20 APRILE - MOTOSPRINT 16

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CLAMOROSO Aerei a terra: GP Giappone rinviato al 3 ottobre SPECIALE Belli e pr Abbigliamotetti en per la cit to tà

16 20/26 APRILE 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1668

2,50 Euro (Italy only)

SUPERBIKE La cura Tardozzi rilancia BMW ROSSI KO Distorsione alla spalla

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

MOTOGP La velocissima Honda RCV non convince. La ciclistica conta più del motore?

Potenza

impoverita

CODICE Ci vogliono obbligare a vestire tutti i giorni da piloti!

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Sommario numero 16/2010 1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

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1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

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1IN PISTA

MotoGP Guida batte potenza? O la differenza la fanno Rossi e Lorenzo? Moto2 Prima prova superata? Superbike BMW punta le prime della classe CIV Prima prova a Vallelunga Endurance 24 Ore di Le Mans

20 28 30 34 47

1FUORISTRADA

Supercross USA Quattordicesima prova a St. Louis Enduro Mondiale a Fafe, in Portogallo Trial Mondiale a Baiona, in Spagna Rally Italiano a Borgo Pace (PU) Sportitalia I campionati regionali

48 50 54 56 58

1SU STRADA

Prova verità BMW R 1200 RT Speciale Abbigliamento per la città Inchiesta Una legge contro i motociclisti Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori

62 68 80 84 86 88 90

1GP GUIDA

Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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1RUBRICHE

Contromano di Marco Masetti Polvere di stelle di Luigi Rivola Qui Giappone di Laurent Benchana Donne e motori di Laura Cattaneo Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo

16 18 82 86 87

Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it Grafici grafici_ms@motosprint.it LUCA LAZAZZERA 051.6227.251 CRISTIAN TROMBA 051.6227.393 IGLIS BACCHI 051.6227.293 LUIGI RAIMONDI 051.6227.252 VANNI ROMAGNOLI 051.6227.420 Segreteria di redazione CINZIA STAFFA 051.6227.204 motosprint@motosprint.it Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Poteva vincere solo con Stoner fuori ASPETTAVO questo appuntamento della MotoGP da mesi. Scrivo da ultra appassionato e tifoso sfegatato della Ducati e di quel pilota pazzo e straordinario che è Casey Stoner, che ha portato la nostra moto italiana ai vertici. Inizio con il fare sinceri complimenti a Dovizioso, Hayden, Spies e De Puniet, ma bisogna obbligatoriamente ammettere che questa volta... Rossi poteva vincere solo con la caduta di Stoner. Non credo che Casey stesse esagerando, perché i tempi erano quelli già fatti registrare durante tutte le prove. Torno a dire con molta convinzione e dispiacere che questa volta... Rossi ha avuto molta, anzi moltissima fortuna dalla sua parte, consapevole che più di un secondo o addirittura un terzo posto non sarebbe riuscito a fare. Sicuramente questa mia opinione non sarà simpatica a molti, ma se dobbiamo essere sportivi ed obiettivi dobbiamo ammettere che a Rossi il c...o non è mai mancato. Marco Di Gennaro - Roma

SE PROPRIO vogliamo essere sportivi e obiettivi, parlando di uno dei campioni dello sport più affer-

mati e amati nel mondo, nonché di un pilota che ha vinto 104 GP e nove titoli mondiali, riesce difficile sostenere che abbia costruito la sua fortuna sul “Fattore C”. Se invece vogliamo restringere l’analisi al solo GP Qatar, è evidente come la caduta di Stoner abbia cambiato le sorti di una gara che sembrava facile preda del pilota Ducati. E allora, anziché dissertare sul culo di Rossi, come sempre bravo a cogliere le occasioni, sarebbe forse più in tema chiedersi perché Stoner faccia così fatica a diversificare la sua strategia di gara, adattandola alla situazione che si trova ad affrontare. In Qatar era indiscutibilmente il più veloce. Lo è stato in prova, in qualifica, nel warm up, in gara, dove ha fatto segnare il record il giro prima di cadere, girando mezzo secondo (!) più forte rispetto ai giri veloci di Lorenzo e Rossi. La caduta non è un reato; ci può stare quando guidi al limite una MotoGP. Ma c’era davvero bisogno di spalancare il gas per staccare subito tutti? Quando sei nella condizione di portare a casa il massimo, quando hai la moto e la capacità per farlo, uno “zero” brucia da morire. PARTENZA DEL GP QATAR: STONER SCATTA DALLA POLE, A FIANCO DI ROSSI. CASEY ERA IL FAVORITO, E LA SUA CADUTA HA SPIANATO LA STRADA A VALENTINO.

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PERCHÉ TUTTE QUELLE TRIBUNE VUOTE? Guardando la gara del Mondiale SBK a Portimao ho avuto l’impressione che le tribune fossero praticamente vuote. Leggendo della gara su Motosprint non mi è parso ci fossero commenti in merito. Non capisco perché in alcuni paesi la Superbike non attragga gli spettatori nonostante la bellezza dei circuiti e gare molto combattute. Fulvio Zuliani

A Portimao, come anche a Valencia dove si è corso l’ultimo round del Mondiale SBK, le tribune sono davvero esagerate, con un numero impressionante di posti a sedere. Di conseguenza, non è facile fare “il pienone”. A questo aggiungi che in Portogallo non c’è ancora l’abitudine all’appuntamento con la SBK perché l’impianto è di recentissima costruzione. Diamo alle tribune il tempo di riempirsi.

IN BREVE

OBIETTIVAMENTE ROSSI HA UN BEL C...

SI PUÒ AVERE UNA PISTA ANCHE IN PIEMONTE? Ho letto che in Abruzzo hanno da poco inaugurato una nuova pista dove poter girare e provare auto e moto. Mi domando perché qui in Piemonte (sono di Torino) non ci sia la volontà e la possibilità di costruire un impianto idoneo per i motociclisti che si vogliono divertire in sicurezza. Abbiamo l’impianto di Lombardore che dovrebbe essere ampliato, ma non se ne fa nulla. Possibile che il Piemonte non possa meritarsi un impianto adeguato? Edoardo Macchiarulo Torino

MERCATO PILOTI CONSIGLI PER GLI ACQUISTI TORNO a invadere le pagine di questo settimanale dopo molto tempo, e questa volta lo faccio per dare modesti consigli alle Case impegnate nella MotoGP sui piloti da assoldare nella prossima stagione. Rimescolando le carte si assicurerebbe maggiore interesse ad una categoria che ormai non riesce più a reclutare nuovi appassionati tra le fila dei motociclisti e soffre sempre più la spettacolarità della Superbike. Visto che la maggior parte delle prime guide è in scadenza di contratto, questa è un’occasione più unica che rara. Di Valentino Rossi sappiamo che, pur lamentandosi delle prestazioni velocistiche della sua Yamaha, non la cambierebbe mai con nessun altra, visto il trattamento che riceve da essa a discapito dei compagni di marca. A tal proposito, nel team ufficiale gli si potrebbe affiancare qualcuno che non ha timori reverenziali ed in entrata di curva non fa sconti. Insomma, Ben Spies. Alla Ducati consiglio vivamente di tenersi stretto Casey Stoner, perché nel panorama mondiale non v’è talento più grande, e soprattutto di rinunciare alle lusinghe di Rossi, perché il suo è soltanto un modo per strappare un contratto più vantaggioso alla Yamaha. Consiglierei anche di tenere Nicky Hayden, onesto lavoratore del manubrio. La Honda dovrebbe indebitarsi fino al midollo pur di avere con sé Jorge Lorenzo, facendo contento anche lo sponsor, lasciando a casa Pedrosa e l’ingombrante presenza di quel “genio” che risponde al nome di Puig. Come compagno di Jorge, terrei Andrea Dovizioso. A Lorenzo consiglio di accettare prontamente l’offerta Honda, perché con la moto che ha adesso Rossi non si batte.

La Suzuki dovrebbe svecchiare l’ambiente andando a pescare in casa propria, prendendo Leon Haslam, anche perché la Superbike in questo momento credo sia più formativa della neonata Moto2. Sostituire Bautista con Pedrosa potrebbe essere la soluzione migliore per pilota e squadra. I team satellite dovrebbero investire di più sui giovani, facendosi aiutare economicamente dalla Casa madre nel farli crescere, lasciando a casa tanta gente che non ha una storia agonistica ricca di risultati, o che da tempo non vince più, o non vincerà mai. L’insensata soppressione della classe 250 ha messo in serio pericolo la formazione di nuovi piloti che dovranno andare a sostituire quelli della attuale top class. Una soluzione potrebbe essere quella di creare un campionato europeo con le Motogp degli anni precedenti, evitando che finiscano sotto la pressa, risparmiando soldi e dando modo ai giovani piloti che si sono distinti nelle categorie inferiori, in modo tale che durante questo campionato di “serie B” i ragazzi abbiano la possibilità di familiarizzare con circuiti, potenze ed elettronica, che troveranno nella MotoGP vera. Luigi Pascucci Bracciano (Roma)

STRATEGIE HONDA C’È QUALCOSA CHE NON QUADRA PENSARE alle sconfitte che ha subìto la Honda in campo agonistico mi fa riflettere. Io, che sono sempre stato ammiratore ed estimatore dei successi nelle competizioni e nell’ambito commerciale dalla Casa dall’ala dorata, sento che qualcosa non quadra. Ha ragione Roberto, nella lettera pubblicata nel n. 14, a sostenere che andato via Rossi la

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ATTESI AL VARCO PER 78 EURO VI SCRIVO anche a nome degli altri motociclisti che, come me, sono incappati in una vergognosa “trappola” ordita dal Corpo Forestale dello Stato di Arezzo ai danni dei motociclisti regolarmente iscritti alla motocavalcata “Neri Off Road” tenutasi domenica 11 aprile a Cavriglia (AR), organizzata da persone gentilissime e ottimante preparate. Il fatto: nonostante si trattasse di un motocavalcata autorizzata dalla stessa Forestale, in alcuni tratti di passaggio tra bosco ed asfalto, le jeep della stessa si sono subdolamente appostate ed hanno fermato i motociclisti per controllare la validità delle targhe. Conosciamo tutti l’annoso problema delle targhe “replicate”, di cui non voglio disquisire qui. Quel che non ci sta è l’intervento nel corso di una manifestazione organizzata, mirato a colpire onesti ed educati motociclisti per fare “cassetta”, e non certo prevenzione e sicurezza. Essere trattati alla stregua di banditi o bracconieri, quando si partecipa a un evento cui si è regolarmente iscritti ha del paradossale, tantopiù che gli stessi agenti della forestale si sono recati presso il parco chiuso prima della partenza ed hanno sicuramente visto coloro che non erano dotati di targa regolare. E allora perché non avvertire subito i trasgressori e, al limite, impedir loro di partire? Forse perché così facedo non avrebbero incassato il verbale di 78 euro?! Faccio presente che la mia targa, pur se “replicata” è grande quanto quella originale, è di allumnio e rifrangente. Ed ha gli stessi numeri riporati sul libretto. Ma quale trasgressore sono? Di fronte alle mie infuocate rimostranze, gli agenti della Forestale mi hanno detto di essere costretti ad effettuare questi appostamenti su ordine dei “piani alti”. Detto questo ho detto tutto! Questa lettera non cambierà di certo le cose, però è giusto che si sappia quale tipo di azione “terroristica” si sta abbattendo nei confronti di noi amanti del fuoristrada. Mi pare chiaro che l’obiettivo sia quello della completa estinzione! Tommassini Edoardo


Lettere

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Honda non ha più vinto, perdendo la convinzione che anche il più grande pilota, senza il mezzo migliore, non può continuare a primeggiare. Ma Honda non ha vinto solo con Vale, ha saputo vincere e stravincere con Spencer, Lawson, Gardner, Doohan, Criville. E Honda non vive di sola MotoGP, e nemmeno di solo Motomondiale (Pedrosa è stato pluri vincitore con la quarto di litro, dove hanno vinto anche Kato e Aoyama). Ricordo successi nella 8 Ore di Suzuka, gara a cui i giapponesi tengono in modo particolare, tanto da vincerla 12 volte negli ultimi 15 anni, ma non nel 2009 e 2007, quindi recentemente. E che dire di cross e Supercross? Piloti icone come Jean Michel Bayle, Jeremy Mc Grath, Ricky Carmichael, hanno legato in tutto o in parte le loro vittorie al marchio alato. Ma ultimamente, nella teca della più grande Casa motociclistica, di titoli mondiali e vittorie prestigiose ne sono entrate davvero poche. Può essere che lo sconforto causato dallo smacco di Valentino Rossi si sia propagato su tutta l’attività agonistica? O c’è dell’altro? Io non so darmi risposta, per questo chiedo un parere a Motosprint e ai suoi lettori. Paolo Robinelli Arzignano (VI)

C’È SICURAMENTE dell’altro. Rossi ha dimostrato che la moto non vince da sola. Che nel motociclismo il pilota ha un peso decisivo. Ma soprattutto la Honda ha fortemente rallentato il suo impegno sportivo. Ci sono stati anni in cui l’abbiamo vista protagonista in tutte le categorie dei GP e della Superbike, del cross motosprint

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Oggi le cose sono cambiate. L’impegno sportivo si è ridotto, ma anche a livello dirigenziale e organizzativo non ci sono più i personaggi di un tempo. Il colossale errore strategico di sottovalutare Rossi ha messo nei guai la Honda in MotoGP. Ad impoverirla in altre specialità sono state altre scelte.

CONCESSIONARI A PAROLE, SON TUTTI BRAVI DOPO aver letto la lettera ddi Armando Cennamo sul n. 14 non farò commenti su quanto si dice della famosa “generosità” dei liguri… Scherzo, ovviamente, ma par di capire che Armando non abbia avuto positive esperienze nel mondo delle moto... Vorrei solo fare una piccola riflessione da cliente e imprenditore autonomo, non concessionario di moto. Per fare un’analisi completa sul tema, bisognerebbe capire bene quali sono i margini che le Case lasciano ai loro rivenditori (da quanto mi risulta non è che ci sia da far festa...), inoltre è importante anche sapere che la maggioranza delle moto i rivenditori le devono pagare alla consegna (se non prima) e questo fa sì che l’usato ritirato venga praticamente pagato con le proprie risorse. Se poi consideriamo che le strutture costano per tutto l’anno, ma le moto sono un articolo stagionale, e che l’usato è comunque quasi sempre un rischio, direi che il panorama cambia decisamente aspetto. Inoltre, non penso sia corretto imputare ai concessionari ciò che incentivi e offerte speciali promosse dalle case comportano, perché sono questi a subirne

le conseguenze con il deprezzamento dell’usato che hanno in casa. Non ne ho mai visto nessuno fare salti di gioia vedendo il proprio parco usato deprezzarsi per queste ragioni. Sono d’accordo con Armando che in giro ci sia di tutto, come anche in altri settori (auto, barche, etc.) e che quando se ne incontra qualcuno si sia portati a pensare che siano tutti ladri, ma così non è. Sono dell’opinione che far funzionare una concessionaria, con la crisi di vendite che c’è, sia molto più difficile di quanto possa sembrare con un’analisi affrettata. È vero che la moto è un giocattolo per bimbi grandi, ma se ci vuoi giocare non puoi aspettarti che la paghino gli altri... Claudio Lucadamo Treviso

BIAGGI EMOZIONA BELLO MAX, STARE IN MOTO CON TE SONO Sergio Fonti, ragazzo disabile in carrozzina tifosissimo di Max Biaggi. Scrivo a proposito della doppia vittoria di Max a Portimao, che mi ha ricordato i tempi in cui il corsaro dominava in 250 facendo il vuoto. Con la sua guida pulita Max le curve le pennella, finendo per disegnare un quadro d’aurore. Era da tempo che non lo vedevo guidare con la grinta e la derminazione visti in Portogallo, confermati poi a Valencia. Il suo marchio distintivo è la guida alla Biaggi. Lo è dall’inizio della carriera. Da quando avevo sei anni. Grande Max, continua cosi. Voglio ricordarti che io mi immedesimo in te, quando ti vedo in sella. Tu sei solo, ma in realtà siamo in due, perché sulla moto in quel momento ci sono anch’ io con te. Anche se io in moto purtroppo non ci posso andare. Sergio Fonti Roma

MOTOGP SI PREANNUNCIA INTERESSANTE SI RICOMINCIA. GP Qatar, circuito di Losail, una delle piste più suggestive del Motomondiale. Gara notturna che apre la supersfida tra i due più accreditati pretendenti al titolo: Valentino Rossi e Casey Stoner. Il Dottore è riuscito a trionfare in quella che è ritenuta la pista della Ducati, partendo a razzo e conquistando il comando dopo pochi giri. Contrariamente a quanto mi aspettassi, però, Vale non ha stravinto; immaginavo di vederlo separarsi dalla massa pochi giri dopo la conquista della prima posizione e invece, probabilmente a causa di un asfalto troppo scivoloso e di una guida tale da evitare di commettere lo stesso errore di Stoner, è stato a lungo tallonato da Dovizioso e Hayden, che fino alla fine sono risultati essere una spina nel fianco, e negli ultimi giri hanno dato vita a un grande spettacolo. Gara ricca di emozioni, con begli inseguimenti e belle lotte, con un Rossi perfetto che quest’anno, oltre a doversi difendere da Stoner, tornato in ottima forma, e da Lorenzo, sempre agguerrito, dovrà lottare con altre piccole stelle che si sono viste brillare in questa prima sfida di campionato. Parlo di Dovizioso, Hayden, Pedrosa e Spies. Impossibile trarre conclusioni o fare supposizioni, visto che siamo solo alla prima gara, però da com’è partita, questa stagione 2010 si preannuncia molto combattuta. Angela D’Angelo Roma

IO LA PENSO COSÌ

E E FA BEN M SSO. R E P E SE STE R E STONER S S E UARE AD ENE. A CONTIN CE I MONDIALI B MO SE VIN ORDERE IC R O L I NT CI e del Supercross, dei rally e perALTRIME PIÙ VELO I E D O N sino del trial. Con moto che COME U NO N A H erano gioielli di tecnologia, sforE H TO PILOTI C O nate da un reparto corse unico M IN O CORS al mondo. print.it


Officina

CORSA

di Massimo Clarke vittoriomassimo.clarke@fastwebnet.it

I SEGRETI DEL NUOVO MOTORE V2 DUCATI Avrà un alesaggio di ben 112 mm! SONO un appassionato dei motori Ducati e, dato che non ho competenze avanzate di meccanica, vorrei capire quali sono le potenzialità del propulsore utilizzato sulle 1198 che gareggiano nel Mondiale Superbike e quali potrebbero essere i futuri sviluppi di questi bicilindrici, che sono messi sotto pressione dall’agguerrita concorrenza dei quattro cilindri giapponesi. Davide Zanotti Mantova

CHE le bicilindriche bolognesi siano tuttora più che competitive nel Mondiale Superbike è confermato dagli eccellenti risultati ottenuti anche di recente. Haga non ha forse vinto la scorsa settimana in Spagna, e per di più sulla pista di Valencia, complessivamente indicata come poco favorevole alle Ducati? Lo sviluppo comunque procede, anche da parte dei rivali a quattro cilindri, che hanno però un handicap di cilindrata tutt’altro che modesto. I margini di miglioramento non appaiono cospicui, in particolare proprio per i quadricilindrici, dato soprattutto che il rapporto

CORSA/ALESAGGIO non può essere diminuito ulteriormente (per non giungere a un ingombro trasversale eccessivo nei motori in linea e in quanto limitato dal regolamento in quelli a V). Proprio sul rapporto in questione stanno lavorando i tecnici Ducati. Per poter adottare valvole più grandi e per poter raggiungere regimi di rotazione più alti, senza incappare in sollecitazioni meccaniche troppo elevate, a Borgo Panigale hanno pensato, come logico, di sviluppare un nuovo motore con misure caratteristiche ancora più radicali di quello attuale. In altre parole, con un alesaggio maggiore e una corsa minore. Due punti vanno sottolineati, a questo proposito. Tanto per cominciare, anche l’attuale bicilindrico della 1198 ha un rapporto corsa/alesaggio molto ridotto (0,64), che in effetti risulta inferiore a quello di tutti i motori a quattro cilindri, con la sola eccezione del BMW (0,62). Dunque, il bicilindrico Ducati è già assai “spinto”, anche sotto questo aspetto. Si pensi che con un alesaggio di 76 mm, in un quadricilindrico di 1.000 cm3 il

A SINISTRA, IL MOTORE DELLA DUCATI 1198 S. IL MOTORE CHE EQUIPAGGERÀ LA NUOVA SPORTIVA DI BORGO PANIGALE AVRÀ UN BASAMENTO INEDITO, MOLTO PIÙ COMPATTO, E LA DISTRIBUZIONE MISTA (CATENA PIÙ INGRANAGGI).

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rapporto in questione è superiore a 0,7. Nelle 600 supersportive a quattro cilindri, che hanno tutte le stesse misure caratteristiche e che già di serie raggiungono potenze specifiche dell’ordine di 200 CV/litro, esso è pari a 0,634. Già che ci siamo, tanto per fare un interessante esempio in un altro settore, nel quale peraltro l’esasperazione motoristica è portata al massimo, nei V8 delle auto di F.1 esso raggiunge il valore record di 0,405! C’è un secondo punto che deve essere considerato. I precedenti bicilindrici a otto valvole della Casa bolognese fondamentalmente sono sempre stati il risultato di uno straordinario lavoro di sviluppo di una unità motrice oramai entrata nella leggenda (proprio come fatto per tanto tempo dalla Porsche in campo auto con i suoi eccezionali sei cilindri boxer). Accurate “rivisitazioni” del progetto originale e continue ottimizzazioni dei motori precedenti, anche a livello di dettaglio, hanno portato a risultati formidabili. Per quanto ne so, il motore attualmente in fase di messa a punto (stadio che può richiedere un tempo notevolmente superiore a quello che va dall’inizio

ALESAGGIO È IL DIAMETRO INTERNO DEL CILINDRO. AUMENTANDOLO SI POSSONO MONTARE VALVOLE PIÙ GRANDI OTTENENDO SEZIONI DI PASSAGGIO DEI GAS SUPERIORI, A VANTAGGIO DELLA RESPIRAZIONE DEL MOTORE AGLI ALTI REGIMI

È LA DISTANZA CHE SEPARA I DUE PUNTI ESTREMI RAGGIUNTI DAL PISTONE NEL SUO MOVIMENTO RETTILINEO ALTERNATO ALL’INTERNO DEL CILINDRO, OSSIA I DUE “PUNTI MORTI”

del programma, ossia dalla tracciatura dei primi disegni, alla realizzazione dei primi prototipi!) è invece frutto di un progetto completamente nuovo, che del precedente mantiene solo la distribuzione a quattro valvole per cilindro (non si parlerà più di un’architettura a L, ma di una a V di 90°). Sempre stando alle informazioni delle quali dispongo, pare che finalmente i tecnici della Ducati abbiano fatto dei passi che personalmente auspicavo da diversi anni. Sarebbero infatti state abolite le cinghie dentate per il comando degli alberi a camme e anche i cuscinetti di banco a rotolamento sarebbero stati abbandonati (il condizionale è d’obbligo, ovviamente). In sintesi, dunque, dato che il motore attuale è arrivato a uno stadio evolutivo che se non è terminale poco ci manca, e dato che di spazio per adottare un alesaggio ancora più grande non ce n’è, si è proceduto alla progettazione di un bicilindrico completamente nuovo. L’alesaggio avrebbe un valore record di 112 millimetri (e di conseguenza la corsa sarebbe di 60,6 mm, dato che la cilindrata rimarrebbe di 1.200 cm3). La distribuzione bialbero desmodromica, in tutto analoga a quella attuale, sarebbe comandata da ingranaggi più due corte catene (una per ogni cilindro). Una soluzione di questo genere presenta dei vantaggi sia sotto l’aspetto della manutenzione (niente più sostituzione periodica delle cinghie!), che per quanto riguarda l’ingombro. Il movimento degli alberi a camme, inoltre, verrebbe controllato in maniera più rigorosa. L’albero a gomiti monolitico del nuovo motore lavorerebbe interamente su bronzine, il che offrirebbe vantaggi in termini di rigidezza del basamento (eliminati i grossi “fori” che indeboliscono i semicarter) e dell’albero stesso (possibilità di avere un maggiore ricoprimento tra i perni di banco e di biella). I cilindri sarebbero incorporati nelle fu-

sioni in lega di alluminio dei semicarter che costituiscono il basamento, mentre le canne sarebbero amovibili in quanto riportate in umido e dotate di un bordino di appoggio superiore (come nei motori di F.1 di pochi anni fa). Infine, da quel poco che si sa, attualmente il motore di serie è già in grado di erogare oltre 200 CV (con lo scarico racing), un valore davvero impressionante. L’obiettivo dei tecnici di Borgo Panigale è quello di realizzare una moto con un rapporto peso/ potenza paragonabile a quello delle quadricilindriche più performanti. Infine pare che, proprio come sulla Desmosedici, il motore fungerà da elemento di collegamento tra la zona del cannotto di sterzo e il forcellone. Insomma, la nuova sportiva bicilindrica di Borgo Panigale taglierà i ponti con il passato e tecnicamente sfrutterà l’esperienza e le soluzioni tecniche sviluppate in MotoGP.

SUZUKI GSX-R 750 LA DISTRIBUZIONE FA RUMORE POSSEGGO una GSX-R 750 del ‘98, che uso solo in pista. Dopo la mia ultima uscita ho avvertito un rumore metallico (un tintinnio), che probabilmente proviene dalla DISTRIBUZIONE. Ho sentito dire che le GSX-R di quell’anno avevano qualche difettuccio alla distribuzione. È vero? Posso continuare a usare la moto o devo portarla dal meccanico? Per quanto riguarda l’olio, è normale che tra un cambio e l’altro il motore consumi 500/600 grammi di lubrificante? Roberto Tavullia (PU)

DI QUANDO in quando ci sono dei motori, anche di ottime Case, che accusano qualche problema.

Non che esso affligga l’intera produzione, ma un certo numero di esemplari sicuramente sì. In genere non si tratta di problemi gravi, ma di inconvenienti comunque fastidiosi, come un consumo di olio elevato. Invariabilmente i problemi in questione si manifestano dopo chilometraggi relativamente contenuti, o in ogni caso entro uno o al massimo due anni di vita. Nel suo caso la moto ha ben 12 anni di onorato servizio sulle spalle e quindi se ci fosse stato qualche difetto d’origine, avrebbe dovuto manifestarsi già molto tempo fa. Inoltre, occorre anche tenere presente che la moto viene usata in pista, il che può cambiare svariate cose. Così a distanza non posso dirle con precisione cosa deve fare, dato che lei parla genericamente di un “tintinnio”. Non so nulla, quindi, in merito alla intensità del rumore prodotto, per non dire della sua tipologia. Le rumorosità occorre ascoltarle di persona (e spesso non basta neanche questo!). Tutto sommato, potrebbe anche trattarsi semplicemente della catena di distribuzione che è arrivata al termine della sua vita utile e pertanto deve essere sostituita. Ma il rumore che lei avverte potrebbe anche essere dovuto al tenditore che non lavora più in maniera corretta. E ci potrebbero essere anche altre cause, come un eccessivo gioco di una o più valvole. O addirittura (l’evento è raro ma non come si potrebbe pensare!) potrebbero essere una o più guide delle valvole che si muovono nei loro alloggiamenti, ma solo a caldo. Se vuole il mio consiglio, porti la sua moto da un bravo

DISTRIBUZIONE È COSTRUITA DALL’INSIEME DEGLI ORGANI MECCANICI PREPOSTO AL CONTROLLO DEL PASSAGGIO DEI GAS IN ENTRATA E IN USCITA DAI CILINDRI

meccanico per l’effettuazione di una serie di accurati controlli. Per quanto riguarda il consumo d’olio, sembrerebbe abbastanza normale. Come già detto in queste stesse pagine più volte, la cosa più importante è che esso non aumenti in maniera relativamente rapida. Lo tenga pertanto sotto controllo e, se non varia in misura sensibile con il passare dei chilometri, non si preoccupi. Purtroppo nella sua mail non si parla del chilometraggio all’attivo della moto. Si tratta di una informazione che sarebbe bene i lettori ci fornissero sempre.

TUTTO SUI PISTONI QUELLI IN ACCIAIO, IN ALLUMINIO E... HO SENTITO parlare di pistoni in materiali diversi dalle normali leghe di alluminio. Qualcuno mi ha parlato di acciaio, mentre da qualche parte, alcuni anni fa, avevo letto di pistoni in materiale composito. Potete dirmi qualcosa in proposito? E per quanto riguarda i riporti superficiali (è spesso evidente una colorazione nera del mantello), di cosa si tratta? Franco Sala

DUNQUE, ecco in sintesi la situazione attuale. I pistoni dei motori a ciclo Otto sono tutti in lega di alluminio. Quelli in acciaio vengono impiegati solo per certi diesel fortemente sovralimentati. Per il momento mi sembra che si tratti solo di quelli di alcuni veicoli industriali, più le auto che corrono a Le Mans, ma in futuro è molto probabile che possano diffondersi anche nel settore automobilistico. Nei motori a ciclo Otto (ossia quelli ad accensione per scintilla, universalmente impiegati in campo motociclistico), si utilizzano pistoni in lega di alluminio ad elevato tenore di silicio, ottenuti per fusione in conchiglia o, se le sollecitazioni sono molto elevate,

con il più costoso sistema della forgiatura. Solo raramente i pistoni si realizzano per squeeze casting (colata per gravità in stampo metallico seguita da solidificazione sotto pressione) oppure ricavati dal pieno (solo per alcuni motori da corsa). Alcuni anni fa sono stati prodotti pistoni in materiale composito, rimasti allo stadio sperimentale in quanto banditi dalla F.1. Sempre per le monoposto che gareggiano nel mondiale erano stati realizzati e provati pistoni in acciaio (Mecachrome) e forse, stando a radio box, anche in magnesio. Nessuno di essi ha avuto alcun seguito. Oggi, per quanto se ne sa, nei motori di serie si impiegano pistoni in lega di alluminio con in genere un tenore di silicio dell’ordine del 12 – 16%. Solo quelli destinati ad alcuni motori da competizione vengono realizzati in lega di alluminio con un sensibile tenore di rame, dotato di una maggiore resistenza meccanica, in particolare alle alte temperature, ma caratterizzata da un più elevato coefficiente di dilatazione termica (il che obbliga ad adottare giochi di montaggio maggiori). Per quanto riguarda i riporti superficiali, spesso i pistoni destinati ai motori di prestazioni più elevate vengono fosfatati; pare che quelli destinati alle F.1 siano talvolta dotati di un riporto DLC, ma si tratta di una voce che non so confermare. Hanno una buona diffusione i riporti costituiti da grafite dispersa in una matrice di resina fenolica (vengono usualmente applicati per serigrafia e hanno uno spessore dell’ordine di 15 – 20 micron) e quelli di bisolfuro di molibdeno, sempre in resina, applicati per immersione o a spruzzo. Sembra infine che alcune aziende stiano compiendo sperimentazioni in merito alla possibilità di realizzare per sinterizzazione pistoni in lega di alluminio, che poi verrebbero sottoposti a pressatura isostatica a caldo (HIP). motosprint

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Paddock A cura di Lucia Voltan

L’ultima impresa di Maddison

Perotti nelle Triumph Series A VALENCIA, FABRIZIO PEROTTI SI È AGGIUDICATO LA PRIMA PROVA DEL NUOVO TROFEO CHE ACCOMPAGNERÀ DIVERSE TAPPE DEL MONDIALE SUPERBIKE, IL PARKINGO TRIUMPH SERIES. IL SECONDO POSTO SE LO È CONQUISTATO GIULIANO ROVELLI (PARTITO DALL’ULTIMA FILA DOPO ESSERSI PRESENTATO IN RITARDO AL VIA), DOPO UNA GRANDE RIMONTA E UNA BELLA LOTTA CON ALESSANDRO TORCOLACCI (TERZO). QUARTO MATTEO MARZOTTO E SESTA SAMUELA DE NARDI.

ANDREA E MICHELE

CERVELLIN NELL’EUROPEO IL ROUND numero 2 dell’europeo EMX 2 e il primo della EMX 150 si sono disputati in Francia, a Castelnau de Levis, a contorno del mondiale cross MX3. Due secondi posti per Andrea Cervellin, che in entrambe le manche si è piazzato alle spalle dello sloveno Jernej Irt. Nella 150, Michele Cervellin ha vinto gara 2, mentre lo svedese Johan Remmelg si è imposto nella prima frazione. motosprint

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L’ULTIMA impresa dal mondo del freestyle è firmata Robbie Maddison. L’australiano ha superato per la prima volta il Canale di Corinto (Grecia) in sella a una moto, compiendo un salto di 85 metri e “volando” a una velocità di circa 120 km/h. Maddison ha spiccato il volo sopra il canale artificiale greco partendo da una rampa speciale costruita per l’occasione sul lato ovest e, dopo uno spettacolare salto di circa 95 metri sopra il livello dell’acqua, è atterrato sul lato opposto. Molti rider hanno preso in considerazione l’idea di saltare il canale costruito nel 1893; Maddison è stato l’unico a riuscire nell’impresa, in sella alla sua Honda. «Era una sfida a cui non potevo resistere - ha raccontato il protagonista -. Questo salto presupponeva le più gravi conseguenze mai affrontate finora, il primo ostacolo da superare è stata quindi la mia paura».

PALA D’ORO ALBERT Pala (sotto) è il primo vincitore della nuova stagione della Yamaha R125 Cup, che si è disputata al circuito di Varano De’ Melegari. Il giovanissimo cagliaritano, vincitore di gara 2, è balzato al comando nella classifica Rookie. Tra gli Open, bottino pieno per Marco Furini: in entrambe le gare si è portato in testa già alla prima curva. Successo anche per Ilena Fackl, alla sua seconda stagione, quinta assoluta in gara 2. É lei la portabandiera del nutrito gruppo di ragazze - cinque - con tre esordienti assolute.

KAWASAKI KORNER AL MONDIALE SBK DI MONZA Per la prima volta, ci sarà uno spazio in “verde” al Mondiale Superbike di Monza. Il Kawasaki FanatiK Korner. La tribuna per i fan del marchio di Akashi sarà alla variante Ascari. Ecco i prezzi: il week-end (da venerdì a domenica) costa 85,00 euro (prezzo ufficiale no Kawasaki 120,00 euro). Solo domenica al prezzo promozionale di 65,00 euro (anziché 95,00 euro) I biglietti Kawasaki saranno acquistabili online all’indirizzo www.solopista.com/events.php. 660 ALLA CAVALCATA DEL MONFERRATO La “Cavalcata del Monferrato”, manifestazione di fuoristrada non competitivo, quest’anno ha abbandonato la sede storica di Casale Monferrato spostando la partenza a Cerrina Valle. 660 i partenti. INCONTRI PER EDUCARE I GIOVANI PILOTI DI TRIAL Fornire ai piloti juniores del trial gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente le difficoltà della pratica sportiva: questa la finalità di una serie di incontri promossi dalla Federazione Motociclistica direttamente sui campi di gara. Prossimo appuntamento, il 15 e 16 maggio, a Castellinando, parla il direttore tecnico Andrea Buschi.

IN BREVE

IN VOLO SUL CANALE DI CORINTO

ARRIVANI GLI EREDI DEI GRANDI ENDURISTI Diversi piloti italiani del mondiale enduro diventeranno papà in estate. Paoli aspetta una bimba per giugno, Botturi un maschietto a luglio, Albergoni una femminuccia a settembre, mentre per Dini la fine dell’estate sarà davvero straordinaria per l’arrivo di tre gemelli: due bimbe e un maschio.

«Spesso mi chiedono se vorrei tornare in MotoGP. Certo, rispondo. Come spettatore» Carlos Checa (www.as.com)

FRATTURE A SPALLA E COSTOLE

BLAZUSIAK INFORTUNATO INFORTUNIO per Taddy Blazusiak (sopra), campione del mondo indoor e specializzato nell’enduro estremo. Avrebbe dovuto disputare il GP Spagna e il successivo in Portogallo ma è stato costretto a dare forfait per le fratture della spalla destra e due costole, rimediate in allenamento. Quest’anno voleva disputare due GP e manterrà comunque il suo impegno: sarà in pista o alla “Valli Bergamasche” a metà maggio o al GP Polonia di giugno.

DRAMMA A IMOLA UN DRAMMATICO incidente all’autodromo di Imola, nel corso delle prove libere il 12 aprile scorso è costato la vita ad Alessandro Tasselli, trentacinquenne di Faenza. Secondo la ricostruzione della polizia stradale, è uscito di pista alla prima delle due curve della chicane costruita per adattare il tracciato originario alle moto, andando a schiantarsi contro il muro di gomme. Poi la moto lo ha travolto procurandogli traumi gravissimi in tutto il corpo. È morto durante il trasporto all’ospedale Maggiore di Bologna. Lascia moglie e due figlie.

ADOTTA UN PILOTA PER FARLO CORRERE GRANDE SCOGLIO DELLA CARRIERA DI PILOTA È TROVARE SPONSOR. COSÌ ANDREA BOSCOSCURO, CAMPIONE ITALIANO STOCK 600, HA DECISO DI CREARE UN SITO APPOSITO, WWW.ADOPTRIDER.COM. I FAN DI ANDREA E DEGLI ALTRI PILOTI CHE HANNO ADERITO ALL’INIZIATIVA POTRANNO DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER SOSTENERNE L’ATTIVITÀ SPORTIVA. OGNI SOSTENITORE PARTECIPA ALL’ESTRAZIONE DI PREMI: MATERIALE TECNICO, TUTE, STIVALI E GUANTI, PASS PER ASSISTERE A UN APPUNTAMENTO ITALIANO DELLA MOTOGP, DELLA SUPERBIKE O DEL CIV. IL FISICO DI DE PUNIET CONTROLLATO A DISTANZA UN PROGETTO MEDICO INNOVATIVO COINVOLGE RANDY DE PUNIET, CHE PORTA SOTTO LA TUTA UN NUOVO SISTEMA DI MONITORAGGIO CON TRASMISSIONE A DUE VIE DENOMINATO RASAD. MESSO A PUNTO IN QATAR, IL SISTEMA PERMETTE DI TENERE SOTTO CONTROLLO A DISTANZA LE CONDIZIONI FISICHE DI UN PAZIENTE CON LA POSSIBILITÀ DI INTERAGIRE CON L’INTERFACCIA CHE LA PERSONA MONITORATA PORTA SUL PROPRIO CORPO.

MORETTI A CASA

NIENTE SOLDI SALTO DUE GP «PROBLEMI di budget e così abbiamo dovuto rinunciare alle prime due trasferte dell’anno» così Riccardo Moretti (sotto) racconta la sua mancata partecipazione alla prima gara del Motomondiale, in Qatar. E salterà anche la seconda, il Giappone. «Dovendo risparmiare - spiega l’ex campione italiano - abbiamo scelto di farlo a inizio stagione. Cominceremo in Spagna per poi proseguire fino alla fine». Una situazione non facile: «Sono abituato alle difficoltà, perché non ricordo un solo anno vissuto senza fare i conti con molta precisione, quindi non mi abbatto, anche se è dura stare davanti alla TV a guardare gli altri correre».

A RAGA LA SECONDA VITTORIA NAZIONALE Adam Raga (Gas Gas) torna ad assaporare la vittoria, imponendosi nella seconda prova del campionato spagnolo di trial. Ha preceduto Toni Bou (Montesa) e Jeroni Fajardo (Beta).

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Paddock IDENTIKIT

GABRIELE DEBBIA MOTOGP BOOM 1

MOTOGP, SBK E CROSS IN TV

OTTIMI ascolti per la MotoGP “notturna” in Qatar, l’evento televisivo più visto dell’11 aprile. 6.513.000 i telespettatori, con il 26.64% di share (ascolti in crescita rispetto al 2009, quando la MotoGP, rimandata al lunedì per maltempo, aveva ottenuto 6.339.000 telespettatori). Il picco all’ultimo giro: 7.661.000. La 125 ottiene 1.547.000 (10,41%). Buono anche l’esordio della Moto2, che ha raccolto un ascolto medio pari a 2.603.000 telespettatori con il 12.69% di share. L’approfondimento di “Fuori Giri” è stato visto da 2.371.000 telespettatori (13.69%).

MotoGP, Superbike e mondiale cross: è un wek-end ricchissimo di gare quello del 24 e 25 aprile. Tutto da seguire in televisione. Ecco la guida per orientarsi. MOTOMONDIALE (GP GIAPPONE) Italia 1 Sabato 5,55 125 prove 6,55 MotoGP prove 8,10 Moto2 prove Domenica 4,50 125 gara 6,15 Moto2 gara 8,00 MotoGP gara 15,00 Fuori Giri

diretta (10,20 rep.) diretta (11,20 rep.) diretta (14,00 rep.) rubrica

SUPERBIKE (GP OLANDA) Sabato 10,40 SBK prove La7 15,50 Superpole La7 18,00 Superpole Dahlia* 19,30 Stock 600 Dahlia* Domenica 10,25 Stock 1000 11,15 SBK gara 1 13,00 Supersport 15,20 SBK gara 2 16,30 SBK gara 2 18,35 SBK gara 2

diretta diretta diretta

diretta diretta differita differita

Dahlia*/Eurosport* diretta La7/Dahlia*/Eurosport* dir. Dahlia*/Eurosport* diretta La7 diretta Eurosport* differita Dahlia* differita

CROSS (GP OLANDA) Domenica 12,00 Sportitalia* MX1 e MX2 gara 1 15,00 Sportitalia* MX1 e MX2 gara 2

diretta diretta

FMI IN LUTTO PER BALDASSERONI EX VICE PRESIDENTE Lunedi 12 aprile è scomparso improvvisamente Enrico Baldasseroni, vice presidente FMI nel quadriennio 2000 – 2004, carica cui era stato nominato dopo una lunga e prestigiosa carriera federale. Sportivo tenace, anche in questa occasione aveva tenuto fede al suo carattere, lottando a lungo contro una malattia che alla fine non lo ha risparmiato. Lascia la moglie Maria Luigia e un figlio, Duccio. INCIDENTE IN BICI (CON FRATTURE) PER ROBERTO RONCHI La passione per la bici è costata cara al nostro ex caporedattore Roberto Ronchi. Durante una gara è stato investito da un altro ciclista, riportando diverse fratture. Roberto, un grande abbraccio e un augurio di pronta guarigione.

*Satellite e digitale terrestre

INFORTUNATO ALLA DAKAR

GUERRERO È TORNATO A CASA DOPO un lunghissimo ricovero presso una clinica di Barcellona specializzata in riabilitazione, a seguito della caduta alla Dakar, Cristobal Guerrero, papà dei fratelli spagnoli Cristobal e Victor, è finalmente ritornato a casa. Ci vorrà ancora tempo prima di un suo recupero totale. Nell’incidente Guerrero aveva riportato un violento trauma alla testa: ha ricominciato a parlare. motosprint

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C’è un po’ di Italia nella vittoria di Tomizawa nella prima gara della Moto2. Tecnico della moto del giapponese è Gabriele Debbia. Lavoro per questa squadra, CIP Moto, dall’anno scorso. Prima mi occupavo solo delle raccolta pubblicitaria, da quest’anno sono anche il meccanico di Tomizawa. Da quando ho smesso di correre ho fatto un po’ di tutto. E sempre con grande passione. Questa volta poi... perché con il motore uguale per tutti il grosso del lavoro è nella messa a punto.

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Una bella soddisfazione battere tanti piloti illustri con una squadra low cost e un pilota con alle spalle una sola stagione di Mondiale. La verità? Non l’avremmo mai detto. È stata una bella sorpresa per tutti noi. Che siamo gente abituata a lottare dalle retrovie, a testa bassa. Lo scorso anno eravamo in 250 con una hondina clienti, non certo un missile. Eppure Tomizawa ne ha fatte, di belle gare.

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Insomma, ti stai togliendo più soddisfazioni adesso rispetto a quando correvi. Ma no, in fondo non mi è andata tanto male nemmeno allora. Era sempre dura trovare i soldi... Ma anche adesso non sono certo tempi d’oro sotto quel punto di vista. La cosa che mi ha reso più felice è stato scoprire qualche bel pilota. Per esempio Gabor Talmacsi, sono andato proprio fisicamente a prenderlo in Ungheria per portarlo a correre nel Mondiale. E poi Leon Camier, che ha corso con la mia squadra un anno.

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Tornando a quest’anno, dopo solo una gara si può già azzardare qualche ipotesi per il titolo? Titolo? È impossibile anche solo cercare di ipotizzare come andrà la prossima gara. È tutto troppo nuovo, la maggior parte di noi tecnici non ha esperienza di quattro tempi, così pure i piloti. Che oltretutto sono tanti. Riparliamone tra sei o sette gare.

NATO A

SASSUOLO (MO) ETÀ

42 ANNI PILOTA

CAMPIONE EUROPEO 125 (1989) 7 ANNI AL MONDIALE 125 QUEST’ANNO

TECNICO DELLA MOTO2 DI TOMIZAWA, PRIMO A DOHA


contromano

Perdere un chilo* senza sforzo ?

SCELTE ECOLOGICHE ANCHE PER LA MOTOGP Alcuni team stanno investendo nella ricerca per migliorare l’impatto dei motori con l’ambiente

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

ABBATTERE LE EMISSIONI DI CO2, RIDURRE I CONSUMI ENERGETICI, DIFFERENZIARE I RIFIUTI E RICICLARE I MATERIALI DI SCARTO SONO SOLO ALCUNI DEGLI IMPEGNI PRESI DAL TEAM LCR.

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Il sogno di tutti gli sportivi.

LA MOTOGP non è solo la top class del Mondiale, è anche qualcosa di più, è un laboratorio nel quale si studiano le problematiche legate al futuro del nostro sport. Come la questione ecologica, per esempio. Pramac e LCR si stanno impegnando a fondo e cercano di rendere le loro squadre il più possibile ecocompatibili, abbattendo emissioni, producendo energia, differenziando i rifiuti, riciclando i materiali di scarto. Ora la cosa può fare un po’ sorridere, visto che un team inquina più o meno come un condominio, in compenso consuma come una famiglia che ha un paio di SUV in garage e per spostarsi usa sempre e solo l’aereo, che non è un mezzo molto “verde”. Le motivazioni di questa scelta ecologista possono essere trovate non solo nell’indubbia civiltà delle due squadre, ma anche in una “molla” economica che impone nuove scelte. Il motorsport (ovvero tutti gli sport del motore, come vengono definiti da chi lavora nel marketing) ha un problema: va forte, fa rumore, inquina. E oggi sono cose

poco gradite, soprattutto alle persone di livello socioculturale alto che cercano posti tranquilli e soft per le vacanze e che qualificano in senso ambientale le loro scelte abitative. Normalmente è facile incontrare questo tipo di persone nei consigli di amministrazione delle aziende, potenziali sponsor di una squadra del Motomondiale. Ecco che il no alla sponsorizzazione si fa molto probabile. Perciò le squadre cercano di crearsi un volto più compatibile con l’ambiente, con il fine di trovare qualcosa per continuare ad alto livello la loro attività. Una scelta verde, ma soprattutto intelligente, che va rispettata e incoraggiata, soprattutto in una nazione come la nostra che non ha una grande educazione sui temi ambientali. Che poi al pubblico piacciano le gare perché c’è velocità, rumore e un’infornata di belle ragazze è un altro tema sul quale lavorare, perché, non scordiamolo mai, le nostre radici sono queste: gaudenti e caciarone, nonostante l’etica e la tecnologia. Un esempio? Se per la strada vedete una mezza dozzina di belle ragazze vestite con pochi centimetri quadrati di tessuto iperaderente avete una reazione di un certo tipo. In ogni caso non è un evento molto comune questo tipo di incontro. Nel paddock, invece, è abbastanza normale, come conferma l’evoluzione dei costumi in Qatar. Il primo anno le umbrella girl sembravano uscite da una sfilata di moda rispondente ai precetti islamici. Dopo qualche edizione, eccoci ai livelli della decadente e scostumata Europa. Applausi, almeno da parte mia e di molti miei conterranei, gente incline al rumore, ai bagordi e alle buone compagnie. Del resto, se ci pensate bene, il sesso è un’attività molto ecologica. Si consuma energia senza intaccare fonti non rinnovabili, tutto è biodegradabile e si produce anche calore. In Qatar ho visto due italiani sul podio della MotoGP, un tris di moto nostrane in 125, mentre in Moto2 le squadre che hanno portato i loro piloti nei primi tre posti sono made in Italy in alta percentuale. E mi chiedo: perché in 125 non abbiamo un pilota nella top 20 e arriviamo dietro anche a quelli che sono nati nel Golfo Persico? luogo che ha una tradizione motociclistica “leggermente” inferiore alla nostra? Certo, lo so che ci sono cause e concause, ma a me resta sempre lo stupore di vivere in uno splendido presente che si sta preparando a un gramo futuro. La nostra decadenza me la vorrei risparmiare, ma temo che mi toccherà toccarla con mano.

La vostra sportiva soffre di pesantezza nei cambi di direzione? Regalatele una terapia a base di MICHELIN Power Pure! Con l’ultima generazione della nostra tecnologia bi-mescola 2CT, nel momento in cui la moto va in piega, si dispone di una maggiore superficie di mescola morbida a terra e, di conseguenza, di maggiore grip. Ma la vera novità è la MICHELIN Light Tire Technology: Michelin Power Pure pesa 1 kg di meno dei suoi concorrenti*! Questo guadagno di peso aumenterà sensibilmente l’agilità della vostra moto. Il beneficio è amplificato dal fatto che questo kg è guadagnato sulle masse non sospese. Ulteriore prova delle performance di MICHELIN Power Pure, il fatto che tutte le tecnologie utilizzate sono state validate in competizione dal MICHELIN Power Research Team, il laboratorio itinerante più veloce del mondo. *Peso medio di un treno di pneumatici anteriore 120/70 ZR 17 e posteriore 190/50 ZR 17 MICHELIN Power Pure in rapporto al peso medio dei concorrenti seguenti a pari dimensione (in ordine alfabetico): Bridgestone BT-016, Dunlop Qualifier 2; Metzeler Sportec M3, Pirelli Diablo Rosso.

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polvere di stelle

FRA I DUE RAMI DEL LAGO DI COMO La storia del Circuito del Lario, dove nel 1921 si svolse la prima corsa voluta da Aldo Finzi

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

FURONO I SOCI DEL MOTO CLUB LOMBARDO, FRA CUI ALDO FINZI, A VOLERE IL CIRCUITO DEL LARIO, A LATO LA MAPPA ORIGINARIA, SUBITO DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE. I FONDATORI DEL SODALIZIO SI PREFISSERO DI RIVALEGGIARE CON IL TOURIST TROPHY E PROMUOVERE L’INDUSTRIA MOTORISTICA ITALIANA.

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RECENTEMENTE, in questa pagina, ho narrato la storia di Aldo Finzi, che fu con D’Annunzio nella storica impresa aviatoria del lancio dei volantini su Vienna durante la prima guerra mondiale e che, successivamente, partecipò alla marcia su Roma, fu propugnatore della nascita dell’arma aeronautica, deputato, sottosegretario agli Interni e vice capo della polizia del governo fascista. Tutto questo fino al 1924, quando Mussolini lo indicò come capro espiatorio del delitto Matteotti. Rimasto comunque fascista, nel 1938 Finzi denunciò la vergogna delle leggi razziali e nel 1942 fu espulso dal partito. L’anno dopo aderì al movimento partigiano, fu catturato e il 24 marzo 1944 fucilato alle Fosse Ardeatine. Aldo Finzi non fu solo un importante protagonista della storia italiana, ma anche un grande appassionato di motociclismo. Partecipò, ottenendo buoni risultati, a diverse corse tra il 1920 e il 1922 e in quest’ultimo anno tentò anche l’avventura industriale, costruendo la Moto Finzi 598 bicilindrica.

Questo sintetico riassunto della storia politica e sportiva di Aldo Finzi è indispensabile alla luce dell’argomento di cui ci occupiamo ora: la nascita del “Tourist Trophy italiano”, ossia il Circuito del Lario, che fu la più dura e ambita corsa motociclistica italiana fra le due guerre. Devo innanzitutto ringraziare Paolo Brunet, vice presidente del MC Lombardo, che, a seguito della pubblicazione della storia di Finzi, mi ha inviato la copia di un libro che racconta la storia dei primi venticinque anni del suo sodalizio, e quindi anche del Circuito del Lario. Prima di arrivare alla data fatidica del 1921, anno in cui venne celebrata la prima edizione della corsa, vale la pena riassumere la storia del Moto Club Lombardo, visto che Milano, con Torino, fu la città in cui la febbre del motociclismo, proveniente dalla vicina Francia alla fine del XIX secolo, si propagò con maggior sollecitudine fra i ceti più abbienti, considerati gli alti costi delle moto. Per questa ragione a Milano non si pensò subito a un club locale, bensì ad un’associazione nazionale, destinata a raccogliere quella ristretta elite che erano gli appassionati di moto nell’intera Penisola. Il Moto Club Italiano, una delle iniziative che portò, nel 1911, alla fondazione di quella che oggi è la Federazione Motociclistica Italiana, nacque a Milano nel 1904 (oggi il Moto Club Milano, che ne è discendente diretto, si chiama appunto Moto Club Milano 1904), ma per arrivare alla costituzione del Moto Club Lombardo si dovette attendere fino alla sera di lunedì 16 novembre 1914 quando, al ristorante Industria Serica (a in via Arco, 1 a Milano), si gettarono le basi di questa nuova associazione, che venne ufficialmente fondata il 19 dicembre dello stesso anno. Con l’esplosione della prima guerra mondiale, i soci del Moto Club Lombardo dovettero abbandonare i loro progetti di crescita sociale, ma nel 1919, ritrovatisi in assemblea, si riorganizzarono con grande entusiasmo. Uno dei più autorevoli “vecchi” soci, Aldo Finzi, tornato dal fronte con due medaglie d’argento e una di bronzo al valor militare, si fece avanti con una proposta grandiosa: dare all’Italia un circuito che potesse rivaleggiare col Tourist Trophy dell’Isola di Man, che tanto aveva giovato alla promozione dell’industria motociclistica britannica. Aveva già studiato il luogo ideale: un percorso tortuosissimo di 36,5 km, con oltre 300 fra curve e tornanti e 550 metri di dislivello, nelle montagne che si specchiano fra i due rami del lago di Como: il Circuito del Lario.


MotoGP Ultimissime

LA SBK NON SI FERMA INFRONT Motorsport ha confermato il regolare svolgimento del quarto round del Mondiale SBK ad Assen il 25 aprile. «Le moto sono tutte in Europa e i piloti anche, compresi gli extraeuropei – ha spiegato Paolo Ciabatti, direttore sportivo –. Abbiamo fatto un giro di telefonate e non ci sono problemi: Corser abita a Montecarlo, Haga a Milano, Roger Lee Hayden è in Italia. Che ci risulti, al momento nessuno deve arrivare da altri continenti. Se i voli resteranno a terra anche nei prossimi giorni, l’unico problema sarà anticipare la partenza e raggiungere Assen in auto». p.g. L’INATTESO SPOSTAMENTO DEL GP GIAPPONE HA FAGOCITATO IL SERVIZIO DELLA MOTO2 (PREVISTO NEL SOMMARIO). GLI ORARI DEL GP IN TV, RIPORTATI A PAG 14, SONO STATI STAMPATI PRIMA DEL RINVIO... SOPRA, ROSSI CROSSISTA... INFORTUNATO.

Giappone rinviato Gli aerei restano a terra: a Motegi si decide di spostare il GP al 3 ottobre. Rossi, infortunato, tira un sospiro di sollievo...

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E NON si trattasse di eventi seri, verrebbe da dire che Valentino Rossi fa paura non tanto per la sua bravura ma per via dei suoi rapporti con forze che vanno al di là dei limiti umani... Insomma, a dargli una mano in un momento molto difficile è stato un vulcano islandese che si trova in una ghiacciaio dal nome impronunciabile – Eyjafjallajokull – che sta costringendo a terra gli aerei d’Europa (per una gigantesca nube di cenere e polvere) così da spingere la Dorna a rinviare il GP Giappone in cui Rossi avrebbe corso in difesa per via di un infortunio alla spalla destra. Tra l’altro la caduta, avvenuta mentre Va-

lentino si allenava con la moto da cross, è avvenuta giovedì 15 aprile, cioè più o meno quando il vulcano ha intensificato la sua attività eruttiva cominciando a provocare un effetto devastante sul traffico aereo europeo, e di conseguenza anche mondiale. Quindi il vulcano, risvegliatosi dopo quasi duecento anni (l’ultima eruzione è datata 1823...) ha fatto un grandissimo favore al campione del mondo che avrà così più tempo per recuperare l’infortunio – una forte distorsione alla spalla destra – in vista del Gran Premio di Spagna che si correrà il 2 maggio. A Motegi il leader di classifica avrebbe

certamente corso, ma non in condizioni ottimali. La distorsione in sé non è un infortunio grave, solo che affrontare le violente frenate di un circuito come quello di Motegi a pochi giorni di distanza da una brutta botta non è certo l’ideale. Valentino avrebbe dovuto correre in difesa (oltre che con l’ausilio di antidolorifici) e così l’inattesa settimana di riposo supplementare è quanto di meglio poteva accadergli. Prova ne è che, all’indomani della caduta, pilota e squadra erano tutt’altro che tranquilli. LOGISTICA - A parte l’ironia della vicenda – Rossi si fa male e un vulcano in Europa impedisce lo svolgimento di una gara prevista in Asia... – la questione è abbastanza seria perché pone problematiche di non poco conto. Alcuni rappresentanti della Dorna e mezza IRTA erano già a Motegi, quando è stato deciso di annullare la gara: le moto e le casse con il materiale vario si trovavano infatti già in Giappone (erano state spedite direttamente dal Qatar) ma si è temuto che non tutte le persone coinvolte nel gran premio sarebbero riuscite ad arrivare in tempo. Si è tentato di verificare rotte alternative, passano dal sud dell’Europa, ma ben presto anche questa soluzione è apparsa troppo difficile da realizzare (tra sabato e domenica della scorsa settimana è stato chiuso anche

l’aeroporto di Barcellona). Ma poi, sempre ammesso che Dorna, team, piloti e personale vario fossero arrivati in tempo (di fatto un gran premio si attiva già tra martedì e mercoledì) c’era da considerare l’immediato ritorno in Europa visto che il GP Spagna è ad un passo, cioè a pochi giorni di distanza; tutto l’ambiente della MotoGP sarebbe andato infatti direttamente dal Giappone a Jerez... Nemmeno gli scienziati riescono a stabilire fino a quando si protrarrà questa strana situazione, quindi è stata presa una decisione in fondo logica. Gli aerei restano a terra perché le particolari ceneri di questo vulcano sono ricche di gas con un potente effetto esplosivo, quindi non si sa che effetto possono avere sugli aerei i gas e le particelle della nube. RINVIO - In accordo con la FIM, e con gli organizzatori del Twin Ring di Motegi, si è deciso quindi di rinviare la gara. Il GP di Motegi torna al suo periodo originario, cioè ottobre (si chiamava GP Pacifico perché il GP Giappone, previsto in aprile, era quello di Suzuka). La gara è stata rinviata al 3 ottobre ed è apparso subito chiaro il perché. Tra il GP Aragon (che ha preso il posto del GP Ungheria) del 19 settembre e il GP Malesia del 10 ottobre, il week-end del 3 ottobre è diventato la soluzione più logica visto che si è potu-

ta agganciare la gara di Motegi alla doppia trasferta Malesia-Australia (prevista per il 10 e il 17 ottobre). Ma per il motorismo nipponico non è una grande notizia: il 10 ottobre infatti è in programma il GP Giappone Formula 1 a Suzuka, quindi la MotoGP approderà nel Paese del sol levante solo sette giorni prima. E tra l’altro, in entrambi i casi si tratta di circuiti della Honda... DOPPIA TRIPLA - Quindi si torna al trittico Giappone - Malesia - Australia, e non è una notizia bellissima per i piloti. Alla fine del 2006 avevano infatti chiesto alla Dorna di togliere quanto più possibile le trasferte triple, visto che non c’è il tempo necessario per recuperare in caso di infortunio. Quindi se si considera che adesso di “triple” ce ne sono addirittura due (la prima è prevista tra giugno e luglio), appare chiaro che in questo campionato 2010 diventa fondamentale mantenersi sempre in uno stato di salute esemplare. Ci sarebbero anche implicazioni ulteriori – ad esempio, far lavorare i piloti e le squadre in uno stato di stress prolungato aumenta il rischio di errori – ma in fondo il mondo degli affari se ne frega di questi dettagli. Quello che conta, è che lo spettacolo vada avanti. Enrico Borghi motosprint

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MotoGP Dopo il Qatar di Enrico Borghi - foto Milagro

NOTATE IL DISCO INCANDESCENTE DELLA M1 DI ROSSI IN FRENATA (UNA SITUAZIONE NON FREQUENTE, NELLE MOTO). LA TEMPERATURA DEL DISCO IN CARBONIO NEL MOMENTO DELLA FOTO È INTORNO AI 700 GRADI.

La velocissima Honda RC212V non convince. La ciclistica conta più del motore?

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EDROSA che svernicia Rossi in rettilineo, la Ducati di Hayden che si fa beffare in accelerazione dalla Honda di Dovizioso, le lente Yamaha che alla fine portano Rossi e Lorenzo sul primo e sul secondo gradino del podio, Stoner che getta al vento una vittoria che aveva in tasca, hanno offerto motivi di discussione al paddock della MotoGP. In particolare, è tornata d’attualità la questione riguardante il rapporto motore-ciclistica. Insomma, la maneggevolezza va preferita alla potenza? E poi, quanto conta il pilota rispetto alla moto? Discorsi fatti tante volte, certo, ma che in Qatar sono ripresi perché la Honda si è accorta quanto il motore strapotente stia mettendo in crisi la ciclistica, la Ducati appare più competitiva proprio perché ha depotenziato la Desmosedici in favore della guidabilità, e la Yamaha va più piano delle rivali ma sa diventare più efficace in curva e in frenata. Queste cose sono in fin dei conti lo specchio di come si sta evolvendo la MotoGP. Insomma, tra la Ducati che ha capito di non poter sempre vivere di prepotenza e la Honda che invece non vuole sentir parlare di motori ammorbiditi, c’è la Yamaha che continua a beffare tutti investendo su una coppia di piloti da sogno e su una ciclistica raffinatissima. Se guardiamo i risultati della prima gara della stagione, in Qatar, non si può che condividere la visione di Davide Brivio, team manager Yamaha “lato Rossi”: «una volta costruito il pacchetto pilota-motore-ciclistica ogni team usa questi elementi in proporzione al loro valore individuale». E il primo a

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Potenza impoverita impo overita

Quanto fa la differenza. la prestazione del pilota? Dite la vostra su www.motosprint.it


MotoGP Dopo il Qatar

DAVIDE BRIVIO Team manager Yamaha condividerla è Filippo Preziosi, Direttore tecnico Ducati, che ammette: «il pilota e le gomme, oggi, contano più del motore». E se lo dice uno che crede nella potenza come una fede, il quadro è già chiaro. «La Yamaha – è sempre l’opinione di Brivio – ha un punto forte (la ciclistica) e uno fortissimo (i piloti), quindi il motore non è fondamentale se puoi compensare con gli altri due elementi. Noi possiamo farlo, e la gara del Qatar lo ha dimostrato: pur avendo un motore meno veloce siamo stati comunque primi e secondi». La Ducati la pensava in modo diverso, fino ad un paio di anni fa, ma poi è cominciato un lento ma inesorabile depotenziamento della belva (la Desmosedici) e i risultati ci sono: a parte Stoner, che è talmente veloce da non fare testo, Hayden (quarto in volata) non litiga più con la Desmosedici e riesce finalmente a sfruttarla. Invece la Honda è irriducibile, crede sempre nel “motore prima di tutto!“ e le sue convinzioni sono bene evidenziate dal modo in cui sta sviluppando la RCV 2010: avendo costruito un supermotore, è in difficoltà nella messa a punto della ciclistica. I rilevamenti del GP Qatar, sia riguardo le velocità assolute che quelle medie (cioè la media delle velocità rilevate nell’arco del week-end) indicano la Ducati e la Honda praticamente allo stesso livello e la Yamaha ampiamente indietro. Eppure ha vinto Valen-

COMPENSIAMO COI PILOTI LA HONDA VANTA ATTUALMENTE IL MOTORE PIÙ POTENTE E DOVIZIOSO IN QATAR NE HA FATTO BUON USO, CONQUISTANDO IL TERZO POSTO IN VOLATA SU HAYDEN E LA DUCATI.

VELOCITÀ MEDIE IN GARA... Hector BARBERA Andrea DOVIZIOSO Nicky HAYDEN Casey STONER Dani PEDROSA Colin EDWARDS Hiroshi AOYAMA Randy DE PUNIET Jorge LORENZO Mika KALLIO Aleix ESPARGARO Alvaro BAUTISTA Marco MELANDRI Ben SPIES Loris CAPIROSSI Marco SIMONCELLI Valentino ROSSI

Ducati Honda Ducati Ducati Honda Yamaha Honda Honda Yamaha Ducati Ducati Suzuki Honda Yamaha Suzuki Honda Yamaha

325.3 325.1 322.8 322.3 322.1 321.7 321.7 321.2 321.0 320.2 319.6 319.1 318.6 318.0 317.8 317.5 316.8

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324.8 324.0 321.8 321.6 321.8 319.1 321.1 320.0 319.8

324.3 322.7 321.3 317.5 321.4 316.9 321.0 318.8 319.0

323.9 321.5 320.9 317.4 320.7 316.0 320.2 318.1 318.8

323.8 321.4 320.6 317.1 320.6 316.0 319.8 317.3 317.9

318.1 318.9 317.9 317.8 316.9 315.7 316.5

317.9 316.2 315.8 317.7 316.6 315.2 316.3

317.5 316.0 315.1 317.5 315.4 314.0 314.8

316.5 315.7 314.3 316.5 315.1 313.7 313.5

I retroscena del Qatar

LA LENTEZZA DELLA M1 I rapporti del cambio non erano adeguati VA BENE andare più piano delle Honda e delle Ducati, e va bene quindi preoccuparsi. Ma va anche detto che la squadra di Valentino Rossi ha una parte di colpa per le velocità basse della M1 di Valentino. Come se non bastasse la mancanza di grip che faceva scivolare la M1 era stato deciso di utilizzare una rapportatura del cambio che non si è rivelata adeguata. Preso coscienza della velocità di Stoner, e della situazione oggettiva, la strategia del Team Yamaha consisteva nel correre tutta la gara inseguendo l’australiano, che si presumeva avrebbe tentato la fuga (come in effetti è successo). Per questo è stata mantenuta una rapportatura un po’ più “lunga” del solito, pensando che per fare tutta una gara in scia questa sarebbe stata la scelta migliore (la rapportatura “corta”, in genere, si usa quando si vuole fare una gara sempre in bagarre). Ma Stoner è finito a terra dopo cinque giri, a quel punto Rossi ha dovuto guidare una moto che non era perfetta per fare una gara tutta in testa. E in più il computer ha cominciato a tagliare potenza, perché il motore stava consumando troppo. Insomma, è stata più dura di quanto non sia apparso dall’esterno. motosprint

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324.4 323.0 321.3 319.2 321.3 317.9 320.6 319.1 319.3 320.2 317.9 316.9 316.4 317.5 316.4 315.2 315.6

...E MASSIME Casey STONER Mika KALLIO Andrea DOVIZIOSO Dani PEDROSA Hector BARBERA Hiroshi AOYAMA Nicky HAYDEN Marco MELANDRI Colin EDWARDS Loris CAPIROSSI ESPARGARO Randy DE PUNIET Jorge LORENZO Marco SIMONCELLI BAUTISTA Valentino ROSSI Ben SPIES LA TABELLA SOPRA A SINISTRA INDICA LE 5 VELOCITÀ PIÙ ELEVATE FATTE SEGNARE IN GARA E LA MEDIA. SOPRA TROVATE INVECE LA MASSIMA VELOCITÀ FATTA REGISTRARE NEL WEEK-END TRA PROVE E GARA. A DESTRA, IL CONFRONTO TRA I TEMPI SUL GIRO DI ROSSI E STONER FINO A QUANDO L’AUSTRALIANO È RIMASTO IN PISTA.

Ducati Ducati Honda Honda Ducati Honda Ducati Honda Yamaha Suzuki Ducati Honda Yamaha Honda Suzuki Yamaha Yamaha

329.1 328.5 327.9 326.9 326.6 323.7 322.8 322.0 321.7 321.6 321.5 321.2 321.0 320.7 320.2 319.9 318.0

qualifiche qualifiche ibere numero 2 libere numero 2 qualifiche qualifiche gara libere numero 2 gara qualificheAleix qualifiche gara gara qualificheAlvaro libere numero 2 libere numero 2 gara

primo giro 46 2’04”353 27 2’04”701 secondo giro 27 1’56”580 46 1’57”307

Il motore è il punto debole AL DI LÀ della soddisfazione per il primo e il secondo posto, resta un dato che lo stesso Valentino ha definito «preoccupante»: il motore della M1. «Siamo rimasti sorpresi – ammette Davide Brivio –: ci aspettavamo di essere un po’ meno indietro, rispetto alla Honda. Nelle prove invernali non sembrava esserci questo divario, che in effetti è apparso chiaro solo in gara». E adesso? «I nostri ingegneri ne hanno preso atto, ma sostengono di avere delle idee per migliorare la situazione: di sicuro, dobbiamo mettere i nostri piloti almeno in grado di prendere la scia dei rivali. Quando prendi 10 km/h non riesci nemmeno a fare quello». Quando potrebbero arrivare queste novità? «È difficile da dire. Il progetto prevede delle fasi di sviluppo, ma quest’anno è tutto complicato dal contingentamento dei motori. Bisogna pianificare bene l’arrivo delle novità, perché poi il motore lo devi punzonare e non lo puoi toccare più». Già, qual è la situazione in Yamaha? «Noi ne abbiamo punzonati due, ne restano quindi quattro: le evoluzioni potranno essere introdotte solo su quei quattro. Ovviamente i due motori che abbiamo già punzonato finiranno la stagione così, invece in questi giorni valuteremo che strategia attuare nelle prossime gare: aspettiamo indicazioni più precise da parte dei nostri ingegneri». Perché solo la M1 di Valentino ha finito la benzina? «La sua moto scivolava più delle altre, come lui stesso ha dichiarato, quindi consumava più carburante; bisogna anche considerare che Valentino è stato sempre davanti (a parte quando è arrivato Stoner) quindi doveva spingere sempre. Il nostro motore lo penalizzava rispetto a Dovizioso e Hayden, Valentino doveva tirare molto di più per recuperare quei due o tre decimi che perdeva in rettilineo».

terzo giro 27 1’56”008 46 1’56”396 quarto giro 27 1’56”138 46 1’56”304 quinto giro 27 1’55”537 46 1’56”697 motosprint

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MotoGP Dopo il Qatar

Da sei anni Rossi e la Yamaha recuperano in curva ciò che perdono in rettilineo

I retroscena del Qatar

LO STONER IMPETUOSO

Casey non ha valutato le condizioni della pista QUANDO Casey Stoner è caduto, in Qatar, non sono cambiate solo le sorti della gara (era il favorito per la vittoria) ma anche il ritmo. L’australiano ne stava imponendo uno insostenibile persino per lui, e questo errore lo ha pagato con il ritiro: Casey non ha valutato che le condizioni della pista erano cambiate rispetto alle prove della sera precedente. L’australiano è stato l’unico ad aver deciso di spingersi sotto la soglia dell’1’56”, ritenuta da Valentino come il limite della gara. Ed è puntualmente caduto. «Casey non aveva la percezione del ritmo che stava tenendo – ha detto Filippo Preziosi –. Magari non ha fatto in tempo a vedere la tabella delle segnalazioni, oppure lui riteneva che quello fosse il suo ritmo. In ogni caso è caduto prima di rendersene conto». motosprint

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Il Direttore tecnico della Ducati ha spiegato che «nel giro precedente Casey era stato più veloce di un secondo, rispetto al più diretto avversario, e nel primo “split” della pista era risultato ulteriormente più veloce di se stesso di altri due centesimi e mezzo. Se avesse considerato meglio le segnalazioni avrebbe capito che, avendo già un buon margine di vantaggio, avrebbe potuto gestire il suo ritmo. Comunque, ormai è andata così...». Va segnalato che nel briefing post gara avvenuto nel box Yamaha con Valentino, sono emersi dati che confermano implicitamente che Stoner si è spinto oltre il limite. «Per la gara, rispetto alle prove del sabato, erano cambiati i valori riguardanti la temperatura dell’asfalto e l’umidità – spiega Davide Brivio –: Valentino ci ha detto che, avendo valutato

le condizioni dell’asfalto, secondo lui il limite oggettivo era 1’56”. Non c’erano quindi le condizioni per scendere al di sotto, come invece anche lui aveva fatto in prova quando aveva girato in 1’55”». Stoner non ha fatto questa valutazione, ed è caduto. L’australiano è andato in testa nel terzo giro, facendo segnare il tempo di 1’56”008; poi ha girato in 1’56”138 e nel quinto passaggio è sceso a 1’55”537 (quello che sarebbe stato il record della gara). A quel punto Stoner aveva già due secondi di vantaggio nei confronti di Rossi, che nel quinto passaggio aveva girato in 1’56”697 (anche perché aveva perso tempo per superare Pedrosa), eppure nel sesto giro ha continuato a spingere: stava abbassando ulteriormente il suo tempo, ma ad un certo punto ha perso l’anteriore.

FILIPPO PREZIOSI Direttore tecnico Ducati tino Rossi (con una M1 che è risultata penultima nelle velocità massime assolute e ultima in quelle medie) e al secondo posto si è inserito Jorge Lorenzo (la cui M1 è risultata quintultima); non solo, nella top five figura Ben Spies (che nelle classifiche relative alle velocità risulta ultimo e quartultimo). Questo rafforza la teoria di chi pensa che se un grande pilota ha un’ottima ciclistica (e le gomme giuste) il risultato arriva anche se il motore non è mostruoso. E Davide Brivio ha ragione, quando ricorda che «noi della Yamaha lo avevamo capito già nel 2004». La Yamaha alla fine della terribile stagione 2003 scelse di puntare su un superpilota (Rossi) che contribuì a migliorare la moto partendo dalla ciclistica così da recuperare in curva ciò che la M1 perdeva in rettilineo. Sei anni dopo, il pesarese sta facendo la stessa cosa, come dimostrano le vicende del GP Qatar: Valentino era il più veloce nella prima e nella seconda parte del tracciato (quelle guidate) ma perdeva molto nella terza parte (quella in cui conta soprattutto il motore). Eppure ha vinto lui. È vero, il campione ha beneficiato della caduta di Stoner, ma anche l’australiano rientra nella lista dei pochi eletti in grado di fare la differenza: prova ne è che lui stesso ha sempre chiesto alla Ducati maggiore guidabilità, a discapito della potenza. Dani Pedrosa ha parlato di «problemi di guidabilità», per spiegare la sua costante perdita di terreno dopo essersi trovato anche in testa, all’inizio, e la preoccupazione dello spagnolo, così come quella di Dovizioso, riguarda le piste in cui non si potrà beneficiare del vantaggio che attualmente la Honda ha in accelerazione. Segno che, come diceva un’azzeccatissima pubblicità, la potenza è nulla senza controllo.

IL MOTORE NON È IL PIÙ IMPORTANTE Prima c’è il pilota, poi le gomme LA DUCATI ha sempre creduto nell’importanza del motore, e il direttore tecnico Filippo Preziosi è sempre stato un grande fan del motore. Tuttavia, le ultime Desmosedici sono state realizzate considerando maggiormente la guidabilità e questo è indice di un cambiamento nel modo di pensare all’interno del reparto corse. «Il motore è uno degli elementi che determinano la prestazione, ma non è il più importante. Infatti in Qatar la differenza l’hanno fatta Valentino e Jorge». La guidabilità adesso è più importante, in MotoGP? «Sì, è molto importante, ma una cosa non deve escludere l’altra. Ad esempio, noi abbiamo cercato di mantenere la maggiore potenza possibile in relazione al problema della guidabilità. Insomma, è un problema di equilibrio». Qual è la tua scala di importanza dei vari elementi del famoso “pacchetto”? «Primo, il pilota; secondo, le gomme; terzo, l’equilibrio che deve esserci tra potenzaelettronica-ciclistica-aerodinamica». Come rappresentante della concorrenza, come ti spieghi l’inaspettata caduta di prestazioni della Yamaha?

«Questa volta le loro velocità sono state basse, è vero, però questa gara è stata particolare. Analizzando la velocità della moto di Valentino bisogna considerare che se ha finito la benzina vuole dire che ha avuto dei problemi: se il loro sistema funziona come il nostro, allora è stato il computer a rallentarlo, facendo andare più piano la sua moto perché si accorgeva che stava consumando troppo». A voi, come è andata? «Tutto sommato abbastanza bene, considerando anche che Nicky di solito consuma molta benzina; cioè, più di Casey». La Honda fa paura, adesso? «Come sempre. Comunque se si esclude la prima parte del 2007, quando era in difficoltà, la Honda è stata sempre al nostro livello quanto a velocità di punta». Comunque la RCV 2010 va molto forte. «Sì, ma non solo per il motore. La Honda è molto buona anche come aerodinamica. Ma in generale, se in Qatar Dovizioso è stato vicino a Rossi per tutta la gara significa che la moto c’è».

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Superbike Riscossa BMW di Paolo Gozzi - foto Zac

SCARPERIA (FI) - Troy Corser esce dai box, gira e rientra. Parla fitto con gli ingegneri, si riposa un attimo e riparte. Due giorni interi su e giù per le colline del Mugello, senza tregua. A sera, appena sudato, ripone tuta e casco. Sereno, sorridente, Troy sembra dieci anni più giovane. La BMW comincia ad andare come si deve e i due giri al comando a Valencia, la prima volta per il glorioso marchio tedesco, sono stati solo l’antipasto. La S 1000 RR è già pronta per scalare il podio. «Non mi diverto più» si era lasciato sfuggire Corser alla fine del campionato scorso. Alla soglia dei 39 anni (li compirà il 27 novembre) e dopo 337 sfide mondiali, Mister Crocodile ha ritrovato la voglia. Di correre, di rischiare, perfino di restare in pista fino a tardi per un faticoso test sviluppo. Soldi, ambizioni e tecnologia la BMW li aveva anche un anno fa. Davide Tardozzi 18 Mondiali vinti da team manager Ducati - ha portato a Rosenheim quello che mancava: metodo, esperienza ed un manipolo di fedelissimi che, in soli tre mesi, hanno cambiato faccia alla squadra. E alla classifica. Nei due giorni al Mugello la BMW ha lavorato soprattutto sull’elettronica ma è quasi pronto anche lo step 2 del motore “evoluzione” introdotto a Portimao. Debutterà quasi sicuramente a Monza, la pista più veloce del calendario. Corser sta sognando giorni di gloria. Tardozzi, com’è stato il primo giorno in BMW? «Sono arrivato in ufficio il 5 gennaio. Ho trovato entusiasmo e tanta voglia di crescere e fare esperienza. La BMW è una grande azienda ma non avendo mai fatto le corse avevano bisogno di velocizzare e affinare certe procedure». Come avete fatto? «È principalmente merito loro e delle persone che hanno creduto in questo progetto. Ha accettato la sfida anche Max Bartolini, ex tecnico Ferrari F.1 (lavorava nel test team, ndr) e negli ultimi anni ingegnere di pista di Michel Fabrizio in Ducati. In poche settimane si è fatto un’idea delle aree di sviluppo che avevano più bisogno di intervento. Ha compiuto le mosse giuste e siamo

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andati avanti più in fretta di quello che speravamo. Max ha un carattere molto mediterraneo, sorride sempre, anche nei momenti difficili. Si è fatto benvolere da tutti e adesso la squadra lo segue ciecamente; insieme a Rainer Baumel (direttore tecnico) sono una coppia formidabile. Ma Bartolini non è arrivato solo, Jarno Polastri (ex Ducati Borciani, e Aprilia) ha dato ottime indicazioni: magari piccole cose, ma importantissime per la gestione della moto in pista. L’ultimo acquisto per lo sviluppo è Dino Acocella, uno dei migliori esperti di dinamica del veicolo e strategie di controllo. Negli ultimi anni ha lavorato nel team ufficiale Ducati Superstock (tre titoli consecutivi). Gli avevano proposto di entrare a Borgo Panigale ma mi lusinga che abbia deciso di restare con il team di Serafino Foti (che gestisce le BMW Superstock), quindi con noi. Un bel colpo». COME va il motore step 2? «L’unità che abbiamo introdotto da Portimao ha già tantissima potenza ma siamo convinti di poter fare qualcosina in più. Stiamo provando a metterlo a punto in tempo per la gara di Monza. Nel reparto corse stiamo lavorando anche allo step 3, e allo step 4… Insomma, andiamo avanti. Anche se la priorità non è avere sempre più cavalli, quanto piuttosto trovare il modo di metterli a terra nel miglior modo possibile».

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In tre mesi il manager italiano ha cambiato la squadra. E i risultati si vedono

La cura Tardozzi Tard dozzi

L’ESPERIENZA DI TROY CORSER (11) SI STA RIVELANDO FONDAMENTALE PER LA BMW. A DESTRA, DAVIDE TARDOZZI.


Superbike Riscossa BMW

Cioè? «Parliamo di elettronica. Le gare non si vincono più solo facendo un buon setting alla ciclistica, ma mettendo quest’ultima in relazione con tutti i paramentri di controllo elettronico, traction control, engine brake control, eccetera. Voglio dire che i numerini che si scrivono nelle mappature sono ormai determinanti. È un lavoro difficile». Perché? «Quasi tutte le altre marche usano centraline e basi software fornite da aziende esterne mentre la BMW (come l’Aprilia) ha scelto di fare tutto in casa: centralina, acquisizione, sensoristica, software. Per questo nel 2009 hanno stentato più del previsto, soffrendo proprio in quest’area specifica. Sono partiti da zero ed è stato un cammino lungo. È stata una scelta coraggiosa che darà soddisfazioni. E vanno apprezzati per questo». QUANTO vi serve per scrivere un programma di gestione ex novo? «Dipende dalla complessità ma in BMW fanno miracoli. Nel test dopo Portimao abbiamo utilizzato per la prima volta un nuovo programma e qui al Mugello, due settimane dopo, abbiamo trovato le evoluzioni che avevamo chiesto. Sbalorditivo». Dove ci porterà questo continuo sviluppo della gestione elettronica? «Ce lo siamo chiesto anche noi. L’elettronica è fondamentale per la sicurezza e lo sviluppo ma credo che nelle moto il pilota rimanga ancora l’elemento determinante». Perché BMW utilizza l’impianto di iniezione Dellorto? «Non siamo i soli (lo ha anche Aprilia) e lo montiamo per due motivi. Uno: Dellorto, per decenni leader della produzione dei

RUBEN XAUS IN AZIONE: LA STAGIONE DELLO SPAGNOLO NON È INIZIATA NEL MIGLIORE DEI MODI. SOTTO, LO SPAGNOLO, (A SINISTRA), CON CORSER.

carburatori, ha raggiunto standard tecnologici elevatissimi anche per l’iniezione. Due: è lo stesso fornitore dell’iniezione che montiamo sulla S 1000 RR stradale». Aprilia dal GP USA cambierà comando della distribuzione (da catena ad ingranaggi). BMW introdurrà novità? «Ne abbiamo parlato pochi giorni fa con il nostro motorista Adam Backer (australiano, ex responsabile motori BMW F.1). Nel quattro cilindri molti componenti restano stradali, per cui la distribuzione senza vincoli potrebbe essere campo di studio». PERCHÉ sulle due moto ci sono freni diversi? «Corser si trova bene coi Nissin, Xaus ha chiesto di restare coi Brembo. Il freno è un componente molto delicato per la fiducia del pilota e abbiamo voluto accontentarli entrambi. Nel 2011 però le due BMW ufficiali avranno lo stesso fornitore». Pensi che Corser a quasi 39 anni sia ancora all’altezza? «Assolutamente. Fino ai test di gennaio,

La sportiva più venduta del primo trimestre

LA S 1000 RR VINCE SUL MERCATO SOFFRE nel Mondiale Superbike, ma la versione stradale del modello da competizione, la S 1000 RR, è la stata la sportiva più venduta nel primo trimestre dell’anno. Ma anche sul fronte delle competizioni le soddisfazioni per la Casa tedesca non manmotosprint

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cano. La vittoria di Ayrton Badovini nella prima gara della Superstock 1000 a Portimao ha rotto un digiuno che durava da settant’anni. E non è stato un fatto occasionale, visto che si è ripetuto nella gara successiva, a Valencia.

dove abbiamo preso 1”7 dai primi, gli mancava un po’ di motivazione. Non poteva essere altrimenti. Ma adesso che vede la moto crescere, gli è tornata la voglia di vincere. A Valencia ci ha messo molto del suo. È un gran talento e anche fisicamente è molto in forma». Xaus invece è sempre in crisi nera. «Sta ancora cercando di ritrovarsi dopo il brutto week-end di Phillip Island (quattro cadute, l’ultima travolgendo Haga). Sta cercando di tornare veloce senza incidenti. È un lavoro duro. Mi aspetto tra 2-3 round di rivedere il Ruben che conosciamo». E se continuasse a deludere? «La sua sostituzione al momento non è in discussione. Pensiamo solo a riportarlo in fretta là davanti». Sicuramente starai già lavorando alla squadra 2011. Qualche nome? «In questo momento la priorità è far andare forte la BMW. Ai piloti penseremo e per quanto riguarda Troy e Ruben spetta a loro guadagnarsi la riconferma». Nel 2011 la MotoGP aprirà le porte ai motori 1000 derivati dalla serie. BMW ci sarà? «Noi lavoriamo per vincere il Mondiale Superbike, quindi a breve scadenza non valutiamo alternative. Nel 2011 la BMW, come squadra ufficiale, correrà solo nella Superbike». E se un team privato vi chiedesse i motori? «Ce li hanno già chiesti in tre. Il nostro quattro cilindri è normalmente in vendita, lo può acquistare chiunque. E penso che, lavorandoci su e sistemandolo su un buon telaio, potrebbe dare soddisfazioni anche in MotoGP. Non saranno invece disponibili motori ufficiali. Quelli li teniamo per noi. E correranno solo in Superbike».

TEST AL MUGELLO

CORSER BATTE LA DUCATI

Ma Fabrizio è ottimista: “Tutto OK” SCARPERIA - Nei due giorni di test al Mugello la BMW è andata più forte della Ducati ufficiale. Troy Corser ha realizzato 1’52”4, Michel Fabrizio 1’52”6. C’era anche il test team Aprilia con Alex Hofmann: 1’53”4 con scivolata, senza conseguenze. Fabrizio, che ha interrotto i test dopo un giorno e mezzo per un risentimento muscolare all’inguine, ha girato per risolvere i problemi di incostanza della leva freno anteriore emersi

a Valencia (caduta e ritiro). La squadra, assistita dal responsabile Brembo Franco Zonnedda, ha provato differenti tipi di pompa e pinza trovando la soluzione. «Il problema è stato risolto molto in fretta e sono riuscito a trovare confidenza nell’anteriore, girando forte e con buon passo - ha confermato Michel - È stato importante venire a girare in tutta calma. Ad Assen tornerò nelle posizioni che mi competono».

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Velocità CIV di Paolo Gozzi

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La storia

BENTORNATO MATTIA CAMPAGNANO – Mattia Tarozzi non ha vinto, ma che importa, ci sono storie che valgono più di una coppa. 3 luglio 2005, Misano: Tarozzi, allora 14enne, durante la gara della 125 cade e viene investito. La gamba sinistra è a pezzi. «Tibia, perone e caviglia erano andati, e in ospedale avrebbero voluto amputare. Dissi loro di aspettare, che non mi togliessero subto la speranza di camminare. Volevo avere almeno una possibilità». Come hai fatto? «Ho stretto i denti e trovato medici bravi e tenaci. Mi hanno operato undici volte, ho impiegato tre anni a tornare in piedi. Ma è valsa la pena». Quando hai ricominciato? «Nel 2009, ma è stata dura. La caviglia non ha mobilità, è bloccata a novanta gradi. Sull’Aprilia 125 uso il cambio a destra e il comando del freno posteriore con il pollice sinistro». Funziona, visto che hai festeggiato il primo podio. «Si è stata una festa. Tonucci era lì, ad un soffio, forse avrei potuto osare qualcosina di più e provare a vincere. Ma che importa, il secondo posto è dolce come una vittoria». motosprint

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Tonucci fa sua la 125 dopo un bel duello con Tarozzi. Dionisi (SS), Cruciani (SBK), Goi (Stock 1000) e Massei (600) gli altri vincitori

il gruppo T&T

AMPAGNANO – Se è vero che la prima volta è sempre la più bella, parecchia gente ricorderà a lungo l’apertura del CIV 2010. Vallelunga ha aperto nuovi scenari tecnici e sportivi. L’Aprilia ha sbancato la Stock 1000, prima affermazione a quattro tempi a livello nazionale. La Stock 600, l’arena degli scatenati under 25, ha applaudito il talento emergente di Fabio Massei, 18enne romano che ha mosso i primi passi con il progetto Junior GP Racing Dream. Ha rotto il ghiacco, finalmente, anche Alex Tonucci, 16 anni, che lo scorso anno è cresciuto all’ombra del campione 125 Riccardo Moretti e, partito l’avversario più pericoloso, non ha sprecato tempo. Giornata speciale anche per Mattia Tarozzi, lo sconfitto più felice che si sia mai visto. Tre anni fa rischiò di perdere una gamba, la stessa che gli è servita per salire sul primo podio della vita. E’ stata una bella partenza per la massima espressione della velocità nazionale. Belle gare, gran duelli, griglie gremite a sufficienza, discreto pubblico (13.000 paganti) e copertura tv in continuo miglioramento, per diffusione e qualità. Il CIV ormai ha fatto il passo decisivo, restano da sistemare i dettagli. Come gli orari delle gare: il programma di un campionato che vuole

conquistare ulteriore visibilità non può concludersi alle 18:45 della domenica sera. 125 GP - Tonucci contro Tarozzi è stato uno spettacolo dall’inizio alla fine. Non si sono fatti i complimenti, affiancandosi anche in pieno curvone, ma senza cattiveria. Alex, che l’anno scorso si era visto beffato dal marpione Moretti in diverse occasioni, non ha aspettato l’ultimo giro. Quando ne mancavano cinque ha alzato l’asticella per evitare che Tarozzi potesse fargli un altro scherzetto. E il piano ha funzionato. Ad accompagnarli sul podio il giapponese Toshimitsu Gondo, nuova scommessa del team Grillini che nel 2006 aveva portato nel CIV Hiroaki Fujiwara. In un discreto italiano (meglio di Haga…) Gondo, gommato Bridgestone contro gli italiani supportati da Dunlop, ha promesso pronta rivincita per Monza. In ogni caso è un tipino che i nostri dovranno prendere con le molle. Più staccati Armando Pontone, al miglior piazzamento in carriera, e un deluso Luigi Morciano che dopo una brutta qualifica (ottavo tempo) è pure partito male pregiudicando la giornata. Lo Junior GP ha portato al traguardo anche Giovanni Bonati, vincitore della Coppa Italia finito undicesimo: il CIV non è uno scherzo…

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IN ALTO, TONUCCI (19) DAVANTI A TAROZZI (7) NELLA 125. MASSEI (34) HA VINTO LA STOCK 600. A DESTRA, DIONISI (57) SUBITO IN FUGA NELLA SUPERSPORT 600. motosprint

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Velocità CIV

STOCK 1000 – L’Aprilia si è rifatta nella under 30 che da questa stagione è passata alla monofornitura Pirelli. L’impresa di Noale è stata firmata da Ivan Goi, adesso 30enne e anni fa bambino prodigio della 125 GP. Matteo Baiocco, titolare nel Mondiale Superbike che la Kawasaki ha schierato per motivi commerciali nella Stock, è partito a testa bassa tornando subito nei ranghi – «Mi facevano male le braccia e avevo problemi davanti», ha commentato poi – per concludere quarto. Poi ci ha provato Marco Bussolotti, 19enne neoacquisto della Honda QDP scattato in pole. Goi, che aveva scelto una copertura più dura, ha fatto sfogare il ragazzino e quando la Honda ha cominciato a

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Leon Haslam

Sylvain Guintoli

are eam Alst d Assen. T l i i o n n ILE a Segui co il 25 APR

ga Fo r z a R a

CRUCIANI (12) HA PRECEDUTO POLITA (53) SUL PODIO DELLA SUPERBIKE. INVECE PRATTICHIZZO (116) HA TRIONFATO NELLA R1 CUP.

Yamaha R Series Cup

RUSSO E PRATTICHIZZO DANNO SPETTACOLO CAMPAGNANO - Spettacolare apertura della Yamaha R Series Cup 2010. Adrenalina, emozioni e sorpassi in una giornata di sfide che ha fatto emergere il talento del 17enne Riccardo Russo (concessionaria Viscardo Motor) trionfatore della Metzeler R6 Cup, e riscoperto le qualità del velocissimo Maurizio Prattichizzo (concessionaria Fratelli Maggi) che pochi mesi fa era tra i top rider della Superbike nazionale.

zzi!

Bevi Viru responsabilmente.

SUPERBIKE – Galvanizzata dai successi di Biaggi nel Mondiale, all’Aprilia sta venendo l’appetito anche sul fronte interno. La RSV4 aveva spaventato l’armata Ducati piazzando una prorompente doppietta in qualifica con Federico Sandi (sette decimi sotto il precedente record in prova) e il tester Fabrizio Pellizzon davanti a tutti. Merito anche di gomme Michelin soffici particolarmente efficaci. Al momento della verità però la Rossa, gommata in blocco da Pirelli, è tornata padrona della situazione. Marco Borciani è scattato a razzo, inseguito con difficoltà dalle Aprilia e dai compagni di marca Stefano Cruciani ed Alex Polita, chiamato dal team Barni a sostituire Luca Conforti ferito all’occhio e indisponibile per almeno tre round. Il manager da corsa (gestisce Smrz nel Mondiale) è andato in crisi a causa del precario allenamento finendo nelle fauci dei più aitanti Polita e Cruciani. A tre giri dalla fine il derby marchigiano si è risolto con sorpasso decisivo di Cruciani, che non ha più avuto problemi. Sandi, al debutto nella Superbike, ha completato il podio precedendo il gambero Borciani e, abbondantemente staccato, il campione in carica Norino Brignola tornato sulla Honda. Prima volta in top class anche per Danilo Petrucci, neoacquisto Kawasaki Pedercini: sesto. Onore al merito per nonno Enzo Chiapello, 61 anni: si è qualificato e poi è arrivato ventesimo ad un giro.

. e l . e a l n a i o d s r n e o P M e e k i k i b b r r e e p p u u S S

Pratikira ha impiegato solo mezzo giro per mettere nel mirino gli avversari e fuggire via. Sebastiano Zerbo, trionfatore da cinque stagioni, è partito a rilento e, dopo un abbozzo di rimonta, ha pagato dazio anche agli scatenati fratelli Laudati che si sono giocati in famiglia – è il caso di dirlo – i gradini più bassi del podio. Nella R6 Cup Riccardo Russo ha stroncato la resistenza di Gianpietro Avanzi (Bottega della Moto) protagonista della prima parte della corsa. A metà distanza (settimo dei dodici giri) Russo, dopo aver studiato a lungo il battistrada, è andato all’attacco acciuffando la prima posizione con un preciso sorpasso alla curva Campagnano. Nella gara B si è imposto il bolognese Manuel Grandi, 17 anni, in questa occasione il più veloce tra le promesse under 18 sbarcate dalla R125 Cup.

Lubrificanti


Velocità CIV

SUPERSPORT – Il marziano stavolta è atterrato da vicino: Montelibbretti, a due passi dal circuito. Sbandate, “traversi”, staccate all’ultimo respiro: Ilario Dionisi si è scatenato disputando la migliore gara della vita con la Honda del team Honda Improve che, per inciso, sei anni fa è stata l’ultima – con Simone Sanna - a strappare il CIV alla favorita Yamaha. Roberto Tamburini, 19enne riminese al debutto Supersport, ha provato a riportare sotto la migliore R6 ma Dionisi, a suon di giri veloci, gli ha inviato un inequivocabile messaggio – «qui non si passa» – e l’inseguitore ha realizzato che era preferibile rimandare la rinvincita alle prossime puntate. La Honda ha piazzato sul podio anche Diego Ciavattini, primo dei gommati Dunlop: i primi due avevano le Metzeler. Cristiano Migliorati, 41 anni, ha ballato per due terzi di gara, finchè non è finito in crisi d’aderenza arretrando in quinta posizione alle spalle di Ferruccio Lamborghini, altra promessa sbarcata (come Tamburini) dalla Stock 600. Cosi così la partenza di stagione di Alessio Velini, ufficiale Dunlop, finito sesto. STOCK 600 – La Under 25 è un’appendice pomeridiana del trofeo Yamaha: 30 R6 su 36 partenti . Anche alcuni dei protagonisti vengono da lì, come Stefano Casalotti, vincitore del trofeo 2009 arrivato ad un passo dal podio: ha sciupato l’occasione all’ultimo Semaforo, cercando di balzare dal secondo a terzo posto. Per non parlare di Riccardo Russo, 17 anni, che al mattino ha vinto il trofeo R6 e poi ha fatto quarto tra i “grandi” con cui si cimentava per la prima volta Fabio Massei non ha perso tempo: è partito a palla dalla pole e ha vinto come piace al concittadino Biaggi, cioè in testa dall’inizio alla fine. Imbarazzante superiorità: dopo due giri aveva 2”8 di vantaggio, al terzo 3”8. Poi si è calmato e si è fatto bastare 6” sul traguardo. Spettacolare confronto per la seconda posizione che ha premiato Lorenzo Zanetti, in cerca di rilancio dopo l’amara parentesi in 125 GP. Sul podio si è tagliato con la bottiglia di champagne. Il bresciano ha preceduto Berardino Lombardi, pronto ad approfittare dello scivolone di Casalotti. L’en plein Yamaha è stato completato da Lorenzetti e Farinelli. motosprint

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Tanti ex Junior GP nella Stock 600 125 SP 1. Tonucci (Aprilia) 18 giri pari a 73,980 km in 32’08”163 alla media di 138,125 km/h; 2. Tarozzi (Aprilia) a 1”153; 3. Gondo (Aprilia) a 3”616; 4. Pontone (Aprilia) a 15”165; 5. Morciano (Aprilia) a 19”735; 6. Stizza (Aprilia) a 21”158; 7. Popov (Aprilia) a 23”568; 8. Parziani (Aprilia) a 25”821; 9. Bonati (Aprilia) a 29”173; 10. Fenati (Aprilia) a 34”725; 11. Gabrielli T. (Aprilia) a 41”189; 12. Gabrielli M. (Aprilia) a 46”994; 13. Lumina (Aprilia) a 55”861; 14. Stirpe (Honda) a 1’01”051; 15. Calia (Rumi) a 1’03”269; 16. Torlaschi (Honda) a 1’03”448. Giro più veloce: Tarozzi in 1’45”892 alla media di 139,727 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Tonucci p. 25; 2. Tarozzi 20; 3. Gondo 16; 4. Pontone 13; 5. Morciano 11; 6. Stizza 10; 7. Popov 9; 8. Parziani 8; 9. Bonati 7; 10. Fenati 6; 11. Gabrielli T. 5; 12. Gabrielli M. 4; 13. Lumina 3; 14. Stirpe 2; 15. Calia 1.

STOCK 600

1. Massei (Yamaha) 13 giri pari a 53,430 km in 22’18”756 alla media di 143,677 km/h; 2. Zanetti (Yamaha) a 6”065; 3. Lombardi (Yamaha) a 6”106; 4. Russo (Yamaha) a 6”495; 5. Lorenzetti (Yamaha) a 18”048; 6. Farinelli (Yamaha) a 19”363; 7. Mercado (Kawasaki) a 19”482; 8. Gregorini (Yamaha) a 19”806; 9. Fanelli (Honda) a 19”867; 10. Marcheluzzo (Honda) a 20”897; 11. Biaggi (Yamaha) a 23”883; 12. Marconi (Yamaha) a 25”423; 13. Dittadi K. (Yamaha) a 25”730; 14. Colandrea (Yamaha) a 26”811; 15. Cocco (Yamaha) a 34”347; 16. Anastasia (Yamaha) a 34”865; 17. Monti (Yamaha) a 35”182; 18. Sabatino (Yamaha) a 40”577; 19. Lagiongada (Honda) a 40”853; 20. Vitali (Yamaha) a 40”962; 21. Maglioni (Yamaha) a 45”118; 22. Vargas (Honda) a 46”095; 23. Dittadi F. (Yamaha) a 47”050; 24. Sportoletti (Yamaha) a 47”436; 25. Romano (Yamaha) a 54”087; 26. Moschini (Yamaha) a 1’00”306; 27. Martinelli (Yamaha) a 1’01”728; 28. Morelli (Yamaha) a 1’01”784; 29. Muscari (Yamaha) a 1’09”957; 30. Velasco (Yamaha) a 1’10”375. Giro più veloce: Massei in 1’41”689 alla media di 145,502 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 25; 2. Zanetti 20; 3. Lombardi 16; 4. Russo 13; 5. Lorenzetti 11; 6. Farinelli 10; 7. Mercado 9; 8. Gregorini 8; 9. Fanelli 7; 10. Marcheluzzo 6; 11. Biaggi 5; 12. Marconi 4; 13. Dittadi 3; 14. Colandrea 2; 15. Cocco 1.

SUPERSPORT 600

1. Dionisi (Honda) 18 giri pari a 73,980 km/h in 30’14”092; 2. Tamburini (Yamaha) a 1”010; 3. Ciavattini (Honda) a 7”993; 4. Lamborghini (Yamaha) a 8”029; 5. Migliorati (Kawasaki) a 8”246; 6. Velini (Yamaha) a 9”109; 7. Vizziello (Honda) a 25”324; 8. Giugovaz (Kawasaki) a 29”758; 9. Clementi (Honda) a 40”472; 10. Ruggiero (Yamaha) a 43”060; 11. Erbacci (Yamaha) a 59”644; 12. Vino (Yamaha) a 1’09”734; 13. Paoloni (Yamaha) a 1’15”487; 14. Totti (Yamaha) a 1’18”640; 15. Pirazzoli (Honda) a 1’23”983; 16. Polita (Honda) a 1’25”725; 17. Parker (Honda) a 1’29”486; 18. Cazzola (Honda) a 2 giri.

IVAN GOI HA VINTO LA STOCK 1000.

Giro più veloce: Lamborghini in 1’39”940 alla media di 148,049 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Dionisi p. 25; 2. Tamburini 20; 3. Ciavattini 16; 4. Lamborghini 13; 5. Migliorati 11; 6. Velini 10; 7. Vizziello 9; 8. Giugovaz 8; 9. Clementi 7; 10. Ruggiero 6; 11. Erbacci 5; 12. Vino 4; 13. Paoloni 3; 14. Totti 2; 15. Pirazzoli 1.

STOCK 1000

1. Goi (Aprilia) 13 giri pari a 53,430 km in 21’51”970 alla media di 146,610 km/h; 2. Bussolotti (Honda) a 0”171; 3. Dell’Omo (Suzuki) a 5”718; 4. Baiocco (Kawasaki) a 9”336; 5. Muzio (Honda) a 9”646; 6. Alfonsi (Honda) a 9”647; 7. Holland (KTM) a 10”102; 8. Conti (BMW) a 23”048; 9. Valsecchi (Aprilia) a 27”558; 10. Caiani (Honda) a 32”426; 11. Cantagallo (Yamaha) a 39”264; 12. Andriotta (Suzuki) a 42”573; 13. Berclaz (Honda) a 51”279. Giro più veloce: Goi in 1’39”991 alla media di 147,973 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 25; 2. Bussolotti 20; 3. Dell’Omo 16; 4. Baiocco 13; 5. Muzio 11; 6. Alfonsi 10; 7. Holland 9; 8. Conti 8; 9. Valsecchi 7; 10. Caiani 6; 11. Cantagallo 5; 12. Andriotta 4; 13. Berclaz 3.

“PEDRO”el matador

SUPERBIKE

In carena!

1. Cruciani (Ducati) 18 giri pari a 73,980 km in 29’55”493 alla media di 148,331 km/h; 2. Polita (Ducati) a 0”261; 3. Sandi (Aprilia) a 1”871; 4. Borciani (Ducati) a 2”395; 5. Brignola (Honda) a 18”461; 6. Petrucci (Kawasaki) a 21”697; 7. Mauri (Ducati) a 43”970; 8. Pedersoli (Ducati) a 54”786; 9. Faccietti (Kawasaki) a 58”029; 10. Ciacci (Yamaha) a 58”225; 11. Caselli (Yamaha) a 58”555; 12. Rufoloni (Suzuki) a 1’00”195; 13. Diviccaro (Yamaha) a 1’13”977; 14. Blora (Ducati) a 1’15”007; 15. Lucchetti (Ducati) a 1’26”298; 16. Zannini (Honda) a 1’27”306; 17. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’37”863; 18. Chirone (Suzuki) a 1 giro; 19. Fusco (Yamaha); 20. Chiapello (Honda); 21. Milanese (Yamaha); 22. Pasini (Yamaha). Giro più veloce: Polita in 1’38”596 alla media di 150,067 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Cruciani p. 25; 2. Polita 20; 3. Sandi 16; 4. Borciani 13; 5. Brignola 11; 6. Petrucci 10; 7. Mauri 9; 8. Pedersoli 8; 9. Faccietti 7; 10. Ciacci 6; 11. Caselli 5; 12. Rufoloni 4; 13. Diviccaro 3; 14. Blora 2; 15. Lucchetti 1.

Grande spettacolo per il Trofeo ScooterMatic Extreme Nord che schiera in pista molti esordienti e diverse conferme. Il Trofeo Nord affronta la sua prima prova stagionale e si dedica a marcare tutte le piste del nord Italia, riducendo costi e tempi di trasferte e gare, esattamente come accade anche nel Trofeo Sud e nel Trofeo Sicilia. Al primo via stagionale è Giuseppe Pedretti a mettersi in luce. Il numero 21 domina prove ed entrambe le gare, anche se ha dovuto subire la marcatura stretta di Marco Pelloni, partito dall’ottavo posto e finito secondo sul podio. Terzo è Miniero, che ha lottato a lungo con l’esordiente Garlato, dimostratosi velocissimo anche sulla pista umida di domenica mattina. Chi è contento solo a metà è Graziano Fordiani che ha vissuto un weekend difficile terminato però con un ottimo secondo posto in gara 2. Pedretti e Garlato si giocano la pole nella prima parte delle crono ma in pochi giri si affaccia anche Miniero che si porta in prima fila. A fine turno Pedretti mantiene la pole su Miniero, poi

R1 LEOVINCE CUP

1. Prattichizzo 12 giri pari a 49,320 km in 20’45”726 alla media di 142,529 km/h; 2. Laudati U. a 4”497; 3. Laudati G. a 4”678; 4. Zerbo a 10”642; 5. Sanca a 13”023; 6. Manici a 13”343; 7. Rubino a 17”999; 8. Benato a 19”844; 9. Cucci a 22”220; 10. Brunelli a 22”306; 11. Filippini a 30”133; 12. Buccheri a 30”363; 13. Zuccarino a 37”514; 14. Gomiero a 37”706; 15. Pratelli a 43”434; 16. Contu a 45”206; 17. Bottari a 1’19”623; 18. Zaffelli a 1’24”317; 19. Chiancianesi a 1 giro. Giro più veloce: Prattichizzo in 1’42”013 alla media di 145,040 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Prattichizzo p. 25; 2. Laudati U. 20; 3. Laudati G. 16; 4. Zerbo 16; 5. Sanca 11; 6. Manici 10; 7. Rubino 9; 8. Benato 8; 9. Cucci 7; 10. Brunelli 6.

Una bellissima vittoria per Giuseppe Pedretti (21) a Varano.

R6 METZELER CUP

GARA A: 1. Russo 12 giri pari a 49,320 km in 20’43”959 alla media di 142,731 km/h; 2. Avanzi a 3”119; 3. Paoloni a 8”005; 4. Emili a 8”215; 5. Poma a 11”811; 6. Manieri a 13”694; 7. Carta a 15”927; 8. Scicchitano a 16”519; 9. Vigilucci a 16”783; 10. Mottola a 26”497; 11. Salvadori a 30”626; 12. Renzetti a 31”209; 13. Caloroso a 31”306; 14. Cannizzaro a 31”554; 15. Agnelli a 32”112; 16. Minganti a 32”236; 17. Iannone a 32”490; 18. Pasetto a 32”954; 19. Di Simone a 37”020; 20. Ruggero a 37”166; 21. Larini a 49”437; 22. Civillini a 50”958; 23. Daina a 54”492; 24. Calvano a 54”842; 25. Pincella a 55”289; 26. Castello a 59”967; 27. Tomassini a 1’00”308; 28. Cloroformio a 1’01”152; 29. Tibaldo a 1’01”351; 30. Mercandelli a 1’01”620; 31. Ripamonti a 1’24”576; 32. Sigillino a 1’24”683. Giro più veloce: Avanzi in 1’42”759 alla media di 143,987 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 201; 2. Avanzi 166; 3. Paoloni 141; 4. Emili 121; 5. Poma 107; 6. Manieri 96; 7. Carta 87; 8. Scicchitano 80; 9. Vigilucci 75; 10. Mottola 71.

Leclassifiche

Una gran “piega” per Marco Pelloni (50), secondo nella ScooterMatic Nord. FOTOSPORT www.fotosport.biz

scivolare è uscito di scia e si è fatto un sol boccone. Il podio, con tre moto diverse, ha accolto anche la sorpresa Danilo Dall’Omo, al debutto sulla Suzuki. Incredibile il fotofinish che ha assegnato il quinto posto a Muzio su Alfonsi: appena un millesimo!

NEXT ROUND: 8-9/5, CASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV)

due esordienti, Garlato e Berlini che cominciano a farsi subito notare, mentre Pelloni non riesce a guadagnare posizioni e Fordiani, altro protagonista del 2009 non entra in pista e deve rimandare tutto al secondo turno. La pioggia caduta domenica prima delle crono non permette miglioramenti, ma per Fordiani è indispensabile scendere in pista qualificandosi in decima posizione. Alla partenza della prima gara Pedretti scatta davanti a Garlato che già alla prima curva viene infilato da Miniero. Fordiani e Chiaramonte partono bene dalla terza fila, ma dopo un giro il toscano finisce ultimo e non riesce più a recuperare, mentre Pelloni, con l’ottavo posto in griglia, riesce subito a portarsi tra i primi. Si formano due coppie: Pelloni e Pedretti per il primo posto davanti a Garlato e Miniero per il terzo. La coppia di testa comincia a marcarsi stretta: Pelloni entra forte sull’ultimo tornante e con la sica riesce a passare davanti sul traguardo ma alla parabolica Pedretti recupera fino al ferro di cavallo dove perde tempo. Miniero rimane in attesa dietro a Garlato, sempre attaccato finchè all’ultimo giro non beffa il suo avversario al ferro di cavallo. Vince Pedretti per soli 56 millesimi su Pelloni, Miniero passa terzo per 39 millesimi su Garlato. Chiaramonte è quinto su Tosi e Lazzoni. Nella seconda finale Miniero parte forte ma viene ripreso subito e dalla parabolica esce più veloce ancora una volta Pedretti su Garlato, con Pelloni che conferma ancora la sua ottima partenza. Fordiani è scatenato e continua a segnare un T1 da record guadagnando posizioni a ogni passaggio. Questa volta Pedretti non deve guardarsi le spalle perché Pelloni è ormai a 2 secondi. Fordiani è il più veloce come motore, sopra i 130 km/h, e si guadagna anche il terzo posto davanti a Garlato e il giro veloce della gara in 1’26”089. Al giro successivo è secondo su Pelloni, Garlati e Miniero. Finisce così anche all’arrivo, tutti dietro a Pedretti, che taglia con un vantaggio di 2”6 e diventa il primo vincitore del 2010 per la ScooterMatic Nord. Alvise Ulrich In alto: scattano i piloti della ScooterMatic Extreme Nord allo spegnimento dei semafori. A destra: Podio per il vincitore Pedretti davanti a Pelloni e Miniero.

Giuseppe Pedretti si guadagna i gradi come vincitore del durissimo round di Varano dopo un faticoso scontro con Marco Pelloni. Terzo Mattia Miniero Trofeo Scootermatic Nord

17a Edizione - Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Pilota Pedretti G. Pelloni M. Miniero M. Garlato L. Fordiani G. Chiaramonte N. Tosi M. Lazzoni M. Chiappin E. Berlini M. Scarrone T.

Team MVT Maffucci R Erreemmeracing Motauto R. Fordiani Corse Perinelli E. M.T. NS Garda Moto M.T. Fey Race

G1 1-25 2-22 3-20 4-18 10-11 5-16 6-15 7-14 8-13 rt-1 9-12

G2 1-25 3-20 4-18 5-16 2-22 8-13 7-14 10-11 9-12 6-15 rt-1

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

race@raceservice.com

www.

.com

Tot 50 42 38 34 33 29 29 25 25 16 13


NEXT ROUND: 9-10 MAGGIO, CASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV)

Il campione in carica Max Mendogho (1) ha vissuto un weekend difficile con problemi meccanici ma alla fine è riuscito a chiudere con un quarto posto finale.

Paolo Gabellini (8) ha chiuso al secondo posto

Sopra: Nicolò Baldi vince la SuperScooter Nazionale alla sua prima prova come pilota e come preparatore, davanti a Gottardello e Gianni Ferraguti. Sotto: iI primo podio dell’anno incorona Russo, insieme al suo preparatore Minischetti, davanti a Gabellini e Grilli.

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GUERRA FREDDA

In alto: riparte il Trofeo Nazionale Scooter Velocità a Varano!

Russo espugna Varano, dominando l’agguerrita concorrenza di Gabellini e Grilli; il campione Mendogho è quarto dopo qualche problema di troppo Un clima imprevedibile

Sopra: Baldi (35) ha combattuto ad armi pari con gli ScooterMatic e si è aggiudicato la vittoria del Nazionale SuperScooter. Sotto: terza posizione per Gianluca Grilli (74).

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Santo Russo batte Mendogho nella prima rivincita stagionale dopo la conclusione dello scorso Trofeo Scootermatic Nazionale, in cui i due piloti si sono trovati a fine stagione con soli 18 millesimi di distacco. Il toscano, pilota di punta del team Minischetti e vincitore anche della prima gara della TMax Cup ha vinto con apparente facilità sui suoi avversari, approfittando anche di un turno di prove in ombra per i suoi antagonisti Bortolato e Mendogho, traditi entrambi dalla meccanica dei loro Zip, e ha approfittato delle condizioni non perfette della pista nelle crono di domenica, cominciate dopo un lungo acquazzone. L’unico a tenere testa a Russo, e in grado di impensierirlo per gran parte della gara è stato Paolo Gabellini, che conferma ogni volta le sue capacità in autodromo, come ha già dimostrato negli scorsi anni proprio in questa categoria. Il podio, dopo Russo e Gabellini vede al terzo posto un’altra conferma Gianluca Grilli, che si è sbloccato lo scorso anno conquistando la Malossi Day Cup

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trovando da quel momento il ritmo vincente, supportato dal Team Scooternos, e che si è permesso di tenersi alle spalle per gran parte della gara l’imprevedibile Max Mendogho, che è rimasto così per pochi decimi fuori dal podio. In pista anche i Superscooter nazionali, alla prima stagione ufficiale in autodromo: il più veloce è Nicolò Baldi, che è anche il migliore a “prepararsi” lo scooter essendo sia pilota che preparatore, secondo è Gottardello, che ha ritrovato la strada per il podio dopo averla smarrita nel 2009 a causa di un problema meccanico: lui la manetta ce l’aveva ancora! Il terzo sul podio è Gianni Ferraguti, che riesce a stringere i denti nonostante un forte dolore al polso. Da segnalare l’ottimo quarto posto all’esordio di una nuova promessa del team Minischetti, che porta anche il suo nome essendo il figlio di Matteo, è Andrea che è cresciuto nel paddock e finalmente protagonista oltre la rete, tra l’asfalto e i cordoli. Weekend difficile per Bortolato, che parte

subito forte nelle crono di sabato: nelle prime fasi tiene la pole su Calabrò, Mendogho e Gabellini, ma già dopo due giri ha un problema al pistone e deve abbandonare il turno. Santo Russo attacca subito: 1’24, ma Boccardo sta al passo e tra i due si mette Gabellini. Santo Russo abbassa ancora, Gabellini ottiene il secondo tempo mentre Max Mendogho non riesce a scendere dal suo 1’26, perché il suo Zip è inchiodato come se avesse il limitatore a 12.500 giri. Grilli aumenta il ritmo e guadagna la prima fila in terza posizione mentre Calabrò mantiene la quarta su Anastasi e Boccardo. Baldi è il più veloce dei Superscooter ma meno rispetto alle libere della mattina, mentre il mezzo che fa segnare la velocità più alta è il Runner di Gottardello, 140 km/h misurati alla fotocellula. A fine turno Santo Russo mantiene la pole con 1’23”525 davanti a Gabellini, Grilli e Calabrò. Il secondo turno di crono è anche l’ultimo della domenica e si svolge con la pista quasi asciutta, ma nessuno dei piloti “delusi” dal sabato, come Mendogho e Bortolato ne approfitta, lasciando le posizioni invariate: il pittore parte undicesimo, il re di Roma è dodicesimo

Si spengono i semafori! Allo spegnimento del semaforo Gabellini azzecca la partenza beffando un professionista dello scatto come Russo. Boccardo vuole essere della partita e va alla caccia della coppia, ma prima di uscire sul rettilineo per il secondo giro scivola nella sabbia ripartendo dal fondo. Bortolato non parte bene mentre Mendogho invece è scattato forte e rimonta sugli avversari, al terzo giro è già quarto. A metà gara Russo non ce la fa ancora a scrollarsi di dosso Gabellini, mentre dietro Grilli c’è Mendogho che gli bussa sulla spalla. Bortolato è decimo mentre Baldi ha qualche problema perchè è quattordicesimo dietro a Gianni Ferraguti. Al termine del terzo giro Russo sente sempre l’ombra di Gabellini e per questo stacca il giro veloce, Grilli è marcato da Mendogho che passa al quarto giro, ma il distacco dalla coppia di testa è già di 6 secondi. Negli ultimi due giri Gabellini sembra accontentarsi del secondo posto dietro a Russo mentre Grilli dà un secondo a Mendogho. Bortolato si è ripreso ma ha davanti un gruppetto agguerrito e tenta il tutto nel finale. Il più veloce dei Superscooter è sempre Baldi, dodicesimo assoluto. Vince e festeggia con un monoruota Santo Russo davanti a Gabellini, Grilli e Mendogho. Calabrò è quinto, mentre Bortolato deve accontentarsi del settimo posto. Tra i Superscooter Baldi precede Gottardello, staccato di 4 secondi, mentre Ferraguti è dietro di 15. Alvise Ulrich

Trofeo Nazionale Scooter Velocità Malossi

17a Edizione - Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta Cla 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 nc rt rt

Il primo vincitore della nuova era del TNSV è stato Santo Russo (5).

Pilota Russo Santo Gabelli Paolo (SA) Grilli Gianluca Mendogho Massimo Calabrò Letterio Anastasi Nicola Bortolato Omar Baldi Nicolò Boccardo Sergio Gottardello Marco Ferraguti Gianni Minischetti Andrea Ferraguti Marco Cipriani Marco Magrone Marco

Team Minischetti Gabellini Moto Scooternos D&D Lillo Calabrò D&D Motauto Racing Ni.Ba.Racing Boccardo Minischetti Ferraguti Minischetti Ferraguti LG Moto Minischetti

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 1 1 1

Trofeo Super Scooter Nazionale

11a Edizione -Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta Cla 1 2 3 4 5 rt rt

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Ferraguti Gianni Minischetti Andrea Ferraguti Marco Cipriani Marco Magrone Marco

Team Ni.Ba Racing Minischetti Ferraguti Minischetti Ferraguti LG Moto Minischetti

Punti 25 22 20 18 16 1 1

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

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NEXT ROUND: SUD 17-18/4 BATTIPAGLIA (SA) - SICLIA 24-25/4 RACALMUTO (AG) - NORD 8-9/5, CASTELLETTO BRAND, (PV)

Sotto: Il campione Nord in carica Daniele Scattolini (12) chiude con un brillante secondo posto la sua prima gara nell’Italia.

Sotto: Paolo Gabellini (8) ha chiuso due volte al primo posto per l’Italia.

GABELLINI “THE ROCK”

Sopra: Marco Gottardello (7) ha vinto la SuperScooter Italia a pari punti con Maurizio Andreazzoli (26), qui alle sue spalle: per i due un primo e un secondo

In alto: il Trofeo ScooterMatic Extreme Italia Nord parte alla grande dall’autodromo di Varano!

Gabellini dichiarato amante degli autodromi si fa trovare prontissimo a Varano e fa doppietta; Gottardello e Andreazzoli primi a pari punti nella SuperScooter da 80cc In fuga dallo stard

Sopra: terza posizione per Sergio Boccardo (36). Sotto: terzo posto a parimerito per i due compagni di squadra Marco Franco (49) e Omar Spadoni (71).

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Paolo Gabellini nella Scootermatic Extreme Italia e Marco Gottardello nella SuperScooter sono i vincitori della prima gara disputata sull’autodromo di Varano de’ Melegari, in pista insieme. Finalmente dopo tanto chiacchierare si possono vedere in pista i Big Bore 80cc sui SuperScooter che diventano velocissimi in rettilineo e recuperano il maggior peso rispetto agli ScooterMatic. Si è raggiunta una formula in cui finalmente è possibile gareggiare con qualunque scooter previsto dal regolamento in condizioni di totale parità prestazionale all’interno di tutte le categorie scooter dei Trofei Malossi! Considerata l’equa distribuzione tra gare in kartodromo e in autodromo prevista per quest’anno, e visto l’esito della prima gara, è proprio il caso di dire che ne vedremo delle belle. Ma passiamo alla cronaca. Nella ScooterMatic Extreme Italia Nord il romagnolo Gabellini ha vinto entrambe le manche, dimostrando per ora una sicurezza estrema nei suoi mezzi, che spesso esce allo scoperto

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quando corre in autodromo. Dietro di lui il campione della Scootermatic Nord 2009, Daniele Scattolini, mentre sul terzo gradino è salito il veterano dei Trofei Malossi, l’inossidabile Sergio Boccardo. Tra i SuperScooter Gottardello precede Andreazzoli e Marco Franco mentre scompare sia nelle prove che nelle gare il campione 2009 SuperScooter nazionale Nicola Ribul, che ha avuto seri problemi con la messa a punto del suo Beta Ark, senza mai essere competitivo. Nelle crono di sabato, disputate come la prima finale di domenica insieme ai piloti del Trofeo Nazionale scooter velocità, Gabellini gira sui tempi dei migliori piloti del Nazionale Velocità, come Russo, mentre gli avversari della sua categoria sono in lotta per la prima fila. Alla fine delle crono Paolo mantiene la pole su Boccardo, che ha girato fortissimo nella seconda parte del turno seguito da Luca Parodi e Marcello Lipari, quest’ultimo della scuderia Boccardo. Nella prima finale Gabelllini diventa impren-

dibile per tutti anche perchè l’unico che poteva contrastarlo, Boccardo, finisce dritto al tornantino già al primo giro. Scattolini è ufficialmente secondo, ma, di fatto, in mezzo ai piloti del Trofeo Nazionale è quinto e non ha la pista libera per raggiungere Gabellini, ma anzi deve guardarsi dall’attacco di Sartori che rimane sempre agganciato alla coda del suo Zip. Il romagnolo vince facilmente, con un vantaggio di 10 secondi su Scattolini e 11 su Sartori. Lipari, quarto è dietro di 20 secondi. Tra i SuperScooter Andreazzoli è il più veloce di tutti, battendo in volata anche il nazionale Baldi. Gottardello è secondo su Gianni Ferraguti. Gabellini parte forte anche in gara 2, ma anche Scattolini è in palla e si porta al secondo posto. Gabellini ha la strada spianata, mentre Sartori risale posizioni e al terzo giro è già alle spalle di Scattolini. Il primo dei Superscooter è Gottardello, che ha già un buon vantaggio su Franco e Spadoni. Boccardo si rifà parzialmente della brutta figura in gara 1 e si porta in terza posizione girando a tempo di record tanto che a due giri dalla fine Boccardo è nella scia di Scattolini, e lo passa alla esse portandosi al secondo posto. Gabellini taglia tranquillo gara 2 davanti a Boccardo, Scattolini, Parodi e Lipari. Gottardello riesce a passare Andreazzoli per un decimo ed è primo dei SuperScooter, terzo è Franco. Alvise Ulrich

Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA Nord 17a Edizione - Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti Pos.

Pilota

Team

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

Gabellini P. Scattolini D. Boccardo S. Sartori R. Lipari M. Parodi L. Andreazzoli M. Franco M. Spadoni O. Marconato L. Ribul N.

Gabellini Moto Perinelli Engines Team Boccardo Motauto Racing Team Boccardo AT / M Moto Ninja Scooter Fey Race Fey Race Motauto Racing Beta Racing

Gara 1

25 22 14 20 18 15 16 12 13 11 1

Gara 2

25 20 22 15 16 18 14 13 12 11 1

50 42 36 35 34 33 30 25 25 22 2

Trofeo Super Scooter Italia Nord

11a Edizione -Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti

Sul podio salgono Gabellini, Scattolini e Boccardo per la ScooterMatic mentre Gottardello, Andreazzoli e Franco salgono sul podio della SuperScooter.

Pos.

Pilota

Team

1 2 3 4 5

Gottarello M. Andreazzoli M. Franco M. Spadoni O. Ribul N.

Minischetti Ninja Scooter Fey Race Fey Race Beta Racing

GARA1

Gara 2

25 22 20 18 1

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

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22 25 18 20 1

47 47 38 38 2


NEXT ROUND: 8-9 MAGGIO, CASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV)

bicilindricoRUSSO Santo e Marco Russo si sono contesi la vittoria di Varano senza risparmiarsi colpi ma alla fine è Santo a spuntarla. Marco Delmastro grande terzo

Velocissimi

I fratelli Russo hanno anche il coraggio di lamentarsi nel corso del weekend perché i Tmax non sono perfetti nell’assetto come vogliono, e in certi tornanti vanno via di traverso, ma a giudicare da quello che hanno combinato in pista, forse è meglio così. Il loro dominio sul resto degli avversari è stato evidente, hanno fatto un’altra gara rispetto agli altri, tra l’altro tiratissima e senza alcun gioco di squadra, ma affrontandosi in staccata come due avversari sconosciuti. Ha vinto Santo, che da quando ha cambiato anche lui modello di TMax è diventato un osso duro per Marco, anche se oggi

Quarta posizione per Cristian Luperini (7), quest’anno in sella al nuovo modello del TMax.

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era imprendibile su qualsiasi mezzo a due ruote. L’attuale campione in carica della categoria Marco Russo è uscito boccheggiando dai 9 giri in pista arrivando dietro a Santo di un solo decimo, mentre terzo e primo degli “umani” è Delmastro, arrivato per la verità senza un distacco abissale, solo 12 secondi ma mai stato davvero in lotta per la vittoria. Il giro veloce, manco a dirlo, è di uno dei Russo, ma l’ha stabilito Marco a un secondo dalla stratosferica pole position, che rappresenta il giro record del weekend dei trofei Malossi: 1’21”536.

Quinti posto all’esordio per D’Elia (222)! In alto: la prima partenza della TMax Cup 2010 a Varano

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Sono ben tre i Russo in pista quest’anno nella TMax Cup, anche se Giuseppe, esordiente in questo Trofeo non fa parte della famiglia pratese, composta dal campione 2009 Marco e da suo fratello Santo, vicecampione Scootermatic. Nelle libere del mattino Marco ha quasi distrutto il suo TMax dopo la staccata al tornantino, ma a parte gran paura e carene disintegrate sulla pista non ha riportato danni strutturali allo scooter, e il team Minischetti si è messo sotto con giri di nastro per ridargli un aspetto decente. Il più veloce all’inizio delle crono è Santo Russo, seguito da Delmastro e Luperini, che lasciano in fondo allo schieramento D’Elia e Giuseppe Russo. Marco è il più veloce nel secondo intertempo, ma ha ancora problemi ad affrontare l’ultimo tornante dove è stato disarcionato al mattino. Già a metà turno I fratelli Russo hanno fatto subito il vuoto: Santo in pole a 1’23”6 con velocità di punta di 151 km/h, Marco gliela strappa a 5 minuti dalla fine per un solo decimo davanti a Delmastro, poi Luperini chiude la prima fila. Costante la progressione dell’esordiente D’Elia, che migliora ogni giro prendendo confidenza con la pista. A fine turno è quinto in 1’26”9. Gli ultimi giri sono una sfida a due tra i fratelli toscani: la spunta Marco, in 1’21”536, santo è staccato di un decimo, Delmastro, terzo di 1”3. Chiude la prima fila Luperini. Nel secondo turno a causa delle pista ancora bagnata i tempi rimangono nettamente più alti, ma Santo Russo domina di nuovo in 1’50 sull’esordiente Giuseppe Russo, anche lui in costante progressione, che è riuscito nel weekend a limare quasi 10 secondi al suo giro veloce. Vanno via subito dalla griglia i due Russo sfruttando gli oltre 40 CV del bicilindrico Yamaha, Marco è davanti a Santo ma i due non hanno molto vantaggio perché Delmastro e Luperini sono subito sotto. Marco si presenta per primo sul traguardo al secondo giro, portandosi in scia il fratello, mentre Delmastro e Luperini cercano di non perdere il contatto. Dì’Elia è il primo degli inseguitori del quartetto di testa. I due pratesi si divertono a chiudersi le traiettorie e a staccare già in curva ma Delmastro ha capito che può approfittare di qualsiasi sbavatura e rimane incollato. Alla fine del secondo giro passa Santo in testa e dopo altri due giri i toscani vanno in fuga, con un ritmo di un secondo più veloce rispetto a Delmastro. Santo è carico dopo la vittoria nel Trofeo Nazionale Scooter conquistata solo un’ora prima, ma Marco non vuole mollare e gli rosicchia qualche centesimo. Delmastro aumenta il ritmo mentre Luperini perde terreno sui primi, incrementando però il vantaggio su D’Elia, staccato di 8 secondi e Giuseppe Russo, dietro di 22. Bella la staccatona alla Ickx nel quinto giro per Marco Russo che si riporta in testa, Santo ha dovuto chiudere il gas e ha perso 7 decimi sul fratello ma non molla. Marco Russo fa il giro record: 1’23”034, Santo è dietro di 3 decimi, per gli altri i giochi sono già chiusi. Santo risponde con un giro veloce in 1’22, e alla esse successiva si riporta in testa. Botta e risposta per ogni staccata, è Santo davanti all’uscita della parabolica, Marco ci prova in tutti i modi ma dopo 9 giri è Santo a tagliare il traguardo,davanti a Marco che imprime il giro veloce alla gara. Delmastro è terzo, davanti a Luperini, D’Elia e Russo. Alvise Ulrich

E’ stato Santo Russo (5) a portarsi a casa la prima vittoria 2010, proprio davanti al fratello Marco (1) T-Max Cup Malossi Yamaha

5a Edizione - Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta Cla 1 2 3 4 5 6 7

Pilota Russo Santo Russo Marco Del Mastro Luperini Cristina D’Elia Antonio Russo Giuseppe Rossi Pierpaolo

Team Minischetti Minischetti DM Racing Nuovo Team Scooter Gp Russo Racing Rossi Racing

Punti 25 22 20 18 16 15 14

Marco Russo (1) ha combattuto tutta la gara col fratello Santo, ma alla fine si è dovuto accontentare del secondo posto.

Chiude il podio Marco Delmastro (28), primo dei TMax prima serie. A destra: sorrisi sul podio per Santo Russo,Marco Russo e Marco Delmastro.

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NEXT ROUND: 8-9/5, CASTELLETTO DI BRANDUZZO (PV) Parte il Trofeo GP80 Nord sulla spettacolare pista di Varano. In pole position la wild card Francesco Pellegrino

I due Pellegrino conquistano Varano; Francesco come wild card fa doppietta, Simone iscritto al Trofeo Nord 2010 guadagna il primo posto

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del suo avversario. L’emiliano riceve un uno due in poche curve, perché anche Simone Pellegrino riesce a superarlo portandosi in terza posizione. Intanto Francesco Pellegrino ha già un rettilineo di vantaggio e siamo solo al terzo giro; Simone rompe gli indugi e passa Gammino ma si fa subito riprendere mentre Villani che aveva perso metri dopo il ferro di cavallo si riprende bene e stacca anche il giro più veloce. I due davanti con continui sorpassi fanno il gioco di Villani che rosicchia decimi preziosi. Intanto il leader della gara può anche distrarsi perchè il suo vantaggio è salito a 14 secondi. Alla variante Ickx del quinto giro il trio degli inseguitori si è ricompattato, ma l’emiliano perde ancora terreno all’uscita del tornantino ed è costretto a rimandare l’attacco. Rimane tutto invariato fino all’ultimo giro, quando all’uscita del ferro di cavallo è Simone Pellegrino a passare davanti a Gammino e Villani, e taglia secondo il traguardo per soli 9 decimi. Francesco Pellegrino, ha già preso bandiera a scacchi, ben 15 secondi prima del fratello. Nella seconda finale è ancora Francesco Pellegrino a fare il vuoto con facilità. Il suo ritmo è costantemente più veloce di 3 secondi sui suoi avversari, che lo vedono così allontanare di oltre un rettilineo. Volpi rimane fuori dai giochi da podio mentre si affrontano a viso aperto come in gara uno Simone, Gammino e Villani. Il trio è racchiuso in meno di un secondo per tutta la gara, con Gammino e Pellegrino che tengono sempre dietro di una lunghezza Villani. Il bolognese sembra recuperare proprio negli ultimi giri, ma all’ultima parabolica di gara 2 accusa un problema allo scarico della sua GPR e lascia passare anche Volpi, tagliando in ultima posizione direttamente dai box. Dietro a Francesco Pellegrino, dopo 17 secondi taglia Simone di pochi millesimi su Gammino; Volpi è quarto. Alvise Ulrich Sul podio sale Francesco Pellegrino davanti al fratello Simone Pellegrino e a Valerio Gammino. Sul podio con il vincitore anche Nicolò Baldi, preparatore di Francesco nonché pilota ScooterMatic.

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GREGORY LEBLANC ESULTA MENTRE TAGLIA IL TRAGUARDO VINCITORE CON LA MOTO DEL TEAM GSR KAWASAKI. OTTAVO POSTO PER MOTORS EVENTS (50), QUI ALLA GUIDA C’È MUTEAU.

Simone Pellegrino (18) davanti a Gammino (72) e Villani (49, più arretrato) hanno concluso in quest’ordine sul podio di Trofeo. Doppietta perentoria per Francesco Pellegrino (17); peccato che il neo-papà salernitano fosse a Varano solo come wild-card!

Trofeo GP80 Nord

6a Edizione - Autodromo R.Paletti - 11/4/2010

Classifica Assoluta Cla 1 2 3 4 5

Pilota Pellegrino Francesco Pellegrino Simone Gammino Valerio Villani Francesco Volpi Massimiliano

Team Ni.Ba Racing Pellegrino Pellegrino Villani Volpi

Tot 25 22 20 18 16

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3.456 chilometri per GSR Kawasaki

Vince il team GSR Kawasaki. Yamaha Austria rallentata dal raffreddamento

VINCENTE

Francesco Pellegrino, venuto fino a Varano per accompagnare il fratello Simone che insieme a Gammino parteciperà quest’anno al Trofeo GP80 Nord, ha fatto l’en plein conquistando pole e doppia vittoria in scioltezza. Il pilota Ni.Ba racing, seguito da Nicolò Baldi, anche lui presente con tuta e casco ma tra gli ScooterMatic, ha voluto mettere subito un tassello sul Trofeo 2010, dopo la bruciante doppia sconfitta nelle finali 2009, dove partiva da strafavorito. Simone Pellegrino sale sul secondo gradino del podio davanti a Gammino, a completare la festa fuori casa dei piloti del Trofeo GP80 Sud 2009, mentre Villani deve rimandare la sua prima coppa della stagione a causa di numerosi problemi tecnici che gli hanno impedito di combattere ad armi pari con gli altri mentre Massimiliano Volpi rimane ancora attardato rispetto al gruppo dei più veloci, un problema meno evidente lo scorso anno nei kartodromi. Le potenzialità di Francesco si vedono subito dal primo turno di crono, quando in pochi minuti si porta a casa la pole position in 1’28”013; la sua recente paternità, è da qualche giorno nato suo figlio Giovanni, non gli ha levato il polso dal gas. E’ infatti anche il più veloce sul rettilineo, fermando le fotocellule a 124 km/h. Secondo è Valerio Gammino, appena sopra l’1’30, davanti a Simone, che sul finale delle prove si smarca dal quinto posto e sale terzo in prima fila. Villani, seconda velocità massima delle crono scende in quarta ma rimane sempre davanti a Volpi, quinto in 1.32. La pioggia caduta domenica mattina prima del secondo turno non permette di migliorare i tempi di sabato. Nella prima finale Pellegrino scatta in testa su Villani e Gammino. Il vicecampione 2009 allunga subito, ben 2”7 in un giro sugli inseguitori comandati da Villani dopo la buona partenza dal quarto posto. Gammino si fa sotto tenendo in scia Simone Pellegrino ma Villani stringe i denti anche fino all’ultimo tornante quando viene passato senza riuscire a prendere la scia

di Alessio Aldrovandi

Luce verde

PELLEGRINAGGIO Francesco papà velocissimo!

Mondiale Endurance 24 ore di Le Mans

1. GSR-Kawasaki (Da Costa-Four-Leblanc) Kawasaki 828 giri in 24h00’47”253 alla media di 144,304 km/h; 2. Yamaha Austria R.T. (Jerman-Martin-Giabbani) Yamaha a 11 giri; 3. Rac41-City Bike (Junod-Black-Depoorter) Suzuki a 15 giri; 4. Yamaha France GMT 94 (Checa-Lavilla-Foray) Yamaha a 20 giri; 5. R.T. Motovirus Racing (Jond-Mizera-Grarre) Suzuki a 25 giri; 6. Bolliger Team (Saiger-Stamm-Chabosseau) Kawasaki a 26 giri; 7. Q.E.R.T. I (Delhalle-Cudlin-Al Mannai) Suzuki a 27 giri; 8. Team Motors Events (Bocquet-Humeau-Muteau) Suzuki a 31 giri; 9. Infini Power Bike Tro (Dupuis-Holub-Hiernaux) Kawasaki a 35 giri; 10. Metiss Jlc (Michel-HuvierCheron) Metiss a 35 giri; 11. Colexon Racing Team (Kresse-Wildisen-Reichmann) BMW a 38 giri; 12. TRT27Bazar2-La Bec (Buisson-Masson-Houssin) Suzuki a 39 giri; 13. 3D Endurance Moto (Danton-Geers-Labussiere) Kawasaki a 43 giri; 14. Atomic Motosport (Sainz ZozayaUlmann-Lerat Vanstaen) Suzuki a 46 giri; 15. BMP ELF 99 Racing Team (Daemen-Cudlin-Lagrive) Honda a 48 giri; 16. Motobox Kremer (Scherrer-Gaziello-Paavilainen) Suzuki a 53 giri; 17. Racing Team Sarazin (Guerouah-Lucas-Genetay) Kawasaki a 53 giri; 18. Team Flembbo (Jardin-Guyot-Barbancon) Yamaha a 55 giri; 19. Junior Team Suzuki (Tangre-De Carolis-Guittet) Suzuki a 57 giri; 20. Cordoba Patrimonio (Sainz De la Maza-ValeraSanz) Kawasaki a 60 giri; 21. Stand 41-Adrenateam (Duprez-Guerin-Diguet) Suzuki a 71 giri; 22. Team FMA Assurances (Kipp-Rouichi-Boulange) Honda a 74 giri; 23. Team R2CL (Chausse-De Laville Monbazon-Baratin) Suzuki a 75 giri; 24. SH Technologie (Royer-Pouhair-Foray) Yamaha 78 giri; 25. Q.E.R.T. II (Al Naimi-Al Malki-Al Malki) Suzuki a 80 giri; 26. Team Alfs (Montano-Barton-Godfrey) Kawasaki a 81 giri; 27. AZ Moto Expert (KokesMezard-Bard) Suzuki a 86 giri; 28. Andalucia BMW (Molina-Hedelin-Rosivall) BMW a 88 giri; 29. Honda Sud Ouest (Barouillet-Sevigne-Dupond) Honda a 90 giri; 30. Team 18 Sapeurs-Pomi (Molinier-Briere-Tangre) Suzuki a 130 giri; 31. National Motos Honda (Jonchiere-Scarnato-Barrier) Honda a 159 giri; 32. Track Team Zone Rou (Cuypers-Van den Broeck-Le Grelle) Yamaha a 167 giri; 33. Full Gas Racing Team (Boue-Leroyer-Patault) Kawasaki a 191 giri.

Laclassifica

L

E MANS - L’appuntamento iniziale del Mondiale Endurance è stato ricco di colpi di scena e di appassionati, 94.000 i tifosi accorsi. Ha vinto il team GSR Kawasaki (Da Costa-Four-Leblanc) che con Da Costa aveva strappato la pole position alla Suzuki SERT (Philippe-Dietrich-Foray), ma a lungo il team “verde” è stato nello stesso giro della Yamaha Austria (Jerman-MartinGiabbani): in una gara così lunga e piena di imprevisti significa lotta serrata. Ma andiamo con ordine. Partenza alle 15, moto da una parte e piloti dall’altra come è tradizione, i colpi di scena però cominciano presto: già alla seconda ora l’equipaggio della SERT, al comando, è costretto al ritiro da un brutto incidente quando in sella c’è Dietrich, tamponato violentemente da Carrasco, del team Maco moto. I due rovinano a terra e Dietrich riporta numerose fratture; entrambi gli equipaggi si devono ritirare.

La lotta per la vittoria si sposta sul duello tra il team campione del mondo Yamaha Austria e il velocissimo GSR Kawasaki: per diverse ore combattono sul filo dei secondi ed è solo verso mattina che la Yamaha accusa noie al sistema di raffreddamento, costringendo l’equipaggio del team austriaco a perdere diversi giri. TAGLIA quindi per primo il traguardo il Team GSR Kawasaki, unica macchia una scivolata nella notte; in 24 ore completa ben 828 giri alla media di 144 km/h, per un totale di 3.456 chilometri. Secondo è l’equipaggio della Yamaha Austria che nonostante i problemi tecnici porta a termine la gara con 11 giri di ritardo. Era terzo il team National Motos (Jonchiere-Scarnato-Barrier), ma durante un rifornimento in piena notte la moto si incendia, la squadra perde moltissimo tempo e chiude in 31a posizione. Il terzo

gradino del podio va così alla Suzuki RAC 41 (Junod-Black-Depoorter). Fuori dal podio, quarto e deluso, il team GMT 94, in forte affanno per via di problemi ai pneumatici. Quinto il primo team Italiano e anche l’unico dei nostri al traguardo, RT Moto Virus, che schiera tre piloti stranieri: Jond, Mizera e Grarre. Per la compagine azzurra va male, tre ritirati su quattro: il team X-One (Bono-Bellucci-Devoyon), autore di una buona prova, esce di scena nelle prime ore della mattina per noie tecniche quando occupava la terza posizione della categoria Stock. Il team No Limits (Casas-Zaiser-Aldrovandi) è costretto al ritiro dopo sole 4 ore e il team MCS Racing Ipone (Rozman-Prosenik-Planas) non va oltre le 8 ore. Nella categoria Stock vittoria dell’equipaggio campione in carica QERT 1 (DelhalleCudlin-Al Mannai), settimo assoluto. motosprint

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Supercross USA Saint Louis foto GuyB

S

AINT LOUIS (Missouri) - Il quattordicesimo round del campionato si preannunciava come un appuntamento da non perdere, soprattutto dopo che Villopoto aveva ridotto la settimana precedente a soli 12 punti il divario da Dungey. Ma lo spettacolo che i 60.000 spettatori seduti sulle tribune del Edward Jones Dome si sono goduti è andato sicuramente oltre le migliori aspettative. La finale è stata tesissima, elettrizzante e drammatica. Al via Dungey si è trovato dietro il cancello stretto tra i due della Kawasaki Villopoto e Reed. Una situazione davvero stressante per il leader del campionato. Ma Dungey è riuscito a mantenere la calma ed è scattato benissimo all’abbassarsi del cancello anche se non è stato il migliore. L’holeshot è andato a Nick Way, che ha resistito al pilota della Suzuki per più di un giro. Quando Dungey è passato al comando ha cercato subito di forzare, per guadagnare quanto più possibile su Villopoto che ha impiegato ancora un giro per liberarsi di tutti e iniziare la rincorsa al leader. A quel punto l’attesa per il momento del contatto è diventata frenetica. Il contatto c’è stato nel senso pieno della parola durante il nono giro. Appena sono iniziati i primi doppiaggi, Villopoto ha attaccato all’interno in una curva, Dungey non ha ceduto e i due sono finiti a terra. A questo punto è scattata la gara a rialzarsi per primo: c’è riuscito Villopoto mentre Dungey è ripartito quando era passato anche Short. Ormai la gara sembrava decisa ma durante il dodicesimo giro nell’affrontare un’impegnativa serie di salti, doppio-doppio-triplo, Villopoto è finito a terra alla fine del triplo. Una caduta davvero brutta a vedersi e si è intuito subito che il pilota

Dungey vince mentre Villopoto cade e si rompe una gamba. Il pilota della Suzuki ha ormai il titolo in tasca

IL DUELLO TRA DUNGEY (5) E VILLOPOTO (2) HA INFIAMMATO I 60.000 SPETTATORI DI ST. LOUIS. PECCATO SIA FINITO MALE PER IL PILOTA KAWASAKI. ANCORA UN SECONDO POSTO PER WINDHAM (14).

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SUPERCROSS A ST. LOUIS: 1. Dungey (Suzuki); 2. Windham (Honda); 3. Short (Honda); 4. Wey (Kawasaki); 5. Reed (Kawasaki); 6. Brayton (Yamaha); 7. Byrne (Yamaha); 8. Chisholm (Yamaha); 9. Millsaps (Honda); 10. Hahn (Suzuki); 11. Lawrence (Yamaha); 12. Keeney (Kawasaki); 13. Hill (Yamaha); 14. Blose (Honda); 15. Boni (Honda); 16. Thomas (Suzuki); 17. Tedesco (Yamaha); 18. Rivas (Kawasaki); 19. Gibson (Yamaha); 20. Villopoto (Kawasaki). IN CAMPIONATO: 1. Dungey 302; 2. Villopoto 266; 3. Hill 225; 4. Windham 223; 5. Millsaps 215; 6. Brayton 191; 7. Tedesco 183; 8. Wey 159; 9. Hahn 139; 10. Chisholm 136; 11. Byrne 131; 12. Canard 103; 13. Short 102; 14. Blose 95; 15. Thomas 69; 16. Langston 66; 17. Boni 57; 18. Lawrence 53; 19. Stewart 51; 20. Reed 38; 21. Rivas 35; 22. Izoird 32; 23. Keeney 31; 24. Browne 29; 25. Reardon 25; 26. Coulon 20; 27. Stroupe 18; 28. Peick 17; 29. Voss 16; 30. Morais 14; 31. Aranda 8; 32. Regal 7; 33. Clark 7; 34. Bonds 6; 35. Parks 5; 36. Demuth 4; 37. Partridge 4; 38. Hinson 3; 39. Payne 3; 40. Casillas 3; 41. Gibson 2; 42. Grant 1; 43. Oswald 1; 44. Martin 1.

LITES

Kawasaki aveva subito un infortunio serio: frattura di tibia e perone. Sulla stessa serie di salti a quattro giri dalla fine è caduto anche Tedesco, che era in quarta posizione. Anche in questo caso si è trattato una brutta caduta, poco è trapelato sulle conseguenze per il pilota ma si teme possa avere un polmone perforato. Intanto la gara è proseguita con Dungey che per conquistare il quinto successo della stagione si è dovuto difendere dagli attacchi di Windham. Il pilota della Honda ha ceduto solo dopo aver commesso qualche errore, ma alla fine è apparso più che soddisfatto per il suo secondo posto consecutivo. Sul podio anche Short, tenutosi sempre

Up and down

motosprint

Quinto centro per Dungey

nelle prime posizioni, un buon risultato se si considera che è tornato a gareggiare da due gare dopo essersi rotto una caviglia. Buon quarto Wey, suo miglior risultato, che ha preceduto un Reed ancora in non perfette condizioni e abbastanza contrariato perché prima della gara si era lamentato della pericolosità del salto ove si sono fatti

male il suo compagno di squadra e Tedesco. A tre gare dalla fine, con Villopoto infortunato e un vantaggio di 77 punti sul terzo in classifica, Dungey ha praticamente il titolo in tasca. Una brutta conclusione perquello che sinora, pur senza Steward, è stato un bel campionato.

A ST. LOUIS: 1. Barcia (Honda); 2. Wilson (Kawasaki); 3. Metcalfe (Honda); 4. Davalos (Yamaha); 5. Baggett (Suzuki); 6. Cunningham (Yamaha); 7. Willard (Honda); 8. Lemoine (Suzuki); 9. Clarke (Suzuki); 10. Keylon (Suzuki); 11. Friese (Yamaha); 12. Chatfield (Kawasaki); 13. Decotis (Honda); 14. Hussey (Kawasaki); 15. Smith (Yamaha); 16. Tapaia (KTM); 17. Lipanovich (Honda); 18. Kilbarger (Honda); 19. Sipes R. (Yamaha); 20. Pourcel (Kawasaki). IN CAMPIONATO: 1. Pourcel 160; 2. Barcia 147; 3. Metcalfe 133; 4. Stroupe 126; 5. Baggett 118; 6. Wilson 105; 7. Sipes R. 93; 8. Cunningham 84; 9. Davalos 83; 10. Willard 66; 11. Lemoine 61; 12. Decotis 59; 13. Adams 58; 14. Friese 54; 15. Chatfield 47; 16. Clarke 46; 17. Izzi 41; 18. Futrell 41; 19. Kilbarger 37; 20. Moss 33; 21. Sipes J. 28; 22. Regal 24; 23. Keylon 23; 24. Durham 15; 25. Tapia 15; 26. Smith L. 12; 27. Martin 11; 28. Lipanovich 11; 29. Wharton 8; 30. Gills 8; 31. Hussey 7; 32. Smith K. 7; 33. Lichtle 6; 34. Ingalls 1.

PROSSIMA PROVA 24 aprile - Seattle

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L’ultima della Lites Costa Est a Barcia CHRISTOPHE POURCEL NON HA POTUTO FESTEGGIARE NELL’ULTIMA PROVA IL TITOLO DELLA COSTA EST GIÀ MESSO AL SICURO A HOUSTON. IL FRANCESE HA INFATTI CENTRATO UNA PROTEZIONE A BORDO PISTA NEL PRIMO GIRO E NON È RIUSCITO A DISTRICARSI RAPIDAMENTE, È RIPARTITO PRATICAMENTE DOPPIATO È HA DECISO DI RITIRARSI AL SESTO GIRO. PROTAGONISTA DELLA GARA È STATO JUSTIN BARCIA (NELLA FOTO COL N.17) CHE HA CONDOTTO INDISTURBATO DAL VIA CONSOLIDANDO COSÌ IL SECONDO POSTO NEL CAMPIONATO. ALLE SUE SPALLE HA CONCLUSO DEAN WILSON MA NON È STATA UN’IMPRESA FACILE. PARTITO IN SECONDA POSIZIONE IL PILOTA DELLA KAWASAKI È CADUTO NEL TERZO GIRO RIENTRANDO IN GARA IN QUARTA POSIZIONE. RYAN SIPES, UN OSSO DURO DA SUPERARE, GLI HA DATO UNA MANO CADENDO AL SETTIMO GIRO, MENTRE È RIUSCITO AD AVERE LA MEGLIO DI BRETT METCALFE PER LA SECONDA POSIZIONE A CINQUE GIRI DAL TERMINE MA ORMAI BARCIA ERA LONTANO.

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Enduro GP Portogallo di Dario Agrati

IL FRANCESE MEO (2) HA OTTENUTO DUE PERENTORIE VITTORIE SU AUBERT NELLA E1. SIMONE ALBERGONI (50) SI CONFERMA UN LOTTATORE. HA OFFERTO UNA PROVA MAIUSCOLA IN E3.

F

Albergoni sfiora il successo. È secondo e terzo nella E3. Oldrati terzo e quinto in E2. Doppietta Husqvarna con Meo nella E1

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AFE - Simone Albergoni, sabato e domenica, nell’inferno di un GP del Portogallo che ha proposto una gara di “enduro vero” in uno scenario di mulattiere, rocce, fango e vento, ha sfiorato la perfezione. Sabato, non avesse commesso l’errore di cadere due volte nel corso dell’ottava delle dieci speciali disputate, Albergoni avrebbe sicuramente umiliato tutta la concorrenza della E3. E questa volta non solo Christophe Nambotin, in sella come lui a una 300 2T, ma soprattutto, David Knight e la sua KTM 500 4T, bravissimo a far registrare dei gran tempi nella speciale estrema per poi prenderle sonoramente dal nostro pilota nella linea e nella cross. «Non sono ancora soddisfatto - ha raccontato a fine gara Albergoni-. Sabato ero a un passo dalla vittoria. Stavo guidando davvero bene e, anche se eravamo tutti molto vicini, ho messo sotto pressione sia Knight sia Nambotin. Il problema è che quello che riuscivo a guadagnare nelle linee e nelle cross, Knight me lo recuperava nelle estreme grazie alla sua guida di forza. Così, con due speciali ancora da disputare, ho cercato l’affondo nell’ultima linea; purtroppo sono caduto due volte finendo terzo per quattordici secondi. Domenica sono partito bene, ma Knight ha preso subito un certo vantaggio, mentre io sono riuscito ad avere la meglio su Nambotin che ha commesso il mio stesso

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Org goglio italiano

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Enduro GP Portogallo

PRIMO GIORNO CLASSE E1: 1. Meo (Husqvarna) in 46’22”77; 2. Aubert (KTM) a 3”85; 3. Guerrero (Yamaha) a 41”04; 4. Remes (KTM) a 42”74; 5. Gauthier (Honda) a 1’27”23; 6. Reis (KTM) a 2’35”27; 7. Seistola (Husqvarna) a 2’43”71; 8. Curvalle (Sherco) a 3’00”32; 9. Deparrois (Kawasaki) a 3’02”60; 10. Hollis (Husqvarna) a 3’23”37; 12. Micheluz (TM) a 4’07”45. CLASSE E2: 1. Ahola (Honda) in 46’19”71; 2. Cervantes (KTM) a 12”44; 3. Salminen (BMW) a 22”85; 4. Renet (KTM) a 50”77; 5. Oldrati (KTM) a 54”76; 6. Planet (Sherco) a 1’26”27; 7. Paganon (Kawasaki) a 1’36”19; 8. Balletti (Honda) a 1’48”49; 9. Ljunggren (Husaberg) a 1’51”48; 10. Salonen (Husaberg) a 2’18”82. CLASSE E3: 1. Nambotin (Gas Gas) in 46’42”96; 2. Knight (KTM) a 2”53; 3. Albergoni (KTM) a 14”10; 4. Mena (Husaberg) a 21”39; 5. Oblucki (Husqvarna) a 23”22; 6. Guillaume (Husqvarna) a 1’34”32; 7. Kehr (KTM) a 2’01”23; 8. Botturi (Husaberg) a 2’06”65; 9. Kadlecek (TM) a 2’13”11; 10. Felicia (Yamaha) a 2’17”51; 12. Gritti (Beta) a 2’38”68; 17. Cherubini (TM) a 4’49”27. JUNIOR: 1. Santolino (KTM) in 47’38”94; 2. Joly (Honda) a 30”14; 3. Dumontier (Husqvarna) a 1’36”18; 4. Roman (KTM) a 1’41”73; 5. D’Ambrosio (Husaberg) a 1’44”23; 6. Green (TM) a 1’46”09; 7. Vecchi (Gas Gas) a 1’52”19; 8. Bossi (Gas Gas) a 2’40”37; 9. Carlsson (Beta) a 2’53”71; 10. Pares (Yamaha) a 3’24”98.

SECONDO GIORNO CLASSE E1: 1. Meo (Husqvarna) in 47’23”54; 2. Aubert (KTM) a 51”78; 3. Remes (KTM) a 56”93; 4. Guerrero (Yamaha) a 1’23”66; 5. Gauthier (Honda) a 2’14”23; 6. Deparrois (Kawasaki) a 2’38”88; 7. Seistola (Husqvarna) a 2’39”75; 8. Mattila (Suzuki) a 3’03”39; 9. Micheluz (TM) a 3’25”77; 10. Curvalle (Sherco) a 3’31”86. CLASSE E2: 1. Cervantes (KTM) in 47’40”10; 2. Ahola (Honda) a 22”42; 3. Oldrati (KTM) a 38”05; 4. Salminen (BMW) a 38”20; 5. Ljunggren (Husaberg) a 1’22”15; 6. Renet (KTM) a 1’27”47; 7. Balletti (Honda) a 2’05”66; 8. Paganon (Kawasaki) a 2’07”39; 9. Goblet (Yamaha) a 2’08”72; 10. Planet (Sherco) a 2’10”33; 14. Dini (Beta) a 3’17”49. CLASSE E3: 1. Knight (KTM) in 47’34”57; 2. Albergoni (KTM) a 27”40; 3. Nambotin (Gas Gas) a 44”66; 4. Mena (Husaberg) a 1’56”43; 5. Guillaume (Husqvarna) a 2’13”94; 6. Botturi (Husaberg) a 2’20”77; 7. Kadlecek (TM) a 2’37”98; 8. Kehr (KTM) a 2’40”96; 9. Bernardez (KTM) a 3’05”09; 10. Felicia (Yamaha) a 3’46”44; 12. Belotti (Gas Gas) 4’21”11; 14. Gritti (Beta) a 5’00”89. JUNIOR: 1. Santolino (KTM) in 49’28”14; 2. Joly (Honda) a 15”49; 3. Green (TM) a 25”35; 4. Guerrero (Yamaha) a 47”39; 5. Basset (Husqvarna) a 1’18”79; 6. Vecchi (Gas Gas) a 2’07”26; 7. Roman (KTM) a 2’36”04; 8. Dumontier (Husqvarna) a 2’43”42; 9. Carlsson (Beta) a 3’00”67; 10. Carrier (Husqvarna) a 3’02”31.

IN CAMPIONATO CLASSE E1: 1. Meo p. 97; 2. Aubert 91; 3. Guerrero 78; 4. Deparrois 63; 5. Gauthier 62; 6. Seistola 59; 7. Remes 53; 8. Curvalle 47; 9. Reis 45; 10. Micheluz 43. CLASSE E2: 1. Cervantes p. 94; 1. Ahola 94; 3. Salminen 76; 4. Oldrati 68; 5. Renet 59; 6. Ljunggren 57; 7. Paganon 49; 8. Balletti 42; 9. Planet 40; 10. Goblet 39. CLASSE E3: 1. Knight p. 97; 2. Nambotin 89; 3. Albergoni 82; 4. Mena 66; 5. Guillaume 58; 6. Botturi 56; 7. Kehr 54; 8. Kadlecek 50; 9. Oblucki 49; 10. Bernardez 46. JUNIOR: 1. Joly p. 86; 2. Santolino 75; 3. Guerrero 65; 4. Roman 63; 5. Dumontier 57.

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THOMAS OLDRATI (22), 21 ANNI, BERGAMASCO HA DIMOSTRATO DI SAPERCI FARE NELLA E2, CATEGORIA DOVE AHOLA (20) E CERVANTES (25) SI SONO SPARTITI LE VITTORIE.

errore di sabato cadendo un paio di volte. Il mondiale è lungo; torno a casa consapevole di cosa devo fare perché in una gara dura come questa ho dimostrato che posso lottare per la vittoria». La E3 si è così chiusa con una vittoria ciascuno per Nambotin e Knight. Sabato, il pilota della Gas Gas è riuscito ad avere la meglio, per soli due secondi, su Knight grazie ad un’ultima speciale da manuale. Knight, domenica si è preso la rivincita partendo all’attacco e gestendo nel finale il suo vantaggio. Chi ha stupito ancora una volta è stato Alessandro Botturi; ottavo sabato d’un soffio su Keher e Guillaume, domenica ha dimostrato tutto il suo valore centrando una sesta posizione a pochi secondi da Guillaume, facendo sua anche la sesta posizione nella classifica di campionato. Nulla da fare per Mirko Gritti, dodicesimo e quattordicesimo causa alcune cadute. La Spagna lo aveva anticipato, il Portogallo l’ha confermato: Thomas Oldrati è sempre più la certezza dell’enduro azzurro, malgrado abbia solo ventun’anni. Al suo debutto nella E2 con la KTM 250 2T, il pilota bergamasco del team Farioli ha dimostrato di non temere nessuno dei suoi quotati avversari. Sabato, con ormai la seconda posizione nel mirino, è purtroppo caduto due volte nell’ottava speciale (la stessa prova in linea che ha tradito anche Albergoni), mentre aveva un vantaggio di otto secondi su Ahola. È così finito quinto a quattro secondi dal sempre più sorprendente iridato della MX3, Peirre Renet. Oldrati domenica non ha invece sbagliato nulla, centrando una terza posizione che vale davvero come una vittoria davanti a un mostro sacro come Salminen e dietro

altri due campioni del mondo del valore di Cervantes e Ahola. Nella E2 è invece continuato il duello tra Ahola e Cervantes che si sono divisi i primi due gradini del podio, occupando a pari punti anche la classifica iridata dopo quattro giornate. Un ottavo e settimo posto per Balletti, dolorante a una mano per essere caduto sabato in una speciale. Ritiratosi sabato per problemi elettrici alla moto, Dini domenica ha chiuso quattordicesimo. Antoine Meo nella E1 è invece stato l’uomo pigliatutto, centrando due nette vittorie su Johnny Aubert. Malgrado il dolore al ginocchio destro infortunato nella prova d’apertura degli Assoluti d’Italia, il pilota della Husqvarna ha fatto l’en-plein. Sabato è riuscito ad avere la meglio su Aubert giocandosi la vittoria in volata all’ultima speciale per soli tre secondi, mentre domenica è riuscito a prendere un discreto vantaggio, favorito dagli errori di Aubert. «Sabato c’è stata davvero una bella lotta con Aubert perché ci siamo giocati la vittoria fino all’ultimo. Domenica è andata meglio anche se, in una speciale, mi sono toccato con Aubert mentre stava ripartendo dopo una caduta - racconta Meo - Aubert domenica ha cercato la rivincita, ma è caduto tre volte nella prova in linea». Nulla da fare per Mossini dolorante alla mano destra infortunata la scorsa settimana nel GP di Spagna. Sabato Fabio ha preso il via grazie alle cure mediche del dottor Piergiuseppe Tettamenti della clinica FMI, ma si è ritirato dopo il primo dei tre giri. Un dodicesimo e ottavo posto, infine, per Micheluz, anche lui dolorante a una spalla infortunata in Spagna.

SANTOLINO NELLA JUNIOR Doppietta del giovane spagnolo Lorenzo Santolino nel mondiale Junior. Santolino è sempre riuscito ad avere la meglio sul francese Jeremy Joly. Sabato, terza posizione per il francese Romain Dumontier, domenica per l’inglese Joshua Green davanti allo spagnolo Victor Guerrero. Sabato quinto a pochi secondi dal podio, Edoardo D’Ambrosio domenica è stato costretto al ritiro per una caduta con lussazione della spalla destra.

TRENTA MANCATI ARRIVI

CAOS PER LA NUVOLA DI CENERE VULCANICA I disagi al traffico aereo dovuti alla nuvola di cenere causata dall’eruzione del vulcano islandese, hanno visto almeno una trentina di addetti ai lavori rimanere a casa. Tra questi alcuni tecnici della BMW e della Husaberg, il pilota inglese Paul Edmondson, giornalisti inglesi e tedeschi, mentre la troupe della produzione video ABC è riuscita a raggiungere Fafe in treno solo sabato. Caos completo, invece, domenica sera in quanto praticamente tutti i voli aerei degli addetti sono stati annullati per il rientro. Gran parte degli italiani ha così noleggiato un bus per cinquanta persone che è partito lunedì mattina da Porto.

FIDANZATO CON TARAH GEIGER

KNIGHT PENDOLARE PER MOTIVI... D’AMORE

Dopo aver fatto il pendolare per lavoro dall’Isola di Man agli USA vincendo nel 2007 e 2008 il Campionato GNCC, David Knight ora lo fa per amore della sua giovane compagna Tarah Geiger. Ventiquattrenne portoricana trapiantata in Florida, Tarah è stata la prima donna a partecipare al Motocross delle Nazioni nel 2007 e 2008. Dopo aver corso il mondiale cross femminile nel 2009, Tarah si è fratturata la mano destra e prima di rientrare quest’anno alle gare si è presa una vacanza proprio per seguire David nelle prime due prove del mondiale.

D’AMBROSIO SOLO SOLETTO Dopo aver sempre avuto una discreta presenza di giovani italiani, il mondiale Junior ha visto al via di questo primo GP solo Edoardo D’Ambrosio con la Husaberg della squadra bresciana dell’Iron Racing Team. Giacomo Redondi, vincitore della 125 nella prova d’apertura degli Assoluti d’Italia, correrà sicuramente il GP d’Italia come wild card, anche se un suo buon risultato potrebbe aprirgli le porte per disputare altri GP con la KTM 125 del team Farioli.

IN BREVE

BETA 400 SOLO NEL MONDIALE JUNIOR Il team Boano ha deciso di schierare la nuova Beta 400 4T solamente nel mondiale Junior affidandola al giovane svedese Johan Carlsson. Nella E2 Julien Vanni e Fabrizio Dini utilizzeranno solo la 450 4T in quanto a Dini è anche affidato lo sviluppo di questa cilindrata.

Nambotin ok il primo giorno

SUPER TEST NELLA BUFERA La speciale prologo del venerdì sera a Fafe si è disputata quasi interamente sotto un nubifragio. Il fatto ha riproposto la discussione sulla validità di questa speciale, voluta per offrire maggiore spettacolo per il pubblico. Purtroppo questa prova, ad un anno dalla sua introduzione, ha aumentato solo i costi per gli organizzatori, i team e le Case. A sorprendere è però la totale mancanza di una presa di posizione della FIM di fronte a questo problema. IL MECCANICO DI KNIGHT È L’EX DI SEARLE Per assicurare la migliore assistenza a David Knight nel team KTM-Farioli Supported, è stato ingaggiato il giovane tecnico inglese Garreth Edmundus, meccanico per tre stagioni di Tommy Searle nel mondiale cross MX2 ed attualmente impegnato con la KTM Nord America nel Supercross. NEL 2011 IL MONDIALE SBARCA IN SICILIA In attesa di sapere se nel 2011 ci sarà una prova del mondiale in Marocco, sono tre le principali novità del calendario provvisorio del prossimo mondiale enduro direttamente dalla FIM: un GP in Romania e Andorra e l’assegnazione del GP d’Italia in Sicilia ad Acireale. Questo la bozza del calendario: 2 e 3 aprile Spagna (Ponts), 9 e 10 aprile Portogallo (Figueira da Foz), 14 e 15 maggio Italia (Acireale), 11 e 12 giugno Grecia (Serres), 18 e 19 giugno Turchia (Fethiye), 9 e 10 luglio Romania (Buzau), 3 e 4 settembre Andorra (Pas de Casa), 1 e 2 ottobre Francia (Mende).

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Trial GP Spagna

di Mario Candellone

IL REGOLAMENTO 2010

Il campione in carica batte nettamente i connazionali Raga e Fajardo. Decimo (su 13) l’esordiente Grattarola davanti a Maurino

Ferrer primo della junior WORLD PRO 1. Bou (Montesa) p. 48; 2. Raga (Gas Gas) 71; 3. Fajardo (Beta) 74; 4. Fujinami (Montesa) 76; 5. Cabestany (Sherco) 89; 6. Dabill (Gas Gas) 112; 7. Lampkin (Beta) 116; 8. Oliveras (Sherco) 129; 9. Gubian (Gas Gas) 136; 10. Grattarola (Sherco) 142; 11. Maurino (Gas Gas) 146; 12. Wigg (Beta) 146; 13. Brown (Sherco) 150.

JUNIOR 1. Ferrer (Sherco) p. 29; 2. Gomez (Montesa) 30; 3. Challoner (Beta) 31; 4. Moret (Montesa) 38; 5. Dagnicourt (Beta) 46; 6. Smage (Sherco) 49; 7. Mottin (Gas Gas) 60; 8. Borrellas (Gas Gas) 66; 9. Richardson (Sherco) 67; 10. Warenghien (Gas Gas) 69; 11. Peydro (Beta) 69; 12. Cotone (Gas Gas) 76; 13. Tournour (Gas Gas) 83; 14. Gyllenhammar (Gas Gas) 83; 15. Peters (Beta) 87; 16. Poli (Beta) 90; 17. Cominoli (Beta) 94; 18. Sanz (Montesa) 102; 19. Wibberley (Gas Gas) 106; 20. Lerda (Gas Gas) 114; 21. Fikejz (Beta) 117; 22. Laniel (Gas Gas) 123; 23. Sousa (Beta) 148.

YOUTH 1. Tarres (Gas Gas) p. 21; 2. Sheppard (Beta) 29; 3. Traviesa (Gas Gas) 33; 4. Saleri (Beta) 33; 5. Tempier (Sherco) 37; 6. Leirvaag (Sherco) 47; 7. Locca (Beta) 50; 8. Castells (Gas Gas) 52; 9. Catalin (Gas Gas) 54; 10. Martin (Gas Gas) 57; 11. Rigaud (Gas Gas) 60; 12. Wagner (Beta) 76; 13. Julita (Beta) 76; 14. Ferrari (Beta) 76; 15. Latorre (Beta) 92; 16. Vieira (Gas Gas) 117; 17. Noguieira (Gas Gas) 150.

TONI BOU HA APERTO ALLA GRANDE IL MONDIALE . IN BASSO, ADAM RAGA.

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Bou si presenta B

AIONA - Toni Bou ha vinto la prova d’apertura del mondiale in Spagna, disputato sulle stupende scogliere di Baiona. Peccato che i pochi cambiamenti introdotti dalla FIM si siano rivelati un disastro. Comunque lo stato di confusione generale creatosi non ha per nulla intaccato la determinazione e la cattiveria con la quale il campione in carica ha aperto tutte le zone. Solamente dopo dieci “sezioni”, Bou ha avuto un cedimento ed è incappato in due cinque consecutivi. Poi si è subito ripreso, finendo il primo giro con soli 15 punti. Adam Raga è risultato più lento nei “posizionamenti”: di conseguenza molto spesso ha dovuto affrontare l’ultimo ostacolo della zona con pochissimi secondi ancora a disposizione ed il tutto si è tradotto in rovinose cadute. Il suo primo giro (39 punti) è stato inguardabile. Un po’ meglio è andato Fujinami, 30 errori e provvisoriamente al secondo posto,

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di un soffio davanti a Fajardo (31). Prese le giuste misure, Raga si è riscattato nella seconda parte della gara, siglando la miglior prestazione sul giro, 32 penalità, battendo anche Bou (33). Una rimonta quella di Raga, che è culminata con la seconda piazza, davanti a Fajardo e quindi Fujinami, entrambi non in grado di

replicare quanto di buono avevano fatto vedere al primo giro. Buono l’esordio di Grattarola, decimo, davanti a Maurino, entrambi con un numero altissimo di punti. Nella Junior vittoria del francese Alexandre Ferrer, dopo un duello molto serrato con lo spagnolo Alfredo Gomez e l’in-

SECONDA PROVA DEL CAMPIONATO EUROPEO

GRATTAROLA LEADER BAIONA - Il sabato antecedente il GP di Spagna, si è corsa la seconda prova del campionato europeo. Il successo della gara è andato allo spagnolo Alfredo Gomez. Il pilota azzurro Matteo Grattarola, arrivando secondo, ha conservato la leadership del campionato ed ha allungato sul rivale più pericoloso, l’inglese Jack Challoner, terzo. Nella Junior, Giacomo Saleri, finendo terzo, continua a difendere il suo secondo posto, ora però in coabitazione con Pol Tarres. Saldamente al comando l’inglese Jack Sheppard, vincitore anche in Spagna.

glese Jack Challoner: tre piloti in 2 punti. Il primo degli italiani è risultato Luca Cotone in dodicesima posizione. La categoria Youth è stata vinta dallo spagnolo Pol Tarres, davanti all’inglese Jack Sheppard. Purtroppo Giacomo Saleri ha perso il podio per il numero degli zeri ed è finito al quinto posto.

VINCONO I CONSERVATORI Poche le novità introdotte IL CAMPIONATO mondiale outdoor di trial è ripartito senza alcun cambiamento significativo nei regolamenti, così come auspicava una parte degli addetti ai lavori. È stato dunque scongiurato il tanto temuto ritorno al “dynamic trial” che abolirebbe la fermata in surplace utile al posizionamento prima di affrontare un ostacolo. I fautori di tale proposta pensano che la soluzione rimpolperebbe le file del campionato del mondo, la cui classe regina soffre da anni di una diminuzione progressiva del numero di piloti. Ma, a tal proposito, il regolamento c’entra poco. Nei 90 secondi attualmente a disposizione per percorrere una zona controllata, il pilota non ha tempo di spazientire il pubblico per un eccessivo sostare all’interno. Inoltre il conteggio delle penalità è semplice e di facile comprensione, a differenza di quello che si sta sperimentando in Spagna e Francia, leggasi Open Trial. Per adesso, dunque è evitato uno sconvolgimento totale. Tuttavia alcune modifiche le hanno volute introdurre. I piloti non possono più ispezionare le zone il giorno della gara e l’ordine di partenza va dal più bravo al più scarso, non viceversa com’era in passato. Un palliativo che, ai fini pratici, crea solo delle complicazioni. E lo si è visto anche dopo la prima gara in Spagna. I piloti meno bravi non traggono alcun vantaggio rispetto ai passaggi dei migliori perché questi, dopo la prima zona, fuggono via e fanno gara per conto loro. Ed il pubblico, ovviamente, si sposta e li segue, lasciando i meno fortunati a percorrere le zone in totale assenza di spettatori. L’altro cambiamento introdotto, quello di non poter entrare in zona nell’ispezione a piedi, invece, non è del tutto negativo. Ora piloti e minder percorrono solo il corridoio riservato ai giornalisti e si evita lo sbraitare dei giudici, sempre pronti a

cogliere in flagrante se, per esempio, si spostano sassi o si costruiscono “inviti” al passaggio. Il numero dei piloti non è diminuito molto rispetto la stagione passata. I promossi dalla classe Junior sono andati a rimpiazzare quelli che non sono riusciti a trovare le sponsorizzazioni che garantivano loro la copertura delle spese. È il caso dello spagnolo Marc Freixa, che ha abbandonato il mondiale dopo tredici anni e discreti successi, culminati con il terzo posto finale nel 2001 e 2003. Freixa lo si è rivisto in veste di “minder” nel recente Europeo svoltosi in Italia. Per le Case, la crisi internazionale continua a farsi sentire, per cui anche solo la moto in uso con i relativi ricambi è diventato un lusso riservato a pochi. In mezzo a questo bailamme c’è anche una buona notizia: il ritorno di un grande marchio, quello dell’Ossa, che ha grandi progetti, come quello di inserirsi nel prossimo mondiale con un pilota di grido. QUEST’ANNO saranno ancora otto gli eventi, alcuni con due giorni di gara, come in Portogallo, Gran Bretagna e Giappone. Dopo la prima tappa in Spagna, di un solo giorno, tocca ora al Portogallo, 2 gare nei 2 giorni, nei pressi di Porto. Vacanza fino al 6 giugno, quando per l’undicesimo anno consecutivo si andrà al circuito di Motegi, in Giappone. Il 26 e 27 giugno sarà la volta della cittadina scozzese di Fort William, da sempre sede della famosa Sei Giorni. Quindi Francia (St. Julienne de Maurienne, vicino al traforo del Frejus, poco distante da Torino), San Marino e Foppolo, nel bergamasco per la prova mondiale italiana: tre gare consecutive dall’11 al 25 luglio. L’ultima gara sarà in Repubblica Ceca il 5 settembre a Kramoline, la domenica precedente il Trial delle Nazioni, programmato in Polonia, a Myslenice. motosprint

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Rally Italiano Edoardo Bauer

MATTEO GRAZIANI (2) È TORNATO ALLA VITTORIA NELLA SECONDA PROVA DI CAMPIONATO VINCENDO ENTRAMBE LE PROVE SPECIALI, LUNGHE CIRCA 40 KM. A CONTENDERGLI LA VITTORIA È STATO ANDREA MANCINI (1). IL PODIO È STATO COMPLETATO DAL SAMMARINESE ALEX ZANOTTI (6).

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ORGO PACE (PU) – Ancora un tutto esaurito al Campionato Italiano Motorally per quanto riguarda i partecipanti. Dopo l’apertura a Chianciano, anche la seconda prova ha visto al via 215 piloti, approdati a Borgo Pace, paesino sull’Appennino marchigiano che ha ospitato il Motorally del Montefeltro. Una gara dura, in stile enduristico, che sarebbe già stata impegnativa con il terreno asciutto. La pioggia del sabato l’ha invece trasformata in un mezzo inferno, costringendo gli organizzatori a modificare il percorso in extremis per evitare i tratti più difficili. Dai 167 chilometri inizialmente previsti, si è passati a 120, che si sono comunque rivelati impegnativi, soprattutto per i piloti meno preparati. Dal fango marchigiano è invece emerso senza problemi Matteo Graziani: il campionissimo forlivese ha vinto entrambe le prove speciali, quaranta chilometri complessivi, aggiudicandosi la vittoria assoluta, dopo la piazza d’onore di Chianciano. Alle sue spalle è ritornato prepotentemente alla ribalta Andrea Mancini, riscrivendo di fatto il duello che ha animato le ultime stagioni. Il perugino, secondo in entrambe le speciali, ha chiuso alle spalle di Graziani per otto secondi, tre in meno di Alex Zanotti, che ha completato il podio. Il sammarinese, terzo e quarto nelle due speciali, ha preceduto il vincitore della gara di apertura, Niccolò Pietribiasi; a lui è toccato il difficile compito di aprire la pista, dovendo quindi frenare la sua irruenza per non incorrere in errori di percorso. Continua l’ascesa di Glauco Ciarpaglini, new entry del campionato, che man mano che prende le misure con la navigazione si avvicina sempre più alle posizioni da podio. Il suo quinto posto, a 39 secondi da Graziani, lo indica come un cliente pericoloso per le prossime gare. Ottima prova anche per Stefano Danesi: il pilota dell’Isola d’Elba è salito fino in sesta posizione precedendo Roberto Zanzi, Mirko Goi, Paolo Mendotti e Mirko Pavan. NELLA classifica di campionato Graziani è già al comando con 45 punti, Pietribiasi lo segue a 38, Zanotti è terzo con 24. Il Campionato Italiano continua in Abruzzo, a Gioia dei Marsi (AQ), il 2 maggio. Appuntamento atteso perché coinciderà con l’ultima delle tre giornate della prima prova del campionato nazionale Raid TT.

motosprint

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Al Montefeltro la carica dei 215

Prova da duri

Su un percorso molto impegnativo Graziani torna protagonista e batte il rivale di sempre Mancini

ASSOLUTA: 1. Graziani (KTM) in 44’24”87; 2. Mancini (Husqvarna) a 8”54; 3. Zanotti (Aprilia) a 11”42; 4. Pietribiasi (KTM) a 12”21; 5. Ciarpaglini (Beta) a 39”24; 6. Danesi (KTM) a 1’15”40; 7. Zanzi (KTM) a 1’56”24; 8. Goi (Beta) a 1’56”56; 9. Mendotti (KTM) a 2’26”83; 10. Pavan (Yamaha) a 2’47”24; 11. Monini Bonini (Rieju) a 3’13’71; 12. Ciotti (Beta) a 3’21”34; 13. Bazzani (KTM) a 3’51”21; 14. Viviani (Honda) a 4’10”95; 15. Ceci (Aprilia) a 4’12”16; 16. Pettinari (Husqvarna) a 4’21”74; 17. Fesani (Rieju) a 4’43”52; 18. Benetti (Honda) a 4’44”09; 19. Candida (KTM) a 4’59”40; 20. Lucchese (Husaberg) a 5’07”71; 21. Zanetti (Honda) a 5’10’89; 22. Iob (KTM) a 5’25”64; 23. Scarella (Beta) a 5’26”05; 24. Muccini (KTM) a 5’49”08; 25. Pietroni (Beta) a 6’12”12; 26. Rizzi (Aprilia) a 6’26”13; 27. Martelozzo (Kawasaki) a 6’30”07; 28. Pasquinucci (Beta) a 6’51”99; 29. Corradini (Husqvarna) a 7’04”51; 30. Beretta (Yamaha) a 7’11”10; 31. Malaguti (Yamaha) a 7’24”73; 32. Bertocci (KTM) a 3’37”20; 33. Stragliotto (Kawasaki) a 7’43”28; 34. Vettovalli (Husqvarna) a 7’50”89; 35. Albano (KTM) a 7’50”98; 36. Colombo (Beta) a 7’57”83; 37. Marchi (KTM) a 8’01”47; 38. Nagostinis (Yamaha) a 8’08”31; 39. Pontiggia (KTM) a 8’24”31; 40. Cosentino (KTM) a 8’27”58; 41. Salucci (KTM) a 8’32’02; 42. Muccini (KTM) a 8’42”82; 43. Falappi (KTM) a 8’46”11; 44. Predella (Honda) a 8’55”32; 45. Chiesa (Husqvarna) a 9’17”01; 46. Ginepro (KTM) a 9’18”17; 47. Calesini (KTM) a 9’26”35; 48. Berzigotti (Rieju) a 9’32”08; 49. Cason (Yamaha) a 9’33”41; 50. Pario (KTM) a 9’42”44; 51. Vitali (Honda) a 10’03’21; 52. Farinello (Beta) a 10’13”36; 53. Doretto (BMW) a 10’23”15; 54. Sezzi (Aprilia) a 10’30”61; 55. Brancher (KTM) a 10’30”75; 56. Gasco (Yamaha) a 10’32”20; 57. Ferretti (Beta) a 10’49”28; 58. Canestrari (KTM) a 10’54”14; 59. Baldi (KTM) a 11’08”96; 60. Manzone (KTM) a 11’24”13; 61. Passigato (KTM) a 11’26”97; 62. Viesti (Beta) a 11’40”26; 63. Frassini (Fantic) a 12’03”54; 64. Scannapieco (Fantic) a 12’04”27; 65. Calandrini (Yamaha) a 12’28”79; 66. Perfetti (KTM) a 12’28”87; 67. Pizzato (Yamaha) a 12’45”10; 68. Giusti (Beta) a 12’47”57; 69. Taviano (Yamaha) a 12’57”91; 70. Furiani (Husqvarna) a 12’58”19; 71. Bisi (Beta) a 12’59’67; 72. Accaino (KTM) a 13’12”63; 73. Fedeli (Fantic) a 13’20”87; 74. Ravazzini (Beta) a 13’25”25;

75. Cascioli (KTM) a 13’26”29; 76. Lanci (Rieju) a 13’31”81; 77. Zacchetti (KTM) a 13’39”89; 78. Chiaruzzi (KTM) a 13’59”22; 79. Fignani (Aprilia) a 14’01”93; 80. Barbero (KTM) a 14’08”45; 41. Salucci (KTM) a 8’32’02; 42. Muccini (KTM) a 8’42”82; 43. Falappi (KTM) a 8’46”11; 44. Predella (Honda) a 8’55”32; 45. Chiesa (Husqvarna) a 9’17”01; 46. Ginepro (KTM) a 9’18”17; 47. Calesini (KTM) a 9’26”35; 48. Berzigotti (Rieju) a 9’32”08; 49. Cason (Yamaha) a 9’33”41; 50. Pario (KTM) a 9’42”44; 51. Vitali (Honda) a 10’03’21; 52. Farinello (Beta) a 10’13”36; 53. Doretto (BMW) a 10’23”15; 54. Sezzi (Aprilia) a 10’30”61; 55. Brancher (KTM) a 10’30”75; 56. Gasco (Yamaha) a 10’32”20; 57. Ferretti (Beta) a 10’49”28; 58. Canestrari (KTM) a 10’54”14; 59. Baldi (KTM) a 11’08”96; 60. Manzone (KTM) a 11’24”13; 61. Passigato (KTM) a 11’26”97; 62. Viesti (Beta) a 11’40”26; 63. Frassini (Fantic) a 12’03”54; 64. Scannapieco (Fantic) a 12’04”27; 65. Calandrini (Yamaha) a 12’28”79; 66. Perfetti (KTM) a 12’28”87; 67. Pizzato (Yamaha) a 12’45”10; 68. Giusti (Beta) a 12’47”57; 69. Taviano (Yamaha) a 12’57”91; 70. Furiani (Husqvarna) a 12’58”19; 71. Bisi (Beta) a 12’59’67; 72. Accaino (KTM) a 13’12”63; 73. Fedeli (Fantic) a 13’20”87; 74. Ravazzini (Beta) a 13’25”25; 75. Cascioli (KTM) a 13’26”29; 76. Lanci (Rieju) a 13’31”81; 77. Zacchetti (KTM) a 13’39”89; 78. Chiaruzzi (KTM) a 13’59”22; 79. Fignani (Aprilia) a 14’01”93; 80. Barbero (KTM) a 14’08”45; 81. Menzani (KTM) a 14’17”70; 82. Bertolami (Honda) a 14’35”37; 83. Devi (KTM) a 14’38”44; 84. Fabiani (KTM) a 14’39”69; 85. Mauri (KTM) a 15’04”11; 86. Gay (KTM) a 15’10”25; 87. Ferretti (Yamaha) a 15’41”38; 88. Semprini (KTM) a 15’45”22; 89. Carollo (KTM) a 15’49”14; 90. Poletti (Beta) a 15’55”83; 91. Neri (Husaberg) a 15’58”67; 92. Bonato (KTM) a 16’03”00; 93. Dessì (Aprilia) a 16’10”02; 94. Pedemonte (KTM) a 16’20”91; 95. Di Stefano (Yamaha) a 16’21”46; 96. Valsecchi (HM) a 16’22”52; 97. Michelotti (KTM) a 16’22”94; 98. Astori (KTM) a 16’26”03; 99. Ferri (KTM) a 16’30”08; 100. Gastaldo (KTM) a 16’32”53; 101. Paluzzi (KTM) a 16’38”62; 102. Pavoni (Aprilia) a 17’28”81; 103. Vendemini (KTM) a 17’38”75; 104. Sandrone (Fantic) a 17’44”25; 105. Ronzoni (KTM) a 17’51”65; 106. Gori (KTM) a 18’17”83; 107. Dalla Venezia (Honda) a 18’25”38; 108. Toniolo (Beta) a 18’25”50; 109. Catanese (Honda) a 18’41”68; 110. Papa (Honda) a 18’51”85; 111. Castaldi (Suzuki) a 19’00”43; 112. Molteni (HM) a 19’28”31; 113. Manca (Honda) a 19’37”02; 114. Luini (TM) a 19’51”27; 115. Turini (Yamaha) a 20’20”74; 116. Mameli (Fantic) a 20’27”33; 117. Chinaglia (Suzuki) a 20’28”39; 118. Mangano (Axy) a 20’49”50; 119. Burioli (KTM) a 20’56”61; 120. Fadda (Beta) a 21’14”87; 121. Fulici (Beta) a 21’23”93; 122. Ciamponi (KTM) a 21’24”70; 123. Erba (Yamaha) a 21’37”12; 124. Rizzo (Gas Gas) a 21’46”77; 125. Gibertoni (Husqvarna) a 21’57”98; 126. Momesso (Beta) a 22’45”71; 127. Pitzoi (Fantic) a 23’06”82; 128. Marinello (KTM) a 23’12”82; 129. Scarpelli (Honda) a 23’43”27; 130. Pasini (Husaberg) a 24’07”30; 131. Innocenti (Fantic) a 24’26”23; 132. Pogliano (KTM) a 25’15”52; 133. Rigo (Husqvarna) a 26’03”80; 134. Gaspari (KTM) a 26’17”29; 135. Catalano (KTM) a 27’23”46; 136. Tavernari (KTM) a 27’36”62; 137. Bruna (KTM) a 28’42”91; 138. Maruzzi (Yamaha) a 28’58”50; 139. Castelnuovo (Axy) a 31’38”63; 140. Pario (KTM) a 35’54”07; 141. Mancin (KTM) a 39’37”72; 142. Merlino (KTM) a 40’07”26; 143. Cremaschi (Honda) a 41’24”65; 144. Miola (Honda) a 52’25”84; 145. Manenti (Rieju) a 1h17’27”56; 146. Sardi (Honda) a 1h19’24”10; 147. Perletti (HM) a 1h20’36”34.

Italiano Speedway

CARPANESE BEFFATO LONIGO - Il pilota austriaco Manuel Hautzinger ha vinto la prima prova del campionato italiano disputata nella pista di Santa Marina di Lonigo. Dopo aver chiuso le venti manche in seconda posizione, alle spalle di Carpanese (nella foto, in testa al quartetto) che aveva concluso a punteggio pieno, il pilota austriaco nella manche di finale è riuscito a prendere la testa in uscita della prima curva e l’ha conservata sino al traguardo riuscendo a vanificare tutti i tentativi di Carpanese, che si è dovuto accontentare della seconda posizione. Sorprendente terzo posto per Cavicchioli e solamente quarto il campione italiano in carica Franchetti caduto nella manche di finale in entrata della seconda curva. In quinta posizione si è classificato Maida che squalificato nella sua seconda uscita non è riuscito a totalizzare il punteggio utile per arrivare alla finale. Alle sue spalle il bulgaro Manev che ha preceduto Baroni autore di una ultima ottima manche, Novello sempre più positivo, Gregnanin ancora dolorante per l’incidente di Giavera e Seren. La classifica dell’italiano vede in prima posizione Carpanese seguito da Cavicchioli e Franchetti.

le classifiche IN GARA: 1. Hautzinger; 2. Carpanese; 3. Cavicchioli; 4. Franchetti; 5. Maida; 6. Manev; 7. Baroni; 8. Novello; 9. Gregnanin; 10. Seren; 11. Marzotto; 12. Scagnetti; 13. Maran; 14. Bevilacqua; 15. Del Torre; 16. Ugolini; 17. Zambon; 18. Rizza. IN CAMPIONATO: 1. Carpanese punti 25; 2. Cavicchioli 22; 3. Franchetti 20; 4. Maida 18; 5. Baroni 16; 6. Novello 14; 7. Gregnanin 12; 8. Seren 11; 9. Marzotto 10; 10. Scagnetti 9; 11. Maran 8; 12. Bevilacqua 7; 13. Del Torre 6; 14. Ugolini 5; 15. Zambon 4; 16. Rizza 3.

Leclassifiche motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

COPPA ITALIA NEL SEGNO DI ALOISI Velocitàa Misano MISANO ADRIATICO (RN) - La Coppa Italia 125 Sport è sempre uno spettacolo entusiasmante. Per la prima gara della stagione la palma del migliore è andata a Daniele Aloisi. È stata una vittoria costruita con una lotta continua che ha visto primeggiare Aloisi su Manuel Tatasciore, Andrea Mantovani e Luca Oppedisano. Tutti racchiudi in meno di un secondo e mezzo e con i brividi degli arrivi in volata. Brivido che non ha potuto assaporare Alessandro Andreozzi, caduto nella curva prima dell’arrivo. Più staccato, sesto, il poleman Christian Gamarino. La Coppa Italia ha allargato i suoi orizzonti, creando un challenge Kawasaki riservato alle quarto di litro a quattro tempi. In questo contesto il casentino Benito Tarantino ha imposto la legge del migliore classificandosi decimo assoluto. Le classifiche sono, giustamente e rigorosamente, separate. Vernice stagionale anche per molti altri trofei abbinati a questo round di Coppa Italia. Nella Mototemporada Romagnola vittorie di Daniele Aloisi (che così ha bissato il successo di Coppa Italia) nella 125 dove ha regolato Paolo Giacobini e Michael Zonca tra le 2 tempi, mentre nel challenge Mototemporada (riservato a Moriwaki, Kawasaki e Metrakit) champagne per l’esperto Juri Proietto su Marco Guetti ed Alessio Giordani. Tra le 600 prima vittoria in carriera di Marco Marchelluzzo su Riccardo Russo e Tommaso Totti. Nella Open, che ha chiuso la giornata, Roberto Tamburini, in sella ad una 600 Supersport e già impostosi nella Metzeler Cup 1000, ha preceduto Giuseppe Zannini e Samuel Maggiori. Nella Metzeler Cup, in chiave 600, successo per Simone Fornasari. Tra le filanti 250 2 tempi vittoria di Emanuele Orlandini, mentre per quanto riguarda motosprint

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le aperture stagionali di due monomarca riservati ai marchi giapponesi, Lorenzo Segoni si è imposto nella Gladius Cup, così come Alessandro Antonello tra le Kawasaki 600 e Benito Tarantino tre le 250; Bruno Vanzo, terzo, è stato il migliore tra le Stock. Primo giorno di scuola anche in casa Moriwaki e Metrakit (Trofeo PreGP). Marco Guetti si è imposto tra le monocilindriche made in Japan, mentre Nicolò Lagiongada nella Metrakit spinte da motore 125 a 2 tempi. Max Regazzi

11 aprile Coppa Italia e Mototemporada, prima prova – Organizzatore: Misano World Circuit – Direttore di gara: Raffaele De Fabriitis – Meteo: pioggia al mattino, coperto

Classifiche COPPA ITALIA 125 SP: 1. Aloisi 12 giri in 24’43”749; 2. Tatasciore a 0”056; 3. Rinaldi a 0”251; 4. Mantovani a 0”604; 5. Oppedisano a 1”375; 6. Gamarino a 13”629; 7. Giacomini a 13”638; 8. Veronesi a 14”008; 9. De Luca a 16”559; 10. Cintio a 28”875; 11. Benelli a 34”618; 12. De Nigro a 37”818; 13. Toti a 39”551; 14. Lamberti a 40”088; 15. De Gruttola a 40”844; 16. Stirpe a 45”566; 17. Bastianelli a 51”771; 18. Palli a 53”169; 19. Luc a 1’07”063; 20. Spedale a 1’10”642; 21. Brignoli a 1’23”070; 22. D’Agostino a 1’42”628; 23. La Manna a 1’46”036; 24. Scalzi a 1’46”380; 25. Di Dio a 1’47”471; 26. Betti a 2’10”811; 27. Bertolasio a 1 giro (tutti su Aprilia). Giro più veloce: Andreozzi in 1’59”967 alla media di 126,815 Km/h.

CHALlENGE KAWASAKI: 1. Tarantino 12 giri in 25’09”922; 2. De Simone a 25”806; 3. Cavalli a 46”096; 4. De Pretto a 1’13”257. Giro più veloce: De Simone in 2’03”359 alla media di 123,328 Km/h. MOTOTEMPORADA 125 SP: 1. Aloisi 10 giri in 20’05”441; 2. Giacomini a 7”740; 3. Zonca a 8”593; 4. Tramarin a 18”494; 5. Benelli a 22”747; 6. Spedale a 22”975; 7. Luc a 23”322; 8. Stirpe a 23”485; 9. Milioli a 23”835; 10. Scagnetti a 24”316; 11. Bertolasio a 1’00”060; 12. D’Agostino a 1’01”438; 13. Lamberti a 1’01”488; 14. Zannini a 1’01”566; 15. Ritucci a 1’02”314; 16. Maccesi a 1’03”763; 17. Mazzuoli a 1’03”959; 18. Canuti a 1’17”358; 19. Theffo a 1’17”686; 20. Luciani a 1’18”723 (Tutti su Aprilia). Giro più veloce: Aloisi in 1’58”533 alla media di 128,349 Km/h. OPEN: 1. Tamburini 14 giri in 23’56”491; 2. Zannini a 6”796; 3. Maggiori a 12”894; 4. Zerbo a 54”108; 5. Zuccarino a 1’00”805; 6. Pedoni a 1’15”642; 7. Lazzari a 1’20”587; 8. Grilli a 1’21”525; 9. Di Somma a 1’47”677 (Tutti su Yamaha). Giro più veloce: Tamburini in 1’41”510 alla media di 149,873 Km/h. STK 600: 1. Marchelluzzo (Honda) 12 giri in 20’58”065; 2. Russo (Yamaha) a 0”154; 3. Totti (Yamaha) a 4”386; 4. Sabatino (Yamaha) a 7”114; 5. Marconi (Yamaha) a 7”525; 6. Togni (Yamaha) a 15”862; 7. Marchionni (Yamaha) a 22”907; 8. Sigillino (Yamaha) a 27”427; 9. Anastasia (Yamaha) a 28”078; 10. Pallini (Yamaha) a 28”251; 11. Colandrea (Yamaha) a 28”550; 12. Monti (Yamaha) a 33”136; 13. Toccacieli (Kawasaki) a 35”709; 14. Lagiongada (Honda) a 35”983; 15. Lo Turco (Honda) a 43”636; 16. Grandi (Yamaha) a 48”909; 17. Romano (Yamaha) 50”640; 18. Luzzi (Yamaha) a 1’05”729; 19. Magnani (Kawasaki) a 1’05”929; 20. Cecchi (Yamaha) a 1’06”130; 21. Favi (Yamaha) a 1’11”252; 22. Pazzini (Yamaha) a 1’25”489; 23. Giannuzzi (Yamaha) a 1’25”717; 24. Abbruciati (Yamaha) a 1’26”670; 25. Tosetto (Kawasaki) a 1’45”379; 26. Viano (Kawasaki) a 1’51”772; 27. Camilletti (Yamaha) a 1 giro. Giro più veloce: Totti in 1’43”314 alla media di 147,256 Km/h. MORIWAKI 250 4T: 1. Guetti 7 giri in 16’02”205; 2. Zanella a 25”735; 3. Falanesca a 29”556; 4. Somma a 49”789; 5. Bottani a 1’03”772; 6. Cangi a 1’04”112; 7. Carbone a 1’22”119; 8. Fratoni a 1’26”786; 9. Del Piano a 1’57”649. Giro più veloce: Guetti in 2’14”694 alla media di 112,949 Km/h. CHALLENGE MORIWAKI: 1. Proietto 10 giri in 19’49”836; 2. Guetti a 3”241; 3. Giordani a 33”835; 4. Cangi a 1’10”840; 5. Del Piano a 1’17”087.

LA PRIMA PROVA DELLA COPPA ITALIA 125 SP, SVOLTASI A MISANO, HA VISTO PREVALERE DANIELE ALOISI (23) SU MANUEL TATASCIORE (73). TERZO IL QUATTORDICENNE DELLO JUNIOR GP RACING DREAM MICHAEL RINALDI (12).

Giro più veloce: Guetti in 1’57”038 alla media di 129,989 Km/h. TROFEO ITALIA PREGP 125: 1. Lagiongada 7 giri in 17’32”253; 2. Fugardi a 6”746; 3. Fabrizio a 14”146; 4. Paolillo a 32”119; 5. Auriti a 41”993; 6. Monaco a 46”288. Giro più veloce: Auriti in 2’25”097 alla media di 104,851 Km/h. TROFEO SUZUKI: 1. Segoni 10 giri in 22’24”142; 2. Menegaz a 17”541; 3. Marangon a 28”599; 4. Valentini a 40”879; 5. Trimarco a 1’00”115; 6. Donati a 1’25”101; 7. Falaschi a 1’58”378; 8. Natali a 2’13”230; 9. Broglia a 2 giri. Giro più veloce: Segoni in 2’11”666 alla media di 115,547 Km/h. TORDIS CUP 250 GP: 1. Orlandini (Aprilia) 12 giri in 26’39”167; 2. Marchetti (Aprilia) a 25”370; 3. Morselli (Aprilia) a 35”333; 4. Uwe (Aprilia) a 1’34”718; 5. Michelotto (Honda) a 2’04”980; 6. Isola (Yamaha) a 1 giro; 7. Correggioli (Yamaha) a 1 giro; 8. Nicocia (Yamaha) a 2 giri. Giro più veloce: Lucchetti in 2’04”756 alla media di 121,947 Km/h. TROFEO KAWASAKI CLASSE 250: 1. Tarantino 10 giri in 23’58”674; 2. De Simone a 0”042; 3. Vanzo a 19”726; 4. Rossi a 19”775; 5. Massa a 57”224; 6. De Pretto a 57”420; 7. Fugardi a 58”776; 8. Casagrande a 1’31”762; 9. Di Giacinto a 1’35”641; 10. Balestra a 1’44”985; 11. Cavalli a 2’15”332; 12. Carcano a 1 giro; 13. Seren a 1 giro. Giro più veloce: Tarantino in 2’17”605 alla media di 110,560 Kmh. CLASSE 600: 1. Antonello 12 giri in 24’25”580; 2. Morreale a 0”704; 3. Renaudo a 42”038; 4. Spigariol a 42”574; 5. Lo Bartolo a 53”589; 6. Mazzina a 1’10”180; 7. Di Mezza a 1’29”408; 8. Ferroni a 1’38”806; 9. Casoni a 1’47”112; 10. Bijno a 1’47”256; 11. Trisorio a 1’51”007; 12. Mariotti a 1’51”323; 13. Candellero a 1’51”692; 14. Graziani a 1’54”166; 15. Toccacieli a 2’01”232; 16. Cerri a 2’02”445; 17. Mantia a 2’06”950; 18. Guerriero; 19. Giangrande; 20. Salvagno; 21. Galdes; 22. Mermet; 23. Ferretti; 24. Vescovi; 25. Sterni; 26. Di Ganci; 27. Bertolini; 28. Stopponi; 29. Vallazza; 30. Boaretto (tutti a 1 giro); 31. Ioli a 2 giri. Giro più veloce: Renaudo in 1’57”089 alla media di 129,932 Km/h. METZELER STK 600: 1. Fornasari 6 giri in 10’52”904; 2. Eccheli a 0”096; 3. Renzetti a 1”025; 4. Mottola a 1”080; 5. Vigliucci a 1”126; 6. Pasina a 1”335; 7. Iannone a 2”096; 8. Cannizaro a 5”520; 9. D’Andrea a 10”920; 10. Caimi a 12”063; 11. Caravita a 12”243; 12. Bovelli a 12”988; 13. Temporin a 13”726; 14. Quinto a 18”540; 15. Buttironi a 24”206; 16. Valente a 24”663; 17. Tomassini a 25”680; 18. Aiello (Suzuki) a 27”863; 19. Spagnulo a 49”423; 20. Elia (Honda) a 50”020; 21. Spatari a 58”800; 22. Serino a 1’13”475 (Tutti gli altri su Yamaha). Giro più veloce: Pasina in 1’46”312 alla media di 143,103 Km/h. STK 1000: 1. Tamburini (Yamaha) 12 giri in 20’43”440; 2. Clementi (Honda) a 5”400; 3. Pilia (Suzuki) a 19”233; 4. Pesciarelli (BMW) a 29”993; 5. Sciacca (Honda) a 35”316; 6. Serri (BMW) a 36”009; 7. Romaldi (Aprilia) a 39”246; 8. Zuccarino (Yamaha) a 42”352; 9. Lazzari (Aprilia) a 45”516; 10. Pierucci (Honda) a 1’01”601; 11. Rizzi (Ducati) a 1’22”196; 12. Andolfatto (Suzuki) a 1’22”207; 13. Bottari (Yamaha) a 1’22”735; 14. Scarpati (Yamaha) a 1’23”125; 15. Lisanti (Yamaha) a 1’25”688; 16. Focardi (Honda); 17. De Lucia (Yamaha); 18. Rinaldo (Suzuki) a 1 giro; 19. Cantini (Suzuki) a 1 giro. Giro più veloce: Tamburini in 1’41”835 alla media di 149,395 Km/h.

APRE LA STAGIONE SICILIANA VelocitàTrofeo Primavera RACALMUTO (AG) – La stagione velocistica siciliana si è aperta ufficialmente lo scorso 3 aprile con il Trofeo Primavera del Mediterraneo. In totale 42 centauri partenti. Nella 600 Open vittoria meritata di Dario Lucente Pipitone, che ha firmato due primi posti in entrambe le manche previste. Andrea Di Martino, invece, ha vinto la cilindrata maggiore, la 1000 Open. Sugli altri gradini del podio sono saliti rispettivamente Salvatore Ascari e Ferdinando Aronica. Il Trofeo Amatori, 600 e 1000, ha corso in griglia unificata ma con

classifiche separate. Al debutto Marco Gueli ha fatto sua la cilindrata minore, mentre il calabrese Giuseppe Cialona ha conquistato il gradino più alto del podio della 1000. Fabio De Giorgi

3 aprile Trofeo Primavera del Mediterraneo – Organizzatore: M.C. Sicilyonbike – Direttore di gara: Attilio Greco – Meteo: sereno

Classifiche OPEN GARA 1: 1. Dimartino (Yamaha) 10 giri in 11’09”465 alla media di 126,369 Km/h; 2.

Aronica (Honda) a 4”949; 3. Blunda (Aprilia) a 9”281; 4. Diprima (Kawasaki) a 13”056; 5. La Spina (Suzuki) a 15”483; 6. Ascari (Aprilia) a 17”317; 7. Migliazzo (Yamaha) a 20”860; 8. Bongiovanni (Ducati) a 24”239; 9. Pavia (Kawasaki) a 35”680; 10. Villari (Honda) a 41”253; 11. Russo (Yamaha) a 1’00”959. GARA 2: 1. Ascari (Aprilia) 10 giri in 11’03”157 alla media di 127,571 Km/h; 2. La Spina (Suzuki) a 2”737; 3. Dimartino (Yamaha) a 2”776; 4. Aronica (Honda) a 7”048; 5. Blunda (Aprilia) a 7”661; 6. Zappalà (Yamaha) a 12”127; 7. Diprima (Kawasaki) a 20”493; 8. Migliazzo (Yamaha) a 21”095; 9. Bongiovanni (Ducati) a 27”673; 10. Pavia (Kawasaki) a 37”485; 11. Francaviglia (Suzuki) a 41”652; 12. Russo (Yamaha) a 51”582. OPEN 600 GARA 1: 1. Lucente (Kawasaki); 2. Maniaci (Suzuki); 3. Agosta (Honda); 4. Vella (Kawasaki); 5. Vaccaro (Honda); 6. Lentini (Yamaha); 7. Manara (Yamaha); 8. Calabrò (Honda); 9. Bellinghieri (Yamaha); 10. Calabrese (Honda); 11. Altomare (Yamaha); 12. Zocco (Kawasaki); 13. Arcuri (Yamaha); 14. Cannino (Yamaha); 15. Rapisarda (Yamaha); 16. Pollino (Yamaha); 17. Gueli (Kawasaki). GARA 2: 1. Lucente (Kawasaki) 4 giri in 4’29”042 alla media di 125,779 Km/h; 2. Lentini (Yamaha) a 4”743; 3. Vella (Kawasaki) a 7”704; 4. Zocco (Kawasaki) a 10”520; 5. Vaccaro (Honda) a 14”595; 6. Cannino (Ya-

DA SINISTRA, LENTINI, LUCENTE PIPITONE E ZOCCO, PROTAGONISTI IN SICILIA DEL TROFEO PRIMAVERA. maha) a 14”735; 7. Calabrese (Honda) a 14”792; 8. Rapisarda (Yamaha) a 15”263; 9. Pollino (Yamaha) a 18”049; 10. Bellinghieri (Yamaha) a 18”171; 11. Agosta (Honda) a 19”110; 12. Calabrò (Honda) a 21”073; 13. Manara (Yamaha) a 21”327. AMATORI CLASSE 600: 1. Guegli (Kawasaki) 10 giri in 11’42”219 alla media di 120,475 Km/h; 2. Puglisi (Yamaha) a 20”093; 3. Zappalà (Yamaha) a 44”016; 4. Bellini (Yamaha) a 46”977; 5. Perrone (Ducati) a 58”932. CLASSE 1000: 1. Cianlona (Aprilia) 10 giri in 11’44”450 alla media di 120,093 Km/h; 2. Francaviglia (Suzuki) a 0”977; 3. Leonardi (Yamaha) a 17”719; 4. Sciacca (Suzuki) a 42”197; 5. Maio (Aprilia) a 1 giro. WILD CARD: 1. Bilardo (Yamaha) 10 giri in 11’57”388 alla media di 117,927 Km/h.

È DI SCOVOLO L’ASSOLUTA EnduroItaliano Major ROCCHETTA VARA (SP) - Ben 289 piloti hanno risposto all’invito del MC Val di Vara Off Road, che ha organizzato a Rocchetta Vara la prima prova del campionato italiano enduro Major. Il giovane club spezzino ha preparato un tracciato tosto e senza asfalto, nonché una linea impegnativa e un fettucciato rilevante. Maltempo alla partenza, miglioramento nel corso della giornata, tanto agonismo per gli Over 32 e migliore assoluto in campo l’ex iridato Fausto Scovolo. Marco Marcellino

11 aprile Campionato italiano enduro, prima prova – Organizzatore: M.C. Val di Vara (SP) - Direttore di gara: Luigi Sappia Tempo: piovoso in prova, poi sereno

Classifiche EXPERT CLASSE 1: 1. Occhiolini (Yamaha); 2. Siragusa (KTM); 3. Gandolfo (Husqvarna); 4. Valenti (KTM); 5. Bertorello (KTM); 6. Fran-

ceschetti (Suzuki); 7. Sanino (Husqvarna); 8. Mastropietro (Husqvarna); 9. Mangili (HM); 10. Bono (HM); 11. Mauri (Yamaha); 12. Tuani (Honda); 13. Alfieri (Suzuki); 14. Garavelli (Gas Gas); 15. Artuso (HM); 16. Siragna (KL); 17. Ferro (Suzuki); 18. Baldacchini (HM); 19. Scolari (Sherco); 20. La Marca (HM); 21. Rossi (KTM); 22. Ugolini (HM); 23. Consolini (HM); 24. Occelli (Yamaha); 25. Monti (Suzuki); 26. Ferrari (HM); 27. Forte (KTM); 28. Cornelli (KTM); 29. Cancialli (HM); 30. Odolini (Honda); 31. Dolfin (Yamaha); 32. Persiani (KTM); 33. Rossetti (KTM). CLASSE 2: 1. Hriaz (Yamaha); 2. Giustelli (HM); 3. Calvi (HM); 4. Cesareni (Suzuki); 5. Gandolfo (Husqvarna); 6. Ferrarini (HM); 7. Metelli (Husaberg); 8. Racagni (Yamaha); 9. Bezzoli (Suzuki); 10. Boschini (HM); 11. Bignardi (HM); 12. Zaccaria (HM); 13. Laidelli (Gas Gas); 14. Bonardi (HM); 15. Giancone (HM); 16. Centanaro (Beta); 17. Leoni (HM); 18. Gioia (KTM); 19. Salimbeni (HM); 20. Guggiari (Husaberg). CLASSE 3: 1. Feltracco (KTM); 2. Pelizzeni (Husqvarna); 3. Mazzocchi (KTM); 4. Mastrantonio (HM); 5. Mastropietro (KTM); 6. Fanticini (KTM); 7. Volpato (Gas Gas); 8. Pesenti (KTM); 9. Maffeis (KTM); 10. Savazzi (Husqvarna); 11. Casella (Beta); 12. Rovatti (TM); 13. Contessi (KTM); 14. Mitelli (KTM); 15. Innocenti (KTM); 16. Segat (KTM); 17. Belloni (KTM); 18. Ceresoli (Gas Gas); 19. Meraviglia (Gas Gas); 20. Marti-

nelli (KTM); 21. Stevan (Gas Gas); 22. Culazzo (KTM); 23. Guglielmetti (Husqvarna); 24. Bosetti (KTM); 25. Merola (Gas Gas); 26. Cardani (Gas Gas); 27. Dall’Osto (Gas Gas). MASTER CLASSE 1: 1. Zanchi (HM); 2. Gallino (Suzuki); 3. Peli (Yamaha); 4. De Felice (KL); 5. Alberti (Gas Gas); 6. Spreafico (Suzuki); 7. Zoppas (KTM); 8. Pregnolato (Husqvarna); 9. Zanon (Yamaha); 10. Zanatta (Yamaha); 11. Scala (HM); 12. Brioschi (HM); 13. Benda (HM); 14. Fondelli (KTM); 15. Scotti (Husqvarna); 16. Rinaldi (HM); 17. Belotti (HM); 18. Gallo (HM); 19. Becchetti (KL); 20. Carini (Suzuki); 21. Ruggeri (KL); 22. Cornacchiari (KTM); 23. Malatesta (Husqvarna); 24. Bonaccorsi (HM); 25. Gregori (HM); 26. Agazzi (Husqvarna); 27. Marconi (KTM); 28. Pesenti (HM); 29. Raggio (Suzuki); 30. Di Mario (KTM); 31. Bettini (Rieju); 32. Benedetti (KTM); 33. Pierannunzi (HM); 34. D’Adda (KTM); 35. Lucotti (Suzuki); 36. De Vivo (KTM); 37. Boifava (HM). CLASSE 2: 1. Maggi (HM); 2. Cabass (Yamaha); 3. Politanò (SBR); 4. Malatesta (Beta); 5. Guastini (Beta); 6. Giordano (Beta); 7. Sibelli (KTM); 8. Ravagli (Beta); 9. Zanone (Beta); 10. Elmi (Rieju); 11. Sala (HM); 12. Rossi (KTM); 13. Pedrini (HM); 14. Valenza (Suzuki); 15. Sanguineti (HM); 16. Mulazzi (HM); 17. Bercella (HM); 18. Silvestrin (KL); 19. Serlonghi (HM); 20. Simonetti (Beta); 21. Gennesi (KTM); 22. Boscarol (KTM); 23. Rasia (KTM); 24. Agostini (HM); 25. Pasotti

NELLA PRIMA PROVA TRICOLORE ENDURO MAJOR NICOLÒ ZANCHI (103) HA VINTO LA MASTER CLASSE 1, MENTRE PIERLUIGI SURINI (302) HA DOMINATO LA CLASSE 3. (Beta); 26. Muccioli (Rieju); 27. Occhialini (HM); 28. Rossi (KTM); 29. Galimberti (KTM); 30. Uberti (HM); 31. Salti (Gas Gas); 32. Guido (KTM); 33. Corbelli (Suzuki); 34. Montagnini (KTM); 35. Rachelli (KTM); 36. Fumagalli (Husaberg); 37. Biffi (Husaberg); 38. Scarafoni (Honda); 39. Balestracci (KTM); 40. Pestoni (Husqvarna); 41. Basilavecchia (TM); 42. Caterini (HM); 43. Aili (KTM); 44. Tassano (HM); 45. Fotia (KTM); 46. Stella (HM). CLASSE 3: 1. Surini (HM); 2. Ciarpaglini (Beta); 3. Caprioli (KTM); 4. Giannettoni (KTM); 5. Pietribiasi (KTM); 6. Mazzoleni (KTM); 7. Zigliani (KTM); 8. Gallo (Gas Gas); 9. Loss (KTM); 10. Burdizzo (Husqvarna); 11. Zanotti (KTM); 12. Bertorelli (KTM); 13. Carpena (Gas Gas); 14. Cesari (Aprilia); 15. Bordoli (KTM); 16. Ghilardi (KTM); 17. Demaestri (Gas Gas); 18. Magoni (KTM); 19. Cusini (Husqvarna); 20. Chirico (KTM); 21. Traversaro (TM). SUPER VETERAN: 1. Brissoni (Husqvarna); 2. Fattori (Husaberg); 3. Gualtieri (Hon-

] motosprint

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Sportitalia

da); 4. Cecconi (Beta); 5. Berardi (KTM); 6. Viscafè (Suzuki); 7. Guerini (KTM); 8. Chiesa (KTM); 9. Prato (Husqvarna); 10. Zanrè (KTM); 11. Marini (KTM); 12. Orrea (HM); 13. Accongiagioco (Gas Gas); 14. Rivoli (KTM); 15. Marassi (KTM); 16. Fumagalli (KTM); 17. Paris (KTM); 18. Grasseni (KTM); 19. Onesini (KTM); 20. Adofaci (HM); 21. Aimi (Yamaha); 22. Copertini (Husaberg); 23. Pilenga (KTM); 24. Moretti (HM); 25. Garabini (HM); 26. Fumagalli (KTM); 27. Marcellino (KTM). VETERAN: 1. Fasola (KTM); 2. Signorelli (Yamaha); 3. Pegurri (KTM); 4. Bartolini (Beta); 5. Moscone (HM); 6. Martinelli (HM); 7. Viviani (HM); 8. Belloni (Husqvarna); 9. Bisciotti (KTM); 10. Morosin (KL); 11. Bazzurri (HM); 12. Ongaro (Gas Gas); 13. Molinari (HM); 14. Gasperini (KTM); 15. Dominici (HM); 16. Cecchetti (HM); 17. Forchini (HM); 18. Cervetto (Beta); 19. Plebani (HM); 20. Mammarella (HM); 21. Cervigni (KTM); 22. Ratti (KTM); 23. Boffa (Husaberg); 24. Este (KTM); 25. Caruso (KTM); 26. Ricci (KTM); 27. Ghilardi (KTM); 28. Proto (KTM); 29. Zanotti (HM); 30. Bonomi (Gas Gas); 31. La Gamba (Husaberg). ELITE: 1. Scovolo (Gas Gas).

Sicilia Piana degli Albanesi (PA) 11 aprile Campionato italiano minienduro, prima prova – Organizzatore: M.C. RS77 Meteo: sereno

Classifiche ESORDIENTI: 1. Macoritto; 2. Cabini; 3. Marchese; 4. Manzoni; 5. Piccina; 6. Tagliamento; 7. Pozzi; 8. Terranova; 9. Spanu; 10. Razza; 11. Rumi; 12. Zanardi; 13. Matranga; 14. Rubino; 15. Modica; 16. Bonazzi; 17. Vitale; 18. Minelli; 19. Facchini; 20. Agostani (KL); 21. Zerla; 22. Marangoni; 23. Cataldo (tutti gli altri su KTM). ASPIRANTI 50: 1. Castellana (HM); 2. Aresi (HM); 3. Bernardi (HM); 4. Bologna (KTM); 5. Spandre (HM); 6. Manarin (Fantic); 7. Maspero (Beta); 8. De Nadai (KTM); 9. Carbone (HM); 10. Zanni (KTM); 11. Croci (Beta); 12. Brescianini (KTM); 13. Tonelli (Beta); 14. Staccioli (Beta). ASPIRANTI 85: 1. Gardiol (Suzuki); 2. Facchetti (KTM); 3. Longo (KTM); 4. Coniglio (KTM); 5. Signorelli (KTM); 6. Cominardi (Honda); 7. Mammina (KTM); 8. Albano (KTM); 9. Merli (Honda); 10. Riccobono (KTM); 11. Gulotti (KTM); 12. Cabini (KTM); 13. Zanardi (KTM); 14. Jannone (KTM); 15. Bussandri (KL); 16. Bisio (Honda); 17. Gitti (KTM); 18. Cavalli (Honda); 19. Raggio (KTM).

Friuli V. Giulia Ragogna (UD) 28 marzo Campionato endurance Friuli Venezia Giulia, quarta prova – Organizzatore: M.C. Pino Medeot – Direttore di gara: Franco Zotti – Meteo: sereno

Classifiche ASSOLUTA A COPPIE: 1. Marco BucovazGabriele Varutti (Manzano – Honda); 2. Marconato-Coppola (KTM); 3. MelandriZoppas (KTM); 4. Pederiva-Beggio (TM); 5. Cocitto-Liva (Yamaha-Honda); 6. Barazzutti-Zancan (Suzuki); 7. Ceretti-Fabbroni (KTM-Honda); 8. Sabbadini-Gabbino (Honmotosprint

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da-Yamaha); 9. Novello A.-Panizzutti (Honda-Yamaha); 10. Virginio-Corrent (Suzuki); 11. Zorzitto-De Monte A. (Suzuki-TM); 12. Rossetto L.-Tilotti (Honda); 13. BattainoOliana (KTM); 14. Giorgini-Pivetta D. (KTM); 15. Durì-Quaino (Honda-Suzuki); 16. Morsanutto-Plozzer (Honda-TM); 17. TesolinFacca (Suzuki-Yamaha); 18. Agosto-Nimis (Honda-KTM); 19. Zamparutti-Bortuzzo (Yamaha); 20. Ius-Piasentin (Suzuki-Yamaha); 21. Cattarossi-Miconi N. (KTM-TM); 22. Di Giusto-Calligaro (Husqvarna-KTM); 23. Faini-Rizzi (Beta-KTM); 24. Monai-Di Vora (KTM); 25. Orioli-Visintini (KTM); 26. Hermann-Zorzettig (KTM); 27. Pramparo-Acco (Yamaha); 28. Iride-Simatz (Honda-Suzuki); 29. Copetti-Cucchiaro (Husqvarna-KTM); 30. Civitillo-Defennu (Yamaha-Honda); 31. Gallo-Fachin A. (Honda); 32. Miotti-D’Odorico (Kawasaki-Yamaha); 33. Pascoli-De Monte R. (Kawasaki-KTM); 34. Crosilla A.Crosilla F. (Honda); 35. Corva-Tacus (Yamaha-KTM); 36. Mainardis A.-Mainardis S. (KTM); 37. Novello S.-Fabiani (Honda-Husqvarna); 38. Giraldo-Tomaselli (HondaKTM); 39. Della Pietra-Fachin M. (KTM-TM); 40. Pezzetta-Cicalò (Husqvarna-Yamaha); 41. Bortolotto-Santorso (Honda-Yamaha); 42. Pramparo G.-Mauro M. (Honda-KTM); 43. Filipuzzi-Cecchetto (Honda-Suzuki); 44. Dessì-Iacuzzi (KTM). MARATHON: 1. Franco Dal Bello (Pedemontano - KTM); 2. Dal Bello D. (KTM); 3. Martinis (TM); 4. Albertini (Suzuki); 5. Piccioli (Yamaha); 6. Panzarin (Yamaha); 7. Pitrelli (Honda); 8. Schiavon Giac. (Kawasaki); 9. Lizzi (Husqvarna); 10. Quintarelli (KTM); 11. Granziol (TM); 12. Paschini (Suzuki); 13. Radovcich (KTM); 14. Segnacasi (Kawasaki); 15. Zinutti (KTM); 16. Rinaldi G. (Gas Gas); 17. Vipiana (KTM); 18. Tondolo (KTM); 19. Zoppè (KTM); 20. Fornasin (Honda); 21. Manazzone (Suzuki); 22. Tiziani (KTM); 23. Zampa (Honda); 24. Rinaldi M. (TM); 25. Alessio (TM); 26. Zoia (Husqvarna); 27. Del Pino (Beta); 28. Noacco (Suzuki); 29. Gatti (KTM); 30. Collovigh (KTM); 31. Pramparo A. (Honda); 32. Collino (KTM); 33. Mauro I. (Honda); 34. Cargnel (KTM); 35. Quaiattini (Honda); 36. Fantin M. (KTM); 37. Rossetto P. (Husqvarna); 38. Paschetto (Yamaha); 39. Marconi (Yamaha); 40. Titton (KTM); 41. Kocina (Gas Gas). Mario Pittoni

Marche Pievebovigliana (MC) 28 marzo Campionato marchigiano enduro, prima prova - Organizzazione: M.C. Amatori Fuoristrada Sibillini - Meteo: sereno

Classifiche CLASSE E1: 1. Rulli (Suzuki); 2. Pesaresi (Honda); 3. Di Pierro (Honda); 4. Cortesi (Honda); 5. Catanossi (TM); 6. Marani (Honda); 7. Chianozzi (KTM); 8. Curzietti (KTM); 9. Valentini (Kawasaki). CLASSE E2: 1. Ricci (KTM); 2. Allegrucci (KTM); 3. Domicoli (KTM); 4. Marini (Hussqvarna); 5. Lanci (KTM); 6. Gaia (Beta); 7. Andrenelli (KTM); 8. Bartolini (KTM); 9. Travaglini (KTM); 10. Bartoccetti (Honda); 11. Romanelli (Honda); 12. Tamburini (Husqvarna); 13. Spinozzi (KTM); 14. Morelli (KTM); 15. Guerra (Husaberg); 16. Zulli (Husaberg). CLASSE E3: 1. Ercolani (KTM); 2. Mozzoni (KTM); 3. Resparambia A. (KTM); 4. Resparambia C. (KTM); 5. Paoloni (Honda); 6. Forlini (KTM); 7. Luzietti (KTM). Francesco Fiorani

CrossA Pinerolo domina Osenda

Piemonte Pinerolo (TO) 28 marzo Campionato piemontese , prima prova – Organizzatore: M.C. Quadrifoglio – Direttore di gara: Mario Comba – Meteo: sereno

Classifiche MAJOR: 1. Osenda R. (Yamaha); 2. Saibene (Yamaha); 3. Lusso (Suzuki); 4. Ferrari (Yamaha); 5. Lusardi (Suzuki); 6. Pelissero (Honda); 7. Rampado (Honda); 8. Gasparella (Suzuki); 9. Tescaro (KTM); 10. Bessone (Kawasaki); 11. Milani (KTM); 12. Ballesio (Suzuki); 13. Imarisio (Honda); 14. Di Giorgio (Kawasaki); 15. Pignataro (KTM); 16. Pelizzari (Honda); 17. Callegari (Honda); 18. Taricco (Suzuki); 19. Perino (Yamaha); 20. Sergiotti (Yamaha); 21. Magliano (Suzuki); 22. Frati (KTM); 23. Mora (Yamaha); 24. Smeraldi (Honda); 25. Trombetta (Yamaha); 26. Enrico (Yamaha); 27. Bisconti (Suzuki). NAZIONALI: 1. Lorenzon (Kawasaki); 2. Scabrosi (Suzuki); 3. Marrazzo D. (Honda); 4. Quaglio (Yamaha); 5. Roman (KTM); 6. Daziano (Honda); 7. Arimatea (Yamaha); 8. Marra (Yamaha); 9. Roasio (Yamaha); 10. Montanari (Suzuki); 11. Cimberio (Suzuki); 12. Grammatico (Honda); 13. Colombo (Kawasaki); 14. Nosetti (Honda); 15. Altare (Husqvarna); 16. Alice (Honda); 17. Tabone (KTM); 18. Magliano (Honda); 19. Verona (Suzuki); 20. Ferrario (Honda); 21. Bianchetti (Yamaha); 22. Muraca (Honda); 23. Pampuri (Suzuki); 24. Raggi (KTM); 25. Lodi (Honda); 26. Valle (Honda); 27. Bonicatto (Kawasaki); 28. Garelli (Kawasaki); 29. Padrini (Kawasaki); 30. Cravero (Suzuki); 31. Spina (Yamaha); 32. Rabossi (Suzuki); 33. Cantinotti (Suzuki). TERRITORIALI CLASSE A: 1. Selva (Honda); 3. Sordo (Honda); 3. Badellino (Honda); 4. Osenda M. (Yamaha); 5. Martinelli (KTM); 6. Giachino (Yamaha); 7. Ratti (Kawasaki); 8. Fresco (Kawasaki); 9. Ballario (Honda); 10. Peirone (Honda); 11. Paire (Kawasaki); 12. Gobbi (Yamaha); 13. Dematteo (KTM); 14. Rizzolo (Yamaha); 15. Raggio (Kawasaki); 16. Bongiovanni (Suzuki); 17. Faccendini (Suzuki); 18. Milani (KTM); 19. Lorenzi (Suzuki); 20. Novarino (Suzuki); 21. Quarti (Suzuki); 22. Pozzi (Kawasaki); 23. Guidotti (Yamaha); 24. Maio (Suzuki); 25. Castelli (Yamaha); 26. Sanfilippo (KTM); 27. Talmon (Kawasaki); 28. Bertola (Honda); 29. Piantanida (KTM); 30. Maggiolini (Kawasaki); 31. Fenoglio (Yamaha); 32. Berutti (Yamaha); 33. Campana (KTM); 34. Danna (Yamaha); 35. Ragusa (Kawasaki); 36. Fasano (Yamaha); 37. Sosso (Suzuki); 38. Magni (Honda); 39. Campari (Honda); 40. Baima Besquet (Suzuki). CLASSE B: 1. Locati (Suzuki); 2. Zavattaro (Yamaha); 3. Consiglio (Kawasaki); 4. Angiolini (Honda); 5. Camerra (Honda); 6. Fragomeli (Yamaha); 7. Arnaldi (KTM); 8. De Marchi (Honda); 9. Rivetti (KTM); 10. Valenzani (Yamaha); 11. Gazzola (Yamaha); 12. Mucci (Yamaha); 13. Dolce (Suzuki); 14. Molteni (Suzuki); 15. Moranzino (Honda); 16. Ramonda (Kawasaki); 17. Ballesio (Suzuki); 18. Marangon (Yamaha); 19. Piredda (Honda); 20. Pedroli (Suzuki); 21. Rivetti E. (KTM); 22. Cosenza (KTM); 23. Marietta (Honda); 24. Bauduino (Suzuki); 25. Pennino (Honda); 26. Pizzato (Kawasaki); 27. Simontacchi (Yamaha); 28. Alessi (Kawasaki); 29. Bianciotto (Suzuki); 30. Solina (Kawasaki); 31. Fissolo

(Honda); 32. Magliano (Suzuki); 33. Burato (Honda); 34. Baldi (Honda); 35. Lupano (Honda); 36. Bombelli (KTM); 37. Marengo (Yamaha); 38. Carniato (Honda); 39. Amati (Honda); 40. Vaira (Honda). CLASSE C: 1. Viviano (Yamaha); 2. Canepa (Honda); 3. Grimaldi (Suzuki); 4. Reale (Honda); 5. Ghia (Honda); 6. Ternullo (KTM); 7. Piredda (Honda); 8. Marengo (Honda); 9. Franchino (Kawasaki); 10. Sordo (Yamaha); 11. Scaglione (Suzuki); 12. Colognesi (Honda); 13. Valcauda (Suzuki); 14. Masoni (Kawasaki); 15. Amati (Honda); 16. Molinero (Yamaha); 17. Toso (Suzuki); 18. Bonavitacola (Yamaha); 19. Bongiovanni M. (KTM); 20. Cavaliere (Honda); 21. Uboldi (Kawasaki); 22. Macaluso (Husqvarna); 23. Bongiovanni P. (KTM); 24. Trivero (Suzuki).

Emilia Romagna Carpi (MO) 28 marzo Campionato Emilia Romagna, prima prova – Organizzatore: M.C. Sport Uisp Carpi - Meeo: sereno

Classifiche CLASSE 125 GARA 1: 1. Marchelli; 2. De Pietri; 3. Mantovani; 4. Tondin; 5. Andrini; 6. Tamagnini; 7. Ferrini; 8. Bisi; 9. Bergonzani; 10. Lolli; 11. Bonci; 12. Comastri; 13. Toccaceli; 14. Ansaloni; 15. Cortecchia; 16. Serri; 17. Credi; 18. Riccardi; 19. Naldoni; 20. Ceccoli; 21. Tamburini; 22. Marengoni; 23. Orlandi; 24. Palazzolo; 25. Mazzotti; 26. Scaramagli. GARA 2: 1. Marchelli; 2. De Pietri; 3. Tondin; 4. Bisi; 5. Andrini; 6. Tamagnini; 7. Bergonzani; 8. Lolli; 9. Bonci; 10. Toccaceli; 11. Ferrini; 12. Cortecchia; 13. Credi; 14. Orlandi; 15. Ansaloni; 16. Comastri; 17. Ceccoli; 18. Tamburini; 19. Serri; 20. Palazzolo; 21. Marengoni; 22. Mazzotti; 23. Scaramagli; 24. Naldoni. MX1 GARA 1: 1. Bertugli; 2. Righi; 3. Benedini; 4. Ghidini; 5. Marzocchi; 6. Tincani; 7. Ercoleti; 8. Debbi; 9. Valentini; 10. Fossi; 11. Miani; 12. Fiaccado; 13. Bazzani; 14. Orsi; 15. Dalla Valle; 16. Malavasi; 17. Avanzolini; 18. Comastri; 19. Gualtieri; 20. Vallicelli; 21. Bortolotti; 22. Barisio; 23. Gherli; 24. Sensini; 25. Pilato; 26. Rivi; 27. Buscaroli; 28. Bandieri; 29. Sangiorgi. GARA 2: 1. Bertugli; 2. Righi; 3. Debbi; 4. Ercoletti; 5. Benedini; 6. Avanzolini; 7. Marzocchi; 8. Miani; 9. Tincani; 10. Bazzani; 11. Ghidini; 12. Dalla Valle; 13. Valentini; 14. Fossi; 15. Fiaccado; 16. Malavasi; 17. Vallicelli; 18. Gualtieri; 19. Orsi; 20. Bortolotti; 21. Gherli; 22. Rivi; 23. Barisio; 24. Pilato; 25. Buscaroli; 26. Sangiorgi; 27. Sensini. MX2 GRUPPO A GARA 1: 1. Valente; 2. Debbi; 3. Dalla Libera; 4. Furlotti; 5. Parini; 6. Roncaglia Mattia; 7. Roncaglia Marco; 8. Aldini; 9. Faccioli; 10. Violi; 11. Iacomini; 12. Casa; 13. Montan; 14. Tassinari; 15. Ferrari; 16. Merli; 17. Tamagnini; 18. Furlotti; 19. Tondelli; 20. Ceroni; 21. Gatti; 22. Salati; 23. Mecagni; 24. Franceschini; 25. Tondelli; 26. Petruzziello; 27. Ghizzoni; 28. Coppellotti. GARA 2: 1. Valente; 2. Debbi; 3. Aldini; 4. Dalla Libera; 5. Parini; 6. Roncaglia; 7. Furlotti; 8. Faccioli; 9. Ferrari; 10. Montan; 11. Coppellotti; 12. Petruzziello; 13. Roncaglia;

14. Iacomini; 15. Tagagnini; 16. Gatti; 17. Casa; 18. Sozzi; 19. Furlotti; 20. Tassinari; 21. Merli; 22. Tondelli; 23. Franceschini; 24. Mecagni; 25. Salati; 26. Ceroni; 27. Tondelli; 28. Adani. GRUPPO B GARA 1: 1. Ferrari; 2. Chiletti; 3. Sarti; 4. Guatteri; 5. Zambon; 7. Ciampi; 8. Morellini; 9. Jotti; 10. Naldoni; 11. Bassoli; 12. Favalli; 13. Martini; 14. Pasi; 15. Balestri; 16. Gilli; 17. Mattana; 18. Rondanini; 19. Regalli; 20. Bergonzani; 21. Placci; 22. Tadolini; 23. Pavirani; 24. Motefiori; 25. Bacchelli; 26. Zanti; 27. Marchetti; 28. Ferrari; 29. Biagini. MX4 GARA 1: 1. Ravaglia; 2. Castellari; 3. Cozza; 4. Nosari; 5. Coruzzi; 6. Buonpensiere; 7. Salsi; 8. Nanni; 9. Zardi; 10. Merzari; 11. Ruozzi; 12. Tondini; 13. Beaupain; 14. Degli Esposti; 15. Baschieri; 16. Magli; 17. Gallingani; 18. Focaccia; 19. Rossi; 20. Donati; 21. Canovi; 22. Dovizioso; 23. Stefanini; 24. Casali; 25. Pini; 26. Rossi; 27. Stacchezzini; 28. Billo; 29. Cristofani; 30. Sforacchi; 31. Gatti; 32. Papetti. GARA 2: 1. Ravaglia; 2. Castellari; 3. Salsi; 4. Baschieri; 5. Zardi; 6. Merzari; 7. Buonpensiere; 8. Facaccia; 9. Cozza; 10. Ruozzi; 11. Nosari; 12. Gallingani; 13. Beaupain; 14. Canovi; 15. Tondini; 16. Nanni; 17. Donati; 18. Stefanini; 19. Casali; 20. Rossi; 21. Magli; 22. Rossi; 23. Dovizioso; 24. Stacchezzini; 25. Billo; 26. Sforacchi; 27. Pasquale; 28. Gatti; 29. Papetti. MX2 GARA 2: 1. Zambon; 2. Guatteri; 3. Chiletti; 4. Morellini; 5. Ferrari; 6. Martini; 7. Ferrari; 8. Naldoni; 9. Bergonzani; 10. Balestri; 11. Pasi; 12. Jotti; 13. Sarti; 14. Ciampi; 15. Placci; 16. Gilli; 17. Tadolini; 18. Marchetti; 19. Motefiori; 20. Regalli; 21. Pavirani; 22. Bacchelli; 23. Rondanini; 24. Favalli; 25. Zanti; 26. Bassoli. Max Regazzi

Umbria Marche Gioiella (PG) 28 marzo Campionato umbro marchigiano, prima prova – Organizzatore: M.C. Racing Terni – Direttore di gara: Giandomenico Baldi – Meteo: sereno

Classifiche TOP DRIVER MX1 GARA 1: 1. Vestri (Suzuki); 2. Maceratesi (Honda); 3. Pagliacci (Honda); 4. Paolanti (Honda); 5. Carizia (Honda); 6. Pietrella (Honda); 7. Marzetti (Honda); 8. Giacchè (Honda); 9. Ombrosi (KTM); 10. Biondi (Kawasaki); 11. Procaccini (Honda); 12. Leonesi (Honda); 13. Magi (Kawasaki); 14. Pedica (Suzuki); 15. Di Pauli (KTM); 16. Mosca (Honda); 17. Rossi (Yamaha); 18. Giampieri (Honda); 19. Vagni (Honda); 20. Gioacchini (Kawasaki); 21. Neri (TM); 22. Fioroni (Honda); 23. Stortini (Suzuki); 24. Ceroni (TM); 25. Balducci (Honda); 26. Prearsi (KTM). GARA 2: 1. Vestri (Suzuki); 2. Maggiore (Honda); 3. Pagliacci (Honda); 4. Marzetti (Honda); 5. Paolanti (Honda); 6. Carizia (Honda); 7. Biondi (Kawasaki); 8. Ombrosi (KTM); 9. Leonesi (Honda); 10. Procaccini (Honda); 11. Pedica (Suzuki); 12. Di Pauli (KTM); 13. Giampieri (Honda); 14. Magi (Kawasaki); 15. Mosca (Honda); 16. Pietrella (Honda); 17. Vagni (Honda); 18. Domenicucci (TM); 19. Maceratesi (Honda); 20. Rossi (Yamaha); 21. Ceroni (TM); 22. Fioroni (Honda); 23. Balducci (Honda); 24. Gioacchini (Kawasaki); 25. Neri (TM); 26. Giacchè (Honda).

IN UMBRIA MARTINO VESTRI SI È AGGIUDICATO ENTRAMBE LE MANCHE DELLA MX1. MX2 GARA UNO: 1. Dolce (Kawasaki); 2. Neri (Yamaha); 3. Della Mora (Honda); 4. Ruzzi (KTM); 5. Peverieri (TM); 6. Marincioni (Suzuki); 7. Moroni (KTM); 8. Pascucci (Honda); 9. Del Federico (Honda); 10. Alunno (KTM); 11. Ferazzani (Kawasaki); 12. Amadio (Honda); 13. Pettinari (Kawasaki); 14. Zanelli (Yamaha); 15. Terenzi (Kawasaki); 16. Bazzucchi (Honda); 17. Di Domenicantonio (KTM); 18. Fioretti (Honda); 19. Marcaccio (Honda); 20. Fattori (Honda); 21. Mannocci (Honda); 22. Lupidi (Honda); 23. Morgoni (Suzuki); 24. Ricci (Honda); 25. Gabrielli (TM); 26. Cristalli (Kawasaki); 27. Guglielmi (KTM). GARA DUE: 1. Dolce (Kawasaki); 2. Marincioni (Suzuki); 3. Della Mora (Honda); 4. Guglielmi (KTM); 5. Neri (Yamaha); 6. D’Attilio (Yamaha); 7. Ruzzi (KTM); 8. Del Federico (Honda); 9. Zanelli (Yamaha); 10. Ferazzini (Kawasaki); 11. Cristalli (Kawasaki); 12. Amadio (Honda); 13. Pettinari (Kawasaki); 14. Zaccaro (Yamaha); 15. Peverieri (TM); 16. Marcaccio (Honda); 17. Di Domenicantonio (KTM); 18. Lupidi (Honda); 19. Terenzi (Kawasaki); 20. Bazzucchi (Honda); 21. Fioretti (Honda); 22. Fattori (Honda); 23. Ricci (Honda); 24. Alunno (KTM); 25. Mannocci (Honda); 26. Pezzanesi (Honda). AMATORI MX1 - OVER MX1 – MX2 GARA UNO: 1. Spitoni (Honda); 2. Donatini (Honda); 3. Pelosi (Yamaha); 4. Lorenzini (Honda); 5. Iacopini (Honda); 6. Frittelloni (Honda); 7. Valeriani (Honda); 8. Sposetti (Suzuki); 9. Di Geronimo (Kawasaki); 10. Santori (Honda); 11. Marcozzi (Honda); 12. Muzzi (Honda); 13. Marilungo (Yamaha); 14. Nardini (Suzuki); 15. Chiusaroli (Honda); 16. Severini (Honda); 17. Fossi (Yamaha); 18. Pinciaroli (Honda); 19. Di Cintio (Yamaha); 20. Vagnoni (Honda); 21. Amabili (Honda); 22. Fiorucci (Honda); 23. Finistauri (Suzuki); 24. Guidi (Honda); 25. Buselli (Suzuki); 26. Domizi (Kawasaki); 27. Pannacci (Honda); 28. Principi (Yamaha); 29. Santi (Honda); 30. Bronzetti (Honda); 31. Antonelli (Honda); 32. Proietti (TM); 33. Frustalupi (Kawasaki); 34. Papa (TM); 35. De Angelis (Honda); 36. Di Ruscio (Honda); 37. Manoni (Honda); 38. Galli (Honda). GARA DUE: 1. Spitoni (Honda); 2. Lorenzini (Honda); 3. Donatini (Honda); 4. Frittelloni (Honda); 5. Pelosi (Yamaha); 6. Iacopini (Honda); 7. Marcozzi (Honda); 8. Severini (Honda); 9. Valeriani (Honda); 10. Di Geronimo (Kawasaki); 11. Sposetti (Suzuki); 12. Santori (Honda); 13. Guidi (Honda); 14. Fiorucci (Honda); 15. Fossi (Yamaha); 16. Federici (Yamaha); 17. Chiusaroli (Honda); 18. Nardini (Suzuki); 19. Vagnoni (Honda); 20. Santi (Honda); 21. Marilungo (Yamaha); 22. Di Cintio (Yamaha); 23. Finistauri (Suzuki); 24. Amabili (Honda); 25. Proietti (TM); 26. Pannacci (Honda); 27. Principi (Yamaha); 28. Buselli (Suzuki); 29. Bronzetti (Honda); 30. Antonelli (Honda); 31. Di Ruscio (Honda); 32. Pinciaroli (Honda); 33. De Angelis (Honda); 34. Papa (TM); 35. Manoni (Honda); 36. Maffetti (Suzuki); 37. Frustalupi (Kawasaki); 38. Galli (Honda). AMATORI MX2 GRUPPO A GARA UNO: 1. Matteucci (Honda); 2. Polidori (Yamaha); 3. Marilungo (Yamaha); 4. Bi-

lotti (Honda); 5. Spitoni (Honda); 6. Grassini (Honda); 7. Spoletini (Honda); 8. Bianchi (Honda); 9. Orielli (Honda); 10. Celesti (Honda); 11. Faleri (Yamaha); 12. Manili (Suzuki); 13. Mariani (Kawasaki); 14. Soverchia (TM); 15. Fornino (Honda); 16. Fagiolari (Honda); 17. Gattobigio (Yamaha); 18. Artibani (Honda); 19. Del Gatto (Honda); 20. Cerquetella (Yamaha); 21. Bistocchi (Yamaha); 22. Pierantozzi (Honda); 23. Grasselli (Yamaha); 24. Aliberti (Honda); 25. Minelli (KTM); 26. Fausti (Suzuki); 27. Mazzoni (KTM); 28. Spurio (Honda); 29. Gonfia (Suzuki); 30. Peverieri (Yamaha); 31. Scelza (Kawasaki); 32. Petruccioli (Yamaha); 33. Del Mastro (KTM); 34. Pecci (Honda). GARA DUE: 1. Matteucci (Honda); 2. Biliotti (Honda); 3. Polidori (Yamaha); 4. Petruccioli (Yamaha); 5. Spitoni (Honda); 6. Spoletini (Honda); 7. Ascani (Kawasaki); 8. Celesti (Honda); 9. Minellii (KTM); 10. Orielli (Honda); 11. Bianchi (Honda); 12. Artibani (Honda); 13. Marilungo (Yamaha); 14. Fagiolari (Honda); 15. Del Gatto (Honda); 16. Mariani (Kawasaki); 17. Manili (Suzuki); 18. Grassini (Honda); 19. Soverchia (TM); 20. Bistocchi (Yamaha); 21. Cerquetella (Yamaha); 22. Del Mastro (KTM); 23. Faleri (Yamaha); 24. Mazzoni (KTM); 25. Fornino (Honda); 26. Gasparri (Honda); 27. Pierantozzi (Honda); 28. Fausti (Suzuki); 29. Peverieri (Yamaha); 30. Gonfia (Suzuki); 31. Grasselli (Yamaha); 32. Spurio (Honda); 33. Palazzi (Honda); 34. Burrini (KTM); 35. Pecci (Honda); 36. Gattobigio (Yamaha). GRUPPO B GARA UNO: 1. Cecchini (Honda); 2. Antognoli (Honda); 3. Spagna (Yamaha); 4. Tasso (Suzuki); 5. Casettari (Suzuki); 6. Sotgia (Suzuki); 7. Ferretti (Suzuki); 8. Giovannelli (Suzuki); 9. Quartucci (Honda); 10. Ciarrocchi (Kawasaki); 11. Broccoletti (Yamaha); 12. Cetra (Yamaha); 13. Calise (Honda); 14. Sassaroli (Yamaha); 15. Occhini (KTM); 16. Cofani (Honda); 17. Amadio (Honda); 18. Galligari (Honda); 19. Beccacece (Suzuki); 20. Fiorucci (Honda); 21. Gatti (Yamaha); 22. Di Pompeo (KTM); 23. Dionisi (Honda); 24. Martinelli (Suzuki); 25. Massei (Honda); 26. Toccaceli (Suzuki); 27. Luzzi (Honda); 28. Bongarzone (KTM); 29. Fontinovo (Suzuki); 30. Turchetti (Suzuki); 31. Cresta (KTM); 32. Sterza (Suzuki); 33. Minno (Yamaha); 34. Principi (Suzuki). GARA DUE: 1. Spagna (Yamaha); 2. Cecchini (Honda); 3. Antognoli (Honda); 4. Tasso (Suzuki); 5. Ferretti (Suzuki); 6. Ciarrocchi (Kawasaki); 7. Quartucci (Honda); 8. Broccoletti (Yamaha); 9. Sotgia (Suzuki); 10. Bongarzone (KTM); 11. Fiorucci (Honda); 12. Giovannelli (Suzuki); 13. Gatti (Yamaha); 14. Calise (Honda); 15. Amadio (Honda); 16. Calligari (Honda); 17. Dionisi (Honda); 18. Turchetti (Suzuki); 19. Sterza (Suzuki); 20. Martinelli (Suzuki); 21. Occhini (KTM); 22. Principi (Suzuki); 23. Toccaceli (Suzuki); 24. Massei (Honda); 25. Fontinovo (Suzuki); 26. Cofani (Honda); 27. Orecchini (Kawasaki). SPORT GARA UNO: 1. Pecci (Honda); 2. Romiti (Yamaha); 3. Sartori (Kawasaki); 4. Pesci (Kawasaki); 5. Cecchini (Honda); 6. Dini (Honda); 7. Innocenzi Antonio (Honda); 8. Lonzi (Honda); 9. Balducci (Yamaha); 10. Sbaffi (TM); 11. Fausti (Husqvarna); 12. Palladino (Honda); 13. Galeazzi (Honda); 14. Leoni (Suzuki); 15. Funari (Honda); 16. Venturini (Honda); 17. Innocenzi Adele (Honda). GARA DUE: 1. Innocenzi Antonio (Honda); 2. Sartori (Kawasaki); 3. Pesci (Kawasaki); 4. Romiti (Yamaha); 5. Venturini (Honda); 6. Palladino (Honda); 7. Lonzi (Honda); 8. Balducci (Yamaha); 9. Sbaffi (TM); 10. Pecci (Honda); 11. Galeazzi (Honda); 12. Fausti (Husqvarna); 13. Dini (Honda); 14. Leoni (Suzuki); 15. Funari (Honda); 16. Innocenzi Adele (Honda). Roberto Dorillo

TrialPiemonte Mezzana Mortigliengo (BI) 28 marzo Campionato piemontese, prima prova – Organizzatore: M.C. Trial Valli Biellesi – Direttore di gara: Enrico Terzi

Classifiche TR2: 1. Tournour (Gas Gas) 10; 2. Rochon (Gas Gas) 20; 3. Dresco (Gas Gas) 66; 4. Gilardini (Montesa) 106. TR3: 1. Soulier (Gas Gas) 6; 2. Locca (Beta) 11; 3. Natta (Beta) 13; 4. Garnero (Beta) 14; 5. Coppi (Beta) 23; 6. Beroggio (Gas Gas) 31; 7. Quartagno (Gas Gas) 33; 8. Cottellero (Gas Gas) 34; 9. Sigot (Gas Gas) 46; 10. Colliard (Gas Gas) 47; 11. Girardi (Gas Gas) 48; 12. Valeri (Beta) 48; 13. Barre (Beta) 48; 14. Fornara (Beta) 49; 15. Piu (Sherco) 56; 16 . Mezzano (Gas Gas) 57; 17. Perassolo (Sherco) 61; 18. Zaia (Gas Gas) 62; 19. Regis (Gas Gas) 75; 20. Pignocco (Beta) 78; 21. Passarella (Gas Gas) 78. TR4: 1. Rolle (Beta) 1; 2. Prina (Gas Gas) 2; 3. Sacco (Beta) 3; 4. Arato (Gas Gas) 4; 5. Girello (Beta) 5; 6. Demartini (Beta) 6; 7. Rocco (Gas Gas) 9; 8. Calcedoneo (Beta) 11; 9. Luppi (Beta) 14; 12.Lavanche (Sherco) 14; 13. Comba (Beta) 16; 14. Repetto (Beta) 16; 15. Piletta (Beta) 16; 16. Lacchio (Sherco) 17; 17. Crestani (Gas Gas) 20; 18. Melli (Gas Gas) 25; 19. Comba (Beta) 25; 20. Iorda (Gas Gas) 25; 21. Galliano (Montesa) 29; 22. Calcagno (Montesa) 34; 23. Meytre (Montesa) 36; 24. Rosso (Beta) 44; 25. Arrigucci (Beta) 44; 26. Piazza (Beta) 45; 27. Meytre (Gas Gas) 45; 28. Covolo (Gas Gas) 48; 29. Milano (Beta) 48; 30. Galliano (Montesa) 49; 31. Zaninetti (Beta) 50; 32. Belletto (Sherco) 58; 33. Vuillermin (Gas Gas) 59; 34. Gaiardelli (Sherco) 60; 35. Saia (Beta) 61; 36. Leria (Sherco) 70; 35. Veglio (Sherco) 73; 36. Gonella (Beta) 77. TR4 OVER: 1. Destro (Montesa) 18; 2. Adami (Beta) 18; 3. Balocco (Montesa) 19; 4. Aimaro (Montesa) 23; 5. Ferrero (Montesa) 24; 6. Francou (Beta) 24; 7. Re (Montesa) 29; 8. Tessa (Gas Gas) 33; 9. Candellone (Beta) 41; 10. Raviglione (Montesa) 42; 11. Rosso (Montesa) 44; 12. Bordese (Gas Gas) 51; 13. Crisapulli (Beta) 53. TR5: 1. Bounous (Montesa) 28; 2. Agostini (Beta) 30; 3. Moschini (Beta) 33; 4. Lattanzio (Montesa) 34; 5. Pansa (Gas Gas) 36; 6. Palamara (Gas Gas) 38; 7. Coello (Sherc o) 44; 8. Miè (Beta) 47; 9. Bonello (Gas Gas) 48. TR5 OVER: 1. Pianasso (Beta) 6; 2. Cottellero (Beta) 19; 3. Poi (Gas Gas) 28; 4. Monteferrario (Montesa) 29; 5. Fanchini (Montesa) 29; 6. Debernardini (Gas Gas) 30; 7. Peretti (Gas Gas) 32; 8. Cena (Beta) 33; 9. Bosio (Montesa) 37; 10. Megetto (Montesa) 38; 11. Giordan (Beta) 40; 12. Banfo (Beta) 43. JUNIORES CLASSE C1: 1. Bourlot (Gas Gas) 18; 2. Ciardo (Beta) 43. CLASSE C2: 1. Madarena (Beta) 6; 2. Bertolotti (Gas Gas) 20; 3. Bono (Beta) 24; 4. Cardano (Gas Gas) 39; 5. Zana (Beta) 52; 6. Bertuccelli CLASSE D: 1. Aprile (Gas Gas) 18. CLASSSE E2: 1. Rabino (Gas Gas) 26; 2. Casella (Beta) 26.

motosprint

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Prova verità BMW R 1200 RT di Marco Comellini - foto Delta

S

ALIRE in moto e ritrovarsi comodi e coccolati da gingilli elettronici come a bordo di una moderna auto di lusso è una sensazione strana, ma molto piacevole. È ciò che si prova in sella all’ultima nata della saga delle BMW R 1200 RT, una granturismo che negli anni non ha cambiato nome ma si è articolata via via in nuove versioni, diventando l’icona delle ammiraglie a due ruote. A rinnovare il gusto classico di quest’ultima R 1200 RT sono il nuovo motore, reso più vigoroso dalla distribuzione bialbero, e l’ampia possibilità di personalizzazione consentita dai controlli elettronici delle sospensioni e del “pacchetto comfort”; nel loro piccolo, contribuiscono anche i nuovi blocchetti elettrici al manubrio, nei quali la disposizione dei comandi degli indicatori di direzione e avviamento è quella canonica, con grande sollievo di tutti quelli che non sono abituati al diverso standard finora adottato da BMW. La R 1200 RT 2010 è una moto in grado di entrare nelle grazie di qualsiasi motociclista, dal mototurista, che ovviamente l’adora, e se da qualcosa è trattenuto, è solo il prezzo elevato d’acquisto, fino allo smanettone, che trafficando con i comandi elettronici dell’assetto e del controllo trazione tenta di farne emergere il lato più sportivo, magari arrivando a insidiare qualche supersportiva. La R 1200 RT non è la moto con cui correre il Tourist Trophy, ma il potenziale è alto per un bestione che col pieno arriva a pesare oltre 280 kg. La corposa coppia, più vigorosa in questa versione con la distribuzione bialbero e meglio distribuita lungo l’arco di erogazione grazie alla valvola parzializzatrice allo scarico, permette un minore utilizzo del cambio nel raccordare le curve. Si può lasciare scendere di giri il motore senza timore di ritrovarlo fiacco o recalcitrante quando si riapre il gas e con la terza marcia si può “timonare” nello stretto dimentican-

È comoda come un’auto di lusso e, nonostante la sua mole, nel misto si guida benissimo

Di tuttodi più LA STRUMENTAZIONE È COMPOSTA DA DUE ELEMENTI ANALOGICI E DA UN DISPLAY DIGITALE, DAL QUALE SI TENGONO SOTTO CONTROLLO ANCHE LE TARATURE DELL’ESA II. IL NAVIGATORE SATELLITARE È DISPONIBILE, MA È UN OPTIONAL.

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Freccia rossa motosprint

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RATI DATI DICHIA .

c.m .150 euro Prezzo 1v7a 20.350 euro c.m. Moto in pro kW) 10 CV (81 Potenzaa17.750 giri/’ 0 Nm) ,2 kgm (1’2 i/ Coppia 12 a 6.000 gir cco 229 kg Peso a se chiaro, co, grigiolor a p o io g ri Colori g gio scuro e trico gri


Prova verità BMW R 1200 RT

LA TECNICA

DAL BLOCCHETTO DESTRO SI PUÒ ATTIVARE IL SISTEMA CHE RISCALDA LE MANOPOLE. DAL BLOCCHETTO SINISTRO, INVECE, SI POSSONO ATTIVARE IL CONTROLLO DI TRAZIONE E IL CRUISE CONTROL; INOLTRE SI PUÒ VARIARE LA TARATURA DELLE SOSPENSIONI TRAMITE LE ESA II ED È ANCHE POSSIBILE CAMBIARE L’ALTEZZA DEL PARABREZZA.

IDENTIKIT I dati si riferiscono al modello di serie, optional esclusi.

1MOTORE Bicilindrico boxer, quattro tempi, raffreddato ad aria. Cilindrata 1.170 cm3. Alesaggio e corsa 101 x 73 mm. Rapporto di compressione 12:1. Distribuzione: doppio albero a camme in testa. quattro valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica BMS-K+ con corpi farfallati di 50 mm Ø. Lubrificazione forzata a carter umido. Avviamento elettrico.

1TRASMISSIONE Primaria a ingranaggi, finale ad albero cardanico. Frizione monodisco di 180 mm Ø a secco. Cambio a sei marce.

1CICLISTICA

dosi del cambio. Inoltre il motore può spingersi 500 giri più in alto rispetto alla versione precedente e questo permette di insistere maggiormente con la manetta senza sentire il bicilindrico strozzarsi. Il sistema elettronico ESA II di regolazione dell’assetto è disponibile come optional ed è davvero un passo in avanti; in modalità Sport sposa perfettamente una conduzione allegra, impedendo alla RT di tramutarsi in una moto ciondolona e bisognosa di ripetute correzioni. Se poi si sfrutta il setting dell’ESA II dedicato alla guida in coppia e con bagagli, questa BMW diventa efficace anche nella guida sportiva, perché il retrotreno resta più alto e la ciclistica diventa più maneggevole senza perdere stabilità. Perfettamente accordato l’impianto frenante, con il contributo della sospensione Telelever che non è soggetta all’affondamento tipico delle forcelle tradizionali; sulle prime occorre un po’ di assuefazione ma poi, con una moto così pesante, se ne apprezzano i benefici. Il freno anteriore è abbastanza potente da poter essere usato con due sole dita e la modulabilità è ottima. Il freno posteriore, invece, pur funzionando correttamente, ha una risposta strana e non trasmette una sensazione chiara dell’entità del lavoro frenante; bisogna abituarsi e occorre fare un po’ di chilometri prima di arrimotosprint

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LE BORSE LATERALI SI INTEGRANO PERFETTAMENTE CON IL DESIGN DELLA MOTO. SOTTO A DESTRA, LA TESTATA CON QUATTRO VALVOLE E DUE CANDELE.

IL SEGRETO È NELLA TESTA Ora ha due alberi a camme LA PRINCIPALE novità del motore boxer della R 1200 RT 2010 è la distribuzione, diventata da monoalbero a bialbero a camme in testa. Questo non ha incrementato né la potenza né la coppia massima, ma ha reso il motore più pronto ai bassi regimi e più pieno, più gustoso, con il contributo del maggiore allungo (500 giri) che dà una caratterizzazione più

grintosa. La nuova unità è distinguibile anche esternamente, grazie all’inedto design dei coperchi delle testate. Le valvole di aspirazione e quelle di scarico hanno diametri maggiorati rispetto a prima; resta l’accensione a due candele per ogni cilindro, ma sono stati utilizzati nuovi pistoni. L’impianto di iniezione ha corpi farfallati con diametro di

50 mm (prima erano di 47 mm). Presente anche una valvola parzializzatrice sullo scarico che serve sia per restare nei limiti imposti dalle normative che per aumentare la fluidità d’erogazione. Per quanto riguarda la parte ciclistica, ritroviamo il motore che funge da struttura portante, cui piccole strutture in tubi collegano la sospensione anteriore a sistema Telelever e quella posteriore, un monobraccio in fusione d’alluminio con sistema ammortizzante Paralever. Il montaggio elastico del manubrio e dei nuovi serbatoi delle pompe di freno e frizione, è mirato a filtrare maggiormente le vibrazioni. In questa ultima versione della R 1200 RT l’ABS è di serie; sono invece optional il controllo di trazione ASC, il sensore della

Telaio a traliccio in acciaio, gruppo motorecambio con funzione portante. Sospensioni: anteriore telelever, corsa ruota 120 mm; posteriore paralever, corsa ruota 135 mm. Freni con ABS integrale: anteriori due dischi di 320 mm Ø, pinze a quattro pistoncini; posteriore un disco di 265 mm Ø, pinza a due pistoncini. Pneumatici: anteriore 120/70 ZR 17”; posteriore 180/55 ZR 17”.

1DIMENSIONI Interasse: 1.484,6 mm, lunghezza: 2.230 mm, larghezza: 905 mm, altezza sella regolabile: 820/840 mm. Avancorsa: 109,9 mm. Capacità del serbatoio carburante: 25 litri.

pressione delle gomme RDC e il controllo elettronico delle sospensioni ESA II. Quest’ultimo offre, oltre alle tarature pre impostate in modalità Comfort, Standard e Sport, la possibilità di variare elettricamente il precarico della molla posteriore per compensare il peso del trasportato ed eventuali bagagli. La consolle della strumentazione è chiara e di facile consultazione. Tra gli optional è anche disponibile un computer di bordo con informazioni riguardanti: autonomia, temperatura dell’aria, velocità e consumo medio, livello dell’olio e molto altro ancora. Nuovo anche il multi controller posto a fianco della manopola sinistra: permette di selezionare le stazioni radio (24 stazioni memorizzabili), i brani musicali e regolare il volume. motosprint

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la pagella

Prova verità BMW R 1200 RT

i rilevamenti Velocità max208,3 km/h

Linea9,5

Accelerazione da fermo

Il design che sprizza classe da tutti i pori, ma piace anche a chi ha l’occhio abituato a vedere moto molto più sportive.

vare sfruttarlo al meglio. In autostrada la R 1200 RT riscuote solo elogi. L’ESA II in posizione Standard o Comfort (la differenza tra le due è molto sottile, mentre la posizione Sport è decisamente più... tonica), l’impianto stereo (aggiornato con accessi per i nuovi lettori digitali al posto del vecchio CD) che si ascolta bene, anzi benissimo, anche alla massima velocità autostradale e, volendo, il cruise control che mantiene la velocità di crociera, rendono i lunghi viaggi comodissimi. È possibile aggiustare elettricamente l’altezza del parabrezza in un arco di 140 mm, fino a poter viaggiare con un casco jet, scaldare le manopole e la sella (anche quella del passeggero); poi se il budget è illimitato si possono aggiungere optional per tutti i gusti. Con il parabrezza abbassato e le borse è possibile spingersi, ove consentito, fino oltre i 200 km/h in tutta sicurezza. Infine, un giretto “entro porta” per valutare anche in ambito cittadino questa R 1200 RT: sella nella posizione più bassa per appoggiare saldamente i piedi a terra anche se

non si superano i 175 cm di altezza e poi ESA II in modalità Comfort, più adatta a traffico ed a cciottolati. Anche a basse velocità la R 1200 RT è assai maneggevole, soprattutto non sembra poi così pesante e sugli sconnessi fondi cittadini si è coccolati da un setting che ha la comodità come obiettivo primario. Tra le auto in coda si riesce a passare in maniera ragionevole, i volumi della carenatura anteriore fanno sì che le valige posteriori non vengano “dimenticate” col rischio di cozzare nei passaggi di misura. Queste ultime offrono la solita capacità di carico adatta anche a oggetti abbastanza ingombranti. La posizione “bassa” degli LE FRECCE (A DESTRA) SONO COLLEGATE AL FARO POSTERIORE. ALL’INTERNO DELLE BORSE LATERALI (SOTTO) CI SONO DEGLI ELASTICI PER TENERE FERMI I BAGAGLI.

specchi retrovisori è ottima fuori porta, ma per il traffico li avremmo preferiti montati sul manubrio. In città si percepisce meglio il nuovo suono di scarico: più deciso e piacevole, sportivo, ma in linea con la sobrietà della gamma RT. Non sono spariti, invece, il classico “clonk” del cambio nell’innesto della prima, che si ripresenta anche in scalata quando si richiamano i rapporti più corti, e l’effetto della coppia di rovesciamento quando si dà un colpo di gas in folle o a frizione tirata. A detta dei sostenitori integralisti del motore boxer BMW, un surplus irrinunciabile. De gustibus…

La maggior parte dei particolari sono curati in maniera maniacale. Molto buona sia la qualità delle plastiche, che quella dalle verniciature.

Componentistica10 Tutto quello che c’è funziona benissimo ed è anche ottimamente realizzato. I blocchetti elettrici sono funzionali.

Motore9,5 Davvero una bella sorpresa, perché è diventato più “muscoloso”, ma anche più sfruttabile.

Trasmissione9 Il comando della frizione, molto modulabile, è morbido e il cardano funziona talmente bene che sembra di avere una trasmissione a catena.

Sospensioni10 Freni8

variazione velocità in km/h

tempo in secondi

0-100 0-200

4”05 8”97

LA BMW R 1200 RT, DI SERIE, MONTA UN IMPIANTO FRENANTE DOTATO DELL’ABS INTEGRALE. SIA ALL’ANTERIORE (SOPRA) CHE AL POSTERIORE (SOTTO) I DISCHI FRENO SONO FISSATI DIRETTAMENTE AI CERCHI, SENZA L’UTILIZZO DI FLANGE. IN BASSO, I NUOVI COPERCHI DELLE TESTE, CHE IDENTIFICANO IL PROPULSORE BIALBERO.

distanza in metri

tempo in secondi

variazione velocità in km/h

velocità uscita in km/h

60-100 4”92 60-160 13”65

156,5 199,5 distanza in metri

109,8 431,7

Scarto al tachimetro Velocità indicata

Velocità effettiva

50 km/h 100 km/h 150 km/h

48,8 km/h 98,4 km/h 147,0 km/h

Frenata

metri

13,4 39,6

282,2 kg Asse anteriore 142,4 kg Asse posteriore 139,8 kg

Con il pieno di carburante

il banco Potenza massima effettiva alla ruota

Non è senza dubbio nata per aggredire le curve, ma nel misto è a dir poco sorprendente. In autostrada, poi, è un sogno meraviglioso.

69,5 kW (93,2 CV) a 7.500 giri/’

Prezzo7

Coppia massima

Non costa poco e gli optional possono fare lievitare molto il prezzo. Va però detto che è una delle migliori gran turismo in circolazione.

59,6 246,3

tempo in secondi

Peso effettivo

Guida10

distanza in metri

0-400 12”95 0-1000 24”85

Strumentazione10

È sempre stato il punto di forza della R 1200 RT, ma questa volta BMW si è superata. Anche il passeggero viaggia in prima classe.

181,9 205,2

Misurata nel rapporto più lungo

da 60 km/h da 100 km/h

Comfort10

velocità uscita in km/h

Ripresa da 60 km/h

L’impianto anteriore garantisce tanta modulabilità. Il feeling con l’impianto posteriore, invece, non è altrettanto buono.

Nonostante la presenza di numerose informazioni, è intuitiva da usare e facilmente leggibile.

66

tempo in secondi

0-400 12”22 0-1000 23”19

Finiture9,5

Grazie al sistema ESA II, optional utilissimo, le sospensioni hanno un ottimo rendimento in qualsiasi condizione di utilizzo.

motosprint

distanza in metri

effettiva alla ruota

100,6 Nm (10,3 kgm) a 4.600 giri/’ motosprint

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Speciale Abbigliamento urbano

Capi sempre più eleganti. Utilizzabili in ogni stagione. Scelte innovative e materiali hi-tech

V

motosprint

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Belli e protetti

IAGGIARE in città, comodo ma tutt’altro che tranquillo. Per scooter e moto le maggiori insidie vengono proprio dalla rete viaria urbana. Per questo non è una cattiva idea utilizzare capi e accessori che offrono un buon livello di protezione. Le proposte sono tante, con tagli e tessuti di tendenza, da poter essere utilizzate anche quando si scende dalle due ruote. I capi più protettivi sembrerebbero adatti esclusivamente per i mesi più freddi. In realtà la configurazione a strati consente di utilizzarli tutto l’anno. È possibile eliminare l’imbottitura termica, che in più di una proposta si può utilizzare anche separatamente, e in qualche caso anche la membrana impermeabile. La parte esterna, realizzata con i tessuti più tenaci e su cui sono posizionate le protezioni, la si può così usare anche quando fa caldo. Non mancano prese d’aria per accrescere il comfort. Indumenti troppo leggeri possono rappresentare un discreto riparo per le intemperie, niente di più. Sulla leggerezza e sulla morbidezza al tatto dei tessuti antistrappo si sono fatti significati passi in avanti grazie all’utilizzo di nuovi filati e di particolari tessiture. Le protezioni, sempre ben dissimulate, in tutti i capi proposti rispondono ai requisiti delle normative CE. In molti casi derivano da quelle utilizzate nelle competizioni, anche se ci si limita all’utilizzo di materiali morbidi, a densità differenziata per meglio assorbire gli urti, ma non si fa ricorso a scudi rigidi. Materiali sintetici si abbinano alla pelle per quanto riguarda le proposte nel settore delle calzature, mentre tutti i guanti di questa selezione sono realizzati con morbidi pellami di varia origine. Soluzione ancora insuperabile per sensazione di comfort e protezione.

AlpinestarsVerona Lunghezza midi e taglio presagomato di tipo sportivo. In Cordura 450 D con trattamento superficiale antistrappo. Fodera estraibile e dotata di un’unica cerniera per facilitare l’operazione. Membrana fissa. Collo con finitura in neoprene. Protettori CE su spalle e gomiti; predisposizione per protezioni torace e schiena. A 199,95 euro.

AlpinestarsDiplomatic Giacca lunga in cotone pesante, effetto spazzolato sottoposto a trattamento PU anti abrasione e con abbinata membrana Drystar, imbottitura estraibile con collo alto, cappuccio staccabile. Protettori CE per spalle e gomiti asportabili, predisposizione protezioni torace e schiena. Colori antracite e marrone. A 299,95 euro.

AlpinestarsUptown Della linea Stella, dedicata alla donna. Tessuto Cordura 500 D con effetto trapuntato e inserti in rete di poliestere lungo le maniche per migliorare l’aerazione. Corpetto interno imbottito estraibile e utilizzabile separatamente, protettori CE su spalle e avambracci. Disponibile un paraschiena dedicato. Proposta in nero, crema e marrone. A 149,95 euro.

IXSLondon Di media lunghezza, realizzata con tessuto antistrappo abbinato alla membrana impermeabile e traspirante Solto Tex. Taglio ergonomico delle maniche. L’imbottitura interna e le protezioni CE per spalle e gomiti sono estraibili. Tasca per il paraschiena. Disponibile nelle colorazioni antracite e nero. A 199 euro.

IxonBastille

BMWNew City

Capo lungo caratterizzato dal taglio delle maniche preformato e dalla disposizione delle tasche asimmetrica. Al tessuto antistrappo sono abbinati pannelli Drymesh impermeabili e traspiranti. Imbottitura interna estraibile, protezioni CE su spalle e gomiti rimovibili. Chiusura anteriore con bottoni e zip. A 179 euro.

In tessuto Cordura 500 D con trattamento che lo rende traspirante. Una membrana climatica a triplo strato, rimovibile, assicura l’impermeabilità e la traspirabilità. Questa giacca, utilizzabile anche per il turismo, è dotata di imbottitura termica e di protettori, su spalle e gomiti, tutti estraibili. C’è la tasca per il paraschiena. A 520 euro. motosprint

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Speciale Abbigliamento urbano

AXOSteez

BremaBM B 013 W

Capo di media lunghezza in tessuto poliammide, con doppia chiusura anteriore e cappuccio. L’imbottitura termica e le protezioni Ce per spalle gomiti sono estraibili. Il tessuto impermeabile, morbido al tatto, è proposto in nero e con l’effetto gessato. Quattro le tasche esterne di cui una dotata di zip water proof. A 199 euro.

Giubbotto con taglio femminile della collezione Idro Logo. In tessuto poliestere con trattamento in poliuretano abbinato a membrana impermeabile. Sulle maniche il logo “13”. In dotazione gilet imbottito e protezioni per spalle e gomiti estraibili. Predisposizione per il paraschiena. Disponibile imbottitura a manica lunga. In sabbia, gesso, rosso e nero. A 279 euro.

Brema BM B 403 AXOARX Taglio tradizionale con il resistente tessuto nylon lavorato in modo da sembrare cotone, con toppe di rinforzo in Rip Stop (tessuto leggero ma molto resistente) sui gomiti. Al tessuto è accoppiata una membrana impermeabile. Imbottitura termica estraibile. Protettori CE su spalle e gomiti, tasca per il paraschiena. Bottoni gommati. Solo in nero. A 169 euro.

AXOSayeah Effetto gessato per il tessuto poliammide per questa giacca dal taglio corto e caratterizzata dall’andamento irregolare della zip: così non sfrega con il mento. La leggere imbottitura interna è estraibile, così come lo sono le protezioni CE per spalle e gomiti. Le lampo sono del tipo water proof. Disponibile anche completamente nera. A 199 euro.

BremaSilver Vase Anche in questo caso una sigla più lunga a identificare le caratteristiche di questa giacca: BM M Silver Vase Idro Logo. Si tratta di un capo più tecnico, adatto anche alla moto, dotato di membrana impermeabile e traspirante e di imbottitura estraibile ed utilizzabile anche separatamente. In dotazione protezioni CE per spalle e gomiti. Disponibili gilet e paraschiena. Nei colori corda, rosso, moro e nero. A 348 euro.

Il nome completo della giacca è BM B 403 Idro Logo ad identificare l’inconfondibile marchio cucito sulle maniche e particolari come la tasca inferiore destra water proof. In nylon con abbinata una membrana impermeabile, è dotata di gilet e protezioni CE spalle-gomiti estraibili. Disponibili imbottitura a manica lunga e paraschiena. Colori nero e gesso. A 365 euro.

AXOAttack Struttura in pelle sintetica con inserti in stoffa per accrescere il comfort e in materiale plastico termoformato per proteggere malleoli e zona cambio. Fodera in rete, sottopiede anatomico antibatterico rimovibile. In nero e bianco/nero, rosso/nero, beige/nero. Taglie 38-46. A 99 euro.

AlpinestarsMiglia Suola e taglio tomaia sono stati pensati per l’utilizzo in moto, scooter e per poter camminare comodamente. Protezioni su tallone ed esterno punta, rinforzo zona cambio. Allacciatura a chiusura rapida. In nero, grigio, marrone. A 99 euro. motosprint

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DaineseManaus In pelle bovina con zone laterali forate, inserti in tessuto D-Stone e fodera in tessuto a nido d’ape. Inserto protettivo in composito sul fianco e in poliuretano termoformato zona cambio. A 139 euro. C’è anche la versione alta (sotto), si chiama Tulua. A 149 euro.

BMWNew City

IXSRheno

Calzature alte completamente in pelle nera: tomaia, fodera e sottopiede. In doppio strato nella zona cambio. Anche la suola in gomma ha inserti in pelle. Protezioni leggere su malleoli e gambale. A 220 euro.

Tomaia realizzata con un mix di pelle e Cordura, per abbinare resistenza e comodità. Protezione zona cambio. Sottopiede estraibile, fodera in poliestere. Taglie: 38-47. Solo in nero. A 79 euro.

GaerneG.Sprint Abbinamento pelle e Cordura per la tomaia con all’interno fodera a nido d’ape, traspirante e antibatterica. protezioni termoformate su malleolo, tallone e zona leva cambio. Chiusura con lacci con bloccaggio rapido. A 70 euro.

Ufo PlastGT Tre capi in uno. All’interno c’è una vera e propria giacca, che funge da imbottitura ma che può essere usata separatamente realizzata in tessuto impermeabile foderato in pile. Per l’esterno tessuto antistrappo e impermeabile, cuciture termosaldate, le zip e una tasca water proof. Protezioni per spalle e gomiti. A 190 euro. motosprint

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Speciale Abbigliamento urbano

DaineseContinental

SpidiScarlet

Capo tre-quarti con la membrana Gore-Tex laminata direttamente sul tessuto esterno. Fodera rimovibile così come lo sono i protettori CE per spalle e gomiti. Sulla schiena c’è la tasca per il paraschiena di tipo G. A 449 euro.

Dedicato alla donna, con una speciale attenzione all’ergonomia, per offrire il massimo comfort. Il tessuto esterno è Tenax Tactel impermeabilizzato con l’abbinamento alla membrana H2OUT. Gilet trapuntato utilizzabile anche separatamente. Protettori CE e predisposizione paraschiena. A 249,90 euro.

CloverMiami DaineseCape Cod

Giubbotto femminile in nylon HT, ad alta resistenza, e con trattamento idrorepellente. Fodera Climacontrol e leggera imbottitura Micro Valtherm estraibile. Zone di espansione con zip sui fianchi. Protettori CR spalle-gomiti, predisposizione per il paraschiena. In rosso, nero, ghiaccio. A 179,90 euro.

È sicuramente indicato per periodi non caldissimi ma il tessuto a fibra cava Thermo e molto leggero. Impermeabilità garantita dalla membrana D-Dry; la fodera termica in micropiuma è rimovibile. Protettori CE spalle-gomiti, predisposizione per il paraschiena. A 349 euro.

SpidiJK Tex Versione uomo e donna per un giubbotto realizzato con tessuto tecnico Tenax Tactel e adatto anche alla moto. Nelle zone di flessione ci sono inserti in Tenax Flex per un miglior comfort. La fodera è estraibile e ci sono due prese d’aria. All’interno tasca per gli occhiali e il cellulare. Proposto in rosso, bianco, nero. A 199,90 euro.

Pelle scamosciata per la versione marrone e pienofiore per quella nera. Imbottitura interna zona malleolo, contrafforte su punta e tallone, rinforzo zona cambio. Disponibile anche una versione bassa. Taglie: 37-48. A139,90 euro.

StylmartinSydney

Se vi volete portare dietro di tutto avrete una tasca per ogni cosa. Giacca lunga realizzata in tessuto a doppio strato in nylon abbinato a membrana impermeabile. L’imbottitura interna è estraibile e ci sono quattro prese d’aria. Protezioni CE su spalle e gomiti e imbottitura sulla schiena. A 169 euro.

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È una giacca lunga più adatta ai mesi freddi, ma si “smonta” completamente per adattarsi alle varie situazioni. La fodera è estraibile, il cappuccio staccabile. Il tessuto esterno è Cordura con lavorazione effetto cotone, molto resistente e impermeabile. Protettori CE per spalle e gomiti, predisposizione per il paraschiena. A 397,90 euro.

XPDX Casual

OJClassic

motosprint

SpidiFighter

Tomaia in pelle scamosciata con stringhe lacci a filo. Fodera impermeabile e traspirante. Protezioni interne in PU sul lato esterno, in gomma zona cambio. Colori testa di moro e sabbia. Taglie da 38 a 47. Anche in versione bassa. A 128 euro.

DaineseDarma

CloverCoventry

Taglio femminile per questa giacca lunga caratterizzata dal peso contenuto. La membrana impermeabile e traspirante Gore-Tex è laminata direttamente sul tessuto antistrappo. L’imbottitura, con collo alto, è estraibile. Protettori CE su spalle e gomiti. Tasca per il paraschiena. A 369 euro.

Una lunghezza adatta e chi deve muoversi con un vestito formale. Tessuto Cordura con trattamento idrorepellente, l’imbottitura termica è estraibile. L’interno collo è rifinito in pelle. Protettori CE per spalle e gomiti, predisposizione paraschiena. Taglie: da XXS a XXXXL. In nero, sabbia, oil. A 299,90 euro.

SidiDoha

TCXX-Zero

Materiale sintetico abbinato alla pelle scamosciata per aumentare la flessibilità. Fodera in Cambrelle e rete. Rinforzi zona cambio, imbottitura e scudi in poliuretano sui malleoli. A 142 euro.

Pelle scamosciata, con zone forate, e tessuto a rete per la tomaia. Scudi in poliuretano sui malleoli, paraleva, tallone e punta rinforzati. Fodera Air Tech traspirante. Allacciatura a filo. In nero e grigio. Taglie dalla 36 alla 48. A 99 euro. motosprint

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abbigliamento

YAMAHA 2010 GIACCA SPEEDLOCK UOMO

Giacca Speedlock da uomo in nylon 100% impermeabile e traspirante con interno termico rimovibileFelpa Yamaha LAB da uomo con zip e cappuccio, 100% cotone effetto washed Loghi Yamaha LAB sul davanti, colore Blu tg. S-XXL Euro 79 Loghi Yamaha stampati e inserti riflettenti colore Blu tg. S-XXXL Euro 100

FELPA YAMAHA LAB DONNA

GIACCA RIDING UOMO Giacca Riding corta da uomo in tessuto D-dry con interno termico rimovibile Loghi Yamaha riflettenti su schiena e maniche, protezioni CE su spalle e gomiti, colore Titanio, tg. 48-60

Euro 199

Felpa Yamaha LAB da donna con zip e cappuccio, 100% cotone effetto washed Loghi Yamaha LAB sul davanti, colore Rosso tg. XS - XXL Euro 75

GIACCA TOURING UOMO Giacca colore nero & titanio uomo taglia 48-60, tessuto

Euro 349

GUANTO MEZZA STAGIONE UOMO Guanto nerouomo s-xxl pelle bovina 59.90 euro

FELPA YAMAHA LAB UOMO Felpa Yamaha LAB da uomo con zip e cappuccio, 100% cotone effetto washed Loghi Yamaha LAB sul davanti colore Blu tg. S-XXL Euro 79

GIACCA PELLE CLASSIC UOMO Giacca in pelle bovina Classic casual da uomo, colore bianco invecchiato, tg. S-XXL

GIACCA RIDING DONNA Giacca Riding corta da donna in tessuto D-dry con interno termico rimovibile Loghi Yamaha riflettenti su schiena e maniche, protezioni CE su spalle e gomiti, colore Blu Avio, tg. 40-52 (34-36)

Euro 199

Euro 259

caschi

BYE 2010 VOYAGER

CASCO OPTIC In MultiFibra, verniciata, monocolore e con decorazioni sotto lucido Imbottitura a doppia densità per una migliore protezione antiurto Antibatterico, traspirante, estraibile con paranuca removibile Sistema con tasto a sgancio rapido Esterna trasparente con trattamento antigraffio Visiera interna parasole XS - S - M - L – XL - XXL Monocolori: Midnight Black, Competition White,Matt Black, High Tech Silver Colori con grafiche: Competition white, Stealth Metal Visiera grigia, nera, a specchio, iridium

149 Euro

INDIANAPOLIS Casco Indianapolis, con calotta esterna in resina termoplastica, imbottitura interna a doppia densità per una migliore protezione antiurto in tessuto antibatterico e traspirante Cinturino con sistema di sgancio rapido, visiera trasparente con trattamento antigraffio (fumè o nera in opzione), tg. XS-XXL, disponibile nei colori Bianco, Nero Opaco,Crema, con Strisce centrali.

Euro 105

Casco Voyager, con calotta esterna in resina termoplastica verniciata monocolore, imbottitura a doppia intensità per una migliore protezione antiurto in tessuto antibatterico e traspirante con guanciali in Coolmax. Mentoniera apribile a monocomando con tasto di sblocco a pressione interna ed esterna, cinturino regolabile con sistema di sgancio rapido, visiera esterna trasparente con trattamento antigraffio, visiera interna parasole, (in opzione visiera trasparente antiappannamento, fumè iridium, specchio), prese d'aria frontali, inferiori e superiori. Colori Argento/Canna di fucile, Nero Opaco/Nero Metallizzato, tg. XS-XXL Euro 198

STREAMER

Casco Streamer, con calotta esterna in resina termoplastica verniciata, imbottitura a doppia densità per una migliore protezione antiurto in tessuto antibatterico traspirante, lavabile, estraibile con protezione naso. Cinturino con sistema di sgancio rapido, visiera esterna con trattamento antigraffio e visiera interna fumè con funzione di parasole (in opzione visiera grigia, nera, a specchio, iridium, cromata oro), prese d'aria frontali, inferiori e superiori. Colori Competition White, High Tech Silver, Matt Black, tg. XS-XXL Euro 149


Speciale Abbigliamento urbano

YamahaCommuter In tessuto D-Dry, traspirante e impermeabile con cappuccio staccabile. Tasche per l’utilizzo di protettori CE. Proposto nei colori marrone e blu. Taglie dalla 48 alla 60. A 139 euro.

YamahaCity YamahaStrada Giacca lunga realizzata in tessuto D-Dry, traspirante e di media impermeabilità, con imbottitura termica estraibile e cappuccio staccabile. Estraibili anche le protezioni CE per spalle e gomiti. Tante le tasche, di cui una anche sulla manica sinistra. In marrone e blu, taglie da 48 a 60. A 238 Euro.

Dedicato alla donna in due versioni: lunga e corta. Quella lunga ha la cintura, in comune la realizzazione con tessuto D-Dry, pannelli elasticizzati, imbottitura estraibile, cappuccio staccabile, protezioni CE per spalle e gomiti. Taglie: 40-52. Colori: marrone per la versione corta, blu per quella lunga. A 180 euro e 195 euro.

SUPERCROSS U.S.A. VOLATA FINALE MAGGIO 2010 N. 5 Euro 3,00

SpykeMinerva È un capo femminile disponibile in versione forata con in dotazione un giubbotto impermeabile utilizzabile anche separatamente. Protezioni CE su spalle e gomiti. In ghiaccio e nero. A 149 euro. Per l’uomo c’è la più tradizionale giacca Sym WP, solo in nero, in tessuto nylon Ottoman, imbottitura e protezioni estraibili. Tasca per il paraschiena. A 119 euro.

Poste Italiane Sped. in A. P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, c. 1A, DCB Bologna CH chf 10,0 E ` 6,50

Ogni mese, MX ti porta sui circuiti, le dune e i salti più entusiasmanti. Chi ama il motocross, il freestyle, l’enduro, e le altre specialità off-road, troverà pane per i suoi denti e fango per la sua moto. E ancora le ultime novità, approfondimenti, inchieste esclusive, immagini spettacolari e le prove dei nuovi modelli, messi sotto torchio dalla nostra redazione di superappassionati.

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IL MONDIALE CROSS È INIZIATO E MANTOVA È PRONTA PER IL SECONDO GP. I PRONOSTICI DEI PROTAGONISTI


Speciale Abbigliamento urbano AlpinestarsHero Pelle di capra con inserti sintetici sul palmo per migliorare il grip. Sul dorso fori su dita e nocche con imbottitura di protezione in questa zona. Chiusura con velcro. A 39,95 euro.

AXOMetro Completamente in pelle bovina con inserti elasticizzati sul dorso e arricciatura sul pollice per una miglior calzata. Fori su dorso e dita. Rinforzi su nocche e palmo. A 48 euro.

BMWAir Flow Mix di materiali con pelle pregiata Pittards, rete Air Tex, Cordura elasticizzata, Clarino sul palmo, neoprene per il polso. Doppio strato di pelle nelle zone a rischio. A 90 euro.

CloverKV Lady Una versione dedicata alla donna. Tutto in pelle, in doppio strato sulle dite e sullo scudo di protezione delle nocche. Colori nero, nero/ghiaccio, nero/rosso. A 64,80 euro.

DaineseBlack Jack Completamente in pelle, doppio strato su dita e palmo con imbottiture su nocche e dorso. Disponibili in nero, rosso, testa di moro. Anche in versione femminile. A 59 euro.

IXSDurango Mix di pelle di capra, tessuto antistrappo, pannelli in rete e neoprene sul polso. In pelle anche il palmo con rivestimento in Chamude per aumentare il grip. A 39,90 euro.

OJFighter C’è anche la versione con la bandiera italiana. In pelle, corti ma con uno scudo di fibra di carbonio a protezione delle nocche. Sul dorso c’è una presa d’aria. A 64 euro.

SpidiSummer Su dita e polso ci sono inserti forati. Il resto è tutto di pelle a doppio strato con inserti antiscivolo sul palmo e imbottitura sul dorso. Anche in nero e bianco. A 57,90 euro.

SidiStreet È un guanto lungo ma confezionato con pelle leggera e completamente forata sul dorso. Scudi protettivi sulle nocche e articolazioni mignolo e anulare. A 72 euro.

YamahaUrban motosprint

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Un esteso inserto in rete antistrappo sul dorso si estende sul medio e l’anulare. Altro inserto sul polso. Tutto il resto è in pelle con rinforzi sul palmo. A 54,90 euro.


Attualità Nuovo Codice di Giulio Fabbri

LE EVOLUZIONI DEL CODICE DELLA STRADA

Integralismo urbano Ci vogliono obbligare a vestire tutti i giorni come piloti in circuito!

N

UOVO Codice della Strada. Cosa sta succedendo? In questi ultimi giorni avrete probabilmente letto o sentito parlare di un Disegno di Legge diretto ad obbligare i motociclisti (e gli scooteristi) a bardarsi come piloti della MotoGP, anche per andare al lavoro o al bar sotto casa. Sul nostro sito (www.motosprint.it) ne abbiamo già parlato tempo fa, e avete commentato numerosi la notizia. Solo per non lanciare falsi allarmi non abbiamo messo nulla su carta. Perché quello di cui si è discusso fin’ora non è stato approvato. In Commissione al Senato è stato infatti raggiunto un accordo per riformulare il tanto citato emendamento 20.2 del Disegno di Legge 1720, proposto dai Senatori del PD Marco Filippi, Bubbico, Donaggio, Fistarol, Magistrelli, Morri, Papania, Sircana, Vimercati, Zanda e Ranucci. Giovedì scorso l’8ª commissione del Senato (Lavori Pubblici, Comunicazioni) ha raggiunto un accordo verbale che prevede la riformulazione dell’emendamento che

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prevederà “solo” l’uso del casco per chi guida motocicli sotto i 25 kW e l’uso del casco e del paraschiena per chi guida motocicli sopra i 25 kW. Visto che tale emendamento, al momento di andare in stampa, deve ancora essere (ri) scritto, non sappiamo se con la parola “casco”, si intenda quello integrale, come citato nell’emendamento non approvato, oppure il casco in generale, e quindi anche i jet. A tal proposito, il senatore Angelo Cicolani, relatore del DDL 1720 in Commissione, ci ha detto: «Stiamo ancora valutando». Bisognerà quindi aspettare qualche giorno ancora, per sapere se dovremo buttare via i nostri caschi jet, e piegarci ad una vera e propria rivoluzione dei costumi di quanti si muovono su due ruote. MA COSA prevedeva l’emendamento 20.2 proposto dai senatori del PD? Per prima cosa l’obbligo dell’uso del casco integrale per qualunque motociclo. Il comma 1 recitava infatti: “Per i veicoli

fino a 11 kW è obbligatorio l’utilizzo del casco integrale; per i veicoli da 11 kW a 25 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con protezioni per spalle e gomiti. Per i veicoli da 25 kW a 52 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti. Per i veicoli oltre 52 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani e di una tuta tecnica o di una giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti e di pantaloni tecnici con protezioni per fianchi e ginocchia”. In pratica i possessori di moto al di sopra dei 70 cavalli sarebbero stati costretti ad utilizzare sempre la tuta, intera o spezzata. Ma non c’era alcun riferimento alle calzature. Quindi, in teoria, uno poteva andare in giro con tuta e mocassini... Il mancato rispetto della norma prevedeva una multa compresa tra i 74 e i 299 euro. Un emendamento simile a quello citato era stato proposto e poi bocciato già in fase di approvazione presso la Commissione alla Camera, tanto che il Disegno di Legge 1720 arrivato al Senato lo scorso 27 luglio 2009 non lo prevedeva, ed appunto è stato proposto dai senatori sopra citati. Se accettata in Commissione al Senato, la proposta di legge avrebbe sicuramente favorito produttori e importatori di caschi e

1986: OBBLIGATORIETÀ DELL’USO DEL CASCO PER I MOTOCICLISTI DI TUTTE LE ETÀ E PER I CICLOMOTORISTI FINO AI 18 ANNI 2000: PROPOSTA E ATTUAZIONE DELL’ESTENSIONE DELL’OBBLIGO DEL CASCO ANCHE AI MAGGIORENNI SUL CICLOMOTORE 2003: PATENTE A PUNTI 2005: PATENTINO PER MOTORINI abbigliamento, ma avrebbe anche avuto ripercussioni pesantissime sul mercato delle due ruote. A FRONTE di 5.000 decessi l’anno per incidenti stradali, più 300.000 feriti, è giusto tutelare l’incolumità degli utenti delle due ruote, sicuramente più a rischio rispetto agli automobilisti, ma non è con l’obbligo a vestirsi quotidianamente da pilota che si risolve il problema. Che il casco integrale sia più sicuro di uno jet, o che andare in moto con un giubbotto con le protezioni lo sia più che indossare solo una maglietta, è cosa che sanno tutti. Fatto salvo l’obbligo all’uso del casco, sta nel buon senso di chi guida vestirsi adeguatamente a seconda delle necessità, e soprattutto usare la testa. Piuttosto che obbligare, sarebbe giusto pensare anche a come sistemare le nostre strade, non solo quelle cittadine, che sono spesso delle vere e proprie trappole per chi si muove su due ruote. Come detto, forse, il rischio di dover andare in giro vestiti come Stoner e Rossi, anche per andare a prendere un caffè con la propria moto, sembra scampato. Adesso bisognerà vedere cosa sarà proposto realmente in commissione e che cosa sarà approvato e poi presentato in aula. Perché il processo è ancora lungo, ma visto tutto il rumore fatto a proposito di questo emendamento negli ultimi giorni, è quasi certo che questa legge acceleri verso l’approvazione da parte delle due camere.

IL TESTO ORIGINALE DELL’EMENDAMENTO Proposta di modifica n. 20.2 al DDL n. 1720 da parte dei Senatori PD Marco Filippi, Bubbico, Donaggio, Fistarol, Magistrelli, Morri, Papania, Sircana, Vimercati, Zanda e Ranucci. SOSTITUIRE I COMMI 1 E 2 CON IL SEGUENTE: «1. L’articolo 171 del Codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, è sostituito dal seguente: ‘’Art. 171 - (Dotazione di sicurezza per la conduzione di veicoli a due ruote) – 1. Durante la marcia, ai conducenti, e agli eventuali passeggeri, di ciclomotori e motoveicoli è fatto obbligo di indossare indumenti e di tenere regolarmente allacciato un casco protettivo di tipo omologato, in conformità con i regolamenti emanati dall’ufficio europeo per le Nazioni Unite - Commissione economica per l’Europa e con la normativa comunitaria. 2. Ai fini di cui al comma 1: a) per i veicoli fino a 11 kW è obbligatorio l’utilizzo del casco intergrale; b) per i veicoli da 11 kW a 25 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con protezioni per spalle e gomiti; c) per i veicoli da 25 kW a 52 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani, e di giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti; d) per i veicoli oltre 52 kW è obbligatorio l’utilizzo di un casco integrale, di guanti per la protezione delle mani e di una tuta tecnica o di una giacca tecnica con paraschiena integrale e con protezioni per spalle e gomiti e di pantaloni tecnici con protezioni per fianchi e ginocchia. 3. Sono esenti dagli obblighi di cui al comma 2, i conducenti e i passeggeri: a) di ciclomotori e motoveicoli a tre o quattro ruote dotati di carrozzeria chiusa; b) di ciclomotori e motoveicoli a due o a tre ruote dotati di cellula di sicurezza a prova di crash, nonché di sistemi di ritenuta e di dispositivi atti a garantire l’utilizzo del veicolo in condizioni di sicurezza, secondo le disposizioni del regolamento. 4. Chiunque viola le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 74 a euro 299. Quando il mancato uso degli indumenti e del casco riguarda un minore trasportato, della violazione risponde il conducente. 5. Chiunque importa o produce per la commercializzazione sul territorio nazionale e chi commercializza indumenti e caschi protettivi per motocicli, motocarrozzette o ciclomotori di tipo non omologato è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 779 a euro 3.119. 6. Gli indumenti e i caschi di cui al comma 5, ancorché utilizzati, sono soggetti al sequestro ed alla relativa confisca, ai sensi delle norme di cui al capo I, sezione II, del titolo VI». motosprint

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qui giappone

IL VINTAGE PIACE NON SOLO AI NOSTALGICI Nel paese del Sol Levante è già un cult la Honda CB1100, non importata in Europa stock nonostante una domanda molto debole e questo la pone in una posizione migliore per accrescere la produzione nel corso dell’attuale anno” recita il quotidiano senza citare le proprie fonti. Nel corso del 2009, l’azienda ha prodotto solamente 75.000 moto, la produzione più bassa dal 1970, precisa il quotidiano Nikkei.

di Laurent Benchana Nippon News

LA HONDA CB1100 È IN VENDITA IN GIAPPONE DALL’11 MARZO SCORSO AL PREZZO DI 997,500 YEN (7.913 EURO). INOLTRE LA MUGEN PROPONE ANCHE UN COSTOSO KIT (3.400 EURO) DI TRASFORMAZIONE: NE SARANNO COMMERCIALIZZATI SOLO 150.

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HA RISCOSSO consensi la Honda CB1100, disponibile dal mese scorso in Giappone. Risulta che un buon numero di motociclisti si rammarichi che questa moto non sia stata proposta nella versione “vintage racing” o più esattamente “Customize Concept”, come l’avevamo scoperta all’ultimo Tokyo Motorcycle Show. É vero, Honda non la propone, ma Mugen, sì! Il famoso preparatore ha creato il “custom concept kit“ tanto sognato, che non darà più potenza alla “quadricilindrica“, ma ne cambierà completamente il look (sella, scarichi, parafanghi, ecc.). I kit di questo tipo che Mugen ha previsto di commercializzare sono solamente 150, al modico prezzo di... 3.400 euro. IL 6 APRILE scorso, un articolo pubblicato nel giornale economico Nikkei annunciava che Kawasaki Heavy Industries Ltd aveva in previsione di aumentare la sua produzione di moto del 25 %, pari a 94.000 unità, per l’anno 2010. “Kawasaki è riuscita a diminuire il proprio

COME ogni anno, la Japan Automobile Manufacturers Association lancia la Spring Road Safety Campaign (campagna di Primavera per la Sicurezza sulle strade). Dal 6 aprile al 5 maggio, gli utenti della strada sono invitati a concentrarsi sulle regole di condotta per ridurre ancora di più gli incidenti. In particolare, la campagna chiede ai passeggeri dei sedili posteriori di allacciare la cintura di sicurezza (lo fa solo il 33,5%) e ai motociclisti di allacciare bene il casco. In Giappone, nel 2009 hanno perso la vita 886 persone che utilizzavano una moto (527) o un ciclomotore (359). Nel 28 % dei casi degli sfortunati motociclisti che usavano la moto, e nel 33% fra quelli su ciclomotore, il casco è volato via nell’impatto. Quasi sempre si trattava di caschi allacciati male o non allacciati per niente. Forte di questo tipo di misure, il governo spera di riuscire a scendere al di sotto della soglia delle 2.500 vittime della strada entro il 2018. Nel 2009, il numero era ancora di 4.914 unità, un dato in diminuzione per il nono anno consecutivo, il tasso più basso dal 1950. SE NE impara una tutti i giorni sul Codice della strada giapponese. Questa volta ci occupiamo solo del costo delle infrazioni. Qualche esempio: se avete la patente, ma non avete il documento con voi, vi costerà circa 23 euro e 43 euro se non avete acceso le luci appena scende la notte. Se passate uno stop senza fermarvi, l’ammenda sarà di 55 euro, stessa sanzione se superate un altro veicolo troppo bruscamente. La cosa più sorprendente rimangono le diverse categorie di infrazioni che è possibile commettere procedendo troppo lentamente, anche in città! 55 euro se procedete a meno di 15 km/h, 71 euro tra 15 e 20 km/h, 95 euro tra 20 e 25 km/h e, infine, 118 euro per una velocità compresa tra 25 km/h e 30 km/h. Sull’autostrada queste tariffe possono arrivare fino a 237 euro. In quest’ultimo caso si può anche capire che questa scarsa velocità possa essere pericolosa, ma in città si può solo disturbare coloro che si trovano dietro, se ci sono. Che un poliziotto mi fermi per dirmi che non vado forte abbastanza...

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Attualità a cura di Dario Ballardini

Nasce sulla base della Suzuki V-Strom

YAMAHA RADDOPPIA GLI ECOINCENTIVI In coincidenza con l’entrata in vigore degli incentivi statali per la rottamazione e il contestuale acquisto di un veicolo a due ruote nuovo, Yamaha Motor Italia ha lanciato una campagna promozionale che prevede il raddoppio dell’incentivo per alcuni dei suoi modelli: MT-03, XJ6, Majesty 400 con e senza ABS, X-City 250 con e senza bauletto. L’iniziativa è attuata presso i concessionari e gli Yamaha Store che vi aderiscono. LA V-SPRING DERIVA DALLA V-STROM MA È DIFFICILE ACCORGERSENE. SOPRA, LA FORCELLA MONOSPRING.

UNA SPECIAL in piccola serie, fatta partendo da una moto apprezzatissima per le doti di guida ma un po’ particolare nella linea. Questa trasformazione si chiama AlterEgo V-Spring e nasce sulla base della Suzuki V-Strom 650, abbondantemente modificata nella linea e nella parte ciclistica. Era un’endurona e viene trasformata in naked, proposta nelle versioni GT e Sport e con ampia possibilità di personalizzazione. La cura della AlterEgo,

azienda romana con alle spalle decenni di esperienza nella produzione di strumenti ad arco, ha portato ad un alleggerimento di 20 kg per la versione granturismo e addirittura 25 per la più sportiva, dotata anche di un diverso impianto frenante a un disco solo; le modifiche tra l’altro hanno permesso di centralizzare fortemente le masse, con grossi vantaggi in termini di maneggevolezza. Tra le particolarità della AlterEgo la forcella MonoSpring

progettata internamente e commercializzata da FG Special Parts, caratterizzata dall’unica grossa molla esterna. Numerose le personalizzazioni disponibili, tra cui vari livelli di preparazione del motore che può essere portato fino a 744 cm3. Per informazioni e per accordarsi per una prova della moto ci si può rivolgere direttamente ad AlterEgo, via Prati della Farnesina 24, Roma. Tel. 06-3338207, info@alterego-motor.com

PROFUMO DUCATI L’ODORE Ducati non è olio e tubi di scarico, ma le note contrastanti e naturali di bergamotto, pompelmo, ginepro, foglie di fico, noce moscata, vetiver, legni e muschi: quelle che contraddistinguono Ducati Fragrance for Men, il profumo creato da Emilie Coppermann e prodotto da Morris Profumi. La linea comprende eau de toilette, after shave e deodorante.

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MARCO FERRO RESPONSABILE COMMERCIALE APRILIA CORSE Marco Ferro, che già ricopriva la carica di responsabile Marketing e Sviluppo Accessori per il Gruppo Piaggio, è divenuto anche responsabile Commerciale e Marketing di Aprilia Racing. La struttura di cui è a capo è di nuova creazione e si occuperà di tutta l’attività corse Aprilia, dalla Superbike al mondiale Rally. PROMOZIONI APRILIA E MOTO GUZZI ANCHE IN APRILE Le promozioni Aprilia e Moto Guzzi per l’acquisto di un modello nuovo sono state estese fino a tutto il mese di aprile. L’offerta è di una supervalutazione dell’usato o una serie di vantaggi per un totale di 1.400 euro per l’acquisto di una Aprilia Shiver e di 750 euro per una Dorsoduro, mentre per la Dorsoduro Factory c’è in omaggio lo scarico Arrow; la versione speciale RSV4 R On Track, dotata di accessori per 4.000 euro, è offerta al prezzo di 14.000 euro f.c. Per le Guzzi, supervalutazione o vantaggi per un totale di 2.000 euro per l’acquisto di una Norge, kit accessori per la V7 Classic Turismo, kit passeggero per la V7 Café e kit valige laterali goffrate per Nevada 750 Classic e Aquila Nera.

IN BREVE

ALTEREGO L’ENDURO SI FA NAKED

PRESENTATO L’EICMA PECHINO SARÀ DALL’11 AL 13 GIUGNO Prosegue il cammino dell’EICMA China, il salone motociclistico in programma a Pechino dall’11 al 13 giugno. L’evento è stato presentato al Grand Hyatt di Pechino, alla presenza di Luxun Zhi per il Ministero del Commercio Estero cinese, e di Enrico Condemi, vice direttore dell’Istituto Italiano per il Commercio Estero.

TORNA GREEVES UNA TRIAL INEDITA

LA GREEVES 280 TI È LA PRIMA MOTO DEL NUOVO CORSO DEL MARCHIO BRITANNICO.

Rinasce un marchio glorioso GREEVES è un marchio noto solo a chi si diletta con la storia motociclistica ormai, ma in Gran Bretagna conta ancora parecchi appassionati. È stato nuovamente registrato nel 1999 e da allora Richard Deal lo sta portando avanti. Greeves Motorcycle Ltd. produce parti per restaurare le vecchie Greeves, impiegando i disegni dell’epoca, e ne costruisce repliche come quelle dell’Anglian Trial. Ora si è allargata anche alle moto contemporanee: il primo prodotto è questa, da trial, si chiama Greeves 280 ed ha un motore progettato in proprio. Nulla di rivoluzionario, ma molto bella e con parecchi particolari di produzione italiana, dal carburatore Dellorto a valvola piatta con diffusore di 28 mm Ø alla forcella Marzocchi. La frizione è prodotta dalla Surflex secondo le

HAPPY HOURS IL 22/4

UN DRINK ALLA TRIUMPH

HAPPY HOURS alla Triumph il 29 aprile, per l’ultima delle tre serate in cui le concessionarie resteranno aperte fino alle ore 23. Il programma prevede un aperitivo, quattro chiacchiere informali, un’occhiata alla gamma e per le concessionarie che aderiscono anche la possibilità di provare uno dei modelli. Tra coloro che acquisteranno un capo di abbigliamento Triumph verrà sorteggiata in tutta Italia una Street Triple. Informazioni al sito www.triumph.it

specifiche del marchio britannico, così come è stato realizzato su misura l’ammortizzatore Öhlins. Il cambio è a cinque marce, il serbatoio è sistemato sotto la sella, l’accensione è Leonelli a doppia mappatura. Greeves è intenzionata a produrre la sua trial anche in versioni di 125, 250 e 310 cm3. Per informazioni si può chiamare il numero +44-01245-227667 oppure guardare il sito dell’azienda: www.greevesmotorsport.co.uk

ASPETTANDO GLI INCENTIVI GLI INCENTIVI continuano ad influenzare pesantemente le immatricolazioni, in un senso e nell’altro. Come quelle di gennaio erano state spinte verso l’alto dall’effetto trascinamento degli ultimi incentivi del 2009, a marzo è successo il contrario: molti acquisti sono stati posticipati in attesa delle agevolazioni erogate a partire dal 15 aprile. Dunque si registra un calo delle immatricolazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolare nel settore degli scooter che a queste dinamiche sono più sensibili: 24.866 unità significano un -15,5%, mentre le moto con 11.909 pezzi registrano “solo” un -9%, perché già lo scorso anno erano state interessate solo marginalmente dai contributi statali. Il dato complessivo dei primi tre mesi dell’anno è -3,6%, 74.667 veicoli, suddivisi in 49.625 scooter (-2%) e 25.042 moto (-6,6%). All’interno delle categorie, tra gli scooter è da registrare il calo dei 125 (-5,2%) a favore dei 150-200 (+4,3%) e soprattutto la crescita dei 300-500 (+17%), a scapito dei 250, in forte calo. Tra le moto sembra scemare il fascino delle 600 (-30,5%) e delle 650750 (-24,9%) mentre crescono le maxi (+12,6% per le oltre 1000 cm3) e le under 500 (+14,5%). In crescita enduro stradali (+13,3%) e supermotard (+14,1%), giù naked (-20,1%) e sportive (-20,6%).

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

Immatricolazioni 2010 Honda 12.433 Piaggio 11.813 Kymco 8.879 Yamaha 8.779 BMW 4.194 Aprilia 3.993 Suzuki 3.198 SYM 3.036 Kawasaki 2.946 Ducati 2.070 altre 13.326 Totale 74.667

I modelli più venduti del 2010 Ciclomotori 2010 Piaggio Beverly 300 Tourer 3.317 1. Piaggio 4.745 Honda SH 300 3.110 2. Aprilia 2.166 Honda SH 150 2.723 3. Kymco 1.675 Yamaha X-Max 250 2.511 4. Yamaha 1.364 Honda SH 125 2.330 5. Malaguti 1.110 Yamaha TMax 500 2.097 6. SYM 531 Piaggio Liberty 125 RST 1.950 7. Garelli 523 Kymco Agility 125 R16 1.896 8. Peugeot 479 Kymco Agility 150 R16 1.423 9. Gilera 271 Piaggio Vespa LX 125 1.358 10. Honda 250 altri Il più venduto di marzo 1.539 Piaggio Beverly 300 Tourer Totale 1.996 14.653

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UNA ROTONDA TIRA L’ALTRA «CIAO, scusa, dovrei andare in via Fraccaroli al cinque, vado bene per di qua?» «Sì, dunque, da qui vai sempre dritto fino alla prima rotonda; lì prendi la seconda uscita e vai ancora dritto fino alla seconda… no, fino alla terza rotonda; da lì ancora avanti un pezzo e giri a sinistra al senso unico, dopo un po’ ti trovi in un’altra rotonda ma piccola, poi una più grande, poi un’altra ancora con in mezzo una statua… non so dev’essere un soldato o un camoscio…». «In che senso, è un soldato o un camoscio? Non è mica la stessa cosa». «Infatti, comunque è tutto d’oro. Insomma a quella rotonda prendi la prima a sinistra e vai fino alla quarta rotonda. Praticamente sei arrivato, comunque quando sei lì chiedi». «Ah bene, aspetta che ricapitolo: dritto fino alla prima, lì prendo la terza, poi vado alla seconda…». «No, la terza. Ma forse hai ragione tu, è la seconda. Il fatto è che non è proprio una rotonda, è una di quelle cose un po’ più tipo un biscottone da cani, no, un osso!». «Un osso?» «Sì, una specie, tipo un osso per i cani, come quelli dei cartoni animati. Quel tipo di osso lì, secondo te si conta come una rotonda o come due? Perché io non ci capisco più niente, mi stanno cambiando il paese sotto gli occhi e prima ero tranquillo perché lì c’era il ferramenta e dicevo: gira a destra dove c’è il ferramenta. Adesso il ferramenta se l’è ingoiato la rotonda». «Secondo me più che la rotonda che si è ingoiata il ferramenta, è che il ferramenta ha chiuso, no?». «Può essere. Comunque secondo te l’osso vale una o due rotonde?». «E che ne so, tu dimmi a che punto c’è l’osso e io faccio i miei calcoli». «Giusto. Dunque vai alla rotonda, giri e c’è l’osso. Dopo c’è la rotonda più piccola, poi c’è quella con la pecora d’oro». «Ma come una pecora, non era un camoscio o un soldato?» «È una pecora, mi è venuto in mente. Allora dopo la pecora, prendi la prima a sinistra fino alla quarta rotonda, poi ti conviene chiedere. E mi raccomando, fai attenzione perché le ultime due rotonde le hanno fatte che non sono proprio rotonde, quindi se non sai a quale uscita andare, rischi di continuare a girare in tondo come un criceto sulla ruota. Diciamo che ti conviene stare più sull’interno che sull’esterno, hai capito?». «Certo». «Va beh, al limite se sbagli giri un po’ in tondo e poi appena riesci, esci. Scusa, ma a te tutte queste rotonde non ti fanno girare la testa?». «L’hai detto amico, io le odio. Comunque proviamo a ricapitolare? Perché, dopo l’osso e la rotonda piccola e la pecora d’oro, mi sono un po’ perso». «Hai ragione, è come girare in tondo, senza meta. Ecco, le rotonde ci hanno tolto l’idea della meta». « Quindi adesso come faccio ad arrivare in via Fraccaroli?» «Dai, che ti accompagno». Laura Cattaneo

IN RICORDO DI SPADINO

Manifestazione a Morgex SI FA a Morgex, in Valle d’Aosta, da undici anni, e il numero dei partecipanti aumenta edizione dopo edizione. Lo scorso 28 marzo si è svolto il Memorial Spadino, manifestazione promossa dal Coordinamento Motociclisti per rendere omaggio alla memoria di Pierlucio Tinazzi (detto Spadino), morto in moto nel tentativo di salvare alcune persone bloccate nel tunnel per il tragico incendio del traforo del Monte Bianco, avvenuto nel 1999. Il Memorial ha fatto il pienone: duemila i motociclisti presenti. Il prossimo anno si replica forse con una due giorni.

IL 24 E 25 APRILE A MONTE PORZIO CATONE

HA INIZIO L’APRILIA MOTO LIVE TOUR APRILIA Moto Live Tour si apre il 24 e il 25 aprile a Monte Porzio Catone (Roma). Si tratta del primo meeting 2010 Aprilia per provare varie le moto della Casa. L’appuntamento a seguire sarà l’8 e il 9 maggio a Vicchio (FI). Le sessioni di prova prenderanno il via alle ore 10,30 fino alle 18,30, con un’ora di pausa per il pranzo, per un totale di 8 turni. Per partecipare alla prova occorre essere maggiorenni, possedere la patente di guida idonea, nonché l’abbigliamento adatto al test. Verrà fornito, a chi ne è sprovvisto, un casco Aprilia. Per iscriversi è sufficiente chiamare il numero 800 129065 o collegarsi al sito www.aprilia.it.

Multimedia L’ANNUNCIO a sorpresa del noto team Simbin di aver messo in cantiere un nuovo episodio della saga “GTR” – uscita prevista nel 2011 - ci offre l’occasione per segnalare l’ultimo e più aggiornato titolo della software house svedese, attualmente in commercio: “Race On”. Si tratta del gioco ufficiale del World Touring Car Championship (WTCC) , disponibile per la sola

Radunifino al 25 aprile 1Lombardia

1Umbria

SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE

SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE

22º Adlertreffen a Spiazzi di Gromo (BG) M.C. MAS, tel. 02-3581120, 368-3975420, 337-343828, www.mcmas.it

4º raduno nazionale Valnestore a Tavernelle di Panicale (PG) M.C. Ali nel Vento, tel. 347-6505198, 333-1091243, fax 075832254, www.mcalinelvento.it

DOMENICA 25 APRILE Valli Bergamasche, Trofeo nazionale motoraid storico Gruppo 2 e turistico a Mozzo (BG) M.C. Motorando, tel. 339-5008787, fax 035-300550, www.motorandoclub.it 2º Vespa raduno Città di Volta Mantovana VC Volta Mantovana, tel. 338-7637493, 3292238159, www.vespaclubvoltamantovana.it

1Friuli Venezia Giulia DOMENICA 25 APRILE Incontro Isola del Sole a Grado (GO) M.C. S.S. 14, tel. 340-943375, email denicolellis. antonio@gdf.it

1Veneto DOMENICA 25 APRILE 16ª Festa del Motociclista a Cavarzere (VE) in piazza della Repubblica. M.C. Gruppo Amici Motociclisti, tel. e fax 0426-319526 ore pasti, 347-5436451. 3º incontro d’epoca Due Carrare (PD) M.C. Touring International, tel. 049-9555784, 049-717952, 347-4016346, email touringinternational@motoclubfmi.it

1Emilia Romagna SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE 28º raduno nazionale Città di Concordia (MO) M.C. La Concordia, tel. 0535-54481 sede, 347-0147199, fax 0535-54481. 27º Raduno di Primavera a Rimini, per moto ASI fino al 1960. Sport Club Il Velocifero, tel. e fax 0541-390996, 339-3853177, email velocifero.rimini@libero.it

DOMENICA 25 APRILE Grande Mercato di Primavera alla Fiera di Ferrara auto, moto, bici, trattori d’epoca e modellismo. Tel. e fax 0425-31299, www. pellegriniclassicsolutions.com 1º raduno d’epoca Città del Tricolore a Reggio Emilia 1º memorial Ligabue Alan, rievocazione circuito del campovolo. M.C. Crostolo, tel. 0522-305603, 338-7639508, www.crostolo.it www.tricolorecorse.it 31ª Festa de Mutor a San Giovanni in Galilea (FC) Tel. 0541-939028, 338-2901447, 333-5850770, 333-1354309, www.romagnaonline.it/festademutor.htm

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VENERDÌ 23 - DOMENICA 25 APRILE SuperQuadShow a Fano (PU) manifestazione interamente dedicata al mondo del quad. www.superquadshow.com Tel. 0721 854653, 338-9462002, fax 0721 857413.

SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE Raduno nazionale Città di Recanati (MC) M.C. Franco Uncini, tel. e fax 071-7574930, 347-3060089, fwww.motoclubfrancouncini. it, email motoclubfrancouncini@libero.it Due Cuori - Due Ruote a Calcinelli di Saltara (PU) M.C. Dragone, tel./fax 0721-829458, 334-9935674, www.motoclubdragone.it

1Toscana DOMENICA 25 APRILE 3º Vesparaduno del Casentino loc. Soci di Bibbiena (AR) A.M. Alto Casentino, tel. 3403278042, 347-8865690, 338-3538331, www. amaltocasentino.com

1Lazio SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE 22º raduno nazionale Memorial Bruno De Vita e 17º Vesparaduno a Civitavecchia (RM). A.M. Civitavecchiese, tel. 3404852278, 368-7463809, 348-7234038, 3402347566, www.assomotovespaclub.it

1Abruzzo DOMENICA 25 APRILE 1ª motocavalcata Mare e Monti a Francavilla al Mare (CH) M.C. Ferentum, tel. 0854914014, 335-466705, 347-7120433, www. motoclubfrancavilla.it

1Molise DOMENICA 25 APRILE 1ª motocavalcata fuoristrada a Roccaravindola (IS) M.C. Roccaravindola, tel. 3490669286, roccaravindola@motoclubfmi.it

1Campania DOMENICA 25 APRILE Motoincontro a S. Marco Evangelista (CE) M.C. I Leoni, tel. 339-2165827, fax 0823224026, email er.nero@libero.it

1Puglia GIOVEDÌ 22 - DOMENICA 25 APRILE Tourist Rally Nazionale del Mar Ionio “del Primitivo” a Manduria (TA) M.C. Messapico, tel. 328-3653783, 320-0239532

SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE Festa Biker del Levante presso l’Autodromo www.autodromodellevante.it. www.federicoiieventi.it. Info tel. 348-3460826, 3476354462, 347-6366459, 335-5834677.

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1Calabria SABATO 24 - DOMENICA 25 APRILE 20º raduno Città di Roggiano Gravina (CS) M.C. Roggiano, tel. 0984-507286, fax 0984502314, info@motoclubroggianogravina.it Raduno Strakaos a Isola Capo Rizzuto (KR) M.C. Strakaos, tel./fax 0962-793466, 3200228252, 329-4229791, strfnc@hotmail.it

1Sicilia DOMENICA 25 APRILE 7º Memorial John Sciabbarrasi a Caltanissetta M.C. John Sciabbarrasi, tel./fax 0934551649, sciabas@hotmail.com Mototour ad Augusta (SR) M.C. Augusta, tel. 330-691864, augusta@motoclubfmi.it

1Sardegna DOMENICA 25 APRILE Raduno regionale a Sestu (CA) M.C. KNN1, tel. 380-5237993, www.knn1.it 5º raduno interregionale Vespa Città di Ortacesus (CA) Vespa Club Trexenta, tel. 348-7624523, 070-988077.

LA MIGLIOR MOTO PER VIAGGIARE L’OCCASIONE fa l’uomo critico. Dopo aver avuto l’ennesima opportunità di testare con mano (e fondoschiena!) alcune contrastanti “filosofie di sella”, la domanda che mi si è affacciata più assillante che mai è ancora una volta la stessa: ma quale dannatissima motocicletta è migliore per viaggiare? L’agile o la potente, la comoda o la veloce, l’esagerata o la minimalista? Certo, molto dipende dai gusti personali, ma non venitemi a dire, per piacere, che centra qualcosa anche il tipo di utilizzo, perché allora sui percorsi articolati dovremmo prendere in seria considerazione la possibilità di portarcene appresso una mezza dozzina dentro una sacca, come si fa con le mazze da golf. Chessò, una per la buca lontana, una per il tiro di precisione, una per lo spunto sui terreni pesanti, una per l’autostrada, una per i tornantini dello Stelvio, una per caricare l’intero bazar di Marrakech, una per “acchiappare” la sera sul lungomare. Allora, per andare da A a B senza dover cambiare cavallo in corsa come pony express del Far West (al posto di A e B metteteci pure Milano, Macerata, Timbouctou o quello che vi pare), secondo voi, è meglio un elefante indiano munito di baldacchino che possa scarrozzarci con tutto il nostro guardaroba ovunque esista spazio sufficiente, oppure un fringuellino che quando attaccano le prime curve di montagna ci si scorda perfino di avere sotto il sedere? Meglio, cioè, dover scoprire ogni sera che sul nostro accordatissimo violino da concerti non abbiamo spazio a bordo nemmeno per le mutande di ricambio, oppure poter girare sapendoci garantiti da una salmeria degna dell’esercito di Annibale? Salvo poi entrare in crisi quando bisogna invertire marcia su una stradina in contropendenza e all’orizzonte non si scorge nulla (tipo piazza Duomo) per tentare l’operazione senza il rischio di caracollare rovinosamente in terra dal grattacielo delle sospensioni mammut? Il dubbio è amletico, lo so, ma io che, col bagaglio e il peso ho un conflitto personale, ho sempre preferito oggettini taglia scoiattolo, da poter sbattere all’occorrenza sul tetto di una corriera tibetana, ancorare con lo sputo al ponte di una scialuppa di fortuna o ficcare a braccia in qualsiasi palafitta o cantina, senza dover preventivamente armare una gru. Eppure, devo dire, recentemente sono stato rapito dalle virtù di un mulo meccanico formato adventure con due attributi grossi così, la cui stazza spaventa perfino i ladri di navi del Golfo Persico e che per toglierlo dalla strada, in caso di emergenza, fa obbligo l’intervento della protezione civile o, in alternativa, l’attivazione di un ponte aereo speciale con canadair militari. Però, quando ti metti on the road, anche se dietro hai la zavorra di un tir, ti sembra di stare su un trono corazzato poggiato tra le nuvole. Conclusione: le moto vanno sì tutte bene per spostarsi più o meno ovunque, ma per poter essere davvero efficaci – e divertenti - devono potersi armonizzare con le aspettative e le risorse tecniche individuali di ogni singolo motociclista più che con parametri generali basati su discutibili “profilazioni di prodotto”. Riflettete gente, riflettete. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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25 APRILE Mondiale - Gran Premio del Giappone MotoGP, Moto2 e 125 a Motegi Twin Ring Motegi Co. Ltd, tel. +81-285-640200, www. twinring.co.jp - www.motogp.com Mondiale - Campionato Superbike, Supersport e Superstock ad Assen (Olanda) TT Circuit Assen, tel. +31-592-380380, fax +31592-356911, www.tt-assen.com - www. worldsbk.com Trofeo Motoestate, Coppa FMI, Premier National Cup, Dunlop Cup, Trofeo Bridgestone, Trofeo Supertwins, Roadster Cup, Black Cup Continental al Mugello M.C. Firenze, tel. 055-480553, fax 055-480710 www.promoracing.com. Autodromo, tel. 055-8499111, www.mugellocircuit.it Trofeo Conti Cup MiniGP, terza prova a Corridonia (MC) Kartodromo Cogis Kart, tel. 0733-432455, 347-0769260, www.cogiskart.it - Accademia Motociclistica Italia, tel. 0736-45913, www.romanofenati.it Gara accelerazione Sprint 150 metri zona Interporto Rovigo M.C. Ariano, via Matteotti 26/a, Ariano Polesine (RO), tel. 3474356568, email motoclubariano@libero.it

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24 - 25 APRILE Mondiale - Campionato freestyle a Basilea (Svizzera) Fédération Motocycliste Suisse, tel. +41-52-7230556, fax +41-52-7230555, www.swissmoto.org, fms@swissmoto.org Europeo - Campionati EMX65 EMX85 Open a Siauliai (Lituania) Lithuanian Motorcycle Sport Fed. visockisv@gmail.com, prezidentas@lmsf.lt, fax +370 37 330 479.

25 APRILE Mondiale - Gran Premio d’Olanda MX1/ MX2 e Veteran a Valkenswaard (Olanda) Eurocircuit Valkenswaard, tel. +31 40 368 62 75, www.gpvalkenswaard.nl, info@gpvalkenswaard.nl - www.motocrossmx1.com motosprint

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25 APRILE Trial Masters Beta a Mezzana Mortigliengo (BI) M.C. Trial Valli Biellesi, tel. 0150999000, fax 015-0999006, email gbrovet@ tin.it - www.masterbeta.it Campionato umbro-marchigiano a Cagli (PU) M.C. Cagli, tel. 338-8044542, 3397611392, email motobaleani@libero.it Slowtrial a Lazzate (MB) M.C. Lazzate, tel. e fax 02-96720762, www.motoclublazzate. com, email ino@motoclublazzate.it

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