6 luglio - Motosprint 27

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NOVITÀ È una granturismo la BMW K 1600 a 6 cilindri

27 6/12 LUGLIO 2010 Settimanale Anno XXXIII Fascicolo 1679

2,50 Euro (Italy only)

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art.1, c.1, DCB Bologna PTE CONT. 5,00 Euro - Canton Ticino 8,00 Chf

CROSS Doppio Cairoli in Svezia

Provaci ancora MOTOGP CATALUNYA

Dovi

Dà spettacolo e tiene testa a Lorenzo. Fino alla caduta MOTO2 Una penalizzazione nega la vittoria a un’imprendibile Iannone


Sommario numero 27/2010

1LA POSTA Lettere di Stefano Saragoni Officina di Massimo Clarke

4 10

1PADDOCK

Velocità, cross, enduro, trial, minimoto, speedway, supermoto

14

1IN PISTA

MotoGP GP Catalunya. Commenti, foto, pagelle, interviste dai nostri inviati a Barcellona Moto2 GP Catalunya 125 GP Catalunya CIV Quinta prova a Misano Superbike Test “mondiale” a Imola

32 54 60 64 68

1FUORISTRADA

Cross MX1-MX2 GP Svezia a Uddevalla Enduro Assoluti d’Italia a Tolmezzo (UD) Cross MX3 GP Spagna a La Baneza Trial Campionato Italiano a Crodo (VB) Supermoto Campionato Italiano a Ortona (CH) Speedway Qualificazioni Mondiali a Lonigo (VI) Sportitalia I campionati regionali

72 80 83 84 85 86 88

1SU STRADA

Novità BMW K 1600 GT/GTL 6 cilindri Attualità La produzione, le leggi, le novità Motolandia Turismo, viaggi, epoca Made in Abbigliamento e accessori

92 96 100 104

1GP GUIDA

Archivio CLAUDIO GIROTTI 051.6227.341 GIUSEPPE RIMONDI MAX MATTIOLI

1RUBRICHE

Cambiano le emozioni con 167 kg e con il nuovo propulsore Desmodue da 87 CV. Cambia il feeling con la strada grazie al nuovo forcellone monobraccio con ammortizzatore Sachs regolabile. Migliora la maneggevolezza grazie alla nuova posizione di guida e al manubrio rialzato di 20 mm. Solo un’icona come il Monster 796 può cambiare così tanto, restando sempre sé stesso. ducati.it Official Sponsor

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Gare e raduni Gli appuntamenti in pista

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Redazione DARIO BALLARDINI 051.6227.234 d.ballardini@motosprint.it ENRICO BORGHI 051.6227.294 e.borghi@motosprint.it GIANCARLO GIANNOBILE 051.6227.231 g.giannobile@motosprint.it MARISA IMBROGNO 051.6227.203 m.imbrogno@motosprint.it RICCARDO PIERGENTILI 051.6227.360 r.piergentili@motosprint.it LUCIA VOLTAN 051.6227.321 l.voltan@motosprint.it

1MERCATINO

Compravendita di moto e accessori 105

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Direttore responsabile STEFANO SARAGONI 051.6227.232 s.saragoni@motosprint.it

114

Contromano di Marco Masetti 22 Polvere di stelle di Luigi Rivola 24 Qui Giappone di Laurent Benchana 26 Donne e motori di Laura Cattaneo 102 Via col vento di Giovanni Carlo Nuzzo 103

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

MotoGP in difficoltà. Colpevoli e rimedi LA HONDA ha voluto l’introduzione delle 800 con il solo scopo di alzare il livello tecnologico della MotoGP, per sfruttare le sue enormi conoscenze tecniche e dunque tagliare fuori gli altri costruttori. Risultato: moto iper tecnologiche guidabili da soli fenomeni, gestibili solo da squadre ufficiali, gare con pochissimi duelli e... zero titoli per la Honda. Rossi e Pedrosa con il beneplacito della Dorna sono riusciti a fare fuori la Michelin e favorito l’introduzione - per portare tutti in fondo alla gara senza problemi - di pneumatici durissimi, sofisticatissimi e assurdi, che si raffreddano in 10 secondi. Risultato? Il ritorno delle cadute high side, Rossi fuori per tre mesi, costruttori costretti a fare le moto in ragione delle gomme (e non il contrario, come sarebbe secondo logica e come è stato per anni) e nessuna possibilità di ben figurare per chi non riesce a adattare moto o stile di guida. I giornalisti Italiani hanno rotto talmente tanto finché la Ducati ha fatto una moto più “umana”. Il risultato è che per i team satellite non c’è stato nessun progresso e per avvicinare il podio con Hayden hanno mandato in crisi Stoner, rimanendo fuori dai giochi già dopo le prime gare, cosa che ha reso il mondiale ancora più noioso. Morale: la MotoGP è stata trasformata in uno spettacolo indecente, eppure secondo me basterebbe poco a farla tornare quella che era: lasciare solo il controllo trazione e poco altro, eliminando GPS e tutto il resto, introdurre un altro fornitore di pneumatici con quantità gomme contingentate, ritornare alle 1000 con benzina libera, allargare il numero delle sessioni di test durante il campionato.

Devono arrivare ad un campionato agonizzante per introdurre regole drastiche? Come è stato per la 250? David Torrents

I PROBLEMI della MotoGP sono diversi e sotto gli occhi di tutti, conseguenza di scelte che alla distanza si sono rivelate perdenti e vanno distribuite in larga scala, non essendo quelli indicati da David i soli “colpevoli”. Honda ha sicuramente spinto per la riduzione di cilindrata da 1000 a 800 come soluzione al problema delle velocità crescenti e del loro impatto sulla sicurezza dei tracciati. Data la scelta del 5 cilindri per la prima MotoGP Honda, era evidentemente una soluzione tecnicamente agevole sul fronte motore. Ma gli altri costruttori non si sono opposti e nessun reparto corse ha chiesto di limitare in qualche modo l’elettronica. Trovo logico, non solo comprensibile, che se un pilota individua nelle gomme la ragione della sua mancanza di competitività, voglia cambiarle, mettendosi alla pari degli avversari. È successo in MotoGP, ma anche prima a più riprese in 500. Non basta questo per arrivare al monogomma, così come non necessariamente il monogomma deve portare a pneumatici da maneggiare con una cura tale da risultare esagerata persino per i migliori piloti al mondo. Sul potere dei giornalisti di influenzare le scelte del reparto corse Ducati ho qualche dubbio. Diciamo piuttosto che avere un solo pilota capace di sfruttare la Desmosedici ha sempre preoccupato la Casa italiana, che non poteva vivere con serenità la sua “Stonerdipendenza” visto che l’australiano

] SPIES A TERRA NELLE PROVE DEL GP FRANCIA. A SORPRESA LA MOTOGP È TORNATA A FARE I CONTI CON LE CADUTE HIGH SIDE. QUESTA È UNA DELLE TANTE DEL 2010. motosprint

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Il marchio Cagiva non si tocca. Anche se al momento la produzione è limitata a Mito e Raptor. LIVE TIMING SUL SITO DEL CIV Sono un ragazzo di 14 anni che segue con passione il CIV e mi chiedo perché in occasione delle gare corse al Mugello all’interno del sito del CIV, nelle prove non è stato attivato il live timing, l’opzione che permette di seguire in tempo reale i tempi delle varie prove delle varie classi. Gianmaria Rosati

Colpa di un problema tecnico legato al pop up, risolto il sabato mattina, in tempo per la prima delle due giornate di gare. X-FIGHTERS A ROMA DOVE TROVARE I BIGLIETTI Sapete dirmi dove posso trovare i biglietti per il Red Bull X-Fighters di Roma? Marco Cavallo Sul sito dell’X-Fighters (www.redbullxfighters.com). L’evento si terrà allo Stadio dei Marmi il 1 ottobre. I biglietti sono in vendita dal 1 luglio. TECNICA DI GUIDA: I CORSI IN DVD SONO IN VENDITA? Ho notato in questi giorni sul vostro sito Internet una bella iniziativa riguardante le tecniche di guida, estremamente utili per chi (come il sottoscritto) è un novizio e pian piano sta imparando a guidare. Mi chiedevo se è possibile acquistare questo corso in DVD. Michael Lastella Udine

I DVD sono disponibili. Per informazioni scrivi una mail a abbonamenti@contieditore.it

IN BREVE

UN TRACOLLO TANTI RESPONSABILI

CAGIVA. IL MARCHIO CHE HA SEGNATO LA MIA INFANZIA Sono più legato alla parte sportiva dell’universo moto, vorrei però occuparmi di una Casa che ha segnato la mia infanzia: la Cagiva. Faccio un appello a Claudio Castiglioni: non faccia morire il marchio di gioielli come Mito, Elefant, Aletta Rossa! Roberto Isopi Velletri (Roma)


Lettere

SCELTE DIVERSE HONDA LE MOTO YAMAHA I PILOTI LE DUE CASE più importanti al mondo nelle competizioni motociclistiche hanno preso negli ultimi anni strade radicalmente diverse; scelte fatte ed anche esplicitate come sintomo della filosofia di ciascuna di esse. La Honda ha messo in primo piano la moto, la Yamaha ha dato più importanza ai piloti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dal 2004 la Yamaha domina, mentre la Honda ha portato a casa solo un mondiale in una stagione abbastanza rocambolesca e con la seconda (?) guida. Per guardare oltre, anche la Ducati ha puntato sulla moto, tritando diversi piloti con la potenza violenta del suo motore (Capirossi, Gibernau, Melandri) ed ha vinto l’anno in cui un pilota preso all’ultimo momento, Stoner, ha trovato un feeling unico ed incredibile con la sua moto; intesa che peraltro non si è più ripetuta. La Yamaha invece si permette di non mettere fretta al pluri iridato Valentino, perché a dominare adesso è Lorenzo. Altro che motosprint

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politica autolesionista, fratricida o cannibale. La Yamaha cerca i piloti migliori e fa di loro la guida per la progettazione e la costruzione delle sue moto. I risultati, innegabilmente, le danno ragione. Se davvero queste impostazioni sono il sintomo di una filosofia aziendale, forse la Honda deve fare un’analisi approfondita. Per non correre il rischio di fare le proprie moto guardando solo se stessa, mentre gli altri guardano, e valorizzano, le persone che ci devono salire sopra. Alessandro Vaccari Finale Ligure

IL COMPLEANNO DI MAX CHE BELLA FESTA. E IO C’ERO! VOGLIO raccontarvi di un fine settimana splendido che è appena concluso (la mia ragazza sta ancora svuotando la valigia...). Siamo partiti da Roma sabato alla volta di Misano per assistere al Mondiale SBK. Arrivati in albergo verso le sette di sera, troppo tardi per sperare di comprare i pass di accesso al paddock, abbiamo deciso ugualmente di provare a fare un salto in circuito e la scelta non poteva essere più azzeccata... Per una serie di circostanze favorevoli siamo entrati nel paddock e abbiamo raggiunto l’hospitality Aprilia. Era il compleanno di Biaggi (noi non lo sapevamo) c’era un bel po’ di gente così ho chiesto a un signore con la maglietta ufficiale del team una cosa tipo: “scusi, è una festa privata?”. Lui ha guardato me, ha guardato la mia ragazza e... ci ha invitato alla festa! Grazie Sig. Paolo! Ci ha fatto passare una serata bellissima! Abbiamo fatto foto con tutti, parlato con tutti, ascoltato bellissimi racconti. Che serata ragazzi! La notte abbiamo faticato a dormire ripensando a quello che era successo. Gabriele e Oksana Roma

MONDIALE SBK VI DICO IO PERCHÉ MAX VINCE

CONFRONTO IL BIAGGI DI OGGI È QUELLO DI IERI

ENNESIMA doppietta dell’accoppiata italiana Max Biaggi e Aprilia. Dopo il trionfo a Misano e l’imminente arrivo della tappa a Brno, dove notoriamente il corsaro guida in modo magistrale, il sogno mondiale appare sempre più reale e concreto. La Casa di Noale continua a dare dimostrazioni di forza, capacità e competenza nel mondo delle corse. E quando giunge il momento di riconoscere con obiettività e razionalità che lo sviluppo del portento RSV4 sia stato magistralmente condotto da Max e dalla sua sopraffina capacità di messa a punto, spunta Michel Fabrizio con una diagnosi da bar dello sport nettamente fuori luogo: «Biaggi vince perché guida una MotoGP». E bravo Fabrizio. Meglio sarebbe riconoscere la superiorità di Max, la sua guida pulita e perfetta. Gianluca Delmonte

NON C’È nessuna differenza tra il Biaggi dei quattro mondiali vinti in 250 (che si confermò poi affamato di vittorie nel 1998, al passaggio in 500) ed il Max che abbiamo visto dominare a Misano le due gare del Mondiale Superbike. Corpo a corpo, sorpassi all’esterno, controsorpassi, passaggi fuoripista, fuga solitaria, linee cristalline, ritmo insostenibile per gli altri, che sembravano “fare un altro mestiere”. Veramente inossidabile! In terra di Romagna, inoltre, al passaggio di Biaggi in testa alla gara (vedere dal vivo per credere) tutto il pubblico è scattato in piedi in un boato incredibile. Questo testimonia la reale portata del fenomeno romano. A Monza la velocità dell’Aprilia RSV4 lo ha aiutato, ma su un tracciato guidato Biaggi ha veramente strabiliato il pubblico, che ha assistito alla giornata trionfale di Max visibilmente soddisfatto. Quel doppio inno nazionale ha inorgoglito e accomunato gli appassionati italiani presenti in circuito. Infine, i brividi veri: incredibilmente la RSV4 di Max, e solo la sua, al passaggio alla prima del Carro, mentre filava perfetta distaccando il gruppo, emetteva lo stesso suono preciso della MV di Giacomo Agostini. Sarà stata solo un’impressione, ma per cortesia chiedete conferma ai palati fini. Grazie Ingegner Lombardi! lettera firmata

MAX BIAGGI E L’APRILIA SONO STATI GRANDI PROTAGONISTI A MISANO. IL CORSARO HA FESTEGGIATO I 39 ANNI CON UNA BELLA DOPPIETTA.

UDITI fini tocca a voi! Io, col mio orecchio provato da anni di 2 tempi, non ho colto questa assonanza...

IO LA PENSO COSÌ

può sempre (come in effetti farà) cambiare aria... E ora veniamo alla ricetta per guarire la malata. Per limitare l’elettronica serve innanzitutto la volontà dei costruttori, così come per tornare al mille. Al momento, mancano entrambe... Il limite ai consumi lo ha messo la FIM, e qui è più facile fare un passo indietro, così come sul fronte del numero dei test. Il problema di fondo è che i costruttori hanno delegato a dei tecnici le scelte regolamentari, senza rendersi conto di quanto queste siano strategiche per il campionato. Gli ingegneri non si sono rivelati né lungimiranti né pragmatici, e danno l’impressione di non realizzare che la MotoGP, così com’è, sta perdendo seguito, investitori e ragione di essere.


Lettere

IL TROPPO “STROPPIA” MOTOGP: MENO GARE PIÙ STORIA LEGGO sul Contromano del n. 26 del poco interesse che sta esercitando la MotoGP in questo momento e penso che queste mie considerazioni fatte a fine 2009 siano ancora attuali. Dicevo di avere letto che il calendario MotoGP ha troppe concomitanze con quello di F.1. Può darsi, ma la F.1 raramente interessa al motociclista. Penso invece che ci siano troppe gare. Troppe gare in circuiti e posti insulsi, così viene a mancare l’attesa per l’evento. Bisogna ritornare a gustarsi l’avvenimento sportivo, a desiderarlo: una gara al mese basta e avanza, altrimenti diventa un lavoro impiegatizio. Certi avvenimenti sportivi del passato hanno una loro storia, ce li ricordiamo in quanto ne abbiamo discusso mesi prima di viverli. Ritengo che si debbano valorizzare meglio gli avvenimenti sportivi, anche senza arrivare all’incontro di pugilato ClayForeman, che riuscì a far convergere 3 miliardi di persone su un evento quando il mondo era ben lontano dall’essere connesso a internet. Ricordo perfettamente quando Agostini vinse a Daytona, così come quando Rossi vinse in Sudafrica con la Yamaha, ma non ricorderò mai chi ha vinto una gara a Losail. Sono convinto che se corressero solo dieci gare dove c’è la vera passione, l’immagine del mondiale ne guadagnerebbe assai. Provo a ipotizzare un calendario della MotoGP in linea con il mio pensiero. In alcune gare si potrebbero fare due manche: 15 febbraio Rio; 15 marzo Jerez; 5 aprile Suzuka; 15 maggio Silverstone; 15 giugno Assen; 15 luglio Laguna Seca; 15 agosto Brno; 15 settembre Sachsering; 15 ottobre Monza; 15 novembre Phillip Island. Max Morri motosprint

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IL CALENDARIO del Motomondiale non è certamente l’ideale, ma gli organizzatori, che pagano salato il privilegio di ospitare un GP sul loro circuito, pretendono una data adeguata all’investimento, infischiandosene del fatto che il calendario sia molto concentrato. Un taglio drastico al numero delle gare ci riporterebbe indietro nel tempo e la cadenza mensile rischierebbe di togliere ritmo sia ai piloti che al campionato. Per quanto riguarda il collegamento tra carisma del circuito e impatto emotivo della gara, così come è vero che tutti ricorderemo a lungo la sfida tra Rossi e Biaggi a Welkom al debutto di Valentino sulla Yamaha, non si può certo dire che il desolato tracciato sudafricano sia una “cattedrale” del nostro sport.

INFORTUNI E COSTI SI PAGA SEMPRE PER TUTTI QUANDO leggo lettere come quella del Sig. Iodice (n. 25) vedo rosso. In sostanza, alcune persone vorrebbero obbligarci a vestire come Rossi per andare al bar ai 40 all’ora, adducendo quale motivazione il fatto che, se poi ci stendiamo (o veniamo stesi?), i costi dell’assistenza sanitaria gravano su tutti. Questo discorso è sbagliato: se si accetta la logica che la sanità non va pagata per le persone che hanno comportamenti che in qualche modo mettono a rischio la loro salute, non si dovrebbe pagare la sanità agli automobilisti che provocano incidenti superando i limiti o violando il codice, a chi va veloce sugli sci o in bicicletta, a chi fa le corse, ai pugili, a i fumatori, a chi beve, a chi si droga, a chi mangia troppo o si abbuffa di patate fritte, e lascio a voi il compito di completare la lista a piacimento? Quanti ne rimangono? Forse nemmeno il signor Iodice che ha scritto la lettera. Lamberto Manzoli Chieti

NON CERCHIAMO SPAZI PROTETTI GENTILE Sindaco del Comune di Alagna Valsesia, leggo su “La Stampa” di ieri la sua risposta alla mia lettera aperta, la ringrazio per le sue parole e gli apprezzamenti ma in merito alle sue conclusioni non posso che arrendermi. Mi arrendo perché, se dopo decine di anni di promozione personale e della Scuola Trial Mountain Bike Valsesia del Freeride con le mountain bike sul territorio alagnese, lei mi chiede pubblicamente di aiutarla a trovare i contributi per fantomatiche piste dedicate che costeranno centinaia di migliaia di euro, io mi sento di appartenere ad un altro pianeta. Da sempre portiamo avanti il turismo sportivo, credo di poter parlare in generale per tutte le scuole sportive della valle, con tanti sacrifici personali e pochissimi aiuti e penso sia assurdo, qualora miracolosamente si troveranno i finanziamenti, destinarli a un progetto che releghi la mountain bike, mezzo che esalta il freeride, cioè la libertà, in un “ghetto” che taglia fuori usi, costumi e tutte le realtà del territorio. Le ricordo anche, come ben sa, che promuovo uno sport, il trial, assolutamente bandito nel suo Comune, ma che in trent’anni di pratica sul territorio valsesiano, con tantissime gare, scuole, allenamenti e dimostrazioni, mai sono stato chiamato in causa, sia personalmente che come organizzatore, per un risarcimento di un qualsiasi tipo di danno. Regole condivise, ecco il segreto per un vero rispetto reciproco. A costo zero. Mario Alesina Scuola trial MTB Valsesia

SORRIDO pensando che per motivi di spazio ho tagliato una lettera che reclama spazi liberi per praticare il motociclismo sportivo. Non sorrido affatto pensando che si possa pensare di confinare in una sorta di zoo i praticanti di uno sport da vivere dentro la natura, con tutto il necessario rispetto, ma in libertà.


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

ANTICIPO VARIABILE QUALI VANTAGGI? Migliora l’erogazione e l’affidabilità VORREI avere quante più informazioni possibili sulla fasatura d’accensione. A quanto mi risulta, una volta era fissa, almeno per le moto a due tempi, mentre per quelle a quattro tempi si usava un semplice variatore centrifugo, che cambiava i valori dell’anticipo all’aumentare del regime di rotazione. Poi sono comparse le accensioni elettroniche, però non mi sembra che il loro arrivo abbia comportato un sensibile incremento delle prestazioni. La potenza delle moto è cresciuta più o meno in misura analoga a quanto si verificava anno per anno per i modelli precedenti. Secondo me le accensioni elettroniche hanno più che altro consentito di ridurre la manutenzione periodica e le emissioni inquinanti ed hanno migliorato l’affidabilità e l’avviamento del motore in situazioni critiche. Quello che vorrei sapere, a questo punto, è come si riesce, semplicemente variando l’anticipo, a modificare l’erogazione del motore e ad agevolare i cam-

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IL ROTORE E LO STATORE (SOPRA) SONO COMANDATI DALLA CENTRALINA (A DESTRA), CHE GESTISCE L’ANTICIPO.

bi marcia a gas aperto; in quest’ultimo caso pensavo che venisse semplicemente “tagliata l’accensione”, come si faceva con il bottone di massa, però mi dicono che non è così. Maurizio Barbieri Milano

PER PRIMA cosa è bene mettere in chiaro alcuni punti. La fasatura di accensione, ovvero l’anticipo, rispetto al PMS, con il quale la scintilla deve scoccare tra gli elettrodi della candela, è

di grande importanza ai fini delle prestazioni; influenza le modalità con le quali si svolge la combustione e quindi anche le sollecitazioni termiche alle quali sono sottoposti organi come il pistone e le valvole di scarico. Pure le emissioni sono considerevolmente legate ad essa. L’anticipo ottimale ai fini delle prestazioni cambia in funzione di una serie di parametri. Quelli fondamentali sono due; il primo è il regime di rotazione, dal quale dipende il tempo a disposizione

per lo svolgimento delle varie fasi del ciclo (e perciò anche per la combustione) e al quale è legata l’intensità della turbolenza della miscela aria-carburante. Il secondo è il carico motore, ovvero il grado di apertura della valvola del gas, che influenza direttamente la densità della miscela presente nel cilindro. Ci sono poi altri fattori, come la temperatura del motore e la pressione dell’aria nel polmone di aspirazione, ma hanno una importanza minore. Al crescere del regime di rotazione aumenta la turbolenza; la combustione viene velocizzata, il che compensa (occorre però vedere in quale misura!) il minor tempo a disposizione per il suo svolgimento. A un peggior riempimento del cilindro corrisponde una minore densità della miscela aria-carburante e quindi una minor velocità di combustione. È per questa ragione che ai carichi parziali (ovvero, con modeste aperture della valvola del gas), fermo restando il regime di rotazione, occorre adottare un anticipo di accensione maggiore. La potenza erogata dal motore non è altro che il prodotto del regime di rotazione per la coppia, la quale a sua volta è costituita dal prodotto della cilindrata per la pressione media effettiva (PME); quest’ultima ci dice quanto sono vigorose le singole fasi utili che si svolgono nei cilindri

]


Officina DIAGRAMMA P-V del motore (ferma restando la cilindrata) ed è direttamente legata al prodotto dei tre rendimenti (termico, volumetrico e meccanico); viene notevolmente influenzata dall’anticipo di accensione. Da questo, infatti, dipende in larga misura l’andamento della pressione in funzione dell’angolo di rotazione dell’albero (e quindi la pressione massima di combustione, il momento nel quale essa viene raggiunta e la rapidità con la quale aumenta la pressione stessa). L’anticipo ottimale, ai fini prestazionali, è quello che consente di ottenere un diagramma pressione-volume (P-V) avente la massima area, in quanto la PME è direttamente legata a quest’ultima. Se l’anticipo è eccessivo,

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rispetto a quello ottimale, il picco di pressione risulta più elevato; l’area del DIAGRAMMA P-V può essere anche leggermente maggiore (ma spesso diminuisce sensibilmente). Il picco stesso viene però raggiunto troppo rapidamente; la combustione diventa “ruvida” (il che in genere comporta un peggioramento delle emissioni acustiche) e vi è il serio rischio di incappare nella detonazione, che a un certo punto diventa praticamente inevitabile. Se invece l’anticipo è minore, rispetto a quello ottimale, il picco di pressione è più basso, viene raggiunto troppi gradi dopo il PMS e l’area del diagramma P-V diminuisce (e quindi anche la PME). Le prestazioni, quindi, peggiorano. È pertanto ovvio che

CHE MOSTRA È UN GRAFICO TO DELLA EN AM L’AND L CILINDRO PRESSIONE NE LLO IN FUNZIONE DE L PISTONE DE O NT ME TA SPOS A VARIAZIONE (E QUINDI DELL DISPOSIZIONE A DEL VOLUME ERNO DEI GAS ALL’INT SO). STES O DR LIN CI L DE OTTO IL LAVORO PROD AD OGNI CICLO LE È PROPORZIONA AFICO GR L DE A RE L’A AL

l’adozione di un sistema in grado di ritardare l’accensione (ovvero, di ridurre l’anticipo) consente di diminuire la potenza fornita dal motore e/o di rendere meno vigorosa l’erogazione e meno pronta la risposta. La sua osservazione in merito all’incremento di potenza determinato dalla adozione dei sistemi di accensione elettronici è

corretta; i motori di una volta erano più o meno a punto per quanto riguarda la potenza massima, ma non tanto sotto l’aspetto dell’erogazione. L’anticipo, infatti, non poteva essere proprio quello ottimale in tutte le condizioni di funzionamento, impiegando un semplice dispositivo centrifugo per gestirne la variazione. Le centraline dei sistemi di accensione delle moto moderne sono sempre mappate. In altre parole, hanno in memoria una mappa tridimensionale (talvolta ce ne è più d’una!) sulla quale sono riportati gli anticipi di accensione ottimali per le varie combinazioni regime/carico motore. In ogni condizione di funzionamento la fasatura di accensione può essere sempre quella più

vantaggiosa. Per quanto riguarda le moto di serie, occorre fare presente che in svariate situazioni quello indicato dalla centralina non è l’anticipo ottimale ai fini delle prestazioni, ma quello più vantaggioso ai fini del contenimento delle emissioni di scarico. La mappa viene determinata sperimentalmente, cilindro per cilindro, e può essere leggermente diversa anche a seconda delle marce impiegate. I sistemi di gestione del motore oggi sono particolarmente evoluti e in molti casi agiscono contemporaneamente tanto sull’accensione quanto sull’iniezione (ovvero, sulla dosatura della miscela aria-carburante). Col ride by wire è arrivato anche il controllo dell’apertura delle valvole a farfalla; la centralina lo gestisce confrontando ciò che vuole il pilota con ciò che è più vantaggioso ai fini di prestazioni e risposta del motore e, nei sistemi più evoluti, con la stessa possibilità di trasmettere forze al suolo (controllo di trazione). A questo punto, mediante programmi sempre più sofisticati e grazie alle informazioni che arrivano da una nutrita serie di sensori, l’elettronica gestisce contemporaneamente, e in maniera integrata, tanto il carico motore, quanto la dosatura della miscela e la fasatura di accensione. Mica male… La possibilità di scegliere tra diverse mappature, oramai diffusa su varie moto di alte prestazioni dell’ultima generazione, comporta l’intervento della centralina, che agisce in genere tanto sulla fasatura di accensione (ritardandola in modo da rendere il motore meno brillante e meno potente) quanto, anzi soprattutto, sull’apertura delle valvole del gas e sulla rapidità con la quale essa viene effettuata. In alcune moto, in fase di staccata, una o più valvole del gas vengono tenute aperte, mentre contemporaneamente la centralina interrompe l’accensione e l’iniezione. In questo modo si ri-

duce drasticamente l’effetto frenante del motore. Effettivamente alcuni sistemi che consentono di cambiare marcia senza tirare la frizione e addirittura senza chiudere il gas neanche momentaneamente, agiscono senza tagliare completamente l’accensione, ma ritardandola in modo da modulare come opportuno l’erogazione e da far sì che la cambiata, rapidissima, avvenga in maniera comunque dolce e che al tempo stesso il motore non scenda di giri più di tanto. Infine, per concludere, le considerazioni relative all’anticipo: non si deve dimenticare che certe moto sono munite di sensori di battito che avvertono la centralina quando la combustione si irruvidisce a causa della detonazione incipiente, consentendole di ritardare l’accensione in modo da eliminare il problema.

ALBERI A GOMITO SMONTAGGIO E ACCOPPIAMENTO LE SCRIVO per avere un paio di delucidazioni in merito agli alberi a gomito compositi. Per l’apertura e la chiusura è meglio usare una pressa idraulica (come penso, anche se non so per quale ragione) o una a bilanciere, come sostiene un mio amico meccanico? O non c’è alcuna differenza? E quale interferenza bisogna adottare, in linea indicativa? Inoltre, se fosse necessario realizzare un asse d’accoppiamento nuovo, come può accadere spesso quando si lavora sulle moto d’epoca, quali sono gli acciai più adatti e quali le lavorazioni e le tolleranze in gioco? Stefano Pellegrini

MICA male come domanda! È chiaro che lei ha una valida preparazione tecnica, della quale mi complimento. In linea di principio l’asse di accoppiamento andrebbe estratto (e a maggior ragione introdotto, in fase di montaggio) dai volantini con un movi-

mento continuo e costante, senza alcuna interruzione. Secondo il classico lavoro di Lubbersmeyer della INA, in fase di piantaggio dovrebbe essere mantenuta una velocità di inserimento dell’ordine di 1-2 millimetri al secondo. Le presse idrauliche possono consentire questo movimento continuo e uniforme solo se dotate di un motore. Quelle delle quali sono dotate le normali officine di riparazione e quelle di rettifica sono però sempre (o quasi) del tipo con pompa a mano, e di conseguenza il movimento del pistone del cilindro idraulico è intermittente. Nonostante questo, sono comunque preferibili, in linea di principio, a quelle a bilanciere. Queste ultime hanno i loro sostenitori (in genere si tratta di meccanici della “vecchia scuola”) per due ragioni. Innanzitutto consentono di “sbloccare” più agevolmente gli assi d’accoppiamento degli alberi, anche in presenza di interferenze di montaggio particolarmente forti, grazie al vigoroso “colpo” iniziale che possono impartire. In secondo luogo, in fase di piantaggio dell’asse nei volantini dell’albero, esse consentono a una persona esperta di valutare se vi è qualcosa che non va o se l’interferenza è insufficiente. Passiamo ora alle sue domande relative all’asse d’accoppiamento, cominciando dal materiale. Si tratta di un componente

ACCIAI DA BONIFICA

ATI QUELLI IMPIEG E ORGANI AR IZZ AL RE R PE NNO MECCANICI HA ENUTO NT CO UN IN GENERE RESO MP CO DI CARBONIO I PEZZI TRA 0,2 E 0,4%. OPOSTI VENGONO SOTT TEMPRA DI O NT ME A TRATTA TO, EN IM EN E DI RINV CHE MODIFICA ICHE LE CARATTERIST TTA TU IN HE IC AN MECC MATERIALE LA MASSA DEL E NON SOLO ENTE SUPERFICIALM

la cui superficie deve venire indurita notevolmente in quanto su di essa andranno a lavorare i rullini del cuscinetto della testa di biella. Per realizzarlo, pertanto, si impiegano degli acciai da cementazione, come gli ottimi 16 Cr Ni4 o 16 Ni Cr11 (UNI). Dopo il trattamento termico (cementazione seguita da tempra e rinvenimento) la durezza superficiale deve essere compresa tra 59 e 61 punti Rockwell. La profondità di cementazione deve essere dell’ordine di 0,6 – 1,0 mm. Dopo la rettifica finale e la lucidatura (o la superfinitura), la rugosità Ra della superficie di lavoro deve essere pari a 0,16 micron o migliore. Per quanto riguarda le tolleranze di lavorazione, è chiaro che devono essere estremamente ristrette. Nelle realizzazioni moderne destinate a motori di elevate prestazioni, gli scostamenti dal diametro nominale devono essere inferiori a 0,0025 mm, mentre la massima conicità ammissibile è di un micron e la massima ovalizzazione dell’ordine di due micron. In merito infine alla interferenza, i valori indicativi che possono essere presi come riferimento sono 0,005 mm per ogni millimetro di diametro se i volantini dell’albero sono in acciaio cementato e 0,003 mm per ogni millimetro di diametro se i volantini (ovvero, i bracci di manovella) sono in ACCIAIO DA BONIFICA. Le ricordo che è di grande importanza smussare leggermente i margini dell’asse di accoppiamento, lucidando accuratamente il raccordo creato in tale modo (lo stesso andrebbe fatto anche per il margine dei fori dei volantini) e che all’atto dell’inserimento l’asse stesso deve essere disposto in modo da risultare perfettamente in quadro e “centrato” rispetto al foro (in altre parole, deve essere rigorosamente coassiale rispetto a quest’ultimo). Un poco di olio fluido agevola senz’altro il montaggio. motosprint

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Paddock A cura di Lucia Voltan

Prima e terza alla Pike’s Peak

Assen dimezzata in TV L’ASSENZA DI VALENTINO ROSSI CONTINUA A INFLUIRE PESANTEMENTE SUGLI ASCOLTI DEL MOTOMONDIALE IN TV. LA DIRETTA DELLA MOTOGP IN OLANDA (SABATO 26 GIUGNO) HA REGISTRATO 2.579.000 TELESPETTATORI (19,70%), LA METÀ RISPETTO A QUELLI DEL 2009. LA MOTO2 È STATA VISTA DA 1.479.000 (15,24%) E LA 125 DA 346.000 (8,17%). ANCHE LE DUE CILINDRATE MINORI REGISTRANO UNA FLESSIONE NEGLI ASCOLTI. PER FUORIGIRI GLI SPETTATORI SONO STATI 752.000 (7,49%). PER LA SUPERBIKE (DOMENICA 27) SU LA 7: 7,17% LO SHARE DI GARA 1 E 3,95% QUELLO DI GARA 2. L’ASCOLTO MEDIO PER LE DUE GARE È DI 750.000.

NIENTE AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA

DEFEZIONI ALLA 6 GIORNI ENDURO MENTRE in Italia fervono le trattative per avere i crossisti David Philippaerts e Tony Cairoli in Maglia Azzurra (insieme a Albergoni, Oldrati, Salvini e Botturi), l’Australia non parteciperà alla Sei Giorni enduro in Messico, a novembre. Anche la Nuova Zelanda potrebbe rinunciare. Ragioni - dicono - di sicurezza.

motosprint

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PRIMA gara internazionale e prima vittoria per la Multistrada 1200. Il 27 giugno, affidata allo statunitense Greg Tracy (nella foto, 555) l’endurona Ducati si è aggiudicata la vittoria della Pike’s Peak, gara in salita che si svolge ogni anno sulle montagne che circondano Colorado Springs. Fin dalla partenza Tracy ha distanziato tutti, affrontando senza errori l’impegnativo percorso fino al traguardo, a 4.300 metri di altezza. Anche il compagno di squadra di Tracy, Alexander Smith (55), è riuscito a portare sul podio l’altra Multistrada 1200 iscritta alla gara. Smith ha lottato con gli avversari durante tutto il percorso in salita, riuscendo a mantenere il secondo posto fino a pochi metri dal traguardo. All’ultima curva è caduto, è riuscito a risalire subito in moto e a ripartire, conquistando il terzo posto. DOPPIO KIYONARI NELLA SUPERBIKE INGLESE DOPPIA VITTORIA DEL PILOTA HONDA RYUICHI KIYONARI NELLA TAPPA DEL CAMPIONATO INGLESE DI SUPERBIKE DISPUTATA AL MALLORY PARK. IDENTICO IL PODIO DELLE DUE GARE. DIETRO KIYONARI IL SUO COMPAGNO DI SQUADRA JOSH BROOKES E DUE VOLTE TERZO IL PILOTA DELLA SUZUKI MICHAEL LAVERTY.

PHARAONS RALLY, SEI TAPPE, DAL 4 AL 9 OTTOBRE Definito il percorso del Pharaons Rally 2010, che si snoderà su 2.600 chilometri divisi in 6 tappe. Partenza come di consueto dalle Piramidi di Giza, ma quest’anno l’arrivo sarà sul mare di El Alamein. Partenza il 4 e termine il 9 ottobre. Informazioni dettagliate al sito www.jvd.it/2010/ LUCA BOLOGNA È DIVENTATO PAPÀ Congratulazioni al collega Luca Bologna e alla sua compagna Silvia: il 28 giugno sono diventati genitori del piccolo Andrea. MONOGOMMA NEL MINICROSS DALL’ANNO PROSSIMO Nelle stagioni agonistiche 2011 e 2012 diventa obbligatorio l’utilizzo di gomme Goldentyre nelle prove selettive, nelle finali del campionato italiano e nel Trofeo delle Regioni minicross.

IN BREVE

MULTISTRADA SHOW IN AMERICA

CONFORTOLA DAL K2 IN PISTA Un allievo un po’ particolare tra quelli di corsidiguida.it, la scuola di guida gestita da Massimo Temporali a Castelletto di Branduzzo: Marco Confortola, alpinista estremo di professione, è salito sul K2 e ha gareggiato con gli sci ai piedi nel chilometro lanciato. È stato accompagnato nel suo debutto in pista da Roberto Locatelli, istruttore ed amico, e ne ha ricavato un bel po’ di emozioni in sella alla sua MV Brutale 1090: «La cosa davvero sensazionale, quasi come raggiungere gli 8.000 metri in quota, è stato toccare a terra per la prima volta in curva col ginocchio» ha detto. Prossimi appuntamenti della scuola il 7 e il 28 luglio.

SUPERCROSS AMA 2011

AD ANAHEIM SOLO DUE VOLTE 17 ROUND, con una variazione rispetto a quest’anno: una delle tre gare di Anaheim cede il posto a Los Angeles. Questo, in sintesi, il calendario del Supercross americano 2011. Eccolo. 8 gennaio, Anaheim; 15 gennaio, Phoenix; 22 gennaio, Los Angeles; 29 gennaio, Oakland; 5 febbraio, Anaheim; 12 febbraio, Houston; 19 febbraio, San Diego; 26 febbraio, Atlanta; 5 marzo, Daytona; 12 marzo, Indianapolis; 19 marzo, Jacksonvile; 26 marzo, Toronto (Canada); 2 aprile, Texas; 9 aprile, St Louis; 16 aprile, Seattle; 30 aprile, Salt Lake City; 7 maggio, Las Vegas. La gara a Toronto dà titolazione mondiale.

EUROENDURO MATTEO Bresolin (HM-Honda, sopra) ha vinto il titolo europeo enduro 50 con un primo e secondo posto alle spalle del polacco Maciej Giemza (Fantic) nella prova disputata a Kielce, in Polonia. Per quanto riguarda gli altri piloti italiani, nella Junior E1 una seconda posizione e una vittoria per Massimo Mangini (KTM), un terzo e quarto posto per Jonathan Manzi (KTM). Nella Junior E2/3 una vittoria e un secondo per Michael Pogna (KTM) che ha lottato per la vittoria col finlandese Roni Nikander (Husqvarna). Nella Senior E1 un quinto e quarto per Alex Zanni (Yamaha). Due secondi posti per Andrea Beconi (Suzuki) nella Senior E2 con Maurizio Facchin (Yamaha) sesto e quarto. Nelle Senior E3 un terzo e settimo per Maurizio Magherini (KTM), mentre Alessio Paoli (HM-honda) ha concluso due volte quarto. Nella 125 4T doppietta per Tommaso Mozzoni davanti a Simone Poloni.

«La vittoria con il Messico è dedicata al mio amico valentino Rossi, che sta male»

Diego Armando Maradona

SPEEDWAY. LE SEMIFINIALI UNDER 21 IN SLOVENIA E GERMANIA A KRSKO, IN SLOVENIA, E A LANDSHUT IN GERMANIA SI SONO DISPUTATE LE DUE SEMIFINALI PER PORTARE I MIGLIORI SETTE CLASSIFICATI DI OGNI GARA AI TRE GRAN PREMI DI SPEEDWAY CHE ASSEGNERANNO IL TITOLO. QUESTA DEI GP UNDER 21 È LA NOVITÀ PIÙ RILEVANTE DELLA STAGIONE 2010. A KRSKO, VITTORIA DEL LETTONE BOGDANOV, MENTRE ALANDSHUT SI È IMPOSTO LO SVEDESE ANDERSON. CALIA E CAPPELLA SUL PODIO DELLA ROOKIES CUP DI ASSEN DOPPIO APPUNTAMENTO CON LA ROOKIES CUP, CAMPIONATO PER GIOVANISSIMI A CONTORNO DELLA MOTOGP, AD ASSEN. NELLA PRIMA GARA SI È IMPOSTO L’AMERICANO JACOB GAGNE, DAVANTI A DUE ITALIANI, KEVIN CALIA E ALESSIO CAPPELLA. NELLA SECONDA PROVA HA VINTO LO SPAGNOLO LEADER DI CLASSIFICA DANIEL RUIZ (CALIA QUINTO). FESTIVAL DEL FUORISTRADA D’EPOCA AD ARCO DI TRENTO TRE GIORNI DEDICATI AGLI APPASSIONATI DI FUORISTRADA D’EPOCA, IL 9, 10 E 11 LUGLIO, AD ARCO DI TRENTO. PISTA DA CROSS, FETTUCCIATO DI ENDURO, GARA SPERIMENTALE GRUPPO 4, MERCATINO E POSSIBILITÀ DI ISCRIVERSI AL REGISTRO STORICO FMI. PER INFORMAZIONI HTTP://RUGGINOSE.FORUMFREE.IT/ motosprint

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Paddock IDENTIKIT SPEEDWAY UEM

POCA GLORIA PER I “NOSTRI” POCA fortuna per i due italiani impegnati a Lvov (Ucraina) nel round 3 dell’europeo individuale di speedway. Alessandro Novello è riuscito a collezionare solamente 3 punti e ha chiuso in tredicesima posizione. Ancora peggio Andrea Baroni, sedicesimo. Il dominatore di questa manifestazione è stato il padrone di casa Karpov, che ha vinto a punteggio pieno precedendo il russo Darkin e il lettone Puodzuk.

HARD TRIAL

GRATTAROLA SBANCA NEL campionato Hard Trial, seconda vittoria per Matteo Grattarola (Sherco, sotto), che su un terreno appesantito dal fango, a Lazzate (MB), si è ripetuto, andando a ipotecare il suo secondo titolo tricolore. Nulla da fare per il campione in carica Fabio Lenzi (Montesa) che finisce terzo e si vede superato anche da Daniele Maurino (Gas Gas). Successo di Samuele Zuccali (Beta) nella HTR2, davanti a Stefano Garnero (Beta) e Filippo Locca (Beta).

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Partita dalle seconda fila, subito scattata in testa e non hai più mollato la posizione fino alla fine. Che emozione è stata vincere il Trofeo Esordienti, intitolato alla memoria di una tua amica, Beatrice Bossini? Non corro le gare solo femminili, di norma. Non ci sono veri motivi per fare categorie separate, dunque io vado solo nelle corse “miste”. Ma questa volta ho fatto un’eccezione. Per lei, per Beatrice. Ci siamo conosciute nel 2006, eravamo insieme al Trofeo Junior GP. In seguito abbiamo corso le stesse gare diverse volte. La sua morte, un anno fa, mi ha sconvolto.

2 DUNGEY E POURCEL

DOMINATORI DEL NATIONAL

LA SCOMPARSA DI PIERO DELLA SANTA DOMENICA 27 GIUGNO È VENUTO A MANCARE ALL’ETÀ DI 54 ANNI IN SEGUITO AD UNA BREVE MA INESORABILE MALATTIA PIERO DELLA SANTA, POLIEDRICO FUORISTRADISTA DI LUCCA CHE HA PRATICATO DAL CROSS ALL’ENDURO AI RALLY ITALIANI ED AFRICANI. NESSUNO CONOSCEVA IL TERRITORIO DI LUCCA E DELLA GARFAGNANA COME LUI. LA REDAZIONE DI MOTOSPRINT PARTECIPA AL DOLORE DELLA MOGLIE FRANCA E DEI FIGLI TOMMASO E REBECCA.

CON un secondo posto e una vittoria, Ryan Dungey si aggiudica la quinta prova del National americano di cross, in Colorado. Il pilota della Suzuki, sempre più leader del campionato, si è piazzato alle spalle di Josh Grant nella prima gara, aggiudicandosi la frazione successiva davanti a ben Townley (per lui anche un sesto posto). Un decimo e un settimo per Chad Reed. Nella 250, nessuno ferma il francese Christophe Pourcel (nella foto) vincitore di entrambe le gare (prima davanti a Dean Wilson, poi a Trey Canard).

PELLEGRINI TERZO UN TERZO posto assoluto per Angelo Pellegrini nella seconda prova degli Internazionali d’Italia di Supercross, che si sono disputati a Carpi (Modena). Pellegrini si è piazzato prima quarto poi terzo. A dominare entrambe le gare è stato lo stesso protagonista della prima tappa, il francese Alex Rouis, davanti al connazionale Cedric Mannevy. Un terzo e un quarto posto per Stefano Dami, quarto assoluto. Nella SX2, Lorenzo Cucini si è imposto davanti a Luca Moroni e Samuele Bernardini.

POGGIO-VALLEFREDDA

LIGNITE PRIMO IN SALITA

NON era valida per il campionato la cronoscalata Poggio-Vallefredda, ma molti piloti vi hanno preso parte per allenarsi. La vittoria assoluta è andata a David Lignite con il tempo di 1’20’’11. Ecco i vincitori. Emanuele Lorini (scooter), a Luca Stori (125), Pierluigi Mutti (250), Paolo Rossini (600 STK), Marco Tronconi (Naked), Lignite (600 Open), Marco Lippi (Supermotard) e infine l’equipaggio Di Berti-Porretti nella categoria Sidecar. motosprint

GIULIA ATZORI 1

PRODOTTE DA VR46 LE MAGLIE DI SCHWANTZ KEVIN SCHWANTZ HA ANNUNCIATO CHE LA VR46 PRODURRÀ E COMMERCIALIZZERÀ IN ESCLUSIVA LA SUA LINEA DI ABBIGLIAMENTO BRAND34, DISEGNATA DA ALDO DRUDI: CAPPELLINI, POLO E T-SHIRT CON IL FAMOSO NUMERO 34 CHE LA FIM RITIRÒ DAL MONDIALE 500 NEL 1995, IL GIORNO DEL RITIRO DI KEVIN DALLE GARE. I PRODOTTI VERRANNO DISTRIBUITI NEI PUNTI VENDITA VR46 OPPURE VIA INTERNET: WWW.SCHWANTZSCHOOL.COM WWW.BRAND34.COM , WWW.VR46.IT .

FREESTYLE A MOSCA PIÙ di 250 camion carichi di terra hanno trasformato la Piazza Rossa di Mosca in un set di freestyle, per ospitare, per la prima volta, i top rider della terza tappa del Red Bull X-Fighters. A conquistare la vittoria è stato il diciottenne neozelandese Levi “Rubberkid” Sherwood (nella foto). «Il percorso così difficile e articolato tracciato in questa meravigliosa piazza era l’ideale per me» ha dichiarato l’entusiasta trionfatore. «La pressione è stata enorme, il percorso difficile e la temperatura elevata (35 gradi) è stata un problema per tutti» ha spiegato il secondo classificato della tappa, Nate Adams. Andre Villa continua a guidare la classifica generale. Quest’anno il gran finale del tour di freestyle è in programma a Roma, il primo ottobre.

Sei tornata a correre dopo un anno lontano dalle piste. Perché ti eri fermata? Semplice: non avevo soldi. Non credo di dire niente di nuovo, ma già era difficile prima trovare qualche sponsor, ora, con questa crisi, non ne parliamo. Oltretutto io sono sarda, devo prendere aerei per andare sulle piste. E nella mia zona trovare uno sponsor è un’impresa.

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Dunque, come ci sei riuscita quest’anno? Con l’aiuto di un manager romano, molto in gamba, che non finirò mai di ringraziare. Adesso studio a Roma, all’università La Sapienza, facoltà di giurisprudenza. Non sono più così... fuori dal mondo.

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Dunque, cosa vuoi fare da grande: l’avvocato o il pilota? Il pilota. Da quest’anno ho lasciato il due tempi e ho cominciato a correre con la 600, una cilindrata che sento molto più “mia”. Ovvio che non ho alcuna intenzione di mollare l’università, ma correre è gioia pura. Posso sognare? Allora dico che mi piacerebbe tanto correre il Mondiale Superbike, oppure la Moto 2. Intanto però studio da avvocato, che non si sa mai...

NATO A

SASSARI ETÀ

A IMOLA

PINI NEL DESMO CHALLENGE DOPO 4 anni, una gara nazionale di moto torna a Imola, la terza prova del Ducati Desmo Challenge. Tre le classi. Nella SBK, Luca Pini ha preceduto Caspon e Grandi (nella foto, i tre sul podio). Nella Protwins, Valter Bartolini ha battuto Calia e in Superstock Claudio Brambilla primo davanti a Sala.

20 ANNI ESORDIO

TROFEO JUNIOR GP (2006) QUEST’ANNO

HA VINTO IL TROFEO FEMMINILE ESORDIENTI motosprint

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TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION OPEN GARA 1 1. Tiraferri; 2. Corsi; 3. Bartolini; 4. Perazzini; 5. Ziarelli; 6. Calce; 7. Gabellini; 8. Basile; 9. Fogliani. GARA 1 1. Tiraferri; 2. Corsi; 3. Perazzini; 4. Bartolini; 5. Gabellini; 6. Ziarelli; 7. Calce; 8. Basile; 9. Fogliani. IN CAMPIONATO 1. Tiraferri 170; 2. Corsi 165; 3. Bartolini 97; 4. Ziarelli 84; 5. Sisti 65; 6. Perazzini 58; 7. Calce 53; 8. Gabellini 47; 9. Basile 32; 10. Longo 29; 11. Angeli 28; 12. Leonardi 24; 13. Picca 22; 14. Urbano 15; 15. Anastasi 14; 16. Mendogno 14; 17. Fogliani 14; 18. Del Sorbo 8; 19. Sambucci 8; 20. Rossetti 5.

Tensione e batticuore, adrenalina al massimo, gas spalancato e diverse impennate per i partecipanti del Trofeo Scooter 94 BIG EVOLUTION “OPEN” dove la potenza dei vari scooter è davvero brutale.

Matteo Tiraferri (45) e Filippo Corsi (34) sono stati i grandi protagonisti del Trofeo Scooter 70 Evolution “OPEN”, aperto a tutti i preparatori. I due piloti del Team Polini Scooter hanno reso incandescenti e spettacolari le due gare, con un lungo duello che ha visto Tiraferri precedere d’un soffio il compagno di squadra. TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION OPEN Il Trofeo Scooter 70 Evolution “OPEN” continua a regalare emozioni forti ai piloti e a chi assiste alle gare, e le gare di Castelletto di Branduzzo hanno portato un’ulteriore conferma. Gli scooter ufficiali del Team Polini, si sono dimostrati estremamente performanti su un percorso misto e con vari saliscendi come quello in provincia di Pavia. Nessuno dei due piloti ufficiali del Team Polini Scooter ha deluso le aspettative; a cominciare da Matteo Tiraferri e Filippo Corsi, solitari in vetta al campionato e sempre grandi protagonisti nel vivacizzare le due gare della giornata. Ancora una volta si è ripresentata la sfida tra due specialisti dalle caratteristiche singolari: Corsi molto sensibile nella ricerca del setup ideale, e Tiraferri determinato nelle fasi del corpo a corpo in gara. La pole è così andata a Corsi, che con un tempo di 1’20”633 ha tenuto l’avversario a quasi 4 decimi di distanza. In gara, però, è stato Tiraferri a fare la differenza con una sapiente strategia. Sempre vicinissimi, con distacchi mai superiori al mezzo secondo, si sono alternati più volte al comando nelle due manches, ma Matteo ha sempre trovato lo spiraglio al momento giusto per mettere le ruote davanti al rivale. A tre curve dall’arrivo in Gara 1 e con una staccata oltre il limite sul lungo rettilineo al sesto giro della seconda manche. Nella seconda prova Corsi ha conquistato il giro veloce a oltre 80 km/h di media proprio nel corso dell’ultima tornata, ma tutto ciò non è bastato. Perazzini e Simone Bartolini si sono divisi le posizioni, con un terzo e quarto posto a testa. TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION POLINI Un fine settimana davvero sfortunato ha impedito ad Alessandro Fabbri di difendere la sua posizione in vetta

alla classifica di campionato. Ma la palma per la sorte avversa spetta ad Alessando Garzaro, secondo fino alla vigilia di questa prova, che per due volte ha visto il suo scooter numero 3 ammutolirsi per problemi elettrici al passaggio sul rettilineo d’arrivo nel corso delle due manches. Ha potuto così approfittarne Angelo Fontana, autore di una doppietta ottenuta con un successo relativamente tranquillo in Gara 1 davanti a Carlo Luigi Gurrieri ed a Mirko Giovacchini, staccati di 1,6 secondi, e con un arrivo in volata con Stefano Serventi e Gurrieri in Gara 2. Un arrivo emozionante, con distacchi contenutissimi: rispettivamente 117 e 383 millesimi, con un quarto pilota in scia, Mirko Giovacchini. TROFEO SCOOTER 94 BIG EVOLUTION OPEN In questa classe la trasferta di Castelletto di Branduzzo ha portato un profondo rimescolamento che contribuisce a rendere ancora più interessante il prosieguo della Polini Italian Cup 2010. Una giornata no di Cristian Mammi, quinto a fine giornata con una quarto e un quinto posto, è stata sfruttata al meglio da due inseguitori, Massimo Tedeschi e soprattutto Mathia Beatrizzotti. Per entrambi il bottino è di 41 punti, ottenuto con un primo e un terzo posto. Alle loro spalle, a fine giornata, Julien Vitali, che con due seconde piazze in volata si porta a casa 40 preziosissimi punti.

La partenza del Trofeo Scooter 70 Evolution “Polini”, ha visto Alessandro Garzaro (3) scattare al comando seguito da Angelo Fontana (14), quest’ultimo farà sua la vittoria delle due Gare con grande determinazione.

MARMITTE BIG EVOLUTION Polini Motori arricchisce la propria linea di marmitte con il nuovo scarico Polini “BIG EVOLUTION” sviluppato appositamente per sfruttare al meglio la nuova serie di cilindri Big Evolution sia per i motori Piaggio che per i motori Minarelli orizzontali raffreddati ad acqua. Per ottenere il massimo della prestazioni saranno disponibili 2 modelli di marmitte per i motori Piaggio e 2 modelli di marmitte per i motori Minarelli. Nel dettaglio: una marmitta è specifica per i cilindri Big Evolution Ø47,6 cilindrata 70cc., l’altra per i cilindri Big Evolution Ø52 per cilindrata 84cc. e 94cc. Caratteristiche tecniche: - Flangia del collettore di scarico con 3 fori per accoppiarsi perfettamente al nuovo cilindro in modo da evitare possibili sfiati di gas e perdite di potenza. - Collettore raccordato con un tubo tornito per ottenere un effetto Venturi in modo d’aumentare la portata d’evacuazione dei gas di scarico favorendo un incremento della potenza fino ai 14.000 giri/min. - Forma e misure dell’espansione dal look accattivante sono state studiate per avere la massima resa e per essere accoppiabili al TORSEN WD. - Curva del silenziatore è smontabile; in questo modo si possono inserire degli ugelli di differenti diametri per aumentare il numero di giri del motore. - Silenziatore, in alluminio anodizzato nero, leggermente

TROFEO SCOOTER 70 EVOLUTION POLINI GARA 1 1. Fontana; 2. Gurrieri; 3. Giovacchini; 4. Serventi; 5. Ceriotti; 6. Linguerri; 7. Fabbri; 8. Nardi; 9. Nardo; 10. Nardini; 11. Dalpiano. GARA 2 1. Fontana; 2. Serventi; 3. Gurrieri; 4. Giovacchini; 5. Fabbri; 6. Ceriotti; 7. Nardo; 8. Linguerri; 9. Nardi; 10. Nardini. IN CAMPIONATO 1. Fabbri 112; 2. Giovacchini 108; 3. Serventi 103; 4. Gurrieri 92; 5. Garzaro 87; 6. Fontana 86 7. Linguerri 78; 8. Nardo 77; 9. Nardi 47; 10. Zaccaria 38; 11. Ceriotti 37; 12. Delicato 32; 13. Quartarone 29; 14.IOvine 25; 15. Valente 19; 16. Capraro 17; 17. Scimè 13; 18. Nardini 12; 19. Dalpiano 10; 20. Tognarelli 3; 21. Losappio 2. TROFEO SCOOTER 94 BIG EVOLUTION OPEN GARA 1 1. Beatrizzotti; 2. Vitali; 3. Tedeschi; 4. Mammi; 5. Giannoni; 6. Ciacci; 7. Frisoni; 8. Danieli; 9. Fregoni; 10. Carlotti; 11. Zanetti; 12. Perina; 13. Cordioli. GARA 2 1. Tedeschi; 2. Vitali; 3. Beatrizzotti; 4. Giannoni; 5. Mammi; 6. Ciacci; 7. Danieli; 8. Frisoni; 9. Carlotti; 10. Zanetti; 11. Fregoni. IN CAMPIONATO 1. Mammi 129; 2. Beatrizzotti 129; 3. Vitali 121; 4. Tedeschi 86; 5. Danieli 72; 6. Fregoni 53; 7. Corsi 50; 8. Frisoni 50; 9. Zanetti 37; 10. Ciacci 33; 11. Carlotti 29; 12. Giannoni 24; 13. Moretti20; 14. Nardini 20; 15. Rapicavoli16; 16. Bruzzone 10; 17. Perina 4; 18. Cordioli 3.

più lungo per contenere il rumore, varia nel diametro interno leggermente più grosso per migliorare l’accelerazione. Il fondello è smontabile per sostituire il materiale fonoassorbente. Tutte queste caratteristiche migliorano le prestazioni generali del motore, sia in accelerazione che in velocità pura, per un divertimento di guida assicurato in tutti i circuiti. Codici marmitte “BIG EVOLUTION”: Piaggio cod. 200.0286 marmitta 70cc., cod. 200.0287 marmitta 84cc. e 94cc. Yamaha-Minarelli: cod. 200.0288 marmitta 70cc., cod. 200.0289 marmitta 84cc. e 94cc. Prezzo al pubblico Euro 292,00 + IVA


MAXI SCOOTERGARA 1 GARA 1 1. Rapicavoli; 2. Mendogho; 3. Gabrielli; 4. Fusto; 5. Pannone; 6. Lupin; 7. Pintus; 8. Di Carmine; 9. Giannazza; 10. Panfili; 11. Farina; 12. Stefanoni; 13. Villa; 14. Ferrara; 15. Valentini; 16. Turbino; 17. Risi; 18. Comin; 19. Pischedda. IN CAMPIONATO SUPERSPORT 1. Rapicavoli 95; 2. Mendogho 75; 3. Gabrielli 43; 4.Valentini 36; 5. Panfili 33; 6. Bastianini 20; 7. Farina19; 8. Giordani16; 9.Alvisi 16; 10. Giuliani 7; 11. Manieri 0. IN CAMPIONATO STOCK 1. Gatti 81; 2. Fusto 74; 3. Pannone 65; 4. Pintus 53; 5. Boschetti 43; 6. Di Carmine 40; 7. Risi 31; 8. Stefanoni 29; 9. Marrocco 18; 10. Saraceno 17; 11. Triacci 9. IN CAMPIONATO SUPERBIKE 1. Savoca 75; 2. Villa 25; 3. Pietrolucci 20; 4. Bardelli 20.

Il podio della classe Stock del Trofeo Nazionale Maxi Scooter coi primi cinque classificati con Cesare Fusto vincitore seguito nell’ordine da Luigino Pannone, Lucio Gatti, Fabio Pintus, Giulio Di Carmine

Gianluca Rapicavoli (84) ha fatto sua la vittoria del Trofeo Nazionale Maxi Scooter riuscendo ad avere la meglio su Marvin Mendogho vincitore della precedente gara del 25 aprile sulla pista di Castelletto di Branduzzo.

Che per la conquista del titolo sarebbe stato anche quest’anno un discorso riservato a Gianluca Rapicavoli e a Marvin Mendogho era noto, con i due migliori specialisti italiani in sella ai potenti Yamaha TMax già a spartirsi le prime due posizioni nelle tre precedenti prove del tricolore Maxi Scooter 2010. Rimaneva soltanto da chiarire se il «fattore campo» continuasse a essere rispettato. Fino a oggi, infatti, Rapicavoli si era dimostrato imbattibile a Vallelunga, mentre il circuito di Castelletto di Branduzzo era stato favorevole al rivale. L’incertezza ha regnato fino al termine, poiché i due si sono spartiti i migliori tempi nelle due sessioni di prove cronometrate di domenica mattina, e dal via hanno spento le speranze degli avversari. Tre curve sono bastate per fare la differenza e al secondo passaggio il vantaggio sugli inseguitori era già intorno ai tre secondi. Nonostante il caldo torrido, i 19 concorrenti hanno saputo mantenere il ritmo della competizione su livelli altissimi, riuscendo ad avvicinare i tempi delle prove della mattinata. Gianluca Rapicavoli, in particolare, si è fermato a soli 7 centesimi dal sensazionale 1’21”800

Davvero emozionante la partenza dei piloti in gara per il Trofeo Nazionale Maxi Scooter con Gianluca Rapicavoli (84) subito al comando seguito da Marvin Mendogho (17).

che gli ha consentito di schierarsi in pole position. Mendogho ha cercato in tutti i modi di conquistare una vittoria che gli avrebbe consentito di riportare quasi in parità la classifica di campionato e di giocarsi una sorta di «bella» nella finale del 31 ottobre a Vallelunga, ma il suo avversario si è dimostrato troppo efficace sul tormentato tracciato di Castelletto di Branduzzo. Con una differenza di passo prossima ai quattro decimi a giro, Rapicavoli ha così concluso il quattordicesimo e ultimo giro con un più che rassicurante margine di oltre 7 secondi. Alle loro spalle, si è piazzato Giovanni Gabrielli, staccato di 17 secondi dal vincitore, che va a completare il podio dell’assoluta e della categoria Supersport. Alle loro spalle, è stata molto agguerrita la lotta tra i piloti della classe Stock, con Cesare Fusto, Luigino Pannone e Lupin che più volte si sono scambiati le posizioni, alternandole con l’incisivo Yari Valentini (Supersport), costretto a rinunciare al piazzamento solo nell’ultimo giro. Tra tutti, è chiaramente Fusto a trarre maggiori benefici dalla trasferta nel torrido fine settimana del 27 giugno, poiché guadagna punti importanti, che gli permettono di superare in classifica Lucio Gatti, il precedente leader, assente a Castelletto di Branduzzo. Degna di nota è la gara di Roberto Giannazza, nono assoluto e primo nella classe Superstock, sensibilmente staccato dagli altri quattro piloti impegnati in questa classe, più lontani in termini di piazzamento, ma anche di distacchi, con il più diretto inseguitore, Francesco Ferrara, quattordicesimo a 20 secondi da Giannazza, che rafforza la sua posizione al comando del campionato dopo quattro prove disputate. Il terzo di questo raggruppamento è Alessandro Turbino, sedicesimo e staccato di un giro dal dominatore della

competizione. Tra i protagonisti di questa avvincente prova, Gianmario Maria Villa tredicesimo al traguardo è l’unico classificato e pertanto il vincitore nella classe Superbike. Con questo piazzamento si inserisce direttamente al secondo posto, alle spalle di Mario Savoca Corona, assente a questo appuntamento ma che, in virtù delle tre vittorie nelle gare di inizio campionato è già matematicamente il numero 1 del 2010. Ora non resta che attendere con trepidazione il 31 ottobre, quando da Vallelunga arriveranno i responsi finali di una stagione avvicente, con numerosi concorrenti ad altissimo livello, che hanno ancora la possibilità di puntare alla targa di campione nazionale

IN CAMPIONATO SUPERSTOCK 1. Giannazza 75; 2. Turbino 56; 3. Comin 53; 4. Pischedda 46; 5. Luperini 36; 6. Ferrara 36; 7. Triacci 23; 8. Del Mastro 20; 9. Saraceno 8.

in tre delle quattro classi.

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contromano

MOTO2 LA CLASSE PIÙ DEMOCRATICA CHE C’È Stesso motore, costi abbordabili e piloti di svariata provenienza. Tutto il contrario della MotoGP

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

GRUPPONE AL VIA DELLA MOTO2. NESSUN’ALTRA CATEGORIA DEL MONDIALE VANTA UNA GRIGLIA COSÌ AFFOLLATA.

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L’AGGETTIVO “democratico” oggi non è molto popolare, come se una forma di governo gestita dal popolo fosse un cascame del passato come lo è il nome di uno stato che non c’è, la poliziesca e un po’ tetra Germania Democratica. Ma la democrazia, forma di governo inventata dai greci qualche migliaio di anni prima della nostra epoca, salta sempre fuori. Anche nello sport. E non pensate all’Arci o all’UISP e nemmeno all’AMA, la federazione statunitense che ha come fine far correre più piloti possibile, indipendentemente dal loro valore. Un esempio interessante di sport democratico viene da dove meno te lo aspetti, dal Motomondiale, che dovrebbe essere il più elitario possibile. Ma proprio dal mondo in cui le valvole sono a controllo pneumatico, le centraline elettroniche sofisticate come quelle di un jet e le gomme frutto di incredibili tecno-alchimie, arriva la ruspante Moto2. Una classe che è nata male, frutto di un omicidio, quello della 250, fantasiosa come un blocco di ghisa, ma che è cresciuta in maniera interessante. Certo, non è uno

splendido esemplare di razza, un purosangue, ma un efficace, simpatico, caracollante bastardone che si sa far volere bene. Il motore uguale per tutti ha tolto di mezzo i sorpassi fatti facendo saltare via vernice e adesivi ai rivali. Certo, stiamo parlando di un CBR 600 che chiunque può portarsi a casa con una cifra abbordabile e non della più avanzata forma d’arte motoristica. Le ciclistiche, poi, propongono quello che si può vedere in qualunque griglia di partenza, dai campionati nazionali per derivate di serie alla MotoGP. Insomma, non stiamo parlando di missili interstellari, ma di divertenti moto da corsa. Non pensate che questo sia uno spot per la Moto2, chi scrive ama la tecnica complicata, le soluzioni cervellotiche, la fantasia, però la “moto democratica” inventata dalla Dorna ha un altro punto di vantaggio. Può essere guidata da chiunque. Piloti che arrivano dalla 125, stelle cadute della 250, vigorosi braccianti del manubrio temprati da anni di derivate di serie. Sembra strano ma sono i piloti scesi dalla MotoGP a fare un po’ più di fatica. Ma di sicuro non provano l’imbarazzo dei piloti che per la prima volta approcciano una MotoGP, l’antidemocratica per eccellenza. Serve un test solo per capire come si usa l’elettronica e almeno mezza stagione per trovare un feeling con le gomme. Sempre che non ci si faccia male perché la preziosa copertura gommata non ha ancora raggiunto la temperatura giusta di funzionamento. La penosa vicenda dei sostituti dei piloti MotoGP resterà in eterno a ricordare che l’attuale top class ha come riserve paciosi test rider nipponici, veterani che han passato la quarantina. Insomma umili lavoratori del manubrio. Ma come, non era il mondo dei top rider che a trent’anni son già vecchi, dei fisici scolpiti, degli sguardi della tigre? E allora cosa ci fa Kousuke Akiyoshi in giro per la “cattedrale del motociclismo”? Ve lo dico io: il giapponese era nel ruolo della comparsa, di quello che fa girare una moto per far vedere qualche marchio in televisione, per non sparire nel cono d’ombra mediatico ed essere fagocitato nel vuoto. Il futuro della top class deve essere un pelo più democratico per evitare questi orrori. Quindi moto più accessibili, meno elettronica, coperture meno performanti e più spazio alle doti (anche di improvvisazione) del pilota. E, aggiungo volentieri, paddock aperto senza divisioni: l’area vip, deserta come la periferia di Timbuctu qualche ora prima dell’alba, fa male.


polvere di stelle

AIUTI AMERICANI ALLA TEDESCA HOREX Una serie di coincidenze sembra avvalorare l’ipotesi di favoritismi nei confronti dei fondatori

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

NN MARIE KLEEMA AIUTATA DA UN SOCCORRITORE DOPO ESSERE SOPRAVVISSUTA AL ROGO DEL DIRIGIBILE HINDENBURG. IN SEGUITO LEI E IL MARITO FRIEDRICH, FONDATORE DELLA HOREX, SI STABILIRONO IN AMERICA.

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ALLA fine degli Anni ’30 la Horex era un’azienda moderna e consistente dal punto di vista tecnico e finanziario. Tutto sembrava filare a gonfie vele sotto la guida di Fritz Kleemann, che aveva in mano l’azienda da molti anni, visto che il padre Friedrich, che ne aveva finanziato la fondazione, era ormai avanti con gli anni. Friedrich aveva, oltre a Fritz, anche una figlia, Katharina, che viveva negli Stati Uniti, avendo sposato John Bolten, un industriale di origine tedesca che produceva apparecchiature fotografiche sia in Germania, sia in America. Verso la fine di aprile del 1937 Katharina fu ricoverata in ospedale per un serio intervento chirurgico, di conseguenza Marie Kleeman, moglie di Friedrich e madre di Katharina, decise di raggiungerla. Fu così che la sera del 3 maggio Marie Kleemann si imbarcò a Francoforte sul dirigibile Zeppelin LZ129 Hindenburg, l’aeronave più grande del mondo coi suoi 245 metri, diretta alla base americana di Lakehurst, nel New Jersey, dove giunse alle 19 del 6 maggio. Mentre si trovava

a una quota di circa 200 metri, in procinto di ormeggiare, l’Hindenburg, per cause mai chiarite, si incendiò nella parte poppiera e il gas idrogeno contenuto nell’immenso involucro provocò un rogo spaventoso. Il dirigibile bruciò in 32 secondi, ma l’enorme calore sviluppato dalle fiamme fece sì che la sua discesa a terra non fosse precipitosa, tanto che 62 dei 97 a bordo, fra passeggeri ed equipaggio, sopravvissero. Si salvò anche Marie, che riportò solo una ferita superficiale vicino all’occhio destro e già il giorno dopo, accompagnata dal genero, raggiunse la figlia. Questo episodio non è stato raccontato per rendere più interessante la storia della Horex inserendo un suo collegamento con un tragico evento fra i più famosi nella storia del 900 (l’Hindenburg divenne noto come il “Titanic dell’aria”), ma perché ebbe un peso significativo nella sua ripresa industriale dopo la fine della guerra. Nel 1947 infatti, Marie Kleemann e John Bolten volarono in Germania e tornarono negli Stati Uniti accompagnati da Friedrich Kleemann, che con la moglie vi si trasferì stabilmente e morì due anni dopo ad Andover. Intanto in Germania suo figlio Fritz riavviò a Bad Homburg la produzione motociclistica, dato che lo stabilimento e i macchinari si erano miracolosamente salvati dai bombardamenti. Un caso? Un caso anche che la Horex sia stata la prima industria tedesca di moto ad ottenere il permesso dalle forze di occupazione alleate per riavviare la produzione? A lungo si avanzò l’ipotesi che ci fosse una stretta connessione fra la Horex e il governo americano, e queste coincidenze, unite alla successiva decisione di Marie e Friedrich Kleemann di andare a vivere nel Massachusetts, confermerebbero almeno un legame concreto, il cui elemento di spicco sarebbe certamente John Bolten, la cui carriera industriale riprese con successo nel dopoguerra. In ogni caso ci fu un altro favoritismo di cui potè godere la Horex che, ripresa la produzione con rinnovato vigore, alla fine degli Anni ‘40 fu autorizzata a costruire moto per i corpi di polizia. Questo le consentì di essere l’unica marca motociclistica tedesca a mettere in cantiere moto di oltre 250 cm3, visto che le concorrenti erano ancora sottoposte a questo veto decretato dalle forze alleate. La moto preferita dai corpi paramilitari tedeschi divenne infatti la Regina 350 monocilindrica a valvole in testa, che in breve ottenne anche un largo successo commerciale. 2. continua


2010

qui giappone

SE LA CRISI È MONDIALE IL GIAPPONE SI DISPERA Nel 2000 furono prodotti 2,4 milioni di moto. Nel 2009 solo 645.000. Esportazioni a picco acquistare una moto, solamente 780.000 vent’anni più tardi e non più di 380.000 nel 2009. IL NUMERO delle due ruote in circolazione è leggermente diminuito (12,67 milioni), la flessione maggiore è quella dei 50 cm3 con una diminuzione del 60,7%. Comunque negli ultimi quattro anni il numero dei mezzi di cilindrata superiore ai 50 cm3 in circolazione è leggermente aumentato (4,98 milioni, +2%). MENO 45,7% nel 2009, è il più grande calo delle esportazioni nella storia dell’industria motociclistica giapponese. I mezzi esportati sono stati 544.000, furono 1,64 milioni nel 2000 e 3,92 milioni nel 1980. I MEZZI sono esportati in prevalenza in Europa (38,8%) e in America del Nord (33,6%). La Francia è il maggior importatore di moto giapponesi (50.000), precede l’Olanda (37.000) e Italia (35.000).

di Laurent Benchana Nippon News

LA HONDA CB1100 È UNA DELLE ULTIME NOVITÀ PRESENTATE IN GIAPPONE. L’INDUSTRIA MOTOCICLISTICA DELL’ARCIPELAGO STA ATTRAVERSANDO IL PEGGIOR PERIODO DELLA SUA STORIA. CROLLATE PRODUZIONE, ESPORTAZIONI E VENDITE SUL MERCATO INTERNO.

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A FORZA di avere accesso a sempre maggiori fonti d’informazione si finisce spesso per non sapere più quello che è giusto e quello che non lo è. Per questo, basandoci sul rapporto di Motor Industry of Japan 2010, abbiamo selezionato una serie di punti che contribuiscono a delineare una sorta di scheda tecnica di quella che è l’attuale situazione del mercato motociclistico nazionale giapponese. NEL 2009 la produzione di moto è stata di 645.000 unità, contro 2,4 milioni del 2000 ed ancora i 6,4 milioni del 1980. La produzione di mezzi di 50 cm3 è parimenti crollata: nel 2009 sono uscite dalle fabbriche giapponesi soltanto 108.000 unità, contro le 636.000 del 2000. Nel 1980 i ciclomotori prodotti furono addirittura 2,5 milioni. L’ETÀ d’oro dei motociclisti corrisponde allo stesso periodo del miglior momento dell’industria motociclistica giapponese. Infatti nel 1980 sono stati in 2,3 milioni ad

HONDA produce le sue moto in due impianti, ad Hamamatsu e Kumamoto, così come la Suzuki, a Toyokawa e Takatsuka. Kawasaki ha un solo stabilimento, ad Akashi, mentre la Yamaha ha ben sette centri di produzione ma tutti raggruppati nella prefettura di Shizuoka. SECONDO le ultime stime ci sarebbe una moto ogni dieci giapponesi. Questo il confronto con alcuni altri Paesi: Malaysia (una ogni tre abitanti), Thailandia e Vietnam (una ogni quattro), Italia (una ogni sei), Germania e Cina (una ogni quindici). IL NUMERO di moto rubate è passato da 253.000 del 2000 a 82.000 del 2009. Dimostrazione che i giapponesi sono più smaliziati che in passato. Dieci anni fa sono stati più di 50.000 a lasciare la chiave sul quadro di accensione, rispetto ai “soli” 18.000 di un anno fa. Se i mezzi rubati sono meno numerosi, non è probabilmente dovuto soltanto ad una maggiore attenzione o a un maggior senso civico, ma con molta probabilità per l’introduzione massiccia di chiavi con transponder che immobilizzano la moto se il codice di identificazione non viene riconosciuto dal computer di bordo.


Vallelunga I centauri infuocano l'asfalto.

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Doppio colpo di Zerbo, Faccani re della 125.

Probabilmente non riuscirà a confermarsi campione nella Hornet Cup, ma sicuramente i suoi duelli con Segoni incrementano molto la spettacolarità di questo Trofeo. Dopo Misano Zerbo inizia la sua rivincita dalla pole, ma Segoni è sempre in agguato e subito si capisce che la lotta per la vittoria è ristretta a loro due. Subito fuori gara Angelo Conti, mentre in terza posizione sembra tranquillo Pacchiana. Ultimo giro spettacolare e alla fine la spunta Zerbo con Segoni che grazie al secondo posto consolida la sua leadership. Bentivogli riesce nel finale a sorprendere Pacchiana e si aggiudica un ottimo terzo posto. Quinto dopo una bellissima rimonta Giusti davanti a Morosi, Di Lalla e Papa. Nono Bellini penalizzato da un fuoripista alla Campagnano. Nella classifica Under si conferma l’ottimo Gollini davanti al “brasiliano” Lucchini e a Fugardi. Papa di nuovo primo nella Over davanti a Marzo e Rontani. Nella RS125GP Trophy Stirpe conquista la pole e al pronti via è velocissimo, con Torlaschi che lo segue da vicino, ma al Tornantino sfortunatamente la gara di Stirpe finisce e Torlaschi tenta la fuga. Alle sue spalle sin dal terzo giro si assiste al ritorno di Faccani che prende il comando durante l’ottavo giro per non lasciarlo più. Secondo giunge Torlaschi, mentre per la terza posizione è duello tra Cunti e Tucci, con quest’ultimo che riesce ad ottenere una ottima terza piazza. Alla bandiera a scacchi quarto è Coletti davanti a Migno e Caricasulo. Settimo Menchetti davanti a Giunco, Villani, Antonucci e Di Ciolo. Nella CBR600RR Cup Andrea Zappa conferma la pole di Misano, ma al via il più veloce è Zerbo davanti a Giugovaz e Miele. Durante il nono giro Miele si rende protagonista di un doppio sorpasso spettacolare ai Cimini superando in staccata Zerbo e Giugovaz. Il siciliano riconquista la testa della corsa alla Campagnano, mentre il pilota del team Monaco Racing viene tradito dall’anteriore e nella stessa curva scivola anche Giugovaz, permettendo a Zerbo di concludere in solitario la sua corsa vittoriosa. Secondo un ottimo Zenatello davanti a Sassaro e ad un sempre più consistente e veloce Colatosti. Seguono al quinto e al sesto posto Pizzo e Lagiongada, rispettivamente primo e secondo degli under. Settimo Rossi, ottavo Rinaldi davanti a Omarini e Lusso.

> Il consueto serpentone della CBR600RR CUP.

> Paolo Bentivogli festeggia il secondo posto in classifica generale.

> Zerbo (81) si difende dall'attacco di Segoni (52).

Honda Italia conferma anche per la stagione 2011 i tre Trofei Monomarca RS125GP Trophy, Hornet Cup e CBR600RR Cup. > RS125 GP Trophy: Marco Faccani, dominatore della gara e primo in Campionato.

> HORNET CUP: Sebastiano Zerbo si impone col "calabrone".

> CBR600RR CUP: Sebastiano Zerbo vince anche nella classe regina.

Prossimo appuntamento al Mugello il primo agosto.

> Andrea Tucci conquista il secondo posto in Campionato. E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Tel: 06 63 04 04 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: e.eorganization@gmail.com

Si ringrazia:


Classifiche CLASSIFICA DI GARA

CLASSIFICA GENERALE

1. Faccani Marco alla media di 135,454 km/h 2. Torlaschi Alessandro a 3,084 sec. 3. Tucci Andrea a 15,391 sec. 4. Coletti Michael a 18,619 sec. 5. Migno Andrea a 21,564 sec. 6. Caricasulo Federico a 25,043 sec. 7. Menchetti Yuri a 39,567 sec. 8. Giunco Gaetano a 49,168 sec.

1. Faccani Marco 2. Tucci Andrea 3. Stirpe Davide 4. Caricasulo Federico 5. Torlaschi Alessandro 6. Coletti Michael 7. Migno Andrea 8. Cunti Elia

CLASSIFICA DI GARA 1. Zerbo Sebastiano 2. Segoni Lorenzo 3. Bentivogli Paolo 4. Pacchiana Stefano 5. Giusti Fabio 6. Morosi Stefano 7. Di Lalla Emilio 8. Papa Gelsomino

> RS125GP TROPHY: Faccani, Torlaschi, Tucci.

PILOTA-TEAM punti punti punti punti punti punti punti punti

58 49 45 39 36 34 29 27

CLASSIFICA GENERALE alla media di 135,870 km/h a 0,189 sec. a 11,770 sec. a 13,268 sec. a 25,965 sec. a 30,693 sec. a 32,256 sec. a 32,479 sec.

1. Segoni Lorenzo 2. Bentivogli Paolo 3. Zerbo Sebastiano 4. Pacchiana Stefano 5. Bellini Fernando 6. Papa Gelsomino 6. Giusti Fabio 8. Di Lalla Emilio

CLASSIFICA DI GARA

CLASSIFICA GENERALE

1. Zerbo Sebastiano alla media di 139,716 km/h 2. Zenatello Franco a 2,417 sec. 3. Sassaro Alex a 3,181 sec. 4. Colatosti Alessandro a 9,026 sec. 5. Pizzo Ciro a 9,940 sec. 6. Lagiongada Nicolò a 11,235 sec. 7. Rossi Daniele a 12,239 sec. 8. Rinaldi Diego a 15,126 sec.

1. Sassaro Alex 2. Giugovaz Diego 3. Zenatello Franco 4. Zerbo Sebastiano 5. Colatosti Alessandro 6. Lagiongada Nicolò 7. Rossi Daniele 8. Magnanelli Emanuele

> HORNET CUP: Zerbo, Segoni e Bentivogli.

1. Faccani Marco 2. Tucci Andrea 3. Stirpe Davide 4. Caricasulo Federico 5. Torlaschi Alessandro 6. Coletti Michael 7. Migno Andrea 8. Cunti Elia

San Carlo Junior Team San Carlo Junior Team Rossocromo-CRP San Carlo Junior Team Power Racing Team San Carlo Junior Team Team 44 Pos Corse

> Premiazioni pole position: Stirpe, Zappa e Zerbo.

> Varanese (8) e Barbizzi (32) in bagarre.

> Meccanici all'opera nei box della RS125.

> I 40 partenti della CBR sulla Pit Lane.

> Segoni lucida il casco per scaricare la tensione.

> Torlaschi tenta invano la fuga.

CLASSIFICA CONCESSIONARIE punti punti punti punti punti punti punti punti

70 49 45 29 28 25 25 24

1. MEGA BIKE - Roma 2. GILPI - Bologna 4. VALDOMOTO PESCARA - Pescara 3. TOTTENE - Bassano del Grappa (VI) 5. GILPI 2 - Bologna 6. VALDOMOTO PESCARA 2 - Pescara 8. DIEFFE MOTOR - Fermo 7. MARINO MOTO - Savigliano (CN)

punti:170 punti: 84 punti: 69 punti: 57 punti: 50 punti: 37 punti: 32 punti: 31

CLASSIFICA CONCESSIONARIE punti punti punti punti punti punti punti punti

49 38 36 35 29 26 25 24

1. DINAMICA MOTO - Grandate (CO) 2. MEGABIKE - Roma 6. GALLO - Frosinone 6. MOTOMAXIMA - San Martino sicc. (PV) 5. DALL'ARA - Bergamo 8. VALDOMOTO PESCARA - Pescara 8. MARINOMOTO - Savigliano 3. ESPRESSIONE MOTO - Genova

> CBR600RR CUP: Zerbo, Zenatello, Sassaro.

punti: punti: punti: punti: punti: punti: punti: punti:

85 69 58 50 49 48 44 40

E&E ORGANIZATION - Via Marcello Garosi, 10 – 00128 Roma - Tel: 06 63 04 04 - 348 38 16 929 - Fax: 06 508 22 33 - E-mail: e.eorganization@gmail.com

Si ringrazia:


MotoGP Catalunya

i c a v o r P ncora a

di Enrico Borghi foto Milagro

A O, ANDRE O GGRESSIV MOLTO A (4) HA AFFONDAT R (27) O E DOVIZIOS TTACCO SU STON TIVO A TA L’ N O E T IT B L SU OA RESISTIT E POI HA LORENZO (99) I E D A DI FUG UE SPALL A). O ALLE S TR RESTAND CADUTA (A SINIS A FINO ALL (14) CONTINUA T . DE PUNIE E DA... UFFICIALE R A CORRE

sta e t e n ie t o s izio Andrea Dov zo per 15 giri, poi en a Jorge Lor range il sogno. inf una caduta rosa e Stoner ed Sul podio P

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Tre pole e tre vittorie di fila sulla Yamaha. Lorenzo come Lawson nel 1986

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MotoGP Catalunya

«Il freno posteriore non funzionava bene. Non avevo il normale controllo della moto. E a forza di guidare al limite è arrivato l’errore» Andrea Dovizioso

M

ONTMELÓ - Il grande capo, Shuhei

Nakamoto, ha approcciato Andrea Dovizioso con lo sguardo duro ma soddisfatto, e con quel mezzo sorriso che sanno esprimere i condottieri quando il soldato torna ferito ma a testa alta. Ha dato tutto, Andrea Dovizioso. Non è colpa sua se è andata male, questa volta. Nakamoto lo sapeva, perché era già stato informato del problema che aveva afflitto la RCV del forlivese, quindi lo ha sostenuto con forza. E ha fatto bene, perché Dovi, quattordicesimo alla fine, dopo aver lottato per la prima posizione, si merita la stessa stretta di mano che ha ricevuto Dani Pedrosa, che è stato secondo. La posizione che occupava Andrea quando è finito fuori pista, nel quindicesimo giro, perché... «non avevo il normale controllo della moto, e a forza di guidare al limite è arrivato l’errore». Sin dal primo giro il freno posteriore funzionava in modo anomalo. Lo ha spiegato lui stesso: «La pompa perdeva pressione dopo la prima fase della corsa del pedale. Io uso molto il freno posteriore, dalla staccata fino a centro curva, perché quello è il

ANDREA DOVIZIOSO ALLE COSTOLE DI JORGE LORENZO. DOVI HA CORSO A BARCELLONA UNA DELLE SUE GARE PIÙ AGGRESSIVE E CONVNCENTI. NONOSTANTE LA CADUTA SI È MERITATO IL PLAUSO DEI DIRIGENTI DELLA HONDA.

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mio stile di guida. Uso il freno per mantenere il bilanciamento della moto, per impedire che si carichi troppo l’anteriore quando i pesi si trasferiscono in frenata. Ma la leva andava a vuoto, dopo la metà della sua corsa, e facevo fatica a riequilibrare la moto». Quindi Dovizioso teneva lo stesso passo di Lorenzo pur dovendo spendere una notevole quantità di energie e di concentrazione per guidare con un forte handicap, mentre lo spagnolo «poteva guidare in modo più rilassato: era meno al limite». Per un istante, uno solo, Andrea non è riuscito a gestire la frenata (il problema pare derivasse da due valvole che non funzionavano correttamente) e ha perso il controllo della sua Honda. Dopo la caduta ha ripreso la gara (e ha portato a casa comunque un paio di punti), ma ormai era svanito il sogno di lottare per la vittoria in una gara che alla fine è stata dominata da Jorge Lorenzo, ma con molta meno facilità rispetto al previsto. Per oltre metà gara, infatti, il leader del campionato ha dovuto impegnarsi al limite. Lorenzo è andato subito al comando ma

Dovizioso gli si è messo immediatamente alle costole. Dopo avere inferto colpi sempre più forti (cioè giri sempre più veloci) per capire la condizione di Dovizioso, lo spagnolo ha calato il ritmo quando ha capito che il forlivese era sempre pronto a rispondere. I due, staccando gli avversari, hanno girato in 1’43” basso quando Jorge ha cercato di scappare, ma quando Andrea è caduto erano saliti a 1’43” alto: segno che Jorge aveva mollato.

«NON ne avevo molto più di così» ha riconosciuto, molto onestamente, Dovizioso. «Cadendo, Andrea mi ha fatto un bel regalo», ha ribattuto, altrettanto onestamente, Lorenzo. Quindi, se è giusto chiedersi se Jorge avesse del margine per il finale, bisogna anche domandarsi che cosa avrebbe fatto il forlivese se avesse avuto tra le mani una moto perfetta. In ogni caso, Andrea Dovizioso ha corso probabilmente la sua più bella gara da quando gareggia nella MotoGP, cioè dal 2008. Sì, due anni fa conquistò il podio in Malesia con una RCV privata, e lo scorso anno ha vinto a Donington, tappe importanti e ricordi piacevoli.

L’uomo del giorno

NON SARÀ TUTTA DISCESA Anche se il campionato ha preso la sua piega... MONTMELÓ - Questa volta Jorge Lorenzo ha fatto di tutto per non parlare di Valentino Rossi, ma poiché gli è stato chiesto un commento sul possibile rientro del pesarese in Germania, il vincitore del GP Catalunya ha accettato di dire qualcosa: «Io non vedo l’ora che torni, ma se posso dargli un consiglio, lo farei solo con la certezza di essere davvero a posto». Poiché Jorge sapeva dove si voleva andare a parare, è stato lui ad anticipare tutti: «In ogni caso, ormai il campionato ha preso una piega ben definita e la sua presenza non interferirà nei miei piani: che consistono nella conquista del titolo. Penso solo a quello, e sono anche disposto a mettere da parte l’orgoglio se si tratterà di proteggere la mia posizione in campionato». Lorenzo ha anche spiegato che, nonostante la sua posizione sia adesso molto confortevole, «non è il caso di pensare che sia tutta una discesa d’ora in poi. La stagione è lunga, e non è una cosa che si dice così, tanto per dire. Ci sono ancora tante incognite da affrontare». Quali siano, queste cose così spaventevoli, per uno che sta guidando come lui, non è dato sapere. Lui l’ha spiegato così: «Ho due gare di vantaggio su Pedrosa, è vero; ma basta che io cada due volte, o che faccia comunque due “zeri”, magari senza avere colpa, ma solo per episodi sfortunati, e tutto riparte da capo». Parlando della gara, Lorenzo ha sottolineato che non è stata una passeggiata. «È stata molto dura, e non solo fisicamente. Per questo credo di aver fatto una gara intelligente. Credo di non aver mai corso su questa pista in condizioni così brutte: l’asfalto era scivolosissimo, dopo pochi giri avevo già dei problemi con la gomma anteriore, e più di una volta ho rischiato di cadere perché ho perso l’anteriore». Jorge ha trovato anche un avversario inatteso: «Mi sono reso conto in fretta che Dovizioso era molto aggressivo, questa volta. Io, poi, all’inizio non ero a mio agio. Anche se ero in testa ho voluto aspettare un po’ prima di spingere e poi ho sempre cercato di non esagerare. Solo dopo che Dovi è caduto, ho potuto tirare un po’ il fiato. Anche perché questa volta nessuno aveva il nostro ritmo».

Jorge Lorenzo «Rossi? ] Non vedo l’ora che torni. Ormai non interferirà nei miei piani...»

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MotoGP Catalunya

Ma a Barcellona il ragazzo ha dimostrato, a se stesso, alla Honda, agli avversari, di aver ormai compiuto quel salto di qualità che lui sta chiedendo alla sua moto. Questa volta Andrea ha corso per vincere, non per il podio che è ormai una tappa fissa: ha attaccato, ha lottato. Soprattutto, non ha mai mollato. Ha ragione, quindi, quando dice che «noi, di una gara così, possiamo essere solo contenti». Di questi tempi, tenere testa a Jorge Lorenzo e mettergli anche solo qualche preoccupazione, è una grande impresa. Il ragazzo di Palma di Maiorca infatti appare intoccabile, inavvicinabile, imbattibile. In questo momento non ha rivali, e sta viaggiando verso la conquista del titolo con un ruolino di marcia impressionante. A Bar-

cellona ha ottenuto la terza vittoria consecutiva, partendo dalla pole, con la Yamaha, che gli ha permesso di superare Valentino Rossi ed eguagliare Eddie Lawson: l’americano è stato l’unico, prima di Jorge, ad esserci riuscito nella classe regina con la Yamaha, nel 1986. JORGE Lorenzo ha ottenuto la quinta vittoria in sette gare, e poiché nelle altre due è stato secondo il conto è semplice: dei 175 punti messi in palio fino ad ora, Lorenzo ne ha conquistati 165. Nelle ultime tre gare Lorenzo è stato in prima posizione per tutti i giri tranne uno – il quarto di questa gara, quando è passato al comando Dovizioso – dominando e gestendo il ritmo a suo piacimento.

Infine, con questa vittoria Lorenzo ha regalato alla Yamaha la sua vittoria numero 57 nella MotoGP; questo significa che la Yamaha ha superato la Honda (ferma a quota 56) ed è diventata la Casa che ha vinto di più nella MotoGP (anche se il merito di questo è del grande lavoro svolto da Rossi). Questi numeri, questi dati, valgono più di ogni altro commento. Non solo sulla gara che Lorenzo ha corso qui, nella sua pista di casa, ma anche sul suo attuale stato di forma. Ecco perché bisogna ringraziare Andrea Dovizioso: in un week-end in cui Casey Stoner (terzo) è apparso poco lucido e Dani Pedrosa in difficoltà, il forlivese è stato l’unico ad aver trovato il coraggio di tenere testa al nuovo cannibale della MotoGP.

«Quando ho cominciato a spingere Dani è andato più forte. Quando l’ho attaccato lui si è difeso» Casey Stoner

Vale vuol tornare

ROSSI RIENTRA IN GERMANIA? Sta guarendo più in fretta del previsto MONTMEL - Valentino aveva MONTMELÓ una idea, che si è fatto poi passare iin fretta, ma se l’avesse rrealizzata avrebbe davvero annichilito la concorrenza: conco aveva pens pensato di presentarsi aB Barcellona con tuta e casco, per p prendere parte al p primo turno di pro prove libere, venerdì. Così, tanto per vedere l’effe l’effetto che avrebbe fatto fatto... Lo h ha detto ai suoi am amici più intimi, tra un una battuta e un di discorso serio, e alla fin fine non se n’è fatto nu nulla. Giustamente.

CON L’INFORTUNIO DI RO ROSSI, LA PREVENDITA DEL GP S SAN MARINO HA AVUTO UN BRUSCO R RALLENTAMENTO. MA VALENTINO A MISANO MISAN CI SARÀ.

motosprint

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Valentino ha allungato il suo viaggio ed è approdato a Ibiza, dove ha casa. Molto meglio, nelle sue condizioni, un week-end di luglio al mare, che in circuito. In ogni caso, si avverte l’aria del rientro. Anche se nessuno, all’interno del Team Yamaha, ha mai ricevuto una sola comunicazione al riguardo, pare che Rossi si sia messo in testa di poter gareggiare al Sachsenring. E quando si è sparsa la voce, si può ben immaginare cosa è successo: il paddock è andato in fibrillazione. Del resto è normale che sia così, in un ambiente in cui si parla più di lui che dei presenti. Sarà perché la Dorna, le televisioni, gli organizzatori, sono letteralmente terrorizzati all’idea che il futuro sia quello visto nelle tre gare corse a Silverstone, Assen e Barcellona – interesse e audience in crollo verticale, tribune più vuote del solito, paddock disinteressato, appassionati demotivati – fatto sta che la febbre Rossi è dilagata all’interno del circuito di Montmelò, come era facile intendere dopo che a Silverstone e Assen era emersa in tutta la sua concretezza la trattativa che porterà Valentino in Ducati. Insomma, messa in archivio la questione Ducati – che secondo la stampa inglese, ripresa da quella spagnola, qui in Catalunya

avrebbe dato l’annuncio dell’accordo (autentica follia, visto che l’accordo ancora non c’è...) adesso dilaga il toto-rientro: Rossi corre al Sachsenring! Rossi in settimana prova in pista! E via, lo spettacolo virtuale può continuare. Del resto, stiamo vivendo un periodo in cui sullo spettacolo vero – quello della pista – è meglio stendere un velo pietoso, quindi è comprensibile che si parli solo di Valentino. Comunque, è vero, Vale sta cominciando a pensare di poter rientrare prima del previsto. Lui stesso aveva indicato Brno, cioè metà agosto, come data del ritorno. Ora ci sta ripensando. Ma deve fare in fretta, perché i giorni passano e il Sachsenring è dietro l’angolo. Se vuole gareggiare in Germania, nel week-end del 18 luglio, deve informare la Yamaha che si deve organizzare a livello logistico. Quindi deve decidere entro questa settimana. E lo farà dopo aver parlato con i medici e i fisioterapisti che lo hanno in cura: il quadro clinico andrà valutato con estrema attenzione. Però Valentino è Valentino, nel senso che se gli viene un’idea, lui la realizza. Sta recuperando in tempi record, sta guarendo in modo inaspettatamente veloce, le sue condizioni sono nettamente migliori rispetto a quanto lui stesso si aspettava. Nasce da lì, il pensiero di un possibile rientro al Sachsenring. Ad un mese e mezzo dall’infortunio! Valentino vuole provare a guidare una moto, prima di decidere. Lo farà entro questa settimana, forse a Monza.

LA CADUTA DI DOVIZIOSO HA FATTO SÌ CHE FOSSERO PEDROSA E STONER A CONTENDERSI IL SECONDO POSTO. ANDREA È RIPARTITO ED HA CONCLUSO LA GARA IN QUATTORDICESIMA POSIZIONE. motosprint

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MotoGP Catalunya

L’outsider

VOLERE È POTERE

La consacrazione di De Puniet MONTMELÓ - Randy De Puniet l’ha raccontata così, la sua metamorfosi: «al Mugello mi sono ritrovato a lottare con Stoner, e ho visto che potevo tenergli testa. E a fine gara mi sono detto: lo posso fare, se ci credo ce la faccio a stare coi primi. È stato come un “click”». Ogni pilota spiega le sue magie a modo suo, in ogni caso adesso il francese del Team LCR è davvero un protagonista assoluto. Qui, a Barcellona, non ha solo vinto, di nuovo, il duello con gli altri piloti dei team privati, e con Marco Simoncelli (caduto nel tredicesimo giro mentre cercava di agganciarlo) ma si è permesso il lusso di andare ad insidiare le posizione di qualche ufficiale. Randy adesso si trova a pari punti con Nicky Hayden, cioè in quarta posizione assoluta: i due sono a quota 69 punti, e LOTTARE CON STONER AL MUGELLO HA DATO A RANDY DE PUNIET LA CONVINZIONE DI POTERLO FARE SEMPRE. E CI RIESCE DAVVERO!

questa situazione era davvero difficile da prevedere. Ma De Puniet in questa serie di tre gare consecutive che si è appena conclusa con il GP Catalunya, è entrato in uno stato di forma sorprendente. E come spesso accade, più ottieni buoni risultati e più vai forte. Sta succedendo anche a lui. Dopo essersi messo in luce in prova, il francese è stato aggressivo e solido in gara. È partito bene e poi ha difeso coi denti la quarta posizione: l’ha perduta nell’ottavo giro, quando è stato scavalcato da Stoner in piena rimonta, ma poi è tornato quarto nel tredicesimo giro, quando è caduto Dovizioso. Alla fine è stato festeggiato come un eroe, e se l’è meritato. Se si volta, e guarda dietro di lui, Randy può facilmente immaginare che sarà dura restare così in alto – Casey Stoner è ad un

passo, e poi c’è Valentino Rossi che tra poco rientrerà – ma in fondo quello che conta è rimanere il “primo dei privati”. Questo è un campionato che può vincere. Lo insidia Ben Spies, che è stato sesto in gara – dopo aver superato Loris Capirossi a tre giri dalla fine – e al momento è ottavo in classifica. MARCO Simoncelli sta dando segnali di crescita. Questa volta è caduto, ma stava andando forte: viaggiava in sesta posizione e avrebbe probabilmente lottato con De Puniet per la quarta piazza finale. Che sarebbe stata la sua miglior prestazione da quando corre nella classe regina. Marco sta cominciando a capire come si sfrutta la MotoGP. Sì, commette degli errori, ma sono necessari se si vuole imparare ad andare forte. E lui forte prima o poi ci andrà. Oltre a lottare per il titolo di “miglior rookie”, Marco può diventare il migliore dei privati (anche se in realtà la HRC lo tratta quasi come un ufficiale). E anche se De Puniet è tosto e molto più esperto di lui, è giusto che ci provi. Fino alla fine.

Gli sconfitti

SCAMBIO DI RUOLI

Pedrosa fa... lo Stoner MONTMELÓ - Casey Stoner è apparso conservativo, accomodante, per nulla selvaggio durante le fasi della sua rimonta e persino prudente nel duello finale. Invece Dani Pedrosa è stato aggressivo, coriaceo, combattivo, duro fino alla fine. Il mondo della MotoGP sembra essersi capovolto, nel calore della Catalunya che ha sciolto le gomme – soprattutto l’anteriore – e ha ridistribuito i ruoli degli outsider. Due piloti con caratteristiche ben definite, e ben note, hanno corso in modo opposto alle aspettative. L’unico comune denominatore è che hanno comunque corso bene. Lo spagnolo è stato secondo e l’australiano terzo, dopo aver posto rimedio a due errori gravi che avrebbero potuto metterli maggiormente nei guai. Certo, ora si ritrovano a 52 punti (Pedrosa) e 98 (Stoner) di distacco dal leader, Lorenzo, però fanno finta di non pensarci. Dani ha commesso un errore al via, però vi ha esso rimedio con una condotta di gara che ti aspetteresti da Stoner. Invece ad attaccare, a

motosprint

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rimontare con aggressività, sorpassando in modo rapido e senza tanti complimenti, è stato Pedrosa. Incredibile. Lo spagnolo si era preparato per il colpo a sorpresa: infatti era già scattato al comando, subito dopo il via, solo che dalla prima curva è uscito in nona posizione. «La moto ha cominciato ad ondeggiare, appena ho iniziato a frenare, e il manubrio si è mosso moltissimo. Per non cadere ho deciso di allungare la frenata e la traiettoria». Fin qui non c’è nulla di strano da segnalare. La sorpresa è arrivata quando Dani si è messo a rimontare: «ho preso un buon ritmo con facilità, così ho preso fiducia e ho cominciato ad attaccare: piano piano mi sono trovato nel gruppo di testa, anche se devo ammettere che la caduta di Dovizioso mi ha aiutato». Per completare la sua ottima prestazione, Pedrosa ha infine resistito all’attacco finale di Casey Stoner. L’australiano ha fatto come Pedrosa: si è imposto una gara in rimonta,

avendo commesso un errore all’inizio. Stoner ha dovuto allargare verso la via di fuga (asfaltata) nel quinto giro ed è retrocesso in un sol colpo dalla terza alla quinta posizione. A quel punto si pensava di vederlo guidare come una furia, cioè come una volta, invece no: ha recuperato, certo, ma con calma. E solo fino alla terza posizione. Dov’è finito il vecchio Casey Stoner? «Ho avuto problemi di messa a punto, non di moto: mi mancava il grip, e poi non riuscivo ad essere incisivo in frenata come al solito. Quando ho raggiunto Dani mi sono messo alle sue spalle: avevo diversi giri a disposizione per studiarlo. Ma quando ho cominciato a spingere lui è andato più forte. Quando l’ho attaccato, lui si è difeso. Ho cercato in ogni giro, in ogni curva, di capire dove poterlo superare, ma lui ha guidato in modo splendido e non mi ha lasciato un solo spiraglio. Ci ho provato, ad attaccare, ma Dani è stato bravissimo e non me lo ha permesso». Stoner deve essersi anche ricordato delle cadute in cui è incappato nelle prime gare della stagione, ecco perché ha detto: «non ho nulla di cui lamentarmi». Ma Casey Stoner che fa terzo, subendo la resistenza di Pedrosa, e non ha nulla di cui lamentarsi, significa due cose: o il ragazzo è in crisi, oppure sta cambiando. motosprint

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MotoGP Catalunya Le pagelle di Marco Masetti

RANDY DE PUNIET (14) È IL PIÙ VELOCE DEI PRIVATI. MARCO SIMONCELLI (58) È QUASI RIUSCITO A TENERGLI TESTA...

Suzuki d’epoca

NOVITÀ D’ANNATA MONTMELÓ - La Suzuki, la grande malata del Motomondiale, finalmente batte un colpo. Per farlo ha dovuto ricorrere in massima parte a soluzioni vecchie, ad esempio le forcelle (e avesse potuto anche il telaio), ammettendo di fatto di aver sin qui sbagliato tutto nel 2010, ma è già qualcosa. Uno schiaffo in faccia a chi crede che il “materiale evoluzione” porti immancabili vantaggi e che si possa solo migliorare. La storia dell’umanità è pronta a smentire i tecnici… A Montmeló è arrivata la prestazione migliore di una stagione sin qui più disastrosa che fallimentare. Quinto Alvaro Bautista, settimo Loris Capirossi. In mezzo alla macchia blu, tra il giovane spagnolo e il vecchio leone di Castel San Pietro Terme, la Yamaha di Ben Spies. L’americano è riuscito a superare Capirossi solo nelle fasi finali del gran premio, non riuscendo però a recuperare anche il distacco dall’iberico. Insomma, la Suzuki ha battuto il nuovo che avanza targato Yamaha, il campione del mondo Superbike in sella ad una M1, la moto campione nella top class. Giù il cappello, la Suzuki sembra risorta. Il risultato della GSV-R nel circuito catalano, se non giustifica entusiasmi, testimonia un miglioramento significativo. Soltanto una settimana fa, ad Assen, era stato un disastro. Come tutte le gare precedenti, del resto. Capirossi, dopo il settimo tempo nelle prove ufficiali, si era detto fiducioso. Per una volta, non è stato ottimista invano. Ci sarebbe da dire una frase obbligata: avanti su questa strada. Ma cosa vorrebbe dire in realtà? Non vorremmo che qualcuno, convintosi che il meglio della Suzuki arrivi dal passato, si mettesse a saccheggiare il museo aziendale. motosprint

40

Marco Simoncelli «Avevo quasi preso De Puniet ma ho lasciato i freni un attimo prima del solito e mi si è chiuso lo sterzo a centro curva. Avremmo potuto fare il quarto posto e ci voleva, soprattutto per il morale» Un vecchio detto del paddock dice che quando un pilota giovane cade per stare vicino ai big non va mai bocciato, anche se commette un errore. Marco è in crescita e ha una gran voglia di arrivare dalle parti del podio. Coraggio grande Marco, siamo sulla buona strada.

Jorge Lorenzo

Dani Pedrosa

Randy De Puniet

«Dopo aver perso di poco lo scorso anno, adesso ho vinto la mia gara di casa, ma non è stato facile»

«Ho spinto al massimo dopo l’errore iniziale ed ero molto più veloce degli altri. Anche se lo sterzo chiudeva ad ogni curva»

Nicky Hayden

Il dieci in pagella sta stretto a Jorge, che ha dominato ogni istante del GP Catalunya. In prova e in gara ha lasciato solo le briciole agli avversari. Alla fine ha schierato la squadra, la “sua” Yamaha, per l’applauso finale. Come a teatro, dopo una recita particolarmente ben riuscita.

Ancora una bella prova del minispagnolo che fa vedere belle cose su una pista molto difficile. Alla fine incassa persino i complimenti di Stoner, uno che di solito non si lascia troppo andare. Pedrosa gli ha chiuso ogni varco e ha guidato senza una sbavatura, a parte quella iniziale che gli ha rovinato la gara.

«Sono partito con la gomma più dura e all’inizio ho faticato un po’ perché il posteriore si muoveva. Ma ho recuperato immediatamente, andando a riprendere i primi tre» Il francese è in stato di grazia, come confermano i tre GP in prima fila. Parte con una gomma durissima e questo lo limita molto, ma ci mette grinta e coraggio, come solito. Il nuovo telaio che Cecchinello gli ha regalato lo fa volare. E lui ci mette la solita mano destra pesante.

Fine settimana di basso profilo per l’americano, che fa a pugni con la moto in prova e in gara senza tirar fuori nulla di significativo. Un po’ di punti che servono a mantenere il quarto posto del mondiale. Obiettivo dichiarato di Nicky che di buono trova solo il sorpasso a Melandri a fine gara.

Miglior privato 7

Pasticcione 5

Stellare 10

Leoncino 8

Andrea Dovizioso Casey Stoner «Non è un giorno felice, ma solo per il risultato. Ho guidato bene, andando sempre al limite» È l’unico che riesce a girare ai livelli di Lorenzo e questo è il più bel complimento che si possa fare ad un pilota nel dopo gara di Barcellona. La caduta, dice la telemetria, è causata da un ingresso in curva a due chilometri orari in più rispetto al solito e al funzionamento del freno posteriore. In ogni caso resta uno dei suoi più bei GP nella top class.

Uomo d’onore 8

Intraprendente 6,5

«Nei primi giri ero così in difficoltà che per restare in piedi mi sono dovuto appoggiare sul gomito»

«Sono un po’ dispiaciuto ma il podio è positivo. Dani ha guidato benissimo, senza sbavature e senza lasciare spiragli» La trasformazione del pilota che guida con folle abbandono in un lucido piazzato si è completata. Incassa podio e sconfitta senza alterarsi e guardando al futuro. Che magari lo potrebbe vedere a fianco di Pedrosa. Casey non è più il coniglio mannaro del 2007, ora è un pilota con la testa sulle spalle. E parecchi punti in meno in classifica…

Svalutato? 7 motosprint

41


MotoGP Catalunya Le pagelle

Alvaro Bautista «Questa quinta posizione per me è come una vittoria. Avevamo proprio bisogno di un risultato del genere» Prestazione maiuscola, in assoluto la più bella da quando Alvaro gioca in “serie A”. Merita davvero i complimenti di tutto il paddock perché ha fatto vedere che con una moto di buon livello può fare grandi cose. Una delle notizie più interessanti di tutto il week-end catalano. Alla Suzuki tirano un bel sospiro di sollievo.

Aleix Espargaró

Kousuke Akiyoshi

Wataru Yoshikawa

«Dopo i risultati positivi degli ultimi gran premi, contavo di fare bene anche qui. Purtroppo mi si è chiuso lo sterzo in frenata e la moto è scivolata via sull’asfalto»

«Io sono un test rider e ho un modo di guidare diverso rispetto ai piloti che corrono il mondiale»

«È stata dura arrivare in fondo. Era da otto anni che non correvo una gara»

Il ragazzo va forte e ha talento, però spesso va fuori dalle righe. Nelle prove taglia una curva e viene penalizzato. Si ripete in gara e poi rimonta con grinta, fino all’errore conclusivo che lo manda al tappeto. Se riuscisse ad essere più gelido, non sarebbe male.

Impaziente 4

Taumaturgico 8

Test rider, lo dice la parola stessa, e il mondiale, in effetti, è qualcosa di molto più complicato di una prova privata. Si conclude positivamente con un tredicesimo posto l’avventura di Kousuke San.

Onesto e dignitoso 6

La MotoGP è anche questo: si prende un onesto collaudatore, lo si sbatte in sella alla moto migliore del mondiale, con Jeremy Burgess in cabina di regia, e gli si fa anche portare a casa un punto come souvenir di una giornata da raccontare ai nipotini.

Sport democratico 6

PER LE SUZUKI NON È ANDATA MALE: QUINTO BAUTISTA (19), SETTIMO CAPIROSSI (65). MELANDRI (33) È ANCORA ACCIACCATO E HA FINITO NONO A DENTI STRETTI.

Loris Capirossi

«Abbiamo sbagliato le gomme. I dati ci dicevano che era impossibile usare quella morbida, e invece...» Caro Loris, sei un uomo esperto e non hai ancora capito che i computer alle volte sbagliano clamorosamente? Peccato perché la Suzuki formato Montmeló poteva regalare una gioia al veterano della MotoGP. Se vogliamo, è la prova che le gomme influenzano in maniera pesantissima le prestazioni dei piloti. Adesso però bisogna continuare ad andare forte. In ripresa, ma attento al giovane Alvaro...

Scontro generazionale 6

Ben Spies

«Non avevo grip, all’inizio ho fatto molta fatica e ho dovuto rimontare parecchio. Il sesto posto non è il massimo, perché è frutto di cadute altrui» Ben ha fatto fatica a memorizzare il tracciato spagnolo e ha iniziato in salita. Tutto faceva pensare ad una gara deludente, ma Texas Terror si è ingobbito sotto il cupolino e ha iniziato una grintosa rimonta. Mettiamola così: non ha fatto niente di esaltante, ma ha fatto vedere che lui è uno che non molla mai.

La forza del lavoratore 6 motosprint

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Marco Melandri

Hector Barbera

«È stata una gara dura. Guidavo facendo forza solo con la parte destra, poi, quando sono calate le gomme, cercavo di restare aggrappato al manubrio e faticavo molto in frenata. Impossibile far di più»

«La decima piazza non è male, ma lascia un po’ di amaro in bocca»

Gara sofferta e coraggiosa del piccolo Marco che, ancora acciaccato dopo il volo di Assen, è riuscito ad arrivare nei primi dieci anche se in condizioni fisiche precarie. Bella prova di orgoglio e coraggio. Uno di quei momenti in cui i piloti hanno qualcosa di eroico.

Barcolla ma non molla 7

Colin Edwards

Vero, verissimo… Prima le lamentele di metà dei piloti per il vizietto di Hector che cerca sempre un traino nelle prove, anche nelle libere del venerdì. Poi la totale mancanza di feeling con la moto che costringe la squadra a cercare setting di fantasia e a montare un anteriore soft che forse peggiora la situazione.

Disastroso e decimo 4

Mika Kallio

«Non credo che l’undicesimo posto sia ciò che il Team Tech 3 si aspetta da me»

«Il mio ritmo non mi ha permesso di guadagnare posizioni, giravo di un secondo più lento dei piloti che mi precedevano»

La delusione del pilota per un’altra gara deludente, fatta di totale incomprensione con la moto, viene mitigata, ma solo in parte, dall’onestà con la quale Colin si mette a nudo. C’è il sospetto che qualcuno nel team Tech3 stia pensando ad una sostituzione a fine stagione.

Il finlandese sprofonda sempre di più. Lento, inguardabile, senza uno sprazzo di luce. A occhio sembra più un problema personale che tecnico e il pilota che ogni tanto regalava sprazzi interessanti è diventato un fantasma che si aggira per la pista.

In partenza 4

Da recuperare 4 motosprint

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MotoGP Catalunya il tabellone

esterna 35°C asfalto 53°C

RE BE LI

RE BE LI

TO BA SA

NI IO AZ IC F I AL QU

P -U M AR W

Altraguardo

Giriveloci

Velocitàmassime

1. Jorge Lorenzo

Spagna

Yamaha

1'43"259

1'42"748

1'42"046

1'43"025

2. Casey Stoner

Australia

Ducati

1'43"412

1'42"836

1'42"410

1'42"936

3. Randy De Puniet

Francia

Honda

1'44"196

1'42"913

1'42"512

1'43"890

2. Dani Pedrosa

Honda

Repsol Honda Team

a 4"754

2. Casey Stoner

1'43"276

4. Dani Pedrosa

Spagna

Honda

1'43"631

1'42"798

1'42"592

1'42"864

3. Casey Stoner

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 4"956

3. Jorge Lorenzo

1'43"310

5. Ben Spies

USA

Yamaha

1'43"854

1'43"946

1'42"710

1'43"727

4. Dani Pedrosa

1'43"317

6. Andrea Dovizioso

Italia

Honda

1'43"725

1'43"031

1'42"866

1'43"243

4. Randy De Puniet

Honda

LCR Honda MotoGP

a 18"057

5. Marco Simoncelli

1'43"837

7. Loris Capirossi

Italia

Suzuki

1'44"641

1'43"261

1'42"903

1'44"040

5. Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 21"361

6. Randy De Puniet

1'43"887

8. Marco Simoncelli

Italia

Honda

1'44"634

1'43"238

1'42"994

1'43"821

6. Ben Spies

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 21"503

7. Alvaro Bautista

1'43"929

9. Alvaro Bautista

Spagna

Suzuki

1'44"692

1'43"623

1'43"025

1'43"661

7. Loris Capirossi

Suzuki

Rizla Suzuki MotoGP

a 24"181

8. Colin Edwards

1'44"141

10. Colin Edwards

USA

Yamaha

1'44"551

1'43"376

1'43"059

1'43"724

8. Nicky Hayden

Ducati

Ducati Marlboro Team

a 27"941

9. Ben Spies

1'44"156

11. Nicky Hayden

USA

Ducati

1'44"440

1'43"565

1'43"068

1'43"669

9. Marco Melandri

Honda

San Carlo Honda Gresini

a 28"046

10. Loris Capirossi

1'44"190

12. Aleix Espargaró

Spagna

Ducati

1'44"136

1'42"978

1'43"380

1'43"578

10. Hector Barbera

Ducati

Paginas Amarillas Aspar

a 32"439

11. Marco Melandri

1'44"232

13. Hector Barbera

Spagna

Ducati

1'45"004

1'43"900

1'43"417

1'44"699

11. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 38"406

12. Aleix Espargaró

1'44"326

14. Marco Melandri

Italia

Honda

1'44"806

1'44"115

1'43"621

1'43"974

12. Mika Kallio

Ducati

Pramac Racing Team

a 58"257

13. Nicky Hayden

1'44"390

15. Mika Kallio

Finlandia

Ducati

1'44"745

1'43"923

1'43"685

1'44"089

13. Kousuke Akiyoshi

Honda

14. Hector Barbera

1'44"433

16. Kousuke Akiyoshi

Giappone

Honda

1'47"757

1'45"442

1'45"577

1'46"066

14. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 1'32"402

15. Mika Kallio

1'44"952

17. Wataru Yoshikawa

Giappone

Yamaha

1'48"015

1'46"653

1'45"759

1'47"140

15. Wataru Yoshikawa

Yamaha

Fiat Yamaha Team

a 1'35"237

16. Kousuke Akiyoshi

1'45"695

17. Wataru Yoshikawa

1'47"258

Fiat Yamaha Team

in 43'22"805

1. Andrea Dovizioso

Interwetten Honda MotoGP a 1'09"348

RITIRATI Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

al 14. giro

Aleix Espargaró

Ducati

Pramac Racing Team

al 6. giro

Dani Pedrosa (Honda) nel 2008 in 1'42"358 alla media di 166,251 km/h.

Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'42"046 alla media di 166,760 km/h. Pole 2009: Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'41"974 alla media di 166,877 km/h.

Yamaha Honda Honda Ducati Honda Ducati Yamaha Yamaha Honda Honda

20 25 16 — 10 13 — 9 11 7

331,0 327,6 327,2 327,2 326,5 326,3 326,2 326,1 325,9 325,0 324,0 323,7 323,2 322,6 319,7 319,0 318,3

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

25 8 20 13 10 11 — 16 — 9

25 20 11 9 10 16 — 13 — 7

34

io

49 TO TA L

25 11 16 13 9 — 20 — 10 6

4

25 20 10 13 7 11 16 — 8 5

20

20 9 16 13 10 — 25 11 3 5

libere 2 libere 2 qualifiche warm up libere 2 warm up libere 2 gara gara gara qualifiche libere 2 libere 2 qualifiche libere 2 gara libere 2

Factory Brakes

NUMERO GIRI

GR giu AN gn B o 26 RETA G OL giu AN gn NA DA o

ITA giug LIA no

6

Spagna Spagna Italia USA Francia Australia Italia USA Italia Italia

23

1. Jorge Lorenzo 2. Dani Pedrosa 3. Andrea Dovizioso 4. Nicky Hayden 5. Randy De Puniet 6. Casey Stoner 7. Valentino Rossi 8. Ben Spies 9. Marco Melandri 10. Marco Simoncelli

FR ma AN g CI gio A

Campionatopiloti

2

25 20 2 8 13 16 — 10 7 —

165 113 91 69 69 67 61 59 39 39

Punti in classifica rispetto al 2009 dopo 7 gare

+39 +46 +22 +42 +18 -55 -70 deb -16 deb

11. Colin Edwards 39; 12. Hector Barbera 34; 13. Aleix Espargaro 28; 14. Alvaro Bautista 25; 15. Loris Capirossi 25; 16. Mika Kallio 24; 17. Hiroshi Aoyama 18; 18. Kousuke Akiyoshi 4; 19. Wataru Yoshikawa 1.

1. 2. 3. 4. 5.

227 Fiat Yamaha Team 204 Repsol Honda Team 136 Ducati Marlboro Team Monster Yamaha Tech 3 98 San Carlo Honda Gresini 78

Campionatomarche 1. 2. 3. 4.

YAMAHA HONDA DUCATI SUZUKI

25 16 13 7

25 20 13 6

25 16 13 —

20 25 13 6

25 20 13 4

25 20 16 3

25 20 16 11

170 137 97 37

+5 +39 -25 -34

Distribuito da:

M4

Topteam

GP-4 RX

Catalunya 04.07.2010 Barcellona

Pedrosa Barbera Bautista Stoner Capirossi Hayden Lorenzo Dovizioso Melandri Spies Kallio Simoncelli Espargarò De Puniet Yoshikawa Edwards Akiyoshi

Dischi T-Drive

17 25

Factory Pads

Mescola Z04

SP ma AG gg NA io

Venerdì: Bautista. Sabato: nessuno. Domenica: Simoncelli, Espargaró, Dovizioso.

11

nei tre giorni 149.996 nel 2009 88.502 (nei tre giorni 171.805)

PILOTI AL VIA

QA ap TA ril R e

81.426

Lecadute

19RCS

SPETTATORI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17.

PRIMATO IMBATTUTO

15

Poleposition

1'43"154

alla media di 164,968 km/h

RE ag P. os CE to 29 CA IN ag DI os AN to AP 5 OL IS SA sett e N MA mb 19 RINO re AR se AG tte ON m b 3 o A re GI tto AP b r PO e 10 NE MA ott LE ob SI re 17 A AU ott ST ob RA re 31 LIA PO ott RT ob OG re AL 7 LO VA nov LE em NC b IA re

Yamaha

118,175 km alla media di 163,450 km/h

CA lug TA lio LU 18 NYA GE lug RM li AN o 25 IA US lug A l

1. Jorge Lorenzo

E

Alvia

Ì RD NE E V

motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com motosprint

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MotoGP Catalunya Pit walk

BARCELLONA HA COMPLETATO UN “TRITTICO” DI GARE CALDISSIME APERTO DAL GP GRAN BRETAGNA DOVE... ABBIAMO INVERTITO LE FIRME DI LORENZO E STONER NEL POSTER CHE RIUNISCE I PILOTI DELLA MOTOGP 2010.

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motosprint


MotoGP Catalunya Dai box

DE ANGELIS TORNA IN MOTOGP Sostituirà Aoyama infortunato MONTMELÓ – Alex De Angelis (nella foto) torna in MotoGP. A partire dal prossimo gran premio, il GP Germania al Sachsenring, risalirà su una Honda RC212V. Il sammarinese si è accordato con il Team Interwetten per guidare la moto di Hiroshi Aoyama, infortunatosi a Silverstone, e correrà fino a quando il giapponese non sarà in grado di riprendere il suo posto in squadra, quindi di fatto non esiste un limite certo. Si può ipotizzare che De Angelis correrà almeno fino a settembre, cioè fino al GP San Marino. In ogni caso continuerà a portare i suoi attuali sponsor anche sulla tuta e sulla carena della Honda. In base all’accordo con il Team Scot, che lo schiera nella Moto2, Alex riprenderà regolarmente il suo posto nella “middle class” non appena Aoyama sarà di nuovo in pista; intanto la squadra sta cercando un pilota che possa sostituire De Angelis. «Non posso nascondere la mia felicità e la mia soddisfazione – ha detto Alex – anche perché quando un team della MotoGP ha cercato un sostituto, ha pensato in primo

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luogo a me. In questo caso, la squadra e la HRC sono riuscite a sciogliere ogni nodo e quindi ringrazio tutti». Sulle aspettative circa i suoi risultati, Alex resta cauto. Anche perché la RC212V, rispetto allo scorso anno, è cambiata parecchio. «Bisogna anche considerare che non ho effettuato i test invernali, e non ne potrò fare fino a Brno. Parto senza aspettarmi nulla, ma sarò felice quando potrò mettermi qualcuno alle spalle». Però Alex debutterà su una pista che lui ama molto, e sulla quale è sempre stato veloce: quella del Sachsenring. Questo gli faciliterà un po’ le cose. CATALUNYA DA 19 ANNI E MOTOGP DA SEMPRE Il circuito di Catalunya sta trattando il rinnovo con la Dorna, forte della sua bellezza, del gradimento di piloti e team, e della sua storia. Questa pista organizza il gran premio da 19 anni ed è una delle dodici piste che hanno sempre ospitato la MotoGP, sin dall’inizio dell’era delle quattro tempi.

Pole Position

LORENZO E SONO TRE! MONTMELÓ – Di nuovo Jorge Lorenzo (nella foto) in pole, la terza consecutiva, ma ancora una volta è stato Randy De Puniet a conquistare la scena, per la caparbietà con cui ha portato la sua Honda privata di nuovo in prima fila (con il terzo tempo): anche per lui si tratta della terza impresa consecutiva. E in mezzo si è inserito Casey Stoner. Il migliore degli italiani è stato Andrea Dovizioso (sesto tempo) che si è guadagnato la seconda fila insieme a Pedrosa e Spies.

CHE DIFFERENZE IN CURVA!

NON SI OPERA, TEMPI PIÙ LUNGHI

QUELLO di Barcellona è uno dei tre circuiti sui quali si corrono sia il gran premio di MotoGP che quello di Formula 1 e il confronto dei dati relativi alle prestazioni è impietoso per le moto. I tempi delle due pole dicono già tutto – 1’21”412 per Marc Webber e la Red Bull, 1’42”046 per Jorge Lorenzo e la Yamaha – ma altri dati rendono bene l’idea. Il curvone a destra che segue la “esse” dopo il rettilineo (la curva 3, cioè la curva Renault) viene percorso dalle moto in terza marcia, a 145 km/h; con le auto si percorre in quinta a 235 all’ora. La curva 9 (Curva Campsa) la F1 la percorre sempre in quinta a 230 all’ora, mentre la MotoGP passa in terza a 140. Nelle varie curve la differenza tra auto e moto rimane tra i 50 e i 90 km/h. L’unico punto in cui la moto è più veloce è in fondo al rettilineo, dove la Formula 1 arriva a 311 km/h e la MotoGP a 324.

HIROSHI Aoyama è nella sua casa nel centro di Barcellona, a riposo. Il giapponese ha deciso di non sottoporsi all’intervento chirurgico per ridurre la frattura della dodicesima vertebra, quindi ha rinunciato ad un recupero più veloce. Per ora ha anche rinunciato a tornare in Giappone: vuole restare a Barcellona fino a quando non potrà tornare a gareggiare. Passa ancora molto tempo sdraiato, ma ha cominciato a fare qualche movimento. Il suo obiettivo è correre a Motegi, per la sua gara di casa, che si disputerà in ottobre. Ma potrebbe tornare in pista nel GP Aragon di metà settembre.

MOTOGP E FORMULA 1 DIVARIO INCREDIBILE

TELAIO E FORCELLONE

PRIMI AGGIORNAMENTI PER DE PUNIET RANDY De Puniet ha finalmente ricevuto degli aggiornamenti per la sua RC212V, anche se il Team LCR ha dovuto adeguarsi alle condizioni Honda: le evoluzioni si pagano. A Barcellona la HRC ha consegnato alla squadra del francese un nuovo telaio (una delle versioni rinforzate da fogli di carbonio che i piloti ufficiali hanno usato nelle prime gare) e due forcelloni, diversi nelle rigidezze. Al Sachsenring il francese dovrebbe ricevere anche una evoluzione della gestione elettronica del motore.

AOYAMA TORNA A SETTEMBRE. FORSE

“GUARISCI PRESTO DARIO! UN BACINO AL TUO BACINO”. DA LAUREEN, UMBRELLA GIRL DI RANDY DE PUNIET, UN AUGURIO... INVIDIABILE PER DARIO MARCHETTI, FRATTURATO IN UNA GARA SBK.

DANI “PROTETTO”

LA FAMIGLIA FA SCUDO INTORNO A PEDROSA DANI Pedrosa abita così vicino al circuito di Montmeló che potrebbe andare a dormire a casa sua (i fratelli Espargaró abitano addirittura davanti alla pista...) eppure «Dani ha sempre voluto dormire in hotel, durante questo gran premio, perché dice che così sta più tranquillo» ha spiegato papà Antonio. «Ma Dani qui deve sopportare molta pressione, e noi della famiglia in questa gara abbiamo il compito di proteggerlo dagli amici e dai parenti, più che dai tifosi» ha proseguito suo padre, che poi ha aggiunto: «Mi sento sempre in difficoltà, quando arriva questo gran premio: il telefono suona come mai durante l’anno, chiama gente che non si fa mai sentire, ma che chiede pass o favori di ogni tipo. Forse pensano che io sia il padrone del circuito!». Questa è la gara in cui sono sempre presenti anche mamma Basi, e il fratello Eric che è impegnato a costruirsi una carriera nel ciclismo.

GOMME ASIMMETRICHE

QUANTO SI SCALDA LA POSTERIORE ANCHE per il GP Catalunya i tecnici della Bridgestone hanno portato le gomme con mescola differenziata. Il motivo lo ha spiegato Tohru Ubukata, il responsabile tecnico: «Questa è una pista con un andamento abbastanza dolce, ma impone temperature molto alte alla parte destra della gomma perché ci sono 8 curve a destra molto veloci dove il carico è notevole. Questa pista è una delle più stressanti del campionato, per la gomma posteriore». Infatti Jorge Lorenzo l’ha paragonata a quella di Sepang, in Malesia, per la scivolosità dell’asfalto con le temperature estive.

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MotoGP Catalunya Dai box

YOSHIKAWA RE PER UN GIORNO Sulla Yamaha di Valentino Rossi

MONTMELÓ – Wataru Yoshikawa (nella foto) è stato accolto nel Team Yamaha come uno di famiglia. Ma gli è stata fatta qualche raccomandazione: primo, non esagerare mai; secondo, non strapazzare il motore, che servirà a Valentino Rossi quando tornerà. Per il resto, è stato pienamente integrato nella squadra, ha pure corso con la tuta ufficiale. Yoshikawa ha usato la moto di Valentino perché il regolamento impone che chi sostituisce qualcuno usi il suo stesso motore. Wataru è sembrato sinceramente sorpreso, venerdì pomeriggio, dopo il primo turno di prove, quando ha detto: «Io la conosco bene, la M1, perché praticamente ci vivo sopra, è il mio lavoro: bene, quella di Valentino mi sembra un po’ diversa, ma non riesco a capire perché». Forse Wataru ha commesso una gaffe, nel senso che lui in Giappone, una volta la settimana, prova versioni di M1 che sono anche più avanzate di quella di Rossi... In ogni caso la M1 non aveva le regolazioni di Valentino, perché ovviamente sono state usate quelle di Yoshikawa. Del resto, dati su di lui, nei computer di Iwata ce ne sono in abbondanza...

RIPRESE TV

BENEFICENZA

A BARCELLONA la Dorna dice di avere utilizzato 117 telecamere, di cui ben 90 “on board”. Viene utilizzata la migliore tecnologia disponibile sul mercato (più sofisticata anche di quella della F.1) e al sistema TV è dedicato uno sforzo notevole: 120 addetti solo per riprese e regia, 25 km di cavi, 39 tonnellate di materiale. Eppure anche a Barcellona, come era già successo in Qatar con Stoner, caduto quando era al comando della gara, la regia si è persa la caduta di Dovizioso, che stava resistendo al tentativo di fuga di Lorenzo. Solo immagini lontane, e niente soggettiva presa dalla “on board”.

JORGE Lorenzo cuore d’oro: alla vigilia del GP ha inaugurato la nuova ludoteca dell’orfanotrofio Sant Josep de la Muntanya (facendo anche una donazione) ed ha trascorso la giornata con i bambini, poi ha corso col logo della fondazione “Barcelona tiene sangre” sul casco e la scritta “Jorge is full blooded” (Jorge è pieno di sangue), promuovendo la donazione di sangue.

117 TELECAMERE NESSUNA SU DOVI...

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GLI IMPEGNI SOCIALI DI JORGE LORENZO

20.000 TIFOSI SOLO PER GLI AUTOGRAFI Barcellona è amatissima dagli appassionati: già il venerdì mattina, dedicato alle manifestazioni promozionali, sono entrati in circuito in 20.000.

MELANDRI VOLA

MONTMELÓ – Dopo avere conseguito il brevetto per pilotare gli aerei ultraleggeri, ora Marco Melandri sta per sostenere l’esame per l’abilitazione ad ospitare anche i passeggeri sul suo aeroplano. Il volo è la nuova passione del ravennate. «Ho preso il brevetto alla fine dello scorso anno, nel dicembre del 2009. La passione me l’ha trasmessa Michele Monti (ex pilota di cross, anche lui ravennate). Un giorno eravamo in mare insieme, ne è passato uno sopra di noi e ho detto che mi sarebbe piaciuto guidarne uno. Lui mi ha risposto che ne possedeva uno e mi ha offerto una “gita”. Ho accettato subito, ed è nata una passione. Mi sono iscritto alla scuola di volo, per il brevetto, il giorno dopo aver fatto un volo con Michele». Ora Marco addirittura possiede un aereo. «Ne ho acquistato uno italiano: è usato, ma in buono stato. È un Tecnam, lo costruiscono a Napoli. Lo uso anche se mi devo spostare per lavoro, se c’è una pista di atterraggio vicina. Volare è emozionante, mi sto davvero appassionando. Adesso vorrei anche andare ad una gara, con il mio aereo: penso che Brno possa essere una buona occasione, visto che in linea d’aria si tratta di un viaggio di circa 600 km».

IN SUZUKI IL TELAIO 2009 NON C’È PIÙ: È FINITO SOTTO LA PRESSA Loris Capirossi aveva pensato di effettuare una comparazione tra la ciclistica vecchia, quella che aveva usato nel corso del 2009, e la nuova versione sviluppata durante l’inverno. Però quando ha chiesto al responsabile tecnico della Suzuki di far arrivare in Europa il telaio del 2009, ha appreso con un certo disappunto che sarà molto difficile: pare infatti che tutti gli esemplari siano stati già messi sotto la pressa, pratica piuttosto diffusa presso le Case giapponesi. Fortunatamente però in magazzino erano rimasti una forcella e il forcellone del 2009, che sono stati spediti a Barcellona. Meglio di niente...


NEXT ROUND: 24-25 LUGLIO, VALLELUNGA (RM) solo SCMT Italia - NEXT SPECIAL ROUND SICILIA: 29 AGOSTO, TRISCINA (TP)

La partenza decisiva per il Trofeo Italia a Piano dell’Occhio.

Quarto round A Palermo, in occasione del quarto appuntamento dei Trofei Malossi con l’Isola, si respira già “aria” di finale nazionale. Mannino esce ancora una volta vincitore dal circuito MBR ma le aspettative della vigilia sono state tante , e molte sono state disattese dal responso della pista. A partire da Francesco Bonomo, diretto inseguitore del messinese, protagonista di qualifiche non al meglio, al punto da dovere prendere il via dalla sesta posizione, in seconda fila. La quarta tappa siciliana ha registrato con piacere il “ritorno” di Francesco Seminerio, il veloce pilota palermitano non si fa attendere, e già dalle qualifiche dà ad intendere di non avere nei confronti di Mannino nessun timore reverenziale. Ignazio Scianna, terzo in griglia, sembra quasi non volere far notare la propria presenza, sempre pronto a mollare la zampata letale, mentre il portacolori del Pino Racing, Francesco Paolo Bona, al contrario mostra tutta la sua grinta e determinazione. Al via di Gara 1 l’hole-shot, ovvero chi transita per primo alla prima curva, se lo aggiudica Seminerio, che dà l’impressione di potercela fare. Nicola Mannino resta nel gruppo, Bona è secondo e Bonomo attardato inizia la rimonta. Ignazio Scianna mantiene il Scianna (87) ha chiuso al secondo posto, qui davanti a Bona (28), che ha chiuso quarto in gara1. Sandro Malossi premia e sale sul podio con i piloti: vince Mannino davanti a Scianna, Seminerio, Milone e Mancuso. Mannino (66) chiude il Trofeo Italia Sicilia con l’ennesima doppietta; alle sue spalle Seminerio (69) secondo a pari merito con Scianna.

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MANNINO PERENTORIO contatto con il gruppo ma è al contempo defilato dai duelli spalla a spalla dei primi. La gara cambia definitivamente connotazione al terzo giro, quando purtroppo Francesco Bonomo, che nel frattempo si era portato in terza posizione, scivola e perde così tanto tempo da ripartire in ultima posizione. Bona, al contrario, non ha mai nascosto la voglia di podio, ma Scianna si fa sotto, e mentre nelle posizioni di testa Nicola Mannino già dal quinto giro prende il comando e contiene gli attacchi di Seminerio, Scianna e Bona entusiasmano il consueto folto pubblico intervenuto con un continuo alternarsi di posizione. Vince Mannino davanti a Seminerio, Scianna, Bona e Milone, autore di una pregevole rimonta iniziata dalle retrovie, culminata con il sorpasso del coriaceo Mancuso, avvenuto al penultimo giro. Un po’ attardato Mario Pintacoda, ancora con i postumi dell’incidente che gli ha fatto saltare la precedente trasferta a Racalmuto. Per Mario una settima posizione dietro Mancuso. Anche se non vanno a podio, in quanto partiti dalle ultime posizioni dello schieramento, vanno comunque citati Trovato e Morgante, autori di un confronto leale ed entusiasmante in gara 1, fatto di continui sorpassi e alternanza di posizione, risoltosi a favore del portacolori del Team Peppino, Angelo Morgante. In Gara 2 partenza fotocopia di Seminerio, ma Bona è caricatissimo, Mannino al solito stà indietro ma non perde contatto con i primi: Francesco Paolo Bona “tira” da matti, dalla quarta posizione del secondo giro si porta al comando al quinto passaggio, Mannino è subito dietro, Seminerio trova in Ignazio Scianna un avversario coriaceo che lotta per il podio finale; ancora una volta cambia tutto negli ultimi giri di gara, dall’ottavo Mannino si porta al comando, Bona non ci stà e punta al sorpasso: una scivolata all’ultimo giro priverà Francesco Paolo di un meritatissimo podio, l’amarezza di non potere neanche transitare sul traguardo è tangibile nel dopo gara. Mannino vince anche gara 2 ed è vincitore di giornata, Scianna, secondo sia di manche che di giornata, ha la meglio su Seminerio, terzo, che per somma punti sale comunque sul terzo gradino del podio assoluto. In quarta posizione assoluta Danilo Milone. Per i piloti del Trofeo Italia Sicilia viene adesso il momento del confronto con i colleghi dei Trofei Nord e Sud, previsto il 24 e 25 luglio a Vallelunga in occasione della prima finale italiana. Fabio Di Giorgi

.com

MANNONE: CHE GRINTA!

Nico Mannino conquista il titolo Italia Sicilia con l’ennesima vittoria; dietro di lui due grandi Scianna e Seminerio Trofeo ScooterMatic Extreme ITALIA Sicilia Circuito Pian dell’Occhio (PA) - 27/6/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti Pos.

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

66 87 69 2 5 36 59 57 29 12

Pilota

Team

Mannino N. Scianna I. Seminerio F. Milone D. Macuso G. Pintacoda B. Marino F. Pintacoda M. Bonomo F. Trovato P.

Mannino Racing TZT Racing Seminerio Pino Racing Baiamonte Marmitta Marino Birilli Racing Marmitta Trovato

Gara1 Gara2

25 20 22 16 15 12 13 14 9 10

25 22 20 18 15 14 13 12 16 11

50 42 42 34 30 26 26 26 25 21

Grande divertimento Secondo appuntamento regionale per il Trofeo Sicilia, buona la griglia per numeri e qualità espressa durante le qualifiche ufficiali. La pole la realizza Pietro Rizzo, ma Gianni Mannone, Fabio Iovino e Salvatore Alongi, con lui in prima fila nell’ordine, non sembrano convinti della temporanea superiorità espressa da Pietro nelle “cronometrate”. E al via di gara 1 Mannone parte “ a palla” e si installa agevolmente al comando, posizione che terrà contenendo i ripetuti attacchi di Iovino, che praticamente fa tutto da solo: attacca Mannone nel corso del quarto giro dopo averlo continuamente insidiato curva dopo curva mostrando perizia e malizia da MotoGp, lo passa, ma rovina tutto scivolando subito dopo il passaggio sul traguardo da pri-

Classifica Trofeo Conclusiva dopo le 4 prove 1 2 3 4 5

66 29 2 87 28

Pilota

Team

Mannino N. Bonomo F. Milone D. Scianna I. Bona F.P.

Mannino Marmitta Pino Racing TZT Racing Pino Racing

183 149 130 127 119

6. 36 Pintacoda B. (Marmitta) 93; 7. 57 Pintacoda M. (Birilli Racing) 86; 8. 7 Morgante A. (Peppino Morgante) 71; 9. 69 Seminerio F. (Seminerio)70; 10. 9 Morreale E. (Baiamonte) 70; 11. 12 Trovato P. (Trovato) 59; 12. 5 Mancuso G. (Baiamonte) 58; 13. 46 Calabrò L. (Lillo Calabrò) 57; 14. 64 Mannone G. (Training RR) 40; 15. 59 Marino F. (Marino) 26; 16. 164 Rizzo P. (M.R.T.) 21; 17. 85 Alongi S. (Team Marmitta)19; 18. 6 Cusenza N. (Gugliuzza) 16.

Classifica Trofeo Conclusiva punteggio con una manche di scarto valido per le due finali Pos.

1 2 3 4 5

66 29 87 2 28

Pilota

Team

Mannino N. Bonomo F. Scianna I. Milone D. Bona F.P.

Mannino Marmitta TZT Racing Pino Racing Pino Racing

183 149 127 130 119

175 140 126 120 118

13 12 rt 11 nc

8 9 1 10 1

6. 36 Pintacoda B. (Marmitta) 93-93-ni; 7. 57 Pintacoda M. (Birilli Racing) 86-86-ni; 8. 7 Morgante A. (Peppino Morgante) 71-71-ni; 9. 69 Seminerio F. (Seminerio) 70-70ni; 10. 9 Morreale E. (Baiamonte) 70-70-ni;11. 12 Trovato P. (Team Trovato) 59; 12. 5 Mancuso G. (Baiamonte) 58; 13. 46 Calabrò L. (Lillo Calabrò) 57; 14. 64 Mannone G. (Training RR) 40; 15. 59 Marino F. (Marino) 26; 16. 164 Rizzo P. (M.R.T.) 21; 17. 85 Alongi S. (Marmitta) 19; 18. 6 Cusenza N. (Gugliuzza) 16.

Circuito Pian dell’Occhio (PA) - 27/6/2010

Classifica Assoluta finale per somma dei punti Pos.

11. 7 Morgante A. (Peppino Morgante)11-10-21;12. 28 Bona F. P. (Pino Racing) 18-1-19

Pos.

Trofeo ScooterMatic Extreme Sicilia

Mannone vince il secondo appuntamento Siciliano del Trofeo ScooterMatic Extreme davanti ad Alongi e Iovino

Sopra: Mannone (64) ha portato a casa la vittoria assoluta a Piano dell’Occhio. Sotto: in bagarre dietro al vincitore ci sono Alongi (85), secondo e vincitore di gara2, e Iovino (9), esordiente e a podio!

mo. Tocca a Salvatore Alongi adesso insidiare il battistrada Mannone, ma Salvo fa tutto bene sino all’ottava tornata, momento in cui scivola in curva 3, e lascia la seconda posizione al poleman Rizzo, che la manterrà sino alla fine. Per la terza posizione sembra quasi di assistere a un film, “la rimonta dei caduti”: infatti i due protagonisti Alongi e Iovino, nonostante le rispettive scivolate, non si sono persi d’animo ed hanno continuato a tirare al punto da giocarsi la terza posizione, che sarà appannaggio di Iovino, ai danni di Salvo Alongi. Dietro i quattro ragazzi “terribili” troviamo Davide Stabile, il cui passo costante gli ha consentito di precedere Domenico Passalacqua. Da segnalare nelle retrovie lo spettacolare duello messo in pista da Angi e Bonafede: i due viaggiano ruota con ruota sino al penultimo passaggio, quando la scivolata di Angi con conseguente ritiro lasciano a Bonafede la nona posizione, alle spalle del regolarissimo Antonio Maggio. In gara 2, avviene tutto e il contrario di tutto: parte bene Fabio Iovino, stavolta Mannone è alle sue spalle, ma i due si alterneranno al comando per tre quarti di gara, quando la scivolata di Mannone all’ottavo giro sembra spianare la strada verso il podio a Iovino; decimo passaggio, e stavolta purtroppo è Iovino a scivolare poco prima del rettilineo di partenza, al comando passa quindi il sornione Salvatore Alongi che vincerà Gara 2, ma Fabio Iovino sembra avere un elastico invisibile che lo collega al suo scooter, incredibilmente quando cade riesce sempre a rialzarsi perdendo praticamente poco o nulla, al punto da riuscire a transitare sul traguardo in seconda posizione. Neanche Mannone scherza come prestazioni e grinta, per lui alla fine un importantissimo terzo posto, grazie ad un sorpasso da brivido ai danni di Rizzo nel corso dell’ultimo giro, che gli varrà il successo assoluto di giornata. Alongi chiuderà la tappa palermitana al secondo posto assoluto, ma è leader in classifica di Trofeo, mentre per Fabio Iovino un terzo gradino del podio di giornata, e punti preziosi ai fini di clasifica generale. I piloti del Trofeo Sicilia sono tutti “rimandati” a settembre, in occasione dell’appuntamento del 26 settembre a Racalmuto. Fabio Di Giorgi

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

64 85 9 164 69 15 13 65 88 26 34

Pilota

Team

Mannone G. Alongi S. Iovino F. Rizzo P. Stabile D. Maggio . Passalacqua Bonafede A. De Marco A. Angi G. Foderà P.

Training RR Marmitta Lunardi MRT DEV Corse DEV Corse DEV Corse Marino DEV Corse DEV Corse DEV Corse

Gara1 Gara2

25 18 20 22 16 14 15 13 11 12 1

45 43 42 40 32 29 28 27 23 13 2

Classifica Trofeo Pos.

1 2 3 4 5 6 7 9 10 11 12 13

85 69 15 13 88 64 9 164 8 34 65 19

Pilota

Team

Alongi S. Stabile D. Maggio A. Passalacqua DeMarco C.A. Mannone G. Iovino F. Rizzo P. Bonfiglio A. Foderà P. Bonafede A. Bonarrigo G.

Marmitta DEV Corse DEV Corse DEV Corse DEV Corse Training RR Lunardi MRT Bonfiglio DEV Corse Marino Red Racing

93 74 63 62 49 45 42 40 40 33 27 2

Salgono sul podio Mannone, Alongi, Iovino, Rizzo (premiato qui il suo tecnico) e Stabile. In alto: la partenza infuocata della seconda tappa stagionale della ScooterMatic Sicilia.

ORGANIZZAZIONE/COMUNICAZIONE

race@raceservice.com FOTOSPORT www.fotosport.biz

20 25 22 18 16 15 13 14 12 1 1


Moto2 Catalunya

di Enrico Borghi - foto Milagro

IANNONE (29) AVEVA UNA MARCIA PIÙ DEGLI ALTRI: AVREBBE VINTO CON FACILITÀ SENZA LA PENALIZZAZIONE. INVECE IL SUCCESSO È ANDATO A TAKAHASHI (72).

M

ONTMELÓ - Il regolamento dà ragione alla Direzione Gara, eppure, anche se Andrea Iannone ha gettato al vento una vittoria, non è giusto condannarlo senza attenuanti. La sua vicenda è stata l’evento più significativo di un gran premio che ha portato Yuki Takahashi alla conquista della prima vittoria nella Moto2, che è anche la prima per il Team Tech3. Andrea Iannone, che stava dominando ma alla fine è stato solo tredicesimo, ha commesso alcune sviste e una leggerezza. E le ha pagate care. Nel secondo giro ha superato Simon in regime di bandiere gialle (esposte dopo l’incidente di gruppo alla prima curva) e da lì è iniziata la sua piccola odissea. Non ha osservato l’ordine di cedere una posizione e scendere così al secondo posto (perché nel frattempo si era portato in testa) per “riparare” all’irregolarità, e ha finito con il subire il “ride through” che gli ha rovinato la gara. Quando è ritornato in pista, era infatti diciassettesimo e con poco tempo per recuperare. Uno degli errori della Direzione Gara, infatti, è stato aspettare troppo per dare il via a tutta la procedura: cioè l’avvertimento, l’attesa per la reazione del pilota, quindi la decisione di penalizzarlo. Il tutto è iniziato con almeno sette giri di ritardo, e la Direzione Gara si è giustificata spiegando che era concentrata sulla vicenda dell’incendio della moto di Canepa, caduto nella prima parte della corsa. Questo mentre Iannone stava viaggiando indisturbato verso la vittoria, gestendo il suo ritmo, aumentandolo giro dopo giro. L’abruzzese del team Speedup infatti non aveva capito che cosa fosse successo, non si è reso conto di nulla. Ed è quindi andato dritto dritto verso la punizione peggiore... «Le ho viste, le bandiere gialle, ma erano le seconde: cioè quelle esposte per la caduta di Canepa. Quindi quando ho visto il cartello “29 + 1” sono rimasto in pista e ho continuato a tirare perché non capivo per quale motivo se la dovevano prendere con me. Io, non essendomi accorto di aver superato Simon

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Andrea Iannone

Pasticcione Pasticcione ]

motosprint

«Ho visto il cartello ma sono rimasto in pista perché non avevo capito quale fosse il vero problema» Iannone domina, ma un sorpasso con bandiere gialle e segnalazioni non comprese finiscono per costargli un “ride-through”. Vince Takahashi motosprint

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Moto2 Catalunya

Pole Position

DOPO ASSEN

LÜTHI OPERATO ALLA CLAVICOLA

MENO DI 2” TRA LA POLE E IL 39°

THOMAS Lüthi è tornato da Assen con un podio e... una clavicola fratturata. Operato d’urgenza a Barcellona, nella settimana precedente il GP di Catalunya, per applicare una nuova piastra metallica, è riuscito a risalire in sella, andando subito veloce. «Non mi fa molto male – ha dichiarato lo svizzero – anche se non riesco ad essere al 100%. L’unico momento difficile è quando mi tolgo la tuta: i movimenti che faccio mi danno fitte dolorose».

OLTRE alle grandi prestazioni di Andrea Iannone, poleman di riferimento in Moto2 (e di Marc Marquez, che conquista la terza pole consecutiva in 125), il sabato di Barcellona passa alla storia per il ristrettissimo gap che divide il pilota del team SpeedUp dal trentanovesimo in classifica: solo 1”946.

con le bandiere gialle, perché non le ho viste, non ci sono arrivato, al vero problema». Dopo la segnalazione della direzione di gara, sono arrivati i messaggi del team. «Ma il cartello della mia squadra, che riportava la scritta “Vai 2“, l’avevano scritto sulla carta e col sole faceva riflesso; io non l’ho visto». Il “ride-through“ ha messo fine alla cavalcata solitaria. E alla caccia alla terza vittoria stagionale. Un peccato, perché con un po’ di calma in più Andrea avrebbe vinto lo stesso questa gara. Era talmente più forte degli altri, che se avesse ascoltato la direzione di gara e il suo box, se quindi si fosse autoretrocesso, poi sarebbe tornato in fretta al comando e avrebbe vinto. Perché Andrea Iannone, ancora una volta, era il pilota più veloce in pista. Incontenibile. La vicenda merita un’ultima considerazione. Le bandiere gialle non sono sempre visibili (se ne discute da anni), e la pena è sproporzionata al reato: 10 secondi di penalità bastano e avanzano, per chi supera e non restituisce la posizione, il “ride-through” è troppo. LE VICISSITUDINI di Iannone hanno fatto passare in secondo piano la prima vittoria di Yuki Takahashi, che ha ereditato la prima posizione da Iannone a tre quarti di gara, conservandola fino alla fine. Il podio è stato completato da Thomas Lüthi, secondo, e Julian Simon, che si è inserito in terza posizione dopo una bella rimonta. Toni Elias è stato solo quinto, sulla pista di casa, ma ha limitato i danni. Ora però lo spagnolo deve ritrovare se stesso e la concentrazione giusta perché la sua gara agitata lo ha portato a cedere a Lüthi altri punti importanti. Lo svizzero, piano piano, si sta avvicinando alla vetta. E quindi a lui... Adesso il divario è di 17 punti, e il campionato è ancora lungo. Tra l’altro Lüthi ha potuto beneficiare di due eventi: i guai di Iannone e la camotosprint

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]

NEL MUCCHIO ALLA PRIMA CURVA VOLANO, DA SINISTRA, DEBON, DI MEGLIO, AEGERTER (77), ROLFO (44). ED È SOLO L’INIZIO. SECONDO E TERZO LÜTHI (12) E SIMON (12).

TEAM JIR

ARRIVA LO SPONSOR

NON C’È mai stato un rapporto idilliaco tra Mattia Pasini e il suo team manager Luca Montiron, e a Barcellona è arrivato l’atto finale: il licenziamento del pilota e la sua sostituzione con il giapponese Yusuke Teshima, test rider della FCC, azienda che costruisce la ciclistica con il marchio Motobi usata anche da Corsi. Il motivo scatenante sembra legato a problemi “pubblici”. In un caso Pasini avrebbe esternato in TV la scarsa competitività della moto, in un’altra occasione non avrebbe partecipato ad un “pit walk”. Per Pasini il futuro potrebbe avere i colori del team Forward, che sta cercando di allestire e iscrivere una terza moto assieme a quelle di Cluzel e Corti.

NONOSTANTE due piloti ex MotoGP, il titolo 250 vinto lo scorso anno e un progetto ambizioso, il Team RSM Scot ha faticato parecchio in questa stagione, soprattutto a causa delle difficoltà economiche. Si è fatto da parte lo storico team manager della squadra Cirano Mularoni ed è intervenuto il gruppo Scot (costruzioni) a sanare il bilancio e a mettere a posto i conti, con la squadra che aveva effettuato uno sorta di sciopero nel GP Gran Bretagna iniziando le prove in ritardo. Con uno sponsor in arrivo e un pilota esperto nello sviluppo come Andrew Pitt, che sostituirà Alex De Angelis, passato in MotoGP, potrebbe esserci lo sperato salto di qualità.

PASINI LICENZIATO ARRIVA TESHIMA

IL TEAM RSM SCOT È SALVO

SI È SPENTA LA MAMMA DI LUCA BOSCOSCURO, MANAGER DEL TEAM SPEED UP Nel week-end del Gran Premio di Catalunya, è morta la mamma di Luca Boscoscuro, ex pilota oggi team manager della squadra di Andrea Iannone, il team Speed Up. Gli amici di Motosprint sono vicini a “Bosco” in questo difficle momento e lo stringono in un abbraccio.

Le pagelle Yuki Takahashi

Thomas Lüthi

Andrea Iannone

Mike Di Meglio

Il giapponese è stato fortunato, ma sveglio. È riuscito finalmente a sfruttare una moto che fino ad ora non aveva mai brillato.

Ha corso con una clavicola operata dopo la gara di Assen, cioè pochi giorni prima di gareggiare a Barcellona. Lo svizzero ha le palle.

La punizione è stata sproporzionata, e poi nella bolgia della Moto2, quando sei davanti, in bagarre, non hai tempo di guardare in ogni direzione.

È il sospettato numero uno per la caduta alla prima curva, inoltre non sta sfruttando il materiale con cui il suo compagno Simon è andato sul podio.

Tempestivo 8

Un duro 8

Comunque forte 7

Sotto accusa 5

Hanno detto Yuki Takahashi «Quando mi sono reso conto di avere vinto sono rimasto senza parole: speravo di andare sul podio, ma non avrei mai pensato di conquistare il primo posto. Ho fatto fatica a trovare il ritmo, all’inizio, ma piano piano ho guadagnato confidenza e sono riuscito a recuperare fino a ritrovarmi davanti. Ma va detto che sono stato anche un po’ fortunato».

Thomas Lüthi «Ho sofferto il caldo, e poi non siamo stati sempre precisi nella messa a punto; in questa gara non ho mai avuto un buon feeling, eppure alla fine siamo riusciti a portare a casa un risultato molto buono. Meglio di così non si poteva fare».

Toni Elias «Il quinto posto non mi va bene, ma in fondo sono stato anche fortunato: Iannone, un mio avversario per il campionato, è andato peggio di me; e poi sono riuscito a stare in sella quando, ad un certo momento, pensavo di essere ormai in terra... In ogni caso bisogna capire perché dobbiamo rischiare sempre molto, anche per fare un risultato come questo».

Shoya Tomizawa «Stavo facendo la mia gara quando in una curva, mentre ero in piega, sono stato centrato da Rivas che aveva una traiettoria perpendicolare alla mia. Per il campionato è stata una brutta botta». motosprint

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1. Yuki Takahashi Tech 3 in 41’42”451 108,721 km alla media di 156,404 km/h 2. Thomas Luthi Moriwaki a 5”037 3. Julian Simon Suter a 5”200 4. Karel Abraham FTR a 6”706 5. Toni Elias Moriwaki a 7”369 6. Simone Corsi Motobi a 7”414 7. Kenny Noyes Promoharris a 17”010 8. Fonsi Nieto Moriwaki a 20”555 9. Anthony West MZ-RE Honda a 21”001 Force GP210 a 21”369 10. Alex De Angelis 11. Gabor Talmacsi Speed Up a 22”213 12. Yonny Hernandez BQR-Moto2 a 23”024 13. Andrea Iannone Speed Up a 25”297 14. Jules Cluzel Suter a 26”674 15. Yusuke Teshima Motobi a 26”796 16. Raffaele De Rosa Tech 3 a 27”441 17. Arne Tode Suter a 27”674 Moriwaki a 35”193 18. Vladimir Ivanov 19. Jordi Torres Promoharris a 37”424 20. Valentin Debise ADV a 41”504 21. Joan Olive Promoharris a 41”710 22. Claudio Corti Suter a 41”966 23. Ricard Cardus Suter a 49”224 Moriwaki a 1’03”470 24. Xavier Simeon 25. Sergio Gadea Pons Kalex a 1’12”814 26. Mashel Al Naimi BQR-Moto2 a 1’22”796 RITIRATI Pons Kalex al 23. giro Carmelo Morales Bimota al 21. giro Bernat Martinez I.C.P. al 20. giro Alex Baldolini Suter al 13. giro Scott Redding Bimota al 10. giro Ratthapark Wilairot Promoharris al 5. giro Dani Rivas Suter al 5. giro Shoya Tomizawa Force GP210 al 4. giro Niccolò Canepa Moriwaki al 4. giro Lukas Pesek Suter al 2. giro Vladimir Leonov Suter al 2. giro Dominique Aegerter Suter al 2. giro Hector Faubel NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Suter Robertino Pietri Suter Roberto Rolfo FTR Alex Debon Suter Mike Di Meglio

25 — 20 — 13

11 13 7 10 25

20

25 16 8 20 —

6 20 16 10 4

20 16 10 11 25

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

32

49

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11

13 9 — 25 —

6

Moriwaki Moriwaki Suter Suter Speed Up

23

Spagna Svizzera Spagna Giappone Italia

2

Toni Elias Thomas Luthi Julian Simon Shoya Tomizawa Andrea Iannone

QA ap TA ri R le

Campionatopiloti

FR m AN ag CI gio A

42 23

CATENE CORONE PIGNONI

1. 2. 3. 4. 5.

NUMERO GIRI

TO TA L

PILOTI AL VIA

1. Andrea Iannone 1’47”543 alla media di 158,236 km/h 2. Karel Abraham 1’47”826 3. Yuki Takahashi 1’47”949 4. Julian Simon 1’47”982 5. Simone Corsi 1’48”043 6. Thomas Luthi 1’48”061 7. Yonny Hernandez 1’48”082 8. Gabor Talmacsi 1’48”163 9. Shoya Tomizawa 1’48”173 10. Ratthapark Wilairot 1’48”258 11. Lukas Pesek 1’48”326 12. Carmelo Morales 1’48”330 13. Scott Redding 1’48”461 14. Kenny Noyes 1’48”528 15. Toni Elias 1’48”574 16. Jules Cluzel 1’48”592 17. Raffaele De Rosa 1’48”606 18. Anthony West 1’48”697 19. Fonsi Nieto 1’48”716 20. Sergio Gadea 1’48”799 21. Arne Tode 1’48”811 22. Alex De Angelis 1’48”841 23. Xavier Simeon 1’48”886 24. Jordi Torres 1’48”894 25. Vladimir Ivanov 1’49”008 26. Alex Baldolini 1’49”020 27. Dani Rivas 1’49”166 28. Niccolò Canepa 1’49”178 29. Yusuke Teshima 1’49”241 30. Ricard Cardus 1’43”360 31. Valentin Debise 1’49”375 32. Claudio Corti 1’49”409 33. Bernat Martinez 1’49”621 1’49”629 34. Joan Olive 35. Mashel Al Naimi 1’49”723 36. Vladimir Leonov 1’59”408

17

1’47”493 1’47”760 1’47”973 1’48”089 1’48”133 1’48”164 1’48”192 1’48”224 1’48”291 1’48”366 1’48”373 1’48”438 1’48”447 1’48”480 1’48”491 1’48”495 1’48”563 1’48”571 1’48”587 1’48”613 1’48”620 1’48”621 1’48”640 1’48”677 1’48”745 1’48”803 1’48”807 1’48”888 1’48”928 1’48”942 1’49”036 1’49”047 1’49”131 1’49”169 1’49”188 1’49”209 1’49”272 1’49”314 1’49”439 1’49”723 1’50”150 1’50”183

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

CON DUE POLSI ROTTI, AXEL PONS NON POTEVA CORRERE NEL GP DI CASA, E IL TEAM TENERIFE 40, DI PROPRIETÀ DI SITO PONS, PADRE DI AXEL, HA INGAGGIATO CARMELO MORALES, 31 ANNI, CHE LO SCORSO ANNO HA VINTO IL TITOLO IN EXTREME E SUPERSTOCK E PER IL QUALE SI PARLA DI UN POSSIBILE ARRIVO IN MOTO2 NEL2011. IN GARA HA RISCHIATO MOLTISSIMO NELL’INCIDENTE CHE LO HA VISTO PROTAGONISTA A POCHI METRI DAL TRAGUARDO QUANDO ERA SETTIMO NELLA SCIA DI NOYES: SE L’È CAVATA SENZA TROPPI DANNI, PER FORTUNA. I SOCCORSI (IN BASSO) NON SONO STATI CERTO ALL’ALTEZZA DELLA SITUAZIONE.

1’48”448 1’48”679 1’48”184 1’48”425 1’48”694 1’48”923 1’48”585 1’48”798 1’48”322 1’48”846 1’48”532 1’48”806 1’49”130 1’48”714 1’49”029 1’48”711 1’49”159 1’48”217 1’49”513 1’48”864 1’48”826 1’49”602 1’48”849 1’49”469 1’49”235 1’49”033 1’49”331 1’49”087 1’49”790 1’48”872 1’49”721 1’48”848 1’48”720 1’50”030 1’49”606 1’49”407 1’49”321 1’49”540 1’49”593 1’49”974 1’50”192 1’50”098

re

Morales debuttocol (mega) botto

Italia Giappone Svizzera Spagna Francia Spagna Giappone Thailandia USA Italia Spagna Rep. Ceca Italia G. Bretagna Spagna Svizzera Spagna Spagna Germania Spagna Francia Italia Colombia Rep. Ceca Spagna Italia Spagna Spagna Australia Rep.S.Marino Ucraina Ungheria Italia Belgio Spagna Giappone Italia Spagna Francia Qatar Russia Venezuela

4

IL PRIMO degli italiani alla fine è stato Simone Corsi, che ha lottato fino all’ultima staccata con Toni Elias e alla fine è stato sesto, alle spalle dello spagnolo. Il romano è in sesta posizione anche in campionato, giusto a 5 lunghezze da Iannone. Raffaele De Rosa e Claudio Corti sono partiti malissimo, quindi la loro gara è stata tutta in salita: alla fine sono stati sedicesimo e ventiduesimo. Alex Baldolini invece è caduto nel finale, mentre era ventinovesimo. Alex De Angelis è stato decimo, Roberto Rolfo è rimasto coinvolto nella caduta dopo il via. Niccolò Canepa è caduto dopo due giri e la sua moto si è anche incendiata. Per qualche ora c’è stata preoccupazione per Alex Debon, che si era fatto operare alla clavicola fratturata in Olanda per essere al via. Coinvolto nella caduta di gruppo, si è temuto avesse sofferto di una emorragia interna, poi scongiurata. La gara si è conclusa con un altro brutto episodio: sul traguardo Carmelo Morales ha tamponato Kenny Noyes ed è caduto rovinosamente, rotolando al suolo ad altissima velocità e venendo anche investito dalla sua stessa moto. Un gruppo di addetti è entrato in pista e ha raccolto il pilota, sotto shock, come fosse un pacco. Una cosa da non fare mai.

Andrea Iannone Yuki Takahashi Thomas Luthi Toni Elias Jules Cluzel Carmelo Morales Shoya Tomizawa Ratthapark Wilairot Kenny Noyes Roberto Rolfo Julian Simon Karel Abraham Simone Corsi Scott Redding Hector Faubel Dominique Aegerter Fonsi Nieto Sergio Gadea Arne Tode Alex Debon Mike Di Meglio Raffaele De Rosa Yonny Hernandez Lukas Pesek Jordi Torres Alex Baldolini Ricard Cardus Dani Rivas Anthony West Alex De Angelis Vladimir Ivanov Gabor Talmacsi Niccolò Canepa Xavier Simeon Bernat Martinez Yusuke Teshima Claudio Corti Joan Olive Valentin Debise Mashel Al Naimi Vladimir Leonov Robertino Pietri

Giriveloci

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA RI bre 19 N AR se O AG tte ON m A b

duta di Tomizawa. Quindi adesso la lotta per il titolo è sempre più esaltante. E in questa lotta resta anche Andrea Iannone: ora ha 41 punti di svantaggio, ma mancano 11 gare: c’è la possibilità di recuperare. Anche perché in questa categoria i valori cambiano di gara in gara e tutto può succedere.

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42.

Altraguardo

3

Alvia

LINEA MOTO

GI otto AP b PO re 10 NE MA ot LE tob SI re A

LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 52 4°C °C

Moto2 Catalunya

11 20 16 — 3

111 94 77 76 70

6. Corsi 65; 7. Cluzel 57; 8. Takahashi 52; 9. Gadea 47; 10. Talmacsi 42; 11. Debon 37; 12. Wilairot 25; 13. Nieto 25; 14. Redding 23; 15. Abraham 22; 16. Rolfo 21; 17. Noyes 18; 17. Di Meglio 17; 19. Aegerter 15; 20. Hernandez 15; 21. Pasini 12; 22. Bradl 11; 23. De Angelis 11; 24. Baldolini 9; 25. Simeon 8; 26. West 8; 27. Faubel 4; 28. Pesek 4; 29. Tode 1; 30. Teshima 1; 31. Corti 1. Distribuito da:

G

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motosprint

58

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motoitalia@motorquality.it www.motorquality.com


125 Catalunya di Marco Masetti

MARC MARQUEZ (93) HA CORSO DA SOLO VINCENDO INDISTURBATO. DIETRO DI LUI BAGARRE TRA SMITH (38), ESPARGARÓ (44) E TEROL, FINITO GAMBE ALL’ARIA.

Il vincitore

QUALCOSA DI GRANDE

DUE VERTEBRE

TEROL CADE DOPPIA FRATTURA

il diavoletto Faccia d’angelo e tanta grinta, Marquez vince per la quarta volta

mondiale tutti mi chiedevano un autografo. Non mio, però, ma di Valentino o di Pedrosa. Adesso iniziano a chiedere anche il mio. La cosa non mi ha cambiato o mi ha fatto montare la testa, però fa molto piacere».

M

A MONTMELÓ ha fatto vedere il tipo di gara che gli riesce meglio. In fuga dal primo giro, sempre veloce e spietato, senza il minimo errore fino alla bandiera a scacchi. Un fenomeno, senza dubbio, anche se il magrissimo spagnolo è diventato famoso per le gare folli, per le battaglie con Espargaró e le cadute della passata stagione, quando correva con la KTM e doveva metterci qualcosa in più per giostrare con le Aprilia. Questo vuol dire una cosa sola: a 17 anni Marquez ha già un bagaglio tecnico invidiabile. Ma non c’è verso di fargli montare la testa: «È facile farsi prendere dall’entusiasmo e credo che per un ragazzo questo sia pericoloso. Io resto con i piedi per terra, anche se sono in testa al mondiale».

ONTMELÓ – Se lo guardi in borghese sembra davvero un chierichetto, uno che canta la domenica nel coro della chiesa. Ma la faccetta buona, quasi angelica, da adolescente docile che ubbidisce ai genitori, nasconde qualcosa… Ad esempio un piccolo diavolo, che sta anche crescendo in fretta. Quando indossa tuta, casco, guanti e stivali, Marc Marquez, classe 1993 da Cervera, Catalunya, diventa un altro. Ma prima c’è da dire che sulla sua tuta e sul casco ci sono marchi importanti nel motociclismo di oggi: Repsol e Red Bull, gli sponsor più potenti e, soprattutto, più generosi nell’investire nella parte “verde” di questo sport. Come a dire che dietro Marquez c’è un lavoro a lunga gittata che lo pormotosprint

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terà inevitabilmente in alto, facendolo crescere senza fretta e pressione, esattamente come non succede da noi… «Quando scendo dalla moto – rivela il pilota – mi calmo di colpo e non mi si nota molto. Sono un ragazzo timido, ma quando ritorno in sella e abbasso la visiera del casco mi scaldo di colpo. Ma senza esagerare perché troppa carica alle volte può dare fastidio e rivelarsi pericolosa». Che sia un talento non ci sono dubbi. In Catalunya ha vinto la quarta gara consecutiva, un record a 17 anni. Un primato che prima apparteneva a Valentino Rossi. Ma non tirate in ballo il pesarese perché Marc sa che la strada per arrivare così in alto è lunghissima: «Quando ho iniziato a correre nel

È finito male, anzi malissimo il Gran Premio di Nico Terol. Caduto all’ultimo giro mentre contendeva il podio a Smith ed Espargaró, Terol è stato ricoverato in terapia intensiva. Nella caduta ha riportato la contusione traumatica del polmone sinistro e la frattura dell’apofisi trasversale della prima e seconda vertebra lombare.

Del resto c’è la legge a ricordargli che è solo un ragazzo. Sul podio, anche dopo la vittoria, per lui c’è solo una borraccia con una bibita, non lo champagne. È un ragazzino e non può bere, e su questo Marc non scherza: «Ci sono troppi ragazzi giovani attaccati alla bottiglia e questo non va bene». Con la vittoriosa cavalcata di 103,994 chilometri, Marc ha piegato la concorrenza, naturalmente tutta targata Spagna, come è d’obbligo di questi tempi. Bradley Smith corre per il team Bancaja di Jorge Martinez e vive e corre in Spagna da anni, Pol Espargaró è catalano e rivale storico di Marquez. Un altro galletto del ben fornito pollaio iberico. Uno che ha un fratello in MotoGP e una bella carriera già disegnata davanti. Bene, Bradley e Pol hanno rivisto Marquez solo sul podio e hanno capito che, nonostante un avvio non esaltante, il ragazzino con la faccia da chierichetto è il candidato più serio al mondiale. Chi esce massacrato da Barcellona è Nico

Terol che ha chiuso in anticipo la gara ruzzolando a terra. Non è il fisico a far male, ma il morale. Perdere così, in casa, e capire che Marc e Pol stanno allungando, fa male. Un’altra cosa che fa male, ma questa volta al mondiale, è il distacco che divide il quarto classificato, Sandro Cortese, da Marquez: oltre 45 secondi. Una vita, un abisso, il segno che senza mezzi di alto livello in 125 non si va più da nessuna parte, almeno su piste così veloci. Per non parlare di piloti come il tedesco Schroetter, che corre con una vetusta Honda, finito a punti, ma con oltre un minuto di distacco. A punti anche Simone Grotzkyj Giorgi, unico italiano in grado di far qualcosa di costruttivo in questa stagione e ultimo pilota a stare dentro il minuto di distacco. Il pilota del team Fontana ha fatto vedere di esserci. Magari senza essere il piccolo diavolo con la faccia d’angelo che sta strapazzando tutti nel mondiale: quella è un’altra storia. Spagnola, naturalmente.

MONTMELÓ - La tua sembra una gara vinta senza troppi sforzi: in testa dall’inizio alla bandiera a scacchi. È andata davvero così? «Vista da fuori, la mia può essere sembrata una gara facile, ma non è così. Sono andato al limite soprattutto nella fase iniziale. Siamo stati davanti a tutti in questo fine settimana e questo testimonia dell’ottimo feeling con la moto e del gran lavoro fatto dalla mia squadra». Che effetto ti ha fatto vincere sulla tua pista? «Vincere la gara di casa, stando sempre davanti, è qualcosa di grande, davvero speciale. Ma io penso soprattutto alla prestazione: una gara quasi perfetta, senza il minimo errore. Non è facile riuscirci quando i rivali sono così vicini. Infatti ho dovuto tenere un ritmo molto alto perché temevo mi raggiungessero». In Germania ci vai da leader del mondiale, cambia qualcosa? «No, non cambia assolutamente nulla. Anzi sono convinto che troverò un rivale caricato al massimo: Nico Terol, che qui è caduto e mi spiace, ma che al Sachsenring sarà concentratissimo per recuperare. Non ci sono strategie particolari per me: solo continuare a lavorare al massimo e cercare di essere sempre efficace». motosprint

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LI BE RE

es QUA as ter LIF fa na IC lto 3 HE 52 4°C °C

125 Catalunya

Alvia 1’50”043 1’51”314 1’51”465 1’50”911 1’51”559 1’52”526 1’51”988 1’51”443 1’54”121 1’52”353 1’53”617 1’52”827 1’53”146 1’51”863 1’52”298 1’52”880 1’52”700 1’53”788 1’53”923 1’54”162 1’53”752 1’54”726 1’55”155 1’55”476 1’54”537 1’54”998 1’54”969 1’53”635 1’55”590 1’57”745 1’55”996 1’58”375

1. Marc Marquez Derbi in 40’46”315 103,994 km alla media di 153,037 km/h 2. Bradley Smith Aprilia a 4”638 3. Pol Espargaró Derbi a 4”996 4. Sandro Cortese Derbi a 45”366 5. Efren Vazquez Derbi a 45”433 6. Tomoyoshi Koyama Aprilia a 49”685 7. Randy Krummenacher Aprilia a 49”735 8. Johann Zarco Aprilia a 49”743 9. Jonas Folger Aprilia a 49”775 10. Danny Webb Aprilia a 53”115 11. Adrian Martin Aprilia a 58”669 12. Simone Grotzkyj Aprilia a 58”800 13. Alberto Moncayo Aprilia a 1’02”050 14. Marcel Schrotter Honda a 1’15”497 15. Zulfahmi Khairuddin Aprilia a 1’16”029 16. Jakub Kornfeil Aprilia a 1’26”441 17. Louis Rossi Aprilia a 1’33”613 18. Luca Marconi Aprilia 1’36”186 19. Joan Perello Honda a 1’36”223 20. Michael van den Mark Lambretta a 1’36”340 21. Johnny Rosell Honda a 1’43”804 22. Marco Ravaioli Lambretta a 1’55”331 23. Peter Sebestyen Aprilia a 1 giro RITIRATI Aprilia al 22. giro Nicolas Terol Aprilia al 15. giro Luis Salom Aprilia al 12. giro Eduard Lopez Aprilia all’11. giro Isaac Vinales Aprilia all’8. giro Sturla Fagerhaug Aprilia al 6. giro Alexis Masbou NON HANNO FINITO IL PRIMO GIRO Aprilia Esteve Rabat Aprilia Jasper Iwema NON PARTITO Aprilia Lorenzo Savadori

1’50”543 1’50”809 1’51”019 1’51”066 1’51”546 1’51”824 1’51”890 1’51”951 1’52”316 1’52”478 1’52”538 1’52”580 1’52”758 1’52”765 1’52”801 1’52”861 1’52”884 1’53”179 1’53”486 1’53”525 1’53”609 1’53”824 1’54”055 1’54”510 1’54”695 1’54”735 1’55”157 1’55”777 1’56”211 1’56”544 1’57”198 1’57”404

Poleposition

25 20 2 —

TEMPERATURA TEMPERATURA ESTERNA (°C) ASFALTO (°C)

16 25 20 11 13

25 16 20 13 11

25 20 13 16 5

25 16 20 13 —

E

44

re

31

TO TA L

— 25 20 13 —

Tecnologia Monoblocco

17

16 13 25 8 20

Pinza M4

3

20

GR gi AN ug BR no 26 ETA GN OL gi A AN ug DA no

6

ITA giu LI gn A o

23

FR m AN ag CI gio A

2

SP ma AG gg NA io

QA ap TA ri R le

Derbi Derbi Aprilia Aprilia Derbi

NUMERO GIRI

11

Spagna Spagna Spagna G. Bretagna Spagna

170 141 9 1

31 22

Factory Brakes

Campionatopiloti Marc Marquez Pol Espargaró Nicolas Terol Bradley Smith Efren Vazquez

Randy Krummenacher (KTM) nel 2007, in 1’50”732 alla media di 153,679 km/h

AU ot ST tob RA re 31 LIA PO ot RT tob OG re 7 n ALLO VA ov LE em NC b IA re

1. DERBI 2. APRILIA 3. HONDA 4. LAMBRETTA

PILOTI AL VIA

1. 2. 3. 4. 5.

. Marrttin DB9 n o t s A a n u a e vinci guida? Fatti strad metterti alla r e p la o g re Hai le carte in

Campionatomarche

Marc Marquez (Derbi) in 1’50”543 alla media di 153,941 km/h Pole 2009: Julian Simon (Aprilia) in 1’51”448 alla media di 152,691 km/h.

Dischi SuperSport

1. Pol Espargaró 1’50”590 alla media di 153,876 km/h 2. Marc Marquez 1’50”628 3. Nicolas Terol 1’50”636 4. Bradley Smith 1’50”684 5. Sandro Cortese 1’51”638 6. Luis Salom 1’52”048 7. Efren Vazquez 1’52”163 8. R. Krummenacher 1’52”270 9. Jonas Folger 1’52”293 10. Johann Zarco 1’52”351 11. Simone Grotzkyj 1’52”444 12. Tomoyoshi Koyama 1’52”505 13. Alexis Masbou 1’52”674 14. Danny Webb 1’52”716 15. Adrian Martin 1’52”765 16. Alberto Moncayo 1’52”882 17. Sturla Fagerhaug 1’53”541 18. Z. Khairuddin 1’53”626 19. Marcel Schrotter 1’53”814 20. Jakub Kornfeil 1’53”901 21. Johnny Rosell 1’54”171 22. Luca Marconi 1’54”402 23. Joan Perello 1’54”416 24. Louis Rossi 1’54”431 25. Isaac Vinales 1’54”481 26. Michael v.d. Mark 1’54”742 27. Marco Ravaioli 1’55”161 28. Eduard Lopez 1’55”509 29. Peter Sebestyen 1’58”457 PRIMATO PRECEDENTE

GI otto AP b PO re N 10 E MA ot LE tob SI re A

Spagna Spagna G. Bretagna Spagna Germania Giappone Spagna Spagna Francia Francia Italia Germania Spagna Svizzera Spagna G. Bretagna Norvegia Malesia Spagna Olanda Spagna Spagna Germania Francia Italia Spagna Olanda Rep. Ceca Italia Italia Spagna Ungheria

4

Marc Marquez Pol Espargaró Bradley Smith Nicolas Terol Sandro Cortese Tomoyoshi Koyama Esteve Rabat Efren Vazquez Alexis Masbou Johann Zarco Simone Grotzkyj Jonas Folger Alberto Moncayo Randy Krummenacher Luis Salom Danny Webb Sturla Fagerhaug Zulfahmi Khairuddin Adrian Martin Jasper Iwema Isaac Vinales Johnny Rosell Marcel Schrotter Louis Rossi Luca Marconi Joan Perello Michael van der Mark Jakub Kornfeil Lorenzo Savadori Marco Ravaioli Eduard Lopez Peter Sebestyen

Giriveloci

CA lug TA lio LU N 18 YA GE lu RM gli AN o 15 IA RE ag P. os CE to C 29 A IN ag DI o AN st AP o OL 5 IS SA set N tem MA b R 19 INO re AR se AG tte ON m A b

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32.

Altraguardo

25 16 — 20 11

132 131 118 94 60

Mescola SC

Mescola SA

Strada

Pista

Mescola RC

Pista/Strada

6. Sandro Cortese 60; 7. Randy Krummenacher 58; 8. Tomoyoshi Koyama 57; 9. Esteve Rabat 50; 10. Johann Zarco 45; 11. Danny Webb 39; 12. Alberto Moncayo 25; 13. Jonas Folger 23; 14. Jasper Iwema 20; 15. Alexis Masbou 17; 16. Luis Salom 15; 17. Simone Grotzkyj 14; 18. Adrian Martin 9; 19. Marcel Schrotter 9; 20. Jakub Kornfeil 3; 21. Zulfahmi Khairuddin 1.

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Velocità CIV

di Paolo Gozzi - foto Zac

RISULTATI TUTT’ALTRO CHE SCONTATI NELLA QUINTA PROVA DEL CAMPIONATO ITALIANO. A MISANO SI SONO VISTI SUL GRADINO PIÙ ALTO DEL PODIO PILOTI DIVERSI DAI SOLITI... COME TAMBURINI IN SUPERSPORT (SOPRA) E SANDI (SOTTO) IN SUPERBIKE. A SINISTRA, BAIOCCO INSEGUITO DA VERDINI (23) E DELLA CECA (6) NELLA STOCK 1000.

Aria nuova

Fanelli, Baiocco, Tamburini e Sandi festeggiano il primo successo della stagione. In 125 il ceco Popov strapazza una volta di più gli italiani motosprint

64

M

ISANO – Sette giorni dopo Max Biaggi l’Aprilia ha sbancato di nuovo Misano. Il successo di Federico Sandi, 21 anni, è storico per tanti motivi: è stata la prima vittoria di Noale nella top class e il ritorno della Michelin, che non aveva mai vinto in Superbike da quando è stato varato il nuovo format del CIV, nel 2001. Ovviamente è stata la prima volta anche per Sandi, approdato sulla quattro tempi dopo alcune stagioni di 125 e 250 del Mondiale che non hanno lasciato grandi tracce. L’anello di congiunzione tra i due trionfi è Giovanni Sandi, professione capo meccanico. È una specie di secondo padre per Max, con il quale ha già vinto tre titoli iridati nella 250, e il papà vero di Federico Sandi, insieme al quale ha vinto – per adesso – solo una gara. Questa. Quando corre Biaggi il vecchio lupo delle piste si piazza al muretto e prende i tempi con tutta la tranquillità del mondo.

Quando corre il figlio, Giovanni si piazza allo stesso muretto e stringe in mano il cronometro come se volesse farlo correre più in fretta. Volta la testa di continuo verso l’ultima curva e non sta fermo un momento: diciotto giri devono sembrargli lunghi come la 24 ore Le Mans. Biaggi gli aveva dato una grande gioia, Federico di più. Anche perché la prima volta è stata parecchio sudata: Sandi, sul podio nell’apertura di Vallelunga dov’era partito in pole, veniva da tre botti consecutivi. Se vedeva che il potenziale c’era, mancava la conferma. Padre e figlio adesso si sono tolti un gran peso dallo stomaco, lanciando un chiaro segnale di battaglia alla Ducati, che ormai è insidiata anche sul fronte interno. Alex Polita, primo in qualifica, ha avuto il suo bel daffare per sbarazzarsi del compagno di squadra Luca Conforti ma ad attaccare Sandi non ci ha neanche pensato. «Meglio pensare al campionato» ha ammesso il marchigiano. Infatti la classifica

Cade, ma i tempi sono ottimi

UNA SPERANZA C’È E SI CHIAMA TATASCIORE IL SOGNO di Manuel Tatasciore, sedicenne di Ortona (Chieti) ha preso il volo al nono passaggio dal Curvone: un botto pazzesco, con l’Aprilia 125 letteralmente decollata e poi rimbalzata tre-quattro volte nella via di fuga. Al rientro al box, con la tuta grattugiata come un pezzo di padano, Tatasciore ha trovato ad aspettarlo Roberto Locatelli, ex iridato della 125 e adesso guida e consigliere del vivaio Aprilia JuniorGP. Rimbrotto? Macché. «Mi sei piaciuto

moltissimo, ero in pista a vederti: andavi talmente forte che dopo tre giri ho chiamato i box perché ti segnalassero di prenderla con più calma. Guarda che cronologici: pazzeschi. Okay, sei caduto, ma non importa. Ti rifarai presto». Tatasciore, attualmente secondo nella Coppa Italia SP, stava disputando la seconda gara in 125, la prima sull’asciutto. La sensazione che sia finalmente spuntato un futuro campione si respirava nell’aria afosa di Misano.

sorride: a due round dalla fine (Imola e Mugello) il vantaggio sale a +16 su Stefano Cruciani, stavolta solo quarto, e +24 su Conforti, che ha saltato la prima gara per un problema fisico. Marco Borciani, partito malissimo, è risalito fino al quinto posto con la Ducati che continua a guidare da pilota ma cui ha voltato le spalle da team manager: il suo pupillo Jakub Smrz dal GP di Brno, domenica prossima, correrà con l’Aprilia… Danilo Petrucci, 18 anni, è ormai una presenza costante nelle prime posizioni (sesto) con la Kawasaki Pedercini. SUPERSPORT - Anche la classe di mezzo è stata il proseguimento ideale della tappa mondiale del fine settimana precedente. Roberto Tamburini, quinto posto tra i grandi, ha fatto il vuoto nel tricolore riaprendo clamorosamente la corsa al titolo che pareva chiusa dalla doppietta di Ferruccio Lamborghini al Mugello.

] motosprint

65


Velocità CIV

Le gomme Dunlop, che in Toscana avevano fatto la differenza sulle Pirelli-Metzeler, sono andate in crisi sul bollente asfalto della Riviera (39°C) mandando a picco le speranze del diciottenne bolognese arrivato stremato, deluso e soltanto settimo. Gli restano solo dieci punti di margine su Tamburini che invece ha guidato alla perfezione, guadagnando il passaporto per il Mondiale dalla tappa di Silverstone (primo agosto) in poi. Riminese, 18 anni, era approdato al Mondiale 125 appena quattordicenne circondato da grandi attese rovinosamente deluse. Si è rilanciato passando dal trofeo Yamaha e dalla Stock 600: adesso che è rinato, vedremo dove arriverà. «Tamburini era fuori portata» ha ammesso Ilario Dionisi portacolori Honda tornato sotto in campionato (-18 punti dalla vetta) precedendo il veterano (42 anni) Cristiano Migliorati, bandiera della Kawasaki Puccetti: le primavere passano, il bresciano non molla. Gianluca Vizziello era riuscito a riprendersi il quarto posto superando all’ultimo Mirco Giansanti ma non serviva perché la Triumph del ternano è stata squalificata per piastra forcella irregolare. STOCK 600 - Sorpresa nella under 25: Davide Fanelli, diciannovenne di Urbino, ha riportato al successo la Honda dopo dieci centri Yamaha, interrompendo la striscia vincente di Fabio Massei, imbattuto da inizio stagione. Il diciottenne romano anche stavolta era scattato a palla ma al terzo passaggio la corsa è stata fermata per la scivolata multipla sull’olio alla Quercia, che ha tolto di scena sei piloti. La gara è ripartita da zero poco dopo, accorciata a dieci giri. Massei non ce l’ha fatta a mollare il gruppo e, andato in crisi d’aderenza, nel giro finale è finito nelle grinfie del grintosissimo Fanelli e dello smaliziato Lorenzo Zanetti, ex del Mondiale 125, che domenica prossima a Brno debutterà nella Stock 1000. «Ero in difficoltà e ho pensato al campionato» ha confessato Massei. Che conserva 36 punti su Zanetti: sarà campione già a Imola se arriverà almeno terzo, in caso di vittoria dell’inseguitore. Fanelli ha dedicato il primo successo alla memoria di Luigi D’Esposito, direttore sportivo della Honda QDP recentemente scomparso, scopritore di talenti e icona della passione per la moto. Del quintetto di testa hanno fatto parte motosprint

66

24 punti tra Popov e Pontone (Honda) a 17”907; 5. Barone (Yamaha) a 21”286; 6. Velini (Yamaha) a 21”608; 7. Lamborghini (Yamaha) a 22”556; 8. Clementi (Honda) a 28”226; 9. Palumbo (Kawasaki) a 33”318; 10. Erbacci (Yamaha) a 34”199; 11. Boccolini (Honda) a 54”981; 12. Menghi (Yamaha) a 57”972; 13. Ruggiero (Yamaha) a 1’07”289; 14. Bonecchi (Yamaha) a 1’13”500; 15. Vino (Yamaha) a 1’19”285; 16. Cazzola (Honda) a 1’28”857; 17. Evangelista (Honda) a 1’32”836; 18. Berclaz (Yamaha) a 1’42”120; 19. Vicentin (Yamaha) a 1 giro. Giro più veloce: Tamburini in 1’39”576 alla media di 152,784 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Lamborghini p. 88; 2. Tamburini 78; 3. Dionisi 70; 4. Migliorati 69; 5. Vizziello 64; 6. Barone 37; 7. Clementi 36; 8. Velini 33; 9. Giansanti 32; 10. Gramigni 29.

125 GP 1. Popov (Aprilia) 17 giri pari a 71,842 km in 30’47”433 alla media di 139,995 km/h; 2. Fenati (Aprilia) a 3”395; 3. Antonelli (Aprilia) a 4”338; 4. Pontone (Aprilia) a 4”720; 5. Hiroki (Rumi) a 17”119; 6. Bonati (Aprilia) a 20”264; 7. Mauriello (Aprilia) a 23”783; 8. Parziani (Aprilia) a 25”539; 9. Calia (Rumi) a 25”598; 10. Gabrielli T. (Aprilia) a 25”651; 11. Gabrielli M. (Aprilia) a 28”710; 12. Giorgi (Aprilia) a 30”000; 13. Stirpe (Honda) a 31”084; 14. Ferro (Aprilia) a 31”345; 15. Gondo (Aprilia) a 58”564; 16. Torlaschi (Honda) a 1’08”821. Giro più veloce: Fenati in 1’47”029 alla media di 142,145 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Popov p. 94; 2. Pontone 70; 3. Mauriello 65; 4. Tonucci 40; 5. Gabrielli 43; 6. Bonati 27; 7. Fenati 35; 8. Calia 34; 9. Hiroki 30; 10. Parziani 28.

STOCK 600 1. Fanelli (Honda) 10 giri pari a 42,260 km in 17’16”000 alla media di 146,849 km/h; 2. Zanetti (Yamaha) a 0”364; 3. Massei (Yamaha) a 0”470; 4. Lombardi (Yamaha) a 0”768; 5. Russo (Yamaha) a 0”870; 6. Mercado (Kawasaki) a 6”017; 7. Vitali (Yamaha) a 9”973; 8. Sancioni (Yamaha) a 11”026; 9. Marcheluzzo (Honda) a 12”497; 10. Biaggi (Yamaha) a 13”694; 11. Cocco (Yamaha) a 13”857; 12. Monti (Yamaha) a 16”855; 13. Casalotti (Yamaha) a 17”125; 14. Vargas (Honda) a 17”191; 15. Dittadi (Yamaha) a 22”132; 16. Morrentino (Yamaha) a 22”432; 17. Spadaro (Yamaha) a 23”204; 18. Marconi (Yamaha) a 34”707; 19. Pirazzoli (Yamaha) a 1’16”847. Giro più veloce: Fanelli in 1’42”330 alla media di 148,672 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Massei p. 116; 2. Zanetti 80; 3. Lombardi 61; 4. Fanelli 59; 5. Russo 45; 6. Marcheluzzo 39; 7. Farinelli 30; 8. Biaggi 29; 9. Gregorini 24; 10. Mercado 24.

STOCK 1000 1. Baiocco (Kawasaki) 10 giri pari a 42,260 km in 16’52”230 alla media di 150,298 km/h; 2. Bussolotti (Honda) a 0”066; 3. Verdini (Honda) a 3”590; 4. Giugliano (Suzuki) a 3”995; 5. Dell’Omo (Suzuki) a 4”608; 6. Muzio (Honda) a 4”671; 7. Goi (Aprilia) a 5”639; 8. Della Ceca (Yamaha) a 6”902; 9. Alfonsi (BMW) a 8”790; 10. Holland (KTM) a 9”721; 11. Valsecchi (Aprilia) a 17”459; 12. Conti (BMW) a 17”602; 13. Salvatore (Yamaha) a 17”735; 14. Fusco (Yamaha) a 26”865; 15. Andric Silva (Honda) a 27”512; 16. Andriotta (Suzuki) a 34”072. Giro più veloce: Colucci in 1’39”325 alla media di 153,170 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Goi p. 87; 2. Verdini 82; 3. Bussolotti 68; 4. Baiocco 54; 5. Dell’Omo 53; 6. Muzio 47; 7. Colucci 37; 8. Della Ceca 29; 9. Alfonsi 29; 10. Valsecchi 27.

SUPERSPORT 600 1. Tamburini (Yamaha) 18 giri pari a 76,068 km in 30’09”394 alla media di 151,346 km/h; 2. Dionisi (Honda) a 10”945; 3. Migliorati (Kawasaki) a 13”502; 4. Vizziello

IN TESTA ALLA STOCK 600 C’È FANELLI (127) INSEGUITO DA MERCADO (36) E ZANETTI (8). NELLA PAGINA ACCANTO, IL PODIO DELLA 125, CON IL CECO POPOV, AL TERZO SUCCESSO CONSECUTIVO, TRA FENATI (SECONDO) E ANTONELLI.

SUPERBIKE 1. Sandi (Aprilia) 18 giri pari a 76,068 km in 29’42”265 alla media di 153,650 km/h; 2. Polita (Ducati) a 1”007; 3. Conforti (Ducati) a 3”152; 4. Cruciani (Ducati) a 16”287; 5. Borciani (Ducati) a 16”575; 6. Petrucci (Kawasaki) a 20”952; 7. Aldrovandi (Suzuki) a 36”741; 8. Pasini (Ducati) a 46”399; 9. Gentile (Ducati) a 46”808; 10. Mauri (Ducati) a 46”877; 11. Pedersoli (Ducati) a 57”735; 12. Faccietti (Kawasaki) a 1’07”310; 13. Ciacci (Yamaha) a 1’11”994; 14. Maggiori (Yamaha) a 1’12”531; 15. Lucchetti (Ducati) a 1’17”774; 16. Zannini (Honda) a 1’22”640; 17. Rufoloni (Suzuki) a 1’35”225; 18. Milanese (Yamaha) a 1 giro; 19. Ascanio (Yamaha); 20. Di Pietrogiacomo (Suzuki); 21. Pasqualato (Kawasaki). Giro più veloce: Sandi in 1’38”144 alla media di 155,013 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Polita p. 101; 2. Cruciani 85; 3. Conforti 77; 4. Petrucci 63; 5. Borciani 53; 6. Sandi 41; 7. Brignola 35; 8. Baggi 33; 9. Aldrovandi 26; 10. Pedersoli 24.

R1 LEOVINCE CUP 1. Prattichizzo 12 giri pari a 50,712 km in 20’31”604 alla media di 148,232 km/h; 2. Zenatello a 4”131; 3. Laudati U. a 8”912; 4. Sanca a 10”589; 5. Laudati G. a 15”002; 6. Zerbo a 17”872; 7. Gomiero a 19”911; 8. Manici a 22”081; 9. Brunelli a 24”635; 10. Romagnoli a 27”206; 11. Zuccarino a 28”220; 12. Ruggiero a 28”409; 13. Cucci a 32”428; 14. Benato a 32”649; 15. Bottari a 1’14”066; 16. Zaffelli a 1’45”675; 17. Chiancianesi a 1 giro. Giro più veloce: Prattichizzo in 1’41”342 alla media di 150,121 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Prattichizzo p. 99; 2. Laudati U. 89; 3. Manici 55; 4. Laudati G. 55; 5. Sanca 52; 6. Zerbo 50; 7. Rubino 34; 8. Gomiero 32; 9. Cucci 24; 10. Benato 21.

R6 METZELER CUP 1. Russo 12 giri pari a 50,712 km in 20’43”323 alla media di 146,835 km/h; 2. Avanzi a 5”895; 3. Vigilucci a 7”113; 4. Emili a 11”112; 5. Agnelli a 11”637; 6. Paoloni a 12”259; 7. Scicchitano a 12”592; 8. Poma a 15”415; 9. Minganti a 15”520; 10. Grandi a 21”221; 11. Schiavoni a 21”963; 12. Celestini a 22”442; 13. Larini a 22”604; 14. Carta a 24”868; 15. Pinna a 25”194; 16. Cannizzaro a 25”456; 17. Mottola a 29”564; 18. Cloroformio a 31”227; 19. Mercandelli a 31”954; 20. Garofoli a 37”750; 21. Calvano a 38”875; 22. Nardin a 42”688; 23. Ermacora a 45”333; 24. Ripamonti a 49”497; 25. Castello a 50”924; 26. Nori a 51”479; 27. Toffanin a 51”699; 28. Fede a 52”630; 29. Tibaldo a 53”393; 30. Civillini a 54”910; 31. Tomassini a 55”359; 32. Diomedi a 1’09”369; 33. Agnoletto a 1’31”369. Giro più veloce: Russo in 1’42”606 alla media di 148,272 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Russo p. 569; 2. Avanzi 560; 3. Paoloni 559; 4. Emili 444; 5. Poma 415; 6. Vigilucci 383; 7. Agnelli 329; 8. Carta 327; 9. Scicchitano 313; 10. Grandi 273.

anche Dino Lombardi e Riccardo Russo che poche ore prima aveva dominato la serie monomarca Yamaha. STOCK 1000 - Doppia partenza con classifica per somma di tempi anche nella Stock 1000. Domenico Colucci, fermato dalla rottura del motore Ducati (il team Barni ne ha fatti fuori quattro tra Stock e SBK in un solo week-end), e Davide Giugliano hanno vinto le due frazioni ma la vittoria ha sorriso per appena 66 millesimi a Matteo Baiocco, titolare del Mondiale Superbike che Kawasaki Pedercini ha dirottato alla Stock tricolore. Marco Bussolotti, emergente Honda-QDP, ha preceduto il compagno Luca Verdini (Honda Emmebi) tornato a soli cinque punti dall’Aprilia di Ivan Goi, che per un dritto alla Quercia è finito solo settimo. Continua il momento nero di Colucci: dopo mille infortuni stava veleggiando sereno ma non ha potuto prendere il secondo via perché nella Stock è vietato il muletto. Giugliano, attardato da un fuoripista nella prima frazione, ha concluso quarto.

125 - La classifica suona come una bocciatura per i ragazzini italiani: il ceco Miroslav Popov ha fatto tris, allungando le mani sul tricolore. Invece all’orizzonte della minima cilindrata nazionale, scarno per contenuti tecnici, si profilano novità interessanti. È piaciuto moltissimo Manuel Tatasciore, di cui leggete a parte, e anche i due quattordicenni saliti sul podio con Popov, cioè Romano Fenati e Niccolò Antonelli. Il primo non aveva mai visto Misano ma forse avrebbe vinto se non fosse uscito lungo alla Quercia, nelle fasi iniziali: nel finale ha firmato i migliori tre giri veloci della gara. Niente male pure Niccolò, un baby con la voce da bambino che si è fatto le ossa (si fa per dire…) con le minimoto nella vicina Cattolica. Nel finale si sono sbarazzati del più esperto Armando Pontone, scivolato a -24 punti da Popov. Nazzareno Lumina è caduto mentre era secondo e Alex Tonucci ha perso l’ultimo treno per il titolo per la rottura del motore.

Yamaha R Series Cup

RUSSO ALLA RIBALTA MISANO – Riccardo Russo (nella foto) ha dominato il quarto round del monomarca Yamaha R6 a Misano tornando in vetta al campionato. Diciassette anni, da Maddaloni (provincia di Caserta), Russo conferma il proprio notevolissimo potenziale, già espresso – sempre in questa stagione nel CIV Stock 600 e nell’Europeo di categoria. Russo ha vinto alla grande, in testa dall’inizio alla fine, migliorando di 12”4 secondi il record sulla distanza. A due gare dalla fine la lotta per la conquista del titolo resta apertissima: Gianpietro Avanzi (Bottega della Moto), secondo nel round adriatico, insegue a 9 punti, l’ex capoclassifica Andrea Paoloni (Imperiale Moto), arrivato solo sesto, è a meno 10: i due round che restano (Imola e Mugello) ne assegneranno 400. Nella R1 Maurizio Prattichizzo ha dominato la scena per la terza volta in 4 gare consolidando il primato in campionato anche se per il titolo non è ancora fatta: Ugo Laudati, terzo alle spalle della wild card Franco Zenatello, resta a meno 10 punti quando ne rimangono 52 da assegnare.

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Superbike Test a Imola di Paolo Gozzi - foto Zac

CAMPIONE SUPERSPORT IN CARICA, FINORA CAL CRUTCHLOW È STATO VELOCE IN PROVA, MA POCO CONSISTENTE IN GARA. NELLA FOTO PIÙ PICCOLA, MICHEL FABRIZIO TRASMETTE LE SUE SENSAZIONI ALLA SQUADRA NEI BOX DI IMOLA.

e n o i c l Ca Crutchlow fa tempi record. Fabrizio ok, Haga no. Haslam cade due volte. Biaggi si nasconde

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I

MOLA – Cal Crutchlow ha fatto il fenomeno, Leon Haslam il matto e Max Biaggi il ragioniere. Sulla via tra Misano e Brno il Mondiale Superbike si è fermato a Imola per due giorni di test serviti alla Pirelli per provare una decina di nuove soluzioni per il campionato 2011. Nonostante il sole implacabile (32° ambiente, 52° sull’asfalto) e la fatica accumulata nel week-end precedente, gli assi delle supermoto non si sono risparmiati. Con gomma da gara, anche se di tipo soffice, Crutchlow ha realizzato un formidabile 1’47”478, ampiamente sotto la pole 2009 firmata da Michel Fabrizio in

1’47”735. Haslam, il migliore del primo giorno, ha cercato il limite con una tale insistenza da incappare in due rovinose cadute risolte, per sua fortuna, senza danni fisici. Max Biaggi, più saggio del rivale, invece l’ha presa con calma assoluta, evitando qualsiasi rischio. Il leader del campionato è tornato a casa con un modesto nono tempo ma statene certi: a fine settembre, quando il risultato conterà, l’Aprilia tornerà sotto. Imola ha ringalluzzito anche i ducatisti: Michel Fabrizio, secondo nella classifica combinata dei due giorni, è stato il più veloce sul passo gara e anche Noriyuki

TerzoHaslam 1. CRUTCHLOW (YAMAHA) 1’47”478 2. FABRIZIO (DUCATI) 1’47”854 3. HASLAM (SUZUKI) 1’47”966 4. REA (HONDA) 1’47”990 5. HAGA (DUCATI) 1’48”096 6. CHECA (DUCATI) 1’48”147 7. XAUS (BMW) 1’48”329 8. BYRNE (DUCATI): 1’48”666 9. BIAGGI (APRILIA) 1’48”690 10. SYKES (KAWASAKI) 1’48”943 11. TOSELAND (YAMAHA) 1’49”031 12. CORSER (BMW) 1’49”079 13. CAMIER (APRILIA) 1’49”186 14. GUINTOLI (SUZUKI) 1’49”214 15. NEUKIRCHNER (HONDA) 1’49”423 16. PARKES (HONDA); 1’50”054 17. VERMEULEN (KAWASAKI) 1’50”074

Haga è ricomparso nei quartieri alti dopo la giornataccia di Misano. «Sono felice della prestazione ma adesso bisognerebbe cominciare a vincere»: Cal Crutchlow, ragazzo intelligente e solare, se l’è cantata da solo. La Yamaha sul giro secco non ha problemi, tanto che l’iridato Supersport è già partito tre volte in Superpole. Il difficile è andare forte dall’inizio alla fine con una R1 che su quasi tutte le piste ha lamentato grossi problemi di trazione, specie a gomme finite e sugli asfalti meno aggressivi. Imola, che ha un fondo liscio e sconnesso, era un banco di prova molto interessante e si può afferma-

re che la Yamaha sia finalmente riuscita a venire a capo della questione, introducendo ulteriori novità elettroniche (modifiche al controllo di trazione e al sistema antipennamento) e variando per l’ennesima volta la distribuzione dei pesi. Crutchlow è stato molto incisivo anche sul ritmo, percorrendo oltre trenta giri (la gara ne conta ventuno) con la stessa copertura. James Toseland invece non dà segni di ripresa (undicesimo tempo) e i responsabili Yamaha sono sempre più perplessi: la conferma è sempre più a rischio e con Cal indirizzato verso la MotoGP c’è il rischio che la squadra debba essere rifondata. «Crutchlow ha grande talento ma non è ancora maturo, gli farebbe bene un altro anno di apprendistato in Superbike» è l’opinione del ds Massimo Meregalli.

«IL MONDIALE non è finito e se la Suzuki ci darà una mano possiamo ancora vincerlo» afferma convinto Leon Haslam. Dal Giappone non danno segni di vita ma il figlio d’arte non si arrende e ci mette del suo. Anche troppo, tanto che il secondo e ultimo giorno Leon è finito due volte giù. La prima nel cambio di direzione della Villeneuve: dall’acquisizione dati si è ap-

purato che la GSX-R l’ha sparato via a 165 km/h (terza marcia). Quasi alla fine del test Haslam non è riuscito ad evitare Shane Byrne, che procedeva lentamente nella discesa della Rivazza. Altro botto pauroso: Haslam si è rialzato senza un graffio, l’ex campione inglese invece si è procurato un profondo taglio sul dorso della mano sinistra. I medici assicurano che per Brno ce la farà. Max Biaggi è sceso in pista un po’ svogliato e non lo ha nascosto. «È dura provare due giorni dopo una gara come quella di Misano, e con un caldo terribile». Tra l’altro Imola gli piace poco «soprattutto per l’asfalto pieno di buche e sconnessioni, sarebbe ora di rifarlo». Quindi il nono tempo dell’Aprilia non dice nulla. «Ci siamo concentrati quasi esclusivamente nella selezione delle novità Pirelli perché stavolta non avevamo componenti meccanici o elettronici da provare» ha spiegato il responsabile tecnico Luigi Dall’Igna. Prestazione poco significativa anche per Leon Camier (tredicesimo in 1’49”186) che ha girato poco per l’indurimento dei muscoli delle braccia. Michel Fabrizio invece era in forma smagliante. Sulla pista dove la Ducati nel 2009 era andata fortissimo compromettendo il Mondiale per il mancato gioco di

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Superbike Test a Imola

squadra a favore di Noriyuki Haga il romano ha stampato un 1’47”854 che lascia ben sperare, oltre che per il round di fine settembre, anche per il prossimo di Brno («dove noi romani andiamo sempre forte»). Il giapponese, quinto alla fine (1’48”096), è incappato in una scivolata alla Tosa, provando un’anteriore nuova «che evidentemente non va bene per me e la Ducati». In BMW per la prima volta Ruben Xaus è stato più veloce di Troy Corser: 1’48”329 per il catalano, 1’49”079 per l’ex iridato. Xaus si è fermato in anticipo per l’infiammazione al nervo del polpaccio sinistro lesionato in una toccata ricevuta in gara 2 a Misano. Corser si è un po’ lamentato dell’erogazione troppo brusca in uscita dalla variante. Il motore era lo stesso fantastico “evo step 4” utilizzato a Misano: sul salitone di Brno i cavalli tedeschi serviranno, eccome…

IL PRINCIPALE CONTENDENTE AL TITOLO DI MAX BIAGGI, LEON HASLAM, È STATO IL PIÙ VELOCE NEL PRIMO GIORNO, MA È ANCHE CADUTO DUE VOLTE. TRA L’INGLESE E IL ROMANO, DOPO IL ROUND DI SAN MARINO, CI SONO 37 PUNTI.

A IMOLA 3 SUPERSPORT E 6 STOCK

SOFUOGLU VOLA. E VIENE ABBATTUTO... SOLO tre Supersport hanno preso parte ai test sviluppo Pirelli: la Kawasaki di Juan Lascorz e le due Honda Ten Kate. La squadra olandese ha vissuto attimi di panico quando, nella chicane davanti ai box, Michele Pirro ha travolto il compagno di squadra Kenan Sofuoglu. «Stavo provando un’anteriore nuova, ho perso il controllo in ingresso e la moto mi è scappata via travolgendo Kenan, mi dispiace molto ma sono cose che succedono» ha raccontato il tre volte campione d’Italia. Il turco, che in precedenza aveva fatto il miglior tempo in 1’51”571, si è rialzato un po’ intontito ma senza danni. Abrasione al gomito per Pirro che ha concluso i test con 1’52”244. Lascorz ha fatto 1’51”781. Tra le Stock 1000 (sei piloti presenti) il più veloce è stato – manco a dirlo – il dominatore della serie Ayrton Badovini (BMW) in 1’52”375. Visto il ridotto numero di partecipanti Supersport e Stock hanno girato insieme alle 17 Superbike.

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SMRZ LASCIA LA DUCATI PER L’APRILIA Il team Pata-B&G lascia la Ducati e passa all’Aprilia: è la clamorosa notizia che scuote il Mondiale Superbike all’indomani dei test di Imola e alla vigilia del nono round in programma il prossimo week-end a Brno. Jakub Smrz ha già girato con la RSV4 a Brno utilizzando la moto stradale del padre. Il team Pata-B&G aveva trattato con Aprilia già nell’inverno scorso ma l’affare non era andato in porto per mancanza del budget necessario. TEST INVERNALI A PHILLIP ISLAND Phillip Island ospiterà una delle due tappe dei test invernali 2011. Sul tracciato australiano si girerà dal 29 novembre al 1 dicembre. Per adesso confermata la presenza di Yamaha, Aprilia e BMW. I test ufficiali saranno a Portimao in gennaio. Il campionato si apre il 27 febbraio 2011 a Phillip Island.


Cross MX1 GP Svezia di Enzo Tempestini

Cairoli attacca e stravince. Desalle si accontenta del secondo posto. Philippaerts non brilla

CAIROLI TORNA A FARE I NUMERI. L’OCCASIONE È QUELLA GIUSTA: VITTORIA CON DOPPIETTA, LA SECONDA DELLA STAGIONE.

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Fast and furious

DDEVALLA - In Svezia ha innestato la “marcia Cairoli” e la KTM del campione siciliano ha tuonato all’interno dello spettacolare catino roccioso di Uddevalla come non mai. La seconda doppietta del 2010, Antonio Cairoli l’ha costruita alla sua maniera, attaccando senza lasciare scampo agli avversari. In un campionato come questo, dove le insidie sono sempre molte ed ogni minimo errore si paga caro, Cairoli di una regola in particolare ha fatto virtù. La miglior difesa è l’attacco, ed attacco è stato. Un approccio alla gara che non è stato comunque dei migliori con la partenza della qualifica del sabato che pesava sulla testa del campione del mondo come un macigno ma qualcosa durante la notte deve essere scaturito dalla mente di Claudio De Carli. Forse scelte tecniche diverse, forse il giusto consiglio, e Cairoli in gara non è partito bene, è partito... gli altri dietro! Al primo start ha affrontato la curva in fondo al rettilineo praticamente senza curarsi degli avversari, tanto era la sicurezza di essere in testa, nel secondo tentativo ha “sbandato” leggermente dopo l’uscita del cancello ma si è attaccato al manubrio ed ha dato gas come un forsennato ed è diventato un tutt’uno con la moto riuscendo a girare appaiato agli altri ma con la sua solita velocità. Risultato: primo alla seconda curva. Ma se in gara uno, al comando dal primo

all’ultimo metro, il 222 della sua maglia gli avversari lo hanno visto solo in lontananza, nella seconda manche ha dovuto faticare un po’ di più per raggiungere la vittoria. Sulla sua strada si è parato ancora Clement Desalle che al secondo passaggio ha sfilato il campione prendendo subito un discreto vantaggio vantaggio. Ma le gare sono lunghe e la forza di Cairoli è proprio quella di essere veloce e determinato soprattutto verso fine gara. A Desalle ha concesso nove passaggi al comando ma quando ha deciso a metà gara di attaccare, ha salutato il rivale involandosi verso la sua decima vittoria di manche sulle venti disputate. Compito arduo quello di avere ragione di Desalle che soprattutto con Cairoli diventa particolarmente ostico ma questa volta il belga non ha opposto la solita, strenua resistenza capendo che in Svezia contro Cairoli sarebbe stato inutile. Oramai ci stiamo avvicinando a grandi passi verso l’ultima parte di stagione e il vantaggio di Cairoli è salito a quota sessantasette. Cinque GP da disputare, 250 punti ancora in palio ma se Cairoli si presenterà al via delle prossime gare sarà quello visto ad Uddevalla sarà durissima per tutti. Ora c’è una specie di “time out” per il campionato con tre settimane di pausa prima di ritornare in gara, a Lommel. Saranno settimane che serviranno a tutti. Cairoli, rilasserà corpo e mente in attesa del rush finale, gli avversari cercheranno invece il modo per batterlo. Per loro il compito sarà più arduo. In Svezia solo Desalle ha opposto un minimo di resistenza piazzandosi due volte al secondo posto, comunque costretto più a rintuzzare gli attacchi degli avversari che a tentare d’impensierire Cairoli. Il belga nella prima manche ha faticato per portarsi in seconda posizione, contrastato soprattutto da Guarneri, nella seconda si è dovuto guardare le spalle dall’arrembante Bobryshev e dal suo compagno di squadra Ramon che verso il termine della prova poteva anche affondare il colpo. Un Ramon che è stato capace di salire sul terzo gradino del podio per la seconda volta consecutiva. Podio che ha sfiorato ancora una volta Evgeny Bobryschev.

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Il campionato si ferma per tre settimane. Sii tornerà in pista il 1 agosto a Lommel in Belgio

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Cross MX1

GP Svezia

hanno detto AntonioCairoli UNA SETTIMANA TRAVAGLIATA «DURANTE la settimana scorsa ho avvertito dei dolori al ginocchio infortunato nel 2008 e per qualche giorno ho avuto paura di dovermi operare di nuovo. I sintomi erano gli stessi dell’infortunio e il ginocchio mi sembrava alquanto instabile ma per fortuna tutto è rientrato e oggi non ho avuto problemi. In Lettonia non mi è piaciuto il mio modo di gareggiare e prima di arrivare in Svezia ho deciso di cambiare tattica e tornare all’attacco. Non mi piace amministrare, non è il mio stile. Correndo in difesa potrei anche commettere errori ed invece se attacco mi sento più sicuro. In settimana abbiamo migliorato la moto nella fase di partenza ed oggi si è visto che il lavoro è stato svolto ottimamente».

DESALLE (25) HA PROVATO A CONTENERE GLI ATTACCHI DI CAIROLI, MA SI È DOVUTO ACCONTENTARE DEL SECONDO POSTO. PHILIPPAERTS (19), DOPO IL TERZO POSTO DELLA PRIMA GARA È PARTITO MALE NELLA SECONDA. DUE CADUTE HANNO PENALIZZATO GUARNERI (39).

Chi invece il podio lo ha cercato ma non è riuscito a trovarlo è stato David Philippaerts. Scattato bene al via della prima manche ha approfittato dell’uscita di scena di Guarneri ed ha provato insistentemente a farsi sotto a Desalle ma senza successo concludendo terzo. Rimasto imbottigliato a centro gruppo nel corso del secondo start, David non è riuscito a districarsi velocemente per uscire dal plotone delle seconde linee e quando ci è riuscito i primi si erano involati. Perde cinque punti da

LE PAGELLE

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Ramon (quarto in campionato) ma soprattutto vede allontanarsi Desalle ora a +36 nella generale. Per Davide Guarneri una gara dove poteva raccogliere tanto ed invece ha portato a casa solo sette miseri punti. Caduto nella prima manche (era terzo) la leva della frizione della sua Honda si è rotta ed è stato costretto al ritiro. Nella seconda, quinto fino al quattordicesimo passaggio, è scivolato di nuovo ed ha chiuso quattordicesimo.

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ClementDesalle HO PREFERITO STARE LONTANO «CORRO sempre per vincere ed il secondo posto è un buon risultato ma non non mi può soddisfare. La prossima volta cercherò di fare meglio. È stata una bella lotta con Cairoli e nella prima manche potevo anche attaccarlo ma ho avuto problemi con gli occhiali e ho preferito rimanere lontano dalla sua ruota posteriore».

Cinque punti per Bonini con un ottimo avvio nella prima prova ma a corto di energie dopo pochi passaggi. Due volte undicesimo Coppins con l’Aprilia. Attimi di apprensione per la caduta di Boissiere nella seconda manche (ha concluso la prima decimo). Una grande testata in terra con il casco profondamente segnato nell’urto e conseguente trauma cranico che però non gli impedirà di prendere la via di casa per effettuare maggiori controlli in Francia.

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DavidPhilippaerts

Il sabato non rende al meglio ma per un Cairoli cosi è un incenveniente da poco. Attaccante di razza non ama fare calcoli e si sbarazza di Desalle con una superiorità schiacciante.

Cairoli lo surclassa, soprattutto nella seconda manche. Tuttavia è l’unico che prova ad impensierire il siciliano. Così facendo, riesce quantomeno a rafforzare il secondo posto in campionato.

Sempre sornione come al tempo dei due titoli iridati, si sta riprendendo lentamente da un inizio di stagione travagliato. Potrebbe riservare sorprese a molti da qui al termine.

Si è vista la grinta del David migliore quanto ha provato a sorprendere Desalle. All’inizio della seconda manche fatica a districarsi nel gruppo, perdendo il treno dei migliori.

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Cross MX1 - MX2 Paddock

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2. Clement Desalle

Belgio

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3. David Philippaerts

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4. Steve Ramon

Belgio

Suzuki

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5. Maximilian Nagl

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6. Xavier Boog 276; 7. Ken de Dycker 269; 8. Evgeny Bobryshev 223; 9. Tanel Leok 219; 10. Davide Guarneri 196; 11. Kevin Strijbos 161; 12. Gareth Swanepoel 149; 13. Anthony Boissiere 145; 14. Joshua Coppins 140; 15. Rui Goncalves 124; 16. Sebastien Pourcel 92; 17. Jimmy Albertson 82; 18. Nicolas Aubin 57; 19. Jonathan Barragan 56; 20. Cedric Soubeyras 49; 21. Manuel Monni 46; 22. Tom Söderström 43; 23. Mike Alessi 40; 24. Marc de Reuver 40; 25. Matthias Walkner 40; 26. Ben Townley 25; 27. Kyle Chisolm 20; 28. Günter Schmidinger 18; 29. Matteo Bonini 16; 30. Manuel Priem 15; 31. Alvaro Lozano Rico 14; 32. Kevin Wouts 13; 33. Grant Langston 12; 34. Filip Neugebauer 12; 35. Tom Church 11; 36. Julien Bill 9; 37. Yentel Martens 8; 38. Shannon Terreblanche 8; 39. Dean Ferris 7; 40. Gregory Aranda 5; 41. Loic Leonce 5; 42. Bobby Garrison 4; 43. Ryan Hughes 4; 44. Milko Potisek 4; 45. Rickard Sandberg 2; 46. Dimitry Parshin 2; 47. Justin Soule 2; 48. Antonio Balbi 2; 49. Mathias Bellino 2.

MX2 Frossard aggancia Roczen in seconda posizione 1. Roczen (Suzuki) 21 giri in 39’28”824; 2. Frossard (Kawasaki) a 4”424; 3. Paulin (Yamaha) a 12”277; 4. Herlings (KTM) a 16”510; 5. Musquin (KTM) a 18”213; 6. Van Horebeek (Kawasaki) a 49”514; 7. Leib (Kawasaki) a 56”939; 8. Roelants (KTM) a 1’02”272; 9. Osborne (Yamaha) a 1’14”005; 10. Karro (Suzuki) a 1’16”545; 11. Simpson (KTM) a 1’17”714; 12. Nicholls (KTM) a 1’18”471; 13. Lupino (Yamaha) a 1’19”938; 14. Charlier (Yamaha) a 1’21”756; 15. Kullas (Yamaha) a 1’32”189; 16. Pocock (Yamaha) a 1’37”640; 17. Noren (Honda) a 1’41”260; 18. Aspegren (KTM) a 1 giro; 19. Nyegaard (Honda); 20. Larsen (Honda); 21. Delince (KTM); 22. Petrov (Honda); 23. Michek (TM); 24. Butron (Suzuki); 25. Lynggaard (Kawasaki) a 2 giri; 26. Granlien (Yamaha); 27. Vongsana (KTM) a 6 giri; 28. Triest (KTM) a 7 giri; 29. Justs (Honda) a 8 giri; 30. Heiby (Honda) a 10 giri; 31. Klein Kromhof (Yamaha) a 11 giri; 32. Moroni (Yamaha) a 12 giri; 33. Tonus (Suzuki) a 15 giri; 34. Kouwenberg (Suzuki); 35. Tonkov (Suzuki) a 20 giri; 36. Teillet (KTM).

12

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Mondialepiloti

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1. Frossard (Kawasaki) 21 giri in 40’30”167; 2. Herlings (KTM) a 15”059; 3. Van Horebeek (Kawasaki) a 19”256; 4. Musquin (KTM) a 24”680; 5. Paulin (Yamaha) a 26”994; 6. Kullas (Yamaha) a 38”253; 7. Osborne (Yamaha) a 47”162; 8. Roelants (KTM) a 56”185; 9. Simpson (KTM) a 57”897; 10. Charlier (Yamaha) a 1’02”637; 11. Lupino (Yamaha) a 1’04”335; 12. Teillet (KTM) a 1’13”206; 13. Leib (Kawasaki) a 1’28”467; 14. Tonus (Suzuki) a 1’41”665; 15. Delince (KTM) a 1’43”622; 16. Vongsana (KTM) a 1’46”435; 17. Larsen (Honda) a 1 giro; 18. Nicholls (KTM); 19. Tonkov (Suzuki); 20. Klein Kromhof (Yamaha); 21. Michek (TM); 22. Noren (Honda); 23. Kouwenberg (Suzuki); 24. Lynggaard (Kawasaki); 25. Triest (KTM); 26. Pocock (Yamaha); 27. Justs (Honda); 28. Roczen (Suzuki) a 2 giri; 29. Moroni (Yamaha); 30. Granlien (Yamaha); 31. Aspegren (KTM) a 3 giri; 32. Bengtson (Honda) a 7 giri; 33. Karro (Suzuki); 34. Butron (Suzuki) a 8 giri; 35. Petrov (Honda) a 10 giri; 36. Nyegaard (Honda) a 15 giri; 37. Heiby (Honda) a 16 giri; 38. Mitchell (Suzuki) a 17 giri.

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Secondamanche

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Primamanche

9

EUROPEO. ANCORA TIXIER SUL PODIO ANCHE BERNARDINI Al quinto dei sette appuntamenti con il campionato europeo riservato alle 125 a 2 tempi, ennesima affermazione di Jordi Tixier che conquista le due manche in programma mettendo nel carniere la quarta doppietta di stagione. Quando mancano da assegnare ancora 100 punti, il vantaggio del francese in classifica di campionato sul più immediato inseguitore è salito a 71 punti ed è sempre più vicino alla conquista del titolo continentale. In Svezia è salito per la prima volta a podio Samuele Bernardini (KTM Ufo Corse – Maglia Azzurra) che al secondo posto di gara uno ha fatto seguire la sesta posizione conquistata nella seconda manche. Dawid Ciucci ha dovuto rinunciare alla gara a causa di un’infrazione ad una costola rimediata durante le prequalifiche del sabato. Bernardini con i punti conquistati in Svezia risale al terzo posto in campionato.

1. Antonio Cairoli

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NEL CORSO delle prove libere della MX1, brutta caduta per Ken De Dycker. Sul salto che immette di fronte alla pit lane, il belga è stato disarcionato dalla sua Yamaha atterrando pesantemente al suolo. 25 punti di sutura al gomito destro, una brutta contusione alla spalla destra, per fortuna senza alcuna infrazione ossea, e gara finita soltanto dopo mezz’ora. Per Ken dovrebbero essere sufficienti le tre settimane di riposo che ci separano dalla prossima gara di Lommel (1 agosto) dove lo rivedremo in pista.

Mondialepiloti

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VENTICINQUE PUNTI DI SUTURA PER KEN DE DYCKER

1. Cairoli (KTM) 21 giri in 39’13”172; 2. Desalle (Suzuki) a 2”543; 3. Ramon (Suzuki) a 4”460; 4. Bobryshev (Honda) a 12”697; 5. Boog (Kawasaki) a 13”589; 6. Nagl (KTM) a 23”023; 7. Strijbos (Suzuki) a 32”242; 8. Philippaerts (Yamaha) a 50”995; 9. T. Leok (Honda) a 53”035; 10. Goncalves (KTM) a 1’01”965; 11. Coppins (Aprilia) a 1’09”636; 12. Swanepoel (Honda) a 1’11”183; 13. Aubin (Kawasaki) a 1’30”517; 14. Guarneri (Honda) a 1’41”789; 15. Schmidinger (Suzuki) a 1’49”360; 16. Wouts (Kawasaki) a 1 giro; 17. Söderström (Yamaha); 18. Bonini (Yamaha); 19. Sandberg (Kawasaki); 20. Walkner (KTM); 21. Norlen (Honda); 22. Soubeyras (KTM); 23. Steinbergs (Honda); 24. Johnsson (Kawasaki); 25. Priem (Aprilia) a 10 giri; 26. Leonce (Suzuki) a 11 giri; 27. Martens (KTM) a 16 giri; 28. Albertson (Honda); 29. Boissiere (TM) a 20 giri.

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TEMPERATURA al di sopra dei 30 gradi per le pre qualifiche della MX2, che vedono svettare Herlings su Musquin. Nella qualifica è Frossard a presentarsi tra i primi sul rettilineo opposto allo start, ma si aggancia con Roczen con conseguente caduta. Ne approfitta Charlier, che prende un buon margine su Simpson e Van Horebeek. Herlings risale dal quinto posto e si porta a ridosso dei primi due quando Charlier commette un errore e lascia spazio a Van Horebeek e Herlings che lo precedono sul traguardo. In ombra Musquin, che da undicesimo conclude quinto. Buona la prova di Lupino, decimo in rimonta. Roczen e Frossard, chiudono tredicesimo e quattordicesimo. Moroni trentasettesimo. Per Van Horebeek, prima pole position in carriera.

CADUTO DURANTE LE LIBERE

1. Cairoli (KTM) 21 giri in 39’45”425; 2. Desalle (Suzuki) a 4”040; 3. Philippaerts (Yamaha) a 6”051; 4. Ramon (Suzuki) a 7”916; 5. Bobryshev (Honda) a 30”542; 6. Nagl (KTM) a 32”808; 7. Swanepoel (Honda) a 1’00”576; 8. Strijbos (Suzuki) a 1’01”791; 9. Boog (Kawasaki) a 1’03”015; 10. Boissiere (TM) a 1’17”633; 11. Coppins (Aprilia) a 1’29”087; 12. Goncalves (KTM) a 1’33”861; 13. Söderström (Yamaha) a 1’38”189; 14. Priem (Aprilia) a 1’40”824; 15. Schmidinger (Suzuki) a 1’43”039; 16. Walkner (KTM) a 1’46”100; 17. Martens (KTM) a 1’49”576; 18. Leonce (Suzuki) a 1 giro; 19. Bonini (Yamaha); 20. Wouts (Kawasaki); 21. Steinbergs (Honda); 22. Sandberg (Kawasaki); 23. Soubeyras (KTM) a 5 giri; 24. Johnsson (Kawasaki) a 9 giri; 25. Norlen (Honda) a 12 giri; 26. Guarneri (Honda); 27. Albertson (Honda) a 16 giri; 28. Aubin (Kawasaki); 29. T. Leok (Honda) a 21 giri.

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ROCZEN E FROSSARD A TERRA INSIEME

A UDDEVALLA è arrivata la conferma che Max Nagl vestirà per altri due anni la maglia KTM, portando a 10 stagioni consecutive la sua permanenza in “orange”. Max, nonostante le offerte ricevute, ha preferito rimanere fedele ai colori di Mattighofen e non poco deve aver influito la possibilità di scelta che la KTM gli ha lasciato in merito alla moto da utilizzare per la prossima stagione. Max (nella foto con da sinistra, Beirer, Everts e De Carli) prenderà parte alle ultime gare di campionato tedesco con la 350 per poi decidere su quale moto salire il prossimo anno.

Secondamanche

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MX2

Ancora due anni con la KTM

Primamanche

4

NELLE pre qualifiche Xavier Boog è il più veloce con Cairoli terzo e Philippaerts quattordicesimo. Al via della qualifica Nagl scatta al comando seguito da Bobryshev, Goncalves e Desalle. Boog rimane fermo alla seconda curva con il motore spento e riparte oltre metà gruppo. Al primo passaggio Cairoli è settimo e Philippaerts dodicesimo con Nagl che rimane al comando fino a metà del tempo quando scivola e retrocede in quarta posizione. Ne approfitta Desalle, risalito al secondo posto, che si invola verso la sua terza pole consecutiva. Bobryshev, Ramon e Nagl concludono nell’ordine alle spalle del belga mentre Cairoli recupera terreno fino al quinto posto, seguito da Guarneri, Goncalves e Philippaerts che chiude ottavo. Bonini è sedicesimo dopo un buon avvio.

NAGL FEDELISSIMO

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DESALLE: TERZA POLE CONSECUTIVA

4

MX1

MX1 Quarta vittoria di GP e seconda doppietta per Cairoli

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le prove

1. Marvin Musquin

Francia

KTM

25/25 25/25 13/16 25/25 14/25 25/25 25/25 25/22 25/14 18/16

438

2. Ken Roczen

Germania

Suzuki

22/22 22/20 22/22 22/15

20/16

5/14

16/25 22/20

0/25

355

3. Steven Frossard

Francia

Kawasaki 20/18 20/11 18/20 10/16 22/10 22/18

18/7

20/18 18/22 25/22

355

4. Jeffrey Herlings

Olanda

KTM

15/20 15/22 25/25 20/22

20/0

13/0

22/9

0/13

20/25 22/18

326

5. Zach Osborne

USA

Yamaha

13/14 16/16

9/0

18/22 20/12 18/20

0/16

275

11/8

16/20

25/0

6. Shaun Simpson 268; 7. Jeremy van Horebeek 244; 8. Arnaud Tonus 243; 9. Joel Roelants 240; 10. Harri Kullas 203; 11. Jake Nicholls 189; 12. Christophe Charlier 171; 13. Gautier Paulin 168; 14. Alessandro Lupino 129; 15. Dennis Verbruggen 127; 16. Matiss Karro 95; 17. Valentin Teillet 93; 18. Nikolaj Larsen 63; 19. Khounsith Vongsana 58; 20. Mel Pocock 49; 21. Michael Leib 43; 22. Nick Triest 33; 23. Petr Smitka 33; 24. Aleksandr Tonkov 28; 25. Loic Larrieu 25; 26. Jose Antonio Butron 19; 27. Axel Alletru 17; 28. Travis Baker 15; 29. Marcus Schiffer 11; 30. Nicolas Aubin 11; 31. Ceriel Klein Kromhof 10; 32. Hugo Dagod 9; 33. Max Anstie 9; 34. Martin Michek 8; 35. Vince Friese 8; 36. Jeremy Delince 6; 37. Gianluca Martini 6; 38. James Decotis 6; 39. Rudi Moroni 5; 40. Frederik Noren 4; 41. Joey Rossi 4; 42. Calle Aspegren 3; 43. Petar Petrov 3; 44. Edward Allingham 2; 45. Michael Van Wezel 2; 46. Klemen Gercar 2; 47. Augusts Justs 2; 48. Remi Nyegaard 2; 49. Glenn Coldenhoff 2; 50. Deny Philippaerts 1; 51. Alesandro Battig 1; 52. Dakota Tedder 1.

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Cross MX2 GP Svezia di Enzo Tempestini

Contro corrente Vincono Frossard e Roczen. Al francese anche il Gran Premio. Musquin in ombra ma allunga sui rivali

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DDEVALLA - C’è sempre una prima volta e probabilmente nemmeno lui si sarebbe immaginato di scendere dalla Svezia con in tasca la vittoria del GP. Steven Frossard, ventitreenne francese di Decines, che nel 2011 passerà in MX1 per raggiunti limiti di età, si è portato a casa la prima affermazione nel mondiale proprio nel giorno in cui, in cuor suo, tutto si sarebbe aspettato meno che il successo, dopo la qualifica del sabato tutt’altro che positiva. Un’affermazione che invece è arrivata perentoria su un tracciato che definire insidioso è riduttivo. Dopo il caldo torrido del sabato, insolito per la Svezia, la domenica mattina è stata una lenta ma consistente pioggia ad aumentare le difficoltà del circuito, sabbioso in superficie ma traditore, a causa di un fondo compatto, duro e scivoloso, difficile da digerire un po’ per tutti. Frossard è stato autore di una gara magistrale, soprattutto nella prima manche quando, partito non benissimo, si è subito accodato al duo Herlings-Simpson scattati in testa. Quella di Frossard è stata una progressione perentoria che lo ha portato a sferrare un attacco, tanto deciso quanto rude, a Simpson, nel frattempo passato in testa, comotosprint

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stringendo l’inglese alla caduta. Steven non si è nemmeno voltato sapendo che le insidie vere dovevano ancora arrivare. Insidie che si sono materializzate sotto forma della Suzuki di Roczen che, affamato di punti iridati, ha agganciato il francese al cartello dei due giri. Attacco che si è spento immediatamente come si è spento il motore della Suzuki a causa di un problema elettrico che ha costretto il tedesco alla resa. Vittoria di manche servita, ma meritata, per Frossard, che sul traguardo ha preceduto Herlings e il consistente Van Horebeek, che ha rintuzzato agevolmente gli attacchi di Musquin, evidentemente non a suo agio sul circuito svedese. In questa stagione vedere una Kawasaki al vertice “fa strano” ed ha fatto ancor più strano vederla al comando del gruppo dopo il secondo via ancora per merito dello scatenato Frossard. Alle sue spalle Herlings, Roczen, Simpson e Musquin hanno tentato immediatamente il riaggancio sul francese ma senza esito. Frossard ha guidato la gara con autorità fino all’arrivo di Roczen che, liberatosi di Herlings, ha forzato il ritmo mostrando a tutti che la battuta a vuoto di gara uno lo aveva privato di una vittoria quasi certa. Roczen ha avuto subito la meglio per la sua terza vittoria parziale di questa stagione e Frossard, che ha fatto anche i conti con la vittoria di GP praticamente in tasca, si è lasciato trainare fino al traguardo. Per la prima volta si è visto nei piani alti della classifica Paulin, che ha concluso al terzo posto in rimonta conquistando anche il terzo gradino del podio. Prestazione in ombra di Musquin, che anche nella seconda gara, si è fatto precedere da Herlings, ma in campionato ha guadagnato punti portandosi a +83 su Frossard e Roczen. Buona prova per Alessandro Lupino, che dopo il doppio zero della Lettonia ritorna a farsi vedere. Nella prima manche ha amministrato bene la partenza a centro grup-

FROSSARD (183) E ROCZEN (94) HANNO ANIMATO LA LOTTA PER LA VITTORIA NELLE DUE GARE. IL TEDESCO NELLA PRIMA È STATO COSTRETTO AL RITIRO. SOLO QUARTO E QUINTO MUSQUIN (1). È TORNATO IN ZONA PUNTI LUPINO (77).

po riuscendo a concludere undicesimo mentre al secondo via è scattato praticamente in testa al gruppo riuscendo a prendere il ritmo dei primi fino a circa metà gara quando ha dovuto rallentare a causa di un problema allo stomaco. Tredicesimo ha chiuso il GP in dodicesima posizione. Fuori dalla zona punti Rudy Moroni. motosprint

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Enduro Assoluti d’Italia di Dario Agrati

Già fatto! Il finlandese Ahola conquista il titolo assoluto. Campioni in anticipo anche Albergoni e Oldrati

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OLMEZZO - Possiamo emozionarci per le due vittorie di Simone Albergoni nella 250 2T o per la prima e seconda posizione di Thomas Oldrati nella 250 4T, piazzamenti che hanno permesso ai due piloti di diventare anticipatamente campioni. Oppure entusiasmarci per come Mika Ahola è riuscito a fare suo il primo titolo di campione italiano assoluto con la Honda 450 4T, dopo averlo rincorso per una decina d’anni, sempre vicino ma senza mai riuscire a vincerlo. Insomma, i motivi di interesse per la prova di Tolmezzo non mancano di certo, anche se la stagione è tutt’altro che conclusa. Restano da assegnare i titoli della 125 2T, 450 4T e 500 4T, dall’epilogo ancora molto incerto. In una “due giorni” torrida per il caldo asfissiante e per i tanti colpi di scena che hanno

caratterizzato questa penultima gara degli Assoluti d’Italia. Albergoni ha vinto il suo primo titolo italiano con una moto 2T dopo averne centrati consecutivamente sei dal 2004 al 2009 sempre nella 250 4T. Il pilota della KTM ha addirittura esagerato nella sua vittoria di classe, infliggendo distacchi abissali ai suoi diretti avversari, lottando con i denti anche per il primato nell’Assoluta, dove sabato ha ottenuto una più che buona terza posizione, risultando finalmente molto concreto e deciso fino all’ultimo nella lotta per la vittoria insieme a Guillaume e Ahola. Domenica, uscito di scena Guillaume per una brutta caduta nella prova in linea, Albergoni ha saggiamente pensato al risultato finale.

DOPO TRE TITOLI 125, OLDRATI (SOPRA) È PASSATO ALLA 250 4 TEMPI, ANDANDO SUBITO A SEGNO. SOTTO, ALBERGONI, CHE HA VINTO IL TITOLO 250 A 2 TEMPI, INFLIGGENDO DISTACCHI IMPORTANTI. A SINISTRA, MIKA AHOLA: DOPO ANNI DI TENTATIVI, È CAMPIONE ASSOLUTO!

Albergoni ha raccontato: «Volevo fare un buona gara e alla fine con due vittorie ho vinto in anticipo il titolo della 250 2T. Però, niente vacanze. Adesso il mio unico obiettivo è cercare di chiudere in bellezza il Mondiale della E3, dove sono terzo in classifica a soli 4 punti da Nambotin» . Passando alla 250 4T, dopo tre titoli vinti consecutivamente nella 125 2T dal 2007 al 2009, Thomas Oldrati non ha fallito l’obiettivo di fare un bel “poker”, vincendo il suo primo tricolore al debutto nella 250 4T. Sabato, ha inflitto oltre mezzo minuto a Zanni, facendo sue nove delle undici speciali disputate e terminando le restanti due in seconda e terza posizione. Domenica, ha (intelligentemente) preferito non prendere rischi, pensando solo a vincere il titolo; nella stessa classe, è ritornato alla vittoria Fabio Mossini: sue sette delle nove speciali in programma dopo la sfortuna degli ultimi tre mesi. «È stata una delle più belle gare di quest’anno. La conquista del titolo italiano della 250 4T dopo la vittoria nella E2 ottenuta la domenica nel GP Slovacchia ha un sapore speciale. Però non è semplice correre il Mondiale con la 250 2T e l’Italiano con la 250 4T» ha raccontato Oldrati. MOLTO spettacolare anche il trionfo di Mika Ahola nella classifica tricolore assoluta. Sabato ha chiuso in seconda posizione, con una sola esitazione nella prima cross; ha fatto registrare l’undicesimo tempo per una caduta sull’erba bagnata (fatto raro per un pilota finlandese) nella quale ha perso oltre quindici secondi. Non si è scoraggiato. Speciale dopo speciale, Ahola ha saputo recuperare quasi tutto il tempo perso, arrivando a soli cinque secondi da Guillaume. Domenica, ha fatto registrare il miglior tempo assoluto in tutte le nove speciali disputate, infliggendo distacchi abissali a Balletti e Belometti. «È stato davvero bello vincere questo mio primo titolo italiano assoluto dopo tanti anni. Sono soddisfatto di me, perché dopo l’errore di sabato, domenica ho guidato come un robot senza mai sbagliare nulla»: sono state le parole del finlandese. Mezzo disastro per Redondi nella 125 2T che è comunque riuscito a mantenere la prima posizione nella classifica di campionato; sabato e domenica è scivolato alla prima speciale, senza più riuscire a reagire. Ne hanno approfittato Roberto Rota e Jonathan Manzi con una vittoria ciascuno. Domenica, Rota ha terminato secondo a neppure due secondi da Manzi anche se avrebbe potuto

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Enduro Assoluti d’Italia

Cross MX3 GP Spagna

Quattro gare al termine

Rota primo e secondo in 125 PRIMO GIORNO ASSOLUTA: 1. Guillaume (Husqvarna) in 1h03’47”50; 2. Ahola (Honda) a 5”01; 3. Albergoni (KTM) a 8”99; 4. Belometti (KTM) a 23”24; 5. Oldrati (KTM) a 43”48; 6. Seistola (Husqvarna) a 53”97; 7. Botturi (Husaberg) a 1’04”26; 8. Melotte (Gas Gas) a 1’17”39; 9. Zanni (Yamaha) a 1’18”18; 10. Mossini (Honda) a 1’21”97; 11. Rota (KTM) a 1’32”12; 12. Carlsson (Beta) a 1’43”11; 13. Paoli (Honda) a 1’43”83; 14. Manzi (KTM) a 1’50”92; 15. Redondi (KTM) a 1’51”06; 16. Gritti (Beta) a 1’56”93; 17. Bazzurri (Husqvarna) a 1’57”29; 18. Micheluz (TM) a 2’01”04; 19. Balletti (Honda) a 2’04”22; 20. Dini (Beta) a 2’08”08. CLASSE 125: 1. Rota (KTM) in 1h05’19”62; 2. Manzi (KTM) a 18”80; 3. Redondi (KTM) a 18”94; 4. Bazzurri (Husqvarna) a 25”17; 5. Mangini (KTM) a 1’04”09; 6. Falgari (Yamaha) a 1’41”13; 7. Gerini (Husqvarna) a 1’57”04; 8. Conforti (KTM) a 3’01”17; 9. Pellegrinelli (Yamaha) a 3’19”98; 10. Montanari (KTM) a 4’16”03; 11. Polidori (TM) a 4’31”56; 12. Bresolin (Honda) a 5’34”23; 13. Boezi (KTM) a 6’33”32; 14. Trainini (Honda) a 7’56”00. CLASSE 250: 1. Albergoni (KTM) in 1’03’56”49; 2. Magherini (KTM) a 2’46”79; 3. Cherubini (TM) a 3’21”25; 4. Bernardi (Husqvarna) a 3’27”48; 5. Belotti (Gas Gas) a 5’14”53; 6. Cargnel (KTM) a 5’17”26; 7. Tellini (KTM) a 5’27”91; 8. Mori (KTM) a 6’16”01; 9. Mayr (KTM) a 6’33”60; 10. Coppola (KTM) a 8’23”34; 11. Sibelli (KTM) a 8’27”28. CLASSE 250 4T: 1. Oldrati (KTM) in 1h04’30”98; 2. Zanni (Yamaha) a 34”70; 3. Mossini (Honda) a 38”49; 4. Micheluz (TM) a 1’17”56; 5. Cominotto (Yamaha) a 2’50”84; 6. Hriaz (Yamaha) a 4’50”49; 7. Conforti (Suzuki) a 5’46”84; 8. Graziani (Honda) a 7’45”75. CLASSE 450 4T: 1. Belometti (KTM) in 1’04’10”74; 2. Balletti (Honda) a 1’40”98; 3. Dini (Beta) a 1’44”84; 4. Facchin (Yamaha) a 1’49”00; 5. Beconi (Suzuki) a 3’26”34; 6. Pellegrinelli (Honda) a 3’47”25; 7. Cabass (Yamaha) a 5’04”22; 8. Marcotulli (Yamaha) a 6’14”64; 9. Simoncini (Honda) a 6’28”43; 10. Gianotti (Kawasaki) a 8’10”10; 11. Cesareni (Suzuki) a 8’59”39. CLASSE 500 4T: 1. Botturi (Husaberg) in 1h04’51”76; 2. Paoli (Honda) a 39”57; 3. Gritti M. (Beta) a 52”67; 4. Gritti G. (Beta) a 4’22”43; 5. Zigliani (KTM) a 7’27”51; 6. Vignola (Honda) a 8’07”10. SECONDO GIORNO ASSOLUTA: 1. Ahola (Honda) in 50’51”53; 2. Balletti (Honda) a 54”31; 3. Belometti (KTM) a 55”63; 4. Albergoni (KTM) a 1’22”42; 5. Mossini (Honda) a 1’33”39; 6. Botturi (Husaberg) a 1’58”40; 7. Oldrati(KTM) a 2’00”89; 8.

Seistola (Husqvarna) a 2’11”07; 9. Dini (Beta) a 2’11”98; 10. Paoli (Honda) a 2’22”31; 11. Zanni (Yamaha) a 2’27”83; 12. Carlsson (Beta) a 2’27”94; 13. Manzi (KTM) a 2’32”26; 14. Rota (KTM) a 2’34”24; 15. Gritti (Beta) a 2’35”80; 16. Melotte (Gas Gas) a 2’36”02; 17. Redondi (KTM) a 2’45”37; 18. Micheluz (TM) a 2’52”79; 19. Facchin (Yamaha) a 2’54”91; 20. Kadlecek (TM) a 2’56”41. CLASSE 125: 1. Manzi (KTM) in 53’23”60; 2. Rota (KTM) a 1”97; 3. Redondi (KTM) a 13”10; 4. Bazzurri (Husqvarna) a 39”21; 5. Gerini (Husqvarna) a 1’17”60; 6. Falgari (Yamaha) a 1’32”27; 7. Conforti (KTM) a 2’35”44; 8. Pellegrinelli (Yamaha) a 2’42”75; 9. Piccinini (KTM) a 2’53”82; 10. Montanari (KTM) a 3’42”62; 11. Polidori (TM) a 3’55”75; 12. Bresolin (HM-Honda) a 4’36”17; 13. Boezi (KTM) a 5’21”01; 14. Trainini (HM-Honda) a 7’06”43. . CLASSE 250: 1. Albergoni (KTM) in 52’13”76; 2. Cherubini (TM) a 1’55”92; 3. Belotti (Gas Gas) a 1’56”12; 4. Mori (KTM) a 3’56”89; 5. Cargnel (KTM) a 4’01”49; 6. Mayr (KTM) a 6’01”37; 7. Bernardi (Husqvarna) a 6’41”00; 8. Sibelli (KTM) a 6’53”63. CLASSE 250 4 T: 1. Mossini (HM-Honda) in 52’24”73; 2. Oldrati (KTM) a 27”50; 3. Zanni (Yamaha) a 54’44; 4. Micheluz (TM) a 1’19”40; 5. Cominotto (Yamaha) a 2’13”16; 6. Conforti (Suzuzi) a 4’37”34; 7. Hriaz (Yamaha) a 4’43”43; 8. Graziani (HM-Honda) a 7’24”90). CLASSE 450 4T: 1. Balletti (Honda) in 51’45”65; 2. Belemetti (KTM) a 1”21; 3. Dini (Beta) a 1’17”66; 4. Facchin (Yamaha) a 2’00”59; 5. Beconi (Suzuki) a 3’55”93; 6. Pellegrinelli (Honda) a 4’23”77; 7. Cabass (Yamaha) a 5’04”04; 8. Gianotti (Kawasaki) a 5’06”48; 9. Simoncini (Honda) a 5’24”01; 10. Marcotulli (Yamaha) a 5’39”13. CLASSE 500 4T: 1. Botturi (Husaberg) in 52’49”73; 2. Paoli (Honda) a 23”91; 3. Gritti M. (Beta) a 37”39; 4. Gritti G. (Beta) a 3’54”20; 5. Vignola (Honda) a 6’57”37.

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COSÌ IN CAMPIONATO ASSOLUTA: 1. Ahola punti 127; 2. Albergoni 93; 3. Belometti 90; 4. Oldrati 60; 5. Balletti 53. CLASSE 125 2T: 1. Redondi punti 111; 2. Manzi 108; 3. Rota 94. CLASSE 250 2T: 1. Albergoni punti 150; 2. Cherubini 82; 3. Belotti 80. CLASSE 250 4T: 1. Oldrati punti 145; 2. Micheluz 106; 3. Zanni 94. CLASSE 450 4T: 1. Belometti punti 135; 2. Balletti 127; 3. Facchin 69. CLASSE 500 4T: 1. Botturi punti 140; 2. Gritti 122; 3. Paoli 104.

Leclassifiche I FORESTALI MULTANO IL CT FOSSATI Gionni Fossati, CT dell’enduro azzurro e responsabile tecnico dei percorsi dei campionati italiani, è stato bloccato venerdì da alcune guardie forestali durante la ricognizione. Era privo dell’autorizzazione a guidare sul percorso. Ha dovuto pagare 200 euro di multa ed ha evitato il sequestro della moto solo dopo una lunga trattativa.

UNA PENULTIMA TAPPA DI CAMPIONATO MOLTO POSITIVA HA ALZATO LE QUOTAZIONI DI ALEX BELOMETTI (SOPRA) E ALEX BOTTURI (SOTTO).

PROBLEMI RISOLTI PER MOSSINI E DINI Positivo rientro alle gare per Fabio Mossini e Fabrizio Dini. Mossini non era riuscito a prendere il via alla “Valli Bergamasche” a causa di un’ernia al disco curata per oltre un mese con lunghe sedute di fisioterapia. Dini è invece rimasto fermo per oltre due mesi per far assorbire un piccolo ematoma alla testa rimediato a seguito di una caduta nel GP del Portogallo.

bissare la vittoria di sabato senza una capottata nella penultima speciale, mentre era al comando, con un vantaggio di diciotto secondi. Nella 450 4T grande sfida tra Belometti e Balletti. Sabato Belometti non ha concesso nulla a nessuno; ha vinto ben dieci delle undici speciali, mentre Balletti ha concluso secondo, staccatissimo per alcune cadute. Domenica classifica a posizioni invertite con Balletti primo in sei delle nove speciali e Belometti secondo a neppure due secondi causa una caduta. Botturi nella 500 4T ha messo una seria ipoteca sulla conquista del titolo con due nette vittorie. Nulla da fare per Mirko Gritti, due volte terzo preceduto da un ritrovato Alessio Paoli.

A BANEZA - A rendere incandescente l’ottava prova di campionato non è stata solo la temperatura. Campano contro Salvini, il duello è sempre lo stesso ma nell’occasione si è arricchito di nuove varianti: problemi tecnici per entrambi. A Salvini nella prima manche, a Campano nella seconda. A pagare di più è stato lo spagnolo che nella seconda gara è stato costretto al ritiro ed ha arginato il salasso di punti solo per l’esiguo numero di partenti. Fatto che gli ha consentito comunque di essere classificato in diciottesima posizione. Quanto a fasi alterne non hanno avuto problemi hanno vinto, così i due rivali tornano ad essere separarti da un solo punto in classifica e di gare al termine ne mancano solo quattro. L’ultimo appuntamento, in programma a Herefort in Inghilterra il 12 settembre è stato infatti concellato. Nella prima manche Salvini (partito dalla pole) ha ben presto rallentato per cercare di portare all’arrivo una moto con evidenti problemi retrocedendo dalla terza alla dodicesima posizione. La Yamaha di Campano si è invece ammutolita a metà della seconda gara. Delle vicissitudini della coppia di testa ne ha approfittato il francese Milko Potisek che con due regolarissime gare, concluse in seconda posizione, si è portata a casa la vittoria del GP.

GARA 1: 1. Campano (Yamaha) 20 giri in 34’09”442; 2. Potisek (Honda) a 5”440; 3. Smola (Suzuki) a 13”542; 4. Irt (Husqvarna) a 15”795; 5. Arco (Yamaha) a 16”133; 6. Zerava (Honda) a 18”658; 7. Wicht (Honda) a 23”990; 8. Michalec (Honda) a 29”955; 9. Alvarez (Kawasaki) a 49”345; 10. Corrochano (Yamaha) a 1’20”600; 11. Rodriguez (Yamaha) a 1’44”242; 12. Salvini (Husqvarna); 13. Varga (Kawasaki); 14. Vieira (Suzuki) ; 15. Rodriguez (Honda); 16. Garcia (Yamaha); 17. Hernandez (Yamaha); 18. Renedo (Kawasaki). GARA 2: 1. Salvini (Husqvarna) 20 giri in 34’03”197; 2. Potisek (Honda) a 7”532; 3. Wicht (Honda) a 12”939; 4. Zerava (Honda) a 16”990; 5. Arco (Yamaha) a 26”594; 6. Smola (Suzuki) a 38”799; 7. Michalec (Honda) a 49”125; 8. Irt (Husqvarna) a 1’00”001; 9. Alvarez (Kawasaki) a 1’18”486; 10. Corrochano (Yamaha) a 1’31”074; 11. Rodriguez (Yamaha); 12. Varga (Kawasaki); 13. Vieira (Suzuki); 14. Rodriguez (Honda) ; 15. Jorge (Kawasaki). 16. Garcia (Yamaha); 17. Hernandez (Yamaha) ; 18. Campano (Yamaha). IN CAMPIONATO: 1. Camnpano p. 346; 2. Salvini 345; 3. Zerava 258; 4. Irt 249; 5. Potisek 227; 6. Arco 197; 7. Smola 153; 8. Michalec 150; 9. Wicht 145; 10. Martin 69; 11. Cepelak 63; 12. Makinen 55; 13. Pichon 50; 14. Kumanov 42; 15. Michek 40; 16. Beggi 39; 17. Correia 36; 18. Nikkila 36; 19. Corrochano 33; 20. Staufer 30; 21. Venda 30; 22. Valente 30; 23. Felipe 28; 24. Kragelj 27; 25. Masarik 26; 26. Correa 26; 27. Simko 26; 28. Basaula 24; 29. Alvarez 24; 30. Zaremba 24.

Leclassifiche

CON DUE SECONDI POSTI IL FRANCESE POTISEK (32) SI È AGGIUDICATO IL GP. SALVINI (23) DA DODICESIMO A PRIMO.

Vittorie e imprevisti per Campano e Salvini ora separati da un punto. Il Gran Premio è stato vinto da Potisek

Sfida rovente

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Fuoristrada Varie

CHALLONER VINCE MAURINO AVANZA Trial. Campionato italiano a Crodo L’INGLESE del Top Trial Team, Jack Challoner (Beta), mette in fila i nostri tre top rider che si giocano sul filo di lana il campionato. Differenze minime nella gara più dura della stagione , disputata a Crodo, nel verbanese, Piemonte nord-est, dove l’anno passato si era svolta una manche del campionato europeo. Per il giovane inglese, che ben si è amalgamato nel team fiorentino, si tratta del primo successo in Italia. Ancora un boom di partecipanti: si è toccato quota 170. Aprire il campionato anche alle categorie TR4 (soprattutto in Piemonte dove l’attività regionale è quasi interamente saltata per emendamenti di legge, poi rientrati), si sta rivelando un successo. Tutta l’attenzione era puntata sull’intramontabile Fabio Lenzi (Montesa), vincitore di due prove, nonché fresco trionfatore al Marathon in Valtellina, su Daniele Maurino (Gas Gas) e Matteo Grattarola (Sherco), reduci dalla trasferta mondiale in Scozia. Mancavano due piloti importanti, Gianluca Tournour (Gas Gas), caduto in allenamento, si è fratturato tibia e perone: stagione conclusa. Simone Staltari ha invece rotto il suo contratto con Sherco Italia. Dopo tre

secondi posti nelle prime tre prove Maurino è tornato al successo, seppure di misura, sul campione in carica Grattarola ed il leader di campionato Lenzi, ora passato secondo per un punto. La gara ha visto l’inglese e i nostri tre staccarsi dagli altri già dal primo giro: 29 punti per Challoner, 32 Maurino, 33 Lenzi e 34 Grattarola. Guizzo di Maurino al secondo giro, concluso con la miglior prestazione alla pari con Challoner: 25 errori. A Grattarola è solo riuscito il sorpasso su Lenzi. L’esperienza mondiale fa bene ai protagonisti della TR2, infatti ai primi quattroposti troviamo quelli che, grazie a Maglia Azzurra e al Team 3D Beta, stanno affinando la loro tecnica, calcando la scena internazionale. Matteo Poli (Beta) ha svettato, dopo una rimonta che lo vedeva solo quarto a metà gara. Secondo Matteo Cominoli (Beta), davanti al leader di campionato Luca Cotone (Gas Gas). Quarto con una 125, Giacomo Saleri, Beta. Decisamente più facile il percorso delle categorie TR3. Vincitori Locca, Zuccali e Soulier. Prossimo appuntamento il 26 settembre a Morbegno, Como. Mario Candellone

Poli svetta nella TR2 TR1 1. Maurino (Gas Gas) p. 58; 2. Grattarola (Sherco) 65; 3. Lenzi (Montesa) 72; 4. Orizio (Gas Gas) 77; 5. Vaccaretti (Beta) 81; 6. Iolitta (Beta) 82; 7. Mazzocchin (Beta) 86.

TR2 1. Poli (Beta) p. 51; 2. Cominoli (Beta) 55; 3. Cotone (Gas Gas) 56; 4. Saleri (Beta) 69; 5. Garzoni (Beta) 83; 6. Postal (Gas Gas) 89; 7. Catalin (Gas Gas) 95; 8. Cattaneo (Gas Gas) 103; 9. Di Bacco (Beta) 109; 10. Gilardini (Montesa) 121; 11. Baghino (Gas Gas) 137.

TR3 1. Locca (Beta) p. 8; 2. Panteghini (Beta) 16; 3. Julita (Beta) 21; 4. Rembado (Gas Gas) 24; 5. Costa (Beta) 27; 6. Gelai (Beta) 27; 7. Ciresa (Sherco) 28; 8. Tosini (Montesa) 29; 9. Bauce (Gas Gas) 29; 10. Scalenghe (Beta) 33.

TR3 125 1. Zuccali (Beta) p. 2; 2. Garnero (Beta) 5; 3. Zaccagnini (Beta) 14; 4. Corti (Beta) 16; 5. Ferrari (Beta) 20; 6. Coppi (Beta) 21; 7. Donaggio (Gas Gas) 21; 8. Grossi (Xispa) 44; 9. Casagrande (Gas Gas) 48; 10. Colombo (Beta) 71.

TR3 OVER 30 1. Soulier (Gas Gas) p. 7; 2. Parisi (Gas Gas) 19; 3. Andreoli (Montesa) 36; 4. Balbo (Gas Gas) 38; 5. Pizzini (Sherco) 40; 6. Lazzaroni (Beta) 40; 7. Donchi (Beta) 44; 8. Fornara (Beta) 45; 9. Verdari (Scorpa) 50; 10. Marchisio (Sherco) 53.

TR4 1. Logi (Beta) p. 5; 2. De Martini (Beta) 9; 3. Luppi (Beta) 14; 4. Iorda (Beta) 15; 5. Zanella (Beta) 21; 6. Ciciliani (Montesa) 21; 7. Scicolone (Beta) 23; 8. Vignola (Gas Gas) 27; 9. Riddi (Beta) 37; 10. Anghileri (Montesa) 73.

TR4 OVER 40 1. Feltrinelli (Beta) p. 0; 2. Rolle (Beta) 2; 3. Prina (Gas Gas) 6; 4. Marranci (Gas Gas) 6; 5. Sartoretti (Beta) 6; 6. Boggio (Sherco) 7; 7. Girello (Beta) 9; 8. Nobili (Beta) 10; 9. Toma (Beta) 16; 10. Rolandi (Beta) 16.

FEMMINILE 1. Trentini (Beta) p. 16; 2. Balducchi (Beta) 19; 3. Rivera (Beta) 26; 4. Peretti E. (Gas Gas) 43; 5. Peretti V. (Beta) 51; 6. Porcu (Gas Gas) 58; 7. Kasermann (Gas Gas) 63; 8. Pavlovic (Beta) 78.

INTERNAZIONALI 1. Challoner (Beta) p. 55; 2. Maurino (Gas Gas) 58; 3. Grattarola (Sherco) 65; 4. Lenzi (Montesa) 72; 5. Orizio (Gas Gas) 77; 6. Vaccaretti (Beta) 81; 7. Iolitta (Beta) 82; 8. Mazzocchin (Beta) 86.

Leclassifiche PRIMO SUCCESSO IN ITALIA PER L’INGLESE JACK CHALLONER (A FIANCO). DANIELE MAURINO (A SINISTRA) È IN TESTA ALLA CLASSIFICA DI CAMPIONATO NELLA CATEGORIA PIÙ IMPORTANTE, LA TR1.

THOMAS CHAREIRE VEDE DOPPIO

Supermoto. Internazionali a Ortona ORTONA (CH) - Il round numero quattro degli Internazionali d’Italia ha inaugurato il Circuito Internazionale d’Abruzzo di Ortona (CH). È stato il giorno del francese Thomas Chareyre che ha dominato nella S1 International vincendo entrambe le gare mentre Davide Gozzini, entrambi con TM, ha fatto il pieno di punti nel tricolore. Milleseicento metri di derapate, duecentocinquanta dei quali di sterrato, sono stati il teatro di questi confronti L’holeshot del debutto è di Adrien Chareyre (Husqvarna-Azzalin) che affronta la prima curva davanti al fratello Thomas (TM Factory), quindi l’altro ufficiale TM Davide Gozzini, il francese Thierry Van Den Bosch (Aprilia-PMR H2O) e il leader del campionato Ivan Lazzarini (HM Honda Racing). All’uscita della prima curva cade Bernd Hiemer (KTM Motoracing) poi centrato anche da Paolo Gaspardone (Honda) con il tedesco che riparte dalle ultime posizioni mentre il piemontese si ritira per un colpo alla spalla destra. Intanto in testa Adrien Chareyre è pressato da Thomas Chareyre, Gozzini, Van den Bosch e Lazzarini. Un paio di attacchi in famiglia ad opera del pilota TM nei confronti del fratello Adrien Chareyre, Thomas al terzo tentativo riesce a passare in testa e a vincere. Segue il quartetto d’inseguitori, quinto il marchigiano Teo Monticelli (Honda-Freccia Team). Al secondo via Thomas Chareyre non sbaglia e centra subito l’holeshot lascian-

dosi dietro Davide Gozzini, Adrien Chareyre e Bernd Hiemer. Dietro a questo quartetto si posizionano Thierry Van Den Bosch, Ivan Lazzarini, Fabrizio Bartolini, Elia Sammartin e Paolo Gaspardone. Thomas Chareyre fa gara solitaria, alle sue spalle non vi sono azioni eclatanti, salvo il tentativo di Adrien Chareyre che tenta di superare Gozzini, senza successo. Nel programma del week end sul Circuito Internazionale d’Abruzzo anche gli altri campionati. La Open ha messo in mostra due bei confronti, con il sempre più forte marchigiano Massimiliano Porfiri (Honda) ancora vincitore e sempre più vicino al leader di campionato Luca D’Addato (Honda), giunto secondo. Terzo gradino del podio e in campionato per Lorenzo Pes (TM). In Coppa Italia ancora una doppia affermazione per il maceratese Diego Monticelli (Honda) che incrementa la sua posizione di leader in classifica di campionato. Posizione d’onore per Paolo Salmaso (KTM) e terzo Gian Marco Zanon (Aprilia). Nei due Trofei monomarca HM Honda e Suzuki grandi battaglie per la vittoria ma alla fine a salire sul gradino più alto del podio è i capoclassifica Thomas Gory, davanti a Kevin Dursapt e Simone Marchesini, e Jonny Falai su Giuseppe Fantini e Enrico Veglia, vincitori dei due rispettivi confronti. Il prossimo appuntamento con gli Internazionali d’Italia è a Latina, sul circuito Il Sagittario, il 4 e 5 settembre. THOMAS CHAREYRE (4) È STATO IL MIGLIORE IN ASSOLUTO IN ABRUZZO. PUNTEGGIO PIENO PER QUANTO RIGUARDA IL CAMPIONATO ITALIANO PER GOZZINI (69), CHE AVVICINA IN CLASSIFICA LAZZARINI.

Gozzini fa il pieno tra gli italiani S1 INTERNAZIONALI GARA 1: 1. Chareire T. (TM) 14 giri in 18’53”308 alla media di 71,155 km/h; 2. Chareire A. (Husqvarna) a 0”696; 3. Gozzini (TM) a 2”141; 4. Van den Bosch (Aprilia) a 3”499; 5. Lazzarini (Honda) a 4”204; 6. Monticelli (Honda) a 10”437; 7. Occhini (Suzuki) a 16”788; 8. Bartolini (Husqvarna) a 27”133; 9. Sammartin (Honda) a 28”432; 10. Verderosa (Honda) a 36”488; 11. Beltrami (Yamaha) a 38”113; 12. Mariani (Aprilia) a 38”395; 13. Guardalà (Honda) a 38”755; 14. Bussei (Honda) a 42”951; 15. Hiemer (KTM) a 44”029; 16. Dall’Era (KTM) a 44”953; 17. Borella (KTM) a 45”777; 18. Serafini (TM) a 50”116; 19. Tognaccini (TM) a 50”564; 20. Dondi (Aprilia) a 50”620; 21. Seel (Suzuki) a 1 giro; 22. De Angelis (Honda) a 2 giri. GARA 2: 1. Chareire T. (TM) 14 giri in 18’48”379 alla media di 71,465 km/h; 2. Gozzini (TM) a 3”264; 3. Chareyre A. (Husqvarna) a 3”723; 4. Hiemer (KTM) a 5”659; 5. Van den Bosch (Aprilia) a 5”937; 6. Lazzarini (Honda) a 6”161; 7. Gaspardone (Honda) a 21”442; 8. Bartolini (Husqvarna) a 24”519; 9. Sammartin (Honda) a 25”199; 10. Verderosa (Honda) a 25”931; 11. Bussei (Honda) a 26”038; 12. Ravaglia (Aprilia) a 29”126; 13. Seel (Suzuki) a 32”368; 14. Balducci (Suzuki) a 32”775; 15. Dall’Era (KTM) a 34”737; 16. Monticelli (Honda) a 34”798; 17. Borella (KTM) a 42”790; 18. Guardalà (Honda) a 47”515; 19. Animento (Honda) a 48”815; 20. Tognaccini (TM) a 50”374; 21. Serafini (TM) a 52”976; 22. Mariani (Aprilia) a 1’14”589; 23. De Angelis (Honda) a 1’17”454; 24. Occhini (Suzuki) a 1 giro; 25. Dondi (Aprilia) a 1 giro. IN CAMPIONATO: 1. Lazzarini p. 188; 2. Gozzini 179; 3. Ravaglia 120; 4. Sammartin 112; 5. Bussei 107; 6. Bartolini 104; 7. Balducci 102; 8. Borella 100; 9. Occhini 81; 10. Dall’Era 75; 11. Monticelli 73; 12. Gaspardone 69; 13. Guardalà 63; 14. Mariani 62; 15. Verderosa 52; 16. Beltrami 51; 17. Dondi 41; 18. Tognaccini 35; 19. Serafini 34; 20. Morelli 32; 21. Peroni 28; 22. Sconfietti 27; 23. De Angelis 14; 24. Animento 11; 25. Spitaler 2.

Leclassifiche motosprint

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Fuoristrada Varie

L’INGLESE HARRIS BOMBER A LONIGO Speedway. Semifinali mondiali ERANO i grandi favoriti di questa gara, disputata in una serata caldissima nella pista di Santa Marina a Lonigo, e hanno confermato il pronostico. Il campione inglese Chris Harris e lo svedese Fredrik Lindgren sono stati i grandi protagonisti della semifinale numero 2 di Speedway, con il “bomber” inglese che ha vinto a punteggio pieno mentre lo svedese ha lasciato lungo le cinque manche disputate tre punti. Questa, come le altre due semifinali, ha premiato i primi cinque classificati, di ogni ga-

Franchetti solo undicesimo A LONIGO: 1. Harris punti 15; 2. Lindgren 12; 3. Madsen 11 d.s.; 4. Iversen 11; 5. Stead 9 d,s.; 6. L. Dryml 9; 7. Pavlic 9; 8. Zengota 8; 9. A.Dryml 6; 10. Jedrzejak 6; 11. Franchetti 5; 12. Kudryashov 5; 13. Heffenbrock 5; 14. Gathercole 5; 15. Gregnanin 3; 16. Carpanese 0; 17. Ruud 0.

Laclassifica

ra, con il passaggio al GP Challenge di Vojens in Danimarca, il prossimo 21 agosto, dove non viene assegnato alcun titolo ma dà ai primi tre classificati l’accesso ai GP del 2011. Se le prime due posizioni erano praticamente già assegnate, grande lotta c’è stata per le altre tre poltrone, dove per individuare i promossi sono state disputate due ulteriori manche di spareggio. Nella prima, che era la più importante, tre piloti allo starter per giocarsi il quinto posto, qualificazione sicura, il sesto passava come riserva, il settimo veniva eliminato. Dopo quattro giri molto combattuti ad avere la meglio è stato l’inglese Stead sul boemo Lucas Dryml e sul croato Pavlic. Il secondo spareggio assegnava il terzo gradino del podio e il giovanissimo danese Leon Madsen ha avuto ragione del connazionale Iversen. Per i nostri piloti è stata una gara difficilissima. Guglielmo Franchetti dopo un avvio confortante, culminato con la vittoria della nona batteria, non ha totalizzato punti nelle altre due uscite, rimediando un quarto posto ed una squalifica per caduta e conclu-

dendo in undicesima posizione. Peggio è andata a Mattia Carpanese, che ha chiuso in sedicesima posizione con zero punti all’attivo, mentre meglio ha fatto Gregnanin che, come riserva, ha sostituito in quattro manche l’infortunato svedese Ruud.

LE ALTRE DUE SEMIFINALI

VINCITORI E VINTI IN POLONIA E RUSSIA GARA difficile e selettiva quella disputata nella pista polacca di Ostrow, dove non sono riusciti a qualificarsi piloti del calibro di Matej Zagar, Darcy Ward, Tai Woffinden e persino il padrone di casa Krzysztof Kasprzaki. Sono stati i piloti svedesi a dominare, occupando le prime tre posizioni in classifica. Vittoria dopo spareggio di Lindback nei confronti di Jonasson e terzo gradino del podio, sempre dopo pareggio, del pilota dei GP Zetterstrom, che ha avuto la meglio sui polacchi Walasek ed Ulamek. A Togliatti, in Russia, gara fra soli piloti dell’Est. Ben nove sono stati i forfeit, sembra per problemi di visto d’ingresso in Russia, sostituiti da piloti russi. Gara dunque falsata anche nel risultato con netta vittoria del polacco Gapinski nei confronti di Grigorij Laguta, mentre per il terzo posto l’ucraino Karpov ha avuto ragione del polacco Kolodziej. Quinta posizione, ultimo posto utile per qualificarsi, per l’altro pilota russo Artiom Laguta. Come riserva si qualifica il polacco Miedzinski.

A SINISTRA, LINDGREN CONTRO HARRIS. SOPRA, CONFRONTO A TRE TRA ZENGOTA, FRANCHETTI E CARPANESE. motosprint

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Sportitalia I campionati regionali

GRAN VOLATA PER LA COPPA

200 AL TROFEO MARCO PAPA

Velocitàa Vallelunga CAMPAGNANO - Quarto round per la Coppa Italia, con i protagonisti del podio giunti in volata in appena 19 millesimi. Al via, il più lesto a prendere il comando è Manuel Tatasciore, scattato come una freccia dalla quinta casella in griglia, incalzato da Luca Oppedisano, leader della classifica provvisoria, e da Mantovani, Calgaro, Tarantino e Gamarino. Tutta la gara è vissuta sulla sfida tra i primi sei, che hanno formato un “trenino” compatto, transitando più volte davanti al cronometro in appena sette decimi. Al comando si sono alternati Mantovani, Aloisi (soltanto nono al primo giro e in testa al quarto passaggio), Oppedisano, Gamarino e Tatasciore. Emozione pura fino al traguardo, quando all’uscita dalla curva “Roma” Gamarino ha approfittato della scia di Oppedisano e Aloisi che lo precedevano e ha conquistato una vittoria al fotofinish su Tatasciore, secondo per la terza volta in questa stagione. Ultimo gradino per appena tre millesimi, per Oppedisano, che mantiene la testa della classifica per un solo punto. Quarto Aloisi, comunque autore del giro veloce in gara davanti a Mantovani, alle prese con un problema tecnico. Tarantino, settimo, vince la classifica delle Kawasaki. Combattuta anche la quarta prova del Trofeo Moriwaki 250 4T, con la vittoria in volata di Martina Fratoni, al terzo successo in una gara mista. La diciannovenne jesina, autrice del giro veloce in prova e in gara, ha conteso il comando a Marco Guetti e Andrea Zanella. A pochi metri dal traguardo ha trovato il guizzo vincente, battendo Guetti di 134 millesimi. Terzo Zanella con ampio margine su Arioni. Nella Metzeler Cup, la classe 600 ha offerto un confronto tra Simone Fornasari, Fabrizio De Noni, Stefano Manieri e Giuseppe Cannizzaro, al traguardo in quest’ordine racchiusi in motosprint

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Velocitàa Magione MARTINA FRATONI CON GUETTI (SECONDO) E ZANELLA SUL PODIO DELLA MORIWAKI. SOPRA, GAMARINO (18), TATASCIORE (73) E OPPEDISANO SI CONTENDONO FINO ALL’ULTIMO LA VITTORIA IN COPPA ITALIA.

meno di 6 decimi, con il poleman Manieri e l’autore del giro veloce in gara De Noni leader nelle prime fasi di gara. Nona Alessia Falzoni, partita con il diciottesimo tempo. Vittoria in scioltezza nella Metzeler 1000 per Emanuele Russo su Simone Romaldi, primo nella Stock. Letizia Marchetti, al debutto con la Suzuki, ha chiuso quarta nella classe Open. Nel Kawasaki Trophy, Benito Tarantino ha dominato la 250, mettendo a segno pole, giro veloce e vittoria, con oltre 5 secondi su Lorenzo De Simone. Andolfatto, quinto, vince la classe Stock. Arrivo in volata nella Ninja 600, con Roberto Antonello, autore del giro veloce, primo su Mariotti per soli quattro centesimi. Sedicesima Sharon Mermet. Nei Trofei Honda, Marco Faccani ha vinto la RS 125 GP, con un giro veloce che gli ha consentito il sorpasso su Torlaschi. Sebastiano “Nuccio” Zerbo ha firmato pole, giro veloce e vittoria nella Hornet Cup, dopo un bel confronto con Lorenzo Segoni e Paolo Bentivogli. Nella CBR 600, a lungo in testa Diego Giugovaz, poi scivolato insieme a Miele con cui era in bagarre ma comunque autore del giro veloce. Zerbo è rimasto indisturbato al comando, siglando la doppietta davanti a Franco Zenatello e Alex Sassaro. Fiammetta La Guidara

27 giugno Coppa Italia 125 Sport, Trofeo Moriwaki 250 4T, Trofeo Metzeler 600 e 1000, Kawasaki 250 e 600 Ninja Trophy, Trofei Honda 125 RS, Hornet e CBR 600 Cup Organizzazione Gentlemen’s Motor Club di Roma - Direttore di gara: Maurizio Ceccarelli - Meteo: sereno

Classifiche COPPA ITALIA 125 SP: 1. Gamarino 10 giri in 19’29”087 alla media di 126,560 Km/h; 2. Tatasciore a 0”016; 3. Oppedisano a 0”019; 4. Aloisi a 0”647; 5. Mantovani a 1”153; 6. Calgaro a 1”185; 7. Tarantino (Kawasaki) a 3”441; 8. Arena a 3”462; 9. De Simone (Kawasaki) a 3”900; 10. Stirpe a 11”490; 11. Rinaldi a 11”522; 12. Gatti a 11”762; 13. Andreozzi a 12”136; 14. Benini a 12”251; 15. Giacomini a 15”200; 16. Bastianelli a 15”496; 17. Spedale a 16”193; 18. Palli a 18”515; 19. Toti a 20”966; 20. Betti a 22”850; 21. Frediani a 23”343; 22. Milioli a 25”272; 23. Cintio a 25”324; 24. Gibaldi a 26”521; 25. Benelli a 33”268; 26. Luc a 40”264; 27. Cavalli (Kawasaki) a 41”491; 28. D’Agostino a 41”511; 29. La Manna a 41”643; 30. Veronesi a 56”735; 31. Lamberti a 1’05”743; 32. Di Noto a 1’05”869; (tutti gli altri su Aprilia). MORIWAKI 250 4T: 1. Fratoni 7 giri in 13’37”239 alla media di 126,734 Km/h; 2. Guetti a 0”134; 3. Zanella a 0”748; 4. Arioni a 10”895; 5. Bottani a 11”004; 6. Giordani a 11”577; 7. Cangi a 15”327; 8. Del Piano a 27”078; 9. Falanesca a 27”328; 10. Carbone a 39”531. KAWASAKI 600: 1. Antonello 10 giri in 17’21”955 alla media di 142,002 Km/h; 2. Mariotti a 0”042; 3. Renaudo a 3”485; 4. Morreale a 4”993; 5. Toccacieli a 15”992; 6. Ferroni a 22”331; 7. Tosetto a 29”003; 8. Mantia a 29”048; 9. Ferretti a 31”190; 10. Graziani a 33”827; 11. Casoni a 36”165; 12. Di Mezza a 36”805; 13. Trisorio a 42”363; 14. Vallazza a 42”741; 15. Spigariol a 48”425; 16. Mermet a 48”680; 17. Sterni a 49”088; 18. Zannini a 53”934; 19. Boaretto a 1’00”863; 20. Bertolini a 1’10”424; 21. Cerri a 1’11”788; 22. Giangrande a 1’16”711; 23. Di Gangi a 1’16”832; 24. Ioli a 1’23”006; 25. Tosoni a 1’34”648; 26. Stopponi a 1’35”502. HONDA HORNET: 1. Zerbo 10 giri in 18’08”982 alla media di 135,870 Km/h; 2. Segoni a 0”189; 3. Bentivogli a 11”770; 4. Pac-

chiana a 13”268; 5. Giusti a 25”965; 6. Morosi a 30”693; 7. Di Lalla a 32”256; 8. Papa a 32”479; 9. Bellini a 37”007; 10. Gollini a 37”237; 11. Lucchini a 50”119; 12. Del Deo a 50”490; 13. Fugardi a 51”382; 14. Varanese a 58”769; 15. Barbizzi a 1’07”291; 16. Marzo a 1’07”592; 17. Rontani a 1’39”435; 18. Pellegrini a 1 giro; 19. Bianchi a 1 giro. HONDA 125 GP: 1. Faccani 10 giri in 18’12”323 alla media di 135,454 Km/h; 2. Torlaschi a 3”084; 3. Tucci a 15”391; 4. Coletti a 18”619; 5. Migno a 21”564; 6. Caricasulo a 25”043; 7. Menchetti a 39”567; 8. Giunco a 49”168; 9. Villani a 1’31”696; 10. Antonucci a 1’56”216; 11. Di Ciolo a 1 giro. HONDA CBR 600: 1. Zerbo 10 giri in 17’39”000 alla media di 139,716 Km/h; 2. Zenatello a 2”417; 3. Colatosti a 9”026; 4. Pizzo a 9”940; 5. Pizzo a 9”940; 6. Lagiongada a 11”235; 7. Rossi a 12”239; 8. Rinaldi a 15”126; 9. Omarini a 15”376; 10. Lusso a 18”710; 11. Piccari a 20”550; 12. Fabrizio a 23”798; 13. Bracci a 25”323; 14. Pedrini a 25”458; 15. Manfredi a 28”595; 16. Pagnoni a 31”052; 17. Ciannavei a 34”446; 18. Lo Turco a 34”749; 19. Airoldi a 36”041; 20. Magnanelli a 41”706; 21. Rotolo a 42”456; 22. Giugovaz a 50”488; 23. Miniero a 52”528; 24. Boezi a 52”660; 25. Gipponi a 57”699; 26. Simoneschi a 1’01”867; 27. Crocicchia a 1’04”959; 28. Agosta a 1’07”864; 29. Desci a 1’10”492; 30. Berionne a 1’22”840; 31. Contaldo a 1’28”570; 32. Amicucci a 1’59”075; 33. Marini a 2 giri; 34. Miele a 2 giri; 35. Sorrentino a 2 giri. METZELER 600: 1. Fornasari 10 giri in 17’31”856 alla media di 140,665 Km/h; 2. De Non a 0”087; 3. Manieri a 0”358; 4. Cannizzaro a 0”599; 5. Eccheli a 24”268; 6. Tomassini a 24”372; 7. Caimi a 28”415; 8. Iannone a 30”331; 9. Falzoni a 32”697; 10. Pasquali a 32”817; 11. D’Andrea a 32”998; 12. Valente a 33”273; 13. Spagnulo a 33”570; 14. Casale (Honda) a 34”162; 15. Lagronigo (Suzuki) a 34”372; 16. Quinto (Honda) a 48”015; 17. Mottola a 51”684; 18. Barone a 52”136; 19. Aiello (Suzuki) a 55”358; 20. Marcantonio a 56”715; 21. Cugini a 57”348; 22. Serino a 1’01”550; 23. Buttironi a 1’08”573; 24. Bovelli a 1’23”048; (tutti gli altri su Yamaha). METZELER 1000: 1. Russo (Ducati) 10 giri in 17’24”113 alla media di 141,708 Km/h; 2. Romaldi (Aprilia) a 10”538; 3. Castellarin (Suzuki) a 10”872; 4. Pesciarelli (Honda) a 12”144; 5. Sciacca (Honda) a 18”253; 6. Marchetti (Suzuki) a 23”048; 7. Pierucci (Honda) a 32”774; 8. Bottari (Yamaha) a 33”318; 9. Scarpati (Yamaha) a 33”641; 10. Andolfatto (Suzuki) a 1’00”030; 11. Campanelli (Suzuki) a 1’07”151; 12. Bocci (Yamaha) a 1’10”320; 13. Rinaldo (Suzuki) a 1’11”785. KAWASAKI 250 SUPERSPORT: 1. Tarantino 10 giri in 19’39”557 alla media di 125,436 Km/h; 2. De Simone a 5”240; 3. Bassani a 27”290; 4. Cavalli a 32”834. STOCK: 1. Andolfatto 10 giri in 20’37”540 alla media di 119,559 Km/h; 2. Magro a 1”175; 3. Balestra a 1”507; 4. Rossi a 17”184; 5. Fugardi a 17”862; 6. Cavalli a 20”684; 7. Ferrari a 22”528; 8. Casagrande a 29”106; 9. Vanzo a 31”071; 10. Ricca a 46”481; 11. Di Simone a 59”389; 12. Seren a 1’09”848; 13. Carcano a 1 giro.

MAGIONE - Circa duecento piloti per il secondo appuntamento con il Trofeo Papa 2010, abbinato per l’occasione al Trofeo Femminile, Dunlop Cup, Trofeo Bridgentone e Trofeo FMI 250 GP. Nel Trofeo Femminile intitolato a Beatrice Bossini, Giulia Atzori (della quale leggete l’intervista a pagina 19) si impone abbastanza facilmente sulla russa Nadia Yakhinich e su Federica Speranza. Nella Dunlop Cup by TMR 600, vittoria del poleman Fabrizio Meschini secondo posto per Francesco Cocco, terzo Stefano Togni. Nella gara riservata alle 1000, Diego Pilia non lascia scampo ai suoi avversari e si invola solitario al traguardo. Bella lotta per il secondo posto tra Vicenzo Giuliani e Giorgio Di Chiara, con quest’ultimo che si impone per 600 centesimi. Emanuele Viglieno, scattando dalla pole si aggiudica il Trofeo Bridgestone STK 600 davanti a Luca Mazza e Adolfo Ferro. Penalizzato per partenza anticipata Igor Del Grosso, terzo al traguardo ma retrocesso in settima posizione. Nella classe superiore del Trofeo Bridgestone il portacolori del Moto Club Spoleto Federico Clementini conquista agevolmente la vittoria; secondo Paolo Tortora davanti a Danilo Tomassoni. Fabrizio Meschini, dopo la bagarre dei primi giri con Alessandro Bonecchi, poi ritiratosi, si impone nell’atteso Trofeo Marco Papa STK 600/Open 600; il pilota umbro precede Thomas Palladino e Andrea Volpi. Nel Trofeo Marco Papa – Open, Federico Clementini, in giornata di grazia, è protagonista dal primo all’ultimo giro; seguono, ma molto staccati, Alessandro Coltelli e Giacinto Capaldo. Senza storia la vittoria di Giacomo Lucchetti nella 250 GP Trofeo FMI. Autore anche di pole e giro veloce, il pilota pesarese precede Patrizio Bi-

nucci e Lorenzo Cipiciani, quest’ultimo autore di uno splendido recupero da centro gruppo. Sfortunata prova per Emanuele Orlandini, fuori causa nel corso dell’ultimo giro mentre si trovava in terza posizione. Roberto Dorillo

27 giugno Coppa FMI - Trofeo Papa, Trofeo Femminile Beatrice Bossini, Dunlop Cup, Trofeo Bridgestone, Trofeo FMI 250 G.P. - Organizzazione Moto Club Spoleto Meteo: sereno

Classifiche TROFEO BEATRICE BOSSINI 1. Atzori (Yamaha); 2. Yakhinich (Yamaha); 3. Speranza (Honda); 4. Pancaldi (Kawasaki); 5. Chima (Yamaha); 6. Pittaro (Suzuki); 7. Marchesi (Triumph); 8. Nuti (Honda); 9. Munaron (Suzuki); 10. Marongiu (Yamaha); 11. Robotta (Triumph). DUNLOP CUP BY TMR 1000 1. Pilia (Suzuki); 2. Di Chiara (Yamaha); 3. Giuliani (Kawasaki); 4. Patanè (Yamaha); 5. Coltelli (Yamaha); 6. Tigani (Yamaha); 7. Tomassoni (KTM); 8. Brocco Marco (Honda); 9. Tamburini (Yamaha); 10. Di Salvo (Suzuki); 11. Barone (Suzuki); 12. Valgiusti (Suzuki); 13. Fontanelli (Yamaha); 14. Laudati (Yamaha); 15. Di Somma (Honda); 16. Bartoli (Suzuki); 17. Laquale (BMW); 18. Brocco Mario (Suzuki); 19. Di Lello (Yamaha); 20. D’Andrea (Ducati); 21. Meloni (Suzuki); 22. Loggetto (Suzuki). DUNLOP CUP BY TMR 600 1. Meschini (Honda); 2. Cocco (Yamaha); 3. Togni (Yamaha); 4. Pallini Roberto (Suzuki); 5. Brignili (Yamaha); 6. Pallini Alessandro (Yamaha); 7. Poggi (Honda); 8. De Noni (Yamaha); 9. Stasi (Triumph); 10. Torresi (Yamaha); 11. Evangelisti (Yamaha); 12. Margotti (Yamaha); 13. Fossa (Yamaha); 14. Ambrogioni (Yamaha); 15. Galli (Yamaha); 16. Cimica (Suzuki); 17. Lombardi (Suzuki); 18. Sparvoli (Yamaha); 19. Marchetti (Yamaha); 20. D’Arielli (Yamaha); 21. Riccardi (Honda); 22. Gentile (Yamaha); 23. Boccuni (Kawasaki); 24. Amici (Yamaha). BRIDGESTONE OPEN 1. Clementini (Yamaha); 2. Tortora (Yamaha); 3. Tomassoni (KTM); 4. Albanese (Yamaha); 5. Di Donato (Honda); 6. Celli (Suzuki); 7. Baglioni (Yamaha); 8. Billi (Kawasaki); 9. Mulattieri (Honda); 10. Oliva (Suzuki); 11. Bruscella (Yamaha); 12. Natali (Honda); 13. Liverani (Suzuki); 14. De Lucia (Yamaha); 15. Beccacece (Honda); 16. Bronzetti (Honda); 17. Brandoni (Yamaha); 18. Sirveni (Yamaha); 19. Colozzi (Yamaha); 20. Danti (Suzuki); 21. Fiorini (Yamaha); 22. Rapuzzi (MV Augusta). BRIDGESTONE STK 600 1. Viglieno (Yamaha); 2. Mazza (Yamaha); 3. Ferro (Yamaha); 4. Del Grosso Ivan (Hon-

da); 5. Andreoli (Honda); 6. Tartaglia (Kawasaki); 7. Del Grosso Igor (Suzuki); 8. Vincenzini (Kawasaki); 9. Novaldi (Yamaha); 10. Scaramella (Honda); 11. Speranza (Honda); 12. Renzi (Honda); 13. Corrado (Yamaha); 14. Richeldi (Yamaha); 15. Colafranceschi (Yamaha); 16. Rizzetto (Yamaha); 17. Antonelli (Yamaha); 18. Atzori (Yamaha); 19. Ferri (Yamaha); 20. Ferri (Kawasaki); 21. Teran (Honda); 22. Bove (Yamaha); 23. Malagoli (Suzuki); 24. Parcaroli (Honda); 25. Piras (Kawasaki); 26. Marongiu (Yamaha). MARCO PAPA OPEN 1. Clementini (Yamaha); 2. Coltelli (Yamaha); 3. Capaldo (Yamaha); 4. Capitanucci (Suzuki); 5. Tuinder (Kawasaki); 6. Armiraglio (Yamaha); 7. Guarino (Yamaha); 8. De Santis (Kawasaki); 9. Scatola (Yamaha); 10. Mangoni (Kawasaki); 11. Bricchi (Suzuki); 12. Oneda (Ducati). MARCO PAPA STK600-OPEN 600 1. Meschini (Yamaha); 2. Palladino (Ya-

maha); 3. Volpi (Yamaha); 4. Falaschi (Suzuki); 5. D’Angeli (Kawasaki); 6. Binucci (Yamaha); 7. Pellegrini (Kawasaki); 8. Noli (Kawasaki); 9. Basili (Yamaha); 10. Falconi (Yamaha); 11. Pirrone (Yamaha); 12. Ronzoni (Yamaha); 13. Campani (Honda); 14. Ticini (Yamaha); 15. Taschini (Yamaha); 16. Caschera (Yamaha); 17. Pedrini (Honda); 18. Albini (Yamaha); 19. Triglia (Yamaha); 20. Monzo (Yamaha); 21. Marolo (Honda); 22. Massoli (Yamaha); 23. Perti (Kawasaki); 24. Pancetti (Suzuki). 250 FMI GP 1. Lucchetti (Aprilia); 2. Binucci (Aprilia); 3. Cipiciani (Yamaha); 4. Marchetti (Aprilia); 5. Becker (Yamaha); 6. Stella (Aprilia); 7. Morselli (Aprilia); 8. Michelotto (Honda); 9. Senk (Honda); 10. Gori (Yamaha); 11. Uwe (Aprilia); 12. Lungaresi (Yamaha); 13. Recco (Honda); 14. Isola (Yamaha); 15. Lazzarin (Yamaha); 16. Nicocia (Yamaha); 17. Correggioli (Yamaha); 18. Zanetti (Yamaha).

MiniGPLa terza prova dei piccoli Binetto (BA) 27 giugno Campionato italiano minigp, terza gara - Direttore di gara: Federica Tiburzi - Meteo: sereno.

Classifiche JUNIOR 50 GARA 1: 1. Manzi (Honda) 9 giri in 8’42”130 alla media di 97,858 Km/h; 2. Malone (Seven) a 0”325; 3. Gabellini (Honda) a 0”423; 4. Di Giannantonio (Honda) a 0”568; 5. Scalbi (Zpf) a 0”701; 6. Castellini (Zpf) a 1”983; 7. Montella (Seven) 2”612; 8. Zaccone (Honda) a 7”114; 9. Tiezzi (Seven) a 7”505; 10. Gravina (Honda) a 8”046; 11. Romeo (Rf) a 13”012; 12. Piccoli (Honda) a 13”155; 13. Sabatucci (Conti) a 20”792; 14. Ferrante (Zpf) a 21”086; 15. Cicco (Honda) a 26”087; 16. Ciulla (Metrakit) 29”724; 17. Arduini (Rf) a 30”424; 18. Litrico (Grc) a 36”955; 19. Ciprietti (Bi zeta motor) a 37”260; 20. Bulega (Zpf) a 37”281; 21. Speziale (Bi zeta motor) a 53”046; 22. Lasi (Bi zeta motor) a 53”142. GARA 2: 1. Manzi (Honda) 9 giri in 8’40”018 alla media di 98,255 Km/h; 2. Gabellini (Honda) a 0”435; 3. Bulega (Zpf) a 2”294; 4. Di Giannantonio (Honda) a 3”227; 5. Malone (Seven) a 3”383; 6. Castellini (Zpf) a 6”691; 7. Montella (Seven) a 7”818; 8. Zaccone (Honda) a 8”195; 9. Giordano (Honda) a 8”431; 10. Romeo (Rf) a 16”200; 11. Tiezzi (Seven) a 16”228; 12. Litrico (Grc) a 16”501; 13. Sabatucci (Conti) a 17”252; 14. Ferrante (Zpf) a 17”398; 15. Piccoli (Honda) a 17”831; 16. Ciulla (Metrakit) a 31”229; 17. Ciprietti (Bi zeta motor) a 39”138; 18. Arduini (Rf) a 39”957; 19. Lasi (Bi zeta motor) a 53”600; 20. Lecce (Conti) a 1 giro; 21. Caccavallo (Conti) a 1 giro; 22. Speziale (Bi zeta motor) a 1 giro. SENIOR 70 GARA 1 BIS: 1. Pagliani (Zpf) 10 giri in 8’27”479 alla media di 111,870 Km/h; 2. Delbianco (Zpf) a 0”138; 3. Tranchina (Grc) a 1”410; 4. Marzocchi (Grc) a 4”202; 5. Valtulini (Zpf) a 4”291; 6. Bastianini (Honda) a 9”451; 7. Zimbone (Grc) a 10”321; 8. Nocco (Seven) a 10”360; 9. Marini (Honda) a 12”818; 10. Caruso (Honda) a 17”475; 11. Dalla Porta (Metrakit) a 17”584; 12. Sgroi (Grc) a 17”588; 13. Fenati (Rf) a 17”728; 14. Mazzotti (Honda) a 19”940; 15. Cavalieri

(Honda) a 23”630; 16. Caravella (Metrakit) a 23”868; 17. Argino (Rf) a 24”177; 18. Vesprini (Conti) a 24”269; 19. Rossi (Zpf) a 28”210; 20. Mengoni (Seven) a 28”589; 21. Locatelli (Honda) a 29”090; 22. Negri (Honda Kitaco) a 31”349; 23. Bezzi (Honda) a 31”467; 24. Fischetta (Grc) a 34”902; 25. Mastrella (Honda) a 57”221. GARA 2: 1. Pagliani (Zpf) 11 giri in 10’10”944 alla media di 102,217 Km/h; 2. Delbianco (Zpf) a 0”163; 3. Tranchina (Grc) a 1”887; 4. Bastianini (Honda) a 5”397; 5. Pascoli (Metrakit) a 5”538; 6. Marzocchi (Grc) a 11”186; 7. Marini (Honda) a 13”605; 8. Valtulini (Zpf) a 13”845; 9. Dalla Porta (Metrakit) a 13”951; 10. Sgroi (Grc) a 17”505; 11. Caruso (Honda) a 19”355; 12. Cavalieri (Honda) a 20”113; 13. Spinelli (Metrakit) a 20”329; 14. Santoro (Honda Kitaco) a 22”999; 15. Caravella (Metrakit) a 23”070; 16. Castelli (Zpf) a 23”288; 17. Fischetta (Grc) a 23”728; 18. Fenati (Rf) a 24”626; 19. Argino (Rf) a 24”936; 20. Mazzotti (Honda) a 25”015; 21. Locatelli (Honda) a 25”835; 22. Mengoni (Seven) a 31”097; 23. Negri (Honda Kitaco) a 31”939; 24. Vesprini (Conti) a 32”018; 25. Bezzi (Honda) a 32”214; 26. Mastrella (Honda) a 47”304. TROFEO 80 RUOTE ALTE: 1. Bagnaia (Rmu) 14 giri in 12’54”164 alla media di 102,666 Km/h; 2. Caravella (Metrakit) a 0”130; 3. Laghi (Mjl) a 12”591; 4. Rousseau (Bms) a 16”800; 5. Masoni (Rmu) a 17”112; 6. Valturini (Zpf) a 27”235; 7. Nocco (Seven) a 28”045; 8. Groppi (Metrakit) a 28”489; 9. Ferretti (Metrakit) a 28”708; 10. Antonelli (Metrakit) a 45”979; 11. Gobbi (Seven) a 50”173; 12. Leotta (Metrakit) a 57”731; 13. Giannelli (Conti) a 1 giro.

MANUEL PAGLIANI

motosprint

89


Sportitalia

CrossMalipensa in Emilia Romagna

Emilia-Romagna Castel S. Pietro (BO) 6 giugno Campionato motocross e minicross Emilia-Romagna – Organizzatore: M.C. Castel San Pietro – Meteo: sereno

Classifiche MX1 GARA 1: 1. Malipensa (Yamaha); 2. Ghidini (Kawasaki); 3. Ercoletti (Suzuki); 4. Tincani (TM); 5. Marzocchi (Honda); 6. Fossi (Husqvarna); 7. Avanzolini (Aprilia); 8. Valentini (Honda); 9. Bazzani (Yamaha); 10. Ferrini (Suzuki); 11. Comastri (Honda); 12. Miani (Yamaha); 13. Dalla Valle (Suzuki); 14. Malavasi (Honda); 15. Righi (Honda); 16. Orsi (Kawasaki); 17. Sensini (KTM); 18. Bortolotti (KTM); 19. Buscaroli (Honda); 20. Barisio (Suzuki); 21. Rivi (Honda); 22. Vallicelli (Kawasaki); 23. Sangiorgi (Honda). GARA 2: 1. Malipensa (Yamaha); 2. Righi (Honda); 3. Avanzolini (Aprilia); 4. Ercoletti (Suzuki); 5. Ghidini (Kawasaki); 6. Marzocchi (Honda); 7. Fossi (Husqvarna); 8. Bazzani (Yamaha); 9. Comastri (Honda); 10. Tincani (TM); 11. Valentini (Honda); 12. Ferrini (Suzuki); 13. Malavasi (Honda); 14. Miani (Yamaha); 15. Orsi (Kawasaki); 16. Dalla Valle (Suzuki); 17. Bortolotti (KTM); 18. Barisio (Suzuki); 19. Buscaroli (Honda); 20. Rivi (Honda); 21. Sangiorgi (Honda); 22. Auletta (Yamaha). MX2 GARA 1: 1. Roncaglia (Yamaha); 2. Parini (Kawasaki); 3. Faccioli (Suzuki); 4. Bertugli (Yamaha); 5. Franceschini (Honda); 6. Violi (Yamaha); 7. Morara (Honda); 8. Dalla Libera (Suzuki); 9. Sozzi (Yamaha); 10. Ferrari (Honda); 11. Gatti (Suzuki); 12. Coppellotti (Yamaha); 13. Manupiello (KTM); 14. Casa (Yamaha); 15. Chiletti (Honda); 16. Aldini (Honda); 17. Roncaglia (Yamaha); 18. Naldoni (Honda); 19. Lolli (Honda); 20. Furlotti (Suzuki); 21. Guatteri (Kawasaki); 22. Sarti (Suzuki); 23. Bertuzzi (Honda); 24. Ceroni (Suzuki); 25. Mecagni (Suzuki); 26. Ferrari (Honda); 27. Mussi (Honda); 28. Malpassi (KTM); 29. Zambon (Honda); 30. Bergonzani (Suzuki); 31. Valestri (Honda); 32. Rossi (Honda); 33. Fontana (Honda); 34. Cavina (Honda); 35. Ciampi (Honda); 36. Mattana (Yamaha); 37. Pavirani (Kawasaki); 38. Placci (Suzuki); 39. Regalli (Yamaha); 40. Martini (Yamaha); 41. Zanoli (Suzuki). GARA 2: 1. Violi (Yamaha); 2. Aldini (Honda); 3. Faccioli (Suzuki); 4. Bertugli (Yamaha); 5. Roncaglia (Yamaha); 6. Franceschini (Honda); 7. Dalla Libera (Suzuki); 8. Furlotti (Suzuki); 9. Ferrari (Honda); 10. Parini (Kawasaki); 11. Coppellotti (Yamaha); 12. Casa (Yamaha); 13. Valestri (Honda); 14. Sarti (Suzuki); 15. Mecagni (Suzuki); 16. Sozzi (Yamaha); 17. Zambon (Honda); 18. Bergonzani (Suzuki); 19. Lolli (Honda); 20. Ferrari (Honda); 21. Mussi (Honda); 22. Bertuzzi (Honda); 23. Chiletti (Honda); 24. Rossi (Honda); 25. Guatteri (Kawasaki); 26. Naldoni (Honda); 27. Malpassi (KTM); 28. Manuppiello (KTM); 29. Gatti (Suzuki); 30. Regalli (Yamaha); 31. Piatesi (KTM); 32. Fontana (Honda); 33. Cavina (Honda); 34. Mattana (Yamaha); 35. Ciampi (Honda); 36. Ceroni (Suzuki); 37. Martini (Yamaha); 38. Pavirani (Kawasaki); 39. Placci (Suzuki); 40. Zanoli (Suzuki). MX4 125 GARA 1: 1. Baschieri (Yamaha); 2. Buonmotosprint

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pensiere (Suzuki); 3. Tondini (Suzuki); 4. Stacchezzini (Yamaha); 5. Stefanini (Yamaha). GARA 2: 1. Baschieri (Yamaha); 2. Buonpensiere (Suzuki); 3. Tondini (Suzuki); 4. Stacchezzini (Yamaha); 5. Stefanini (Yamaha). OPEN GARA 1: 1. Ravaglia G. (Suzuki); 2. Ravaglia M. (Suzuki); 3. Gardini (Honda); 4. Casali (Kawasaki); 5. Pini (Suzuki); 6. Gatti (Suzuki). GARA 2: 1. Ravaglia G. (Suzuki); 2. Ravaglia M. (Suzuki); 3. Gardini (Honda); 4. Merzari (Honda); 5. Casali (Kawasaki); 6. Pini (Suzuki); 7. Gatti (Suzuki). OVER GARA 1: 1. Zardi (Honda); 2. Canovi (Honda); 3. Placci (Honda); 4. Patacini (Honda); 5. Papetti (Honda); 6. Sforacchi (Suzuki). GARA 2: 1. Zardi (Honda); 2. Canovi (Honda); 3. Giuliani (Yamaha); 4. Placci (Honda); 5. Patacini (Honda); 6. Papetti (Honda). JUNIOR GARA 1: 1. Marini (KTM); 2. Righini (Suzuki); 3. Agosti (KTM); 4. Bertozzi (Honda); 5. Santandrea (Suzuki); 6. Pavan (KTM); 7. Bergamin (KTM); 8. Munari (Suzuki). GARA 2: 1. Marini (KTM); 2. Righini (Suzuki); 3. Agosti (KTM); 4. Bertozzi (Honda); 5. Santandrea (Suzuki); 6. Munari (Suzuki); 7. Bergamin (KTM); 8. Pavan (KTM). SENIOR GARA 1: 1. Bersanelli (Yamaha); 2. Sanchini (KTM); 3. Cantergiani (KTM); 4. Longo (KTM); 5. Francucci (Suzuki); 6. Murtas (Suzuki); 7. Gruppioni (KTM); 8. Conti (Honda); 9. Trevisan (Suzuki). GARA 2: 1. Bersanelli (Yamaha); 2. Sanchini (KTM); 3. Cantergiani (KTM); 4. Longo (KTM); 5. Murtas (Suzuki); 6. Conti (Honda); 7. Trevisan (Suzuki). 125 GARA 1: 1. Marchelli (KTM); 2. De Pietri (Suzuki); 3. Mantovani (Yamaha); 4. Lolli (Honda); 5. Toccaceli (Suzuki); 6. Bisi (KTM); 7. Tamagnini (KTM); 8. Ferrini (Suzuki); 9. Sanchini (KTM); 10. Favalli (Husqvarna); 11. Bergonzani (Suzuki); 12. Andrini (Suzuki); 13. Bonci (Suzuki); 14. Ansaloni (Yamaha); 15. Naldoni (Suzuki); 16. Dalle Vacche (Yamaha); 17. Palazzolo (Honda); 18. Tamburini (Yamaha); 19. Magnani (Yamaha); 20. Scaramagli (Suzuki). GARA 2: 1. Marchelli (KTM); 2. De Pietri (Suzuki); 3. Mantovani (Yamaha); 4. Tamagnini (KTM); 5. Toccaceli (Suzuki); 6. Lolli (Honda); 7. Bergonzani (Suzuki); 8. Bisi (KTM); 9. Bonci (Suzuki); 10. Sanchini (KTM); 11. Favalli (Husqvarna); 12. Ansaloni (Yamaha); 13. Naldoni (Suzuki); 14. Dalle Vacche (Yamaha); 15. Palazzolo (Honda); 16. Magnani (Yamaha); 17. Tamburini (Yamaha); 18. Scaramagli (Suzuki). MX2 GARA 1: 1. Violi (Yamaha); 2. Parini (Kawasaki); 3. Aldini (Honda); 4. Furlotti (Suzuki); 5. Faccioli (Suzuki); 6. Chiletti (Honda); 7. Casa (Yamaha); 8. Roncaglia M. (Yamaha); 9. Roncaglia M. (Yamaha); 10. Dalla Libera (Suzuki); 11. Coppellotti (Yamaha); 12. Gatti (Suzuki); 13. Petruzziello (Honda); 14. Ferrari (Honda); 15. Morara (Honda); 16. Fontanesi (Yamaha); 17. Mecagni (Suzuki); 18. Salati (Honda); 19. Naldoni (Honda); 20. Guatteri (Kawasaki); 21. Bassoli (Honda); 22. Sarti (Suzuki); 23. Fontana (Honda);

24. Regalli (Yamaha); 25. Baraldi (Honda); 26. Tondelli (Suzuki); 27. Martini (Yamaha). GARA 2: 1. Debbi (Husqvarna); 2. Aldini (Honda); 3. Parini (Kawasaki); 4. Furlotti (Suzuki); 5. Violi (Yamaha); 6. Faccioli (Suzuki); 7. Coppellotti (Yamaha); 8. Roncaglia (Yamaha); 9. Dalla Libera (Suzuki); 10. Roncaglia M. (Yamaha); 11. Casa (Yamaha); 12. Gatti (Suzuki); 13. Morara (Honda); 14. Naldoni (Honda); 15. Baraldi (Honda); 16. Mecagni (Suzuki); 17. Sarti (Suzuki); 18. Chiletti (Honda); 19. Guatteri (Kawasaki); 20. Tondelli (Suzuki); 21. Ferrari (Honda); 22. Zambon (Honda); 23. Fontana (Honda); 24. Fontanesi (Yamaha); 25. Martini (Yamaha); 26. Bassoli (Honda); 27. Regalli (Yamaha); 28. Salati (Honda); 29. Marzocchi (Honda). 125 GARA 1: 1. De Pietri (Suzuki); 2. Marchelli (KTM); 3. Mantovani (Yamaha); 4. Tamagnini (KTM); 5. Tamagnini (KTM); 6. Bonci (Suzuki); 7. Lolli (Honda); 8. Uberti (KTM); 9. Bisi (KTM); 10. Andrini (Suzuki); 11. Toccaceli (Suzuki); 12. Sanchini (KTM); 13. Serri (TM); 14. Credi (Suzuki); 15. Naldoni (Suzuki); 16. Ansaloni (Yamaha); 17. Scaramagli (Suzuki). GARA 2: 1. Marchelli (KTM); 2. De Petri (Suzuki); 3. Mantovani (Yamaha); 4. Tamagnini (KTM); 5. Lolli (Honda); 6. Bonci (Suzuki); 7. Toccaceli (Suzuki); 8. Bergonzani (Suzuki); 9. Andrini (Suzuki); 10. Bisi (KTM); 11. Uberti (KTM); 12. Naldoni (Suzuki); 13. Ansaloni (Yamaha); 14. Serri (TM); 15. Credi (Suzuki); 16. Scaramagli (Suzuki).

Friuli Venezia Giulia Cordenons (PN) 6 giugno Campionato cross Friuli Venezia Giulia, quinta e ultima prova – Organizzatore: M.C. Pedemontano – Direttore di gara: Mark Coral – Meteo: sereno

Classifiche MX1: 1. Erik Slavec (Honda); 2. Sonego (Honda); 3. Liva (Honda); 4. Argiolas (Honda); 5. Gurizzan (Honda); 6. Givani (TM); 7. Mittone (Honda); 8. Mttiuz (Honda); 9. Raffaglio Y. (Honda); 10. De Lazzari (Kawasaki); 11. Cebula (Honda); 12. De Cecco (Honda); 13. Turitto R. (Kawasaki); 14. Facca (Yamaha); 15. Francesco (Yamaha); 16. Cecchetto R. (Suzuki); 17. D’Andrea (Suzuki); 18. Danieli (Suzuki); 19. Quaino (Suzuki); 20. Gabatel (Honda); 21. Benvegnù (Honda); 22. Scuderin (Suzuki); 23. Da Ros (Yamaha); 24. Belluzzo P. (KTM); 25. Clemente (Honda). MX2: 1. Deni Usaj (Suzuki); 2. Micheluz (Tm); 3. Cescon (Honda); 4. Pierfederici (Yamaha); 5. Cotti (Yamaha); 6. Gava (KTM); 7. Chiarotto (KTM); 8. Miconi (Honda); 9. Villanova (Yamaha); 10. Cecchetto A. (Honda); 11. Brusadin (Honda); 12. Rizzetto (Yamaha); 13. Quas (TM); 14. Borghese (Kawasaki); 15. D’alicandro (Kawasaki); 16. Carnielli (KTM); 17. Perosa (Honda); 18. Zamaro (Honda); 19. Cossar (Kawasaki); 20. Cicciarella (Honda); 21. Fanna (Kawasaki); 22. Barbieri (Yamaha); 23. De Pin M. (Honda); 24. Marzotto (Yamaha); 25. Biliato (KTM); 26. Sperandio (Kawasaki); 27. Polo A. (Yamaha); 28. Belluzzo L. (Suzuki); 29. Mauri M. (Honda); 30. Collodel (Honda). MX2 Gr. B: 1. Camparello (Yamaha); 2. Scodellaro (Kawasaki); 3. Gri (Yamaha); 4. Pitton (Suzuki); 5. Cudini (Honda); 6. Paulitti (Honda); 7. Da Dalt R. (Honda); 8. Lorenzon (Suzuki); 9. Basso S. (Yamaha); 10.

Morettin M. (Yamaha); 11. Soravia (Kawasaki); 12. Infanti (Honda); 13. Cecchinato (Honda); 14. Gubiani (Husqvarna); 15. Ostanello (Yamaha); 16. Chiuvè (KTM); 17. Padoin (Kawasaki); 18. Cattai S. (Yamaha); 19. Mauri A. (Honda); 20. De Cecco M. (Honda); 21. Perini W. (Honda); 22. Cattai S. (Honda); 23. Pramparo G. (Honda); 24. Tavian (Honda); 25. Pessot (KTM); 26. Quagliaro (Honda); 27. Sturni (Honda); 28. Biondi (Suzuki); 29. Gaspardo (Honda); 30. Rui (Yamaha); 31. Volpe (Suzuki). MINICROSS - SENIOR: 1. Mattia Gemin (Suzuki); 2. Bubola (Yamaha); 3. Desidera (Suzuki); 4. Simeon (Suzuki); 5. Pegoraro (KTM); 6. Ventirini (KTM); 7. Garlatti (Honda); 8. Zamberlan (KTM); 9. Lucchesi (Suzuki); 10. Mozzo (KTM); 11. Gironi (Honda); 12. Breda (KTM); 13. Casarotto (KTM). JUNIOR: 1. Yuri Pasqualini (KTM); 2. Graziola (Honda); 3. Forato (KTM); 4. Salomoni (Suzuki); 5. Bottazzin (KTM); 6. Guarise (Suzuki); 7. Vitaliani (KTM); 8. Dal Pian (KTM); 9. Sigoni (Honda); 10. Pessot (KTM); 11. Corradin (KTM); 12. Stella (Kawasaki); 13. Biliato (KTM); 14. Babuin (KTM); 15. Scremin (Suzuki); 17. Antoniazzi D. (KTM); 18. Volpe (KTM); 19. Quas R. (Kawasaki); 20. Roma (KTM); 21. Reggiani (Kawasaki); 22. Minisini (KTM); 23. Spigolon (Suzuki); 24. Girolimetto (Suzuki); 25. Temel (Suzuki); 26. Crestan (KTM); 27. Stefanutti (Suzuki); 28. Sigolotto (KTM); 29. Fedozzi (KTM); 30. Palù (Honda). CADETTI: 1. Filippo Grigoletto (KTM); 2. Berto (KTM); 3. Camporese (Polini); 4. Panigas (Kawasaki); 5. Zanuto (KTM); 6. Ermini (KTM); 7. Zanchetta (KTM); 8. Antoniazzi F. (Suzuki); 9. Bernardello (KTM); 10. Paganini (KTM); 11. Bisogni (KTM); 12. Pellizzaro (Suzuki); 13. Guarise (Suzuki); 14. Perini (KTM); 15. Botteon (KTM); 16. Copetti (KTM); 17. Collino (KTM); 18. Faccioli (KTM); 19. Dalla Nora (KTM); 20. Veronese (Lem); 21. (KTM). DEBUTTANTI: 1. Alessandro Breda (KTM); 2. Guadagnini (KTM); 3. Meggiolaro (KTM); 4. Zancarini (Metrakit); 5. Rigo (KTM); 6. Dalla Valeria (KTM); 7. Facin (Kawasaki); 8. Bogoni (KTM); 9. Lucchesi (Kawasaki); 10. Cucciniello (KTM); 11. Conte (KTM); 12. Bertotto (KTM); 13. Crestan (Kawasaki); 14. Pasqualini (KTM); 15. Faccio (KTM); 16. Bonifacio (Kawasaki); 17. Smaniotto (KTM); 18. Florian (KTM); 19. Spadoni (KTM); 20. Coradazzi (Kawasaki).

DENI USAJ

Piemonte

Abruzzo-Molise

Salmour (CN) 23 maggio

Colonnella (TE) 23 maggio

Campionato piemontese – Organizzatore: M.C. Fossano – Direttore di gara: Alberto Burzio – Meteo: sereno

Campionato Abruzzo-Molise di motocross, terza prova – Organizzatore: M.C. I Palazzese – Meteo: sereno

Classifiche

Classifiche

CLASSE NAZIONALI: 1. Lorenzon (Kawasaki); 2. Scabrosi (Suzuki); 3. Vindrola (Honda); 4. Daziano (Honda); 5. Roman (KTM); 6. Roasio (Yamaha); 7. Franceschi (Kawasaki); 8. Tacchini (Honda); 9. Riccio (Yamaha); 10. Sclavo (Yamaha); 11. Bonicatto (Kawasaki); 12. Zucca (Yamaha). CLASSE MAJOR: 1. Gatti (Honda); 2. Di Giorgio (Kawasaki); 3. Miletto (Yamaha); 4. Cremonini (Yamaha); 5. Arnoul (Suzuki); 6. Astesano (Honda); 7. Marchisio (KTM); 8. Taricco (Honda); 9. Pomella (Honda); 10. Cardone R. (Honda); 11. Bessone (Kawasaki); 12. Masante (Yamaha); 13. Cardone O. (Honda); 14. Traversa (Honda). CLASSE TERRITORIALI: 1. Paire (Kawasaki); 2. Pioppo (Honda); 3. Giachino (Yamaha); 4. Montorro (Kawasaki); 5. Peira (Honda); 6. Castelli (Yamaha); 7. Marangotto (Honda); 8. Flesia (Honda); 9. Novarino (Suzuki); 10. Fenoglio (Yamaha); 11. Paschero (Honda); 12. Amadio E. (Suzuki); 13. Cavenaghi (Honda); 14. Varzani (Suzuki); 15. Daniele (Suzuki); 16. Bongiovanni (Kawasaki); 17. Marocco (Kawasaki); 18. Carati (Honda); 19. Bordese (Honda); 20. Amadio S. (Suzuki); 21. Rummolo (Yamaha); 22. Ala (Honda); 23. Fissolo (Honda); 24. Italiano (Honda); 25. Mazzon (Honda); 26. Viada (Yamaha). CLASSE UNDER 17: 1. Lagaren (Suzuki); 2. Tabone (KTM); 3. Montanari (Suzuki); 4. Bianchetti (Yamaha); 5. Cavallo (Yamaha); 6. Alice (Honda); 7. De Faveri (Kawasaki); 8. Gobbi (Yamaha); 9. Cosenza (KTM); 10. Marocco (Kawasaki); 11. Ferretti (Honda); 12. Inversini (Husqvarna); 13. Scaglione (Suzuki); 14. Sanfilippo (KTM); 15. Robotti (KTM); 16. Bertolotti (Kawasaki); 17. Chioda (Kawasaki). MINICROSS DEBUTTANTI: 1. Ulivi (KTM); 2. Ossola (KTM); 3. Veiluva (KTM); 4. Messina (KTM); 5. Cogno (KTM); 6. Desantis (LEM). CADETTI: 1. Bianchi (Suzuki); 2. Cantele (KTM); 3. Gandino (KTM). JUNIOR: 1. Tropepe (KTM); 2. Arbini (KTM); 3. Diotallevi (KTM); 4. Accornero (KTM); 5. Vergnano (KTM); 6. Valsangiacomo (Suzuki); 7. Frisoni A. (Suzuki); 8. Fornara (Kawasaki). SENIOR: 1. Callegaro (KTM); 2. Contessi (Honda); 3. Traversa D. (Suzuki); 4. Porro (KTM); 5. Bertolotti A. (Honda); 6. Inversini (Honda). MOTO D’EPOCA CLASSE A. 1. Barbiero (Maico); 2. Alippi (CZ); 3. Icardi (KTM); 4. Ferrero (Maico); 5. Viganò (Triumph). CLASSE B. 1. Rippa (KTM); 2. Torta (Maico); 3. Valandro (Kawasaki); 4. Cavallero W. (Yamaha); 5. Damiani (CZ). CLASSE C. 1. Frisoni F. (Suzuki); 2. Trombetta (Maico); 3. Bergia (Honda); 4. Tomasinelli (Villa); 5. Tagliasacchi (Maico); 6. Gonella (Maico); 7. Catalani (Puch); 8. Palladino R. (Maico); 9. Ferri (Maico); 10. Palladino M. (Maico). CLASSE D1: 1. Diotallevi C. (Maico); 2. Salomoni (Maico); 3. Pecora (Maico); 4. Prati (Yamaha); 5. Contaldo (Maico). CLASSE D2: 1. Vigini (Honda); 2. Latini (Suzuki); 3. Clerico (Honda); 4. Ballarini (Husqvarna). CLASSE E: 1. Vigo (Suzuki); 2. Patrito (Suzuki); 3. Cavallero L. (Suzuki); 4. Mancuso (Suzuki); 5. Rinaldi (TM).

MX2 UNDER 21 GARA 1: 1. Amadio; 2. Di Santo; 3. Fabbri; 4. Vittorini; 5. Ciuffetelli; 6. Capanna; 7. Fortunato; 8. Cosanni; 9. Calise; 10. Capuzzi; 11. Risdonne; 12. Principi Matteo; 13. Monteforte; 14. Giannobile. GARA 2: 1. Di Santo; 2. Amadio; 3. Fabbri; 4. Fortunato; 5. Vittorini; 6. Ciuffetelli; 7. Risdonne; 8. Capanna; 9. Cosanni; 10. Calise; 11. Monteforte; 12. Stortini; 13. Capuzzi; 14. Giannobile; 15. Principi Matteo. OVER 21 GARA 1: 1. Speranza P.; 2. Francano; 3.

Gasparro; 4. Speranza L; 5. Fontinovo. GARA 2: 1. Gasparro; 2. Speranza P.; 3. Francano; 4. Martorelli; 5. Speranza L.; 6. Fontinovo. OVER 40 GARA 1: 1. Letter; 2. Speranza D.; 3. Caruso; 4. D’Onofrio; 5. Principi Mario. GARA 2: 1. Speranza D.; 2. Caruso; 3. Lettere; 4. D’Onofrio; 5. Principi Mario. MX1 UNDER 21 GARA 1: 1. Mineo; 2. Amabili. GARA 2: 1. Mineo; 2. Amabili. OVER 21 GARA 1: 1. Tinari; 2. Di Leonardo; 3. Principi F.; 4. Astolfi; 5. Mariotti; 6. Fioretti. GARA 2: 1. Tinari; 2. Di Leonardo; 3. Principi F.; 4. Astolfi; 5. Marcozzi; 6. Mariotti F.; 7. Fioretti. OVER 40 GARA 1: 1. Mencarelli; 2. Santori. GARA 2: 1. Mencarelli; 2. Santori. MINICROSS GARA 1: 1. Crepaldi; 2. Palanca; 3. Scia-

manna. GARA 2: 1. Crepaldi; 2. Palanca; 3. Sciamanna. CADETTI GARA 1: 1. Riottini; 2. Paolucci; 3. Antonelli; 4. Dell’Orletta; 5. Cenerelli; 6. Pulvinari. GARA 2: 1. Riottini; 2. Paolucci; 3. Cenerelli; 4. Antonelli; 5. Dell’Orletta; 6. Pulvinari. JUNIOR GARA 1: 1. Riccutelli; 2. Biase; 3. Cavuto; 4. Scarola; 5. Pierantozzi; 6. Gaudino; 7. Baioni; 8. Belli; 9. Tommasetti. GARA 2: 1. Ricciutelli; 2. Biase; 3. Pierantozzi; 4. Cavuto; 5. Gaudino; 6. Belli; 7. Scarola; 8. Baioni. SENIOR GARA 1: Di Nicola; 2. Papa; 3. Di Nunzio; 4. Balducci; 5. Di Pietro. GARA 2: 1. Di Nicola; 2. Di Nunzio; 3. Papa; 4. Balducci; 5. Di Pietro. SPORT GARA 1: 1. Mariotti S.; 2. Garparelli. GARA 2: 1. Mariotti S:; 2. Garparelli.

SupermotoTrofeo Centro Sud Viterbo 23 maggio Trofeo Centro Sud supermoto, terza prova - Località: Viterbo - Direttore di gara: Federico Capogna - Meto: sereno.

Classifiche S1 OPEN GARA 2: 1. Gozzini (TM); 2. Attilio (Aprilia); 3. Porfiri (Honda); 4. Monticelli (Honda); 5. Rispoli (Honda); 6. Carassai (Aprilia); 7. Pes (TM); 8. Martella (KTM); 9. Lorenzini (TM); 10. Monticelli (Honda); 11. Gazzarri (TM); 12. Liciarelli (Suzuki); 13. Salmaso (KTM); 14. Catallo (TM); 15. Di Feo (TM); 16. Gorini (Honda); 17. Pirri (Yamaha); 18. Falai (Honda); 19. Di Iorio (Honda); 20. Zallocco (Aprilia); 21. Vari (Aprilia); 22. Zufferli (KTM). S4 GARA 1: 1. Di Ciccio (Honda); 2. Fraccaro (TM); 3. Pasquini (Honda); 4. Bozzelli (Honda); 5. Ciaglia (Yamaha); 6. Clair (Honda); 7. Vallone (Honda); 8. Salimbeni (Honda); 9. Graziano (Honda); 10. Maccariello (Aprilia); 11. Paoloni (Husqvarna); 12. Panetta (Honda); 13. Paoloni (Suzuki); 14. De Negri (Honda); 15. Lapini (Aprilia); 16. Suriano (Yamaha); 17. Perfetto (Kawasaki); 18. Masi (Honda); 19. Marseglia (Yamaha); 20. Raffaelli (KTM); 21. Sanetti (TM); 22. Marani (Aprilia); 23. Polidoro (Honda); 24. Vagnoni (Husqvarna); 25. Iacovella (Aprilia); 26. Mancini (KTM); 27. Bacaloni (KTM). GARA 2: 1. Di Cicco (Honda); 2. Pasquini (Honda); 3. Puglisi (Kawasaki); 4. Fraccaro (TM); 5. Ciaglia (Yamaha); 6. Salimbeni (Honda); 7. Guadagnini (Aprilia); 8. Clair (Honda); 9. Fraccaro (TM); 10. Vallone (Honda); 11. Maccariello (Aprilia); 12. Graziano (Honda); 13. Perfetto (Kawasaki); 14. Panetta (Honda); 15. Masi (Honda); 16. Marseglia (Yamaha); 17. Sanetti (TM); 18. Bozzelli (Honda); 19. Russo (TM); 20. De Negri (Honda); 21. Paoloni (Suzuki); 22. Suriano (Yamaha); 23. Lapini (Aprilia); 24. Vagnoni (Husqvarna); 25. Iacovella (Aprilia); 26. Bacaloni (KTM); 27. Mancini (KTM).

S5 GARA 1: 1. Girolami (TM); 2. Brami (Honda); 3. Silenzi (Aprilia); 4. Fagiani (Honda); 5. Tortella (Honda); 6. Bastianini (Suzuki); 7. Maccariello (Honda); 8. Di Mattia (Honda); 9. Masi (Honda); 10. Russo (TM); 11. Liurni (TM); 12. Papparella (Honda); 13. Casamento (Yamaha); 14. Cupaioli (Honda); 15. Mincuzzi (Honda); 16. Scafoni (Suzuki); 17. Maimone (Honda); 18. Navarra (KTM); 19. Pasqualoni (KTM); 20. De Cesare (Husaberg); 21. Verna (Aprilia); 22. Muzi (Honda); 23. Lancia (Husqvarna); 24. Salvia (Aprilia); 25. Giammaresi (Honda); 26. Cesarini (Aprilia); 27. Buico (TM); 28. D’Annunzio (Honda); 29. Donara (Honda); 30. Lo Presti (Honda). GARA 2: 1. Brami (Honda); 2. Bastianini (Suzuki); 3. Tortella (Honda); 4. Fagiani (Honda); 5. Muzi (Honda); 6. Di Mattia (Honda); 7. Girolami (TM); 8. Lo Presti (Honda); 9. Masi (Honda); 10. Maccariello (Honda); 11. Liurni (TM); 12. Casamento (Yamaha); 13. Russo (TM); 14. De Luise (TM); 15. Papparella (Honda); 16. Cupaioli (Honda); 17. Maimone (Honda); 18. Mincuzzi (Honda); 19. Scafoni (Suzuki); 20. D’Annunzio (Honda); 21. Salvia (Aprilia); 22. De Cesare (Husaberg); 23. Lancia (Husqvarna); 24. Verna (Aprilia); 25. Cesarini (Aprilia); 26. Navarra (KTM); 27. Pasqualoni (KTM); 28. Buico (TM); 29. Giammaresi (Honda); 30. Odargi (Honda). S6 GARA 2: 1. Pallotta (Bucci); 2. Meattini (Mobster); 3. Bastianini (B2); 4. Testa (Bucci); 5. Bastari (Wt); 6. Chiariotti (Wt); 7. Carbonari (Wt); 8. Cerio (Roxon); 9. Fabrizi (Polini); 10. Mallia (Dream); 11. Marinelli (Roxon); 12. Palumbo (Dream); 13. Pieroni (Mobster); 14. Bisciarri (Dream); 15. La Marca (Mobster); 16. Diamanti (Wt Motors); 17. Croci (Dream); 18. De Luca (Dream); 19. Cafarotti (Wt). S3 + S7 GARA 1: 1. Rienzi (Honda); 2. Draghi (Honda); 3. Di Fuccia (Yamaha); 4. Squarcia (Honda); 5. Pizziconi (Honda); 6. Butini (Honda); 7. Attardo (TM); 8. Gizzi (KTM); 9. Cortigiani (Suzuki); 10. Altobelli (Yama-

ha); 11. Tummolo R. (Honda); 12. Tummolo M. (Honda). GARA 2: 1. Rienzi (Honda); 2. Di Fuccia (Yamaha); 3. Draghi (Honda); 4. Pizziconi (Honda); 5. Squarcia (Honda); 6. Cortigiani (Suzuki); 7. Tummolo (Honda); 8. Butini (Honda); 9. Altobelli (Yamaha); 10. Tummolo M. (Honda); 11. Gizzi (KTM); 12. Attardo (TM).

VINCITORI IN GARA A VITERBO (PHOTOREAL). SOPRA, DANIELE DI CICCIO, PRIMO NELLA S4. SOTTO, FABRIZIO RIENZI, CHE SI È AGGIUDICATO LA S3.

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Novità BMW K 1600 GT e K 1600 GTL di Riccardo Piergentili

Due gran turismo porteranno al debutto il nuovo 6 cilindri, da ben 17,8 kgm di coppia!

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ON sarà una, saranno addirittura due. Stiamo parlando delle versioni della moto nata sul nuovo 6 cilindri prodotto dalla BMW. La Casa tedesca all’ultimo Salone di Milano aveva stupito tutti, presentando un prototipo naked equipaggiato con motore sei cilindri in linea. Ma il debutto di questo affascinante propulsore non avverrà su una moto nuda, bensì su due grosse moto da turismo, che rappresentano le ammiraglie della gamma BMW. Si chiamano K 1600 GT e K 1600 GTL. Ovviamente condividono la base tecnica, però la prima è stata pensata per chi ama viaggiare prevalentemente da solo, mentre la seconda per coloro che preferiscono fare del turismo a lungo raggio in coppia. Le K 1600 GT e K 1600 GTL, comunque, non sono innovative solo perché equipaggiate con un motore unico nel suo genere. Saranno anche dotate di un’elettronica molto sofisticata e di una lunga serie di componenti pensati per rendere

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ogni spostamento un viaggio in prima classe. E ora entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire quali sono i punti di forza di questi progetti. Il nuovo sei cilindri in linea prodotto da BMW ha una potenza massima di 160 CV a circa 7.500 giri/min, ma il dato davvero impressionante è quello relativo alla coppia, pari a ben 17,8 kgm a 5.000 giri. Il fatto incredibile è che a soli 1.500 giri sono già disponibili 12,5 kgm! Cosa significano questi dati? Semplice, che gli ingegneri tedeschi hanno sviluppato questo propulsore avendo come obiettivo primario l’elasticità, il tiro in basso e la fluidità d’erogazione, doti fondamentali per una moto da gran turismo. Il nuovo sei cilindri si ispira al quadricilindrico montato sui modelli della serie K. Per abbassare il più possibile il baricentro, migliorare la centralizzazione delle masse e trovare lo spazio necessario per la realizzazione di un grosso air box, i cilindri sono molto inclinati verso l’avantreno e i gruppi elettrici secondari con le rispettive unità di alimentazione sono stati posizionati dietro il blocco cilindri, sopra al cambio, montato in alto, proprio come si fa sui motori supersportivi, per contenere l’interasse. Il nuovo sei cilindri pesa 102,6 kg (motore di base, inclusi la valvola a farfalla, l’impianto di aspirazione, la frizione, il cambio e l’alternatore) ed è largo 560 millimetri. Valori record per un’unità di questo genere. Per ottenere questo risultato, dato che l’obiettivo non era ottenere un elevatissimo picco di potenza massima, incrementando il regime di rotazione, BMW ha scelto di utilizzare un

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SOPRA, UN’IMMAGINE “RUBATA” DA UN NOSTRO LETTORE DELLE NUOVE GRAN TURISMO BMW IN VERSIONE PRATICAMENTE DEFINITIVA. A DESTRA, UN DISEGNO TECNICO DEL MOTORE 6 CILINDRI.

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Novità BMW K 1600 GT e K 1600 GTL

rapporto corsa (67,5 mm)/alesaggio (72 mm) sottoquadro. È anche per questo motivo che il sei cilindri tedesco eroga la potenza massima ad un numero di giri relativamente basso ed è grazie all’utilizzo di pistoni di diametro contenuto che è stato possibile contenere la larghezza del motore. L’ultima fatica motoristica di BMW ha manovelle a 120° (quindi è un’unità a scoppi regolari) ed è naturalmente equilibrato. Non è stato così necessario utilizzare contralberi di bilanciamento, fatto che ha permesso di ridurre la rumorosità meccanica senza dovere fare i conti con un incremento delle vibrazioni. L’albero a gomito, che pesa 12,9 kg, viene fucinato in un pezzo unico di acciaio da bonifica. Anche le bielle sono realizzate in acciaio da bonifica fucinato e sono lunghe 124,45 millimetri. I pistoni hanno due segmenti di tenuta ed un raschiaolio. Grazie alla forma piatta della camera di combustione, nonostante l’elevato rapporto di compressione (12,2:1), è stato possibile mantenere bassi il cielo del pistone e gli incavi. IL BASAMENTO, realizzato con leghe di alluminio, è del tipo open-deck. La zona di divisione taglia a metà i supporti di banco. I cilindri sono dotati di un trattamento al nichel/silicio per aumentare la resistenza all’usura e ridurre gli attriti con i pistoni, le fasce ed i raschiaolio. La testata ospita due alberi a camme (azionati da una catena), la cui realizzazione è molto particolare. Le singole camme, infatti, sono state sottoposte ad un accoppiamento geometrico e stampate sull’albero. Questa soluzione ha permesso di risparmiare circa 1 kg senza ridurre la resistenza strutturale. Il propulsore, infatti, ha il limitatore posto a 8.500 giri, ma gli organi meccanici sono stati progettati per raggiungere regimi di rotazione più elevati (segno che, probabilmente, questo motore sarà utilizzato per realizzare anche modelli più sportivi). Gli ingegneri tedeschi hanno scelto di utilizzare la lubrificazione a carter secco, in modo tale da poter costruire un basamento più compatto, che ha permesso di abbassare ulteriormente il motore e quindi il baricentro. Il serbatoio dell’olio non è separato. Il lubrificante, infatti, si trova nella parte posteriore del motosprint

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basamento. Un’ultima curiosità riguarda l’impianto di alimentazione: non ci sono sei corpi farfallati, ma uno solo, collegato a dei lunghi condotti di aspirazione. Questa scelta, come le altre di cui abbiamo parlato, è stata fatta per incrementare il tiro ai bassi e medi regimi. Il sei cilindri è collegato a un telaio a doppio trave in alluminio tramite otto punti di fissaggio. Il forcellone ospita gli organi della trasmissione a cardano che, proprio come la sospensione posteriore paralever, è stato completamente riprogettato. SULLE nuove gran turismo BMW non poteva ovviamente mancare un’elettronica di primo livello. Il comando gas (definito E-gas) è del tipo ride by wire e c’è la possibilità di selezionare le mappature della centralina. Ce ne sono tre: Road, quella standard, Dynamic, quella più sportiva, e Rain, con la quale il motore

ha un’erogazione molto più dolce. Chiaramente, per moto di questa categoria, BMW ha anche sviluppato le sospensioni regolabili elettricamente (ESA II), ed il controllo della trazione (DTC), già utilizzato con successo sulla supersportiva S 1000 RR. Entrambi i sistemi saranno optional, mentre l’ABS sarà offerto di serie. L’altra interessante novità delle nuove K 1600 GT e K 1600 GTL è il faro anteriore allo xeno adattativo (optional), soluzione già utilizzata da tempo nel settore auto. In praticata il sistema consente di proiettare il fascio luminoso verso l’interno della curva, consentendo una perfetta visuale del manto stradale anche di notte, un vantaggio non da poco, in termini di sicurezza. Le nuove ammiraglie BMW sono dotate di strumentazioni molto ricche ed è stato sviluppato un sistema che consente di gestire tutte le funzioni del cruscotto senza perdere ore per capire come utilizzare le funzioni base...

IL NUOVO 6 CILINDRI IN LINEA (A SINISTRA) HA MANOVELLE A 120°, QUINDI È UN MOTORE A SCOPPI REGOLARI. LA LUBRIFICAZIONE È A CARTER SECCO E NON CI SONO CONTRALBERI DI BILANCIAMENTO, PERCHÉ UN PROPULSORE CON QUESTO SCHEMA È NATURALMENTE BILANCIATO. A DESTRA E SOPRA, ALCUNI DISEGNI DELLA MOTO.

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Attualità

La produzione, le leggi, le novità

HUSQVARNA 2011 IL PICCOLO CRESCE Arriva la TE310 col nuovo motore IN ATTESA che la gamma sia rivoluzionata con l’arrivo delle moto realizzate con la “fusione” di esperienze e tecnologia BMW (anticipazioni le abbiamo già date nei numeri scorsi sia per quanto riguarda il cross sia per l’enduro) arrivano nei concessionari, proprio in questi giorni, le Husqvarna TC e TE con gli aggiornamenti 2011. Una serie di cambiamenti hanno interessato in particolare le TC250 e TE250, con la TE310 che offre la novità principale essendo equipaggiata con il motore “piccolo” 250 con la cilindrata portata a 302,4 cm3. Questo incremento di cilindrata è stato ottenuto aumentando alesaggio e corsa che passano da 79 x 50,9 mm a 82 x 37,35 mm. Inutile dire che i punti in comune con la TE250 sono ancora di più e medesimi sono anche gli aggiornamenti: corpo farfallato Mikuni da 45 mm di diametro, centralina elettronica con due mappe (per terreni duri o soffici) selezionabili con pulsante sul manubrio, mozzi Grimeca, telaio rinforzato, diverso settaggio della forcella Kayaba (con steli di 48 mm e corsa di 300 mm) e dell’ammortizzatore Sachs (con corsa ruota di 296 mm), carter motore con bussole in acciaio su supporto telaio. Il serbatoio carburante contiene ora 8,5 litri e il diverso posizionamento della pompa consente di sfruttarli tutti. Nuovi anche il paramotore e la protezione per il calore sullo scarico. L’impianto di scarico è invece dedicato al nuovo propulsore della TE310. L’adozione di questo motore e altri accorgimenti hanno diminuito il peso di 6 kg (dichiarati 106 kg, in ordine motosprint

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di marcia senza carburante). TE 250 e TE 310 hanno anche lo stesso telaio, irrobustito e snellito con modifiche nella zona degli attacchi delle pedane e della pompa del freno posteriore per diminuire l’interferenza con lo stivale. Nel modello da cross 250 gli interventi più importanti sono stati fatti sul motore, oltre che con l’utilizzo della nuova iniezione elettronica Mikuni senza batteria, con il diverso profilo della testata e nuovi condotti di aspirazione e scarico. Modifiche anche alla fasatura dell’albero a camme in aspirazione. Il telaio è stato aggiornato nella zona inferiore della culla e rinforzato in quella del cannotto. L’impianto di scarico con silenziatore in titanio in questo caso è realizzato da Akrapovic.

MAX BIAGGI IN MEZZO ALLE SUE “CREATURE”, LE REPLICHE SBK. DA SINISTRA: LO SCOOTER SR 50 R (DISPONIBILE IN DUE VERSIONI); LA RS 50 E LA SORELLA MAGGIORE RS 125.

I PREZZI euro f.f. TC250 8.090 euro f.f. TE250 8.590 euro f.f. TE310 8.690

CON I COLORI DI BIAGGI

Quattro Aprilia Replica SBK

AGGIORNAMENTI AL MOTORE E AL TELAIO PER LA TC250, SOPRA. NUOVA INVECE LA TE310, SOTTO, EQUIPAGGIATA CON PROPULSORE MAGGIORATO A 302,4 CM3.

LA DOPPIA vittoria di Max Biaggi a Misano e la sua leadership nel mondiale Superbike danno ancora più fascino a questa nuova serie prodotta dall’Aprilia: sono le Replica SBK e come sottolinea il nome hanno la stessa livrea delle moto che dominano il mondiale delle derivate di serie, il numero 3 di Biaggi in bella evidenza sul frontale e sulle fiancate e la piccola scritta “Max” sul cupolino. Quattro i mezzi per i quali è proposta l’aggressiva colorazione racing: due scooter e due moto. I primi due sono gli SR 50 R in versione “base” e Factory, lo scooter più sportivo della gamma, motore 50 due tempi a iniezione elettronica, sospensioni di qualità, ruote di 13” e pneumatici ultra ribassati. Costano rispettivamente 2.680 e 2.850 euro f.c., cioè 50 euro più delle edizioni “normali”. Per chi vuole ancora più grinta c’è l’RS 50, una vera moto di 50 cm3: telaio e forcellone in alluminio, ruote a razze sdoppiate, freno anteriore a disco con pinza a fissaggio radiale e uno sportivissimo motore 50 a 2 tempi a sei marce. Questa costa esatta-

mente come il modello con la livrea standard, 3.720 euro, e mantiene il prezzo della standard anche la RS 125 Replica: 5.500 euro. Ovviamente questa è la più cattiva delle quattro proposte, motore 125 due tempi, telaio a doppio trave perimetrale in alluminio, forcellone a banana, pinza freno radiale a quattro pistoncini.

DUCATI E LA SICUREZZA

IMPEGNO ANCHE NEL WEB DUCATI ha deciso di dedicare una sezione del proprio sito (www.ducati.it/sicurezza/index.do) al tema della sicurezza. Un tema importante e complesso che vede l’azienda di Borgo Panigale impegnata su più fronti per informare, prevenire e coordinare tutte le attività e le iniziative che possano permettere di raggiungere obiettivi concreti. Iniziative già messe in cantiere come la campagna promozionale in campo europeo che offriva un paraschiena ad ogni acquirente di una nuova Ducati e i corsi di guida sicura DRE (Ducati Riding Experience). Un’esperienza, quest’ultima, che può vantare una storia decennale e che si è arricchita della collaborazione con la Federazione Motociclistica Italiana. Sul sito è possibile conoscere le date, i luoghi e come poter partecipare. Si può anche visionare una selezione dei video più interessanti e innovativi sul tema della sicurezza.

UN KYMCO 50 AGILE E... NUDO SI CHIAMA Agility RS 50 2T Naked ed è la versione destinata al pubblico più giovane di uno dei più popolari scooter Kymco. È proposto con le ruote di 12” e pneumatici di sezione generosa, 120/70 e 130/70, e rispetto all’Agility standard ha un design più aggressivo, sono diverse le grafiche e il manubrio ha il tubo “a vista”. Nuovo è pure il particolare rivestimento tecnico antiscivolo della sella. Monta un brillante motore a 2T da 3,6 CV e costa 1.399 euro f.i. incluso un anno di assistenza Europ Assistance. motosprint

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Attualità

Un kit per uso racing da 160 CV

UNA SELEZIONE di specialissimi componenti per far guadagnare 21 CV alla naked 1090 RR standard della Casa varesina. Si tratta di un kit esclusivo per la pista, con centralina elettronica dedicata, testata, albero a camme, valvole e impianto di scarico in titanio con terminale singolo ad andamento basso. Il tutto si traduce in una moto più leggera e performante. Il kit costa 4.900 euro. La Brutale Cannonball si può anche arricchire dal punto di vista estetico con puntale motore, codino monoposto in fibra di carbonio e numerosi altri accessori e particolari in Ergal. È possibile farsi su misura la propria Cannonball grazie al configuratore 3D disponibile sul sito www.mvagusta.it.

GREEN MOTORS

C’È DEL NUOVO DALLA CINA UN NUOVO marchio si presenta sul mercato italiano: la Green Motors di Martinsicuro (TE), che importa prodotti cinesi. Il primo ad essere commercializzato è il Must a ruote alte, 125 e 151 cm3: a 1.950 e 2.000 euro. La sede è in via C. Colombo 178, 64014 Martinsicuro (TE). Info: tel. 0861-797715, e-mail: info@greenmotors.it, web: www.greenmotors.it

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DUCATI - THE STORY LA STORIA della Ducati dal 1926, anno della fo fondazione, fino al 2007, anno in cui la Casa di Borgo Panigale ha vinto il titolo della MotoGP, raccontata in un filmato. Un documentario, diviso in 12 capitoli, realizzato dal curatore del Museo Ducati Livio Lodi in collaborazione con l’agenzia Strike Video. Un’appassionante storia rivissuta attraverso immagini e tante interviste a personaggi significativi della storia e della vita della Ducati, tra cui: Mario Recchia, primo pilota del Cucciolo nel 1947 1947, Giu Giuliano Maoggi, vincitore del Motogiro 1956, Fabio Taglioni, raccontato dalle memorie della moglie, Norina Taglioni, Franco Farnè, storico capo meccanico Ducati, Leopoldo Tartarini e Giorgio Monetti, gli eroi del giro del mondo del 1957, Paul Smart, Marco Lucchinelli, Troy Bayliss e tante altre personalità che hanno riempito pagine della storia di Ducati. “Ducati – The Story” è disponibile presso la rete ufficiale Ducati a 34 euro, acquistabile anche on-line: www.strikevideo.it

HONDA AD HEINEKEN JAMMIN’ ED ELECTRO VENICE Honda Italia ha partecipato come sponsor tecnico all’Heineken Jammin’ Festival che si è tenuto al Parco san Giuliano di Venezia Mestre dal 3 al 6 luglio; in virtù del medesimo accordo con la società Live Nation, sarà sponsor tecnico anche della manifestazione Electro Venice, che si svolgerà nello stesso luogo il 10 luglio. BREMBO. NON SOLO FRENI ARRIVANO I CASCHI Brembo per i motociclisti significa freni, ma è iniziata la commercializzazione anche di caschi con il marchio dell’azienda bergamasca, prodotti dalla NewMax. Li caratterizza l’originale sistema di fissaggio: si chiama Automatic Fit Belt ed è stato studiato dalla Sabelt, azienda del Gruppo Brembo: il cinturino ha un avvolgitore e lo si può bloccare “a misura” con un pulsante, comodo per chi toglie e mette spesso il casco. I caschi si chiamano B-Tech l’integrale, e B-Jet l’altro, e costano rispettivamente 298 e 248 euro.

IN BREVE

MV AGUSTA BRUTALE CANNONBALL

AL MONDIALE TRIAL DI FOPPOLO LA NUOVA OSSA Si è fatta un po’ aspettare la Ossa TR 280i, la moto da trial con soluzioni rivoluzionarie che segna il ritorno del glorioso marchio spagnolo. Ora però ci siamo e la SRG Motocycles-Ossa Italia presenterà la moto vista al Salone di Milano il 24 e 25 luglio a Foppolo (BG), in occasione della prova del mondiale trial. Sarà presente Marc Colomer, tester ufficiale della Casa.


Motolandia Manifestazioni, viaggi e turismo

LA GRANDE FESTA DELLA TRIUMPH

T-Day dal 9 all’11giugno a Varano È L’EVENTO che ogni anno riunisce tutta la grande famiglia Triumph e quest’anno avrà una valenza particolare perché il marchio di Hinckley compie 20 anni. Anche in occasione della dodicesima edizione del Triumph Day sarà rispettata la tradizione che non prevede nessun programma ufficiale. Dunque tre giorni all’insegna del divertimento e dell’aggregazione sulla pista e nei dintorni del circuito di Varano (PR). Ci sarà l’opportunità di consumare le saponette sull’asfalto in una serie di turni in pista, la possibilità di provare la nuova arrivata Sprint GT, di partecipare ai corsi di agility, di fare shopping tra i punti vendita (con a disposizione la nuova collezione di abbigliamento estivo e la gamma di accessori originali). Sabato ci sarà lo Scrambler Trophy per gli amanti delle ruote artigliate, domenica la gara di Endurance con in pista più di venti team. Spettacolo assicurato durante tutto il week-end grazie alle esibizioni dello stunt Kevin Carmichael. Un invito particolare è rivolto ai possessori di Buell. Info: www.triunph.it, www.triumph-day.it

JESOLO BIKE WEEK

BUONISSIMA ESTATE A TUTTI UN FLASH BACK sull’evento che ha aperto la grande stagione dei raduni. Si è trattato di un buon inizio, sulla pista Azzurra di Jesolo a fine maggio si sono ritrovati in 15.000 per vivere le tante opportunità proposte dai demo ride, alla degustazione di prodotti tipici, ai tour alla scoperta del circondario eppoi tanta musica, belle donne (con le conigliette di Play Boy a catalizzare l’attenzione) e tantissime moto da ammirare grazie ai cento espositori e ai tanti partecipanti. Le vedette in questo caso sono state due moto che una giuria internazionale ha designato come le più belle realizzazioni artigianali: la KCosmodrive dello staff toscano di Garage 65 e la Morning Sunrise (nella foto in basso) della milanese Headbanger Motorcycles.Seguitissimo anche il Bike Show con cinque premi ex-equo a: Franchino di Chopworks con la El Cholo Shovelhead; Michele Monterisi con il chopper Early Shovel; Crazy Chopper con una 1340 Evolution a telaio rigido; Leo di Passion 4 Custom con la Night train - Tribute to Kenny Roberts e a Custom Attack con la Fat-Bob Dyna Special. motosprint

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INCONTRO INTERNAZIONALE LAVERDA A BREGANZE Dal 23 al 25 luglio un lungo week-end all’insegna della passione Laverda. L’appuntanmento clou del venerdì è presso l’Autodromo di Adria per girare in pista dalla 13 alle 17. Venerdì e sabato il programma si fa più soft ma non meno interessante con giri turistici verso Cima Grappa e Marostica. Informazioni e iscrizioni: www.3cmoto.it, info@3cmoto.it.

EUROPEO VESPA RAID

DOPPIETTA DI CACCAMISI

ANCONA ha ospitato la due giorni europea con cinquanta partecipanti di cui solo due stranieri (questa è l’unica nota dolente della manifestazione organizzata dal locale Vespa Club). Due giorni di gare e tre protagonisti su tutti: il pisano Andrea Caccamisi, il viterbese Alessandro Bisti e il roveretano Leonardo Pilati che hanno concluso nell’ordine in vetta alla classifica entrambi i giorni. Per quanto riguarda le squadre vittorie del Club di Pisa, seconda Viterbo B. Terzi i Club di Rovereto e Milano.

UN LIBRO PER REALIZZARE UN POZZO NEL MALI Edoardo Bauer è un giornalista che dell’Africa ha una conoscenza profonda, da molti anni collaboratore di Motosprint, in particolare per la specialità dei rally. Proprio sull’Africa, e per l’Africa, ha realizzato un libro: Africa, People & Landscapes. Un volume di 80 pagine di immagini particolarissime che viene stampato su richiesta ed i proventi sono destinati alla costruzione di un pozzo nel Mali. Informazioni e prenotazioni sul web: www.blurb.com/bookstore/ detail/1281792

Multimedia SIA chiaro, in “Blur” i regolamenti FIA non hanno alcun senso e lo sport è una parola sconosciuta. Ma ci si diverte e c’è tanta adrenalina. L’esperienza di corse di questo videogioco, sviluppato da Bizarre Creations, si configura più che altro come un misto di battaglie per arrivare primi al traguardo e un pizzico di social network, tra scontri, power-up da raccogliere lungo il percorso, grandi esplosioni di energia, mine, scudi difensivi ed altre amenità. Fino a 20 auto su licenza in pista, e 30 tracciati, molto credibili. A 60 euro per PC, 70 per PS3 ed Xbox.


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UN INVERNO LUNGO E TEMPESTOSO È STATO un inverno lungo per il grande stormo. Ha fatto freddo e tanto, è scesa neve abbondante, è stato caldo un paio di giorni soltanto e poi giù litrate di pioggia per un mese intero. Centinaia di povere creature affrante si sono aggirate per la città ad ogni giorno che l’inverno ha messo in atto indossando livree pesanti, calde, tristi e scure: spesse coltri sono cresciute sulle gambe, folti strati hanno ricoperto le zampe, le schiene si sono inspessite e così i colli e le teste. Fuori fin dal mattino presto, si sono radunati sulle grandi strade intorno alle metropoli, dalle parti delle circonvallazioni, vicino ai semafori, e hanno dato il via alle loro corse in formazione intorno alla città per poi disperdersi dentro luoghi più caldi per il naturale approvvigionamento di cibo. Lo stesso rituale della grande corsa senza apparente senso si è ripetuto ogni giorno, anche verso sera. La popolazione cittadina li ha visti uscire prima in piccoli gruppi, poi radunarsi in formazioni sempre più numerose e rumorose, poi correre in maniera apparentemente insensata inscenando piccole gare o inseguimenti e infine sparire dentro le tane o appollaiarsi sui marciapiedi o agli angoli delle strade, vicini vicini per tenersi caldi durante le gelide notti. La natura, quando ci si mette, sa creare spettacoli nuovi ogni giorno ed è forse la sua apparente mancanza di una disegno a suggerirci che invece un disegno c’è ed è sempre davvero grande. Così il balletto dello stormo è andato avanti per tutto l’inverno, che come si diceva all’inizio quest’anno è stato particolarmente lungo e freddo, suscitando l’interesse di qualche etologo o naturalista tra i pochi sopravvissuti al cemento delle città. Poi finalmente qualcosa ha cominciato a mutare, con l’inizio – anche se tardivo – della bella stagione. Nuovi riti hanno preso il via, nuovi comportamenti sono stati messi in atto dagli individui dello stormo, nuove livree più leggere hanno cominciato a comparire, altre più grigie e tristi sono invece scomparse. Sono iniziati i riti dell’inseguimento a due a due e dell’accoppiamento, ad esempio, chiari segni della primavera. Sono sparite le coperture sulle zampe, i guanti, le imbottiture e i paramani. E soprattutto, hanno trovato posto negli armadi stagionali i gilet di piumetta che per tutto l’inverno hanno ricoperto le giacche e le cravatte. Finalmente liberati del peso dell’inverno, gli stormi di impiegati in volo sui loro scooter possono frullare per la città lasciando svolazzare i lembi delle giacche sempre più aperte così come le cravatte dai colori sempre più sgargianti, certamente per attirare le femmine nell’eterno gioco dell’amore. Felici come bambini in un prato, anche gli impiegati hanno aperto le visiere dei caschi così come i loro sorrisi, e ora possono fermarsi a becchettare patatine, pizzette e salatini degli aperitivi e sorseggiare qualcosa prima di tornarsene ebbri di gioia ai loro nidi. Gli stormi sono in muta, gli impiegati perdono le piume dei gilet neri trapuntati: finalmente anche la natura si è accorta che è estate. Laura Cattaneo

Radunifino all’11 luglio 1Valle d’Aosta

1Friuli Venezia Giulia

1Marche

SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO

SABATO 10 LUGLIO

3ª Cronoscalata Off Road d’Argent a Villeneuve (AO) M.C. Delle Alpi Aosta, tel. 331-3717195, www.motoclubdellealpi.it, email cronoscalata@motoclubdellealpi.it

Motoincontro a Nogaredo di Martignacco (UD) M.C. Moto Mas, tel./fax 0432-800442 335-5802871, www.motomas.it, email nicola.silva@tin.it

VENERDÌ 9 - DOMENICA 11 LUGLIO

1Piemonte

DOMENICA 11 LUGLIO

VENERDÌ 9 - DOMENICA 11 LUGLIO 65º Motoraduno Internazionale “Madonnina dei Centauri” - 5º prova TTN ad Alessandria e Castellazzo Bormida M.C. Madonnina dei Centauri, tel. e fax 013140664, 339-8694084, www.mcmadonnina. it, email segreteria@mcmadonnina.it

SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO Lunghe Langhe Run 3 a Montezemolo (CN) Harley Owners Group Alba Chapter, fax 0173-729714, www.albachapter.com, email webmaster@albachapter.com 8º raduno nazionale Vespa Viale D’Asti (AT) V.C. Vespisti Moderni, tel. 0141219670, 338-7742690, email info@autovar. com

DOMENICA 11 LUGLIO Motogiro d’epoca Gruppo 1 a Crevacuore (BI) M.C. Valsessera, tel. 339-6424352, email valsessera@motoclubfmi.it 2º raduno regionale “Valsusa in Vespa” a Condove (TO) V.C. Valsusa Lo Sciame, tel. 339-8821534. 329-3659071, www.vespaclubvalsusa.it, email valsusa@vespaclubditalia.it

1Lombardia VENERDÌ 9 - DOMENICA 11 LUGLIO 16º raduno per tutti i tipi di moto a Rogno (BG) presso laghetto. From Biker to Bikers, tel. 3334302640, www.bikersmix.it

SABATO 10 DOMENICA 11 LUGLIO 11º Tour Notturno dell’Alta Lombardia a Seregno (MB) M.C. Motobar Club, tel. 0362-546318, 0362-320431, 3391576013, www.motobarclub.com, email antonioalessandro.lavezzari@fastwebnet. it, info@g3moto.it Vespa Giro a Stradella (PV) V.C. Oltrepò, tel. 0385-48364, 338-8917209, www.vespacluboltrepo.it, email vespacluboltrepo@gmail.com

DOMENICA 11 LUGLIO 16º Revival internazionale MV Agusta a Cascina Costa di Samarate (VA) M.C. Internazionale MV Agusta, tel. 345-4959067, 0331-220030, www.motoclub-mvagusta.it 16º Motoraduno territoriale a Misinto (MB) M.C. Misinto A. Bergamonti, tel. e fax 02-96721208, www.motoclubmisinto. it, email mc.misinto@tiscalinet.it 4º raduno nazionale Vespa Città di Viggiù (VA) V.C. Rachafart Viggiù, tel. 3402814074, email viggiu@vespaclubditalia.it 3º raduno interregionale ad Anzano del Parco (CO) Proloco Anzano email info@ prolocoanzano.com

3º raduno nazionale Vespa Day Aviano Piancavallo (PN) V.C. Aviano, tel. 3383528173, 346-7487125, fax 0434-542696, www.vespaclubaviano.it, email info@vespaclubaviano.it

1Veneto SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO Raduno interregionale “Vespetemo” a Carturo di Piazzola sul Brenta (PD) V.C. Faro Tondo, tel. 348-8144199, 3393177103, 347-0002308, www.farotondo.it, email farotondo@vespaclubditalia.it

DOMENICA 11 LUGLIO Moto Party epoca e moderne a Mogliano Veneto (TV) M.C. Mogliano, tel. 0415905837, 041-457658, fax 041-5938055, email moglianoveneto@motoclubfmi.it 41º Motoraduno alpinistico “Del Pasubio” a Schio (VI) M.C. Schio, tel. 347-5915285, 338-8482284, 347-8785415, http://blog. libero.it/motoclubschio, email motoclub. schio@libero.it Raduno regionale auto e moto d’epoca a Sarego (VI) M.C. La Favorita, tel. 0444831204, fax 0444-430021, www.motoclublafavorita.it, email info@motoclublafavorita.it 6º raduno nazionale Vespe Padane a Montegrotto Terme (PD) V.C. Vespe Padane, tel. 338-8302689, 347-7168231, 3334208083, www.vespepadane.com, email info@vespepadane.com

1Emilia Romagna GIOVEDÌ 8 LUGLIO MSD MotoSavioDay a Savio di Cervia (RA) Maremotobikers Club, tel. 0544949077, 3338927463, www.maremotobikersclub.it, email bertozzimattia@libero.it, michelemagnani@inwind.it

DOMENICA 11 LUGLIO 2º Grande Raduno per moto e scooter d’epoca - motopasseggiata a Pavullo nel Frignano (MO) M.C. Pedemontana, tel. 0536-1960268, email ag.adami@avant.it, pedemontana@motoclubfmi.it Motoincontro/Motoparty a Bertinoro (FC) M.C. Nivola and the Blue Devil, tel. 3332550032, email barbara_74@tiscali.it

1Toscana SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO Motoraduno territoriale “9º Tartarughe Veloci” a Marciana di Cascina (Pisa) M.C. Tartarughe Veloci, tel. 348-0621250, 328-1846859, 329-8215622, 339-2836432, www.tartarugheveloci.it, email info@tartarugheveloci.it Concorso di Eleganza ASI per sidecar storici a Viareggio (LU) Balestrero Veteran Motor Car Club Lucca, tel. e fax 0583490790, www.balestrero.org, email segreteria@balestrero.org

Scorpionstreffen a San Severino Marche (MC) Black Scorpions Biker Group, tel. 338-3113430, 339-7253387, 338-7511402, www.blackscorpions.net, email blackscorpions@ blackscorpions.net

SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO Ducati Day a Morrovalle (MC) M.C. Ducati Marche, tel. e fax 0733-564387, 3476714645, 0733-221719, 338-8507780, www.ducatimarche.com, email info@ducatimarche.com 7º raduno nazionale Vespa Città di Recanati (MC), 7º prova Coppa Italia Gimkana e 3º Memorial L. Nardi. V.C. Recanati “Carlo Balietti”, tel. 338-7679990, 348-2540263, 347-8598504, www.vespaclubrecanati.it, email info@vespaclubrecanati.it 2º Motoincontro “Motocopiolo” a Villagrande di Montecopiolo (PU) Pro Loco di Montecopiolo, tel. 0722-78130, www.motorn.it, email info@motorn.it

DOMENICA 11 LUGLIO 6º Motoraduno interregionale ad Apiro (MC) M.C. Sassaroli, tel. e fax 0733611347, 339-2892184, 333-9795529, www. motoclub-apiro.com , email motoclubsassaroli@gmail.com Motoincontro interregionale a Porto Sant’Elpidio (AP) M.C. Centauro, tel. 3491462905, email iuale@yahoo.it

1Lazio DOMENICA 11 LUGLIO Motoincontro del 75º della fondazione di Pontinia (LT) M.C. Pontino, tel. e fax 0773867729, www.motoclubpontino.it, email info@motoclubpontino.it Raduno interregionale Vespa “75º della Città in Vespa” Pontinia (LT) V.C. Pontinia, tel. 333-3721241, fax 0773-867729, email vespaclubpontinia@libero.it Raduno territoriale a Guidonia (RM) M.C. Guidonia 1937, tel. 0774-533659, email guidonia1937@motoclubfmi.it Raduno territoriale a Porrino (FR) M.C. Barbaroscia, tel. 320-3119881, fax 0775281121, www.barbaroscia.it, email barbaroscia@yahoo.it

1Abruzzo DOMENICA 11 LUGLIO Motoraduno a Cantalupo del Sannio (AQ) (valevole Trofeo Turistico Abruzzo-Molise). M.C. Lupo, tel. 0865-814362, 348-7340451, fax 178-2274887, www.mclupo.it, email lupo@motoclubfmi.it 9º raduno nazionale Vespa del Frentano a San Vito Chietino V.C. San Vito Chietino, tel./fax 0872-61390, 340-1558693 www. vespaclubsvc.it, email vespaclubsvc@libero.it

1Campania VENERDÌ 9 - DOMENICA 11 LUGLIO Motokaos a Cancello ed Arnone (CE) Comune di Cancello ed Arnone tel. 0823856176 - Associazione LOK tel. 3392059151, 320-8253408, www.motokaos.it email motokaos@libero.it

SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO 1º Motoraduno territoriale Città di Vallo della Lucania (SA) M.C. Lupi del Cilento, tel. 338-7780056, 338-6096200, 339-7875171, www.motoclubilupidelcilento.it, email maurizio.manzillo@ gmail.it

DOMENICA 11 LUGLIO Raduno nazionale “Irpinia in Vespa” a Frigento (AV) V.C. Leoni Rossi, tel. 3208704433, www.leonirossi.tk, email leonirossi@vespaclubditalia.it

1Basilicata DOMENICA 11 LUGLIO Raduno interregionale a Paterno (PZ) M.C. Exstreme, tel. e fax 0975-341140, email giov.grosso@tiscali.it

1Calabria SABATO 10 - DOMENICA 11 LUGLIO 2º Motoraduno di Monte Caloria a Fagnano Castello (CS) M.C. I Lupi in Sella, tel. 0984-525369 anche fax, 349-3242037, www.ilupiinsella.it, email info@ilupiinsella.it

DOMENICA 11 LUGLIO 3º Motoraduno d’ Epoca S. Janni a Catanzaro M.C. d’epoca Santo Janni, tel. e fax 0961-799673, email santojanni@virgilio.it Raduno regionale Vespa a Polistena (RC) V.C. Polistena, tel. 338-8804864, 0966941000, email vespaclubpolistena@email. it

1Sicilia SABATO 10 DOMENICA 11 LUGLIO 3º Motoraduno a Cerda (PA) per tutti i tipi di moto. M.C. Limite 90, tel. 347-2642013, 389-6942233, www.limite90. it, email info@ limite90.it

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L’ASCENSORE È IMPAZZITO EH NO, amici miei, non ci sto! A questo gioco al massacro il mio neurone superstite si rifiuta di prender parte. Così, da qualche giorno, il rivoltoso ha deciso di scendere in sciopero ed io purtroppo non posso permettermi il lusso di licenziarlo. Né conviene far finta di niente. Allora ditemi, per piacere, dov’è il pulsante “escape” per fermare quest’ascensore impazzito? Come posso fare a scendere, io che non ho nemmeno schiacciato il pulsante “top”, prima che il contrappeso ci proietti a tutta velocità verso la cima del grattacielo folle in cui viviamo da inconscenti, coi nostri balocchi insostenibili, e che da un pezzo risuona di scricchiolii? Non è una manfrina da fuori di testa, credetemi. Ciascuno cui sia rimasto in testa almeno un neurone superstite, anche in sciopero, capisce perfettamente che la cabina di questo ascensore così costruito non riuscirà mai a rallentare per tempo, senza spararci tutti, prima o poi, nel buco vuoto di cielo che già si intuisce lassù, alla fine del tunnel di accelerazione. Ed una volta andati tutti a gambe all’aria come cicale idiote, cari manovratori ascensoristi, mi dite dove finiremo mai a sgrugnare il muso? Silenzio. Mistero. Eppure, credevo che di fronte all’inevitabile esaurimento delle fonti energetiche non rinnovabili, il cui primo segnale è la moltiplicazione biblica del prezzo al litro della benzina (da 0,07 euro rapportato al 1970 ai quasi 1,45 euro di oggi), di fronte al depauperamento del mare ed all’innalzamento critico nell’atmosfera del valori di CO2, che ci affameranno, ci arrostiranno e ci allagheranno nel giro di pochi decenni, di fronte allo sfascio medio delle nostre strade, nate per sostenere il peso di un carretto siciliano ma costrette a sopportare l’assalto di un esercito sempre più invadente di panzer corazzati, di fronte alla deliberata insidia al portafogli di quel sistema truffaldino di Autovelox, Tutor, T-red, Te-rub-tutt e Te-fott-pure, per chiunque s’azzardi a superare del 5% la velocità massima concessa ad una tartaruga di terra, di fronte a tutte queste meraviglie della furbizia umana ed a molte altre ancora, credevo che almeno, giocoforza, saremmo stati spinti a scelte un po’ più oculate. Un po’ più intelligenti. Un po’ meno autolesioniste. Invece? Invece ecco che qualcuno di molto importante sta per sfornare qualcosa a due ruote, da viaggio, di cui sentivamo tremendamente la necessità. Un sei cilindri in linea con cubatura maggiore di un fiasco di Chianti. Giacchè i meno di mezzo litro, con cui fino a non molto tempo fa si andava e veniva senza tante storie da qualunque luogo del mondo, ora non bastano nemmeno a motorizzare uno scooter per pendolari urbani. I grandi viaggiatori del pianerottolo accanto hanno infatti avuto bisogno, per animarsi a raggiungere la tangenziale, prima di 800, poi di 1000, quindi di 1100, 1200, 1300, 1400, 1500, 1600, 1700… 1800 cm3! Ha forse raggiunto il suo piano, signore? No? Desidera il roof garden col ristorante girevole o il parafulmini dove hanno abbattuto King Kong? Bene, partenza allora, si tenga forte! È la dura legge dell’ascensore. Giovanni Carlo Nuzzo - gcn@gcnw.it

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11 LUGLIO Mondiale - Gran Premio di Slovenia MX3 a Orehova Vas, e campionato europeo MX2 Orehova Vas, tel. +386 26056111, www.orehova-vas.com - www.motocrossmx1.com Mondiale - Campionato sidecarcross a Strassbessenbach (Germania) DMSB, tel. +49-69-6330070, www.dmsb.de Italiano - Seconda finale campionato Minicross, e Trofeo KTM a Cingoli (MC) M.C. A. Fagioli, tel. e fax 0733-602542, 328-2818211, www.motoclubcingoli.it Trofeo Italia, quarta prova a Castel San Pietro (BO) M.C. Castel San Pietro, tel. e fax 051-944182, email motoclubcspt@tiscali.it Trofeo nazionale Gruppo 5 e amatoriale Gruppo 4 a Pietramurata (TN) M.C. Arco, tel. 0464-507317, www.motoclubarco.net Campionato piemontese MX2 (Nazionali/ Territoriali/Major) ad Armeno (NO) M.C. U.S. Armeniese, tel. 0322-900715 anche fax, 339-1473259, email babino-@hotmail.it Campionato ligure a Sassello (SV) M.C. I Lupi, tel. 328-2143683, www.ellemx.it Campionato friulano minicross a Caneva (PN) M.C. Caneva, tel. 339-4441341, fax 0434-798982, email p.manfe@alice.it Gara interregionale MX2 e MX1 a Bosisio Parini (LC) M.C. Parini, tel./fax 031-865424, 031-876196 www.motoclubparini.it

1Supermotard 11 LUGLIO Mondiale - GP Germania a Sankt Wendel, seconda prova (anche Europeo) Wendelinuspark, tel. +49-681-687 www.motorsport-saar.de - www.supermotos1.com Coppa Europea a Izmit (Turchia) TMF, tel. +90 212 346 1986, www.tmf.org.tr motosprint

114

11 LUGLIO Italiano - Campionato Minienduro (hard race) a Ponte dell’ Olio (PC) M.C. Ponte dell’Olio, tel./fax 0523-875226, 0523-878952, email pontedellolio@motoclubfmi.it 400 endurance sperimentale nazionale a Pezzolo Valle Uzzone (CN) M. C. Il Faro, tel. 0173-617325, email ilfaro@motoclubfmi.it Trofeo KTM a Piediluco (TR) M.C. Racing Terni, tel. 0744-221706, 339-2051434, fax 0744-227658, www.mcracingterni.it Campionato piemontese a Dogliani (CN) M.C. Dogliani, t. 0173-721051, 338-1200814, 335-5883664, mviberti@intermedia.cn.it Campionato lombardo Elite, Senior, Junior, Cadetti a Boldesico di Grumello del Monte (BG) M.C. Bergamo, tel. 035-4592744, fax 035-4592744, www.motoclub.bergamo.it Campionato triveneto a Manzano (UD) M.C. Manzano, tel. 0432-754831, fax 0432755058, email manzano@motoclubfmi.it Campionato toscano, quarta prova M.C. Valdisieve, tel. 055-8319960, 055-8396100, email valdisieve@motoclubfmi.it Trofeo del Prosciutto e della Boscaiola, gara ad inseguimento a Bosco (PG) M.C. Centro Italia Paggi, tel. 333-3142326, 3357844734, 337-622317, mc.paggi@tiscali.it

1Rally 11 LUGLIO Italiano - 64ª Due Valli, quinta prova di campionato a Sanremo (IM) M.C. Sanremo, tel./fax 0184-507839, www.motoclubsanremo.it - www.motorallyraidtt.it Cross Country European Cup a Linkoping (Svezia) Prasttonta Military Training area SVEMO, tel. +46-11231080, www.svemo.se

1Trial 10 LUGLIO Mondiale - Campionato Femminile, prima prova a St-Michel de Maurienne (Francia) Moto Verte Maurienne, tel. +33 479592080

10 - 11 LUGLIO

1Speedway 10 LUGLIO Mondiale - GP Gran Bretagna a Cardiff ACU tel. +44-1788-566400, www.acu.org.uk Mondiale - a squadre Under 21, round di qualificazione 2 a Guestrow (Germania) DMSB, tel. +49-69-6330070, www.dmsb.de Mondiale - Youth Gold Trophy 250 a Slany (Rep. Ceca) AK Slany v ACR, email speedway.slany@volny.cz, fax +420 312 522 519. Europeo - Campionato individuale Grass Track ad Aduard (Olanda) KNMV, tel. +3126-3528510, www.knmv.nl

13 LUGLIO Mondiale - Campionato individuale Long Track, finale 3 a Marmande (Francia) MC Marmande, contact@grasstrack-marmande.com, fax +33 5 53 83 09 62.

1Minimoto

1Scooter

Modalità di pagamento: a) vaglia postale b) assegno bancario c) c/c postale 24966400, intestato a: Conti Editore S.p.A. - via del Lavoro 7 40068 - San Lazzaro di Savena (BO) Stampa: Poligrafici il Borgo - via del Litografo, 6 40138 - Bologna telefono 051-603.4001

Trofei Malossi Sud a Sarno (SA) Race Service, www.raceservice.com - Pista tel. 081968229, www.kartodromonapoli.com Stage 6 Cup, italiano AICS a Latina Circuito Il Sagittario, tel. 0773-258183, 380-6809836, www.pistego-kart.it - www.stage6cup.it

1Quad

11 LUGLIO

Trofeo FMI Racing Sprint Nord a Calvagese (BS) M.C. QuadForQuad, tel. 0433-88103, 334-6563165, www.fmiquad.it

11 LUGLIO

Diffusione esclusiva per l’edicola in Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A via Cazzaniga 2 - 20132 Milano telefono 02-25821, fax 02-25825302 Distributore esclusivo per l’estero: Johnsons International News Italia S.p.A, via Valparaiso 4 - 20144 Milano, telefono 02-43982263, fax 02-43916430

Concessionaria esclusiva per la pubblicità Italia ed estero: SPORT NETWORK s.r.l. www.sportnetwork.it Sede legale: Piazza Indipendenza 11/b - 00185 Roma Uffici Milano: via Messina 38 20154 - Milano telefono 02-349.621 - fax 02-349.6450 Uffici Bologna: via del Lavoro 7 40068 - San Lazzaro di Savena telefono 051-6227259, fax 051-6227309

10,45 Prove perpole 14,50 SBK Su 0 17,55 Stock 60

DOMENICA 11

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Weekend difficile per la seconda prova della Promo Race Cup: un violento temporale, abbattutosi a Binetto all’alba di domenica ha fatto temere per il regolare svolgimento delle gare, ma per fortuna tutto si è sistemato in tempo per la partenza. Griglia di partenza al completo nella classe 1000 della Promo Race Cup grazie anche alla spettacolare presenza di ben 12 Aprilia RSV4 i cui piloti partecipano anche al challenge monomarca sostenuto dalla casa italiana. Vittoria per la wild card fuori classifica Nicola Spalierno,

La Partenza della PRC 600

1° Francesco Dorata

diretta La7 diretta . sp ro La7/ Dahlia/ Eu diretta Dahlia ort diretta Dahlia/ Eurosp sp. diretta ro Eu / lia La7/ Dah rt diretta po os ur /E lia Dah rosp. diretta Eu / lia La7/ Dah

ma per la Promo Race Cup 1000 il vincitore assoluto è Alessandro Salemme (Aprilia), seguito dalla Kawasaki del palermitano Claudio Di Prima e dalla Yamaha di Lorenzo Lomagno. In gara 2 Salemme e Di Prima si sono scambiati i gradini del podio seguiti da Roberto Blunda su Aprilia. Doppietta di Francesco Dorata (Yamaha) nella 600 che ha avuto la meglio in entrambe le gare sul siracusano Giovanni Altomare (Yamaha). Al terzo posto si sono alternati Marco Calabrese (Honda) e Enzo Zocco (Kawasaki). Le classifiche mostrano i tempi aggregati di Gara 1 e gara 2.

26/27 Giugno 2010

In conformità alle disposizioni contenute nell’allegato A.1 del D.lgs 196/2003, nell’art. 2, comma 2, del “Codice Deontologico relativo al trattamento dei dati personali personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ai sensi dell’art. 139 del D.Lgs 196/2003, del 30/06/2003”, la Conti Editore s.p.a. rende noto che presso la sede esistono banche dati di uso redazionale. Ai fini dell’esercizio dei diritti di cui all’art.7, s.s. del D.Lgs. 196/2003, le persone interessate potranno rivolgersi a: Conti Editore S.p.A. via del Lavoro 7 - 40068 San Lazzaro di Savena (BO). Telefono 051-6227101, fax 051-6227314

LICA CECA SBK REPUBB SABATO 10

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Seconda tappa a Binetto.

Banche dati di uso redazionale

11 LUGLIO

Trofeo Epoca Gruppo 5 a Cartignano (CN) M.C. A.S. Dragone, tel. e fax 0171-918289, email a.s.dragone@motoclubfmi.it Mondiale - GP Francia a St-Michel de Maurienne (e Coppa Junior e Youth 125) Moto Verte Maurienne, tel. +33 479592080, marc. degli@wanadoo.fr - www.trialonline.org Trofeo Centro Sud - TCST e campionato regionale Marche Umbria a Sapigno (PU) M.C. Valsavio, tel. e fax 0547-699126, 0547699015, email valsavio@motoclubfmi.it Campionato piemontese e valdostano a Borgiallo (TO) M.C. Valli Canavese, tel. 0124629368, www.vallidelcanavesetrialteam.it Campionato lombardo e juniores a Zone (BS) M.C. Collebeato, tel. e fax 030-318461, www.cellatimoto.it, cellatimoto@libero.it Campionato triveneto e Trofeo Alpe Adria ad Aldino Trial Team Sudtirol, tel. e fax 0471-886048, www.trialteam.it

Abbonamenti Italia: annuale euro 93,00 semestrale euro 48,00 Estero: Europa euro 180,00 Africa/Asia/Americhe euro 260,00 Oceania euro 280,00

11 LUGLIO Selettive zona “A” pista Miletto di Volpiano (TO) tel. 338-2340259, www.minimotomiletto.com. M.C. Chivasso, tel. 011-9101663. Selettive zona “B” pista Galliano Park di Forlì tel. 0543-780129, www.gallianopark. com, M.C. Cattolica, tel. 0541-961624 Selettive zona “C” pista Borgo Carso (LT) M.C. Zeta Team, tel. 392-7885055, fax 069254399, www.zeta-team.it

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Arretrati (disponibili dal 2004 in poi) euro 4,00 telefono 051-6227.282 - 051-6227.308

Classifica

Mondiale - GP Rep. Ceca Superbike, Supersport, Superstock a Brno Automotodrom Brno tel. +420 5 46 216 216, www.automotodrombrno.cz - www.worldsbk.com Coppa FMI a Vallelunga, Trofeo del Centauro (125 SP-600 STK-600 Open-Open), SuperTwins, Roadster Cup, Trofeo Bridgestone, Dunlop Cup, Premier Cup Gentlemen’s M.C., tel. 06-4958492, fax 06-4466600, www.gmc-roma.it, info@gmc-roma.it Italiano - Campionato in salita VellanoMacchino (PT) M.C. Vellano Durote, tel. 334-7804906, fax 0572-72526, www.vellanodurote.it, www.velocitainsalita.it Trofeo Honda HIRP, NSF 100 Junior Trophy, NSF 100 Extreme, terza prova a Castelletto di Branduzzo (PV) Motodromo Castelletto, tel. 0383-855008, 339-5484257, 331-2531660, www.motodromo.it

Campionato emiliano-romagnolo, seconda prova a Tosca di Varsi (PR) A.M. Crociati Parma, tel. 0521-289825, 0521-798107, fax 0521-272393, www.amcrociatiparma.it Trofeo Sociale, interregionale, a S. Martino di Paravanico (GE) M.C. Della Superba, tel. 340-7378194 www.motoclubdellasuperba.it

Il po Il p io pod od del de e la el aP PRC RC C 60 600 0

Responsabile trattamento dati (D.Lgs 196/2003): Stefano Saragoni

PRC 600

11 LUGLIO

1Enduro

In televisione

1Velocità

Motosprint: Registrazione n. 4472 del 6.9.76 presso il Tribunale di Bologna

2° Giovanni Altomare 3° Marco Calabrese 4° Enzo Zocco 5° Giovanni Cascone

La Partenza della PRC 1000

23’55.506 6.285 11.090 18.931 46.078

1° Alessandro Salemme Classifica

Nono round a Brno, Repubblica Ceca

Ufficio abbonamenti telefono 051-6227308, fax 051-6227314 abbonamenti@contieditore.it

PRC 1000

LA SUPERBIKE SULLA PISTA DI MAX

CONTI EDITORE s.p.a.

2° Claudio Diprima 3° Lorenzo Lomagno 4° Roberto Blunda 5° Giuseppe Daidone

23’39.043 6.870 22.994 26.534 31.845


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