25. Andreini; 26. Giovannelli; 27. Cherubini; 28. Meoni; 29. Rossi; 30. Bucci; 31. Goti; 32. Falugiani; 33. Burberi; 34. Del Mira; 35. Sbrana; 36. Litta; 37. Carnasciali; 38. Bacci; 39. Tabani; 40. Barelli. GARA 2: 1. Manzoni; 2. Mencaroni; 3. Bacci; 4. Galluzzi; 5. Tozzi; 6. Meoni; 7. Pettinari; 8. Bruni; 9. Micozzi; 10. Pepe; 11. Angeloni; 12. Casaglia; 13. Lucaccini; 14. Volpi; 15. Bistocchi; 16. Fiorucci; 17. Lilli; 18. Grossi; 19. Gonnelli; 20. Calabassi; 21. Rossetti; 22. Finocchi; 23. Naldi; 24. Giovannelli; 25. Cherubini; 26. Burberi; 27. Rossi; 28. Falugiani; 29. Bucci; 30. Goti; 31. Tabani; 32. Bacci; 33. Sbrana; 34. Del Mira; 35. Carnasciali; 36. Peri; 37. Barelli. MX1 - MX2 OVER 40 GARA 1: 1. Grossi; 2. Ravaglia; 3. Guidi; 4. Cappellini; 5. Bennati; 6. Pieroni; 7. Casola; 8. Dini; 9. Margheri; 10. Grassi; 11. Mastropasqua; 12. Attili; 13. Carandente; 14. Arenella; 15. Zazzeri; 16. Bisaccioni; 17. Bettini; 18. Giovannelli; 19. Ciabattari; 20. Fabbrini; 21. Giovannoni; 22. Basili. GARA 2: 1. Ravaglia; 2. Grossi; 3. Guidi; 4. Cappellini; 5. Pieroni; 6. Dini; 7. Bennati; 8. Margheri; 9. Grassi; 10. Carandente; 11. Mastropasqua; 12. Casola; 13. Bettini; 14. Arenella; 15. Attili; 16. Zazzeri; 17. Giovannelli;

18. Bisaccioni; 19. Ciabattari; 20. Fabbrini; 21. Giovannoni; 22. Basili. OPEN - UNDER 21 GARA 1: 1. Anichini; 2. Laurenzi; 3. Guidi; 4. Savini; 5. Lippi; 6. Fornino; 7. Cencioni; 8. Matteucci; 9. Pini; 10. Pioli; 11. Dini; 12. Vento; 13. Bilotti; 14. Mazzamuto; 15. Brogi; 16. Fabbri; 17. Burberi; 18. Lovari; 19. Freddiani; 20. Bindi; 21. Poli; 22. Fantoni; 23. Poccianti; 24. Frullanti; 25. Maltry. GARA 2: 1. Anichini; 2. Laurenzi; 3. Lippi; 4. Savini; 5. Cencioni; 6. Guidi; 7. Matteucci; 8. Fornino; 9. Lucci; 10. Dini; 11. Pioli; 12. Vento; 13. Fabbri; 14. Mazzamuto; 15. Pini; 16. Prelli; 17. Lovari; 18. Burberi; 19. Freddiani; 20. Fantoni; 21. Bindi; 22. Poli; 23. Poccianti; 24. Frullanti; 25. Morelli; 26. Maltry.

Piemonte Salmour (CN) 11 ottobre Campionato piemontese, settima prova – Organizzatore: M.C. Fossano – Direttore di gara: Alberto Burzio – Meteo: sereno

Classifiche MX2 CLASSE NAZIONALI: 1. Pezzuto (Suzuki); 2. Lorenzon (Kawasaki); 3. Marrazzo (Honda); 4. Marra (Yamaha); 5. Baima Besquet S. (Yamaha); 6. Arimatea (Yamaha); 7. Winkler (KTM); 8. Raggi (KTM); 9. Colombo (Suzuki); 10. Tabone (Suzuki); 11. Cimberio (Suzuki); 12. Caresio (Suzuki); 13. Celestino (Suzuki); 14. Orlandi (Kawasaki); 15. Cantinotti (Suzuki); 16. Grammatico (Suzuki); 17. Magliano F. (Suzuki); 18. Maio (Suzuki); 19. Buchicchio (Honda); 20. Magliano G.; 21. Musso (Suzuki); 22. Montanari (Suzuki); 23. Carlini (Suzuki). TERRITORIALI CLASSE A: 1. Marrazzo (Honda); 2. Osenda M. (Yamaha); 3. Ratti (Kawasaki); 4. Rabossi (Suzuki); 5. Ballario (Honda); 6. Zattin (Kawasaki); 7. Selva (Honda); 8. Polimeno (Honda); 9. Quarti (Suzuki); 10. Bongiovanni (Suzuki); 11. Castelli (Kawasaki); 12. Ferrario (Honda); 13. Danna (Yamaha); 14. Berutti (Yamaha); 15. Zavattaro (Yamaha); 16. Bertola (Honda); 17. Dominici (Honda); 18. Vaschetto (Honda); 19. Rivetti N. (KTM); 20. Angiolini (Honda); 21. Camerra (Kawasaki); 22. Pennino (Yamaha); 23. Rivetti E. (KTM); 24. Ramonda (Kawasaki); 25. Moranzino (KTM); 26. Garrone (Yamaha); 27. Carniato (Honda); 28. Bauduino (Suzuki); 29. Raggio (Kawasaki); 30. Broggin (Honda). CLASSE B: 1. Magliano D. (Suzuki); 2. Baima Besquet D. (Suzuki); 3. Piredda S. (Honda); 4. Viviano (Yamaha); 5. Toppino (Yamaha); 6. Gerbaldo (Honda); 7. Bongiovanni P. (KTM); 8. Lupano (Honda); 9. Piredda D. (Honda); 10. Marengo (Yamaha); 11. Bianciotto (Suzuki);

12. Marangotto (Kawasaki); 13. Bongiovanni F. (Yamaha); 14. Vaira (Honda); 15. Boccone (Kawasaki); 16. Alisetta (Yamaha); 17. Grimaldi (Suzuki); 18. Giachino (Kawasaki); 19. Vigliarolo (Yamaha). MX1 CLASSE NAZIONALI: 1. Scabrosi (Suzuki); 2. Altare (Husqvarna); 3. Roman (Yamaha); 4. Lauro N. (Honda); 5. Daziano (Honda); 6. Roasio (Honda); 7. Lauro L. (Honda); 8. Riccio (Honda); 9. Franceschi (Kawasaki); 10. Faravelli (Honda); 11. Marchese (Honda); 12. Novarino (Suzuki); 13. Cappella (Yamaha); 14. Arena (Yamaha). CLASSE TERRITORIALI: 1. Giacob (Suzuki); 2. Disirò (Suzuki); 3. Viada (Yamaha); 4. Imarisio (Honda); 5. Pasta (Kawasaki); 6. Introini (Honda); 7. Sclavo (Kawasaki); 8. Germano (Honda); 9. Cavenaghi (Honda); 10. Audisio (Yamaha); 11. Gaido (Yamaha); 12. Italiano (Honda); 13. Flesia (Honda); 14. Boarino (Honda); 15. Pologruto A. (TM); 16. Varzani (Suzuki); 17. Pologruto C. (TM); 18. Giachino (Yamaha).

Friuli V. Giulia Codroipo (UD) 11 ottobre Trofeo promozionale, terza prova – Organizzatore: M.C. Pedemontano – Direttore di gara: Mario Laurenti – Meteo: sereno

Trofeo Marinoni Gara fra le regioni

TOSCANA “D” BATTE LAZIO “A” FAENZA (RA) - La Lombardia era come sempre favorita, ma alla fine è stata la squadra “D” della Toscana ad aggiudicarsi il titolo di campione del Trofeo delle Regioni “Marinoni” 2009 di minicross, che ha visto quest’anno come anfiteatro il campo cross Monte Coralli di Faenza. Una vittoria che è stata incerta fino all’ultima manche, ma fortemente cercata dal trio composto Samuele Bernardini, Riccardo Righi e Tommaso Isdraele Romano che hanno regolato alla fine della lunga giornata di gara la squadra Lazio “A” composta da Joakin Furbetta, Ramon Savioli e Alessandro Savioli. Terza posizione della compagine Abruzzo e Molise con Ricciutelli, De Nicola e Fabbri che ha preceduto la Lombardia “A”. Al via anche i protagonisti dalla Coppa dell’Avvenire per i Debuttanti, svincolata dalla classifica per regioni. Gabriele Oteri e Andrea Zanotti hanno chiuso nell’ordine. Max Regazzi 11 ottobre

Classifiche SUPERCAMPIONE: 1. De Bortoli (Yamaha); 2. Vidotto (Yamaha); 3. Cescon A. (Honda); 4. Giusto (Kawasaki); 5. Zavagno (Yamaha); 6. Miconi (Honda); 7. Polo M. (Yamaha); 8. Cotti (Yamaha); 9. Mattiuz (Honda); 10. Brusadin (Honda); 11. Gurizzan (Kawasaki); 12. Gava (KTM); 13. Fantin D. (Honda); 14. De Lazzari (Kawasaki); 15. Paron (Honda); 16. Schiavon Giac. (Kawasaki); 17. Sabadin (Honda); 18. Bettin T. (Honda); 19. Gabbino (Yamaha); 20. Iannucci (Kawasaki); 21. Melotto (Yamaha); 22. Vignotto (Yamaha); 23. Battel (Kawasaki); 24. Baradel (KTM); 25. Gaspardo (Honda); 26. Clarini (Honda); 27. Fedrigo (KTM); 28. Da Dalt R. (Kawasaki); 29. Polo G. (Kawasaki). INTERREGIONALE CLASSE A: 1. Belluzzo (Honda); 2. Fattori (Honda); 3. De Pin M. (Honda); 4. Dolcetti (Honda); 5. Battistella (Honda); 6. Basso S. (Yamaha); 7. Pitton (Suzuki); 8. Morettin (Yamaha); 9. Campaniello (Yamaha); 10. Basso C. (Yamaha); 11. Volpe (Suzuki); 12. Gabatel (Honda); 13. Acco (Yamaha); 14. Stella (Honda); 15. Gubiani (Honda); 16. Bassetto (Honda); 17. Springolo (Honda); 18. Tesolin (Suzuki); 19. Bettin J. (Kawasaki); 20. Perini (Honda); 21. Luchin (Honda); 22. Panzarin (Yamaha); 23. Tondato (Yamaha); 24. Quagliaro (Honda); 25. Rivignassi (Honda); 26. Pessot P. (KTM); 27. Barbieri L. (Suzuki); 28. Corazzin (KTM); 29. Bertoia (Honda); 30. Mascherin (Honda). CLASSE B: 1. Biondi (Suzuki); 2. Castellani (Yamaha); 3. Gardin (Honda); 4. Da Ros C. (Yamaha); 5. Buffon (Honda); 6. De Cecco A. (Honda).

Minicross SENIOR: 1. Quas (Kawasaki); 2. Gri (Yamaha); 3. De Cecco (Honda); 4. Brunzin (KTM); 5. Furlan (KTM). JUNIOR: 1. Simone Pessot (KTM); 2. Macoritto (KTM); 3. Pegoraro (KTM); 4. Bergamin (KTM); 5. Corradin (KTM); 6. Zamberlan

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Trofeo delle Regioni minicross – Organizzatore: M.C. Faenza e offo Road Pro Racing – Direttore di gara: Franco Ercoletti– Meteo: sereno

Debuttanti GARA 1: 1. Zanotti (KTM); 2. Oteri (Kawasaki); 3. Crepaldi (KTM); 4. Gorini (Polini); 5. Busca (KTM); 6. Puccinelli (KTM); 7. Dolce (KTM); 8. Dell’Orletta (Kawasaki); 9. Tamai (LEM); 10. Breda (KTM); 11. Nicoli (KTM); 12. Antoniazzi (LEM); 13. Scuteri (Polini); 14. Cantele (KTM); 15. Ricci (KTM); 16. Algati (KTM); 17. Secchi (LEM); 18. Manucci (KTM); 19. Girolimetto (Kawasaki); 20. Monteleone (KTM); 21. Santapaola (Kawasaki); 22. Maselli (KTM); 23. Cangialosi (KTM); 24. Spataro (KTM); 25. Pellizzaro (Suzuki); 26. Tommasi (KTM); 27. Bogoni (Kawasaki); 28. Paganini (KTM); 29. Modini (KTM); 30. Venturini (KTM). GARA 2: 1. Oteri (Kawasaki); 2. Zanotti (KTM); 3. Dolce (KTM); 4. Nicoli (KTM); 5. Secchi (LEM); 6. Tamai (LEM); 7. Puccinelli (KTM); 8. Algati (KTM); 9. Venturini (KTM); 10. Gorini (Polini); 11. Dell’Orletta (Kawasaki); 12. Crepaldi (KTM); 13. Scuteri (Polini); 14. Breda (KTM); 15. Ricci (KTM); 16. Maselli (KTM); 17. Manucci (KTM); 18. Girolimetto (Kawasaki); 19. Monteleone (KTM); 20. Cantele (KTM); 21. Antoniazzi (LEM); 22. Pellizzaro (Suzuki); 23. Tommasi (KTM); 24. Santapaola (Kawasaki); 25. Paganini (KTM); 26. Spataro (KTM); 27. Bogoni (Kawasaki); 28. Cangialosi (KTM); 29. Busca (KTM).

Cadetti GARA 1: 1. Zonta (KTM); 2. Furbetta (KTM); 3. Hsu (KTM); 4. Ravera (KTM); 5. Ragadini (KTM); 6. Ricciutelli (KTM); 7. Isdraele (KTM); 8. Grigoletto (KTM); 9.

Lauretti (KTM); 10. Sanchini (KTM); 11. Lumina (Polini); 12. Soave (KTM); 13. Damian (KTM); 14. Berto (Kawasaki); 15. Gubbiotti (KTM); 16. Paolucci (KTM); 17. Riottini (KTM); 18. Di Pasquale (KTM); 19. Munari (KTM); 20. Lesiardo (Kawasaki); 21. Peruzzi (KTM); 22. Marzovilla (KTM); 23. Pierantozzi (KTM); 24. Antonelli (KTM); 25. Cenerelli (KTM); 26. Righini (KTM); 27. Clementi (KTM); 28. Bianchi (Suzuki); 29. Armellino (KTM); 30. Andronico (KTM); 31. Petrelli (KTM); 32. Sighel (KTM); 33. Fania (KTM); 34. Vergnano (KTM); 35. Zampini (LEM); 36. Barbera (KTM); 37. Montagna (Polini); 38. De Persis (KTM); 39. Lapucci (KTM); 40. Mocci (KTM). GARA 2: 1. Isdraele (KTM); 2. Hsu (KTM); 3. Zonta (KTM); 4. Ravera (KTM); 5. Ragadini (KTM); 6. Furbetta (KTM); 7. Soave (KTM); 8. Grigoletto (KTM); 9. Lauretti (KTM); 10. Sanchini (KTM); 11. Ricciutelli (KTM); 12. Berto (Kawasaki); 13. Andronico (KTM); 14. Riottini (KTM); 15. Peruzzi (KTM); 16. Pierantozzi (KTM); 17. Damian (KTM); 18. Di Pasquale (KTM); 19. Bianchi (Suzuki); 20. Paolucci (KTM); 21. Munari (KTM); 22. Antonelli (KTM); 23. Vergnano (KTM); 24. Righini (KTM); 25. Armellino (KTM); 26. Lesiardo (Kawasaki); 27. Petrelli (KTM); 28. Marzovilla (KTM); 29. Cenerelli (KTM); 30. Clementi (KTM); 31. Sighel (KTM); 32. Gubbiotti (KTM); 33. Zampini (LEM); 34. Mocci (KTM); 35. De Persis (KTM); 36. Montagna (Polini); 37. Barbera (KTM); 38. Fania (KTM); 39. Lumina (Polini).

Junior GARA 1: 1. Savioli (Suzuki); 2. Righi (Honda); 3. Schito (KTM); 4. De Nicola (KTM); 5. Bersanelli (Yamaha); 6. Secchi (KTM); 7. Salomoni (Suzuki); 8. Tropepe (KTM); 9. Lucaroni (Yamaha); 10. Canella (KTM); 11. Gironi (Honda); 12. Cislaghi

(Honda); 13. Frosali (KTM); 14. Marini (KTM); 15. Bubola (Yamaha); 16. Di Nunzio (Honda); 17. Greguoldo (Kawasaki); 18. Lentini (KTM); 19. Cantergiani (KTM); 20. Borghi (Suzuki); 21. Simeon (Suzuki); 22. Graziola (Honda); 23. Callegaro (KTM); 24. Poggi (KTM); 25. Placido (KTM); 26. Deghi (KTM); 27. Francucci (Suzuki); 28. Lazzeri (Yamaha); 29. Papa (KTM); 30. Gaiffi (KTM); 31. Picciau (Honda); 32. Mantero (Suzuki); 33. Coda (KTM); 34. Festi (KTM); 35. Di Nardo (KTM); 36. Rocchi (KTM); 37. Caruso (KTM); 38. Sicari (Suzuki); 39. Belli (KTM). GARA 2: 1. Savioli (Suzuki); 2. Schito (KTM); 3. Marini (KTM); 4. De Nicola (KTM); 5. Bersanelli (Yamaha); 6. Tropepe (KTM); 7. Deghi (KTM); 8. Righi (Honda); 9. Secchi (KTM); 10. Frosali (KTM); 11. Placido (KTM); 12. Bubola (Yamaha); 13. Salomoni (Suzuki); 14. Lentini (KTM); 15. Greguoldo (Kawasaki); 16. Canella (KTM); 17. Francucci (Suzuki); 18. Di Nardo (KTM); 19. Papa (KTM); 20. Callegaro (KTM); 21. Cantergiani (KTM); 22. Simeon (Suzuki); 23. Di Nunzio (Honda); 24. Borghi (Suzuki); 25. Cislaghi (Honda); 26. Poggi (KTM); 27. Graziola (Honda); 28. Gaiffi (KTM); 29. Lucaroni (Yamaha); 30. Mantero (Suzuki); 31. Lazzeri (Yamaha); 32. Rocchi (KTM); 33. Festi (KTM); 34. Caruso (KTM); 35. Gironi (Honda); 36. Sicari (Suzuki); 37. Belli (KTM); 38. Coda (KTM); 39. Picciau (Honda).

Senior GARA 1: 1. Monticelli (Suzuki); 2. Paganini (Honda); 3. Bernardini (KTM); 4. Recchia (KTM); 5. Fabbri (Honda); 6. Cervellin (Honda); 7. Cavallo (KTM); 8. Bonini (KTM); 9. Zecchina (KTM); 10. Marchelli (KTM); 11. Tesconi (Honda); 12. Diodato (Honda); 13. Vendramini (Honda); 14. Tamagnini (KTM); 15. Mainardi (Honda); 16. Moretti (Suzuki); 17. Sozzi (Honda); 18. Odorizzi (KTM); 19. Babbini (Honda); 20. Mantovani (KTM); 21. Falzone (KTM); 22. Brugnoni (Honda); 23. Torelli (KTM); 24. Manili (KTM); 25. Zagarella (KTM); 26. Andreini (KTM); 27. Giusti (Honda); 28. Catalano (KTM); 29. Buongiorno (Honda); 30. Cadeddu (KTM); 31. Rizzardi (KTM); 32. Cinquini (KTM); 33. Ferretti (Honda); 34. Denti (Honda); 35. Coda (Honda); 36. Caposiena (Suzuki); 37. Masciullo (KTM); 38. Calisti (KTM). GARA 2: 1. Bernardini (KTM); 2. Recchia (KTM); 3. Fabbri (Honda); 4. Babbini (Honda); 5. Vendramini (Honda); 6. Bonini (KTM); 7. Zecchina (KTM); 8. Brugnoni (Honda); 9. Cavallo (KTM); 10. Paganini (Honda); 11. Tamagnini (KTM); 12. Marchelli (KTM); 13. Monticelli (Suzuki); 14. Odorizzi (KTM); 15. Tesconi (Honda); 16. Mainardi (Honda); 17. Mantovani (KTM); 18. Tomasello (KTM); 19. Calisti (KTM); 20. Manili (KTM); 21. Rizzardi (KTM); 22. Moretti (Suzuki); 23. Zagarella (KTM); 24. Sozzi (Honda); 25. Buongiorno (Honda); 26. Catalano (KTM); 27. Ferretti (Honda); 28. Coda (Honda); 29. Torelli (KTM); 30. Giusti (Honda); 31. Denti (Honda); 32. Cadeddu (KTM); 33. Cervellin (Honda); 34. Falzone (KTM); 35. Cinquini (KTM); 36. Andreini (KTM); 37. Caposiena (Suzuki); 38. Masciullo (KTM); 39. Diodato

motosprint

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Sportitalia

(KTM); 7. Battel (Suzuki); 8. Scremin (Suzuki); 9. Carlon (KTM); 10. Minisini (KTM); 11. Rossi (KTM). CADETTI: 1. Sigoni (KTM); 2. Volpe (KTM); 3. Zanchetta (KTM); 4. Quas R. (Kawasaki); 5. Sarri (KTM); 6. Marsura (KTM); 7. Palù (KTM); 8. Copetti (KTM). DEBUTTANTI: 1. Cucciniello (KTM); 2. Perini (KTM); 3. Lenarduzzi (KTM); 4. Trevisiol (Kawasaki); 5. Collino (KTM). Mario Pittoni

Trentino Cardano al Campo (VA) 11 ottobre Campionato trentino, nona e ultima prova – Organizzatore: M.C. Tenno – Meteo: sereno

Classifiche MX1 1. Ghidinelli (Honda); 2. Kinkelin (Kawasaki); 3. Ruoso (Yamaha); 4. Franzoi (Honda); 5. Della Vecchia (Kawasaki); 6. Nardon (Suzuki); 7. Broseghini (Yamaha); 8. Brusinelli (Yamaha); 9. Cornali (Yamaha); 10. Pedrolli (Honda); 11. Cavagna (Yamaha); 12. Parth (Suzuki); 13. Bacher (Yamaha); 14. Perkmann (Honda); 15. Dorfmann (Yamaha); 16. Plattner (Suzuki); 17. Bazzani (Honda); 18. Innerebner (Honda); 19. Tononi (Honda); 20. Rungger (Kawasaki); 21. Francesconi (KTM); 22. Polidori (Honda); 23. Sartori (Honda); 24. Andreatta (Yamaha); 25. Da Ros (Yamaha); 26. Vigori (Honda); 27. Egger (Suzuki); 28. Falser (Honda); 29. Battistel (KTM); 30. Bernabè (KTM). MX2 1. Borz (Yamaha); 2. Decarli (Honda); 3. Staschitz (Suzuki); 4. Roilo (Honda); 5. Lantschner (Kawasaki); 6. Winding (Honda); 7. Lantschner S. (Kawasaki); 8. Demattè (Honda); 9. Zambanini (Honda); 10. Zeni (Yamaha); 11. Valeri (Honda); 12. Bacher (Suzuki); 13. Curti (Yamaha); 14. Planchesteiner (Yamaha); 15. Delladio (Yamaha); 16. Kuppelwieser (Honda); 17. Turella (Honda); 18. Stenghel (Honda); 19. Groff (Kawasaki); 20. Vicentini (Honda); 21. Giuliani (Yamaha); 22. Merz (Yamaha); 23. Ghezzi (Honda); 24. Castellini (Honda); 25. Falser (Yamaha); 26. Libera (Yamaha); 27. Andreatta (Yamaha); 28. Borz D. (KTM); 29. Gasser (Honda); 30. Bagozzi (Honda).

Enduro

Piemonte Scopa (VC) 11 ottobre Trofeo Invernale, prima prova Organizzatore: M.C. Valsesia – Direttore di gara: Livio Perin – Meteo: sereno

Classifiche GARA 1: 1. Scavino-Bignoli; 2. PolitanòDracone; 3. Cantinotti-Brocchi; 4. Caffarati-Gianotti; 5. Peila-Bassi; 6. Iacazzi-Omodei; 7. Dario-Robiolo; 8. Tronconi-Moscatelli; 9. Varalli-Bellini; 10. BongiovanniBoffa; 11. Perraccini-Messaggio; 12. Paoletti-Luca; 13. Azzalin-Azzalin; 14. Volpato-Ludi; 15. Gilardi-Bignoli; 16. GioriaFiore; 17. Galassi-Casarin; 18. Peila-Sapmotosprint

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pino; 19. Favaretto-Politanò; 20. PaoliniCrivelli; 21. Bergami-Milan; 22. PorroPorro; 23. Bertucci-Bertucci; 24. Bosi-Peracini; 25. Erbea-Fiore; 26. Achino-Bonello; 27. Barbero-Milan; 28. Pianta-Sannazzaro; 29. Macario-Ganio Mego; 30. Micheletti-Caffar; 31. Alasia-Marchisio; 32. SalaBorzino; 33. Gavioli-Mancini; 34. CorsiniRosio; 35. Mora; 36. Borra-Marchiondi; 37. Veneziani-Merlani; 38. Borzoni-Gavinelli. GARA 2: 1. Politanò-Dracone; 2. Cantinotti-Brocchi; 3. Bongiovanni-Boffa; 4. Scavino-Bignoli; 5. Peila-Bassi; 6. IacazziOmodei; 7. Barbero-Milan; 8. Dario-Robiolo; 9. Caffarati-Gianotti; 10. Tranconi-Moscatelli; 11. Gilardi-Bignoli; 12. VaralliBellini; 13. Paoletti-Luca; 14. PerracciniMessaggio; 15. Paolini-Crivelli; 16. Volpato-Ludi; 17. Bergami-Milani; 18. AzzalinAzzalin; 19. Gioria-Fiore; 20. Porro-Porro; 21. Erbea-Fiore; 22. Favaretto-Politanò; 23. Peila-Sappino; 24. Achino-Bonello; 25. Bertucci-Bertucci; 26. Bosi-Perracini; 27. Macario-Ganio Mego; 28. Galassi-Casarin; 29. Pianta-Sannazzaro; 30. MichelettiCaffar; 31. Alasia-Marchisio; 32. GavioliMangini; 33. Sala-Borzino; 34. VenezianiMerlati; 35. Mora; 36. Borra-Marchiondi. PROMOSPORT. 1. Famagalli; 2. Costa; 3. Faroldi; 4. Dova; 5. Galli-Milanesi; 6. Omodei-Paracchini; 7. Radossi-Finotti; 8. Dionisio-Dionisio; 9. Gabascia-Pelati.

Piemonte Revigliasco (AT) 11 ottobre Trofeo Skube Verdeonline, quarta prova – Organizzatore: M.C. Alfieri – Direttore di gara: Alfredo Zani – Meteo: sereno

Classifiche CLASSE 80: 1. Vescia E. (TM); 2. Luciani (TM); 3. Masoero (TM). CLASSE 125: 1. Bonetto (KTM); 2. Castellano (KTM); 3. Agnelli (Husqvarna); 4. Borreani (KTM); 5. Roaro (KTM); 6. Albano (KTM); 7. Candela (KTM); 8. Berretta (KTM); 9. Gaglione (Kawasaki); 10. Barbiero (KTM). CLASSE OLTRE 125 2T: 1. Ceresa (KTM); 2. Borreani (KTM); 3. Bonetto (KTM); 4. Carbone V. (Gas Gas); 5. Berretta (KTM); 6. Del Ponte (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Gallo (Honda); 2. Bertorello (KTM); 3. Castellana P. (Honda); 4. Dutto (Husqvarna); 5. Bossi (Honda); 6. Buzzi (Beta); 7. Ravaglio (Honda); 8. Faccini (KTM). CLASSE OLTRE 250 4T: 1. Ciriale (BMW); 2. Raso M. (Beta); 3. Raso A. (Beta); 4. Sartore (BMW); 5. Bracchi (Honda); 6. Berretti (Suzuki); 7. Pastore (KTM); 8. De Cillis (KTM); 9. Bosticco (KTM); 10. Boffa (Suzuki); 11. Carmiano (KTM); 12. Borsello (Honda); 13. Oberto (KTM); 14. Truffo (KTM); 15. Fallabrino (Husaberg); 16. Garrasi (KTM); 17. Madonia (Honda). MOTO D’EPOCA: 1. Luciani (SWM). PROMOSPORT BASIC: 1. Borgese (Husqvarna); 2. Zuffada (Honda); 3. Dieci (KTM); 4. Botti (Gas Gas); 5. Annese (Husqvarna); 6. Pistone (Honda); 7. Culazzo (KTM); 8. Berelli (Honda); 9. Dernini (KTM); 10. Previotto (Suzuki); 11. Serventi (KTM); 12. Pigaglio (KTM). ELETTRICHE: 1. De Santore (Quantya). MINI MONOMARCIA: 1. Freno (KTM); 2. Cogno E. (KTM); 3. Oberto (Honda); 4. Cogno V. (KTM).

FILIPPO BERNARDI (206) HA VINTO LA CLASSE MINI OPEN NELLA QUARTA PROVA DEL TROFEO SKUBE. LUCA UCCELLINI (202), INVECE, HA DOMINATO, IN UMBRIA, LA CLASSE 250 4T.

CLASSE 65: 1. Lavelli (KTM); 2. Freno (KTM). CLASSE OPEN: 1. Bernardi (KTM); 2. Castellana L. (Honda); 3. Bossi (Honda); 4. Carbone F. (KTM); 5. Rizzoli (Yamaha); 6. Vescia G. (Kawasaki); 7. Massa (Kawasaki).

Lombardia Misinto (MI) 11 ottobre Campionato lombardo – Organizzatore: M.C. Misinto – Direttore di gara: Beniamino Baiguini – Meteo: sereno

Classifiche ELITE UNICA: 1. Lavetti (KTM). SENIOR CLASSE 125 2T: 1. Pievani (KTM); 2. Morganti (Husqvarna); 3. Franchi (Suzuki); 4. Perletti (KTM); 5. Colombo (Yamaha); 6. Bove (KTM); 7. Paris (KTM); 8. Capelli (KTM); 9. Mambretti (KTM); 10. Colombo (KTM); 11. Fogliata (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Bana (Yamaha); 2. Petrogalli (KTM); 3. Rota (Honda); 4. Pedersoli (Honda); 5. Volpi (KTM); 6. Ninco (TM); 7. Finardi (KTM); 8. Savoldelli (KTM); 9. Martinelli (KTM); 10. Scandella (KTM); 11. Marelli (KTM); 12. Zerla (Gas Gas); 13. Ferrari (Gas Gas); 14. Crippa (KTM); 15. Morganti (KTM); 16. Zerbini (KTM); 17. Angella (KTM); 18. Monzio (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Genini (Honda); 2. Alberti (Honda); 3. Mandotti (KTM); 4. Bignoli (Suzuki); 5. Oliva (Honda); 6. Marchesi (Yamaha); 7. Locatelli (Suzuki); 8. Rota (KTM); 9. Scorta (Yamaha); 10. Falgari (Yamaha); 11. Codeghini (KTM); 12. Possessi (Honda); 13. Biffi (Husqvarna); 14. Mandelli (Suzuki); 15. Gregorini (Kawasaki); 16. De Vincenti (Husqvarna); 17. Finardi (KTM); 18. Viganò (KTM); 19. Abbati (Honda); 20. Fumasoni (Honda); 21. Merlini (KTM). CLASSE 450 4T: 1. Cagnoni (Beta); 2. Barbieri (Kawasaki); 3. Scaburri (KTM); 4. Agazzi (Aprilia); 5. Gambarini (Aprilia); 6. Brambilla (Yamaha); 7. Miccheli (BMW); 8. Trotti (Husaberg); 9. Valentini (Honda); 10. Lomazzi (Beta); 11. Ferrari (KTM); 12. De Ponti (KTM); 13. Francesconi (KTM); 14. Marinosci (KTM); 15. Magnani (Kawasaki). CLASSE 500 4T: 1. Colombo (Honda); 2. Longoni (KTM); 3. Re (KTM); 4. Pontiggia (KTM); 5. Mazzucchelli (Beta). JUNIOR CLASSE 125 2T: 1. Savoldi (KTM); 2. Morandi (TM); 3. Marzi (KTM); 4. Bassi (TM); 5. Pietranera (Yamaha); 6. Colombo (KTM); 7. Sonzogni (KTM); 8. Ciccotti (KTM); 9. Dardano (Yamaha); 10. Bianchi (KTM); 11. Filippini (KTM); 12. Broggiò (Husqvarna); 13. Vistarini (KTM); 14. Fumagalli (Yamaha); 15. Romagnoli (KTM); 16. Albani (TM); 17. Invernizzi (KTM); 18. Gandini (KTM); 19. Magoni (KTM); 20. Serafini (KTM); 21. Ricci (Husqvarna); 22. Bosisio (Husqvarna); 23.

Alfieri (KTM); 24. Cortinovis (KTM); 25. Niccolai (Honda); 26. Negri (Husqvarna). CLASSE 250 2T: 1. Fronte (KTM); 2. Lorenzin (KTM); 3. Domeneghini (Gas Gas); 4. Crotti (KTM); 5. Armanni (Suzuki); 6. Marazzi (KTM); 7. Rubini (KTM); 8. Manenti (KTM); 9. De Ponti (KTM); 10. Ronzio (KTM); 11. Pezzotti (Gas Gas); 12. Pedretti (Honda); 13. Stucchi (Suzuki); 14. Gheza (Gas Gas); 15. Tiraboschi (KTM); 16. Balzaretti (KTM); 17. Spinelli (KTM); 18. Papini (Yamaha); 19. Baiguini (Gas Gas); 20. Ghilardi (KTM); 21. Danova (KTM). CLASSE 4 T: 1. Esposto (Honda); 2. Martinelli (KTM); 3. Valsecchi (Yamaha); 4. Corradin (KTM); 5. Nurra (KTM); 6. Evasi (Yamaha); 7. Devecchi (KTM); 8. Zanotti (Honda); 9. Paghini (KTM); 10. Internò (Aprilia); 11. Usleghi (Honda); 12. Boarolo (KTM); 13. Corradin (KTM); 14. Perletti (KTM); 15. Molteni (Honda); 16. Gallina (KTM); 17. Guarneri (KTM); 18. Pizzatti (Kawasaki); 19. Faccaro (Yamaha); 20. Manenti (KTM); 21. Scaburri (Kawasaki); 22. Carraro (KTM); 23. Segatori (KTM); 24. Fontana (KTM); 25. Ferraro (KTM); 26. Giola (KTM). CADETTI CLASSE 50 2T: 1. Croci (Beta); 2. Bresolin (HM); 3. Pellegrinelli (HM); 4. Trainini (Honda); 5. Crippa (HM); 6. Facchetti (HM); 7. Spanò (Fantic); 8. Lazzarini (Fantic); 9. Martinelli (Fantic); 10. Savoldi (Beta); 11. Rizzini (Beta); 12. Rocchi (HM); 13. Padovani (Beta); 14. Pagliari (Beta); 15. Piccaroletti (Beta); 16. Mongelli (HM); 17. Contenti (Beta); 18. Brambilla (Beta); 19. Gabusi (HM). CLASSE 125 4T: 1. Andressi (HM); 2. Piloni (Honda); 3. Bertolini (HM); 4. Carrera (HM). CLASSE 125 2T: 1. Zaffaroni (KTM); 2. Piccinini (KTM); 3. Mayr (Suzuki); 4. Meo (TM); 5. Bove (KTM); 6. Ghidini (KTM); 7. Mamone (KTM); 8. Broggiò (Husqvarna); 9. Del Bono (Kawasaki); 10. Cretti (KTM); 11. Molteni (Husqvarna); 12. Gheza (Gas Gas); 13. Ognissanti (KTM); 14. Guarneri (KTM); 15. Zucca (KTM); 16. Galli (KTM); 17. Busseni (Husqvarna); 18. Cremasco (Yamaha); 19. Gentili (Kawasaki); 20. Arnoldi (Yamaha); 21. Arizzi (KTM); 22. Zanardini (Kawasaki); 23. Erli (KTM); 24. Huober (KTM); 25. Ferrari (KTM); 26. Scabini (KTM); 27. Mazzoli (Kawasaki); 28. Mattalini (KTM); 29. Valsecchi (Yamaha); 30. Donzelli (KTM); 31. Gandini (KTM); 32. Boffelli (KTM); 33. Caronni (Gas Gas); 34. Paganoni (KTM); 35. Dell’Orso (KTM); 36. Sponga (KTM); 37. Tomasoni (KTM); 38. Riva (Suzuki); 39. Finotto (KTM); 40. Cogliati (TM); 41. Turani (Kawasaki); 42. Molteni (KTM); 43. Negri (KTM). OSPITI CLASSE 4T: 1. Brioschi (Honda); 2. Bono (Honda); 3. Rossi (KTM); 4. De Vivo (KTM); 5. Savoldi (Honda); 6. Consonni (Yamaha); 7. Fracchia (KTM); 8. Brenna (Beta). CLASSE 2T: 1. Armanni (Honda); 2. Uslenghi (Husqvarna); 3. Paris (KTM); 4. Gaiardoni (Yamaha).

Umbria - Marche Spoleto (PG) 11 ottobre Campionato umbro e marchigiano, settima prova – Organizzatore: M.C. Spoleto – Direttore di gara: Flavio Carnevali – Meteo: variabile

Classifiche ELITE: 1. Bazzurri (Husky). CLASSE 125 2T: 1. Mozzoni (TM); 2. Polidori (KTM); 3. Manieri (Kawasaki); 4. Eustacchi (KTM); 5. Pignani (KTM); 6. Schippa (KTM); 7. Nizzi (Honda); 8. Minelli (Husky); 9. Placidi (Husky); 10. Casali (Suzuki). CLASSE 250 2T: 1. Vecchi (Honda); 2. Rughi (KTM); 3. Pagnoni (TM); 4. Cantene (Husky); 5. Capicchioni (KTM); 6. Montigiani (KTM); 7. Mancinelli (Husky); 8. Pileri (KTM); 9. Saraceni (Honda); 10. Sordi (KTM); 11. Radicchi (KTM); 12. Bindi (KTM); 13. Ciuffetti (KTM); 14. Ortensi (Honda); 15. Stacchiotti (Suzuki); 16. Caramanti (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Uccellini (Honda); 2. Ulissi (KTM); 3. Capriotti (Honda); 4. Morbidoni (KTM); 5. Regnicoli (Yamaha); 6. Stolfi (Suzuki); 7. Balloni (Honda); 8. Grimani (KTM); 9. Traini (KTM); 10. Ragni (Honda); 11. Federici (Honda). CLASSE 450 4T: 1. Chiatti (KTM); 2. Torresi (Kawasaki); 3. Antonella (Yamaha); 4. Coppari (Yamaha); 5. Mascioli (Suzuki); 6. Corradetti (Honda); 7. Bedeschi (TM); 8. Bagaglia (TM); 9. Toniolo (KTM); 10. Coppari (Honda); 11. Orsini Federici (Suzuki); 12. Massaro (KTM). CLASSE 500 4T: 1. Monaldi (KTM); 2. Pagani (KTM); 3. Mercuri (Aprilia); 4. Corradetti (Aprilia); 5. Ancillotti (TM); 6. Scattolini (KTM); 7. Ghirelli (KTM). CLASSE 50 codice: 1. Lametti (HM). CLASSE veteran: 1. Dominici (Suzuki); 2. Cervigni (Honda); 3. Aretini (KTM); 4. Onesini (Honda). PROMO CLASSE E1: 1. Curzietti (KTM); 2. Salvati (KTM); 3. Montanucci (Honda); 4. Tofani (Honda); 5. Traini (Yamaha); 6. Covicchio (KTM); 7. Masciarelli (Yamaha); 8. Cilenti (Honda). CLASSE E2: 1. Ricci (KTM); 2. Biondi (KTM); 3. Iezzi (KTM); 4. Marini (KTM); 5. Mori (Honda); 6. Re (Honda). CLASSE E3: 1. Paoloni (Beta); 2. Mozzoni (Honda). Roberto Dorillo

Visconti; 7. Archetti; 8. Ielpo; 9. Pastorutti; 10. Tomasselli; 11. Pini; 12. Sonzogni; 13. Gasparetto; 14. Marassi; 15. Incaini; 16. Crispoldi; 17. Campoduni; 18. Pisoni; 19. Pezzotta; 20. Pizziconi; 21. Moccaldo. CLASSE 250 2 T E 450 4T: 1. Lullo; 2. Mazzocchi; 3. Zanni; 4. Giraldi; 5. Cosimini; 6. Burini; 7. Boscarol; 8. Mastropietro; 9. Botta; 10. Manzani; 11. Bertocci; 12. Rossi; 13. Carrara; 14. Tomassoni; 15. Rufolo; 16. Viglio; 17. Zocca. CLASSE 500 2 T - 600 4T: 1. Bonfanti; 2. Ricci; 3. Scandella; 4. Piscitello; 5. Migliori; 6. Candeo; 7. Alì F.; 8. Fagiolini; 9. Alì S.; 10. Sassoli; 11. Valentini; 12. Palozzo; 13. Mercurio; 14. Zanetti; 15. Invernizzi; 16. Paesano. CLASSE TOP: 1. Ciarpaglini; 2. Giannotti; 3. Mazzoleni; 4. Coppola; 5. Rolli; 6. Urgnani; 7. Marconato; 8. Leoni; 9. Roteglia. OPEN: 1. Ferretti; 2. Balzarini; 3. Rossi; 4. Spinelli; 5. Montorsi; 6. Bartolacelli; 7. Salvatore; 8. Magagnoli; 9. Mazzanti. SECONDO GIORNO CLASSE 125 2T: 1. Berta; 2. Pasotti; 3. Lelli; 4. Gamba; 5. Migliori; 6. Diamante; 7. Verlato; 8. Fendillo; 9. Civa; 10. Salvetti; 11. Palocci; 12. Zanrè; 13. Quistini; 14. Rota; 15. Cristoni. CLASSE 250 4T: 1. Eufemia; 2. Mastropietro; 3. Miani; 4. Gasparetto; 5. Visconti; 6. Piatto; 7. Pastorutti; 8. Locatelli; 9. Archetti; 10. Moccaldo; 11. Pini; 12. Cornacchiari; 13. Albertin; 14. Sonzogni; 15. Ielpo; 16. Valcarenghi; 17. Incaini; 18. Crispoldi; 19. Tomasselli; 20. Marassi; 21. Pisoni; 22. Patelli; 23. Campoduni; 24. Pezzotta; 25. Pizziconi; 26. Bortolani. CLASSE 250 2 T- 450 4T: 1. Zanni; 2. Cosimini; 3. Lullo; 4. Mazzocchi; 5. Giraldi; 6. Boscarol; 7. Botta; 8. Mastropietro; 9. Burini; 10. Manzani; 11. Migliori; 12. Rossi; 13. Bertocci; 14. Carrara; 15. Tomassoni; 16. Viglio; 17. Bonomo; 18. Landi; 19. Rufolo; 20. Di; 21. Zocca; 22. Lersa; 23. Ferioli; 24. Ventarelli; 25. Gauzzi. CLASSE 500 2 T - 600 4 T: 1. Bonfanti; 2. Scandella; 3. Ricci; 4. Piscitello; 5. Migliori; 6. Candeo; 7. Ali F.; 8. Alì S.; 9. Sassoli; 10. Valentini; 11. Mercurio; 12. Invernizzi; 13. Fagiolini; 14. Zanetti; 15. Palozzo; 16. Lolli; 17. Verlato; 18. Paesano. TOP CLASS: 1. Giannotti; 2. Ciarpaglini; 3. Coppola; 4. Mazzoleni; 5. Rolli; 6. Molon; 7. Marconato; 8. Urgnani; 9. Leoni; 10. Roteglia. OPEN: 1. Balzarini; 2. Montorsi; 3. Ferretti; 4. Spinelli; 5. Rossi; 6. Magagnoli; 7. Bartolacelli; 8. Mazzanti.

Emilia Romagna Trofeo KTM

Bardi (PC) 11 ottobre

Il Ciocco (LU) 10 -11 ottobre

Campionato Emilia-Romagna, quarta prova – Organizzatore: M.C. Bobbio – Meteo: sereno

Trofeo KTM enduro – Organizzatore: M.C. Valdibure - Meteo: sereno

Classifiche PRIMO GIORNO CLASSE 125 2 T: 1. Lelli; 2. Berta; 3. Pasotti; 4. Gamba; 5. Diamante; 6. Migliori; 7. Cristoni; 8. Zanré; 9. Verlato; 10. Fendillo; 11. Civa; 12. Salvetti; 13. Palocci; 14. Pezzotta: 15. Quistini. CLASSE 250 4T: 1. Locatelli; 2. Piatto; 3. Eufemia; 4. Cornacchiari; 5. Miani; 6.

Classifiche CLASSE 125 2T: 1. Zappoli (Honda); 2. Casaretto (Gas Gas); 3. Donelli (TM); 4. Fulcini (Husqvarna); 5. Lenzi (KTM); 6. Santi (TM); 7. Nassetti (KTM); 8. Tedaldi (KTM); 9. Degli Alberti (KTM); 10. Adami (KTM); 11. Bonardi (Honda); 12. Bonacina (KTM). CLASSE 250 2T: 1. Camisani (Honda); 2. Spampatti (KTM); 3. Schrock (Gas Gas); 4. Stefanini (KTM); 5. Nigelli (KTM); 6. Framarin

(KTM); 7. Guarnieri (Honda); 8. Fanticini (KTM); 9. Sanguineti (Honda); 10. Gaioli (Honda); 11. Viviani (Honda); 12. Ferretti (KTM); 13. Ceresoli (Gas Gas); 14. Benini (Honda); 15. Mitelli (KTM); 16. Muti (KTM); 17. Previsani (KTM); 18. Lombardo (KTM); 19. Astori (KTM). CLASSE 250 4T: 1. Traversi (Honda); 2. Bichicchi (Honda); 3. Bacci (Kawasaki); 4. Rossi (Suzuki); 5. Alfieri (Honda); 6. Traversi (Honda); 7. Becchetti (Kawasaki); 8. Grosso (Suzuki); 9. Giorgini (Honda); 10. Gatscher (Yamaha); 11. Zanzi (KTM); 12. Elmi (Honda); 13. Carta (Honda); 14. Sanguineti (Honda); 15. Cavanna (Honda); 16. Raggio (Suzuki); 17. Frattini (KTM); 18. Perotti (TM); 19. Polito (KTM); 20. Mucci (Kawasaki); 21. Perotti (TM); 22. Consolini (Honda); 23. Tadini (KTM). CLASSE 50: 1. Maimone (Honda); 2. Bruschi (Honda); 3. Favari (Beta); 4. Conciatori (Beta); 5. Boccacci (Beta). AMATORI CLASSE1: 1. Ferrari (KTM); 2. Trevaini (Honda); 3. Bondavalli (KTM); 4. Comastri (TM); 5. Gioia (Husqvarna); 6. Bondavalli (KTM); 7. Montelaghi (KTM); 8. Gatti (TM); 9. Tonielli (KTM); 10. Donati (KTM); 11. Medici (KTM); 12. Cevenini (KTM); 13. Mozzi (KTM); 14. Coli (Husqvarna). CLASSE 2: 1. Pedroni; 2. Milani; 3. Sesenna; 4. Zanzi; 5. Picchedda (Kawasaki); 6. Mutti (Yamaha); 7. Sfortunati; 8. Milani (Honda); 9. Garilli (Honda); 10. Calanchi (Gas Gas); 11. Schianchi; 12. Serenari (Honda); 13. Pellegrini; 14. Marconi; 15. Mazzocchi; 16. Pegorin; 17. Afroditi; 18. Sanfelici; 19. Gandolfi (Honda); 20. Calderoni (TM); 21. Santini; 22. Cassinelli; 23. Vignali (TM); 24. Mazzi . Tutti gli altri su KTM. AMATORI 3: 1. Gazzani (Suzuki); 2. Melandri (Honda); 3. Paratici (Honda); 4. Bandelli (Honda); 5. Aspetti (KTM); 6. Orfei (KTM); 7. Fontana (Husqvarna); 8. Giannasi (Kawasaki); 9. Bercella (HM); 10. Aimi (Yamaha); 11. Corbellini (Yamaha); 12. Municella (Honda); 13. Verri (Honda); 14. Golzi (KTM); 15. Matarozzi (Husqvarna). CLASSE 4: 1. Occhialini (Honda); 2. Ferrarini (Honda); 3. Calesini (KTM); 4. Prati (Suzuki); 5. Vignali (KTM); 6. Carlotti (Husaberg); 7. Castagna (KTM); 8. Menzani (KTM); 9. Cavedagna (Honda); 10. Sorboni (KTM); 11. Ferretti (Beta); 12. Bazzigotti (KTM); 13. Gambarini (Husaberg); 14. Malaguti (Yamaha); 15. Barbieri (BMW); 16. Mainardi (Beta); 17. Elmi (KTM); 18. Zambelli (Yamaha); 19. Bottazzi (KTM); 20. Mazzini (KTM); 21. Tanzi R. (KTM); 22. Tanzi S. (KTM); 23. Baistrocchi (KTM); 24. Pierottini (KTM). BASIC: 1. Radicelli (Beta); 2. Caprioli (TM); 3. Mutti (KTM); 4. Lombardo (Yamaha); 5. Mutti (Gas Gas); 6. Bosio (Gas Gas); 7. Calzarossa (Husaberg); 8. Donadel (Kawasaki). ELITE: 1. Bernardi (Husqvarna); 2. Bosetti (KTM). OLTRE 4T: 1. Poschl (BMW); 2. Cravedi (Honda); 3. Alvisi (Husqvarna); 4. Goi (Suzuki); 5. Caramatti (Honda); 6. Cogato (KTM); 7. Elmi (KTM); 8. Tacconi (Husaberg); 9. Zanetti (Honda); 10. Elmi (Yamaha); 11. Guidarelli (Suzuki); 12. Losi (Yamaha); 13. Savazzi (Husqvarna); 14. Gandini (Suzuki); 15. Cesari (Aprilia); 16. Soldatini (Husaberg); 17. Bonacina (Husaberg); 18. Tassano (Honda); 19. Tognoli (Husaberg); 20. Fronti (Honda); 21. Bandini (Honda); 22. Dal Cortivo (Yamaha); 23. Pilò (Beta); 24. Righetti (KTM); 25. Bercella (Honda); 26. Poloni (Husaberg); 27. Traversaro (TM); 28. Cancialli (Honda); 29. Davighi (KTM); 30. Bottacini (KTM); 31. Predella (Honda); 32. Dellai (Husqvarna). HUSABERG: 1. Tacconi; 2. Soldatini; 3. Bonacina; 4. Tognoli; 5. Poloni; 6. Carlotti; 7. Gambarini. Max Regazzi

Sicilia Villafranca Tirrenica (ME) 20 settembre Campionato siciliano, sesta prova – Organizzatore: M.C. Villafranca – Direttore di gara: Daniela Bucolo – Meteo: nuvoloso

Classifiche UNDER 21: 1. Iurato (Honda); 2. Cutuli (TM); 3. Arcuri (KTM); 4. Castiglia (KTM); 5. Lo Burgio (KTM); 6. Talamo (KTM); 7. Camilleri (KTM); 8. Occhipinti (KTM); 9. Cicero (KTM); 10. Pannuzzo (Kawasaki); 11. Raciti (Yamaha); 12. Zappalà (KTM); 13. Giglio (KTM); 14. Chiovaro (KTM). CLASSE 125 2T: 1. Zapparata (KTM); 2. Scibilia (KTM); 3. Raffone (Yamaha); 4. Denaro (KTM); 5. Battaglia (Husqvarna); 6. La Camiola (Gas Gas); 7. Repici (TM). CLASSE 250 2T: 1. Bella (Honda); 2. Puleo (TM); 3. Schembari (KTM); 4. Bonaccorso (KTM); 5. Fargione (Yamaha); 6. Sicari (KTM); 7. Buda (Husqvarna); 8. Nasello (Gas Gas); 9. Migliore (KTM); 10. Borgese (TM); 11. Romano (Husqvarna); 12. Failla (TM). CLASSE 250 4T: 1. Scala (Honda); 2. La Rosa (Honda); 3. Raniolo (KTM); 4. Alberto (Honda); 5. Denaro (KTM); 6. Salesi (Honda); 7. Morana (KTM); 8. Utech (Kawasaki); 9. Tomasello (Kawasaki); 10. Lo Piccolo (KTM); 11. Cugno (KTM); 12. Giacobbe (KTM); 13. Bonincontro (TM); 14. Capilli (Yamaha); 15. Isgrò (Honda); 16. Ruggeri (Honda). CLASSE 450 4T: 1. Scuderi (KTM); 2. Crea (Honda); 3. Salvo (Husaberg); 4. D’Agata (Honda); 5. Vernagallo (Yamaha); 6. Puglisi (Yamaha); 7. Leone (Kawasaki); 8. Ventura (Beta); 9. De Maria (Bmw); 10. Torre (Beta); 11. Pantò (Yamaha); 12. D’Angelo (KTM); 13. Celona (KTM). CLASSE 500 4T: 1. Gugliuzzo (Beta); 2. Civello (Beta); 3. Magro (Honda); 4. Musumeci (Beta). CLASSE V1: 1. Di Pace (KTM); 2. Monasteri (Yamaha); 3. Agosta (Kawasaki); 4. Maieli (Kawasaki); 5. Maltese (Yamaha); 6. Orestano (KTM). CLASSE V2: 1. Santonocito (Beta); 2. Zocco (Aprilia); 3. Bianca (Kawasaki); 4. Salesi (Aprilia); 5. Cardile (KTM); 6. Merenda (KTM); 7. Cambria (TM); 8. La Bianca (KTM); 9. Litrico (Husqvarna); 10. Pollina (Kawasaki). SUPER VETERAN: 1. Nieli (Kawasaki); 2. Marano (TM); 3. Nicita (Honda); 4. Sciortino (KTM); 5. Gugliuzzo (Beta); 6. Battista (KTM); 7. Antonuccio (TM); 8. Reina (Husqvarna); 9. Gurrieri (Yamaha); 10. Lanzafame (Honda). 50 CODICE: 1. Giammona (Beta); 2. Di Pace (Beta); 3. Cucuccio (HM).

Minienduro BABY SPRINT: 1. Modica (KTM); 2. Di Stefano (KTM); 3. Cataldo Alessandro (KTM); 4. Cataldo Arturo (KTM). ESORDIENTI: 1. Marchese (KTM); 2. Bonaccorsi (KTM); 3. Rubino (KTM); 4. Grasso (KTM); 5. Vitale (KTM); 6. Pellegrino (KTM). ASPIRANTI: 1. Bologna (KTM); 2. Marchese (Fantic); 3. Musumeci (Honda); 4. Pellegrino (Malaguti); 5. La Rocca (KTM); 6. Vasta (Fantic). OPEN: 1. Coniglio (KTM); 2. Abramo (KTM); 3. Pellegrino (Honda); 4. Mammina (KTM); 5. Abbadessa (TM); 6. Mazza (Kawasaki); 7. Santonocito (Kawasaki); 8. Albano (KTM); 9. Sciuto (TM); 10. Riccobono (KTM). Tonino Abramo motosprint

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Novità Tokyo Motor Show

NE AL SALO O DI TOKY E H C N A C’ERA ENTE ID S E R P IL A DI HOND MOTOR Y, COMPAN , O IT U B TAKANO CHE DEL TO PROGET F 0 0 2 1 R F V È STATO ITORE. SOSTEN

di Riccardo Piergentili

o s r o c o g n u l i d o t Mo

ali d a r t s le r e pe n io z lu o v e re io g g a m , e ortiv p s r e p u s er le p a t a r u d r Maggio

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OKYO – La musica è cambiata. Niente più sprechi. La crisi economica c’è e i colossi giapponesi stanno soffrendo, forse anche più delle Case europee. Le moto di fascia media sono quelle che faticano di più e, secondo quanto dichiarato da Honda, questo è il primo anno che le sportive di grossa cilindrata, ovvero le 1000, sono state più richieste delle 600. Honda, Yamaha e Suzuki stanno guardando avanti, perché si sono accorte che più di qualcosa dovrà cambiare. Kawasaki, invece, sta affrontando la crisi riducendo drasticamente le spese: la Casa di Akashi non è presente al Salone di Tokyo. Uno dei quattro grandi costruttori nipponici non ha risposto all’appello della fiera del suo Pae-

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se, l’occasione per ostentare tecnologia, idee, progetti futuri. Secondo Kawasaki, probabilmente, prima di pensare al futuro bisogna risolvere i problemi del presente... che non sono da sottovalutare. Il Salone di Tokyo è sempre stato il palcoscenico di prototipi in avanzato stato di sviluppo, oppure veicoli dal design particolare, caratterizzati da tecnologie e componenti destinati ad essere adottati sulle moto di domani. Fino ad oggi i prototipi esposti al Tokyo Motor Show hanno spesso sfoggiato pluricilindrici di grossa cilindrata e ciclistiche estreme, design retró abbinati a soluzioni all’avanguardia. Prototipi, insomma, in grado di fare battere forte il cuore perché affascinanti e performanti. Nel 2009 non è così. Le moto già progettate e collaudate, o quelle quasi pronte per

andare in produzione - quindi tutti progetti pensati alcuni anni fa -, hanno conservato la voglia di stupire con le forme, la potenza, la coppia, mentre i concept contenenti le idee che anticipano le future mosse dei colossi giapponesi hanno tutto tranne performance esagerate. Basti pensare che alcune di queste novità non sono neppure moto, ma scooter: ibridi, spinti da motori elettrici alimentati da batterie o da sistemi a celle combustibili. CHI AVEVA occhi per guardare con attenzione, a Tokyo ha visto molto più dei semplici prototipi esposti; a Tokyo si è visto come le Case che per anni hanno dato battaglia alle aziende europee, realizzando sportive e naked sempre più adatte all’uso in pista e sempre meno a quello su strada, hanno detto basta, invertendo la rotta. Honda, Yamaha e Suzuki hanno fatto capire che continueranno a costruire le varie CBR, YZF

e GSX-R, ma lo faranno allungando la vita media di questi modelli. Hanno fatto capire che i loro nuovi prodotti top di gamma, come ad esempio la Honda VFR1200F, non saranno più alternative economiche alle moto europee, ma mezzi tecnologicamente avanzati e per questo costosi. Ma soprattutto hanno fatto capire che nel futuro prossimo le moto non saranno più alimentate a benzina. Insomma, in futuro potrebbe sparire la “middle class”. Come sta accadendo nel settore auto, le Case ci stanno traghettando verso una nuova generazione di veicoli, molto diversi. I colossi giapponesi la tecnologia per realizzarli l’hanno già e continueranno a lavorarci per migliorarla. Quando vedremo questi nuovi eco-moto ed eco-scooter dai concessionari? Tutto dipende dal tempo che le Case impiegheranno ad abbattere i costi di produzione. Intanto, però, nel 2010 Honda e Yamaha inizieranno a commercializzare in Giappone scooter elettrici, perché c’è richiesta. Siamo sicuri che il futuro sia così lontano?

QUALITÀ ELEV AT E LINEA RETR A Ó PER LA CB 11 00 CHE VERRÀ COST RU IN GIAPPONE ITA NEL 2010 (IN AL DA NOI DOVR TO). EBBE ARRIVARE L’ AN DOPO. A TOKY NO O È ESPOSTA AN CHE QUESTA VERS IONE “CONCEPT” (A FIANCO) CH E MONTA DIVE RSI PARTICOLARI DESTINATI A DIVENTARE OPTIONAL.

HONDA DA VFR ALL’ELETTRICO Spazio alla mobilità alternativa

DELLA VFR1200F si è parlato a lungo, perché è senza ombra di dubbio una delle novità più interessanti del 2010. Per questo motivo allo stand Honda del Salone di Tokyo era lei la regina, alla sua prima apparizione internazionale. Fino ad ora si erano visti solo prototipi e tante foto sui giornali e nel web; nessun “estraneo”, però, l’aveva mai toccata con mano. La VFR è stata presentata addirittura dal presidente di Honda Motor Company, Takanobu Ito, che secondo indiscrezioni è stato un grande sostenitore di questo mo-

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Novità Tokyo Motor Show HONDA GUARDA CON GRANDE INTERESSE ALL’ELETTRICO. LA PROPOSTA PIÙ CURIOSA È IL FUTURIBILE “SGABELLO” MONORUOTA V3-X, CHE SI GUIDA SENZA COMANDI. PIÙ TRADIZIONALI IL CUB (A SINISTRA), ISPIRATO AL PIÙ DIFFUSO DEI CICLOMOTORI HONDA, MA CHE NON ARRIVERÀ IN TEMPI BREVI, E L’EVE-NEO (A SINISTRA SOTTO), ATTESO PER IL 2010.

dello. La VFR sarà anche disponibile con la rivoluzionaria trasmissione DCT ed è proprio sulla descrizione di questo componente che Ito si è soffermato a lungo. La VFR, che arriverà prima in Europa e solo in un secondo tempo in Giappone e negli USA, sarà la prima moto a essere dotata di un cambio automatico-sequenziale a doppia frizione, già abbastanza diffuso, invece, nel mondo auto. Praticamente ultimati anche i lavori dell’affascinante CB1100. Aspetto retró, prestazioni da naked moderna. Il prototipo si era già visto, però ora è arrivata la conferma che la moto sarà prodotta. Nel 2010 verrà commercializzata in Giappone, da noi probabilmente arriverà nel 2011. Non sarà a buon mercato (non dovrebbe costare meno di 12.000 euro), perché Honda ha scelto di non stravolgere il progetto iniziale: design ricercato, componenti e finiture di ottimo livello (ABS di serie, parafanghi in metallo, tante cromature e pezzi lucidati) e prestazioni al di sopra della media della categoria (il quattro cilindri in linea raffreddato ad aria della CB1100 dovrebbe erogare quasi 100 CV). A Tokyo c’era anche una CB1100 definita “concept”: non sarà omologata, però molto probabilmente numerosi componenti montati su questa versione entreranno a far parte della lista optional della CB1100. Dal presente al futuro. Dalle moto agli scooter. Elettrici. Anche secondo Honda, motosprint

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infatti, si va verso i motori elettrici o comunque i veicoli ibridi. Dal 2010, solo in Giappone, sarà disponibile l’EVE-neo, uno scooter alimentato solo da un motore elettrico, molto semplice, dotato di freni a tamburo all’anteriore e al posteriore, di una sella minimalista e di un grosso portapacchi. A cosa servirà? Semplice: moltissime piccole e medie aziende che effettuano consegne a domicilio stanno richiedendo veicoli elettrici. Bene, Honda li ha accontentati! SEMPRE equipaggiato con motore elettrico, ma non disponibile in tempi brevi, è il prototipo del nuovo Cub, uno dei mezzi più conosciuti al mondo. Honda non ha fornito dettagli tecnici o tempi per la realizzazione. L’impressione è che chi vorrà acquistare questo Cub - linee “morbide” e un design che ricorda tantissimo il suo più squadrato gemello alimentato a benzina - dovrà aspettare molto, molto tempo.

L’ultima novità portata da Honda non è una moto né uno scooter. Si tratta di un progetto mobilità chiamato V3-X, realizzato sfruttando la tecnologia del robot Asimo. Una volta acceso può somigliare a un futuristico sgabello, in realtà è un mezzo di spostamento pesante soli 10 chili e dotato di motore elettrico. Per guidarlo non servono comandi, basta spostare il peso del corpo nella direzione in cui si vuole andare. Inoltre, V3-X è dotato di una sola ruota, costruita utilizzando diverse piccole ruote che “abbracciano” quella principale e sono montate perpendicolari ad essa. In questo modo V-3X può andare in qualsiasi direzione riuscendo a girare anche in spazi molto stretti. Sempre sfruttando la tecnologia di Asimo Honda ha anche realizzato delle protesi che si applicano sopra gli arti e consentono ai portatori di handicap di camminare. Per ora si sa poco di questo progetto, che comunque sembra molto interessante.

IL BURGMAN ALIMENTATO A IDROGENO (SOTTO) PER ORA È SOLO UN PROTOTIPO. LA GLADIUS 400 (A SINISTRA), PRESENTATA CON E SENZA ABS, E LA BOULEVARD (SOPRA) NON SARANNO IMPORTATE IN ITALIA. DA NOI, INVECE, ARRIVERÀ LA GSX1250F ABS (SOTTO A SINISTRA).

SUZUKI GUARDA ALL’IDROGENO Burgman: futuro a fuel-cell LA PIÙ interessante novità Suzuki al Salone di Tokyo non è una moto ma uno scooter. Un prototipo che prende spunto dalla Crosscage, la moto elettrica alimentata a idrogeno presentata al Tokyo Motor Show del 2007. La tecnologia a celle combustibili è stata ora applicata anche a uno scooter, il Burgman Fuel-Cell, che però non sarà disponibile sul mercato in tempi brevi. La particolarità di questo scooter sta nel serbatoio dell’idrogeno, che essendo di 70MPa dovrebbe garantire una notevole autonomia. Per garantire la sicurezza Su-

zuki ha sviluppato una robusta cellula anti urto, che protegge il serbatoio in caso di urti o cadute. Esteticamente e tecnicamente il Burgman Fuel-Cell riprende le linee dei fratel3 li di 125 e 200 cm : fari e parabrezza anteriori di generose dimensioni, un freno a disco all’anteriore e uno al posteriore, due ammortizzatori al retrotreno. L’unica differenza visibile si nota nel carter, che sul Burgman alimentato a benzina copre la trasmissione; sul modello Fuel-Cell in quella zona c’è il motore elettrico.

Oltre al Burgman, allo stand Suzuki c’è 3 anche la versione di 400 cm della Gladius, con e senza ABS. Esteticamente questo 3 modello è identico a quello di 650 cm . A livello di motore cambia la cilindrata ma l’architettura (V2 di 90°) è rimasta invaria3 ta. C’è anche un’altra moto di 400 cm , ma è equipaggiata con un propulsore meno spinto rispetto a quello della Gladius: si chiama Boulevard ed è una proposta custom adatta a coloro che per divertirsi badano all’aspetto (la Boulevard, a livello estetico e di finiture, non ha nulla da invidiare alle grosse custom Suzuki) ma non hanno bisogno dei maxi motori. La Gladius 400, la Gladius 400 ABS e la Boulevard non saranno importate in Italia. Da noi, invece, arriverà la GSX1250F ABS, di cui abbiamo già parlato sul numero 40 di Motosprint. Nel nostro Paese questo modello si chiamerà GSX1250 FA, sarà una variante turistica della Bandit e avrà l’ABS di serie. motosprint

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Novità Tokyo Motor Show

YAMAHA PUNTA SUL TUAREG

La promessa della Super Ténéré ALL’INTERNO dello stand Yamaha l’attenzione viene catturata da quella che non può essere definita né una moto né una concept bike. Si tratta di una promessa, di un “grazie per l’interessamento, stiamo lavorando”, di una scultura moderna che lascia intendere come sarà la nuova Yamaha Super Ténéré. Secondo le dichiarazioni rilasciate dai tecnici presenti al Tokyo Motor Show, la nuova maxi enduro di Iwata arriverà con un po’ di ritardo, ma arriverà. Quasi sicuramente non nel 2010, molto probabilmente nella prima metà del 2011. I lavori stanno andando avanti e i volumi delle carene e soprattutto lo schema del motore della moto definitiva saranno quelli della scultura (è questo il termine più adatto a definirla) vista a Tokyo. Quindi, serbatoio di generose dimensioni, un grosso bicilindrico parallelo con due alberi a camme e quattro valvole per cilindro, radiatore dell’acqua montato lateralmente e trasmissione a cardano. Per ora è difficile aggiungere qualcosa in più, però alcune importanti conferme tecniche si sono avute. L’ALTRA interessante novità Yamaha è protetta da una teca di vetro e si chiama HV-X. Si tratta di un maxiscooter ibrido che, a giudicare dai filmati visti e dal grado delle finiture, sembra quasi pronto al debutto. In produzione ci andrà, questo è certo, come è certo che sarà venduto in tutto il mondo. HV-X è spinto da un monocilindrico di 250 cm3, in grado di erogare 15 kW, e da un propulsore elettrico, alimentato da un pacco batterie agli ioni di litio a 300 V, montato sopra al motore a benzina. Il serbatoio del carburante, invece, è nel codino. La trasmissione automatica tradizionale è il particolare meno rivoluzionario. Molto più piccolo dell’HV-X, ma sicuramente disponibile in Giappone dal 2010, è l’EC-03, un compattissimo scooter elettrico che promette ridotti costi di acquisto e gestione. I freni sono a tamburo e ci sono motosprint

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le pedane, come su una moto, perché il piano per appoggiare i piedi è troppo stretto, anche per le gambe di un giapponese! L’EC-F e l’EC-FS, come l’EC-03, sono equipaggiati con motori elettrici, ma sono due prototipi, praticamente identici: la versione FS è un po’ più sportiva, perché ha il manubrio e la sella alleggeriti rispetto al modello F. All’anteriore, come al posteriore, i tecnici Yamaha hanno optato per la soluzione del forcellone monobraccio, scelta che conferisce a questi mezzi un aspetto decisamente singolare. Non è invece classificabile come scooter la Pas er, una bellissima bici sportiva elettroassistita, o meglio un prototipo di bici sportiva servoassistita. Probabilmente non arriverà mai in produzione e anche se ciò dovesse accadere, resterebbe un modello dedicato al mercato giapponese. NON È UN PROTOTIPO MA UN “BOZZETTO”, UNA REALIZZAZIONE MOLTO FANTASIOSA CHE PREFIGURA LA FUTURA SUPER TÉNÉRÉ: MOTORE BICILINDRICO PARALLELO, RADIATORE SUL FIANCO E TRASMISSIONE A CARDANO. QUELLA VERA NON LA VEDREMO PRIMA DEL 2011.

L’HV-X VIENE DEFINITO SCOOTER MA SEMBRA PIÙ UNA MOTO. IMPIEGA UNA PROPULSIONE IBRIDA.

SIAMO SULL’ELETTRICO CON L’EC-03 (SOPRA), SAGOMA STRETTISSIMA E COSTI MODESTI: IN VENDITA NEL 2010 IN GIAPPONE. EC-F ED EC-FS (A DESTRA) INVECE SONO DUE PROTOTIPI, SOSPENSIONI MONOBRACCIO DAVANTI E DIETRO E MOTORI ELETTRICI. motosprint

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Motolandia

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AUTUNNO, TEMPO DI CASTAGNATE SI CAPISCE che è autunno perché, come c’era scritto nel sussidiario, le foglie degli alberi diventano rosse e poi cadono e vanno a fare da croccante tappeto alle passeggiate della domenica nei boschi. Si capisce che è autunno perché d’improvviso la temperatura si fa diversa e alla sera rinfresca e porca miseria nessuno sa più cosa mettersi. Si capisce che è autunno perché nell’armadio, dove nessuno ha ancora avuto la pietà di affrontare il terrificante cambio di stagione, le braghette corte sono comodissime da prendere, mentre invece i pantaloni di velluto a coste sono nel ripiano lassù e ci vuole il bastone o la sedia per arrivarci. Si capisce che è autunno perché dappertutto ci sono le castagne da andare a raccogliere e in ogni dove della pigra città che non si vuole sforzare a trovarle, si sparge il tipico profumo e il gioco diventa scoprire il vermetto cotto a puntino che si annida al centro, mentre invece fuori sono troppo dure o la pellicina non si stacca come dovrebbe. E così tra una oggi e una domani, la castagnata sembra quasi un modo di essere o di intendere la vita, piuttosto che soltanto un momento di condivisione di un simpatico frutto marrone che vive dentro un riccio tutto l’anno e appena mette fuori il naso, zac, finisce sul fuoco. E allora la castagnata è quella che si è preso Carlo per la sua vicina di casa Anna che, dopo anni di vicinato indifferente, è uscita dal suo riccio e lui chissà com’è, zac, si è fatto avanti, ma il fidanzato ufficiale di lei gli ha tirato un tale pugno in faccia che lui se potesse cambierebbe casa anche domani. La castagnata è anche quella strage di quattro in matematica a cui ha preso parte Alberto della seconda D che, evidentemente ignaro come i suoi compagni di classe e di bigiata di essere stato visto dal preside, è rientrato a scuola con una giustificazione firmata per finta dalla mamma. E la castagnata a voler ben guardare è stata anche la sequela di sberle che si è preso dalla mamma quando anche lei ha scoperto la bigiata e il quattro in matematica nello stesso identico momento. La castagnata di gruppo è stata la rissa cui sono andati incontro i tifosi della Casoratese di Sotto quando hanno preso ad insulti quelli della Casoratese di Sopra, che hanno reagito non certo da signori, giusto quel tanto che basta per finire metà in ospedale e metà in questura. E che dire allora della castagnata più tremenda di tutte, ovvero quella di Lorenzo che, alla prima curva della gara australiana, è andato a sbattere contro Hayden ed è finito a terra a molti metri dalla pista dove si è consumata una battaglia Rossi-Stoner che lo ha visto solo spettatore. Ebbene se non è una castagnata questa - di quelle però che ad ogni frutto si trova dentro il verme e si continua a frugare per trovarne una che sia davvero buona come quelle dell’anno scorso, ti ricordi? e invece buccia dopo buccia ci si rende conto di aver buttato via 3 euro - allora ditemi qual è. E vedendolo cadere come una foglia che si è staccata dall’albero, sono stati in molti a pensare, ecco, adesso si capisce proprio che è autunno, lo vedi come le castagne vengono giù? Laura Cattaneo

NOVEGRO IN MOSTRA

UN ASSEGNO DI 26.859,83 EURO, FRUTTO DI UN’ASTA DI BENEFICENZA E DELLA VENDITA DI MAGLIETTE “ DEDIKATO”, È STATO CONSEGNATO A MATTEO MARZOTTO PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA.

Dal 13 al 15 novembre 12.000 metri quadri al coperto e ben 60.000 all’aperto, 1.350 espositori: sono questi i numeri della grande mostra scambio di auto, moto e cicli d’epoca che si terrà alla fiera di Novegro, in provincia di Milano, vicino all’aeroporto di Linate, dal 13 al 15 novembre. Il parco di Novegro, a partire dal 1981 con la mostra Autosogno, che portò alla ribalta le auto che avevano fatto la storia della Mille Miglia, si è sempre caratterizzato come luogo di scambio commerciale delle due e delle quattro ruote. Tradizionalmente nell’ambito della mostra viene allestita una tematica di grande richiamo.

In occasione dell’edizione di novembre la tematica sarà dedicata al sessantesimo anniversario del Vespa Club Milano che, nell’occasione, esporrà alcuni scooter storici. Inoltre alle ore 12 di domenica 15 verrà estratta una Vespa 50 Special 4V che sarà assegnata a uno dei soci del club. L a m o st ra scambio sarà aperta al venerdì dalle ore 14 alle 18, sabato dalle ore 8,30 alle 18 e domenica dalle 8,30 alle 17. L’ingresso costa 9 euro, ridotto 5, gratis per i bimbi under 6 anni. Per info 02-70200022.

Multimedia PER “GRAND PRIX LEGEND”, di Papyrus, è disponibile da questo mese (gratis su “download.bcsims.com”) l’intero percorso della 51° Targa Florio. 72 km riprodotti con incredibile cura dei dettagli, dal paesaggio siciliano alle scritte sui muri, dai cartelli stradali sforacchiati dai cacciatori, alla gente in coppola all’ingresso dei paesi. E naturalmente con tutte le caratteristiche fisico-tecniche del mitico circuito delle Madonie anni ‘60, dove perfino i vari Piero Taruffi, Nino Vaccarella e Arturo Merzario, piloti di punta della specialità, ritroverebbero lo spirito della vecchia Florio. Non manca, però, qualche “baco”.

PER LA RICERCA SULLA FIBROSI CISTICA

QUASI 27.000 EURO DA DEDIKATO In occasione della gara CIV disputatasi l’11 ottobre al Mugello, una delegazione, formata dal sindaco di Misano Stefano Giannini, da Luigi Bellettini, di Misano Eventi, e dal team manager Fausto Gresini, ha consegnato a Matteo Marzotto, vicepresidente della fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, un assegno di 26.859,83 euro. Si tratta della cifra raccolta in occasione di “DediKato”, la manifestazione svoltasi a Misano nel week-end del GP per ricordare il pilota giapponese Daijiro Kato. In particolare, la somma è stata raccolta grazie alla vendita delle T-shirt “DediKato” e dagli introiti dell’asta di beneficenza su E-bay che ha battuto gli oggetti appartenenti ai campioni della MotoGP.

VASTO PROGRAMMA

LE INIZIATIVE DEL DRAGONE

L’eclettico Moto Club Dragone ha in programma molti eventi autunnali. A partire dalla festa di giovedì 29 ottobre per i dieci anni del club con salsicciata offerta a tutti i soci e ai loro familiari. Domenica primo novembre Motostrapazzata con partenza alle 8,30 da Calcinelli per raggiungere Cagli. Domenica 8 novembre motoincontro a Cartoceto in occasione della mostra mercato dell’olio d’oliva con visita guidata a un frantoio e giro turistico. Domenica 15 novembre gita in pullman a Milano per visitare il Salone EICMA. Infine domenica 22 novembre tradizionale appuntamento con la pattuglia Yakitalia. Ritrovo agli hangar di Via Mattei a Fano. Tutti i dettagli si possono trovare sul sito www. motoclubdragone.it, telefono 335-295144.

IL MOTOGIRO AL LIBERATI La FMI ha assegnato al Moto Club “L. Liberati - P. Pileri” di Terni la rievocazione storica della 19a edizione del Motogiro d’Italia riservato alle moto d’epoca. Il sodalizio ternano, che aveva ideato la manifestazione nel 1990, torna quindi ad organizzare direttamente l’evento. Sei le tappe, dal 24 al 29 maggio 2010, per un totale di 1.320 chilometri con partenza e arrivo a Terni. Il percorso toccherà le regioni Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. Tre le classi proposte: rievocazione storica, moto classiche e turistica. Info e iscrizioni www. motoclub-terni.it tel. 0744 403365. APPUNTAMENTO ANNULLATO Il 31 ottobre si sarebbe dovuto tenere l’evento “Tutti in Pista per la ricerca sulla Fibrosi Cistica” a Castelletto Branduzzo (Pavia). L’iniziativa, avrebbe dovuto avere in Matteo Marzotto, vice-presidente e testimonial della fondazione per la ricerca sulla fibrosi cistica, uno dei protagonisti. Purtroppo un incidente a Vallelunga, durante le prove della Thruxton Cup, costringerà Marzotto a un periodo di convalescenza. Pertanto l’evento di Castelletto Branduzzo è stato rinviato a data da destinarsi.

AUTOESALTAZIONE DEL RAIDMAN «UNA SFIDA con se stessi e con la propria moto. Ecco che cos’è un viaggio in solitaria attraverso l’Africa». Questa frase un pelo trionfalistica m’è capitato di leggerla da qualche parte nella letteratura di settore. Opera di un rider evidentemente più teso a enfatizzare le faccende introspettive del proprio ombelico che non a esercitare interesse per la ricchezza geografica ed antropologica del mondo là fuori. Uno stile simil-eroico comune a tanti altri viaggiatori a due ruote, il cui rapporto col viaggio in motocicletta, grande o piccolo che sia, si esaurisce spesso in un’autoesaltazione da sofà dello psicanalista. Devo comunque dire che nel prosieguo dell’articolo in oggetto, pubblicato non ricordo più dove, il tono poi cambiava ed il punto di vista dell’autore (che chiameremo convenzionalmente Luca) s’arricchiva di sfumature profonde e condivisibili, espresse da un motociclista di grande esperienza e con tutti gli attributi a posto. Nonché confezionatore di un bagaglio da manuale. Vera cartina al tornasole, per il sottoscritto, delle capacità di un grande raidman. Luca insomma non è un pivello, però alla fine pure lui cade come un tordo nella retorica autocelebrativa. La domanda allora è: perché bisogna considerare un viaggio in moto, fosse pure in Africa e da soli, come una sfida verso qualcuno o qualcosa? Certamente affrontare lande disastrate può risultare difficile, perfino rischioso, ma lo scopo ultimo non è conquistare un risultato sportivo che ci stampi in qualche classifica di merito con cui gratificare il nostro ego. E soprattutto la spinta ad inforcare la moto e partire, nei grandi viaggiatori, non è data dalla noia, o dalla moda, o dal bisogno di dimostrare quanto si è bravi a sopportare calli al sedere. Ma da un minuscolo tarlo irrefrenabile di nome curiosità. Parente strettissimo del concetto di libertà. Eppure Luca, come già detto, non è l’unico a esprimersi in termini di sfida eroica con se stessi, di enfasi al raggiungimento di una particolare méta. Mi torna in mente, per esempio, la foto di quel pirla dritto in piedi sulla moto, ritratto alla frontiera di un lontano paese asiatico con le dita a “v” in segno di vittoria, come Churchill dopo la disfatta del Terzo Reich, mentre a fianco si vede intanto scorrere la normalità di tutti i giorni, il tran tran delle merci in transito, i camionisti, i cammellieri e i carrettieri che attendono il loro turno in dogana e nell’attesa scrutano con occhio disincantato le scempiaggini fotografiche di questo motociclista occidentale vistosamente fuori luogo. «In cuor mio ho sempre pensato di potercela fare – svela senza ironia la didascalia in basso, riportando le parole del nostro eroe - ho vinto la sfida!». E che dire di quella spedizione di non so più quante moto, jeep di supporto e mezzi d’assistenza, dispiegati come un esercito per un normale viaggetto di cinquemila chilometri, dove la retorica del reporter testimoniava senza crepe «la prima tappa, si è rivelata il più duro banco di prova per i partecipanti, un susseguirsi di passi di montagna, saliscendi e lunghi rettilinei dal fondo tormentato». Eh già, quasi quasi era meglio una vacanza all’inferno. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

I raduni di novembre si trovano nel GpGuida, a pagina 114

via col vento

donne e motori

Manifestazioni, viaggi e turismo

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Made in Abbigliamento e accessori

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CULTURA DELLA PROTEZIONE

Le anticipazioni della collezione 2010 LA RICERCATEZZA del taglio, l’accuratezza nella scelta dei materiali, uno stile di tendenza. Particolari che si notano. Quello che non è appariscente è ancora più importante per quanto riguarda i capi destinati ad un uso motociclistico. Sono le scelte fatte per la sicurezza, dai tessuti alla pelle, dai materiali più evoluti per le protezioni alla ricerca delle soluzioni che fanno di una tuta, una giacca, un pantalone un apparato protettivo. Studio, ricerca, evoluzione sono i cardini dello sviluppo Dainese. Tra gli ultimi studi quello svolto con le università di Firenze e Monaco di Baviera che ha portato alla realizzazione di nuove protezioni per il torace, nelle versioni uomo e donna, da indossare sotto le giacche o da inserire, dove è previsto, negli appositi alloggiamenti delle tute. C’è anche un nuovo paraschiena con placche articolari che si estendono lateralmente per proteggere le scapole. Per quanto riguarda le tute tra le novità c’è la Trickster, realizzata con pelle di canguro, inserti elasticizzati biassiali aumentano il comfort; la fodera, estraibile, è trattata con ioni d’argento per esaltare le proprietà antibatteriche, le spalle sono coiniettate con inserti esterni in titanio. Soluzioni spiccatamente racing ma il prezzo non è proibitivo: 1.399 euro. Protezioni professionali sono ben “celate” anche nei capi per la città e il turismo. Tra le novità una linea vintage in cui spiccano i giubbotti di pelle Freddie, che si ispira alla tuta del campione statunitense, e Retro disponibile anche nella versione femminile. Entrambi i capi sono dotati di protettori compositi e predisposti per l’inserimento del paraschiena. Sono proposti a 429 euro e 449 euro. Sempre per la donna ma in tessuto è lo Shotgun che ha un corpetto interno impermeabile che può essere usato separatamente. A 349 euro. Taglio maschile invece per la Gator Evo, l’ultima evoluzione della giacca per il granturismo con membrana GoreTex laminata sulla fodera e imbottitura in micropiuma. Regolazioni interne e esterne. A 549 euro.

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SOPRA, CON LA TUTA TRICKSTER LA PELLE DI CANGURO È ALLA PORTATA DI TUTTI. A SINISTRA, LE NUOVE PROTEZIONI PER IL TORACE, PER UOMO E DONNA, E IL BACK PROTECTOR CON GLI SCUDI PER LE SCAPOLE. SOTTO, GIACCHE IN PELLE E TESSUTO PER LA CITTÀ E IL GRANTURISMO. DA SINISTRA: FREDDIE, RETRO, IN PELLE, SHOTGUN E GATOR EVO IN TESSUTO.


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1Cross 1 NOVEMBRE Trofeo KTM Cross, ultima prova, a Città di Castello (PG) M.C. E. Baglioni, viale Zampini, Città di Castello, tel. 075-8511395, www.mcbaglioni.it, info@mcbaglioni.it

Gara interregionale a Paroldo (CN) L’incasso sarà devoluto in beneficenza M.C. Cairo Montenotte, tel. 335-6651411, motoclubcairo@libero.it; skubelibero.it Campionato marchigiano a Fermo M.C: Fermignanese, Loc. San Gregorio, Fermignano (FM), tel. 0711-354842, fax 0722332004, www.office-express.it/motoclub, e-mail fermignanese@motoclubfmi.it Campionato Abruzzo e Molise a Vasto (CH) M.C. TNT, S. Salvo (CH), telefono 3477665900 Campionato siciliano a Patti (ME) M.C. Winner Motor Team , via Verdi, 20, Patti (ME), tel. 0941-21123 Campionato sardo a Gonnesa (CA) M.C. MCM Gonnesa, via G.Asproni 5, Gonnesa (CA), tel. e fax 0781-45938, www.motoclubgonnesa.it, info@motoclubgonnesa.it

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1Liguria DOMENICA 8 NOVEMBRE Trofeo sociale di trial pista Scarpino a Fossa Luea di Ceranasi (GE). M.C. Della Superba, via Campomorone, 34, Genova (GE), tel. 349-2894771, fax 010-784088, www.dellasuperba@motoclubfmi.it, email info@motoclubdellasuperba.it

1Lombardia DOMENICA 1 NOVEMBRE Commemorazione dei defunti motociclisti a Civenna (CO). Comitato Regionale FMI Lombardia, via Piranesi 44/B, Milano (MI), tel. 02-7380250 , fax 02-7384015, email lombardia@federmoto.it

DOMENICA 8 NOVEMBRE Trofeo Gruppo 5 per trial d’epoca a Primaluna (LC). M.C. Valsassina, via Pretorio 14, Introbio (LC), tel. 0341-981244, fax 0341-980345, architetto.artusi@virgilio.it Raduno territoriale a Bottanuco (BG). M.C. Polisportiva Bottanuco, via Papa Giovanni 58, Bottanuco, tel. 035-907468, 3394229663, fax 035-906175, www.motoclubbottanuco.it, info@motoclubbottanuco.it motosprint

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DOMENICA 15 NOVEMBRE Motogiro territoriale a Monza (MB). M.C. Monza, via Ardigò 11, Monza, tel. 039325103, fax 039-2022227, www.motoclubmonza.it, info@motoclubmonza.it

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In conformità alle disposizioni contenute nell’allegato A.1 del D.lgs 196/2003, nell’art. 2, comma 2, del “Codice Deontologico relativo al trattamento dei dati personali personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ai sensi dell’art. 139 del D.Lgs 196/2003, del 30/06/2003”, la Conti Editore s.p.a. rende noto che presso la sede esistono banche dati di uso redazionale. Ai fini dell’esercizio dei diritti di cui all’art.7, s.s. del D.Lgs. 196/2003, le persone interessate potranno rivolgersi a: Conti Editore S.p.A. via del Lavoro 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Telefono 051-6227101, fax 051-6227314

1Sicilia DOMENICA 1 NOVEMBRE Trofeo motocross Gr. 5 “Tre Valli Conca d’Oro” a Piana degli Albanesi (PA). M.C. Regolarità 70, contrada Beviere, Godrano (PA), tel. 091-6715681, www.regolarita70. com, e-mail regolarita70@motoclubfmi.it

DOMENICA 15 NOVEMBRE Finale campionato italiano gimkana a Messina (ME). M.C. 01, via Nino Bixio 2, Messina, tel. e fax 090-6510339, www.mo toclub.01moto.it, motoclub01@01moto.it

1Sardegna DOMENICA 15 NOVEMBRE Motocavalcata a Gavoi (NU). M.C. Gavoi, via Roma 317, Gavoi (NU), tel. 0784-53051, fax 0784-205192, albertomastio@tiscali.it Mostra scambio d’epoca a Bolotana (NU). M.C. Bolotana, via Palai 35, Bolotana (NU), tel. e fax 0785-43373, www.motoclubolotana.it, e-mail info@motoclubolotana.it

Segnalazione gare Per posta: Motosprint - GP Guida, Casella Postale, 40068 San Lazzaro di Savena (BO)

Per fax: 051-6256191 - 051-6255418

Per e-mail: gpguida@motosprint.it

www.motosprint.it


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