26 luglio - Motosprint 30

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SUpeRbIke Melandri con la Yamaha anche il prossimo anno

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26 LUGLIO 1 AGOSTO 2011 Settimanale Anno XXXIV Fascicolo 1731

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CIv Tutto sulle gare del Mugello

Euro (Italy only)

Le pRove Mv F4 RR Corsacorta kawasaki kX450F 2012 MoTogp USA L’australiano brucia Lorenzo con un sorpasso... porfuera. Dovi in affanno. Sic a terra

DUCATI Sì al telaio in alluminio che vuole Rossi

Valentino’s priVate riDinG collection. styleD by briDGestone.

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Lettere

di Stefano Saragoni posta@motosprint.it

Dovrebbero riordinare le idee

tecnici al lavoro sulla desmosedici. purtroppo, nonostante l’impegno, fino ad oggi la ducati non è riuscita a dare a rossi una moto con cui esprimere il suo potenziale. e i risultati sono molto inferiori alle aspettative.

Siamo sempre alle solite: Rossi al Sachsenring ha continuato il suo calvario, portando a casa un insignificante nono posto, che non equivale al disastro delle qualifiche, ma nemmeno fa fare salti di gioia. Il peggior risultato stagionale di Valentino, il distacco che rimane elevato (27”5 lo svantaggio patito dal vincitore Pedrosa), il confronto perso col compagno di team Nicky Hayden che guida una GP11, gettano ulteriori dubbi e ombre sulla stagione dell’attesissimo ma deludente binomio italiano. Alla luce di tutto questo, a mio parere i problemi sono tre. Il primo è una errata interpretazione dei successi ottenuti da Casey Stoner negli anni passati, con una moto strutturalmente identica a quella guidata oggi da Rossi. Le vittorie dell’australiano infatti hanno indotto la Ducati a pensare di avere una moto vincente, al punto da non prendere in considerazione le lamentele di tutti gli altri piloti che non riuscivano a sfruttarla. Prova ne sia che il povero Melandri, nel 2008, fu spedito dallo psicologo... Ora in Ducati pagano questa assurda mentalità che hanno avuto all’epoca di Stoner: avessero ascoltato anche le lamentele, legittime, degli altri, magari ora Rossi si risparmierebbe tutte le delusioni che raccoglie gara dopo gara. Il secondo problema è legato a uno scontro di filosofie in casa Ducati: da una parte abbiamo la filosofia di Valentino Rossi, che vorrebbe una moto con caratteristiche simili a quelle delle moto giapmotosprint

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ponesi, dall’altra abbiamo la filosofia della Casa, che invece vuole sperimentare vie differenti, che però fino ad ora si sono rivelate fallimentari (vedi l’ostinazione a tenere il motore portante a differenza di Honda e Yamaha). A mio parere in Ducati dovrebbero pensare più che altro a come fare a vincere, invece che divertirsi a costruire moto che si distinguano dalle altre. A me non importa se si arriverà a “giapponesizzare” la Ducati: l’importante è che si soddisfino le esigenze di Valentino e lo si faccia tornare nelle posizioni che gli competono. Il terzo problema riguarda l’ostinazione della squadra di Valentino a operare un sacco di cambiamenti nell’arco di poco tempo, stroncando la possibilità di verificare effettivamente la bontà di un intervento. Troppo repentina la scelta di accontanare la GP11 dopo appena sei gare, senza tenere conto che con quella moto Rossi a Barcellona aveva pagato un distacco dal vincitore incoraggiante, di “soli” 7 secondi. Il risultato è che si è arrivati a una miriade di modifiche, servite solo a creare confusione. Sarebbe stato meglio soffermarsi sulla GP11 per tutto l’anno, provando a svilupparla a dovere, invece che fare la mossa inutile di “ottocentizzare” la “mille” dell’anno prossimo. Certo, col senno di poi è facile parlare, ma è palese che alla Ducati dovrebbero mettere ordine nelle loro idee. Franco Fabris - Schio (Vi)

in motogp SerVono gomme diVerSe da quelle di oggi La MotoGP sta soffrendo in tutti i sensi: spettacolo, numero di partecipanti, distacchi, sponsor, ma perché tutti se ne accorgano deve perdere il Dottore. Facendo uno più uno... si capisce che possiamo ritrovare lo spettacolo solo cambiando tipo di gomme. mail firmata uScirà preSto una nuoVa kawaSaki z750? Volevo chiedervi se avete qualche notizia sulla possibile uscita di un modello nuovo della Kawasaki Z750. michele Beccari San pietro capofiume (Bo)

È appena uscita la versione R, quindi sembra poco probabile che vedremo una nuova Z750, soprattutto considerando che questa nuda Kawasaki vende ancora molto bene e che, causa la crisi e il calo delle vendite, la vita dei modelli si è allungata per ammortizzare i costi di produzione. la noStra prima Volta al raduno dello StelVio Eccoci! Per la prima volta abbiamo partecipato al Motoraduno Stelvio. Potete pubblicarci la foto? i centauri di larciano (pt)

IN BREVE

rossi e ducati quanti errori

la ducati chieda Stoner in preStito per un teSt Visti i risultati, consiglierei alla Ducati di chiedere a Suppo di prestargli Stoner per una giornata di prove; sicuramente Casey troverà il sistema di farla andare forte come la guidava lui. Inoltre, sempre a Suppo, chiederei l’indirizzo dello psicologo presso il quale avevano mandato Melandri. Una visitina non farebbe male nemmeno a Rossi... Bruno murer Valdobbiadene (tV)

scelte tecniche il coraggio di fare un telaio cON due piloti campioni del modo e di emerita esperienza, la Ducati è ormai a livello della Suzuki. Finita la supremazia del motore Desmosedici, sono emerse le vere magagne: il motore è simile a quello delle giapponesi, ma il telaio è diviso in tre parti in lotta tra loro. Pertanto, in Ducati hanno capito che solo Rossi poteva reimpostare l’indirizzo tecnico dentro il Reparto Corse e nel box di una fabbrica piccola rispetto alle concorrenti giapponesi: lui è l’unico in grado di imporsi ai tecnici di progetto e in pista, per la bravura naturale e l’esperienza che gli attribuiscono un “peso politico” unico dentro qualsiasi fabbrica motociclistica. A mio avviso, il coraggio di adottare un telaio perimetrale perché più armonico e più comprensibile è decisivo. Per me, Reparto Corse e team devono capire il messaggio “politico”. In caso contrario Valentino Rossi sarà costretto a salvarsi la faccia continuando a soffrire l’anno prossimo, per poi cercarsi una moto più efficente l’anno seguente, per chiudere la carriera in modo onorevole. Ovvero, prepariamoci a perdere Valentino Rossi in pista, con tutte le conseguenze che questo avrà sulla MotoGP. Alberto Stevanin S. Giorgio delle Pertiche (Pd)

pessimismo non è questione di sfiducia. ma... NON SONO un grande fan di Rossi, ma ne riconosco il valore e, da italiano, quando vinceva ero comunque contento. La drastica situazione nella quale Valentino riversa da inizio stagione, lo ammetto, non mi lascia impassibile, specie

vedendo ormai come la Spagna avanzi, macinando podi su podi. In MotoGP, al contrario della 125 e in parte della Moto 2, i talenti nostrani ci sono ancora, e le possibilità di portare il tricolore sul podio in linea teorica non mancano, eppure... Per Dovizioso il podio non è un problema, lo ha dimostrato, seppure con fatica, il Sic vola in prova, ma poi in gara vola in un altro senso. In un contesto simile, se almeno Rossi fosse la garanzia che era su Honda e Yamaha, non mi dispiacerebbe affatto, specie con una moto italiana. Mi dissocio da quanti sostengono che sia arrivata la fine della sua era (a 32 anni?), così come mi dissocio da chi mette in dubbio non solo il valore del pilota, ma anche ciò che ha compiuto in passato. Semplicemente, per come la vedo io, la mossa di passare in Ducati è stata pessima. Più passano i GP e più ho l’impressione che nemmeno loro sappiano effettivamente quale sia il male da estirpare. Non è sfiducia nei confronti degli uomini di Preziosi, semplicemente a Rossi manca la capacità di adattarsi che ha dimostrato di avere invece Stoner, proprio sulla Ducati, facendo la differenza. Ha ragione Guareschi quando dice di volere una moto per tutti e non per pochi, ma fino a che punto è possibile realizzare una moto perfetta per Rossi (e per tutti gli altri) senza snaturarla? Si è parlato in questi giorni di quel “Credo di sì” detto da Rossi in risposta a chi gli ha chiesto se anche il prossimo anno sarà con Ducati. Sarò pessimista io, ma a quest’accoppiata non credo molto, anche se la separazione rappresenterebbe una sconfitta e per entrambi. Fabrizio roma oma

ve lo smonto io il vostro rossi

Permettetemi alcune considerazioni. Da quando Lorenzo ha fatto tirare su il “muro” nei box, così che Rossi non potesse più “copiare”, Valentino si è scoperto per quello che è: incapace di mettere a punto una moto, ma furbo nello sfruttare il lavoro degli altri. Così, senza poter copiare, ha cominciato a prendere paga con regolarità. Ha pestato i piedi e ha ottenuto la Ducati, dove si aspettavano il suo tocco miracoloso, ma si sono accorti che non ne capisce mezza, e siccome che anche loro ne capiscono poco, stanno facendo un macello. Adesso Valentino non ride più e, soprattutto, non prende più in giro gli altri con le sue sceneggiate dopo gara. Per colpa sua il motociclismo ha attirato persone incompetenti; gli ascolti TV e le presenze sono comunque calati, gli sponsor si sono dileguati, la griglia di partenza è una miseria, i giornalisti si sono addormentati su Rossi e non mi risulta che la Yamaha con lui abbia fatto sfracelli nelle vendite. Invece di fare aumentare gli introiti, li ha fatti diminuire. Non mi venite a dire: parli così adesso che Vale è in difficoltà! perché l’ho sempre pensata in questo modo: adesso, finalmente, i nodi vengono al pettine. Spero solo che Valentino sia e resti l’ultimo rappresentante della “furberia” italiana e che d’ora in avanti si possa dare merito delle vittorie a quelli che se le sudano. Guardate là davanti Stoner, Lorenzo, Pedrosa, Simoncelli, Dovizioso, Spies come se le danno! Questo sì è spettacolo! E se voi foste furbi comincereste a battere proprio su questo: fate finta che Rossi non ci sia ed esaltate il magnifico lavoro degli altri. Non siete abituati, è vero, ma se ci mettete un po’ di buona volontà ce la farete. Giorgio Felici - Sassuolo (mO)

NON SO se sia provocazione, l’effetto del caldo... Oppure se Giorgio ci crede davvero. Magari c’è pure qualcuno che la pensa come lui, così gli abbiamo dato spazio. Anche perché ha offerto al nostro Matitaccia lo spunto per la vignetta...

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lettere

ALtrA giornata negativa. Immagino già che cosa verrà detto: che Valentino è “bollito”, che la Ducati deve fare una moto “giapponese”. Beh io non sono d’accordo. Valentino di suo ce ne mette, ma a quei livelli basta una minima cosa non perfetta per trovarsi nei guai, perciò se non riesce a fare prove decenti con una moto “sperimentale”, o comunque abbastanza improvvisata, sarà difficile che in gara riesca ad ottenere dei buoni risultati. Probabilmente, se avesse continuato con la GP11 se la giocava col secondo gruppo per il quarto posto... che comunque sarebbe un risultato scadente rispetto alle ambizioni di partenza. Per quanto riguarda Ducati, non credo che fare una moto “giapponese” la possa aiutare, perché ci sono moto giapponesi che vanno bene ed altre meno ma, soprattutto, loro quella tecnica l’hanno messa a punto in vent’anni di gare, motivo per il quale in Ducati, come è tradizione del marchio (anche il Desmo ha quella logica), hanno cercato altre strade per sparigliare le carte, vedi il telaio, vedi le Bridgestone. Il vero problema è che ora, con questo regolamento del piffero che limita drasticamente

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i test, i motori, e impone il monogomma, non c’è più lo spazio per correggere in modo efficace i problemi in corso d’opera, così che chi realizza il progetto vincente non verrà più “ripreso”. Come rimediare? Questo non lo so... In fondo non posso fare tutto io e risolvere i problemi con una mail... Ci dovrà pensare il grande Filippo Preziosi con il suo staff, ma la FIM dovrebbe intervenire, aumentando le giornate di test e togliendo il monogomma, specie dopo i problemi che ha causato quest’anno. Lettera firmata

il no al gP giaPPone la solidarietà è un’altra cosa Ho Letto del dibattito sul GP Giappone. I piloti hanno preso una posizione comune e sono un po’ sconcertato dall’ipocrisia di quanti si dicono solidali con la tragedia vissuta dai giapponesi, ma a dispetto del coraggio che mostrano in pista, mancano del fegato per dare un contributo concreto al ritorno alla normalità. Sono sicuro che ci siano le soluzioni per minimizzare le possibilità di venire a contatto con le eventuali radiazioni ancora presenti. Andare a Motegi sarebbe un segnale importante. Antonio Cannizzaro Milano

desmo... soluzioni è la gomma che non va Leggo il Contromano del n. 28 e mi chiedo: è mai possibile che nessuno metta in discussione le gomme? Come pensate che la Ducati abbia vinto il suo primo (ed unico) Mondiale? La moto era una belva impazzita ma non perdeva mai la traettoria. Stoner già al primo giro si permetteva di dare distacchi abissali. A questo poi si aggiungeva un motore da primato. La Ducati è stata sempre una moto tecnicamente e filosoficamente diversa dalle altre MotoGP. È stata fatta una scelta di campo che oggi non premia e che tarpa le ali di moto e pilota. Con la monogomma attuale, le moto per essere competitive dal punto di vista della guida (non dal punto di vista delle prestazioni meccaniche) devono essere uguali nei telai. Valentino si lamenta di una moto che non curva, che non scalda le gomme, con un avantreno che non gli dà confidenza. Classici problemi di telaio sbagliato. Se non hai un telaio che sfrutta al meglio le gomme, i tempi sul giro non vengono. Guarda caso, appena hanno copiato la sospensione della Honda, il posteriore è migliorato. L’anteriore invece non risponde. Se vi ricordate, quando si vinse il Mondiale, Stoner e Capirossi dicevano di avere una gomma anteriore meravigliosa. Oggi invece la Bridgestone fa una gomma “buona per tutte le stagioni” che fa a pugni con il telaio della Desmosedici. La soluzione quindi è una gomma adatta alla Ducati. Altrimenti chiedano alla Michelin di tornare e di fare una gomma per loro. Francesco Ilardo

NeL 2007, è fuor di dubbio, Ducati azzeccò tutte le mosse, tecniche ed... umane. La scelta di ingaggiare Stoner si rivelò decisiva, ai fini di quella stagione trionfale, perché l’australiano trovò subito un’intesa con la “rossa” che nessun altro pilota allora e in seguito è riuscito anche soltanto ad avvicinare. Un aiuto venne sicuramente dalla gomma anteriore Bridgestone, che assicurò una solidità all’avantreno, pian piano venuta meno col monogomma.

io la penso così

analisi logica ma valentino non è bollito


Officina

di Massimo Clarke massimo.clarke@virgilio.it

interferenza

valvola di scarico. sui 2t meglio se c’è migliora il tiro basso e l’erogazione SONO un grande appassionato di motori a due tempi e vi scrivo perché vorrei avere informazioni sulla valvola di scarico. A cosa servono esattamente? In altre parole, danno vantaggi prestazionali e possono cambiare il modo di utilizzare questo tipo di motori? Infine, qual è stata la prima moto a montarla? Massimo Zanini

LE VALVOLE parzializzatrici della luce di scarico sono state di notevole importanza per lo sviluppo dei motori a due tempi di alte prestazioni, nei quali erano in grado al tempo stesso di variare la fasatura dello scarico e di modificare le dimensioni della luce. Questo consentiva di ottenere risultati non tanto dissimili da quelli che si possono conseguire nei motori a quattro tempi utilizzando sistemi di fasatura variabile o trombette telescopiche. Si tratta di dispositivi molto semplici sotto l’aspetto meccanico, che possono essere controllati da un sistema a masse centrifughe (che agisce in funzione del regime di rotazione), da una capsula pneumatica (sistema RAVE di Aprilia – Rotax) o da una centralina elettronica più un attuatore. Il primo ad apparire, per quanto ne so, è stato quello a manicotto rotante della Yamaha, denominato YPVS. Impiegato sulla YZR 500 ufficiale nel 1977, con l’obiettivo principale di rendere meno scorbutica l’erogazione di potenza e di ampliare il campo di utilizzazione pratica, è stato poi adottato anche sulle TZ 500 destinate ai piloti privati (1980) ed in seguito su una moto di serie rimasta giustamente famosa, la RD 350 LC YPVS. Inizialmente non è che se ne motosprint

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sapesse molto, ma dopo l’arrivo di moto che, sia pure da competizione, erano comunque acquistabili liberamente (cioè le TZ 500 G), gli altri costruttori non ci hanno messo molto a sviluppare dispositivi analoghi, anche se realizzati con schemi differenti. Sono così apparse le valvole a ghigliottina (o a saracinesca che dir si voglia), quelle del tipo a flap (aletta fulcrata) e via dicendo. Sono stati anche sviluppati dei sistemi nei quali la valvola era sdoppiata e si sollevava in due fasi. Il principio di funzionamento dei vari tipi di valvola è lo stesso. Ai regimi medi e bassi l’otturatore (ovvero la valvola) è disposto in modo da ridurre l’altezza utile della luce di scarico, e quindi da fornire una fasatura più tranquilla, mentre agli alti è disposto in maniera tale che la luce risulta completamente libera; pertanto l’altezza utile risultava massima e la fasatura era assai più spinta. In questo modo, senza rinunciare a nulla in fatto di potenza massima, si amplia il campo di utilizzazione del motore, migliorando sensibilmente il tiro ai medi regimi e quindi si migliora la guidabilità. Le ricordo che nei due tempi è abbastanza facile realizzare dispositivi di questo genere, anche in quanto le temperature dei gas di scarico non sono elevate come quelle che si hanno nei 4T. Per avere un’idea della entità della variazione della fasatura che si può ottenere, pensi che nella Cagiva Mito la durata della fase di scarico passava da 170° (valvola abbassata) a 192° (valvola sollevata). Nella KTM 250 da cross si andava da 157° a 197° e nella Suzuki RGV 250 (con sollevamento in due fasi) da 158° a 194°.

AMMISSIONE LAMELLARE È quELLA, OggI IMpIEgAtA IN quASI tuttI I MOtORI A duE tEMpI, chE pREvEdE IL cONtROLLO dELLA ASpIRAzIONE NEL cARtER MEdIANtE uNA vALvOLA uNIdIREzIONALE A LAMELLE, cIOÈ dEL tIpO cON “pEtALI” fLESSIbILI

LA YAMAhA Rd 350 Lc YpvS È StAtA uNA dELLE pRIME MOtO dI SERIE A 2t A MONtARE LA vALvOLA pARzIALIzzAtRIcE. IL SIStEMA AvEvA gIà dEbuttAtO SuLLE MOtO dA cORSA.

Nei motori a due tempi con AMMISSIONE LAMELLARE, anche la fasatura di aspirazione è variabile. Non si deve però dimenticare che, diversamente da quanto accade nei 4T, qui esiste una terza fasatura con la quale occorre fare i conti ed è quella di travaso. Sono state avanzate varie proposte per rendere variabile anch’essa, ma non sono mai state messe in pratica, in quanto ai fini del riempimento del cilindro e della bontà del lavaggio, l’orientamento dei getti di gas fresco che escono dai travasi ha una importanza fondamentale, unitamente alle sezioni di passaggio delle quali è possibile disporre. Ad ogni modo, i risultati che si possono ottenere grazie alle valvole parzializzatrici allo scarico sono indiscutibili. E infatti in vari settori del motorismo questi dispositivi semplici ed efficaci sono diventati praticamente d’obbligo.

le Bielle MegliO in aCCiaiO O in alluMiniO? UN MIO amico sostiene che ci sono stati dei motori nei quali le bielle erano di alluminio. A me sembra impossibile che si possa sostituire un pezzo in acciaio, materiale molto robusto, con l’alluminio, che notoriamente è assai meno resistente. Sarei propenso a credere che si confonda con il titanio, ma lui dice di no. Potete darmi qualche informazione in merito all’argomento? Enzo Rosati

CAPISCO la sua perplessità. Però ha ragione il suo amico; di motori con bielle in lega di alluminio ne sono stati prodotti svariati, nella storia della moto. Si trattava prevalentemente di bicilindrici inglesi degli anni Cinquanta e Sessanta, ma non sono mancati altri

interessanti esempi. Alcune leghe di alluminio da lavorazione plastica possono avere resistenze a trazione notevoli, che in diversi casi possono superare (e talvolta non di poco) i 450 N/mm2 (gli acciai usualmente impiegati per le bielle dei motori motociclistici raggiungono valori dell’ordine di 900 – 1200 N/mm2). I punti deboli di questi materiali sono l’elevato coefficiente di dilatazione termica ed il modulo elastico tutt’altro che elevato (è pari solo a un terzo di quello dell’acciaio). Pure il costo può essere non proprio contenuto. La minore resistenza meccanica ed il modulo elastico relativamente modesto obbligano i tecnici che progettano e producono bielle in questi materiali ad adottare dimensionamenti notevolmente più generosi, rispetto a quelli utilizzati quando si impiega l’acciaio. Il punto di forza di queste bielle è ovviamente la leggerezza, derivante dal fatto che la densità dell’alluminio è di 2,7 kg/dm3, mentre quella dell’acciaio è di circa 7,8 kg/dm3. Anche se il dimensionamento è diverso, il vantaggio in termini di peso è quindi considerevole in ogni caso! Oggi le bielle in lega di alluminio vengono utilizzate quasi esclusivamente in due soli settori: quello dello speedway e quello del drag racing. In quest’ultimo le sollecitazioni sono elevatissime e le bielle vengono sostituite con estrema frequenza. La lega impiegata dai costruttori britannici era la RR 56, contenente il 2% di rame, 1,4% di ferro, 1,3% di nichel, 0,8% di magnesio e

Quando due componenti vengono montati in modo tale che uno di essi risulti “serrato” all’interno dell’altro, si ha un accoppiamento con interferenza, ovvero con forzamento. un esempio tipico è costituito da un perno avente un certo diametro che viene inserito in un foro avente un diametro minore

0,7% di silicio, che dopo trattamento termico era in grado di raggiungere una resistenza a trazione di 460 N/mm2 (ovvero 460 MPa). Le bielle venivano ottenute per forgiatura (stampaggio a caldo) ed in diversi casi erano dotate di cappello in acciaio. In Italia occorre ricordare che la Moto Morini, nei motori del Corsaro 125 e 150, all’inizio degli anni Sessanta impiegò per un certo tempo bielle in lega di alluminio, salvo tornare piuttosto rapidamente a quelle in acciaio. In questi motori nella testa della biella era piantata una grossa bronzina anulare. La Casa bolognese non è stata la sola azienda motociclistica nazionale a provare questi materiali, che però non hanno mai avuto una diffusione veramente degna di nota, da noi. Un motore munito di biella in lega di alluminio che ha goduto di una ragguardevole popolarità è stato il Sachs 50 prodotto tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio del decennio successivo. In questo caso veniva impiegato un cuscinetto di biella a rullini ingabbiati e pertanto nell’occhio della testa veniva installato con un sensibile forzamento un anello in acciaio. L’INTERFERENZA doveva essere stule bielle in alluminio sono poco diffuse sulle moto di serie. le utilizzò la morini negli anni sessanta, sulle corsaro 125 e 150.

diata e controllata con grande accuratezza, dato che il coefficiente di dilatazione termica della lega di alluminio è più che doppio rispetto a quello dell’acciaio. Bielle in lega di alluminio sono state provate ed anche impiegate nei motori di F.1 Lamborghini, nella prima metà degli anni Novanta. Il materiale impiegato in questo caso era una lega del gruppo Lital, contenente oltre il 2 % di litio, più una rilevante quantità di rame, con resistenza a trazione, dopo trattamento, di oltre 500 N/mm2. Per ottenere un’adeguata resistenza a fatica, ovvero per consentire loro di resistere senza problemi per un adeguato numero di cicli, queste bielle venivano sottoposte a una particolare (e accuratissima) pallinatura controllata, che veniva effettuata dagli specialisti della Norblast di Bologna. Attualmente si impiegano bielle in lega di alluminio, dal dimensionamento particolarmente “abbondante”, in alcuni motori dei dragsters costruiti negli USA. Gli specialisti che le producono sostengono che sono in grado di “smorzare” in una certa misura in forte carico impulsivo derivante dal gradiente di pressione elevatissimo che si ha durante la combustione (il carburante impiegato è una miscela costituita quasi completamente da nitrometano), dato che sono meno rigide rispetto a quelle in acciaio. Personalmente non sono molto convinto di questo, ma se lo dicono loro… La principale ragione dell’impiego delle leghe di alluminio rimane l’eccellente rapporto resistenza/ densità. La Venolia utilizza la lega 7075 (sottoposta a trattamento T6, ovvero tempra di solubilizzazione seguita da invecchiamento artificiale). Il processo di forgiatura delle bielle prevede l’impiego di una pressa da 3000 tonnellate. È bene qui tenere a mente che nel drag racing le gare prevedono soltanto alcuni lanci della durata di pochi secondi ciascuno e che le bielle vengono sostituite dopo qualche meeting soltanto.

steli forcella tutto su colori e scorrevolezza HO NOTATO che gli steli delle forcelle hanno colorazioni diverse: oro, argento, nero lucido. Perché? Inoltre, sembra che la scorrevolezza sia una caratteristica importantissima: tutte le forcelle di serie che ho usato, però, erano eccellenti sotto questo aspetto. Possibile che servano ulteriori miglioramenti? Paolo Di Fabio Roma

PER QUANTO riguarda la scorrevolezza, bisogna vedere come si comporta una sospensione su una serie di irregolarità anche poco accentuate ma che si susseguono molto rapidamente. Insomma, bisogna andare forte e disporre di strumenti adeguati, oltre che di una elevata sensibilità. E non è certamente tutto. Quando la moto è inclinata, mentre sta affrontando una curva, le sollecitazioni agiscono sul pneumatico in senso verticale, ma gli steli della forcella possono scorrere solo lungo un piano parallelo a quello di mezzeria della ruota. Anche per questa ragione una elevata scorrevolezza delle canne nei foderi della forcella stessa è di grande importanza. I riporti che vengono impiegati servono non solo a garantire una elevata resistenza all’usura, per via della loro durezza, ma anche ad assicurare la migliore scorrevolezza possibile, per via del coefficiente d’attrito molto ridotto. Per quanto riguarda l’aspetto di questi riporti, applicati alle canne in acciaio, in linea di massima la situazione è quella che segue. Il cromo lo conosciamo tutti, dà una colorazione argento, molto brillante. I rivestimenti di DLC sono in genere neri e lucidi, mentre quelli di nitruro di titanio (TiN) sono dorati. Infine, la colorazione tipica dei riporti di nitruro di cromo (CrN, generalmente non impiegato per le forcelle) va dal bronzo al grigioargento. motosprint

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Paddock Si riapre il national USa. Tre in corsa UNA SPETTACOLARE caduta all’inizio della seconda manche della gara disputata a Millville (Minnesota) ha in parte interrotto la fuga di Chad Reed (a sinistra) nel campionato americano 450. L’australiano è letteralmente volato via dalla moto nell’affrontare un doppio e per alcuni secondi è rimasto esanime a terra. Poi si è ripreso e da ultimo è risalito sino al quattordicesimo posto. Un risultato che, sommato alla vittoria nella prima manche, gli consente di conservare il primato nella classifica di campionato con sei punti di vantaggio su Villopoto e sette su Dungey. Nella 250 parità di risultati tra Dean Wilson e il francese Tyla Rattray (una vittoria e un secondo posto a testa). La lotta per il titolo resta serrata: Wilson ha 305 punti, Rattray 289, Baggett 284.

PER dakaR E faRaoNI

ahola sviluppa la honda

TROFEO dEL mEdiTERRANEO TERNO SECCO di TRiCOmi Dopo tre prove le due categorie che calamitano l’interesse sono la 600 e la 1000. Nella 600 detta legge Massimiliano Iannone (Yamaha), imbattibile all’Autodromo del Levante e salito sul podio in Sicilia, dove ha vinto Nino Mancuso (Yamaha). Iannone precede di misura Filippo Marino (Suzuki), più distanziato Tommaso Marino (Kawasaki). Nella 1000 dominio di Alfio Tricomi (Honda, sopra) che ha realizzato una tripletta. Filippo Marino (Aprilia), impegnato sui due fronti, insegue. Terzo Francesco Squillaci (Suzuki). Nelle altre categorie, in testa Andrea Longobardi (125), Nicola Mannino (Scooter), Giovanni Mancuso e Calisti Lenzi, ex-equo moto d’epoca gruppo 5. All’Autodromo di Racalmuto (AG) il quarto dei sei round il 30 e 31 luglio. motosprint

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mikA Ahola (sotto, a sinistra) ha testato la nuova HM-Honda CRE 450 X preparata per il Faraoni e la Dakar dalla Jolly Racing di Piacenza, in collaborazione con la famiglia Boano. Il motore, con avviamento elettrico, è stato sviluppato per le esigenze delle lunghe percorrenze, con una specifica rapportatura, centralina inedita e testata interamente rivista. In evidenza il terminale in titanio, i serbatoi della benzina della capacità complessiva di 31 litri e gli strumenti per la navigazione. La Jolly Racing ha programmato altri due test in agosto, in Grecia, sempre con Ahola, che non parteciperà alla Sei Giorni.

«Simoncelli poteva solo raddrizzare la moto... o finirmi addosso. Ma è stato bravo... questa volta. Ha scelto l’opzione giusta»

mONdiALE gRASS TRACk SmOLiNSki ViNCE iN FRANCiA Nella pista del “Diamante” di Marmande nel sul della Francia il tedesco Martin Smolinski ha vinto il quarto GP di Long e Grass Track precedendo il campione del mondo Joonas Kylmakorpi ed il padrone di casa Matheu Tresarrieu. Questo il podio della finale a sei che ha visto classificarsi al quarto posto il tedesco Speiser, al quinto Stephane Tresarrieu e al sesto l’olandese Pjiper. Dopo quattro GP la classifica generale vede al primo posto il finlandese Kylmakorpi con 80 punti seguito da Speiser con 75, Katt con 60, Smolinski con 59 e Pijper con 58.

Andrea dovizioso (CorSport) a gemonio la scuola che insegna l’enduro la oFF road school saBaTo 30 luglio organizzerà a gemonio (Va) un corso di enduro. i parTecipanTi aVranno a disposizione un campo scuola in esclusiVa oVe poTranno imparare la Tecnica di guida su Vari Tipi di percorso. È possiBile noleggiare moTo e aBBigliamenTo. iscrizioni: inFo@oFFroadschool.iT www.oFFroadschool.iT

FiNALE COL bRiVidO NELL’iTALiANO hARd TRiAL Matteo Grattarola ha rispettato il pronostico vincendo il tricolore nell’ultima prova di Lanzate. Ma l’impresa si è rivelata più difficile del previsto per la disastrosa partenza del pilota della Gas Gas che al termine del primo giro si vedeva superare in gara e campionato da Fabio Lenzi (Montesa). Solo un gran recupero, dal quinto al secondo posto nell’ultimo giro, gli ha consentito di conquistare il titolo. Terzo in gara e campionato (sopra, il podio) Michele Orizio (Gas Gas).

IN BREVE

reed inciampa

LUCA ChERUbiNi TORNA NEL PAddOCk dELL’ENdURO Luca Cherubini, team manager TM, ha finalmente fatto il suo rientro alle gare dopo il drammatico incidente stradale di inizio aprile nel GP del Portogallo. Cherubini, una decina di giorni fa ha terminato la riabilitazione, ricevendo dai medici il via libera per ritornare sui campi di gara, però non potrà salire in moto.

CLassIfICHE sbagLIatE dEgLI assOLUtI ENdURO

a casazza ha vinto micheluz

serie di doppiette QUaRtO appuntamento a Casazza (BG) per la Coppa Italia Enduro. Nella Senior Alberto Dall’Era (KTM, sopra) grazie a due perentorie vittorie ha conquistato anticipatamente il titolo italiano con 79 punti di vantaggio su Morris Ghidinelli. Alle sue spalle sono finiti Alessandro Finardi (HM-Honda) e Matteo Galezzi (KTM), domenica è stato Omar Gambarini (Husqvarna) a chiudere terzo. Nella Cadetti doppietta per Igor Sorzogni (Yamaha) che ha sempre preceduto Riccardo Crippa (Yamaha) ed Edoardo Lazzarini (KTM). Doppietta anche di Andrea Bassi (HM-Honda) nella Junior. Alle sue spalle Nicolas Segnacasi (KTM) e Giovanni Gheza. Tra i Major due vittorie per Marco De Rocchi (Beta), alle sue spalle Cristian Epis (HM Honda) e Cristian Ruggeri (Kawasaki). Domenica in terza posizione Simone Agazzi (Husqvarna).

La sOLita rincorsa col tempo per chiudere il giornale domenica sera e la prima copia delle classifiche ufficiali errata, senza rettifiche fino a lunedì pomeriggio, ci ha visto attribuire ad Alessandro Botturi la vittoria nella seconda giornata della quarta prova degli Assoluti d’Italia a Casazza. Ad ottenere la vittoria di domenica è stato invece per pochi millesimi Maurizio Micheluz (a destra) in sella alla Fantic ufficiale 300 2T della scuderia Doimo Cityline. Con Micheluz primo domenica e Botturi secondo, cambia anche il punteggio nella classifica provvisoria di campionato della 250/300 2T. Botturi è sempre primo; però con 135 punti contro i 131 di Micheluz.

MICHELIN POWER CUP

rimandati a settembre DOPO quattro prove, la Michelin Power Cup va in vacanza: i titoli si assegneranno il 18 settembre a Misano, con situazioni di classifica incerte. Le tre vittorie consecutive inanellate a Magione, Franciacorta e Vallelunga hanno portato il toscano Matteo Antoni (Yamaha) ad appena 14 lunghezze dal leader della 600 Andrea Zappa (Honda, sotto). Con 80 punti a disposizione, la sfida finale si preannuncia incandescente. Situazione simile nella 1000 con il marchigiano Alessandro Rossi che precede di 15 punti il toscano Roberto Catani e di 45 il romagnolo Matteo Armetti, tutti su Honda. L’aritmetica non esclude neppure l’ex-campione Alex Pasqualato (Kawasaki).

motosprint

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Paddock

Moto Guzzi consiglia

identikit

Chiara fontanesi 1 friuli mondiale PER il terzo anno consecutivo il circus dei Gran Premi dello speedway fa tappa in Friuli, nella celebrata pista del Moto Club Olimpia di Terenzano. È il sesto GP della stagione, degli undici in programma, con la classifica generale che vede al comando il californiano Greg Hancock (nella foto in testa davanti a Gollob e Jonsson), con 12 punti di vantaggio sul campione del mondo Gollob e ben 23 su Holder. Hancock ha già vinto un titolo mondiale individuale, nel secolo scorso, nel 1997. La Commissione Corse su pista ha scelto la wild card: non è un pilota italiano bensì il fortissimo pilota sloveno Matej Zagar mentre il campione italiano Carpanese e Franchetti saranno riserve. Le prove ufficiali sono in programma venerdì 29 luglio alle ore 15.00; la gara, sabato 30 luglio, avrà inizio alle ore 20.00.

Record TV per la MotoGP Boom d’ascolti Per la motoGP del GP Germania, è stato l’evento televisivo Più visto del 17 luGlio: la vittoria di Pedrosa, tornato in sella doPo l’incidente di le mans, e il secondo Posto di lorenzo, doPo lo sPettacolare sorPasso all’ultimo Giro su stoner, hanno incollato al video 5.426.000 telesPettatori con una share del 39.11%. semPre su italia 1, Per la moto2 1.833.000 telesPettatori con 17.99% di share; Per la 125 591.000 telesPettatori, share dell’11.08%. “fuori Giri” ha raGGiunto lo share del 16.31% con 1.771.000 telesPettatori.

RienTRa a seTTeMbRe

aubert ancora convalescente SE JOHNNY Aubert non si fosse infortunato nel GP di Grecia, avrebbe sicuramente preso parte agli assoluti d’Italia a Casazza per confermare la propria leadership nella classifica assoluta, che ancora mantiene, malgrado abbia preso parte solo alla prima prova in Sardegna e alla successiva di Viverone. Aubert dovrà restare a riposo fino alla fine di luglio. Rientrerà a settembre, in occasione del GP di Andorra, e molto probabilmente parteciperà alle ultime due prove degli Assoluti d’Italia. motosprint

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È stata appena ufficializzata la cancellazione delle ultime due gare del mondiale. Così manca solo un GP alla conclusione, pensi ancora di poter puntare al titolo? Per me non è una notizia positiva, ho 15 punti di svantaggio dalla prima. Con tre gare potevo ancora giocarmela, con una sola penso che non ho molte possibilità.

2

Quest’anno lotti ad armi pari con la Laier, campionessa in carica e leader del campionato. Cosa ha determinato questo miglioramento dallo scorso anno? Neanche io mi aspettavo questo salto di qualità. Non penso ci sia una ragione precisa. Continuo ad allenarmi tanto, mi sento sempre meglio, sto crescendo e il fatto che tutto vada bene mi carica. Naturalmente un grande aiuto mi viene da quanti mi stanno vicino, il meccanico Silvio Ziveri, il preparatore Mauro Riccò e la mia famiglia. Il mio continua ad essere ancora un team a gestione... familiare.

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STELVIO 1200 NTX CERCHIAMO UOMINI CHE VANNO NELLA DIREZIONE GIUSTA ANCHE SE SONO FUORI STRADA

Prima correvate con i GP di MX1 e MX2, quest’anno il Femminile è stato abbinato alla MX3. Una retrocessione? Assolutamente no. Anche se all’inizio c’era un po’ di scetticismo, posso dire che quest’anno le cose sono decisamente migliorate. Gli organizzatori ci accolgono meglio, ci stanno a sentire, esaudiscono tutte le nostre richieste. Nel paddock si parla con tutti i piloti. Anche il riscontro sui media è maggiore. Da ultima ruota del carro il Femminile è diventata quella trainante.

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PRIMA RATA A 30 GIORNI

nata a finale anticiPato Per mx3 e femminile suBito doPo la Gara di oreva vas, il 17 luGlio in slovenia, l’orGanizzatore dei mondiali cross ha annunciato la cancellazione deGli ultimi due round di mx3 e femminile. Per entramBi i camPionati la Gara conclusiva sarà Quella del 7 aGosto in francia.

Parma età

17 anni

IL RITORNO DEI MOTOCICLISTI VERI

lo scorso anno

Quarta mondiale femminile quest’anno

ha vinto un GP 3 volte seconda 2 volte terza

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contromano

MOTOGP in crisi di idee? ecco cosa cambiare... Liberalizzare l’ingresso di nuovi team e costruttori, se competitivi ed economicamente solidi

di Marco Masetti fagnigol@yahoo.it

Sopra, Mika kallio in Sella alla Suter, al Mugello. Se un coStruttore, anche artigianale, riSpetta il regolaMento, coStruiSce una buona Moto ed ha il budget per pagare i dipendenti, dovrebbe accedere più facilMente alla Motogp.

motosprint

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LE IDEE nuove vengono da fuori e, quando ci si chiude, si rischia di capire sempre in ritardo che i tempi cambiano, perché si preferisce tenere sotto controllo il proprio orto, cioè dove si fanno gli affari, e non il resto del mondo. La MotoGP soffre di carenza di idee nuove e si vede. Tutto è in mano ad un costruttore, la Honda, che tiranneggia a destra e a sinistra, minacciando di ridurre il numero delle moto. La crisi, invece di liberalizzare le idee, le ha ulteriormente ristrette. Bene, è arrivato il momento di pensare a qualcosa di nuovo. Possiamo provarci assieme, chissà che non venga fuori qualcosa di interessante e stimolante per chi comanda. Su questo ho qualche dubbio, ma vorrà dire che al massimo avremo passato un po’ di tempo a far lavorare il cervello. La prima cosa da fare (secondo me, ovviamente) è liberalizzare i nuovi ingressi. Le regole del CRT non funzionano, soprattutto perché eventuali nuovi ingressi devono essere accettati da chi è già nel “club” dei costruttori, la MSMA. Mettiamo il caso

che io sia un piccolo costruttore e che, dietro di me, ci sia una grande Casa che vuole entrare in MotoGP, fornendomi soldi e tecnologia. Che voglia può avere questa di mostrare idee e sottoporre la propria creazione all’esame dei rivali che, in ogni caso, possono sempre bloccarla con un cavillo del regolamento? La risposta è semplice: nessuna. Sarebbe meglio liberalizzare: chiunque può correre, purché con motori al massimo di 1000 cm3, dieci dei quali punzonati ed un serbatoio da 24 litri. Ci si ritrova tre giorni, magari a Jerez, a inizio stagione e si prova. Chi gira entro il 107% dei tempi dell’anno prima può correre, naturalmente con una fideiussione per coprire trasferte, ingaggi di piloti e meccanici fino al termine della stagione. Altrimenti si fa una wild card, al massimo. Nel campionato AMA SBK è arrivata a correre la KTM e, con lei, c’è anche la EBR, la moto di Eric Buell. Una new entry europea ed una moto artigianale! Sono motivi di interesse, idee nuove che irrompono in scena, aria che si muove e che non stagna immobile nelle stanze. Mi piacerebbe poter dire che, negli anni (temo invece infruttuosi) in cui siamo andati a correre in Cina, si sono poste le basi per una partecipazione cinese al mondiale. Invece... qualcosa di simile lo ha fatto la Engines Engineering con il marchio Loncin ed ora con gli indiani di Mahindra, ma non siamo andati oltre la 125. Penso ad una MotoGP, magari realizzata in Europa, ma con marchio e partecipazione forte di un costruttore asiatico. Avete presente la Force India in F.1? Immaginate l’equivalente cinese o indiano in MotoGP. Certo, il potere si controlla meglio quando ci sono pochi soggetti forti e con meccanismi di compensazione ben collaudati che, tradotto, significa team privati esposti ai ricatti e ai prezzi folli del leasing da parte del fornitore di moto. Ed alle pressioni di sponsor e organizzazione. Lasciamo spazio alla fantasia: ad esempio che effetto avrebbe fatto Biaggi in sella ad una Aprilia RSV4 Superbike con freni in carbonio e distribuzione libera al Mugello? Non avrebbe vinto, ma avrebbe dato ulteriore interesse al motociclismo. E non tirate fuori la trita storia dei prototipi e delle moto di serie, perché non esiste. Nel Motomondiale hanno corso e vinto moto di serie come le Yamaha TZ (che infatti correvano a Daytona e a Imola nelle 200 Miglia) e le Aermacchi monocilindriche. Apriamo le finestre e cambiamo l’aria.


polvere di stelle

le moto non si vendono come il prosciutto Fu anche grazie alla passione di alcuni concessionari che la moto Guzzi si salvò

di Luigi Rivola lurivola@tin.it

Il GuzzI Club “AmIG dlA A” sfItlAdour (AmICI trICe) dell’AffettA ente hA reCentem rICordAto A sAn PIetro o) In CAsAle (b olo” serGIo “zIG rICo o VAlentInI, st o rI nA so es ConC rlì. GuzzI dI fo

motosprint

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L’HO GIà scritto altre volte, ma non posso esimermi dal riperlo: il mio primo ricordo da giornalista fu una visita alla Moto Guzzi, nel lontano 1973, quando, convinto di entrare più in un tempio che in una fabbrica di moto, mi cadde il mondo addosso dopo aver conosciuto l’allora direttore generale. Gentilissimo, affabilissimo, questo signore mi fece accomodare alla sua scrivania, poi, per farmi capire subito come intendesse lui la gestione della marca più gloriosa della storia motociclistica italiana; mi mostrò un voluminoso cumulo di lettere, ne prelevò un paio e mi disse: «Questi sono gli amanti traditi: i vecchi concessionari della Moto Guzzi che si lamentano perché il controllo qualità e le garanzie non sono più quelli di una volta». Poi aggiunse: «Non hanno capito che il mondo è cambiato e che un commerciante non deve mai appassionarsi al prodotto che vende, altrimenti rimane troppo coinvolto e perde la necessaria razionalità. Oggi anche una moto si deve vendere come il prosciutto dal salumiere». Rimasi annichilito. Anche perché conoscevo diversi ottimi –

a mio parere – concessionari e titolari di officine autorizzate Moto Guzzi, che ragionavano in maniera opposta: erano gli “amanti traditi”, ma fu solo grazie a loro che la Casa di Mandello riuscì a superare il momento terribile che condannò alla chiusura tantissime altre fabbriche di moto italiane. Ricordo che, uscendo dallo storico stabilimento, mi capitò di pensare subito a “Zigolo”, Sergio Valentini, che proprio quell’anno era diventato concessionario della Moto Guzzi a Forlì dopo essere stato meccanico fin da ragazzino di quella stessa concessionaria che, sotto la gestione di Telemaco Casadei, aveva riempito la Romagna di moto con l’Aquila sul serbatoio. La Guzzi-Casadei era stata un centro di aggregazione dei Guzzisti e una fucina di iniziative a beffe dei grandi avversari, i Gileristi. Con Zigolo diventò qualcosa di più: la sua fama negli anni successivi varcò i confini dell’Italia sull’eco delle eccellenti performance delle bicilindriche da lui elaborate soprattutto per le corse di durata. In pratica, quello che un tempo era stato il reparto corse più formidabile del mondo, aveva trovato continuità, per quanto limitata da mezzi tecnici e soprattutto economici assolutamente esigui, in una piccola officina di Forlì gestita da un ragazzo in gamba, con inconfondibili baffetti e uno sguardo sempre sereno per tutti. Per Zigolo, così soprannominato perché con la Guzzi Zigolo era diventato in gioventù un campione quasi imbattibile nelle gimkane, la Moto Guzzi era davvero un mito, non solo una moto da vendere o da aggiustare pretendendo parcelle salate. A Forlì, nella sua “bottega”, arrivavano appassionati in pellegrinaggio un po’ da tutta Europa e anche dal Giappone e dall’America, e lui si impegnava a dare una mano, pago di guadagnare il giusto per mandare avanti “la baracca”, di aver potuto mantener famiglia e dato un futuro alle due figlie, Fabiola e Ketty. Zigolo è scomparso alcuni anni fa in circostanze tragiche, ma ha lasciato un segno profondo in tutti coloro che l’hanno conosciuto e stimato. Il 19 giugno scorso il Guzzi Club “Amig dla sfitladoura” (amici dell’affettatrice – ovviamente si riferiscono al celebre volano esterno delle Guzzi monocilindriche) ha organizzato a San Pietro in Casale, nei pressi di Bologna, la manifestazione “Amarcord Sergio – Zigolo – Valentini. Una vita per la Guzzi”. Un raduno, un’esposizione, un caro ricordo per un personaggio che ha dato tanto ricevendo pochissimo in cambio. Lui le moto non le vendeva come il prosciutto dal salumiere.


SIMONE GIRONI LA SPUNTA SU SIMONE PELLEGRINI A BUSCA

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Terza gara stagionale delle sei in programma sul tecnico e tortuoso tracciato di Busca per la R125 Cup. Dopo i due turni di qualifiche Simone Pellegrini, con la sua guida fluida e pulita, sigla la terza pole position consecutiva col tempo di 1’10’915, seguito da Damiano Mencarelli ed Emanuele Mastrella, mentre chiude la prima fila, col quarto tempo, Simone Gironi, come sempre il più veloce tra i Rookie. Gara 1 è una cavalcata solitaria verso la vittoria per Simone Pellegrini che parte bene, imposta un gran ritmo e non commette sbavature. Alle sue spalle la lotta è accesa fra Simone Gironi secondo ed Emanuele Mastrella terzo, seguiti dal dominatore di Latina, Damiano Mencarelli. Un po’ più indietro si consumano diversi duelli. Nicodemo Matturro deve vedersela a lungo con il coriaceo Luca Savio, poi penalizzato per partenza anticipata. Il veterano Sami Elmessii ha la meglio su Flavio Tirocchi mentre Ylenia Scibetta si riscatta dopo la sfortunata prestazione di Latina giungendo decima seguita come un’ombra da Sofia Santacroce. Cadute senza conseguenze per Alessio Terziani e Serena Bove, mentre Giovanni de Pera scivolando si infortuna ad una caviglia. In Gara 2 scatta nuovamente in testa Simone Pellegrini, ma Simone Gironi gli prende subito la scia facendo capire che questa volta vuole provare a vincere. Ed infatti, proprio all’ultimo giro passa al comando con un gran sorpasso, vincendo gara due. Secondo Simone Pellegrini e terzo Damiano Mencarelli che riesce ad avere la meglio su Emanuele Mastrella. Ancora quinto Nicodemo Matturro, bravo a resistere agli attacchi di Luca Savio, sesto. Seguono Flavio Tirocchi, il neo maggiorenne Cristian Di Lonardo e Ylenia Scibetta, ancora una volta marcata da vicino per tutta la gara da Sofia Santacroce. Chiudono Menozzi, Mangani, De Pera, stoico con la caviglia dolorante, poi Falchetti e Bove. Esordio nero per Alessio Terziani, nuovamente a terra vittima incolpevole di un contatto. Vincitore di giornata a Busca è dunque Simone Gironi, che sigla anche il tempo record di 1’10’431, secondo è Simone Pellegrini, a pari punti con Gironi, e terzo gradino del podio per Damiano Mencarelli. Nella speciale classifica Rookie, primo ancora Simone Gironi, secondo Federico Menozzi, terzo Pietro Mangani. Prima delle ragazze, dopo una dura lotta con Sofia Santacroce, è Ylenia Scibetta. In campionato resta al comando Emanuele Mastrella, unico a non aver commesso passi falsi finora, ma i giochi sono molto aperti poiché Pellegrini, Gironi e Mencarelli lo tallonano da vicino, tutti racchiusi in appena dodici punti.

ROOKIE

Classifica di giornata

Classifica di giornata Pos.

Pilota

pt.

Pos.

1

Gironi S.

46

2

Menozzi F.

14

3

Mangani P.

10

4

Falchetti L.

7

5

De Pera G.

5

6

Bove S.

3

7

Terziani A.

1

8

Leonov D.

0

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

Classifica Gara A Pos.

Pilota

Classifica generale

Pilota

g.1

g.2

pt.

Pos.

Gironi S. Pellegrini S. Mencarelli D. Mastrella E. Matturro N. Tirocchi F. Di Lonardo C. Scibetta Y. Menozzi F. Santacroce S. Elmessii S. Mangani P. Falchetti L. De Pera G. Bove S.

20 25 13 16 11 9 8 6 7 5 10 4 3 0 0

25 20 16 13 11 10 9 8 6 7 0 5 3 4 2

46 46 30 30 23 20 18 15 14 13 11 10 7 5 3

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

dist.

1

Pellegrini S.

2

Gironi S.

4.217

3

Mastrella E.

4.437

4

Mencarelli D.

4.836

5

Matturro N.

13.324

6

Elmessii S.

17.204

7

Tirocchi F.

17.419

Pilota

pt.

Mastrella E. Pellegrini S. Gironi S. Mencarelli D. Matturro N. Elmesii S. Di Lonardo C. Santacroce S. Menozzi F. Mangani P. Scibetta Y. Tirocchi F. Sansanelli N. Falchetti L. De Pera G. Bove S. Leonov D. Terziani A.

110 109 101 98 74 55 54 42 41 40 37 34 25 22 22 11 7 1

Pilota

3

4

Viene asseggnato un punto di partecipazione a tutti i presenti.

1

5

Classifica Gara B Pos.

2 Griglia di partenza vista dall’alto. 3 Simone Gironi (34) in griglia di partenza con mamma, papà e sorellina, tutti rigorosamente in Yamaha Racing style. 4 Vita dura per Federico Menozzi (44) qui nella morsa di Ylenia Scibetta (12) e Sofia Santacroce (18), agguerrite ragazze della R125 Cup. 5 Invasione del podio ad opera di piloti e staff della R125 Cup per la foto di gruppo conclusiva del weekend.

dist.

1

Gironi S.

2

Pellegrini S.

0.282

3

Mencarelli D.

4.575

4

Mastrella E.

7.774

5

Matturro N.

12.241

6

Savio L.

12.455

7

Tirocchi F.

13.030

1 I due protagonisti di giornata, Simone Gironi (34) e Simone Pellegrini (24) nel momento dell’attacco vincente di Gironi in Gara 2.

Busca, 17 luglio 2011

Cronaca, risultati, foto e video su www.yamaha-racing.it

Next race: Ortona, 18 settembre 2011


MotoGP USA

il commento

L’uomo del giorno

un SorpaSSo grandioso Sapevo cosa stavo facendo

«Dopo gli ultimi due Gran Premi, in cui mi sono dovuto difendere, oggi dovevo fare una gara così. Ora devo tenere questo ritmo» Casey Stoner

L

AGUNA SECA - Passare all’esterno uno che si fa chiamare “porfuera” deve essere una sensazione forte. Una grande emozione. E una enorme soddisfazione. Casey Stoner ha vinto il GP USA umiliando Jorge Lorenzo con un sorpasso all’esterno, a 280 all’ora, infilandosi poi nella curva a sinistra virando in modo brutale ed effettuando la staccata con la moto già in piega. E anche se lui non si è agitato più di tanto, motosprint

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LAGUNA SECA - Casey Stoner appare calmo e misurato. Sorride, ma non si esalta. E non vuole pensare troppo agli eventi epici. «Non so se questa è stata la mia gara più bella, di certo è stata incredibile per il modo in cui si è conclusa. Anche perché se devo essere onesto, l’ho costruita giro dopo giro». Non pensavi di poter vincere così? «Beh, così no. Quello è stato un sorpasso davvero grandioso. Devo dire che secondo me Jorge ha anche avuto un’esitazione in cambiata, la sua moto si è impennata un po’, ma io in quel momento ero determinatissimo e avevo una grande fiducia in me stesso e nella mia moto: insomma, sapevo cosa stavo facendo». Anche entrare in curva in piega, con i freni tirati, è stata una manovra fatta con tranquillità? «Nel nel warm up la mia squadra ha tentato una mossa radicale che ha cambiato subito la situazione che per tutti i due giorni di prove era stata molto complicata per noi. Abbiamo trovato un assetto che mi ha permesso di avere una moto stabile e precisa in frenata. Lo sapevo, quindi, che potevo fidarmi della mia moto anche in una manovra così estrema». Ma allora che cosa ti aveva preoccupato all’inizio? «Ho impiegato un po’ di tempo a trovare il feeling. Nei primi giri non sentivo la moto nel modo in cui volevo, quindi ho deciso di avere pazienza». Pazienza, tu?! «Sì, ho deciso di stare dietro a Dani e a Jorge. Volevo vedere che cosa potevano fare loro, che ritmo si poteva tenere». Potevano fare poco. «Sì, infatti a metà gara la mia moto ha cominciato a comportarsi sempre meglio e a quel punto ho deciso di darmi da fare. Ma mi sono mosso con calma: sia con Dani che con Jorge ho attaccato solo quando ho capito che ne avevo di più». La Honda è tornata la moto più forte? «Questo non lo so. Io so solo che sono felice e soddisfatto del modo in cui la mia moto funziona. Poi, non so cosa dire delle altre. Secondo me la Honda e la Yamaha hanno punti deboli e altri forti, e spesso dove una è molto valida l’altra lo è un po’ meno. Questo rende ancora più bello il confronto che sta avvenendo in questa stagione».

Casey stoner «Sapevo di potermi fidare della moto in una manovra così estrema» alla fine, questo è stato uno dei suoi sorpassi più belli. Lui si è limitato a dire che «Dopo gli ultimi due GP, in cui mi sono dovuto difendere, oggi dovevo fare una gara come questa» e in effetti la sua è stata una reazione straordinaria, che doveva esibire proprio qui e proprio adesso. Cioè nel momento in cui Lorenzo aveva guadagnato fiducia e stava vivendo una fase positiva. Lorenzo ha accettato il verdetto: «Se l’è meritata – ha detto –. Io alla fine un po’ ho accusato, e anche la mia gomma posteriore non era messa benissimo, ma resta il fatto che lui è stato più forte di me». Lorenzo ha corso una gara eroica? Difficile dirlo. Di sicuro ha venduto cara la pelle. Ha provato a dimenticarsi del dolore conseguenza dalle botte subite un po’ in tutto il corpo nella terribile caduta di sabato. Cioè quando, come lui ha raccontato, se l’è vista bruttissima: «Mentre ero a terra, per un paio di secondi ho pensato di aver subito una lesione al midollo: ero fermo e non muovevo le gambe. Era solo la botta, mi è andata bene. Ma per un attimo sono rimasto terrorizzato». Ma pochi minuti dopo era in pista per

centrare la pole, e domenica si è battuto come un campione. Status che lui, tra l’altro, detiene. Del resto in questa sfida non si può concedere niente, bisogna fare finta che le botte non facciano male, occorre mantenere la lucidità per non commettere errori gravi – quelli che significano uno “zero” in classifica – e bisogna conservare la forza per continuare a picchiare. LA TATTICA di Lorenzo era apparsa subito chiara: «volevo andare in fuga, o comunque stare davanti per evitare di sprecare energia in un duello. Ho cercato di creare un distacco tra me e gli altri, in particolare Casey. Ma non ci sono riuscito». Pedrosa si è messo alle sue spalle e Stoner si è lasciato “tirare”. I tre sono rimasti sempre avvolti nello spazio di un secondo fino a metà gara: a quel punto Stoner ha preso l’iniziativa e ha cominciato a muoversi. Fino a quel momento i tre si erano studiati, ma ad un certo punto Stoner ha agganciato Pedrosa e lo ha superato in un attimo. Dani non ha reagito, si è fatto da parte e ha pensato solo ai fatti suoi: «Non avevo più la stessa forza, ho dovuto calare»

ha detto. Per l’australiano, invece, è cominciata la caccia a Lorenzo. «Quando mi hanno segnalato che Dani rallentava non ci ho nemmeno pensato troppo – ha spiegato Lorenzo – perché sapevo che per me stava arrivando il problema maggiore: Casey». Già, Stoner gli è balzato addosso in pochissimo tempo. L’australiano si avvicinava molto nella prima parte della pista, ma perdeva invece nella seconda, dal Cavatappi in poi. A otto giri dalla fine i due hanno iniziato a spingere ancora di più e le loro moto hanno cominciato ad ondeggiare in frenata e in accelerazione. Quando Casey ha deciso di colpire, è stato devastante: ha sfruttato la poderosa accelerazione della Honda ma ha messo in campo anche quelle che da queste parti chiamano le “big balls”. Lorenzo ha dovuto abbassare la testa dopo che gli hanno ceduto le ginocchia: quel sorpasso è stato come ricevere un destro in pieno volto. Un colpo da KO. Un impatto da cui non ti riprendi. Infatti Jorge non si è più ripreso. Non ha tentato neppure una reazione, ha chiuso il gas e ha lasciato andare l’avversario. Che ha viaggiato

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MotoGP USA

il commento

«io so solo che se voglio vincere il titolo devo stare davanti a Stoner. Qui ci ho provato ed è andata male, ma ci riproverò a Brno»

ben spies alle costole di andrea dovizioso. l’americano è riuscito a superarlo proprio in vista del traguardo. per marco simoncelli (58) un’altra caduta, quando era in quinta posizione.

Jorge Lorenzo

da solo verso la bandiera a scacchi, godendosi gli applausi del pubblico americano negli ultimi sei giri. ORA IL DIVARIO tra i due è di 20 punti, ma almeno a parole nessuno dei due vuole fare dei conti: «Non mi interessano queste cose, stiamo affrontando una sfida in cui ogni domenica può cambiare qualcosa – ha detto Stoner –. Voglio rimanere concen-

trato e tenere questo ritmo; i conti li faremo alla fine». «Io so solo che se voglio vincere il titolo devo stare davanti a Casey: qui ci ho provato e mi è andata male, ma ci riproverò a Brno. E vedremo come andrà a finire» ha commentato Lorenzo. Lo spagnolo è più abituato di Stoner, a questa vita. Lui l’ha sperimentato nel 2008 e nel 2009, l’incontro di boxe che sembra

non finire mai. Per Stoner questa situazione è una novità, ma si sta rivelando più maturo e più solido rispetto agli anni scorsi. Oggi sembra in grado di reggere la pressione e la tensione. L’avversario che Lorenzo si trova di fronte in questa stagione è un pilota diverso da Valentino Rossi ma è sempre un ragazzo che ha l’istinto animale. Dopo un paio di settimane di riposo si

ripartirà dalla classica sfida di ferragosto con una certezza: in questa stagione chi non guida una Honda o una Yamaha non ha alcuna possibilità di emergere. E il pensiero va a Valentino Rossi, ridotto a lottare per la sesta posizione. E pensare che lo scorso anno, pur con una spalla malandata, frequentava territori che oggi possono vedere solo Stoner, Lorenzo e Pedrosa. Gente che sembra fare un altro sport.

Dovi, Sic, Rossi

Laguna Di... di... lacrime

Per i nostri, soltanto buoni motivi per recriminare LAGUNA SECA - Gli italiani? Sarebbe meglio stendere un velo pietoso e parlare d’altro. Ma qualcosa bisogna pur dirla, ed è il caso di partire dalla Ducati e da Valentino Rossi. Fino alla gara del Sachsenring sulla Desmosedici mancava il grip sull’anteriore mentre la trazione sul posteriore era soddisfacente. A Laguna Seca, sette giorni dopo, l’anteriore è migliorato ma la moto italiana ha accusato l’inattesa mancanza di grip sul posteriore: insomma, appena Valentino toccava il gas a centro curva, la moto cominciava a scivolare molmotosprint

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tissimo. In gara è andata un po’ meglio, ma alla fine è uscito solo un sesto posto. Dopo la gara il pesarese è apparso un po’ meno teso rispetto a sabato, quando si è mostrato smanioso e tormentato: «Dare l’anima per un settimo posto non è il massimo ma fa lo stesso, ci provo» aveva detto, con un tono malinconico e stizzito, e in fondo in gara è andata un po’ meglio del previsto. «Abbiamo fatto fatica, la moto scivolava molto» ha detto Valentino. Che si è portato in scia il compagno di squadra Nicky

Hayden, con il quale alla fine ha anche trovato la voglia di scherzare: «Questa era la mia gara di casa, potevi anche mollare un po’ e farmi passare» ha detto Nicky. «La prossima volta ci mettiamo d’accordo» ha risposto Valentino. Poi si è fatto più serio: «Dobbiamo accontentarci. Ho anche cercato di stare con loro, ma ci ho provato solo per i primi 3 o 4 giri; poi ha cominciato a chiudersi lo sterzo e ho dovuto rallentare. Il nostro problema è che a centro curva gli altri vanno più veloce di almeno 2/3 km all’ora, mentre io non ho feeling. In Ducati

stanno lavorando ma ci vuole un po’ di tempo. L’obiettivo da raggiungere il prima possibile è quello di recuperare almeno i 15 secondi che ci mancano dal secondo gruppo, quello di Dovizioso, Simoncelli e Spies». Già, è quello che viene chiamato il secondo gruppo e questa volta l’americano è uscito vincitore. È stato quarto, dopo essere risalito dalla settima posizione iniziale. Non ha esaltato, ma è stato come al solito molto concreto. Invece i due italiani hanno un po’ deluso. Dovizioso perché si è fatto beffare da Spies nel finale, a soli tre giri dalla fine; Simoncelli, perché è finito di nuovo a terra. Andrea ha sottolineato che «bisogna vedere anche i lati positivi: in fondo sono sempre terzo in campionato» ma la gara è stata al di sotto delle aspettative. Anche

delle sue. Il forlivese, quinto, non è riuscito a mettere a frutto l’occasione di restare agganciato al gruppo di testa composto da Lorenzo, Pedrosa, Stoner. Non ce l’ha fatta a tenere la scia e quindi il loro ritmo. Piano piano è regredito, alla fine non è riuscito a difendersi. «Se guardo il risultato non posso essere soddisfatto di una gara così: non posso nascondere che i primi tre sono andati troppo forte. Nelle prossime gare devo fare un salto di qualità, se voglio lottare con loro». Marco Simoncelli invece è finito di nuovo a terra. E per la quarta volta ha incassato un desolante “zero”. Questa volta il problema non sono state le gomme fredde. Marco è caduto nel sesto giro, mentre si trovava in quinta posizione. Aveva Dovizioso davanti e Spies alle spalle. E la sua gara era tutta da costruire.

«Sono molto dispiaciuto, e non è che mi venga da dire molto altro se non che secondo me avevo il potenziale per fare una buona gara. Non posso dire che sarei andato a prendere Pedrosa, ma insieme a Dovizioso e a Spies ci sarei stato anche io». Però questa è l’ennesima gara gettata alle ortiche. «Sì, è così. Infatti è anche inutile che stia qui a dire che cosa avrei potuto fare: innanzitutto, avrei dovuto finire la gara. Peccato, perché avevamo lavorato bene e la moto era migliorata. Però in gara ho avuto un problema con l’anteriore, che non avevo mai avuto nelle prove. Mi si chiudeva lo sterzo, senza preavviso. Me lo ha fatto la prima volta nella curva sette, quando ho rilasciato i freni; poi due giri dopo me lo ha rifatto alla curva 8 e non ho potuto farci niente. Non mi ha dato nessun preavviso». motosprint

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MotoGP USA

il commento

Vittoriano Guareschi (team manager Ducati)

QueSta moto è un’anguilla

resistenDo a nicky hayDen (69), Valentino rossi (46) è stato il primo pilota Ducati al traGuarDo. maGra consolazione...

Crisi Ducati

Sì al telaio in alluminio Con le gomme di oggi, non c’è alternativa LAGUNA SECA - Qualcosa sta cambiando, in Ducati. Anche se attorno a questo argomento si sta cercando di mantenere l’omertà più assoluta, nelle stanze più inaccessibili del reparto corse è iniziata la riprogettazione della Desmosedici. E si tratta di una moto che sarà caratterizzata da una ciclistica in linea con lo standard delle corse: cioè con un telaio tradizionale, una struttura perimetrale in alluminio. La progettazione avverrà in azienda e la costruzione verrà delegata all’esterno: con ogni probabilità ci si affiderà alla Suter Engineering (ma in lizza c’è anche la FTR). È la sola maniera per evitare il problema della mancanza di esperienza in questo settore molto delicato. In Ducati si lavora con l’acciaio (per il ben noto telaio a traliccio in tubi) e con il carbonio (per il monoscocca), ma non con l’alluminio. Una engineering esterna specializzata in questo campo diventa il partner ideale. Del resto fece così anche l’Aprilia: all’inizio della sua attività nei Gran Premi, e per molti anni, il reparto corse di Noale progettò i suoi telai motosprint

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ma li face costruire da strutture esterne. Solo da una decina d’anni l’Aprilia fabbrica il telaio in proprio. A proposito di Aprilia, dallo scorso anno in Ducati lavorano due ingegneri “ex-Noale” di elevata esperienza; è affidata anche a loro, la nuova missione. Si tratta di Marco Palmerini e Marco Liberati, che lavoravano nel settore “dinamica del veicolo” in Aprilia, due esperti telaisti che si sono ormai integrati molto bene nel gruppo della Ducati, al lavoro su una Desmosedici 2012 che compirà un passo tecnologico assolutamente indispensabile. LA NUovA generazione di gomme Bridgestone (che garantiscono prestazioni impressionanti quanto a grip e trazione) ha reso inadeguato il concetto tecnico che ha caratterizzato la Desmosedici fino ad ora. La Ducati deve adeguarsi alle gomme di nuova generazione, visto che resteranno come fornitura della MotoGP almeno per i prossimi tre anni. Dunque serve un telaio che “fletta” in modo diverso rispetto al mo-

noscocca in carbonio. Poiché sulla Ducati il motore è portante, non avviene alcuna flessione nella fase di inserimento in curva: per risolvere questo problema – che è stato sollevato da tutti i piloti Ducati – bisognerebbe poter chiedere alla Bridgestone pneumatici dedicati alla Desmosedici. Ma questa è una procedura che appartiene al passato, cioè ai tempi della lotta tra Michelin e Bridgestone, che lavoravano per ogni singola moto. Ora c’è la crisi, e quell’epoca non esiste più. La monogomma impone che siano i costruttori ad adeguarsi alla gomma, non viceversa. E oggi ci vuole un telaio che fletta sulla parte anteriore in modo tale da mandare in temperatura queste gomme. Honda e Yamaha hanno adattato la RCV e la M1 a queste gomme: la Honda negli ultimi 12 mesi ha costruito addirittura 8 telai diversi prima di arrivare ad una soluzione accettabile, e sta continuando a lavorare sul forcellone. Quanto alla Yamaha, è dovuta addirittura tornare alla ciclistica 2010 perché il nuovo telaio si è rivelato sbagliato.

Anche la Ducati corre per vincere e ormai è fuor di dubbio che per stare davanti bisogna adeguare la moto alle nuove Bridgestone. La Desmosedici attuale – anche nella versione GP11.1 – con le gomme di oggi non è una moto efficace: lo dicono i risultati di tutti i suoi piloti. Quindi se non si possono cambiare le gomme, allora bisogna cambiare la moto. Filippo Preziosi lo ha capito: da tempo sulla sua scrivania transitano idee e proposte per arrivare a creare una ciclistica tradizionale per la moto con cui gareggiare in MotoGP. Un veicolo che non ha nulla a che vedere con qualsiasi altro prodotto, perché la MotoGP è una categoria in cui la competizione è estrema e quindi è un laboratorio in cui si sviluppano nuove idee e nuove soluzioni. Ma non è un paradosso, il dover ogni tanto tornare a concetti vecchi: il caso del telaio è uno di questi. Se c’è una cosa che in Ducati non è mai mancata è il coraggio di fare scelte radicali in modo rapido. Ora siamo in uno di quei momenti.

LAGUNA SECA - Il team manager (e collaudatore) del Team Ducati, Vittoriano Guareschi, non potrebbe essere più chiaro: «Con la nostra moto è come avere in mano un’anguilla: la prendi da una parte ma ti scivola via dall’altra». Si riferisce alla Desmosedici 2011, una moto che «Non volta, e se lo fa non avviene comunque in modo normale». Guareschi non gira intorno al problema: «Sulla nostra moto la gomma anteriore della Bridgestone lavora in modo diverso rispetto alle altre. E i nostri piloti non hanno feeling». C’era anche nel 2010, questo problema? «Sì, ma quest’anno è molto più grosso. Anche Nicky ha molti problemi, e nel suo caso la moto non è cambiata così tanto». Quindi il problema è la gomma. «Non so che cosa abbiano fatto, o cosa sia successo, ma di certo le Bridgestone di quest’anno sono cambiate rispetto al 2010: sono ancora più dure, e mettono in crisi la nostra moto». Deriva da questo, il problema di inserimento in curva? «Sì, e noi non riusciamo a spiegarci la differenza rispetto a prima. I piloti avvertono continue “chiusure” dello

sterzo quando inseriscono la moto, e ciò appare ancora più strano considerando che Nicky ha lo stesso assetto del 2010. I conti non tornano, eppure la realtà è che la mostra moto chiude lo sterzo senza preavviso. Tutti i nostri piloti cadono così. La gomma non dà preavviso, quando li molla». Lo hai notato anche tu? «Sì, girando al Mugello e a Jerez». Che cosa si può fare, in questo momento? «Siamo obbligati a giocare con gli assetti, per cercare un bilanciamento che però è estremamente precario. Quando trovi più grip sull’anteriore si scarica il posteriore... È difficile trovare la prestazione che queste gomme possono offrire. Se non le fai scaldare e lavorare in un certo modo, non ottieni la prestazione. La nostra moto non riesce a fare questo». La GP11.1 non migliora la situazione? «No, anzi: il problema è ancora maggiore. Si fatica ancora di più a trovare l’equilibrio. Adesso però è tornato Jeremy (Burgess) e abbiamo ripreso il suo metodo di lavoro che ha contribuito a portare tanti successi a Valentino. Abbiamo pagato anche la sua assenza, nelle ultime due gare. E adesso stiamo cercando di organizzare una seconda parte di stagione un po’ migliore». un Vittoriano Guareschi pensieroso ascolta i commenti Di rossi. Valentino ancora una Volta ha sofferto. al momento anche il “seconDo Gruppo” è fuori Dalla sua portata.

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MotoGP USA

Le pagelle di Marco Masetti

Il peso dell’elettronica

potenze fuorI controllo LAGUNA SECA – Il volo di Jorge Lorenzo in prova deve far pensare tutta la MotoGP. Bisogna mettersi una mano sul cuore (e non davanti agli occhi) e chiedersi una cosa: è normale che un campione del mondo non riesca a guidare una moto senza traction control? La risposta è scritta sull’asfalto di Laguna, inciso dalla Yamaha M1 dello spagnolo dopo un tremendo high side. È purtroppo una risposta affermativa: queste moto, senza elettronica, diventano incontrollabili o quasi. I fatti li conosciamo alla perfezione: dopo le prove il campione del mondo in carica, non un passante o un amatore, prova una partenza. Per far questo bisogna disinserire il traction control. Poi dimentica di reinserirlo, mentre il “sistema” non riceve l’input di fare questo perché non c’è stata una scalata. E la moto ha reagito in maniera secca e scomposta, tirando in aria il pilota. Forse siamo arrivati un po’ troppo avanti. Le attuali MotoGP hanno una potenza di circa 250 CV/litro e, come non bastasse, sono alimentate, anzi tenute a dieta, da un serbatoio che contiene solo 21 litri di carburante. I tecnici sono riusciti nell’impresa che non è certo facile, ma un prezzo l’hanno dovuto pagare: le 800, come scriviamo da anni, più o meno da fine 2006, sono moto decisamente scorbutiche e rabbiose. Diciamolo pure, sono delle vere carogne. La potenza, tanta, la tirano fuori di botto, senza preavviso. Quindi la moto tenderebbe ad impennare sempre, a scaricare la potenza senza controllo, magari con un bell’angolo d’inclinazione, a bloccare in scalata. Più che un giro di pista, sembrerebbe un rodeo, con il cow boy che si patacca al suolo. Peccato che la velocità sia un po’ diversa tra le due specialità. I tecnici sono stati bravissimi ad imbrigliare ed educare la potenza di questa moto e a renderle sfruttabili, ma la “castrazione elettronica” presenta qualche difetto. Progettare questi software

motosprint

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è importante come realizzare un telaio o un motore e senza questa conoscenza (o senza le possibilità di acquistarla) non si va da nessuna parte. Un pilota bravo ma incapace di interagire alla perfezione con la ECU (cioè la centralina) e gli ingegneri non va da nessuna parte. Nessuno può salire su una MotoGP, provenendo da un’altra specialità, e andare subito forte. Se la gestione di una di queste moto è complessa per un pilota che ha il numero uno sulla carena, immaginate che effetto fa ad uno che non l’ha mai guidata. Così capite perché tutti i sostituti o gli occasionali piloti della MotoGP vanno così piano. Alle volte persino più lenti dei test rider che non sono fenomeni, ma conoscono molto bene queste moto e le loro reazioni. Abbiamo visto anni fa un pilota come Pedrosa cappottarsi provando una partenza come un dilettante perché si era dimenticato di inserire l’apposito controllo. A Laguna è andato in orbita Jorge. Siamo tutti debitori alla tecnologia, un po’ troppo, forse. Capirossi doppiato. non è questa umiliazione Che merita il pilota romagnolo ma i problemi fisiCi si fanno sentire e lo stanno penalizzando oltre misura. lottare Come un leone non basta.

Casey Stoner

Dani Pedrosa

Nicky Hayden

Tremate, il bomber australiano è tornato a vincere e questa è una bruttissima notizia per i rivali. Casey cambia pelle nel warm up, abbandona le incertezze delle prove (e delle gare precedenti) e inizia la gara veloce, ma non mostruoso. Colpa del pieno della benzina, poi la moto diventa più leggera, gli avversari calano e lui martella senza pietà. Non lascia scampo, come un mamba.

Pur ammaccato e sofferente, porta a casa un podio su una pista tremenda per chi ha problemi fisici. Missione compiuta alla grande, con una buonissima prima fase di gara. La sua classe gli permette di nascondere problemi di forma. Un fuoriclasse, a volte sottovalutato.

In gara è grintoso e muscolare come è giusto che sia. Avrebbe dato un braccio per essere sul podio, ma ha capito che attualmente l’impresa è impossibile e si dimena con la vecchia Gp 11 in una danza tutta di forza duellando con Rossi. Insomma, i muscoli ci sono, la velocità ancora no.

Velenoso 9

Jorge lorenzo Semplicemente stratosferico in avvio di gara, poi più umano quando i postumi della caduta di sabato e il decadimento della gomma posteriore iniziano a farsi sentire. Sarebbe da 10 e lode per come interpreta il Cavatappi e per il modo nel quale dipinge traiettorie perfette, ma la distrazione in prova è veramente imperdonabile. Per fortuna nel suo bagaglio tecnico c’è anche l’atterraggio di fortuna e al suo fianco un angelo custode abilissimo!

Fortunatissimo 8,5

Grande 8,5

Forzuto 7

Ben Spies

Colin Edwards

Vince il derby statunitense e fa capire che con Hayden alla Ducati e Edwards in calo evidente, il vero Capitan America è lui. Non brilla nelle prove e nemmeno in partenza e perde l’attimo fuggente, nel senso che il tris di testa lo saluta e se ne va. Si vendica fulminando Dovi in vista del traguardo ma è poca cosa per uno che sognava il podio. Sta diventando un buon interprete della Yamaha e crescendo bene.

Mettiamola così: stiamo per andare in vacanza e non cela sentiamo di sparare su un grande pilota che oramai centellina gli sprazzi. Non guida male, forse paga la scelta della gomma soft, ma il Colin che ricordiamo andava un po’ di più. Soffre anche il fatto di trovarsi da solo senza punti di riferimento e stimoli. Gara incolore e senza danni.

Ufficiale non per caso 7,5

Andrea Dovizioso La sua gara poteva essere molto diversa, ma si vede che non riesce a tenere il passo dei primi e si rilassa, anzi si deprime un po’. Spies ne approfitta e lo passa e questa è una colpa: Andrea poteva fare di più, non per altro è terzo nella classifica del mondiale. Canta bene ma sottovoce, manca l’acuto.

Vellutato 6,5

Prepensionato? 6

Hector Barbera Aggressivo e pimpante in avvio, quando fa vedere di essere in forma e molto migliorato tecnicamente, poi fa una cosa strana. Sceglie una mappatura più aggressiva del motore e in pochi giri, la nervosa Ducati gli manda in tilt le braccia e lo spagnolo deve remare con calma fino al traguardo.

Non toccare nulla! 5,5

Valentino Rossi

Hiroshi Aoyama

Fa ottime cose nelle qualifiche, quando piazza il suo giro veloce in odor di bandiera a scacchi rischiando l’impossibile, e in avvio di gara. Poi capisce che il contorno tecnico (cioè la GP 11.1) è quello che è e si accontenta di battere Hayden nel Derby Ducati.

Sempre in fondo al gruppo, oramai in caduta libera o quasi è arrivato a metà di una stagione a dir poco deludente nonostante le buone cose viste nel precampionato. Certo, paga una condizione fisica non perfetta, ma non è un pilota che ha stimoli.

Rassegnato e arrabbiato 7

Ha bisogno di riposo 5

Colin edwards nel “suo” gP ha deluso. niente a Che vedere Col Pilota salito sul Podio a silverstone Con una ClaviCola fratturata.

Karel Abraham Laguna Seca è pista difficile che può mettere in difficoltà i giovani. E poi è tracciato complicato da gestire con una Ducati. Karel però sa che presto c’è la sua pista, quella di Brno che lo aspetta. Sua per davvero, papà è il proprietario!

Ricco e giovane 5

Loris Capirossi Non sta bene fisicamente e lotta come un leone contro il dolore, ma sta vivendo una stagione difficile e avara di soddisfazioni. Difficile esortare un pilota alla resa, ma Capirex che prende un giro fa un effetto tremendo.

Eroico e doppiato ng

Toni Elias Un altro impossibile da giudicare: in pista lo vedi da lontano che sta andando molto più piano degli altri e che è in confusione. Aiutatelo, oppure mandatelo a casa. Deve decidere.

Era campione ng

motosprint

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MotoGP USA Le pagelle

SpieS (11) è Stato protagoniSta di una gara a tratti nervoSa. forSe per aver perSo il treno dei migliori in avvio. poi Si è rimeSSo in carena e nel finale è riuScito a Strappare a dovizioSo (4) il quarto poSto. BautiSta (19), a lungo in Scia al duo ducati Hayden-roSSi, Ha perSo una grande occaSione per una caduta.

Alvaro Bautista

Marco Simoncelli

Che rabbia, stava facendo un’altra bella gara, poi ha esagerato ed ha chiuso in anticipo. Occasione buttata al vento: fare una bella figura negli USA avrebbe fato molto piacere alla dirigenza Suzuki.

Gara poco esaltante se non per qualche sprazzo in avvio. In prova non esalta, ma fa capire di poter migliorare ad ogni uscita. In gara cade per l’ennesima volta e in classifica è dietro a piloti molto più lenti e meno dotati di lui. Il sospetto è che non sia molto tranquillo e che abbia bisogno di ritrovare fiducia e serenità.

Sprecone 5

Ben Bostrom La prestazione del veterano americano dimostra che senza test preventivi è dura correre in MotoGP. Mettiamoci anche il fatto che Ben dovesse correre anche nel campionato AMA saltando da una Honda 212 ad una Suzuki SBK e capiremo che non poteva finire diversamente. Ritiro dopo un dritto e prestazioni modeste.

Soft ng

Poco tranquillo 5

Cal Crutchlow Non è ancora a posto fisicamente, ma sta vivendo un periodo di forma bassa. Commette molti errori, troppi. Infatti non chiude la gara, perde l’avantreno, tanto per cambiare…

Monotono 5

con tessuto speciale ignifugo

LE TERMOCOPERTE PENSATE PER TUTTI I DUCATISTI

un successo tutto italiano

motosprint

30


MotoGP USA

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 5"634

2. Jorge Lorenzo

1'21"692

Honda

Repsol Honda Team

a 9"467

3. Dani Pedrosa

1'21"738

4. Ben Spies

Yamaha

Yamaha Factory Racing

a 20"562

5. Andrea Dovizioso

Honda

Repsol Honda Team

a 20"885

6. Ben Spies

1'22"244

6. Valentino Rossi

Ducati

Ducati Team

a 30"351

7. Valentino Rossi

1'22"520

1'21"913 1'22"091

Ducati

Ducati Team

a 31"031

8. Alvaro Bautista

1'22"592

8. Colin Edwards

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

a 45"502

9. nicky Hayden

1'22"704

9. Hector Barbera

Ducati

Mapfre Aspar Team

a 51"549

10. Hector Barbera

1'22"850

10. Hiroshi Aoyama

Honda

Repsol Honda Team

a 1'08"850

11. Colin Edwards

1'22"952

11. Karel Abraham

Ducati

Cardion AB Motoracing

a 1'09"132

12. Cal Crutchlow

1'23"063

12. Loris Capirossi

Ducati

Pramac Racing Team

a 1 giro

13. Karel Abraham

1'23"131

13. Toni Elias

Honda

LCR Honda

a 1 giro

14. Hiroshi Aoyama

1'23"518

15. Loris Capirossi

1'23"661

16. Ben Bostrom

1'24"091

17. Toni Elias

1'24"200

Alvaro Bautista

Suzuki

Rizla Suzuki

al 14. giro

Ben Bostrom

Honda

LCR Honda

al 9. giro

Marco Simoncelli

Honda

San Carlo Honda Gresini

al 7. giro

PRiMATo iMBATTuTo

Cal Crutchlow

Yamaha

Monster Yamaha Tech 3

al 4. giro

Casey Stoner (Ducati) nel 2010, in 1'21"376 alla media di 159,703 km/h

Pramac Racing Team

piloti al via

Casey Stoner Jorge Lorenzo Andrea Dovizioso Dani Pedrosa Valentino Rossi Ben Spies nicky Hayden Colin Edwards Hiroshi Aoyama Marco Simoncelli

Honda Yamaha Honda Honda Ducati Yamaha Ducati Yamaha Honda Honda

Australia Spagna Italia Spagna Italia USA USA USA Giappone Italia

25 20 13 16 9 10 7 8 6 11

— 25 4 20 11 — 16 — 13 —

16 20 13 25 11 — 7 10 9 —

25 13 20 — 16 10 9 3 8 11

25 20 13 — 11 16 8 — — 10

25 — 20 — 10 — 13 16 7 —

20 10 16 — 13 25 11 9 8 7

Factory Brakes

16 25 20 8 10 13 6 7 5 11

16 20 13 25 7 11 8 6 1 10

io

23

25 20 11 16 10 13 9 8 6 —

14

Campionatopiloti

Dischi T-Drive

temperatura temperatura esterna (°c) asfalto (°c)

17 32

CATENE CORONE PIGNONI

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.

numero giri

265,6 264,8 264,1 263,8 263,2 262,4 262,0 261,8 261,4 261,1 261,0 260,9 260,3 259,0 258,6 256,8 255,7 255,2

44 E

Ducati

qualifiche gara gara gara libere 2 libere 2 gara qualifiche qualifiche qualifiche gara gara libere 2 libere 1 qualifiche libere 2 libere 2 gara

RE ag P. os CE to 28 CA in ag Di os An to 4 APo SA sett LiS e n MA mb 18 Rin re AR se o AG tte on m 2 o A bre Gi tto AP b Po re 16 nE Au ott ST ob RA re 23 LiA MA ott LE ob Si re A

Randy De Puniet

Stoner Rossi Hayden Barbera Pedrosa Dovizioso Spies Lorenzo Abraham Crutchlow Simoncelli Bautista Elias Edwards Aoyama De Puniet Capirossi Bostrom

To TA L

non PARTiTo

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

6

RiTiRATi

1

Usa 24.07.2011 Laguna seca

4. Andrea Dovizioso 5. Marco Simoncelli

7. nicky Hayden

Lecadute

Venerdì: Pedrosa. Sabato: Elias, Lorenzo, De Puniet, Bautista, Spies, Hayden, Abraham. Domenica: Crutchlow, Simoncelli, Bautista.

1'21"673

alla media di 159,122 km/h

Po ma RT gg oG io 15 ALL o FR m An ag Ci gio A 5 CA giug TA n Lu o 12 nYA GR giu An gn B o 25 RET oL giu AGn A An gn DA o

nei tre giorni 136.285 nel 2010 51.436 (nei tre giorni 116.388)

1. Casey Stoner

43'52"145

2. Jorge Lorenzo

Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'21"202 alla media di 160,045 km/h Pole 2010: Jorge Lorenzo (Yamaha) in 1'20"978 alla media di 160,488 km/h

52.670

Repsol Honda Team

3. Dani Pedrosa

Poleposition spettatori

Honda

115,520 km alla media di 157,997 km/h

Velocitàmassime

VA nov LE em nC b iA re

1. Casey Stoner

17

1'21"995 1'21"747 1'22"718 1'22"018 1'22"141 1'21"995 1'22"698 1'23"691 1'22"480 1'23"063 1'23"244 1'23"152 1'23"672 1'23"956 — 1'24"895 1'24"336 1'26"101

GE lug RM li A o 24 niA uS lug A l

1'21"202 1'21"274 1'21"385 1'21"578 1'21"696 1'21"731 1'22"235 1'22"238 1'22"271 1'22"385 1'22"520 1'22"669 1'22"893 1'22"937 1'22"961 1'23"876 1'24"156 1'25"291

3

1'21"855 1'21"806 1'21"823 1'22"325 1'22"222 1'22"356 1'22"647 1'22"877 1'22"432 1'23"143 1'23"062 1'22"840 1'23"544 1'23"513 1'23"080 1'24"038 1'24"056 1'25"934

qU A e Lif as ster icA fa na zi lto 2 on 41 2° i °c c W AR M -u UP

SA bA To

Ve ne RD ì

1'22"056 1'22"231 1'22"197 1'22"615 1'22"803 1'22"537 1'23"369 1'23"424 1'23"195 1'23"707 1'23"183 1'23"056 1'23"811 1'24"590 1'23"135 1'24"663 1'23"830 1'26"159

iTA lug LiA lio

1'22"420 1'22"300 1'22"402 1'22"806 1'23"210 1'22"911 1'23"467 1'23"596 1'23"297 1'24"018 1'23"459 1'23"529 1'24"682 1'25"325 1'23"807 1'24"566 1'24"324 1'27"286

3

Yamaha Honda Honda Yamaha Honda Honda Ducati Ducati Ducati Yamaha Yamaha Suzuki Ducati Honda Ducati Ducati Honda Honda

SP apr AG ile nA

Spagna Australia Spagna USA Italia Italia Italia Spagna USA G. Bretagna USA Spagna Rep. Ceca Giappone Francia Italia Spagna USA

Giriveloci

20

Jorge Lorenzo casey Stoner Dani Pedrosa ben Spies Marco Simoncelli Andrea Dovizioso Valentino Rossi Hector barbera nicky Hayden cal crutchlow colin edwards Alvaro bautista Karel Abraham Hiroshi Aoyama Randy De Puniet Loris capirossi Toni elias ben bostrom

Altraguardo

QA m TA arz R o

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

Li be Re

Alvia

Li be Re

Li be Re

Ve ne RD ì

il tabellone

193 173 143 110 108 98 94 67 63 60

Punti in classifica rispetto al 2010 dopo 10 gare

+74 -62 +28 -48 +7 +8 -5 +10 +45 +6

11. Hector Barbera 56; 12. Karel Abraham 46; 13. Alvaro Bautista 39; 14. Toni Elias 38; 15. Cal Crutchlow 34; 16. Loris Capirossi 26; 17. Randy De Puniet 15; 18. John Hopkins 6; 19. Kousuke Akiyoshi 3.

Topteam 1. 2. 3. 4. 5.

Repsol Honda Team Yamaha Factory Racing Ducati Team San Carlo Honda Gresini Monster Yamaha Tech 3

Campionatomarche 301 271 202 118 101

1. 2. 3. 4.

HonDA YAMAHA DuCATi SuZuKi

25 20 9 —

20 25 16 6

25 20 11 3

25 13 16 4

25 20 11 4

25 16 13 11

20 25 13 5

20 25 10 3

25 20 8 9

25 20 10 —

235 204 117 45

+40 -36 -32 -3

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MotoGP USA

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il viaggio a vuoto delle ducati 6 moto in uSa. Per non cambiare LAGUNA SECA – I piloti hanno vanificato lo sforzo della Ducati, che ha spedito in California ben sei moto, tra GP11 e GP11.1 sia per Valentino Rossi che per Nicky Hayden. Valentino non ha nemmeno messo in pista la GP11, cioè la moto 2011 che definisce «la vecchia» anche se è una moto attualissima, invece Hayden ha usato la GP11.1 solamente venerdì; da sabato mattina è tornato alla sua moto. Nicky – che non è un fulmine nell’adattarsi alle cose nuove – ha avvertito la pressione della gara di casa e non se l’è sentita di perdere il

week-end cercando di adattarsi ad una moto diversa da quella che ha guidato fino ad ora, anche perché venerdì non ha trovato benefici evidenti. Ha così deciso di giocarsi le sue carte con la moto che conosce meglio. Nicky però ha fatto sapere che a Brno intende riprovare ad usare la GP11.1: perché sarà una gara più tranquilla, per lui. Valentino, che ha nelle mani lo sviluppo della moto del futuro, ha quindi deciso di restare in sella alla GP11.1 e di andare avanti con questa. Sulla scelta Jeremy Burgess ha avuto una certa influenza: appena rimesso piede in un paddock (dopo essere stato assente in Italia e Germania), il capotecnico di Valentino ha subito imposto la sua visione: «la nuova moto ha un potenziale migliore, è giusto andare avanti con questa». E nessuno lo ha contraddetto. Anche Valentino si è convinto, al punto da non aver fatto neppure un giro con l’altra. bagno di folla e contorno di belle ragazze per i due piloti ducati a laguna seca.

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Pole Position

terzo blitz di jorge LAGUNA SECA - Alla domanda sul perché questa volta le prestazioni sul giro non sono diminuite in modo netto, come succede di solito, i piloti della prima fila si sono trovati impreparati: «non so», «non ne ho idea», «è difficile dirlo» sono state le risposte fornite rispettivamente da Lorenzo, Stoner e Pedrosa: cioè i tre piloti che hanno occupato la prima fila dello schieramento. Jorge Lorenzo (nella foto) si conferma perfetto interprete di questo tracciato: si è inserito in pole per la terza volta consecutiva. Ed è stata la seconda pole stagionale, dopo quella del GP Portogallo. Ed è curioso notare come quella di Estoril è l’unica gara in cui Casey Stoner (autore qui del secondo tempo) ha fallito la prima fila: nelle altre nove gare, compresa questa, è stato in prima linea. Quanto a Dani Pedrosa, a Laguna Seca non si ritrovava così avanti dal 2007.


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usa innamorati della motogp

tra due anni avranno (forse) tre GP LAGUNA SECA – Gli americani si stanno appassionando alla MotoGP, ma la Dorna sembra innamorata dell’America. Se non cambierà nulla, fra due anni questo Paese ospiterà ben tre gare. E sarà seconda solo alla Spagna. Si tratta di una situazione inimmaginabile nel 2005, quando la Dorna tornò timidamente da queste parti con un GP USA a Laguna Seca che non fece esaltare gli americani.

Anche se questo Paese è così grande da essere un continente, quindi ha uno straordinario bacino d’utenza, tre gare sembrano troppe persino agli americani. Ma Laguna Seca ha un contratto fino a tutto il 2014, in Texas un nuovo organizzatore ha appena firmato un accordo che inizia dal 2013. E Indianapolis, il cui contratto è in scadenza, ha fatto sapere di volere tenere la sua gara. Sarà la Dorna a decidere il da farsi.

dorna contro i piloti

gp giappone: si va verso lo scontro LA rELAzioNE scientifica commissionata dalla Dorna per valutare il livello di radioattività presente nell’area di Motegi dice che non ci sono pericoli per la salute. La Dorna, quindi, mantiene in calendario il GP Giappone. Per il promoter non ci sono più problemi, ma se i piloti manterranno la loro posizione si andrà allo scontro. Hanno programmato una riunione per venerdì 12 agosto, nel paddock di Brno. Valuteranno i dati e a quel punto prenderanno una decisione. Dopo avere alzato i toni in Germania, assicurando che 16 su 18 non correranno, in America sono apparsi più calmi, ma soprattutto meno uniti di prima. Solo a Brno sapremo se terranno duro fino alla fine.

incettA Di telAi 2010

la Yamaha a caccia di... ricambi

visione panoramica della “laguna” che fu... il circuito americano è uno dei più spettacolari dell’intero mondiale. ci si correrà fino al 2014.

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LA YAmAhA ha letteralmente saccheggiato il magazzino ricambi di Iwata, arrivando addirittura a mettere le mani sulle “show bike” (le moto da esposizione per fiere ed eventi vari), pur di recuperare telai e ricambi della M1 2010 che servono ancora. E non si è esitato, ovviamente, a fare appello al team satellite Tech3. Dopo le prime tre gare ci si è resi conto infatti che il telaio nuovo era stato sbagliato, così Lorenzo e Spies sono tornati alla versione 2010. Ma ormai il materiale vecchio era stato disperso.


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80 DollAri Per il week-enD

in usa i prezzi sono popolari Gli oRGanizzatoRi hanno imposto prezzi in linea con gli eventi motociclistici statunitensi, che non sono mai cari come i nostri: l’accesso al GP USA costava 50 dollari (circa 35 euro) per la sola giornata di sabato, 80 dollari (circa 55 euro) per il biglietto doppio “sabato-domenica”.

il DebUtto nel 2002

hector barbera festeggia 150 gp a laGuna Seca Hector Barbera ha raggiunto i 150 Gran Premi. Il ragazzo di Valencia, pilota del Team Aspar Ducati, è in MotoGP da due stagioni. Ha iniziato nella 125 (dove ha corso 47 gare) e ha proseguito con la 250 (categoria in cui ha disputato 75 Gran Premi). Ha all’attivo 10 vittorie: 6 in 125 e 4 in 250.

Al fiAnco Di bAUtiStA

hopkins a brno con la suzuki la Suzuki riproporrà una squadra “vecchio stile” in occasione della prossima gara, il GP Repubblica Ceca. A fianco di Bautista schiererà infatti John Hopkins. L’americano è la riserva ufficiale della squadra e prende parte al campionato inglese di Superbike sempre nel Team Rizla. A Brno correrà come wild card.

De puniet fratturato Randy De Puniet si è fratturato la terza e la quarta vertebra lombare cadendo durante il turno di qualifica, sabato. Il francese si è procurato anche una frattura del bacino, che gli ha procurato dolori molto forti. Domenica mattina, dopo una notte insonne, ha deciso di non prendere parte alla gara. al gp usa a laguna seca le belle ragazze abbondano. e le curve... lasciano senza fiato proprio come il “cavatappi”.

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MotoGP USA

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MotocicliSti correttiSSiMi

il pericolo? SoNo le AUTo La poLizia delle contee di Monterey e Salinas ha dato un altro giro di vite agli utenti della strada, in occasione del Gran Premio, mantenendo una media di 1000 multe durante il week-end della gara. Solo che – caso unico al mondo – da queste parti gli agitati sono gli automobilisti. Secondo i dati forniti dalla polizia, i motociclisti americani si distinguono per la correttezza: sono gli unici al mondo che non superano di lato le auto in coda, ma restano dietro. E soprattutto, vanno pianissimo.

i Più veloci in ProvA

SToNer Al comANdo del bmw AwArd Giunti alla pausa del campionato Casey Stoner è ancora stabilmente al comando del BMW M Award (che premia i risultati in prova). L’australiano guida la classifica con 219 punti, Simoncelli è a quota 174 e Lorenzo a 165.

concorrenzA... SleAle

il rodeo bATTe lA moTogp La zona attorno al circuito di Laguna Seca è stata presa d’assalto da un numero insolito, e altissimo, di appassionati. Però questa volta le moto non c’entrano: il grosso del pubblico è arrivato da queste parti per assistere ad uno spettacolo che attrae molto di più: il rodeo. Quando gli organizzatori del GP hanno mostrato disappunto, per il rischio di vedersi portare via degli spettatori gli organizzatori del rodeo hanno fatto notare che qui si svolge nella terza settimana di luglio da ben 101 anni; la MotoGP invece c’è solo da sette stagioni.

bostrom con elias È come se Ben Bostrom avesse preso parte ad un evento diverso: sceso in pista con una RCV del Team LCR ha subito un distacco medio di 4 secondi al giro, rispetto ai migliori. Tuttavia si è detto «onorato di poter correre con Valentino e gli altri top rider di questa categoria». Bostrom, che corre il campionato AMA Superbike nella squadra supportata dalla leggenda del basket Michael Jordan, ha utilizzato una delle due moto di Toni Elias. Questo ha messo il Team LCR nella condizione di non poter effettuare il cambio di moto (flag-to-flag) in caso di pioggia durante la gara. Ma è stato un rischio calcolato: a Laguna Seca non piove quasi mai.

14 vittorie, MA MAncA il titolo

dANi pedroSA e i record... NegATivi Dani Pedrosa è diventato il pilota col maggior numero di vittorie senza aver conquistato il titolo della classe regina. Dani è arrivato a quota 14 vittorie e ha quindi scavalcato Randy Mamola e Max Biaggi (fermi a 13 vittorie). In questa particolare top ten figurano anche Capirossi e GIbernau (9 vittorie), Cadalora (8), Barros (7), Hartog e Melandri (5).

le Moto Per il MonDiAle 2012 SArAnno Solo 4

progrAmmi HoNdA. A brNo Si SAprà di più Si parLa a bassa voce, nel mondo Honda, ma la tensione resta alta: i programmi sono in via di definizione ma non ci sono grandi notizie da divulgare. Il capo operativo della HRC, Shuhei Nakamoto, ha fatto sapere a tutti i team satellite che solo a Brno verranno rese note le proposte per il 2012. Ha comunque continuato a scoraggiare chi pensa in grande: sono previsti tagli anche pesanti, ed è stato confermato che per ora le moto per il 2012 restano quattro. Simoncelli e Dovizioso non hanno quindi nulla di definito.

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NEXT ROUND: 5° ADRIA (RO) 2 OTTOBRE

Una gara impressionante fatta tutta in scia. Ad imporsi è Mannino davanti a Zenari e Rizzo

Davide Zenari (24) chiude al secondo posto, senza cercare di forzare troppo su Mannino. La sua prestazione saggia e consistente gli vale la testa della classifica assoluta. Sotto: sul podio Mannino sorride dal gradino alto, davanti a Zenari e a Rizzo, che stringe anche la coppa del giro veloce.

Mannino (11) ha vissuto una giornata incredibile, portando a casa tre vittorie di cui quella del Nazionale.

STAR WARS Fra i due litiganti il terzo gode. Il vecchio adagio sembra fatto apposta per la quarta prova del Trofeo Nazionale Scooter Velocità, andata in scena a Vallelunga, nell’ambito della prima finale dei Trofei Malossi. L’autodromo Piero Taruffi ha visto una griglia piena e dato spunti interessanti per il futuro del più prestigioso Trofeo promosso dalla Race Service. A Campagnano in testa alla classifica c’erano Santo Russo e Zenari, staccati di 3 punti, mentre gli altri risultavano piuttosto attardati e fuori dalla lotta. In più, si erano aggiunti alcuni nomi “temibili” anche per i due leader a rendere ancora più incerto il risultato finale. LE CRONO Nel primo turno di qualifica si fa vedere Berardi: il portacolori di Scooternos è in perfetta forma e attacca a tutto spiano. La sua pole durerà quasi fino alla fine, poi Paolo Gabellini lo beffa per 17 millesimi di secondo. Zenari limita i danni mentre Santo Russo deve accontentarsi del quinto tempo dietro a Max Mendogho, ritornato a livelli di eccellenza. Nel secondo turno si scatenano gli outsider: Mendogho vola segnando un supertempo nel traffico della pista. Alle sue spalle si porta Zenari ma i distacchi, contenuti fino a lì in pochi millesimi, diventano piuttosto pesanti: il veneto è a 4 decimi dal romano, mentre la prima fila è completata da Gabellini e Berardi con i tempi della prima

www.

sessione. Seconda fila con il siciliano Mannino (al rientro nel TNSV) davanti a Gianluca Grilli, Santo Russo e Sergio Boccardo. Più indietro tutti gli altri. LA GARA Al via Mendogho si porta in testa ma viene subito attaccato da Santo Russo, Zenari, Mannino e Gabellini. Non c’è respiro in testa al gruppo e Russo ha il suo da fare per resistere agli attacchi che gli vengono portati. Al terzo giro passa Zenari, subito attaccato da Mannino. Mendogho rimane in attesa, come al solito, mentre risale il giovanissimo messinese Pietro Rizzo, all’esordio nel Trofeo dopo poche gare disputate nel “Regioni”. Intanto in testa si porta anche Berardi e la bagarre consente agli inseguitori di accorciare le distanze. Intanto si ritira Mendogho mentre era in piena lotta per la vittoria: la sua stagione è a dir poco sfortunata! Al penultimo giro esce di scena Berardi che scivola alla “esse”: “che grande stupidata!” commenta il romagnolo. Davanti la lotta è incandescente. Mannino tiene a bada Zenari, ma Rizzo si porta alle sue spalle e lo pressa, segnando anche il giro più veloce della corsa. Santo Russo è fuori dai giochi con lo scooter in calo nelle ultime tornate e si difende come può dagli attacchi alle sue spalle. Nell’ultimo giro Mannino sembra spacciato ma tira fuori tutta la sua classe, segna il suo giro più veloce e riesce a domare

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Davide Zenari e Pietro Rizzo che si giocano il secondo gradino del podio in volata, staccati di soli 199 millesimi di secondo. Volata per il quarto posto e Paolo Gabellini beffa Santo Russo, Sergio Boccardo, Gianluca Grilli e Filippo Marino per pochi centesimi. Nono e primo dei SuperScooter è Nicolò Baldi, al rientro dopo l’infortunio di Latina, che regola in volata Marcello Lipari, Marco Gottardello (secondo dei SuperScooter), Alessandro Melone e Nicola Anastasi.

In alto: la impressionante partenza del Trofeo Nazionale Scooter Velocità a Vallelunga per la quarta tappa. Sotto: Rizzo (164) viene dal Regioni Sicilia e a Vallelunga ha provato a partecipare al Nazionale insieme ai big: il terzo posto la dice lunga sulle qualità del siciliano!

Quarta posizione per Gabellini (8), in difficoltà ma dal carattere forte! LE INTERVISTE Nicola Mannino non sta nella pelle: “Sono arrivato a Vallelunga carico come una molla – dichiara il messinese – quest’anno è cominciato male per me e mi sono trovato a rincorrere gli altri nella ScooterMatic Italia. Qui non potevo perdere l’occasione di sfidare i piloti del Trofeo Nazionale. Nelle prove non siamo andati molto bene, ma poi abbiamo trovato il giusto setup ed in gara ho potuto attaccare. Sono felice di questa vittoria, replico l’ultima ottenuta nel 1998, allora ero un ragazzino. Questa ha un altro sapore!” Zenari cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: “ci tenevo a vincere ma in questo Trofeo è un terno al lotto – dichiara il veneto del Team Motauto – Siamo tantissimi che vanno forte, ed anche gli outsider possono dire la loro. Metto in carniere un altro secondo posto e la leadership del Nazionale. Ad Adria sarà una bella sfida!”. Sprizza felicità da tutti i pori Pietro Rizzo, che è riuscito in un’impresa che solo nei prossimi giorni riuscirà a comprendere in pieno: “Come a Racalmuto: mi sono trovato a girare con i migliori e mi sono reso conto che potevo starci – dice sorridente il pilota della MRT Mineo, e questa volta anche un po’ più loquace – Sono partito bene ma ho cercato di capire anche gli avversari, non mi andava di sprecare un occasione così bella. A metà

Russo (5) è partito molto forte ma con il passare dei giri ha dovuto cedere il passo, fino alla quinta posizione assoluta, perdendo la leadership di classifica. gara ho cominciato a passare ed al penultimo giro mi sono trovato in coda a Mannino: se ci penso mi vengono i brividi. Ma in quel momento era solo un avversario da superare. Alla fine ho chiuso in terza posizione: potevo vincere? Forse. Ma per ora mi godo il podio alla prima gara importante fuori dalla Sicilia”. Gabellini è soddisfatto del quarto posto: “sono terzo in classifica e va bene così – dichiara il romagnolo – Abbiamo fatto una bagarre bellissima ed in volata ho avuto ragione di Santo Russo che era in crisi con il motore ma è sempre un gran mastino in pista”. Santo invece non si da pace: “come gli ultimi due anni: mi trovo ancora ad inseguire qualcuno – dice il toscano del team Minischetti – sono partito benissimo dalla seconda fila e mi sono portato in testa dopo poche curve. Volevo vincere assolutamente ma ho avuto un calo tecnico ed ho dovuto metterci tanto del mio per non finire troppo dietro. Fortunatamente ha vinto Mannino ma ora Zenari è davanti per 3 punti. Ad Adria devo solo vincere”. Sull’International Raceway veneto l’ultimo atto del Trofeo Nazionale Scooter Velocità. I giochi sono aperti: per la vittoria fra Zenari e Santo Russo, mentre in ballo per il terzo posto ci sono almeno 9 piloti. Ilio Ascione

Trofeo Nazionale Scooter Velocità 1 a Finale - Autodromo Vallelunga - 17 luglio 2011

Classifica Gara Pos. Pilota Team Punti 1 11 Mannino Nicola Mannino Racing 25 2 24 Zenari Davide Motauto Racing 22 3 164 Rizzo Pietro MRT Mineo Racing T 20 4 8 Gabellini Paolo Gabellini Moto 18 5 5 Russo Santo Minischetti 16 6 36 Boccardo Sergio Boccardo 15 7 74 Grilli Gianluca Scooternos 14 8 59 Marino Filippo MF Moto 13 9 35 Baldi Nicolò Ni.Ba. Racing 12 10 30 Lipari Marcello Boccardo 11 11. 7 Gottardello M. (LG Moto) 10; 12. 21 Melone A. (DPS) 9; 13. 84 Anastasi N. (CM MotorSport) 8; 14. 333 Minischetti A. (Minischetti) 7; 15. 27 Angileri A. (MF Moto) 6; 16. 65 Bonafede A. (MF Moto) 5; 17. 89 Berardi A. (Scooternos) 1; 18. 49 Franco M. (Fey Race) 1; 19. 1 Mendogho M. (D&D Moto) 1.

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

24 5 8 1 36 21 74 84 35 89

Pilota Zenari Davide Russo Santo Gabellini Paolo Mendogho Massimo Boccardo Sergio Melone Alessandro Grilli Gianluca Anastasi Nicola Baldi Nicolò Berardi Alessandro

Team Motauto Racing Minischetti Gabellini Moto D&D Moto Boccardo D.P.S. Scooternos C.M. Motor Sport Ni.Ba. Racing Scooternos

Tot 91 88 59 57 54 53 52 50 49 49

11. 7 Gottardello M. (LG Moto) 45; 12. 30 Lipari M. (DPS) 32; 13. 333 Minischetti A. (Minischetti) 29; 14. 11 Mannino N. (Mannino Racing) 25; 15. 164 Rizzo P. (MRT Mineo Racing T) 20; 16. 49 Franco M. (Fey Race) 18; 17. 63 Russo M. (Minischetti) 18; 18. 59 Marino F. (MF Moto) 13; 19. 31 Governali F. (Minischetti) 9; 20. 27 Angileri A. (MF Moto) 6; 21. 65 Bonafede A. (MF Moto) 5.

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NEXT ROUND: ITALIA 2a FINALE ADRIA (RO) 2/10

Mannino si “vendica” di una stagione sfortunata con una bella vittoria davanti a Tornera e Mendogho

VENDETTA! Primo atto finale del Trofeo Malossi ScooterMatic Extreme Italia sull’autodromo di Vallelunga, dove si sono incontrati i piloti dei tre gironi (Nord, Sud e Sicilia) per giocarsi il titolo italiano. Griglia piena e piloti carichi sono la premessa di una gara ad alta tensione. Antonio Paduano, vincitore al Sud, è in testa alla classifica con pochi punti su Boccardo (secondo al nord), Luca Parodi (vincitore del Nord), Raspanti e Morreale (protagonisti del girone Sicilia). Della partita anche Melone, Del Mastro e Mendogho, big del girone Sud. Nicola Mannino, campione in carica, è indietro ma ha tutta l’intenzione di rendere la vita difficile agli avversari. LE CRONO Ed il primo turno di qualifica non chiarisce la situazione: le prime 3 file sono racchiuse in un solo secondo. Mannino è primo ma con gli altri che inseguono a pochissimi decimi. Mendogho segna il secondo tempo davanti a Melone e Del Mastro. Seconda fila aperta dal siciliano Tornera (quarto nel suo girone per un solo punto),

Sergio Boccardo e il sempre più sorprendente Marco Gottardello, primo dei SuperScooter. Secondo Crono ufficiale e Max Mendogho piazza la zampata: scende sotto il minuto e stacca gli avversari. Alle sue spalle si fa vedere Sergio Boccardo che beffa Mannino per pochissimi millesimi, mentre la prima fila è completata da Alessandro Melone. Dietro incalzano Del Mastro, Tornera, Parodi e Morreale, mentre in terza fila ci sono Raspanti, Morelli, Marco Ferraguti e Gottardello (questi ultimi in sella ai SuperScooter). Paduano in forte difficoltà è sedicesimo ma a meno di un secondo da Boccardo: insomma, quindici piloti in 987 millesimi di secondo… LA GARA Al via si scatena l’inferno: Mendogho è un fulmine e si mette in testa al gruppo che non si sgrana. Dietro al romano della D&D ci sono Mannino, Del Mastro, Melone, Tornera, Parodi, Gianni Ferraguti, Gottardello e Nico Morelli. La battaglia infuria e Mendogho lascia sfilare Mannino e prova a

controllare la situazione. Dietro si alternano in tanti, vicinissimi ai due leader ma senza andare ad intaccare la testa. Meraviglia Luca Parodi che risale qualche posizione accodandosi ai più esperti avversari: il pilota di Borgna è cresciuto tantissimo nell’ultimo anno e sta dimostrando che il titolo Nord non è affatto immeritato. Tornera “spara” il giro più veloce della gara e si mette a ruota di Mannino e Mendogho. I tre prendono qualche metro lasciando gli inseguitori in bagarre e rimandando la sfida all’ultimo giro. E difatti Mendogho fa segno ai box che è tutto “ok” e alla Viterbo prova ad infilarsi. Mannino e Tornera rispondono ed i tre si scambiano le posizioni al semaforo e al tornantino. Alla staccata della Roma Mendogho prova l’ultimo assalto ma questa volta (memore dell’esperienza dello scorso anno) Mannino non lascia spazio ed arriva in volata sul traguardo aggiudicandosi la corsa con 77 milessimi su Tornera e 825 su Mendogho. Alle loro spalle, a 2 secondi, Arriva l’altro trenino con Alessandro Melone che brucia l’ottimo Parodi, Del Mastro e Boccardo, racchiusi in 467 mille-

In alto: Tantissimi e provenienti da tutta Italia, i piloti della ScooterMatic Extreme Italia non aspettavano altro che Vallelunga per la prima delle due grandi battaglie. Sotto, da sinistra: Max Mendogho (88) chiude al terzo posto, dopo una stagione no. Il risultato dell’Italia sarà una boccata d’ossigeno per l’ex campione romano. Sotto al centro: quarta posizione per Melone (21), tra i protagonisti di questa impressionante prima Finale. Sotto a destra: quinta posizione per Parodi (174) che arriva a Vallelunga con il pesante biglietto da visita di vincitore del Trofeo Italia Nord.

Sul podio salgono Mannino davanti a Tornera e Mendogho. Trofeo Scootermatic Extreme Italia Nord 1 a Finale - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011

Classifica Gara

Pos. Pilota Team Punti 1 1 Mannino Nicola Mannino Racing 25 2 143 Tornera Mario MRT Mineo Rac. 22 3 88 Mendogho Massimo D&D 20 4 21 Melone Alessandro DPS 18 5 174 Parodi Luca Borgna 16 Del Mastro Antonio Accardo Racing 6 83 15 7 36 Boccardo Sergio Boccardo 14 8 170 Raspanti Antonio TZT Racing 13 9 61 Ferraguti Gianni Ferraguti 12 10 7 Gottardello Marco LG 11 11. 29 Bonomo F. (Marmitta) 10; 12. 155 Sambucci S. (Sambucci) 9; 13. 119 Morelli N. (CM MotorSport) 8; 14. 49 Franco M. (FeyRace) 7; 15. 69 Paduano A. (Macera) 6; 16. 69 Ferraguti M. (Ferraguti) 5; 17. 55 Morreale E. (Moto Sport La Bella) 4; 18. 30 Lipari M. (Boccardo) 3; 19. Luongo S. (Fey Race) 2; 20. 34. Cipriani M. (LG Moto) 2; 21. 31 Governali F. (Minischetti) 2.

Classifica Trofeo Pos. Pilota Team Tot 1 174 Parodi Luca Borgna 172 2 36 Boccardo Sergio Boccardo 172 3 69 Paduano Antonio Macera 166 4 21 Melone Alessandro DPS 157 5 23 Consoli Alberto D’Agata 153 6 88 Mendogho Massimo D&D Moto 145 7 170 Raspanti Antonio TZT Racing 144 8 83 Del Mastro Antonio Accardo Racing 142 9 143 Tornera Mario MRT Mineo Racing 142 10 7 Gottardello Marco LG Moto 133 11 55 Morreale Elia Moto Sport La Bella 128 12 1 Mannino Nicola Mannino Racing 122 13 119 Morelli Nico CM Motor Sport 118 14 33 Ferraguti Marco Ferraguti 116 15 49 Franco Marco Fey Race 115 16. 50 Pelloni M. (Martelli Motor’s) 112; 17. 5 Sturniolo C. (D’Agata) 110; 18. 61 Ferraguti G. (Ferraguti) 94; 19. 30 Lipari M. (Boccardo) 93; 20. Trovato P. (DBR Racing) 91; 21. 80 Cipriani M. (LG Moto) 83; 22. 35 Baldi N. (Ni. Ba.Racing) 74; 23. 32 Olivieri C. (DPS) 70; 24. 28 Bona F. (MB Racing) 70; 25. 38 Luongo S. (Fey Race) 67; 26. 48 Cuciti S. (DBR Racing) 58; 27. 71 Spadoni O. (Fey Race) 57; 28. 155 Sambucci S. (Sambucci Moto) 58; 29. 59 Pintacoda M. (Pintax No Limits) 49; 30. 29 Bonomo F. (Marmitta) 56; 31. 124 Bruzzone D. (Bru) 42; 32. 123 Mottola A. (Moto 2t4t) 40; 33. 87 Scianna I. (Scianna) 38; 34. 155 Berlini M. (MT) 33; 35. 333 Minischetti A. (Minischetti) 32; 36. 91 Bressan S. (Peschiera ST) 29; 37. 26 Andreazzoli M. (Ninja Scooter) 24; 38. 15 Maggio A. (DEV Corse) 18; 39. 31 Governali F. (LG Moto) 14; 40. 37 Pintacoda B. (Caly Moto) 10.

Nico Mannino (1) è il campione uscente e a Vallelunga lo ha dimostrato. I punti lo condannano ormai, ma le prestazioni di questo weekend dimostrano ancora una volta la sua velocità. simi di secondo. Antonino Raspanti rimedia ad una partenza da dimenticare e risale dalle ultime posizioni fino all’ottavo posto bruciando sul finale Gianni Ferraguti (primo dei SuperScooter), Gottardello, Bonomo, Sambucci, Morelli, Franco e Paduano, giunti in un fazzoletto. Il risultato di Vallelunga “ingarbuglia” la testa della classifica, rimandando il verdetto alla seconda finale di Adria ancora apertissima per un gran numero di piloti. LE INTERVISTE Festa sul podio per Nicola Mannino: “Non sto pensando alla classifica generale – risponde il messinese – punto solo a vincere e poi tiriamo le somme. Certo oggi è un ulteriore passo avanti ma sono ancora dietro nella generale a causa dell’incidente alla prima corsa. Dico solo che se devo lasciare il titolo il vincitore dovrà sudarselo fino all’ultima curva. Come sto facendo io, del resto” “Ottima gara grazie al mio team ed al mio preparatore – dice Mario Tornera, portacolori della MRT Mineo – Vallelunga mi è

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sempre piaciuta e qui ho vinto nel 2002 una bellissima gara del Nazionale. Dopo qualche piccolo problemino di adattamento di inizio stagione ora i risultati stanno arrivando. Spero di scalare qualche posizione nell’Italia, magari con una bella vittoria ad Adria”. Mendogho non si da pace: “ci tenevo a vincere a Vallelunga ma ho commesso un piccolo errore alla Roma e chiaramente con avversari come Mannino e Tornera non ho avuto scampo – racconta il romano della D&D – Però alla fine va bene così, un podio fa morale e poi qui in pista eravamo venti leoni: per me è bello lo stesso, anche se quest’anno non gira al meglio, mi diverto uguale”. E sul circuito veneto si chiuderà la stagione della ScooterMatic Extreme Italia: tutto da decidere, con una miriade di piloti ancora in piena lotta per il titolo 2011. Ilio Ascione

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Mario Tornera (143) continua a dimostrare le sue performance di questo 2011 con il secondo posto di Vallelunga.

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“Terminator” Mannino vola e vince la prima dell’MDC davanti a Berardi e Melone

ALL STARS Scontro fra Titani, annunciato, atteso ed avverato: la Malossi Day Cup 2011 si persenta a Vallelunga, per la prima prova stagionale, con una schiera di pretendenti da mettere i brividi. Alessandro Melone ha tutta l’intenzione di difendere il titolo conquistato lo scorso anno ma dietro incalzano venti piloti che vogliono solo puntare alla vittoria. A cominciare da Alessandro Berardi, quest’anno particolarmente in forma e scevro da errori. LE CRONO Ed il romagnolo di Scooternos mette subito le cose in chiaro stampando un gran tempo nel primo turno di qualifica. Alle sue spalle si fanno vedere Mario Tornera (a 5 centesimi), Santo Russo e Alessandro Melone. Seconda fila per Mannino, Nico Morelli, Del Mastro e Fasce, anche loro piuttosto vicini alla pole. Secondo turno di Crono e fra i primi si migliora solo Nicola Mannino che si porta in terza posizione, spedendo il campione uscente in seconda fila. Terza fila tutta siciliana con il giovane Pietro Rizzo, che precede Filippo Marino, Nicola Anastasi e Francesco Bonomo. Quarta fila per il primo dei SuperScooter Nicolò Baldi, davanti a Paduano, Governali e Minischetti. A chiudere lo schieramento ci sono Gargiulo, Sciarrino, Borgna e Novarese. LA GARA Si spegne il semaforo e si accende la bagarre: parte come un ossesso Mannino tirandosi in scia tutti gli altri. La voglia di portarsi avanti fa compiere una serie di piccoli errori agli inseguitori ed al termine del primo giro Mannino ha già un secondo di vantaggio sul gruppone. Berardi, fa segno

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di aspettare a darsi battaglia e prova, inascoltato, a tirarsi gli altri alla caccia del leader. Il gruppo invece si apre a ventaglio ad ogni staccata lasciando Mannino libero di fare la sua gara davanti: il siciliano non ha nemmeno bisogno di tirare, eppure, in tranquillità segna il giro veloce della gara. Intanto si ritirano Paduano, Anastasi e Tornera, e ad inseguire il siciliano c’è un gruppo di 10 piloti: in seconda posizione si alternano Berardi, Rizzo, Melone e Santo Russo, mentre rientra fortissimo anche Giuliano Gargiulo alla sua prima esperienza con i big. Anche Baldi e Governali sono in mezzo con i Runner che punzecchiano di continuo i più agili Zip. A metà gara Mannino ha un vantaggio consistente e comincia a girare più lentamente. Il gruppo non scende sotto l’1’00”8, occupato com’è ad aprirsi a ventaglio ad ogni staccata. Per la prima volta quest’anno si vede un vantaggio che sfiora i dieci secondi! La passerella d’onore di Nicola Mannino dura 5 giri mentre dietro si infilano in zona podio i giovanissimi Pietro Rizzo e Giuliano Gargiulo (partito addirittura diciassettesimo): il messinese ed il sorrentino non hanno timori reverenziali nei confronti dei “mastini” della Malossi Day Cup e battagliano in mezzo al gruppo con inaspettata maturità. L’ultimo giro è da cardiopalmo: Mannino vince in scioltezza con un margine di oltre 7 secondi ma dietro sta infuriando la battaglia per gli ultimi due gradini del podio. Melone e Gargiulo escono affiancati dalla Roma offrendo una scia inaspettata a Berardi: il romagnolo ringrazia per il regalo e taglia secondo il traguardo con 45 millesimi su Melone, 112 millesimi su Gargiulo e 117 su Santo Russo. Sesto è Pietro Rizzo, da-

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Berardi (89) ha lottato come un leone nelle volate sui rettilinei di Vallelunga e porta a casa un secondo posto magnifico. A destra: Incontenibile Mannino (11): a Vallelunga è arrivato carichissimo e nella gara dell’MDC ha inflitto un distacco abissale ai suoi avversari.

In alto: agguerriti e carichissimi i piloti della Malossi Day Cup al primo round di Vallelunga. A sinistra: quarta posizione per Gargiulo (58), velocissimo protagonista del Trofeo ScooterMatic delle Regioni Sud e a suo agio tra i Big della Malossi Day Cup. Sotto: Russo (5) ha chiuso in quinta posizione un fine settimana al di sotto delle aspettative.

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Melone (21) chiude al terzo posto la prima partita per la Malossi Day Cup in cui deve difendere il titolo conquistato nel 2010. A destra: Dal podio Mannino saluta quella che sarà la prima delle tre vittorie di Vallelunga; Berardi e Melone sollevano le coppe rispettivamente del secondo e terzo posto. vanti a Bonomo, Governali, Del Mastro, Marino e Baldi, giunto ad un secondo da Berardi. LE INTERVISTE Mannino con questa vittoria fa tre su tre a Vallelunga incoronandosi re della pista di Campagnano: “Ho dato il massimo ma dietro mi hanno lasciato andare via con estrema facilità – commenta il messinese – avevo un buon passo ma non ho dovuto nemmeno sforzarmi più di tanto. A metà gara mi sono girato a vedere dove erano gli altri e li ho visti lontani. Poi ho solo amministrato”. Alex Berardi arriva al podio ancora carico di adrenalina: “Ho cercato di far segno agli altri di mettersi in scia per cercare di andare a prendere Mannino. Nessuno mi è stato a sentire ed è un peccato. Oggi potevo vincere ma con quella bagarre giù alla prima curva abbiamo fatto scappare il siciliano e Nicola non ha certo rifiutato il regalo – commenta amaramente il portacolori di Scooternos – Comunque sono soddisfatto di me: per quello che ho potuto ho usato la testa ma mi sono trovato spesso con il ginocchio sul cordolo ed un pilota al mio in-

terno. Una bagarre così non la ricordo in tanti anni di corse”. Alessandro Melone accetta il verdetto: “siamo stati tutti un po’ ingenui ma la voglia di stare avanti era uguale in ognuno di noi – afferma il tarantino della DPS – alla Roma sono uscito a fianco di Gargiulo e Berardi ha sfruttato in pieno la scia beffandoci entrambi. Non credo comunque che saremmo riusciti ad impensierire Mannino: oggi era irraggiungibile per tutti”. Da incorniciare la prestazione di Nicolò Baldi, il battipagliese era al rientro dopo l’infortunio di Latina e si è buttato subito nella mischia risultando, al solito, veloce e consistente: “Ho agganciato il gruppo dopo tre giri e mi sono buttato dentro senza remore – afferma il portacolori della Ni.Ba. Racing – negli ultimi due giri ho leggermente rallentato e non ho voluto rischiare: l’obiettivo è riconfermarmi campione nel Trofeo Nazionale SuperScooter”. Il prossimo appuntamento con la Malossi Day Cup è il 17 e 18 settembre prima del gran finale di Adria il primo weekend di ottobre. Ilio Ascione

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Malossi Day Cup 1 a Prova - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

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11 89 21 58 5 164 29 31 83 59 35 43 333 243 119 6 16 84 69 143

Pilota Mannino Nicoa Berardi Alessandro Melone Alessandro Gargiulo Giuliano Russo Santo Rizzo Pietro Bonomo Francesco Governali Filippo Del Mastro Antonio Marino Filippo Baldi Nicolò Sciarrino Ivan Minischetti Andrea Fasce Marco Morelli Nico Borgna Marco Novarese Giuliano Anastasi Nicola Paduano Antonio Tornera Mario

Team Mannino Racing Scooternos DPS Macera Minischetti MRT Mineo Racing T Marmitta LG Moto Accardo Racing MF Moto Ni.Ba.Racing Accardo Minischetti Borgna CM Motor Sport Borgna Minsichetti CM Motor Sport Macera MRT Mineo Racing T

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 5 5 4 1 1 1

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NEXT ROUND: FINALE DELLE REGIONI - ADRIA (RO) 2/10

Reale è il nuovo campione del Trofeo ScooterMatic delle Regioni Sud dopo due gare incredibili!

TITOLO REALE! Era l’unico titolo Malossi che si assegnava a Vallelunga, valida come quinta prova del Trofeo ScooterMatic Regioni Sud, e la matematica teneva ancora in corsa tre piloti, staccati di un’inezia: Antonio D’Urso, Francesco Reale e Giuliano Gargiulo sono arrivati a Campagnano con la determinazione delle grandi occasioni e staccati dal primo all’ultimo di 5 punti. A fare da sparring partners Giuseppe Musella, che ha ritrovato a Sarno la sua forma migliore, e Rocco Coviello, che ha da recriminare sui punti persi, spesso, non per colpa sua. LE CRONO E sono proprio loro due che aprono le danze nel primo turno di qualifica portandosi avanti con un piccolissimo margine sugli inseguitori. Il veterano napoletano da il massimo e stacca un tempo da far rabbrividire tutti, tallonato da Coviello pronto a sfruttare ogni più piccola scia. Si difendono Reale e D’Urso, che vanno a completare la prima fila, mentre appare in difficoltà Giuliano Gargiulo, solitamente velocissimo ed invece solo sesto alle spalle di Adinolfi. Secondo turno di prove e nessuno è in grado di levare la pole a Musella, ma si migliora notevolmente Francesco Reale che va a prendersi la seconda piazza davanti a Coviello e D’Urso. Adinolfi è quinto mentre appare ancora più in crisi Giuliano Gargiulo, con lo Zip che non ne vuole sapere di andare. LE GARE Parte gara 1 e il poleman Musella rimane fermo in pista: il napoletano riparte con oltre 30 secondi di distacco, mentre davanti si portano i tre pretendenti al titolo e Coviello. I quattro fanno il vuoto tenendo il ritmo elevatissimo, mentre dietro il trenino

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sfila senza troppi sussulti. L’attenzione è tutta concentrata sulla testa con quattro piloti che girano a ritmo spaventoso: Reale rimane in testa per tutti i 9 giri della finale con Gargiulo, Coviello e D’Urso “disciplinatamente” incollati allo scarico. Solo questi due si scambiano la posizione a metà gara, per un errore di Coviello che poi ritorna dentro segnando il giro più veloce. Tutto è rimandato all’ultimo passaggio, anzi all’ultima curva: nella Roma entra per primo Gargiulo davanti a Coviello con Reale che li segue vicinissimo; i primi due escono affiancati e Reale li andrà a beffare per 80 millesimi di secondo, mentre D’Urso chiude in quarta posizione a 3 decimi dal vincitore. La lotta per il quinto posto vede Telesca vincere la volata su Spinelli, Sciarrino, Rossetti e Riccio, mentre gli altri chiudono più staccati con Musella che recupera fino alla quattordicesima posizione e viene beffato dall’amico Barbato in volata per soli 9 millesimi di secondo. Gara 2 e giochi ancora apertissimi fra i tre contendenti: ora in testa c’è Reale con tre punti su D’Urso e quattro su Gargiulo. Non si possono fare più calcoli, bisogna vincere e poi si vede. E ci sono sempre Coviello e Musella che hanno voglia di fare bottino pieno. Al via questa volta Musella parte bene e si porta avanti, inseguito da D’Urso, Gargiulo, Coviello e Reale: il veterano non vuole fare da arbitro nella lotta al titolo e sportivamente si tira indietro, lasciando sfilare i contendenti e attestandosi in quinta posizione. Davanti è spettacolo puro: in testa vanno prima D’Urso, poi Coviello, poi Gargiulo ed ancora Coviello con Reale che però riesce a stare attaccato ai tre avversari. Dietro Telesca, Rossetti, Sciarrino, Adinolfi e Riccio fanno una splendida gara esaltando ancor di più l’ultima prova del Sud.

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In alto: la partenza della quinta e ultima tappa del Trofeo ScooterMatic delle Regioni Sud. Amaro quarto posto per D’Urso (20), uno dei grandi protagonisti della lotta all’iride di quest’anno. Il giovanissimo Spinelli (29) ha subito dimostrato alla prima gara di voler stare con i primi, chiudendo quinto assoluto Sotto: Reale (93) limita i danni di un weekend difficile con un’ottima terza posizione che lo mantiene in lizza per il titolo finale. Sotto: Terzo posto per Gargiulo (58), in lizza per il titolo fino all’ultima curva.

Reale (93) ha vinto la gara di Vallelunga e si è aggiudicato il suo primo titolo ScooterMatic Sud. A destra: questo podio rappresenta benissimo la stagione 2011 della ScooterMatic Regioni con Reale, Coviello, Gargiulo e D’Urso. Nell’ultimo giro D’Urso, dopo essersi portato anche in testa per un paio di curve, capisce che non può entrare nella lotta per la vittoria. Coviello riesce a portarsi al comando proprio nel finale e regola in volata, per soli 76 millesimi di secondo Reale e Gargiulo che arrivano sul traguardo incredibilmente appaiati con lo stesso tempo. Quarto chiude Antonio D’Urso davanti a Spinelli, Adinolfi, Rossetti, Sciarrino Telesca e Riccio, autori di una bella volata. Per somma punti gara e titolo vanno a Francesco Reale, che proprio a Vallelunga, in gara 1, coglie la sua prima vittoria dopo una serie spaventosa di podi. Il suo Team Manager, Armando Di Pasquale gongola di gioia: “Visto? Ha vinto quando era necessario”. Il salernitano invece rimane di poche parole: “gara difficile con grandi avversari – dice Reale – non mi aspettavo di potermi giocare il titolo, ma visto che c’ero ci ho provato fino alla fine. E ci sono riuscito”. Secondo per somma punti è Rocco Coviello: “almeno la soddisfazione di aver vinto le stesse manche di Gargiulo – si consola il potentino della RC Motors – con il senno di poi mi sono mancati alcuni punti “pesanti” per errori altrui, altrimenti ero qui a giocarmi il titolo con questi tre fantastici avversari”. Giuliano Gargiulo è con il foglio della classifica in mano, è terzo per somma punti: “è incredibile, abbiamo lo stesso tempo e quindi siamo classificati entrambi secondi, almeno in gara 2 –

dice il sorrentino del Team Macera – per il titolo avrei dovuto vincere e Reale doveva arrivare terzo. L’errore l’ho fatto a Sarno qui non ho nulla da rimproverarmi. Bravissimi avversari”. D’Urso non si da pace: “Ho cominciato l’anno male poi ho recuperato benissimo – racconta il laziale della LLCP & DPS – non vi nascondo che mi sentivo sicurissimo sulla pista di casa. Lo scorso anno il titolo mi sfuggi per poco, ma sarebbe stato troppo. Quest’anno pensavo di riuscirci e meritarlo ed invece sono stato beffato da due ragazzini che hanno guidato come veterani”. Va in archivio il Trofeo ScooterMatic Regioni Sud: un altro anno vissuto alla grande, con gare spettacolari, tantissimi piloti in griglia e risultato incerto fino all’ultima bandiera a scacchi, nella pura tradizione dei Trofei Malossi. Ilio Ascione

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Coviello (14) chiude secondo a Vallelunga; avrebbe potuto puntare più in alto ma incassa qualche zero di troppo lungo la stagione.

Trofeo Scootermatic Extreme Sud 5 a Prova - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011

Classifica Gara Pos. Pilota Team Punti 1 93 Reale Francesco D.P.S. 25 22 47 2 14 Coviello Rocco R.C.Motors 20 25 45 3 58 Gargiulo Giuliano Macera 22 20 42 4 20 D’Urso Antonio LL.CP. & DPS 18 18 36 5 29 Spinelli Raoul Spinelli 15 16 31 6 43 Sciarrino Ivan Accardo 14 15 29 7 86 Telesca Rocco RC Motors 16 12 28 8 13 Rossetti Federico Sambucci Moto 13 14 27 9 80 Riccio Antonio Musella Racing 12 11 23 10 11 Milito Alfonso AGR Adinolfi 11 10 21 11. 11 Adinolfi G. (AGR Adinolfi) 6-13-19; 12. 82 Urbano M. (Urbano Racing) 9-9-18; 13. 33 Capraro M. (LL.CP. Scooter T.) 10-7-17; 14. 40 Barbato G. (Nerone Racing) 8-7-15; 15. 7 Esposito M. (Lotito Moto M&M) 5-6-11; 16. 27 Musella G. (Musella Racing) 7-0-7.

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

93 58 20 14 86 77 43 40 80 27

Pilota Reale Francesco Gargiulo Giuliano D’Urso Antonio Coviello Rocco Telesca Rocco Adinolfi Gennaro Sciarrino Ivan Barbato Gennaro Riccio Antonio Musella Giuseppe

Team D.P.S. Macera LL.CP. & DPS R.C. Motors R.C. Motors A.G.R. Adinolfi Accardo Nerone Racing Musella Racing Musella Racing

Tot 206 200 199 157 128 120 109 104 98 98

11. 11 Milito A. (A.G.R. Adinolfi) 84; 12. 4 Formisano L. (Forecing) 78; 13. 67 Rucci F. (Rucci) 74; 14. 33 Capraro M. (LL.CP. Scooter) 52; 15. 69 Quartarone M. (LL.CP. Scooter) 46; 16 Rossetti F. (Sambucci Moto) 43; 17. 31 Luciani D. (Sambucci Moto) 39; 18. 12 Lotito L. (Lotito Moto M&M) 32; 19. 10 Magliulo N. (Accardo) 31; 20. 15 Di Michele A. (Di. Ma.Racing M&M) 30; 21. 29 Spinelli R. 31; 22. 110 Schena A. (Lotito Moto M&M) 27; 23. 7 Esposito M. (Lotito Moto M&M) 24; 24. 82 Urbano M. (Urbano Racing) 18; 25. 71 Iacovella M (DPS) 17; 26. 48 Mennone R. (Sambucci Moto) 7. FOTOSPORT www.fotosport.biz

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NEXT ROUND: 5° ADRIA (RO) 2 OTTOBRE

Fusto vince ma è penalizzato per partenza anticipata; la vittoria va a Pannone seguito da Delmastro e D’Elia

Marco Delmastro (28) ha chiuso sul secondo gradino del podio, amministrando una gara atipica.

COLPI di SCENA Quarta prova del Trofeo Malossi T-Max Cup sull’autodromo di Vallelunga e spettacolo a gogo già dalle prove libere, con i piloti che non si sono risparmiati per tutto il weekend, nei loro turni e nei turni dedicati all’iniziativa promozionale “Porta in pista il tuo T-Max” dove Luigi Pannone, Marco Delmastro e Giuseppe Russo hanno fatto da apripista ad un gruppo di appassionati che hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Race Service Malossi. LE CRONO Dalle prove ufficiali si comincia a fare sul serio. I tre principali sfidanti si danno battaglia con Pannone che si porta in pole e Delmastro e Fusto che inseguono a ruota. Al termine delle prove il romano conferma il miglior tempo, ritoccandolo varie volte, inseguito vanamente da Delmastro e Cesare Fusto che comunque sono vicinissimi. A Completare la prima fila c’è D’Elia in perfetta forma (anche lui sotto il minuto) mentre la seconda fila vede l’esordiente Castagneris chiudere in quinta posizione davanti al tiberino Giuseppe Russo, Gaggino e Ferrara, nono è Caraci mentre Turbino deve dare forfait per la rottura del propulsore. Secondo turno e Fusto fa il diavolo a quattro limando altri decimi e chiudendo la sessione davanti a Del Mastro e Pannone. La griglia però vede Pannone conservare la pole con un vantaggio esiguo di soli 23 millesimi di secondo su Fusto e 106 millesimi su Delmastro. A 6 decimi chiude la prima fila D’Elia che si riconferma la quarta forza in pista. In seconda fila c’è Castagneris braccato da Ferrara e Gaggino, mentre Russo precipita in ottava posizione.

Pannone si mette a ruota con D’Elia e Delmastro negli scarichi. Più staccati inseguono Russo (partito fortissimo) Castagneris, Ferrara e Gaggino. A Fusto vengono dati 30 secondi di penalità e, nonostante una gara tiratissima, non riuscirà a recuperare posizioni chiudendo ultimo. Non finisce il primo giro Giuseppe Russo che, per un suo errore, chiude la corsa alla esse con una scivolata. Delmastro al terzo giro si libera di D’Elia e si butta all’inseguimento di Pannone. Recupera qualcosa ma, quando ormai sente la scia del romano, questi cambia passo e gli fa capire che non è aria. Anzi SuperPann si avvicina addirittura a Fusto dando l’impressione di voler passare per primo sotto la bandiera a scacchi. Fusto intanto segna il giro più veloce che gli vale almeno la consolazione della coppa a fine gara. Sul terzo gradino del podio sale D’Elia che scavalca in classifica Ferrara, giunto quinto. Per D’Elia è il primo podio della stagione ed è arrivato dopo un bel duello prima con Delmastro e poi con l’esordiente Castagneris che è stato bruciato sul traguardo per soli 140 millesimi di secondo. Sesto posto

LE INTERVISTE La vittoria va quindi a Pannone che fa poker e si appresta ad attaccare il record di Cesare Fusto che, nel 2008, vinse tutte le gare del Trofeo: “questa volta devo dire che sono stato fortunato – dice il pilota romano – avevamo lo stesso passo e poteva essere una bellissima battaglia ma l’errore di Cesare e la partenza pessima di Delmastro mi hanno permesso di amministrare fin sotto la bandiera a scacchi. Per un attimo ho pensato anche di andare a prendere Cesare Fusto ma poi mi sono reso conto che avrei corso troppi rischi. Va bene così, ma non è ancora finita”. Sul secondo gradino del podio c’è ancora Marco Del Mastro. Il torinese ci ha messo l’anima ma i due giri alle spalle di D’Elia sono stati fatali ai fini del risultato: un po’ di traffico e poi non ho potuto recuperare – dice il pilota del ‘Ngula Team – quando mi sono avvicinato Pannone ha cambiato pas-

In alto: la partenza della TMax Cup a Vallelunga è sempre molto sentita. Sotto, a sinistra: Castagneris (95) ha esordito a Vallelunga nella TMax Cup e ha conquistato subito un ottimo quarto posto! Sotto, a destra: quinto posto per Ferrara (53), molto divertito dal circuito romano.

so ed era inutile rischiare. La matematica dice che ad Adria posso ancora sperare… ma mi sembra un’utopia, piuttosto che un sogno”. Fusto, alla fine ottavo, non si da pace, ma trova il modo di sorridere: “Ho fatto un errore grandissimo e me ne sono reso conto subito. Ma ormai la frittata era fatta – si rammarica il rider ligure - Di positivo c’è che finalmente ho guidato come so fare: veloce, continuo e senza sbavature. Ecco di questo sono soddisfatto. So che ad Adria potrò cercare di difendere il mio record di 5 vitto-

Angelo D’Elia (77) sale sul terzo gradino del podio dopo una gara magnifica.

rie su cinque, anche da Pannone che quest’anno e veramente Super”. E adesso ci sarà Adria. All’internatonal Raceway si decidono le sorti della T-Max Cup targata Malossi: Pannone non può permettersi errori, molto vicino c’è Marco Delmastro! Ilio Ascione A destra: sul podio Pannone festeggia la vittoria davanti a Delmastro e D’Elia, mentre Fusto solleva la coppa per il giro veloce, dopo aver dovuto abdicare alla vittoria per partenza anticipata.

Trofeo TMax Cup Malossi Yamaha 4 a Prova - Autodromo Vallelunga - 17 luglio 2011

Porta in pista il tuo TMax!

Classifica Gara

Un’iniziativa nata dai piloti della T-Max Cup a Binetto, organizzata in tempi strettissimi da Race Service e condotta in porto a Valleunga: “Porta in pista il tuo T-Max” ha coinvolto clienti del Maxi giapponese curiosi di assaggiare sul circuito di Campagnano il loro bicilindrico. Un numero ristretto di partecipanti per ovvie ragioni di tempo ma il successo è stato sancito. Fra gli intervenuti c’è un volto conosciuto (ha partecipato a qualche gara del Trofeo negli anni passati e altri invece completamente a digiuno di pista ma entusiasti dell’iniziativa. A tutti la Race Service Malossi ha regalato a sorpresa la licenza promo sport per permettere di girare con copertura assicurativa. Un piccolo briefing con il direttore di gara, seguito con attenzione, e poi in pista. A fare da “chiocce” c’erano Luigi Pannone, Giuseppe Russo e Marco Delmastro. “Più che una scorta è stata una vera scuola in pista – hanno commentato i partecipanti – i piloti sono stati gentilissimi e prodighi di consigli nei nostri confronti”. “Ci hanno fatto vedere dove mettere le ruote, le traiettorie e le staccate – ci dice Pierluigi Sulli. “Ci hanno dato assistenza ai box per smontare specchietti e nastrare i fari, oltre ad un mare di consigli che ci possono tornare utili anche nell’uso quotidiano dei nostri T-Max” – aggiunge Fabio Porreca e Gianluca Dominici aggiunge: “ ti aspetti di trovare gente tesa per la gara ed invece abbiamo trovato dei ragazzi disponibilissimi, che hanno vissuto quest’esperienza con la stessa nostra emozione”. A chiudere l’entusiasmo dei “T-Maxisti” c’è “mezzamanopola”, al secolo Antonello Bafundi, pilota della T-Max Cup di qualche anno fa: “è stato bello ritornare in mezzo ai Trofeisti – asserisce il romano – ho trovato un ambiente ancora più bello e stimolante. Ho visto che i piloti comunque sono propensi a darsi una mano e consigli per migliorare. Potrei anche pensare di tornare e poi magari cambio il nick perché poi do più gas…” Tre turni in pista, tutti da venti minuti con tutti puntualissimi al cancello ingresso pista, i piloti e gli allievi. “Un’esperienza positiva per tutti – dicono Marco Delmastro e Giuseppe Russo - credo che la ripeteremo alla prima occasione: di certo ad Adria”. Solo all’ultimo turno mancavano due persone all’appello, un allievo, affaticato per i turni precedenti e Pannone: “il meccanico stava smontando il mio T-Max perché pensava che dovessimo entrare più tardi – racconta SuperPann –mi è scappata anche un’imprecazione perché mi dispiaceva per i ragazzi. Poi sono andati a vederli e salutarli quando hanno finito di girare. E’ stata un’esperienza bellissima per noi piloti”.

Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

41 28 77 95 53 87 72 57 9 67

Pilota Pannone Luigi Delmastro Marco D’Elia Angelo Castagneris Alex Ferrara Francesco Gaggino Marco Caraci Giancarlo Fusto Cesare Russo Giuseppe Turbino Alessandro

Team Superpann N’Gula Racing Funny Racing Minischetti Full Bike Full Bike Team BO Full Bike Russo Racing Full Bike

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

LA GARA Al via Fusto anticipa il semaforo, se ne rende conto, frena ma ormai la frittata è fatta e si becca 30 secondi di penalità.

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per Gaggino che precede di poco Caraci a meno di mezza pista dal vincitore, segno di un’aumentata competitività dei piloti e di un sostanziale equilibrio delle forze in campo.

Pannone (41) ha conquistato la quarta gara su quattro disputate, approfittando della falsa partenza di Fusto, primo al traguardo ma penalizzato per essersi mosso in anticipo sulla griglia di partenza.

41 28 57 77 53 87 67 9 72 59 95

Pilota Pannone Luigi Delmastro Marco Fusto Cesare D’Elia Angelo Ferrara Francesco Gaggino Marco Turbino Alessandro Russo Giuseppe Caraci Giancarlo Rossi PierPaolo Castagneris Alex

Team Superpann N’Gula Racing Full Bike Funny Racing Full Bike Full Bike Full Bike Russo Racing Borgna Rossi Minischetti

Punti 25 22 20 18 16 15 14 13 1 1

Tot 100 84 73 70 67 64 40 31 26 25 18

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NEXT ROUND: ADRIA (RO) 2 OTTOBRE

Pellegrino fa vedere chi è il campione e fa doppietta davanti a Mastrosimone, velocissimo; terzo è Villani

Mastrosimone (95) è sempre più veloce e costante: a Vallelunga ha dato filo da torcere ad ogni metro al campione in carica Pellegrino. Villani (49) rientrato dopo un anno di assenza è stato subito della partita dei primi, chiudendo terzo.

Simone Pellegrino (18) ha smesso di scherzare e ha chiuso le gare con due vittorie perentorie e tutte di carattere. Sotto: la festa del podio con Pellegrino davantia Mastrosimone, Villani, Barbato e Greco.

LA DECISIONE DEL CAMPIONE

I soliti noti… e 3 innesti nuovi: ma il risultato della StockBike 2011 non cambia, nonostante l’impegno messo in mostra da piloti e team. Anche a Valleunga, prima finale del Trofeo promosso dalla Malossi, ecco spuntare il solito Simone Pellegrino che riesce a raddrizzare una gara che si preannunciava particolarmente difficile per lui. Il salernitano ci ha messo l’anima dal primo turno di libere fino all’ultima bandiera a scacchi e la perseveranza è stata premiata con un’altra doppia vittoria che lo lancia verso la conquista del secondo titolo italiano consecutivo. LE CRONO Nel primo turno di qualifica Pellegrino si accorge subito che il suo avversario dello scorso anno, Francesco Villani, è particolarmente in forma: il bolognese è il primo a scendere sotto il muro dell’1’02”. Il campione in carica non si da per vinto: infila una sequenza veloce e si porta davanti. Al termine delle prove però Villani trova il giro buono e si rimette in pole con 52 millesimi di secondo su Simone Pellegrino. Terzo tempo per Gennaro Barbato, a 5 decimi dal poleman, mentre più staccato chiude la prima fila Nikolas Mastrosimone. Seconda fila per Buono, Greco, Carlo Pellegrino e Volpi (anche lui all’esordio stagionale), mentre è nono l’esordiente Cesare Russo in sella alla Yamaha quattro tempi. Secondo turno e Simone pellegrino sfodera tutta la sua classe: al dodicesimo passaggio però viene bruciato da Nikolas Ma-

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strosimone che ha raggiunto la perfetta messa a punto della sua Derbi. Pellegrino, in carena, al giro successivo si riporta in pole e chiude il discorso qualifiche con il tempo di 1’01”229 precedendo di 17 millesimi Mastrosimone e di 29 millesimi Villani. A chiudere la prima fila c’è ancora Barbato. Dietro ci sono Donato Buono, Carlo Pellegrino, Antonio Greco e Massimiliano Volpi, mentre Cesare Russo si da da fare con la 4 tempi Yamaha penalizzata dalla rottura della centralina.

LE GARE Le premesse sono di grande spettacolo e non vengono deluse: al via parte a fionda Mastrosimone con Simone Pellegrino costretto ad inseguire. Villani invece resta intruppato nel gruppo comandato da Barbato

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ed impiegherà qualche giro a liberarsi della scomoda compagnia. Davanti è spettacolo puro: Pellegrino attacca Mastrosimone lo passa ma, alla curva successiva il lucano è di nuovo avanti. I due faranno questo per tutta la gara, esaltando il pubblico di Vallelunga. Intanto Villani si libera di Barbato e Buono e si butta all’inseguimento della coppia di testa. Il bolognese è scatenato e prova a rimontare ma davanti se ne accorgono e aumentano il ritmo. Alla fine di una gara spettacolare Simone Pellegrino e Mastrosimone arrivano alla staccata della Roma. Il lucano prova a passare ma il salernitano stringe i denti e va a vincere con soli 49 millesimi di secondo sull’avversario. Terzo è Villani mentre alle sue spalle c’è una volata straordinaria fra gli altri piloti: alla fine la spunta Buono con 5 millesimi su Greco (risalito fortissimo dopo un avvio molto cau-

In alto: la partenza della StockBike 80/180 a Vallelunga è stata altamente spettacolare, dando il via a due gare fatte di sorpassi ad ogni curva.

Sotto a sinistra: il veterano Barbato (44) sa sempre come destreggiarsi in bagarre e porta a casa un ottimo quarto assoluto. Sotto a destra: quinta piazza finale per Greco (63) sempre velocissimo.

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to) e 3 decimi su Barbato. Carlo Pellegrino è settimo davanti a Cesare Russo. Gara 2 e si aspetta la replica dello spettacolo, ma questa volta con tre protagonisti: Mastrosimone parte forte come al solito ma Pellegrino no si fa pregare e si porta subito in testa tallonato dal lucano e dal bolognese. I tre vanno via a suon di giri veloci e sempre vicinissimi l’uno all’altro: si vedono schermaglie ma nessuno commette errori e le posizioni non cambiano, con i piloti concentratissimi a tenere sotto mira l’avversario. All’ultimo giro Mastrosimone si prepara all’attacco ma deve difendersi da Villani che prova a fare un brutto scherzo anche a Simone Pellegrino. I tre escono dalla Roma velocissimi con Pellegrino che vince di nuovo con 309 millesimi su Mastrosimone e 316 millesimi su Villani. Ad un secondo dai primi 3 chiude Antonio Greco, in volata su Barbato e Carlo Pellegrino: questo duello è stato ancora più spettacolare, con continui cambi di posizione, segno del grande equilibrio in pista fra moto e piloti. Più staccato chiude Donato Buono che regola alle sue spalle Massimiliano Volpi e Cesare Russo, in netto progresso come tempi sul giro. LE INTERVISTE La vittoria per somma punti va a Simone Pellegrino: “Oggi è stato ancora più difficile – afferma il salernitano – Mastrosimone è una realtà, Villani lo conosco bene dallo scorso anno. E’ stata una bella vittoria, forse la più bella in questo Trofeo da quando ho cominciato a correre”.

Mastrosimone chiude in seconda posizione con la moto curata dallo Spampy Team: “Abbiamo dato il massimo in tutte e due le gare – dice il pilota lucano - Per me la prima è stata più facile, anche con i continui cambi di posizione che abbiamo avuto: eravamo io e Simone a lottare. In gara 2 si è aggiunto Villani: forse è stata meno spettacolare ma viaggiare così vicini, pensare al punto dove attaccare e allo stesso tempo difendersi è stato faticosissimo. Però penso che ci siamo divertiti ed abbiamo divertito il pubblico”. “Non è stato assolutamente facile questo weekend – racconta Francesco Villani – mancavo dal Trofeo dallo scorso anno ed ho trovato un livello altissimo. Dopo l’errore in partenza di gara 1 non è stato facile liberarsi di piloti che viaggiavano solo qualche decimo più lenti. In gara 2 sono partito bene e mi sono messo dietro alla moto di Mastrosimone studiando il punto dove passare, ma lui non ha fatto errori e in volata non ho potuto fare di più. Però ogni tanto mi guardavo dietro e vedevo gli altri tre che erano ad un secondo da me… sarebbe bastato un mio errore per mandare tutto all’aria. Sono contento così”. Ed ora il gran finale di Adria: la StockBike sta dimostrando una grandissima vitalità con gare equilibrate e combattute. Sarà così anche all’International Raceway? Ilio Ascione

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Trofeo Stock Bike 80 5 a Prova - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011 Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9

18 95 49 44 63 8 19 41 24

Pilota Pellegrino Simone Mastrosimone Nikolas Villani Francesco Barbato Gennaro Greco Antonio Buono Donato Pellegrino Carlo Russo Cesare Volpi Massimiliano

Team Pellegrino Racing Spampy T.Racing Villani Nerone Racing Giemme Nerone Racing Pellegrino Racing Superpann Volpi

25 22 20 15 16 18 14 13 1

25 22 20 18 16 14 15 13 1

Punti 50 44 40 33 32 32 29 26 2

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

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18 44 95 8 63 19 30 49 40 25 82 41 24

Pilota Pellegrino Simone Barbato Gennaro Mastrosimone Nikolas Buono Donato Greco Antonio Pellegrino Carlo Malandrino Francesco Villani Francesco Chianese Angelo Ritella Nicola Costabile Umberto Russo Cesare Volpi Massimiliano

Team Pellegrino Racing Nerone Racing Spampy T.Racing Nerone Racing Giemme Pellegrino Racing Pellegrino Racing Villani Nerone Racing Ritella Nerone Racing Superpann Volpi

Punti 237 199 194 170 139 135 73 40 35 34 31 26 2

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NEXT ROUND: ADRIA (RO) 2 OTTOBRE

Successo nei SuperScooter per Baldi (Nazionale e MDC) e Gianni Ferraguti (Italia)

Per Marco Gottardello (7) due ottimi secondi posti sia nell’Italia che nel Nazionale.

SUPERGARE

Gare nelle gare, spettacolo nello spettacolo: i SuperScooter del Trofeo Malossi non smettono di stupire con risultati incerti fin sotto la bandiera a scacchi. E’ stato così nella gara del Nazionale, nel Trofeo Italia e nella Malossi Day Cup con i piloti che non si sono mai tirati indietro, regalando nomi diversi ad ogni gara.

SUPERSCOOTER NAZIONALE Nel Trofeo Nazionale Superscooter il miglior tempo è andato a Marco Gottardello capace di girare a pochissimo dalla pole position degli Zip: il piemontese in sella al Runner di LG Moto stacca Nicolò Baldi, al rientro in gara dopo l’infortunio patito a Latina, di 8 decimi. Il battipagliese ha cominciato guardingo ed alla fine è contento della posizione ottenuta anche se sa che alle sue spalle ci sono Marco Franco e Minischetti molto vicini. Al via della gara Baldi chiude gli occhi e si tira nella mischia. Gottardello è secondo davanti a Franco e Minischetti. I

Superscooter viaggiano in mezzo al gruppo degli Zip molto vicini fra loro e Gottardello si riporta avanti al terzo passaggio ma al giro dopo si scatena Baldi che si porta avanti e prova ad allungare quel tanto per mettersi al sicuro. Sul traguardo il battipagliese giunge nono assoluto con 98 millesimi di secondo su Gottardello, mentre terzo chiude Andrea Minischetti. SUPERSCOOTER ITALIA Nel Trofeo Italia è spettacolo puro: i SuperScooter non fanno da comprimari, anzi danno fastidio ai piani alti della classifica. In qualifica Marco Ferraguti, su Yamaha Aerox, piazza la zampata vincente nella seconda sessione davanti a Marco Gottardello, Filippo Governali e Gianni Ferraguti. I quattro sono racchiusi in un solo decimo di secondo, davanti a Marco Franco leggermente più staccato. Al via Gianni Ferraguti parte a razzo sorprendendo sia il cugino Marco che Gottardello e Governali. Gottardello si

mette alla caccia dell’Aerox giallo e lo aggancia a metà gara, riuscendo a passare. Intanto si ritira per una scivolata Governali, mentre Franco risale posizioni. La furia dei SuperScooter porta Gottardello fino all’ottava posizione, ad insidiare i piloti in sella agli Zip. Gianni Ferraguti però non molla un metro, bracca il piemontese e lo fulmina sul traguardo aggiudicandosi la gara del Trofeo Italia, su Gottardello e su Franco che passa Marco Ferraguti a metà gara. MALOSSI DAY CUP Nella Malossi Day Cup la sfida agli Zip è affrontata solo da Filippo Governali, con il Runner di Minischetti e da Nicolò Baldi con il Runner della Ni.Ba. Racing. Il battipagliese si qualifica in tredicesima posizione e il piemontese in quindicesima. Al via Baldi guadagna subito delle posizioni tirandosi dietro Governali. I due entrano nella top ten a metà gara scambiandosi ripetutamente il posto. A due

In alto: I due vincitori delle due SuperScooter: Gianni Ferraguti (61) nella Italia e Baldi (35) per la Nazionale. Sotto, da sinistra: dopo la bella prestazione di Busca, Marco Ferraguti (33) a Vallelunga è risultato più in difficoltà, chiudendo quarto; quinta piazza per Luongo (38) a Vallelunga. Andrea Minischetti (333) chiude terzo sul velocissimo tracciato di Vallelunga nel Nazionale.

giri dal termine Governali è addirittura sesto e Baldi risale fino all’ottava posizione. Poi i due Runner chiudono in ottava e undicesima posizione risultando comunque vicinissimi ai migliori Zip della MDC. LE INTERVISTE Significativo il commento di Nicolò Baldi: “è stata la prima gara dopo l’incidente di Latina e mi sono imposto di stare attento – racconta il battipagliese – ma poi io e Governali ci siamo attaccati e abbiamo cominciato a tirarci, inserendoci fra gli Zip. Solo negli ultimi giri ho mollato, un po’ per stanchezza, un po’ perché mi sembrava veramente stupido rischiare. Il mio obiettivo è il Trofeo Nazionale SuperScooter Velocità: sono riuscito a vincere ed allungare su Marco Gottardello. Ad Adria mi basterà arrivare al traguardo per riconfermarmi campione”.

Secondo posto per Governali (31) nella MDC SuperScooter”

nel Trofeo SuperScooter Italia a Vallelunga: “è andato tutto benissimo e non ho avuto problemi di sorta – racconta il modenese – poi eravamo tutti lì con i tempi, ed io, quando vedo la bagarre non mi tiro indietro”.

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Trofeo Super Scooter Nazionale 5 a Prova - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011

Classifica Gara

Anche i SuperScooter danno appuntamento ad Adria, il primo weekend di ottobre, dove saranno protagonisti ancora una volta del Nazionale, dell’Italia e della Malossi Day Cup. Ilio Ascione

Pos. 1 2 3 4

Sul podio del Nazionale Baldi festeggia la vittoria davanti a Gottardello e Minischetti, mentre l’Italia lo vince Gianni Ferraguti davanti a Gottardello e Franco.

Classifica Trofeo

“Questa volta sono arrivato in anticipo alle prove – scherza Marco Gottardello, ricordando l’episodio di Binetto – ma nelle gare ho trovato prima Nicolò Baldi, che non mi aspettavo così in forma dopo l’infortunio, e poi Gianni Ferraguti. Gianni è un mastino e nell’Italia mi ha già dato filo da torcere altre volte. Poi, quando becca la pista veloce è un vero castigo”. Gianni Ferraguti si gode il primo posto Terza posizione per Marco Franco (49) nella SuperScooter Italia.

Pos. 1 2 3 4 5

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trofei.malossi.com

35 7 333 49 63

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Franco Marco Minischetti Andrea

Pilota Baldi Nicolò Gottardello Marco Minischetti Andrea Franco Marco Russo Marco

Team Ni.Ba.Racing L.G. Moto Fey Race Minischetti

Team Ni.Ba.Racing L.G.Moto Minischetti Fey Race Minischetti

Tot 25 22 20 18

Tot 97 91 72 56 39

Trofeo Super Scooter Italia 5 a Prova - Autodromo Vallelunga (RM) - 17 luglio 2011

Classifica Gara Pos. 1 2 3 4 5

61 7 49 33 38

Pilota Ferraguti Gianni Gottardello Marco Franco Marco Ferraguti Marco Luongo Salvatore

Team Ferraguti L.G. Moto Fey Race Ferraguti Fey Race

Tot 25 22 20 18 16

Classifica Trofeo Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11

www.

35 7 49 333

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7 33 49 61 38 71 124 333 91 26 63

Pilota Gottardello Marco Ferraguti Marco Franco Marco Ferraguti Gianni Luongo Salvatore Spadoni Omar Bruzzone Davide Minischetti Andrea Bressan Stevis Andreazzoli Maurizio Russo Marco

Team L.G.Moto Ferraguti Fey Race Ferraguti Fey Race Fey Race Bru Minischetti ASD Peschiera ST Ninja Scooter Minischetti

Tot 200 190 160 137 107 81 44 43 38 36 16

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Superbike Marco Melandri

abbiamo vinto molti GP e siamo stati vicecampioni del mondo. Carlos ha fatto ottimi risultati sia in 500 che in MotoGP correndo sempre in squadre di altissimo lignaggio. Adesso siamo in Superbike, è un Mondiale di altissimo livello dove ho ritrovato il gusto di guidare. Sono tornato una persona felice, coi nostri duelli gli appassionati si divertono. E mi diverto anch’io». Hai rinnovato con la Yamaha. Soddisfatto? «Sono molto contento. Negli ultimi quattro anni ho cambiato quattro moto e quattro squadre, avevo bisogno di trovare una base solida. Nel 2012 potrò sfruttare l’esperienza che sto accumulando in questa stagione: moto, team, gomme, circuiti, era tutto nuovo. L’anno prossimo sarà tutto diverso. Io ho fatto la scelta giusta, la Yamaha anche». Dalla MotoGP qualcuno si era fatto avanti? «Qualche chiacchiera c’è stata, come

«In Superbike ho ritrovato il gusto di guidare. Con i nostri duelli gli appassionati si divertono. E mi diverto anch’io» Tracciato piatto, veloce e con un asfalto traditore. Perché Silverstone ti piace così tanto? «Adoro le parti veloci, lì andavo forte con la MotoGP e conto di fare la differenza pure con la Superbike. È una pista molto impegnativa, completa. Il disegno è molto particolare, spezza il ritmo. Non è facile interpretarla nel modo migliore». Tu vai molto forte sul bagnato. Quest’anno si è sempre gareggiato motosprint

60

ogni anno. Ma il mio obiettivo era creare un buon pacchetto con la Yamaha, un pacchetto che possa funzionare a lungo termine. Qui sto bene e non mi muovo». Rossi è in difficoltà, tu potresti essere l’unico pilota italiano a vincere un Mondiale quest’anno. Una rivincita? «Non godo per le difficoltà altrui. Però il brutto momento di Valentino dovrebbe far capire alla gente che quando ero in Ducati avevo dei buoni motivi per non essere felice». Conosci bene l’ambiente Ducati MotoGP: hai idea di cosa non stia funzionando? «Forse un giorno scriverò un libro su quello che è stato realmente il mio 2008. Se mi avessero seguito, oggi avrebbero una moto migliore». Il matrimonio del secolo finirà con il divorzio del millennio? «Non vedo alternative. Rossi è a terra, la Ducati lo stesso. Non è interesse di nessuno andare avanti così».

Gomme Pirelli fino al 2014 La PireLLi continuerà ad essere fornitore unico dei Pneumatici deL mondiaLe suPerbike fino aL 2014 comPreso. L’accordo è stato aPPena rinnovato, semPre su base triennaLe, come queLLi Precedenti. Le derivate daLLa serie hanno adottato questo sistema neLL’ormai Lontano 2004, seguite daLLa motogP (gommata bridgestone) e daLLa f.1, Passata ProPrio quest’anno aLL’azienda itaLiana. PireLLi resta fornitore anche deL mondiaLe suPersPort e deLLe categorie suPerstock riservate ai giovani.

sull’asciutto ma da quelle parti piove gennaio, con un solo giorno di pista spesso. Può essere la variabile che fa asciutta ad appena un mese dall’intervento alla spalla. Non è molto...». saltare il banco? «In effetti la pioggia trasformerebbe le E sulle altre tre? «Nurburgring e Magny Cours li vedrò due gare in una roulette russa. Avete visto la gara della MotoGP di quest’an- per la prima volta, ad Imola ci ho corso no? Sono caduti tanti pezzi grossi perché solo nel ‘99 con la 125. Checa e Biaggi non c’è molto grip e con l’acqua sbaglia- sono due veterani della Superbike, hanno molti più riferimenti di me. Parto re è facilissimo. Io spero nel sole». Ad Aragon e Brno, Checa non è stato svantaggiato, ma la Yamaha può darmi infallibile. Qual è il suo punto debole? una mano». «È la prima volta che si gioca qualcosa Le gomme saranno un fattore decisidi veramente grande. Ecco, penso che vo nella volata per il titolo? «Le gomme sono fondamentali. Lo potrebbe pagare la paura della prima volta. Però non dimenticate quello che sono sempre state e sarà sempre così». Checa, Biaggi, Melandri: la Superbiha fatto nella prima parte del campionake è finita nelle mani degli ex MotoGP. to. Non mollerà tanto facilmente». Biaggi può diventare l’avversario nu- Che significa? «Che andiamo molto forte a prescinmero uno anche per il Mondiale? «Checa resta il favorito perché ha li- dere dalla categoria. In MotoGP io e Max mitato i danni in maniera superba in gare che per lui sulla carta erano molto difficili. Adesso arrivano tracciati dove sarà dura batterlo. Biaggi però è in forma, da Glio Sa sabato 30 lug diretta un po’ di tempo è costantemente La7 11,40 Prove davanti. Sarà molto dura con endiretta La7 trambi». 15,50 Superpole glio G Restano cinque round; quali saDoMENiCa 31 lu diretta ranno i più favorevoli per te? La7 ,15 SBK gara 1 12 differita «Ne conosco solo due: SilverstoEurosport Superstock ,30 12 diretta ne perché ci ho corso con la MotoEurosport gara 1 K SB ,00 13 diretta GP, Portimao perché ci ho girato a Eurosport

in tv e In erStonE ilvE SIl

14,30 Supersport 2 16,20 SBK gara

diretta La7/Eurosport

motosprint

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la prossima settimana con L’arte della guida

LA PREPARAZIONE DELLA MOTO

2

LE GOMME

AGOSTO 2011 ALLEGATO A MOTOSPRINT

LA POSIZIONE DI GUIDA

31/32

N. DEL 2/08/2011

EXTRA

NON VENDIBILE SEPARATAMENTE

IN COLLAB ORAZION

E CON

masterbike IL FUOCO DENTRO

LA FRENATA

Prefazione di Marco Simoncelli

L’INSERIMENTO IN CURVA LA CURVA L’ACCELERAZIONE LE SOSPENSIONI

Più veloci e sicuri in pista rte a ’ L e l a a i d c i e u p g s a l o l e n d U e n i g a p 8 6 di

a volta in pista per la primsicuri de en sc i ch r pe veloci e Dalle basi ntare sempre più ai segreti per dive

in regcahlioavi il porta

dell’estate

Poste Italiane Sped. in A.P.) in L. 46/2004 D.L. 353/2003 (conv. Aut. art.1, c.1, N. 070070 13/08/2007 - DCB BO


Velocità CIV

Bucine per non presentarsi nella posizione più scomoda sull’ultimo rettilineo. Antonelli e la sorprendente wild card Manuel Tatasciore si sono infilati come previsto ma nel piano di Calia qualcosa non ha funzionato. Perché il piccolo (e leggerissimo..) Niccolò si è accucciato sotto il cupolino e nessuno dei due inseguitori è riuscito a mettere la testa davanti sfruttando la scia. Massimo Parziani è arrivato quarto ma a quasi venti secondi dalle posizioni da podio. Fenati è tornato dentro con il dente avvelenato ma la scivolata nel warm-up della domenica, condizionato dalla pioggia, gli deve aver suggerito l’idea che il Mugello stavolta non gli avrebbe portato bene. Nella prima fase il marchigiano ha tenuto

Honda RS mentre Armando Pontone è stato di nuovo facile vincitore nella sparuta pattuglia delle Moto3: appena tre partecipanti.

le redini ma a due giri dalla fine Antonelli è andato davanti, ha cambiato ritmo e per il compagno di squadra non c’è stato nulla da fare. L’asfalto asciutto ma poco gommato non ha permesso di bissare i fantastici tempi del giorno prima ed ha tradito Kevin Calia che ha sopperito ai problemi d’assetto non

ottimale precedendo Tatasciore e Parziani. Si è dato una calmata anche Popov relegato al sesto posto. La sfida riparte quasi da capo: Antonelli 103 punti, Calia 97, Fenati 95. Federico Caricasulo e Matteo Ferrari si sono divisi la gloria nei due round del Trofeo

Caricasulo e Ferrari con le piccole Honda SUPERBIKE

SABATO: 1. Polita (Ducati) 14 giri pari a 73,430 km in 26’30”153 alla media di 166,241 km/h; 2. Baiocco (Ducati) a 0”267; 3. Sandi (Ducati) a 3”903; 4. Mandatori (Aprilia) a 6”483; 5. Saltarelli (Ducati) a 10”362; 6. Conforti (Ducati) a 18”072; 7. Gentile (Ducati) a 19”901; 8. Aldrovandi (BMW) a 21”012; 9. Lai (Honda) a 22”242; 10. Mauri (Aprilia) a 39”332; 11. Nannelli (Ducati) a 40”094; 12. Ciacci (BMW) a 41”901; 13. Faccietti (Kawasaki) a 47”094; 14. Goi (Aprilia) a 52”269; 15. Pedersoli (Ducati) a 54”372; 16. Maggiori (BMW) a 55”145; 17. Pasini (Yamaha) a 59”190; 18. Averkin (BMW) a 1’15”327; 19. Caselli (BMW) a 1’22”260; 20. Marchetti (Suzuki) a 1’33”824; 21. Milanese (BMW) a 1’35”407; 22. Durigon (BMW) a 1’35”723; 23. Cristini (BMW) a 1’38”323; 24. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’39”037; 25. Baggi (Aprilia) a 1’49”623. Giro più veloce: Baiocco in 1’52”265 alla media di 168,191 km/h. DOMENICA: 1. Baiocco (Ducati) 14 giri pari a 73,430 km in 26’41”471 alla media di 165,066 km/h; 2. Polita (Ducati) a 1”789; 3. Sandi (Ducati) a 11”807; 4. Saltarelli (Ducati) a 15”473; 5. Mandatori (Aprilia) a 16”534; 6. Mauri (Aprilia) a 18”613; 7. Lai (Honda) a 20”582; 8. Aldrovandi (BMW) a 31”084; 9. Goi (Aprilia) a 31”385; 10. Caselli (BMW) a 37”600; 11. Faccietti (Kawasaki) a 44”112; 12. Fusco (BMW) a 44”191; 13. Nannelli (Ducati) a 45”452; 14. Ciacci (BMW) a 47”474; 15. Baggi (Aprilia) a 1’00”739; 16. Averkin (BMW) a 1’14”422; 17. Zerbo (BMW) a 1’25”969; 18. Battisti (Honda) a 1’32”392; 19. Milanese (BMW) a 1’34”558; 20. Cristini (BMW) a 1’34”748; 21. Di Pietrogiacomo (Suzuki) a 1’41”131. Giro più veloce: Baiocco in 1’53”225 alla media di 166,765 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Baiocco p. 125; 2. Polita 113; 3. Sandi 79; 4. Conforti 74; 5. Mandatori 55; 6. Saltarelli 49; 7. Lai 46; 8. Aldrovandi 43; 9. Mauri 42; 10. Gentile 41.

600 SUPERSPORT

SABATO: 1. Tamburini (Yamaha) 14 giri pari a 73,430 km in 27’07”418 alla media di 162,434 km/h; 2. Dionisi (Honda) a 0”035; 3. Giansanti (Kawasaki) a 8”360; 4. Cruciani (Kawasaki) a 9”758; 5. Velini (Honda) a 10”838; 6. Menghi (Yamaha) a 29”903; 7. Erbacci (Yamaha) a 33”098; 8. Bonecchi (Yamaha) a 46”458; 9. Vigilucci (Yamaha) a 46”867; 10. Bugatti (Honda) a 54”769; 11. Berclaz (Yamaha) a 1’02”142; 12. Marconi (Yamaha) a 1’10”329; 13. Gallo (Honda) a 1’10”382; 14. Falaschi (Suzuki) a 1’11”039; 15. Ferretti (Kawasaki) a 1’22”077; 16. Mantia (Kawasaki) a 1’23”334; 17. Yurchenko (Yamaha) a 1’31”891; 18. Pozdneev (Yamaha) a 1’32”116. Giro più veloce: Dionisi in 1’54”963 alla media di 164,244 km/h. DOMENICA: 1. Tamburini (Yamaha) 14 giri pari a 73,430 km in 27’24”856 alla media di 160,712 km/h; 2. Cruciani (Kawasaki) a 0”007; 3. Palumbo (Honda) a 0”043; 4. Giansanti (Kawasaki) a 3”380; 5. Velini (Honda) a 9”410; 6. Marconi (Yamaha) a 12”110; 7. Menghi (Yamaha) a 42”201; 8. Bonecchi (Yamaha) a 44”612; 9. Bugatti (Honda) a 47”303; 10. Berclaz (Yamaha) a 55”295; 11. Vigilucci (Yamaha) a 58”270; 12. Gallo (Honda) a 1’05”785; 13. Ferretti (Kawasaki) a 1’05”932; 14. Mantia (Kawasaki) a 1’06”030; 15. Falaschi (Suzuki) a 1’08”551; 16. Yurchenko (Yamaha) a 1’39”404; 17. Pozdneev (Yamaha) a 1’39”668. Giro più veloce: Dionisi (Honda) in 1’56”141 alla media di 162,578 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Dionisi p. 111; 2. Tamburini 95; 3. Giansanti 83; 4. Velini 82; 5. Cruciani 73; 6. Palumbo 59; 7. Menghi 48; 8. Roccoli 40; 9. Erbacci 38; 10. Bonecchi 35.

MOTO 2

SABATO: 1. Tarozzi 14 giri pari a 73,430 km in 27’34”328 alla media di 159,792 km/h; 2. D’Annunzio (FTR) a 2”958; 3. Lamborghini (Suter) a 9”135; 4. Marrancone (Bimota) a 13”250; 5. D’Alessandro (Bimo-

ta) a 30”427; 6. Pratelli (Bimota) a 43”755; 7. Andreozzi (FTR) a 1’28”127. Giro più veloce: Andreozzi in 1’54”934 alla media di 164,286 km/h. DOMENICA: 1. Tarozzi 14 giri pari a 73,430 km in 27’39”164 alla media di 159,326 km/h; 2. Lamborghini a 10”393; 3. Andreozzi (FTR) a 12”936; 4. Ciavattini a 13”553; 5. D’Annunzio (FTR) a 16”370; 6. D’Alessandro (Bimota) a 37”123. Giro più veloce: Tarozzi in 1’56”821 alla media di 161,632 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Tarozzi p. 115; 2. Andreozzi 100; 3. D’Annunzio 81; 4. Marrancone 79; 5. Ciavattini 66; 6. Lamborghini 56; 7. D’Alessandro 43; 8. Fanelli 41; 9. Stizza 34; 10. Lorenzetti 21.

STOCK 1000

SABATO: 1. Petrucci (Ducati) 12 giri pari a 62,940 km in 22’54”543 alla media di 164,843 km/h; 2. Clementi (BMW) a 3”442; 3. Mercado (Kawasaki) a 5”266; 4. Perotti (BMW) a 5”695; 5. Bussolotti (Kawasaki) a 5”841; 6. Antonelli (Honda) a 15”673; 7. Muzio (BMW) a 17”110; 8. Alfonsi (BMW) a 17”194; 9. Vizziello (Yamaha) a 17”616; 10. Sassaro (Kawasaki) a 32”927; 11. Diviccaro (BMW) a 42”306; 12. Rosso (KTM) a 47”724; 13. Pasetto (BMW) a 50”166; 14. Andriotta (Suzuki) a 50”773; 15. Berclaz (Honda) a 56”145; 16. Moretti (Aprilia) a 56”176; 17. Antonello (Kawasaki) a 1’01”497; 18. Zenari (Aprilia) a 1’10”524; 19. Mazzina (KTM) a 1’10”952; 20. Mauri (Ducati) a 1’16”248. Giro più veloce: Petrucci in 1’53”286 alla media di 166,675 km/h. DOMENICA: 1. Antonelli (Honda) 10 giri pari a 52,450 km in 20’12”477 alla media di 155,731 km/h; 2. Alfonsi (BMW) a 15”415; 3. Perotti (BMW) a 23”188; 4. Clementi (BMW) a 23”204; 5. Bussolotti (Kawasaki) a 29”001; 6. Vizziello (Yamaha) a 30”075; 7. Rosso (KTM) a 30”966; 8. Mercado (Kawasaki) a 32”174; 9. Andriotta (Suzuki) a 46”692; 10. Mazzina (KTM) a 47”695; 11. Valsecchi (Aprilia) a 47”705; 12. Diviccaro (BMW) a 48”697; 13. Magnoni (BMW) a 54”495; 14. Berclaz (Honda) a 54”834; 15. Petrucci (Ducati) a 54”942; 16. Anastasia

(Honda) a 1’00”530; 17. Antonello (Kawasaki) a 1’03”373; 18. Rubino (Kawasaki) a 1’06”005; 19. T. Gabrielli (Aprilia) a 1’18”716; 20. Moretti (Aprilia) a 1 giro; 21. M. Gabrielli (Aprilia). Giro più veloce: Antonelli in 1’58”631 alla media di 159,166 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Petrucci p. 89; 2. Perotti 68; 3. Magnoni 66; 4. Clementi 63; 5. Bussolotti 63; 6. Alfonsi 57; 7. Mercado 50; 8. Della Ceca 45; 9. Zanetti 41; 10. Canepa 37.

STOCK 600

SABATO: 1. Lombardi (Yamaha) 10 giri pari a 52,450 km in 19’34”709 alla media di 160,738 km/h; 2. Russo (Yamaha) a 1”232; 3. Monti (Yamaha) a 1”719; 4. Cocco (Yamaha) a 4”497; 5. Morbidelli (Yamaha) a 6”104; 6. Dittadi (Yamaha) a 6”104; 7. Morrentino (Yamaha) a 6”107; 8. Vitali (Yamaha) a 6”750; 9. Casalotti (Yamaha) a 9”510; 10. Fornasari (Yamaha) a 16”703; 11. Toccacieli (Kawasaki) a 19”432; 12. Manfredi (Honda) a 19”539; 13. Polita (Yamaha) a 19”892; 14. Stirpe (Honda) a 22”315; 15. Salvadori (Yamaha) a 22”392; 16. Cassani (Yamaha) a 22”888; 17. Marchionni (Yamaha) a 28”707; 18. Sabatino (Yamaha) a 28”882; 19. Basic (Yamaha) a 29”251; 20. Tosetto (Kawasaki) a 31”763; 21. Grandi (Yamaha) a 35”058; 22. Tarantino (Kawasaki) a 36”256; 23. Ferroni (Kawasaki) a 37”998; 24. Cavalli (Kawasaki) a 38”510; 25. Viglieno (Yamaha) a 38”755; 26. Sportoletti (Yamaha) a 39”238; 27. Cazzola (Honda) a 41”714; 28. Lagonigro (Yamaha) a 46”748; 29. Aloisi (Yamaha) a 53”254; 30. Tibaldo (Yamaha) a 1’11”965. Giro più veloce: Cocco in 1’55”945 alla media di 162,853 km/h. DOMENICA: 1. Leonov (Yamaha) 8 giri pari a 41,960 km in 17’27”318 alla media di 144,231 km/h; 2. Morrentino (Yamaha) a 29”764; 3. Russo (Yamaha) a 32”224; 4. Sabatino (Yamaha) a 32”444; 5. Tarantino (Kawasaki) a 35”129; 6. Cassani (Yamaha) a 35”675; 7. Pascarella (Yamaha) a 35”703; 8. Dittadi (Yamaha) a 35”762; 9. Gregorini (Yamaha) a 36”056; 10. Marchionni (Yama-

STOCK 600 - Un po’ incauto e decisamente sfortunato, Vladimir Leonov non è riuscito a riaprire la Stock 600. Nel round cinque non si è scrollato di dosso la scomoda ombra di Dino Lombardi e all’ultimo giro ha sbagliato tattica, diventando facile bersaglio del pilota campano, che ha fatto valere la scia festeggiando il secondo centro stagionale. Ma non era finita perché i meccanici del russo si sono dimenticati di apporre lo sticker sulla gomma anteriore, per cui è scattata l’inevitabile squalifica. Lo sticker serve per controllare il rispetto del limite di ha) a 38”091; 11. Vitali (Yamaha) a 39”217; 12. Manfredi (Honda) a 39”293; 13. Polita (Yamaha) a 42”453; 14. Lombardi (Yamaha) a 42”695; 15. Sportoletti (Yamaha) a 43”874; 16. Aloisi (Yamaha) a 44”881; 17. Tosetto (Kawasaki) a 46”873; 18. Poma (Yamaha) a 55”886; 19. Toccacieli (Kawasaki) a 1’01”708; 20. Casalotti (Yamaha) a 1’02”737; 21. Monti (Yamaha) a 1’09”966; 22. Salvadori (Yamaha) a 1’12”321; 23. Cocco (Yamaha) a 1’12”402; 24. Fornasari (Yamaha) a 1’24”153; 25. Morbidelli (Yamaha) a 1’32”845; 26. Viglieno (Yamaha) a 1’32”870; 27. Tibaldo (Yamaha) a 1’33”118; 28. Ravaioli (Yamaha) a 1’33”404; 29. Stirpe (Honda) a 1’33”418; 30. Velasco (Yamaha) a1’33”815; 31. Cavalli (Kawasaki) a 1’33”844; 32. Ferroni (Kawasaki) a 1’34”123; 33. Andolfatto (Kawasaki) a 1’39”833. Giro più veloce: Leonov in 2’09”148 alla media di 146,204 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Lombardi p. 105; 2. Leonov 80; 3. Russo 80; 4. Morrentino 72; 5. Vitali 65; 6. Dittadi 53; 7. Cocco 45; 8. Monti 41; 9. Gregorini 40; 10. Morbidelli 38.

125 GP

SABATO: 1. Antonelli (Aprilia) 13 giri pari a 68,185 km in 26’16”869 alla media di 155,667 km/h; 2. Tatasciore (Aprilia) a 0”146; 3. Calia (Aprilia) a 0”205; 4. Parziani (Aprilia) a 19”163; 5. Baldassarri (Aprilia) a 19”546; 6. Giorgi (Aprilia) a 19”654; 7. Carpi (Aprilia) a 35”481; 8. Gondo (Aprilia) a

gomme che nei round doppi come il Mugello è fissato in dieci unità, senza distinzione tra anteriore e posteriore. La disavventura dell’infuriato Leonov ha avanzato al terzo posto il toscano Federico Monti e al quarto il quindicenne Francesco Cocco autore di uno strepitoso 1’55”945: il ragazzino laziale non ha ancora lasciato il segno, ma è uno di quelli da tenere sott’occhio. Il round sei è partito sul bagnato e non c’è stata storia. Leonov è partito a razzo e ha corso un’altra gara: aveva già 3”7 di vantaggio al primo giro, più di otto al secondo e quasi 30 all’arrivo della corsa accorciata ad otto tornate invece di dieci come previsto. Lombardi è sprofondato al quattordicesimo posto, lasciando in gioco gli inseguitori Le-

onov e Russo appaiati a meno -25 punti dalla vetta. Bilancio soddisfacente per Russo, secondo e terzo mentre Nicola Morrentino ha brillato sul bagnato risalendo dall’undicesimo al terzo posto. L’americano Joey Pascarella ha sprecato la pole scivolando sull’asciutto e finendo solo settimo sull’acqua. STOCK 1000 - Con l’asfalto vecchio Troy Bayliss girava con la Superbike al Mugello in 1’51 basso e chissà cosa penserà quando sulla spiaggia di Surfers Paradise giungerà notizia dello strepitoso 1’52”612 firmato da Danilo Petrucci con la Ducati in configurazione Stock: il ventenne ternano divide spesso il Mugello con il mito australiano per

37”187; 9. Migno (Aprilia) a 37”321; 10. Pardo (Friba) a 37”471; 11. Valtulini (Honda) a 37”545; 12. McPhee (Aprilia) a 37”903; 13. Rogers (Aprilia) a 38”226; 14. Ryan (Honda) a 42”017; 15. Giacomini (Aprilia) a 52”408; 16. Bonati (Aprilia) a 56”785; 17. Fenati (Aprilia) a 1’17”416; 18. Calgaro (Honda) a 1’50”184. Giro più veloce: Popov (Aprilia) in 1’59”386 alla media di 158,159 km/h. DOMENICA: 1. Antonelli (Aprilia) 13 giri pari a 68,185 km in 26’28”276 alla media di 154,549 km/h; 2. Fenati (Aprilia) a 0”122; 3. Calia (Aprilia) a 14”500; 4. Tatasciore (Aprilia) a 14”567; 5. Parziani (Aprilia) a 14”741; 6. Popov (Aprilia) a 15”921; 7. Baldassarri (Aprilia) a 28”394; 8. Migno (Aprilia) a 35”416; 9. Valtulini (Honda) a 36”839; 10. Gondo (Aprilia) a 36”927; 11. Mantovani (Aprilia) a 37”158; 12. McPhee (Aprilia) a 37”211; 13. Rogers (Aprilia) a 37”624; 14. Giacomini (Aprilia) a 46”904; 15. Pardo (Friba) a 47”277; 16. Fuligni (Aprilia) a 52”568; 17. Bonati (Aprilia) a 1’09”090; 18. Calgaro (Honda) a 1’39”012. Giro più veloce: Fenati in 2’00”862 alla media di 156,228 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Antonelli p. 103; 2. Calia 97; 3. Fenati 95; 4. Parziani 73; 5. Popov 68; 6. Giorgi 47; 7. Carpi 43; 8. Tatasciore 33; 9. Pardo 32; 10. Baldassarri 30.

40”150. Giro più veloce: Pontone in 2’06”089 alla media di 149,751 km/h. DOMENICA: 1. Pontone (TR 001) 13 giri pari a 668,185 km in 27’41”660 alla media di 147,723 km/h; 2. Stirpe (TR 001) a 40”647; 3. Zanella (Moriwaki) a 1 giro. Giro più veloce: Pontone in 2’06”317 alla media di 149,481 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Pontone p. 150; 2. Zanella 88; 3. Stirpe 76.

MOTO 3

YAMAHA R6 CUP

SABATO: 1. Pontone (TR 001) 13 giri pari a 68,185 km in 27’38”289 alla media di 148,024 km/h; 2. Zanella (Moriwaki) a

TROFEO HONDA

SABATO: 1. Caricasulo 13 giri pari a 68,185 km in 26’55”028 alla media di 151,989 km/h; 2. Ferrari a 0”380; 3. Fedi a 4”473; 4. Coletti a 4”547; 5. Antonelli a 40”569; 6. Torlaschi a 43”664; 7. Groppi a 1’02”802; 8. Bassani a 1’16”057; 9. Di Ciolo a 1 giro; 10. Fabrizio; 11. Villani. Giro più veloce: Caricasulo in 2’02”381 alla media di 154,289 km/h. DOMENICA: 1. Ferrari 13 giri pari a 68,185 km in 27’05”697 alla media di 150,991 km/h; 2. Caricasulo a 12”629; 3. Coletti a 13”434; 4. Antonelli a 15”318; 5. Fedi a 31”975; 6. Torlaschi a 32”865; 7. Groppi a 54”795; 8. Bassani a 1’16”607; 9. Antonucci a 1 giro; 10. Fabrizio; 11. Villani. Giro più veloce: Caricasulo in 2’02”889 alla media di 153,651 km/h. 1. Menchetti 10 giri pari a 52,450 km in 19’56”840 alla media di 157,765 km/h; 2. D. Paoloni a 1”487; 3. Agnelli a 3”139; 4.

]

Caloroso a 3”224; 5. Mercandelli a 8”734; 6. A. Paoloni a 8”826; 7. Romano a 9”122; 8. Poma a 13”022; 9. Tocca a 14”337; 10. Garofoli a 15”465; 11. Magnanelli a 15”480; 12. Iurino a 17”566; 13. Scienza a 21”678; 14. Favi a 24”250; 15. Mottola a 30”197; 16. D’Andrea a 30”414; 17. Nori a 30”421; 18. Brignoli a 30”685; 19. Eccheli a 31”283; 20. Calvano a 31”692; 21. Bolognesi a 31”769; 22. Diomedi a 33”535; 23. Daina a 40”279; 24. Gazzolo a 41”148; 25. Gaggino a 41”466; 26. De Gruttola a 53”955. Giro più veloce: Menchetti in 1’57”891 alla media di 160,165 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Agnelli p. 320; 2. Caloroso 242; 3. Paoloni A. 224; 4. Poma 179; 5. Leuthe Biliotti 172; 6. Romano 130; 7. Paoloni D. 128; 8. Eccheli 128; 9. Carta 125; 10. D’Andrea 121.

YAMAHA R1 CUP

1. Laudati 8 giri pari a 41,960 km in 18’18”949 alla media di 137,455 km/h; 2. Brunelli a 3”524; 3. Tocca a 4”527; 4. Benato a 5”861; 5. Iudica a 6”003; 6. Marchi a 6”595; 7. Manici a 17”435; 8. Brunelli a 19”384; 9. Papi a 19”901; 10. Sanca a 50”267; 11. Bottari a 1’39”010; 12. Zamboni a 1’39”220. Giro più veloce: Iudica in 2’12”497 alla media di 142,509 km/h. IN CAMPIONATO: 1. Brunelli p. 85; 2. Laudati 76; 3. Sanca 71; 4. Tocca 55; 5. Manici 49; 6. Benato 47; 7. Campedelli 34; 8. Brunelli 29; 9. Iudica 27; 10. Marchi 26.

una vittoria e un sesto posto nella stock 1000 per “l’altro” antonelli, andrea (28). nella foto sopra, il campione in carica della superbike, alessandro polita (53), primo e poi secondo al mugello.

Leclassifiche motosprint

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motosprint

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Velocità CIV

sviluppare la Extreme, decisamente una bella scuola. Nella gara del sabato Petrucci non ha avuto avversari, capitalizzando al massimo la scivolata del pupillo della BMW, Michele Magnoni. La marca tedesca si è consolata con la piazza d’onore del veterano Ivan Clementi incalzato dall’argentino Leandro Mercado scommessa della Kawasaki Pedercini. Al via del round sei la pista era umida ma con traiettoria quasi asciutta ed era eviden-

matteo baioCCo (15) inSeguito da Sandi (23) e polita (53). SopRa, il mattatoRe della moto2, mattia taRozzi (71). nella pagina aCCanto, RobeRto tambuRini (1), Che ha fatto il biS in SupeRSpoRt e, SopRa, teSta a teSta nella StoCk 600 tRa dino lombaRdi (13) e JoeY paSCaRella (825).

Yamaha R Series Cup

Menchetti bella sorpresa

SCARPERIA - Yamaha R Series Cup in parte condizionata dal maltempo. La gara della R1 si è corsa sotto l’acqua battente e ha visto trionfare il laziale Ugo Laudati che non è però riuscito a scalzare Daniel Brunelli dal gradino più alto della classifica generale. Nella R6 invece i piloti si sono dati grande battaglia regalando anche in questo round adrenalina e colpi di scena. Rivelazione della giornata Yuri Menchetti (nella foto), 17 anni: dopo aver conquistato la pole ha difeso con i denti la prima posizione fino all’arrivo, lasciando a Paoloni, Agnelli, Caloroso e Mercandelli la lotta per la conquista dei gradini più bassi del podio.

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Roberto Tamburini

te che la rain anteriore scelta da Magnoni e Petrucci non sarebbero durata a lungo. «Non ero convinto ma ho preferito partire alla pari con il mio rivale diretto in campionato - si è difeso Petrucci affondato in quindicesima posizione, due dietro Magnoni - i conti tornano: sono arrivato al Mugello a pari punti e affronterò le due gare che restano da +21». L’autogol ha spianato la strada al velocissimo Andrea Antonelli, wild card scesa nel CIV per ritrovare fiducia dopo le

Me la gioco fino in fondo

sfortune esibizioni nella Coppa del Mondo. «Su questa pista la moto contava il giusto e ho fatto la differenza» ha puntualizzato il pilota umbro. Riscatto anche per Lorenzo Alfonsi, che ha vinto il duello BMW con Fabrizio Perotti adesso secondo in classifica. Sull’umido è andata molto forte la KTM, finita settima con Niccolò Rosso e decima con Micheal Mazzina, autore di una veemente parte centrale che lo aveva portato fino al sesto. SUPERSPORT/MOTO2 - La sfida del sabato era stata divertente: Roberto Tamburini, l’inseguitore in campionato, vincitore in volata sul capoclassifica Ilario Dionisi. Ma nulla in confronto alle emozioni del giorno dopo. Tamburini è ripartito a razzo tirandosi

dietro il rivale. Il riminese della Yamaha ha saltato il primo round di Misano (per la restrizione imposta dal regolamento Mondiale: una sola pista prova) e con 41 punti da recuperare ha capito che un’altra vittoria di misura non sarebbe servita a molto. Così ha vistosamente rallentato il ritmo per favorire il ritorno di Cruciani e Palumbo. Il diabolico piano è perfettamente riuscito e con gli inseguitori di mezzo il duello è diventato infuocato. Dopo alcuni pericolosi incroci di traiettorie all’ultimo giro Dionisi ha perso la calma, è entrato all’interno, centrando Tamburini che stava chiudendo la sua traiettoria. Il laziale è volato senza danni fisici nella sabbia, infuriato. Tamburini si è salvato ma gli altri due erano lontani. In poche curve si è rifatto sotto, sbarazzandosi di Palumbo all’ingresso nella Bucine e di Cruciani sotto la bandiera, per soli sette millesimi, 15 centimetri di pista! Cambio della guardia anche al vertice della Moto2, causa la scivolata nel round cinque di Alessandro Andreozzi poi ripartito e infine settimo. Nella seconda uscita l’ex capofila ha salvato il bilancio (terzo) ma con la doppietta Mattia Tarozzi adesso è a +15 punti. Ancora non c’è partita tra le Supersport (con gomme libere) e le Moto2 che corrono in regime di fornitore unico Dunlop. SUPERBIKE - Con la Ducati Althea, la stessa squadra di Carlos Checa, il ventiduenne Federico Sandi aveva stampato un impressionante 1’51”383 con le velocissime Michelin da qualifica. Sulla distanza di gara però il costruttore francese non ha ancora colmato il divario con la Pirelli. «L’anteriore

ha mollato dopo pochi giri e non ho potuto far altro che gestire il terzo posto» ha commentato il figlio del capo meccanico di Max Biaggi. Con lo stesso pacchetto tecnico è finita peggio per Luca Conforti, vincitore di Misano relegato all’ottavo posto e poi scivolato malamente. Addio sogni di gloria per il bresciano e lotta per il titolo ormai ristretta ad Alex Polita e Matteo Baiocco, pupilli della Ducati Barni, la squadra campione in carica. Il Pirata non si è fatto sfuggire la prima sfida ma Baiox si è rifatto con gli interessi tornando a +12 in classifica. Crescono le quotazioni di Simone Saltarelli, quarto e quinto, mentre non decolla la stagione di Federico Mandatori che ha fatto gli stessi piazzamenti ma con l’Aprilia RSV4 regina in rettilineo: 326,3 km/h contro i 320 della 1198R.

SCARPERIA - Pochi istanti dopo il contatto all’ultimo giro ripreso dalle telecamere del CIV, nei box c’è stata tensione tra i tecnici di Ilario Dionisi e quelli di Roberto Tamburini. Il vincitore invece è rimasto di ghiaccio, come in quell’infuocato ultimo giro. «Alla variante Borgo San Lorenzo ho sentito una gran botta e ho pensato subito che Dionisi avesse esagerato. Ero davanti, ho fatto la mia traiettoria e non ho alcuna responsabilità nella sua caduta. Ho controllato la moto per miracolo, perdendo metri preziosi da Cruciani e Palumbo. Ero convinto che la gara fosse andata». E invece... «Sono riuscito a tornare sotto anche se la R6 aveva subito qualche danno e non era più precisa come prima. Ho superato Palumbo in staccata alla Bucine e Cruciani sullo slancio pochi metri prima della bandiera». La tua Yamaha R6 stavolta volava: vi hanno passato qualche pezzo ufficiale? «La Bike Service ha lavorato bene e la moto sta andando sempre meglio. Siamo un gruppo fantastico, ci meritiamo i risultati che stiamo ottenendo». Hai riaperto i giochi ma Dionisi è ancora in vantaggio. «Vallelunga è la sua pista, lì sarà difficile batterlo di nuovo. Ma la finalissima è al Mugello, dove ho già festeggiato un anno fa. Siamo partiti con una gara in meno e giocarcela fino all’ultimo giro sarebbe già un trionfo». Il podio si avvicina anche nel Mondiale? «Ci siamo andati vicini a Brno, sono in forma e la moto va bene: perché no?».

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Velocità CIV

Speedway Campionato Italiano

pole posItIon

pIede rotto In proVa

antonelli parte col piede giusto

della ceca ko. salta le gare

SUL nuovo asfalto del Mugello record crollati anche in qualifica. In Superbike la pole è andata a Federico Sandi con la Ducati Althea gommata Michelin in 1’51”383. Strepitosa prestazione di Danilo Petrucci nella Stock 1000 in sella alla Ducati Barni (gomme Pirelli), 1’52”612. Le altre pole: Supersport, Roberto Tamburini (Yamaha Bike Service-Metzeler) 1’54”652; Stock 600, Joey Pascarella (Yamaha-Elle 2 Ciatti) 1’55”965; 125, Niccolò Antonelli (Aprilia) 2’00”014.

neLLa HaLL oF Fame È L’ora di virginio Ferrari Virginio Ferrari (sopra) è entrato nella Hall of Fame del CIV che nei round precedenti aveva festeggiato Giacomo Agostini, Luca Cadalora ed Eugenio Lazzarini. Ex vice iridato della 500 nel ‘79 alle spalle di Kenny Roberts, Ferrari nel 1987 è stato con la Bimota YB4 l’ultimo campione del mondo della F.1 TT, il campionato per derivate dalla serie anticipatore della SBK. Ha vinto tre titoli nazionali: nel ‘78 fece doppietta, in 500 guidando la Suzuki RG e nella 750 con la Yamaha OW31. Terza perla nel 1985 con la Ducati nella TT F.1. È stato anche team manager di successo.

petrUcci È rimaSto aL mUgeLLo per SviLUppare La dUcati Sbk 2012 Prima di volare a Silverstone per il sesto round della Coppa del Mondo Stock 1000, in programma domenica, Danilo Petrucci ha girato per due giorni al Mugello con il team sviluppo Ducati per il collaudo della Superbike 2012. «Far crescere la moto che segnerà la nuova epoca Ducati è un grande privilegio e un’attività affascinante ma anche un affare molto duro - spiega il ventenne ternano. Andiamo in pista alle nove esatte e non smettiamo prima delle sei del pomeriggio. Anzi l’ultima volta l’ingegner Marinelli ha voluto che girassi mezz’ora più del previsto. Su una pista così fisica come il Mugello non è affatto uno scherzo».

riccardo Della Ceca, vincitore della Stock 1000 nel precedente round di Misano, ha saltato le due gare del Mugello per la scivolata nelle qualifiche del venerdi che gli sono costate la frattura del piede destro. Il marchigiano della Ducati Barni tornerà regolarmente in pista nella prossima sfida di Vallelunga in programma l’undici settembre. riSponde maLe ai commiSSari magnoni perde 5 poSizioni in grigLia Michele Magnoni è stato retrocesso di cinque posizioni dalla direzione gara al termine delle qualifiche della Stock 1000 concluse con il secondo tempo in scia al poleman Danilo Petrucci. La penalità è stata comminata perchè il pilota della BMW Mascheroni si è rivolto con toni maleducati agli ufficiali di gara, che lo avevano convocato per un “avvertimento” causa sorpasso in regime di bandiere gialle.

Mattatore Terza vittoria consecutiva di Carpanese. Sul podio anche Covatti e Franchetti dopo un acceso duello

L

ONIGO - Il Campionato Italiano Speedway dopo tre prove ha un dominatore, Mattia Carpanese, che ha vinto anche la terza prova: tre su tre, vincendo tutte le sei manche che lo hanno visto in gara. Mattia se gareggiasse con questa grinta e determinazione anche a livello internazionale sarebbe di sicuro uno dei migliori protagonisti, invece si deve accontentare dei fasti nazionali. Sedici i piloti in gara con la partecipazione di due bulgari, l’oramai italiano Manev

e Chavdar che per prendere il via a queste gare tricolori si sobbarcano in macchina ben 3800 chilometri fra andata e ritorno, bravi davvero. Hanno cercato di tenere testa allo scatenato pilota padovano, che gareggia per il moto Club Olimpia, l’italoargentino Covatti, Franchetti che dopo questa prova si ritrova con uno svantaggio di 11 punti ed il sempre positivo Gregnanin. Terminate le venti manche di qualificazione, dove si sono visti duelli e sorpassi mozzafiato, si sono messi in evidenza oltre ai quattro finalisti anche Cavicchioli, Paco Castagna che conduce la classifica Under 21 a punteggio pieno, Vicentin che ha una determinazione incredibile abbinata a buona tecnica (se riuscirà a risolvere in fretta il problema del centro curva per il giovanissimo pilota di Noventa Vicentina ci saranno grandi soddisfazioni), un po’ in difficoltà invece l’altro italo-argentino Christian Carrica. La finale è stata dominata da Carpanese, partito benissimo non ha avuto problemi. Avvincente il duello per il secondo posto fra Covatti e Franchetti con vari sorpassi e secondo gradino del podio guadagnato dal pilota italo-argentino. CON la prova tricolore di speedway si è disputata anche la quarta prova del trofeo Sopra, la finale Speedway, da SiniStra: franchetti, GreGnanin, covatti e carpaneSe. a SiniStra, la finale flat track con il duello tra belli (229) e veSprini (14).

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FMI di Flat Track che ha visto la vittoria del marchigiano Fabrizio Veprini dopo una performance nella manche di finale incredibile, partito in ultima posizione è riuscito alla fine, dopo un accanito duello con Belli, a tagliare il traguardo per primo. Marzotto, partito in testa, ha conquistato il terzo gradino del podio riuscendo a tenere dietro lo scatenato Zambon. Dopo questa quarta prova Belli guida la classifica con 10 punti di vantaggio su Vesprini e ben 36 su Zambon. Foto Tomba

Belli e Vesprini nel Flat Track Speedway

a LONIGO: 1. Carpanese punti 25; 2. Covatti 22; 3. Franchetti 20; 4. Gregnanin 18; 5. Cavicchioli 16; 6. Castagna 14; 7. Manev 0; 8. Vicentin 12; 9. Carrica 11; 10. del Torre 10; 11. Novello 9; 12. Chavdar 0; 13. Marzotto 8, 14.Scagnetti 7; 15. Trentin 6; 16. Rizza 5. IN CaMpIONaTO: 1. Carpanese 75; 2. Franchetti 64; 3. Gregnanin 58; 4. Covatti 54; 5. Carrica 43; 6. Cavicchioli 40; 7. Castagna 38; 8. Novello 31; 9. Seren 28; 10. del Torre 27; 11. Scagnetti 24; 12. Vicentin 23; 13. Marzotto 21; 14.Maran 11; 15. Rizza 10; 16. Stevanini 4; 17. Ugolini 3.

UNdeR 21

IN CaMpIONaTO: 1. Castagna punti 75; 2. del Torre 64; 3. Vicentin 62.

FLaT TRaCk

a LONIGO: 1. Vesprini punti 25; 2. Belli 20; 3. Marzotto 15; 4. Zambon 12; 5. Scalabrin 10; 6. Bruni 8; 7. Moschini 6; 8. Buzzi 5; 9. andreotti 4; 10. Foresti 3; 11. pahor 2; 12. Vivaldi 1; 13. Zossi 0; 14. Zamperi 0; 15. Franchetti 0. IN CaMpIONaTO: 1. Belli punti 80; 2. Vesprini 70; 3. Zambon 44; 4. Scalabrin 41; 5. Monti 37; 6. andreotti 28; 7. Castagna 20; 8. Marzotto 20; 9. Buzzi 18; 10. Castiglioni 17; 11. Magnoni 15; 12. pahor 14; 13. Bruni 12; 14. Moschini 6; 15. Zampieri 4; 16. Foresti 3; 17. Marchini 2; 18. Vivaldi 1.

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Sportitalia I campionati regionali

gran finale per cinque CrossTrofeo Italia PAROLDO - Danilo Musso (MX1 under 21), Luca Derosa (MX1, Over 21), Leonardo Amadio (MX2 under 21), Giorgio Marincioni (MX2, over 21) e Chiara Fontanesi tra le ragazze: sono questi i piloti vincitori del Trofeo Italia di cross, al termine della quarta e ultima prova. La gara si è corsa a Paroldo e vi hanno preso parte, complessivamente, 133 piloti. La prima gara della MX1 è stata condizionata da una caduta, che ha coinvolto alcuni piloti della zona alta della classifica: Malimpensa è transitato decimo, Derosa e Debbi addirittura oltre la ventesima posizione. In testa alla corsa ha preso il largo Gambarotti, ma dietro ritmo infernale con Lorenzon velocissimo tanto da guadagnarsi con autorità la prima posizione. Lorenzon però ha commesso un errore, una scivolata che gli ha fatto perdere diverse posizioni e la wild card Valente si è portato al comando, conquistando la prova. In gara 2, è scattato in testa Nicola Lauro ritornato in forma dopo parecchi problemi fisici, ha tenuto il ritmo per più di metà gara ma Lorenzon lo ha attaccato e superato, vincendo. Nella MX2, assente Della Mora, Leonardo Amadio è partito in testa, ma Manuel Ciarlo a metà gara ha guadagnato la prima posizione, mantenendola fino alla bandiera LEONARDO AmADiO

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scacchi. In gara 2, Ciarlo, già dal primo giro ha messo tra sé e gli avversari più di 100 metri di vantaggio: per il ligure una vittoria in solitario. Doppietta di Chiara Fontanesi nella Femminile.

10 luglio

Trofeo Italia motocross e fenmminile, quarta e ultima prova - Organizzazione: Motoclub Cairo Montenotte - Direttore di gara: Marco Bazzano - Meteo: sereno.

Classifiche

MX1 GRUPPO A GARA 1: 1. Valente (KTM); 2. Lauro (Honda); 3. Ciriale (Honda); 4. Lorenzon (Kawasaki); 5. Gambarotti (Kawasaki); 6. Daziano (Honda); 7. D’Attilio (Yamaha); 8. Fontanesi (Yamaha); 9. Musso (KTM); 10. Togninalli (Kawasaki); 11. De Rosa (Honda); 12. Malimpensa (Yamaha); 13. Barbieri (Suzuki); 14. Paire (Yamaha); 15. Tomasi (Honda); 16. Pioppo (Honda); 17. Tincani (TM); 18. Debbi (Suzuki); 19. Roasio (Yamaha); 20. Fossi (Husqvarna); 21. Comastri (Honda); 22. Prearsi (KTM); 23. Tavelli (KTM); 24. Lodi (Honda); 25. Montorro (Honda); 26. Antoniello (Yamaha); 27. Giampieri (Honda); 28. Berutti (Yamaha); 29. Fissolo (Honda); 30. Vagadore (Honda); 31. Zambon (Suzuki); 32. Danna (Honda); 33. Clò (Honda); 34. Astesano (Honda); 35. Manfredi (Honda); 36. Comastri (Kawasaki). GARA 2: 1. Lorenzon (Kawasaki); 2. Lauro (Honda); 3. De Rosa (Honda); 4. Gambarotti (Kawasaki); 5. Valente (KTM); 6. Malimpensa (Yamaha); 7. Daziano (Honda); 8. Tavelli (KTM); 9. Debbi (Suzuki); 10. Musso (KTM); 11. Tomasi (Honda); 12. Paire (Yamaha); 13. Fontanesi (Yamaha); 14. Togninalli (Kawasaki); 15. Lauro (Honda); 16. Prearsi (KTM); 17. Lodi (Honda); 18. Roasio (Yamaha); 19. Fossi (Husqvarna); 20. Barbieri (Suzuki); 21. Tincani (TM); 22. Vagadore (Honda); 23. Clò (Honda); 24. Montorro; 25. D’Attilio (Yamaha); 26. Antoniello (Yamaha); 27. Zambon (Suzuki); 28. Ferrini (Suzuki); 29. Comastri (Honda); 30. Fissolo (Honda); 31. Manfredi (Honda); 32. Astesano (Honda); 33. Danna (Honda); 34. Comastri (Kawasaki); 35. Pioppo (Honda); 36. Giampieri (Honda). MX2 GARA 1: 1. Ciarlo (Suzuki); 2. Cimberio (Suzuki); 3. Amadio (Honda); 4. Tabone (KTM); 5. Marincioni (Suzuki); 6. Gobbi (Yamaha); 7. Faccioli (Suzuki); 8. Marino (Honda); 9. Ruzzi (Suzuki); 10. Casa (Kawasaki); 11. Frigerio (Kawasaki); 12. Pettinari (Kawasaki); 13. Gipponi (Honda); 14. Matteucci (Honda); 15. Bianchetti (Yamaha); 16. Ciocci (Honda); 17. Bertagna (Suzuki); 18. Di Bari (Honda); 19. Lamponi (Honda); 20. Alice (KTM); 21. Orlandi (Yamaha); 22. Folchi (Honda); 23. Bersanelli (Yamaha); 24. Cal-

legaro (KTM); 25. Lini (Yamaha); 26. Pioli (Honda); 27. Micozzi (Yamaha); 28. Gazzola (KTM); 29. Pepe (Suzuki); 30. Maurizi (Honda); 31. Porchia (Honda); 32. Rossi (Suzuki); 33. Cristalli (Kawasaki); 34. Malpassi (KTM); 35. Borghi (Suzuki); 36. Peruzzini (Yamaha); 37. Greguoldo (Yamaha). MX2 GARA 1: 1. Ciarlo (Suzuki); 2. Cimberio (Suzuki); 3. Marino (Honda); 4. Gobbi (Yamaha); 5. Ruzzi (Suzuki); 6. Faccioli (Suzuki); 7. Marincioni (Suzuki); 8. Matteucci (Honda); 9. Frigerio (Kawasaki); 10. Amadio (Honda); 11. Casa (Kawasaki); 12. Ciocci (Honda); 13. Tabone (KTM); 14. Bersanelli (Yamaha); 15. Cristalli (Kawasaki); 16. Porchia (Honda); 17. Rossi (Suzuki); 18. Lini (Yamaha); 19. Bertagna (Suzuki); 20. Gipponi (Honda); 21. Di Bari (Honda); 22. Lamponi (Honda); 23. Maurizi (Honda); 24. Pioli (Honda); 25. Pepe (Suzuki); 26. Gazzola (KTM); 27. Callegaro (KTM); 28. Peruzzini (Yamaha); 29. Malpassi (KTM); 30. Borghi (Suzuki); 31. Pettinari (Kawasaki); 32. Micozzi (Yamaha); 33. Quarti (Suzuki); 34. Bianchetti (Yamaha); 35. Folchi (Honda); 36. Alice (KTM). GRUPPO B MX1 MX2: 1. Franceschini (Honda); 2. Ratti (Kawasaki); 3. Da Ros (Suzuki); 4. Iannarone (KTM); 5. Manuppiello (KTM); 6. Bertoli (Suzuki); 7. Bandi (Kawasaki); 8. Ortelli (KTM); 9. Gnoni (Honda); 10. Mantero (Suzuki); 11. Marchetti (Suzuki); 12. Padrini (Kawasaki); 13. Intrivigne (Suzuki); 14. Carboni (KTM); 15. Quas (TM); 16. Meroli (KTM); 17. Amadei (Kawasaki); 18. Andrei (Yamaha); 19. Mometti (Suzuki); 20. Pennino (Honda); 21. Rivetti (KTM); 22. Giachino (Yamaha); 23. Gallitelli (Yamaha). GRUPPO B: 1. Peira (Honda); 2. Scelza (Kawasaki); 3. Curti (Honda); 4. Sallicati (Honda); 5. Gatti (Honda); 6. Cardone (Honda); 7. Brevi (Suzuki); 8. Cardone (Honda); 9. Antonello (Honda). FEMMINILE GARA 1: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Rivetti (KTM); 3. Parrini (KTM); 4. Decarli (Honda); 5. Padrini (Kawasaki); 6. Sbrana (Honda); 7. Giudici (Kawasaki); 8. Lago (Suzuki); 9. Quas (Kawasaki); 10. Cimarra (KTM); 11. Scaramagli (Suzuki); 12. Bertone (KTM); 13. Dell’Angelo (Kawasaki); 14. Mattioda (Suzuki). GARA 2: 1. Fontanesi (Yamaha); 2. Rivetti (KTM); 3. Parrini (KTM); 4. Decarli (Honda); 5. Padrini (Kawasaki); 6. Giudici (Kawasaki); 7. Lago (Suzuki); 8. Bertone (KTM); 9. Quas (Kawasaki); 10. Scaramagli (Suzuki); 11. Mattioda (Suzuki); 12. Sbrana (Honda); 13. Dell’Angelo (Kawasaki).

Emilia-Romagna Campogalliano (MO) 2 giugno

Campionato regionale motocross e minicross Emilia Romagna, prima prova – Organizzatore: M.C. Polisportiva Campogalliano – Direttore di gara: Dante Badiali – Meteo: sereno

Classifiche

MX1 GARA 1: 1. Aldini; 2. Malimpensa; 3. Debbi; 4. Miani; 5. Ghidini; 6. Petruzziello; 7. Comastri; 8. Ferrini; 9. Merli; 10. Bazzani; 11. Fiaccadori; 12. Pinotti; 13. Bertolotti; 14. Barisio; 15. Pilato; 16. Bandieri; 17. Spaggiari; 18. Puviani. GARA 2: 1. Malimpensa; 2. Aldini; 3. Debbi; 4. Miani; 5. Comastri; 6. Ghidini; 7.

Petruzziello; 8. Bertolotti; 9. Bazzani; 10. Ferrini; 11. Pinotti; 12. Merli; 13. Fiaccadori; 14. Pilato; 15. Barisio; 16. Puviani; 17. Spaggiari; 18. Bandieri. MX2 GARA 1: 1. Faccioli; 2. Coppellotti; 3. Ciocci; 4. Chiletti; 5. Montanari; 6. Adani; 7. Cavina; 8. Mecagni; 9. Dalla Libera; 10. Salati; 11. Valestri; 12. Fontana; 13. Vanti; 14. Placci; 15. Credi; 16. Marchetti; 17. Magnani; 18. Fattori; 19. Conti; 20. Spattini; 21. Prosperi; 22. Neri. GARA 2: 1. Faccioli; 2. Coppellotti; 3. Ferrari; 4. Ciocci; 5. Chiletti; 6. Mecagni; 7. Salati; 8. Adani; 9. Fattori; 10. Valestri; 11. Cavina; 12. Fontana; 13. Placci; 14. Spattini; 15. Credi; 16. Vanti; 17. Marchetti; 18. Conti; 19. Prosperi; 20. Magnani; 21. Neri; 22. Dalla Libera. MX2 GARA 2: 1. Faccioli; 2. Coppellotti; 3. Ferrari; 4. Ciocci; 5. Chiletti; 6. Mecagni; 7. Salati; 8. Adani; 9. Fattori; 10. Valestri; 11. Cavina; 12. Fontana; 13. Placci; 14. Spattini; 15. Credi; 16. Vanti; 17. Marchetti; 18. Conti; 19. Prosperi; 20. Magnani; 21. Neri; 22. Dalla Libera. 125 GARA 1: 1. Mantovani; 2. Marchelli; 3. De Pietri; 4. Gatti; 5. Bisi; 6. Imolesi; 7. Francucci; 8. Longo; 9. Serri; 10. Mussi; 11. Bertozzi; 12. Dalle Vacche; 13. Zibordi; 14. Santandrea; 15. Magnani; 16. Rinaldi; 17. Cantergiani; 18. Dalle Vacche. GARA 2: 1. Marchelli; 2. Gatti; 3. Mantovani; 4. De Pietri; 5. Imolesi; 6. Cantergiani; 7. Longo; 8. Bisi; 9. Mussi; 10. Serri; 11. Dalle Vacche; 12. Francucci; 13. Zibordi; 14. Rinaldi; 15. Santandrea; 16. Magnani; 17. Bertozzi; 18. Dalle Vacche. CADETTI GARA 1: 1. Zanotti; 2. Manucci; 3. Monteleone; 4. Ricci; 5. Fossi; 6. Manco; 7. Mazza; 8. Bragazzi; 9. Fiorentini. GARA 2: 1. Zanotti; 2. Manucci; 3. Monteleone; 4. Fossi; 5. Ricci; 6. Manco; 7. Bragazzi; 8. Fiorentini; 9. Mazza. DEBUTTANTI GARA 1: 1. Folli; 2. Zampino; 3. Zampino; 4. Scalambra; 5. Melandri; 6. Giordano; 7. Belli; 8. Balladini; 9. Capuzzo; 10. Mazza; 11. Razzini. GARA 2: 1. Folli; 2. Melandri; 3. Cacchi; 4. Giordano; 5. Zampino; 6. Scalambra; 7. Balladini; 8. Belli; 9. Capuzzo; 10. Mazza; 11. Razzini. JUNIOR GARA 1: 1. Agosti; 2. Pavan; 3. Monteleone; 4. Ferretti; 5. Maselli; 6. Magnani; 7. Terranova; 8. Vinera; 9. Azzali; 10. Cattani. SENIOR GARA 1: 1. Sanchini; 2. Munari; 3. Anderlini. MX4 GARA 1: 1. Ravaglia M.; 2. Vaccari; 3. Ravaglia G.; 4. Salsi; 5. Gherli; 6. Baschieri; 7. Coruzzi; 8. Mazzotti; 9. Gardini; 10. Focaccia; 11. Ballati; 12. Bortolotti; 13. Castellari; 14. Merzari; 15. Zardi; 16. Fontanta; 17. Casali; 18. Baraccani; 19. Rossi; 20. Giuliani; 21. Canovi; 22. Pini; 23. Patacini; 24. Zibordi; 25. Stazzone; 26. Golinelli; 27. Olivieri; 28. Sforacchi. MX4 GARA 2: 1. Mazzotti; 2. Baschieri; 3. Focaccia; 4. Fontana; 5. Ravaglia G.; 6. Zibordi; 7. Golinelli. OPEN: 1. Vaccari; 2. Ravaglia; 3. Salsi; 4. Gardini; 5. Bortolotti; 6. Coruzzi; 7. Merzari; 8. Casali; 9. Ballati; 10. Pini; 11. Stazzone; 12. Castellari. OVER 50: 1. Gherli; 2. Zardi; 3. Canovi; 4. Rossi; 5. Giuliani; 6. Patacini; 7. Sforacchi; 8. Olivieri.

EnduroTre gare dai campionati regionali

Emilia Romagna Monghidoro (BO) 5 giugno

Campionato regionale Emilia Romagna enduro + trofeo Husqvarna, seconda prova – Organizzatore: M.C. Valle Idice – Meteo: sereno

Classifiche

HusqvaRna EnduRO cup E1: 1. chiappa; 2. pagliari; 3. Borghi; 4. Guglilmetti; 5. Felci; 6. Biffi; 7. crippa; 8. Bartolini; 9. Ragghianti a.; 10. dapit; 11. Ragghianti L.; 12. Ghioldi. E2: 1. serafini; 2. Bottazzi; 3. cogato; 4. picchioni; 5. stabilito; 6. Giacometti; 7. dellai; 8. Gallingani; 9. sbuttoni; 10. nuvoloni. E3: 1. dodi; 2. Grion; 3. pelizzeni; 4. Giraldi; 5. Laurencich; 6. Mangili; 7. Folchini; 8. Guglilmetti; 9. nuvoloni. JunIOR: 1. Gualtieri; 2. Rovero; 3. agnelli; 4. Ganozzi; 5. chinosi; 6. capellazzi; 7. Hausbergher; 8. Guglielmetti; 9. stroili; 10. calamai. vETERan: 1. Mulas; 2. chiozza; 3. plesnicar; 4. serafini; 5. Bartolini; 6. Bertuzzi. OspITI: 1. Mangili; 2. Gualtieri. REGIOnaLE EnduRO FInO a 125 2T: 1. chiappa (Husky); 2. donelli; 3. Trevainini (HM); 4. Lenzi; 5. Franchi; 6. Montelaghi; 7. vannucchi; 8. Gironi; 9. civa; 10. Grillini; 11. algeri (Yamaha); (tutti gli altri su KTM). 125 cadETTI 2T 125 4T: 1. Bondavalli Jorden; 2. armani (HM); 3. castellana (HM); 4. Bondavalli Joe; 5. Favari; 6. conciatori; 7. covati; 8. veneziani; 9. Lambri; 10. naji; 11. carlappi; 12. Fontana (HM); 13. Totti (Husky); (tutti gli altri su KTM). OLTRE 125 2T: 1. Ferrari (KTM); 2. Fiaccadori (Suzuki); 3. Zanzi (KTM); 4. dodi (Husky); 5. pelizzeni (Husky); 6. Zanichelli (Husaberg); 7. chinosi (Husky); 8. Taglioli (KTM); 9. Fanticini (KTM); 10. Ruffini (HM); 11. pegorin (KTM); 12. aldrovandi (KTM); 13. Mattarozzi (TM); 14. Bertorelli (KTM); 15. cesari (Husby); 16. Lorenzini (KTM); 17. Gandolfi (KTM); 17. Gilardi (KTM); 19. vignali (KTM); 20. Franchi (KTM); 21. Molinari (KTM); 22. dattaro (KTM); 23. vellani (KTM); 24. chiara (TM); 25. severini (KTM); 26. Gandolfi (Gas Gas); 27. pifferi (KTM); 28. Menzani (KTM); 29. Fontana (KTM); 30. Folchini (Husky); 31. Ralli (Honda); 32. Ferrari (KTM); 33. sbuttoni (Husky); 34. coppini (Yamaha). OLTRE 125 4T FInO 250 4T: 1. Rossi (Suzuki); 2. pagliari (Husky); 3. comastri (Honda); 4. pedrini (Honda); 5. alfieri (Suzuki); 6. Rovero (Husky); 7. Fulcini (Honda); 8. aguzzoli (Kawasaki); 9. visconti (Suzuki); 10. Orfei (KTM); 11. armani (Honda); 12. avanzini (Honda); 13. Mucci (Kawasaki); 14. Mazzocchi (Suzuki); 15. carta (Honda); 16. Evangelisti (KTM); 17. sfortunati (Honda); 18. Milani (HM); 19. paratici (Kawasaki); 20. Felci (Husky); 21. Giubblesi (Suzuki); 22. comani (Yamaha); 23. Bergonzi (Yamaha); 24. Bosi (Yamaha); 25. ciccotto (Honda); 26. Gaioli (Suzuki); 27. Guglielmetti (Husky); 28. Mucci (Kawasaki); 29. Iotti (Yamaha); 30. camurri (KTM); 31. Olari (KTM). OLTRE 250 4T: 1. alvisi (HM); 2. Zanetti (Honda); 3. Becchetti (Honda); 4. Bottazzi (Husky); 5. Zanzi (KTM); 6. agnelli (Husky); 7. agostini (Honda); 8. prandini (KTM); 9. Ber-

cella (Honda); 10. picchioni (Husky); 11. canovi (Beta); 12. Guglielmetti (Husky); 13. capelazzi (Husky); 14. Fiocchi (KTM); 15. Lapina (KTM); 16. calanchi (Beta); 17. sorboni (KTM); 18. savazzi (KTM); 19. stabilito (Husky); 20. Baistrocchi (KTM); 21. sereni (KTM); 22. Lombardo (Husky); 23. Ferretti (Beta); 24. Guglielmi (KTM); 25. Malaguti (Yamaha); 26. salvatori (BMV); 27. cocchi (Suzuki); 28. stocchetti (Honda); 29. sorboni (KTM); 30. Mainardi (Beta); 31. Montanari (KTM); 32. Gallingani (Husky); 33. Totti (KTM); 34. Zambelli (Yamaha); 35. Tanzi (KTM); 36. Bergamini (Yamaha); 37. Tinti (Beta); 38. Guglielmetti (Husky); 39. Gastaldo (KTM); 40. Grimandi (Husky). ELITE: 1. Balordi (Husky). vETERanI: 1. Elmi (Honda); 2. cecchetti (Honda); 3. Mauri (Yamaha); 4. Zanrè (125 2T); 5. Tampieri (Kawasaki); 6. Monti (KTM); 7. Righetti (KTM); 8. Merlani (KTM); 9. afroditi (KTM); 10. aspetti (KTM); 11. aimi (Kawasaki); 12. Municella (Honda); 13. Mezzadri (KTM); 14. veneziano (KTM); 15. Malaguti (KTM); 16. Franceschini (Yamaha); 17. Molinari (Usby). TEssERE spORT: 1. armani (Suzuki); 2. sordini (KTM); 3. Zeno (KTM); 4. Zanotti (KTM); 5. Bettini (KTM); 6. naldi (KTM); 7. Gentilini (Husky); 8. vandini (KTM); 9. Romei (KTM); 10. Gandolfi (KTM); 11. Rossi (Husky); 12. donadel (Kawasaki); 13. Tonioli (Husaberg); 14. Gasperini (KTM); 15. Leurini (KTM); 16. veneziani (Yamaha); 17. Rocca (Yamaha); 18. celotti (KTM); 19. Milani (KTM); 20. Falorni (Honda); 21. Ballarini (KTM); 22. Boresetti (Beta); 23. Trespidi (Husky); 24. Merusi (KTM); 25. costa (Husky); 26. casini (Gas Gas); 27. ventura (KTM); 28. asinari (Husky). 50 cc: 1. castellana (HM); 2. Boccacci (Beta). LadY: 1. Ori (Beta).

piemonte

s. Giacomo di Roburent (cn) 5 giugno

Campionato piemontese enduro, quinta prova – Organizzatore: M.C. Off Road 2000 – Direttore di gara: Attilio Pecchenino – Meteo: pioggia

Classifiche

50 cOdIcE: 1. abrigo (HM). cadETTI- JunIOR E1: 1. Musso (KTM); 2. Giacchero (Fantic); 3. Fiore (KTM); 4. Gavinelli (Yamaha); 5. Meli (KTM); 6. Barel (KTM); 7. Taramazzo (KTM); 8. Tusa (KTM); 9. scabini (Gas Gas); 10. Gaglione (Kawasaki); 11. Fossati (Husqvarna); 12. Moroso (KTM); 13. Berri (KTM); 14. Gilio (TM); 15. vacchiero (KTM); 16. prevignano (KTM). E2: 1. Boffa (SBR); 2. peila (Beta); 3. porro (Gas Gas); 4. Iacazzi G. (KTM); 5. Gioria (KTM); 6. Beltritti (KTM). E3: 1. sordo (KTM); 2. careglio (Gas Gas); 3. Omodei Zorini G. (Husqvarna); 4. Grangetto (TM); 5. cometta (Gas Gas); 6. Grillo (KTM); 7. piombino (Gas Gas). sEnIOR E1: Mazza (Yamaha); 2. Galliano (TM); 3. cappello (Honda); 4. Gilardi (Sherco); 5. signetti (KTM); 6. paolini (Suzuki); 7. Borgese (Husqvarna); 8. Martino (KTM); 9. albesiano (Yamaha); 10. Barroero (KTM); 11. cazzola (Honda); 12. Baù (Suzuki); 13. paschetto (Suzuki); 14. Omodei Zorini M. (KTM); 15. Travaglio (KTM); 16. Iacazzi M. (Cagiva).

E2: 1. Lucotti (Suzuki); 2. Giacobone (KTM); 3. varalli (Suzuki); 4. pesante (KTM); 5. crivelli (Honda); 6. Borgarello (Sherco); 7. Milani (Husqvarna). E3: 1. Bignoli d. (KTM); 2. scavino (Gas Gas); 3. natta (TM); 4. caffaratti (Fantic); 5. Beltritti (KTM); 6. achino (Gas Gas); 7. valorio (KTM); 8. Trione (Beta). MaJOR. E1: 1. Occelli (KTM); 2. Bertorello (KTM); 3. Manera (Honda); 4. Gianni (Suzuki); 5. Marchiondi (Yamaha); 6. deglialberti (KTM); 7. Greppi (KTM); 8. dracone (Suzuki); 9. Milan (Honda); 10. valcavi (KTM); 11. Truffo (KTM); 12. Faccini (KTM); 13. Gagliardi (Honda); 14. albarello (Yamaha). E2: 1. Giordano (Beta); 2. Gallo alb. (KTM); 3. chiabotto (KTM); 4. Lusso (Beta); 5. Marsilio (Honda); 6. Bonamico (Beta); 7. Bellio (KTM); 8. Rezzaro (Beta); 9. peila u. (KTM); 10. Taverna (Husaberg); 11. scarfiello (Husqvarna); 12. Meli (KTM); 13. Milone (Beta); 14. cornero (KTM); 15. Galassi (Sherco). E3: 1. calvi (Beta); 2. Gerbi (KTM); 3. crivellari (KTM); 4. devalle (KTM); 5. damiano (Gas Gas); 6. scabini (Gas Gas); 7. doglio (KTM); 8. Merola (Gas Gas); 9. spinoglio (KTM). vETERan: 1. Rivoir (Gas Gas); 2. pagliana (Gas Gas); 3. dario (Beta); 4. Favaretto (Suzuki); 5. Beltritti (KTM); 6. pattono (KTM); 7. Boffa G. (Suzuki); 8. Godi (KTM); 9. Baldi (KTM); 10. pregaglia (KTM); 11. Bianchi (BMW); 12. Bernasconi (KTM); 13. caffaratti G. (KTM); 14. dellacasa (Suzuki); 15. Barbero (Yamaha). LadIEs: 1. sappino (Honda); 2. veronelli (KTM). OspITI: 1. serra (Gas Gas); 2. Briatore (KTM); 3. Fronti (Honda). spORT 2T: 1. Genovesio (KTM); 2. Giusiano (KTM); 3. claretto (Husqvarna); 4. Beltramo (KTM); 5. Giraudo (Honda); 6. azzolin (Gas Gas); 7. Grigato (Honda); 8. pipino (Suzuki); 9. clerico (KTM); 10. devalis (KTM); 11. donato (KTM); 12. Guaschetti (Gas Gas); 13. Gatti (Gas Gas); 14. dellagiovanna (Gas Gas); 15. Boschetto (Gas Gas); 16. Romanisio (Yamaha); 17. Favaretto (Husqvarna); 18. Zaimaj (KTM); 19. Goffi (KTM); 20. comerio (Suzuki). spORT 4T: 1. Marenco (Yamaha); 2. Gelmini (Honda); 3. d’angelo (IKTM); 4. pregliasco (Honda); 5. dalmasso (Yamaha); 6. Fanzio (Yamaha); 7. Rossato (Suzuki); 8. Ivaldi (Suzuki); 9. pagliana (Yamaha); 10. silvano (Yamaha); 11. Goffi (Yamaha); 12. amerio (TM); 13. Mollo (Husqvarna); 14. saluzzo (Suzuki); 15. Rosso (Honda); 16. Rossini (Yamaha); 17. Isaia (KTM); 18. seghesio (KTM); 19. Mandrile (Honda). squadRE: 1. dogliani; 2. 100 Torri alba; 3. alfieri; 4. Granozzo; 5. acqui Terme.

Toscana

castelnuovo Garfagnana (Lu) 5 giugno

Campionato toscano enduro, quarta prova – Organizzatore: M.C. Garfagnana

Classifiche

undER 23 cLassE a: 1. Monnecchi (KTM); 2. Lorenzelli (KTM); 3. Brezzi; 4. pizzirani (Yamaha); 5. arigoni (KTM); 6. cacciatori (Husqvarna); 7. Ranfagni (KTM); 8. sandroni (KTM); 9. pioni (KTM); 10. Marziali (KTM); 11. pagnini (KTM); 12. Martinelli (KTM); 13. sonnini (KTM); 14. pieroni (KTM).

undER 23 cLassE c: 1. Gualdani (TM); 2. piacenza (KTM); 3. La valle (Husqvarna); 4. Moretti (KTM); 5. Ganozzi (KTM); 6. Brizzi (Gas Gas); 7. sassoli (KTM); 8. Tomei (KTM); 9. pasquini (KTM); 10. Motto (KTM); 11. Mariotti (KTM). undER 23 cLassE q: 1. Giorgini (Honda); 2. Lucchesi (Yamaha); 3. Bracco (Kawasaki); 4. Iozzelli (Beta); 5. scarpelli (Suzuki); 6. Bartoletti (Kawasaki); 7. piccioni (KTM); 8. Mazzuoli (KTM); 9. Liberatori (Honda). cLassE E1s: 1. Matteoni (KTM); 2. Marotta (Honda); 3. Incerti (Kawasaki); 4. cortellessa (Suzuki); 5. sorbi (Yamaha); 6. castelli (Kawasaki); 7. Bertagni (KTM); 8. Giganti (Honda). cLassE E2s: 1. Giannotti (KTM); 2. Girolami (Honda); 3. venturi (Beta); 4. stanghellini (KTM); 5. donati (KTM); 6. carli (Honda); 7. Bolognesi (Honda); 8. Fantappiè (KTM); 9. Massai (Yamaha). cLassE E3s: 1. Bacci (KTM); 2. Fagiolini (Husaberg); 3. Bicicchi (KTM); 4. pardini (KTM); 5. dreoni (Gas Gas); 6. Bigiarini (KTM); 7. sonnoli (KTM). cLassE E1M: 1. La Marca (Honda); 2. Tavanti (Suzuki); 3. Fondelli (KTM); 4. Ramazzotti (TM); 5. Falchi (Honda); 6. Taddei (Honda); 7. Lai (KTM); 8. Ghezzani (Yamaha); 9. Girelli (Kawasaki); 10. canaccini (KTM); 11. Benassi (Yamaha); 12. sabatti (Kawasaki); 13. Branchetti (KTM); 14. salimbeni (Honda); 15. Banci (Honda); 16. Mauro (Yamaha). cLassE E2M: 1. Giannotti (Beta); 2. Malatesta (Husqvarna); 3. conti (Honda); 4. venuto (Honda); 5. Guidarelli (Yamaha); 6. Belloni (KTM); 7. philippaerts (Yamaha); 8. vanni (KTM); 9. Giusti (Kawasaki); 10. casotti (KTM); 11. Bartolini (Beta); 12. Messeri (Suzuki); 13. Bindi (KTM); 14. pizzi (Honda); 15. del carlo (KTM); 16. Luperini (KTM); 17. nottoli (Beta). cLassE E3M: 1. ciuti (TM); 2. Lombardini (KTM); 3. Brezzi (KTM); 4. simi (Gas Gas); 5. cangini (KTM); 6. Manzini (Gas Gas); 7. cavalletti (KTM); 8. sandroni (KTM). cLassE Z: 1. Fusi (Fantic); 2. Guidarelli (Honda); 3. pampaloni (Beta). vETERan: 1. Bartolini (KTM); 2. Ravagli (Beta); 3. de Felice (Honda); 4. parrini (KTM); 5. pellegrini (KTM); 6. Orrea (Honda); 7. Morizzi (KTM); 8. Ricci (KTM); 9. Bettini (Husqvarna); 10. Marini (KTM); 11. Motto (KTM); 12. Guidotti (BMW); 13. Garabini (KTM); 14. simeone (Beta); 15. Biagioni (Husqvarna); 16. Felici (TM); 17. Mancioppi (Yamaha); 18. Marcellino (Gas Gas); 19. Gallori (RMZ). ELITE: 1. Tellini (Honda); 2. de Felice (Kawasaki); 3. Lilli (Honda); 4. Zanchi (Fantic); 5. Guastini (KTM); 6. paoletti (Yamaha); 7. Maimone (Honda); 8. Zappoli (Honda); 9. Giustelli (Honda). spORT s2: 1. veneziano (KTM); 2. Bianchi (Gas Gas); 3. Gregori (KTM); 4. pieroni (KTM); 5. Bertagni (Honda); 6. Giovannelli (KTM); 7. Fusi (KTM); 8. Matteucci (Gas Gas). s4: 1. Bisio (KTM); 2. pierangioli (KTM); 3. dami (KTM); 4. pistolesi (KTM); 5. ceccotti (KTM); 6. Ranieri (KTM); 7. Lovi (Husaberg); 8. salvetti (Husaberg); 9. Biagioni (KTM); 10. salvetti (Yamaha); 11. polloni (Suzuki); 12. Rossi (Husqvarna); 13. Lanzini (Beta); 14. Giannetti (KTM); 15. Benedetti (Beta); 16. Tognarelli (Husaberg); 17. Toschi (Yamaha); 18. poccioni (KTM); 19. Rigatti (KTM); 20. corsini (Yamaha); 21. del nero (Honda); 22. sanesi (Beta); 23. petri (Suzuki); 24. seghieri (Beta); 25. Laffi (Honda); 26. di Mercurio (Yamaha); 27. Giacomelli (Yamaha); 28. pirrera (TM); 29. Marovelli (Honda). motosprint

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Prova verità MV Agusta F4 RR Corsacorta di Riccardo Piergentili - foto Digital Photo Studio

DATI DICH IARATI Prezzo 2 2

.900 f.c. Potenza 147,7 kW a 13.400 (201 CV) giri/’ Coppia 1 1,4 kgm (1 a 9200 g 14 Nm) iri/’ Peso a s ecco 192 kg Colori bia co opaco e rosson /bianco

Veloce come un missile, stabile come un treno. Ha un potenziale enorme... ma che fatica sfruttarla!

S

CARPERIA - Fari, frecce, specchi retrovisori, un rombo affascinante ma garbato, da moto di serie, ed un design inconfondibile. È la F4, una supersportiva che riconosceresti fra mille. Questa volta, però, c’è qualcosa di diverso. Si tratta del motore, nascosto sotto le sinuose curve della carenatura. Un quattro cilindri in linea che promette prestazioni da brividi, che promette di sfondare il muro dei 200 CV all’albero, limite che, fino ad ora, solo le moto da corsa hanno superato. Dati alla mano, però, neppure la nuovissima versione RR Corsacorta della F4 è arrivata a tanto. Intendiamoci, la sportiva varesina va fortissimo, tanto che nei lunghi rettilinei del Mugello riesce a tenere testa a molte rivali dotati di scarichi racing, rapporti corti e carene in vetroresina ultra leggere! Insomma, la sostanza c’è (179,9 CV alla ruota rappresentano un dato impressionante), il record no. Per quello bisognerà attendere il prossimo tentativo. Se avete deciso di leggere questo articolo, probabilmente siete cacciatori di emozioni forti e come tali siete stati attirati dai dati dichiarati della F4 RR Corsacorta. Pertanto avrete senza dubbio bisogno di una risposta alla seguente domanda: “La nuova F4 RR è in grado di combattere ad armi pari con la BMW S 1000 RR e la Kawasaki ZX-10R”? La tedesca e la giapponese, fino ad ora, erano le sportive più potenti attualmente in commercio. La BMW resta quella dotata del motore più rabbioso, potente e corposo; la Kawasaki quella che ha meno tiro in basso. E la MV Agusta? Si pone esattamente a metà strada tra le sue rivali, quindi rappresenta un ottimo compromesso, tra l’eccellenza della categoria. Il nuovo quattro cilindri in linea della F4 RR Corsacorta, infatti, spinge forte ai medi regimi, dove l’erogazione è fluida ed motosprint

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Cuore da corsa


Prova verità MV Agusta F4 RR Corsacorta identikit PMotore il tiro sostanzioso ma mai sgarbato. L’allungo non manca; addirittura la potenza massima coincide con l’intervento del limitatore (13.600 giri/’), fatto rarissimo su una moto di serie, che dimostra come i tecnici della MV Agusta abbiano posto un freno ad un propulsore che probabilmente potrebbe agevolmente raggiungere i 14.000 giri/’. Infine è curioso notare che il regime di rotazione indicato coincide con quello effettivo, segno che il contagiri è molto preciso. TRALASCIANDO per un attimo i dati, va semplicemente detto che, cavallo più, cavallo meno, la F4 RR Corsacorta è in grado di emozionare, soprattutto nei circuiti veloci, dove può esprimere tutto il suo enorme potenziale. Cercare di portarla al limite non è un’impresa impossibile, sia per merito di un motore facile da usare, sia grazie all’elettronica, che stempera i bollenti spiriti del quattro cilindri italiano, quando il pilota si lascia prendere troppo la mano. Per spiegarvi davvero cosa si prova in sella a questa sportiva è sufficiente descrivervi un giro di pista al Mugello, tracciato che ha messo in evidenza pregi e difetti di questa MV Agusta... E allora via, fuori dalla curva Bucine, per affrontare il lungo rettilineo d’arrivo. La protezione aerodinamica è molto buona e parte del merito è di un plexiglass del cupolino caratterizzato da una doppia bombatura, grazie alla quale, una volta poggiato il casco sul serbatoio, ci si immerge in un universo parallelo, dove la musica del quadricilindrico varesino la fa da padrona. Il serbatoio è piuttosto spigoloso, ma abbracciarlo è un vero piacere. Purtroppo i semimanubri sono un filo aperti e le pedane non sufficientemente arretrate da garantire una posizione di guida ottimale per l’uso in circuito. Questi dettagli dimostrano che la F4 RR Corsacorta, nonostante la sua notevole potenza, è stata pensata anche per un uso stradale. Comunque, i comandi sono completamente regolabili, quindi è possibile adattare le caratteristiche della moto a quelle del pilota. Il propulsore spinge fortissimo. In rettilineo solo poche e ben preparate moto riescono a resistergli. Il rapporto finale è piuttosto lungo, mentre quelli del cambio sono molto ravvicinati. A proposito del cambio, gli innesti sono morbidi e precisi, ormai vicini agli standard delle migliori sportive giapponesi. Inserire una marcia dopo l’altra è un vero piacere ed ogni volta che si riapre il gas non si avverte il benché minimo calo della spinta, che rimane importante anche a velocità elevatissime. motosprint

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Prima della staccata della curva San Donato il tachimetro indica 300 km/h e la lancetta del contagiri è vicinissima al limitatore. Questa MV Agusta, pertanto, anche nella configurazione di serie, ha una rapportatura adatta all’uso in pista (merito del cambio ravvicinato). Quando arriva il momento di staccare bisogna alzare il busto. L’impatto con l’aria è traumatico, perché fin quando si è protetti dalla carena non ci si rende conto della velocità. I freni hanno una potenza imbarazzante. La leva che aziona le pinze freno anteriori non ha assolutamente gioco e basta sfiorarla per avvertire una decelerazione impressionante, che mette a dura prova i muscoli delle braccia. Solo quelle di un pilota allenato consentiranno di sfruttare le indescrivibili doti di questi freni. Dalla sesta si deve passare velocemente alla seconda. Nessuna problema, perché la frizione antisaltellamento svolge egregiamente il suo dovere. Meglio fidarsi di lei, scordandosi del comando al manubrio. Basta infatti accarezzarlo per staccare la frizione, con conseguente destabilizzazione del retrotreno, che in staccata è sempre piuttosto “ballerino”. Un po’ per la distribuzione dei pesi, un po’ per la posizione di guida, si ha la sensazione che sull’anteriore gravi molto peso. La F4 RR

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Quattro cilindri in linea, 4T, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa: 79 x 50,9 mm. Cilindrata: 998 cm3. Rapporto di compressione: 13,4:1. Distribuzione DOHC, 16 valvole. Alimentazione ad iniezione elettronica. Accensione elettronica. Lubrificazione a carter umido. Avviamento elettrico.

PtrasMissione

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento. Cambio estraibile a 6 marce.

Pciclistica

Telaio a traliccio in tubi d’acciaio imbullonato a piastre di alluminio. Sospensioni: ant. forcella Öhlins pluriregolabile, corsa ruota 120 mm; post. progressiva, un ammortizzatore Öhlins pluriregolabile, corsa ruota 120 mm. Freni Brembo: ant. 2 dischi da 320 mm Ø, pinze monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini; post. un disco da 210 mm Ø, pinza a 4 pistoncini. Pneumatici: ant. 120/70 ZR17M/C (58W); post. 190/55 ZR17M/C (75W).

PdiMensioni

Interasse: 1430 mm. Lunghezza: 2100 mm. Larghezza: 750 mm. Altezza sella: 830 mm. Avancorsa: 100,4 mm. Capacità del serbatoio carburante: 17 litri.

LA TECNICA

Roba da 1000 ed una notte

Motore nuovo, ciclistica più “ricca” L’ANIMA della F4 RR Corsacorta è il nuovo quattro cilindri in linea, unità sostanzialmente rivista rispetto al propulsore standard. Non sono cambiati i carter motore, la disposizione dei cilindri e pochi altri dettagli. L’alesaggio, invece, cresce da 76 a 79 mm, mentre la corsa diminuisce, passando da 55 a 50,9 mm. Queste scelta hanno fatto scendere la velocità media del pistone da 24,7 m/s a 22,9 m/s, consentendo di raggiungere potenze e regimi di rotazioni più elevati. Per migliorare la respirazione del motore è stata riprogettata la testata, dotata di condotti inediti, valvole in titanio di maggiore diametro (quelle di aspirazione sono passate da 30 a 31,8 mm, quelle di scarico da 25 a 26 mm). L’impianto di scarico è un 4-2-1-4 con collettori più grandi rispetto a quelli usati sul motore standard. I corpi farfallati hanno un dia-

metro di 49 mm e lavorano insieme a condotti di aspirazione a lunghezza variabile. Per diminuire l’assorbimento di potenza, è stato riprogettato l’ingranaggio della trasmissione primaria, grazie al quale è stato possibile ridurre i regimi di rotazione del generatore e della pompa dell’acqua. Il cambio è estraibile e la frizione è abbinata ad un sistema antisaltellamento meccanico. L’elettronica è stata evoluta rispetto a quella della F4 standard. Il controllo di trazione segue nuove logiche di funzionamento: la sensazione è che, mentre il vecchio entrava in funzione con molta, forse troppa discrezione, quello della F4 RR Corsacorta comunichi di più con il pilota, che di conseguenza ha un maggiore feeling in accelerazione. Restano le due mappature della centralina. Sia con quella stradale, sia con la S (ov-

vero quella più sportiva), la potenza massima non cambia, mentre ben diverso è il rendimento in basso: utilizzando la mappa stradale, infatti, ai medi regimi il quadricilindrico varesino è molto meno irruento. Le procedure per cambiare la taratura del controllo di trazione e scegliere la mappatura restano abbastanza macchinose, anche se è stato fatto un passo avanti rispetto al precedente software. Sulla F4 RR Corsacorta, proprio come sulle moto da gara, è possibile variare l’inclinazione del cannotto di sterzo (per farlo bisogna utilizzare apposite boccole), l’altezza del perno del forcellone (tramite “biscottini” calibrati) e quella del retrotreno. Ovviamente anche le sospensioni, per l’occasione fornite dalla Öhlins, sono pluriregolabili: la forcella idraulica a steli rovesciati da 43 mm di diametro ha i piedini ricavati dal pieno, l’ammortizzatore TTX36 ha tarature messe a punto per garantire un ottimo rendimento anche in pista, dove ha un rendimento costante, nonostante un caldo africano. Anche l’ammortizzatore di sterzo è della Öhlins. I cerchi sono forgiati in alluminio, le pinze anteriori monoblocco ad attacco radiale lavorano insieme ad una pompa radiale. Anche la pompa della frizione è radiale.

IL CrusCoTTo dIgITALE (A dEsTrA) hA uN bELL’AspETTo mA NoN è moLTo ChIAro. soprA dA sINIsTrA, LE rEgoLAzIoNI dELLE sospENsIoNI ÖhLINs Ed I TAsTI pEr ACCEdErE AI soTTomENù dELLA sTrumENTAzIoNE. A sINIsTrA gLI spECChIETTI CoN frECCE INTEgrATE Ed IL TELAIo sALdATo A mANo.

motosprint

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Prova verità MV Agusta F4 RR Corsacorta

la pagella

i rilevamenti Velocità max289,9 km/h

Linea10

Accelerazione da fermo

Non smetteresti mai di guardarla ed ogni volta l’attenzione si sofferma su un particolare diverso. Difficile, anzi, impossibile criticarla.

Componentistica9,5

Monta il meglio del meglio, però ora non ci sono più quei componenti dedicati che si potevano ammirare solo su una MV Agusta.

il freno posteriore (soprA) lAvorA insieme Ad unA pinzA A 4 pistoncini. sotto, i 4 silenziAtori di sezione rettAngolAre completAno il design del retrotreno. i piedini dellA forcellA sono ricAvAti dAl pieno. le pedAne sono regolAbili.

Motore9

Corsacorta, infatti, nonostante la notevole potenza a disposizione, è stabilissima e non ha la tendenza ad impennarsi, neppure sugli impegnativi scollinamenti della pista toscana, dove con altre supersportive meno potenti abbiamo fatto molta più fatica a tenere la ruota anteriore ben poggiata sull’asfalto... Ovviamente queste scelte rendono il retrotreno meno stabile in frenata, dove spesso e volentieri si sente il codino “scodinzolare”. In realtà tutto avviene in maniera molto controllata, pertanto gestire la situazione non è mai un problema. I PNEUMATICI, originali adatti anche all’uso su strada, in pista, con una temperatura ambiente davvero proibitiva (superiore ai 36°C) hanno evidenziato limiti di grip. Nonostante questo, affrontare la discesa in piega con questa MV Agusta è una meraviglia. L’avantreno è molto preciso, ma attenzione, questa non è una moto che va guidata in “punta di piedi”. Quando si aumenta il ritmo, bisogna spingere con molta forza sul-

le pedane ed usare i semimanubri per mantenere la linea impostata. Così facendo non si avranno problemi a raggiungere velocemente il punto di corda. Viceversa, quelli che rimarranno comodamente seduti sulla sella ed aggrappati ai semimanubri, faranno una gran fatica a portare a termine qualsiasi manovra. Più le curve ed i cambi di direzione diventano veloci, più la situazione si complica, se non si effettuano correttamente la manovre. Nelle curve Casanova-Savelli e nelle Arrabbiate, infatti, la F4 RR Corsacorta è un’arma micidiale ma può trasformarsi in una bomba a mano innescata se non viene usata a dovere. Grazie ad un avantreno estremamente preciso si può tenere il passo di una moto da corsa, però questo comporta uno sforzo psico-fisico non indifferente. Insomma, questa MV Agusta ha un notevole potenziale, per sfruttarlo, però, bisogna essere allenati ed abituati a guidare al limite. Superate le curve Scarperia e Palagio, si arriva all’ultimo tratto del circuito, caratte-

rizzato da due lunghi tornanti, uno più lento (il Correntaio) ed uno lunghissimo (la Bucine). In entrambi i casi bisogna restare piegati a lungo e si inizia a riaprire il gas con la moto piuttosto inclinata. In questi frangenti il controllo di trazione entra spesso in funzione, anche se impostato al livello due (ci sono otto livelli disponibili e l’ottavo è il più invasivo), ma la riduzione della potenza avviene sempre in maniera “garbata”. A differenza del modello standard, sulla F4 RR Corsacorta, si avverte chiaramente il lavoro del traction control, ma questo non destabilizza l’assetto della moto. Inoltre, come detto, il quattro cilindri varesino sembra avere una notevole massa volanica rispetto alla BMW ed alla Kawasaki, caratteristica che favorisce la fruibilità. Usciti dalla curva Bucine ci attende di nuovo il lungo rettilineo d’arrivo, che in realtà, in sella alla F4 RR Corsacorta, non è poi così lungo... Dura quel tanto che basta per riprendere fiato prima di iniziare un’altra emozionante ma impegnativa avventura.

F3 Serie Oroentro il 2011 MV AGUSTA hA finAlMenTe coMUnicATo UfficiAlMenTe il prezzo dellA nUoVA e TAnTo ATTeSA f3. coSTerà 11.990 eUro frAnco conceSSionArio e SArà diSponibile dA fine 2011. poco priMA del debUTTo SUl MercATo di qUeSTo nUoVo Modello, SArà Anche diSponibile UnA VerSione SpeciAle, lA Serie oro (A SiniSTrA): 200 eSeMplAri fAcilMenTe riconoScibili dA UnA coMponenTiSTicA di priMiSSiMA qUAliTà e, oVViAMenTe, dA Un prezzo più eSclUSiVo, MA non folle. lA cifrA eSATTA non è AncorA STATA definiTA, però, dA qUello che Si SA, doVrebbe AGGirArSi inTorno Ai 20.000 eUro. motosprint

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tempo in secondi

variazione velocità in km/h

0-100

0-200

tempo in secondi

distanza in metri

4”07 8”31

45,8 248,7

Ripresa da 60 km/h Misurata nel rapporto più lungo

distanza in metri

variazione velocità in km/h

tempo in secondi

velocità uscita in km/h

4”02 60-200 12”51

Gli innesti del cambio sono morbidi e precisi anche in pista dove lo stress meccanico è notevole. La frizione, però, strappa tanto in partenza.

191,4 268,3

tempo in secondi

60-100

Trasmissione6

distanza in metri

89,4 439,7

Scarto al tachimetro Velocità indicata Velocità effettiva

Sospensioni9

In pista, con un clima africano, l’ammortizzatore non ha dato segni di cedimento e la forcella ha una scorrevolezza da riferimento.

Freni9

50 km/h 100 km/h 150 km/h

46,7 km/h 94,4 km/h 140,0 km/h

Frenata

Usateli con cautela. Raramente abbiamo provato impianti con così tanto mordente. Eccezionali in pista, eccessivi su strada.

da 60 km/h da 100 km/h

Strumentazione7,5

Peso effettivo

metri

12,8 35,9

211,8 kg Asse anteriore 110,0 kg Asse posteriore 101,8 kg Con il pieno di carburante

Il look è molto accattivante. In movimento, però, non si legge bene e il software che la gestisce è ancora da perfezionare.

Comfort7,5

il banco

Un 9 alla protezione aerodinamica. Però il voto finale è più basso, perché si è costretti a guidare stando molto, troppo, carichi sull’avantreno.

Potenza massima

Guida9

effettiva alla ruota

132,3 kW (179,9 CV) a 13.600 giri/’

Va esattamente dove la si indirizza, però, per farla curvare bisogna agire con decisione. È una meraviglia, avendo il fisico per gestirla.

È bella, ben fatta, dotata di una componentistica di prima scelta e monta uno dei motori più potenti della sua categoria. È cara ma anche “ricca”.

230,8 279,1

0-400 11”79 0-1000 20”97

Molto potente, anche se non è il più potente. La risposta al gas è molto più progressiva rispetto al passato e l’erogazione è molto fluida.

Prezzo7,5

velocità uscita in km/h

0-400 10”79 0-1000 19”11

Finiture10

Maniacali, come sempre. Anche andando a cercare il pelo nell’uovo, è molto difficile trovarlo. Una vera opera d’arte.

distanza in metri

Coppia massima Per l’uso della pista si ringrazia:

effettiva alla ruota

102,7 Nm (10,5 kgm) a 9.300 giri/’ motosprint

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Prova novità Kawasaki KX450F LA KX450f è uN PO’ mAssICCIA mA CARROzzERIA E sELLA sONO bEN RAstREmAtE E LA sI stRINgE bENE tRA LE gINOCCHIA. LA fORCELLA HA CAmERE sEPARAtE PER ARIA E OLIO, COsì dA mANtENERE COstANtE L’AzIONE suI LuNgHI PERCORsI.

la tecnica

Moto da corsa su Misura

Quante possibilità di regolazione! C’è una particolarità che rende la KX450F ancor più appetibile al crossista esigente: la possibilità, già con la moto di serie e prima di iniziare a girare, di settare a proprio piacimento non solo l’erogazione del motore, collegando uno dei tre spinotti, ma anche la posizione di guida. La piastra superiore della forcella ha quattro posizioni del manubrio: 25 mm avanti, 15 mm avanti, standard e 10 mm indietro; anche l’ancoraggio delle pedane consente ai piloti di abbassare la posizione dell’appoggio di 5 mm, e poi – ma questo è optional – c’è un leveraggio differente della sospensione posteriore. Sembra una cosa da poco ma partire con una moto che si adatta perfettamente alla statura e al peso del pilota cambia la situazione in maniera significativa. Come detto ci sono tre spinotti di colore differente – bianco, verde e nero – che variano la mappatura, ma volendo è possibile acquistare il kit di settaggio dell’iniezione che permette ai piloti esperti, o patiti di informatica, di regolare le caratteristiche del motore tramite la ri-scrittura della mappatura dei dati in base alle esi-

OLE IN POCHE PAR Connettore bianco, configurazione soft: la moto in basso è mansueta e poco reattiva, perdona molto, poi sale di giri non molto regolarmente e il controllo con il gas non è eccezionale. Con il connettore verde, configurazione medium, l’erogazione è eccezionale, rotonda e pulita fino al regime massimo; bisogna dosare di più il gas ma la prontezza e la consistenza della risposta è decisamente migliore e appagante. Connettore nero, configurazione hard: sotto tende un po’ a spegnersi, ma non tanto, e in alto spinge in maniera molto aggressiva, ideale per chi ha una bella manetta, soprattutto su terreni morbidi e che legano, sabbia e fango. La cosa interessante è che è possibile cambiare configurazione in pochi secondi e molto semplicemente, senza necessità di PC e interventi complicati. La vera novità di questa moto però è il launch control, il dispositivo per la partenza assistita, che – è bene sottolinearlo – utilizza sempre la stessa mappatura anche cambiando i tre connettori. Dietro al cancello si pigia il pulsante, dopo tre secondi la spia inizia a lampeggiare segnalando l’inserimento regolare; si mette la seconda e via! Ora, una buona partenza è il frutto di una serie lunghissima di variabili che vanno dal colpo d’occhio alla reazione del propulsore, dalla frizione al bimotosprint

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CI PIACE ol Launch contr ture a p p a m Selezione Motore

E NON CI PIAC ensioni sp so to n Bilanciame eggevole Poco man licate Grafiche de

lanciamento dei pesi uomo/mezzo, e ancora la consistenza del terreno sotto le ruote, eccetera. Con il launch control della nuova Kawasaki buona parte di queste variabili vengono annullate, si può dare gas con decisione e mollare la frizione di colpo e la moto schizza in avanti senza impennare o sedersi: facendo una prova comparativa con un collega la differenza tra avere inserito il dispositivo o meno è apparsa macroscopica, dell’ordine di una moto intera appena fuori dal cancello. Inserendo poi il terzo rapporto la moto torna alla mappatura “giusta” e spinge con vigore. Interessante vedere l’impronta sul terreno completamente diversa nei due casi: senza launch il solco è decisamente più profondo e scavato, con il launch il solco è appena accennato. Gran bella invenzione, che farà partire bene anche molti che non ci sono mai riusciti. La consegna della moto è prevista per fine agosto, il prezzo è ancora da stabilire.

IL LAuNCH CONtROL sI COmANdA dA uN PuLsANtE suL mANubRIO, uNA sPIA NE sEgNALA L’INsERImENtO. I duE bRACCI dEL fORCELLONE sONO IdROfORmAtI. A dEstRA, LA PEdANA REgOLAbILE E I LEvERAggI dELLA sOsPENsIONE.

genze individuali, di registrare i dati di guida e successivamente analizzarli per effettuare ulteriori messe a punto. Il kit settaggio iniezione dispone di sette impostazioni pre-programmate che possono essere utilizzate in maniera facile e veloce e agiscono sul volume di carburante iniettato (tramite la finestra di regolazione dell’iniezione) e sulla fasatura dell’accensione (tramite la finestra di regolazione dell’accensione), in base alla posizione delle farfalle e al regime di rotazione. Pistone e segmento raschiaolio sono stati aggiornati riducendo di due decimi di mm l’altezza di quest’ultimo, i profili degli alberi a camme sono stati modificati alzando lo scarico di 4 mm e il nuovo braccio di manovella con il contrappeso a cuneo permette una compensazione del bilanciamento dell’albero vicina al 60%, cioè prossima a quello della moto di Villopoto: bassissime vibrazioni e massima linearità di erogazione. Nuovi anche lo scarico in acciaio inox e il generatore di corrente più robusto e più potente. Modifiche anche agli ingranaggi del cambio, con elementi più spessi e robusti; inoltre la forcella di comando più corta (è passata da 5,3 a 4,4 mm) riduce lo sforzo per la cambiata, migliorando la percezione nei passaggi di marcia. Nuovi anche i radiatori, più ampi ed efficaci, e il sistema di avviamento con decompressore automatico (ACR) centrifugo bimassa montato sull’albero a camme di scarico che agevola l’avviamento al pari di un convenzionale sistema a leva. Il serbatoio ora è più piccolo, contiene solo 6.2 litri, e lo scarico è più corto di 60 mm. La forcella è una Kayaba a cartuccia separata con rivestimento degli steli DLC (carbonio diamantato) e rivestimento anti attrito Kashima Coat all’interno dei foderi, che contribuiscono a rendere più fluida l’azione. Il disco freno anteriore ha un nuovo design a margherita e riduce il peso delle masse non sospese di 80 grammi. Tocco di classe finale i tappi superiori della forcella, i registri dell’ammortizzatore posteriore e i tappi dell’olio anodizzati “blue alumite1” come le moto ufficiali negli Stati Uniti.

identikit PMotore

Monocilindrico, 4T, raffreddato a liquido. Alesaggio e corsa 96 x 62,1 mm. Cilindrata 449,5 cm3. Compressione 12,5:1. Distribuzione DOHC 4 valvole. Alimentazione a iniezione DC-CDI, corpo farfallato 43 mm Ø. Accensione elettronica. Lubrificazione a carter semi-secco. Avviamento a pedale.

PtrasMissione

Primaria a ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco in bagno d’olio, comando meccanico. Cambio a 5 marce.

Pciclistica

Telaio perimetrale in alluminio. Sospensioni: anteriore forcella Kayaba AOS a steli rovesciati di 48 mm Ø regolabile nel freno in compressione ed estensione, corsa 314 mm; posteriore forcellone in alluminio con leveraggi Uni-Trak, un ammortizzatore pluri-regolabile, corsa ruota 315 mm. Freni: anteriore un disco 250 mm Ø, pinza a due pistoncini; posteriore disco 240 mm Ø, pinza a un pistoncino. Pneumatici: anteriore 80/100 - 21”; posteriore 120/80 - 19”.

PdiMensioni

Interasse 1480 mm; lunghezza 2180 mm; larghezza 820 mm; altezza 1275 mm; sella 955 mm; luce a terra 330 mm. Cannotto 26,9°; avancorsa 113 mm. Serbatoio 6,2 l.

motosprint

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Attualità a cura di Dario Ballardini

Motori 300, 400 e ora anche 500 cm3

È sempre un MP3, il Piaggio a tre ruote che ha lanciato un nuovo modo di concepire la mobilità urbana e che fino ad ora ha raggiunto le 100.000 unità vendute in tutto il mondo; però sono cambiati diversi particolari per la versione Touring che arriva in questi giorni, ed è arrivato anche un motore più potente: il Piaggio 500 cm3 da 40 CV, che va ad affiancare quelli degli MP3 300 e 400 cm3. Per tutti ci sono un parabrezza più protettivo e regolabile su tre posizioni, che sfrutta la tecnologia del flusso d’aria interno per eliminare le turbolenze; e poi una tasca a tre scomparti, nuove manopole, cerchi dalla colorazione argentata e sella nuova nel rivestimento e con cuciture in rilievo. Il 300 e il 400 costano rispettivamente 6190 e 7400 euro f.c. e sono disponibili nelle tinte nero, grigio, blu e rosso, tutte metallizzate. Due invece le possibilità per il 500: il Touring Sport ha alcuni particolari di sapore racing, in particolare pedane in alluminio, retrovisori più filanti e cuciture della sella argento, è proposto in un’unica livrea grigio opaco e costa 7500 euro f.c.; l’alternativa è il Touring Business, più sobrio, per il quale le livree disponibili sono bianco perla, bronzo o grigio con la sella marrone, oppure nero con sella nera. Come gli altri MP3, anche il Touring viene prodotto sia nella versione “normale” sia in quella LT, con la carreggiata più larga e il freno a pedale che lo fanno rientrare in una categoria di cui è consentita la guida con la patente auto, anche per cilindrate superiori a 125 cm3. motosprint

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KumataKi nuovo presidente di suzuKi italia Junya Kumataki, amministratore delegato di Suzuki Italia, ne è diventato anche presidente. Kumataki, 42 anni, sposato, due figli, originario della prefettura di Aichi, in Giappone, prende il posto di Nobuo Fujita, il quale è tornato presso il quartier generale Suzuki ad Hamamatsu.

IN BREVE

Il tre ruote PIaggIo dIventa Touring

Ecco la nuova Ossa TR280i

la versione 2012 pronta a settembre il ritorno del marchio Ossa è stato un successo e i circa 950 pezzi della rivoluzionaria TR280i 2011 da trial sono stati immediatamente venduti. Ora è stata presentata la seconda serie, la 2012: sarà disponibile da settembre e ci sono già 1700 prenotazioni da tutto il mondo. In Italia il marchio spagnolo viene importato dalla SRG. Numerose le modifiche: sono nuovi plastiche, grafica e colori, è cambiato l’angolo di sterzo ed è diversa la piastra forcella inferiore. Ci sono anche pedane più ampie e sono state apportate migliorie a motore, cambio, scarico e alla parte elettronica. Infine si è passati all’uso di cuscinetti su entrambi i lati nel mozzo posteriore, in luogo della precedente versione con un cuscinetto e una boccola. Mario Candellone

finanziamenti per comprare aprilia e Guzzi Aprilia e Guzzi in promozione per tutta l’estate. Fino al 30 settembre finanziamento realizzato in promozione con Agos Ducato per l’acquisto di una Guzzi o di una Aprilia superiore ai 125 cm3, a partire da 60 euro al mese e con prima rata a 30 giorni. Fino a tutto agosto, inoltre, sono previste diverse agevolazioni: supervalutazione dell’usato, oppure sconti sul prezzo di acquisto, o accessori.

Il PIaggIo MP3 adesso c’è anche con Il Motore 500. questo è Il tourIng BusIness, alternatIva PIù elegante. Per chI ha ProPosItI BellIcosI c’è anche Il tourIng sPort, con Pedane In alluMInIo e unIca lIvrea grIgIa.

MorInI, È fatta! la moto morini ha finalmente un proprietario: si tratta della Eagle Bike, società creata per l’occasione, che fa capo a Sandro Capotosti, ex presidente di Banca Profilo, e Ruggero Massimo Januzzelli, ex vice-presidente del Gruppo Camuzzi. I due imprenditori milanesi sono stati i soli partecipanti alla seconda asta fallimentare lunedì 11 luglio, dopo che la prima asta del 13 aprile era andata deserta, e con un’offerta di 1.960.000 euro si sono aggiudicati il complesso aziendale, escluso l’immobile. Per il “pacchetto completo” la base d’asta era stata fissata in 4.650.000 euro ma non ci sono state offerte; per la seconda ipotesi, cioè con il capannone in comodato d’uso per due anni, la base d’asta era 1.950.000 euro (nella prima asta era 2.600.000 euro). Sono ancora una trentina i lavoratori della Moto Morini in mobilità che non hanno trovato una nuova occupazione, disponibili a ripartire. Capotosti ha raccontato di avere avuto un paio di Morini in gioventù e di essere appassionato: è di buon auspicio.

BremBo rinnova il sito info sui pezzi speciali Brembo compie 50 anni e per l’occasione ha rivisto il suo sito internet, rinnovato nei contenuti e nella grafica. È all’indirizzo www.brembo.com e comprende, tra le altre cose, informazioni sui prodotti di primo equipaggiamento, sulla gamma aftermarket e approfondimenti sui prodotti “evoluzione”. a rimini e riccione turisti con lo scooter elettrico L’Associazione Albergatori di Rimini e Riccione e la Motorini Zanini, produttore di scooter elettrici (sotto), hanno sottoscritto una convenzione che permetterà agli hotel di dotarsi di scooter elettrici a condizioni vantaggiose. L’obiettivo è una mobilità ecosostenibile al servizio di turisti e clienti degli alberghi, attraverso la disponibilità di mezzi non inquinanti e ammessi anche nelle zone pedonali.

Si Salvi chi può ViSta la situazione economica generale, dalle immatricolazioni di giugno non c’era da aspettarsi nulla di buono. E non ci sono state sorprese: -19,6% rispetto allo stesso mese del 2010, è un dato pesante, tanto più che normalmente giugno influisce per il 13% sul totale delle vendite annue. D’altronde tutto rema contro: «Nuove gabelle ventilate, come l’Imposta Provinciale di Trascrizione; addizionali per le assicurazioni che già presentano tariffe ormai fuori controllo; aumenti delle accise sui carburanti e condizioni di credito al consumo sempre più onerose» – è l’analisi di Corrado Capelli, presidente di Confindustria ANCMA, che sottolinea la necessità di interventi istituzionali. Nel frattempo bisogna registrare che nel primo semestre l’immatricolato è stato di 164.381 veicoli, cioè -15,7% rispetto al 2011: 56.565 moto (-9,8%) e 107.816 scooter (-18,5%). Le più numerose sono le naked (19.071, -14,3%), seguite da crossover (14.862, -3,5%) e custom (6748, +2%); male le sportive (5524, -27,9%), bene le turismo (4918, -11,8%). Tra gli scooter i più numerosi sono i 300-500 (41.275, -18,8%).

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immatricolazioni 2011 Honda 28.116 Piaggio 25.989 Yamaha 19.912 Kymco 17.667 BMW 9166 Aprilia 7767 Suzuki 6877 Ducati 6021 Kawasaki 5548 Harley-D. 5180 altre 32.138 Totale 164.381

i modelli più venduti del 2011 Ciclomotori 2011 Honda SH 300 8487 1. Piaggio 11.503 Piaggio Beverly 300 6964 2. Aprilia 6044 Piaggio Liberty 125 RST 5056 3. Kymco 4013 Yamaha TMax 500 4937 4. Yamaha 3408 Yamaha X-Max 250 4143 5. Malaguti 3232 Honda SH 150 3750 6. Peugeot 1675 Kymco Downtown 300 3524 7. SYM 1285 Piaggio Vespa GTS 300 Super 3387 8. Honda 963 Honda SH 125 3245 9. Garelli 755 Kymco Agility 125 R16 3216 10. Beta 712 altri il più venduto di giugno 4796 Honda SH 300 Totale 1898 38.386

due nuovi centri

La suzuki si aLLarga Suzuki amplierà la base operativa di Hamamatsu, dove ha il suo quartier generale. È prevista l’aggiunta di due aree: una è il Miyakoda Technical Center, centro di ricerca e sviluppo di veicoli eco-compatibili, in cui verranno trasferiti i reparti ricerca & sviluppo e progettazione moto attualmente dislocati a Iwata, e quelli dei veicoli elettrici e ibridi che già sono ad Hamamatsu; la seconda area è il Miyakoda Plant, per l’assemblaggio dei propulsori moto. I due impianti saranno operativi nel 2017.

per la croce rossa

BeneLLi in Cina COn i pOLiziOtti “red-CroSSing China”, viaggio di 46 giorni e 12.000 chilometri attraverso la Cina per sei Benelli: l’obiettivo è raccogliere fondi a favore della Croce Rossa locale che assiste le popolazioni del Sichuan, colpite dal terremoto del 2008. L’iniziativa è partita il 2 luglio ed è organizzata in collaborazione da Benelli QJ, MotoforPeace e Zhejiang Qianjiang Motorcycle. Partecipano sette poliziotti italiani, un carabiniere e quattro appartenenti ad altre polizie europee. Le moto sono due TNT 899, due Trek 899, una Trek 1130 e una Trek Amazonas. Il ritorno da Shanghai è previsto per il 16 agosto.

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Motolandia donne e motori

Manifestazioni, viaggi e turismo

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le testimoNiAl peRFeTTe EBBENE ci sono queste due mezze deficienti in mezzo alla strada. A sentir loro, pare che la macchina si sia fermata o non riparta più, forse è finita la benzina o forse, chissà, semplicemente non sanno da che parte girare la chiave dell’accensione. Le due mezze deficienti, che messe insieme però riescono a fare una deficiente intera, si domandano come affrontare la tremenda situazione. Una delle due mezze, in un glorioso impeto d’ingegno, suggerisce all’altra di aprire il cofano della macchina per scoprire, magari, che per esempio c’è un filo staccato o che. L’altra però si stranisce e schiamazza ai quattro venti l’orrendo timore di spezzarsi le unghie durante l’operazione. E così le due mezze deficienti restano lì dubbiose sul da farsi e nel dubbio non fanno niente. Passa del tempo e come spesso accade in queste situazioni, la situazione da sola non si evolve, e tra l’altro non si palesa nessun giovane aitante che accosta e le soccorre, poverine. Così una delle due, in un secondo, glorioso e forse ultimo impeto d’ingegno – cosa che probabilmente le costerà l’usura definitiva dell’unico neurone ancora in servizio – si ricorda di avere stipulato (e però non dice “stipulato” ne sono certa) un’assicurazione o un qualcosa del genere che le darà certamente diritto ad essere soccorsa in situazioni di questo tipo, anche all’estero, basta fare una telefonata al gentile operatore. Ed è così, con una telefonata e una chiusura con il vocione istituzionale, che finisce questo incredibile spot radiofonico che ho appena avuto la fortuna di udire durante la colazione. Niente da dire sulle buone intenzioni dell’assicurazione – o qualcosa del genere – che ha messo in scena questo simpatico teatrino per dire che in qualunque situazione, anche la più estrema, anche la più stupida o anche la più estremamente stupida, lei c’è. Però mi si consenta di commentare il risultato che tra l’estremo, lo stupido e l’estremamente stupido appartiene decisamente alla terza categoria. Oddio, per quanto mi è dato sapere è altamente probabile che nell’immensità della popolazione femminile che abita il globo, mimetizzate tra premi nobel e campionesse di atletica, ci sia pure qualche mezza deficiente. È altresì probabile che questa mezza preferisca accompagnarsi ad un’altra mezza pur di non lasciare il suo povero e unico neurone da solo. È anche probabilissimo che tra le innumerevoli donne anche dotate di spirito d’iniziativa, senso dell’umorismo, acume e intelligenza ve ne siano molte che non sono in grado né di aprire il cofano di un’auto né, una volta aperto, di individuare le cause di un malfunzionamento del motore e figuriamoci poi di sistemarle. E passino pure le unghie, che di ‘sti tempi signora mia la manicure costa e chi c’ha voglia e tempo di andare dall’estetista a farsi dare una sistemata dopo che ho messo mani nel motore della Cinquecento. Ma questi qui dell’assicurazione - o qualcosa del genere - proprio le due più deficienti di tutto il globo dovevano scegliersi come testimonial per farsi pubblicità? Laura Cattaneo

Radunifino al 31 luglio PPiemonte

domenica 31 luglio

sabato 30 - domenica 31 luglio

2º Vesparaduno regionale “Vespan e salam” a san damiano (at) Vespa Club Vespan e Salam, tel. 389-4919163, email vc_vespanesalam@libero.it

UN liNgotto special

Vespa e lambretta in FiAt TORNA la Red Bull Lingotto Special, manifestazione in programma nello storico stabilimento torinese il 25 settembre. Si tratta di una competizione di creatività e velocità riservata ai possessori di Vespa e Lambretta. Tre le sfide in programma. La prima si svolgerà al piano terra del Lingotto e sarà incentrata sulla creatività e la capacità di preparare il proprio mezzo. La seconda sarà una prova di regolarità in salita sulle celebri rampe a spirale che portano sulla pista in cima al tetto

dell’ex fabbrica. Proprio su questo circuito unico, caratterizzato da due curve paraboliche si disputerà un’altra prova di regolarità. Mancano ancora due mesi all’evento ma è prevista l’ammissione di soli 200 partecipanti, dunque bisognerà “sgommare” per prenotarsi. Si potrà farlo su: www.redbull.it/lingottospecial. Non ci sono limiti di età né per i partecipanti né per i mezzi, bisognerà solo essere in regola con le norme del codice stradale e poter guidare la propria Vespa o Lambretta.

domenica 31 luglio

PVeneto

PLiguria

8ª prova coppa italia gimkana Vespa in notturna a lonigo (Vi) memorial G. Paolo Florio. Vespa Club Lonigo, tel. 340-0020117, fax 045 6102883, www.vespaclublonigo.it, email info@vespaclublonigo.it

2º raduno “costinando in moto” a cavagnolo (to) M.C. Zanza Team, tel. 0161843530, 328-8677000, fax 0161-836098, www.zanzateam.it, motoclub@zanzateam.it

sabato 30 - domenica 31 luglio

1º motoraduno “sulle strade dell’alta Val di Vara” a suvero di Rocchetta di Vara (sP) per info email comitatolopiano@libero.it, SMS 342-0997135. 5º motoincontro Palazzo Fieschi a savignone (ge) M.C. Vecchio Stampo, tel. 3397249721, fax 0109769435, www.mcvecchiostampo.org, email info@vecchiostampo.org

domenica 31 luglio

1º Rally mare - monti - le Veterane a lavagna-santo stefano d’aveto (ge) riservato a moto e auto d’epoca ante 1980. Tigullio Motor Club, tel. 335-6939811, 335-1378154, www. tigulliomotor.com, email tigulliomotor@libero.it Raduno nazionale Vespa città di gattorna (ge) Vespa Club Valfontanabuona, tel. 329-2240047, 338-9123609, fax 0185-935014, www. valfontanabuona-sdf.it, email vespaclub@ valfontanabuona-sdf.it

PLombardia

VeneRdì 29 domenica 31 luglio

Multimedia ULTIMO appello per non fare figuracce di stagione in discoteca. Black Bean Games propone infatti, per le maggiori consolle, “Let’s Dance with Mel B”. Mel B sta per Melanie Brown, l’ex Spice Girl riciclatasi in videogame corporali e di fitness. Stavolta regna il ballo, ed il videogiocatore, grazie ad un sensore, sarà proiettato all’interno dello schermo per allenarsi tra ballerini professionisti. Si balla con otto stili differenti, al ritmo di Rihanna, Lady Gaga, Fergie,

9º raduno nazionale Vespa a Zompicchia di codroipo (ud) Vespa Club Insetti Scoppiettanti, tel. 338-9801745, fax 0432-860256, www.insettiscoppiettanti.it, email insettiscoppiettanti@libero.it

5º motoraduno nazionale d’eccellenza “Passo crocedomini” a bazena (bs) Associazione Passo Crocedomini, tel. 338-4253507, 3389651550, www.motoradunocrocedomini.it, email info@ motoradunocrocedomini.it

Spandau Ballet, Gloria Gaynor e molte altre hits di successo, tutte originali. QI di riferimento molto adolescenziale.

domenica 31 luglio

motoraduno storico gruppo 1 a casatenovo (lc) 18º Trofeo della Bosinia - teza prova, Trofeo Roberto Colombo. M.C. Gessate, tel./ fax 02-95781262, 334-8427090, www.motoclubgessate.it, email info@motoclubgessate.it, arnaldo.bertini@tiscali.it

PFriuli Venezia Giulia sabato 30 luglio

motoincontro a sclaunicco di lestizza (ud) M.C. Variano “Varian Veloç”, el. 0432847178, 328-4929802, fax 0432-849243, www.mcvariano.it, email variano@motoclubfmi.it, bofo@mcvariano.it

sabato 30 luglio

domenica 31 luglio

motoincontro “sol garaie dei veci” a cappella di scorzè (Ve) M.C. Scorzè, tel. 3474655698, fax 041-447998, email henrymoto@hotmail.it Raduno nazionale “Vespa sotto il comune” a Peschiera del garda (VR) Vespa Club Lake tel. 348-8528615, www.vespalake.it, email orioli_michele@libero.it 2º raduno interregionale Vespa città di mussolente (Vi) Vespa Club Monte Grappa, tel. 0424-577017, 380-3096611, www. vespaclubmontegrappa.com, email info@ vespaclubmontegrappa.com

PEmilia Romagna

sabato 30, domenica 31 luglio

2º marasma motor Fest a codisotto di luzzara (Re), motoincontro e Vesparaduno M.C. Un po’ Alluccinati, tel. 340-3789418, www.myspace.com/birracodisotto

domenica 31 luglio

15º motoincontro a madonna dei boschi (Fe) Pro Loco Madonna dei Boschi, tel. 340-7095358, www.prolocomadonnaboschi.it 26º motoraduno d’epoca - 2º memorial cortesi a bagnara di Romagna (Ra) M.C. Caterina Sforza, tel. 0545-76559, caterinasforzamc@email.it

PToscana

VeneRdì 29 - domenica 31 luglio

5º motoraduno nazionale d’eccellenza “laghi della garfagnana” a gramolazzo (lu) M.C. The Lake’s Bikers, tel. 3498802858, www.lakesbikers.it

sabato 30 - domenica 31 luglio

Raduno nazionale Vespa città di Rosignano (li) Memorial Francesco Profeti. Vespa Club Livorno, tel. 339-4380661, fax 0586889379, email vespaclublivorno@hotmail.it

domenica 31 luglio

4º motogiro le capre di micciano a Volterra (Pi) M.C. Evandro Viti Volterra, tel. 058891779, email enricorumori@yahoo.it

PUmbria

domenica 31 luglio

avignano in moto, Raduno Nazionale aper-

to a tutte le moto organizzato dal Ducati Club Terni a Avigliano Umbro (TR), tel. 3387751608, 335-1373943, www.docterni.it

PMarche

VeneRdì 29 - domenica 31 luglio

big twin summer Party a Vaccarile d’ostra (an) M.C. Big Twin Italy, tel. 366-3428099, www.bigtwinitaly.it

sabato 30 domenica 31 luglio

4º motonotte a civitanova marche (mc) giro del maceratese in notturna. M.C. Civitanova, tel. 3383860828, www. motoclubcivitanova.it, cristianlanzi@gmail.com

PLazio

sabato 30 - domenica 31 luglio

Party bikers a Fiuggi terme (FR) I Pacchiarotti Bikers, tel. 335-8778548, ipacchiarottibikers@motoclubfmi.it 11º “motogiro della tuscia” a Viterbo e campionato europeo Vespa Raid Vespa Club Viterbo, tel. 0761-325469, www. amcviterbo.net, email mail@amcviterbo.net

domenica 31 luglio

m o t o i n co n t ro dell’est!est!est! a montefiascone (Vt) in occasione della Fiera del Vino. M.C. Centauro Falisco, tel. 347-9440644, fax 0761-824330, www.centaurofalisco.it

PAbruzzo VeneRdì 29 domenica 31 luglio

7º motor biker Fest a cologna Paese di Roseto (te) M.C. Stella Alpina, tel. 3401519618, fax 085-8999192, www.asdstellalpina. it, email mcstellaalpina@ gmail.com

sabato 30 - domenica 31 luglio 4º motoincontro Valle Roveto a balsorano (aQ) M.C. Valle Roveto, tel. 339-4048112, 338-1063726, 339-6872573, email mcvalleroveto@alice.it

domenica 31 luglio

15º motoincontro “Festa della trebbiatura” a guardiagrele (cH) M.C. M.V.C. Guardiagrele, tel. e fax 0871-83797, email tecnicalmoto2000due@tin.it

PMolise

domenica 31 luglio

3ª motocavalcata città di sant’elia a Pianisi (cb) enduro e stradale M.C. Sant’Elia, tel. 333-7876717, www.motoclubsantelia.it, email motoclubsantelia@yahoo.com

PBasilicata

sabato 30 - domenica 31 luglio

motoconcentrazione nazionale d’eccellenza città di Rivello (PZ) M.C. Bikers Rivello, tel. 348-8539484, 339-8366521, email bikersclubrivello@motoclubfmi.it

PCalabria sabato 30 luglio

Festa bikers sandemetrese a s. demetrio corone (cs) M.C. Skanderbikers, 329-1053476, 3386342178, www.skanderbikers.it, info@ skanderbikers.it

sabato 30 domenica 31 luglio

5º raduno nazionale night san Ferdinando (Rc) M.C. Shark’s, tel. 0966-766067, www. sharksmotoclub.it, sharksmotoclub@libero.it

domenica 31 luglio

3º motoraduno nazionale per moto d’epoca “Pepè Pandolfo” a lamezia terme (cZ) M.C. Nicastro, tel. e fax 0968-442798, email nicastro@motoclubfmi.it

PSardegna sabato 30 luglio

Festa biker “Vitella Party” in notturna a san giovanni (su anzu) dorgali (nu) M.C. Dorgali, tel. 349-7227013, 340-2901834, 3403073870, fax 0784929127, www.motoclubdorgali.it, info@ motoclubdorgali.it

sabato 30 domenica 31 luglio

1º raduno regionale notturno “Yes, Vespa camp!” a terralba (oR) Vespa Club Su Campidanu, tel. 349-3461615, email sucampidanu@vespaclubditalia.it

domenica 31 luglio

Festa biker “5º agjola Kustom” a san teodoro (ot) Gallura Custom Cycles, tel./ fax 0784-851008, 333-6139115, www.galluracustom.com, email info@galluracustom. com motosprint

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via col vento

SPORT NETWORK S.R.L.

Sede in PIAZZA INDIPENDENZA 11/B - 00185 ROMA (RM) Capitale sociale Euro 415.000,00 I.V. Iscritta al registro Imprese di Roma al n. 06357951000

Bilancio al 31/12/2010

Gli importi presenti sono espressi in Euro

limiti e sanzioni per interesse il potere troppo spesso sugli utenti ci specula. altro che sicurezza, si pensa solo a far cassa!

di Giovanni Carlo Nuzzo gcn@gcnw.it

già nell’ottocento cominciarono le discriminazioni per gli utenti della strada, in inghilterra furono emanati rigorosi limiti di velocità per favorire le ferrovie, un settore strategico per il governo.

motosprint

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AVETE presente il ritmo martellante di certe “musiche” (chiamiamole così anche se ci vuole un discreto sforzo), quelle, per intenderci, sparate dai subwoofer a 3000 watt dei tamarri interstellari, attraverso i finestrini abbassati, e che le senti tampinare nell’aria come un temporale in avvicinamento già un quarto d’ora buono prima di veder passare la Punto-minchia-iper-stereo-tuned che le produce? Bene, con la stessa briosa fantasia di come fanno quelle, in genere “tunz… tunz… tunz… tunz… tunz... tunz...”, o anche “ponf… ponf… poponf… ponf… ponf… poponf…”, dall’inizio alla fine, quasi fossero altrettante legnate che ti arrivano sul cranio per debellare al suo interno ogni residuo di attività neuronica, così ho deciso di fare anch’io col tema tormentone che mi sono assegnato per quest’estate: la velocità su strada. Mi pare, tra l’altro, che quello del martellamento sia anche il sistema più gettonato in diversi ambienti, dallo sport alla politica, per trasformare qualsiasi boiata in una mezza verità e alla

fine in un trionfo sfacciato di chi ha più fiato e più megafoni a disposizione. Dunque rassegnatevi, non mi fermerò finché non cominceranno a cadere le foglie, finché anche Valentino Rossi non avrà deciso cosa cavolo vorrà fare della sua moto il prossimo anno o finché il Direttore di questo onorato settimanale, coi maroni ormai frantumati, non mi comunicherà il licenziamento terapeutico. Io intanto ribadisco che sono arcistufo di stare piegato a 90 gradi ai voleri di chi approfitta del mio portafogli come fosse il suo bancomat di comodo, pagando multe a pioggia e vedendomi sfumare dalla patente punti a batuffolo per situazioni che di pericoloso non hanno proprio nulla. E questo grazie ad un codice della strada architettato da dementi. O da marpioni. O da entrambi in combutta. Una bella tradizione che comincia già nel 1861. Periodo in cui Garibaldi, a cavallo, aveva da poco incontrato a Teano Vittorio Emanuele II (anche lui a cavallo, naturalmente) sancendo l’Unità d’Italia. Nel frattempo, in Inghilterra, qualcuno di molto furbo, o di molto scemo, partoriva il Locomotive Act. Primo, intelligentissimo limite di velocità della storia: 5 miglia in città (8 kmh), il doppio fuori. Perché? Perché i veicoli stradali a motore non avevano diritto di far concorrenza a cavalli e treni (settore strategico del governo inglese) e perciò dovevano andare molto più piano. Per meglio ribadire tale lungimirante obiettivo, il successivo Red Flag Act (1865), stabilì addirittura che i motorizzati fossero preceduti da qualcuno a piedi, con in mano una bandiera rossa o una lanterna, a mo’ di segnlazione. Un po’ come oggi si va in giro coi fari accesi. Il limite, diventò così quello della velocità media delle gambe umane: 4 miglia! Ma si può inventare una minchiata simile, restando seri quando ci si guarda allo specchio? Beh, benvenuti sul pianeta dei babbuini, perché questo scenario da cottolengo ha fatto scuola, ha nutrito giurisprudenza in tutto il mondo. Diffondendo la moda di decretare limiti assurdi pescati dalle nevrosi dei legislatori o dagli interessi dei loro tirapiedi. Qualcuno, applauditissimo, ci ha anche costruito sopra un’etica sconclusionata e ipocrita della sicurezza, colpevolizzando la velocità e non invece le menti bacate di tanta gente che comunque viene patentata lo stesso, anche quando non ne avrebbe le capacità. Dal momento che fa tutto soldi, e tanto basta.

Stato patrimoniale attivo B) Immobilizzazioni I. Immateriali 3) Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell’ingegno 4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 7) Altre II. Materiali 2) Impianti e macchinario 4) Altri beni Totale immobilizzazioni C) Attivo circolante II. Crediti 1) Verso clienti - entro 12 mesi

31/12/2009

10.206 1.513 141.655 153.374

26.425 1.692 181.178 209.295

63 32.850 32.913

1.242 44.444 45.686

186.287

254.981

23.537.545

23.537.545

0

4-bis) Per crediti tributari - entro 12 mesi

118.785 8.605.379

IV. Disponibilità liquide 1) Depositi bancari e postali 3) Denaro e valori in cassa Totale attivo circolante D) Ratei e risconti - vari

155.749

Totale attivo Stato patrimoniale passivo A) Patrimonio netto I. Capitale IV. Riserva legale VIII. Utili (perdite) portati a nuovo IX. Utile d’esercizio

20.989.529 20.989.529 462.986 462.986

5) Altri ricavi e proventi: - vari

2.838.212

Totale valore della produzione B) Costi della produzione 7) Per servizi

46.597.632

41.629.189

Differenza tra valore e costi di produzione (A-B)

4.275.125

1.095.870

31.218

73.919 73.919

16.310

17.100 17.100

(27)

(37)

14.881

56.782

155.749

179.632 179.632

33.884.483

26.138.311

31/12/2010

31/12/2009

782.042

697.321

87.082

265.507 265.507

20.326.064

16.545.029 16.545.029

819.055

0 0

302.718

149.938 149.938

460.785

385.823 385.823

801.400

552.682 552.682

Totale debiti

22.797.104

17.898.979

Totale passivo

33.884.483

26.138.311

302.718

460.785

14) Altri debiti - entro 12 mesi

801.400

4.127.744

2.483.233 835.490 175.171 14.868 3.508.762

Totale costi della produzione

C) Trattamento fine rapporto di lavoro subordinato

13) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale - entro 12 mesi

496.744

25.703.698

729.906

12) Debiti tributari - entro 12 mesi

36.485.464

492.662

33.542.447

742.232

819.055

41.150.099

12) Accantonamento per rischi 14) Oneri diversi di gestione

Totale fondi per rischi e oneri

11) Debiti verso controllante - entro 12 mesi

2.197.537 2.197.537 42.725.059

1.085.377 1.539 1.086.916

440.781 28.971 260.154

20.326.064

2.838.212 50.872.757

1.274.584 6.154 1.280.738

503.063 10.800 228.369

87.082

40.527.522

2.486.194 2.486.194

6.812.105

B) Fondi per rischi e oneri 1) Fondi di trattamento di quiescenza e obblighi simili 2) Fondi per imposte, anche differite 3) Altri

10) Ammortamenti e svalutazioni a) Ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) Ammortamento delle immobilizzazioni materiali d) Svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide

2.914.245 954.265 194.765 64.469

48.034.545

8.605.379

9.563.105

Totale patrimonio netto

9) Per il personale a) Salari e stipendi b) Oneri sociali c) Trattamento di fine rapporto e) Altri costi

31/12/2009

678.073 678.073

415.000 83.000 5.739.105 575.000

7) Debiti verso fornitori - entro 12 mesi

A) Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni

31/12/2010

118.785

415.000 83.000 6.314.105 2.751.000

D) Debiti 6) Acconti - entro 12 mesi

Conto economico

8) Per godimento di beni di terzi

4) Verso controllanti - entro 12 mesi

5) Verso altri - entro 12 mesi

31/12/2010

C) Proventi e oneri finanziari 16) Altri proventi finanziari: d) proventi diversi dai precedenti - altri 17) Interessi e altri oneri finanziari: - altri

94.974

190.354

29.452

69.333

381.159

505.585

587.139 846.826

208.332 113.210

170.241 121.152

31.218 16.310

17-bis) Utili e Perdite su cambi Totale proventi e oneri finanziari

E) Proventi e oneri straordinari 21) Oneri: - varie - Differenza da arrotondamento all’unità di euro

6 0

0 1 6

1

(6)

(1)

Risultato prima delle imposte (A-B±C±D±E) 22) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate a) Imposte correnti 1.539.000

4.290.000

1.152.651

1.539.000

577.651 577.651

23) Utile (Perdita) dell’esercizio

2.751.000

575.000

Totale delle partite straordinarie

ELENCO DELLE TESTATE DELLE QUALI ESISTE L’ESCLUSIVA DELLA PUBBLICITÀ AL 31/12/2010 Ai sensi dell’art. 1, comma 34 della Legge 23/12/1996 n. 650 Corriere dello Sport – Stadio, Tuttosport, Autosprint, Motosprint, GS Guerin Sportivo, Auto, AM Automese, In Moto, Rally Sprint, Masterbike, Motosprint MX SPORT NETWORK S.R.L. Bilancio al 31/12/2010


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la seduzione femminile si rivela sempre l’arma vincente. per catalizzare l’attenzione, anche nella pubblicità on-line vengono spesso utilizzate come richiamo fanciulle avvenenti.

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IL COMMERCIO su internet vive un momento estremamente positivo e per questo molte aziende cercano sbocchi e acquirenti sulla rete. Non fanno eccezione le attività legate all’industria motociclistica. Molti pezzi di ricambio vengono venduti sul sito del dettagliante. Lo scambio di materiali nelle aste online è molto diffuso. Perfino il mercato delle moto usate si è sviluppato sulla rete e la concorrenza si è fatta agguerrita. Di recente, quando si accede a siti come Yahoo o SNS (Social Networking Service), si apre una pubblicità con una ragazza che dice “hai una moto che non usi più?” oppure “acquistiamo la tua moto al prezzo più alto che un commerciante possa offrirti”. In questi annunci sembra che le ragazze usino le loro doti di seduzione e a giudicare da questo stratagemma il potenziale cliente sembra essere un po’ diverso dal vero motociclista. Un broker di moto usate chiamato Bike-Oh (che, in giapponese, sta per “Re delle Moto”) ha fatto apparire i propri annunci non solo su internet ma anche su TVCM

(Television Commercial Messages) che hanno come protagonisti attori famosi. Attualmente l’azienda ha filiali nelle varie isole dell’arcipelago e grazie al ripetersi dei TVCM e delle pubblicità online è diventata molto famosa nonostante la sua reputazione non sia eccessivamente buona. Affidabilità a parte, si dice che questi signori accettino in permuta moto quasi a costo zero e le rivendano a prezzi molto alti anche se sono in cattive condizioni (potrebbero essere tipiche dicerie metropolitane). In ogni caso i loro principali clienti non devono essere dei veri appassionati motociclisti dato che la frase a effetto di Bike-Oh è «compreremo qualsiasi moto che non usate o di cui non avete bisogno», ed il vero motociclista appassionato non possiede certo una moto che non usa o di cui non abbia bisogno. A proposito, esistono molti rivenditori di moto usate su internet che possono dare una valutazione del vostro usato e accettarlo in permuta. Se compilate i campi richiesti (costruttore, colore, chilometri, condizioni e via dicendo) e spedite il modulo tramite il loro sito web, vi contatteranno. Inoltre esistono molti siti web utili, i cosiddetti “siti di confronto prezzi”, che forniscono, su delega, un servizio che consiste nello spedire ai siti web di diversi commercianti le informazioni che voi fornite compilando il modulo online. L’altro giorno un quotidiano ha scoperto che Bike-Oh ha irregolarmente usato questo servizio... Il trucco era semplice: nonostante sembrasse in effetti che sul sito di confronto prezzi esistessero svariati commercianti online, il sito era, invece, praticamente gestito solo da Bike-Oh. Il cliente che sottoponeva le informazioni veniva sempre contattato da Bike-Oh, quindi questa società poteva acquistare la moto del cliente al prezzo da loro proposto, anche se nell’apparenza facevano credere che era la migliore proposta della rete. Nonostante questo metodo sia molto semplice, ci sono sempre persone ingenue che possono essere imbrogliate con estrema facilità. E questa è la ragione per cui le frodi online non scompariranno mai, anzi, rischiano di diffondersi sempre più. Sembra che lo stratagemma di Bike-Oh fosse al limite della legalità, la sua reputazione è caduta drasticamente. Da allora hanno quasi fermato lo spot variopinto su internet e in TV, concentrandosi invece su regolari affari del mondo reale.

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Mondiale - Round gran Bretagna Superbike, Supersport e Superstock a Silverstone Silverstone Circuit, Towcester, Northamptonshire NN12 8TN Great Britain, tel. (+44) 0844 3728 200, fax (+44) 0844 3728 250, www.silverstone.co.uk - www. worldsbk.com Mondiale - Campionato endurance - 8 ore di Suzuka (giappone) Suzuka Circuit, 7992 Ino-Cho, Suzuka-shi, Mie 510-0295, Japan, tel. +81-59-378-1111, www.mobilityland.co.jp

PCross 30 luglio

Campionati internazionali d’italia Supercross (SX1-SX2), quarta prova a latina M.C. Lazio Racing, tel. 0773-637290, fax 0733-637488, email angelina.guarrera@ hotmail.it - Off Road Pro Racing, tel. 058485229, 0584-85350, www.offroadproracing.it

31 luglio

Mondiale - gran Premio del Belgio MX1/ MX2, Coppa FiM Veteran e campionato europeo MX2 a lommel Stedelijk Motorcrossterrein Lommel vzw, Marie Curiestraat z/n, 3920 Lommel, Belgium, tel. +32 11 54 37 92, www.motorcrosslommel. be, email motorcrosslommel@hotmail. com - www.motocrossmx1.com Europeo - Campionato EMX 65, 85 e open a olsztyn (Polonia) PZM (Polski Zwiazek Motorowy), ul. Kazimierzowska 66, 02-518 Varsavia Poland, tel. +48-22-8499361, fax +48-22-8487777, www.pzm.pl, email office@pzm.pl Memorial Todeschini e Rubini nazionale a Castelvetro (Mo) Motocross Park La Barbaiola - M.C. La Quercia, località Levizano via oltre Guerro, Castelvetro di Modena, (MO), tel. 059-791819 (pista), 347-862942 (responsabile Pista), http://barbaiola.jimdo.com, email barbaiola@gmail.com

Trofeo Rota/ghidinelli interregionale classi MX1 e MX2 tutte e Minicross a gazzane di Preseglie M.C. G.S. Galaello, via Galaello 23, Gazzane di Preseglie (BS), tel. 0374-85272 durante la settimana, 0365860354 weekend, fax 0374-84197, www. galaello.com, email myky13@libero.it Campionato piemontese MX1, under 17, minicross e 2T, e gara interregionale MX2 a Cumiana (To) M.C. PineroloQuadrifoglio, via Cuneo 11, Nichelino (TO), tel. e fax 011-6066849, email mc.pinerolo. quadrifoglio@gmail.com Trofeo Zelant - cross e minicross - a Zelant di Mel (Bl) M.C. Tre Pini, via Delle Piscine 14, Montebelluna (TV), tel. 0422776490, 328-6893613, fax 0422-882580, www.motoclubtrepini.it, email donatoffo@ libero.it

PSupermotard 31 luglio

Trofeo Centro Sud italia e campionato laziale a Viterbo M.C. Ufo Frascati, via Borgo San Rocco 2, Frascati (RM), tel. e fax 06-9421731, www.trofeocentrosuditalia. com, email mauriziolucarini@tiscali.it

PEnduro 30 - 31 luglio

Summer Wheels a Prato Nevoso e Frabosa Sottana (CN) M.C. Freeride Racing, c/o Studio Dutto, corso Nizza 52, Cuneo (CN), tel. Nicola Dutto, 333-4241945, 0171-698550, fax 0171-609531, www.freerideracing.it, email info@freerideracing. it - www.summerwheels.it

31 luglio

Campionato ligure, settima prova a Chiusanico (iM) M.C. Imperia e M.C. Alassio, Cas. Postale 286 Succ. 1, Imperia, tel. 347-2744767, 335-5630117, 335-6089107, www.motoclubimperia.it, email info@motoclubimperia.it Campionato lombardo Major e Senior a Fabbrica Curone (Al) M.C. Nova Milanese

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Responsabile trattamento dati (D.Lgs 196/2003): Stefano Saragoni Arretrati (disponibili dal 2005 in poi) euro 4,00 telefono 051-6227.282 - 051-6227.308 Abbonamenti Italia: annuale euro 93,00 semestrale euro 48,00 Estero: Europa euro 180,00 Africa/Asia/Americhe euro 260,00 Oceania euro 280,00 Modalità di pagamento: a) vaglia postale b) assegno bancario c) c/c postale 24966400, intestato a: Conti Editore S.p.A. - via del Lavoro 7 40068 - San Lazzaro di Savena (BO) Stampa: Poligrafici il Borgo - via del Litografo, 6 40138 - Bologna telefono 051-603.4001 Diffusione esclusiva per l’edicola in Italia: m-dis Distribuzione Media S.p.A via Cazzaniga 2 - 20132 Milano telefono 02-25821, fax 02-25825302 Distributore esclusivo per l’estero: Johnsons International News Italia S.p.A, via Valparaiso 4 - 20144 Milano, telefono 02-43982263, fax 02-43916430

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in conformità alle disposizioni contenute nell’allegato A.1 del D.lgs 196/2003, nell’art. 2, comma 2, del “Codice Deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica ai sensi dell’art. 139 del D.Lgs 196/2003, del 30/06/2003”, la Conti Editore s.p.a. rende noto che presso la sede esistono banche dati di uso redazionale. Ai fini dell’esercizio dei diritti di cui all’art.7, s.s. del D.Lgs. 196/2003, le persone interessate potranno rivolgersi a: Conti Editore S.p.A. - via del lavoro 7 - 40068 San lazzaro di Savena (Bo). Telefono 051-6227101, fax 051-6227314

Segnalazione gare e motoraduni Per posta:

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