13 aprile - Motosprint 15

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IN REGALO il poster di Loris “300 GP” Capirossi

15 13/19 APRILE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1667

2,50 Euro (Italy only)

SBK VALENCIA Boccata d’ossigeno per Haga e Ducati

MX1 MANTOVA Cairoli formato Mondiale

Guerrieri Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

GP QATAR Stoner cade e cambia tutto La sfida si accende... Vince Rossi Dovi è terzo

della notte


Sommario numero 15/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP GP Qatar. Tutto sull’apertura del campionato dai nostri inviati a Doha Moto2 GP Qatar 125 GP Qatar Superbike Mondiale SBK. Terzo round a Valencia, in Spagna Supersport Mondiale a Valencia Superstock Coppa FIM 1000 e Europeo 600

28 50 56 60 72 74

1SPECIALE CIV

Guida al Campionato Italiano Velocità da staccare e conservare

1FUORISTRADA

Cross MX1-MX2 Seconda prova del Mondiale in Italia Cross MX3 Seconda prova del Mondiale in Francia Supercross USA Decima prova a Houston, in Texas Enduro Mondiale a Valverde, in Spagna Trial e Speedway Campionati italiani Prova novità Husqvarna TE 630 ed SMS 630

76 84 85 86 90 92

1SU STRADA

RSV4 R

È ARRIVATO IL TUO TURNO.

L’hai appena messa in moto. Un ruggito. Senti il rombo del V4 65° e l’adrenalina che sale. Scegli il carattere selezionando la mappa del Ride by Wire, accarezzi la manopola del gas e poi via. Il ruggito diventa subito un urlo e ogni curva una piega perfetta, veloce, precisa. Merito del telaio in alluminio costruito attorno al motore e della ciclistica racing. Giro dopo giro, bruci l’asfalto alla ricerca della massima prestazione. Insegui i tuoi limiti su qualunque tracciato. E quando li raggiungi, sei già pronto ad alzare l’asticella. Nuova RSV4 R. Nata dall’esperienza tecnica Aprilia, forgiata da Max Biaggi in Superbike, pronta per te. Vieni a provarla in pista. Scopri dove su www.aprilia.it

Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

98 100 102

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 104

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

1RUBRICHE

114

Contromano di Marco Masetti 20 Polvere di stelle di Luigi Rivola 22 Qui Giappone di Laurent Benchana 24 Donne e motori di Laura Cattaneo 100 Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo 101

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Collaborano

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

In moto nell’era Rossi, ne so quanto voi 2003. Non guidavo una due ruote da quasi 15 anni. Avevo avuto la Vespa, il Ciao, qualche endurina dai 16 ai 19 anni, poi arrivò l’auto e... basta moto. Nel 2003, mentre facevo zapping davanti alla TV, incappai in un’intervista a Valentino Rossi. Mi colpì la persona, nacque in me una forte curiosità per il personaggio e iniziai a seguire i GP in TV. Mai visti prima. Da lì, piano piano, si è accesa una passione grande, bellissima, che nel tempo si è spostata dal personaggio all’intero mondo del motociclismo. Dalla MotoGP alla 250, alla SBK. Poi i primi passi “attivi”, con l’acquisto di un SH nel 2005. Poi il gran passo, la moto. Una SV 650 nuova nel 2008. In scia l’abbigliamento tecnico e addirittura il corso Ducati Riding Experience ad Adria (interessante, lo consiglio). E anche

la lettura: da qualche giornale di tanto in tanto, ora li leggo tutti appena escono. Ora conosco tutte le caratteristiche delle moto a memoria e posso discutere al bar del tipo di vibrazioni che emergono in base all’angolazione dei cilindri (a proposito, ma Clarke come fa a sapere tutto di tutto? È un genio?), oppure dello stile di guida del mitico Cairoli con la nuova KTM 350. Ora, dove voglio arrivare con tutto ciò? A dire due cose. 1. Spesso, leggendo i vari forum e alcune riviste emerge una sorta di snobismo da parte dei “vecchi” motociclisti, ovvero coloro che erano già appassionati prima dell’avvento di Valentino, nei confronti dei “nuovi”, i barbari che sono entrati in questo mondo solo dopo. “Ah - ci dicono - noi seguivamo

Spencer e Rainey. Bei tempi”. Bene, seguendo questa logica, solo i seguaci di Agostini dovrebbero poter parlare, essendo i soli depositari del verbo. Ma che senso ha? Guardiamo a come uno usa la moto (con buon senso) e quanto ne sa. Io non mi sento proprio inferiore a nessuno. 2. In questi cinque anni, un “rossiano” come me ha speso oltre 25.000 euro tra moto, scooter (e relativi bolli e assicurazioni e ricambi), corsi, abbigliamento e riviste. Ed è una passione forte, che non cesserà col ritiro di Rossi. La cosa che non mi va giù, è che secondo alcuni “vecchi” motociclisti, è colpa nostra se, avendo speso per le moto facendo crescere il mercato, i soliti

] AI TEMPI DI SPENCER, LA 500 REGALAVA SPUNTI DI DISCUSSIONE “DA BAR” COME I PROBLEMI FISICI (E NON SOLO) CHE FRENARONO LA CARRIERA DI “FAST” FREDDIE. TRA I “VECCHI” CRONISTI CHE CERCAVANO DI CAPIRCI QUALCOSA, AL COSPETTO DEL DIRETTO INTERESSATO ANCHE GLI ATTUALI DIRETTORI DI MOTOSPRINT (A SINISTRA) E AUTOSPRINT. ALLORA GIOVANI...

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BUON COMPLEANNO LORIS. IO MI ISPIRO A TE... Vi seguo costantemente da circa due anni, siete mitici. Vi scrivo per fare gli auguri di compleanno a Loris Capirossi (il 4 aprile ha compiuto 37 anni), mio idolo. Per intenderci, lui è stato il tramite della mia passione per le moto, in particolare per la Ducati, quando nel 2003 ai test di Barcellona mi ha stregato con la sua guida al limite. Da allora lo seguo e prendo spunto della sua longevità e generosità agonistica per affrontare al meglio tanti momenti . Davide Zanotti Mantova VOGLIO PRECISARE CHE... STIMO I MEDICI DEL CIV Riscrivo subito per chiarire alcuni elementi relativi alla mia lettera sul n. 13. Innanzitutto mi voglio scusare con tutti i medici dei circuiti del CIV; non ho alcuna intenzione di mettere in discussione il loro preziosissimo lavoro. A loro va un grande grazie. Voglio solo far presente che la presenza della Clinica mobile al CIV sarebbe un valore aggiunto. Perché la Clinica Mobile non è solo assistenza medica ma anche fisioterapia pre e post prove e gare. Aristomoto

IN BREVE

VECCHI MOTOCICLISTI NON TIRATEVELA

CARO MAX, TANTE GRAZIE PER LA VITTORIA DI PORTIMAO Grazie Max per la doppia vittoria di Portimao! Grazie per avermi fatto sudare sette camicie nel duello con Haslam. Grazie per non aver risparmiato niente e per avere dato gas fino all’ultima curva, ma soprattutto grazie all’Aprilia per la moto che ti ha preparato. Bruno Bartolomucci Frosinone


Lettere

geni del marketing non hanno saputo leggere la situazione ed hanno scialato, trovandosi poi senza una lira. Come se fosse colpa di chi ha speso prima per comprarsi la moto ed ora, avendo già, non compra più. Vogliamo dare la colpa a Rossi e ai suoi fan anche di questo? Su, siamo seri? Insomma, in conclusione, fan di Rossi di tutto il mondo, siatene fieri! Lamberto Manzoli Chieti

SE POSSO dare un consiglio... Non ti curar di loro, ma goditi la moto senza cercare il consenso di chi “non si mescola” con i motociclisti del nuovo secolo. Chi ha vissuto l’epopea americana degli anni ottanta, e prima ancora i successi nostrani di Lucchinelli e Uncini, ha il diritto di sentirsi testimone di una ricca pagine di storia motociclistica e ci sta che sia anche un po’ scorbutico. Sai, l’età avanza, posso dirlo, essendo uno dei “vecchi” in questione... Scherzi a parte, quella di dare ai motociclisti del duemila la colpa della recessione non è male, ma di fatto i mananager del settore troppo a lungo si sono dati come obiettivo un volume di vendite maggiore dell’anno precedente e la brusca frenata del mercato li ha colti totalmente impreparati.

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SCAMBI D’OPINIONE IL BELLO DEL CONFRONTARSI

TESTIMONIANZA CHE BEL TIPO, SIMONCELLI

LEGGO “Tante scuse al trasimeno” (nella posta del n.12) e mi illudo che il mondo abbia speranza. Ammirevole il tono pacato del presidente del MC e altrettanto l’onesta risposta di Saragoni. Si può sbagliare. Pochi oggi hanno il coraggio di riconoscerlo. Grazie, questa posta mi ha fatto bene. Approfitto per fare un saluto a Laura Cattaneo: l’articolo sull’8 marzo ha tutta la mia condivisione: peccato che io abbia 51 anni e solo da poco abbia capito quanto sia vero quello che ha scritto. Il rispetto vero è difficilissimo, gli uomini hanno il pregiudizio nel DNA, è difficile cambiare. Ma qualcosa si può rimediare, se si riconosce l’errore. Proviamo a dire le cose come stanno e confrontiamoci. Si può imparare e capire. Leggo Motosprint perché amo la moto e le corse, ma ciò che importa è che, negli anni, diversi articoli mi hanno arricchito e fatto riflettere. Grazie a tutti. Giorgio Scarafiotti Torino

HO 40 ANNI e 30 li ho spesi nel mondo dei motori a due e quattro ruote. Vi scrivo per raccontarvi un fatto di cui sono stato testimone l’altra mattina. Premesso che con il mio lavoro (nel campo delle moto) vedo tutti i giorni ragazzi di ogni età che non sanno gonfiare le gomme della moto, e questo sembra assurdo a quelli della mia generazione, che cambiavano la candela al proprio “bolide” ogni 500 chilometri... Torno al motivo della mia mail. L’altra mattina, mi fermo a fare colazione nel solito bar e mentre sono all’ingresso, a metà tra il dormiente e quello che cerca disperatamente il primo caffé della mattina, sento un’esclamazione in tipico accento romagnolo. È un ragazzo alle prese con la gomma alla propria macchina, imprecando contro la casa costruttrice (tedesca) che non ha messo nemmeno il ruotino di scorta. Prova e riprova, la alza con il crick (prestato dal proprietario del bar) e alla fine decide di chiamare aiuto. Arriva l’assistenza, lui si mette lì a vedere cosa fa l’esperto gommista, e alla fine è contento perché neppure lui può fare niente se non togliere la ruota, e andare in officina a

QUESTA volta credo proprio tocchi a me ringraziare. A nome di tutti. Di solito non pubblichiamo i complimenti, ma un eccezione ci può stare...

montarne una nuova. Intanto lui si mette a firmare autografi a tutti quelli che increduli nel vederlo (siamo in Lombardia) lo riconoscono. Sì, perché questo ragazzo, oltre ad essere un giovane con la voglia di cambiarsi la gomma da solo, è anche un campione del mondo di motociclismo. Bravo Simoncelli, sei davveroun campione d’uomo. Franco Bergamo

A PROPOSITO: di chi sarà stata l’idea di togliere dalle auto la ruota di scorta? Per sostituirla con il “gonfia e ripara”? E perché chi l’ha avuta è ancora a piede libero?

EX PILOTA A 15 ANNI? MOTOCICLISMO SPORT PER RICCHI SONO Giacomo Fornasari, giovane pilota della velocità (ho 15 anni). Ho partecipato a vari trofei e guidato diverse moto; ho cominciato dalle minimoto, a 11 anni, poi sono passato al campionato italiano Minigp, successivamente sono stato selezionato dalla Honda per fare l’HIRP e nel 2008 ho partecipato a Junior GP con l’Aprilia 125. Nel 2009 sono arrivato secondo nel trofeo monomarca Yamaha R 125 Cup al quale Cesare

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Lettere

Simonetto, rivenditore Yamaha (Motopiù) della provincia di Ferrara, mi ha dato la possibilità di partecipare offrendomi moto e assistenza ad ogni gara. Quest’anno non sono più in grado di effettuare gare perché troppo costose. Il motociclismo è la mia grande passione, un mondo fantastico, ma mi ritrovo a pensare che sia solo uno sport per “ricchi”. Spero in un suo aiuto, in un consiglio su come fare per non fermare qui la mia grande passione. Giacomo Fornasari

CARO Giacomo, cosa posso dirti... Chi si appassiona a uno sport e comincia a praticarlo con passione e buoni risultati, non può certo pensare di lasciarlo a 15 anni. Però il motociclismo è uno sport molto particolare. Costa. E se non si ha alle spalle una famiglia che può e vuole sostenere questi costi... si fa dura. A meno di essere dei campioni in erba. Come saprai, alla tua pur giovanissima età, in tutti gli sport viene già effettuata una selezione spietata. Le società sportive importanti tengono i ragazzini che hanno la possibilità di “arrivare”, come si dice oggi, e gli altri sono fuori. Ma se chi gioca a calcio, a pallacanestro, a tennis, può comunque continuare a giocare e divertirsi anche senza inseguire il miraggio del successo, per chi ama la moto la cosa non è possibile. Non a costo (quasi) zero. Anche i campionati promozionali prevedono una spesa che non tutti possono permettersi (è stato così anche per Junior GP). Dispiace dirlo, ma pensi bene, il motociclismo è sport per ricchi, e solo in rarissimi casi per non ricchi che hanno un talento straordinario e hanno la fortuna e la bravura di trovare qualcuno che decide di investire su di loro. Di dar loro la possibilità di andare avanti. Ti auguro possa succedere anche a te. motosprint

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VALENTINO E LEONARDO PROVANDO ad accostare Valentino Rossi a Leonardo Da Vinci, ho potuto osservare come la figura del pilota sotto alcuni aspetti si trovi in linea con il profilo del maestro rinascimentale, e quante siano le affinità che avvicinano i due personaggi. Poiché li separano cinquecento anni e non esiste in realtà corrispondenza tra le attività da loro svolte: l’uno pittore e scienziato, l’altro pilota di moto, voler trovare a tutti i costi un riferimento tra loro potrebbe sembrare un atto di arroganza. Tuttavia, vedo possibile un filo conduttore che collega Leonardo a Valentino proprio per il modo del tutto innovativo di concepire rispettivamente l’arte e lo sport. Leonardo, particolarmente incline alla scoperta, alla sperimentazione, avanza nel campo della pittura con nuovi sistemi tecnici ed espressivi, liberando così l’opera d’arte dai vecchi criteri rinascimentali. Le sue invenzioni stilistiche e figurative sovvertono le regole e segnano l’incipit di una evoluzione artistica che influenzerà le epoche a venire fino ai nostri giorni. Anche Rossi, definito il Maestro per le qualità manifestate in carriera, infrange le regole del motociclismo, imponendosi con uno stile sui generis, originale, simpatico, e se prima della sua entrata il mondo delle due ruote richiamava l’attenzione di una folla di sostenitori costituita in maggioranza di esperti, con lui trova risposta in un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, cui fa capo un sensibile incremento della platea femminile e di piccoli fans. Questo perché il campione con il suo carisma riesce a trasmette trasmettere grande passione per questo sport, co n q u i sta n d o s i l’ammirazione di adulti, giovani e bambini. Di Leonardo, ricordiamo anche come canalizza il suo spiccato senso esplorativo in altri campi: medicina, fisica, architettura, ingegneria. E come precorre i tempi progettando la “macchi-na che vola”, corri-spondente al nostro o aeroplano. E così il perfezionismo ormai ai noto di Rossi, questo to voler sviscerare, esaa-

minare il benché minimo dettaglio, spinge il pilota a trasformare la sua Yamaha, moto ancora legata a schemi tradizionali e ormai superati, che non garantisce più efficacia prestazionale, in un “unicum” straordinario, protagonista assoluta del mondiale 2009, costante dominatrice delle vette più alte della classifica. Empirista come Leonardo, Valentino attinge dall’esperienza per trarne informazioni preziose e confluirle nella costante ricerca di nuove soluzioni. E le esibizioni spettacolari di Rossi, parte integrante del suo modo di interpretare una gara, non sono mai suggerite dal caso. Anche la mossa più folle, quella che sembra frutto di un’improvvisazione, fa parte di un piano ben congegnato, attuato dal pilota in modo magistrale e messo in funzione dal genio creativo, dote appartenuta a Leonardo, che impera costantemente nelle prestazioni del pilota. Quei sorpassi inebrianti, quei rush finali da brivido, sono prove inconfutabili di un indubbio talento artistico, pennellate che completano il quadro d’autore firmato Valentino Rossi. Elena Santini - Livorno

COMPLIMENTI. Gran bel parallelo. Quando ho letto il titolo che accompagnava la lettera “Valentino e Leonardo, due profili a confronto”, sono rimasto un po’ perplesso. Ma leggendo mi hai convinto: il parallelo ci può stare. E anche la licenza poetica che ti sei presa trasformando il “Dottore” in “Maestro”.


Officina

di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it

CARTA ABRASIVA E CANNE DEI CILINDRI Non vanno molto d’accordo... TEMPO fa ho visto un meccanico che effettuava delle lavorazioni sulle pareti di un cilindro con della carta abrasiva. Gli ho chiesto perché stava effettuando quella operazione e lui mi ha risposto che è una procedura che si effettua prima di montare un pistone nuovo per velocizzare l’assestamento tra i segmenti e la canna del cilindro. Vorrei avere un vostro commento in merito. Cosa significa la sigla

riportata sulle tele e sulle carte abrasive? Come si indica lo stato di una superficie lavorata, ossia il suo grado di levigatura? Marco Sabatini Roma

SPERO che il meccanico del quale parla stesse lavorando su vecchi trattori o vecchi motori agricoli… In effetti la procedura veniva talvolta indicata anche da

I PNEUMATICI DELLE MONSTER LA SPALLA È MEGLIO BASSA O ALTA? VORREI conoscere il funzionamento della distribuzione a tazza rotante in testa a cui fa riferimento Luigi Rivola nella sua rubrica “Polvere di Stelle” parlando di una Capriolo 75 Aeromere, moto a me sconosciuta. Vorrei inoltre sapere perché Ducati monta un pneumatico anteriore 120/60-17” solo sulla piccola Monster 696 (tutti gli altri modelli sono equipaggiati con delle più comuni gomme 120/70-17”). Alessio Gioacchini - Fabriano (AN)

PER QUANTO riguarda il primo quesito, la invito a leggere la nostra rivista sempre e con maggiore attenzione. L’argomento è infatti stato trattato in maniera esauriente sul numero 3 di Motosprint del 2010, in questa stessa rubrica. Non ritengo pertanto di doverlo trattare nuovamente. Ricordo solo in maniera estremamente sintetica che una camma a tazza è costituita da un disco rotante sulla superficie frontale del quale sono praticati uno o più risalti. Mentre il disco gira, il pattino del bilanciere (o la punteria) è a contatto con una pista di lavoro in esso ricavata; a un certo punto della rotazione il pattino incontra il risalto, opportunamente conformato e di conseguenza si muove verso l’alto. In questo modo, esattamente come avviene per le camme di tipo convenzionale, il moto di rotazione viene trasformato in movimento rettilineo (se si impiega una punteria) o ad arco di cerchio (nel caso del bilanciere). In merito al secondo quesito, occorre dire che la scelta delle misure dei pneumatici, alla fine, viene effettuata in base alle informazioni fornite dai collaudatori. Dunque, forse per una questione di distribuzione dei pesi, la scelta degli specialisti addetti ai collaudi su strada è stata leggermente diversa nei due casi in questione. La differenza è comunque davvero ridotta. motosprint

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alcuni costruttori, fino più o meno agli anni Cinquanta, ma per motori di concezione assai spartana e di prestazioni molto modeste, sempre in ghisa. Per l’appunto, roba agricola o industriale, generalmente. Oggi una procedura di questo tipo non sembra ammissibile, in particolare per i motori motociclistici. Anche se, di quando in quando, purtroppo, in certe officine di rettifica si può vedere ancora qualcuno che dà una “passatina” con tela imbevuta di petrolio in un cilindro in ghisa… Le lavorazioni di finitura delle canne in ghisa vengono effettuate mediante levigatura, con una apposita macchina utensile dotata di una testa rotante e traslante, alla quale vengono applicate delle pietre abrasive. Al termine dell’operazione, sulla superficie delle canne rimane un reticolo di piccoli solchi che si incrociano con un determinato angolo. La levigatura è critica in quanto i parametri in

LEVIGATURA A PLATEAU

TERMINE LAVORAZIONE AL NGONO VE E AL DELLA QU PICCOLISSIME LE E AT RT PO AS ICHE CRESTE METALL ATURA VIG LE A LL DA LASCIATE MENTRE TRADIZIONALE, LCHI, RIMANGONO I SO UMULO CC L’A R PE I AR SS NECE NE E LA DISTRIBUZIO DELL’OLIO

gioco (angolo di incrocio, dimensioni dei solchi, rapporto pieni/ vuoti) hanno una influenza fondamentale sulla bontà dell’adattamento dei segmenti, sulla loro durata e sul consumo di olio da parte del motore. Dunque, se si lavora come prescritto dai costruttori, non vi è alcun bisogno di fare altri interventi, dopo la LEVIGATURA, in particolare se essa è del tipo “A PLATEAU”, che elimina le microscopiche creste metalliche e diminuisce le esigenze di rodaggio. Anzi, qualunque intervento successivo venga eventualmente effettuato ha in genere conseguenze negative. Per quanto riguarda le canne con riporto al nichel-carburo di silicio, poi, non è neanche il caso di parlarne. La granulometria delle particelle abrasive, tanto sciolte, quanto incorporate in una matrice (come nelle pietre e nelle mole) o fissate con dell’adesivo su di un nastro o su della tela, viene

LE CANNE DEI CILINDRI IN GHISA (SOPRA UN KIT POLINI), A DIFFERENZA DI QUELLE IN ALLUMINIO, POSSONO ESSERE RIPORTATE A PERFETTA EFFICIENZA CON UNA “RETTIFICA”.

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Officina INCONEL

dare un’idea delle dimensioni di questi ultimi, pensi che a una grana 180 corrisponde un diametro medio dei granuli dell’ordine di 0,07 mm. Con una grana 280 si scende a circa 0,04 mm. Come ovvio, vi è uno stretto legame tra la finitura delle superfici e la granulometria degli abrasivi impiegati su di esse (ovvero incorporati nelle mole, nelle pietre, eccetera‌). Per indicare la rugositĂ , ovvero il grado di finitura delle superfici, si fa ricorso a una serie di parametri. Il piĂš impiegato, espresso con la sigla Ra, è costituito dalla media aritmetica delle deviazioni del profilo reale da quello di riferimento, ossia dalla linea media. L’unitĂ di misura è il micron. Questo parametro corrisponde al CLA (Centre Line Average) degli americani, che però lo esprimono in micropollici. Notevoli utilizzazioni

ha anche la rugositĂ media quadratica (Rq), ovvero la radice quadrata della media dei quadrati delle deviazioni dalla linea media. Corrisponde al RMS (Root Mean Square) degli americani. Trovano anche impiego la distanza tra il picco piĂš alto e la valle piĂš profonda (nell’ambito del tratto di misura), indicata con Rt o con Rmax e la rugositĂ media Rz. Le lavorazioni finali che consentono, con minima asportazione di materiale, di ottenere le minori rugositĂ sono la lappatura, la lucidatura e la superfinitura. Ăˆ importante segnalare che si tratta di tre operazioni differenti (cosĂŹ come la levigatura è diversa dalla rettifica). Ecco alcuni esempi che consentono di farsi un’idea delle finiture superficiali impiegate per alcuni organi meccanici: per gli eccentrici degli alberi a camme Ra è dell’ordine di 0,20 micron, per i

perni di banco e di biella si scende in genere a circa 0,16 micron e per gli spinotti e le piste di rotolamento dei cuscinetti volventi si può arrivare a 0,10.

QUESTIONE DI VALVOLE NORMALI, IN TITANIO E BIMETALLICHE VORREI conoscere che differenze ci sono tra le valvole normali e quelle bimetalliche delle quali ho sentito parlare. Cos’è il nimonic? Le valvole in titanio si usano molto di rado solo per una questione di costi o perchĂŠ alla lunga possono creare problemi? Giovanni Gallo Milano

LE VALVOLE di scarico lavorano a una temperatura molto piĂš alta rispetto a quelle di aspira-

zione (ben refrigerate dalla miscela aria-benzina che le investe), in quanto lambite da gas caldissimi. Ăˆ quindi ovvio che in genere vengano impiegati materiali diversi per le une e per le altre. In particolare, per quanto riguarda le valvole di scarico, è importante che non accusino cambiamenti dimensionali e/o geometrici dovuti allo “scorrimentoâ€? (creep) che si può verificare in seno al metallo in seguito a ripetute sollecitazioni mecca-

niche nel funzionamento prolungato a temperatura molto elevata. Molto spesso all’aspirazione si impiega un acciaio martensitico, mentre per le valvole di scarico si utilizza un piĂš costoso acciaio austenitico (ossia con una differente struttura cristallina), in grado di lavorare senza problemi a temperature piĂš alte. In entrambi i casi non si tratta, ovviamente, di acciai qualunque; si impiegano infatti composizioni (con riferimento tanto al tenore di carbonio quanto, in particolar modo, alla quantitĂ e al tipo di elementi di lega) specificamente messe a punto per questo tipo di impiego. Il cromo è presente sempre, e in misura anche assai considerevole. Altri leganti di grande importanza sono il nichel, il molibdeno e il manganese. Quando le solle-

citazioni termiche sono particolarmente elevate, al posto degli acciai austenitici s’impiegano, oramai da diversi decenni, le superleghe a base di nichel. La piĂš nota (e piĂš largamente utilizzata) è il nimonic 80 A, contenente il 20% di cromo e rilevanti percentuali di titanio e di alluminio. Pure gli INCONEL trovano largo impiego. Gli acciai martensitici costano meno e hanno un coefficiente di dilatazione notevolmente inferiore a quello degli acciai auste-

SEMICONI SONO I DUE ELEMENTI DI ACCIAIO CHE, AGENDO COME PICCOLI CUNEI, SI INCASTRANO TRA LO STELO DELLA VALVOLA E LO SCODELLINO DELLA MOLLA, VINCOLANDOLI

nitici. Inoltre possono essere induriti, a livello di estremitĂ dello stelo e di zona dei canalini per i SEMICONI, mediante tempra. Per questa ragione non di rado (ma la soluzione è tipica delle valvole per motori automobilistici) si adottano un acciaio austenitico per il fungo e uno martensitico per lo stelo. L’unione tra le due parti si ottiene facendo ricorso alla raffinata tecnologia della saldatura per attrito. Talvolta si realizzano valvole con stelo in acciaio e fungo in nimonic. Per quanto riguarda le valvole in titanio, il problema effettivamente è il costo. Tenga comunque presente che di recente sono state realizzate valvole che in effetti non sono solo in una lega di tale metallo, ma utilizzano largamente dei composti intermetallici alluminio-titanio.

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espressa convenzionalmente mediante una apposita “scalaâ€?. Penso che la sua domanda nasca dal fatto di avere osservato la scritta riportata sulla tela abrasiva. Probabilmente ha visto il numero (ad esempio 280) e si è chiesto cosa indica. Non vi è una unitĂ di misura a fianco, quindi non sono micron o roba del genere. E allora, 280 cosa? La convenzione, alla quale fanno invariabilmente ricorso tutti i tecnici e tutti i produttori, fa riferimento alle dimensioni delle maglie del setaccio attraverso il quale passano i granuli abrasivi. PiĂš precisamente, il numero indica il numero di fili (ovvero di “divisioniâ€?) che intersecano a 90° ogni pollice lineare di un filo qualunque, preso come riferimento. Dunque, quanto maggiore è il numero, tanto piĂš serrate sono le maglie del setaccio e tanto piĂš piccoli sono i granuli abrasivi. Per

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10 motosprint WORLD TITLES

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Mondiale al via. Con 32 team

SPEEDWAY

MILANESE HA DETTO STOP PROBLEMI finanziari e impegni di lavoro, così uno dei piloti più forti dello speedway nazionale, Alessandro Milanese (sotto) lascia l’attività agonistica. Dopo un inizio nella velocità, Milanese è diventato uno dei più apprezzati specialisti della pista ovale, protagonista, lo scorso anno, di una grande stagione nel Long e Grass Track, tanto da assicurarsi la partecipazione ai GP 2010.

«I bravi ragazzi non vincono mai. L’unica eccezione è Valentino. Non riesco a capire come possa vincere uno con il suo carattere»

CON 32 team permanenti iscritti, c’è un campionato che non risente minimamente della difficile congiuntura economica: il Mondiale Endurance. Si riparte con la classica 24 Ore di Le Mans (nella foto, il via del 2009) in programma per il 17 e 18 aprile. Seguiranno altri quattro appuntamenti: 8 Ore di Albacete (22 maggio), 8 Ore di Suzuka (25 luglio), Bol D’Or (11 settembre) e 8 Ore di Doha (13 novembre). Una novità sostanziale della stagione che sta per cominciare riguarderà la Superpole, che verrà disputata in tre differenti sezioni (come succede per il Mondiale Superbike). Alla prima partecipano i 20 più veloci nelle prove di qualificazione, poi i migliori 16 vengono promossi alla seconda fase. Infine a primi 8 vanno alla Superpole 3. I campioni in carica del Team Yamaha Austria (Jerman, Martin, Giabbani e Plater) tornano in pista ben decisi a ripetersi. Quattro le squadre italiane. RT Motovirus Racing (Frédéric Jond, Eric Mizera e William Grare), No Limits (con Alessio Aldrovandi, lo spagnolo Casas e l’austriaco Zaiser), Il Team X-One (due italiani, Emiliano Bellucci e Luca Bono, più un francese Jean Louis Devoyon), MCS Racing iPhone (Andrea Fanotto e Stefano Gugliotta con Stibliz e Prosenic).

Carl Fogarty

SUPERBIKE PRIMO ROUND

HILL COMANDA IN INGHILTERRA TOMMY Hill (Suzuki) in gara 1 e James Ellison (Honda) in gara 2 sono i vincitori della prima prova del campionato inglese di Superbike, che si è disputato al circuito di Brands Hatch. In testa alla classifica è balzato subito Hill, che oltre alla vittoria ha un secondo posto. motosprint

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UN “MUNDIALITO” PER CROSSISTI OVER 40 Un “mundialito” per i piloti di cross over 40 dell’Italia centrale: si disputerà domenica 23 maggio, sulla pista “Vinicio Rosadi” di Castiglione del Lago (PG), con una formula inedita. Il titolo, dedicato alla memoria del vice-presidente della FMI Alberto Morresi, sarà assegnato in prova unica al termine di una serie di manche di qualificazione e di recuperi cronometrati che occuperanno la giornata di sabato 22 maggio. La manifestazione è abbinata al campionato regionale toscoumbro di minicross. UNA GARA DI CIV STOCK 600 PER ANDREA BOSCOSCURO Andrea Boscoscuro doveva correre il Mondiale Moto2, ma il progetto per ora è archiviato. Non resterà comunque fermo. Domenica 18 sarà al via del campionato italiano Stock 600, con il team All Service System by QDP. Una gara pensata come preparazione alla Coppa del Mondo Stock, che Boscoscuro dovrebbe iniziare a partire dalla tappa di Assen. LE GARE DEL CIV IN DIRETTA TV Domenica 18 ricomincia il CIV. Ecco gli orari delle dirette TV: Sportitalia 2 (ch 226 Sky, dig terr e live streaming) dalle 13.50 (SBK, 125 e 600 SS) Nuvolari (ch 218 Sky e digitale terrestre) dalle 16.45 (diretta Stock 600 e Stock 1000).

SPORTITALIA RNO... FERMO UN TU TA LU SO CAUSA AS DI SPAZIO, MANCANZA NUMERO O ST UE Q SU COSTRETTI I AT ST SIANO RE DE A SOSPEN LLO LE PAGINE DE . IA AL IT RT O SP ANNO CHE TORNER TE, REGOLARMEN L SOLITO, DE PIÙ RICCHE A. A SETTIMAN LA PROSSIM

IN BREVE

ENDURANCE A GONFIE VELE

CISTARO E LO BUONO ALLA DUNLOP CUP Dunlop Cup per i due piloti del Team Cistaro Corse, il titolare della squadra Emilio Cistaro e l’esordiente Dario Lo Buono. Le moto utilizzate sono Honda.


Paddock

CROSS COUNTRY MATTEO Zecchin (KTM, nella foto) ha conquistato la vittoria assoluta nella prova d’apertura dell’italiano XCC, disputata ad Arzignano (VI). Nella classe Pro, alle spalle di Zecchin sono finiti Andrea Tronconi (Honda) e Alex Pacioretti (Honda). Nella Expert prima posizione per Francesco Foggiato (KTM)), mentre nella Pro Senior si è imposto Massimiliano Ceriotti (Suzuki). Questi gli altri vincitori di classe: XC Super Senior, Giovanni Chiozza (Yamaha); Sport: Stefano Nappi; Beginners: Fabio Amabile (Suzuki); Junior: Stefano Ceriotti (Suzuki); Women: Solidea Malacarne (Honda). Il prossimo appuntamento è per il 25 aprile in Piemonte, sulla pista di Casale Monferrato.

TRIBUNA DUCATI AL MUGELLO. GIÀ IN VENDITA I BIGLIETTI SONO GIÀ IN VENDITA I BIGLIETTI PER LA TRIBUNA DUCATI AL MUGELLO, TAPPA DEL MOTOMONDIALE IN PROGRAMMA IL 5 E 6 GIUGNO. UN POSTO IN TRIBUNA DUCATI AL CORRENTAIO, PER DUE GIORNI, COSTA 155 EURO E COMPRENDE PARCHEGGIO MOTO, MAGLIETTA E CAPPELLO. I TAGLIANDI SI ACQUISTANO AL SITO WWW.DUCATI.IT

NUOVO INTERVENTO

ENDURO

NON c’è pace per John Hopkins, che è finito di nuovo sotto i ferri. Dopo MotoGP e Mondiale Superbike, quest’anno è tornato a correre in America, con la Suzuki, ma si è dovuto fermare subito. È stato sottoposto a intervento chirurgico al polso destro per rimuovere parti di tessuto cicatrizzato che «mi impediva di aprire il gas nella maniera giusta». L’intervento è ben riuscito e i tempi di recupero saranno molto veloci.

ALLA Sei Giorni enduro, in programma a Morelia, Messico, nella prima settimana di novembre, è possibile partecipare senza comprarsi la moto. Si può noleggiare una KTM. I piloti interessati avranno a disposizione i modelli KTM 2011 con la possibilità di usufruire di un supporto diretto da parte del personale KTM Nord America per i ricambi e l’assistenza. Info: www.ktm.com.

HOPKINS, POLSO OPERATO

KTM A NOLEGGIO PER LA 6 GIORNI

AMATORI SCATENATI SCATTERÀ il 9 maggio, da Misano, il Trofeo Italiano Amatori 2010. Giunto alla quinta edizione, il campionato velocistico riservato agli esordienti e a chi vuole praticare un’attività non esasperata, si presenta dunque con le griglie al completo. Due le classi, 600 e 1000, con quattro raggruppamenti. I piloti sono infatti suddivisi in base ai tempi sul giro fatti segnare nei quattro autodromi (e “autocertificati” all’atto dell’iscrizione). Coloro che vantano tempi superiori sono destinati alla categoria Base mentre i più veloci si affronteranno nel raggruppamento Pro. Dopo l’apertura di Misano, il trofeo farà tappa a Vallelunga (23 maggio), Franciacorta (25 luglio) e due volte al Mugello (29 agosto e 26 settembre). Le moto sono ammesse in configurazione “aperta” (per la 600), “open” (per la 1000) o in “semi-stock”, limitata nella potenza con controlli al banco prova. Il trofeo è monogomma Dunlop..

I primi vincitori della MiniGP

ALEX MARZOCCHI IN GARA 1 E STEFANO VALTULINI NELLA SECONDA FRAZIONE: SONO LORO I PRIMI VINCITORI DEL CAMPIONATO ITALIANO MINIGP CLASSE SENIOR 70. LA GARA SI È DISPUTATA A CASTELLETTO DI BRANDUZZO: DA QUEST’ANNO IL CAMPIONATO NAZIONALE DEI PICCOLI È GESTITO DIRETTAMENTE DALLA FEDERAZIONE. NELLA JUNIOR 50, SI È IMPOSTO PRIMA ALESSANDRO ZACCONE POI, IN GARA 2, STEFANO MANZI. NELLA GARA TRAINING, RISERVATA AI PILOTI NON CLASSIFICATI PER LA SENIOR 70, VITTORIA DI GIORDANO FERRETTI. NEL TROFEO SPERIMENTALE 80 RUOTE ALTE, IN GARA UNICA, VITTORIA PER STEFANO VALTULINI (ZPF).

CHE ACROBAZIE IL QUAD EVOLUTION TEAM ROBERTO POGGIALI E GERIO ZUCCARDI SONO I DUE RAGAZZI DELLA FOTO. DALLA LORO GRANDE PASSIONE È NATO IL QUAD EVOLUTION TEAM, CHE SI ESIBISCE NEI MOTOR SHOW. SI TRATTA DI UN GENERE DI SPETTACOLO ANCORA POCO DIFFUSO NEL NOSTRO PAESE, MA DI INDUBBIA SPETTACOLARITÀ E GRANDE IMPEGNO.

MEDITERRANEO SI DISPUTERÀ su cinque prove il Trofeo del Mediterraneo, campionato di velocità pensato per i piloti dell’Italia meridionale e delle isole. La prima è prevista per il 24 e 25 aprile all’Autodromo Valle dei Templi di Racalmuto (AG). Seguiranno ancora Racalmuto (6 giugno), Binetto (27 giugno e 3 ottobre) con gran finale sulla pista agrigentina il 24 ottobre. Cinque le classi per le moto attuali (Scooter, 125 Sport, 600 Open, Open e Naked) e tre (Gruppo 5, Gr. 4 e Gr. 3) per le moto d’Epoca e Classiche, aperte ai piloti provenienti da tutta Italia. Nelle moto attuali entrano in classifica solo i licenziati o residenti in Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia. Il montepremi prevede, tra l’altro, l’assegnazione di “borse di studio” per partecipare alla Coppa Italia. Nel Trofeo sono inseriti due challenge, il Sicilyonbike, e la Promo Race Cup.. motosprint

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Paddock IDENTIKIT

LETIZIA MARCHETTI NATA A

ROMA ETÀ

31 ANNI

PROFESSIONE

ISTRUTTRICE SPORTIVA HA VINTO

TITOLO ITALIANO FEMMINILE 600 (2005) QUEST’ANNO

DUCATI DESMO CHALLENGE E CIV SBK (QUALCHE GARA)

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Letizia, alias Belèn. Negli spot in onda durante il Motomondiale in Qatar abbiamo visto la Rodriguez in pista con la Ducati Desmosedici. Solo che non era lei. Tu sei stata la sua controfigura. Una bella soddisfazione. Veramente la soddisfazione maggiore è stata salire su una MotoGP. Non sono molti i piloti a poter dire di averlo fatto, figuriamoci una ragazza...

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Come sono arrivati a te? In Ducati mi conoscono bene. Corro il Desmo Challenge, misto, e quando a Borgo Panigale avevano ancora la squadra femminile io ne facevo parte. Ovviamente è stata una delle telefonate che mi hanno resa più felice.

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Un lavoro faticoso? Macché, una vera goduria! Ero talmente emozionata, che non mi sembrava vero. Lo spot è stato girato a Jerez, e quella che guido io era la Ducati di Stoner. Lui non c’era, però, è stato

Vittoriano Guareschi, a lungo collaudatore e ora team manager, a seguirmi. All’inizio ero un po’ tesa, ma devo dire che nel complesso una Desmosedici è meno complicata di quello che credevo. Elettronica all’avanguardia, gomme performanti: sembra strano, ma si guida più facilmente delle stock a cui sono abituata io.

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Un occhio ai tempi lo avrai dato... Io no, non ho voluto nemmeno saperli, ma mi hanno detto che sono andata forte, a pochissimi secondi dal record della pista. Devo dire che sono stati tutti molto, ma molto gentili con me. Insomma una bellissima esperienza.

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Belen? Bellissima e molto simpatica. Non abbiamo parlato tanto, ma lei mi ha detto cose gentili, che era contenta che fossi io la sua controfigura, che avrebbe voluto saper guidare come me.

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Si guadagna molto a fare la controfigura? Sinceramente? Non lo so. Ero talmente felice che mi sono dimenticata di chiederlo.

ACCANTO A BELÉN RODRIGUEZ (A DESTRA), LETIZIA NON SFIGURA. A SINISTRA, LA MARCHETTI IN PISTA COME CONTROFIGURA DI BELEN NELLO SPOT TIM.

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contromano

MOTOGP. UN CAMPIONATO DI RESISTENZA LUNGO 8 MESI Dove non si vince solo in pista. Bisogna anche sapere staccare la spina tra una trasferta e l’altra

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

ALBERTO PUIG HA GAREGGIATO IN 250 E IN 500. IN QUESTA CLASSE VINSE IL GP SPAGNA NEL 1995. IL SUO MIGLIOR PIAZZAMENTO IN CAMPIONATO FU QUELLO DEL 1994, ANNO IN CUI ARRIVÒ QUINTO. OGGI È INSEPARABILE “OMBRA” DI DANI PEDROSA.

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ALBERTO Puig, catalano, classe 1967. Uomo ombra e controllore di Dani Pedrosa, uomo dal carattere spigoloso e duro, di sicuro non è simpatico, anche se ha un ruolo pubblico nel team Honda Repsol. Puig è anche un ex pilota, nemmeno tanto scarso, visto che ha corso una decina di anni nel Mondiale, facendo bene in 250 (debuttò con la Cobas ma fece meglio con Aprilia e Honda) e in 500, dove vinse una gara e arrivò quinto nel mondiale 1994 con una Honda. Dicevamo, lui è uno dei grandi antipatici di questo sport: lo sguardo duro, i rari saluti (in questo è imperdonabile), la voglia di essere sempre iperattivo, il disprezzo per chi “perde tempo” fanno di Puig un uomo dalle rare amicizie. Io non lo amo (neppure lui, credo, ami me), anche se lo rispetto, come rispetto tutte le persone che hanno visto la morte in faccia e che hanno lottato contro la nera signora. Un brutto incidente rovinò la sua carriera di pilota, gli lasciò una gamba maciullata e tanti problemi fisici. Ma a noi non interessa questo…

Mi ha colpito, in mezzo a una selva di banalità, una sua dichiarazione di inizio stagione che, ripresa dal sito motogp.com, recita così: «In fondo questo è un campionato di resistenza che dura più di otto mesi e bisogna essere preparati per questo. Andiamo a Losail a iniziare questa gara di resistenza». Sembra tutto scontato ma non lo è. Puig, uomo di sport, ha capito benissimo che il “suo” Pedrosa soffrirà nelle battute iniziali della stagione, ma potrà fare bene sul lungo periodo, perché questo mondiale è una sfida che si vince tenendo duro. Da anni seguo la MotoGP e ho capito molte cose, in questo aiutato da tanta gente che mi ha fornito spunti e idee che vanno oltre i luoghi comuni e gli slogan. Ho capito che per sopportare un calendario folle che ti fa passare più tempo negli aeroporti che su una moto, ci vuole una grande capacità di staccare la spina. E che, per essere in forma per tre week-end consecutivi, bisogna essere preparati fisicamente, ma non troppo. Mi spiego: se uno è troppo ligio a ritmi e orari, soffre i cambi di fuso orario, di alimentazione, senza contare la qualità dei letti sui quali si dorme. L’abitudinario è condannato a soffrire, “l’irregolare” ha più possibilità di superare lo stress ambientale. Con un fattore da non dimenticare mai: la salute, come mi ricordava sempre mia nonna. Affrontare due GP di fila con un ossicino rotto o una placchetta avvitata in un piede non è il massimo della vita. Caro Alberto, mi hai convinto, stiamo iniziando una stagione per uomini duri, nella quale debolezze e mancamenti possono essere fatali. Nella quale vincerà uno che sarà veloce, robusto, insensibile, versatile e, naturalmente, fortunato. Se poi sarà anche simpatico, ben venga, ma questa dote non è richiesta; è solo uno splendido optional. La TV ci farà vedere virgole nere sull’asfalto (rare a causa dei controlli elettronici), sorpassi mozzafiato e qualcuno penserà che siano quelli i momenti decisivi della stagione, ignorando che una gara può essere compromessa da un cuscino che ti fa svegliare con il collo KO, dall’SMS di una fidanzata stronza che ti molla, da una trattativa di mercato che destabilizza, da un errore di un ingegnere elettronico che crede di aver fatto la mappatura miracolosa, ma solo sulla carta. Ma anche da giornate passate a tirarsi le dita in un aeroporto o da un mortificante virus intestinale preso tra un pranzo improvvisato e l’altro.


polvere di stelle

PILLOLE DI MOTOCICLISMO NOSTRANO Dalle MV Agusta di Agostini e Hailwood alle Binassi, Ceccato e Mondial LA BINASSI 125 era una monocilindrica a due tempi costruita da Pippo Binassi di Villanova di Castenaso con la collaborazione della NCR di Giorgio Nepoti e Rino Caracchi. Binassi era un tecnico appassionato che aveva già alle spalle la realizzazione di motori da kart di buona fattura e che volle provare a far correre in pista un suo motore su un telaio motociclistico ricavato da quello di una Yamaha 125. Il pilota designato fu il triestino Luigi Rinaudo, che aveva guidato con apprezzabili risultati anche le MBA 125 e la Tomos 50 ufficiale. Ringrazio delle informazioni Rino Caracchi, che mi ha anche detto di aver restaurato tre anni fa una Binassi 125 riportandola all’originale.

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

LUIGI RINAUDO IN SELLA ALLA BINASSI 125. SI TRATTA DI UNA MOTO ARTIGIANALE REALIZZATA DA PIPPO BINASSI DI CASTENASO (BO) CON LA COLLABORAZIONE DELLA NCR DI GIORGIO NEPOTI E RINO CARACCHI.

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MI RIVOLGO a voi per dare risposta ad un quesito a cui non ho trovato riscontro. Nel 1965 Agostini e Hailwood erano compagni di squadra alla MV Agusta. Nella classe 350 Hailwood usò mai la moto a tre cilindri? O, a differenza di Agostini, corse solo con la vecchia “quattro”? Roberto Ridolfi

HAILWOOD nella 350 usò la nuova tre cilindri come Agostini. In Giappone, nell’ultima corsa di stagione, vinse contro Redman, (Agostini non poté lottare per il titolo a causa di un problema all’impianto di accensione) poi lasciò la MV per passare alla Honda. L’ALTRO giorno, mentre navigavo in facebook, mi sono imbattuto in una pagina dedicata al pilota triestino Luigi Rinaudo. Una foto lo vede in sella alla Binassi 125. Che notizie si hanno di questa moto? Pierluigi Capotondi

LEGGENDO gli articoli sulla Ceccato, si è riaperta una breve parentesi della mia vita, quando, giovane di belle speranze, meccanico della Concessionaria di Rimini della Ceccato, fui convocato ad Alte per organizzare l’assistenza alle moto della Milano-Taranto. La mansione principale era creare un punto di assistenza alle moto e ristoro per i piloti provenienti da Milano e il ritrovo venne fissato alle porte di Ancona, in un’area di servizio. Alle Ceccato 75/100 veniva tolta la batteria in quanto non serviva più e fatto il rabbocco di olio e benzina. I piloti facevano una brevissima sosta, poi via verso Taranto. Ricordo che l’area era divisa con la Mondial e l’arrivo e ripartenza del pilota locale Lattanzi era salutato da un gran pubblico. Purtroppo poco dopo fummo raggiunti dalla notizia che Lattanzi aveva perso la vita appena fuori città. Tornando alla Ceccato, se non ricordo male il debutto della 75 monoalbero avvenne a Imola in una gara Endurance, e la moto, molto pesante, aveva dei mozzi freno centrali molto grandi e aveva difficoltà a salire alle Acque Minerali. L’anno successivo si presentò al Circuito di Riccione, rivista e alleggerita, e si dimostrò subito vincente e iniziarono le bellissime lotte con le due Laverda di Genunzio Silvagni e Primo Zanzani. Sergio Censi

LA VICINANZA fra la Mondial e la Ceccato era probabilmente la conseguenza della comune disponibilità dell’ingegner Fabio Taglioni, in servizio effettivo presso il reparto corse dei fratelli Boselli, ma con autorizzazione a seguire anche lo sviluppo della piccola motocicletta veneta da lui progettata.


qui giappone

LA MOTO È UN BENE DA PROTEGGERE Al Tokyo Motorcycle Show poche novità ma tante curiosità. Come il garage in scala ridotta

di Laurent Benchana Nippon News

MOTO CUBIC PROPONE QUESTO CONTENITORE IN METALLO PER PROTEGGERE LA MOTO DALLE INTEMPERIE. LUNGO 2,5 METRI, ALTO 2 METRI E LARGO 1, CONSENTE DI “RIPORRE” AL SUO INTERNO ANCHE UNA BMW R1200GS CON LE VALIGIE!

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UNA COSA è certa, non è stato il Tokyo Motorcycle Show degli anni migliori. Da un lato perché le imprese giapponesi tirano la cinghia, dall’altro perché alcune di loro erano presenti anche al 41° Tokyo Motor Show di ottobre 2009. Tuttavia, bastava impegnarsi e cercare un po’ per scoprire tutta una serie di cose interessanti. In totale nei tre giorni si sono contati 92.304 visitatori, il che equivale ad un calo del 7% rispetto al 2009: la cosa non è incoraggiante, ma non è certo una sorpresa visto lo stato attuale del mercato. Bene, che cosa c’era allora da scoprire? Che la Yamaha Serow festeggia il suo 25° anniversario e che per l’occasione Yamaha lancia un’edizione speciale della trail 250 cm3, con una grafica che riproduce alla perfezione il fogliame della foresta. Che la Casa americana Vectrix fa il suo ingresso sul suolo giapponese con il suo modello di punta, lo scooter VX-1. Il veicolo elettrico, equivalente in dimensioni a un 250 cm3, più veloce alla partenza, ma con

una minore velocità di punta (100 km/h), sarà disponibile in 6 colori al prezzo di 1,3 milioni di yen (10.300 euro). Decisamente meno futurista, ma molto più carica di storia, anche Indian Motorcycle sbarca quest’anno ufficialmente in Giappone. Indian, la cui produzione è ricominciata nel 2008, verrà commercializzata nell’Arcipelago dalla compagnia White House. La rete di distribuzione dovrà essere totalmente formata in quanto il primo punto vendita a Nagoya, entrerà in funzione solamente il 10 aprile. White House conta sulla passione che questo marchio ispira, mitico come può essere la Harley-Davidson, per sedurre un centinaio di acquirenti all’anno. Oltre alle moto erano presenti prodotti molto innovativi. Come il garage in scala ridotta. Che si tratti di un motociclista italiano o di uno giapponese, il problema del parcheggio si pone di certo in maniera differente. Il primo può contare su un condizioni meteo spesso clementi che risparmieranno la sua moto, per contro, la possibilità di attirare dei ladri lo obbliga a legarla con cura o a custodirla in un luogo sicuro. Per il motociclista giapponese i ladri forse non sono la prima preoccupazione dato che di furti ce ne sono pochi, ma le condizioni climatiche (tifoni, estati umide…) fanno sì che sia necessario proteggere la propria due ruote. Sfortunatamente, in Giappone, il posto è contato, soprattutto nella zona di Tokyo… L’idea della Moto Cubic ha quindi buone possibilità di fare strada. Si tratta di un garage in metallo lungo solamente 2,5 metri, largo 1 metro e alto 2 che si chiude a chiave. È il minimo spazio necessario per fornire un ricovero a una moto grande quanto una BMW R1200 GS con valigie… Sì, sì, proprio così. Vi chiederete come è possibile farcela entrare. Semplice: il fondo di questo cassone ha un binario nel quale si colloca la moto che ruota di 90°. L’operazione non pone alcun problema anche se si è soli: occorre non più di un minuto. Geniale! Il prezzo di 500.000 yen (meno di 4.000 euro) rimane perfino ragionevole se lo si confronta con il prezzo medio di un posto in un parcheggio che è di 240 euro circa al mese. Questo innovativo “3D Motorcycle Garage“ dovrebbe senza alcun dubbio interessare a un buon numero di motociclisti alla ricerca di una soluzione pratica e poco costosa nel tempo. Se ne volete sapere di più date un’occhiata su motocubic.co.jp

MISANO 11 aprile FRANCIACORTA 16 maggio *

€ 2.000 + iva per iscrizione al Trofeo, kit di preparazione moto e kit abbigliamento

MISANO 30 maggio MUGELLO 01 agosto

Per chi ha già partecipato: **

€ 1.000 + iva per iscrizione e kit abbigliamento

VALLELUNGA 12 settembre

GLADIUS CUP. Scende in pista l’emozione.

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Arriva una nuova stagione di grande passione: riparte la Gladius Cup in concomitanza con la Coppa Italia CIV! Tanti motivi per far vedere il campione che è in te: cinque gare sui più celebri autodromi italiani, un prezzo d’iscrizione che ti fa partire subito, numerosi premi tra cui una Suzuki Alto, una GSR2 e un Sixteen per i primi tre classificati. Gladius: in strada si fa guardare, in pista ti fa sognare!

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In collaborazione con:

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Per informazioni: www.gladiuscup.it Tel. +39 366 6658640 - Fax 06 32488640 - E-mail: suzukicup@suzuki.it *Il costo comprende l’iscrizione alle cinque gare + il kit per la moto e un kit d’abbigliamento paddock (non tecnico) **È il costo di sola iscrizione per coloro che già posseggono il kit, quindi con 1000€ hanno l’iscrizione per cinque gare + il kit di abbigliamento paddock

Sponsor:


IMPIANTO DI SCARICO SPECIFICO I due kit utilizzano un rispettivo impianto di scarico BIG EVOLUTION di disegno inedito. Sono realizzati con sistema cono-contro-cono in acciaio speciale P04 a basso tenore di carbonio. Il silenziatore finale in lega leggera di colore nero per meglio dissipare il calore è di tipo rigenerabile.

Il Trofeo Nazionale Maxi Scooter farà il suo debutto sulla pista di Castelletto di Branduzzo per ritornare sullo stesso impianto il 27 giugno, sempre in concomitanza con le gare dei Trofei della Polini Italian Cup.

Dopo essere stato uno dei grandi protagonisti del Trofeo Scooter 70 Evolution della Polini Italian Cup 2009, Adriano Sisti è subito salito sul podio della prima prova di Corridonia nella nuova classe Open, lottando per la vittoria in tutte le due Gare con Filippo Corsi, qui alle sue spalle. Dopo il primo appuntamento di Corridonia, che ha confermato la Polini Italian Cup ricca di emozioni e spettacolo grazie ai confronti serrati in tutti i cinque tricolori 2010 in palio, per la seconda prova del 25 aprile a Castelletto di Branduzzo, c’è ancora più attesa, soprattutto, nei due Trofei Scooter 70 Evolution Open e Scooter 94 Big Evolution 94 cc. Il primato della 70 Evolution Open si annuncia aperto a ogni risultato per il confronto tra i due piloti ufficiali del Team Polini Scooter, Filippo Corsi e Matteo Tiraferri e Adriano Siti, quest’ultimo portacolori del team Minimoto Roma. Nella Big Evolution 94 cc Open, Julien Vitali e Cristian Mammi ripartono a pari punti in una doppia sfida tecnico-agonistica tra Vitali col team Cristofolini e

Mammi. Nella Scooter 70 Evolution Polini Mirko Giovacchini è atteso a confermare la bella prova di Corridonia anche se dovrà vedersela con un nutrito lotto di avversari tra cui: Serventi, Fabbri, Nardo, Garzaro. La gara servirà anche per svelare le armi segrete messe in pista nel Trofeo Scooter 94 cc Big Evolution Open, che al suo debutto, ha suscitato grande interesse per le varie soluzioni tecniche proposte dai vari preparatori. KIT “BIG EVOLUTION”: MAGGIORATI PER ACCELERAZIONI BRUCIANTI IN PISTA I nuovi gruppi termici Polini BIG EVOLUTION, per scooter con motori Minarelli e Piaggio, sono disponibili in due misure: alesaggio di 52 mm. per

in alluminio con sistema di raffreddamento closeddeck, si distingue per il particolare trattamento termico specifico per indurire il materiale ed essere indeformabile anche alle più elevate temperature. La canna ha il riporto al nichel-cromo. Il piano della testa è inedito rispetto a quello degli altri gruppi termici in commercio. E’ caratterizzata dal riporto di nichelatura sul piano della testa per impedire l’innesco della detonazione e successivamente lavorata su avanzati centri a controllo numerico che la rettificano con una tolleranza centesimale. Il piano testa risulta in tal modo perfettamente accoppiato al cilindro migliorando la fase di combustione nella camera di scoppio e favorendo una maggiore durata della testa e dello stesso cilindro. La testa è fusa per gravità in blocco unico e poi trattata termicamente per indurire il materiale come per il cilindro. Basti dire che la resistenza meccanica può essere paragonata a quella di una testa ricavata dal pieno.

Cinque luci di travaso più una luce di scarico con traversino per una migliore evacuazione dei gas combusti. Diagramma di distribuzione unico quanto a caratteristiche performanti. Pistone fuso per gravità in lega leggera ad alto tenore di silicio con un segmento in ghisa sferoidale cromato, rettificato, zappato.

PIT BIKE E MAXI SCOOTER A GOGO’ A Castelletto di Branduzzo sarà anche l’occasione per vedere in gara i maxi scooter del Trofeo Nazionale che ha visto nella prima prova di Vallelunga il dominio di Rapicavoli davanti a Mendogho. Tutta da seguire anche la lotta nelle posizioni di vertice dei due Trofei Pit Bike. Aver raggruppato l’XP 4T 110 con la 125 Street ha dato un livellamento dei valori in campo col risultato di offrire gare ancora più combattute ed equilibrate tra i principali protagonisti Corneti, Gollini, Schirò, Mantovani, Bonomelli, Napodano e Ferdani. ll debuttante nuovo Trofeo XP 150 Open, abbinato all’XP 65 2T, promette nuove scintille per il confronto tra il giovane Gollini e i più esperti Catellani, Fulgoni, Ferreri, Gianfreda, Balinos, Rolandi, Ammirata e le due ragazze Sara Panizzolo e Laura Santini. Orari prove libere e gare su: www.polini.com - www.motoclub.bergamo.it

BARENATURA CARTER E SOSTITUZIONE ALBERO MOTORE E’ indispensabile barenare nel carter la sede dell’albero motore e la sede del cilindro. Per il montaggio dei due kit occorre sostituire l’albero motore originale con il nuovo Polini completo di biella: il kit da 52 mm. con albero con corsa di 44 mm. e biella di 85 mm., il kit da 47,6 mm. con albero con corsa di 39,3 mm. e biella sempre di 85 mm. i Trofei Scooter maggiorati a 94 cc., alesaggio di 47,6 mm. per i Trofei Scooter classe 70 cc. Il cilindro

CARATTERISTICHE TECNICHE Alesaggio: 52 mm. cilindrata 94 cc. Alesaggio: 47,6 mm. cilindrata 70 cc

Sta destando davvero molto interesse il nuovo Trofeo Scooter BIG EVOLUTION 94 cc OPEN, grazie al suo regolamento aperto alla fantasia dei vari preparatori che hanno preparato scooter capaci di grandi prestazioni da fare invidia anche alle moto di 125 cc.


MotoGP Qatar

di Enrico Borghi - foto Milagro

Guerrieri della notte notte

Stoner, solo al comando, cade. E il GP si scuote... insieme a Rossi, Dovizioso, Hayden e Lorenzo

VALENTINO ROSSI (46) NEL FINALE DI GARA HA TROVATO LE ENERGIE PER LIBERARSI DI DOVIZIOSO (4) E HAYDEN, CHE HANNO SUBITO IL RITORNO DI LORENZO, ANDATO A PRENDERSI IL SECONDO POSTO.

Da 5 anni, Rossi non vinceva il primo GP. L’ultima volta a Jerez, nel 2005 motosprint

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MotoGP Qatar Le frasi del giorno

La gara di Hayden dimostra che la Ducati è efficace e costante nelle prestazioni. Per questo la caduta di Stoner brucia

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OSAIL – Ha ragione, Jorge Lorenzo: «Chissenefrega se stavo prendendo dei rischi, quando sento l’adrenalina che sale io corro col cuore. E dietro, non ci sto!». Questa sua analisi, magari poco tecnica ma certamente esaustiva, vale per lui e per il suo splendido secondo posto conquistato superando Hayden e Dovizioso nel finale, così come per il forlivese che è salito sul terzo gradino del podio contrariamente alle aspettative. Ma vale anche per Casey Stoner, che per eccesso di aggressività ha gettato al vento una vittoria che ave-

VOLATA PER IL TERZO GRADINO DEL PODIO. DOVIZIOSO (4) LA SPUNTA PER UN NIENTE, LASCIANDOSI ALLE SPALLE HAYDEN.

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COM’È AMARA LA GUIDA DOLCE LOSAIL – Valentino Rossi si è divertito anche dopo la gara, salendo prima sul carro attrezzi e infine strappando un motorino dalle mani di un marshall. E una volta rientrato ai box, ha spiegato che «il software che controlla e gestisce il consumo ha lavorato benissimo: infatti la benzina è finita quando non serviva più: a gara finita». Che cosa è successo? Lo ha spiegato il campione: «La mia moto scivolava troppo e quando si “sgomma” sempre, si finisce per consumare più benzina». Riguardo gli avversari, Valentino si è dimostrato molto attento. E ne ha avute per tutti: «Quando nel finale Dovi mi si è avvicinato, mi è venuta in mente la gara del 2008, quando mi aveva passato nell’ultimo giro, e mi sono detto: Eh no, questa volta va a finire diversamente». Lo stesso Dovizioso ha aggiunto: «Quando ero vicino a Valentino, ho cominciato a commettere qualche piccolo errore e quello è stato il momento in cui lui ha alzato il ritmo». Le parole più importanti, il vincitore le ha dedicate al suo compagno di squadra: «Lorenzo ha corso una gara incredibilmente concreta, ha sofferto eppure ha tenuto duro – ha detto Rossi –. Non bisogna dimenticarsi che non c’è solo Stoner, nella corsa al titolo; c’è anche Jorge». Dovizioso, che ha portato la sua Honda sul podio per un soffio, battendo Hayden, ha spiegato che... «la mia Honda era più forte della Ducati sulla velocità pura; in accelerazione invece erano allo stesso livello». In fondo le prestazioni dei motori hanno inquietato Rossi più degli avversari: «Sono preoccupato, e lo sono anche i nostri ingegneri: non ci aspettavamo di prendere 10 km/h in velocità massima». Anche Nicky Hayden ha qualcosa da recriminare: «Il problema è che non stavo davanti, a lottare per il podio, ormai da diverso tempo e quindi anche io ho commesso degli errori. Ma sono felice, avrò altre opportunità per rifarmi»· Niente a che vedere con i pensieri del suo compagno di squadra, però: «Al via la moto ha avuto un’esitazione e così non sono scattato bene – ha spiegato Casey Stoner –. Appena sono andato al comando ho cominciato ad impostare il mio ritmo ma ho perso l’anteriore un paio di volte, nelle curve lunghe; allora ho deciso di guidare in modo un po’ più dolce per non mettere sotto pressione la gomma anteriore con il serbatoio pieno. Ed è questo che mi ha portato a cadere: la telemetria ha indicato che non avevo abbastanza carico sull’anteriore. Ma è stato un errore mio, un errore stupido, e chiedo scusa alla mia squadra». In realtà, proprio nel giro precedente la caduta, Casey ha stabilito il record della gara. Imbattuto...

Valentino Rossi «Quando Dovizioso si è avvicinato ho ripensato alla gara del 2008...»

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MotoGP Qatar

va già in tasca, e per Valentino Rossi vincitore di una gara che sulla carta avrebbe dovuto perdere. Ciascuno a modo suo, i protagonisti del primo gran premio della stagione hanno deciso di correre in base alle proprie sensazioni e se c’è chi, come Stoner, questa volta ha sbagliato sopravvalutando la situazione, c’è anche chi – come Rossi, Dovizioso, Lorenzo – ha invece sorpreso tutti incantando con una gara di altissimo livello. Sì, è vero, i motori (strepitosi quelli di Honda e Ducati, deludenti quelli della Yamaha) sono stati protagonisti almeno quanto i piloti, in questo gran premio che si corre su una pista che esalta le doti dei propulsori come poche altre, ma alla fine sono emersi gli uomini. Con i loro successi e gli insuccessi. Nessuno saprà mai come sarebbe andata a finire, se Stoner non avesse commesso «uno stupido errore», come lui stesso ha definito la caduta che lo ha tolto dalla gara (e dalla prima posizione), ma di sicuro Valentino era partito con la convinzione di fargliela sudare, la vittoria. Le notevoli prestazioni che Stoner aveva esibito in prova non permettevano che un solo pronostico – il dominio dell’australiano – però il pesarese aveva preparato la gara con l’obiettivo di sempre: provare a vincere comunque. Non è un caso che a fine gara abbia detto che «Pedrosa ha sbagliato ad essere così aggressivo con me, all’inizio: mi ha fatto perdere il contatto con Stoner, mentre se si fosse messo dietro magari saremmo andati a prenderlo». I fatti ci dicono che Valentino Rossi conserva la sua capacità di ottimizzare ogni risorsa e di rendere positivo anche un week-end che sembrava negativo. Infatti lui e la sua squadra hanno trovato, per la gara, quel bilanciamento che sembravano non riuscire a trovare nelle prove, e anche se alla fine il grip non era proprio eccelso, il primo duello con il suo avversario forse più motosprint

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JORGE LORENZO (99) È USCITO ALLA DISTANZA, SUPERANDO DI SLANCIO DOVIZIOSO E HAYDEN, ED ANDANDO A PRENDERSI LA SECONDA POSIZIONE. PEDROSA (26) È STATO PROTAGONISTA DI UN AVVIO PIUTTOSTO AGGRESSIVO, MA SI È SPENTO DOPO POCHI GIRI. LO SPAGNOLO HA CHIUSO SETTIMO, PRECEDUTO ANCHE DA DE PUNIET.

HRC IN AIUTO DI SIMONCELLI

Avrà una carenatura “su misura” LOSAIL – Nonostante i problemi dell’inverno Marco Simoncelli (che in gara è stato undicesimo a 31 secondi da Rossi) gode della fiducia, e del supporto, della Honda. Del resto, è stato Shuei Nakamoto (il capo del racing Honda) a volerlo su una RC212V e quindi si sta correndo in suo aiuto, visto che la Honda ha le sue colpe. Quindi sulla strada che lo porterà a Motegi, per correre il GP Giappone, Marco Simoncelli raggiungerà la sede della Honda, a Tokyo, dove gli ingegneri della HRC svolgeranno una serie di prove nella galleria del vento. Marco infatti ha una corporatura nettamente più grande rispetto a tutti i piloti Honda, e così spalle e braccia sono sempre troppo esposte all’aria. Questo è un lavoro che riguarda l’aerodinamica della sua moto (non è dato sapere, però, quando arriverà il materiale modificato) e questo dimostra quanto la Honda punti sul ragazzo di Coriano che sta in effetti ricevendo un trattamento da ufficiale anche se gareggia in una squadra privata. In Qatar Simoncelli ha poi ricevuto un telaio modificato nelle rigidezze (insomma, è stato irrigidito) e si tratta in pratica della versione che gli ufficiali hanno provato in Qatar in marzo, negli ultimi test invernali. A Motegi, infine, Marco dovrebbe ricevere anche un forcellone rivisto: la HRC non è riuscita a produrlo in tempo, per consegnarlo in occasione della prima prova della stagione.

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«Chissenefrega se prendo dei rischi. Quando sento l’adrenalina che sale, io corro col cuore. E dietro non ci sto! Jorge Lorenzo

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MotoGP Qatar

temuto è finito «25 a zero per me, e non avrei potuto chiedere di meglio». Lo ha detto subito, Valentino, appena ha lasciato fuori dal parco chiuso il motorino con cui ha raggiunto gli uomini della sua squadra (la sua M1 lo ha appiedato perché è finita la benzina): «Con Stoner in gara, per me sarebbe stato difficile» ma allo stesso modo ha anche sottolineato che «stava tirando come un dannato» e anche queste sono parole significative. Stoner, ancora una volta, ha fatto e disfatto tutto da solo. Infatti la poteva perdere solo lui, una gara sulla pista di Losail. Casey ha gettato al vento 25 punti proprio nel giorno (anzi nella serata) in cui era più facile vincere che perdere. È caduto nel quinto giro, quando era appena passato al comando, dopo aver superato con autorità Hayden, Dovizioso e Valentino. Ha commesso un errore proprio nel momento in cui si sentiva forte e sicuro come non mai. È stata questa eccessiva sicurezza in se stesso, a tradirlo. E non è una novità: gli è accaduto diverse volte nel 2008 (ad esempio a Laguna seca) così come lo scorso anno. Durante le prove invernali, e fino al warm up della prima gara, Casey Stoner si era impegnato molto per dare di sé l’immagine

«Con Stoner in gara, per me sarebbe stato difficille...»

Valentino Rossi

di un pilota cambiato, cioè finalmente calmo e in grado di gestire il suo temperamento che lo porta a voler umiliare i suoi avversari, perché per lui vincere non basta. Ma è dura continuare a fingere «nel momento in cui si comincia a fare sul serio» come aveva detto Ben Spies alla vigilia della gara, anche se il texano parlava di un argomento diverso. L’americano, che ha confermato le attese della vigilia, chiudendo in un’apprezzabile quinta posizione, parlava di sé e delle sensazioni «di uno che è andato bene in inverno, ma solo nelle prove, mentre la ga-

ra è sempre una cosa diversa». Queste parole però sono adatte anche alla gara di Stoner. Infatti sulla pista di Losail la prima guida della Ducati si sentiva imbattibile, intoccabile, inavvicinabile. Si è comportato come tale, e si è sbagliato. La gara di Hayden (aggressivo e veloce, al punto da lottare con Dovizioso per il podio fino alla bandiera a scacchi) dimostra che la Desmosedici è efficace e costante nelle prestazioni. Ecco perché a Borgo Panigale l’eccesso di sicurezza del capitano questa volta brucia più del solito.

BEN SPIES (11) HA CONFERMATO DI AVERE LE CARTE IN REGOLA PER FARSI LARGO IN MOTOGP. BUON ESORDIO ANCHE PER DE PUNIET (14), SESTO ALLE SUE SPALLE. A DESTRA, I DUE DELUSI DELL’APERTURA STAGIONALE: STONER E PEDROSA.

Il caso del giorno

MOTORI E DOLORI IN CASA HONDA Problemi e (non facili) soluzioni LOSAIL – La Honda pasticcia ancora quando progetta i telai, ma di sicuro non ha paura di nessuno quando si tratta di fare i motori. Lo ha dimostrato Dovizioso, e in fondo anche Pedrosa pur se solo nella prima fase della gara. Del resto, già durante i test invernali la Honda si era segnalata per la sua velocità e il terzo posto di Dovizioso (conquistato anche grazie al motore strapotente e ultraveloce della RCV 2010) ha allentato un po’ la tensione nel Team HRC. Globalmente, però, la Honda non esce benissimo dalla prima sfida stagionale e infatti nel mondo Honda tutti sanno bene che questa bella serata non copre tutti i problemi che ci motosprint

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sono ancora sia sulle moto ufficiali che su quelle “clienti”. Andrea Dovizioso ha detto che «bisogna lavorare pensando a tutta la moto, perché i problemi sono tanti e tutti correlati tra loro: se ci si concentra solo su un punto, allora non si risolverà niente» e già questa affermazione la dice lunga sulla situazione che sta vivendo la Honda. Il capo della HRC, Shuhei Nakamoto, ha individuato il problema: «è il telaio, che flette troppo e non è abbastanza rigido». Ma secondo i piloti c’è dell’altro. Dovizioso segnala che «anche il motore rappresenta un grosso problema» mentre Pedrosa la vede così: «come si possa uscire da questa situazione non lo so,

ma posso dire che da febbraio la mia moto continua a muoversi in uscita di curva e ad ondeggiare in rettilineo». Gli ingegneri ascoltano, annotano, studiano. E il reparto corse continua a produrre a ritmo incessante. Unica tra le quattro Case impegnate nella MotoGP, la Honda ha spedito nel paddock di Losail una notevole quantità di materiale, in gran parte riguardante la ciclistica. E questa volta si è deciso di aiutare maggiormente Pedrosa, che infatti nel week-end ha provato addirittura cinque versioni diverse del telaio. E nonostante questo sforzo enorme, qual è stato il risultato? «Sì, è aumentata la rigidezza, ma la situazione non è cambiata molto», ha detto Dani. Segno, quindi che forse ha ragione Dovizioso quando dice che bisogna lavorare sul motore: «l’erogazione è troppo aggressiva e influisce sull’accelerazione ma anche nella guida, e quindi nelle traiettorie». Pedrosa però, manifestando un certo disappunto, taglia corto e dice che «lui (Dovizioso) usa una messa a punto completamente diversa dalla mia, le cose che vanno bene per lui per me non funzionano, e viceversa» e questo dimostra quello che molti, nel mondo Honda,

pensano e che dicono solo a bassa voce: è in atto una lotta di potere tra i due piloti ufficiali, ognuno dei quali porta avanti idee proprie, in base alle proprie esigenze. Nell’ambito del malcontento che sta dilagando tra i piloti “clienti” va aggiunto che c’è chi sostiene che le scelte estreme di Dovizioso hanno finito per rendere la RCV una moto adatta solo a lui. E ingestibile per gli altri. Quindi i team satellite hanno deciso di andare

avanti per conto proprio e adesso ognuno sta cercando regolazioni diverse in base alle proprie esigenze. La HRC, ben sostenuta da Dovizioso che su questo non ha dubbi, detta precise indicazioni sul fatto che bisogna trasferire il peso sulla parte posteriore (per sfruttare meglio le Bridgestone) ma questa soluzione ha messo in crisi diversi piloti, tra i quali Melandri e Simoncelli. Randy De Puniet, che lavora da tempo con ALLA HONDA NON MANCA CERTO LA VELOCITÀ. TUTTAVIA LA RCV ANCORA NON SODDISFA I SUOI PILOTI. CHE HANNO ESIGENZE MOLTO DIVERSE L’UNO DALL’ALTRO...

i suoi tecnici prendendo spesso strade ardite che però si rivelano azzeccate, sta cercando soluzioni diverse e non a caso è l’unico che utilizza ancora la forcella Ohlins con steli di 42 mm di diametro mentre tutti gli altri piloti Honda hanno la nuova con steli da 48 mm. LA SITUAZIONE attuale ha origini lontane. La RC212V, introdotta nel 2007, non è una moto sbagliata ma certamente è complicata e la mancanza di un percorso lineare ha aggiunto problemi a quelli che già c’erano. All’inizio il telaio venne progettato per le Michelin, le Showa e la guida di Dani Pedrosa (pilota molto particolare). La versione 2010 è stata riprogettata in base alle Bridgestone, le Ohlins, e ora è Dovizioso che guida lo sviluppo. Sono due situazioni completamente opposte, e in mezzo ci sono tanti telai e tanti motori sempre diversi che non si sono mai amalgamati. La Honda reagisce, perché questa è la Casa più irriducibile del mondo, solo che adesso non siamo più nella fase dei test invernali. È cominciato il campionato, e il regolamento impone il divieto di provare al di fuori dei giorni di gara. Se però si riuscisse a mettere almeno dell’ordine, sarebbe già una vittoria. motosprint

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MotoGP Qatar Pagelle e interviste

Conta il pilota

MACCHINE E UOMINI LOSAIL - Dovizioso che dà una sferzata a Rossi e lo “sveglia”, Lorenzo che corre con il cuore e l’adrenalina e si getta impavido alla ricerca del podio, Simoncelli che, in attesa che da mamma HRC arrivi la soluzione ai tanti problemi, guida sopra i problemi… L’elenco è lungo e testimonia della rivolta interiore dei piloti della MotoGP. Dopo un inverno in cui si è parlato solo di tecnologia, di elettronica, telai, forcelle, mescole, materiali di attrito, l’essere umano si è preso una bella rivincita. Sarà la primavera che risveglia i sensi, sarà che gli ingegneri non possono comandare ogni aspetto della nostra vita. Sarà che, alla fine dei conti, nel bene e nel male, sulle moto a correre ci salgono solo i piloti, ma abbiamo visto una gara veramente appassionante. Non la prosecuzione dei pallosissimi test invernali. Non per altro uno dei fattori scatenanti di questo “desert show” è stato uno «stupido errore», come ha molto onestamente affermato Casey Stoner, autore di una cosa che poteva fare ai tempi della 125. Non c’è nulla da fare, alla fine siamo sempre esseri umani e qualche lato un po’ animalesco del carattere che ci portiamo dentro dopo millenni e millenni di evoluzione, viene sempre a galla. Quindi anche a Rossi capita di addormentarsi un po’ in gara, cosa comprensibile per un velocissimo predatore capobranco come lui. Il timido Pedrosa ritrova la grinta del leone quando deve lottare con qualcuno in particolare e Lorenzo, dopo aver fatto vedere a tutti le ferite, si scatena come se fosse perfettamente integro. Pensiamoci un po’: meno imposizioni, un po’ di sana anarchia e lo sport diventa più bello. Si riavvicina al suo modello naturale, il gioco. Già, perché lo sport non è solo una battaglia simbolica con regole chiare, è un bel divertimento. Per una volta non andiamo a cercare il pelo nell’uovo (ci sarà tempo per questo…) e iniziamo un anno con il sorriso di chi ha visto una bella gara. Magari con qualche stupido errore e qualche colpo d’orgoglio, ma molto appassionante. motosprint

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Valentino Rossi «Siamo 25 a 0 per me» La classifica non mente mai e chi vince ha sempre ragione. E tanto per cambiare è ancora una volta l’uomo di Tavullia. A Losail ci siamo goduti il solito sontuoso number one che stringe i denti, rischia di finire a secco, combatte senza paura e porta a casa il massimo. Quelli bravi fanno così.

Certezza matematica 9

Andrea Dovizioso «Sono andato sempre all’attacco per onorare chi ha creduto in me»

In Giappone dopo una dichiarazione del genere faranno salti di gioia. Hanno un pilota capace di sacrificarsi per il bene e l’onore dell’HRC e, aggiungiamo, di far divertire il pubblico. Il suo grande impegno ha fatto della sua 212 una gran moto. Complimenti anche ai motoristi Honda: quanto va il loro V4!

Il nuovo leader? 8

Nicky Hayden

«Non mi aspettavo che fosse così tosta!» Vedere Nicky combattere come Gattuso in un centrocampo affollato è sempre un bello spettacolo. La Ducati new edition gli piace, eccome, e manca il podio di poco. Per la gioia di tanti, la MotoGP ha ritrovato un protagonista di livello.

Ben tornato in serie A 8

Ben Spies

«Oggi penso di aver dato almeno il 110%» Niente male, caro Ben: arrivare nella top five al debutto vero in una gara bella tirata non è impresa da tutti. E l’americano non è uno qualunque: se ne sono accorti l’anno scorso in Superbike e pensiamo che anche quest’anno funzioni così.

Tipo tosto 8

Randy De Puniet «Il mio passo era simile a quello del gruppo davanti: questo è davvero incredibile per un pilota satellite»

Il coraggioso francese aveva voglia di correre e poco si è curato dei problemi della Honda. Gas, cuore e tanta voglia di portare a casa un buon risultato possono fare il miracolo, la classifica lo dimostra ampiamente. Missione compiuta e piazzamento migliore rispetto a quello di Pedrosa!

Ragazzo di cuore 7

ALMENO LA TRIBUNA CENTRALE, SONO RIUSCITI A RIEMPIRLA... DANDO UN PO’ DI COLORE ALLA PARTENZA. A SINISTRA, SGUARDI FIERI SUL PODIO.

Sotto i rifletttori Jorge Lorenzo «Conta più questo podio di tante vittorie» El Fenomeno sapeva bene che c’era bisogno di un grande avvio di stagione per scacciare i fantasmi dell’inverno e farsi trovare splendenti. Avvio lento, in sordina, poi cuore e adrenalina al potere.

Combattivo, molto 8 motosprint

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MotoGP Qatar Pagelle e interviste

Dani Pedrosa

Mika Kallio

Giusto darsi degli obiettivi per il futuro, ma attenti alle promesse fatte invano. In Giappone, davanti allo stato maggiore della Honda, Pedrosa si gioca il futuro. E per convincere i “jap” ci vuole qualcosa di più di un bell’avvio. E di un finale in calando.

Nella serataccia del poco ispirato finlandese c’è anche una brutta partenza e un contatto con un altro pilota. Indovinate chi? Facile, “autoscontro” Barbera!

«Alla seconda curva mi ha toccato Spies, facendomi perdere cinque posizioni»

«Ci rivediamo combattivi a Motegi, una pista che amo»

Batterie scariche? 5

Colin Edwards «##**##. Beep di qua e beep di là»

I casi della vita: uno va forte per tutto il precampionato, va benino in prova e poi in gara sparisce. Tutta colpa, dice lui, della ruota posteriore che scivola troppo.

Sogni proibiti 5

Loris Capirossi

«Non abbiamo bisogno di questi risultati, ma di essere più vicini al top» Ovvero, come rovinare uno storico traguardo con una gara che, in mezzo ad altre 299, non è certo da ricordare. Un sospetto l’abbiamo: la Suzuki lavora molto e conclude poco. E Loris, che non può fare miracoli tutte le volte, non ha la faccia che vorrebbe aver avuto a fine gara.

Dategli un cavallo! 6

Hiroshi Aoyama

«Non ho fatto una grande gara, ma buona» La svalutatissima top ten (13 all’arrivo) è pur sempre un buon approdo per un debuttante. Una gara positiva che conferma l’approccio soft e senza troppe pressioni del giapponese alla top class. Vediamo se sarà così tranquillo anche a Motegi.

Positivo 6 motosprint

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Marco Simoncelli «Da solo non sono ancora in grado di mantenere il passo. E mi hanno staccato»

Marco è uno onesto: quando gira da solo non si diverte e fatica parecchio. Nel dubbio preferisce stare in compagnia, magari di Edwards e Capirossi con i quali ha fatto vedere qualcosa di buono. Ma c’è da capirlo, girare per il deserto di notte da soli non è piacevole!

Tipo sociale 6

Hector Barbera «Peccato per l’errore da debuttante fatto a inizio gara»

Beh, l’errore ci sta, visto che lo spagnolo è un rookie. Però da altri team qualcuno segnala arrabbiato che il ragazzo delle Pagine Gialle è un po’ troppo aggressivo e che ha un concetto di distanza di sicurezza decisamente da rivedere.

Miope? 5

LORIS CAPIROSSI. MR. 300 GP È STATO PREMIATO DALLA DORNA «IN SEGNO DI RICONOSCENZA PER UN GRANDE PILOTA CHE È ANCHE UN UOMO VERO».

Marco Melandri «Una gara molto deludente. Una delle peggiori della mia carriera»

A dire il vero lo abbiamo pensato anche noi. Marco sostiene che il suo stile di guida non si adatta alla moto. Magari è vero al 100%, ma così piano non si può andare. Melandri è fatto in un altro modo.

Sballottato 4

Aleix Espargaró

«Proprio quando sentivo che il mio feeling con la moto stava migliorando, mi sono ritrovato con il sedere per terra» In giovane età si fanno esperienze interessanti e formative per la crescita del pilota. Il catalano scopre il lato duro della MotoGP e si lecca le ferite.

Si può migliorare 5

Ridateci l’originale! 4

Alvaro Bautista

«In realtà io devo ancora fare il mio primo GP» Vero, a inizio gara, dopo una bella botta in prova, viene buttato fuori da Barbera, poi si riprende, cerca di trovare un ritmo accettabile seguendo qualcuno ma all’ultimo giro si butta per terra”.

17 PILOTI SONO POCHI MA LE OCCASIONI PER TROVARSI VICINI NON MANCANO... E NON SEMPRE C’È POSTO PER TUTTI. A LATO MELANDRI, ESPARGARÓ, AOYAMA. SOPRA, SIMONCELLI E DE PUNIET.

Notte fantozziana 4

Dietro la lavagna Casey Stoner

«È stato un errore. Uno stupido errore» Potrebbe diventare il nuovo tormentone di qualche cabarettista televisivo. L’errore c’è, e grande come una casa. Potrebbe essere decisivo per il Mondiale, oppure no. In ogni caso la gara l’ha buttata.

Lo scopriremo più avanti 3 motosprint

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MotoGP Qatar

il tabellone

esterna 26°C asfalto 27°C

Alvia

RE BE LI

Ì RD NE E V

RE BE LI

TO BA SA

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

Velocitàmassime

1. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'55"500

1'55"501

1'55"007

1'55"530

2. Valentino Rossi

Italia

Yamaha

1'56"028

1'55"841

1'55"362

1'55"968

3. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'56"026

1'56"646

1'55"520

1'56"387

2. Jorge Lorenzo

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 1"022

2. Jorge Lorenzo

1'56"042

4. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'57"031

1'56"350

1'55"831

1'56"904

3. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 1"865

3. Valentino Rossi

1'56"043

5. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'57"363

1'56"713

1'55"899

1'57"350

4. Ben Spies

1'56"087

6. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'56"698

1'56"569

1'55"963

1'56"931

4. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 1"876

5. Andrea Dovizioso

1'56"157

7. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'57"133

1'56"736

1'55"990

1'57"004

5. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 3"903

6. Nicky Hayden

1'56"162

8. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'57"167

1'56"776

1'56"005

1'57"139

6. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 9"322

7. Randy De Puniet

1'56"221

9. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'56"793

1'56"786

1'56"163

1'56"583

7. Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

a 16"508

8. Dani Pedrosa

1'56"398

10. Hiroshi Aoyama

Giappone

Honda

1'58"082

1'57"371

1'56"227

1'57"540

8. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 19"867

9. Hiroshi Aoyama

1'56"677

11. Ben Spies

USA

Yamaha

1'56"818

1'56"678

1'56"271

1'56"871

9. Loris Capirossi

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 20"893

10. Colin Edwards

1'56"756

12. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'57"059

1'56"664

1'56"283

1'57"977

10. Hiroshi Aoyama

Honda

Interwetten Honda MotoGP

a 21"100

11. Loris Capirossi

1'56"794

13. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'56"998

1'56"972

1'56"450

1'57"682

11. Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 31"638

12. Alvaro Bautista

1'57"104

14. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'57"605

1'57"024

1'56"652

1'57"435

12. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 32"537

13. Marco Simoncelli

1'57"119

15. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'57"535

1'56"796

1'56"957

1'57"654

13. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 40"780

14. Hector Barbera

1'57"229

16. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'57"105

1'57"272

1'57"130

1'57"357

15. Aleix Espargaró

1'57"272

17. Marco Melandri

Italia

Honda

1'58"035

1'57"513

1'57"325

1'57"528

1. Valentino Rossi

Yamaha

Fiat Yamaha Team

42'50"009

1. Casey Stoner

118,360 km alla media di 165,789 km/h

RITIRATI

Poleposition

Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

al 22. giro

16. Marco Melandri

1'57"359

Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

all'8. giro

17. Mika Kallio

1'57"931

Casey Stoner

Ducati

Ducati Marlboro Team

al 6. giro

Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

al 3. giro

Casey Stoner (Ducati) nel 2008, in 1’55"153 alla media di 168,193 km/h

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Valentino Rossi Jorge Lorenzo Andrea Dovizioso Nicky Hayden Ben Spies Randy De Puniet Dani Pedrosa Colin Edwards Loris Capirossi Hiroshi Aoyama

Italia Spagna Italia USA USA Francia Spagna USA Italia Giappone

Yamaha Yamaha Honda Ducati Yamaha Honda Honda Yamaha Suzuki Honda

qualifiche qualifiche libere n. 2 libere n. 2 qualifiche qualifiche gara libere n. 2 gara qualifiche qualifiche gara gara qualifiche libere n. 2 libere n. 2 gara

329,1 328,5 327,9 326,9 326,6 323,7 322,8 322,0 321,7 321,6 321,5 321,2 321,0 320,7 320,2 319,9 318,0

Interasse Variabile

NUMERO GIRI

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

24

26

a AP pri PO le 2 m NE SP a AG gg NA io 23 FR ma AN g CI gio 6 A ITA giug LIA no 20 GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o 4 CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li A o 25 NIA US lug A lio 15 RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to 5 s APOL IS SA ett e N MA mb R IN re 19 AR se O AG tte ON m 10 A bre MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

17 22

25

Campionatopiloti

Stoner Kallio Dovizioso Pedrosa Barbera Aoyama Hayden Melandri Edwards Capirossi Espargaró De Puniet Lorenzo Simoncelli Bautista Rossi Spies

POMPA 19RCS

TOTALE 25 20 16 13 11 10 9 8 7 6

GI

25 20 16 13 11 10 9 8 7 6

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 1 gara

+5 +4 +5 +9 deb +4 +4 -5 +7 deb

11. Marco Simoncelli 5; 12. Hector Barbera 4; 13. Marco Melandri 3.

1. 2. 3. 3. 5.

Fiat Yamaha Team Repsol Honda Team Monster Yamaha Tech 3 Ducati Marlboro Team LCR Honda MotoGP

Campionatomarche 45 25 19 13 10

1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 16 13 17

SuperSport

Topteam

T-Drive

Qatar 11.04.2010 Losail

Tecnologia MotoGP

Pinza GP-4 RX

11

Venerdì: Capirossi, Lorenzo. Sabato: Simoncelli, Barbera, Kallio, Bautista. Domenica: Kallio, Stoner, Bautista, Espargaró.

QA ap TA ril R e

nei tre giorni 9.982 nel 2009 6.500 (nei tre giorni 9.062)

PILOTI AL VIA

Z04

7.302

Lecadute

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

PRIMATO IMBATTUTO

Casey Stoner (Ducati) in 1’55"007 alla media di 168,407 km/h Pole 2009: Casey Stoner (Ducati) in 1'55"286 alla media di 167,999 Km/h

SPETTATORI

1'55"537

alla media di 167,634 km/h

+5 +5 -12 +8

Distribuito da:

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LA NOTTE È PIÙ BELLA, IN QATAR, DOVE IL CIRCUITO AL CALAR DEL SOLE E CON L’ACCENDERSI DEI RIFLETTORI ACQUISTA GRANDE FASCINO. IL PAESE OFFRE ANCHE SCORCI... DI ALTRI MONDI. COME LE GONDOLE IN UNA VENEZIA DECISAMENTE MODERNA E TUTTA “ARTIFICAIALE”.

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QATAR: SOLDI SÌ MOTO... MENO Le due ruote non sfondano LOSAIL – Quando la MotoGP approdò in Qatar, nel 2004, una delle frasi ripetute con più insistenza dai vertici della locale federazione fu: «Faremo crescere anche in Qatar la cultura della moto». Dopo sette edizioni del gran premio – quattro diurne e tre in nottur-

GLI SCEICCHI ESISTONO DAVVERO. NE DÀ PROVA IL QATAR, CHE NON HA AVUTO PROBLEMI A SPENDERE 20 MILIONI DI DOLLARI PER L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DEL CIRCUITO.

«Non c’è niente di paragonabile all’andare a più di 300 all’ora». Valentino Rossi

na – continuano ad abbondare le auto di iper lusso, ma le moto bisogna cercarle col lanternino. Le fabbriche impegnate in MotoGP hanno rappresentanze in questo angolo del Golfo, ma il “giro” dei motociclisti del Qatar si riduce a un pugno di eccentrici locali. In circuito ci sono più ospiti e invitati nel paddock che appassionati in tribuna, e anche questo la dice lunga su come «la cultura della moto» fatichi a farsi largo. Negli ultimi sette anni qui sono stati investiti oltre 80 milioni di euro (sia per gare di moto che di auto) e la federazione nazionale è molto attiva: con il supporto della Dorna è stato creato un campionato nazionale di Superbike da cui sono usciti due piloti: Mashel Al Naimi, che ha debuttato nella Moto2, e Zulfahmi Khairuddin che corre nella 125; c’è poi un team della Moto2 che schiera il francese Anthony Delhalle. Non è molto, ma almeno qualcosa si sta muovendo. Questo circuito e questo Paese sono diventati una tappa di rilievo per il campionato: vi si svolgono i test invernali e da tre stagioni vi si apre il Mondiale, con la gara in notturna. Questa sorta di privilegio è il motivo per cui la MotoGP inizia tardi, a metà aprile: bisogna aspettare la stagione in cui anche di notte le temperature sono adeguate. È una concessione che la Dorna deve fare agli arabi di Doha, che hanno speso 20 milioni di euro per l’impianto di illuminazione, il quale consuma 7000 litri di gasolio al giorno; cifre che a noi europei appaiono elevate, ma che qui non impressionano nessuno. Ha spiegato bene la situazione il presidente della federazione motoristica del Qatar, Nasser Bin Khalifa AlAttiyah: «Gli europei pensano sempre ai soldi, chiedono sempre quanto spendiamo: ma in fondo che cosa contano i soldi?».

Pole Position

STONER PIÙ DI STONER LOSAIL – Conquistando la prima pole position stagionale col tempo di 1’55”007 Casey Stoner è stato più veloce di se stesso (nel 2008 aveva girato in 1’55”153) ma è comunque rimasto molto lontano dal record della pista che appartiene ancora a Jorge Lorenzo: lo spagnolo della Yamaha, con le Michelin da qualifica, nel 2008 fissò il limite di questa pista in 1’53”927.

MA IL CIRCUITO VA MODIFICATO

AD ABU DHABI INTERESSA LA MOTOGP GLI ORGANIZZATORI del nuovissimo circuito di Formula 1 di Abu Dhabi hanno contattato la Dorna perché sono interessati ad organizzare un gran premio sulla pista Yas Marina. Un delegato della Dorna, Xavier Alonso, nel gennaio scorso è stato negli Emirati per visionare l’impianto, ma se non verranno fatte delle modifiche – la pista ha troppi muri vicino al tracciato e in diversi punti non ci sono gli spazi di fuga richiesti dagli standard della MotoGP – sarà difficile portare le moto in questo splendido circuito nato per la Formula 1.

Open week dal 19 al 25 aprile

Trasformarsi senza limiti Nuova Multistrada 1200. Un altro sogno si avvera: la moto sportiva, la granturismo, la moto urbana e l’enduro stradale sono separate solo dal clic di un pulsante. Con motore Testastretta 11 gradi, Multistrada 1200 è un capolavoro di sportività, comfort, sicurezza e facilità di guida, pronta a trasformarsi con te per ogni nuovo percorso e per ogni nuova emozione. I Concessionari Ducati ti aspettano dal 19 al 25 aprile per provare in anteprima la nuova Multistrada 1200. Multistrada.ducati.it motosprint

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Perdere un chilo* senza sforzo ? Il sogno di tutti gli sportivi.

PROVE LIBERE ALL’OSSO LA STAGIONE 2010 non presenta restrizioni solo per i test invernali: anche quelli previsti durante la stagione sono stati ridotti al minimo. Infatti le squadre avranno solo due giorni a disposizione – il lunedì seguente i GP di Jerez e Brno – dopodiché se ne riparlerà a Valencia, dopo l’ultima gara della stagione.

ALTRE NOVITÀ DOPO JEREZ

LE STESSE DI MARZO

IL REPARTO corse della Suzuki ha spedito in Qatar una nuova versione del telaio sul quale Loris Capirossi ha lavorato per tutto l’inverno: «È cambiato nelle rigidezze, e garantisce maggiore grip e una migliore costanza delle prestazioni – ha spiegato Paul Denning, il responsabile della squadra –. Abbiamo ricevuto anche un software più evoluto per il traction control, ma è il telaio l’elemento di maggiore rilevanza. Correremo con questa configurazione per almeno tre gare, quindi solo dopo Jerez riceveremo qualche evoluzione».

CONTRARIAMENTE alle moto della concorrenza, le Yamaha in versione “gran premio” non avevano niente di nuovo rispetto alla versione “da test”. «Sono esattamente le stesse moto che erano state utilizzate nei test invernali, in particolare quelli svolti in Qatar a metà marzo» ha detto Davide Brivio, il team manager della squadra di Rossi. Ovviamente i motori erano “freschi”, nel senso che sono stati revisionati: devono essere utilizzati infatti almeno per tre gare, come impone il nuovo regolamento.

TELAIO NUOVO PER LA SUZUKI

YAMAHA NON CAMBIA MOTO DOPO I TEST

PIÙ PICCOLI E PIÙ LEGGERI

I NUOVI BREMBO SOLO SULLE SUZUKI IL NUOVO impianto frenante anteriore Brembo in Qatar è stato utilizzato solo dalle due Suzuki. Gli altri team per ora ritengono di non averne bisogno. La caratteristica più significativa risiede nelle dimensioni ridotte e nel minor peso (il che produce vantaggi in termini di maneggevolezza). La Yamaha lo ha provato nei test invernali, ma per ora ha deciso di mantenere l’impianto attuale.

«Non vado in moto nella vita di tutti i giorni, non ho nemmeno il “patentino”. Se anche volessi, potrei guidare solo lo scooter». Jorge Lorenzo 317 VITTORIE DI GRAN PREMI AL VIA DELLA MOTOGP Che il livello dei piloti della MotoGP si sia alzato lo dimostrano i 13 titoli mondiali accumulati dai 17 piloti al via della prima gara della stagione, ma fa ancora più impressione il numero delle vittorie che hanno totalizzato, tutti insieme, alla vigilia del campionato: 317. Si tratta di un nuovo record dopo quello di 289 vittorie raggiunto lo scorso anno in occasione del GP di Assen.

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BRIDGESTONE ANCHE NEL 2012? Yamada spinge per il rinnovo LOSAIL - Hiroshi Yamada, il responsabile della Bridgestone, è soddisfatto del lavoro dei suoi tecnici per il 2010 ma ha già la mente proiettata sul futuro, cioè al contratto con la Dorna «che scade alla fine del 2011. Ci sto pensando da tempo, vorrei negoziare almeno per il 2012». Il rinnovo pluriennale è quindi a rischio? «Non abbiamo ancora preso una decisione: la situazione economica è ancora brutta, ma io credo che continueremo e proprio in questo

Acqua ebenzina SIAMO ALLA TERZA EDIZIONE DEL GP IN NOTTURNA E ORMAI NON SI FA PIÙ CASO AL COLOSSALE IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE CHE È COSTATO QUASI 20 MILIONI DI DOLLARI: HA UNA POTENZA DI 5,5 MILIONI DI WATT E CON I SUOI 3700 FARI POTREBBE ILLUMINARE 70 CAMPI DA CALCIO. PERÒ NON È QUESTO L’ELEMENTO CHE IMPRESSIONA DI PIÙ GLI OCCIDENTALI, IN PARTICOLARE GLI EUROPEI: PIUTTOSTO SI FATICA AD ABITUARSI AL FATTO CHE IN QUESTO PAESE UN “PIENO” DA 40 LITRI DI BENZINA POSSA ARRIVARE A COSTARE ANCHE 6 EURO (CIRCA 15 CENTESIMI AL LITRO), IL PREZZO DI UNA BOTTIGLIA DI ACQUA MINERALE SAN PELLEGRINO DA QUESTE PARTI...

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periodo sto cercando di convincere i vertici dell’azienda che dobbiamo rimanere». Al secondo anno della monogomma che cosa si può dire? «Da un punto di vista sportivo credo che abbia dimostrato la sua validità. Prima il fattore gomma era troppo importante: non era accettabile che ci fossero piste in cui un pilota era nettamente favorito dal fatto che le sue gomme funzionavano meglio di quelle della concorrenza. Adesso per i piloti è meglio». E il punto negativo qual è? «Personalmente concepisco lo sport come un confronto e quindi adesso questo aspetto è venuto a mancare. Insomma, mi piaceva quando si lavorava per vincere battendo gli altri, mentre adesso vinciamo senza battere nessuno...». Quindi non sarebbe un problema tornare alla situazione di pluralismo. «Chiunque voglia partecipare, per me sarebbe il benvenuto: ovviamente dovremmo mantenere le regole attuali. Perché sono queste che permettono di calmierare i costi». Stesse regole che significa? «La fornitura dovrebbe restare invariata: 18 gomme per pilota, a week-end. E numero limitato di gomme per le prove invernali. Sarebbe impensabile tornare alla situazione che raggiungemmo nel 2008». L’uscita di scena della Bridgestone dalla F1 può aiutare a salvare il progetto MotoGP? «Di sicuro avremmo più soldi da spendere, perché il budget della F1 è molto alto, ma secondo me dovremmo restare anche nelle quattro ruote: perderemmo molto, in termini di immagine. Invece da un punto di vista tecnologico è indifferente che si corra o no in F1: noi ormai per le gomme da moto abbiamo una nostra tecnologia». A proposito di budget: è stato ridotto, per il 2010? «No, è più o meno lo stesso dello scorso anno. Era stato fortemente ridotto l’anno prima, cioè il 2008. Adesso ci siamo stabilizzati».

CARBONIO O ALLUMINIO

HAYDEN INDECISO SUL FORCELLONE NEL BOX del team ufficiale della Ducati è rimasto un solo forcellone in alluminio, in base ad una richiesta di Nicky Hayden che ancora non si è deciso a fare una scelta; Stoner non ha dubbi e quindi in Qatar ha corso con l’ultima versione del forcellone in carbonio, che vanta una maggiore rigidezza rispetto alla versione 2009 e anche ad un prototipo 2010 provato nei test invernali. «Nicky può andare avanti così anche per tutta la stagione – ha detto il team manager Vittoriano Guareschi –, il materiale l’abbiamo, il telaio è fatto in modo che possiamo cambiare i forcelloni, passando da quello in alluminio a quello in carbonio e viceversa, con un tempo massimo di un quarto d’ora. Quindi comunque non ci saranno problemi per il lavoro del team».

DISTRUTTI IN UNA CADUTA

GLI STIVALI DI LORIS RIFATTI SUL POSTO I TECNICI della Sidi hanno dovuto lavorare duramente, nelle giornate del gran premio, per permettere a Loris Capirossi di indossare, domenica, il modello speciale disegnato per celebrare i 300 gran premi (evento che coincide con il cinquantenario dell’azienda veneta). Loris li aveva già venerdì sera, ma li ha distrutti in una spettacolare caduta. Dunque è stato necessario costruirne di nuovi utilizzando materiale di altri stivali. Gli altri tre piloti che usano lo speciale stivale del cinquantenario Sidi sono Aoyama, Bautista e Edwards. GLI UNICI BOX DEL MONDIALE CON L’ARIA CONDIZIONATA In Qatar in aprile le temperature sono già alte, perdipiù quest’anno la primavera si sta rivelando più calda del solito; quindi nei box sono tornati in funzione gli impianti di condizionamento. Questa pista è l’unica, tra quelle che ospitano il Mondiale GP, ad avere i box refrigerati. Un sistema che i meccanici apprezzerebbero anche nella umidissima Sepang. ROSSI E CAPIROSSI UNICI... PIONIERI SUPERSTITI Valentino Rossi e Loris Capirossi sono gli unici superstiti del gruppo di “pionieri” che parteciparono alla fase iniziale dell’era della MotoGP: sono rimasti solo loro due, del gruppo che prese il via del GP Giappone 2002 dando inizio alla nuova era.


Moto2 Qatar di Marco Masetti

Vincere facile L

OSAIL - Categoria nuova, attori protagonisti nuovi. Per questo, forse, non è un caso che abbia vinto un giovanissimo come Shoya Tomizawa, 19 anni da Chiba (come Harada e Aoyama) ma cresciuto sportivamente in Europa. La Moto2, però, ha fatto vedere molto di più. La nuova classe di mezzo, pur ancora acerba, è una potenziale miniera di spettacolo ed emozioni, oltre ad essere molto divertente. Iniziamo dal fatto che l’elettronica è ridotta al minimo, quindi ogni ingresso in curva si trasforma in un festival delle intraversate. Le staccate sono affidate soprattutto al coraggio dei piloti, più che ai calcoli del computer, e il parco mezzi è in grande evoluzione. Certo, la Suter ha vinto e ha piazzato tre sue ciclistiche nella top five e questo ci sta, visto che il costruttore svizzero sta lavorando da mesi su questo progetto. Gli altri sono un po’ indietro, ma le prestazioni della FTR di Debon e della Moriwaki di Elias sono già molto buone. Merito anche dei piloti, che hanno dimostrato di essere molto decisi,

DEBON (6) E CLUZEL (16) HANNO TENUTO A BADA TOMIZAWA (48) PER METÀ GARA. POI IL GIAPPONESE È ANDATO IN FUGA.

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Tomizawa vince per distacco. De Angelis subito out. Il migliore dei nostri è Rolfo (quinto), seguito da Pasini, autore di una gran rimonta motosprint

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Moto2 Qatar

anche se Toni il funambolo alla lunga ha pagato il fatto di essere reduce da un’operazione chirurgica. Il pilota di Gresini, comunque, ha saputo soffrire, e non poco. Nella Moto2, lo si era capito fin dal via, ci sono due fattori che influenzano parecchio la gara: l’abilità dei tecnici e quella dei piloti. Osservare il “miracolo” di Mauro Noccioli, che, lavorando come tre persone, è riuscito a rendere competitiva la FCC Motobi di Mattia Pasini, ha del commovente. Ma anche godersi la rimonta del pilota italiano, che ha guidato con grinta e coraggio, è stato commovente. Siamo ovviamente alla nuova frontiera, a una specie di mondo in grande evoluzione, dove tutto cambia in fretta. Speriamo che cambi in fretta il segno zero che hanno due squadre di alto livello come Scot e Tech3. Con Canepa in difficoltà fin dalle prove e De Angelis che, centrato da Bradl dopo aver dovuto frenare troppo forte per evitare Elias, è caduto (solo una forte contusione al fondo schiena). Il team Scot torna in Europa con le orecchie basse. I francesi del Tech3, invece, dovranno riparare le moto di De Rosa e Takahashi, entrambi finiti a terra. Capita e in questa prima gara era nei pronostici. Ci si aspettava molto anche dal ritorno al mondiale di Roberto Rolfo, pilota di serie A nella 250. Il torinese non ha deluso, chiudendo quinto dopo aver corso una bella gara in rimonta. A questo punto è difficile dire chi sarà sul podio a Motegi, perché a Losail non hanno brillato squadre che sono chiamate a una pronta riscossa. Ad esempio le Speedup di Talmacsi e Iannone, lontane dal vertice, oppure le RSV del team Aspar, con Simon ritirato per un problema alla frizione in avvio di gara e Di Meglio appena fuori dalla zona punti. Non va a punti nemmeno la Bimota di Wilairot, ma anche questa moto è in crescita. Insomma, non ci sono ancora le premesse per affermare che il podio di questa prima gara potrebbe essere quello di fine stagione. Troppa gente ha già voglia di rimontare, troppe squadre hanno bisogno di risultati e li possono raggiungere. Ma lasciamo anche i giusti onori al team Technomag CIP, strana anima, a metà tra Francia ed Emilia Romagna. Un po’ di esperienza modenese nel box, con Gabriele Debbia, valido ex pilota della 125, e i consigli di Max Sabbatani, altro piccolo grande uomo della ottavo di litro. Perché motosprint

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Le Moto2 hanno poca elettronica, quindi il pilota coraggioso può fare la differenza ALEX DE ANGELIS (SOPRA) È CADUTO ALLA SECONDA CURVA; NONOSTANTE LA GRAN BOTTA STA BENE.

STRUMENTAZIONE KO

Hanno detto Shoya Tomizawa «Nella stessa serata ho fatto il mio primo podio e la mia prima vittoria. È stata la più bella notte della mia vita. Sono stato veloce e come me lo è stata la mia moto. Sono molto orgoglioso di aver vinto in una gara in cui tutti usavano lo stesso motore».

Mattia Pasini «Mi sono divertito moltissimo e penso di aver rimediato ad una situazione tecnica che ci vede ancora un po’ indietro. Se lavoriamo così, presto saremo davanti».

ELIAS ANCORA CONVALESCENTE

CORRERÀ A LUNGO CON VITI E PLACCHE

AL VIA del GP del Qatar della Moto2 c’erano ben 41 piloti. Molti, anzi moltissimi. Una griglia così piena non si vedeva dal 1988, quando al Nürburgring, nella 250, scattarono al via la bellezza di 48 piloti.

TONI Elias, uno dei favoriti della Moto2, si è presentato a Losail con le stampelle e anche piuttosto contrariato: «La caviglia mi fa male, mentre la mano sinistra va… peggio. Come se non bastasse, mi dovrò tenere viti e placche in giro per il corpo fino alla fine della stagione quando potrò operarmi di nuovo». È il ricordo della caduta nei test di Jerez, quando, per evitare un pilota della 125, Toni cadde fratturandosi il malleolo del perone destro e il mignolo della mano sinistra. Speriamo solo di non vedere mai più le due classi mixate assieme in pista: le 125 e le Moto2 raggiungono velocità sensibilmente differenti, troppo differenti, sia in curva che in rettilineo.

Le pagelle Shoya Tomizawa

Alex Debon

Roberto Rolfo

Mattia Pasini

Niccolò Canepa

Una sorpresa, ma fino a un certo punto, visto che il giapponese nel precampionato aveva guidato bene. In gara ha fatto molto di più, mettendo in mostra una grande grinta e un passo da paura.

Inizia male l’anno, tra fratture e problemi di budget. In gara si scatena e prende a calci la malasorte. Una sua staccata ai danni di Cluzel è da cineteca del motociclismo: in pratica si è attaccato ai freni tre secondi dopo il francese.

Bentornato Roby. Il lungo peregrinare tra campionati e categorie ha solo aumentato l’esperienza del vice iridato della 250 nel 2003. Il ritorno al Mondiale GP, dopo cinque anni, lo ha riproposto protagonista.

È partito per la stagione all’ultimo momento, ha provato poco e non bene, ma... La sua rimonta testimonia la grinta di un vero animale da gara. Dire che ha guidato sopra i problemi è a dir poco riduttivo.

Week-end da dimenticare. Uno come lui, che è stato collaudatore ufficiale Ducati e viene da una stagione in MotoGP non può stare in compagnia di Ivanov e Pietri. Il suo livello non può essere questo.

A DE ANGELIS NON SERVE IL CONTAGIRI IL PRIMO turno di prove della storia della Moto2 è stato dominato da Alex De Angelis, che, se vogliamo, è entrato nella storia. Lo ha fatto in maniera piuttosto inconsueta, visto che appena uscito dal box si è ritrovato con il cruscotto della sua moto in tilt. Senza il contagiri, il pilota del team Scot è stato comunque il più veloce. Alle volte troppe informazioni mandano in confusione…

BEN 41 MOTO IN GRIGLIA

COSÌ TANTI PILOTI NON SI VEDEVANO DALL’88!

Da applausi 9

Staccatore 8

Jules Cluzel «Ho fatto meno fatica a salire sul podio rispetto ad altre occasioni, anche perché la mia squadra è davvero fantastica. Diciamo che mi sembra di essere maturato e di aver imparato dalle esperienze e dalle cadute degli anni passati».

Roberto Rolfo «Sono davvero orgoglioso del mio rientro nel Mondiale. Sono partito molto concentrato e ho guidato bene, con molto spirito. Alla fine ho visto che avevo la possibilità di salire sul podio, ci ho provato, ma non ci sono riuscito. Peccato, sarà per la prossima volta».

ROBERTO ROLFO (44) HA TENUTO TESTA A TONI ELIAS (24), UNO DEI FAVORITI, PERDENDO IL DUELLO PER IL QUARTO POSTO SOLO ALL’ULTIMO GIRO.

Talento 8

Grintoso 8

Rimandato 5 motosprint

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Moto2 Qatar es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 26 5°C °C

IL MONDIALE Moto2 è appena iniziato e già si è visto materiale evoluzione, segno che per vincere bisogna progettare e realizzare nuovi componenti. La Rapid Inside, ad esempio, azienda che collabora con il team Scot, ha portato a Losail un telaio che ha il 15% di saldature in meno di quello utilizzato durante i test invernali. Questa scelta ha permesso di incrementare la resistenza strutturale, semplificando la procedura di realizzazione del pezzo.

Shoya Tomizawa Alex Debon Jules Cluzel Toni Elias Roberto Rolfo

Giappone Spagna Francia Spagna Italia

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

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Campionatopiloti 1. 2. 3. 4. 5.

NUMERO GIRI

26

17

PILOTI AL VIA

1. Thomas Luthi 2’02”537 alla media di 158,058 km/h 2. Shoya Tomizawa 2’02”728 3. Yuki Takahashi 2’02”738 4. Toni Elias 2’02”758 5. Roberto Rolfo 2’02”784 6. Jules Cluzel 2’02”878 7. Alex Debon 2’03”045 8. Simone Corsi 2’03”049 9. Gabor Talmacsi 2’03”155 10. Mattia Pasini 2’03”192 11. Ratthapark Wilairot 2’03”219 12. Alex Baldolini 2’03”371 13. Yonny Hernandez 2’03”399 14. Kenny Noyes 2’03”440 15. Sergio Gadea 2’03”453 16. Andrea Iannone 2’03”561 17. Lukas Pesek 2’03”575 18. Karel Abraham 2’03”605 19. Raffaele De Rosa 2’03”640 20. D. Aegerter 2’03”641 21. Mike Di Meglio 2’03”747 22. Arne Tode 2’03”752 23. Anthony West 2’03”772 24. Fonsi Nieto 2’03”881 25. Scott Redding 2’03”874 26. Anthony Delhalle 2’03”911 27. Claudio Corti 2’04”157 28. Hector Faubel 2’04”258 29. Valentin Debise 2’04”333 30. Vladimir Ivanov 2’04”419 31. Niccolò Canepa 2’04”450 32. Mashel Al Naimi 2’04”602 33. Axel Pons 2’04”614 2’04”922 34. Vladimir Leonov 35. Joan Olive 2’05”051 36. Robertino Pietri 2’05”934 37. Bernat Martinez 2’06”112 38. Yannick Guerra 2’06”214

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TOTALE 25 20 16 13 11

6. Mattia Pasini 10; 7. Thomas Luthi 9; 8. Simone Corsi 8; 9. Gabor Talmacsi 7; 10. Sergio Gadea 6; 11. Dominique Aegerter 5; 12. Alex Baldolini 4; 13. Fonsi Nieto 3; 14. Karel Abraham 2; 15. Lukas Pesek 1.

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IL DEBUTTO su una nuova pista, magari in mezzo a piloti che la conoscono bene, è spesso un’esperienza emozionante. Per Claudio Corti (sotto), che fino ad ora ha corso in Superstock, la pista di Losail era un territorio da esplorare. «I primi giri sono stati i più difficili di tutta la mia carriera, ma anche i più emozionanti. Soprattutto nell’ultimo settore, quando sono arrivato forte e non mi ricordavo se la curva veloce era la prima, la seconda o… la terza!».

GP-4 RX

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DEBUTTO DIFFICILE MA INDIMENTICABILE

AP pr PO ile NE

la classe è nuova, le moto pure, ma nel paddock della Moto2 ci sono facce conosciute; in pochi arrivano da un altro pianeta. Il grosso della griglia e delle squadre si sono fatti le ossa in 125 e 250, segno che nel motociclismo è difficile inventare qualcosa da zero. Senza esperienza si fa più fatica. Lo sanno Claudio Corti, ventesimo e sicuramente arrabbiato, e il qatariano Mashel Al Naimi, finito in fondo alla classifica. Ci vuole un po’ per abituarsi al clima del mondiale prototipi. Ci vuole molta fortuna, anche a districarsi nel traffico della Moto2, con oltre quaranta bolidi che cercano di entrare in traiettoria davanti agli altri. Uno spettacolo genuino, forte, poco mediato dalla tecnologia, dove un pizzico di cuore, come la staccata pazzesca tirata da Debon a Cluzel, può dire più di un pezzo di carbonio o di una mappatura giusta. In questa classe, per ora, esce vincente il talento di un giapponese che non era mai salito sul podio e che ha deciso di farlo in una storica serata. Sarà Tomizawa a finire nei libri di storia come il primo vincitore della Moto2, il pioniere venuto dal Giappone.

CLASSE NUOVA, PISTA NUOVA

Giriveloci

1. Shoya Tomizawa Suter in 41’11”768 107,600 km alla media di 156,713 km/h 2. Alex Debon FTR a 4”656 3. Jules Cluzel Suter a 4”789 4. Toni Elias Moriwaki a 6”978 5. Roberto Rolfo Suter a 7”178 6. Mattia Pasini Motobi a 11”804 7. Thomas Luthi Moriwaki a 11”861 Motobi a 12”346 8. Simone Corsi 9. Gabor Talmacsi Speed Up a 13”821 10. Sergio Gadea Pons Kalex a 20”189 11. Dominique Aegerter Suter a 21”289 12. Alex Baldolini I.C.P. a 21”360 13. Fonsi Nieto Moriwaki a 21”835 14. Karel Abraham RSV a 21”973 15. Lukas Pesek Moriwaki a 26”265 16. Mike Di Meglio RSV a 26”265 17. Ratthapark Wilairot Bimota a 26”599 18. Kenny Noyes Promoharris a 33”833 19. Andrea Iannone Speed Up a 33”895 20. Claudio Corti Suter a 40”992 21. Arne Tode Suter a 43”119 22. Hector Faubel Suter a 43”249 23. Scott Redding Suter a 45”397 24. Valentin Debise ADV a 46”472 25. Anthony Delhalle BQR-Moto2 a 51”157 26. Vladimir Ivanov Moriwaki a 54”252 27. Niccolò Canepa Force GP210 a 54”631 28. Robertino Pietri Suter a 1’15”976 29. Bernat Martinez Bimota a 1’16”222 30. Yannick Guerra Moriwaki a 1’20”651 31. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’20”719 32. Joan Olive Promoharris a 1’41”990 RITIRATI MZ-RE Honda al 9. giro Anthony West Tech 3 all’8. giro Yuki Takahashi Suter all’8. giro Vladimir Leonov BQR-Moto2 al 4. giro Yonny Hernandez Pons Kalex al 4. giro Axel Pons Tech 3 al 3. giro Raffaele De Rosa NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Force GP210 Alex De Angelis RSV Julian Simon Suter Stefan Bradl

2’01”904 2’02”032 2’02”038 2’02”101 2’02”295 2’02”366 2’02”560 2’02”759 2’02”771 2’02”866 2’02”881 2’02”883 2’02”896 2’02”916 2’03”002 2’03”041 2’03”129 2’03”155 2’03”192 2’03”232 2’03”258 2’03”341 2’03”346 2’03”390 2’03”531 2’03”588 2’03”635 2’03”725 2’03”752 2’03”792 2’04”301 2’04”417 2’04”470 2’04”476 2’04”579 2’04”629 2’04”871 2’04”912 2’05”362 2’05”460 2’06”310

GI

PASINI (75) È PARTITO IN DICIOTTESIMA POSIZIONE, MA IN GARA SI È RISCATTATO. MATTIA È ARRIVATO SESTO ED HA ANCHE AVUTO LA MEGLIO DI UN TENACE LUTHI (12), ANCHE LUI AUTORE DI UNA EMOZIONANTE RIMONTA.

IN MOTO2 i motori e le gomme sono rispettivamente forniti da Honda e Dunlop (che si è aggiudicata “l’appalto” per i prossimi tre anni); la benzina arriva dall’italiana Eni (Agip), anche se qualche team ha messo in mostra sulle carene adesivi di altri produttori. Il carburante della Eni, che ha 100 ottani, sarà utilizzato da tutte le squadre per tre stagioni. Continuando a parlare di fornitori unici, tutti utilizzano la frizione realizzata da Suter, componente venduto a 1.360 euro, che consente di effettuare alcune regolazioni del freno motore.

2’04”059 2’03”586 2’02”877 2’03”227 2’03”103 2’03”189 2’04”303 2’04”044 2’04”200 2’04”016 2’03”673 2’04”150 2’03”937 2’04”337 2’04”955 2’04”270 2’03”834 2’04”146 2’03”790 2’04”067 2’04”188 2’04”766 2’04”181 2’04”650 2’04”373 2’04”076 2’03”845 2’03”931 2’04”504 2’04”312 2’04”736 2’05”625 2’05”290 2’04”946 2’04”984 2’04”719 2’06”986 2’05”165 2’05”214 2’06”671 2’07”682

25

IN MOTO2 UGUALI PER TUTTI

Spagna Spagna Germania Rep.S.Marino Giappone Francia Italia Spagna Giappone Italia Spagna Italia Francia Ungheria Italia Svizzera G. Bretagna Italia Thailandia Svizzera Italia Germania Rep. Ceca Spagna Rep. Ceca Italia Colombia Italia Francia USA Spagna Spagna Ucraina Spagna Russia Venezuela Qatar Francia Australia Spagna Spagna

11

MOTORI, GOMME E BENZINE

Toni Elias Julian Simon Stefan Bradl Alex De Angelis Yuki Takahashi Jules Cluzel Raffaele De Rosa Alex Debon Shoya Tomizawa Alex Baldolini Sergio Gadea Roberto Rolfo Mike Di Meglio Gabor Talmacsi Niccolò Canepa Thomas Luthi Scott Redding Mattia Pasini Ratthapark Wilairot Dominique Aegerter Andrea Iannone Arne Tode Karel Abraham Fonsi Nieto Lukas Pesek Simone Corsi Yonny Hernandez Claudio Corti Valentin Debise Kenny Noyes Axel Pons Hector Faubel Vladimir Ivanov Joan Olive Vladimir Leonov Robertino Pietri Mashel Al Naimi Anthony Delhalle Anthony West Yannick Guerra Bernat Martinez

Altraguardo

QA ap TA ri R le

STORICA e meritatissima prima pole in Moto2 per Toni Elias. Era giusto che fosse lui, il più titolato della categoria, visto che ha vinto anche in MotoGP, ad aprire un gran premio all’insegna dell’equilibrio: in due secondi ci sono la bellezza di 30 piloti! Tra quelli che hanno qualcosa di speciale da chiedere alla gara, c’è Julian Simon, vincitore delle ultime tre gare del 2009 in 125.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41.

Factory Brakes

MA ot LE tob SI re A

LI BE RE

ELIAS VOLA, SIMON SOGNA LA VITTORIA

Alvia

19RCS

Pole Position

Dischi SuperSport

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125 Qatar di Enrico Borghi

Il vincitore

LA CHIAVE NELLE GOMME «IO E LA MIA squadra abbiamo preparato questa gara nel dettaglio, sin dalle prove. La nostra strategia consisteva nel cercare di conservare le gomme fino a 7-8 giri dalla fine, quando avrei cominciato ad attaccare. Ce l’ho fatta, è andata come previsto. Adesso dobbiamo tenere i piedi per terra, perché siamo solo alla prima gara, ma la mia squadra è indubbiamente fortissima».

EFREN VAZQUEZ (7) GUIDA IL GRUPPO MA NICO TEROL, ALLE SUE SPALLE, NEL FINALE HA STACCATO TUTTI ANDANDO A VINCERE. TERZO MARQUEZ E QUARTO ESPARGARÓ, QUI NELL’ORDINE. SOPRA, BAGARRE CON MARQUEZ (93), ESPARGARÓ (44) E TEROL.

Festa di Pa aese

Quattro spagnoli ai primi quattro posti. Italiani solo comparse. Vittoria a Nico Terol motosprint

56

L

OSAIL – Il campionato spagnolo ha iniziato il suo tour mondiale e non c’è niente da dire: lo spettacolo è di alto livello. La Spagna ha dominato esprimendo diverse personalità che hanno corso in maniera differente, a dimostrazione che il repertorio è molto vario. C’è Nico Terol, veloce e freddo, che ha vinto dominando, cioè prendendo il comando nella fase finale e arrivando solitario al traguardo dopo aver fatto segnare il giro veloce della gara nella penultima tornata. Ci sono Efren Vazquez e Marc Marquez che hanno

invece sgomitato non solo fino all’ultima curva ma fino alla bandiera a scacchi dove sono arrivati appaiati, al punto che l’ordine di arrivo è stato determinato dal computer. E poi c’è Pol Espargaró, che come sempre ha pasticciato un po’ nelle fasi decisive e per questo non è riuscito ad inserirsi nella lotta per la vittoria, chiudendo quarto (e comunque molto vicino a Vazquez e Marquez). Lo spettacolo l’hanno tenuto in piedi loro quattro, visto che a metà gara il tedesco Sandro Cortese e lo svizzero Randy Krummenacher hanno perso terreno. E

l’inglese Bradley Smith ha sbagliato la gara così come aveva sbagliato anche le prove: è stato sempre lontano dalle posizioni importanti, chiudendo poi ottavo dietro a Rabat, che tanto per cambiare è spagnolo... Quattro iberici nei primi quattro è una bella dimostrazione di forza per la Spagna che ha tutto per dominare fino alla fine del campionato. DALL’ALTRA parte della classifica, invece, c’è l’Italia. Il migliore degli azzurri, Luca Marconi, ha chiuso in ventiduesima e penultima posizione. E stiamo, appunto,

Nico Terol «Ce l’ho fatta, è andata come previsto. Adesso teniamo i piedi per terra» BUDGET RISICATO

RICCARDO MORETTI RESTA A CASA parlando del migliore. Agli altri è andata peggio. Nella ottavo di litro abbiamo schierato in Qatar quattro piloti: oltre a Marconi, Lorenzo Savadori non ha completato il primo giro (si è ritirato per il distacco del tappo del radiatore) e poco dopo ha preso la via dei box anche Marco Ravaioli: ha sentito che qualcosa non andava nel motore della sua Lambretta (eh sì, si viaggia in Lambretta anche nel Mondiale...) e ha lasciato stare. E questa, forse, è l’immagine perfetta per comprendere che questa, per noi, non è stata una gran serata.

Il mondiale di Riccardo Moretti non è ancora iniziato. Per il campione italiano in carica della 125, ingaggiato dal team Fontana, il mondiale inizierà a Jerez de la Frontera, terza gara di stagione, visto che non sarà nemmeno al via del GP del Giappone a Motegi. La causa della mancata partecipazione non è legata ad infortuni ma a non precisate ragioni sotto le quali è facile intuire la “tendenza al risparmio” della squadra. Decisamente una storia poco piacevole per la già scarsamente esaltante pattuglia italiana della 125. motosprint

57


LI BE RE

Alvia

Altraguardo

1. Marc Marquez

Spagna

2’07�592

2’06�651

2. Pol Espargaro

Spagna

2’07�218

2’07�110

1. Nicolas Terol

Giriveloci

Aprilia

in 38’25�644

1. Nicolas Terol

2’06�674

alla media di 152,896 km/h

96,840 km alla media di 151,204 km/h

3. Nicolas Terol

Spagna

2’07�651

2’07�136

2. Efren Vazquez

Derbi

a 2�395

2. Pol Espargaro

2’07�142

4. Efren Vazquez

Spagna

2’07�530

2’07�143

3. Marc Marquez

Derbi

a 2�420

3. Marc Marquez

2’07�168

5. Randy Krummenacher Svizzera

2’08�979

2’07�770

4. Pol Espargaro

Derbi

a 2�840

4. Efren Vazquez

2’07�196

6. Tomoyoshi Koyama

2’09�200

2’07�943

5. Sandro Cortese

Derbi

a 3�526

5. Sandro Cortese

2’07�227

Giappone

7. Sandro Cortese

Germania

2’08�170

2’08�211

6. Randy Krummenacher

Aprilia

a 3�569

6. R. Krummenacher

2’07�315

8. Alexis Masbou

Francia

2’09�668

2’08�735

7. Esteve Rabat

Aprilia

a 3�692

7. Esteve Rabat

2’07�421

9. Bradley Smith

G. Bretagna

2’08�970

2’08�835

8. Bradley Smith

Aprilia

a 13�719

8. Tomoyoshi Koyama

2’07�742 2’07�784

10. Esteve Rabat

Spagna

2’09�082

2’08�850

Aprilia

a 14�337

9. Bradley Smith

11. Johann Zarco

Francia

2’09�122

2’09�382

10. Alexis Masbou

Aprilia

a 15�917

10. Alexis Masbou

2’07�875

12. Jasper Iwema

Olanda

2’11�920

2’09�388

11. Danny Webb

Aprilia

a 28�744

11. Johann Zarco

2’08�302

13. Danny Webb

G. Bretagna

2’09�261

2’09�647

12. Johann Zarco

Aprilia

a 35�667

12. Danny Webb

2’08�391

14. Alberto Moncayo

Spagna

2’11�221

2’09�649

13. Alberto Moncayo

Aprilia

a 36�831

13. Jasper Iwema

2’08�850

a 36�854

14. Marcel Schrotter

2’09�015

a 38�899

15. Alberto Moncayo

2’09�129 2’09�150

15. Marcel Schrotter 16. Sturla Fagerhaug

Germania Norvegia

2’11�807

9. Tomoyoshi Koyama

2’09�739

2’11�359

14. Jasper Iwema

2’10�010

Aprilia

15. Jonas Folger

Aprilia

17. Zulfahmi Khairuddin Malesia

2’12�117

2’10�253

16. Marcel Schrotter

Honda

a 38�991

16. Jonas Folger

18. Jonas Folger

Germania

2’10�208

2’10�405

17. Louis Rossi

Aprilia

a 42�056

17. Louis Rossi

2’09�242

19. Louis Rossi

Francia

2’11�688

2’10�680

18. Sturla Fagerhaug

Aprilia

a 51�351

18. Sturla Fagerhaug

2’09�469

19. Jakub Kornfeil

2’10�179

20. Adrian Martin

2’10�373

21. Z. Khairuddin

2’10�382

22. Luca Marconi

2’11�796

23. Quentin Jacquet

2’12�662

24. Luis Salom

2’13�153

25. Marco Ravaioli

2’13�477

21. Jakub Kornfeil 22. Lorenzo Savadori 23. Luis Salom 24. Luca Marconi

Spagna Rep. Ceca Italia Spagna Italia

25. Quentin Jacquet

Francia

26. Marco Ravaioli

Italia

2’12�743

2’10�859

2’12�658

19. Jakub Kornfeil

2’10�864

2’12�317

20. Adrian Martin

2’11�034

2’12�339

Aprilia

23. Quentin Jacquet

Aprilia

2’13�874

2’17�591

Aprilia

22. Luca Marconi

2’11�307

2’18�141

Aprilia

21. Zulfahmi Khairuddin

2’11�038

2’13�108

Aprilia

a 56�496 a 56�750 a 1’12�998 a 1’32�074 a 1’52�842

RITIRATI

2’14�311

Marco Ravaioli

Lambretta

al 5. giro

Luis Salom

Lambretta

al 3. giro

PRIMATO IMBATTUTO Scott Redding (Aprilia) nel 2008, in 2’05�695 alla media di 154,087 km/h

NON HA FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia

Lorenzo Savadori

Poleposition

Campionatomarche 1. APRILIA 2. DERBI

25 20

PILOTI AL VIA

Spagna Spagna Spagna Spagna Germania

Aprilia Derbi Derbi Derbi Derbi

LINEA MOTO TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

27

re

25

4

10

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA RI bre NO 19 AR se AG tte ON m A b

20

GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

6

ITA giu LI gn A o

23

2

FR m AN ag CI gio A

SP ma AG gg NA io

a

AP pr PO ile NE

GI

25

11

QA ap TA ri R le

Campionatopiloti Nicolas Terol Efren Vazquez Marc Marquez Pol Espargaro Sandro Cortese

NUMERO GIRI

26 18

CATENE CORONE PIGNONI

1. 2. 3. 4. 5.

25 20

MA ot LE tob SI re A

Marc Marquez (Derbi) in 2’06�651 alla media di 152,924 km/h Pole 2009: Julian Simon (Aprilia) in 2’06�974 alla media di 152,535 km/h

17

20. Adrian Martin

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

es QUA as ter LIF fa na IC lto 2 HE 27 6°C °C

125 Qatar

25 20 16 13 11

TOTALE 25 20 16 13 11

e

D I A PA S O N SAFETY PROJECT

RACE SERVICE

Mescola RC

V. Cremona, 25 - Bozzolo - 46012 (MN)

Pista

del Trofeo

Mescola SC

Mescola SA

Strada

SUPPORTER TECNICO UFFICIALE

Pista/Strada

6. Randy Krummenacher 10; 7. Esteve Rabat 9; 8. Bradley Smith 8; 9. Tomoyoshi Koyama 7; 10. Alexis Masbou 6; 11. Danny Webb 5; 12. Johann Zarco 4; 13. Alberto Moncayo 3; 14. Jasper Iwema 2; 15. Jonas Folger 1.

Dal 2004

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Superbike Spagna di Paolo Gozzi - foto Zac

NORIYUKI HAGA (41) DAVANTI A MAX BIAGGI (3) E CARLOS CHECA (7). UN PODIO, QUELLO DI GARA 2, TUTTO PER LA VECCHIA GUARDIA: 111 ANNI IN TRE! SOTTO, LA DOMENICA BESTIALE DI MICHEL FABRIZIO.

V

Haga si aggiudica gara 2 e risolleva le sorti Ducati. Primo in gara 1, Haslam rafforza la sua leadership

ALENCIA - A secco dall’inizio del Mondiale, con due piloti smarriti nelle file di mezzo e con la classifica che cominciava a scricchiolare, la Ducati era al centro del mirino. Sulla pista più amica (sei centri nelle ultime otto sfide) la Rossa era con le spalle al muro, a un passo dalla crisi che avrebbe potuto compromettere in partenza il Mondiale della rivincita. Noriyuki Haga ha volteggiato sui tornanti di Valencia come un trapezista senza rete. Doveva vincere a tutti i costi e in una gara divisa in due tronconi dal pazzesco incidente al terzo giro si è trovato nella scomoda condizione di dover affrontare Biaggi e Checa senza sapere esattamente come stessero le cose.

]

Boccat a d’ossigeno

Il giapponese non vinceva da sei mesi. L’ultimo successo a Magny Cours 2009. A Valencia va a segno per la sesta volta motosprint

60

motosprint

61


Superbike Spagna Il commento

NORIYUKI HAGA

LE PAGELLE

L’AGO della bilancia resta Leon Haslam che ha remato in gara 2 (quarto posto) ma è stato formidabile nella prima uscita, vinta a dispetto delle fosche previsioni della sua stessa squadra. «Abbiamo grossi problemi di aderenza e nel finale potremmo trovarci in difficoltà» aveva preventivato prima del

motosprint

62

8

QUESTA PISTA MI ESALTA

Ho ritrovato il feeling con la moto VALENCIA – La Superbike ritrova il Noriyuki Haga dei tempi belli. Sesta vittoria a Valencia, la terza con la Ducati, e Mondiale riaperto dopo un inizio in grigio. «Erano tutti molto veloci, soprattutto Checa e Biaggi, ma ero convinto di farcela». In Portogallo sembrava tutto nero. Dov’è stata la svolta? «Valencia è la pista della Ducati e anche la mia. Ci ho vinto spesso e se fosse per me farei tutte le gare del Mondiale qua dentro». È solo una questione di pista? «Ovviamente scherzo. Ho ritrovato il feeling con la F10, partivo più avanti del solito e quando puoi scegliere le linee ed evitare il caos di centrogruppo è tutto più facile». Quando hai capito che avresti potuto vincere? «Al secondo via di gara 2 non ho perso tanto tempo, ho raggiunto Carlos e Max e li ho passati di slancio. A quel punto il più era fatto, è andato tutto liscio. Dal box mi segna-

MBER O B IL M A UZUKI S A HASL L N O EC IN SEI GAR TRE SECONDI RIE, DUE VITTO RTO POSTO E UN QUA via l’ingegnere di pista del britannico, Giacomo Guidotti. Dove non arriva la K10 però ci pensa un Haslam sempre più determinato, roccioso e furbo. È partito bene, si è sbarazzato in fretta di un Biaggi troppo arrendevole nei primi passaggi («Ma non è mancanza di decisione, piuttosto un problema tecnico sul quale stiamo lavorando» si è giustificato Max) e poi si è cucinato Troy Corser quando la BMW ha esaurito l’eccellente slancio iniziale a gomme freschissime. Carlos Checa, mattatore delle prove, si era già eliminato da solo, al terzo giro, finendo dritto contro le barriere dopo aver corretto una violenta sbandata a colpi di ginocchio. Prodezza inutile.

7,5

TROY CORSER BATTE NORIYUKI HAGA IN GARA 1. SOPRA, LEON HASLAM DAVANTI A CORSER. PIÙ STACCATI TOSELAND (52) E CAMIER (2).

]

7,5

7

6

5,5

lavano il vantaggio e non ho mai avuto paura di perdere. Anche se Checa è arrivato davvero vicino…». Perché in precedenza avevi fatto solo quinto? «Nel warm-up eravamo andati molto forte, poi la temperatura è salita e abbiamo fatto degli aggiustamenti per non rischiare di trovarci senza aderenza. Ma non ha funzionato. Più spingevo, più la mia 1198 scivolava. Nell’intervallo siamo tornati all’assetto precedente ed è stato tutto molto più facile». Ti preoccupa lo svantaggio da Haslam? «Haslam è partito forte, come Haga lo scorso anno. Sono la dimostrazione vivente che una bella partenza di campionato non è decisiva (sorride, ndr). Siamo ancora tutti lì, 44 punti sono poco o niente». Hai vinto partendo dalla seconda fila, era da un po’ di tempo che non scattavi così avanti. Avete pensato cosa fare per migliorare la qualifica, il vostro problema principale? «Bisognerà stare attenti e non fare pasticci. Comunque non sempre la posizione in griglia è penalizzante come qui o a Portimao. A Monza o Brno puoi vincere partendo anche dal fondo dello schieramento». Il clima in squadra com’è? «Ridiamo tutto il tempo, siamo rilassati come al solito. E adesso che siamo tornati a vincere, ancora di più».

4

4

NoriyukiHaga

MaxBiaggi

LeonHaslam

CarlosCheca

TroyCorser

CalCrutchlow

LaKawasaki

MichelFabrizio

La Ducati era con le spalle al muro e ha ritrovato (finalmente) il suo asso. Ma per sperare nel titolo dovrà migliorare la qualifica.

Sulla pista più ostica per l’Aprilia ha portato a casa due podi. È mancata la ciliegina ma questa costanza di piazzamenti è la chiave per vincere il titolo.

La Suzuki temeva il repentino consumo di gomme ma il pilota è stato furbo e abile a sfruttare i problemi di traffico degli avversari. Sempre più temibile.

La caduta in gara 1 ha rovinato una giornata che si annunciava trionfale. In seguito, ha guidato benissimo la Ducati più lenta.

Il quarto posto è da incorniciare ma il successivo cedimento è quasi inspiegabile. Troy sarebbe un’ottima seconda guida, alla BMW manca il bomber.

Sul giro secco è fantastico ma per sua sfortuna le gare non durano così poco. Ha un talento enorme ma è ancora molto acerbo. Crescerà.

Andrews non è all’altezza del Mondiale, tantomeno di una formazione ufficiale. I progressi tecnici non si vedono e la gestione sportiva fa acqua.

In Australia era stato grandissimo poi si è spento all’improvviso e in due round disastrosi ha compromesso la stagione.

VA QUELLO CHE

motosprint

62

l’uomo del giorno

Allo stop Haga era quinto a 1”275 dal catalano e a 0”507 da Max. Al secondo via, potendo scattare dalla seconda fila invece che in terza, non ha perso troppo tempo e a metà distanza ha completato l’inseguimento superandoli entrambi nel breve volgere di cinque curve. Se fosse stata una gara normale sarebbe finita lì. Invece, con la somma dei tempi, Haga si è trovato nella scomoda condizione di guidare il plotone senza sapere esattamente quanto dovesse spingere ancora per mettere al sicuro il successo. Anche Max e Carlos navigavano a vista, ma almeno avevano il punto di riferimento. È stato come giocare una partita di poker al buio, con la posta altissima. Negli ultimi tre passaggi il responso finale ha ballato sul filo dei centesimi ma i tre attori potevano solo immaginarlo e tirare più forte che mai. Nelle ultime curve Biaggi ha fatto un piccolo errore finendo quasi nelle fauci di un Checa che ha dato l’impressione, a vista, di aver colmato il divario dal giapponese. Le gare normali si vincono sul traguardo, questo verdetto invece è arrivato dopo, quando sui monitor è comparso il verdetto: Haga vincente per 25 millesimi sul catalano e Biaggi terzo a 299 millesimi. È stato un podio di veterani: Nori 35 anni, Carlos 37 e Max 39. Una bella lezione dei vecchietti ai giovani leoni. Pensavamo che il fotofinish Haslam-Fabrizio in Australia, deciso da quattro millesimi, fosse il massimo, invece Valencia ha spostato ancora più in alto l’asticella delle emozioni. La Ducati è tornata a ruggire in una battaglia di Spagna che ha lasciato praticamente immutato il vertice del Mondiale.

NON VA63 QUELLO CHE

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we’re ready

Superbike Spagna Il commento

Una volta in testa Haslam ha mantenuto un ritmo sufficiente a tenere a distanza un Biaggi a lungo rallentato da James Toseland. A cinque giri dalla fine l’Aprilia ha messo il cupolino davanti alla Yamaha dell’inglese, al primo podio stagionale, ma ormai era tardi per ribaltare l’esito della corsa. Con la seconda vittoria in sei gare sulla Suzuki ufficiale Haslam ha guadagnato due punti sia su Biaggi (-18) che Haga (44). Abbiamo l’impressione che non sarà facile buttarlo giù dal piedistallo. VALENCIA ha soddisfatto tutti ma non Carlos Checa, cui ha girato tutto storto. Il privato Ducati aveva il ritmo per sbancare e invece, dopo la caduta iniziale, ha pagato 25 millesimi che hanno dato un senso completamente diverso alla giornata. Con la seconda vittoria avrebbe potuto reclamare maggior appoggio dalla marca italiana (magari il motore ufficiale, visto che quello che ha è il più lento del lotto) invece il ritorno di Haga ha cambiato completamente lo scenario. Chi sostiene che Biaggi vada forte solo grazie all’Aprilia dovrebbe riguardarsi più di una volta gli strepitosi voli di Leon Camier. Il ragazzino britannico stavolta è partito per stare davanti al caposquadra ma è riuscito solo a distruggere due RSV4. E non parliamo di un pilota in erba, ma di un talento che ha già cinque stagioni di Superbike alle

CRETO N O C E E COSTANT TERZO, E O D N O SEC ASFERTA R T A N U ANCORA BIAGGI R E P A IV POSIT

spalle e in Gran Bretagna non aveva rivali. In questo momento Suzuki, Aprilia e Ducati sembrano più o meno sullo stesso piano tecnico. Invece la Yamaha campione in carica brilla in prova ma sulla lunga distanza Cal Crutchlow si scioglie come neve al sole mentre James Toseland, che sul secondo schieramento si è fatto praticare un’iniezione di antidolorifico, è ancora incostante. La R1 ha un supermotore e la stessa elettroni-

ca della MotoGP, una miscela ad altissimo potenziale che ancora non è detonata. Ma nell’era dei bit tutto può cambiare alla velocità della luce, basta premere i tasti giusti. Quindi non stupitevi se, magari molto presto, James e Cal lasceranno il segno. La sorpresa spagnola è venuta dalla BMW che ha festeggiato il miglior piazzamento di sempre, il quarto posto di Corser in gara 1. Nella seconda, con la pista più calda, l’australiano però è evaporato fuori dalla top ten. Neanche i tecnici tedeschi hanno capito se è la moto che va in crisi d’aderenza quando i gradi si impennano, oppure è il pilota a sbagliare assetto. La Honda resta sospesa nel limbo, tra problematiche rotture e gli ormai abituali erroretti di Jonathan Rea. Il nordirlandese ancora non ha incantato e la situazione di classifica comincia a farsi preoccupante: a -63 punti dal vertice Rea non può più sbagliare. Anzi cominciare a vincere.

Iannuzzo spiega la dinamica dell’incidente

NON POTEVO EVITARLO

CAMIER DAVANTI A CHECA E A BIAGGI. IN ALTO: TOSELAND PRECEDE FABRIZIO, BYRNE E SMRZ. SOTTO (ALEXPHOTO), L’INCIDENTE CHE HA INTERROTTO GARA 2: ANDREWS CONTRO IL MURETTO, IANNUZZO PROCEDE ANCORA QUALCHE METRO PRIMA DI CROLLARE A TERRA.

VITTORIO Iannuzzo spiega la dinamica dell’incidente avvenuto al terzo giro di gara 2 in pieno rettilineo. «La Kawasaki di Simon Andrews ha rallentato improvvisamente (per un problema al cambio, ndr) e a 290 km/h non potevo fare niente per evitare l’impatto. La pedana sinistra della ZX-10R ha tranciato il radiatore dell’olio, ho preso una gran botta al costato e alle mani ma, non so come, ce l’ho fatta a tenere il controllo della mia Honda fermandomi nel prato quasi alla fine del dritto». Andrews è stato spinto contro il muretto dei box restando travolto dalla moto che nella sua corsa sulla stretta (ma provvidenziale) striscia d’erba ha investito varie

tabelle di segnalazione e seminato il panico tra gli addetti delle squadre. Il britannico si è fratturato il calcagno sinistro, per Iannuzzo solo contusioni alle mani. Nel 2008 il pilota avellinese aveva centrato la Ducati di Michel Fabrizio rimasta immobile sulla griglia di Phillip Island rimediando gravissime fratture alla mano sinistra. Restò fuori sei mesi. La dinamica ha riportato alla mente la terribile scivolata di Stephane Mertens sempre a Phillip Island nel ‘92: la Ducati, carambolata all’uscita dell’ultimo curvone, puntò il muretto, incendiandosi nell’impatto e continuando la corsa fino al termine della corsia box. Il belga si rialzò senza un graffio.


Superbike Spagna Le interviste

«CHE GARA strana! Quando sono andato in testa mi rendevo conto di non essere molto veloce, ero convinto che qualcuno stesse per venire a prendermi invece dai box mi segnalavano che il vantaggio cresceva. In gara 2 abbiamo avuto problemi ai freni, la leva andava a fondo corsa e non potevo essere aggressivo come sarebbe stato necessario. Ho pregato che la corsa finisse più in fretta possibile».

CalCrutchlow POCO GRIP AL POSTERIORE

«IN GARA 1 sono partito male dalla pole position e in seguito ho sofferto di scarsa aderenza al posteriore; questo problema non mi ha permesso di recuperare. La stessa cosa si è ripetuta in gara 2: poco grip al posteriore fin dalla partenza. Ora non resta che mettersi alle spalle questo difficile week-end e migliorare la situazione per la prossima gara, Assen»

JonathanRea L’ELETTRONICA È MIGLIORATA

«NON avevamo lo stesso ritmo dei primi, inutile illuderci. Ma abbiamo pagato anche un pizzico di sfortuna. L’aspetto positivo di questa trasferta è che la moto è andata meglio come elettronica. Il nuovo software va bene, anche se siamo ancora al primo stadio di sviluppo. Sono convinto che ad Assen, dove giochiamo in casa, riusciremo a fare qualcosa di meglio».

LorenzoLanzi IL MIO MIGLIOR RISULTATO

«IN GARA 1 ho fatto una scelta conservativa di gomme: sulla distanza non ha pagato. Comunque l’ottava posizione è il mio miglior risultato dall’inizio dell’anno. In gara 2 sono partito male e lo stop conseguente all’incidente ha complicato le cose. Ho cercato di guadagnare quante più posizioni possibili ma, rimasto nel grosso del gruppo, non sono riuscito ad andare oltre la quattordicesima posizione». motosprint

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MichelFabrizio

RIALZERÒ LA TESTA

VALENCIA - Protetto dalla moglie Debora e dagli amici più intimi, Michel Fabrizio commenta la giornata più nera della carriera in rosso: Haga ha vinto, lui è affondato. «Qui avete visto correre la mia controfigura. Vi prometto che ad Assen tornerà il vero Michel Fabrizio». Che cos’è successo? «Nella prima corsa avevo un buon passo, ho fatto un paio di sorpassi ed ero in scia a Nori. Improvvisamente ho perso l’anteriore senza capire perché. Nella seconda mi sono ritirato per un problema all’impianto frenante». È quella la causa dei problemi di Portimao e Valencia? «Pensiamo di sì. È andato tutto male, ma almeno abbiamo capito finalmente cosa c’è che non va». C’è una soluzione? «Prima di Assen proviamo per due giorni al Mugello. Lì voglio tirare una bella riga sul passato e ripartire da zero con la messa a punto». Ti sei mai trovato in una situazione così difficile? «Nel 2008 non stavo andando bene, in un test al Mugello feci 114 giri in un giorno e poi infilai dodici podi consecutivi. Rialzerò la testa anche questa volta, potete scommetterci».

MaxBiaggi

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PROBLEMI AI FRENI IN GARA 2

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LeonHaslam

PIAZZAMENTI D’ORO

VALENCIA – Soddisfatto, sorridente e acclamato con cori da stadio dal manipolo di fedelissimi sbarcato dall’Italia. È mancata la pennellata finale ma per Max Biaggi va bene così. «Tentando di colmare il gap con Haga all’ultimo giro ho preso una violenta sbacchettata, perdendo un paio di decimi. Peccato, ma va bene anche così». Che valore hanno questi piazzamenti? «Un anno fa, qui eravamo andati veramente in crisi, quindi due podi sono d’oro. Ero sicuro che la Ducati sarebbe tornata sotto, non è stata una sorpresa. Però noi abbiamo portato a casa tanti punti e ad Assen e Monza proveremo a fare qualcosina in più». Haslam in gara 1 era alla portata? «Certo, ma ho perso troppo tempo dietro Toseland: entrava forte ma si piantava in mezzo alla curva, in stile MotoGP. Ma le corse sono così, ciascuno fa la propria strada. Quando mi sono liberato ero più veloce di Leon ma ormai era tardi». Per alcuni giri Camier ti è stato davanti. Stavi giocando o il ragazzino è proprio forte? «Stava viaggiando forte, ma era al limite, per questo non gli stavo molto vicino…».

CarlosCheca MANCA UN PO’ DI MOTORE

«WEEK-END agrodolce. Mi è dispiaciuto per l’esito di gara 1: ero davanti, stava andando tutto bene ma l’anteriore è partito in maniera anomala. Per questo in gara 2 ho scelto un’anteriore più dura. È stata una grande corsa, di cui sono molto soddisfatto. Purtroppo mi sono mancati 25 millesimi, una vera inezia. Ma non piango, anzi guardo avanti. Io, la moto e la squadra siamo a un buon livello, ci manca un po’ di motore».

SylvainGuintoli SE NON FOSSE STATO PER CAMIER...

«LA CADUTA di Camier ha rovinato gara 1. Peccato perché stava andando tutto liscio, ma per evitare Leon ho dovuto tirare dritto, perdendo posizioni. Il caldo ha cambiato i riferimenti di gara 2: il sesto posto non è male, ma non sono contento perché avrei potuto fare molto meglio. Ho solo bisogno di un pizzico di fortuna in più, la Suzuki è molto veloce e sono convinto di potermi togliere parecchie soddisfazioni».

JamesToseland BELLO RIASSAPORARE IL PODIO

«IN GARA 1 è andato tutto bene. Il team mi ha messo a disposizione un’ottima moto: era da Brands Hatch 2007 che non assaporavo la gioia del podio. In gara 2 non sono partito bene e questo mi ha penalizzato perché poco dopo è stata esposta la bandiera rossa. Al secondo via mi sono trovato undicesimo alla fine del primo giro e a differenza della sfida iniziale non sono riuscito a recuperare molte posizioni».

TroyCorser UNA GARA FANTASTICA, L’ALTRA NO

«LA PRIMA gara è stata fantastica, eravamo là dove vorremmo sempre essere. Ad un certo punto ho pensato che avremmo potuto scalare il podio ma nel finale ho fatto un po’ di confusione coi tasti del traction control e del freno motore, perdendo attimi preziosi. Nella seconda invece abbiamo avuto parecchi problemi: c’erano molte cose che non andavano e ho rischiato varie volte di cadere». motosprint

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Superbike Spagna Dai box

Biaggi vuole correre fino al 2012

ANDREWS AL SUO POSTO

CON KAGAYAMA

CHRIS Vermuelen si è sottoposto a un altro intervento al ginocchio destro ferito contro le barriere di Phillip Island. La Kawasaki lo ha sostituito con Simon Andrews, 27 anni, che con la ZX-10R gareggia nel campionato britannico. La scelta però non si è rivelata azzeccata: il primo giorno Andrews è scivolato due volte. Poi, in gara 2, la rottura del motore, il tamponamento di Iannuzzo e l’impatto contro il muretto.

AD ASSEN debutterà il Team Yoshimura Suzuki con Yukio Kagayama, ufficiale di Hamamatsu nel campionato britannico. Per battezzare l’evento sbarcheranno in Europa tutti i massimi responsabili della engineering giapponese. Yoshimura farà tre gare in questa stagione in preparazione del 2011 come team permanente: Kagayama correrà anche a Magny Cours mentre ad Imola verrà schierato Daisaku Sakai.

VERMEULEN ANCORA SOTTO I FERRI

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YOSHIMURA ARRIVA AD ASSEN

CRUTCHLOW FA IL BIS VALENCIA – Cal Crutchlow ha centrato la seconda Superpole consecutiva (su tre) con la Yamaha ufficiale, girando in 1’33”615, poco distante da 1’33”270 realizzato da Ben Spies. Un anno fa però le coperture erano più soffici e performanti delle attuali. La Superpole più serrata (i primi 14 in 66 centesimi di secondo!) ha riproposto in prima fila gli stessi quattro di Portimao, con Checa secondo, Biaggi terzo e Haslam quarto. La Ducati è rimasta fuori da SP3: Fabrizio decimo, Haga undicesimo. Meglio degli ufficiali anche Lorenzo Lanzi, ottavo.

HAGA SARÀ PAPÀ PER LA TERZA VOLTA Poco prima della fine del Mondiale Noriyuki Haga diventerà di nuovo papà. Il terzogenito del pilota Ducati e dalla compagna Yurie farà compagnia ad Akito, 8 anni, e Ryota, 6. TEST AL MUGELLO PER LA BMW. CON IL SOLO CORSER BMW al Mugello martedì 13 e mercoledì 14 aprile con Troy Corser. Utilizzerà due moto laboratorio per sviluppare l’elettronica e varie soluzioni di forcellone. Non ci sarà Ruben Xaus. «Abbiamo solo due moto e preferiamo concentrare tutto il lavoro su Troy - spiega il ds Davide Tardozzi. - Se il programma avrà successo potremmo far girare lo spagnolo giovedì». In pista anche la Ducati.

Superpole

VALENCIA – Biaggi e l’Aprilia stanno già parlando del futuro. Max ha chiesto il rinnovo biennale, Noale preferirebbe limitare l’impegno al 2011 per motivi anagrafici e di libertà di scelta. Il biennale scadrebbe a fine 2012, quando Max avrà 41 anni e mezzo. L’Aprilia potrebbe valutare l’opportunità di rientrare in MotoGP e non è immaginabile che possa farlo con Biaggi. «Ci stiamo parlando e siamo sicuri che l’accordo sia l’unica soluzione per entrambi - conferma il responsabile Aprilia Leo Mercanti -. Per noi sarebbe impossibile trovare un’alternativa con lo stesso talento, carisma e impatto di Biaggi. E Max da altre parti non ritroverebbe né la moto né l’ambiente che noi abbiamo costruito intorno a lui». A fine carriera Biaggi potrebbe restare in Aprilia come consulente sportivo e uomo immagine.

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MAX E APRILIA TRATTANO


Superbike Spagna

Solo il TOP per la tua moto

a 10”100 a 12”811 a 13”459 a 14”845 a 14”861 a 15”202 a 18”701 a 25”179 a 26”116 a 30”189 a 30”387 a 35”741

1’34”756 1’34”894 1’36”088 —

Kawasaki 16. Roger Lee Hayden Kawasaki 17. Matteo Baiocco Kawasaki 18. Simon Andrews RITIRATI Honda Vittorio Iannuzzo Aprilia Leon Camier Ducati Michel Fabrizio Ducati Shane Byrne Ducati Carlos Checa BMW Roland Resch NON PARTITO Honda Sheridan Morais

a 48”094 a 48”190 a 52”863

16. 17. 18. 19. 20.

BMW Andrew Pitt Honda Max Neukirchner BMW Roland Resch Kawasaki Roger Lee Hayden Kawasaki Matteo Baiocco RITIRATI Ducati Michel Fabrizio Aprilia Leon Camier Kawasaki Simon Andrews Honda Vittorio Iannuzzo NON PARTITO Honda Sheridan Morais

a 43”244 a 43”540 a 47”145 a 48”502 a 51”838

Poleposition

GIRO PIÙ VELOCE Carlos Checa (Ducati) in 1’34”750 alla media di 152,169 km/h

Cal Crutchlow (Yamaha) in 1’33”615 alla media di 154,014 km/h Pole 2009: Ben Spies (Yamaha) in 1’33”270 alla media di 154,583 km/h

PRIMATO IMBATTUTO Noriyuki Haga (Ducati) nel 2009, in 1’34”618 alla media di 152,380 km/h

24 24 23/23

Gran Bretagna Italia Spagna Giappone Gran Bretagna Gran Bretagna Francia Italia Australia Gran Bretagna

Suzuki Aprilia Ducati Ducati Honda Yamaha Suzuki Ducati BMW Yamaha

25/20 11/8 9/25 16/11 13/10 —/6 10/13 20/16 7/9 —/7

20/20 25/25 13/13 8/8 16/— 9/10 3/7 5/5 7/6 2/16

br e 3

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25/13 20/16 —/20 11/25 10/11 16/9 7/10 —/— 13/4 9/7

FR ott AN ob CI re A

27

3 US 1 m A ag

SA g N iug M n AR o IN O 11 RE lu P. gl CE io CA

20/25 29/46 2

GARA2

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

IT 6 s AL et IA te m

GARA1

NUMERO GIRI

1

PILOTI AL VIA

GR ag AN os t BR o ET AG 5 NA GE se RM tte m AN b IA re

PILOTI AL VIA

Campionatopiloti 1. Leon Haslam 2. Max Biaggi 3. Carlos Checa 4. Noriyuki Haga 5. Jonathan Rea 6. James Toseland 6. Sylvain Guintoli 8. Michel Fabrizio 8. Troy Corser 10. Cal Crutchlow

al 16. giro al 13. giro al 4. giro al 4. giro

GIRO PIÙ VELOCE Max Biaggi (Aprilia) in 1’34”632 alla media di 152,359 km/h

m

CATENE CORONE PIGNONI

al 13. giro all’8. giro al 6. giro al 6. giro al 3. giro al 3. giro

DA ag FR gi IC o A

APRILIA, OK AL NUOVO FORCELLONE. NOVITÀ IN ARRIVO PER ASSEN L’APRILIA HA UTILIZZATO A VALENCIA IL NUOVO FORCELLONE GIÀ PROVATO NELLE QUALIFICHE DI PORTIMAO. IN OLANDA, POTREBBE ESSERE DISPONIBILE IL SERBATOIO SOTTO-SELLA CHE PERMETTERÀ DI DISLOCARE IL CARBURANTE VERSO IL POSTERIORE, AUMENTANDO LA TRAZIONE E DIMINUENDO LE VIBRAZIONI CHE SU CERTI TRACCIATI (COME PHILLIP ISLAND) AFFLIGGONO LA RSV4. IL REPARTO CORSE LAVORA A PIENO RITMO MA NON È CERTO CHE I PEZZI SIANO ULTIMATI IN TEMPO.

Suzuki Honda Suzuki Yamaha Ducati Yamaha Ducati BMW BMW Ducati Ducati Kawasaki

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GARA2 IN IA R O T VIT DOPO LA IENTRARE O? R Ò U P A L HAG ER IL TITO P A T T O L NELLA E BIAGGI I? M A L S A H O RENDIBIL SONO IMP W.MOTOSPRINT.IT IO SU WW G G A D N O S

Leon Haslam Jonathan Rea Sylvain Guintoli James Toseland Shane Byrne Cal Crutchlow Jakub Smrz Ruben Xaus Troy Corser Lorenzo Lanzi Luca Scassa Tom Sykes

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CARLOS Checa, pilota della vecchia guardia, ha fatto disattivare quasi completamente la gestione motore, preferendo affidarsi alla sua sensibilità di guida. Giovanni Crupi, ingegnere di pista che Ducati ha dislocato nel Team Althea per seguire le 1198R dello spagnolo, rivela qualche dettaglio. «Le moto clienti acquistate da Althea hanno la stessa centralina delle ufficiali (Magneti Marelli Marvel 4, ndr) e l’identico software. Ma a Valencia Carlos ha usato il controllo di trazione solo in un paio di curve, mentre altri piloti lo sfruttano sul 70-80% del tracciato. Anche a Phillip Island e Portimao Checa ha corso senza aiuti elettronici». La Ducati ha introdotto a fine 2008 il ride-by-wire montato, oltre che sulle F10 di Fabrizio e Haga, anche sulle 1198 satellite. «Serve per avere parametri di controllo motore più precisi ma Checa, tenendo l’elettronica disattivata, non se ne fa niente. Nel suo caso sarebbe meglio il tradizionale comando con il cavo. Però sarebbe complicato modificare il sistema, per cui non abbiamo avuto modo di fare questo tipo di test».

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

16

CHECA ANTI ELETTRONICA

a 4”209 a 4”378 a 9”834 a 10”466 a 16”080 a 18”382 a 18”589 a 22”903 a 25”203 a 25”676 a 26”606 a 43”797

Troy Corser Noriyuki Haga Jonathan Rea Cal Crutchlow Lorenzo Lanzi Sylvain Guintoli Jakub Smrz Tom Sykes Ruben Xaus Max Neukirchner Luca Scassa Andrew Pitt

9

NIENTE PIÙ VALENCIA NEL 2011. ARAGON IN POLE PER SOSTITUIRLA NEL 2011 VALENCIA NON OSPITERÀ LA SUPERBIKE. L’ALTERNATIVA È ARAGON, IL NUOVO IMPIANTO COSTRUITO NELLA ZONA DI ALCANIZ, 250 CHILOMETRI A SUD OVEST DI BARCELLONA. LE DERIVATE DALLA SERIE IN PASSATO HANNO FATTO TAPPA ANCHE A JEREZ E ALBACETE.

NELLE GARE CHE SI CORRONO A VALENCIA LA TRADIZIONALE PAELLA NON MANCA MAI. QUESTA È DI DIMENSIONI DAVVERO RAGGUARDEVOLI.

1’33”988 1’34”021 1’34”100 1’34”246 1’34”273 1’34”280 1’34”730 1’34”934

Ducati in 36’51”500 1. Noriyuki Haga 92,115 km alla media di 149,950 km/h Ducati a 0”025 2. Carlos Checa Aprilia a 0”299 3. Max Biaggi

BMW Ducati Honda Yamaha Ducati Suzuki Ducati Kawasaki BMW Honda Ducati BMW

4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15.

IT ma AL g IA gi

LE HONDA Ten Kate sono diventate fragili: Rea e Neukirchner hanno rotto tre motori in due giorni. «Gli olandesi stanno lavorando su alcuni particolari interni per allungare la durata del 4 cilindri e quindi diminuire i costi ma è sorto qualche problema imprevisto» ha spiegato Carlo Fiorani della Honda Europa. Ten Kate sta anche cercando di rinnovare l’accordo con lo sponsor Hannspree che scade a fine stagione.

TRE MOTORI ROTTI IN DUE GIORNI

Suzuki in 36’47”723 1. Leon Haslam 92,115 km alla media di 150,206 km/h Aprilia a 1”757 2. Max Biaggi Yamaha a 3”621 3. James Toseland

1’33”615 1’33”840 1’33”860 1’33”961 1’34”059 1’34”073 1’34”235 1’34”261

2 OL 5 a AN pr DA ile

ECCO le velocità realizzate durante la Superpole in fondo al rettilineo principale: 1. Biaggi (Aprilia) 294,3 km/h; 2. Corser (BMW) 294,3; 3. Toseland (Yamaha) 293,5; 4. Neukirchner (Honda) 293,5; 5. Camier (Aprilia) 292,7; 6. Fabrizio (Ducati) 292,7; 7. Crutchlow (Yamaha) 292,7; 8. Xaus (BMW) 291,9; 9. Guintoli (Suzuki) 291,1; 10. Haslam (Suzuki) 291,1; 11. Rea (Honda) 288; 12. Sykes (Kawasaki) 288; 13. Haga (Ducati) 287,2; 14. Lanzi (Ducati) 287,2; 15. Byrne (Ducati) 285,7; 16. Checa (Ducati) 284,2; 17. Morais (Honda) 284,2; 18. Smrz (Ducati) 283,5; 19. Pitt (BMW) 283,5.

BIAGGI VOLA... COME CORSER

1’34”938 1’34”220 1’34”218 1’34”286 1’34”476 1’34”442 1’34”458 1’34”441 SUPERPOLE 2 1’34”894 9. James Toseland 1’34”356 10. Michel Fabrizio 1’34”427 11. Noriyuki Haga 1’34”265 12. Shane Byrne 1’34”973 13. Leon Camier 1’34”239 14. Jakub Smrz 1’34”933 15. Luca Scassa 1’34”836 16. Max Neukirchner SUPERPOLE 1 1’35”133 17. Ruben Xaus 1’35”132 18. Tom Sykes 1’35”604 19. Andrew Pitt 1’36”072 20. Sheridan Morais GLI ALTRI IN GRIGLIA 1’36”104 21. Matteo Baiocco 1’36”117 22. Roger Lee Hayden 1’36”329 23. Simon Andrews 1’36”524 24. Vittorio Iannuzzo 1’36”639 25. Roland Resch 1. Cal Crutchlow 2. Carlos Checa 3. Max Biaggi 4. Leon Haslam 5. Troy Corser 6. Sylvain Guintoli 7. Jonathan Rea 8. Lorenzo Lanzi

Gara2

2 PO 8 m RT ar OG zo AL LO 11 SP a AG pr NA ile

HONDA PIÙ FRAGILE

Gara1

2 AU 8 fe ST bb RA ra LI io A

VELOCITÀ MASSIME

Alvia

SU PE RP OL E

PR OV E

Dai box

TOTALE 123 105 80 79 60 50 50 46 46 41

11. Byrne (Ducati) 33; 12. Camier (Aprilia) 32; 13. Lanzi (Ducati) 26; 14. Smrz (Ducati) 20; 15. Xaus (BMW) 19; 16. Sykes (Kawasaki) 13; 17. Neukirchner (Honda) 8; 18. Scassa (Ducati) 4; 19. Pitt (BMW) 3; 20. Brookes (Honda) 2.

Campionatomarche 1. SUZUKI (25/13) p. 123

w w w. ra c i n g b i ke i t a l y. i t motosprint

70

2. DUCATI (11/25) p. 107 3. APRILIA (20/16) p. 105

4. HONDA (10/11) p. 61

5. YAMAHA (16/9) p. 57

6. BMW (13/5) p. 47

7. KAWASAKI (5/1) p. 13


Supersport Spagna

PROFETA IN PATRIA Lascorz vince facile

V

ALENCIA – Il catalano Juan Lascorz ha sbancato Valencia portando la Kawasaki in vetta al Mondiale. La corazzata Honda corre ai ripari: in settimana Ten Kate sarà ad Assen per provare evoluzioni sulla CBR-RR che punterà alla rivincita tra due settimane sul tracciato olandese. Lascorz, al terzo successo in carriera, ha vinto in carrozza, vanamente inseguito da un Kenan Sofuoglu in condizioni non perfette «per problemi di stomaco». Il turco ha sudato sette camicie per togliersi di dosso la scomoda ombra del britannico Chaz Davies, finalmente incisivo con la Triumph che accarezza il podio. Deciso passo indietro per l’irlandese Eugene Laverty: appena un quinto posto e un ritardo in campionato (-24 punti da Lascorz) che comincia a farsi pesante. Michele Pirro aspirava al podio ma è volato giù nelle fasi iniziali della corsa pochi istanti dopo Fujiwara cui era in scia. Il pugliese ha ripreso la pista arrivando undicesimo, unico di una pattuglia italiana finita al com-

pleto giù per terra. In un incauto tentativo di sorpasso Alessio Palumbo ha falciato alla seconda curva Danilo Dall’Omo e Paola Cazzola. Il giro successivo è volato via anche Massimo Roccoli. Con appena 12 piloti classificati, la Supersport è ridotta davvero ai minimi termini. I costi sono troppo alti e servirà una sterzata regolamentare per riportare il Mondiale delle medie cilindrate al livello del recente passato.

LASCORZ (26), QUI DAVANTI A DAVIES, SI È PORTATO AL COMANDO DEL MONDIALE.

Una lotta a due 1. Lascorz (Kawasaki) 23 giri pari a 92,115 km in 37’32”610 alla media di 147,213 km/h; 2. Sofuoglu (Honda) a 3”193; 3. Davies (Triumph) a 5”417; 4. Salom (Triumph) a 8”317; 5. Laverty (Honda) a 10”757; 6. Rea (Honda) a 38”866; 7. Lagrive (Triumph) a 38”926; 8. Lundh (Honda) a 50”902; 9. Harms (Honda) a 56”653; 10. Foret (Kawasaki) a 1’01”495; 11. Pirro (Honda) a 1’06”573; 12. Praia (Honda) a 1’18”142. Giro più veloce: Lascorz in 1’37”049 alla media di 148,564 km/h. Pole position: Laverty in 1’35”658 alla media di 150,724 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Lascorz p. 65; 2. Sofuoglu 61; 3. Laverty 41; 4. Davies 33; 5. Salom 32; 6. Foret 28; 7. Harms 25; 8. Rea 24; 9. Pirro 21; 10. Roccoli 17; 11. Fujiwara 15; 12. Disalvo 12; 13. Lundh 11; 14. Praia 11; 15. Lagrive 9; 16. Charpentier 3; 17. Chesaux 2; 18. Cazzola 2; 19. Dell’Omo 2. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. Honda p. 70; 2. Kawasaki 65; 3. Triumph 42.

Leclassifiche


Superstock Spagna

Seconda vittoria consecutiva per Badovini con la BMW. Subito dietro c’è Giugliano

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ALENCIA – Siamo appena all’inizio ma la sensazione che la Stock 1000 abbia già un padrone è palpabile. La BMW è un missile e Ayrton Badovini sta puntando deciso l’obbiettivo, seminando per strada avversari incapaci di tenere il ritmo di moto e pilota. Il ventitreenne piemontese si era sudato il primo storico successo di Portimao ma stavolta è filato via liscio come l’olio. L’antagonista più pericoloso, il francese Maxime Berger, si è complicato la giornata partendo male e il tentativo di rimonta si è spento nella polvere della via di fuga per la costernazione della Honda Ten Kate. La gara, già abbondantemente indirizzata, è andata in archivio al giro di boa. Dominando sulla pista più lenta Badovini ha già scavato il solco e adesso che arrivano quelli veloci – Assen e Monza – non vorremmo essere nei panni degli avversari: la quattro cilindri tedesca sul dritto ha una superiorità imbarazzante e batterla sarà quasi impossibile. Valencia ha riscoperto il talento di Davide Giugliano sulla via del rilancio dopo un 2009 disastroso, non certo per causa sua. Con la Suzuki del Team 06, preparata dalla Alstare, il laziale ha portato a casa un secondo posto. Alla K10 servirebbe qualche cavallo in più ma le regole della Stock, molto restrittive, lasciano poco spazio a chi deve rincorrere. Michele Magnoni stavolta non è caduto nel tranello della foga eccessiva ed è riuscito a salvare un quarto posto, migliore dei

Marino in volata nell’europeo 600 COPPA FIM SUPERSTOCK 1000 AYRTON BADOVINI (86) TALLONATO DA DAVIDE GIUGLIANO E DALL’ALTRA BMW, QUELLA DEL FRANCESE SYLVAIN BARRIER.

piloti Honda ad un soffio dall’altra BMW del francese Sylvain Barrier che ha completato il podio. La novità tecnica più interessante è stato il settimo posto (migliore di sempre) conquistato dalla KTM RC8R con lo spagnolo Pere Tutusaus, battuto in volata da Loris Baz, unico capace di mantenere la Yamaha nei quartieri alti della classifica, e dal coriaceo Andrea Antonelli autore di una bella prestazione nonostante una scivolata in prova. Ottimo al debutto in Portogallo, Marco Bussolotti è rientrato nei ranghi (nono) precedendo Lorenzo Baroni, primo dei ducatisti: dopo tre titoli consecutivi la marca italiana stenta a ritrovare il ritmo. Danilo Petrucci (Kawasaki Pedercini) ha chiuso tredicesimo. STOCK 600 – Florian Marino, sedicenne di Cannes e nuovo pupillo Honda, ha vinto in volata la seconda prova dell’Europeo 600 precedendo le Yamaha del norvegese Frederik Karlsen e del francese Jeremy Guarnoni. Dopo il podio i commissari della UEM hanno rilevato una irregolarità al cambio sulla moto di Karlsen e l’hanno tolto dalla classifica. La squadra del pilota norvegese ha fatto appello che verrà discusso nei prossimi giorni dalla federazione europea. Berardino Lombardi è salito al quarto posto staccando nettamente il compagno di squadra Federico D’Annunzio e Davide Fanelli con la Honda.

1. Badovini (BMW) 13 giri pari a 52,065 km in 21’17”508 alla media di 146,718 km/h; 2. Giugliano (Suzuki) a 3”080; 3. Barrier (BMW) a 4”693; 4. Magnoni (Honda) a 5”971; 5. Baz (Yamaha) a 9”169; 6. Antonelli (Honda) a 9”313; 7. Tutusaus (KTM) a 9”705; 8. Barragan (Honda) a 15”553; 9. Bussolotti (Honda) a 16”151; 10. Baroni (Ducati) a 16”410; 11. Jezek (Aprilia) a 17”578; 12. Mahr (Suzuki) a 18”066; 13. Petrucci (Kawasaki) a 25”714; 14. Salac (Aprilia) a 28”565; 15. Leeson (Kawasaki) a 32”834; 16. Andric (Honda) a 33”880; 17. Svitok (Honda) a 34”118; 18. Lacalendola (Ducati) a 42”172; 19. Walkowiak (Honda) a 46”698; 20. Sletten (Yamaha) a 47”645; 21. Rosini (KTM) a 52”853; 22. Pedro (Yamaha) a 53”067. Giro più veloce: Badovini in 1’36”827 alla media di 148,905 km/h. Pole position: Badovini in 1’36”952 alla media di 148,713 km/h. IL CAMPIONATO PILOTI: 1. Badovini p. 50; 2. Giugliano 29; 2. Barrier 29; 4. Baz 27; 5. Berger 20; 6. Bussolotti 18; 6. Antonelli 18; 8. Magnoni 14; 8. Tutusaus 14; 10. La Marra 10; 10. Petrucci 10; 12. Lezek 9; 13. Barragan 8; 14. Baroni 6; 14. Savary 6; 16. Mahr 4; 17. Walkowiak 3; 18. Salac 2; 18. Vivarelli 2; 20. Leeson 1. IL CAMPIONATO MARCHE: 1. BMW p. 50; 2. Honda 33; 3. Suzuki 29; 4. Yamaha 27; 5. KTM 14; 6. Kawasaki 10; 7. Aprilia 9; 8. Ducati 6.

CAMPIONATO EUROPEO 600 SUPERSTOCK 1. Marino (Honda) 11 giri pari a 44,055 km in 18’31”319 alla media di 142,711 km/h; 2. Guarnoni (Yamaha) a 0”441; 3. Lombardi (Yamaha) a 4”668; 4. D’Annunzio (Yamaha) a 16”637; 5. Fanelli (Honda) a 16”883; 6. Elliot (Honda) a 17”410; 7. Krajci (Yamaha) a 23”806; 8. Le Coquen (Yamaha) a 26”262; 9. Vrajitoru (Yamaha) a 35”197; 10. Carvalho (Yamaha) a 39”683; 11. Major (Yamaha) a 43”983; 12. Duwelz (Yamaha) a 44”494; 13. Muresan (Honda) a 1 giro. Giro più veloce: Marino in 1’39”435 alla media di 144,999 km/h. Pole position: Major in 1’39”576 alla media di 144,794 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Guarnoni p. 45; 2. Marino 25; 2. Lombardi 25; 4. Fanelli 22; 5. Lanusse 20; 5. D’Annunzio 20; 7. Karlsen 16; 8. Elliot 14; 9. Calero Perez 13; 9. Major 13; 11. Carvalho 12; 12. Cecchini 10; 13. Krajci 9; 13. Le Coquen 9; 13. Vrajitoru 9; 13. Duwelz 9; 17. Carrillo 5; 18. Muresan 3.

Leclassifiche

Implacabile

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Cross MX1 GP Lombardia di Giancarlo Giannobile

Italia sì Italia no MENTRE CAIROLI VINCE IL GRAN PREMIO E VA IN TESTA AL MONDIALE, PHILIPPAERTS (A SINISTRA) TRASCORRE UNA DOMENICA DOLCEAMARA,CON UN DICIANNOVESIMO E UN SECONDO POSTO.

Cairoli vince il Gran Premio e strappa per un punto la tabella di leader a Nagl. Philippaerts iellato e penalizzato nella prima gara

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ANTOVA - Al termine della prima prova del mondiale, corsa a Sevlievo in Bulgaria, Cairoli aveva sì vinto una gara, ma era apparso vulnerabile. Soprattutto in gara 1, dove non era riuscito a riagganciare i piloti che guidavano la corsa. Alla fine la tabella rossa di leader del mondiale era andata al suo compagno di squadra Nagl, anche se il primo GP andava in archivio con una classifica piuttosto corta. Ebbene, è durata solo una settimana la speranza che Cairoli fosse tornato “umano”, alla portata di quel gruppo di piloti apparsi in grado di giocarsi il primato. A Mantova, su una pista bella e spettacolare quanto impegnativa e infida per il suo fondo sabbioso e la sequenza di salti da spezzare il fiato, il siciliano ha dimostrato di avere una marcia in più degli avversari. La sua è stata una prestazione superlativa, nella quale ha concesso agli avversari solo la vittoria nella prima gara. Partito in mezzo al gruppo, Tony è riuscito a raggiungere il secondo posto a un soffio dal belga Desalle, tenendosi alle spalle Nagl. Nella seconda gara, appena uscito dal campo minato delle fasi iniziali, si è liberato di tutti ed è letteralmente volato via, ad agguantare vittoria di manche, di Gran Premio e la tabella rossa di primo della classe. Bravo Antonio, ma bravi anche quanti in KTM sono riusciti a cesellargli addosso

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Il GP d’Italia si disputerà a Fermo il 12 sette mbre. A confermarlo è la YouthStream, promoter del mondiale motosprint

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Cross MX1 GP Lombardia

hanno detto TonyCairoli LA DEVO CONOSCERE MEGLIO

IL TEDESCO NAGL (QUI A DESTRA DAVANTI AL COMPAGNO DI SQUADRA CAIROLI) È ARRIVATO DUE VOLTE TERZO. CLEMENT DESALLE (A SINISTRA) HA VINTO LA PRIMA GARA, CHIUDENDO AL QUARTO POSTO LA SECONDA. PER MANUEL MONNI (SOTTO) UN UNDICESIMO E UN QUINDICESIMO POSTO CHE LO MANTENGONO TREDICESIMO NEL MONDIALE.

quel gioiello di moto che si sta rivelando la nuova 350, affidabile e brillante, in grado di ridare il gusto della guida al nostro fuoriclasse. Cairoli ha vinto e convinto, ma la stagione è ancora troppo lunga per stare tranquilli. I suoi avversari più temibili, Desalle e Nagl, complice il sistema di punteggio che premia poco chi vince, sono infatti vicinissimi: i primi tre della classifica sono raccolti in nove punti. Al di là del punteggio, gli inseguitori di Cairoli fanno paura per numero e qualità: Nagl è veloce, non precisissimo, un attaccante puro piuttosto che stratega, incline a consumare gran parte delle energie nella prima gara e a difendere con i denti una buona posizione nella seconda. Ci ha abituato anche a tanti errori, ma sino ad ora non ne ha fatti. Sulla pista del “Tazio Nuvolari” nella prima manche ha concluso terzo, posizione che gli consentiva ancora di stare in testa alla classifica, nella seconda lo stesso piazzamento lo ha fatto scivolare al secondo posto della generale. Stesso discorso vale per Clement Desal-

LE PAGELLE

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le, che ha cambiato moto ma non stile di guida e mentalità. Il belga è uno dei più veloci e determinati del lotto. Nel GP Lombardia è stato capace di imprimere un gran ritmo alla prima gara e di rendere vano l’attacco di Cairoli. Nel secondo impegno è stato meno lucido, il che non gli ha consentito di ripetersi, comunque il quarto posto lo mantiene saldo in terza posizione in campionato a nove punti dalla vetta. Se il punteggio non premia chi vince, di contro penalizza molto chi sbaglia e frana giù anche in una sola gara dalle posizioni che contano. Philippaerts ne sa qualcosa. David non è certo un ragioniere, ma è il tipo che punta a capitalizzare il massimo con le proprie azioni. Della continuità ha fatto la sua arma vincente, quella che gli ha consentito di conquistare il titolo nel 2008, ma se sente la vittoria a portata di mano non ci rinuncia. Con la vittoria nella gara di qualificazione (conquistata sabato nonostante il cambio bloccato in terza per buona parte della gara) ha dimostrato che poteva vincere. Dunque Mantova rappresentava l’occasione giusta. Al pri-

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7

E TRICOLOR LE PUÒ IL MONDIA A LOTTA E UN DIVENTAR E CAMPIONI TRI DU TRA I NOS

nel motore, nel telaio, nelle sospensioni. Insomma, c’è da amalgamare ancora il tutto con il pilota. Siamo solo all’inizio e lo spettacolo deve entrare ancora nel vivo, sulla scena che conta mancano ancora alcuni attori importanti: piloti come De Dycker, Ramon, Barragan, Strijbos, Leok, Pourcel, De Reuver... Dopo Cairoli e Philippaerts la classifica degli italiani vede Monni e Guarneri che in gara 1 hanno sfiorato la top ten (undicesimo e tredicesimo) con il pilota della Honda ripartito ultimo dopo un contatto iniziale con Strijbos. In gara 2 Guarneri è stato a lungo decimo, poi gli si è “spenta la luce” (sue parole), e ha concluso diciassettesimo. Quindicesimo Monni, bloccato dalla caduta di Pourcel alla prima curva. Due ritiri per Bonini, ancora lontano dalla forma giusta.

DavidPhilippaerts SONO CONTENTO COSÌ «NELLA seconda gara è andato tutto bene e non potevo fare di più. Cairoli era molto più veloce e sono riuscito a contrastare Nagl. Sono contento anche perché Tony così ha preso la tabella rossa. Della prima manche c’è ben poco da dire, ero in testa dal via e su quella buca c’ero già passato due volte senza problemi. Al terzo giro è andato storto qualcosa, forse mi sono seduto troppo e quella buca mi ha letteralmente portato via la moto».

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TonyCairoli

ClementDesalle

DavidPhilippaerts

SteveRamon

Non ha stravinto. Ma se il suo ritmo di gara è quello che ha fatto vedere nella seconda gara è bene che gli avversari comincino a preoccuparsi. Unico problema: la prima partenza, da migliorare.

Moto nuova e team nuovo per il belga che continua però ad essere uno dei più veloci, anche se gli manca la continuità. In gara 1 ha vinto senza affanni. In gara 2 ha faticato a raggiungere il quarto posto.

La sfiga non guarda in faccia a nessuno. In una caduta banale ha rotto mezza moto, impianto di scarico compreso. Il che gli è costato un minuto di penalità. Cosa altro poteva succedergli? Il suo passo è quello di gara 2.

Siamo alle solite. Il belga in una gara lotta per il podio, e dopo una settimana stenta ad entrare nei primi dieci. L’infortunio dello scorso anno non può essere un alibi. E certo non può esserlo il livello degli avversari.

VA QUELLO CHE

mo via Philippaerts ha sfruttato al meglio la pole scattando in testa e rimanendoci per due giri. A metà del terzo giro, già libero dalla pressione degli avversari, nell’affrontare un insignificante rampino sulla sinistra la sua Yamaha si è impuntata con l’anteriore scaraventandolo a terra. David si è rialzato illeso, la sua moto no: telaietto posteriore rotto e marmitta malconcia. Da primo a dodicesimo, poi cinque giri in recupero sino al quinto posto. A questo punto lo scarico ha ceduto del tutto: inevitabile il minuto di penalità. Diciannovesimo posto e solo due punti. Un disastro, in parte mitigato dal secondo posto in gara 2, tenuto dal primo all’ultimo giro nonostante il caparbio e lungo attacco di Nagl. Peccato, perché Philippaerts ha dimostrato di avere già un bel passo, soprattutto considerando che ha tra le mani una moto completamente nuova. Rivoluzionata

«LA PRIMA partenza ancora una volta non è stata un granché, ma lo faccio apposta per rendere più spettacolare il GP! Scherzi a parte, il problema è che ancora non conosco bene la nuova moto. Faccio fatica a capire le regolazioni giuste e la prima gara mi serve anche per questo. Oggi poi la pista non mi ha certo aiutato: era molto impegnativa, piena di solchi. Del resto si è corso davvero tanto, oltre noi c’erano i Veterans e i piloti dell’Europeo. Comunque sono contento: ho conquistato la tabella rossa e ho vinto il primo Gran Premio con la moto nuova».

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Cross MX1 - MX2 Paddock

PRIEM E PUZAR MIGLIORANO

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2. Maximilian Nagl

Germania

KTM

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3. Clement Desalle

Belgio

Suzuki

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4. Ken De Dycker

Belgio

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5. David Philippaerts

Italia

Yamaha

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6. Steve Ramon 59; 7. Jonathan Barragan 56; 8. Xavier Boog 54; 9. Sebastien Pourcel 37; 10. Joshua Coppins 37; 11. Davide Guarneri 32; 12. Gareth Swanepoel 31; 13. Manuel Monni 31; 14. Tanel Leok 30; 15. Jimmy Albertson 29; 16. Evgeny Bobryshev 25; 17. Anthony Boissiere 21; 18. Marc de Reuver 16; 19. Kevin Strijbos 15; 20. Tom Söderström 8; 21. Cedric Soubeyras 8; 22. Tom Church 7; 23. Gregory Aranda 5; 24. Julien Bill 2; 25. Filip Neugebauer 1; 26. Kevin Wouts 1.

Secondamanche

1. Musquin (KTM) 19 giri in 39’58”049; 2. Roczen (Suzuki) a 0”370; 3. Frossard (Kawasaki) a 50”697; 4. Van Horebeek (Kawasaki) a 54”481; 5. Osborne (Yamaha) a 56”927; 6. Herlings (KTM) a 57”314; 7. Simpson (KTM) a 1’19”818; 8. Roelants (KTM) a 1’21”141; 9. Kullas (Yamaha) a 1’24”840; 10. Schiffer (KTM) a 1’27”785; 11. Tonus (Suzuki) a 1’28”759; 12. Lupino (Yamaha) a 1’29”087; 13. Nicholls (KTM) a 1’46”732; 14. Verbruggen (KTM) a 1’51”133; 15. Teillet (KTM) a 1 giro; 16. Karro (Suzuki); 17. Pocock (Yamaha); 18. Larsen (Honda); 19. Butron (Suzuki); 20. Battig (Honda); 21. Allingham (Yamaha); 22. Smitka (KTM); 23. Aubin (Kawasaki); 24. Petrov (Honda); 25. Justs (Honda); 26. Maddii (Suzuki); 27. Alletru (KTM) a 2 giri; 28. Harbich (Suzuki); 30. Triest (KTM) a 6 giri; 31. Banks-Browne (Honda) a 8 giri; 32. Moroni (Yamaha) a 11 giri; 33. Vongsana (TM) a 12 giri; 34. Philippaerts Deny (Suzuki) a 16 giri; 35. Charlier (Yamaha) a 17 giri.

1. Musquin (KTM) 19 giri in 39’35”506; 2. Herlings (KTM) a 4”177; 3. Roczen (Suzuki) a 23”515; 4. Tonus (Suzuki) a 45”327; 5. Osborne (Yamaha) a 58”516; 6. Nicholls (KTM) a 1’03”613; 7. Charlier (Yamaha) a 1’14”406; 8. Simpson (KTM) a 1’30”422; 9. Verbruggen (KTM) a 1’31”289; 10. Frossard (Kawasaki) a 1’37”646; 11. Butron (Suzuki) a 1’44”641; 12. Karro (Suzuki) a 1’47”668; 13. Kullas (Yamaha) a 1’51”392; 14. Smitka (KTM) a 2’12”138; 16. Alletru (KTM) a 1 giro; 17. Lupino (Yamaha); 18. Van Horebeek (Kawasaki); 19. Allingham (Yamaha); 20. Philippaerts Deny (Suzuki); 21. Moroni (Yamaha); 22. Battig (Honda); 23. Justs (Honda); 24. Petrov (Honda); 25. Maddii (Suzuki); 26. Vongsana (TM) a 2 giri; 27. Schiffer (KTM) a 6 giri; 28. Banks-Browne (Honda) a 9 giri; 29. Larsen (Honda); 30. Teillet (KTM) a 13 giri; 31. Pocock (Yamaha) a 15 giri; 32. Aubin (Kawasaki) a 16 giri; 33. Harbich (Suzuki); 34. Roelants (KTM) a 17 giri.

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MATS NILSSON RICOMINCIA CON DUE VITTORIE NEL CAMPIONATO VETERANS Il campione in carica è ancora alla ricerca di un avversario in grado di impensierirlo. Anche nella prime due gare della stagione lo svedese della Yamaha ha vinto senza trovare ostacoli, transitando sempre al comando nei ventidue giri complessivi. Alle sue spalle si sono alternati il francese Christophe Lheriteau (Kawasaki) e l’olandese Erwin Hendricks (Honda). Migliore degli italiani Manlio Giaché (Honda), quinto e nono.

MX2 Musquin procede a punteggio pieno

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LUCA MANCA, L’OSPITE PIÙ GRADITO. PASSATA LA PAURA, TORNERÀ A CORRERE Tra i tanti personaggi che hanno seguito le gare anche alcuni dakariani, primo fra tutti il vincitore dell’ultima edizione Marc Coma. Ma la presenza più gradita è stata quella di Luca Manca (nella foto, insieme ad Angelo Crippa, direttore di KTM Italia): il pilota, infortunatosi seriamente nelle fasi iniziali della Dakar Argentina-Cile, è apparso in buona forma. Ha tenuto a ridimensionare la gravità dei traumi subiti e a confermare che appena possibile tornerà a gareggiare nei rally africani, per prepararsi al meglio alla prossima Dakar.

TOTALE

1. Marvin Musquin

Francia

KTM

25/25 25/25

100

2. Ken Roczen

Germania

Suzuki

22/22 22/20

86

3. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

15/20 15/22

72

4. Steven Frossard

Francia

Kawasaki 20/18 20/11

69

5. Arnaud Tonus

Svizzera

Suzuki

18/16 10/18

62

6. Zach Osborne 59; 7. Shaun Simpson 53; 8. Jeremy van Horebeek 52; 9. Jake Nicholls 47; 10. Harri Kullas 39; 11. Christophe Charlier 32; 12. Dennis Verbruggen 30; 13. Joel Roelants 25; 14. Alessandro Lupino 24; 15. Nick Triest 18; 16. Matiss Karro 16; 17. Nikolaj Larsen 13; 18. Mel Pocock 13; 19. Francisco Jose Butron 12; 20. Marcus Schiffer 11; 21. Petr Smitka 11; 22. Nicolas Aubin 8; 24. Valentin Teillet 6; 25. Rudi Moroni 5; 26. Axel Alletru 5; 27. Ceriel Klein Kromhof 4; 28. Edward Allingham 2; 29. Glenn Coldenhoff 2; 30. Alesandro Battig 1; 31. Deny Philippaerts 1.

motosprint

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MARVIN Musquin ha firmato il contratto che lo legherà alla KTM sino al 2012. La novità è che il pilota francese correrà negli Stati Uniti, dunque questa sarà la sua ultima stagione nel mondiale, almeno per ora. Pit Beirer, direttore dell’attività sportiva nell’off-road della Casa austriaca, ha anche annunciato che l’inserimento di Musquin nel team USA KTM rientra in un più ampio progetto di riorganizzazione della struttura americana.

Italia

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MUSQUIN CON LA KTM SE NE VA IN AMERICA

TOTALE

1. Antonio Cairoli

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RINNOVO DI CONTRATTO

Mondialepiloti

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MANUEL Priem è stato trasportato da Sofia in Belgio dopo che le sue condizioni sono migliorate. Il pilota Aprilia soffre di un grave trauma toracico, a causa della caduta in gara 1 in Bulgaria, con varie lesioni tra cui quella di una vertebra, ma pare ormai scongiurato il pericolo di paralisi. Anche Alex Puzar, ricoverato al Maggiore di Parma, ha superato la fase più critica, dopo l’incidente in allenamento per il mondiale Veterans, anche se deve fare i conti con numerose fratture e lesioni toraciche e addominali.

1. Cairoli (KTM) 19 giri in 39’50”854; 2. Philippaerts David (Yamaha) a 8”843; 3. Nagl (KTM) a 17”627; 4. Desalle (Suzuki) a 32”466; 5. De Dycker (Yamaha) a 39”633; 6. Boog (Kawasaki) a 41”226; 7. Ramon (Suzuki) a 48”453; 8. Barragan (Kawasaki) a 55”507; 9. Bobryshev (Honda) a 58”109; 10. Boissiere (TM) a 1’00”706; 11. Coppins (Aprilia) a 1’01”396; 12. Strijbos (Suzuki) a 1’02”494; 13. Albertson (Honda) a 1’03”223; 14. Swanepoel (Honda) a 1’10”054; 15. Monni (Yamaha) a 1’13”328; 16. T. Leok (Honda) a 1’16”973; 17. Guarneri (Honda) a 1’21”051; 18. Pourcel (Kawasaki) a 1’50”874; 19. Soubeyras (KTM) a 1’53”151; 20. Wouts (Kawasaki) a 2’02”485; 21. Walkner (KTM) a 1 giro; 22. Schmidinger (Suzuki); 23. De Reuver (Suzuki); 24. Verhoeven (Honda); 25. Martens (KTM); 26. Michek (TM); 27. Sandberg (Kawasaki); 28. Jacquelin (Suzuki); 29. Church (CCM) a 2 giri; 30. Kempelis (Honda); 31. Bellino (KTM) a 7 giri; 32. Söderström (Yamaha) a 10 giri; 33. Bonini (Yamaha) a 12 giri; 34. Bill (Aprilia) a 17 giri.

OL

IL SABATO è la giornata di Herlings. Pista con un fondo sabbioso perfetto e gran caldo: evidentemente sono gli stimoli giusti per il giovane olandese che realizza il miglior tempo nelle prequalifiche (1’52”920), vince la gara di qualifica dominandola fin dal via, e segna il miglior tempo sul giro con 1’56”234, un crono che lo farebbe stare vicinissimo ai migliori tempi della MX1. Nella gara di qualifica Musquin insegue vanamente il suo compagno di team, ma alla fine deve accontentarsi del secondo posto, staccato di una decina di secondi. Terzo uno spettacolare Roczen che, partito quinto, si danna per superare il duo Kawasaki, Frossard e Van Horebeek. Gli italiani: Lupino 14°, Philippaerts 19°, Maddii 23°, Martini 24°, Battig 29°, Moroni 32°.

OTTIMISMO DOPO LA PAURA

1. Desalle (Suzuki) 19 giri in 40’13”247; 2. Cairoli (KTM) a 4”718; 3. Nagl (KTM) a 14”341; 4. De Dycker (Yamaha) a 27”404; 5. Pourcel (Kawasaki) a 29”853; 6. Albertson (Honda) a 33”123; 7. Boog (Kawasaki) a 35”055; 8. Barragan (Kawasaki) a 37”764; 9. T. Leok (Honda) a 43”058; 10. Ramon (Suzuki) a 54”348; 11. Monni (Yamaha) a 1’11”842; 12. De Reuver (Suzuki) a 1’19”344; 13. Guarneri (Honda) a 1’23”751; 14. Bobryshev (Honda) a 1’24”100; 15. Swanepoel (Honda) a 1’47”012; 16. Söderström (Yamaha) a 1’51”102; 17. Coppins (Aprilia) a 1’52”230; 18. Church (CCM) a 2’04”923; 19. Philippaerts David (Yamaha) a 2’39”451; 20. Soubeyras (KTM) a 1 giro; 21. Bellino (KTM); 22. Martens (KTM); 23. Schmidinger (Suzuki); 24. Wouts (Kawasaki); 25. Verhoeven (Honda); 26. Michek (TM) a 2 giri; 27. Kempelis (Honda); 28. Strijbos (Suzuki) a 6 giri; 29. Sandberg (Kawasaki) a 11 giri; 30. Jacquelin (Suzuki) a 13 giri; 31. Bonini (Yamaha) a 15 giri; 32. Boissiere (TM); 33. Walkner (KTM) a 18 giri; 34. Terreblanche (Kawasaki) a 19 giri.

11

HERLINGS VOLA DA SOLO E IN GARA

LE POSITIVE vibrazioni delle 2 tempi sono tornate a farsi sentire ancora sulla pista del mondiale grazie alla prima prova del neonato Campionato Europeo MX125 che ha avuto come protagonista assoluto Jordi Tixier (KTM), dominatore di entrambe le manche. Nella prima manche il francese ha preceduto il neocampione italiano Under 17 Dawid Ciucci (KTM), protagonista di una difficile qualificazione con due cadute. Terzo Rauchenecker (in gara con una KTM versione 2011), costretto a recuperare dal quattordicesimo posto iniziale. Tixier e Rauchenecker nella seconda gara hanno replicato le posizioni e ancora una volta tra i due si è inserito un italiano, Samuele Bernardini (KTM), solo quattordicesimo nella prima manche.

Secondamanche

IT a AL pr IA ile

MX2

Prima prova dell’Europeo MX125

Primamanche

4

NELLE prequalifiche il più veloce è Ramon (1’52”386), seguito da Desalle e Tanel Leok. Quarto è Nagl, quinto Philippaerts e ottavo Cairoli. Nella gara di qualifica la musica cambia: al comando scatta Nagl, seguito da Philippaerts e Cairoli. La prima parte della gara è animata dal confronto tra i due italiani, poi Philippaerts si libera della pressione di Cairoli, si avvicina a Nagl e lo supera nel quarto giro. Poche curve dopo il tedesco deve cedere anche a Cairoli. Le tre posizioni di testa restano congelate sino all’arrivo. Alle loro spalle Desalle forza molto, ma commette qualche errore e non va oltre il quinto posto, preceduto da Leok. Al belga il miglior tempo sul giro con 1’56”230 al terzo passaggio. Parlando di altri italiani, Guarneri è decimo, Monni sedicesimo, Bonini trentaduesimo.

NUOVE LEVE

BU ap LG rile AR IA

PHILIPPAERTS IN POLE CAIROLI DIETRO DI LUI

MX1 I primi tre della classifica racchiusi in soli 9 punti

4

MX1

BU ap LG rile AR IA

le prove


Cross MX2 GP Lombardia di Giancarlo Giannobile - foto Tempestini

Schiacciasass si Musquin continua a vincere tutto. Gli resiste solo Roczen. Terzo Herlings

MUSQUIN (1) HA DOMINATO GARA 1 E IN GARA 2 HA BEFFATO NEL FINALE IL GIOVANISSIMO HERLINGS (111). DUE OTTIME PRESTAZIONI PER ROCZEN (94), NETTAMENTE PIÙ IN FORMA DEL COMPAGNO DI SQUADRA TONUS (23).

M

ANTOVA - Quest’anno, in questa classe, volendo fare dei pronostici è difficile sbagliarsi. Basta puntare su Marvin Musquin, 21 anni, passaporto francese nel quale è ben impresso il visto per gli USA (quello degli Stati Uniti è proprio un chiodo fisso per i francesi). Musquin è un tipo tosto, uno che guida alla grande, vince e convince. Puntare su di lui vuol dire andare sul sicuro. Quattro gare, quattro vittorie, ma quello che sorprende non è la quantità ma la qualità, ovvero il modo in cui riesce a vincere. Per il campione del mondo gara 1 è stata una passeggiata; nel finale è stato pressato da Roczen, che comunque non è riuscito a impensierirlo. In gara 2 a costringere Musquin a inseguire è stato il suo compagno di team Jeffrey Herlings, velomotosprint

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cissimo e all’apparenza imprendibile. Almeno fino a tre curve dalla fine, quando Musquin, con un vorticoso incrocio di traiettorie ha cambiato le carte in tavola, mandando in palla l’avversario, lo speaker ed esaltando il pubblico. Questo francese è genio e sregolatezza; è veloce ed ha un fisico che gli consente di spingere al massimo dall’inizio alla fine. Tra gli arrembanti ma spesso acerbi under 23, per ora è l’unico che ci riesce. Anche il suo compagno Jeffrey Herlings è veloce e non meno spettacolare nella guida, ma il quindicenne olandese deve maturare ancora un po’. In gara 1 si è dissolto appena Roczen e Frossard lo hanno raggiunto. Sotto pressione è caduto e i due sono riusciti a superarlo, perdendo poi altre tre posizioni per un’altra caduta.

Nella seconda gara Herlings è invece caduto nella trappola del compagno di squadra, che gli ha fatto credere di potere stare tranquillo per poi beffarlo a poche centinaia di metri dall’arrivo. Ma, come detto, Herlings ha solo quindici anni... Musquin e Herlings possono contare anche sul valore aggiunto delle loro KTM, davvero a punto. Gli altri fanno un po’ più fatica, anche se nessuno sembra rassegnato, tanto meno Roczen e Frossard. Il pilota con la Suzuki è stato ancora una volta tra i più spettacolari in pista, ottenendo un secondo posto ad un soffio da Musquin in gara 1 e un più sofferto terzo posto in gara 2, risultato grazie al quale è riuscito a limitare i danni nella classifica di campionato. Al pilota della Kawasaki è andata peggio.

Dopo il terzo posto in gara 1, una caduta al secondo via non ha consentito a Frossard di andar oltre il decimo posto. Che la moto comunque non è tutto lo dimostra Shaun Simpson, che ha deluso ancora, riuscendo a tenere il passo dei suoi compagni di squadra solo nelle fasi iniziali di gara 2. Simpson ha concluso lontano dal podio in entrambe le occasioni, ottenendo un settimo e un ottavo posto. I

piloti italiani continuano a soffrire. Il migliore è stato Lupino, quattordicesimo assoluto, risultato frutto di un dodicesimo posto in gara 1 e di un diciassettesimo posto in gara 2, quando è stato bloccato da un avversario caduto nelle fasi iniziali. Qualche punto anche per Gianluca Martin, Deny Philippaerts e Alessandro Battig. All’asciutto Rudi Moroni e Marco Maddii. Davvero poco.

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Cross MX3 Gp Francia CHRISTOPHE POURCEL (1) VINCENDO A HOUSTON DAVANTI A BAGGETT (66) HA OTTENUTO IL TITOLO LITES CON UNA GARA D’ANTICIPO.

PICHON (10) NON HA SBAGLIATO NULLA. SALVINI, INVECE, NON È RIUSCITO AD ESPRIMERSI AL MEGLIO, SOPRATTUTTO NELLA PRIMA GARA PER UNA BRUTTA PARTENZA E UNA CADUTA. SOTTO, IL VIA CON PICHON AFFIANCATO DA IRT.

Torna Pichon Il francese a segno con una doppietta. Per Salvini un quarto e un secondo

C

ASTELNAU DE LEVIS - Il portacolori Honda Mickael Pichon, davanti al suo pubblico, ha ottenuto una splendida doppietta. Il tracciato si è rivelato per tutti molto impegnativo. Nella prima gara, il leader del campionato Carlos Campano ha conquistato l’holeshot, ma già al secondo giro Pichon è riuscito a superarlo. Christophe Martin è stato autore di una bella prova, per la prima metà gara è stato anche secondo, fino a quando Campano l’ha sorpassato. Per il francese è così arrivata la terza piazza. Salvini, invece, è partito male. Alex ha cercato di rimontare, riuscendo a raggiungere la quarta posizione. Nella seconda gara è stato Matevz Irt a prendere l’hoteshot, il dominio dello sloveno non è, però, durato a lungo. Pichon è riuscito ben presto a prendere la testa della gara, tuttavia la sua seconda vittoria non è stata così scontata come era

avvenuto per la prima. Salvini, infatti, lo ha insidiato a lungo, pressandolo da vicino fin sotto la bandiera a scacchi. Ancora una terza posizione per Martin, davanti a Campano. Così ha commentato il suo week-end Mickael Pichon: «È stato magnifico vincere davanti al mio pubblico. Già da sabato, dominando le qualifiche, le cose si sono messe al meglio. Nella prima gara tutto è andato bene, ma nella seconda è stato difficile resistere al pressing di Salvini». Salvini ha dichiarato: «Pichon è stato molto veloce per tutto il week-end. Anche in qualifica gli sono dovuto stare dietro. Nella prima gara, poi, sono stato sfortunato, sono caduto e ho dovuto rimontare. Mi auguro di ottenere dei migliori risultati in Argentina». In vetta al campionato non è cambiato nulla in quanto Campano e Salvini hanno totalizzato gli stessi punti.

Campano resta al comando GARA 1: 1. Pichon (Honda) 17 giri 36’21”152; 2. Campano (Yamaha) a 12”535; 3. Martin (Husqvarna) a 15”633; 4. Salvini (Husqvarna) a 20”166; 5. Irt (Husqvarna) a 41”891; 6. Zerava (Honda) a 48”011; 7. Wicht (Honda) a 52”469; 8. Makinen (Honda) a 56”294; 9. Botannelli (KTM) a 1’39”423; 10. Potisek (Honda) a 1’45”914; 11. Arco (Yamaha) a 1’47”415; 12. Lombrici (Suzuki) a 1’50”423; 13. Viguier (Suzuki) a 2’03”713; 14. Apfelbaums (Honda) a 2’08”661; 15. Nikkila (Yamaha) a 2’15”031; 16. Smola (Suzuki) a 2’40”957; 17. Kovalainen (Yamaha) a 1 giro; 18. Michalec (Honda); 19. Rouhiainen (Yamaha); 20. Izoird (Suzuki); 21. Burn (Yamaha); 22. Nogarede (Honda); 23. Boellert (Honda); 24. Toulza (KTM); 25. Buso (KTM); 26. Valente (Honda) a 2 giri; 27. Gautronet (Yamaha); 28. Maure (Suzuki); 29. Courneil (Yamaha); 30. Schneider (Kawasaki) a 3 giri; 31. Rui (Suzuki) a 10 giri; 32. Tarallo (Kawasaki) a 12 giri; 33. Sandouly (Yamaha) a 17 giri.

A POURCEL IL TITOLO LITES EST Supercross USA a Houston HOUSTON - Dopo una settimana di pausa, le star del supercross sono tornate in pista. Quella texana è stata la notte di Ryan Villopoto che ha dominato la finale portando a casa i 1.500 dollari dell’holeshot e i 5 punti che lo rilanciano nella corsa al titolo. Il portacolori della Kawasaki ha raggiunto la settima vittoria della stagione, la seconda consecutiva dopo quella ottenuta a Jacksonville. Per il leader della classifica

Ryan Dungey è stata invece una serata decisamente storta, salvata da un quinto posto che non può certo soddisfarlo. Villopoto gli ha recuperato 9 punti e ora è a meno 12. Il pilota della Suzuki è partito quarto e ci è rimasto sino al decimo giro quando è uscito fuori pista, retrocedendo all’ottavo. Il suo recupero si è fermato al quinto posto alle spalle di Chad Reed. Il pilota della Kawasaki ha recuperato

Reed è tornato 1. Villopoto (Kawasaki); 2. Windham (Honda); 3. Tedesco (Yamaha); 4. Reed (Kawasaki); 5. Dungey (Suzuki); 6. Hahn (Suzuki); 7. Millsaps (Honda); 8. Short (Honda); 9. Brayton (Yamaha); 10. Hill (Yamaha); 11. Wey (Kawasaki); 12. Rivas (Kawasaki); 13. Chisholm (Yamaha); 14. Byrne (Yamaha); 15. Boni (Honda); 16. Regal (Yamaha); 17. Demuth (KTM); 18. Thomas (Suzuki); 19. Blose (Honda); 20. Lawrence (Yamaha). IN CAMPIONATO: 1. Dungey 277; 2. Villopoto 265; 3. Hill 217; 4. Millsaps 203; 5. Windham 201.

LITES 1. Pourcel (Kawasaki); 2. Baggett (Suzuki); 3. Barcia (Honda); 4. Metcalfe (Honda); 5. Davalos (Yamaha); 6. Cunningham (Yamaha); 7. Sipes R. (Yamaha); 8. Decotis (Honda); 9. Wilson (Kawasaki); 10. Adams (Suzuki); 11. Sipes J. (Kawasaki); 12. Willard (Honda); 13. Keylon (Suzuki); 14. Clarke (Suzuki); 15. Chatfield (Kawasaki); 16. Lemoine (Suzuki); 17. Friese (Yamaha); 18. Lipanovich (Honda); 19. Gills (Kawasaki); 20. Ingalls (Yamaha). IN CAMPIONATO: 1. Pourcel 159; 2. Stroupe 126; 3. Barcia 122; 4. Metcalfe 113; 5. Baggett 102.

Leclassifiche dall’undicesimo posto del primo giro. Nella Lites Costa Est Christophe Pourcel ha vinto gara e, con una prova d’anticipo, il secondo titolo consecutivo. Decisivo per l’exploit del francese, oltre al suo quinto successo della stagione, anche il ritiro per una caduta nelle prove di Austin Strope, l’unico avversario in grado d’impensierirlo. I due prima della gara di Houston erano separati di soli otto punti.

GARA 2: 1. Pichon (Honda) 17 giri in 36’30”715; 2. Salvini (Husqvarna) a 3”864; 3. Martin (Husqvarna) a 25”091; 4. Campano (Yamaha) a 38”738; 5. Irt (Husqvarna) a 41”673; 6. Izoird (Suzuki) a 47”828; 7. Potisek (Honda) a 51”236; 8. Zerava (Honda) a 1’04”072; 9. Makinen (Honda) a 1’10”257; 10. Wicht (Honda) a 1’51”826; 11. Botannelli (KTM) a 1’53”819; 12. Lombrici (Suzuki) a 1’54”761; 13. Arco (Yamaha) a 2’03”538; 14. Smola (Suzuki) a 2’18”240; 15. Nikkila (Yamaha) a 1 giro; 16. Viguier (Suzuki); 17. Burn (Yamaha); 18. Apfelbaums (Honda); 19. Michalec (Honda); 20. Nogarede (Honda); 21. Rouhiainen (Yamaha); 22. Boellert (Honda); 23. Rui (Suzuki); 24. Buso (KTM); 25. Toulza (KTM); 26. Gautronet (Yamaha) a 2 giri; 27. Maure (Suzuki; 28. Schneider (Kawasaki) a 4 giri; 29. Tarallo (Kawasaki) a 8 giri; 30. Valente (Honda) a 11 giri; 31. Courneil (Yamaha) a 13 giri. IN CAMPIONATO: 1. Carlos Campano p. 90; 2. Alex Salvini 84; 3. Matevz Irt 72; 4. Martin Zerava 57; 5. Tommi Makinen 55; 6. Mickael Pichon 50; 7. Victor Dario Arco 43; 8. Christophe Martin 40; 9. Luis Correira 36; 10. Jussi Nikkila 36; 11. Henrique Venda 30; 12. Frantisek Smola 26; 13. Milko Potisek 25; 14. Gregory Wicht 25; 15. Hugo Basaula 24; 16. Niks Apfelbaums 24; 17. Guillaume Botannelli 22; 18. Marko Kovalainen 22; 19. Petr Michalec 19; 20. Roberto Lombrici 18; 21. Riku Rouhiainen 18; 22. Fabien Izoird 16; 23. Jerome Viguier 13; 24. Alejandro Boellert 11; 25. Javier Corrochano 11; 26. Jonathan Burn 4; 27. Florian Nogarede 1.

Leclassifiche motosprint

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Enduro GP Spagna di Dario Agrati

Nella E3 sorprende Knight, Albergoni è due volte terzo. Una gara a testa per Meo e Aubert in E1, e per Ahola e Cervantes in E2

Lotta di class se V

ALVERDE DEL CAMINO - Forse Albergoni non sapeva di essere così forte, non osava neppure pensarlo. Così, al debutto nella E3 con la KTM 300 2T, dopo sei anni passati nella E1 a rincorrere un titolo che non è mai arrivato, nell’inferno di una gara con speciali capaci di mettere in ginocchio anche i migliori, Simone ce l’ha messa tutta, riuscendo a DOPPIETTA DI KNIGHT (14) NELLA E3, NELLA QUALE ALBERGONI (50), AL DEBUTTO CON LA KTM 300 2T, HA BEN FIGURATO. A LATO, MEO, VINCITORE DI UNA GARA DELLA E1. L’ALTRA È ANDATA AD AUBERT (11). CERVANTES (25) HA DOMINATO LA E2 IL SECONDO GIORNO.

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sfiorare per due volte il secondo gradino del podio. Se non avesse combinato un disastro sabato al secondo passaggio sul terribile salitone della seconda prova estrema, perdendo oltre un minuto prima di riuscire a raggiungere la cima e tagliare il traguardo, Albergoni avrebbe certamente chiuso la giornata in seconda posizione a poca distanza da David Knight.

Domenica, Albergoni è stato invece a lungo secondo, ma nel finale è stato raggiunto e superato da Christophe Nambotin, rimanendo nuovamente bloccato sulla solita salita della prova estrema. Se Knight ha dominato la E3 al suo ritorno da “figliol prodigo” con la KTM 500 4T, Albergoni ha confermato d’essere ancora il portabandiera dell’enduro azzurro in

Knight è l’unico a punteggio pieno PRIMO GIORNO

questo primo GP del 2010. «Sabato mi sono trovato davanti un pilota sul salitone dell’estrema. Ho cercato di improvvisare un’altra traiettoria, ma c’è stato poco da fare perché sono caduto almeno tre volte nel tentativo di ripartire - si rammarica Albergoni - perdendo così davvero molto tempo. Domenica stava andando tutto per il meglio, ma all’ultima estrema sono ca-

]

CLASSE E1: 1. Meo (Husqvarna) in 1h05’25”23; 2. Aubert (KTM) a 25”64; 3. Guerrero (Yamaha) a 56”38; 4. Deparrois (Kawasaki) a 1’55”67; 5. Seistola (Husqvarna) a 1’55”95; 6. Remes (KTM) a 2’10”57; 7. Gauthier (Honda) a 2’18”66; 8. Bozzo (Husqvarna) a 3’02”79; 9. Micheluz (TM) a 3’47”21; 10. Curvalle (Sherco) a 3’53”04; 11. Mattila (Suzuki) a 4’34”84; 12. Reis (KTM) a 4’59”36; 13. Perez (KTM) a 5’09”48; 14. Hollis (Husqvarna) a 5’13”10; 15. Horak (KTM) a 10’19”80; 16. McLaughlin (TM) a 12’46”23. CLASSE E2: 1. Ahola (Honda) in 1h05’11”53; 2. Cervantes (KTM) a 18”82; 3. Salminen (BMW) a 21”84; 4. Thain (TM) a 22”63; 5. Oldrati (KTM) a 1’37”39; 6. Ljunggren (Husaberg) a 2’04”24; 7. Renet (KTM) a 2’25”83; 8. Dini (Beta) a 2’52”33; 9. Planet (Sherco) a 3’02”26; 10. Paganon (Kawasaki) a 3’05”27; 11. Barreda (Suzuki) a 3’16”74; 12. Sagar (Suzuki) a 3’39”50; 13. Salonen (Husaberg) a 3’43”39; 14. Goblet (Yamaha) a 4’30”32; 15. Tarkkala (BMW) a 4’36”56; 16. Figueras (Gas Gas) a 4’57”75; 17. Vanni (Beta) a 6’55”22; 18. Vogels (Husaberg) a 8’08”01; 19. Mata (Sherco) a 20’33”64; 20. Meyer (Honda) a 22’57”64. CLASSE E3: 1. Knight (KTM) in 1h05’41”51; 2. Nambotin (Gas Gas) a 31”07; 3. Albergoni (KTM) a 1’46”13; 4. Mena (Husaberg) a 1’53”11; 5. Guillaume (Husqvarna) a 2’24”60; 6. Oblucki (Husqvarna) a 2’36”86; 7. Bernardez (KTM) a 2’56”64; 8. Kehr (KTM) a 3’33”18; 9. Botturi (Husaberg) a 4’20”27; 10. Kadlecek (TM) a 4’24”67; 11. Rodrigues (Yamaha) a 4’58”50; 12. Belotti (Gas Gas) a 5’02”19; 13. Kantonen (KTM) a 6’46”96; 14. Cotton (Beta) a 7’07”21; 15. Zanol (Gas Gas) a 7’34”97; 16. Risse (Gas Gas) a 11’53”94; 17. Moreno (KTM) a 13’38”23. CLASSE JUNIOR: 1. Guerrero (Yamaha) in 1h07’36”77; 2. Joly (Honda) a 1’24”86; 3. Fortunato (Husaberg) a 2’06”52; 4. Pallut (KTM) a 2’55”04; 5. Roman (KTM) a 3’45”49; 6. Laurens (Husaberg) a 5’05”40; 7. Pares (Yamaha) a 5’25”01; 8. Monleon (Yamaha) a 5’29”26; 9. Vecchi (Gas Gas) a 6’04”72; 10. Salonen (KTM) a 8’25”23.

SECONDO GIORNO CLASSE E1: 1. Aubert (KTM) in 1h15’02”97; 2. Meo (Husqvarna) a 22”38; 3. Guerrero (Yamaha) a 28”95; 4. Deparrois (Kawasaki) a 3’42”24; 5. Gauthier (Honda) a 3’55”15; 6. Seistola (Husqvarna) a 4’36”07; 7. Mattila

(Suzuki) a 5’07”35; 8. Perez (KTM) a 5’28”91; 9. Curvalle (Sherco) a 6’10”41; 10. Reis (KTM) a 6’11”14; 11. Micheluz (TM) a 6’26”35; 12. Marcos (Yamaha) a 8’15”53; 13. Horak (KTM) a 15’49”33; 14. Pulkkinen (Suzuki) a 19’58”65. CLASSE E2: 1. Cervantes (KTM) in 1h14’41”23; 2. Ahola (Honda) a 11”53; 3. Thain (TM) a 26”08; 4. Salminen (BMW) a 1’47”71; 5. Oldrati (KTM) a 2’36”88; 6. Balletti (Honda) a 3’12”71; 7. Ljunggren (Husaberg) a 3’19”39; 8. Dini (Beta) a 3’54”02; 9. Renet (KTM) a 4’00”99; 10. Paganon (Kawasaki) a 4’22”37; 11. Goblet (Yamaha) a 4’28”27; 12. Sagar (Suzuki) a 5’06”40; 13. Figueras (Gas Gas) a 5’09”41; 14. Tarkkala (BMW) a 5’39”11; 15. Vogels (Husaberg) a 5’53”99; 16. Barreda (Suzuki) a 6’21”07; 17. Melotte (Gas Gas) a 6’47”17; 18. Salonen (Husaberg) a 7’04”32; 19. Planet (Sherco) a 8’12”18; 20. Meyer (Honda) a 9’42”27; 21. Mata (Sherco) a 19’22”22. CLASSE E3: 1. Knight (KTM) in 1h15’31”34; 2. Nambotin (Gas Gas) a 1’09”06; 3. Albergoni (KTM) a 1’46”80; 4. Oblucki (Husqvarna) a 2’59”41; 5. Botturi (Husaberg) a 3’22”62; 6. Gritti (Beta) a 3’49”00; 7. Kehr (KTM) a 3’51”05; 8. Kadlecek (TM) a 4’00”41; 9. Mena (Husaberg) a 4’16”45; 10. Guillaume (Husqvarna) a 4’29”14; 11. Bernardez (KTM) a 4’37”11; 12. Kantonen (KTM) a 5’57”20; 13. Cotton (Beta) a 7’29”19; 14. Belotti (Gas Gas) a 7’46”24; 15. Zanol (Gas Gas) a 7’55”73; 16. Rodrigues (Yamaha) a 9’09”38; 17. Felicia (Yamaha) a 9’17”78; 18. Risse (Gas Gas) a 12’00”48; 19. Moreno (KTM) a 20’52”17. CLASSE JUNIOR: 1. Santolino (KTM) in 1h17’20”48; 2. Guerrero (Yamaha) a 20”73; 3. Joly (Honda) a 2’09”77; 4. Dumontier (Husqvarna) a 3’38”48; 5. D’Ambrosio (Husaberg) a 3’59”46; 6. Roman (KTM) a 4’11”14; 7. Basset (Husqvarna) a 5’13”49; 8. Green (TM) a 5’28”90; 9. Pares (Yamaha) a 5’42”52; 10. Hellsten (KTM) a 5’59”69.

COSÌ IN CAMPIONATO Classe E1: 1. Aubert e Meo punti 47; 3. Guerrero 40; 4. Deparrois 36; 5. Seistola 31. Classe E2: 1. Ahola e Cervantes punti 47; 3. Thain e Salminen 38; 5. Oldrati 32. Classe E3: 1. Knight punti 50; 2. Nambotin 44; 3. Albergoni 40; 4. Oblucki 33; 5. Mena 30. Classe JUNIOR: 1. Guerrero punti 47 ; 2. Joly 42; 3. Roman 31; 4. Pallut 27; 5. Pares 26.

Leclassifiche motosprint

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Enduro GP Spagna

INSIEME ad Albergoni esce bene da questa gara, con due quinti posti, anche Thomas Oldrati. Il bergamasco della KTM, al suo debutto nella E2 con la 250 2T, ha confermato d’essere la più bella realtà dei giovani dell’enduro azzurro, insieme a Balletti. In tutte le speciali ha sempre fatto spiccare ottimi tempi, riuscendo a chiudere una volta in terza posizione e due volte in quarta, rimanendo costantemente nelle restanti prove tra i primi dieci della propria classe. Sabato una caduta sulla salita della prova estrema ha fatto perdere a Oscar mezzo minuto, anche se il suo risultato non sarebbe comunque cambiato dietro a Thain. Più dolori che gioie, invece, per Fabio Mossini. Con la terza posizione ormai a portata di mano, sabato il “Mos” è purtroppo caduto nella penultima speciale (la solita estrema), riportando una forte contusione al braccio e alla mano destra. Domenica è ripartito, ma si è dovuto arrendere al dolore, ritirandosi dopo la seconda speciale. Stesso discorso per Oscar Balletti; sabato si è purtroppo ritirato per un problema elettrico mentre stava lottando con Oldrati per la quinta posizione, mentre domenica ha chiuso sesto dopo aver duellato ancora con Oldrati. Hanno offerto sfide sul filo dei secondi per trenta interminabili speciali i protagonisti delle tre classi. Cinque piloti su tutti: Antoine Meo e Johnny Aubert nella E1, Mika Ahola e Ivan Cervantes nella E2, David Knight nella E3. Meo e Aubert nella E1 hanno assicurato uno show incredibile. Meo, sabato, non ha

LE SQUADRE HANNO UFFICIALIZZATO I LORO PILOTI

TEAM KTM E HUSABERG SI PRESENTANO KTM e Husaberg hanno presentato ufficialmente le rispettive squadre per il mondiale 2010. Questi i piloti KTM (nella foto da sinistra): Albergoni (E3), Cervantes (E2), Oldrati (E2), Aubert (E1), Remes (E1) e Farioli team manager. Husabeg: Ljunggren, Salonen (E2), Mena (E3), Sjoo, Fortunato (EJ). Knight non figura nella formazione KTM-Factory in quanto supportato direttamente dal team Farioli con la supervisione della stessa KTM.

lasciato scampo a nessuno; ha vinto quattro speciali, ha chiuso sei volte secondo, una terzo, una quarto, una quinto e ha saputo gestire nel migliore dei modi tutto il suo vantaggio, malgrado il tempo perso per tre cadute nella prima prova di cross. Domenica, Meo è purtroppo ricaduto alla prima cross, picchiando duro il ginocchio destro infortunato due settimane prima negli Assoluti d’Italia. Aubert ha così preso il comando delle operazioni vincendo sei speciali e ottenendo sei volte il secondo miglior tempo, due volte il terzo e una il quarto. Lo spagnolo Guerrero ha chiuso due volte terzo, sfiorando domenica, per pochi secondi, la seconda posizione. Nono e undicesimo posto per Micheluz, in difficoltà soprattutto sulla speciale estrema. AHOLA e Cervantes, i due assi pigliatutto della E2, hanno pareggiato quella che è stata la prima di una lunga sfida che animerà tutta questa stagione. Sabato ha avuto la meglio Ahola. Il pilota del team HM-Honda-Zanardo è stato autore di una gara magistrale, malgrado abbia dovuto disputare tutta la penultima prova in linea. senza la pedana poggiapiedi sinistra spezDEBUTTO PER THOMAS OLDRATI, A LATO, NELLA E2 CON LA 250 2T. MIKA AHOLA (20) HA VINTO LA PRIMA GARA DELLA CLASSE E2.

zata contro un masso. Domenica, la sfida Ahola-Cervantes è durata tutta la gara, con Cervantes davvero superlativo. Infatti, lo spagnolo ha vinto ben otto speciali ed è stato capace di recuperare quasi un minuto per essersi fermato sulla salita della prova estrema. A fare da terzo incomodo è stato Rodrig Thain. Il francese della TM, dopo aver perso sabato la possibilità di salire sul podio per due capottate nella prova estrema, domenica ha lottato fino all’ultimo, chiudendo meritatamente terzo. Due ottavi posti, invece, per Dini. David Knight spietato nella E3: trenta speciali disputate nei due giorni di gara concluse sedici volte in prima posizione, dodici in seconda e due in terza non hanno lasciato scampo a nessuno. Questa classe potrebbe avere il destino già scritto: se gli avversari attaccheranno senza lucidità, finiranno per sfiancarsi per niente e, alla lunga, finiranno per spalancare la porta a Knight e agli altri. Bravissimo, infine, Botturi; nono sabato, domenica ha chiuso quinto, precedendo Mirko Gritti, quest’ultimo costretto sabato al ritiro per una caduta.

A CAUSA DELL’ORARIO

SUPERTEST TRA LE POLEMICHE LA SPECIALE prologo di venerdì sera ha creato malcontento tra tutte le squadre a causa degli orari della prova, iniziata alle 20:45 e terminata a notte inoltrata, così da costringere piloti e meccanici agli straordinari. Nessuno è così riuscito ad andare a dormire prima della mezzanotte, malgrado l’impegno di affrontare sabato una gara della durata di quasi otto ore.

È IL FIGLIO DI BARRY

IN QUESTO MONDIALE

FREDDY Sheene è il figlio ventunenne dell’indimenticato Barry Sheene, due volte campione del mondo della 500. Freddy Sheene (nella foto a sinistra, insieme a Fabrizio Azzalin e al pilota australiano Chris Hollis) da quest’anno lavora a Varese nel team Husqvarna-CH Racing ed è il tecnico della Husqvarna 250 4T di Hollis per conto dell’importatore australiano Husqvarna.

DOPO aver supportato nelle ultime stagioni del mondiale Oldrati, Cominotto, Gritti, Balletti e Manzi, quest’anno nessun giovane pilota italiano prenderà parte al campionato del mondo vestendo la Maglia Azzurra. L’impegno della FMI è stato rivolto ai cinque giovani del Team Italia, Conforti, Mangini, Manzi, Pogna e Montanari impegnati nel Campionato Europeo.

FREDDY SHEENE IN HUSQVARNA

NESSUN ITALIANO IN MAGLIA AZZURRA

SPAGNOLI NELLA JUNIOR VICTOR Guerrero e Lorenzo Santolino si sono imposti nelle due giornate della classe EJ. Guerrero sabato ha preceduto i francesi Jeremy Joly e Benoit Fortunato. Santolino domenica si è, invece, imposto davanti a Guerrero, Joly e Dumontier. D’Ambrosio sabato si è purtroppo ritirato per un problema alla ruota posteriore quando era in terza posizione. Domenica si è riscattato finendo quinto.

BELOMETTI E PELLEGRINELLI Avversari negli Assoluti d’Italia della 450 4T, Alex Belometti e Tullio Pellegrinelli continuano anche nel mondiale ad essere rivali. Belometti come coordinatore del team KTM Support B e dei giovani spagnoli del team Intur Sports, Roman e Rallo. Pellegrinelli è invece il team manager del team HM-Honda-Zanardo, seguendo sia Balletti sia Mossini nella visione delle speciali, come pure nella messa punto delle sospensioni delle loro moto e di quella di Ahola.

IN BREVE

duto sul grosso gradino di pietre ed ho perso quasi un minuto senza avere più possibilità di lottare con Nambotin per la seconda posizione. Sono comunque soddisfatto di questi miei due terzi posti alla prima gara in questa classe. Da quando ho deciso di passare dalla 250 4T 4T alla 300 2T ce la sto mettendo tutta, anche se so che sarà lotta dura fino all’ultimo con avversari come Knight e Nambotin».

GUILLAUME STOICO Il francese della Husqvarna Sebastien Guillaume, pur di correre il GP di Spagna e quello del Portogallo, si è fatto operare a Parigi al metacarpo della mano destra, infortunata prima di Pasqua in allenamento. Grazie all’inserimento di una speciale placca fissata con cinque viti e a una buona dose di antidolorifici, Guillaume a una sola settimana dall’intervento chirurgico è riuscito a guadagnare punti importanti nella classifica della E3. ITALIANI IN CALO Undici complessivamente i piloti italiani al via del mondiale, così suddivisi: due nella E1, tre nella E2, cinque nella E3, uno nella EJ. A questi vanno aggiunti il francese Aubert e il belga Melotte che hanno però licenza italiana, rispettivamente con l’MC Fornaroli di Piacenza ed il Lumezzane. SALA SEMPRE PIÙ UOMO FIM Giovanni Sala è stato confermato dalla FIM per la quarta stagione consecutiva responsabile dei percorsi del mondiale. Sempre per la FIM, Sala dovrà inoltre visionare i percorsi della Sei Giorni in Messico e curare anche degli stage di guida nell’enduro. MAROCCO NEL GIRO MONDIALE Si riparla di Marocco per una possibile prova di mondiale enduro dopo quella annullata del 2004. Fabio Fasola, Massimo Tamburelli e Jordi Arcarons stanno esplorando l’ipotesi di un GP per il 2012 nell’area di Marrakech. La zona si presenta idonea visto che le montagne dell’Atlante sono a pochi chilometri dalla città. La città di Marrakech è inoltre già impegnata con le auto del WTCC che si disputerà nel week-end del primo maggio su circuito cittadino.

CONTUSO O QUANDO ERA I IN S S O M SABAT O T U D A C ROVATO È P A H A IC OMEN ’HA FATTA L E C TERZO, D N O E MA N A RIPARTIR motosprint

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Trial Italiano

LENZI SI PRENDE LA RIVINCITA Vittoria netta su Maurino SAN GEMINI (TR) - Dopo un esordio in sordina a Loano, con un terzo posto molto staccato dai primi, Lenzi si è subito rifatto. Nel ternano, sul terreno che nel lontano 1995 aveva ospitato una manche del campionato del mondo, si è ancora optato per la formula di due giri e quindici zone. Buona la partenza di Maurino, poi ha prevalso la grande esperienza del pluricampione italiano Fabio Lenzi. Grattarola ha sbagliato molto nel primo giro e la buona seconda parte della gara non gli ha fruttato più che la terza piazza finale, davanti all’inglese Jack Challoner, a cui va la consolazione della miglior prestazione sul giro (4 punti), dopo l’incredibile 26 della prima tornata. Quinto nella classifica Internazionale, ma quarto per il titolo italiano, Francesco Iolitta, davanti a Simone Staltari, ora in sella alla Sherco, dopo il “divorzio” con il Team SPEA Gas Gas.

Grande equilibrio nella TR2, con successo di Matteo Poli, davanti a Luca Cotone e Luigi Garzoni. Troppo facile la TR3, vinta da Filippo Gasco che non ha commesso errori. Secondo Alessandro Bauce con una penalità, davanti a Giacomo Gasco, autore di 2 “piedi”. Stesso percorso, ovviamente, per la TR3 Over, ex-Master, nella quale Andrea Soulier ha vinto facilmente. Ribaltone, invece, nella femminile, dove Martina Balducchi ha prevalso di un solo punto su Sara Trentini. Grazie al giro di gara completamente chiuso al traffico, hanno potuto correre anche i giovani piloti della Juniores. Mario Candellone

La Over 30 a Soulier TR1 1. Lenzi (Montesa) penalità 18; 2. Maurino (Gas Gas) 24; 3. Grattarola (Sherco) 27; 4. Iolitta (Beta) 31; 5. Staltari (Sherco) 40; 6. Vaccaretti (Beta) 83.

TR2 1. Poli (Beta) penalità 19; 2. Cotone (Gas Gas) 22; 3. Garzoni (Beta) 26; 4. Saleri (Beta) 30; 5. Cominoli (Beta) 31; 6. Catalin (Gas Gas) 41; 7. Cattaneo (Gas Gas) 44; 8. Di Bacco (Beta) 47; 9. Postal (Gas Gas) 49; 10. Rochon (Gas Gas) 51; 11. De Iuliis (Beta) 78; 12. Gilardini (Montesa) 85; 13. Baghino (Gas Gas) 105.

TR3 1. Gasco (Beta) penalità 0; 2. Bauce (Gas Gas) 1; 3. Gasco (Beta) 2; 4. Julita (Beta) 3; 5. Tosini (Montesa) 4; 6. Colombo (Beta) 4; 7. Locca (Beta) 4; 8. Rembado (Gas Gas) 6; 9. Panteghini (Beta) 6; 10. Costa (Beta) 11; 11. Natta (Beta) 12; 12. Gelai (Beta) 13; 13. Casadei (Sherco) 13; 14. Trobbiani (Beta) 15; 15. Gianoni (Sherco) 17; 16. Codega (Sherco) 20; 17. Conti (Sherco) 26.

Speedway a squadre

ESORDIO VINCENTE LA PISTA dello stadio comunale di Giavera ha ospitato la prima prova del campionato italiano a squadre che ha visto allo starter cinque team. A vincere è stato un nuovo club, l’Hellas di Verona, che di fatto sostituisce l’Abato di Badia Calavena. La formazione veneta è stata penalizzata dall’uscita di Gregnanin, caduto nella sua seconda uscita. Grazie alle prova dell’impeccabile del tedesco Smolinski, sei vittorie in sei uscite, e di Zambon che ha gareggiato ad alti livelli, l’Hellas, presa la testa sin dall’inizio, non l’ha più lasciata, imponendosi con otto punti di vantaggio sul team friulano dell’Olimpia. In quest’ultima formazione hanno ben gareggiato lo sloveno Kralic e l’inossidabile Maida. Uno spareggio ha sancito il terzo gradino del podio fra La Favorita ed i Cialtroni del Nord Est: la vittoria è andata al club vicentino grazie alla vittoria di Carpanese nei confronti del danese Vedel. Per il club di Lonigo buona la prestazione dello sloveno Stojs e da dimenticare quelle del campione italiano Franchetti e di Marzotto. Foto Tomba

La classifica 1. M.C. Hellas Speedway Verona punti 31 (Gregnanin 3, Zambon 10, Smolinski 18); 2. M.C. Olimpia di Terenzano punti 23 (Kralic 13, Maida 9, Scagnetti 1); 3. M.C. La Favorita di Sarego punti 21 (Seren 3, Tadiello 7, Carpanese 11); 4. M.C. Cialtroni del Nord Est punti 21 (Baroni 3, Novello 8, Vedel 10); 5. M.C. Lonigo punti 20 (Marzotto 1, Stojs 13, Franchetti 6).

TR3 OVER 30 1. Soulier (Beta) penalità 1; 2. Parisi (Gas Gas) 8; 3. Donchi (Beta) 10; 4. Fugazza (Gas Gas) 13; 5. Balbo (Gas Gas) 15; 6. Pizzini (Sherco) 19; 7. Ferrando L. (Gas Gas) 27; 8. Giovacchini (Beta) 30; 9. Ambrogio (Gas Gas) 35; 10. Verdari (Scorpa) 37; 11. Lazzaroni (Beta) 37; 12. Concina (Gas Gas) 40; 13. Conteddu (Gas Gas) 54; 14. Ferrando U. (Gas Gas) 64.

FEMMINILE IN UMBRIA FABIO LENZI HA CONDOTTO UNA GARA IMPECCABILE, VINCENDO SENZA PROBLEMI LA SECONDA PROVA DELL’ITALIANO. NELLA PRIMA IL BRESCIANO AVEVA OTTENUTO UN TERZO POSTO. motosprint

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1. Balducchi (Beta) penalità 12; 2. Trentini (Beta) 13; 3. Rivera (Beta) 25; 4. Peretti V. (Beta) 47; 5. Peretti E. (Gas Gas) 53; 6. Porcu (Gas Gas) 72; 7. Kasermann (Gas Gas) 73; 8. Pavlovic (Beta) 116.

Leclassifiche

LOTTA SENZA QUARTIERE A TERENZANO NELLA PRIMA DELL’ITALIANO A SQUADRE. DA SINISTRA CAVICCHIOLI, CARPANESE, MAIDA E TADIELLO.


Prova novità Husqvarna TE 630/SMS 630 di Stefano Minguzzi

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La stessa base, due usi diversi: nelle versioni motard e enduro. Più facile e più potente di prima

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Specchio magico

ASSINETTA DI BIANDRONNO (VA) - Dall’ottobre 2007 la Husqvarna è stata acquisita dalla BMW e si vedono i segnali del nuovo corso. Sono arrivate due nuove moto, la enduro TE 630 e la motard SMS 630, realizzate a partire dalla stessa base, e sono già state promesse diverse altre novità nel corso dell’anno. BMW crede fermamente nel rilancio del marchio Husqvarna, al punto che la responsabilità del reparto motori è stata affidata a Ralf Kleid, ex capo dello sviluppo nel programma BMW Formula 1. A differenza dei precedenti modelli versione 610 - dove il numero non indica la cilindrata effettiva -, in cui la caratterizzazione era spiccatamente racing, questi nuovi 630 sono stati pensati e costruiti tenendo conto del comfort di guida, moto adatte anche ad un uso quotidiano. Certo, non è che si siano tralasciate le prestazioni: aumentando la cilindrata fino a 600 cm3 “pieni” sono aumentate anche la potenza e la coppia di un bel 20%, un valore di tutto rispetto. Però progettando queste due moto si è fatta attenzione a non fare qualcosa di troppo esasperato che limitasse il numero dei potenziali utenti come era invece avvenuto per le precedenti 610, moto talmente estreme e scomode da richiamare solo gli specialisti, pochi. Queste 630 sono state fatte per essere più godibili in ogni situazione, mantenendo però nel contempo un’anima grintosa. Il look convince decisamente: come è tradizione per la Casa varesina anche questi due modelli si staccano in maniera netta dalla massa. La linea delle fian-

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Prova novità Husqvarna TE 630/SMS 630

LA TECNICA catine è protesa verso l’alto e non verso il basso come nella maggior parte delle moto fuoristrada, e non vi è un’apertura spiccata nella zona centrale, quella del filtro dell’aria. Scelte stilistiche portate avanti fin dall’anno 2000, nelle quali l’aspetto racing è stato accentuato con l’adozione di un impianto di scarico doppio, caratterizzato dal vezzo della sagomatura attorno al foro di uscita che richiama il logo Husqvarna. L’ergonomia delle TE e SMS 630 - uguali - è stata studiata con molta cura. In sella ci si trova a proprio agio, assomigliano molto alle Husqvarna da enduro; l’ingombro laterale però non è proprio contenuto e lo si avverte soprattutto sulla TE, la versione destinata al fuoristrada dove è frequente la guida in piedi. In questa posizione l’ingombro delle due marmitte laterali non permette di muoversi con disinvoltura perché negli spostamenti sulle pedane la gamba va a sfregare. Il piano di seduta è stato abbassato di 30 mm rispetto al modello precedente e questo garantisce un’altezza ragionevole anche per chi non è un gigante, ed è all’insegna della comodità anche la sella a due livelli, conformazione che gratifica soprattutto il passeggero. Azzeccata per un uso a 360° la distanza sella-pedane-manubrio, quest’ultimo fra l’altro è bello largo e ne beneficia il controllo del mezzo. NON APPENA si avvia il motore si nota la differenza rispetto alla 610: il doppio scarico ha reso il rombo un po’ più ovattato ma resta sempre un bel ruggito, distinguibile anche nel traffico cittadino. L’aumento della cilindrata ha incrementato le prestazioni del propulsore e non soltanto in fatto di potenza massima, ne ha giovato l’intera curva di coppia. Questa è una moto adatta a tutti, anche se il comportamento della SMS sotto i 3000 giri non soddisfa pienamente. I due propulsori sono identici eppure hanno un comportamento molto diverso. La motard sotto i 3000 strappa tanto nonostante l’adozione dell’iniezione, e il fondo bagnato regalatoci da un tempo in vena di scherzi - era il primo aprile... - ne ha amplificato gli effetti. Nell’uscire dalle curve strette ci è capitato spesso di perdere la ruota posteriore e anche nel traffico cittadino questo comportamento on-off è molto fastidioso. Superata la soglia dei 3000 giri però le cose cambiano, e di molto: è una moto che va guidata tenendo il motore su di giri fino al limitatore, quota 8350, ma per tutto questo arco di utilizzo l’erogazione è buona, non ha buchi ed è molto corposa. motosprint

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LA FESTA DEL BIALBERO

La testa deriva dalle competizioni NEL PROGETTARE queste due moto uno degli obiettivi primari è stato renderle più godibili e confortevoli. Il nucleo di partenza è stato quello della 610, totalmente rivista però sia nella ciclistica che nel motore. La cilindrata è salita a 600 cm3 tondi tondi, portando l’alesaggio da 98 a 100 mm, e la testa è divenuta bialbero, derivata da quella della unità 530 destinata alle gare. L’impianto di raffreddamento è stato riprogettato, sono nuovi la girante e il corpo pompa, e questo fa sì che il motore lavori a temperature più basse. Nuova è anche la frizione a comando

idraulico e con essa è stato ridisegnato il coperchio carter laterale. Il progetto dell’alimentazione ad iniezione è stato sviluppato in collaborazione con la Mikuni, e impiega un corpo farfallato di 45 mm Ø. L’iniettore di benzina è Mitsubishi “twin jet”, per il controllo del ritorno della benzina in eccesso al serbatoio c’è un regolatore tarato a 3 bar. Le modifiche hanno portato ad un incremento del 20% di potenza e coppia, e ora è stato raggiunto un tetto di ben 57 cavalli. Le novità però non riguardano solo il motore, anche il telaio è stato oggetto di profondi interventi. L’obiettivo principale

EVIDENTE LA DIFFERENZA TRA IL FRENO ANTERIORE DELLA MOTARD (SOPRA), DISCO DI 320 MM Ø E PINZA A QUATTRO PISTONCINI, E QUELLO PIÙ “DELICATO” DELLA ENDURO, DISCO DI 260 MM Ø E PINZA A DUE PISTONCINI (SOTTO). IN BASSO, LA SMS È LA VERSIONE PIÙ ADATTA ALL’ASFALTO.

è stato una migliore centralizzazione delle masse, per cui è cambiato il posizionamento del motore all’interno della struttura. È anche aumentato l’angolo di sterzo, mezzo grado in più rispetto al precedente modello, mentre per quanto riguarda le sospensioni sono stati conservati i tradizionali partner, Marzocchi per la forcella e Sachs per l’ammortizzatore, pluriregolabili, rivisti nell’idraulica e nelle tarature. Nonostante la differente destinazione le due moto sono quasi identiche anche nella ciclistica, incentrata su un telaio monoculla sdoppiata in tubi; le differenze riguardano l’interasse, l’avancorsa, le escursioni delle sospensioni, le misure delle ruote - 17” anteriore e posteriore per la SMS e 21”/18” per la TE - e i freni: 260 mm Ø e pinza convenzionale a due pistoncini per l’enduro, 320 mm Ø con una spettacolare pinza a fissaggio radiale a quattro pistoncini per la motard. Al posteriore invece il freno è uguale, un disco fisso di 260 mm Ø con pinza flottante.

IDENTIKIT (tra parentesi i dati della TE 630)

1MOTORE Monocilindrico, 4 tempi, raffreddato a liquido. Cilindrata 600,0 cm3. Alesaggio e corsa 100 x 76,4 mm. Compressione 12,4:1. Distribuzione DOHC, 4 valvole. Accensione elettronica, iniezione elettronica con corpo farfallato Mikuni D45. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio a comando idraulico. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA

Telaio monoculla sdoppiata in tubi. Sospensioni: ant forcella a steli rovesciati 45 mm Ø regolabile nel freno in estensione, corsa 250 (270) mm; posteriore forcellone oscillante e un ammortizzatore pluriregolabile con leveraggi Soft Damp, corsa ruota 290 (320) mm. Freni: ant. un disco 320 (260) mm Ø, pinza a quattro (due) pistoncini; post. disco 220 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneumatici: ant. 120/70-17” (90/90-21”); post. 150/60-17” (140/80-18”).

1DIMENSIONI

Interasse 1.495 (1.505) mm, lunghezza 2.170 (2.280) mm, larghezza 840 (820) mm, altezza 1.190 (1.215) mm, sella 910 (930) mm. Avancorsa 83 (115) mm. Serbatoio 12 l.

IL NUOVO MOTORE È BEN RICONOSCIBILE PER LA DISTRIBUZIONE BIALBERO. I TERMINALI DEGLI SCARICHI RIPRENDONO IL MARCHIO HUSQVARNA. ELEGANTE E LINEARE IL CRUSCOTTO.

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LA SMS È una bella moto, le modifiche hanno cambiato radicalmente il modo di guidarla rispetto al precedente modello; ora le curve si possono affrontare tenendo traiettorie più rotonde, è meno nervosa e più sincera nelle reazioni, più prevedibile; ha una maggiore tendenza a cadere all’interno delle curve più strette ma nel veloce garantisce sempre un ottimo feeling, con un anteriore che finché non si esagera tiene bene la linea. La maneggevolezza è molto buona e la distribuzione dei pesi ottima, cosa di cui la SMS si avvantaggia nei cambi di direzione. L’unico neo nelle inversioni più strette, a causa del ridotto raggio di sterzata. Buono anche il comportamento delle sospensioni: colpiscono per l’equilibrio generale, sia la forcella che l’ammortizzatore hanno un’ottima scorrevolezza e digeriscono qualunque asperità passi sotto le ruote. Sono morbide ma non “dondolone”, si gode così di un ottimo comfort e se questo porta a dover rinunciare a qualcosa nella guida sportiva, finalmente l’idea di poterla usare anche tutti i giorni e per qualche viaggio non

LA TE 630 È DISPONIBILE SOLO IN QUESTA AGGRESSIVA LIVREA BIANCO/ROSSA. ENTRAMBE LE HUSQVARNA HANNO UNA NUOVA FRIZIONE IN BAGNO D’OLIO A COMANDO IDRAULICO PER LA QUALE È STATO NECESSARIO CAMBIARE ANCHE IL COPERCHIO CARTER ESTERNO DI DESTRA.

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è un miraggio. Non è però da confondere con una moto da strada: quando si superano i 5.000 giri si avvertono vibrazioni su sella e pedane, anche se non sono fastidiosissime. L’avere privilegiato la comodità rispetto alla prestazione pura fa sì che quando si ruota la manopola del gas, in accelerazione, la moto tenda a sedersi un po’ perdendo precisione rispetto alla linea ideale, ma si tratta di un fenomeno comunque marginale. Per lo stesso motivo - il comfort - anche la forcella nelle frenate più secche tende a schiacciarsi, senza però mettere in difficoltà il pilota. Ottimo il cambio, gli innesti avvengono con una minima pressione sulla leva, e il giudizio è positivo anche per la frizione, il cui comando è veramente morbido. SULLA TE la prima cosa che si nota è l’erogazione del motore diversa da quella della SMS, e questo sorprende per due moto identiche (distribuzione, scarico, centralina e tutto il resto), ma è un’impressione condivisa dagli altri tester, alla quale gli ingegneri non hanno saputo dare spiegazione. Dove prima si aveva un fenomeno on-off, qui il motore risulta dolcissimo, con un tiro lineare fino all’intervento del limitatore posto, come per la versione SMS, a 8.350 giri. L’equilibrio generale della fuoristrada è anche migliore rispetto a quello della motard, per via della maggiore avancorsa. La rapportatura finale più corta le ha donato un

DA UI I G IVA I D RT RS PO CO S

Prova novità Husqvarna TE 630/SMS 630

carattere migliore, più reattivo e divertente. Grazie al manubrio largo la TE se la cava bene nel misto, le curve vengono affrontate con disinvoltura, però causa le coperture si hanno spesso lievi scuotimenti nei cambi di direzione e una non perfetta stabilità dell’anteriore. La TE è una moto che digerisce ogni sorta di terreno, le sospensioni hanno un’escursione maggiore di quelle della SMS ed è possibile addentrarsi in tracciati off-road, anche se bisogna ricordare di non essere alla guida di una moto da enduro “vero”. Nelle salite sterrate non conosce ostacoli, l’unico limite è dato dalle coperture. Quando il tracciato si fa arduo entrano in crisi, ma nonostante questo viene garantita una discreta trazione. Qualche problema nelle curve in discesa, dove si fa fatica a impostare la fase di entrata. Come per la sorella SMS, si apprezza soprattutto la sincerità e la facilità con cui la TE si riesce a guidare; ovviamente rispetto alla versione stradale la frenata è meno potente, più consona allo sterrato ed ai fondi con scarsa aderenza.

PAROLE E H C O P IN CI PIACE Versatilità Frenata E re della T to o M IACE NON CI P ella SMS d sso Tiro in ba di sterzo io g g a R della TE Gomme

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Attualità a cura di Dario Ballardini

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I BATTLAX BT-023 SONO ADATTI SIA AI VIAGGI SIA ALLA GUIDA SPORTIVA.

za necessità di scaldare il battistrada, e l’ottimo rendimento su strada umida o sporca: significa maggior sicurezza e costanza di rendimento anche a fronte di repentini cambi di fondo. Molto stabile a tutte le velocità, il BT-023 è sufficientemente veloce nei cambi di direzione, mentre richiede più impegno del pilota per arrivare ad appog-

DELITTO ALLA BETA DELITTO alla Betamotor, la Casa motociclistica fiorentina; ma per finta. È un giallo a due ruote sul web che gli appassionati sono chiamati a risolvere seguendo l’inchiesta del Commissario Beta, Gianni Cinelli di Zelig. Sette video puntate sul canale Youtube di Beta, una alla settimana a partire dal 12 aprile. All’ultimo episodio lo sconclusionato commissario chiederà l’aiuto da casa per scoprire il colpevole e indicare l’indizio che lo inchioda. Gli organizzatori avvertono che solo un esperto di fuoristrada potrà risolvere il caso; e qui tocca a chi vuole giocare, inviando le supposizioni a spericolato@betamotor.com. Ulteriori dettagli sull’iniziativa nel sito www.betamotor.com, nell’area Motokazzeggio.

PROVA LA GAMMA BMW CON FUN2RIDE TOUR Parte sabato prossimo, 10 aprile, il Fun2Ride Tour BMW: una crovana che attraverserà l’Italia per dare agli appassionati l’occasione di provare la gamma BMW: un test di 30 minuti guidato dagli istruttori BMW, e preceduto da un briefing illustrativo. Per conoscere date e città, e prenotare la prova, è stato istituito un numero verde: 800-689688.

MERCHANDISING ON LINE

Bridgestone Battlax BT-023 S. GIMIGNANO (SI) - Erede diretto del pneumatico BT-021, il nuovo Bridgestone BT-023 ne ricalca le caratteristiche, ampliando leggermente il range di utilizzo verso il lato sportivo ma conservando le specifiche di compromesso tra durata (+ 20% di chilometraggio rispetto al predecessore) e prestazioni. L’evoluzione ha portato all’adozione di un nuovo disegno ed una mescola con silice arricchito dal polimero RC, che assicura un miglior grip in condizioni di asfalto bagnato. Inoltre la mescola è studiata per fornire un rendimento costante al variare della temperatura, e nel pneumatico posteriore è divisa in tre fasce: più dura nella parte centrale e più morbida in quelle laterali. La carcassa è costruita con una cintura mono spirale a 0 gradi ed è in grado di flettersi adattandosi ed assorbendo le asperità del fondo stradale, e anche gli intagli del battistrada sono stati studiati con l’obiettivo primario di un ulteriore miglioramento di grip e comfort. Disponibile in cinque misure per l’anteriore e sette per il posteriore, il BT-023 viene fornito anche in versione GT, specifica per moto pesanti (BMW R 1200 RT, K 1300 GT, Yamaha FJR 1300), con carcassa più rigida adatta sopportare anche il peso di passeggero e borse piene. Abbiamo avuto modo di provare le nuove Bridgestone su una decina di moto diverse, spaziando da leggere naked di 600 cm3 fino alla imponente BMW K 1300 GT. Le caratteristiche emerse da subito sono la capacità di offrire un rassicurante grip anche appena partiti, sen-

OFFICINE RACCOMANDATE SU MOTOGPROMAGNA.COM MotoGP Romagna sta costituendo un database sul quale segnalare le officine valide presso cui effettuare manutenzione e revisioni. Il sito dedicato ai cellulari di nuova generazione è all’indirizzo http://mobile. motogpromagna.com, tutti sono invitati a collaborare segnalando i meccanici raccomandati. Nel sito c’è il riquadro Negozi/Officine e all’interno il link “segnala”.

giarsi sulla spalla rispetto ad un pneumatico sportivo. Una volta in piega si dimostra stabile e non troppo reattivo. Il comfort è elevato come pure lo è la sensazione di contatto col terreno, tanto da invitare a spingerlo anche a ritmi elevati, situazione in cui si registra qualche oscillazione della carcassa posteriore. Andrea Toumaniantz

UN LIBRO SU PAPA È INTITOLATO “Scintille dal paradiso” il libro che ricorda Marco Papa, uno dei migliori piloti privati italiani del Mondiale 500 GP tra gli anni Ottanta e Novanta, scomparso nel ‘99 in un incidente d’auto. d Opera di Pier Paolo Vicarelli, era e nato per essere distribuito solo agli amici, ora ne è stata stampata una seconda edizione, venduta in libreria. 128 pagine e centinaia di foto, costa 18 euro ed è edito da Book Time, info@booktime.it Ne è prevista la presentazione ufficiale al Trofeo Marco Papa, il 26 giugno a Magione, circuito che ha intitolato una delle sue curve al pilota perugino.

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VALENTINO Rossi ha scoperto il web e dopo 14 anni di Motomondiale, nell’ottobre scorso, è arrivato il suo sito internet ufficiale, www.valentinorossi.com. Adesso è arrivato anche quello del suo merchandising ufficiale, all’indirizzo www.vr46.it. Tutto l’abbigliamento con i colori del campionissimo, ma anche libri, biciclette, 19 pupazzetti che riproducono Vale in vari momenti storici della sua carriera, e ancora caschi e modellini di caschi, portachiavi, ombrelli, addirittura un computer. Il tutto acquistabile on-line, con a disposizione un operatore per chiarire al telefono qualunque dubbio.

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Motolandia

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UN’ORDINARIA MONOTONIA IL SABATO ci alziamo tardi, bimbetta permettendo. Scendiamo con calma, prepariamo la colazione e insieme mangiamo leggendo i giornali che qualche anima pia è andata a comprare. Chiacchieriamo, giochiamo, perdiamo tempo, poi magari ci prepariamo e usciamo per far qualche compera oppure andiamo al supermercato o se siamo davvero stati bravi con la spesa, ci troviamo con qualche amico o altro componente della famiglia e ci sediamo a bere qualcosa dicendo sciocchezze. Arriviamo così all’ora di pranzo, che viene solitamente consumato a casa, l’unica seduta per bene e con il posto apparecchiato è la bimbetta di cui sopra, mentre noialtri sbocconcelliamo pezzi di pane e affettati vari, come se fosse un prolungamento dell’aperitivo da poco concluso. Poi qualcuno va a farsi il pisolino, e l’attesa consumata in attività più o meno piacevoli ci conduce tutti verso la passeggiata con il cane di casa, qualche gioco tutti insieme, la cena, la preparazione, i denti da lavare, eccetera eccetera. E così, pigramente e in modo un po’ insulso, a meno che l’ansia da vetta non ci abbia portato in montagna a sgambettare un po’ o che con qualche amico si sia organizzata una cenetta in compagnia, arriviamo a domenica. Che è pure peggio, quanto a rutilare di attività. Anche la domenica ci alziamo tardi, e possibilmente tardissimo se il tempo è brutto. Praticamente ci facciamo tirare giù dal letto dal cane di casa, che non ne può più di metter qualcosa sotto i denti e poi andar fuori a far andare le gambe, a maggior ragione se il tempo è brutto. La colazione ci spinge direttamente all’ora di pranzo, ma non siamo abbastanza alla moda per prepararci un “brunch” domenicale – quel misto di colazione e pranzo in cui convivono più o meno felicemente le salsicce con il caffelatte – così partiamo con il caffelatte e chissà come va a finire. Magari andiamo da qualche parente che ci ha invitato per pranzo e così finiremo strisciando verso il divano a digerire, e non mi si venga a raccontare che gli altri fanno chissà cosa nelle domeniche d’inverno. Noi facciamo così e considerato che viviamo in una città in cui non accade nulla nemmeno durante la settimana, primavera o estate che sia, figuriamoci cosa possiamo aspettarci di domenica. Bene che vada ci guardiamo un film o facciamo merenda o ancora giochiamo a qualcosa oppure andiamo a vedere un mercatino mangereccio dove compriamo un pezzo di formaggio qualunque spacciato per tipica bontà. A voler ben vedere, l’unica attività che ci coinvolge – anche emotivamente – è quella di far andar le fauci e fino a che c’è qualcosa da metter sotto i denti, colazione, pranzo, bruch, merenda, c’è speranza. In un batter d’occhio ci ritroviamo a puntare la sveglia per il lunedì mattina, con già il broncio per quello che verrà e la sensazione di essere in ritardo ancora prima di cominciare. E forse è vero che queste giornate viste così sembrano e sono piuttosto tristanzuole, ma questa è la vita normale nostra e di milioni di altri, sabato e domenica e poi ancora sabato e domenica, e del resto cosa diavolo vuoi fare fino a che non ricomincia la MotoGP? Laura Cattaneo

IN VIAGGIO PER LA VITA Aperte le selezioni YAMAHA Motor Europe ha ideato Ride for Life un viaggio avventura con scopo benefico: cinque Super Ténéré First Edition partiranno da Parigi il 4 maggio e raggiungeranno, dopo aver attraversato Portogallo e Spagna, Marrakech in Marocco il 17 maggio. Qui le cinque moto saranno donate a Riders For Health, un’organizzazione che fornisce mezzi affidabili agli operatori sanitari che svolgono la loro attività in Africa, in condizioni e ambienti difficilissimi. Luoghi deputati per muoversi con la nuova Super Ténéré. Quelle donate a Ride for Life saranno utilizzate nella parte orientale dello Zambia. Le Yamaha Super Ténéré First Edition nella prima parte del viaggio saranno condotte da piloti che hanno legato il loro nome alla mitica Parigi-Dakar. Il 12 maggio a Lisbona sulle cin-

1Lombardia DOMENICA 18 APRILE 2º Motogiro delle Colline Moreniche a Volta Mantovana M.C. Mincio, tel. 0376-60361, 389-3454776, fax 0376-605067, www.motoclubmincio.it, info@motoclubmincio.it Motoraid storico regionale Gruppo 2 a Desio (MB), M.C. Desio, tel. 0362-630295, 3388340223, email desio@motoclubfmi.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 18 APRILE

DOMENICA 18 APRILE 2ª motoconcentrazione “Scopri Fermo Provincia” a Fermo piazza del Popolo. M.C. Aquile dei Sibillini, tel. 0736-848516, 338-5923318, 333-5903918, 333-2508605, www.aquiledeisibillini.it

1Veneto

Motocavalcata di Primavera per moto d’epoca e moderne ad Amelia (TR). M.C. Il Magnete, tel. 347-5800901, 338-2530044, umbropas@hotmail.com 11º raduno nazionale Vespa Città di Gubbio (PG) Vespa Club Gubbio, tel. 075-9273939, 349-1445052, www.vespaclubgubbio.altervista.org, email vespaclubgubbio@libero.it

DOMENICA 18 APRILE

e, da allora, ha generato ben cinque sequel di grande successo. A fianco dei kart ci sono stavolta anche le moto, oltre a tutti i simpatici personaggi della saga. Collegarsi e giocare costa solo 800 Wii Points.

1Marche

1Umbria

Motor-Expo alla Fiera di Vicenza, mostra scambio auto, moto, cicli, ricambi d’epoca, modellismo, editoria, documentazioni Tel. 348-3032130, 338-6632134, fax 0444597045, www.mostrascambiovicenza.it

que moto saliranno altrettranti fortunati motociclisti. Fortunati perché saranno selezionati da Yamaha. Per poter essere tra i potenziali protagonisti di questa avventura bisogna iscriversi sul sito www.super-tenere.com. Una giuria farà la selezione di quanti aderiranno in base alle loro esperienze di guida e alla motivazione che li spinge a vivere questa esperienza unica. Ad accompagnarli anche il pilota Helder Rodriguez, quarto alla Dakar 2010.

Motocavalcata Colle-Follonica a Colle di Val D’Elsa (SI) loc. La Badia M.C. Follonica, tel. 347-4237832, 348-2690041, fax 0566264394, www.mcfollonica.it, email collefollonica2010@libero.it

4º raduno nazionale Vespa Città di Udine Vespa Club Udine, tel. 335-5352303, fax 0432-690820, www.vespaclubudine.com

SABATO 17 - DOMENICA 18 APRILE

Multimedia TORNA in versione online “Super Mario Kart”, essenza stessa dei simulatori paradossali di guida. Da aprile, il celebre titolo a cartoon sarà infatti disponibile per la Virtual Console di Nintendo, in esclusiva sul Canale Wii Shop (www.nintendo.it). Considerato da molti come uno dei migliori videogiochi mai realizzati, Super Mario Kart è stato originariamente lanciato 17 anni fa

Radunifino al 18 aprile

Motoraid interregionale d’epoca Trofeo Montagna nei Monti Lessini (VR) Verona Club Moto d’Epoca, tel. e fax 045-9231587. Raduno interregionale Vespa 4º Crono Piave a Cortellazzo-Jesolo (VE) Vespa Club Sei Giorni, tel. 339-6219784, 0421-311450, www.seigiorni.it, seigiorni@vespaclub.it

1Emilia Romagna VENERDÌ 16 - DOMENICA 18 APRILE 4º Bikers Rock Festival a San Romualdo (RA) Moto Club I Bikers del Senio, tel. 3465355430, email roby74_7@libero.it - bikersdelsenio@alice.it

SABATO 17 - DOMENICA 18 APRILE 41º raduno regionale “Due Ruote a Primavera” a Scandiano (RE) in piazza Prampolini e Parco della Resistenza M.C. Scandiano, tel. e fax 0522-982150, 340-0045606 3355282028, www.motoclubscandiano.it

DOMENICA 18 APRILE 6º motoraduno regionale a Mesola (FE) M.C. Adriatico, tel. e fax 0533-993507, 3474583910, email adriatico@motoclubfmi.it Mostrascambio al Museo Nazionale del Motociclo di Rimini, tel. 0541-731096, 3471844267, www.museomotociclo.it 3º Circuito di San Pietro In Trento per moto ASI ante 1930. CRAME (Club Romagnolo Auto Moto d’Epoca), tel. 339-6959538, 335331684, www.crame.it, crame@crame.it

1Toscana SABATO 17 APRILE Raduno d’epoca a Colle Val d’Elsa (SI) M.C. Garganella, tel. 0577-922519, 328-9632024, 329-3331009, fax 0577-999547, www.garganella.it, mcgarganella@garganella.it

SABATO 17 - DOMENICA 18 APRILE Festa Bikers “Le Poiane dell’Appennino” a Borgo San Lorenzo (FI) Tel. 339-6523733, 328-0078630, 338-83011638, 338-7876045, email lepoianedellappennino@msn.com

DOMENICA 18 APRILE Motoincontro d’epoca a Vicchio (FI) in loc. Mattagnano M.C. Giotto, tel. 055-8495604, 348-0468529, fax 055-8497544, email mcgiotto@libero.it Motoraid d’epoca Gruppo 2 a Empoli (FI) M.C. Guzzi Empoli, tel./fax 0571-920378, www.motoclubguzziempoli.it, motoclubguzziempoli@tiscali.it

DOMENICA 18 APRILE

1Lazio DOMENICA 18 APRILE Motobenedizione a Capranica (VT) Madonna del Piano M.C. Montecucco, tel. 3486910782, www.motoclubmontecucco.it Raduno “Sagra del Carciofo” a Sezze (LT) M.C. I Leoni di Sezze, tel. 0773-807098, fax 0773-889505, ileonidisezze@motoclubfmi.it

1Campania DOMENICA 18 APRILE Motoincontro a Pompei (NA) M.C. 28th Street, tel. 338-5225706, 333-2662429, fax 081-8507315, giovannischenziato@alice.it Raduno regionale Vespa “Vespando” a Castellamare di Stabia (NA) Vespa Club Stabia Amalfi Coast, tel. 328-3761663, 0818725725, www.stabiaamalficoast.it

1Puglia DOMENICA 18 APRILE Raduno d’epoca Gruppo 1 “4º Carosello” ad Acquaviva Delle Fonti (BA) M.C. I Mascheroni, tel. 080-762105, fax 080-3053476, email info@agenziafullservice.it

1Calabria SABATO 17 - DOMENICA 18 APRILE 15º Motoraduno Città di Rossano (CS) M.C. Rossano, tel. 338-9590618, www.motoclubrossano.it, email info@motoclubrossano.it

1Sicilia VENERDÌ 16 - DOMENICA 18 APRILE Motoraduno nazionale “Rider Tour Sicily” a Terrasini (PA) - 2º prova TTN M.C. Incarena, tel. 333-7781389, www.incarena.com, email info@incarena.com

1Sardegna DOMENICA 18 APRILE Mostra scambio e mostra di moto d’epoca ad Assemini (CA) M.C. Speed Assemini, tel. 070-940251, 338-9966478, www.motoclubspeed.it, email info@motoclubspeed.it Raduno regionale a Tortolì (OG) M.C. Mentana Bike, tel. 328-9594474, fax 0782628042, www.mentanabike.com Motocavalcata “Monti del Gennargentu” M.C. Gennargentu, tel. 389-6873383, email motodesulo@email.it

QUEL MURO IMBARAZZANTE LA SITUAZIONE, incredibile ed esilarante come un asino con le ali, è più o meno la seguente: al centro del piazzale, illuminato dal sole della Florida, sotto la torretta delle tribune, ci sono quattro improbabili soggetti in cerca d’autore. Vado a presentarveli. Soggetto numero uno: Mister BigMac (lo battezzo così per facilitare la memoria), abbronzatissimo addetto stampa con berretto da lanciatore di prima base, spalle da finale di Superbowl e camicia griffata bicolore da race team engeneer. Egli mi guarda tra il costernato, il pietoso ed il divertito, rimpiangendo di non essersi saputo mordere la lingua per tempo. Soggetto numero due: la sua auto, una Chevrolet Nascar, o quello che accidente sembra (in realtà scopro in seguito che è solo una parvenza di stock car da sceneggiata), lì pronta a farmi strada. Soggetto numero tre: il qui presente autore della rubrica, in missione di prova per una notissima casa costruttrice, piovuto dal cielo una mattina qualsiasi, tra la pausa caffè e l’ora sacra del cheeseburger, con una richiesta da faccia di tolla, di pretta marca latina, che peggio credibile non si può. Soggetto numero quattro, al mio fianco, il più buffo di tutti, più ancora di un asino volante: l’ufficialissimo veicolo sotto test, ovvero “paperotta”, scooter 200 da disimpegno urbano con cui sto realizzando un viaggio tra Key West, Miami, Orlando e Cape Canaveral e che ha già registarto un inizio di grippaggio per strada prima ancora di arrivare fin lì. Attorno, nella noia amministrativa di un giorno qualsiasi, il Daytona International Speedway. Chiarito ciò, continuo il racconto iniziato la volta scorsa. Mister BigMac, compromessosi alla cieca, s’è infatti impegnato a farmi accedere al circuito, il mitico circuito della 200 e della 500 Miglia, per consentirmi di scattare alcune foto alla moto in prova, senza aver preventivamente nemmeno visto di cosa trattavasi. Ora, a sorpresa, scopre che è paperotta. Per di più azzoppata dei già pochi cavalli a disposizione dall’inspiegabile “infarto” di qualche giorno prima. Quando accendo il motore, per un attimo, BigMac spera di essere finito su di Candid camera. Ma poi il meschino non può far altro che rassegnarsi, con un sospiro, al fatto inconfutabile che il suono non è certo da ovale della Nextel Cup. «OK, usiamo l’ultimo tratto della parabolica in fondo», mi fa, nel tentativo di contenere al minimo l’imbarazzo. E qui avvia la sua Chevrolet. Un tuono di Zeus riempe il piazzale, coprendo la vergogna del mio sommesso scoreggino a due tempi. Seguiamo quindi un misterioso percorso di servizio, come topi che cercano riparo da occhi indiscreti, rifugiandosi nel buio di una fogna. E al termine della fogna, davanti al capolinea di un muro verticale, capisco infine tutta la stupidità della cosa. Quel muro “è” la pista! Visto da vicino, un banking è infatti qualcosa da scalare di potenza e solo a un perfetto cretino come me può venire in testa di riuscire a farlo con paperotta, senza offendere le leggi di Newton. Morale: la foto la scatto da fermo come un turista di passaggio e BigMac, probabilmente, non s’è mai sentito in vita sua più coglione di così. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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18 APRILE Italiano - Motorally del Montefeltro, seconda prova a Borgo Pace (PU) M.C. Montefeltro, tel. 333-8524060, www.motoclubmontefeltro.com - www.motorallyraidtt.it

1Trial 17 APRILE Europeo - Campionato maschile, junior e over 40 a Baiona (Spagna) Peña Moteros Val Miñor, www.baionatrial2010.com

18 APRILE Mondiale - GP Spagna, prima prova a Baiona (anche Junior e Youth 125) Peña Moteros Val Miñor, tel. +34 629 768 566, www. baionatrial2010.com - www.trialonline.org Trofeo Gruppo 5 Epoca a Ferrada di Moconesi (GE) M.C. Della Superba, tel. 3407378194, fax 010-784088, www.motoclubdellasuperba.it Trofeo Centro Sud - TCST, prima prova a Gubbio (PG), e campionato umbro-marchigiano M.C. Trial Gas e Frizione, tel. 3935377229, fax 075-9220865, www.gasefrizione.it, email info@fasefrizione.it Campionato piemontese a Campo Canavese (TO) M.C. Valle Sacra, tel. e fax 0124519212, www.motoclubvallesacra.it, email motoclubvallesacra@libero.it Campionato triveneto a Caneva (PN) M.C. Albatros, tel. e fax 0434-70584, email albatros-team@libero.it

1Speedway 18 APRILE

Mondiale - Gran Premio del Portogallo a Fafe, seconda prova (anche Junior e Youth) Motor Clube De Guimaraes, tel. +351 253 41 86 61, fax +351 253413322, www.motor-clube-guimaraes.pt - www.enduro-abc.com

Italiano - Campionato individuale Open, prima prova a Lonigo (VI), e Trofeo Flat Track M.C. Lonigo, tel. 0444-831894, fax 0444-835144, www.motoclublonigo.com

18 APRILE

1Minimoto

Italiano - Campionato Under 23 e Senior a Rufina (FI) A.M. Fiorentina, tel. e fax 055572791, 393-9940889, cinzia@teamkst.it, marco.graziani@commercialeinformatica.it Campionato friulano hard-race a Enemonzo (UD) loc. Cervias M.C. Sabbiadoro, tel. 338-8796145, fax 0431-511231, email sabbiadoro@motoclubfmi.it Campionato abruzzese-molisano, seconda prova, e Trofeo Vbikestore.it, a Colli al Volturno (IS) M.C. Volturno, tel. 348-8403878, fax 0865-930015, vincedisand@tiscalinet.it 5º Enduro della Riviera dei Cedri a Cittadella del Capo (CS) campionato regionale Calabria, Campania, Basilicata e Puglia M.C. Cittadella Racing, tel. fax 0982-996896, 347-7750968, www.cittadellaracing.it, email cittadellaracing@tiscali.it Trofeo Skube, prima prova a Villanova d’Albenga (SV) M.C. Riviera, tel. 335-6099451, www.mcriviera.it, info@mcriviera.it

Trofei Scootermatic Extreme Italia e Sud, Superscooter, GP 80 a Battipaglia (SA) Race Service, tel. 051-727098, 335-6281121, www.raceservice.com Trofeo Scooter Cup a Kinisia (TP) Circuito Kinisia, tel. 0923-864053, www.kinisia.it

1Rally

1Quad

17 - 18 APRILE

18 APRILE

Europeo - Cross Country European Cup a Bér (Ungheria) GÉ-SA Sportegyesulet, tel./ fax +36 1-4308104, sasomotor@t-online.hu

Trofeo Quad FMI Hard Race Endurance a Ceresole (TO) M.C. QuadForQuad, tel. 3346563165, gabriele.silino@federmoto.it

18 APRILE Selettive zona A alla pista di Volpiano (TO) 338-2340259, www.minimotomiletto.com. M.C. Chivasso, tel. e fax 011-9101663. Selettive zona B a Castelraimondo (MC) M.C. Il Cassero, tel. 339-8704983, fax 0737640477, www.feggiani.com Selettive zona C a Napoli pista Ponticelli 081-5966608, 339-8747902 www.minimotonapoli.it M.C. Napoli, tel. e fax 081-283826.

1Scooter 18 APRILE

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speciale

PROTAGONISTI CIRCUITI CALENDARIO ALBI D’ORO INIZIATIVE RADUNI

0 1 CIV20


18 APRILE ROUND 1 VALLELUNGA

FL

Record 125 GP Hiroaki Kuzuhara (Honda) 1’45”55 Record STOCK 600 Andrea Boscoscuro (Yamaha) 1’41”543 Record STOCK 1000 Stefano Cruciani (Ducati) 1’39”135 Record Supersport Michele Pirro (Yamaha) 1’40”359 Record Superbike Norino Brignola (Ducati) 1’39”056 Lunghezza: 4.085 metri

2 MAGGIO ROUND 2 MONZA La pista è stata modificata Non ci sono riferimenti

Lunghezza: 5.776 metri FL

19 20 GIUGNO ROUND 3 E 4 MUGELLO Record 125 GP Riccardo Moretti (Aprilia) 2’00”903 2009 Record STOCK 600 Ferruccio Lamborghini (Yamaha) 1’57”055 Record STOCK 1000 Stefano Cruciani (Ducati) 1’54”542 Record Supersport Alessio Velini (Yamaha) 1’55”471 Record Superbike Luca Conforti (Ducati) 1’53”427

Lunghezza: 5.245 metri

FL

4 LUGLIO ROUND 5 MISANO

Lunghezza: 4.226 metri

Record 125 GP Lorenzo Savadori (Aprilia) 1’45”366 Record STOCK 600 Gara Ferruccio Lamborghini (Yamaha) 1’41”504 Record STOCK 1000 Davide Giugliano (Suzuki) 1’38”905 Record Supersport Michele Pirro (Yamaha) 1’39”461 Record Superbike Matteo Baiocco (Ducati) 1’37”778

19 SETTEMBRE ROUND 6 IMOLA Circuito modificato nel 2009 Non ci sono riferimenti

Lunghezza: 4.936 metri FL

Lunghezza: 5.245 metri

FL

17 OTTOBRE ROUND 7 MUGELLO

CALENDA R IO E C I R C UITI

FL

SPECIALE CIV V 20 010


SPECIALE C IV 2010

LA GRANDE AVVENTURA

Il campionato è in crescita, così come lo spettacolo, che si vedrà in TV su Nuvolari e Sportitalia. Cinque le classi: 125, Supersport, Stock 600 e 1000, Superbike

N

ON è vero che l’erba del vicino è sempre più verde: il CIV continua a crescere e ormai non ha più nulla da invidiare al BSB britannico e al CEV spagnolo. Venite a vedere coi vostri occhi. Troverete un paddock quasi da Mondiale: tanti van (forse perfino troppi…) ordinatamente allineati, hospitality di un certo tono e, dalla passata stagione, telecamere dappertutto. Anche il CIV è entrato nell’era della diretta televisiva e ha bucato lo schermo offrendo gare divertenti, spettacolari e di ottimo livello tecnico. Dopo l’esperimento MotoTV, che ha svolto un ottimo lavoro ma ha un bacino di utenti troppo ristretto per le ambizioni del campionato, i diritti sono stati rilevati da SportItalia e Nuvolari che si divederanno le dirette. Evidentemente le TV ritengono che la massima espressione della velocità nazionale sia un bello show, capace di attrarre interesse, spettatori e pubblicità. Non c’è solo la TV. Nel 2009 il CIV ha avuto un riscontro sulla stampa cui gli esperti di Immagine & Sport hanno attribuito un valore di oltre 21 milioni di euro. Cioè tanto sarebbe costato acquistare spazi pubblicitari pari allo spazio che le varie testate nazionali hanno garantito al campionato. Appena dieci anni fa, la serie nazionale sembrava morta e sepolta. Dal 2001 è iniziato un lento ma costante rilancio culminato lo scorso anno con la gestione diretta della Federmoto. Che ha garantito ulteriori investimenti implementando l’organizzazione sportiva e logistica. Ripartito da zero, il CIV adesso è una realtà di importanza strategica per la moto e le corse. Non solo perché rappresenta un passaggio insostituibile per la formazione dei giovani talenti, ma anche per motivi economici. Tra moto, ricambi, gomme, logistica, il campionato italiano fa girare circa 20 milioni di euro l’anno. È una bella torta che alle Case (moto e componenti) fa gola. Chi c’è da tempo e vince, cerca di mantenere la posizione,

chi manca (o perde…) studia come conquistarsi spazio. Tra inevitabili alti e bassi, dal CIV sono passati tutti i migliori talenti nostrani, da Valentino Rossi a Marco Melandri. C’è chi sostiene che i ragazzini di adesso non sono all’altezza ma non possiamo pretendere che ogni anno spunti un fenomeno, ma solo cercare di offrire agli eredi dei nostri campioni le migliori condizioni per emergere. A partire dal format delle categorie fino alla decisiva connessione tra CIV e Campionati Mondiali, che la FMI – pur tra mille difficoltà di bilancio – sta cercando di attivare. I nomi interessanti non mancano in nessuna delle cinque categorie. La 125, che nel Mondiale registra un drammatico calo di iscritti, nel CIV tiene botta e proporrà un interessante confronto tra tre o quattro ragazzini che promettono. La Stock 600, novità della passata stagione, è già diventata l’accesso preferenziale alle quattro tempi, quindi è da seguire con particolare attenzione. Supersport e Stock 1000 saranno di livello più alto rispetto ad un anno fa, mentre il panorama Superbike non è ancora d’eccellenza. Ma con Aprilia e BMW alla finestra ci vorrebbe poco per far cambiare faccia alla top class: basterebbe che entrambe schierassero nel CIV 2011 lo junior team per far crescere ragazzi in ottica internazionale. Potrebbe succedere. Intanto ci gustiamo quelli che ci sono. Considerando che il tricolore ha tante anime, ed è bene che sia così. Ci sono i quattordicenni futuri campioni, quelli che cercano rilancio dopo aver fallito la prima occasione e anche qualche gentleman senza altra velleità che sfidare se stesso. Come Enzo Chiapello, che a 61 anni (ma ne dimostra dieci in meno...) sarà di nuovo al via della Superbike. Con una passione sconfinata che riempie il cuore dei romantici. Chiapello, uno di noi. Ma non ditelo a Troy Bayliss, che ne ha solo 41 e due anni fa ha vinto il Mondiale SBK…

LUCI DELLA NOTTE SUL PADDOCK DEL CIV. IL CAMPIONATO ITALIANO HA ASSUNTO DIMENSIONI “MONDIALI”. SOPRA DUE PARTENZE DI PROVE 2009 DELLE CATEGORIE SUPERSPORT E 125.

SPECIALE CIV V 20 010


SUCCESSO CONSOLIDATO Seconda stagione

125 GP

per la categoria più affollata

LUIGI MORCIANO È UNO DEI FAVORITI ALLA CONQUISTA DEL TITOLO. DOVRÀ VEDERSELA, TRA GLI ALTRI, CON I COMPAGNI DI SQUADRA TONUCCI E PONTONE.

L SARANNO FAMOSI

ALBO D’ORO 2001 Gioele Pellino (Honda) 2002 Fabrizio Lai (Engines Engineering) 2003 Fabrizio Lai (Malaguti) 2004 Alessio Aldrovandi (Honda) 2005 Simone Grotzkj Giorgi (Aprilia) 2006 Luca Verdini (Aprilia) 2007 Roberto Lacalendola (Aprilia) 2008 Lorenzo Savadori (Aprilia) 2009 Riccardo Moretti (Aprilia)

Nell’unica classe a 2 tempi la mggioranza è under 18

GLI ISCRITTI 14 19 17 19 17 18 14 17 19 14 22 16 17 24 18 16 16 18 18 15 16

Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Honda Aprilia Aprilia Aprilia Honda Aprilia Aprilia Aprilia Honda Rumi Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia Aprilia

Ellegi Racing Faenza Racing Vft Racing Junior GP Racing Dream Matteoni Racing Gabrielli Racing Junior GP Racing Dream Gabrielli Racing Gabrielli Racing Ecodem Racing Grillini Bridgestone Prr Matteoni Racing Grillini Bridgestone Prr Crp Racing Rumi 125 GP Ellegi Racing Junior GP Racing Dream Grillini Bridgestone Prr Ellegi Racing Junior GP Racing Dream

3 Giuliano Gregorini 4 Roberto Farinelli 8 Lorenzo Zanetti 9 Rosario Paratore 10 Luca Vitali 11 Alessio Sportoletti 13 Berardino Lombardi 14 Federico Biaggi 16 Andrea Spadaro 17 Roberto Anastasia 19 Nico Morelli 20 Raffaele Vargas 21 William Marconi 22 Kevin Dittadi 24 Marco Colandrea 25 Federico Monti 27 Gianluigi Busiello 30 Marino Pavone 33 Simone Sancioni 34 Fabio Massei 36 Leandro Denis Mercado 51 Alessia Polita 53 Nicola Morrentino 58 Vincenzo Muscari 69 Gennaro Romano 74 Gennaro Sabatino 75 Francesco Cocco 77 Stefano Casalotti 81 Salvatore Torrisi 84 Riccardo Russo 93 Giovanni Daniele Priulla 102 Daniele Moschini 111 Pietro Maglioni 117 Juan Felipe Velasco 118 Andrea Pirazzoli 119 Mirko Zappon 127 Davide Fanelli 154 Tommaso Lorenzetti 177 Gabriele Martinelli 211 Marco Marcheluzzo 415 Federico Dittadi

20 18 23 20 18 23 20 23 24 18 21 19 25 21 16 18 20 19 22 19 18 25 16 21 20 18 15 18 22 18 17 23 23 18 22 19 20 20 25 22 20

Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Honda Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Kawasaki Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Honda Honda Yamaha Yamaha Honda Yamaha

Elle 2 Ciatti TNT Racing Media Action Pro Race Scap Bsc Corse Martini Corse Trasimeno Yamaha Junior Nuova M2 Racing 851 Racing Gomme & Service Riviera FCC Bike Service Prometeo FM Motoracing Rcgm 2B Corse Piellemoto Bwg Racing Trasimeno Yamaha Junior Media Action Pro Race Prometeo Bike & Motor Elle 2 Ciatti Media Action Pro Race Bike & Motor Rcgm 2B Corse 851 Racing Trasimeno Yamaha Junior DNA Corse New Magic Moda All Service System by QDP Real Racing New Magic Moda Riviera FCC

ALBO D’ORO 2009 Andrea Boscoscuro (Yamaha) IL VINCITORE DELLA PRIMA EDIZIONE, ANDREA BOSCOSCURO. IN PRECEDENZA LA 600 STOCK ERA UNA CATEGORIA DELLA COPPA ITALIA.

600 STOCK

5 Romano Fenati 7 Mattia Tarozzi 9 Alessandro Giorgi 10 Giovanni Bonati 11 Nazzareno Lumina 14 Tommaso Gabrielli 16 Andrea Migno 19 Alessandro Tonucci 22 Matteo Gabrielli 23 Niccolò Antonelli 24 Davide Zenari 32 Nicolas Stizza 43 Francesco Mauriello 52 Toshimitsu Gondo 63 Davide Stirpe 74 Kevin Calia 77 Manuel Alejandro Pardo 80 Armando Pontone 88 Massimo Parziani 95 Miroslav Popov 100 Luigi Morciano

L’

UNICA categoria a due tempi ha fatto un passo indietro per quanto riguarda il numero degli iscritti permanenti (21). L’età media si è ulteriormente abbassata: il 76% dei partenti è under 18 anni e il più “vecchio” in pista sarà il giapponese Toshimitsu Gondo, 24 anni, nuova scommessa con gli occhi a mandorla del Team Grillini che già nel 2006 ha sfiorato il titolo con Hiroaki Kuzuhara. Luigi Morciano, 16 anni, ha chiuso il 2009 in crescendo e alla terza avventura nel CIV potrebbe essere il favorito per la vittoria finale. Ma dovrà vedersela con il compagno di squadra Alessandro Tonucci che nella scorsa stagione è stato uno dei più validi antagonisti del neo campione Riccardo Moretti, sfiorando anche l’europeo in prova unica ad Albacete, vinto dell’emergente tedesco Marcel Schrotter. I due talenti avranno una guida d’eccezione, l’ex iridato Roberto Locatelli, che, lasciato il Mondiale, è diventato direttore sportivo della Junior GP Racing Dream, la formazione Aprilia supportata della FMI e da Motosprint. Locatelli seguirà anche il confermato Armando Pontone e il vincitore della Coppa Italia Giovanni Bonati. Kevin Calia riporta in pista la gloriosa Rumi che in 125 aveva già fatto capolino qualche stagione fa. Punta al podio Davide Stirpe, rimasto sulla Honda CRP. Occhio allo spagnolo Manuel Pardo e al ceco Miroslav Popov. Il più giovane al via sarà Niccolò Antonelli: è nato il 23 febbraio 1993. Debuttano a 14 anni anche Romano Fenati e Andrea Migno.

A STOCK 600, novità del CIV 2009, ha riscosso immediato successo come categoria d’accesso alle 4 tempi derivate dalla serie. La formula è semplice: moto strettamente di serie, monogomma Dunlop e limite d’età 25 anni. La prima edizione, vinta da Andrea Boscoscuro con la Yamaha R6, ha offerto contenuti tecnici di prim’ordine, con tempi sul giro spesso vicini a quelli della SS. Il più noto tra i 40 iscritti è Lorenzo Zanetti, ventitreenne ex protagonista della 125 GP mondiale che cerca rilancio e nuovi sbocchi nella media cilindrata. Avrà la Yamaha R6 gestita dalla TNT, una delle formazioni più esperte in campo nazionale. Arriva dal Mondiale anche Luca Vitali che verrà supportato dalla Media Action Pro Race, che ha sfiorato il titolo 2009 con Ferruccio Lamborghini. Punta in alto Fabio Massei, diciannovenne che lo scorso anno si è messo in luce anche nella Stock 1000. Fari puntati anche su Alessia Polita, 25 anni, velocissima marchigiana che avrà la Yamaha del Team Trasimeno. Attenzione a Stefano Casalotti, ultima rivelazione della Yamaha R6 Series. In una categoria monopolizzata da Yamaha, le speranze Honda sono risposte su Marco Marcheluzzo, già in evidenza nella passata stagione. Il più giovane è Francesco Cocco, nato nel 1995.

GLI ISCRITTI

SPECIALE CIV V 20 010


1000 STOCK

GENERAZIONI A CONFRONTO

NEL 2009 LA DUCATI HA DOMINATO IL CAMPIONATO CON STEFANO CRUCIANI (A DESTRA), CHE QUEST’ANNO GAREGGERÀ NELLA SUPERBIKE.

Tanti giovani pronti a sfidare una nutrita schiera di piloti veloci molto esperti

M

PIRELLI PER TUTTI

ALBO D’ORO 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Roberto Antonello (Suzuki) Alessandro Valia (Ducati) Lorenzo Lanzi (Ducati) Luca Conforti (Ducati) Alex Polita (Suzuki) Luca Scassa (MV Agusta) Michele Pirro (Yamaha) Michele Pirro (Yamaha) Stefano Cruciani (Ducati)

Fornitore unico anche nell’italiano. Come nella Coppa del Mondo

GLI ISCRITTI 20 24 27 20 30 26 26 27 22 30 21 24 24 28 29 27 21 28 23

Honda Yamaha Suzuki Suzuki Aprilia Kawasaki Yamaha Honda Honda Honda Yamaha Honda Honda Honda Yamaha KTM Ducati Suzuki Aprilia

All Service System by QDP Rosso e Nero Suriano Racing by Cruciani Suriano Racing by Cruciani Trd Racing Pedercini Bwg Racing Kuja Racing Emmebi Gomme & Service Play Racing Kuja Racing Scuderia Improve Barni Racing

MICHELE PIRRO (SOTTO) E IL TEAM LORENZINI, CHE AVEVANO STRAVINTO IL TITOLO 2009, NON SARANNO PIÙ DELLA COMPAGNIA. IN SUPERSPORT SI VEDRANNO SENZA DUBBIO GARE PIÙ EQUILIBRATE...

42 19 31 37 35 33 34 35 39 17 37 19 26 33 30 34 27 24 36 26 32 23 25 21 24 21 30 23 27

Kawasaki Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Triumph Honda Yamaha Honda Yamaha Yamaha Yamaha Honda Honda Honda Honda Yamaha Yamaha Yamaha Honda Yamaha Kawasaki Honda Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha Yamaha

Puccetti Kawasaki Bike Service Racing Velini Racing Riva Moto Bargy Design Bargy Design Padova Motocorse Riva Moto Emmebi Riva Moto Media Action Pro Race Kuja Racing Velmotor 2000 Scuderia Improve Vft Racing Echo Crs Honda Tnt Racing Puccetti Kawasaki Velmotor 2000 Ram Racing

ALBO D’ORO 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Stefano Cruciani (Yamaha) Camillo Mariottini (Yamaha) Gianluca Nannelli (Yamaha) Cristiano Migliorati (Kawasaki) Simone Sanna (Honda) Massimo Roccoli (Yamaha) Massimo Roccoli (Yamaha) Massimo Roccoli (Yamaha) Michele Pirro (Yamaha)

SUPERSPOR T

5 Marco Bussolotti 6 Riccardo Della Ceca 9 Danilo Dell’Omo 11 Rocco Andriotta 12 Ivan Goi 15 Matteo Baiocco 18 Vittorio Bortone 24 Michele Conti 27 Thomas Caiani 41 Lorenzo Alfonsi 48 Stefano Cantagallo 58 Gabriel Berclaz 64 Danilo Andric Silva 77 Marco Muzio 81 Gino Salvatore 83 Russell Holland 89 Domenico Colucci 99 Emanuele Russo 131 Patrizio Valsecchi

A

NCHE la Stock 1000 avrà per la prima volta il fornitore unico di gomme: sarà la Pirelli, la stessa azienda che supporta questa categoria a livello di Coppa del Mondo e nei campionati nazionali di Gran Bretagna e Canada. A dispetto della contrazione di iscritti (19 piloti permanenti) l’edizione 2010 propone temi tecnici e agonistici di alto livello. La Ducati, che nel 2009 ha dominato con Stefano Cruciani, difenderà il titolo con Domenico Colucci, 21 anni, tra i talenti più interessanti dell’intero panorama nazionale. Lo scorso anno è andato benissimo in Coppa del Mondo fino al grave infortunio al via del round di Misano che ha compromesso anche le speranze di conquistare il CIV. La Kawasaki punta al titolo con Matteo Baiocco, pilota del Mondiale SBK, che avrà la ZX-10R del Team Pedercini. La filiale italiana ha preferito dirottare il pilota più veloce sulla Stock 1000 per i riflessi commerciali che il successo potrebbe garantire. Diventa sempre più ambiziosa anche la Honda, che si affida a Marco Bussolotti, vicecampione europeo della Stock 600, che ha preso velocemente in mano la CBR 1000 RR della All Service System by QDP. Con la stessa moto, gestita da Gomme & Service, torna sulla scena Lorenzo Alfonsi, 30 anni, ex campione europeo della categoria. Riccardo Della Ceca, 24 anni (team Rosso e Nero) è la punta dello schieramento Yamaha, mentre la Suzuki gioca, tra gli altri, la carta Emanuele Russo. Attenti ad Ivan Goi, 30 anni, ex del Mondiale 125 GP: guiderà l’Aprilia della Trd Racing.

ANCHERÀ il Team Lorenzini, ex corazzata della Yamaha Italia, che ha conquistato cinque titoli in nove anni. Ora in Supersport si sta preparando uno show coi fiocchi. Yamaha, Kawasaki, Triumph e Honda si contenderanno il titolo, ma farà caldo anche sul fronte gomme: per la Pirelli il CIV è il banco di prova delle coperture che in seguito vengono impiegate nel Mondiale, la Dunlop è impegnata in forma ufficiale, con tecnici del reparto sviluppo britannico, per rompere il dominio italiano. Il pilota Dunlop è il velocissimo Alessio Velini, talento umbro di 31 anni, ingiustamente sottovalutato dai team importanti. Così lo scorso anno si è gestito in proprio una Yamaha R6, rendendo vita durissima al neocampione Michele Pirro. Gli altri protagonisti utilizzeranno Pirelli. La Supersport ci sarà una sfida tra generazioni. Tra i “vecchietti” il più terribile è Cristiano “Inox” Migliorati, 42 anni, punta della Kawasaki. Durante la settimana lavora in autogrill, in pista è ancor un signor pilota. Tra i veterani, oltre a Velini, è da annoverare anche Gianluca Vizziello; 30 anni, tanta esperienza. Il lucano, perso il Mondiale, torna sulla scena con la Honda della Velmotor. La Triumph punta su Mirco Giansanti, 34 anni. Le giovani promesse non mancano. Il più interessante è Ferruccio Lamborghini, 19 anni, vicecampione Stock 600 che sale di categoria sempre con la Yamaha supportata da Media Action Pro Race. Con la quattro cilindri di Iwata correrà anche Cristiano Erbacci, 23 anni, vincitore della R6 Cup 2008. Il più giovane in pista è il diciassettenne francese Florian Marino già finito nell’orbita Honda Europa: nel CIV avrà la Honda della Emmebi, mentre nell’europeo Stock 600 corre con Ten Kate.

GLI ISCRITTI 3 Cristiano Migliorati 4 Roberto Tamburini 5 Alessio Velini 7 Oleg Pozdneev 9 Alessandro Bonecchi 10 Paolo Vino 11 Mirko Giansanti 18 Ivan Clementi 19 Valery Yurchenko 21 Florian Marino 24 Eduard Blokhin 28 Ferruccio Lamborghini 32 Damien Berclaz 33 Paola Cazzola 45 Gianluca Vizziello 47 Marco Pirazzoli 57 Ilario Dionisi 61 Fabio Menghi 63 Danilo Paoloni 73 Diego Ciavattini 77 Fabrizio Lai 81 Cristiano Erbacci 85 Alessio Palumbo 89 Ricky Parker 96 Jonatan Gallina 99 Tommaso Totti 128 Simone Vicentin 131 Giuseppe Barone 183 Adam Strizzolo

SPECIALE E CIV V 20 010


SUPERBIKE 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

MINI GP Progetto giovanissimi da 10 a 13 anni.

MUSICA NUOVA

ALBO D’ORO

Lucio Pedercini (Ducati) Lucio Pedercini (Ducati) Mauro Sanchini (Kawasaki) Alex Gramigni (Yamaha) Norino Brignola (Ducati) Marco Borciani (Ducati) Marco Borciani (Ducati) Luca Scassa (MV Agusta) Norino Brignola (Ducati)

Sarà battaglia

COPPA ITALIA

tra Case e gommisti. Con tanti nomi famosi

GLI ISCRITTI 37 37 35 30 20 33 31 35 31 21 35 29 34 41 42 32 29 29 38 61 36 26 27 25 34 19 27 32 34 41 32

Honda Aprilia Yamaha Kawasaki Kawasaki Ducati Ducati Kawasaki Yamaha Aprilia Ducati Yamaha Ducati Honda Yamaha Yamaha Ducati MV Agusta Suzuki Honda Ducati Ducati Kawasaki Suzuki Yamaha Yamaha Kawasaki Aprilia Ducati Ducati Suzuki

Nuova M2 racing DNA Corse Pedercini Barni Racing Barni Racing Vft Racing Dmr Racing Bike Gabrielli Racing Barni Racing Bike Service Racing Mama Racing New Magic Moda Dmr Racing Bike Franciacorta Corse Althea Racing Factory Superbike Suriano Racing by Cruciani Nuova M2 Racing Grandi Corse Barni Racing Boselli Michelin FM Motoracing Pedercini Gabrielli Racing Grandi Corse TR Corse Suriano Racing by Cruciani

Una sola classe:

U

LTIMAMENTE la top class del CIV non ha proposto argomenti tecnici all’altezza delle altre categorie ma l’edizione 2010 cambia decisamente registro. Anche in Superbike sarà battaglia tra Case e gommisti. La Dunlop attacca il monopolio Pirelli puntando sul pugliese Flavio Gentile, terzo pilota della Althea Racing, satellite Ducati che sta facendo furore nel Mondiale con Checa e Byrne. Gentile avrà gomme ufficiali e una 1198R che nei test effettuati in Spagna e a Misano è andata molto forte. La Ducati ha vinto quattro degli ultimi cinque titoli e difficilmente fallirà il pokerissimo. È impressionante lo schieramento del Team Barni che lancia nella mischia il dominatore Stock 1000 Stefano Cruciani, oltre ad Alex Polita e Lorenzo Mauri, in attesa di recuperare Luca Conforti che salterà le prime due gare (Vallelunga e Monza) per un problema agli occhi. Da seguire con interesse il debutto Superbike del ventenne Danilo Petrucci, ragazzo umbro che ha fatto molto bene nelle categorie d’accesso e adesso tenta il grande salto con la Kawasaki Pedercini. La punta Yamaha sarà Enrico Pasini, promosso dalla R1 Series. La novità tecnica più rilevante è rappresentata dal debutto dell’Aprilia attraverso il team satellite Gabrielli: con la RSV4 correranno Federico Sandi, 21 anni, ex 125 e 250 Mondiale, e il navigato Fabrizio Pellizzon, 32, tester di Noale. L’Aprilia vuole farsi spazio nel CIV e in qualche occasione sarà ai box anche Max Biaggi.

125 Sport Production. E tanti trofei abbinati

D

A QUESTA stagione anche il secondo evento più importante della Velocità FMI, dedicato alla classe 125 Sport, viene organizzato direttamente dalla Federazione. Sei tappe riservate ai giovanissimi che si avvicinano alle ruote alte; un vero laboratorio per i nuovi talenti voluto con forza dalla FMI. TANTI i Trofei abbinati alla Coppa Italia 2010: conferma per i Trofei Honda, con le categorie CBR, Hornet e 125 RS GP per i piloti più giovani, e Moriwaki 250 GP. Numerose le novità, a partire da un Challenge griffato Pirelli, poi il Trofeo Kawasaki (categorie Ninja e 250 4T riservata ai piloti in erba) e il Trofeo Suzuki Gladius Cup. L’OFFERTA si amplia con la categoria pre-GP 125 Metrakit, un trofeo monomarca caratterizzato da costi di gestione bassi e moto assegnate a sorteggio ogni domenica di gara. In calendario anche l’evento Metzeler nella 1000 e nella 600 e un Trofeo sperimentale Pirelli Stock 1000, una sorta di primo passo verso la stessa classe del CIV.

CALENDARIO 11 aprile 16 maggio 30 maggio 27 giugno 1 agosto 12 settembre

Misano Franciacorta Misano Vallelunga Mugello Vallelunga

P

ROGETTO GIOVANISSIMI, 10-13 anni. Sarà gestito direttamente dalla FMI e articolato in 6 prove. Junior 50 e Senior 70 sono le classi valide per il Campionato Italiano: si disputano su due gare per ogni giornata. Nella Senior 70 la Commissione Sportiva Nazionale della FMI ha deciso, visto l’alto numero di partecipanti, di prevedere una “gara training” per i ragazzi non entrati nei 28 qualificati. LA CLASSE 80 Ruote Alte è il Trofeo sperimentale abbinato e si disputa in gara singola. IL REGOLAMENTO tecnico e sportivo non sarà modificato per i prossimi due anni; una stabilità importante voluta anche per stimolare gli investimenti su questo campionato che accompagna i giovani piloti alle ruote alte.

CALENDARIO 4 aprile 9 maggio 27 giugno 18 luglio 5 settembre 10 ottobre

Castelletto di Branduzzo Corridonia Binetto Napoli Corridonia Varano

ATTIVITÀ FEMMINILE IL CAMPIONATO Italiano si disputerà in gara unica il 12 settembre a Vallelunga, in concomitanza con la Coppa Italia. La competizione sarà riservata a tutte le ragazze classificate entro la decima posizione nelle precedenti edizioni del campionato stesso o del Trofeo Motocicliste. La vincitrice guadagnerà anche la borsa di studio istituita dalla Federazione, nel caso in cui partecipi ad attività internazionale nella stagione 2011. Montepremi di 2.000 euro per le prime tre classificate in entrambe le categorie (600 e 1000). Costo iscrizione 100 euro. La novità di questa stagione è il Trofeo Esordienti “Beatrice Bossini” dedicato alla giovane pilota scomparsa lo scorso anno. La prova si svolgerà il 27 giugno a Magione. Al via le conduttrici al primo anno di licenza velocità e quelle che nelle precedenti stagioni non sono mai entrate tra le prime dieci. Costo iscrizione: 50 euro.

GLI ALTRI C A M P IO N A T I FIM

1 Brignola Norino 3 Fabrizio Ippoliti 4 Matteo Milanese 6 Dario Alberti 9 Danilo Petrucci 10 Lorenzo Mauri 12 Stefano Cruciani 18 Omar Menghi 20 Francesco Ciacci 23 Federico Sandi 24 Luca Conforti 26 Enrico Pasini 27 Giacomo Lucchetti 29 Giuseppe Zannini 36 Valter Durigon 37 Davide Caselli 40 Flavio Gentile 41 Nicola Campedelli 43 Claudio Sergiovich 49 Enzo Chiapello 51 Luca Pedersoli 53 Alex Polita 54 Alex Pasqualato 73 Simone Saltarelli 86 Cosimo Damiano Diviccaro 91 Riccardo Fusco 94 Fulvio Faccietti 95 Fabrizio Pellizzon 111 Giovanni Baggi 113 Paolo Blora 188 Riccardo Di Pietrogiacomo

Junior 50 e Senior 70

IL CAMPIONE IN CARICA NORINO BRIGNOLA TORNERÀ QUEST’ANNO A DIFENDERE IL SUO TITOLO. A DESTRA, GIOVANNI BONATI, VINCITORE DELLA COPPA ITALIA 2009.

SPECIALE CIV V 20 010


TUTTO QUEL LO CHE C’È D A SAPERE

TUTTE LE GARE IN DIRETTA TV

La diretta TV di tutti i round è stata la grande novità 2009. Quest’anno la FMI ha ceduto i diritti a due emittenti diverse, che offriranno la copertura integrale, in diretta, delle cinque gare per tutti i sette round. Sportitalia (canali 225-226 di Sky e digitale terrestre) trasmetterà in diretta Superbike, 125 e 600 Supersport. Durante la settimana successiva verranno offerte le differite delle due gare Stock. Nuvolari (canale 218 Sky e digitale terrestre) trasmetterà le dirette della Stock 600 e della Stock 1000. Il martedì e mercoledì successivi, dalle 17 e ancora dalle 24, offrirà la differita delle altre tre classi.

MOTO TV

Il canale tematico (237 SKY) sarà ancora al fianco del CIV e trasmetterà il lunedì sera in differita dalle 19,00 tutte le gare del Campionato 2010.

RAISPORT PIÙ

Confermata anche quest’anno la copertura di Raisport Più (digitale terrestre, canale 227 bouquet SKY, Tivu Sat e Live Streaming) che tutti i martedì post tappa proporrà un’ampia sintesi delle gare.

CIV.TV

Totalmente rivisitato nel layout grafico e implementato nei contenuti, www.civ.tv diventa il vero e proprio portale della velocità in pista e “cuore” della comunicazione. News, interviste esclusive, foto, video e molto altro per raccontare il campionato italiano e tutti gli altri eventi 2010.

DVD UFFICIALE

A fine stagione verrà realizzato il Dvd ufficiale CIV 2010 con le immagini di gara, interviste e backstage. La distribuzione sarà curata da Cinehollywood, leader italiano del settore.

LA PRODUZIONE DELLE IMMAGINI

È curata direttamente dalla FMI e la qualità delle immagini 2009 ha riscosso vasto apprezzamento. Il regista Mauro Valentinuzzi si avvarrà di undici telecamere e avrà la possibilità di mostrare dopo pochi istanti tutti i momenti salienti anche se non inquadrati in diretta. Nel 2009 il CIV ha avuto 30 ore di diretta su MotoTV e sommando tutte le tv del network (differite comprese) ha raggiunto oltre un milione di spettatori con 250 ore di trasmissione complessive.

I PROTAGONISTI DEL CIV SONO SEMPRE DISPONIBILI A FIRMARE AUTOGRAFI. SOTTO, RICORDO DI BEATRICE BOSSINI: ALLA SUA MEMORIA È DEDICATO IL PREMIO ESORDIENTI 600 STOCK.

Confermato anche il premio dedicato a Beatrice Bossini, giovane pilota scomparsa lo scorso anno, assegnato al miglior esordiente della Stock 600.

come nel Mondiale. Il Mugello ospiterà anche l’ultimo round 2010 il 17 ottobre, quindi sul tracciato toscano si correranno tre delle sette gare previste.

AUTORITÀ SPORTIVA

GRATIS IL SABATO

Nel CIV c’è una giuria permanente, come nel Mondiale, che decide sull’interpretazione del regolamento e sui fatti di gara. È formata da tre persone, le stesse in tutti i round: Alberto Fantini (ex starter del Mondiale Superbike), Simone Folgori (commissario FMI delegato per la gara), Alfredo Mastropasqua (responsabile attività sportiva della Federazione, senza diritto di voto).

LIMITI DI ETÀ

LE CURIOSITÀ IL PUNTEGGIO

È lo stesso del Mondiale: 25 punti al primo, 20 al secondo, 16 al terzo, 13 al quarto, 11 al quinto, 10 al sesto e poi a scalare fino ad 1 punto per il quindicesimo. Non ci sono scarti. In caso di parità nella classifica finale di campionato, verranno presi in considerazione i piazzamenti: vittorie, secondi posti, e così via. In caso di ulteriore parità sarà discriminante il miglior risultato conseguito nell’ultima gara.

PILOTI STRANIERI

Il CIV è un campionato open, cioè aperto ai piloti di nazionalità straniera che quindi possono laurearsi campioni d’Italia. Gli ospiti prendono anche i premi d’arrivo in denaro. Nel 2009 hanno preso il via nel CIV 30 piloti stranieri di 14 nazioni diverse.

PREMI IN DENARO

La FMI ha stanziato 100.000 euro di premi d’arrivo, spalmati sui sette round. I premi in denaro vengono assegnati ai primi dieci dell’ordine d’arrivo. La Federazione inoltre assegnerà una borsa di studio (10.000 euro) ai campioni per supportare il loro passaggio nei Mondiali o Europei 2011.

PREMI SPECIALI

Ad ogni round vengono assegnati vari riconoscimenti speciali. Giro veloce: premio Oregon Scientific. Esordienti: premio Victory. Classifica team: regione Lombardia. Classifica industrie (moto e gomme): premio FMI. Sono state istituite anche classifiche speciali per età: Under 18 125, Under 21 Supersport, Under 23 Stock 1000 e Under 25 Superbike. I premi per i giovani sono intitolati ad Alberto Morresi, compianto dirigente federale.

Due categorie del CIV hanno limiti d’età. Nella Stock 600 sono ammessi solo piloti che non abbiano compiuto 25 anni al 31 dicembre 2009. Nella Stock 1000 invece può gareggiare soltanto chi non ha compiuto 30 anni alla stessa data.

TEMPO DI QUALIFICAZIONE

Seguire il CIV dal vivo è divertente e non costa molto. Venerdi (prove libere) e sabato (qualifiche dalle 9 alle 17) si entra gratis in tutti i settori, paddock incluso. Domenica il biglietto unico (prato, tribune e paddock) costa 20 euro, ridotto 15 euro per tesserati FMI, under 18 e donne. Gratis under 14. Iniziativa speciale per Vallelunga: i nuovi tesserati del Moto Club del Lazio entrano gratis anche la domenica. Confermata la partnership fra FMI e Infront che anche quest’anno consentirà ai tesserati FMI di ottenere uno sconto del 10% sui biglietti dei tre eventi italiani del Mondiale Superbike; conservando il biglietto si ha diritto alla riduzione per il CIV.

AREA FUN

È una zona del paddock riservata all’animazione e allo spettacolo. Nel 2010 non ci saranno gli attori di Zelig ma non ci sarà timore di annoiarsi: la novità è la

nuovissima hospitality che il sabato alle 17,30 ospiterà le premiazioni delle pole position e, in altre fasce orarie, permetterà al pubblico di incontrare i piloti.

RADIO UFFICIALI

LA NOTTE È ROSA

CALCIO BALILLA NEL PADDOCK

L’ITALIANO FA DEL BENE

Le radio più ascoltate nella zona del circuito trasmetteranno gli spot di lancio nei giorni pre-gara e proporranno concorsi per gli ascoltatori con in palio i biglietti omaggio e un giro pista sulla Yamaha biposto. Questo l’elenco delle Official Radio: Radio Globo (Vallelunga), Radio Reporter (Monza), Radio Blu (Mugello), Radio Bruno (Misano e Imola).

Nel paddock di Vallelunga, Monza, Mugello e Imola “romberà” un rumore diverso dal solito. Saranno le stecche del biliardino dei professionisti dell’International Champion Cup, evento che muove centinaia di appassionati. Parallelamente al main event, nelle stesse date, si svolgerà il Campionato Italiano Amatori. Spazio a tutti e con un

In alcune categorie i doppiaggi di piloti troppo lenti sono stati un problema nelle scorse edizioni del CIV per cui da questa stagione è stato ulteriormente abbassato il limite di qualificazione, fissato adesso al 107% della pole della rispettiva categoria. Chi non riesce a rientrare nel limite verrà escluso dal via.

LA GRIGLIA DI PARTENZA

È formata da file di quattro piloti ciascuna. La procedura di partenza è la stessa del Mondiale Superbike: corsia box aperta a meno 20 minuti dal via per il giro di allineamento. A meno 2 minuti dal via parte il warm-up lap, e quindi partenza con semaforo spento nel lasso di tempo compreso tra 2 e 5 secondi. In caso di partenza anticipata la giuria può comminare il ride-through (passaggio dai box a 60 km/h) oppure una penalità a tempo.

meccanismo di classifica incrociata giocatori di calcio balilla/piloti CIV con ricchi premi in palio e divertimento assicurato. Informazioni e programma www.ficb.it

Il quarto round del CIV capita nel week-end più “folle”. Venerdì 2 luglio sulla Riviera Romagnola sarà Notte Rosa, e la festa durerà fino a domenica 4. Centinaia di eventi distribuiti per la prima volta lungo l’intero fine settimana. Il CIV sarà presente e, in collaborazione con il Comune di Misano Adriatico, preparerà tante iniziative e sorprese per il paddock.

Sarà ancora la Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica il charity partner del CIV. Il ricavato delle t-shirt ufficiali sarà devoluto alla FFC, mentre altre iniziative sono in fase di definizione.

CASE IN PISTA

Case accreditate moto: Aprilia, Ducati, Honda, Kawasaki, KTM, Rumi, Suzuki, Triumph, Yamaha. Case accreditate gomme: Bridgestone, Dunlop, Metzeler, Michelin, Pirelli

I MARCHI AMICI

IL PRESIDENTE PAOLO SESTI, ALFREDO MASTROPASQUA E L’ASSESSORE ROBERTO LAMBICCHI PRESENTANO IL CIV.

Partner istituzionale: Regione Lombardia. Casco ufficiale Shoei. Official timing Oregon Scientific. Monogomma ufficiale Stock 600: Dunlop. Monogomma ufficiale Stock 1000: Pirelli. Monomarca ufficiale Campionato Italiano: Yamaha R Series. Fornitori ufficiali: Bindini – Beta utensili - Qualyline Abbligliamento ufficiale: Progrip. Fornitore ufficiale premiazioni: Victory. Spumante Ufficiale: Tenuta San Pietro. Charity partner: Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica - Onlus

DOPPIO ROUND È LA PRIMA VOLTA

Per la prima volta si correrà un doppio round, in stile Mondiale Superbike. Accadrà il 19 e 20 giugno al Mugello: le cinque categorie avranno una gara il sabato pomeriggio (round 3 di stagione) e un’altra la domenica pomeriggio (round 4). La griglia di partenza sarà la stessa con punteggio di campionato assegnato al termine di ciascuna sfida, esattamente

SPECIALE CIV V 20 010


I TROFEI YA MAHA

L

E GARE della Yamaha R Series Cup, che anche quest’anno si disputeranno in concomitanza con le tappe del CIV, hanno lanciato molti dei piloti che oggi si stanno mettendo in mostra nei mondiali dedicati alle derivate dalla serie e nel CIV. Yamaha R Series Cup è anche un ottimo campionato per coloro che hanno come unico scopo quello di divertirsi in pista, correndo in tutta sicurezza contro avversari di livello e sugli stessi circuiti che ospitano le tappe italiane delle massime competizioni mondiali.

PALCOSCENICO “IN” R Series Cup. Il trofeo che si corre insieme al CIV YAMAHA R6 E R1 DUE MOTO AL TOP

PER il terzo anno consecutivo Yamaha R Series Cup si sdoppia, proponendo due distinti campionati che si correranno con la YZF-R6, che nel 2009 ha trionfato nel Mondiale Supersport con Cal Crutchlow e primeggiato nei campionati nazionali più importanti, e la Yamaha YZF-R1, equipaggiata con un motore quattro cilindri in linea a scoppi irregolari che si ispira a quello della M1 da MotoGP.

RAMPA DI LANCIO PER GIOVANI TALENTI

NELLA R6 Cup correranno 15 piloti under 18 e l’età media del campionato è passata da 29 a 25 anni. Sono ammessi piloti di almeno 14 anni compiuti, che non abbiano vinto più di due volte la R Series Cup, né conquistato titoli internazionali. La R1 Cup 2010 è aperta a piloti con più di 16 anni che non abbiano mai vinto titoli internazionali. Nel 2009 Yamaha Motor Italia ha lanciato anche la Yamaha R125 Cup come formula per giovanissimi alla loro prima esperienza in pista; cinque tra i migliori rookie 2009 si sono già iscritti alla R6 Cup 2010, compiendo un notevole salto di categoria. La dimostrazione della validità del percorso di valorizzazione di nuovi talenti tracciato da Yamaha è la presenza del campione della R125 Cup 2009, Manuel D’Andrea (classe 1994), nel trofeo R6. In questa classe il più giovane in pista sarà però il lucano Michele Cloroformio, nato il 7 dicembre 1994.

IL REGOLAMENTO 2010 MOTORI E PNEUMATICI

ANCHE nel 2010 i partecipanti ai trofei Yamaha potranno elaborare i motori di serie con un kit fornito da Yamaha (venduto a un prezzo agevolato). Anche i pneumatici saranno uguali per tutti: Metzeler Racetec Interact nelle misure 120/70-17” (R6 e R1) per l’anteriore e 180/55-17” (R6) e 190/55-17” (R1) al posteriore. Metzeler fornirà anche una specifica copertura rain in caso di gara bagnata.

UN MONTEPREMI DA 70.000 EURO

NEL 2010 il montepremi messo a disposizione da Yamaha è sensibilmente aumentato rispetto al 2009; ora siamo arrivati a oltre 70.000 euro. Quest’anno anche i piazzamenti nelle categorie speciali garantiranno premi in denaro: il vincitore della R6 Cup 2010 porterà a casa una Yamaha XJ6, mentre al campione della R1 Cup 2010 andrà un TMax.

FORMULA DI GARA E DISTANZE DA PERCORRERE DURANTE ognuno dei sei round previsti, i piloti entreranno in pista dal venerdì, giornata dedicata alle prove libere. Sabato ci saranno due sessioni di qualifica da 20 minuti ciascuna, mentre domenica si disputeranno le gare: gli autori dei 40 tempi migliori prenderanno il via nella gara A, gli altri correranno nella gara B. In entrambi i casi i piloti acquisiranno punti validi per la classifica finale e per le varie categorie speciali. Ciascuna delle gare previste ogni week-end si correrà sulla distanza di circa 50 chilometri.

YAMAHA R SERIES CUP ALBO D’ORO 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Maurizio Gennari Paolo Bentivogli Mirco Ferrini Ermanno Rossi Massimo Roccoli Franco Brugnara Sebastiano Zerbo Sebastiano Zerbo Sebastiano Zerbo Cristiano Erbacci (R6) Sebastiano Zerbo (R1) Stefano Casalotti (R6) Sebastiano Zerbo (R1)

L’ASSEGNAZIONE DEI PUNTI NELLA R6 E NELLA R1 CUP

NELLA R6 Cup 2010 verrà adottato un sistema di punteggio particolare, che premierà tutti i classificati, sia di gara A, che di gara B. Al primo andranno 200 punti, al secondo 165 e così via. Al vincitore di gara B andranno 15 punti, poi a scalare fino a un punto per il 15° classificato. Nella R1 Cup 2010 verrà invece utilizzato lo stesso sistema di punteggio adottato nel CIV e nei Mondiali: 25 punti al primo, 20 al secondo, 16 al terzo, 13 al quarto, 11 al quinto, 10 al sesto, poi a scalare fino a un punto per il 15° classificato. SEBASTIANO ZERBO (A SINISTRA) SI È AGGIUDICATO BEN CINQUE EDIZIONI DEL TROFEO YAMAHA.


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